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Come si inizia...
Inserisco qui un racconto gia inserito in passato pu o meno recente su altri siti........ cosi abbiamo iniziato....
_________________________-E' successo domenica Erano almeno due anni che speravo di concretizzare, ma forse dieci che ne parlavamo.Il sesso con mia moglie è forte, intenso, fantasioso, e lei è¨ molto molto porca. Tra noi nessun segreto, aperti a raccontarci tutte le fantasie più hard, una vita insieme, da quando eravamo adolescenti ad oggi superati i 40. Soddisfatti insieme di amarci e del sesso. Sicuramente l'ho lavorata ai fianchi a lungo parlandole di sesso a tre e del desiderio di vederla con un altro mentre gode in tutta serenità .Un piccolo particolare non affatto trascurabile, lei non ha mai avuto un altro uomo, oltre a me, qualcuno mi dia pure dell'ngenuo ma è davvero così.Non abbiamo una gran vita sociale, tutti presi dal lavoro e dai figli, qundi poche sono le occasioni di incontro casuale e in generale abbiamo escluso il coinvolgimento di amici di vecchia data, anche se qualcuno alberga nei sogni erotici della mia mogliettina.Allora ecco una mia ricerca di un terzo su internet. Ne avevo selezionati due, abbastanza fini discreti, riservati, conosciuti solo in rete, lunghi scambi di e-mail con me, mai un coinvolgimento diretto di lei, non ne avevo il coraggio.Lei sapeva perchè¨ glielo avevo detto più volte nei momenti di sesso ma anche in qualche momento "normale" che cercavo un terzo che la facesse godere davanti a me e insieme a me. Ci siamo andati vicino più volte, due in particolare. La prima volta ho invitato il terzo in un locale di Latino Americano, per incontrarci e poi chissà a lei non lo avevo detto, mentre ballavamo lui era lì io l'avevo riconosciuto ma lui no perchè non aveva nostre foto. Lei non lo sapeva, lui non sapeva chi fossimo, io non ho avuto il coraggio di prendere l'iniziativa, insomma tutto sfumato. La seconda volta un incontro pianificato in un locale, fino al giorno prima lei desiderosa e arrapata, ma il giorno fatidico, eccola nervosa, agitata, incazzata con me che continuavo con questa menata del terzo, che non ero soddisfatto di quello che avevo, e poi la paura, l'imbarazzo, le malattie e poi cosa sarà dopo del nostro amore ... ecc. Anche quella volta l'appuntamento nel locale non funziona, il terzo non ci trova, io non lo riconosco, il cellulare scarico, tutto a monte. Risultato moglie incazzata, discussioni, pace e promessa che non ci avrei più provato perche volevo la sua felicità e non la sua ansia. Accade poi che il tempo passa, le fantasie ritornano ed ecco che lei torna ad eccitarsi insieme a me all'idea. Cosi' torno su internet riprendo uno scambio di e-mail con il primo dei due e finalmente dopo difficolta' inenarrabili riusciamo a combinare un incontro a tre in bar, vicino a casa sua, poco preavviso non c'e' tempo perche' monti l'ansia, domenica pomeriggio. Ed ecco che la aiuto a prepararsi che le indico e le consiglio come vestirsi, lei si chude in bagno e mi dice che perfeziona la depilazione della sua passera, io che sento dentro di me eccitazione e contemporaneamente le gambe molli. E' pronta, bellissima, mora, occhi fiammeggianti che mi sciolgono, sorride e ogni tanto si incupisce. Parcheggiamo davanti al bar, aspettiamo fuori, lui mi manda un SMS sta arrivando....Arriva, carino aspetto pulito da bravo ragazzo, occhi azzurri, fine, cordiale e cortese, piu' giovane di noi, poco piu' di 30 anni (?).A lei piace, anche se so che normalmente preferisce, nelle sue fantasie, un maschio più trasgressivo. Ci sediamo al tavolo chiacchieriamo, beviamo tutti un Martini, scelto da lei, alle 17:00 della domenica un Martini?Serve a carburare.La conversazione procede io mi alzo per pagare li lascio volutamente soli. Torno, la conversazione arriva ad un punto morto, silenzio di quasi imbarazzo e ad un tratto " beh! andiamo?" e è lei, mioddio è lei che sblocca la situazione che prende in mano la situazione e conteporaneamente i sobbalzi del mio cuore. Chi l'avrebbe detto.Due minuti a piedi e siamo a casa sua entriamo e lui lascia la casa in penombra come insieme avevamo ipotizzato per l'incontro. Mi siedo sul divano e prendo lei vicino a me, la abbraccio la bacio e a voce alta dico "amore non ti preoccupare inizio ad accarezzarla, lui si siede dall' altra parte lei è in mezzo anche sui allunga le mani, lei è irrigidita ma ad un certo punto sento chiaramente che si abbandona si gira verso di lui inizia una lunga limonata io continuo ad accarezarle tra le gambe, dopo un attimo lui ocupa il mio posto, sotto il suo perizoma la sua mano la accarezza.Ed ecco lì mia moglie a gambe larghe sul divano, uno sconosciuto che la bacia e ha infilato la sua mano nel perizoma e io lì a guardare, siamo ancora vestiti. Lui la accerzza le bacia e succhia il seno, io le lecco la cosa più bella del mondo, va avanti un po così, poi lei allunga una mano, sta cercando il suo cazzo, lo tira fuori lo prende in mano lo accarezza e mi guarda, complice, perfida, amore mio. Passa pochissimo ed eccola con le labbra intorno alla sua cappella, io mi spoglio, lui anche e lei la spogliamo insieme.Lei lo pompa, lui prova i movimenti per scoparla in bocca, so che non le piace, che lei è una maestra del pompino leggero ed estenuante, con lingua e dita solleticanti, lui del resto non lo sa non può conoscere cio' che io conosco bene , ma lei ci sta lo prende in bocca fin che può e intanto io lecco instanzabile sbirciando i suoi occhi sognanti. Ci fermiamo un attimo, la prendo per mano e le porto vicino ad un tavolo, è cosiì che tante volte abbiamo sognato che succedesse, a pecorina appoggiata ad un tavolo con uno stallone che la monta. Lei è bagnata aperta eccitata e sorprendentemente decisa, lui le guarda la figa, a lei piace da matti essere guardata e poco dopo entra dentro di lei, e' lui un estraneo con il suo cazzo dentro la figa di mia moglie che la monta come abbiamo sempre sognato. La amo.Poi lui esce la prende per mano la porta sul letto e li a gambe larghe la scopa deciso e lei viene, vedo l'orgasmo nei suoi occhi e sento i suoi gemiti, sono vicino, col cazzo in mano me lo meno lentamente. Dopo di lei è lui che gode, gode della mia donna grugnisce si contrae e viene ( sesso protetto) , lei mi sorride e mi tiene la mano.Dopo di lui mi invita a scoparla, mi adagio su di lei e mi infilo al caldo della sua figa appena scopata, lei èsudata, pelle lucente bellissima, basta poco ed eccola venire di nuovo di un orgasmo di quelli lunghi e travolgenti che non sempre avvengono. Anche io godo mentre lui ci guarda. Lei è partita completamente vorrebbe finalmente provare la sua piu' segreta fantasia, due cazzi contemporaneamente, ma lui è in fase di stanca ha bisogno di un po'di tempo e la magia scompare. Ci alziamo ci rinfreschiamo e siamo quasi pronti per salutarci, prima di uscire lui la prende, le accarezza un seno e la bacia profondamente. Dio come la amo
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15 years ago
zucchero e cannella,
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La Genesi dei Nostri Giochi_1
Sulla famosa spiaggia naturista catalana...nudi e sereni. Altre coppie, rade ma ragionevolmente vicine... bei ragazzi apparentemente tranquilli, distesi al sole. Corpi quasi tutti beli e accattivanti. Silenzio, il canto del mare a cullare sogni e fantasie fino ad allora inconfessate ma sempre più insistenti. Eravamo sposati già da un pezzo e la nostra vita sessuale, così come quella sentimentale, era un tripudio....complicità e armonia regnavano sovrane. Ma certi racconti sentiti qui e là ...certi siti sulla rete....la pratica del naturismo iniziata anni addietro.... quasi impossibile non incrociare la strada della curiosità su un mondo solo "ascoltato" e mai sperimentato. Rompo gli indugi e per la prima volta trovo il coraggio di sussurarle in un soffio..."ma tu hai delle fantasie qualche volta? hai mai pensato a situazioni, diciamo trasgressive ?" E lei... "ma cosa dici? ma stare un pò tranquillo a goderti sole e mare no? " e il tono di voce non lasciava adito a dubbi: meglio fare un bagno nell'acqua limpida ma soprattutto fresca del Mediterraneo. Ma ormai il meccanismo era innescato e indietro non volevo tornare senza provare ad andare fino in fondo. Si ride e si scherza fino a sera. Voglio andare a letto presto, il sole mi ha brasato, dico io. Lei mi segue docile ma con lo sguardo furbetto.
A letto iniziamo a toccarci e baciarci delicatamente e poi sempre più passionalmente. Sale sopra di me come piace fare a lei.... ma le impedisco di "prenderlo". L'abbraccio e la bacio ovunque....arrivo con le mie labbra ai suoi lobi.... approfittando di un remoto ricordo faccio riaffiorare una sua lontana confidenza circa l'aver limonato una sua bellissima compagna di classe al liceo (e le era piaciuto!) sussurro ancora: "non ci credo che non ti piacerebbe riprovare il brivido nella schiena di quella volta con la tua amica del Parini".
Tace, ma non ha alcuna altra reazione. Allora non mollo: "Pensa ritrovarla ora, sposata come te, con un bell'uomo....li incontriamo per caso al cinema. Grande euforia per la bellissima sorpresa. Li inviti a casa nostra una sera, si rinverdisce la tua amicizia con lei.... (sintetizzo)... a cena sotto il tavolo lei ti fa piedino, tu non disdegni...con una scusa vai in bagno e mi mandi un SMS avvertendomi su cosa sta accadendo a mia insaputa....e allora io ti incoraggio. Finisce la cena, dopo due bottiglie di champagne in 4 e un fiume di vino da dessert...tutti sul divano, candele e musica soft...chiacchiere frivole e sorrisi intriganti,..lei la tua amica, rompe il ghiaccio e ti bacia di nuovo a distanza di 15 anni, con la stessa passione e desiderio di quel lontano giorno nella palestra del Liceo..." mentre sussurro tutto ciò nel suo orecchio infilo la mano sotto il suo ventre a sfiorarle il fiore del piacere: è già un lago senza neanche bisogno di infilare le dita più in là . Incalzo: "Pensa allora che io se marito ci godiamo lo spettacolo di due splendori come voi mentre si amano con grande sensualità . Ma non siamo di legno.... Claudia ti sta leccando proprio lì e tu sei bagnato come non mai, suo marito non ha resistito e sta leccando e succhiando dolcissimamente i capezzoli del tuo meraviglioso seno, mentre io , vinta la timidezza accarezzo dolcemente il sesso di Claudia, la tua amica, per scoprire che è pronta per ricevere qualsiasi cosa in quella fessura invitante e profumata" E mentre raccontavo tutto ciò la mia dolce metà era salita impaziente sopra di me e mi stava scopando (non stava facendo l'amore) mi stava scopando come mai prima! Urlandomi che ero un "maiale" ma che l'avevo fatta eccitare in maniera incredibile e mi odiava da morire perchè non voleva ammetter che quel racconto la faceva impazzire e non se lo sarebbe mai aspettato! Che notte...
(continua)
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14 years ago
Ah_LaNobileCoppia,
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Umiliato da mia moglie
E' un po' lungo ma prima di smettere di leggere guardate i commentiFaccio subito la mia presentazione, mi chiamo Giulia, ho 32 anni, occhi chiari, capelli chiari, patatina chiara… con una peluria morbida morbida che non ha mai richiesto l’intervento di creme depilatorie o rasoi. Sono sposata , udite udite, da 15 anni, dopo una intensa storia d’amore con Paolo, mio marito, il primo uomo della mia vita, il primo bacio della mia vita, che ha la mia stessa età e che a 17 anni pensò bene di non uscire tempestivamente dal mio pancino, per cui dopo un paio di mesi mi ritrovai con un pancione.
L’incoscienza , l’amore, il fatto di avere dei genitori benestanti risolsero la situazione e ci trovammo marito e moglie con un pargoletto in arrivo a 18 anni.
Furono anni di passione travolgente, vivevamo la spensieratezza dei nostri coetanei grazie al sostegno della famiglia, però eravamo marito e moglie, avevamo un figlio e ci perdemmo tutte quelle cose che fanno della giovinezza un ricordo che ti riscalda il cuore quando vai avanti con gli anni.
Mio marito prese la laurea e si trovò in prima fila quando Internet esplose in Italia, trovò un bellissimo posto di lavoro in una grossa società e fece, essendo pagato, quello che gli altri avrebbero pagato per fare.
Era un esperto e da maritino innamorato amava condividere le sue esperienze con me, tanto che dopo un po’ di tempo riuscì a trovarmi un impiego in una società del suo gruppo.
Sono stati anni pieni di scoperte, che ci hanno riempito la vita. Però dopo 10 anni di convivenza qualche cosa cominciava a prendere il sapore dell’abitudine, ritrovarci nelle braccia l’uno dell’altra era sempre fantastico e soddisfacente ma , soprattutto lui, mi confessò, che alle volte si ritrovava a fissare e desiderare il sedere o la scollatura di una collega ventenne (dio mio! come è bassa l’età media di chi lavora su Internet, frotte di ragazzine che assediano i call center per guadagnarsi spesso solo il top o le scarpe all’ultima moda o un nuovo telefonino).
Ho detto soprattutto lui perché io non sentivo assolutamente alcun disagio, a me lui bastava, eccome, avevo un figlio meraviglioso, un lavoro appassionante e Internet che faceva da legante alla mia vita. Però il problema di questa insoddisfazione latente covava e l’evoluzione della coppia, una coppia moderna e antica come la nostra passava tra l’esperienza dei filmini hot visti e commentati insieme e consumati come un afrodisiaco.
Ricordo ancora la prima volta che guardammo insieme uno di questi film, non osavo credere che potessero esistere uomini così dotati e donne così spregiudicate, donne con la patatina depilata che si facevano prendere da tre uomini contemporaneamente, più che film porno mi sembravano film di fantascienza.
Oppure collezionare gli oggetti acquistati dai sexy shop della rete che davano luogo alle fantasie più spinte.
Il fallo gigante color negro che mi dava i brividi e che dava origini a feroci confronti con quello del mio compagno, normo dotato, come scoprii in seguito e che introdusse la fantasia del terzo uomo, insomma un percorso comune a tante comunissime coppie.
Poi Paolo iniziò a fare dei discorsi strani "cosa ne diresti di invitare un ospite" ed io "quale ospite? Proprio non me la sento di cucinare nel fine settimana" . Non lo facevo apposta a non capire, proprio non riuscivo a concepire una cosa del genere per cui mi sembrava assurda solo pensarla o discuterci.
Paolo paragonava l’ospite ad un vibratore fatto di carne anziché di plastica e non capiva le mie obiezioni quando gli dicevo che dietro il vibratore di plastica non c’e’ nulla a parte la mano di chi lo utilizza, mentre dietro un vibratore di carne c’era un altro uomo, con pensieri, gesti, umori, sapori e sentimenti e che io non sarei mai andata o mi sarei fatta toccare da uno sconosciuto, il solo pensare di trovarmi in un letto con un altro uomo, sentire le sue mani addosso, o qualcosa d’altro che ti tocca scatenava in me un rifiuto violento, pensando di smontarlo gli dicevo che per fare una cosa del genere avrei dovuto approfondire la conoscenza, uscirci insieme, apprezzarlo sentirmi desiderata e questo poteva comportare il rischio di innamorarmi di lui.
E quando restavo sola riflettendo su quanto Paolo proponeva mi infuriavo ancora di più, però quelle parole ottenevano il risultato di incuriosirmi, alle volte mi soffermavo a guardare i miei colleghi maschi e immaginarli nel contesto della mia vita, "strano" pensavo "il fatto in se non è disgustoso, quello che è disgustoso è che il mio uomo, il mio amore, il mio gelosone possa solo pensare di condividermi con uno sconosciuto" e le immagini di questa fantasia erano tratte pari pari dal copione di uno dei tanti film porno visti insieme a Paolo: io china su Paolo a fargli un pompino mentre l’ospite mi prendeva alle spalle, il pene di mio marito che mi scappava dalla bocca sotto le spinte dell’ospite o io che succhiavo alternativamente i loro membri.
Scoprii allora l’altra faccia della rete fatta di sesso, filmati, immagini , chat, gruppi di discussione, blog. Restai folgorata da quell’offerta di sesso, i motori di ricerca che usavo per lavoro trasudavano di sesso, alle volte lo schermo si riempiva talmente di sessi in erezione che non ero più in grado di fermare quell’orgia di peni senza staccare la spina del computer, con buona pace dell’addetto dell’office-automation che poi avrebbe dovuto rimettere le cose a posto.
Ad un certo punto riuscii anche a percepire l’origine del malessere di Paolo, ma non riuscivo o non volevo scavare a fondo, le sue parole mi dissociavano, avevano il potere di mettere in discussione i principi su cui si basava la mia vita, però cercai a modo mio di risolvere la situazione secondo il mio modo di lavorare…
Non potendo contare su esperienze precedenti all’incontro di Paolo a parte il maldestro tentativo di palpeggiarmi il seno di un compagno di liceo durante una gita scolastica finito con una paccata in faccia e le libidinose attenzioni di uno schifoso fotografo di paese che tentò di mettere le sue manacce sotto mia la gonna finito anche questo con una randellata con l’ombrello, e le confessioni della compagnia di scuola che la dava a tutti, mi rivolsi ad Internet, il materiale non mancava e così scoprii che usando il ditino sul culetto di Paolo, lui godeva da pazzi mentre glielo succhiavo, scoprii il gusto della doppia penetrazione con l’uso dell’attrezzo di Paolo e il vibratore (non quello grande grande), insomma cercavo di "aggiornarmi" di seguire le tendenze .
Paolo che è una persona di grande sensibilità ed intelligenza, dotato di una mente estremamente creativa percepì questo mio sforzo e da parte sua cercò di fare altrettanto ma quello su cui lavorò in modo particolare fu il tentativo di capire il mio modo di ragionare, in seguito mi ha confessato che in quel periodo si documentò sul modo in cui le donne percepiscono la sessualità, come comunicano e rimasi colpita dal fatto che effettivamente ad un certo punto riusciva ad essere particolarmente affettuoso e comprensivo, anche a letto le cose filavano diversamente, mi ritrovavo a godere tra le sue braccia in un modo sfrenato, tra di noi si stava sviluppando una intesa che era molto appagante.
Ad esempio, io non ho mai gradito di essere toccata nella zone anale, pur non disdegnando i rapporti anali, soprattutto quando l’atmosfera non è veramente surriscaldata e il "delirio dei sensi" funge da narcotico per una educazione pseudo-moralista dura da superare. Ebbene in un paio di settimane riuscì a farmi apprezzare la sua lingua che percorreva tutta la mia schiena per poi soffermarsi a titillare il mio buchetto posteriore, anzi divenne così bravo che riuscii a trovare il coraggio di chiedergli io stessa la prestazione con sua grande soddisfazione.
