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Dal punto di vista mio, Nadia
Dal punto di vista mio, Nadia.Leggendo quanto scrivo forse penserete che io sia unica. Non è così molte donne che conosco vivono il sesso così come me, con completezza e libertà, lo so perché con le amiche ci raccontiamo tutto. Certo vi sono anche donne che per creare un alibi con stesse fingono, per scopare fuori casa, l’ illusione del grande amore distruggendo il matrimonio. Non sanno che almeno nel sesso la monogamia non esiste. Altre non ingoiano o non lo prendono dietro non sapendo cosa si perdono. Mi fa piacere farvi un esempio di quello che fanno donne che conosco. La mia migliore amica rimane spesso in vacanza da sola. Il marito, molto preso dal lavoro, l’ accompagna e la va a riprendere, e lei coglie l’ occasione per farsi un amante. Un giorno mi telefona dicendomi che il suo ultimo passava da Roma a trovarla ma che era con il figlio del suo principale e per andare con lei era necessario che trovasse un’ amica disponibile per lui. Mi ha invitata e io ho accettato. Dopo cena siamo andati nella sua villa, suo marito era fuori per lavoro, arrivati a casa lei è andata al frigorifero, in cucina, per prendere una bottiglia di spumante. E’ tornata indossando solo il perizoma dicendo che il vestito era scomodo. Prima del brindisi mi sono spogliata anche io, tutta nuda. E’ stata una serata di fuoco. Ce li siamo anche scambiati. La vita ti fa crescere in base a quello che sei, all’ ambiente in cui sei cresciuta, alle amicizie etc. La mia famiglia era di mentalità molto libera La mia prima maestra di vita è stata mia madre. Lei era ed ancora bellissima. Aveva capito che per farsi strada in un mondo maschilista doveva usare il suo splendido corpo. Ha cominciato la sua carriera dandosi al suo Direttore Generale che l’ ha promossa dirigente. La portava con sè, trovando la scusa di avere bisogno di un aiuto, nei suoi viaggi di lavoro anche all’ estero. Lei, per farlo contento lo seguiva volentieri. Prendevano due camere anche se poi ne usavano una sola. In Italia, quando spariva, voleva dire che era con lui nella sua villa al mare. Succedeva sempre quando la moglie di lui era fuori. Mio padre, uomo di scienza, aveva sempre la testa fra le nuvole e non si accorgeva di nulla (o faceva finta?) innamorato come era ed è. Mia madre mi ha anche insegnato come affrontare il sesso, in pratica che se volevi ricevere piacere dovevi darne tanto attenta a cogliere i desideri del partner e precederli.L’ influenza delle amiche. Eravamo un gruppo di ragazza molto spigliate. Alle feste ci facevamo sbattere anche se difendevamo la verginità come un bene prezioso da spendere alla giusta occasione. Molte l’ hanno persa presto io ero piuttosto grandicella quando l’ ho fatto. Io ho imparato subito a fare i pompini (Così mi avevano soprannominato la “pompinara”, un po' forte vero, ma a me piaceva perché mi descriveva bene).Alcuni altri soprannomi e spigolature sulla mie amiche:- una era soprannominata “mutanda facile” tanto era facile per lei concedersi dopo aver perso, assai presto la verginità.- Di un’ altra dicevano è al secondo giro delle mura, per intendere che era già stata con tutti e aveva ricominciato dal primo.- La “sorca elettrica” per le sensazioni che trasmetteva scopando.- Un’ altre si era prostituita per gioco la prima volta. Poi era entrata in un giro di prostituzione ad altissimo livello. Ha fatto un sacco di soldi.Etc.Mio marito vi ha raccontato come sono arrivata ad avere il mio primo amante.Non sono stata mai innamorata di lui ma molto presa si. Per quanto la nostra relazione è durata a lungo, non riuscivo a fare a meno di lui.E’ stato fantastico lui mi scopava in tutte le posizioni, posti e luoghi. Quando dormiva a casa nostra la notte lo andavo a trovare con la complicità di mio marito, che si eccitava molto. Lui si alzava presto per andare a lavoro e io scendevo, dalla camera in cucina e mi piaceva fargli il pompino del buongiorno. Lui lo gradiva molto. Vorrei descrivervi come li faccio: comincio a leccare ed ingoiare i testicoli, poi con la lingua lavoro l’ asta e la punta, poi succhio come un’aspirapolvere. Debbo moderarmi per evitare che lui venga subito. Quando lui viene faccio in modo di avere solo la punta in bocca in modo di assaporare lo sperma che mi fiotta verso gola, ingoio tutto, poi lecco fino all’ ultima goccia e lascio il pene completamente pulito. Quanto mi piace e così piace anche a voi uomini. Lui mi diceva: come lo succhi tu non lo fa nessuna altra e ne aveva avute di donne, perfino una nostra amica che gli avevamo presentato noi. Vi dicevo che mi scopava in tutti i posti, sotto la doccia etc. Ricordo in particolare una volta alla finestra aperta, eravamo completamente nudi, quando una dirimpettaia si è affacciata e ci ha visti io le ho sorriso, lei ha risposto e la mia eccitazione è salita alle stelle. Quando eravamo nudi sul letto se riceveva una telefonata mi faceva segno con la bocca di succhiarglielo e io lo facevo. Fantastico. Lui aveva dato le chiavi a una vicina, studentessa e giovanissima. Ho fatto conoscere la mia bisessualità. Lei ha aperto e quando ci ha visto nudi sul letto voleva andare via. Io le ho detto che sapeva che eravamo amanti, le ho chiesto di rimanere e dispogliarsi per non farci sentire in imbarazzo. Si è sdraiata sul letto e io l’ ho baciata appassionatamente prima sulla bocca e poi ho leccato a lungo la sua dolcissima fichetta, l’ ho portata ad un orgasmo portentoso. Dopo lei si è rivestita e se ne è andata, molto soddisfatta. Una volta siamo andati in albergo e lui mi ha spogliata e iniziato a scoparmi in ascensore, sono entrata in camera nuda, peccato che nessuno mi abbia vista, mi sarebbe piaciuto. Adorava portarmi nei boschi. Io non avevo timore che ci vedessero. Succiarglielo in mezzo al verde era molto intrigante. Chi ha inventato il pompino era geniale. Lo puoi fare ovunque. Una volta glielo fatto in un distributore, allora il self service non era ancora diffuso, e il benzinaio mentre gli faceva il pieno mi ha sicuramente vista che eccitazione. La prima volta che sono stata con lui mi aveva accompagnata a comprare dei costumi. Dovevate vedere la faccia del commesso quando sono uscita dal camerino di prova, con solo il sotto, a seno nudo chiedendo loro: questo costume è adatto per il topless al mare?. Poi siamo andati nel suo appartamentino e lo abbiamo fatto. Lui è venuto subito e si è scusato. Ma subito dopo era di nuovo in erezione ed è durato moltissimo. Io speravo che non venisse mai. Io sono venuta diverse volte. Tornata a casa sono andata a cena fuori con mio marito. Avevo l’ abito assai poco abbottonato. Il seno esposto per la gioia del cameriere. Un giorno lui mi ha detto di amarmi io gli ho risposto di non amarlo ma felice di essere la sua donna e se voleva glielo dimostravo. Lui mi ha chiesto come e io gli ho risposto che ero pronta a farmi mettere incinta. Lui ha risposto magari. Un giorno l’ ho chiamata dicendogli che a metà settima sarei stata feconda e pronta a passare la notte con lui. Ho avvertito mio marito delle mie intenzioni e lui mi ha risposto che se mi faceva felice dovevo farlo. Sona andata da lui, ma stranamente non sono rimasta incinta, nemmeno con i tentativi successivi. Io e mio marito pensavamo che fosse sterile, poi si è sposata ed avuto un figlio dalla donna che ha sposato. I casi della vita. Uno degli ultimi episodi con lui che mi è rimasto impresso. Ci ha invitato a una festa elegante a casa di un suo amico Principe. Ho chiesto a mio marito di fingersi malato, volevo andarci sola con lui. L’ ho chiamato e gli ho detto che mio marito non stava bene e lui ha risposto che potevamo rinunciare. Io ho replicato che io potevo andare da sola con lui però doveva venirmi a prendere e l’ ha fatto. Io ero vestita con un abito lungo nero sopra terminante con due fascette che coprivano il seno. Sotto solo un perizoma. In macchina, dopo che ci eravamo avviati lui ha detto che si aspettava che mi fossi vestita in maniera più audace. Io gli ho chiesto di fermare la macchina e chiudere gli occhi. Ho sciolto le fascette e le ho riannodate incrociandole e il seno è rimasto nudo. Gli ho detto di riaprire gli occhi, lui ha dato un gridolino di meraviglia e ha cominciato a giocare con i miei capezzoli. Io gli ho fatto presente che mi stavo eccitando e di smettere. Però gli ho dato il mio rossetto chiedendogli di colorarmi un po' i capezzoli perché risaltassero meglio. Lo ha fatto. Arrivati siamo stati accolti dal Principe e da sua moglie. Lei mi portato in giro a conoscere un po' di gente. A seno completamente esposto facevo un figurone. Più tardi lei mi ha detto se volevo rimanere da loro per la notte e scambiarci i partner, dicendomi che lei era già stata con il mio e lo rifaceva volentieri. Ho accettato. Quella notte ho provato un pene “nobile”, esperienza indimenticabile anche questa. Vorrei raccontare alcuni episodi.Il mio primo rapporto donna donna.Avevo 24 anni, sposata da due, una sera durante una cena i giardino ho cominciato a parlare con una donna più grande di me. Passeggiando insieme mi ha fatto arrivare in un angolo buio del giardino. Lì mi ha baciata e poi mi ha spogliata, sdraiata sull’ erba mi ha coperta di baci leccandomela a lungo. Da lì in poi ho scoperto che a leccarla le donne sanno farlo molto meglio. Aveva intuito le mie tendenze. Ci sono stata un altro paio di volte ma lei era come un ape che cambia sempre i fiori e dopo un po' non mi cercata più. Dopo questa prima esperienza sono stata con altre donne. Nel sedere. E’ nato tutto per caso. Un pomeriggio mio marito mi ha telefonato dicendomi che portava un collega a cena. Avevano avuto un grande successo professionale e volevano festeggiare. Io ero abbigliata con un vestito di cotone a fiori, sotto solo il perizoma. Sopra era poco abbottonato. Durante la cena, forse perché avevamo bevuto molto, il discorso è finito sul sesso. Il collega di mio marito ha affermato che alle donne piace molto di più quando il pene è grandissimo. Io gli ho chiesto come facesse a saperlo. Lui mi ha risposto: semplice il mio è molto grande, 25 cm di lunghezza e 6 cm di larghezza accennando con le mani alle dimensioni. Io gli ho detto impossibile. Lui ha replicato misuralo se ho mentito farò la penitenza che vorrai ma altrimenti lo bacerai per ammirazione. Mio marito mi ha incoraggiato ad accettare la sfida. Sono andata a prendere un metro da sarta e, quando sono tornata, lui lo aveva sfoderato, era mostruosamente grande. L’ ho misurato ed era della dimensioni che lui aveva dichiarato. Io ero partita e invece di limitarmi a baciarlo ho iniziato un vero e propri pompino. Dopo un po' lui mi ha detto di spogliarmi che me lo voleva far assaggiare. Io l’ ho fatto e mi sono appoggiata al muro. Lui si è tolto i calzoni e i boxer, mi è entrato dentro e mi ha scopata meravigliosamente. Io ero distrutta e sono andata a dormire.Il giorno dopo lui mi ha chiamata al cellulare chiedendomi di andare a cena con lui e passare al notte insieme. Io ho accettato. Quando mio marito è tornato a casa ho scoperto che il numero del mio cellulare glielo aveva dato. Lui gli aveva detto che le sensazioni che gli avevo trasferito non le aveva mai provate, così intensamente, prima.Mio marito mi ha accompagnata da lui al ristorante. Durante la cena lui mi ha detto che quella sera me lo avrebbe messo anche dietro. Allora non lo avevo ancora fatto. Ho obbiettato che era difficile essendo il suo molto grosso. Lui mi ha fatto notare che non era il primo che apriva. Dopo siamo andati da lui. Mi ha scopata prima davanti. Poi è andato a prendere una crema dicendomi che serviva a lubrificare ma che era un po' analgesica, meno piacere ma anche meno dolore.Ha dimostrato di essere bravissimo. Prima ha messo dentro la punta e poi con un potente colpo di reni me lo ha messo su tutto. Io sono quasi svenuta dal dolore che si è presto trasformato in piacere puro. Comunque la prima volta fa male anche quando viene estratto. Il risultato è stato che il mio buchino ha ceduto completamente. Dopo quella volta sono larga anche dietro non come davanti però. Entrare in me li è facilissimo, anche se i muscoli interni sono rimasti inalterati, così quando lo do lui prova ancora il gusto della penetrazione. L’ indomani mattina è stato molto carino chiedendomi se mi faceva male. In realtà era solo un po' indolenzito. Poi ho chiamato mio marito e gli ho detto di essere ancora nuda ma che mi stavo per fare la doccia e che mi poteva venire a riprendermi. Ci siamo persi di vista lui è andato a lavorare in un'altra città, purtroppo. Mi sarebbe piaciuto essere sua altre volte. Il dopo cena.Un altro episodio bellissimo. Una sera un amico di mio marito, cuoco abilissimo, ci ha invitati a cena a casa sua, sua moglie era all’ estero per lavoro. Tutto buonissimo e tanto prosecco. Io ero già su di giri. Il nostro amico mi ha detto: hai mostrato il seno durante la cena ora facci vedere il resto. Io ho replicato metti la musica giusta e vi faccio uno spogliarello. Quando sono rimasta nuda lui mi ha fatto sdraiare sul tappeto, si è tolto pantaloni e boxer e mi ha penetrata. Mio marito era in visibilio. Sono venuta alla grande. Mi è rimasta voglia di lui. Qualche giorno dopo sono andata da mio marito dicendogli che volevo andare di nuovo con lui. Mio marito mi ha detto: vuoi che ti dia il suo numero di telefonino? Io gli ho detto di no e gli ho chiesto di chiamarlo per dirglielo. Tramite mio marito mi ha invita ad andare a cena e a passare la notte da lui. Tutto molto piacevole. Anche lui ha lodato il mio modo di farlo con la bocca. E’ stato scoperto dalla moglie e si è dovuto moderare e, quindi, per me storia finita. La scommessa del pompino.Eravamo ad una festa elegante. Io indossavo un camicetta di seta e una splendida gonna lunga. Un ospite, che era di passaggio da Roma, si è vantato di poter durare all’ infinito. Io gli ho detto che lavorandolo con la bocca lo facevo venire in meno di 5 minuti. Lui mi ha chiesto di farlo per vedere se ci riuscivo. Incoraggiata da mio marito mi sono tolta la camicette e a seno nudo, appena lui lo ha tirato fuori, ho cominciato a lavorarlo. Dopo poco, meno di 5 minuti, ho sentito le vibrazioni del pene che evidenziavano che lui stava per venire. L’ ho tirato fuori dalla bocca, continuando con la mano, perché tutti quelli presenti vedessero. Mi ha fiottato sul viso e sul seno. La cosa più carina è stata vedere la faccia degli altri ospiti, che non avevano assistito, mentre mi vedevano attraversare, la sala per andare in bagno a lavarmi, coperta di sperma. Lui è stato grande. Il giorno dopo mi è arrivato un grande mazzo di rose accompagnato da un biglietto che diceva “complimenti sei stata bravissima”. Peccato che non era di Roma, avrei potuto fare di più con lui.Nuda sotto.Una cosa che adoro è uscire nuda sotto il soprabito con solo con reggicalze e calze velate autoreggenti, nemmeno il perizoma . Mio marito adora che apra il soprabito in macchina, mostrando tutto. Una volta sorpassando un autocarro l’ autista ha visto tutto, per fortuna si è controllato. Se andiamo in un locale faccio in modo che la mia cosina sia in vista. Mi piace molto mostrarmi.Il privé.Avete mai avuto una esperienza in un privè, locali per il sesso libero. Noi ci siamo andati una volta un club molto esclusivo. Ci ha presentato una coppia amica frequentatori abituali. Molto elegante appena arrivi ti offrono della champagne. Poi ti accompagnano al tavolo. Li c’ è una luce verde che se l’ accendi vuol dire che si è pronti. Accesa la luce si è avvicinato un signore molto distinto e ben vestito che si è seduto vicino a me mi ha sbottonato la giacca palpandomi poi i seni e giocando con i miei capezzoli. Mi ha chiesto di seguirlo. Io mi sono tolta gonna e perizoma e l’ ho seguito. Lui mi ha portato in una altra stanza e mi ha affidato a un giovane nudo dicendo che mi avrebbe introdotta ai piaceri del posto così è stato. Una notte di sesso, infinita. Abbiamo sempre detto di tornarci, poi le disfunzioni erettili di mio marito sono aumentate e abbiamo rinunciato.
La doppia penetrazione.Questa è una cosa che tutte le donne dovrebbero provare. E’ difficile che si realizzi perché gli uomini sono riluttanti perché i loro corpi e il loro peni possono incontrarsi. Voi uomini avete il terrore di un contatto omosessuale. L’ unica volta per me è stata così. Mi vedevo con uno, con cui ho perso i contatti, un pomeriggio a casa sua mi ha detto che un suo amico mi aveva vista e sbavava per me. Mi ha chiesto di poterlo invitare e io molto incuriosita ho detto di si. Lui è arrivato e si è spogliato. La prima cosa che mi ha colpita leccare tutti e due i peni contemporaneamente. Loro dovevano avere molta confidenza perché i loro sessi si toccavano. Poi lui mi ha chiesto di impalarmi con il sedere su di lui porgendogli la schiena. Dopo che era dentro di me mi ha allargato le cosce affinchè lui potesse penetrare nella vagina. La sensazione di essere completamente riempita è grandiosa. Immaginate che si prova quando loro vengono. Un fiume di sperma dietro e davanti. Ho interrotto la storia con lui perché cercava il grande amore, voleva che lasciassi mio marito per lui. Io cercavo solo sesso e l’ ho scaricato. La verifica.Una sera eravamo a cena da due nostri amici. Parlando lei ha esternato la preoccupazione che suo figlio più grande diciassettenne fosse omosessuale perché studiava, studiava e non aveva una ragazza. Io le ho detto di mandarlo, l’ indomani a casa mia, per potere verificare. E’ venuto da me, con la scusa di riconsegnarmi un libro che avevo prestato ai suoi genitori. Dopo un po' che eravamo seduti sul divano ho scoperto i seni o preso le sue mani e ho fatto in modo che li palpeggiasse. Ho notato che qualcosa si muoveva fra le sue gambe. L’ ho fatto alzare e gli ho sciolto i pantaloni e li ho abbassati insieme ai boxer. Mi sono chinata e ho cominciato a lavorare il suo pene con la bocca. E’ diventato subito duro. L’ ho portato in camera in camera da letto e ormai nudi gli sono salita sopra cavalcando fino in fondo. Una volta che mi era venuto dentro gli ho chiesto se gli era piaciuto e lui ha detto di si e io l’ ho invitato a tornare quando voleva per rifarlo. Subito dopo che se ne era andato ho chiamato sua madre e le ho detto che mi aveva scopata e che non doveva preoccuparsi. Lei era felicissima e mia ha ringraziato molto. Dopo un po' il giovane si è messo con una ragazza bellissima. Però far noi si era creato un rapporto molto carino. Lui lo dimostrava palpandomi dappertutto appena eravamo un po' defilati. Una ricaduta particolare. Suo padre come l’ ha saputo, non immaginando quanto fossi sempre pronta per il sesso, mi ha chiesto di andare a cena con lui. Dopo mi ha portata nel suo studio e io ho cominciato a fare il mio dovere con la bocca. Lui forse troppo emozionato non è riuscito a scoparmi. Io gli ho detto di non preoccuparsi che avremmo potuto riprovare. Dopo qualche giorno mi ha portato a pranzo al mare, mi ha regalato un body bianco di pizzo bellissimo e trasparentissimo. Mi ha chiesto di andare in bagno a indossarlo e io l’ ho fatto. Mi ha portato in albergo e li è riuscito a scoparmi con grande piacere per entrambi.
Una sera a Milano.Io faccio l’ Arredatrice. A Milano avevo consegnato un mio progetto di un albergo che aveva riscosso molto successo. La sera sono andata a festeggiare cenando a “L’ Assassino” (ristorante che credo oggi sia chiuso, peccato). Dopo cena sono andata a chiudere i festeggiamenti al bar dell’ albergo prendendo una grappa. Un signore molto distinto, non più giovanissimo me lo voleva offrire e io ha avuto un lampo di genio. Gli ho detto che lo facevo per professione. Lui mi ha chiesto quanto volevo per passare la notte con lui. Gli ho detto 800,00 euro, ha accettato. Mi ha dato il badge della sua camere e mi ha detto di andare li ed aspettarlo mentre andava a prendere i soldi. Io sono andata. In camera mi sono spogliata rimanendo seminuda solo il perizoma addosso. Lui è arrivato ed era in visibilio guardandomi e ha messo i soldi vicino alla mia borsetta. Sono stata bravissima e ho risvegliato tutta la sua virilità. L’ indomani prima di lasciarlo gli ho detto che se passava da Roma poteva chiamarmi perché ero pronta per fare un’ altra marchette con lui e gli ho dato il numero del cellulare che uso solo privatamente. So che lo farà. Pensate che buffo avrei scopata gratis invece l’ ho fatto e ho anche guadagnato bei soldi. Fare la prostituta è intrigante. Ho capito meglio la mia amica che lo fa per professione. Lei mi ha proposto più volte di farmi entrare nel suo giro e forse lo farò.
In Grecia.Siamo andati spesso al mare in Gracia. In questa occasione con due amici, delle nostre parti, che vivevano al sud, siamo andati in un grande isola, il tutto organizzato da un giovane che faceva l’ università dalle loro parti. Prendevamo il sole spesso nudi e nude. Io un po' spudorata lo prendevo a gambe aperte perché mi piaceva essere baciata lì dai raggi del sole. Il giovane, che fra l’ altro parlava molto bene l’ Italiano, doveva essere rimasto attratto da queste mie esibizioni e un giorno a pranzo mi si è seduto vicino e al momento opportuno mi ha messo una mano sulla coscia. Io gli ho sorriso e ho allargate le gambe perché potesse accarezzarmi lì. Lo ha fatto. Nel pomeriggio la mia amica, che sapeva delle mia disponibilità, infatti le avevo raccontato di avere un amante e lei aveva indovinato chi, mi ha detto che il nostro giovane amico voleva scoparmi. Io le ho detto che ero disponibile. Lei ha organizzato tutto. L’ indomani i nostri mariti avrebbero noleggiato una barca per andare a pesca e noi libere di agire. Mi ha accompagnata in una casetta in campagna dove lui mi aspettava. Arrivati lì la mia amica voleva aspettare fuori ma io le ho chiesto di rimanere perché mi piaceva che assistesse. Appena entrata mi sono spogliata e così ha fatto lui mostrando ancora una volta di essere ben dotato. Quel gigantesco pene me lo sono proprio goduto per succhiarlo ho dovuto aprire molto la bocca, quasi a slogarmela per quanto ce l’ aveva grande. Quando è entrato in me mi sono sentita totalmente riempita. Per vincere la sua riluttanza gli ho chiesto di venirmi dentro e lo ha fatto. Splendido essere inondata dai suoi fiotti e anche io ho avuto un orgasmo favoloso. La mia amica che aveva fatto delle foto mentre lo facevamo mi ha chiesto se volevo che le cancellasse e io gli ho detto di si ma prima di mandarle a lui in modo che avesse un ricordo del nostro incontro, da mostrare ai suoi amici. Una foto era particolarmente belle mentre lo avevo in bocca. Purtroppo, non è stato possibile creare una seconda occasione troppi pochi giorni rimasti. Peccato mi sarebbe piaciuto fare il bis. Mi sono detta lo farò se andrò al sud da loro. Ancora non è accaduto.
In mare Eravamo andati al mare in una spiaggia per nudisti e ci siamo messi in un posto un po' appartato. Aspettavamo una coppia di amici ma ho visto arrivare solo lui. Tutta nuda mi sono alzata per fargli vedere dove eravamo. Lui ci ha raggiunto e mentre si spogliava ci ha detto che la sua compagna non era venuta perché quando aveva il ciclo era distrutta e ha aggiunto che io sarei bastata per tutti e due. Io gli ho risposto che bisognava vedere se loro sarebbe bastati per me. Lui dicendo te lo dimostro mi ha infilato, dopo averle inumidite, due dita nella fica, poi mi ha preso per mano e mi ha portato in acqua e mi ha messo dentro il pene andando fino in fondo. Scopare in acqua è meraviglioso credetemi. Nel pomeriggio, dopo esserselo fatto succhiare, ha voluto fare il bis ma sull’ asciugamano, venendomi dentro come piace a me. Mio marito si è limitato a guardare le due scene gradendole molto. Adora vedermi scopare con un altro uomo.
La mia amante Ros…… e gli Arabi.Ros……. È stata a lungo la mia amante che però ho scaricato perché troppo possessiva, voleva che andassi solo con lei. Ricordo ad esempio le scopate nel suo giardino dove prendeva il sole nude incuranti degli affacci. Con lei ho capito definitivamente che le donne la leccano meglio degli uomini, forse perché sanno come una donna piaccia. Un week end, di fuoco a Londra e tanti altri momenti di sesso molto intriganti. Una sera quando mio marito è rientrato dal lavoro mi ha trovata vestita solo di un perizoma. Mi ha detto che era un grande spettacolo. E io gli ho risposto che non era per lui. Di rimando mi detto di saperlo e ha chiesto che intenzioni avessi. Io gli ho risposto che uscivo con Ros…. e con i suoi amici Arabi, Ros…. da uno dei due , più volte, quando insegnava nel suo paese. Lui mi ha augurato una serata di grandi scopate. Io gli ho detto che lo speravo perché avevo la cosina in fiamme. Lei è arrivata e siamo uscite. Con uno dei due avevo avuto già avuto un approccio. Eravamo andate a prenderlo e siamo andati, con la sua macchina, a una festa presso l’Ambasciata del suo paese. Al ritorno ero seduta, davanti vicino a lui. Ros….. da dietro si è sporta e mi ha sbottonato la blusa facendogli notare che bel seno avevo, dopo averlo messo a nudo. Lui mente lo palpava ci ha chiesto di salire. Ma io, anche se ormai pronta gli ho detto che ero troppo stanca ma che gliela volevo dare alla prima occasione. Quella sera è venuta, c’ era anche un suo amico, anche lui molto bella. Dopo una cena in un ristorante Egiziano siamo andati a casa sua. Abbiamo cominciato io e Ros…. spogliandoci a vicenda. Nude abbiamo lesbicato un po' e ci siamo date a loro. Molto bello, gli Arabi adorano metterlo dietro e io non ho avuto problemi a dare loro il sedere, sicuramente si sono accorte che lì sono piuttosto larga e accogliente. Tutte le donne dovrebbero provare il sesso con un Arabo sono bravissimi, sanno come farti impazzire di piacere cambiando spesso il ritmo. Adorano i pompini perché le donne Arabe, a loro detta sono riluttanti a farli. Li abbiamo incontrati altre volte prima che lui tornasse nel suo paese.
In un locale.
Bene ora mi conoscete meglio e potete capire perché voglio scambiare queste mie sensazioni in chat, cerco solo questo, vi prego non chiedetemi il numero di telefono o di venirvi a trovare come hanno fatto alcuni che non capiscono come si conquista una donna. Comunque se trovassi qualcuno che mi intrigasse potrei andare oltre.
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2 days ago
Nadia,
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Le prime volte di mia moglie Nadia
Mia moglie Nadia mi ha chiesto di scriverloQuando si entra in questi siti molti pensano che siano storie di pura fantasia non sempre è cosi a volte la realtà va ben oltre.Appena fidanzati 24 anni io e 21 lei mi accorgo delle sue potenzialità mascherate in una sorta di riservatezza.Lei era ed è bellissima io bruttarello non molto dotato ma intelligentissimo e pieno di immaginazione.Prima di tutto la convinco a non usare più il reggiseno e a vestire in maniera tutt' altro che monacale.Lei accetta e si veste, specialmente in estate, in modo da far sempre intravedere il seno. Anche d' inverno si vede se il reggiseno non è indossato. Notai subito che questo suo nuovo modo di porgersi attirava molto gli altri uomini ed io ne godevo.Ma anche lei se ne accorse e questo risveglio il suo spirito di soubrette che cominciò ad utilizzare nelle feste di alto livello a cui partecipavamo. La prima volta che si esibì è stato per me travolgente e tutt' ora, e sono passati diversi anni, al solo pensiero ancora mi eccito.Ormai sposati, invitati a cena da amici, una sera d' estate, lei si vesti cosi: gonna a fiori a sopra un grande scialle di pizzo viola messo sul davanti come una specie di bavaglino e nient' altro, sotto era nuda.Solo a guardarla faceva eccitare.Dopo cena si cominciò a ballare e lei ballando muoveva lo scialle in un gioco di mostro non mostro. Dopo un po' su richiesta degli amici lo ha gettato via rimanendo a seno nudo. Io avevo un misto di sensazioni, anche di gelosia ed imbarazzo, ma soprattutto di eccitazione.Alcuni amici non hanno tardato ad approfittare della situazione palpandole il seno e lei li lasciava fare ridendo.Lei fini la serata a seno nudo e non accadde altro.Tornammo a casa io avevo un erezione incredibile (una delle poche) ed abbiamo fatto tre incredibili scopate.Il sasso aveva cominciato a rotolare e non si sarebbe più fermato.Quella sera aveva avuto attenzioni soprattutto da un giovanotto che da poco era diventato l' amante di una nostra amica sposata, ma molto libera e che incoraggiava mia moglie a fare altrettanto.Una sera la nostra amica approfittando del fatto che il marito era fuori città ci invitò a cena a casa sua con il suo amante.Credo che mia moglie avesse già deciso di andare oltre si vesti con una gonna nera ed un panciotto con bottoni, come al solito niente biancheria intima.Durante la cena mi cadde il tovagliolo e nel chinarmi a raccoglierlo vidi che mia moglie stava massaggiando con il piede il cazzo del nostro amico. Io andai a mille.Dopo cena un po' di musica e chiesero a mia moglie di fare uno spogliarello e lei acconsenti rimanendo alla fine completamente nuda. Alla fine della musica lei si è seduta, sempre tutta nuda sulle ginocchia del nostro amico, cominciando a farsi sbattere.Poi si è inginocchiata a sbottonato la patta del nostro amico e gli ha fatto un pompino grandioso andando fino in fondo.Quella sera non accadde altro perché la nostra amica aveva il ciclo e alla fin fine si era anche ingelosita.Siamo tornati a casa e mia moglie mi chiese che effetto mi aveva fatto vederla nuda in ginocchio a fare un bocchino ad un altro fino a farselo venire in bocca. Io le dissi di essermi assai eccitato e di ammirarla per la sua libertà, e, comunque mi sarebbe piaciuto molto se si fosse fatta scopare.Lei mi disse che prima o dopo sarebbe successo, anche perché io sessualmente ero assai modesto.Quell' anno andai per lavoro all' estero dove rimanemmo per tre anni e le nostre voglie andarono in soffitta.Tornati era che a breve si sarebbe fatta un amante, ed io ne ero ben felice.Ritorniamo definitivamente in Italia e riallacciamo le vecchie amicizie.Il giovane a cui aveva fatto un bocchino di cui ho narrato la corteggia e senza troppa fatica se la porta a letto.Comincia per mia moglie una vita sessuale intensissima. Lui se la scopava davanti, dietro, in bocca, nei posti più strani come piaceva a lei, in macchina, in ascensore, sotto la doccia…….Potete immaginare la mia eccitazione nel sapere che faceva sesso con un altro, a volte lo anche accompagnata da lui andando a riprenderla quando aveva finito.Ha avuto anche altre esperienze fantastiche che potrà raccontarvi lei.
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4 days ago
Nadia,
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Una moglie innamorata. Settimo capitolo
Adesso di sicuro starà chattando con il cornuto, per dargli tutte le dritte per stasera, per raggiungere la villa. Mi eccita molto che mio marito si senta sottomesso a Mario.Una volta finito di farmi bella, sono in auto di ritorno a casa e sono molto eccitata; chissà mio marito che novità avrà, riguardo la serata: cosa gli avrà detto Mario?.Entro in casa, mio marito è in accappatoio e, appena mi vede, sembra esser stato preso da un raptus; cosa gli avrà detto Mario, per ridurlo in quello stato? Mi ha spinto sul divano, tolto leggings e perizoma e si è inginocchiato a leccarmela; era una furia: con dita e lingua mi ha fatto raggiungere due orgasmi, uno dietro l'altro; poi mi dice: "Voglio esser il primo, oggi, a fotterti come si deve, zoccola; sei andata a farti bella per il tuo amante? Gliela volevi dare bella liscia la figa ia a lui che ai suoi amici, zoccola?" Intanto proseguendo nel suo turpiloquio, mi spalanca le cosce e me lo mette dentro; è impazzito, mi sta scopando in modo violento; io lo sto assecondando, biascicando: "Sììì, farò tutto quello che vorrà Mario; stasera non voglio deluderlo."Mio marito è fuori di sé quando gli do del cornuto; mi scopa fortissimo non ne può più e mi riempie la figa, abbandonandosi su di me; sento il suo cazzo che, lentamente, perde consistenza dentro di me; dopo un po', gli dico:"Wow, che bello rientrare a casa e ricevere questa calorosa accoglienza" e lui: "Amore, mi fai impazzire; ciò che stiamo vivendo è un momento di follia infinitamente eccitante; come ho fatto, in tutti questi anni, a non rendermi conto di che donna avevo come moglie?" Ed io: "Eravamo troppo presi dalle nostre incombenze: io a far la mamma e tu da solo a mandar avanti un'azienda; quindi ci eravamo persi; avevamo cose molto più importanti cui pensare; ma, da ora, mia bel maritino, desidero pensare molto di più a noi".....Lo bacio in bocca e gli dico: "Ti amo, amor mio". Il tempo passa veloce e quindi dobbiamo prepararci per andare alla festa; avevamo circa un'ora d'auto da fare, quindi via a prepararci; indosso il reggicalze nuovo, con calze coordinate nere; il perizoma e niente reggiseno, perché ho un abitino che non permette d'indossarlo; ho la schiena nuda ed il mio seno, una bella terza, preme prepotentemente contro il vestitino; allo specchio noto benissimo i miei capezzoli ben duri; tacco 12 con zeppa, orecchini, il girocollo regalatomi da mio marito; anelli... insomma non lascio nulla al caso: mi agghindo per bene; rossetto rosso, profumo e vado di là, dove mio marito è già pronto. Nel vedermi, mi dice:"Cazzo, quanto sei figa, amor mio!" Cui rispondo: "Anche tu con quel completo sei elegantissimo; stasera dovrò stare attenta alle donne che ti fileranno." Prendo borsa, giacca, e via, partiamo.....Siamo in auto, mio marito mi poggia la sua mano sulla coscia; mi accarezza ed io cerco di rilassarmi; ascolto la musica, non riesco a non pensare a Mario; tra poco lo rivedrò e, stavolta, tra noi c'è molta più complicità, dopo una settimana a fare cam, dove io mi mostravo troia per lui....Siamo in autostrada, manca poco ormai per arrivare a destinazione; mio marito vuole fermarsi all'autogrill per un caffè ed io: "Ok, così approfitto per fare pipì, prima di arrivare" Entriamo in autogrill, vado subito in bagno; dopo, lo raggiungo al bancone, dove ci sono diversi uomini. Fortuna ho su la giacca, ma i miei tacchi devono intrigarli non poco, perché mi sento divorare, mentre aspetto mio marito che beve un caffe. Io mastico una cicca in modo molto provocante: mi va di farli soffrire: chissà che pensierini si staranno facendo su di me?Riprendiamo il viaggio e mio marito dice: "Ammazza, come li hai stesi quei maschi! Non ti mollavano un attimo" ed io: "Chissà cosa avranno pensato di me?" e lui: "Semplicemente che sei una gran figa, fatta per far godere il maschio" ed io: "Sei un gran porco" e ce la ridiamo.Siamo arrivati alla villa; prima di scendere dall'auto, facciamo un bel respiro; sono molto agitata, mio marito viene ad aprirmi la portiera, mi prende per mano e noto che anche lui è molto eccitato; dice:"Dai, amore, ci siamo: andiamo!" Mi batte il cuore a 1000......Percorriamo un vialetto ed arriviamo davanti al cancello della villa, che è circondata da un giardino molto grande. Mio marito chiama Mario al telefono per avvisarlo che siamo fuori, ed ecco Mario aprire il cancello e subito accoglierci; mi dà subito un bacio in bocca, dicendo "Finalmente! Sapessi quanto mi sei mancata? Sei sempre più bella!" poi, rivolto a mio marito, gli dà la mano e dice: "Dai, entrate"; mi prende sottobraccio e mio marito è al mio fianco.Mentre camminiamo, ci informa: "Sono già arrivate tre coppie e ci sono quattro singoli, oltre il padrone di casa, un mio carissimo amico; deve ancora arrivare un'altra coppia, dopo di che, ci siamo tutti. Ora vi presento a tutti". Entriamo nella villa e lui aggiunge: "La festa si svolge al piano di sotto; il mio amico l'ha attrezzata quasi fosse un locale. Ora vedrete che bel posticino, venite!" Cavoli, solo a vedere la parte eterna mi è appara molto elegante; sentire come mi abbraccia e mi tiene stretta a sé, mi eccita molto. Mio marito è dietro di noi, poveretto; già Mario ha preso il controllo su di me; mentre scendiamo la scala, ha la mano sul mio culo e mio marito, da dietro, assiste alla scena.Arrivati nel salone, ci rendiamo conto che è molto grande: c'è un grande tavolo con sopra apparecchiato il buffet; vi è la zona divani e luci, come se ci trovassimo in un locale; su due schermi, scorrono immagini di video porno; "proprio bello" dico a Mario, mentre stiamo per arrivare al tavolo, dove sono raggruppati tutti gli ospiti.Mario fa le presentazioni dicendo: "Ragazzi questa è la coppia di cui vi ho parlato; l'ho conosciuta al locale, lei è la mia gnoccolona e lui suo marito"; stretta di mano, baci sulle guance; sono molto agitata, le coppie, suppergiù sono della nostra età, tra i 40 e 50anni; tutti molto carini, anche i ragazzi singoli, di cui due belli palestrati, sui trenta; mentre l'amico di Mario, nostro ospite è già di fianco a me e mi dice: "Mario mi ha parlato tanto di te, in questi giorni". Poi dice a mio marito: "Complimenti, tua moglie è proprio una gran bella figa" e mi offre il bicchiere, per fare un brindisi tutti insieme.Sono in mezzo, tra Mario e l'amico, padrone di casa; Mario è al telefono, sta erudendo la strada da percorrere alla coppia che deve arrivare; mio marito è un po' più in là, parla con il marito di una donna un po' formosetta, ma dal viso stupendo; lei mi lancia degli sguardi: chissà, avrà messo gli occhi su mio marito, la porcellina? Chissà l'effetto che mi farà veder mio marito con un altra femmina.Mio marito è molto preso dal dialogo; non riesco a sentir cosa si dicono; ora si è unita pure lei alla conversazione; caspita ha un viso da cerbiatta: è proprio bella; voglio proprio vedere mio marito fin dove sarà capace di arrivare.Intanto Mario mi h lasciato in compagnia dell'amico, per andare ad accogliere la coppia ritardataria.Intanto il suo amico ci sta provando spudoratamente; ecco che arriva Mario con la coppia che stavamo aspettando; sono giovani, avranno circa 30 anni, solita scena: lui a braccetto di lei ed il marito dietro; lei è una bella peperina, con micro gonnellina, tacchi vertiginosi ed un giubbetto in pelle aperto, che offre la visione di un top in pelle.Mario ce li presenta e brindiamo; ora si possono aprire le danze e tutti siamo allegri e contenti.Ci ritroviamo tutti intorno al grande tavolo, a gustare qualcosa dal buffet; Mario è il regista della festa; sta conversando con una coppia ed io mi ritrovo l'amico vicino; cerca di abbracciarmi; la sua mano ora è sulla schiena, cerca di tirarmi a sé con la scusa di parlare; io cerco lo sguardo di Mario, per fargli capire che vorrei venisse da me; mentre questo, ora, timidamente, quasi mi palpa il culo; noto che, in genere, la situazione comincia a scaldarsi; le altre donne son già partite: c'è chi si lascia limonare in piedi, chi si fa palpare dai ragazzi e/o mariti; diciamo che ognuno ha lasciato la propria moglie in balia di altri, per dedicarsi ad altre signore; i giochi sono iniziati, vedo mio marito vicino alla donna con cui stava parlando prima, quella lo guarda e lo ammicca come una gatta in calore.....Finalmente Mario arriva da me, mi mette la lingua in bocca; il suo amico si posiziona dietro di me e mi ritrovo in mezzo a loro; mi sposta i capelli e mi lecca il collo; mi fa scorrere una mano sulla schiena nuda; avverto dei brividi, mi preme il cazzo contro il culo....Mario mi sussurra: "Hai visto il mio amico? Anche lui è pazzo di te!" Io non ci capisco più nulla; mi hanno già fatto cadere le spalline del mini abito ed ho le tette esposte; Mario le lecca, mio marito sta limonando con quella donna, li vedo avvinghiati; ormai non pensa più a me; mi viene come una sorta di gelosia, mista ad eccitazione; mi giro verso l'amico di Mario e lo bacio in bocca; do la schiena a Mario, che mi fa cadere a terra l'abitino; sono rimasta in autoreggenti e perizoma; Mario si inginocchia e, mentre limono con l'amico, mi lecca fica e culo; intanto, con la mano, cerco e trovo il cazzo dell'amico, ancora nei pantaloni. Sento che il tizio ha una bella dotazione e, intanto, mi dice:"Brava, senti come mi ecciti, troia?" Poi suggerisce a Mario: "Perché non ci mettiamo più comodi, Mario, con questa bella troietta?" Mentre mi fanno spostare in fondo al salone, su un divano, rivolgo lo sguardo a mio marito, che è ancora alle prese con quella donna; Mario mi dice: "Lascia che il cornuto si diverta con Mery; quella è una gran vacca; a te, troia, penseremo noi a farti godere; dopo ti farò conoscere i ragazzi; stai tranquilla che di certo i cazzi non ti mancheranno" .....Il mini abito è rimasto per terra; mi stanno conducendo sul divanetto, dove mi siedo, con i due che si piazzano davanti a me; Mario dice all'amico: "Dai, socio, offriamo il cazzo in bocca a sta troietta: è molto brava a ciucciare, sai?"....Tutt'intorno, ormai, ogni donna era alle prese con più cazzi; prendo per primo il cazzo di Mario, lo lecco, è tutto scappellato, lo lecco per bene e, intanto, l'amico reclama attenzione; me lo avvicina alla bocca e mi dice: "succhia pure il mio, dai, porca".... Mentre li sto succhiando, alternandomi tra loro due, arriva mio marito e si siede sul divano al mio fianco; mi carezza le tette e mi ci infila una mano in mezzo; mi tocca la figa e mi dice: "Brava, sei strepitosa, con questi due cazzi che stai ciucciando; continua così, troiaaa".I due soci sono infoiatissimi; mi infilano i loro cazzi fin in gola; mi tengono la testa bloccata: ho i lacrimoni; eppure, questo trattamento mi eccita molto; sbavo sui loro cazzi; vedo dei filamenti di bava che si allungano quando mi ritraggo.....Mario dice a mio marito: "Guarda tua moglie quanto si è scatenata con i nostri cazzi; ora, però, il mio socio vuole leccarle la figa, mentre me lo succhia ancora; stasera la faremo impazzire, dopo ci saranno anche i cazzi degli altri uomini, da farle provare. Avrai modo di vedere come te la svezziamo per bene, oggi, tua moglie.Intanto mi fanno andar giù con la schiena; l'amico di Mario mi sfila il perizoma, mi apre le cosce e si posiziona per leccarmela; gli sfugge di dire: "Cazzo, che figona! E' già tutta fradicia ed io adoro leccare il nettare delle troie come te". Intanto Mario mi scopava la bocca e mio marito le tette; ero in delirio totale: avevo tre maschi che si godevano il mio corpo; non capivo più niente: l'amico di Mario, mi aveva infilato due dita in figa e me la scopava forte; era udibile lo sciabordio che emetteva tanto ero bagnata; mi toccava il clitoride e son venuta con una schizzata pazzesca; allora il porco del socio, dice a mio marito: "Guarda come squirta questa troia di tua moglie" E Mario aggiunge: "Passagli un preservativo che se la scopa per primo; diamo a Claudio, l'onore che spetta al padrone di casa".Intanto mio marito gli passa un preservativo; io ho ancora il cazzo di Mario in bocca, che non mi da tregua; ecco, ora Claudio mi sta infilando il cazzo in figa, lo strofina sul clitoride e ve lo sbatte sopra. Io sono ormai completamente fuori; il salone risuona degli ansimi e gemiti di noi donne, che scopiamo come forsennate; è una situazione pazzesca ed io, in preda all'orgasmo, dico a Claudio: "Dai, mettimelo dentro e scopami". Mio marito è vicino a me e gli brillavano gli occhi nel vedermi in quello stato; il suo cazzo è finalmente tutto dentro la mia fica e me la sta allargando al massimo; mio dio, che bello; pian piano cambia ritmo, avverte che sto per godere... mi scopa aumentando sempre più il ritmo; me lo spinge dentro, fino alle palle; godo e godo; mi cambia di posizione, mi mette a pecora; sono con il viso sullo schienale del divano. Mario fa il giro e si mette di là, in piedi, e me lo rimette in bocca; ora si è fatto avanti un altro maschio; è in piedi accanto a Mario; ha un bel cazzo, se lo sta toccando; e Mario mi dice:"Dai, troia, hai visto che bel cazzo ha il mio amico? Dai, leccalo a che a lui, troiaaaa!" Mio marito mi tocca il clitoride, mentre Claudio mi scopa.... Allungo la mano ed afferro il cazzo del nuovo arrivato... sono talmente eccitata, che mi farei scopare da tutti gli uomini presenti; mi sento una cagna e, cosi, me lo porto alla bocca e lo ingoio tutto. Mario dice all'amico: "Hai visto? Non ha resistito! Guardala come te lo ciuccia: è nata per succhiar cazzi, sta troiaaa"...Ora, però, è Mario a reclamare la mia fica; Claudio se ne è uscito e lui, in un baleno, indossa il preservativo e me lo sbatte tutto dentro; mi volto per dirgli di far piano e lui: "Zitta, troia, succhia i cazzi dei miei amici, che alla tua fica ci penso io". Ora sono sottoposta a dei colpi violenti; urlo ed arriva un altro maschio. Ora sono in tre, davanti alla mia bocca, e Mario dice a mio marito: "Avevi un attrice porno tra le mura domestiche e non lo sapevi" se la ridono di gusto.Ormai, senza più ritegno, godo e succhio i tre cazzi davanti a me e Mario sente che ormai sono completamente sua; mentre mi sta scopando, mi ha messo un dito nel culo e dice a mio marito:"Ora le metto il cazzo in culo; poi le faremo fare una bella doppia: vero, che lo vuoi un altro cazzo dentro, troiaaaa?"Uno dei maschi che sto ciucciando, mi sborra in bocca, cerco di ritrarmi, ma lui mi tiene stretta a sé e mi scarica in bocca tutta la sua broda; mi sento infinitamente porca, voglio far vedere che sono disposta a tutto; trattengo la sborra in bocca, ripulisco il cazzo e prima di prenderne un altro, faccio vedere a quei maiali, la sborra che ho ancora in bocca; poi la ingoio ed accolgo un altro cazzo in bocca.Mario, con quelle sue dita nel culo, mi stava facendo impazzire; poi mi dice:"Sei pronta, troia, a prenderlo in culo? Ora te lo dilato io, per primo, poi ci penseranno anche gli altri maschi, qui presenti; a te non resta che godere senza sosta ed al massimo delle tue possibilità".Mio marito si sposta al di là del divano e si mette vicino ai due maschi che sto ancora ciucciando; è con il cazzo duro, pronto; io ormai non lo considero più come marito, per me è solo uno dei tanti maschi che attendono le mie attenzioni; veder mio marito in fila con gli altri, farsi largo tra altri due maschi, mi dà una scarica di adrenalina pazzesca. Mario ora mi sta leccando per lubrificare il buco del culo; ci infila la lingua dentro ed io indietreggio, quasi a farmela penetrare tutta dentro; lui mi dà delle sberle sul culo, dicendo: "Ora ti spacco il culo, cagna che non sei altro. Perché è questo che merita una cagna come te"Me lo ha messo in culo, chiavandomelo lentamente, ma, appena ha capito che mi piaceva e non avevo più male, ha accelerato il ritmo e cosi mi ha trombato per un bel po', mentre Claudio mi toccava la figa: io urlavo, ero in preda alle oscenità più luride; stavo provando un piacere assurdo, mentre mio marito mi guardava sconvolto; non credeva più che fossi sua moglie, da quanto ero presa dal godimento.Mario ormai era al limite, accelera ancora e lo sento grugnire: "Sìììì, troiaaa, sborrooooo" ed ha riempito il preservativo. Mio marito prende subito il posto di Mario e me lo mette, a sua volta, nel culo; è pazzesca la giostra cui vengo sottoposta; un cazzo esce e l'altro entra; subisco dei colpi violentissimi. Comincio ad esser veramente provata; faccio sborrare i due davanti a me, nel frattempo che mio marito mi sborra in culo e resta un attimo dentro a riprender fiato. Mi bacia la schiena: è il momento di una pausa ristoratrice, perché è chiaro che la serata sarà ancora lunga....Ho avuto tanti di quegli orgasmi da non poterli contare più; Mario mi dà la mano per seguirlo al buffet; sono nuda in quel salone, che, ormai, è tutto perfuso di effluvi di sesso; si sentono donne godere ed uomini che fanno altrettanto intorno ad esse; altre persone si muovono intorno al buffet; è una situazione di estrema lussuria quella cui assisto; mio marito ci segue come un cagnolino ed io mi lascio trasportare sempre di più da Mario, dalle sue porcate; sento di aver perso ogni freno; mentre stiamo bevendo, si avvicinano altri uomini, che non si astengono da toccatine e complimenti vari; ho le tette tese ed i capezzoli dritti; ad ogni tocco che ricevo, impazzisco. Vicino a me, c'è anche la cerbiatta che aveva limonato con mio marito, con indosso solo i tacchi e le autoreggenti: in effetti è nuda e scopro che è simpatica; dico che avrei bisogno del bagno e Mery si offre di accompagnarmi: "Vieni, cara, andiamoci assieme, anch'io ho bisogno di darmi una sistemata"; mi dà la mano e ci avviamo sculettando; lei mi dice: "Adoro provocare e far la troia, mia cara; solo se fosse possibile, condurrei ogni giorno questa vita di lussuria, ma, purtroppo, come accade un po' a tutti, tra figli e lavoro, è solo di tanto in tanto che ci ritagliamo dei momenti come questi". Sembriamo intime amiche e molto disponibili l'un l'altra; poi mi dice:"Sai, conosco Mario da quasi cinque anni e, devo dire che, grazie a lui, abbiamo scoperto il libertinaggio; ci siamo incontrati in una delle nostre prime uscite, in un prive', pensa, tu almeno sei fortunata, perché, da quello che ho visto, tuo marito è molto partecipe al gioco; mentre io ho un marito che è solo un compagno di vita; gli piace solo vedermi con altri uomini; stavo vivendo un periodo in cui desideravo una svolta radicale: era già da qualche anno che con mio marito non facevo sesso, se non in qualche occasione, ma nulla di che; tra una volta e l'altra, passavano mesi; e così, cominciammo a frequentare il locale, fino a che abbiamo conosciuto MarioMario per me è stato tutto: mi ha fatto scoprire tutto questo e, tra l'altro, pensa, siamo stati amanti: per un paio di anni, veniva a casa nostra tutte le settimane, però, dai, ne parliamo un'altra volta; ora torniamo di là, da quei maiali: mi è di nuovo venuta voglia di cazzo. Del resto, siamo dotate di guaine capaci di contenere tutte quelle verghe nerborute, che non aspettano altro di poter perdere vigore dentro di esse".Appena arrivate al tavolo del buffet, Mery mi lascia la mano e ne approfitta per attaccar bottone con mio marito; ci sono diversi uomini lì, tutti nudi come noi, con i cazzi pronti ed in bella vista; Mery, prima lo bacia in bocca e poi se lo porta sul divanetto, dove lo fa sedere; lei gli si inginocchia davanti e prende a fargli un pompino; io li guardo e intanto mi ritrovo in mezzo a due uomini; stiamo bevendo e, ogni tanto, mi abbraccia uno e poi l'altro; Mario non lo si vede in giro; sarà con qualche altra donna, il porco....Mi sono eccitata a veder mio marito con quella donna e, intanto, mi abbandono, alle cure di quei due maschi, che ora mi toccano e sono carichi di voglia per me; ci spostiamo anche noi su un divanetto; siamo di fianco a quello dove c'è mio marito con Mery; mi sento molto troia, faccio sedere i due uomini, mi inginocchio ed inizio a leccare i loro cazzi; ero molto eccitata e volevo che mio marito vedesse che ero capace d'esser più troia della donna che stava spupazzando; dopo un po' che li succhiavo, uno dei due mi dice:"Voglio scoparti, bella figa"; si alza e si mette il preservativo, mentre io continuo a ciucciare l'altro uomo; lui mi prende lì a pecora, me lo mette in figa; io ciuccio e guardo mio marito, che ora, anche lui, fa metter Mery a pecora e se la scopa; ci guardiamo, sto impazzendo, incito il maschio a scoparmi ancor più forte.Impazzivo a sentirmi presa in quel modo da quel maschio; intanto arriva Mario e mi dice:"Puttana, non hai perso tempo, eh? Uno in figa e l'altro in bocca, troia; brava, guarda pure il cornuto mentre fotte Mery". Poi, incita il maschio che mi sta scopando a mettermelo nel culo.Quello non se lo fa ripetere due volte, esce dalla figa, mi dà una leccata al buco del culo, infilandoci anche un dito; uuhhmmmm: sono in delirio; vado avanti a succhiare quel cazzo, quando sento che sputa sul buco ed inizia a puntarlo: si sta facendo strada, lo sento entrare proprio tutto e Mario dice: "Hai visto come le piace nel culo, a questa troia?"Inizia a pomparmi lentamente; quello cui lo sto ciucciando, mi sborra in bocca; ingoio tutto: con questo è già il quarto maschio di cui ingoio la sborra ed ora prende il posto Mario; glielo ciuccio anche a lui, mentre l'altro mi sta inculando divinamente; non capisco più nulla; sto impazzendo. Mario mi dice un sacco di porcate; ha chiamato un altro uomo, perché vorrebbe farmelo mettere anche in figa, mentre vengo inculata dall'altro; sono nelle sue mani, ormai; eccitata come sono, può far di me, ciò che vuole; dice che è lui il mio padrone.Mio marito sta trombando Mery, la porca ansima come una cagna; ha al fianco il marito che si sega; situazione pazzesca, da follia. Ora vengo presa dai due maschi in doppia; sto godendo ed urlo; Mario cerca di mettermi il cazzo in bocca, ma io sto godendo troppo con quei due che mi scopano; quello che sta mi inculando, ormai è al culmine; mi chiede dove desidero che mi riversi la sborra, ma io son in preda a degli orgasmi continui, che mi stanno sconvolgendo e non gli rispondo. Allora lui esce, toglie il preservativo e mi sborra sulla schiena; Mario, ormai eccitato come un toro, prende il posto di quello appena uscito e me lo affonda nel culo; mi scopa come un pazzo; l'altro in figa se ne esce, perché venuto a sua volta; allora Mario mi gira, mi mette sul divano a cosce aperte e me lo rimette nel culo; con la mano mi tocca il clitoride ed io schizzo come una fontana: non sono più lucida, deliro...Pronuncio anch'io diverse di quelle oscenità; Mario arriva al culmine, lo toglie dal culo, sfila velocemente ili preservativo e me lo mette in bocca; la sua crema mi arriva fino in gola. Glielo ripulisco per bene e rimango lì a cosce aperte, mentre Mario va via; vibro ancora sotto le scosse di piacere, sto ancora tremando; mi tocco la fica ed anche il buco del culo; li sento ridotti a vere voragini; intanto si avvicina un altro maschio: ha il cazzo duro e se lo mena, guardandomi; gli dico di avvicinarsi, lo prendo in mano e gli metto il preservativo; così come sono, a cosce aperte, gli dico: "Mettimelo dentro, porco!"Mi ha scopato con molta foga e, mettendomi la lingua in bocca, limonavamo oscenamente; eravamo eccitatissimi, sentivo il suo cazzo duro come l'acciaio nella mia fica; ma, anche lui, ben presto arriva al culmine e lo sento urlare "VENGO". Così, mi dà un bacio in bocca e si allontana: io mi son tirata su, in cerca di mio marito; ero davvero sfinita, desideravo solo tornarmene a casa, adesso.....Nel salone, a parte una coppia e due ragazzi, non c'era più nessuno; allora li raggiungo e chiedo se sanno dove sono tutti. La lei mi dice che sono di sopra, nelle camere; così inizio a salire la scala, attaccata alla ringhiera; avevo i piedi che mi facevano male, dopo tante ore con quei tacchi; arrivo su e trovo Mario fuori dalla camera: all'interno c'è mio marito, con altri due uomini, intorno ad una lei di coppia, che sta succhiando i loro cazzi; Mario mi dice: "Vai a succhiare i cazzi insieme a Monica" io mi appoggio a lui e rispondo:"No, per me può bastare così; non ce la faccio più: sono stremata";"se sei stanca, andiamo di là, in camera, così ti riposi". Mio marito ha continuato a divertirsi, mentre io mi son fatta accompagnare in camera da Mario; ero davvero stanca, distrutta, ridotta uno schifo; puzzavo, ma non avevo più la forza di far nulla.(continua)
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baxi18, 55
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Una moglie innamorata. Sesto capitolo
Intimamente ce la ridevamo, ma, in realtà, ero già bagnata a sentirmi cosi desiderata: era una cosa che mi dava alla testa e mi piaceva da pazzi. Avvertii la necessità di andare in bagno; mi scappava la pipi; chiedo ad Ale se sa dove sia la toilette; mi dice: "Devi scendere le scale; sono giù!" e, così, si offre di accompagnarmi, dal momento che avvertiva il mio stesso bisogno. Mi sentivo piuttosto accaldata; una volta giunti, ognuno entra nel proprio bagno; mi siedo sul water: avevo una pipì abbondante; tocco il perizoma e lo trovo zuppo dei miei umori; è proprio così: sono molto eccitata stasera ....Mi do una ritoccata al trucco ed esco; Ale è lì che mi aspetta ed a me viene da penare: 'questo non mi molla un attimo' ....Torniamo al tavolo e mi dice: "Tra poco apriranno la sala da ballo; si inizia con il latino" ed io: "Molto bene, mi piace molto".Intanto mi perviene un messaggio da mio marito, che mi chiede come sta andando; gli rispondo che va tutto bene e che sono molto eccitata, al che lui: "Mamma mia, che troia che sei! Provocalo ancora, fagli scoppiare il cervello, a quel porco".
Finiamo la cena ed Ale mi invita a spostarci di là, ci sediamo su un divanetto; tra poco inizieranno i balli. Allorché seduta, offro alla vista di tutti, le mie cosce nude; il vestitino, di per sé già corto, da seduta è risalito di molto; arrivano subito due drink. ce li offre il padrone del locale.Ale è seduto al mio fianco; sento che mi si avvicina sempre più; io assumo un'aria da sciocchina, faccio finta di nulla; ce la ridiamo; sento che mi mette una mano sulla gamba e lo lascio fare; da quanto siamo vicini, se mi voltassi, le nostre labbra sarebbero vicinissime. Il porco è infoiato; io mi sento in uno stato d'estasi, d'euforia; ora Ale potrebbe fare qualsiasi cosa: sarei pronta a cedere; ormai mi sento su di giri, molto leggerina, sono più che allegra; quando mi trovo in questo stato, abbandono qualsiasi inibizione e non è da sottovalutare che a me questo uomo piace; mi è piaciuto sin dalla prima volta che l'ho visto ....La sua mano mi accarezza con voluttà; lascio fare, sono eccitata; in pista c'è già un po' di gente; lui mi dice:"Dai, andiamo a ballare". Ci alziamo e, tenendomi per mano, lo seguo; al sentir la sua mano poggiata poco sopra il culo, mi sto eccitando ulteriormente; quando siamo di fronte, non posso non avvertire la vigoria del suo cazzo; avverto il rigonfiamento sulla mia gamba; mentre siamo abbracciati, lui mi dice:"Hai sentito che effetto mi fai?" ed io faccio ancora l'ingenua, dicendogli: "Di cosa parli?" seguito da un occhiolino."Dalla prima volta che ti ho vista, mi hai fatto impazzire, Daniela". Al che gli rispondo: "Sta buono, sai bene che ho un marito, che amo". Ora hanno cambiato musica e stiamo ballando un lento; sono appoggiata alla sua spalla, sento il suo respiro: è eccitato al massimo, mentre continua a parlarmi. A stretto contatto, come siamo, non è per niente facile resistere e non fare nulla; così, per toglierci da quella situazione, gli dico: "Andiamo a bere qualcosa?".Ci sediamo sul divanetto, ma credo di aver fatto un errore; son già abbastanza brilla ed ora quest'altro drink, mi darà il colpo di grazia: perderò ogni ritegno; intanto lui continua a strofinarmi la gamba con la mano, mi tocca, e quel movimento mi fa vibrare. Intanto il cameriere è arrivato con i drinks; ad un certo punto vengo tirata verso di lui; con la mano mi sposta i capelli e cerca il mio collo, l'orecchio, dio che brividi, tento una blanda resistenza, ma lui mi tira a sé, ormai è partito, mi dice:"Dai che piace anche a te: lasciati andare!"Mi bacia sul collo, cerca le mie labbra, ma io mi ritraggo, dicendogli:"Smettila che ci vedono; sanno che sono sposata e non farei una bella figura"."E' chiaro che ti piace; vorresti un posto più riservato?"Non rispondo: cerco di far la preziosa; intanto la sua mano è quasi arrivata al perizoma; dio, sono un lago; gli sposto la mano e gli dico: "Vado alla toilette". Subito lui mi dice: "Ti accompagno, andiamo" Ci alziamo e lo seguo, mi tiene per mano, perché c'è parecchia gente e poi non mi sento molto sicura a far le scale; mi gira un po' la testa; arrivati giù, mi chiudo dentro; lui mi aspetta fuori; sono sul water a far la pipi e intanto aggiorno mio marito con un messaggio; gli dico di come Ale sia partito. Mio marito era a casa con il telefono in mano ad aspettare mie notizie e mi dice:"Lascialo fare, sono certo che anche tu lo desideri con tutta te stessa; troia, fatti toccare la fica, così sente come sei calda e pronta; poi, venite a casa, così ti scopa come meriti, zoccola".Esco dal bagno, lui è lì che mi aspetta, si avvicina e mi stringe a sé; vuole la mia bocca, io indietreggio, sono spalle al muro, non ho più scampo; le sue mani sono sul mio culo, mi bacia il collo, cerca di proseguire tra la scollatura del seno; sono davvero in delirio, in questa situazione; cerca le mie labbra e stavolta lo voglio anche io: mi ha messo la lingua in bocca, dio come stiamo limonando.Siamo qui in questo corridoio, potrebbe vederci qualcuno, sono costretta a fermarlo: è proprio infoiato.Ale mi dice: "Ora chiedo al mio amico se ha qualche posto più riservato qui per noi" al che gli rispondo: "No, assolutamente no, non chieder nulla; che penserà di me? No, andiamo via; è meglio che mi porti a casa; mio marito non c'è, è fuori".Passiamo a salutare l'amico e quello mi guarda come un allupato; avrà capito che andavamo via per scopare; sono molto amici loro due; sono eccitatissima, ormai sono pronta a godermi questa avventura. Recuperiamo le giacche e via a prender l'auto; siamo abbracciati come due innamorati; una volta in auto, ma ancora nel parcheggio, lui mi tira a sé per baciarmi; giochiamo un po' con le lingue; mi abbandono, lui mi ha sbottonato la giacca, vuole le mie tette; mi sta abbassando il vestito, ho le tette di fuori, dio mio, mi sta ciucciando i capezzoli: è fantastico!Con una mano, cerco di aprirgli la cerniera; voglio afferrare il suo cazzo: ormai ho perso la ragione.Lui sente che sto cercando di aprirgli la cerniera e mi viene in aiuto. Con voce roca mi dice: "Brava, prendilo in mano; senti come è duro? E' così per te: ti desidero alla follia". Tenevo il suo cazzo in mano, mentre mi leccava le tette; era durissimo e più grosso di quello di mio marito.... Ormai sono in uno stato di eccitazione sconvolgente; mi ha messo la mano dentro il perizoma, mi sta toccando la figa; sto per venire; stringo le cosce, ma lui accelera, mi sgrilletta, vuole che gli venga sulle dita.Allora lo sollecito: "Ti prego, andiamo a casa mia, metti in moto, ti prego". Ormai volevo ciucciare quel cazzo, oltre che desiderarlo ardentemente dentro la figa; tutto questo, a maggior ragione, perché sapevo che mio marito ci avrebbe spiati;riesco a farlo smettere, mette in moto e partiamo. Ho il suo cazzo in mano mentre sta guidando e con la mente penso a mio marito quando ci vedrà: hhumm, che goduria!Dopo circa quindici minuti, arriviamo a casa, una villetta a schiera, sono le due e sembra non esserci nessuno che possa vederci entrare; ho l'adrenalina a 1000; è la prima volta che mi trovo in questa situazione, mi batte forte il cuore; scendiamo e, con fare veloce, apro il cancelletto ed entriamo; lui mi segue come un cagnolino........Una volta dentro, non mi dà il tempo di togliermi la giacca e mi ritrovo contro la parete; mi mette la lingua in bocca e con la mano mi tocca la figa: io inizio a gemere, ormai son pronta ad esser sua; è proprio indiavolato, mi abbassa il perizoma e lì, in piedi, mi lecca la figa; la sua lingua mi fa impazzire, mi tremano le gambe, mi trascina vicino al tavolo della cucina e in un secondo mi toglie la giacca, mi sfila il vestitino; mi fa mettere con la schiena sul tavolo, a gambe aperte per leccarmela; lecca e mi sditalina, oddio quanto sto godendo; una sensazione strana, mai provata prima; sto venendo come una fontana: è la prima volta che un uomo mi fa squirtare; mi dà piccoli schiaffetti sulla fica: è bellissimo; mi fa mettere in ginocchio, si slaccia i pantaloni e me lo mette in bocca; lo sto leccando e succhiando come un'ossessa; lui è al settimo cielo e mi incita dicendo che sono davvero molto brava a succhiare il cazzo.Do il meglio di me, voglio farlo impazzire, ma non solo lui: c'è anche mio marito che di sicuro mi starà spiando, non so di preciso dove sia, ma di sicuro mi starà guardando. Ale si stacca, va verso la giacca e prende un preservativo; mi fa mettere a pecora sul divano, lo struscia un pochino sul clitoride: dio, sto impazzendo, lo esorto a mettermelo in figa, lo voglio, lo voglio dentro, non resisto più. Voglio farmi chiavare alla grande. La mia figa è ridotta ad un lago per quanto è bagnata; appena me lo appoggia, mi scivola subito tutto dentro; se ne esce e fa lo stesso per un paio di volte; poi me lo rimette ed inizia a scoparmi piano; mi spinge con il viso sul cuscino del divano e mi tiene le braccia sulla schiena con un braccio, mentre con l'altra mano mi dà qualche sculacciata: capisco che ha un'indole dominante. Accelera il ritmo man mano, fino a stantuffarmi quasi con violenza; io sono in preda ad un nuovo orgasmo e lo esorto: "Dai, chiavami ancora, così: CHIAVAMI!" e lui mi risponde: "Ti piace, mia bella porcellona? E' dalla prima volta che ti ho vista, che sogno di fotterti così; le donne sposate mi fanno andare il sangue al cervello, girati che, mentre ti scopo, voglio guardarti negli occhi".Mi prende a cosce aperte; mentre mi scopa ho le gambe appoggiate al suo petto: "Dimmelo quanto ti piace il mio cazzo, dai: è così che ti scopa tuo marito? Pensa se ti vedesse ora, con il mio cazzo dentro, qui in casa sua, mentre ti fai scopare da me". Le sue parole sono come benzina sul fuoco: ero devastata, mi ha fatto perdere la ragione ed intanto non smette con quel suo fraseggio: "Cosa direbbe della sua mogliettina? Penserà che ha una troietta per moglie, perché alla sua prima uscita da sola, apre le cosce e non finisce più a farsi chiavare?"Ero veramente allo stremo, lo sento grugnire ed accelerare il ritmo; quando se ne è uscito, il preservativo era pieno di sborra. Io sono scappata in bagno e, con la coda dell'occhio, intravedo mio marito dietro il tendone del salone; da lì deve aver proprio visto tutto; in bagno mi do una sistemata e torno di là. Ale è bello spaparanzato sul divano che mi aspetta; io voglio fare ancora un po' la preziosa e dico: "Dio santo, che cazzo ho fatto? Ora mi sento una merda, come farò, da domani in poi, a guardare mio marito negli occhi?" Faccio finta di piagnucolare: "Che cosa mi è preso? Io amo tantissimo mio marito....Non dovevo". Lui mi fa sedere accanto a sé: "E' stato un momento di debolezza, credimi, può capitare, dopo tanti anni di vita insieme. Adesso ti sembra una cosa sporca, brutta, ma credo che devi ripensarci con calma; devi riflettere un po' a come siamo stati bene insieme". Io volevo che se ne andasse, volevo correre tra le braccia di mio marito e far l'amore con lui; così gli dico: "Scusami, ma vorrei restar sola" al che lui mi dice: "Capisco" e, mal volentieri, inizia a rivestirsi .....
