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la signora della porta accanto
Ogni mattina vedevo questa signora rossa 190 circa di altezza mi guardava sempre e ogni volta faceva uno sguardo da porca. dopo 1 settimana che abitavo nel nuovo appartamento questa si fece avanti spudoratamente e mi disse... sai che non avevo mai visto un uomo cosi sfuggente attraente e........ non posso dirtelo se no mi prendi per una che e' facile.... io le risposi ma dai siamo tra adulti pensa se credo che tu sia facile......e mi disse ti scoperai subito subito e mi mise la mano sul grosso pene 23 cm e disse lo avevo capito che ce' lo avevi grosso ma non cosi. mi tiro' a casa sua li misi una mano nella fica ed era gia tutta sbrodolata....era solo l'inizio... siamo stati a scopare 3 4 ore di seguito e gridava come una porca ...........................................poi tornava il marito ed allora me ne andai.ogni mattina che mi vede si impazzisce me la scopo da 5 anni e la cosa piu' bella e' che abita accanto alla mia porta di casa. ma un figone cosi non si fede nemmeno al cinema.
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19 years ago
admin, 75
Last visit: 15 hours ago -
la mia prima volta
non ero ancora maggiorenne quando mi e' successo....
ero in campagna in un paese della provincia di Napoli a casa di alcuni parenti.
mia zia Elena,mio zio Paolo e vicino alla loro casa viveva un ragazzo con la famiglia che si chiamava Marco.
un pomeriggio di estate io e Marco siamo andati nel fienile di mio zio x rimettere a posto alcuni attrezzi da lavoro quando mi accorgo che a Marco si erano strappati i pantaloni proprio dietro sul culo...
lo faccio presente e gli dico di levarseli cosi li potrei portare dalla mia zia visto che i suoi erano al lavoro..
un po imbarazzato Marco se li sfila davanti a me.. e noto che ha il cazzo ritto!!!!
gli dico- ma come mai hai il cazzo ritto?
Marco- ....
io- allora?
Marco- ho visto tua zia nuda...
ed io- Dove?
Marco- guarda.. e mi indica dietro il fienile..
non ci potevo credere ma mia zia stava prendendo il sole completamente nuda!!!!
mia zia ha una 5° di seno ed una folta penuria sulla fica...
rimango a fissarla un poco e Marco mi dice- allora hai visto!!!
non so cosa dire ma il mio cazzo diventa di pietra si rizza in un minuto, mi accorgo che me lo sto toccando solo dopo che Marco mi chiama..
Ma che fai ? mi dice sempre piu' imbarazzato...
io- non lo vedi voglio farmi una sega!!!
Marco- ma qui davanti a me?
io- xche con i tuoi amici non lo hai mai fatto?
Marco-non ho quel genere di amici sai!!!
io- ma che cazzo dici!!! che vuol dire genere di amici!!!
gli salto addosso e con uno sgambetto lo metto a terra.. la sua faccia e proprio all'altezza del mio cazzo ritto e vedo Marco che lo guarda spaventato xche non sa cosa fare non si aspettava che reagissi cosi...
l'ho preso x i capelli e gli ho detto-allora!!! cosa volevi dire??? lui sempre piu'spaventato quasi scoppia a piangere allora io gli do' uno schiaffo e gli faccio aprire la bocca,gli infilo il mio cazzo e gli dico- succhialo, dai muvi quella lingua sulla mia cappella .
Marco cerca di allontanarsi ma io gli dico- vuoi che racconti a tua madre che te lo sei fatto mettere in bocca??
Marco quasi urla-ti prego non farlo...e piange...
io-benissimo allora fammi vedere cosa sai fare...
cosi Marco sempre piangendo comincia a succhiare il mio cazzo sempre piu velocemente...
io-dai cosi ti sborro in gola succhia...
Marco ci prende gusto lo vedo allora decido di farlo divertire e cosi gli dico di alzarsi e comincio ad abbassargli le mutante... ha un discreto cazzo.18cm e comincio a leccarlo tutto lui non tarda molto a venire in quanto era gia' eccitato. mi sborra in bocca ed io bevo tutto con gusto in quanto era la sua prima volta che lo faceva in tutti i sensi...
quando ha finito gli dico- adesso tocca a me...e cosi inizia a leccarlo dal basso in alto poi la capppella ed infine lo ingoia tutta riesco a trattenere ancora x poco schizzo la sborra in gola e gli dico di berla tutta.... finito io Marco ci siamo messi a spiare mia zia ed a fantasticare su di lei .. ma questa e' un altra storia..
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19 years ago
admin, 75
Last visit: 15 hours ago -
FARMACIA BONDAGE
Mia madre mi aveva mandato a prendere una confezione di Aspirine per il suo mal di testa. Non ero ancora alzato quando mi viene a svegliare come d’incanto dicendo che le serviva assolutamente la confezione. Erano le sei e mezza del mattino, una giornata che ancora doveva nascere. Mi alzai e andai lavarmi; mi vestii con dei pantaloni militari e una maglietta attillata bianca (la prima che avevo trovato) con il disegno di un drago nero. Andai giù per la strada (non vi era anima viva) e mi diressi verso la strada verso la farmacia. Arrivato vidi che era chiusa, ma poi una ragazza aprì lo sportelletto (da cui la notte danno le medicine per paura dei drogati): non l’avevo mai vista ma il suo sguardo aveva un qualcosa di molto strano. Vedevo la sua faccia (non molto bella ma accettabile; occhi azzurri e delle labbra carnose risaltate da un rossetto rosso e da un contorno nero).
“Non è ancora aperta ma se vuoi entra”mi disse guardando la maglietta e non in faccia. Non dico che io abbia un fisicone ma i miei pettorali e addominali non sono piccoli…anzi.
“Grazie” dissi…avevo un freddo addosso da paura: la mattina a Roma fa freddo ma poi ti sciogli.
Entrai dalla porta scorrevole che la ragazza mi aveva aperto: entrato vidi la ragazza che stava dietro ad un bancone: la ragazza indossava un camicia bianca scollata (portava una terza/quarta) e una gonna nera con lo spacco fino al ginocchio…i capelli biondi erano legati con un laccio a coda.
L’unica cosa che mi dava fastidio erano due: non vedevo le scarpe sue e mi fissava il busto.
Con la mano feci schioccare le dita e lei mi guardò di nuovo con la faccia spaesata ma allo stesso tempo maliziosa. Le dissi che mi serviva una confezione di Aspirine. Guardò il terminale del computer e disse che non vi erano facendo la faccia di chi stava mentendo: sapevo che ogni sera alle sette il camion dei rifornimenti passava e quindi sapevo che le aveva. Di solito vi era un signore alla farmacia, ma inspiegabilmente non c’era. “Il vero uomo è colui che rispetta il lavoro”mi diceva sempre. E dato che aveva un emicrania perenne, non poteva non avere le aspirine a portata.
“Non si possono ordinare?”dissi io appoggiandomi al bancone per leggere sul terminale del computer. La ragazza si sporse ancora di più dal bancone dall’altra parte e mi mise sotto gli occhi le sue tette. Io girai lo sguardo verso il computer e vidi che era spento. Non mi infuriai: erano due le cose; o ci provava, oppure non voleva lavorare. Ma da come guardava, optai per la prima. Le dissi che sarei tornato dopo, quando la ragazza girò il bancone e mi disse con velocità e con paura
“Guardo se stanno dentro a quello sportello.”mi disse e il suono dei suoi passi mi fece capire che aveva un bel paio di tacchi…e alti. Quando uscì dietro dal balcone, la ragazza si avvicinò allo sportello e s’abbassò sui tacchi: aveva degli splendidi sandali con cinturino neri e con il tacco alto (13cm); il tacco era sottile e quadrato con delle stringhe sul dorso del piede. Aveva una splendida pedicure alla francese e anche quelle delle mani erano perfette. Mi guardò ancora e si inginocchiò ancora di più mostrandomi il sedere (era bello tondo e grosso: ma era stupendo). Abbassandosi ancora vidi che portava un tanga di pizzo nero, e quando si rialzò mi vide stralunato. Si rialzò la gonna e disse:
“Spiacente, non li ho!”disse sbottonandosi la camicetta- “Non fa caldo qui…”e se la sbottonò ancor di più.. Le tette uscirono fuori (non portava il reggiseno). La guardai e dissi:”Quanti anni hai?”gli chiesi. Mi rispose che aveva 22 anni e che era da tempo che non vedeva un bel ragazzo come me. Mi disse di togliermi la maglietta ma io non volevo. Mi mise una mano addosso e io gliela tolsi…lei si rimise la camicetta girò i tacchi e se ne stava andando. Il mio impulso ebbe il sopravvento: La presi per un polso e le stampai un bacio; lei affondò con la lingua nella mia e misi la mano che reggeva il polso nella camicia, l’altra sul suo fondoschiena palpandolo. La ragazza cominciò ad eccitarsi, tanto che poi con le unghie cominciò a graffiarmi; le dissi di smetterla ma lei continuava. All’improvviso le misi i polsi dietro la schiena con una mano e con l’altra le tappai la bocca; cercò di ribellarsi ma non fece nulla di più: mi grattava i polsi con le sue unghie, e mi leccava la mano; i tacchi me li strusciava sulla gamba; la lasciai e le dissi se aveva delle bende. Mi rispose di sì e le andò a prendere correndo: mancava un mezz’ora all’apertura. Tornò con delle bende di vari colori (tra cui un fazzoletto nero). Mi disse che cosa ci volessi fare (come se non lo sapesse). La presi con forza e la sbattei sul bancone (si stava eccitando a dismisura). Le misi le mani dietro e le legai ad “x”con i polsi incrociati; misi un'altra benda intorno alla camicetta sopra le tette; infine la rigirai, la misi seduta sopra il bancone e cominciai a legargli le gambe; legai anche i sandali e le caviglie: legai le caviglie facendo passare la benda sotto le suola dei sandali. Poi presi il fazzoletto nero e da glielo misi tra i denti stretto legandoglielo dietro, mentre glielo misi mugugnò con gli occhi chiusi.. Il bavaglio completò l’opera: il suo rossetto rosso risaltava il fazzoletto. Ci guardammo: non era bellissima: aveva un nasone e il frontone, ma così come stava era incantevole. Le sciolsi i capelli e gli ricaddero dietro la schiena di un biondo platino. Mugolò qualcosa, movendo i sandali. Le dissi eccitato, alzandoli per i tacchi a spillo. Erano di DG e solo chi vuole rimorchiare li mette.
“Vuoi questo?” e leccai il suo piede destro sull’unghia e lei morì dal piacere. Venti minuti di puro bondage, senza esclusione di colpi. Non riusciva a parlare ma non mi importava. Gli leccai mani, piedi, tette e qualche bacio con la lingua sul collo. All’improvviso si sentì un rumore; la maniglia della porta che si apriva. Pensai al signore che entrava, ma quando vidi un sandalo leopardato e smalto bianco cambiai idea: una mora con una gonna leopardata e una maglia nera scollatissima entrava reggendo una borsetta nera di pelle. Aveva gli occhiali da sole, e un rossetto bordeaux. Mi guardò e poi guardò la ragazza (seppi dal cartellino che si chiamava Vanessa) sul bancone. Pensai a una denuncia, alla vergogna, ma quando la ragazza posò con calma la borsa sul pavimento (vicino ai sandali di 10cm) dicendo:”Non sapevo che te la stavi divertendo, amore!?”rivolgendo lo sguardo a Vanessa. La mora andò da lei, e con la mano (aveva unghie lunghe e con smalto bianco) abbassò il bavaglio con gentilezza. Vanessa disse”Si chiama L. Abita qua. Non facevamo niente di male. Lo giuro!”disse Vanessa guardandomi e facendomi l’occhiolino. Capii subito la cosa e mi eccitai.
“Te lo sei scelto bene.”Si levò gli occhiali: aveva dei bei occhi verdi ed era abbronzata. Mi mise le dita a mò di pinza sulla parte bassa senza stringere. Lasciai fare, anche se qualcosa di eccitante mi prendeva. Poi prese la borsa e disse a Vanessa:” Oggi restiamo chiuse, amore! Non me lo faccio scappare!”disse lei e mise il cartello chiuso per lutto alla porta. Vide le bende.
“A bene…anche le bende nuove hai usato?”disse ridendo e andò da Vanessa baciandola. Poi mi porse le bende e disse: “Tesoro…sono tutta tua”! Si girò e mise le mani dietro la schiena con i polsi uniti, unì i piedi e i tacchi con un rumore secco, e abbassò la testa (per essere imbavagliata). Quello che successe poi è un’altra storia. Se volete saperlo…fatemelo sapere.
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19 years ago
bavaglino,
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Last visit: 17 years ago
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Dolce ricordo francese
Prima di diventare esseri completamente civilizzati, io e G. fummo motociclisti.
Meravigliose estati trascorse in giro per l'Europa, da fidanzati, con tenda e motocicletta, quando il lavoro e gli impegni ancora lo consentivano.
Tanti anni fa, nell'ormai lontano 1996, decidemmo di visitare la Francia del nord-ovest, un magnifico itinerario che ci portò dai Castelli della Loira fino in Bretagna, a Mont-Sant-Michel e successivamente sulle spiagge della Normandia.
L'episodio che riporto qui ci capitò proprio durante la prima tappa del viaggio, nelle magnifiche stradine che si snodano lungo la Loira. In quel periodo eravamo ancora agli inizi del nostro lungo e meraviglioso percorso nella trasgressione sessuale, non avevamo una grande esperienza dietro le spalle, ma già sapevamo perfettamente quello che ci piaceva, pur se non lo perseguivamo con la determinazione che raggiungemmo negli anni successivi.
G. aveva 26 anni, le sue belle forme erano imprigionate nei jeans usati per andare in moto, i suoi splendidi capelli dentro al casco. Viaggiare in moto è stupendo ma è pure faticoso, e se non si viaggia in autostrada ogni centinaio di km è sempre opportuno fermarsi per riposare e sgranchire le articolazioni.
Lungo le strade della Loira si incontrano in continuazione splendidi parchetti addossati al fiume, con l'erba curata, le panchine, le piste ciclabili. Ne scegliemmo uno particolarmente bello per quella sosta. Avevamo comprato panini e Coca-cola in un negozio e ci distendemmo a mangiare sull'erba sotto agli alberi. Erano circa le due del pomeriggio ma il tempo nuvoloso ci risparmiava il caldo torrido. Avevamo trascorso la mattinata a visitare Blois ed eravamo decisamente stanchi. Consumammo il nostro frugale pasto e, al momento di ripartire ci prese la cosidetta "cecagna pomeridiana" e decidemmo di prolungare la sosta riposandoci sull'erba.
Ci levammo jeans e giubbotti e ci distendemmo sull'asciugamano in pantaloncini e maglietta. Io mi misi a leggere mentre G. si girò su un fianco e si addormentò.
Trascorse circa un'ora. G. era girata dalla parte opposta alla mia, e mi rivolgeva il sedere. Stufo di leggere e non avendo sonno mi misi ad accarezzare la mia fidanzata, facendole dei dolci massaggi sulla schiena. G. mostrò di gradire e mi sussurrò parole dolci. Mentre le accarezzavo la schiena ci passò accanto un signore in bicicletta. Lo notai appena e vidi che ci guardava, ma non ci feci caso più di tanto. Dopo una decina di minuti che era sparito dietro una curva ritornò sui suoi passi, smontò dalla bicicletta e si mise a sedere su una panchina ad una ventina di metri da noi. Il tipo era decisamente attempato, sui 55 anni circa, fisico abbastanza minuto, piuttosto insignificante.
Mi resi immediatamente conto che l'uomo tendeva ad osservarci mentre io massaggiavo la schiena della mia ragazza.
Avevo già avuto le mie primissime esperienze da cuckold dilettante, per cui la cosa non mi disturbava più di tanto, ma sinceramente non sapevo bene che pesci prendere.
Continuai a massaggiare G. che a sua volta non si era accorta di nulla e continuava a godersi il tocco delle mie mani sulla sua schiena. Il tipo, rassicurato dalla mia mancanza di reazione, mi rivolse un'espressione di meravigliata ammirazione guardando il sedere di lei. Io gli risposi con un sorrisetto di circostanza ma non lo incoraggiai a fare nulla.
Piano piano però spostai il massaggio sempre più giù finchè arrivai ad accarezzare le natiche della mia donna.
Le carezze diventarono sempre più pesanti, fino a trasformarsi in un deciso palpeggiamento. L'uomo ormai non ci staccava più gli occhi di dosso ed ammiccava vistosamente ogni volta che rivolgevo lo sguardo verso di lui.
Finchè un bel momento lei se ne uscì con un "Ma cosa vuole quel tipo?". Le risposi laconicamente che stava ammirando apertamente ed impunemente il suo sedere. "Dai, digli di avvicinarsi" mi fece lei, lasciandomi quasi incredulo.
Avevamo avuto già (pochissime) esperienze con singoli, ma si era trattato sempre di incontri dapprima conoscitivi, di situazioni attentamente vagliate e ponderate, risolte mai prima del terzo o quarto incontro.
Sentirla incitarmi a far avvicinare quello che non sembrava essere altro che uno squallido guardone per giunta anzianotto mi lasciò del tutto allibito.
Colsi però la palla al balzo ed iniziai ad infilare i pantaloncini di G. nel solco delle chiappe, scoprendo progressivamente le natiche. Lei lasciava fare, restando in quella posizione che poteva anche lasciar credere che fosse addormentata.
Ovviò a questo problema riavviandosi i capelli con un gesto deciso, facendo capire che non stava dormendo affatto.
Mi voltai verso l'uomo con un aperto ed eloquente sorriso. Il tizio si avvicinò e si mise a sedere accanto a me. Mi rivolse delle parole in francese che non capii, gli risposi uno stentatissimo "Nous sommes italiens" per fargli intendere che le parole erano inutili.
Il tizio appoggiò una mano sul sedere di G. ed iniziò a sua volta ad accarezzarlo. Ero già in stato di mezza erezione, e tirai fuori il cazzo dai pantaloncini iniziando a farmi una sega, mentre con l'altra mano palpavo G. proprio tra le chiappe.
Lei sospirò sentendo il tocco di tre mani sul suo sedere. Dopo qualche minuto si girò sdraiata supina, in appoggio sui gomiti. Il francese le passò le mani sulle gambe nude e lei lo guardò negli occhi sorridendo. Mi sentivo eccitato da impazzire, già vedevo nel nostro futuro incontri trasgressivi ben più diretti e spinti di quelli stentati e laboriosi che avevo costruito faticosamente per lei fino adesso. L'uomo si assestò meglio vicino a G., la sua mano scese sull'interno cosce, poi si insinuò sotto il bordo dei pantaloncini. G. cominciò a guardarsi intorno un po' allarmata, timorosa che qualcuno ci potesse vedere, magari un poliziotto, ma a quell'ora del pomeriggio di fine luglio il parchetto era praticamente deserto. Rassicurata, con la mano si scostò le mutandine piuttosto tese, scoprendosi mezza fica, lasciando che l'uomo iniziasse a palpargliela e stimolargliela con le dita.
Io continuavo a masturbarmi coprendomi il cazzo con una gamba, allora lui si alzò improvvisamente in piedi dicendoci a cenni di seguirlo e che lì non era un posto sicuro. Raccogliemmo l'asciugamano e seguimmo il tipo, io e lei ci guardavamo e scoppiavamo più volte a ridere. L'uomo ci portò vicino alla riva del fiume, dove la vegetazione era più folta. Ci inoltrammo tra alcuni cespugli finchè trovammo una piccola radura relativamente nascosta. G. allungò l'asciugamano all'uomo e mi venne vicino con fare eloquente. Iniziai a baciarla appassionatamente e lei rispondeva, mentre l'uomo distendeva l'asciugamano per terra.
Iniziai a denudarle il sedere abbassandole i pantaloncini, poi il tipo le scivolò alle spalle e le sfilò pantaloncini e mutandine. G. rimase in t-shirt e scarpe da ginnastica, ma era spettacolare anche così. Riprese a baciarmi in bocca ed armeggiò fino a tirarmi fuori il cazzo dai pantaloni. L'uomo si inginocchiò dietro di lei e le infilò il viso nel sedere.
Io la baciavo sul collo e sulle tette mentre la testa dell'uomo iniziava a spingere forte da sotto sbilanciandola.
"Che bello, amore, mi sta leccando il culo", sospirò lei. Mi piantai bene sulle gambe, le presi una coscia e la sollevai sostenendola in quell'equilibrio precario per fare in modo che l'uomo potesse esplorarla con la lingua a maggior profondità.
Alla fine perdemmo l'equilibrio e abbandonammo la posizione. G. si appoggiò a me e si mise a gambe divaricate porgendo il didietro ben aperto al viso dell'uomo. "Oddio, questo mi sta scopando con la lingua, che bravo che è...." mormorò con gli occhi semichiusi che guardavano il cielo senza vederlo.
Quando lei fu quasi sul punto di venire si tolse da quella posizione e si sdraiò sull'asciugamano chiedendomi di scoparla.
Tolsi i pantaloncini, le andai sopra ed iniziai a stimolarle la clitoride con la cappella.... Mi sentii dire: "Questo lo ha già fatto lui, tu mettimelo dentro, dai". Non mi feci pregare e glielo spinsi dentro. Iniziai a scoparla con buon ritmo.
L'uomo si sbottonò i pantaloni e si inginocchiò accanto a noi. G. gli prese il cazzo in mano id iniziò a masturbarlo allo stesso ritmo con il quale io la stavo chiavando.
Sapevamo tutti e tre che non era troppo prudente prolungare quella situazione, ci era andata bene finora ma non era il caso di sfidare troppo la fortuna. Andammo avanti in quella posizione per circa 10 minuti poi io iniziai ad aumentare il ritmo. Lei prendeva la pillola quindi iniziai a schizzarle un fiume di sborra dentro la fica, godendo del fatto che anche lei stava raggiungendo l'orgasmo insieme a me, mentre continuava a menare vigorosamente il cazzo del francese.
Io uscii ed iniziai a rivestirmi. Lei rimase sdraiata a cosce aperte, con un rivolo di sperma che le colava dalla vagina, e si accostò al francese continuando a scappellargli il cazzo con impegno. Si appoggiò il membro dell'uomo sulla guancia, poi iniziò a baciargli la cappella senza infilarsela in bocca. Con la sinistra lo menava velocemente mentre con la destra gli pastrugnava i coglioni, e mi guardava fisso negli occhi. L'uomo le aveva tirato su la t-shirt e le impastava le tette con le mani. Non resistette a lungo e le sborrò un primo schizzo sulla guancia, un secondo schizzo sui capelli. Lei gli spremette coscienziosamente più volte la cappella ed un altro rivolo di sborra le colò sulle dita impiastricciandogliele.
Quest'immagine ha popolato praticamente tutte le seghe che mi sono fatto negli anni successivi. Ci ricomponemmo, e lui ci accompagnò fino ad una fontanella per darci una ripulita. Risalì sulla bicicletta, ci salutò con un cenno della mano e sparì dietro ad una curva di quella splendida stradina lorenese.....
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19 years ago
cp3roma,
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Last visit: 16 years ago
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Addio al nubilato
Quattro anni fa io e G. abbiamo deciso di convolare a giuste nozze. Dopo nove anni di fidanzamento dei quali gli ultimi tre di convivenza abbiamo sentito entrambi il desiderio di dirci reciprocamente di sì. Chiesi a G. di sposarmi una bella domenica di inizio primavera.... eravamo andati a pranzo fuori ai Castelli Romani, e, complice un generoso vino rosso, le chiesi a bruciapelo se desiderava diventare mia moglie. Lei davvero non si aspettava una simile proposta, e ricordo ancora i suoi occhioni azzurri riempirsi di lacrime nel rispondermi di si. Organizzammo tutto in pochissimi mesi, facendo la felicità delle famiglie che ormai avevano perso le speranze di riuscire finalmente a vederci regolarmente sistemati.
La nostra intima vita sessuale di coppia già da qualche anno aveva subito una profonda evoluzione. Dopo tre anni trascorsi come una normalissima giovane e felice coppia affiatata ed innamorata avevamo iniziato a sperimentare i piaceri della trasgressione sessuale. Dai film pornografici, all'uso di giocattoli in lattice, al lasciarsi trasportare dalle fantasie sessuali... fino a quando decidemmo di lasciarci guardare da un singolo nel corso delle nostre effusioni.... Quando chiesi a G. di unirci in matrimonio erano dunque già più di quattro anni che avevamo definito e consolidato il nostro rapporto ed i nostri specifici ruoli sessuali. Io ero un felicissimo ed innamorato fidanzato-cuckold che ambiva a diventare marito-cuckold, trovavo un profondo godimento nel lasciare che la mia ragazza facesse esperienze con altri uomini, mentre lei trovava esaltante che il proprio uomo la lasciasse libera di vivere la propria esuberante sessualità, senza alcun limite ma anzi, con tutto l'appoggio e la complicità che poteva desiderare.
Iniziammo così i preparativi per il matrimonio, che si sarebbe svolto nella prima decade di ottobre.
Per descrivere nella giusta luce come mia moglie visse il proprio addio al nubilato vale la pena aprire una piccola parentesi e raccontare dell'incontro con Maurizio.
Conoscemmo Maurizio sulla spiaggia di Capocotta, sulla strada che va da Torvaianica ad Ostia, che è notoriamente l'unico punto dove è ammesso il nudismo sul litorale romano. Va da sè che tale sito è pure assai gettonato come luogo di incontro tra coppie e singoli anche se, sinceramente, io e G. non siamo mai stati degli abituè del rimorchio in spiaggia. Mancavano meno di due mesi al matrimonio e ci eravamo concessi una domenica pomeriggio d'agosto per mantenere la tintarella. Dato che G. prende il sole sempre completamente nuda, accade abbastanza di frequente che uomini soli ci ronzino attorno, ma normalmente è sufficiente ignorarli. Certamente a lei è sempre piaciuto prendere il sole sul lettino senza costume, mostrando le proprie grazie agli uomini presenti, ma abbiamo sempre evitato di provocare apertamente chicchessia standocene per i fatti nostri. Maurizio però ci abbordò in modo deciso e brillante. Era un bel tipo abbronzato, sui 45 anni, fisico asciutto. Dopo essersi accertato che io ero consenziente, riuscì con abile parlantina e savoir-faire a rompere le resistenze della mia donna, fino al punto che riuscì a prenderla per mano e a portarla a fare il bagno con lui. Ovviamente dopo un paio di nuotate li vidi abbracciarsi nell'acqua alta e rimanere una mezzoretta a scambiarsi effusioni mentre non era difficile capire cosa stessero facendo le loro mani.
Scambiati i cellulari rimanemmo in contatto, ma le cose da fare erano tantissime (stavamo anche sistemando casa) e non avemmo occasione di reincontrarci. Maurizio però le era piaciuto molto e fu lei a propormi di coinvolgerlo in quella che sarebbe stato il suo addio al nubilato. Non ebbi la minima obiezione, dato che il tipo piaceva anche a me. Lo contattammo e lui fu felicissimo di darci la sua disponibilità per il sabato sera della settimana immediatamente precedente al matrimonio.
Avevamo la possibilità di coinvolgere diversi singoli ma preferimmo lasciare tutto al caso ed di trascorrere la serata in uno dei maggiori club privè vicino Roma. Alla mia futura metà stuzzicava l'idea di fare coppia con Maurizio, quindi decidemmo che per quella sera la coppia erano loro due, mentre io sarei entrato nel privè da singolo. G. mi confessò che desiderava scatenarsi ed andare oltre quello che avevamo sempre fatto e che quella era la sua serata. Pertanto istruii Maurizio telefonicamente su cosa ci aspettavamo da lui e lui si esaltò addirittura quando lo misi al corrente dei nostri gusti ed intenzioni.
Arrivò la serata e G. si preparò con cura. Mise una camicetta, se così si può definire, di pizzo trasparente nera con sotto il reggiseno che dire che si intravedeva è un puro eufemismo. Una mini elasticizzata pure nera copriva un delizioso paio di mutandine pure trasparenti, mentre le gambe erano avvolte da due costose calze autoreggenti velate. Usò, una volta tanto, trucco abbondante, tanto per indurre maggiormente in tentazione il sesso maschile. Un leggero soprabito scuro per combattere il fresco di quella nottata di fine settembre completava l'opera.
Ci demmo appuntamento con Maurizio a piazza Ungheria alle 23.00 , per prendere un cocktail. G. era davvero stupenda e quando Maurizio la vide lo stupore e l'eccitazione gli fecero fare un paio di gaffes immediate. Ma si riprese subito.
G. salì in macchina con Maurizio, io li seguii con la nostra macchina.
Seppi in seguito che G. aveva lasciato che l'uomo le esplorasse debitamente le cosce con le mani mentre guidava lungo il tragitto.
Arrivati al privè entrammo separatamente, prima loro due poi io. Sborsai un sacco di soldi come singolo mi affacciai nella grande sala dove c'era la pista da ballo. Aspettai che gli occhi si abituassero all'oscurità e mi misi in cerca della mia donna.
La trovai quasi subito insieme a Maurizio presso il bar, avevano occupato gli sgabelli girevoli e conversavano con un drink in mano. Andai a sedere sul divano e mi gustai lo spettacolo delle cubiste seminude che ballavano, nonchè delle diverse coppie e donne che, dimenandosi, mostravano chi più chi meno generosi porzioni del loro corpo. Maurizio invitò la mia donna a ballare ed io per non farmi vedere da loro salii al primo piano, dove c'era una balconata che permetteva di osservare la pista da ballo nella sua interezza. Loro due ballavano vicini ma ancora non accadeva nulla. Dopo una decina di minuti stavo gironzolando per il locale quando mi accorsi che il dj aveva messo un lento. Tornai alla balconata e vidi G. abbracciata a Maurizio. Avevano le guance attaccate e ballavano lentamente. Le mani di Maurizio erano già arrivate sulle natiche della mia fidanzata e la stava palpando vistosamente. Piano piano con le mani arrotolò la minigonna scoprendo prima il bordo delle calze autoreggenti, poi lentamente giunse alla parte inferiore delle mutandine stesse. Ancora un po' e con le mani accarezzava direttamente le chiappe nude insinuando appena le dita sotto il bordo delle mutandine. Vidi G. incollare la bocca su quella di Maurizio, le loro lingue che si intrecciavano con passione.
Chiunque poteva vedere il culo della mia donna e questo fatto mi procurava stilettate di piacere che calmavo massaggiandomi la punta dell'uccello dalla tasca dei pantaloni. Maurizio era divorato dalla voglia di concludere, la prese per mano e la condusse al primo piano, vicino alla balconata dove mi trovavo io. Entrarono nel piccolo settore chiuso riservato alle coppie, ingabbiato da una discutibile struttura in ferro dalla quale i singoli possono osservare senza poter entrare.
G. e Maurizio si sedettero su un divanetto e non persero tempo. Con le bocche incollate lei armeggiò con la patta dei pantaloni finchè ne estrasse il cazzo eretto che iniziò a scappellare lentamente, mentre lui le fece allargare le cosce, insinuandole le mani dentro le mutandine. Dovevano essere entrambi più che cotti perchè lui mise subito il preservativo mentre lei si distendeva sul divano. Maurizio le salì sopra e G. lo accolse allargando le gambe. Ero a cinque o sei metri da loro ma vidi distintamente che la penetrò con decisione imponendo subito un ritmo deciso alla chiavata. Non avevano nemmeno perso tempo a spogliarsi. Ritenendo di non essere fuori posto mi tirai fuori il cazzo dai pantaloni e mi misi a menarmelo, incurante di chi potesse vedermi, mentre cercavo di non perdermi nulla di quello che accadeva. G. aveva intrecciato le gambe sulla schiena di Maurizio e lui la scopava in profondità, afferrandola per le natiche e spingendosela contro il corpo in modo da premere con la cappella sul fondo della fica. La musica forte mi impediva di capire se lei gemeva di piacere ma non ne dubitavo.
Dopo un quarto d'ora di quel ritmo Maurizio si alzò, la fece alzare, la prese per i fianchi e la mise a novanta gradi sul divano. Diverse coppie e qualche singolo vicino a me si gustarono lo spettacolo della impetuosa chiavata alla pecorina che Maurizio impose alla mia donna, dopo averle arrotolato la minigonna sulla schiena. Con le mani le strizzava i fianchi e li spingeva letteralmente contro di sè, mentre lei faceva del suo meglio per non perdere l'equilibrio, reso precario dalla posizione instabile sul divano. Il ritmo era decisamente forsennato e forse Maurizio pretese troppo da se stesso non riuscendo ad impedirsi di sborrarle improvvisamente dentro. Lo sentii urlare nonostante la musica, poi vidi come erano affaccendati per estrarre con delicatezza il cazzo dalla fica evitando di far fuoriuscire lo sperma dal preservativo. La svestizione dell'uccello di Maurizio fu accompagnata da un piccolo scroscio di applausi dei presenti. G. e Maurizio si ricomposero ed uscirono dalla "gabbia per coppie", tornando al bar.
Si presero qualcosa da bere poi iniziarono a gironzolare per il locale abbracciati. Attraversarono la dark room e al buio li persi. Iniziai ad esplorare il privè cercando di ritrovarli, ma finchè non fossero usciti dalla dark room non potevo avere la certezza che non stessero lì dentro. Tornai nella room e mi fermai contro una parete, attendendo. Dopo un paio di minuti gli occhi si erano adattati a quell'ulteriore oscurità, c'erano diverse coppie impegnate in effusioni ma non tardai ad individuarli. Maurizio era appoggiato ad una parete mentre G. era inginocchiata davanti a lui e gli stava prodigando un pompino veramente con i fiocchi, segno per me inequivocabile che non era ancora venuta.
Mi avvicinai, Maurizio mi riconobbe ed in silenzio mi pose la mano sollevata per "battere il cinque". Ricambiai il saluto e, visto che lei non poteva vedermi avendo il cazzo di Maurizio infilato fino in gola, gli feci cenno di tacere e scivolai alle spalle di G.. Tanto per vedere quanto era puttana abbassai una mano sotto la minigonna e le infilai direttamente un dito dentro il buco del culo. Lei non poteva sapere che ero io ma senza smettere di sbocchinare oscenamente Maurizio si assestò in modo da porgermi più comodamente il culo. Le infilai lentamente tre dita in culo e glielo slargai convenientemente. Non ho mai saputo se lei mi ha riconosciuto o meno.
Maurizio interruppe la manovra scostandosi per evitare di venire una seconda volta, cosa che lo avrebbe messo probabilmente del tutto fuori gioco, ed io pertanto mi ritrassi nell'ombra per non farmi vedere da lei.
Tornarono a ballare, vedevo G. decisamente pimpante quella sera. Improvvisamente lei si girò e si mise a ballare in modo indipendente da Maurizio. Lui le scivolò dietro e le mise le mani sui fianchi. G. ballando assecondò la manovra e fece piano piano risalire la minigonna fino a scoprire le mutandine. Poi sempre dimenandosi a suon di musica iniziò a massaggiarsi le tette. Inevitabilmente un paio di giovanotti le si accostarono e lei si adeguò al ritmo dei loro movimenti. Maurizio le stava dietro, ma aveva perso il suo smalto migliore, per cui dopo un po' decise di ritirarsi in buon ordine e si portò al bar dove lo raggiunsi. Chiacchieravamo di quanto fosse zoccola la nostra donna, intanto uno dei due aveva preso il posto di Maurizio dietro G. e le accarezzava i fianchi mentre l'altro le ballava di fronte ma sempre più vicino finchè le appoggiò a sua volta le mani sui fianchi. Il terzetto si era ritagliato un piccolo spazio vuoto sulla pista ed erano al centro dell'attenzione.
I due ragazzi iniziarono a stringere sempre di più G. tra di loro, finchè lei non fu più quasi in grado di ballare, ma doveva limitarsi a muoversi a tempo. I due invece si davano decisamente da fare. Quello davanti iniziò a palpare le tette di G. muovendosi sempre a tempo. Le aprì la camicetta e fece abilmente sgusciare le tette fuori del reggiseni. Sempre ballando le raccolse e legò la camicetta sui fianchi. L'altro da dietro fu ancora meno gentiluomo perchè infilò con decisione le mani sotto la minigonna e le abbassò le mutandine. Lei tentava ancora di abbozzare una sorta di ballo ma quello continuava a sfilarle le mutandine che, quando arrivarono a mezza coscia le impedirono in pratica di muoversi.
G. allora spinse indietro il sedere, e mentre baciava il ragazzo che aveva davanti, lo strofinò sensualmente contro il pacco dell'altro giovane. A quel punto la presero per mano, le tirarono su le mutandine alla bell'e meglio e la scortarono in un separè libero.
Io e Maurizio seguimmo a ruota e ci intrufolammo nei pesanti tendaggi in velluto, scostandoli quel tanto che ci permetteva di guardare quello che accadeva. I due le avevano tolto camicetta, minigonna e mutandine che giacevano calpestate sul pavimento del piccolo separè. Stavano tutti e tre semisdraiati sul divano lei al centro con le mani dei ragazzi che le facevano allargare le gambe e le palpavano affannosamente la fica insinuandosi tra le chiappe mentre a turno le succhiavano la lingua e le spomiciavano le tette scoperte. Lei teneva un cazzo in ogni mano menandoli velocemente. Avevano due rispettabili membri completamente eretti. Dopo qualche minuto uno dei due le sali sul viso e le appoggiò il cazzo sulle labbra. Intervenni e porsi al ragazzo un preservativo che tenevo pronto all'occorrenza. Il ragazzo lo indossò e le mise il pisello in bocca. So che G. detesta il sapore della gomma ma la sicurezza, in certi casi, va prima di tutto.
Il secondo intanto aveva messo il preservativo e si occupava del piano di sotto. Si piazzò in mezzo alle cosce aperte di lei, le inserì il cazzo nella fregna in un colpo solo ed iniziò a pomparla. L'altro le si era messo completamente sopra il viso e le scopava velocemente la bocca.
G stava sdraiata sul divano con i due maschi sopra che la immobilizzavano, uno che la sbatteva in fica e uno in bocca.
La posizione di quello sopra era scomoda allora presto si scavallò sedendosi accanto a G. mentre l'altro continuava imperterrito a scoparla.
Maurizio si fece avanti con il cazzo dritto e i due fecero per cacciarlo via in malo modo, quando lei li interruppe dicendo loro che era suo marito e che doveva entrare. I ragazzi si dettero il cambio, quello che l'aveva fottuta finora si mise seduto accanto a Maurizio mentre l'altro la mise a pecorina piazzandoglielo nella fica e costringendola a chinarsi per succhiare i cazzi degli altri due. Maurizio da bravo "marito" godeva del privilegio di farsi succhiare il cazzo senza preservativo e ne approfittava mulinandole sapientemente la cappella in bocca.
Il ragazzo venne e tirò fuori il cazzo dalla passera di G.. Maurizio le andò dietro a sua volta, vestì il proprio membro e appoggiò la cappella sull'ano della mia donna. Bastarono tre o quattro spinte e fu dentro. G. si spostò piano piano sopra l'altro ragazzo che da seduto le porgeva il cazzo dritto avvolto dal preservativo. Maurizio, intuendo le intenzioni di G., accompagnò il movimento e la portò sopra il ragazzo. G. si abbassò e lasciò che il giovane le inserisse il cazzo nella fica, mentre quello di Maurizio continuava ad occuparle saldamente il culo. Iniziarono a galoppare dapprima piano poi sempre più forte. Il ragazzo libero si mise in piedi sul divano, prese la testa di G. e se la indirizzò tra le gambe. Le chiese di prendergli le palle in bocca e lei ubbidiente iniziò a leccargli i coglioni mentre gli altri due la pompavano a pieno ritmo.
Improvvisamente arrivò per lei un orgasmo devastante. Iniziò a gridare e a supplicarli di farle male e di spingere più forte.
Finito l'orgasmo Maurizio uscì dal culo di lei, che a sua volta si tolse da sopra il giovane. Raccolse reggitette e mutandine e li mise nella borsetta, poi si reinfilò la minigonna. La prendemmo insieme a braccetto e lei mi baciò con tenerezza affermando che si stava divertendo veramente tanto. Volle essere accompagnata alla toilette per darsi una sistemata, poi tornammo in zona bar e iniziammo a chiacchierare in tre bevendo rigorosamente superalcolici.
G. stava ora senza reggiseni e le sue tette erano evidentissime sotto la camicetta di pizzo trasparente, cosa che non mancava di attirare l'attenzione verso il nostro terzetto. Nei privè dopo che la donna di una coppia ha fatto una o due porcate con singoli viene "schedata" dai presenti che difficilmente la perdono d'occhio, speranzosi che possa venire anche il loro turno.
Dopo una mezzoretta di relax fu Maurizio a riaprire i giochi. Chiese a G. se le andava di fare qualcosa per lui e lei annuì divertita. "Allora adesso ce ne andiamo tutti e tre nella saletta di proiezione. Tu ti sfili la minigonna e ti metti seduta da sola a guardare il film. Noi facciamo finta di non conoscerti e non ci avviciniamo. Sei senza mutandine quindi dovrebbe accadere presto qualcosa di piacevole". Lei rispose che eravamo due porci inqualificabili.
Ci recammo nella saletta. Sulla soglia sbirciammo dentro la vasta stanza, c'erano tre o quattro tizi che guardavano il film nella penombra. Appena entrammo le quattro teste si voltarono nella nostra direzione. Io e Maurizio ci tirammo indietro sulla soglia, G. guardandoci con aria di sfida si tolse la camicetta e me la porse dicendomi "Tieni, mio sposo". Poi si sfilò la minigonna e la diede a Maurizio.
"Adesso levatevi dalle palle e lasciatemi divertire" ci fece.
Con indosso solamente il reggitette abbassato, le scarpe e le calze autoreggenti avanzò con passo sicuro nella saletta e andò a mettersi seduta accanto ad un tizio. Il tipo rimase indubbiamente allibito e non reagì immediatamente, G. ne approfittò per aprire per bene le gambe ed iniziare a masturbarsi senza ritegno davanti al film. In un attimo gli altri tre le furono intorno, due davanti e l'altro seduto a fianco. G. iniziò a massaggiare i pacchi dei quattro uomini che in men che non si dica estrassero il cazzo dai pantaloni. Frattanto altri singoli si intrufolarono nella stanza. Lei aveva addosso le mani di tutti e si prodigava per masturbare più cazzi possibile senza tralasciarne nessuno.
Quello che ce l'aveva più duro mise il profilattico, le sollevò le gambe e cercò di penetrarla, ma il sedile era basso e la posizione scomoda. Allora invitò G. ad alzarsi e a mettersi a pecorina appoggiandosi al sedile. Le andò dietro e la penetrò stavolta immediatamente. Lei iniziò a godersi la sbattuta appoggiandosi per bene in modo da avere le mani libere. Prese subito in mano i cazzi di altri due mentre altri quattro o cinque singoli gareggiavano per palparla dappertutto.
Il primo uscì e subito il suo posto fu preso da un altro, che entrò dentro la mia donna, le diede una decina di colpì ed uscì eiaculando nel preservativo per lasciare il posto ad un terzo che aspettava il suo turno.
Tutti chiedevano di essere spompinati ma per fortuna lei ebbe la presenza di spirito di rifiutarsi. Il tizio che la stava scopando decise di cambiare buco e trovando l'ano di G. ormai del tutto allentato dal precedente servizietto di Maurizio la inculò senza nessuna difficoltà.
Altri premevano dietro e si mostrarono spazientiti cominciando addirittura a protestare. Il tipo si decise ad uscire, quello che stava dietro aveva già il preservativo e mentre infilava il suo membro nella fica della mia donna lo sentii distintamente lamentarsi con un "Era ora, eccheccazzo!!". Dopo pochi secondi G. si abbandonò ad un lungo e lamentoso orgasmo grazie anche alle poderose spinte del soggettone che non le usava certo un trattamento di favore, ma che continuò a picchiarglielo dentro brutalmente per una trentina di secondi dopo che lei aveva finito di godere. Alla fine lei si ribellò e sgusciò via dal sedile. Sentimmo tutti distintamente il naenderthaliano bestemmiare.
Vedemmo G. venire verso l'entrata della stanza allora, di comune accordo, ci nascondemmo per punirla di quel "Levatevi dalle palle". Lei uscì nel corridoio nuda con un capannello di uomini che la seguiva da vicino e rimase interdetta non trovandoci, sapendo che noi avevamo la sua camicetta e la minigonna.
Avanzò nel corridoio e scese le scale pensando che fossimo al bar mentre noi la spiavamo da una stanza laterale. Non se la sentì di farsi vedere nuda com'era nella sala grande e ritornò sui suoi passi. I tizi che la tampinavano le tastarono tutti invariabilmente il culo. Non sapendo come risolvere quella situazione e trovandosi nuda e circondata da uomini si appoggiò alla balaustra e li lasciò fare. Quando la andammo finalmente a soccorrere stava facendo una sega ad un tizio, aveva almeno dodici mani addosso che la stavano esplorando ed un altro che si stava divertendo a strofinarle il cazzo eretto contro le natiche.
Appena ci vide ci venne incontro irritata e ci strappò i vestiti dalle mani con un poco elegante "Ma andate affanculo, stronzi". Quando però uscì dal bagno delle signore rivestita si era calmata e fu di nuovo carina con entrambi.
Ci impose però di portarla immediatamente via da quel posto affermando che quella serata era stata sì fantastica ma ne aveva avuto decisamente abbastanza.
Quella notte, dopo aver passato la mattinata del sabato a provare l'abito bianco per le nozze, stabilì il suo record di troiaggine: sette cazzi diversi nella fica di cui due pure nel culo ed io, che dovevo diventare suo marito la settimana dopo, non l'avevo neppure sfiorata. Eppure niente di tutto ciò le impedì, sette giorni dopo, di apparire meravigliosa in chiesa nel suo abito bianco a giurarmi eterna fedeltà.
Fedeltà che poi durò invece esattamente venti giorni.
Per mia fortuna.
Ma questa è un'altra storia.
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4
19 years ago
cp3roma,
42/42
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Gusti diversi
Era una serata calda.Dovevamo uscire con i miei colleghi: una cena di lavoro e poi a casa. Eravamo stanchi, dopo un torrido giorno di lavoro, io e di studio, lei, non avevamo le forze per superare una cena e continuare la serata in giro per la città.
Arriviamo in pizzeria, c'erano tutti, ognuno con la moglie o la compagna:c'era anche Luca, il solito dongiovanni che deve sempre strappare sorrisi e non solo alle donne.
Quella sera era particolarmente in forma e verso fine serata la sua fidanzata, parecchio allegra per l'enorme quantità di vino che aveva bevuto, non si accorgeva del suo comportamento.
A dire il vero eravamo tutti un po' alticci.
Luca aveva preso di mira la mia Lei.Beh,non passa di sicuro inosservata e in modo particolare quella sera.
Indossava solamente un vestito di lino sottile che lasciava immaginare e intravedere con una leggerissima trasparenza la biancheria azzura che portava sotto: un perizoma in pizzo e un reggiseno, di quelli che strizzano le tette e facevano sembrare la sua terza abbondante ancor più abbondante.
Si leggeva negli occhi di quel bastardo che voleva strapparle quel vestito e in me si stava scatenando un mix di rabbia e eccitazione.
La mia lei stava al gioco di sguardi e battute. Era seduta di fronte a Luca e la tavolata stava producendo un chiasso allucinante.
Nella mia mente stava iniziando un film porno tra i due e i miei pantaloni si stavano visibilmente gonfiando:non potevo alzarmi in quel momento,l'avrebbero notato tutti.
Luca si alza per fumare una sigaretta e chiede a qualcuno di accompagnarlo. Cavolo!Sapevo che la mia Lei sentendo la parola "fumare", non avrebbe resistito, ma io, accidenti, non potevo proprio muovermi da quella sedia.
Il mio cazzo stava scoppiando!
Così escono Luca, Lei un altro amico e altre due ragazze.
Ero tranquillizzato dal fatto che non erano solo loro due da soli, ma dopo il tempo di sigaretta, entrano solo gli altri e rimangono fuori solo Luca e la mia ragazza.
Io chiedo spiegazioni e mi rispondono che,siccome Luca aveva finito le sue Muratti erano andati insieme al distributore automatico.
Battute dei colleghi, mi stavano facendo salire una rabbia... Appena torniamo a casa, faccio esplodere una litigata, che se la ricorderà per un pò pensavo da una parte, dall'altra pensavo alla mia curiosità di vedere quanto fosse porca.
Tornarono dopo una mezzoretta, giustificando con uno strano sorriso di merda socchiuso tra le labbra dei due che non si trovavano distributori da quelle parti.
Usciamo e in auto io sono ancora incazzato e ancora visibilemente eccitato. Lei mi guarda e sorridendo mi chiede se quella faccia era per la gelosia nel vederla uscire con quel Luca. Io non avevo voglia di parlare...
Lei non insistette, ma inizio ad accarezzarmi il mio uccello, ormai di marmo da più di un ora.
Presa dalla voglia lo tirò fuori e cominciò e baciarlo, leccarlo, come poche volte fa così bene.
Mamma mia!Una professionista e poi dal vestito si intravedevano quelle enormi tette che ballavano al ritmo della sua testa.
Le infilo una mano fra le cosce: era bagnata, eccitata al massimo.
In quella situazione non resisteti molto. Il mio uccello le esplode in bocca, non si ferma, lei continua a succhiare avidamente e mugola di piacere... che bello!
Lo bacia. lo pulisce per bene con la lingua, mentre io avevo già rischiato almeno tre o quattro incidenti...
Si alza, mi bacia e mi chiede: "ti è piaciuto?" ...io le accenno un sì con la testa.
Lei mi sorride e mi confessa: "...anche a me amore, il sapore di Luca non è buono come il tuo"
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3
19 years ago
admin, 75
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Un sogno diventato realtà
Erano le 5:30 del mattino, in un giorno d'Agosto che già si preannunciava torrido.Mi stavo recando al lavoro ancora intontito dal solito brusco risveglio mattiniero, quando, andando verso la tangenzile, vidi un angelo biondo che, attraversando la strada, mi faceva un cenno. Un pò per l'ora, un pò x le vacanze, le strade erano deserte, per cui mi fermai, sapendo però benissimo che quel meraviglio angelo biondo era in realtà un trans che, finito il suo "lavoro", stava per tornare a casa.Mi fermai, già pronto a declinare l'invito, ma eli invece mi chiese se per cortesia potevvo accompagnarla a casa, era stata una notte pesante e mi sarebbe stata riconoscente per sempre.Io, che non avevo mai avuto un contatto così ravvicinato con una fatina del genere, balbettai che poteva pure salire in macchina,l'avrei portata in capo al mondo se me l'avesse chiesto.Salendo il succinto vestitino salì parecchio, sì da farmi vedere due gambe statuarie, un sederino delizioso e un bel gingillo depilato ed invitante.Distolsi immediatamente lo sguardo,arrossendo come un bambino scoperto alla sua prima sega, e partii.Non ebbi il coraggio di guardarla fino a casa sua, e fu lei a tenere un pò di conver sazione:io ero in preda ad una crisi quasi mistica,da un lato una eccitazione spaventosa, come ben poche donne mi avevano causato nella vita, dall'altro la paura di avere questa strana pulsione, l'irrazionale terrore dell'uomo di non sentirsi più tale dopo aver solamente pensato di tenere in mano un bel cazzo duro e liscio e profumato come quello, e...Arrivammo sotto casa sua, e,posandomi una mano sulla patta e venendomi così vicino da sentire il calore del suo alito sulle labbra, mi chiese di entrare da lei per prendere un caffè e farmi ringraziare.Io ero senza fiato e senza parole,riuscii a balbettare che dovevo andare a lavoro e che non uscivo di casa con tanto contante la mattina presto.Lei mi baciò dolcemente,e mi disse che non avrei dovuto pagare nulla,sarebbe stato il suo modo per ringraziarmi.Non ce la feci,le dissi che non avevo davvero tempo (in effetti alle 6 cominciava il mio turno)e, con un bacio lunghissimo e dolcissimo,la lascia lì e scappai via.Da allora non feci che pensare a lei,giorno e notte,con il cuore e con la mente,sudando freddo e venendo solo al pensiero di sfiorarla e di baciarla tutta,ma proprio tutta.Una notte, avendo finito di lavorare all'una, decisi di tornare a casa dalla tangenziale anzichè dalla strada che facevo normalmente, con il cuore che mi martellava nel petto e la pazza idea di trovarla ed amarla per una notte intera.La zona cominciava a popolarsi di uomini e donne e coppie che venivano lì a comprare qlc momento di sesso con uomini, donne e angeli come il mio, ma di lei neanche l'ombra.Girai a vuoto per più di un'ora, finquando la vidi scendere da un taxy ed avviarsi verso la strada.Partii di corsa nella sua direzione.Lei sentì il rumore fuori giri dell'auto,si voltò e sul suo volto vidi un miscuglio di emozioni,dalla sorpresa alla gioia alla paura di aver trovato un maniaco.Mi lancia fuori dall'auto e la presi tra le braccia, baciandole il volto, il collo,il seno ,la bocca...fino a quando lei vinse ogni resistenza e si accasciò contro di me e dicendomi di portla a casa mia.Fu una notte d'amore straordinaria,e la prima volta x me alle prese con un frutto duro e succoso come quello,e da allora lo sogno ad occhi aperti.Dopo quella notte non la vidi più,nè lei mi chiamò mai...il rischio per me era davvero quello di non poter più fare a meno di lei,e per lei di dover abbandonare il suo mondo,ancorchè squallido, per uno sconosciuto e oscuro.Dopo conobbi quella che è la donna della mia vita, con la quale ho tantissime fantasie, ma alla quale non riesco a far accettare questa...dopotutto nessuno è perfetto,ed allora eccomi qui, incerca di altri angeli biondi, o di coppie che sappiano e vogliano godere con me.
24
1
19 years ago
admin, 75
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Al ristorante
Ho avuto nel passato un' esperienza con una coppia ed è stato molto eccitante e me lo ricordo ancora volentieri. Non mi dispiacerebbe che loro leggessero queste righe, si riconoscessero quali attori e si rimettessero nuovamente in contatto con me.
Dunque, ci siamo "incontrati" in internet, tramite uno dei tanti annunci che esistono. Eravamo della stessa città e dopo un po’ di mail ci siamo messi d’ accordo di incontraci in un locale per conoscerci. Per l’ occasione mi sono messo in giacca e cravatta, perchè il locale era uno dei più chic della città. Chiaramente c’ era l’ imbarazzo…Dopo un po’ di attesa è entrata una coppia e si è diretta al mio tavolo. Tutti e due sui quaranta, lei carina con una gonna corta, lui alto e magro. Hanno raccontato un po’ delle loro esperienze di quel tipo. Ho avuto l’ impressione che lui mi guardasse in mezzo alle gambe…Dopo un po' abbiamo deciso di cambiare locale e siamo andati in un pub del centro. Lì ad un certo punto, quando l’ atmosfera si era ormai un po’ riscaldata ho detto che se volevano potevo mostrare loro certe foto mie. Lui ha detto che per lui la cosa era relativa, se voleva lei…Lei ha detto di sì, che era curiosa. Le ho passato una busta con delle foto del mio cazzo in erezione in primo piano. Ha dimostrato di apprezzare. Il bello era che quelli dei tavoli vicini pensavano che guardassimo foto di vacanze o cose simili…La cosa era eccitante…Anche lui ha dato un’ occhiata senza voler dare nell’ occhio. Dopo, quando siamo usciti ci siamo scambiati il numero di tel. ripromettendoci di sentirci presto…
Per un paio di settimane non ho + sentito niente e così ho deciso io di chiamare. Così ci siamo effettivamente incontrati (e ne è valsa la pena…).
Era un sabato sera ci siamo trovati al bivio per una cittadina vicina e siamo andati assieme in un ristorante ad una decina di chilometri. Ci siamo messi ad un tavolo piuttosto isolato a parlare del più e del meno. Lui parlava di surf, che in estate girano in camper, dei loro viaggi ecc. Dopo aver finito di mangiare, ad un certo momento ho voluto rompere il ghiaccio, perché non ci eravamo trovati solo per chiacchierare... Ho fatto cadere una moneta sotto il tavolo e sono sceso per cercarla. Lei portava una gonna ed aveva le gambe aperte. L' ho toccata un attimo sulle mutandine e poi sono salito per paura di essere notato dal cameriere o da altri. Lei a quel punto si è eccitata e lui era molto interessato. Qualche attimo dopo lei ha detto che doveva andare un attimo in bagno...Qualche momento di imbarazzo solo con lui che mi ha accennato a qualche altro incontro avuto da loro… Poi è tornata e mi ha detto che se volevo potevo riprovare... Mi sono sincerato che nessuno guardasse e ho fatto cadere nuovamente la moneta. Questa volta aveva le gambe aperte ed era senza mutandine. L' ho baciata in fretta in mezzo alle gambe e a quel punto ho notato che lui si toccava. Sono tornato su ed ho visto con piacere che nessuno si era accorto di quello che era successo. Eravamo tesi silenziosi ed eccitati. Abbiamo chiamiato un po' frastornati il cameriere per pagare e ce ne siamo andati.