Non mi accorgevo che stava studiando il mio essere donna, successivamente mi confessò che aveva comprato e "studiato" un manuale: Super Sex Power di CR James, vera bibbia della seduzione (a suo dire) e che aveva avuto un intenso rapporto epistolare con tanti appassionati della materia, tra i quali anche una vostra conoscenza: Xlater.
A questo punto vi chiedo come può un’onesta moglie difendersi da un assalto così scientifico, articolato e studiato a tavolino ricorrendo a dei marpioni di questo genere?
Tanta strategia generò un piano diabolico per irrettirmi.
Un giorno Paolo, che periodicamente è afflitto da forti mal di testa di origine cervicale e per i quali ha sempre tentato di tutto, mi dice:" sai sono stato da un massaggiatore/pranoterapista che lavora in quella Beauty Farm xxxxxx , costosissima e affermata, che si è detto disponibile a tentare di risolvere il mio problema con una nuova tecnica di massaggi… effettivamente ne ho tratto un certo giovamento"
Alle sue parole esultai (il cinicone aveva previsto che la cosa mi avrebbe fatto tanto piacere e che quindi subito avrei provato una devota simpatia per il massaggiatore) , poi aggiunsi " chissà, però, quanto ti verrà a costare"-" molto meno di quello che si possa immaginare" aggiunse prontamente" dopo il lavoro fa degli extra a casa sua o presso i clienti e le tariffe sono decisamente abbordabili, circa 50 euro, inoltre essendo diplomato può farmi la ricevuta per il rimborso da parte della nostra assicurazione sanitaria"
Non aggiunse altro, mi sarei immaginata una dettagliata descrizione del suo incontro ed invece nulla, ci rimasi un po male e fui costretta a chiedergli chi fosse il massaggiatore, cosa gli aveva fatto ecc. ecc.
Mi disse che aveva 35 anni, si chiamava Simone e che l’aveva ricevuto dopo l’orario d’ufficio in un appartamento in periferia in cui si era appena trasferito per cui non disponeva ancora di una sala attrezzata e che lo aveva fatto accomodare nella sua camera da letto.
Basta, non aggiunse altro. Il cinico aveva imparato molto bene come incuriosirmi, lui non mi raccontava alcunché mentre io quando andavo dall’estetista dovevo spiegargli cosa avevo fatto, con chi, se c’erano uomini tra i clienti o tra il personale e di che colore era dipinta la sala d’aspetto!!!
Simone, ovviamente con la famosa beauty farm non aveva nulla a che fare, era un massaggiatore-gigolò, con chiare tendenze bull ma anche bisex, insomma una miscela esplosiva di perversione e simpatia che aveva preso a cuore la causa di mio marito e che si dannò l’anima per cercare di aiutarlo a esaudire il suo sogno segreto, ovviamente tutto questo lo scoprii molto più tardi a mie spese?!
La "cura" andò avanti per un paio di settimane, perché Simone "doveva dividersi" tra il suo lavoro alla beaty-farm e l’attività a domicilio (da leggersi: dovevo cuocere a fuoco lento).
Mio marito aveva quasi cambiato umore, sempre allegro, senza "mal di capa", si usciva e si faceva l’amore molto più spesso del solito, ero quasi giunta alla convinzione che Simone fosse dotato di qualità taumaturgiche, tanto che un giorno, mentre Paolo innalzava l’ennesimo peana al santone-massaggiatore pronunciai la mia condanna "Sarei curiosa di provare un massaggio, sai anche io, dopo 8 ore di lavoro e gli impegni di casa, a fine settimana non avrò mal di testa ma certo non sono al top"
Squilli di trombe, fuochi artificiali, il pollo ovvero la pollastra era caduta nella trappola.
Si era attivata la fase uno del piano strategico tra Paolo e Simone.
Premetto che non sono mai stata in un centro massaggi, per cui chiesi a Paolo di spiegarmi nei dettagli come si svolgeva il massaggio, come dovevo vestirmi, cosa dovevo attendermi.
Paolo non si perse in chiacchiere:"mettiti della biancheria intima comoda e fai attenzione che lui usa tanto olio per massaggi, per il resto non devi preoccuparti è uno che sa il fatto suo, sai dove lavora…" e concluse con un "mettiti nelle sue mani" che suonò decisamente stonato tra le labbra di Paolo che si scocciava quando qualcuno mi sfiorava in metrò.
Arrivammo a casa di Simone, al secondo piano di una palazzina di periferia, ci aprì la porta e ci accolse con un sorriso e presentandosi ci fece accomodare in un soggiorno/angolo di cottura multiuso che sembrava più un pied-à-terre di uno scapolo: tv al plasma 30 pollici, xbox 360, mobile bar pieno di bottiglie a metà, un divano in pelle ultracomodo estremamente vissuto.
Con curiosità notai che il rapporto tra Paolo e Simone era quello di due vecchi amiconi, fatto di mezze frasi, sorrisi, commenti su cose di cui ero completamente all’oscuro. Simone però era simpatico, capelli castano chiari lisci e corti, degli occhi celeste chiaro che ti scrutavano dentro e che non lasciavano trasparire cosa stesse pensando mentre ti guardava, era alto quasi 1.80 con un fisico snello, pensai che sotto la polo che indossava doveva avere un fisico muscoloso, con quei muscoli lunghi e guizzanti che forse un massaggiatore deve avere, vestiva una polo firmata e jeans.
Ci fece strada in camera da letto, attraverso un lungo andito su cui si aprivano altre tre stanze, arrivati in camera da letto, il mio sesto senso femminile urlò a squarciagola "dove stai andando".
Effettivamente quella che provavo era una vaga sensazione di disagio, al centro della camera un grande letto matrimoniale, di fronte un grande armadio con una parete a specchio, un comò in stile e due lampade che fornivano una luce soffusa, una candela profumata spargeva un profumo dolciastro che ricordava l’essenza del sandalo.
Paolo mi lesse nel pensiero "dove mi hai portato?" infatti aggiunse prontamente che si trattava della soluzione provvisoria a cui mi aveva accennato e che Simone stava aspettando dal comune l’autorizzazione per fare una ristrutturazione per ricavare lo studio in una delle altre stanze del corridoio, Simone farfugliò qualche cosa approvando.
Simone stese un telo su di un lato del letto e mi invito ad accomodarmi sull’altro lato mentre invitava Paolo a prepararsi per il massaggio fornendogli un telo di spugna per coprirsi.
Simone uscì dalla stanza e Paolo inizio a spogliarsi, rimasi stupita dal fatto che restasse completamente nudo, stendendosi sul telo e che si coprisse le natiche col telo di spugna. Gli chiesi perché non tenesse gli slip e lui mi disse che con tutto l’olio che usava Simone per il massaggio non voleva rovinarsi la biancheria e che per il massaggio Simone gli aveva detto che era meglio non avere alcun capo di vestiario od oggetto addosso.
Visibilmente preoccupata gli dissi "a me non importa della biancheria, io mi tengo il reggiseno e le mutandine, altrimenti niente massaggio" – " infatti ti avevo avvertito in anticipo" fece lui cominciando a rilassarsi in attesa del massaggio.
Simone tornò e cominciò a massaggiare la schiena di Paolo, i suoi movimenti erano sicuri, lenti e senza pause, mentre lavorava mi spiegava quello che stava facendo, veramente incredibile la varietà di manipolazioni che stava eseguendo. Saliva e scendeva lungo la colonna vertebrale di Paolo e dall’espressione del viso di mio marito percepivo un estremo rilassamento, quando Simone iniziò a massaggiare i polpacci e le cosce potevo vedere quale fatica doveva costare eseguire quel massaggio, Simone aveva la fronte imperlata di sudore e ogni tanto usava il polsino tergisudore.
Ad un certo punto arrivato ai glutei tolse il telo di spugna dai fianchi di Paolo e cominciò un massaggio ai glutei veramente energico alternando quell’azione decisa a un massaggio superficiale molto delicato che assomigliava alle carezze di un amante.
Simone aveva disposto le gambe di Paolo leggermente divaricate, io dalla mia posizione d’osservazione potevo vedere la peluria scura del perineo di mio marito e … si indubbiamente quella pelle chiara che si vedeva sotto erano i suoi testicoli, rimasi imbarazzata al posto suo per quella oscena posizione e maliziosamente pensai a memorizzare la cosa per una feroce presa in giro alla prima occasione. Simone nella sua azione allargava e avvicinava le chiappe di Paolo e si vedeva chiaramente il suo buchetto che avevo imparato a conoscere nelle sue reazioni alle mie carezze quando lo sfintere si rilassava e si creava un piccolo pertugio che amavo violare.
Poi Simone chiese a Paolo di voltarsi e con mia grande sorpresa vidi che c’era una parvenza di erezione, avete presente quello stato di pre-erezione, quando il pene aumenta di dimensioni ma non ha ancora la forza di ergersi, che precede e segue la vera erezione, ebbene Paolo era in quello stato, forse lui non lo percepiva perchè era rimasto tanto tempo a pancia in giù e la compressione sul pene gli aveva tolto un po di sensibilità.
Simone si accorse che io avevo notato la cosa e mi sorrise allargando le mani come a voler dire che si trattava di una reazione spontanea ad una sensazione di benessere.
Risposi al sorriso come un sorriso da ebete che visualizzai come se mi stessi guardando in uno specchio e distolsi lo sguardo. Paolo dava l’impressione di vagare in un altro mondo, mentre Simone continuava incessantemente a contribuire al suo nirvana, quasi felice del piacere che le sue mani stavano donando.
Quando terminò il massaggio quasi fu costretto a svegliare Paolo dal suo torpore e mi disse di prepararmi mentre lui andava a rinfrescarsi.
Mentre Paolo atterrava nuovamente sulla terra, io incominciai a spogliarmi e risentii nuovamente il mio sesto senso che mi avvertiva del pericolo, ma ormai non potevo tirarmi più indietro per cui forte delle mie mutandine e del mio reggiseno mi sdraiai al posto di Paolo che si stava pian piano riprendendo, ivi compreso il suo pene che rientrava nei ranghi per evitare di lasciare traccia di quella erezione inopportuna.
Le mani di Simone sulle spalle mi fecero sobbalzare, non l’avevo sentito tornare, si muoveva in quella casa come le sue mani si muovevano sul corpo delle altre persone. Delicatamente mi slacciò il reggiseno per poter effettuare il massaggio della schiena. Un altro brivido lo provai quando un’abbondante dose di olio raggiunse la mia schiena scorrendo lungamente prima di arrestarsi alla base dei fianchi.
Simone ci sapeva veramente fare, il massaggio al collo , ai lati del collo , sulle scapole e sulla colonna vertebrale mi precipitarono in una sensazione di benessere, sano benessere , ancora ero turbata dalla reazione di Paolo, che guardava la scena direttamente o attraverso l’ampio specchio che rifletteva la parte posteriore del mio corpo.
Fu in questo momento che i nostri sguardi si incrociarono, Paolo mi stava guardando anzi mi stava studiando con attenzione come faceva di solito quando tentava di comunicare sul secondo livello di comunicazione, come diceva lui, quello caratteristico dell’animo femminile, mi domandai il perché di questo suo atteggiamento ma non riuscii a darmi una valida spiegazione, il massaggio di Simone mi stava sprofondando in un piacevole torpore, anzi mi sentivo anche piacevolmente ristorata e leggermente eccitata, attribuii il fatto alla lunga astinenza sessuale dell’ultimo mese dovuta agli impegni di lavoro di Paolo che inspiegabilmente aveva concentrato in quel mese moti impegni all’estero che normalmente diluisce in tutto l’anno, solo dopo capii che anche questo faceva parte del piano che aveva studiato per fiaccare la mia resistenza.
Vi è mai capitato per qualsiasi motivo di non fare sesso a lungo e poi sfogarvi in una lunga serata di puro sesso con il vostro uomo? Allora sapete cosa voglio dire.
Simone proseguiva il suo incessante lavoro, oramai la mia pelle era sensibilizzata al suo tocco leggero e vigoroso al tempo stesso, pian piano mi accorsi che qualche cosa era cambiato nel suo modo di massaggiarmi, mentre prima seguiva una sequenza precisa ora saltava dalla testa, alle spalle, al collo, ai fianchi, alla parte interna delle ascelle, percorreva la spina dorsale sino al bordo all’insenatura dei glutei e riprendeva subito dopo con una sequenza diversa, questa operazione mi stava impedendo di rilassarmi, anzi mi stava creando una sensazione di caldo che dal collo arrivava sino al bacino.
Stava insistendo su alcuni punti che hanno il potere di eccitarmi, come potevo sapere che Paolo gli aveva dato la mappa delle zone del mio piacere, che aveva rivelato a Simone ogni più piccolo stratagemma che mi faceva godere, in pratica era come se io tentassi di combattere una battaglia con un nemico che conosceva l’esatta disposizione dei punti caldi dell’avversario.
Ma Simone non era un nemico era un grandissimo figlio di buona donna, che stava giocando con me come il gatto gioca con il topolino, anzi la topolina.
Sentivo le sue mani soffermarsi sotto i lobi delle orecchie, massaggiarli sino al collo e da qui allargarsi ai lati del corpo con una leggera carezza sulla parte esterna del seno, per poi convergere sui fianchi e risalire sulla parte centrale della schiena e scendere sino alla separazione tra i glutei, dio mio che sensazione, dovevo concentrami per non sollevare il bacino e chiedere una carezza più profonda e decisa, dopo 10 minuti di questo trattamento sentii una cosa che mi sconvolse: il clitoride si stava facendo strada tra le grandi labbra. Io ho un clitoride particolarmente sviluppato, che quando è in erezione fuoriesce per circa un centimetro dalle grandi labbra, Paolo mi prende sempre in giro quando ciò accade e mi dice che facendomi del sesso orale gli pare di succhiare un piccolo pene, io gli rispondo scherzosamente.. "e allora checca succhia e datti da fare".
La cosa mi lasciò sconvolta e trovai una giustificazione con l’erezione che avevo notato in precedenza su Paolo. Ma non c’era solo il clitoride ad essersi svegliato, come una reazione a catena potevo sentire che il cotone delle mutandine si stava inumidendo, avevo terrore che Simone e Paolo potessero notare la cosa, fortunatamente la penombra dell’ambiente rendeva difficile scorgere i dettagli, ma quando Simone passò a massaggiarmi le gambe mi divaricò le stesse per poter operare i massaggi nell’interno cosce.
Quel movimento tese gli slip e li sentii incollati alla pelle delle grandi labbra, stavo male ma al tempo stesso il massaggio nella parte interna delle gambe mi procurò un ulteriore eccitamento, stavo cominciando a mordicchiarmi il labbro inferiore, volsi lo sguardo verso Paolo, mi guardava serio, aveva percepito sicuramente cosa stavo provando, ma subito cambiò espressione e mi sorrise volgendo lo sguardo altrove.
Simone continuava nel massaggio, aveva spostato gli slip per evitare di ungerli con l’olio che aveva versato troppo in abbondanza, nel fare questo la punta delle dita della sua mano destra entrarono in contatto con il lato destro delle grandi labbra, si fermarono solo un attimo ma il tanto sufficiente a fare in modo di sentire quanto fossi bagnata. Dopo di che mi disse di girarmi.
Mi sollevai e il reggiseno cadde sul letto, ero nel pallone e mi ero dimenticata di riallacciarlo e in ciò mi aiutò Paolo.
Stavo supina, ero sconvolta da quello che stavo provando, da quello che un altro uomo mi stava facendo provare, dal fatto di provare quelle sensazioni di fronte a Paolo. Ero solo io a essermi resa conto della situazione? Perché , sempre gelosissimo, non reagiva al fatto che un altro uomo mi stava letteralmente scopando con le mani?
A questo punto mi concentrai su Simone, ora potevo guardalo in faccia, avrei voluto scoprire un lampo di libidine nei suoi occhi per avere la scusa di alzarmi ed andare via, ma Simone continuava a guardarmi con quella espressione da professionista che sta lavorando per te, non c’era una sbavatura in quello che stava facendo, tutto era perfetto, anche quelle mani che avevano iniziato a fare una strana danza intorno al mio seno e che spostandosi velocemente da un punto all’altro sfioravano i capezzoli che la stoffa del reggiseno non riusciva più a nascondere.
Ad un certo punto sobbalzai nel sentire il viso di Paolo che aveva avvicinato la bocca al mio orecchio e mi chiedeva come stavo, il "bene" che uscì dalle mie labbra somigliava più ad un rantolo, tanto che lo vidi sorridere e al tempo stesso scambiare un rapido sguardo che a me parve di intesa con Simone.
Cosa stava accadendo? Nulla, come tutto era iniziato, così tutto finì all’improvviso lasciandomi sfinita, incerta, avevo sognato tutto? No, Paolo e Simone erano li, e Paolo mi accompagnò alla doccia per togliermi tutto l’olio che avevo addosso.
La doccia… che bella sensazione, mi riportò alla realtà l’unica traccia di quello che era accaduto la scoprii tra le mie gambe quando ci passai la mano, lui era ancora prepotentemente eccitato, non capiva cosa stava accadendo, perché non aveva ricevuto la sua parte di gratificazione, solo un rapido getto d’acqua gelata lo riportò alla ragione, incredibile pareva animato di vita propria.
Uscita dal bagno con l’accappatoio che avevo trovato appeso alla porta tornai in camera da letto per rivestirmi, fortunatamente ero sola, ma quando mi stavo togliendo l’accappatoio la voce di Simone mi fece sobbalzare e l’accappatoio cadde a terra lasciandomi completamente nuda di fronte a lui che senza perdere il controllo lo raccolse dal pavimento e me lo porse sollevando lo sguardo dai miei piedi al mio viso in una lenta carrellata che gli permise con la vista di scrutare fin nell’angolo più recondito che con le mani non aveva toccato.
Non fu imbarazzante, oramai mi sentivo a mio agio con lui, tanto che incomincia a rivestirmi prima ancora che lui molto discretamente andasse via.
Anche i saluti non furono per nulla imbarazzanti e quando nel salutarmi anziché porgermi la mano mi sfiorò la guancia con un bacio, come quelli che si danno gli amici di lunga data non provai alcun disagio, la sensazione di "prima volta" mi fece fremere.
Uscendo dalla casa di Simone, Paolo mi cinse le spalle e baciandomi sulla guancia mi chiese amorevolmente come stavo, ebbi un attimo di sbandamento a quella domanda, e risposi in modo diretto "molto bene" chinando leggermente il capo sulla sua spalla per nascondere l’espressione del viso, temendo di tradire l’emozione che stavo provando.
Salimmo in auto che orami si era fatta notte, ringraziai la penombra che impediva a Paolo di vedere l’espressione dei miei occhi e voltai il viso con fastidio quando l’abitacolo dell’auto fu invaso dalla luce della plafoniera, cercai di trovare mille scuse pur di non farmi coinvolgere in un dialogo, con la paura di tradire l’ansia che sentivo montare e che mi serrava lo stomaco.
Una sigaretta mi venne in aiuto, a Paolo dava fastidio che fumassi, soprattutto in auto, però quella sera stranamente non protestò come era solito fare, fortunatamente anche lui era immerso nei suoi pensieri e dopo aver acceso la radio, la voce e le battute di Fiorello distesero un po la tensione palpabile che c’era in macchina.
Mi propose di andare a cena fuori, ma risposi che mi sentivo un po intontita e che preferivo tornare subito a casa e mangiare qualche cosa dopo aver fatto un bagno caldo. Lui comprensivo aggiunse che anche a lui le prime volte il massaggio aveva provocato quella reazione.