Gli do un bacio sulla guancia e gli dico: "Scusami" e lo accompagno alla porta....Nel sentire che Ale è andato via, mio marito viene fuori da quello che aveva utilizzato come suo nascondiglio, il tendone del salone; mi viene incontro e mi bacia in bocca con una passione mai provata prima. Poi mi dice:"Ti amo, amor mio, hai recitato in maniera da far impallidire d'invidia le migliori attrici porno. Sei stata davvero fantastica" e mi mette la mano tra le cosce, vuole toccarmi la figa, ed aggiunge: "Con questo, è già il secondo cazzo che ti scopa in pochi giorni, dopo oltre venti anni che viviamo insieme. Voglio che ci divertiamo sempre così; questo tipo di trasgressione mi manda in orbita" dice mio marito, trasmettendomi un'eccitazione pazzesca; non mi rimane che mettermi in ginocchio e succhiare il suo cazzo: ora ho voglia di far la troia per mio marito.Gli succhio il cazzo, facendomelo arrivare in gola; poi, sputo sulla cappella, rinnovando, nella mia psiche, i momenti della scopata appena fatta con Ale. Mio marito insiste a rivolgersi a me con un linguaggio osceno, me ne dice di tutti i colori; è un toro inferocito; mi fa alzare e mi mette a pecora; sono certa che intende chiavarmi la figa, ma mi sbaglio. Mi sento sputare sul buco del culo, punta il cazzo sebbene non fossi ancora pronta; a lui non importa: me lo spinge dentro fin in fondo, gli dico che mi fa male, ma lui dice mi rimbrotta: "Sta zitta, puttana, cerca di abituarti a ricevere cazzi sempre più grossi in questo tuo culo; vedrai...! Mario, quanto prima, ci inviterà ad una sua festa e lì, mi ha già detto, che ci saranno molti ragazzi giovani, cui vuole donarti". Vengo urlando, ho schizzato tutto il divano; intanto anche lui sborra, gridando che sono una troia.Non ho più forze, sono stremata; mi tolgo i tacchi e mi lascio cadere sul divano con il culo pieno di sborra. Mio marito è andato in bagno e la mattina successiva mi dirà che, nel tornare dal bagno, russavo....Il giorno seguente è venerdì e, dopo tutti gli eccessi del giorno prima, ritorniamo ai nostri impegni quotidiani sebbene a fatica: mio marito al lavoro ed io in studio; avevo molto lavoro arretrato; ora sono in pausa pranzo, quando mi perviene un messaggio da un numero a me sconosciuto; visualizzo e resto basita: non ci potevo credere, era Mario, rimango un attimo così !!!! e mi dico 'noooo'; quello stupido di mio marito gli aveva dato il mio numero di recapito?Lui si accorge che ho visualizzato e mi scrive: "Che fai?" Gli rispondo: "Sono a pranzo". "Posso chiamarti per un saluto?" ed io: "Meglio più tardi, ora sono con delle persone a tavola" Ho addotto una scusa, preferivo mi chiamasse quando sarei stata da sola in ufficio.Un pochino infastidita, chiamo mio marito; lui, nel rispondere, aveva già capito il motivo della mia chiamata.Mi informa che Mario, già da diversi giorni, gli stava chiedendo un mio contatto, che lui non lo faceva, prendendo tempo, ma, stamattina, non se l'è più sentita di negarglielo; anche perché mio marito si sente un po' in soggezione nei confronti di Mario, perché oltre ad esser più grande di età, il suo modo di proporsi proprio non riesce a dirgli di no. E' un uomo molto sicuro di sé, dominante e, quindi, mio marito, alla presenza di Mario, non riesce più ad avere il pieno controllo su di me: Mario vince sempre. "Vabbè, dai ti perdono per stavolta, amore" e chiudiamo la comunicazione.Arrivo in studio combattuta tra sentimenti discordanti: eccitazione e arrabbiatura, però, con il risultato, non sottovalutabile di trovarmi bagnata; avverto l'istinto di chiamare Mario per salutarlo.....Mi batte forte il cuore, sono in chiamata, mi risponde, soliti convenevoli; sono molto tesa, mi riesce strano parlare con lui così come sto facendo; mi dice: "Ho dovuto insistere un po' con il cornuto di tuo marito, per avere il tuo numero, ma, alla fine, si è deciso; volevo invitarvi per sabato ad una festicciola, dove ci sarà tanta bella gente; si terrà in una villa molto bella di uno dei miei amici". Io rimango un po' tentennante, così gli chiedo: "Ma che gente c'è?" e lui: "Coppie, ragazzi singoli, vedrai, sarà una bella esperienza; si ballerà, c'è un apericena, insomma ci si divertirà; fidati di me".Al che gli chiedo: "L'hai detto a mio marito?" e lui: "No, volevo prima parlarne con te; sarai tu a dirglielo stasera, quando sarete a casa, così domani mi chiami e mi riferisci cosa avete deciso. Sappi che mi hai stregato, Daniela; sei una donna fantastica! Ora però ti lascio, ti chiamo domani, mia gran bella Gnocca".Sono seduta alla mia scrivania in attesa della chiamata di Mario; non nascondo di esser parecchio eccitata alla proposta di questa nuova avventura; eccolo, mi sta chiamando, ho il telefono in mano, ma lascio squillare un pò; rispondo, ci salutiamo e mi dice che era in un cantiere a far dei rilievi con il suo amico e collaboratore, colui che non è altri che il padrone della villa dove si terrà la festa. Io gli dico: "Quindi è proprio una persona molto vicina a te, dal momento che ci lavori assieme?" e lui: "Sì, ci conosciamo da trent'anni, ormai, e puoi immaginare quante belle avventure abbiamo vissuto assieme; ma ti racconterò con calma queste cose; piuttosto, dimmi, hai parlato con il cornuto?"Nel sentire come ha definito mio marito, ho avuto un brivido che mi ha scosso tutta e così gli rispondo:"Sì, ieri sera, gli ho riferito del tuo invito e posso anche dirti che ci saremo". "Brava, mia bella gnoccolona"! Io, ridendo, gli chiedo: "E' questo il nomignolo che mi hai appioppato ora?" e lui: "Pensa, è così che ti ho memorizzata sul telefono "Bella gnoccolona mia". "Sei tremendo!" Non mi sfugge che sta assumendo un'aria da serio e mi chiede: "Dove sei?" ed io: "In studio, al lavoro" "Ah, sì, e sei sola?" "Sì, son sola" "Bene bene, allora adesso vai in bagno oppure resta pure lì e ti fai dei selfy in intimo: voglio vedere come ti sei preparata, oggi, troia"....Ed io: "No, dai, ho molto da fare" "Non mi interessa, trova il tempo e fatti vedere; questo sarà un segreto tra noi, non diremo nulla a quel cornuto di tuo marito; per la festa mancano tanti giorni ancora, ed io, nel frattempo, voglio almeno vederti".Mi saluta, dicendo: "Attendo buone nuove, bella gnoccolona".Cavoli questo è proprio matto; dovrei mandargli delle foto in intimo?Ma, in fin dei conti, questa cosa mi eccita non poco: mostrarmi a lui? Non l'ho mai fatto per nessuno prima d ora; vado a dare due giri di chiave alla porta dello studio per star tranquilla e rilassata; decido che non volevo deluderlo; quindi inizio a togliermi la camicia, via la gonna, resto in autoreggenti, perizoma e reggiseno; tacchi decolleté neri, tacco 10, niente di eccessivo e mi siedo sul divano. Mi sento in un misto di eccitazione ed ansia; sono qui a mostrami a Mario, che, in fin dei conti, ancora non sapevamo quanto riuscisse a gestire una certa discrezione; scatto varie foto, nascondendo parte del viso: almeno quello andava tutelato......Ne invio un paio da sdraiata sul divano; lui è già online, visualizza e mi dice: "Ottimo, brava, troia; fa vedere di più: via reggiseno e perizoma, fatti vedere in tutta la tua femminilità"....Ero molto eccitata, avevo la mano dentro le mutandine e mi toccavo; decido di lasciarmi andare, così mi tolgo il reggiseno e poi via anche le mutandine; ora sono nuda, mi tocco ancora ed inizio a fare alcune foto; le invio, stavo perdendo ogni inibizione: mi sentivo una perfetta troia agli ordini di Mario.Mi chiama e mi dice: "Brava, troia, scommetto che sei bagnata: peccato che siamo un po' lontani, altrimenti sarei venuto a leccartela tutta quella figa, per poi scoparti li in studio; così, stasera, a casa, avresti potuto raccontare a tuo marito della mia incursione".Mi esorta a toccarmi ancora, dicendomi tante porcate, tipo ciò che vorrebbe fare con me, che ci penserà lui a svezzarmi come si deve, perché intuisce in me una donna molto libidinosa e calda, che deve farle scoprire ancora un mondo nascosto.Mi sto facendo un ditalino, mi sento in balia di questo uomo; ho perso la ragione, ci vediamo in video, lui mi sta guardando ed io eseguo tutte le sue richieste; vengo, ho un orgasmo potentissimo, che schizzo sul divano; lui mi dice:"Brava, questo giochino lo faremo tutti i giorni, troia, perché una troia come te va stimolata di continuo. Ora ti lascio, a domani, gnoccolona".Rimango lì sul divano nuda, riguardo il video che avevo fatto prima della videochiamata e le foto; riconosco d'esser molto sexy e troia; mi piaccio proprio tanto; mando qualche foto anche a mio marito; mi sentivo ancora parecchio su di giri.Avevo pensato: appena le vede, mi raggiungerà qui in studio: avevo proprio voglia di scopare.Invece, nulla; rimango sul divano ad aspettare, ma lui non visualizza; lo chiamo e ancora nulla; mi dico: sarà impegnato; possibile che quando serve, non c'è mai? Un pochino adirata, mi rivesto e ritorno a lavorare, almeno frappongo qualcosa a questa dannata voglia di cazzo che ho.Finita la giornata, rientro a casa; ho voglia di una doccia, cosi mi spoglio e mi infilo in doccia; avevo bisogno di rilassarmi, mi sentivo troppo eccitata dal gioco fatto con Mario; in relazione a questo nostro segreto, avvertivo un po' di colpa nei confronti di mio marito, però questa cosa mi intrigava davvero molto, così decido di non dirgli nulla e, anzi, non gli manderò più nessuna foto. Questo gioco lo praticherò solo con Mario. Mio marito rientra mentre sto preparando la cena; mi viene vicino e mi bacia in bocca con traporto; poi mi dice:"Scusa, ma oggi è stata una giornataccia; ho visto la tua foto e la chiamata di poco fa". Io gli rispondo con aria un po' infastidita: "Ok, ora va a farti la doccia, che dopo dovrai farti perdonare".Se ne va in bagno, dandomi una pacca sul culo; mi sentivo un po' stronza; mi ero offesa per non aver visto subito la mia foto, mentre Mario è stato capace, a distanza, a fami eccitare e farmi fare cose che non avevo mai fatto. Mi convinco sempre di più che Mario è proprio la persona di cui ho bisogno; dopo anni di letargo, ora sto scoprendo la lussuria che alberga in me: voglio divertirmi.Finiamo di cenare, mi alzo e dico a mio marito: "Pensa tu a sparecchiare: io vado un attimo in bagno"....Vado a prepararmi provocante: avrei voluto che mi prendesse lì sul tavolo, come un animale; ritorno con indosso le autoreggenti ed un micro perizoma, tacchi, quelli che mi aveva comprato lui da lap-dance.Sono eccitatissima, ho le tette di fuori ed i capezzoli sembrano due chiodi; appena mi vede, mi tira a sé e mi bacia in bocca; ha le mani sul mio culo ed io sono talmente eccitata che gli dico:"Non riesco a non pensare alla festa"; "Brava, amor mio, fai bene a pensarci; di sicuro Mario, il tuo amante, ti offrirà ai suoi amici e ono certo che è per quello che sei cosi vogliosa. Anche, oggi, mentre eri allo studio, pensavi a come ti avrebbero trattata, dimmi la verità, troia; hai di nuovo parlato con Mario: quell'uomo ti fa sballare dall'eccitazione, vero, puttana?"Gli rispondo: "Si, mi fa bagnare molto, quando gli parlo al telefono"."Troia, lo immaginavo; quell'uomo ormai ti è entrato nel cervello, oltre che nella fica". Ed io:"Sììì, mi fa diventar pazza, quell'uomo".Intanto mio marito mi mette a pecora, mi vuole, prende a leccarmi la fica ed arriva fino al buco del culo."Dai, continua così: mi fai impazzire, continua ti prego".Quella lingua, che parte dalla fica fino a raggiungere il buco del culo, si sofferma e lecca divinamente i miei buchetti.Allora gli dico: "Ti piace il mio culo, cornuto?"Era la prima volta che lo definivo così.....Lui, a sentirsi dare del "cornuto", va fuori di testa; mi ha detto:"Ebbene, ora vedrai come il cornuto te lo sfonda questo culo, zoccola che non sei altro. Eccolo, lo senti? "Ed io: "Sìììì, ma fa piano" Per vero non mi fregava nulla del dolore che poteva procurarmi; mi ha affondato tutto il cazzo nel culo, con un colpo secco. Io urlavo, ma lui: "Troia, magari avresti voluto quello di Mario; il mio è piccolo per il tuo culo da vacca".Mi pompava come un forsennato, sembrava un toro infuriato ed io urlavo che stavo godendo tantissimo; avrei voluto non si fermasse più, ma ormai il cornuto era arrivato al culmine e dice: "Eccomi, troia; ti sborro nel culo e te lo riempio, zoccola".Quando ritorno dal bagno, mio marito mi sta aspettando seduto sul divano; mi sistemo con la schiena contro il suo petto: è la nostra posizione per abbandonarci alle coccole e parlare.....Lui mi dice: "Amore, sei diventata un vulcano; hai sempre la figa bagnata, sei calda e vogliosa, e per queto ti amo sempre di più". Al che gli rispondo: "Mi hai voluto iniziare a questo gioco e puoi constatare quanto ci manda in orbita; ma, ricordati, io sarò sempre tua" e lui: "sì, lo so, amore".Poi aggiungo: "Sai, sono molto eccitata alla prospettiva di questa festa che si avvicina sempre più... non dovrai mai allontanarti troppo da me".....I giorni trascorrono con dialoghi sempre più spinti tra me e Mario; io mi esibisco in cam per lui, perché mi eccita tantissimo questo nostro gioco segreto; ma ora si fa sul serio: è arrivato il sabato tanto atteso.....E' sabato mattina ed io mi devo preparare: devo andare dall'estetista e dalla parrucchiera; voglio apparire "super gnocca" stasera, alla festa! Esco per andare a farmi bella; mi fermo in un bar a far colazione; sono molto agitata, penso a stasera, alla serata che mi aspetta, a come sarà; Mario si è già fatto sentire con il suo buongiorno; questa settimana abbiamo chattato e videochiamato a lungo; ormai ci sentiamo quasi tutti i giorni ed ogni giorno riesce a farmi godere.
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baxi18, 55
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Una moglie innamorata. Quinto capitolo
Io eseguo: voglio ancora il suo cazzo dentro; me lo infila tutto, sono un lago, inizia a sbattermi, sento le sue palle che sbattono sulla figa; mio marito ci guarda, è troppo eccitato; Mario mi sta scopando divinamente, mi tiene per la coda dei capelli; ha il cazzo durissimo, è un uomo deciso e, pian piano, noto che sta emergendo il suo caratterino da dominante; mi dà degli schiaffetti sulle chiappe, mi piace, sii; ad un certo punto mi dice: "Troia dove vuoi la sborra?" Io non rispondo, perché assurdamente presa dal godere; lui esce da me, si toglie il preservativo, mi prende ancora per i capelli e me lo mette in bocca; lo succhio, ma sento una quantità pazzesca di sborra che mi riempie la bocca; era proprio pieno il porco...Nonostante abbia sborrato, ha ancora il cazzo durissimo; mio marito si avvicina, mi allarga le cosce e me lo sbatte nella figa; ora tocca a lui godere, sembra un toro inferocito. Mi sbatte fortissimo e sborra dentro la mia figa. Rimane dentro e mi bacia in bocca con molta passione; mi dice: "Ti amo, sei stupenda"!Intanto Mario va in bagno e mio marito mi chiede:"Ti è piaciuto Mario? Ci sa fare, eh? Ti ho visto e sentito godere tanto". Ed io: "Sì, è stata un'esperienza davvero più che eccitante".Frattanto Mario ritorna e, stavolta, sono io a correre in bagno per darmi una rinfrescata. Al mio rientro, li trovo seduti sul divano; hanno lasciato lo spazio libero per me al centro ed hanno riempito tre calici di bollicine.Mario dice: "Eccola, la nostra porcellina, vieni qui: sentivamo già la tua mancanza".Per come sono seduti, vedo il cazzo di Mario già duro, mentre quello di mio marito non lo è ancora; mi danno il bicchiere e beviamo.Mario mi tira a sé; è di nuovo infoiato; mi bacia sul collo, guardo mio marito quasi a dire: "Questo mi vuole ancora... che faccio?" Mio marito mi mette le mani sulla coscia, mi tocca. Mario, eccitato come un toro, mi dice:"Senti come questo mio cazzo è già duro per te? Voglio scoparti ancora, troietta; è vero che ti piace il mio cazzo? Su, dillo a tuo marito"!"Sì, mi piace tanto il tuo cazzo; sì, è vero, amore, ha un bel cazzo ed io sono una brava troietta a godermelo".Intanto lo sto segando, è proprio duro; sono sul divano, mi giro con il culo verso mio marito ed inizio a ciucciare il cazzo a Mario, che sta diventando sempre più dominante: ora mi impone ordini.Mi tiene la testa bloccata sul cazzo, fino a farmi insorgere conati di vomito; mio marito mi sta leccando la figa e, risalendo con la lingua, mi lecca il buco del culo; ad un certo punto Mario mi intima: "Dai, siediti sul mio cazzo e cavalcalo!"Mio marito mi passa un preservativo, che infilo subito su quel cazzone così rigido.Gli salgo sopra, me lo punto in figa e mi ci impalo; è grosso, mi sta allargando tutta la figa e lui: "Sì, brava troia, cavalca il mio cazzo, dai, brava, così"Mi palpava le natiche, mi allargava le chiappe, mi eccitava tutta con quelle mani cosi rudi; mio marito, di fianco a noi, mi carezzava le tette; credevo che Mario fosse soddisfatto per come gli stavo dando la figa, ma, ad un certo punto, mi dice:"Lo sai che tuo marito mi ha riferito che ti piace anche il cazzo nel culo? Che ne godi alla grande?"Ero fuori di me, stavo godendo troppo, quel suo modo di parlarmi, mi eccitava alla follia; intanto mio marito era in piedi, sul divano, che mi dava il suo cazzo in bocca; mi sentivo per davvero una troia.Mario ormai era il regista indiscusso di come dovevo farmi chiavare e noi seguivamo i suoi ordini; mio marito non aveva più il controllo della situazione; era passato un po' in secondo piano. Mario ormai freme vuole mettermelo nel culo.Mi fa alzare e mettere a pecora sul tappeto; con un dito raccoglie umori dalla figa e li cosparge sul buco del culo, infilandoci un dito dentro. Mio marito si sta posizionando davanti alla mia bocca; d'un tratto Mario mi sputa sul buco del culo ed inizia a puntare il cazzo: "ohohoo, è grosso, mi fa male"!"Zitta, troia, farò piano; modestamente sono un esperto a rompere culi di troie come te; stai tranquilla, ciuccia il cazzo a tuo marito, è a lui che devi pensare ora!"Sentivo il cazzo di Mario farsi strada pian piano nel mio culo, avvertendolo davvero grosso, mentre mio marito non faceva altro che incitarmi:"Brava, troia, fatti rompere il culo da Mario! È quasi tutto dentro ormai, vedrai come ti farà godere";"Sì, glielo sto allargando per bene il culo a tua moglie; vieni a vedere, è tutto dentro ormai; perché non ti sistemi sotto di lei e glielo metti in figa? Cosi le facciamo provare la doppia".Mio marito subito esegue. Mario inizia a scoparmi piano, mi sembra di impazzire; inizia a piacermi come si sta muovendo: mi eccita tanto. Ora mio marito è pronto a mettermelo nella fica: "Sì, cazzo, sto impazzendo; non mi son mai sentita così piena!" Riesco a dire ancora: "Sì, così...." e Mario accelera, inizia a pomparmi forte, lo fa quasi uscire tutto e rientra, schiaffeggiandomi le chiappe; ormai è partito, mi dà della troia ed aggiunge che, quando andremo ad una sua festa, mi farà chiavare da tutti i suoi amici; dice: "Sì, che troia è questa tua moglie".Intanto mi sta pompando nel culo sempre più forte; ora sento solo piacere, vorrei non smettesse più; mio marito ormai non resiste e mi sborra dentro, urlando che sono una zoccola e Mario, invece, continua: ha capito che ormai la strada è fatta e questo mi fa godere di brutto....Mio marito si ritira e va in bagno, mentre Mario mi incula sempre più forte; non dà segni di cedimento; io godo, ho perso il controllo, sono in completa balia di quel cazzo che mi fa impazzire.Lo sento grugnire, non ce la fa più, sta sborrando il porco, mi si accascia sulla schiena e me la bacia dicendo:"Sei fantastica, che donna!" Mio marito è seduto sulla poltroncina che ci guarda, felice!Mario va in bagno ed io resto lì, sul divano; mio marito si avvicina e mi guarda il buco del culo, che è rimasto ben aperto e mi dice:"Cazzo, Mario te l'ha proprio rotto questo bel culo". Io sono ancora eccitata e gli dico: "Sì, mi ha inculato di brutto ed era quello che volevo; dimmi. non lo volevi anche tu? Mario è proprio un bel toro, ci sa fare, avevi ragione, amore, a dire di provarci; poi mi racconterai cosa vi siete detti durante la settimana, quando vi siete sentiti tutti i giorni; prima hai sentito che diceva di quelle sue feste private, dei suoi amici?" Intanto Mario ritorna e chiudiamo il discorso.A mia volta vado in bagno, sono quasi le tre del mattino; voglio fare una doccia, sono veramente stanca e li lascio lì a parlare, annunciando: "Ciao e buona notte, maialini". Me ne vado in camera.A letto non riesco a non pensare, anche solo per un attimo, a come sono stata posseduta da Mario; continuo a toccarmi il culetto e noto che è così aperto che mi entrano tranquillamente due dita; mio marito è ancora di là con Mario, mentre io mi sento estremamente felice, anche se molto stanca.Mario si sarebbe fermato a dormire nell'altra camera e, al mattino presto, mio marito lo avrebbe accompagnato alla sua auto... Non nascondo che mi sarei aspettata che mi raggiungesse mio marito, per scambiarci delle coccole, del resto ero nel letto nuda, pensavo sarebbe arrivato subito, ma, niente, quindi mi son abbandonata tra le braccia di Morfeo.Dalla luce che filtrava dalla finestra, mi son accorta che era spuntata l'alba; ero ancora troppo stanca; mi sentivo stordita, ero girata di fianco nel letto, quando mi sento premere il corpo da dietro. Credendo fosse mio marito, ricambiavo quelle spinte; puntavo il culo sulle sue gambe, mi contorcevo; lui mi baciava la schiena ed era una sensazione piacevolissima; gli dicevo: "Mi piace così, amore, continua" Con le mani mi toccava il culo, fino ad arrivare alla fica; mi infila un dito dentro ed io ero già bagnata, quindi gli dico: "Così, ancora, mi piace..."Mi contorcevo come una gatta in calore, avevo gli occhi chiusi, volevo godermi mio marito; fino a che sento che strofina la cappella tra figa e culo: vuole mettermelo dentro, allora allungo la mano per guidarlo e sento dire:"Ora ti do il buongiorno, troia...." Mi son staccata di soprassalto e:"Cazzo, tu che ci fai qui nel mio letto? Credevo fosse mio marito!""Invece tuo marito ha mandato me per darti il buongiorno; non sei contenta? Fino a poco fa eri eccitata; stai tranquilla, tuo marito ci spia dalla porta". La cosa mi ha subito mandato in tilt e gli rispondo:"Siete entrambi due porci da manuale"; intanto lui mi prende, mi tira a sé, mi bacia il collo e non mi fa capir più nulla.Gli dico: "Mettiti il preservativo, dai..., lo voglio dentro il tuo cazzone". Avevo perso la ragione, ormai parlavo come una delle più esperte "zoccole" e lui: "Sì, ti accontento subito, troietta; ti piace il mio cazzo vero, maiala? Fa vedere a tuo marito come ti faccio godere"!Mi mette a pecora, girata verso la porta; volevo vedere mio marito che stava lì a guardare; Mario intanto si posiziona, punta il cazzo. La mia figa è un lago; lo sento entrare tutto: ' mi piace proprio sto cazzone '."mhmm, sì, bravo, così, tutto, fammelo sentire tutto"."Sì, brava troia, è così che voglio sentirti godere; dì a tuo marito che il mio cazzo ti fa impazzire, che non ne puoi più far a meno; dai".Mario era proprio fuori di sé e mi scopava come un toro; aveva capito che ormai ero sua...E vedere mio marito che ci guardava da dietro la porta, con il cazzo duro in mano a toccarselo, mi ha fatto venire in modo osceno, non avevo mai goduto ed urlato così tanto; Mario mi dice: "Troia, ti piace che tuo marito ti guarda mentre ti sbatto?" Ero veramente al limite, mi stava scopando da mezz'ora ed io non facevo altro che dirgli ancora, ancora, scopami più forte; lui, ormai al limite, esce dalla mia figa e me lo mette subito in bocca, per darmi tutta la sua sborra appena prodotta. E' stato il buongiorno più eccitante che avessi mai provato nella mia vita.Mi metto la vestaglia e vado di là da mio marito ad abbracciarlo; con la bocca ancora sporca di sborra, lo bacio in bocca e gli dico: "Ti amo, amor mio: è stato tutto fantastico.."Intanto Mario era in bagno; allora dico a mio marito: "Ora faccio il caffè; dopo di che lo accompagni alla sua macchina; ho voglia di far l'amore con te e dirti che son solo tua..."..Dopo questa nostra prima avventura con Mario, noi, come coppia, siamo diventati come fuoco e benzina: scopiamo di brutto, rivivendo l'incontro con Mario. Ma io voglio capire qualcosa in più, perché, durante la serata con Mario, ho visto mio marito prendere sempre ordini da Mario; cosi provo a fargli un po' di domande, mentre siamo rilassati sul divano, dopo aver cenato.Mio marito dice che, durante la settimana, prima dell'incontro, hanno avuto diverse conversazioni telefoniche e, siccome Mario ha capito che siamo una coppia che si è appena affacciata in questo mondo, ha voluto puntualizzare il suo ruolo all'interno della coppia. E' da tanti anni che Mario gioca con coppie; mi dice che, all'interno nella coppia, si ritiene il Bull di turno e vuole che i rispettivi mariti stiano al suo gioco, assecondando ogni sua azione tesa a concupire le loro mogli. Ha voluto precisare che ci sono diversi mariti, di indole Cuckold, che non scopano più le mogli e, perciò le accompagnano dai loro Bull, restando solo a guardare; a volte succede anche che lui li umilia, perché quelli si fanno le seghe, mentre lui chiava alla grande le loro mogli.Io rimango parecchio basita da queste rivelazioni, ma, nello stesso tempo, provo molta eccitazione su quanto mi sta raccontando, e, intanto prosegue:"A Mario piaci davvero tanto; lo si vede da quanta passione ci mette nel baciarti, da come ti scopa e poi, ammettilo, ci sa fare veramente con le donne"."Sì, anche a me è piaciuto tanto come mi ha preso: a te farebbe piacere se lo rivedessimo?""Beh, sì, credo che, con lui, avremmo molto da scoprire sul libertinaggio...."E' un pomeriggio, sono al lavoro, quando mi arriva una chiamata da mio marito; mi dice:"Poco fa ho visto Ale e mi ha chiesto se giovedì sera andiamo a cena al locale nuovo del suo amico; lo aveva già chiesto anche a te"."Ah sì, certo, ok; ma tu? Intendi ancora mettere in atto la farsa di cui mi avevi parlato, porco?""Sì, certo, mi intriga un sacco questo gioco". Allora aggiungo: "Ok, ti farò spiare ed avrai modo di gustarti scene porno degne di una esperta attrice, porco; puoi dirgli che va bene per giovedì sera..."Chiusa la telefonata con mio marito, ero smisuratamente eccitata; ero ancora seduta alla scrivania e non riuscivo a non pensare alla nuova avventura che mi sarei goduta con Ale; mi tiro su la gonna e mi tocco la figa; sono bagnata, mi sto sgrillettando, ho proprio voglia di cazzo.Mentre lo faccio, mi salta in mente di inviare un messaggio vocale ad Ale, solo un saluto... tanto sapevo che, appena visto il mio vocale, mi avrebbe chiamato e io avrei continuato a toccarmi, mentre sentivo la sua voce provocante al telefono; sono eccitatissima.In effetti, come immaginato, non passano due minuti ed Ale, il porco, mi sta già chiamando; io ho la mano sul clitoride e mi devo fermare; son troppo eccitata, quando lui mi dice che, se non disturba, tra circa un'oretta, sarebbe passato in ufficio per un caffe; gli rispondo che per me va bene, lo aspetto; cavoli, sarà qui a momenti?Son troppo eccitata, vado in bagno, mi sgrilletto come una pazza e raggiungo un orgasmo potentissimo; mi abbandono per un attimo sul water, per riprendermi e, intanto considero come sto modificando il mio carattere. Mi do una sistemata al trucco, ripasso il rossetto rosso e torno di là, a lavoro, in attesa che arrivi Ale...Sono molto intrigata dalla complicità venutasi a creare con mio marito; oggi mi va di osare; avevo la gonna quasi al ginocchio e decido di tirarla un po' più su, poi, oso ancora; elimino il reggiseno: avevo una camicia azzurra non trasparente, però avrei lasciato slacciato un bottone in più, così da potermi far ammirare nel profondo della scollatura, nei movimenti che avrei fatto nel servire il caffè.Eccolo, è arrivato, sono molto eccitata, vado ad aprire la porta, lo saluto offrendo la guancia da baciare; lo faccio accomodare e, intanto, faccio la civettuola, mentre mi do da fare attorno alla macchinetta del caffè ..Glielo porto e, intanto, mi parla della cena di giovedì sera ...; mi siedo di fronte a lui, il tavolo è in vetro ed io accavallo le gambe: attraverso il ripiano, avrà modo di osservare le mie cosce, oscenamente scoperte, per quanto è salita su la gonna...Volevo provocarlo, mi sentivo porca; pensavo a mio marito, cui, poi, avrei raccontato tutto....Lui continuava a parlare della serata che avremmo trascorso insieme a cena, con successivo momento di divertimento con il ballo; io gli ho risposto:"Meno male che mio marito non è geloso e mi permette di ballare con altri uomini; a me piace troppo ballare e non me ne sarei privata, non avrei potuto farne a meno"."Tuo marito non sa quanto è fortunato ad avere una moglie come te: sei bellissima e poi hai una classe di assoluto rilievo; sempre impeccabile: magari ti avessi incontrata prima di lui!"Ed io: "Ma dai... non trovi che, in questo momento, stai proprio esagerando con i complimenti?"...Mi alzo per salutarlo e, al sentire la sua mano sul braccio, provo un profondo brivido ; lui aggiunge: "Allora vi aspetto per giovedì sera".La sera, a casa, racconto a mio marito tutte le moine da me fatte per stuzzicare Ale, a partire dal saluto e del fatto che è venuto a trovarmi con la scusa del caffe; mio marito si mostra divertito da quello che gli racconto ed esordisce:"Brava, la mia mogliettina troia! Pensa a giovedì, quando, finalmente, quel maiale ti scoperà e sarà il secondo cazzo, troia, che violerà i tuoi buchi. Spero solo sia ben dotato, cosi ti farà divertire alla grande; per quanto mi riguarda, vi spierò".Sono talmente eccitata che gli slaccio i pantaloni e glielo prendo in bocca; lo succhio, immaginando la scena mentre mi lascio prendere da Ale; mio marito non fa altro che incitarmi a far di più:"Brava, zoccola, sì, continua così e vedrai quanti nuovi cazzi avrai modo di trastullare, d'ora in avanti; ti voglio così: PUTTANA!"Continuo a succhiarlo con un'avidità unica; mentre gli lecco le palle, gli rispondo che sono una troia, proprio come vuole lui. Vado avanti finché non mi sborra in bocca; ormai so di poter osare sempre di più; così gli annuncio:"Vedrai, giovedì sera, ti farò assistere ad un vero film porno ed anche Ale potrà constatare quanto sono troia. Spero solo che sei certo, caro maritino, sulla discrezione di Ale, perché temo che quello, di sicuro, se avrà occasione, si vanterà di averti scopato la moglie: pensaci !!!""Tu sta tranquilla: non preoccuparti di possibili conseguenze; devi solo pensare a godertelo alla grande, senza alcun ritegno; per quanto mi riguarda, sarei infinitamente fiero se dovesse girare qualche pettegolezzo, ma non lo credo così stupido".....Finisco di sistemare la cucina e andiamo a letto; ci ho messo davvero tanto a prender sonno: non riuscivo a non pensare a giovedì sera, in compagnia di Ale.I giorni passano in fretta, siamo a giovedì mattina, decido di andare dalla parrucchiera a fami bella per la sera; sono molto eccitata su come si prospetta l'avventura.Chiamo mio marito e gli dico che faccio un giro in centro, in cerca di un abitino: ne vorrei uno nuovo, piuttosto provocante per la serata e lui mi dice: "Sì, brava, prendi qualcosa di corto, così da metter bene in mostra le tue magnifiche cosce; ormai sei entrata nel ruolo della troia senza scrupoli". Ho avuto fortuna: ho trovato un abitino veramente molto sexy: schiena nuda, un po' corto, molto elegante. Son tornata a casa e vado subito a far la doccia; tra poco arriverà anche mio marito ....Esco dalla doccia e trovo mio marito in accappatoio: si è servito del secondo servizio; mi prospetta un po' la scenetta su cui aveva a lungo elucubrato:"Direi di prepararti tutta figa, provocante al maimo; io chiamerò Ale e gli dirò che son dovuto andare a Milano da un cliente importante, che ha insistito affinché mi fermi da lui a tutti costi, in quanto vuole parlarmi di nuovi progetti e, quindi, ora sono in difficoltà con mia moglie, nel doverla informare che stasera non potrò esser con lei. Io non tornerò prima di domani, in mattinata, così gli proporrò: perché non vai a casa a prenderla ed andate da soli a cena ed a ballare? Dai, non puoi dirmi di no, ormai ci conosciamo; sai quanto mia moglie ci tiene ad un invito di questo tipo; quindi, ora la chiamo, le spiego tutto e l'avverto che tu passerai da casa a prenderla per trascorrere una bella serata insieme. Che ne pensi, troia; sei contenta per come ti ho ho organizzato il programma? Sei contenta di poter uscire da sola con lui?" La mia riposta è ovvia, quanto sincera: "Sei diabolico, oltreché maiale!"Lui riprende: "Un'unica cosa ti chiedo: cerca di star composta nel locale, poi, quando ti accompagnerà a casa ed una volta entrati, lui di sicuro ci proverà; allora tu, almeno all'inizio, non gli cederai, così, dopo aver fatto sesso, gli potrai sempre snocciolare la scusante che non eri molto lucida, a causa di qualche bicchiere in più e, per questo, ha avuto ragione della tua sacralità di moglie...; dai, ora lo chiamo: tu, intanto, finisci di prepararti...."Mi preparo accuratamente e, quando arrivo in salotto, mio marito resta sbalordito per quanto appaio provocante; mi dice:"Stasera non penso proprio che Ale resisterà ad aspettare di arrivare a casa; secondo me, a fine serata, alla prima occasione, ti salterà addosso; lo farai impazzire, uscirà di testa prima di quanto si possa pensare".Mi dà una pacca sul culo, ed aggiunge:"Tra mezz'ora sarà qui a prenderti; tutto ok, come da programma! Io vi aspetterò qui, così potrò guardare e sentire come ti assalirà, quel porco".Io sono già bagnata come una cagna; sono eccitata al massimo; questa situazione mi sta sconvolgendo più di quanto si potesse pensare: è eccitante vedere che mio marito mi manda a cena da sola con un altro uomo; sono in bagno, davanti allo specchio a ricontrollare il trucco, in attesa che Ale giunga a prendermi; sono in uno stato di agitazione misto ad eccitazione per questa situazione; mi guardo, mi sento infinitamente porca e più ci penso, più mi bagno....Mio marito mi sollecita: "Dai: il tuo amico è arrivato, scendi". Vado di là, indosso una giacca lunga sopra il ginocchio, prendo la borsa e do un bacio a mio marito, che mi dice:"Tieni d'occhio il telefono; cerca di tenermi aggiornato su come si evolve la serata". Scendo giu....Ale è davanti al portone, ci salutiamo e lo informo che mio marito, come già sa, ha avuto un contrattempo, ma ha talmente insistito affinché mi divertissi, per cui...: "eccomi qui".Saliamo in auto e mi dice: "Sei sempre piu bella", sebbene non abbia ancora visto il vestito sotto la giacca, che mi fa pensare di aver forse esagerato; intanto parliamo del più e del meno; siamo quasi arrivati al locale. Una volta lì giunti, un cameriere ci fa strada al nostro tavolo. C'è molta gente, Ale si comporta da perfetto gentiluomo, mi aiuta a togliere la giacca, mi sposta ed offre la sedia; nel vedere il mio outfit, rimane folgorato; si profonde in una serie di complimenti; mi sentivo particolarmente fragile da sola, senza mio marito, ma, allo stesso tempo, ero eccitata come non mai per questa situazione creata ad arte, proprio da mio marito.....Subito mi viene versato da bere: è prosecco ed io ne sono ghiotta; facciamo il primo cin cin e poi il dialogo si sposta sul locale, di come il suo amico ha saputo restaurarlo, aggiungendo:"Ti va di andare a salutarlo? So che è in cerca di uno studio di consulenza che possa seguirlo nell'amministrazione di questo locale"."Chissà che non potrebbe diventare un tuo buon cliente?" Io: "Ok, dai, andiamo a salutarlo".Ci alziamo non so come; mi prende la mano e camminiamo verso la cassa; vi è un ufficio e dentro c'è il suo amico; arrivati mi presenta a Cristian e gli dice: "Purtroppo suo marito ha avuto un imprevisto di lavoro; ora è fuori e perciò mi ha affidato la sua signora per stasera". Cristian, ridendo, esordisce: "Tu, Ale, hai tutte le fortune del mondo: avere al fianco, stasera, una bella donna come lei, sarai invidiato da tutti gli uomini presenti".Io sono sempre più eccitata, sono stata anche fatta oggetto di baciamano, poi mi guarda con occhi da toro infoiato.Comunque, al momento, lo salutiamo e torniamo al tavolo; noto che il mio bicchiere è sempre pieno ed io bevo, bevo...Ale mi informa: "Dopo gli parlo del tuo lavoro: sicuramente diventerai il suo consulente". Io lo ringrazio, e lui, ridendo, aggiunge: "Di sicuro non farà a meno di provarci con te: ti avverto, perché ho notato come ti ha sbranato con gli occhi, ma, tranquilla, non lo riferirò a tuo marito".
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Una moglie innamorata. Quarto capitolo
Mi son seduta sul suo cazzo e, a differenza delle altre volte che faticavo un po' a farlo entrare, stavolta ero talmente eccitata che ho avvertito un piacere pazzesco nel sentire quel cazzo durissimo che, man mano, entrava dentro di me; e lui, appena ha avvertito che era tutto dentro, ha iniziato a spingermelo quanto più possibile.Sfregavo la fica sul suo inguine, mhmm, come godevo, e lui era come impazzito, fino a sborrarmi dentro il culo; ma il suo cazzo, stavolta, non si ammorbidiva, continuava a starmi dentro ed io lo avvertivo ancora duro.Poi mi ha detto: "Tesoro, che bello! Proprio una bella seratina: quanto sei bollente, stasera! Cosa te ne pare?" ed io: "Sì, davvero, non credevo potesse crearsi una situazione come questa che abbiamo vissuto stasera; sì, mi è proprio piaciuta".Siamo ancora su quel lettone a coccolarci, quando mi chiede che ne penso di Mario. "Sì, niente da dire: è un bell'uomo e, tra le gambe, ha un'ottima dotazione"; mi stavo eccitando a parlar di lui, come pure mio marito; sentivo il suo cazzo di nuovo duro, quando mi chiede:"Perché non vuoi conoscerlo un po' più da vicino? Ciò che intendo è provarci; andiamo di là, magari viene al tavolo; se ti imbarazza, io mi posso allontanare un po', con il pretesto della toilette; immagino, al mio ritorno, di trovarti a limonare con lui"Intanto mi puntava il cazzo, era dietro di me, mentre eravamo sdraiati sul lettone; ed io ho risposto:"Non lo so, forse mi piacerebbe, ma... boh?" e lui, insistendo:"Dai, godi, tesoro, non pensare a nulla". Intanto, senza rendermene conto, me lo aveva messo nella fica e mi scopava molto lentamente, parlando di Mario. Stavo perdendo la ragione, ero eccitatissima e gli dico:"Guarda che l'hai voluto tu...; se lo troviamo di là, ci provo, sì, ma, ti prego, continua a scoparmi così...vengo!”Ennesimo orgasmo e sborra anche lui; ci baciamo e poi ci ricomponiamo. Prima di uscire dalla stanza, bacio in bocca mio marito e gli chiedo: "Sei sicuro?" e lui: "Non desidero altro!"Nell'aprire la porta, vediamo che l'andito era pieno di uomini; nell'uscire, azzardano dei complimenti per quello che hanno visto; mi eccita tutto questo e, arrivati nella zona bar, dico a mio marito:"Andiamo al bancone, non vedo Mario, sediamoci sui sgabelli a bere qualcosa".Seduti, ordiniamo una coppetta e poi mi guardo in giro; lo cercavo, ma non mi riusciva di vederlo; dico a mio marito: "Magari si è offeso ad averlo escluso prima". Al che lui mi risponde: "Non credo: penso abbia capito che ancora non siamo pronti al gioco; del resto, non stiamo scoprendo ora, pian piano, questo mondo? - ed aggiunge - Son sicuro che a lui questo fatto lo intrighi ancor più e non lo farà demordere, perché, guardati intorno, vedi quante donne si concedono con tanta disinvoltura? Tipo quella che era a letto accerchiata da tutti quegli uomini e li succhiava, senza alcun ritegno? Lui, fidati, vorrà te, che, per lui, sei un frutto acerbo, ancora da assaporare".Intanto, ciò detto, Mario ancora non si vede; quasi sconsolata, decido di andare alla toilette; mio marito: "Ti accompagno?" "No, resta qui: potresti vederlo in giro; poi, anche se per andare solo alla toilette, voglio provare a muovermi da sola; in ogni caso, ci sono uomini della sicurezza in giro, per cui mi sento tranquilla".Scendo dallo sgabello e mi avvio, entro nel bagno, faccio la pipì e mi do una sistemata; poiché quel bagno era munito di bidet, mi rinfresco un attimo ed esco; mi sistemo un po' il trucco davanti allo specchio; tutt'intorno era un via vai di donne seminude; le guardavo, colpita dalla loro scioltezza, di come si atteggiavano pur nella loro audacia.Ripongo tutto in borsetta ed esco fuori dal bagno; Mario, non me lo aspettavo, mi chiede: "Come va?" Io: "Bene""Dai, vieni a bere qualcosa al tavolo". Dico "ok" e lo seguo. Mio marito è al bancone, mi vede che sto seguendo Mario al tavolo di prima.Ci sediamo, mi versa un bicchiere e mi ripete: "Sei bellissima!" Mio marito, da dove si trovava, poteva tenermi d'occhio. Mi prende la mano e si avvicina sempre più; ero agitatissima, ma, allo stesso tempo, ero tanto intrigata da questo gioco; sentir la sua mano sulla gamba, mi ha dato come una scossa; ora lo stavo lasciando fare, mentre mi parla, siamo vicini con il viso...Le sue mani son sempre più audaci, le sue parole mi fanno elettrizzare; mi dice:"Scusa, ma vai in giro sempre senza mutandine?" Ed io: "No, solo a volte".Avevo una voce da porca in calore: "Le ho tolte prima, quando ero a cena al ristorante; poi, mio marito ha voluto regalarle al cameriere". "Ah sì, come mancia? E bravo il maritino; un gran bel gesto per il cameriere; permettergli di annusare gli umori della tua bella figa; sei eccitata? Sai cosa ti farei adesso? Ti allargherei le cosce e te la leccherei, dolce porcellina; oppure vorresti esser chiamata "troia"? Cosa ti piace di più? Dimmi: cosa ritieni di essere?"Sono davvero in estasi e intanto lui insiste: "Dai, su, dimmi" Ed io, con voce tremante, gli rispondo: "Sono una troia, sì"; e lui: "Esatto; ti ho vista prima, di là; stasera ho seguito solo te, qua dentro; non ho fatto nulla con nessun altra donna; mi son dedicato solo a starti dietro, sporcacciona; ho visto come lecchi bene il cazzo - mi prende la mano e mi dice - senti come sono eccitato per te? E poi, quando te lo sei infilato nel culo; che grandissima troia sei! Vuoi leccare il mio cazzo? Dai, assaggiarlo, andiamo di là, soli, dai, io e te, almeno un po'; son sicuro che tuo marito non avrà nulla in contrario; ho capito che gli piace vederti divertire con un altro maschio; e tu? Tu non muori dalla voglia di farti leccarti quelle tette?"Le sue parole erano benzina sul fuoco per me; non capivo più nulla, ero eccitata e decisa a fare questo gran salto. Mi giro, lancio uno sguardo a mio marito, ancora là seduto; lui dice:"Tranquilla, gli fa piacere questo gioco". Non so come abbia fatto, ma, in un attimo, mi ha messo la mano dietro al collo, mi ha tirato a sé e mi ha baciato; all'inizio ho cercato di sottrarmi, ma poi ho ceduto; ci siamo baciati; le nostre lingue si attorcigliavano in un gioco particolarmente libidinoso; ho chiuso gli occhi e mi son abbandonata a lui; le sue mani mi toccavano ovunque, mentre pensavo a mio marito che mi stava guardando.....Lui cercava di farmi alzare per andar di là ed io non ci ho più capito nulla: mi son alzata e l'ho seguito tenuta per mano da lui. Arrivati davanti ad una stanza, mi son ritratta; dentro di me mi son detta: ' no, che cazzo sto facendo, da sola, no '. Lui mi ha spinto contro la parete e mi ha limonato; premeva il suo cazzo durissimo contro di me e mi strattonava per farmi entrare; ed io... no! Mi toccava le tette, mi aveva abbassato il top e mi baciava e leccava i capezzoli, lì, in quel corridoio; intorno a noi si stava creando un nugolo di uomini che ci guardavano....Ad un certo punto, ho fermato tutto e gli ho detto:"Torniamo di là, da mio marito".All'inizio era troppo preso, faceva finta di non capire, ma poi si è reso conto ed a risposto con tono deluso:"Ok, se non sei pronta a questo passo, torniamo di là"Ci rechiamo al bancone dove era seduto mio marito; l'ho abbracciato e lui mi ha detto:"Tranquilla, va tutto bene!" Ed io gli ho risposto: "Vorrei tornare a casa, andiamo!"Abbiamo salutato Mario e ci siamo diretti verso l'uscita. Nei giorni a seguire, rifletto su come e quanto mi son spinta con Mario nel locale. Pian piano mi sto lasciando andare, la prima esperienza al locale non è stata per niente male; questo ha acceso ancor più il nostro rapporto di coppia. Ormai ci abbandoniamo alle più oscene divagazioni io e mio marito, quando la sera lui chiede di più; poi mi racconta di quando ero in entrata in bagno; ha incontrato Mario ed è stato lui a mandarlo da me e farmelo trovare davanti alla toilette. In effetti non poteva esser diversamente, poi mi confida che ha il suo numero di telefono.Lui mi chiede: "Dimmi, amore, come uomo ti è piaciuto?" ed io: "Sì, è sicuramente un bell'uomo; è stata una bella esperienza al locale" ed aggiungo: "Perché me lo chiedi: che intenzioni avresti? Ormai ti conosco bene, porco mio!" e lui mi suggerisce di trascorrere una serata insieme: "Non puoi immaginare cosa provo a vederti amoreggiare con quell'uomo"; intanto eravamo sul divano, mi toccava la fica, ed il suo cazzo era di ferro; ed io: "E' questo l'effetto che ti fa a sapermi tra le braccia di quel Mario?""Sì, non puoi capire quanto mi abbia eccitato vedere come vi baciavate, come ti toccava quell'uomo"!"E cosa avresti pensato, sentiamo?" "Potrei invitarlo da noi alla seconda casa al lago, una cenetta e poi divertirci alla grande" "Ah sì, vorresti che mi facessi scopare da quell'uomo? Ne sei sicuro?" Mentre si parlava, avevamo ormai perso la ragione; eravamo eccitati a 1000 ed io mi inginocchio e glielo prendo in bocca; inizio un pompino con leccata di coglioni da infarto, mentre, in realtà immaginavo di farla a Mario...Mio marito mi blocca la testa e quasi mi soffoca; era fuori controllo; andiamo avanti così per un po' e gli chiedevo: "Ora scopami!" ma lui niente, voleva la mia bocca fino a sborrarvi dentro; era troppo infoiato al pensiero che potessi far sesso con Mario. Impazziva a quel pensiero. Eravamo ancora sul divano e lui mi dice:"Organizzo per sabato sera, domani mattina lo chiamo e gli do una dritta sulla natura dell'invito; io sono eccitata, mi titillavo il clitoride; questa situazione mi eccitava al massimo; rivedere Mario e, a maggior ragione, rivederlo nella tranquillità della nostra casa, mi faceva avvertire che non avrei avuto difficoltà a concedermi a lui.Durante la mattina, mio marito mi avvisa di aver fatto una bella chiacchierata con Mario; che questi gli aveva dato conferma per sabato sera ed io avverto improvviso un brivido percorrere tutto il mio corpo; mio marito conclude: "Ne riparliamo stasera, a casa".Sono elettrizzata e già da oggi, mercoledì; vado a pranzo, per poi prepararmi per andare allo studio, a lavoro; mi sento eccitata, avevo voglia di cazzo, mi sono trastullata un po' sul lettone con un toy, ma poi son dovuta andare, altrimenti avrei fatto tardi.Arrivata in ufficio, mi metto subito al lavoro davanti al pc; sono ormai immersa nel lavoro, quando mi perviene un messaggio di Alessandro.Mi chiede se può passare, che c'è una certa urgenza per dei documenti. Gli rispondo che può passare, mentre glieli preparo; dopo cica mezz'ora, arriva; ci salutiamo con un bacio sulla guancia; gli offro un caffe, avverto il suo sguardo su di me, mi divora, mentre mi sposto per il locale; la cosa mi eccita, scambiamo due chiacchiere e poi mi dice:"Sai, voglio chiederti una cosa?" Ed io: "Dimmi""Un mio amico ha aperto un locale da ballo; mi chiedevo se, per caso, ti andava di venirci una di queste sere con me".Al che gli rispondo: "Lo sai, vero, che sono sposata?""Sì, certo: il mio era un invito a cena e poi ballare in questo locale; prova a parlarne con tuo marito; non ti sto chiedendo di venir da sola con me, ci mancherebbe!""Ok, ne parlo con mio marito e poi ti farò sapere". Lo saluto, va via; quest'uomo mi ha intrigato dalla prima volta che l'ho visto; mi dico: ' quasi quasi la passerei per davvero una seratina con lui da sola, a cena, ballo e poi...? Chi lo sa? 'Mi rimetto al lavoro, sarà bene non pensarci.Finisco di lavorare ed avverto un certo pizzicore tra le cosce; tra il discorso di mio marito, che mi parla di Mario, e la vista di Ale; decido di far una sorpresa a mio marito, andando in azienda da lui. Arrivo, parcheggio ed entro; lui è impegnato con dei suoi collaboratori fidati; mi dice che farà presto; decido di aspettarlo nel suo ufficio, ho troppa voglia ed inizio a spogliarmi; mi voglio far trovare con indosso perizoma, autoreggenti e tacchi, a cosce aperte, seduta sulla scrivania; tremavo per l'eccitazione e mi chiedevo: se fosse arrivato con qualcuno? Ero talmente eccitata che ero disposta a rischiare.Ero li che mi toccavo la figa mentre aspettavo e, dopo poco sento i suoi passi salir la scala; nell'aprir la porta è rimasto a bocca aperta; ha dato un giro di chiave alla porta ed ha detto: "Eccola, la mia adorata troia".Mi ha messo la lingua in bocca e con la mano ha tastato la mia figa: "Cazzo, stai sbrodolando, porca!" Aveva il cazzo durissimo, avrei voluto succhiarlo, ma lui era talmente infoiato che mi ha messo a pecora, con la faccia sulla scrivania, e mi è entrato dentro, come un ossesso.Cercavo di trattenermi nell'emettere suoni osceni, e lui mi incitava: "Troia, godi pure, tanto non ti sentirà nessuno; ormai non c'è più nessuno negli uffici".Mentre mi stava scopando, gli dico: "Oggi è venuto a trovami in ufficio Ale; pensa, che maiale! Non ha perso tempo e ci ha invitati a cena, una di queste sere, e poi a ballare in un locale nuovo". "Quello vuole scoparti, troia, ed è quanto vuoi anche tu, vero? Vuole metterti il cazzo nel culo, quello è un donnaiolo e va in cerca di mogli zoccole come te".Ormai allo stremo, viene con una sborrata pazzesca...Ci ricomponiamo, mi vesto e torniamo a casa. Arrivati a casa, faccio una doccia e preparo la cena. Dopo cena siamo sul divano, quando mio marito salta fuori con:"Ma perché non stuzzichi Alessandro? Magari ci vai a cena una sera della settimana prossima".Ed io: "Da sola?" "Sì, gli dici che io son fuori per qualche giorno per lavoro!""Ma sei pazzo?" "Sì, sono pazzo, non vedo l'ora di saperti con lui che ci prova, che ti tocca, e, a fine serata, quando ti accompagnerà a casa, lo farai salire con la scusa di bere qualcosa. Io me ne starei nascosto qui e potrò spiarvi"."Ma tu sei diabolico: non eravamo d'accordo che con lui non era il caso, stante la vostra collaborazione nel lavoro?" "Sì, ma lui non dovrà sapere che noi siamo d'accordo; lui dovrà pensare che sei una come una delle tante mogli che cede alle sue avances; una cosa clandestina tra voi due; questa è un’idea. Ora, però, pensiamo a sabato: con Mario, come va?" Ed io: "Guarda che ora son decisa, sai? Stavolta ti cornifico, puoi esserne certo".Intanto il fatto di poter stuzzicare Ale con la complicità di mio marito, mi eccita parecchio; sarà molto eccitante per me provocarlo, farlo andare fuori di testa. È mattina, sto per uscire a far delle commissioni e già mi sento un po' su di giri. Mentre son seduta al tavolino in un bar a fare colazione, mando un messaggio ad Ale, è solo un saluto. Avevo capito che era un donnaiolo ed ora ero decisa a chiavarmelo, magari ad averlo come amante. Non tarda ad arrivare il messaggio di risposta; gli anticipo che, per la cena, ci saremmo aggiornati la settimana prossima e lo lascio così, in sospeso.Mi sento eccitata per queste vicende che stiamo vivendo; mio marito è decisamente cambiato: chi lo avrebbe mai detto che fosse disponibile a situazioni di questo genere; impazzisce a sapere che sarei capace di accompagnarmi ad altri maschi.La sera, a casa, mio marito mi dice: "Per sabato sera ho ordinato del sushi, ce lo portano direttamente loro, cosi possiamo goderci la serata tranquilli. Son passato oggi alla casa al lago ed ho acceso il riscaldamento, cosi, in questi due giorni che mancano all'incontro, la troveremo ben calda; ho anche messo due bottiglie di champagne in frigo".Ed io gli rispondo: "Bravo, amore!" dandogli un bacio con molta passione. Lui, però, aggiunge: "Domani, comprati qualcosa di infinitamente sexy per intimo; ti voglio da infarto, troia; vai pure dall'estetista e fatti le unghie rosse, anche quelle dei piedi".mhmm, che porco!"Ma come, anche quelle dei piedi...???" "Sorpresa....tu fallo e vedrai..."Siamo al sabato mattina; sono agitatissima, vado dall'estetista per esser perfetta, impeccabile; mi faccio togliere la peluria anche in mezzo alle chiappe; la mia estetista mi conosce da tempo, e la cosa la induce ad esternare una battutina:"Qui c'è aria di qualche conquista, mia cara!!!!" Io cerco di negare, ma lei mi fa l'occhiolino: ci siam capite senza aggiungere altro. Tra me e me, dico: "E' davvero difficile nascondere qualcosa".Intanto rientro a casa, è pomeriggio; mio marito è ancora al lavoro; apro l'armadio e do una scorsa ai vestiti per scegliere quale sarebbe più adatto per stasera; dopo diverse prove, ho trovato quello che mi piace di più.Mi sto preparando in camera, voglio che neanche mio marito veda cosa ho indossato sotto il vestitino; lo scoprirà insieme a Mario; lui è già pronto sul divano che mi aspetta; mi passo il rossetto, un po' del mio "chanel" e via, mi dichiaro pronta. Siamo parecchio tesi; in auto mi dice: "Per una maggiore discrezione, porterò prima te a casa e poi vado al casello a prendere Mario; così, se dovessimo impattare con qualche nostro vicino, non vedrebbe auto sconosciute; nel frattempo avrai tempo per preparare la tavola, anche perché dovrebbero arrivare quelli del sushi".Sono in casa da sola, metto una musica di sottofondo, abbasso un po' le luci ed accendo delle candele profumate; mi dico: "Sìììì, atmosfera perfetta". Vado in bagno a specchiarmi, sono molto eccitata per ciò che mi passa per la testa; intanto sento arrivare la macchina; cavoli: sono già qui? Ho il cuore a 1000, stanno salendo le scale e parlano come due vecchi amici; mio marito apre la porta, gli vado incontro, do un bacio a mio marito e intanto Mario dice: "Accidenti, quanto sei bella, mia cara!" Gli vado incontro per salutarlo e faccio per dargli la guancia; lui, invece, mi afferra e mi mette la lingua in bocca; al che io:"Aahhh, non perdi tempo tu, birbante?". E lui: "Ti ho sognata per tutta la settimana".Mio marito ci tiene a precisare: "Amore, hai stregato il nostro amico". Intanto ci sediamo sul divano; mio marito va a prendere bottiglia e bicchieri; lui continua ad esternare complimenti e mio marito gli dice: "Dai, Mario, non farle montare di testa con tutti questi complimenti". Facciamo il primo brindisi; intanto suonano il campanello e gli dico:"Amore, fa tu, saranno quelli del sushi"; sento Mario che brama, mi bacia ancora, ma anche io lo voglio stavolta; stiamo flirtando mentre mio marito è giù, poi sale e ci trova a limonare come due fidanzatini e dice: "Guarda, guarda, la mia mogliettina come se lo limona".Intanto dico a Mario: "Dai, do una mano a preparare la tavola; per il resto c'è tutta la sera!"Tavola pronta e mio marito chiama Mario: "Su, prendi posto" ci sediamo a tavola, sono in mezzo a loro due;iniziamo a mangiare qualcosa e subito sento la mano di Mario che mi tocca la gamba e tasta la balza delle autoreggenti; mio marito intanto dialoga e gli chiede di raccontarci qualcosa riguardo a degli amici che organizzano festicciole; ne avevano già parlato qualche giorno prima al telefono; si erano sentiti per tutta la settimana e Mario gli raccontava di tutte le sue conoscenze in ambito libertino.Intanto il porco mi tocca la fica, ha spostato il perizoma e mi sta toccando tutta; mio marito mi riempie il bicchiere e mi tira a sé, per baciarmi; ha capito che Mario mi sta già stuzzicando; mio marito mi prende la mano e mi fa sentire quanto è eccitato; ero in balia di quei due porci.Dall'altra parte, Mario mi sta baciando il collo e le sue mani cercano di aprire la cerniera del vestitino; sono tutta un brivido.Ora anche mio marito ha le mani sulla mia figa; insieme a Mario, mi sta sgrillettando: "Cazzo... godo".Sono in estasi, mio marito mi abbassa la spallina del vestito, mi limona come un pazzo e mi dice che ha il cazzo duro, che gli sta scoppiando, ormai limonavo a destra e a sinistra, appena mi mollava uno, mi prendeva l'altro. Ormai avevo perso la ragione; cercavo di aprire la cerniera dei pantaloni di Mario, volevo toccare il suo cazzo; mi ero accorta che ce l'aveva un po' più grosso di quello di mio marito; sento la sua cappellona... mhmm...Mario mi dice: "Toccalo, brava, tra poco te lo faccio leccare per bene, maialina che non sei altro; mio marito lo ha tirato fuori pure lui ed io li masturbavo insieme, seduti lì a tavola; ad un certo punto Mario mi fa alzare, vuole togliermi il vestito....Ed ecco sono lì in mezzo a loro; sono un corpo in mezzo a due maschi porci.Ho i loro cazzi in mano, li sto segando, ma Mario prende in mano la situazione e dice: "Dai, bella, inginocchiati: è ora che lo prendi in bocca; adesso basta far la santarellina, sei una troia; fa vedere a tuo marito quanto ti piace ciucciarmi il cazzo, dai".Intanto mi fa abbassare: Oddio ho i loro cazzi quasi davanti alla bocca, li ho tra le mani; mio marito mi incita: "Dai, fammi vedere come glielo succhi" Io ero ancora intimidita, e Mario, con decisione, me lo pone tra le labbra: "Dai che lo vuoi".apro la bocca e lo accolgo; che sensazione adrenalinica, mi riempie la bocca, lo faccio entrare tutto, glielo sto leccando e Mario dice a mio marito:"Hai visto la tua mogliettina troia, come è partita? Guardala come lo succhia bene, è bravissima; cazzo che bocca, sembra nata per succhiare cazzi!" Intanto mio marito me lo appoggia sulla guancia: desidera che glielo succhi anche a lui.