Usciti dal ristorante, eravamo tutti molto caricati. Loro 2 erano seduti davanti e io dietro nella macchina. Già strada facendo lei si era girata e mi toccava in mezzo alle gambe. Lui si è fermato in una stradina laterale... Lei è scesa ed è venuta dietro, si è alzata la gonna, ha aperto le gambe e ha incominciato a masturbarsi davanti a me.. Lui guardava.
Ho incominciato a leccarla prima sulle cosce e poi sono salito fino alla fica (stando però attento a non ingoiare niente, avevo paura di malattie). . A quel punto abbiamo deciso di andare a casa mia... Lì anche lui si è spogliato, aveva un bell’ uccello e delle mutande che mi sembravano antiquate. Però la sua attenzione (di lei) era per il mio che ha cominciato a spompinare fino al punto che mi faceva male. Quando io sono venuto ha cominciato lui, da dietro. A me piaceva guardarla negli occhi mentre godeva e ansimava.
Una volta finito mi hanno riportato alla mia macchina e uno dei due mi ha chiesto se ero sempre così caloroso. Ho risposto che non era un particolare merito, che ero fatto così….
25
2
19 years ago
admin, 75
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I suoi gemiti si mescolavano al rumore del fiume
Vista l’ora tarda, il sole tramontava ed i nudisti si apprestavano a lasciare la riva del fiume per tornare a casa. La mia attenzione fu colta da uno splendido corpo di donna sulla 40’ina sdraiato su un enorme masso.
A rendere particolarmente sexy quell’essere era un mini-bikini che evidenziava esageratamente fianchi tondi e seni grandi e sodi. E’ un’avvenimento fuori dal comune trovare una donna con il bikini tra i nudisti, soprattutto se si tratta di un mini-bikini sexy: mini, ma davvero mini, e trasparente. Quel poco di stoffa, trasparente grazie all’umidità dell’ultimo bagno, nascondeva appena gli splendidi capezzoli larghi e rilassati dal terpore dei raggi solari. E lo string bianco, dal quale fuoriusciva un triangolino di pelo scuro ben rasato e ordinato, non era inteso a nascondere le due labbra prorompenti, gonfie, carnose e ben depilate che si intravedevano e che riusciva appena a contenere.
Portava grandi occhiali scuri e lunghi capelli ben ordinati e legati da una coda di cavallo.
Tutto di lei era sensualità: il modo di posare, il suo corpo, la sua pelle scura, il suo abbigliamento, le sue labbra rosso fuoco e prosperose. E questo atteggiamento la esaltava: come una bambina piccola alle prese con un giocattolo nuovo. Era chiaro: il suo scopo era proprio quello di esibirsi!
Rimasta ormai sola, il sole sarebbe tramontato di lì a pochi minuti, d’improvviso alzò la testa e mi fece un breve cenno con la mano invitandomi a raggiungerla, quasi avesse letto i miei pensieri erotici.
Pensai che quel cenno fosse rivolto a qualcun altro, ma intorno non c’era più nessuno. Così in meno di mezzo secondo le fiondai accanto. Colto di sorpresa ed imbarazzato dalla sua sicurezza non sapevo come “attaccare bottone”. Decisi di essere me stesso senza preoccuparmi della situazione ad alta carica erotica e di quanto sarebbe potuto succedere in seguito.
“Non se ne va come fatto tutti?” le chiesi in maniera un po’ scontata ma con tono sicuro, gradevole e sincero; a dire la verità mi sentivo un po’ stupido ed imbranato per la domanda troppo banale.
Sembrava aver la risposta pronta: “Il momento più bello della giornata deve ancora arrivare, ragazzo mio! E’ tutta la giornata che mi eccito mostrandomi a cosce spalancate osservando gli sguardi arrapati di coppie, donne e uomini. Passo tutta la giornata immaginandomi cosa potremmo fare insieme. Mi immergo spesso nell’acqua fredda per rassodare i miei grandi seni così che siano ancora più invitanti ed eccitanti. Adoro esibirmi.
E adesso che finalmente sono rimasta sola su questi splendidi sassi bollenti posso godere quanto voglio assaporando l’aria fresca ed il caldo emanato da questi splendide pietre: spesso a quest’ora punto mi masturbo di nascosto, ma questa sera sei arrivato tu, e sei arrivato al momento più opportuno!”
Non mi sentii trattato come uno stupido e ciò mi mise a mio agio.
La sua voce vibrava attraverso le sue grandi labbra carnose e sembrava come la più sensuale che avessi mai udito: aveva un potere ipnotizzante.
Mi fissava prepotentemente tra le gambe. Non diceva più nulla. Intuii che aveva già notato il mio bel membro che si stava gonfiando.
Il suo comportamento era distaccato: non gli importava di me, non gli importava la mia storia, come mi chiamavo… gli interessava solo sfogarsi? Mi sentii stranamente “uomo-oggetto” del tipo “usa e getta”. Così mi ripromisi di fare lo stesso e un po’ svogliato mi spogliai per adagiarmi agli ultimi raggi di sole.
Dal suo sguardo compiacente capii che gradì sia il mio fisico slanciato e sportivo, sia il mio sexy-string bianco. Mi sdraiai supino sperando che lei notasse i miei due splendidi glutei piccoli e sodi, attorniati ed evidenziati dallo string che sembrava quasi far luce in contrasto con la mia pelle abbronzata.
Adoravo mostrarmi: mi dava una sensazione esaltante e mi caricava. Guardai il suo viso cercando il suo consenso e notai che osservava, osservava… l’attesa diventava lunga e difficoltosa: fui costretto a girarmi sul fianco per via del mio pene che cominciava a indurirsi. Fortunatamente lo string in morbidissimo materiale ultra-strech gli permise di ergersi fino ai suoi 19 centimetri ben visibili dall’esterno vista la forte trasparenza.
Mi è sempre piaciuto l’intimo sexy! Anche quello maschile snobbato da molti: bisogna solo saperlo portare con mascolinità e consapevolezza… in maniera erotica. Solo il fatto di sapere di indossarlo sotto i jeans mi fa sentire più sexy!
Mi vide, così eccitato, sorrise e annui con un cenno del capo.
Nessuno parlava ed entrambi fantasticavamo su ciò che sarebbe successo in seguito. Il mio uccello svettava in chiaro segno di eccitazione e dall’odore che sentivo supponevo che anche lei stesse sbavando sotto.
“Il mese scorso una ragazza mi chiese di pisciargli in bocca proprio su questo sasso. “ disse seria.
E aggiunse: “Mai avrei pensato che mi sarebbe piaciuto fino a quando, subito dopo, mi infilò la lingua in bocca per farmi sentire il gusto amarognolo di quel liquido giallo…”
Si fermò, osservò il mio volto teso nel cercare di capire come si potesse provare piacere a ciò, e terminò con una battuta: “… per fortuna non avevo mangiato asparagi…”
La battuta sdrammatizzò l’effetto devastante di quanto disse: l’ascoltavo con piacere, la sua voce era ferma e sicura, ma quanto raccontava usciva dai miei canoni e da quanto avrei mai immaginato di fare.
Non risposi: non sapevo cosa rispondere perché quell’osservazione mi faceva schifo ed al tempo stesso mi eccitava, così come raccontata da lei, in quel posto ed in quella circostanza particolare.
Fu ancora lei a fare il prossimo passo complimentandosi con me per il mio sexy-string. Mi disse che pochi uomini portano indumenti sexy, ed ancora meno li sanno portare con classe. Ricambiai, spiegandole che non avrebbe potuto trovare abbigliamento più eccitante per evidenziare due splendidi meloni come i suoi.
Di scatto si alzò seduta e si tolse il sopra… era ormai buio e sicuramente soli. Vedevo i sui meravigliosi seni sodi muoversi nell’ombra della sera e sentivo ora, tra le punte delle mie dita, i suoi capezzoli ergersi grazie alle mie carezze.
La sua mano si impadronì del mio membro già ben duro: lo accarezzava dolcemente , ancora imbrigliato nella sottilissima stoffa trasparente, per verificare quanto ancora si sarebbe potuto indurire. Poi, d’un colpo, prese a leccarmelo avidamente. Me lo sgusciò fuori dalle mutandine e lo prese tutto tutto in bocca, fino in fondo. Mi sdraiai sulla schiena lasciandomi sponpinare con calma, tranquillamente senza fretta, godendo di ogni attimo. Poi tirò il mio string lateralmente per scoprire il mio ano, mi alzò le gambe sopra le sue spalle e mi infilò la lingua dietro.
Provai una sensazione nuova, strana, intensa: all’inizio mi irrigidii, poi mi rilassai ed il mio orifizio si apri sotto le gentili pressioni della sua lingua calda e scivolosa. Il godimento si fece intenso, la sua lingua penetrava sempre più profondamente mentre con la mano destra mi masturbava. Il godimento mi fece inarcare i fianchi e, senza accorgermene, emisi un urlo proveniente dall’interno, profondo.
Troppo bello, troppo eccitato, un sogno… decisi di diventare padrone della situazione! Mi alzai, mi girai, e le tolsi l’ultimo straccio che le rimaneva addosso. Presi a slinguazzare la sua vagina bagnata, e decisi di provare a servirgli lo stesso servizio anale: capii subito che lo apprezzò molto.
Così tolse una crema lubrificante dalla sua cesta e se la spalmò sul culo, fino dentro, pregandomi poi di infilarglielo da dietro.
Pensai che era proprio porca: non avevo mai inculato nessuno anche se ammetto che questa fantasia mi ha sempre eccitato. Ma al suo ennesimo lamento di desiderio “prendimi da dietro… dai!” (mi sussurrava), la accontentai: appoggia la cappella sul forellino che subito mi lasciò strada e allora spinsi delicatamente dentro, provando un estremo e caldissimo desiderio. Mi sentivo bestia, ma ne ero contento… stavo vivendo qualcosa di fortemente depravato e la ciò mi piaceva.
Lei godeva tantissimo. I suoi gemiti si mescolavano al rumore del fiume e sembravano non finire mai. Il ritmo aumentava e il godimento pure: stavo ormai per venire.
Lo dissi a lei che si apprestò a succhiarmelo fino ad ingoiare il tutto. Porca com’era intuii che non poteva essere finita lì, e infatti decise di tenere una parte del liquido bianco per slinguazzarmi di forza in bocca e farmi sentire il terpore tiepido e insolitamente viscoso del mio sperma. Anche questo mi piacque, e mi riscoprii essere davvero più perverso di quando avrei mai immaginato.
Non so se fu il luogo, la circostanza, la partner… ma da allora il mio modo di vivere la sfera sessuale è profondamente cambiato: non do più nulla per scontato, parlo molto con la partner di tutto quanto gli piacerebbe e mi piacerebbe fare insieme senza provare pudore, in maniera completamente equilibrata e senza pregiudizi perché so benissimo che in momenti di godimento totale le persone perdono qualsiasi controllo sulla ragione.
Capii del regalo che lai mi aveva dato, e fu mia premura leccarle la fica in maniera attenta ed esaustiva fino a farla godere: sentivo le sue labbra appoggiate alle mie espellere moltissimo fluido e ritrarsi a scatti, il suo bacino si inarcava sempre di più fino a sfociare in un orgasmo immenso e lunghissimo. Anche io la baciai profondamente e a lungo per farle assaporare il gustosissimo succo che tenevo in bocca.
Stavamo lì, distesi vicinissimi, ripensando a quanto era successo, accarezzandoci e scambiandoci reciproci complimenti, discutendo della vita, di questo incontro fortuito. Fu l’ultima volta che ci incontrammo, ma fu un incontro ancora vivo nella mia mente.
Ciao Splendida, e grazie.
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19 years ago
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Tutto ingoiò! sembrava che gli piacesse.
Mi alzai un giorno di maggio e scorsi dalla finestra del bagno la splendida giornata predetta dalla meteo del giorno prima: aria fresca, limpida, pulita e sole caldo. Il clima ideale per il mio sport preferito: il jogging.
Mi vestii ed uscii. Dopo un’ora di corsa mi fermai per il consueto Stretching… quel giorno non mi andava proprio… stavo troppo bene nella mia pelle. Così decisi di scendere in riva al fiume per riposare e per godermi quel momento.
Dopo aver scavalcato qualche masso enorme mi avvicinai al fiume per cercare il posto migliore (tanto non c’era nessuno). D’improvviso scorsi uno splendido corpo di donna completamente nuda difronte a me. Ops… avevo visitavo quel posto altre volte, ma mai avrei pensato che così presto durante la stagione i nudisti si sarebbero fatti vedere.
Non feci rumore e mi avvicinai lentamente. Riposava al sole distesa sul sasso caldo in riva al fiume completamente nuda. Era proprio difronte a me a pochi metri di distanza e scorgevo pochi peli biondi che mettvano in evidenza un pube molto sporgente: stupendo ed estremamente sensuale. Il sole le accarezzava i capezzoli grandi e ben distesi e dava alla sua pelle una colorazione dorata. Si vedeva comunque che la sua carnagione era a inizio stagione.
Avvicinandomi mi resi conto che appiggiava la sua lunga mano affusolata sul membro del suo compagno che giaceva nascosto poco più in basso verso il fiume. Bello, gonfio, dalle proporzioni giuste. Era una coppia perfetta e stavano vivendo un momento di grande armonia in totale unione con la natura circostante.
Fu lui il primo a notarmi. Si alzò di scatto seduto, quasi preoccupato che la loro nudità potesse in qualche modo intimorirmi. Niente affatto!
Gli sorrido in maniera compiacente e gli chiesi il permesso di sdraiarmi su un sasso vicino. Gary e Margrith (Megghi) erano nordici: in italiano sapevano dire “si” e “no”; ciononostante capii subito che vi era intesa e iniziai a togliermi gli indumenti sudati per farli asciugare al sole.
Mi sembrò che Gary apprezzasse il mio fisico longilineo e sportivo, così come anche il perizoma trasparente che portavo sotto i pantaloncini da ginnastica. Scrutò tra le mie gambe e sembrò soddisfatto da quanto vide. Mi piaceva farmi guardare e questo gioco mi eccitava al punto da non essere in grado di controllare il mio membro che si ergeva sotto il suo sguardo.
Megghi continuava a tenere gli occhi chiusi, come se tutto ciò le fosse indifferente; comunque, sbirciando meglio, notai la sua mano muoversi rimestando il pene di Gary avanti e indietro.
Pensai fosse ora di immergermi nell’acqua gelida, così da smorzare i bollori. Mi alzai, imbarazzato perché ormai non potevo più nascondere la mia eccitazione e mi avvicinai il più velocemente possibile all’acqua. Solo quando immersi la punta del piede capii il mio grande errore: l’acqua era molto più che gelida!
Presi tutto il coraggio che avevo e mi lasciai cadere nel fiume: il respiro si fermò e il cuore prese a battermi a 200 all’ora. Cercai di restare il più a lungo possibile, ma dopo qualche secondo dovetti uscire.
Il gelo ebbe l’effetto desiderato: il mio membro sembrava inesistente e ciò mi imbarazzo assai, siccome proprio in quel momento Meggi, svegliata da tutto il casino, mi stava osservando.
Inaspettatamente Meggi prese l’iniziativa e iniziò a parlarmi in olandese (non ci capivo niente). Colloquiava animatamente e rivolgendosi a Gary ridacchiava. I seni gli si inturgidirono lasciando sboccare due capezzolini splendidi.
L’effetto gelo sparì e la mi verga tornò e svettare più eccitata che mai: in quel momento Meggi spalancò le cosce e si passò più volte la mano sulle labbra carnose, accarezzandosi candida peluria e leccandosi le dita spalmate del suo liquido in maniera inequivocabilmente arrapante.
Gary non parlava più. Fu lei, presa dall’entusiasmo a chinarsi in ginocchio su di lui e a prenderselo tutto in bocca. Stavo assistendo ad uno splendido pompino.
Io guardavo attonito e non credevo ai miei occhi: iniziai a masturbarmi siccome l’eccitazione diventava incontenibile.
D’un tratto lei alzò lo sguardo, mi guardo, tirò fuori un lubrificante dallo zainetto rosso di tela e se lo spalmò sull’orifizio e tutto in torno.
Poi riprese a succhiare mostrandomi il suo splendido culo imbrattato e offrendomelo tirando i glutei con entrambe le mani.
Non persi tempo e mi gettai dietro di lei a cavalcioni. Il buco era bello largo e il cazzo entrò quasi subito, dolcemente e gradatamente, fino in fondo. Un urlo di Megghi ruppe la monotonia di quel fiume e preoccupato gli chiesi “All right?”
Non disse niente, ma capii dai sui movimenti sempre più veloci che stava godendo da vera troia.
Non so quanto tempo sono rimasto così a inculare Maggi come un selvaggio, ma fu certamente l’avventura più riuscita della mia vita. Stavo godendo, si, sempre più forte, ma non volevo venire subito: volevo essere all’altezza della situazione. Così usci da quel tunnel ben scavato e scivoloso per sbollirmi un po’.
Gary intuì la situazione disarcionò Maggi e si sdraiò dietro di me… non capivo! Sentivo la sua testa sotto il mio culo?
Iniziò a leccarmi i testicoli completamente rasati… mmhhhh… che sensazione… e la sua lingua si spinse dietro, sempre più indietro fino a infilarmela nell’ano.
La carica erotica esercitata dalla situazione era enorme e mi privava di qualsiasi nesso con la realtà, come se stessi sognando: Megghi difronte che si masturbava e Gary dietro che mi infilava la sua lingua nel culo provocandomi delle emozioni da svenimento, in riva al fiume dove chiunque avrebbe potuto vederci… accidenti, il massimo dell’esibizionismo… non avrei mai potuto immaginare sarebbe potuto succedere, ma nemmeno che sarebbe potuto piacermi: neanche nella mie fantasie più recondite… e la cosa mi piaceva davvero molto!
Ma non ero ancora arrivato al culmine: Gary mi solleva il culo, esce da sotto, prende la crema si cosparge il membro non completamente duro, si siede dietro di me e con una dolcezza disarmante mi tira indietro verso il suo membro, fino a sentire il suo cazzo indurirsi davanti alla porta dell’ano.
Questo era davvero il massimo. Sentivo il suo membro caldo e scivoloso sgusciare tra le mie chiappe e spingere l’orifizio per entrare: più gli diventava duro e più spingeva, adagio, adagio, senza forzare… la sensazione era oltremodo gradevole e il mio orifizio, corrotto da un godimento mai provato prima, si rilasciò teneramente permettendogli di entrare gentilmente un pezzetto.
Posso giurare che se mi avessero confessato fantasie di questo tipo avrei subito passato quelle persone al setaccio dei giudizi. Eccomi, in una situazione bisessuale: io, persona piena di principi e uomo! Eppure l’interazione di quel posto, il sole, l’acqua e queste due persone sconosciute mi ha permesso di lasciarmi completamente andare fuori controllo.
Lo sentivo duro, caldo, dentro di me e lo costudivo gelosamente con la paura che quel momento potesse finire.
Megghi leggeva le espressioni di goduria sul mio viso e si masturbava sempre più intensamente. Anche lei non ce la faceva più come me e si infilò tra le mie cosce prendendomelo in bocca profondamente, e, facendomi provare un’iebriante sensazione del pompino.
Fu lei ad accompagnare la mia testa in avanti giù tra le sue cosce per farsi baciare le sue splendide labbra umide e carnose. Godevo e leccavo, leccavo e godevo e mentre mi dimenavo per sentirlo sempre più profondamente dentro, Gary esplose in un orgasmo e mi riempì il culo col suo stupendo liquido caldo.
Megghi non si perse una goccia di quel succulento liquido che fuoriusciva e, quando finì di leccarmi l’orifizio, continuò a spompinarmi. Ebbi un orgasmo che ancora oggi non riesco a dimenticare: devo essere sembrato un bambino alla sua prima volta…
Tutto ingoiò! Sembrava che gli piacesse. Ma la cigliegina sulla torta fu quando si girò per baciarmi e, infilandomi la lingua profondamente in bocca, me la riempì di sperma che assaporai a lungo lì sul sasso, sdraiato, lasciandomi coccolare dai raggi che accarezzavano la mia pelle nuda.
Dopo una mezzoretta baciai entrambi in segno di ringraziamento e partii.
La sera non riuscivo ad addormentarmi ripensando a quanto successo. Così il giorno dopo mi precipitai sul posto, in riva al fiume, attendendo invano il ritorno di Gary e Megghi.
Non li rividi mai più e il loro ricordo resterà per sempre segreto nel mio cuore.
Otti
26
1
19 years ago
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La prima volta da sola
Io e G. ci siamo conosciuti e fidanzati tredici anni fa, ed infine sposati.
G. è una bella donna, bionda, 1,70, occhi azzurri. E’ stata una bellezza classica, molto lontana dall’assomigliare ad una fotomodella, seno sodo e ben sviluppato, tutte le curve al punto giusto, assai più adatta a posare per uno artista rinascimentale che a sfilare su una passerella, una sensualità naturale ed istintiva.
Gli episodi qui narrati si riferiscono agli anni dal 1997 al 2001. Successivamente la nascita dei due nostri figli ha cambiato notevolmente la situazione portando una lunga interruzione delle nostre pratiche trasgressive. Solamente ora stiamo pensando di riprendere.
Siamo sempre stati bene insieme e si può dire che questa unione ha rappresentato per entrambi il primo appagamento affettivo e sessuale vero e proprio. Abbiamo avuto qualche momento di incomprensione, come immagino accada a qualunque coppia di questo mondo, ma la sensazione di completezza e il piacere di stare insieme hanno fortunatamente sempre prevalso su tutto. Sessualmente ci siamo immediatamente affiatati e, da brava giovane coppia venticinquenne, abbiamo vissuto i primi anni del nostro rapporto in maniera del tutto tradizionale, tranquilli e soddisfatti nella reciproca fedeltà. Poi è successo che….. beh, questo costituirà l'argomento di un racconto. Per ora basti dire che con gradualità, ma con profonda emozione, ci siamo piano piano aperti alle infinite possibilità che la trasgressione sessuale offre ad una coppia. Abbiamo scoperto poco per volta i reciproci gusti, le inclinazioni che hanno portato entrambi a scoprire e vivere le rispettive ed inizialmente inconfessabili fantasie erotiche.
Il fatto stesso che sto mettendo per iscritto alcune delle esperienze più significative che io e G. abbiamo condiviso è già indicativo del tipo di approccio all’argomento in questione da parte mia. L’elemento cerebrale, il piacere di immaginare prima, di pregustare, e poi di ripensare e rivivere dopo intimamente ciò che è successo, sottolineano la mia vocazione di cuckold. Da parte di mia moglie tutto il contrario: l’interesse tutto concentrato sulla situazione del momento, su ciò che sta accadendo, sull’emozione suscitata dall’interesse maschile, le sensazioni fisiche… La mia libertà di vederla femmina ha coinciso con la sua libertà di concedersi ad altri uomini, di scegliere lei come, quando e con chi...
L'episodio qui narrato è avvenuto qualche anno dopo la nostra iniziazione alla trasgressione sessuale. E' stato un momento molto importante per noi e fa da spartiacque tra il periodo in cui lei dipendeva dalla mia iniziativa per avere incontri con altri uomini, periodo in cui tutto avveniva a livello di coppia, a quello della mia definitiva consacrazione a cuckold, ossia quando mia moglie ha iniziato a gestirsi in autonomia storie di sesso con altri uomini pur senza che la stabilità del nostro matrimonio ne abbia risentito minimamente
Non si chiama Sergio, ovviamente, ma lo chiamerò così. Lo conosce da più tempo di me, figlio di amici dei genitori. Una simpatia reciproca tra loro mai sconfessata, brevi corteggiamenti senza sviluppi, una cartolina ogni tanto, una telefonata a Natale o giù di lì…. Sono sempre stati attratti l’uno dall’altra, ma i reciproci impegni sentimentali hanno sempre fatto sì che la suddetta simpatia rimanesse tale… Pilota di aerei di linea, bel ragazzo, un paio di anni più di lei, l’ho visto una volta sola alla festa di laurea di G., alto, capelli scuri.
Da quanto tempo fantasticavamo durante le ore di amore sulla possibilità che lei finalmente, dopo essere stata già posseduta sotto i miei occhi da parecchi altri uomini, conosciuti con annunci, sulla spiaggia, in discoteca, al privè, finalmente lo facesse completamente da sola, accettando l’appuntamento con un altro uomo, scelto e sedotto da lei, all’oscuro di tutto… Ha scelto Sergio, naturalmente, lo conosce bene, si fida di lui e non ci sono pericoli…. E soprattutto le piace. Naturalmente è bastata una telefonata leggermente diversa da quelle che una volta ogni secolo ci si scambia per cortesia, il giusto tono di voce a sottolineare il desiderio di vedersi e lui non si fa pregare….
E si sono visti. Un gelato nel pomeriggio a raccontarsi della salute e delle vicende di parenti ed amici, poi chiaccherando del più e del meno per approdare finalmente alle rispettive situazioni sentimentali. Lui ha una ragazza, vive insieme a lei, ma il suo lavoro lo porta in giro per il globo e le assenze si sprecano, lui ovviamente si sente molto libero di vivere le sue esperienze, ma stanno bene insieme. G. racconta del rapporto con me, del piacere di un’unione profonda e stabile, suscitando in lui, immagino, una sorta di giustificata perplessità sicuramente sfociata nella decisione di alzarsi finalmente da quel tavolino e di accommiatarsi dall’amica felicemente sposata da cui prevedibilmente non potrà ottenere nulla... La riaccompagna con la sua auto, e al momento del ciao avvicina affettuosamente la sua guancia sinistra alla guancia destra di lei, come si conviene…. C’è il bacetto, poi si fa per cambiare guancia, ma lei gli ferma il viso con la mano e lo guarisce dalle sue perplessità incollando la bocca sulla sua e passandogli le braccia intorno al corpo. La lingua di lei non fatica a trovare quella di lui, le mani di lui corrono a saggiare la consistenza delle tette di lei….
“E poi cosa avete fatto?” – le chiedo la sera stessa, disteso sul letto a massaggiarmi l’erezione mentre lei mi ragguaglia sugli sviluppi della situazione.
“Nulla, ci siamo staccati e l’ ho raccomandato di chiamarmi, per vederci ancora…”, risponde lei..... Poi sostituisce dolcemente la mia mano con la sua…
Sergio ovviamente la chiama e la invita a cena fuori… Arriva la sera dell'appuntamento e siamo entrambi un po’ tesi, devono incontrarsi alle otto e lei si sta preparando. Le suggerisco di indossare un abitino leggero, scuro, che metta in risalto le sue forme aggraziate senza nessuna esagerazione. Lei esce dalla doccia , apre l’armadio, ne estrae tre o quattro vestiti che paiono adatti all’occasione e li depone sul letto. “Adesso goditi lo spettacolo”, mi fa, con un sorriso malizioso, dirigendosi verso la cassettiera. Osservo il suo bellissimo culo mentre l’asciugamano cade ai suoi piedi. Apre il cassetto dell’intimo e prende un paio di autoreggenti, si siede sul letto e mi guarda divertita mentre se le infila… Sono autoreggenti a rete con il bordo in pizzo nero, abbastanza alto, mi dice che le ha comprate apposta per Sergio… calze un pochino da troia… Sopra infila un paio di mutandine pure nere, velate, semitrasparenti. Prova i vestiti rimirandosi nello specchio, incurante del fatto che mi sono sdraiato sul letto e me lo sto menando lentamente, gustandomi lo spettacolo delle sue ripetute svestizioni, eccitato dalla cura con cui si sta facendo bella per un altro uomo. Finalmente decide. Un vestitino nero abbastanza attillato, che le fascia il corpo, con la gonna che si ferma opportunamente appena sopra il ginocchio. Non mette il reggiseno, non ce n’è bisogno. Sceglie un paio di scarpe nere, con tacco, ma non a spillo. Passa al trucco, e si prepara al suo solito modo, un trucco leggero e morbido, semplici e deliziose ombreggiature sul suo dolce visetto… E’ splendida, i capelli d’oro ricadono sulle spalle e contrastano con il colore scuro del vestito, i suoi occhi azzurri splendono di emozione.
“Ciao, amore, io vado…” – Mi fa, uscendo di casa.
L’abbraccio forte ma non la bacio per non rovinarle il rossetto…
“Ti telefono con il cellulare appena mi lascio con Sergio…”.
Un’occhiata languida, una carezza e poi la guardo scendere con passo sicuro la scala di casa.
Sono per me ore deliziose, quelle da trascorrere pensando a lei… Mi metto al computer e navigo su Internet, passo da un sito all’altro e penso a lei, a loro due, a quel momento che ho sempre tanto sognato, saperla con un altro uomo, saperla a cena con un altro, sapere che queste corna che mi mette sono ancora più… cornute di quelle che , sotto ai miei occhi, mi ha messo in passato …Penso a quando Sergio, del tutto inconsapevole della nostra intesa, le proporrà di andare a casa sua con tutte le giuste intenzioni di scoparsela, alla sua intima soddisfazione nel farsi la donna di un altro, penso a quando saliranno insieme in ascensore, penso a quando la farà sedere sul divano del salotto, a quando si siederà accanto a lei porgendole un bicchiere di qualche cosa e cercando di indovinare il momento giusto per iniziare le avances. Penso che un bel momento si guarderanno negli occhi e inizieranno a baciarsi e provo stilettate di piacere immaginando il momento in cui le mani di lui si appoggeranno sulle ginocchia di lei e inizieranno a palpeggiarla, facendole risalire il vestitino, fino a scoprire il bordo delle autoreggenti. Penso a mia moglie che sospirando di piacere favorisce le sue manovre allargando le cosce, aspettando il momento in cui sentirà le dita di lui insinuarsi finalmente dentro le mutandine, alla mano di lei che scivola lentamente ma sfacciatamente sulla patta dei pantaloni di lui cercando la zip da aprire..
Arrivano le undici, arriva mezzanotte, arriva l’una del mattino….
Non posso pensare a null’altro, è una sublime tortura per me masturbarmi lentamente per ore senza mai venire. Appoggio il telefono vicino al computer e faccio una partita in rete per distrarmi… inutilmente…
Vado a letto e mi distendo, prendo l’uccello in mano e ricomincio ad immaginare… Sergio in piedi nel salotto, mia moglie semi-spogliata, inginocchiata davanti a lui… il sesso di lui che ritmicamente scompare tra le labbra di lei, le sue mani tra i capelli biondi accompagnano il movimento della testa. Poi come un flash, li dipingo sul letto di Sergio, lei ormai completamente nuda eccetto le autoreggenti, distesa sul letto, le gambe intrecciate intorno ai fianchi di lui che le sta sopra, che la monta immerso tra le sue cosce… mi sembra di sentire i gemiti che lei emette ad ogni colpo, le frasi oscene che si scambiano…
Stavolta sono corna vere, complete, che bruciano deliziosamente....
Arrivano, le due, le tre, le quattro.
E finalmente il telefono squilla.
Mi precipito a sollevare la cornetta.
E’ lei, naturalmente.
“Tesoro, dormivi?” – Mi fa lei, con una voce stanca.
“E come potevo dormire?”. – “Tutto bene?”, aggiungo.
“Si, tutto bene, sto in macchina, tra una ventina di minuti sono a casa…”.
Ho la domanda incastrata in gola, spero me lo dica lei, ma non aggiunge niente. Allora glielo chiedo a bruciapelo.
“Senti, ma… avete fatto l’amore?”.
Un attimo di pausa.
“….si..”.
“Va bene, ti aspetto…”.
“Ciao…”.
Suona il campanello. Apro la porta.
Che bello rivederla. E’ bellissima. Dio quanto è bella la mia donna.
Ha i capelli scarmigliati e il trucco non c’è quasi più.
L’abbraccio. Prima di baciarla in bocca mi colpisce l’odore dell’altro uomo. Lei appoggia le labbra sulle mie e mi sussurra parole dolci.
Mi dice che le mutandine le ha nella borsetta.
Le sue labbra odorano inequivocabilmente di organo sessuale maschile. La porto a letto subito, le tiro su il vestito fino ai fianchi, noto che le calze autoreggenti sono rovinate in più punti, le accarezzo la fica che con soddisfazione trovo arrossata ed usata, mi distendo sul letto e la attiro a me. Lei mi abbraccia.
“Raccontami tutto, tesoro, un’ultima fatica… abbi pietà di me...”.
Non può sottrarsi a questo, è l'unico debito che ha con me.
Rantolo io, tirando fuori l’uccello semi martoriato e mettendoglielo in mano. Lei inizia un’amorevole sega e racconta tutto sussurrandomi nell’orecchio….
“Siamo andati sotto casa sua a mangiare una pizza, abbiamo chiacchierato, siamo stati bene… Poi Sergio mi ha chiesto se volevo salire un po’ da lui, tanto la fidanzata non c’era… Ovviamente ho accettato. Ci siamo seduti in salotto. Mi ha offerto da bere, poi mi ha portato un pacchetto: era un cd, un pensiero per Natale (che era passato da poco). L’ho ringraziato e lo abbiamo messo nel lettore cd. Poi…”.
“Poi?”.
Mi abbandono alla sua voce roca, stanca, monotona.
“Appena è iniziata la musica lui mi si è seduto accanto ed ha iniziato a baciarmi…. Ci siamo baciati per una decina di minuti… Poi Sergio si è alzato in piedi e mi ha preso per mano, mi ha portato in camera da letto… In piedi, ha ricominciato a baciarmi, e mentre mi infilava la lingua in bocca ha iniziato a toccarmi, prima la schiena, poi i fianchi, poi le sua mani sono scivolate sul sedere… Ha iniziato a palparmi, ha tirato su il vestito. Poi ho sentito le sue mani accarezzarmi sotto le mutandine, mi massaggiava le natiche giocando a separarle e richiuderle… poi ha iniziato a sfilarmi le mutandine e io… l’ho aiutato a togliermele. La sua mano è passata davanti e si è infilata tra le mie cosce. Ero quasi imbarazzata perché adesso che iniziava a dedicarsi alla fica si sarebbe reso conto di quanto ero allagata… Allora gli ho sbottonato i pantaloni, glieli ho calati fino al ginocchio e ho cominciato a massaggiargli il cazzo. Era duro come il marmo, fantastico. Lui si è seduto sul letto e si è sfilato gli slip. Finalmente glielo potevo vedere, mi sono seduta accanto a lui… Glielo ho preso in mano e ho cominciato a scappellarlo e poi non ho resistito più… mi sono chinata e glielo ho preso in bocca… Da quanti anni desideravo farglielo…”.
A quelle parole devo fermarle la mano perché sento l’orgasmo a lungo trattenuto avanzare impetuosamente.
A giudicare dall’odore che ha sul viso immagino quanto tempo ha trascorso con la bocca e la lingua a sollazzare i genitali del mio rivale…
“Non la smetteva più di farselo succhiare e continuava ad incitarmi perché non smettessi mai… allora ho avuto paura che volesse venire subito. Ho interrotto il bocchino a metà e mi sono sdraiata sul letto, spalancando le cosce e gli ho chiesto senza mezzi termini di mettermelo dentro… Sergio mi è venuto sopra e mi è entrato dentro di colpo… è stato un momento meraviglioso, non ne potevo più…”.
Poi mi dice che sono stati a letto insieme più di quattro ore facendolo ripetutamente, e che non ricorda neanche più esattamente come sono andate le cose.
“Ricordo un sessantanove lunghissimo, estenuante, lui mi è salito sopra al contrario, me lo ha infilato in bocca ed ha iniziato a leccarmi divinamente… poi abbiamo rifatto l’amore in tutte le posizioni… proprio tutte… Ad un certo punto… ho cominciato a toccarlo mentre lui mi scopava… prima la schiena, poi gli ho messo le mani sulle natiche attirandolo a me per farmi penetrare più profondamente. Poi l’ho accarezzato più al centro e lui ha iniziato a sospirare. Ho capito che gli piaceva ed ho iniziato a giocare con il suo buco… e alla fine gli ho infilato un dito dentro… ha iniziato a gemere e dopo un po’ che lo facevamo così è dovuto uscire per non venirmi dentro…”
Mi chino a baciarle un seno mentre lei continua a raccontarmi le oscenità fatte con l’altro…
I ricordi confusi, solo il tema fisso del membro di Sergio perennemente dentro di lei, delle spinte senza fine dell'uomo dentro la sua intimità...
"Sai che a un certo punto gli ho chiesto di farmi il culo?".
"Maddai, pensavo che quello lo tenevi per una prossima volta...". Un'altra stilettata di piacere mi trafigge ma ancora resisto.
"No, stava per penetrarmi per l'ennesima volta quando io gli ho chiesto di mettermelo dietro".
Vado a controllare con le dita, effettivamente sento l'ano di mia moglie allentato e cedevole, capisco che Sergio glielo ha usato e pure parecchio.
"Non si è certo fatto pregare.... me lo ha appoggiato e gli sono bastate un paio di spinte....".
"Sei proprio una zoccola....." le ribatto ad occhi chiusi.
"Prima faceva male, poi non puoi capire quanto mi ha fatto godere...."
"Puttana, pure il culo ti sei fatta fare....".
"Se non gli davo anche il culo le corna che ti ho messo non sarebbero state complete...".
Sento un sapore strano sui suoi seni. La guardo meglio, è tutta piena di sperma asciugato. Domando.
“Si… è accaduto proprio alla fine… Sergio ha iniziato a martellarmi furiosamente…. quando stava per venire è uscito fuori e mi ha scaricato addosso una quantità enorme di… e io me lo sono spalmato dappertutto, tra le cosce, sulle tette. Lui dopo mi ha offerto di fare la doccia, ma non ho voluto… gli ho raccontato che tanto tu a casa non c’eri e che volevo conservare per un po’ il suo odore. Invece volevo farlo sentire a te, il suo odore…”
A queste parole niente può più arginare l’esplosione che mi cresce dentro, lei lo capisce e accelera il ritmo della sega che culmina con un orgasmo tanto forte da risultare doloroso, una serie di schizzi isterici che mi svuotano corpo e cervello…. Che mi lasciano morto, distrutto, estenuato… la tensione accumulata si dissolve e piombo in uno stato di beata semi-incoscienza dal quale scivolo direttamente nel sonno…
Mia moglie affettuosamente mi bacia, si alza dal letto e con le mani inizia a raccogliersi i capelli… Anche lei è completamente distrutta.
Adesso può farsela tranquillamente, la doccia.
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19 years ago
cp3roma,
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Lo sconosciuto Racconto che vogliamo esaudire
Lo Sconosciuto
Era inverno, faceva veramente tanto freddo quell’anno, Sonia non ricordava un altro inverno così rigido come quello, era a casa, si era presa mezza giornata libera, in ufficio non aveva molto da fare e al posto che stare lì, tra quelle quattro mura che la facevano impazzire, aveva preferito la solitudine della propria casa.
Era tanto tempo che non si dedicava a se stessa almeno per qualche ora, e così ne approfittò.
Percorse il consueto tragitto per arrivare alla propria abitazione, aprì il portone e poi la porta di casa sua e finalmente si rilassò, tolse il cappotto le scarpe e tutto ciò che le dava fastidio addosso, rimase così solamente con il tanga le autoreggenti e il bustino, era finalmente libera, sentì sulla sua pelle il tepore della casa e le fece immenso piacere.
Si guardò allo specchio del bagno e si accorse che indossava il completo che tanto piaceva a Luca, il suo compagno, e il suo pensiero volò verso di lui.
Le venne alla mente l’ultima volta che fece l’amore con lui e sorrise, le piaceva quel ricordo e si accorse che la faceva anche eccitare.
Si spostò in camera da letto e si sdraiò sul suo giaciglio e si coprì con il suo caldo, avvolgente e morbido piumone, le piaceva molto quella sensazione, e si accorse che il ricordo affiorato poco prima alla sua mente non se ne andava anzi diveniva sempre più prepotente e chiaro.
Sentiva che il suo clitoride iniziava a pulsare sotto quel impulso e che le sue pieghe più intime s’inondavano dei suoi umori, ed in quel momento desiderava ardentemente la presenza del suo compagno e del suo magnifico corpo, che tanto le piaceva, che tanto la faceva eccitare e che le dava tutto il piacere che lei cercava. Si lasciò completamente andare a quelle sensazioni.
Chiuse gli occhi e iniziò a viaggiare con la fantasia.
…era in una casa, il posto le era sconosciuto, fuori pioveva parecchio e la luca della stanza da letto era acceso, in casa c’era solo lei e Luca.
Alle sue orecchie arrivarono dei suoni da un'altra stanza, non si preoccupò di questo, e si riabbandonò ai suoi pensieri.
Sentì che la porta alle sue spalle si stava aprendo, ma non si voltò sapeva che era lui.
Lo sentì avvicinarsi alle sue spalle, poi ebbe un sussulto sentì sulla sua pelle qualcosa di morbido e frusciante, che le stava togliendo la luce, e in quel momento capì che era iniziata la danza, quella danza che tanto piaceva ad entrambe, quella trasgressione dei sensi che li portava verso il piacere assoluto, insieme.
Lui le sussurrò all’orecchio "amore lasciati andare ai miei desideri…". Lei non parlò, scosse solamente la testa in segno d’assenso.
La prese per un braccio la fece alzare dal pavimento, la girò verso di lui e la baciò con tutta la sua passione. Lei sentendo la lingua di Luca accarezzare la propria e il respiro ad aumentare cominciò a percepire che l’eccitazione iniziava a salire.
Lui l’allontanò e la prese per i fianchi e la fece sdraiare sul letto. La lasciò lì da sola nell’attesa che qualcosa succedesse.
Sonia sentiva solamente dei sottili suoni, ma non riusciva a capire da dove e da cosa provenivano. Sentii che la stava spogliando e il modo in cui lo stava facendo era molto dolce, ma allo stesso tempo molto sensuale ed eccitante, assecondò ogni suo movimento. Luca le prese prima un polso e lo legò ad una estremità della spalliera del letto, poi prese l’altro polso e lo legò all’altra estremità.
Sonia si sentiva completamente eccitata, le piaceva sentirsi dominata, sapeva che il suo compagno l’avrebbe fatta godere,e quel senso di impotenza, di vulnerabilità, la faceva bagnare.
Si sentiva alla mercè del suo uomo, totalmente disponibile; era legata e bendata e questa condizione permetteva a Luca di poterle fare qualsiasi cosa, ma lei non era intimorita, perché sapeva quanto Luca si preoccupava che lei godesse, anzi oramai non ce la faceva quasi più, la sua fichetta era bollente e sentiva gli umori sempre piu fluenti.
Ora era completamente nuda.
Senti le labbra di Luca che iniziavano a baciarla lungo la gamba destra, la lingua la bagnava e allo stesso tempo le faceva istintivamente aprire le gambe sempre di più, per sentirsi completamente aperta davanti a Luca, lentamente la lingua risaliva sulla gamba, ma qualcosa spostò la sua attenzione, un'altra bocca stava facendo lo stesso percorso sulla gamba sinistra, perciò capì che insieme a loro c’era qualcun altro, e questo la irrigidì e la spaventò,però le due lingue bagnate e voraci di umori continuavano a salire e lei, legata e impotente, si eccitò ancora di più,cominciando a respirare sempre più affannosamente. Le due bocche continuarono nel loro intento: esplorare ogni parte del suo corpo.
Si insinuavano nella sua calda pelle, volevano farla impazzire d’eccitazione, prima decise nel loro percorso, poi lievi salivano fino all’inguine,per poi scendere quasi fino alle ginocchia, la stavano facendo impazzire. Sentiva sempre di più che il suo clitoride stava scoppiando,voleva sentire le lingue nella sua fica,voleva sentire quelle lingue sul suo buco del culo, ma loro non si avvicinavano.
La sua figa si riempiva d’umori, voleva liberarsi dalle corde, ma non ce la faceva,avrebbe voluto assaporare i cazzi dei suoi aguzzini, sentirli in ogni piega della sua fica, leccarli succhiarli senza pudori, ma questo non le veniva permesso. Non riusciva più a ragionare, l’unica cosa che desiderava era godere,voleva quei cazzi li voleva tutti per lei, senza alcun controllo, voleva sentirsi piena in ogni buco.
Improvvisamente le due lingue si staccarono dal suo corpo, e i due ragazzi si alzarono dal letto nel più totale silenzio. Sonia non percepiva rumori ma percepiva la loro presenza nella stanza, senti,rispettivamente alla destra e alla sinistra del suo viso, appoggiarsi due corpi, e ne dedusse che si stavano mettendo in ginocchio ai lati del suo viso per porgerle ciò che lei stava bramando da quando tutto era cominciato.
Ad un tratto una lingua comincio a leccarle la bocca, era Luca, conosceva il suo profumo, il suo modo di baciare, Luca cominciò a leccarle la lingua e a riempirle la bocca della sua saliva, lei subito capì il motivo; tante volte quando succhiava il cazzo a Luca le veniva a mancare la saliva, che era un componente fondamentale per fare un buon pompino e per questo spesso sputava sul cazzo di Luca per lubrificarlo bene, sapeva che lui adorava questa cosa, però questa volta lui voleva partecipare con la sua saliva; apri di più la bocca per accogliere quel caldo fluido, pregustando nella sua mente il piacere di poter bagnare quei cazzi e di succhiarli avidamente.
Quando la bocca le si riempì di saliva, Luca si tolse, finalmente era arrivato il momento, due cazzi si appoggiarono sulla sua bocca,Sonia era sconvolta dall’eccitazione, non sapeva cosa fare si era preparata a ricevere un solo cazzo, e questo contribuì a farla bagnare in modo esagerato, tanto da sentire i suoi umori cominciare a bagnarle le gambe, tirò fuori la sua lingua e cominciò a leccare quelle cappelle cosi dure e turgide, le leccava con avidità prima una poi l’altra, prendeva un cazzo in bocca e poi passava all’altro, erano enormi, durissimi, non vedeva l’ora di sentirli nella fica, nel buco del culo, li voleva tutti dentro, bramava per farsi scopare come non mai, succhiava e leccava, li riempiva di saliva, dalla cappella, passava alle palle, le leccava con ingordigia se le metteva in bocca, le piaceva sentire la pelle liscia di quelle palle nella sua bocca.
Lo sconosciuto a un certo punto le prese la nuca con una mano e le mise quasi tutto il suo cazzo in bocca e lei lo accolse gemendo di piacere, Luca si era staccato, e mentre Sonia stava succhiando il cazzo del ragazzo che non conosceva, sentì che Luca le stava baciando il collo mordicchiandolo come a lei piaceva tanto, però d’un tratto la mano di Luca prese il cazzo che lei stava succhiando e lo mise davanti alla sua bocca in modo che entrambi potessero leccarlo, non si era mai trovata in una situazione del genere, il suo compagno stava succhiando e leccando lo stesso cazzo che prima aveva lei in bocca, era fantastico.
Si baciavano e leccavano insieme prima la cappella poi le palle, Sonia non poteva immaginare che sarebbe stato così intenso. Voleva farsi sborrare in bocca, voleva sentire la calda sborra riempirle la bocca,ingoiare tutto quanto e continuare a succhiarlo fino a all’ultima goccia, fino a fargli perdere la turgidità, però sapeva che questo era solo l’inizio.
A un certo punto, i due ragazzi la slegarono in modo che lei avesse le mani libere, Luca le si sdraiò sopra in modo da poterle dare l’opportunità di ingoiare tutto il suo cazzo durissimo, repentinamente senti che la lingua di Luca cominciò a succhiarle il clitoride, un brivido le percorse tutto il corpo, cominciò ad ansimare e prese in bocca il suo cazzo perché voleva che anche lui godesse, l’altro ragazzo nel frattempo le apri le gambe con calma, le alzò,se le mise sulle spalle e lentamente cominciò a farsi strada nella fica, aveva un cazzone enorme, Sonia rimase quasi senza respiro, non capiva più nulla, le stavano leccando il clitoride mentre un cazzone la scopava nella fica e lei ne spompinava un altro, si sentiva bene, si era abbandonata al piacere, era entrata in un mondo nuovo e al tempo stesso bellissimo.
Il cazzo durissimo dello sconosciuto la stava scopando con foga come piaceva a lei, lo sentiva tutto dentro come se le arrivasse alla gola, e Luca si alternava leccando il clitoride di Sonia e il cazzo del ragazzo che ogni tanto usciva dalla fica..
Sonia sapeva che Luca stava impazzendo però voleva avere un ruolo in questo gioco, allora cominciò a spostare la sua lingua dal cazzo di Luca alle palle fino a suo buco, cominciò a leccarlo a bagnarlo a entrare con la lingua, stava provocandoli suo compagno, sapeva che così facendo lui non avrebbe resistito, stava cominciando a prendere in mano la situazione, ritornò a succhiargli il cazzo, mentre con due dita cominciò a entrare nel buco di Luca, voleva entrare in lui, farlo sentire pieno, aprirlo, voleva scoparlo come lui faceva con lei.
Cominciò a scoparlo con due dita, entrava e usciva, si bagnava le dita, perché altrimenti gli avrebbe fatto male, entrò con tre, però cosi facendo la sua eccitazione aumentava e oramai Sonia stava per venire.
Luca si ne accorse e di scatto si alzò da lei e fece uscire il cazzo dello sconosciuto dalla sua fica; ancora una volta Luca aveva ripreso in mano la situazione. Sonia non ce la faceva più, voleva venire, voleva godere di più. Luca la fece mettere a 4 zampe in modo che il culo fosse completamente esposto ai loro occhi, quella posizione la eccitava, perché si sentiva aperta, si sentiva esibita, alla mercè dei suoi aguzzini.
I due ragazzi cominciarono a toccarle il buco del culo, due mani le tenevano aperte le natiche e una lingua le leccava il buco del culo, bagnandolo ed entrando dentro il più possibile, Sonia si portò una mano, da sotto, fino alla fica e comincio a masturbarsi mentre lo sconosciuto le andò davanti e le offri il suo cazzo da succhiare e Luca cominciò a fare pressione sul suo buco del culo e cominciò a entrarle dentro, Sonia provò,inizialmente, un po’ di dolore, ma sapeva che era normale, poi si rilassò e il dolore divenne piacere, le piaceva, le piaceva da morire, stava succhiando un cazzo mentre veniva inculata, scopata in culo come tanto aveva desiderato nelle sue fantasie più intime.
Dio come era grande quel cazzo nel culo, si sentiva spaccare, però la faceva impazzire, e riprese a succhiare avidamente l’altro cazzo.
Dopo pochi minuti Luca,tolse il cazzo dal suo culo ed anche lo sconosciuto tolse il cazzo,senti che i due stavano cambiando posizione,Luca si sdraiò sotto Sonia, prese il cazzo dell’amico e lo mise dentro la fica calda, dicendo di non spingere troppo, per evitare di farle male, mentre Luca tornò a leccarle il clitoride, a quel punto Sonia impazzì di piacere,soprattutto quando lo sconosciuto, mentre la scopava nella fica, le mise due dita nel buco del culo.
Sonia cominciò a dimenarsi dal piacere, stava per venire e allora prese in bocca il cazzo di Luca, in pochi secondi una scarica le parti dal basso ventre fino a prenderle tutto il corpo, stava godendo di un orgasmo che non aveva mai provato, rimase quasi paralizzata senza respirare, i due ragazzi rimasero immobili, per vari minuti fino a che Sonia non si riprese, lo sconosciuto tirò fuori il cazzo dalla sua fica molto lentamente e Luca si spostò da sotto di lei, per darle un attimo di respiro.
Sonia era sul letto distesa a pancia in giù, sudata, aperta e soddisfatta, non aveva mai goduto di sensazioni così forti, però il gioco non era finito perché, giustamente, anche i suoi “ragazzi”, come li aveva denominati, meritavano di godere fino in fondo.
Una strana idea le balenò per la mente, come una rivincita,fu allora che da dominata divenne dominatrice, ancora bendata disse a Luca di andarle a prendere il vibratore, quello azzurro che si attaccava a una cintura, in modo da poter essere indossato, un cazzone di gomma morbida di 22 cm, Luca obbedì godendo nel cogliere questo spirito di sadismo nella sua compagna, Luca le prese anche il gel lubrificante insieme al vibra, e aiutò Sonia a indossarlo.
A quel punto Sonia disse allo sconosciuto di sdraiarsi a pancia in su e di mettersi un cuscino sotto in modo che il buco del culo fosse ben visibile, voleva incularlo. E disse a Luca di sdraiarsi su di lui in modo che Luca gli avrebbe succhiato il cazzo mentre lei lo inculava e lui l’avrebbe succhiato a Luca.
Fu così che i due ragazzi eseguirono alla lettera e cominciarono a succhiarsi il cazzo a vicenda, Sonia si era eccitata nuovamente perché quella scena che lei non poteva vedere ma che stava vivendo la faceva impazzire, prese il gel e lubrificò per bene il cazzone di gomma poi con le dita iniziò a lubrificare il buco del culo della sua vittima, cominciò ad allargare il buco entrando con le dita e poi avvicinò il cazzone e iniziò a spingerlo dentro.
Andava fuori e dentro con movimenti lenti per non fargli male, e con le mani toccava il cazzo e le palle che Luca stava succhiando voracemente.
Luca non ce la faceva più a vedere la sua compagna inculare un uomo e urlò che stava per venire in modo da avvertire il ragazzo che gli stava succhiando il cazzo, ma lui continuò e si fece venire in bocca, Luca ansimò e godette di un orgasmo intensissimo, e mentre stava venendo anche lo sconosciuto disse che non ce la faceva più, a quel punto Sonia smise di incularlo e portò la sua bocca sul cazzo dello sconosciuto, spostando quella di Lcua, voleva farsi sborrare in bocca, in pochi secondi un getto di calda sborra le riempì la bocca, e lei continuò a leccare e succhiare ancora per qualche minuto, quando sentì il cazzo dello sconosciuto perdere la sua durezza, se lo sfilò dalla bocca, e si avvicino a Luca e lo baciò con passione passando la sborra dalla sua bocca a quella di Luca.
Fu un bacio che da tanto voleva dare, lo sconosciuto si tolse da sotto si alzo e se ne andò mentre ancora Sonia e Luca condividevano quel caldo bacio, naturalmente non ingoiarono la sborra ma la sputarono in un recipiente che Luca aveva preparato.
Ritornarono sul letto e Luca le tolse la benda si guardarono e si baciarono con passione, Sonia aveva ancora il cazzo addosso, e dentro di lei desiderava inculare Luca con calma, gli chiese di girarsi su un fianco, e lui obbedì, gli prese il cazzo in mano e cominciando a masturbarlo cominciò a entragli nel culo scopandolo con calma e baciandolo sul collo, Luca non resistette a lungo, e per non bagnare il letto le disse che stava per venire, allora lei con dolcezza si fermò, tirò fuori il vibratore, fece sdraiare Luca e si mise in ginocchio in mezzo alle sue gambe, la sua testa si abbassò su quel cazzo, che tanto l’aveva fatta godere, e cominciò a spompinarlo, fino a che lui non resistette più e cominciò a riempirle la bocca di sborra.
Sonia, libera da pudori e inibizioni e forte dell’amore che provava per lui, bevve tutto quanto quel caldo nettare, e si preoccupò di leccare e succhiare il cazzo del suo compagno fino a quando non divenne completamente inerte.
Tutto ciò che hai letto in questo racconto è ciò che dovrà accadere in realtà, ne di più ne di meno, sono al corrente che non è facile rispettare l’ordine del racconto quando si è veramente a letto in 3,però così dovrà essere. L’unica parte che puoi decidere di non attuare è la penetrazione da parte di Sonia con il vibratore a cintura, ci sembra corretto che questa cosa sia l’interessato a decidere se effettuarla o meno.
Pensaci, se te la senti di accettare la mia proposta non deve essere una decisione affrettata, e se deciderai di accettare, a quel punto dovrai studiarti a memoria tutto il racconto.
Le cose si svolgeranno in questo modo:
fisseremo un incontro io e te nel quale ci conosceremo, ti farò delle domande per vedere se hai ben in mente il racconto,parleremo di Sonia,di come trattarla,come comportarsi,ti farò vedere tutte le foto che le ho fatto, in modo che tu possa avere una panoramica completa,ti farò vedere dove si svolgerà il tutto,come entrare,dove mettere i tuoi vestiti, come muoverti ecc.