A casa, fui grata a Paolo che aveva mandato nostro figlio dai nonni, anche questo faceva parte del suo piano, mi infilai in bagno e immersi nella vasca per l’idromassaggio tutti i miei pensieri con la speranza che le bollicine riuscissero a scacciarli.
Tra i vapori dell’acqua che scorreva e che saturavano il bagno mi parve di vedere Simone seduto sul bordo della vasca che mi guardava, la sua presenza era talmente viva che ero attraversata dagli stessi brividi che poche ore prima avevano scosso il mio corpo. Mi ritrovai ad accarezzarmi il seno, i fianchi e giù giù in mezzo alle gambe tentando un rewind veloce degli avvenimenti di quella sera.
Lui prontamente spuntò tra le mie labbra, avvampavo, lo sfiorai, lo sfregai, lo toccai direttamente, indugiavo in questo deliquio stordita dal caldo dell’acqua quando fui richiamata alla realtà dalla voce di Paolo, "tua madre al telefono, Aldo ha qualche linea di febbre e vuole parlarti".
La cosa mi colpì come un violento ceffone, la vita di tutti i giorni riprendeva. "Presente!" urlai dentro di me, felice di riprendere il mio ruolo di moglie e di madre, Simone fu risucchiato dal gorgo della vasca, che si svuotava, con tutta la schiuma che aveva lavato la mia coscienza.
Due sonniferi, estremo rimedio di quelle giornate stressanti in cui famiglia e lavoro ti succhiano ogni energia, fecero il resto, la mattina il sole che filtrava dalla finestra illuminò con una benefica luce il mio piccolo e travagliato mondo.
Nei giorni che seguirono ci furono poche occasioni per riparlare di quello che "non era successo", Paolo dovette recarsi a Parigi per lavoro , ma una sera, al suo ritorno mi disse "Mi ha telefonato Simone, ti saluta moltissimo, e ci ha fissato un’appuntamento per venerdì sera, visto che siamo ancora da soli ho accettato, ho fatto bene?"
Risposi che ci avrei pensato, adducendo come scusa il fatto che dovevo sentirmi con una collega per preparare una relazione e non sapevo ancora se il venerdì l’avrei dovuto dedicare al lavoro. Paolo non protestò come di solito fa quando gli antepongo il lavoro, aggiunse " decidi con comodo, posso andarci anche da solo non è un problema".
Mi sentii offesa, non sopportavo l’idea che lui frequentasse Simone senza di me, mi sentivo oramai parte di un gioco, riaffiorarono tutti i dubbi, ad un certo punto non resistetti più e gli posi la domanda che mi frullava in testa da una settimana "Ma non ti da fastidio che Simone mi massaggi di fronte a te, mi veda e mi tocchi come solo tu sino ad ora hai potuto fare".
La mia era una domanda diretta come avrebbe fatto lui, Paolo candidamente rispose "vedi, prima di proporti la cosa, ho parlato a lungo con Simone e gli ho spiegato la situazione, penso che ci siamo capiti per cui non ho motivo di essere geloso, e poi sono li presente" "E se volessi andare da sola da lui" aggiunsi, lui accigliato rispose "e per quale motivo, lo vedi che sei tu che stai pescando nel torbido".
"Che stupido che sei, intendevo dire: cambierebbe il tuo atteggiamento se volessi andare da lui perché tu sei all’estero o hai altri impegni, o Simone è il tuo fisioterapista personale al quale concedi la tua donna a tuo piacimento" aggiunsi in tono ironico e provocante.
Paolo che non è uno stupido colse la mia provocazione "e cosa faresti se potessi andare da sola" , oramai la fantasia aveva preso a galoppare e l’astinenza forzata contribuiva ad accelerare la sua corsa "beh, potrei togliermi le mutandine di fronte a lui adducendo come scusa che non ero potuta passare da casa a cambiarmi e non volevo rovinare con l’olio dei massaggi un intimo da 200 euro"
"Non ne saresti mai capace" fece lui " Non sfidarmi, lo sai quanto sono testarda, se mi ci metto" ribattei.
" Vogliamo scommettere (la nostra seconda passione dopo il sesso)? Se tu trovi il coraggio di farti massaggiare senza le mutandine per il tuo compleanno puoi scegliere quello che desideri"
C’era cascato in pieno, gli uomini non possono competere con noi donne, se gli prendi in mano il sesso il cervello cessa di funzionare correttamente, il sesso in un uomo funziona come un virus in un computer, pensa di essere tranquillo mentre il virus gli cambia le carte in tavola e solo al riavvio se ne renderà conto
Ma non era questo il caso, avevo attaccato, mi ero esposta, ero avanzata ma il nemico era avanti di tante mosse in questa ideale partita a scacchi, Paolo conoscendomi aveva previsto le mie reazioni ed aveva alzato la posta per fornirmi una giustificazione di fronte ai suoi stessi occhi.
Stavo giocando grosso e aggiunsi " e se lui allunga le mani in questa situazione" strofinando il pancino su quella che sembrava una erezione super, lui afferrandomi per il sedere e attirandomi ancora di più aggiunse "mah! Se ti va sei autorizzata a lasciarlo fare" .
" e la tua gelosia? Dove la metti " ma oramai ne lui ne io eravamo in grado di scherzare, anche se in quella notte di sesso estremo le battute su Simone non furono poche.
La mattina dopo, mentre ci apprestavamo ad uscire di casa, mentre mi truccavo di fronte allo specchio gli domandai " allora quando la ordini la spider (il mio eterno sogno sin da ragazza, fosse anche un barattolo di auto ma con il tettuccio apribile) che ho scelto come regalo" lui rispose immediatamente con un sorriso "attenta che se perdi la scommessa la macchina nuova me la faccio io" e scomparve dietro la porta.
Venerdì sembrava non dovesse mai arrivare, passai la settimana combattuta tra l’ansia e una strana frenesia che mi portava spesso a perdermi con la mente in tanti pensieri e fantasie. Chi mi stava attorno percepì che non ero la solita Giulia che tutti conoscevano, era tremendamente vero, interrogavo me stessa sulle sensazioni che stavo provando, spesso mi capitava di sorprendermi a vagare con la mente in un universo fatto di torbide atmosfere con Lui che spesso e volentieri si risvegliava nei momenti più impensati: in sala riunioni, parlando con un cliente, ascoltando le confessioni intime della collega che la dava a tutti quelli che gliela chiedevano.
E quel disgraziato di Paolo ancora una volta mi aveva lasciata sola, Dio mio! Quanto mi mancava il sesso. Per un attimo mi sfiorò l’idea che Paolo mi stesse tradendo, conoscendo quanto anche per lui fosse importante il sesso non mi capacitavo di quel lungo mese di astinenza forzata, pensai stesse male o che avesse qualche problema che non voleva confessarmi ed intanto scacciavo il fantasma di Simone che spuntava sempre più spesso nei miei pensieri.
Non lo desideravo, conoscendolo così poco non c’era alcun lato del suo carattere su cui soffermarmi a riflettere ma sentivo dentro di me che le sue mani, impastandomi con quell’ olio avevano modificato la struttura del mio corpo modellandola in un’altra Giulia nella quale non riuscivo a riconoscermi.
Simone, cercai, secondo il mio metodo logico di ragionare, di capire cosa mi portasse a pensare a lui ad aspettare venerdì come un evento oltremodo desiderato. Percepii una sensazione fatta di libidine e astinenza ma alla fine mi parve di capire che dietro c’era altro: Simone aveva carisma, un carisma da bello e dannato che con la sua aria di professionalità ti dominava, ecco spiegata la sensazione di paura mista a desiderio che avevo provato quella sera a casa sua.
Avevo paura di spingermi oltre, di fronte avevo Paolo, il mio uomo, che pareva complice di Simone, anzi Simone pareva il simbionte di Paolo e di lui acquisiva emozioni e l’ambiente che lo circondava gustando e assaporando quello che Paolo gli metteva a disposizione.
Scacciai il pensiero , non avevo le basi di conoscenza per avvalorare la mia ipotesi ne volevo cercarle, giunsi alla conclusione che alla prima notte passata insieme a Paolo tutto avrebbe ripreso le giuste proporzioni e che l’astinenza mi stava giocando veramente un brutto scherzo.
Paolo rientrò venerdì all’ora di pranzo e si recò in ufficio per una riunione, mi telefonò per ricordarmi l’appuntamento della sera e che sarebbe passato alle 18 per prendermi.
Venerdì non andai al lavoro, passai la mattinata dall’estetista: ceretta alle gambe, maschera e parrucchiere, uscii che il sole splendeva e entrai in un pub per una veloce colazione dopo di che un giro per negozi. Quanto mi era dolce naufragare in quel mare di "vacuità e vanità" femminile.
Poi incominciai a prepararmi per la seduta con il mio "fisioterapista" , proprio da ridere. Non sapevo che mutandine e reggiseno indossare! Dovevo evitare l’imbarazzo della volta precedente e optai per un paio di slip di cotone con un tassello (il fondo dello slip) un po’ consistente mentre il reggiseno a fascia questa volta aveva le coppe leggermente imbottite per evitare che la punta del seno denunciasse la sua presenza.
Completai il tutto con una tuta nera, a metà strada tra il casual e lo sportivo. Ero pronta, mi stavo per sedere sul divano quando squillo il telefono, era Paolo, mi chiedeva di prendere un taxi e raggiungerlo in ufficio perché era in ritardo, da li avremmo proseguito insieme per andare da Simone.
Paolo mi aspettava all’ingresso principale della sua compagnia e quando mi vide mi strinse in un lungo e dolce abbraccio " come stai micina, mi sei mancata, sai?!" il bacio che seguì era appassionato, mi venne la tentazione di mandare a monte il programma e trascinarlo nel primo motel,ma fui preceduta dalla sua indicazione all’autista che indicava la casa di Simone.
Il tragitto era lungo e Paolo lo sfruttò per raccontarmi quello che aveva fatto durante la settimana e le prospettive che si erano aperte con quella missione. Bevevo le sue parole, felice di vederlo così allegro ed entusiasta, lo toccavo come una donna innamorata può fare , lo baciavo dolcemente inebriandomi della sua vicinanza e rimasi senza parole quando mi porse una scatoletta, impallidii quando vidi il marchio Tiffany sulla confezione, emozionata l’aprii velocemente: conteneva un filo d’oro con al centro un pendente a forma di cuore con un diamante sul bordo inferiore, non avevo mai ricevuto un regalo più bello, gli stampai sulla bocca un bacio mozzafiato, lo esplorai con la lingua, se fossimo stati soli sicuramente gli avrei strappato gli abiti e me lo sarei fatto sul posto. Si irrigidì e capii il motivo guardando il sorrisetto dell’autista che sicuramente pensava al classico regalino per l’amante vogliosa.
Volevo indossarlo ma lui obbiettò che era meglio indossarlo dopo l’incontro con Simone. Già , Simone, quasi mi ero scordata dove stavamo andando.
Quando arrivammo a casa di Simone ebbi quasi un attimo di indecisione, volevo proporgli di rimandare per non rompere l’atmosfera che si era creata ma poi ci rinunciai sapendo come Paolo ci tenesse a mantenere fede agli appuntamenti.
Suonammo il campanello dell’abitazione di Simone e dopo un paio di secondi venne ad aprirci, fui stupita di vederlo con una "tunica indiana" che gli conferiva un’aria conturbante. "Ciao Giulia" accompagnando il saluto con un bacio sulla guancia , appena accennato, che però mi permise di percepire la leggera fragranza di sandalo che l’avvolgeva e da una stretta delle mani sulle spalle "finalmente ci rivediamo, ciao Paolo com’e’ andato il viaggio".
Restai perplessa nell’apprendere che Simone sapeva del viaggio di Paolo, tornarono a galla immediatamente tutti i dubbi e i pensieri che avevano riempito la settimana.
Ci accomodammo in salotto e senza chiederci nulla Simone ci offrì una tisana nella quale aggiunse un paio di gocce di un dolcificante prelevate da un altro contenitore. Ci disse che si trattava di un regalo di un amico indiano e che predisponeva il corpo al massaggio.
L’effetto della tisana ebbe il potere di rilassarmi, ma non si trattava di un effetto calmante anzi il benessere era accentuato da un certo aumento delle lucidità o se volete dalla percezione dell’ambiente circostante.
A questo punto Simone disse " ho una sorpresa per voi" e anziché proseguire per la sua camera da letto ci condusse in un’altra camera del corridoio, all’interno una serie di candele poste su una mensola illuminavano l’ambiente che apparentemente non aveva finestre.
Un leggero profumo di sandalo, lo stesso che avevo percepito su di lui all’ingresso, aleggiava nell’aria, sul pavimento un lettino di legno che sul piano di appoggio aveva la forma di un corpo umano infossata e ai lati dei canali di scolo.
Sull’altro lato della stanza un letto fatto di stuoie poggiava su di un supporto di canne di bambù, tutto intorno una musica che ricordava quelle orientali, mentre il soffitto era costituito da uno specchio che rifletteva la stanza e i bagliori delle candele che creavano un effetto veramente suggestivo.
Quando Simone chiuse la porta dietro di se sembrò che l’ambiente circostante sparisse, provai la stessa sensazione di quando mi ero recata con un amico musicista in sala d’incisione. L’isolamento acustico era totale, anche l’aria era leggermente calda ma non si avvertiva la presenza di un sistema di riscaldamento.
La voce di Simone mi scosse dall’aria meravigliata che dovevo avere "Giulia, cosa ne dici ora è di tuo gradimento l’ambiente" L’unica cosa che riuscii a fare fu di rispondere con un sorriso alla sua domanda, effettivamente ero colpita da quella camera, la raffinatezza dell’arredamento non era cero quella di una sala massaggi.
Simone ci spiegò che finalmente aveva avuto la licenza per eseguire i lavori e l’arredamento gli era stato fornito da un amico che l’aveva recuperato da un rigattiere di Mantova e che proveniva direttamente dall’India.
Il lettino (sic!) per i massaggi riportava la forma del corpo umano ed era in legno di teak per evitare contaminazioni con gli oli usati per i massaggi e i canali di scolo ai lati servivano per raccogliere i residui dell’olio.
Simone aggiunse "Giulia preparati voglio che sia la prima a provarlo" Fui colta dal panico, le cose e le situazioni nuove mi mettevano in apprensione, ma di fronte al tono deciso e non avendo obbiezioni da fare riuscii solo a chiedergli dove potevo cambiarmi, lui mi indicò una porta su di un lato della stanza e aggiunse " troverai anche la biancheria da indossare per evitare di rovinarti l’intimo".
Lo spogliatoio era un bagno molto accogliente dotato di tutti i confort compresa la doccia e una piccola sauna. La biancheria a cui aveva accennato Simone era costituita da una banda per il seno e delle mutandine, il tutto di un materiale che pareva carta, probabilmente articoli usa e getta.
Diedi uno sguardo allo specchio e trovai il tutto mi donava (sono una donna lo ricordate?!) e rientrai da Simone mentre Paolo si era accomodato nella panca vicina al lettino e non potei fare a meno di sorridere quando lo vidi con una tunica simile a quella di Simone, ma anche quella fatta dello stesso materiale della biancheria che indossavo, Paolo rispose al mio sorriso con la sua tipica espressione "me che hai da ridere".
Simone invece mi diede un’occhiata che mi fece rabbrividire, aveva lo sguardo di un predatore che assapora con lo sguardo la vittima indifesa, solo per un attimo quella luce gli attraversò lo sguardo ma portò il mio stato d’allerta al massimo.
Si avvicinò e mi spiegò che avrebbe eseguito un massaggio con diverse essenze e che le avrebbe versate anche sul capo e tra i capelli per cui mi avrebbe posto una benda sugli occhi per evitare irritazioni.
Mi fece avvicinare al lettino e sedere sull’incavo del legno destinato ad accogliere il bacino, dopo di che prese una benda di seta e me la posò sugli occhi, dolcemente poi mi fece sdraiare con il viso all’ingiù sul lettino, il lettino aveva un foro in corrispondenza del viso con una imbottitura sui bordi come i moderni lettini per fisioterapia.
Mi sembrava di vivere su di un set cinematografico di uno di quei film osé tipo Emanuelle. Sentii Simone armeggiare con qualcosa di indefinito che tintinnava poi un lungo brivido caldo attraversò la mia schiena, stava versando un olio caldo e profumato sulle spalle, scendendo giù per la schiena, sui glutei sulle gambe.
Rabbrividii quando l’olio si infilò nel taglio dei glutei, lo sentii scorrere sino alla rosellina che proteggeva il mio buchetto e da qui come una piccola cascata trovare la strada tra la peluria del pube sino a riscaldarmi le grandi labbra, che mi procurarono un brivido.
Sentivo la carta delle mutandine incollarsi alla pelle, infradiciarsi completamente, poi il flusso riprese a salire verso le spalle, sulla nuca, sul capo, lo sentii colarmi nelle orecchie, sulle tempie.
Subito dopo lo sentii, riconobbi le mani di Simone, spargevano sul corpo l’olio tiepido, sulla nuca, distendendo i muscoli del collo, poi scendevano sulla schiena, si soffermavano in un lento massaggio sotto le ascelle, arrivavano ai fianchi e li impastavano, scendevano sul bordo dei glutei immergendomi in uno stato di deliquio.
In quella posizione, con il viso costretto nel foro per la faccia non avevo percezione dell’ambiente circostante, la benda sugli occhi copriva anche le orecchie e rendeva soffusi i rumori della stanza e anche la musica sembrava arrivasse da molto lontano.
Ad un certo punto avvertii una piacevole sensazione ai piedi, Simone aveva preso a massaggiarli da vero maestro, poi passava alle caviglie, all’incavo delle ginocchia e alle parti interne delle cosce che si trovavano costrette ad essere divaricate dalla forma dell’impronta del corpo umano impressa sul lettino di legno.
Il massaggio proseguiva incessante, una mano dietro l’altra, una mano sulla schiena e l’altra sulle cosce, poi una nuova cascata d’olio con un aroma decisamente più forte mi percorse le spalle, il calore dell’olio era adesso intenso, quando l’olio colpì i glutei iniziò il massaggio di Simone, non capivo come facesse a massaggiarmi e contemporaneamente versarmi l’olio addosso ma il dettaglio era poco importante, l’azione dell’olio e delle mani uniti alla fragilità del tessuto degli slip ben presto ebbe ragione di questi ultimi, sentivo chiaramente le mani di Simone che si impadronivano delle mie natiche, le afferravano le strizzavano le allargavano e quando le allargavano l’olio caldo aumentava il suo flusso.
Ad un certo punto pensai che l’olio mi stesse penetrando all’interno del corpo, la sensazione di quella massa calda era di una voluttà incredibile, persa in quelle sensazioni non osavo protestare l’invadenza di quel massaggio che oramai percorreva la fessura dei glutei incessantemente, sentivo la punta delle dita accarezzare apertamente lo sfintere che pian piano sotto l’effetto del massaggio e del caldo flusso si stava socchiudendo.
Quando stavo incominciando a chiedermi cosa stava accadendo e se era il caso di protestare per l’eccessiva disinvoltura di Simone, sentii in lontananza una voce che mi invitava a girarmi "Giulia ti aiuto a girarti" era Simone che con molta dolcezza infilando le mani sotto le ginocchia e sul petto mi stava voltando, tentai di sollevarmi ma lui dolcemente me con fermezza me lo impedì e mi tolse la benda dagli occhi, mi ritrovai supina, le mani corsero sul petto dove quello che rimaneva del reggiseno ara letteralmente incollato ai miei seni, l’azione dell’olio l’aveva reso quasi una poltiglia, andava un pò meglio per gli slip ma per un attimo pensai che l’olio sulla carta la rende quasi trasparente, sperai che così non fosse e cercai con lo sguardo Paolo, lui era li al mio fianco, con un sorriso mi chiese come stavo e io risposi che mi girava un po la testa ma che stavo benissimo.
