{"linkButtonClass":"stories-filter__top-new-button button button_default","href":"\/en\/stories-add","title":"Add story","displayFirstSpan":true,"firstSpanClass":"stories__top-new-button-icon","firstSpanContent":"\n<svg class=\"svg-icon icon-add-button-icon\">\n <use xlink:href=\"\/build\/sprite-83eb32dceb21b468932833be844ed846.svg#add-button-icon\"><\/use>\n<\/svg>","displaySecondSpan":true,"secondSpanClass":"stories__top-new-button-text","secondSpanContent":"Add story","checkDeactivatedProfile":true}
-
La prima volta senza slip 2
.... Cominciamo a passeggiare, nessuno intorno a noi nota nulla, ma io mi sento strana, M. mi abbraccia e camminiamo assieme, mi sento accaldata ed eccitata. Entriamo nel centro del paese, c’è un sacco di gente, non so perché ma mi sento osservata come se tutti sapessero, se tutti vedessero, mi stringo ancora di più a M. che mi chiede come va. Sono eccitata e preoccupata gli dico, lui ride sotto i baffi.
Cominciamo a guardare le vetrine, mi scappa l’occhio c’è un signore dietro di noi, mi sta guardando, sono sicura guarda proprio me, forse in controluce lui ha visto.
- Spostiamoci dai, quel signore mi sta guardando, in controluce mi vede che sono nuda, dia andiamo via di qua
Ci spostiamo, il signore ci segue, sento i suoi occhi sul mio corpo, sono spaventata, si avvicina, sono spaventata ma eccitata, lui ci si affianca ma tira dritto, ffffffiu è solo un turista un po’ anziano in cerca di vino, spaghetti e souvenir ............ in fondo un po’ mi spiace.
Ci prendiamo un gelato, M: vuole sedersi, ma le panchine sono tutte occupate, ci sediamo sul bordo di un’aiuola, M. si alza, si allontana, cosa fa? Ritorna, mi guarda, si avvicina e mi dice che lo spettacolo è meraviglioso.
Porca vacca, mi posiziono meglio, lui ride e mi dice di non preoccuparmi, non si vedeva quasi niente.
Mi guardo attorno, un gruppetto di ragazzi e ragazze vicino a noi ridono spensierati, non hanno visto nulla, ma c’è una coppia proprio di fronte a noi, il lui mi guarda fissa, non stacca gli occhi dalle mie gambe, la lei mi guarda ma con uno sguardo “cattivo” di rimprovero come a dirmi ........ mi sento in imbarazzo; M. mi guarda e mi dice se voglio andare via.
- Si andiamo via dai,
M si alza mi da la mano per aiutarmi e mi dice,
- Fagli un regalo su?
- Un regalo? A chi?
- A quello li, indicandomi con la testa il ragazzo della coppia, è li che sbava, dai fallo, per me.
Mi rialzo ma facendolo apro un po’ le gambe, sento gli occhi del ragazzo, salire sulle mie gambe ed arrivare li, mi sta guardando, ha visto, io mi sento calda ed imbarazzata ..... ma a lui cade il gelato dal cono.
Andiamo via, di corsa, sono eccitata e felice, andiamo sul lungo lago.
M vuole salire sulla murata del porto, c’è un via vai incredibile e per salire bisogna “scalare” delle pietre, per forza di cose devo far risalire un po’ la gonna e fare qualche mossa strana.
M. è dietro di me, davanti a me gente che vuole scendere, un signore anziano con la canna da pesca in mano mi guarda negli occhi poi il suo sguardo scende e mi vede sotto mentre scavalco una pietra. Lo capisco perché sento i suoi occhi su di me, io arrossisco ma anche lui, allungo il passo, ma scivolo lui mi aiuta mi sorregge e mentre lo fa mi dice: “complimenti signora, grande spettacolo”.
Mi vergogno, ma sono troppo eccitata, mi sento bagnata, i miei capezzoli sembrano due chiodi. M. da dietro mi aiuta. Quando siamo sulla murata, M mi si affianca e mi abbraccia, gli dico del signore, lui è eccitato, visibilmente eccitato, ma anche lui mi racconta, mi racconta che quando sono scivolata, lo spettacolo del mio sedere nudo è stato molto apprezzato da lui e da alcuni ragazzi che adesso sono dietro di noi.
Non ce la faccio più, sento la mia eccitazione salire, i miei umori scendere sulle mie gambe, le mie guance sono rosse come non mai, mi fanno male i capezzoli, non ce la faccio più, dentro di me si alternano paura, vergogna, eccitazione. M. continua a parlarmi ad incoraggiarmi, ma non resisto, --
torniamo indietro ti prego, andiamo via,
Nei miei occhi lui legge le mie voglie, la mia eccitazione.
Voglio sentirmi toccata, voglio toccarlo, voglio baciarlo, voglio fare l’amore, voglio sentirlo dentro di me, ho voglia, una voglia forte, violenta, selvaggia, ti prego amore andiamo via.
Mi fa scendere dalla murata andiamo verso il parcheggio, lungo la strada ci baciamo come due ragazzini, la sua lingua nella mia bocca, il suo cazzo appoggiato alla mia pancia, sulla mia gonna tracce di umidità, la mia fighettina è inzuppata, le mie cosce bagnate, non resisto.
Arriviamo alla cassa del parcheggio c’è una coda infinita, no Dio mio no, non resisto lo guardo lui mi guarda, entriamo nel bagno in fianco alla cassa.
È un bagno piccolissimo, che da direttamente nel parcheggio, quando entriamo la gente ci guarda insospettita, seccata, eccitata, invidiosa, non mi interessa, sento solo una voglia infinita. Appena dentro chiudiamo, lui mi alza la gonna, mi carezza dolce ma io lo voglio dentro subito, non servono preliminari gli abbasso i pantaloni e Lui è li pronto, duro caldo mi struscio contro, lui mi alza mi appoggio con la schiena al muro e lui entra dentro di me, forte, duro a fondo. È come una scossa, il mio corpo vibra, brividi partono dalla schiena scendono giù, si concentrano li, lui spinge forte, mi bacia, con una mano mi sorregge e con l’altra mi accarezza le tettine, mi strizza i capezzoli, mi fa male ma mi piace, è bello.
Dai spingi forte forte fino in fondo, ooooooh che bello che bello, si può forte più forte.
Oddio M vengo, vengo, vengo, vengooooo mi bacia per non farmi urlare e vengo, vengo subito, vengo forte, il mio corpo vibra, la mia testa vola, non c’è più ritegno sono solo carne, voglia, umori. Un’orgasmo lungo che mi fa tremare, che fa vibrare il mio corpo, vorrei chiudere M dentro di me, lo stringo forte tra le mie gambe.
Che bello, ti amo ti amo ti amo M, lui mi sostiene, rallenta ma non esce, il mio corpo si sta rilassando. Non ce la faccio più, sono stanca, vuota, felice, lui è li con tutta la sua voglia ancora da sfogare, ma sono troppo stanca, M. mi guarda e sorride contento, capisce.
- non preoccuparti, mi dice, adesso sistemiamoci un po’, andiamo a casa perché fra un poi figli tornano dagli scout e poi ........ stasera continuiamo.
Ci sistemiamo un po’, ma è difficile togliere le tracce del piacere dal mio viso, dal mio corpo, dai miei vestiti.
Fuori la gente ci guarda uscire, occhiate, commenti, sguardi invidiosi, di accusa, di complicità, di invidia chi lo sa, non mi interessa, non mi interessa niente.
M. fa la coda alla cassa, io non sto lì con lui, mi avvio verso la macchina, mentre scendo nel parcheggio, sulle scale, incontro il pescatore a braccetto con una signora, forse la moglie, lui mi guarda mi sorride io gli sorrido, sono sicura che lui ha capito, forse anche lei, quando entro nella sala del parcheggio lui si gira e mi schiaccia l’occhio, mi fa piacere.
M arriva, entriamo in macchina e ci avviamo a casa, sono stanca e felice mi appoggio a lui, il sole ormai sta scendendo ma è una serata bellissima, sembra che tutto attorno, la natura sappia della mia gioia perché tutto mi sembra più bello, felice, colorato, chiudo gli occhi e piano piano sento gli occhi chiudersi, l’ultima cosa che vedo è il bozzo di M, povero è ancora li tutto eccitato.
È si mi sa che stasera sarà una bella sera, forse sarà meglio trovare una scusa per mandare i figli a dormire dai nonni, ma questa è un’altra storia, ci penserò dopo adesso ..…. la radio canta una musica dolce, i Pink Floyd mi avvolgono nel loro sogno, sono felice e penso che in fondo oggi non è stato un Sabato pomeriggio così noioso come credevo, ti amo M ti amo tantissimo. Ah, una cosa, non mi sono ancora rimessa le mutandine bisogna che me le metta prima di arrivare a casa sennò ....
53
2
19 years ago
nicky1, 36
Last visit: 3 months ago -
La prima volta senza slip
Sabato pomeriggio, settembre, fa ancora caldo, ma l’estate è ormai al termine.
- Cosa facciamo oggi, in giro per centri commerciali?
- Uffa che barba.
Siamo soli, io A. e M., i figli sono impegnati, M. mi chiede:
- perché non andiamo a fare un giro al lago?
- Si dai si può fare, finisco di sistemare la cucina e mi preparo.
Mentre faccio la doccia penso a noi, sposati da quasi 15 anni, due figli, posizione sociale discreta, una bella casettina, insomma cosa c’è che non va? La noia, l’apatia, da un po’ di tempo ci siamo chiusi, ci si annoia.
Anche il giro di oggi al lago, arriveremo la, bisognerà mettersi in coda per parcheggiare, il centro sarà affollatissimo dopo qualche minuto lui comincerà a sbuffare e …….
Uffa, speriamo che non sia così, quasi quasi mi vesto sexy chissà che magari ….
Mio marito comincia a chiamarmi:
- sei pronta? Ci sei?
Un attimo di pazienza, cazzolina, mi sto vestendo.
Cosa mi metto?
Allora gonna di lino, tipo etnico corta ma non troppo, mi piace è stretta stretta e mette in mostra il mio culetto dopo tutti i sacrifici fatti per dimagrire, rassodare,ecc. e poi, in contro luce, è quasi trasparente.
Sotto un tanga micro, non voglio si vedano segni.
Sopra reggiseno che mi aiuti un po’ perché insomma, le mie tettine sono un po’ scarsine, sensibili ma piccine, e camicetta da lasciare un po’ aperta, un filo di trucco, una collana di corallo che gioca sui miei seni, sandali aperti, una pettinata veloce ai miei capelli da maschietto e poi la prova specchio.
Mmmmmm non male, interessante, carina, forse non sono ancora da buttare via, a quasi 40 anni mi sento bella, in forma, mi sento donna!
Quando M mi vede, mi guarda, mi riguarda e fischietta felice, forse ho fatto colpo. Lui, come al solito non ha puntato sul sexy, bermuda maglietta xxl per coprire la pancetta e sandali. E’ un po’ così, con la sua calvizie, la pancia, i baffi ma mi piace, lo amo è il mio uomo.
Partiamo in macchina, I Dire Straits, ci tengono compagnia. M continua guardarmi le gambe, guardando meglio i suoi bermuda, c’è un bozzo strano proprio là, mmmmm buon segno?!!
Entrammo in tangenziale e M. comincia a complimentarsi con me dice che sono sexy e bella, io mi schernisco ma lui insiste e mentre guida comincia ad accarezzarmi una gamba, io mi metto a ridere ma mi sto eccitando, lui in risposta alle mie ritrosie mi dice che conosce un sistema per cui sarei sicuramente sexy, quale gli chiedo?
- Togliti gli slip mi dice, nessuno vedrà nulla, forse, ma io e te lo sapremo e sarà un pomeriggio interessante.
- Cosa ? Ancora la tua fissa di mostrare, far vedere, vedere le reazioni della gente? Tu sei fissato, mi vergogno, no non mi va!!!
- Vedi ogni volta che proviamo a fare un passetto più in la, ti tiri indietro e poi mi dici che ti annoi, per forza!!! In fondo cosa ti costa? Non ti ho chiesto di metterti nuda in piazza o mettere foto su exibizioni!!
È arrabbiato, cambia CD, adesso ascolta The Doors, è musica dura, ti entra dentro, parla di cervelli in tempesta, un po’ ha ragione, in fondo cosa mi costa? È un gioco, solo un gioco e poi me lo sta chiedendo lui, lui mi ama, non mi giudicherà male, anzi. Il rock è rabbioso, ma scalda, c’è silenzio in auto, entriamo in galleria, lo guardo, lui mi guarda, mi alzo dal sedile, infilo le mani sotto la gonna e …. in un attimo il tanga è nelle mie mani e glielo faccio dondolare sotto il naso.
L’auto sbanda, lui è lì, così a bocca aperta,
- ehi sta attento, guarda la strada!!!
Lui rallenta, allunga una mano e verifica, controlla che davvero io sia nuda sotto la gonna, non sa più cosa dire e fare, deve guidare ma vorrebbe fermarsi, il suo pacco cresce di volume.
È finita la galleria, il sole mi scalda le gambe, ma non c’è ne bisogno mi sento un caldo tutto attorno, lui è felice mi dice un sacco di cose dolci e belle.
Usciamo dalla tangenziale, ed entriamo in paese, la coda, come al solito, macchine in fila gente a piedi a dx e sx, il primo parcheggio è esaurito, il secondo anche, ma lui non perde la pazienza, come al solito, va verso il terzo e intanto continua a d accarezzarmi la coscia e ad alzarmi la gonna, speriamo di arrivare presto se no mi spoglia in macchina. Il terzo parcheggio ha spazio, entriamo, scendiamo al 1 livello, al 2 secondo, lui ha le mani sul volante, lo guardo, guardo il suo bozzo è sempre li, allora decido di giocare e mentre lui guida io comincio ad accarezzarlo, è duro, eccitato, lui mi chiede di smettere, deve guidare, ma io non mollo mi piace sentire che è eccitato per me continuo ad accarezzarlo, lui sta facendo manovra per parcheggiare, fa fatica ma io continuo la mia opera alla fine riesce a parcheggiare. Vorrei continuare ma arrivano subito altre macchine allora mi fermo, tutti e due siamo accaldati nonostante il condizionatore, occhiata allo specchietto, radio in borsa, ci guardiamo, ho paura a scendere, l’idea di girare senza mutandine in mezzo ad un sacco di gente mi spaventa un po’. Lui mi guarda mi sorride, capisce mi incoraggia e poi mi bacia.
- Sei bellissima, sei eccitante, oggi faremo diventare matto qualcuno
mi sussurra nell’orecchio, il suo fiato caldo nell’orecchio mi fa venire i brividi.
Apro la portiera, nella macchina accanto una signora sta scendendo, la mia gonna è stretta, nello scendere apro un po’ le gambe e la signora strabuzza gli occhi e poi si gira di la, oddio sono senza mutande!!! A. stai attenta a come ti muovi. ……….
Continuo o è già troppo lungo così?
117
7
19 years ago
nicky1, 36
Last visit: 3 months ago -
Grazie morfeo
La convivenza con mia madre , madre adottiva , è sempre stata caratterizzata da amore e complicità . Ci siamo sempre amati come madre e figlio pur non essendolo ed io le ho sempre perdonato la brama di sesso che ha caratterizzato la sua vita e lei non ha mai commentato nè ostacolato la mia omosessualità . Omosessualità relativa perchè il mio desiderio di fottere una donna è pari al desiderio di essere considerato al pari di una femmina . Il massimo della goduria è quando chiavo una donna ed un cazzo m'incula . Lei si accorse di avermi come suo rivale quando Giulio , un aitante bracciante agricolo che veniva da noi più per lei che per fare il lavoro dei campi , si presentava nel suo letto alquanto spompato per essere passato da me . E fin qui accettò la cosa ma non accettò di dividere il cazzo di Giulio quando volle fare a mia sorella lo stesso servizio che aveva fatto a me . Un altro cazzo che divise volentieri con me fu quello di Vittorio , il camionista . Era un bell'uomo , somigliante a Raf Vallone , con la pelle leggermente più scura ed il cazzo quasi nero . Quando Vittorio si accorse che lo guardavo innamorato con la bocca sensuale e le labbra rosse e delicate di ragazzo mi si avvicinò e cominciò a strusciare sul braccio , mentre ero intento a fare i compiti , il bel cazzo duro che tante volte avevo spiato attraverso le sconnessure della porta far godere la mia mamma . Era un cazzo normale ma con una capocchia veramente larga e rossa mentre l'asta dura era quasi nera . I coglioni due palloni scuri che pendevano fino a metà coscia e che imparai a soppesare e titillare quando avicinava il cazzo perchè lo ciucciassi . La prima volta che li vidi chiavare insieme fu una sera mentre stavamo passeggiando in riva al mare a Manfredonia . Ci eravamo allontanati dal centro della città e ad un certo punto Vittorio mi diede dei soldi per andare a comprare dei gelati . Feci una corsa e quando tornai indietro li vidi stesi accanto ad una barca tirata in secca . Rimasi in piedi accanto a loro che continuarono la loro chiavata e nè mi mossi quando lo vidi tirar fuori il cazzo per sborrarle sulla pancia . Mia madre mi rimproverò , senza convinzione , di non aver aspettato in disparte che avessero finito . Da quella volta fui spesso testimone dei loro incontri e spesso Vittorio me lo fece toccare ancora impregnato della sua sborra mista agli umori di lei . Mia madre lo rimproverava del mio coinvolgimento e lui insisteva per farmi scuola . Dopo Giulio ero ormai un esperto di cazzi e da esperto glielo baciai spesso e lo ripulivo quando con le mie leccate lo facevo sborrare . Qualche volta mia madre aspettava in camera a cosce aperte un cazzo che si sfogava in me ed andava da lei spompato . Mai una volta che mi avesse rimproverato qualcosa . Dopo qualche anno gli subentrò Totonno , il calzolaio di casa , al quale interessava il culetto di mia sorella e non il mio . Durò poco perchè se mia madre era propensa a dividersi con me non accettava che altri rivolgessero le loro attenzioni a mia sorella . Il fidanzato accreditato per tutta la vita è stato zio Ercole , il fratello maggiore di papà, che mal tollerava le intrusioni di altri stalloni ma doveva abbozzare perchè , essendo sposato , non poteva bastare a sodddisfare una giovane vedovella sempre vogliosa di sesso . Si vede che dopo la morte di mio padre a mia madre si era svegliata una parte di sè che la rendeva insaziabile e sempre eccitata . Contribuiva a ciò anche il fatto che avevamo dei cavalli da monta ed era lei che si occupava dell'asino addetto a scaldare la cavalla che poi lo stallone avrebbe presa ed era lei che lo masturbava quando eccitato veniva allontanato per cedere il posto ad altri . Lo zio Ercole spesso mi portava sul carretto con lui e molte volte esibiva l'enorme cazzo venoso quando a gambe larghe si abbassava i pantaloni fin sopra le caviglie e si metteva a pisciare e lo carezzava fino a farlo diventare duro quindi lo rimetteva a posto . Oltre ciò non è mai andato e benchè mi brillassero gli occhi dal desiderio di toccarglielo non si è mai mosso in tal senso . Si mosse però verso mia sorella ed infatti , non so se col beneplacito o meno di mia madre , lui la rese donna . Ad un certo punto della mia vita feci l'errore , fino ad un certo punto , di mettere incinta una ragazza che prima di diventare mamma del bambino più bello del mondo condussi all'altare . Non l'ho mai amata ma le sarò sempre riconoscente che per merito suo la mia esistenza ha uno scopo : vivere per il frutto dei miei lombi . Il nostro legame non durò a lungo per colpa mia : non ho mai avuto il coraggio di confessarle la mia omosessualità . Un giorno rientrò a casa inattesa ed ebbe la sorpresa di trovarmi a letto mentre prendevo nel culo il grosso cazzo di Marco , il tubista del palazzo accanto . Non disse una parola nè volle sentirne da me , infatti mise in una valigia le mie cose e mi spedì da mia madre . Il grosso e bel cazzo di Marco dovette stupirla al punto di sostituirsi a me ed infatti ancora adesso fanno vita assieme . Tornai da mia madre che mi accolse come un reduce da una guerra e quando seppe che ero stato sorpreso tra le braccia di un uomo si meravigliò della reazione della madre di mio figlio . La sua sarebbe stata diversa e non sarebbe stato un cazzo entratomi tra le chiappe ad impedirle di amarmi se fossi stato il suo uomo . Erano anni che non affondavo il viso tra i suoi seni accoglienti e baciando le loro rotondità e sentendo l'odore dolce di femmina e la sensibilità dei capezzoli che si ergevano mi venne un cazzo duro di cui lei si accorse lasciando che andassi in bagno a sfogarmi . Era già qualche anno che zio Ercole non si faceva vedere , impedito forse dall'avanzare degli anni , e nè altri stalloni frequentavano la greppia di mia madre che alla fin fine era ancora una donna desiderabile anche se cominciava lentamente a sfiorire . La vedevo spesso girare nuda per casa come ai vecchi tempi e sopratutto mi eccitavo quando curva sulla vasca da bagno la preparava ed avevo lo spettacolo del suo bel culo all'aria e da dietro attraverso le cosce leggermente aperte le ammiravo il fiocco di pelo pubico che cadeva incolto . Lei ha sempre avuto tanto pelo ed anche adesso è molto eccitante con qualche pelo bianco che denuncia la sua età . Ed io l'amo allo stesso modo di quando ero bambino e l'aiutavo a cercare la famosa supposta mai rinvenuta . Una sera ero a letto quando lei è entrata in bagno a prepararsi . Si è tolta la camicia da notte lunga fino ai piedi ed ho ammirato il suo bel culo con le fossette da baciare . I seni ancora sodi anche se non duri quando lei si abbassa pendono e sembra che chiamino qualcuno a prenderli in mano per sorreggerli e carezzarli e si dondolano lascivamente mentre spande i sali da bagno ed il suo culo maestoso sembra sorridere mentre le chiappe aperte mettono in luce il buchino che ha ospitato tanti di quei cazzi ed ancora voglioso ; il fiocco di pelo che le pende mi fa immaginare una vagina rosea nascosta in mezzo ad un bosco che non chiede altro se non un dito curioso che si apra una via per raggiungere la porta del paradiso e qui entrare nel tabernacolo dell'amore che da tempo , da troppo tempo , non viene profanato .Porta del paradiso che le si scorgeva semiaperta tra le chiappe . Chiusi gli occhi e mi toccai il cazzo che trovai pronto e duro al godimento . Sotto le lenzuola i miei gesti dovevano restare nascosti ai suoi sguardi e cominciai un lavoro di sfregamento della capocchia . La sentivo tesa e dura e con tanta voglia di entrare in quel corpo che aveva ospitato tanti amici e che adesso era lì in attesa di qualcuno che non si faceva vivo . Ed immaginai la mia lingua farsi largo tra la peluria a difesa del tabernacolo , e la sentii entrare e suggere l'umido degli umori copiosi che le rendevano scivolose le pareti della fica tanto agognata e mi segavo , mi masturbavo fino a che un getto violento di sborra colpì il lenzuolo e m'imbrattò la mano . Aprii gli occhi e lei era lì a pochi centimetri ed aveva assistito al mio sfogo e sorridendo e ricordandomi di non esagerare tirò via il lenzuolo per lavarlo . Ci ritrovammo in bagno mentre io mi lavavo il cazzo e lei s'immergeva nella vasca . Non fu la prima volta che mi ero esibito senza provare vergogna e non fu l'ultima . Una volta , ero ancora un ragazzo , avevo sentito Giovanni , il fittavolo , farle delle proposte ed invitarla ad allontanarsi che lui l'avrebbe raggiunta . Giovanni era un suo amante occasionale e quando ne avevano voglia si accoppiavano come in cielo si accoppiano gli uccelli . Io me ne accorsi e li tenni d'occhio ; infatto dopo un po' mia madre si allontanò con una scusa e dopo qualche minuto segui Giovanni che fatto un largo giro la raggiunse dietro una pila di paglia che tanto comuni sono nelle campagne . Io da dietro un ciliegio li vidi giocare , poi lei prendere in bocca un cazzo che sembrava scoppiare dalla voglia ed infine lui la prese da dietro . Quando vidi che le era entrato nel corpo tirai fuori il mio cazzettino e cominciai a menarlo cadenzando il movimento della mano col movimento del cazzo di Giovanni . Avevo gli occhi fissi su quel cazzo che entrava ed usciva dalle viscere di mia madre e non mi accorsi che lei mi faceva segno con la mano di allontanarmi . E venni insieme a Giovanni e mi sembrò che fosse stato il mio il cazzo ad averla chiavata . E la mia sborra era indirizzata a lei e lei ridendo mi disse di essere più prudente e più discreto . Lei ha sempre saputo di essere spesso stata oggetto dei miei sogni bagnati e ad occhi aperti , di essere il mio oggetto del desiderio e continua tuttora ad esserlo . Spesso la penso durante tutto il giorno e la sera quando rientro corro da lei . A volte la trovo addormentata ed io mi avvicino al suo letto per ammirare il corpo raccolto tra le braccia di Morfeo . Una sera , era abbastanza tardi , tornai a casa ed in cortile fui avvicinato da un mio spasimante che ammira le mie forme ed il mio modo di muovere i fianchi . Mi considera una femmina a tutti gli effetti anche se ho un cazzo di dimensioni notevoli ; forse è proprio questo che lo attira a me e fa che mi desideri tanto . Io so di questa sua smania di avermi e quella sera decisi di accontantarlo ed accettai ad essere preso steso sul cofano ancora caldo della vettura . Mi mise a faccia sotto dopo che lo avevo ben bene ciucciato ed abbassatomi i pantaloni mi trafisse col suo signor cazzo . Mi riversò nelle viscere una tale abbondanza di sperma che mi pareva di annegare . Avevo voglia di godere ma non lo feci perchè pensavo di fare visita a mia madre e così fu . Entrai di soppiatto in camera sua e la trovai con la solita camicia da notte arritolata fino a metà coscia e con una coscia sotto e l'altra sopra le lenzuola in una posa lasciva , o quantomeno tale ai miei occhi . Alla luce che proveniva dal corridoio ammirai la sua pelle liscia e mi avvicinai per sentirne il suo profumo . Il cazzo mi era rimasto duro dal precedente incontro , lo tirai fuori assieme ai coglioni tutti impiastricciati dello sperma del mio amico . Mi masturbai immaginando che la mia mano fosse quella di mia madre e dopo alcuni potenti colpi le sborrai sulla coscia nuda . La sentii sospirare nel sonno e corsi a lavarmi . La sognai per tutta la notte ed al mattino per qualche minuto credetti che il sogno fosse stata la realtà . Furono tante le volte che mi masturbai mentre dormiva perchè in tal modo io potevo prenderla come volevo nelle posizioni che più mi aggradano . Una volta ebbi la fortuna di vederla dormire a pancia all'aria e col pelo ben esposto perchè lei dorme senza intimo con la sola camicia che quando fa caldo l'arrotola sulla pancia e lascia in bella vista la fica pelosa dei miei sogni . Sborrai e guidai il getto sul pelo pubico sperando che si svegliasse e m'invitasse a penetrarla dove da una vita sogno penetrare , invece nulla . Al mattino , mentre ero in bagno a radermi , lei mi venne vicino e senza parlare ma fissando i miei occhi atraverso lo specchio sollevò la camicia e lentamente si ripulì dello sperma essiccato che le imbrattava il pelo .
23
1
19 years ago
pompeo1pompa,
39
Last visit: 18 years ago
-
Grazie pietro
Da bambino ero spesso ospite nel lettone di mia madre , dopo che venne a mancare mio padre , e , specie , se non aspettava la visita di zio Ercole , il fratello maggiore di papà che lo aveva sostituito per alleviare i pruriti alla giovane vedovella . Lei mi abbracciava e toccava dappertutto dicendo che ero ormai l'ometto di casa , il suo ometto , ed intanto mi usava come un surrogato al cazzo che le mancava . Avevo forse 8-10 anni quando una sera mi chiese d'infilarle una supposta nel culo . L'inesperienza e l'emozione fecero che sbagliassi buco e la infilai davanti dove tutta la mano entrò senza fatica . Ridendo mi rimproverò l'errore e m'ingiunse di andarla a cercare . Curvò di più il corpo e si presentò per la prima volta sotto i miei curiosi occhi di bambino l'entrata rosea della fica circondata da un folto pelo nero . Accostai il viso ed una zaffata di odore acre mi fece fare una smorfia di disgusto mentre infilai la mano a cercare la supposta che continuava a sfuggirmi di mano . Muovevo il braccino aprendo e chiudendo la mano ma la supposta scivolosa mi sfuggiva e ad un certo punto mentre sentivo mia madre mugolare me la sentii imbrattata di liquido attaccaticcio e caldo e pensai che si fosse sciolta invece col tempo ho imparato che quello era il modo di godere di una donna . Ricordo la volta successiva e poi tante altre in cui venivo svegliato nel cuore della notte e pregato di cercare una fantomatica supposta che per errore lei si era infilata nel posto sbagliato . Ed ogni volta la sentivo gemere , ed ogni volta ritirai la mano impregnata dei suoi umori e della supposta neanche l'ombra . Col tempo feci l'abitudine agli effluvi delle sue viscere e cominciai ad amarli fino a cercarli come faccio tuttora . La rivedo quando in ginocchio sul letto e con la camicia arrotolata sulla pancia mi chiedeva a voce bassa se dormivo fino a che non mi svegliava e mi chiedeva il piacere di aiutarla : alla luce della lampada da notte vedevo il suo viso arrossato e gli occhi lucidi e mentre con una mano si carezzava il petto e l'altra cercava in mezzo al pelo pubico una volta che ero sveglio mi scavalcava con una gamba e messo il ginocchio in mezzo alle mie cosce mi pregava d'infilare la mano chiusa a pugno e cercare la famosa supposta . Qualche volta mi chiese di stare fermo col braccino e lei impalatasi come su un grosso cazzo si muoveva fino a che non m'irrorava dei suoi succhi . Le prime volte mi dava fastidio soprattutto il suo odore ma poi col tempo cominciai ad amarlo e desiderare di sentirlo e di leccarlo come vedevo spesso fare ai suoi amanti . Ero felice di esserle utile perchè vedevo che dopo si rilassava e si addormentava appagata coprendomi di baci e ripetendo il fatto che ero il suo ometto . Ma il suo ometto cresceva e con l'esperienza delle spiate cominciò a desiderarla come donna e fare con lei ciò che vedeva spesso fare zio Ercole . Le visite notturne si susseguirono spesso fino all'età , se ricordo dei 15-16 anni . Fino a quando cioè non si acorse che ogni volta che ritraevo il braccio intriso dei suoi umori andavo in bagno dove lo annusavo e lo leccavo e mi masturbavo . Fu l'ultima volta credo che mentre la chiavavo col braccio e le carezzavo l'utero , cosa che la faceva andare in visibilio , con l'altra mano le carezzavo le chiappe sode e col naso contro il pelo della fica strusciavo contro il ginocchio un cazzo superbo e voglioso e duro di uomo . Credo che quella volta capì la mia sofferenza e la voglia che avevo di farla mia ed il fatto che fosse la mia mamma non naturale però sempre mamma la fece allontanare e smettere questo suo modo di godere . Mi mancava ed intanto il dsiderio aumentava ed ero geloso quando la vedevo godere con altri e spesso sognavo di sostituirmi a loro e più spesso , in presenza di bei ragazzi con bei cazzi , mi sostituivo a lei e cercavo di soddisfarli con la bocca e col culo come vedevo fare a lei . E fu proprio per aver ammirato il cazzo meraviglioso che la rendeva felice che mi faceva fare gli occhi dolci a Giulio fino a che non s'interessò a me ed alla mia verginità che nel giro di qualche mese persi . La sua fu la prima di una lunga serie d'introduzioni che tuttora dura per il mio sommo piacere . Lisandro era un bracciante che spesso veniva a prestare la sua opera nella nostra fattoria . Era amico di famiglia e amico di mia madre sebbene non li abbia mai visti insieme come vidi la maggior parte dei braccianti che passando da casa nostra passavano anche tra le sue cosce . Spesso fui ospite a casa sua di sua moglie Maria che faceva la minestra di cavoli con la pizza di farina gialla che mi piaceva un sacco . E quando si faceva tardi la sera restavo a dormire a casa loro . Aveva due figlie , una più grande di me con un seno gigantesco ed un'altra della mia età che ho sempre desiderata ma dalla quale ho ottenuto solo una mano per masturbarmi e mai andata oltre . Se restavo a dormire ero ospite nel letto di Pietro , il figlio maggiore molto più grande di me . Una sera , avrò avuto oltre i 18 anni ormai , nel cuore della notte mi svegliai collo strano sentore di qualcosa di duro e caldo che spingeva contro le mie chiappe . Subito ebbi paura che un involontario sfogo fisiologico si fosse materializzato nelle mie mutande . Invece subito capii di cosa si trattasse perchè sentivo una mano carezzarmi e menarmi il cazzo che senza saperlo era ritto e duro e contro le chiappe capii di sentire il cazzo prepotente di Pietro . Era la prima volta che si faceva sentire in quel modo : si vede che la sera era uscito con la sua ragazza e per un motivo o per l'altro era rientrato con la voglia di svuotare i coglioni e quale miglior occasione del mio culo a portata di cazzo ? Lo lasciai fare perchè non c'è nulla che mi ecciti di più che sentire un cazzo voglioso di farmi la festa . Quando si accorse che ero sveglio e che ben accettavo le sue manovre mi spinse la testa in giù fino a che non riuscii a prendere il bel giovane cazzo duro in bocca ed affondatolo fino alle tonsille lo tenne immobile per lunghi minuti . Amo sentire il cazzo in bocca pulsare e crescere ed aumentare di volume con la vena dell'uretra che pulsa per lo sperma che spinge per uscire . E la mia lingua che ciuccia e lambisce la capocchia e sugge la goccia salata che si affaccia all'orifizio . Muoveva le anche piano piano anche per non svegliare gli altri della stanza accanto ed io mi estasiavo col suo strumento in bocca ed avrei voluto gridare quanto mi piacesse . Gli scoppiavano i coglioni ed io li sentivo e li leccavo e volli sentirli contro le chiappe mentre m'inculava finalmente col suo stendardo . Amo altresì sentire sul collo il fiatone di chi mi sta inculando e più il fiato è grosso più immagino il suo desiderio ed il cazzo duro . Quando lo sentii forzare lo sfintere avrei voluto lanciare un grido di esultanza e dopo un paio di spinte m'irrorò le viscere mentre anche il mio si svuotava e lordava le lenzuola . Fu l'ultima volta che fui ospite a casa sua perchè Maria , sua madre , notò lo sperma sulle lenzuola e capì che doveva interrompere una relazione omosessuale non molto accettata dalla sua etica . A me non disse nulla ma la sentii rimproverare suo figlio . Che io fossi finocchio non gliene fregava ma non ammetteva che lo fosse suo figlio . Non incontrai più neanche Pietro . E ciò che ancora tuttora rimpiango è la sua minestra di cavoli con la pizza di farina gialla e che lei amava arricchire con cotiche e fagioli .
27
0
19 years ago
pompeo1pompa,
39
Last visit: 18 years ago
-
Fantasie notturne
Era un sabato sera come tanti, uscivo come sempre dalla palestra per recarmi in piazza,
dove mi accordavo con gli amici sul prosieguo della serata. Sarà stato il freddo,
o la partita ma quella volta non trovai nessuno, decisi comunque di fermarmi,
e scorsi tra le auto in sosta quella di una ragazza del gruppo, Erika. Nell’auto non era sola,
riuscii a scorgere altre due ragazze, Lisa e Annarita, che sedevano rispettivamente una avanti e l’altra dietro.
Appena fui visto le ragazze fecero di tutto per richiamare la loro attenzione, avvicinatomi ,
Erika abbasso il finestrino e mi chiese in modo molto cordiale di unirmi a loro,
decisamente non era mia ambizione, ma comunque accettai anche perché non volevo passare la serata chiuso in casa.
Con il mio arrivo ci furono dei notevoli spostamenti nell’auto, difatti Annarita passò avanti,
mentre Lisa rimase con me dietro.
Proposi di mangiare la pizza in qualche ristorante della zona collinare, così che dopo un po’ di discussione partimmo.
Il locale era gradevole, e fortunatamente c’era poca gente così che la strana compagnia
di quella sera passò quasi inosservata, chiacchierammo parecchio,
e le ragazze si soffermarono con voglia disinibita sull’argomento “sesso”.
Erika fu ad accendere la fiamma, che veniva continuamente alimentata dalle calde confessioni di Lisa.
Fummo sbrigati velocemente dai camerieri, quindi una volta usciti decidemmo di fare un giro in auto,
stranamente le ragazze proposero di proseguire per la zona collinare, ed essendo io in minoranza
fui costretto ad accettare la loro proposta.
Lisa presa dall’eccitazione mi si buttò letteralmente addosso,
in un primo momento rimasi scosso, anche perché lei non era il mio ideale di donna,
ma poi fui rapito da quella strana atmosfera che si era creata in auto e assentii alle sue voglie.
La strada era buia, ogni tanto i fari di un auto illuminavano l’abitacolo, Erika accostò in una curva in cui c’era una piazzola,
chiesi alle ragazze il perché di quella sosta, ma in un primo momento non vi fu risposta.
Di questo non ne fui particolarmente preoccupato, anzi mi piaceva, anche se sui sedili anteriori c’era un bel movimento
che non riuscivo a capire, aspettai con pazienza cosa stesse accadendo,
mentre Lisa aveva poggiato la sua testa sulle mie spalle e con una mano mi accarezzava il petto e le braccia.
Improvvisamente Erika si gira mostrando nella sua mano un paio di mutandine bianche,
io la presi come uno scherzo chiedendo: “dove le hai prese?” la risposta fu immediata e decisa
“tra le mie gambe”, rimasi li per li sconvolto ed eccitato per quell’affermazione,
il mio fallo si era gonfiato subito e in modo evidente, tanto che Lisa mi disse : “hai proprio un bel cazzo”
a quell’affermazione non ci furono risposte. Erika passò dietro, così io capitai tra le due protagoniste della serata,
all’inizio sembrò un gioco ma poi gli animi si surriscaldarono.
I capezzoli delle due ragazze erano turgidi e dritti,
Lisa scoprì senza pudori la sua terza abbondante, e io preso ormai dall’eccitazione incominciai a leccare
quei seni così ardenti di passione. La sentivo dimenarsi e mugolare di piacere,
intanto Erika si dette subito da fare e sbottonò il mio pantalone, e da esperta meretrice tirò fuori il mio fallo,
ormai già duro da parecchio, e se lo infilo con grande ardore in bocca. Lo succhiava con avida perversione,
passando la sua lingua su ogni centimetro del mio membro, era un vero e proprio goduriame energico .
Vi sarete sicuramente chiesi, è il terzo componente di questa strana orgia cosa stesse facendo,
beh la lasciammo masturbarsi sul sediolino anteriore per tutta la serata. Ritornando a noi,
le ragazze si erano sempre più impegnate, Erika si era tolta la maglia e il reggiseno,
mentre la mia mano si era insinuata tra le gambe di Lisa, avevo la cappella completamente bagnata
dalla saliva di Erika e anche le mie dita erano fradice dei dolci umori di Lisa.
In un attimo mi ritrovai le due porche leccarmi la cappella, effettivamente era una sensazione strana ma molto piacevole,
anche perché le ragazze facevano del loro meglio per scoparsi il mio fallo in quel modo.
La prima a provare l’ebbrezza della penetrazione fu Erika, mi salì a cavalcioni,
e preso il mio fallo in mano se lo infilò nella passera, fu un attimo intensissimo,
che si sciolse man mano che la mia verga penetrava quella splendida fessura.
Lisa mi incitava dicendo: “Sfonda la figa di questa troia “, e leccava gli orgasmi ormai continuati di Erika,
ricordandomi che sarebbe dovuto arrivare anche il suo turno.
La cosa durò per almeno un’altra ora,
le ragazze attendevano con trepidazione il mio orgasmo, che effettivamente non tardò ad “arrivare” ,
esplodendo in tutta la sua potenza, così da inondare gran parte della tappezzeria dell’auto.
Ci rivestimmo in fretta e ci accingemmo a giungere alle nostre case come se non fosse successo niente,
o quasi…
L’indomani fui svegliato dal telefono verso le dieci, ero distrutto, avevo le occhiaia e non riuscivo nemmeno a pisciare,
feci una doccia sbrigativa e andai in piazza. Non trovai nessuna delle ragazze,
così senza farmi vedere dagli altri, telefonai a Erika sul suo telefonino, rispose dopo parecchio,
dicendomi che stava benissimo anche se era molto stanca, e che aveva chiamato in precedenza
Lisa per rassicurarsi sul tutto.
Tranquillizzatomi mi recai a casa per pranzare,
e poi riposarmi un po’ sul letto, dovevano essere all’incirca le quattro del pomeriggio,
quando arrivò un messaggio sul telefonino seguito da uno squillo di Erika.
La porca mi invitava a casa sua,
soli per cenare e … avrete sicuramente come me capito, decisi di andare anche perché la situazione era molto intrigante,
le mandai subito un SMS dicendo che sarei arrivato verso le otto, e che lo spumante lo avrei portato io.
Stranamente fui puntuale,
forse sarà stata quella strana eccitazione, bussai al campanello, e dopo un po’ mi apri la porta ,
aveva un vestito da sera nero ricamato di pizzo, si notava, e come se si notava che la biancheria intima non faceva comparsa,
e penso che non gli fu difficile notare il rigonfiamento nei miei pantaloni.
Aveva preparato tutto nei minimi particolari, cenammo fuori, sulla grande terrazza che dava sul giardino,
anche il tempo era dalla nostra, il cielo limpidissimo mostrava una miriade di stelle,
anche perché la luna dava il suo ultimo quarto. Il cibo fu di mio gradimento anche perché si trattava di cose abbastanza leggere,
non certamente cucinate da lei, chiacchierammo a lungo sul gruppo dei nostri amici e delle varie coppie che si erano formate di recente,
ogni tanto una mano avanzava una carezza, ma non si era andati oltre.
Parlando di musica, mi porto a far vedere il suo pianoforte , che si trovava al primo piano,
nell’anticamera della sua stanza da letto, lei sedette e inizio a suonare una canzone molto melodica,
e vista l’occasione direi anche molto romantica.
Mi accomodai accanto a lei ed iniziai a baciarla sul collo,
lentamente le mie labbra scendevano calde sul suo seno,
scoprii i turgidi capezzoli e iniziai a succhiarli e a leccarli, Erika smise di suonare e si abbandonò completamente
al mio impeto sessuale. Godeva in modo incredibile, sentiva ogni minima vibrazione e si eccitava,
gettando di tanto in tanto dei gemiti da film porno, le mie labbra erano scese ancora più giù,
gli alzai la gonna e baciai la sua passera bagnatissima. Ogni passata della mia lingua nella calda fessura
la faceva palpitare e ormai i suoi orgasmi erano diventati ripetitivi. Leccata fino all’ultima goccia e mi preparai a penetrarla,
ma lei mi fermo e mi disse: “ aspetta voglio prima succhiarlo”, così gli poggiai la verga tra le labbra,
che succhio in modo impeccabile. Le presi la testa, e iniziai a schiacciarla contro il mio fallo in modo ritmico,
lei stava al gioco inghiottendolo tutto, poi lasciata la presa incomincio a leccarlo come fosse un gelato partendo sempre dalle palle
fino alla capocchia, e a segarmi. Passata la parte golosa penetrai Erika con un colpo violento,
che gli fece schizzare dalla passera un bel po’ di liquido, che si andò a spiaccicare su le mie palle,
da cui, lentamente gocciolò verso il pavimento, così da incrementare la mia eccitazione.
Gli avevo infilato il cazzo ormai ovunque, ero esausto e anche lei era molto stanca,
ma ancora vogliosa di un ultima emozione, fu lei che mi disse: “ora borrami in bocca”
,non me lo feci dire due volte, che poggiai il membro tra le sue labbra e iniziai a segarmi,
mentre lei mi leccava il glande. Lo schizzo fu spaventoso, il mio cazzo sborrò per almeno un minuto,
mentre la troia ingoiava i miei piaceri e la mia ultima fantasia notturna.
23
3
19 years ago
admin, 75
online -
Anna
Premessa: il racconto è vecchio e datato, ma è utile come riferimento dei racconti che spedirò in seguito
Anna
PREMESSA:
Ho sparso da qualche tempo "frammenti" di una storia, la storia di Anna, questo è il tentativo di dare un ordine, di immettere in una "possibile realtà", quanto fino ad ora scritto e quanto forse ancora uscirà da questa tastiera.
Personaggi:
Anna, 24 anni non molto alta, capelli biondo scuro appena appena arricciati, occhi di un azzurro molto scuro, è il perfetto esempio di ragazza sportiva, pronta a divenire donna corteggiata ed invidiata, viene da una famiglia benestante, di cultura largamente al di sopra della media, laureata, ha deciso di attendere a completare il suo definitivo inserimento sociale si mantiene per il momento con una rendita lasciatale dai Nonni, e con lezioni private di musica e di lingua inglese.
Francesca, la compagna di liceo, più alta di Anna, bruna, al suo confronto forse per qualcuno più bella, certamente più vistosa, per anni, hanno diviso tutto, scuola, sport, segreti, hanno perso la verginità assieme sullo stesso letto, poi l'inevitabile separazione, Anna a Venezia, per frequentare università e conservatorio, Francesca costretta a lavori saltuari senza sbocchi, infine l'approdo al Nudo, al piccolo squallido giro di locali semiporno, che costellano le periferie delle nostre città.
Io, come più vi fa comodo, giovane vecchio, brutto o aitante, scegliete voi, io come tutti gli altri siamo comparse.
Luoghi: Treviso, Venezia, Verona, il Nord Est insomma.