Mario non mi dà tregua: mi sta scopando la bocca in maniera molto decisa. Dice a mio marito:"Andiamo sul divano, così gliela lecco a 'sta troia, mentre lo succhia a te; guardala come se lo gusta per bene con la bocca...."Ci avviciniamo al divano, mi fa sedere, mi sdraia e mi sfila il perizoma; inizia prima a toccarmela, mentre mi ritrovo il cazzo di mio marito davanti alle labbra; è infoiato a 1000; me lo mette tutto in bocca.Intanto Mario mi sta sgrillettando; mentre mi titilla il clitoride (dio mio) sto impazzendo; questo è proprio un maiale e mi ha già fatto venire; non capisco più nulla: mio marito che non mi dà tregua alla bocca, me la sta scopando, ed il porco di Mario mi sta anche tastando il buco del culo; vedo che sta indossando il preservativo; ecco che me lo sta mettendo in figa: sììì, è grosso, sììì, godo; ce l'ho tutto dentro; sono qui, sul divano, a cosce spalancate, con il cazzo di Mario tutto dentro; mi stacco dal cazzo di mio marito e lo esorto a far piano; mio marito, come una furia, me lo rimette in bocca, perché è troppo eccitato a vedermi chiavata in quel modo; gli è andato il sangue al cervello; Mario mi sta scopando lentamente ed avverto che mi sta aprendo... mi piace, sì; ha capito che sto godendo ed inizia ad accelerare il ritmo; è bellissimo, godo.Dice a mio marito: "Che figa che ha tua moglie! Sentila come le piace il mio cazzo; la senti come sta godendo?" Accelera ancora, ormai ero sua, non capivo più nulla; diceva un sacco di porcate.Intanto mio marito quasi mi sborra in bocca; si è trattenuto, ma è troppo eccitato; mi guarda da assatanato nel vedermi come mi sta scopando; poi Mario esce e mi dice: "Mettiti a pecora, troia!"(continua)
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Una moglie innamorata. Terzo capitolo
Arriva mio marito, mi trova seduta sul letto e gli chiedo:"Ma cos'è sta roba? Sarai mica impazzito?" In accappatoio, mi si avvicina, mi dà un bacio sulla bocca; è eccitato, il porco, a vedermi in mezzo ai suoi acquisti; mi dice: "Sì, sono un porco pazzo di te". Mi spinge con la schiena giù, mi apre l'accappatoio, sotto sono nuda, ha il cazzo durissimo e me lo mette in figa: "Senti, troia, quanto mi arrapi?"Mi scopava lentamente e mi diceva: "Voglio che stasera indossi queste cose; ti voglio conciata da troia, per andare al locale; voglio che tutti i maschi lì presenti, impazziscano per te...."Quelle parole mi hanno provocato un orgasmo devastante; lui continua ad eccitarmi: "Vedi, vedi come godi, puttana? Ti piace che altri uomini ti giudichino puttana? Ti eccita, eh? Guarda cosa ti permetto, io, tuo marito: voglio esibirti e far vedere a tutti che moglie troia che ho"!Concludiamo la scopata e ci accasciamo sul letto; sto ancora vibrando sotto l'effetto dell'orgasmo appena raggiunto. Inizia a colarmi sborra dalla fica e gli dico: "Ma quanta me ne hai scaricata, maialino?".Mi passa un fazzoletto ed io gli suggerisco: "Puliscimela tu"; lui tampona nel pulirmi e dice:"Dai, sbrigati a vestirti, si sta facendo tardi" Ed io: "Ma vuoi davvero che indossi quella roba?""Sì, tranne i tacchi; quelli magari li metterai prima di entrare al locale; per ora va bene il tuo tacco""Ok, ma dove mi porti a mangiare così conciata?""Tu vestiti, preparati; ho un'idea molto eccitante, su un ristorantino piuttosto riservato".Boh! Non sono molto convinta, ma inizio a prepararmi: perizoma, autoreggenti e sopra un top in pizzo, molto trasparente: mi si vedono le tette. Cavoli, infilo la gonnellina, è cortissima, mi copre appena il culo: come posso uscire, così? Sono davanti allo specchio, sembro una di quelle puttane che si mettono ai distributori la sera, in una zona qui vicino; vabbè, al limite non tolgo il cappotto, sia a cena che al locale.Vado di là e mio marito resta imbambolato nel vedermi: "Eccomi, guarda come sto: ti rendi conto che sei matto?"Mi risponde: "Sei perfetta, andiamo". In una busta avevo messo i tacchi vertiginosi, ma solo a pensarci, mi convinco che non riuscirò mai a camminare con quei cosi. Usciamo e, saliti in auto, sbottono il capotto; volevo farlo stare a cazzo duro; vedo che, dopo poco, imbocca verso l'autostrada; noi siamo di Brescia e così gli chiedo:"Ma dove andiamo?" "Nella zona di Verona: è lì che c'è il locale e questo sarà anche da garanzia per un minimo di privacy".Comincio a fantasticare ed inizio a eccitarmi; ma tu guarda mio marito: ha proprio pensato a tutto, il porco.....Arrivati in zona Verona, esce dall'autostrada e, in circa 10 minuti, arriviamo in un grande piazzale; ci sono dei camion, è buio, in fondo si vede l'insegna del locale, una trattoria; allora dico:"Ma che razza di posto è questo?" "Tranquilla, vedrai: dentro è un bel posto, con varie salette, con tavoli riservati". Sono sempre più agitata; mi tiene proprio sulle molle, mio marito: è una continua scoperta.Parcheggia e scendiamo; mi prende sottobraccio ed arriviamo all'entrata; sono molto agitata; entriamo e vedo dentro; è tutt'altra cosa rispetto a fuori; non l'avrei mai detto. Ci accoglie un signore e mio marito gli dice della reservation a suo nome; quello ci fa strada e lo seguiamo in un corridoio. Mentre camminiamo, vediamo una saletta con diversi tavoli; cerco di capire se quegli uomini fossero dei camionisti; arriviamo in una saletta con luci soffuse e solo 4 tavoli, dove vi era già una coppia; noi prendiamo posto al nostro tavolo; mio marito si toglie la giacca ed il cameriere aspetta che gli dia pure il mio soprabito, ma mi rifiuto; avevo troppa vergogna in quel momento, e così dico che avevo un po' freddo, dovevo ambientarmi un po' .....Ci versa subito del prosecco ed io dico: "Ah, hai proprio deciso di stendermi, stasera?" e mio marito: "Dai, amore, rilassati e goditi la serata; tanto qui non ci conosce nessuno" "Ma ti rendi conto che son vestita da puttana?" "Ora sei seduta, chi vuoi che ti veda, qui?" Prendo coraggio, slaccio il cappotto e lo lascio poggiare dietro, sulla spalliera della mia sedia, in modo che, se mi serve, lo prendo al volo: mi sento nuda; intanto torna il cameriere con il menu.Lui non immagina, non riesce a vedere la trasparenza del mio top a causa delle luci soffuse.Ci spiega un po' i loro piatti, trattandosi di un locale rinomato per la selvaggina; io, intanto, sorseggio il mio prosecco; sono eccitata e sento, in mezzo alle gambe, il piedino di mio marito, che si fa strada verso la mia fica, mentre il cameriere è li che parla? Il cameriere va via ed io gli dico: "Smettila, perché mi sto eccitando; a proposito, come saranno i bagni, qui...?"E lui: "Perché non vai a vedere, zoccola? Hai già la fica bagnata" ed io: "Sìì" gli lancio uno sguardo da porca....e lui:"Vai a vedere, dai, e vediamo se hai il coraggio di andare senza cappotto".Ed io: "No, è troppo: sono nuda; darei troppo scandalo" "Ok, ma lascialo slacciato almeno; dai, va a vedere i bagni, che dopo me lo succhi un po', nel bagno, troia".Mi metto il capotto, mi alzo e, mentre cammino, incrocio il cameriere di prima; gli chiedo dove fosse la toilette; me la indica con un sorriso a 32 denti, ed io, mi dico: ' Ma tu guarda questo, che tipo '. Arrivo, mi chiudo dentro, faccio la pipì e mentre son lì, mi rendo conto che il bagno non è niente male per una sveltina; si può fare, sono molto eccitata...Mi sfilo il perizoma e lo metto nella tasca; esco e mi avvio verso il tavolo; il mio ticchettio di tacchi, fa girare diversi uomini. Arrivo al tavolo, mi siedo e dico: "Bello il bagno: si può fare una pazzia, dopo...""Bene, troia...". Intanto arrivano i piatti ordinati; mi son già scolata tre bicchieri di prosecco; stasera mio marito ha proprio deciso di farmi sballare...Intanto il mio capotto è arrotolato sullo schienale della sedia, sto abbassando le difese, forse ha ragione mio marito: stasera dobbiamo pensare solo a noi, stuzzicarci ed osare, goderci la serata, la coppia vicina di tavolo se ne sta andando. Mio marito mi dice:"Ora siamo soli, dai, lasciati andare; fai un po' la civettuola con il cameriere, provocalo, fammi vedere quanto sei brava.Ed io: "Sta attento!" e gli lancio in faccia il mio perizoma tolto poco prima in bagno. Lui lo afferra e lo annusa, poi mi dice:"Così, brava, troia". Con il piede mi sta toccando la fica; intanto ritorna il cameriere a controllare se abbiamo bisogno di qualcosa. Faccio una mossa inaspettata: faccio cadere la forchetta e indietreggio con la sedia, affinché possa vedere come ero abbigliata.Mi sentivo strana, questa situazione mi piaceva, mi eccitava farmi vedere così conciata da quello sconosciuto. Mio marito è infoiato, mi propone di far un giro in bagno, prima di andar via. Mi alzo, mi appoggio il capotto sulla schiena e vado verso il bagno. Dopo qualche minuto, sarebbe arrivato mio marito; il locale si è un po' svuotato; entro nei bagni e cerco quello dove vi è il fasciatoio per i bimbi, perché è un po' più grande; tolgo il capotto e lo appendo agli appositi sostegni; aspetto l'arrivo di mio marito. Nel frattempo, mentre sono dietro la porta, arrivano due donne, con mio notevole disappunto.Ciascuna si chiude nella propria toilette ed io spero che arrivi subito mio marito; ora, finalmente, arriva ed entra subito. Chiudo la porta e lui mi salta addosso; mi bacia in bocca, mi tocca ovunque ed io mi ritraggo, dicendogli:"Tira fuori il cazzo, porco, che sono qui per succhiartelo, muoviti..." Intanto mi toccavo la fica, mi son inginocchiata e l'ho preso tutto in bocca; mi sentivo una pornostar per come lo ciucciavo, lo ingoiavo, mentre guardavo negli occhi mio marito, che era in estasi per il pompino che gli stavo propinando.Poi mi dice: "Ora basta"; mi ha fatto appoggiare una gamba sul water e mi ha penetrata; è stato bellissimo, sentirlo tutto dentro, in quel contesto. Si sentivano le voci delle donne, fuori dal bagno, e quindi, mio marito si era dovuto adeguare e non far troppo rumore, perché aveva una foga addosso che avremmo corso il rischio di farci sentire fino in sala. Intanto mi sussurrava porcate all'orecchio, dicendo che sono una troia, sempre bagnata, che ho bisogno di un amante. Ormai mi è chiaro: mio marito vuole le "corna", vuole una moglie zoccola, che si faccia chiavare da altri uomini. Oddio, questo è impazzito. Finalmente non sentiamo più voci e così si scatena, mi scopa fino a riempirmela.Esce da me, si pulisce e mi dice: "Vado al tavolo" mentre mi chiedo: ' Ma questo è proprio matto? Vuole che lo faccia "cornuto"? 'Arrivati al tavolo, prendiamo il caffè e mio marito mi strizza l'occhio: lascia il mio perizoma al cameriere, vicino al tovagliolo ed io: "Sei un porco" andiamo verso la cassa a pagare, sono un po' agitata, perché ora si fa sul serio, si va a questo benedetto locale!!!!Saliti in auto, mi dice: "In dieci minuti, saremo al locale; sono le 23:00 passate, penso sia l'ora giusta" al che gli rispondo: "Ok, proviamo".Non nascondo che sono agitatissima; lungo tutto il tragitto, non ci siamo detti una parola; mi guardavo in giro, mi sentivo eccitata ed ero pure senza slip; arrivati, troviamo il locale in una zona che sembrava di quelle industriali, ma con una grande insegna luminosa. "Eccolo il locale" dice mio marito. Una fila di auto lunghissima, ci ha costretto a parcheggiare piuttosto lontano.... Nello scendere dall'auto, gli dico: "Ma come ci arrivo fino all'entrata, con questi trampoli dai tacchi alti?" erano quelli che aveva comprato mio marito. Intanto lui ha subito trovato la soluzione:"Tu indossali, io ti porto dinanzi all'entrata e poi mi allontano per parcheggiare"; al che io: "No, dai, devo rimanere da sola?" "Ma si tratterà solo per qualche minuto; farò prestissimo; ti prego, mettili, fammi felice!" Non volevo rovinare il momento e, quindi, acconsento... Mi accompagna davanti all'entrata e lì ho avuto qualche incertezza a scendere dall'auto; avevo timore, ma mio marito mi dice:"Dai, faccio subito, poi hai il capotto, nessuno può vedere come sei vestita". Mi tremavano le gambe, apro la portiera e scendo; lui va a parcheggiare, intanto mi passano davanti sia coppie che ragazzi; mi sentivo molto osservata, fortuna che arriva subito mio marito.Mi prende sottobraccio e dice: "Dai, mia bella troia; andiamo a vedere un po' com'è la situazione".Porta rossa, suoniamo: il cuore mi andava a 1000.Entrati, vi troviamo la receptionist, una ragazza giovane e bella ci accoglie; dobbiamo registrarci; io avevo timore a lasciare i nostri dati, ma mio marito mi rasserena, dicendo che non c'è niente di male, che è tutto normale; mi lascio convincere e, fatta la registrazione, ci viene spiegato un po' come funziona il tutto. Ci indica un tendone da oltrepassare e lì c'è il locale con bar e pista da ballo; poi le varie zone destinate ai giochi; lei spiegava, ma io non ho capito nulla, per la tanta agitazione.Oltrepassiamo la tenda e, cavoli! Che bello! Un bel bancone bar, tavolini, divanetti e…. tantissima gente. Io avevo ancora indosso il capotto e, a pensarci, ora mi sentivo ridicola. Le donne che vedevo lì in giro erano quasi nude, con i seni di fuori e autoreggenti in mostra. Mi sentivo davvero imbarazzata; mio marito mi invita a sedere su un divanetto e, cosi, diamo una guardata panoramica. Ci guardavano tutti...Una volta seduti, mio marito mi chiede: "Allora, che te ne pare?" Sembrava una discoteca, se non fosse per quelle signore pressocché nude, ma tranquille; di sicuro erano frequentatrici abituali di quei locali; mio marito:"Dai, troia; togli quel capotto: fa vedere che pure tu sei alla loro altezza, che sei Femmina".Quelle parole mi hanno come dato una scossa, perché era come se lì tutto fosse concesso. Mi tolgo il capotto restando seduta e lo appoggio di fianco a me; avevo le cosce scoperte, si vedevano le autoreggenti; ma, per fortuna, le luci soffuse, non evidenziavano molto il mio abbigliamento. Intanto un cameriere ci porta due coppette, informandoci: "Ve le offre quel signore"; era seduto su uno sgabello ed era chiaro che ci aveva seguiti, notando che eravamo parecchio disorientati, impacciati, e vuole provarcisi ....Ringraziamo con un gesto di brindisi e dico a mio marito:"Qui non perdono tempo, eh: ci provano subito". Lui, con tutta naturalezza, dice: "Embè, questo è un locale dove si viene per divertirsi" ed io gli dico: "Sei il solito porco"...Mi dice: "Dai, facciamo un giro e vediamo cos'altro c'è" "Sì, ma a patto che mi dai la mano e non me la molli mai"........."Sì, tranquilla" ci alziamo e iniziamo il tour. Entriamo in un corridoio buio e, già da lì, ci giungono alle orecchie gemiti di donne che godono. Allora io: "Ma cavoli: qui scopano davanti a tutti? Ma tu guarda...?" Ero sbalordita per quello che vedevo; alcune erano dentro stanze con le porticine chiuse, altre no: porta aperta e lei su un lettone con attorno diversi maschi, oltre gli spettatori dinanzi alla porta. Ci siamo fermati pure noi a curiosare; ero molto eccitata, mi sentivo toccare il culo; all'inizio credevo fosse mio marito, ma, quando ha iniziato ad infilare un dito nella figa, gli ho detto: "smettila", ma lui dice: "Cosa c'è?" Lì ho realizzato che era uno di fianco a noi, che mi stava masturbando la fica; mi son ritratta e riferito a mio marito che ero stata toccata da un uomo". Lui, sempre tranquillo, mi dice: "Ti è piaciuto?" ed io: "Ma sei proprio un porco?!"....Però, nel mio intimo, ' altroché se mi era piaciuto '. "Dai, tocca, controlla tu, porco" e lui: "Troia, sei tutta bagnata".Iniziamo a gironzolare nel buio e ci accorgiamo di esser seguiti da diversi uomini, che quasi ci stavano addosso; sembrava un corteo: ci fermavamo noi e lo facevano pure loro; che stana sensazione, esser seguiti cosi.... Dopo un nuovo corridoio buio, arriviamo in uno dove c'erano donne inginocchiate, con al fianco, una parete piena di buchi, dai quali spuntavano cazzi e quelle li succhiavano. A vederle era molto eccitante: accoglievano in bocca cazzi di sconosciuti? proseguo nella visita del posto e sono sempre più estasiata; pian piano torniamo nella zona bar; avrei voluto ballare, mi sentivo eccitata, volevo esibirmi un po'. Prendiamo posto su un divanetto, proprio a bordo pista, e mio marito dice: "Io mi siedo, tu lasciati andare, balla, divertiti". Inizio a muovermi un pochino, restando vicino a mio marito; lui mi fa segno di entrare in pista: "Vai, divertiti". Sentivo le mie tette sballottare, dal momento che erano libere nel top, per niente trattenute da reggiseno; mi si avvicina un uomo, balliamo molto vicini, tra noi s'instaura come una lotta di sguardi; mi sentivo troia e, quindi, provocavo. Mio marito era lì a guardare i miei atteggiamenti nel ballare, anche se, più che ballare, la mia era una continua provocazione per quell'uomo, che, ormai, mi stava appiccicato addosso. Mio marito, al vedere questa situazione, si è eccitato come un toro; è venuto verso di me, mentre ero in mezzo a due uomini; mi mette la lingua in bocca, eravamo eccitati al massimo.Mi dice: "Andiamo da qualche parte, voglio scoparti!"Mi prende per mano ed io lo seguo, ma, dietro di noi, c'era quell'uomo con cui ballavo; ci stava seguendo nel corridoio buio; abbiamo trovato una stanza libera con al centro un puff munito di un fallo attaccato alla seduta. Mio marito ha chiuso la porta, dopo aver sentito che diceva al tizio: "tu, no". Chiusa la porta, mi sbatte contro la parete, mi strappa il top e prende a leccarmi le tette; io tasto il suo cazzo, trovandolo durissimo; mi dice: "Sei una troia, ho notato che il locale ti piace, ti piace far la zoccola e provocare altri uomini? Allora, inginocchiati e succhiami il cazzo". Nel mettermi in ginocchio, noto dei fori sulla parete, era buio, non si vedeva granché, ma da uno di quei buchi, vedo svettare un cazzo. Lo indico a mio marito e lui mi dice: "Sarà il cazzo di quello che hai provocato, puttana; per ora pensa a succhiare il mio".Mentre mi scopava la bocca, non potevo far a meno di tener d'occhio quel cazzo che spuntava dal buco; ero troppo eccitata, mi sentivo troia, in quella situazione. Mio marito mi tira su e mi ordina:"Mettiti a pecora con la gamba sul quel puff, voglio scoparti, troia"Non lo avessi mai fatto; adesso mi trovo proprio difronte a quel cazzo, è grosso; ma è anche molto eccitante farmi scopare così, mi dava dei colpi fortissimi, mentre io, ogni tanto, mi giravo per guardarlo in faccia.Ma era buio e, presa da un raptus, allungo la mano e tocco quel cazzo; devo dire che era una sensazione adrenalinica ai massimi livelli: lì, con mio marito che mi scopava, mentre io stavo segando un altro uomo.Mio marito segue la scena e mi dice:"Brava, troia, lo sapevo che eri una troia; ti piacerebbe provarlo in bocca? Dai, che aspetti?"Mi strattona con il suo cazzo ficcato dentro per farmi avvicinare di più alla parete, ma io, più che segarlo, non me la sento di andare oltre, temevo una eventuale reprimenda di mio marito: anche se lo sapevo d'accordo, ma non mi sentivo di farlo. Lui ormai era all'apice, non resiste più, lo sento: "Sborro, puttana" Mi son sentita scaricare dentro il fuoco; intanto proseguivo a segare l'altro cazzo; era il primo cazzo che toccavo da quando avevo conosciuto mio marito, quindi, per me, quella situazione era più che forte. Inoltre, se si considera che erano circa 3/4 mesi che ci eravamo svegliati dal letargo sessuale e ritrovati dopo anni di indifferenza, ora, finalmente, ci siamo scoperti ed aperti a giochi senz'altro trasgressivi.Dopo aver goduto, lui esce da me e cerca qualcosa per pulirsi; io, nel frattempo, ho mollato quel cazzo e lui mi dice:"Perché non ci hai giocato ancora un po'? Perché non lo hai preso in bocca?"Boh? Non me la son sentita di andare oltre". Per me questo deviare dal nostro rapporto, già significava tanto e non è per niente facile".In effetti, sentivo dentro di me il desiderio di esplorare questo mondo libertino che, se non altro, è servito a farmi ritrovare con mio marito. Ora, infatti, fra noi s'era creata un'intesa che, in tutti questi anni, non c'era mai stata. Mio marito si sta rivestendo e pure io cerco di darmi una sistemata; ritorniamo nella zona bar e ci sediamo su un divanetto; vediamo subito avvicinarsi l'uomo che prima ci aveva offerto da bere e poi seguito; chiede se può sedersi e mio marito gli risponde di sì...Si presenta, facendomi il baciamano; si trattiene dal liberarmela e dice:"Grazie, è stato fantastico sentire il calore della sua mano prima; mi ha dato forti sensazioni".Ecco era lui l'uomo misterioso del buco; io arrossisco e lui dice:"Ho notato che siete nuovi dell'ambiente; io ci vengo spesso, praticamente sono di casa".La mia considerazione su di lui è che è un bell'uomo sui 50, per cui si crea un certo feeling: iniziamo a parlare del locale, lui mi fa molte domande, cercando di capire fin dove siam pronti ad arrivare.Intanto che mi guarda, avverto che sarebbe capace di sbranarmi se solo potesse; comincio un po' a partecipare al discorso; sono appoggiata al petto di mio marito e lui, marpione, mi fa molti complimenti. Devo dire che la cosa mi lusinga non poco e mi comporta un certo languore; fa portare una bottiglia, vuole apparire brillante; mio marito se ne esce: "Vado un attimo alla toilette: torno subito", mentre io proseguo il dialogo con Mario che, ad un certo punto, mi spiazza un po', chiedendomi se può sedersi accanto a me, sul divanetto; ha notato il mio lieve disagio ed aggiunge: "Tranquilla, non voglio per niente metterti in imbarazzo; ti starò affianco finché non ritorna tuo marito: qui c'è una musica dal volume troppo alto".Al che gli rispondo "ok", cercando di non apparire una che se la tira; si siede, ora siamo vicini, mi prende la mano e ricomincia con i complimenti. In effetti ero quasi nuda: il top trasparente, la gonnellina ormai non esisteva più perché risalita su, mettendo in bella vista le autoreggenti oltre che ero senza slip; ovvio che lui era come sui carboni ardenti...Intanto arriva mio marito, cui lui dice:"Mi devi scusare: non ho resistito a star lontano da questa tua bella donna". Mio marito risponde:"Hai fatto bene, bisogna star sempre vicino alle belle donne" si siede e mi dà un bacio in bocca. Ora mi ritrovo in mezzo a due uomini, marito compreso. Il porco è molto eccitato per la situazione che si sta creando, mi tiene appoggiata a sé e, intanto, beviamo; poi, con fare da maiale, chiede a Mario: "Cosa ti piace di mia moglie?"Al che lui risponde: "Come non constatare che è una bella Femmina? Credimi, qua dentro ce ne sono tante, ma tua moglie ha quel qualcosa in più che la rende infinitamente desiderabile". Ridendo, mio marito, con una mano, solleva quel poco che ancora mi copriva, vuole mostrargli che sono senza slip, perché è nella sua natura esibirmi; vuole che quest'uomo sbavi per me. Avverto un forte senso di vergogna e metto una mano sulla mia intimità, per coprirmi; al che lui dice:"Dai, lasciati andare..." e mi lecca orecchio e collo. Accidenti ho i brividi, mi perdo, non mi rendo più conto di nulla; intanto la mano di Mario mi tocca la gamba e, pian piano, mi tocca l'interno coscia; praticamente sta approfittando della situazione, perché sono in brodo di giuggiole per quello che mi sta facendo mio marito. Ad un certo punto, mio marito si ferma, guarda Mario che mi sta toccando ed è quasi arrivato alla fica.Sono eccitatissima nel sentire quelle mani, mentre siamo lì sul divanetto, con tutta quella gente intorno, situazione davvero eccitante. Mio marito non smette di provocarmi:"Prima ti sei divertita a toccargli il cazzo, ora tocca a te farti toccare: dai, troia". Quelle parole, dette in presenza dell'altro, hanno avuto su di me l'effetto di un orgasmo.Mi son abbandonata, ho lasciato che quella mano andasse dove voleva; era una sensazione troppo eccitante: lui che mi toccava la fica ormai fradicia e mio marito che continuava a leccarmi e baciarmi il collo, mentre con le mani, mi toccava le tette; voleva scoprirmele, ma l'ho fermato; stavamo davvero andando troppo oltre. Così, lì, su quel divanetto, era troppo sconcio quello che stavamo facendo; mi son ritratta ed ho fermato tutto. Mario mi ha detto: "Hai la figa bagnatissima, sei eccitata, bella signora". Al che mio marito gli risponde:"Hai visto quanto a mia moglie piaccia far la porcellina?".E lui: "Si vede e si sente" diceva mentre annusava quelle sue dita con cui mi aveva penetrato. Poi aggiunge:"Perché non andiamo a metterci un po' più tranquilli, di là, e proseguiamo a dar piacere a tua moglie?"Io, ' boh ', non mi sentivo pronta a questo passo, anche se, dentro di me, lo volevo con tutte le mie forze.Ho detto a mio marito: "No, andiamo noi due soli, anche scopare, se vuoi; ma lui lasciamolo fuori".Mio marito ha provato ad insistere, ma io ho detto no... Allora ci siamo alzati e siamo andati di là; abbiamo trovato una stanzetta con un letto, ci siamo chiusi dentro, ma vi erano delle fessure ed erano visibili sagome di uomini che guardavano. Questa situazione a me ha eccitato molto, al punto che ho spinto mio marito sul lettone e gli son salita sopra; mi son tolta il top, strofinando le tette in faccia a mio marito e dicendo che era un porco. Ero ormai fuori di testa: mi sentivo una troia con tutti quegli spettatori e desideravo far veder loro, quanto ero capace di esser troia. Indietreggio, gli tiro fuori il cazzo dai pantaloni; ero tutta un fuoco; inizio a leccargli le palle e poi risalgo fino ad ingoiarlo tutto; avevo gli occhi chiusi e mi stavo godendo il momento; stavolta volevo condurre io il gioco; mi impalo sul cazzo durissimo di mio marito ed inizio una folle cavalcata; lui mi tocca le chiappe, me le allarga, ho avuto un orgasmo potente; ero troppo eccitata e gli ho detto: "Ora me lo infilo nel culo, il tuo cazzo, così tutti potranno vedere quanto sia troia, come piace a te...."(continua)
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Una moglie innamorata. Secondo capitolo
Lui apprezza molto questa mia carineria di portargli il caffe a letto, ma poi non resisto e gli chiedo:"Ma, ieri sera, cosa ti è preso? Non si era mai verificata una situazione di te cosi voglioso; mi hai veramente stupito e, ti confesso che, esser presa così... mhmm, mi è piaciuto molto".Ero seduta sul letto mentre parlavo, lui mi si avvicina, mi slaccia la vestaglia e mi tocca le tette:"Vedi, amore mio, ieri sera sprizzavi sensualità da tutti i pori; i miei amici hanno convenuto tutti che sei ancora un gran pezzo di Topa".Mentre mi parla, mi sta baciando il collo, io mi sto bagnando e così, di getto, gli dico:"Allora mi vuoi sempre sexy, come una porcellina?" e lui, ormai eccitato, mi risponde:"Sì, ti voglio Zoccola" e, intanto, si posiziona davanti, in piedi, e mi mette il cazzo in bocca.Non mi aveva mai definito "Zoccola", ma, adesso, questo suo nuovo modo di porsi mi manda ai matti ; lo lecco e lui me lo infila il più possibile in bocca, mi regge la testa ed io, a questo trattamento, sono sempre più eccitata. Mi lascio usare come vuole lui; quando si è sentito sazio della mia bocca, mi ha fatto mettere a pecora e me l'ha messo tutto dentro con un colpo secco. Avevo i gomiti poggiati sul letto, ma lui me li ha tirati a sé, come per immobilizzarmi, mentre diceva:"Guarda che zoccola che sei: ti piace come ti sto fottendo? Dimmelo, stai godendo?""Sìììì, finalmente, è la seconda volta che godo, dopo tanto tempo. Ora sì che sei un vero maschio" e lui accelerava, fino a sborrare nella mia figa.Questo suo cambiamento, mi piaceva davvero molto: da quel momento in poi, quasi tutte le sere erano fuochi d'artificio. Giunge il periodo delle feste natalizie e, come ogni anno, vi è la cena aziendale; erano tanti anni che non ci andavo, ma, quest'anno, mio marito mi chiese di accompagnarlo e ne fui davvero felice. Nell'ultimo periodo, c'era molto più dialogo tra noi; ci sentivamo di più anche durante il giorno, al telefono Nel giorno della cena, mi recai dal parrucchiere e poi dall'estetista; insomma mi concessi una nuova immagine di me e, a sera, mi preparai indossando una guepière piuttosto audace, immaginando un possibile dopo serata; gonna in pelle sopra al ginocchio, una bella camicia zebrata e tacco 12 per decolleté in vernice di colore nero; il tutto arricchito da accessori, quali collane, orecchini, ed ero pronta.Al che, mio marito, vedendomi, afferma:"Stasera ci vorrà un bodyguard per tener a bada quanti si ecciteranno nel vedere quanto sei fica!"Ed io: "Ah, sì, sarei "fica"? Sì, è vero, sono soddisfatta e mi piaccio, grazie!"Partiamo e, strada facendo, gli chiedo chi ci sarà, e lui:"Tutti i dipendenti e lo studio dei consulenti: ormai li invito ogni anno."A posteriori, prendo atto che questa serata sarà proprio quella che cambierà la mia vita.Arriviamo al ristorante e mi trovo tra tanta gente bella e simpatica; si inizia con i vari brindisi, poi, a tavola, tra una portata e l'altra, si ride e scherza, come tra goliardi: siamo un gruppetto di donne alternate agli uomini. La moglie del nostro consulente, mi chiede:"Cara, come trascorri le giornate, ora che hai i figli grandi? Cavolo, sei giovane ed anche laureata; perché non ci dai una mano nel nostro studio? Potresti venire 3/4 ore al giorno, lo decidi tu, in base a come organizzarti mattina e pomeriggio; dai, siamo veramente in difficoltà ultimamente, non si trova in giro gente valida. Rimettiti in gioco, ti farà bene esser impegnata in qualcosa."Le rispondo che ci penserò! Intanto ci godiamoci la serata, sperando che dopo ci sia da ballare. Mi alzo per andare alla toilette, mi sento un pochino accaldata, stiamo bevendo troppo, stasera. Mentre cammino, avverto d'esser guardata dagli uomini ai vari tavoli; la cosa mi piace; mi sento bella, arrivo in bagno e mi siedo sul water; faccio la pipì e, mentre mi asciugo, me la tocco; non ci posso credere: mi sto eccitando al toccarmi nel bagno del ristorante? Ma cosa mi prende? Questa cosa mi piace e vorrei che venisse mio marito e mi trovasse così; mentre ripenso a quanto successo solo non molto tempo fa, mi ritrovo a farmi un ditalino: sono bagnatissima. Decido di togliere il perizoma e comincio ad elaborare un pretesto per farlo sapere a mio marito; purtroppo era circondato da tante persone...Ecco, ora ci starebbe bene una sveltina, qui! Decido di fare una foto al mio perizoma, mentre ce l'ho tra le mani e gliela invio; mi ricompongo e torno al tavolo. Tengo d'occhio il telefono, ma lui non visualizza; ho perso ogni speranza e continuo a parlare con le donne presenti al tavolo. Intanto bevo, poi, arrivati ai dolci, ci alziamo e si va in una sala, dove c'è un po' di musica, ma, che noia, non balla nessuno. Sono vicina a mio marito, ma egli pensa solo a parlare; ad un certo punto, mi accosto di più a lui e mi dice:"Tesoro, ti presento Alessandro; è il Direttore di una nuova azienda che ho acquisito da poco", mi premuro di stringergli la mano:"Piacere" dico "ma...: non ci siamo già visti tempo fa? Abbiamo ballato alla cena di circa un paio di mesi fa?" E lui risponde:"Ma certo, sì!" e a mio marito sfugge di dire:"Ma tu guarda le coincidenze!"Scambiamo qualche parola, mentre lui non mi toglie gli occhi di dosso; li lascio a parlare tra loro, ma, ad un certo punto, mio marito viene chiamato da altre persone e rimango da sola a discorrere con lui.E' proprio un bell'uomo, avrà circa cinquant'anni, mi piace parlare con lui, siamo li in piedi, quando mi invita a sedere ad un tavolino per bere qualcosa, mentre resto in religioso silenzio, in attesa del ritorno di mio marito. Siamo seduti e, intanto, Ale ha ordinato due coppette di champagne, mentre, dentro di me, mi rimprovero per quanto sto bevendo. Riprendiamo a parlare di ballo, unico nostro argomento…A questo proposito, lui dice: "Peccato che qui non si balli; avevo in mente, dopo, di far un giro in un noto locale della zona, per ballare un po'" ed io gli rispondo: "Anche a me, sarebbe piaciuto, ma a mio marito no!!! Non credo sarebbe d'accordo ad andar per locali".Al che lui: "Tranquilla, provo io a chiederglielo, appena si avvicina".E' proprio furbetto costui, oltre ad esser molto simpatico; star li seduta al tavolo e conversare con quest'uomo mi eccita e, per giunta, sono anche priva di slip; avevo in mente un gioco con mio marito, ma quello è attorniato da tanta gente e non si è ancora accorto di nulla.Mi alzo per salutare delle persone che cominciano ad andar via, vedo mio marito e gli dico:"Guarda che ritorno al tavolo, ti aspetto, vieni; non lasciarmi lì da sola, con quello".Ma, al contrario, dentro di me, ero eccitata da questa cosa; ritorno e mi siedo, chiedendomi se arriverà mio marito; si parla del più e del meno, di cosa è in programma per le feste natalizie; ho la camicia un po' aperta e lui, spesso, vi allunga lo sguardo; faccio finta di nulla, intanto arriva mio marito; è un po' su di giri anche lui, per aver fatto troppi brindisi; si siede accanto a me e mi dà un bacio:"Eccomi, son qui; grazie per aver tenuto compagnia ad Alessandro".Al che lui: "Tua moglie è stupenda, oltre che molto brava nel ballo; pensavo di far un giro in un locale qui in zona; non credo vogliate tornare già a casa? Sono appena le 23:30, che ne dici?"Io mi giro e gli dico: "Sì, dai, andiamo" tenendo un'espressione implorante, cui non si può dire di no.Allora lui dice: "Ok, ma balli con Alessandro? Lo sai che io non ballo".Ma io: "Dai, andiamo, ci prendiamo un tavolo e poi si vedrà".Dentro di me, ero super felice; ci alziamo, prendiamo le giacche e iniziamo ad uscire; saliamo in auto, Ale prende la sua e noi lo seguiamo; mio marito dice:"Sai, tesoro, è proprio una bella persona questo Alessandro, molto responsabile e seria, credo che saprà farsi valere in azienda". Ed io, di rimando: "Sì, amore, dai, basta parlare di lavoro; godiamoci la serata, sono euforica."Gli prendo la mano e me la tiro sulla coscia: "Prima ti avevo mandato un messaggio su whatsapp, ma, preso dagli altri, non l'hai letto"."Infatti, non ho ancora avuto modo di guardare il telefono: ce l'ho dietro, nel cappotto". Allora rispondo:"Fa niente, appena ci fermiamo al locale, lo guardi".Giunti al locale, parcheggiamo; c'è da camminare un po' e, con questi tacchi, è una sofferenza; non avevo certo previsto questa cosa. Ho i piedini che mi fanno male, quindi mi metto a braccetto di mio marito, almeno mi regge un po'. Finalmente entriamo e devo dire che è molto affollato; alla fine, troviamo un tavolo e ci mettiamo seduti; vedo che mio marito ha il telefono in mano e ciò mi provoca un certo rossore sulle guance; di certo non era il momento giusto, gli lancio un sorrisino e mi avvicino; gli dico:"Ti è piaciuta la mia foto? Avevo in mente una cosa, ma andava bene prima, ora niente".Sono tremendamente eccitata e dico: "Dai, andiamo in pista!"Volevo ballare con Alessandro, come l'altra volta, ma, stavolta, è diverso; non è più uno sconosciuto, bensì una persona che è a contatto con mio marito, perché vi lavora assieme......Siamo li in piedi, a bordo pista; intanto guardo verso mio marito ed avverto che è eccitato, dopo quello che ha visto. Allora gli chiedo:"Posso ballare con Ale o ti dispiace?"Mi dà un bacio in bocca e mi dice: "Sì, andate pure". Vado alla toilette, poi, di ritorno, dico ad Ale: "Mi fai ballare?" e lui: "Prego, bella signora, non aspettavo altro; stasera hai un fascino tutto particolare".Ed io: "Dai, non esagerare, guardati in giro: vedi quante belle donne ci sono?" Ridiamo, poi aggiunge: "Di là, c'è la sala del "latino", come te la cavi?" "Non sono particolarmente brava, però andiamo; il cavaliere sei tu".C'è una folla incredibile e lui mi dà la mano per non perdermi; cavolo, un brivido mi percorre l'intera spina vertebrale. Iniziamo a ballare, il suo contatto è sempre più stretto, le sue mani sui fianchi; mhmm, sono molto accaldata; balliamo, balliamo, mentre osservo mio marito che ci guarda; questa situazione mi eccita e, dentro di me, mi chiedo:"Sarà un po' geloso di me oppure non gliene frega nulla?" Dopo un po', lo raggiungiamo, lo abbraccio e gli dico:"Alessandro è bravissimo: hai visto come mi conduce bene mentre balliamo?"Cercavo di capire cosa provava a vedermi tra le braccia di un altro uomo; lui mi dice:"Sei bellissima, son contento che ti diverti". Siamo rimasti ancora un po' al tavolo a chiacchierare e poi, salutato Alessandro, abbiamo lasciato il locale.Era tardi, una volta in auto, prendo dalla borsa il mio perizoma e glielo lancio sul volante; son seduta con la gonna tirata su, sono eccitata e gli dico:"Ho voglia di scopare; cerchiamo un posto come facevamo da fidanzati, quando lo facevamo in macchina".Allungo la mano e gli tocco il cazzo, ce l'ha durissimo; mette in moto e, intanto, cerco di aprirgli la cerniera dei pantaloni; ero talmente eccitata che avevo voglia di succhiarlo all'istante, sussurrandogli parole sconce; gli dicevo che mi sentivo "Zoccola"! "Sì, sono una zoccola". Troviamo un posto in una zona poco illuminata, spegne il motore ed io mi sistemo con il culo verso il finestrino, gli prendo il cazzo in bocca e lui mi tocca la figa: la trova bollente e bagnata, mi son ritrovata senza camicia e reggiseno, con le tette al vento; che situazione: noi due, in quel parcheggio, in auto a far porcate.Ormai ero partita, lo succhiavo come una porcella, mentre mi toccava il clitoride; ad un certo punto dice:"Andiamo dietro, che mi scopo sta figa!"Aveva il cazzo durissimo e, scavalcati i sedili, si siede; io mi ci impalo sopra, sentendolo bello duro, mi penetra tutta, wow, lo cavalco, lui mi regge le chiappe, me le palpa, me le allarga. A quella situazione, non reggo più e mi scappa di dire: "Vengo..." ma lui mi gira, finisco con il viso contro il finestrino e mi prende a pecora; sembriamo due ragazzini; è molto eccitato, mi dà dei colpi e mi dice:"Peccato che è inverno, altrimenti ti avrei scopata fuori dalla macchina, zoccola; ti sfondo la figa! Cosa t'è venuto in mente, stasera, al ristorante? Sei quindi stata tutta la sera senza mutande? Vergognati, sei proprio una zoccola!"Ed io, all'apice dell'orgasmo, gli rispondo:"Ero andata in bagno a far la pipì e mi son eccitata; mi son fatto un ditalino, pensando a te che sei un porco; avrei voluto che mi raggiungessi in bagno e mi scopassi in piedi, lì, nel bagno".Intanto mi toccava il buco del culo, mentre mi scopava; lo avevamo fatto poche volte, in passato, perché era una pratica che mi faceva provar dolore; lui insisteva con il dito ed io gli ho chiesto:"Che idea ti sta venendo? Lo sai che lì provo dolore!" Intanto sentivo il cazzo nella figa che mi faceva impazzire; e lui:"Se davvero desideri esser una zoccola, devi prenderlo anche nel culo, altrimenti non hai titolo a ritenerti tale; ed io:"Ah, sì, e tu? Come sai di queste porcate? Dimmelo! Per caso è la tua amante ad insegnarti 'ste cose? dimmelo, cazzo! Vuoi una moglie puttana, che ti dia tutto? Sono disposta a tutto, per te, porco!"Ha accelerato ed è venuto dentro di me, urlandomi: "Sì, puttana!"Una volta finito, ci rivestiamo alla bene e meglio e, senza dire una parola, torniamo a casa.Devo ammettere che stavamo perdendo la ragione...Tornati a casa, andiamo a letto che era notte fonda...! Devo dire che le nostre serate erano diventate molto calde e, di conseguenza, mi facevo trovare a casa a preparar la cena con tacchi alti e vestiti piuttosto provocanti; visto che eravamo in casa da soli, ogni sera osavo di più, indossando minigonne cortissime; scopavamo tanto ed il linguaggio era diventato sempre più scurrile. Nel frattempo, stavo andando per qualche ora al pomeriggio a dare una mano in studio, ai nostri amici consulenti e, proprio qui, un pomeriggio mi si presenta Alessandro. Ammetto che mi ha fatto molto piacere vederlo; abbiamo bevuto un caffe e scambiato qualche chiacchiera; a me questo uomo intriga ogni volta di più quando lo vedo; mhmm... me lo farei con la furia di un animale; in questa occasione, lui mi chiede il mio numero con la scusa di qualche informazione sulle sue pratiche, visto che ero io a seguirlo.La sera, a casa, informo mio marito che oggi era passato in studio Alessandro. "Mi ha detto di salutarti" e lui, subito, mi risponde: "Dovremmo invitarlo qui a cena, qualche sera, che dici?" "Sì, va bene, ma avvisami per tempo, cosi preparo qualcosa di speciale".Intanto mio marito è dietro di me e mi parla, baciandomi il collo; sono davanti ai fornelli e sento il suo cazzo che preme sul mio culo; mi chiede:"Che cenetta vorresti preparare ad Alessandro? Ah, dimmi, puttanella: ti farai trovare come ora, così sexy, anche quando verrà lui?" Sono eccitata e, di rimando, gli rispondo:"A te cosa piacerebbe? Ti piacerebbe che mi presentassi a lui così sexy non solo per te?"Adesso mi sta toccando la fica e dice: "Sì, se solo al pensiero ti sei bagnata così, vuol dire che ne avresti piacere; è così? Lo vuoi? Sì, zoccola, vuoi che ti veda provocante? Ti piace, quell'uomo? Dimmi: te lo faresti?" e intanto mi mette un dito in bocca, intriso dei miei umori di fica......Io non ne posso più, mi inginocchio, gli tiro giù la zip dei pantaloni e tiro fuori il suo cazzo durissimo. Lo succhio, lo succhio come una porca, leccando pure i coglioni e guardandolo negli occhi, e lui:"Sì, puttana, così, brava, succhialo!"Mio marito, invece, insiste: "Sì, dovrai metterti sexy; mi eccita che quello sbavi per te. So che gli piaci, non è raro che mi faccia complimenti su di te, dice che sono un marito fortunato ad avere una bella moglie come te".La situazione qui va oltre ogni mia aspettativa: mio marito si eccita, vuole che io faccia la spudorata; è proprio cambiato, non avrei mai pensato ad una situazione di questo tipo tra noi; però, non volevo esser io a prender iniziative; cosi arriviamo al tanto atteso venerdì, sono circa le 18:00, sto uscendo dalla doccia, sono in accappatoio e mio marito è in camera; si sta cambiando. Gli chiedo:"Dai, scegli tu cosa vuoi che indossi, scegli tu il vestito, mentre vado in cucina a dar un'occhiata al forno.Ritornata in camera, trovo sul letto un abitino nero elasticizzato, che, in pratica, una volta indossato, mi si sarebbe incollato addosso come una seconda pelle, mettendo in assolta evidenza le mie forme. Mi dice:"Indossa questo, amore, mi piace".Prendo a prepararmi, mi trucco, intimo sexy con reggicalze, vestitino scelto da lui, ed accessori tipo collana di perle, tacchi; arrivo in cucina, mio marito è sul divano, quando esordisce:"Sei stupenda", intanto mi metto un grembiule, onde evitare che potesse schizzarmi qualcosa addosso, ma anche perché non mi va di apparire troppo sfacciata. Cercavo, in qualche modo, di nascondere le mie fattezze: ero molto agitata.Sono cica le 20:00, quando sentiamo suonare alla porta; sono agitatissima, mio marito va ad aprire ed io sono intenta alla cucina. Sento entrare Alessandro, che ha portato delle bottiglie ed un'orchidea; gli vado incontro per salutarlo, ci scambiamo due baci sulla guancia e non posso far a meno di inebriarmi del suo profumo. Mi fa i complimenti dicendo che mi trova bellissima; io gli rispondo: "Grazie, sei troppo buono".Intanto mio marito ha aperto una bottiglia di prosecco e parte il primo brindisi.Li faccio accomodare ed inizio a servire; mi sento gli occhi di Ale addosso, non mi perde di vista un attimo; io sciorino tutta la mia malizia, faccio un po' la civettuola, mi eccita la situazione che si sta creando; mi tolgo il grembiule, cosi gli posso mostrare il mio generoso décolleté; non porto reggiseno, quindi devo star attenta: i capezzoli sono visibili, questo benedetto vestito non nasconde nulla.Voglio provocarli tutti e due: mio marito scommetto che avrà già il cazzo duro; prendono a frullarmi per la testa le porcate che mi ha detto l'altra sera su Alessandro. Il mio bicchiere, non si sa perché, è sempre pieno. Ale mi chiede se può andare alla toilette ed io lo accompagno fino al corridoio, per poi far ritorno al tavolo, dove mio marito mi fa l'occhiolino. Mi chiede:"Sei eccitata?" ed io gli rispondo: "Sì" La testa mi si sta riempiendo di strane voglie. Allora mi viene di dirgli:"Sta attento, amore, che stasera potrei metterti le corna se tutto procede ancora così".E lui, di rimando: "Zoccola! Apri un po' quella scollatura".Intanto torna Ale.Decido di alzarmi e metter su un po' di musica latina; volevo ballare, mi sentivo un po' troppo su di giri; questa situazione mi ha eccitato non poco.Nel sentir la musica, Ale dice a mio marito:"Mi consenti di far ballare un po' la tua signora?" e lui:"Vai, vai pure, io me ne sto qui a guardare. Il ballo non mi piace, non fa per me".sentire il suo contatto, mi fa eccitare; sentivo le sue mani sui fianchi e questo mi fa veramente impazzire; in più, veder mio marito che ci guarda, è una condizione di profondo erotismo. Mentre mio marito si assenta un attimo, Ale mi dice:"Quanto sei gnocca, stasera!!!!" Eravamo un po' su di giri ed io gli rispondo:"Smettila, sono sempre la solita, a meno che non sarà l'effetto del vino" e ridiamo, ma il fatto è che quest'uomo mi piace per davvero; ormai fatico a nasconderlo anche a me stessa, ma, comunque, la serata non poteva aver dei risvolti diversi. Quello che avevamo fantasticato con mio marito, richiede tempo, il momento giusto, non era il caso di concedermi cosi.Concludiamo la serata tra frizzi e lazzi, poi Ale va via, ormai è tardi... Eravamo terribilmente eccitati: mio marito mi sfila il vestitino, mi fa mettere con la faccia sul tavolo e si mette a leccarmi la fica; poi inizia a stuzzicami il buco del culo, porta gli umori della fica al buco del culo ed inizia a penetrarmi con le dita; prima uno, poi, man mano, due; ' cazzo quanto mi piace '. Lui mi dice: "Sta buona, zoccola, voglio sfondarti il culo stasera; te lo meriti proprio; ho visto come facevi la civetta con Ale; quello, se ti becca da sola, ti fa la festa; lo hai fatto troppo sballare, stasera, non ti toglieva gli occhi di dosso".Intanto mi punta il cazzo sul buco del culo; mi sento una troia, lo voglio, lo voglio nel culo, stavolta sono io a dirglielo:"Dai, porco, che aspetti a mettermelo nel culo?"Mentre lui cerca di infilamelo delicatamente, sono io a far in modo di andargli incontro e farmelo entrare tutto dentro....Lo volevo tutto dentro, quel cazzo era durissimo e lui, a sentire che ero così calda e vogliosa, ha iniziato a stantuffarmi, prima piano e poi sempre più forte; mi scopava divinamente, mentre gli dicevo:"Devi mettermelo più spesso nel culo, cazzo, quanto mi piace! Godo, godo, sì, pensa se c'era anche Ale, magari con il suo cazzo nella figa".Lui ormai era all'apice e lo sento urlare: "Sborro, puttana, prendi tutta la mia sborra che te lo riempito questo culo ..."Dopo quel magnifico amplesso, ne discutiamo concludendo che non è il caso di coinvolgere Ale nelle nostre porcate, tanto più che abbiamo in comune un rapporto di lavoro. Decidiamo che il gioco vada cambiato...Una sera, durante la settimana, mio marito rientra dal lavoro; io sono intenta a preparar la cena e lui apre un discorso un po' strano, prendendolo alla larga, per infine concludere:"Che ne pensi, se sabato sera uscissimo a cena e poi fare un giro in qualche locale?" Gli rispondo subito:"Ok, sììì, ma di che locale si tratta?" Lui, dopo averci girato un po' intorno, dice:"Si tratta di un club prive'" Ed, io: "Cosa, cosa?"Non ci potevo credere: mio marito aveva voglia di portarmi in uno di quei locali, boh?""Non lo so, devo pensarci; non so se me la sento". E lui subito aggiunge:"Amore, sarà una prova: entriamo e, se non ti piace, ne usciamo; è solo curiosità la mia". "Ci penserò ..."Riflettei e poi iniziai a far un po' di ricerche su Google; volevo rendermi conto di come fossero organizzati questi locali e cosa si facesse al loro interno. Mi sembrava un po' eccessivo per noi, però mi son detta: ' Boh, proviamo, vi entriamo e poi si vedrà '. Era una cosa di cui non potevo far parola con nessuno, per riceverne qualche consiglio, né, tantomeno, parlarne con le mie amiche.Sabato mattina, mi sento in fibrillazione: sono molto confusa sul da farsi; mio marito è fuori ed io sono in casa; decido di uscire a far compere, altrimenti sarei impazzita...Rientrata nel tardo pomeriggio, ho avuto appena il tempo di riflettere sulla serata e mi dico: ' Sì, proviamoci: al massimo si ritorna a casa, senza impelagarci in cose strane '. Da ciò che leggevo su Internet, non era tanto facile capire come si evolvevano queste serate: succedeva veramente di tutto in questi locali.Sono quasi le 19:00, sono in doccia e sento arrivare mio marito. "Amore, sei arrivato?" "Sì - mi dice - vado nell'altro bagno a prepararmi" ed aggiunge "Ti ho lasciato delle cose sul letto, per stasera"Ne resto incuriosita, ma rispondo in maniera informale: "Ok, fra poco andrò in camera; ho quasi finito". Son davvero molto curiosa: cosa avrà preparato? In accappatoio, vado in camera e sul lettone trovo una borsa, con, all'interno, un paio di scarpe dai tacchi altissimi e dell'intimo, tipo autoreggenti e perizomi. Una gonnellina in pelle cortissima, un top; mi dico: ' ma a questo ha dato di volta il cervello? Sì, è impazzito; non penserà mica che esca conciata così? Questi tacchi, poi, non riuscirò neanche a camminare; ma che si è messo in testa?
(continua)
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Una moglie innamorata. Primo capitolo.
Ho ricevuto, la bozza di questo racconto, il cui autore, utente di un altro sito, ha voluto mantenere l'anonimato, e mi ha chiesto di rimodulare i suoi appunti e, per suo espresso volere la pubblico a beneficio tutti. Spero sia di vostro gradimento. ***********************************************Ho conosciuto questa coppia in un locale, un paio di mesi fa; in seguito la lei è diventata mia amica e, all'oggi, mi confida tutto di sé. Pensa, oggi ha 43 anni, ma si è sposata che ne aveva diciannove ed il marito venticinque; era il secondo maschio con cui era stata fino a quel momento ...Rimasta subito incinta, si era data al ruolo di mamma e casalinga, intrattenendo con il marito solo sesso nella maniera più classica, senza un minimo di fantasia. Lui era preso dal suo lavoro, perché aveva una azienda cui necessitavano cure ed attenzioni, e lei era sempre in casa; aveva avuto tre figli, uno dopo l'altro; in questo modo, la sua femminilità era andata a farsi benedire, indossava qualcosa di più importante, tipo tacchi o bei vestiti, solo quando vi erano occasioni tipo matrimoni, battesimi, o altro.Insomma, si era annullata per la famiglia, ed anche il fisico aveva perso di tonicità, mettendo su un po' di chili; questo fino a che, con il tempo, il marito non la cercava più, se non di rado. Lei era talmente presa da casa e famiglia, che si era adattata a questa condizione, quasi fosse la normalità per ogni donna, fino a che arrivò il momento della sua presa di coscienza. Cinque anni fa, i figli ormai grandi, e lei si sente un po' più libera. Tira le somme su quella che era diventata la sua vita e, soprattutto, sta più attenta a quella che conduce il marito, che si fa sempre di più i cavoli suoi, non la cerca, esce spesso a cena, lasciando lei da sola a casa, a passar le serate sul divano. Lui rientra a notte fonda e, in lei, si insinua il sospetto che lui potesse sfogarsi con qualche altra donna. Arrivata a questo punto, non tollera più la situazione: lei, la sua donna di casa, la madre dei suoi figli e lui, il dongiovanni che se la spassa con qualche puttana?Purtroppo è un classico: la maggior parte dei mariti desiderano che le mogli siano considerate signore per bene, che se ne stiano a casa con serietà e compostezza, mentre essi se ne vanno in giro a cercar puttane, cui chiedere ed ottenere, le cose più audaci ed osé, mentre le mogli, guai, devono esser solo dei soprammobili e non osar niente. Questo stato di cose, comincia a starle stretto e, cosi, pian piano, cerca di darsi una mossa: si veste in maniera un po' più ricercata, si trucca, si fa le unghie qualche volta in più, prende a calzare scarpe dal tacco vertiginoso; vuole farsi notare dal marito, fargli vedere che è ancora una bella donna. A letto, spesso si fa trovare con indosso qualche indumento intimo alquanto sexy, ma lui, come suo solito, fatti i suoi comodi, esauriva la propria fantasia, per poi addormentarsi.......A questo punto era normale che lei si rivolgesse alle amiche, cui confidava quel suo malessere e anch'esse, più o meno, narravano di trovarsi a vivere le stesse umiliazioni, tanto che qualcuna era ricorsa alla separazione. Lei, ormai, era sempre più convinta che il marito avesse un'altra donna, per cui cominciava a star molto attenta a certe occasioni che avrebbero potuto confermare il sospetto che si era insinuato in lei. La notte, mentre lui dormiva, gli controllava il cellulare, senza trovare nulla; la cosa va avanti per qualche mese e....sempre nulla. Quando era ormai vicina a convincersi che le sue non erano altro che delle paranoie, accade che una mattina, lei vada in azienda dal marito, adducendo che si trovava in zona per delle commissioni. Lui è in reparto e l'addetta alla reception, la fa entrare nel suo studio, assicurandola che provvederà ad avvertire il marito della sua presenza.In realtà lei non era adusa a fermarsi in azienda, quindi il marito non si aspettava quella sorpresa.Lei si accomoda nell'ufficio del marito ed aspetta; mentre è seduta sul divanetto, sente un telefono squillare insistentemente. Incuriosita, va dietro la scrivania e sente che l'apparecchio si trova in uno dei cassetti. Lo apre e trova un i-phone mai visto prima; lo prende tra le mani e, sullo schermo, mentre vibra, compare un nome: Ludovica. Lo ripone immediatamente al suo posto, come se scottasse e, intanto, nella sua mente, iniziano a rincorrersi tanti pensieri: è questo il telefono segreto che usa con la sua amante? Allora è vero: ha un'altra? Che stronzo! Nel frattempo giunge il marito, seguito da un suo collaboratore. Lei fa finta di nulla ed il marito, come suo solito, fa il piacione: la invita in saletta a bere un caffè e poi chiede: "Come mai, qui?" davanti al collaboratore. Prendono il caffè, parlano per un attimo, ma poi il marito la liquida, dicendo che ha degli appuntamenti. Lei saluta e se ne torna a casa molto amareggiata, sia per la scoperta fatta che per come si era comportato il marito: assolutamente scostante, dando importanza, come sempre, al solo lavoro...Ora le era chiaro: aveva un'altra donna! Non c'erano dubbi...Che stupida che era stata: lei a casa, a sgobbare, crescere tre figli e far la schiava, mentre lui si divertiva con altre donne; era stata ridotta al ruolo di serva... così, la ripagava per tutta la fedeltà e devozione profusa per la famiglia?Quella sera, a casa, lei fa un po' la sostenuta per non esser stata invitata a pranzo e non averle dedicato più tempo. È stato molto gelido con lei, ormai è sempre così: giusto il necessario, non si parla più, si guarda solo il telefono, come in questo momento; è sul divano e si fa i cavoli suoi, mentre lei rimette in ordine la cucina; tutto questo non va per niente bene. Finisce, va in bagno e poi a letto; lui rimane là, di sicuro a chattare con la sua amante…La mattina si trova a colazione con delle amiche; si accorgono che è giù di morale e, dopo tanti inviti a confidarsi, esplode in lacrime. Racconta loro la sua situazione e Vanessa la consola dicendo:"Guarda che gli uomini sono degli idioti; mandano all'aria una storia con la moglie, per qualche sciacquetta troia. Sono proprio strani; un'altra amica, si fa avanti con altri suggerimenti:"Prova a stuzzicarlo con una cenetta sexy; sbattigli la figa sulla faccia e fagli capire che sei tu la sua donna, che, se ti ci metti, puoi esser cento volte meglio di qualsiasi altra; guardati allo specchio: sei giovane e bella, valorizzati!"Dopo la lunga chiacchierata, si era un attimo rincuorata, e si era detta: "Sì, devo far di tutto, per riprendermi mio marito"... Così, fatto qualche acquisto di intimo nuovo, arriva il sabato sera, in cui avevamo una cena fuori con degli amici; in quell'occasione, mi son fatta più carina del solito, con trucco, capelli e, sotto, intimo nuovo, mentre sopra avevo indossato una gonna sopra il ginocchio, camicia semi trasparente e tacco 12, décolleté nere, rossetto; mi guardo allo specchio e mi trovo più che bella. Pure lui, appena mi vede arrivare nel salone, mi dice:"Ah, ecco, tutto questo tempo è servito almeno a renderti irriconoscibile: stai davvero bene, brava!"Ed io, nella mia mente: - dai, finalmente si è accorto che ci sono? - Prendo giacca, borsa e partiamo...Strada facendo, non spiccica una parola; comunque arriviamo a questo ristorante, dove ci sono già gli amici; entriamo e noi donne subito a chiacchierare; gli uomini si raggruppano tra loro; la serata scorre molto piacevolmente; arriva il momento di alzarci. In questo locale, al piano inferiore, vi è una pista da ballo; noi donne ci avviamo, seguite dai mariti, che già dichiarano di non aver voglia di ballare...Come al solito, loro si prendono il tavolo, la bottiglia e si dimenticano che con essi ci sono anche le mogli. Mi sento un po' accaldata, sono un pochino su di giri, allegrotta, perché mi piace il vino bianco, quindi, in queste occasioni, alzo un po' il gomito; mi slaccio un bottone della camicetta, perché mi sento quanto mai figa, questa sera ....Qualcuna delle mogli aveva già trovato un cavaliere con cui ballare, io mi sto guardando in giro ed ecco che si avvicina un uomo, molto elegante, un po' più grande di me e mi porge la mano: non potevo ricevere un invito a ballare più chiaro di quello. Accetto, sciorinando un bel sorriso e lo seguo in pista, che si presenta affollatissima. Le altre donne non le vedo più ed inizio ballare; devo dire che mi sta conducendo molto bene, si mostra bravo nel ballo, in più sembra davvero simpatico, così ci scambiamo qualche battuta ...Mi invita a bere qualcosa e, trovandolo molto simpatico, oltreché un bel tipo, allegro, sentendomi quanto mai accaldata, lo seguo al bancone del locale e prendiamo due drink; ci spostiamo su dei divanetti e scambiamo due parole; lo informo che sono sposata e mio marito è al tavolo in fondo alla sala, perché non gli va di ballare."Peccato - dice lui - una bella donna come te? Si rende conto che è pericoloso, lasciarti in pista da sola? Dovrebbe star più attento..."Ridiamo della grossa a quella battuta, mi piace come mi guarda, cavolo... queste attenzioni mi mancavano da una vita. Mi sento molto bella e ci voleva proprio una buona dose di autostima, ne avevo proprio bisogno in questo periodo. Lui mi dice: "Io vengo spesso qui, se vuoi un compagno con cui ballare, sono a tua completa disposizione".Ringrazio e gli rispondo che, chissà se ci sarà mai una nuova occasione; magari ci rivedremo; ormai si era fatto tardi e ci salutiamo; ritorno al tavolo da mio marito ed i nostri amici: è ora di tornare a casa....Sono ormai convinta che a mio marito non interesso per niente; non mi ha chiesto neanche se mi son divertita, invece è stata la mia amica ad affermare che di certo devo essermela spassata con quello:"Hai ballato tutto il tempo con quel tipo; hai capito tua moglie?" lo riferiva a Giancarlo, mio marito, giusto per una battuta.La sua risposta è stata:"E meno male che ha trovato quello lì; almeno ha ballato e si è divertita, altrimenti avrebbe stressato me".Ed io, dentro di me, consideravo: - ma tu guarda che stronzo, non gli importa proprio nulla di me? Certo, ha la sua amante Ludovica, lui; guardalo, il bastardo: non gli importa nulla di me: ormai ha la sua puttana...-.Ero davvero arrabbiata con lui, forse anche perché ero un po' alticcia. Partiamo, avremmo dovuto viaggiare per circa mezz'ora prima di arrivare a casa; io, in auto, sono un po' scosciata, lascio la giacca aperta, proprio per vedere se suscitavo qualche sua reazione, dal momento che, prima di uscire di casa, aveva affermato:"Che bella che sei, stasera".Con una certa acrimonia, gli chiedo:"Dimmi la verità: non mi ami più? Se è così, abbi almeno il coraggio di dirlo: non ti piaccio più?"E lui: "Ma che vai a pensare? Su, dai, non siamo più dei ragazzini, ti amo, lo sai".Ed io: "Sìììì, è così, dal momento che non mi consideri più; di certo devi avere qualche altra donna; dai, ammettilo almeno".Lui, arrampicandosi sugli specchi, cerca di sviare il discorso, ma ormai son sicura di quel che penso.Arriviamo a casa ed entriamo in garage con l'auto: abitavamo in una villetta.Scendiamo dall'auto e vado nel bagno della lavanderia; mi scappava la pipì; sono sul water, la gonna tirata su ed il perizoma abbassato; lui riesce a vedermi in quella posizione e vede anche che indossavo le autoreggenti; deve essergli salito il sangue alla testa, perché ha fatto una cosa alquanto strana, una cosa che non avevamo mai fatto; mi ha spinto indietro, con la schiena contro il muro, lasciandomi seduta sul water; poi si è inginocchiato ed ha preso a leccarmi la figa, con una smania davvero esagerata. Non lo avevo mai visto con tanta frenesia addosso, sembrava un'altra persona, e la cosa mi eccitava veramente tanto; mi ha ridotto la figa ad un fiume. Dopo un po' di quel trattamento, si alza, si abbassa i pantaloni e me lo mette in bocca; lo succhio, sono tremendamente eccitata, mi eccita assai questa sua foga, mi regge la testa per imprimere il suo ritmo, quasi mi soffoca, sono veramente sbalordita. Mi tira su, mi fa appoggiare alla lavatrice e me lo mette dentro, fatica un po' per via dei tacchi, tento di toglierli, ma lui mi dice: "Non ti azzardare" e mi tiene la testa appoggiata alla lavatrice: è proprio impazzito! Che cazzo gli è preso? Dopo un po' che mi sta scopando, sento che urla: "Sto sborrandoooo..."Allora mi viene da pensare che, a vedermi cosi, con tacchi ed autoreggenti, abbia immaginato fossi la sua amichetta Ludovica; saliamo su, mi spoglio e vado in bagno a darmi una rinfrescata: ne avevo proprio bisogno. In doccia ripenso a come mi ha presa poco fa; mi sto toccando la fica perché mi eccita particolarmente questa cosa; finisco la doccia e mi asciugo, indosso l'accappatoio e vado in camera, ma lui dorme; mi distendo a letto nuda, credendo fosse sveglio, mi giro e rigiro, non riesco a dormire e la mano mi ritorna sulla figa; mi sto toccando al pensiero di quanto accaduto con lui .... Allungo una mano e cerco il suo cazzo; ho ancora voglia, sono talmente eccitata che mi infilo sotto la coperta e glielo prendo in bocca; lo sento crescere tra le labbra, ma lui è in dormiveglia; allora mi tiro su e mi metto a cavalcarlo; ha il cazzo durissimo, è buio, quindi non vedo la sua faccia, le mie mani sono sul suo petto, non voglio più fermarmi, godo e lo fa pure lui: mi sborra in figa...Era ancora in dormiveglia, quando mi ha detto: "Ora dormi, sono stanco". Io son ritornata al mio posto e, dopo poco, mi son addormentata. La mattina mi sveglio e gli porto il caffe a letto, in vestaglia; mi sentivo finalmente felice, dopo così tanto tempo; ormai non ricordavo più da quanto non passavo una serata così. Devo dire che, dopo tanto tempo, questa botta di energia ci voleva proprio; dentro di me, mi dico che d'ora in poi, mi presenterò a lui sempre più sexy, perché voglio riconquistare mio marito.Lui apprezza molto questa mia carineria di portargli il caffe a letto, ma poi non resisto e gli chiedo:"Ma, ieri sera, cosa ti è preso? Non si era mai verificata una situazione di te cosi voglioso; mi hai veramente stupito e, ti confesso che, esser presa così... mhmm, mi è piaciuto molto".Ero seduta sul letto mentre parlavo, lui mi si avvicina, mi slaccia la vestaglia e mi tocca le tette:"Vedi, amore mio, ieri sera sprizzavi sensualità da tutti i pori; i miei amici hanno convenuto tutti che sei ancora un gran pezzo di Topa".Mentre mi parla, mi sta baciando il collo, io mi sto bagnando e così, di getto, gli dico:"Allora mi vuoi sempre sexy, come una porcellina?" e lui, ormai eccitato, mi risponde:"Sì, ti voglio Zoccola" e, intanto, si posiziona davanti, in piedi, e mi mette il cazzo in bocca.Non mi aveva mai definito "Zoccola", ma, adesso, questo suo nuovo modo di porsi mi manda ai matti ; lo lecco e lui me lo infila il più possibile in bocca, mi regge la testa ed io, a questo trattamento, sono sempre più eccitata. Mi lascio usare come vuole lui; quando si è sentito sazio della mia bocca, mi ha fatto mettere a pecora e me l'ha messo tutto dentro con un colpo secco. Avevo i gomiti poggiati sul letto, ma lui me li ha tirati a sé, come per immobilizzarmi, mentre diceva:"Guarda che zoccola che sei: ti piace come ti sto fottendo? Dimmelo, stai godendo?""Sì, finalmente, è la seconda volta che godo, dopo tanto tempo. Ora sì che sei un vero maschio" e lui accelerava, fino a sborrare nella mia figa.Questo suo cambiamento, mi piaceva davvero molto: da quel momento in poi, quasi tutte le sere erano fuochi d'artificio. Giunge il periodo delle feste natalizie e, come ogni anno, vi è la cena aziendale; erano tanti anni che non ci andavo, ma, quest'anno, mio marito mi chiese di accompagnarlo e ne fui davvero felice. Nell'ultimo periodo, c'era molto più dialogo tra noi; ci sentivamo di più anche durante il giorno, al telefono.Nel giorno della cena, mi recai dal parrucchiere e poi dall'estetista; insomma mi concessi una nuova immagine di me e, a sera, mi preparai indossando una guepière piuttosto audace, immaginando un possibile dopo serata; gonna in pelle sopra al ginocchio, una bella camicia zebrata e tacco 12 per décolleté in vernice di colore nero; il tutto arricchito da accessori, quali collane, orecchini, ed ero pronta.Al che, mio marito, vedendomi, afferma:"Stasera ci vorrà un bodyguard per tener a bada quanti si ecciteranno nel vedere quanto sei fica!"Ed io: "Ah, sì, sarei "fica"? Sì, è vero, sono soddisfatta e mi piaccio, grazie!"Partiamo e, strada facendo, gli chiedo chi ci sarà, e lui:"Tutti i dipendenti e lo studio dei consulenti: ormai li invito ogni anno."A posteriori, prendo atto che questa serata sarà proprio quella che cambierà la mia vita.Arriviamo al ristorante e mi trovo tra tanta gente bella e simpatica; si inizia con i vari brindisi, poi, a tavola, tra una portata e l'altra, si ride e scherza, come tra goliardi: siamo un gruppetto di donne alternate agli uomini. La moglie del nostro consulente, mi chiede:"Cara, come trascorri le giornate, ora che hai i figli grandi? Cavolo, sei giovane ed anche laureata; perché non ci dai una mano nel nostro studio? Potresti venire 3/4 ore al giorno, lo decidi tu, in base a come organizzarti mattina e pomeriggio; dai, siamo veramente in difficoltà ultimamente, non si trova in giro gente valida. Rimettiti in gioco, ti farà bene esser impegnata in qualcosa."Le rispondo che ci penserò! Intanto ci godiamoci la serata, sperando che dopo ci sia da ballare. Mi alzo per andare alla toilette, mi sento un pochino accaldata, stiamo bevendo troppo, stasera. Mentre cammino, avverto d'esser guardata dagli uomini ai vari tavoli; la cosa mi piace; mi sento bella, arrivo in bagno e mi siedo sul water; faccio la pipì e, mentre mi asciugo, me la tocco; non ci posso credere: mi sto eccitando al toccarmi nel bagno del ristorante? Ma cosa mi prende? Questa cosa mi piace e vorrei che venisse mio marito e mi trovasse così; mentre ripenso a quanto successo solo non molto tempo fa, mi ritrovo a farmi un ditalino: sono bagnatissima. Decido di togliere il perizoma e comincio ad elaborare un pretesto per farlo sapere a mio marito; purtroppo era circondato da tante persone...Ecco, ora ci starebbe bene una sveltina, qui. Decido di fare una foto al mio perizoma, mentre ce l'ho tra le mani e gliela invio; mi ricompongo e torno al tavolo. Tengo d'occhio il telefono, ma lui non visualizza; ho perso ogni speranza e continuo a parlare con le donne presenti al tavolo. Intanto bevo, poi, arrivati ai dolci, ci alziamo e si va in una sala, dove c'è un po' di musica, ma, che noia, non balla nessuno. Sono vicina a mio marito, ma egli pensa solo a parlare; ad un certo punto, mi accosto di più a lui e mi dice:"Tesoro, ti presento Alessandro; è il Direttore di una nuova azienda che ho acquisito da poco", mi premuro di stringergli la mano:"Piacere" dico "ma...: non ci siamo già visti tempo fa? Abbiamo ballato alla cena di circa un paio di mesi fa?" E lui risponde:"Ma certo, sì!" e a mio marito sfugge di dire:"Ma tu guarda le coincidenze!"Scambiamo qualche parola, mentre lui non mi toglie gli occhi di dosso; li lascio a parlare tra loro, ma, ad un certo punto, mio marito viene chiamato da altre persone e rimango da sola a discorrere con lui.E' proprio un bell'uomo, avrà circa cinquant'anni, mi piace parlare con lui, siamo li in piedi, quando mi invita a sedere ad un tavolino per bere qualcosa, mentre resto in religioso silenzio, in attesa del ritorno di mio marito. Siamo seduti e, intanto, Ale ha ordinato due coppette di champagne, mentre, dentro di me, mi rimprovero per quanto sto bevendo. Riprendiamo a parlare di ballo, unico nostro argomento...A questo proposito, lui dice: "Peccato che qui non si balli; avevo in mente, dopo, di far un giro in un noto locale della zona, per ballare un po'" ed io gli rispondo: "Anche a me, sarebbe piaciuto, ma a mio marito no!!! Non credo sarebbe d'accordo ad andar per locali".Al che lui: "Tranquilla, provo io a chiederglielo, appena si avvicina".E' proprio furbetto costui, oltre ad esser molto simpatico; star li seduta al tavolo e conversare con quest'uomo mi eccita e, per giunta, sono anche priva di slip; avevo in mente un gioco con mio marito, ma quello è attorniato da tanta gente e non si è ancora accorto di nulla.Mi alzo per salutare delle persone che cominciano ad andar via, vedo mio marito e gli dico:"Guarda che ritorno al tavolo, ti aspetto, vieni; non lasciarmi lì da sola, con quello".Ma, al contrario, dentro di me, ero eccitata da questa cosa; ritorno e mi siedo, chiedendomi se arriverà mio marito; si parla del più e del meno, di cosa è in programma per le feste natalizie; ho la camicia un po' aperta e lui, spesso, vi allunga lo sguardo; faccio finta di nulla, intanto arriva mio marito; è un po' su di giri anche lui, per aver fatto troppi brindisi; si siede accanto a me e mi dà un bacio:"Eccomi, son qui; grazie per aver tenuto compagnia ad Alessandro".Al che lui: "Tua moglie è stupenda, oltre che molto brava nel ballo; pensavo di far un giro in un locale qui in zona; non credo vogliate tornare già a casa? Sono appena le 23:30, che ne dici?"Io mi giro e gli dico: "Sì, dai, andiamo" tenendo un'espressione implorante, cui non si può dire di no.Allora lui dice: "Ok, ma balli con Alessandro? Lo sai che io non ballo".Ma io: "Dai, andiamo, ci prendiamo un tavolo e poi si vedrà".Dentro di me, ero super felice; ci alziamo, prendiamo le giacche e iniziamo ad uscire; saliamo in auto, Ale prende la sua e noi lo seguiamo; mio marito dice:"Sai, tesoro, è proprio una bella persona questo Alessandro, molto responsabile e seria, credo che saprà farsi valere in azienda". Ed io, di rimando: "Sì, amore, dai, basta parlare di lavoro; godiamoci la serata, sono euforica."Gli prendo la mano e me la tiro sulla coscia: "Prima ti avevo mandato un messaggio su whatsapp, ma, preso dagli altri, non l'hai letto"."Infatti, non ho ancora avuto modo di guardare il telefono: ce l'ho dietro, nel cappotto". Allora rispondo:"Fa niente, appena ci fermiamo al locale, lo guardi".Giunti al locale, parcheggiamo; c'è da camminare un po' e, con questi tacchi, è una sofferenza; non avevo certo previsto questa cosa. Ho i piedini che mi fanno male, quindi mi metto a braccetto di mio marito, almeno mi regge un po'. Finalmente entriamo e devo dire che è molto affollato; alla fine, troviamo un tavolo e ci mettiamo seduti; vedo che mio marito ha il telefono in mano e ciò mi provoca un certo rossore sulle guance; di certo non era il momento giusto, gli lancio un sorrisino e mi avvicino; gli dico:"Ti è piaciuta la mia foto? Avevo in mente una cosa, ma andava bene prima, ora niente".Sono tremendamente eccitata e dico: "Dai, andiamo in pista!"Volevo ballare con Alessandro, come l'altra volta, ma, stavolta, è diverso; non è più uno sconosciuto, bensì una persona che è a contatto con mio marito, perché vi lavora assieme...Siamo li in piedi, a bordo pista; intanto guardo verso mio marito ed avverto che è eccitato, dopo quello che ha visto. Allora gli chiedo:"Posso ballare con Ale o ti dispiace?"Mi dà un bacio in bocca e mi dice: "Sì, andate pure". Vado alla toilette, poi, di ritorno, dico ad Ale: "Mi fai ballare?" e lui: "Prego, bella signora, non aspettavo altro; stasera hai un fascino tutto particolare".Ed io: "Dai, non esagerare, guardati in giro: vedi quante belle donne ci sono?" Ridiamo, poi aggiunge: "Di là, c'è la sala del "latino", come te la cavi?" "Non sono particolarmente brava, però andiamo; il cavaliere sei tu".C'è una folla incredibile e lui mi dà la mano per non perdermi; cavolo, un brivido mi percorre l'intera spina vertebrale.