Ricordati che per quell’occasione dovrai essere depilato intimamente,cioè testicoli e ano, perché ti chiederò di spogliarti e di farmi vedere. Inoltre ti succhierò il cazzo e tu lo dovrai succhiare a me, e andrò avanti fino a farti venire. A me non interessa venire,non ci sarà penetrazione anale, e non ci saranno baci o cose del genere,nessun tipo di violenza,solamente un rapporto orale.
Mi comporterò cosi per varie ragioni:
1)Per vedere se sei depilato, Sonia odia i peli ed anche io.
2)Per rendermi conto se sei realmente bisex. Molti si spacciano per bisex.
3)Per rendermi conto se sei una persona che non ha nessun problema ha farsi succhiare il cazzo e a succhiarlo. Non ci sarà penetrazione.
4)Per vedere quanto duri,perché Sonia ci mette molto a venire e se tu hai una durata minima non sei la persona adatta.
Ripeto, leggi attentamente tutto quanto,pensaci bene e se decidessi di accettare scrivimi,in caso contrario non c’è nessun problema, capisco che non è facile sottostare a tutte queste regole, anche per me non è facile incontrare qualcuno e comportarmi così,però ci tengo troppo che la mia principessa possa rimanere estasiata dalla realizzazione della sua fantasia, e spero che tu capisca quanto sia importante per me che tutto fili liscio.
Se hai considerato di accettare manda una mail a [email protected] con una foto del viso e del corpo intero le nostre le trovi su questo sito su coppie Verona.
Luca.
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19 years ago
sonialuca,
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al cinema
Sono sempre stato amante dei film e,una volta,si andava tutti a cinema per vederli.A volte c'era l'imbarazzo della scelta perchè nella stessa giornata capitava più di un film da vedere.Infatti,si andava per vedere i grandi attori degli anni 50/60,James Stewart,Clark Gable,Cary Grant e tanti altri.Allora frequentavo la terza media e finito di studiare andavo a cinema.A volte riuscivo a vedere due film perchè assistevo allo spettacolo delle sedici e poi andavo altrove per quello delle diciotto;dopo bisognava andare a casa perchè non si poteva rientrare dopo le venti.Quel pomeriggio del mese di maggio ricordo che andai a vedere "Da qui all'eternità" e lo vidi due volte perchè non avevo il denaro per andare ad un altro cinema;quel pomeriggio mi segnò nell'animo perchè avevo provato un diversivo nuovo e piacevole che non credevo esistesse.Stavo seduto in galleria in un posto centrale assorto a guardare un'attrice che,dopo 40 anni è rimasta il mio ideale di donna,Donna Re
ed;me ne innamorai follemente e l'amo ancora anche se è morta anni fa.A spettacolo iniziato,una coppia si sedette vicino e me ne accorsi dal profumo di cui aveva impregnati gli abiti la donna.Dopo poco fu lei a chiedermi da quando era iniziato il film e chi erano quelli sullo schermo.Seccato di distrarmi l'accontentai e lei per ringraziarmi mi fece una carezza sulla coscia.La vicinanza di quella donna ormai era una distrazione;infatti,mi accorsi che la veste larga che portava era tirata abbondantemente a metà coscia.Allora non era come oggi;vedere una gamba era raro!Più volte lei mi guardò sorridendomi,poi accortasi che le gardavo le cosce, fece dei movimenti che le scoprivano di più.Dovetti armeggiare sul cazzo per sistemarlo meglio perchè indurito urtava vicino allo slip ed al pantalone.Lei se ne accorse e dopo poco sentii di nuovo la sua mano poggiata sulla mia coscia.Piano piano cominciò a salire e quando raggiunse la patta dei pantaloni prima saggiò quel che c'era per poi comi
nciare a massaggiare.Io mi sentivo il cuore in gola e come se avessi la febbre addosso,ma lei non si fermò.Sbottonati i pantaloni vi fece entrare la mano e quando lo sentì in mano cominciò a muoverlo su e giù.Poi prese la mia mano e se la portò in mezzo alle due cosce invitandomi a toccare.Poi scivolò sul sediolino per farmi entrare negli slip.Incoraggiato vi entrai e trovai la dolce fessura umida.Quando lei me lo tirò fuori e continuò a masturbarmi,raggiunsi l'orgasmo nella sua mano e,meravigliato,vidi che si leccava la mano per poi riprenderlo.In quel momento terminò il primo tempo del film e si accesero le luci.Lei abbassò la gonna ed io mi ricomposi al meglio.Poi ricordai che c'era il marito seduto a fianco ed ebbi paura che si fosse accorto di qualcosa,ma,in seguito ho capito i giochi di coppia,mi accorsi che invece mi sorrideva per poi offrirmi un cioccolattino.Lei,indifferente a tutto,mi chiedeva il nome,dove abitavo,la scuola,ecc...Quando si spense la luce per dare inizio al
secondo tempo del film,lei si accostò al mio orecchio dicendo:"abbiamo tanto tempo,perchè non mi fai vedere dove sono i bagni?Ti farò divertire".Ormai ero preso,avevo avuto varie esperienze fin da piccolo,ma mai così.Senza rispondere mi alzai e risalii la sala per uscire,ma lei mi era dietro,si fermò vicino al muro,si alzò la gonna e mi invitò a toccarla.Risalii le gambe e quando vi giunsi in mezzo mi accorsi che si era tolta la mutandina.Toccai e mi trovai la divina fessura bagnata di desiderio e quando le risalii il gran culo sentii scoppiare il mio cazzo.Usciti dalla sala,nei bagni per donne scegliemmo dove entrare e ci chiudemmo dentro.Allora lei si alzò del tutto la gonna e sedutasi sul water mi attirò a sè,sbottonò il calzone e tirò fuori il mio attrezzo infuocato.Ricordo disse "come è bello,duro e grande per la tua età,dopo ti dò il mio indirizzo così facciamo l'amore quando vuoi" e così dicendo lo portò alla bocca cominciando a leccarlo;poi si alzò e mi invitò a farglielo ent
rare in culo e piegatasi sul muro si girò.Curioso le aprii bene il solco,premetti il dito bagnato nel suo buco e vidi che già godeva mentre si masturbava da sola.Ormai al limite tirai fuori il mio indice dal suo buco per farci entrare il cazzo;all'ingresso quasi gridò di piacere e io mi eccitai ancora di più sentento il buon odore del mio dito avendo il coraggio di dirle "come è bello l'odore del tuo bel culo"lei sorrise e vidi che era venuta più di una volta anche perchè ora muoveva il culo avanti ed indietro.Improvvisamente,mi liberai del mio sperma inondandogli le visceri.Restai fermo un pò così poi lei si girò lo prese in bocca e lo pulì del tutto dicendo"hai ragione omino mio il mio culo ha un buon odore ed il tuo sperma un buon sapore".Tornammo per mano come due fidanzati in sala e prima di andar via volle masturbarmi ancora.Dopo poco si alzarono e con un bacio sulla guancia mi diede il suo indirizzo dicendomi"amore la mamma va via,vieni presto che ti aspetto ogni giorno".Non c
apii quella frase,ma successivamente me ne resi conto,ma questi sono altri racconti che pubblicherò in seguito.Quella donna,Irene,io l'ho frequentata fin quando,ormai uomo,fui trasferito per il mio lavoro,in una città a 1500 Km. di distanza.Quella sera a cinema Irene aveva 39 anni,io l'ho frequentata assiduamente per anni fino a quando lei aveva 56 anni ed era ancora una bella e calda donna!
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20 years ago
admin, 75
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Col ns amico d\'ebano
La serata che appresto a scrivere è una delle più trasgressive che abbiamo passato con un singolo,e data la particolarità ed alla mia buona memoria,la racconto nei minimi particolari importanti alla sua buona riuscita.
Dopo che mia moglie ha esaudito il desiderio di avere due cazzi per lei cominciando con un ragazzo al mare e proseguendo con un amico che soventemente ci accompagnava in questo gioco trasgressivo,qualche mese fa quando proprio lui dovette lasciarci abbiamo deciso di cercare un sostituto all'altezza cerebrarmente,ma che fosse di colore.Tutto ciò perchè si decanta le doti fisiche e sessuali che appartengono loro e che stuzzicano la fantasia di molte donne.siamo stati molto restrittivi ed esosi nelle ns richieste premettendo che se nn si trovava chi faceva al caso nostro,avremmo atteso il ritorno del ns amico.Tra le non molte mail,ne è arrivata una di un ingegnere americano che soventemente è a Firenze x lavoro (è responsabile di una multinazionale informatica),di nome fa Jerry ed ha 44 anni.Nella foto appariva sorridente,dava fiducia quella sua bella faccia allegra e simpatica con i classici 32 bianchi denti in evidenza.Al contrario delle altre mail nn aveva inviato foto del suo membro
come richiesto,ma assicurava una buona dotazione (Trilly era curiosa di provare un vero superdotato).Fissammo vicino alla casa che la sua ditta affidava ai suoi dipendenti,vicino al centro storico di Firenze,esattamente venerdì 10 settembre,con l'idea di conoscersi col classico cocktail.Preparandoci x l'evento,ci chiedemmo se a lei ovviamente fosse piaciuto,avremmo potuto anche scopare la sera stessa.Trilly disse che nn si aspettava niente,che cmq avrebbe messo un paio di autoreggenti in borsa dato che perizoma e reggiseno trasparente li indossa normalmente.
Arrivati sul posto nn facemmo fatica a riconoscerci;era abbastanza alto,almeno 1,90 con due belle spalle ma molto elegante.Il suo italiano era col classico slang americano reso famoso da diversi film e scusandosi disse che sarbbe stato sicuramente impacciato data la prima volta di un'esperienza del genere.
In un bar all'aperto parlammo abbastanza x conoscerci;disse che aveva visto l'annuncio al lavoro grazie ad un suo collega abitudinario a certe cose e per gioco ci ha inviato la risposta con la sicurezza che tanto non li avremmo risposto.Inoltre ci raccontò che era sposato ed era molto fedele a sua moglie e che quella se vi fosse stato,sarebbe il primo tradimento.Ma ovviamente,la cosa lo attirava molto.Scivolando poi sul "piccante",la cosa che divertì molto Trilly fu che lui non aveva mai fatto sesso con una donna bianca ma che era molto curioso perchè tra le persone di colore si decanta le ridotte dimensioni dei buchini di esse e vi potete immaginare quando lei rispose dei suoi motivi...una risata fragorosa ruppe quel poco che era rimasto di imbarazzo.
Ci fece vedere gli esami del sangue molto recenti e fu una fortuna che li avesse...avevo notato che a Trilly era venuta voglia di prendere il cazzo del nostro amico ed essendo poco propensa al preservativo,se nn li avesse avuti sarebbe saltato il resto della serata.
Ci alzammo dal tavolino dopo che una discussione su chi doveva pagare il conto fece come scusa per andare a bere qualcosa a casa sua,distante pochi metri dal bar e da dove affermava si vedeva un bel panorama sul ponte vecchio.
Accettammo di buon grado e ci avviammo,durante il tragitto Trilly prese il braccio di Jerry che accettò di buon grado ridendo e scherzando...immaginando che presto...
Arrivati a casa e fatti gli onori,Jerry ci disse di metterci sul divano che ci versava da bere nel bicchiere,ma Trilly facendomi un sorriso prosegui per il bagno con la sua borsetta.
Immaginavo che si sarebbe messa in ghingheri ma non potevo avere la certezza quando uscì,perchè indossava un paio di pantaloni con gli stivaletti.Ma basto un paio di minuti...
Si sedette sul divano accanto a lui,e per niente timida poggio la nuca sulla spalla.Lui capì e scambiata una carezza provò a dare un timido bacio.Trilly contraccambiò,aprendo la bocca facendoli capire di osare di più...e cominciarono a pomiciare.Io assistendo ebbi subito un'erezione,e cominciai a spogliarmi.
Trilly li prese la mano portandosela sulle gambe e lui salì verso il bottone per slacciarli continuando a scambiarsi le lingue.Io ormai nudo mi misi a sedere accanto a lei che accorgendosene mi prese il cazzo in mano.Jerry si alzò per togliersi la maglia,lasciandomi il posto a slinguare con mia moglie.Si tolse i pantaloni e mostrò un cazzo in semierezione già più lungo del mio.Trilly abbozzo una risatina con stupore esclamando "Madonna!",ma lo stava già apprezzando.L'aiutai a togliersi i pantaloni lasciandola in ling nera e molto trasparente, e rimessasi per bene a sedere si avvicinò il cazzo di jerry con la mano lo manipolò un poco prima di portarselo alla bocca.
Cominciando a sditalinarla sentì la sua fica già fradicia e vogliosa,favorendo anche Jerry in quanto Trilly quando gode fa dei pompini da sogno.Avevamo cominciato...
Jerry ci invitò a seguirlo in camera e sdraiatosi sul letto trilly si avventò con la bocca sul di lui membro arrossendo quando si accorse della dimensione che il suo lavoro li aveva fatto prendere.
Girandosi divertita mi chiese di prendere un metro dell'Ikea che tiene in borsa per vedere quanto l'aveva grosso.Tornai nella sala mentre lei lo spompinava di continuo per nn farlo ammosciare e rientrato nell'alcova Jerry la pregò di succhiare meno per non farlo sborrare con largo anticipo,la rilevazione della misura fu quindi un diversivo divertente.Il suo cazzo misurava 23.5 cm alla dalla base alla cappella con una circonferenza di 19.
Trilly mettendosi a ridere svelò che se lo immaginava dato che non entrava molto bene nella sua bocca e la mano con qui lo segava nn lo teneva manco mezzo.Lei ha una corporatura esile,pesa 47 kg e per questo,sempre ridendo,pregò Jerry a fare delicato o l'avrebbe sfondata,Riprendemmo a scopare,io le avevo già tolto il perizoma leccando a lungo la fica ed il culo mentre loro un pò pomicivano e un pò lei lo spompinava;a questo punto era pronta a prenderlo dentro.Lui stava sdraiato,non si fece scappare l'occasione...si accinse a cavalcarlo e tenendolo con la mano dx,allargandosela con le dita della sx lo accompagnò dentro di sè.Ci volle un paio di aggiustamenti perchè entrasse bene,ma quando lo sentì scivolare tra le grandi labbra tentò di farsi penetrare del tutto.Mi ero messo dietro di lei in ginocchio,nn credevo che ce la facesse,invece adagiando il torace su quello di Jerry riuscì nell'intento.Rimasero fermi un attimo,in maniera tale la sua fica si conformasse a quel grosso cazzo.Dop
o un bacio lo implorò di scoparla.Cominciò a muoversi lentamente,inizialmente da sola,poi anche Jerry seguiva i movimenti del suo bacino,cominciando immediatamente ad ansimare.Mi misi in piedi di fronte col cazzo duro di fronta al suo viso,ma in quel momento lei era presa del tutto dal suo piacere.Aumentò il ritmo e venne dopo pochissimo,urlando che un cazzo così è da sogno.A quel punto,ripresasi dall'orgasmo si avvicinò con le labbra al mio succhiandolo con veemenza.Stavamo godendo come pazzi tutti e tre.Con una rapida manovra senza toglierlo da dentro,Jerry la rigirò sotto di lui spingendoli la verga fino in fondo tra le urla di piacere.Dopo qualche minuto lo tolse,confermando che era vero la storia della fica stretta delle bianche...stava per sborrare ma nn voleva farlo.Lo misi io nella fica aperta da jerry,aveva un calore mai sentito,aveva goduto come mai aveva fatto.Tetris era molto eccitata,lo misi in culo da sopra contribuendo a farla venire di nuovo e lei succhiava l'altro co
n vigore.Lei ama la doppia penetrazione,ed io sapendolo la suggerì.Anche lui voleva penetrarla da dietro,e messa alla pecorina dopo che io ero uscito ci provò con nn poche difficoltà;Tetris opponeva un pò di resistenza nonostante volesse farlo entrare.La reinculai io per favorire ancora un pò di dilatazione e fu così che anche Jerry la inculo fino a farlo scomparire dentro.Tetris aveva dei buchi enormi...mi sdraiai accanto a loro,mia moglie mi cavalcò per farsi poi ripenetrare dietro dal nostro amico d'ebano.Una doppia così non l'avevamo mai fatta;Tet urlava e godeva pronunciando parole molto forti che mi resero molto debole...sborrai copiosamente dentro di lei,col cazzo di Jerry che strusciava nel culo e grosso come era stimolava anche me.Uscì fuori,alzandomi per andare in bagno.Aggiustatomi tornai in camera,jerry era sopra che la stava scopando come un forsennato quando un urlo rauco segnalava che stava per venire,e tet lo invitò a sborrarle nella fica che lo voleva sentire spasmiz
zare...lui l'accontentò con piacere.Finito di venire lo tirò fuori avvicinandolo al viso della donna più porca che conosca,facendoselo pulire con la lingua.Eravamo stremati,vuoi anche per l'ora (erano le due passate).
Ci rivestimmo in tutta fretta per tornare a casa salutandolo con l'augurio di vedersi appena tornato in italia,dato che due giorni dopo sarebbe partito per l'America con questo souvenir d'Italy.Ci scriviamo per mail,rammentando quella serata con molto piacere con la speranza di rivicerla tra una quindicina di giorni al suo ritorno.
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20 years ago
admin, 75
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Vita goduta
Un turbinio incessante di sessi femminili circondati da foreste di pelo folto e nero e grondanti umore come quelli delle cavalle prima della visita dello stallone che girano seguiti da una girandola di membri enormi che si ergono in mezzo a peli ricci e neri con la loro capocchia vermiglia e la goccia che sbava dal loro buchino poggiati su gonfi coglioni desiderosi di svuotarsi.E girano davanti ai miei occhi,allungo la mano e mi sfuggono,apro la bocca e scivolano via,corrono ed io li rincorro non riuscendo a prenderli e mi sveglio tutta ansimante e sudata e sopratutto tutta bagnata e vogliosa di essere penetrata.Il mio partner se la dorme della grossa ed io resto cogli occhi sgranati nel buio e mentre mi tocco con una mano delicata e sfioro il clitoride che mi duole tanto è eccitato riesanimo i membri sessuali che quasi ogni notte mi vengono in sogno e riconosco prima di tutto la vagina di mia madre che da piccola ho vista,anzi ho spiata, centinaia di volte e l'ho vi
sta giocare sempre felice ed allegra e mai sazia coi membri maschili che vedo roteare in sogno e che io vorrei acchiappare senza riuscirci.Alcuni di questi cazzi li riconosco.Li ho visti tante di quelle volte che crescere inorgoglirsi ed infine afflosciarsi e di essi ne conosco ogni piega ed ogni vena.E mentre il sesso femminile che vedo in sogno è sempre uno,e corisponde a quello di mia madre,quelli mascchili sono tanti,molti e diversi tra loro e di ognuno ne conosco vita morte e miracoli.Ma ce n'è uno che rivedo tutte le notti,lo vedo molto spesso e sempre con piacere ed ogni volta che mi sveglio lo riporto alla mente e mi masturbo pensando a cosa vorrei fare o avrei potuto fare se lo avessi a portata di mano.E' stato uno dei tanti che ho visto godere decine e decine di volte ma non ho mai avuto la gioia di toccare.E forse questa mancanza me lo fa tornare alla mente.Nei miei ricordi è un cazzo enorme lungo duro entra ed esce dal corpo di mia madre e resta sempre più duro,sembra di
ferro,ed anche dopo goduto resta eretto e chiede di entrare ancora.Non è il primo cazzo della mia vita ma senz'altro è quello che mi torna sempre alla mente come un incubo e mi fa sognare di sentire entrare dappertutto la sua capocchia vermiglia che sembra stia per scoppiare,con la goccia che rappresenta l'aperitivo per chi vuol bere a tale fonte,a chi vuol sentire svuotare i coglioni gonfi nella propria bocca.Mi è rimasto impresso la prima volta che l'ho visto girare per casa in cerca del corpo di mamma da soddisfare e mi sembra che sia stato un arnese esagerato e quasi impossibile che potesse entrare nei vari posti dove mia madre lo ospitava senza sentirne dolore,anzi.A distanza di tanti anni ricordo come fosse successo ora come fu la prima volta,credo che fosse la prima volta,in cui mio tramite hanno cominciato una passione durata poi molti anni.Un giorno,avrò avuto 8-9 anni,era da poco morto mio padre,mamma mi manda dal ciabattino vicino casa a ritirare un paio di scarpe riparate
.Il calzolaio,Totonno,era un uomo dell'età circa di lei,mi conosceva bene,in paese ci si conosce tutti,e come al solito mi carezzava il culetto appena coperto da una vesticciola a campana.Mi carezzava innocentemente io credevo mentre adesso ho seri dubbi perchè a quell'epoca erano molte le mani che,guarda caso,mi carezzavano il culetto già rotondo e mentre mi carezzavano parlavano di mia madre.Di Totonno ricordo le testuali parole che mi disse di riferire poi a lei:-Le scarpe le ho riparate e le ho verniciate.Domanda a mamma se vuole che le dia una pennellata anche sotto verrò più tardi a prendere i soldi e a soddisfare il suo desiderio.Di corsa andai a riferire candidamente e mia madre gli rispose :-Se gli avanza qualche minuto di venire pure a dare una pennellata nella parte inferiore perchè ce n'è proprio bisogno.In quel periodo girava per casa mio zio Ercole e si vede che non le bastava perchè cominciò a passare di lì Totonno e dopo un po' anche Vittorio,l'uomo più bello che abbi
a mai visto:sembrava un dio greco e col suo cazzo maestoso sembrava che avrebbe potuto dominare il mondo mentre la sola cosa che era riuscito a dominare e non so fino a che punto fu la voglia di fottere di mia madre.Totonno venne a casa mia appena chiuso bottega.Discussero del lavoro che avrebbe dovuto fare ed intanto mi mandarono nella mia cameretta perchè avrebbero dovuto parlare di cose serie.Io obbedii però per soddisfare la mia curiosità mi misi al mio posto di osservazione perchè ero sicura che avrebbero fatto i giochi che tante volte avevo visto fare con mio zio.Dopo un po' li vidi spogliarsi completamente.Mia madre si mise nuda e si fece un bidè con un bacile di acqua calda mentre vedevo Totonno che stringeva il suo cazzo duro con una cappella enorme in punta della quale luccicava una goccia di umore e lo scappellava offrendolo a mia madre intenta a lavarsi.A quell'età qualunque cazzo vedessi mi sembrava enorme prima perchè rapportato alla mia micina ancora vergine e poi perc
hè paragonato a quello di mio fratello che aveva un pistolino che si perdeva nelle pieghe delle cosce.Dallo spioncino riuscivo a vedere tutte le loro evoluzioni,tutte le performances.Vedevo la faccia di Totonno tuffata e nascosta in mezzo alle cosce spalancate di mamma e ogni tanto la sollevava per fiatare e la vedevo luccicante degli umori vaginali che mia madre,come anche io,produceva in abbondanza.Le sorrideva e lei,vibrante e fremente,lo invitava ad affondare di più e si contorceva tutta spalancando le cosce ed offrendo la fica aperta al massimo in modo che lui potesse entrare fino all'utero.Quando in seguito mi hanno leccata la fica io ho rivisto ogni volta quella scena ed ho capito quanto bene ci si sente quando si sente lambire da una lingua vogliosa le parti intime e nascoste,che poi le mie tanto nascoste non sono visto che le apro a chiunque voglia entrare.Vedevo mia madre in ginocchio che rendeva omaggio al cazzo di Totonno con la bocca mentre una mano titillava il clitori
de ed un'altra giocava coi coglioni e li soppesava mentre il cazzo entrava tutto ed usciva dalla gola e lei lo guardava con degli occhi lucidi e languidi che dimostravano quanto bene si sentisse.Lui stralunava gli occhi e mentre volgeva al cielo il viso come per ringraziare qualcuno di avergli dato tanto godimento le prendeva la testa in mezzo alle mani e le affondava fino in gola il cazzo che sembrava ancora più grosso e con un affondo che provocava un gridolino da parte di lei le sborrava mentre le teneva la testa ferma fino a che non le mancava il respiro.Lei ingoiava una parte di sperma ma altro ne usciva a imbrattarle il viso e lei leccandosi le labbra lo raccoglieva con un dito e leccava anche questo.Avevano entrambi gli occhi lucidi per il pianto,io credevo,fino a che non ho sperimentato su me stessa che è indice di godimento e felicità assoluta.Mamma continuava a leccarsi le labbra,leccava la capocchia sempre tesa,ripuliva l'asta fino ai coglioni e strizzava il tutto per f
ar uscire le ultime gocce che pare siano le più dolci.Assistendo a ciò io deglutivo perchè immaginavo che fosse celestiale bere tanta glassa dolce e negli anni a venire ho bevuto tanto sperma che sarei cresciuta lo stesso senza ingoiare altri cibi.E ancora adesso.Da me è più facile,per uno sconosciuto,ottenere un pompino con ingoio che un bacio.Io non so ballare ma fino a un po' di tempo fa,appena ne avevo il tempo,andavo nelle sale da ballo ma solo per fare pompini:ne ho fatti tanti e per ognuno godevo.Sentire in bocca la vena dell'uretra che s'ingrossa e vibra quando sta per sborrare è una sensazione di potere che non donne abbiamo sugli uomini.E poi sentire lo sperma che scende per la gola,e raccogliere colla lingua qualche goccia che cola sulle labbra,il suo calore che a volte sembra bollente,il suo sapore acidulo che alla fine sembra dolce,la sua collosità la sua densità la sua abbondanza e sopratutto il pensiero che tutto ciò è frutto della libido che tu hai saputo creare.E qua
ndo di un uomo ne hai bevuta la sborra una parte del suo cuore è tua.E' in tuo potere anche se lui non lo ammetterà.Lo scopo primario nella vita di un uomo è quello di sborrarti in qualche buco.E quando l'uomo è arrapato non vede la donna che ha difronte come tale bensì come una ricettrice del suo succo.Che lei sia bella o brutta giovane o vecchia importante è che riceva il suo sperma.Come io personalmente considero l'uomo solo un insieme di muscoli ed ossa intorno ad un cazzo così loro considerano noi come una cloaca calda dove immettere la loro sborra. Mia madre intanto continuava i giochini con Totonno mettendosi carponi come una pecorella mettendo bene in vista il buco del culo e la fica lucida grondante ed aperta con le grandi labbra che aspettavano che qualcosa venisse a farsi racchiudere da esse.Totonno prima leccava il buco del culo offerto poi lo penetrava mettendo un dito che faceva roteare e prepararlo a ricevere il suo cazzo sempre più duro e grosso fino alle palle.Mia
madre,credendo che io dormissi,si lasciava scappare dei gridolini soffocati non so se di dolore o di piacere mentre dava dei colpi di reni in sintonia degli affondi del cazzo che facendo sbattere i coglioni sulla fica facevano il classico rumore:ciaft ciaft ciaft.Questo rumore mi fa sborrare.Ricordo la prima volta che Romolo,un mio amico,mi ha presa in solaio e questo rumore rimbombava in modo da essere udito da mio marito che ,nascosto,ci spiava.Il suo ciaft ciaft ciaft violento mi ha fatto sbrodolare come una fontana.Ciò forse è dovuto al fatto che oltre agli altri sensi anche quello dell'udito viene coinvolto nel godimento.C'è la vista,il gusto,il tatto l'odorato ed infine l'udito.Tutti i sensi vengono appagati.Il cazzo di Totonno penetrava mia madre sia nel culo che nella fica e lei dava dei colpi sempre più potenti di reni per sentirselo più in fondo.Non so se lei godeva più a prenderlo nel culo o davanti ma se era come lo sono io oggi è un bel dilemma ed il solo modo in cui si
è completi è la doppia penetrazione.A quell'età io assistevo alle scopate di mia madre per semplice curiosità infantilee pensavo che scopare fosse solo un innocente gioco tra adulti ma dopo un po' cominciai a sentire un certo prurito in mezzo alle cosce e notai che se mi toccavo e introducevo un ditino nella passerina mi sentivo illanguidire e quasi svenire.Al momento mi passava ma tornava appena mi toccavo.Mi toccavo m'illanguidivo e mi calmavo e cos' per molte volte nella giornata e fu così,credo,che cominciò la mia mai sopita fame di godere,e più godo più ho voglia di godere e spesso durante una scopata ho goduto oltre una decina di volte di seguito.Mi basta sentire il turgore di un cazzo contro il mio corpo,basta che veda le narici frementi di un maschio voglioso di me,una donna che mi guardi con occhio pieno di desiderio,che qualcuno mi faccia delle proposte oscene che io mi bagno ed ho voglia di godere.E' sufficiente che un uomo,in un posto affollato,mi faccia sentire il suo
cazzo duro contro le mie cosce che io mi bagno.Quando ragazzina andavo a scuola dal paese in città andavo colla corriera e questa era ogni mattina stracolma di pendolari e studenti.C'era Angelo,un pendolare impiegato alle Poste non sposato e di molto più anziano di me studentessa,che ogni mattina veniva alla caccia del mio culo per godere.Le prime volte mi dava fastidio perchè temevo che gli altri viaggiatori se ne avvedessero ma dopo un po' ci feci l'abitudine anzi,se lui non riusciva a raggiungermi io mi spostavo verso di lui perchè avevo la voglia di godere come per un sano rituale.Lui si metteva alle mie spalle e mi faceva sentire come il desiderio crescesse e s'indurisse e come facesse fatica a non tirarlo fuori per infilarmelo.Spesso indossavo una gonna larga tanto da poterla alzare e fare in modo che fosse solo la stoffa dei suoi pantaloni e le mie mutande a separare la nostra carne.Ha goduto per anni dietro di me ed io con lui,tante volte mi ha invitata a vederlo da qualche p
arte ma io mi sono sempre rifiutata,non so perchè.Forse perchè ero stupidamente timida.Spesso quando sono a letto in attesa che mi raggiunga il sonno ripenso alla mia vita:mi rivedo sempre e solo mentre scopo e ciò m'invoglia a masturbarmi.Vedo sia me che mia madre.Rivedo i cazzi che ho visto passare per casa,di tutti ne ricordo la forma ed il modo di godere ma di nessuno ricordo il viso.Ho rivisto il cazzo di Totonno,quello di Vittorio,di Domenico,di Flavio,e sopratutto vedo quello di zio Ercole.Forse perchè è stato quello che oltre a vedere ho anche sentito vibrare.Il cazzo di mio zio è l'unico,forse,che ricordo con simpatia perchè è stato il primo che ho visto dopo quello di mio padre entrare nel tempio di mamma e in seguito io ho fatto godere in tutti i modi e mi ha realizzata come donna.Quando ero tra le sue braccia mi sentivo di affrontare il mondo a testa alta e cosce aperte perchè avendo a mia disposizione il suo cazzo mi sembrava di avere lo scettro del comando.Sono sempre s
tata soggiogata da un cazzo ritto.Davanti ad esso si annulla la mia personalità.Forse perchè li ho visti tutti maestosi e prepotenti,poderosi e dominatori.Ogni volta che li ho visti o sentiti entrare nel corpo mio o altrui mi è sembrato di vedere un cavaliere conquistatore entrare nel castello dopo averlo cinto d'assedio.E non è forse assedio quello di circuire la donna con coccole carezze e doni?Tutto quello che fa l'uomo lo fa al fine di conquistare la cittadella avversaria il cui castello è la fica col clitoride eretto a mo' di castellano.E come è dolce arrendersi.Prima invade la zona circostante:parte dalla bocca,passa dai seni,si sofferma sul culo ed infine entra prepotente con tutto il suo orgoglio nella cittadella , ne addolcisce il castellano,e t'irrora con tutta la sua voglia e dopo averti fatto trepidare e fremere ne esce con la testa bassa pronta ad ergersi di nuovo per un altro assalto.Alla mia età gli uomini che conosco non ripetono gli assalti come avveniva una volta ed
ultimamente ho conosciuto un ragazzo che frequenta mia figlia che è capace di assalirmi diverse volte senza mai abbassare la testa,anzi più mi assale e più la testa è eretta.Beata gioventù.Sembra che sia affetto da priapismo perchè finora l'ho visto e sentito sempre eretto ed in piena vigoria.Che sia benedetto.Ogni volta lo lascio a malincuore anche se sono tutta disfatta e stanca ma sempre vogliosa di essere strapazzata.Come si può lasciare un cazzo che ha sempre voglia di iniettare il suo siero nelle tue viscere e che qualche minuto prima ha fatto felice tua figlia e forse la farà ancora felice dopo che tu sei andata via?Questa mattina appena ho sentito mia figlia uscire dal suo appartamento dove ha trascorso la notte sono andata da lui per sapere se aveva bisogno di qualcosa.Sì,aveva bisogno di una bocca vorace e capace che bevesse lo sperma che ancora gli riempiva le palle.Era a letto con un lenzuolo che disegnava le forme del suo cazzo che appena ha sentito il profumo della mia
ciccina vogliosa subito si è messo sull'attenti.Gli ho leccato il petto,ho leccato l'ombelico e quando gli ho preso in bocca lo strumento mi è sembrato di sentire l'odore della fica di mia figlia.Ho voluto farmi prendere a smorzacandela come aveva appena fatto mia figlia e mi ha detto,adulandomi,che con me gioiva molto di più che con lei.Io ho più della vacca ed ho la vagina sebbene molto più grande però la sente più avvolgente.E solo per il complimento io mi sono bagnata e le ho fatto bere la mia sborra.L'ho lasciato col cazzo sempre in tiro e mi sono ripromessa che appena mia figlia va a lavorare stamattina io torno da lui.Sono anni che non incontro un cazzo come il suo ed il suo desiderio non mi fa sentire il peso degli anni.Se non avessi la famiglia da accudire passerei tante ore con lui giusto per vedere fin dove può arrivare la potenza di un uomo.Adesso che scrivo mi masurbo pensando a quello che farò tra qualche ora.Oh quante volte mi sono masturbata da bambina;lo faccio anc
ora adesso che sono nonna e più lo faccio più mi va di farlo.A furia di masturbarmi sono diventata pluriorgasmica:ho sempre voglia di godere e basta un nonnulla per eccitarmi.Quando andavo a scuola ho fatto godere tanti di quei compagni.Durante il viaggio ho fatto godere tanti di quegli uomini.Una volta ero capitata vicino ad un contadino.Io ero seduta e in piedi vicino a me c'era un tizio che ogni scossone del pullman faceva in modo che il suo cazzo mi sfiorasse la spalla.A furia di toccarmi non volendo e visto che io non reagivo ha cominciato ad appoggiarsi a me anche quando scossoni non ce n'erano.Hop sentito il suo membro indurirsi e quasi la spalla mi faceva male.Allora ho messo una mano sulla spalla come a proteggermi non so da cosa e con il dorso della mano ho cominciato a toccarli l'uccello.Lui sbavava e spingeva mimando lievemente il coito.Glielo ho preso con due dita e gli ho praticato una sega attraverso i pantaloni.Siamo venuti in sintonia.Con lui è stata l'unica volta ma
molto spesso mi piaceva masturbare i ragazzi mentre la calca li spingeva contro di me.Non ero la sola a soddisfare in questo modo i maschietti,c'era Emma una ragazza che andava in città a fare la colf,c'era Marisa anche lei studentessa,c'era Irga,studentessa anche lei e che non si nascondeva anche perchè gemeva se veniva ed i vicini la vedevano..Il più delle volte i ragazzi neanche ci ringraziavano come se la cosa fosse loro dovuta.Ancora adesso mi capitano situazioni del genere anche se non vado più in autobus.Mi capitano al cinema,nelle sale da ballo anche se è da un po' che non ci vado,durante la sfilata di carnevale e durante le offerte al supermercato.Dove c'è ressa c'è da godere e tutto ciò per dimostrare a me stessa che malgrado la mia età riesco ancora ad eccitare un uomo.Fra qualche ora vado a testare il mio sex-appeal dal mio vicino.Bacini
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20 years ago
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Laura seconda parte
Parte 7 - La monta ferina
"Da quanto fa sesso in questo modo?"
"Con animali? È la prima volta, ma Laura fa sesso fuori dalle regole comuni da un paio di anni, ha cominciato tardi rispetto a te, ricordi? Tu eri giovanissima, mentre Lei ha iniziato con il suo primo amante quando era già sposata, e sposata bene, come si dice, con una figlia, una vita agiata, anzi lussuosa, ma il caso le fece conoscere Franco, un rampollo vizioso di una famiglia importante come la sua, con il marito il sesso era stato sempre normale, canonico, lei desiderava qualcosa di diverso, ma non lo sapeva né capire né esprimere. Franco la sedusse poco a poco descrivendole, proponendole e facendole alla fine vivere esperienze diverse, piccole ed eccitanti trasgressioni. Laura si adeguò facilmente ai sui desideri, erano diversi da quelli che pensava nascosti in un'avventura, ma scoprì subito che quei desideri erano anche suoi. La relazione tra loro viene scoperta quasi subito e quando Laura venne espulsa dalla famiglia le restarono solo l'amante ed il sesso, e in questo si gett
ò senza più remore, non aveva più niente da perdere. Da subito si prestò a scambi con altre coppie, a visite a privé, poi è lei ad accelerare e a cercare situazioni sordide, orge sempre più numerose; ora vive con me, il suo amante non si è più sentito di seguirne gli impulsi, e io l'ho portata più giù verso pratiche masochiste. L'ho consigliata, convinta a prostituirsi senza che ne avesse alcun bisogno, lo ha fatto e ne ha goduto, poi l'ho indotta, con l'aiuto di Angela, ad offrirsi come latrina e farsi cesso, ora si da alle bestie e poi? Da Angela ha sentito parlare di Piccolo Inferno, vuole esservi introdotta, lo vede come un atto definitivo, un modo per uscire dal gioco in cui è entrata, uscirne o esserne definitivamente distrutta. Ho aiutato il suo esibizionismo a crescere, il suo masochismo a manifestarsi e come vedi, ora sembra non esercitare più alcun controllo, ma non è esatto, controlla è vive pienamente tutto, ma lascia che siano le sue pulsioni a guidarla, senza mettere al
cun freno razionale"
Rimango qualche istante in silenzio a guardare Laura, la lascio guardare alla mia interlocutrice, è in mezzo alla stanza, sotto gli occhi di molti uomini vistosamente eccitati, sta baciando un grosso cane, il viso e il seno sono lucidi, imbrattati dalla bava che cola abbondante dalla lingua della bestia, gioca con il cane, si fa leccare, si fa leccare su tutto il corpo, inarcandolo quando serve per offrirlo meglio, si porta la grossa testa davanti al sesso, la bestia continua a lappare. Laura dopo qualche istante si scuote e cade preda di un orgasmo che non trattiene ma evidenzia, dichiara, gode. Quando si placa è lei a leccare famelica la bestia, a leccala sul sesso, lo succhia, lo prende in bocca, se ne mostra ingorda, prima ha scopato con un Labrador, le è stato evidentemente difficile, non intuiva i suoi ritmi e i suoi movimenti, non riusciva a tenerlo dentro che per pochi istanti; ora con il grosso meticcio, forse un incrocio tra un Alano ed un Mastino, sembra più a suo agio o f
orse, come dice spesso, è la prima volta ad essere difficile, poi rotto un altro tabù tutto diventa semplice e fattibile. Anche il movimento, il ritmo che deve assumere per agevolare il nuovo anomalo amante, la nuova perversione, le diventa più facile: finalmente può goderne e lo fa apertamente con orgogliosa esibizione di ogni movimento, di ogni suono, dalla stanza accanto si sentono latrati di altri cani, forse litigano tra loro o forse sentono semplicemente l'odore di una femmina in calore, non so con quanti vorrà accoppiarsi, non lo so, e neanche mi interessa, mi interessa il fatto in se stesso molto meno del suo concreto svolgimento, quello interessa al pubblico che assiste, che come lei ha superato il primo impatto, la vergogna di essere li, di esservi di nascosto, di eccitarsi allo spettacolo osceno, ora anche il pubblico ha lasciato ogni ritegno e rumoreggia, pretende, incita la bestia, incita Laura suggerendole cosa fare, come farsi montare, che posizioni prendere, le urlano
di farsi inculare, di riprendere il cazzo dell'animale in bocca di berne la sborra, qualcuno urla di portarle un cavallo, per vedere se riesce a farsi fottere anche da quello.
Laura guarda un attimo verso l'uomo che ha gridato:
"Tu trovamelo, che a farmi fottere penserò io"
"È sempre così sfrontata, e arrogante?"
"Quando fa questo sesso, non può non esserlo e il suo modo di caricarsi, di imporsi quello che una parte di lei implora di non fare, anche quando viene frustata, provoca, incita a farle più male, ha fretta di arrivare al fondo della sua caduta nella speranza di uscirne in un modo o nell'altro, e tu Margherita? Non pensavo di rivederti, sopratutto di rivederti come donna di Frolo"
"Tu eri sparito, ed io per esistere devo essere di qualcuno"
"Potevi darti ad Arrighi, magari ad suo assistente, ma perché proprio a Frolo"
"Mi sono ripresa da un incontro con gente come questa, quando sei li non sei niente solo vagina e culo, senti, percepisci, godi non sei e non puoi essere altro, gli atri si rivestivano, parlavano, ridevano, tu non c'eri, eri sparito, scomparso, c'era Frolo, come al solito stava mangiando, non so neanche cosa, mi ha chiesto se volevo essere libera o essere sua, ho scelto, tutto qui, non cercare di capire perché mi sono fatta schiava di uno degli esseri più luridi del pianeta, sono sua e basta"
"Ti fa lavorare molto?"
"Abbastanza, faccio la Puttana tutti i giorni, ma quello che mi viene fatto a Piccolo Inferno lo sai è altra cosa, tra una sezione e l'altra devo rispettare lunghi riposi, non tutte le ferite rimarginano facilmente, allora Frolo, mi manda a controllare le donne e gli uomini che gli vengono proposti per quel posto"
"Laura ti sembra adatta?"
"Con queste bestie è stupenda, ma a Frolo interessa soprattutto come sa soffrire, sa soffrire la tua donna?"
"Non è mia, ma sa soffrire come e forse più di te"
"Per me basterebbe la tua parola, ma dovrò egualmente esaminarla, Frolo mi ha detto di farlo"
"Puoi farlo qui, quando avrà finito"
"Ok"
"E allora questa sera, ma ora, ora mi piacerebbe stare con te"
"Frolo lo aveva previsto ma dovrai pagare come gli altri, ti spiace?"
"no, non mi dispiace"
"Posso fare all'amore con te, e anche godere di te, quasi sempre quando Frolo mi offre ai clienti, mi proibisce l'orgasmo, non so come ci riesca ma qualcosa mi si chiude dentro e mi impedisce di godere anche sotto gli stimoli più forti"
"Frolo, Frolo talvolta vorrei essere come lui, non sente colpe non sente rimorsi, ma questa volta a quanto pare devo ringraziarlo, andiamo avanti a casa, non abbiamo molto tempo"
"E lei?"
"Lascio detto a qualcuno che me la riporti quando avranno finito"
Laura mi guarda mentre parlo ad Andrea l'unico che mi sembra ancora lucido, mi guarda, ma forse neanche mi vede, né mi sente, il cane le è sopra e la sta pompando freneticamente.
Parte 8 - L'amante ritrovata
È possibile fare all'amore con una donna quando si vive come vivo io, quando si è quello che sono? Razionalmente dico di no, è come cercare di gustare un bicchiere di vino bianco, dopo aver bevuto della Vodka, il gusto dovrebbe essere troppo alterato, ma credo di aver egualmente fatto all'amore con Margherita, di averlo fatto a lungo con dolcezza con attenzione, ma ritorno presto quello che sono, il sentimento è inevitabile, parte di me, come le mie pulsioni malsane, mi pesa ma non riesco a staccarmelo di dosso, devo metterlo in un angolo ora può essere solo muto e attonito spettatore di quello che faccio a chi amo.
Si l'ho amata quando l'ho conosciuta e qualche parte di me l'ama ancora, ma ora guardo affascinato i Ferri, i Ferri che le ho imposto quando era Mia, grossi anelli, pesanti e cattivi, ferri che hanno deformato, come era nelle mie intenzioni, il suo sesso in modo osceno e irreversibile, come irreversibili sono i disegni incisi a caldo sulla sua pelle, alcuni miei, ma altri sono stati aggiunti, sulle natiche, dietro al collo, sulle piante dei piedi, Margherita docile come sempre, mi mostra i segni vecchi e i segni nuovi, e anche i segni frusta, sono freschi, profondi, ma non dovrebbero lasciarle cicatrici, l'ho amata ed ora devo imporle il mio dolore, lo sapeva come lo sapevo io, questi sono i nostri rapporti, non ne possiamo avere altri, normali, le lego i seni, li avvolgo con spire di corda di canapa, li stringo fino a far loro cambiare il colore, sento la porta aprirsi, Laura entra, guarda me, guarda Margherita, non la saluto, non la degno di uno sguardo, ho altro a cui pensare, pr
endo dei grossi pesi e altra corda da un cassettone.
Ma Laura vuole, esige al mia attenzione
"Me li sono fatti tutti, cani e uomini, ma non li ho contati, tu sai quanti erano?"
"I cani o gli uomini?"
"Non fa differenza, in figa o in culo non li distinguevo più, solo in bocca era diverso, molto diverso, succhiare il cazzo di un cane ti spacca il cervello, qualcosa che ho dentro, urlava, mi urla sempre di fermarmi, ma oggi gridava più forte, ma più forte gridava, più mi riempivo la bocca "
"Comunque i cani erano cinque e gli uomini venti, ma forse l'unica differenza tra loro e che i primi non hanno pagato"
"Chi è lei?"
"Si chiama Margherita, una volta era Mia, ora è di chi controlla il posto dove hai chiesto di andare"
Laura guarda, tocca circospetta la donna a lei sconosciuta, è affascinata dal suo corpo, ne scruta ogni angolo, si sofferma dove è segnato, dove è marchiato, dove è stato forato, dove è stato inciso
"Non credevo potesse esistere una donna marchiata in questo modo, il su sesso è orribile, deforme, ma non riesco a non guardarlo e a non trovarlo magnifico"
mentre guarda, aggancio i pesi agli anelli senza quasi più badare alla sua presenza, li metto nelle mani di Margherita dovrà essere lei a lasciarli cadere per tutta la lunghezza delle loro catenelle, Margherita trattiene il respiro, conosce benissimo il dolore che si sta per dare, cerca un mio cenno di assenso, un mio via, qualcosa a cui appellarsi per non essere lei stessa responsabile di quel dolore, io mi limito invece a svolgere con cura le corde che ho nelle mani, Margherita allarga leggermente le gambe e lascia cadere i pesi, urla, urla non può non farlo, le labbra del sesso si allungano ancora, i pesi battono, oscillano, Laura si appoggia ad un tavolo, sembra impaurita.
"Deve fare un male tremendo"
Margherita la guarda e per la prima volta le rivolge la parola
"meno di quando ti inchiodano la lingua ad uno scalino di legno"
"Ti è stato fatto?"
"si molto tempo fa, ma mi è stato detto che presto dovrò farlo ancora"
"lascerai che li facciano?"
"non ho scelta, ho rinunciato ad averla"
Le due donne si fronteggiano, si confrontano, io le ascolto ma intanto aggancio la corda ai seni di Margherita, voglio appenderla, e frustarla, ma in questa stanza non ci sono ganci predisposti, uso la corda come un guinzaglio e trascino Margherita dietro di me, lei mi segue, sento il rumore dei pesi che battono tra loro, camminare le deve essere estremamente difficile, ma non è la prima volta che la trascino in quel modo e certamente altri lo hanno fatto dopo di me, esco sulle scale, sono all'ultimo piano ma mentre saliamo verso la soffitta, mi rendo conto che dalle finestre senza scuri e senza tende possiamo essere visti, le scale sono buie e sporche coperte di polvere e calcinacci, nessuno le usa più da anni, costringo Margherita a farle in ginocchio in modo da renderla meno visibile, Laura è ancora vestita, ci segue camminando normalmente, raggiungiamo la soffitta, ne chiudo a fatica gli scuri mezzo scardinati, per fortuna c'è ancora la luce, quattro lampadine nude, scoperte, pie
ne ragnatele.
"Intendi appenderla per i seni"
Mi indica il paranco che pende da una trave verso cui sto portando Margherita.
"Si può fare?"
"Bastano seni sviluppati, basta essere pazzi e malati, basta volerlo fare, e poi corda, e un gancio solido come questo"
Laura mi guarda con occhi impazziti, si sta spogliando, vedo che ha il corpo coperto di graffi:
"I CANI, i cani non si erano tagliati le unghie, hai corda anche per me?"
Le getto quella che mi era servita per trascinare Margherita,
"Dovrebbe bastarti"
Si avvicina, studia il modo con cui ho legato Margherita,
"Forse posso farlo da sola"
Si avvolge le spire di corda attorno ai seni, mentre sollevo piano Margherita con il paranco osservo il suo lavoro
"Devi stringere di più altrimenti ti scivoleranno fuori e potrebbe essere peggio"
Stringe con più forza, stringe i denti e tira le corde al massimo mi chiede aiuto solo per fare l'ultimo nodo, Margherita poggia ancora le punte dei piedi a terra, do un scatto al paranco e la sollevo definitivamente, poi altri ancora fino ad alzarla di una ventina di centimetri dal pavimento, Margherita gira lentamente su se stessa, tiene braccia e gambe leggermente allargate, forse una posa che ha imparato, per ridurre al minimo il movimento ed il dolore, le do una spinta facendola oscillare e ruotare su se stessa, dalla bocca le esce un lamento, la spingo ancora, il lamento si fa più forte, un fiotto abbondante di urina, le esce dalla figa, le bagna l'interno delle cosce.
"Succede sempre?"
"Cosa?"
"Di pisciarsi addosso"
"Non sempre e non a tutte, ma a Margherita è da tempo proibita ogni forma di dignità, e quando viene usata non deve trattenere nessuna delle manifestazioni che il suo corpo produce"
"Per quanto si può rimanere appese a quel modo?"
"Non lo so ora comunque tocca a te"
"Non ci sono altri paranchi"
"Non è indispensabile"
Cerco altra corda, ma trovo solo un pezzo di catena ed un gancio arrugginito, fisso la catena ad un chiodo solido sulla stessa trave a cui è appeso il paranco, la catena è abbastanza lunga per arrivare all'altezza dei seni di Laura uso il gancio per unire la catena ai nodi
"Dovrai arrangiarti da sola"
"Come?"
"Alzando i piedi"
Laura prova, prima stacca ne stacca da terra uno, poi tenta con l'altro, ma il suo cervello le intima di fermarsi, i centri del dolore entrano in funzione bloccandole il movimento.
"non ci riesco"
"FALLO!"
Prova ancora ma senza riuscirci, ha gli occhi spalancati, pieni di pazzia e di lacrime, ma continua a tentare,
"ALZA QUEI CAZZO DI PIEDI!"
Laura manda un urlo bestiale e poi con un movimento solo alza i piedi ripiegando le gambe, si ferma un attimo e poi si afferra saldamente le caviglie con le mani, ruota su di se, mi passa davanti la bocca spalancata perde saliva, i seni si deformano orribilmente, mi levo la cinghia dei pantaloni e inizio a colpirla, lei urla, soffia, ma continua a tenersi le caviglie, la colpisco sui seni, mi incita, colpisco anche Margherita, che però non fiata, è impegnata a gestire il dolore, sa che può durare a lungo.
"Una come lei a Piccolo Inferno può essere anche ammazzata, è troppo aggressiva, troppo padrona di se stessa, io mi faccio vittima, e questo mi difende, lei no lei resta una donna e questo è troppo pericoloso"
Sono passate alcune ore siamo ritornati nell'appartamento, le due donne si sono ricomposte, parlano poco tra loro, sembrano volermi usare come tramite per il loro dialogo
"Sa cosa l'aspetta?"
"Immagina, ma non immagina tutto"
"Devo dirgli quello che hai convenuto con Frolo"
"Credo le sia dovuto"
Margherita si pone davanti a Laura la guarda negli occhi e parla
"Piccolo Inferno è un club per pervertiti allo stato puro, anche se la parola club non gli si adatta, ma non riesco a trovarne altre, fisicamente è una fossa molto profonda ricavata dentro capannone industriale, quando non viene usato la fossa viene ricoperta da un finto pavimento ed il capannone torna ad essere un normale magazzino, quando vi entrerai ti colpirà soprattutto l'odore, il pavimento è di terra battuta, ma è ormai così compressa da sembrare cemento, la fossa è rotonda anche se il cerchio non è proprio perfetto e tende all'ovale, la parete della fossa è alta circa due metri, composta da tavole rozze, grosse come traversine della ferrovia, tenute assieme da fasce di ferro e bulloni, sopra dove la fossa si allarga c'è il pubblico, di solito un centinaio tra uomini e donne, alcune sono Prostitute che girano ha soddisfare gli uomini, ma alcune sono li per il proprio piacere, come ti dicevo ti colpirà l'odore, la terra e il legno sono ormai impregnati del nostro sudore del nos
tro sangue, di urina e di merda, come diceva Paolo prima non ci è concesso il controllo delle nostre funzioni, noi dobbiamo lasciare il nostro corpo senza alcun controllo"
"Voi chi?"
"Noi Vittime, Vittime prescelte, Vittime volontarie, io, il mio amico Nanu; Lisa, Anna, ora anche Angela e pochi altri, non siamo più di venti ad entrarvi con quel ruolo, anche i carnefici sono pochi, solo il pubblico è numeroso, ma loro sono in alto nell'ombra di loro sento solo le voci, e l'odore la paura di essere come noi, l'eccitazione di poter esser carnefici"
"Cosa vi fanno li dentro"
"Ti dirò quello che sarà fatto a te se deciderai di entrare. Il prossimo incontro è previsto tra dieci giorni. Se entrerai, entrerai per ultima come sempre quando una vittima è nuova, oltre agli odori che ti dicevo, sentirai anche quello di carne bruciata, Angela ha chiesto di essere marchiata, il marchio di Piccolo Inferno le verrà impresso sui palmi di entrambe le mani "
"Mi sembra di impazzire, parli di cose folli come se descrivessi un noioso incontro letterario, se non ti vedessi se non vedessi come è stato ridotto il tuo corpo, non crederei a niente"
"e quanti crederebbero a quello che hai fatto poche ore fa con uomini e cani, e quanti crederebbero ai tuoi seni e ai miei usati per appenderci? Chiudi gli occhi se vuoi questo incubo potrà sparire"
"Non voglio chiuderli, non posso, non ancora"
"E allora ascoltami, tutto questo accadrà solo se tu lo vorrai"
"Va bene continua"
"Troverai Angela legata a terra con le braccia spalancate, i polsi ed ogni dito legati stretti,immobilizzati ad un'asse di legno, ti porteranno vicino perché tu possa vedere bene il marchio "
"Tu ci sarai?"
"Io sarò in ginocchio, con le mani legate dietro alla schiena, e. e la lingua inchiodata ad un tagliere da macellaio"
"Non hai paura?"
"Ho paura del dolore, dei danni che subisco ogni volta che mi portano lì dentro, ma mi sono data ad un padrone e non lo voglio deludere, non deluderò lui come non ho mai deluso chi lo ha preceduto"
"Cosa mi verrà fatto, io non voglio né essere marchiata né essere ferrata"
"A te e concesso ancora di scegliere, puoi rifiutarti, per questo ti sto raccontando quello che accadrà, sarai legata ad un palo e frustata, molto forte con fruste di cuoio intrecciato, ti spaccheranno la pelle, ti getteranno a terra e pisceranno sulle tue ferite, ti fotteranno figa e culo con i falli mostruosi"
"Tutto qui?"
Laura è impaurita ed eccitata allo stesso tempo, non riesce ad esimersi dal provocare Margherita, si tocca si apre il sesso si masturba
"No, lo sai che non è tutto qui, i carnefici ti fotteranno a turno, racconterò al mio Padrone quello che ho visto oggi, ti farà fottere dal suo cane, qualcuno di noi durante le torture avrà perso dello sterco, ti verrà fatto mangiare, quello che non riuscirai ad ingoiare ti sarà spalmato addosso, noi, le altre vittime intanto verremmo liberate, resterai sola in mezzo all'arena, ferita, sporca, lurida, qualcuno dal pubblico scenderà per guardarti da vicino, di solito quando lo fanno si tengono un fazzoletto davanti al naso, per difendersi dall'odore, ti insulteranno, qualcuno i più coraggiosi ti sputerà addosso, poca casa pensi tu, ma quando sei al limite un niente può farti crollare"
"Non basta, tutto questo non basta"
"Va bene sei tu a chiederlo, si farà silenzio credo, il pubblico capisce sempre quando arriva la fine, ti indicheranno di andare verso la parete di traversine, dovrai andarci da sola, credi i tuoi piedi saranno piombo, ti verrà detto di appoggiarvisi di schiena e di allargare le braccia a croce, allora ti mostreranno i chiodi, e sarai tu allora a dire SI o NO, è un supplizio che viene fatto di rado, io non l'ho ancora subito"
Nella stanza è calato il silenzio anche i rumori esterni sembrano scomparsi.