Incontro
Ho provato cento volte a scrivere del nostro primo incontro, ma le dita mi scorrono sempre in maniera banale, piatta, ma come può essere piatto un incontro così, la prima cosa che ricordo di lei, è la curva del suo sedere mentre dorme allungata nel letto, sembrava convogliare la poca luce della camera su di se, in quella curva quella notte per me si concentrava tutto il mondo, non osavo accarezzarla per paura che svanisse, che si rivelasse in qualche modo falsa, ma era reale sentivo il suo respiro, il suo calore, potevo distinguere, la custodia del violoncello col suo prezioso contenuto, l'abito da concerto, abbandonato su una sedia, non c'era biancheria, quando suonava non ne portava mai, così mi aveva confessato ridendo lasciando cadere l'abito.Il posto il momento la persona giusta, banali ma talvolta reali situazioni, nessun merito, da parte mia, solo quello forse di averle porto per primo un bicchiere di vino bianco, al piccolo ricevimento dopo il concerto, poi tutto semplice e facile, dal primo bacio, al pene mai così eretto che la penetra senza ostacoli.
Non fosse stato per l'incontro con Francesca probabilmente la nostra sarebbe stata una storia breve, e senza deviazioni di nessun genere, sarebbe finita con un arrivederci alla prima occasione mai ritrovata.
L'archetto
Le ultime note hanno smesso di far vibrare l'aria della stanza, il tempo, torna a scorrere, e io, torno a distinguere l'insieme confuso di suoni, immagini, emozioni che mi circondano, e Anna completamente nuda abbracciata al suo violoncello.
Un invito improvviso, inatteso, dopo una serata passata a guardare la sua compagna di liceo, esibirsi nuda davanti al pubblico volgare del piccolo Club in cui ci ha invitato, siamo quasi scappati, alla fine del suo numero, salutandola da lontano con la mano.
Poi l'invito, solo io, lei e il suo Violoncello, si spoglia di tutto anche dei pochi gioielli che indossa, senza darmi il tempo di stupirmi di eccitarmi, le sue curve e quelle dello strumento sembrano fondersi.
Suona, suona maledettamente bene Anna, assurdamente bene, il suo corpo abbraccia lo strumento, come fosse il suo amante, suona fino a riempirmi il cervello di note e di pelle, la sua pelle, stupenda e nuda, suona fino a che le vibrazioni del legno che avvolge tra le gambe la portano a godere. E ora mi porge l'archetto, gli occhi lucidi, implorano di capire senza dover spiegare, si appoggia con le mani alla parete allarga le gambe, e aspetta, aspetta che il mio cervello smetta di chiedersi "perché" e lasci libero il braccio che desidera solo colpire.
La riga rossa, sottile, attraversa le natiche, la schiena si inarca sotto il primo colpo, io continuo a colpire e a chiedere perché. Non ottengo risposte ne da lei, ne da me stesso, abbiamo passato la notte a conoscerci, ma per quello che è accaduto, per le ferite che le segnano il corpo, nessuno dei due a voluto risposte.
Cassette
La pila di cassette è vicino al televisore, Anna seduta a terra, sul tappeto, indossa una vecchia felpa scolorita e un paio di calzini bianchi, non capisco se porti biancheria, in mano ha il telecomando del video. La stanza è al buio, fuori ormai si è fatta sera, io le sono seduto vicino, e guardo, ora lo schermo, ora lei. Siamo qui da ore, gli occhi pieni di immagini, di suoni, ho scelto il peggio in videoteca, deciso ad offenderla, sperando di disgustarla di allontanarla, lei guarda tutto, spesso ricorre all'Avanzamento Veloce, per togliere la noia di immagini inutili o sciatte, o per fuggire da un oltraggio di troppo, ma su questo, poi inevitabilmente, ritorna, su altre immagini, si ferma, si lascia colpire, guarda e riguarda donne frustate, appese, sodomie multiple, visi di giovani donne come lei, coperti di sperma, seni forati, sessi ingioiellati, ascolta grida, insulti, rantoli di piacere e lascia che tutto questo le cada addosso.
E' finita l'ultima cassetta, senza guardarmi mi chiede di essere lasciarla sola.
Il giorno dopo consegnandomi le cassette mi pregherà di procurarle uomini, uomini che la usino e basta.
Le vanghe
Anna prima degli anelli, la prima volta nuda davanti ad estranei, esposta mostrata, offerta.
Cazzi lucidi di saliva masturbati da mani nervose, (ci sputa nelle mani come fanno i contadini prima di impugnare la vanga) il cazzo sotto quel massaggio viscido diventa più duro e scivoloso, solo che lei non è come le zolle, che si spaccano sotto i colpi, lei si apre da sola, si inarca tutta verso di loro per rendere più facile la loro opera.
Sono solo quattro per ora i cazzi , altri sei ancora chiusi nei pantaloni, indecisi sull'autenticità di quello che vedono, forse trattenuti dalla giovinezza e dall'aspetto inevitabilmente pulito di Anna.
Alla fine ovviamente nessuno si è negato, e niente, come voleva, le è stato risparmiato, il giorno dopo Anna ha voluto che l'accompagnassi a farsi forare i capezzoli e il sesso, d'ora in poi quando si mostrerà nuda nessuno avrà dubbi su come vuole essere trattata.
Goccia
Una goccia di sperma le usciva da una lato della bocca quando risalì in macchina, non saprò mai di chi fosse e, d'altra parte non ha nessuna importanza.
Anna raccolta la mia provocazione non aveva esitato, era entrata nella bagno della stazione di servizio, protetta dalla fioca illuminazione, e dallo scarso traffico notturno.
Chi era stato il fortunato a trovarsi nel posto giusto al momento giusto, un camionista, un turista Bavarese di ritorno da Venezia, o un collega sudato e stanco per una giornata passata a coccolare i soliti clienti insulsi.
Anna, era risalita in macchina dopo un lasso di tempo per me incalcolabile, mentre ripartivo notai che il vestitino leggero le si attaccava alla pelle, probabilmente lo sperma di più di un maschio le si stava seccando addosso, aveva vinto lei dimostrandosi capace di darsi al primo fortunato di turno in un posto squallido come un urinatoio d'autostrada? o io facendole fare un altro scalino verso in basso.
Sdraiata sul sedile intanto Anna si procurava da sola l'orgasmo meritato.
Contrasto
Pomeriggio passato il Libreria Feltrinelli, Anna passa tranquilla davanti agli scaffali, guarda, talvolta si ferma, sfoglia qualche libro, ne sceglie un paio, e si accomoda in uno dei panchetti a leggere le note di copertina, le prefazioni, si toglie la giacca rimanendo con la maglietta senza maniche, a costine strette, il collo alto, le spalle scoperte con la pelle morbida che quasi luccica, bella e serena, tranquilla, il viso attento, incorniciato dai capelli biondi leggermente ricci, gli occhiali rotondi leggerissimi, aumentano l'espressione seria e assorta che assume leggendo.
Gentile e sorridente, pagando gli acquisti alla cassa, scambia qualche parola e regala uno splendido
sorriso, al direttore che la saluta incantato.
Contrasto.
Due ore più tardi nel casolare abbandonato appena fuori città, dove mi ha preceduto da sola, i polsi sono avvolti stretti da una delle sue calze, la legano a una catena che pende dal soffitto, mi aspetta così, nuda, con le braccia allungate sopra la testa, il corpo teso, in ginocchio sul pavimento sporco di quel posto squallido, percepisco il suo respiro accelerare, quando sente i passi di chi mi segue, ho mantenuto la promessa, i suoi occhi si accendono, approvano, la mia scelta, i due sbandati che mi ha chiesto di raccattare per lei in Piazza, hanno le facce giuste, quelle di chi si è giocato tutto e perso di più, non avranno problemi ad usarla, pensano di non dover nulla a nessuno tanto meno a una Puttana che un maniaco paga per farla scopare da altri, scopriranno, incuriositi, eccitati, l'anello del suo sesso, lo tireranno per sentirti urlare, sicuri di farmi piacere, morderanno i suoi capezzoli forati, ho già detto loro quello che possono farti, e quel poco che non devono.
Io, io starò a guardare, a soffrire, a godere, nel vederti giocattolo prezioso, in mano a mani rozze, intente ad usarlo senza cura, senza rispetto, stò a controllare per darle un'improbabile garanzia, che tutto resterà dentro limiti che non abbiamo però mai fissato.
Mani
Le mie mani sono intrecciate strette, a quelle di Anna, i nostri visi, i nostri occhi sono vicinissimi, posso scrutare ogni minima variazione delle sue pupille, ogni battere di ciglia, ogni contrazione del volto, sento, ascolto le variazioni del suo respiro, le sue dita si stringono, si allargano attorno alle mie, quasi mi sento lei, piacere, dolore, vergogna, sensazioni, che travasano tra noi.
Attorno gli "altri", si muovono, si alternano, sul suo corpo, capisco da come mi guarda da come mi stringe, quando la penetrano nel sesso, o quando la sodomizzano, sento quando chi la sta possedendo, cerca di capirla, di coinvolgerla, di dare anche a lei piacere, e quando invece viene penetrata e basta, trattata come la sporca puttana che ha scelto di essere per queste due interminabili ore.
Il suo viso è sfatto sudato, un rivolo di saliva scende dalle sue labbra, che non trattengono più nulla, ne grida ne lamenti, ancora due minuti, poi sarà finita.
Amore
Solo amore, oggi per noi, scoperta e riscoperta, di sensazioni, sentimenti, tenerezze all'apparenza facili, ma spesso meschine ripetizioni, di gesti usati, comperati al supermercato dell'immagine.
È difficile oggi fare all'amore, senza lasciarci guidare da migliaia di istruzioni immagazzinate negli anni, ma oggi Anna vuole solo amore, e io scoverò a qualsiasi costo qualche angolo ancora non sperimentato, anche il piacere di ritrovare la visuale già vista già apprezzata, sentire il suo respiro fermarsi per la sorpresa per la gioia della mia piccola scoperta e accelerare poi, per quel ritmo mai fino ad ora usato, restare per istanti per ore uniti senza bisogno di cercare il compimento la fine dell'atto, tanto si è sicuri di poter dare e di poter ricevere tutto.
Oggi Anna vuole tornare bambina, passare più lentamente possibile dal piacere delle coccole infantili, alle prime carezze, ai primi turbamenti, alle prime effusioni, per finire scoprire, inaspettatamente nuovi e sorprendenti, i propri orgasmi.
Una pausa solo una pausa.
Francesca
Il leggero abito di Anna è aperto, il seno, il sesso forati e inanellati, colpiscono Francesca con tutto il loro significato, d'improvviso un teatrale occhio di bue le isola dal mondo, sono sole con i ricordi le speranze, i segreti, i destini dichiarati, quello di Francesca votato a una lenta e inesorabile emarginazione, quello di Anna, aperto a tutti i successi.
Non c'è bisogno di raccontare la cronaca dei giorni, dei fatti seguiti al loro ultimo incontro, Francesca li legge negli occhi di Anna, nei segni sul suo corpo, nell'odore forte del sesso appena consumato, Francesca ha la chiave di un Piccolo Inferno, è Anna la vuole.
Per questo, le si offre, lei che ha ancora tutte le opportunità, si dà a quella che le ha mancate, sprecate tutte, non si concede difese, riserve, non schiva i colpi, che Francesca piangendo, urlando inveendo, comincia a dare all'Idolo infranto che ha smesso di brillare.
Anna ora è sola accasciata sul pavimento, prima di darle l'indirizzo, Francesca le ha urinato sul volto, come ultimo e totale gesto di dissacrazione, ci sarà anche lei al Piccolo Inferno, quando sarà il momento, ora sono legate più di prima.
La bestia
Una Bestia, una bestia che si rotola a terra senza curarsi della sporcizia, dei resti di amplessi clandestini sparsi al suolo, una bestia che si tocca, che grugnisce di piacere, una bestia che cerca, provoca il mio insulto, mi offende, una bestia che morde, sbava, gode nel sentirsi bestia.
Una bestia, ora calma e domestica, che mi fa fermare la macchina sul ciglio della strada per ammirare l'elegante airone che avanza sulla riva, una bestia a cui si fanno umidi gli occhi per quattro note non banali, trasmesse dalla radio.
Una Bestia come Anna, Anna pulita, Anna che suona, Anna sporca, Anna volgare battona, Anna bestia malsana che offende le mie notti, cosa sarà di Anna nel prossimo futuro, sposa di ignaro mortale o rottame prodotto del nostro "fantastico" fatto reale, Anna che non mi fa dormire.
Bestia 2
Anna è riemersa dalla Bestia, il corpo ancora sporco, rotolandosi sul pavimento del capanno abbandonato ha raccolto sulla pelle fango, piccoli pezzi di carta, sporcizia di ogni genere.
Ma ora la Bestia l'abbandona, e lei torna a guardarmi con un sorriso bellissimo, il viso è tornato calmo e disteso, d'improvviso legge sul mio volto, piccoli segni che non riesco a trattenere, la bocca che mi si piega in un angolo insolito, gli occhi socchiusi, capisce lo schifo, il disgusto che ho provato e che provo nel vederla ridotta così, e torna a eccitarsi, torna lentamente Bestia, questa volta però, Anna è cosciente, presente, Anna non se ne va, non si rifugia dietro alla Bestia, è lei che si avvicina e mi chiede il cazzo, ci sputa sopra e l'ingoia, guardandomi negli occhi con gioia selvaggia, mi beve, avida, assetata, si sdraia sui resti di quella che fu una latrina e chiede di essere usata come tale.
Più tardi, pulita e profumata mi amerà come ai primi incontri, Anna può essere Bestia, e poi tornare Donna, Fanciulla, e io resto ogni volta più confuso e più posseduto di prima.
Dettaglio della Bestia 2
Nell'angolo del capanno, i resti evidenti di un piccolo bagno, il lavandino, caduto a terra è in frantumi, la latrina c'è ancora, una turca, lo smalto è scrostato, e il metallo senza protezione, divorato dalla ruggine, Anna si è sdraiata sopra a questo schifo ridendo, il viso ancora sporco del mio sperma.
Mi aspetta a gambe larghe, una mano affondata nel sesso, ride e mi provoca, spalanca la bocca, mi mostra la lingua, d'improvviso si contrae tutta colta dal piacere, provocatole dal lavorio della mano e dal pensiero di quello che mi sta costringendo a farle, il getto di urina, all'inizio incerto, le bagna il ventre, risale sui seni, e finalmente, come continua a chiedere il getto raggiunge la bocca la riempie, spegnendole il riso le parole, s'irrigidisce all'improvviso, negli occhi le leggo un momentaneo ripensamento, il ventre il torace si contraggono colti da nausea improvvisa, ma passa, passa tutto, sopraffatto dall'osceno piacere che prova, nel sentirsi ancora una volta capace di stupirmi, di infliggersi umiliazioni sempre più forti.
Il sugo
Il nostro interlocutore, ha labbra e il mento sporchi di sugo, l'indirizzo di Francesca ci ha portato a trovarlo in questo ristorante, non sappiamo chi sia, sappiamo solo che mangia sempre in quel posto, e li riceve chi deve visionare, mangia per ultimo, quando il locale si appresta a chiudere, mangia senza attenzione, portando il cibo alla bocca sempre con lo stesso ritmo monotono, non gusta, si riempie la bocca e mastica.
Allo stesso modo pone domande, noiosamente quasi sapesse a memoria le risposte, alcune sono sciocche, all'apparenza inutili, altre oltraggiose, rivoltanti, Anna risponde cercando di mantenere a sua volta un tono incolore, ma la sua mano cerca il mio ginocchio e lo stringe fino a farmi male.
Un cenno e i pochi camerieri rimasti scompaiono, invita Anna a "denudarsi" usando un verbo che non gli si addice, e poi, con diligente pigrizia, la esplora con la vista, con il tatto, infine la prende da dietro, sfilandosi il membro dai pantaloni, sta scopando Anna come ha bevuto l'ultimo bicchiere di vino, senza gustarlo, un modo come un altro per pulirsi la bocca.
Quando sarà il momento ci chiamerà, si Anna è pronta, non ha detto a cosa non ha detto per chi.
Il casolare
Vecchio Lupo mi viene incontro scodinzolando, oggi una doppia razione di coccole, i suoi padroni ne sono piuttosto avari, ma lui non si lagna è sempre solo a guardia del piccolo casolare, in attesa che ci si ricordi di lui non solo per l'ora del pasto.
Anna mi aspetta seduta sulla staccionata in pieno sole, dopo giorni di gelo, all'improvviso una giornata quasi calda, primaverile, mi ha chiamato per invitarmi a fare quattro passi sulla riva del canale, in una giornata come questa, sono un regalo che si fa alla propria anima.
Lupo felice della compagnia ci segue, ci precede, abbaia contento, Anna corre avanti di qualche passo, il morbido piumino che indossa, scende dalle spalle e cade a terra lasciandola nuda, il suo corpo dalle linee morbide si staglia sul bellissimo sfondo del canneto e della vicina laguna , la strada trafficata, non è lontana, ma Lei non se ne cura, toglie gli stivali, non vuole nessuna protezione nessun ostacolo tra lei, l'aria, la terra, gli sguardi, la natura che ci circonda, Lupo abbai chiede di giocare, e Lei gioca, lo rincorre, mi guarda ridendo, divertita della mia visibile preoccupazione, raggiunge lupo e lo abbraccia forte, i due rotolano assieme sulla scarsa erba della riva, improvvisamente entrambe animali, animali che giocano, che si annusano, che si riconoscono, Anna si offre a Lupo, e Lupo monta quell'improvvisa cagnetta, con semplice e naturale foga, senza preoccuparsi dell'uomo che guarda.
Poche ore più tardi in una piccola Chiesa Romanica, Anna s'inchina al pubblico alla fine del concerto del suo Quartetto, tutti gli occhi sono per lei, splendente nel lungo abito da sera, sotto, la pelle porta ancora piccoli graffi involontari provocati della zampe di Lupo.
Dettaglio
Il gioco di Anna e Vecchio Lupo è cambiato, rotolandosi sul fango, sull'erba hanno mescolato i loro odori, pelo e pelle hanno perso distinzione, i bei capelli biondi di Anna ora odorano di Cane, di Cane da Cortile, Anna non sente né schifo né repulsione, quando Lupo prede a leccarla, prima sul viso poi sui fianchi, anzi prova piacere e istintivamente si muove per agevolare quella lingua, quello naso umido, che cominciano a cercare le sue parti nascoste, cerca anzi di ricambiare il piacere che riceve, con carezze che a poco a poco diventano inevitabilmente più intime, perde via via ogni timore, fino a toccagli, ad accarezzargli il sesso, spingendosi a leccarlo e a succhiarlo come Lupo a appena fatto con il suo.
Per Lupo Anna non è più l'umana che spesso gioca con lui, e gli porta le ossa del ristorante, ora si sta accoppiando con una bella randagia che passando dentro il suo territorio gli regala la suo voglia, la monta, come ha fatto tutte le volte che ha potuto, senza guardare al pelo corto o lungo, Anna si è messa a quattro zampe come lui e sta guaendo per il nuovo piacere, di sentirsi solo animale.
Piccolo inferno
Com'è Piccolo Inferno?, è come ogni lettore decide che sia, non che voglia lasciare ad altri la fatica descrittiva, è che l'inferno è qualcosa che abbiamo dentro tutti, ha colori e ambienti diversi per ognuno, quindi costruitelo Voi, grande o piccolo, buio o assolato, affollato o deserto, fatelo come Voi credete.
Una cosa solo Vi chiedo, dividete sempre gli Attori dal Pubblico, i Dannati da chi si chiama fuori, chi l'inferno lo accetta e lo vive, come Anna, e chi lo guarda solo negli altri, ma ne è succube, come chi scrive.
Francesca non c'è, non ha mantenuto la promessa, di lei solo un messaggio, un amico le ha trovato un posto da cameriera a Londra, poco per vivere, ma può essere molto per ricominciare.
Anna è nella fossa, in mezzo ad altri come lei, io come Portatore di un nuovo Dannato ho un posto in prima fila.
Nella fossa, i corpi si confondono, a fatica riesco a distinguere, a seguire Anna, ora sottomessa, ora a sua volta perfida aguzzina, alla fine come abbiamo convenuto rimane solo Lei, due figure grigie incolori, si avvicinano, Anna viene pulita lavata, lentamente riemerge più bella di prima, docile si lascia legare a una sedia, dietro di lei stanno riscaldando su una fiamma il Marchio, il viso è sereno, cosciente, anche quando le mettono in bocca una spessa striscia di cuoio, poi l'urlo, l'odore, la testa che per lunghi istanti si abbandona, le lacrime, grosse abbondanti, gli occhi che non mi vedono, il vuoto, il vuoto nel mio stomaco.
Dettaglio della Fossa
La prima cosa che percepiamo all'entrata della fossa, è l'odore, forte nauseante, misto di fumo, sudore, escrementi, profumi dozzinali, un odore che rende l'aria densa, satura, diventa quasi un muro in cui penetrare, Anna davanti a me si ferma, la nausea stavolta sembra più forte, della sua voglia, cerca la mia mano, gliela nego, il mio posto non è con lei. Entra quasi tremando, unica figura ancora eretta, pulita, ai sui piedi sul pavimento viscido, corpi, corpi indistinti avvinghiati tra loro, lentamente anche il suo corpo si piega, si abbassa, si fonde con gli altri, solo a tratti il suo volto torna visibile riconoscibile, poi scompare, contratto da una smorfia di dolore, o gonfiato da un membro invadente.
Anna e il vecchio
Nella sala d'attesa sono rimasti solo Anna ed il Vecchio, Lei nervosa stanca della lunga attesa, lui tranquillo disteso, vestito con un sobrio, ma comodo completo di velluto, il Vecchio non le stacca gli occhi di dosso , ma i suoi sguardi sono sereni, sono continui, ma non sono invadenti, guarda e gusta le sue forme, le sue espressioni, senza destarle fastidio, fino a farla sentire accarezzata dai sui sguardi, fino a calmarle la visibile tensione.
Poi, una dopo l'altro, vengono chiamati per le visite, più tardi Anna ritrova il Vecchio, è seduto solo, in una panchina del grande parco, che circonda l'ospedale, Anna quasi corre dalla gioia, il Vecchio dalla sua posizione ammira i grandi alberi secolari, come poco prima ammirava Lei, Anna d'impulso gli si siede accanto, a bisogno di parlare di godere con qualcuno, parlano di vita, di bellezza, di pace, senza volerlo la mano di Lei lo tocca, e con stupore coglie una timida eccitazione, il Parco è quasi vuoto, è l'ora del pranzo, la mano di Lei s'insinua dolce e trova una inattesa erezione, il Vecchio non si ritrae né la incita, vive il momento e basta, Anna si china sul suo sesso e dolcemente lo assapora, il Vecchio sa di buono, di pulito, sente che ridere sommessamente, sta pensando a un improbabile arresto di un settantenne per atti osceni, e ridendo si lascia venire, riempiendole la bocca come fosse cosa normale, acquisita. Si lasciano così senza altre parole senza altri gesti, Anna ha in tasca l'esito delle sue analisi, è sana, un anno di follia l'ha lasciata marchiata, ma sana, pronta a rinascere a Londra come sperava, anche il vecchio ha i sui risultati, il cancro è incurabile, Anna senza saperlo gli ha dato uno degli ultimi istanti di piacere che ancora gli sono concessi.
Ultima notte
E' la nostra ultima notte, non abbiamo fatto l'amore ci siamo solo toccati guardati, troppe cose sono accadute per racchiuderle tutte in un amplesso insufficiente a riassumerle a riviverle, meglio osservarsi, immagazzinare immagini che dovranno riempire una vita, immagini del suo corpo disteso tranquillo vicino a me, le mie dita che lo percorrono che si fermano, impigliate nei ricordi, toccano leggermente il marchio ancora fresco, fermandole un attimo il respiro, e gli occhi densi di cose vissute assieme, non possiamo amarci questa notte.
E' mattina le valige pronte il taxi è in arrivo, un ultimo saluto sulla porta, e poi giustamente la fine.
Il pacchetto
Anna ha toccato il fondo ed è riemersa, urlando di gioia per l'aria tornata a riempirle i polmoni.
Di lei mi è rimasta quest'immagine, e ora, un pacchetto, un pacchetto appena arrivato con la posta da Londra, il biglietto che lo accompagna è molto dolce, sereno, e mi scuserete, se non lo trascrivo, dentro, tre anelli d'oro segati di netto, i suoi seni il suo sesso sono liberi, resta il Marchio, a segnarla a farle ricordare, ma sono certo che lei non cerca di dimenticare.
Se qualcuno le chiederà la ragione la storia di quel marchio, non le mancherà la dolcezza, la serenità per chiedere e ottenere, il diritto di tacere, ma se vorrà spiegare, raccontare, non le mancherà la capacità di raccontare di spiegare la storia che io ho solo abbozzando mettendo assieme frammenti di ricordi.
Anna ha voluto conoscere l'inferno che aveva dentro, io le sono solo stato accanto, ne ho sentito l'odore, il rumore, ma non sono entrato, me ne è mancato il coraggio.
Lettera
Nell'oggetto manca il destinatario, perché, non so se "Lei" gradisca essere coinvolta, penso e spero non Le sarà difficile capire a chi mi sto rivolgendo, ho scelto una forma "pubblica" per questa spiegazione, perché è pubblica ( in questo contesto) la mia sottomissione.
Cara ****** capisco la tua riluttanza (spero non repulsione), verso la dominazione, il fatto è che io non mi sento "dominata", non sono sottomessa a Nascosto, Lui è la mia garanzia di uscirne fuori, quando, e se, ne avrò abbastanza, mi tiene per mano mentre altri mi penetrano il culo, pronto a portarmi via se glielo chiedo, certo ha goduto colpendomi con l'archetto, gode nel possedermi quando, come e dove decide di farlo, so che desidera da me ancora altre prove, alcune dolorose altre "solo" degradanti, le aspetto, sono libera di rifiutarle, e proprio per questo, certa di accettarle.
Ero e sono una bella e giovane donna, colta e desiderata da troppi, ero e sono stanca di sentirsi una Barbi cresciuta, la mia vecchia compagna "Francesca" non sa cosa mi ha acceso dentro esibendosi nuda in quello squallido Club, non voglio essere come lei, non mi interessano uomini urlati e adoranti, voglio che mi manchino di rispetto, che mi usino, ho già chi mi ama e chi mi adora, forse ancora una volta desidero dimostrarmi la più brava, la audace come dai tempi della scuola, prima o poi la chiamerò e le farò vedere i ferri che porto, per lasciare lei questa volta senza fiato, come sono rimasta io nel vederla spogliarsi in pubblico, noi educande di buona famiglia forse siamo così, o ci rinchiudono subito in un matrimonio, o diventiamo le troie peggiori.
Spero tu capisca e non ti senta in alcun modo offesa.
Anna
P.S. ( se Anna fosse reale come la vivo mentre scrivo, ora sarei a Londra a mendicare per strada pur di starle vicino, guardarla uscire di casa, rientrare a sera stanca del lavoro ma serena come giusto che sia)
26
0
19 years ago
andaluso,
40
Last visit: 16 years ago
-
Il sogno
Vi voglio raccontare un mio sogno della notte scorsa con protagonisti io la mia ragazza ma non solo…….
L’inizio è un po’ vago, non ricordo esattamente i particolari ma ricordo che eravamo all’aperto, eravamo io e la mia ragazza davanti ad una specie di tavola, non so bene cosa fosse, e dall’altro lato vi erano in piedi una donna ed un uomo in divisa!
Sembrava una specie di premiazione, come se mi dovessero consegnare un premio o cose del genere, La mia lei all’inizio non era li vicino a me ma arriva che io sono già li in piedi di fronte a quei due.
Si avvicina, era vestita con una gonna lunga ed una maglia molto attillata e molto scollata che metteva ben in risalto i suoi prosperosi e magnifici seni (Ha una 4 abbondante) e parte li scopriva, non so come mai, non ricordo niente altro ma una volta li vicino a me mi confida candidamente e senza alcun pudore di non portare le mutandine; lo dice in un modo molto semplice molto naturale come se mi stesse dicendo una qualsiasi altra banalissima cosa, lo dice a voce abbastanza alta che anche i due di fronte a noi hanno potuto chiaramente sentire!
Io rimango chiaramente di sasso di fronte a questa sua uscita e sorpreso sapendo anche come la pensa lei circa l’argomento!! (E’ molto pudica e non accetta nulla che sia minimamente trasgressivo)
Lei si accorge del mio imbarazzo e dopo qualche attimo di surreale silenzio mi sussurra con voce un po’ più roca e provocante : “ Non ci credi?”……..” Vuoi sentire?” … guardandomi negli occhi con un sorrisino malizioso, malizioso che era del tutto nuovo per lei e che non avrei mai pensato potesse appartenerle!
Anche queste frasi erano state chiaramente sentite da quei due di fronte a noi dall’altro lato del tavolo!!!!
I miei sentimenti in quel momento erano un misto di incredulità di vergogna, di imbarazzo, ma anche di una incredibile e forte eccitazione, tanto che il mio cazzo immediatamente si è indurito ed allungato in tutta la sua massima erezione!!
Mi eccitava il suo comportamento strano, del tutto nuovo ed inaspettato, la sua voglia di provocare e di eccitare, mi eccitava da morire quella parte di lei del tutto sconosciuta, che veniva fuori, e che non immaginavo potesse esistere!
Comunque sia dopo alcuni istanti di imbarazzo e di stupore trovo il coraggio di rispondere :” Si…. certo che voglio sentire!!!”; allora lei con aria ancora più disinvolta e di sfida sii avvicina e con un gesto, prendendo con le due mani la sua gonna, mi invita ad infilare la mia mano sotto!!!
Io ormai eccitatissimo come non mai; sentivo il mio cazzo scoppiare ed inumidirsi dentro i miei pantaloni al punto quasi da farmi male, perchè le mie mutandine non riuscivano più a contenerlo e strusciava contro i miei jeans. Non me lo sono fatto ripetere due volte e con la mia mano sono subito andato dentro, sotto la sua gonna, le ho accarezzato le gambe e piano piano sono salito su…su… fino al suo inguine, poi le mie dita hanno iniziato a incontrare la peluria della sua fica, segno inconfutabile che non aveva mentito!! Era davvero senza intimo!!; incredibile!!! Ma era veramente lei!!?? mi domandavo tra me e me, forse era uno scherzo!! Intanto le mie dita avevano superato la peluria ed erano arrivate sul suo griletto e poi sulle grandi labbra !!! Mi sono sentito a quel punto assalire da un calore incredibile l’eccitazione ormai era incontrollabile e sul suo viso era stampato un sorrisino di compiacimento e quasi di soddisfazione per la scommessa vinta!
Mi sono soffermato sulla sua fichetta nuda solo qualche secondo il tempo di notare che non era bagnata segno chiaramente che non era ancora eccitata!!
Una volta tolta la mano da quel meraviglioso posticino ( ricordo che la scena è avvenuta sotto gli occhi attenti di quei due protagonisti del sogno insieme a noi) lei capendo che mi aveva lasciato di stucco , senza parole, quasi a voler ufficializzare e sancire il suo trionfo pronucia a voce chiara : “ Allora…. Ci sono o no le mutandine?” …. Io a quel punto superato il mio stato di shock e di sorpresa ed in preda ad una eccitazione senza precedenti da non capire quasi più nulla ho risposto :”No non ci sono” e rivolgendomi ai due li di fronte ….” Volete sentire anche voi?”……
In quelle mie parole c’era tutta la mia eccitazione e la mia voglia di rifarmi nei suoi confronti per la precedente partita persa; ( in fondo lei aveva sfidato me ed ora io sfidavo lei)!!!
La donna di fronte è quella che ha risposto per prima alle mia domanda e con un grosso sorriso malizioso ( doveva essersi eccitata nel vedere la scena di prima) si è lasciata andare un intrigante : “ Perché no..!!??” al quale ha subito replicato l’uomo con un : “ Si certo volentieri!!”
Sentendo queste parole pronunciate dai due e notando la mia espressione di sfida ancora stampata sul mio viso; senza dire nulla e con aria decisa la mia lei sia avvicina alla donna e sorridendole le dice : “ Prego…”
La donna solleva la sua gonna molto in alto, abbondantemente fin sopra il ginocchio, e con la sua mano va decisa decisa tra le sue gambe;( doveva essere molto eccitata), si sofferma qualche secondo, sicuramente più di quando abbia fatto io….!! Noto che dalla magliettina attillata della mia ragazza spuntano dei rigonfiamenti!!!… Sono i suoi capezzoli che si stanno indurendo ….. Sono molto diritti e duri!!!!
Come dicevo passano qualche secondi, dopo di chè la donna leva la mano da sotto la gonna e con un sorriso smagliante dice: “ Uhaoo!!! è proprio vero ….. non porta le mutandine….!!, Laura ( così si chiama la mia donna) le sorride e si avvicina all’uomo in divisa; lo guarda negli occhi, come per supplicarlo di infilarle la mano tra le sue gambe, e lui subito l’accontenta…..: Le accarezza un po’, le gambe da sopra la gonna, sale nella tua fichetta massaggiandola, sempre da sopra,… i suoi capezzoli che erano tornati quasi alla normalità, tornano a indurirsi, le mani dell’uomo non si fermano e entrano sotto la gonna puntando decise e frenetiche tra le sue gambe, si soffermano anch’esse per qualche secondo; forse un po’ di più della donna; e noto ad un certo punto sul suo viso una certa espressione… ( Cavolo mi sa che le piace…..!!!!!)
Io naturalmente ho assistito impietrito alla scena senza dire nulla, guardavo lei e notavo con quanta disinvoltura faceva tutto quello, guardavo le facce e le espressioni dei due che violavano le sue intimità , notavo la voglia e l’eccitazione stampate sui loro volti…… e ad un certo punto mi rendo conto che tutto questo mi stava eccitando come mai mi era capitato prima nella mia vita e che stavo sul punto di esplodere nonostante nessuno mi avesse toccato!!!
Nel sogno poi la scena si interrompe e riprende con noi due ( io e Laura) a casa sua nel lettone dei suoi genitori, tutto era finito, e disteso ripenso a quanto successo, e decido di parlarne!
Così lei chiedo di raccontarmi cosa è successo e cosa le hanno fatto quei due; lei con aria disinvolta e piena di mistero mi risponde : “ Beh!! Hanno sentito se avevo le mutandine!!”
Io le domando :” Cosa ti ha fatto la donna?”
Lei : “ Mi ha toccata che vuoi che mi abbia fatto?”
Io : “ Come?”
Lei : “ Vuoi i dettagli?”
Io : “ Si voglio sapere tutto”
Lei :” Va bene come vuoi” mi risponde con il tono tipico di chi pensa “ D’accordo lo hai voluto te”
Detto questo comincia a raccontare :” Mi ha sollevato la gonna e con una mano è andata dritta dritta tra le mia gambe, mi ha accarezzato la fica e con il suo ditino ha premuto sopra il mio grilletto e me lo ha strusciato per qualche secondo tutto qua!!”
Io : “ Ti è piaciuto?”
Lei : “ Ma che domande mi fai stava solo controllando se avevo la biancheria ed è durato pochissimo!!”
Io :” Eri Bagnata?”
Lei :” No non lo ero”
Io :” Allora perché i tuoi capezzoli si sono induriti che quasi bucavano la magliettina?”
Lei :” Non lo so… non so cosa dirti è stato strano…”
Io :” Ti è piaciuto vero” ribatto io con tono più deciso
Lei :” Te lo ho detto è stato solo un attimo…. E comunque una sensazione nuova….”
Io :” Ti sei bagnata vero..??” insisto ancora
Lei :” Si… mi sono bagnata, non so come mai, ma quando ho sentito la sua mano sulla mia fica ho sentito un brivido incredibile, era molto dolce delicata le sue dita si muovevano sul mio grilletto con una tale dolcezza e delicatezza che mi hanno fatto provare un piacere incredibile!”
Nel sentire queste parole un senso di rabbia mi ha invaso avrei voluto quasi colpirla con uno schiaffo ma a fare da contraltare a questo sentimento vi era l’incredibile erezione che ancora una volta era in atto dentro le mie mutande, il suo racconto dettagliato e passionale mi aveva indubbiamente eccitato…… Così ho continuato a farle domande per sapere sempre di più, per conoscere altri particolari……!!
Io : “ Bene …. Ti è dispiaciuto che abbia tolto la sua mano?”
Lei .” Come?… Non capisco!?”
Io :” Avresti voluto che continuasse e non si fermasse?”
Lei : “ Non lo so … in quel momento non ero in me … so solo che mi piaceva da morire quello che mi stava facendo… e non so se avrei avuto la forza di interromperla se avesse continuato!!!”
Io :” E dimmi …. L’uomo cosa ti ha fatto invece!!?”
Lei :” Lui mi ha accarezzato un pò da fuori, lo sentivo molto eccitato così una volta entrato sotto la mia gonna è andato dritto tra le mie gambe ed è immediatamente entrato col suo dito!!!”
Io :” Entrato dove? … Come??”
Lei :” Tutto dentro alla mia fica…. , ormai era bagnata ed eccitata e non ha avuto difficoltà..”
Io ormai completamente eccitato volevo i particolari volevo conoscere ogni istante ogni sensazione così con voce ormai carica di godimento : “ Dai racconta”
Lei :” Mi ha penetrata prima con un dito … poi immediatamente è entrato col secondo e a roteato dentro per qualche secondo!!”
Io : “ Hai goduto!”
Lei : “ Si ho sentito un calore incredibile salirmi su tutto il corpo e la mia fica sciogliersi sempre di più…!”
Io : “ Come avresti reagito se lui avesse continuato?”
Lei : “ Beh… sai a quel punto ero molto eccitata, non ero più in me … insomma ho desiderato che non togliesse quelle dita!”
Io :” Chi ti ha fatto godere di più l’uomo o la donna?”
Lei :” La donna è stata una sensazione strana del tutto diversa , imbarazzante mi ha colpita la delicatezza con la quale mi ha toccata, una delicatezza che credo solo una donna possa avere, mi sono immediatamente sentita avvolgere da un brivido di piacere incredibile nuovo, mai provato prima… l’uomo invece ha trovato una situazione già avviata insomma due sensazioni differenti…”
Io:” Hai avuto tentazioni nei loro confronti.. .cioè sei stata tentata di toccarli o di fare cose particolari?”
Lei :” Onestamente si… mentre la donna mi toccava ho avvertito un fortissimo desiderio di baciarla e di accarezzarle il suo splendido seno!!… mentre con l’uomo ormai ero in piena eccitazione e sinceramente ho avuto il desiderio di ….beh di … insomma … di prendere il suo cazzo tra le mie mani e tra le mie labbra!!”
Io ero eccitatissimo nel sentirle raccontare le sue debolezze, del tutto nuove, e che non avrei mai immaginato potessero appartenerle; lei sempre così perfetta, sempre sicura di se, dei suoi principi morali,… eccola ora li di fronte a me, stesa nel letto che mi confida come se nulla fosse le sensazioni e le sue voglie provate poco prima per degli sconosciuti!!!
Non ce la facevo più stavo di nuovo per venire nelle mie mutande senza che nessuno mi avesse toccato!!!
Così mentre lei stavi ancora finendo il suo racconto mi avvicino e la accarezzo tra le gambe
Prima da sopra i jeans ( Non so come mai ma adesso aveva i Jeans) poi inizio a sbottonare e lei subito va sul mio cazzo, anche lei sbottona e in pochissimi istanti ci ritroviamo nudi uno di fronte all’alta; le accarezzo la fichetta e scopro che è già un mare, i suoi racconti e il suo pensiero a quanto era successo la aveva fatta di nuovo bagnare tutta!!
Anche Laura nota che il mio cazzo è eccitatissimo e bagnato, la cappella rossa e gonfia come quando è sul punto di non ritorno… così mi sorride e mi Domanda :” Quanto è successo ti ha eccitato vero..?”
Ed io non ho potuto rispondere altro che un grosso e sincero : “ si da morirre”
La mia risposta ha eccitato anche lei che si è buttata subito sul mio cazzo e lo ha preso tra le sue labbra, ha iniziato a leccarlo e baciarlo poi d’un tratto lo ha fatto sparire completamente nella sua bocca ed hai iniziato a succhiarlo velocemente ed avidamente .… su e giù su e giù… ma la mia eccitazione era ai livelli massimi così dopo pochi colpi non ho potuto trattenere l’orgasmo che è esploso violento dentro la sua bocca!!
Laura non si è fermata ed ha continuato a leccarmi e baciarmelo ripulendolo tutto; dopo di che ha preteso che facessi godere anche lei!!!
Cosi ho iniziato ad accarezzare la sua fica e a penetrarla prima con un dito poi con due , era ormai molto dilatata e bagnata così sono potuto da lì a poco entrare anche con il terzo dito e muovermi lentamente dentro di te mentre i tuoi gemiti e sospiri si facevano sempre più intensi. Dopo qualche secondo sono sceso con la mia lingua, ho iniziato a leccarle il grillettino mentre con le dita le toccavo ora il seno ora il buchino posteriore!!!!
Da li a poco i suoi gemiti sono diventati grida e il mare ha invaso la mia bocca!!!!!
Nel frattempo il mio cazzo era di nuovo durissimo e lei sempre più una furia. Mi sembrava incredibile era scatenata e mi ha implorato di chiavarla!!
La ho presa in tutte le posizioni possibili e lei si è lasciata incredibilmente fare di tutto; ha voluto anche che la inculassi cosa che non aveva mai e poi mai accettato…Le sono venuto dentro e le ho riempito il suo culetto grassottello!!!
Questa lettera la ho spedita via e-mail anche a lei e mi ha confessato di essersi eccitata molto leggendola ed ora non vedo l’ora di vederla e di mettere in pratica almeno la seconda parte del sogno!!!
Beh per quanto riguarda la prima non credo sia possibile anche ad essere sincero non mi dispiacerebbe affatto vedere la mia donna….. beh insomma i sogni son desideri!!! O no!!?
23
1
19 years ago
exciting,
39
Last visit: 12 years ago
-
Una sera un po particolare e piccante in un locale
Io, lei e lo sconosciuto ...
.. ecco siamo in locale di sera, in compagnia di alcuni amici.
la musica, il fragore delle mille parole aleggiano nell'aria
la lucidita' è minacciata dai numerosi drink che ci siamo bevuti
ridiamo e scherziamo vivacemente con gli amici
ti alzi e barcollando e ridendo ti dirigi al bagno
per arrivare al bagno si deve percorrere un corridoio dalla luminosita' scarsa
senza che tu te ne accorga io ti seguo
quando siamo in corridoio mi avvicino a te
e da dietro ti abbraccio e ti bacio il collo scoperto
tu inclini la testa indietro e appoggiandola alla mia spalla la giri verso
la mia
le nostre labbra si sfiorano, sento il tuo respiro sulla mia bocca
appoggio le mie labbra sulle tue e lentamente insinuo la lingua nella tua
trovo ad accoglierla la tua lingua morbida vellutata ed umida
le nostre lingue si intrecciano e si rincorrono
intanto con una mano salgo lungo il tuo corpo ti sfioro la pelle da sopra
l'abito, ti sfioro anche i capezzoli che affiorano
accarezzandoti la pelle nuda delle spalle arrivo fino alle spalline dell'abito
continuiamo a baciarci intensamente e fai finta di non accorgerti della mia
mano
che intanto si infila sotto le spalline e le fa cadere
l'abito ormai libero cade ai tuoi piedi
la tua pelle nuda con la luce oscura del corridoio prende riflessi spettacolari
sembri rivestita di ambra
le mie mani scivolano sul tuo seno e ti trattengono a me come se fossero
un reggiseno
sento i tuoi capezzoli inturgidirsi sotto i miei palmi
tu in tutta risposta allunghi le braccia dietro a te e mi tocchi il pacco
da sopra i pantaloni, senti il mio membro gonfio e duro dentro i pantaloni
mi slacci i pantaloni ed insinui la tua affusolata mano dentro gli slip
senti il mio cazzo caldo ed umido pulsare di voglia, e lo prendi in mano
cominciando a massaggiarlo dolcemente come sai fare tu
il tuo perizzoma rosa si sta inumidendo in mezzo alle tue gambe ora coperte
solo dalle fini calze autoreggenti
Mi tolgo i calzoni e gli splip e ti faccio appoggiare il petto al muro li
vicino mi abbasso e con le mani ti faccio scivolare il perizzoma lungo le
gambe e tu mi aiuti chinandoti in avanti e spingendo il culetto verso di
me
intanto ti bacio le natiche e poi una volta tolto il perizzoma tu allarghi
le gambe invitandomi a baciarti piu' in profondita'
aiutandomi con le mani ti apro bene le natiche e avvicino la bocca al tuo
buchetto scuro
comincio a leccarlo e poi con la punta della lingua lo penetro, sento il
tuo gustoso sapore
mi abbasso ancora un po e tu spingi piu' indietro il culetto cosicche io
possa leccartela da dietro appena appoggio la lingua alle tue intime labbra,
mi cola il tuo umore sulla lingua e nella bocca
succhiandoti la passera lo bevo voracemente come un buonissimo nettare
oramai la tua patatina e fradicia tra il tuo umore e la mia saliva, cosi'
mi rialzo
il mio membro spunta diritto, fiero ed impettito
lo appoggio in mezzo alle tue natiche e te lo faccio sentire strusciare
tu da vera troietta che sei, desiderosa di essere posseduta, lo prendi in
mano e lo appoggi all'ingresso della fessura bagnata
io allora lo spingo lentamente dentro di te
oramai la cappella e' entrata, e sento le tue calde labbra che mi avvolgono
la cappella
spingo ancora un po
il mio cazzo entra per tutta la sua lunghezza ed allora tu gemi dal piacere
inarcandoti all'indietro fino ad appoggiarti a me
comincio a muove il mio cazzo duro, dentro e fuori, dentro e fuori, dentro
e fuori sempre piu veloce
ti sbatto contro il muro e piegandomi un po sulle ginocchio te lo spingo
fino in fondo, oramai il mio cazzo e fradicio del tuo umore e scorre dentro
la tua passera che si è aperta come un fiore per accogliere il mio pene
le tue chiappette spattono contro il mio pube ad ogni colpo che ti fa gemere
dal piacere
continuo così penetrandoti in figa da dientro, sbattendoti e spingendoti
contro il muro, tu continui a gemere dal piacere e con le mani mi prendi
i glutei e incalzando il ritmo delle mie spinte mi premi contro di te, come
per non perdere neanche un colpo del mio cazzo.