( Continua)
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La deriva da novelli sposi (In viaggio di nozze) parte 1
Racconto 1
Viaggio di nozze.
Ed eccoci qui....che bella Minorca. Erano anni che io e mia moglie, da due giorni, Anna volevamo volevamo venirci.
Finalmente ci siamo sposati, dopo 5 anni insieme ho esaudito il suo desiderio. Devo dire che è splendido vederla così raggiante. Lei mi ha sempre amato da pazzi, probabilmente molto di più di quello che la amo io. E questo non per sminuire il forte sentimento che mi lega a lei.
Minorca è stata una mia scelta. Sono un appassionato camminatore e informandomi ho capito che qui ci sono diverse spiaggie che si raggiungono a piedi. Poi sono tutte calette molto appartate per cui andava benissimo per noi che non amiamo la folla in spiaggia.
La prima spiaggia che avevo scelto in realtà non era così lontana da dove si parcheggiava ma, grazie a google maps, avevo visto che alla fine di questa lunga lingua di spiaggia c'è una caletta che per arrivarci dovevi entrare in acqua per passare gli scogli che la dividevano dal resto.
Parcheggiamo e ci incamminiamo.
Che bella mia moglie sorridente e raggiante in quel momento di felicità.
3 km non dono pochi ma in 40 minuti ci siamo arrivati, passiamo con qualche difficoltà gli scogli e ci si apre davanti una splendida spiaggia senza nessuno....fantastica!
Anna è super felice e ci posizioniamo con i nostri asciugamani lungo il bagnasciuga.
Maggio è un mese fantastico per questi posti, e poi durante i giorni infrasettimanali ancora meglio.
Il sole splende. Sono le 9 del mattino. L'orario perfetto per noi.
"Lo sai che faccio amore? Non c'è nessuno e qui si può fare naturismo. Io mi spoglio". Le dissi allegro e come una persona che si sente gasata per la trasgressione che sta per compiere.
Lei si mise a ridere: "sei libero di fare quello che vuoi amore. Qui non c'è nessuno". Facendomi una smorfia simpatica con la lingua.
Detto fatto via tutto e mi metto a prendere il sole a fianco a lei.
Passano nemmeno 10 minuti e la vedo alzarsi e spogliarsi a sua volta...grande amore! Che bella mia moglie. Fisico snello, seno piccolino, una seconda scarsa, ma gli dona anche perché non è molto alta. E poi fantastico...ben depilata per l'occasione. :P
Era il primo giorno ed eravamo decisamente stanchi e vedo che lei si addormenta. Cavoli, quando dorme non la sveglia nessuno. Per fortuna dov'era stesa è arrivata l'ombra altrimenti sai che ustionata.
Mi metto a leggere e nel mentre vedo spuntare da dietro gli scogli un uomo, sulla sessantina, decisamente corpulento e alquanto trasandato direi. Sicuramente non uno che può piacere ad una donna ecco.
Mi fa un cenno di saluto non nascondendo che il suo sguardo cade verso il corpo nudo di mia moglie che, supina, dà spettacolo del suo seno e del suo sesso.
Ignoro la cosa e con un cenno del capo saluto a mia volta.
Tranquillamente si posiziona a circa 10 metri da noi e anche lui si spoglia completamente con una naturalezza che sembrava fosse una cosa normale per lui.
Ad un certo punto mi alzo per andare a fare un giro, ero stanco di rimanere disteso, volevo sgranchirmi le gambe.
Prendo il cellulare e faccio per avviarmi quando, riguardando mia moglie distesa e tutta nuda, non so cosa mi sia scattato dentro ma ho cominciato a farle qualche foto e un video...era talmente eccitante vederla così.
Subito mi è venuto il mente del signore vicino a noi a cui non avevo dato peso.
Mi giro verso di lui e lo vedo compiacente a godersi la scena sorridendo.
"Che figura di merda ho fatto" ho pensato. Ricambio il sorriso un po' imbarazzato e mi avvio verso l'acqua.
Il mare è ancora abbastanza freddo a Maggio ma questo non mi ferma e mi incammino rilassandomi spensierato....
...spensierato sì, non pensando a che situazione avevo lasciato alla mia partenza. Mia moglie sola, nuda, addormentata con uno sconosciuto!
Cazzo ho pensato, che idiota...
Torno indietro ma, anche se avevo camminato solo 15 minuti, alla fine mezz'ora buona per tornare.
Mi avvicino alla spiaggia e vedo una scena che mi ha fatto rabbrividire.
Il vecchio in piedi, sopra mia moglie ancora addormentata, che con una mano si sta masturbando animatamente e con l'altra riprende la scena. Cazzo!
Sì, cazzo! Il mio che mi era diventato duro maledizione! Volevo andare là e fermarlo ma la situazione con il mio membro che sembrava non approvare mi metteva in estremo imbarazzo.
Che dovevo fare? Andare con il cazzo duro là ad allontanarlo? Non mi sembrava credibile la cosa.
Mentre penso questo vedo l'uomo che, sempre riprendendo la scena, si abbassa a prendere la brasiliana di mia moglie e viene copiosamente nella parte interna di queste. Cazzo!
Ma come si fa? E come mai non si sveglia?
Mi viene un'idea! Le telefono.
Io mi allontano un po' senza farmi vedere. Suona il suo telefono e si sveglia di malavoglia. Vedo che si mette seduta a cercare il telefono, guarda verso il mio posto e non mi vede. Ad un certo punto si accorge dell'uomo che, senza pudore, la sta riprendendo dal suo posticino.
Anna ha un sussulto. Senza pensarci e di gran foga cerca di rimettere il bikini cominciando dal pezzo sotto e poi il reggiseno. Cazzo..si era messa il costume riempito con lo sperma di uno sconosciuto.
intanto si era dimenticata del telefono anche perchè, senza accorgersene e nella fretta, aveva premuto il tasto di risposta...io sentivo tutto.
Sento le grasse risate dell'uomo e vedo lei che si tocca il costume come si fosse accorta che qualcosa non va.
Vedo lui che si alza e si avvicina, sempre riprendendola, e le dice "Buongiorno signorina. come va? bello stare nudi immersi nella natura vero?" e scoppia in una sonora risata.
In Italiano? Pure sta sfiga cazzo...
Vedo mia moglie imbarazzata che non sa cosa dire.
"Le posso far vedere un video signorina? Guardi che è molto intrigante ed ha una protagonista superba; lei!"
Mia moglie non spiaccica parola.
Vedo che le si avvicina il cellulare e le fa guardare qualcosa.
"Ecco vede? Diciamo che la ringrazio perchè mi ha fatto divertire e, come vede, eccitare molto. Guardi che bella prospettiva, il suo corpo nudo e il mio cazzo che viene lavorato per un finale come si deve"
Sento mia moglie: "Ma è impazzito? Ma cosa ha fatto? Non si vergogna?"
"Signorina, o signora visto che è sposata da qualche giorno, è colpa sua se è nuda e disponibile in una spiaggia così. Ma guardi che bel finale..guardi. Vede? Questo sono io che vengo, sempre grazie a lei, e ha visto dove? e la quantità?"
Vedo mia moglie presa dal panico..
"Ora questa è lei al suo risveglio e guardi cosa ha indossato come prima cosa quando si è spaventata vedendomi...ahaahah"
"noo..." sento mia moglie disperata. Vedo che con un gesto rapido si toglie e butta via la brasiliana rimanendo solo con il reggiseno.
L'uomo ricomincia a riprendere e vedo che si sofferma nelle parti intime di mia moglie.
"Devo dire che ne ho prodotto di sperma, guardi quanto ne ha cosparso e gocciolante. ahaahahah..."
Mia moglie corre a prendere l'asciugamano e cerca di pulirsi.
"Sono stato veramente fortunato sa, siamo nello stesso albergo e questa mattina, forse non ve ne siete accorti lei e suo marito, ma facevo colazione vicino a voi. Ascoltandovi ho capito che siete italiani come me, oltretutto siamo quasi compaesani. Ero curioso di vederla in costume per cui ho pensato di partire e venire nello stesso vostro posto. Mai avrei immaginato di creare una situazione così"
Mia moglie: "Lei è un pervertito....."
"si, forse, ma cosa ne pensa? Secondo lei, se tolgo l'audio da questo video e lo monto come si deve ci si accorge che sta dormendo o semplicemente sta aspettando il mio piacere? E suo marito cosa ne penserebbe? Sa, siete appena sposati, vi vedo felici e contenti. Vedere la propria moglie concedersi a uno qualsiasi in spiaggia...."
Non potevo crederci. Una situazione assurda. E io continuavo come un coglione ad ascoltare nascosto e sempre con il mio fottuto cazzo in tiro. Maledetto!
Anna: "Bastardo. Non voglio rovinare il mio matrimonio con Marco. L'ho sempre voluto ed ero al settimo cielo fino ad ora...che cosa vuole?"
"Hmmm...cosa voglio. Bhè, vediamo, per prima cosa voglio che tu sappia cosa so di voi. Siete Marco e Anna, sposati da 2 giorni, avete 32 anni lui e 30 la mia musa delle seghe...ahahha. Ben portati comunque."
Anna: "non posso dire la stessa cosa di lei"
"Dici? Vabbè, vedremo se questo è importante. Comunque io mi chiamo Giovanni, ho 62 anni e sono proprietario di una farmacia a 10km da vostro paese. Te fai la maestra alle elementari vero? Lo so perchè ho guardato i tuoi social. Nome e cognome me l'ha dato quello dell'albergo che è mio amico".
Cazzo, sapeva tutto di noi...
Giovanni: "pensa, una bella maestrina con il video di lei nuda e segata su tutti i cellulari dei papà...ahahaahha. Ora vediamo di rispondere alla tua domanda; cosa voglio. In realtà ci devo pensare perchè, come ti ho detto, non mi aspettavo tutto questo. Facciamo così, per ora voglio farti solo una foto."
Anna: "Ma senza volto"
Giovanni: "hmmm.. ok. Ma come dico io. Ti voglio nuda quindi niente reggiseno. Poi visto che sei corsa a pulirti schifata voglio che riprendi in mano a brasiliana. Vedi che sborra ce n'è in abbondanza ancora? Voglio che la passi tutta nella figa; la voglio veder gocciolare. Poi ti metti a quattro zampe, gambe aperte e schiena e testa in giù. Farò la foto a dietro, figa in primo piano che sembra ti sia fatta venire dentro e tette sullo sfondo"
Anna: "no, ti prego, il tuo sperma lì no..."
Giovanni: "non ti ho mica detto di mettertelo dentro, basta che si veda fuori. dai che ce la puoi fare. Poi meglio che ti sbrighi che se arriva tuo marito divorzi subito....ahaahah"
La cosa sta degenerando...cazzo devo intervenire.
Sento Anna quasi piangere e vedo che, quasi un robot, si toglie il reggiseno rimanendo completamente nuda. Si abbassa a prende lo slip e, quasi schifata, fa scorrere lo sperma a coprire prima il monte di venere e poi intorno alle grandi labbra facendo attenzione che non tocchi l'entrata della vagina. Dando le spalle a Giovanni si mette a quattro zampe e abbassando il capo e la schiena e spone in modo indecente il suo sesso all'uomo che è in evidente sovraeccitazione.
Giovanni: "E brava la maestrina novella sposina. Cazzo, se ti vedesse tuo marito ora chissà che direbbe.."
Vedo Giovanni abbassarsi e fare la foto desiderata poi si alza e fa altri scatti di lato e con il viso..
Anna: "noo, niente viso bastardo.."
Giovanni: "Ma dai, non preoccuparti...sei una modella praticamente. ahahaha. Bene, ora rivestiti o fa che cazzo vuoi. Lasciami il tuo numero di cellulare che mi farò risentire".
Anna: "ti prego di lasciami stare ora, penso di averti accontentato."
Giovanni: "Dammi in numero e quello giusto che ti richiamo subito per vedere se è giusto"
A quelle parole ho messo giù la chiamata per evitare che scoprissero che avevo sentito tutto. Ora vedevo la scena, mia moglie che gli da il numero, lui che la richiama. Vedo che le da un bacino sulla guancia e le fa il cenno di andare. Mia moglie prende il telefono e mi chiama.
Anna:" Marco, dove sei finito?"
"Scusa amore sto tornando, dieci minuti e sono lì. Camminando lungo mare non i son accorto del tempo che passa, sono dalla parte opposta da dove siamo arrivati con la macchina"
Anna: "io vado verso la macchina, non ti aspetto, non mi va di rimanere qui, prendo la mia roba e le chiavi e ci vediamo in auto"
"ok amore, a dopo"
Attendo sempre nascosto che lei se ne vada per poter prendere la mia roba e are il tempo al mio sesso di tranquillizzarsi.
Dopo aver visto Anna dileguarsi oltre gli scogli rientro in spiaggia dove si trova la mia roba e l'uomo.
Giovanni: "Ciao Marco!"
Mi saluta così, con un sorriso beffardo che gli riempiva il viso.
Giovanni: "Allora, dimmi, ti è piaciuta la scena ed hai ascoltato bene? Guarda che ti avevo visto e mi sono anche accorto del telefono della tua dolce mogliettina che era attiva la telefonata. Quindi non dirmi che non hai ascoltato!"
"Cazzo, sei un bastardo" dissi irritato.
Giovanni: "Mettiamola così, io sono un bastardo ma tu non meno di me visto che potevi evitare a tua moglie diverse umiliazioni"
Cazzo se aveva ragione.
Giovanni: "Comunque veniamo a noi, questa inaspettata situazione si sta evolvendo in modo inconsueto ma eccitante.. almeno per me. Ho deciso di giocare con voi e tu volente o nolente, sarai mio complice in tutto questo."
"E perchè dovrei assecondarti!!?"
Giovanni: "Vediamo...forse perché se tua moglie scoprisse che non hai fatto niente per evitarle tutto questo non ne sarebbe felice? Forse perché se le foto e i video girassero a qualche parte lavoro e dignità ciao ciao? Pensaci. Non hai molta scelta. comincia con il darmi il tuo numero di telefono"
Come un automa lo assecondai.
Giovanni: "Bene, ho anche il tuo Telegram, ti mando un po' di cose."
bip bip bip...il mio cellulare comincia a ricevere messaggi.
Giovanni: "Ecco un po' di foto della NOSTRA mestrina mentre fa la modella... che impersona una cagnetta a vedere. AHAHAH."
Guardo le foto.....Anna era in una posa oscena e in quelle dove si vedeva il viso purtroppo non si poteva dire che non era lei.
Giovanni: "Bene. Voglio che lei non venga a conoscenza che tu sai la situazione. Devi essere mio complice e basta. Farai quello che ti dico e asseconderai quello che penserò di far fare a lei. Ora puoi andare anche tu e fatti una sega sulle sue foto...ahaahah"
Congedato e umiliato presi le mie cose e mi avviai verso la macchina........
..continua...
Mandateci feedback sul racconto. Se piace continueremo volentieri. Se avete spunti scriveteci.
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5 days ago
AlbyEly80,
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Corna amiche.
Mi chiamo Adriano, ho 52 anni, capelli tendenti al bianco, occhi marroni, di fisico abbastanza normale, forse leggermente in sovrappeso, ma, in ogni caso, non grasso. Da quasi trent'anni, sono sposato con Carla, che ha due anni meno di me. È una bella donna, con le curve al punto giusto, un bel seno ancora alto e tonico, un bel culetto tondo e le cosce, non troppo lunghe, ma comunque belle da vedere. Siamo una coppia assolutamente normale con figli ormai grandi e realizzati, in giro per il mondo; così amiamo ritagliarci dei momenti tutti per noi. Sessualmente parlando, siamo cresciuti insieme, perché ci conosciamo da quando avevamo 17 anni e ci siamo messi insieme io a vent'anni e lei a diciotto. Entrambi totalmente inesperti, abbiamo scoperto il sesso gradualmente; col passare degli anni, siamo diventati due ottimi porcellini. Carla è diventata molto brava a prenderlo in bocca, ma non nel culetto, anche se non disdegna tenermelo tra le sue splendide mammelle, regalandomi delle spagnole che mi mandano ai pazzi. È porcella e spregiudicata a letto, ma, una volta concluso l'amplesso, torna ad esser la solita donna tranquilla e morigerata, che non ama apparire, anche se potrebbe permettersi di far girare la testa a tanti maschi. Quando usciamo, o va al lavoro, veste sempre in maniera molto sobria, raramente provocante, mentre, quando siamo nella nostra intimità, le piace molto provocarmi con completini sexy, tacchi alti e atteggiamenti da vera puttana. È in questa sua indole, così a due facce, che trovo in lei ciò che provoca una forte eccitazione, che mi induce a scoparla in modo sempre più intenso ed appagante per entrambi. Anche la fantasia gioca un ruolo importante nei nostri momenti intimi e, spesso e volentieri, abbiamo fantasticato di inserire un elemento estraneo nel nostro letto, ma, come già detto, una volta sfogate le nostre pulsioni erotiche, Carla torna ad esser la donna di sempre: moglie tranquilla e fedele, madre impeccabile ed attenta ai figli. Naturalmente questo fatto ha acceso spesso tante discussioni tra di noi, con me che avrei voluto vederla interagire con un altro maschio e lei che mi dava del pazzo. Fondamentalmente credo di non esser mai stato in grado di creare l'occasione giusta, perché, come in seguito ho potuto constatare, quando lei si è lasciata andare, mi ha regalato e, per la prima volta, delle meravigliose corna. La svolta si è verificata, come spesso accade, per puro caso. Si era quasi a metà agosto ed io e mia moglie, eravamo in vacanza nella nostra casa in montagna. Carla aveva ereditato una piccola proprietà da una sua zia, situata in una delle zone più belle del Trentino. Era una casa in legno, non troppo grande, appena una cucina, un salone, due camere da letto ed un bagno grande, con un bel terrazzo che si affaccia sulle montagne circostanti; in pratica, era una casa adagiata a metà collina, non lontano da un paesino da cartolina. Adiacente alla nostra proprietà, c'è un'altra abitazione, dove abita Giuseppe, un bell'uomo, di origine montanara e, quindi, dal fisico massiccio, non troppo alto, ma molto simpatico e grande amico della sua defunta zia. È una persona molto cordiale e rispettosa e, poiché abita la casa per l'intero anno, gli ho lasciato le chiavi, perché si prenda cura anche della nostra proprietà, quando non ci siamo. Ci lega una profonda amicizia e anche Carla lo tiene in grande considerazione. È un uomo simpatico, dalla battuta facile e, qualche volta, ci siamo scambiati, io e lui, qualche confidenza, scoprendo che, di certo, doveva aver avuto un rapporto molto speciale con la zia. Durante la nostra permanenza, c'erano stati tanti dei bei giorni di sole, quel pomeriggio però non prometteva nulla di buono. Durante il pranzo, grosse nuvole nere attraversavano il cielo, qualche tuono rompeva la quiete assolta dei boschi circostanti e, ogni tanto, delle gocce di pioggia scendevano, comportando anche l'abbassamento della temperatura. Guardo mia moglie e cerco di intercettare quali potessero esser le sue intenzioni su come trascorrere il resto della giornata.«Amore, che facciamo oggi? Sembra che presto arriverà un diluvio!»Lei è rimasta un attimo a pensare, poi mi ha guardato con occhi maliziosi prima di rispondere, mentre fuori iniziava a piovere forte.«Visto che piove e non possiamo andar a prendere il sole, possiamo passare il tempo diversamente.»L’ho guardata curioso.«Cioè, che proponi di fare?»
Lei sempre con il suo sorrisetto malizioso si è alzata, ha accostato le imposte delle finestre mettendo il salone in penombra; poi è sparita per andare in bagno. Son rimasto in attesa per niente lunga. Si era liberata dei vestiti, lavata e profumata, e indossava un copri costume molto velato, corto, che, in pratica, non copriva nulla. Nella penombra, il suo corpo appariva seducente ed eccitante, si sdraia sul divano e mi invita accanto a lei dicendo:«Potremmo fingere di essere due amanti: tu mi ha condotto qui, per passare il pomeriggio a giocare tra noi.»«Bellissima idea! Fantastico! Mi piace! Facciamolo questo gioco, che mi eccita tanto!»Il cazzo mi si è subito drizzato da paura. In un attimo, aveva creato la giusta atmosfera per un pomeriggio di sesso. Aveva ragione: con un tempo così brutto, cosa ci può esser di meglio che lasciarsi andare ad un gioco erotico? Mi siedo vicino a lei e l'abbraccio. Ci accarezziamo, ci baciamo, le nostre mani cercano ed esplorano i nostri corpi, sempre più bollenti e carichi di desiderio. Carla è subito nuda, mentre cerca di spogliarmi. All'improvviso una voce interrompe il gioco.«Permesso? C'è nessuno in casa? Adriano, Carla, ci siete?»Mi son bloccato all’istante, cercando di capire chi potesse venir a rompere in un momento ormai così caldo. Giro lo sguardo e mi trovo davanti Giuseppe, il vicino di casa, che, vedendoci in atteggiamenti intimi, si profuse in scuse.«Perdonatemi! Ho visto la porta aperta e son entrato; poiché questo pomeriggio è così piovoso, avevo pensato di invitarvi a bere qualcosa assieme.»Cazzo! Siamo così abituati alla quiete di quel posto, che avevo dimenticato addirittura la porta aperta. Accidenti! Che idiota! Scusandosi, Giuseppe fa per andar via.«Scusate nuovamente, sono stato invadente e maleducato a non bussare prima di entrare, ma non immaginavo… Ci vediamo un'altra volta. Scusatemi ancora.»Era visibilmente mortificato e molto imbarazzato dall’imprevisto, mentre invece a me la situazione aveva eccitato non poco. In un attimo avevo: mia moglie nuda ed un potenziale “compagno di merende”. Carla cercava qualcosa per coprirsi, senza trovare nulla. Se si fosse alzata per scappare in camera, si sarebbe mostrata in tutta la sua nudità, quindi cercava di nascondersi dietro di me. Giuseppe fa per uscire, ma io lo blocco sulla porta.«No, aspetta, non c'è nessun problema; resta con noi. Rimani, ci fa piacere.»Carla mi guarda sconvolta.«Cosa? Ma sei pazzo? Non vedi che sono nuda? Dico: ma sei impazzito a farlo restare?»Io la stringo tra le braccia e le sorrido, cercando di rasserenarla.«Amore, Giuseppe è venuto a trovarci. Non è gentile lasciarlo andar via. È un ospite e come tale va trattato!»Lui, sempre molto imbarazzato, fa per andarsene, ma io lo prendo per un braccio e lo invito a sedersi sul divano, di fianco a lei.«Siediti qui, accanto a lei! Dimmi ti piace? La trovi bella? Dai, accarezzala un poco.»Carla, sbigottita, cerca di protestare.«Adriano: che dici? Ti sei bevuto il cervello? Ma cosa ti salta in mente?»Ho visto che ha riflettuto e la sua voce è cambiata: da risoluta, è diventata incerta. Stava per cedere, anche lei eccitata dall’insolita piega presa da quella situazione alquanto imprevista. Ha tentato un’ultima quanto inutile protesta.«Non farti venire delle strane idee; non sono per niente disposta a…»Non le ho fatto finire la frase, che la mia bocca era incollata alla sua e la mia lingua già si intrecciava con la sua, mentre, dopo aver preso una mano di Giuseppe ed averla appoggiata sulle sue cosce, ho lasciato che lui non si ritirasse, ma, seppur continuando anche lui a scusarsi, proseguiva ad accarezzare Carla, che, man mano, si stava arrendendo.«Scusate... io volevo solo invitarvi a bere qualcosa… non son venuto qui per altro. Ecco, ora io… accidenti però: quant'è bella!»Indugia, senza muovere la mano più di tanto, mentre io ero sempre più eccitato: volevo realizzare il mio vecchio sogno. L'occasione si era creata e non potevo lasciarmela sfuggire. Limoniamo e sento che Carla si lascia andare. Giuseppe prende coraggio e la sua mano s'intrufola tra le sue cosce. Adesso sembra deciso a partecipare in maniera molto più attiva. Risale lungo la gamba ed arriva alla fica, trovandola già fradicia, per cui prende a masturbarla.«Bella, calda e fradicia! Adesso ti faccio godere!»La masturba con vigore, mentre io continuo a baciarla e, dopo qualche minuto di questa manovra combinata, lei esplode in un devastante orgasmo. Era fatta. Mia moglie si era lasciata andare, concedendosi a Giuseppe. Li trascino in camera da letto e, in un attimo, siamo entrambi nudi. Lui comincia a leccarle la fica. È bravo e lei parte per la tangente.«Sì, cazzo: come lecca bene! Continua, che … dai, che vengo!»Vedo che lui lecca soddisfatto, poi la mette sotto a sessantanove.«Vieni qui, puttanella, che adesso ti faccio sentire come si gode. Era proprio da tanto che lo volevo, fin da quando venivi a trovare tua zia. Adesso vedremo se sei più troia di lei!»Le mette davanti alla faccia un gran bel cazzo. Non troppo lungo, appena sopra la media, ma di notevole spessore, tanto che Carla ha qualche difficoltà ad impugnarlo e infilarselo in gola. Mi godo la scena. È uno spettacolo vedere quei corpi darsi piacere con le loro bocche. Io, ormai spettatore, mi segavo in un angolo. Dopo il sessantanove la fa impalare sul suo cazzo, facendosi cavalcare.«Dai, bella, sali sul mio cazzo: adesso ti mando in orbita!»In quel momento, Carla aveva perso ogni pudore ed assecondava ogni sua richiesta, sembrava impazzita. Dopo un po', cambia posizione, la mette di lato e la scopa con forza. Lei godeva come una forsennata.«Vengo! Mi … oddio, vengo! Peppe, sei fantastico! Che toro!»L’ha scopata per quasi mezz’ora, ininterrottamente, cambiando diverse posizioni. Ero stupito dalla sua notevole resistenza. Quando ero convinto che fosse giunto al culmine, a sorpresa Carla si mette a novanta gradi e invita Giuseppe a penetrarla nel culo!«Fammi il culo, è ancora vergine! Mio marito non è mai riuscito a farmelo. Adesso che ho scoperto quanto sei bravo, voglio godermelo anche in questo buco!»Son rimasto stupefatto! Ho provato tante volte a farle il culo, ma, ogni volta, lei si sottraeva, asserendo di provar dolore ed io ho un cazzo nella norma; ora, quindi, cosa sarebbe successo con quel cazzo molto più grosso? Ero curioso di scoprirlo. Giuseppe le si è messo dietro. Ha iniziato a leccare il suo orifizio immacolato. Lo ha ammorbidito con calma e poi vi ha introdotto prima un dito, permettendo a lei di rilassarsi; poi le dita son diventate due e, quando lei è stata pronta, ha appoggiato la cappella sul grinzoso forellino, non prima di aver fatto colare molta saliva e avergliela spinta nel buco. Lentamente è entrato e poi uscito; poi è entrato di nuovo, ripetendo con calma quel rituale, fin quando lei lo ha esortato a non uscirsene.«Resta dentro! Avverto solo un po’ di fastidio, ma non sento dolore. Sei bravissimo! Niente a che vedere con il sistema usato da Paolo. Con lui percepivo subito dolore. Dai, spingilo dentro e restaci!»Poi si gira verso di me e mi fa sborrare.«Cornuto, guarda come si fa ad aprire un culo!»Vengo all’istante! Sentirmi dare del cornuto, mi ha sconvolto in ogni senso! Giuseppe l’ha inculata, prima delicatamente, poi con sempre maggior vigore, facendola urlare dal piacere. Alla fine le è venuto dentro; lei si è lasciata cadere sul letto, questa volta davvero sfinita e mi guarda sorridendo.«Sei contento, adesso? Ora sei munito di un bellissimo paio di corna. Queste sono le prime, ma, da oggi in poi, preparati ad averne altre, grandi e lucide, ogni giorno e, in questo, naturalmente, tu, Giuseppe, mi aiuterai, vero?»Io ero al settimo cielo.«Grazie, cara! Sei stata stupenda ed io me le son meritate. Peppe ci aiuti, vero?»Subito dopo ho baciato in bocca mia moglie.Lui ha fatto un sorriso, mi ha dato una pacca sulla spalla e nel mentre guardava lei.«Non ero venuto per questo, ma, comunque, grazie. Carla mi è sempre piaciuta; quando veniva da queste parti, a volte, giocando con sua zia, osavo a dirle che mi sarebbe piaciuto, un giorno, poter chiavare sua nipote. Oggi, con estremo piacere, ho realizzato questo sogno e, ti assicuro, caro amico, che tua moglie è come sua zia: una gran puttana! Naturalmente lei ancora non lo sa, ma oggi ha scoperto il piacere di farsi sbattere davanti a te e, quindi, preparati ad aver esattamente quello che ti ha promesso: corna fresche tutti i giorni!»
E così è stato. Nelle due settimane a seguire, Giuseppe ha chiavato Carla in continuazione. Sembrava inesauribile e, soprattutto, estremamente resistente. L'ha trasformata in una perfetta puttana e, da quel momento in poi, non si è più fermata; da allora, mi regala sempre bellissime emozioni, provocate dai suoi racconti di come si sarebbe fatta sbattere da qualche maschio di suo gradimento; inoltre, di recente, si è prodigata ad aumentare il mio piacere, chiedendomi di leccare i suoi buchi assolutamente stracolmi della crema dei suoi amanti, così da dimostrarle di non aver smesso di adorarla.Da allora sono cornuto, felice e contento.
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5 days ago
baxi18, 55
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Mi ha offerto sua moglie.
Mi chiamo Luca, ho 28 anni, sono alto oltre la media, biondo, occhi azzurri, un bel fisico scolpito da intensi allenamenti di judo e, tra le gambe ho anche una buona dotazione, che è al di sopra della media sia in lunghezza, ma anche, e soprattutto, in circonferenza. Una delle mie passioni preferite è la pesca subacquea, che pratico ogni qualvolta ne ho la possibilità. Circa un mese fa, mi son recato in un posto di mare, dove c'è una spiaggetta ai piedi di un'enorme scogliera e, dopo aver indossato l'equipaggiamento, mi sono immerso a caccia di polipi o altro. Son rimasto immerso fino a che non ho riempito il mio carniere, poi sono riemerso e sulla spiaggia ho trovato una coppietta che stava prendendo il sole integrale. Per un attimo loro due si son scambiati un'occhiata e, quando mi sono avvicinato al mio zaino, dove c'erano tutte le mie cose, entrambi si sono alzati in piedi e si sono avvicinati a me, incuriositi. Abbiamo iniziato a parlare, mentre io mi stavo togliendo la muta e, poiché loro erano nudi, sono rimasto nudo anch'io, suscitando stupore negli occhi della ragazza, quando ha visto il mio membro che, seppur in posizione di riposo, era notevolmente superiore a quello del suo compagno. Lisa, la ragazza, si è girata verso Stefano, suo marito, ed ha esordito con un’esclamazione che mi ha sorpreso.«Amore, ecco un bel cazzo grosso come quello che ti piacerebbe vedermi succhiare!»L’ho guardata un attimo senza capire e lui mi ha spiegato:«E' da tempo che ho una fantasia: quella di veder mia moglie rimorchiata da uno con un bel cazzo e poterla ammirare mentre glielo succhia ed io filmo. Però dev'esser uno sconosciuto, uno mai visto.»L’ho guardata bene. Lisa era piccola ed il suo seno, sebbene piccolo, era molto sodo ed appariva alquanto sexy. Era alta circa 1,65, aveva capelli neri, lunghi alle spalle, e un culetto piccolo, ma decisamente provocante. Come ho scoperto dopo, aveva 28 anni e suo marito Stefano ne aveva 30. L’ho guardata e, sorridendo, le ho risposto.«Come puoi vedere ho un cazzo grosso e sono uno sconosciuto!»
Lisa ha sorriso ed ha convenuto con me che ero uno sconosciuto, poi si è chinata, ha afferrato il mio cazzo e, quando ha sentito che si stava indurendo, ha alzato le sopracciglia e mi ha guardato con lussuria, dicendo:«Questo è esattamente il tipo di cazzo che voglio, perché mi piace sentirlo diventar grosso e duro! Come vedi le dimensioni del suo sono meno della metà del tuo e, se devo proprio accontentarlo in questa sua fantasia, mi sembra ovvio preferire qualcosa di grosso e speciale. Abbiamo un camper parcheggiato poco distante, se vuoi possiamo trasferirci lì, per stare più comodi e tranquilli.»Abbiamo raccolto le nostre cose e ci siamo avviati verso il parcheggio, con lui che mi dava ulteriori spiegazioni.«Abbiamo deciso di ravvivare un po' la nostra vita sessuale e, dopo una infinità di tentennamenti, finalmente l'ho convinta a scegliersi uno sconosciuto e succhiargli il cazzo nel nostro camper, mentre io la guardo: sembra che tu sia proprio quello giusto.»Allora mi è stato chiaro che questa, per entrambi, era la prima volta per cui era opportuno che la lasciassi prendere l'iniziativa e non forzarla per niente. Avevo già avuto un'esperienza con una coppia la scorsa estate e, quindi, mi son adeguato ai loro tempi, ma, soprattutto, senza provocare ansia o inutili forzature. Appena entrati nel camper, ci siamo seduti ed ho potuto sentire la sua mano che mi carezzava il cazzo; ho infilato la mano sotto il tavolo ed ho toccato la sua fica. Era bagnata fradicia ed era molto stretta; ho guardato Stefano per assicurarmi che non fosse infastidito nel toccarle la fica e lui mi ha solo sorriso: era chiaro che ne era più che contento. Lisa era pronta, eccitata e disponibile, infatti ha guardato Stefano e gli ha rivolto un sorriso, non proprio scevro da un certo nervosismo.
«Sono pronta, tesoro, e tu? Sei sicuro che è questo ciò che vuoi? Potrei anche lasciar perdere se non te la senti di vedermi far la troia con lui!»Stefano ha annuito e Lisa mi ha guardato e dettato le sue regole.«Ora dovrai attenerti ad alcune regole. Io ti succhierò solo il cazzo, tu non potrai scoparmi, ma puoi masturbarmi a tuo piacere mentre ti succhio il cazzo; intanto Stefano filmerà tutto, giusto per conservare il ricordo di questo momento unico, quanto intrigante, per noi.»Le ho sorriso e l’ho tranquillizzata.«Va bene, sono qui solo per farti fare quel che desideri: sarai tu che a dirigere il gioco!»Era chiaro che, essendo la prima volta, fossero alquanto tesi ed ansiosi, quindi ho cercato di metterli a loro agio, affinché tutto potesse procedere nella direzione giusta. Lisa mi ha fatto alzare e ci siamo distesi sul letto; avvertivo a pelle la tensione che la dominava: intendeva far felice il marito e si approssimava a fare certe cose, sebbene non del tutto convinta sulla bontà dell'esperienza.«In vita mia ho succhiato solo il cazzo di Stefano, ma ora non mi sembra vero di succhiare anche il tuo, sotto gli occhi di Stefano!»Si è messa comoda ed ha potuto notare che mi stavo eccitando.«Oh mio Dio: quanto è grosso, vero, Stefano? Guarda come sta lievitando!»Stefano mi ha guardato e sorriso, mentre, con il telefono in mano, registrava il mio cazzo, che si stava irrigidendo davanti alla faccia di sua moglie. Lisa si è di nuovo rivolta a Stefano, chiedendogli per l’ennesima volta se era questo il suo volere.«Ne sei sicuro, tesoro?»Lui, quasi impaziente, le ha risposto con un po’ di insofferenza.«Sì, dai, succhia il suo cazzo grosso, troia! Dai, bocchinara, fai quello che ti viene benissimo: succhiare il cazzo!»Lisa mi ha guardato, poi ha abbassato lo sguardo sul mio cazzo. Ha preso un profondo respiro ed ha iniziato a baciare e leccare tutta l'asta, senza omettere di scherzarci un po’, giusto per allontanare la tensione accumulata.
«Voglio sperare d'esser capace ad accoglierlo tutto in bocca!»Lisa ha afferrato il mio membro, se lo è dapprima strofinato sulla faccia e poi ha iniziato a succhiare delicatamente la cappella. Si è girata verso di lui.«Amore, riesci a filmarlo? Fa sì che si veda che è enorme!»Lui era emozionato ed eccitatissimo!«Sì baby, ce l'ho tutto in video, continua a succhiarglielo. Fa sentire al nostro amico che gran bocchinara ho per moglie. Sai, amico, a lei succhiare il cazzo piace quasi quanto scopare: ci gode da matti!»Mi son davvero reso conto che lui si stava eccitando, mentre guardava la sua graziosa mogliettina cercare di ingoiare il mio cazzo. Mi son messo più comodo ed ho assaporato il piacere di quella bocca, davvero calda e smaniosa, che me lo succhiava davvero bene, emettendo rumori di risucchio fantastici.«Posso venire nella tua bocca, quando sono pronto?»Lei se lo è sfilato un attimo e mi ha guardato negli occhi.«Forse; è una cosa che decido io, ma sempre all’ultimo momento!»Stefano era totalmente concentrato sul fatto che sua moglie stava facendo la troia con uno sconosciuto e si stava divertendo un mondo a vederla succhiare, per cui non ha proferito parola. Ho allungato una mano e l’ho messa tra le sue cosce, alla ricerca della fica. Ho iniziato a carezzarle la fica e mi sono accorto che era ridotta come se un fiume le scorresse lungo le cosce, per quanto era intrisa dei suoi stessi umori. La sua fica era bagnata all’inverosimile, ma ancora stretta al punto che il mio dito trovava resistenza alla penetrazione completa. Ha avvertito il mio movimento e ha preso a gemere, sempre a bocca piena, mentre io, con le mie dita, le titillavo fica e clitoride. Si dondolava avanti e indietro, ma non lasciava che il mio cazzo uscisse dalla sua bocca calda e bagnata! Stefano aveva ragione: lei sapeva davvero come succhiare un cazzo! Poi, di colpo, ha accelerato il ritmo, mentre insistevo a scoparle la fica con il dito. La sua fica era ormai un lago! Le ho strofinato il clitoride e poi le ho messo un dito all'ingresso del suo culo. Ho spinto il dito nel suo culo stretto e lei ha iniziato immediatamente a venire senza sosta.«mhmm… venguhuummm…vengo! mhmm..!»
Godeva con il mio cazzo in gola e Stefano non era in grado di vedere cosa le stavo facendo per farla venire, ma si stava masturbando a guardare la sua bella moglie divorare il mio cazzo! Avevo un dito nella sua figa ed un altro nel suo culo; stava impazzendo e lo mostrava nel modo in cui mi succhiava il cazzo! Me lo ha succhiato con tutta la sua bravura, poi ha alzato lo sguardo verso Stefano e lui le ha fatto un cenno di assenso; allora lei ha guardato me:«Vieni nella mia bocca, voglio assaggiare il tuo sperma!»Le ho sorriso e poi mi sono voltato verso di lui e ho chiesto conferma.«Siete entrambi sicuri? Ve lo chiedo, perché vengo in abbondanza!»Lui mi ha dato un'occhiata ed ha annuito.«Sì, io lo sono: se è lei che lo vuole, per me va bene.»Lisa si è messa a gemere, mentre mi succhiava il cazzo, poi se lo è sfilato un attimo e mi ha ribadito il suo desiderio.«Vieni nella mia bocca. Sono una puttana e così mi sentirò più lercia! Dai, sborrami in bocca!»Lisa ha ripreso a succhiarmi, mentre con una mano segava Stefano ed io ho iniziato a sentire il formicolio nelle palle.«Sto per venire Lisa, sei pronta?»Lei mi ha succhiato più forte.«Sì, dai… sì, vieni, sborrami tutto in gola!»Anche Stefano desiderava che ciò avvenisse.«Sì, riempile la bocca di sperma! Fa bere questa bocchinara avida di sperma. Lisa, filmerò tutto!»Ho afferrato la testa di Lisa ed il mio cazzo ha iniziato a pulsare nella sua bocca. Lei ha avuto un conato di vomito, perché la razione di crema era notevole. Stefano ha continuato a filmare, mentre la sua bella moglie stava ingoiando, probabilmente, la sborrata più abbondante che avesse mai provato. Lisa ha fatto fatica a deglutire, mentre il mio cazzo continuava a pomparle sperma in gola; io le avevo rimesso le dita in fica e culo, mentre lei fremeva di piacere. il fatto di farmi sborrare nella sua bocca l'ha eccitata così tanto che ha avuto un orgasmo quando ho iniziato a venire.
Lisa ha succhiato fino a che non ha cominciato a deglutire, ma l'abbondanza della crema ricevuta, non riuscendo ad esser ingoiata, ha iniziato a colare dalla sua bocca e giù lungo il mio membro! Lisa si è sollevata appoggiata allo schienale, con il mio sperma che le colava sul mento e Stefano era estasiato.«È stato infinitamente sexy tesoro, non avrei mai pensato che avresti succhiato il cazzo di un altro uomo. È tutto così bello, mia dolce e tanto troia mogliettina!»Lei lo ha guardato quasi intimidita.«Sono solo una sporca puttana! Ecco come mi hai trasformato!.»Ho tirato fuori le mie dita bagnate dai buchi di Lisa ed ho offerto il mio dito bagnato di fica a Stefano per annusarlo! Lui ha sorriso e, con ironia:«Ti è piaciuto il suo dito nella fica, tesoro?»Lei ha fatto un sorriso da maliarda.«mhmm, sì, ma non quanto quello che avevo nel culo! Forse è quello che mi ha fatto sbrodolare di più!»Ho visto lo stupore sul viso di Stefano.«Accidenti, non sapevo che gli avessi permesso di esplorare il tuo culo! Mi sarebbe piaciuto filmarlo per noi!» Lei ha sorriso:«Lo ha fatto e mi è piaciuto, quindi? Dov’è il problema? Se vuoi lo rifacciamo, così puoi filmare anche questo, no?»Lui ha annuito felicissimo. Allora ho fatto sdraiare Lisa con la sua fica esposta ed ho iniziato a esplorare entrambi i suoi buchi, mentre Stefano filmava. Poi ho azzardato una proposta, mentre le scopavo entrambi i buchi.«Sono sicuro che ti piacerebbe sentire il mio cazzo in fica, vero, Lisa?»Lei ha esitato un attimo.«Sì, mi piacerebbe ma non sono sicura di voler arrivare a tanto! Per questa volta, volevo solo succhiare un cazzo.»Ho guardato Stefano e lui ha dato il suo assenso.«Se è quello che vuole, per me può farlo: a me sta bene.»Ho guardato Lisa e ho potuto leggere nei suoi occhi che era nervosa, spaventata, ma anche eccitata al massimo. Era uno spettacolo vederla combattuta con sé stessa, tra il desiderio ed il timore di apparire troppo sfrontata, davanti a lui. Allora ho osato.
«Lisa, voglio che tu dica a Stefano, cosa si prova ad avere uno cazzo come il mio che invade la tua fica, che te la dilato e sfondo! Voglio che tu glielo dica e gli faccia sapere tutto quello che provi, mentre ti scopo.!»«OK, va bene, lo farò! E tu, cornuto, preparati a filmare questa troia di tua moglie che si fa scopare da questo cazzone!»Le parole di Lisa, mentre si metteva nervosamente in posizione, hanno fatto sorridere anche lui, che ha ricevuto un bacio appassionato da sua moglie, mentre strofinavo il mio cazzo su e giù per la sua piccola fessura bagnata. Potevo sentire che stava tremando e l’ho rassicurata che non le avrei fatto male, perché l'avrei penetrata molto delicatamente.«Sii rilassata, che te lo pianto dentro lentamente, così da permetterti di adattare le tue mucose interne alle sue dimensioni. Sta tranquilla, che non sentirai male.»Ho cominciato a infilare il mio cazzo nella sua fica e Lisa ha preso subito a gemere.«Amore, la punta del suo cazzo sta entrando nella mia fica; è così grosso tesoro, ma è così bello! Amore, mi sta aprendo tutta! Sento che mi dilata, come se fossi vergine! Oddio, che bello!»Son rimasto immobile e lei mi ha sorriso; allora ho spinto più dentro e lei ha commentato per informare lui.«Tesoro, il suo cazzo sta entrando più in profondità; sei contento, cornuto?»Lui era estasiato e la guardava con amore.«Sì, Lisa, la tua fica, ora, è anche sua; ti sta scopando e te la sfonda tutta, non è vero?»L’ho confermato per lui.«Sì, Stefano, mi sto scopando la fica stretta di tua moglie e te la sfondo tutta! La voglio dilatare così tanto, che deve divenire una voragine! È così bello sentire che si apre al mio passaggio!»Ho spinto con decisione il mio cazzo fino in fondo e Lisa ha sussultato, quando il mio cazzo le è arrivato fin in fondo. L'ho tenuto immobile tutto dentro, affinché la sua figa si adattasse. Lei ha voluto informare il suo lui.«Stefano... mi sta scopando; mi sto facendo scopare la fica per te! Ti sta facendo cornuto; dimmi, amore, ti piace?»Lui era sconvolto da ciò che vedeva e filmava estasiato.
«Sì Lisa, mi piace vederti sfondata dal suo cazzo! Sì, piccola, fatti sfondare tutta!»L’ho scopata e Lisa riferiva a Stefano come si sentiva ad ogni spinta nella sua fica. Mentre la scopavo, ho inserito un dito nel suo culo e Lisa ha iniziato immediatamente a venire sul mio cazzo.«Che porco! Mi ha messo un dito nel culo e mi fa impazzire! Vengo! Amore, vengo con lui! Mi fa godere più di te! CAZZO, VENGO!»Potevo sentire la sua fica stringersi attorno al mio cazzo e l'ho scopata più forte. Lisa non riusciva più a parlare, perché il mio cazzo la faceva urlare. Alla fine, ero all’apice pure io.«Sto per venire! Lisa sto per sborrare!»Lei mi ha guardato seria.«Non nella mia fica! Per favore non nella mia fica!»Ho guardato Stefano e lui ha annuito, dandomi l'OK.«No, le devi sborrare dentro! La devi farcire tutta! Devi riempire la bella fica di mia moglie con il tuo sperma caldo e cremoso! La devi marchiare con il tuo seme!»Ho afferrato Lisa per i fianchi ed ho spinto il cazzo più in profondità nella sua fica, quanto più forte potevo ed ho iniziato a scaricarmi dentro di lei. Lisa poteva sentire il mio cazzo pulsare nella sua fica, mentre continuava ad implorarmi di non venirle dentro, ma era troppo tardi!«No, ti prego! Non umiliarmi così! Stefano, no! Ti ho accontentato in tutto, ma questo NO! Ti prego!»Ho riempito questa giovane donna del mio sperma e lei ha sentito ogni goccia che le ho riversato dentro. Ho detto a Stefano di filmare, quando ho tirato fuori il mio cazzo dalla sua fica e lui avrebbe potuto filmare il mio sperma che fuorusciva dalla sua figa, così, in seguito, avrebbe potuto vederlo anche lei! Mentre tiravo fuori il cazzo, Stefano filmava e notammo che Lisa stava piangendo.«Che succede piccola?»Lei lo ha guardato adirata.«Succede che lo hai fatto venire dentro la mia fica e ti confesso che mi è piaciuto ogni schizzo del suo sperma; adesso, però, mi sento che una vera sgualdrina! Ecco cosa son diventata per te! Una troia! Sei contento?»Io l’ho consolata.
«No, non lo sei affatto; piuttosto sei una donna che ha goduto e sa cosa vuole. Non devi sentirti offesa, eri eccitata; la tua fica è una delle più strette che abbia mai scopato.»Lui le ha dato un bacio e poi è intervenuto anche lui.«Ma, amore, lo abbiamo visto in tantissimi film porno, che il bull farcisce la troia del cornuto! È sempre piaciuto anche a te: te lo ricordi, quanto ne abbiamo parlato? È bellissimo vederti chiavata e goduta.»Vedo lei che, d'un tratto, cambia espressione, ha come un’illuminazione. Di colpo ho capito perché Stefano ha acconsentito a farmi venire nella fica di sua moglie: voleva assaporare il mix di umori che sgorgavano dalla sua fica, riempita di sperma!«Hai ragione! Lo abbiamo visto e ne abbiamo parlato tante volte e tu mi hai sempre detto che ti sarebbe piaciuto vedermi piena e, poi… sì, adesso devi farlo! Dai, cornuto, leccami la fica! Dai, non esitare, o questa sarà l’unica volta che mi avrai visto scopare con un altro maschio, perché se non mi lecchi subito, lo farò sempre di nascosto!»Gli parla con occhi carichi di lussuria e lui, dopo un attimo di incertezza, si è tuffato tra le sue cosce ed ha preso a leccarla, facendola godere di nuovo.Lisa e Stefano sono rimasti molto soddisfatti del nostro gioco ed abbiamo in programma di andare in vacanza insieme, quest'estate, per divertirci ancora.Lisa e Stefano non avevano mai fatto niente del genere prima, ma, da quella volta, lui vuole che la scopi ogni volta che se ne presenti l'occasione.Ha detto che con me lei si diverte e lui ne gode alla grande.
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Finalmente cornuto!
Mi chiamo Ettore, ho cinquantasette anni, da tempo ho acquistato una villetta bifamiliare in una zona nuova della città. L’idea era di avere un appartamento per me ed uno da affittare, poiché sono solo, niente figli e son vedovo. Ho fatto questo investimento ed ho selezionato gli inquilini. Su questo sono molto esigente: li voglio con la lei troia ed il lui cornuto. La coppia che ha da poco affittato il mio appartamento, mi fa ben sperare. Appena giunti, mi son reso conto di due cose: lui Michele, abile commerciante, mentre lei, Marina è una bella donna, che sa come farsi ubbidire da lui. Ben presto son diventato il salvagente di lei, che mi cerca per ogni cosa, nonché il confidente di lui, che, per le attenzioni che dedico a lei, non finisce mai di ringraziarmi. Marina è una bella donna. Alta, quarta di seno e veste sempre molto elegante. Lavora come direttrice di un settore di una importante azienda nazionale. Bella, colta, ha l’aria di una che ama il cazzo ed ama prenderlo anche di nascosto dal marito. In passato, con la complicità di mia moglie, ho goduto nel sottomettere giovani donne, mentre mia moglie umiliava e sottometteva i relativi mariti. Col tempo ho creato un gruppo di persone, che, come me, amano giocare con le mogli troie di mariti cornuti. Lei mi è piaciuta subito ed ho già intessuto una certa confidenza, specie quando lui è assente per lavoro. Una volta mi son fatto vedere anche nudo. La natura mi ha fornito di un attrezzo decisamente grosso e lungo, e lei, nella circostanza, lo ha ammirato, cercando di non farsi notare da me, che, in realtà, glielo mostravo di proposito. Poco dopo il loro arrivo, li ho invitati a cena. Per tutta la sera, mentre riempivo continuamente il bicchiere di vino a lui, facevo la corte a lei, che gradiva molto, così si è instaurata una certa confidenza anche con lei. Lui, invece, dopo quella sera, mi ha confessato di desiderare che sua moglie scopasse con un altro uomo. Era chiaro che quella confidenza era rivolta a me, ma gli ho fatto capire che tutto dovrà avvenire in maniera naturale, altrimenti si poteva rischiare di rovinare tutto, anche il suo stesso matrimonio. Lui, un po’ preoccupato, mi ha chiesto se avevo esperienza in quel campo. Quando gli ho risposto che, in passato, mi ero occupato di queste cose, ha accolto bene la notizia. Mi ha messo a parte di quanto sia troia a letto, che lo prende in tutti i buchi ed ingoia lo sperma. Oggi, sto mettendo ordine in giardino; son vestito solo con dei pantaloncini, che evidenziano molto il pacco, mentre lei sta usando un notebook, seduta sotto la veranda. Mi osserva con finta indifferenza: è vestita solo con una tunica leggera bianca e, sotto, deve esser priva di ogni indumento intimo, in quanto, allorché si è girata per salutarmi, i capezzoli duri hanno teso il tessuto, evidenziando lo splendido seno. Lui è fuori città, ad un convegno di lavoro e, all’improvviso, un imprevisto accelera tutte le cose: si verifica una lieve scossa di terremoto.
Marina
Sono Marina, ho quarantasei anni e, da quasi venticinque, sono sposata con Michele. Lavoro per una azienda nazionale ed ho raggiunto un buon livello di carriera, anche grazie alla mia intraprendenza ed una buona forma fisica. Sono alta un metro e ottanta, quarta di seno, cosce lunghe e belle, culo da favola, labbra carnose, che adorano succhiare bei cazzi. Appena terminati gli studi, un mio conoscente mi disse di rivolgermi ad una persona che dirigeva un settore importante di questa azienda, dove anelavo esser impiegata. Mi son presentata al soggetto e, senza tanti giri di parole, ebbe a dirmi che il posto c’era, ma bisognava pagarlo. Ho capito subito dove volesse andare a parare e, senza indugio, gli ho detto che ero giovane, appena laureata e vergine, ma desiderosa d’apprendere. Un mese dopo, ero la sua segretaria e la sua troia. Mi ha sverginato in tutto e per tutto. Ho imparato da lui a succhiare il cazzo e bere la sborra, a farmi scopare e chiavare nel culo, con molta soddisfazione. Dopo due anni, ho scoperto che si liberava un posto di rilievo, cui non volevo rinunciare e, quindi, mi son rivolta al vice presidente, che sapevo esser un vero porco. Appena avanzata la mia richiesta, ha risposto facendomi appoggiare i gomiti sulla sua scrivania e mi ha inculato in piedi, con molto piacere per entrambi: ovvio che quel posto è stato mio.
Da tempo avevo conosciuto Michele, mi era simpatico, anche se aveva undici anni più di me e, quando mi ha chiesto di sposarlo, ho accettato. La vita matrimoniale si è rivelata subito per quello che è, monotona e poco soddisfacente, soprattutto nel sesso. Lui ha un modesto arnese che, all’inizio, me lo son fatto bastare, ma poi, col tempo e l’età, non è più riuscito a soddisfare il mio crescente appetito sessuale. Per fortuna ho imparato a soddisfare le mie voglie diversamente. Lo scorso anno, mentre eravamo in vacanza, ho fatto una scoperta molto interessante. Il direttore del villaggio aveva notato che amavo prendere il sole in topless e mi ha fatto capire che a lui la cosa era molto gradita. Potrete immaginare quanto abbia fatto piacere a me: scoprire che a mio marito la cosa non dispiaceva e che mi incoraggiava a frequentarlo. In breve, mi son fatta scopare per due sere di fila, mentre mio marito dormiva beato, con l’aiuto di alcuni bicchieri di vino di troppo. Dopo quel fatto, ho cominciata ad apprezzare l'intimo piacere di cornificarlo, alla luce del sole, perché trovavo la cosa quanto mai intrigante. Farlo cornuto con il suo benestare avrebbe semplificato le cose anche fra noi. Circa due mesi fa, è cambiato il presidente della mia azienda. La nuova dirigente, una bella donna, mi ha convocato nel suo ufficio. Mi ha fatto i complimenti per il mio operato e, poiché è fortemente convinta che il potere lo devono detenere le donne, mi ha chiesto di occuparmi di un settore dell’azienda, abbandonato alla deriva dalla precedente amministrazione. Mentre mi parlava, era in piedi davanti a me. Mi osservava e, quando ho accettato l’incarico, con conseguente nuova promozione, la sua bocca si è incollata alla mia per un bacio davvero unico, bello, intenso e ricco di piacere e passione.
«Mi sei piaciuta subito, appena ti ho visto. Faccio molto affidamento su di te in ordine al lavoro e sappi che hai carta bianca; però, vieni a trovarmi spesso: il tuo corpo mi eccita da morire.»
Dopo quella volta, ci vediamo spesso. Quasi una, o due volte, al mese passiamo un intero pomeriggio a giocare fra noi donne, assieme ad altre tre che lei ha messo in posti di comando; ne otteniamo molto piacere, anche se il cazzo resta in cima alle mie preferenze.
Per poter svolgere più agevolmente il mio nuovo incarico, abbiamo preso in affitto questa villetta, situata in una comoda posizione nelle vicinanze del mio ufficio. Ettore, il proprietario, è un bel maschio, maturo, possente, fisico asciutto e ben curato. Mi intriga il suo sguardo, credo che, alla fine, se devo metter le corna a mio marito con il suo benestare, direi che Ettore è l’elemento giusto. Una volta, l’ho anche visto nudo e... cavoli!! Ha un cazzo che, in posizione di riposo, è veramente notevole: mi son bagnata solo a guardarlo, per non parlare nell'immaginare ad averlo dentro.
Una sera ci ha invitato a cena. Mi ha fatto la corte con mio marito che rideva beato, mentre io avvertivo un languore allo stomaco al solo pensiero di poter stare fra le sue braccia. Oggi, sta sistemando il giardino. Lo guardo e noto che ha dei pantaloncini molto attillati, che evidenziano il pacco. Sono nuda, sotto la mia tunica di lino bianco e credo che lui l'abbia notato. Mentre lo guardo, con la mano mi sfioro lentamente la lumachina, che schiuma da morire. Improvvisamente, una leggera scossa di terremoto, cambia la mia vita.
Michele
Sono Michele, ho cinquantasette anni e sono sposato con Marina, che ne ha undici meno di me. Lavoro nel settore commerciale di una ditta che vende attrezzature per aziende agricole. Questo mio lavoro mi porta spesso lontano da casa. Marina è una bella donna, sa gestire la sua vita molto bene, è dirigente di un settore di rilievo di un’Azienda nazionale. La posizione che occupa all'interno della sua azienda, le impone di esser sempre molto elegante, con una certa classe ed ha una particolare predilezione per il tacco dodici, che riesce ad evidenziare ancor di più il suo meraviglioso culo. Oltre al culo ha un magnifico seno, una buona quarta, ben soda. Quando prende il sole in topless, mi fa impazzire di piacere nel vedere gli sguardi dei maschi, che si soffermano a guardarlo. Siamo una coppia che ha costruito un buon legame, lavoriamo tutta la settimana e, solo nei week-end, stiamo insieme, tranne, come questa volta che son fuori città, per un convegno di aggiornamento. Da poco, ci siamo trasferiti in una villetta ed il proprietario, è una persona molto disponibile, specie nei confronti di mia moglie e questo mi tranquillizza, soprattutto quando son lontano da casa. Da tempo nutro il forte desiderio di vederla posseduta da altri maschi. La sera, quando sono fuori città per lavoro, la immagino intenta a chiavare con un altro uomo e la cosa mi eccita così tanto, da indurmi a furiose seghe. Lo scorso anno, in vacanza, l’ho incoraggiata ad accettare la corte del direttore del villaggio, ma credo che non sia andata oltre il normale corteggiamento. Peccato, perché mi son segato spesso, immaginando lui che se la chiavava. Ettore, il nostro proprietario, ci ha invitato a cena da lui e, nonostante io abbia bevuto più del dovuto, mi son accorto che fra loro si era creata un buon feeling e per questo, qualche giorno dopo, l’ho reso partecipe del mio desiderio di esser cornificato. Lui mi ha informato che, in passato, aveva avuto simili esperienze e mi ha messo in guardia dal farlo in maniera sbagliata; si è, comunque, offerto di aiutarmi a realizzare questo mio desiderio. Oggi, al convegno, mi è arrivato un sms, avvertendomi che, nelle nostre zone, vi era stata una lieve scossa di terremoto, ma che sembrava non avesse prodotto danni. Ho subito telefonato a Marina, che si trovava in compagnia di Ettore.
Ettore
Appena la terra ha tremato, ho guardato verso Marina, che è scattata in piedi, voltandosi verso di me, mentre urlava per lo spavento. Son corso verso di lei, l’ho abbracciata e tranquillizzata.
«Ettore, ti prego, stammi vicino: ho terrore del terremoto. Stammi vicino, ti prego.»
«Calma, stai tranquilla, è tutto finito: ci sono io con te.»
Si è stretta a me, tremava come una foglia. Sentivo il mio cazzo premere contro il suo ventre e mi sono eccitato subito. Lei, dopo un momento di paura, si è calmata e, sentendo premere il mio corpo contro il suo, si è stretta di più. Siamo rimasti immobili, poi lei mi ha detto che doveva avvertire il marito. Ha mandato un sms, e lui ci ha chiamato.
«Amore, come stai? Tutto bene? Ettore è lì con te? Passamelo.»
Lei mette il telefono in viva voce. Lo tranquillizzo e lui ripete molte volte di non lasciarla sola, perché lei ha un terrore folle del terremoto.
«Ti prego, Ettore, stalle molto vicino, fa di tutto per la sua tranquillità, qualunque cosa. Tu, amore, non ti allontanare da lui, ubbidisci a tutto ciò che ti chiede.»
Ci guardiamo negli occhi, lei ha un sorriso malizioso; in pratica lui ha messo sua moglie fra le mie braccia e lei non sembra dispiaciuta. La guardo e le mie labbra sono molto vicine alle sue, ci baciamo. La sua lingua entra di prepotenza nella mia bocca a cercar la mia, con la quale intreccia una danza dal forte sapore erotico. Mi succhia il labbro, sento le sue mani scorrere lungo il petto, fino a raggiungere il pacco, che ora è completamente duro. Ci stacchiamo e lei mi invita ad entrare.
«Hai sentito mio marito? Non devi lasciarmi sola, stammi ben attaccato addosso. Dai, andiamo dentro, nel mio letto mi sento al sicuro.»
La spoglio della tunica e vedo il suo corpo splendido, liscio, privo di qualsiasi imperfezione: ha il seno sodo e la fica depilata, ad eccezione di un triangolino sul monte di Venere, che la rende ancor più conturbante. Lei si inginocchia davanti a me ed estrae il cazzo da dentro i pantaloncini.
«…Whaoo! Che bel cazzone?! Lo voglio tutto dentro di me: mi fa sballare al solo guardarlo!»
Lo lecca in punta, scorre lungo l’asta e soppesa con la mano le grosse palle.
«...Accidenti, come sono grosse! Scommetto che al loro interno c’è tanta crema saporita che voglio… bere… tutta! mmmhhuhhuumhmmmm…»
Lo lecca con perizia. Lo infila in bocca, assaporandolo per bene, poi se lo spinge in gola, anche se con qualche difficoltà.
«Sì… bella troia… leccamelo bene, che te lo spingo fin dentro la gola!»
Le affondo il palo e lei lo accoglie con infinito piacere; anche se con qualche difficoltà, continua a spingerselo ancor più in profondità. Poi la sollevo, la distendo sul letto e infilo la testa fra le sue cosce.
Sento il profumo del suo sesso: è un intenso odore di femmina in calore che mi eccita tanto. Ne aspiro il profumo a pieni polmoni, mentre lei m’implora di chiavarla.
«Dai… ti voglio! Cazzo... non resisto!»
Non le do ascolto. Affondo di colpo la mia lingua fra le pieghe della sua ostrica, che mi dona copiosi umori dolcissimi. Lecco, aspiro e succhio, torturandole il clitoride con i denti. Lo mordo e rilascio di continuo; questa azione le provoca la prima ondata di piacere. Trema, scossa da un incredibile orgasmo, che mi riempie la bocca di nettare dolcissimo. Lo ingoio tutto e poi mi sollevo e le affondo di colpo il cazzo tutto dentro.
La sento stretta. Mi faccio strada dentro di lei, che si apre al massimo per ricevermi. Sento la cappella sbattere sul fondo e lei ha un nuovo orgasmo, che la scuote tutta. La sua bocca è spalancata, ma non emette suoni. È scossa dal piacere e, quando riesce a proferir parola, mi esorta a spaccarla tutta.
«Sei… meraviglioso! Sfondami tutta! Vengo!»
La stantuffo con calma. Voglio che si goda per bene il piacere che le sto facendo provare. Lei è in pieno delirio erotico, scuote la testa a destra ed a sinistra, come impazzita. La pompo a lungo, poi la sollevo e la faccio salire su di me. Libera nelle sue azioni ed impalata sul mio cazzo, si muove avanti e indietro, centellinando il mio cazzo per tutta la sua lunghezza, in un continuo di orgasmi. Poi, sfinita, si distende sul mio petto.
«...Oddio, quanto ho goduto! Non mi era mai successo... ora voglio che godi anche tu…»
La metto di lato, la scopo con vigore e, quando sono al limite, le schizzo dentro tutta la mia goduria.
«Ora… senti come ti riempio? Sborro!»
Lei ha un ennesimo orgasmo. Gode e trema, mentre io la farcisco come un bignè. Rimaniamo abbracciati e distesi sul letto. Lei mi accarezza e mi rivolge tanti complimenti.
«Ne ho presi di cazzi, ma il tuo li supera tutti. In genere, dopo il mio primo orgasmo, se ne vengono e tutto finisce lì. Tu, invece, mi hai scopato facendomi godere all'impazzata. Da questo momento, credo che il tuo cazzo sarà spesso ospite dentro di me, se lo vorrai, e farò di tutto per esser la tua troia, in qualunque gioco tu voglia coinvolgermi. Quanto al cornuto, credo che sarà soddisfatto. Son convinta che era quello che voleva e, meglio di così, non poteva andare.»
Restiamo abbracciati e, lentamente, lei mi fa eccitare di nuovo. Sento le sue labbra giocare con il mio cazzo: me lo succhia, sega e lecca, finché non raggiunge la sua completa erezione.
«Sei fantastico! Il tuo cazzo è già pronto e, perciò me lo voglio godere nel culo, però... fa piano: grossi così, ne ho avuti raramente.»
La rigiro, mi posiziono dietro di lei, le bagno il buchetto con della saliva ed appoggio la punta al forellino, che, molto lentamente, si apre come il bocciolo di un fiore, permettendo il passaggio del paletto.
«Aaahhiiiiaa… piano! Come sei grosso! No, non ti fermare, continua a penetrarmi, ma piano.»
L’afferro per i fianchi e glielo spingo dentro lentamente, ma senza fermarmi, finché non sento i coglioni sbattere sulle sue chiappe. Lei respira con affanno, mi invita a sfondarle il culo, cosa che faccio con vero piacere. Incomincio a limare quel buco, sempre più velocemente ed in profondità, fin quando lei, che con una mano si titilla il clitoride, non ha il primo orgasmo.