Dall’altro lato Simone mi chiese se poteva continuare, prendendomi una mano e iniziando un dolce massaggio che estendeva al gomito e al braccio, feci un cenno affermativo con il capo e mi rituffai in quelle sensazioni, chiusi gli occhi.
Le sue mani ripresero a danzare sul mio corpo, affondavano decise nei muscoli dell’addome, tiravano, afferravano la pelle e la sollevavano, poi riprese a cadere dall’alto l’olio e senza la benda mi resi conto che era Paolo a versarlo seguendo il percorso delle mani di Simone.
Scorrendo l’olio, eliminò anche l’ultima traccia degli slip di carta dal mio corpo e percepii distintamente il flusso caldo che dal centro dei seni arrivava al diaframma per proseguire a formare un laghetto d’olio sull’ombelico per proseguire sul monte di Venere e ancora più giù.
Il flusso che precedeva le mani di Simone si fermò sul mio sesso, allargò le grandi labbra e allagò il clitoride e l’ingresso della vulva, fui colta da una fremito che si ripercorse per tutto il corpo, poi arrivò Simone, le sue mani percorrevano le grandi labbra, il palmo pieno copriva con una carezza continua lo spazio dal monte di venere al perineo, quasi sobbalzai a quel tocco, aprii gli occhi e trovai il viso di Paolo, con gli occhi gli chiesi aiuto, lui di rimando mi baciò sulle labbra, un bacio che ricambiai, un bacio che voleva essere di passione e di rassicurazione.
"Tesoro" mi disse " ti amo, hai vinto la scommessa", mentre Simone mi apriva le grandi labbra, facendo scorrere le dita su e giù in un massaggio che mi diede una scossa che mi fece emettere un sospiro.
Paolo riprese a baciarmi e con una mano mi sfiorava il viso , incrociai il suo sguardo e allora presi coscienza che era d’accordo con Simone, il suo sguardo era lo stesso di quando mi procurava un orgasmo accarezzandomi mentre mi cullava in grembo.
La tenerezza di Paolo funse da amplificatore delle sensazioni che Simone mi stava procurando, sentivo che stavo abbassando le barriere e mi stavo aprendo a quella esperienza che forse avevo sempre desiderato (uno dei miei fantasmi preferiti mentre facevo l’amore con Paolo era proprio quello di avere un altro uomo che mi procurasse piacere), il mio corpo reagì a quel pensiero con un forte scarica di adrenalina che funse da catalizzatore di quello che Simone aveva incominciato a fare: riconobbi la dolce sensazione di una lingua che ti percorre il sesso, quella inconfondibile sensazione dell’energia della punta, del ruvido della superficie, del liscio della parte inferiore.
Simone era un professionista, abituato a "lavorarsi" almeno un paio di donne al giorno aveva una lingua prensile, esercitata, lunga e robusta. Affondava in mezzo alle piccole labbra con l’energia di un dito, entrava ed usciva dalla mia vulva, percorreva la circonferenza del mio clitoride incessantemente, lo mordicchiava leggermente con i denti, lo succhiava, lo aspirava e poi lo respingeva con la lingua.
Allargava la lingua e la passava su tutta la parte anteriore della vulva, con la parte anteriore del labbro inferiore sfregava sotto il clitoride tra l’uscita dell’uretra e le piccole labbra scatenando delle ondate di piacere e dei fremiti che mi scuotevano. Se a questa azione devastante aggiungete le incessanti carezze di Paolo ai seni, ai capezzoli vi potete rendere conto delle condizioni in cui mi trovavo.
L’azione di Paolo aveva il duplice affetto di procurarmi un grande piacere diretto e una sconvolgente sensazione di libidine dovuta alla condivisione tra due uomini dai quali mi sentivo gratificata, desiderata e almeno da uno dei due amata, percepivo il suo amore dal godimento fisico che provavo.
Ad un certo punto sentii che le dita di Simone si facevano strada dentro di me, sia davanti che dietro affondavano nel mio corpo, si agitavano penetravano dentro di me e sentii un oceano di piacere che mi sommergeva, urlavo dal piacere, succhiavo la vita e l’anima di Paolo dalla sua bocca e me ne beavo, fui scossa dal più violento degli orgasmi che avessi mai provato in tutta la mia vita, ad un certo punto mi immobilizzai come un burattino a cui avessero spezzato i fili tanto che Paolo pensò che fossi svenuta, quando riaprii gli occhi vidi i visi di Paolo e Simone su di me un po’ intimoriti e dolcemente feci scivolare una carezza sui loro volti che mi sorrisero rassicurati e amorevoli.
Paolo mi sollevò dal lettino e mi stese amorevolmente sul letto di stuoie e si mise di fianco a me, mentre Simone si dispose dall’altra parte, da quella posizione diedi uno sguardo al soffitto che rifletteva la nostra immagine, pensai alla scena di Novecento di Bertolucci dove l’attrice protagonista sta tra i due suoi uomini. Paolo e Simone, entrambi nudi, stavano al mio fianco, mi sentivo al settimo cielo. Oramai l’imbarazzo per la situazione era del tutto svanito per lasciar spazio alla peccaminosità, anzi diciamo pure alla lussuria della situazione.
Mentre i miei uomini indugiavano in lente carezze sul mio corpo, cercavo di riprendere il controllo per uscire da quello stato di giocattolo erotico in cui ero sprofondata, nel fare ciò notai che sia Paolo che Simone erano in piena erezione, con una certa soddisfazione e spirito di corpo notai che Paolo non sfigurava nel confronto con Simone e con fare malizioso guardandoli alternativamente negli occhi per vedere le loro reazioni afferrai i loro membri, anzi diciamo pure i loro cazzi, ritengo che fosse quello il termine esatto per la situazione.
Nel fare ciò, sorridendo, dissi loro "qualcuno è rimasto a bocca asciutta o sbaglio" . Entrambi volsero lo sguardo nella direzione del mio e sorrisero insieme alla scena che lo specchio rifletteva.
Sempre più eccitata e rossa in volto, mi rivolsi a Paolo e spiando la sua reazione gli domandai "con chi devo incominciare a sdebitarmi" . Paolo non aspettava altro, lo intuii dalla reazione che ebbe il suo cazzo, se possibile divenne ancora più duro e grosso, io dandogli una strizzatina aggiunsi " brutto porco, vuoi vedere la tua mogliettina tra le braccia di un altro, dimmi è questo che vuoi"
Non riusciva a ammetterlo, il suo orgoglio di maschio geloso prevaricava la voglia che montava.
"Simone" dissi sorridendo " a te l’onore di essere il secondo uomo della mia vita" Simone non se lo fece ripetere due volte e guardandomi negli occhi e passandomi un profilattico mi disse "puoi farlo tu per piacere, io ho tutte le mani piene d’olio e non ci riesco.
Quel bastardo sapeva il fatto suo, ero pronta a farmi scopare, ma non a compiere un’operazione così intima e se vogliamo imbarazzante con un quasi sconosciuto e per giunta di fronte a mio marito, ma non potevo tirarmi indietro per cui facendo ricorso a tutta la mia facciatosta dissi "anche io sono nelle tue condizioni, Paolo aiutalo tu che hai le mani pulite"
Se volevano giocare sporco avevano trovato pane per i loro denti, passai il preservativo a Paolo e Simone si spostò dalla sua parte, e mentre Paolo tentava di mettere il cappuccetto al pene di Simone che io, con la mano, tenevo fermo di fronte a lui, presi in mano anche il membro di Paolo e cominciai a masturbarlo dolcemente facendogli perdere concentrazione tanto che dovette ripetere un paio di volte l’operazione prima di riuscire ad incappucciare Simone.
Vi assicuro che idealmente il tabellone segnò dieci a zero per me. Volevo stravincere e avvicinai la bocca al sesso di Simone che stava a 30 centimetri dalla faccia di Paolo, anche se c’era di mezzo il profilattico era pur sempre il cazzo di un altro uomo che stavo succhiando ma non mi bastava per cui con estrema dolcezza misi la mano sulla nuca di Paolo e con lo sguardo fisso sui suoi occhi prima lo baciai e poi avvicinai la sua bocca al membro di Simone.
Simone parve apprezzare la cosa e ricambiò il mio sguardo con un cenno di riconoscimento alla vincitrice, ci mancò poco che mi dicesse "batti cinque" porgendomi il palmo della mano.
Si vedeva che per Paolo si trattava di una violenza alla sua mascolinità però mi sembrava una punizione adeguata alla storia in cui mi aveva coinvolto e che pian piano le mie sinapsi stavano rielaborando facendo combaciare dettagli insignificanti presi da soli ma che collegati gli uni agli altri portavano ad una cospirazione incredibile.
Fu Simone ad interrompere la cerimonia di iniziazione di Paolo, lui ambiva a ben altro trofeo, l’olio che ricopriva il mio corpo era ancora tanto e quando Simone si stese su di me sentii il suo corpo aderire come una ventosa.
Raggiunse il mio viso, mi fissò intensamente, stava avvicinando le sue labbra, in quel momento capii il rifiuto che provano certe donne a baciare il compagno occasionale, nella vagina o anche nell’ano puoi accogliere di tutto ma la bocca è la porta dell’anima e congiungerla con un’altra bocca coinvolge il tuo spirito, sentii le sue labbra, come erano diverse da quelle di Paolo, pensai, poi sentii quel serpente della sua lingua che tanta estasi aveva suscitato in me, entrare dentro di me, si muoveva come un predatore che arriva alla tana del nemico, come una faina che entra nel pollaio e fa strage.
Tentai di contrastarla con la mia lingua me questa ne fu avvolta e risucchiata, fui costretta a spalancare al bocca e fui riempita dalla sua lingua, sentivo la sua saliva scorrere dentro la mia bocca, poi si calmò, dolcemente prese a solleticarmi il palato, ad insinuarsi sotto la mia lingua, la sua era talmente lunga che me la sentivo quasi in gola, era dolce e morbida.
Era una lingua abituata a far impazzire chiunque avesse a che fare con lei, sentii le sue gambe farsi strada in mezzo alle mie, aprii gli occhi e attirai a me la bocca di Paolo voleva essere l’estremo saluto al mio compagno prima di accogliere Simone, notai un lampo di smarrimento negli occhi di Paolo, non ebbi pietà di lui, mi aveva corrotto e anche se gliene ero profondamente grata meritava quella punizione, sempre che la considerasse come tale.
Ripresi a baciare Paolo e allargai ancora di più le gambe, ora non aspettavo altro che sentirlo, accarezzare il suo arnese congestionato con gli umori della mia intimità.
Simone puntò il suo membro all’ingresso della mia vagina, lo fece scorrere un paio di volte a titillare il clitoride che si era erto pronto a recepire un’altra dose di piacere, quel massaggio mi faceva impazzire, poi Simone entrò, il glande si fece strada tra le grandi labbra, ero tutta fradicia di umori e di oli che quando superò l’ingresso della vulva, in astinenza da un mese, sentiti una contrazione di piacere, sentivo che la vagina stava prendendo le misure del nuovo arrivato, si stava dilatando per accoglierlo confortevolmente, poi… lo accolsi completamente.
Dio mio! Che sensazione, era più grosso di quello che mi sarei aspettata, probabilmente l’eccitazione aveva dilatato le sue dimensioni, attese che fossi pronta e incominciò a contrarsi senza muoversi, mi ricordai di una trasmissione televisiva che parlava di amore e orgasmo tantrico, con gli amanti che si accarezzano con la contrazione dei muscoli del pene e della vagina.
Ci avevo provato, senza successo con Paolo, ma dopo un paio di minuti la passione ci aveva travolto e avevamo abbandonato le velleità amatoriali orientali.
Provai a seguirlo e iniziai a contrarre i muscoli della vagina, lui rispondeva e al tempo stesso sfregava la radice del pene sul mio clitoride, stavo provando un piacere nuovo, sentii la voglia di abbracciarlo di attirarlo a me.
Che strano abbracciare una persona diversa dal partner abituale, tutto è diverso: la schiena, la nuca, le braccia, i fianchi, il sedere, le gambe, le palle, il cazzo, il torace, il collo, l’odore, il sapore, il suo modo di respirare, il modo di contrarre i muscoli, il modo di godere e di farti godere.
Simone era il secondo uomo della mia vita, ma anche adesso che gli uomini con cui sono stata superano abbondantemente la dozzina rimango dello stesso parere, nessuno è uguale ad un altro, anche senza parlare con una persona se la conosci intimamente ti puoi accorgere delle differenze che la fanno unica.
Simone comunque era quel che si dice un vero professionista, profondo conoscitore della psicologia e della sessualità femminile era in grado di cambiare registro per soddisfarti, esplorava sempre nuove strade, non si fidava di nessuno, neppure dei gusti delle sue clienti, si reputava il migliore e scopriva sempre il lato oscuro del piacere di una donna.
Nel suo lento incedere aveva incominciato a seguire il mio respiro, con la guancia mi stava chiudendo il naso costringendomi a respirare con la bocca, stavo respirando dalla sua bocca che teneva incollata alla mia, capii quello che stava facendo e lo assecondai anche quando sentivo che la testa si faceva leggera per il tasso di anidride carbonica che stava aumentando nel sangue, però le sensazioni si stavano acuendo, oramai mi stava scopando con tutto il corpo e il movimento dei sui fianchi aveva preso un ritmo più svelto, lo tenevo stretto a me con le braccia e con le gambe sollevate sino a cingergli i fianchi, il suo pene usciva sempre di più dalla mia vagina e affondava di colpo scuotendomi dalla testa ai piedi.
Ad un certo punto cambiò l’inclinazione della penetrazione e prese a muoversi in modo circolare, subito ebbi la sensazione di essere penetrata da un pene di enormi dimensioni, ebbi delle contrazioni, Simone cessò quasi di respirare ed io con lui, allora l’orgasmo scoppiò all’improvviso violento e sconvolgente, la sensazione si irradiava dalla vagina e si irradiava nella pancia, le gambe presero a tremare convulsamente e un’ondata di piacere mi avvolse, mentre il collo si contraeva all’indietro e la boccata di ossigeno quasi mi bruciò il cervello tanto che fui scossa da un paio di colpi di tosse violentissimi.
Anche Simone però era arrivato al capolinea, uscì dalla mia pancia e dopo essersi tolto il profilattico proruppe in un urlo di piacere mentre scaricava fiotti di schiuma su tutto il mio corpo per poi accasciarsi sfinito su di me.
Voltai lo sguardo e colsi lo sguardo incredulo e meravigliato dipinto sul viso di Paolo, aveva ottenuto quello che andava cercando?
17230
9
7 years ago
gi63capo,
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Sorpresa - massaggio a 4 mani-
Sorpresa – massaggio a 4 mani- …
La nostra coppia: Lei magnifica Mora poco più che 30enne alta 1,70 fisico atletico seni piccoli tondi e sodi, gambe e lato B da FAVOLA…. IO 45enne non palestrato ma atletico molto alto e senza pancetta…. Entrambi intolleranti alla peluria…
Baciati dal sole dell’estate, fortunatamente visto il tempo che c’è stato quì abbiamo scelto un’isoletta lontana dall’Italia, un fine agosto filato liscio nella nostra grande complicità di coppia, elegante esibizionismo fatto con coppie o singoli ai quali era molto gradito… magnifiche cene sul mare con la mia Lei sempre poco vestita, numerosi scatti anche dettagliati della Nostra bellezza di Coppia….. Sempre carichi di fantasie nei nostri rapporti…. Ma purtroppo le ferie sono finite, eccoci siamo rientrati alla base pronti a riprendere il lavoro…. Per fortuna abbiamo ancora un week end che abbiamo deciso di passare in montagna.
Bellissimo hotel a Moena con una SPA da favola (luogo che non può mai mancare nelle nostre location). Arriviamo il venerdì sera, ceniamo leggeri e a nanna presto, si pensava di dormire e poi invece come sempre si finisce avvinghiati, ripercorriamo le trasgressioni del mare e la cosa ci eccita molto…. Così iniziamo a fantasticare, le nostre trasgressioni nella fantasia sono sempre molto più ardite che nella realtà… Lei dice di voler fare grandi cose poi in realtà è molto frenata e io conoscendola e Amandola non la spingo mai oltre…
Comunque sia entrambi appagati dall’intreccio dei nostri corpi abbiamo continuato la provocante conversazione durante la quale Lei si è fatta scappare che le sarebbe piaciuto fare qualcosa di trasgressivo ma che avrei dovuto farle una sorpresa…
Io ho apprezzato la richiesta e ho messo in moto il cervello…. IL giorno seguente leggera colazione e giornata passata in SPA tra idromassaggi e bagno turco… nulla di rilevante se non un po’ di esibizionismo con una bella coppia nella grotta di fieno… ma purtroppo la lei dell’altra coppia era troppo bisex per i gusti della mia Lei… La sera cena in Hotel, poi nella sottospecie di disco bar nella mega taverna, c’era pochissima gente ci siamo seduti su un divanetto con il nostro drink preferito….
…sono stato io a farLe notare un ragazzo al bancone del bar, sembrava una statua alto almeno un metro e novanta abbronzato quasi quanto noi con i capelli rasati neri e gli occhi azzurri…. Lei mi ha ringraziato sorridendo maliziosamente e ribattendo che io non mi dovevo aspettare da Lei lo stesso trattamento in quanto non mi avrebbe segnalato se entrava qualche strafiga da sola…. Sorrisi e le ordinai in tono ironico di andarsi a vestire in modo più sexy… eravamo entrambi in jeans e camicia…. Sorrise e si diresse verso la camera….. mentre usciva il tipo al bancone e i pochi altri presenti si rifecero gli occhi guardandole il culo…
Chiedo informazioni al cameriere sul ragazzo al bancone e mi dice che è un massaggiatore che lavora presso il centro benessere dell’hotel, così gli chiedo di invitarlo al mio tavolo (il cameriere mi avrà certamente preso per gay… ma poco importa).
Arriva il ragazzo al tavolo molto imbarazzato, lo rassicuro dicendogli che avrei voluto fare una sorpresa alla mia Lei il giorno seguente e avrei voluto lui come massaggiatore… chiesi inoltre di non dire alla mia compagna che era massaggiatore e che lavorava nell’hotel…
Il ragazzo era molto timido o forse riservato ma questa cosa della sorpresa sembrava piacergli… ma ecco che rientra “in scena” la mia Lei Magnifica Creatura… indossa un vestito nero non troppo corto ma eccessivamente trasparente, non è affatto stupita che il ragazzo sia al nostro tavolo… si side facciamo le presentazioni, il ragazzo si chiama Marco è di Rimini e ha 40anni…
La mia Lei si siede facciamo un brindisi alla conoscenza poi un altro poi un altro …. Il clima è rilassato e inizia il gioco di sguardi la mia lei accavalla le gambe sempre più lentamente e spesso le lascia dischiuse io e lui ci godiamo lo spettacolo io la carezzo in modo vistoso lui impassibile spettatore…. Il bar chiude lui non ha il guizzo giusto quindi la serata si conclude così… Rientrati in camera la mia Lei è in fiamme mentre la fotto ancora vestita lei geme dicendo che avrebbe menato molto volentieri il cazzo a quello conosciuto al bar…. Io le ribattei che stavolta era talmente carica che se quel “fesso” avesse avuto solo il coraggio di chiederci di accompagnarci in camera secondo me l’avrebbe anche succhiato per bene mentre io la scopavo ……
Mattina seguente prima di colazione mi reco alla SPA e contatto Marco per il massaggio a sorpresa accordandomi sui dettagli… Fu lui a fissare il massaggio per le 19.30 dicendo che era l’unico buco disponibile e che anche se alle 20.00 la SPA chiudeva noi potevamo tranquillamente restare…. Da questa spiegazione iniziai a ricredermi sul ragazzo forse non era così imbranato….