Mentre ti sto scopando giunge in corridoio un altro ragazzo, che alla vista
di noi due che scopiamo si eccita immediatamente
Non stenta un attimo ad avvicinarsi, e tu lo inviti con un cenno della mano
Lui si avvicina e si cala i pantaloni, il suo membro ancora non completamente
duro gli pende dal ventre
Ti giri un po e chinandoti glielo prendi in bocca, mentre io da dietro continuo
a pomparti per bene nella passerina
Senti il suo cazzo gonfiarsi nella tua bocca, senti che prende forma e si
indurisce tra le te labbra.
Cominci a leccargli il cazzo e succhiarglielo mentre con una mano gli sorreggi
le palle azzarezzandogliele
In questa tua nuova posizione a 90, il mio cazzo entra ancora di piu' dentro
la tua passera, sento di arrivarti fino in fondo ed ad ogni colpo emetti
un mugugnio mistro tra goduria e dolore, il mio ritmo aumenta di frequenza
mentre tu gli succhi il cazzo mi tieni tra le gambe sei assetata di sesso
e vogliosa di godere come non hai mai goduto.
sento la tua passera stringersi sul mio cazzo, segno che stai per venirmi
addosso, vedo anche che aumenti il ritmo con cui stai mangiandoti il cazzo
dell'altro
Questo mi eccita ancora di piu' e anche io sento l'avvicinarsi dell'orgasmo
sento il cazzo come se mi esplodesse
ed ecco che ti vedo e sento godere,
ti sento mentre la tua figa mi strizza il cazzo e ti sento mugugnare con
il cazzo in bocca
ti muovi furiosa con la testa e ti dimeni contro di me per il piacere che
provi in figa mentre con la bocca continui a succhiargli il cazzo
mentre l'altro si gode il tuo lavoro da brava pompinara vedo che sta per
godere
anche io sto godendo e sento le prime goccie di sborra fuoriuscire allora
tiro fuori il cazzo e prendendolo in mano continuo a masturbarmi,
appoggio il cazzo sul tuo culetto e sfregando le palle eccooooo... sto godendo
... e ti spruzzo fiotti di calda e bianca sborra sulla schiena, uhmmm che
goduria spruzzarti addosso.
Anche l'altro sta godendo e tu senti il suo sapore arrivarti in gola, spruzzarti
lo sperma in bocca che poi lasci cadere a terra colandoti dalle labbra
Abbiamo cosi goduto tutti delle tue doti e del tuo corpo
i nostri respiri dapprima tutti affannati pian piano si calmano e ci godiamo
quel momento di completo abbandono
20
0
19 years ago
admin, 75
online -
Una serata indimenticabile
Una telefonata, i soliti sinceri saluti, le varie battutine ecc,
ma la cosa piu importante e che mi mette immediatamente adrenalina
pura nelle vene è quell'appuntamento, il giorno sembra non passare mai,
i pensieri vagano impazziti in attesa di scoprire come sarà vestita,
bhè sicuramente come nel suo stile, tremendamente sensuale e con gran classe, ma come?
La strada verso il luogo dell'incontro sembra interminabile, eppure
sono solo pochi km, ecco che vedo la loro macchina ferma ad attendere,
scendo impaziente di vederla, si apre lo sportello di Lui e mi accoglie
con il suo solito sorriso ma i miei occhi non si vogliono perdere certo la
scena di Lei che scende, mentre ci salutiamo ecco che si apre l'altro
sportello, Lui percepisce benissimo dove volge il mio sguardo ed è chiaramente compiaciuto.
Ecco che con la sua naturale classe fa uscire consecutivamente le sue
sensuali gambe, due scarpette nere con tacchi dorati e sottili che ne
esaltano le caviglie, ecco che si alza............un vestitino nero che morbidamente guarnisce un corpo dalle forme procaci ed accattivanti, avanza verso di me con quel sorriso solitamente genuino e provocante, gli occhietti pieni di luce che esaltano la sua femminilità.
Il mio imbarazzo iniziale non puo durare molto, il mio sguardo deve
perlustare anche altrove, al passaggio di una macchina i cui fari la
illuminano, noto trasparenze che mi provocano una fitta allo stomaco,
cerco di distrarmi, riportando lo sguardo ad incrociare il suo, eccola
oramai vicina, il suo profumo pervade nell'aria, quasi mi manca il fiato,
un saluto vero, naturale, la mia mano circuisce i suoi fianchi e il suo
corpo si appoggia al mio. I soliti ma non finti convenevoli raffreddano l'aria che sembrava infuocata, questo mi permette di distrarmi e dare la giusta importanza anche a Lui, 2 chiacchiere e poi la decisione di volgere verso un ristorante, mi viene proposto di lasciare li la mia auto e di montare con loro.
Salgo dietro, ed il mio pensiero volge ancora ad osservare ogni
movimento di Lei, ovviamente si accorgono di questo e tutto ciò fa
piacere ad entrambi, è chiara la forte complicità dei due, ma è altresi
chiaro che immediatamente io mi senta completamente immerso in
questa complicità.
La macchina guidata da Lui sta andando ma io non mi rendo neppure
conto verso dove, il mio interesse in quel momento è rivolto solo verso
Lei, verso quella provocante scollatura che mette in mostra un seno
prorompente, i miei pensieri vagano verso probabili situazioni, la mia
fantasia la sta spogliando, poi mi accorgo che forse mi hanno fatto
una domanda che ovviamente io mi sono perso, loro capiscano,
ci guardiamo e ci mettiamo a ridere, Lei con la sua classica naturalezza
mi chiede cosa mi distrae cosi tanto, ovviamente sa già il motivo,
io sorridendo gli rispondo "Tutto", con cauta dolcezza sposto la mia
mano lungo il poggiatesta del suo seggiolino portandola sul collo e
fiorandolo continuo lentamente un percorso stimolante fino a
raggiungere quella provocante scollatura, i suoi occhi si socchiudono
nel momento che insinuo la mano, raggiungo il suo capezzolo gia
turgido di piacere, la sua bocca si schiude sensualmente trattenendo
il respiro come solo Lei sa fare, Lui osserva anche se impegnato alla guida.
L'eccitazione è altissima, l'altra mia mano, sfiorando la coscia di Lei si
porta verso il ginocchio per poi ritornare verso l'alto trasportando cosi
la leggera stoffa e scoprendo quelle provocanti cosce, ancora una
volta verso il basso e poi ancora indietro spostandomi adesso verso
l'interno, con accattivante maestria Lei schiude le gambe favorendo il
percorso per cosi raggiungere il pube; con mia grande sorpresa ed
eccitazione mi accorgo che è senza mutandine e che quel fiore
prelibato e socchiuso lasciandomi la possibilità di insidiare l'interno delle labbra.
Il suo respiro sempre piu intenso non mi lasciano alternativa se non
quella di continuare e cosi naturalmente come avevo raggiunto quella
rosa mi sentii risucchiare le dita dentro di Lei, era caldissima, l'odore
della sua eccitazione pervadeva in tutta l'auto, sinceramente non so
come Lui riuscisse ancora a guidare.
Percepivo ogni sua vibrazione, ogni contrazione, fino al momento
inaspettato in cui si sollevo un urlo di intenso piacere, la mia mano si
fermo li dentro come a voler catturare ogni piu piccola essenza fino a
vedere Lei inarcarsi alla ricerca di un mio movimento.
Eravamo quasi giunti al ristorante e quindi con difficoltà ci ricomponemmo
e Lei dolcemente come sempre suo fare mi dette un bacio come a
ringraziamento, anche se lo aveva già largamente fatto.
Eccoci giunti, un ristorantino elegante e riservato, ci fanno accomodare
come in una saletta piuttosto riservata, con pochi tavoli vuoti ma chiaramente gia riservati.
Ci sediamo ed il camerieire giunge subito a portare la carta, ancora
estremamente inebriato da quello che poco prima era accaduto, aporo
il menu ed inizio a leggere ma con il cervello ancora confuso e preso da altri pensieri.
Lui con suo solito fare scherzosamente mi dice se c'è niente che
gradisco o se preferisco un'antipasto piu stuzzicante per l'attesa,
io a malapena percepisco la battuta e sorrido guardando Lei che
tranquillamente e con suo solito fascino guarda il suo uomo maliziosamente.
Ecco che giunge nuovamente il cameriere e facciamo l'ordine, osservo
il movimento delle labbra di Lei che sensualmente si muovono
lasciando uscire suoni vellutati, nello stesso momento sento una
gamba calda che sfiora la mia, quasi a voler invitarmi, vuole stupire Lui
e io non posso che assecondarla, allungando la mano percepisco la
sua coscia già nuda del vestito ed inizio a palparla mentre ancora il
cameriere sta prendendo l'ordinazione, man mano che mi avventuro
verso l'alto, la sua voce si fa sempre piu calda e le parole sempre piu lente, Lui sa gia quello che sta succedendo ed il cameriere mostra
naturalezza anche se, sicuramente percepisce qualcosa di strano.
Il ragazzo se ne và e Lui esteriorizza il suo assenzo per l'audacia
dimostrata, Lei a quel punto si avvicina al suo uomo e gli dona un
bacio caloroso mentre io raggiungo ancora una volta il suo fiore,
ecco che sento un mugolio sommesso dal loro bacio, direi molto
gradito da Lui che successivamente espleta con sorrisi inequivocavoli
nei miei confronti.
La serata prosegue con giochetti vari anche quando gli altri pochi
tavoli si sono riempiti, niente di sfacciato, ma sicuramente attenzioni e
gesti che lasciano negli altri sospetti e inevitabili allusioni, insomma la
cenetta scorre rapidamente ma intensamente fino al momento di uscire,
quante belle cose avrebbe potuto vedere chiunque fosse stato sotto
quel tavolo, sicuramente sarebbe stato il desiderio di Lui e
sinceramente anche io mi sarei gustato volentieri la scenetta.
Usciamo ridendo e facendo riferimento alle varie faccie sospettose
degli altri e cosi risaliamo in macchina per finire la serata.
Certo anche se fosse finita li,sarebbe stata entusiasmante,
ma decidiamo di concluderla alla grande, Lui esorta proponendo di andare al Club e cosi facciamo.
Entriamo, è ancora abbastanza presto e ancora c'è pochissima gente,
un paio di singoli ed una coppia in disparte, dopo un giro di
perlustarazione ci mettiamo al bar a fare due chiacchiere sempre
condite da sfregamenti vari e discorsi eroticamente stimolanti,
ad un certo punto io rammento il momento della nostra prima conoscienza, Lui chiede di poter rivivere cio che ho vissuto io, bhè come poterglielo negare.
Mi porto verso il bigliardo posto difronte a noi a braccietto della magnifica Lei, che sorride maliziosamente, scherzosamente spiego la situazione che ricordo, Lei si posiziona proprio nel punto di allora, con le gambe leggermente divaricate appoggiata alla sponda del biliardo, inizio a palparla e baciarla sul collo da dietro strusciando il mio bacino su di Lei che inarca la schiena cercando il massimo contatto, solo Lui puo godere
dell'espressione della sua splendida Donna, ad un certo punto,
proprio come fece Lui a suo tempo, le sollevo la gonna, mi tiro giu la patta dei pantaloni, allargo le bellissime e rotonde natiche, punto la mia eccitazione e con mia sorpresa vengo risucchiato letteralmente da un'immenso calore che mi avvolge il sesso, non riesco piu a seguire i ricordi, ma l'espressione di Lui fa si che io possa percepire ogni sua sensazione.
Con la stessa naturale sensualità che Lei aveva dimostrato in quel frangente, mi allontanò, si girò abbassandosi verso il mio sesso ed avvolgendolo con le sue labbra infuocate, mise in mostra il suo splendido posteriore al suo uomo che non seppe esimersi dal gettarsi rapidamente a completare l'opera, sentivo i colpi affondati da Lui tramite le vibrazioni risonanti nella bocca di Lei, era fantastico e non avrei potuto resistere a lungo, venimmo quasi tutti e 3 contemporaneamente e solo dopo pochi istanti mi accorsi che avevamo dato uno spettacolo veramente di alto livello, certo il merito lo si puo solamente dare alla stupenda Lei.
20
0
19 years ago
agalex,
38
Last visit: 14 years ago
-
Sempre la solita musica
ieri.....realmente ieri...il mio cell squilla in anonimo...nei miei annunci metto no anonimo e per primo contatto rispondo solo a voce femminile...puntualmente...il marito che cerca per la moglie un grosso calibro..descrivimelo...ma è realmente..e così via..sempre la stessa storia. omunque per dimostrarmi la sua serietà..i ritelefona con nr visib e mi da appuntamento per la sera a caserta per un preliminare conoscitivo...ovviamente si presenta da solo...mi chiede di farglielo vedere..ma nella richiesta del toccarlo o succhiarlo ho posto il mio stop!!! Se ne va...con tanta voglia...ma dopo un paio d ore cominciano gli sms come volevasi dimostrare era...è un single e l ultimo di questi sms mi offre 1000 euro...si può mai arrivare a tanto....dico io....da un lato mi sento gratificato ma da un lato sempre più mi rendo conto che le singole o coppie doc sono rare come le mosche bianche.C erto il sesso porta a pazzie ma si può arrivare a tanto????ciao alla prossima questo è un fatto reale....continuerò a scrivere e confidare le mie esperienze...qui???!!!! Certo ne avrei da raccontare da poter scrivere un libro...di tutto ciò che mi è capitato...ma realmente capitato ma a che prò???? a chi può interessare ciò????
18
8
19 years ago
admin, 75
online -
Una serata particolare
Quella che sto per raccontarvi è una vicenda che mi è capitata qualche annetto fa ed è stata la mia prima esperienza in quel gioco sessuale...
Lavoravo ad ibiza in spagna e beh diciamo che la i rapporti interpersonali sono molto più veloci che in Italia.
Belle ragazze divertimento erano all ordine del giorno e poi io stando la per tanto tempo e lavorandoci ero ben ambientato e conoscevo un po tutta la gente del posto...
Una sera andai a trovare il proprietario di un locale per la precisione EL TEMPLO una sorta di disco pub stile tappeti, cuscini e tavolini molto bassi candele e incenso musica tribal house soffusa non troppo forte su 2 piani al piano superiore solamente tavolini e bar al piano inferiere mini pista con intorno tavolini...
Mi trovavo li da un po ancora la serata non aveva preso piede non c era molta gente visto che gli orari ad ibiza sono molto diversi da quelli del resto del mondo erano le 3:00 ma ancora il movimento era scarso però notai una donna, una bionda stile lara croft molto carina che mi fissava dal bancone del bar.
Me la ricordo ancora molto bene bionda alta circa 170 occhi verdi 35 anni ed era da sola...
Mentre stavo li a scrutarla per appurare che fosse veramente, per poi fare la sua conoscienza arriva una ragazza nel locale che avevo conosciuto il pomeriggio in spiaggia e si mette a sedere accanto a me (provandoci spudoratamente).
Lei una ragazza 24 enne capelli castani e lunghi occhi marroni molto alta 176 circa e magrissima...
Anche lei era molto bella e gia ci avevo fatto un pensierino durante il pomeriggio però lo sguardo della bionda mi aveva folgorato perciò non sapevo cosa fare...
Persi di vista la bionda e con l amaro in bocca e con il presentimento di aver perso una bella esperienza andai a ballare con la ragazza che stava li di fronte a me...
Dopo un po che ci dimenavamo in pista lei si assenta un attimo e mi ritrovai da sola a ballare in mezzo alla gente e mentre pensavo a cosa avremmo fatto dopo ecco che la donna misteriosa riappare davanti a me e inizia a ballare con me...
Parliamo, ridiamo e ci presentiamo, mi accorgo subito di quanto sia bella e del seno stupendo che ha...
La desidero e sento che anche lei mi desedira e in quel frangente me la immagino nuda sul letto...
Nemmeno il tempo di pensarlo che torna l amica che chiamerò per semplicità SARA e vedendomi ballare con la bionda che chiamerò per comodità CHIARA mi chiede chi sia...
Io non sapendo che pesci prendere dissi che era un amica che conoscevo da un po di tempo e che lavorava anche lei ad ibiza e faccio le presentazioni le 2 si guardano e noto subito nel primo sguardo che tra loro non c era la competizione di 2 donne a cui piace lo stesso uomo ma una strana complicità...
All inizio non dò molto peso alla cosa ma continuando la serata e i discorsi mi accorgo che tra le 2 la complicità aumenta e inizio a pensare a come sarebbe bello ad avere una relazione con entrambe contemporaneamente....
Poco dopo sempre all interno del locale mi ritrovo a baciare prima una e poi l altra e poi un bacio di tutte e 3 insieme...è una cosa bellissima non ci capisco più niente... Tutti e 3 ci desideriamo a vicenda e vogliamo la stessa cosa...
Verso le 5 ci uciamo dal locale e ci rechiamo nel mio appartamento e li ho avuto la mia prima esperienza con 2 donne è stata bellissima e ancora oggi riesco a rivivere le emozioni che provai... ho avuto altre esperienze del genere ma quella è stata in assoluto la più bella ed eccitante...
Anche per loro era la prima esperienza ma è venuta con una naturalezza tale da essere tutto perfetto...
Le 2 ragazze finita la vacana non le ho piu' viste nè sentite abbiamo deciso che il tutto iniziasse e finisse li...
Kasperigno
26
1
19 years ago
admin, 75
online -
Grazie zia
Dopo tanti anni che vivo in città sono diventato un animale metropolitano con le cosiddette abitudini civili : doccia al mattino , caffè e cornetto al bar , lavoro, pubblic relations , rientro per lavarmi il buco del culo ed infine uscire a zonzo in cerca di un cazzo che m'impali o di una patonza che mi smolli l'uccello duro e sempre eretto per la giovane età . Ma il mio pensiero fisso è tornare alla vita dei campi , a correre libero tra le zolle erbose e profumate ed inseguire una ragazza che fa finta di rifiutare le sue grazie o rincorso dal fittavolo che ha in mano un grosso cazzo dalla capocchia tesa e voglioso di entrare in un buco qualsiasi basta che sia umido ed accogliente . L'ambiente contadino è un ambiente particolare . La comunità è una piccola repubblica che basta a se stessa e la fattoria dove io sono nato e cresciuto è parte di questa repubblica . Ognuno si dedica all'altro senza egoismi nè gelosie nella più totale promiscuità . Non vorrei scandalizzare ma chi conosce l'ambiente sa di cosa parlo . Io , per esempio , sono il frutto di uno sfogo di mio padre che ebbe la ventura di trovarsi sotto gli occhi il bel culo esposto di una bracciante intenta a mietere il grano . Sotto gli occhi di altri lavoratori la fece sua dando inizio alla mia esistenza . Sua moglie mi prese in casa appena vide il mio musino e da allora mi ha considerato suo figlio anche se non frutto delle sue viscere e mi ha allevato insieme ad una bambina figlia naturale . Capita spesso che un uomo possieda un componente della sua famiglia come un figlio un fratello un cugino . Per lui il sesso è istinto , è bisogno vitale come può essere mangiare o bere e non importa sapere con chi si fa . I primi toccamenti avvengono coi componenti della propria famiglia . La prima ragazza alla quale ho visto la fica è stata mia sorella , la prima in mano alla quale ho sborrato è stata mia cugina , il primo cazzettino eretto che ho confrontato col mio è quello di un mio cugino , il primo che mi ha sverginato il culo col suo cazzo di uomo è stato un fidanzato di mia madre , quello che ha reso mia sorella una donna è stato lo zio Ercole , fratello maggiore di mio padre , che prese il suo posto nel letto della mamma dopo che ebbe la cattiva idea di abbandonare da giovane questa valle di lacrime . Mia madre rimase vedova a meno di trent'anni quindi la sera stessa dei funerali si ritrovò appoggiato alle chiappe il cazzo duro dello zio che si offrì di alleviarle le pene della vedovanza e già quella sera piansero insieme mentre godevano . Io e mia sorella avemmo modo di spiarli attraverso gli stipiti sconnessi della porta mentre in ginocchio mia madre veniva trattenuta dallo zio che da dietro la montava come una cavalla . A volte mia madre , per muoversi più liberamente , mandava mia sorella a casa dello zio Ercole a fare compagnia a zia Teresa tutta presa dal bambino che aveva tra le braccia e nulla importava che suo marito passasse la notte in un altro letto ed io ero indirizzato a casa di zia Matilde , il cui marito era all'estero a lavorare , quindi aveva il grande letto praticamente vuoto . Spesso dormivo con mia zia e più spesso avevo la possibilità di trascorrere la giornata con Carmine , il suo unico figlio più giovane di me di un anno . Con Carmine confrontavo il mio cazzettino e con lui cominciai a masturbarmi scambiandoci a vivenda le mani . Ci sedevamo sotto un olmo ed all'ombra di esso tiravamo fuori i nostri pistolini che iniziavano ad avere la cappella rossa e tesa e ci toccavamo , poi con timidezza cominciammo a prendere in bocca l'uno il pistolino dell'altro ed iniziare così un timido pompino fino a che non cominciammo ad incularci così come vedevo fare Giovanni , il fittavolo , con mia madre . Per eccitarci raccontavamo ciò che vedevamo fare in casa ed ero io quello che descriveva nei particolari come lo zio prendesse mia madre e la sentivo gemere di piacere segno che chiavare doveva essere una cosa buona . Lui invece mi descriveva come zia Matilde si masturbasse seduta sull'orlo della vasca da bagno con le spighe di granoturco o coi vari prodotti dell'orto in attesa che suo marito tornasse dall'estero per portarle soldi e cazzo . Zia Matilde era una donna che tutto poteva ispirare fuorchè voglia di sesso : era , ed è ancora perchè tuttora vivente , alta segaligna allampanata con una terza di seno che ha sempre avuto bisogno di reggiseni a balconcino perchè molle e cascante ma con due capezzoli grossi e lunghi che quando si eccitavano erano visibilissimi attraverso la stoffa . Da piccola aveva avuto la poliomelite e le era rimasta una gamba sifulina e quando camminava le si notava il culo dalle chiappe asimmetriche e la coscia che faceva un largo giro tanto da aprirle la vestaglia fino a scoprire l'inguine e l'orlo delle mutande . Di lei ammiravo la peluria sulle labbra e sulle braccia ed immaginavo chissà quale foresta nera di pelo le circondasse la fica . Carmine gliel' aveva vista e la descriveva molto folta e scura . Io fantasticavo di carezzargliela ed intanto inculavo suo figlio . Finite le scuole fui costretto a fare il servizio militare che avevo rimandato ed una volta tornai a casa in licenza di mietitura . Fui ospite a pranzo dalla zia Matilde . Ormai ero un uomo . A militare ero stato e continuavo ad essere la donna di tutta la camerata richiesto da chi non aveva i soldi per andare a puttane e facevo da marito a pagamento delle puttane che la sera affollavano la cinta della caserma . Già allora , come in seguito , mi sono diviso tra femmine e maschi senza nessuna preferenza . Per me fottere o essere inculato è la stessa cosa : basta che si goda . Tornai a casa con un discreto bagaglio di conoscenza femminile ed ebbi modo di notare lo sguardo umido e lascivo di mia zia , il tremolio del labbro superiore e la punta del naso che s'imbiancava , il continuo toccarsi delle tette , la voce tremula ed il continuo interrompersi per seguire chissà quali fantasie . Dedussi che era carica di voglia di sesso per il fatto che da lì ad una settimana il suo uomo sarebbe tornato per le ferie estive e lei sentiva l'avvicinarsi del maschio voglioso . Si era a tavola e l'aria che mi sembrava di respirare era pregna di ormoni che schizzavano all'impazzata . Forse era solo la mia impressione . Bevuto il caffè Carmine si recò nei campi a controllare la mietitura ed io mi prefissai di andarlo a trovare per rifare insieme quei giochi che da qualche anno non facevamo più . Chiesi alla zia il permesso di usare il letto di suo figlio per un riposino ma lei mi offrì il suo che era più comodo tanto non lo avrebbe usato . Accostai le imposte e messomi a torso nudo e coi soli boxer militari mi stesi sul letto con una leggera voglia di fare sesso che m'impedì di prender sonno. Sentii la zia finire di rigovernare e la sentii usare il bidè in bagno . Cogli occhi abituati alla penombra la vidi quando in punta di piedi venne in camera dove si tolse la vestaglia e di schiena la vidi togliersi le mutande per indossarne altre di cotonina bianca che aveva tirato fuori da un cassetto del comò . Ebbi modo di distinguere una chiappa più alta dell'altra ed il culo a punta ed asimmetrico . Si aggiustò il reggiseno a balconcino e si girò verso di me a spiare se dormivo o meno . Io facevo finta di essere tra le braccia di Morfeo ma se avesse visto bene avrebbe notato un certo gonfiore nei boxer chiaro segno che mi stavo eccitando senza volerlo . Lei appooggiò un ginocchio sul letto sempre guardandomi e dopo un istante di riflessione si accomodò dandomi la schiena e piegando le gambe in una posizione fetale . Io le ammirai l'anca liscia che in quella posizione non denotava il difetto fisico ed ammirai il culo che sebbene fosse a punta glielo avrei toccato volentieri . Il cazzo cominciò a spingere con violenza fino a farmi male ed io facendo finta di muovermi nel sonno mi girai e rigirai fino a metterle una mano sull'anca . Ero a qualche millimetro del suo culo ed avrebbe dovuto sentire il calore che il cazzo teso sprigionava . Invece la sentii respirare regolarmente . Ero combattuto dalla voglia di farle sentire il mio turgore e smettere pensando ad altro e non rischiare un suo rifiuto , lei tra le cui cosce non era entrato mai nessun cazzo che non fosse quello legittimo del marito . Lei che era tutta presa dall'attesa del suo uomo e per lui era pronta ad aprirsi . Però se avessi provato al massimo ne avrei avuto un rifiuto e nel peggior dei casi una sberla e l'allontanamento dal suo letto e dalla sua casa : mi sarei rifugiato tra le braccia di suo figlio . Per lunghi minuti fui indeciso sul da farsi quando lei si mosse nel sonno , credo , e si mise con la pancia all'aria e la mia mano sempre adagiata mollemente su di essa . Le tocavo l'orlo delle mutande e solevando leggermente la testa credevo di vedere i primi peli della fica che s'intravvedevano quando respirava e la pancia abbassandosi formava uno spazio vuoto con le mutande . Lei aveva le braccia lungo il corpo ed una mano era vicinissima al mio cazzo ormai del tutto fuori dai boxer e non dovetti fare altro che spingere di qualche millimetro per sfiorarle le dita ed intanto insinuai la mano negli slip fino ad inanellare un paio di dita coi suoi peli floridi e profumati . Sentii la sua mano avvolgermi il cazzo e stringerlo con forza e mentre pensai in un attimo che volesse farmi male per punirmi e scacciarmi sentii l'altra mano avvinghiarsi al collo e tirare la mia testa verso di lei perchè le bocche si unissero . Ci scambiammo un lungo bacio che ci lasciò senza fiato mentre le mie dita raggiungevano l'umido della fica e lei che smanettava il cazzo duro come il ferro . La mano che mi stringeva la testa mi obbligò ad abbassarmi fino a raggiungere le tette e dopo che le scoprii presi a giocare con un paio di capezzoli grossi come il mio mignolo e duri più del mio cazzo . Affondavo nella sua vagina le dita ed annegavo nei suoi umori . Aiutato da lei che inarcò le reni le cavai le mutande e finalmente potei sentire sotto la lingua il gusto acidulo e scivoloso delle pareti della vagina . Era una fontana . Senza parlare la leccai a lungo fino a prosciugarla e fu lei che mi stese supino e s'impalò a smorzacandela . Vedevo contro il soffitto i capezzoli sempre più eretti sulla pelle floscia dei seni che letteralmente cadevano sulla pancia ma avevano lo stesso un che di eccitante . Io li massaggiavo ma li sentivo inconsistenti e vuoti quindi mi dedicai al turgore delle punte . Volle che glieli stringessi fino a farle male e più stringevo più gemeva dal piacere . Un paio di volte fui per sborrare ma lei si sollevò e raffreddò la mia voglia per durare più a lungo il nostro rapporto . Non ne potevo più . Il cazzo mi faceva male e la voglia di sborrare era impellente . Scese dal letto e si mise in ginocchio adagiando il petto sul letto stesso e mi fece capire di prenderla alla pecorina . Oh vista meravigliosa . Oh visione paradisiaca il suo culo asimmetrico con le chiappe una più grossa dell'altra ma con in mezzo un mare di pelo nero che le straripava da tutti i lati . In piedi e piegato con le dita feci posto alla ricerca del buco del culo ma lei si ritrasse e aprì con le sue stesse mani la fica che era già aperta di suo e mi sembrò di rivivere il momento in cui mia madre apriva la fica già pronta di una giumenta per essere infilata dall'enorme cazzo dello stallone . Appena il cazzo sentì l'umido e le pareti richiudersi per avvolgerlo col loro calore partì un scarica di brodo che lei avrebbe voluto evitare perchè era in un periodo fecondo . Dopo un attimo d'indecisione si lasciò andare e la sentii godere a lungo e copiosamente . Lungo le cosce le brillava un rivolo di sborra nella penombra e chiudendo la fessura con le dita sorridendomi felice andò in bagno a lavarsi dove la raggiunsi e dove ebbi modo finalmente di ammirarle in piena luce di quanto pelo fosse ricoperta la vagina benedetta . Tornammo a letto ma lei non volle più giocare malgrado io avessi più voglia di prima . Non volle nè allora nè mai e quella fu l'unica volta che la ebbi . Mi resi conto che per lei quel pomeriggio avevo fatto le veci della spiga di mais che di solito usava per masturbarsi e nulla più .
25
0
19 years ago
pompeo1pompa,
39
Last visit: 18 years ago
-
Chi cerca trova
pensieri: in un autobus affollato la mia natura cerca altre nature, rotonde,morbide,sode,voluminose,calde.La ricerca è complicata,attenta,accurata.Il mio pacco vive cresce ma...Anchio sono oggetto della ricerca,un pacco si avvicina alla mia rotondità,preme con forza sulla stoffa sottile,si fa sentire tra il mio solco,vibra forte contro il mio sedere.Da predatore sono diventato preda e mi piace...
Se volete contattatemi scriverò per voi e magari altro.A presto.
21
1
19 years ago
fabium,
40
Last visit: 18 years ago
-
Uniperversione
Seguivo il solito e noiosissimo corso universitario,
il professore era una palla, il caldo si faceva sentire e allora si cercava altrove come far passare il tempo.
Al corso eravamo poco più di una decina, dispersi nell’immensità dell’aula magna,
io ero comodamente seduto in una poltroncina blu nelle file di mezzo, e ben presto la mia attenzione
si concentrò sulla presenza a mio fianco di una bella ragazza, occhi neri come i capelli e una pelle dorata,
tanto da non sembrare italiana. Bastò veramente poco per cominciare a scambiare qualche battuta,
la penombra permise il clandestino chiacchiericcio. Iniziammo a parlare dell’imminente esame per finire, come nel mio solito,
sull’argomento sesso!!! la ragazza sembrava molto interessata e avvicinò il suo corpo al mio,
le parole diventarono sospiri e l’ombra piacevole dell’eccitazione ormai copriva entrambi.
La sua mano scivolò lenta verso la patta dei miei pantaloni iniziando un massaggio veramente divino,
il tocco leggero delle sue dita mi regalavano brividi veramente piacevoli,
ero in estasi e preso coraggio iniziai a tastare la situazione, la mia mano furtiva si intrufolò anch’essa tra il suo piacere,
accarezzavo il monte di venere per poi scendere più giù fino a stimolare le grandi labbra dell’eros.
Continuammo per un po’ così fino a quando lei mi propose di seguirla in bagno.
Presto fatto eravamo entrambi seminudi nel bagno delle donne a scopare come degli assatanati,
lei era in piedi d’avanti alla tazza e con le gambe divaricate si faceva penetrare la figa ormai fradicia da dietro.
Era una sensazione incredibile, lei si dimenava e urlava incurante di chi potesse sentire tutto il suo godimento,
mentre io venivo preso sempre di più dalla foga di sbattere più forte e veloce.
Ero quasi all’apice, davo i miei ultimi colpi prima di far grondare tutta la mia voglia,
che improvvisamente la porta del bagno si aprì, due bidelle intende a far pulizia ci avevano beccati nel momento più bello.
Ci fecero rivestire subito, mentre una delle due andò a chiamare il responsabile del settore in cui avevamo combinato il fattaccio.
Arrivò un uomo sulla cinquantina con i capelli brizzolati e il fare un po’ da macho, ci disse:
“Venite con me, ci penserà il rettore a darvi la giusta punizione”,
lo seguimmo senza fare storie d’altronde eravamo nel torto e come due condannati seguivamo il nostro secondino verso il baratro.
Arrivati nell’ufficio del magnifico rettore,
cercammo invano di trovare una giustificazione all’atto osceno che avevamo compiuto, ma non ci fu verso,
il rettore fu inflessibile e strano, ci disse: “ avrete la punizione che vi meritate, qui non si fa sesso senza permesso”.
Emessa la sentenza chiamo altri due assistenti,
erano una donna e un uomo entrambi sulla quarantina, lei era bionda con due occhi verdi, veramente splendidi,
mentre l’uomo era il classico playboy con capelli lunghi tirati all’indietro, pelle scura,fisico palestrato e occhi neri come la pece.
Noi eravamo ormai rassegnati,
avevamo mille pensieri dall’espulsione alla pubblicazione del misfatto che avrebbe screditato sia me che lei.
Ci fecero alzare e senza dire niente ci costrinsero a seguirli,
eravamo scortati come i carcerati. Scendemmo le scale fino al piano terra, ci condussero in un aula grande
e da lì tramite una porta sul fondo della sala arrivammo in una parte dell’edificio che nessuno di tutti e due conosceva,
attraversammo un lungo corridoio alla fine del quale c’era una porta di ferro chiusa a chiave.
Prontamente il bidello estrasse un grosso mazzo di chiavi ed aprì la nostra vera avventura.
Aperta la porta ci fece entrare tutti e quattro per poi richiuderla, ora eravamo rimasti in quattro in un corridoio modernissimo,
luci al neon pareti tinteggiate di fresco e tantissime porte sia a destra che a sinistra,
quando improvvisamente sentimmo urla disumane. Vi confesso lì ebbi molta paura,
proprio tanta e la ragazza che stava con me non era da meno.
La donna si rivolse a entrambi dicendo: “ ora vedrete cose incredibili, che nemmeno nella vostra fantasia più perversa avete immaginato”.
L’uomo al suo fianco apri la prima porta alla sua sinistra,
e con un gesto ci invitò a guardare dentro. Non appena mi affacciai, e quello che i miei occhi scorgevano
fu focalizzato dal cervello ebbi una specie di shock.
La mia professoressa di economia era legata al bordo di un tavolo mani e piedi in modo che il suo corpo
formava un novanta gradi perfetto e dietro di lei c’era un ragazzo di colore che la inculava in una maniera incredibile.
Aveva un attrezzo veramente enorme che faceva entrare e uscire tutto, sbattendo in modo ritmico le palle contro una figa grondante di umori.
La mia attenzione si era concentrata tutta sulla scena principale e quindi non notai subito un’altra cosa sconvolgente,
in un angolo accucciata come un cane e legata con un guinzaglio a un anello della parete c’era l’assistente della mia prof.
intenta a leccare in una ciotola del liquido denso bianco,
che supposi essere sperma. La scena nel suo complesso emanava della sensazioni miste a terrore ed eccitazione,
temevo cosa avrebbero potuto farci, ma altrettanto fantasticavo sul quanto avrei goduto.
Il ragazzo intanto sbatteva la prof. sempre più forte fino ad inondargli il buco del culo di sborra calda.
Quando ebbe finito di spremere anche l’ultima goccia sciolse i polsi e le caviglie e facendola camminare a 4 zampe la condusse fino all’assistente,
le due si scambiarono una passatina di lingua e poi il ragazzo prese la prof. per i capelli e la fece mettere in posizione verticale,
in modo tale che tutta la sborra che il suo culo aveva inghiottito si riverso lentamente nella ciotola della cagna,
era uno spettacolo arrapante e maledettamente perverso, avevo avuto un erezione spaventosa
e fu notata dalle mie guide e dalla ragazza vicino a me.
La porta fu nuovamente richiusa e dopo qualche passo venne aperta quella di una stanza adiacente,
questa volta con meno timore ci affacciammo a guardare.
Incredibile, al centro della stanza era posta una croce di legno dove uno studente come noi era stato legato nudo,
mentre due professori lo frustavano il petto alternandosi. Prontamente anche questa porta fu richiusa e venimmo spinti ancora più avanti.
Venne aperta l’ennesima porta e la visione questa volta fu veramente sconvolgente,
una ragazza era distesa su un tavolaccio di legno,
legata mani e piedi mentre due coppie con delle candele accese in mano lasciavano colare la cera sul suo corpo tra le urla disumane
per il bruciore. Improvvisamente uno di loro disse “alleviamo il dolore a questa puttanella”
e salito sul tavolo inizio a pisciare tutto il contenuto della sua vescica sul viso,
gli altri non persero tempo e saliti anche loro iniziarono a pisciare un vero e proprio fiume giallo!!!
Anche questa porta stava per richiudersi Slaaaammm…
porca miseria, cos’è stato, il vento aveva chiuso la porta dell’aula facendo sobbalzare tutti,era stato tutto un sogno!
p.s. …i sogni si avverano!!! ahhahahaaaa
16
2
19 years ago
admin, 75
online -
Incontro con coppia a milano
Questa seconda avventura è nata per risposta a degli annunci trovati su internet,praticamente un incontro al buio,cosa che devo dire positiva,perché si viaggia con la fantasia e non facciamo più gran chè caso ad un incontro con persone normali,ci sembrano sempre tutte belle.
Dopo essersi parlati al telefono mi invitano a casa loro a Milano,sarei dovuto arrivare in treno,scendere alla stazione centrale,con una maglia color aragosta,la gazzetta dello sport nella mano sinistra e una valigetta nella destra. La cosa mi era parsa strana,ma lui (Maurizio) mi aveva spiegato che con tutte le persone che scendevano sarebbe stato difficile riconoscermi.
Faccio come dicono e sceso dal treno inizio a camminare lungo il binario che mi porta verso l ingresso della metro come da concordato,ad un certo punto sento gridare il mio nome e vedo una signora un po in carne,con un bel seno che mi viene incontro a braccia aperte,mi volto convinto che ci fosse un mio omonimo,ma mi viene praticamente addosso,mi abbraccia e mi bacia in bocca.
Sono rimasto immobile,sorpreso da tanta foga e voracità,mi ci è voluto un pochino per collaborare,per intrecciare la mia lingua con la sua,ed appena ho iniziato a collaborare lei si è staccata e mi ha preso a braccetto conducendomi verso l uscita.
Appena fuori,in piazza c è un mercedes con un signore vestito da autista,ci apre lo sportello e ci fa accomodare,poi chiude,si mette alla guida e parte.
Lei li chiede di fare un giro prima di portarci a casa.
Inizia a toccarmi,mi massaggia bene,si apre la camicetta e fa uscire i suoi seni,una 5° abbondante,un po flosci,mi apre la cerniera l aiuto a farmi scendere i jeans e me lo inizia a succhiare.
Alterna delle leccate veloci e leggere a farsi sprofondare fino in gola il mio arnese,io inizio a toccarla fra le gambe,è un lago,gli accarezzo il clito ed inizio a giocarci distrattamente,perché mi sta mandando fuori di testa. Diverse volte mentre stò per venire,si ferma e mi lecca la pancia fino all ombellico,prende le tette e ci si infila il mio membro tra di esse. Non ce la facevo più mi stava esplodendo. Quando sembra che sia la volta buona l autista ci dice che stiamo per arrivare,lei si ricompone e mi lascia con la lancia tesa e quasi impossibilitata a rientrare all interno dei jeans.
Pochi minuti e siamo all interno di una villetta nella periferia,l autista ci apre la portiera e ci accompagna al portone di casa,ci apre anche quello e ci segue.
L atmosfera della casa è lussuosa,mi fanno accomodare in un salone e spariscono entrambi,lui per andare a preparare un drink lei per cambiarsi.
Aspetto alcuni minuti,e poi& & .il colpo di scena l autista entra con tre flute di champagne,si è cambiato e sembra il padrone di casa (e lo è),lei arriva vestita da cameriera con un grembiulino che copre (poco) davanti,calze a rete e reggicalze,tacchi vertiginosi.
Rimango un attimo sbalordito,e questa è la cosa che a loro piace di più,lui gli ordina di spogliarmi,quando sono completamente nudo,mi guardano e si presentano (Monica e Maurizio).
Io nudo lei poco e lui completamente vestito.
Maurizio la chiama a se ed inizia a sgrillettarla,Monica in piedi stringe le gambe,ma lui la sgrida e così le riapre,Maurizio mi chiede se ho mai visto una porca come sua moglie e mi invita a leccarla.
Non me lo faccio ripetere,mi infilo sotto alle sue gambe e sostituisco le sue dita con la mia lingua,non passano che pochi secondi,che sento le sue gambe stringersi ed un grido di piacere uscire dalla bocca di Monica,Maurizio gli dà della troia,la fa abbassare con la faccia e glielo infila in bocca. La tratta come una troia,gliene dice di tutti i colori e lei poco dopo torna a godere,lui gli ordina di andare a prendere lo champagne,e monica esce dal salone,lasciandomi nudo seduto a terra con un uccello duro e ritto che mi faceva male.
Torna con la bottiglia,riempe i bicchieri e aspetta ordini ferma accanto a noi.
Alcuni momenti di silenzio,poi Maurizio gli chiede di farsi inculare da me,lei piagnucola un po ,dice che è tanto che non fa sesso anale e che l ultima volta avevano deciso di interrompere quel tipo di rapporto.
Maurizio si alza e grida che non può mai rifiutarsi e che deve obbedire,e lei un attimo dopo ha il mio arnese in mano e ci si impala sopra con il secondo canale.
Lui la guarda le sorride e glielo rimette in bocca. Il mio arnese è entrato abbastanza bene,e mi rendo conto che è tutta una sceneggiata,lei si muove un po troppo grossolanamente e a volte scende così forte che mi schiaccia i testicoli e mi fa male,così ritardo molto il mio godimento,e forse è fatto volutamente. Ma la cosa che più mi sorprende è che quando Maurizio stà per godere,prende il suo flute di champagne e ci viene dentro,ci versa ancora bollicine facendole prima cadere sul suo membro,poi mentre lei è vicinissima all orgasmo la ferma e prima si fa ripulire e poi gli fa bere il vino. Il tutto con tranquillità estrema,poi ci augura buon divertimento ed esce dal salone.
Per l ennesima volta ricomincio a pomparla,ma ora mi sono alzato,lo appoggiata sul divano e me la stò inculando selvaggiamente con una voglia di scaricarmi micidiale.
Lei viene almeno un paio di volte e quando sono ormai arrivato al limite lei mi ferma e mi dice che vuole berlo,esco dal suo buchetto (si fa per dire) e inizia a pomparmi,poche pompate e mentre stò venendo con grido liberatorio,sento le sue labbra che si allontanano e un qualcosa di freddo che tocca il mio c& o,è il suo bicchiere,mi fa venire lì dentro,e ripete la stessa procedura fatta con il marito,poi,visto che sono sempre in tiro mi chiede di scoparla.
Mi sdraio sul divano e lei mi cavalca,dopo poco,lei è già venuta diverse volte,ma io sono così stravolto che non le conto sento entrare il marito che entrato piano piano,gli arriva dietro e trac con un colpo secco che la fa urlare se la incula selvaggiamente.
Prima grida di protesta,poi urla di incitamento,la riempiamo fino all inverosimile,gode con una frequenza paurosa e la offendiamo nei peggiori modi possibili,Maurizio mi chiede di ripetere l orgasmo come prima,cisì mentre stò per venire la avverto e lei si alza,Maurizio si è già staccato da alcuni minuti e se lo mena mentre guarda la moglie che è completante sballata dal godimento.
Monica prende il bicchiere ed inizia a spompinarci entrambi,il mio coso struscia con quello di Maurizio,lui viene quasi subito,oltretutto poco,io alcuni minuti dopo,ma con un bel getto.
Questa volta,ce li ripulisce senza farci passare le bollicine,poi prende il bicchiere con i nostri semi,lo gira come fosse un sommelier,ci aggiunge un po di champagne e lo butta giù tutto con tanto di schiocco finale.
Mi sento spossato,ma il mio coso è ancora su,monica guarda il marito e gli sorride,lui gli dà carta bianca,ma a questo punto mi impongo,o vengo dove si deve,bocca,fica, culo,o ne faccio a meno,i testicoli mi fanno male e non capisco come possa essere ancora su.
Lei mi guarda,mi sorride e mi dice che ora posso fare ciò che voglio e come voglio,lei è a mia disposizione completamente.
Allora gli ordino di prenderlo in bocca al marito,che non mi sembra molto contento, e mentre lei lo succhia io me la scopo a pecora,dopo varie serie di urla che accompagnavano i suoi orgasmi,proprio mentre stava godendo,gliel ò tolto dalla fica e piantato di colpo nel culo,il suo urlo è stato disumano,un mix di piacere e dolore,ma poi si è scatenata,lo stesso Maurizio è riuscito a tornare duro ed a venire,ma questa volta mentre stava per uscire dalla bocca della moglie,ho premuto la testa di lei sull inguine di lui e lei se lo è bevuto tutto direttamente dal fornitore,con grida da parte di Maurizio che sembrava impazzito. Poco dopo sono venuto anch io e gli sono sprofondato negli sfinteri,poi mi sono fatto ripulire.
Ci siamo sdraiati,tutti e tre sul divano completamente esausti,e abbiamo fatto conoscenza.