«Godo, cazzo, mi fai godere anche dal culo! Pazzesco!»
La sbatto con gusto per molto tempo, facendole cambiare posizione, ma sempre restando ben piantato nel suo culo.
Ad un tratto ci voltiamo e vediamo Michele sulla soglia della camera. Si sta segando mentre ci osserva estasiato. Lei si volta, gli sorride e gli manda un bacio; poi, con voce dolcissima, lo fa partecipe di quello che sta succedendo nel suo letto.
«Guarda, cornuto, come mi sfonda tutta! Questo è un vero toro! Tu, da oggi in poi, ti devi metter bene in testa, oltre alle corna, che LUI è un vero maschio e tu sarai solo il mio adorato cornuto, che, in effetti, era quello che volevi, vero?»
Lui annuisce, si avvicina mentre io le sborro in culo; se lo estrae per leccarlo con gusto. Poi fa avvicinare di più suo marito e lo bacia in bocca, facendogli assaggiare anche la mia sbroda.
Distesa, a gambe aperte, se lo trascina con la bocca sulla fica fradicia del nostro piacere e lo obbliga a leccar tutto, cosa che lui fa con estremo piacere. Da quel giorno, son passati due anni: lui continua a lavorare fuori ed io ho trasformato Marina in una perfetta troia.
Per raggiungere tale scopo, mi son avvalso della collaborazione di alcuni amici che hanno scopato e usato lei, a loro piacimento, mentre Michele continua a ringraziarmi per le corna che continuo a donargli.
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Le menti amano
Le menti amano ad occhi chiusi...Amano ovunque...Amano in letti di parole...In giacigli di emozioni...In talami di graffi…In covi di mugugni...In distese di morsi…Abissi di gesti creano tumulti impulsivi, fluttuano in tormenti di passione...Impetuosi, sollevano le menti quanto i corpi tramutandoli in sintonia primordiale...Due corpi e due menti generano desiderio.Quiete apparente...Putiferio di fremiti...Assillo di brividi...Languore di pelle.Maledettamente impudico...mi inguaini alle spalle...percepisco la tua essenza più intima...l’insospettabile indole che mi rende vulnerabile nel possederti va oltre ogni logica...Mi rendi incapace di oppormi ad ogni possibile resa, sottomessa, esplicitamente protagonista di fervida libidine.Nessun suono...Solo lo strusciare della pelle...Il tocco della tua bocca che dalla nuca, scivola avida e irruenta fino alla spalla, un brivido mi pervade ipnotico fino al centro del seno.Ti spingi nevrotico fino all’orecchio, stringi in un finto morso il lobo...Un goccio solitario di saliva si adagia sulla clavicola...Faccio per toccarla...Ma sussurrando mi dici...”lascia, faccio io!”.Mi giri, il tuo respiro caldo sulle mie labbra è la premessa di una lunga ed estenuante guerra…Chinando la testa raccogli con la lingua la goccia...che tramutata in rigolo si è distesa giù per il seno. Lo stuzzichi...Le mani, calde, le poggi sui seni dolcemente e mi spingi verso il muro…In gola un nodo che non scende, affino il respiro, mi baci...Segui il profilo del mio corpo...Le adagi sui fianchi...T’incolli addosso...Mentre le nostre lingue si rincorrono, sembra quasi una danza...Un miscuglio di sapori...Il cocco del mio burro cacao col tuo di caffè...Trasformano le lingue in fuoco...Ogni tocco...Ogni ansimo...Ogni fremito...Ogni mugugno è passione frenetica…Cerchi i miei polsi...Li porti sulla mia testa...Poi mi accarezzi nuovamente i seni col tuo viso...Pelle contro pelle...Mente contro mente...Corpo contro corpo...Ti sento scendere...Mi lecchi lentamente con fervido desiderio che i sensi brucia…T’inginocchi...la tua bocca mi spiazza sempre...In preda alla brama afferro la tua testa...Indecente ti blocco...E’ un preludio di ansimi...Di brividi...Di gemiti...I tuoi capelli le briglie delle mie voglie...Con calma affondi...Mi tormenti...La mia essenza il tuo sapore...I mie umori la tua esasperazione.Uno sguardo suggella i nostri spasmi che si lasciano saziare...Un impeto mi solleva...Le mie gambe ti avvolgono lussuriose...Sono attimi agognati da frenetica apnea...Il tuo invadermi...I miei primi graffi...Ti sento scalpitare ma il dolore è piacevole...Le spinte si susseguo incuranti del tempo…Il tuo sguardo incollato al mio...Mi brucia...Mi accende...Con ritmica lentezza ti sento nelle viscere più segrete...Ora è la resa...Istintivi rigoli sgorgano...Mordo la tua spalla...I nostri corpi in fiamme...E’ un morboso ritmo di battiti...Complici...All’unisono di un unico palpito...Disordine di fiati...Armonia di brama...Ci siamo persi e ritrovati in un cielo che vediamo solo noi.Silver Rea
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1 week ago
SilverRea,
49
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Amici di famiglia
Provo a scrivere il mio primo racconto storia vera vissuta...
Frequentavo questa coppia di amici da 12 anni,poco più grandi di me lei 10 anni di differenza lui 6, ci vedevamo per cene di famiglia e ritrovi per caffè aperitivi ecc ecc. A me e lui legava la passione per motori e informatica.ormai ero abituale in casa loro, ci vedevamo ogni settimana dalle 2 alle 3 volte mai sospettato o visto niente che mi potesse far pensare o insospettire di qualcosa. Una sera mi chiama lui mi dice ci guardiamo la nazionale insieme? Gli dico ok, ci troviamo prendiamo un caffè parliamo del più e del meno.inizia la partita , guardiamo il primo tempo, scambiamo opinioni fin qui tutto normale lei intanto saluta dicendo che è stanca e va a letto perché aveva la sveglia presto. Inizia il secondo tempo, la cosa di prolunga per via dei supplementari e mentre parliamo, giro la testa e vedo arrivare le, in perizoma e canottiera bianca senza reggiseno, dice di aver sete e non sapeva fossi in casa, si scusa e torna di là. Io imbarazzatissimo da ciò che avevo appena visto, finisce la partita tutto e tranquillo, quando lui mi dice :non hai capito vero?, gli rispondo:cosa?
Lui a quel punto mi dice dobbiamo andare di là in camera da letto, a quella richiesta avevo il cazzo durissimo non sapevo come reagire balbettare quasi le mani tremavano e il cuore era a mille.gli rispondo ma no dai lascia stare, siamo amici va a finire che roviniamo tutto. Lui insiste lo seguo ma mi fermo davanti alla porta della stanza lui intanto si mette in mutande e mi dice mi metto giù se vuoi c'è posto. Ero allibito non sapevo come reagire, lei mi guarda e mi dice dai vieni qua non ti mangio mica, mi siedo sul letto, iniziamo ad accarezzarci, la fermo ma non riesco mi esce il cazzo e lo accompagna alla sua bocca, lecca un po me un poco lui, poi mi dice scopiamo e domani sarà come non fosse successo niente divertiamoci e basta, le sposto la brasiliana inizio a leccarle la sua figa era già bagnatissima,mi spoglia e si adagia sul mio cazzo delicatamente iniziamo a fare sesso la voglia era troppa, nel frattempo che la sbatto lui va dietro e inizia a leccare la figa a lei , il mio cazzo era dentro lei ma sentivo ogni tanto la lingua di lui sull'asta, non mi importava mi sussurra di venirle dentro, arrivo ad un orgasmo pazzesco, andiamo avanti però, continuiamo a farlo intanto i suoi gemiti riempiono la stanza tanto che le dico di far piano avevo più paura di loro che si svegliasse la bambina di 3 anni, mi dice non preoccuparti , lei viene e vengo ancora io mentre vengo la giro le vado da dietro e inizio a sbatterla forte tante che vengo di nuovo inaspettatamente, a quel punto la mia erezione inizia a scendere , allora mi scanso si fa avanti lui che inizia a scoparla forte piena del mio seme , gli viene dentro, lei era soddisfatttissima, tanto e che la cosa è andata avanti per 3 anni finché i piani della vita ci separano vanno a vivere lontano ma ci sentiamo tutt'ora.
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1 week ago
Amante87PD,
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Eccessivo tempo trascorso senza sesso
Sono una madre single. Quando nostro figlio aveva due anni, il mio ragazzo mi ha lasciata. Ora mio figlio ha quasi cinque anni. In tutto questo tempo, ho avuto raramente appuntamenti. Per mancanza di tempo o di desiderio. Mi sentivo subito attratta da un bell'uomo. Naturalmente, sono stata più di due anni senza fare sesso regolarmente. Il mio vibratore “Michele” era il mio miglior “amante”. Non so perché lo chiamo “Michele”.
Lavoro come insegnante di scuola elementare. Incontro i genitori una volta ogni due settimane per discutere dei progressi dei bambini.
Una volta... La giornata stava volgendo al termine. Non vedevo l'ora di tornare a casa. All'improvviso bussarono alla porta.
Il giorno in cui ti ho incontrato
Dissi: “Entra”. La porta si aprì lentamente e fui piacevolmente sorpresa. Era lui, il mio eroe immaginario. Aveva un bell'aspetto, ma non avevo idea di chi fosse. Un uomo alto e atletico. Sotto la sua camicia di seta marrone scuro, si potevano vedere le linee dei suoi muscoli ben allenati.
Se l'ho interrotta, mi scuso. Sto cercando di rintracciare la signora Rosso.
Inspirai profondamente cercando di non dargli troppa attenzione. “Sono io”, dissi. Un uomo affascinante si avvicinò e mi strinse la mano.
Salve, sono Roberto. Sono il padre di Filippo.
Aveva una mano così forte e calda. Mi sforzai di ignorarlo. La mia mente cominciò a evocare immagini sconce.
Certo, Roberto. Come posso aiutarla? Devo andare a casa perché si è fatto tardi.
Ci vorranno solo pochi minuti. Avevo solo una domanda.
“Sì, dimmi cos'è”. Presi la borsa e mi diressi verso la porta.
“Mio figlio può prendere una A al prossimo esame?”.
Ero quasi arrivata alla porta quando mi fermai. “Mi scusi? Vuole garantire a suo figlio un brutto voto e mettere a repentaglio la mia reputazione?
Mi stava esaminando con cautela mentre diceva: “Farò tutto il necessario... e anche di più”.
“Non credo che sia una buona idea, signore Roberto. Ero in ansia perché sapevo che non sarei stato in grado di fare nulla di simile. Ero consapevole di ciò che mi stava fornendo, e ne avevo un disperato bisogno. Sentivo movimenti decisi all'interno della mia figa bisognosa e affamata per un solo minuto. Oh, desiderava davvero un cazzo grosso.
“Signora Rosso, ci ripensi. Pensa davvero che non possa aiutarla in alcun modo? Probabilmente il suo sapore è così delizioso. E voglio offrirle un po' di piacere con la mia lingua”.
Quando parlò della sua lingua, tutto il mio corpo si ricoprì di bava. I suoi commenti osceni mi hanno quasi fatto venire un orgasmo, lo giuro.
“Devo andare, signore. Mi scuso. Strinsi la borsa e mi diressi verso la porta.
Le sue braccia potenti mi circondarono improvvisamente la vita. Con un solo movimento mi bloccò contro la parete dell'ingresso. Mi sollevò le braccia sopra la testa e gettò via la borsa.
“Ti prego, lasciami andare, Roberto. Chiunque può entrare. Noi non possiamo.
“Shhh”, disse, coprendomi le labbra con un dito. Lo vuoi, lo so. Lo sento.
“Tuttavia...”
Niente “ma”, divertiti e basta.
Mi strappò le mutande e mi tolse la gonna. Ero fradicia. Si inginocchiò e cominciò a divorarmi. Ero davvero eccitata. Riuscii a venire nella sua bocca in un attimo. Continuò. Allargai le gambe e lui mi leccò profondamente. La sua lingua giocava con la mia figa. Vide il mio clitoride pulsante. Due dita massaggiavano dolcemente il mio punto G dentro di me. Era così incredibile, mio Dio.
“Ti mangerò viva fino alla fine”. Hai un gusto incredibile. Si tolse la camicia. Aveva dei muscoli davvero attraenti. La mia figa continuava a essere tormentata dalla sua lingua. Volevo disperatamente sentire il suo cazzo dentro di me.
“Scopami, ti prego”, dissi, toccandomi i capezzoli.
Il tipo attraente tirò fuori il suo cazzo duro come la roccia dopo aver aperto con cura i jeans. Otto spessi centimetri di estasi che sarebbero durati per tutta la vita. Ora era il mio momento. Mi inginocchiai e usai la lingua per nascondere questa “bellezza”. Lui emise un lungo gemito. Nel tentativo di infilarlo tutto in bocca, cominciai a leccarlo come un gelato. Era così grande, mio amato Signore. La mia lingua giocava con il buco, stuzzicandone la parte superiore, circondandolo e succhiando a poco a poco. Era da tempo che non assaggiavo un cazzo massiccio. Mi fermò e continuò a stuzzicare la mia figa mentre raccoglieva i miei liquidi.
“Ti prego, ne ho davvero bisogno”, dico mentre guido il suo cazzo nella mia figa fradicia e calda.
Una relazione pericolosa e proibita
“Non ancora”, disse, tenendo ancora una volta le mie mani sopra di me. Voleva far uscire tutti i succhi mentre giocava con il suo amichetto. Poi gemetti dopo un movimento rapido e profondo. “Hai una tale profondità. Ti prego, continua”. I movimenti si fecero più profondi e più rapidi. “Se non assecondi la mia richiesta, non ti permetterò di sborrare”. Era così soddisfacente. Al diavolo, venderei l'anima. “Sì, esaudirò la tua richiesta; continua a farlo”. Il mio sedere è tenuto da braccia forti. Ogni volta che si muoveva, andava più a fondo. Un'enorme ondata di orgasmo mi travolse mentre urlavo. Continuò a scopare senza fermarsi. Accelerai i movimenti dei fianchi per raggiungere un altro orgasmo. Era una sensazione così fantastica che stavo per impazzire.
Avevo dei compiti da completare, perché non volevo tornare dal mio “Michele”. Devo trovare un ragazzo da scopare.
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1 week ago
annabohis,
27/25
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Il segreto della mia migliore amica
Marietta è la mia migliore amica. Fin da quel momento imbarazzante in prima elementare, quello in cui ho cercato di ammettere il mio amore per Damiano, lei mi è sempre stata vicina. Condividiamo tutto. Le lezioni, i pranzi e anche i segreti, ma non l'ho mai vista innamorarsi. È impossibile, lei è immune, non è mai stata a caccia di un ragazzo o a fissare un figo. A volte mi chiedo se sia umana o meno.
Oggi è il mio compleanno, compio 19 anni, siamo al primo anno di università e Leanne ha deciso di venire a casa mia. È naturale, a volte inaspettato, ma è sempre la benvenuta. Alle 9:00 ho finalmente sistemato la casa, in stile aereo. Da grande voglio fare il pilota e Leanne lo sostiene.
“Ehi, Eloisa!” Mi dice, entrando. “Stai bene!”.
Arrossisco e mi giro a 360 gradi nello specchio. È un miniabito bassissimo con scollo a V, azzurro e super sexy. Mi chiedo perché l'abbia indossato.
“Grazie mille! Entra pure!”
Spalanco la porta e noto che Leanne indossa un crop top super trasparente. Non ha grandi tette, ma posso vederne la parte superiore. Anche la gonna è corta e le sue braccia sono più lunghe di quanto pensassi.
Leanne vede che la sto fissando. “Ti piace?” Sorride ampiamente, i suoi bei riccioli castani rimbalzano. “È nuovo, ho aspettato il tuo compleanno. Ho anche un regalo per te!”. Mi passa un pacchetto decorato con brillantini e scintille, che metto subito in un angolo.
“Lo aprirò quando ti sarai tolta quei tacchi”. Ci sta mettendo un'eternità e quando finalmente lo fa, fa uno spettacolo di chinarsi e metterli di lato. Credo di aver intravisto le sue mutandine.
Leanne entra, stiracchiandosi. “Ok, gira la bottiglia - versione domande! Devi farlo il giorno del tuo compleanno!”. Ha in mano una bottiglia di Sprite, ancora non finita, e la posa sul pavimento.
Regalo di sesso
Dopo qualche giro, finalmente ci annoiamo e decido di aprire il regalo che mi ha fatto. Si scopre che è un vibratore e io strillo di gioia, perché ne desideravo uno da anni. L'unica cosa che in casa mia si avvicina a un vibratore è il mio spazzolino elettrico.
“Provalo!” Leanne me lo mette praticamente in mano a forza. Mi tolgo le mutandine e appoggio il vibratore sul mio clitoride.
Immediatamente sento lo stimolo. Lo premo più forte, desiderando così tanto l'orgasmo. “OMG è così bello!”.
L'orgasmo aumenta e sento che mi sto avvicinando al punto. Ancora pochi secondi, ancora pochi secondi...
“Sto venendo!!!” Grido e l'acqua mi esce velocemente. Leanne è davanti a me, spalanca la bocca e la raccoglie.
“Mmmm.” Geme e inizia a leccarmi il clitoride. “È così gustoso”.
Abbasso lo sguardo sconvolto: “Leanne, sei...”.
Lei annuisce e inizia a leccare sempre più velocemente. Su e giù, su e giù. Muovendosi dentro, muovendosi fuori.
“AHHH!” Un ringhio inizia a sfuggirmi dalla gola e inarco la schiena, volendo sempre di più.
Quando vengo e ci baciamo appassionatamente.
Guardo Leanne negli occhi: “Vuoi andare oltre?”.
Lei fa un sorriso malizioso. “Ci puoi scommettere”.
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1 week ago
annabohis,
27/25
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Sesso bisex nello spogliatorio
Mi sono sempre piaciute le ragazze, ma per qualche ragione, allo stesso tempo, non mi dispiacevano nemmeno i ragazzi carini.
Mi dicevo: “Quello che è bello va sempre apprezzato.”
Era, con le esperienze di vita che successivamente avrei avuto, ovviamente, solo una scusa dettata dalla volontà di non sentirmi diverso dagli amici che frequentavo.
Certe volte ero confuso e anche un po' imbarazzato nel provare sentimenti attrattivi anche per lo stesso mio sesso.
Immaginavo che la mia partner perfetta avrebbe dovuto essere una ragazza che accettava la mia bisessualità e che fosse aperta al MMF bisessuale.
Inutile dire che accetterei anche tutte le sue perversioni.
Quando avevo 25 anni ho incontrato un ragazzo carino che faceva parte di un gruppo di amici con cui frequentavo un circolo del tennis.
Aveva 28 anni e abbiamo legato molto rapidamente. Spesso facevamo delle partite insieme e, dopo la sera, ci fermavamo al circolo per rilassarci.
Così com'è, quando sei nel mondo dello sport, cambiarsi, senza vergognarsene, è una cosa normale. Quindi mi spogliavo davanti a lui, senza problemi. Lui faceva lo stesso.
In quelle situazioni cercavo di non essere troppo ossessivo nel guardarlo, anche se, ogni volta, diventava sempre più difficile, finché non mi è venuto duro una sera dopo una partita.
Eravamo soli e lui ha visto la mia erezione. Ero imbarazzato, ma ho pensato che non potessi fare nulla per evitarlo, quindi, andava bene così e che, probabilmente, lui non se ne accorgesse o non ci facesse caso.
Al contrario, avendo notato il mio imbarazzo, mi ha chiesto: “Ti piacciono i ragazzi?”
Sono rimasto per un attimo interdetto, non sapevo cosa dire, poi mi sono fatto coraggio e ho risposto: “SI, devo essere onesto. Sono attratto ma non ho mai fatto niente.”
Lui si è abbassato i pantaloncini, rivelando un bel cazzo circonciso, tutto liscio e duro come una roccia.
Si stava lentamente accarezzando il cazzo avvicinandosi a me. In quel momento, ho smesso di pensare razionalmente e, come tutti quando si è eccitati, mi sono fatto catturare dalla situazione.
Ho preso il suo cazzo, piuttosto timidamente nella mia mano e ho iniziato ad accarezzarlo.
Lui mi ha abbassato i pantaloncini e mi ha accarezzato. Mi ha spinto sulla panca e si è messo in piedi di fronte a me.
Non riuscivo a ragionare. Ho iniziato a succhiarlo lentamente e lui mi stava guidando su come farlo.
In poco tempo, avevo un dito nel suo culo e il suo cazzo nella mia bocca.
Lui mi fa fermare prima di raggiungere l'orgasmo e poi mi dice: “Ora è il mio turno!”
Si è inginocchiato e ha preso il mio cazzo in bocca.
Ha preso il suo tempo, succhiandomi e toccandomi.
L'ho avvisato quando ero vicina alla eiaculazione, ma lui ha continuato.
Ho raggiunto un violento orgasmo spruzzando nella sua bocca il mio seme, lui lo ha ricevuto tutto ingoiandolo fino all’ultima goccia.
Subito dopo mi ha fatto alzare e si è seduto sulla panca. Mi ha girato e mi ha leccato il culo e mi ha messo un dito dentro.
Sapevo cosa stava per succedere, ma lo volevo.
Ha fatto scivolare il suo cazzo lentamente e con attenzione in profondità dentro di me e mi stava scopando e accarezzando.
Ha raggiunto l'orgasmo subito dopo, riempiendomi il culo con tutto il suo sperma.
Dopo qualche secondo, mi sono alzato con il suo seme che gocciolava dal mio buco.
Ci siamo guardati con intensità e senza dire una parola, siamo andati nella doccia per rinfrescarci.
Il giorno dopo, a casa mia, ho avuto il piacere di scopare anche lui.
È così che ho scoperto di essere bisessuale, che mi piacciono i ragazzi carini e che sono versatile.
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2 weeks ago
Al2016,
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Assuefatta
Mi sovvieni segretamente in mente.Mi piace immaginarti a leggermi, per sprofondare in ogni sorta di limbo infernale, dove ti ricongiungerai a me con la voglia frenetica di appartenermi.Scaltra mi siedo in braccio. Poggio la mia mano destra sulla tua guancia, il pollice tremolante sulla tua bocca.Riesci a sentirlo?Accarezzandoti senza premere percorro la metà del labbro superiore, ogni singolo millimetro lentamente, salgo su fino allo zigomo, piano piano delicata quasi impercettibile, ti cullo con lo sguardo...torno alle tue labbra, apro la bocca, un cenno per chiederti accesso, la tua lingua si dedica a me, lenta mi abissa, accogliendomi. Semichiusa, vezzeggiando spudorata il mio dito morbido, si lascia dondolare dolcemente.La tua lingua irrora la mia pelle in un rincorrersi di attimi.Il dito umido scende sul mento e risale velocemente sulla tua fronte, con lieve forza ti spingo all’indietro, il collo si mostra lieve, poggio la bocca, lo percorro assuefatta dal tuo sapore, la tua pelle come spugna assorbe la mia saliva e ripasso la lingua segnando la prominenza sporgente del tuo pomo, impaziente risalgo alla bocca che come elisir disseta e preleva ciò che di te ho in bocca.Fulmineo mi afferri le spalle, ti fermi, mi guardi e ti dirigi con la bocca sul mio seno un leggero tepore mi paralizza, timido lo insidi esplorandolo, nel farlo porto indietro la testa ti offro quello che vuoi e il respiro si attorciglia con il tremolio del corpo come se stesse per compiere chissà quale impresa...indescrivibile la mia voglia risale per le braccia fino alle dita, le unghie in contrasto con le tue mani ti lacerano solcandoti le spalle...ti contrai nel dolore piacevolmente violento. Nel tremore mi fai alzare...mi giri, il tuo petto sulla mia schiena, risento la tue mani sul mio pube rilassato.Ti sento scendere fugace...mi irroro, discindi ogni pulsazione facendoti carico di ogni mio mugugno fermo in gola e ogni mio brivido che risveglia e anima la tua dannazione.Un tuo assennato lamento mi scuote, mi spingi in avanti...inginocchiandomi.Si concatenano i sospiri rubando la mia lasciva voglia di alzarmi, mentre le tue carezze ti conducono alla mia schiena, sfiori il mio tatuaggio...scivoli piano...chiudo gli occhi e ascolto i meati dei tuoi respiri inibiti da deboli fremiti e gaudenti brividi.Mi chiami per nome sussurrandomi all’orecchio “ti voglio”.Pochi secondi per baciarmi le spalle...m’inarco...sussurri nuovamente con tono più caldo “quanto sei bagnata?”Ti sento scivolare dentro, ti muovi senza uscire...ti sento sussultare...mi senti fremere. Capisci che sto per morire, trasudiamo tra un apnea e l’altra amandoci fino all’ultimo spudorato attimo.Impetuosi, dediti, arpionati ci doniamo alla più indecente delle nostre voglie...pochi secondi per arrenderci alla notte che baciandoci, sulla fronte, stringe gli ultimi istanti di noi.
Silver Rea
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3 weeks ago
SilverRea,
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Calore nel parcheggio
Ambientazione: Un parcheggio sotterraneo semideserto, illuminato da luci al neon fioche e tremolanti.
Personaggi:
Elena: Una giovane donna con lunghi capelli scuri e occhi verdi, vestita con un abito aderente.
Marco: Un uomo affascinante e sicuro di sé, con un sorriso malizioso.
Elena e Marco si incontrano per caso nel parcheggio. Odore di benzina nell'aria, lei appena terminato di fare la spesa, si appresta ad infilare le buste nel porta bagagli. Lui si avvicina al lei, l'atmosfera è carica di tensione erotica. Si scambiano sguardi intensi e sussurri sensuali. La passione cresce rapidamente, portandoli a esplorare i loro desideri nascosti tra le auto parcheggiate. Marco chiude con forza il porta bagagli, Elena si appoggia al cofano della macchina, mentre Marco la bacia con passione. Le loro mani si muovono con desiderio, esplorando i corpi l'uno dell'altra. Il suono dei loro respiri affannosi e dei baci riempie il silenzio del parcheggio. Lui la gira, le alza la gonna e le abbassa il perizoma. Geme Elena, ha capito che tra breve godrà come una ninfomane. Saliva sul cazzo, e glielo sbatte dentro con forza. Gemiti nell'aria si mischiano alle auto che passano in superficie. Solo due minuti e la riempie di sperma. Lo estrae e si allontana rimettendosi il membro nei pantaloni lasciando dietro di sé un'atmosfera carica di desiderio e la promessa di un incontro futuro.
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1 month ago
FrankMilano,
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La ricerca di Sofia
Sofia, una giovane donna indipendente e appassionata, si sentiva insoddisfatta della sua vita sentimentale. Dopo una serie di relazioni fallite, aveva deciso di concentrarsi su se stessa e sulla sua carriera. Tuttavia, sentiva la mancanza di una connessione intima, senza le complicazioni di una relazione seria.
Un giorno, mentre navigava online, si imbatté in un forum dedicato alle "scopamiche". Incuriosita, iniziò a leggere le storie e i consigli degli altri membri. Alcuni raccontavano di esperienze positive, basate sul rispetto reciproco e sulla comunicazione aperta. Altri, invece, mettevano in guardia sui rischi di fraintendimenti e delusioni.
Sofia decise di provare. Creò un profilo sul forum, descrivendo chiaramente le sue intenzioni e i suoi desideri. In breve tempo, ricevette diverse risposte. Tra queste, una attirò la sua attenzione: un uomo di nome Marco sembrava condividere la sua stessa visione di un'amicizia intima senza vincoli.
Dopo alcune conversazioni online, Sofia e Marco decisero di incontrarsi. La loro intesa fu immediata e la loro prima notte insieme fu intensa e appagante. Nei mesi successivi, si incontrarono regolarmente, costruendo un rapporto basato sulla fiducia e sulla complicità.
Tuttavia, col tempo, Sofia iniziò a provare sentimenti più profondi per Marco. Si rese conto che la linea tra amicizia e amore era più sottile di quanto avesse immaginato. Decise quindi di parlarne con Marco, che però non condivideva i suoi sentimenti.
Sofia si sentì delusa, ma non si pentì della sua esperienza. Aveva imparato molto su se stessa e sui suoi bisogni. Decise quindi di interrompere la relazione con Marco e di concentrarsi nuovamente sulla ricerca di un amore autentico.
Morale della storia:
La ricerca di una "scopamica" può essere un'esperienza gratificante, ma è importante essere consapevoli dei rischi e delle possibili complicazioni. La comunicazione aperta, il rispetto reciproco e la chiarezza delle intenzioni sono fondamentali per evitare fraintendimenti e delusioni.
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1 month ago
FrankMilano,
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Incontri casuali
L'altra sera il pub era affollato, il brusio della gente si mescolava alla musica soffusa, e io sorseggiavo la mia birra, rilassato dopo una lunga giornata. Non avevo programmi particolari, solo l’idea di passare la serata senza troppi pensieri.Poi l’ho vista.Seduta al bancone, una donna sui 45, forse 50 anni, l'età che mi manda letteralmente fuori di testa. Era lì, con lunghi capelli castani e uno sguardo che sapeva di esperienza. Indossava una camicetta bianca, leggermente sbottonata e jeans aderenti che esaltavano il suo corpo incredibilmente attraente. Mi ha lanciato un’occhiata, poi un sorriso. Ho ricambiato, alzando il bicchiere in un brindisi silenzioso.Dopo pochi minuti eravamo uno accanto all’altra, le parole scorrevano fluide, accompagnate da sorsi di vino per lei e birra per me. Parlava con una voce bassa e sensuale, ogni sua risata mi arrivava dritta allo stomaco. Non c'era bisogno di giochi di parole o allusioni, c'era già tutto nei suoi occhi e nei miei.Poi è arrivato il momento giusto. Un silenzio carico di tensione, uno sguardo più lungo del solito. Ha sfiorato la mia mano con la sua, e il calore del contatto mi ha acceso qualcosa dentro."Vieni con me," ha detto, senza aggiungere altro.Siamo usciti dal pub senza fretta, ma con un’urgenza silenziosa nei nostri movimenti. Nel parcheggio, le auto erano poche e le luci dei lampioni creavano ombre lunghe sulle siepi che circondavano l’area. Lei mi ha afferrato per il colletto della camicia e mi ha tirato verso di sé, le sue labbra si sono schiuse sulle mie in un bacio profondo, caldo, insaziabile.Le sue mani si muovevano sicure, esplorando, stuzzicando, accendendo ogni nervo del mio corpo. Io ho fatto lo stesso, scivolando lungo le curve del suo corpo, sentendo il tessuto sottile della sua camicia tendersi sotto il tocco delle mie dita.Ci siamo spinti oltre, tra le siepi, nascosti dagli sguardi indiscreti. L’aria della notte era fresca, ma tra di noi c’era solo calore. Le sue mani esperte sapevano esattamente cosa fare, come muoversi, come perdere il controllo. I vestiti sono diventati un ostacolo superfluo, sfilati con gesti impazienti, fino a che non eravamo lì, seminudi ma caldissimi.Il resto è stato un’esplosione di passione. I nostri corpi si cercavano, si trovavano, si univano in un ritmo naturale e travolgente. Lei era intensa, dominante, ma sapeva anche lasciarsi andare, lasciarmi spazio per guidare il gioco. Il fruscio delle foglie, i nostri respiri affannati, il battito accelerato dei cuori: tutto contribuiva a rendere il momento ancora più elettrico.Quando finalmente il desiderio si è placato, siamo rimasti lì per qualche minuto, ancora avvolti l’uno nell’altro, il respiro corto, i sorrisi soddisfatti. Poi, con una risata bassa, si è sistemata i capelli e mi ha lanciato uno sguardo complice."Non male per un incontro casuale, vero?" ha sussurrato.Ho annuito, mentre lei si allontanava piano, lasciandomi con il sapore delle sue labbra e il ricordo di una notte inaspettatamente stupenda.
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1 month ago
FieryBoy91, 33
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L’uomo della stanza accanto
Un mese fa avevo prenotato un piacevole viaggio a Napoli, ed ero da sola come sempre quando. verso le 22 feci il check in un grazioso hotel non lontano dal duomo, ero davvero esausta quella sera..appena entrai in stanza la prima cosa che feci fu spogliarmi.. per comodità decisi di rimanere solamente in mutandine . entrai in bagno per lavarmi i denti e mettermi a letto quando bussò qualcuno la porta ed andai ad aprire . ero nuda ma non mi importava, aprii comunque pensando che fosse la receptionist che voleva chiedermi se era tutto ok con il mio check in . aprii la porta e mi trovai davanti un uomo di mezza età in giacca e cravatta che mi chiedeva se per caso avessi perso una sciarpa. Mi accorsi che aveva in mano proprio la mia sciarpa e ringraziandolo tolsi la mano che mi copriva le tette e per sbaglio rimasi in topless. Gli chiesi scusa ma notai che si era eccitato alla vista delle mie tette . Continuai a guardare in basso e ... mi stavo eccitando anch'io . Tra me e me pensai che era troppo grande per me, aveva sicuramente più di 45 anni e io solamente 19 . per un momento non mi importava la differenza d'età... lo invitai ad entrare... Lo feci sedere sul letto, gli toccai piano piano i pantaloni... lo avevo fatto eccitare davvero tanto Mi disse che doveva ritornare in stanza da sua moglie ma non mi importava. sei mai stato con una ragazza così giovane? Rispose di no ..
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1 month ago
Piccola ebony,
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Non volevo sentire nemmeno una parola
Vi racconto una storia .....Volevo solo scoparla. Non volevo sentire nemmeno una parola. Nemmeno una parola sospirata. Volevo solo che stesse zitta, che godesse per me, in quella notte silenziosa che profumava di rose rosse e vino bianco.Volevo solo scoparla, sentirla godere. Sentire la sua figa pulsare attorno al mio cazzo turgido. Il sesso non ha bisogno di amore.Il sesso ha bisogno di sudore, odore, unghia. Ha bisogno di baci e di schiaffi, di strette di mano e di intrecci di corpi.E quella sera le nostre lingue si scontravano, si abbracciavano. E non c’era bisogno di parole. Non c’era bisogno nemmeno di una parola.Mi bastavano i suoi occhi. Quegli occhi che mi guardavano dal basso e mi imploravano di scoparla. Di scoparla ancora.Per tutta la notte. Una lunghissima notte. Una notte meravigliosa.Nel frattempo le avevo aperto la stretta camicia e le avevo letteralmente strappato il reggiseno, liberando due magnifici globi di alabastro sormontati da grandi capezzoli rosati ben eretti che cominciai subito a stuzzicare.La denudai completamente, mordendole via il perizoma, poi mi girai su di lei per un 69 che lei approvò senza fiatare; così mi ritrovai a gustarmi la sua dolce fichetta e il ciuffo di peli scuri che la sormontava mentre lei, espertissima, si faceva scopare in bocca.“Godi, puttana”, le dicevo. E lei godeva.Godeva ad ogni mio colpo dentro di lei. Con le mani le afferravo i fianchi. Le schiaffeggiavo il culo tondo e sodo.Le afferravo quelle natiche in modo deciso, senza che potesse scostarsi dalla mia presa.“Stai godendo? Urlami che stai godendo”. E lei godeva. Eccome se godeva.Quando mi aveva preso il cazzo mi succhiava senza sosta, spingendosi da sola il mio membro fino in fondo alla gola.La sentivo ansimare e la bava le colava dalle labbra. Le lenzuola si erano inumidite. Ma non importava. Il sesso certe volte non deve essere pulito.Ha bisogno di carezze, quelle sì, ma non deve essere sempre pulito. “Fammelo succhiare”, continuava a dire lei.E cosa le dovevo dire? “Succhia, troia”. E lei succhiava. Mi leccava le palle, si strusciava la cappella sui denti.Lo afferrava di lato con le labbra come una cagna tiene tra le labbra il suo osso. Ed è questo il bello del sesso.Era come una fontana, bella lubrificata per il mio cazzo. La presi, la girai e la misi di lato sul divano.Che corpo, ragazzi, e che culo spettacolare. Comincio a scoparla forte, e più ansima più vado forte.“Mi piace da impazzire il tuo cazzo, mi piace da impazzire” ricordo che mi diceva tra una botta e l’altra."Godi troia, fammi sentire quanto sei puttana".Le mie mani affondavano nei suoi fianchi pieni, formosi, e da lì la tenevo ferma per far entrare quanto più cazzo possibile nel buco della sua vagina.La feci mettere a pecorina. Impugnai saldamente il mio pene e la penetrai con un solo colpo, strappandole un urletto ma dandomi subito da fare.A ritmo forsennato cominciai a pomparla, facendola venire un’altra volta, ma quel succo stavolta non finì nella mia bocca, ma lo raccolsi con la mano e lo usai per lubrificarle l’ano.Senza smettere di pomparla, le dissi: “Sei pronta?”“Me lo metti nel culo?” “Si! Si! Spaccami!”Non me lo feci ripetere due volte e, anche lì, con un solo colpo, un po’ più forte, la inculai.Che quando è vero, puro, completo, può essere anche terribilmente sporco. “Mettimelo dentro dai, voglio godere ancora”. E così avevo fatto, me l’ero preso in mano e glielo avevo ficcato dietro.Lei godeva. Urlava. Gemeva. Allora le avevo messo la mano davanti alla bocca perché stesse zitta.Certe volte nel sesso bisogna stare in silenzio. Ma solo per qualche secondo."Quanto di piace nel culo ... zoccola", "Ti piace quando ti spacco il culo ?????" "Strilla puttana tanto qui non ti sente nessuno"Per poi urlare di nuovo e dirle “Ti vengo nel culo, stronza”.E invece la stronza, la mia stronza, con un sorriso si era voltata e stesa nel letto. Si era stretta le tette con le mani.“Mettiti in piedi e vienimi addosso, ti prego”. Quella sera era nuda, bellissima.Col suo fisico morbido e quella quarta di tette che sembrava sempre straripare.Quella sera ero in piedi sul letto sopra di lei. Volevo solo scoparla. Volevo solo venirle addosso.Lei giocava con i sui capelli, sfregava le gambe, si toccava la figa guardandomi negli occhi.E io tenevo in mano il cazzo. E alla fine ha vinto lei.Mentre le ginocchia mi si piegavano, lo sperma bianco cadeva a fiocchi sul suo seno nudo.Il sesso ha bisogno di un sorriso. Quello che aveva lei, quella notte, in cui non c’era bisogno di parole.
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1 month ago
MaxPallini,
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È ancora buio.
È ancora buio.Leggera a piedi nudi, mi alzo senza fare alcun rumore, non voglio svegliarti.Accendo l’incenso mentre una fioca musica inizia a diffondersi. Riattizzo il camino, piccoli ceppi, non serve un forte fuoco, non la sua luce, ma un timido crepitio e un lento calore che ti penetri nell'anima portandoti pace.Spalanco le ante della finestra, lascio filtrare la flebile luce che annuncia il giorno.E’ piovuto stanotte...e piove ancora.L'odore dell'erba bagnata, il rollio del vento fra le secolari querce si insinua furtivo, mescolandosi al sottilissimo sibilo della pioggia invernale.Una allegra brezza frizzante si spinge verso il letto, quel letto che ci porta dritti in ogni limbo dell’inferno, io e te inabissati.Ti guardo, mentre il bollitore sublima il the all’ibisco e sapientemente si mescola al profumo del caffè che ho preparato per te.Ci siamo disgiunti congedandoci dopo stremanti amplessi, confidandoci con gli sguardi e i respiri che aspetteremo solo di ricongiungerci nella nostra invereconda esigenza di appartenenza, contorta e spregiudicata.Sento freddo, i capezzoli turgidi fanno capolino sotto la t-shirt, la pelle d oca che adorna il mio corpo mi risveglia la fame, eccitazione mista a paura, condanna e suggella la mia e la nostra carnalità.Apri gli occhi.Mi cerchi con lo sguardo, disteso al riparo dal pungente freddo, mi accenni un malizioso sorriso e mi accendi.Scivoli con sguardo morbido lungo la pelle del collo, ti soffermi sulla curva del seno che invoca un lieve tuo tocco.Tu sai come darmi piacere.Con il caffè bollente in mano mi avvicino, delicatamente a cavalcioni scivolo su di te, sento il tuo ventre in subbuglio, le tue mani sui miei fianchi mi spingono verso la tua bocca, come un anfora , ti saldi con le labbra e ti disseti dimenticando ogni spudorato imbarazzo pur di assaggiarmi.Resto ferma e contratta, il caffè ancora tra le mie mani, chino leggermente la testa voglio guardarti, un disperato assetato lamento accoglie le prime mie apnee labiali.Socchiudo gli occhi, boccheggio, cerco una risposta nella mia mente offuscata da un solo pensiero “ho voglia di te”.Cerco di riprendere il controllo, deglutisco, poggio il caffè e subito le tue mani mi afferrano i polsi, apro le labbra e ne esce un verso indistinto, a metà fra il gemito e un respiro strozzato.Le tue dita mi sollevano il mento, dandomi il tempo di rabbrividire e allo stesso tempo di rilassarmi, per poi ritrarmi di scatto, atomi che si vanno a ricomporre dopo una devastazione nucleare.Lo fai con estrema dolcezza mista a fermezza indecente.Immobile.Danzando, attraversano lo spazio, ci inghiotte tra i fiati, il lamentio della pioggia.Qualche parola di troppo, sorrisi accennati, lasciano un velo del nostro profumo nell’aria smossa dai corpi.Il baluginare di una sigaretta tra le nostre labbra sigilla l’attesa della prossima tempesta.Ti sfami, mi sfami divorandomi con passione.Essenza eterea, fatta di carne e sangue che pulsa, dolcezza e lussuria, sublime desiderio dei miei devoti umori. Dolce malinconico dolore, tangibile il tuo desiderio struggente di domarmi.La mia carne ti brama, la tua mente si lascia navigare dalla mia meravigliosa follia. Dolenza e piacere si fondono nei nostri corpi.Ti sento pulsare, un vulcano che trema di energia e potenza, pronto ad esplodere.Non resisto voglio sentirti venire nel caldo delle mie viscere, ancora ancora e ancora, affamati, assetati di un bisogno fisico e mentale. Declivo, quando accendi i tuoi occhi, guardi il mio seno danzare sotto la stoffa sottile della t-shirt, così fottutamente tenero quando, con voce ancora intorpidita, pronunci il mio nome.Scosti il lenzuolo, con ipnotico richiamo alle mie labbra assetate, ti offri ai miei baci via via più profondi.Sensuale, così sensuale quando sollevi il bacino in offerta silente, colgo il tuo primo sospiro.Guardo i tuoi occhi socchiusi, annunciarmi il piacere che ti nasce per poi morire nella mia bocca.Maschio, così Uomo quando dici di amarmi, tremo e mi perdo assuefatta di te.Mi spingi su un lato, fletti le mie gambe delicatamente, ti chini su di me, mi lecchi le labbra, poi un dito mi sfiora il seno, scendi giù sull'addome, stavi per andare oltre quando una scossa scende violentemente lungo il mio corpo, un'onda d’urto potente mi fa gemere, le tue dita, mi straziano in un movimento rotatorio, mi avvolgano, mi toccano. Fiumi di pensieri e immagini scorrono nella mia mente, finalmente libera, serena, in pace con la mia io.Pervasa da ondate di piacere, come un mare in tempesta, mi arrivi potente e liberatorio. Sento greve i muscoli spinti dagli spasmi farsi stretti fra le tue dita.Te ne accorgi e repentino affondi la testa fra le mie cosce.Ti accolgo bramante e straziante.Le mie dita fra i tuoi capelli dettano il ritmo di un lungo e trascinate e non pudico momento, accaldata, appagata chiudo gli occhi quasi a voler rivivere queste emozioni appena provate.Sento il tuo respiro forte, profondo, intenso.Piena di te, ovunque.Il piacere è immenso.Freno i miei movimenti.Voglio godermi questo momento perfetto. Col desiderio negli occhi, in un gioco di dolore e piacere, dentro e fuori di noi ritmicamente, inesorabilmente ci devastiamo l’anima.TI sento scorrermi dentro fra i miei umori disciolti e i tuoi, due fiumi che si incontrano, si abbracciano e si uniscono per poi formarne uno solo e con dirompente potenza si riversano in mare.Silver Rea
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1 month ago
SilverRea,
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Gli amici portano Obbligo o verità al livello successivo
In una calda notte di luglio, cinque amici, ubriachi e curiosi, hanno deciso di giocare a Obbligo o Verità a casa di Eloisa. La zona giorno era illuminata delicatamente dalle luci delle fate, creando un'atmosfera intima piena di risate e bicchieri che tintinnavano. Seduti in cerchio sul morbido tappeto, la padrona di casa Eloisa ha sfidato. Ogni round di condivisione di segreti e sfide divertenti ha intensificato la loro intensità elettrica. Dopo aver indugiato con gli sguardi, le risate sono diventate flirt. “Dobbiamo dare un po' di pepe”, ha detto Alex, raggiante. “Rendiamo le sfide un po' più... interessanti”. La cerchia annuì e il tono cambiò quando cominciarono a sfidarsi in una maggiore intimità. Eloisa scelse subito una vittima innocente. “Elio”, sorrise maliziosa. “Obbligo o verità?”. Lui rispose: “Obbligo”, con uno sguardo diabolico. “Ti sfido a toglierti un capo d'abbigliamento”, rispose lei con umorismo. Elio rise e si tolse la maglietta, mostrando il suo petto tonico per la gioia del gruppo. Si sdraiò, godendosi l'attenzione. Dopo numerosi giri di sfide benevole e di verità spensierate, venne il turno di Adele. Ride mentre osserva la stanza. Sfido Mark a baciare la sua persona preferita. Tutti fissarono Mark, che guardò Eloisa. Si sporse dall'altra parte del cerchio e la baciò senza esitazione. Il bacio iniziò dolcemente, ma si intensificò con l'aumentare della passione. Gli altri amici risero e applaudirono, alimentando le fiamme. Ok, tocca a me! Gridò Mark, imbarazzato ma entusiasta dell'attenzione. Guardò Eloisa. “Obbligo o verità?”. “Obbligo”, disse lei, rinfrancata dal bacio. “Ti sfido a toglierti il top”, disse lui, eccitando l'assemblea. Eloisa sorrise e si tolse il top senza esitare, mostrando un reggiseno di pizzo nero che la rendeva più eccitata ed esposta. Tutti applaudirono ancora una volta, entusiasti. Le passioni sono alle stelleL'aria era elettrica. A ogni giro, le sfide diventano più difficili e il gioco diventa più divertente. Il gioco divenne una miscela esplosiva di desiderio e competizione mentre i bicchieri si versavano.Alex afferrò la bottiglia con un sorriso malvagio. "Sfido Adele a limonare per un minuto intero con la persona più sexy della stanza". Adele agì rapidamente. Guardò maliziosamente Elio, che deglutì forte e annuì con un sorriso. Cedettero alla sfida e si avvicinarono, le loro labbra si incontrarono affamate, elettrizzando la stanza. Il loro bacio si approfondì, le mani vagavano, i respiri erano pesanti. I due tornarono nel cerchio, incuranti degli altri. Anche in disparte, Eloisa sentì il calore. Mark era altrettanto affascinato, notò. Gli afferrò la mano senza pensarci. “Dovremmo unirci a loro”. Mark rise e la tirò vicino a sé finché non si toccarono. Quando si avvicinarono, le loro labbra si incontrarono in un bacio intenso, pieno dello spirito audace del loro gioco. Mentre il loro bacio si intensificava, le loro mani si muovevano l'una sull'altra, accendendo l'eccitazione. "Wow, le cose si stanno scaldando qui dentro", esclamò Alex, gli occhi illuminati. Il gioco era finito; L'entusiasmo era alto e i confini erano sfumati. Eloisa si accasciò all'indietro e trascinò Mark con sé finché non rimasero avvinghiati sul tappeto, eccitati. Mentre Elio e Adele si baciavano, l'atmosfera era entusiasmante. "Che ne dite di avanzare tutti?" Alex alzò il sopracciglio. Eloisa rimase immobile e guardò Mark con un'aria interrogativa. Il suo cenno rifletteva la sua determinazione e passione. Anche i loro amici si sono avvicinati.Dopo averli baciati ancora una volta, Mark si avvicinò a Eloisa e le intrecciava le dita nei capelli. Mentre i loro movimenti erano sincronizzati dal desiderio, lei si appoggiò a lui, percependo il suo calore. Mentre Adele ed Elio riprendevano la loro intensa conversazione, l'aria si riempiva di gemiti. Per non perdere l'occasione, Alex baciò la spalla di Adele mentre lei tastava con le mani Elio.Con i corpi che danzavano nell'eccitazione e nel bisogno, obbligo o verità si trasformò rapidamente in un'avventura di piacere condiviso. Mentre le mani di Marco si muovevano lungo il suo corpo e i loro respiri si mescolavano, i sensi di Eloisa si acuirono.A causa della loro eccitazione spontanea, ignorarono il gioco e si abbandonarono al desiderio, confondendo il loro ambiente. Il mondo si dissolse quando Eloisa e Mark si baciarono sul comodo tappeto. Mentre Mark intensificava il bacio, le sue mani scivolavano sulla vita e sui fianchi di Eloisa, le loro lingue si muovevano all'unisono nell'intensità del momento. Elio guardò Adele, che lo aveva trascinato a terra con le labbra impegnate in un abbraccio furioso, e mormorò: “Oh wow, sembra che non siamo gli unici ad essere eccitati”. Elio sentì la carne delicata di Adele sotto la camicia mentre si scioglieva in lui, rispondendo con entusiasmo al suo tocco. Sesso bollenteI polpastrelli di Marco scivolarono sulla gamba di Eloisa, sollevandosi mentre respiravano pesantemente. Lei sussultò quando lui la baciò, mandandole brividi lungo la schiena. Sentiva il fuoco tra loro, ogni carezza scatenava il desiderio. Dovremmo spingerci oltre? Alex suggerì con un sorriso diabolico, avvicinandosi alle coppie intrecciate con occhi maliziosi. “È giusto!” Adele parlò, fermandosi da Elio per guardare intorno al cerchio, con le guance arrossate dall'entusiasmo. “Tutti adulti qui...” Marco spinse il reggiseno di Eloisa fino a liberarle i seni, facendola tremare per l'eccitazione. “Oh Dio, Eloisa...” disse, fissandola con pura passione. Ammirò la risposta del corpo di lei al suo tocco prima di abbassarsi a baciare uno dei capezzoli. Eloisa sussultò e inarcò la schiena, afferrandogli i capelli. Sì, proprio così...”. Il calore di Adele avvolse Elio per tutto il cerchio. Le palpò il seno, sentì il battito del suo cuore aumentare mentre ne esplorava i contorni, perdendosi nella sua morbidezza. “Sei incredibile”, disse, baciandola di nuovo e alimentando il loro legame. Mentre ogni coppia indagava, Alex si avvicinava, attratto dal calore. Eloisa lo fulminò con lo sguardo e sorrise stuzzicandolo, invitandolo ad avvicinarsi. “Perché non ti unisci a noi?”, disse, seducente e promettente. “Sei sicura?” Disse Alex, con il battito accelerato. “Assolutamente”, sussurrò Eloisa, fissando gli altri due come se gli chiedesse di accettare. Alex si inginocchiò accanto al gruppo, aiutando Mark a togliere gli indumenti di Eloisa, con l'eccitazione alle stelle. Si comportarono in modo impeccabile, facendo scintillare ogni terminazione nervosa con i loro polpastrelli sulla sua carne. Mentre molte mani la esploravano, Eloisa si sentiva completamente desiderata. “È una sensazione incredibile...” mormorò, chiudendo gli occhi e sentendola. Elio e Adele si esplorarono ancora di più, incoraggiati dall'ambiente teso. Elio spinse dolcemente Adele all'indietro, baciandole il collo e la clavicola e assaporando i suoi mormorii sommessi mentre i loro baci si scaldavano. Le mise una mano sotto la gonna, stuzzicandole la coscia, poi si spostò più in alto, anticipando il calore. Adele gemeva, esortandolo, mentre si allungava verso di lui, desiderando di più. Mentre si occupavano di Eloisa, Mark e Alex la baciavano e la accarezzavano appassionatamente. Mark si assicurò che Eloisa fosse al centro dell'attenzione. Alex le disse: “Sei bellissima”, facendo arrossire Eloisa. Quando i due ragazzi la abbracciarono, Eloisa sentì un'ondata di desiderio. Fu travolta da un turbine di piacere, mentre le dita stuzzicavano e le lingue accarezzavano il calore del suo corpo. Ogni sospiro che emetteva la spingeva sempre più verso la felicità. Incoraggiata, ne implorava di più, mentre il suo corpo soffriva per liberarsi dal calore opprimente. “Tutti voi, voglio sentire ....”. Spogliandosi rapidamente all'unisono, i tre mostrarono con un rapido sguardo il loro bisogno intrinseco. Dietro Eloisa, Elio guardò Alex che le dava un bacio sul cuore. Le disse: “Hai un sapore incredibile” e fece roteare magistralmente la lingua, facendola sussultare un po'. Un'ondata di conforto investì Eloisa ogni volta che la sua lingua accarezzava la sua pelle sensibile.Un sorriso rassicurante si allargò sul volto di Elio mentre si avvicinava al suo ingresso. “Sei pronta?”, chiese. Il suo corpo bramava di essere toccato e lei annuì con entusiasmo. L'inebriante pienezza si infiammava nelle sue vene quando la spinta di lui accendeva il fuoco. Lo attirò con le sue grida di piacere. Mentre Elio prendeva gradualmente ritmo, i baci appassionati di Mark la incoraggiavano. In un bacio appassionato, Alex sondò la bocca e il corpo di Eloisa per assicurarsi che ogni centimetro si sentisse amato, stringendo il cerchio del piacere. Adele avvertì un calore crescente in mezzo al turbine. Il suo fervore si accese quando si rivolse a Elio in risposta alla scomparsa di Eloisa. “Mi faresti venire con te?”, implorò con voce pesante di desiderio. Mentre Adele prendeva il posto di Eloisa, Elio mormorò: “Assolutamente”. Affondò nel calore di Adele e la strinse a sé mentre si muovevano in perfetta sincronia, permettendo ad Adele di prendere il posto di Eloisa. Mentre un'ondata di desiderio reciproco attraversava la stanza, gemiti e risate travolgevano tutti, rafforzando il legame e abbattendo le barriere. Assecondando i loro desideri più profondi, ogni partecipante lasciò fluire i propri corpi in perfetta armonia. Gli amici non stavano più scherzando, ma stavano eseguendo una danza appassionata che rivelava il loro legame genuino attraverso l'unione di fiducia e piacere.
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1 month ago
annabohis,
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L'inferno della beatitudine
Mi sto bagnando, lo sento, lo vedi.
Non conosco il tuo viso ma so che stai sorridendo.
Mi volgi con una tale facilità che è quasi surreale.
Sento il tuo respiro,
con una mano mi aduli dolce,
mentre l’altra mi tiene stretta e ferma sotto di te.
Mi azzanni sul collo,
caldo,
dalla mia bocca trabocca un timido mugugno di piacere.
Scendi mi baci e mordi sulla spalla, sai quanto mi piace.
Ti inabissi dentro di me,
un colpo ben controllato.
Resti saldo,
mi lasci delibare il momento.
Le tue mani fluiscono sulla pelle,
stringono il mio culo,
sento i miei umori discendere e bagnarmi senza pudore le
cosce.
Detono in un prodigioso acme di piacere.
La tua mano mi spinge forte,
il tuo bacino è una barca durante la tempestarisucchiato gemi soffocando gli urli,
per accrescere quel momento.E’ l'inferno della beatitudine,
io ci sono immersa e senza volerlo provo ad alzare la testa,
per prendere respiro,la tua mano mi costringe come mai prima.Il mio corpo si tende e prepara,dimentico che devo respirare aria e respiro la tua pelle bagnata e profumata,
lecco più velocemente e vorticosamente che posso,mi entri dentro e non vuoi più uscire,sussulti collassando nella mia bocca..
I tuoi fiotti in una parabola mi bagnano il viso
e il seno, l’ultima stilla di lucidità, mentre gocce
collose rigolano lungo il mio addome.
Poco alla volta il respiro si calma e sento i muscoli rilassarsi.
L’accendino sottolinea la fine.
Per un attimo, cacciatore e preda,
le nostre esistenze di sono incrociate.
Io ti ho regalato la possibilità di uno sguardo inedito su come sono veramente.
Tu mi ha donato la voglia di riscoprirmi.
- Silver Rea -
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2 months ago
SilverRea,
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Un angolo di paradiso
L’estate del 2023 è stata diversa rispetto alle precedenti 49. Forse come tutti gli uomini che raggiungono i 50, in me è nato un desiderio di cambiamento. Non lo so spiegare, non ci ho riflettuto, ma semplicemente mi sono accadute delle cose. Per essere sinceri, sono io che le ho fatte accadere.Prima ero troppo impegnato, lavoravo troppo, per questo ho deciso di rilassarmi e iniziare un nuovo percorso di vita: più leggero, più divertente e sicuramente più eccitante e diciamolo, anche più trasgressivo.La prima cosa che ho voluto sperimentare è stata quella di iniziare a conoscere il mondo libertino e i vari club privé vicino a dove abito. Ci sono andato non con la fissa di scopare a tutti i costi. Non sono il tipico singolo che importuna le coppie o si prende il pene in mano per masturbarsi guardando gli altri che fanno sesso. Certo, anche io mi eccito, ma la stessa cosa la posso fare a casa guardando un film porno; quindi, posso tranquillamente affermare di non essere un guardone. Mi piace l’interazione e il coinvolgimento, non amo la folla eccessiva e sicuramente non sono il tipo di mettermi in fila in una Gang Bang per infilarmi in qualsiasi buco a portata di mano.Ovviamente se si presentano delle occasioni ghiotte e particolari, sono il primo ad approfittarne.Ho conosciuto una donna molto particolare: bellissima, divertente, trasgressiva e con una particolare attrazione per il sesso, siamo coetanei e strani allo stesso modo. Lei abita a Milano e come secondo lavoro fa la sex-performer nei Club meneghini. Ultimamente ha anche girato un filmino molto spinto. Ci siamo subito presi in simpatia e abbiamo iniziato ad avere avventure particolari e stravaganti.Questo non è il racconto di una avventura con Federica, bensì è il racconto di come sono una vittima felice e alcune volte inconsapevole degli eventi e di come l’universo che ci governa mi pensa e si diverte a i regali per i miei 50 anni.Sono passati 4 giorni dalla serata tranquilla al Timida di Ravenna con Federica. Oggi è una giornata calda e stare a casa mi sta annoiando. Quindi decido di visitare A69 per vedere se ci sono messaggi. Come al solito ne trovo tantissimi, ma di uomini. Mi metto l’anima in pace e inizio a scorrerli per rispondere. Ci sono alcuni messaggi espliciti di offerte sessuali e poi ci sono gli altri che chiedono informazioni o si complimentano per i racconti.Arrivo su uno di un ragazzo torinese che scrive: “Mi ha colpito molto il tuo profilo e i tuoi racconti, anche se ne ho letto solo alcuni... Mi piacerebbe confrontarmi con te e ascoltare le tue avventure... Piacere Carlo” e allega una serie di foto del suo pene in tutte le salse.Io per educazione rispondo a tutti e in questo caso gli scrivo: “Ciao Carlo, grazie per il complimento e per l‘interesse. Per quanto riguarda una possibile amicizia, non ci sono problemi, ma visto le foto che mi hai inviato, penso che tu abbia altri fini. Ti dico subito che a me interessano esclusivamente le donne. Ho delle esperienze con trans, ma praticamente sono donne anche loro. Non mi interessano gli uomini”.Appena invio il messaggio, mi appare la notifica di un evento in un Club a Modena dove non sono mai stato. Visto che fa caldo e visto che il club ha una piscina e apre alle 14, decido di andare a usufruire dei suoi servizi e di partecipare all’ evento della serata. Andrò solo, mi porterò il mio fidato e-book e la crema solare, poi se sarò fortunato come la prima volta che andai al club di Minerbio, sarò felice di distrarmi e non finire il libro che sto leggendo.Arrivo al Club nel primo pomeriggio e noto subito che ci sono solo tre macchine parcheggiate. Non mi importa, tanto sono lì per rilassarmi al fresco della piscina, sicuramente la sera sarà più movimentata.Vengo accolto da una donna molto gentile e carina che mi spiega come funziona il tutto. Successivamente vado nel piccolo spogliatoio a cambiarmi.Esco in giardino e noto immediatamente una coppia intenta a scambiarsi effusioni sui lettini a bordo piscina. La coppia è adulta, ma non è un motivo sufficiente per evitare il gioco o farsi seghe mentali.L’uomo è seduto sul lettino alla destra di quello della donna che invece è sdraiata. La coppia sicuramente ha superato la sessantina, ma la pelle e il seno procace della signora sembra quello di una trentenne. Le tette superano la prova della gravità e non risultano essere schiacciate, bensì svettano verso l’alto. Il compagno ne approfitta per giocare con la lingua. Oltre ai massaggi circolari sui capezzoli eseguiti con maestria dalla lunga lingua, ogni tanto questi vengono risucchiati e stirati dalle labbra del fortunato compagno. Le dita della mano sinistra sono intente a dare piacere entrando e uscendo lentamente da una vagina completamente depilata e ordinata.Ovviamente non mancano gli spettatori: a pochi metri, infatti, ci sono due uomini che si trastullano il birillo. Fortunatamente sono discreti e non invadenti lasciando giocare la coppia in piena tranquillità. La signora cerca di mascherare l’orgasmo che raggiunge dopo pochi minuti mordendosi le labbra, tuttavia, il suo corpo con alcuni spasmi lo evidenziano invece che nasconderlo.Decido di immergermi in piscina al fresco dell’acqua a leggere. Il club rimane abbastanza vuoto, siamo praticamente in otto e il pomeriggio passa così in tranquillità.Alterno la lettura alla chat avviata con Carlo che ha continuato a scrivermi e a condividere le sue esperienze chiedendomi dei feedback e facendomi un milione di domande.Verso le 19 vengo avvertito che non ci sarà la cena per i pochi avventori del club e mi danno la possibilità di andare a cenare in centro a Modena per poi tornare dopo le 21. Suggerimento che accolgo volentieri. Non conoscendo la zona mi affido a TripAdvisor e trovo subito un ristorantino interessante.Durante la cena continuo a giocare con il telefono rispondendo ai vari messaggi e visitando profili, finché mi arriva un messaggio su Telegram.Il messaggio mi arriva da una ragazza Trans conosciuta su A69 ad inizio agosto, ma non ci siamo mai visti e abbiamo solo scambiato qualche chiacchera per approfondire la conoscenza.Il messaggio dice: “Che fai? Organizziamo aperitivo e nottata al Maxime e sfruttiamo la vasca idromassaggio per divertirci?”Io divertito un po' dalla situazione, perché proprio pochi istanti prima Carlo mi aveva chiesto come trovassi le compagne per le mie avventure, le rispondo: “Ciao, questa sera sono impegnato all’ Angolo di Paradiso di Modena. Naturalmente per un aperitivo e nottata Maxime non ho problemi. Fammi sapere tu quando sei disponibile, perché io non ho grandi problemi per organizzarmi, tranne questa sera.”Dopo qualche secondo, mi scrive che vorrebbe venire con me al Club se non ho già un’accompagnatrice e mi chiede se posso passare a prenderla a casa. Fortunatamente non abita lontano, mi bastano 20 minuti per andare a recuperarla e altrettanti per tornare al club. Pertanto, le chiedo l’indirizzo e vado a prenderla. In macchina continuiamo a conoscerci e a raccontare le nostre vite e le nostre storie.Daniela, questo è il suo nome, ha dieci anni meno di me e fa l’estetista, ha tanti amici, ma le piace conoscerne sempre di nuovi e in alcuni casi, ovvero quando è in calore, le piace incontrare uomini per una sana e divertente scopata. Fisicamente è alta quanto me, ovvero 180 cm, ha una quarta abbondante di seno, capelli scuri corti, uno sguardo ammaliante e delle labbra disegnate, simili a quelle di Jessica Rabbit sia per forma che colore. Indossa un vestito intero a strisce bianche e rosa, molto aderente e molto corto. Il vestito è praticamente uguale a quello che indossa Barbie nella locandina del Film appena uscito al cinema, ma attenzione io fisicamente sono il perfetto contrario di Ken; quindi, non siamo una coppia ben assortita.Durante il viaggio verso il Club vengo a sapere che lei lo frequenta spesso e che addirittura in alcuni giorni ci lavora anche. Infatti, quando arriviamo, tutti la salutano e le parlano. Le fanno anche notare che non è la serata Barbie, bensì è il Jungle Party; pertanto, sarebbe dovuta venire con un vestito tigrato e non rosa. Ma lei non fa una piega e dice a tutti semplicemente:“Ma tesoro io sono bellissima qualsiasi cosa indosso! Poi nuda sono ancora meglio!”.Inizia la serata e il club piano piano si popola, non è più il deserto che era nel pomeriggio. La musica si alza e si inizia a ballare. Alle 23 circa, Daniela mi prende per mano e mi invita a spogliarmi per andare dentro la Jacuzzi che si trova vicino alla piscina. Sono tutti a ballare pertanto la vasca è a nostra completa disposizione. L’acqua è molto calda, ma una volta dentro i nostri corpi iniziano ad ambientarsi.Daniela si avvicina al mio collo e inizia a darmi una serie di bacetti sensuali. Le sue mani intanto cercano il mio pene e lo trovano già pronto sull’attenti.“Tesoro sei già bello duro ed eccitato e non ho fatto ancora nulla!”In realtà è tutta la situazione che mi sta eccitando. Inoltre, ho davanti a me tue tettone fantastiche che la mia bocca e la mia lingua iniziano ad apprezzare con voracità. Mentre lei stimola la mia intimità, anche io cerco la sua. Iniziamo a toccarci reciprocamente e a baciarci. Il gioco però rimane nei limiti della decenza e ci limitiamo nelle nostre effusioni senza arrivare al sesso. Parliamo, beviamo, ci tocchiamo, ci succhiamo e ci baciamo praticamente per oltre quaranta minuti, fino a quando non arriva una coppia che vuole entrare anche lei nella Jacuzzi.Facciamo amicizia con la nuova coppia che in realtà sono solo amici e non amanti. Lui ha semplicemente accompagnato la sua amica curiosa a vedere cosa accade in un Club Privé. Sicuramente il suo intento è diverso, visto che lei è una bella donna, ma è abbastanza risoluta a non voler far nulla. La chiacchierata è piacevole sia per la compagnia, sia per il fatto che Daniela continua a toccarmi e a stimolare il mio pene, io di contro la tengo abbracciata da dietro strizzandole e massaggiandole il seno come se nulla fosse.Francesca, la nostra nuova amica, prova un po’ di imbarazzo a parlare mentre noi ci elargiamo effusioni e ad un certo punto decide di uscire e lasciarci soli.Daniela a questo punto mi dice: “Ho voglia del tuo cazzo, ma non mi piace scopare qui al club, andiamo al Maxime a divertirci, inoltre la vasca idromassaggio lì in albergo è più comoda.Velocemente ci asciughiamo e ci vestiamo. Un saluto veloce alle varie amiche di Daniela e al gestore che ci augura una buona continuazione.Saliamo in macchina e Daniela con uno sguardo profondamente intimidatorio mi fissa, mi mette una mano tra le gambe e mi fa una semplice domanda:“Ti da noia se mentre andiamo in albergo ti tocco?”Io le rispondo che assolutamente mi fa piacere e la lascio fare. A metà del viaggio, allarga le gambe, mi prende la mano destra e l’avvicina al suo sesso. Fortunatamente la macchina è automatica, pertanto posso dilettarmi anche io nel giochino manuale. Daniela sembra apprezzare, lo capisco sia dai piccoli versetti soddisfatti che emette e sia dalla sua mano che mi massaggia con intensità. Ogni tanto si allontana dal mio pene prigioniero dei pantaloni per darmi una carezza sulla guancia destra o sul braccio.Siamo arrivati. Il tempo di fare il check-in e di entrare in camera e Daniela mi spinge con energia sul letto facendomi cadere e sdraiare di schiena.Si avvicina, mi slaccia la cintura e i pantaloni. Con un unico gesto riesce a togliermi jeans e boxer. Anche lei si spoglia completamente. Si avvicina, prende il mio piede sinistro, lo alza fino al suo viso e inizia a leccarlo. Parte dalla pianta, non risparmia un centimetro. Poco dopo passa all’ alluce. Lo succhia e lo lecca come se fosse un piccolo cazzo. Ogni tanto lo morde e le sue labbra lo avvolgono, tiene gli occhi chiusi, ma l’espressione del viso è intensa e concentrata. Lentamente la sua lingua passa dal leccare l’alluce a leccare la caviglia, il polpaccio, la coscia e finalmente arriva a destinazione.Daniela prende il mio pene con la mano destra e lo alza, mentre con la sinistra inizia a massaggiare i testicoli. Inizia a muovere su e giù la mano facendo in modo che il suo pollice si scontri con la mia cappella, quando la mano raggiunge la base. Il contatto con il glande mi procura del piacere e lei continua questo giochino per alcuni minuti. Ogni tanto, quando arriva alla base, si ferma e mi scuote il pene fissandomi e passando la lingua sulle sue labbra.La masturbazione si interrompe, lei avvicina le rosse labbra al glande e gli regala un bacino. Poi piano piano scende continuando ad elargire bacini lungo tutta l’asta. L’attenzione passa ai testicoli che subiscono lo stesso trattamento. Poi ripete l’operazione a ritroso fino a fermarsi sulla punta.Daniela usa magistralmente la serpentina lingua passandola anche sulla base del glande leccandolo per tutta la circonferenza. Terminato il giro, dischiude le labbra e affonda la bocca quel tanto che basta per far sparire la cappella. Inizia così un lento pompino esclusivamente sulla punta. Il passaggio successivo è un deep profondo, ma lei sembra una professionista e lo ingoia completamente mantenendo la posizione per una decina di secondi. Il mio pene si gonfia in maniera paurosa, sembra addirittura più lungo e massiccio. Daniela riprende il lavoro di lingua, alternandolo a quello degli affondi. Quando la mandibola accusa stanchezza si aiuta con la mano destra.Passano venti minuti, cerca di venire perché si è stancata. Ha il fiatone. Mi invita a masturbarmi con la mano sinistra, mentre con la destra vuole che io giochi con il suo pistolino. Ci provo, ma con scarsi risultati perché non prende consistenza. Allora passa al piano B. Riprende il mio cazzo in bocca, ma questa volta inizia con le dita a stimolarmi la prostata: capitolo dopo un paio di minuti.Daniela si riposa qualche istante, ma poi la vedo alzarsi e andare in bagno, io rimango sdraiato sul letto. La sento armeggiare con la vasca idromassaggio. Dopo circa dieci minuti mi chiama e mi invita a raggiungerla. La vasca è piena di acqua e di schiuma. Ci sono le luci all’ interno blu e rosse che rendono l’ambiente soft e rilassante. La vasca è molto grande ci potrebbero tranquillamente entrare quattro persone.Ci immergiamo dentro l’acqua calda e Daniela aziona l’idromassaggio. Iniziano a essere prodotte tantissime bolle, ho dei getti direttamente sulla schiena e sui fianchi che mi massaggiano delicatamente.La mia compagna di vasca prende una saponetta, la scarta e poi inizia a passarla su tutto il mio corpo. Un massaggio lento e sensuale. Le bolle amplificano la sensazione della saponetta che passa sul collo, sulle spalle, sul petto e così via. Ad ogni passaggio il sapone rilascia una piacevole fragranza di viola. Sono così rilassato che anche quando il massaggio diventa più intimo, il mio fido amichetto rimane beatamente dormiente. Il massaggio è silenzioso; gli unici rumori sono quelli della televisione che avevamo acceso e sintonizzato su radio 105 prima di entrare in vasca e il rumore dell’idromassaggio.Dopo circa trenta minuti Daniela rompe il silenzio e mi chiede se mi è piaciuto il trattamento. Ovviamente la mia risposta è positiva e di rimando lei mi fa: “Bene ora tocca a te, prendi una saponetta e fammi vedere come la usi!”Io inizio a emulare ogni azione che lei ha perpetrato sul mio corpo, con lentezza e sensualità. Mi soffermo molto sul grande seno e alterno l’uso della saponetta alle mie labbra che si dilettano a stiracchiare i capezzoli. Poi la saponetta inizia un viaggio erotico su ogni curva che incontra e si sofferma sull’unica cosa che distingue Daniela da una donna biologica.Sembra gradire, però dopo un po' mi ferma e mi fa sdraiare nuovamente. Entrambi ora siamo sdraiati dentro la vasta, contrapposti, io con la testa da una parte e lei dall’ altra. I miei piedi sono di nuovo l’oggetto del desiderio di Daniela che riprende il Pedo-Pompino, ma questa volta si alterna su entrambi i piedi.Ad un certo punto divarica le gambe e avvicina il mio piede destro proprio al centro dove si trova il suo sesso e il suo ano. Fa in modo che il mio alluce inizi una penetrazione anale. Mi accorgo che il suo buchetto in realtà è molto elastico e molto aperto; infatti, la punta del mio piede lentamente riesce a profanarlo completamente.Daniela inizia a gemere e tenendo il piede per la caviglia, guida come un abile regista il ritmo della penetrazione. Tiene gli occhi chiusi e si concentra sull’ estasi che sta provando. Con l’altro piede cerco di massaggiarle il pene, ma è complicato, allora lo allungo prima sul seno e poi sulle labbra che lo catturano nuovamente.Il mio piede non è particolarmente piccolo, porto un 43 a pianta larga, ma ora, per metà si trova dentro quella che in alcuni racconti che ho letto chiamano Figa Anale. Provo una sensazione stranissima: il luogo dove dimorano le dita dei piedi è caldo e umido e morbidissimo. Daniela inizia a gemere più rumorosamente e ad un certo punto l’orgasmo arriva in tutta la sua grandezza, non lasciando dubbi sul lavoro fatto.Esco delicatamente da lei e rimaniamo dentro la vasca in silenzio per riprenderci dalle emozioni provate.L’acqua calda e le bolle inesorabili continuano a massaggiare i nostri corpi, le luci soffuse e colorate ci fanno sprofondare in uno stato di catarsi che rende le nostre anime più leggere e facili prede di un sonno ristoratore che lentamente ci rapisce. Un momento di lucidità mi fa destare, scuoto e sveglio Daniela, in modo da uscire dalla vasca e asciugarci. Ci dirigiamo verso il letto claudicanti e con gli occhi pesanti.Prima di addormentarmi mi viene in mente che domani mattina dovrò scrivere a Carlo, come promesso, per raccontargli di questa serata nata così per caso e con un finale particolare; nata da un desiderio di scoperta e curiosità per un nuovo luogo e poi divenuta un’esperienza unica in compagnia di una nuova amica, senza che io programmassi nulla in merito.Ti ringrazio di aver letto il mio racconto fino alla fine. Nella speranza che ti sia piaciuto, ti invito a votarlo e se ti va anche di lasciare un piccolo commento. Non sono uno scrittore professionista e la mia presenza su questo portale alla fine è solo un altro modo di essere un po' esibizionista; pertanto, mi fa molto piacere ricevere dei feedback. I miei racconti sono frutto delle mie esperienze, potrebbero essere considerati dei diari, ma non sono dei semplici resoconti, ogni tanto vengono conditi anche da un po' di fantasia per renderli più accattivanti.Sono sempre alla ricerca di nuove esperienze e ispirazioni, se volete mi potete contattare via mail [email protected] o anche su telegram come giorgal73 per fare proposte, suggerimenti o commenti. Ogni tanto aiuto anche qualcuno di voi a mettere per iscritto le proprie avventure/esperienze, non le pubblico sul mio account come miei racconti perché sono i vostri e non mi sembra corretto, vi chiedo solo di citarmi e magari darmi l’amicizia.