Colazione passeggiatina e poi via a rintanarci in SPA, comunico alla mia Lei di averle prenotato un massaggio per le 19,30… Lei strafelice inizia a succhiarmi il cazzo nel bagno turco, sono alla massima erezione la sua bocca stringe… ed ecco i rompi palle, arriva una coppia di anziani tedeschi ci ricomponiamo io accavallo a fatica le gambe…
L’ora del massaggio, ogni dettaglio di questa situazione era stato pianificato da me e Marco era un perfetto esecutore, l’unica cosa che non sapevo era quanto si sarebbe sciolta la mia Lei e dove saremmo arrivati…
L’accompagno alla stanza dei massaggi, stanza 1 luxury la accoglie una bellissima inserviente che le fa indossare un perizoma di carta le olia i capelli e glieli raccoglie, poi abbandona la stanza nella quale oltre al lettino dei massaggi si trova un lettino in mosaico riscaldato e una vasca idromassaggio tonda…. La stanza è caldissima e discretamente illuminata anche se da sole candele che profumano di spezie delicate…
Cinque minuti sola in rilassante attesa del massaggiatore, eccolo entra Lei lo saluta e lo riconosce sorride, ma è un po’ impaurita, lui la tranquillizza, il suo compagno sa tutto anzi ora entrerà ad assistere al massaggio….
Cosi entro anch’io in divisa da massaggiatore ossia solo con dei pantaloni bianchi lunghi molto leggeri, bacio la mia Lei e invito anche Marco a rimanere a petto nudo, io ho il ventre piatto ma lui ha gli addominali scolpiti… detta da uomo ma è veramente una statua…
Inizia il suo massaggio da piedi e gambe io Le carezzo la testa e la bacio sul collo la sento calda e profumata quasi vibrante… invito marco a salire con le mani fino ai glutei non si fa pregare il massaggio si fa sempre più intenso e invadente, ora la ricopre di olio tiepido prima sulla parte posteriore poi la fa girare, le carezzo i seni oleati… lui la carezza tra le cosce, Lei spalanca le gambe la sua figa glabra è uno spettacolo invito Marco a leccarla, Lei si dedica con passione al mio cazzo che è come il marmo lo appoggio sulle labbra e mi sento risucchiare sotto i colpi di lingua inizia a godere, invito il massaggiatore a leccarle anche il culo… lei alza le gambe lui se le poggia sulle spalle e inizia la piacevole preparazione, dopo poco mi metto al posto suo e inculo la mia Lei pronta e imburrata a dovere, come sempre per lei ogni stantuffata nel culo è un godimento… la vedo fissare il pacco di Marco mal celato dai leggeri pantaloni, così gli dico di sfilarseli, io mi sono sempre ritenuto normodotato e anche qual cosina di più visti i miei 18 diciamo 20cm… ma questo era impressionante e ha incantato la vista della mia Lei che ha iniziato a menarlo in modo furioso…. Estasiata tra culo tatto e vista ha goduto ripetutamente….
Facemmo una doccia a tre dove lui spugnava e insaponava la mia Lei mentre io la palpeggiavo ovunque coccolandola… poi baciandola intensamente la abbraccia stretta facendo segno a lui di cingerla da dietro era stretta in un sandwich di abbracci e cazzi che si appoggiavano sule sue parti più intime….
…. La feci stendere sul lettino di mosaico riscaldato e iniziammo a leccarla dalla testa ai piedi era di nuovo pronta e vibrante la penetrai e inizia in modo lento e delicato lei mi guardava con la lingua fuori, così dissi a Marco di avvicinarle il cazzo alle labbra per vedere la reazione… Mi stupì lo prese per le natiche e iniziò a succhiargli il cazzo morbosamente in modo frenetico non capivo più nulla accelerai i miei colpi dentro di lei… lui strizzava gli occhi stava per venirle in bocca, lei aveva orgasmi ripetuti e ravvicinati io ebbi solo la forza di ordinare lui di non venirle in bocca, lui estrasse il cazzo anche se Lei leccava ancora e le venne a spruzzo come una cascata sulle tette… io mi avvicinai a baciarla dissi a lui di ripulirle la figa con la lingua… lei ripulii come sempre ad arte il mio cazzo…. La baciai intensamente e la sentivo aver ancora piacere mentre lui continuava a leccarla…..
Altra doccia e poi via nella vasca idromassaggio, Lei tra di noi con abile manualità stava facendo ricrescere i nostri cazzi, noi con le nostre quattro mani a carezzare ogni parte del suo corpo… Lei mi sussurrò all’orecchio che aveva paura di esagerare e perdere il controllo ma si fidava di me…. Ha fatto bene a fidarsi, io la Amo.
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9
10 years ago
giocointrigante6979,
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Per S.Valentino ha sbocchinato un cameriere davanti a me
Il suo regalo per S.Valentino... una doppia bevuta di sborra. Che Monella...Ieri sera, 13 febbraio, centro di Milano, locale raffinato, cena di San Valentino.
Monella è come sempre splendida, particolarmente elegante ma allo stesso tempo femmina. Molto femmina. La conosco troppo bene, sento che ha in mente qualcosa, qualche sorpresa. Vedremo. Durante la cena faccio finta di nulla, parliamo di tante cose, cerco di non scivolare su argomenti piccanti, voglio che sia lei a prendere l’iniziativa.
Prima del dessert mi dice “amore, è la nostra festa, voglio farti un regalo, però voglio fartelo ora, ok?â€. Io sorrido e le rispondo “non vedo l’ora, le tue sorprese sai che mi fanno impazzire, specialmente quando sono audaci…†Mi fissa negli occhi e mi dice “in attesa di gustare il dolce vado alla toilette… tra 5 minuti raggiungimi!â€.
Si alza e si dirige verso i servizi, a metà salone vedo che si avvicina a un giovane cameriere, parlano per qualche secondo poi le sale le scale. Osservo meglio il cameriere, mi pare leggermente agitato, avrà 25-26 anni, testa rasata, abbronzato, spalle larghe. Indubbiamente un bel tipo. Dopo qualche istante vedo che il ragazzo confabula con un suo collega, poi sale anche lui le scale…
Immagino che Monella voglia fare come qualche mese fa, quando dopo una cena con amiche si è fatta scopare – anzi meglio dire che si è scopata - un cameriere. Per poi raccontarmi tutto appena rientrata a casa. Stavolta però c’è una differenza: nel locale ci sono anche io. Lascio passare due minuti e poi mi dirigo verso la toilette, salgo le scale carico di voglia, entro nell’antibagno e non c’è nessuno, davanti a me ho naturalmente due porte: maschi e femmine. Mentre mi appresto ad aprire quella delle signore sento la sua voce che mi dice “amore, sono di qua, sai che preferisco i maschi…â€.
Ho il cuore in gola, apro la porta pensando invece che lei sia sola e di aver esagerato con l’immaginazione. Invece lui è lì, in piedi, spalle al muro. Si stanno baciando. Lei mi tira dentro al bagno, poi chiude la porta. Il cameriere è agitato, completamente spiazzato, quasi intimorito. Monella ci guarda negli occhi e contemporaneamente sbottona i nostri calzoni per liberare i due cazzi ormai gonfi e pieni. Si inginocchia e li impugna, li tiene uno vicino all’altro senza però che si tocchino.
Volge lo sguardo verso di noi, sorride e mi dice “amore, sai che questo è il mio dessert preferito… però stasera voglio di più, voglio una doppia razione… voglio assaporare un cocktail di sborraâ€. Le due cappelle iniziano a sparire tra le sue labbra, le due aste scivolano e si alternano nella sua bocca. Mentre inizia a spampinarci con ritmo, mi fissa negli occhi. Quando è così spudorata mi fa letteralmente impazzire, è una vera femmina, una super-femmina!!! Il ragazzo tiene gli occhi chiusi, il suo cazzo ha una pelle scura, un bel pezzo di carne, davvero potente e soprattutto molto largo in circonferenza.
Monella si dedica prevalentemente a lui, probabilmente sente che è al limite. Con la mano destra mi fa cenno di aspettare che venga prima lui, non è facile, sono troppo eccitato. Il cameriere ormai sta per venire, Monella apre la bocca, tira fuori la lingua, con la mano gli dà gli ultimi colpi… ecco arrivare il primo schizzo, potentissimo! Subito dopo ecco gli altri, violenti e densi, la sua bocca è quasi piena di sborra però Monella non la ingoia, la tiene lì e mi fissa negli occhi….
È troppo, basta, non resisto più, mi sego leggermente e inizio a schizzare anch’io, le centro la bocca, la mia sborra si mescola a quella del cameriere, Monella continua a fissarmi negli occhi, sembra sfidarmi, come se mi volesse dire “che puttana che sono, vero?†Ormai le labbra e la sua bocca sono completamente imbiancate, a quel punto inghiotte tutta la doppia crema, la fa scivolare nel suo corpo… Il ragazzo sembra in trance, quasi incredulo, il suo bel cazzo è stato svuotato da mia moglie, svuotato fino all’ultima goccia. Il mio anche.
Dopo aver bevuto tutto, Monella si alza, ci sorride, ci bacia sulle labbra e dice “grazie ragazzi, questo è il dessert preferito, un vero cocktail di sborra. La vostra!†Il cameriere ci guarda stupito, poi si ricompone e torna giù. Monella mi bacia e mi dice “dai amore, andiamo a tavola…. Però non prendo più nulla, neppure il caffè… voglio restare con questo gusto in bocca, il vostro gusto, il gusto del maschio. Anzi, il sapore di due maschiâ€.
Sono estasiato, torniamo giù come se niente fosse.
E’ fantastica. E’ il mio amore. E’ la solita Splendida Monella!
Buon San Valentino amore mio.
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9508
9
14 years ago
splendidamonella,
47/47
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Esibizione in auto.
Si sentiva arrivare la primavera, pur non essendo ancora caldo, anzi era piuttosto freddino, ma una sera di marzo, dopo essere stati a cena in un ristorante della bella Versilia, decidiamo di fare un salto sul lungomare dove ci sono un sacco di locali per una bevuta di un qualche intruglio tropicale di moda. Arriviamo sul lungo mare, dove d'estate c'e' un brulichio di ragazzi che ballano sia nei locali che nella strada,... ci siamo resi conto pero'che in quel periodo i locali sono chiusi. Non c'era uno straccio di locale aperto e allora ci siamo limitati ad una passeggiata prima sulla strada e poi sulla spiaggia. Ci si vedeva bene perche' la luna rischiarava molto. Ecco che dal deserto della spiaggia vediamo muoversi qualcosa dietro una capanna, di quelle che si improvvisano d'estate, ed in quel periodo semidiroccata. C'e' voluto poco per capire che era qualcuno che ci spiava. Ci siamo un po' impauriti li per li, ma la cosa ci ha fatto prima un po' sorridere e poi ci ha pervaso un'eccitazione molto intensa, ...ci faceva piacere che qualcuno ci guardasse. E non stavamo facendo nulla, solo camminavamo mano nella mano. Continuando la passeggiata, siamo tornati nell'auto che era parcheggiata sul ciglio della strada in prossimità della spiaggia. Un pò per la bottiglia di vermentino che ci siamo scolati, un pò per lo spione, ci e' venuta voglia di..limonare come ai vecchi tempi. Noi siamo vicini ai cinquanta, ma con la voglia di una coppia di trentenni..Lei aveva un abito abbastanza corto, nero attillato, che lasciava scoperto un bel po' di seno, retto da uno splendido reggiseno a balconcino quinta misura. Autoreggenti nero fume' stivali con un tacco piuttosto alto e orrecchini a goccia completavano il suo corpo. Io jeans camicia bianca e maglione. Ci e' venuta una voglia...e cominciamo a toccarci, le sfioro i capezzoli , sopra il vestito, lei mi tocca la zip dei jeans. Inutile dire che eravamo molto eccitati. Ci aggorgiamo solo dopo un po', un po' presi dalle effusioni, che fuori dall'auto c'era il tipo della spiaggia, che con il chiarore della luna riusciamo a vedere meglio. Avrà avuto circa trentacinque anni, piuttosto alto e asciutto e...stringeva tra le mani il suo membro turgido. Che emozione, difficile da desrivere, sia io che lei ci siamo eccitati molto alla vista di quello che faceva, si stava masturbando mentre ci guardava. Ci e' parso di capire che lui avrebbe voluto vedere di piu'. Ho abbassato le spalline del reggiseno ed ho mostrato al tipo il seno turgido come il suo membro. Lui ha avuto un sussulto e mi è sembrato che l'attrezzo che stringeva tra le mani si fosse ulteriormente ingrossato. Anche lei lo guardava intensamente e colta dall'eccitazione, con mia sorpresa, mi ha abbassato la lampo dei jeans e ha fatto uscire anche il mio cazzo che fremeva dalla voglia. Ha cominciato a toccare e poi si e' abbassata ed ha cominciato a succhiarlo avidamente. Il tipo si e' avvicinato per vedere meglio quello che facevamo. Lei chinata su di me, aveva il sedere rivolto verso di lui. Io non capendo piu' nulla, ho alzato l'abito e gli ho mostrato le natiche coperte solo da un sottile filo del perizoma. A quel punto ho abbassato un po' il vetro e l'ho pregato di farsi vedere bene il cazzo. Lui ha abbassato completamente i pantaloni e ha mostrato interamente il suo membro. Era piuttosto grande, e se lo menava piano piano, su e giu' mostrando una cappella grande e durissima. Ora anche lei lo guardava mentre continuava a toccarmi. Le ho chiesto se avrebbe voluto toccarlo il suo... Lei ha abbassato ancora un po' il vetro ed ha cominciato ad accarezzarlo. Avrei voluto che glielo prendesse in bocca, ma non ha fatto in tempo, Lui si e' scostato ed è venuto copiosamente con schizzi da urlo, tra l'altro centrando con uno schizzo anche il cofano dell'auto. Lui ci ha rigraziato moltissimo ed ha detto di non aver mai goduto tanto, scusandosi pure per lo schizzo impazzito.
Quella sera ci siamo proprio divertiti, e perche' non riprovare una prossima volta? Chissa!!!
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8
14 years ago
cieloblu,
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Spiaggia Afrodisiaca
Il titolo dice tutto,abbiamo scoperto questa spiaggia lungo un fiume dell'alto Ossola,isolata, bella e tranquilla.Spesso ci rechiamo a fare naturismo con adeguate precauzioni, se all'orizzonte vediamo qualcuno(raro)abbiamo il costume e non solo (anche mazza da baseball per i malintenzionati non si sa mai)a portata di mano.E' stato circa 15gg fa,sole,caldo e voglia di evadere.Caricato la macchina di cibarie e bevande,via!!!!Arriviamo sul luogo e il bello della spiaggia ci permette di arrivare sino all'acqua del fiume.Ombrelletto,asciugamani e incomincia la pacchia.Scambio di spalmatura di crema con scivolamento alle parti intime l'uno con l'altro,lo stuzzico è il gioco principale.Il sole è bello,l'atmosfera invitante,dopo aver stuzzicato cibo e bevuto,l'invito a Lei a toccarsi è normale,incomincia lentamente con indifferenza,è invitante,ormai ognuno di noi gioca con il suo sesso,guardandoci aumenta il tutto,la voglia,la protuberanza,gli umori lago di Lei.Il buttarsi a stimolare con la lingua raccogliendo ogni voglia, è un gioco bellissimo!!!Le piace da impazzire sentirsi leccata e toccarsi.L'eccitazione è a 1000/10000/100000!!!scivola dentro che è una meraviglia,le gambe sulle spalle,bagnatissima e aperta a ricevere ogni movimento,la fantasia viaggia al tal punto che se fossero arrivati o una bella Donna o un bel maschione (ma bello) sarebbe stato motivo di provare qualcosa in più e nuovo.Le menti viaggiano e così anche l'eccitazione,Lei ha un orgasmo da vero urlo, che si diffonde intorno,solo la natura ha poture cogliere tutto quel piacere e Noi soddisfatti continuiamo a prendere il sole.
BellaMora
6495
7
14 years ago
BellaMora,
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La Genesi dei Nostri Giochi_2
Quella vacanza a Cadaqués stava modificando in meglio il nostro rapporto, accendendo tutti i nostri sensi imprimendo un deciso colpo d'ala alla nostra intesa!
Il giorno successivo a quella notte, che era stata di fuoco grazie alla confessione delle reciproche fantasie, ci stendemmo al sole in quella bellissima spiaggia nudista con uno spirito e una predisposizione totalmente diversa. Era tutto un bearsi non solo di sole, profumo di mare e ginestra, vento suadente che accarezzava la pelle....il senso più attivo dei cinque era diventato quello della vista.
Corpi nudi, quasi tutti belli, giovani.
Quella coppia appena una decina di metri più in là ....l'avevamo già notata qualche giorno prima.
Lei, sulla 30ina, una chioma capelli rossi naturali e fluenti, un pò mossi, fino a metà della schiena, quasi a indicare come un segnale stradale il suo lato B che partiva, come un perfetto mandolino, dallo stretto girovita creando un armonia di curve difficile da ignorare! Lui, appena più grande di lei d'età , non particolarmente atletico, ma curato nel fisico, e delicato nei modi con lei. Sono disteso a pancia in giù di fianco a Vittoria (mia moglie) che ha gli occhi socchiusi.
Le dico:
3841
7
14 years ago
Ah_LaNobileCoppia,
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2 black Cuba 2000
Risale ad alcuni anni fà, eravamo a Cuba.
Il racconto e' stato scritto da Amanda per un altro sito anni fà.......
A me piace fare sesso con il mio marito Luca ma da alcuni anni siamo arrivati nel mondo dello scambio e ne siamo veramente contenti.
A Luca piace molto anche vedermi sedurre altri uomini, sempre pero' sotto suo controllo seppur molto discreto. Quando poi si arriva ad andare a letto con questi ultimi sono scintille !
A lui piace molto la trasgressione ed io lo amo ancor di più anche per questo.
Eravamo in un albergo e lì avevamo conosciuto dei ragazzi locali molto simpatici.
Dopo aver passato una sera insieme nei pressi di un bar proposero di farci fare un corso di ballo che si sarebbe tenuto nel locale stesso la sera successiva.
Andammo, io arrivai con un abitino corto che, credo, stimolò molto la loro fantasia sessuale.
Durante il corso ballai con loro tre.
Erano proprio bravi ed è proprio vero che i loro corpi sentono la musica in maniera straordinaria.
Io invece, quando mi stringevano forte, sentivo il loro grosso pacco probabilmente eccitato ballando con la sottoscritta e, penso, attiravo l'attenzione anche di molti altri presenti.
Le loro mani a volte scendevano un po sotto la mia vita, io li guardavo e sorridevo quindi loro ne approfittavano ancor di piu', a me piaceva essere al centro dei loro bollenti sguardi e non solo. Luca ogni tanto mi faceva l'occhiolino con il quale mi da' il benestare quando io vado un po oltre con altri uomini. Ci divertimmo tutti molto.