Avevano un po rubato sull età lei aveva 42 invece di 37 e lui 49 invece di 44,lei era un po sfatta,forse aveva preso un po troppi falli ed anche lui aveva una bella pancia.
Erano personaggi noti,mi dissero e preferivano incontri al buio in teoria a rischio,ma gli era sempre andato bene,visto che avevano avuto molte esperienze di giochi a tre.
Comunque mi ero divertito ed avevo fatto divertire,mancava poco più di un ora al mio treno e mi hanno accompagnato di nuovo,questa volta mi ha spompinato in maniera dolce e delicata e si è bevuto il tutto quasi davanti alla stazione.
ho ringraziato e salutato e ci siamo accordati per un prossimo incontro.
17
1
19 years ago
edward154067,
43
Last visit: 6 years ago
-
Il prete sconcio
Ecco il terzo racconto ricevuto da Roberto. Su gentile richiesta dell'amico Carlo, che lo ha apprezzato particolarmente. Di nuovo, consigliato solo a lettori amanti del genere scat e poco inclini al disgusto e allo scandalo. Buona lettura e... lasciate un commento in ogni caso!!
IL PRETE SCONCIO
Ora che sono passati diversi anni ho deciso finalmente di rivelare ciò che per 2 anni interi ho subito da un uomo che agli occhi di tutti era un irreprensibile sacerdote. Questa storia peccaminosa è iniziata quando avevo 14 anni e si è conclusa a 16.
A 11 anni ho iniziato a servire messa, frequentando il parroco assiduamente, anche 3 volte a settimana. Non era un uomo bello, ma presto iniziai a reagire al suo strano richiamo, che percepii per la prima volta a 13 anni. Mi chiedeva di intrattenermi in sacrestia per aiutarlo a spogliarsi, cosa che facevo volentieri perché mi piacevano le sue mani e il suo odore di maschio che mi inebriava. Spesso potevo scorgere il suo pendaglio che mi appariva enorme e successivamente scoprii che lo era davvero. Un giorno chiuse la porta a chiave e mi spinse contro un mobile, da dietro, facendomi sentire qualcosa di gonfio e duro contro il culo. Io cedetti subito, poiché ero vulnerabile e da tempo ormai fantasticavo su di lui, masturbandomi ogni sera al pensiero del suo corpo virile sotto la tunica. Da quel momento divenni la sua schiava sessuale, e mi piegai a tutte le sue esigenze più sconce. Alvevo 14 anni e lui 47, dimostrati tutti, con capelli brizzolati e rughe sul viso.
All’inizio, quello che pretendeva da me era di rannicchiarmi ogni domenica pomeriggio sotto il suo abito consacrato nel confessionale, e prendergli in bocca il membro (che spesso trovavo già gocciolante e lucido sulla punta) mentre ascoltava le sordide confessioni dei contadini che per sfogarsi montavano le loro bestie nella stalla. Più i racconti erano depravati, più il bastone pendente si irrigidiva e pretendeva di essere menato dalle mie mani, e poi scrollato con forza. Al culmine della tensione, lui mi premeva un mano sulla testa per farmelo scivolare in bocca e non mi permetteva di staccarmi finché il lungo manico non si fosse scaricato completamente, conficcato come un palo di carne nella mia giovane gola vergine. E tutto doveva avvenire nel piu’ religioso silenzio, quindi dovetti presto imparare a menare, leccare, ciucciare quel pistone e ingoiare le sue intime sostanze senza far sentire la fatica o peggio il ribrezzo per la colata densa e odorosa che produceva. Il suo membro aveva grosse vene in rilievo, era grosso, da montone, e mi riempiva completamente la bocca, che dovevo tenere ben spalancata e offerta. Lo sperma che ne usciva mentre il prete godeva, era denso e copioso e presto imparai ad apprezzarne il sapore.
Ogni domenica mi inondava lo stomaco di sborra calda e poi mi ricompensava con un bel po’ di soldi, oltre che con una pratica altrettanto perversa (ma che dava molto godimento alla mia fighetta) e alla quale lui non sapeva rinunciare. Sbavando come un toro, mi portava di nuovo in sacrestia, mi faceva inginocchiare, mi abbassava le mutandine, e da sotto la gonna veniva ad annusare la passerina, nel frattempo divenuta sudata e parecchio odorosa. Mi diceva che la mia ‘topa’ puzzava di puttana e mi ordinava di pisciargli addosso. Così mi liberavo la vescica sul suo viso, e lui apriva la bocca e beveva avidamente, sorseggiando, gorgogliando, mostrando di goderne oscenamente. Poco per volta iniziò a inserirmi nella fessura una delle sue lunghe dita, poi due, poi una candela, che faceva scorrere su e giù incoraggiandomi a muovermi e a lasciare che la mia passera si bagnasse e colasse senza ritegno sulle sue mani indiscrete. Mentre faceva questo mi passava la lingua, forte e vigorosa, sul clitoride sfregandomelo, con dei colpetti sensuali e mugolii da porco. In questo modo di solito perdevo la testa spingendo la sua bocca contro la vulva fradicia. Alla fine lui arrivò ad impalarmi a fondo con un grosso candelotto benedetto, dicendomi cose come ‘oh mia piccola troia, come godi, come coli umori…’ E io godevo davvero come una baldracca, mi piaceva sentirmi la puttanella del sacerdote.
Quando compii 15 anni il prete pretese una perversione maggiore; cominciò a costringermi a ben altro che a ingoiare il suo randello di 20 cm. Una volta, dopo avermi leccato il buco del culo per 10 minuti, aspirando tutti i miei aromi e introducendomi la lingua a fondo, mi disse che intendeva rendermi aperta alla sua mano. Non capii subito cosa intendesse finché mi spiegò che non desiderava altro che insinuare il suo polso nel mio intestino e rovistare dentro di me, per sentire le mie feci. Ci vollero molte sedute e parecchia vaselina, ma alla fine il mio ano si aprì alle sue voglie sconce. Quando infine ci riuscì, vidi il suo manico diventare improvvisamente turgido ed enorme. Il sacerdote , con la mano piantata nel mio retto, disse che non aveva mai fatto nulla di più celestiale e mi pompò con forza mugugnando e sudando dal piacere. Mi chiese di lasciarmi andare e dirgli tutte le porcherie che quel trattamento mi ispirava. E io iniziai: ‘Oh sì, prete schifoso, ravana nel mio sfintere, scava nel mio buco, fallo diventare una caverna puzzolente aperta alle tue perversioni immonde, mmh…’ Poi decise che voleva sborrare, ma non in gola come al solito, bensì in fondo alle mie viscere. Estrasse la mano madida, la leccò, e mi montò come una cavalla in calore, entrando col suo tremendo arnese nel mio buco sfondato e palpitante. Lo sentii grugnire di desiderio e affondare sempre più. ‘Ohhh padre come ce l’ha turgido, come mi riempie, il mio ano è dilatato e lo stringe, come se lo ciuccia…’ ‘Piccolina, il tuo culo è mio, ora te lo fotto, ora ti trombo con questo pistone…ahh troia, prenditelo, sei impalata!’ Qualche colpo di reni, qualche bestemmia grugnita con foia, e la sua calda sborra sprizzò nel mio interno. Subito dopo mi fece sedere sul suo viso e, tra scoregge odorose, dovetti spremermi l’ano, mentre lui me lo scavava con la lingua, per fargliela colare tutta in bocca, così come voleva lui. Disse che non poteva più vivere senza l’essenza del mio sedere.
Il sacerdote mi aveva così resa un lavandino da sborra, un buco aperto e una cola-sperma. Ma ancora non era contento. La sua perversione era tale che voleva farmi diventare anche il suo cess. Un giorno mi informò che mentre defecava pensava spesso a me e ciò gli faceva venire il membro duro fino a doverlo scaricare . Mi disse che aveva perciò deciso di farmi subire la sua merda nella maniera più sporca. Un giorno mi fece sdraiare sugli abiti da cerimonia consacrati, e venne ad accovacciarsi sul mio viso come su di un cesso turco, alzandosi la tunica e mettendomi a 3 cm il culo peloso e i coglioni penzolanti. Mentre si avvicinava, qualche bolla d’aria gli scappò fuori rumorosamente arrivando con disgusto alle mie narici, e questo mi fece capire che aveva l’intestino in subbuglio e che voleva farmi assaporare anche i suoi peti. ‘Stai ferma bimba, non ti muovere, tra poco riceverai la mia benedizione…uhm…’ Aveva un buco peloso e odoroso, in rilievo, che vedevo pulsare; capii che il porco stava già spingendo. Non aspettò molto e disse ‘vacca mi scappa, devo evacuare, defecherò sul tuo bel visino candido e tu sentirai tutto l’odore delle mie feci.’ Ma anziché escrementi mi mollò una serie infinita di flatulenze liquide che mi obbligarono a gemere di disgusto. Disse che godeva di questo, di spruzzare la sua aria sul mio naso e nella mia bocca. Si girò e prese a inserire una candela nella mia figa, succhiandomi il clitoride turgido, cosa che mi fece perdere il controllo e desiderare il supplizio invece di rifiutarlo. ‘Se ora farai ciò che ti dico, ti permetterò di godermi in faccia, come piace a te, troia.’ Dunque mi lasciai convincere e si rimise nella posizione di prima, porgendomi l’ano puzzolente. Ricominciò a spingere, e io sentivo i versi che faceva quell’animale. ‘Preparati adesso arriva lo stronzo… mhh siii, ecco eccolo…uhh si, penzola, tieni prendilo in bocca ti prego, masticalo, te ne scongiuro, fammi godere così, gustatelo…’ e mentre il prete spingeva ecco che il suo manico eretto diventava sempre più gonfio. Quando vidi il terribile serpente sbucare dalla tana scura, feci come voleva: aprii la bocca e sentii lo stronzo scivolarmi dentro, sulla lingua. Lui si accovacciò meglio per vedermi masticare e mugugnare di sottomissione. ‘Ora sei il mio cesso, piccola vacca, guardati come rumini la mia merda, siii, cristo come sei lurida’ e mentre continuava a cagarmi in bocca vidi il suo palo schizzare un getto lunghissimo e potente senza che le sue mani lo avessero nemmeno sfiorato. Eccomi infine ridotta al cesso umano di un sacerdote.
L’ultima volta che lo vidi volle chiamarmi; avendomi ormai preparata la figa con le candele non temeva di spaccarmi col suo grosso arnese. Infatti il suo cazzone mi fece godere come una giumenta per più volte, data la sua potenza e la sua porcaggine.
Alla fine mi salutò dicendomi solo: ‘vai lurida porca, torna solo quando vorrai godere. Allora avrai ancora il mio buco del culo da assaggiare e le mie voglie da soddisfare’. Ma non ci sono più tornata per paura di contrarre malattie.
185
7
19 years ago
admin, 75
online -
Amorsesso
L’ultimo raggio di sole di questa lunga giornata bagna il mio viso rivolto al mare,
le onde si infrangono in modo regolare contro le rocce,
e i colori della natura sembrano animarsi per l’ultimo istante prima che il buio li copra.
Nudo sento le sensazioni che la leggera brezza regala al mio corpo, quelle carezze così fragili donano un estremo attimo di piacere,
di godimento quasi perverso. La tua testa è poggiata sul mio petto,
non so a cosa pensi, ma so cosa hai provato negli istanti prima, cosa il tuo totale abbandono ha lasciato che tu gridassi…
sesso e amore, anima e corpo, fusi nella parola piacere.
Mi lascio trasportare dai ricordi, dagli attimi di vita che abbiamo condiviso,
il profumo dei tuoi capelli, il volto rilassato dopo l'amplesso,
gli occhi chiusi avvolti nel lieve sonno ti danno la luce di una fata,
di un essere supremo disteso tra gli scogli e l'immensità del mare.
Guardo attonito i giochi dell'ultima luce sul tuo corpo, i seni sodi e luccicanti, il
fiore di venere ancora umido su cui si riflette il rosso di un sole stanco.
Dio quanto sei bella.
27
0
19 years ago
admin, 75
online -
L\'amante equino
Avvertenza per i lettori: si tratta di un altro racconto di Roberto, di nuovo abbastanza estremo e settoriale. Parla di sesso imposto tra un animale e una donna, quindi non leggete se siete impressionabili o non interessati al genere. Sono benvenuti tutti i commenti.
L’amante equino
Quel giorno il signor R si era svegliato con una nuova voglia irrefrenabile, che il suo istinto di animale sadico lo spingeva a voler soddisfare a tutti i costi. Aveva fatto chiamare la sua sottomessa a pagamento per una brama improvvisa e viscerale di farle subire la dominazione sessuale del suo cavallo. Da qualche tempo era in possesso di uno stallone, acquistato dopo molte ricerche specifiche, che aveva la caratteristica molto marcata di non riuscire mai a scaricarsi del tutto. L’animale infatti era dotato di un carattere irascibile proprio a causa della sua continua foia. Non si erano mai trovate giumente adatte da fargli montare, perché subito dopo ogni scarica il suo grosso manganello si ergeva imponente in cerca di un altro buco da perforare. Il membro della bestia era lungo 50 cm per una larghezza di 7 e i suoi getti erano particolarmente densi e prolungati, molto copiosi e odorosi. Perfino le cavalle che lo avevano provato, alla fine sembravano rimanere stremate.
Cio’ che stava attizzando la verga perversa del signor R, stavolta era l’idea di costringere la sua bagascia, così giovane e fresca, a subire la foga dell’animale davanti ai suoi occhi vogliosi. La fece quindi vestire con un gonnellino rosa e un bustino che lasciasse penzolare i seni, la fece truccare pesantemente e poi la preparò egli stesso sul cavalletto dell’esecuzione.
‘Ecco troia, ora piegata in avanti a gambe aperte sei pronta a ricevere una mazza vera, più grossa ancora della mia. Una vacca come te non chiede altro vero?’ ‘Un cazzo più grosso? Non riesco a immaginare quale maschio possa essere più prestante di Lei, signore.’ A quel punto la ragazza sentì il rumore degli zoccoli avvicinarsi, ma non poteva ancora vedere che genere di amante le sarebbe toccato questa volta. Il signor R si era già sfilato dalla cerniera la grossa verga pendula, che iniziava a oscillare nel vedere la fighetta della giovane sempre più vicina all’animale. ‘Prepara la tana troia, perché dovrai fartelo entrare tutto.’ A questo punto, per farla bagnare bene, l’uomo si inginocchiò, schiaffò il muso tra le sue gambe e prese a lappare di gusto tutta la vulva pelosa della schiava, che odorava forte di piscio e di fregna, siccome le era stato vietato di pulirsi per 3 giorni, in vista dell’incontro amoroso con la bestia. Le introdusse il suo grosso naso per odorarla, e la sua lingua ruvida per eccitarla al punto giusto. Lei inevitabilmente iniziò a gemere e a colare umori: era ormai pronta per la monta.
Lo stallone iniziò a inalare l’odore di femmina in calore e diede qualche nitrito di impazienza. Lei lo sentì e in un attimo capì quale sarebbe stata la sua sorte. ‘No, La prego signore, non posso sopportare il bastone di un cavallo dentro di me… mi spaccherebbe!’ ‘Zitta lurida, hai accettato di eseguire ogni mio capriccio per denaro, e ora ti lascerai sfondare dal mio stallone. Mh…guarda come ti desidera, ha già il membro fuori che tocca terra tanto è lungo!’ E dicendo così il vizioso prese a due mani la cappella e cominciò a strofinarla contro la bocca della poveretta. ‘Non ti do questo da ciucciare oggi, piccola giumenta, più tardi avrai di meglio’.
Lo stallone con un balzo montò sulla schiena della ragazza e al primo colpo centrò l’apertura gocciolante della porca sottomessa. Il padrone lo incitava ad affondare, e l’animale non aspettò molto per dare colpi profondi nelle viscere della troia che gridava e cercava di dimenarsi come poteva. Subito però la ragazza, divenuta ormai giumenta da monta, cominciò a godere: quel bastone che la penetrava fino all’utero le stava procurando un violento orgasmo. ‘Cosa fai brutta troia, godi? Ti piace la monta del mio cavallo?’ ‘Oh oh…. Sì padrone, mi fa godere, è così duro, così lungo… non credevo di potere godere tanto con un simile palo infilato in figa, ahhh!! Dai bestia, dacci dentro, voglio la tua sborra daiiii’. La puttana stava cominciando a delirare dal piacere, allora il sadico padrone decise di interrompere bruscamente l’atto perverso e innaturale che stava contemplando con soddisfazione. Con forza si fece aiutare a staccare l’animale dalla figa e fece voltare la puttana. Uscendo così di scatto, il vuoto improvviso lasciato nelle viscere della femmina provocarono una serie di scoregge convulse e molto odorose, che il signor R non tardò a inalare prontamente, grugnendo sommessamente di godimento. ‘Ohh siii, che peti uhm…’
Il cavallo fu legato per tenerlo fermo, con la sola libertà di muovere il bacino, e lei fu collocata sotto di lui, con la bocca rivolta al lungo bastone pendente. ‘Troppo comodo godere così, il mio obiettivo è un altro; devi essere sottomessa all’equino totalmente e nel modo più degradante. Forza avvicinati, annusalo’. Lei avvicinò il viso al cappellone lucido e inalò. La puzza di sporco e di sperma rappreso la fece ritrarre schifata. ‘Ma è orribile… non l’avete fatto pulire??’ ‘Cosa credi scrofa, io lappo e annuso una figa marcia come la tua, quindi anche tu devi godere il tuo amante con tutti i suoi odori più forti. Forza apri la bocca!’ Le fu introdotto il lungo bastone della bestia centimetro per centimetro, fra gemiti di ribrezzo e timore di soffocare: quella verga era davvero larga per la sua bocca. Lo stallone, appena sentì quel buco umido, caldo e morbido, non lo distinse dalla buca di poco prima e ricominciò a dare colpi e a sprofondare senza pietà come se la stesse fottendo in figa. Il suo padrone lo incitava menandosi furiosamente il manico, che era diventato duro e violaceo, anch’esso da cavallo. Si masturbava selvaggiamente a quella visione. A un certo punto era chiaro che la bestia doveva scaricare, e con pochi affondi sparò nitrendo lunghi getti densi di acida broda tutta in gola alla poveretta, che avendo la testa immobilizzata dall’aiutante del suo Signore, non poté che ingoiare tutto per non soffocare. Nello stesso istante che si videro dei rigagnoli gialli uscire dai lati della bocca, anche il vecchio sparò il suo liquido in faccia alla schiava, imprecando e dicendo ogni tipo di sconcezza. ‘Porco dio bagasciona…Ohhh piccola, siii, beviti questo nettare di stallone…mhhh, senti il suo sapore animale, gustalo, fallo godere nella tua gola, lo senti fino allo stomaco vero? Sei farcita a dovere… ohhh’. Lei aspettava che lo stallone si staccasse, ma la scarica durava ancora e lui continuava a spingere e a colare sborra dentro di lei, che era costretta a ingerire. Le sembrò almeno un litro e lui ci dava dentro potentemente ancora e ancora. Dopo lunghissimi minuti, la lunga biscia odorosa scivolò fuori dalle sue labbra sfinite.
Il padrone era soddisfatto ma aveva bisogno, come sempre, di sentire odore di topa. Se la fece mettere in faccia e continuò a leccare finché anche lui si trovò inondato di liquido caldo. Lei finalmente godette sfregandosi sul suo naso, come lui voleva.
Alla fine la troia disse al padrone che avrebbe potuto richiamarla per un'altra di queste perversioni, se alla fine le avesse sempre fatto usare a piacimento la lingua e il naso.
44
8
19 years ago
admin, 75
online -
L\'impermeabile
Pubblico ora un raccontino appena ricevuto da un signore di nome Giorgio. Buona lettura e... i vostri commenti sono sempre bene accetti!!
L'impermeabile
Treno fermo, guardo distrattamente dal finestrino la stazione semideserta, a pochi metri una coppia si saluta abbracciandosi e baciandosi. Ritorno a chiudere gli occhi in attesa che il treno riparta ma la porta scorrevole dello scompartimento si apre e intravedo nella semioscurità una sagoma di donna, mi chiede se può accomodarsi, le rispondo di sì e lei si siede quasi davanti a me, non di fronte ma nel posto appena a destra. Richiudo gli occhi. Un profumo che non so definire mi solletica il naso, è piacevole, mi ricorda momenti di intimità, mi sorprende e stuzzica la mia attenzione. Lo assaporo respirando lentamente e cercando di capire quale profumo sia. Lei si è sistemata con la testa appoggiata da un lato, ha allungato le gambe sul sedile a fianco al mio dopo essersi tolta le scarpe e ora è semisdraiata tra i due sedili. Il profumo mi colpisce ancora di più.
Il paesaggio dal finestrino è monotono e quasi indistinguibile se non fosse per la luce della luna. Non so perché ma avvicino piano la mia mano al suo polpaccio e, come per caso, la sfioro, ... nessuna reazione, attendo, mi faccio più audace e le sfioro la coscia vicino al ginocchio ma la sua mano blocca la mia.... ho la gola secca e sono imbarazzatissimo. Lei tiene ora saldamente la mia mano, mi aspetto uno schiaffo ... invece guida le mie dita verso i suoi slip. Sono umidi. Sento il suo calore e la sua morbidezza. Con l'altra mano scosta il tessuto fino a quando le mie dita sono a contatto con il suo pelo. Lei le spinge contro e mi invita ad esplorarla, affondo le dita dentro, con forza, è tutta bagnata e caldissima....... mi blocca nuovamente con più forza di prima, scosta la mia mano, la allontana decisamente da lei e la porta sotto il mio naso, alla mia bocca. Istintivamente allungo la lingua e lecco avidamente quel succo dalle mie dita.... ecco spiegato il profumo-odore che sentivo... ha fatto da poco l'amore, ne è ancora piena, vuole che io lo sappia, che assapori i suoi umori... lo faccio. Lei mi guarda, la intravedo nella semioscurità, si alza e accosta la tendina della porta dello scompartimento, ora siamo praticamente al buio. Si riavvicina, si inginocchia sul mio sedile a cavalcioni, alza la gonna ampia e corta e ne passa un lembo sotto la cintura per tenerla scostata, porta il suo sesso direttamente alla mia bocca.... un profumo acre di sudore e sborra si impadronisce delle mie narici, lei scosta il triangolo delle mutandine di lato, il suo pelo premuto contro il mio naso emana un forte odore, le sue mani mi prendono la faccia , mi costringono contro di lei, la mia lingua si muove ora dentro, più dentro che posso ... il sapore è dolce e salato al tempo stesso. Lei si eccita, con una mano tiene gli slip ben scostati e con l'altra mi afferra i capelli, ora si muove in su e in giù, il suo pelo bagnato mi irrita la pelle del naso e comincia a darmi fastidio, tento di spostare la testa ma lei mi riporta nella posizione di prima e spinge ancora di più, sento aumentare i suoi umori, ho la faccia tutta bagnata. Improvvisamente si scosta, scende dal sedile, sfila gli slip, io riesco finalmente a respirare profondamente e ad asciugarmi un po' la faccia con la mano. Lei risale sul sedile ma al contrario, porta il culo verso la mia faccia, abbassa le spalle e appoggiando i gomiti sul sedile di fronte a me spinge forte le natiche contro il mio naso, non posso muovere la testa e non so neanche se lo voglio fare, continuo a leccarla a lingua piatta. Non riesco a respirare ma lei continua a spingere, cerco di contrastare la spinta e allontanarla un po' prendendola con la mano sinistra sotto il bacino e con la destra sulle chiappe al limite della schiena, la pressione che esercito le comprime fortemente i visceri facendole uscire un getto d'aria intestinale puzzolente che mi investe proprio mentre non ho più fiato, lei porta il suo buco proprio contro il mio naso e mi obbliga a ricevere un'altra dose d'aria..... lascio fare ormai sono in suo potere. Ora inarca la schiena e si ferma, non spinge più contro di me, il suo sesso è a pochi millimetri dalle mie labbra, respiro lungamente a bocca aperta. Pochi lunghissimi secondi e mi sento investire da un piacevole calore, sul mento, sul collo, sul torso... lei sta pisciando su di me, non posso più neanche tentare di bloccarla, sento scorrere il liquido sotto la camicia fin dentro i pantaloni, sulla pancia, lo sento scendere caldo fino alle palle. Mi eccito moltissimo lei si muove e mi regala un ultimo getto proprio in bocca, scende, mi apre i pantaloni, afferra il mio cazzo ormai allo stremo lo porta alla bocca, pochi movimenti e io le vengo sulla lingua, dentro, più volte.... lei succhia fortemente poi alza la testa, mi apre la camicia e lascia colare lentamente dalle labbra un lungo filo di sborra, me la spalma tutta sul torso lentamente e sempre lentamente mi richiude la camicia e mi dice "adesso puoi andare da lei...!"
Le luci gialle del parco binari della Stazione Centrale entrano ora fastidiosamente dal finestrino, mi guardo, sono conciato da fare schifo e tutto bagnato, prendo l'impermeabile, meno male che l'ho portato, lo indosso e lo chiudo...usciamo dallo scompartimento e scendiamo. L'ho solo intravista in viso nella semioscurità e anche se la rivedessi durante uno dei miei soliti viaggi forse non la riconoscerei .....ma da oggi porterò sempre con me un impermeabile.
25
0
19 years ago
admin, 75
online -
Al bar
il desiderio nello sguardo di entrambi era tangibile;si vedeva,nulla da
fare;seduta al caffè del portico,sentivo che la gente attorno a
noi,"percepiva"questo desiderio,infatti ci guardavano tutti.
Questa situazione solleticava la mia fantasia;mi sfilai una scarpa e piano
cominciai a sfiorar la sua caviglia.Guardai di sottecchi il nostro
vicino.Stava guardando.Bene.Mauro,a quel contatto socchiuse appena la
bocca.Gli piaceva."Continua"...Parlava,ma i suoi occhi mi
dicevano:"Continua...".Salii lentamente su per il polpaccio,fino all'interno
della coscia,e mentre cominciavo a bagnarmi per l'eccitazione,sentii
chiaramente il suo sesso,attraverso la stoffa sottile dei
pantaloni,indurirsi sempre di più,fino a divenire turgido...Mi mordicchiai
il labbro inferiore;lo faccio sempre quando desidero un uomo.Il nostro
vicino era sudato;cercava di darsi un contegno,tra lo scandalizzato e il
divertito,e mentre girava il caffè con la destra,con la sinistra armeggiava
nella tasca dei pantaloni..........
22
4
19 years ago
admin, 75
online -
Club la prima volta
Quello che descrivo è successo diverso tempo fa da allora la nostra
vita è cambiata in meglio sotto tutti i punti di vista.
Siamo una coppia sposata da circa 8 anni e mia moglie è sempre stata
una donna molto calda e con fantasia,ama la biancheria sexy e le
piace essere notata eccittare,scusate il gioco di parole la eccita e
questo a me non dispiace,anzi.
Un giorno le parlo dei club privè ed accenno al discorso dello scambio
di coppie e che comunque in questi club non vanno solo coppie ma
anche singoli e che in tutti i casi non si è obbligati a niente.
Lei molto curiosa ma un po riottosa decide di accondiscendere a
questa mia richiesta ma senza nessun obbligo, se le piace bene
altrimenti niente.
Io rispondo in maniera affermativa ed andiamo in un club molto carino
e piccolo nel centro di milano.
Li dopo aver bevuto il suo wisky con un cubetto di ghiaccio ed essersi
compiaciuta del posto decide di andare a ballare,mi chiede di
accompagnarla ma io decido di lasciarla andare da sola, mi piace infatti
quando si esibisce.
Indossava un abitino scuro corto molto scollato,che metteva in risalto
le sue forme sinuose ,un bel paio di autoreggenti e scarpe con il tacco
alto, per la serata aveva dato fondo al suo rossetto preferito, unghie
rosse.
Dopo aver ballato un po ed essersi mostrata notando che la pista si
stava svuotando e che le persone del club andavano in un'altra
stanza mi fece la fatidica domanda "cosa c'è dietro le tende? andiamo
a vedere?" io chiaramente non vedevo l'ora di questa domanda e
decisi di accontentarla andando insieme a fare un giro.
Li, pensai, vedrò come è veramente mia moglie.
Oltre le tende c'erano distribuiti diversi divanetti,qualche letto il tutto
raggiungibile transitando attraverso un corridoio che appunto
consentiva di accedere nelle varie aree.
Il club quella sera era particolarmente pieno e nell'area privè c'era la
calca questo consentiva ai singoli ed ai vari uomini che passavano
nelle vicinanze o erano in coda di toccarla, infatti immediatamente mi disse, "l'uomo dietro di me mi ha alzato la gonna e mi sta palpando il
sedere" le risposi se le dava fastidio e le mi disse no, anzi che la cosa
la eccitava.
Dopo aver visto le varie coppie all'opera tra di loro o in collaborazione
di qualche single, mi chiese di tornare nell'area disco (aperta) perchè
voleva bere un drink ed andare in bagno.
Detto e fatto non avevo intenzione di forzare niente.
Bevuto il suo dirnk andò in bagno tornò e mi comunicò che si era tolta
le mutandine mettendomele in tasca,mi accorsi che erano fradice, mi chiese di andare a nell'area privè per fare un giro esplorativo per poi
ricondurla.
Io andai, ero eccittato in maniera mostruosa, tanto è vero che quando
tornai per accompagnarla lei se ne accorse e decidemmo di tornare
nell'area del prive.
Li passegiando trovammo un punto il cui passaggio era fluente ma che
consentiva di fermarci a guardare una lei di una coppia alle prese con
due ragazzi e probabilmente il suo compagno.
Mi diede un bacio sulla bocca mi prese la mano per farmi sentire
quanto fosse bagnata e nel mentre un’altra mano alzo la sua gonna
da dietro incominciando a toccarla.Io mi resi conto, lasciai campo
libero, lei si inarco e con la sua mano in men che non si dica si ritrovò
tra le mani il cazzo di uno sconosciuto.
Oramai io era eccittatissimo nel vedere mia moglie che stava realizzando le sue e le mie fantasie.
La mano apparteneva al lui di una coppia la cui compagna predileggeva le donne,mia moglie si ritrovò sbattuta sul lettone
insieme a questi due sconosciuti.
Naturalmente si formò il classico capanello di persone che vedevano
mia moglie nelle sue performance la quale non soddisfatta e
seguendo il suo istinto si aggrappo ad un membro enorme che le si
era parato davanti.
Dopo averlo leccato a dovere si offri alla pecorina per essere impalata
mentre mi trascino sul letto ed inizio a succhiarlo anche a me,una volta
soddisfatto il primo ne seguirino diversi io resistii pochissimo ma fui
sostituito da un volontario ed in quella sera riusci a farsi un totale di 8
uomini.
Si scopri amante delle Gangbang ed era felice perchè quelle che fino al
giorno prima erano solo fantasie erano diventate realtà.
In preda alla stanchezza dopola serie di orgasmi si rivestì ed uscimmo
dal club con l’idea di ripetere.
Da allora frequentiamo club o incontriamo coppie o trii in hotel ma questo ve lo racconterò nei prossimi racconti .
33
3
19 years ago
cp3mix,
41/41
Last visit: 16 years ago
-
Fantasie bisex
eccomi arrivato. sono davanti al portone del palazzo dove ho appuntamento.
sono di fronte al citofono. mi prende l'ansia.
vado incontro alla mia prima volta da bisex, per giunta da passivo.
non lo so cosa mi prende. sento quel misto di eccitazione e paura.
sarò in grado di farlo? e se non mi piace?
ma la paura e l'eccitazione mi fanno sorgere anche un'altra domanda,
che mi attira e mi affascina: e se poi mi piace tanto?
sono arrivato fin qui. Vado avanti e suono a quel nome sul citofono.
mi aspettava. salgo da lui. mi attende sulla porta. è un bell'uomo.
affascinante, colto.entro da lui, mi mette a mio agio,
stringendomi in un caldo abbraccio. è molto deciso, e mi piace.
ci spostiamo in salone e mi fa sedere sul divano.
mi parla delle nostre mail, delle nostre chattate, dei nostri incontri virtuali.
in un certo senso mi tranquillizza. vederlo seduto al mio fianco mi trasmette calma.
sento dentro di me l'ansia lasciare il posto all'eccitazione.
un pò di paura è passata, e la tensione inizia a scendere.
è seduto vicino a me, mi parla stando vicino, guardandomi negli occhi.
gli piaccio. mi avvicina la mano, mi fa alzare, mi osserva.
si alza in piedi e mi bacia, sulle labbra. era il momento che attendevo.
lo stringo forte a me, concedendogli me stesso con quel bacio
che mi riscalda. lo sento stringere il mio corpo. mi sussurra dolci frasi
all'orecchio ed io sento il suo respiro, mi eccita.
continua a baciarmi, tenendo le sue mani sul mio corpo, mi bacia
sul collo, sento la sua passione crescere, corre con le sue mani
sul mio corpo, sulla mia schiena, sul mio culo. ci buttiamo sul divano,
ancora abbracciati. sento il suo corpo strusciarsi sul mio, sento il suo
cazzo indurirsi. prende la mia mano e la poggia sopra.
mi faccio coraggio, sentendomi rapito dalmomento, gli slaccio i
pantaloni ed infilo la mano dentro. si ferma, mi lascia fare.
lo prendo in mano, finalmente, quel cazzone, lo sento caldo,
vibrante, gli tocco le palle facendo scivolare la mano sotto ed intanto
gli mordo le orecchie. lo sento gemere mentre inizio a masturbarlo,
lentamente, mentre sento il cazzo diventare sempre più duro.
mi abbraccia forte, ma non smetto di toccarlo, mi bacia sulle labbra.
adesso mi sta spogliando. via la maglia, via i calzoni.
mi toglie i boxer e rimango col mio cazzo dritto. mi osserva e
mi accarezza, baciando il mio petto. sono nudo sul suo divano,
eccitato, si sta spogliando, sfilando i pantaloni già aperti.
si toglie la camicia. adesso il contatto col suo corpo mi trasmette
passione, calore, voglia di stringemi a lui e lasciare il mio corpo
tra le sue braccia. è sotto di me ed io mi distendo su di lui.
ci baciamo avvolti dalla passione che continua a crescere.
mentre gli bacio il collo mi spingo più in basso, sul suo petto,
mentre sento il suo cazzo dritto tra le gambe. sento le sue mani
sulla mia schiena, accarezzarmi, invitandomi a raccogliere la sua voglia.
sto scendendo lentamente verso il suo cazzo. leccandogli
il petto, guardando i suoi occhi, mentre con la lingua cerco di arrivare
al suo cazzo. giro intorno alle palle, lo tiene dritto sulla mia faccia.
inizio a leccarlo alla base, salendo lentamente con la mia lingua che si
avvolge a quel cazzo. lo bacio con tutte le mie labbra, lo lecco tutto
intorno, salendo lentamente fino alla cappella che ingioio fino in fondo
alla mia bocca, succhiando e leccando, solo con la bocca. lo faccio
scendere e salire nel mio palato, leccandolo con la lingua,
incoraggiandolo a spingere ed a muoversi dentro la mia bocca.
sto succhiando il cazzo, con tutta la lingua che stuzzica la cappella,
lucidandola con la mia saliva. le mie labbra avvolgono il cazzo, senza
lasciarlo uscire da quel caldo rifugio. scivolo con la testa fino ad
ingioiarlo, facendolo scorrere sulla lingua insalivata. lo sento gonfiarsi
e farsi duro, mentre scivola nella mia bocca. le sue mani sulla mia
testa tengono il ritmo, non vuole venire. mi tiene fermo. mi prende e
mi invita a girarmi. ci mettimo uno sopra l'altro, in un 69, con me
sopra, con le gambe ben aperte, ed il suo cazzo dritto davanti alla mia
faccia. sento le sue mani afferrarmi le chiappe e infilarsi dentro.
la sua lingua si muove lungo tutto il mio culo, mentre riprendo a
succhiare il suo cazzo. stavolta solo con la lingua, slinguando ed
insalivando la cappella. mentre anche lui adesso mi prende il cazzo in bocca.
sento la sua lingua leccare tutto il mio cazzo, mentre con le mani
mi accarezza il culetto, mi stringe e mi allarga lentamente, mi sta
lentamente aprendo, facendosi strada con le mani e con la lingua.
mi lecca tra le chiappe, sul mio buchetto, infilandosi, leccando e
baciando tutto il mio solco. sento un dito farsi strada, mentre la sua
lingua mi insaliva per bene. io sono aggrappato al suo cazzo,
lo masturbo e lo succhio, facendogli capire che mi piace.
mi masturba il culetto con un dito, continuando a leccarmi, sul cazzo,
sulle palle, sul buchetto. "Adesso ti voglio" con queste parole mi
ha fermato, e tenendomi a pecorina, con le gambe leggermente chiuse
e la testa in basso, si è sistemato dietro di me. mi ha invitato ad aprire
bene il mio culo, con le mani. tenevo aperte le mie chiappe mentre lui
strusciava il suo cazzo lungo tutto il solco del mio culo.
lo sentivo passare e ripassare sul mio buchetto. appoggiarsi
leggermente spingere. tornare a strusciarsi, a sbattere sul mio culo.
poi si è fermato. si è appoggiato sul buchetto e con un leggero colpo è
entrato per un poco. ho sentito un brivido lungo tutto il cazzo.
avevo il suo cazzo appoggiato sul mio culo aperto. la sua cappella
stava lentamente scivolando dentro il mio culo. mi stava aprendo.
mi teneva le chiappe aperte, stringendo le mie mani. spingeva in
avanti il suo cazzo. lentamente dentro. non stava facendo fatica,
ma io sentivo il culo aprirsi, ed un dolore farsi strada. il mio cazzo era
durissimo, il suo continuava ad entrare. un centimetro alla volta.
lui non spingeva. voleva che fossi io a farlo entrare nel mio culo.
e mentre con il mio corpo in ginocchio andavo incontro al suo cazzo,
l'ho sentito scivolare tutto dentro, risucchiato dal mio culo.
un gemito di dolore è uscito dalla mia bocca quando lui l'ha tirato
indietro, iniziando a scoparmi, infilandomelo tutto dentro.
ha continuato a spingere, mentre i miei gemiti diventavano insistenti,
sentivo dolore con quel cazzo dentro il mio culo stretto. ha sfilato il suo cazzo.
l'ha infilato nella mia bocca, per insalivarlo e si è posizionato di nuovo dietro di me.
ha aperto il mio culo e ha infilato dentro il suo cazzo. mi stava scopando
ed io non sentivo più dolore, anzi godevo nel sentire il suo cazzo fino in fondo al culo.
mi teneva aperte le chiappe per infilarmelo tutto, ma adesso ero io che lo volevo tutto.
sentivo le sue palle sbattere, mentre mi scopava.
lo incitavo a spingere, a non fermarsi. avevo dimenticato tutti i miei
timori e stavo scopando col mio culo, come desideravo. siamo andati
avanti per un bel pò. fin quando lui ha sfilato il cazzo dal mio culo
adesso aperto ed ha schizzato la sua voglia sulla mia schiena.
ho ripulito il suo cazzo, mentre lui mi accarezzava dolcemente.
tenevo il suo cazzo al caldo, nella mia bocca, volevo continuare,
soddisfare tutte le sue voglie. siamo rimasti nudi, sul divano,
stringendoci ed abbracciandoci. abbiamo fumato una sigaretta.
ci siamo guardati negli occhi, abbiamo sorriso tutti e due, ci siamo
alzati e mi ha portato sul suo letto...
25
2
19 years ago
admin, 75
online -
Mangiamerda (tutti i salmi finiscono in gloria!)
Avvertimento: si tratta di un racconto anomalo e molto particolare, scritto da Gigetto da Genova. Non è adatto assolutamente a chi è sensibile alle lordure fisiche. Qui Gigetto esprime il massimo del suo desiderio di essere ridotto a creatura infima. Non leggete se siete impressionabili.
Esecuzione della pena comminata dalle giudici a un condannato per perversioni immonde ed affidato alla Signora, offertasi volontaria per il loro castigo, smerdamento e castrazione e segretamente intenzionata a fare la prova generale per subire poi la medesima pena, dopo una colpa commessa volontariamente per poter subire quel castigo che aveva sempre desiderata senza saperlo e che presto avrebbe subito avendolo già negli occhi e come un acquolina nella bocca bella e avida di soffrire così.
CI SIAMO !
M A N G I A M E R D A
(tutti i salmi finiscono in gloria !)
ESECUZIONE DELLA PENA PIU’ PORCA
La Signora si e' infilata supposte di zolfo e urina fetida nel culo e ha mangiato crauti e maionese con pesce non fresco e già puzzolente per tutta la sera. Ora la pancia della Signora e' in subbuglio e comincia l'Inferno. Si leva la sottana e poi le braghette e lega il condannato al water mani e piedi e fa reclinare il testino all'indietro e spalancare la bocca in attesa.Si siede nuda su una ciambella di gomma distesa sul cerchio del water e comprime col culo congestionato e ricoperto di croste la bocca dello schiavo latrina. Scorreggia gas puzzolenti imprecando per il tormento che ha nella pancia e insulta il maiale con disgusto e disprezzo "Lei sta per diventare un mangiamerda" "Sentite che odore, questo porco !" "Fra poco Lei sara' una gallina".
Poi
L A D E F E C A Z I O N E I N B O C C A
Merda e merda molliccia incredibilmente puzzolente che la Signora fa mangiare tutta, avendo chiuso il naso dell'essere inferiore con una pinza e schiacciando le palle con i lacci acuminati alla minima esitazione nell'inghiottire la broda.
Poi
LA DIARREA
Per ore ed ore la Signora scarica diarrea puzzolentissima nella bocca del condannato, alzandosi e pisciandogli anche in bocca nelle pause. "Lercio ! Lercio ! Senti come puzza di merda questo pervertito maledetto !" La Signora gli fa brucare il marchese rappreso dalla figa arrossata che sa di baccala' e fa bere il liquido vischioso della propria intimita' direttamente dal bide'.
C A S T R A Z I O N E
La Bella Donna lo sottopone ora alla castrazione chimica e afflittiva costringendolo a bere un vaso di liquami anali e vaginali contenente un numero enorme di ormoni femminili e sottoponendolo a clistere d'olio bollente con altri ormoni e sostanze spasmodiche e repellenti. Infine la castrazione afflittiva.
La Signora, fatte entrare le amiche per castrare insieme il pervertito e il pubblico delle giornaliste per assistere, e le Giudici in ispezione con Cancelliere e statuarie Operatrici Penitenziarie incaricate delle pene corporali per l'esecuzione definitiva del condannato, gli schiaccia le palle lentamente e senza più fermarsi nemmeno di fronte alle implorazioni di misericordia levate da quel linguino fesso e riempito di merda e che diventano in falsetto e chiocce ogni minuto di più. Le palle sono ora gonfie come meloni e le Operatrici Penitenziarie le trafiggono con aghi arroventati, mentre Lei le fa definitivamente scoppiare con dei piccoli torchi metallici e una Amica pratica all'immondo essere un clistere di olio bollente che gli brucerà il culo. Il cazzo del condannato ha assunto ora la lunghezza di un pollice ed e' irrigidito e sempre più corto fin quasi a scomparire fra le cosce tormentate ai cui lati colano sostanze puzzolenti e piccole squame, come di pelle di gallina e olenti in modo disgustoso come quelle e come in un pollaio.
Intanto la Signora fa mangiare al condannato altri ormoni femminili, con uova appositamente trattate che daranno allo schifoso non solo un aspetto raccapricciante ma femminile, bensi' un disgustoso aspetto gallinesco e i movimenti goffi delle galline costrette a covare.
L'ultimo strappo delle palline ormai sfatte per la castrazione definitiva e' eseguito da una Amica lesbica e dall'operatrice penitenziaria lituana Greta Plovoschi, che tirano con forza e fanno gridare come un ossesso il condannato, capace ormai più soltanto di suoni inarticolati e ridicole mezze parole con la vocetta non piu' solo chioccia ma blesa.
Al condannato crescono tette enormi e brigole maleodoranti su tutte le parti molli mentre il culo comincia a fumare e la pelle pervasa dai repellenti ad esalare miasmi pestilenziali più puzzolenti della merda che ricopre il condannato da tutte le parti.
Lei si lava, profuma e riveste, indossante un elegante abito azzurro, e fa mettere il pervertito alla pecorina, facendolo inculare dai cani del penitenziario. Poi lo fa mettere in ginocchio di fronte a lei e gli ordina di mangiare la Propria Merda Divina, depositata in una grossa ciotola, che il pervertito e inferiore castrato ed ormai trasformato in gallina, deve masticare succhiare ed inghiottire davanti ai Suoi Occhi Belli.
Quando il condannato ha terminato l'orrendo pasto e comincia a defecare convulsamente e vomitare merda e brodo di ovaie, che Lei e le Amiche lo costringono a rimettere in bocca, entrano la Donna Giudice che ha comminato il castigo e le Giornaliste incaricate di descriverlo, l'una e le altre con una mascherina sul naso per non sentire il puzzo orrendo del condannato.
Coccodé, Coccodé, inizia a gridare il pervertito, suscitando l'eccitazione di tutte le Donne presenti, che, prima gli defecano selvaggiamente ed a ripetizione in bocca quasi soffocandolo nella merda puzzolente. Poi lo fanno bollire nudo in pentola e lo danno da mangiare ai cani, che rifiutano quella carne brunita e lercia.
"Neanche i cani ti vogliono, schifoso", lo deridono le Donne. Così il lercio, sfatto ed avariato, ma con l'eccitazione che, ormai castrato, gli esce da funghi porcini a forma di cazzo su tutto il corpo bollito e smerdato, viene buttato nella buca dei serpenti e fatto mangiare lentamente.
60
10
19 years ago
admin, 75
online -
La lettera sigillata
LA LETTERA SIGILLATA
Dopo più di quattro anni di infruttose ricerche di una coppia a cui potessi consegnare la lettera sigillata consegnatami dai miei ex Padroni prima di trasfersi in Canada, sono costretto a violare l'ordine impartitomi e non senza imbarazzo affidarne il testo integrale alla Gabbia.