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Susanna e Carolina la strana coppia al Club Privè
Carla, una mia ex-compagna delle scuole medie si trova a Bologna per lavoro.Ieri mi ha chiamato per comunicarmi la sua trasferta da Roma e per chiedermi se potessi ricambiare il favore che mi fece tempo fa, ovvero ospitarla a casa. Nella mia testolina presero subito forma delle bellissime immagini perverse dell’esperienza passata e ovviamente la risposta fu affermativa.Sono arrivate le 18:30 e ricevo l’attesa e agognata telefonata della mia amica: “Ciao Giorgio, che fai? Io ho finito ora e sono stanca e tutta sudata. Mi posso fare una doccia quando arrivo a casa tua? Poi dopo ci organizziamo per la serata.”“Hola Carla, non faccio nulla di particolare, sto scrivendo un racconto. Per la doccia nessun problema anzi volendo ti posso lavare la schiena e toglierti il sudore ovunque con la spugna e altro.”“Giorgino, stai calmo. La cosa mi alletta, ma poi la serata andrebbe a farsi fottere. Io invece vorrei fare altro e casomai fottere dopo. Dai aspettami che arrivo.”Passano 30 minuti e Carla suona al mio campanello. La faccio salire e la casa. Poi prendo degli asciugamani e l’accompagno al bagno. Le rinnovo la proposta di aiuto, ma mi liquida con un bacetto sulla guancia destra ed entra nel bagno per farsi la doccia senza chiudere però la porta. Io faccio il bravo e vado ad aspettarla in soggiorno.Carla è stata abbastanza veloce e poco dopo la vedo arrivare. Come nei cartoni animati, mi cade a terra la mandibola. Indossa un vestito bianco che farebbe eccitare un eunuco.Praticamente la parte superiore dell'indumento è un top che copre completamente il seno, sorretto da una fascia legata dietro al collo. Il top in realtà è composto da due coppe collegate tramite un anello che unito alla fascia superiore. La coppa destra si allunga e scende verso la gonna collegandosi sulla parte alta. La gonna è lunga fino ai piedi, ma ha uno spacco così alto da avere il fianco sinistro completamente scoperto. Si nota che la biancheria intima è andata in ferie e quindi non è pervenuta a coprire eventuali vergogne.Carla mi guarda con aria divertita e sorridente e mi fa una semplice domanda: “Che dici, vado bene? C’è qualcosa che non va?”Ok, mi devo riprendere e iniziare a tentare di mettere due parole una dietro l’altra e che soprattutto abbiano un senso: “Va tutto bene, sei bellissima. Certo il vestito è più adatta a un Club Privé che a una cenetta domestica.”“Giorgino lo sai che la tua è una magnifica idea? Ne conosci qualcuno qui vicino dove si possa anche mangiare qualcosa, oltre a impiegare il tempo in modo proficuo divertendosi?”Addio alla serata che mi ero immaginato, però forse, qualcosa di stimolante poteva nascere e evolversi a mio favore.“Lo sai che, se il vestito fosse stato rosso, saresti stata uguale a Jessica Rabbit? Comunque si, ne conosco uno che è a circa 50 minuti da qui, fammi telefonare per vedere se c’è posto.”Mi collego un secondo a internet per prendere il numero di telefono e chiamo. Ovviamente quando dico che siamo una coppia e che vogliamo cenare, il ragazzo mi riferisce che non c’è nessun problema; il contributo è di 20€ e ci aspettano per le 21:30.Durante il viaggio cazzeggiamo un po', io allungo le mani ovunque, ma lei le allontana in modo poco convinto. Anche perché ogni volta la sua mano poi finisce vicino alle mie parti intime per giocarellarci, forse ha paura che le sporca il vestito.“Gio, mi è venuta un'idea, da ora noi siamo la Signora e il Signor Rabbit: tu Roger io Jessica. Quindi ci presenteremo così a tutte le persone che incontreremo, ti va di assecondarmi?“Ma tu sei Jessica! Cazzo sei perfetta. Sia per il vestito che per la pettinatura, certo i capelli non sono rossi, ma il tuo castano chiaro non ha nulla da invidiare. Comunque mi puoi chiamare come ti pare, il gioco mi eccita come la situazione che presto affronteremo. Che regole o limiti ci poniamo a proposito?”“Mio caro Roger(sorride), io direi di regolarci sul momento. Voglio guardarmi a torno e capire se troviamo o meno qualcosa che mi possa interessare. Se l’ambiente non mi piace o ce ne andiamo via subito o ci mettiamo in un angoletto solo noi due. Ti chiedo solo di tenermi vicina a te perché non voglio che nessuno mi tocchi senza il mio permesso. Mi proteggerai o mio cavaliere Conigliettoso?”Entriamo nel Club, facciamo la tessera e ci dirigiamo verso i tavoli per cenare. Non ci sono tante persone. Vediamo una decina di coppie adulte, molto adulte e 4 uomini abbastanza grandi anche loro. Sono tutti seduti a parlare e a mangiare. Qualche coppia si scambia effusioni e qualche evidente tastatina, gli uomini cercano di attaccare bottone con i mariti seduti accanto a loro.Noi siamo seduti abbastanza lontano dagli altri, ma per il momento ci sta bene, vogliamo mangiare tranquillamente.La tranquillità dura poco, vediamo in lontananza due donne che tenendosi per mano si stanno avvicinando al nostro tavolo.“Buonasera, disturbiamo? Possiamo sederci qui vicino a voi o volete stare soli?”Ci pensa Carla a rispondere, perché le due donne hanno qualcosa di particolare e come si sa la curiosità è donna.“Buonasera, nessun problema, c’è tanto posto. Comunque, piacere io sono Jessica e lui è Roger, con chi abbiamo il piacere di condividere il tavolo?”“Io mi chiamo Carolina, mentre lei è mio marito Maurizio, ma oggi è nei panni di Susanna, la mia compagna lesbica e molto porcella.”Carla è visibilmente eccitata e perplessa , non le pare vero di aver subito incontrato delle persone particolari e che sembrano anche essere divertenti e stimolanti.Carolina è una donna di 52 anni, molto formosa, lei si definisce un’amabile Curvy. Ha un seno molto prosperoso, credo sia una sesta come minimo. Ha i capelli neri raccolti in una lunga treccia che le scende frontalmente dalla spalla destra e appoggia sensualmente e con grazia sul seno. Indossa un vestitino molto leggero a fiori di colore rosa e che le arriva poco sopra le ginocchia. Un paio di sandali neri con lustrini argento.Maurizio, alias Susanna, indossa una parrucca bionda che arriva fino sopra le spalle. Ha degli orecchini a cerchio molto grandi e un piccolo piercing sul naso a sinistra. Anche Susanna indossa un vestitino bianco come Carla, ma molto meno sexy. Ha 49 anni e di corporatura è abbastanza magra. Il viso è molto femminile così come la camminata e il portamento in generale. Il tono della voce è molto simile a quella di una donna, ricorda molto quello di Maria De Filippi, diciamo che oltre al tono, anche tutto il resto la ricorda molto. Non è truccata in modo eccessivo e comunque, se Carolina non ci avesse detto che era un uomo, con la luce ambientale e la musica alta, sia io che Carla l’avremmo scambiata per una bella milf tranquillamente.Carolina risulta essere la chiacchierona del gruppo appena formato. Noi l’ascoltiamo rapiti e curiosi. Ci racconta che loro abitano in zona e che sono di casa al Club. Praticamente lo frequentano quasi tutte le settimane e amano trasgredire e incontrare sempre nuova gente.Il tempo sta passando velocemente e il locale inizia a popolarsi di più rispetto a quando siamo entrati. Stanno arrivano molti uomini singoli.Carla vorrebbe chiedere tante cose a Carolina, ma non ci riesce facilmente. La nostra nuova amica è un fiume in piena, per farla smettere di parlare bisognerebbe riempirle la bocca e io so pure con che cosa.Terminiamo di mangiare e Carla chiede a Carolina come ci si diverte al Club e quali segreti le può svelare per ottimizzare l’esperienza.Carolina con enfasi ed un pizzico di eccitazione inizia a raccontarci un po’ di cose. Susanna è taciturna, ogni tanto però si gira e cerca di capire chi c’è in giro e la vedo spesso muovere la mano destra che saluta alcuni uomini che entrano nel club.Carolina:” Ragazzi non c’è nessun segreto, tranne quello di essere liberi di fare tutto quello che volete. Qui ci sono molti spazi dove ci si può divertire: Una sauna, una vasca con idromassaggio, una piscina, molte stanze intriganti per ogni fantasia erotica. Spazi riservati solo alle coppie, ma dove possono essere invitati sia singoli che singole.”Continua a descriverci minuziosamente ogni opportunità che ogni spazio ci può offrire dandoci anche una serie di consigli. Ad un certo punto ci dice che il loro gioco sta per iniziare e se vogliamo li possiamo seguire e vedere cosa fanno. Oggi però non giocano con le coppie, quindi non ci invitano ad essere attivi.La strana coppia si alza, si prende per mano e molto lentamente e sensualmente, inizia il loro sexy percorso.Susanna sculetta in modo evidente e devo dire che il suo culetto fa una bella figura sembra quello di una teenager bello sodo e scolpito.Ad ogni passo si avvicina un uomo, da un bacio e una pacca sul culo a Susanna e si unisce alla viandante coppia. La situazione si ripete per altre 5 volte.Carla sottovoce: “Ma hai visto? Lo sanno che è un uomo? E poi perché nessuno rivolge la parola a Carolina?”Io con lo sguardo interrogativo quanto quello di Carla:” Boh, che ne so. Forse il gioco è quello. Continuiamo a seguirli e vediamo cosa succede”.Camminiamo, attraversiamo corridoi, vediamo stanzette strane e divani, con altrettanti avventori che si cimentano in performances da film porno.Su un divanetto c’è una coppia intenta a scopare, lui sotto, lei sopra seduta su di lui. Accanto, sia a destra che a sinistra, ci sono due uomini che si masturbano e ogni tanto le porgono il cazzo che lei amabilmente succhia.Su un altro divanetto ci sono due donne con le tette di fuori che si baciano e si toccano ovunque mentre vengono inculate da due ragazzi, presumibilmente i loro partner. C’è la musica abbastanza alta, ma riusciamo a sentire i gemiti delle ragazze.Carolina e tutta la comitiva arrivano a destinazione. Siamo in una stanza dove è posizionata una parete in legno alta circa 2-3 metri e larga 2mt con cinque buchi: tre nella zona superiore con il centrale più largo risetto ai laterali e altri 2 buchi nella zona inferiore.I 6 Uomini iniziano a toccare e a baciare Carolina mentre la spogliano lentamente. Le lingue affamate iniziano a invadere il corpo di Carolina. Sembra che si siano esercitati per mesi, quanto tutti sono coordinati.Due uomini in piedi lateralmente baciano e mordono le immense tette ora senza protezione del misero vestitino.Altri due sono posizionati in ginocchio uno a leccare il culo, l’altro davanti a cibarsi della passerona pelosa.I due maschietti rimanenti, dopo aver spogliato la ragazzona, ora sono con il cazzo in mano davanti a Susanna che si è inginocchiata e li sta spompinando con maestria. La sua lingua passa da un cazzo all’ altro come se non ci fosse un domani e succhia le cappelle con voracità.Gli uomini si alternano. Giocano con entrambe le ragazze, fino a quando Carolina non raggiunge un evidente orgasmo con un urlo che viene subito soffocato dalle lingue di due boys.Susanna continua il lavoro di bocca e di lingua senza sosta e senza fatica, ha l'espressione di chi sta mangiando il gelato più buono del mondo.Carolina viene accompagnata alla parete, due ragazzi alzano la parte superiore e fanno inserire la testa nel buco centrale e le mani in quelli laterali e riabbassano il tutto: la parete è praticamente una gogna. In seguito, fanno posizionare il culo di Carolina verso l’esterno cercando di creare un angolo adi 90 gradi, in modo che il suo buchetto sia facilmente accessibile e profanabile.Carla fissa in silenzio, ma grazie al cielo, mi ha messo una mano nei pantaloni e mi sta massaggiando il mio piccolo amichetto. Io contemporaneamente le ho inserito un paio di dita nella fica e molto lentamente la masturbo, con grazia e calma, non la voglio far venire, così come lei sta facendo il lavoretto a me con lo stesso intento.Nessuno fa caso a noi. Pensano a giocare esclusivamente con Susanna e Carolina. La scena è la seguente:Susanna prende in bocca il cazzo di un uomo, lo pompa per un paio di minuti. Il cazzo ora turgido e bagnato da litri e litri di saliva va da Carolina, la cappella si posiziona sul buchetto del culo e viene spinta dentro con decisione.Entra ed esce a ritmo costante e inesorabile.Gli uomini sono tutti in fila, uno dietro l’altro e aspettano il loro turno per essere inumiditi dalla sapiente bocca di Susanna e poi accolti dal goloso culone di Carolina. È’ una giostra infinita che termina solo con un nuovo orgasmo di Carolina.Carolina viene liberata.Si avvicina a Susanna che si trova sempre in ginocchio.Fa disporre nuovamente gli uomini in fila e a uno a uno li masturba fino a farli venire dentro la bocca del marito che goloso beve. Terminata la molteplice bevuta, Susanna con tutta la faccia sporca si alza e si dirige verso la gogna.Ora è il suo turno di essere imprigionata. L’unica differenza è che lei rimane vestita, le viene solo alzato il vestito fino ad avere il culo completamente accessibile.Il giro riprende a ruoli invertiti, ora Carolina bagna i cazzi degli amici e il culo di Susanna li asciuga.Carla si avvicina al mio orecchio e mi sussurra: “Voglio scopare. Cazzo sono tutta bagnata e ho una fottuta voglia di prenderlo in fica. Però non voglio altri, non li conosco e da quello che ho visto non so in quali strani buchi qui la gente metta il suo cazzo.”Le tolgo Le dita che ormai hanno preso residenza nella sua tana e andiamo a cercare un posto tranquillo solo per noi. Tutte le stanze private però sono occupate e Carla non vuole aspettare.Allora le faccio una proposta: “Ti ricordi che prima abbiamo delle coppie che scopavano su un divanetto? Se ci andassimo pure noi? Però tieni presente che qualche uomo potrebbe avvicinarsi. Che ne dici se li lasci toccare ed eventualmente ti limiti a fargli una sega mentre scopiamo?”Neanche risponde alle mie domande per quanto è in preda alla voglia e all’ eccitazione. Troviamo un divanetto libero e iniziamo a scopare con lei sopra. La gonna le da fastidio, ma non si vuole spogliare, non tira fuori neanche le tette lasciando i suoi capezzoli al sicuro dalla mia lingua.Mentre scopiamo si avvicina un sessantenne con il cazzo di fuori e ci chiede se può restare vicino a noi.Carla annuisce tra un gemito e l'altro, poi dopo qualche secondo, lo aiuta a masturbarsi solo con una mano.L’uomo è stato gentilissimo perché prima di venire si è staccato e allontanato in modo da non sporcare il vestito di Carla, che nel frattempo è venuta e ha raffreddato i bollenti spiriti.L’ora si è fatta tarda. Carla vuole tornare a casa per avere maggiore intimità e poi si è stancata del club. Prima di andare via però vuole salutare i nostri due nuovi amici che troviamo seduti davanti al bar.Per la prima volta sentiamo la voce di Susanna che ci chiede: “Allora vi siete divertiti e avete goduto tanto? Io e la mia dolce metà abbiamo fatto indigestione di cazzi e che cazzi! Siamo piene e soddisfatte, pronte per la prossima avventura”Carla non perde occasione per farle una domanda personale: “Scusa Susanna, io ho visto che te e tua moglie avete preso sei piselloni al naturale, ma non avete paura della malattie?”Susanna facendosi seria: “Le persone che hai visto non sono degli sconosciuti, sono nostri partner abituali. Ci facciamo sempre le analisi prima di incontrarci e verifichiamo di stare in salute. Se dovessimo aver rapporti con altri, usiamo sempre il preservativo e alcune pratiche non le facciamo. Sono venti anni che una volta al mese ci incontriamo con i nostri amici, anzi con i nostri fidanzati. Alcune volte li vediamo anche da sole e fuori da qui, frequentano normalmente la nostra casa”.Detto questo ci salutiamo dandoci un bacio e scambiandoci i numeri di telefono con la promessa di una futura pizza.Certo, la nostra esperienza al Club non è stata una delle migliori e neanche abbiamo approfittato delle varie occasioni che si presentavano, però abbiamo conosciuto due belle persone che anche alla loro età non hanno paura dei loro desideri e della loro sessualità. Visto che sono praticamente nostri coetanei abbiamo appreso la lezione e chissà in futuro forse approfitteremo.
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La professoressa e la studentessa di francese
Ricevo un messaggio su A69 inaspettato e particolare. Appena leggo il mittente (SoloXStudentessePorche), penso subito che a scrivermi sia un uomo e non una donna bsx come scritto nel suo annuncio. Prima di rispondere al messaggio; studio con attenzione l’annuncio di SxSp per carpire qualche informazione in più e fugare il sospetto che rimane latente in me.L’annuncio cita testuali parole: “Professoressa autoritaria di 45 anni cerca studentesse indisciplinate max 25 anni per impartire lezioni private.La studentessa deve essere magra, con seno abbondante, lato b disponibile e formoso; esclusivamente bsx come me per non porre limiti all’istruzione.Le lezioni potranno essere solo tra noi e in alcuni casi ci potrebbe essere la presenza anche di un professore maschio per punire eventuali marachelle in modo esemplare.Le studentesse verranno subito interrogate tramite una video chiamata per essere valutate immediatamente e capire se degne delle mie lezioni.Scrivetemi per candidarvi e con l’occasione ci scambieremo i contatti per l’esame propedeutico.Non rispondo a persone che non soddisfano la mia ricerca, inoltre assolutamente no a singoli e coppie.”Sull’ annuncio ci sono anche una decina di foto molto eccitanti. Le foto mostrano sempre due donne in situazioni tipicamente scolastiche, poco vestite e assolutamente porche.La foto principale, quella del profilo, forse, è la più casta. Sullo sfondo della fotografia c’è una lavagna con delle formule matematiche. Davanti alla lavagna c’è una ragazza posizionata a pecora su un tavolo. La ragazza indossa solo una gonnellina scozzese rossa che le fa vedere completamente il sedere. La parte superiore è completamente senza vestiti e si vedono due tette perfette che non temono la forza di gravità, i capelli lunghi neri le oscurano il viso.Accanto alla ragazza, in piedi, c’è una donna visibilmente più adulta, la Professoressa. Indossa una piccola camicia bianca annodata sul davanti molto scollata che fa intravedere un reggiseno nero, una gonna anche essa nera che le arriva sopra le ginocchia con uno spacco vertiginoso che non nasconde nulla. Dallo spacco esce una lunghissima gamba avvolta da una calza retta da un super sexy reggicalze in pizzo, sembra non portare l’intimo.La professoressa è biondissima con i capelli lisci e lunghi, il viso è sfocato, ma si vedono chiaramente degli occhiali con montatura bianca che ti fanno pensare a una parola: Troia.La professoressa ha un frustino da cavallerizza in mano, l’intento è quello di frustare quel bel culo che le è davanti.Le altre foto sono simili, sempre con le stesse 2 donne. In una la studentessa ha un libro in mano e il frustino è appoggiato sopra le sue tette.In un'altra, i capezzoli sono prigionieri di due pendagli e la professoressa l’abbraccia da dietro sorreggendole il seno.Poi ci sono foto ancora più intime: una mostra la brava studentessa con un plug anale e 2 dita della professoressa nella fica.Un’altra vede la studentessa sdraiata di schiena sul tavolo con le gambe in alto posizionate a V e un bel vibratore fallico che la trapana, mentre la professoressa le fa cadere delle gocce di cera sul monte di venere e anche più in basso.Sul profilo ci sono più di 30 foto, tutte con scene lesbo e BDSM soft. Le guardo tutte e decido che, anche se fosse un uomo a scrivermi, è giusto che rischi e risponda al messaggio.Il messaggio non è lunghissimo ed è molto chiaro:” Buongiorno Giorgal73, mi chiamo Anna. Sono una donna di 45 anni che non nasconde la forte propensione al sesso, soprattutto quello saffico. Non disdegno giocare anche con gli uomini, ma sempre in compagnia della mia giovane compagna. Da ragazza ebbi un’esperienza con la mia professoressa di diritto economico all’ università che mi segnò profondamente. Da allora mi piace essere io la prof e fare tanti giochi perversi.Vanessa, la mia compagna attuale, è quella che realmente è attiva con gli uomini in un rapporto a tre, io gioco solo con lei.Ho letto alcuni tuoi racconti, mi è piaciuto soprattutto quello nel quale ci sono 2 donne e dove evidentemente c’è una forte presenza di dominazione. Ti scrivo perché vorrei proporti un incontro.Durante l’incontro io dominerò Vanessa e tu guarderai, poi ad un certo punto, se le cose si scaldano, forse te la farò provare.Infine, ti chiedo di creare un racconto di questa esperienza, perché mi piacerebbe vantarmi che sono così brava che le mie gesta vengono addirittura scritte.”La mia sensazione che sia un uomo a scrivermi diventa quasi una certezza. Ma è mai possibile che una donna lesbica bellissima mi possa proporre un incontro con una ragazza giovane e fica? E’ praticamente la trama di un film porno, ma io non sono Rocco, sono un cinquantenne con la pancia e una cazzo normalissimo.Certo dello scherzo le rispondo: “Ciao Anna, ti ringrazio di avervi contattato e fatto una proposta alla quale non posso assolutamente rifiutare. Però, prima ti chiedo di fare una videochiamata per discutere dei dettagli e vorrei farlo faccia a faccia, così da non avere fraintendimenti o dubbi, un po' come gli esami che fai tu per le tue studentesse, quando vuoi mi puoi videochiamare su Telegram”.Sono sicuro che il mio cellulare rimarrà muto, la fantomatica professoressa è sicuramente una fregatura, o al massimo sarà un uomo con la parrucca bionda che vorrebbe divertirsi alle mie spalle e anche più sotto.Il telefono dopo una ventina di minuti inizia a vibrare. Ricevo una videochiamata, l’accetto. Cazzo la professoressa non è un uomo, anzi sembra quella della foto. Prima o poi dovrò svegliarmi, perché sicuramente sono nel bel mezzo di un sogno.Anna: “Piacere Giorgio, felice di conoscerti e vederti, spero anche di farlo dal vivo.”Io: “Piacere mio Anna, scusami, ma devo farti i complimenti perché sei bellissima. Ti avevo già visto nelle foto del tuo profilo, ma ora posso associare un volto a quelle immagini, un magnifico volto a quello che vedo. Non ti nascondo che fino a questo momento ho pensato che fosse tutto uno scherzo.”Anna: “Ora capisco la richiesta della videochiamata, infatti è la stessa mia tecnica per capire chi realmente interagisce con me. Comunque ti voglio rassicurare, non è uno scherzo. Come ti ho scritto, ho letto i tuoi racconti e mi è venuta voglia di esserne protagonista.Sono esibizionista, fino a questo momento ho soddisfatto la mia voglia tramite foto e video, ma farlo in un racconto è un altro livello.Le parole sono più forti e incisive delle immagini. La persona che legge usa la sua fantasia, ti vede nella sua testa, ti immagina come desidera, a me questa cosa fa godere solo a pensarla. Se per realizzarla devo avere un uomo a letto con me, allora è un sacrificio che posso fare. Allora cosa mi dici?”La risposta che comunico ad Anna è ovviamente positiva, lei contenta ed eccitata mi comunica l’indirizzo del suo studio (così lo chiama) dove riceve le studentesse. Si trova a Ferrara, precisamente in un piccolo comune dal nome Portomaggiore, a circa un’ora da casa mia.Arrivo da Anna che mi accoglie e mi dà alcune istruzioni relative all’ incontro.Anna: ”Ciao Giorgio, tra 30 minuti arriverà Vanessa. Lei è una ragazza con la quale mi vedo con una certa regolarità. Ho una grande complicità con lei, l’ho scelta per questa avventura perché le piace anche il pene e poi è una vera maialina. È la stessa ragazza delle foto presenti sul mio profilo.Queste sono le regole:- Non puoi interagire direttamente con noi, se non sono io ad invitarti.- Vanessa sarà bendata tutto il tempo.- Non devi parlare, a meno che non sia io a chiederlo.- Se ci avviciniamo a te, non devi toccarci e puoi fare esclusivamente quello che ti chiedo io.- Non ti devi toccare o masturbare, ti voglio sempre pronto.Tutto chiaro? Domande? Ancora convinto di proseguire?”Io: “Tutto chiaro Anna, nessun problema, sono abituato a prendere ordini. Poi già solo guardarvi sarà un qualcosa di unico per me e le regole mi sembrano semplici e facilmente rispettabili.”Dopo i vari preparativi, mi metto sul letto completamente nudo come da richiesta di Anna che fa entrare la sua studentessa preferita.Vanessa è vestita esattamente come nelle foto, la differenza è che questa volta non è nuda, indossa una canottiera viola ed è bendata. Anna invece ha un tailleur celeste con gonna cortissima e tacchi 15 a infiniti centimetri.Vanessa: ”Prof. Non vedo assolutamente nulla, mi avevi promesso che oggi mi insegnavi il francese, ma come faccio così?”Anna:” Tranquilla, fidati di me, oggi ti insegnerò a usare la lingua, a prescindere dal francese”Mentre Anna le dice queste parole, comincia a toccarle il seno e Vanessa fa finta di protestare tirandosi indietro e chiedendo perché la stesse toccando, che era li solo per imparare. Anna l’azzittisce mettendole due dita in bocca che subito vengono leccate e succhiate.La lingua di Vanessa gioca con le dita, come se in quel momento ci fosse un cazzo al loro posto. Quindi le lecca dalla base fino alla punta, che inizia a succhiare quando arriva alla sua prossimità e va avanti così, fino a quando Anna, non le alza la gonnellina e inserisce le umide dita dentro alla fica della studentessa, entra ed esce lentamente.A volte aumenta il ritmo, a volte si ferma, le tira fuori e si mette a massaggiare il clitoride.Vanessa: “Ma Prof. Che fa? Cosa succede? No, la prego non così. Ho la fichetta delicata. Ma io voglio studiare, voglio imparare”Anna toglie le dita e ora con entrambi le mani libere rimuove la canottiera di Vanessa con un movimento veloce e fluido, inizia a baciarle i seni. Io sento chiaramente il rumore del risucchio, sembra che Anna stia mungendo i capezzoli, ma invece di uscire il latte, escono dei mugolii profondi. Le proteste della studentessa diventano delle parole sussurrate intervallate ad mmm, sii e altre eccitanti versi.Le mani di Anna aiutano la sua lingua che schiocca e risucchia. Le dita pizzicano e tirano i capezzoli. Schiaffetti leggeri si abbattono ripetutamente su quel seno che diventa sempre più rosso.Vanessa a fatica e con tono ansimante dice: “Prof. Cosa mi sta facendo? A me non piacciono le donne, io amo solo i bei cazzi, lei è cattiva con me, le mie tette non le hanno fatto nulla, perché le picchia?”Anna si ferma, prende il viso di Vanessa tra le mani e inizia a baciarla con energia e impeto. La lecca le labbra, le succhia la lingua.Schiaccia la bocca su quella di Vanessa come se le dovesse succhiare l’anima. Il bacio non termina, va avanti per molto tempo.Vedo le labbra morse, la saliva che cola dai visi, le mani di Vanessa che tolgono la giacca di Anna e che iniziano ad accarezzare i capezzoli ora esposti e che diventano duri con la saliva che cadendo li bagna.Passano 10 minuti, loro sembrano non stancarsi mai. Io sono sul letto a cazzo dritto che mi godo in perfetto silenzio la scena.Ho un’immensa difficoltà nel tenere le mani a posto e non toccarmi. lo scroto si ispessisce e la sacca scrotale si appiattisce e si indurisce mentre i testicoli incominciano ad ascendere a causa dell’eccitamento che mi sta torturando. Devo essere bravo e resistere.Anna:” Bene, ora che abbiamo iniziato a riscaldare la lingua, dobbiamo fare in modo che si rafforzi, perché vedi Vanessa, il francese è complicato, ha bisogno di molto esercizio. La lingua deve poter andare giù e su per ore senza stancarsi, deve poter fare movimenti circolari e schioccare per avere un accento perfetto”Mentre Anna dice queste parole mette una mano sulla testa di Vanessa e la fa inginocchiare. Di contro Vanessa le tira giù la gonna che libera il Paradiso Perduto, non quello di Milton, ma la perfetta fica di Anna. Non è glabra, ci sono radi peli biondi che circondano delle labbra evidenti e con uno spacco chilometrico.La lingua di Vanessa inizia un lavoro, anzi un’arte, una maestria che difficilmente non porta ad un devastante orgasmo.Si vede che la studentessa ci mette impegno: non inizia subito a leccare la zona intima. Prima gioca con l’ombelico, la lingua rotea e si inserisce, le sue mani stringono i glutei, li accarezzano, li pizzicano. Poi intraprende un viaggio lungo e umido verso il monte di venere, piccoli morsi vengono dati e le dita iniziano ad esplorare l’intimità di Anna.Baci vengono dati ovunque, le grandi labbra vengono succhiate e tirate dalla bocca di Vanessa.Il gioco è così semplice, quanto efficace: Vanessa si avvicina con la testa, con la lingua muove verso l’esterno le grandi labbra. Poi con la bocca le aspira e inizia a tirarle per qualche secondo. Subito dopo apre la bocca e le libera.Come un elastico che torna a riposo si sente un umido sciocco e un roco godimento viene emesso da Anna. Le dita entrano ed escono nello stesso modo che Anna le ha insegnato poco prima.Ci siamo, dopo 15 minuti di una minuziosa e godereccia attività orale, arriva l’orgasmo. Un orgasmo rumoroso e bagnato. Immensamente bagnato. Anna schizza ripetutamente i suoi umori su Vanessa. Le sta facendo la doccia e lei a bocca aperta sta bevendo tutto. Noto che, mentre beve ha iniziato a masturbarsi con foga e anche lei viene quasi subito. Il viso di entrambe è in estasi.Vanessa ancora tremante schiaccia la bocca sulla vulva umida davanti a lei, apre la bocca tantissimo, quasi a voler mangiare la fonte del suo godimento.Non la sta mangiando, ma la sta masturbando. Apre e chiude le labbra come se stesse masticando, ma in realtà sono dei profondi massaggi che terminano sul clitoride risucchiandolo.Anna raggiunge il secondo orgasmo, direttamente nella bocca di Vanessa.Dopo qualche minuto e con la fica perfettamente pulita, Anna fa alzare Vanessa e riprende a baciarla. Questa volta è lei che gioca con la lingua, ma quello che riesco a vedere io, sono i morsi alle labbra di vanessa e i capezzoli che vengono torturati. Vedo le mani di Anna che si allungano verso una mensola posta alla sua destra. Prende due pendagli lunghi circa 5 centimetri, da una parte c’è una molletta e dall’ altra una pallina di ferro che sembra essere molto pesante.Mentre i baci e le torture alle labbra continuano, Anna fissa saldamente i pendagli ai capezzoli della brava studentessa: con due dita prende un capezzolo, lo tira, apre la molletta e la richiude, un forte gemito si fa strada e si manifesta. La pallina si trova all’ altezza del capezzolo, appena la molla si chiude, le mani si aprono e grazie alla forza di gravità la pallina cade tirando fortemente il seno, altro gemito e l’operazione si ripete, così come il gemito.Anna:” Brava la mia studentessa, mi hai fatto venire 2 volte di seguito e stai imparando bene la lingua. Però l’allenamento deve continuare. Ora ti farò usare la lingua nel modo a te più congeniale. Il Francese è una lingua emozionale cosa c’è di più emozionante di prenderlo in culo e in fica contemporaneamente? Ti ricordi il giocattolino che ho usato la settimana scorsa? Che dici lo vuoi di nuovo provare?”Vanessa:” Si prof., speravo proprio che me lo proponessi. E’ uno strumento didattico molto efficace e lo vorrei dentro di me sempre per imparare meglio.”Anna sorride e mi guarda, mi fa il segno del silenzio e con la mano destra imita il gesto della masturbazione. Capisco che vuole il mio cazzo duro e che quindi ora posso iniziare a giocare anche io.Nel frattempo, da una cassettiera, tira fuori una mutanda che io definirei quadri-cazzuta. Non l’ho mail vista, più tardi verrò a sapere che è stata fatta su misura. Quello che vedo è uno strapon formato da una cintura spessa 3 centimetri. Sulla parte frontale ci sono due peni di diversa dimensione e forma: uno per l’ano e uno per la vagina.Dalla parte opposta un altro pene lungo circa 10 cm, ma molto largo, infine dietro, all’ altezza dell’ano dell’indossatore, un plug anale anch’esso molto largo, quasi delle stesse dimensioni di quello frontale ancorato da un’altra cinghia che si congiunge con il frontale.Anna comincia ad indossarlo con l’aiuto di Vanessa sempre bendata, ma consapevole dei movimenti. L’operazione è veramente sensuale e mi eccita tantissimo, neanche fossi io a penetrarla.Vanessa si posiziona dietro Anna inginocchiandosi; la sua testa è perfettamente allineata con il sedere di Anna. Prende lo strapon e lentamente inserisce la parte frontale dentro la vagina della professoressa. Afferra con le mani i due cazzi frontali mettendo le mani a cono e tiene premuta la mutanda. Anna chiude gli occhi, noto un profondo godimento sul suo viso.Vanessa prima di inserirle il plug nel bellissimo culo di Anna inizia a inumidirlo con la sua lunghissima lingua, praticamente la sta scopando. Le allarga il buco più volte con le dita e le sputa anche dentro. Finito il lavoro preparatorio, le inserisce il plug anale e stringe le cinghie laterali per saldare il tutto e non far uscire i nuovi ospiti che hanno trovato le loro nuove e umide case. L’espressione di Anna è pura estasi, la vedo che anche da ferma sta godendo come una matta.Anna:” Grazie dell’aiuto Vanessa. Ora ti insegnerò una nuova posizione che ti aiuterà sicuramente a parlare in modo fluido il francese, avviciniamoci al letto. Inginocchiati a terra e appoggia il busto sul letto tenendo il sedere ben alto in modo che io possa entrare dentro di te facilmente.Prima apri bene la bocca e tira fuori la lingua, perché ti metterò un pene finto davanti alla bocca così da poter esercitare la lingua.”Anna mi fa segno di aprire le gambe e di scendere un po' verso Vanessa. Poi appena sono in posizione, le mette una mano dietro la testa e la spinge verso il mio amichetto felice di ricevere ora le giuste attenzioni.Appena Vanessa si abbassa, capisce che il pene non è finto e inizia a succhiarlo e a leccarlo in tutti i modi che le vengono in mente. Fa anche diverse esclamazioni:” Com’è buono, non sembra finto. Che bello è fatto veramente bene, sembra che si muova veramente”. Lecca e succhia anche i testicoli.Anna si posiziona dietro di lei e inizia a penetrarla con il doppio fallo, la riempie completamente. Io, tramite la sua bocca, sento la sua goduria e eccitazione. Anche la professoressa gode, i cazzi interni ad ogni movimento lavorando acne su di lei.Neanche fossi un ragazzino alla prima esperienza, vengo immediatamente. Sono troppo eccitato; la scena davanti ai miei occhi e i gemiti di entrambe le ragazze sono un afrodisiaco potentissimo. Vanessa non si stacca dal mio cazzo e non si perde neanche una goccia.Vanessa: “Professoressa, ho capito che c’è un professore, posso fargli una domanda?”Anna:” Certo, se non hai capito qualcosa è giusto che tu faccia le tue domande?”Vanessa: “Professore, senta, vorrei continuare a esercitare la lingua perché credo che il mio accento non sia ancora perfetto, lei se la sente, possiamo ripetere la lezione?”Io: “Vanessa, dammi solo 5 minuti, in modo da ricaricare la lezione”Vedo Vanessa sorridere e godere, perché Anna non si è fermata un secondo. Le sta riempiendo entrambi i buchi con lo strapon , i movimenti rimangono lenti e accompagnati dal tipico rumore di qualcosa che entra dentro un ambiente bagnato: ciaf ciaf.Io:” Vanessa, se vuoi possiamo riprendere l’interrogazione, mi raccomando ti devi impegnare perché ora non sono molto carico e potrei essere molto lungo.”Vanessa:” Non si preoccupi professore, ci penso io, vedrà che alla fine mi darà un voto molto alto!”In 5 minuti il mio cazzo riprende vigore, neanche avessi preso un’intera scatola di Viagra, anzi forse il viagra c’è l’ho davanti, visto che prima indossava una canottiere viola.Davanti io, dietro Anna, facciamo una lezione spettacolare. Sono passati circa 10 minuti dall’ inizio del secondo pompino e sento Anna godere, qualche secondo dopo arriva anche Vanessa, quasi contemporaneamente.Entrambe gridano la loro estasi, Vanessa aggiunge “Cazzo, Cazzo Cazzo” infinite volte e come se fosse una formula magica mi fanno raggiungere l'orgasmo anche a me.Vanessa ripulisce bene il banco di studio, Anna si stacca da lei e quando ha terminato la pulizia, le prende nuovamente con le mani il viso e la bacia profondamente. Non è un bacio erotico e basta, c’è qualcosa in più.Anna:” Vanessa, ora vai a farti una doccia, dammi qualche minuto e ti raggiungo anche io, il tempo di salutare il professore e arrivo”Ragazzi, è stata un ‘esperienza favolosa. Vanessa è stata sempre bendata, Anna si è dimostrata una donna unica e enormemente sensuale.Mi dispiace non non aver giocato con lei, ma gli accordi sono accordi e poi anche se c’è stato solo sesso orale, sono profondamente soffi sfatto.Cazzo una studentessa mi ha fatto due pompini favolosi e non sa neanche che aspetto io abbia, merita sicuramento 10 e lode come voto.Grazie Anna, grazie Vanessa. Se un giorno vi servisse nuovamente un menestrello per cantare le vostra epiche gesta, fatemi sapere, la mia penna per voi sarà sempre disponibile e pronta.
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LA funzione nascosta di telegram
Per la priva volta, dopo tanto tempo, ho compreso che Telegram può essere uno strumento utile.Era inizio maggio, quando annoiato, mi misi a giocare con il telefono. Feci una ricerca con Google e tra i risultati lessi che Telegram aveva una funzione per fare amicizia, bastava attivare “Persone nelle vicinanze”. Provai a vedere come funzionava e mi resi conto che la lista (circa 100 persone) era quasi completamente composta da singoli, c’erano solo 6 ragazze.Iniziai a cliccare sui nickname delle ragazze e 5 di queste 6 erano degli Scam, ovvero profili con ragazze molto belle e molto avvenenti che nelle info scrivevano ad esempio:” sono una escort disponibile per il sesso” oppure “sono disponibile per sesso scrivimi in privato pagato con un biglietto”. Tutti messaggi simili e tutti con un italiano abbastanza approssimativo che nascondevano la truffa delle ricariche.Una volta provai a contattare una di queste ragazze, mi rispose con un menù di prestazioni a dei prezzi molto bassi e allettanti. Mi chiese dove abitavo e guarda caso, lei abitava relativamente vicino a me. Scambiammo qualche messaggio, mi diede il suo indirizzo, chiedeva però, prima dell’incontro, un biglietto da acquistare in tabaccheria. Ovviamente non lo feci, lei continuò a messaggiarmi per qualche minuto e poi si arrese.Per amore della scienza provai anche con le altre, stessa strategia, stessi prezzi, tanto più che pensai fosse la stessa persona con profili diversi. Me ne mancava una sola da cliccare: Jennifer.Cliccai sul profilo di Jennifer e vidi che aveva pubblicato una decina di foto dove lei era nuda in diverse situazioni. Una ragazza normalissima, anzi una donna come le altre con un seno normale non molto grosso, dei fianchi un pochino larghi, magra e con uno sguardo da cerbiatta bastonata, ma sexy; insomma, una casalinga normalissima, ma nuda.Le scrissi un messaggio, già pensando che fosse come le altre, il messaggio era semplicissimo: “Ciao, ti faccio i complimenti per le bellissime foto e per il tuo corpo”. Dopo alcuni secondi, mi rispose.“Ciao mi chiamo Jennifer sono una modella amatoriale, ti ringrazio per i complimenti, mi piace essere fotografata, sono ungherese, ma mi sono trasferita da poco a Cervia”.Mi inviò poi delle foto, la prima era normale: Lei sdraiata sulla spiaggia in topless, la seconda la ritraeva mentre camminava in una pineta indossando una gonnellina arancione, ma non aveva le mutandine e si vedeva tutta la fica depilata.La terza la mostrava mentre faceva pipì. Poi varie foto mentre si depilava oppure si masturbava o inseriva dei falli in ogni suo buchetto.Iniziammo a scriverci e continuammo a scambiarci foto. Scoprii che Jennifer era di origini ungheresi, fin da piccola lei e la erano dei naturisti convinti e che quindi giravano sempre nudi per casa. Le piaceva molto il sesso ed essere fotografata.Oggi Jennifer ha 45 anni, ma quando ne aveva 20, fece molti film hard in Ungheria, non per soldi, ma perché le piaceva e le piace tuttora scopare. Al ‘età di 30 anni però interruppe la carriera di attrice perché divenne mamma e si concentrò esclusivamente sulla piccola, non perdendo però la voglia di divertirsi.Non si è mai sposata e ora abita in Italia presso uno zio un po' particolare. Come mi ha raccontato, lo zio è molto intimo, spesso le fa dei filmini spinti (che mi ha inviato e confermo che sono spettacolari), la tocca sempre e ogni tanto la scopa.Le presenta degli amici “fotografi” che le fanno degli shooting conditi da sesso senza limiti.Ieri mi messaggia e mi chiede se mi piacesse fare le fotografie e se mi andava di passare la giornata insieme a fare tante foto e a divertirci. Due nano secondi e il mio cazzo era già in tiro e non vedevo l’ora di incontrarla. Era giunto il momento di sentire la sua voce e così la chiamai.“Ciao Jennifer, è un piacere immenso sentirti, ti ringrazio per le foto che hai condiviso con me e ti confermo che mi piacerebbe scattartene delle nuove, dammi il tuo indirizzo e tra circa 1 ora passerò a prenderti.”“Ciao Giorgio, il piacere è anche mio e ti confesso che i vari messaggini scambiati, ogni volta mi hanno fatto bagnare, oggi ho la fica che vuole attenzioni, per me va bene un’ora così mentre ti aspetto mi depilo e mi preparo per te.”Le dissi subito che non si doveva depilare, perché volevo fare delle foto della sua fica con i peli e poi senza e che avrei voluto raderla io. Di risposta mi disse che era felice della proposta e che mi aspettava con impazienza.Mi serviva un luogo sensuale e unico, mi misi a googolare e alla fine trovai un love hotel a Bologna vicino alla stazione centrale. Durante il viaggio per raggiungere l’albergo parlammo di tante cose, di quello che le piaceva dell’Italia e degli italiani e anche di cosa la eccitava e cosa le piacesse fare. Mi raccontò della sua carriera nel mondo del porno e di quanto le piacesse.Arrivammo all’hotel dopo 1 ora. Entrammo nella camera subito dopo il self Check-in.La stanza non era grandissima, ma davanti a noi c’era una Jacuzzi di 2 metri, alla sua destra una croce di Sant’Andrea con un collare e delle polsiere in pelle, dietro un letto sospeso e un palo da Shibari di Bambo ancorato al soffitto.Neanche il tempo di entrare che Jennifer si tolse i pochi vestiti che aveva, mi mise una mano sul cazzo e inizio a leccarmi il viso e a mettermi la lingua ovunque.Era già nuda, quindi fu facile legarla alla croce. Le allargai le gambe e le legai saldamente alla croce, lei mi fissava, si passava la lingua sulle labbra e mi ripeteva con voce roca “Sei un porco e io la tua Troia, cosa mi vuoi fare? Perché mi hai legato? Ti voglio fottere fino a che il tuo cazzo non chiederà pietà”.Io mi abbassai e mi misi in ginocchio davanti alla sua bagnatissima fica, con le dita allargai le grandi labbra, le bacia e le succhiai per qualche minuto fino a che non diventarono belle rosse, a quel punto presi la macchina fotografica e iniziai a scattare delle foto con Jennifer che godeva sia per le mie stimolazioni che per le foto stesse. Mi chiese di inserire un dito, poi un altro e infine tutta la mano, era bagnatissima e anche se la mia mano era grande entrò tutta senza difficoltà, il problema era fare le foto con una mano sola e tenere a bada il mio cazzo.Dopo pochi minuti, gridò e ebbe un orgasmo lungo e bagnato, mi chiese nuovamente di essere liberata. Non lo feci.Andai in bagno, presi lo shampoo e dell’acqua, mi avvicinai e inizia a insaponare la fica a lungo, inserendo anche qualche dito dentro mentre la massaggiavo. Presi il rasoio e iniziai a raderla mentre gemeva e mi diceva le cose più perverse cha avessi mai ascoltato. Al termine, arrivò un nuovo orgasmo, il suo sguardo era profondo, gli occhi eccitati e da gran Troia, io stavo morendo, i testicoli iniziavano a farmi un po’ male e il cazzo sembrava esplodere.Non potevo resistere ad una fica aperta e depilata che si trovava proprio davanti alla mia bocca.Presi a succhiare e a leccare singolarmente le labbra, ormai evidenti e non più coperte dai peli. Il suo Clitoride era diventato un piccolo cazzo per quanto si era gonfiato, iniziai a succhiarlo, quasi come se le stessi facendo un pompino, era bello e ad ogni leccata emanava delle vibrazioni erotiche.Venne per l’ennesima volta, con degli spasmi lunghi e convulsi, mi inondò il viso e la pulii completamente con la lingua, facendola impazzire. Il sapore era dolce, un po' agro, ma inodore. Mi riempii la bocca con il suo nettare caldo e poi la baciai, mentre le liberavo le caviglie e i polsi.Jennifer salì le scalette del letto mostrandomi la sua dolce fica gocciolante e il suo bel culo, non resistetti e mentre saliva le diedi un altro paio di leccate, questa volta inumidendo anche la rosellina.“Fermati, basta con la fica, ora voglio che il tuo cazzo mi entri tutto dentro il culo e ci prenda la residenza. Mi piace godere con il culo, da giovane mi facevo solo inculare, mi piace sentirlo dentro, voglio che tu sia lento, mi piace sentire la cappella che entra e che esce.”Entrai facilmente, il suo culo era allenato ed effettivamente molto elastico. Era bellissimo, perché anche se largo, si chiudeva sul mio cazzo e mi permetteva di sentire le sue pareti umide e calde.“Entra piano porco, ora esci, metti la lingua dentro e sculacciami, siiii… dai ora rientra lentamente”Durai solo 5 minuti e le inondai il culo con 4 schizzi lunghi e anche io iniziai a tremare, le gambe mi cedettero e dovetti sdraiarmi.Lei si girò verso di me “Sono tutta sporca e tu devi pulirmi” si alzò e si sedette sulla mia faccia con il culo aperto e gocciolante.“Leccami e prendi tutta la tua sborra in bocca, ma non lo ingoiare, appena hai finito dammi una sculacciata per avvertirmi e poi baciami”.Le nostre lingue si intrecciarono diverse volte, ci scambiammo più volte la saliva mista al mio seme, fino a che lei non ingoiò tutto e si passò la lingua sulle labbra.“Sei stanco?”“Mi hai quasi ucciso, ho una certa età e praticamente mi hai fatto fare un film porno”“peccato volevo provare la Jacuzzi e fare altre foto”“Per questo non c’è problema, anche se il mio cazzo ora è nel paradiso dei maiali, possiamo sempre fare le foto e rilassarci dentro l’acqua calda”Jennifer, però non era molto d’accordo sul concetto del rilassamento ed in effetti anche il mio cazzo dopo una trentina di minuti resuscitò e per le successive 2 ore continuammo a divertirci e a godere, facendo le foto.Ho scoperto che lo sguardo e la perversione di Jennifer è meglio del viagra e fa miracoli.Abbiamo organizzato un altro incontro, questa volta per fare delle foto outdoor, probabilmente al Lido di Dante, dove c’è tanta natura e una pineta eccezionale come location artistica.
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La compagna di scuola
Ad inizio aprile ricevetti un messaggio su Facebook di una mio amico delle scuole medie inferiori che mi avvisava della creazione di un gruppo WhatsApp per organizzare una cena con tutti i compagni di classe dell' epoca.Ho subito pensato che rivedere dopo oltre 40 anni i miei ex compagni di classe poteva essere una cosa carina e divertente. Io ho dei ricordi meravigliosi: le prime cotte, i primi approcci con le ragazze e la scoperta della sessualità.Come carattere sono sempre stato molto socievole e anche se ero un secchione, ne approfittavo per essere sempre disponibile ad aiutare tutti, soprattutto le ragazze, sperando ogni volta in un qualche tipo di ricompensa.Però alla fine, le mie compagne mi volevano così bene che per loro ero solo un fratello e purtroppo andavo sempre in bianco.Sono passati 40 anni, le nostre strade si sono divise diverso tempo fa e ci siamo persi di vista, ognuno di noi ha accumulato esperienze diverse e sicuramente siamo cresciuti sia anagraficamente che mentalmente.Arriva il giorno della cena. Mi presento con un certo anticipo, anche perché vengo da fuori città, visto che qualche anno fa mi trasferii a Bologna e la cena era a Roma.Cominciarono ad arrivare i miei ex compagni di scuola, prima i maschietti, ormai grandi e con i segni evidenti dell' età e poi le femminucce che al contrario erano tutte splendide e in forma messe in tiro dall' occasione.Arriva Paola che ora fa l'insegnante di Yoga, biondissima con i capelli ricci, un sedere spettacolare, ma poco seno.Arriva Luisa: corrispondente estera per una testata giornalistica, mora con i capelli a caschetto, un vestitino a fiori quasi trasparente e con una 5 di seno meravigliosa e che lascia poco spazio alla fantasia.Dopo qualche minuto arriva Naomi, l'unica ragazza della classe un po' esotica, ha la mamma coreana e quindi il suo aspetto è quella di una tipica ragazza orientale, però molto bella. Lei fa la traduttrice per una compagnia asiatica, il suo vestitino a righe di seta e i suoi occhioni a mandorla fanno scopa con il rossetto rosso acceso che disegna perfettamente la sua bocca molto carnosa e praticamente perfetta.Infine arriva Carla, forse la più normale del gruppo, capelli neri lunghi fino alle spalle, occhi verdi smeraldo, indossa dei jeans e un maglioncino bianco che nasconde perfettamente il seno, visto che è non è molto grande, porta una seconda.Dopo 30 minuti di attesa ci sedemmo e iniziammo a cenare immersi nei ricordi e nelle cazzate che ogni giorno facevamo. Io ero seduto tra Carla e Naomi, parlammo sia del passato che del presente.Io confessai a Carla che da ragazzo ero follemente innamorato di lei, ogni qualvolta che l'aiutavo nei compiti, anelavo il suo bacio di ringraziamento e speravo sempre in qualcosa in più.Carla arrossì e mi disse: "non lo immaginavo, per me eri solo una persona gentile, quasi un fratello, che mi aiutava nei compiti, me lo potevi dire ! ", io di rimando le dissi che con il senno del poi ero proprio un pirla.Verso metà serata dovetti iniziare a salutare tutti perché dovevo tornare a casa in quanto non avevo trovato un albergo disponibile e mi aspettavano molte ore di viaggio. A quel punto Carla mi disse che se volevo mi poteva ospitare lei, tanto il figlio era a Barcellona per l'Erasmus e l'ex-marito era appunto EX.Finita la cena andai a casa insieme a Carla, continuammo a parlare e a ricordare sul divano in compagnia di due bicchieri di Nebiolo. Riuscimmo a finire la bottiglia tra una chiacchera e l'altra. Mi accorsi che una piccola goccia di vino era finita sul maglione bianco di Carla, glielo feci notare e lei, senza pensarci un secondo se lo tolse rimanendo con un reggiseno nero, ma trasparente.Carla:" Senti Gio, ho pensato che forse è giunto il momento di ricompensarti per tutte le volte che mi hai aiutato a scuola".Ok, da piccolo ero un pirla, ma ora che sono cresciuto, credo di essere diventato più audace e pertanto, senza che me lo ripetesse, ho fatto una cosa che da piccolo era impensabile per me: mi sono avvicinato, e fissandole gli occhi, le ho tolto il reggiseno.Davanti a me c'erano 2 seni piccoli, ma perfetti e poi i capezzoli... erano come due chiodi che aspettavano solo la mia lingua. Ho iniziato a succhiare prima il destro alternando dei piccoli morsi a dei massaggi con la lingua, per poi passare al sinistro e applicare la stessa tecnica. Con le mani e le dita massaggiavo il capezzolo che non aveva l'attenzione della mia lingua e intanto i gemiti di Carla aumentavano. Era bellissimo sentire il suo sapore e stava aumentando anche il mio desiderio di provare anche a sentirne un altro, quello più intimo e gustoso.Visto che Carla gradiva il gioco dei morsi, ogni tanto tiravo il capezzolo tenendolo stretto con i denti allungandole il seno senza esagerare e nel frattempo le sbottonavo i Jeans.Ad opera compiuta l'ho fatta alzare, e le ho calato i pantaloni e le mutandine con un solo gesto, intanto i capezzoli non erano più dei chiodi, ma degli appendi abiti, la mia bocca ha continuato a giocare, mentre le mie mani hanno stretto le sue chiappe ormai nude e in quel preciso momento, Carla inizia a tremare e ad avere il suo primo orgasmo.Senza darle tregua, la faccio stendere, le metto un cuscino sotto la schiena e inizia ad ammirare quella fica perfetta: Delle labbra grandi e succose, completamente depilata tranne un piccolo triangolino poco sopra il monte di venere."Carla lo sai che questo triangolino qui mi eccita tantissimo, sei veramente fica" di risposta:"Se vuoi, puoi dire anche che sono Troia, quel triangolino non l'ho fatto io, ma qualche giorno fa ho giocato con una nostra comune amica che mi ha depilato e me lo ha disegnato lei". Appena sentii quelle parole, la mia lingua iniziò a percorrere tutto il taglio della sua fica, insinuandosi ogni tanto, fra le pieghe delle grandi labbra, assaporando e leccando il dolce nettare che sgorgava copioso, fino ad arrivare al secondo orgasmo che la fece vibrare come una corda di violino."Carla, come stai? dal quel che vedo, forse hai bisogno di un po' di riposo e poi mi devi raccontare chi è la comune amica che ha fatto questa meraviglia"."Gio! va bene che ho 50 anni, ma non sono assolutamente stanca, ti prego mi devi Prendere, voglio che me lo metti dentro, lo voglio sentire, voglio godere ancora! e se sei bravo ti farò un bel regalo".Essere bravo, credevo che fino a quel momento non mi fossi comportato male. Comunque iniziai a scivolare dentro di lei lentamente, in modo da farle assaporare il piacere di essere posseduta. Le alzai le gambe e mordicchiandole i piedi iniziai ad aumentare il ritmo delle spinte. Ormai la sua fica era un lago di umori , dilatata e sensibile ad ogni affondo. Con le dita le prendo il capezzolo destro e inizio a tirarlo e lei urla di piacere, intanto il mio cazzo continua a muoversi dentro e fuori di lei con movimenti veloci, alternati ad affondi lenti. Non voglio ancora venire, quindi ogni tanto esco e le metto 2 dita dentro stimolandole contemporaneamente il clitoride, ogni volta che mi accorgo che sta per avere l'orgasmo, faccio il bastardo e mi fermo. Il gioco però dura solo 2 volte. Appena rimetto il cazzo dentro di lei, lentamente e mi fermo piantandomi dentro di lei profondamente, sento i primi tremori, avverto una strana contrazione e il mio cazzo viene come stritolato, mi sento bagnato, mi si bagna anche la faccia come se qualcuno mi avesse fatto la pipì addosso, era lei che iniziò a squirtare e a tremare contemporaneamente, al termine uscii da lei e l'abbracciai per qualche minuto."Allora sono stato bravo? me lo merito il regalo?"con un po' di fatica ricevetti la risposta: " Si sei stato bravino, quindi una piccola ricompensa te la meriti".Carla si alzò dal letto e andò verso il comodino, lo aprì e tirò fuori un vibratore anale."Questo è sempre un regalo della nostra amica, ma oggi lo voglio usare in modo più artistico, ti va?". Come ho detto prima, non sono più un ragazzino pirla, quindi le dissi l'unica cosa che potevo dire in quel momento: " Carla , fai tutto ciò che vuoi, considerami come il tuo sexy giocattolino, dimmi quello che devo fare e lo farò". I suoi occhi si illuminarono e inizio a fare un pompino al vibratore, poi se lo passò anche sulla fica e lo inumidì ancora di più con i suoi umori."Gio', vieni qui, sdraiati, prendi il cuscino che hai usato prima, ma questa volta mettilo dietro la tua schiena che ora inizio un bel giochino con le altre mia labbra e vedrai che che ti farò avere un orgasmo unico."Feci come mi ordinò, le sue labbra erano meravigliose, mi baciava il cazzo e me lo mordicchiava, un po' come avevo fatto io con i suoi capezzoli. Ad un certo punto alza gli occhi e mi dice guardandomi: " Ora farò entrare il tuo cazzo nella mia bocca fino alle palle, ma non sarà l'unica cosa a entrare". Inizia lentamente ad avvolgere il mio glande con le sue calda labbra, intanto la lingua cerca di entrare nella mia piccola fessura, ma appena inizia a scendere un pochino con la bocca, sento che lei inizia a inserire il vibratore nel mio culo, lentamente.Più scende con la bocca e più il vibratore entra dentro di me. Appena il vibratore si posiziona completamente dentro il mio culo, lo accende e inizia a il pompino più bello della mia vita. Le labbra vanno giù e su lentamente, si aprono e si chiudono sulla mia cappella, ogni movimento della sua bocca e le vibrazioni che profanano il mio culo, rendono quella pratica spettacolare e ricca di sensazioni. La sua sembra una tecnica sperimentata, studiata con metodologia per aumentare il piacere, soprattutto quando decide di sincronizzare i movimenti della sua bocca con il fare entrare e uscire il vibratore da me. Non resisto ed esplode nella sua bocca. Non fa uscire nulla, si stacca dal mio cazzo che continua a rimanere dritto, mi guarda e ingoia. Si passa la lingua sulle labbra, come se avesse gustato la cosa più buona del mondo e mi bacia.Abbiamo continuato a farci un po' di coccole, ma Carla ha voluto che riprendessi a leccarle la fica, buonissima e bagnata.La mattina seguente, mi sveglia con un meraviglioso pompino, ma questa volta senza vibratore. Comunque non si è persa una goccia del mio sperma e come la sera prima abbiamo limonato subito dopo."Gio' ,tra poco devo uscire, perché passa Naomi a prendermi per andare a fare delle commissioni. Se ti va puoi restare e magari pranziamo tutti insieme, anche perché questa mattina le ho mandato un messaggio e mi ha chiesto se poteva giocare anche lei insieme a te."Lo ripeto per l'ultima volta: ora non sono più un pirla ... quindi ho accettato senza nessuna remora, ma questa è un'altra storia.
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2 months ago
giorgal73, 52
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Corna per l’anniversario di matrimonio.
Mi chiamo Silvano, ho 51 anni, sono di media statura, fisico normale, capelli portati volutamente corti, perché sto cercando di rimediare ad un bel principio di calvizie, abbastanza vistosa, occhi scuri e da 25 anni son sposato con Alessia. Lei è una bella donna di 50 anni, dai capelli castani, portati abbastanza lunghi sulle spalle, un bel seno di una prorompente quarta misura che sta su abbastanza bene, i fianchi sono un po' arrotondati, ma non è grassa e, come ultima qualità è munita di un bel culo che è uno spettacolo su cui posare lo sguardo. A suo dire, le cosce non sono molto belle, ma per me sembrano due colonne di alabastro, perfettamente lisce e prive di inestetismi. Sessualmente parlando, siamo sempre stati una coppia molto attiva; a vent'anni, quando ci siamo conosciuti, avevamo entrambi fatto le nostre brave esperienze. Lei non aveva avuto relazioni stabili, ma si era divertita con diversi maschietti, sia facendo pompini, che facendosi aprire in ogni suo buco, in quanto ho potuto verificare che erano stati ben collaudati. Dal canto mio, avevo fatto alcune esperienze sia con donne che con qualche maschietto, scoprendo di avere una tendenza bisex, piacere che, negli anni, di tanto in tanto, ho rinverdito spingendomi a succhiare qualche cazzo duro e, a volte, me lo son fatto anche infilare nel culo, in quanto ho potuto constatare che mi piace sia darlo, che prenderlo. Durante tutti questi anni di matrimonio, ho vissuto diverse esperienze alquanto piacevoli con mia moglie, tipo l'esibizionismo in specie d'estate, su qualche spiaggia, dove lei metteva in mostra il suo bel seno, che non mancava di attirare l'attenzione di vari maschi; quell'esperienza serviva anche a coltivare la fantasia di avere un secondo maschio nel letto, cosa che lei non ha mai rifiutato, anche se, all'atto pratico, non si era mai concretizzato, tranne qualche situazione interessante che, alla fine, non ha avuto alcun seguito. Io, però, fantasticavo di veder la mia adorata mogliettina alle prese con un altro maschio ed era strano che lei, mentre facevamo l’amore, non si negava a certe perversioni, ma, anzi, si diceva disponibile ad esaudire ogni mia fantasia. Quando la scopavo, le dicevo che avrei voluto guardarla mentre si calava sul cazzo duro di un altro maschio e lei, a quelle parole, si eccitava da matti, esortandomi a trovarle un bel ragazzo, magari di colore, con un cazzo grosso e delle palle ben gonfie di saporita crema. Ovviamente io impazzivo al solo pensiero di poter realizzare un simile sogno. Poi, però, nella realtà, ogni volta che ne parlavo per organizzare, lei mi frenava, temeva troppo di essere sputtanata.