"SIIII"
L'urlo è forte disperato e forte, seguono colpi sordi e altre urla, mi allontano sudo, sudo copiosamente ho gli occhi pieni di sale, la vedo male, offuscata, tutto si muove rallentato, china la testa, sembra svenire, la rialza, muove le labbra, mi avvicino, mormora qualcosa.
"Finiscimi"
EPILOGO
E l'ora della ricreazione, la bidella chiama Cecilia, la porta in una stanza.
"Mamma?"
"Mi riconosci?"
"Si, ma Papà aveva detto che eri partita e che non saresti tornata"
"E invece sono tornata, ma potrò vederti solo di nascosto, nessuno deve saperlo, sei capace di mantenere un segreto?, altrimenti se racconti di avermi visto non potrò più venire"
"Va bene, ma Giulia la bidella?"
"Giulia è un'amica, manterrà il segreto"
Hanno poco tempo parlano si abbracciano si coccolano
"Mamma perché non ti togli i guanti?"
"Non posso devo portarli, ho avuto un piccolo incidente"
"Ti ha fatto molto male?"
"È passato, si è passato"
FINE
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20 years ago
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L\'incredibile vita di Mr. Justin
Quello che sto per raccontare è una vera storia che, per quanto incredibile possa sembrare, ho motivo di credere che sia realmente accaduta. Me l'ha raccontata con la sua viva voce il protagonista stesso, un cittadino americano del quale sono diventato amico e confidente e che ho conosciuto qui in Italia. Le ragioni per le quali si trovava nel nostro paese e i motivi per i quali ci siamo legati da profonda amicizia sono essenzialmente private e quindi non ne parlerò, così pure non svelerò il nome del nostro amico. Per le disgraziate avventure della sua vita lo chiamerò Justin come versione maschile della celebre Justine.
Dunque Justin nasce in uno degli stati centrali degli States; è un bambino gracile che cresce pochissimo, è gracile e praticamente privo di muscolatura, per il resto ha un viso bellissimo e una sensibilità spiccatissima. A sei anni gli viene diagnosticata una disfunzione alla ghiandola timo e questo è il motivo che gli impedisce una crescita normale. In conseguenza di questo malfunzionamento aumenta di molto l'attività della tiroide e la conseguenza è una crescita eccessiva dei genitali. In sostanza Justin è un bambino piccolo e debole, ma già con un uccello considerevole. Mary abita in una fattoria lì vicino, ha la sua stessa età ma è una bambina robusta e sana, scatenata nell'attività fisica quanto J. è apatico e molliccio. Lei corre più forte e salta più in alto e quando bisticciano è lei che lo picchia perchè è molto più forte.
Passano gli anni e i due bambini sono diventati adulti, Mary è una ragazzona alta e robusta, addirittura prorompente, i lavori dei campi le hanno fornito una ottima muscolatura che lei usa per scherzare con J. Lo acchiappa, lui che è rimasto piccolino e fragile, lo solleva, poi lo immobilizza a terra e questo la eccita moltissimo. Gli mette una mano in mezzo alle gambe e gli afferra quell'uccello che non ha senso in quel fisicuccio. Gli chiede di fare l'amore ma lui si rifiuta e non si capisce perchè visto che come glielo afferra il cazzo si inturgidisce e diventa veramente enorme. La verità è che J. è spaventato dalla violenza che sanno esprimere le donne quando sono eccitate di sesso, lui è una persona gentile e mite e ha paura della preponderanza fisica di quella ragazza.
E così un giorno che si trovavano entrambi nei campi di granoturco lei lo assale all'improvviso, lo immobilizza facilmente con le sua braccia muscolose e quando lui si mette a gridare aiuto gli rifila un pesante ceffone che lo scaraventa a terra semisvenuto. Quindi se lo carica a pancia in giù su una spalla e lo mette sul suo pick-up dirigendosi verso un magazzino per il fieno in aperta campagna. J. è terrorizzato da questa violenza, ha soprattutto paura di essere picchiato ancora, perchè il terrore che non lo abbandonerà mai nella sua vita è quello, lui così piccolo e debole, della violenza fisica.
Arrivati nel magazzino lei chiude a chiave la porta, butta sul fieno J. è incomincia a spogliarsi. Lo fa con furia, è affamata di sesso e ansima dall'eccitazione. Ha due seni grossi e turgidi, rotonda e muscolosa in ogni parte del corpo con un bel tringolo di peli neri in mezzo alle gambe. Gli sale sopra e in poco tempo gli toglie camicia e pantaloni facendolo restare solo con gli slip. Mary si eccita ancora di più vedendo quel pacco enorme fra le gambe di J. Amore,gli dice con la voce rauca, ti ho sempre desiderato, ho sempre sognato di possederti e incomincia ad accarezzare quel grosso uccello che si indurisce subito e non più contenuto dagli slip salta fuori in tutto il suo turgore. J è bloccato dalla paura della violenza che gli sta per fare Mary, vorrebbe gridare aiuto ma ha sperimentato le botte di quella ragazza e rimane fermo e indifeso. Mary intanto incomincia a baciargli il cazzo, glielo succhia, mentre con una mano gli avvinghia le palle. Ora J. ha un pene che sembra un id
rante, spropositato nella lunghezza e nella grandezza e Mary decide che è arrivata l'ora. Gli sale sopra a cavalcioni, gli blocca i polsi perchè non possa muoversi, poi muovendo il bacino fa combaciare la sua fica sull'uccelo di J. e poi da un colpo di reni in giù e se lo fa entrare dentro. Mary sente subito un fuoco assalirle le viscere e allora comincia a montare quel suo ometto con quel visino da cherubino. Lo fa prima lentamente, poi sempre più forte mentre gli grida parole d'amore e parole oscene " amore mio...... hai un cazzo che è la fine del mondo......ti voglio per me.....che bello violentarti".
J. non fiata, è completamente immobilizzato e il sentirsi posseduto con violenza eccita la sua sensibilità e in comincia a piangere. Prima quasi impercettibilmente, poi sempre di più, i suoi sono singhiozzi e mentre Mary lo possiede con violenza le lacrime gli rigano il bel viso. Ormai Mary è in preda al piacere incontrollato, grida, ansima, lo monta come una forsennata, poi leva un urlo lungo, interminabile. Quindi abbraccia con passione il povero J. fino a farlo scomparire fra le sue forme rigogliose.
Prima di sera J. verrà violentato ancora tre volte.
Continua (se a qualcuno interessa)
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1
20 years ago
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mi sono venduta
La famiglia allargata funziona nel modo migliore.Anzi devo riconoscere che ho conosciuta la donna più troia,più vacca,più calda e più cagna in calore di me e mi credevo insuperabile.Veronica è la mia amante e Romolo,suo marito,fila d'amore e d'accordo con Vanni,il mio.Abbiamo sgomberato il salotto di tutti i mobili compreso il vecchio divano ed abbiamo sistemato per terra il materasso matrimoniale e due singoli in modo da formare tutto un letto sul quale ogni sera diamo sfogo ai nostri bisogni sessuali in modo promiscuo.C'è Romolo che fa di tutto per sodomizzarmi senza riuscirci perchè io per quanto sia larga davanti sono stretta dietro e Veronica si arrabbia quando vede che ho male se la cappella enorme del cazzo di suo marito spinge per forzare l'apertura del mio sfintere e le tocca poi ,con mio e suo grande piacere,lenire il dolore con infinite leccate.Vanni è riuscito a sodomizzare la mia amica che adesso non chiede altro al maschio,però non permette la stessa c
osa a suo marito perchè dotato di un arnese molto grosso.E' stata sua l'idea di fare la bruschetta farcita di sperma.Si prepara una fetta di pane abbrustolito,la si strofina con uno spicchio d'aglio,la si inumidisce col piscio di noi donne come fosse olio e la si spalma dello sperma dei nostri maschietti:infine c'è la lotta a chi riesce a mangiarne di più.Sua è stata anche l'idea d'infilarsi in fica 5 olive o litchi sgusciati e nella mia vagina 3 pesche noci o 5 susine viola e così riempite andare in giro per sentirsi massaggiate mentre si cammina e una volta rientrate farsi penetrare dai maschi e ricevere il loro sperma quindi estrarre la frutta ben impregnata ed insaporita e mangiarla con gusto.Sono ormai circa due mesi che la nostra famiglia è composta da noi 4 e sembriamo una sola persona tanto i desideri sono simili e non c'è tra noi nessuno screzio e nessuna gelosia,ognuno di noi appartiene all'altro senza nessuna distinzione.Due settimane fa circa Claudia,mia figlia di primo l
etto,si è separata dal marito e mi ha chiesto di venire a stare da me insieme al suo bambino di quasi un anno.Io mi sono rifiutata perchè credo che la sua presenza m'impedirebbe di frequentare e sopratutto di ospitare i miei amici che da due mesi vengono a dormire,diciamo così,da noi pur utilizzando il loro appartamento di giorno.Veronica mi ha proposto di offrirle il suo appartamento ma ciò vuol dire che sono costretta a confessare a mia figlia quello che faccio nella mia vita sessuale che credo lei non conosca.Veronica ha avuta l'idea di circuirla,di portarsela a letto di farsene la sua amante e poi anche di suo marito e portarla ad entrare piano piano nella nostra alcova.Io non conosco le sua abitudini sessuali nè i suoi desideri ma credo che se ha ereditato da me solo una piccola parte del mio carattere dovrebbe cedere facilmente anche perchè gli ultimi 4 anni di ragioneria li ha trascorsi stando in un collegio femminile dove,si sa,è molto praticato il sesso lesbico.L'unica cosa
che ho permesso a Claudia è farmi vedere nuda o qualche volta fare sesso con suo padre ma niente di maniacale anche per l'esperienza che avevo avuta con mia madre e non ho mai voluto che si ripetesse.Le uniche cose che le ho insegnato è stato l'uso del preservativo ed il non accettare nulla da gente sconosciuta per timore di droga.Quando uscì dal collegio conobbe e frequentò alcuni amici coetanei e conobbe così Bantu,un indiano nato in Italia xcol quale si è sposata a maggio dell'altro anno ed al gennaio successivo gli ha dato un bel bambino.Io non l'ho mai nè consigliata nè sconsigliata,anche perchè era incinta quando si è sposata.In cuor mio non ho mai accettato mio genero,ma loro non lo sanno,e adesso sono felice che si siano separati e spero che non tornino più insieme.Ho detto a Vero di fare come crede basta che cominci presto perchè adesso che è un po' afflitta dovrebbe essere più facile circuirla e portarsela a letto perchè presumo che abbia bisogno di affetto e di coccole.Ve
dremo.Ho detto che Veronica è più calda di me e lo confermo e che sia più vacca lo dimostra il fatto che non ha ritegno e quando usciamo mi tiene per la mano e mi bacia con la lingua in bocca quando c'è qualcuno che ci possa vedere e le sue mani mi toccano dappertutto:il seno il culo le cosce se siamo sedute e poi mi chiama con paroline dolci come tesoro,amore mio,pistolino mio,clitorino mio,ciuccetto mio,buchetto mio e così via con altri aggettivi che chiunque può accostare all'atto sessuale.Spesso lei ama,anzi lo amo anch'io,carezzarmi sul balcone di casa difronte al quale ma un po' di lato ed al piano inferiore c'è un uomo sulla cinquantina che ormai trascorre le giornate libere a spiarci per masturbarsi non visto dalla sua megera.Quando ci vede tira fuori il pistolino e se lo mena cercando di vedere qualcosa del nostro corpo che noi gentilmente gli offriamo.Più lui se lo mena più non ci eccitiamo e ci bagnamo.Peccato che i nostri balconi siano in muratura e non permettono che ci
possa ammirare le parti basse,gli faremmo ammirare le nostre fiche pelose ed i culi bramosi di carezze e mai sazi.Quando abbiamo solo lui come spettatore ci baciamo e tocchiamo a suo beneficio mentre lui sborra verso di noi per la nostra gioia.Ormai non si nasconde più alla nostra vista quando se lo mena anche perchè ha capito che ci piace e che noi ci tocchiamo apposta per farlo sborrare e godere anche noi.Lui si ritrae per essere visto meglio da noi e per non essere visto da eventuali passanti mentre Vero gli mostra il pompino che fa al cazzo di gomma ed intanto lui sborra l'anima.Questa cosa succede quasi tutti i giorni da qualche mese mentre prima succedeva a mio esclusivo beneficio ma molto di rado.Tutti i pomeriggi,se può,Vero viene sul mio balcone a fare il teatro per il segaiolo e non vorrei provocargli un infarto,devo pregarla di smettere.Sono felicissima di aver conosciuta Veronica e lei ricambia.Le inventa tutte ed ha una fervida fantasia che chi non la conosce non può imm
aginare che abbia.E' lei che compra i cetrioli olandesi,è lei che sceglie la misura e la durezza è lei che li posiziona nelle nostre vagine che dopo averci fatto godere li taglia per farcirli collo sperma dei nostri uomini ,che ormai non servono ad altro se non a condire le nostre insalate,e servirceli in tavola.E' un gusto favoloso quello misto dei nostri umori ed il succo maschile e vanno a ruba nel senso che lottiamo a chi ne mangia di più.Sono sicura che Veronica è talmente vacca e desiderosa di portare a letto una ragazza,bella e piacente come Claudia,giovane che riuscirà nel suo intento.Io ho un po' di timore se dovrò fare sesso in presenza di mia figlia perchè con lei non ho mai instaurato un clima di complicità sessuale,non le ho mai confidato dei miei amori o passioni oltre a mio marito.Non so se sa delle mie frequentazioni extramatrimoniali coi dipendenti o cogli amici di suo papà.E credo proprio che è arrivata vergine al matrimonio quindi abbastanza inesperta delle cose am
orose.Credo che non riuscirei mai a toccarla nè a sentirmi toccata da lei e provare i brividi di godimento.Ci siamo viste nude ed anche carezzate ma solo come madre e figlia e mai con nascosti desideri o intendimenti maniacali.Sono sicura che proverei fastidio se mi dovesse leccare la fica ed io non riuscirei per nulla al mondo leccare la sua.Quando ero bambina avevo voglia di leccare il pelo della fica di mia madre ma perchè era pieno di sperma e per leccare quello che volevo ciucciare il pelo non perchè volessi leccarle la fica.Ricordo come fosse adesso le volte che mio padre nudo in piedi vicino al camino si faceva pettinare il pelo intorno al suo cazzo eretto e curvo all'insù,come ce l'ha il mio amico Vincenzo di Genova,e dopo aver pettinata la fica di lei si faceva fare un pompino e le sborrava sul pelo e glielo spalmava come fosse gel.In quel caso avrei voluto leccare quel pelo per bere la sborra che lo impregnava.Non ho mai desiderato fottere mia madre e credo che neanche lei
lo abbia mai desiderato.Tutt'al più la invidiavo e volevo prendere il suo posto solo per ricevere i cazzi che vedevo entrare nel suo corpo e forse ho desiderato di più giocare coll'arnese che ricordo di aver visto a mio padre che non con lei.Da donna l'ho vista spesso mentre giocava coi vari stalloni che giravano per casa o mentre si masturbava ma non ho mai desiderato,che io ricordi,entrarle in qualche modo nelle viscere.Ancora adesso,lei abita con mio fratello nell'appartamento difronte al mio,non mi suggerisce nessun sentimento quando so che è a letto con qualche suo vecchio amico.Ha 66 anni ed ha tutto il vigore ,magari il fisico ha un po' ceduto agli anni,ed ha intatto il desiderio di sesso che ha avuto da giovane e tuttora passano per casa sua vecchi amici,vecchi stalloni che le danno ancora dei brividi.Io ne sono felice per lei.Vanni ha qualche anno meno di lei e so benissimo che di tanto in tanto si frequentano e lei,in cambio,mi nasconde a mia cognata quando entro nel letto
di mio fratello.Una volta,ormai ero già sposata,mi ha detto che fare sesso con un familiare è più che naturale perchè ci si vuol bene e l'uno desidera la felicità dell'altra perchè non c'è rivalità come con un estraneo.Io so che lei ha sempre saputo di mio fratello e di mio zio Ercole ma non so se sa che anche io so di loro comunque questa cosa non ci fa essere nè nemiche nè complici.Ognuna di noi la gestisce come crede.Quando chiudo gli occhi rivedo il pelo folto di mia madre ed il cazzo curvo di mio padre.E la mia voglia di leccare fiche pelose ed essere posseduta da cazzi curvi sono le due cose che mi mandano fuori di testa ed ogni volta che m'imbatto in esse non mi controllo più.Vanni l'ho sposato proprio perchè ha un bel cazzo curvo che guarda all'insù e mi sembra di vedere quello di mio padre e quando lo vedo sborrare tra le cosce di Veronica mi sembra di rivivere la scena fantastica della mia infanzia.Ed è appunto in un cazzo giovane e duro e curvo ll'insù che mi sono imbattut
a tre notti fa nel Motel dove lavoro.Siamo 18 ragazze e 6 uomini divise in 3 turni di 6 femmine e 2 maschi che ci conosciamo benissimo tra noi.Lunedì mattina mi toccava il turno che va dalle 4 alle 12 ed avevo iniziato a lavorare da qualche ora che ho visto,anzi rivisto perchè viene spesso,un bell'uomo,Flavio,distino,giovane,gentile,vestiti sportivo che tornava dalla reception dove era andato a prendere la chiave e stava andando in cortile a cercare la compagna.Come già altre volte mi ha salutata gentilmente e mi ha ciesto come stessi;io gli ho risposto gentilmente come faccio con chiunque mi rivolga il saluto e lui ,sbirciando nella mia generosa scollatura si sofferma a parlare un po' come dei vecchi amici.Prima di tutto la nostra divisa non serve a renderci desiderabili e sexy bensì a proporci ordinate piacevoli piacenti e pulite.E' una vestaglietta celeste coi bordi bianchi che arriva appena sul ginocchio ed è chiusa da 5 bottoni.Io lascio il primo in alto l'ultimo in basso e que
llo centrale all'altezza dell'inguine aperti e metto una cintura in vita che serve a tirare un po' più su la vestaglia in modo che quando mi abbasso si possa vedere la parte alta delle cosce fino all'attaccatura dei glutei scoprendo la pelle chiara oltre le autoreggenti bianche,mi modella il sedere e lo rende più desiderabile come piace ad ogni donna.Il bottone slacciato in alto permette di vedere la base dei seni e spesso di traverso l'aureola,quello aperto in basso è per permettere di vedere lo striminzito tanga bianco e trasparente quando siamo sedute e quello centrale permette di vedere ad un occhio ballerino e attento il folto pelo inguinale quando ci abbassiamo per lasciare qualcosa sul tavolino da salotto o per fare qualcosa stando piegate.Devo dire che malgrado i miei 44 anni suonati ho un bel corpicino e la mia figura di donna matura ma sempre piacente e forse la mia faccia da vacca fanno che io sia molto desiderabile e lo dimostrano tutte le mani che si allungano con ogni
scusa per palpare il mio corpoi che non chiede altro che di essere palpato.Forse ce l'ho scritto in fronte che sono un tipo facile e qualcuno riesce perfino ad intuire quando mi bagno al solo complimento.Devo dire che vestita come ho descritto lo ero molto di più prima che Veronica venisse nel mio letto forse perchè non godevo abbastanza mentre ultimamente mi sento meno desiderosa di sborrare forse perchè lo faccio molto spesso a casa.Prima godevo spesso quando vedevo i miei compagni che mi sbirciavano in mezzo alle cosce e vedevo i loro pantaloni gonfiarsi :non mi sono mai concessa a loro per il semplice motivo che non me lo hanno mai chiesto.Intanto Flavio mi chiede:-Signorina,buongiorno.Fra circa un'oretta può portarmi nella 43 due caffè decaffeinati? :-Buongiorno signore.Senz'altro,43 ha detto? :-Sì 43.Ah,a proposito non è che potrebbe portarmi anche un paio di preservativi? :.Beh quelli sono nel cassetto del comodino insieme ad altri accessori. Gli ac
cessori sarebbero dei cazzi finti di varia misura dei vibratori e della vaselina. :-Ah sì,li conosco.Ma sono di una misura standard ed io ho bisogno di extralarge altrimenti devo fare senza.Intanto continua a sbirciare il mio seno con più insistenza.Comincio a sentire un certo formicolio al basso ventre segno che la mia ciccina sente la presenza del manico.Vedo il la punta del suo naso che freme e diventa bianca mentre il mio occhio si fa lucido.Mi sento rispondere:-Vedrò se sarà possibile.Al limite farà senza.E qui abbasso la voce e mi accosto di più a lui mettendogli il seno sotto il naso ed una coscia piegata a sfiorargli l'inguine e sento l'umore vaginale che mi cola lungo le cosce :- Credo che fare senza debba essere più piacevole sia per lei che per la sua donna. :-Forse ha ragione,però se capita che in camera arrivi una donna che non conosco? :-Beh,prima aspetti che questa donna le capiti in camera e poi giudicherà se fare senza o meno. :- Ha ragione,far
emo così.Allora l'aspetto tra un'oretta. :-Ok,a tra poco. Questo è stato il dialogo intercorso tra me ed il cliente.Non ero sicura ma credo che la donna che sarebbe capitata in quella camera sarei stata io.A vero dire io venivo da una serata di sesso sfrenato ed appagante con i miei amici e sinceramente non ero eccitata più di tanto almeno fino a quando il nostro parlottare non è divenuto più confidenziale.Allora le mie viscere si sono messe in subbuglio ed in attesa di una visita maschile.Quello che più mi eccita è di essere desiderata.Tra l'altro noi non siamo cameriere bensì inservienti e se non lo vogliamo non siamo tenute a servire i clienti e se lo facciamo dobbiamo essere professionali,cioè servirli ed uscire subito dalla camera.Inutile dire che ci è fatto divieto partecipare agli incontri di sesso coi clienti altrimenti il Motel rischia la chiusura per sfruttamento della prostituzione.Ma è risaputo che alcuni di noi,sia maschi che femmine,accettano di partecipare in c
ambio di soldi per arrotondare lo stipendio.In precedenza mi è capitata una sola volta di accettare le avances di due lesbiche dalle quali ho ricevuto non soldi ma sonore leccate che mi hanno scombussolata tutta.Altre volte mi sono rifiutata perchè chi me lo ha chiesto non mi ha incuriosita più di tanto.L'altra mattina non è che Flavio mi abbia incuriosita ma me lo ha chiesto in modo così compito ed educato che sarebbe stato scortese rifiutare ed io scortese non lo sono per nulla.E poi Flavio non mi ha invitata a scopare bensì a servirgli il caffè.Quando ho ritenuta fosse l'ora mi sono data una rassettata e sono andata a bussare alla porta della 43 che si è subito aperta e richiusa con l'uomo,nudo,che appoggiava le spalle ad essa.La prima cosa che ho notato è il suo cazzo curvo all'insù come piace a me:era talmente curvo che formava come un semocerchio e la capocchia che sembra un gancio che se ti s'infila nel corpo non ti lascia più.Sentivo le labbra della mia fica che si aprivano p
er lasciarlo passare e la mia vagina tutta che applaudiva a quella vista.Sia lui che il suo splendido cazzo sembravano sorridere sornioni perchè sicuri che mi avrebbero penetrata e le mie viscere più felici che mai perchè assaporavano già il succo dolce che le avrebbe inondate.Sul letto c'era una splendida bionda russa che già conoscevo di vista.Era seduta con accanto un bel cazzo di gomma,aveva le cosce aperte che mostravano una fica depilata dalle labbra aperte che luccicavano di umore.Mi sono abbassata per ripore sul comodino il vassoio ed ero curva mentre Flavio mi ha abrracciata da dietro appoggiando il cazzo contro le mie chiappe e facendomi sentire quanto desiderava infilarmelo mentre con le mani esplorava il seno che per mia fortuna ho ancora florido.Mi sono raddrizzata fronteggiandolo e mentre lui mi ha tirato fuori le tette e continuava a spogliarmi ed io gli palpavo il cazzo mi detto:-Sei una donna magnifica e già da molto ho notato il tuo corpo che vorrei sentire freme
re sotto le mie carezze e quelle della mia Tatiana.Vogliamo averti e se acconsenti a leccare la mia compagna mentre io t'inculo ti daremo 100 euro di mancia. Avevo gli occhi languidi e la fica in fiamme dal desiderio e mi sono sentita rispondere:-Vi sbagliate sul mio conto perchè non sono una prostituta. :-E neanche noi lo pensiamo ma i soldi sono solo per il tempo che ti facciamo perdere e poi ci piace che compri qualcosa che ci ricordi di noi e di questa serata. :-Va bene,ma i soldi sono solo per fare felice Tatiana.Per il resto devi darmene almeno altrettanti. Ed avevo detto che non ero una prostituta. :-Mi sembri un po' cara però.Ma come vedi desideriamo averti e non badiamo a spese e anzi se saremo contenti ti faremo un ulteriore regalo.Ero ormai nuda del tutto .Tatiana si èstesa sul letto con le cosce spalancate e mentre io mi posizionavo in mezzo ad esse ho sentito prima entrarmi nel corpo il cazzo finto che avevo visto sul letto e che era ancora umido degli umori d
ella donna e dopo che mi son sentito il buco del culo leccato ed umidificato ho sentito il cazzo durissimo che si è fatto strada nel mio sfintere.Mi ha arpionata,letteralmente agganciata:sentivo la capocchia che mi tratteneva con forza mentre usciva ed entrava strofinando contro le pareti del culo e forzando contro la vagina riempita dal cazzo di gomma . Ho pensato a mio padre,come mi succede spesso,ed al piacere che doveva procurare a mia madre quando la possedeva anche lui arpionandola col suo cazzo curvo e mentre infilavo la lingua nella vagina della donna e ne mordevo il clitoride provocando i suoi gridolini ed intanto diceva " haraciok" che forse vuol dire brava mi sono sentito il culo lavato dalla sborra dell'uomo ed il mio umore abbondante che mi colava lungo le cosce facendomi solletico.Siamo andati avanti per qualche ora prendendo quel bel cazzo in tutti i miei buchi immaginado di tornare indietro negli anni in cui veneravo senza sapere perchè il cazzo come dio eterno.Se
fossi vissuta ai tempio dei romani sarei stata la vestale del dio Priapo.So di essere dotata per il cazzo,per me fottere è un'arte non un mestiere.Se la chiavata non fosse nata per conto suo l'avrei inventata io ed il mio sogno,spesso incubo,sarebbe quello di fare il bagno in una vasca piena di sborra e col sapone a forma di cazzo.Quando ci siamo ricomposti Flavio mi ha dato un assegno di 250 euro e la promessa di servirgli ancora dell'ottimo caffè come quello che non ha avuto il tempo di bere.Per il fatto che mi hanno dato dei soldi mi sono sentita davvero come una prostituta ma con orgoglio,cioè fiera di aver preso dei soldi forse perchè vuol dire che la gente pur di avermi è disposta a pagare.E poi mi sono accorta che dopo che abbiamo pattuito il compenso e mi sono sentita una professionista ho scopato con più verve del solito e mi sono resa conto che i soldi che mi hanno dato li ho meritati.E pensare che dopo avergli visto il cazzo sarei stata disponibile a pagare io lui pur di s
entirmelo in corpo.E pur di sentirmelo in corpo ho leccato volentieri una fica depilata che di solito non faccio perchè mi sembra di leccare la fica di una bambina.Quando sono uscita dalla camera sono stata chiamata dal capo del nostro turno il quale mi ha chiesto come mai mi sono trattenuta così a lungo in camera coi clienti.Ho raccontata una balla ma lui sa perfettamente quello che succede e siccome è un bastardo segaiolo vigliacco ci ricatta e se non cediamo ai suoi desideri ci denuncia alla direzione rischiando così il licenziamento.Lui ci propone di addivenire ad un accordo ed in cambio del suo silenzio concedergli ciò che abbiamo concesso ai clienti.In precedenza aveva già provato invano con me perchè odio i superbi boriosi che approfittano della loro posizione per fare i propri comodi ma questa volta ho dovuto cedere anche perchè,ora che mia figlia si è lasciata col marito,vorrei farla assumere dal nostro Hotel-Motel.Quindi ho dovuto prestargli la mia mano e ritirarla bagnata
dalla sua lurida sborra schifosa.La mia fortuna è che sono longilinea mentre a lui piacciono le donne in sovrappeso come la mia compagna Antonietta che per 183 cm. di altezza mette sulla bilancia 140 chili di ciccia lardosa con delle tette di ottava misura un culo che si fa fatica ad abbracciare ed una fica pelosa che riesce a farsi fottere da una mazza da baseball dalla parte più grossa.E' bella di viso perchè ha solo 23 anni ma ha un corpo che sembra un pachiderma e quando piscia sentiamo come il rumore di una cascata.L'abbiamo vista quando fa la doccia dopo lavorato ed ha le cosce talmente grosse che anche se sono spalancate in alto nascondono la fica e per fotterla bisogna prenderla solo alla pecorina.E siamo tutte convinte che il cazzo del nostro capo serve a farle solo il solletico.A me personalmente non piace anche se ha il pelo della fica tanto folto che volentieri glielo ciuccerei ma pare che Piero diventi matto a vedere tanta ciccia.Adesso Veronica mi prende in giro e spes
so quando siamo per strada mi offre ad alta voce dei soldi per fottermi o mi chiede la tariffa delle mie prestazioni.Mi tratta come una professionista ed ha detto che qualche sera mi porta a battere vicino ai falò dove altre mie colleghe lavorano e vedere quanti soldi riesco a portare a casa.L'idea mi eccita anche se non sono sicura di fare sesso col primo venuto visto che sono sempre stata io a scegliere.Però mi farei chiavare dal nostro dirimpettaio segaiolo se mi desse almeno 500 euro,per meno non gliela darei.Anche per fare un dispetto alla sua megera di moglie che mi sta sulle palle.Mi guarda storto non so se per invidia o perchè suo marito mi dedica tutte le sue sborrate.Vedremo se Vero sarà capace di menare in porto questa trattativa io intanto devo lasciare il Computer perchè il mio nipotino deve mangiare.A presto e buona goduta a tutti
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20 years ago
admin, 75
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il bel fotografo
Era un estate di qualche anno fà.
eravamo al mare , in un campeggio della costa Toscana direttamente sul mare.
Quando io mi tuffavo o nuotavo, mia moglie Clarissa restava oziosa crogiolandosi al sole con i suoi costumi più discinti. E' una bella donna Clarissa, lo sà e in più gli piace provocare.solitamente il costumino è spostato e, casualmente (sic) sporge sempre un ciuffetto di peli e un labbretto roseo.
Tutte le mattine passava sempre un fotografo da spiaggia. Faceva foto ai bagnanti e rilasciava gli scontrini per il ritiro al suo negozio.
Si fermava sempre da Clarissa, scattava e gli faceva tanti complimenti. Sempre la invitava al suo negozio, dove, a suo dire,gli avrebbe fatto delle foto "artistiche ". Clarissa mi raccontava tutto e, a letto, era motivo di eccitazione per noi fantasticare cosa avrebbe fatto e inventato.
Un giorno, presi la decisione. Vacci gli dissi, ma dopo voglio sapere tutto, proprio tutto dalla a alla zeta.
Dopo un ulteriore invito, alle 3 del pomeriggio, accompagnai mia moglie in paese e la portai fin davanti al negozio del fotografo. Lei entrò e io mi nascosi nel portone di fronte in attesa.
Non era passato un minuto che vidi il fotografo mettere un cartello alla porta con sù scritto "torno subito " e girare la chiave.
Passo' un ora e più. Io mi contorcevo dalla voglia e dall'eccitazione. Non potere vedere cosa faceva mia mogliemi dava un senzo di languore e di sofferenza che gratificava i miei senzi, tesi al massimo.
Finalmente uscì, attraversò la strada e io agguantatala, la scaraventai nel portone. Cosa avete fatto, cosa ti ha fatto, dimmi tutto, tuttoooo implorai.
prima l'aveva spogliata con delicatezza e scattato alcune foto, poi l'aveva messa sul divan o di posae li l'aveva messa in varie posizioni scattando foto poi...
a cazzo ritto l'aveva presa e infilzata in fica in bocca e in culo trattandola da maiala e lei aveva goduto tanto e gridato che io ero un cornuto e che lui era un vero stallone.
Io, mentre mi raccontava non stavo più nella pellee nelle palle. L'ho presa di peso e l'ho inginocchiata sulle scale inerne e lì, indifferente al rischio di possibili intrusi , l'ho infilzata fino alle palle nella sua fica che grondava ancora della sborra del bel fotografo.
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20 years ago
admin, 75
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Una sera in pizzeria
Era una sera di giugno,il cielo era blu marine e pieno di stelle.Io e mia moglie alle 20 andammo in pizzeria per cenare,ma doveva essere l'inizio di una serata eccitante.Anna,quella sera indossava una gonna nera a metà coscia e senza calze perchè già faceva caldo;di sotto portava solo un perizoma color viola.D'un tratto mi accorsi che il ragazzo che serviva ai tavoli,guardava spesso sotto il nostro tavolo e,nel momento che si spostò,mi abbassai e vidi che la corta gonna e le gambe aperte lasciavano intravedere il perizoma con alcuni peli che fuoriuscivano(mia moglie ha molti peli e non ha potuto mai depilarsi perchè a me piace così).Subito mi eccitai e,poichè ci piace l'esibizionismo,le dissi tutto consigliandola quando glielo dicevo di aprire di più le gambe.Così fu,anzi,il ragazzo essendo rimasti solo noi e altri due tavoli occupati,si sedette di fronte a noi e fingendo di guardare la Tv cominciò a sbirciare.Al mio segno Anna aprì di più le gambe e dopo poco cominc
iò a toccarsi e masturbarsi.Il ragazzo quasi saltò sulla sedia.Allora Anna si alzò,lo guardò e andò nei bagni.Io fermo,facendo finta di niente,vidi che il ragazzo la seguiva.Il resto me lo raccontò lei.Quando il ragazzo entrò vide socchiusa la porta dal gabinetto e accostatosi alla porta,Anna lo sapeva,la vide alzarsi la gonna,scostarsi il perizoma e carezzarsi.Ormai eccitatissimo anche lui lo cacciò fuori;era come una pietra anche se giovane.Anna aprì la porta e lo invitò ad entrare.Qui cominciò a toccargli il cazzo duro e con la mano cominciò a fargli scorrere la pelle su e giù mentre con l'altra mano gli carezzava le palle dure e senza peli.Poi il ragazzo si sedette sul water e cominciò a leccarle la passera che aveva davanti.Anna eccitata lo fece fare anche quando lui la girò,la fece appoggiare al lavabo e prima le leccò e bagnò il buco del culo e poi glielo fece entrare dentro.Anna non avvertì dolore ma solo piacere perchè quella è la via che preferisco io.Dopo poco,il movimento
del culo fece eiaculare il ragazzo in esso.Anna però è una gran masturbatrice e mentre il ragazzo se lo puliva,glielo preso in mano e lo masturbò con la sua perizia.Dopo circa 20 minuti il ragazzo uscì,mi guardò ma feci finta di guardare la Tv.Poi venne Anna col sorriso del gatto che ha mangiato il topo.Quella sera,a casa,ricordandoci quanto era successo ed udento il suo racconto e i suoi apprezzamenti su quel giovane cazzo,facemmo l'amore senza soste,finchè sfiniti ci addormentammo.Ma altre storie ho da raccontarvi e sarà per un'altra volta.
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20 years ago
admin, 75
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vicino musicista
Sono oltre tre anni che abito la casa dove sono e mi sembra di esserci da una vita.Ci sono coinquilini coi quali mi sento legata ed altri che nemmeno conosco.C'è qualcuno che vorrebbe portarmi a letto ed a me non interessa ed altri che m'interessano ma che neanche mi cagano.Sopra l'appartamento di mio fratello c'era una famiglia composta dai genitori ed un figlio coi quali ci frequentavamo non assiduamente ma ogni tanto bevevamo il caffè insieme.A dire il vero io mi ero avvicinata a loro perchè allora avevo mia figlia appena uscita dal collegio dove aveva finito gli studi e loro avevano un ragazzo dell'età circa della mia Claudia e mi avrebbe fatto piacere che si frequentassero.Si sono conosciuti,sono usciti qualche volta insieme ma senza legarsi.Poi mia figlia ha conosciuto l'indiano che poi l'ha sposata ed adesso l'ha lasciata e non se ne è fatto più nulla.Poi,circa un anno fa i genitori del ragazzo sono andati in pensione quindi sono andati ad abitare in un paesin
o di montagna dove in precedenza avevano comprato una casetta proprio in previsione di ritirarvisi da vecchi.Il figlio.Sergio.era rimasto solo nell'appartamento e passava tutto il suo tempo a rompere i coglioni a noi vicini perchè suonava e suona non so che cazzo di strumento e comincia a rompere alle 9 del mattino fino alle 7 della sera.Ho detto suona ma più corretto sarebbe dire strimpella e se anche fosse bravo alla lunga vi assicuro che anche se fosse un virtuoso romperebbe lo stesso i marroni.Io tra l'altro ho l'abitudine di dormire poco la notte però ho bisogno del riposino pomeridiano per riprendermi altrimenti sembro una zombi.Negli ultimi tempi mi è capitato d'incontrarlo spesso nell'ascensore come lunedì scorso e siamo stati a parlottare del più e del meno.Gli ho chiesto dei suoi,lui mi ha chiesto di Claudia,gli ho riferito che si è separata dal marito e che per intanto abita con Veronica perchè io non ho posto.Lui ne ha fatto gli elogi sopratutto perchè mi somiglia molto e
a lui piace come sono fatta.Non è vero che mia figlia mi somiglia ma se lui è convinto di ciò mi sta bene.Mi ha confidato che non ha nessuna che gli faccia le pulizie di casa e che ormai è abbastanza bravo a fare anche da mangiare.Io gli ho fatto notare che un uomo per quanto sia bravo non potrà mai eguagliare una donna nelle faccende di casa.Allora mi ha invitata a vedere di persona ed io ho accettato.A dire il vero immaginavo che senz'altro avrebbe avuto bisogno dell'aiuto di una donna ed in quel caso lo avrei avvicinato ancora a mia figlia perchè oltretutto è anche un bel ragazzo,magari coi capelli troppo lunghi per i miei gusti ma per il resto non posso dire nulla.Gli ho dato appuntamento per le 3 del pomeriggio di lunedì stesso perchè avevo qualche oretta libera e potevo disporre di me.Puntuale alle tre ho suonato da lui che mi ha aperto subito facendomi entrare in casa sua.pulita,abbastanza ordinata malgrado lui uscisse dal bagno vestito di un accappatoio blu ed i vestiti appo
ggiati sulla poltrona.Mi ha condotta in cucina dove c'era un certo disordine però era abbastanza pulito ed il lavello vuoto coi piatti in bell'ordine messi a scolare,in salotto c'era un po' di disordine nell'angolo che adoperava per fare musica con una chitarra elettronica ma che fa un rumore di contrabbasso e per il resto abbastanza pulito.La stanzetta dove era stato da bambino era diventato un ufficio e per la notte adoperava la stanza da letto dei suoi genitori e ne usava il letto grande.Intanto che passavamo da una stanza all'altra lui mi guidava tenendo una mano sulla mia spalla come a proteggermi ed una volta che siamo arrivati vicino al letto mi ha fatto girare col volto verso di lui e mi ha baciata.Io sono rimasta interdetta,basita,senza parole e senza fare nessun gesto ho lasciato fare e quando ho sentito la sua lingua vorticosa nella mia bocca che l'aveva lasciata entrare senza rifiutarsi e sopratutto quando gli si è aperto l'accappatoio ed il suo cazzo mi ha fatto sentire
contro la pancia quanto fosse duro io gli ho cinto la vita colle mie braccia e l'ho attirato di più a me per sentire il suo turgore.Sempre baciandomi mi ha tolto i vestiti ed io l'ho aiutato a togliermi l'intimo che in quel momento maledicevo di averlo indossato ed infine mi ha spinta a coricarmi sul letto che aveva ospitato i suoi genitori.Mi ha alzato le gambe e si è tuffato in mezzo ad esse per leccarmi la vagina che già era bagnata in attesa di essere posseduta.Io lasciavo fare come inebetita perchè a tutto ero preparata ma non ad essere fottuta da questo ragazzo che avrei voluto che fottesse mia figlia e non me.Un senso di egoismo mi è balenato davanti agli occhi ed ho relizzato che mia figlia è molto giovane quindi ha tutto il tempo di trovarsi un altro che la prenda o che anche se fosse questo che si accoppierà un giorno con lei è bene che io sappia come si comporta e se è capace di far felice una donna.Eran più o meno questi i miei pensieri quando ho sentito il suo cazzo che
s'intrufolava tra le mie labbra mentre lui si era posizionato per fare un 69.Non era un cazzo particolare,nè grosso ma molto duro ed una cappella staccata dall'asta che lo faceva sembrare più lungo.Mi arrivava in gola e benchè le palle urtavano contro le labbra io mi sforzavo di farlo entrare ancora di più.Oh che bello,oh come era fresco,e che duro:lui mi chiavava la bocca come se fosse una vagina ed intanto li leccava la fica e mi mordeva il clitoride e mi succhiava il buco del culo nel quale aveva infilato un dito.Io fremevo,mi agitavo.mi aprivo,lo ospitavo,lo succhiavo come una ventosa perchè non mi saziavo di sentirlo dentro così duro e cosaì fresco per la giovane età fino a che non mi ha sborato in bocca.L'ho trattenuto più a lungo possibile e mentre ne sentivo il pulsare dell'uretra mentre sborrava continuavo a gemere e godere come una cagna in calore.Io non lasciavo il suo cazzo ma neanche lui smetteva di leccarmi e bere i miei umori mentre forzava il mio sfintere colle dita
Il suo cazzo non accennava a smollarsi e dopo essere rimasto nella mia bocca per parecchi minuti lo ha estratto per farmi mettere in ginocchio alla pecorina ed infilarmelo nel culo dove è stato risucchiato tutto fino a sentire le palle contro le chiappe.Mi ha cinto colle sua braccia e con le mani mi ha preso le mammelle dai capezzoli eccitati e si è aggrappato per darmi dei colpi sempre più potenti tali da farmi affossare la faccia nei cuscini.Il suo non è un cazzo grosso quindi non è che mi facesse male ma era di una durezza che già da alcuni anni non sentivo.Coi suoi 23-25 anni un uomo può essere il padrone del mondo mentre quando raggiunge una certa età sarà anche più esperto ma il suo cazzo perde molto sia in vitalià che in turgore.Anche la mia fica sento che è più molle di quanto ero giovane e comincia ad essere slabbrata e non si chiude più come una volta intorno ad un bel cazzo che la penetra ma questo l'uomo non lo nota perchè quando il suo cazzo sente l'umido perde ogni alt
ra percezione.Io mordevo il cuscino mentre sentivo il suo cazzo su per lo sfintere fino a che non ha spento un po' del fuoco che mi aveva acceso dentro con un'altra sborrata fresca.Ho allungato le gambe e lui si è disteso per tutta la sua lunghezza sul mio corpo e siamo stati fermi col suo cazzo nel culo per moltissimo tempo.E non eravamo sazi.Il suo membro era duro come se neanche avesse sborrato e la mia voglia di lui era immutata.Alla fine si è steso sul letto affianco a me ed io alla vista del suo obelisco sempre sull'attenti mi sono inginocchiata per fargi un ulteriore pomino.Ho dovuto insistere un po' ma alla fine sono stata premiata perchè ancora una volta ho bevuto il suo succo colloso caldo e dolce.Ci siamo lasciati cogli occhi lucidi di piacere e di voglia e con la promessa che ci saremmo rivisti ancora.Ora sono combattuta da un dilemma.Lo cedo a mia figlia,sempre che lei lo voglia,o lo tengo per me?E se lo cedo a lei non è che magari posso usarlo anch'io di tanto in tanto
?Sarei una cattiva madre,tenendo però conto del fatto che sono stata io a scoprirlo come uomo?E visto che mia figlia è giovane ed ha molte più possibilità di me di conoscere altri coetanei non sarebbe più giusto che io ne approfitti anche se sono appagata sessualmente e tanto bisogno di nuovi amanti non ne ho?Spero di risolvere questo problema ma di certo so che non rinuncerò tanto facilmente ad un cazzo di tale potenza.Baci
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20 years ago
admin, 75
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Montare mio marito
Sono Carmen, una signora di Milano di 40 anni. E' da tempo che desidero possedere il popò di mio marito. Non ne abbiamo mai parlato ma siccome in casa comando io, stasera avrò il suo sedere, dico tra me e me. Ieri dovendo andare a fare compere per la casa, decido di comprare un bello strap on in lattice con tanto di testicoli gonfi e turgidi. Prima di muovermi mi siedo a mangiare un gran piatto di lampascioni lessati anche se fanno produrre una quantità ingente di gas intestinali. Poi mi preparo, mi trucco, mi metto una guepiere a cui aggancio un bellissimo paio di calze con la riga color carne. Esco e nel frattempo che giro per negozi ed avere recuperato ciò che mi serve per montare mio marito, comincio ad avvertire dei violenti movimenti di pancia, la guepiere stringe e mi sembra che il ventre mi stia per scoppiare e che le chiappe mi stiano per esplodere col buchino che pulsa dandomi spasmi incredibili. Entro di corsa in un bar ma trovo il bagno delle donne occupa
to, ho il popò pieno e mi sembra di esplodere, allora entro di corsa in quello degli uomini, non c'è la chiave e, facendo in fretta, sia perchè non rieco più a trattenere la pupù, sia perchè voglio scongiurare l'arrivo di qualche avventore che mi sorprenda in quell'imbarazzante situazione, mi piego sulla turca ma non prendo la mira e dopo due una serie di peti fragorosi e di loffe puzzolenti sparo una enorme torta di cacca molle fuori dalla turca. Mi accorgo che non c'è carta igienica e pertanto rimango col buchino sporco di cacca. Nel frattempo alcuni uomini si stanno accalcando davanti alla porta chiusa per attendere il loro turno ed io, imbarazzata per l'odore e per quella torta enorme e pastosa che troneggia sul pavimento, mi riabbasso la gonna e, uscendo in fretta, dico che il bagno è guasto e scappo via. Sull'autobus mi accorgo che quell'enorme esplosione di pupù prodotta dalle mie chiappe mi ha schizzato di cacca le mie calze con la riga. Sono furente ma anche eccitatissima e
sento la mia topona pelosa bagnatissima. Mi rifarò stasera sul sedere di mio marito, pensavo. A casa mi metto ciabatte e vestaglia e lego lo strap on alla mia vita. Ho in mezzo alle gambe un membro enorme, venoso e con testicoli molto grossi e turgidi. Glielo infilerò nel sedere tutto fino alle palle, pensavo. Vedere quel membro agganciato alla guepiere è una sensazione meravigliosa e mi rende una superdonna. Quando rientra mio marito, gli faccio fare per un pò le sue cose come sempre e poi presentandomi davanti a lui, gli spalanco la vestaglia e gli mostro ciò che inesorabilemte lo possiederà con forza e vigore. Lui rimane attonito ed in soggezione, è alla mia mercè totale. Lo faccio chinare ed inizio a montarlo come se fosse una mucca con ritmo furioso ed intanto gli sculaccio le chiappe. Lo cavalco con forza, lui mi supplica pietà perchè, a secco, gli sta esplodendo il sedere sotto i miei colpi potenti e decisi. Mentre allargo le gambe per montarlo con maggior vigore, i colpi mi h
anno fatto riprendere i movimenti di pancia dovuti ai lampascioni. Sento le chiappe piene di gas e mentre continuo a montare mio marito emetto una serie interminabile di peti rumorosi e di venti.
Carmen
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20 years ago
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Giornata di lavoro
L'agenda mi dice che tra meno di un quarto d'ora dovrò incontrare la sig.ra Morelli, moglie dell'assessore comunale al bilancio. Quando si tratta di avere a che fare con donne capricciose, insoddisfatte, indecise, depresse, isteriche... le mandano sempre da me. Mi hanno preso per uno psicologo... non hanno capito che tra non molto ricovereranno me alla neuro!!! Salgo nel mio studio e metto un po' d'ordine sulla scrivania: alle donne fa sempre una buona impressione l'uomo puntuale, preciso, ordinato, in pratica tutto ciò che loro non sono in grado di essere. Meglio mettere da parte tutta la mia misoginia in questo momento, altrimenti questa pubblica relazione va a finire male.
Non si è fatta attendere molto come spesso accade per le "dive": solo cinque minuti. Faccio sfoggio di un minimo di galanteria accingendomi ad aprirle la porta. La vedo salire dalle scale: incedere elegante, sensuale, determinato. La faccio accomodare sulla poltrona degli ospiti e dopo i convenevoli parto con l'illustrarle il progetto. Noto che segue il mio discorso con particolare attenzione. Dalle sue espressioni riesco facilmente ad intuire quando alcuni concetti le risultano ostici, sicché mi sforzo nel renderglieli più semplici. Mentre lei sembra catturata dalle mie parole... io subisco il suo fascino da gran Donna quale è. Mi sento imbrigliato in quell'approccio così professionale e lei se ne accorge. Con un accenno di sorriso, rende immediatamente il clima più disteso e confidenziale. Ogni suo accavallamento di gambe sembra essere un esplicito richiamo per i miei sensi. In extremis riesco nuovamente ad impormi nuovamente un atteggiamento professionale. Esso, però, provoca in l
ei una reazione di totale distacco e disattenzione. A quel punto ritengo necessario farle presente il mio disagio nel parlare ad una persona completamente assente. Di rimando lei mi dice che non sono necessari ulteriori dettagli tecnici, in quanto è compito del marito valutarli. Non mi rimase che invitarla a spostarsi verso il mio lato di scrivania per mostrarle la grafica sul mio monitor. In piedi dietro di lei, mi sentì inebriato dalla delicatezza del suo profumo quando, non so quanto inavvertitamente, lei fece due passi indietro senza guardare e me la ritrovai fra le braccia. Chiedemmo immediatamente scusa a vicenda e ci scappò da ridere. Il tempo delle formalità era stato ormai archiviato. Sguardi fissi comunicavano in modo evidente il desiderio di entrambi. L'avrei afferrata, poggiata sul ripiano della scrivania, denudata dagli indumenti superflui e penetrata con foga. Tutto questo non si addice ad una donna di cotanta classe. Chiedo se le farebbe piacere gustare un aperitivo in
sieme; lei rilanciò con un invito a pranzo. Quel suo sguardo e quelle sue labbra mi rendevano completamente schiavo dei suoi desideri. Ci demmo appuntamento in un ristorante molto esclusivo. Quel pasto ebbe la sola funzione di stimolare ulteriormente i nostri sensi e prepararli a qualcosa di più intenso che si sarebbe consumato da lì a poco. E' lei ad avere il polso della situazione; io osservo sempre più affascinato il suo modo di fare. Mi invita ad accompagnarla alla sua tenuta, lontana dal centro abitato, affinché io possa esprimere il mio parere tecnico circa i lavori di ristrutturazione che intende far eseguire. Ho subito estrapolato il concetto fuor di metafora. Una volta sul posto, finalmente lontano da occhi indiscreti, manifesta la sua voglia di contatto fisico. Le distanze tra i nostri corpi si riducono ai minimi termini. Mi fa accomodare su di un comodo divano in uno splendido soggiorno, mentre lei si dirige verso la cucina per tornare con un buon vino dopo essersi messa p
iù in libertà. Avverte che mi sto faticosamente trattenendo dal saltarle addosso, sicché si diverte a provocarmi ulteriormente. Sedutasi accanto, porta la sua mano sul mio petto, infilandola nell'apertura della camicia. Lentamente sfila tutti i bottoni dalle loro asole, porta le sue labbra sulla mia pelle andando alla ricerca delle zone più sensibili. Non riesco più a trattenere i sospiri; la mia eccitazione raggiunge presto il culmine. Esaurita l'esplorazione della parte superiore, si dedica alle parti basse. Mi sfila i pantaloni, si inginocchia fra le mie gambe, valuta la consistenza della mia voglia attraverso l'intimo, bagna con la sua bocca l'interno delle mie gambe. Decide che è arrivato il momento di denudarmi del tutto. Afferra il mio membro fra le sue mani, scopre il glande, lo avvicina alla bocca e lentamente ci poggia la punta della lingua. Lo stuzzica a dovere per poi stringerlo fra le sue labbra, prima di accoglierlo completamente all'interno della sua bocca. I sussulti
della mia eccitazione si fanno sempre più frequenti e incontrollabili. Più volte rischia di farmi raggiungere subito l'orgasmo in quel modo, ma riesce sempre a smorzarlo un attimo prima dell'irreparabile. Non riesco più a subire passivamente tali "torture", sento il bisogno impellente di possedere il suo corpo! Scambiamo le posizioni e mi accingo a ripercorrere i suoi gesti nello stesso identico modo. Mi dedico in modo particolare al sul collo delicato ed ai seni floridi. La sento impazzire quando stringo i suoi capezzoli fra le mie labbra. Col viso fra le sue gambe, mi sento irresistibilmente attratto dal profumo dei suoi umori. Lentamente affondo la lingua in lei, mescolando la sua voglia con la mia saliva. Nessuno dei due vuole smettere di giocare. Mi porta nella camera da letto e mi chiede se accetto di farmi legare polsi e caviglie. Situazione molto rischiosa e per questo ancor più eccitante. Una volta immobilizzato, lei esce dalla stanza per tornare con due cubetti di ghiaccio.
Quasi mi pento di aver accettato: la tortura sarà atroce! Fa scivolare i cubetti sulla mia pelle, scatenando sul mio corpo una lunga serie di brividi che si moltiplicano quando la sua lingua bollente raccoglie le scie di ghiaccio disciolto. Esauriti i due cubetti, sale su di me a gambe larghe. Il mio membro scompare dentro lei, avvolto in un caldo ed umido massaggio. E' una danza orientale quella che si sta svolgendo sul mio corpo. I gemini ed i sospiri si rincorrono fino a quando avverto i fremiti del suo piacere. Si distende su di me, mi accarezza il viso. Qualche minuto di quiete, poi torna a dedicarmi le sue attenzioni. Lo stringe fra le mani, se lo passa fra i seni, lo lecca, lo succhia. fino a quando il mio piacere si sparge sul mio e sul suo corpo. Con me ancora legato, poggia il suo capo sul mio petto restando a lungo in silenzio.
25
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20 years ago
admin, 75
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Giornata di lavoro
L'agenda mi dice che tra meno di un quarto d'ora dovrò incontrare la sig.ra Morelli, moglie dell'assessore comunale al bilancio. Quando si tratta di avere a che fare con donne capricciose, insoddisfatte, indecise, depresse, isteriche... le mandano sempre da me. Mi hanno preso per uno psicologo... non hanno capito che tra non molto ricovereranno me alla neuro!!! Salgo nel mio studio e metto un po' d'ordine sulla scrivania: alle donne fa sempre una buona impressione l'uomo puntuale, preciso, ordinato, in pratica tutto ciò che loro non sono in grado di essere. Meglio mettere da parte tutta la mia misoginia in questo momento, altrimenti questa pubblica relazione va a finire male.