Ci ritrovammo la sera successiva in un altro locale molto fumoso e squallido.
Io e Luca ci guardammo e loro capirono che non ci piaceva il posto.
Cosi' tornammo al nostro albergo a bere qualcosa assieme a due dei tre amici.
Alle dieci in accordo con Luca io decisi di stupirli invitandoli in camera nostra.
Ci chiesero perché, io mi alzai e mi recai al banco cosi' finché i loro occhi fasciavano visibilmente il mio fondoschiena Luca rispose: a divertirsi ! I due acconsentirono, probabilmente erano già eccitati e speravano in qualcosa.
Arrivati in camera dopo 20 minuti di risate per varie cazzate che mi permisero di alzare ulteriormente la temperatura con miei strofinamenti più o meno casuali sui loro corpi Luca propose un gioco nuovo per farmi felice.
Dopo quasi una ora di preliminari vari si misero tutti e tre nudi a mia disposizione.
Prima io scopai con Luca poi mi mise alla pecorina e mi sodomizzo'.
Poi mi scopai uno di loro a smorzacandela finché l'altro e Luca mi toccavano tutta.
Dopo essermi estratta il primo dei due cazzi neri Luca mi rivolle tutta per lui per 3 minutini nei quali mi riscopo' in entrambi i canali, a lui piace molto scoparmi in presenza di altri che ansimano in mia attesa...
Dopo Luca mi scopai il secondo amico alla caprina.
L'ingordo non si accontento' della mia passerina e, dopo aver visto Luca, ad un certo punto me lo mise nel di dietro.
Me lo sentii aprire ulteriormente ma mi fece molto piacere tanto che Luca mi chiese se lo doveva fermare ma io dissi che se stasera volevo essere troia lo volevo fare fino in fondo.
Forse non usai le parole giuste o forse Luca si ingelosì un po': forse per ripicca parlo' in spagnolo con l' altro nero; io non capii ma intesi subito dopo.
L' amico si infilo' sotto di me ed in un momento in cui l' altro lo aveva fuori dal mio corpo me lo rimise nella passerina io gli dissi anche si' si' si' ma dopo qualche secondo mi sentii sfondare ancora il culo. Ne avevo due dentro! Due neri! Uno per buco! Dopo un attimo Luca mi disse ti va amore? Gli dissi : SI, PORCO! Cosi lui mi chiese anche di succhiarglielo cosi che sarei stata troia del tutto. Non me lo feci ripetere e glielo succhiai ! Ero a tre!
Uno di loro due ad un certo punto esplose e gonfio' di sperma il preservativo cosi ci fermammo perché non mi fidavo oltre.
Mi sentii divelta per un paio di giorni e a Luca piaceva scoparmi e dirmi che non sentiva più nulla e che ero troia al cubo, tanto ero aperta . Ma in realtà sentiva eccome: visto che mi veniva dentro ogni volta.
I giorni dopo i due amici venivano sempre in spiaggia per stare con noi ed ammirare il mio perizoma ma non ci fu altro sesso anche se mi piaceva sentirmi fasciata di sguardi e desiderata.
Amanda e Luca
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7531
7
14 years ago
lucaeamanda,
51/50
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Una vacanza MOLTO particolare
Siamo una coppia di 45 anni circa della prov. di Napoli, sposata, con due figli.
Mia moglie è una gran bella mora non molto alta, una terza piena di seno e un culo da sballo, è una di quelle donne che anche con uno straccio addosso attira sguardi di libidine dagli uomini. E io ogni volta ho quasi voglia di sbatterla contro un muro e scoparmela lì in mezzo alla strada.
Sono alto 1.70, brizzolato e dicono di me che sono un’uomo brillante e interessante.
Scegliemmo per la ns. settimana bianca una località sulle Dolomiti.
Un posto incantevole, così come l’albergo che ci ospitava.
Facemmo subito amicizia con una coppia anche loro della prov. di Napoli ns. stessa età 47 lui 42 lei. Sembravano la ns. fotocopia, se non fosse per il colore di capelli; lei Maria bionda, lui Pablo capelli corvini appena striati di bianco sulle tempie, lui medico lei professoressa di liceo.
Dopo due giorni diventammo inseparabili, si sciava e si cenava insieme.
Tra le tante cose parlammo anche di sesso, delle ns. e delle loro fantasie, scoprendo così di avere gli stessi desideri chiusi nel cassetto dei tabù. (e chissà quante altre coppie come noi).
Tutti e quattro capimmo che dopo esserci fatte queste confidenze tanto intime, la ns. amicizia si arricchiva di una nuova complicità , che risultò tra l’altro essere molto piacevole, potevamo considerarlo l’inizio di un nuovo cammino verso le porte socchiuse della trasgressione.
La serata trascorsa in discoteca confermò ulteriormente le mie impressioni, le cose tra noi erano cambiate (in meglio) si era diventati più libertini, Pablo ballando con Antonia la carezzava dappertutto soffermandosi piacevolmente sulle sue chiappe, così come facevo io con Maria.
Entrambe le donne non davano segni di disagio, anzi pareva apprezzassero le ns. attenzioni.
Dopo aver lungamente ballato e seccata una bottiglia di spumante in disco, noi ometti proponemmo di salire in camera per brindare alla nuova amicizia nata tra noi con una nuova bottiglia di spumante, e così facemmo.
Brindammo a noi e cominciammo a simulare di ballare, la serata si scaldava, le mani si allungavano palpandosi e gli abiti delle lei si sollevavano sempre di più sulle cosce aiutati da noi maschietti per poi passare alle spalline che lentamente scivolarono dalle spalle e caddero ai loro piedi lasciandole entrambe con il solo perizoma e i seni al vento. Ci gettammo sul divano con gli animi accalorati e, aiutati forse anche dallo spumante ci ritrovammo tutti e quattro a fare l’amore attaccati gli uni agli altri ognuno con il proprio partner.
Quando finimmo restammo nudi a contemplarci e a ridere per quanto accaduto.
Sia io che mia moglie non potemmo non notare che Pablo aveva una dotazione da cavallo, molto grosso in circonferenza e più venti centimetri di lunghezza.
Antonia ridendo chiese a Maria ma come fai a prendere un coso così grosso, non ti fa male?
Maria gli rispose che invece era bellissimo sentirsi completamente riempita e che Pablo era bravissimo nei movimenti e le faceva sempre raggiungere degli orgasmi fantastici, le dispiaceva solo che dato le dimensioni non potessero praticare il coito anale che lei avrebbe invece voluto provare.
A questo proposito chiese a mia moglie se noi lo facevamo (sono normodotato) e con mia sorpresa Antonia gli rispose che quando ci andava lo facevamo senza problemi La sera successiva a cena le donne espressero il desiderio di non voler far tardi in discoteca e che avrebbero invece preferito salire in camera come la sera prima a gustare dello spumante. Io e Pablo ammiccammo compiaciuti.
Dopo una ventina di minuti ci fecero segno che era giunto il momento di salire.
Arrivati in camera, mentre Pablo stappava la bottiglia noi tre ci sedemmo sul divano e io cominciai per scherzo a palpare tutte e due, così che Pablo lasciò perdere la bottiglia e ci raggiunse.Si mise alle spalle della moglie palpandole le tette e baciarla sul collo poi le tirò fuori le tette dalla scollatura, prese la mia mano e l’appoggiò sulle tette della moglie, subito dopo rivolse le sue attenzioni a Antonia e ripetendo quanto appena fatto alla sua, le mise a nudo il seno, la palpò un po’ e poi fece il giro del divano, gli si inginocchiò di fronte e mentre le palpava le tette con le labbra le lambiva le cosce di baci.
Poco dopo ci spostammo in camera, ci spogliammo e cominciammo a giocare ognuno con il proprio partner.
Mentre Antonia mi leccava e ciucciava il cazzo, Maria prese la mano di mia moglie e la guidò verso il cazzo di Pablo.
Mi sarei aspettato che Antonia la tirasse indietro invece lo prese, e mentre mi sponpinava cominciò lentamente a muoverla su e giù.
Avevo l’andrenalina a mille, la vedevo femmina e vogliosa e dominatrice della sua sensualità . Speravo nel mio io che si lasciasse andare, che non si bloccasse sul più bello, fosse stato per me l’avrei subito fatta scopare da Pablo, ho sempre sognato di vederla penetrata da un cazzo asinino, così scelsi la posizione a 69 io sotto e lei sopra di me alla pecorina, in modo di lasciarla col culo per aria senza alcuna difesa (con la fantasia erano anni che lo facevamo e lei si è sempre bagnata quando le chiedevo se si sarebbe fatta scopare da uno sconosciuto in quel momento, lei sbrodolando e succhiando avidamente rispondeva si.
Intanto Maria in ginocchio succhiava il cazzo al marito mentre con la mano palpava il cazzo mio.
Mentre leccavo e succhiavo il nettare che produceva la figona bagnata di mia moglie sentii che anche Maria si era unita a lei e contemporaneamente mi spompinavano che era una delizia.
Pablo si posizionò in ginocchio dietro mia moglie carezzandola e baciandole le chiappe, poi le scostò e iniziò a leccarle l’ano, sembrava quasi che volesse penetrarla con la lingua tanto che sembrava volesse mangiarglielo, scostai la testa per fargli spazio e lasciarlo fare.
Dalla posizione in cui mi trovavo vedevo ogni minimo movimento, Antonia era un colabrodo, Pablo non ce la faceva più, col cazzo in mano mi guardò come a chiedermi il permesso di osare di più; glielo diedi.
Cominciò a farlo scorrere su e giù tra il solco in alto delle chiappe fino giù strusciandolo sulle labbra fradici e massaggiandogli il grilletto con la grossa cappella.
Antonia a quel contatto iniziò a muoversi per assecondarne i movimenti: (conoscendola capii che non pensava ad altro che concentrarsi su quelle emozioni e il piacere che provava, se non fosse per i tabù che si porta dietro da sempre si sarebbe già fatta impalare da quella nerchia che già tanto piacere le procurava.)
Era la nostra fantasia che prendeva vita, ora il super dotato c’era, stava a lei ora mettersi alla prova, decidere se restare nei limiti che si era prefissata di non superare, oppure lasciarsi andare e quello che accadeva,accadeva. (sapeva che comunque finisse, mi avrebbe sempre trovato d’accordo sul traguardo che avesse raggiunto)
Ora Pablo concentrò il suo massaggio esclusivamente sulla figa di Antonia, le grandi labbra sentendo la grossa cappella strofinarle cominciarono ad aprirsi e chiudesi, come se stessero cercando di respirare affannate.
Ancora una volta Pablo mi guardò, non stava più nella pelle, mi chiese con lo sguardo il permesso di osare di più, con un cenno gli feci capire di provare, che se andava bene a lei, andava bene anche per me.
Detto fatto, smise quanto stava facendo e preso in mano quel popò di carne (dalla mia posizione mi sembrava ancora più grosso) lo guidò con fermezza tra le grandi labbra facendosi spazio con la grossa cappella e dolcemente lo posizionò sull’ingresso della figa.
Al contatto, sentii un fremito percorrere Antonia, Pablo da gran maestro iniziò a muoversi dolcemente, non ce la faceva più, la prese per i fianchi per fare capire a Antonia quale era la sua intenzione, e Antonia a quel punto allungando il braccio mise la mano sul basso ventre di Pablo per fargli capire di non andare oltre, io carezzandole la schiena le scostai la mano dicendogli di non fermarsi ora, di lasciarsi andare e di assaporare ogni istante di quanto stava accadendo.
Ebbi l’aiuto anche di Maria che la incoraggiò sussurrandogli qualcosa all’orecchio che non riuscii a capire, ma che fece effetto, tanto che Pablo riprese con dolcezza da dove aveva interrotto.
Sempre sdraiato sotto di lei, con le mani dall’esterno delle cosce le tenevo aperte le chiappe e le grandi labbra, sia per non perdermi nulla di quanto stava per accadere sia per aiutare Pablo alla penetrazione (non che ne avesse bisogno).
Fu bellissimo vedere quella grossa cappella farsi strada nella fessura che fino ad allora aveva accolto solo me, temevo (i dubbi dell’ultimo momento) potesse farle male, era troppo più grosso del mio, comunque mi dissi che al primo segnale di sofferenza di Antonia sarei intervenuto fermandolo, invece con incredulità vedevo che a ogni piccola spinta entrava di qualche centimetro senza alcuna fatica, lo vidi lentamente scivolare dentro fin che il basso ventre di Pablo non si fermò contro il culo di Antonia.
Le restò dentro senza muoversi, voleva sondare la capacità di Antonia senza farle male, cominciò poi a muoversi, lo vedevo uscire ed entrare centimetro dopo centimetro, Antonia tremava come una foglia e io con lei, non l’avevo mai vista così, mugolava in continuazione, con me lo faceva solo quando stava venendo, per un momento li confusi per lamenti dovuti al dolore, ma mi sbagliavo, muoveva il culo avanti e indietro per gustarsi ogni centimetro di quel magnifico cazzo che la riempiva tutta facendola sentire una femmina in calore.
Pablo sbuffava, sembrava un toro da monta, abbandonò il ritmo lento e cominciò a darci dentro con colpi che mi sembravano dovessero sfondarla e invece la facevano godere ancora di più.
Antonia ebbe due o tre orgasmi intensi uno dopo l’altro, e i versi che di solito faceva in queste occasioni si trasformarono quasi in grida.
Pablo non ce la faceva più, i suoi colpi divennero sempre più decisi, stava per godere, non so a chi ma ci chiese con voce rauca se poteva venirgli dentro, lasciai che a rispondere fosse lei, e come in trance gli rispose: siiiiiiii, siiiiiiii sborrami dentro
Era come se volesse premiare e gratificare quel magnifico cazzo che l’aveva fatta godere come mai aveva provato.
Sentendole pronunciare quelle parole e consapevole che tra un’attimo un’ altro cazzo per la prima volta era in procinto di sborrargli i figa, ebbi anch’io un’orgasmo liberatorio.
Fu una sborrata stupenda, sussultavo mentre la bocca di Maria mi succhiava la cappella, sembrava quasi una pompa che aspirava tutto quanto usciva, e mentre faceva questo, sditalinandosi raggiunse anche lei l’orgasmo con nostro grande piacere.
Eravamo esausti, mia moglie rossa in viso andò in bagno tenendosi la mano sulla figa per non fare uscire lo sperma che l’aveva appena riempita, l’altra la seguì.
Io e Pablo restammo senza parole, non ci sembrava vero che quanto accaduto fosse davvero successo, mi ringraziò per averlo aiutato a disinibire sua moglie, gli risposi che la cosa era reciproca e che non avrei mai pensato che finalmente Antonia fosse riuscita a lasciarsi alle spalle i tabù inculcatogli nell’educazione che si riceve fin da piccoli, e però gli feci notare che io ero in credito con lui perché lui si era goduta totalmente Antonia e ora toccava a me farmi Maria.
Tranquillo disse, anch’io voglio togliermi voglio realizzare il mio sogno, vedere mia moglie che viene inculata e di soddisfare così anche un suo vecchio desiderio.
Finimmo di passare gli ultimi giorni che restavano quasi sempre in camera farne a più non posso, Maria impazziva dal piacere a prenderlo nel culo, tanto che il marito si preoccupò facendogli notare che finita la settimana bianca si sarebbe dovuto tornare ala normalità , le donne risposero all’unisono che niente ci avrebbe impedito di rivederci visto che abitavamo a pochissimi km di distanza.
Da allora ci frequentiamo regolarmente non solo per il sesso ma per la profonda amicizia che è nata tra noi.
6674
7
14 years ago
gianniantonia,
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Single per una sera!
Premessa:
Io e Michelle condividiamo tutto sia nella vita normale sia nell'ambito del sesso e a volte si vuole scoprire nuovi giochi e situazioni...
per cui....
Una sera per movimentare la serata tra noi due abbiamo giocato una partita a carte particolare: strip-poker: fin li' niente di eccezionale, ma la cosa eccitante era la posta in palio: " Una serata da single per chi avrebbe vinto!"
Le mani della partita si susseguono, l'eccitazione aumenta e alla fine eravamo praticamente nudi e dovevamo ancora giocare l'ultima mano: quella che avrebbe dichiarato il vincitore o la vincitrice!
Alla fine (purtoppo per Michelle) sono risultato io il vincitore!
Michelle mi conferma la sua disponibilita' a lasciarmi giocare (solo una volta ) come singolo, a patto che al rientro avrei dovuto raccontarle tutto!
Passa il tempo e se nei primi giorni cercavo di "agganciare "... dopo un po', preso dalla routine di tutti i giorni non ci pensavo piu'..
Una sera uscendo dal lavoro, dovevo passare in un centro del fai da te' per comprare della merce.
Mentre stavo cercando quello che mi serviva , l'occhio mi cadde su una donna che stava valutando dei lampioncini da giardino, la vidi un po' in difficolta' ( non pensavo piu' alla partita, ne' tanto meno ad agganciarla) mi avvicinai per vedere se potevo esserle utile.
Lei mi chiede se ero un commesso, io sorrido e le spiego che ero un cliente, ma se voleva potevo esserle di aiuto... Incrocio il suo sguardo, E' una bella donna, un bel fisico, molto elegante nel portamento, ma quello che mi aveva colpito era la profondita' del suo sguardo,
malizioso e intrigante oltre alla lucentezza dei suoi capelli tagliati a caschetto (sono sempre stato attratto dalle donne che curano i propri capelli lisci o mossi che siano ma portati in ordine e non arruffati o spettinati).
Mi sento pervadere da un brivido come non provavo dall'epoca dei primi incontri da ragazzo.
Lei se ne accorge e sorride!
Possibile che abbia capito che mi piace?...
L'aiuto nella scelta lei mi ringrazia e incrociamo di nuovo lo sguardo,( io vado nel pallone ancora di piu').
A quel punto mi ricordo una frase che mi diceva sempre mio padre: " meglio uno schiaffo per una avance che fare la figura del coniglio), prendo coraggio e le dico che se aveva bisogno per piazzarli nel suo giardino avrebbe potuto chiamarmi e le lascio il mio numero di cell..
Lei rimane un po' li' e poi mi risponde che non ha problemi in quanto conosce gia' chi la puo' aiutare, comunque accetta il mio numero e mentre mi sto allontanando, mi chiama " Non so neanche il tuo nome.."
" William le rispondo" e lei:
" L..., piacere" e mentre mi dice cosi, mi allunga un biglietto con il suo numero di cell..mi fa un bellissimo sorriso sia con le labbra sia con lo sguardo..
La ringrazio, prendo il biglietto...
Lei si allontana verso la cassa mentre io mi dirigo alla ricerca della merce per cui ero entrato...
Passa una settimana non penso piu' a quel fugace incontro, ormai non pensavo neanche piu' alla famosa partita e alla relativa vincita....
Un giorno , mentre sto riordinando il portafoglio, trovo il suo biglietto con il cell...
Decido di provare a contattarla, faccio il suo numero: " 3..3...9...4....6...1........."
"Pronto?"
"Salve L.. sono William, la persona che l'aveva aiutata a scegliere i lampioncini.. si ricorda?"
"Certo che mi ricordo" rispose..
" ... posso esserle utile?" mi dice..
Le rispondo che ero curioso di sapere se era riuscita a sistemare i lampioncini...
" Si!" mi risponde...
" ma secondo me lei ha telefonato per un'altro motivo!"
"Oddio! mi legge nel pensiero?" penso tra me..