Intanto io avevo deciso che dovevo soddisfare ad ogni costo le nostre voglie. Si avvicinava il nostro venticinquesimo anniversario di matrimonio e così decisi che quella sarebbe stata l’occasione per fare avverare ogni nostra fantasia. Prenotai un viaggio a Parigi e le dissi che avremmo trascorso il fine settimana nella città dell’amore. Lei fu entusiasta dell’idea: finalmente un fine settimana da soli per rilassarci e star insieme in completa libertà. Scelsi un bell’albergo e, a sua insaputa, riuscii a contattare ed ingaggiare uno spogliarellista. Si trattava di un bellissimo ragazzo olandese, mulatto, giovane, e dotato di un cazzo davvero notevole. Parlai con lui al telefono e gli spiegai che avrebbe dovuto esibirsi per mia moglie, cui desideravo regalare una situazione davvero particolare e, se le cose si fossero messe in un certo modo, avrebbe dovuto far vivere a mia moglie una notte da sogno. Arrivammo a Parigi e trascorremmo la giornata passeggiando tra le meraviglie di quella città e pranzammo in un ottimo ristorante. Durante il pranzo, presi ad illustrarle il programma.
«Questa sera ho organizzato una cenetta a lume di candela sulla terrazza della nostra camera.»
Lei non ebbe modo di sospettare alcunché, ma, anzi, fu entusiasta all’idea. Rientrammo in albergo e, dopo una doccia ristoratrice, ci vestimmo per la serata. Lei ebbe ad indossare uno splendido abito nero, che le lambiva il ginocchio ed esaltava il suo corpo morbido e sensuale, mettendo in risalto la sua splendida quarta di seno, calze velate autoreggenti color carne e delle decolleté nere, con tacco alto, ma non esagerato. Ebbi a farle i miei complimenti, per quanto era bella e sensuale.
«Amore sei strepitosa! La tua prorompente sensualità viene esaltata dal tuo outfit di questa sera e, per ringraziarti di avermi fatto vivere 25 anni in tua compagnia, questa sera ho preparato un regalo speciale per te.»
Lei mi ha guardato sorridente e mi ha baciato con un trasporto unico, indice di profondo amore. Le chiesi se potevo bendarla, per far sì che la sorpresa fosse davvero tale.
«Amore, vorrei bendarti per render la sorpresa ancor più esaltante!»
Lei, non sospettando alcunché, mi lasciò fare. La bendai e la feci accomodare in mezzo alla suite. Le dissi che andavo a prendere il regalo e di non sbirciare. Aprii silenziosamente la porta e feci entrare il ballerino. Appena lui fu pronto, misi su la musica, mi spostai dietro di lei e le tolsi la benda dagli occhi. Alla vista del ragazzo che cominciava a ballare, scoppiò a ridere e mi abbracciò.
«Amore... che matto che sei! Sei la persona più ardita del mondo!»
Le chiesi se gradiva la sorpresa, in quanto quel ragazzo si sarebbe esibito in esclusiva per lei.
«Amore, questo è il mio regalo! Lui è Alex, un mulatto di nazionalità olandese e, questa sera, danzerà esclusivamente per te! È lui il tuo regalo!»
Alex cominciò a ballare in modo molto sensuale e, contemporaneamente prese a spogliarsi molto lentamente. Vedevo mia moglie che lo seguiva con attenzione ed avvertivo che si stava eccitando, anche se faceva di tutto per non darlo a vedere. Lo strip durò una ventina di minuti e, alla fine, Alex era rimasto con indosso un minuscolo tanga dorato, che, a mala pena, nascondeva il suo splendido affare, ancora barzotto. Cominciò ad avvicinarsi a mia moglie e si pose, con il cazzo ancora coperto, davanti al suo viso, mentre ballava con evidente sensualità. Mia moglie mi guardava e non sapeva cosa fare. Io mi avvicinai al suo orecchio e le diedi un suggerimento.
«Amore, è il tuo regalo: fanne ciò che vuoi. Siamo lontani da casa, non ci conosce nessuno, puoi sbizzarrirti come meglio credi! Dai, lasciati andare, vivi finalmente questa esperienza, tanto a lungo fantasticata!»
Ho letto nei suoi bellissimi occhi, la voglia di accarezzare quel membro ancora non rigido, ma qualcosa la tratteneva. Mi son fatto coraggio, ho preso in mano il cazzo di Alex e l'ho avvicinato alla sua bocca, invitandola implicitamente a succhiarlo.
«Dai, amore, prendilo in bocca, assapora il piacere di un altro cazzo e, soprattutto, goditi questo momento che si è creato.»
Lei avvicinò timidamente la bocca alla cappella e diede un fugace bacio, tuttavia non riusciva ancora a sbloccarsi. Allora le proposi di fare come facevo io.
«Avvicinati, amore, dai, succhiamolo insieme! Coraggio, non esitare: vedrai che piacerà anche a te!»
Ho afferrato l’uccello ancora barzotto, ho cominciato a succhiarlo fino a che non ho sentito che anche la sua lingua stava cominciando a leccare l’asta del ragazzo. Mi son spostato per permetterle di proseguire da sola e così si prodigò in un pompino da favola. Dopo una iniziale incertezza, prese a lavorare quella splendida mazza, che cominciava a lievitare nella sua bocca, oltreché tra le mani. Lo aveva bagnato tutto con la saliva e poi lo ha fatto scivolare lentamente in bocca, fin giù nella gola, mentre con le mani accarezzava le grosse palle, ricolme di nettare prelibato, che già pregustava di poter assaporare. Vedevo finalmente realizzati i miei desideri: mia moglie stava succhiando il cazzo di un altro uomo! Intanto, sotto la sua esperta bocca, il cazzo era diventato splendidamente duro e svettava, mentre lei faceva ne scomparire la cappella, succhiandola con avidità. Mi son di nuovo avvicinato e, mentre la osservavo come finalmente si gustava quello splendido cazzone, io ho preso ad accarezzare le grosse palle di Alex, che ha sollevato le mani e le ha poggiate sulle nostre teste, imprimendo, delicatamente, a mia moglie il ritmo della pompa, mentre accarezzava anche la mia testa che, in segno di dedizione, mi dedicavo alle sue palle, lisce e gonfie. Lui ha apprezzato sia la bravura di mia moglie, che la mia collaborazione.
«Che bocca, meravigliosa! Che gola profonda! Sei una fantastica pompinara e, credimi, detto da me è un vero complimento, dal momento che tante altre donne non riescono nemmeno a prenderne la metà di quello in cui riesci tu: ce l'hai quasi tutto in gola. In più, è davvero piacevole sentire il tuo uomo che collabora in quel che fai, assecondando e giocando con le mie palle!»
Slinguavo con voglia e dedizione quelle palle, assaporandone ogni lembo. Poi ho sollevato lo sguardo e lui ha capito che doveva dare compimento a quello che era il mio più profondo desiderio: veder mia moglie chiavata da quel grosso cazzo. A quel punto, infatti, Alex si è disteso sul letto con il cazzo durissimo in mano e mia moglie gli è salita a cavalcioni. Aspettavo da anni questo istante! Finalmente ho visto l’enorme cazzo di Alex scomparire, pian piano, centimetro dopo centimetro, nella figa bagnatissima di mia moglie. Anche lei ha capito: si è girata verso di me e mi ha sorriso; io le ho lanciato un bacio, esortandola a godere senza limiti.
«Sì, amore, così! Prendilo tutto, fin in fondo! Lascia che dilati e riempia queta tua splendida figa. Dai, amore, goditelo tutto!»
Lei ha cominciato a danzare su quel cazzo, godendoselo senza riserve. Mentre chiavava e godeva, mi ha chiamato accanto a sé: voleva che guardassi da vicino, mentre si lasciava infilare da quel membro durissimo.
«Amore, vienimi vicino. Stammi vicino e guarda quanto sto godendo, grazie a te! Finalmente sento di esser la troia che desiderato che fossi. Guarda, amore, come mi chiava. Guarda, amore, come permetto che questo cazzone enorme mi sbatta!»
L’ho baciata con foga e, mentre lo facevo, ho sentito, con mia grande sorpresa, che Alex mi aveva preso in bocca il cazzo e me lo stava succhiando. Anche lui era bsx?! Sentivo gli orgasmi di mia moglie che si susseguivano senza sosta.
«Amore, vengo! È fantastico come mi fa venire! Vengo ancora!»
Era incredibile la situazione che si era creata. Lei cavalcava Alex, mentre lui mi succhiava il cazzo ed io baciavo e carezzavo il seno di mia moglie. Dopo un ennesimo orgasmo, Alex si è tolto per un attimo il mio cazzo dalla bocca ed ha urlato il suo piacere, riempiendo il ventre di mia moglie con una sborrata colossale.
«Vengo! La tua figa è così calda e stretta, che mi fa sborrare! Sto sborrando!»
Subito dopo ha ripreso il mio cazzo in bocca ed ha preso a succhiarlo come se non ci fosse un domani!
Anch'io son venuto e nella bocca di Alex.
«Alex, vengo anch'io! Ti sto sborrando in bocca!»
Ho cominciato a riversare nella sua bocca tutta la mia crema, che lui ha ingoiato senza nessuna esitazione e poi, mentre baciavo mia moglie, scossa ancora dai brividi di piacere nel sentir la figa riempita. Alex ha ripulito con la lingua il mio cazzo, nettandolo da ogni singola goccia di sborra. Appena mia moglie si è tolta da Alex, mi son precipitato tra le sue gambe, per leccarla. Sentivo il sapore della sborra di Alex, mischiata agli umori di mia moglie.
«mhmm… Che meraviglia! Hai un sapore meraviglioso!»
Ero felice. Ci prendemmo un attimo di riposo, durante il quale mia moglie si complimentò con me, per averle fatto un regalo davvero speciale e, soprattutto, si mostrò contenta per aver finalmente rivelato il mio lato bisex.
«Amore, sei un porcello davvero stupendo. Non pensavo che avessi un lato bisex e questo mi fa immensamente piacere, perché con Sara, la mia amica del cuore, spesso e volentieri, quando siamo sole, ci diamo piacere tra noi e, quindi, sapere che anche mio marito sia un bisex, non fa altro che accrescere ancora più la gioia di vivere insieme a te! Adesso, però, voglio godere con entrambi, quindi, per favore, scopatemi entrambi contemporaneamente.»
Siamo andati avanti per ore, soddisfacendo tutti i desideri di mia moglie, anche quelli più intimi e segreti. Ha preso con gioia il cazzo di Alex nel culo, mentre io le scopavo la figa e poi volle esser scopata in figa, da entrambi.
«Siete meravigliosi! Mi state facendo impazzire di piacere! Vi voglio tutti e due davanti! Voglio sentire che mi spaccate la fica! Fatemi godere!»
Dopo averla fatta godere anche con una doppia in fica, lei mi ha fatto girare e, dopo avermi leccato per bene il buchetto, ha chiesto ad Alex di incularmi, mentre io le penetravo nel culo e, quando anche lei ha raggiunto l'orgasmo, mi son svuotato dentro di lei, mentre Alex mi scaricava nel culo tutto ciò che era rimasto nelle sue palle.
Far il culo a mia moglie, mentre venivo inculato, è stato qualcosa che mi ha fatto veramente delirare dal piacere. Dopo esser venuti, lei ha preso i nostri cazzi in bocca e li ha puliti alla perfezione, raccogliendo ogni singola goccia del nostro piacere e poi, dopo che ci aveva letteralmente spremuti come limoni, è andata soddisfatta a far una doccia ed io ho congedato il ragazzo.
«Grazie, Alex! È stato un vero piacere fare la tua conoscenza e, ancor più aver potuto assaporare il tuo membro, davvero fantastico!»
Lui mi ha stretto la mano e si è complimentato con me.
«Grazie a voi! Siete stati una coppia fantastica e riconosco che, infilarlo nel tuo culetto, mi ha mandato allo sballo.»
Poco dopo, mia moglie è uscita dalla doccia con indosso uno splendido completino intimo nero, che la rendeva quanto mai concupiscente. Si è avvicinata e mi ha baciato con una intensità nuova, mai provata prima. Sentivo ancora tra le sue labbra il sapore del cazzo di Alex. Lei mi ha sorriso contenta.
«Amore, hai fatto di me la donna più felice della terra, stasera! Adesso che abbiamo scoperto che ad entrambi piace giocare sia con maschi che con femmine, vorrei che, in futuro, i nostri orizzonti fossero ancora più ampi. È stato meraviglioso vederti godere sotto quel maschio, mentre mi facevi godere, ma, nello stesso tempo, voglio che anche tu mi veda dar piacere con la lingua alla mia amica, perché il solo pensarlo mi eccita moltissimo. Grazie, amore! Grazie per questo magnifico regalo e, adesso, nonostante io abbia goduto tantissimo, voglio far l'amore con te, perché finora ho solo scopato!»
Subito dopo ha ripreso di nuovo a succhiarmi il cazzo e, da allora, la nostra vita è diventato un vero idillio.
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2 months ago
baxi18, 55
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Adesso siamo una coppia escort.
Il mio nome è Danilo, ho 25 anni, sono di media statura, capelli castani, occhi marroni, e sono sposato da due anni con Michela, mia coetanea, molto bella. Ha lunghi capelli biondi, occhi azzurri, un viso carino, dei seni di una terza piena, belli tondi con capezzoli piccoli e sporgenti. Il ventre è tonico, piatto, la fica ha labbra e clitoride ben pronunciati. A tutte queste qualità vanno aggiunti un culo tondo perfetto, sembra disegnato da Giotto, e delle gambe lunghe e sottili; insomma è una donna che, quando passa per strada, attira inesorabilmente l'attenzione dei maschi che l'incrociano. Ci conosciamo da quando avevamo sedici anni; dopo un periodo di fidanzamento, durante il quale abbiamo praticato sesso, senza però toglierle la verginità, ci siamo sposati e, alla prima notte di nozze, me l'ha donata con tutto l'amore possibile. Durante gli anni di fidanzamento, aveva imparato a succhiare il mio cazzo e ad ingoiarne il frutto che le riversavo in bocca. Per quanto mi riguarda, non sono un super dotato, diciamo nella media, né troppo lungo e neanche troppo spesso, ciò nonostante lei riesce ad ingoiarlo sempre con qualche difficoltà. Ci siamo sposati quando abbiamo compiuto 22 anni. Il primo anno è andato bene e le cose giravano alla grande. Lavoravamo entrambi nella stessa struttura alberghiera, io come cuoco e lei come impiegata in contabilità. Per poter lavorare più comodamente, abbiamo preso in locazione un grazioso appartamento a poca distanza dall’albergo. Era un po’ caro, ma ci consentiva di andare al lavoro senza utilizzare l’auto. Era situato in una bella palazzina di tre piani, più attico. In tutto erano sei appartamenti più l’attico, occupato dal proprietario, mentre gli altri erano in affitto come il nostro. Trovandoci in una zona piena di uffici, banche o studi di professionisti, gli altri appartamenti erano occupati da persone molto facoltose. Solo i due al primo piano erano occupati, singolarmente, da persone di mezza età, mentre al secondo, sul nostro stesso pianerottolo, vi erano due uomini, uno calvo sulla cinquantina e l’altro un moro trentenne, che condivideva l’appartamento. Al terzo piano vi erano, in uno, tre uomini di mezza età e l’altro, due giovani e due anziani; forse, in tutta la palazzina, i più vecchi vicini alla sessantina. Gianpaolo, il proprietario, era sulla quarantina, molto alto e dallo sguardo penetrante, ed abitava nell’attico. Per un anno, tutto è filato liscio. Vedevamo i nostri vicini solo di sfuggita, ma non vi erano particolari problemi, in quanto la serenità regnava sovrana. Poi, d'improvviso, è arrivato il covid, con il relativo blocco dovuto alla pandemia!
Entrambi abbiamo perso il lavoro entro i primi 3 mesi della pandemia. Ben presto i soldi cominciarono a scarseggiare. Abbiamo avuto accesso al sussidio di disoccupazione, ma era appena sufficiente a coprire le spese di base. Ben presto siamo arrivati al punto in cui avevamo difficoltà ad onorare l'affitto. Non è passato molto tempo prima che il padrone di casa è venuto ad esigere quanto gli dovevamo. Era un venerdì mattina, quando si è presentato alla nostra porta, chiedendo che gli pagassimo l'affitto, perché eravamo già in ritardo di due mesi. Gli abbiamo spiegato di trovarci un po’ in difficolta e lui ha riflettuto un momento e poi ci ha detto di esser nel suo appartamento alle 17:00. A quell'ora, abbiamo bussato alla sua porta; appena dentro ci ha fatto accomodare, mentre lui era ancora in piedi davanti a noi, mettendoci soggezione con la sua aria imponente.
«Ho consultato il report dei vostri pagamenti ed ho constatato che siete sempre stati puntuali nel pagamento dell'affitto; quindi, qual è il problema?»
Ho guardato mia moglie e poi ho cercato di spiegare le nostre difficoltà.
«Al momento siamo entrambi senza lavoro. A causa della pandemia, l’hotel ha chiuso per mancanza di clienti e ci ha licenziati entrambi. Adesso, stiamo aspettando un nuovo impiego, ma, al momento, abbiamo qualche difficoltà ad onorare i pagamenti.»
Lui mi ascolta, ci riflette un momento e poi ci dice che ha una idea.
«Credo che potremmo trovare un punto d'incontro. Hai una moglie che fa gola a tanti, perché bella e sexy; io sono un uomo single, con delle necessità, e conosco altri uomini single, che hanno le stesse necessita; hanno bisogno di soddisfarle e, purtroppo, con la pandemia in corso, son diventate ancor più pressanti ed urgenti.»
Pur avendo intuito il senso del suo discorso, gli ho chiesto maggiori dettagli.
«Cosa intendi? Che significa che ho una moglie carina e bella e cosa c’entra con le tue esigenze?»
Lui mi ha guardato con aria piuttosto severa e mi ha detto chiaramente cosa voleva da lei.
«Può farsi scopare ed esser pagata per questo. Con ciò che guadagna, ci può pagare l'affitto e, forse, anche qualcos'altro.»
La durezza delle sue parole, dette con una disinvoltura unica, mi hanno sconvolto. Mi volto e guardo mia moglie, che ha il viso stravolto e la immagino mentre viene scopata da altri uomini. Ripenso alla nostra vita sessuale passata. A causa dei miei orari di lavoro, scopavamo, in media, una volta o due a settimana, oppure addirittura una volta ogni due settimane.
Ero stravolto e lei non lo era da meno. Lui ha avuto un mezzo sorriso ironico e poi ci ha lasciato soli.
«Bene, vado a preparare qualcosa da mangiare; vi lascio soli a confrontarvi sulla decisione da prendere. Parlatene e trovate una soluzione, altrimenti mi vedrò costretto a farvi lasciare l’appartamento entro una settimana.»
Appena soli, ho guardato Michela e ho detto che non potevamo nemmeno pensare a fare una cosa del genere. Lei ha abbandonato il suo mutismo e mi ha esposto quella che era la sua riflessione.
«So che non ti fa piacere ed ho difficoltà anche a pensarci, ma ci troviamo bene nel nostro appartamento. Perciò non è il caso di crearsi troppi problemi: se non aderissi alla proposta del proprietario, perderemo casa e non avremo un posto dove vivere. Del resto il tutto non dovrebbe durare a lungo, perché, prima o poi, dovremo pur trovare lavoro? Non possiamo fare diversamente.»
Ero scioccato. Non volevo che lei propendesse per quella soluzione, ma, in cuor mio, sapevo bene che era l’unica e, poi, era una sua scelta. Ben presto lui è tornato nella stanza, mangiando un panino. Ci guarda e chiede se abbiamo deciso cosa fare.
«Allora, qual è la vostra decisione?»
Michela con voce tesa e nervosa, gli chiede maggiori dettagli.
«Cosa dovrò fare veramente?»
Lui risponde sempre mangiando.
«Io ti chiamerò ogni volta che vorrò far sesso con te, o quando avrò un altro maschio che vorrà pagare, per far sesso con te. Tuo marito ti seguirà attraverso un sistema di video sorveglianza, collegato a quello schermo.»
A quel punto, lei chiede quanto sarà il suo compenso e lui, allora, le tende la mano e la invita ad alzarsi.
«Penso che dovremmo vedere quanto sei brava, prima di parlare di soldi. Dai andiamo in camera, e tu seguici, devi vedere cosa fa, cosi, magari, impari qualcosa.»
Una volta nella stanza, vedo un letto matrimoniale e, in un angolo, un divanetto di velluto rosso, vecchio stile. Nell'altro angolo, vedo un videoregistratore su un supporto e lo guardo stupito, cercando di capire.
Lui intuisce il mio pensiero e mi spiega che serve per creare la pubblicità di lei come puttana, allo scopo di far valutare le sue prestazioni a chi è fuori, prima di accettare i suoi servigi. Si mette dietro la telecamera e le ordina di iniziare a spogliarsi. Michela lo fa procedendo lentamente, un capo dopo l’altro vengono fatti cadere per terra, finché non è nuda. Lui le ha fatto delle riprese, spostandosi sempre più vicino e, poi, appoggia la camera sul cavalletto e prende la macchina fotografica; le ordina di mettersi sul letto in pose sempre più oscene. Mi eccito e, nello stesso tempo, mi sconvolge tutto questo. Lui si complimenta con me per quello che lei sta mostrando.
«La piccola qui ha del potenziale enorme! Un gran bel culetto e delle tette davvero bellissime, per non parlare dalla fighetta ben rasata! Farai furore nella mia scuderia!»
Poi si spoglia, riprende la telecamera e si avvicina a lei. Ha indosso solo i boxer e le ordina di inginocchiarsi davanti a lui. Le fa allungare le mani e tirare giù i boxer. Vedo lo sguardo sconvolto di Michela, quando vede il suo cazzo! Io ho un cazzo nella media, sui 13 centimetri al massimo, ma il suo è davvero enorme: ben sopra i venti di lunghezza ed una circonferenza che spaventa! Grosso come il polso di Michela e con una cappella enorme!
«Adesso apri quella bocca da succhiacazzi e fammi sentire quanto sei brava a succhiarlo e prenderlo in gola!»
Mi chiedo come farà ad infilarlo in gola, dal momento che, a volte, ha difficoltà ad ingoiare il mio. Lei inizia a leccarglielo, facendo scorrere la bocca su e giù, lungo l’asta, che sembra lievitare ancora di più. Lui le dice che vuol sentire meglio la sua lingua e, quando lo fa, si vede che apprezza. Poi le mette una mano sul capo e comincia a spingerglielo sempre di più dentro la bocca, che, ad ogni affondo si dilata sempre di più. Lei si impegna e lui si complimenta, e questo mi stupisce non poco.
«Brava, vedo che lo stai ingoiando bene! Presto sarai ben allenata!»
La guardo attentamente e vedo che davvero si sta impegnando, anche se non riesce ad infilarsi quella trave in gola senza dover fare dei grossi sforzi per contrastare gli emergenti conati di vomito. Lui le ordina di infilarlo un po’ alla volta e lei lo fa con calma, un affondo dopo l’altro, fin quando vedo la sua gola gonfiarsi e il suo naso sbattere sul corpo di lui: lo ha tutto in gola! Io non ci ero mai riuscito!
«Brava puttanella! Lo hai preso tutto in gola! Adesso ti scopo la bocca e ci sborro dentro!»
Inizia a scoparle la gola e lei resta immobile, mentre lui si complimenta per il fatto che ha una gola stretta e che così lo farà venire molto presto.
«Brava cosi! Mi piace questa tua gola stretta! Ti sfondo tutta l’ugola e poi te la inondo! Brava, bocchinara! Avrai modo di succhiarne di cazzi, dopo questo risultato!»
La guardo, la vedo soffrire, ma continua imperterrita a prenderlo in gola.
Ancora qualche spinta dentro e fuori dalla gola e lui comincia a gemere; poi si svuota nella sua bocca.
«Bevi, che sborro! Adesso vengo! Che meraviglia! Mi stai spremendo il cazzo con la laringe!»
Lei ingoia con un po’ di difficoltà, ma non ne perde una goccia. Lo pulisce con estrema bravura e lui annuisce contento, poi glielo sfila e lei riprende fiato. Lui mi guarda e vede che ho il cazzo semiduro, che gonfia i miei pantaloni. Non ho potuto farne a meno. Vederle prendere in gola il suo cazzo, mi ha fatto eccitare. Lui la guarda e mi ordina di avvicinarmi. Giunto davanti a loro, lui ordina a Michela di aprimi i pantaloni.
«Dai, troia! Adesso succhia il cazzo del tuo uomo e mostragli cosa hai imparato, mentre io mi preparo per il secondo round.»
Lei si avvicina a me, mi slaccia i jeans e li abbassa. Mette la bocca sul mio cazzo e inizia a fare su e giù. Dopo averlo fatto scorrere su e giù per alcune volte, inizia a usare anche la lingua ed io mi ritrovo con il cazzo durissimo nella sua bocca. Sono stato colto da un raptus di pura lussuria: le ho afferrato la testa ed ho iniziato a scoparle la gola, ben sapendo che non sarei mai arrivato in fondo, allo stesso punto dove era arrivato lui. Ero così eccitato che lei mi ha guardato un po’ stupita, mentre io, con un gemito, mi son scaricato nella sua bocca. Ho visto le sue guance gonfiarsi e poi ingoiare anche la mia crema. Lui, che mi aveva osservato per tutto il tempo, ha fatto un mezzo sorriso ironico; poi si è avvicinato di nuovo e l’ha fatta stendere supina sul letto a cosce ben aperte. Le solleva le braccia, le lega i polsi alla testiera. Mi stupisce, ma lei non si oppone. Si inginocchia fra le sue cosce e vedo che lecca come un affamato la sua fica: la porta al piacere. La sento gemere, mentre lui le tortura il clitoride, succhiandolo fin quando raggiunge un orgasmo.
«No, porco! Così mi fai godere! Sei…meraviglioso! Dai, ancora!»
Gode, poi lui si solleva, mi guarda e si allunga su di lei; appoggia la grossa cappella far le piccole labbra di mia moglie. Dentro di me, penso che sarà dura per lei ricevere un simile arnese, dalle dimensioni cosi abbondanti.
«Rilassati, piccola, che adesso ti svergino per davvero! Fino ad oggi non sei mai stata scopata da un cazzo vero, ma, da oggi in poi, non avrai più problemi e ne potrai prendere quanti ne vorrai e di tutte le dimensioni. E tu, cornuto, guarda come la fotto e l'apro per bene una volta per tutte! Dopo questo lavoretto, il tuo non avrà più modo di sentirlo.»
Inizia a far scorrere il cazzo, strofinandolo lungo la fessura lucida di umori. La punta del suo cazzo separa le sue labbra rosa. Lei geme mentre lo sente premere contro il suo buco. Lui spinge i fianchi un paio di volte e lei urla, mentre il cazzo enorme si fa strada dentro di lei. Lui la guarda e commenta.
«Accidenti, come sei stretta! Non ho mai avuto una fica così stretta come questa tua! Sembri vergine davvero! Dopo questo passaggio, la tua piccola fica non potrà più far a meno di cazzi enormi come questo!»
Dentro di me, penso che sarà proprio così! Lui affonda lentamente, ma con decisone, un po' per volta, glielo pianta tutto dentro, fino alla radice. La vedo sobbalzare e spalancare la bocca, senza emettere alcun suono. Lui resta immobile e lei si rilassa, poi lui incomincia a pomparla con affondi sempre più lunghi e profondi. Lei, dopo un primo momento da passiva, adesso incomincia a godere e, quindi, lo asseconda, spingendo in alto il corpo per andare incontro a quel mostro che la sfonda. Urla e gode.
«Mi sfondi divinamente! Dai, più forte! Fammi godere ancora! Sei meraviglioso! Mai goduto così tanto! Dai, ancora! Vengo!»
Ora la pompa davvero forte, vedo colare il suo piacere mentre quella che era la mia figa si adatta alle nuove dimensioni. Mia moglie mi guarda, cercando comprensione, che, effettivamente, trova nei miei occhi. È vero la sto ammirando per come si sta facendo sbattere da questo energumeno che le sfonda la fica. Gode senza ritegno e poi, dopo l’ennesimo orgasmo, lui resta immobile ben piantato tutto dentro di lei: sta sborrando dentro mia moglie! Nello stesso istante lei ha di nuovo un orgasmo e vedo la sua fica che si contrae attorno al suo cazzo, mentre lui la riempiva.
«Ti inondo! Ti sto sborrando dentro! Lo senti! Mi stai risucchiando il cazzo da come si contrae la tua fica! Bellissimo! Che troia! Accidenti che gran troia ho trovato!»
Si sfila e vedo una gran quantità di crema sgorgar fuori dalla fica ancora oscenamente dilatata. Lui le scioglie i polsi ed io la guardo mentre lei adesso si sente in imbarazzo per aver goduto con lui davanti a me come una puttana.
«Adesso potete andare. Sei davvero brava; mi piaci molto e sei anche molto carnale! Vedrai quanti soldi ti faccio fare! Ti mando un messaggio per domani.»
Lei si riveste sommariamente e ce ne torniamo nel nostro appartamento. Non ci diciamo nulla e, dopo una rapida doccia, lei se ne va a letto. Io resto a meditare su tante cose che vorrei sapere, ma la vedo dormire: del resto era sfinita e, quindi, lascio perdere.
Per tutto il giorno dopo, la vedo un po’ nevosa, ma non le chiedo nulla. Lui ci manda un messaggio dicendo che ci aspetta alle 20:00 a casa sua. Appena giunti, ci ordina di entrare in camera, ordina a lei di spogliarsi ed a me di avvicinarmi: mi spiega come usare la videocamera.
«Voglio che fai delle riprese mentre la scopo.»
Appena nudo, le ordina di succhiargli il cazzo, finché non sarà diventato duro. Attraverso lo schermo della videocamera, ho visto la sua bocca muoversi su e giù lungo quel cazzo, che è subito lievitato, crescendo, a mio avviso, ancora più della sera prima. Lui, una volta eccitato, l’ha distesa sul letto con il viso in giù; le ha legato ancora i polsi alla testiera, poi le sistema un cuscino sotto il ventre, facendo sollevare il sedere. Intuisco il suo progetto e lo guardo, mentre lui adesso va a spiegarle cosa farà.
«Adesso ti apro anche dietro. Preparati a provare un po’ di dolore, ma vedrai che poi passa e ci proverai gusto.»
Ero sconvolto. Avevo provato in passato a farle il culo, ma lei si era rifiutata provando molto dolore con il mio cazzo, che non era nemmeno la metà di questo! L’avrebbe spaccata di sicuro. Lui invece non ha fatto altro che iniziare a lubrificarlo con del gel e poi, dopo un po', sentiamo suonare alla porta; lui mi dice di andare ad aprire. Resto stupito, ma eseguo. Apro e mi trovo davanti l’inquilino del nostro stesso pianerottolo, quello completamente calvo. Basito, lo vedo entrare deciso, dirigendosi in camera. Saluta il padrone di casa e poi si spoglia. Io lo guardo, mentre lui parla con Gianpaolo.
«Allora è vero che è vergine di culo? Non sai quanto ho desiderato questo momento! Adesso, le faccio un bel servizietto e tu, cornuto, riprendi bene quando le aprirò il culo!»
Sono sconvolto e mi sento mancare: un coinquilino che ci potrà incontrare ogni giorno? Michela sembra sconvolta, ma, essendo a faccia in giù, non vedo il suo volto. Gianpaolo, mentre il pelato si spoglia, mette del lubrificante sul dito medio e continua a lubricare il culetto di mia moglie, che cerca di dimenarsi facendo capire che non gradisce la sodomizzazione.
«Ti prego, no! Non l’ho mai preso nel culo! Mi farete malissimo!»
Andrea si è spogliato e vedo il suo cazzo che è lungo sì, ma di spessore inferiore a quello di Gianpaolo.
«Scherzi? Fermarmi? Ma lo sai da quanto ho voglia di incularti? Non mi è sembrato vero, quando lui me l'ha detto! Adesso ti sfondo!»
Michela ha iniziato a piangere, immaginando il dolore cui andava incontro. Andrea si era già lubrificato il cazzo e lo ha appoggiato al buchino molto stretto. Allora Gianpaolo le ha dato due sonore sculacciate e lei si è rilassata; Andrea mi ha guardato ed invitato a star dietro di lui in modo da riprendere per bene l'inculata di mia moglie. Mi son inginocchiato, ho inquadrato la scena e lui, con un colpo secco, le è entrato dentro. Lei ha gridato forte, mentre lui ha affondato in lei, senza pietà.
«Aaaahhhi!! Mi spacchi! Fa piano, me lo sfondi! Togliti che fa male! Esci, ti prego!»
Ma lui è rimasto insensibile alle sue richieste ed ha preso a pompare il culo di Michela, sempre più forte. Ho visto lei inarcare la schiena e piangere, mentre lui godeva come un pazzo furioso. Ho pensato che sarebbe venuto subito, invece era molto resistente: l’ha pompata a lungo, fin quando lei si è arresa, ha rilassato i suoi muscoli e lui ha goduto dentro il suo martoriato culetto, con un grugnito da vero porco.
«Che meraviglia! Sì, me lo godo tutto! Adesso te lo riempio di crema bollente! Ti sborro in culo, vacca!»
È rimasto piantato dentro di lei e ho visto le contrazioni dei suoi glutei, chiaro indizio delle schizzate che le stava donando: ne ho contate sei. Ad ogni contrazione, le riversava in culo una bella schizzata di sborra. Contento, se ne è uscito ed io ho filmato il culo di mia moglie ben aperto, da cui colava un rivolo di crema bianca e, per fortuna, senza segni di lacerazione. Mentre Andrea se n’è andato in bagno Gianpaolo ha preso, il suo posto. Di colpo le è entrato dentro, senza nessun riguardo. Lei ha sussultato e si è girata con lui che, sadicamente, le chiavava il culo.
«Adesso te lo finisco di rompere io! Lui ha solo aperto la via, ma io te lo apro del tutto!»
Io ero sempre lì a filmare ed ho visto che, mentre lui continuava a spingere il cazzo dentro di lei, Michela ha sbottato ancora una volta per il dolore. Potevo vedere il suo piccolo anello allargarsi per consentire l'ingresso di quel mostro. Lui non le ha dato tregua ed ha continuato a spingere.
«Rilassati, che è meglio, tanto non posso far a meno di sfondare un bel culo come il tuo! Devo sfondarlo completamente!»
Poi di colpo lo sfintere ha ceduto e lui è affondato tutto dentro di lei, che ha emesso un ennesimo grido, per poi quasi svenire. Lui le ha pompato il culo a lungo e poi le è venuto dentro a sua volta. Durante tutta l’inculata, Andrea si è fatto succhiare il cazzo, anzi, per esser precisi si è scopato la bocca di Michela, che doveva reggere Gianpaolo nel culo e l’altro in bocca.
Fortunatamente Andrea, questa volta, è venuto relativamente presto e le ha scaricato in bocca un’altra buona dose di crema.
«Bevi, zoccoletta! Bevi e succhia, che ti voglio anche scopare! Dai, succhialo, deve restar duro!»
Gianpaolo si è sfilato e Andrea ha preso a scoparla da dietro. L’ha fatta sollevare un po' e le ha infilato il cazzo in fica da dietro, pompandola a ritmo sostenuto. È durato una ventina di minuti e, infine, le ha sborrato in faccia. Soddisfatto se n’è andato, dopo aver dato una busta a Gianpaolo, che ha liberato i polsi di Michela e le ha detto che era tutto finito e si poteva rivestire.
Lei, stremata, non riusciva neanche a muoversi. Prima di uscire ci ha detto che, con questo, avevamo già pagato uno dei due mesi di arretrati, e ci ha dato un po’ di soldi in contanti.
«Questi te li ha lasciati Andrea. Vedrai non ti disturberà più; a lui piacciono solo i culi vergini: una volta chiavati, non hanno più alcun interesse. Adesso riposati, che presto ti faccio lavorare di nuovo.»
Siamo scesi nel nostro appartamento; lei ha aperto la busta e ci ha trovato cinque pezzi da cento. I due giorni successivi sono stati davvero duri per mia moglie. Sedersi, camminare, andare in bagno, era tutto un dolore. Pr tutta la settimana non lo abbiamo sentito e lei si è ripresa. Al sabato, ci ha detto di salire da lui verso le 19:00.
«A casa mia e non far tardi, che hai un cliente!»
Quando siamo entrati, mi è stato detto di sedermi sul divano nel soggiorno, così ho fatto ed ho visto Michela che veniva condotta da Gianpaolo in camera da letto. Ben presto è uscito fuori ed ha acceso la TV: c'era la telecamera accesa che mi mostrava ciò che succedeva nella camera. C'era un uomo, lì dentro. Aveva più o meno la stessa taglia di Gianpaolo. Le ha detto di spogliarsi e lo stesso ha fatto anche lui. Il suo cazzo non era grosso come quello di Gianpaolo, ma faceva comunque aver contezza di quanto il mio fosse piccolo. Ho sentito chiederle di iniziare a succhiargli il cazzo, cosa che lei ha fatto inginocchiandoglisi davanti; ha iniziato a lavorarlo di bocca e ben presto gli è diventato grosso e duro. Allora l’ha fatta sdraiare sul letto a cosce aperte, si è messo a leccarle la fica fin quando lei non è venuta. Lui allora si è disteso e l’ha fatta salire su di sé e lei ha iniziato a cavalcarlo, godendo molte volte. Ho visto Michela urlare di piacere, mentre lui, con le gambe inarcate, la sbatteva dal basso. Dopo un po' ha cambiato posizione: l’ha messa di lato ed ha continuato a scoparla molto energicamente.
Ha continuato a chiavarla per circa una trentina di minuti. Non so se dimostrava quella resistenza sebbene fosse venuto o, semplicemente, era il suo modo di ritardare al massimo la sua goduta; sta di fatto che quella sua galoppata l'ha fatta godere tantissimo! Alla fine le è venuto dentro con un grido forte, cosa che ha provocato in lei l'istinto ad abbracciarlo forte: era chiaro che la scopata le era piaciuta molto. Lui si sfila e vedo benissimo la sua fica ben dilatata, da cui esce un rivolo corposo di crema bianca. Una volta che il tizio ha finito, vedo consegnare dei soldi a Gianpaolo e va via. Subito dopo esce anche Michela. Gianpaolo le si avvicina e, sorridendo compiaciuto:
«Tieni, questa è la tua parte. Sono la meta dei soldi che ha appena pagato per averti. Sei stata davvero brava. Il tizio conosce molte persone cui piace divertirsi con puttane come te; vedrai la pubblicità che ti farà e quanti clienti sarà capace di procurarti.»
Le mette in mano due banconote da cento, lei gli sorride e torniamo a casa. Per le due settimane a seguire si ripete la stessa cosa. Lei scopa e io guardo. Poi è stata la volta di tre soli clienti, ma molto dotati, ed anche in quell'occasione lei ha dimostrato di esser in grado di reggere bene l'impatto: non si è negata e li ha presi con disinvoltura: ormai era ben allenata. In tutte le volte succedute nel tempo, ho visto Michela godere molto, mentre il sesso fra di noi era divenuto inesistente. Dopo che lei aveva scopato, in silenzio mi recavo nel bagno e mi segavo facendo scorrere nella mia mente le immagini di lei che godeva fra le braccia di quegli sconosciuti. Poi tornò il suo primo cliente, chiedendole, questa volta, il culo. Inizialmente lei ha mosso qualche resistenza, ma lui è stato irremovibile, allora ha dovuto cedere: se l’è inculata con tanto piacere da parte sua, un po’ meno da parte di mia moglie, ma, in definitiva, ormai era ben aperta in tutto. Anche in questa occasione Gianpaolo si è complimentato con Michela per avergli fatto fare bella figura. Ormai lei era sempre più lanciata verso il piacere di vendersi e, non mostrava più alcun ritegno. Non era più una questione di necessità economica a spingerla, ma il piacere di esser trattata da puttana che le metteva foga addosso e la faceva scopare con entusiasmo, che era poi la caratteristica che piaceva tanto ai clienti, al punto da tornare a cercarla. Poi ci fu un notevole cambiamento anche per me. Un pomeriggio, Gianpaolo mi dice che ha bisogno di un piacere da parte mia. Deve accontentare un cliente molto particolare e non ha nessuno di cui potersi fidare e, se gli presto il mio aiuto, possiamo considerarci liberi da ogni obbligo nei suoi confronti. Ne parlo con Michela, che mi spinge ad accettare. Tutto quello che mi chiede Gianpaolo è di recarmi a casa sua e il resto me lo avrebbe detto lui di persona.
Appena entrato, mi fa fare una doccia e poi, nudo, mi lega le mani al letto, mi benda, quando sento delle voci che mi rigirano prono e mi legano a gambe aperte. E' allora che intuisco che non dovrò esser l’oggetto di un desiderio gay. Una lingua mi si infila fra le chiappe. Provo a ribellarmi, ma sono immobilizzato, cerco di dissuaderlo, ma ottengo l’effetto contrario.
«No, non voglio! Il mio culo non è in vendita! Non sono frocio! Non mi piace farmi inculare!»
La voce ride e poi mi dice che, se mi agito, per lui sarà ancor più piacevole.
«Sì, dai, ribellati! Adoro chi non si sottomette! Ti sfonderò il tuo bel culetto e, se non ci stai, mi ecciti di più! Dai, agitati pure che mi eccita!»
Mi lecca e cerco di serrare le chiappe per evitare la sodomizzazione; però mi sento aprire con forza e dopo poco una bruciante cappella si appoggia al mio sfintere. Serro le natiche, ma vengo sculacciato con forza e, alla fine, sono costretto ad allentare le chiappe; in quel preciso momento un cazzo molto grosso mi sfonda le reni. Mi sento trafiggere e spaccare davvero il culo. Urlo ed imploro, ma non serve ad altro che eccitare il porco che mi pompa per un tempo che a me sembra eterno. Mi sfonda a lungo il culo, poi me lo farcisce con una dose di crema incredibile. Non la finiva più di schizzare nel mio culo. Alla fine resta per un po’ immobile, sempre piantato dentro, poi lo sfila di colpo ed avverto che ho il culo ridotto ad una voragine. Lui me lo mette davanti alla bocca, mi obbliga ad aprirla e me lo infila dentro.
«Adesso me lo lecchi e succhi bene, che voglio mi ritorni duro. Se sarai bravo, ti scopo ancora un po’ il culo e poi ti vengo in bocca, altrimenti ti infilo una mano su per il culo e te lo sfascio per davvero.»
Terrorizzato da questa prospettiva, lo succhio come se non ci fosse un domani, dopo di che mi scopa di nuovo il culo e, alla fine, si scarica nella mia gola. Avverto dei conati di vomito mentre mi sborra in bocca, ma sono costretto a reprimerli, anche perché ho il cazzo in gola e lui mi tiene chiuso il naso: se volessi respirare, devo ingoiare! Alla fine se ne va e Gianpaolo mi libera. Sono a pezzi, ma lui è soddisfatto.
«Bravo! Adesso che anche tu hai il culo rotto, ti troverò dei buoni clienti, cosi sarai anche tu a guadagnare!»
All’inizio non mi piaceva per niente, ma poi mi son adeguato.
Alla fine della pandemia, io e mia moglie abbiamo continuato ad esser una coppia di escort, pronti a soddisfare ogni cliente e, adesso, i soldi non sono più un problema.
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baxi18, 55
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Un incontro bdsm indimenticabile
Stavo leggendo alcune pagine sul sito di incontri che frequento, quando, un annuncio mi ha incuriosito e mi sono soffermato. Ho visionato la pagina e mi hanno catturato in particolare le foto pubblicate. Una bellissima donna, assieme al suo compagno, si mostrava con una espressione voluttuosa e molto sexy, aveva intorno tanti sexy toys molto particolari, sicuramente utilizzati in pratiche BDSM. Infatti, nel messaggio introduttivo della pagina si indicava proprio la preferenza per incontri di sesso con pratiche BDSM.
Il messaggio pubblicato era molto invitante, quindi, scrissi loro dicendo che avevano catturato la mia attenzione e che l’idea di essere in qualche modo oggetto dei loro interessi BDSM mi piaceva. Scrissi, inoltre, che non avevo mai avuto nessuna esperienza BDSM e la cosa stuzzicava la mia fantasia sessuale.
Loro risposero in brevissimo tempo. Dopo alcuni contatti tramite e-mail ci siamo scambiati il numero dei cellulari e ci siamo sentiti diverse volte parlando in modo esplicito dei nostri desideri. Mi ritrovai a condividere quello che dicevano. Chiacchieravamo liberamente e facevamo progetti su cosa fare insieme.
In una delle conversazioni mi chiesero se fossi disponibile a raggiungerli a casa per passare una serata insieme, abitavano in una città vicina alla mia. Ho risposto immediatamente che ne sarei stato felice. Quindi restammo d’accordo che il sabato successivo ci saremmo visti, loro mi indicarono il loro indirizzo e mi fornirono tutte le spiegazioni necessarie per raggiungerli.
Durante quella conversazioni mi hanno mandato un paio di foto di nudo, alcune erano evidentemente fatte in diretta durante la telefonata, erano veramente foto molto esplicite.
Lei era alta circa 1,70, bionda, con grandi tette e una figa liscia e rasata. Lui un moretto alto circa 1,85 dal fisico snello. Era completamente depilato, il suo cazzo sembrava abbastanza grosso e lungo.
Quel sabato in cui stavo guidando verso la loro casa ero molto eccitato per l’incontro che da lì a poco avrei avuto. Le loro indicazioni mi condussero alla loro casa facilmente. Arrivato nel vialetto della loro villetta, molto tranquilla con un bel giardino intorno, ho suonato al campanello come da accordi.
Lei mi ha aperto ed è uscita dalla porta di ingresso indossando solo una vestaglia di seta nera, mi ha, quindi, invitato ad entrare dentro casa. Lui stava aspettando in salotto, era già seminudo e indossava un sospensorio nero di pelle che lasciava tutte le sue chiappe libere, la cosa mi è sembrata strana ma ormai ero in ballo e, quindi, dovevo ballare.
Si presentarono con i loro veri nomi, Giulia e Antonio, non con i nickname utilizzati in chat.
Giulia disse: "Prima di fare qualsiasi cosa vogliamo essere sicuri che tu sei d’accordo con tutto ciò di cui abbiamo discusso."
Risposi: “Si, certamente. Mi va di mettermi in gioco con voi.”
Lei, si tolse la vestaglia e rimase con un corsetto gotico in pelle che lasciava libere tutte le parti erotiche del suo corpo, seno e figa, era una visione bellissima.
Poi, con movimenti rapidi, senza nessuna perdita di tempo, mi aiutò a togliermi i vestiti. Ero quasi nudo in un attimo.
Quindi mi spinse verso Antonio chiedendomi di inginocchiarmi tra di loro. Il mio viso era all’altezza del suo grembo. Antonio, subito dopo, si era inginocchiato davanti a me e mi ha afferrato e massaggiato le palle.
Giulia, accarezzandomi da dietro, disse: "Fattelo venire duro per me, tesoro. Lo voglio assaporare."
Una profonda sensazione di piacere mi invase quando lei mi strinse il pacco, masturbando il mio cazzo. Iniziò ad accarezzarmi in simultanea con il suo lui.
Poi lei si abbassò strofinando il suo viso sul mio cazzo.
"Succhialo, tesoro. Fallo diventare duro. Mi piace vedertelo fare!" disse suo marito che la baciò sulla guancia.
Lei aprii la bocca e lasciò scivolare il mio pene dentro.
Antonio le ordinò: "Non fermarti, succhiaglielo finché non te lo dico io di smettere." Lei obbedì.
Lui gli teneva la testa con entrambe le mani spingendo il mio cazzo in profondità dentro di lei. All’inizio con movimenti lenti e calmi, poi con spinte più lunghe e in profondità. Mi stava facendo scopare la sua bocca fino giù nella gola.
Antonio esclamò: "Brava, ti piace essere scopata in bocca?"
Lei annuì con un gesto del capo continuando a farsi fottere tra le labbra.
Ad un certo punto, Antonio le disse qualcosa all’orecchio, Giulia si è alzata e si è allontanata. Tornò con alcuni oggetti, non li vedevo chiaramente ma immaginavo cosa fossero.
Cercai di girarmi per vedere meglio ma Antonio mi tirò indietro la testa e mi disse: “Non guardare. Ti metteremo un collare e delle manette come uno schiavo. Mi piace averti così. Va bene?"
Riuscii solo a grugnire un sì. Cercai di chiedere qualcos’altro ma non ci riuscii perché prima che me ne rendessi conto mi fecero indossare un collare di pelle e delle manette ai polsi.
Lui le allacciò molto strette. Le mie mani erano ammanettate insieme davanti, io ero ancora in ginocchio sul pavimento.
Giulia continuava a baciarmi la verga e a stringermi le palle tra le mani mentre Antonio proseguiva a dirmi: "Ti imbavaglierò perché devi essere il nostro schiavo, non devi poter protestare. Va bene?"
Non riuscii ad annuire o scuotere la testa.
Lui disse: "Sì, a lui va bene."
Quando disse queste parole, la mia testa fu tirata indietro, mi è stata infilata tra le labbra una palla di silicone, una ball gag costrittiva davvero grande che mi ha riempito la bocca. L'hanno legata stretta sulla nuca. Io tentavo di dimenarmi e cercavo di gridare ma qualsiasi possibilità mi veniva impedita dalla palla che avevo in bocca.
Giulia e Antonio mi hanno detto di rilassarmi che ora sarebbe venuto il bello della serata: "Ora inizia il vero divertimento. Andrà tutto bene, vedrai che ti piacerà." Le loro mani mi accarezzavano le palle e il cazzo e mi pizzicavano i capezzoli.
Mi ritrovai con le mani legate da manette, il collo chiuso in un collare legato alle manette con una catena e la bocca bloccata da una palla. Tremavo al pensiero di cosa potessero farmi da lì a poco. Ma, allo stesso tempo, la situazione mi eccitava da morire.
Mi sono rilassato per quanto potevo vista la situazione e ho cercato di adattarmi alle loro richieste. Ero abbastanza sicuro che avrei preferito andarmene subito. Ma era troppo tardi ormai.
Mi sono calmato anche perché era evidente la mia impotenza in quelle condizioni, non potevo oppormi al loro volere.
Loro mi presero per le braccia, mi fecero alzare e mi condussero nella camera da letto.
Quando entrammo dentro mi accorsi che c'era al centro della bella stanza una strana panca metallica con fibbie per immobilizzare.
Un po’ impaurito e non potendo parlare per la palla infilata in bocca feci una certa resistenza per non avvicinarmi a quell’oggetto.
Giulia mi spiegò con voce ferma: “Tranquillo, non aver paura, continueremo a giocare. Rilassati è una panca con le cinture per tenerti fermo, sono regolabili per adattarsi perfettamente al tuo corpo. Starai benissimo durante i nostri giochi.”
Aggiunse Antonio, con una certa rudezza: “Sarai umiliato e soggiogato al nostro volere, ti sottometteremo e sarai totalmente indifeso mentre farai ciò che ti ordineremo. Devi accettare il tuo destino e trarre il maggiore piacere possibile dalle cose che ti faremo.”
Ero titubante ma non potevo scappare o andare via, quindi fui costretto ad accettare il gioco perverso che mi imponevano.
Mi fecero sdraiare sopra la panca con il petto, ero a faccia in giù. Mi incatenarono le gambe.
Mi ritrovai legato ad una panca a 90 gradi, con le ginocchia appoggiate su due supporti della panca stessa. Faccia in giù guardavo il pavimento, le mie gambe erano divaricate con il mio piccolo buco del culo e le mie palle esposte al loro volere. Il cazzo pendeva liberamente assieme alle palle.
Ho sentito Giulia scivolare sul pavimento e adagiarsi sotto la panca. In quella posizione poteva continuare ha leccarmi la verga.
Antonio mi disse: "Ok, per ora Giulia ti sollazzerà con la sua bocca, però vedi che non è finita qui, ora ti useremo e tu dovrai stare alle nostre voglie. Per prima cosa ti infileremo un plug anale per allargarti il buco del culo, poi passeremo ad un grosso dildo. Ti piacerà vedrai. Ok"
"Mummphh … scherzi!!! Non mi sono mai trovato in una situazione simile, il mio buco è completamente esposto al loro volere, mi faranno male sicuramente!” pensai.
Antonio continuò dicendo: "Lo scopo di questa pratica è di farti abituare al dolore fino a farlo diventare un piacere intenso, vedrai sarà eccitante.”
Non avendo la possibilità di rispondere a queste sue parole per via della palla di silicone in bocca, lui disse: “Non protesti, significa che dici ok! Vero?"
Annuì con la testa.
"Avrai bisogno di molta pratica per raggiungere il piacere estremo delle pratiche BDSM, noi sappiamo come condurti in questo sentiero di lussuria, sappiamo farlo bene. Ti faremo arrivare al confine estremo del piacere passando dal dolore, sentiero tortuoso dove le sensazioni si amplificano." Ha detto.
Era difficile concentrarmi mentre Giulia mi succhiava il cazzo, nel frattempo Antonio allargava e sondava il mio culo.
Ha iniziato infilandomi dentro il culo un piccolo ugello di una bottiglia di lubrificante per renderlo viscido e scivoloso. Poi mi infilò, facendolo scivolare dentro, un plug anale di silicone.
Lo sentì ronzare e vibrare dentro di me, era la mia prima esperienza di penetrazione in una situazione del genere, senza possibilità di scelta. Quindi quel plug mi sembrava enorme!
Io, nel frattempo, costretto dalla posizione e dai movimenti di Antonio, non potevo vedere ma solo sentire che Giulia, oltre a succhiarmi il cazzo, masturbava quello suo finché lui non è quasi venuto.
Antonio, chiedendogli di fermarsi, si è tirato indietro e ha cercato di trattenersi per non venire. Troppo tardi, con un leggero gemito ha iniziato a spruzzare il suo sperma sulla mia schiena, sentivo il calore del suo seme scivolare su di me e le mani di Giulia che lo spargevano sul mio corpo.
"Oh Dio!" Hanno detto entrambi all'unisono.
"Ha … ha … ha,” sorrise Giulia guardandomi, poi disse: “sembri una patetica sgualdrina, ora ti fotto il buco." Con un movimento veloce e brusco mi ha tirato fuori il plug e lo ha reinserito, operazione che ha fatto più volte.
Pensai: "Di nuovo, cazzo, dovrò sopportarlo ancora per tanto tempo."
Antonio si avvicinò, ispezionando il suo lavoro nel buco del culo e disse: "Quando ti reputerò pronto, ricomincerò a fotterti il culo, ma questa volta con il dildo più grosso, sarà infilato tutto dentro, fottuta troia."
Poco dopo, tirò fuori il plug e, senza aggiungere una parola, mi infilò delle dita per cospargermi ancora di lubrificante, poi prese un grosso dildo nero dritto e nerboruto e lo appoggiò nel mio buco stretto, senza nessuna delicatezza lo spinse dentro.
Ero così bagnato e scivoloso che quel grosso cazzo divaricò il mio sfintere senza problema, me lo sentivo dentro e una forte sensazione di pienezza mi avvolse.
Senza pensarci un attimo lui lo spingeva dentro il mio culo fino in fondo più e più volte.
"Mummph! Oh … cazzo!" pensai mentre Antonio stava torcendo e muovendo su e giù il cazzo nero nel mio culo. Lo spingeva il più possibile in profondità.
Mi venne davvero dura la verga, ero eccitatissimo e venni spruzzando il mio seme sulla faccia di Giulia che era di nuovo sdraiata sotto la panca.
Giulia dopo avere leccato ancora il mio cazzo e raccolto tutto lo sperma che avevo eiaculato, mi disse: "Ricordati che sei qui come un regalo per me, vero? Quindi ora devi compiacermi."
Annuì, paura ed eccitazione si mescolavano sul mio viso.
Quando le vidi raccogliere la frusta di pelle, il panico incominciò ad invadere tutto il mio corpo e la mia mente.
Camminando dietro di me Giulia allungò la mano per accarezzarmi il mio culo già profanato da un dildo.
Io mi irrigidì completamente quando sentì il primo tocco della sua mano, un sussulto di paura mi pervase.
Mentre mi toccava e accarezzava il culo, i fianchi, le gambe, la pancia, iniziò a fare scorrere la frusta su e giù su di me.
Sentii un gemito provenire da lei mentre girava le code di cuoio su tutto il mio corpo. Io dalla paura iniziai a dimenarmi.
Lei disse: “Ti farò sentire un altro tipo di eccitante dolore, ma non devi spaventarti.”
Allontanò la frusta dalla mia pelle, la sollevò, poi la abbassò bruscamente, in direzione del mio culo.
Anche se mi attendevo una cosa del genere, sobbalzai sulla panca emettendo un brusco respiro. Avevo sentito le strisce di pelle sulla mia carne e, paradossalmente, il mio cazzo diventava di nuovo completamente rigido.
Lei continuò a picchiare con la frusta le mie chiappe e, poi, anche la schiena. Quelle parti del mio corpo erano indolenzite e sicuramente rigate di rosso per le strisce di pelle che mi colpivano. Sentivo dolore ma allo stesso tempo un fine piacere e desiderio che non si fermasse.
Mi domandavo: “Per quanto tempo sarò in grado di mantenere il controllo prima di dover sfogarmi di nuovo con una eiaculazione?”
La sensazione di piacere cresceva in me. Capivo che non sarei stato in grado di resistere a lungo.
Lei, giocando con il mio fondo schiena, disse: “Ci divertiremo un sacco stasera, voglio assicurarmi che tu sia ben disposto e duri per tutto il tempo necessario," sussurrò bruscamente "se ti libererò la bocca, ti comporterai bene? Non devi dire nulla o sarai punito."
Annuii esitante. Nell'istante in cui mi liberò la bocca dalla palla, istintivamente iniziai a dire: “Ti prego Giulia liberami le mani e le gambe vorrei ….”
Lei mi bloccò la bocca con una mano, raccolse la frusta e mi colpì la schiena lasciando di nuovo delle strisce rosse dove la pelle annodata mi colpiva.
Disse: “Sai che pagherai per questo, vero? Ti avevo detto che non dovevi parlare ma tu non ascolti gli ordini. Ora sarai punito!"
Afferrandomi dai capelli mi tirò la testa bruscamente e mi rinfilò la palla di silicone di nuovo in bocca. Poi prese una benda dal tavolo e me la legò saldamente sugli occhi.
Continuò a frustarmi sulla schiena e sulle natiche. Questa volta mi diede anche alcuni colpi, non so quanto volontari, direttamente sulle palle e in parte sul pene. Un dolore intenso pervase il mio corpo con quei colpi.
Le sensazioni che provavo mi piacevano, essere dominato da una donna era eccitante. La testa costretta in una posizione innaturale, la schiena curva e culo esposto e vulnerabile, il pene e le palle a penzoloni.
Dopo lunghi minuti, lei disse: "Va bene per ora, ti lascerò in pace. Però ...".
Quel “però” mi colse di sorpresa, mi sentivo completamente indifeso, ora ero anche al buio. Ero veramente in preda al panico mentre lei armeggiava intorno a me.
Ero bloccato, indifeso, bendato, in una strana posizione. Il mio unico possibile salvatore poteva essere Antonio che per un lungo periodo ha fatto solo da osservatore.
Nella mia mente giravano tutte le cose che mi avrebbe potuto fare Giulia vista la mia impossibilità a reagire. Speravo che Antonio intervenisse in mio soccorso ... speravo in un suo intervento per liberarmi da tutti quei legacci. Non sapevo se fosse ancora lì vicino a guardarmi, stavo attento ai rumori intorno a me e non mi muovevo dalla posizione in cui ero.
All'improvviso le mie domande trovarono risposta quando sentì una manata colpirmi sul sedere. Rimasi sorpreso, il respiro mi si è bloccato in gola. Si chinò e mi sussurrò bruscamente all'orecchio: "Ti sono mancato tesoro? Sono tornato. Ora è il momento di giocare con me".
Antonio ora era dietro di me, presumibilmente guardava le mie chiappe umide. Allargandole ha fatto scivolare dentro di nuovo il dildo. Dentro e fuori dal mio sfintere. In profondità, più in profondità, fino in fondo.
Togliendo la mano dal dildo, mi disse: “Se lo lasci cadere, se lo fai scivolare fuori te ne pentirai amaramente.”
Mi guardava sicuramente stringere disperatamente le chiappe per tenere dentro il giocattolo. Cominciò ad accarezzarmi con la frusta di cuoio. Non riuscivo a capire esattamente dove si trovasse mentre muoveva le strisce di pelle sulla mia schiena.
Le fibbie alle caviglie stavano iniziando a lasciare il segno nella pelle quando, all'improvviso, senza alcun preavviso, lui mi colpì il ventre, vicino le parti intime.
Mentre mi colpiva di nuovo ho sentito il rumore sordo del dildo scivolato fuori dal mio culo, era caduto sul pavimento sotto la panca per via delle contrazioni che mi provocavano i colpi di frusta.
Borbottando per il disappunto, Antonio si chinò di nuovo vicino al mio orecchio: "Ti avevo avvertito," sussurrò "ti avevo chiesto di fare una cosa semplice e mi hai disobbedito".
Pensai non potendo parlare per via della palla in bocca: "No, per favore … farò di meglio... te lo prometto".
Lui mi disse: “Ora subirai la mia ira e ti punirò, questa volta mi assicurerò che tu non te ne dimentichi."
Posò la frusta e afferrò, quello che poi ho capito essere una lunga cinghia di cuoio.
Disse: "Ti ricordi quando tuo padre ti sculacciava con la cintura quando ti comportavi male?" Tirando indietro il braccio, fece roteare la cinghia, colpendomi forte il culo.
Il bruciore e il dolore che la cinghia provocava sarebbe stato più che sufficiente per rendere la cosa molto particolare ma, il suono della pelle che schioccava quando colpiva il mio fondo schiena non faceva che intensificare l'effetto.
Iniziò a lavorare su tutto il mio corpo con la cinghia. Dal culo, alle cosce, alla schiena. Ogni volta che la cinghia mi colpiva mi dimenavo, ansimavo, sicuramente la mia pelle era rossa per i colpi subiti.
Poi, all’improvviso Antonio passò con il colpire con la cinghia lo stomaco, proprio tra l'ombelico e la gabbia toracica. Parte molto sensibile. In ultimo, con una forza limitata, mi colpì sui testicoli, provocando in me una sensazione strana tra dolore ed eccitazione che mi fece irrigidire ancora di più il pene.
Pensai: “Mi piace essere frustato anche sui testicoli, non ci avrei mai pensato che potesse essere così eccitante.”
Io mi contorcevo, incapace di trattenermi dal cercare di divincolarmi dalle fibbie. Ogni colpo con la cinghia arrossava un po' di più la mia pelle. Sentivo colpirmi più volte, ancora, e ancora, e ancora. Il respiro mi si bloccava in gola.
Si chinò di nuovo vicino al mio orecchio: "Lo tieni dentro per me questa volta?" sibilò.
Annuì rapidamente, disperatamente, con un movimento della testa.
Lui spinse il dildo di nuovo dentro di me, lavorandolo nelle mie viscere umide di lubrificante, fottendomi con esso. Lo spinse dentro riempiendomi. Tirandolo fuori e poi facendolo scivolare di nuovo dentro, cominciò a fottermi in modo rude.
Mentre iniziai a contorcermi, mi sussurrò: "Non ti ho ancora dato il permesso di eiaculare. Se vieni prima che ti dico che puoi, capirai che le prime cinghiate sono state solo uno scherzo".
Sentì il vibratore iniziare di nuovo a ronzare. Facendo scivolare il giocattolo mi ricordò di nuovo di tenerlo dentro.
Io ansimavo, poi lanciai alcuni gemiti, mentre lo spingeva dentro di me.
Ogni volta che seppelliva il dildo in profondità nel mio culo lo sfilava completamente. Ho compreso che da lì a poco sarebbe successo qualcosa di diverso, ma non sapevo cosa.
Dopo poco ho compreso che sarei stato usato come una troia da Antonio, infatti, eliminato il dildo, ha iniziato a scoparmi con il suo cazzo duro. Lentamente all'inizio, poi bruscamente, spingendolo dentro con forza. Con le mani, mi afferrò dai fianchi, stringendo forte per tenermi fermo, impedendomi di dimenarmi o oscillare. "Vuoi venire per me, baby?" chiese, guardandomi dimenare e contorcermi, "Alla mia piccola sporcacciona piace farsi scopare il culo."
Io dico nella mia mente: "Oh dio! Per favore! Per favore, posso venire? Per favore lasciami venire!"
Antonio, comprendendo il mio stato, disse: "Ancora non devi venire anche se ne hai voglia baby ... non ancora. Voglio che tu venga con Giulia, però prima devi essere la mia schiava."
Si spostò davanti, facendo scivolare la mano intorno al mio corpo mentre Giulia rimetteva il dildo dentro. Tirandomi via la benda con l'altra mano, vidi che si era tolto il kilt ed era completamente nudo, il suo cazzo duro proprio davanti alla mia faccia. Tolse la palla di silicone slacciando la fibbia.
Quindi spinse il suo cazzo nella mia bocca, tenendo la mia testa con una mano mentre Giulia mi fotteva con il dildo guardando il mio buco del culo pulsare a tempo con il vibratore.
Iniziò a scoparmi la bocca, spingendo il suo cazzo in profondità nella mia gola.
Contemporaneamente Giulia, osservando e godendosi la scena, ha iniziato a masturbarsi la figa, prendendo il suo clitoride sensibile e gonfio tra le dita.
Mentre Antonio mi martellava forte in bocca, sentivo Giulia ansimare lavorando sul suo clitoride.
Mi sentivo soffocare mentre mi fotteva la gola. Sentivo il suo cazzo pulsare tra le mie labbra mentre la mia lingua lo sfiorava. Sentivo il vibratore spingersi in profondità nel mio culo serrato. Iniziai a sentire i gemiti di Antonio: "Dio tesoro ... sto per venire ... sto per venire nella tua bocca ... oh cazzo tesoro sì ... succhiami ... voglio che tu venga con me ... vieni per me quando ti sparo in gola il mio sperma ... ohhhhh cazzo sì!"
All’improvviso, con vibrazioni per tutto il corpo iniziò a schizzare nella mia bocca, nella mia gola, fui costretto a deglutire velocemente per tenere il passo con i suoi getti di sperma. Lui continuò ad avere spasmi, a tremare.
Mi teneva stretta la testa, tentavo con movimenti del mio corpo di liberarmi, cercando di contorcermi per togliermi dalla sua presa.
Succhiavo freneticamente, disperatamente, il mio corpo lavorava senza un pensiero cosciente, desideravo ora solo bere fino all'ultima goccia del suo sperma mentre aveva gli spasmi, ancora, ancora e ancora, tutto il suo corpo sconvolto dalle convulsioni mentre cavalcava la cresta di un orgasmo potente. Pensavo così di soddisfare tutte le sue voglie e, quindi, essere liberato da quella costrizione.
Lui teneva la mia testa tra le sue mani mentre il suo respiro rallentava fino alla normalità, le mie caviglie erano ancora strette nelle fibbie, mi accorsi che Antonio guardava il mio corpo. Si allontanò un attimo e ritornò con una macchina fotografica e fece alcune foto del mio corpo striato di rosso dalle frustate, luccicante di sudore, lo vedevo sorridere: "Perfetto!" mi disse, "Amerai queste foto!"
Con la macchina fotografica immortalò tutta la scena, cogliendo ogni mio lato, ogni dettaglio.
Mentre scattava, mi spiegava: "La maggior parte delle persone vuole solo le foto erotiche in posa. Noi vogliamo avere una scena vera. C'è una grande differenza tra le foto di qualcuno che è stato legato e fotografato in posa e qualcuno che ha appena attraversato una sessione intensa, picchiato e scopato duramente".
Poi mi chiese: "Cosa ne pensi? Giulia deve essere messa al centro del gioco? Ho bisogno di aiuto per fare questo?"
Senza aspettare una mia risposta, Antonio disse: “Certamente, anche lei ora dovrà essere assoggettata al mio volere e tu mi aiuterai in questo.”
Con movimenti rapidi mi ha liberato dai vincoli che mi legavano alla panca, ero di nuovo libero di muovermi anche se con difficoltà per via della posizione tenuta per tanto tempo. Quindi ha detto a Giulia: “Adesso è il tuo momento, devi obbedire al tuo padrone. Quindi sdraiati sulla panca.”
Giulia ha ubbidito immediatamente e Antonio l’ha legata con le fibbie sia le mani sia i piedi. Ora era lei sdraiata a pancia in giù con il culo e la sua bella figa per aria.
Con fare autoritario Antonio mi disse: “Lecca e lubrifica il culo e la figa di Giulia, poi ti dirò cosa fare schiavo.”
Non me lo feci ripetere due volte, mi inginocchiai e cominciai a leccare prima il dolce buco del culo di Giulia per poi passare alla sua figa, e in ultimo sul suo clitoride.
Lei si dimenava e gemeva di piacere, per un lungo tempo fu questo il mio compito. Poi Antonio mi ordinò: “Lavora sul culo, leccalo e lubrificalo. Poi siccome sei stato bravo te la puoi scopare, ma sempre e solo nel culo. Questo è il mio volere!”
Dopo queste parole di Antonio mi concentrai sul bel buco del culo di Giulia, prima con la lingua leccandolo e infilandola dentro, poi leccandomi le dita per farle scivolare dentro di lei, prima uno, poi due dentro il suo stretto anello anale di carne. Mi stava implorando di smetterla e tuttavia quel buco affamato delle mie dita pulsava e si allargava per farle entrare più in profondità.