Non si è fatta attendere molto come spesso accade per le "dive": solo cinque minuti. Faccio sfoggio di un minimo di galanteria accingendomi ad aprirle la porta. La vedo salire dalle scale: incedere elegante, sensuale, determinato. La faccio accomodare sulla poltrona degli ospiti e dopo i convenevoli parto con l'illustrarle il progetto. Noto che segue il mio discorso con particolare attenzione. Dalle sue espressioni riesco facilmente ad intuire quando alcuni concetti le risultano ostici, sicché mi sforzo nel renderglieli più semplici. Mentre lei sembra catturata dalle mie parole... io subisco il suo fascino da gran Donna quale è. Mi sento imbrigliato in quell'approccio così professionale e lei se ne accorge. Con un accenno di sorriso, rende immediatamente il clima più disteso e confidenziale. Ogni suo accavallamento di gambe sembra essere un esplicito richiamo per i miei sensi. In extremis riesco nuovamente ad impormi nuovamente un atteggiamento professionale. Esso, però, provoca in l
ei una reazione di totale distacco e disattenzione. A quel punto ritengo necessario farle presente il mio disagio nel parlare ad una persona completamente assente. Di rimando lei mi dice che non sono necessari ulteriori dettagli tecnici, in quanto è compito del marito valutarli. Non mi rimase che invitarla a spostarsi verso il mio lato di scrivania per mostrarle la grafica sul mio monitor. In piedi dietro di lei, mi sentì inebriato dalla delicatezza del suo profumo quando, non so quanto inavvertitamente, lei fece due passi indietro senza guardare e me la ritrovai fra le braccia. Chiedemmo immediatamente scusa a vicenda e ci scappò da ridere. Il tempo delle formalità era stato ormai archiviato. Sguardi fissi comunicavano in modo evidente il desiderio di entrambi. L'avrei afferrata, poggiata sul ripiano della scrivania, denudata dagli indumenti superflui e penetrata con foga. Tutto questo non si addice ad una donna di cotanta classe. Chiedo se le farebbe piacere gustare un aperitivo in
sieme; lei rilanciò con un invito a pranzo. Quel suo sguardo e quelle sue labbra mi rendevano completamente schiavo dei suoi desideri. Ci demmo appuntamento in un ristorante molto esclusivo. Quel pasto ebbe la sola funzione di stimolare ulteriormente i nostri sensi e prepararli a qualcosa di più intenso che si sarebbe consumato da lì a poco. E' lei ad avere il polso della situazione; io osservo sempre più affascinato il suo modo di fare. Mi invita ad accompagnarla alla sua tenuta, lontana dal centro abitato, affinché io possa esprimere il mio parere tecnico circa i lavori di ristrutturazione che intende far eseguire. Ho subito estrapolato il concetto fuor di metafora. Una volta sul posto, finalmente lontano da occhi indiscreti, manifesta la sua voglia di contatto fisico. Le distanze tra i nostri corpi si riducono ai minimi termini. Mi fa accomodare su di un comodo divano in uno splendido soggiorno, mentre lei si dirige verso la cucina per tornare con un buon vino dopo essersi messa p
iù in libertà. Avverte che mi sto faticosamente trattenendo dal saltarle addosso, sicché si diverte a provocarmi ulteriormente. Sedutasi accanto, porta la sua mano sul mio petto, infilandola nell'apertura della camicia. Lentamente sfila tutti i bottoni dalle loro asole, porta le sue labbra sulla mia pelle andando alla ricerca delle zone più sensibili. Non riesco più a trattenere i sospiri; la mia eccitazione raggiunge presto il culmine. Esaurita l'esplorazione della parte superiore, si dedica alle parti basse. Mi sfila i pantaloni, si inginocchia fra le mie gambe, valuta la consistenza della mia voglia attraverso l'intimo, bagna con la sua bocca l'interno delle mie gambe. Decide che è arrivato il momento di denudarmi del tutto. Afferra il mio membro fra le sue mani, scopre il glande, lo avvicina alla bocca e lentamente ci poggia la punta della lingua. Lo stuzzica a dovere per poi stringerlo fra le sue labbra, prima di accoglierlo completamente all'interno della sua bocca. I sussulti
della mia eccitazione si fanno sempre più frequenti e incontrollabili. Più volte rischia di farmi raggiungere subito l'orgasmo in quel modo, ma riesce sempre a smorzarlo un attimo prima dell'irreparabile. Non riesco più a subire passivamente tali "torture", sento il bisogno impellente di possedere il suo corpo! Scambiamo le posizioni e mi accingo a ripercorrere i suoi gesti nello stesso identico modo. Mi dedico in modo particolare al sul collo delicato ed ai seni floridi. La sento impazzire quando stringo i suoi capezzoli fra le mie labbra. Col viso fra le sue gambe, mi sento irresistibilmente attratto dal profumo dei suoi umori. Lentamente affondo la lingua in lei, mescolando la sua voglia con la mia saliva. Nessuno dei due vuole smettere di giocare. Mi porta nella camera da letto e mi chiede se accetto di farmi legare polsi e caviglie. Situazione molto rischiosa e per questo ancor più eccitante. Una volta immobilizzato, lei esce dalla stanza per tornare con due cubetti di ghiaccio.
Quasi mi pento di aver accettato: la tortura sarà atroce! Fa scivolare i cubetti sulla mia pelle, scatenando sul mio corpo una lunga serie di brividi che si moltiplicano quando la sua lingua bollente raccoglie le scie di ghiaccio disciolto. Esauriti i due cubetti, sale su di me a gambe larghe. Il mio membro scompare dentro lei, avvolto in un caldo ed umido massaggio. E' una danza orientale quella che si sta svolgendo sul mio corpo. I gemini ed i sospiri si rincorrono fino a quando avverto i fremiti del suo piacere. Si distende su di me, mi accarezza il viso. Qualche minuto di quiete, poi torna a dedicarmi le sue attenzioni. Lo stringe fra le mani, se lo passa fra i seni, lo lecca, lo succhia. fino a quando il mio piacere si sparge sul mio e sul suo corpo. Con me ancora legato, poggia il suo capo sul mio petto restando a lungo in silenzio.
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L'agenda mi dice che tra meno di un quarto d'ora dovrò incontrare la sig.ra Morelli, moglie dell'assessore comunale al bilancio. Quando si tratta di avere a che fare con donne capricciose, insoddisfatte, indecise, depresse, isteriche... le mandano sempre da me. Mi hanno preso per uno psicologo... non hanno capito che tra non molto ricovereranno me alla neuro!!! Salgo nel mio studio e metto un po' d'ordine sulla scrivania: alle donne fa sempre una buona impressione l'uomo puntuale, preciso, ordinato, in pratica tutto ciò che loro non sono in grado di essere. Meglio mettere da parte tutta la mia misoginia in questo momento, altrimenti questa pubblica relazione va a finire male.
Non si è fatta attendere molto come spesso accade per le "dive": solo cinque minuti. Faccio sfoggio di un minimo di galanteria accingendomi ad aprirle la porta. La vedo salire dalle scale: incedere elegante, sensuale, determinato. La faccio accomodare sulla poltrona degli ospiti e dopo i convenevoli parto con l'illustrarle il progetto. Noto che segue il mio discorso con particolare attenzione. Dalle sue espressioni riesco facilmente ad intuire quando alcuni concetti le risultano ostici, sicché mi sforzo nel renderglieli più semplici. Mentre lei sembra catturata dalle mie parole... io subisco il suo fascino da gran Donna quale è. Mi sento imbrigliato in quell'approccio così professionale e lei se ne accorge. Con un accenno di sorriso, rende immediatamente il clima più disteso e confidenziale. Ogni suo accavallamento di gambe sembra essere un esplicito richiamo per i miei sensi. In extremis riesco nuovamente ad impormi nuovamente un atteggiamento professionale. Esso, però, provoca in l
ei una reazione di totale distacco e disattenzione. A quel punto ritengo necessario farle presente il mio disagio nel parlare ad una persona completamente assente. Di rimando lei mi dice che non sono necessari ulteriori dettagli tecnici, in quanto è compito del marito valutarli. Non mi rimase che invitarla a spostarsi verso il mio lato di scrivania per mostrarle la grafica sul mio monitor. In piedi dietro di lei, mi sentì inebriato dalla delicatezza del suo profumo quando, non so quanto inavvertitamente, lei fece due passi indietro senza guardare e me la ritrovai fra le braccia. Chiedemmo immediatamente scusa a vicenda e ci scappò da ridere. Il tempo delle formalità era stato ormai archiviato. Sguardi fissi comunicavano in modo evidente il desiderio di entrambi. L'avrei afferrata, poggiata sul ripiano della scrivania, denudata dagli indumenti superflui e penetrata con foga. Tutto questo non si addice ad una donna di cotanta classe. Chiedo se le farebbe piacere gustare un aperitivo in
sieme; lei rilanciò con un invito a pranzo. Quel suo sguardo e quelle sue labbra mi rendevano completamente schiavo dei suoi desideri. Ci demmo appuntamento in un ristorante molto esclusivo. Quel pasto ebbe la sola funzione di stimolare ulteriormente i nostri sensi e prepararli a qualcosa di più intenso che si sarebbe consumato da lì a poco. E' lei ad avere il polso della situazione; io osservo sempre più affascinato il suo modo di fare. Mi invita ad accompagnarla alla sua tenuta, lontana dal centro abitato, affinché io possa esprimere il mio parere tecnico circa i lavori di ristrutturazione che intende far eseguire. Ho subito estrapolato il concetto fuor di metafora. Una volta sul posto, finalmente lontano da occhi indiscreti, manifesta la sua voglia di contatto fisico. Le distanze tra i nostri corpi si riducono ai minimi termini. Mi fa accomodare su di un comodo divano in uno splendido soggiorno, mentre lei si dirige verso la cucina per tornare con un buon vino dopo essersi messa p
iù in libertà. Avverte che mi sto faticosamente trattenendo dal saltarle addosso, sicché si diverte a provocarmi ulteriormente. Sedutasi accanto, porta la sua mano sul mio petto, infilandola nell'apertura della camicia. Lentamente sfila tutti i bottoni dalle loro asole, porta le sue labbra sulla mia pelle andando alla ricerca delle zone più sensibili. Non riesco più a trattenere i sospiri; la mia eccitazione raggiunge presto il culmine. Esaurita l'esplorazione della parte superiore, si dedica alle parti basse. Mi sfila i pantaloni, si inginocchia fra le mie gambe, valuta la consistenza della mia voglia attraverso l'intimo, bagna con la sua bocca l'interno delle mie gambe. Decide che è arrivato il momento di denudarmi del tutto. Afferra il mio membro fra le sue mani, scopre il glande, lo avvicina alla bocca e lentamente ci poggia la punta della lingua. Lo stuzzica a dovere per poi stringerlo fra le sue labbra, prima di accoglierlo completamente all'interno della sua bocca. I sussulti
della mia eccitazione si fanno sempre più frequenti e incontrollabili. Più volte rischia di farmi raggiungere subito l'orgasmo in quel modo, ma riesce sempre a smorzarlo un attimo prima dell'irreparabile. Non riesco più a subire passivamente tali "torture", sento il bisogno impellente di possedere il suo corpo! Scambiamo le posizioni e mi accingo a ripercorrere i suoi gesti nello stesso identico modo. Mi dedico in modo particolare al sul collo delicato ed ai seni floridi. La sento impazzire quando stringo i suoi capezzoli fra le mie labbra. Col viso fra le sue gambe, mi sento irresistibilmente attratto dal profumo dei suoi umori. Lentamente affondo la lingua in lei, mescolando la sua voglia con la mia saliva. Nessuno dei due vuole smettere di giocare. Mi porta nella camera da letto e mi chiede se accetto di farmi legare polsi e caviglie. Situazione molto rischiosa e per questo ancor più eccitante. Una volta immobilizzato, lei esce dalla stanza per tornare con due cubetti di ghiaccio.
Quasi mi pento di aver accettato: la tortura sarà atroce! Fa scivolare i cubetti sulla mia pelle, scatenando sul mio corpo una lunga serie di brividi che si moltiplicano quando la sua lingua bollente raccoglie le scie di ghiaccio disciolto. Esauriti i due cubetti, sale su di me a gambe larghe. Il mio membro scompare dentro lei, avvolto in un caldo ed umido massaggio. E' una danza orientale quella che si sta svolgendo sul mio corpo. I gemini ed i sospiri si rincorrono fino a quando avverto i fremiti del suo piacere. Si distende su di me, mi accarezza il viso. Qualche minuto di quiete, poi torna a dedicarmi le sue attenzioni. Lo stringe fra le mani, se lo passa fra i seni, lo lecca, lo succhia. fino a quando il mio piacere si sparge sul mio e sul suo corpo. Con me ancora legato, poggia il suo capo sul mio petto restando a lungo in silenzio.
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L'agenda mi dice che tra meno di un quarto d'ora dovrò incontrare la sig.ra Morelli, moglie dell'assessore comunale al bilancio. Quando si tratta di avere a che fare con donne capricciose, insoddisfatte, indecise, depresse, isteriche... le mandano sempre da me. Mi hanno preso per uno psicologo... non hanno capito che tra non molto ricovereranno me alla neuro!!! Salgo nel mio studio e metto un po' d'ordine sulla scrivania: alle donne fa sempre una buona impressione l'uomo puntuale, preciso, ordinato, in pratica tutto ciò che loro non sono in grado di essere. Meglio mettere da parte tutta la mia misoginia in questo momento, altrimenti questa pubblica relazione va a finire male.
Non si è fatta attendere molto come spesso accade per le "dive": solo cinque minuti. Faccio sfoggio di un minimo di galanteria accingendomi ad aprirle la porta. La vedo salire dalle scale: incedere elegante, sensuale, determinato. La faccio accomodare sulla poltrona degli ospiti e dopo i convenevoli parto con l'illustrarle il progetto. Noto che segue il mio discorso con particolare attenzione. Dalle sue espressioni riesco facilmente ad intuire quando alcuni concetti le risultano ostici, sicché mi sforzo nel renderglieli più semplici. Mentre lei sembra catturata dalle mie parole... io subisco il suo fascino da gran Donna quale è. Mi sento imbrigliato in quell'approccio così professionale e lei se ne accorge. Con un accenno di sorriso, rende immediatamente il clima più disteso e confidenziale. Ogni suo accavallamento di gambe sembra essere un esplicito richiamo per i miei sensi. In extremis riesco nuovamente ad impormi nuovamente un atteggiamento professionale. Esso, però, provoca in l
ei una reazione di totale distacco e disattenzione. A quel punto ritengo necessario farle presente il mio disagio nel parlare ad una persona completamente assente. Di rimando lei mi dice che non sono necessari ulteriori dettagli tecnici, in quanto è compito del marito valutarli. Non mi rimase che invitarla a spostarsi verso il mio lato di scrivania per mostrarle la grafica sul mio monitor. In piedi dietro di lei, mi sentì inebriato dalla delicatezza del suo profumo quando, non so quanto inavvertitamente, lei fece due passi indietro senza guardare e me la ritrovai fra le braccia. Chiedemmo immediatamente scusa a vicenda e ci scappò da ridere. Il tempo delle formalità era stato ormai archiviato. Sguardi fissi comunicavano in modo evidente il desiderio di entrambi. L'avrei afferrata, poggiata sul ripiano della scrivania, denudata dagli indumenti superflui e penetrata con foga. Tutto questo non si addice ad una donna di cotanta classe. Chiedo se le farebbe piacere gustare un aperitivo in
sieme; lei rilanciò con un invito a pranzo. Quel suo sguardo e quelle sue labbra mi rendevano completamente schiavo dei suoi desideri. Ci demmo appuntamento in un ristorante molto esclusivo. Quel pasto ebbe la sola funzione di stimolare ulteriormente i nostri sensi e prepararli a qualcosa di più intenso che si sarebbe consumato da lì a poco. E' lei ad avere il polso della situazione; io osservo sempre più affascinato il suo modo di fare. Mi invita ad accompagnarla alla sua tenuta, lontana dal centro abitato, affinché io possa esprimere il mio parere tecnico circa i lavori di ristrutturazione che intende far eseguire. Ho subito estrapolato il concetto fuor di metafora. Una volta sul posto, finalmente lontano da occhi indiscreti, manifesta la sua voglia di contatto fisico. Le distanze tra i nostri corpi si riducono ai minimi termini. Mi fa accomodare su di un comodo divano in uno splendido soggiorno, mentre lei si dirige verso la cucina per tornare con un buon vino dopo essersi messa p
iù in libertà. Avverte che mi sto faticosamente trattenendo dal saltarle addosso, sicché si diverte a provocarmi ulteriormente. Sedutasi accanto, porta la sua mano sul mio petto, infilandola nell'apertura della camicia. Lentamente sfila tutti i bottoni dalle loro asole, porta le sue labbra sulla mia pelle andando alla ricerca delle zone più sensibili. Non riesco più a trattenere i sospiri; la mia eccitazione raggiunge presto il culmine. Esaurita l'esplorazione della parte superiore, si dedica alle parti basse. Mi sfila i pantaloni, si inginocchia fra le mie gambe, valuta la consistenza della mia voglia attraverso l'intimo, bagna con la sua bocca l'interno delle mie gambe. Decide che è arrivato il momento di denudarmi del tutto. Afferra il mio membro fra le sue mani, scopre il glande, lo avvicina alla bocca e lentamente ci poggia la punta della lingua. Lo stuzzica a dovere per poi stringerlo fra le sue labbra, prima di accoglierlo completamente all'interno della sua bocca. I sussulti
della mia eccitazione si fanno sempre più frequenti e incontrollabili. Più volte rischia di farmi raggiungere subito l'orgasmo in quel modo, ma riesce sempre a smorzarlo un attimo prima dell'irreparabile. Non riesco più a subire passivamente tali "torture", sento il bisogno impellente di possedere il suo corpo! Scambiamo le posizioni e mi accingo a ripercorrere i suoi gesti nello stesso identico modo. Mi dedico in modo particolare al sul collo delicato ed ai seni floridi. La sento impazzire quando stringo i suoi capezzoli fra le mie labbra. Col viso fra le sue gambe, mi sento irresistibilmente attratto dal profumo dei suoi umori. Lentamente affondo la lingua in lei, mescolando la sua voglia con la mia saliva. Nessuno dei due vuole smettere di giocare. Mi porta nella camera da letto e mi chiede se accetto di farmi legare polsi e caviglie. Situazione molto rischiosa e per questo ancor più eccitante. Una volta immobilizzato, lei esce dalla stanza per tornare con due cubetti di ghiaccio.
Quasi mi pento di aver accettato: la tortura sarà atroce! Fa scivolare i cubetti sulla mia pelle, scatenando sul mio corpo una lunga serie di brividi che si moltiplicano quando la sua lingua bollente raccoglie le scie di ghiaccio disciolto. Esauriti i due cubetti, sale su di me a gambe larghe. Il mio membro scompare dentro lei, avvolto in un caldo ed umido massaggio. E' una danza orientale quella che si sta svolgendo sul mio corpo. I gemini ed i sospiri si rincorrono fino a quando avverto i fremiti del suo piacere. Si distende su di me, mi accarezza il viso. Qualche minuto di quiete, poi torna a dedicarmi le sue attenzioni. Lo stringe fra le mani, se lo passa fra i seni, lo lecca, lo succhia. fino a quando il mio piacere si sparge sul mio e sul suo corpo. Con me ancora legato, poggia il suo capo sul mio petto restando a lungo in silenzio.
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L'agenda mi dice che tra meno di un quarto d'ora dovrò incontrare la sig.ra Morelli, moglie dell'assessore comunale al bilancio. Quando si tratta di avere a che fare con donne capricciose, insoddisfatte, indecise, depresse, isteriche... le mandano sempre da me. Mi hanno preso per uno psicologo... non hanno capito che tra non molto ricovereranno me alla neuro!!! Salgo nel mio studio e metto un po' d'ordine sulla scrivania: alle donne fa sempre una buona impressione l'uomo puntuale, preciso, ordinato, in pratica tutto ciò che loro non sono in grado di essere. Meglio mettere da parte tutta la mia misoginia in questo momento, altrimenti questa pubblica relazione va a finire male.
Non si è fatta attendere molto come spesso accade per le "dive": solo cinque minuti. Faccio sfoggio di un minimo di galanteria accingendomi ad aprirle la porta. La vedo salire dalle scale: incedere elegante, sensuale, determinato. La faccio accomodare sulla poltrona degli ospiti e dopo i convenevoli parto con l'illustrarle il progetto. Noto che segue il mio discorso con particolare attenzione. Dalle sue espressioni riesco facilmente ad intuire quando alcuni concetti le risultano ostici, sicché mi sforzo nel renderglieli più semplici. Mentre lei sembra catturata dalle mie parole... io subisco il suo fascino da gran Donna quale è. Mi sento imbrigliato in quell'approccio così professionale e lei se ne accorge. Con un accenno di sorriso, rende immediatamente il clima più disteso e confidenziale. Ogni suo accavallamento di gambe sembra essere un esplicito richiamo per i miei sensi. In extremis riesco nuovamente ad impormi nuovamente un atteggiamento professionale. Esso, però, provoca in l
ei una reazione di totale distacco e disattenzione. A quel punto ritengo necessario farle presente il mio disagio nel parlare ad una persona completamente assente. Di rimando lei mi dice che non sono necessari ulteriori dettagli tecnici, in quanto è compito del marito valutarli. Non mi rimase che invitarla a spostarsi verso il mio lato di scrivania per mostrarle la grafica sul mio monitor. In piedi dietro di lei, mi sentì inebriato dalla delicatezza del suo profumo quando, non so quanto inavvertitamente, lei fece due passi indietro senza guardare e me la ritrovai fra le braccia. Chiedemmo immediatamente scusa a vicenda e ci scappò da ridere. Il tempo delle formalità era stato ormai archiviato. Sguardi fissi comunicavano in modo evidente il desiderio di entrambi. L'avrei afferrata, poggiata sul ripiano della scrivania, denudata dagli indumenti superflui e penetrata con foga. Tutto questo non si addice ad una donna di cotanta classe. Chiedo se le farebbe piacere gustare un aperitivo in
sieme; lei rilanciò con un invito a pranzo. Quel suo sguardo e quelle sue labbra mi rendevano completamente schiavo dei suoi desideri. Ci demmo appuntamento in un ristorante molto esclusivo. Quel pasto ebbe la sola funzione di stimolare ulteriormente i nostri sensi e prepararli a qualcosa di più intenso che si sarebbe consumato da lì a poco. E' lei ad avere il polso della situazione; io osservo sempre più affascinato il suo modo di fare. Mi invita ad accompagnarla alla sua tenuta, lontana dal centro abitato, affinché io possa esprimere il mio parere tecnico circa i lavori di ristrutturazione che intende far eseguire. Ho subito estrapolato il concetto fuor di metafora. Una volta sul posto, finalmente lontano da occhi indiscreti, manifesta la sua voglia di contatto fisico. Le distanze tra i nostri corpi si riducono ai minimi termini. Mi fa accomodare su di un comodo divano in uno splendido soggiorno, mentre lei si dirige verso la cucina per tornare con un buon vino dopo essersi messa p
iù in libertà. Avverte che mi sto faticosamente trattenendo dal saltarle addosso, sicché si diverte a provocarmi ulteriormente. Sedutasi accanto, porta la sua mano sul mio petto, infilandola nell'apertura della camicia. Lentamente sfila tutti i bottoni dalle loro asole, porta le sue labbra sulla mia pelle andando alla ricerca delle zone più sensibili. Non riesco più a trattenere i sospiri; la mia eccitazione raggiunge presto il culmine. Esaurita l'esplorazione della parte superiore, si dedica alle parti basse. Mi sfila i pantaloni, si inginocchia fra le mie gambe, valuta la consistenza della mia voglia attraverso l'intimo, bagna con la sua bocca l'interno delle mie gambe. Decide che è arrivato il momento di denudarmi del tutto. Afferra il mio membro fra le sue mani, scopre il glande, lo avvicina alla bocca e lentamente ci poggia la punta della lingua. Lo stuzzica a dovere per poi stringerlo fra le sue labbra, prima di accoglierlo completamente all'interno della sua bocca. I sussulti
della mia eccitazione si fanno sempre più frequenti e incontrollabili. Più volte rischia di farmi raggiungere subito l'orgasmo in quel modo, ma riesce sempre a smorzarlo un attimo prima dell'irreparabile. Non riesco più a subire passivamente tali "torture", sento il bisogno impellente di possedere il suo corpo! Scambiamo le posizioni e mi accingo a ripercorrere i suoi gesti nello stesso identico modo. Mi dedico in modo particolare al sul collo delicato ed ai seni floridi. La sento impazzire quando stringo i suoi capezzoli fra le mie labbra. Col viso fra le sue gambe, mi sento irresistibilmente attratto dal profumo dei suoi umori. Lentamente affondo la lingua in lei, mescolando la sua voglia con la mia saliva. Nessuno dei due vuole smettere di giocare. Mi porta nella camera da letto e mi chiede se accetto di farmi legare polsi e caviglie. Situazione molto rischiosa e per questo ancor più eccitante. Una volta immobilizzato, lei esce dalla stanza per tornare con due cubetti di ghiaccio.
Quasi mi pento di aver accettato: la tortura sarà atroce! Fa scivolare i cubetti sulla mia pelle, scatenando sul mio corpo una lunga serie di brividi che si moltiplicano quando la sua lingua bollente raccoglie le scie di ghiaccio disciolto. Esauriti i due cubetti, sale su di me a gambe larghe. Il mio membro scompare dentro lei, avvolto in un caldo ed umido massaggio. E' una danza orientale quella che si sta svolgendo sul mio corpo. I gemini ed i sospiri si rincorrono fino a quando avverto i fremiti del suo piacere. Si distende su di me, mi accarezza il viso. Qualche minuto di quiete, poi torna a dedicarmi le sue attenzioni. Lo stringe fra le mani, se lo passa fra i seni, lo lecca, lo succhia. fino a quando il mio piacere si sparge sul mio e sul suo corpo. Con me ancora legato, poggia il suo capo sul mio petto restando a lungo in silenzio.
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Giornata di lavoro
L'agenda mi dice che tra meno di un quarto d'ora dovrò incontrare la sig.ra Morelli, moglie dell'assessore comunale al bilancio. Quando si tratta di avere a che fare con donne capricciose, insoddisfatte, indecise, depresse, isteriche... le mandano sempre da me. Mi hanno preso per uno psicologo... non hanno capito che tra non molto ricovereranno me alla neuro!!! Salgo nel mio studio e metto un po' d'ordine sulla scrivania: alle donne fa sempre una buona impressione l'uomo puntuale, preciso, ordinato, in pratica tutto ciò che loro non sono in grado di essere. Meglio mettere da parte tutta la mia misoginia in questo momento, altrimenti questa pubblica relazione va a finire male.
Non si è fatta attendere molto come spesso accade per le "dive": solo cinque minuti. Faccio sfoggio di un minimo di galanteria accingendomi ad aprirle la porta. La vedo salire dalle scale: incedere elegante, sensuale, determinato. La faccio accomodare sulla poltrona degli ospiti e dopo i convenevoli parto con l'illustrarle il progetto. Noto che segue il mio discorso con particolare attenzione. Dalle sue espressioni riesco facilmente ad intuire quando alcuni concetti le risultano ostici, sicché mi sforzo nel renderglieli più semplici. Mentre lei sembra catturata dalle mie parole... io subisco il suo fascino da gran Donna quale è. Mi sento imbrigliato in quell'approccio così professionale e lei se ne accorge. Con un accenno di sorriso, rende immediatamente il clima più disteso e confidenziale. Ogni suo accavallamento di gambe sembra essere un esplicito richiamo per i miei sensi. In extremis riesco nuovamente ad impormi nuovamente un atteggiamento professionale. Esso, però, provoca in l
ei una reazione di totale distacco e disattenzione. A quel punto ritengo necessario farle presente il mio disagio nel parlare ad una persona completamente assente. Di rimando lei mi dice che non sono necessari ulteriori dettagli tecnici, in quanto è compito del marito valutarli. Non mi rimase che invitarla a spostarsi verso il mio lato di scrivania per mostrarle la grafica sul mio monitor. In piedi dietro di lei, mi sentì inebriato dalla delicatezza del suo profumo quando, non so quanto inavvertitamente, lei fece due passi indietro senza guardare e me la ritrovai fra le braccia. Chiedemmo immediatamente scusa a vicenda e ci scappò da ridere. Il tempo delle formalità era stato ormai archiviato. Sguardi fissi comunicavano in modo evidente il desiderio di entrambi. L'avrei afferrata, poggiata sul ripiano della scrivania, denudata dagli indumenti superflui e penetrata con foga. Tutto questo non si addice ad una donna di cotanta classe. Chiedo se le farebbe piacere gustare un aperitivo in
sieme; lei rilanciò con un invito a pranzo. Quel suo sguardo e quelle sue labbra mi rendevano completamente schiavo dei suoi desideri. Ci demmo appuntamento in un ristorante molto esclusivo. Quel pasto ebbe la sola funzione di stimolare ulteriormente i nostri sensi e prepararli a qualcosa di più intenso che si sarebbe consumato da lì a poco. E' lei ad avere il polso della situazione; io osservo sempre più affascinato il suo modo di fare. Mi invita ad accompagnarla alla sua tenuta, lontana dal centro abitato, affinché io possa esprimere il mio parere tecnico circa i lavori di ristrutturazione che intende far eseguire. Ho subito estrapolato il concetto fuor di metafora. Una volta sul posto, finalmente lontano da occhi indiscreti, manifesta la sua voglia di contatto fisico. Le distanze tra i nostri corpi si riducono ai minimi termini. Mi fa accomodare su di un comodo divano in uno splendido soggiorno, mentre lei si dirige verso la cucina per tornare con un buon vino dopo essersi messa p
iù in libertà. Avverte che mi sto faticosamente trattenendo dal saltarle addosso, sicché si diverte a provocarmi ulteriormente. Sedutasi accanto, porta la sua mano sul mio petto, infilandola nell'apertura della camicia. Lentamente sfila tutti i bottoni dalle loro asole, porta le sue labbra sulla mia pelle andando alla ricerca delle zone più sensibili. Non riesco più a trattenere i sospiri; la mia eccitazione raggiunge presto il culmine. Esaurita l'esplorazione della parte superiore, si dedica alle parti basse. Mi sfila i pantaloni, si inginocchia fra le mie gambe, valuta la consistenza della mia voglia attraverso l'intimo, bagna con la sua bocca l'interno delle mie gambe. Decide che è arrivato il momento di denudarmi del tutto. Afferra il mio membro fra le sue mani, scopre il glande, lo avvicina alla bocca e lentamente ci poggia la punta della lingua. Lo stuzzica a dovere per poi stringerlo fra le sue labbra, prima di accoglierlo completamente all'interno della sua bocca. I sussulti
della mia eccitazione si fanno sempre più frequenti e incontrollabili. Più volte rischia di farmi raggiungere subito l'orgasmo in quel modo, ma riesce sempre a smorzarlo un attimo prima dell'irreparabile. Non riesco più a subire passivamente tali "torture", sento il bisogno impellente di possedere il suo corpo! Scambiamo le posizioni e mi accingo a ripercorrere i suoi gesti nello stesso identico modo. Mi dedico in modo particolare al sul collo delicato ed ai seni floridi. La sento impazzire quando stringo i suoi capezzoli fra le mie labbra. Col viso fra le sue gambe, mi sento irresistibilmente attratto dal profumo dei suoi umori. Lentamente affondo la lingua in lei, mescolando la sua voglia con la mia saliva. Nessuno dei due vuole smettere di giocare. Mi porta nella camera da letto e mi chiede se accetto di farmi legare polsi e caviglie. Situazione molto rischiosa e per questo ancor più eccitante. Una volta immobilizzato, lei esce dalla stanza per tornare con due cubetti di ghiaccio.
Quasi mi pento di aver accettato: la tortura sarà atroce! Fa scivolare i cubetti sulla mia pelle, scatenando sul mio corpo una lunga serie di brividi che si moltiplicano quando la sua lingua bollente raccoglie le scie di ghiaccio disciolto. Esauriti i due cubetti, sale su di me a gambe larghe. Il mio membro scompare dentro lei, avvolto in un caldo ed umido massaggio. E' una danza orientale quella che si sta svolgendo sul mio corpo. I gemini ed i sospiri si rincorrono fino a quando avverto i fremiti del suo piacere. Si distende su di me, mi accarezza il viso. Qualche minuto di quiete, poi torna a dedicarmi le sue attenzioni. Lo stringe fra le mani, se lo passa fra i seni, lo lecca, lo succhia. fino a quando il mio piacere si sparge sul mio e sul suo corpo. Con me ancora legato, poggia il suo capo sul mio petto restando a lungo in silenzio.
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Giornata di lavoro
L'agenda mi dice che tra meno di un quarto d'ora dovrò incontrare la sig.ra Morelli, moglie dell'assessore comunale al bilancio. Quando si tratta di avere a che fare con donne capricciose, insoddisfatte, indecise, depresse, isteriche... le mandano sempre da me. Mi hanno preso per uno psicologo... non hanno capito che tra non molto ricovereranno me alla neuro!!! Salgo nel mio studio e metto un po' d'ordine sulla scrivania: alle donne fa sempre una buona impressione l'uomo puntuale, preciso, ordinato, in pratica tutto ciò che loro non sono in grado di essere. Meglio mettere da parte tutta la mia misoginia in questo momento, altrimenti questa pubblica relazione va a finire male.
Non si è fatta attendere molto come spesso accade per le "dive": solo cinque minuti. Faccio sfoggio di un minimo di galanteria accingendomi ad aprirle la porta. La vedo salire dalle scale: incedere elegante, sensuale, determinato. La faccio accomodare sulla poltrona degli ospiti e dopo i convenevoli parto con l'illustrarle il progetto. Noto che segue il mio discorso con particolare attenzione. Dalle sue espressioni riesco facilmente ad intuire quando alcuni concetti le risultano ostici, sicché mi sforzo nel renderglieli più semplici. Mentre lei sembra catturata dalle mie parole... io subisco il suo fascino da gran Donna quale è. Mi sento imbrigliato in quell'approccio così professionale e lei se ne accorge. Con un accenno di sorriso, rende immediatamente il clima più disteso e confidenziale. Ogni suo accavallamento di gambe sembra essere un esplicito richiamo per i miei sensi. In extremis riesco nuovamente ad impormi nuovamente un atteggiamento professionale. Esso, però, provoca in l
ei una reazione di totale distacco e disattenzione. A quel punto ritengo necessario farle presente il mio disagio nel parlare ad una persona completamente assente. Di rimando lei mi dice che non sono necessari ulteriori dettagli tecnici, in quanto è compito del marito valutarli. Non mi rimase che invitarla a spostarsi verso il mio lato di scrivania per mostrarle la grafica sul mio monitor. In piedi dietro di lei, mi sentì inebriato dalla delicatezza del suo profumo quando, non so quanto inavvertitamente, lei fece due passi indietro senza guardare e me la ritrovai fra le braccia. Chiedemmo immediatamente scusa a vicenda e ci scappò da ridere. Il tempo delle formalità era stato ormai archiviato. Sguardi fissi comunicavano in modo evidente il desiderio di entrambi. L'avrei afferrata, poggiata sul ripiano della scrivania, denudata dagli indumenti superflui e penetrata con foga. Tutto questo non si addice ad una donna di cotanta classe. Chiedo se le farebbe piacere gustare un aperitivo in
sieme; lei rilanciò con un invito a pranzo. Quel suo sguardo e quelle sue labbra mi rendevano completamente schiavo dei suoi desideri. Ci demmo appuntamento in un ristorante molto esclusivo. Quel pasto ebbe la sola funzione di stimolare ulteriormente i nostri sensi e prepararli a qualcosa di più intenso che si sarebbe consumato da lì a poco. E' lei ad avere il polso della situazione; io osservo sempre più affascinato il suo modo di fare. Mi invita ad accompagnarla alla sua tenuta, lontana dal centro abitato, affinché io possa esprimere il mio parere tecnico circa i lavori di ristrutturazione che intende far eseguire. Ho subito estrapolato il concetto fuor di metafora. Una volta sul posto, finalmente lontano da occhi indiscreti, manifesta la sua voglia di contatto fisico. Le distanze tra i nostri corpi si riducono ai minimi termini. Mi fa accomodare su di un comodo divano in uno splendido soggiorno, mentre lei si dirige verso la cucina per tornare con un buon vino dopo essersi messa p
iù in libertà. Avverte che mi sto faticosamente trattenendo dal saltarle addosso, sicché si diverte a provocarmi ulteriormente. Sedutasi accanto, porta la sua mano sul mio petto, infilandola nell'apertura della camicia. Lentamente sfila tutti i bottoni dalle loro asole, porta le sue labbra sulla mia pelle andando alla ricerca delle zone più sensibili. Non riesco più a trattenere i sospiri; la mia eccitazione raggiunge presto il culmine. Esaurita l'esplorazione della parte superiore, si dedica alle parti basse. Mi sfila i pantaloni, si inginocchia fra le mie gambe, valuta la consistenza della mia voglia attraverso l'intimo, bagna con la sua bocca l'interno delle mie gambe. Decide che è arrivato il momento di denudarmi del tutto. Afferra il mio membro fra le sue mani, scopre il glande, lo avvicina alla bocca e lentamente ci poggia la punta della lingua. Lo stuzzica a dovere per poi stringerlo fra le sue labbra, prima di accoglierlo completamente all'interno della sua bocca. I sussulti
della mia eccitazione si fanno sempre più frequenti e incontrollabili. Più volte rischia di farmi raggiungere subito l'orgasmo in quel modo, ma riesce sempre a smorzarlo un attimo prima dell'irreparabile. Non riesco più a subire passivamente tali "torture", sento il bisogno impellente di possedere il suo corpo! Scambiamo le posizioni e mi accingo a ripercorrere i suoi gesti nello stesso identico modo. Mi dedico in modo particolare al sul collo delicato ed ai seni floridi. La sento impazzire quando stringo i suoi capezzoli fra le mie labbra. Col viso fra le sue gambe, mi sento irresistibilmente attratto dal profumo dei suoi umori. Lentamente affondo la lingua in lei, mescolando la sua voglia con la mia saliva. Nessuno dei due vuole smettere di giocare. Mi porta nella camera da letto e mi chiede se accetto di farmi legare polsi e caviglie. Situazione molto rischiosa e per questo ancor più eccitante. Una volta immobilizzato, lei esce dalla stanza per tornare con due cubetti di ghiaccio.
Quasi mi pento di aver accettato: la tortura sarà atroce! Fa scivolare i cubetti sulla mia pelle, scatenando sul mio corpo una lunga serie di brividi che si moltiplicano quando la sua lingua bollente raccoglie le scie di ghiaccio disciolto. Esauriti i due cubetti, sale su di me a gambe larghe. Il mio membro scompare dentro lei, avvolto in un caldo ed umido massaggio. E' una danza orientale quella che si sta svolgendo sul mio corpo. I gemini ed i sospiri si rincorrono fino a quando avverto i fremiti del suo piacere. Si distende su di me, mi accarezza il viso. Qualche minuto di quiete, poi torna a dedicarmi le sue attenzioni. Lo stringe fra le mani, se lo passa fra i seni, lo lecca, lo succhia. fino a quando il mio piacere si sparge sul mio e sul suo corpo. Con me ancora legato, poggia il suo capo sul mio petto restando a lungo in silenzio.
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L'agenda mi dice che tra meno di un quarto d'ora dovrò incontrare la sig.ra Morelli, moglie dell'assessore comunale al bilancio. Quando si tratta di avere a che fare con donne capricciose, insoddisfatte, indecise, depresse, isteriche... le mandano sempre da me. Mi hanno preso per uno psicologo... non hanno capito che tra non molto ricovereranno me alla neuro!!! Salgo nel mio studio e metto un po' d'ordine sulla scrivania: alle donne fa sempre una buona impressione l'uomo puntuale, preciso, ordinato, in pratica tutto ciò che loro non sono in grado di essere. Meglio mettere da parte tutta la mia misoginia in questo momento, altrimenti questa pubblica relazione va a finire male.
Non si è fatta attendere molto come spesso accade per le "dive": solo cinque minuti. Faccio sfoggio di un minimo di galanteria accingendomi ad aprirle la porta. La vedo salire dalle scale: incedere elegante, sensuale, determinato. La faccio accomodare sulla poltrona degli ospiti e dopo i convenevoli parto con l'illustrarle il progetto. Noto che segue il mio discorso con particolare attenzione. Dalle sue espressioni riesco facilmente ad intuire quando alcuni concetti le risultano ostici, sicché mi sforzo nel renderglieli più semplici. Mentre lei sembra catturata dalle mie parole... io subisco il suo fascino da gran Donna quale è. Mi sento imbrigliato in quell'approccio così professionale e lei se ne accorge. Con un accenno di sorriso, rende immediatamente il clima più disteso e confidenziale. Ogni suo accavallamento di gambe sembra essere un esplicito richiamo per i miei sensi. In extremis riesco nuovamente ad impormi nuovamente un atteggiamento professionale. Esso, però, provoca in l
ei una reazione di totale distacco e disattenzione. A quel punto ritengo necessario farle presente il mio disagio nel parlare ad una persona completamente assente. Di rimando lei mi dice che non sono necessari ulteriori dettagli tecnici, in quanto è compito del marito valutarli. Non mi rimase che invitarla a spostarsi verso il mio lato di scrivania per mostrarle la grafica sul mio monitor. In piedi dietro di lei, mi sentì inebriato dalla delicatezza del suo profumo quando, non so quanto inavvertitamente, lei fece due passi indietro senza guardare e me la ritrovai fra le braccia. Chiedemmo immediatamente scusa a vicenda e ci scappò da ridere. Il tempo delle formalità era stato ormai archiviato. Sguardi fissi comunicavano in modo evidente il desiderio di entrambi. L'avrei afferrata, poggiata sul ripiano della scrivania, denudata dagli indumenti superflui e penetrata con foga. Tutto questo non si addice ad una donna di cotanta classe. Chiedo se le farebbe piacere gustare un aperitivo in
sieme; lei rilanciò con un invito a pranzo. Quel suo sguardo e quelle sue labbra mi rendevano completamente schiavo dei suoi desideri. Ci demmo appuntamento in un ristorante molto esclusivo. Quel pasto ebbe la sola funzione di stimolare ulteriormente i nostri sensi e prepararli a qualcosa di più intenso che si sarebbe consumato da lì a poco. E' lei ad avere il polso della situazione; io osservo sempre più affascinato il suo modo di fare. Mi invita ad accompagnarla alla sua tenuta, lontana dal centro abitato, affinché io possa esprimere il mio parere tecnico circa i lavori di ristrutturazione che intende far eseguire. Ho subito estrapolato il concetto fuor di metafora. Una volta sul posto, finalmente lontano da occhi indiscreti, manifesta la sua voglia di contatto fisico. Le distanze tra i nostri corpi si riducono ai minimi termini. Mi fa accomodare su di un comodo divano in uno splendido soggiorno, mentre lei si dirige verso la cucina per tornare con un buon vino dopo essersi messa p
iù in libertà. Avverte che mi sto faticosamente trattenendo dal saltarle addosso, sicché si diverte a provocarmi ulteriormente. Sedutasi accanto, porta la sua mano sul mio petto, infilandola nell'apertura della camicia. Lentamente sfila tutti i bottoni dalle loro asole, porta le sue labbra sulla mia pelle andando alla ricerca delle zone più sensibili. Non riesco più a trattenere i sospiri; la mia eccitazione raggiunge presto il culmine. Esaurita l'esplorazione della parte superiore, si dedica alle parti basse. Mi sfila i pantaloni, si inginocchia fra le mie gambe, valuta la consistenza della mia voglia attraverso l'intimo, bagna con la sua bocca l'interno delle mie gambe. Decide che è arrivato il momento di denudarmi del tutto. Afferra il mio membro fra le sue mani, scopre il glande, lo avvicina alla bocca e lentamente ci poggia la punta della lingua. Lo stuzzica a dovere per poi stringerlo fra le sue labbra, prima di accoglierlo completamente all'interno della sua bocca. I sussulti
della mia eccitazione si fanno sempre più frequenti e incontrollabili. Più volte rischia di farmi raggiungere subito l'orgasmo in quel modo, ma riesce sempre a smorzarlo un attimo prima dell'irreparabile. Non riesco più a subire passivamente tali "torture", sento il bisogno impellente di possedere il suo corpo! Scambiamo le posizioni e mi accingo a ripercorrere i suoi gesti nello stesso identico modo. Mi dedico in modo particolare al sul collo delicato ed ai seni floridi. La sento impazzire quando stringo i suoi capezzoli fra le mie labbra. Col viso fra le sue gambe, mi sento irresistibilmente attratto dal profumo dei suoi umori. Lentamente affondo la lingua in lei, mescolando la sua voglia con la mia saliva. Nessuno dei due vuole smettere di giocare. Mi porta nella camera da letto e mi chiede se accetto di farmi legare polsi e caviglie. Situazione molto rischiosa e per questo ancor più eccitante. Una volta immobilizzato, lei esce dalla stanza per tornare con due cubetti di ghiaccio.
Quasi mi pento di aver accettato: la tortura sarà atroce! Fa scivolare i cubetti sulla mia pelle, scatenando sul mio corpo una lunga serie di brividi che si moltiplicano quando la sua lingua bollente raccoglie le scie di ghiaccio disciolto. Esauriti i due cubetti, sale su di me a gambe larghe. Il mio membro scompare dentro lei, avvolto in un caldo ed umido massaggio. E' una danza orientale quella che si sta svolgendo sul mio corpo. I gemini ed i sospiri si rincorrono fino a quando avverto i fremiti del suo piacere. Si distende su di me, mi accarezza il viso. Qualche minuto di quiete, poi torna a dedicarmi le sue attenzioni. Lo stringe fra le mani, se lo passa fra i seni, lo lecca, lo succhia. fino a quando il mio piacere si sparge sul mio e sul suo corpo. Con me ancora legato, poggia il suo capo sul mio petto restando a lungo in silenzio.
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Sarò anche masochista?
Ci sto provando gusto a scrivere in questa rubrica intelligente le mie avventure erotiche e la cosa mi piace tanto che mentre scrivo ho degli orgasmi.Per tutto il tempo che scrivo sono eccitata e spesso mi masturbo come una scolaretta malgrado i miei 44 anni e sia già nonna. Ricordare e raccontare è rivivere le stesse emozioni di come quando i fatti sono avvenuti.Personalmente sono sessualmente appagata perchè nel mio letto c'è chi ogni sera soddisfa i miei sensi e da un po' di tempo chi chi si occupa di me durante il giorno.O forse sono io che mi occupo di lui?La settimana scorsa è stata una settimana di fuoco e di tutto quello che mi è capitato devo ringraziare mia figlia.Spero di riuscire a raccontare con ordine.Claudia,contro la mia inespressa volontà, si era sposata con Bantu,un ragazzo indiano,col quale non doveva essere tanto felice visto che dieci mesi dopo che era nato un bel bambino,Mario,si è messo questo sulle spalle ed è venuta a chiedere asilo a casa m
ia.Io non ho potuto ospitarla,specie di notte, perchè con me convive Veronica e suo marito.Allora ha accettato l'ospitalità di Vero per la notte e per il giorno viene a stare da me,in modo che anche con il concorso di Vero l'aiutiamo a curare il bambino,che è un tesoro ,capelli e carnagione un po' scura ma con un paio di occhioni celeste come i miei e quelli di mia figlia.Il fatto che io non abbia potuto ospitarla mi ha obbligata a spiegarle che con Vanni,mio marito,abbiamo allargato la famiglia facendo entrare nel nostro letto Veronica e Romolo suo marito.Mentre le confessavo la mia relazione colla coppia ero imbarazzata al punto di sentirmi vergognosa come una bambina colta mentre ruba la marmellata.Invece mi ha sorpresa molto quando mi ha detto che ognuno èlibero d'intendere il sesso come meglio gli aggrada basta che non rechi danno a nessuno.Ho tirato un sospiro di sollievo e l'ho baciata perchè è quello che avrei voluto sentirmi dire.E' più saggia di quanto pensassi.Quindi ha ac
cettato di buon grado di dormire la notte in casa di Veronica e di venire di giorno a stare da me.L'ho fatta assumere nel Motel dove lavoro io e alterniamo i turni in modo che ci sia sempre qualcuna vicina al piccolo.Lunedì scorso ho incontrato in ascensore Sergio,anzi Sergino come lo chiama sua madre,un nostro coinquilino più giovane di Claudia di un paio d'anni,col quale prima che lei si sposasse io avevo fatto in modo che si frequentassero.Si erano frequentati in effetto,erano usciti insieme qualche volta ma ad un certo punto Claudia ha dovuto sposare Bantu perchè rimasta incinta di questi.Non è la prima volta che succede una cosa del genere,quindi loro due si sposarono ed io rimasi amica sia di Sergino che della sua famiglia.Ci salutavamo quando c'incontravamo anche se in cuor mio io lo maledicevo perchè per tutto il giorno stava a rompere l'anima con uno strumento del cavolo che ci fracassava i timpani.Un po' di tempo fa i suoi genitori lo hanno lasciato solo perchè sono andati
i pensione e si sono stabiliti in una località di montagna ed ogni tanto si fanno vedere in paese.Io li conosco bene e sopratutto conosco l'attributo di cui è fornito suo padre e che una volta ho spiato senza volerlo mentre in giardino pisciava dietro una pianta.Suo padre è un gobbetto di circa un metro e 60 e sembra ancora più piccolo perchè la gobba lo tiene curvo.Ha un naso adunco come il becco di un falco ed una bocca larga che va da un orecchio all'altro.Ma ho visto che ha una cosa strabiliante:infatti ho visto che mentre pisciava,quindi col cazzo moscio,lo sosteneva con le due mani una davanti all'altra e tutta la capocchia le superava.Senza esagerare credo che avesse un cazzo di oltre 30 cm. e purtroppo non ho mai avuto il piacere di vederlo in erezione.Ed è dopo di quella volta che ho cercato di avvicinare mia figlia a suo figlio perchè intimamente speravo che avesse trasmesso al figliolo questo suo difetto,chiamiamolo così,e ne facesse di lei la donna più felice al mondo sem
pre che avesse ereditato da me le mie manie.Poi,come ho già detto,non è successo nulla e mia figlia è andata sposa ad un altro.Quando l'ho visto lunedì scorso gli ho rivolto più volentieri la parola dal momento che Claudia non è più con suo marito nè ha intenzione di tornarci,quindi mi è tornata alla mente l'immagine del monumento che suo padre ha in mezzo alle gambe ed ho sperato in cuor mio che riprendesse a frequentare mia figlia.Abbiamo parlato del più e del meno ed il discorso è caduto sulle pulizie di casa e siccome io ho messo in dubbio che un uomo solo riesca a tenere pulita la casa come lo fa una donna lui mi ha invitata a sincerarmene di persona.Infatti,come d'accordo ,il pomeriggio stesso,mentre il bambino dormiva dopo aver mangiato,senza neanche stare lì a farmi bella,sono salita da lui.E lui cogliendomi di sorpresa mi ha fatto la festa.Anzi me l'ha fatta per tre volte di seguito facendomi godere come una fontana.E meno male che non ero preparata:a tutto pensavo fuorchè a
d essere sbattuta da uno sbarbatello che avrebbe dovuto penetrare nelle viscere di mia figlia non nelle mie.Altro che sbarbatello,ci sapeva fare proprio.A suo favore gioca l'età e la vigoria fisica,il cazzo non gli si smolla mai.Però ho potuto verificare che da suo padre non ha ereditato nè la gobba ma neanche il cazzo superbo.Ne ha uno normale,15/16 x 12/13 cm.,niente di eccezionale,però molto duro e resistente e quando me lo punta contro la pancia sembra che me la debba perforare.Sono tornata a casa con le gambe tremanti per i diversi orgasmi raggiunti.Ma a questo punto ero cambattuta dal dilemma:cederlo a mia figlia o tenerlo per me?o usarlo in contemporanea?Sempre però che loro due si sarebbero messi insieme.Ero così combattuta martedì mentre ero sul balcone col bambino che lui mi ha vista ed ha chiesto di venire a vedere da vicino il marmocchio.Logicamente l'ho fatto entrare in casa e gli ha fatto gli elogi.Lui elogiava il piccolo ed io peroravo la causa di mia figlia parlandon
e molto bene.Tenendo una mano appoggiata sulle mie chiappe ha detto che mia figlia gli piaceva ma molto di più sua madre e sebbene apprezzasse la fresca età di Claudia preferiva di gran lunga una donna matura che sapesse quello che vuole.Avevo appena deposto il piccolo nella culla che mi abbraccia e infilandomi la lingua in gola mi ha infilato una mano in mezzo alle cosce allargandole e spostato lo slip mi ha chiavata così, in piedi,dandomi tre o quattro colpi mi è venuto dentro mentre io cominciavo appena a bagnarmi. Si è pulito l'uccello strofinandolo sul pelo inguinale ed è andato via dicendo che mi aspettava da lui.Ho cambiato i pannolini al bambino e l'ho messo a dormire metre tremavo tutta dalla voglia di essere fottuta ancora.Sono corsa da lui,mi ha messa nuda come lo era lui stesso col suo cazzo ritto che puntava contro la mia ciccina:mi ha fatto stendere sul letto ed ha cominciato a leccarmi dappertutto,mi ha mordicchiato il clitoride,mi ha avvolto un seno con una mano e me
ntre lo palpava ha ciucciato il capezzolo dell'altro.Quando lo ha sentito ben duro e voglioso di carezze ha stretto i denti e lo ha morso facendomi un male della madonna.Gli ho dato una sberla a mano aperta che ha fatto uno schiocco enorme e gli ho ribadito che non mi piace nessun tipo di violenza.Lui ha detto che al contrario piace a tutte le donne soffrire e me lo dimostrerà.Mi fa girare a culo all'aria mettendomi in ginocchio come una pecora e con la cintura dei pantaloni ha cominciato a picchiare sulle chiappe con sempre maggiore veemenza fino a farmeele diventare rosse fuoco.Un male boia anche perchè non potevo gridare se no avrei rivelata la mia presenza in una casa dove non dovevo essere.Mi ha messa a pancia all'aria e mi ha picchiato sul seno.Qui il dolore è stato maggiore e mi ha dato taqnte di quelle scudisciate che quasi non sentivo più dolore.Poi li ha ciucciati facendo lenire il dolore,quindi si è seduto sul mio petto mi ha spalancato le cosce ed ha cominciato a sferzar
e sulla fica.Prima l'ha quasi carezzata,poi dei colpettini un po' più forte ma piacevoli ed appena accennavo a chiudere le gambe lui picchiava l'interno e schiacciava col culo il seno.Io mi sentivo spalancata,aperta,offerta e senza difesa,volevo mordergli il culo e non ci riuscivo,gli tempestavo la schiena di pugni ma lui neanche li sentiva e più io gli mandavo le maledizioni più lui picchiava,Ad un certo punto mi ha dato una scarica di scudisciate sulla fica che mi sembrava che stesse sul punto di staccarsi dal mio corpo e cadere,mi sembrava di morire.Intanto che picchiava m'ingiuriava.Mi dava della vacca fottuta,della cagna bastarda,dui una succhiacazzi mai sazia,di una pompinara da angolo di strada,di puttana di poco prezzo,di una rotta in culo e puttana figlia di puttana,di una poco di buono sempre vogliosa di cazzi,di una bisognosa di sentirsi sempre la fica piena di cazzi ed altre ingiurie del genere che avevano il potere,contro la mia volontà,di farmi sbrodolare e riconoscere
che gli attributi che mi dava mi si confacevano alla perfezione.Quando mi ha dato della puttana di poco prezzo ho dovuto dargli ragione dal momento che solo qualche giorno prima avevo ricevuto,per la prima volta,dei soldi in cambio di esere scopata da una coppia che avevo conosciuta in Motel durante il lavoro.E dire che veramente mi ero sentita una prostituta di mestiere e ne ero anche fiera tanto che mi ero ripromessa di ripetere la cosa.D'altronde anche altre mie compagne di lavoro si prostituiscono e lo fanno solo per i soldi mentre io mi prostituisco per il solo godimento,se poi mi fanno qualche regalo beh non sto a guardare il capello.Mi sentivo i seni gonfi,pieni come se stessero per scoppiare per il latte che voleva uscire ma che logicamente non possedevo.Sentivo i capezzoli turgidi come non li avevo sentiti mai ed avevano una voglia matta di venire strapazzati,morsi,leccati ciucciati.Io stessa li stringevo ,sbattevo i globi dei seni uno contro l'altro come se appartenessero
ad un'altra persona,li schiacciavo premendo le unghie nella loro carnosità indolenzita,stiracchiavo i capezzoli per portarli alla bocca e morderli non riuscendo ed aspettavo che il bastardo me li ciucciasse.Volevo che picchiasse fino a farli sanguinare,mi senbrava di non essere io.Ma lui si divertiva solo a schiacciarli col suo sedere mentre era tutto preso a martoriarmi la fica.Ero tutta un dolore e la mente non desiderava altro che sentire martoriato in ogni angolo questo corpo che non sentivo mio.Il seno mi doleva,le chiappe erano di fuoco,la fica in fiamme.Mi sentivo le grandi labbra gonfie ed il clitoride indolenzito e dolorante ed appena il bastardo ha cominciato a leccarmi ho sentito un male boia,ma un male che mi piaceva di sentire,e più mi leccava più io godevo anche se mi faceva male e quando infine mi ha infilato il suo cazzo sebbene abbia sentito un male lancinante mi sono sentita la vagina grondante umore come se avessi pisciato.Mentre mi fotteva mi faceva molto male e l
o sentivo nell'interno e mi sembrava di avere tutta la vulva gonfia ma più sensibile e più avvolgente al suo cazzo,infatti mi sembrava di toccarlo con ogni parete del mio paradiso.Ho avuto una serie di orgasmi,mi sembrava che la mia sborra colasse come un fiumicello giù verso il buco del culo,sentivo gioia e dolore e non riuscivo a separarli.Era un composto unico,non sapevo dove cominciasse il male e dove il piacere.E quando finalmente anche lui mi ha sborrato dentro inondandomi del suo succo mi è sembrato di sentire lo stesso beneficio come quando si spalma un unguento su una parte dolente.Ancora adesso non so se è stato più il dolore o il piacere.Comunque gli ho inveito contro ,gli ho mandato tante di quelle maledizioni,gli ho sferrato anche un calcio nei coglioni,che però ha schivato,il cornuto.Gli ho detto che non mi vedrà più e guai se osa avvicinarsi a mia figlia.Sono andata via che mi faceva male camminare e procedevo con le cosce aperte per non farle sfregare tra di loro.La s
era stessa ho raccontato tutto a Vero ma non agli uomini perchè temevo che lo avrebbero picchiato.Vero si è adoperata a toccarmi con gentilezza.Ora è passata già una settimana e mi ritrovo qui come una cretina alla quale abbiano rubato il giocattolo preferito.Sì,infatti quel porco esce con mia figlia e me neanche mi caga.So bene che sono stata io a dirgli di starmi lontano però adesso me ne pento e non vedo l'ora che m'inviti da lui per darmi delle scudisciate sulla fica.So di non essere masochista,almeno non mi pare di esserlo,ma desidero tanto che mi picchi in mezzo alle cosce e che dopo però mi allevii il dolore colle sue leccate delicate e con la sua penetrazione prepotente.Spero che riesca a leggere nei miei occhi imploranti e possa tranquillizzare le mie labbra tremanti e vogliose di bere le lacrime che mi farà versare mentre picchierà le mie parti delicate.Lo voglio e sono certa che lo avrò.