Sanremo, 26 luglio 1995.
Per i nuovi Padroni di leo.
Lasciamo nelle mani di leo (gli abbiamo imposto il diminutivo di Leopold) questa lettera, nella quale troverete brevemente descritte le sue caratteristiche, il modo di adoperarlo al meglio e gli ordini che gli sono stati impartiti sul come presentarsi a Voi la prima volta.
Durante i sei anni in cui è stato al nostro servizio abbiamo fatto uso di lui mediamente una o due volte al mese: dal venerdi pomeriggio alla domenica sera. All'atto di presentarsi a Noi deve aver effettuato un'accurata pulizia del corpo esterna ed interna compreso il retto con ripetuti lavaggi (3+4) di acqua calda, sapone neutro e camomilla seguiti da applicazione di apposita pomata all'interno e all'esterno dello sfintere. Deve inoltre ridurre al minimo i peli intorno al pene, ai testicoli e all'ano per facilitarci la loro manipolazione e uso.
Al suo arrivo deve spogliarsi completamente, ogni suo indumento o altro accessorio gli viene requisito per tutto il periodo che resta al nostro servizio, aspetterà poi in ginocchio che la Signora Anna (io) gli leghi le mani dietro la schiena e provveda ad una accurata, quanto umiliante ispezione corporale, per controllare il meticoloso rispetto delle prescrizioni impartitegli.
Lo lego poi prono e ben stretto alla balaustra della scala del nostro giardino e lo batto più o meno a lungo in base al grado di osservanza delle regole impostegli o semplicemente per il piacere che ne ricavo nel vederlo contorcersi e gemere sotto i miei colpi. Dopo questo trattamento lo metto nella vasca a quattro zampe per strigliarlo da capo a piedi. Deve poi preparare l'aperitivo e la cena ed essere pronto all'arrivo di mio marito nel caso vogliano disporre di lui subito. Serve in tavola, riassetta la cucina e poi aspetta accucciato in salotto i nostri ordini; se usciamo, dopo avergli applicato al corpo una bardatura costrittiva deve indossare una giacca e un paio di pantaloni completamente aperti nel cavallo, che gli lasciano liberi e perfettamente accessibili il sesso e lo sfintere anale, lo portiamo con noi come autista-schiavo. Se invece usciamo da soli lo lasciamo nudo legato al letto o al muro perché sia immediatamente utilizzabile al nostro ritorno.
Per rimarcare il suo completo stato di sottomissione gli imponiamo la completa nudità o dove questo non é possibile, gli é concesso quanto necessario a dissimulare, spesso non completamente, la sua condizione. Con particolare passione mi sono dedicata a svilupparne l 'esibizionismo creando anche all'esterno o con altre persone presenti situazioni di estremo imbarazzo per lui e sottile godimento per noi. Spesso gli applichiamo un cinturino ben stretto ai testicoli collegato ad un guinzaglio o alla catenella che, deve pendergli da sotto la giacca quando si presenterà a Voi ( adoro portarmelo al seguito come un cagnolino e strattonargliela con noncuranza in pubblico).
Tutti gli ordini e le disposizioni gli vengono impartiti precisi, circostanziati e irrevocabili; abbiamo constatato che la costrizione, lo stato di impotenza e la nudità sono molto più efficaci dell'umiliazione verbale e del turpiloquio specie se accompagnati da qualche colpo di frustino o strattone al guinzaglio: fermezza e pacatezza si sono dimostrate ottime armi per imporgli nuove situazioni e ottenerne prestazioni soddisfacenti.
Diamo molta importanza al bondage e ai rituali di preparazione e comportamento ai quali deve sottostare con assoluto scrupolo. La notte, ad esempio, lo teniamo legato ai piedi del nostro letto e la mattina personalmente gli somministro la quotidiana razione di frusta legandolo saldamente alla balaustra della scala dopo che ci ha servito la colazione a
letto.
Quando é al nostro servizio non può disporre del suo corpo, quindi lo teniamo legato o, se deve servirci, limitiamo i suoi movimenti con corte catenelle fissate ai polsi e alle caviglie, gli è inoltre assolutamente vietata qualsiasi attività fisica o fisiologica senza autorizzazione: naturalmente gli è proibito di godere senza il nostro consenso; con molta pazienza ed applicazione é stato egregiamente addestrato a soddisfare in diversi modi e svariate posizioni sia me sia mio marito o tutti e due contemporaneamente (l'ho reso piacevolmente abile nell'uso della lingua).
L'uso del retto é agevolato dalla periodica collocazione di apposito fallo dilatatore (all'atto di presentarsi a voi deve portarne uno infilato e fermato); per poterlo utilizzare frequentemente e senza danno provvediamo ad una efficiente lubrificazione e ad una certa cautela in fase di penetrazione.
In occasione di piccoli ricevimenti lo abbiamo impiegato nudo con collare, guinzaglio ai testicoli e mascherina per il servizio e in alcuni casi anche per il piacere dei nostri più fidati ospiti. É già stato esibito con un'altra occasionale schiava. Per garantire la nostra e la sua salute siamo stati scrupolosissimi perché fosse sempre usato con tutte le precauzioni igieniche e profilattiche necessarie, vi raccomandiamo altrettanto.
Dal punto di vista anatomico ha un pene di ridotte dimensioni (una nostra amica ha dimostrato che é perfetto per farsi sodomizzare), se dovesse palesare difficoltà di mantenimento dell'erezione, in particolare quando viene impiegato in condizioni a lui nuove, molto efficace è la legatura dei testicoli; uno é più piccolo dell'altro e può creare qualche problema in fase di bondage. Tendenzialmente è eterosessuale, ma è stato addestrato anche a rapporti bisex; la penetrazione nel retto gli viene praticata come atto di sottomissione e umiliazione impostogli dalla Sua Signora.
Molto sensibili sono i capezzoli che trattiamo con pesi e pinze (provvedete
a rimuovere quelle che porta all'atto della presentazione perché sono molto dolorose e non si possono portare a lungo); sopporta se pur dibattendosi e lamentandosi la cera calda, la frusta, il frustino da cavallo, il paddle, la canna e il salice fresco: solitamente i trattamenti più energici sono destinati ai glutei; se i suoi lamenti, eccessivamente forti, dovessero crearvi qualche problema, specie se praticati all'aperto, legatelo più strettamente e procuratevi un buon bavaglio che possa mordere; ha già subito sospensioni per i polsi e le caviglie.
I testicoli, come già detto, sono oggetto di bondage molto vario e frequente con cinturini di cuoio, legacci, fiocchi, anelli, cordoni, pesi ecc. (fatevi illustrare tutte le legature che gli abbiamo insegnato e imposto); quando lo percuotiamo evitiamo che i colpi siano diretti sui testicoli per mantenerlo in perfetta efficienza.
Vi consigliamo di esaminarlo la prima volta in luogo pubblico per verificare se ha rispettato quanto prescrittogli e per tutto quanto non trova spazio qui e che si riferisce alle sue capacità ed esperienze potete domandare direttamente a lui: ha avuto ordine di rispondere dettagliatamente senza alcuna reticenza.
Usatelo dunque come meglio credete, ma vi chiediamo di salvaguardare la sua integrità fisica. In mancanza di sorveglianza e guida sarà sovrappeso, controllategli l'alimentazione e tenetelo in esercizio.
É stato ripetutamente utilizzato anche in altri compiti come apprezzabile cuoco, autista attento, maggiordomo discreto, segretario capace, domestico passabile. É assolutamente fidato, sano e disinteressato
Buon divertimento
Angela e Icaro
21
0
19 years ago
leopold84,
49
Last visit: 9 years ago
-
I pifferi di montagna
Sono Monica, 35 anni bel fisico snello, seno sodo terza misura, un bel
sederino e due belle gambe. Gli amici mi definiscono una gran bella
gnocca. Mi piace fare l’amore senza limiti, quando trovo la persona
giusta. Al momento sono sola e lavoro presso una grossa azienda.
Circa un mese fa il direttore del mio servizio mi chiama e mi dice che la
settimana dopo avremmo dovuto andare a Milano per un incontro di
lavoro con alcuni nostri importanti clienti. La mia presenza si rendeva
necessaria perche’ ero una delle esperte della linea di prodotti che
interessavano i nostri clienti. Devo precisare che il mio direttore
(Marco) e’ un bell’uomo maturo ma data la sua eta’, 57 anni, non mi
aveva mai ispirato nulla di particolare se non qualche apprezzamento
sul suo fisico, decisamente giovanile, nonostante l’eta’. Inoltre in
ufficio correva voce che Marco fosse il tipo che ci prova con tutte e che
con diverse colleghe ci fosse anche riuscito. Quindi tutto sommato un
tipo da prendere con le molle. Il giorno prefissato arriviamo a Milano in
aereo e trascorriamo tutto il resto della giornata in riunione di lavoro.
Il bello e’ che Marco fin dal momento in cui ci eravamo incontrati
all’aereoporto aveva avuto un atteggiamento assolutamente
professionale, senza nulla cedere al personale.
Finita la riunione, siamo rimasti soli io e lui, erano circa le sette del
pomeriggio, e lui mi dice che eravamo stati invitati ad una cena con i
nostri clienti per festeggiare l’accordo raggiunto : e poi, facendomi un
complimento, aggiunse : “sopratutto per merito tuo”. Mi chiese di
mettermi carina per la serata in modo da consolidare l’accordo con il
capo della delegazione di clienti, che per tutta la riunione mi aveva
fissato con l’occhio da ... pesce morto. Accettai volentieri perche’ tra
l’altro mi ero portata un abitino da sera prevedendo l’impegno. Ore
otto sono nella hall : ho indossato un perizoma nero molto piccolo per
non segnare il vestito che e’ molto aderente. Non ho il reggiseno ed il
vestito ha una abbondante scollatura che fa’ risaltare molto le mie
belle tette. Il vestito inoltre arriva sopra le ginocchia ed ha un bello
spacco sul lato che, quando cammino lascia intravedere quasi tutta la
gamba. Completa il tutto uno scialle merlettato nero che mi copre le
spalle. Arriva Marco per primo , mi guarda con quello sguardo da
uomini che spoglia, mi si avvicina e baciandomi la mano mi dice che
sono veramente bella e che quasi gli dispiace di non poter restare
solo con me. Eccolo, penso io, adesso se ci prova gli faccio male. Non
era per niente brutto ed a me gli uomini maturi non dispiacciono, ma
57 anni sono tanti e poi la voce che facesse il galletto in ufficio mi
faceva pensare che lui mi vedesse come un’altro trofeo da aggiungere
alla sua collezione. Mentre riflettevo sulla situazione, lui, dopo aver
ricevuto una telefonata sul cellulare, mi dice che purtroppo la cena con
i clienti e’ saltata, ma che comunque avremmo potuto cenare insieme
io e lui. Eccolo, pensai, il furbo ha preparato il tutto. Rapidamente
presi una decisione : avrei accettato e sarei andata avanti per poi
lasciarlo a bocca asciutta : cosi avrebbe imparato !! . La cena fu’
deliziosa e Marco mi circondo’ con tutta una serie di attenzioni e
parlando di vari argomenti, senza mai toccare il sesso e senza alcun
accenno a noi due. Dopo cena mi chiese se mi faceva piacere fermarmi
al piano bar dell’albergo. Accettai senza esitazione decisa ad eccitarlo
per poi lasciarlo a ..secco. Al piano bar mi invito’ a ballare, musica lenta
le sue braccia intorno al mio corpo ed io lo lasciai stringere tanto da
sentire la flessuosita’ del mio corpo. Mentre ballavamo, abbastanza
stretti mi chiese d’improvviso quanto fossi trasgressiva. Ed io, senza
imbarazzo, gli risposi “molto con chi sa farmi eccitare” . Sentii subito
l’effetto delle mie parole sul mio ventre. La sua risposta fu secca e
decisa da vero capo : “andiamo nella mia stanza” disse e presami per
mano mi condusse dolcemente ma con estrema fermezza verso gli
ascensori. Ero un po’ agitata pensando se e come avessi potuto
interrompere la cosa. Mentre riflettevo eravamo sulla porta della sua
stanza, mi spinse delicatamente dentro, richiuse la porta si giro’ e,
stringendomi tra le braccia, mi bacio’. Sentii dei brividi percorremi la
schiena ; era divisa, una parte di me voleva andar via, l’altra parte
voleva restare. Combattuta dal dilemma, sentii le sue mani dietro la
schiena che mi stavano aprendo la chiusura del vestito. Pensai, lo
lascio fare, tanto un 57enne piu’ di tanto....... mi abbasso’ le spalline
del vestito lasciandolo scivolare giu’ dai fianchi fino a terra. Ero rimasta
in perizoma. Si allontano’ un attimo da me per ammirare il mio corpo,
poi si avvicino’ e mi prese un capezzolo tra le labbra martorizzandolo
con la lingua. Ero eccitatissima. Lo lascia fare godendo di quel
trattamento. Si fermo un attimo, mi condusse verso il letto e mi fece
stendere, poi si libero’ dei vestiti restando solo con gli slip. Si distese
al mio fianco e comincio a far scorrere la sua lingua su tutto il mio
corpo. Mi fece girare sulla pancia e sentii la sua lingua che correva sul
filo della mia schiena scendendo verso il solco di pesca del mio culetto.
Mentre mi leccava sentii che con le mani mi stava sfilando il perizoma.
Mossi il corpo per aiutarlo e rimasi nuda. Mi giro’ di nuovo sulla
schiena, con le mani mi fece aprire le gambe e guardando il mio sesso,
ormai abbondamente umido, mi disse “ adesso ti faccio provare il
paradiso” e dicendo questo appoggio’ la sua bocca sul mio sesso
cominciando a leccarmi . Era meraviglioso, sentivo la sua lingua a tratti
delicatissima a tratti irruente. Mi stava facendo provare un piacere mai
provato. Continuo’ cosi’ per un bel po’ fino a che, non riuscendo piu’ a
trattenermi allungai le mani sulla sua nuca per tenere la sua bocca
premuta sul mio sesso e gli venni tra le labbra. Lui sentendo il mio
orgasmo, non smise di leccarmi facendomi letteralmente impazzire di
piacere. Dopo qualche attimo ripresi conoscenza e vidi che lui, con
ancora gli slip addosso era inginocchiato tra le mie gambe e mi
guardava sorridendo. Decisi che era venuto il momento di ricambiare
le attenzioni, anche perche’, pur essendo venuta, ero ancora molto
eccitata. Mi sfilai da lui, mi inginocchiai davanti e gli tirai fuori un bel
tronchetto di carne grosso e sufficientemente lungo, con un glande
violaceo che sovrastava la forma cilindrica perfetta del pene turgido.
Non esitai un attimo, mi abbassai a prenderglielo in bocca e comincia a
ricambiare i giochi di lingua a cui mi aveva sottoposta. Si vedeva che
gradiva molto, mugolando e sussurandomi “dai .. si..continua...” non
duro’ molto, sentii tra le mie labbra che il turgore del pene aumentava
unitamente al suo ansimare, accelerai il ritmo delle labbra facendole
scorrere fino a farlo entrare tutto nella mia bocca ed all’improvviso
sentii gli spasimi del suo orgasmo che mi riempi’ la bocca schizzando
piu’ volte. Continuai a succhiarlo notando che nonostante l’eta’ e
l’orgasmo appena avuto non aveva per niente perso la sua turgidita’.
Mi staccai da lui e mi distesi sulla schiena restando con le gambe
divaricate e lui inginocchiato in mezzo. Mi guardo sorridendomi e mi
disse : “sei tutta bagnata, sei stata bravissima, ma io non sono
ancora sazio di te” e cosi dicendo mi si stese sopra e sentii il suo
membro penetrarmi nella vagina. Non era certo la prima volta che
andavo a letto con un uomo, ma stranamente sentii una sensazione di
pienezza mai provata prima. Mi riempiva il ventre in modo bellissimo,
aveva cominciato un movimento lento entrando ed uscendo dalla mia
fichetta, facendomi sentire ad ogni movimento il turgore del suo
glande. Non era ancora soddisfatto, volle farmi girare, mi fece
inginocchiare e mi penetro’ nuovamente tenendomi ben salda per i
fianchi. Amo essere presa in quella posizione, e mi lasciai andare ad
un secondo orgasmo mugolando e pregandolo di continuare. Lui,
sentendo che ero venuta continuo il suo movimento dentro di me ed
allo stesso tempo con un dito comincio a stuzzicarmi il buchetto del
culo. Non amo molto il sesso anale, ma lo lasciai fare riprendendo ad
eccitarmi, lui se ne accorse e, dopo avermi penetrato lo sfintere con il
dito, sfilo il suo pene dalla fichetta e , molto delicatamente lo spinse
sul buchetto forzando lo sfintere che cedette lasciandolo entrare nelle
mie viscere. Non era la prima volta che mi facevo penetrare dietro, ma
quando lui lo spinse dolcemente fino in fondo, provai una meravigliosa
sensazione di pienezza che mi piacque. Accidenti, era instancabile,
continuo’ a cavalcarmi in quella posizione per un po’ facendo crescere
il mio piacere e la mia eccitazione. Mai mi era piacuto tanto farmi fare il
culo. Ad un certo punto mi sussurro’ in un orecchio “dove vuoi che ti
riempia, bambolina ??” Credo che il mio fu quasi un urlo “nella fica , ti
prego nella fica” Non si fece pregare, si sfilo, mi giro di nuovo sulla
schiena ed un attimo dopo era di nuovo dentro di me che entrava ed
usciva tenendomi la gambe ben aperte. Questa volta pero’ era molto
piu’ irruento ed anch’io spingevo il mio ventre contro il suo ribattendo
colpo su colpo. Raggiungemmo l’orgasmo insieme, lui spingendosi a
fondo dentro di me e facendomi sentire il suo sperma caldo che mi
invadeva ed io ricambiandolo con le mie contrazioni che continuarono
anche dopo che lui si lascio’ andare su di me, rimanendo comunque
dentro la mia fica. Quando si fu calmato il nostro ansimare, non potei
fare a meno di dirgli “ Sei meraviglioso, la piu’ bella scopata della mia
vita “.
Da quel giorno, ogni tanto ci rivediamo per degli incontri di splendido
sesso. Evviva i 57enni se sono cosi’.
Un giorno gli ho raccontato della mia idea di punirlo poi finita in una
meravigliosa scopata e lui mi disse : “Hai fatto come i pifferi di
montagna, andarono per suonare e vennero suonati”
By Monica . sep 15 , 2005
24
1
19 years ago
admin, 75
online -
Terzo di coppia la prima volta
ÐÏࡱá;þÿ :þÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿýÿÿÿÿÿÿÿþÿÿÿþÿÿÿ
!"#$%&'()*+,-./0123456789þÿÿÿ;þÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿRoot Entryÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿþÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿþÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿþÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿþÿÿÿþÿÿÿþÿÿÿ
þÿÿÿ!"#$%&þÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿþÿ
ÿÿÿÿ ÀFMicrosoft Word-Dokument
MSWordDocWord.Document.8ô9²qëåãá
[hñÿhStandardA$$a$1$
Æ*$/B*OJQJCJmHsHPJnHÿ^JaJ_HtHBA@òÿ¡BAbsatz-StandardschriftartHþòÿñHWW-Absatz-StandardschriftartJþòÿJWW-Absatz-Standardschriftart1TþòÿT"WW-Carattere predefinito paragrafo2B"2Corpo testo
¤¤x$/!2$Elenco^JBþBBDicitura
¤x¤x$CJ6^JaJ](þR(Indice$^JHþbHWW-Dicitura
¤x¤x$CJ6^JaJ].þr. WW-Indice$^JJþ‚JWW-Dicitura1
¤x¤x$CJ6^JaJ]0þ’0
WW-Indice1$^JÑ+bÿÿÿÿ¢[.’/¢[/0ÿ@Ñ+Ñ+PGTimes New Roman5Symbol3&Arial5TahomaBÄhi¬ûEi¬ûEƒ'0þÿà…ŸòùOh«‘+'³Ù0X
p x
„
œ¨´ÈÜèøéý3@°ë
@0:é@J%j,oÅ@š9["oÅnedo marzinedo marziNormal@Un sabato mattina di febbraio 1999,(fino al 2001 ho avuto un riì¥ÂM ¿0¢[Caolan70,bÑ+ÿÿ.ÿÿ/ÿÿlˆˆˆœ4ÐÜìðÿ þòÙUn sabato mattina di febbraio 1999,(fino al 2001 ho avuto un ristorante a Firenze)mi si presenta verso le 11,30 una coppia di clienti,carichi di buste e pacchi dei migliori negozi di Firenze,lui un bel ragazzo 25enne oltre il m.1,80 vestito in maniera classica e lei splendida 22enne sul m. 1,70 con una mini vertiginosa o come la chiamiamo fra amici ascellare ,stivali alti con tacchi vertiginosi ed un maglioncino,il tutto coperto da una pelliccia mi sembra di visone.
Dopo i convenevoli,mi chiedono se possono fermarsi a riposare e a mangiare qualcosa,(io il sabato a pranzo ero chiuso e da solo,andavo a mettere a posto la contabilità e a preparare i frigoriferi dei vini),gli dico che è presto e comunque avrei telefonato a mia moglie per farla venire (lei è la chef,io stò in sala).
Mi bloccarono con il telefono in mano dicendomi che non volevano disturbare mia moglie visto che era l unico giorno che poteva far festa e dedicarlo alla casa,si sarebbero accontentati di uno spaghetto al pomodoro.
Non essendo la prima volta che il sabato a pranzo me la cavavo da solo accettai,e loro mi chiesero di chiudere a chiave la porta,anche se successivamente l avrei fatto da solo.
Li feci accomodare nel salotto e portai loro un aperitivo,poi ci si mise a conversare tranquillamente,erano già clienti,ma normalmente del venerdì sera,erano romani ed avevano un appartamento in centro a Firenze che sfruttavano per andare a vedere le partite della fiorentina di cui erano tifosi ed abbonati.
Luigi stava preparando la tesi in economia e commercio e lavorava nello studio di commercialista del padre,Isabella frequentava la stessa università ma era a metà circa,si erano sposati da poco più di un anno ed abitavano in un bell appartamento regalato loro dal padre di lei,altro grosso commercialista romano.
Insomma chiacchiere amichevoli per far passare un po di tempo.
Quando li faccio accomodare al tavolo,Luigi mi chiede se Isa può venire a vedere come si svolge il lavoro in cucina,e che non aveva mai visto la cucina di un ristorante.
Io accetto,la precedo (avevo la cucina al piano di sotto e delle brutte scale a chiocciola per scendere),la prendo per mano e l aiuto nella discesa.
Ovviamente lo sguardo mi cade sulle gambe,che gli rimangono praticamente scoperte,gli vedo il reggicalze ed un mini perizoma entrambi rossi,il tutto confesso non l avevo programmato.
Lo sguardo ci indugia abbastanza da far si che lei se ne accorga e mi sorrida ed io da buon imbranato colto in castagna divento rosso come un peperone e mi giro a far finta di far qualcosa.
Appena rientrato al colore naturale gli faccio fare il giro della cucina e gli spiego l uso dei macchinari.
Poi inizio a preparare per loro,metto su un pentolino con l acqua per cuocere la pasta e mentre stò per accendere il fornello,vedo Isa che stà cercando di salire su un banco per mettersi seduta.
Mi offro di darle una mano,lei accetta,mi abbraccia al collo ed io prendendola per i fianchi la alzo agevolmente e la metto seduta.
Il problema,a questo punto è che la mini gli si è alzata,il reggicalze è completamente visibile ed io mi sento imbranato,non so cosa fare,lei indugia nel lasciarmi il collo,poi appena libero mi giro e cerco di fare l indifferente.
Sono sempre stato un ragazzo sveglio,e difficilmente nella normalità mi sarei fatto prendere dal panico,ma sul lavoro avevo sempre evitato situazioni simili,in più da quando mi ero sposato avevo evitato di avere altre donne,prima mi ero divertito ora avevo fatto una scelta.
Acceso i fornelli,mi volto a guardarla e lei era sempre scoperta ed in più aveva aperto le gambe ed ora vedevo anche il piccolo triangolino rosso che copriva il suo sesso,stavo andando in escandescenza e negli slip il mio arnese si stava ingrossando.
Lei con una noncuranza tipica delle mangiatrici di uomini,mi chiede di farla scendere perché il banco era freddo e glielo stava trasmettendo addosso.
Mi precipito per farla scendere,anche per togliermi davanti agli occhi questa agonia,ma avvicinatomi al banco,mentre gli metto le mani sui suoi fianchi per alzarla e riposarla a terra,le sue labbra sfiorano le mia,e poi dolcemente mi chiede se mi piace.
Certamente,gli dico,sei bellissima,e lei che ha ancora le braccia intorno al mio collo mi bacia nuovamente,e non si stacca,passa da un bacio dolce e delicato ad uno appassionato dove anch io mi lascio andare ed incrociamo le nostre lingue,le mie mani riprendono l istinto e iniziano ad accarezzarle il corpo,si infilano sotto alla sua maglia,le tolgono il reggiseno e si mettono a giocare con i suoi capezzoli,che sono durissimi,le sue tettine sono sode,piccole e belle,nel frattempo le nostre labbra non si sono ancora staccate,sembrano avide di baci,le nostre lingue sono in guerra tra loro,si intrecciano,i nostri denti le mordono,in morsi brevi e dolci.
Una mia mano scende e si intromette all interno di quel pezzettino rosso,è un lago.
L accarezzo dolcemente e lei mugola già,mi stacco dalla sua bocca,gli tolgo il maglione ed inizio a baciare il suo corpo,alterno lingua,labbra e denti;prima sul collo,poi a scendere,seni,pancia fianchi,con una mano continuo ad accarezzarla e lei continua gemere.
Arrivo al monte di venere,la mia lingua scivola verso il suo inguine,le mie labbra iniziano a succhiare l attacco della gamba con il corpo e lei inizia a gridare,mi fermo la guardo e le faccio cenno di far silenzio,lei alza le spalle e mi dice di non preoccuparmi.
Continuo,gli succhio l altro attacco e poi mi metto ad alitare sulla sua micetta,dopo avergli tolto la pseudo mutandina tutta fradicia di umori.
Le mi forza la testa fra le gambe,ma io che aspettavo questo gesto tipico non mi sposto e continuo ad alitare,lei grida, vuole che la lecci,che la morda,che la baci,mi supplica,ma io niente,ogni tanto do un colpo di lingua nell inguine,ma stando attento che i suoi movimenti non mi portino a sfiorare il suo sesso,gli fermo le sue mani che vorrebbero sditalinarsi e continuo imperterrito sino ad un urlo pazzesco liberatorio del suo orgasmo,solo a quel punto inizio a leccarla e a scoparla con la lingua facendola mugolare e muovere al punto di portarla ad un nuovo orgasmo.
Cola che come quantità sembra quasi il nettare maschile,io non me ne lascio scappare nemmeno un goccia e quando lei stà per giungere ad un nuovo orgasmo,si blocca,si alza e scende,mi bacia e mi risucchia una parte del suo nettare che è nella mia bocca.
Poi con bramosia,mi apre i pantaloni e mi tira fuori l'essere e se lo infila in bocca,quasi volesse mangiarlo,prima forte in maniera sconnessa e forsennata,poi sempre più docemente fino a mandarmi in visibilio,ma non vuole che venga,ci gioca, come ho fatto io con lei,mi porta sul punto e poi mi mordicchia,un dolorino leggero eccitante ma che mi blocca,poi passa ai testicoli,li lecca li succhia,poi risale e gioca con la cappella,la prego di farmi venire,ma lei con il mio affare in bocca mi guarda,mi sorride e scote la testa come un no.
Dopo vari tentativi abbandona il mio arnese e torna a baciarmi,me lo prende e se lo infila dentro di se.
Sento un rumore,mi volto ed in fondo alle scale c'è Luigi con il suo uccello in mano che si stà masturbando,lo vede anche lei e gli grida che è un cattivo e non deve menarselo,allora lui smette e si siede con il membro durissimo che sicuramente gli farà male.
Noi scopiamo e preso da un'eccitazione strana successiva alla vista di Luigi comincio a gridargli che gli scopo la moglie,che lui non ne è capace e a dirle di tutti i colori anche a lei,che è una troia,che ha un marito mezza checca e via,questa situazione mi aveva portato all'orgasmo,cosicchè io venni con un grido e lei mi seguì a ruota dimenandosi ed urlando.
Poi senza staccarsi mi abbraccia con le gambe ed inizia a scoparmi lei,anche Isa gli dice di guardare come si scopa una donna,come la si fa godere,lei viene ancora due volte,poi mi sussurra che vuole che la inculi,non lo a mai fatto ma vuole farlo vedere a Luigi,che è ancora eccitatissimo.
Mi stacco da lei e fado in frigorifero a prendere un panetto di burro,quando mi giro,Isa ha messo la fica sulla bocca di Luigi e gli fa leccare il miscuglio di sapori dei suoi e del mio orgasmo,poi si stacca,gli grida che lo ama e torna da me,io le accarezzo il sesso bagnatissimo e scendo a leccarla,piano piano inizio a far entrare la punta della mia lingua nel suo buchetto,è stretto e promette bene,infilo prima un dito che ho precedentemente infilato nel burro,poi passo a due dita e infine a tre,si fa ungere sotto lo sguardo eccitatissimo di Luigi che non sa come fare per toccarsi il membro,e sembra che gli scoppi.
Per me è la prima volta che vedo un uccello maschile in tiro e da una parte mi eccita,da un'altra mi disturba vederlo così (penso)sofferente.
Metto Isa in posizione proprio davanti gli occhi di Luigi spalmo ancora nel burro nel buchetto e sul mio coso ed inizio ad entrare,il buchetto è stretto,ma lei è rilassata e piano piano entro.
Mentre ho appena fatto entrare la cappella con Isa che geme,che mi chiede di sfondarla,squartarla,sento una lingua che alterna il mio membro alla fichetta di Isa,che geme in modo particolare ogni qualvolta gli tocca il clito,poi arriva a leccarmi anche le palle.
Intanto io sono entrato dentro completamente al culo di Isa,mi fermo,rimango immobile per diversi secondi,mentre la lingua di Luigi lecca i nostri sessi,Isa mi dice che la stò uccidendo,che lo sente in maniera paurosa,e che vorrebbe che uscissi.
Inizio invece a muovermi,prima piano con Isa che mi prega di smettere,poi sempre più forte,e la stessa Isa mi supplica di non fermarmi di spaccarla,sfondarla spaccargli il culo,l'intestino,che lo sentiva in bocca,in pancia.
Un orgasmo dietro l'altro,non so quanti,ma diversi la mandano veramente di fuori,poi gli grido che stò venendo anche io e lei mi prega di venirgli in fica,detto fatto,esco dal dietro ed entro davanti,ancora 4-5 pompate e veniamo assieme.
Rimaniamo attaccati ancora qualche secondo,poi lei si stacca,mi bacia in bocca,poi me lo prende per ripulirlo,ma prima ordina a Luigi di pulirgli la fichetta,lui ubbidisce prontamente.
Il suo tocco di lingua è portentoso,riesce a tirarlo nuovamente su e, completamente inaspettato,fa mettere seduto per terra suo marito,ci si impala sopra,il tutto senza staccarsi con le labbra dal mio membro.
Il poverino,forse avrà resistito si e no 15 secondi,prima di svuotarsi nel grembo della moglie,che lo ha ancor più deriso dicendogli che doveva imparare da me come si rendono felici le donne.
Mi ha spompinato a lungo ed ha voluto che glielo rimettessi dietro,dove ha goduto in maniera pazzesca,si è fatta scopare ancora e lì sono venuto per la terza volta in due ore e mezza.
Luigi ha pulito di nuovo,si è meritato un paio di baci sul membro ed è di nuovo venuto in pochi secondi,ma questa volta per terra,e su ordine di Isa ha anche ripulito.
Questa è stata la mia prima volta che sono stato il terzo di coppia,la relazione con Luigi e Isabella è durata più di tre anni,fin dopo la laurea di lei,dopo di chè è rimasta incinta (forse mio ?),e non si sono più messi in contatto con me,e visti che questi erano gli accordi,non mi sono mai messo a cercarli,anche se devo dire,mi ero affezionato a loro.