Immedesimandomi nel gioco BDSM, tendo la mano aperta e davanti a lei mentre le ordino: "Sputa nella mia mano, troia." La sento irrigidire quando la chiamo troia, segno sottile della sua ribellione.
Dopo che mi ha sputato nelle mani diverse volte, aggiungo il mio sputo alla mia mano e poi lubrifico il suo buco mentre le chiedo: "Dimmi di cosa ha bisogno il tuo culo da troia?”
Senza esitazione, gemendo dolcemente, Giulia rispose: "Prendi il mio ... buco. Fottimi con vigore. Fammi godere del tuo cazzo."
"Se è quello che vuoi ti fotterò a dovere mia piccola troia." Le risposi mentre schiaffeggiavo il suo culo.
Gli allargavo le chiappe mentre appoggiavo la mia verga sul suo buco.
Lei facilita l’apertura di quella piccola fessura stretta e, anche se ci volle un po' di attenzione e pazienza, infilai il mio cazzo in profondità dentro di lei.
Lei si irrigidì, io la tenevo stretta dai suoi fianchi e le infilai ancora più in profondità il mio membro duro.
Lei urlava, gemeva di piacere. Antonio la prese in contropiede e le ha fatto scivolare rapidamente il suo cazzo nella bocca.
La scopavo con movimenti lunghi, nella stanza risuonavano i colpi del mio ventre sulle sue chiappe, i suoi gemiti e i miei si alzavano nella stanza mentre cercavo di inchiodare il suo culo.
Avvolgendo le mie braccia intorno lei le pizzicavo e massaggiavo i capezzoli. Il suo corpo vibrava tanto quanto le mie gambe.
Disse Antonio: "Siamo un bel trio ... fanculo il mondo, adesso, sei la nostra cagna, senti ... possiede il tuo culo, ed io ti sfondo la bocca, eh... eh?" mentre le schiaffeggia la faccia un po' più forte e la trapana come un selvaggio.
Il mio corpo è coperto di sudore per l’intensità del momento, sento il mio sperma caldo essere pronto ad uscire.
Mi chino su di lei mentre la mia verga penetra dentro le sue viscere: “Sto per esplodere ... sto per far spruzzare tutto il carico di sperma ... dentro ... aarrgghh ... aaahhh ... ah ... ahhhh ... cazzo sì ... ahhhhh!"
Anche Giulia vibra ed è pronta per venire, sento che sta raggiungendo l’apice del piacere e, all’improvviso mugugna: “aarrgghh ... aaahhh ... ahhhh ...... ahhhhh!”
I nostri corpi caldi e sudati tremano mentre il mio sperma schizza dentro il suo caldo, stretto, ano.
Antonio le schiaffeggia la faccia mentre le viene in bocca: " aarrgghh ... ah ... ahhhh ... sì … sì … vengo … vengo."
Giulia grondava di sperma sia dalle chiappe sia dalle labbra, il suo volto era sereno e traspariva la sua soddisfazione per aver goduto e fatto godere i suoi due partner della serata.
La liberammo dalle fibbie e ci rilassammo appoggiati sul letto. Dopo un po’ lei disse: “Voglio una serie di questi incontri. La prossima settimana faremo bondage con nodi giapponesi. Sei disponibile sabato prossimo?"
Risposi: “Non so cosa siano i nodi giapponesi ma ti dico un sì convinto, ci sarò”.
Un sorriso si allarga sul mio viso mentre penso alle settimane a venire.
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Afflussi complessi
E’ solenne. Imperiosa è carezzevole, delicata, piacevolmente pacifica l’aria marina.La mia immaginazione corre solitaria, spensierata, mille occhi rivolti verso l’alto in quel gioco meraviglioso che accende la mia fervida immaginazione.Il mare, la mia estensione. Ho sempre avuto questo amore smisurato per lui.La sua brezza, mi solleva mi spinge impetuosa, vibra come fosse viva. Mi vira, improvvisamente mi scaraventa nei miei pensieri, si pensieri. Per qualche attimo immobile e subito dopo nuovamente in volo sullo strato del cielo azzurro, un fremito impazzito e rieccomi scendere quasi in picchiata verso un altra riflessione, lassi, poi risalgo audace e maestosa. Sotto di me la striscia bianca della battigia, dall’alto, pare essere la mia strada, strana a volte perfettamente dritta, un attimo dopo maledettamente tortuosa. Mi affido alla brezza, mia unica complice. Adoro questa sensazione mattutina, mi carica, mi accende. I pescatori, sembrano tante piccole formiche laboriose, indaffarati a preparare le barche per la prossima uscita in mare, altri a riparare le reti, le nasse adagiate a riva, strumenti rurali che si tramandano da padre in figlio. Conosco bene, cosa vuol dire per loro, quanto sia vivo dentro di loro il mare. Mio nonno era un pescatore, ho imparato da lui ad amare il mare. Da piccola in piena notte partivamo per andare a pescare, non era il suo lavoro, ma il mare era per lui casa. Lo aspettavo sulla spiaggia, mia nonna mi copriva bene, mi sentivo viva, libera. In quella attesa mi perdevo a guardare il cielo, mi sentivo sospesa tra acqua e aria, era bellissimo.Quando sentivo il motore della barca, mi alzavo velocemente e come una piccola sirenetta mi lanciavo in mare. Nessuna paura, Dio che sensazione, mi sentivo cullata dall’acqua, avvolta da grandi braccia e nelle mie orecchie quel riecheggiare di suoni sembrava quasi una cantilena. Mio nonno spegneva il motore e mi aspettava sulla barca, mi porgeva la mano e mi tirava su. Mi baciava sulla fronte, poi sussurrava “tua nonna ci sgriderà”. Ero felice, aspettavamo l’alba sulla barca. Ero sempre scalpitante, emozionata. Ogni alba mi insegnava un colore nuovo, un lembo da aggiungere, un pezzo nuovo. Quel silenzio rombante è lo stesso di oggi...è sempre la stessa spiaggia...è sempre lo stesso mare...è sempre lo stesso rituale. Si un rituale che ripeto quasi ogni giorno. Arrivo, mi fermo un attimo sul lungomare, mi sporgo leggermente dalla ringhiera.”Sono qui...buongiorno!”“Dove mi porti stamattina?”Dopo aver avuto il suo consenso mi spingo verso la scaletta in legno, mi siedo sul primo scalino, tolgo le scarpe e inizio a scendere. Quando i piedi si combinano alla sabbia, capisco esattamente la direzione da prendere. Un abitudine che mi accompagna da anni, si quando posso corro da lui, mi rigenera.Quella mattina, dopo una notte di pioggia e vento, decido di andare al mare. Di solito quando il tempo è brutto il mare sembra furioso, adoro il mare in burrasca, mi calma. Decido di andare verso ovest.A passi lenti, respiri lunghi e profondi, l’odore della salsedine m’inebriava, la sentivo penetrare il mio naso e arrivava ai miei polmoni con tutta la sua forza, mi alleggeriva, mi pervadeva ogni poro, a momenti mi paralizzava.A quell’ora i gabbiani indisturbati, ripuliscono, dai rimasugli della pesca, le piccole barche, l’odore del pesce fresco è fortissimo. Quei piccoli gusci di noce a volte diventano ostacoli, perché adagiate frettolosamente lungo la battigia, sei costretta a raggirarle. Quella mattina ricordo che mi spostai a filo d acqua, a quella distanza le onde avevano già perso la loro forza, solo uno strato sottile di porosa schiuma bianca, accarezzava i miei piedi e cancellava le impronte che dietro di me lasciavo. L’impatto era davvero straordinario, freddo e caldo allo stesso tempo, il desiderio di sapere cosa mi aspettava più avanti, quali emozioni mi sarebbero esplose nel petto, la mente che sfidava il volo dei gabbiani.E’ sempre uguale, quella immagine, passano gli anni ma lei sembra non sentire lo scorrere del tempo, resta immutata come a voler preservare, la sabbia, la bonaccia notturna, il legno bagnato delle barche dei pescatori, la vegetazione, la tempesta ed il post tempesta, la rugiada salmastra lo sciabordio delle onde. L’ ho intravisto anche quella mattina, anche lui è sempre lì, lo vedo da anni, è uno scorcio di quella immagine eterna, si fonde armonicamente con l’odore del mare, i suoi colori profumano di alghe e conchiglie con una nota finale di sale. E’ una presenza fugace e silenziosa, se ne stava lì, assorto e quieto.Un uomo schivo, solitario e timido. Gli passo sempre alle spalle, rallento per guardare sempre furtivamente la sua tela, i suoi colori sempre decisi, penetranti, anche quella mattina andò così, come sempre, mi abbozza un sorriso, lo guardo, sorrido, i suoi occhi sono il prolungamento del mare. Non voglio proseguire, oggi no e silenziosamente mi lascio cadere alle sue spalle, incrociando le gambe. Quell'uomo, dal volto serio e dallo sguardo impenetrabile, distaccato dal mondo, dipinge i colori della mia anima, viva, appassionata, sensibile a tratti buia, enfatica, incandescente e soprattutto irrazionale, si molto irrazionale, mai avrei pensato che sarei rimasta a guardarlo.E’ un aderenza che mi trattiene, una alchimia, quella tela è la mia pelle. Sento il respiro come fosse fiume in tumulto, che scorre con l'intima necessità di perdermi nella immensità di quel mare, mi sento addosso il bisogno della sua essenza, in uno strano modo si mescola al mio delicato modo di osservarlo.In modo assiduo quella tela diventa un bisogno di raccontarsi, io ascolto la voce dei suoi pennelli, sfiora i miei silenzi e il mio sguardo lambisce i suoi movimenti.Vorrei frenare i pensieri, che nervosamente mi frullano velocissimi in testa e per farlo devo alzarmi e correre, un delirio mentale, una fune che ti stringe fino a non farti respirare.“Non andare, non ho ancora finito”.La sua voce ha uno strano vibrare, sono confusa, non capisco cosa è cambiato, quel uomo, amichevole scorcio di qualcosa a me familiare, è un rombo denso, un rombo confortante, m'infonde calma apparente, è un disastro in mente, non riesco a muovermi, sono travolta da furia cieca e tumulti corporali che non so come gestire. Si avvicina, mi sfiora il viso e delicatamente sposta i miei capelli dietro l’orecchio. Senza parlare, senza dirci nulla ci stiamo desiderando, cercando e incontrando. Questo gesto mi fa razionalizzare tutto, ma faccio finta d’ignorare, in realtà non so esattamente cosa succederà. E’ la prima volta che ci troviamo così vicini ma è come se i nostri corpi si conoscessero. Una goccia bagna le mie labbra e improvvisamente un frastuono irruppe nel nostro silenzio.“Piove”.Rimango in silenzio, la pioggia incalza la sua caduta incessante e non sento il bisogno di premurarmi a correre. Percepisco una sensazione di calore, prima di sentirmi in simbiosi con la sabbia, attraverso quelle gocce che, accarezzano la mia pelle e dolcemente vanno a morire sul suolo. Quelle gocce come un rituale di purificazione sono una carezza che cerca di amplificare il suo profumo, sembra che prevedano ogni sua mossa, dal capo scivolano lungo seni, pancia, cosce, il loro passaggio una scossa che pare provenire dal suo corpo. Gli sguardi non cedono, mi fissa le labbra ed io le sue, il bisogno insopprimibile di bere a quella fonte di dolcezza mi tormenta. Il suo volto lentamente si avvicina inaspettatamente, io lo seguo. Le bocche si fermano a pochi millimetri, i nostri respiri tremano, accelerano la corsa, il sangue fluisce e pulsa come lava di vulcano. Un movimento involontario e le nostre lingue si mescolano vogliosamente. E’ un bacio lunghissimo, insaziabile, solo il temporale, si accorge di noi. Aromi di luoghi lontani il vento impetuoso fa levitare, il cielo ora è plumbeo, lavato, è una grigia lastra di vetro.Noi soli, carnali, eccitati come fosse la prima volta, come ci si accingesse a compiere qualcosa di segretamente proibito.Noi soli, la voglia di spogliarci, di toccarci, di scoprirci. Le mani brancolanti di desiderio, non conoscono luogo, giochi, eccitazione che cresce e tracima. I nostri occhi infuocati, le carezze piene di cura, delicate e sfacciate allo stesso tempo. La pioggia incessante continua, mi afferra i polsi e mi spinge verso il basso. Lentamente si china su di me, mi ritrovo sulla sabbia, sento aprirsi la mia camicia che ormai e letteralmente inzuppata d’acqua, vorrei dirti che non posso, che non voglio, che non è giusto credo, ma la tua pelle bollente contrasta la mia fredda, il tepore del tuo corpo sul mio, l’irregolare ritmo del tuo respiro non mi fanno cedere. Mi stai letteralmente consumando il corpo con le mani, sento le dita scivolare ovunque e la tue mani scaldarsi ad ogni tocco. Mi torturi il seno, ci giochi, lo stringi forte e lo tiri passando poi a delle prese più lente e delicate muovendo ancora con quelle maledette dita sui miei capezzoli ora più turgidi che mai. I sospiri, i piccoli lamenti accompagnano il tutto, la voglia matta di capire cosa stia succedendo, la confusione più totale è accompagnata da un dito e poi due dentro la mia bocca, le decanto facendo scorrere la lingua lentamente, in modo da sentirle, la saliva calda che riempe la mia bocca e sporca la tua mano mentre insisti, il respiro adesso è affanno, quasi nuda e quella saliva calda mentre il cuore crepita forte nel petto. Ricordo perfettamente la sua presa che stringeva forte il mio collo, mi stava letteralmente sconvolgendo i sensi, lo sentivo strusciare forte, movimenti ritmici quasi a tempo di pioggia, la sua bocca si spalancava per poi richiudersi mentre si mordeva chiaramente le labbra. I corpi, ormai, si contorcevano liberi da ogni restrizione, pregni di ogni piacere dovuti non più a quelle mani e braccia possenti ma ai suoi moti oscillanti, lo sentivo insinuarsi, mentre il controllo della mente era ormai perso. L’odore del mare, noi, lo sconvolgimento ed il fiato corto era tutto ciò che rimaneva di quello scorcio che aveva cambiato ogni nostra prospettiva. Ci perdemmo nel senso dei pensieri, mentre la pioggia dissolveva e placava ogni turbamento. L’aria fresca calmava i corpi e ammansiva la pelle invaghita e sedotta. Fissammo quell’immagine lavata e celata da un riverbero gonfio di morsi, piacevole arrendevolezza delle rapidi acque, incagliate negli afflussi complessi di molecole danzanti.Un temporale s’innesca, scatena ogni sua furia è impossibile controllarlo, possiamo solo arrenderci, sussurra i tuoi respiri al silenzio, cattura ogni suo impeto, fatti sentore dei suoi venti, sii maestrale e poi libeccio. - Silver Rea -
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SilverRea,
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un ricordo indelebile.
Mi chiamo Giulia, sono una bella ragazza dagli occhi scuri, capelli neri lunghi, un bel seno prosperoso, bel fisico snello, un bel culetto alto e tondo molto ambito, e cosce davvero belle. Dopo anni di fidanzamento, tra circa sei mesi mi sposo. Oddio, mi sposo! Questa cosa mi sconvolge! Mi sposo? Non sembro molto convinta, cioè voglio sposarmi e Federico è sicuramente un buon marito, ma voglio solo un buon marito? Altre domande si affollano nella mia testa e continuano a crearmi ansia e confusione. Stiamo bene insieme, siamo due persone impegnate nel nostro lavoro ed abbiamo diversi interessi in comune. Ad esempio, entrambi amiamo la vita e le vacanze "plein air", anche se questa cosa fa impazzire più me che lui. Quando sono in vacanza, a me piace muovermi, esplorare e, soprattutto, godere dei profumi e dei sapori del territorio che sto visitando, mentre lui è molto più pantofolaio. In effetti, questo è un po' il suo difetto: non avere troppa fantasia e preferire i soliti cliché. Ancora dubbi, ancora incertezze che mi portano a ripetere sempre la solita domanda: mi sposo? Anche nel sesso il suo comportamento è alquanto ripetitivo, è qualcosa che, se per un verso mi dà tranquillità e sicurezza, dall’altro mi genera anche delle insoddisfazioni. L'ho già cornificato una volta con un maschio maturo, che sono la mia passione, e con quell'uomo ha vissuto momenti indimenticabili, in occasione di una vacanza dove, oltre ad imparare ad andare in immersione, mi son lasciata sommergere dal piacere che lui mi ha dato. È stato un momento particolare della mia vita, una parentesi che, ogni volta che chiudo gli occhi, ricordo con estremo piacere. In quel caso mi son sentita veramente femmina, ma anche puttana. Poi, son tornata alla vita di tutti i giorni, al continuo ripetersi di gesti e cose talmente inutili che, alla fine, non provi nemmeno più il gusto di farle. Però mi sposo. Ormai è assodato ed anche dato così tanto per scontato, che mi fa quasi paura. Eppure non dovrei, perché lui è un bravo ragazzo, una persona su cui puoi contare sempre, un buon lavoratore e, sicuramente, sarà anche un buon padre, ma... è questo che voglio? Sì, lo voglio! Me lo ripeto ogni mattina guardandomi allo specchio e mi rimprovero di queste mie incertezze. Ogni mattina, quando mi lavo la faccia e mi preparo ad affrontare l'ennesima monotona giornata, mi guardo allo specchio e mi rimprovero.
"Giulia, basta! Giulia smettila di avere queste incertezze, queste paure! Giulia è ora che ti sposi o diventerai vecchia, tardona e zitella."
Faccio sempre un profondo respiro, poi mi preparo e, come ogni giorno mi chiudo nel mio ufficio, tra quattro pareti, dove passo otto ore del mio tempo a far cose assolutamente scontate; ma, ogni tanto, la mia fantasia mi fa evadere e, con la mente, ripercorro gli splendidi momenti che ho trascorso all'Isola d'Elba, con il mio istruttore di sub e questo pensiero mi eccita, mi fa bagnare le mutandine e, più di una volta, mi sento costretta ad andare in bagno a masturbarmi, in silenzio, per non fare rumore e poi asciugare i miei umori e, una volta uscita da quell'angolo di mondo in cui mi son proiettata per alcuni istanti, immaginando di esser ancora tra le braccia di quel maschio possente, torno alla mia vita di tutti i giorni. Così, lentamente, passano giorni, settimane e anche mesi e, nel frattempo, si avvicina sempre più la data dell'evento e, con essa, aumenta la mia insoddisfazione, il mio stress, e la mia confusione. Naturalmente cerco di nascondere al meglio questo mio dissidio interiore, sfoderando un sorriso dolce e abbracciando e tenendo stretto il mio uomo, facendogli sentire che sono completamente pronta per questo fatidico passaggio della vita.
In realtà mi sento uno schifo: l'unica che se n'è accorta, è la zia Maria, sorella di mia madre. È un’arzilla vecchietta che mi adora, come se fossi sua figlia. Mi fa molto piacere passar del tempo con lei, perché, fin da piccola, ho avuto un rapporto alquanto speciale con questa donna che, nei primi anni della mia vita, mi ha accudito come una baby-sitter, in quanto mia madre lavorava e era lei che si prendeva cura di me. Negli anni, il nostro rapporto è diventato sempre più intimo e riservato ed è l'unica persona al mondo che ha capito il mio stato, la mia indecisione, di cui, spesso e volentieri, confido anche a lei. Quando siamo a meno di tre mesi dal matrimonio, un pomeriggio che ero passata a trovarla, un giorno di pioggia in cui mi sentivo ancor più depressa e, soprattutto, ansiosa, indecisa e molto stressata, lei si è subito accorta del mio disagio e le sue parole sono state un vero toccasana.
«Gioia mia, hai un aspetto veramente preoccupante. Non è possibile che la mia adorata nipotina, che tra poco diventerà una signora, abbia quest'aria così abbattuta, così depressa. Amore mio, confidati con tua zia e dimmi che cos'è che non va. Non posso vederti ridotta così. Sei uno straccio! Dovresti esser felice nell'ansia di sposarti, mentre, invece, sembri una vittima sacrificale. Se non ti vuoi sposare, non lo fare!»
Sedute sul divano, lei mi tiene stretta tra le sue braccia, come ha sempre fatto, fin da piccola. Abbasso gli occhi, perché non riesco a reggere il suo sguardo e, con una voce malinconica cerco di non farla preoccupare più di tanto, ma lei che mi riconosce bene, mi solleva il mento e mi guarda dritta negli occhi.
«Giulia, hai bisogno di cambiare aria. Prendi questo tuo futuro marito e vattene per un paio di settimane lontano da tutto e da tutti. Avete bisogno di riposarvi tutti e due. Vi ho visto insieme domenica scorsa e mi sembrate due zombi, non due persone che stanno per sposarsi. Siete sfiniti, stressati e, soprattutto, troppo confusi. Il matrimonio è l'unione di due persone che mettono la loro vita sullo stesso piano e condividono il bene e il male, ma, soprattutto, la complicità del rapporto che dovrà convivere tra di loro. Domenica scorsa sembravate due persone che stanno per stipulare un contratto di lavoro, non un matrimonio! Gioia della zia, vattene! Dammi retta, prenditi un momento di pausa!»
Faccio un profondo respiro e cerco di capire come fare per non impensierirla, ma lei che mi conosce bene subito mi spiega cosa devo fare.
«Ho un amico in Toscana, che ha uno splendido agriturismo, a ridosso di un meraviglioso parco naturale, annesso alla sua proprietà, ha anche un piccolo maneggio con alcuni cavalli e, se non ricordo male, alla mia nipotina piace molto cavalcare; quindi, prenditi due settimane di ferie e poi trascina tuo marito in quel posto, a passare quindici giorni senza pensare a nulla.»
Mi guarda fissa negli occhi ed io rifletto sulle sue parole; poi prendo il telefono e parlo con il mio futuro marito. Dieci minuti di dura conversazione, per giungere alla conclusione che per lui è praticamente impossibile prendere le ferie prima delle nozze. Provo ad insistere, ma tutto quello che ottengo da lui è la sua classica risposta.
«Giulia, non posso fare come mi pare! Capisci che nel mio lavoro non mi posso assentare, senza una lunga preparazione e/o programmazione; di conseguenza, se ne hai proprio bisogno, va pure tranquillamente da sola! Tu puoi prendere le ferie come e quando vuoi, quindi, se senti di dover staccare la spina, va pure. Il matrimonio è quasi tutto organizzato, quindi non dobbiamo far altro che attendere la data fisata per le nozze, per cui se senti la necessità di rilassarti, fa pure come vuoi. Io ti amo e non ho riserve mentali a lasciarti andare. Giulia, non insistere, perché non posso venire!»
Guardo mia zia ancora più imbufalita di prima. Lei scuote il capo e mi stringe a sé con forza, consolandomi.
«Capisco tutte le tue preoccupazioni ed anche l'indecisione che ti assale ed è proprio per questo che ancora una volta ti esorto a prenderti una vacanza, da sola, anche così può andar bene se sta bene a lui.»
Annuisco e le dico che sono pronta. Chiamo la mia dirigente e mi faccio assegnare due settimane di ferie a partire dalla settimana successiva. Nello stesso tempo, lei chiama il suo amico Mario e prenota un soggiorno presso di lui. Quando sta per chiudere la comunicazione, lei gli dice che gli manderà una foto di me e, soprattutto, si raccomanda con lui, affinché sia trattata davvero con i guanti bianchi. Mi scatta una foto quasi a sorpresa e poi, prima di inviarla, aggiunge una didascalia.
"Mario, per cortesia prenditi cura della mia nipotina. Sei una persona di cui mi fido ciecamente e sono sicura che saprai come farla rilassare, perché ne ha estremamente bisogno! "
Lui risponde che non ci son problemi, che tratterà sua nipote nello stesso modo in cui si è preso sempre cura di lei, ogni volta che gli ha fatto visita ed è stata ospite nel suo agriturismo. Tre giorni dopo, mi metto in viaggio. Lungo il tragitto, rifletto su tutto quello che mi sta capitando e mi sento ancor più indecisa. Prima di partire, ho fatto sesso con Federico, ma ancora una volta non è stato niente di che. Per lui il sesso è l'equivalente di una ginnastica da letto; nessuna fantasia, nessun momento particolare, solo gesti abitudinari ed estremamente ripetitivi. Mi bacia, mi accarezza, mi masturba quel tanto che basta per farmi bagnare, poi, mi sale sopra e mi penetra; si muove abbastanza velocemente e, quando sente che ho raggiunto un orgasmo, lui si muove ancora un po' più in fretta e, da quando assumo la pillola, mi viene dentro. Dopo di che rimane qualche istante ancora dentro di me, poi mi bacia, si gira e si mette a dormire. A volte penso che, e ne sono convinta, più che far sesso, al lui tutto questo serva solo per svuotarsi le palle. Perciò penso anche che, se qualche volta lo cornifico, è quasi un atto dovuto verso me stessa! Accidenti! Con questi ragionamenti, non arriverò da nessuna parte. Ancora confusione. Ancora momenti di infinita incertezza.
Seguendo le indicazioni, ben presto arrivo all'agriturismo di Mario e, quando scendo dalla vettura, mi viene incontro un bel maschio, alto, con i capelli corti, completamente bianchi, gli occhi marroni e un fisico tipico di chi fa una vita sana, all'aria aperta. Abbastanza alto, con una corporatura massiccia e la pelle abbronzata, non dal sole estivo, ma da una vita all'aria aperta per tutto l'anno. Ha le braccia forti, le mani grandi e mi accoglie con un grande sorriso.
«Buongiorno, signorina Giulia! Benvenuta nel mio agriturismo! Mi fa piacere aver la nipotina di Maria come mia ospite. Questa mattina mi ha telefonato sua zia e mi ha raccomandato di farle passare qualche giorno di puro relax, perché dice che ne ha davvero bisogno. Le comunico, fin da ora, che è molto fortunata, perché, non essendo ancora periodo di ferie, lei è la mia unica ospite e, poiché mia moglie è fuori per tutto il mese, io mi prenderò cura di lei personalmente e spero di soddisfare tutte le sue esigenze.»
Mi fa entrare nella parte centrale dell'edificio, che consiste in uno splendido casale, completamente ristrutturato. Un misto di pietra e legno, bellissimo; mi assegna una camera spaziosa e molto luminosa. Il letto è in ferro battuto, come quelli di una volta e, dalla finestra grande, che dà sul retro della struttura, posso ammirare, fin da subito, la splendida piscina che c'è a poca distanza. Faccio un profondo respiro, sistemo le mie cose e decido che voglio spegnere la mente e cancellare tutti i miei pensieri.
Mi guardo allo specchio e mi impongo di rilassarmi!
"Adesso, Giulia, pensa solo a divertirti: sole, aria pulita e tanto relax, dovrà esser questa la tua vita per i prossimi quindici giorni."
Mi sdraio sul letto e trovo che è comodissimo; è un ulteriore conforto che, fin da subito, mi fa render conto che sicuramente sarà più che benefica, per me, questa vacanza. La sera, a cena, chiedo a Mario se è possibile andare a cavallo e lui mi dice che il mattino dopo mi farà trovare un magnifico baio, che potrò cavalcare tranquillamente, essendo una bestia molto docile, abituata ad esser cavalcata da estranei. Il mattino dopo mi sveglio con il cinguettio degli uccelli e già questo mi mette di buon umore. Mi alzo e mi vesto per andare a cavallo e, quando mi presento in cucina, Mario mi ha preparato una ricca colazione; mi fa accomodare, mentre ride e scherza con me.
«Venga, signorina Giulia, assaggi queste prelibatezze che dalle sue parti sicuramente non arrivano! Una bella ragazza come lei, deve fare una colazione ricca ed abbondante.»
Mi piace la sua spontanea allegria e, mentre assaggio del buon latte fresco e della marmellata squisitissima, lo guardo e sorrido.
«Grazie, Mario, lei è una persona veramente fantastica! Se non è un disturbo per lei, vorrei che evitasse di chiamarmi signorina, ma semplicemente Giulia. Mia zia mi aveva detto che lei è una persona veramente brava e disponibile, e mi rendo conto che non aveva esagerato per niente! Questa colazione, poi, è appetitosa.»
Dopo aver assaporato i sapori di questa terra, insieme andiamo al maneggio e, quando mi fa vedere Duca, il magnifico baio che ha preparato per me, resto a bocca aperta. È un animale stupendo, con il pelo completamente marrone e criniera e coda completamente nere, come i miei capelli; quando mi ci avvicino, l'animale scuote il capo con chiaro apprezzamento di quel che vede, perché quando sollevo la mano per accarezzargli il muso, lui abbassa la testa e si lascia accarezzare tranquillamente.
«Molto bene, Giulia! Duca ha capito che sei una persona tranquilla e che si può fidare di te, per questo ha chinato il capo per farsi accarezzare. Dai, andiamo a fare una bella passeggiata.»
Monto in sella e mi rendo conto che è davvero un animale stupendo. Facciamo una bella cavalcata, passando in mezzo a campi coltivati, a boschi, e saliamo anche un ripido pendio, fino ad arrivare ad una vecchia torre perfettamente restaurata, di cui Mario ha le chiavi e me la fa visitare; insieme saliamo fino alla sommità, da dove si può ammirare quasi l'intera estensione del parco, fino al mare, che dista, in linea d'aria, qualche chilometro. Faccio dei profondi respiri, chiudo gli occhi, mi sento bene. Quando li riapro, vedo che lui mi osserva e mi rendo conto che è proprio un bel maschio; dentro di me prende forma una strana curiosità. Mi chiedo quanto intima possa esser l'amicizia che lo lega a mia zia. Quando me ne ha parlato, ho notato che le brillavano gli occhi ed ora vedo questo splendido esemplare di maschio che mi osserva ed i suoi occhi sono carichi di desiderio. È un bel maschio maturo e, per me, rappresenta una forte tentazione. Mentre torniamo a cavallo verso l'agriturismo, rifletto molto su questa cosa e, dentro di me, prende forma l'idea di lasciarmi andare e godere con lui. Passiamo due giorni a far cavalcate molto belle. Ho visto luoghi e posti veramente incantevoli e il terzo giorno, essendo una bella giornata di sole, nel pomeriggio, mi consiglia di sdraiarmi a riposare a bordo piscina. Dietro suggerimento di mia zia ho portato il costume e, quando mi sdraio al sole, sento forte il desiderio di provocare un po' questo maschio che, in questi due giorni, non ha fatto altro che indugiare con lo sguardo sul mio corpo, mentre, più di una volta, ho notato che aveva il pacco gonfio; la cosa mi ha fatto bagnare, ripetutamente, gli slip. Mi sdraio al sole e, di proposito, slaccio la parte superiore del costume, mettendo in evidenza il mio splendido seno, inviando un chiaro messaggio a lui, per fargli capire che, forse, può anche osare con me. Mentre sono sdraiata al sole, lui mi chiede se voglio qualcosa di fresco da bere e, quando me lo porta, la mia provocazione raggiunge il massimo.
«Mario, saresti così gentile da spalmarmi un po' di crema sulle spalle?»
I suoi occhi brillano nel sentir le mie parole e, dopo aver preso il flacone della crema, io mi sdraio prona e divarico un po' le gambe; ho le mie splendide chiappe in bella mostra, in quanto il costume, formato da una brasiliana molto sottile, dietro si è infilato nel solco, lasciando il mio culetto completamente scoperto. Faccio un profondo respiro, chiudo gli occhi e mi rilasso. Sento le sue mani che iniziano dal basso, a massaggiare prima i miei piedi, con un movimento lento e molto rilassante e poi, lentamente, salir su, lungo le cosce; più che un semplice spalmare di crema, mi rendo conto che mi sta facendo un vero e proprio massaggio rilassante. Sentir le sue mani sul mio corpo, mi fanno illanguidire al punto da farmi emettere umori in quantità. Vorrei sentirlo osare, ma lui, in maniera impeccabile e professionale, mi spalma la crema su ogni parte del mio corpo, senza mai far nulla di sconveniente e, quando raggiunge la base del collo, continua il suo massaggio rilassante ed io mi sento rilassata, serena e, soprattutto, molto eccitata. Poi mi giro, mi sdraio supina e lui ricomincia dai piedi e si muove lentamente, sempre in maniera impeccabile, anche se io, con un fare veramente provocatorio, divarico le gambe, per fargli vedere la macchia di bagnato presente sul mio costume. Sono fradicia. La mia lumachina schiuma in una maniera pazzesca e lui non può non essersene accorto, ma mantiene imperterrito il suo comportamento. Quando arriva ai miei seni, mi spalma la crema in maniera più sensuale, massaggiando bene il mio corpo e, solo con la punta del pollice, sfiora più di una volta i miei capezzoli, ormai duri e grossi, irti come spini. È rimasto per tutto il tempo in silenzio, ha visto il mio corpo sussultare e il mio respiro divenire sempre più accelerato, mentre ho visto il suo pacco talmente gonfio, che mi ha stupito per le dimensioni di ciò che si dovrebbe celare sotto la stoffa. Finita l'operazione, mi fa un bel sorriso e rientra in casa; io resto sdraiata, con una voglia pazzesca di scopare questo maschio, che, in maniera così discreta e, nello stesso tempo, molto sensuale, ha massaggiato il mio corpo dalla testa ai piedi. Ho desiderato ardentemente sentire le sue mani sulla mia patatina, ma lui ne è rimasto sempre a debita distanza, senza mai fare nulla di sconveniente. Ho voglia di lui! Ho voglia di farmi sbattere da questo maschio maturo, che suscita tutto il mio interesse! Quando è calato il sole, sono andata in camera mia, mi son fatta una bella doccia, poi ho indossato una minigonna elasticizzata ed ai piedi dei sandali con il tacco a zeppa, che hanno avuto il merito di inarcare il mio splendido culetto; sopra tenevo solo una camicetta bianca, chiusa da due bottoni, senza indossare alcun tipo di intimo, né sopra né sotto. Mi siedo a tavola e scopro che ha cucinato del cinghiale in una maniera deliziosa. Non ho mai mangiato una pietanza più buona ed è stata anche annaffiata da del Chianti Gallo Nero che ha scaldato molto il mio corpo e sciolto completamente i miei freni inibitori. Abbiamo parlato amabilmente e, finita la cena, lui si è alzato in piedi, mi ha preso per mano e, dopo avermi stretto un attimo a sé, mi ha baciato, infilando la sua lingua nella mia bocca. Ho sentito premere contro il mio ventre il suo grosso membro che, sicuramente, stava soffrendo dentro i pantaloni. Abbiamo limonato molto, mentre le sue mani forti e vigorose hanno stretto il mio culo, schiacciando il mio corpo contro il suo. Quando ci siamo staccati, mi ha guardato dritto negli occhi e la sua voce è stata quanto mai melodiosa.
«Adesso, adorabile puttanella, ti darò una di quelle ripassate, come non ne hai mai avute, in vita tua!»
Non ha detto altro. Mi ha preso per mano e siamo entrati in camera, ci siamo spogliati velocemente e, quando mi son trovata davanti alla faccia il suo membro, son rimasta assolutamente sbalordita. Non troppo lungo, forse sui 18-20 cm, ma di ottimo spessore. Duro, dritto, con delle grosse venature ed una cappella non esageratamente grossa, ma rossa e lucida; subito mi son sdraiata di fianco a lui che ha infilato la sua testa tra le mie cosce, facendomi avvertire l'opera della sua lingua, che mi ha portato in paradiso. Ha preso a leccare la mia ostrica, passando ripetutamente la lingua tra le sue pieghe e indugiando molto sul bottoncino, facendomi tremare di piacere. Poi è sceso giù verso il basso, ha infilato la sua punta anche dentro il mio buchetto posteriore e questo mi ha fatto capire quanto fosse porco questo maschio. L'ho ripagato accogliendo il suo membro in bocca e l'ho succhiato come se non ci fosse un domani. Quasi speravo di sentirlo sborrare nella mia bocca, ma, per quanto mi fossi data da fare, lui ha continuato a scoparmi la bocca, muovendo il bacino avanti e indietro, mentre io già ero venuta due volte. Poi mi ha rigirato, mi ha trascinato sopra di sé, facendomi impalare sopra quella splendida verga dritta e dura, che ora mi penetrava e mi apriva dilatando la mia vagina e facendomi sentire veramente piena.
«Adesso, mia dolce puttanella, cavalcami. Sono il tuo stallone che vuole esser cavalcato da una bella puledra come te! Godi, finché vuoi, perché ti avverto, fin da ora, che sono un maschio più che resistente! Fin quando non ti avrò stremata a suon di orgasmi, continuerò a pomparti senza mai smettere.»
Praticamente son venuta solo nel sentire quelle sue parole. L’ho cavalcato e son venuta non so quante volte. Poi mi ha messo prima di lato, sbattendomi come fossi un tappeto. Sentivo il suo membro pomparmi con un continuo movimento di avanti/indietro e, dopo alcuni orgasmi, ha cambiato di nuovo posizione e, questa volta mi ha preso da dietro. Sentirmi stringere i fianchi, mentre il suo grosso membro sprofondava dentro di me fin in fondo, mi ha fatto urlare di piacere e, dopo esser venuta altre due volte, ho sentito che il suo ritmo è cambiato e, d'un tratto, mi ha detto che avrebbe sborrato.
«Giulia, sto per sborrare! Godi ancora che poi, quando starò per venire, uscirò!»
Ero talmente eccitata che mi son girata e l'ho guardato con espressione imbestialita.
«Esci cosa? Non ti azzardare! Sborrami dentro, perché prendo la pillola, e poi, soprattutto, perché voglio sentire come un maschio come te, mi annaffia le ovaie!»
Non si è fatto certo pregare. Ha preso a sbattermi ancora più forte e, d'un tratto, ho sentito un'ondata di calore che si riversava dentro il mio ventre, mentre lui godeva come un porco.
«Tieni, troia Prendila tutta! Senti come annaffio le tue ovaie? Senti come si sborra una puttanella come te?»
Ho goduto sia nel sentirlo riempirmi Il ventre, che nel sentirmi chiamare puttanella. Il turpiloquio, in certi momenti, mi eccita moltissimo, mentre, al mio futuro marito, è una cosa che non piace per niente. Dopo essersi ben svuotato dentro di me, si è sfilato, si è sdraiato di lato ed ha appoggiato una mano sopra il mio capo, indirizzando la mia bocca immancabilmente sul suo splendido membro ancora intriso del suo e mio piacere. In questo caso sono io che non mi son tirata indietro. Ho preso a leccare e succhiare quella splendida mazza, che, poco dopo, era di nuovo già pronta, per un'altra lunga cavalcata. Mi ha fatto sdraiare di lato, voltata di spalle e, dopo averlo inzuppato di nuovo dentro la mia vagina, ricolma di sperma, lo ha estratto e lo ha puntato al mio culetto.
«Giulia rilassati, perché voglio il tuo culo. Lo hai così bello e provocante, che mi sentirei di fargli una scortesia ad ignorarlo. Rilassati, perché baderò a non farti male, anzi ti assicuro che ti piacerà molto.»
Ho fatto solo un bel respiro ed ho sentito il suo membro scivolare dentro il mio intestino, perfettamente pronto ad accoglierlo. Era da una vita che ero stata scopata dall'altro maturo e non prendevo più un gran bel cazzo nel culo, in specie perché il mio futuro marito, non me lo aveva mai chiesto e, di conseguenza, non solo ho gradito molto le attenzioni che mi stava riservando Mario, ma ho iniziato a godere ancora di più. Anche in questo caso, mi ha scopato bene ed a lungo, facendomi godere tante altre volte, per, infine, inondarmi l'intestino con un'altra bella scarica di sbroda, che mi ha donato tanto di quel piacere da rendermi finalmente soddisfatta. Nei restanti tredici giorni che sono rimasta con lui, mi ha scopato tanto, e in ogni luogo. Una volta, addirittura a cavallo, seduta sulla sella con lui, voltata di spalle. Si è rivelato quello che avevo esattamente immaginato, un magnifico toro, che mi ha fatto godere molto e riempito ogni buco con ingenti sborrate. L'ultimo giorno, mentre preparavo la valigia, nel sistemare le mie cose, la mia attenzione è stata attirata dalla scatola delle pillole anticoncezionali e, per un attimo, mi si è gelato il sangue. Quando avevo preparato la valigia per venir via, avevo preso dal cassetto una scatola intera di pillole anticoncezionali, senza rendermi conto che ho preso quella con la data scaduta. Era una scatola vecchia che mi era rimasta nel cassetto e che, pensavo di smaltire portandola in farmacia, dove c'è l'apposito cassonetto per i medicinali scaduti, ma, nella fretta, l'avevo confusa con quella con il principio attivo e, considerando che in questi quindici giorni, ero in piena ovulazione, sono certa che sono stata ingravidata. Non dico niente a Mario e, durante tutto il viaggio di ritorno, penso che non dirò niente nemmeno al mio futuro marito. Quando mia zia mi vede, mi sorride, mi abbraccia e mi dice che ho un aspetto da favola e che così di sicuro posso affrontare il matrimonio. Passano gli ultimi due mesi e mi accorgo di esser incinta; ne faccio partecipe il futuro marito, mostrandogli la scatola di anticoncezionali scaduta e dicendogli che è stata opera sua prima che andassi in vacanza. Naturalmente lui non ha sospettato nulla e si è detto molto felice di sapere che ero incinta. Il giorno delle nozze, qualcuno nota il fatto che il mio vestito era un po' troppo gonfio davanti ed ho notato che mio marito faceva intendere, a chi gli chiedeva se ero già in attesa di un bimbo, che, modestamente, era stato lui ad aver già colpito. L'unica persona che si è avvicinata a me è stata mia zia Maria e, parlandomi un po' in disparte, sorridendo, mi ha chiesto quanto ne avessi avuto piacere a trascorrere la mia vacanza da Mario.
Ho sorriso a mia zia e le ho detto che era stata qualcosa che non avrei mai più dimenticato. Lei mi ha dato un bacio ed una carezza sul ventre, dicendo ancora con un accentuato sorriso:
"Sì, si vede che di fatto non lo potrai mai dimenticare!"
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Armonico dondolio
I rivoli di un acqua , rami intessiti, scorrono in modo gerarchico nella fontana di Spato d’Islanda, puri come la luce del sole, divampa ogni impura pulsione. Virtù del suo non tacere, corrode e leviga. Uno stato d’impazienza, che non è distanza, voluto e cercato nella moltitudine dei pensieri. In punta di piedi mi lascio alle spalle il profumo dolciastro del glicine, abbraccia morbosamente l’accesso della mia anima, addolcendo la fuga di nuvole nere e ignorando gli intrecci all’interno, staffilate cesellate disordinatamente sui lembi sospesi. E’ la debolezza di un sogno che nasce dall’esterno della notte, che intossica l’attesa di una manovra inversa che ti scaraventa nel solenne giudizio di una notte che ti vizia.
Mi cerchi...ti trovo...mentre la fragranza del buio infuria contro i rivi del lago, la svelta fuga ed ecco la sanguigna vena d’impeto crepuscolare. Una mente che legge tra le righe, un cuore che piano si espande, si sfoga, si ciba. Natanti per mari di sogni, frammenti di specchi, oceani immensi nelle fauci del cielo ebano. Non conoscono debolezze, anche se feriti, confusi e rabbiosi. Sensazioni imprigionate che solo noi riusciamo a strapparci fuori dall’odore salmastro dei giorni tutti uguali.
Un fremito sul collo, là dove si addensa il mio fiato, un atteggiamento superbo e maestoso, resti fermo, istanti muti. Ti guardo furiosa, come a volerti dilaniare e sopprimere. Il più pericoloso dei sentimenti, l’infatuazione d’amore che, con la sua scure affilata incede lentamente nelle insenature dei sentimenti. Un gemito inarticolato percorre la gola, intimorito dal fragore dei tuoni del corpo e dalla veemenza degli fiati, vorrei andarmene.
Rimango sospesa, i pensieri incalzano in modo sconnesso nell’udire due esseri, che si avvicinano e respirano nello stesso momento l’odore pungente della pelle, diluito a quella dell’aria, impregnata di esalazioni lavate dagli scroscii delle mani. Un dissennato e disperato lamento e ogni mio timore svanisce, ti genufletti sul mio viso, risvegliando in me la sete, dannazione inconvertibile, da lasciarti trafiggere. Pennellate lente ma estremamente decise, la saliva che penetra in ogni tuo incavo di pelle, fustigandoti lentamente come la più rigida delle punizioni. Il crepitio delle tue pulsazioni, lapilli litici di tefra, che infuocano il richiamo di ammansirti a docile despota. Le aspirali concentriche labiali con la dedizione ti recidono il respiro, ardirai la mancanza di fiato e subito dopo limerai quell’illogico sudore, che sentirai graffiarti spudoratamente. Attraverso i tuoi occhi ammiro minuscoli fragili filamenti rossi, nascondigli del vento che affusola una tiepida grandine, ammutina seducendo il mio spirito. Una danza che si dispiega consonante fra le aure che sussurrano tra loro, fiere e indomabili, investono ogni cosa prima di sparire oltre la riga dell’orizzonte...i viaggi senza meta portano via il nostro odore. Sei pulsante nelle vene del mio deliro, mi aggrappo alla tua pelle, catturo l’attimo che squarcia dal brivido, più intimo, di un ricordo che assorbe stilla dopo stilla la tortura dei sensi, nella successione armoniosa di una scia d’acqua che scroscia a sorpresa e pulisce tutto.
Tutto è silenzio.
Spogliati ancora, in piena luce e fatti guardare, il respiro ora rapido, poi si arresta. Mi reclami sussurrando roche parole di desiderio, attese e invocate, dolce violenza. I seni invitanti, il pube lucido già di desiderio. Non resisti, ti chini per mordermi strappandomi un grido sorpreso. Scendi lento nella penombra, scivoli leggero come una drappo di seta, mi avvolgi. Le dita percorrono la pelle dei fianchi, la dolce curva della schiena, precede
l’ impeto, mi circonda e ti permea, si infila in tutte le tue pieghe, finemente turbato dalla brezza. Il mento verso il cielo, ogni tuo intimo riflesso è un sottile ticchettio di piacere, mi abbandono a questa pioggia che ti corteggia, ti seduce e ti conquista lenta ,fluisce calda, sulla pelle liscia, in bilico tra i tuoi arpeggi.
Piove dentro le mie ossa, brucia e corrode ogni lascito. Una lacrima bollente, che scava voragini nello spato d'islanda, acqua indomabile che trasforma le viscere e consuma il midollo. Sui vetri della mia anima la condensa di vapore ha nascosto il passaggio della luna.
E mentre il glicine, robusto, veglia i corpi smarriti, l’acqua nel buio più cieco a piedi scalzi si fa tempesta.
Affluisco il pennello nella pietra, l’ inchiostro di china si abbandona alla carta di riso ingiallita, libra nell’affanno lento.
Ondeggia fluente e sottile, come armonico dondolio d’altalena, ricama la fine del racconto.
- Silver Rea -
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SilverRea,
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Il fiume dei vizi
La pioggia cade, fitta, sospinta da una astrusa brezza marina, insolita per un pomeriggio di primavera. Le nuvole grigie, la sabbia bagnata, gli ombrelloni chiusi. Le onde del mare tanto agitato non mi spaventano nè mi angosciano. Intrecci, brevi illusioni, scivolano in questo meriggio di scirocco. Tra i silenzi, implicito respiro fra i fuggivi sguardi solitari, aneliti del passato che forse sceglie il tormento: l’ingenua verità di poche parole, il timore e l’ansia, immagini chiare vissute con consapevolezza. Le ombre bussano alla finestra della mia anima tra il lamento di queste alte palme. Riecheggia nelle orecchie un penetrante Debussy e un sommesso tono di pioggia che decanta forsennato la sua direzione. Lacrime calde lustrano le ferite. E’ freddo fuori, è fredda l’aria, la terra, l’anima, il cuore. Mi imbarco nei miei voli liberi, sezioni di strati sospesi nell’abisso di mare e cielo. L’aria è una carezza di polvere finissima, pervasa da una porosa umidità, si mescita in uno spigliato profumo etereo. Il suono del pianoforte si avvicina languido e soggiogante, fantasioso e inatteso.
Amo ascoltarlo, allucinazione che bacia la bellezza, donandoci un’istante di fuggevole realtà.
Ogni mia, infinitesima, ribollente cellula segreta diventa ossessione...mi piace prestarmi a quel richiamo che turba e destabilizza, mi altera, mi prende, mi ingoia.
Senza respirare, quasi da sembrare una dolce punitiva pena, mi trascino sul divano. Lentamente tolgo le scarpe, una luna livrea mi spia. Uno svariato e sfacciato binomio mi tenta, un’elegia suadente, semplice e delicata, impreziosisce un silenzio fanatico...il fruscio della calza nera, un reticolato ampiamente visibile...del tutto dissacrante con le scarpe da tennis bianche.
Un timido prélude volteggia fra il profumo sovrastante del sandalo e piccoli incerti aliti che sanno di cuoio...il tempo breve di un battito di ciglia...e via l’altra calza.
Ho l’impressione di essere una folata di vento, di quelle che si espandono libere, in modo inciso, da riuscire ad emanare e dilatare ogni piccola molecola di odore e colore. Mi pervade il desiderio vorace di accarezzarmi...l'anulare destro sfiora timidamente i contorni del seno, mentre una vibrante sembianza di fumo, di quella sigaretta stretta fra indice e medio, si contorce in quel mio mondo interiore e libero. Il mio sguardo, perso fra la più smodata lussuria, penetra tra le trame setose della camicia, la carne freme, le gambe si contraggono come in segno di difesa, le dita sono spilli roventi che tramutano la limerenza rossa come il più barbaro dei rubini birmani, convulse disegnano i miei brividi.
Ogni momento è corrotto da una lirica infinita di miraggi accattivanti, labirinti di essenza laboriosa latente, sfrontata fame di demoni che dirigono ancora il mio oscuro senso delle cose. Ribatto sui tasti del delirio...dischiudo le gambe...istante breve...l’incoscienza che si realizza sotto forma di fuoco...impulsi dissoluti...insolente voglia...mi sfioro. Avida come un segreto amante, tesso un’intrisa e votiva trama, pudore contaminato dalla più armonica orchestra di fiati...Mi prendo tutto...fremito dopo fremito...inarco rigidamente la schiena...e ti vedo maliziosamente ammirarmi, nomade in questi miei istinti di perdizione assoluta, mille occhi, mille mani, mille bocche, sembri un incorruttibile vulnerabile. Mi intravedo nei tuoi occhi, docile, perfida megera che tramuta l’aria in proibito, dissolvenza profonda di un momento che t’inghiotte lentamente nel fiume dei miei vizi.
La mia casta lingua lava l’ultimo rigolo di santo sudore, un sofisticato sniffo di zagara avvolge una pura sensazione di appartenerti...il sapore di un attimo che annega ogni deflusso di peccato...Ti guardo dal basso, fai scivolare delicatamente la mano fra le mie gambe, come fossi la più delicata delle lavande orientali, incandescente, percezione del mio ultimo gemito di silenzio, talmente profondo che lo senti strapparti simmetricamente il petto quando il tuo lento flusso, il mio corpo accoglie come un ramo infinito di talee...aleggia prepotente e fluida la Rêverie...noi prigionieri di irruenti attimi...in questo abisso tumultuoso...veementi istinti ci addensano.
- Silver Rea -
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SilverRea,
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Una vacanza a reggio calabria.
Mi chiamo Mario, ho 65 anni e sono di media statura, capelli completamente bianchi, fisico abbastanza snello e ben modellato, anche se dovrei dimagrire di qualche chilo. Ho gli occhi marroni, sono sposato da 43 anni con Anna, una bella donna oggi di 64 anni, dal fisico snello, capelli biondi a caschetto, occhi color grano, un bel seno di una terza misura, che, nonostante l'età, è ancora alto e sodo. Il ventre è abbastanza piatto, nonostante due gravidanze, oltre uno splendido culetto a mandolino, che incornicia delle cosce lunghe e ben tornite, prive di qualsiasi forma di cellulite o difetto. A seguito dell'insistenza di una coppia di amici, che abbiamo conosciuto quest'anno durante una vacanza a Lampedusa, appena passato il Capodanno, ci siamo recati nella loro città: Reggio Calabria. Strategicamente avevo scelto di viaggiare la sera del primo dell'anno e, dopo circa 8 ore e mezza di viaggio, siamo arrivati a destinazione e siamo stati accolti da Angela e suo marito Carlo: una simpaticissima coppia. Lei, una moretta di 50 anni, non troppo alta, con un bel seno leggermente ritoccato ed un bel culetto, labbra carnose perfette per i pompini. Ci siamo conosciuti durante una vacanza ed abbiamo solo giocato relativamente insieme, senza giungere ad uno scambio di coppia in quanto non vi era stata l'occasione, ma ora sembra giunto il momento di divertirci veramente. Carlo è un “simpatico ragazzo”, anche lui sulla cinquantina, follemente innamorato della moglie, cui concede ogni divertimento, anche se, a sua volta, ha delle piccole soddisfazioni. Poiché avevano nella mattina alcuni impegni di lavoro, io e mia moglie ci siamo riposati alcune ore dopo il lungo viaggio. All’ora di pranzo ci siamo ritrovati tutti e quattro assieme e l'atmosfera è diventata subito allegra e frizzante. Durante il pranzo, però, ha squillato il telefono di Angela, che si è alzata da tavola e si è spostata per rispondere e, dopo alcuni minuti, è tornata ha guardato Carlo e ci ha fatto una interessante proposta.
«Considerando che anche voi, come noi, siete una coppia libertina, avevamo organizzato per domani sera un incontro con una coppia di amici che abbiamo qui a Reggio; con essi abbiamo stretto amicizia in questi ultimi cinque mesi. Sono persone nostre coetanee, molto simpatiche, allegre, pulite e molto rispettose, con le quali ogni tanto ci incontriamo per provare il piacere dello scambio di coppia. Renzo e Marina erano desiderosi di fare la vostra conoscenza, ma si era verificato un piccolo inconveniente che aveva impedito l'incontro; allo stato, vorrei sapere se foste disposti a conoscerli questa sera, insieme ad un'altra coppia di loro amici, che abitano dall'altro lato dello stretto a Messina. È una coppia che noi non conosciamo, ma ce ne hanno parlato tante volte senza che si fosse mai creata l'occasione di stare insieme a loro. Questa coppia oggi attraversa lo stretto per venir a prendere l'aereo qui nel nostro aeroporto per recarsi a Torino, dove trascorreranno l'Epifania con la loro nipotina, nata proprio questa notte. Capisco che forse sarete stanchi e che non abbiamo avuto molto tempo per parlarvi di loro, oltreché dei nostri amici qui di Reggio, quindi una eventuale indisponibilità sarebbe più che giustificata.»
Guardo mia moglie, che mi sorride, ed io ricambio; è quanto basta per dirci tutto. Infatti Anna che gli risponde:
«Non penso che ci siano particolari problemi per me, casomai è lui che forse è un po' stanco, avendo guidato per tutta la notte.»
Io ribadisco che non ci sono problemi e allora Angela, contenta, chiama di nuovo la sua amica, prende mia moglie sottobraccio e ci salutano, lasciandoci a tavola.
«Bene…bene… benissimo! Dai, Anna, vieni con me che abbiamo un sacco di cose da fare e poco tempo disponibile.»
Immediatamente se ne vanno e Carlo, ridendo mi dice che le rivedremo, sì e no, a malapena, pochi minuti prima di uscire da casa! Anche noi due usciamo a far due passi e parliamo di tante cose. Mi racconta che hanno conosciuto Renzo e Marina casualmente, alla fine di agosto, un giorno che avevano deciso di passare alcune ore al mare, in una zona dove c'è una bella spiaggia, ma, giunti sul posto, c'era talmente tanta di quella gente, che non vi era nessuna possibilità di stendere nemmeno un telo per terra. Era stato Renzo che, avendo notato la sua disperazione per l'assenza di un buco dove sistemarsi, lo aveva chiamato; in un primo momento non ricordava nemmeno dove lo avesse visto, ma, una volta chiariti i dettagli, erano stati proprio Renzo e Marina ad invitarli a sistemarsi insieme, sotto il loro ombrellone, in quanto avevano dei lettini resi disponibili per l'imprevista assenza degli amici di Messina, che non avevano potuto raggiungerli. Era stata quella l'occasione in cui aveva preso atto che Marina amava l'esibizionismo, in quanto sfoggiava un micro costume, che sembrava inesistente e allora Angela, per non esser da meno, si era adeguata alla situazione, sfoggiando il suo splendido topless. Naturalmente, con due strafighe di quella portata, sulla spiaggia s'era sviluppato un bel via vai di maschi, che venivano ad ammirare più da vicino la loro procacia e, spesso e volentieri, aveva anche notato che Marina, quando vedeva un bel maschio, magari con il pacco gonfio e bene in evidenza, spalancava le cosce e mostrava la sua fighetta, così poco celata dal sottile, quanto esiguo, perizoma. Da lì a finire a letto, il passo era stato breve. Era stata un'esperienza nuova per entrambe le coppie, in quanto Carlo e Angela non avevano mai fatto lo scambio di coppia, mentre Renzo e Marina erano più adusi a selezionare singoli e giocare con loro, in quanto Marina adorava farsi possedere da due maschi contemporaneamente.
«Vedrai, Marina ti piacerà, perché è una gran porca: ama succhiare, mentre viene scopata in uno dei suoi buchi. Se non ti offendi, vorrei consigliarti di prendere un piccolo aiuto chimico, perché, ti assicuro, che è una troia veramente insaziabile!»
Mi porge una pastiglia di Viagra e io gli rispondo dicendogli che, nonostante i miei 65 anni, è la prima volta che assaggio un simile prodotto.
«Non mi sono mai dopato, ma, questa volta, voglio provare anche questa esperienza, per me del tutto nuova!»
Ingoio la pastiglia dietro suo suggerimento, cosa che fa anche lui, dicendo che l'effetto lo avremo esattamente al momento giusto. Sono veramente intrigato da questa novità, ma anche curioso di vedere se è realmente utile. Rientrati in casa, entrambi ci prepariamo con una bella doccia e indossiamo dei semplici pantaloni con camicia, per il molto caldo che fa. Vediamo rientrare le nostre donne con dei pacchetti in mano e subito si chiudono in camera; Carlo, ridendo, mi informa che ne avranno ancora per un'oretta e così è stato: alla fine si son presentate ed erano entrambe, veramente belle. Anna indossa un vestitino leggero che le arriva a metà coscia di colore nero, mentre Angela ne indossa uno di colore azzurro, che mette in risalto ancor più il nero dei suoi capelli. È chiaro che nessuna delle due, sotto, indossa l'intimo, perché i capezzoli premono contro la stoffa sottile e sembra quasi vogliano bucarla. Con la macchina di Carlo ci rechiamo a casa di Renzo e Marina, situata fuori Reggio, in alto sulle colline e, quando giungiamo a casa loro, notiamo che, nel piccolo piazzale della villetta che si affaccia sullo stretto, ci sono due auto e subito ci viene incontro una splendida donna di media statura, che abbraccia Angela e la saluta molto affettuosamente.
«Angela, amore! Benvenuta! Questa splendida bionda dovrebbe esser la tua amica del Nord?»
Io mi metto a ridere e preciso che siamo del centro Italia. La mia battuta suscita molta ilarità e l'atmosfera si fa subito allegra e giuliva. Marina tiene le due donne sotto braccio e le porta dentro casa seguita da noi; una volta dentro, facciamo le presentazioni e scopriamo che la coppia messinese, è costituita da persone davvero belle. Lui, Carmelo, alto più o meno quanto me, capelli brizzolati ed un bel fisico asciutto, mentre lei, Luisa, detiene un bel seno gonfio, anche questo sicuramente oggetto di un piccolo ritocco, ed un culo prominente, che incornicia delle cosce lunghe e ben tornite. Entrambi hanno gli occhi scuri, mentre lei porta i suoi lunghi capelli biondi, raccolti a coda di cavallo. Tutti ci sentiamo subito a nostro agio, facendo sì che l'atmosfera si riscaldi ancor più con piccole battute a doppio senso ed ammiccamenti vari, che ci portano in breve ad esser rilassati quanto basta. Ci sediamo a tavola per cenare, ma ben presto ci rendiamo conto che nessuno ha voglia di mangiare, soprattutto dopo le grandi abbuffate delle festività e, così, Marina mette su un po' di musica ed inizia a ballare insieme ad Angela. Più che ballare le due donne si accarezzano e subito Luisa si avvicina a mia moglie, le prende la mano ed inizia a ballare con lei, ma non passa molto che la sua bocca si avvicina a quella di mia moglie e le due donne prendono a limonare in maniera dolce, ma anche molto intensa. La scena è subito oggetto dei nostri commenti, in specie di quelli di Carmelo, che ben presto scaldano l'atmosfera, rendendola quasi incandescente
«Accidenti, che grinta! Amico mio, tua moglie sembra proprio piacere molto alla mia: guarda come limonano!»
Ben presto le due donne non si limitano solo a limonare, ma le loro mani vanno ad infilarsi sotto i rispettivi abiti e le vediamo gemere di piacere. Senza indugiare oltre, Marina trascina Angela all'interno di una stanza e tutti quanti le seguiamo. Rapidamente le quattro donne sono nude e si danno ad un fantastico cunnilinguo, formando un quadrato erotico veramente sconvolgente. Renzo e Carmelo si spogliano velocemente, mentre io e Carlo lo facciamo un po' più lentamente, presi come eravamo ad osservare le nostre donne avvinghiate in un 69 davvero di fuoco. Luisa è distesa sotto mia moglie e la fa godere leccando con molta intensità la sua ostrica profumata e, mentre mugola di piacere, la bocca di mia moglie diventa l'oggetto del desiderio di Carmelo, che le infila in gola uno splendido membro, di ottimo spessore, anche se non troppo lungo, come, del resto, sono anche quelli degli altri tre presenti. Mia moglie prende a succhiare quello splendido membro e, ben presto, diventa l'oggetto anche del desiderio di Renzo, che si posiziona dietro di lei e inizia a penetrarla lentamente. Io divento l'oggetto delle voglie di Luisa, che viene a succhiare il mio membro ormai completamente duro e, poco dopo, sale su di me e mi cavalca volgendomi le spalle, per continuare a guardare mia moglie, che ora viene scopata da Renzo, mentre succhia il cazzo di Carmelo. Anche Carlo vuole la sua parte e, così, si sdraia e si fa cavalcare da mia moglie, che si impala sul suo membro; a quel punto Anna, si gira ed invita Carmelo ad entrarle lentamente nel culo.
«Mettimelo dentro. A me piace esser presa in doppia!»
Lui non si fa certo pregare e, dopo aver lubrificato un po' il buchetto di mia moglie, le scivola dentro, infilando il suo splendido membro, tutto fino alle palle. Una volta riempita davanti e dietro, Anna riprende a succhiare il terzo membro, suscitando lo stupore delle donne, che la guardano con evidente ammirazione.
«Caspita, che forza: se ne sta godendo tre in contemporanea! Ecco una cosa che non mi è mai riuscita! Guarda come li ha sincronizzati bene! Accidenti, che troia spettacolare!»
Mentre osservano mia moglie che gode presa da tre maschi, io, a mia volta, continuo a farmi cavalcare da Luisa, mentre, con entrambe le mani, masturbo sia Marina che Angela e, ben presto, anche loro iniziano a godere e, dopo ogni orgasmo, si scambiano di posto sopra di me e, alla fine, tutte e tre, vengono scopate da me, che le faccio godere, mentre osservo mia moglie che urla di piacere sotto i colpi di tre maschi, che non le risparmiano nulla. La sbattono duramente e lei gode sempre di più, dimostrando di esser una femmina superba, in grado di soddisfare tre maschi insieme! Dopo ogni orgasmo, li fa ruotare nei suoi buchi e, così, alla fine, ognuno ha potuto godere di ogni anfratto del suo corpo. Alla fine, si inginocchia davanti a tutti e tre, che si masturbano velocemente e le schizzano, tra faccia, bocca, seno e l'intero corpo, tutto il loro piacere, suscitando ancora di più lo stupore delle altre donne, che si avvicinano e la guardano con ammirazione.
«Ma sei fantastica! Ecco un'altra cosa che non mi riesce di fare! Sentire che mi schizzano addosso. Mi piacerebbe molto, ma quando sono lì lì per farlo, mi prende uno strano senso di pudore e non mi riesce di mostrarmi così troia da farmi schizzare ovunque. Ma come fai ad esser così disinvolta?»
Anna le guarda un po' stupita e poi chiede loro da quanto tempo sono entrate nel mondo della trasgressione. Quasi tutte rispondono che è una cosa avvenuta abbastanza di recente, da non più di qualche anno. Luisa allora chiede ad Anna da quanto tempo lei si è data alla trasgressione. Anna sorride e le risponde che con me è stata sempre una trasgressione! La risposta fa sorridere Luisa, che non sembra abbastanza convinta.
«Mi sembra un po' esagerata come risposta. Hai più o meno la nostra età e mi sembra davvero strano che voi due abbiate potuto esser così libertini, pur avendo figli e quant'altro.»
Ora è Anna che diventa curiosa.
«Hai detto che io ho la vostra età? Scusa, ma tu, quanti anni hai?»
Luisa la guarda ridendo e le risponde che ha 51 anni e lo stesso viene confermato anche da Marina, mentre mia moglie sa benissimo che Angela ha 50 anni, così, ridendo, ribadisce il suo concetto.
«Luisa, forse ti stupirà, ma quando tu succhiavi il biberon, io succhiavo già, come minimo, due cazzi per volta!»
Vedo lo stupore negli occhi delle donne e Angela ride e conferma a tutte che Anna è sicuramente più grande di loro. Incredule, pretendono di leggere la carta d'identità di mia moglie e quando scoprono che lei ha 64 anni, Luisa fa un gesto che ci lascia davvero tutti sorpresi. Si inginocchia ai piedi di mia moglie e, dopo averli baciati, sollevano lo sguardo carico di vera ammirazione.
«Ti voglio rendere omaggio, perché lo meriti! Sicuramente sei una magnifica gran troia e voglio sperare che, quando avrò la tua età, riuscirò ad avere la tua stessa disinvoltura nel prendere tre maschi, o forse anche più, contemporaneamente! Tu, per me, sei un esempio da tenere come scopo per la vita.»
Mia moglie si abbassa, fa alzare Luisa e la abbraccia, la bacia in bocca e poi, dopo averla fatta sdraiare sul letto, inizia a leccarla ed a farsi leccare la crema che ricopre ancora il suo corpo. È un gesto così erotico, che ci fa tornare il cazzo duro a tutti quanti e, poiché io ancora non son venuto, dopo aver fatto godere Luisa ancora con la bocca, si gira verso di me e mi invita a sdraiarmi; fa salire la sua amica su di me e la fa impala di nuovo sul mio membro e, dopo averla fatta allungare sul mio corpo, si rivolge a Carlo e lo invita a possederla nel culo. Sento il membro di Carlo farsi strada all'interno del culetto di Luisa e, una volta che lui è ben arrivato fino in fondo, mia moglie si volta verso Renzo e lo invita a farsi succhiare da Luisa. Sotto lo sguardo attento di mia moglie, la donna rimane praticamente passiva, mentre noi tre le pompiamo i nostri cazzi dentro i suoi buchi, ed il piacere inizia a sconvolgere questa femmina, che si sente piena e riempita in ogni suo orifizio. Gode bene ed a lungo e, alla fine, è proprio Carmelo il primo che le schizza addosso una sborrata, dopo che si è fatto succhiare il cazzo a lungo da Marina e Angela insieme. Le sborra in faccia, urlando di piacere.
«Tieni, meravigliosa puttana! Prendi la mia sborra in faccia, che non immagini da quanto tempo desidero fare questa cosa su di te! Finalmente ho una moglie troia anch'io!»
Dopo averle schizzato in faccia la sua sborra, lascia il posto agli altri due che ricoprono il viso di Luisa con le loro copiose sborrate, facendo sì che la donna impazzisca di piacere, per subito dopo esser ripulita dalla lingua delle altre femmine. Anch'io sono al limite; dopo aver inarcato un po' le gambe, prendo a sbatterla dal basso, facendola godere ancora e, poi, cerco di sfilarmi e sborrarle in faccia anch'io, ma lei mi blocca e mi chiede di riempirle il ventre.
«No, resta dentro! Voglio sentire la tua sborrata dentro di me.»
Mi svuoto in lei e, una volta che l’ho farcita per bene, lei si solleva e si sdraia a cosce aperte, poi si gira verso Carmelo e vedo l'uomo inginocchiarsi tra le sue gambe e prendere a leccare la crema che sgorga dalla fica di sua moglie, appena farcita.
«Adesso che mi hai visto fare una cosa che desideri da tanto tempo, fai questa cosa che anch'io desidero da tanto tempo!»
È evidente che tra loro vi era un accordo, che ora viene onorato da ambo le parti.
Trascorriamo il resto della serata a giocare ancora con loro e anche Marina e Angela vengono prese in doppia, suscitando l'estremo piacere dei loro maschi.
È stata una bella esperienza per tutti, ma, soprattutto, è stata una bella soddisfazione per Anna, che si è sentita gratificata dal fatto di esser un punto di riferimento per l'ammirazione che quelle tre giovani puttanelle le tributavano, avendo, a loro volta, bisogno di esser guidate verso una ennesima esperienza trasgressiva.
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baxi18, 55
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