" si" le rispondo "In effetti avrei voglia di fare l'amore con te!" questo e' quello che avrei voluto dirle ma invece le chiesi se aveva bisogno di altra consulenza negli acquisti...
Stranamente mi risponde che aveva in effetti bisogno di comprare altre cose per il giardino e che le avrebbe fatto piacere il mio aiuto nell'acquisto....
E cosi' ci diamo appuntamento presso il parcheggio del negozio...
Arriviamo quasi in simultanea
"ciao" le dico
"ciao" mi risponde con un sorriso e con quello sguardo che mi aveva sconvolto al primo incontro...
"In cosa posso esserti utile?" Le chiedo
"dovresti aiutarmi a scegliere una fontanella"
"ok" rispondo
L'aiuto nella scelta e... piu' volte ci fermiamo a guardarci.. e' bellissima!!
al momento di lasciarci, dopo avermi ringraziato per i consigli mi da un bacio sulla guancia, che ricambio sussurandole " Venerdi vuoi uscire a cena con me?"
Lei allontana il viso, mi guarda seria e dopo un attimo......." va bene!"
"ok allora passo a prenderti all 20".. ok?"
"ok.. a Venerdi... ciao"
"ciao".
.....
Passo a prenderla, lei esce con un vestito lungo aderente, con scollatura profonda ma non volgare,uno spacco non profondo sul fianco, un giro di perle al collo, calze velate e scarpe aperte nere lucide con tacco.
Mentre aspetto che esca, vedo sulla mia mano l'anello nuziale..che faccio lo tolgo?.. no, non e' giusto, preferisco rischiare che se ne torni in casa, ma non posso e non voglio toglierlo.
Lei esce.
Rimango incantato da tanta bellezza!!
Sale in auto
" Ciao", "Ciao" le rispondo.. " andiamo?"... "Andiamo"annuisce.
Mentre guido vedo che lei mi guarda le mani, l'anticipo dicendole che sono sposato...
Lei mi risponde che non le importa, che e' single da un po' di tempo in quanto si e' lasciata...
proseguiamo con il viaggio...
E' una sera d'autunno inoltrato, c'e' una leggera brezza e l'aria calda del giorno lascia spazio ad una brezza fresca, quasi fredda..
Entriamo nel ristorante, la padrona, che mi conosce bene, ci accompagna al tavolo che avevo prenotato, conoscendo il locale le avevo chiesto un posto un po' riservato.. vicino al camino acceso..
L.... rimane colpita dall'atmosfera del locale: tavolo vicino al camino acceso, candela rossa sul tavolo, tappeti e quadri antichi alle pareti..luci soffuse...
La padrona ci elenca i piatti in modo malizioso e intrigante..quasi a creare un'atmosfera particolarmente complice...
Mangiamo e sorseggiamo del buon vino rosso, parliamo entrambi con voci calme e sensuali...
Tra una portata e l'altra, quando ci solo le inevitabili pause nella conversazione, ci guardiamo negli occhi, Lei ha uno sguardo malizioso, caldo e accattivante...
Finiamo la cena, usciamo dal ristorante....
Un soffio di vento freddo ci avvolge, lei si fa vicino e la prendo sottobraccio per riscaldarla.
Saliamo, Lei mi chiede di stringerla perche' ha freddo; cosa che eseguo prontamente..
Smette di tremare, la guardo, lei mi guarda e... delicatamente appoggio le mie labbra sulle sue..
Sono calde e morbide,lei mi butta le braccia al collo e mi bacia avidamente e in profondita'....
poco dopo partiamo..
Lei mi chiede " dove andiamo?" le rispondo che e' una sorpresa...
Dopo qualche km arriviamo ad un mio appartamento, alla governante ho lasciato detto di uscire alle 21.30 lasciando la casa nel seguente modo: candele rosse accese disseminate nella casa,
musica di Burt Bacharach in loop, bastoncini di incenso gusto Patchouli accesi.
Apro la porta : " Perfetto! tutto a posto!"
La faccio accomodare in sala e la accompagno verso una vetrata coperta da tende pesanti.
Scosto le tende e ... davanti ai nostri occhi lo stupendo presepe di Varese che si specchia nel suo lago, l'aria tersa d'autunno inoltrato rende le luci ancora piu' accese..
"Stupendo" dice lei e rimaniamo incantati a guardare il panorama; poi lentamente mi sposto alle sue spalle e le appoggio le labbra alla base del collo, lei piega la testa indietro girandola verso il lato dove sono per baciarmi.
A questo punto vorrei "saltarle addosso" ma cerco di controllarmi a fatica.
Fatica sprecata!!
perche'?
perche' lei si volta quasi di scatto e mi scioglie la cravatta, mi slaccia la camicia e le sue mani si infilano sotto stuzzicandomi i capezzoli.
la spoglio dolcemente
Ha dei bellissimi fianchi e i seni sono turgidi di voglia,
La voglio!!
Dopo un attimo mi tuffo su di lei la bacio su tutto il corpo
Poco dopo e' Lei che mi prende il sesso comincia a succhiarlo con avidita' massaggiandolo con sempre maggior intensita'
Io sento che la voglia di godere sale sempre di piu' e sempre piu' velocemente
la stacco a fatica e mi tuffo con la bocca nel suo sesso.
Inizio a solleticarle le grandi labbra roteando la lingua, leccandogliela come un gelato e sfiorandole il buchino, mentre la lecco, frugo con due dita delicatamente il suo sesso...
Lei si contorce in un violento orgasmo, piantandomi le unghie nella schiena, facendomi quasi gridare dal male..
Non ragiono piu', la volto e la prendo alla pecorina, di fianco,davanti, in piedi, in tutte le posizioni umanamente fattibili!
Lei gode piu' volte e sempre piu' violentemente e alla fine anch'io , mi lascio andare ad un orgasmo sui sui splendidi seni e sul viso, lei apre la bocca e cerca di prendere il getto che la colpisce sulle guancie..
Ci accasciamo uno di fianco all'altra, davanti a noi lo splendido panorama notturno di Varese che si specchia nel suo lago che ci guarda nel nostro amplesso..
Dopo un po' ci rivestiamo e lentamente, senza fretta la riaccompagno a casa..
lungo il tragitto di ritorno ci teniamo mano nella mano, poi lei si piega su di me e mentre guido mi fa un dolcissimo pompino... non godo ma e' estrememente piacevole.
arriviamo sotto casa sua..
Scende, mi chiede se ci rivedremo..Vorrei poterle dire di si, ma....
non posso, e mi nascondo dietro un "forse"
Sta per entrare in casa, La chiamo " Devo dirti una cosa.."
"Cosa?" dice lei
"E' stata una serata bellissima, e tu sei una donna fantastica... ma il mio posto e con Michelle"
"La ami tanto, vero?" Lei mi chiede..
Annuisco..
"Allora torna da Lei,e dille che e' fortunata ad avere un uomo che la ama davvero"
mi da un bacio ed entra in casa.
Torno a casa..
Michelle e' li che mi aspetta... La bacio e la stringo a me...
Come daccordo le racconto tutto..
Vedo nel suo sguardo un po' di gelosia e come sempre quando viene assalita dalla gelosia, mi prende con molta passione quasi violentemente.
Un orgasmo intensissimo ci coglie entrambi....
mentre stiamo prendendo fiato mi guarda e sorridento con malizia mi dice:
"Alla prossima partita faro' di tutto perche' sia io a vincere!!!"
William
4904
7
12 years ago
william e michelle,
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il mondo saffico, la scoperta
Un week end di luglio come tanti, io e Francesca, la mia amica da una vita, eravamo a casa sua alle 5 terre; una casa stupenda, immersa nel verde, ma con una vista mozzafiato sul mare.Il blu di una piscina circondata di teak su tre lati si perdeva come sciogliendosi nel mare sullo sfondo. Una scalinata lunghissima scendeva per la ripida collina per qualche centinaio di mt fino al mare; una scalinata che in tutti gli anni passati lì, prima con i genitori e poi con i rispettivi fidanzati, forse avevo percorso meno di 10 volte. Sempre ci limitavamo a restare a bordo piscina, più comodo e rilassante.
Quella domenica eravamo sole, fuggite da Milano il venerdì, lasciando in città i nostri compagni che non potevano muoversi chi per un motivo chi per un altro. Eravamo sdraiate sul lettino a bordo piscina entrambe in topless, completamente rilassate sotto quel caldo sole; ad un certo punto Francesca vide sulla rivista che stava sfogliano la pubblicità di un costume che non lasciava segni di abbronzatura; io le dissi che non avevo comunque segni, visto che spesso prendevo il sole senza, a casa sul terrazzo o al mare se con il fidanzato o sola; Il discorso presto si spostò sul nudismo, e tutto ciò che ne derivava. Ad un certo punto Francesca disse, "ok allora togliamoci pure tutto tanto siamo solo noi" e sorridendomi si sfilò gli slip; io, da sempre priva di vergogna, feci lo stesso. Francesca è una ragazza stupenda un bel fisico, bionda e occhi azzurri; unica cosa che non condividevo ( ma per puro gusto personale) era la peluria, seppur poca e molto chiara, che circondava molto discretamente il suo pube e le chiesi se avesse mai provato a togliersela. Lei mi rispose che spesso ci aveva pensato ma la paura di farsi male era troppa; dal nudismo si era passate al pelo si e pelo no... Ad un certo punto mi offrii per farglielo io se la paura di farsi male da sola era così tanta. "ok ci sto, sono troppo curiosa di sapere come ci si sente, fammelo ora!" mi disse. Quale momento e luogo migliore per depilare il pube alla mia amica se non un pomeriggio a lato piscina sotto il sole? Ma non potei dire di no, ero io che mi ero offerta! Così mi legai il pareo in vita a mo' di gonna ed entrai in casa a prendere l'occorrente; tornai dopo alcuni minuti con della schiuma da barba (probabilmente di suo padre) il mio rasoio, una bacinella di acqua calda ed un piccolo asciugamano; Francesca divaricò le gambe e dopo averla tamponata con acqua calda cominciai a spalmarvi la schiuma. Presto il suo basso ventre fu libero di peli ed era il momento di procedere più in basso; le allargai ulteriormente le gambe e tenendo la pelle tesa con l'altra mano, cominciai a radere. Piano piano compariva una vulva rosa, dalla pelle chiara, bellissima; scorrevo con le dita all'interno di essa per tenderne bene le labbra, mentre Francesca stava immobile ad occhi chiusi.
Finito il mio lavoro mi fermai qualche istante ad ammirarla, non mi era mai capitato di guardare così un'intimità femminile; sorridendo le dissi " e ora la prova morbidezza" e subito le stampai un bacio sul clitoride; lei ebbe un leggero sussulto ed io, staccatami di qualche centimetro, immobile, percepivo un leggero sapore di umori sulle mie labbra; evidentemente tutto quel mio fare innocente non era stato poi così innocuo. Rimasi qualche istante immobile, stranita e confusa, ma poi lentamente mi riavvicinai e riappoggiai le labbra sul suo sesso; il bacio fu più lento e delicato, decisamente diverso dal precedente. Sentivo il suo clitoride turgido tra le mie labbra, lo succhiai con delicatezza e la mia lingua cominciò a leccarlo; mi piaceva il suo sapore e cominciai a cercarne sempre di più passando tutto il suo sesso. La leccavo dal clitoride alla vagina dentro e fuori le labbra; ero confusa ma la cosa mi piaceva e piaceva pure a lei; presto cominciò ad accompagnare i miei movimenti con il bacino e senza dire una parola mi prese la testa con le mani come per tenermi lì, mentre io la tenevo per i fianchi. Mi sentivo premere il suo sesso sulla faccia; i miei baci divennero più insistenti, come anche i suoi movimenti; cominciò a gemere, sempre più forte, finchè non esplose in un fantastico orgasmo. Quando mi fermai, imbarazzata, rimasi ad ammirare quell'intimità, mentre lei, immobile, con voce tremolante, mi chiese " e questo cosa significa?" io le risposi che non ne avevo idea, che non mi era mai capitato e conclusi dicendo che avevo bisogno di rinfrescarmi; mi tolsi il pareo e mi tuffai in piscina. Lei restò alcuni minuti sul lettino immobile poi mi raggiunse. " É stato bellissimo Elisa, ma non credo che questo significhi un qualcosa di preciso" mi disse avvicinatasi a me; " certo, credo proprio di no, mi sono solo fatta prendere dal momento, ma non è nulla" risposi.
Di nuovo sdraiate sul lettino rincominciammo a chiacchierare, ma non riuscivo a non ammirarne la bellezza; in più lei si accarezzava per scoprire e gustarsi il suo nuovo look senza far mancare apprezzamenti e la cosa non mi lasciava certo indifferente. Il guardarla mi eccitava e sentivo il mio intimo inumidirsi.
Vista l'ora che si era fatta decidemmo di ripartire per Milano il mattino seguente molto presto avendo così ancora tutta la sera per riordinare casa. Ci coprimmo entrambe con un pareo legato sopra il seno ed in poco tempo riordinammo tutto.
2 spritz, un piatto di prosciutto e formaggio, sedute sul lettino matrimoniale una di fronte all'altra ed il sole che scompariva all'orizzonte, tutto era meraviglioso; ci fissammo negli occhi, immobili, poi le nostre bocche lentamente si avvicinarono, si unirono in un nuovo stupendo bacio; la sensazione fu stranissima, le labbra morbide, la pelle priva di barba, tutto era una stupenda novità. Le lingue s'incontrarono, le mani cominciarono ad esplorare il corpo altrui e i parei subito vennero slacciati lasciandoci nude; sdraiandoci il piatto cadde a terra rompendosi ma la cosa non interruppe ciò che stava succedendo. I nostri corpi a diretto contatto erano eccitati, vogliosi di quella novità appena scoperta. Francesca era sopra di me quando lentamente baciandomi scese fino in mezzo alle mie gambe; subito le divaricai e mi abbandonai alle attenzioni della mia compagna. Sentivo le sue labbra succhiarmi e la sua lingua leccarmi come mai nessuno aveva fatto; era delicata ma decisa, tutto era meraviglioso. Cominciai a sentire dei brividi, delle scariche percorrermi il corpo; istintivamente cominciai ad accarezzarle i capelli, sentivo i fremiti e la tensione salire, era incredibile; stupita capivo che a breve avrei avuto il mio primo orgasmo attraverso un rapporto orale; mai prima di allora mi ero sentita così e in un attimo venni travolta da quell'esplosione meravigliosa lasciandomi andare ad un rumoroso gemito.
Francesca sollevò la testa e mi disse " te lo dovevo, e ammetto che non è per niente male"
Col respiro ancora affannoso e lo sguardo fisso al cielo le risposi sorridendo; non sapevo che dire, era stato bellissimo .
Con molta calma riordinammo le ultime cose e andammo a letto. Dormivamo sempre insieme ma quella notte fu diverso, nude e abbracciate, il mio corpo contro il suo, sembrava un incastro perfetto. Parlammo dell'accaduto e su come ci saremmo dovute porre con i nostri fidanzati optando alla fine sul mantenerlo segreto per il momento. Infine, sempre abbracciate ci addormentammo.
Il mattino sveglia all'alba, caffè, ci preparammo velocemente, mi infilai un vestitino e un paio di sandali, una mise perfetta per l'ufficio, e salimmo in macchina.
Un viaggio tranquillissimo e Francesca mi lasciò puntuale in ufficio, mentre lei decise di andare a svegliare il suo fidanzato con il suo nuovo look 'morbido' dicendomi che poi mi avrebbe fatto sapere.
In ufficio io continuai a pensare su quella domenica e sul nuovo meraviglioso rapporto che era nato con Francesca.
Questo fu solo l'inizio di una nuova avventura che ancora oggi continua in modo stupendo.
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11 years ago
elisa85ely,
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Last visit: 4 years ago
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usami..1 parte
….quando finalmente inizia a fare caldo io e Luca da un paio d’anni ci dedichiamo al nostro sport preferito,il trekking in montagna.Da quando ci siamo appassionati a questo ormai dedichiamo molto piu’ tempo alla montagna che al mare,la montagna ci fa sentire piu’ vicini alla natura e ci porta anche lontani dal caos e poi spesso ne approfittiamo per spogliarci nudi in qualche posto isolato e a volte ci scappa anche la sveltina ,ed e’ molto bello fare sesso in montagna in mezzo al bosco anche se solo per poco tempo.Poi a fine giornata ci si sente veramente soddisfatti e rigenerati e non vediamo l’ora di poter andare di nuovo alla scoperta di altri posti.
Ed ed proprio in occasione di un’escursione dalle parti delle 5 terre che ci e’ capitata una bella storia di cui ancora adesso solo al pensiero ci fa eccitare e manco a dirlo ancora una volta con un nostro amico di vecchia data,Marco.
Era Inizio Giugno ,ci sentiamo per telefono perche’ lui aveva visto dalle nostre foto su Facebook che andavamo a fare trekking cosi ci chiede se qualche volta lo invitiamo con noi a camminare in montagna.Marco lavora a La Spezia ,si e’ trasferito da circa un’anno dalla Sicilia per motivi di lavoro,fa il medico e finche non e’ assunto definitivo vive da solo senza moglie e figlio in attesa dell’assunzione.Con Marco tanti anni fa,circa 10 anni prima,quando era fidanzato con la sua attuale moglie ,mi ricordo come fosse ieri che eroavamo seduti in una piazza su una panchina,lui(in verita’ un po brillo) mi mise il braccio avvolgendomi la vita ma, con la mano, sali poco dopo praticamente sotto un seno toccandomelo con insistenza e senza possibilita’ che l’avesse fatto involontariamente.
Io al momento restai pietrificata e non sapevo come agire ma dopo poco mi alzai e mi allontanai con una scusa.Mi ricordo che non mi aveva dato fastidio il gesto quanto il fatto che eravamo “troppo amici” per una cosa del genere.Da allora non successe mai piu’ nulla anche perche’ fu sempre piu’ raro le volte che si usciva insieme.Poi ci un periodo di ¾ anni in cui ci siamo frequentati molto con la sua donna,nei nostri personaggi immaginari e scherzosi lui divento’ il mio amante virtuale,diceva sempre che mi avrebbe appesa a una trave di casa sua e mi avrebbe fatta in quella posizione,ovviamente solo a parole.Io questa cosa non l’avevo mai detta a Luca per paura di provocare inutili discussioni anche perche’ dopo non lo rifece mai piu’,ma chissa perche’ adesso sentivo di poterglielo dire.Quando lo raccontai a Luca anche lui mi disse che non mi aveva detto una cosa su Marco ,poi commento’ quell’evento sulla panchina in piazza dicendo che si ricordava benissimo quel periodo di crisi profonda di Marco con la sua donna ed era comprensibile che cercasse “affetto” in modi magari a volte istintivi.
Marco e’ un’uomo anche con una bella carriera in ambito lavorativo,e’ un bestione di un metro e novanta anche ben messo (un po in carne ;) ed io vicino a lui sembro una bambina di 12 anni !!.....ma quello che non mi aspettavo era quello che mi disse Luca e cioe’ che una volta Marco si graffio pesantemente durante una sciata e per fagli vedere il danno che si era procurato si abbasso’ il boxer col pisello al vento e gli mostro’ i graffi dell’interno coscia.Luca mi disse che rimase scioccato non dai graffi ma per quello che vide in mezzo alle sue gambe,non me lo disse mai perche’ non voleva stuzzicare (all’epoca) la mia curiosita’.