E questo è solo l'inizio
¢[°2
àB
® ôŒàfn
23
0
19 years ago
edward154067,
43
Last visit: 6 years ago
-
Notte veneziana
E’ con vivissimo piacere che finalmente ho l’opportunità di mettere per iscritto un fatto appena accaduto e non più solamente uno dei meravigliosi ricordi di qualche anno fa. Per una coppia riprendere le fila di un discorso interrotto da qualche anno, reimmergersi in quel caos di emozioni abbandonato a causa di altre pur felicissime scelte di vita è meno facile ed immediato di quanto si possa pensare. Non si è più esattamente gli stessi di prima e diventa necessario “riprendere le misure” dei propri desideri ed esigenze e soprattutto rompere una routine da tempo consolidata sulle esigenze familiari e sulla stanchezza derivante dalla cura dei figli piccoli. Viene naturale poi domandarsi se una mamma, felice di esserlo, non possa avere problemi e conflitti a "cambiare pelle", anche se soltanto per poche ore, e tornare ad essere la femmina spregiudicata di qualche anno prima, sempre disposta a sedurre ed essere sedotta. Ma, a quanto sembra, le emozioni possono tornare prepotenti a galla e camminare da sole dissolvendo ogni coltre di torpore sessuale. E’ sufficiente solo non ostacolarle troppo e nutrirle con un minimo d’iniziativa. E stavolta l'iniziativa viene proprio da lei. La settimana scorsa è capitata l'occasione di compiere un breve viaggio con il camper nel nord Italia, e non mi è parso vero sentirmi dire da mia moglie se era il caso che lei si risentisse con Alfredo, magari cogliendo l'occasione per andarlo a trovare insieme a me a Venezia. Se ne era naturalmente già parlato in precedenza, nel momento stesso in cui lei aveva espresso il desiderio di riprendere a giocare con il sesso; le tante insicurezze infatti le facevano desiderare che la cosa avvenisse con una persona fidata e già conosciuta. E Alfredo è sempre stato per lei il candidato per eccellenza. Ma in queste cose tra il dire ed il fare… Mia moglie ed Alfredo si conobbero ad inizio 2001. Io e lei eravamo sposati da poco ed in quel periodo lei era stata incaricata dalla sua azienda di partecipare ad una riunione in una grande città europea. Nel corso di quell'incontro si erano conosciuti ed era scattata la scintilla. Lei aveva già da tempo il mio consenso esplicito ad intrecciare relazioni-avventure con altri uomini e gratificava meravigliosamente la mia vocazione di cuckold approfittando di tale possibilità e mettendomi poi regolarmente al corrente di tutto ciò che accadeva. La vita d’albergo che sovente faceva le dava la necessaria libertà d’azione e creava facili occasioni. Riguardo all’incontro con Alfredo, lei mi riferì con un entusiasmo piuttosto inconsueto dell‘eccellente intesa sessuale che aveva con quest'uomo, un quarantenne scapolo di bell'aspetto, professionista indipendente. Iniziarono a frequentarsi abbastanza regolarmente, e nonostante la distanza non indifferente che separa Roma da Venezia, Giorgia almeno una volta al mese prendeva il treno e andava a trascorrere il week-end a casa sua. Mi raccontava poi di come trascorrevano le serate girando abbracciati per i mille locali e localini di Venezia, che lui conosceva come le sue tasche, tracannando superalcoolici per poi rintanarsi in casa ed abbandonarsi semiubriachi ad ore ed ore di sesso sfrenato. Mi resi conto subito che Alfredo aveva un ascendente particolare su mia moglie: normalmente, quando le capitava di andare a casa di un altro uomo o in albergo mi telefonava con regolarità e mi teneva informato sugli sviluppi della situazione, condividendoli con me qualche volta persino in tempo reale, magari lasciando il cellulare acceso a mio beneficio durante i rapporti intimi che aveva con l’amico di turno. Con Alfredo invece lei usciva dalla mia vita il venerdì pomeriggio alla stazione Termini e non avevo più sue notizie fino alla domenica pomeriggio sul tardi, quando mi chiamava dal treno che la stava riportando a Roma per darci l'appuntamento alla stazione. Un altro sintomo di un particolare stato di cose era lo stato di svuotata spossatezza che seguiva queste trasferte e che durava diversi giorni. Ricordo vividamente il ritorno dal suo primo viaggio veneziano… era sconvolta, trascorse due giorni a letto con febbrone e mal di schiena e non era più nemmeno la stessa. Trascorremmo una settimana piuttosto spiacevole, senza avere rapporti sessuali. Lei sembrava vivere in un mondo tutto suo e la cosa destò in me più di qualche perplessità. Mia moglie era sempre stata perfettamente in grado di gestirsi le sue situazioni, passando da un uomo all'altro senza il minimo turbamento emotivo. Questa volta invece c'era una tempesta in corso. Una volta la colsi in un momento di dormiveglia e mi confessò di sentirsi malata ed innamorata. Alfredo però aveva, bontà sua, la capacità di saper tenere una donna alla debita distanza. Mi resi conto che lei ebbe dei momenti di sofferenza per questa ragione. Momenti che me la fecero amare ancora più profondamente e che comunque si dissolsero relativamente in fretta, assorbiti dal viscerale bisogno reciproco che sempre ci ha legati. In seguito, al terzo incontro mi pare, lui contribuì ulteriormente a rimarcare la natura unicamente trasgressiva della loro relazione, proponendole di presentarla al suo migliore amico. Una felice nottata spesa a casa di quest’ultimo, a Mestre, a dividere i suoi favori tra i due amici, unitamente ad una certa costante indifferenza ostentata da lui al di fuori degli incontri, dissero l’ultima parola sulla natura del loro rapporto, che da allora rimase tale, caratterizzato da reciproca simpatia, disponibilità ed attrazione, ma nulla di più. Poi venne l’estate, io e lei prendemmo la decisione di mettere al mondo un bimbo e tra lei ed Alfredo la cosa in pratica finì, o meglio rimase in sospeso, limitata agli auguri di Natale e una telefonata ogni sei mesi. Giorgia ed Alfredo dunque si sentono per telefono. Lei lo informa del fatto che saremmo dovuti passare a Treviso e che ci avrebbe fatto piacere incontrarlo, se la cosa era reciproca. Lui si mostra subito disponibile a fare la mia conoscenza e ad ospitarci a casa sua. Un bel venerdì mattina di inizio settembre ci mettiamo dunque in viaggio verso il nord-est. Trascorriamo la serata e la mattinata successiva a svolgere le attività che erano il motivo originario del nostro viaggio e ci ritroviamo il sabato pomeriggio a parcheggiare il camper al Tronchetto. Siamo entrambi molto emozionati. Non abbiamo il minimo dubbio sulla natura dell’incontro, Alfredo non ha infatti mai ignorato che la sua compagna di giochi sessuali è una donna sposata con un marito cuckold al corrente di tutto. I pochi chili in più ancora da smaltire ossessionano la mia compagna che passa nervosamente da un vestito all’altro chiedendomi quale contribuisce maggiormente a nascondere i difetti. Come faccio incessantemente da diverso tempo a questa parte la abbraccio con amore rassicurandola sulla sua desiderabilità e sensualità, che nessun rotolino di ciccia in più può inficiare. I suoi capelli lunghi e dorati, i dolci occhi azzurri, il seno prosperoso e sodissimo di quarta misura, le gambe toniche, il sedere abbondante e provocante, l’odore meraviglioso della sua pelle, tutto concorre a dipingere nella mia mente l’immagine dell’angelo sensuale che adoro, nella mente degli altri uomini invece l’immagine di una appetitosa femmina da letto, con tutte le maniglie ben sviluppate nei punti giusti a cui afferrarsi e di cui servirsi. Intendo prepararla devotamente all’incontro: preparo una bacinella di acqua tiepida e mi dedico con cura alla sua zona pubica. Elimino pazientemente i peli attorno e sulle grandi labbra della fica e la lascio con un rado triangolino pubico. Mi accerto della bontà del mio lavoro con un paio di profonde lappate che mi mandano fuori di testa. Ha la fica già umida, e mi permetto di dubitare che la causa sia stata il solo stimolo della depilazione. Avrei voluto vederla con le autoreggenti ma il caldo umido della serata veneziana sconsiglia di coprirsi troppo. Quindi solo mutandine nere di pizzo e reggiseno anch’esso nero. Una bella gonna bianca, vaporosa e trasparente le scivola fin sotto il ginocchio. L’effetto è esaltante, le mutandine infatti risaltano perfettamente tra le pieghe della gonna e testimoniano la natura trasgressiva della nostra serata. Sopra una maglietta aderente mette in evidenza gli sviluppatissimi seni completando l’opera. Le stradine di Venezia ci vedono camminare sotto gli sguardi interessati della maggior parte degli uomini nonché di tutti coloro a cui siamo costretti a chiedere informazioni per orientarci nella babele di viuzze interne. Giungiamo al “campo” dell’appuntamento verso le 20.00 e ci sediamo ad un bar aspettando l’arrivo del nostro ospite. Lui tarda un po’, noi ci concediamo un prosecco. Vado a lavarmi le mani alla toilette e quando torno lui è già arrivato. Lo trovo seduto accanto a mia moglie, stanno chiacchierando e sembrano entrambi soddisfatti di rivedersi dopo quattro anni. Mi avvicino e ci salutiamo con cordialità. Decidiamo per una cena a base di carne e ci incamminiamo per strade e vicoli che conosce soltanto Alfredo. Arriviamo ad un ristorantino molto grazioso su una piazzetta veneziana a noi sconosciuta, con i tavolini fuori. Facciamo per sederci ad un tavolo da quattro, mia moglie si accomoda davanti a me per lasciare il posto vicino disponibile per lui, che invece, forse per delicatezza nei miei confronti, non vuole approfittarne e non gli resta quindi che la sedia accanto alla mia. Trovo la cosa inaccettabile, mi alzo e buttandola sullo scherzo invito lei a scambiarci di posto sistemando così la situazione. Ben presto però si mette a piovere e dobbiamo trasferirci all’interno. Adesso lui si sente libero di sederle accanto senza problemi. Io e mia moglie avevamo parlato a lungo di come affrontare l’incontro. Il mio desiderio profondo rimane sempre quello di essere il terzo escluso e lasciare lei in balia dell’iniziativa dell’altro uomo, ma, all’occorrenza non ho alcun problema ad unirmi agli sforzi dell’altro per mettere lei in mezzo ed aumentarne il coinvolgimento. Con lui non sapevamo esattamente che pesci pigliare. Il fatto che le avesse proposto quattro anni prima un incontro con il suo migliore amico lasciava pensare che apprezzasse il gioco di gruppo, ma il dubbio che la presenza del marito lo infastidisse e che preferisse che io rimanessi in disparte c’era. Le cose vanno spontaneamente nella prima direzione: infatti appena li vedo vicini l’emozione prende il sopravvento. Era troppo tempo che non vedevo mia moglie accanto ad un altro. Vedere lei che, tra una portata e l’altra inizia ad accarezzargli gli avambracci pelosi e ad appoggiargli ogni tanto la testa sulla spalla mi causa uno stato di costante erezione e, come sempre mi accade in questi casi, mi ammutolisco, provando fitte addominali ad ogni esternazione anche banale che avviene tra i due. Osservarla mentre gli accarezza le mani chiacchierando oppure sorprenderli a sorridersi mi procura un piacere quasi doloroso nella sua intensità e mi rendo conto di non essere in grado di controllare un’eventuale partecipazione sessuale senza crollare irrimediabilmente dopo pochi minuti. I giochi sono fatti, il cuckold che è in me prende prepotentemente il sopravvento. Mi alzo in continuazione con la scusa di andare in bagno, mentre invece desidero poterli guardare da lontano seduti accanto al tavolo da soli. Esco dal ristorante a prendermi la pioggerellina sul viso per smorzare le vampate di calore che mi assalgono ma anche per il solo immenso piacere di poterli sbirciare dalla finestra, nonostante il fatto che non stanno facendo assolutamente nulla di erotico, solo chiacchierando affettuosamente. Lui dopo l’iniziale bottiglia di prosecco ordina ben due bottiglie di rosso friulano, e dopo il quarto o quinto bicchiere l’alcool unisce i suoi effetti a quelli dell’incessante turbamento a cui sono sottoposto, e questa miscela mi sega letteralmente le gambe, quasi non ce la faccio a stare in piedi, figuriamoci a sostenere una conversazione intelligente, che lascio gestire completamente a lui. Finita la cena usciamo nella notte veneziana. Pioviccica un’acquerugiola non fastidiosa, e senza che nessuno dice niente mia moglie ed Alfredo iniziano a camminare tenendosi per mano o abbracciati. Io rimango escluso dalla loro intesa e dalla conversazione, li seguo tenendomi ben in disparte, godendo intimamente di questo fatto. Ancora non li ho visti darsi nemmeno un bacio e già mi sento morso dalla gelosia. Alfredo però pare non avere la minima intenzione di precipitare le cose. Camminiamo per le calli umide di pioggia, fino a rifugiarci in un locale gestito da alcuni cinesi. Alfredo ordina un gin-tonic a testa che riesco miracolosamente ad ingollare e si mette a scherzare con il barman. Giorgia inizia a perdere il controllo e si appiccica a lui, accarezzandogli le braccia, abbracciandolo e passandogli spesso le mani sul petto. Vado in continuazione al bagno, nella speranza di sorprenderli finalmente a pomiciare al mio ritorno. Cambiamo bar e finiamo in un locale tutto tecnologico frequentato da parecchi tizi border-line, dove iniziamo a bere grappa. L’atroce miscuglione di vini e superalcoolici inizia a fare effetto e sorprendo finalmente Alfredo a palpare le tette di mia moglie. Lei lo lascia fare inebetita ed intanto la conversazione scivola su temi piuttosto spinti. Mi rendo conto che le intenzioni di Alfredo sono quelle di attirare l’attenzione all’interno del locale. Voglio naturalmente appoggiarlo, quindi scivolo alle spalle di Giorgia ed inizio a palparla a mia volta in modo inequivocabile sulle tette e sui fianchi. Lei ormai ubriaca ci lascia fare assecondando le nostre manovre. Suscitiamo presto le ire di una delle ragazzette di un gruppo di amici che inesplicabilmente protesta a voce alta contro noi due perché a sua detta mostriamo di non portare rispetto per una donna. Alfredo si diverte a provocarla e la invita più volte a baciare in bocca mia moglie, scandalizzandola. Mentre lui è occupato a far caciara lei mi rivolge la parola dicendomi sottovoce che muore dalla voglia di scoparselo. Un po’ meno scandalizzati sono i maschi presenti nel locale che invece ci tengono d’occhi come lupi affamati. La notevole stazza sia mia che di Alfredo però sconsiglia probabilmente i tizi di prendersi facili confidenze o di esprimere sgradevoli commenti ad alta voce. Appena Alfredo si riavvicina a mia moglie scatta tra loro due il primo bacio con la lingua. Mentre loro intrecciano le lingue mi diverto a palpare indecorosamente il culo a Giorgia con entrambe le mani. Rompo definitivamente ogni ulteriore argine informandolo del fatto che nel pomeriggio avevo provveduto a depilarle la fica per consentirgli di scoparla in modo più piacevole. Mentre usciamo dal locale uno dei presenti mi chiede “scherzando” se abbiamo bisogno “di una mano”. Un altro tizio, tra l’altro orrendo, si mette a seguirci per la strada e ci chiede se vogliamo andare a bere qualcosa nel suo bar, che data l’ora tarda era chiuso ma lui lo avrebbe aperto volentieri apposta per noi. Lo mandiamo a quel paese senza tanti complimenti. Arrivati a casa sua Alfredo e mia moglie si siedono sul divano, io mi arrocco su un’improbabile poltrona davanti a loro. Mi aspettavo un assalto della Bastiglia, invece lui pare voler prendere tempo. Si mette a decantare le bellezze di Venezia, parla di architettura e di urbanistica poi prende un albo a fumetti che mostra luoghi di Venezia dove eravamo appena passati. Ma le mani di mia moglie non stanno tranquille, scorrono impazienti sulle braccia di Alfredo, si insinuano impudicamente nella sua camicia, le sue dita iniziano a frugare tra i peli del petto mentre lo guarda negli occhi tenendo il viso vicino a quello di lui. Da troia consumata inizia a premere le tette contro la sua spalla, finchè finalmente l’albo a fumetti fa la fine che merita scivolando dimenticato sul pavimento. Le loro bocche e lingue si incollano, continuando a baciarlo Giorgia si toglie il reggiseno mentre lui si sfila scarpe e pantaloni, lei si scopre una tetta e guida la mano di lui sul capezzolo. La soffice gonna bianca di mia moglie risale velocemente fino a lasciar scoperte le mutandine, le carezze di Alfredo si fanno sempre più intime. Mi alzo dalla sedia e vado a pagare parte del debito contratto bevendo troppo. Quando torno le effusioni stanno continuando, le mutandine di mia moglie giacciono ormai inutili sul pavimento… Giorgia sembra una cubista di un club privè, una tetta completamente scoperta ed una coperta. Alfredo le accarezza la fica con movimenti rapidi e sinuosi. Inizia un lungo lavorìo dell'uomo sulle parti intime di mia moglie che in estasi, con gli occhi chiusi, lo lascia fare. Con le dita si fa strada fino al buchetto ed inizia a tormentare pure questo senza sosta. Le fa assumere diverse posizioni sul divano che utilizza per stimolarla in modo sempre diverso, l'unica costante rimane la forchetta di dita che lavora incessantemente e contemporaneamente nella fica e nel buco del culo, allargando, inumidendo, stimolando. Mi rendo conto che Alfredo intende portare mia moglie al punto di implorarlo di darle il cazzo. Non so per quanto tempo lavora così su di lei, ma non penso meno di mezzora. Io sono stordito dal piacere e dagli effetti dell'eccesso di alcool, a cui sono poco abituato. Ho subito lasciato la poltrona davanti a loro per sistemarmi sul pavimento della stanza vicina, al buio, a masturbarmi in silenzio per far pesare il meno possibile la mia presenza. Alfredo, continuando a sditalinarla si alza in piedi davanti a lei e si abbassa le mutande davanti al suo viso. Giorgia gli prende il membro semieretto in mano, lo scappella dolcemente diverse volte, sorridendogli, mentre l'altra mano accarezza le gambe pelose dell'uomo. Si porta il membro alla bocca ed inizia a baciarlo lentamente, un attimo dopo intravedo la sua lingua insinuarsi tra il prepuzio e la cappella. Il cazzo di Alfredo le invade prepotentemente la bocca, nel silenzio notturno della stanza si sente solamente il rumore dello sciacquìo del pompino e l'ansimare di Alfredo. L'uomo la spinge ad appoggiarsi sul bracciolo del divano, avanzando con il bacino sopra di lei, per avere la possibilità di spingerle il membro ritmicamente tra le labbra con tutto il peso del corpo. Che lei gradisca quel trattamento lo si intuisce da come si stimola la clitoride con la mano libera. Alfredo si sposta ancora, abbassa del tutto le mutande e sale sopra il viso di lei. Si assesta appoggiandole le palle sulla bocca. Mi eccito morbosamente guardando il viso di mia moglie immerso in quella massa di peli con la sua lingua che esplora ed insaliva ora i testicoli ora il membro. Lentamente Giorgia ed Alfredo scivolano giù dal divano fino sul pavimento, immersi entrambi nella foga del sessantanove. Pochi minuti e lui si sottrae al sessantanove, torna ad assalirla dal retro riprendendo la forchetta ano-vagina. Da quasi un’ora sto sul pavimento stimolandomi il cazzo dolorosamente eretto mentre assisto a queste scene, sono ossessionato dal pensiero che lei non ha mai goduto con me quanto sta godendo ora con lui, mi rendo conto che la tecnica masturbatoria di Alfredo è più raffinata della mia e che mia moglie è sessualmente molto più affine con lui che con me. Questi pensieri, amplificati dall’emozione di rivedere la mia adorata troia in azione dopo quattro anni, mi gettano in un baratro di piacere masochistico. Ora non desidero altro che loro mi escludano completamente e che Alfredo prenda mia moglie e se la porti in camera da letto per farle di tutto, chiudendomi la porta in faccia e lasciandomi solo a masturbarmi nel corridoio. Mi aspetto che accada questo, invece Giorgia comincia a gattonare verso di me a quattro zampe, con lui che la incalza da dietro tormentandole fica e culo. Lei si avvicina a me e mi prende a baci violenti sul viso, mi costringe a terra, mi sale sopra e in pochi istanti si infila il mio cazzo eretto dentro la fica, iniziando a scoparmi e cavalcarmi con rabbia. Anche Alfredo pare disorientato come me da questa iniziativa e si avvicina a lei porgendole il cazzo da succhiare, che lei avviluppa e spreme tra le labbra come se volesse mangiarlo. Sono del tutto impreparato e in pochi attimi arrivo violentemente sull’orlo dell’orgasmo. Mi divincolo allarmato dall’amplesso con mia moglie per evitare di venirle dentro. Riesco miracolosamente ad estrarre il cazzo in tempo da quella meravigliosa e calda fessura carica di umori e a trattenere l’orgasmo con uno sforzo estremo accompagnato da un certo dolore. E’ in quel momento che mi prende una reazione assolutamente inconsueta ed imprevista. E’ lui il suo uomo in quel momento, è lui che deve scoparla, non io. Anzi, è lui “l’uomo”. Lei non deve venire da me a farsi scopare, io non c’entro nulla, sono lì solamente per fare il guardone ed il cornuto, lei deve piuttosto farsi portare da lui nel suo letto e farsi chiavare lasciandomi fuori della porta. L’impulso masochistico di volerle dimostrarle questo prevale: mi avvicino al suo viso mentre lei continua a sbocchinarlo. La bacio sulle guance, poi avvicino le mie labbra alle sue, gliele bacio mentre contengono ancora il cazzo di Alfredo. Le infilo la lingua in bocca e provo a scipparle il membro di Alfredo, ma lei lo trattiene fra le labbra, allora io con la mano glielo estraggo dalla bocca e lo trasferisco nella mia. E’ il primo pompino della mia vita, mi fa molta impressione il contatto con la pelle morbida del prepuzio già insalivato che mi invade la bocca, mi aspettavo piuttosto la sensazione che si prova succhiando un fallo di gomma (questo in effetti lo avevo già provato, se non altro per curiosità) ma non mi fa schifo. Scappello il cazzo dell’uomo e mi impegno a ciucciargli la cappella cercando di non fargli male con i denti. Mi aspetto una reazione quantomeno stranita da Giorgia che mai mi aveva visto in atteggiamenti omosessuali, ma lei incredibilmente trova la cosa eccitante. Alfredo sta in piedi davanti a noi due inginocchiati sul pavimento. Io e Giorgia iniziamo a spompinarlo in tandem passandoci il cazzo da una bocca all’altra, marito e moglie per terra davanti all’amante di lei a litigarsi il suo cazzo… Alfredo prende Giorgia per mano, la fa alzare e ci guida in camera da letto. Si sdraia sul letto e la attira sopra di sé. Lei gli sale sopra a cavalcioni ed immediatamente i loro genitali entrano in contatto. Mia moglie prende il cazzo di Alfredo in mano e con la sua cappella inizia a massaggiarsi le labbra della vagina ed la clitoride. A quel punto il mio ruolo in quella faccenda è assolutamente in discussione. Decido di essere il loro servitore attivo. Prendo in mano il cazzo di Alfredo e lo meno per rinvigorirlo, contemporanemente sditalino lei. Poi masturbo la fica di mia moglie strofinandole sulla clitoride il cazzo del suo amante, infine inserisco la mia lingua in quel gioco osceno: lecco gli umori di lei dall’interno della fica e li deposito sulla cappella di lui avvolgendola con le labbra. L’uccello di Alfredo reagisce presto a quegli stimoli, diventa un paletto che io guido nella fica di mia moglie inserendovelo dentro. Mi eccita il fatto che non abbia il preservativo. Mentre lei ansima sopra Alfredo, dicendogli che erano quattro anni che si sognava il suo cazzo, la mia lingua dipinge sapienti pennellate su quell’amplesso. La inserisco senza sforzo nel buco del culo di mia moglie cercando la massima profondità, esco fuori e scendo verso la fica, le succhio le grandi labbra leccandole finchè mi scontro con la dura asta di Alfredo che va avanti ed indietro con un ritmo piuttosto lento e cadenzato. Mi dedico a baciargli la base del membro, ma non mi fermo ancora, l’oscena leccata prosegue sui coglioni dell’uomo che bacio e lecco per poi invertire la rotta e tornare da mia moglie. “Lo sai che tuo marito mi sta leccando le palle?” lo sento mormorare mentre lei continua ad inforcarsi su di lui. Arriva il momento che lei si disarciona dal suo amante. E’ inebetita dal piacere, in piedi al lato del letto, massaggiandosi la fica mormora che le piace vedermi fare quelle oscenità. Allora le dico di andarsi a sedere il poltrona e di guardare lo spettacolo masturbandosi. Lei esegue obbediente, Alfredo si sistema seduto sul letto, io gli prendo il cazzo in mano, mi inginocchio al suo fianco, mi abbasso ed inizio a spompinarlo con forza, guardando Giorgia che non smette di masturbarsi. Gli succhio l’uccello per diversi minuti mentre lui commenta che sicuramente quello è almeno il centesimo che prendo in bocca, ignaro del fatto di essere stato proprio lui ad avermi appena tolto la verginità orale. Alfredo però vuole riprendere il contatto con mia moglie, le scivola ai piedi davanti alla poltrona e si mette a leccarla. Io mi sdraio sul letto a cercare di rendermi ben conto di quello che ho appena fatto e perché l’ho fatto… La tensione nella stanza cala vistosamente, sono pur sempre le quattro del mattino… Lascio passare almeno un quarto d’ora, poi mi riaccosto a loro. Giorgia sembra dormire, è distesa sulla poltrona con la gambe aperte, Alfredo anche lui in uno stato simile al trance le masturba la fica lentamente, con dolcezza, con gli occhi semichiusi. Mi avvicino a Giorgia ed inizio a ricoprirla dolcemente di baci. Le bacio le mani, le braccia, il collo, il viso, i capelli, lei mi lascia fare in uno stato di beatitudine. Respiro l’odore della sua pelle, mi avvicino alla sua bocca e respiro il suo fiato, faccio tesoro di ogni delicato odore o sapore della sua persona, completamente pazzo e schiavo di lei. Passo a morderle seni e capezzoli, mentre Alfredo man mano si riprende ed intensifica l’azione masturbatoria tra le sue gambe. Non passano troppi minuti che lei inizia ad ansimare. Mi abbasso e prendo delicatamente il cazzo moscio di lui iniziando una morbida masturbazione, appoggio la bocca sulla fica di mia moglie e la lecco avidamente, felice di riuscire a farli godere entrambi contemporamente. E’ splendido sentire il cazzo di lui indurirmisi in mano e la fica di lei sciogliermisi in bocca. Riesco a portare lei ad un elevato stato di tensione sessuale, a quel punto la mia crisi di masochismo è superata e non è più importante che sia lui a far godere la mia donna, l’unica cosa importante è che lei goda. Abbandono la presa sul membro di lui e mi dedico completamente al godimento della mia donna. Metto tutto quello che ho nel leccare la fica di Giorgia con un desiderio di un’intensità furibonda. Lei non può resistere a lungo ed si abbandona ad un orgasmo meraviglioso, annuncia il suo piacere al mondo urlando a più riprese, causando sicuramente, complici le finestre aperte, l’invidia di tutto il vicinato. Io e Alfredo non siamo venuti e non veniamo quella notte. Ci sdraiamo assolutamente spossati sul letto mentre lei si sistema alla toilette. Torna da noi e invade con allegria il centro del letto, felice di sdraiarsi tra i corpi nudi e bollenti dei suoi due uomini. La avvolgiamo con le nostre gambe e le nostre braccia ricoprendola di baci e coccole, lei non fa che incollare la sua bocca su quella dell’uno e poi su quella dell’altro. Mena contemporaneamente i nostri cazzi sospirando di benessere e di piacere. L’intimità da fisica diviene anche verbale ed ognuno di noi inizia a raccontare i propri episodi più scabrosi…. E’ un passo fatale che ci fa rapidamente scivolare nel rilassamento… Giorgia è rivoltata verso Alfredo e si addormentano con le gambe intrecciate, mentre la sua testa è semiappoggiata sulla mia spalla. Loro possono dormire, io no. Sono troppo scombussolato e pieno di tensione, ma non intendo certo masturbarmi e venire, dissolvendo così il mio godimento, solo per godere di qualche ora di sonno… Scivolo via dal letto e vado sul piccolo divano del salotto su cui trascorro un paio d’ore alternando una lentissima masturbazione, dedicata alle immagini di Giorgia e Alfredo che mi infestano la mente, a fasi di dormiveglia… Mi piace sapere che loro sono nell’altra stanza da soli a dormire nel letto matrimoniale, nudi ed abbracciati. Verso le sette del mattino torno a coricarmi a fianco di lei. Devo aspettare fino alle otto e mezza, quando la luce del giorno irrompe nella stanza per vedere ciò che desidero. Alfredo, come me, non ha ancora eiaculato, e sono certo che le danze non sono ancora finite. Il ritmo del respiro di Giorgia si modifica, perde la regolarità del sonno. La sua mano cerca il corpo di lui ed inizia ad accarezzarlo con estrema lentezza. Mi accorgo che lui si è svegliato dall’erezione e dalle mani che cercano il corpo di lei. Sono entrambi ancora in un dormiveglia che non dura a lungo, almeno una ventina di minuti. Io sono lì, paziente come un avvoltoio. Finalmente il sonno lascia posto al desiderio, le loro bocche si uniscono, la mano di lei afferra il membro di Alfredo. Infine lui si alza e esce dalla stanza. “Prende i preservativi…” mormora lei al mio indirizzo. “Perché, vuole sborrarti dentro?” faccio io di rimando, stupito a causa del fatto che la sera prima glielo aveva messo nella fica senza protezione, ma lei non risponde. Alfredo rientra nella stanza con un pacchetto in mano, lo scarta ed estrae il guanto, che indossa con perizia. Mette mia moglie prona con il viso premuto contro il cuscino. Le sale sopra ed armeggia finchè non trova il punto giusto. Spinge, e il suo membro sprofonda dentro di lei strappandole gemiti di piacere. Inizia a cavalcarla come una giumenta afferrandola per le tette da dietro immobilizzandola ed infilzandola più profondamente che può. Esco dalla stanza, voglio sostituire per un po’ le immagini con i suoni, nutrire il mio piacere con i soli lamenti emessi dalla mia consorte anziché con la visione del suo corpo posseduto da un altro maschio. Quando torno Giorgia sta a pecorina sul letto, lui è dietro di lei e si mena l’uccello pregustandosi l’inserimento. Mi accosto ai piedi del letto e vedo con beatitudine il suo membro entrare ancora nella mia donna facendola godere. La galoppata continua per una decina di minuti. Alfredo improvvisamente si riversa sul letto visibilmente provato e sudato. Penso malignamente che non ha più l’età per riempirsi di alcool come una spugna e pretendere di fare le maratone tutta la notte. Accorro in suo aiuto, prendo Giorgia, la metto supina sul letto e faccio l’amore con lei nella maniera più classica. Ma anche io non ho più davvero 18 anni e devo mollare la presa dopo una decina di minuti. Rinunciamo al velleitario proposito di far venire Giorgia grazie alla potenza di nostri membri e cambiamo programma. Lei sdraiata sul letto, noi inginocchiati su di lei. Lei manipola da vera esperta i nostri cazzi e noi ci dividiamo da buoni amici le cure per la sua fica, lui ci affonda dentro le dita mentre io gioco con la sua clitoride.
Da bravi cavalieri attendiamo l’orgasmo della dama che non tarda. Mentre lei grida di piacere noi eruttiamo sulle sue tette una quantità industriale di sperma. Finiti di spremere i nostri cazzi come due limoni lei si abbandona all’ultima porcata: mischia le due sborrate con le mani e se le spalma sulle tette, sul torace e sull’addome…
La notte è veramente conclusa. Una bella e soleggiata mattinata veneziana ci vede salutarci a Piazzale Roma.
Inizia un faticoso ritorno autostradale fino alla Capitale.
26
3
19 years ago
cp3roma,
42/42
Last visit: 16 years ago
-
Saretta
Era una calda serata d'agosto; partita di calcio nel solito campetto e i soliti spettatori intorno.
Stavamo vincendo 4-3 quando, improvvisamente, il cielo s'incupisce improvvisamente e in pochi minuti si scatena un violentissimo temporale.
Tutti scappano e cercano di portare al riparo le sedie. Io e i miei compagni cerchiamo di continuare la partita, ma il tempo sembrava proprio che volesse farmi smettere. Ora c'era anche la grandine.
Ci portiamo al riparo anche noi, bagnati, sudati, tutti ammassati sotto una minuscola tettoia ad ammirare l'opera devastante del temporale.
Cade un fulmine! ...vicino.Salta la luce e noi, lì, al buio.Mi guardo intorno, per vedere se c'è qualcuno che conosco, a parte quelli che giocavano con me, ma quella sera non c'era nessuno.
Noto, però, una ragazzina... carina. Mi sta guardando, ci incrociamo con lo sguardo e lei si gira immediatamente imbarazzata a parlottare e ridacchiare con le sue amiche.
Io inizio ad avere un po' freddo. Sono in pantaloncini e maglietta, la mia pelle abbronzata e lucida per l'acqua e il sudore mette in risalto la mia muscolatura. Le mie gambe sono la parte migliore.
Sento il suo sguardo addosso e inizio a fantasticare... mah,impossibile e poi sarà anche troppo giovane.
Finalmente finisce il nubifragio e riusciamo a recuperare le nostre borse, facciamo la doccia e poi a casa. Domani si lavora.
Esco dallo spogliatoio e me la ritrovo di fronte, seduta su una panchina... da sola.
Occasione da non perdere.
"Scusa... mi hai mica da accendere?" (solita scusa per iniziare a dire qualcosa)
"Si, tieni"
"Grazie. Cavolo, che tempaccio... abbiamo giocato poco stasera, peccato."
"Non ti piacciono i temporali?"
...stava nascendo una timida conversazione, ma il suo sguardo non riusciva più a fissarmi come prima... era visibilmente intimidita.
Io, invece, la stavo mangiando fin troppo con gli occhi...
E' una ragazza mora, il colore degl'occhi non lo vedo, è buio, ha un bel viso, giovane: avrà diciotto o diciannove anni, le labbra sono carnose, ma non volgari.
Veste con un paio di jeans a vita bassissima, inesistente che lasciano fuoruscire parte del perizoma azzurro o blu (ce la'vevo già duro) e una magliettta gialla abbastanza scollata che lasciava sfogare quelle due tette perfette e grandissime, malgrado il gracile corpo... mamma mia, non me ne ero accorto prima, ma quella era veramente una meraviglia della natura! E poi quel seno mi stavo facendo perdere la testa:bello, grande e sodo, come me le sono sempre sognato.
...mi butto!
"....ehm, i temporali? ...si... beh, poi questo in modo particolare"
"Perche?"
"...perchè mi ha fatto finire prima di giocare e..."
"e...?"
"...e ti ho vista"
"ah, io è da almeno un mese che vengo tutti i giovedì sera per vederti"
"veramente!?"
Non me l'aspettavo. Non l'avevo mai notata tra la "folla".
C'è sempre una compagnia di ragazzini, ma vai a pensare che lì in mezzo si nasconde una strafiga del genere che si trova lì per te poi...
"Beh, l'avessi saputo prima, non avrei aspettato il temporale... "
(sorride lei...)
"Cosa fai adesso?"
"Nulla, i miei amici sono andati al bowling e io sono rimasta qui... nella speranza che tu ti fermassi"
"Bene, se ti va, si può andare a bere qualcosa..."
"Si, ok, però guarda che io non ho soldi dietro..."
"Ma non ti preoccupare... faccio il cavaliere, anzì, se ti va, potresti venire da me. Devo dar da mangiare a Merlino."
"Merlino? e chi è?"
"Il mio gatto"
"Non è mica una scusa per... Guada che io non sono una di quelle!"
(Ah, no... lo vedremo presto... penso)
Comunque senza dire una parola sale in macchina, io metto un cd di Ben Harper e inizio il mio lavoro di conquista.
Sembra a suo agio. Cambia le canzoni dalla radio, le piace la musica di Ben, e mi fa domande sulla mia vita e io sulla sua: le classiche, lavoro, studio, interessi...
Il viaggio dura una quarto d'ora. Eccoci.
Abito in una casetta di paese.
Entriamo e la faccio sedere sul dondolo sotto la tettoia, mentre vado a sfamare Merlino, che nel frattempo non ha perso tempo per andarsi a strusciare tra le sue gambe.
Preparo due cuba in una frazione di secondo e inizia la nostra serata.
"T piace il cuba libre?"
"Si... grazie!"
Ora siamo qui, a casa mia, a distanza ravvicinata. Non l'avrei mai immaginato.Che fare adesso?
Lei sorseggia in modo sensuale e mi guarda ora con uno sguardo pieno di voglia, in attesa che io faccia la prima mossa... prima mi ha detto che non è una di quelle, ma ora i suoi splendidi occhi verdi (eh si, sono verdi... che figa!), mi fanno pensare all'inizio di un film porno.
Poso il bicchiere e le accarezzo i capelli. La patta dei miei pantaloni a fatica contiene il mio cazzo già duro.
Lei lo nota e sorride, io mi scuso dicendole che purtroppo, non potevo farci niente. Iniziamo a baciarci, ci mette tutta la lingua e la agita, come una ragazza alle prime armi, ma presto capisco che non è così, perchè prende il controllo e ci avvolgiamo in un bacio lunghissimo e pieno di passione.
La mie mani iniziano a perlustrare quelle forme perfette, prestando molta attenzione alle tette, ancora strette in quella trappola a forma di reggiseno. Lo slaccio e libero le meraviglie, che mi cadono naturali tra le mani: che piacevole consistenza. Le bacio e mi soffermo suoi suoi capezzoli turgidi, lascio scivolare una mano tra i suoi pantaloni e sento che il suo perizoma è fradico... mmmh....
Improvvisamente mi chiede di aspettare. Si alza, si sfila competamente la maglietta e si mostra nuda per metà: uno spettacolo, poi si inginocchia davanti a me, con foga mi sbottona i jeans e libera la mazza dai boxer: dura e con le vene che stanno pompando sangue.
Visibilmente sorpresa per la bellezza del mio uccello, lo stringe fra le mani, in modo che possa vederlo nel massimo delle sue dimensioni e lo bagna leggermente con la punta della lingua, bacia la cappella rossa e parte con una sega dolce... dio mio!Mi fa impazzire!
Preso dal momento le dico: "...si... sei una professionista"
Lei sorride con il mio cazzo ora le labbra, si rialza, io seduto ancora, la giro, le sfilo i jens, sposto il perizoma e inizio a leccare la sua dolce fichetta rasata.
Che sapore dolce che hanno i suoi umori che sgorgano e quel culetto bello a mandolino: un sapore giovane.
Non ci credo ancora. Mi sembra di vivere un sogno.
"Lo voglio" mi dice.
E io, che non avrei aspettato ancora molto, la penetro da dietro.
Continuiamo così, appasionatamente per qualche minuto e prima che il mio uccello esploda le sussurro nell'orecchio "tesoro, sto venendo!"
Lei fa un balzo, si gira e se lo prende tutto i bocca. Io spettatore di quella scena meravigliosa: mi sento mancare le forze e lei ingoia tutto il mio sperma caldo con la sete e la passione di una vera troia.
Lo lecca e lo pulisce per benino, con quella lingua che non sta ferma un secondo e me lo accarezza soddisfatta, facendo in modo che si riprenda subito.
Presto, ricominciamo a baciarci e tra l'incrocio di lingue, ora ci scambiamo anche il sapore del mio sperma.E' buono e mi eccita un casino.
A gesti, la invito ad alzarsi e la porto in camera da letto.
La spingo sul letto e le allargo le gambe, con quel po' di violenza che fa sembrare ancora tutto più irreale ed eccitante.
Lei si fa accarezzare e baciare, poi prendo il mio membro che era ritornato della consistenza del marmo e glielo spingo giù, fino in fondo, facendole emettere un leggero mugolio misto tra dolore e piacere.
Inizio a pomparla energicamente e lei miagola ora dal piacere, ma non mi basta, voglio farla impazzire. Le prendo le gambe e me le porto sopra le spalle, poi la prendo, sollevando un po' la sua schiena e inizio a sfondarla, con la chiara intenzione di arrivare al suo stomaco.
Lei urla di piacere..."AHHHHH.... si,SIIIII così! Si SI SI AHHJJJJ...." ...faccio anche un po' male, ma non si lamenta, le piace! So che le piace, si sente!
Prende il cuscino e lo morde per soffocare i suoi versi da troia al massimo del piacere, che a quell'ora della notte potrebbero svegliare mezzo quartiere.
"Ti piace, vero?"
"Si... continua, non ti fermare! AHjjj SI AHHHHH..... Mmmh... Spingiaaahh!"
Gode e raggiunge almeno un paio di volte l'orgasmo.Penso non avesse mai provato tanto piacere tutto insieme, ma nemmeno mio mi ero mai sentito così un "drago"!
Malgrado le acrobazie, ho ancora energie e vorrei tenerle per una cosa ancora.
Il desiderio di possederla e dominarla interamente è forte.
La giro e inizio a baciarle la schiena, scendo piano piano e le mordicchio le natiche... che belle... ora la lecco.Lecco il suo buchetto che desidero tanto e lei acconsente gemendo quasi in silenzio ora.
Con un dito provo a aprire il varco, penso con piacere che non dev'essere mai stato esplorato e dolcemente inizio a farle un po' male, ma non dice nulla come se mi conoscesse da tempo e si fidasse di me e come se sapesse quello che le aspetta di lì a poco, inizia a intensificare il respiro. Sento il suo cuore palpitare agitato.
"aspetta qui" le dico e la lascio pochi istanti sul letto.
Vado in cucina e prendo il boccettino con l'olio di oliva, bagno un po' le dita e ritorno in camera.
La ritrovo nella stessa posizione di quando l'avevo lasciata. Non ha mosso un muscolo, la biacio e le spalmo il lubrificante naturale (l'unico che avessi a disposizione al momento) con le dita: così sarà più semplice e meno doloroso per entrambi.
Qualche carezza e spinto una voglia irresistibile appoggio il mio cazzone che... cavolo!non l'avevo mai visto così grande.
Lo infilo tra le sue belle chiappettine sode e spingo piano per farlo entrare...
"AHI..."
"Ti faccio male?"
"No, continua..."
Lo vuole, la porca... è un sogno questo.
Sono a metà dell'opera e inizio a muovermi. Lei si rilassa finalmente e mi facilità il compito.
Ora sono dentro e inizio a spingere, a pompare!
"Voglio sentirti godere!"
Lei sta soffrendo un po', ma le piace... Passano pochi secondi dalle mie parole e riprende il cuscino per soffocare le grida di piacere.
"Posso venirti dentro?"
"Mmmmmhhh.... AH.... ssssiii...."
Al solo sentir pronunciare quel "sssssiiii", scoppio e mi libero per la seconda volta; vederla sfinita sul mio letto, mi da una soddisfazione mai provata.
"E' stato bellissimo!"
"Eh... SI... anche io" mi risponde un po' stordita.
"Facciamo un bagno?"
Si gira, mi sorride (che bella!), annuisce e ci baciamo e ricominciamo poco dopo nella vasca.
29
0
19 years ago
BUNCIA, 39/40
Last visit: 12 years ago -
Fantasia dedicata ad una miss
Era una calda serata d’estate…..non mi andava di vedere gente e cosi per non passare la serata in casa mi diressi in un luogo appartato dove potevo rilassarmi, pensare ed intanto godermi un bellissimo paesaggio. Ero li da 15 minuti circa quando sento dei rumori provenire da uno spiazzale li vicino. Mi avvicino insospettito e noto una coppia, una donna e un uomo che scattano delle foto particolari. Lei è bellissima, un seno stupendo e turgido con in mezzo due capezzoli grossi quanto due chiodi, due gambe affusolate e lunghe ed un culetto rotondo e sodo. La scena che mi si para mi eccita moltissimo e l’uccello mi e diventato gia duro. A questo punto vedo l’uomo che prende una corda e lega la donna per le mani e poi la lega con l’altro estremo ad un albero.
Accidenti mi sono proprio eccitato e non resisto alla tentazione di toccarmi sulla patta per dare sollievo al mio cazzo. Purtroppo inebriato da questa visione non faccio caso ad un masso e provoco un forte rumore. Andy allora si accorge di me…ma invece di mandarmi via dopo aver bendato patrizia mi invita ad avvicinarmi ed a toccarla se volevo mentre lui avrebbe continuato a scattare le foto. Io ero evidentemente imbarazzato ma patrizia era cosi bella ed eccitante che non potevo resisterle. Allora mi avvicino da dietro ed incomincio a toccarle il seno con le mie due mani mentre la bacio dolcemente sul collo e le spalle….le mani diventano sempre piu ansiose di cose proibite e scivolano lungo il suo corpo insinuandosi tra le cosce massaggiandogli dolcemente le labbra della fica….Patrizia incomincia a scaldarsi ed incomincia a provare piacere e si abbandona completamente tra le mie braccia…..si gira e tiratomi fuori l’uccello incomincia a succhiarlo con avidità…facendolo sparire completamente nella sua bocca dandogli di tanto in tanto dei colpi di lingua sulla punta…..mamma mia quanto e brava……non avevo mai visto diventare il mio uccello cosi grosso dall’eccitazione.
Andy intanto posata la fotocamera si avvicina e presa patrizia da dietro la penetra dolcemente mentre lei non smette di occuparsi del mio uccello. Allora io la faccio alzare e mentre andy la penetra da dietro io entro dentro dentro di lei davanti. Patrizia e chiusa in un favoloso sandwich e gode come un ossessa mentre due favolosi uccelli dentro di lei gli provocano piaceri indescrivibili. La sento arrivare una, due volte consecutivamente ma il suo piacere non si ferma e mentre sono io adesso ad occuparmi del suo culetto e andy a porgergli il suo grosso uccello per un meraviglioso pompino. Lei lo lecca con la lingua e lo mena dolcemente con una mano…non resisto piu e vengo sulle sue bianche natiche mentre andy gli esplode in bocca. Mi allungo su di lei e dopo avergli dato un dolcissimo bacio mi allontano. Lei e stata bendata per tutto il tempo e non saprà mai chi sono ma quanto e stato bello e piacevole avere una donna cosi………………….
26
0
19 years ago
talamo368,
40
Last visit: 14 years ago
-
Chiasso di coppia
Questo racconto è stato scritto da Sergio di Brescia, in onore ai nostri torbidi incontri...
Lavorava in quell’albergo da cinque anni, ormai. Addetto ai piani: quante cose aveva visto, quanti tipi diversi aveva osservato, quante storie aveva immaginato o appena appena percepito. Un grande albergo è una porta aperta sul mondo, sulla fauna che lo abita… Un microcosmo è stato definito.
Così aveva imparato ad osservare, a valutare le persone per quanto lasciavano intravedere, per quel poco o tanto che lasciavano dietro di sé. E questi particolari gli permettevano di imparare sempre di più sull’animo umano, sulle grandezze o sulle meschinità delle persone, su quello che esibivano come su quello che nascondevano (o cercavano di nascondere)… Aveva imparato ad apprezzare o a disapprovare, a condividere o rifiutare. E quasi sempre sulla base di una intuizione, di pochi particolari lasciati venire in superficie o abbandonati al loro destino, nei bagni, nei cestini dei rifiuti, nelle pieghe delle lenzuola. Lui entrava, varcando le porte di quelle camere, nella loro intimità, raccoglieva i piccoli segreti, puliva, svuotava, e accumulava emozioni, capacità di condividere piaceri e dolori, una grande facilità di leggere nella mente di quelli che chiamava, con affetto e partecipazione, “i miei porcellini”. Lo si poteva definire uno studioso, un attento conoscitore dei risvolti più segreti e più intimi della sensualità, delle voglie sopite o di quelle più esplosive ed esplicite, dell’erotismo raffinato e del sesso consumato e goduto quasi con animalità.
Era così riuscito a percepire, sin dalla prima volta la carica di sensualità e libidine che circondava quella strana coppia. Stava riordinando la camera di fronte quando li aveva visti entrare nella 220: lei giovane, alta, bella, con uno sguardo strafottente e un sorriso solare, ombreggiato appena da capelli nerissimi e ricci. Lui più anziano, statura media, brizzolato, con una famelica voglia di sesso arretrato che si leggeva negli occhi vogliosi, dal modo come guardava il culo della ragazza che stava entrando davanti a lui. Aveva intuito la loro voglia di scopare, la complicità che si squarciava dagli sguardi di intesa, dal modo di sfiorarsi. Aveva avuto conferma di questo un’ora dopo passando, quasi per caso, davanti alla loro porta: erano inequivocabili i rumori, i versi, quasi grugniti, che si sentivano, appena attutiti dalla sottile barriera dell’uscio. E le battute, forse schiaffi, che completavano i “rumori di fondo” che giungevano alle sue orecchie allenate. Stavano scopando, chiavando, fottendo… E godevano: si sentiva il piacere sotteso a quell’ansimare, a quello schioccare di lingue, ai gemiti non trattenuti. Si era abituato ad immaginarli, i corpi che si intrecciavano, si inondavano di umori e di sudore: la sua testa li stava vedendo, come se fosse là con loro. E già altre volte gli era capitato di essere effettivamente invitato ad unirsi a occasionali amanti, a godere con loro, a mischiare effluvi, odori e tanto altro ancora. E la sua natura libertina e godereccia aveva gioito, esplodendo con loro in sconvolgenti montate, in leccate, sbattendo il suo cazzo in tutti i buchi, allargando, sfondando e leccando, succhiando tutto quanto gli veniva offerto.
E lui, quei due li stava immaginando intendi a scopare, con il cazzo di lui nella figa della giovane donna, presa da dietro, con le mani che le allargavano il buco del culo, mentre la sfondava a ripetizione, prendendo a schiaffi, pesanti e forti, le sue chiappe protese, desiderose di diventare rosse sotto i suoi colpi. I grugniti dell’uomo uscivano rochi, appannati dal godimento che lo stordiva. Il rumore della figa liquefatta era musica per le sue orecchie, abituate a interpretare da pochi particolari l’intensità del godimento della donna, la sua voglia esplosiva, la carica di sfrenata libidine che trovava nell’amante la possibilità di sfogarsi, di esaurirsi. Sarebbe stato poi il suo buco, l’obiettivo del manico del porco che la stava scavando, provocandole umori irrefrenabili e scomposti. Il suo buco, che ora dita frenetiche stavano spalancando, preparandolo all’uccello che si andava impregnando della sua liquidità aspra e salata.
Era poi passato altre volte, davanti a quella porta magica, che l’attraeva irresistibilmente. E sempre aveva sentito quei rumori inconfondibili, quei risucchi, quelle urla soffocate di sfogo, alternati a pause di un silenzio irreale. Li aveva classificati come scopatori con fame arretrata, intriganti, appassionati. Aveva rivisto mentalmente i loro volti, reinterpretando con la sua fantasia il bel volto di lei in una maschera di godimento, e il viso maturo dell’uomo in un simulacro di piacere e tensione. Quando alle 22 li aveva visti uscire erano quasi uguali a come se li era immaginati: spettinati, accaldati, felici e stravolti. Pensava fossero usciti per andare a cena, ma non tornarono. Gli arrivò dalla direzione dell’albergo la richiesta di ripulire la stanza. E nel farlo, trovò conferma delle sue intuizioni e delle sue fantasie: il letto completamente sfatto, piumini ribaltati, lenzuola stropicciate e con macchie inequivocabili. C’era il giallino della sborra, il bianco sporco delle secrezioni della figa e il marroncino, segno inequivocabile dell’inculata che aveva provocato quei grugniti e quei gemiti di dolore e piacere mischiati. Saltò fuori anche, dimenticato nella foga della passione e rotolato sotto il letto, un flacone di lubrificante. Organizzati e previdenti, anche se distratti…E nel bagno la conferma dell’intensità della giornata: asciugamani madidi per le numerose docce, preservativi usati e annodati su se stessi, capelli neri ricci lunghi, capelli tendenti al grigio, corti. Tracce e testimonianze di un genere di coppia che conosceva bene, che lo facevano eccitare, arrapare al solo vederla apparire ai piani, che gli facevano indurire il cazzo ed accendere i sensi. Ma soprattutto sapeva che sarebbero tornati, e che allora avrebbe trovato il modo di entrare a far parte di quel mondo che i due si erano costruito attorno, il mondo dei sensi e della lussuria, del piacere e dell’estasi: un mondo che gli apparteneva perché comune era la voglia e la stessa la sensualità. Sì, non sapeva quando, ma sarebbero tornati e allora sarebbe stato un delirio….
E tornarono. Aveva visto giusto, erano affamati di sesso, avevano trovato la loro stalla, il loro nido, quindi si sarebbero fatti vivi di nuovo, avrebbero rioccupato la stessa camera, quasi a rivendicare una qualche proprietà sugli odori, sulle suppellettili, sul letto. Ma stavolta ci sarebbe stato anche lui, come variabile, come naturale completamento e integrazione di quella coppia così porca. Avrebbe trovato il modo di rendere ancora più vive le loro scopate, di prendere parte a quel concentrato di sesso puro, a quell’abbuffata di sessi che si cercano, di buchi che si dilatano, si schiudono, si riempiono; di cazzo che si arrapa e di gonfia, colma, spalanca, sborra, pronto a ricominciare e a integrare dita che percorrono, toccano, palpano, lingua e bocca che leccano, succhiano, aspirano sapori e odori, li trattengono, li godono.
Arrivarono come la volta precedente, alle 12: allegri, tesi, quasi spavaldi nel loro essere clandestini, amanti, pieni di voglia. Si chiusero in camera, con attaccato alla porta quel “non disturbare” che sapeva valere per tutti tranne che per lui. Fece in modo di potersi occupare della stanza vicina, ci si chiuse dentro, e cominciò ad ascoltare, pronto a tradurre in immagini e stimoli le parole, i rumori che sentiva. E quello che giunse alle sue orecchie allenate era la conferma di quanto li avesse capiti, di come fossero esattamente come li aveva immaginati: una cagna in calore con il suo maschio, una porca con il suo verro, una vacca con il suo toro, una gran troia con il suo vecchio porco, bavoso caprone pronto a far andare l’uccello, a godere con tutti i sensi, a gustare umori e sapori, con una lingua che sapeva dove andare a posarsi per donare e ricevere lampi di godimento e scariche di libidine.
Percepiva nettamente le parole dell’uomo, le sue frasi scelte accuratamente per caricare, per eccitare, per far sbrodolare la porca meravigliosa che gli si donava, che trasformava gli stimoli ricevuti in versi di godimento, in rumori liquidi provenienti dalla figa, dal culo. Che rispondeva ai suoi grugniti con incitamenti a sbatterla più forte, a spalancarla, ad allargare i suoi ricettacoli allo spasimo, a picchiare le sue chiappe fino a farle diventare rosse. Sentiva gli incitamenti a farla sbrodolare sempre più, a leccarle il buco nero, che voleva essere goduto, allargato, succhiato, sfondato a più non posso, reso pronto a ricevere fin nel più profondo quel manico che si ergeva maestoso, rosso, con le venature in evidenza. Immaginava le posizioni dei corpi, sfrenati, sudati, a sconvolgere piumini e lenzuola, le mani impregnate di umori e di sapori che lasciavano traccia del loro posarsi, del loro aggrapparsi. La voce di lui diventava sempre più roca, sempre più profonda, i rantoli diventavano grugniti: e lei rispondeva con incitamenti ad allargare sempre di più, a sbatterla, a fotterla senza pietà, a farle sentire i coglioni sbattere sul culo, a sborrare. Sì, voleva vederlo sborrare, voleva sentire la sua carica trasformata in eruzione violenta e convulsa, vedere i suoi occhi attraversati da lampi di lussuria, sentire i suoi grugniti farsi sempre più forti, profondi… Li sentì godere contemporaneamente, con grida quasi di liberazione, un’esplosione di sesso puro, liquido, intenso… Li sentì rantolare per un po’, percepì il rumore delle bocche appiccicate, delle lingue intrecciate, e poi per qualche minuto il silenzio, lo svuotarsi che genera appagamento, estasi, necessità di rifiatare. Sapeva che non sarebbe durato a lungo, troppa la fame di sesso e di corpi nudi che leggeva nei loro occhi. Porta del frigo bar che sbatte, rumore di una bottiglietta d’acqua stappata, schiocco di lingue che godono l’effervescenza del liquido bevuto. E poi la voglia che esce nuovamente, il suo ordine perentorio: “Vieni in bagno che ci pisciamo addosso. E prendi la macchina fotografica…”
Rumori attutiti dalla lontananza, gemiti di arrapamento e di piacere, gli scrosci e il gorgoglio del piacere… Li immaginavo in vasca, pisciarsi addosso, in bocca, godere del calore dei propri liquidi, immortalare momenti di grande erotismo, di sensualità particolare e sconvolgente. E poi la doccia, il toccarsi con mani colme di schiuma, l’assaporare il piacere di percorrersi in tocchi morbidi, carezzarsi, insinuarsi in tutte le pieghe, riprendere energia dall’alternanza di doccia calda e fredda….
Stava quasi per arrivare il suo momento: se non aveva interpretato male la carica e la voglia che usciva da quei due assatanati di sesso, tra un po’ la sua presenza, la sua troiaggine che non aveva nulla da invidiare alla loro, sarebbe stata indispensabile, logico completamento di un triangolo amoroso destinato ad esplodere in una ammucchiata carica di odori, di umori e di sapori. Sì, tra un po’ ci sarebbe stato anche lui a sconvolgere la coppia, ad irrompere nelle loro fantasie, a chiavare e godere.