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Le antiche danze
E lui volteggia, orbitandole intorno, portandosi via il laccio che le tiene serrato l'accappatoio.
Un fruscio di tessuto che scivola via, strisciando sulla pelle.
La prende per mano, le sfiora una spalla, la guida sul letto, la stende prona, le bacia l'orecchio.
Le sussurra poche parole, lei non comprende, ma si eccita ascoltando.
Un calmo tip tap.
Dita che battono veloci, che disegnano tratti invisibili sulla schiena nuda e liscia. Un finto tatuaggio compare sotto mani morbide ed occhi di vetro.
Un dito descrive un arco dal fondoschiena alle spalle, una nocca segue la linea della colonna vertebrale. Il quadro prende forma e gradatamente diventa un'opera.
Le labbra l'osservano, sorridono.
La bocca cancella.
Un flamenco a sorpresa.
Lentamente la schiena si volta, sorge un sorriso come un'alba bagnata. Gomiti sulle lenzuola, occhi contro occhi. Si alza, come statua sensuale eretta sopra una piazza bianca. Pochi movimenti e scivola su di lui, lenta, attenta, santa e tentatrice.
Si congiungono.
Un tango impetuoso.
E' il mescolarsi di sensi e sessi, il totale contatto di pelle su pelle, l'attrito intenso e perforante che spinge e si avvicina al baricentro, al cuore del piacere.
Un femminile sospiro si interrompe a mezz'aria, lasciando la canzone di gemiti un'opera temporaneamente incompiuta.
E' luminoso come un incendio al centro di una sacra foresta.
Un ossessivo ballo ad un sabba di streghe.
E tutto rallenta mentre l'impeto fluisce fuori da un corpo. Fiume che trova un nuovo letto e cavalca nuovi argini. Spruzza getti contro un nuovo fondale che si contrae, ansioso di accogliere nuova linfa.
Le mani unite si stringono, le palpebre socchiuse si sollevano per mostare iridi umide.
I danzatori restano a contatto, muovendosi molto lentamente, terminando un ballo, godendosi l'unione.
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Sibilo sessuale
La mano scivola sul sottile vestito. Verso l'alto, verso le sue spalle. Infilo un dito sotto la spallina, la scosto e assorto fisso la sua pelle.
Sublime.
Così sensuale e bianca, come satin tessuto dallo spirito di un sarto. Mi desto dal mio sognare e lascio che la sensuale spallina scorra sulla pelle, giù nel vuoto. Sposto la mano sfiorando la sua schiena. Mi fermo sui bottoni. Uno ad uno, da sotto a sopra, li slaccio e scopro un altra soffice seta. L'ultimo, alla sommità del tessuto, lo scosto dall'asola e l'osservo sfilarsi e lasciare che la stoffa si allenti e scivoli lungo il corpo. Indeciso, il vestito segue le sinuose superfici e si posa stanco e sereno sotto di lei.
L'afferro per un braccio nudo. Con uno strappo la getto sulle statiche coperte.
Si scuote la stanza.
Lei, inerme, piccola, giace tremante, si stringe insicura nelle braccia.
Respiro.
Il mio petto s'alza e la colpisce, s'abbassa e la compatisce. Balzo in alto, un arco, sopra il vestito schiacciato in terra. Lento in volo, come l'attesa e la paura del corpo vivo e crudo di donna che si nasconde, striscia e si ritrae. Sbatto su di lei con uno schianto. E' l'inizio.
Sesso. Sensi. Il mio sibilo, sinuoso, si strofina su di lei. Senza sosta, senza respiri.
Sospiri.
Veleggio sui suoi sensi, mi isso, sosto sopra lei e vedo. Sinuose ellissi solcate da concave profondità. Semisfere pulsanti s'alzano e abbassano ad ogni suo fiatare.
Mi guarda.
Poi scendo, mi tuffo, un soffio verso il basso l'asseconda. Sono sulla pelle, adesivo e scivoloso. Mi fermo ad assaporar l'esistenza, sono etere nell'aura del suo corpo, sono otre vuota e sorriso ebbro, pronto, urto, sbatto, spingo. La sento serrata, elastica e flessuosa. Si stira fino a rischiar lo strappo, la pelle s'allunga e si ritira. Torna corta e sussultante, e s'articola, e m'avvolge.
Sento la sua stretta, le sue squame graffianti si strofinano e s'inficcano. Morsa di serpente, veleno e vendetta mi guardano da occhi viscidi, verdi, verticali. Spire intorno premono, ora sorride e mi accarezza con quella sua lingua colante liquidi.
Lecca.
Liscia le sue unghie, allontana l'arto, scintilla l'arma a cinque lame. Sibila e colpisce.
Squarcio. Fiotti di rosso vermiglio mi colorano le mani. M'adagio sul lenzuolo, schiacciato, sopraffatto. Zitto mi rivolgo al mio regolare respirare, ma il mio silente grido resta inascoltato. Sussulto, straziato dal dolore.
Raggomitolato, ridotto ad una palla di carne, rotolo dal letto e mi getto a terra. Lago porpora, sussurri di allucinazioni, lancinanti fitte mi spingono e trascinano laddove il vestito tolto all'assassina sfugge alla mia vista ormai disciolta in colante morte.
Tendo la mano che l'ha toccata, arranco con il corpo che l'ha solleticata e trasformata, ma non arrivo a nulla. I sensi si spengono e la visione sfumata di un vestito disperso in una stanza vuota resta sola nel solenne ultimo silenzio.
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20 years ago
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Un gioco nel buio
Nonostante fosse ormai notte , per strada il traffico delle macchine e dei motorini non accennava a diminuire e di tanto in tanto si sentivano anche le voci di persone che passavano sotto le finestre, uscite per strada a cercare un pò di refrigerio in quella calda ed afose notte estiva.
Viveva da sola in un appartamento in una zona abbastanza centrale e quella sera era tornata molto tardi dal lavoro.
Aveva fatto tardi a causa di una comitiva di turisti che le avevano creato non pochi problemi quel giorno.
Era arrivata a casa stanchissima e appena arrivata dentro casa si tolse di dosso i vestiti buttandoli per terra per dirigersi verso la cucina, aveva bisogno di bere qualcosa di fresco. Vivendo da sola era abituata a girare per casa nuda o con addosso solo gli slip. E del resto la eccitava un poco sapere che magari qualcuno che abitava di fronte a lei approfittava delle finestre aperte per guardarla mentre nuda si aggirava per casa. Era una bella donna, lunghi capelli lisci castano scuri, un seno prosperoso, che nonostante l'età era ancora quasi perfetto. Le cosce tornite con solo pochissimi segni di cellulite che si notavano solo da vicino quando accavallava le gambe e il ventre quasi perfetto. Era contenta del proprio corpo, non aveva nulla da invidiare a ragazze molto più giovani di lei.
Appena finito di bere, di diresse verso il bagno.
L'unica cosa che voleva era fare una bella doccia fredda , non aveva nessuna voglia di cenare, era troppo stanca.
Così si infilò sotto la doccia sentendo che il getto di acqua fredda della doccia che le scorreva sulla pelle oltre a rinfrescarla la stava delicatamente massaggiando.
Restò a lungo sotto la doccia ed appena finito, si asciugò velocemente.
Uscendo dal bagno si fermò un attimo in corridoio, era indecisa se dirigersi verso il soggiorno per sdraiarsi sul divano davanti alla televisione o se andare direttamente a letto, nonostante non fosse poi così tardi.
Ma la stanchezza prese il sopravvento, e si diresse verso la stanza da letto.
Senza accendere la luce si diresse direttamente verso il letto spostando il copriletto per stendersi direttamente sul lenzuolo, nuda come era uscita dalla doccia.
Si addormentò quasi subito, cullata dal rumore delle macchine e dalle voci della strada e dalla leggera brezza, che le percorreva la pelle nuda appena rinfrescata dalla doccia, che proveniva dalla finestra che aveva lasciata aperta.
Ad un certo punto, mentre dormiva però si svegliò di soprassalto, aveva come la sensazione che vi fosse qualcun altro con lei nella stanza.
Si sollevò leggermente sul letto per guardarsi intorno facendo attenzione a tutti i rumori che provenivano dalla casa.
Ma sebbene non avesse acceso la luce, nella penombra le apparse tutto normale, nessun rumore diverso dai soliti. Non c'era nessuno.
Si stese di nuovo sul letto, si accorse che doveva essere molto tardi perché i rumori della strada erano diminuiti e che doveva aver già dormito per alcune ore perché la sensazione di pesante stanchezza l'aveva abbandonata.
Ma non aveva nessuna voglia di accendere la luce per vedere che ora fosse e decise di rimettersi a dormire.
Chiuse nuovamente gli occhi ma, nonostante fosse tutto in ordine, la sensazione di una presenza estranea con lei non l'aveva abbandonata e si sentiva tesa.
Ma ripetendosi che si stava sbagliando cerco di rilassarsi per addormentarsi nuovamente.
Ma ad un tratto sentì una mano che le serrava la bocca per non farla urlare ed un'altra velocemente la stringeva per impedirle di muoversi.
Rimase terrorizzata mentre mille pensieri si accavallarono contemporaneamente dentro di lei. Chi è, cosa vuole, vuole solo rubare o mi farà del male, mi ucciderà?
Mentre pensava queste cose, lo sconosciuto le rivolse la parola dicendole: "Stai tranquilla, non voglio nè rubare nè farti del male. Sono qui solo per te, ma non per farti del male, e se vorrai che vada via ti basterà dirmelo ed io sparirò così some sono arrivato. Per tè domani al risveglio sarà solo un sogno."
Aveva un voce molto calda e sensuale che non conosceva, ma nello stesso tempo era come se l'avesse sempre sentita, come se la portasse dentro fino a quel momento, le ricordava anche se in maniera molto vaga la voce del padre.
Sentire quella voce la fece quasi per incanto tranquillizzare, le trasmetteva sicurezze e nessuna cattiveria.
Intanto la mano intorno alla bocca non stringeva più, non le faceva male, anzi era come se la stesse accarezzando, anche se in un modo inconsueto.
La voce di lui e la sua mano sulle labbra le stavano provocando delle strane sensazioni. Era ancora spaventata, ma nello stesso tempo non aveva nessuna voglia nè di urlare nè di reagire e stranamente la paura cominciava ad essere lentamente sostituita da una stana forma di eccitazione sensuale.
Sentiva che i capezzoli si stavano indurendo e anche tra le gambe sentiva che si stava lentamente bagnando.
Intanto lui le aveva tolto la mano dalla bocca e aveva cominciato ad accarezzarle i capelli e il viso, da dietro.
Intanto lui aveva cominciato nuovamente a parlarle sempre con quella voce calda le stava chiedendo se voleva che andasse via, lei disse solo "no, resta, ma non farmi male". Lui sorrise dicendole semplicemente: " Voglio farti di tutto, tranne che del male, e comunque nulla che tu non voglia che ti venga fatto. Sarai tu a dirmi quando mi devo fermare."
Le spostò delicatamente il viso verso il suo, non poteva vederlo, distingueva solo i contorni del viso nella penombra, ma ne sentiva il respiro vicinissimo. Le labbra di lui si avvicinarono alle sue sfiorandole delicatamente, ma senza dischiuderle le labbra.
La vece distendere nuovamente sul letto a pancia in giù e cominciò lentamente ad accarezzarle i capelli.
Lei sentiva il suo seno che spingeva sulle lenzuola e le cominciava a fare male, sentiva i capezzoli che le spingevano.
Le mani di lui le avevano scostato i capelli dalle spalle e avevano cominciato ad accarezzarla lentamente sul collo e sul viso, solleticandole i lobi delle orecchie.
Sentiva il calore delle mani di li che la stavano accarezzando le spalle e il collo procurandole dei leggeri brividi.
Ma quando le mani di lui cominciarono a scendere verso la schiena lungo la spina dorsale arrivando fino ai fianchi, sentì che l'eccitazione stava crescendo. Ormai lo voleva, voleva quello sconosciuto che era entrato nella sua vita e di cui non conosceva nè il volto nè l'aspetto fisico ma solo il sapore, e la voce.
Intanto le mani di lui erano arrivate a sfiorarle la rotondità dei glutei e la stava delicatamente massaggiando facendo aprire leggermente con le mani il solco. Lei sentì, lo sfintere contrarsi dall'eccitazione.
Ma lui non si fermò, scese ad accarezzarle le gambe fino ad arrivare ai polpacci ed alla pianta dei piedi.
Fece poi lo stesso percorso a ritroso, sempre lentamente e sempre senza fermarsi finché non arrivò nuovamente sul collo di lei.
Poi sostituì alle mani la lingua, sempre partendo dal collo scese lentamente lungo la spiana dorsale fino ad arrivare al solco tra i glutei e insinuandovi la lingua le solleticò il buco dell'anno e lo bagnò di saliva, ma senza fermarsi prosegui lungo il percorso dischiudendole con la lingua dapprima le grandi labbra e poi quelle piccole che racchiudevano il clitoride, che ormai era gonfio e turgido dal desiderio. L diede dei leggeri colpi di lingua che a lei fecero uscire gemiti e piccoli urli di piacere. Ormai avrebbe voluto solo essere presa così come si trovava da quello sconosciuto, sentirlo entrare dentro di se, ma evidentemente lui aveva deciso che non era ancora giunto il momento.
Lo sentì allontanarsi da lei e sentì dal fruscio dei vestiti che si stava spogliando anche lui. Dopo alcuni secondi senti il sue respiro di nuovo vicino a lei e il calore nudo del corpo di li sulla sua schiena.
Sentiva distintamente il pene di lui che le premeva contro i glutei, era di notevoli dimensioni.
Lo sentì sollevarsi e mentre si sollevava le afferrò i fianchi per far sollevare anche lei, sentì il suo sesso duro che premeva verso la sua vagina, e lentamente lo sentì entrare dentro di lei ma con delicatezza senza spingere lasciando che fosse quasi lei a risucchiarlo dentro. Quando fu tutto dentro di lei si fermo, sentiva distintamente le contrazioni del pene di lui che si sommavano alle contrazioni delle pareti della propria vagina dandole dei leggeri stimoli di piacere.
Lo sentiva dentro di lei, ma lui sempre stando immobile dentro di lei, si piegò per prendere tra le mani i seni che a causa della posizione pendeva pesanti, dapprima li accarezzò delicatamente per cominciare poi a stringerli forte, prendendo tra le dita i capezzoli. Lei li sentì indurirsi e senti un leggero dolore che lentamente si trasformava in un intenso piacere, adesso voleva sentirlo muoversi dentro di lei e, come se le avesse letto nel pensiero proprio in quell'istante lui cominciò a dare delle leggere spinte dentro di lei cominciando a muoversi sempre più velocemente. Sentì che il piacere stava crescendo quando lui abbandono una mano dal seno per portarla accarezzandole la pelle verso il clitoride e cominciando ad accarezzarlo. A qual contatto lei sentì il piacere crescere sempre di più finché non venne con un urlo strozzato. Quasi subito anche lui venne dentro di lei.
appena venuto si alzò e si diresse quasi conoscesse la casa verso il bagno, lei sentì l'acqua scorrere dal rubinetto del lavandino, ma la stanchezza di prima era tornata e si assopì.
Helena si destò quasi subito di soprassalto, e appena aperti gli occhi si rese conto che era da sola in casa, era una situazione che aveva vissuto in sogno. Lo sconosciuto non era con lei era stato solo un sogno, ma era stato così forte e reale che si rese conto di essere ancora eccitata, tra le gambe era tutta bagnata ed aveva i capezzoli induriti e la mano sinistra si spostò ad accarezzare il seno ed i capezzoli, , mentre la mano destra scese tra le gambe cominciando ad accarezzarsi per rivivere nella realtà l'orgasmo che aveva appena vissuto nel sogno con lo sconosciuto.
Non era la prima volta che faceva un sogno simile, le capitava spesso di sognare o immaginare di avere rapporti sensuali con uno sconosciuto, con qualcuno di cui non sapeva non solo nulla ma del quale non vedeva nè il volto nè l'aspetto.
E ogni volta la situazione la faceva eccitare.
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Le capitava di tanto in tanto quando era sola a casa, di entrare in chat, per chiacchierare e conoscere nuove persone.
Aveva conosciuto molte persone interessanti, in quel modo, con qualcuno si limitava a scambiare saluti di circostanza, ma quando le capitava qualcuno di interessante lo sentiva quasi subito, la conversazione procedeva da sola, senza forzature nè tempi morti.
Le capitava anche di scambiare con le persone conosciute in chat, sensazioni ed emozioni, arrivando talvolta anche a masturbarsi, mentre dall'altra parte del monitor, il suo occasionale compagno virtuale faceva la stessa cosa, immaginando un apporto sessuale vissuto solo con l'immaginazione ma trasformato in realtà dalle proprie carezze intime.
I particolare in una di queste chiacchierate in chat confessò all' occasionale partner virtuale, che viveva nella stessa città di Helena, le proprie fantasie sessuali, ed in particolare il desiderio di fare l'amore con un uomo di cui non solo non sapesse nulla ma del quale ignorasse anche l'aspetto.
fu lui che prese l'iniziativa dicendole: "Se vuoi posso aiutarti a vivere questa tua fantasia, potrei essere il lo sconosciuto con cui fai l'amore. Di me non sai quasi nulla, e non mi hai mai visto, così come io non ho mai visto te, ma anche a me va di correre questo rischio, diamoci un appuntamento al buio. Potresti venire a casa mia e prima di entrare potrei bendarti così non mi vedresti."
Helena rimase un attimo perplessa, in fondo non era facile, è vero che le sarebbe piaciuto vivere finalmente la situazione che le capitava spesso di sognare ed immaginare, ma nello stesso tempo aveva paura, in fondo non conosceva la persona con cui stava parlando e poteva anche capitarle qualcosa di brutto.
Così gli disse :" Va bene, mi farebbe piacere, ma voglio prima pensarci un pò sopra. Chissà magari, sarai veramente tu che realizzerai questo mi desiderio.
Nei giorni successivi continuarono ancora a chiacchierare, finché lei non fu certa che poteva fidarsi di lui e si diedero un appuntamento.
Lui le diede l'indirizzo di casa sua e lei avrebbe dovuto raggiungerlo.
Il giorno dell'appuntamento, Helena si vesti in modo semplice ma nello stesso tempo sensuale, indossava un intimo nero con perizoma e reggiseno leggero e velato, una gonna corta che metteva in risalto le belle gambe abbronzate e una camicetta che faceva intravvedere il seno generoso.
Lui la guidò al cellulare dicendole dove doveva andare e a quale citofono suonare.
Mentre lo raggiungeva Helena viveva una situazione strana aveva ancora un pò di timore per quello che l'aspettava, ma nello stesso tempo era molto eccitata, anzi il pò di paura che ancora aveva la faceva eccitare ancora di più. Sentiva distintamente sotto la camicia i capezzoli che si indurivano, e l'eccitazione la faceva bagnare. In ogni caso, pensava: "Sicuramente non mi succederà niente di male ma magari farò l'amore con un uomo bruttissimo" nonostante lui le avesse assicurato che, pur non essendo certamente Bradd Pitt, non era nemmeno brutto.
Ma al telefono, lei gli disse: "Prima di aprire, guarda dallo spioncino. Sono io che devo fare l'amore con uno sconosciuto senza volto, ma per te non è lo sesso. Quindi, guarda dallo spioncino e vedi se ti piaccio, se non ti piaccio, nulla d male, basterà dirlo."
Al citofono lui le disse il piano e l'interno dove abitava.
Helena salì le scale in preda ad una forte eccitazione, ormai era fatta; stava per vivere il suo sogno.
suonò alla pota e sentì i passi di lui che si avvicinavano, sentì che si fermava dietro la porta e immaginò che la stava guardando dallo spioncino e gli chiede se la trovava gradevole. Lui rispose solo :" Di più, molto di più. e le disse di girarsi."
Lei, ferma sul pianerottolo si girò e senti la porta che si apriva e delle mani che si posavano sulla sua testa per legarle una benda sugli occhi.
E per Helena fu subito buio. Appena fatto senza dire niente la prese per mano e l'accompagnò in casa chiudendosi la porta alle spalle.
La benda non le consentiva di vedere nulla era cieca nella mani di questo sconosciuto.
Mentre la guidava lungo il corridoio le fece molti complimenti dicendole che era molto più bella di quanto aveva immaginato, fino a che non si fermò e le disse siediti, aiutandola.
Dal tipo di sedia, dai rumori e dagli odori capì che l'aveva portata in cucina.
Helena era tesissima, e faceva quasi fatica a respirare.
Le chiese se aveva voglia di bere un goccio di vino o qualcos'altro. Lei disse che del vino andava bene.
Sentiva lui che si muoveva per prendere i bicchieri e versare il vino e poi sentì la mano di lui che le prendeva delicatamente la testa per aiutarla a bere il vino.
Restarono così a chiacchierare amabilmente sembrava che si conoscessero da sempre, ed Helena era ormai a proprio agio nella situazione. Erano spariti tutti i timori ed era rimasta solo l'eccitazione la voglia di fare l'amore con lui.
Fu lui che si avvicinò a lei.
Si alzò dal tavolo ed Helena se ne rese conto solo dal rumore provocato dalla sedia spostata, senti che avvicinava il viso al suo dal respiro che adesso sentiva distintamente.
Sentì qualcosa di tiepido ed umido che toccava le sue labbra.
Erano le labbra di lui, tuttavia lui non cercò di dischiudere subito quelle di Helena, fu invece lei che sentì il desiderio di farlo e visto che non lo conosceva e non sapeva nemmeno che aspetto avesse voleva almeno sentire il suo sapore. Così con la lingua gli dischiuse le labbra alla ricerca della lingua di lui. Aveva un buon sapore, amarognolo, per il vino che avevano bevuto , ma nello stesso tempo dolce e fresca con un vago sapore di menta.
Sentì un brivido che le correva lungo la schiena mentre le loro lingue si intrecciavano e qualcosa che lentamente si scioglieva dentro di lei fino ad arrivarle liquida fra le gambe.
Mentre la baciava lui le pose una mano sul seno cominciando ad accarezzarla e lentamente infilò la mano sotto la camicetta. Helena sentì di nuovo un brivido, non vedeva nulla ma sentiva la bocca di lui sulla sua, la lingua di lui che cercava la sua e la mano che le stava accarezzando il seno mentre i capezzoli si stavano indurendo ed erano diventati turgidi fino quasi a farle male.
Poi, lo sentì allontanarsi e dopo qualche secondo sentì le mani di lui sui polpacci, che la accarezzavano salendo lentamente lungo le gambe fino ad arrivare allo slip dove con le dita ne seguì il contorno.
L'eccitazione di Helena cresceva, e sentiva di essere bagnata, pensava che si notasse anche attraverso gli slip che indossava.
A quel punto lui le disse : "Che ne dici se ci mettiamo più comodi, magari sul letto?2 e senza aspettare la risposta di Helena le prese la mano guidandola lungo il corridoio.
La fede stendere sul letto e lentamente cominciò a spogliarla, levandole solo la camicetta e la gonna.
Lo sentì che si sdraiava su di lei, lui era ancora vestito, ma sentiva distintamente contro il proprio pube, il gonfiore dell'eccitazione di lui attraverso i pantaloni. Sentì la bocca di lui nuovamente sulla sua, e la lingua di lui che la penetrava fino in fondo alla ricerca della sua.
Ma si staccò quasi subito dalle sue labbra ma dopo qualche secondo le sentì nuovamente sul collo e sul seno e sentì le mani di lui che le toglievano il reggiseno.
Sentì le mani di lui che si posavano sul suo seno accarezzandolo ma quasi subito sentì sul seno la bocca di lui che la leccava e la succhiava prendendole in bocca i capezzoli e giocandoci dapprima con la lingua e successivamente dandogli dei leggeri morsi. Al contatto della bocca di lui sul suo seno le uscirono di bocca dei leggeri gemiti. Ma lui dopo aver riservato lo stesso trattamento all'altro seno cominciò a scendere con la bocca lungo il corpo di Helena, finché non lo sentì arrivare sul bacino e sentì la bocca che le sfiorava il monte di venere ancora ricoperto dagli slip. Sentì la lingua di lui che seguiva tutti il contorno dello slip, infilandosi di tanto in tanto all'interno per sfiorarle anche la parte ancora nascosta. Ma mentre la baciava, sentì le mani su lui che si infilavano sotto i glutei facendola sollevare leggermente sui fianchi per sfilarle gli slip.
A quel punto Helena gli chiese con un rantolo di leccarla, voleva sentire la sua lingua che la frugava nell'intimità.
La punta della lingua cominciò a leccarle leggermente il contorno delle labbra, seguito da delicati morsetti e da più intense succhiate. Quando iniziò a giocare con le sue piccole labbra i gemiti di Helena crebbero e divennero più veloci. Poi lui fece scivolare la lingua dentro di lei leccando alla fine di ogni passata la parte più sensibile delle labbra ma evitando il clitoride eccitato. Helena inarcò la schiena spingendo il pube contro la bocca di lui, voleva sentire la sua lingua anche sul clitoride. Fu a quel punto che lui avvicinò la lingua al clitoride e contemporaneamente inserì due dita dentro di lei e cominciò a massaggiarle le pareti interne della vagina. A quel contatto le urla di Helena risuonarono in tutta la stanza. Helena sentì che stava per venire, un'onda di sangue bollente la invase dalla testa alla punta dei piedi mentre i genitali le si contraevano in un fortissimo spasimo ed ebbe il suo primo orgasmo dicendo "Siiiiiiiiiii" Ma lo sconosciuto non si fermò co
ntinuò a giocare con la lingua tra le labbra di lei ma scendendo lentamente verso l'ano. Mentre con le mani sui glutei lui la dischiudeva.
La lingua di lui fece un veloce passaggio lasciando sull'ano di Helena una copiosa scia di saliva.
Quando le dita di lui sfiorarono delicatamente il bordo esterno dell'ano Helena sussultò e cominciò ad ansimare mentre lui con il dito giocava intorno al bordo dell'ano di Helena. Fu lei che, con dei leggeri movimenti dei fianchi, fece entrare, lentamente e con incredibile delicatezza, il dito che lui cominciò lentamente a muovere all'interno. Un tremore percorse il corpo di Helena mentre lui inseriva il dito poco profondamente dentro il retto e cominciava a esplorare. I capezzoli, le labbra vaginali, e il clitoride rispondevano diventando più turgidi di quanto pensasse possibile. Ma lui lentamente estrasse il dito e dopo un pò quello che Helena sentì entrarle lentamente nell'ano non era il dito bensì la lingua che la scavava e la bagnava lentamente di saliva. Ormai Helena era di pronta per un nuovo orgasmo, ma questa adesso aveva un'unico desiderio sentilo entrare dentro di lei. E glielo disse "basta adesso, voglio te, voglio sentirti entrare dentro di me, ti voglio sentire fin
dentro l'utero."
Lo senti che si sollevava lentamente e dal rumore capì che si stava togliendo i vestiti. Dopo qualche secondo sentì le mani di lui che le afferravano la testa e Helena sentì contro le labbra il sesso bollente il sesso bollente di lui. Aprì la bocca facendolo entrare dentro e cominciò a succhiarlo e a muovere ritmicamente la testa guidata dalle mani di lui che la spingevano delicatamente da dietro la nuca. Helena era eccitata come non aveva mai immaginato di poterlo essere e cominciò a muovere la testa sempre più velocemente sul sesso di lui. Ma adesso lo voleva dentro di lei, sapeva che sarebbe stato magnifico e in quel momento non desiderava altro.
Ma, come se le avesse letto nel pensiero, fu luì che la fece fermare e lentamente estrasse il proprio sesso dalla bocca.
Dopo qualche istante sentì le mani di lui che le stringevano le cosce facendole allargare e dopo qualche istante lo sentì all'ingresso del proprio sesso. Cominciò ad entrare lentamente, Helena lo voleva sentire tutto dentro, un poco alla volta. Ma sembrava non finire mai, Helena si aspettava di incontrare il suo ventre, ma invece lo sentiva entrare ancora ed ancora. Lo sentiva nello stomaco. Finché non sentì i fianchi di lui contro i suoi. Helena voleva sentirlo muoversi dentro di lei , allargarla, aprirla, ma invece lui stava fermo immobile. e questo non faceva che aumentare il desiderio di Helena, che provò a muovere i fianchi ma venne fermata dalle mani di lui che la strinsero sui glutei. MA Helena non poteva resistere oltre e cominciò a dirgli quasi supplicante " Muoviti....per favore, muoviti...."
Ma le sue suppliche erano inutili. Lo sconosciuto continuava a stare fermo con il suo cazzo duro dentro di lei. Helena stava quasi per piangere per il desiderio che non riusciva a soddisfare. Aveva il suo cazzo duro dentro di lei, lo sentiva in gola, ma non riusciva a muoversi.
Ma alla fine lui cominciò a muoversi, dapprima lentamente, e poi sempre più velocemente mentre Helena assecondava con i fianchi le spinte di lui. Ogni volta che i colpi le affondavano dentro Helena quasi non riusciva a respirare ma era bellissimo, finché non arrivò all'orgasmo con un urlo liberatorio. E dopo qualche secondo sentì un rantolo di piacere dello sconosciuto seguito immediatamente da seme di lui che le scivolava dentro. Helena era esausta ma felice. Aveva realizzato il suo sogno,ed era stato bellissimo, meglio di tutto le volte che le aveva immaginato rimanendo alla fine solo con le proprie carezze.
_Ma desso voleva finalmente vedere con chi aveva fatto l'amore, anche se aveva il terrore di trovarsi di fronte un uomo molto brutto. Ma doveva farlo e così si tolse la benda che gli copriva gli occhi e lo vide.
fu felice di vedere che si trattava di un uomo non bellissimo, ma piacevole.
Restarono qualche minuto a chiacchierare a letto, finché Helena non decise di andare via e appena rivestitasi, lo ringraziò con un bacio dicendogli solo : " Sei stato bravissimo, non solo hai fatto realizzare un mio sogno, ma è stato ancora meglio che nel sogno. Ma non potremo più vederci. Tu devi restare solo uno sconosciuto. non accompagnarmi nemmeno all'uscita. Resta qui." Gli diede un leggero bacio sulle labbra e si avviò fuori dalla stanza alla ricerca della porta dell'appartamento.
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Mai dire mai - seconda parte
Rimanemmo per qualche secondo immobili a riprendere fiato, poi a turno andammo in bagno a ricomporci; l'atmosfera era cambiata, mentre il bagno era occupato da Greta e Marco, Aurelia mi chiese con un sorriso malizioso "c'è ancora un po' di spumante?", glie ne versai una coppa.
Scendemmo al piano di sotto, il locale si andava animando, dalla sala proiezione si sentivano delle voci, anche nella sala a specchi c'erano delle persone, incuriosito mi fermai nel corridoio buio a guardare da una finestra, una donna abbastanza florida faceva l'amore con due uomini, uno era calvo, dall'altro lato due uomini seduti sulla panca si facevano fare un pompino da due donne, tutti erano nudi, "non ti è bastato? Vieni" disse Aurelia dandomi uno schiaffo sul sedere.
Tornammo al nostro divano, ordinammo ancora da bere, ora Aurelia rideva delle nostre battute, l'atmosfera era rilassata; al divano di fianco c'era una comitiva di 4 ragazze e 5 ragazzi che faceva un casino tremendo, risate, urla e, all'arrivo della cameriera con due bottiglie di spumante, un grosso applauso; stapparono le bottiglie e brindarono ad una di loro, una ragazza con i fianchi larghi offrì da bere anche a noi, "stiamo festeggiando Ramona, domani pomeriggio si sposa", "e il futuro marito dove è?" chiese Greta alzando il calice verso la ragazza, "siamo venute da sole, i ragazzi li abbiamo incontrati in pizzeria", beata generazione pensai. In pista alcune coppie ballavano, le mani sotto le gonne o sul culo si sprecavano, anche in altri divani si vedevano dei gran giri di mani, mi soffermai ancora sui ragazzi affianco, si vedeva che avevano bevuto molto, specialmente le ragazze che però fisicamente non erano granché eccetto la festeggiata Ramona che aveva i capelli a caschetto
castani, indossava un paio di pantaloni scoloriti sul davanti, color perla, bassi in vita uniti ad un top corto aderente che le lasciava la pancia piatta completamente scoperta, la parte migliore era però il viso, veramente dolce e sensuale con delle grandi labbra, avrà avuto al massimo 25/26 anni.
Ripresi la conversazione con la mia comitiva; dopo esserci sfogati nel salottino ora mancava quell'atmosfera di attesa e di enorme carica erotica vissuta prima, si curiosava su ciò che accadeva nel locale e si commentavano gli avvenimenti quasi con fare ironico o con distacco, anche Aurelia faceva apprezzamenti o battute. Ad un certo punto, i ragazzi, attirando l'attenzione di tutti i presenti, incominciarono ad urlare in coro: "agli specchi, agli specchi" e la ragazza dai fianchi larghi incominciò a tirare per un braccio Ramona per indurla a seguirla, la festeggiata invece opponeva resistenza e si stese sul divano ma due dei ragazzi la sollevarono letteralmente di peso e tutti in gruppo si avviarono verso l'ingresso della sala a specchi.
Quella "esibizione" animò tutto il locale, alcuni li seguirono, altri andarono verso le finestre del corridoio, "andiamo a vedere? Siamo rimasti quasi solo noi?" chiese Greta, "perché no!" rispose Aurelia, stupito ma anche curioso le seguii.
Arrivammo al corridoio ma le finestre erano tutte occupate, Greta si adattò tra quattro persone, dissi allora ad Aurelia di andare nel secondo corridoio per vedere se c'era meno gente, così era, una coppia ci fece spazio ad una finestra centrale e potemmo notare che la sala era quasi tutta piena, grovigli di corpi nudi dappertutto, almeno trenta persone, vidi che all'imbracatura al centro della stanza era sospesa una donna con una tuta nera con aperture "nei punti strategici". La struttura la poneva a pancia in giù con le gambe divaricate offrendo ai tre uomini in piedi, che la scopavano a turno dietro ed avanti, ogni possibilità di penetrazione.
Cercai incuriosito i ragazzi, però di loro non c'era traccia, quando, come se stessero tuffandosi in piscina, irruppero attraverso una tenda, sorridenti e nudi, Ramona era portata in braccio dai ragazzi di prima, la deposero per terra in ginocchio ed uno di loro subito le mise il cazzo in bocca, non lo rifiutò, continuai a guardare nella stanza quando mi
accorsi che Aurelia aveva avuto un sussulto, mi girai e vidi che l'uomo della coppia a noi di fianco le aveva sollevato la gonna e le stava palpeggiando il culo praticamente nudo viste le dimensioni del suo perizoma, Aurelia continuava tranquillamente a guardare attraverso la finestra e, notando che aveva arcuato la schiena e proteso indietro il bacino per farsi meglio toccare, decisi di non fare niente. Era incredibile ciò che stava accadendo in quella sala, alcuni uomini giravano da una donna all'altra, se le scopavano per qualche secondo per poi migrare nella bocca di un'altra e poi rincominciare. Tornai a guardare per un attimo Aurelia, il vicino le aveva scostato il perizoma ed introdotto uno o due dita nella fica, notai che lei aveva incominciato ad ansimare.
Tornai a guardare la sala e vidi la ragazza dai fianchi larghi seduta su uno dei ragazzi con un'altro che da dietro la prendeva nel culo mentre lei spompinava un terzo uomo. Dopo un po' Aurelia mi disse decisa "dai andiamo", "dove?" chiesi, "ma dentro no!"; con me stupito e di nuovo eccitato ripercorremmo il corridoio ed arrivammo alla porta a due battenti, la superammo
ed entrammo in un'anticamera con le solite panche in muratura ai lati, la stanza era ingombra di vestiti e scarpe, riconobbi in un angolo il vestito verde di Greta, sopra la tenda blu che ci separava dalla sala a specchi vera e propria campeggiava una grande scritta in più lingue: "vietato entrare con le scarpe", fu la prima cosa che mi tolsi, quando mi stavo sbottonando la camicia mi girai verso Aurelia, era già quasi completamente nuda, stava togliendosi il perizoma che lanciò in aria rimanendo solo con le autoreggenti, era arrapantissima, il suo corpo era semplicemente meraviglioso per non parlare del culo. Si volse verso di me "ma stai ancora così? Beh! Io incomincio ad entrare e.. a proposito... al di là di questa tenda io non ti conosco" disse facendomi l'occhiolino e, tirando fuori la lingua, entrò. Mi finii di spogliare il più velocemente possibile, e varcai anch'io la soglia; al primo passo per poco non cadevo, il pavimento era cedevole e costituito da un enorme materasso m
orbido in velluto alto qualche centimetro, probabilmente riempito con acqua o aria. Mi guardai attorno, alla mia sinistra c'era un contenitore con la scritta "usati" con sopra una scatola di condoms nuovi, ne presi uno meccanicamente, rivolsi quindi lo sguardo alla sala, individuai tra gli altri Greta che alla pecorina si stava facendo due uomini, mi avvicinai quindi alla panca laterale e vidi una donna
bendata con un foulard che, seduta, veniva scopata a turno da due uomini; salii sulla panca e le strusciai il cazzo vicino alla sua bocca, immediatamente prese a leccarmelo e ad inumidirmelo con la saliva, era veramente brava, se non stavo attento mi avrebbe fatto venire subito, decisi quindi di staccarmi e calmarmi un po'.
Riguardai la sala ed individuai mia moglie, stava cavalcando un uomo mentre uno dei ragazzi di
prima, con le mani dietro la sua nuca le reggeva la testa e le stantuffava il cazzo in bocca con foga come se la stesse scopando; girai ancora lo sguardo e vidi Ramona, in ginocchio, anche lei leccava il cazzo di un uomo in piedi, decisi di avvicinarmi, l'uomo capì la mie intenzioni e si inginocchiò, a quel punto Ramona dovette piegarsi in avanti, ne approfittai, mi inginocchiai anch'io, la presi delicatamente per i fianchi e la sollevai per adattarla alla mia
posizione, notai che aveva un giro vita sottilissimo, decisi di non usare il condom, incominciai a penetrarla delicatamente ma mi accorsi subito che era bagnata, non mi feci quindi scrupolo e, una volta dentro, deciso, iniziai a scoparla. Lei mi assecondava nel movimento ed adattava il movimento della sua bocca intorno al cazzo dell'uomo a quello mio dentro di lei, dopo un po' l'uomo iniziò a mugugnare, Ramona si staccò da lui e lo fece venire con le mani, lui pago si allontanò, la ragazza allora si voltò verso di me e mi guardò, era la prima volta che vedeva in viso chi l'aveva penetrata, mi fece una carezza su una guancia e, delicatamente, con la mano sulla mia spalla mi fece capire che dovevo coricarmi, mi stesi immediatamente apprezzando la morbidezza del pavimento. Ramona mi prese il cazzo con una mano ed incominciò a passarmi la lingua sulla cappella, poi se lo mise tutto in bocca sempre continuando a lavorare di lingua, era veramente brava ed ero tentato a farla continuare ma
volevo di più da lei. La staccai da me e la presi per i fianchi spingendola a salirmi sopra, lei allora prese il condom che avevo appoggiato per terra, mi leccò per bene l a punta del cazzo e me lo mise, dopodiché mi salì sopra, afferrò il cazzo e se lo mise nella fica. Incominciò quindi a muovere il bacino alternativamente avanti, indietro, sopra e sotto, mentre io le toccavo il seno che non era grosso ma sodo, la sua pelle era vellutata e calda, presi quindi ad accarezzarla ovunque potessi, prediligendo però le sue natiche e l'interno delle cosce, lei mostrò di gradire, poi... si sollevò leggermente e, mentre con la mano sinistra si allargava una natica, con la destra mi guidò il cazzo verso il suo buco del culo, provò due, tre volte ma non riuscii a dilatare l'orifizio per penetrala, desistette e si rimise il cazzo dentro la fica riprendendo i suoi lenti movimenti ritmici.
A quel punto non volevo assolutamente, visto l'invito,
rinunciare ad inculare una ragazza che aveva almeno quindici anni meno di me, mi inumidii quindi un dito con la saliva e incominciai a lubrificare il suo orifizio, ripetei l'operazione e la terza volta la penetrai con l'indice. Decisi allora di riprovare, la presi per la vita, che pelle meravigliosa..., la sollevai leggermente, presi il cazzo e lo puntai verso il buco del culo, lei mi aiutò, prima con una mano indirizzandomi meglio e poi, in posizione, dilatandosi con le mani le natiche; il cazzo scivolò dentro, prima per poco ma poi, piano piano, entrò tutto. Lei era quasi completamente piegata su di me, sollevai la testa ed incominciai a leccarle i capezzoli mentre incominciava di nuovo a muoversi su di me, ogni tanto tornava a dilatarsi le natiche con le mani, poi sollevò un po' il busto e prese a toccarsi il clitoride con la mano destra mentre io le toccavo il seno sinistro; purtroppo non durò molto, "ci sono" bisbigliò e dopo un attimo sentii il suo intestino pulsare con forza i
ntorno al mio cazzo e lei incominciò ad ansimare sempre più forte, a quel punto venni anch'io.
Si piegò interamente su di me e appoggiò il viso sulla mia spalla, rimanemmo così per qualche secondo a riprendere fiato, poi si sollevò, mi accarezzò il viso e disse "mi è piaciuto tantissimo ma ora devo andare, sai domani ho un impegno importante e non voglio fare molto tardi altrimenti sarò uno straccio" e si allontanò, la seguii con lo sguardo calamitato dal suo sedere. Rimasi steso ancora qualche secondo poi decisi di andare anch'io, un'ultima occhiata alla sala che nel frattempo aveva perso diversi "animatori" e vidi che la persona legata all'imbracatura era Aurelia che, a cosce spalancate, veniva scopata con foga dall'uomo che nel corridoio le aveva tastato il culo.
Tornato al nostro tavolo vi trovai Marco e Greta che aveva la faccia distrutta, parlammo e dopo una mezz'oretta comparve mia moglie, "scusate, ho perso tempo a ritrovare il perizoma" disse accomodandosi, "dovrei darmi una sistemata, sono un po' appiccicaticcia" continuò, "forse ci conviene andare in albergo" disse " ma voi due", rivolgendosi a Marco e Greta, "ci dovete venire a trovare quanto prima, promesso?". Ci salutammo scambiandoci gli indirizzi e ripromettendoci di rimanere in contatto.
In auto Aurelia disse "non ho ritrovato il mio perizoma, peccato era bello. Quando verrai al convegno verrò con te così potrò salutare Greta e Marco", "va bene" replicai, preoccupandomi di come risolvere questo nuovo problema e non farle capire che il convegno era stata solo una scusa. Ma questa è un'altra storia.....
Bobo
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20 years ago
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Mai dire mai - prima parte
Siamo sposati da tredici anni e mia moglie è ancora una donna bella, sensuale e con un fondo schiena da brivido, direi anzi che con la maturità sia ancora più coinvolgente di quando era una ragazza. Spinto da fantasticherie da parte di entrambi che avvenivano durante i nostri rapporti, anni orsono, le proposi di "allargare i nostri orizzonti" e provare in concreto ad accogliere nel nostro letto un'altra coppia; stranamente non si disse contraria ad incontrare amici pur rappresentandomene le incognite.
Purtroppo all'epoca ci si doveva affidare solo ad annunci pubblicati da settimanali del settore con tempi lunghi e qualche rischio, avemmo comunque tre incontri con coppie che però si rivelarono deludenti e non se ne fece mai nulla oltre il solito caffè o la pizza con la conseguenza che Aurelia, così si chiama mia moglie, mi disse "adesso sarai pago, ti ho assecondato ma ti sarai reso conto che è una follia, per favore non chiedermelo più". Non l'ho più chiesto ma ho continuato a pensarlo ed ora, con l'avvento di internet, ho ripreso a prendere contatto con altre persone in rete finché, trovata una coppia che mi sembrava affine e disponibile, decisi che forse potevo tornare ad affrontare l'argomento. Quella sera, mentre facevamo l'amore, io sotto, lei sopra, le chiesi se le sarebbe piaciuto avere a disposizione in quel momento un altro cazzo da ciucciare, non vi dico cosa successe, si mise subito un mio dito in bocca ed incominciò a leccarlo ansimando, i suoi movimenti di bacino diventarono frenetici ed i suoi umori divennero tanto copiosi da bagnarmi tutta la pancia. Decisi che forse era il momento giusto.
La mattina dopo presi contatto con Marco e Greta, la coppia selezionata, ed inviai loro una e-mail con una nostra normale foto ricevendone in cambio una loro un po' meno casta ed il loro numero di cellulare. A casa, dopo cena, messi a letto i bambini, affrontai l'argomento, "ieri sera sei stata fantastica, mi piacerebbe che ti ripetessi in una serata con reggicalze e.. tanta allegria", "sabato portami a cena fuori e vediamo cosa possiamo fare" disse, " veramente pensavo a qualcosa di diverso" replicai, "tipo?","un incontro a quattro", "non se ne parla nemmeno, l'argomento lo abbiamo chiuso tanto tempo fa" rispose irritata, "dai fammi contento, ieri sera non mi sembrava ti dispiacesse l'idea", "non essere noioso, non mi va e non tornare più sull'argomento, rivolgiti a qualcun'altra" e chiuse la conversazione alzandosi ed andandosene lasciandomi così deluso e un po' amareggiato. Il giorno dopo mi scusai telefonicamente con Marco spiegandogli la cosa, mi disse di non prendermela, che spesso succedeva e che era estremamente difficile per alcune donne decidere di fare il primo passo così "a freddo", che magari poi al momento giusto, opportunamente coinvolte, sarebbero state disponibili ed in quale maniera! Non era la prima volta che gli capitava. Mi consigliò di porla davanti al fatto compiuto, non un incontro organizzato tra noi quattro che non avrebbe fatto altro che irritarla maggiormente, dovevo trovare un'altra soluzione, forse, disse, "se la porti in un club privèe a sua insaputa", "figurati", non lo feci continuare, "non è mica scema, se ne accorgerebbe subito", "no", replicò, "se ci vai presto, quando c'è poca gente, sembra un normale locale e noi potremmo essere lì ad aspettarti e far sembrare il tutto casuale e poi ho in mente un locale dalle mie parti che fa al caso tuo". "Ti farò sapere", risposi.
Come fare per portare Aurelia in club spacciandolo per una discoteca ed a duecento chilometri da casa nostra? Mi venne in aiuto un invito che avevo sulla scrivania. La sera a casa le dissi che dovevo organizzare la partecipazione ad una giornata di studio nella città di Marco ed avevo necessità di prendere accordi con un albergatore per l'utilizzo di una sala, perché non andarci insieme sabato pomeriggio, pernottare e poi tornare a casa domenica? Accettò!
Informai Marco, mi fornì il recapito di un albergo, del club e ci demmo appuntamento per sabato sera tra le 22 e trenta e le 23.
Arrivammo in albergo verso le 17, saliti in stanza, feci finta di dover andare a parlare con la direzione per la sala ma invece feci un giro in macchina per vedere dove era il club, individuai anche un ristorantino a metà strada dall'albergo, alle 19 tornai in camera, Aurelia era quasi pronta, mi feci una doccia e mi preparai. Lei era magnifica, aveva un vestito nero con la gonna vaporosa che finiva a mezza coscia ed una giacca che le copriva le spalle che il vestito senza spalline lasciava nude. La cena fu piacevole e cercai di farla bere un po' il magnifico vino bianco che avevo ordinato. Poco dopo le 22 salimmo in macchina, "andiamo in qualche locale a bere qualcosa" dissi, "perché? Torniamo in albergo" rispose e contemporaneamente mi prese una mano e se la mise sotto la gonna e sentii in alto sulle cosce la sua pelle liscia e calda, aveva indossato le autoreggenti! "bellissimo... ma approfittiamo del fatto che siamo soli e in un'altra città, facciamo un giretto, tanto è ancora presto" replicai, "non ti lamentare se poi magari sarò troppo stanca" rispose.
Arrivammo al cancello del locale, " proviamo qui, me lo hanno consigliato in albergo" dissi ed entrai nel parcheggio.
Scesi dalla macchina ed andai verso la porta, al citofono dissi di essere stato invitato da Marco e mi fu risposto che erano stati avvertiti, andai poi a prendere Aurelia e la invitai ad entrare, all'ingresso lei si stupì delle formalità, "sai è un locale per soli soci e noi non lo siamo" risposi e, prendendola sottobraccio, la condussi nella sala discoteca, ero finalmente riuscito a portarla dentro un privèe, la mia eccitazione saliva alle stelle! L'interno era poco illuminato e la pista vuota, vidi solo tre coppie sedute ai salottini, non riuscivo a vedere se Greta e Marco erano già lì, d'altronde li avevo visti solo in foto. Ci sedemmo e poco dopo arrivò una cameriera vestita in modo succinto ma elegante ed ordinammo da bere, "leggerina la tipa" disse Aurelia alludendo all'abbigliamento della ragazza; parlammo del più e del meno quando una voce maschile mi chiamò, era Marco, "ciao! Che caso incontrarti qui. Greta vieni che ti presento un amico".
Greta era semplicemente sexi nel suo vestitino verde cortissimo, talmente aderente da lasciare chiaramente intuire i sui capezzoli turgidi, era più bassa di Aurelia ma egualmente carina. Ci presentammo e, mentre Greta parlava con Aurelia, Marco mi disse "ci sei riuscito grande marpione, tua moglie è una favola, vedremo di coinvolgerla, Greta è nostra complice" che nel frattempo, accavallando le gambe, mostrò con chiarezza che anche lei indossava le autoreggenti. Parlammo un po', bevemmo un altro drink e Greta, ad un certo punto, chiese diretta, "è da molto che frequentate i club privèe?", io allibii, Aurelia sbiancò! "non mi dite che non sapete dove siete?" continuò Greta, con un viso duro Aurelia rispose "NO! E non ne avevo neanche l'idea" "e tu?" "Non l'avrei mai sospettato, mi è stato consigliato in albergo", mentii spudoratamente, "si è fatto tardi, andiamo" disse alzandosi irritata Aurelia, "aspetta, non è la fine del mondo, in questa zona è come se stessi in un normale locale, nessuno ti costringerà a fare ciò che non vuoi, al limite, ma molto più tardi, potrai assistere a qualche scena spinta ma sempre contenuta" disse Greta trattenendola per un braccio "e poi", continuò, "non siete almeno un po' curiosi? Dai.. oramai ci siete, è solo una nuova esperienza e poi siamo adulti, perché rovinare una serata, non dirmi che non hai mai visto un film porno e che non ti sei eccitata all'idea!". Aurelia si risedette lanciandomi una occhiataccia, "non dovete preoccuparvi" continuò Marco con tono pacato, "nessuno vi disturberà! Siamo conosciuti e vi prendiamo sotto tutela e se volete vi facciamo anche da Cicerone"; in quel momento l'atmosfera non era assolutamente intrigante, anzi direi piuttosto tesa.
C'erano pochissime persone nel locale e nessuno in pista, "portiamoli a fare un giro adesso che non c'è nessuno" suggerì Greta per superare il momento, "se Aurelia è d'accordo" risposi, "a me non interessa" con tono duro e Greta, tirandola dolcemente per la mano, "dai.. non fare l'orsa, consideralo come quando lui vuol fare l'amore e a te non va, una sorta di dovere coniugale", si convinse a seguirci ma mi lanciò uno sguardo fulminante.
Ci incamminammo al lato opposto della sala, dove vi era una porta a doppio battente che normalmente si trova nelle cucine dei ristoranti "l'ingresso della sala a specchi" disse Marco, "ma venite di qua" continuò, al lato della stanza iniziava un lungo corridoio quasi completamente al buio se si eccettuano delle piccole luci in basso, tipo quelle del cinema, ogni tanto c'erano come delle finestre, "guardate questa è la sala clou del locale, all'interno, per due lati le pareti sono a specchio ma alcuni di essi permettono di vedere dall'esterno", era quella la funzione delle finestre, curiosai e vidi una sala con un pavimento che sembrava irregolare, dal colore blu, i due lati non forniti di specchi avevano una panca continua in muratura ricoperta da un cuscino dello stesso colore del pavimento, al centro, sospesa al soffitto, una strana imbracatura con tante cinghie, evitai di chiedere a cosa servisse, in alto uno schermo proiettava un film porno, la stanza era deserta.
Continuammo per il corridoio e poi girammo a destra per un altro corridoio identico sempre con delle finestre che terminava su delle scale, a sinistra si apriva un varco protetto da una spessa tenda, "la sala proiezione" disse Greta, scostai la tenda e vidi un ambiente con un grande divano a forma di semicerchio davanti ad un grande schermo che proiettava lo stesso film della "sala a specchi" ai lati, delle nicchie con divani, anche questo ambiente era deserto.
Proseguimmo su per le scale che finivano su un corridoio con tre porte a destra e tre a sinistra come in un albergo, Marco arrivò alla seconda porta, tirò fuori dalle tasche una scheda magnetica, la fece scorrere sulla serratura ed aprì la porta, "i salottini" disse, entrammo, al centro della stanza c'era un grande letto senza sponde, ci si poteva girare intorno, alla parete destra un divano e due poltrone, al lato sinistro la porta aperta del bagno ed un piccolo angolo bar. Greta chiuse la porta, Marco inserì la scheda magnetica nel frigorifero e tirò fuori una bottiglia di spumante, dal mobile prese quattro bicchieri e ci servì invitandoci a sederci al salottino, Aurelia prese posto in poltrona, Greta la imitò sull'altra, Marco ed io ci accomodammo sul divano.
Era imbarazzante. eravamo in quella camera, l'atmosfera era pesante per via di Aurelia che era rigida e assente, "avete visto quasi tutto" ruppe il ghiaccio Marco, "c'è ancora da vedere?" chiesi "si, il tutto...,come dire.., in funzione! Ma rilassatevi è ancora presto" disse Greta e versò altro spumante.