“Servizio in camera” si preannunciò. Bussò e, senza attendere risposta, entrò con il suo passe-partout. La scena che gli si presentò era esattamente come se l’era immaginata: erano a letto nudi, lui rannicchiato alle sue spalle che la carezzava e la massaggiava. Erano scarmigliati arrossati e con gli occhi segnati dal godimento appena assaporato. Lei era girata verso la porta, così le si avvicinò, tenendo in mano la bottiglietta d’acqua che rappresentava la scusa per infilarsi in camera con loro. Portava pantaloni e una casacca da lavoro: le portò fin sotto il naso l’evidente rigonfiamento del suo sesso e le tese la bottiglia. Non sembravano troppo stupiti da questa intrusione, quindi si fece ancora più vicino alla ragazza e cominciò a carezzarle le splendide tette, che non sembravano aspettare altro per ergersi maestose. Mentre l’uomo alle sue spalle continuava a massaggiarle le spalle e i fianchi, lei gli aprì la cerniera dei pantaloni e cominciò a lavorare sul suo cazzo: le sue mani, la sua bocca, la sua lingua sembravano non aver mai desiderato altro che toccarlo, succhiarlo, leccarlo, soppesargli le palle, ingoiarlo fino alla radice. Intanto notava che l’affare dell’uomo compariva, eretto e maestoso, tra il culo della ragazza, che sembrava godere immensamente la sensazione di quei due affari che lavoravano per lei e con lei. I risucchi che riservava al suo cazzo dipendevano sicuramente anche dal piacere di quel palo che le sfiorava il buco, che si inerpicava tra le sue chiappe, oltre che delle mani che accarezzavano, premevano e strizzavano. Gli abbassò i pantaloni e li fece cadere a terra, gli chiese di sfilarsi la casacca e si accostò ancora meglio a quel cazzo sconosciuto che le sembrava di conoscere da sempre. Le mani dei due uomini a volte si incrociavano attorno ai punti più sensibili della ragazza, le cosce, le tette, la figa, che sembrava impazzita e che emetteva rumori di risacca ogni volta che qualcuno ci infilava le dita. Il suo uomo le parlava, le diceva quanto fosse puttana, quanto dimostrasse di essere baldracca lì, con due cazzi che la stuzzicavano, che la facevano mugolare di piacere. Le infilava la lingua nelle orecchie, ne leccava i lobi, le strizzava i capezzoli, le accarezzava con un massaggio lento e insinuante i fianchi, il culo, che si ergeva bello e maestoso in fondo alla valle della sua schiena. L’invasore rispondeva alle leccate e al pompino che lei gli stava facendo infilandole una mano in bocca e cercando con l’altra la sua fessura. Sentiva i fremiti di passione e di estasi che la percorrevano tutta: se fosse stata in piedi, anziché sdraiata, le sue gambe non l’avrebbero retta. Era stretta in una morsa, quasi, con i due maschi che la comprimevano e la schiacciavano, la palpeggiavano e la strizzavano, la leccavano e la facevano arrapare sempre più. Il palo dell’uomo alle sue spalle trovò da solo la strada per entrare nella sua fessura madida e straripante di umori. L’altro se ne accorse dalla golosità con cui gli aspirò ancora più profondamente le palle, massaggiandogli la punta dell’uccello con dita che ghermivano, soppesavano, godevano il piacere di quel turgore, le vene evidenti che rigavano quel palo diritto, maestoso. Sembrava quasi che quei tre non avessero mai fatto altro che scopare assieme, leccarsi, chiavare e spompinare, fottere e succhiare all’unisono, producendo rumori e mugolii, emettendo versi estasiati, sudando e producendo odori e afrori inconfondibili, aspirandosi e odorandosi. Le mani erano impazzite, vagavano alla ricerca di quei punti che ancora erano in grado di accrescere la voglia e la tensione. I culi non venivano risparmiati: la donna aveva un dito dell’uomo alle sue spalle ben piantato nel suo fragrante buchino, mentre lei a sua volta non trascurava l’anfratto vicino al manico che stava succhiando con un accanimento spasmodico. Questi le teneva la testa premuta verso la punta del suo cazzo, non voleva che neanche per un secondo la sua lingua e la sua bocca smettessero di dargli piacere.
L’orgasmo arrivò a cascata, quasi una catena di sconvolgenti spasmi che partendo dalla giovane passò alla sua bocca e all’uccello che conteneva, che la inondò di una sborra calda e densa, che le inondò la gola e che formò quasi un piccolo rivolo colando sul mento. E venne anche l’uomo che la stava fottendo, con veemenza crescente e che, sentendo le scosse che la stavano squassando, si liberò dentro di lei con colpi sempre più profondi e veloci. Per qualche minuto la catena che si era formata emise rantoli, mugolii, versi sempre più profondi, grugniti quasi, poi via via l’intreccio si sciolse, i due sul letto si distesero e si staccarono mentre l’intruso depositava un bacio sulle labbra della giovane donna, si ricomponeva e lasciava la camera, con i suoi desideri sopiti e con i gemiti ormai smorzati.
A testimoniare la sua presenza, una bottiglia d’acqua minerale depositata ai piedi del letto, muta testimone di un pomeriggio di passioni intense, di voglie scatenate e di emozioni sfrenate.
Ciao bambola, alla prossima
19
1
19 years ago
admin, 75
online -
Uno strano incontro
Questo racconto lo ha scritto il mio amico Carlo pensando a me...
Il tuo amante maturo ti porta in macchina, nella pineta per farti delle foto. Quel vecchio porco ti ha regalato un nuovo completino intimo nero, è una scusa per scoparti ancora una volta.
Ecco mettiamoci qui, dietro questo gruppo di alberi, così non ci vede nessuno.
Il lecchino ferma la macchina e prende la fotocamera digitale….dai spogliati, facciamo qualche foto! Ok dimmi come mi devo mettere. Dai inizia a farmi vedere le tette alzati la maglietta.
Tu esegui come una schiava, sollevandoti il maglione e mettendo in mostra i seni.
Così va bene? Si...aspetta ti succhio un pò i capezzoli cosi risultano più turgidi…. mmm… che bello…, aspetta non ancora. Adesso togliti i pantaloni, fammi vedere la figa aperta.
Mi tolgo i pantaloni e allargo le gambe mettendo in mostra la figa aperta.
Brava puttanona cosi..., sei già tutta bagnata e non abbiamo fatto un cazzo, sei proprio una gran troia, di pervertite e vacche come te in giro c’è ne sono poche. Ti stai eccitando vero?
Siii!! Dai fotografami tutta la figa spalancata, aspetta ecco, adesso è aperta bene...dai scatta. Mi piaceeee, mi sto eccitando come una porca, dai vecchio continua siiii. Aspetta cagna, adesso voglio vedere il tuo culo peloso, pian pianino, mentre si dilata…….ecco, adesso si vede bene quanto c'è l'hai sfondato. Dimmi la verità, quanti ne hai presi di kilometri di cazzo ….. mmm…..ti piace vero…. porcona che non sei altro! Dai allarga bene quel culo puzzolente, fammi vedere come è in posizione da scat… mentre ti pianta il lungo naso nel culo.
Il tuo desiderio sarebbe quello di fargli una serie interminabile di scoregge sul suo naso enorme, ma sei prevenuta… perché lui non ama questo fetish, lo fa solo per accontentarti. La visione di quei corpi nudi è eccitante…ti stai mordendo le labbra e la lingua dalla libidine. Il vecchio con un movimento repentino, ti pianta una mano in figa, entra ed esce con movimenti devastanti, effettuati con cupidigia. Sembra essere posseduto dal demonio. Tale reazione violenta ed inaspettata, provoca in te la perdita di gocce di urina. Il maturo appena se ne accorge si inchina ai tuoi piedi e incomincia a succhiarla avidamente. Urli a più non posso…”non resisto più…. voglio il tuo cazzo dentroooo dai fottimi”, fammelo sentire… ti prego sbattimiii. Il maturo infoiato come uno stallone all’odore di una puledra in calore, ti afferra per le natiche mmm…...siii..cosiii… punta decisamente al culo e lo impala con un colpo di reni facendolo entrare fino in fondo. Prendi puttana …. prendi tutto il cazzo troia! Ohhh.. sbattimi, sfondami il culoooo. Il vecchio ti pompa per 5 minuti senza sosta, riempiendoti di cazzo ed esclamando ad ogni secondo quello che ti riesce bene…"troia …..troiaaa…….muovi le chiappe forza”, dai stringi il culo…..che sto per godere. Ecco, arriva la sborrata.." aahh vengo siii ti riempio tuttaaa".
Hai le chiappe ricoperte da densa sborra calda. Intanto il vecchio sfila l’uccello semi-rigido dal culo colante di sperma, poi con le dita raccoglie il liquido e ti chiede di pulirglielo tutto con la lingua. Tu esegui come una cagna che lecca un osso di prosciutto. Un po’ esausti ma appagati per l’intenso amplesso vi rilassate distesi nella macchina. Ma improvvisamente si sente bussare al vetro dell’automobile. Vi accorgete entrambi che fuori dall’abitacolo c'è una macchina dei carabinieri. Due agenti sono scesi, vi guardano attraversi i vetri appannati. Cazzo… e adesso? Un carabiniere sulla cinquantina, alto con capelli brizzolati e con un naso pronunciato vi fa cenno con la mano di scendere dall'auto. Il lecchino impaurito replica di aspettare perché vi dovete rivestire. Quello non sente ragioni, apre lo sportello con voce alterata vi ordina di scendere dall'auto! Svelti !! Ma…. ma scusi siamo nudi!! Non mi interessa uscite subito presto! Visto l'atteggiamento intimidatorio del carabiniere, uscite immediatamente così come vi trovate fuori dall’auto. Alla vista del tuo corpo nudo i due carabinieri sorridono maliziosamente, hai solamente indosso il reggicalze nero.Bene bene... oltraggio al pudore! Ancora impauriti per una situazione inverosimile ed imbarazzante... la risposta univoca con tono incredulo è COOSAAA! Interviene l’altro carabiniere, un uomo sulla quarantina con capelli corti castani, alto circa 1,75 di corporatura robusta. “Si cara signora, questo si chiama oltraggio al pudore”. Ma noi non stavamo facendo niente di male! Questo lo dice lei, intanto noi abbiamo visto tutto. Soprattutto abbiamo visto quanto sei puttana!. Ma..ma.. come si permette? Poche storie troia. Il carabiniere più anziano mi comanda di perquisirti. Perquisizione… cosaa?? Ma se siamo nudi!!!! Non importa questa è la prassi! Appoggiati alla macchina con le braccia e divarica entrambe le gambe! Brava così, e non farmi incazzare! Questo è un sopruso! Siii?.. E allora ci denunci se vuole! Inizia la perquisizione sotto gli occhi del maturo che assiste incredulo e impotente alla scena. Il carabiniere giovane ma più determinato, ti afferra le tette da dietro, palpandole a piene mani. Con la destra scende lungo la pancia, palpandoti con dita lunghe e affusolate la figa. Impaurita ma eccitata per la strana situazione rimani in silenzio. Il tipo continua a frugarti tutta, in lungo e in largo introducendo con ingordigia le dita anche dentro il culo. Puttana che culone stupendo hai...mmm!. Ormai non ti trattieni più, le mani del giovane carabiniere ti eccitano. Ti senti usata come una troia e sei impossibilitata a ribellarti, ma in cuor tuo non “VUOI OPPORTI”. Il vecchio viene perquisito dall'altro carabiniere più anziano, ma commette l’errore di pronunciare un’offesa che gli costerà cara. "BASTARDI". Il carabiniere udita l’insolenza reagisce. Cosa hai detto cornutone??? Stai zitto!!!! La tua amante è una troia sfondata….e tu evidentemente con il cazzetto che ti ritrovi, non l'hai soddisfatta abbastanza. Guarda cornuto, guarda come gode la tua troia".
Il vecchio a quella cruda visione si eccita, con tono di voce per finta incazzato urla: "puttana stai godendo. Sei una puttana schifosa". "Siii, sono una troiaaaa non resisto più, adesso mi faccio fottere da questi cazzoni davanti a te cornutone" Il capo equipaggio si accorge che il vecchio accenna un’erezione. “Aahhaaa….. guarda questo qui”, gli rompono il culo alla ragazza e si eccita pure!
Vecchio porco depravato, adesso vediamo se ti piace anche questo! Prende il suo manganello e gliel’ho infila nel culo sobbalza a quella strana intrusione. Passano pochi secondi ed il sodomizzato comincia a dimenarsi come un porco iniziando a godere. Hai capito collega? Qui abbiamo un'altra troietta, guarda come gli piace! L’altro militare terminati “i preliminari” con lei, rimane incantato per qualche istante con lo sguardo fisso a quella magnifica visione dell’enorme buco in posizione da shit. Poi si abbassa i pantaloni della divisa ed introduce il cazzo equino, molto più spesso del manganello. Prendi questo puttana, lo senti?? Te l’ho faccio arrivare in gola troia! Aaahhh… mi rompii siiiii…..pompami bastardo.. daiiii spaccami tutta fammi maleeee!.
I due colleghi si alternavano a turno senza sosta, nello sfondarti il culo e la figa. Il piu’ giovane era attratto dai lunghi capelli neri che afferrava in maniera da spingere il cazzo sempre più in profondità. Hai un culo senza fondo puttana, mi stai arrostendo il cazzo per quanto sei calda. Poi dal cinturone uno dei due militi estrae dei ferri, ammanettandoti le mani dietro la schiena. Mi appiglio ai capelli e spingo il cazzo in gola, agitandomi come un folle, mentre l'altro ti scopa il culo. Ormai la scena assomiglia sempre più ad uno stupro di gruppo e questo non fa che aumentare la tua eccitazione. Continui a spompinarmi sempre più in fondo il cazzo con movimenti frenetici, con la mano libera ti schiaffeggio ripetutamente le chiappe, trattandoti come una lurida baldracca.
Ti piace il cazzo in gola vero?? Troia!!!! Succhiamelo tutto, spompinami, devi ingoiarlo tutto, arriva giù fino alle palle. Il mio collega sta per riempirti il culo, ecco sta venendo…ti riempie il buco completamente "ahh ...sborrooo prendi battona". Mi appoggio all’autovettura e ti sollevo le chiappe e ti impalo nuovamente il culo. Entusiasta del servizietto inaspettato, sei in preda ad un orgasmo multiplo…. "aaahhh mi state spaccando tutta… siii…. ancora, gemiti di piacere si disperdono nell’aria…….voglio altro cazzoooo". Noto nei tuoi grandi occhi neri, che sei più attratta dal carabiniere brizzolato con il grosso naso………. ma il più porco sono io!
Dopo averti usato a mio piacere ti ordino di leccarmi il culo. Nel mentre, effettuo una serie di interminabili scoregge sul tuo viso, so che questa pratica ti manda in estasi. Eri li impaziente di ascoltare quei rumori prodotti dal mio culo, desiderosa di annusare il profumo delle flatulenze, in estasi alla visione del mio buco vibrante e peloso. In quel momento insigne mi viene un’idea. Con la pistola d’ordinanza in pugno, ti costringo a metterti alla pecorina. Ti infilo nel culo la lunga canna fredda e brunita della pistola, che sembrava scomparire dentro il tuo culo senza fondo. Eri impaurita, ma godevi del nuovo “gioco erotico”. Nemmeno nei tuoi sogni più intimi e segreti avevi concepito dei “rapporti sessuali”così perversi, non li avresti mai raccontati a nessuno non per timore, “ma per vergogna”.
Alla vista di questa sottomissione…. ero di nuovo al culmine del piacere e ti annaffiavo nuovamente con la mia sborra che fuoriusciva come un fiume in piena, colando copiosamente sui miei piedi….! I fiotti di sperma erano fluiti tra le dita dei piedi, ti ordinavo di pulirli con la lingua. I miei piedi puzzavano di sudore, portavo dalla mattina quelle scarpe strette della divisa che mi fanno sudare le estremità. Quell’odore inebriante ti faceva eccitare. Di tua iniziativa hai iniziato a succhiarmeli avidamente. Quella visione sublime, mi rendeva ancora più arrapato. La sensazione di violare la tua privacy mi manda in estasi.
Dopo l’insolito rapporto, i militari sono scomparsi velocemente…. tu eri ancora eccitata come una bambina attratta dallo zucchero filato. Mai sazia di sesso e con faccia tosta, hai preso la testa del vecchio tra le mani…costringendolo a farti fare un bibet con la lingua. Mentre ti leccava il culo ancora colante di sborra…..pensavi ancora a noi due.
Carlo
22
1
19 years ago
admin, 75
online -
Un signore
Pubblico un 'racconto' che ho ricevuto tempo fa da Roberto.
Ti spiego nel dettaglio come devi immaginare i nostri incontri e cosa voglio fare con te, descrivendoti le mie perversioni, così che saprai cosa aspettarti.
Sono un uomo distinto di 55 anni, brizzolato, ancora affascinante, ma con delle inclinazioni talmente sconce da non poterle mai realizzare. Il mio manico è molto grosso, rizza ancora bene, e quando mi eccito penzola imponente impressionando le donne per le sue dimensioni da mulo.
Appena arrivi ti faccio accompagnare nello stanzino dal mio aiutante, che sa cosa fare e sta zitto eseguendo le cose più depravate. Ti fa spogliare e ti mostra il tuo costume; un corpetto in latex nero che stringe le mammelle e le fa sporgere in avanti, aperto sui capezzoli in modo da lasciarli sensibili ed esposti alla lingua. Devi infilarti anche dei pants in latex aderenti, che lasciano scoperto il solco delle chiappe, figa e culo all’aria. Per il mio piacere devi indossare anche degli stivali neri, lucidi, con le zeppe alte da battona. Amo avvolgere il tuo corpo femminile per farlo sudare, voglio sentire l’odore del sudore e le puzze che emanano i tuoi buchi. Il mio aiutante ti mette una parrucca nera, una mascherina sugli occhi e ti trucca sapientemente la bocca con un rossetto molto volgare.
Ora ti viene spiegato come mai i buchi devono essere aperti: io preferisco godere inalando flatulenze femminili, meglio se provocate in maniera artificiale, così da renderle intrattenibili dall’intestino della vacca. Ordino che ti sia fatto un clistere apposito di aria e cipolla. Naturalmente qualche ora prima sarai obbligata a mangiare un impasto di fagioli concentrato, misto a un potente prodotto farmaceutico per andare di corpo. Se si ha l’intestino vuoto, esso produce scoregge pestilenziali potenti come bombe e molto sonore. Il mio membro si erge anche al suono delle lofe, devi sapere anche questo. Tu devi naturalmente eseguire i comandi senza tirarti indietro, consapevole di vendermi il tuo culo e le tue viscere per il mio solo godimento, e dunque di non poter rifiutare le mie richieste oscene. D’altra parte i soldi che ti do sono parecchi e valgono senz’altro qualche spruzzo di merda e aria.
Quando sei pronta vieni accompagnata nella sala dove io ti aspetto vestito elegantemente come sempre, ma col manico che già penzola fuori dalla cerniera. Non vedi ancora i miei coglioni pelosi, ma compare il randello semiduro, impressionante, lungo 15 cm. Anche la larghezza ti stupisce, perché è un tubo consistente e ha delle grosse vene in rilievo molto virili. Questa visione ti eccita e ti senti già la tana bagnata. Io ne sento il forte odore; il mio grosso naso ha un olfatto molto sviluppato, ecco perché ho la passione delle flatulenze. Sono in ginocchio su un tappeto e ti faccio avvicinare, tu ti muovi maestosa e ti fermi porgendomi la pelosa proprio davanti al naso. Ti spiego che amo fare un uso particolare del mio naso; cioè infilarlo nella fregna per aspirarne tutti gli odori più forti e poi esigo che la troia si muova sulla mia faccia usando il mio naso come fosse un cazzo, ossia scopandoselo in profondità. Questo mi eccita moltissimo; sentire le narici piene di odore di piscio e di figa colante, quasi a soffocare, in attesa di ricevere la broda appiccicosa della vacca che mi cavalca il viso senza ritegno. Ordino quindi di farti pisciare in una bacinella e, ancora gocciolante, vieni a farti pulire quelle dense gocce da me, con la mia lingua, anch’essa lunga, grossa e rasposa. La mia specialità è infilarla a fondo, rotearla, sbatterla. Sentire una figa calda godere con la mia lingua e il mio naso è la cosa che mi infoia di più e mi fa sentire piu’ perverso. Tu esegui quello che ti dico, mi monti in faccia, sostenuta da un attrezzo al quale puoi appoggiare le braccia, e inizi a fottermi la lingua e il nasone. Io mi sento schiacciato ma inizio a godere e mugolo come un vecchio caprone in calore. Ti muovi su e giù e ti sfreghi la pelosa e il clitoride come ti pare e piace, senza riguardi. Io inizio a gemere, faccio versi molto profondi, rauchi, da animale che gode. Sto godendo e mi prendo il cazzo in mano, sempre più venoso e duro, me lo meno piano, me lo scappello, mi sfioro la punta, solo per farmelo rizzare di più. E’ una mia vera passione quella di godere lentamente. La mia cappellona lucida è molto grossa e tu ci sbavi sopra.
Quando non resisto oltre, ti dico di sederti sulla tazza da cesso fetish, tutta nera, sistemata in un angolo, e mi metto subito sotto, mi faccio immobilizzare il viso in modo da avere i tuoi buchi a 2 cm di distanza. Figa e culo li voglio molto pelosi (il pelo trattiene gli aromi) e odorosi, perciò tu non ti lavi né depili da 3 mesi. Cominci a non potere più trattenere l’aria che il tuo intestino ha prodotto, e sapendo che aspetto solo questo momento mi dici: ‘porco, mi scappa la cacca, mi sento scoppiare, sento lo stimolo a defecare…oh!’ io allora mi preparo, ti dico ‘dai bella vacca, lo so che hai voglia di aprire il culo e smerdarmi, io ho già la bocca aperta, non devi vergognarti. Ma aspetta, prima ti lavoro ben bene.’ Infatti ottengo maggiore godimento se stimolo io le scoregge con la lingua nel buco del culo, allora spingo il muso tra le tue chiappe, tu ti accomodi meglio, aprendole con le mani e inarcando il culo verso di me per offrirmi la caverna puzzolente. Io inizio a dardeggiare la lingua nel foro peloso, spingendo, sbavando e grugnendo come un porco dalla libidine che mi fa uscire di senno. Ad un certo punto capisco che non ce la fai più, sento una pressione e ti incito a liberare l’aria: ‘su, bagascia, scoreggiami sulla lingua! Dai che la prendo tutta, la inalo, mi riempio i polmoni con la tua fetida aria porca, si daiii…’. Tu a questo punto molli una flatulenza prima timida, alla quale poi seguono veri tuoni accompagnati da odori così nauseabondi che per poco non svengo sopraffatto da quel godimento perverso. Il clistere sadico ti ha provocato dei grumi di diarrea, che lasci colare sulla mia lingua matura e avida. Comincio a perdere la ragione e bestemmio. Intanto il mio tarello si è rizzato completamente e ha raggiunto quasi i 20 cm di lunghezza e turgore virile. Tu lo vedi, guardi la cappellona violacea, avresti voglia di piantartelo in figa e cavalcarlo con secchi colpi di fianchi ma prima devi soddisfare il porco che ti sta ravanando, svuotarti le viscere sul suo viso.
‘Mh… che troia, che puzza… mi ammazzi con questi peti, avanti così scrofa, avanti ti dico!!’ Senti che sto diventando una furia, ma sono sottomesso al tuo culo e posso solo sperare che le tue lunghe scariche non finiscano mai. Dopo avermi sparato tutto quello che hai nel culo, con residui di urina e merda, il fido aiutante ti fa sistemare sul tappeto e mi libera dalla terribile e adorata condizione di cesso umano.
Ora vedi come sono diventato, tutto imbufalito dall’arrapamento, rosso dalla foia, pieno di voglia di montare e schizzare sborra (ne produco sempre parecchia e molto consistente). Anche tu, dopo essere stata lappata e ciucciata in tutti i posti, vuoi una monta vera, la tua figa in fiamme la esige. Ti chiedo se prima lo vuoi pigliare in bocca. Tu non sai nemmeno se ti ci entra, ma vuoi provare. Anche il mio manganello non è pulito e sa dell’ultima pisciata e di sudore, ma tu tiri fuori la lingua e te lo lappi come una troia in calore. Non ti lamenti del suo odore, anzi quel tanfo di vecchio caprone ti eccita. Lo pompi per un po’, finché ti ci sta in gola, e senti i versi animali che non posso trattenere. Poi ti dico ‘dai che ti monto, adesso devi proprio prendertelo in figa ‘sto palo, e nel tuo buco scoreggioso.’ Ti caccio ancora una volta il naso fra i peli per annusartela, te la slinguo con forza, poi appoggio il capellone. Mi fermo un attimo e ti dico ‘lo vuoi proprio questo manico da toro, troia?’ tu rispondi con un verso da scrofa, allora te lo pianto tutto in un colpo facendoti urlare. Alla mia età purtroppo non riesco a fottere troppo a lungo, la foia mi fa delirare. Qualche stantuffo selvaggio e sento che la sborra sta per salire lungo le vene del mazzo, te lo dico: ‘guarda troia che ti sto per riempire, preparati al mio spruzzo.’ Tu non vuoi perderti lo spettacolo e mi ordini di sfilarti il palo. Preferisci vederlo davanti ai tuoi occhi vogliosi, teso, eretto, violaceo, che spasima per la necessità di sparare tutta la sua sborra fuori dai coglioni maturi, pelosi, sodi da toro alla monta. Io mi trattengo, mi tendo il manico per fartelo vedere tutto, per dartelo in faccia. Tu lo lecchi piano, mi dici di non toccarmelo, vuoi che io venga lentamente, perché sai che così godo meglio. ‘Leccuzza, troia, dai, lappa la punta, vai nel buchetto, dai, fregna scorreggiona, mi fai scoppiare, esplodooo, merda, schizzoooo’. E cinque fiotti potentissimi e densi sparano nella stanza, tanto copiosi e lontani che quasi ti prende il ribrezzo. Subito senti un forte odore acre di sperma maturo. Ma questo ti arrapa, ti fa venire voglia di farmi bere la tua essenza appiccicosa, quella che ti cola dalla tana quando vieni.
Ma tu non sai che dopo avere goduto io, la mia perversione prevede proprio di bere la figa che gode a sua volta, perciò mi sistemo di nuovo sotto di te, tu ti accovacci come per pisciare in terra, ma invece hai sotto la mia faccia, con la lingua già tutta fuori, protesa come un bigolo eretto verso il solco per lappare come un cane, e il naso pronto ad essere nuovamente usato come cazzo, stavolta fino all’estrema conseguenza. Sei infoiatissima, quello che hai fatto e visto finora ti hanno portato ad essere vacca, così monti con forza, ci dai dentro con energia selvaggia. Esigi di venire usando il mio viso rugoso per godere, e lo fai. Sfreghi, spingi, ti agiti senza riguardo, non ti preoccupi di farmi male o di togliermi il respiro, tanto io sotto continuo a incitarti, premendo le mani sulle tue chiappe, grugnendo di goduria: ‘dai vacca fammi brucare sta pelosa, puzzosa e lurida buca, daiii ohh...’. Tu gridi cose oscene e sconce, mi soffochi col tuo culone sudato e mi inondi di broda, che odora di piscio e peti ai fagioli. ‘Mmhhhh tieni vecchio porcone pervertito, succhia la figa, prenditi i miei colpi brutto schifoso!’
Appena ti rialzi dopo avere goduto su di me, il mio aiutante ti fa risistemare e ti riaccompagna a casa.
Ora sai che questo è il mio modo di godere ed è una delle mie perversioni preferite. Mi concederai il tuo bel corpo per realizzare tutto questo con te?
Roberto
39
4
19 years ago
admin, 75
online -
Mia cugina (prima volta)
Avevo 16 anni e forse mi sono tenuto in media.
Non che avessi particolari doti di corteggiatore o che fossi
particolarmente affascinante: ero un ragazzino timido ed insicuro che
trovava sfogo ai suoi primi sconvolgimenti ormonali solo con la
masturbazione e con una fervida fantasia, alimentata dalle riviste
porno scovate nei cassetti di mio padre e dai giornaletti di seconda o
terza mano passati tra gli amici. Ebbi solo i favori del caso ed una
cugina di un anno più grande che aveva già avuto qualche esperienza.
Era l’estate del 1982, in televisione davano gli Europei di atletica
leggera, quelli dove Alberto Cova vinse la medaglia d’oro nei 10.000 e
c’era mio zio al piano di sopra incollato alla televisione ad urlare il suo
tifo per l’atleta italiano. Io ero al piano di sotto, sdraiato su un lettino
con la mia cuginetta quindicenne (della quale peraltro ero
segretamente innamorato, ma oggi posso dire che era una semplice
infatuazione per le sue tette). Stavamo scherzando fra di noi, in
costume da mare, così come si fa da ragazzini: un pizzicotto, una
spintarella, la lotta, quando all’improvviso il sorriso si è spento ed il
braccio intorno al collo indugiava e scopriva un significato diverso. Il
suo improvviso silenzio mi incoraggiò a superare il timore di un rifiuto e
provai ad accarezzarle un ginocchio, poi la gamba per saltare
direttamente alla pancia, che era piatta e sensualissima. Lei rimase
sdraiata ed immobile, mentre il mio coso ormai faticava a restare nel
costume e quasi me ne vergognavo, ma lei non poteva accorgersene
perché aveva gli occhi chiusi. Il mio obiettivo erano le sue tette:
bellissime, sognate tante volte. Non avrei pensato mai che si potesse
andare oltre, le scene degli amplessi sulle riviste porno erano per me
come qualcosa che non fosse possibile in realtà, ma confinato alla
fantasia. Lei restava immobile e mi permise di raggiungere l’obiettivo
delle sue tette, io ero felice di potergliele toccare ed ora mi dibattevo
nel dubbio su cosa fare: dovevo baciargliele, continuare ad
accarezzargliele all’infinito o che altro? Forse lei capì che non mi sarei
mai spinto più in là a causa della mia goffaggine e della mia
inesperienza, perché mi sollevò dalle mie angosce aprendo gli occhi e
dicendomi: “ma tu che CAZZO vuoi?” pronunciando la parola “CAZZO”
con la stessa naturalezza con cui avrebbe detto la parola “COSA”, e
l’intera frase con una dolcezza ed una sensualità che fecero cedere
l’elastico del costume sotto l’ultima spinta del mio attrezzo e fu quella
la mia risposta alla sua domanda, insieme al mio sguardo che si
abbassava su di lui come se non mi appartenesse. Anche il suo
sguardo seguì il mio e si fermò sul mio membro durissimo, lo seguì la
sua mano che cominciò ad esplorarlo, a toccarlo, a sentirne la
consistenza, infine ad accarezzarlo in una sega dolcissima, mentre io
trovai il coraggio di abbassarmi il costume alle ginocchia liberando le
palle. A quel movimento lei smise di accarezzarmelo e mi prese lo
scroto nella mano, lo strinse dolcemente avendo cura di comprenderlo
tutto nel palmo e tra le dita e continuò a tenerlo così e mi disse: “ora
sei nelle mie mani”. Sono sempre stato convinto che quella frase
fosse rivolta a me, ma ora mi viene il dubbio che la mistress in erba si
rivolgesse direttamente al mio coso, perché in effetti lo diceva mentre
lo scrutava da vicino da tutte le angolazioni. Io ero in una dimensione
non definibile e sentivo da lontano la voce di mio zio che mi avvisava
che stava per iniziare la gara dei diecimila di Alberto Cova e dovevo
fare uno sforzo immane per rispondere. Ad un certo punto la mia
cuginetta, che doveva avere una certa propensione per il cazzo, con
un movimento così rapido che non mi diede il tempo di realizzare
subito quello che stava succedendo, lo prese interamente in bocca
fino alla radice. Io mi sentii avvolgere da un calore nuovo, mi stavo
fondendo tutto in una materia inconsistente, in una sensazione che
non ho più riprovato con quella intensità. Non potevo assolutamente
controllare il mio corpo e lo sperma eruttò senza che potessi far niente
per frenarlo. Lei ricevette il primo schizzo in gola, poi si allontanò con
una espressione quasi di disgusto, ma non lasciò le palle ed io
continuai a venire sporcandomi tutto mentre lei si asciugava la bocca
con le mani. Quando ebbi finito lei mi disse: “sei come Superman!”
facendo evidentemente riferimento alla mia velocità piuttosto che al
mio vigore, ed io mi vergognai come non mi era mai successo e senza
dire una parola andai in bagno a pulirmi mentre lei bevve un sorso
d’acqua. Tornai a letto non sapendo cosa fare e mi resi conto che la
mia erezione non aveva perso niente della sua potenza: avrei voluto
ripetere subito quell’esperienza, ma la mia timidezza era ora
ingigantita dalla vergogna. Questa non era dovuta alla mia
eiaculazione precoce perché a 14 anni non si conosce nemmeno il
significato di questa sindrome, bensì dalla consapevolezza che non
ero stato all’altezza di mia cugina e che le avevo dimostrato di non
essere altro che un ragazzino inesperto, mentre lei mi era sembrata
una dea del sesso. La mia situazione psicologica cambiò radicalmente
quando lei tornò dalla cucina dicendomi scherzosamente di spostarmi
e di fargli posto:” Dai, fatti più in là! Cos’è? Non mi vuoi più vicino a
te?”. Quelle parole, quella implicita richiesta di un permesso, in quel
momento preciso dove la mia autostima era ai minimi storici, mi
infusero coraggio. La guardai negli occhi e le risposi semplicemente:
” Ti sbagli! Anzi!”, indicando con lo sguardo il mio coso più vispo che
mai (ma la cosa non le era sfuggita di sicuro). Lei mi disse che le era
piaciuto moltissimo, che la mia velocità per lei era proporzionale al mio
desiderio di averla e questo la faceva sentire importante. Quelle
parole mi aprirono un universo nuovo e sconosciuto: quella dea al mio
fianco era una ragazzina come me, magari con qualche pompino alle
spalle, ma con il suo carico di dubbi e insicurezze.
Acquisii il coraggio di un leone, tornai ad accarezzargli la pancia e poi
di nuovo le tette e le dissi che la desideravo ancora e lei da bambina
diligente si chinò di nuovo ad imboccare il cazzo. Lo succhiava
andando su e giù, ed io nel contempo le accarezzavo la testa
accompagnando il suo movimento. Mi piaceva anche prenderle le
orecchie con le mani e guidarla accompagnando i movimenti con i
fianchi. Di tanto in tanto lo ingoiava fino alla radice ed io mi inarcavo
cercando di spingerlo ancora più in fondo, quasi a toglierle il respiro,
fino a quando non doveva mollare la presa per respirare ed allora
cominciava a leccarlo così come si farebbe con un gelato. E’ andata
avanti così per qualche minuto che mi è sembrato un’eternità, in
un’estasi di godimento che a quei tempi forse non riuscivo nemmeno
ad apprezzare appieno, fino al momento in cui sentii montare l’onda
dell’orgasmo. “Attenta! Spostati!”, le dissi. “MMMHH….MMMHHH” mi
rispose continuando l’opera e succhiando più forte. Me ne venni nella
sua bocca, sussultando e ansimando. Questa volta ingoiò tutto fino
all’ultima goccia, anzi continuò a succhiarmelo e mi leccò la cappella
fino al punto in cui ogni volta che la punta della sua lingua me la
sfiorava, sussultavo forte come se mi toccasse direttamente su un
nervo scoperto. A quel punto continuò a lavorare solo sull’asta e sulle
palle finchè non lo liberò così lindo e pinto che non ebbi nemmeno
bisogno di lavarmelo. Sembrò calare un silenzio imbarazzato, nessuno
dei due osava proferire parola, fino a quando mio zio dal piano
superiore non mi chiamò a voce alta:”VIENI A VEDERE, COVA STA
VINCENDO…COVA! COVA! COVA! VIENI FAI PRESTO!!!”. “Sono già
venuto, zio!” dissi sottovoce a mia cugina, e scoppiammo a ridere.
Diventai da allora un tifoso di Alberto Cova.
26
3
19 years ago
etabeta34, 43
Last visit: 7 years ago -
Seconda lettera da una mia schiava
Ecco Padrone assolvo il mio compito narrando il racconto del nostro ultimo
incontro. Ero a casa, da sola. Tu suoni alla porta ed entri senza un saluto, mi
prendi per i capelli e mi trascini al divano. Ti siedi comodo e mi fai
inginocchiare, poi accendi la tv. Mi ordini di spogliarti ed eseguo, mentre tu
guardi con indifferenza la tv e senza degnarmi di uno sguardo. Ti tolgo le
scarpe, le calze, i pantaloni, tutto. Alla fine, quando sei nudo, mi prendi i
capelli e mi spingi la testa verso il tuo pene. Ad un millimetro mi fermi: “Apri
bene la bocca, e ingoialo tutto. Non deludermi.” Io annuisco e ubbidisco. Poi mi
spingi giù la testa e m’infili tutto il pene in bocca. Arrivo con le labbra al
tuo pube e mi fermi così immobile. Mi tieni con la testa schiacciata così,
respiro a fatica e con il con il naso, e tu guardi tranquillamente la tv, cambi
canale e dopo un bel po’, inizi a muovermi svogliatamente la testa su e giù,
sempre tirandomela su dai capelli e giù spingendo con forza. Io assecondo i
tuoi movimenti, cerco di succhiarlo tutto, di ingoiarlo tutto in bocca, ma
nonostante questo, sento sempre la mano che mi spinge giù la testa, la sento
forte che mi comanda. Io sono messa di traverso e l’altra tua mano libera
inizia ad accarezzarmi le natiche. “Spogliati.” Mi ordini. Allora, lo faccio,
sempre mentre tu guardi la tv e quando sono nuda ritorno ad accovacciarmi
di traverso sul divano e a prendertelo in bocca. Tu mi fermi per i capelli
e mi dici: “Ora lo devi succhiare velocemente, capito?” Io annuisco e tu
sorridi, pregustando il fatto che probabilmente non ho capito bene cosa
intendi. Allora mi molli ed inizio ad andare su e giù abbastanza veloce. Dopo
poco mi fermi la testa e mi tiri una violentissima sculacciata con l’altra
mano. “Era veloce questo? Se vado ad un angolo di una strada, trovo una che
lo fa meglio.” Aggiuni per umiliarmi. Io divento rossa. Tu aggiungi che ogni
volta che sarò troppo lenta, mi sculaccerai. Allora riprendo con foga a
succhiarti, ma ovviamente non sono mai troppo veloce per i tuoi gusti, o
non riesco a ingoiarlo abbastanza a fondo, e tu ti spazientisci e mi
sculacci con foga, urlandomi di farlo meglio, che sono un disastro, che non
valgo niente. Per farmi vedere mi prendi la testa e con forza me la muovi su e
giù, poi con una mano la spingi in basso facendomi ingoiare tutto il tuo
pene e con l’altra mi dai un’altra scarica di sculacciate chiedendomi poi
se ho capito come lo devo succhiare. Io provo a seguire i tuoi ordini facendo
del mio meglio, ma dopo un po’ mi sposti dicendo che non sono capace. Mi
ordini di inginocchiarmi ai tuoi piedi, fra le tue gambe e di leccarti i
testicoli guardandoti. Mentre lo faccio prendi il tuo telefonino e con mia
grande sorpresa fai una telefonata. E’ un tuo amico con cui chiacchieri
amabilmente. Ad un certo punto, gli chiedi scusa, mi prendi la testa e me lo
infili in bocca. ”Così!” Mi dici e poi riprendi la conversazione. Ogni tanto
ripeti la stessa cosa interrompendo la conversazione. “Di più…” Ad un certo
punto il tuo amico ti chiede cosa stai facendo. Tu mi guardi e gli rispondi: “Me
lo sto facendo succhiare dalla mia schiava.” Io divento bianca, pallida. Tu ti
metti a ridere e gli dici che dovrebbe provarmi anche lui. Io mi blocco, ho il
cuore a mille, mai nessuno mi aveva trattato così. Tu metti giù la telefonata, e
sempre in quella posizione mi obblighi ad aprire la bocca. Ti masturbi con me ai
tuoi piedi e quando senti lo sperma che sta per venire fuori, mi metti una mano
sulla testa, mi prendi forte i capelli e lo spari, senza infilarmelo, dentro la
bocca, godendoti la scena. Dopo i primi schizzi me lo infili in bocca e mi
ordini di pulirlo. Subito dopo ti alzi scostandomi con un gesto d’insofferenza
prendi la mia camicetta, ti pulisci con essa e la butti per terra. Ti vesti
senza dire una parola e te ne vai. Padrone, ricordando quei magnifici momenti
sono andata in bagno a toccarmi e il mio orgasmo è stato intensissimo. Aspetto
impaziente e devota una tua visita.
Sono la tua schiava.
20
0
19 years ago
master1sergio164352, 55
Last visit: 1 year ago -
La vicina di casa
Abito in un paese della provincia quindi è facile uscire e trovarsi nella campagna fra gli orti e i campi.
Da un paio di anni mi è venuta la passione per la corsa e quindi faccio regolarmente degli “allenamenti” quasi tutti i giorni.
Devo fare una premessa io non sono nato in questo paese ma mi ci sono trasferito un decina di anni fa, e con gioia notai che nel mio palazzo abitavano
due sorella un po’ più piccole di me.
La maggiore è veramente splendida, due belle gambe la vita stretta ,il seno non grosso ma ben dritto e una faccia da porca. Inoltre cura molto il suo abbigliamento
e veste sempre molto sensuale,pantaloni aderenti,
gonne corte,camicette generosamente slacciate…
peccato che non mi filasse proprio.
La sorella era molto diversa , grassoccia, goffa nei movimenti ed in più si tralasciava nel vestirsi insomma la classica tipa insignificante
…..e credo sia sempre stata attratta da me.
Adesso, a distanza di dieci anni, le cose sono un po’ cambiate, la sorella maggiore è ancora più bella e, dopo sposata, si è trasferita,
e la minore , anch’essa sposata, è decisamente migliorata.
Ha fatto la dieta, ha cambiato pettinatura, ha cambiato modo di vestire ed è diventata molto più spigliata,
devo dire che adesso non è bella , ma fa la sua figura.
Allora dicevo della mia passione per la corsa, quasi tutte le volte che partivo da casa , Viola, il nome lo invento, era sempre li
a scambiare due parole e a fare battutine sulla mia passione e a dire che anche lei voleva andare in palestra per curare il fisico.
Una sera gli ho detto: PERCHE INVECE DI ANDARE IN PALESTRA NON VIENI A CORRERE CON ME?
Lei mi ha risposto che le sarebbe piaciuto ma che non voleva abbassare troppo il ritmo della mia corsa
in quanto lei non era allenata. FIGURATI PER ME NON CI SONO PROBLEMI, gli ho detto e sono partito.
Dopo una settimana me la vedo arrivare in tenuta ginnica e mi dice; ANDIAMO?
Aveva un pantacollant attillatissimo e una condotta corta che le copriva a stento il seno,sicuramente una quarta, sono rimasto
per un attimo senza fiato e quando mi sono ripreso siamo partiti.
Correre con accanto due poppe fantastiche che ti ballano sotto gli occhi e un culo fasciato in un pantacollant,
dove oltretutto non si vedeva il segno dello slip, non era facile e non riuscivo a nascondere la mia
eccitazione che sicuramente anche lei aveva notato.
Così è andato il primo giorno e anche gli altri seguenti con sempre lei che si divertiva a stuzzicarmi ed io
che quando arrivavo sotto la doccia non potevo fare altro che farmi una ricca sega.
Una sera mi sembrava che lei fosse ancora più vispa infatti avevamo iniziato a parlare delle prestazioni sessuali dei nostri patner quando
ad un certo punto , mentre percorrevamo un sentiero nel bosco, ho fatto finta di cadere e sono rimasto in terra dolorante.
Quando lei è arrivata le ho detto che mi faceva male una un ginocchio e lei ha iniziato a massaggiami, era accosciata davanti a me
a non più di trenta centimetri dal mio cazzo che stava scoppiando, era come in trance non riusciva
a togliere lo sguardo e con la mano ha iniziato a risalire la mia coscia fino a che non ha più resistito
ed ha messo la sua mano sul mio cazzo correndo lungo l’asta.
Senza dire una parola ho spostato i pantaloncini da una parte e l’ho tirato fuori, lei mi ha guardato per negli occhi e poi se lo è cacciato in bocca ,
non avrei mai immaginato che fosse stata una così abile pompinara .
E’ andata avanti per alcuni minuti aumentava il ritmo e poi da vera esperta rallentava quando
sentiva che stavo per venire, ma ad un certo punto non c’e l’ho fatta più e dopo avergli messo le mani dietro la testa ho iniziato
a scoparla in bocca fino a che non l’ho riempita e lei da vera maestra ha bevuto tutto fino all’ultima goccia.
Dopo quella volta ne sono succedute ancora ma tutti e due avevamo voglia di scopare ma non potevamo
farlo nel bosco ed è stato per puro caso che sono venuto a sapere che uno di quei capanni
vicino agli orti, che vedevo quando correvo, era di un mio amico e che lo aveva attrezzato
per i suoi incontri con la cognata.
L’occasione era propizia ho convinto il mio amico a lasciare le chiavi del capanno sotto lo zerbino confidando su la sua riservatezza.
La sera successiva , mentre correvamo, ho detto a Viola di seguirmi e mentre andavamo già mi immaginavo cosa avremmo fatto.
Quando siamo arrivati ho preso le chiavi del capanno e le ho chiesto se voleva entrare, non mi ha risposto
ma mi ha spinto dentro ed ha iniziato a spogliarsi.
E’ rimasta in perizoma ed io ho inziato a leccargli i capezzoli e con una mano l’ho toccata ed ho sentito che era fradicia di umori.
Voleva farmi un pompino ma io le ho detto che dovevo sdebitarmi di quello che aveva fatto fino ad allora.
L’ho fatta mettere in ginocchio sul letto ed ho incominciato a leccarla da dietro , era bagnatissima e
aveva dei sussulti quando passavo dalla fica al culo e con la lingua quasi la penetravo.
Lei si stava toccando e mi ha detto con voce roca: SCOPAMI TI PREGO.
E’ stato stupendo metterglielo dentro aveva una fica che sembrava un lago e quando
l’ho infilata a iniziato a muoversi avanti e indietro scopandosi da sola gridando come una matta.
Ha voluto cambiare posizione e dopo avermi fatto sdraiare mi ha cavalcato facendomi succhiare i suoi grandi seni,
è venuta poco dopo ed ha voluto finire con un pompino con l’ingoio come solo lei sa fare.
Credo che il mio amico dovrà darmi una copia delle chiavi perché le scopate con Viola non finiranno certamente qui……….alla prossima
33
4
19 years ago
cpfirenze05,
44/44
Last visit: 16 years ago
-
Abbiamo ricominciato!!!
Dopo anni che non ci sentivamo , la mia ex mi ha rintracciato al telefono e dopo qualche parola di convenevoli (Ciao come stai? indovina chi sono? cosa che avevo già indovinato dalla prima parola emozione condivisa dal mio cazzo che era già eretto....) Paola (nome inventato) mi dice : sai arrivata a 54 anni ho deciso di fare la troia e , perciò, appena ci vediamo scopiamo da indemoniati (se ce la fai ancora...). Dopo un' ora ero già davanti ad un motel e la aspettavo col cazzo sempre più duro. Dopo pochi minuti arriva Paola , era 35/40 chili di più dell' ultima volta che l'avevo vista , grosse tette, alta (anzi bassa) come al solito. Ci salutiamo e stiamo per entrare nel moel ma lei mi dice : Aspettiamo un'altra coppia. Sai ho pensato che mi hai piantato perchè non volevo pertecipare a tutte le orge che volevi tu per cui mi sembrato carino organizzartene una!!!!
Incuriosito chiedo chi sono i suoi amici e la risposta mi stupisce ancora di più; infatti mi dice che non li conosce se non tramite internet!!!
Arriva l'altra coppia , breve presentazione, lui è atletico quasi palestrato, lei più vecchia di noi con aria da pia donna, entriamo ed appena in camera la ei dell'altra coppia si alza la maglia e mi mette una tetta in bocca. Paola si fa spogliare da lui e , stesa sul letto a gambe aperte sta facendo un pompino al palestrato ...subito l' altra si getta sulla fica di P. e comincia a succhiare da indemoniata , io alla vista dello spettacolo mi infilo un preservativo e chiavo la vecchietta alla pecorina. 45 secondi dopo veniamo tutti quattro!!!!n.b. Dalle presentazioni sono passati 5/6 minuti!.
Continuiamo così per altre 2/3 ore, poi ci salutiamo. Paola mi dà un passaggio , rievochiamo i tempi ormai remoti in cui potevamo solo fare un orgia al mese perchè P. voleva che il mio cazzo fosse solo suo (che palle ste donne). Prima di scendere le chiedo : Cosa avresti fatto se non fossi venuto all'appuntamento? La sua risposta è stata : Nulla, mi sarei scopata comunque quei 2!
26
0
19 years ago
fantasiapig,
60
Last visit: 16 years ago
-
Lettera integrale da una mia schiava
Eccomi Padrone.
Sono al centro della stanza, nuda ed immobile sotto la luce,
tu sei seduto ed io attendo i tuoi ordini. Indosso il
collare ed il bavaglio, ormai da molto tempo, ti ho servito
tutta la cena indossandolo, la saliva cola ormai copiosa, ma
tu, come sempre non hai fretta. Mi lascia li ad attendere
ancora un po’ poi mi ordini di portarti il foulard con cui
mi bendi gli occhi. Mi ordini d’inginocchiarmi e di venire
fino a te che nel frattempo ti sei riseduto sul divano. Mi
ammanetti le mani dietro la schiena e poi l 'attesa
ricomincia. Non ti sento e non ti vedo, cerco di rimanere
immobile, di non commettere il minimo errore. Ad un certo
punto la tua mano sulla bocca mi spalma la saliva sul viso e
sento la tua voce commentare "si, finalmente sei pronta
schiava". Allora mi togli il bavaglio, ordinandomi di non
richiudere neppure per un attimo la bocca, uno strattone
all'anello del collare mi fa abbassare la testa per
accogliere d'un solo colpo tutto il tuo cazzo. E mentre
sento con la bocca i peli del tuo pube, ascolto i tuoi
ordini: voglio sentire il tuo sforzo crescere schiava,
voglio che ti ricordi di succhiare per bene mentre sali e
che tieni la bocca spalancata mentre scendi, la tua bocca
deve essere come una ventosa mentre ti muovi su e giù lungo
il mio cazzo; voglio sentire ogni sforzo ed ogni conato, e
voglio che tu lo trattenga fino a quando deciderò che puoi
liberarti. Hai capito schiava? Mugolo un si Padrone, ma tu
rialzi alla mia testa, mi fai tornare in mezzo alla stanza e
mi ordini di ripetere bene le istruzioni ricevute parola per
parola. "Ti farò sentire il mio sforzo Padrone, succhierò il
tuo cazzo e la mia bocca sarà come una ventosa mentre mi
muoverò su e giù, ti farò sentire ogni mio sforzo ed ogni
mio conato, ma non mi libererò se non me lo concederai.
"Bene schiava, immagino che la tua fica si sia bagnata ben
bene al pensiero di succhiare il cazzo del tuo Padrone è
così schiava? "SìPadrone". "Allora vieni qua a farmela
sentire." Restando in ginocchio mi avvicino a te e rimango
poi li ferma con le gambe ben allargate. Tu controlli
lungamente. Sembri soddisfatto e mi sollevi un seno con la
mano come valutassi della merce da acquistare. "I capezzoli
ti sembrano turgidi a dovere schiava?" Sento dalla tua voce
il disappunto per cui rispondo "Potrebbero esserlo di più
Padrone ti chiedo scusa." "Lo saranno tra poco schiava...
vedrai." Rispondi bruscamente e subito mi applichi due
mollette ai capezzoli. Poi afferri l'anello del collare e mi
ordini: "Giù!" Comincio a succhiare il tuo cazzo con tutta
la devozione di cui sono capace, e bado bene a tenere la
bocca spalancata e ad arrivare ogni volta sino in fondo,
completamente, fino a sentire il tuo cazzo sul fondo della
mia gola e ben presto i conati di vomito si fanno sentire.
Cerco di non rallentare perché non voglio deluderti,
continuo. Tu fferri la mia testa e la muovi per evitare che
io possa rallentare senza autorizzazione, incurante dei miei
sforzi e dei colpi di tosse che si fanno più frequenti. Ad
un certo punto mi consenti di piegarmi per un istante al
fianco sulla bacciella per lasciarmi andare, nel frattempo
stimoli ancora di più la tua eccitazione e subito ti
rimpadronisci della mia bocca. Continuo a muovermi su e giù
mentre tu con le mani strizzi le mollette per assicurarti
che io non rallenti; quando mi pare di non potermi più
trattenere la tua voce mi dice: "Sto per venire nella tua
bocca schiava! Non ingoiare nulla sino a che non te lo
permetterò! E subito sento il tuo fiotto denso e caldo che
m’invade la bocca con il suo sapore dolciastro a lungo.
Rimango immobile con il tuo seme in bocca mentre tu mi
guardi e, lentamente, uno per volta liberi i miei capezzoli
dalle mollette e poi con voce pacata mi dici: "Ora schiava
puoi ingoiare lo sperma del tuo Padrone." Mi chino con il
viso a terra, bacio i tuoi piedi ed ho il fiato per
ssurrarti: "Grazie Padrone."
Mi sono toccata Padrone pensando alle cose che ti ho scritto
ed immaginando davvero di farle al più presto e di farle
come tu desideri, il mio piacere è per te mio Padrone e il
tuo piacere è il mio dovere. La tua schiava devota.
22
0
19 years ago
master1sergio164352, 55
Last visit: 1 year ago -
La festa in spiaggia
Era una delle ultime sere d'estate...ed io avevo deciso di passarla al mare allo
stabilimento balneare dove avevamo passato l'estate io e mio marito.Era una bella sera estiva,
faceva ancora caldo e decisi di dire a mio marito della festa.Lo convinsi,saremmo stati lì per la serata:
Verso le 8 gli dissi di prepararsi perchè saremmo andati al mare a cena ed a festeggiare con gli amici conosciuti in spiaggia.
Lui si mise la solita maglietta della NIKE,bermuda e le scarpe da tennis...era pronto.Io invece mi preparai con cura.Volevo essere strafica...far girare la testa
a tutti ed essere al centro dell'attenzione.Con mio marito le cose non andavano poi molto bene
mi trascurava...preso dal lavoro e dalle 1000 cazzate che lo interessavano...calcio...pesca...caccia...
una moglie bella e calda forse non la meritava...ed io ero sia l'una che l'altra cosa...Quella sera poi ero particolamente eccitata
e sottili brividini mi partivano dalla schiena...piccole scariche di voglia mi scendevano sul monte
di venere...segno che ero davvero su di giri...
Ero stata a comperarmi un piccolo top bianco semitrasparente,dovevo solo decidere se indossare anche il reggiseno...
ed una mini di jeans davvero moooolto mini...mi copriva a stento il sedere...Un perizoma
minuscolo mi copriva la fica e spariva tra lo spacco del sedere...ero davvero sexy...Inoltre fin da quando ero
ragazza tutti mi avevano sempre fatto notare che avevo un gran bel culetto...a mandolino...sporgente e terribilmente sexy...
guardandomi allo specchio mi compiacevo..era vero..avevo un gran bel sedere...forse una delle mie parti + sexy....
Infine spogliandomi e restando in perizoma mi accorsi che forse avevo anche esagerato con l'abbigliamento sexy...sembravo
davvero una puttana da night club!
Completava l'opera un sandalo con tacco nero e lacci al polpaccio...con quella roba
addosso....capelli sciolti ed un trucco giusto...l'avrei fatto venir duro anche ad un morto!Infatti la nomea che mi ero sempre fatta
era quella di una splendida signora che sapeva fare drizzare di brutto i cazzi al suo passaggio!!
Mi feci un bagno...lavai i capelli...li asciugai...mi profumai la pelle con un olio al
sandalo...e mi misi gli abiti...Mi truccai con cura,decisi per non mettere il reggiseno....volevo vedessero che bel paio di tette avevo...
alla fine ero pronta...Mi guardai allo specchio...mamma
mia...ero davvero una gran fica!!!La serata sarebbe stata mia...e molti sarebbero stati quelli che si sarebbero fatti
venire l'acquolina in bocca guardandomi....Adoro far eccitare con lo sguardo e con l'abbigliamento un uomo...
saperlo a cazzo duro per me mi eccita in un modo terribile!!Mio marito mi guardò con la solita noncuranza...per poi
dirmi...il solito:"si stai bene...jessyca...sei carina..."
La solita frase da scemo....sempre la stessa...mai un complimento...mai una parola dolce...era
davvero un povero scemo...
Arrivammo al bagno...le luci erano accese...la musica alta...ed un profumo di pizza e di pesce
arrosto ci avvertì che la cena era già cominciata.
Scesi dall'auto e mi diressi ai tavoli...gli amici ci aspettavano e iniziai a salutarli.
Un coro di elogi mi colse di sopresa...non credevo di aver fatto così colpo..tutti mi
guardavano con ammirazione...e le mogli di alcuni con un pò d'invidia per come i mariti mi squadravano dalla
testa ai piedi.
Salutai tutti...mentre mio marito aveva posteggiato...poco dopo eravamo al tavolo con gli altri...e ordinammo la cena.
Uno degli amici mi guardava con voglia...lo vedevo..era un single incallito e non riusciva a staccare gli
occhi dal mio top...che mi copriva a malapena le tette,se mi muovevo troppo con le braccia i capezzoli mi spuntavano dalle
pieghe del top..e lui trasaliva ogni volta.
Lo guardai con un sorriso..dicendogli...:"aldo...così poi non digerisci...sai?Hihihi!!"...
Lui annuì e mi rispose che ero una megafica...molto meglio delle sciaquine che girottolavano per la disco quella sera.
Finii il 1° e dissi che dovevo andare alla toilette,il vino e la coca cola bevuta mi avvertivano che dovevo andare a far pipì.
Mi alzai e mi diressi verso il bagno che era dietro il ristorante.Mentre stavo andando incontrai il bagnino...un bel ragazzo che era
tutta l'estate che mi sbavava dietro...Mi fermò e mi disse apertamente che quella sera ero una cosa da sogno...e che avrebbe
fatto di tutto per potermi stare addosso un pò.Gli sorrisi dicendogli:"ma dai...chissà quante ne hai qui..." e lui per tutta risposta mi
mise un braccio intorno alla vita e con forza mi schioccò un bacio in bocca!Appoggiandosi a me mi preme con il pantaloncino da bagno sulla fica...
sento che ha una favolosa erezione....il cazzo duro mi preme sulla mini...mentre la sua lingua incontra la mia...una scossa
micidiale mi parte dalla fica...inizio a gemere ed una vampata di calore mi arriva sul viso...segno che la cosa mi piaceva e parecchio.
Mi riesco a staccare...lui mi guarda e mi dice:"quando ballano...ti vengo a cercare....sai?"
io ero ormai in calore...una voglia infinita mi prende...salendo dalla pancia fino al cervello...non riesco a resistere...e così gli rispondo:"ok...dopo..
ora finisco la cena...c'è mio marito...vediamoci dopo".....
ormai ero eccitata al max...quel ragazzo mi aveva colpito nel segno...avevo una voglia di cazzo micidiale e con lui me la sarei tolta
davvero!
Vado in bagno...e qui noto subito un'altro segno di come la cosa mi era piaciuta...avevo la fica fradicia d'umori...mamma mia...che voglia mi era presa...
quel bacio e quel contatto mi avevano acceso un desiderio tremendo.
Tornai al tavolo...e come se nulla fosse ripresi le solite conversazioni ed il resto della cena trascorse tra chiacchere e risate.
Il vino scorreva a caraffe...fresco...bianco e frizzante...in breve eravamo tutti allegri e mio marito aveva deciso per un torneo di briscola
con gli amici....ottimo..mi sarei potuta assentare senza dare nell'occhio...e lui nemmeno se ne sarebbe accorto.
La disco iniziò a salire di tono..in breve la pista era piena...ed in mezzo ad un bordello pazzesco...chi mi avrebbe vista?
Andai da lui e mentre era tutto preso dal torneo....gli dissi:"amore ballo un pò..ok?"
Lui annui e nemmeno si voltò a guardarmi...meglio...pensai io...gioca gioca...che io me la spasso a modo mio!
Dopo poco ecco il bagnino...che guardandomi mi fà un cenno di seguirlo.Io con noncuranza inizio ad allontanarmi...lui in breve si
dirige verso le cabine...un lungo corridoio di cabine che finisce nel buio...
Dopo poco si ferma in un angolo...da lì non ci avrebbe visto nessuno.Dopo pochi attimi arrivo...il cuore mi batte all'impazzata
mentre lo raggiungo!Un attimo e mi è addosso....mi bacia con foga...la sua bocca incollata alla mia...le sue mani mi frugano la mini...
e dopo pochi attimi sono già sotto la corta gonna di jeans...un secondo dopo è sul perizoma...non perde tempo il tipo...è eccitato come un cavallo!!
Mentre mi bacia scende un pò il mio top...le tette mi fuoriescono dal generoso scollo...mi inizia a leccare un capezzolo...io non capisco
+ nulla...sono su di giri da morire e la fica mi pulsa come non mai!
Si apre la camiciola...e mi mette davanti un petto liscio e muscoloso...mmhh....inizio a leccarlo con la punta della lingua mentre la sua mano è dentro il perizoma e mi stà
rovistando la fica....un :"mmhh...sei fradicia...puttana!!!" gli scappa mentre mi tocca tra le cosce...io mugolando gli rispondo di sì.
Inizio a scendere con la lingua...sono al pube...i primi peli mi avvertono che stò per arrivare al cazzo...ed io non chiedo di meglio!!
Leccandolo ho piegato le ginocchia....sono quasi in ginocchio mentre lui è appoggiato alla cabina...guardandolo gli appoggio le mani ai lati dei pantaloncini da mare...
e lentamente inzio a calarli....Dopo qualche attimo un cazzo da sogno mi esplode dai pantaloncini calati...lui guardandomi dall'alto in basso mi sventola
il suo cazzone eretto davanti al nasino....un cazzo strepitoso....una meraviglia...mentre io appoggio i pantaloncini ai suoi
piedi!!
Mi guarda e mi dice:"beh...credo che la cosa ti piaccia...o no?"
io sorridendo non riesco a staccare lo sguardo da quella magnifica asta...le palle sono gonfie...sode...e proporzionate al cazzone.
Mentre lo osservo gli rispondo:"dio ...hai un cazzo da sogno!!" e già pregusto che cosa mi farà con quella meraviglia....
Confesso che sono tremendamente troia.....quando mi fanno scatenare...e lui ci era riuscito in pieno!
Mi sorride e mi dice..."Forza troia....vediamo se sei una brava pompinara....vediamo di cosa sei capace....!"
Non aspettavo di meglio....lo guardo mentre ho la cappella ad 1 cm dalle labbra e gli rispondo..."ora vedrai....che razza di bocchinara sono....ti farò pentire
di avermi sfidata....sappilo!"
Ed inizio a leccargli le cosce...salgo....poche leccatine e sono alle palle....le lecco con voglia...lui inzia a sbuffare....salgo ancora...la punta della lingua percorre
l'asta....dura..venosa...eretta....con gli occhi guardo quel ragazzo in piedi.......che sorridendo mi dice di farlo godere...
Mi raccolgo i capelli con un elastichino che avevo al polso....ora si che sono pronta a fargli un pompino da sogno...
Legandomi i capelli faccio in modo che lui mi veda nel viso..senza ostacoli vedrà
perfettamente come gli tiro il pompino...voglio veda che gran pompinara sono..e come sono brava a farli!!!Vedrà che razza di puttana sono se mi ci metto....
Inizio a leccare la cappella...deliziandomi da come è gonfia e dura....mi passo diverse volte la lingua sulle labbra...sia per fargli vedere che voglia di cazzo ho...sia perchè
così facendo..quando andrò su e giù con la bocca su quel cazzo da sballo lui mi scorrerà bene in gola...mmhh...sono una pompinara da urlo...e se ne accorgerà anche lui!
Lecco con godimento l'asta...la base...salgo sù alla cappella...lasciando un abbondante filo di saliva lungo il mio leccare....
ora è insalivato bene...scorrerà perfettamente tra le mie labbra chiuse delicatamente a cerchietto su quel cazzone da favola....
Inizio un lento su e giù...mugolando per il godimento che provo...lentamente l'asta scompare nella mia bocca...arrivo fino alla base...il nasino mi scompare tra i ciuffi dei peli sopra l'asta...
poi risalgo verso la cappella...la mia lingua slingua il glande e poi ricomincio a scendere...lui sbuffando inzia a godere sempre di +...
Il top calato mostra le tette...che dolcemente ballano mentre io salgo e scendo su quel delizioso cazzone...i movimenti sono lenti...stò godendo molto e lui se ne accorto.
Infatti mi dice:"che troia sei...jessyca...stai godendo come una puttana a farmi questo pompino....sei davvero una grandissima zoccola...sai...ma quanto ti piace leccare un bel cazzo?"
Io mi fermo...e guardandolo dritto negli occhi gli rispondo:"si...stò godendo molto...hai un cazzo da sballo....e quando mi ritrovo un cazzone così...faccio un pompino da favola...
voglio farti impazzire e godermelo per bene....volevi vedere se ero una brava bocchinara???bè ora lo sai....mi piace da impazzire leccare un cazzo così...comunque a me pare che anche tu non scherzi...o no?"
E ricomincio il mio pompino...lecco l'asta....salgo sul glande...apro le labbra e inzio a farmi scendere quel cazzone da sogno in gola....una scossa
violenta alla fica mi fà capire che sono bagnatissima...un "Mmmmhh..." sommesso mi sfugge mentre la sua cappella mi arriva in gola....
Su e giù...aumento il ritmo...lui ormai ha un erezione superba...se continuo così sborrerà...penso...e voglio godermelo ancora a lungo!!
infine aprendo le labbra faccio uscire quello spettacolo di cazzo....inizio a leccargli le palle...sbollisco il suo orgasmo...lecco il pube...l'inguine....le cosce....sento che lui
si stà riprendendo.
Ora mi rimetto la cappella in bocca...succhio piano...infine metto le mie mani dietro i suoi glutei....le appoggio ed inizio a spingerlo verso la mia bocca....mimando come se
mi scopasse in bocca...Lui capisce..e lentamente inizia a fare su e giù muovendo il bacino...il cazzone mi scorre lubrificato dalla mia saliva tra le labbra....un movimento delizioso...
in pratica mi stò facendo scopare in bocca!!Inizio a godere...la fica...me la sento un lago....e lui gode molto a fottermi in bocca...
Su e giù...ogni tanto affonda il cazzone nella mia bocca...facendomi arrivare a toccare con la punta del mio nasino i peli
del pube sopra al cazzone....mi sento quasi soffocare quando spinge più a fondo...mi caccia la cappella in gola...mmhh....mi sento quasi violentare la gola da
quell'asta superba!
Affonda i colpi...mi stà fottendo in bocca stupendamente...le mie mani non spingono + i suoi glutei....è lui a condurre il gioco..e lo stà facendo meravigliosamente bene...ho un cazzone da sogno
piantato in gola...stà scopandomi divinamente in bocca...con affondi stupendi e ritirate fino a farmi arrivare la cappella tra le labbra mi stà facendo godere come una zoccola....sale......
poi rispinge giù facendomi scorrere l'asta tra le labbra....ariivo a sentire le sue palle sul mio viso...l'ho prso tutto in bocca fino alle palle...mi sento terribilmente troia...ma se solo si immaginasse come godo quando fà così!!
Poco dopo inizia ancora a sbuffare...è vicino...stà per sborrare deliziato dalle mie labbra e dalle slinguate della mia lingua sulla cappella e sull'asta...
non sò che fare...ancora pochi affondi e sborrerà....
Ci pensa lui...mi prende per le braccia...mi alza..apre la cabina dietro le sue spalle...e richiude la porta...siamo dentro...
La luce della luna entra dalla persiana in legno...lui non dice nulla...mi prende...mi gira a forza verso la porta chiusa...poi mi prende per un fianco con una mano...con l'altra mi abbassa a forza la schiena...pochi secondi e mi ritrovo piazzata splendidamente a pecorina...
Un attimo dopo mi alza la mini...scosta il perizoma e senza dire nulla appoggia la cappella alla mia fica...sono bagnatissima....entra in un attimo e senza fatica....
la mia fica non voleva altro....solo pochi attimi...pochi colpi decisi e mi penetra....l'asta mi impala la fica e dopo pochi attimi sento le sue palle sode e piene di sborra appoggiarsi alle
mie grandi labbra....dio...me l'ha messo tutto in fica in un attimo!!
Per forza..ero talmente dilatata...vogliosa e bagnata......un soffocato "OOOOHHHH...." mi esce dalla gola....mentre lui inizia a scoparmi con decisione!
Colpo su colpo mi fotte superbamente...mi sento così bene...ho la fica piena e sento le sue mani sui miei fianchi...mi serra in una
morsa stupenda...dandomi colpi decisi mi scopa divinamente...inizio a godere sul serio ora!!
Va avanti un pò....ogni tanto mi stringe le tette...poi si pianta sui piedi e ricomincia....1,2,3,4,5 colpi secchi....a sfondarmi....ogni colpo mi lascio sfuggire un lamento per come godo...
e lui dicendomi di stare zitta mi tappa la bocca con una mano!
Che monta deliziosa!!!godo come una pazza....sbattuta a pecorina mi godo quella monta in modo magnifico...le sue palle sbattono sulla mia fica...segno che l'ho preso davvero tutto in fica...
che gran troia sono...mio marito gioca a carte ed io mi stò facendo scopare come la peggiore troia...messa a pecorina come una puttana da strada...e fottuta divinamente in una cabina al mare dal bagnino!
Và avanti a lungo....mi fotte in modo splendido....godiamo come pazzi....io con un cazzone da sballo piantato nella fica fino alle palle...lui fottendosi una della +
belle fiche della spiaggia...Ancora colpi..ancora gemiti miei..ancora il godimento di una scopata a lungo voluta e davvero stupenda!
Ancora colpi...poi dopo un pò si ferma...esce dalla mia fica...un sospiro di piacere mi annuncia che era vicino a venire...ecco perchè è uscito!
Io resto a pecorina mentre lui mi abbassa la mini ai piedi...poi mi leva anche il perizoma...ma che vuol fare?
Dopo pochi secondi allunga una mano..prende dell'olio doposole che era sopra al mobiletto nella cabina e se lo mette sul cazzone...io continuo a non capire...
Infine sento la sua mano appogiarsi al mio buchetto del sedere...mi unge bene anche lì...entra con un dito e mi lubrifica il buchetto dentro...a quel punto capisco...
"ma che vuoi fare?Sei matto??" gli domando io....e lui con un sorriso scanzonato mi risponde:"jessyca è tutta la stagione che mi scodinzoli davanti con quei costumini da sballo...
è tutta la stagione che ti guardo questo tuo magnifico culo....in tanga sul mare sei uno schianto...non sai quante volte ho fantasticato di sbatterti a pecorina questo mio
cazzone tutto nel culo...ora sei qui..a pecorina...ti ho scopata stupendamente...ora voglio incularti...ora lo voglio...non puoi scapparmi...capisci?"
Si leva la camicia...si leva i pantaloncini da mare e resta nudo...alla luce della luna...è davvero un gran bel ragazzo!!Ha il cazzo duro...splendidamente eretto....sembra un paletto....magnificamente pronto...ho l'acquolina in bocca dalla voglia di sentirmelo tutto nel culetto...
Dopo aver detto così...con una mano mi apre il sederino...poi con l'altra mano impugna l'asta dura e perfettamente eretta...infine sento la sua cappella appoggiarsi al mio sederino....
sono a pecorina e stò per essere inculata per bene...mio dio...che voglia ne ho...le sue mani stringono ancora + forte i miei fianchi mentre con piccoli colpetti comincio a sentire il mio
buchetto dilatarsi...socchiudo gli occhi per il godimento....inculata senza ritegno...dentro una cabina al mare...come la peggiore delle puttanella da spiaggia!!
Poi...sento la sua cappella che inizia lentamente a dilatarmi il culetto...e mentre tutto questo accade...inzio a sentire un languore...un forte godimento...inizio ad avere un piccolo orgasmo dovuto a quella penetrazione....
Lui và avanti...e + si fà strada nel mio sederino quel magnifico cazzo...+ io inizio a gemere..a godere...la sensazione è ora sempre + forte...la fica è fradicia e inizio
a sentire colare gli umori del godimento che provo dalla mia fica sulle cosce!Allibita inzio a gemere ancora di +....poco dopo inizio a parlargli...dicendogli:"siiii....oohh.....siiii...mettimelo tutto....siiiii"
ed ancora:"inculami...siiii.....inculami amore....dai....sbattimelo tutto nel sederino...daiiii....siiii daiiii!!!!"
lui è eccitatissimo..le mie parole hanno avuto un effetto eccitante davvero micidiale...inzia a spingermelo tutto dentro....sento il
buchetto dilatarsi sempre di +...e sento il godimento aumentare di pari passo!!
Altri colpetti...l'asta mi entra decisamente nel sedere...mi sento piena....mi ha messo buona parte del suo delizioso cazzone nel culetto....
infine si ferma...sento le sue palle dure che si appoggiano alla mia fica...dio...l'ho preso tutto nel culetto....oohh dioooo....ora si che mi sento davvero piena...ho un
cazzone magnifico tutto nel culetto....non immaginavo di essere così tanto troia!!
Dopo essersi fermato un attimo inizia a muoversi....mi inzia ad inculare con dolcezza...colpetti dolci....mentre io girando la testa
lo guardo...è magnifico...teso...nudo davanti a me...le sue mani sui miei fianchi...il suo cazzone dentro il mio sederino...lo guardo e gli dico:"beh.....ora dai...fottimi...fammi
sentire di cosa sei capace!!Non sono 3 mesi che volevi incularmi...beh ora finalmente mi stai inculando...dai...fammi sentire quel tuo cazzone...spaccami il sederino...che aspetti??"
Talmente è forte il godimento in me che non ho + remore...ho lanciato una sfida...per poter così avere da lui il massimo...un volergli dimostrare quanto sia troia....
non lo sò...ma la cosa ha in breve un effetto eccezzionale!
Lui pianta i piedi....mi serra i fianchi e dopo pochi attimi inizia a darmi dei bei colpi...inizia a incularmi con passione e forza!
Colpo dopo colpo sento un godimento intenso...il culetto si è rilassato...il buchetto è ben dilatato...inizio a godere come mai mi era successo prima.Alcune fitte di dolore mi ricordano che forse ho esagerato...ho preso tutto nel culo un cazzo davvero super....mi stà spaccando il sederino ed i colpi un pò di dolore me lo danno...x forza...ero strettina se devo essere sincera...e sfidarlo e fare la troia non è stata forse una buona idea....ora ne pago le conseguenza...mi stà rompendo il culo di brutto!!!
L'olio doposole aveva fatto sì che il cazzo mi scivolasse dentro bene...sento le sue palle che sbattono sulla mia fica ad ogni colpo...lo stò prendendo tutto...
e lui se ne è accorto molto bene!
Infatti poco dopo mi dice:"che magnifica puttana sei jessyca....hai preso il mio cazzo tutto in culo...lo sai?Sei proprio una gran troia...e questo
culo che mi ha fatto penare tutta l'estate ora te lo voglio rompere per bene davvero!!"
Dopo di chè inzia a darmi colpi a raffica...smuovendomi tutta...le tette ballano avanti ed indietro mentre mi incula magnificamente!!!
Inizio a godere....sbattuta a pecorina in un modo magnifico vengo inculata in un modo delizioso...godo da morire e lui mi tappa la bocca con una mano...i miei gemiti sono troppo
chiari...e quindi li smorza con la mano tappandomi le labbra...Il dolore è sparito...sono dilatata al max...il buchetto è largo....ad ogni colpo un'onda di brividi mi scende dalla schiena alla fica....
Godo forte....una serie di "ooohh...siiiii....ahhhhhh..." mi escono dalla gola...mentre lui và avanti colpo dopo colpo...
Un orgasmo mi assale improvvisamente...una scossa + forte mi parte dalla fica mentre inizio a godere come una pazza...Ancora una volta mi tappa la bocca...
facendomi uscire così solo un "MMMMHHHHHHH"...smorzato dalla sua mano.....
Mi giro ancora...voglio vederlo mentre mi incula...voglio avere il ricordo di come sono stata inculata da questo magnifico ragazzo con un cazzone spettacolare...
lo guardo....con gli occhi incontro i suoi...uno sguardo speciale mentre sento il suo cazzone duro tutto nel mio culetto ormai sfondatissimo...
Un nuovo orgasmo mi chiude gli occhi....eccolo...siiii....apro le labbra per dire ancora:"dio amore...siiii...godo..godo...godooooo!!"
Và avanti ancora un pò....mi incula stupendamente il mio bagnino...godo ormai senza freni....
Alla fine mi dice:"dai troia...muoviti..inculati da sola...fammi vedere quanto sai essere troia!!"
Stacca le mani dia miei fianchi lasciandomi lì...a pecorina come una puttana...e con quel cazzone nel culo...piantato fino alle palle....si ferma....
Io allora inizio a sculettare...mi muovo lentamente....sempre messa per bene a pecorina...inizio a muovermi appoggiando le mani alle sue cosce e tirandolo a me!
Inizio a spingerlo verso di me....lui stà fermo..vuol vedere come mi inculo da sola....che gran porco!!
Inizio a muoverlo...lo muovo facendo leva sulle sue cosce...su e giù...il cazzone mi si muove lentamente nel sederino....segno che mi stò impalando da sola...
Lo smuovo e lentamente sculetto....la cosa mi fà godere...mentre lui soddisfatto dal mio essere così troia inizia a rimettermi le mani sui fianchi...dopo pochi attimi mi dà 3 o 4 colpi forti....
che mi ridilatano bene il sederino....
"Che gran troia sei"...mi dice......ti stavi inculando da sola...ma quanto ti piace il cazzo in culo....ehhh?
"da morire...."rispondo io....mi sento così troia che tu nemmeno lo immagini....dai spaccami il culetto...gran porco!!"
Altri colpi....furiosi...mi fanno mugolare....una serie lunga di affondi nel mio culetto....è al massimo dell'erezione...ho il buchetto slabbrato ed aperto....il suo cazzone è piantato
nel mio culetto fino alle palle..tutto dentro...lo sento tutto dentro in un modo stupendo!!!Abbasso la testa....vinta da quel cazzone che mi stà dando orgasmi a ripetizione...i capelli mi
coprono il viso...sono a testa bassa....scossa dal piacere....ormai lui fà di me quello che vuole...Altri colpi....ho il culetto in fiamme...esce fino alla cappella e poi con un colpo di
reni me lo rimette tutto dentro...becco in un attimo cm e cm di cazzone nel culo...fino alle palle....l'asta mi scivola dentro con facilità...
Infine si ferma....inzia ad arretrare e dopo pochi attimi esce dal mio buchetto ormai sfondato,sento chiaramente il sederino dilatato
che lentamente tenta di richiudersi mentre lui mi fà girare...ed inginocchiare con il mio viso davanti al suo cazzo splendidamente eretto.
Mi guarda mentre io come prima...mi ritrovo quel magnifico cazzone duro e pronto davanti al nasino....e dopo pochi attimi mi dice:"ti ho scopata...inculata...e mi hai fatto un
pompino da sballo..ora fammi una spagnola che ti voglio sborrare sul viso come si fà con le puttane!!!"
Detto questo mi mette il cazzo tra le tette...versa ancora un pò di doposole e prendendomi le mani me le chiude sulle tette!
Lo guardo con aria di sfida...e gli rispondo:"che gran porco sei....bene ti farò morire tra le mie tette...lo sai?"
E mentre gli rispondo inizio un lento su e giù con le tette racchiuse a coppa...le mani socchiudono tra le tette quel delizioso cazzone
la cui cappella esce dal di sopra....
Inizio a fargli la spagnola...ogni tanto lecco la cappella che lui mi spinge in bocca inarcandosi....gode molto lo sento...ed io confesso che sono in delirio...la fica
mi pulsa e la voglia mi stà facendo avere dei deliziosi brividini....
Vado su e giù...ma molto molto lentamente...lo voglio far morire visto che è così porco!
Su e giù...l'olio doposole mi fà scivolare il cazzone tra le tette magnificamente....slinguo la cappella e lecco il glande ad ogni passaggio....sento che è vicino...
sento che stà per sborrare...
Mi fermo...lo faccio sbollire un pò leccandogli le palle gonfie e dure....slinguo le palle dandogli colpetti deliziosi...gode molto mentre le lecco per saggiarne la durezza
le sento piene....quando sborrerà mi schizzerà moltissima sborra...lo sento da come sono gonfie e dure.....
lui mi dà ancora della troia....mi dice che puttane come me ce ne sono poche....e la cosa mi fà godere ancora di +.....
Riprendo a fargli la spagnola...su e giù..le tette stringono dolcemente quel magnifico cazzo...su e giù...con un moviemnto lento lento...lo faccio morire....così...lo sò!
Ancora pochi colpi e sbuffando mi inzia a dire:"siii...godo.....siiiii...jessyca...siiiiiii!!!"
Mi rifermo...gli lecco ancora le palle....il pube....l'interno delle cosce...voglio gli scoppino le palle quando sborrerà...e poi mi godo ancora quel cazzo da favola...non immagina come goda quando arrivo
a leccargli la cappella che esce dal cuscino delle mie tette....mamma mia che megatroia sono!!!
Infine aumento il ritmo della spagnola.....ho deciso di farlo sborrare....ancora pochi affondi ed eccolo...ecco i primi schizzi...copiosi fiotti di sborra mi arrivano sul viso....
Dopo pochi attimi inzia a sbuffare violentemente....una seria di:"OOOHHHH....SIIIIIIII.....
OOOHHHHHHHHH....." si susseguono intensi...mentre mi schizza copiosi fiotti di sborra sul viso..sulle tette...sulle labbra....
Mi metto in bocca la cappella...ed inizio a leccargliela....così mi godo gli ultimi schizzi in gola....mmmhhh altri fiotti caldi e densi....mamma mia quanta ne aveva....le palle erano davvero piene....
mi delizio a sentirmela scivolare sul viso....raccolgo le gocce che mi colano dal mento...Lui mugolando si appoggia alla cabina mentre le ultime gocce di sborra
mi scendono in gola...
restiamo così un minuto...due...Mi guarda e mi dice:"sei magnifica....sei una puttana da sogno...credo poche donne sono calde...troie e puttane come lo sei tu...sai?"
Lo guardo e gli rispondo:"lo sò...ma è anche merito tuo...hai saputo accendermi la passione come poche volte mi è successo...se perdo il controllo sò di
essere tremedamente puttana ma molto è merito tuo...."
Poi si inizia a ricomporre...raccoglie la camicia...i pantaloncini...
Mi passa un asciugamano preso dall'appendiabiti dicendomi di pulirmi....mica potevo andare di là piena di sborra....mi dice ridacchiando....
Mi alzo in piedi....mi ripulisco il viso ed il seno...mi asciugo la fica ancora fradicia...mi asciugo il culetto unto di olio doposole....il buchetto è ancora molto dilatato...
che culo mi ha fatto questo splendido stallone...mamma mia!!
Ci rimettiamo un pò in ordine....mi rimetto a posto i capelli...il top...il perizoma e la mini di jeans.La sborra mi resta appiccicata alla pelle del seno...
ricordandomi la stupenda certezza di come sono stata zoccola....
Apre la cabina ed esce prima lui...controlla che sia tutto ok e mi fà uscire.
Si incammina rapido verso la direzione..lasciandomi indietro...esco dalla fila delle cabine e con passo elegante mi rituffo
nella disco...il ballo impazza ed io mi getto nella mischia come se nulla fosse!
Dopo qualche minuto arriva lo scemo di mio marito...che mi chiama a bere l'ultimo brindisi con gli amici del mare.
Esco dalla pista e vado al nostro tavolo...mentre un dolce bruciore al culetto mi ricorda di quanto sono stata puttana in quella cabina....
pochi minuti prima.
Sorseggio lo champagne che mi leva il sapore di sborra dalla gola...ripensando a cosa avevo fatto pochi minuti prima sorrido....
E lo scemo di mio marito mi domanda:"perchè sorridi??"
ed io:"perchè è la festa di fine estate....perchè festeggiamo gli amici che tornano a casa noooo??"
Ah...risponde lui..allora ed alzando il calice dice:"cin cin!!"
Ed io:"si cin cin!!" e penso...."SI CIN CIN AL CAZZONE CHE MI SONO GODUTA TUTTO FINO IN FONDO ALLA FACCIA TUA!!"
Finiamo il brindisi e torniamo alla macchina.Sedendomi mi sfugge un "ahi ahi..." di dolore per il culetto ancora dolorante.....
E lui:"che hai?ti fà male la schiena?"
Ed io:si...deve essere stata tutta quella disco..i balli...."
Accende la macchina e si torna a casa...lui contento della serata...io contenta del mio essere stata così tanto magnificamente troia.....
FINE
30
9
19 years ago
admin, 75
online -
Finalmente in tre
Finalmente in tre
Siamo una coppia sposata da 13 anni ed abbiamo avuto sempre una vita sessuale diciamo normale.
Abbiamo da poco passato la quarantina e ci riteniamo persone normali: non siamo issimi ma neanche brutti.
Da sempre durante i nostri rapporti abbiamo goduto come matti all’idea di allargare il nostro cerchio e di coinvolgere altre persone .
La mia lei è una bella mora non alta ma con una quarta abbondante e un bel culo e soprattutto è quasi sempre bagnata.
Raggiunge sempre degli orgasmi fantastici e mi implora di inventargli sempre nuove storie dove coinvolgiamo qualche singolo o singola nei nostri rapporti.
Quest’inverno siamo andati al mare su di una scogliera poco accessibile che è anche frequentata da esibizionisti e nudisti. Ho visto mia moglie che guardava con attenzione tutto quello che accadeva intorno a noi e la vedevo particolarmente eccitata.
La sera mentre stavamo scopando, l’ho messa a pecorina e mentre con una mano gli pizzicavo i capezzoli con l’altra gli massaggiavo il clitoride e lei ,che era pregna di umori e vicina all’orgasmo mi ha detto: VOGLIO SCOPARE SU GLI SCOGLI. Sentire queste parole da lei mi hanno infoiato e l’ho sbattuta con forza fino al raggiungimento dell’orgasmo.
Questa estate sono venuto a conoscenza di un altro posto simile ed è stato allora che mi è venuto l’idea che avremmo potuto provare a realizzare i nostri sogni.
Ci siamo recati un pomeriggio in questo posto che era ancora più inaccessibile del precedente e che è raggiungibile solo attraverso uno stretto e ripido sentiero nel bosco.
Mia moglie indossava il costume e una minigonna cortissima che metteva in risalto le sue splendide gambe. Appena arrivati abbiamo visto con piacere che il posto era stupendo e che data la difficoltà nel raggiungerlo c’era pochissima gente.
Abbiamo steso i nostri teli su uno scogli un po’ appartato ed ho visto subito che mia moglie guardava con attenzione verso uno scoglio poco distante dove un giovane sulla trentina stava prendendo il sole completamente nudo.
Dopo una leggera resistenza ho convinto mia moglie a togliersi il reggiseno e con la scusa di spalmarle la crema ho iniziato a massaggiarla da prima sul davanti e quando ho indugiato sul suo seno ho sentito i capezzoli che si inturgidivano ed ho capito che si stava eccitando. Si è voltata ed ha voluto che gli spalmassi la crema sulla schiena, ho iniziato a fargli un leggero massaggio e già sentivo che strava fremendo, quando con le mani sono arrivato nell’interno delle sue cosce lei le ha leggermente aperte ad ha avuto un sussulto di piacere.
Ha istintivamente alzato un po’ il bacino ed io mi sono fatto più audace e gli ho infilato il dito medio nella fica… era fradicia e non ha potuto trattenersi dall’emettere un gridolino di piacere. Mentre voltava la testa verso il nostro amico,il quale a giudicare dall’erezione gradiva quello che stavamo facendo, l’ho praticamente scopata con le mani tanta era la foga con cui affondavo le mie dita in quella fica grondante e nel momento in cui le ho infilato il mio dito pollice nel culo ha avuto un orgasmo e mi ha inondato la mano con i suoi umori.
Non ce la facevo più avevo il cazzo che mi scoppiava le ho detto di rimettersi la gonna e di incamminarsi nel sentiero, un pò titubante ma in preda all’eccitazione ha fatto come le avevo detto, era uno spettacolo veramente eccitante vederla salire per il sentiero con il culo praticamente scoperto e i peli della fica bagnati.
L’ho seguita con la speranza che il nostro amico facesse altrettanto, quando l’ho raggiunta mi ha fatto sedere su di una pietra, mi ha tirato fuori il cazzo ed ha iniziato a farmi un pompino come non lo aveva fatto mai.,mi scorreva con la lingua fin sotto i coglioni e poi se lo infilava di nuovo in bocca tutto quanto. Mentre mi godevo la scena ho iniziato a toccarle il seno e lei era sempre più in frevola,ed è stato a quel punto che con un tuffo al cuore ho visto il ragazzo che arrivava da dietro un cespuglio.
La scena che gli si presentava doveva essere eccitante, mia moglie a pecorina con il culo scoperto supereccitata che mi fa un pompino.
Mia moglie tanto era intenta non si è accorta ed io ho fatto cenno al ragazzo di unirsi a noi. Le si è avvicinato da dietro e con delicatezza ha iniziato a toccargli la fica grondante. Appena ha sentito la mano che la stava toccando mia ha guardato perplessa ma quando gli ho fatto capire che tutto andava bene si è rituffata sul cazzo con ancora più foga. Stavo per venire allora si è voltata ed ah per la prima volta visto il cazzo del ragazzo, devo dire veramente un bel cazzo, e non a resistito ed ha iniziato a spompinarlo mentre io la prendevo da dietro.
Era la scena che sempre ci eravamo immaginati.
Mentre la sfottevo con una mano gli toccavo il grilletto e con l’altra la penetravo nel culo e lei si contorceva e succhiava il cazzo con veemenza mentre il ragazzo con la mano dietro la sua testa ne accompagnava il movimento.
Mia moglie ha fatto stendere il nostro amico e lo ha montato a smorzacandela, era stupenda, il cazzo piantato dentro e lei che lo cavalcava con un ritmo indiavolato e il ragazzo che gli strizzava le tette che ballavano.
Sono andato dietro a mia moglie ad ho iniziato a toccarla su tutto il corpo, gli toccavo il grilletto mentre lei si sbatteva e mandava indietro la testa in preda alla lussuria più sfrenata.
Si è voltata e con una faccia da porca che non avevo mai visto mi ha detto: METTIMELO NEL CULO.
L’ho spinta in modo da farla sdraiare sul petto del ragazzo e dopo essermi umettato bene il cazzo l’ho inculata .
Era incredibile vedere mia moglie presa fra due uomini che godeva come una matta.
L’abbiamo sbattuta per alcuni minuti poi le siamo venuti sulle tette ricoprendola di sborra.
E’ stata un’esperienza fantastica e devo dire che è stato solo l’inizio di una nuova vita di coppia piena di erotismo e malizia…alla prossima.
32
3
19 years ago
cpfirenze05,
44/44
Last visit: 16 years ago
-
un sogno
Questo che vi racconto è un sogno che mi ha fatto sborrare durante la notte. Ero appena uscito di casa per fare delle compere ed ho incontrato il figlio del mio ex padrone di casa che girava per strada anche lui per acquisti. Ha 18 anni ed è molto alto. Ad un tratto mi disse che si era fatto molto tardi e che doveva rientrare a casa per il pranzo. Allora mi offrii io di accompagnarlo. In macchina mi accorsi che aveva un po di sporco nelle vicinanze della patta dei pantaloni e così con un po di vergogna glielo dissi prendendo i fazzoletti profumati che avevo in macchina. Ringraziandomi incominciò a strofinarsi in quelle zone e con mio stupore incominciò una superba ed imbarazzante sua erezione. Io istintivamente mi sono timidamente avvicinato al suo cazzo, chiedendogli del più e del meno, e una volta arrivato nelle vicinanze lo fiorai delicatamente. La sua reazione fu principalmente di stupore ma dopo mi fece fare ed io, essendo sposato, colto da questo raptus incominciai ad aprirgli la cerniera e a cominciare a segarlo. Nel frattempo anche il mio cazzo bolliva ma lui continuava solo a farsi segare. Ad un tratto mi fece bruscamente abbassare sul suo pene ed io acconsentii preso dall'eccitazione. L'ho spompinato per circa dieci minuti fino a che lui non mi è arrivato in gola senza nemmeno avvertirmi. Non contento mi ha fatto spogliare e girare prendendomi il sedere in mano e leccandomi il buchino. Dopo qualche minuto io non ce la facevo più mi ha delicatamente penetrato prendendomi il cazzo in mano e segandomi in modo tale che il piacere della sega mi faceva dimenticare il dolore per la poenetrazione. Dopo qualche minuto siamo arrivati entrambi, io sporcando tutta l'auto e lui riempiendomi il sedere di umori caldi. Mentre lo accompagnavo a casa mi sono svegliato ritrovandomi a stuzzicare mia moglie nel sonno. Il sogno sembrava realtà.
29
0
19 years ago
aa,
40
Last visit: 19 years ago