Parlammo dei rapporti all'interno di una coppia, raccontammo le nostre precedenti esperienze negative, poi Greta decise che era il momento di agire, si alzò senza dire niente, con grande naturalezza si inginocchiò davanti a me, mi tolse la giacca, mi slacciò la cintura ed iniziò a massaggiarmi il petto, poi mi sbottonò i pantaloni, me li scese insieme con gli slip, mi prese il cazzo ed incominciò a leccarmelo. Non sapevo più cosa fare, Aurelia, con le mani sui fianchi, era letteralmente impietrita sulla sua poltrona con lo sguardo assente, Marco guardava impenetrabile, cercai di non pensare ed aspettai le reazioni, il mio membro diventò immediatamente duro alle sapienti leccate di Greta, mi azzardai ad allungare le mani per toccarle il seno, era sodo, in un attimo lei tirò giù la lampo laterale del suo vestito liberandolo, come avevo sospettato non aveva il reggiseno, chiusi gli occhi e mi lasciai andare, Greta era stupenda, mi leccava tutto il cazzo dalla punta alle palle comprese, ogni tanto mi stimolava con la mano ed io continuavo a toccarle le tette, ad un certo punto iniziò a mugugnare mentre mi leccava, riaprì gli occhi e vidi che Marco le aveva tirato su la gonna e stava scopandosela da dietro, realizzai che non portava neanche le mutande, girai lo sguardo verso Aurelia e.. con somma sorpresa, vidi che si era tirata su la gonna ed, a gambe larghe, aveva infilato una mano dentro il perizoma. Si stava masturbando !!!!! Mi staccai da Greta, andai da Aurelia, le misi il cazzo in bocca e lei prese a leccarmelo continuando a toccarsi, Marco se ne accorse, si avvicinò anche lui, si inginocchiò davanti a lei e, scostando il perizoma, incominciò a leccarle la fica; Greta, rimasta sola, si avvicinò e prese a toccarle il seno, allora aprii la lampo del vestito di Aurelia e le slacciai il reggiseno senza spalline, la sua terza abbondante esplose gonfia per l'eccitazione, Greta incominciò a leccarle i capezzoli mentre lei continua a ciucciarmelo. Ad un certo punto Marco prese per mano Aurelia e la condusse verso il letto, lei aveva gli occhi chiusi e nel fare quei pochi passi il vestito scivolò sul pavimento lasciandola in perizoma ed autoreggenti. Marco la mise alla pecorina ed incominciò a scoparsela con tutto il perizoma, Aurelia sembrava assente, io mi distesi sul letto al loro fianco e Greta mi salì sopra e si mise il mio cazzo dentro, mentre la scopavo la accarezzavo e le leccavo i capezzoli, dopo un po' anche Aurelia e Marco avevano assunto la stessa posizione, girai lo sguardo e vidi mia moglie, sempre con gli occhi chiusi, che si dimenava sul cazzo di Marco mentre lui le toccava le tette, allungai la mano per sentire il caldo dell'inizio delle sue cosce non coperte dalle autoreggenti, al contatto, si girò verso di me e, sempre con gli occhi chiusi, roteò più volte la lingua sulle labbra e poi disse "non era questo che volevi?" dopodiché continuò, rivolta a Marco, sempre roteando la lingua sulla labbra, "dai scopami, sfondami, fammi godere", a quella affermazione sentii che non potevo più trattenermi, afferrai forte Greta per le natiche e le venni dentro, per fortuna mi accompagnò gridando in quella esplosione di sensi.
Dopo qualche attimo sentii mia moglie urlare "siiii, dai... di piùùù, vengoooo" e Marco "sii, dai. che grande fica che sei".
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L\'Autogrill - 2a Versione
Mi chiamo Jessyca...ho 32 anni,sposata da 5...piuttosto insoddisfatta del matrimonio...Sono una donna calda..vogliosa...terribilemente troia se mi ci metto..... Amo essere al centro dell'attenzione non solo della gente che frequento... anzi .. sono le situazioni fuori dall'ordinario che mi interessano e mi attraggono. apparentemente sono seria e riservata, nascondo molto bene la mia seconda natura intrigante ed incline a lasciarsi coinvolgere in giochetti trasgressivi. mi eccita se trattata in modo deciso e risoluto, amo, per il mio intimo piacere maschi che mi usino senza ritegno. Mi è sempre piaciuto giocare con il prossimo, provocare, mettermi in mostra. il contatto causuale con quell'uomo è iniziato per posta elettronica. Antonio si è proposto immediatamente in modo fermo ma anche fantasioso e piacevole. Arrivo con la mia macchina.Parchegio.L'appuntamento è previsto in un luogo poco centrale e non ben illuminato. fisico mozzafiato, trucco elegante, gran chioma di capelli biondi,
abitino molto aderente fatto apposta per segnare le curve, termina in una minigonna, le calze scure e velate sono trattenute da un autoreggente nero di pizzo. i tacchi a spillo in vernice nera la fanno apparire stupenda. femmina di gran classe. pronta ad interpretare la fantasia propostale da Antonio ... una amante sfrenata del sesso, si appresta a scendere in strada... per la prima volta... Supero l'imbarazzo iniziale osservando l'auto parcheggiata di fronte a me. Il momento è denso di sensazioni. Antonio interrompe i suoi pensieri avvicinandosi piano con l'auto. abbassa il finestrino, la fantasia digitale si trasforma in realtà. Una signora in abiti sexy e sensuali, un maschio eccitato ed incredulo sono di fronte. . l'invito a salire è esplicito, le facce dei due protagonisti si rilasciano accennando un leggero sorriso... Mi siedo con grazia ed eleganza.le gambe sono subito scoperte, la mini è veramente mini. copre a malapena il bordo delle calze, devo prestare attenzione ad ogni movimento.. la gonna troppo corta, con i movimenti lo diventa ancora di più, copre a malapena il sedere e la fichetta lasciando in bella mostra il pizzo delle autoreggenti. Il vestito sembra disegnato per me, non riesce a contenere il seno, si notano due bottoni slacciati, il push up offre una splendida vista. Insomma sono vestita di gran classe...ma con quel pizzico di troiaggine che serve per rompere il ghiaccio e rendere la serata eccitante e trasgressiva...Incontrare quell'uomo, uno sconosciuto, qualcuno che però sa molto di me, delle mie fantasie, voglie e desideri intimi. mi eccita ma al tempo stesso mi turba, mi sento confusa e frastornata. avrò fatto bene a lasciarmi coinvolgere in una simile situazione? Che cosa m'aspetta adesso??? Le emozioni si succedono velocemente.Sapermi così vestita ed osservata mi stimola in modo imprevisto l'immaginario erotico. Antonio rimette in movimento l'auto e si allontana lentamente, gli sguardi iniziano a rompere la reciproca emozione mista a
diffidenza . i miei occhi luccicano pieni di eccitazione. L'auto imbocca il raccordo autostradale per raggiungere la vicina area di servizio. qui si arresta. Il luogo è popolato da diverse prostitute, si notano ragazze di colore con abbigliamento evidente e decisamente volgare, stivali altissimi in pelle bianca lucida con tacchi altissimi si mescolano alle mutandine di pizzo, le camicette aperte offrono la vista di seni prosperosi e cadenti. Antonio mi invita a scendere, a mescolarmi alla fauna locale, con un "dai fai un pò la trioia per me..." mi vuole sbattere in strada...Io esito , sono titubante, al tempo stesso eccitata, finalmente mi decido e scendo dall'auto. Pochi passi sono sufficienti a farmi sentire il cuore in gola, noto poco lontano diverse ragazze che mi osservano, mi sento estranea a questo mondo, troppo diversa.. Nelle mie fantasie era viva la voglia di mostrarmi lungo una strada ed offrirmi al primo venuto, salire sulla prima auto in cerca di amori mercenari, vendermi come una puttana ad uno sconosciuto pronto ad abusare di me, della mia femminilità nei modi più disparati e perversi. Adesso mi trovo in quella situazione, a lungo idealizzata. ma la realtà supera la fantasia, i miei pensieri si interrompono quando l'auto di Antonio fatto un breve giretto m'approccia ancora e sorridendo m'invita a risalire,. :"ecco finalmente il primo cliente!". (penso eccitata,la micia ha voglia ed io da morire...ho voglia di cazzo...di tanti cazzi tutti da gustare in questa serata terribilmente sexy!!) Solo adesso Antonio può osservare, con grande sorpresa, che non indosso mutandine .:" Mmmm!!! Sei bagnata?". lentamente allunga una mano ed inizia ad accarezzarmi le cosce tornite, le mani sfiorano le calze velate, indugia insinuando le dita tra la fine della calza e la pelle chiara e morbida., i gesti sono lenti e misurati. le carezze si fanno più ardite e profonde, le mani sono ormai prossime alla mia intimità . si posano ora sulle grandi labbra. percepiscono
l'umidità dei suoi umori. L'abitacolo dell'auto è illuminato dalle fioche luci notturne, passa un'auto molto lentamente.illumina con i fari l'abitacolo ed offre una vista piena e completa di una coppietta in intimi atteggiamenti. l'emozione costringe i due amanti ad un veloce dietrofront, le mani si allontanano, i fremiti si spengono per un momento. Torna la penombra e considerato che le. carezze erano ormai diventate un vero e proprio ditalino... accetto di buon grado l'immediato riavvicinamento.. Le dita sfiorano ed affondano di nuovo all'interno della mia fica caldissima. Antonio mi invita a toccargli i pantaloni.. la mia mano affonda.. percepisce il cazzo gonfio ed eretto. con buona iniziativa apro la cerniera e gli tiro fuori il membro eretto.Ho una gran voglia di spompinarlo,di sentirmelo in gola... Avvicino le labbra con voglia alla sua cappella gonfia...slinguettando inizio a leccargli le palle prima e l'asta poi... Con grazia e fermezza, Antonio, però, m'invita a desistere dai miei propositi,con decisione mi fà rialzare la testa dal suo splendido cazzone duro...sorprendendomi, non capisco le sue intenzioni. Antonio riferma la macchina e mi chiede di scendere . Approfittando di un momento in cui non si notano troppe macchine , scende ed apre la portiera del passeggero, io sono ancora sul sedile, le gambe allargate, la gonna sopra la vita lascia intravedere la fica semiaperta ornata dalle autoreggenti, che spiccano sulla pelle chiara, si uniscono sensualmente alle calze scure che terminano nelle scarpe in vernice nera con tacchi altissimi. L'auto è parcheggiata di fronte alle toilette, si intuisce il prossimo passo. Antonio mi prende per mano, abbasso la minigonna e scendo dall'auto. Mi lascio condurre, l'area di servizio in quella zona non è molto frequentata, solo alcuni camion in sosta. Antonio apre la porta dei bagni maschili.
Ecco la prima sorpresa, un baffuto 60enne prossimo all'uscita ci squadra dalla testa ai piedi ed osserva con meraviglia. tutto avrebbe ipotizzato salvo trovarsi di fronte una prostituta in un bagno per soli uomini. Ci lascia passare ed esce borbottando parole incomprensibili. io appaio in tutta la mia trasgressiva bellezza. Mi sento incerta e tremante, mai avrei pensato di essere coinvolta in un simile gioco.Antonio è però fermo e deciso a continuare nei suoi propositi. si avvicina ad un bagno lasciando la porta semiaperta e mi costringe ad una parete, qualcuno potrebbe osservare la scena . cinge con le braccia il mio collo, le mani si perdono nei miei capelli biondi e lisci, mi sfiora con le labbra, io apro le mie eccitata ed incredula, in preda a vera follia erotica. L'idea di sapermi in un luogo impensato ed impossibile, con un estraneo che mi sta solleticando, sfiorando, baciando ed eccitando mi offre sensazioni impreviste. Esibire il corpo in pubblico, con il rischio di essere vista da altri, diventa fonte di eccitazione ma anche di estremo imbarazzo. Con le pulsazioni a 1000 inizio gemere, allargo le gambe, le mani di Antonio mi toccano dappertutto, i seni sodi e ben proporzionati mostrano dei capezzoli eretti e duri, le dita di Antonio li strizzano quasi a farmi male. L'altra mano si avvicina alla fica , dopo aver a lungo palpato le cosce ed il culo. Sono bagnatissima, sto' già venendo, la situazione inaspettata ed a forte rischio di essere scoperti mi eccita in modo inatteso e violento. la mano di Antonio si inserisce con delicatezza nelle pieghe della mia fica in calore... ormai è inondata dai miei umori, la lingua si posa e si incrocia con quella mia. Antonio ritrae adesso la mano dalla fica e me la offre bollente e gocciolante alle labbra. Io prendo il suo invito al volo e incomincio a baciarla con vigore ed avidità, tutto il mio piacere è presto leccato e ripulito. allungo la mano per estrarre il cazzo eretto in modo incredibile, poche carezze e la verga viene accolta tra le mie labbra umide, finalmente lo lecco e lo bacio ripetutamente. aiuto il movimento con le mani che hanno completamente avvolto il cazzo di Antonio. Godo da morire nel fare quel meraviglioso pompino..lecco l'asta con dolcezza...salgo con piccoli colpi di lingua verso la cappella..gonfia..violacea e tesa da morire.poi me lo metto per bene sulla lingua...appoggio le labbra al grosso cazzone teso ed inizio ad andare su e giù con la bocca...insalivando il membro per farmelo scivolare per bene tra le labbra...come una zoccola di professione farebbe!Inginocchiata ai suoi piedi..in quella toilette dell'autogrill mi sento veramente una grandissima puttana al lavoro...ma godo da morire e sono eccitata come una pazza!Anche lui si scopre molto, molto eccitato; se questo giochetto non si interrompe l'esito è segnato. Antonio m'afferra la testa allontanandola dall'asta eretta, io mi lascio guidare. mi gira su me stessa, alza leggermente la minigonna e mette in luce due glutei fantastici. la gonna diventa un ricordo, viene spostata sulla vita ed io mi lascio condurre senza opporre resistenza. di fronte ad Antonio ci sono adesso due natiche fantastiche, un reggicalze in pizzo.che orna ed impreziosisce quella splendida opera d'arte. Il rumore della porta sbattuta con violenza lascia spazio a due rozze voci maschili. un sobbalzo ulteriore per le coronarie già profondamente provate.. Si capisce che non si è più soli. fortunatamente è stata chiusa la porta del bagno. Io non mi scompongo più di tanto, anzi l'inattesa situazione, che mi costringe al silenzio assoluto, ha dovuto ridurre e modificare il respiro troppo evidente, i leggeri mugolii sono ora strozzati ed impercettibili.. Anche Antonio, eccitatissimo, reagisce rapidamente alla nuova emozione; dopo avermi accarezzato le natiche m'infila due dita nella fica, le grandi labbra si schiudono, trova l'apertura fradicia e gocciolante. Io mi agito in modo incontrollabile, Antonio si ferma capendo che sto' perdere il controllo. Anche lui comunque è talmente eccitato che le azioni non risultano più troppo logiche. L'asta esce velocemente dai pantaloni e senza pensarci troppo viene avvicinata al mio culo.fortunatamente le due voci si allontanano sbattendo la porta.. Le mani di Antonio sulla mia schiena, le sue unghie quasi a voler lambire la mia carne.ho brividi continui. Il silenzio torna nel bagno. Antonio mi sbatte alla pecorina...è un attimo e mi ritrovo appoggiata al muro del bagno.... prendendomi per la vita ed in un secondo, il suo cazzo duro, eccitato è dentro di me. Appoggiata al muro mi godo la monta....sculetto...ansimo... mi muovo, mugugno, spingo su quell'asta che mi provoca infinito piacere. Le sue mani sui seni. I capezzoli duri quasi a farmi male. e.sento contrazioni violente e dolci.sento che sto' per godere.spingo ancora più forte, vorrei che quel cazzo arrivasse sempre più su.più su!!! Sempre di più!!! Esplodo senza ritegno. Antonio anche stà per godere, sento il suo cazzo sempre più duro. Me lo sfila dalla fica. Con colpi decisi me lo infila nel culo. Sento una punta di dolore ma l'eccitazione è troppo grande! Incomincio a sculettare per farmi entrare quell'asta con voglia sempre più crescente. :" Dai..siii!" Qualcuno è entrato nel bagno ma, questa volta non mi fermo e anche il mio ansimare non riesce a diminuire di tono. I passi del nuovo entrato sono dietro la porta, la vedo schiudersi. Sento degli occhi nuovi, vogliosi sul mio corpo. :" Vieni.la vuoi?" Dice Antonio ridendo. Mi sento le guance infuocate. La mano dello sconosciuto è sulla mia fica. Antonio continua la sua danza nel mio culo. L'uomo s'abbassa, mi apre la fica con le dita e infila la lingua. Antonio si ferma, ora spinge solo lasciando che io mi goda quella lingua che m'esplora, quelle dita che entrano ed escono. Io sono in preda ad un piacere enorme. Ogni parte di me è eccitata, sensibile. I colpi di Antonio ricominciano. L'uomo si alza, mi prende la testa e m'infila il suo cazzo in bocca, sto per godere ancora.Ora ho un cazzone piantato per bene nel culo ed un altro meraviglioso e grosso cazzo in bocca...Appoggiata con le mani alle ginocchia mi godo la monta...presa per i fianchi sento Antonio che mi incula da dio...Davanti ho lo sconosciuto che mi stà facendo godere da morire spingendomi il suo cazzone in gola...Lo spompino con voglia...emetto continui mugolii di piacere....e quei mugolii eccitano sia chi mi fotte che mi spompino...è una situazione stupendamente erotica!!Lo guardo mentre lo spompino magnificamente...lo guardo per vedere se gode nel sentirmi così tremendamente troia.D'un tratto sento i colpi di Antonio + fitti..rapidi..veloci... " Dai Jessyca.voglio inondarti il culo di sperma, voglio.mmmm!!! Siii, voglioooo! Ohhhh!" Le spinte si susseguono, sento il calore del suo piacere invadermi e anche l'uomo, tolto il suo cazzo dalla mia bocca m'invita a leccarlo sulla punta della cappella...è vicino e si prepara a
schizzarmi il suo sperma...Appoggio la lingua al suo glande...lo lecco un pò...lui con la mano se lo mena dolcemente.dolcemente.la mia lingua avvolge veloce la sua cappella...eccolo...3 o 4 schizzi densi.caldi mi bagnano tutto il viso.poi me lo rimette in bocca...continuo il pompino per farlo godere per bene...Stiamo godendo tutti e tre ed è splendido è..meraviglioso!!!!! L'uomo esce prima di noi. Ecco che ne entra un secondo...che sentendo i mugolii sommessi ed i lamenti ha voluto vedere che succedeva.Sono lì a pecorina...col viso sporco di sperma...ho appena fatto un pompino ad un uno ed ecco che un secondo me lo sbatte di nuovo in faccia...Antonio ancora una volta sorride e gli dice..."vai...fatti sotto...lei è ancora in calore..." E' un camionista...senza parlare mi sbatte davanti la patta dei calzoni...poi con poche mosse se lo tira fuori...ha un cazzo grosso e nodoso...Inizio a fargli un pompino...si appoggia alla porta e inizia a godermi...Lunghe salite e discese con le mie labbra...ha un cazzo da urlo...enorme..duro e gonfio da far paura!Continuo per un pò così...a spompinarlo con dolcezza.Poi mi prende...mi gira...fà spostare Antonio e mi mette a pecorina...Mi lecca un pò fica e culo e poi inizia a scoparmi con decisione.Colpi secchi...a spaccarmi la fica...Io godo come una pazza...Antonio sorride e mi guarda.Il camionista và avanti un pò....sbattendomi per bene a pecorina mi gode... poi con una mossa veloce esce dalla mia fica fradicia e spalancata,mi prende per i fianchi e mi sospinge verso il lavandino della toilette...Pochi secondi dopo sono appoggiata con il bacino al lavandino...Antonio mette la sua giacca tra me ed il lavandino...per farmi stare comoda...che porco!!!Ora con la giacca di Antonio a farmi da cuscino mi sento molto + comoda...Il camionista se ne accorge e pochi attimi dopo inizia a puntarmi la grossa cappella al sedere.Le autoreggenti sono fradice.Dalla fica mi cola il piacere che si ferma ad inzuppare le calze...Stò godendo da morire...Con decisione inizia a sbattermi la cappela prima ed il suo grosso cazzo poi nel culetto...Lo sperma di Antonio..che mi aveva inculata meravigliosamente poco prima mi lubrifica il buchetto...facilitando quel grosso cazzone nell'entrarmi dentro...E' sempre stato così per me..quando sento la cappella che si appoggia con forza al mio buco del culetto inizio a smaniare..a godere..un pre-orgasmo mi sopraggiunge sempre...in quei momenti magici!!!Godo da morire....appena sento la cappella che vuole entrarmi nel culetto...non sò perchè ma in me la cosa dà un piacere immenso...godo come una pazza in quei momenti!!!...Un dolore sordo mi fà capire che mi stà spaccando il sederino...Sento che entra un pò alla volta.Cm dopo cm si fà strada nel mio sederino,io appoggiata al lavandino gemo,mugolo,ma godo da svenire.Ogni tanto lo ritrae e ci sputa sopra...per lubrificarlo...e per lubrificarmi il culetto.Sentendo la saliva che cola nel mio sedere mi rendo conto di come mi stà trattando...da vera
troia da strada...era quello che sognavo...sono eccitata al massimo!Finalmente entra tutto,si assesta,sento le sue palle gonfie appoggiarsi alle mie chiappe.Mi avrà sbattuto nel culetto quasi 20 cm di quel suo cazzone da sballo.Ora comincia ad andare su e giù...mi incula con passione,stringendomi per i fianchi sento che gode,sento che si sà muovere.Lo tira fuori fino alla cappella e poi me lo rinfila dentro fino alle palle...+ volte.Questo giochino mi provoca un godimento meraviglioso...il sentire quel grosso cazzone entrare ed uscire dal mio sederino ripetutamente mi dà un fremito continuo.Se ne accorge e ripete diverse volte la cosa.E così facendo mi allarga il sedere...mi spacca per bene il buchetto con quel suo entrare ed uscire...dio come godo!!Ogni volta che l'appogia al buchetto ed entra godo...ogni volta che esce...e mi fà richiudere il culetto rigodo...entra ed esce dandomi un piacere estremo...e così facendo mi spacca il sederino in un modo delizioso!!!Sono appoggiata alle mie scarpe con tacchi a spillo,a pecorina sul lavandino dentro quella toilette,con le autoreggenti addosso,il reggiseno di pizzo calato,la mini alla vita ed il toppettino semiaperto e mi sento terribilmente troia,un camionista mi stà inculando come una zoccola da marciapiede,ho appena fatto un pompino ad uno sconosciuto e sono stata già inculata da un uomo conosciuto in internet.Mi sento una vera troia da bordello!!Il mio montone incomincia ad incularmi + forte...smette di sfilarlo ed infilarlo per concentrarsi sul mio culetto...sento che il sedere mi si stà rompendo sempre di più...mugolo...godo...un orgasmo meraviglioso si stà impossessando di me.Ancora pochi colpi e vengo come una pazza!!Dopo poco godo con fremiti..mugolii e gridolini sommessi...in preda all'orgasmo inizio a parlargli.."dai amore....forza....che aspetti??finora mi hai fatto sentire poco o nulla...ci vuole di + per farmi godere...o quel cazzo non lo sai usare??Dai spaccami....inculami forte...+ forte...dai porco...fammi sentire quel tuo cazzone meraviglioso tutto nel culo...tutto..tutto...dammelo fino alle palle!!"Sono sempre stata terribilmente esigente in fatto di cazzo...anche quando trovo un uomo dotatissimo la mia foga di troia mi porta a sminuirlo..a svirilizzarlo..a sfidarlo...facendomi dire di tutto per renderlo ridicolo in modo che lui ci metta tutto se stesso nel fottermi in modo stupendo....Toccato nell'intimo un uomo fà di tutto per sfogare la sua rabbia...e così facendo mi fotte come un toro per vendicarsi...dandomi colpi furiosi....che mi fanno godere 1000 volte di +.....Lui eccitato dal mio modo di fare aumenta la foga...il suo pilone mi entra tutto nel sedere...mi sento spaccare fino in fondo...mentre le sue palle sbattono ormai libere sul mio culetto...segno che è entrato davvero tutto nel mio culetto ormai sfondato del tutto...Infatti anche lui...colpito nell'orgoglio di maschio da me inizia a darmi colpi furibondi..che mi scuotono dalle caviglie ai capelli....1,2,10 colpi fortissimi...inarcando le reni cerca di sfondarmi il + possibile...Io godo fino a svenire!!!Mi sento piena di quel cazzo fino al pancino...Un altro stupendo orgasmo si preannuncia....pochi attimi dopo inizio a vibrare...mentre una serie di colpi mi schiantano il culetto...Dopo pochi attimi un insieme di :"AHHH....SIIII....MMMH....GODOOOOO!!" mi escono dalle labbra....mentre la fica zuppa gocciola il mio piacere tra le mie cosce...Lui mi sente...le vibrazioni che trasmetto a lui sono intense...infatti dopo altri colpi serrati e fitti eccolo...eccolo che sborra!Un senso di calore mi riempe il pancino...ancora colpi forti....fino a sfondarmi...Poi esce dal mio sederino...lo sfila con facilità...segno che mi ha davvero sfondata per bene...si riveste lasciandomi il sedere gocciolante,la sua sborra mi scivola lungo le cosce fino alle calze...Il buchetto è rotto di brutto e non tiene + lo sperma che mi ha schizzato nell'intestino.Esce....la porta si socchiude,io mi riprendo un pò.Con la carta igienica inizio a pulirmi il sedere....dio com'è largo...il muscolo del buchetto del culo è tremendamente aperto,mi ha sfondata letteralmente...un dolore tenue mi fà capire che stavolta mi sono fatta proprio sfondare per bene...ma ho goduto fino a svenire.Mentre mi pulisco la porta si riapre...quattro ragazzi scivolano dentro...Sono vestiti per andare in discoteca.Devono aver visto e sentito tutto...la mia toilette è stata fino ad ora un andirivieni di uomini..e tuti uscendo si rimettevano su i calzoni...Non sono stupidi e devono aver capito che li c'è una troia che fotte a ripetizione...e quella troia sono io....Dopo pochi attimi uno senza proferire parola si slaccia i calzoni,l'altro sorridendo mi guarda,il terzo si slaccia i jeans e resta a cazzo di fuori anche lui,il 4 rimane a guardami esterefatto.Antonio mi guarda e dice:"dai falli godere...e poi dopo questi andiamo via"Io sorrido e mi inginocchio.Un attimo e mi ritrovo i loro cazzi duri e gonfi davanti alla bocca.Sono in mezzo al cerchio dei 4...i cazzi duri mi sventolano davanti agli occhi...sono eccitata da morire per questa situazione così terribilmente da troia....Inizio allora con un pompino-stereo...uno mi mette la mano sulla testa,l'altro mi fà leccare le sue palle gonfie di sperma,il terzo ed il 4° si sono calati i calzoni...ed ogni tanto me lo sbattono sul viso,duro e gonfio da morire...Sono circondata da cazzi..duri e vogliosi..palle piene di sborra e grossi giovani cazzi pronti a schizzarmi la loro voglia mi ballano davanti alla bocca...sono eccitata al massimo!Inizio a spompinarli con eleganza...mugolando lecco quei cazzi magnifici mentre le tette mi ballano al ritmo del pompino...le faccio uscire per bene dal reggiseno per eccitarli meglio.Intanto lo sperma mi continua a scendere dal buchetto del culetto ancora molto allargato verso le calze,facendomi sentire troia al massimo e ricordandomi come mi sono fatta inculare per bene pochi minuti prima.Il primo viene dopo poco...aveva troppa voglia e poi il vedermi a tette nude...un seno bello come il mio che balla al ritmo del pompino...ed il mio viso da troia lo devono aver eccitato in fretta...pochi attimi e mi schizza getti densi e caldi sul viso e sulle tette.Svuota le palle nella mia bocca...continuo il pompino ancora un pò...per farlo godere per bene...poi si riveste ed esce.Il secondo è + lento a venire...mi continua a far andare su è giù...gode come un porco a strizzarmi i capezzoli turgidi e duri...Alla fine viene...inondandomi il viso mi schizza dappertutto...gode per bene lasciandomi sporca e piena di sborra...anche con lui ingoio di nuovi dei densi e caldi getti di sperma...Ecco allora che il 3° me lo mette in bocca...inizia a scoparmi la bocca andando su e giù con il bacino..sento che gode...ed io da morire...mugolo continuamente mentre salgo e scendo con la bocca su quel magnifico cazzone...mentre le gocce di sperma dei 2 ragazzi di prima mi scivolano dal nasino verso le labbra...Vado avanti un pò...poi anche lui inizia ad ansimare..è vicino...Aumento il mio dolce su e giù...eccolo....mugolando viene...Di lì a poco i caldi e densi getti di sborra mi scivolano in gola...schizza bene il porco....copiosi schizzi ancora sul viso,sul nasino,tra i capelli....anche lui viene,si svuota le palle nella mia bocca e se ne và lasciandomi sul viso e nel pancino grossi schizzi di sperma...Il 4° me lo mette in bocca con dolcezza...e mi dice.."dai fammelo come sai fare tu...fammi impazzire...dai...troia!!..."Lo guardo negli occhi mentre sono in ginocchio...mi piace molto quel ragazzo...lui che mi sventola il suo splendido cazzone duro e grosso davanti al nasino....io che mi sento in quel momento tremendamente zoccola...Decido di farlo godere per bene...lo guardo e sorridendo gli rispondo..."OK..A TE FARO' UN POMPINO CHE DIFFICILMENTE SCORDERAI....SAI??"Dopodiche inizio a leccargli l'inguine...salgo lentamente tra i peli del pube...baciandolo dolcemente di tanto in tanto gli faccio sentire le mie labbra sulla pelle dell'inguine...sò che gode facendo così...Poi inizio...lentamente gli faccio un pompino dolce..lento...tutto di lingua e labbra...non uso per niente le mani...lavoro solo di bocca...Vado avanti..mi fermo..ricomincio ...mi rifermo...così facendo lo faccio godere da morire!Un susseguirsi di mugolii e mmhh accompagnano il mio pompino...godo da impazzirci e non riesco a stare in silenzio...il mio piacere nel fare pompini lo esterno così...e sò che fà impazzire il maschio che spompino...Quando lo sento vicino me lo faccio uscire di bocca....dio com'è teso..duro...Con colpetti lenti della punta della mia lingua inizio a slinguargli l'asta...poi scendo alle palle..dure..gonfie...L'orgasmo si allontana...mentre lui ad occhi chiusi emette tutta una serie di :"AHHH....SIIII"...Lentamente abbandono le palle...gli lecco ancora il pube...facendogli sentire le mie labbra umide di saliva sulla pelle....con altri colpetti risalgo lungo l'asta....colpi di lingua al glande..alla cappella..
che poi mi rimetto in bocca....Ricomincio a spompinarlo...facendo scorrere le labbra delicatamente chiuse sull'asta...slinguo dolcemente la cappella....affondo le labbra...fino a che con la punta del nasino arrivo ai peli del suo pube....sento così la cappella che mi arriva in gola...ed ogni volta che affondo le labbra lui gode di +...Mi fermo un istante...guardandolo dritto negli occhi gli dico:"TI PIACE COME TI FACCIO QUESTO POMPINO...??Lui inebetito dal piacere mi risponde..:"DIO SI SEI FANTASTICA...MI STAI FACENDO IMPAZZIRE!!!" Ricomincio il mio su e giù...affondo ancora....la punta del mio nasino scompare tra i suoi peli del pube...mentre un mio "MMMHHH..." di godimento continua ed accompagna i miei affondi...Infine decido di farlo sborrare....aumento il ritmo del pompino...stringo dolcemente il cazzo in bocca..insalivandolo me lo faccio scorrere in bocca...mi stò facendo quasi scopare in bocca....dio come godo!!!Dopo pochi affondi mi accorgo che stà per sborrare...Lo levo dalle
labbra e mi metto con la bocca a pochi cm dalla sua tesa e gonfia cappella...Poi inizio a dargli delicati e continui colpetti con la punta della lingua sul glande..1,10,20 colpi...gode come un pazzo...Lo faccio sborrare così...finchè schizzi caldi,densi e scivolosi mi arrivano in gola,sul viso e tra le tette...Sono stata stupendamente troia..lo sò..poche donne riescono a far sborrare un cazzo così...solo con colpetti della punta della lingua...Uno schizzo mi scivola sul nasino...con la punta della lingua...mentre lui mi guarda...raccolgo la gocca di sborra...e fando un altro "MMMHHH" la mando giù...inghiottendola...Impazzisce vedendo la scena...ed un "SEI UNA TROIA FANTASTICA SAI??" gli esce dalla gola...la voce è roca..rotta dal piacere dell'orgasmo...Gli sorrido...mentre si riveste,esce...E con questo sono a quota 5 pompini...Ho sborra dappertutto...sul reggiseno,sul vestitino,tra i capelli,sul viso,in gola....Sento che ho anche il pancino bello pieno di spema...ho ingioiato grossi getti che mi schizzavano quei 4 splendidi cazzi giovani...avevano le palle gonfie e piene...e me le hanno svuotate in gola..sul viso...e nel pancino...E poi c'è il pompino che ho fatto a quello entrato da solo nel bagno...insomma quei 5 pompini che da grandissima troia ho fatto mi hanno lasciato una bella dose di sborra anche nella pancia....Mi stò per rivestire quando arriva un ragazzo..bussa alla porta dicendomi che faceva parte del gruppo dei 4 di prima..ma era rimasto fuori a parcheggiare...Aveva saputo dagli amici di una splendida zoccola nelle toilette e si era precipitato...Mi guarda con una voglia infinita...è molto carino..muscoloso..in canottiera...Antonio mi guarda e mi dice.."dai..jessy...mi sembra così carino..sono sicuro che ti piace..."In effetti mi pace molto...lo guardo e gli calo i panta...prima....gli slip poi...resta così a cazzo semiduro..e che cazzo...una cosa da sogno!!Un cazzone + grosso di quello del camionista...resto esterefatta...saranno almeno 25 cm..se
non di +....grosso..e largo da far paura!!Sorridendo mi dice..."beh...bella...mi sembra che ti piaccia..no??"Io lo guardo e gli rispondo balbettando..."mio dio sì..sei un vero portento...mamma mia...." Inizio a spompinarlo...ha un cazzo fantastico..sembra finto per com'è grosso...faccio fatica a mettermi in bocca la cappella...sono eccitata da impazzire..non avevo mai visto un cazzo così!!Dopo poco è eretto...una cosa meravigliosa...stento a crederci..Antonio mi guarda e mi dice.."mamma mia jessy con lui credo che finirai sfondatissima..." Lo guardo e gli rispondo.."mmhh...credo proprio di sì...è stupendo questo ragazzo..." Il ragazzo mi guarda e dopo poco mi dice..."dai ora girati..ti voglio scopare alla pecorina..."..Pregustando quel pilone...mi rimetto appoggiata al lavandino...la mini sulla schiena..alzata per bene.....le calze sporche di sperma...mugolando mi apro la fica e gli dico.."vai cazzone...fottimi tutta...."...ormai ho perso ogni inibizione..sono in calore da morire...
ho preso un bel pò di cazzo ma ne ho ancora voglia..e poi un cazzo così sarei pazza a farmelo sfuggire.....Appoggia la cappella alla mia fica fradicia...inizia a spingere...mi sembra di sognare..sento la mia fica che si apre...si allarga....sembra quasi strapparsi....Colpo dopo colpo entra....mi sembra di impazzire..non finisce +...una cosa incredibile...mi sento piena in pochi attimi...ho un cazzo da cavallo che mi spinge nella fica...stò morendo dal godimento!!Dopo un minuto abbondante l'ho preso tutto....mio dio che favola...mi sento la fica piena..la pancia anche...lui inizia a fottermi con decisione....colpi decisi...E' talmente largo...è così largo in circonferenza che sembra un palo della luce...avrà almeno 15CM di circonferenza...dio sembra un grosso boa di carne...lungo e largo da non crederci...e me lo stà ficcando duro e largo nella fica!!!Godo fino a sentirmi la testa girare come in un luna park....!!!Mi sbatte bene...godendosi la mia fica fino in fondo..spinge con le reni e me lo fà arrivare in fondo...io mugolando lo incito a fottermi bene...lo voglio tutto....Antonio si inizia a fare una megasega...troppo eccitante vedermi così piena...quel cazzo da cavallo piantato nella mia fica lo inebria...si stà segando come un pazzo...lo vedo con la coda dell'occhio...Il ragazzo và avanti per un pò...colpi decisi..mentre mi domanda...:"ti piace troia...lo senti il cazzone duro?" Io mi giro lentamente ....lo guardo...quasi in segno di sfida sorridendo gli rispondo..."mmh...si....ma dammi colpi forti..spaccami per bene....rompimi la fica...daiii"...E lui con un sorriso ironico mi rimette sotto...si ferma un attimo...lo fà uscire quasi tutto e poi con due o tre colpi fortissimi mi ripianta quel suo cazzo strepitoso nella fica...mi sento quasi arrivare la cappella all'utero..mio dio che cazzoooo!!Godo da morire...schiaffata per bene a pecorina..le mani che stringono gli angoli del lavandino....mi godo la sua monta...ho la fica impazzita dal piacere di quell'enorme cazzone...la testa mi gira...godo quasi a svenire!!Ad un certo punto lui inizia a sfilarmelo dalla fica....Io mi giro ancora una volta con la testa e lo guardo..quasi a dire.."Ma che fai?" e lui sorridendo mi guarda e mi dice...:"amore..ti voglio inculare..sai??Hai un culo splendido...credo che ti voglio prendere anche lì...sai??".....Io lo guardo e gli dico...:"mmmhh...dio mio..anche nel culetto...si dammelo sfondami anche lì!!....E lui:"bene ....credo ti piacerà..."...mi risponde...A quel punto gli dico:"va bene..forza vediamo cosa sai fare....." Lui mi sorride e mi dice.."comunque guarda che sei già stata inculata...lo vedo dallo sperma che ti cola...e lo vedo dal buchetto che mi pare già piuttosto sfondato...!" Io lo guardo gli rispondo..:"si ma non era come te....non mi ha fatta godere come voglio....spero tu sia migliore...!!" Si lo sò..mi risponde lui...con me godrai per davvero ....stai tranquilla...!" "Va bene...amore...si...inculami...ti prego..inculami tutta"...gli risp
ondo....Orami sono in calore..e non mi rendo conto di cosa stò per prendere nel culetto....Mi rimetto per bene...appoggio le mani al lavandino...rimetto la giacca di antonio per bene quasi come un cuscino...divarico per bene le gambe...e mi rimetto a pecorina...questa volta voglio stare almeno ben messa...e godermi quel pilone nel culetto sarà meraviglioso!!Lui prende un pò di sapone della toilette del bidet e se lo spalma sul cazzone...poi mi appoggia la cappella...enorme al buchetto...mi prende per i fianchi,me li stringe tra le mani...e con colpetti delicati inizia ad aprirmi il culetto....Sento la cappella che prima si appogia al mio culetto...e già godo!!La lingua mi esce dalle labbra....me la passo dolcemente tra le labbra..pregustandomi quel momento...il mio culetto si schiude e fà entrare quella grossa cappella...una serie di brividi mi assalgono...mentre un "MMHHH" mi sfugge dalle labbra...Poi lui inizia a spingere con + decisione...il buchetto si apre...lentamente...molto lentamente sento che mi dilato...ormai la cappella stà passando...dio come godo!!mi sembra di svenire...mentre lui..sempre molto delicatamente prosegue con i suoi colpetti..dolci..delicati...lenti...Sembra impossibile che un cazzone così si possa manovrare con quella dolcezza...è stupendamente bravo..lo stà mettendo in un modo talmente lento che invece che provare dolore per quell'enorme cazzone che mi entra nel sederino....stò godendo come una pazza!!!Poco dopo la cappella è dentro..inizia a mettermi il cazzone..mi sento svenire....saranno almeno 25cm...dio che favola!!Non avrei mai immaginato di finire la serata sventrata da un cazzone da sogno...stò godendo da svenire...ho la fica fradicia....colo piacere a ripetizione....Lui continua...cm dopo cm...inesorabile...sento il mio culetto che si spacca....il pancino è pieno...faccio fatica a respirare...gemo...mugolo..ansimo come una pazza...sono piena di cazzo da svenire....e non ha ancora appoggiato le palle alla mia fica....non è ancora tutto dentro....dio mioooo!!!Lo aiuto...mi apro il sedere con le mani...piantata sui tacchi a spillo cerco di facilitarlo nell'entrata..non ce la faccio +....è troppo grosso..mi sento morire...Lui continua...ancora due o tre colpetti poi finalmente sento le palle...sento i suoi duri coglioni che si appoggiano alla mia fica...è tutto dentro..mio dio...mi sembra di morire!!!Lui mi guarda...sorridendo mi dice....:"che troia magnifica che sei!!!....ci sei riuscita..sai??L'hai preso tutto...è la prima volta che trovo una così sfondata..che riesce a prendersi i miei 28cm di cazzo dritto nel culo....sai???" 28 CENTIMETRI....mio dio...lo sapevo che era enorme..ma questo è un vero cavallo...non riesco nemmeno a sculettare per come sono piena....ed il peggio deve ancora venire..ora mi inculerà...darà colpi..mi fotterà come gli pare...credo che sverrò!! Ma ecco che il mio orgoglio di troia prende il sopravvento...girandomi lo guardo..e con aria e sguardo da vera zoccola sorridendo gli dico.
..:"tutto qui??credevo fossi di +....ne avrei voluto altri 10 cm per sentirmi davvero piena....lo sai??" ed ancora guardandolo dritto negli occhi con il sorriso tipico di chi prende in giro gli dico:"comunque mi accontento..spero solo tu ci sappia fare....porco!!"Allibito mi guarda pensando che scherzi...ma io in un attimo:"e non scherzo..dico sul serio...vediamo cosa sai fare...stallone!!FORZA...INCULAMI..CHE ASPETTI LA MAMMA??".....Appena ho finito di parlare lui furente si pianta sui piedi...mi serra i fianchi..ed inizia ad andare su e giù...!!Mi sento morire...il pilone enorme mi scivola dentro e fuori dal culetto per metà...stringendomi per bene i fianchi mi incula in un modo stupendo...mi sembra di morire...ho il culetto in fiamme,il sapone della toilette mi ha aiutata...ora è dentro...e mi stà montando in modo superbo...Si muove bene..ci sà fare ad inculare il porco...mi stringe i fianchi e mi guida nell'incularmi...colpi decisi..di reni..spinge fino in fondo..è davvero bravo.
mi stà fottendo come un vero maestro..godo da impazzire!!Poi dopo i primi colpi d'assetamento inizia una serie di colpi fortissimi...a raffica...uno dopo l'altro...Appoggiata al lavandino mi sembra di impazzire...inizio a mordere un lembo della giacca di Antonio per come godo...mentre una serie di mugolii mi sfuggono dalla gola...Antonio si sega come un pazzo..vede quel cazzone enorme che scivola..il mio buchetto del culo allargato...vede il ragazzo che mi incula da dio...e gode...che gran porco!!!Mi muovo appena...stretta per i fianchi dal ragazzo che senza sosta mi dà colpi secchi...forti..decisi...in certi momenti di maggior piacere mi appoggio con le mani al muro...gemo e ansimo in un modo pazzesco...un "aaahhhhh" sommesso e cupo mi sfugge dalla gola...mentre il ragazzo mi dà colpi su colpi...me lo sento fino al cervello...dio che cazzo....mi sento scoppiare la pancia!!!Lui và avanti..incurante dei miei rantoli...mi incula senza sosta..colpi continui...il mio sederino ormai è completamente sfondato...Il camionista di prima al confronto era un bambino..questo mi stà veramente facendo capire cosa vuol dire essere fottuta da un toro...Colpo dopo colpo mi spacca il sedere...io lo prego di continuare...mi godo il suo cazzone tutto nel culo...una serie di brividini alla schiena mi fanno capire che stò godendo in un modo meraviglioso......mi sento svenire...ho il culetto che mi sembra in fiamme...Dopo pochi attimi inizio a vibrare...i gemiti diventano intensi...un orgasmo meraviglioso mi assale...una serie di :"SIII...AHHH....GODOOO..."mi escono dalle labbra....mentre la fica mi si inzuppa di miele che scivolando mi cola tra le cosce...Lui se ne accorge...sente le mie vibrazioni..sente i miei mugolii e mi risponde:"Che grandissima troia...godi mentre ti spacco il culo...ehhh??sei proprio una puttana!!" Io mi giro lentamente con la testa...con un sorriso ancora + di sfida di prima lo guardo...il mio sguardo è beffardo,non gliela voglio dare vinta...nonostante mi st
ia sfondando divinamente il culetto,e con un filo di voce rotta dal piacere stupendo che provo nel farmi inculare come una grandissima vacca da strada gli dico:"si...godo..ma pensavo tu fossi meglio....sai??"....Lui non risponde....và avanti...mi appoggia una mano alla spalla...per spingere ancora di +...Un attimo dopo mi leva le mani dal lavandino e le appoggia sul mio sedere..dicendomi:"APRITI DI PIU' IL CULO TROIA...ORA ARRIVERA' IL MEGLIO.....!!!" Io eseguo..con le mani mi spalanco il sedere...offrendomi tutta a lui....e nel mentre gli dico..."SIII.....ECCO GUARDA COME MI APRO IL CULO...GUARDA COME OFFRO IL MIO CULETTO A TE...DAI AMORE...SPACCAMI TUTTA...TI VOGLIO SENTIRE FINO NEL CERVELLO....TI PREGO..TI SUPPLICO...SFONDAMI IL CULO!!!"Accortosi della cosa e del mio essere troia in un modo incredibile mi stringe ancora di + i fianchi e mi da 3 o 4 colpi violenti...mi sento svenire...mentre sento i peli del suo pube venire a contatto con le mie chiappe...è tutto dentro..mio dio...
sento le sue palle dure e sode sbattere continuamente addosso alla mia fica...l'ho preso proprio tutto...mancano solo le palle e poi è tutto...enorme e duro..dentro di me!!!Che godimento...ora sento il buchetto che si sfascia..mio dio...sono aperta come una vacca....Le mie mani che mi aprono il sedere...che lo aiutano a spaccarmelo...il buchetto che si stà lacerando sotto la pressione e la larghezza di quel cazzo da sogno...io che gemo e godo...dio mi sembra di sognare!!Lui inizia ad aumentare la foga...i colpi diventano vere spinte...colpi secchi..decisi..a sfondarmi questa volta sul serio...mentre mi dice con un filo di voce..."BENE...ORA TI SFONDERO' TUTTA...VEDIAMO SE COSI' LA SMETTI DI SFIDARMI!!....Io ormai rantolo continuamente...un :"AAAHHHH...SSSSSSSIIIII"...cupo..sommesso....mi esce dalla gola...Ancora una volta riesco a rigirare la testa...lo guardo...ma questa volta sono domata davvero....mi sento svenire mentre mi incula senza sosta ora....a differenza di prima gli dico..."AHHHH...amore...dio mio ..sei stupendo..lo sai??MMMHHH...mi stai fottendo da dio..lo sai??Godo..amore godo come mai in vita mia....dio si...spaccami tutta!!"...E mentre lo dico apro ancora di + il mio culetto con le mani......in modo che lui veda come lo desidero e come mi offro tutta.....completamente al suo cazzo da sogno!!!Lui ora sorride....e con un paio di colpi secchi mi fà riabbassare e rigirare la testa.....pensa solo a godermi...e lo stà facendo davvero in modo superbo...sono ormai in un delirio erotico...mi sento svenire un attimo...poi mi riprendo con orgasmi continui....ormai fà quel che vuole..sono totalmente sua...Il cazzone mi scivola fino alle palle...poi riesce per almeno 20 cm..poi me lo risbatte dentro con colpi secchi...ad ogni colpo il buchetto si slabbra di +...dio che culo mi stà facendo...mi sembra di impazzire....Che toro che è...mi sento larga come una vacca....lo sperma del camionista ormai è colato tutto sulle autoreggenti...sfondata come sono...Quei
cm di carne che mi scorrono scivolando dentro e fuori dal buchetto...allargandomelo sempre di + me li godo come una vera zoccola...Sento che lo ritrae dal mio culetto..poi lo ricaccia dentro...sento quei cm di quel cazzone da sogno che entrano ed escono..la cappella che si fà strada...si ritrae..rientra nel mio sederino...e godo..godo come mai prima nella mia vita...è un estasi di piacere infinito!!!Il mio montone và avanti...saranno 10 minuti che mi incula senza fermarsi...ho la sensazione di essere alla pecorina da un eternità...avrò avuto 3 o 4 orgasmi di fila con questo cazzone...I fianchi stretti nella sua morsa....le cosce aperte...le mani che aprono il + possibile il mio sederino...io stupendamente appoggiata con il seno al lavandino mordo la giacca di Antonio alla pecorina sui miei tacchi mentre subisco la monta godendo di continuo!!Poco dopo ecco un altro orgasmo...mio dio...è stupendo...Inizio a tremare...un "GODO..AMORE..GODOOOO...SIII CONTINUA...TI PREGOOOOO...AHHHH...DIO
CHE FAVOLAAAAA....." mi esce dalle labbra....nel mentre mi giro con la testa...voglio mi veda come godo mentre mi incula divinamente...ora lo guardo ma con dolcezza e passione...Lui mi sorride...dandomi della troia...per poi riprendere a martellarmi il culetto...Dopo il 2° orgasmo sono esausta!Niente ...lui continua..è duro da morire il ragazzo...non viene mai....è duro sia di cazzo che di orgasmo...inizio lentamente a sculettare per farlo godere prima..ma non è facile..con quel pilone nel culetto muovermi è difficile..sono impalata...piena di cazzo fino nello stomaco...è davvero enorme!! Mi giro lentamente con la testa..lo guardo...e con un filo di voce questa volta non lo sfido..ma lo imploro...:"amore ti prego,hai vinto tu...SI...te lo confesso amore....mi hai domata...non ti sfido +...sono tua...la tua schiava....ma ti prego.....ora sborra...non ce la faccio +...ormai mi hai sfondata completamente...hai vinto tu.....ora sborra amore..ti prego..."..Lui sorride beffardo..mi dà uno sculaccione sul sedere..e ridendo mi risponde...:"l'hai voluto tu..ora lo prendi....non sei stata tu a dirmi...prima...VAI CAZZONE FOTTIMI TUTTA...NON MI HAI DETTO TU....VA BENE AMORE...INCULAMI TUTTA??e poi che dicevi poco fà:"CREDEVO FOSSI MEGLIO...TUTTO QUI??".....beh..l'ho stò facendo..che vuoi di +??"...."VEDIAMO SE SONO MEGLIO NOOO??VEDIAMO SE SONO DI +...ADESSO....SE NON CE LA FAI..CHIAMALA TU LA MAMMA....ORA!!!"E per tutta risposta mi dà un colpo + forte degli altri...un urlo mi si soffoca in gola.....l'ho sentito fino in gola!!!E' talmente largo quel cazzone che sento le pareti del sedere che scoppiano...Mi rimetto appoggiata con le mani al lavandino...le levo dal sedere..tanto ormai e rotto come quello di una vacca...e lui ricomincia a fottermi..colpi continui..ormai sono ostaggio suo..fà quel che vuole....Mi stringe il seno...mi stringe i fianchi...e mi incula come vuole...un ennesimo orgasmo mi riprende....Antonio si sega ancora...è già venuto una volta ma continua...inebetito nella visione di me impalata da quel cazzo enorme...Và avanti ancora...è un martello..colpi su colpi...mi affonda quel suo pilone stupendo tutto nel culetto....mi incula come un vero toro...colpi secchi...di reni...mi affonda la cappella fino in pancia..lo sento fino in gola...che cazzo fantastico che ha!Poi esausta mi rigiro ancora...lo supplico...stavolta quasi lo imploro...:"amore sborra..ti prego..sono esausta....sono la tua troia...ora l'ho capito....sono sottomessa a te.....amore..."...ed ancora...:"..ti prego amore mio..sborra..e finisci di fottermi..ti prego...ti pregoooo"....Sorride beffardo lui ora...un sorriso di vittoria..mentre mi urla:"Ora va meglio sai??...troia..sottomessa devi essere...sottomessa a me..così ti voglio..."mi risponde....Ok dice lui..."bene...il culo te l'ho rotto come volevo..e sia..ora ti sborro per bene nel culo....e sia!!Preparati a sentire come ti sfondo tutta mentre vengo....!!"..Dopodichè mi stringe i fianchi..quasi a farmi male...e si prepara per bene...Poi inzia a darmi colpi come un treno....1,2,3,10....forti..secchi..decisi...le palle sbattono sulla mia fica fradicia...mi sembra di morire...il cazzone mi fruga il pancino...mi sento sfondare ormai oltre ogni limite....ho il sedere totalmente sfondato che quel pilone impazzito esce quasi del tutto e poi mi si ricaccia dentro fino alle palle senza alcun problema...mi tratta come la peggiore delle troie...In un ultimo sussulto rigodo..un altro orgasmo....dalla mia fica fradicia ancora una volta escono gocce di piacere...avrò goduto almeno 6 volte da quando questo toro ha iniziato ad incularmi in questo modo fantastico......ho la fica che è un lago...Lui lo sente....sente le mie contrazioni per l'orgasmo..sente che godo ancora una volta...ora è eccitatissimo dal mio godere.....decide di venire...e con una serie di colpi furibondi...finalmente...SBORRA....!!!Gli ultimi colpi mi strappano il buchetto del sedere....un intenso dolore mi fà capire di essermi sfondata del tutto il culetto...sento il muscolo del buchetto che si lacera....Lui mentre sborra mi urla:"TROIA APRITI IL CULO..FAMMI VEDERE QUANTO SAI ESSERE TROIA MENTRE TI SPACCO IL CULO...AHHHH....AHHHH....ECCO...TIENI...ORA SBORROOOO!!!"Io capendo che stà godendo immediatamente abbandono le mani dal lavandino e me le appoggio ai due lati del sedere...stringo le chiappe tra le mani e me le allargo in fuori...così facendo mi apro il sedere ancora una volta con le mani...facendogli vedere ancora una volta quanto mi sò offrire a lui...quanto sappia essere troia x lui...Con un gemito gli rispondo..."SIII AMORE..GUARDA COME MI APRO TUTTO IL CULO PER TE...E' TUO...TUTTO TUO....ED IO SONO LA TUA TROIAAAA!"Un gemito violento accompagna la sua venuta....e schizzi violenti...continui..mi inondano il culetto....sento un fiotto di sperma caldo...denso...che mi arriva quasi in pancia....gli ultimi colpi mi lasciano esausta...appoggiata ai tacchi faccio fatica a tenermi in piedi!!!...CHE INCULATA MAGNIFICA..AL LIMITE DELLO STREMO....meravigilosa..unica..irripetibile...Resto qualche secondo ancora con il culetto aperto dalle mani....per fargli vedere come sono troia x lui...Lui gemendo mi risponde..."SIII...LO VEDO...SEI PROPRIO UNA GRANDISSIMA TROIA....MI HAI FATTO GODERE COME MAI IN VITA MIA....CHE ZOCCOLA CHE SEI!!!"..Poi finalmente esce....cm dopo cm fà uscire dal mio culetto ormai letteramente sfondatissimo il suo stupendo cazzone....Quando esce emetto un fortissimo...AAAAHHHH....quasi una liberazione per il mio culetto dilatato da morire...credo mi sentano anche al grill...mentre un fiotto di sperma misto a sangue mi fuoriesce dal buchetto ormai terribilmente aperto....Mi ha rotto il culetto nel vero senso della parola...il sangue ne è la riprova...mio dio...sento il sederino talmente aperto che mi sembra sia quasi una voragine....Levo le mani dal sedere...così facendo lentamento sento che si richiudono le chiappe ...mi riappoggio al lavandino...lentamente il buchetto del mio culet
to si inizia a richiudere...sento il muscolo del buchetto che si cerca di richiudere..ma + di tanto non riesce...troppo grosso quel cazzo per non lacerarmi il buchetto...troppo largo per non lasciare l'impronta del suo passaggio...un cazzo così è da record...lungo ma sopratutto largo da far paura!!!E poi quel dolore intenso che avevo sentito prima mi diceva che il buchetto si era lacerato..slabbrato..mi si è sfondato troppo....Mi ci vorrà un bel pò perchè si richiuda per bene...Mi sento proprio una rotta in culo..e lo sono davvero in questo momento...mamma mia che culo mi ha fatto quel ragazzo..incredibile...ma lui nemmeno immagina come ho goduto!!!Mi appoggio al muro....e lentamente mi rialzo...Lui mi saluta con un :"ciao troia....ti ho rotto per bene quel tuo magnifico culo..sai??Se ti và di rifarti sfondare...quando vuoi..se vuoi...mi trovi al bar del corso...Mi chiamo Massimo..chiedi di me...." e si riveste e se ne và...Mi alzo...mentre dal sedere mi fuoriesce copioso il suo sperma...e sangue..solo qualche goccia.....ma mio dio..come mi ha rotto il culetto.... mi ha fatto proprio un culetto come una troia da strada....credo mi ci vorrà + di un mese per richiudermi il buchetto.....sono talmente sfondata...Infine mi rivesto,mi pulisco,il pavimento è pieno di sperma...sembra che ci sia stata un orgia ed invece sono stata io...mi sento tremendamente puttana!Mi guardo allo specchio...ho il top pieno di schizzi di sborra...mamma mia che troia che sono!!Infine scivolo via dal bagno degli uomini rifugiandomi in quello delle donne Mi sistemo per bene.Ho in gola il salato sapore dello sperma,ed il sedere mi fà male,rotto ed aperto com'è! Ho ancora il clitoride che batte forte...nonostante sia stata fottuta,inculata da un vero cavallo ed abbia fatto pompini a ripetizione ho ancora voglia!!Sembra incredibile quanto possa essere puttana e vogliosa quando mi ci metto! Antonio mi aspetta in macchina. Salgo, non ho voglia di parlare.il sedere mi fà male mentre mi siedo..
quel ragazzo era un vero toro,lui si che mi ha davvero spaccata per bene...I fazzolettini che metto sul culo tamponano a malapena la sborra che mi cola....Il sangue mi fà capire che stavolta mi sono fatta davvero rompere il culo per bene...Il ritorno è fatto di sguardi, carezze, sorrisi e un silenzio che, alla fine, urla più di cento voci insieme! Ritorniamo alla mia macchina.Prima di scendere Antonio mi chiede:"Jessyca questo ultimo ti ha proprio rotto il culo..sai??" Io gli sorrido e gli rispondo dicendogli...:"Mamma mia..sìììì...ho il buchetto lacerato..il sedere in fiamme e mi fà un male cane....Si mi ha rotto..sfondato completamente il culetto....sai??Ma come godevo??ti sono piaciuta vero...alla pecorina mentre mi facevo sfondare da Massimo??"E lui:"sììì...da morire..mi sono segato come un porco!!Gli dico che l'ho visto...e che è un gran porco....Un ultimo bacio mentre mi apre lo sportello.Le luci dell'alba tingono il cielo di rosa.il bagliore del giorno che avanza lascia dietro di se un sottile strato di nebbia. Scendo, accarezzo quel viso quasi sconosciuto e gli sussurro : "Ciao.alla prossima!" Mi dice sorridente Antonio :"Alla prossima!" " Si, certo.vedrai, ti piacerò e ti stupirò ancora di +!" Un cenno e via.la sua auto è distante da me. Uno sportello sbatte in un nuovo giorno che nasce. Ancora una macchina scivola sull'asfalto silenzioso. Sorrido e penso.. :" Ci sarà un'altra volta?"Sicuramente sì...sono troppo troia per non riprovarci...e poi ho goduto da svenire...mi ritrovo ad essere ancora una volta tremendamente troia...ho preso 8 cazzi in 3 ore ....l'ultimo poi è stato una cosa incredibile....ho sperma dappertutto...ma il sesso mi piace troppo!!Apro lo sportello e lentamente faccio partire la macchina...sorridendo mi riavvio stanca ed ebbra di sesso verso casa....mentre dal culetto un ultimo fiotto di sperma uscendo mi sporca la mini....Massimo mi aveva davvero sfondata in un modo unico..che cazzo che aveva...una cosa favolosa..lo ric
orderò tutta la vita...ed il dolore del mio culetto mentre mi siedo al volante mi ricorda continuamente quanto mi avesse fottuta ma sopratutto inculata bene quell'ultimo straordinario....meraviglioso stallone!!!
JESSYCA
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20 years ago
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Laura - prima parte
Parte 1 - Il trucco di Laura
"Non devo truccarmi? Truccarmi in modo pesante?"
Faccio a Laura un chiaro cenno di diniego senza muovermi dalla poltrona, dalla poltrona l'ho guardata entrare, spogliarsi, indossare quello che avevo preparato per lei, senza scambiarsi una frase una parola, tutto era già convenuto, concordato, con lei e con Franco il suo Compagno, che ora le gira attorno, nervoso, eccitato, la guarda, le parla, le dice che è "bellissima", "eccitante", "perversa", con una mano le sfiora una guancia, una carezza?, forse, ma il movimento sembra quasi involontario, poi torna a muoversi, a rivolgerle parole, frasi, sempre più pesanti, la descrive come lui la vede, le dice quello che altri penserebbero di lei vedendola così vestita, il fraseggio è osceno, ricercatamente osceno, sembra uno sfogo per scaricare l'ansia che lo attanaglia, Laura è apparentemente più calma, ma il tocco della mano sembra averla confusa, scuote il capo, torna a guardare la sua immagine riflessa su in grande specchio che copre quasi una parete, poi guarda ancora in strada sbircia
ndo dalla finestra.
"Perché no? Sembrerei proprio una Troia, in fondo è quello che sono, potrei segnarmi gli occhi con del rimmel pesante, evidenziare le labbra con un rossetto forte, rosso, lucido, sarei sicuramente più volgare, non è questo che si aspettano quelli di là, e non è quello che volete anche voi? Altrimenti non mi avreste vestita a questo modo"
Laura indossa solo un perizoma ed un reggiseno con mezze coppe di pelle finta, nera, ornata da dozzinali lustrini, i capezzoli sono scoperti, il seno sodo e importante è in piena evidenza, porta stivali dal tacco altissimo che le arrivano fino mezza coscia, Laura ha un corpo ben fatto, sensuale e un bel viso rotondo, dolce, pulito, capelli lunghi, lisci, neri, e occhi grandi e scuri che ora sembrano enormi.
"Perché mi piacciono i contrasti, mi piace il costume da puttana che indossi, mi piace come stona, stride, offende il tuo viso di mammina, quelli di la devono sapere che non sei solo una ninfomane o la solita pornostellina che viene dall'est, è importante il tuo viso pulito, proveranno più gusto ad imbrattarlo, a sporcalo con il loro sperma, non credi?"
"Sei un Porco, un lurido porco bastardo, e questo mi va bene, anzi era quello che cercavo con Franco, uno che fosse più porco di noi, che ci togliesse di dosso le ultime inibizioni, ma non accennare mai più a mia figlia, non farlo in alcun modo, in nessuna occasione, ti abbiamo cercato perché qualcuno ci ha detto che potevi introdurci ad un mondo di emozioni forti, ma non immischiarti in altro che non riguardi questioni legate al sesso, se riesco a superare la paura di varcare quella porta, mi farò sbattere da tutti quelli che lo vorranno fare, farò usare di me tutto, bocca, figa. buco di culo, mi farò sporcare o meglio come hai detto imbrattare, mi farò guardare mentre godo, urlerò i miei orgasmi per renderli più palesi, ma quello che sono, quello che siamo noi quando non ti cerchiamo, non ti deve riguardare in alcun modo, occupati di sesso, facci sperimentare cose nuove, sesso forte, estremo, depravato, chiamalo come ti pare, ma non interessarti di altro che mi riguardi, CHIARO?"
Immaginavo quella reazione, l'irritazione serviva a provocarla e a farle superare lo stallo emotivo in cui si trovavano: lei continuava ad aggiustarsi il costume, a guardare fuori dalla finestra, Franco a girarle attorno, a parlarle, a cercare di prendere tempo, anche il trucco le sarebbe servito per ritardare quello che avevamo deciso dovesse fare, quella reazione l'avevo cercata ma non la immaginavo così violenta. Conosco Laura e Franco da alcuni mesi, so molto di loro, della loro vita, anche se mi hanno detto ben poco, come mi hanno chiesto, coltivo, stimolo, la loro ricerca di sesso, dovrei fare solo quello, ma non posso godere di loro pienamente, specie di Laura, senza conoscerli, così ho cercato di ricostruire la loro storia, ho raccolto voci, notizie tenute nascoste. Laura ha trent'anni, non è di queste parti, viene da Torino, a vent'anni si era sposata con il figlio di un grosso imprenditore, ha avuto una bimba dopo un anno e mezzo di matrimonio, la famiglia del marito è una
di quelle importanti e conosciute, ogni rapporto al suo interno è e deve essere rigido e convenzionale, il matrimonio e la maternità le assegnavano un ruolo in quella famiglia e nella società a cui apparteneva, una parte, un copione a cui attenersi. La recita impostale risulta subito difficile, per gli altri, anche per il marito è tutto normale, ovvio, Laura è una donna intelligente, buona, affettuosa, ed è innamorata, si adegua, reprime e controlla ogni spontaneità, ma Laura è una ragazza sessualmente molto sensibile, curiosa, stimola spesso il marito, che a volte la segue, altre osserva stupito, desideri che lei esibisce senza pudori, dopo cinque anni di matrimonio incontra Franco, in incontro casuale ad una delle tante feste a cui per obblighi di famiglia Laura deve partecipare, Franco per il mondo in cui Laura vive, è una specie di curiosità, un eccentrico a cui è concesso di evadere dalle regole, viene sopportato e indicato come un curioso campione di diversità che l'ambiente h
a la magnanimità di accogliere, le circostanze, il caso, il destino, chiamiamoli come vogliamo, il fatto è che Laura e Franco s'incontrano, si riconoscono, si annusano, direbbe qualcuno a me caro, ed il sesso diventa immediatamente l'unico perno del loro rapporto, prima solo proposto, giocato, offerto, poi inesorabilmente negato, respinto. Laura per qualche tempo, controlla il proprio impulso, si limita a schermaglie, a incontri innescati da casualità create ad arte, ma il desiderio cresce e crea l'illusione di poter provare per una volta, una volta sola, senza che nulla cambi, ma il sesso con Franco e ben altra cosa da quello con il marito, è forte, impulsivo, indecente, a volte quasi violento, Franco è esigente e anche Laura scopre di esserlo, i due si incontrano con una frequenza sempre maggiore, i rischi aumentano, ma aumenta anche il loro desiderio, iniziano a sfidarsi a provocarsi reciprocamente, proponendosi a vicenda atti sempre più rischiosi e indecenti, ma presto il loro ra
pporto viene scoperto, il marito di Laura non ha mezzi termini, non concede né tempo né scuse, chiede ed ottiene un'immediata separazione e il completo affidamento della figlia. A Laura viene imposto di cambiare città, tenta di resistere ma la famiglia di lui è ricca e troppo potente per lei e presto prende il sopravvento, su tutti i piani, compreso ovviamente quello legale.
Il rapporto tra Franco e Laura non si interrompe, anche Franco si trasferisce, il sesso tra i due per qualche tempo si placa, si calma, prima devono rimettere assieme i cocci della vita di Laura, non ci sono problemi di soldi Franco guadagna bene e Laura ogni mese riceve un assegno più cospicuo, oltre ad un lavoro che la Famiglia senza che lei lo sappia ha fatto in modo di farle avere, ma il distacco dalla figlia, costa in altri termini, termini che nessun economo può calcolare, inevitabilmente il sesso riprende il sopravvento, era la ragione fondante del loro rapporto, i problemi lo avevano relegato in secondo piano ma inevitabilmente riemerge, torna a prendere il ruolo che gli spetta, il gioco ricomincia, ancora una volta duro e rischioso, un continuo susseguirsi di forzati rilanci.
Quasi subito il loro rapporto sessuale, si allarga ad altri uomini e, a volte, ad altre donne, il loro è un sesso che deve essere esibito, confrontato, non può rimanere rinchiuso in una camera, Laura una volta al mese ha il permesso di incontrare la Figlia, quando torna da questi incontri i suoi desideri si fanno più forti, il senso di colpa li alimenta, li fa crescere, nella loro ricerca, mi incontrano, mi conoscono, a poco a poco con pazienza, conquisto la loro fiducia, divento "regista" delle loro perverse tendenze, Laura mi affascina, mi affascina il suo desiderio di perdesi, di punirsi, mentre Franco la fotte, Lei mi guarda, alimenta la sua eccitazione leggendo la mia, mi chiama, mi vuole dentro di sé, a volte mi unisco a loro subito, altre mi attardo a descriverle come la vedo, caricando di osceno ogni suo movimento, procuro spesso loro altre occasioni, creo loro nuove situazioni, stimolo i desideri di Laura verso la voglia di essere di molti uomini, di esserlo contemporaneame
nte, è stata incerta, recalcitrante fino all'ultimo, da quando è con Franco ha avuto una ventina di uomini, sempre con Franco presente e partecipe, ma pur avendo ormai una discreta esperienza, pensarsi sola, con molti uomini attorno che si alternano addosso a lei, che sono anche pubblico, da cui può e deve essere guardata, mentre viene posseduta, mentre gode, mentre prova piacere di loro dei loro sessi, delle loro parole, dei loro sguardi, la impaurisce, si rende conto che si appresta ad infrangere un nuovo tabù, ma alla fine eccola qui vestita da stellina del porno che chiede di farsi più volgare prima di offrirsi al gruppo che la aspetta oltre ad una porta.
"Quanti sono alla fine?"
"Tu quanti ne hai contati? Sei andata spesso alla finestra per vederli arrivare"
"Credo di averne contati quindici"
"Se sono venuti tutti dovrebbero essere diciassette, troppi?"
"Non lo so, te lo dirò dopo, sembravano cani"
"Come?"
"Cani, alcuni orgogliosi randagi, altri cani persi, abbandonati, senza padrone, ma tutti sembrava fiutassero le mie tracce come segugi, come bestie affamate in cerca di preda, sono certa che sentivano già dalla strada il mio odore, andiamo da loro, andiamoci subito, desidero essere la loro cagna"
"I cani quando sono in branco, diventano cattivi, mordono, qualche volta sbranano le loro prede"
"Non mi sbraneranno, sento il loro odore anch'io ora, sono eccitati e basta, hanno solo desiderio di monta, se poi qualcuno mi morde, forse morderò anch'io, o forse no. può essere che mi piaccia essere morsa"
Parte 2 - Verso un destino avverso
"Sono Laura"
Riconosco subito la sua voce, Laura ha una voce calda che purtroppo non sento da mesi
"Ti sento, come stai?"
"Bene, si credo bene, e tu?"
"Al solito, e Franco?"
"Non è qui, non sa che ti sto chiamando"
"Perché mi cerchi da sola? Preferirei sentirvi o vedervi assieme, come sempre"
"Avevo voglia di parlarti, Franco negli ultimi tempi si è un po' rinchiuso, ma in realtà non so neanche io perché ti sto telefonando"
"Fate ancora sesso con altri?"
"Si, anche ieri sera, ho fatto sesso con Franco e altri sei uomini, ma ultimamente tutto mi sembra diventato meccanico, scontato, io mi spoglio, accarezzo i loro sessi, li prendo in bocca, mi fottono, mi sborrano addosso, mi mostro porca, mi rendo oscena movendomi, aprendomi con le dita fino a farmi male, lo faccio per eccitarli ancora, mi faccio sbattere da due alla volta, ne chiamo un altro perché mi occupi la bocca, ma quando se ne vanno mi chiudo nel bagno e mi masturbo, pensando ad altre cose"
"A quali cose?"
"A quelle che mi avresti fatto fare tu"
"Ma se Franco non vuole non se ne fa niente, Franco è il tuo uomo e io preferisco sempre che le donne con cui intreccio rapporti di questo tipo abbiano uomini consenzienti"
"Franco mi ha introdotto in un mondo che avrei fatto meglio ad evitare, la mia vita ne è rimasta sconvolta, forse rovinata, ma non posso più tornare indietro. Ogni volta che abbraccio mia figlia ho paura di sporcarla, di trasmetterle qualcosa di mio, ma non riesco a smettere, non ho più capacità di controllo, quello che faccio con gli uomini che incontro mi attrae troppo, non riesco più a staccarmene. Appena smetto di lavorare, di fare qualcosa che mi occupa le mente, penso ai prossimi, a nuovi modi per provocarli. Franco ora mi frena, anzi, ad essere sincera, mi frenava: da quando mi hai fatto schiaffeggiare i seni da tutti quegli uomini ha paura che mi presti ad altre pratiche di quel genere. Lui si è messo in analisi e a fatto mettere anche me, con lui ha funzionato, sembra, con me no, non ancora, mi ha chiesto di smettere, di formare una famiglia normale, gli ho chiesto tempo, lui è tornato a Torino, aspetta una mia decisione, insomma non siamo più assieme"
"Allora mi ha raccontato delle bugie, Franco non ti trova più uomini, se se ne è andato?"
"Non sono proprio bugie, pensavo solo di non dirti di Franco, volevo farti credere di essere ancora con lui, ma uomini per fottere continuo a incontrarne, ora me li trovo da sola, lo faccio quasi tutte le sere da quando se ne andato, esco di casa tardi, mi cambio in macchina, indosso cose sconce, ma non mi trucco come mi hai insegnato, vado per locali, per bar, ne rimorchio due o tre per volta, mi faccio sbattere dove capita, all'aperto, nelle loro case, nei retro dei bar, in mezzo a bottiglie e fusti di birra, anche nei cessi. La prima volta in un cesso ho avuto la nausea, l'odore del piscio era così forte che ho quasi vomitato, invece ora sono io a chiedere che mi scopino nel cesso, mi tolgo scarpe e calze, il pavimento è sempre bagnato, non voglio che nulla mi isoli, mi protegga, devo sentire sulle piante dei piedi lo sporco e le tracce di urina. Non se ne trovano mai di puliti senza pozze per terra, mi piazzo con le gambe larghe sopra alla latrina, l'odore mi inebetisce, appoggi
o le mani al muro e muovo il culo, in quella posizione me lo fottono subito, senza chiedere il mio assenso, la figa me la fanno dopo. Un paio di volte, mi sono fatta anche pagare, è piacevole vendersi, forse perché non ho nessun bisogno di farlo. Ieri sera i sei di cui ti parlavo li ho davvero portati a casa mia, era la prima volta, fino ad ora ho sempre cercato di difendere almeno l'apparenza, se ne sono andati da un paio di ore, ho ancora il loro odore addosso, ma neanche loro mi sono bastati, tra poco uscirò a cercarne altri, oppure se vuoi verrò da te, ma verrò per farmi picchiare, ti chiederò di farmi male, vuoi farlo? Non mi sono fatta più picchiare da nessuno, nessuno ha tentato di farlo, sto per chiederlo ogni volta, ma mi fermo. Lo avevo chiesto anche a Franco, volevo mi colpisse con una cintura, forse è stato quello a scioccarlo e a indurlo a smettere"
"Hai delle tette splendide, sembrano fatte per essere colpite, sobbalzano sotto gli schiaffi, sono sode, assorbono bene i colpi, per quanto ti sono rimasti i lividi?"
"Non più di tre giorni o quattro giorni"
"Devi avere i capillari molto forti, e tessuti che si rigenerano facilmente, ti ho fatto colpire parecchie volte, e alcuni l'hanno fatto con molta forza, alla fine mi ricordo che i seni erano quasi viola, tu rantolavi di dolore e di piacere, forse parlavi, ma non capivo le parole"
"Dicevo di colpire ancora, di farlo ancora più forte, avrei voluto che mi colpissero dappertutto, desideravo ogni colpo, per fortuna nessuno capiva, e nessuno mi ascoltava, eravate tutti troppo eccitati, in quel momento non vi avrei fermato qualsiasi cosa mi aveste fatto"
"Questo io l'avevo capito, ma non era il momento di spingersi oltre, immaginavo le reazioni di Franco, e tu dovevi maturare una scelta, non essere travolta da un impulso, da una situazione"
"Quando mi masturbo, penso a cose folli, ma non mi basta più pensarle, voglio farle, dovrei dire subirle, nelle mie fantasie il dolore fisico è sempre forte, il mio corpo viene colpito, con molti strumenti, a volte ferito, lo si lega, lo si deforma, con corde e morse. Quando non c'è il dolore mi faccio umiliare, mi abbasso a compiere atti immondi, alcune volte, vomito dei miei pensieri, ma ora devo far diventare tutto questo reale, potrei curarmi, farmi ricoverare in una clinica e uscirne nuova, ma non mi va di farlo, non ancora, non ho provato ancora tutto quello che desidero provare, ho tentato di farlo capire a Franco e come ti ho detto se ne è andato, ho cercato di farlo da sola, ma non ci riesco, più che a farmi sbattere non riesco, ho bisogno di aiuto, del tuo aiuto, posso essere tua schiava, o se preferisci il tuo giocattolo, se accetti, non avrò diritti, tu non avrai doveri, sarò un animale senza anima per cui ogni riguardo potrà cessare, o se preferisci sarò un androide che
programmerai per qualsiasi forma di sesso ti girerà per la testa, se ti andrà sarò la tua Puttana, batterò sul ciglio di qualsiasi strada, non mi negherò a nessun cliente, potrai essere il mio diavolo, il mio carnefice, ti divertirai con me, farai su di me qualsiasi cosa, non ti chiederò mai pietà, non ti implorerò mai di smettere.
"Ti credi così forte? Perché per fare questo una persona deve essere molto più forte di quella a cui si offre, per godere non può annullarsi, deve restare vigile, attenta allo scempio che ha acconsentito le venga fatto, solo così ne può godere, perché tu rinunci a tutto all'apparenza, ma non rinunci al piacere, cerchi l'orgasmo estremo, definitivo, un orgasmo che ti sazi e ti plachi, un orgasmo che forse non avrai mai"
"C'è il rischi che nulla mi appaghi, temo sia vero, ma questo non cambia niente, se mi credo forte? Si credo di esserlo, so di esserlo"
"Sei arrogante"
"Lo so, e so che questo ti irrita e ti farà diventare più cattivo"
"Va bene sapevo quello che eri potenzialmente dalla prima volta che ti ho incontrato, ti aspetto questa sera alla dieci"
Parte 3 - Il bastone
Non avevo mai colpito nessuna con quella forza, ne tanto meno così a lungo, la maglia mi si è appiccicata addosso per il sudore, getto la cinghia di cuoio su una sedia, mi tolgo la maglia lasciandola cadere a terra, ho bisogno di qualche attimo di tregua, mi tolgo anche scarpe e calzini, devo sentirmi libero, tengo solo i pantaloni, bevo ancora dell'acqua, direttamente dalla bottiglia, me ne verso in testa, porgo la bottiglia a Laura, resta ferma per qualche istante, è ancora a terra dove è caduta, stremata o forse spinta da una serie di colpi più violenti, mi guarda a lungo senza proferire parola, poi prende la bottiglia e beve, si versa addosso l'acqua che resta, rabbrividisce, l'acqua scorre sulla pelle calda, sulle striature rosse che la solcano, entra in quelle che si sono aperte.
"Ti avevo detto che non sarei stato graduale, che non ti avrei preparato"
"Come vedi non c'è n'era bisogno, ero già pronta"
Laura si rialza, la sua bellezza mi sconvolge, i segni che porta addosso anziché deturparla, la ornano rendendola ancora più bella e desiderabile, si guarda attorno, non so cosa cerchi, va verso la porta, capisco subito, il mio bastone, il mio bastone da passeggio.
"Questo ti può rovinare, se ne perdo il controllo ti può anche ammazzare"
"Non credo lo farai, ma hai la possibilità di farlo"
Mi bacia sulla bocca, un bacio appena accennato, labbra che appena si toccano, appena si scambiano i loro umori di superficie, è il primo gesto che contenga qualcosa di simile all'affetto che ci scambiamo tra noi.
"Comunque puoi farlo, se lo vuoi"
Non rispondo, non le do alcuna istruzione, è lei che deve porgersi, scegliere il dove e il come, ancora una volta si guarda attorno, sceglie il tavolo, un tavolo molto pesante e massiccio, lo tiene di schiena appoggiandovisi solo con le mani, mi si offre quindi di fronte, tenendo le gambe molto larghe per avere più appoggio ed equilibrio, non voglio rovinarla, potrò colpirne solo il ventre, le gambe e le braccia, con questo bastone colpirle i seni sarebbe devastante.
Quante volte Laura è sul punto di crollare, di urlarmi di smettere? O sono io che mi fermo a quel limite e che le do il tempo di riprender fiato? Se chiedesse di smettere porrei fine a questa tortura, e probabilmente alla sua storia, un colpo in più che rompesse non tanto la sua pelle quanto la sua resistenza la salverebbe da se stessa, da me, da quello che potrà essere il seguito di questa storia, non so se quel colpo non lo so dare o non lo voglio dare, continuo a colpirla fermandomi sempre un attimo prima, non la rovino, non la rompo, tanto meno la ammazzo, potrei devastarle il corpo, mi limiterò ad offenderlo e a ferirlo. Laura non tarda a capirlo, mi sorride, mi ringrazia o mi rimprovera? Sperava di finire questa storia o di continuarla? Si volta per farsi martoriale la schiena e il culo, con una mano scende tra le gambe e inizia a masturbarsi, le assesto alcuni colpi particolarmente forti, le gambe le si piegano, ma non smette di toccarsi, getto lontano il bastone, e le entro n
el culo mentre lei continua a fottersi la figa con la mano.
Parte 4 - La perdita definitiva
"Ciao"
Laura mi si siede accanto, la giornata è limpida tersa, i temporali della notte hanno tolto l'afa, ora si possono vedere le montagne lontane, distinguerne i contorni, nel prato del maneggio c'è molta gente. Io sono seduto più in alto su una piccola collinetta sotto un vecchio albero piegato dal vento, Laura ha lasciato la Figlia nelle mani di un giovane istruttore, la piccola sta imparando a montare un Pony. Il piccolo cavallo è docile e quieto, la piccola ride felice, la Tata di colore è rimasta li vicino, deve vegliare sulla piccola e soprattutto non lasciarla mai sola con Laura, è una delle condizioni imposte a Laura negli incontri con la Figlia.
"Da quanto tempo mi hai visto?"
"Da quando ieri sera sei salito sul treno, quel bastone ti ha tradito subito, un giorno mi spiegherai perché lo usi, non mi pare proprio tu ne abbia bisogno come appoggio"
"Talvolta purtroppo mi serve, la gamba mi manca quando meno me lo aspetto, posso usarla al cento per cento per mesi e poi perderla all'improvviso, dura solo qualche minuto, poi resta solo il dolore, ti spiace che ti abbia seguito?"
"Sei mesi fa ti avrei levato gli occhi, ora mi va bene, ormai non c'è niente che possa o voglia nasconderti, ma non devi avvicinarti alla Piccola, la Tata lo riferirebbe, per quanto la riguarda, ho visto un vecchio amico e sono venuta a salutarlo"
"Non preoccuparti, tra poco me ne andrò, volevo solo vederti come sei con tua Figlia"
"E come mi hai visto?"
"Dolce e attenta come pensavo"
"È bella la mia Cristina, vero?"
"Molto bella e molto educata"
"Diventerà come me?"
Il tono della voce è diventato all'improvviso cupo.
"Improbabile, era improbabile anche per te, ma si sono verificate una serie di circostanze che hanno portato a galla i lati più nascosti della tua anima, probabilmente un marito meno represso ti avrebbe soddisfatto, o forse ti sarebbe bastato trovare sulla tua strada un amante normale, non un depravato come era Franco e certi impulsi non si sarebbero mai palesati, avresti potuto non incontrarti mai con me o con altri come me e la tua sessualità avrebbe avuto uno sviluppo normale e ti saresti sentita appagata, e quel qualcosa che ti rodeva dentro sarebbe rimasto inespresso, un disagio indefinito che a volte ti avrebbe preso all'improvviso ma che non avresti mai riconosciuto. Quindi non devi preoccuparti per tua Figlia, difficilmente con due persone vicine il caso è così cattivo da ripetersi o da imitarsi"
La piccola chiama dal recinto del maneggio, vuole, esige di essere guardata, mentre il Pony viene spinto al trotto
"Devo andare ora"
Si ferma un attimo torna indietro
"Hai preparato qualcosa per me?"
"Lo vuoi davvero, è passato poco tempo dall'ultima volta, porti ancora ferite fresche addosso"
"Ferita più ferita meno, mi sono accorta che vi eccita di più vedermi già rotta, vi vengono meno remore, farmi male vi sembra quasi normale, accettabile. Organizzami qualcosa appena ritorno, ne ho bisogno, mio marito si risposa con una del suo giro, mi ha chiesto di non vedere la Piccola per alcuni mesi, per darle la possibilità di abituarsi alla nuova situazione, probabilmente mi chiederà di non vederla più, mi offrirà un sacco di soldi, ci sborro, come dite dalle tue parti, sui suoi soldi, ma per lei, per Cristina forse è meglio che non mi veda più, ma per me sarà un inferno, ho bisogno di stordirmi, che mi si fotta il cervello, questo tu lo sai fare meglio di qualsiasi altro, trovami qualcosa, qualcosa di nuovo, che non ho ancora fatto"
La bambina chiama ancora.
"Se non ti va di farmi pestare perché hai paura che mi si rovini definitivamente la pelle, fammi montare da una bestia, da un cane o magari da un cavallo, che dici? Pensi che riesca a prendere nella figa il cazzo di un cavallo, non dovrebbe essere molto più grosso del pugno di un uomo, e di quelli dentro la mia figa ne ho presi gia parecchi, anche il tuo"
Gli occhi le si riempiono di lacrime, poi si volta e scappa di corsa verso il maneggio, gridando alla Figlia "arrivo, arrivo".
Resto ancora un poco a guardarle poi me ne vado, pensieroso, la gamba oggi mi fa male, mi fa male anche l'anima.
Qualche giorno dopo:
"Sono io, tutto bene?"
"No, non va bene, è andato tutto come avevo previsto, non vedrò più mia figlia, sono piena di soldi, l'ho venduta a suo padre, mi sento uno schifo, hai preparato qualcosa?"
"Non quello che avevi chiesto"
"Per me ora va bene qualsiasi cosa, ma non deludermi, non mi basta né un'orgetta, né qualche frustata"
"Lo so, scendi a Verona, dovresti esseri lì tra pochi minuti se il treno è in orario"
"È in orario, o almeno credo"
La voce di Laura è già cambiata
"Hai qualche problema, ti sento perplessa"
"No, ne avevo fino ad un istante fa, ora sono la Laura che conosci, quella che ti piace"
"Mi piaci anche quando giochi con tua figlia, mi piace Laura Puttana, ma devo poter continuare a vedere anche la donna che sei, altrimenti non godrei abbastanza della prima, ma ora metti tutto quello che hai nella valigia, compresa la borsa, i soldi, i documenti, se indossi gioielli o altro metti dentro anche quelli"
"Ok"
Le lascio il tempo necessario, non so neppure se sia sola nello scompartimento o se stia facendo quello che le ho detto davanti ad altri
"Fatto?"
"Si, e dopo"
"Quando interrompo metti in valigia anche il cellulare, scendi e vai al deposito bagagli, lascia la valigia al deposito, poi vai ai bagni, l'inserviente ti dirà cosa fare dopo, hai dubbi?"
"No! Ma devo muovermi, stanno annunciando la stazione"
"Ciao"
Parte 5 - L'asta
Angela osserva Laura con molta attenzione: la fa girare, muoversi, camminare, le fa aprire la bocca, le gambe, sonda con le dita l'elasticità del sesso e dell'ano, agisce con la stessa sicurezza da mercante di bestiame, perché in fondo è questo il suo mestiere, scegliere, acquistare e mettere sul mercato persone. Angela commercia persone come fossero bestie, bestie addestrate all'accoppiamento, a qualsiasi monta, tratta maschi e femmine allo stesso modo, tratta prevalentemente chi ha scelto quel modo per guadagnarsi da vivere, ma anche Puttane occasionali, come in questo caso. Le ho presentato Laura, una ragazza di buona famiglia in cerca esperienze forti, diverse, e perché no di qualche soldo per i suoi capricci, le ho detto che non è nuova a esperienze sessualmente estreme, che ha già fatto sesso con più uomini contemporaneamente, e questo le ha stuzzicato nuovi appetiti, nuove curiosità da appagare, e che per conoscerle ha accettato la mia proposta di vivere qualche giorno da Putt
ana.
"Di solito voi donnine perbene, quando venite da me vi piace provare pratiche un po' violente, siete quasi sempre tendenzialmente sadiche o masochiste, tu cosa sei?"
"Il dolore mescolato al sesso l'ho già provato e mi piace, mi piace subirlo, non darlo, è certamente parte di quello che cerco"
"Masochista quindi, pare sia di moda ultimamente"
Angela gioca come sempre il suo ruolo, ma io so che Laura le piace; malgrado sia completamente nuda non mostra alcun disagio, il tono della voce è sempre calmo, le parole le escono sempre limpide senza esitazioni, ha fatto tutto quanto le ho chiesto senza incertezze, ha consegnato la ricevuta del suo bagaglio all'inserviente e poi si è cambiata con gli abiti che questi le ha consegnato, non ha più nulla di suo, nulla che la identifichi, è in una città che non conosce, è salita su una macchina che le si è presentata davanti, si è lasciata bendare, ed ora è in un luogo a lei assolutamente sconosciuto, volevo una situazione di assoluta mancanza di garanzie, Laura in questo momento per chi la volesse cercare è scomparsa, è un fantasma perso, nel viaggio tra Torino e Venezia.
"Se ha già masochiste a sufficienza, mi proponga pure qualcosa che anche loro rifiutano, io non lo rifiuterò"
"Sei arrogante, piccola stella, ma non preoccuparti, ci sono sempre più uomini e anche Donne con il desiderio di picchiarvi, che donne a cui piaccia farsi pestare, ma terrò presente anche quest'ultima tua offerta, è allettante, ci sono giochini a cui si prestano solo vecchie bagasce che ormai non hanno altro da offrire per cui potresti essermi utile, ma veniamo agli affari, tratto con te o tratto con lui?"
"Con lui"
"Bene, proprio bene, ti piace anche sentirti messa in vendita, l'hai già fatto?"
"Così no, ma un paio di volte mi hanno offerto soldi per scoparmi, i soldi non mi mancano, ma ho voluto provare, vendermi non mi è dispiaciuto, ha aspetti degradanti che mi eccitano, anche rendersi conto di avere il potere di farsi pagare è eccitante, ma così no, non l'ho fatto, così è diverso, mi sento messa all'asta, mi fate sentire una cosa, un animale, e questo mi da emozioni particolari, sono queste emozioni, più che i fatti stessi che cerco"
Angela si avvicina a Laura, la tocca fra le gambe, Laura ha un fremito, le apre, getta la testa indietro, fissa con sguardo intenso un punto indefinito del soffitto, la bocca involontariamente le si spalanca, il corpo freme, trema, forse sta godendo di un orgasmo, se lo ha lo controlla, ne limita i segnali esterni, Angela sorride, si annusa la mano.
"Sei speciale, piccola sei veramente speciale"
"Grazie"
"MA TI FARO' PENTIRE DI ESSERLO, non lo farò per cattiveria, mi piaci troppo e mi piacerebbe tenerti solo per me, ma lo farò per affari, solamente per affari, come sempre, una volta ero ammalata di sesso come sei ora tu, ora sono ammalata di soldi, e siccome conosco bene solo il sesso è da li che li prendo, e ne prendo molti"
Angela si rivolge finalmente a me, è emozionata ma come ha appena detto è una donna d'affari e sa di aver fatto un errore, ha appena tessuto le lodi di quello che deve comperare aumentandone automaticamente il prezzo, cerca di prendere tempo, di allontanare l'effetto delle sua parole.
"L'hai addestrata bene, a parole è quasi perfetta"
"Non l'ho addestrata, ho solo fatto uscire quello che era, non ho aggiunto niente, c'era già tutto"
"Bene così dovrò pagartela meno"
"Credi?"
"Sei un adorabile bastardo, quanto vuoi, LA VOGLIO ALMENO PER UNA SETTIMANA?"
"Posso lasciartela per non più di tre giorni"
"Una settimana o non se ne parla"
"Cinque giorni a 10.000 euro, prendere o lasciare"
"Sei pazzo, non c'è il tempo materiale per farla lavorare abbastanza per rifarmi del capitale"
"Puoi farla lavorare anche 12 o 16 ore al giorno, devi solo permetterle di dormire ogni tanto e darle da mangiare, resisterà! Laura è molto forte, ha una resistenza incredibile, e poi non dimenticare che sono un tuo cliente e so quanto costano certi giochi sulle tue ragazze. Ti ripeto: prendere o lasciare!"
Angela è indecisa, non è per il prezzo, sono certo che può ricavare da Laura un lauto guadagno, la infastidisce sentirsi in un certo senso battuta nella trattativa, gira attorno a Laura, ne accarezza il viso, i seni quasi li pesa, ne assaggia la consistenza, torna ad osservarle il viso.
"Peggio per te piccola, peggio per te, non ti verranno concessi sconti, e poi ti converrebbe avere un bel viso da Troia, due labbra volgari, magari rifatte, una così la si fotte, la si incula, al massimo le si da qualche scudisciata sul fondo schiena, ma tu ti presenti bella, pulita, con il sorriso buono, una prima della classe che per giunta non si da arie, la ragazza che si sogna e che si prendono sempre gli altri, e per giunta sa anche essere Troia, ti rendi conto che è troppo, con te i miei peggiori clienti vorranno sfogare tutte le frustrazioni passate, per farti rendere al massimo, ti darò in pasto alla feccia, ma la feccia non è quella che pensi tu, la feccia è fatta da uomini ricchi, da uomini colti, raffinati bastardi che su un viso come il tuo vorranno sedersi, dovrai leccare loro il culo, e qualcuno pagherà per usarti come cesso, sei pronta anche a questo?"
Laura rimane qualche istante in silenzio, le parole di Angela la stanno scotendo dentro, le rimbalzano come un eco nel cervello, probabilmente si crea immagini di quello che le può accadere, ma poi torna calma, come prima.
"Da quando vado in cerca di uomini scopo abitualmente nei cessi, vado nei bar o nelle discoteche, spesso per stupirli sono io a chiedere che mi scopino lì dentro, se sono sporchi è anche meglio, la prima volta, ho vomitato, è probabile che vomiti la prima volta che il cesso sarò io a esserlo, quindi Lei, per la prima volta, mi trovi un cliente a cui non dia fastidio vedermi vomitare, dopo a stomaco vuoto, lo farò felice, per altri, se c'è ne saranno, sarà più facile, la prima la prima volta è sempre difficile, col tempo comincerà a piacermi, ora il pensiero mi disgusta, ma non pongo alcun rifiuto, se ha clienti che chiedono questo, dica loro che ha una Puttana Nuova, una disposta a farlo"
"Forse sarò io la prima ad usarti come cesso, ti va?"
"Allora li valgo quei soldi?"
Parte 6 - Il riposo
Non mi aspettavo che finiti i cinque giorni con Angela, Laura mi chiamasse per chiedermi ospitalità, pensavo preferisse rimanere qualche tempo sola, ma invece, eccola qui, in casa mia, guarda curiosa, studia il mio habitat , i miei libri, i miei mobili, i miei oggetti, studia me e la mia vita.
"Ti disturba ospitarmi, mi sembri perplesso. se ti disturbo posso andarmene?"
"Solitamente difendo molto il mio privato, ho permesso a poche donne di entrare qui dentro, so che per te questi giorni sono stati molto duri, pensavo non avresti gradito per qualche tempo presenze maschili, in particolare la mia, mi ha stupito la tua telefonata e la tua richiesta, ma mi fa piacere sentire che desideri stare per qualche tempo sola con me"
"Non mi dici niente dei capelli?"
I capelli di Laura sono stati tagliati, ora sono cortissimi, alti pochi millimentri
"Non mi piacciono molto, li preferivo lunghi, ma immagino il motivo di questa scelta"
"L'odore, l'odore di merda sembrava non volersene staccare, malgrado continuassi a lavarli, era solo un'impressione, ma appena sono uscita dalla casa di Angela sono andata da una parrucchiera e le ho chiesto di rasarmi il cranio a zero, si è rifiutata di farlo"
Si passa una mano sopra alla testa
"Questo è il risultato del compromesso raggiunto, ma l'odore, la puzza resta, ormai c'è l'ho dentro"
"Vedrai, tra qualche giorno, ti rimarrà solo qualche ricordo"
"Ricordi? No, non saranno solo ricordi, non rifiuto di ripensare, né di rivivere quello che ho fatto in questi giorni da Angela, ho solo bisogno di staccare un momento, poi se capiterà farò ancora il cesso e farò ancora la Puttana, ho provato cose che hanno esaltato ogni mio senso ed era quello che cercavo. L'alternarsi della sensazione di schifo, il rifiuto istintivo lasciano presto il posto a un'eccitazione folle, e poi di nuovo torna lo schifo e la nausea, ma prevale la follia di non tirarsi indietro, di offrirsi ancora, fino perdere il controllo di tutto. Angela mi ha detto che urlavo e mi insultavo. alcuni momenti credo di averli proprio rimossi, quando tornavo in me, per qualche istante mi sentivo appagata, durava poco pochissimo, devo ritrovare quei momenti, allungarli renderli stabili, per questo non saranno solo ricordi. mi lascerai lo stesso dormire con te, anche se mi sono dimostrata più Puttana di quanto forse pensavi? Ho bisogno di riposare, ho bisogno di affetto, di se
ntirmi qualcuno vicino che magari finga di provarlo, per cinque giorni sono stata fottuta, inculata, mi hanno fatto aprire la bocca e mi hanno pisciato e cagato dentro, vomitavo, ma poi ero io ad offrirmi di tornare sotto di loro con la bocca spalancata, sfilavo le cinghie dei loro pantaloni, gliele mettevo in mano perché mi frustassero, e cazzo se mi hanno frustata"
Si toglie il vestito, sotto è completamente nuda, ha il corpo coperto di lividi, alcuni particolarmente brutti
"Puoi fingere per qualche giorno di volermi bene? Ho bisogno di carezze, di coccole e in questo stato non posso chiederle a nessuno"
"Sei la benvenuta, per le coccole dovrai essere paziente, è da molto che non le faccio a nessuna"
È piacevole sentirsela tra le braccia, non ha odori addosso, tanto meno quello che la ossessiona, profuma di se stessa e di niente altro, la tengo stretta, abbracciata, sento la camicia inumidirsi, sento il suo corpo rilassarsi, ora parla piano, in tono sommesso, quasi cantilena, la stanchezza le sta piombando addosso, pesante come il piombo, sembra canti una ninna nanna, la accarezzo e basta, mi ritrovo a portarla a letto, mi sdraio accanto, piano la lascio, la aiuto ad addormentarsi, resto con lei, disteso, vestito.
"Non sei male come coccole"
Laura si affaccia alla cucina, indossa la camicia che le avevo lasciato sul letto, si versa il caffé, lo beve guardandomi negli occhi, ci amiamo lì in cucina, mangiamo e torniamo a fare all'amore, sempre lì senza uscirne per ore, mangiamo e beviamo come animali, usando le mani, torniamo a toccarci, mi lascio penetrare l'ano della sue dita, quasi dalla sua mano intera, la sento ridere dietro di me, mentre si unge d'olio, per aprirmi meglio, devo urinare, lei beve il mio piscio come fosse la cosa più normale del mondo, io cerco di bere il suo, lo stomaco mi si rivolta, sputo, tossisco, lei ride, mi lecca il viso, per ripulirlo.
"Certe cose lascia che le faccia io, tu non sei abbastanza forte"
"E tu quanto sei forte?"
"Molto, e devo diventare ancora più forte, altrimenti non potrò fare di me quello che intendo fare"
Restiamo in casa per giorni, io sono sfinito, i lividi di Laura stanno sparendo, esco solo per prendere da mangiare, Laura preferisce rimanere in casa, non vuole vestiti addosso, legge, scrive, scrive di quello che ha fatto da quando ha conosciuto Franco, descrive le sue sensazioni, quello che prova a mostrarsi nuda a molti, quello che prova mentre la fottono e altri la guardano, descrive gli schiaffi ai seni, le frustate, il piscio e le feci addosso, in bocca, scrive quello che pensa ancore di fare e che si possa fare di lei e del suo corpo, mi rilegge ad alta voce quello che scrive, si masturba spesso, senza nascondersi, e senza mostrare alcun imbarazzo, si siede o si sdraia, e si tocca, si penetra con quello che trova sottomano, io resto a guardarla perché questo accentua il suo piacere, solo quando è sera si calma, e allora mi si accoccola vicino come una gattina che chiede carezze.
"Ti stai innamorando di me?"
Laura è tra le mie braccia, sta giocando con le dita con i peli del mio torace, mi guarda con occhi fattisi enormi, ho appena goduto nella sua bocca, è stata stupenda, volgare, famelica, ma allo stesso tempo dolcissima.
Non ho bisogno di risponderle, conosce già la risposta.
"Ti amo anch'io o almeno lo credo, ma tu non devi amarmi, non sapresti essere duro e spietato come avrò bisogno che tu sia, sono una Ninfomane, una Ninfomane allo stato terminale, così mi sento e così mi va di sentirmi, e così voglio essere giudicata, non lo sarò per sempre, ma ora lo sono, questi giorni mi sono riposata, i lividi sono spariti, gli odori attenuati, ma devo ricominciare da dove ero arrivata, Angela mi ha dato degli indirizzi, ma mi ha anche detto che tu conosci gente e posti con i quali neppure lei ha voluto avere mai a che fare, se mi ci manderai, io ci andrò, mi offrirò gratis e farò tutto, tutto quello che mi verrà chiesto, non importa quanto sarà malsano o quanto sarà doloroso, non chiederò né garanzie né prudenze, metterò a rischio tutto, salute e vita. Alla fine, perché ci sarà una fine, sarò sazia, oppure, oppure. Non ci voglio pensare, spero allora di essere ancora in grado di riprendere una vita normale, per questo non devi innamorarti di me, per uno come te
in una nuova vita non avrò posto".
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20 years ago
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LEI E IL MARITO
Da tempo intrattenevo un'amicizia via email con una bella signora di 40 anni conosciuta in Chat.Bionda,alta 175,4 di seno, bellissima e dopo tanta corrispondena anche telefonica mi disse che sarebbe venuta nella mia città.Euforico, finalmente le nostre fantasie si stavano realizzando,l'avrei scopata a piu non posso, le prenotai un camera in un albergo a 5 stelle.L'aspettai il pomeriggio che arrivo' all'uscita del casello dell'autostrada e rimasi di stucco quando nella BMW che mi aveva detto, alla guida c'era un signore.Lei scese dalla macchina, venne verso di me, mi diede un bacio appassionato facendomi provare la sua lingua che scavava sulla mia avvinghiandosi,La strinsi e sentii l'ebbrezza delle sue tette, del sul culo, del suo corpo.Aprì la portiera e si sedette al mio fianco."Non preoccuparti di lui è mio marito".Rimasi come uno stronzo ma finalmente l'avevo li con me.Iniziai a guidare mentre il marito ci seguiva."Lo sai" mi disse" Sei come ti immaginavo" e incom
inciò a mettermi una mano sulla patta dei pantaloni.Si accorse che il cazzo si era indurito e incominciando a farmi dei massaggi sopra.Stentavo a guidare, ero eccitato.Mi aprì la patta dei pantaloni e mi tirò fuori il cazzo prendendomelo in mano.Guidavo e guardavo lo specchietto retrovisore.Lei andava su e giu dolcemente, mi stava facendo una sega, ma voleva farlo indurire al massimo.Incominciavo a sudare ma guidavo lentamente.Si chinò sul mio cazzo portandoselo alla bocca.Incominciava ad andare su e giu su e giu, succhiava,teneva una mano alla base e succhiava,aumentava piano piano il ritmo, sempre piu svelta.Io guardavo dietro l'uomo in macchina che ci seguiva.Non ce la facevo piu,.Stavo arrivando lei se ne accorse e aumentò il ritmo.Sburrai tutta la sborra che accolse nella sua bocca.Si alzò pulendosi con il gomito la bocca che aveva ancora tracce di sperma girandosi verso l'uomo in macchina con un sorriso.Giungemmo all'albergo, li salutai con la promessa di vederci la sera a cena
Giunsi verso le 20 e mi presentò il marito che si complimentò che secondo lui ero un bell'uomo.A tavola si parlò del più e del meno.Lei Aveva un vestito nero da sera con uno spacco laterale alle cosce che faceva intravedere l'eleganza e la bellezza delle sue gambe e stretto sul petto che metteva in risalto le sue tette,i suoi capezzoli.Bevemmo un pò e dopo cena sperando di ramanere da soli io e lei, invece il marito la invitò ad andare in camera chiedendomi di accompagnarli.Aprì la porta della camera ed entrammo.Mi sentii in imbarazzo appena vidi il letto al centro.Lui disse di scusarlo che aveva dimenticato di comprare le sigarette e che non sapena se trovava un bar aperto che le vendeva e si allontanò lasciandoci soli.
Appena lui usci, lei si inginocchiò davanti a me, mi aprì la patta dei pantaloni, mi tirò il cazzo fuori che si era indurito e incomiciò a succhiarlo avidamente.Non ne potevo piou, la portai sul letto mentre succhiava,succhiava,mi misi a 69 e notai che non aveva le mutante.Incomiciai a leccarle la fica,a tuffarmi in quella bellezza,ad aprirla ficcarci la lingua dentro e vedevo che era fradicia,bagnata, stava godendo, aveva il mio cazzo e succhiava, succhiava."Dammelo" Dammelo" non ce la faccio piu mi disse.Si tolse il vestito, era nuda sotto e si mise alla pecorina sul bordo del letto.Me lo prese per la mano e se lo portò nella fica,vi si strinse contro.Era bagnata, meravigliosa,incomiciavo ad andare avanti e indietro,avanti e indietro, sempre piu svelto ma non volevo arrivare.Lei guaiava di piacere"Dai forza" "Piu svelto" lo tolsi dalla fica e poggiai la cappella sul buco del culo e piano piano, poichè era fradicio, gli infilai il cazzo dentro in una sola volta, tenendola per i fianchi.Era meraviglioso.La stavo inculando,Urlava, gridava la invitai a non gridare perchè stavamo in albergo e poteva arrivare il marito."Chi se ne fotte di quel cornuto" mi disse "Dai-dai-Dai-"Si toccava il grilletto,se lo stava massacrando.Portava una mano sul cazzo per toccare il buco del culo e il cazzo che entrava e usciva.Stavo godendo,se ne è accorta si è girata all'improvviso e prendendomi il cazzo in bocca ingoiava tutta la sborra.
Ero felicissimo,spossato,avevo scopato e inculato una ficona.
Nel bagno per un rapido lavaggio e bussando, entrò il marito "Per fortuna ho trovato le sigarette"
Lei mi diede un bacio, mi salutò con un "GRAZIE", diedi la mano al marito salutandolo e andai via.
Non ho saputo piu nulla di lei,non mi ha piu scritto e ha cambiato scheda telefonica.
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20 years ago
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la cugina americana
Dopo aver letto qualcune delle storie qui raccontate, alcune molto eccitanti. E' notando che ci sono delle persone che come me trovano eccitante raccontare le proprie avventure, riuscendo a comunicare le proprie emozioni, voglio raccontare anche le mie cominciando dall'ultima, l'avventura avuta con una donna splendida mia cugina l'americana.
Erano anni che non veniva a trovarci Mary la cugina americana, Dopo 7 anni decise di trascorrere una vacanza in Italia, dal suo dire aveva bisogno di ritornare e rivedere i nonni e gli zii, cresciuta alla periferia di New York, sposata e divorziata, con una figlia di 20 anni, che per lavoro non era potuta venire in Italia.
E' sempre stata una donna affascinante adesso era una donna di 40 anni con un fascino incredibile . Non voglio dilungarmi nei particolari precedenti a cosa era successo nei giorni prima ma voglio raccontarvi cosa e successo un pomeriggio di una settimana dietro, prima ahimè che ripartisse.
Tornato dal mare entro in casa la porta della casa dei miei e aperta perso ci sia qualcuno, entro passo per le stanze togliendomi la maglia e rimanendo in costume mi affretto per far una doccia. Sono scalzo e salgo le scale per andare al piano di sopra a prendere qualcosa da mettere, sento un lamento, per un attimo mi fermo sulla rampa forse la mia impressione, di nuovo salgo piano le scale, arrivato alla fine vedo nella stanza che da sulle scale la porta socchiusa, faccio un altro gradino, vedo il lettone, delle gambe nude fino all'altezza del ginocchio, voglio capire chi sia in silenzio mi avvicino, alla porta senza far rumore. Incredibile Mary e coricata sul letto pancia in giù, guardo il suo corpo splendido una veste leggera da mare scoperta fin sopra i glutei, il bacino si muove lentamente, con una mano sotto la pancia si sta accarezzando la passera, vedo le dita che scivolano da dentro il perizoma tirando il filo nelle natiche, le labbra rosse,per un attimo rimango a guardarla,
il cazzo mi diventa duro, mi scoppia nel costume, lo stringo forte e lo massaggio da sopra, per un attimo faccio per andar via ci ripenso velocemente, un'occasione cosi non mi ricapita più, o la va o mi da un ceffone. Entro silenzioso, forse sente la mia presenza e si gira di scatto spaventata, - ohh my god ! che spavento - rossa in faccia per la vergogna - Scusa non volevo ma sai se arrivava qualcun altro... la guardo negli occhi, lei li abbassa ad altezza del mio cazzo e vede la rigonfiatura, la capella spinge sul lato quasi ad voler uscire fuori, lei mi guarda di nuovo negli occhi e allunga una mano verso la patta accarezzandola da sopra il costume, tastanto la grossezza, senza dir nulla solo guardandoci negli occhi lo tira fuori e comincia a masturbarmi, lo sbatte per un po' entrambi sorridamo le mie mani scivolano sul suo seno scoprendolo, la sua bocca sfiora il mio addome, mi bacia sugli addominali scendendo Aprì le labbrà, ed inizio con dolcezza lentamente a leccarmi il pube,
mi passo la punta della lingua ben insalivata sul pube e sull'inguine,con delicatezza e dolcezza mi assaporo cm. dopo cm. la pelle cazzo che eccitatissimo le sventolava grosso duro e dritto davanti agli occhi.
Continuo a leccare il pube ancora un pò, poi passò la lingua tra i peli all'attaccatura del cazzo inizio a leccarlo. mi passò delicatamente la lingua lungo l'asta,lasciando una scia di saliva,impugnando con una mano la base del cazzo, mentre il resto me lo leccava dolcemente cm. dopo cm. con raffinatezza, mi gustavo quel pompino fatto da una troia di cugina affamata di cazzo e con la bravura di una vera professionista.
Sono completamente nudo , mi appoggio sul letto con le spalle alla spalliera ,le gambe larghe, lei si piega sul bacino leccandomi sotto le palle, una senzazione stupenda. Le appoggiai la mano destra sulla nuca,dandole il tempo spingendo la testa su e giù sempre con lo stesso ritmo.
Il seno le ballava dolcemente, le tette andavano a tempo con la testa,creando un effetto tremendamente erotico. Godevo come un pazzo e a lei piaceva lo vedevo nei suoi occhi Di scatto le prendo e la tiro verso di , la bacio e con delicatezza la spoglio,(incuranti del poter essere visti) dalle labbra scendo fino alla fica soffermandomi sui grossi seni con grandi capezzoli duri e diritti e sul ventre, lei ricomincia a gemere come prima, era un lamento di goduria.
Le apro la fica con le mani guardando quel bocciolo di rosa rosso, è bagnato guardo il clitoride diritto come un piccolo pene mi piego e comincio a leccare sotto i colpi della mia lingua i suoi gemiti aumentano ogni tanto urla tanto che devo fermarmi, e dirle di star zitta, ma lei mi riprende per la testa e mi fa continuare, le ficco due dita in bocca, lei li succhia e geme lo stesso la sento venirmi in bocca gemendo ed urlando mentre la lecco la masturbo con due dita gode, si stacca dalla mia bocca, mi gira pancia in su, riprende il mio cazzo in bocca lo lecca e lo succhia come una forsennata, ho il cazzo durissimo, mi sale sopra e se lo prende a smorza candela, mi gode sopra in quella posizione la sento bagnatissima, i suoi umori mi ungono anche le palle. - ohh my god! You are fantastic- continuava a ripetere di scoparla ancora di non fermarmi col suo accento americano la feci girare a pecorina e la sbattei in quella posizione, cosi riuscivo ad arrivarle fino in fondo potevo sentir
e il suo piacere, ero pieno stavo per venire e lei sene accorse, si sposto mi fece alzare si inginocchi d'avanti a me e comincio a sponpinarmi e menarmi il cazzo, si fece sborrare in bocca, ingoiando tutto fino in fondo.
E lo ripuli fino all'ultima goccia. Ci rilassammo un po' sul letto poi mi bacio e disse col suo accento americano perché non è successo prima proprio una settimana dalla sua partenza. Andammo a far la doccia insieme e scopammo di nuovo sotto la doccia.
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20 years ago
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