Marco e’ un pigrone nato e’ ci sembro’ molto strano che volesse camminare per una intera giornata ma lui ci spiego’ che aveva bisogno di “staccare” e che aveva anche voglia di stare con noi.Luca non fu subito contento di questa cosa perche’ ovviamente certe cosettine non si sarebbero potuto fare ma la prospettiva che gli mostrai subito dopo gli fece cambiare opinione.
Intanto,visto che Marco e’ medico specializzato in senologia,ne avrei anche approfittato per farmi fare una visita e poi insomma in tre da soli in montagna potevo divertirmi a fare un po di giochettini dei miei,cosi Luca si convinse che poteva essere divertente anche in tre.
Marco ci aspetto’ in stazione a Levanto da dove saremmo partiti per la passeggiata.
In macchina durante il tragitto ci raccontammo circa delle novita delle nostre cose di lavoro etc. , Luca ne approfitto’ per chiedere della visita al seno dicendo che io ero imbarazzata a chiederlo,Marco con la sua solita verve e semplicita’ mi tiro’ uno schiaffettino affettuoso rimproverandomi e chiedendomi che dovevo solo mettere le tette al vento(parole testuali)Io diventai effettivamente rossissima e l’imbarazzo divento ancora piu’ forte ,Marco mi chiese se doveva guardarmi subito o se avremmo dovuto farlo in altra sede ma Luca rispose per me dicendo “prima si fa meglio e ‘..”..cosi ci fermammo con la macchina ,il tempo di sederci dietro al sedile tutti e due e subito ripartimmo.io avevo indossato il minimo indispensabile per la passaggiata visto il caldo afoso,costume da bagno,pantaloncini cortissimi e top color celeste .Io gli chiesi quindi che dovevo fare e lui mi disse con semplicita’” tette al vento cara” e io pian pianino mi feci coraggio,pensai che in per lui vedere le tette era una cosa normale e ne perceh ne vedeva tutti i giorni, mi tolsi prima il top e poi girata di spalle verso di lui mi slacciai il costume a triangolino ma tenendolo ancora con le mani sulle tette.Lui mi disse che cosi non poteva visitare un bel niente quindi pian piano lo tirai giu’ ma tenendo i capezzoli ancora coperti e gli dissi che mi vergognavo.Comunque era la prima volta che mi spogliavo davanti a lui e in effetti l’imbarazzo era enorme.
“Dai su ,alza un braccio “ mi chiese ,io cosi feci scivolare giu’ un pezzo del costume tenendo sempre coperto l’altra parte,avevo scoperto un seno e lui comincio’ a guardare per qualche secondo e poi mi disse che a questo punto doveva tastare delle parti e chiese il consenso di farlo non a me ma a Luca,io non dissi nulla,quindi comincio’ a toccare sotto l’ascella con 2 dita e poi col palmo tutto il seno sotto,potevo solo immaginare cosa stesse pensando Luca in quel momento.Poi mi chiese di fargli vedere anche l’altro allora io ripresi parte del costume per coprirmi quello appena visitato e misi in mostra quello sinistro e lui”ma daiii..devo vederli insieme per confrontare le simmetrie” e io “oookkkey”..mi tirai giu’ tutto e rimasi a tette al vento,guardavo dallo specchietto e vedevo che Luca guardava anche lui verso di noi,poi mi girai di istinto a gurdare nelle parti basse del pantloncino di Marco per vedere se si era gonfiato qualcosa ma non si riusciva a capire bene.il “medico” mi prese entrambe le tette e le palpo’ nel consuto metodo delle visite,non mi sarei aspettata che con i pollici sarebbe andato sui capezzoli per qualche secondo ,io non lo feci notare ma mi venne un mezzo mancamento del respiro e...beh! mi bagnai…..Le sue conclusioni furono “tutto apposto”…..poi fece una pausa con sorriso beffardo e disse..”beh!,potevo farti rivestire gia’ da prima ma non capita tutti i giorni di poter mettere le mani sulle tue tette e col consenso di Luca!!” .Io gli urlai addosso provando a dargli dei pugni sulla spalla “ma sei un grandissimo figlio di ……”ottenni che nell’agitazione delle braccia le tette sobbalzarono e non mi resi conto che gli avevo offerto uno spettacolo ancora piu’ eccitante.Poi mi rivesti’ e nel mentre Marco alzo’ le sopracciglia e sottolineo’ il fatto che di tette ne vedeva tutti i giorni per cui per lui era perfettamente normale vederne tante e metterci le mani sopra.
Poi finalmente arrivammo all’inizio del sentiero e preparati gli zaini con acqua ,panini ,teli e varie cose ci incamminammo,inutile raccontare e descrivere le bellezze del paesaggio mozzafiato delle 5 Terre,bisogna andarci e anche possibilmente a piedi per capire di cosa si tratta.
Camminammo per piu’ di 2 ore senza praticamente fermarci ,tranne che per bere un po d’acqua...poi trovammo un bel posto sotto gli alberi e ci fermammo,ci venne anche fame e mangiammo quello che avevamo portato,nel mentre si chiaccherava piacevolmente finche Luca(sempre lui) si mise a racccontare quiasi nei dettagli che in quelle passeggiate era capitato di fare il bagno nudi in qualche torrente (che purtroppo pero’ non trovammo in quell’occasione) e che spesso ci scappava una piacevole sveltina..d’altronde e ‘ cero che quando una persona la conosci praticamente da sempre si scende nell’intimita’ motlo facilmente.ed ecco che quindi si parlo’ di sesso,di com’era bell farlo in mezzo alla natura ...poi mi scappo’ di andare a fare la pipi e allontanai di qualche mentro dietro un cespuglio,quando ritornai ero senza il top e solo col costume sopra e il pantaloncino perche’ faceva troppo caldo sicche Marco mi fece i complimenti.Poi si alzarono loro 2 per andare “in bagno” a fare la pipi e io non so perche’ ma d’istinto gli chiesi se potevo guardare mentre la facevano.Beh,non fu proprio casuale la richiesta , spesso mi piace guardare Luca mentre se lo tira fuori e fa li pipi,e una cosa che mi ha sempre incuriosito degli uomini ,non so se e’ una cosa tipica delle donne ma mi piace guardare e adesso avevo l’occasione di guardarne 2 insieme ,ma forse avevo esagerato?Dissi proprio che era un mio desiderio di vedere 2 uomini che fanno la pipi .Luca non aspettava altro che ci capitasse l’occasione per “trasgredire” un po infatti disse subito”siiiii,dai”,.Marco invece sgrano’ gli occhi e disse “ma voi siete fuori!!!” Luca ando’ ancora oltre e disse a me “Sandra visto che ci siamo tiramelo fuori tu e fammi fare la pipi con la tua mano”.
A quel punto inizio’ tutto il turbinio erotico della giornata,non ci fu piu’ modo di fermarci da quello che successe dopo.
Marco non credeva ai suoi occhi,nonostante mi conoscesse da anni e gia in macchina avevo fatto intendere che ero abbastanza disinibita, in quella occasione resto proprio sorpreso.Io mi avvicinai a Luca ,gli abbassai il pantalone ,gli presi in mano l’uccello e aspettai che Luca iniziasse a fare pipi,fu eccitantissimo e anche liberatorio,stare li mi dava un forte senso di liberta’.Marco fece la stessa cosa,tiro’ fuori l’uccello e fece la pipi;io non potei ovviamente non guardare,lo guardai eccome!!!
Quello che vidi ,vi dico la verita’,mi fece impressione,tiro’ fuori un uccello per meta’ gia in erezione,con una circonferenza come il mio avambraccio ma soprattutto era impressionante lo scroto,insomma aveva le palle grandi quanto il palmo della mia mano aperta.Appena rimanemmo un attimo da soli con Luca io non mi tratteni dal fargli una faccia incredula e Luca mi disse “ecco perche’ non te l’ho mai detto”,io dissi solo “porca puzzola!!!!”.
Poi ritornammo sul telo e distenderci 10 minuti prima di ripartire,Marco mi chiese se ero soddisfatta della pipi che avevo visto fare ,io risposi “moolto soddisfatta,voglio rivedervi alla prossima”...ma lui disse “beh,un desiderio l’avrei,anch’io allora,visto che mi avete parlato che fate sesso all’aperto ora sono curioso di vederci,perche’ non lo fate qui?”.....e Luca disse “subito,a mezza parola!!!”...con accento siciliano…..io lasciavo che gli eventi facessero il loro corso,non mi opponevo ma almeno dovevo mostrare un po di ritegno e dicevo”ma dai non scherzate!”intanto Luca si era avvicinato e steso dietro di me,si era appoggiato col pisello sul mio sedere,io ero sdraiata su un fianco e di fronte avevo Marco a meno di un mentre su un’altro telo.Io dicevo di non ma allo stesso tempo muovevo gia’ il sedere e spingevo verso Luca ,Luca mi mise una mano sul fianco e inizio a carezzarmi la pancia ma ben presto infilo’ le dita nel pantaloncino.Ero gia’ alle stelle,mi facevo toccare con Marco che mi guardava li davanti e con l’idea che mi avrebbe presa anche lui da li a poco per scoparmi..chissa come sarebbe stato........continua
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9 years ago
AdamDTS,
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La settimana bianca (prima puntata di due)
LA SETTIMANA BIANCA
“Tesorino!” esclamò una sera Pinko,di ritorno dal lavoro,sventolando un biglietto con il viso raggiante di un bimbo che presenta ai genitori una pagella con tutti nove e dieci,appena presa in quarta elementare.
“Che c’è? Cosa sarebbe quel foglietto?” Replicai immediatamente con un vago sentore. “E’ un voucher,quello per la settimana bianca che andremo a fare il mese prossimo!” disse candidamente con aria soddisfatta. Quell’atteggiamento mi irritò seduta stante.
“ Lo sai che odio l’inverno,il freddo e la neve,e che non ho mai sciato in vita mia,ma come ti è saltato in mente? Io non vengo,vacci da solo! E prima di prendere determinate iniziative,perlomeno interpellami!”
“Certo che lo so” rispose per nulla turbato,quasi si aspettasse quelle parole: “Altrimenti quei pigiamoni felpati che indossi per la notte e che togli a metà giugno per rimettere a metà settembre,insieme alle lenzuola di flanella,non avrebbero ragione di esistere in questa casa,e su di te. Però,comprendimi,quante settimane bianche ho fatto da che stiamo insieme? Nessuna,e tu sai benissimo che ho sempre amato sciare. In più,quante settimane al mare abbiamo trascorso? Tantissime,talmente tante da averne perso il conto. Per una volta un’eccezione la puoi fare,no? Vieni,dai,fallo per me.”
Aveva ragione,mi tornarono alla mente tutte le volte che lui,poverino,con protezione 40 e sotto l’ombrellone mi era stato accanto,annoiandosi mortalmente,mentre spalmata su un lettino mi godevo il sole h24 (quasi) sulle spiagge dei più bei villaggi turistici d’Italia. Alcune volte anche rinunciando,lui,a tutte le altre e ben più divertenti attività -sempre per lui,la mia preferita è quella che vi ho appena detto- che si possono fare in posti del genere.
Mi parlò con un tono così dolce e suadente e con una faccia da cucciolotto tale da smontarmi subito,così, intenerita,replicai: “Uff … mi hai convinto,va bene,vengo,ma lo faccio per te,per il tuo bene.” Ancora non sapevo quanto,invece,lo avrei fatto per il mio. O per il nostro.
E venne il giorno: sabato mattina,partenza.
“Pallina,tesoro” mi disse quando si rese conto di quello che avevo preparato per il soggiorno: “Ti ho detto che andiamo in settimana bianca,non che ci trasferiamo a vivere in Trentino!” Aveva,ancora una volta,ragione: non bastavano,solo per me,i due trolley giganti che avevamo,ma dovetti chiederne altri due in prestito alla vicina,al punto che fu necessario abbattere i sedili posteriori dell’auto,una Mini Cooper,ma pur sempre station-wagon,per far posto a tutto. D’altra parte,oltre all’attrezzatura ed al vestiario da neve, non potevo certo rinunciare alle cinque paia di scarpe,alle due di stivali,alle minigonne e top per ogni evenienza ed alla mezza dozzina di vestiti di varia lunghezza,due lunghi,uno al polpaccio e gli altri dal ginocchio in su: c’erano sette serate da affrontare!
Otto ore di viaggio tranquillo ed eccoci a destinazione,Marilleva 1400: la struttura,un hotel-villaggio,era quanto di meglio ci si potesse aspettare,lui era soddisfattissimo perché da lì si poteva uscire direttamente con gli sci,io perché,pur non amando la montagna,notai che il posto era davvero meraviglioso,dentro e fuori.
Pomeriggio impiegato per la sistemazione dei bagagli in camera,grande,bella ma soprattutto calda. Acclimatamento generale,public relations,ed eccomi pronta per la cena; tanto per non farmi notare scelsi per l’esordio l’abito più elegante e sexy che avevo portato,la prima impressione è quella che conta.
Dall’ingresso della sala ristorante all’ultimo tavolo in fondo,il nostro,si allungava centralmente una specie di corsia,priva di ostacoli,spazio ideale per un defilé. C’era il tutto esaurito e senza falsa modestia devo dire che dallo staff ai camerieri agli ospiti,tutti si accorsero di me. Ho sempre ammesso di essere “leggermente” esibizionista: gli sguardi delle persone sedute,e non solo quelle,mi seguivano come quelli degli spettatori della tribuna centrale che seguono la pallina da tennis (ogni accostamento è puramente … voluto!) durante gli Open di Francia al Roland Garros.
Proprio per quello,per vedere nuovamente la scia di teste che si giravano,feci su e giù un’altra volta con il pretesto di aver dimenticato qualcosa in camera. Era quello che volevo: essere al centro dell’attenzione,essere ammirata e,perché no,anche molto desiderata. Pinko si gustava la scena,anch’egli elegante,e sornione,dal tavolo.
Quella sera,però,non facemmo tardi,l’indomani avrei dovuto alzarmi presto, iniziava il corso di sci per principianti,al quale Pinko mi aveva iscritta; c’era qualche pratica da espletare,oltre alla formazione dei nuovi gruppi a seconda del livello di abilità. Il mio,già dichiarato,era zero assoluto.
Mentre lui,partito di buon’ora,già scivolava felice per le piste della Val di Sole,mi presentai nel luogo stabilito,ai piedi della baby,praticamente davanti all’ingresso dell’albergo,fasciata nella mia tuta da agonismo fucsia,acquistata per l’occasione insieme ad un’altra azzurro mare,non certamente per emulare Lindsey Vonn,che fra l’altro mi assomiglia in maniera impressionante,ma perché poneva in risalto le mie forme in modo clamoroso.
Capitai in un gruppo composto da ( inutile specificare che i nomi,i cognomi ed i luoghi di provenienza sono di fantasia) :
il ragionier Bellini,piemontese,una sorta di Danny De Vito in versione Pinguino nel film Batman. Brutto grasso e basso: di uno così a Roma si dice “se fa prima a sartaje in testa che a giraje intorno”. Naturalmente era anche pelato,e scorbutico,un bijoux,insomma.
Rossana Bencivenga in Mazzacurati,segretaria d’azienda di Bassano del Grappa,una donna di bell’aspetto,media altezza, mora e della stessa mia età,anno più anno meno.
Romeo Mazzacurati,suo marito,perito informatico,di un paio d’anni più giovane di lei,niente male come presenza,in più molto comunicativo e dotato di humour.
Filippo Donnarumma,dieci anni,viziatissimo,insopportabile rampollo obeso di nobile famiglia beneventana; più di una volta ho sperato che si perdesse,magari durante un fuoripista in quota,ma non ne facemmo.
E poi … lui,il maestro a noi assegnato,Davide,il bello fatto persona,prossimo ai 40,alto e magro,abbronzato come da regolamento,giustamente muscoloso,occhi magnetici,savoire faire da vero signore e la consapevolezza compiaciuta di essere affascinante da morire.
Fu in questo frangente che mi sorpresi a benedire il momento in cui acconsentii a tale insolita,almeno per me, vacanza. Questa riflessione spontanea ed improvvisa cominciò ad inquietarmi da subito.
Mi colpì come pochi uomini mi hanno colpito nell’arco della vita,il maestro,al punto che la sera a cena lo dissi a Pinko,come per “liberarmi”. Gliene parlai a lungo e con molta enfasi,descrivendo minuziosamente la sua abilità nello sci e nell’insegnamento,l’aspetto fisico fuori dall’ordinario ed i modi,garbatissimi,che aveva. La sua replica mi fece venire strani brividi,inaspettatamente ascoltai queste parole: “Tesorino,ho già capito dove vuoi andare a parare,vogliamo vivere una nuova esperienza trasgressiva? Va bene,vediamo se riesci a sedurlo,hai carta bianca,basta che dopo mi racconti tutto con dovizia di particolari.”
Per un attimo,un attimo solo,avrei voluto assumere l’espressione n. 4/bis del Manuale della Perfetta Bugiarda,quella della sorpresa con leggero sdegno,e dire: “Ma Amore,cosa vai a pensare,che ti sei messo in testa? “ Invece dignità e libidine presero per fortuna il sopravvento,e tacqui.
Se ci riesco? Pensai,con un leggerissimo ghigno,ci puoi scommettere. Intanto assemblavo i pensieri ed in una frazione di secondo avevo già chiara in testa la strategia da seguire,lui intercettò qualcosa di torvo nel mio sguardo,fronte verso il basso ed occhi verso l’alto con aria assorta,e mi sorrise dicendo: “Ho capito,non può sfuggirti,nessuno ci riuscirebbe”. Non c’è dubbio,mi capisce al volo.
Lasciai passare un paio di giorni,sia per non dare l’impressione della signora annoiata e un po’ mignotta,in vacanza alla ricerca di facili avventure che si tuffa sul bonazzo di turno,sia perché quel pensiero -e l’attesa,a me funziona così- rendeva quelle giornate più frizzanti. E così, mercoledì pomeriggio …
Che ci vuole a simulare una caduta? Detto fatto. Come previsto,il maestro si precipitò verso di me per aiutarmi. “Ahi … il ginocchio,che dolore” pronunciai con una piccola smorfia da consumata attrice.
La vicinanza dei nostri due visi,una volta presa in braccio da lui,mi dava un piacere sottile,perché avevo previsto anche questo,così gli misi prontamente un braccio intorno al collo,come per non farmelo più scappare. Guardandolo da pochi centimetri con riconoscenza e malizia nello stesso tempo,vidi che lo stavo facendo emozionare,era palpabile,questo mi faceva sentire ancora più forte e sicura,e contemporaneamente faceva salire l’eccitazione anche in me.
“La porto al pronto soccorso” mi disse. “Ti prego,Davide” risposi con occhi languidi alla Bambi: “Al pronto soccorso no,non è niente di grave,ne sono sicura,basterà un po’ di ghiaccio e di riposo. Portami,per favore,in camera mia,e poi dammi del tu,sono una tua allieva.”
Lui annuì,si fece sostituire alla guida del gruppo e ci avviammo verso l’albergo,che era vicino,essendo noi sulla pista baby adiacente alla struttura. Con la coda dell’occhio vidi Rossana che ci accompagnava con uno sguardo interessato e vagamente inquisitore,mentre faceva uno strano segno al marito.
Non fu quando arrivammo in camera che iniziò la mia avventura,bensì nell’attimo stesso in cui mi prese in braccio: la mia mente,ed i miei ormoni,erano già in piena attività eruttiva. Per far meglio comprendere i miei lettori maschietti,le femminucce invece mi capiscono benissimo,ne sono sicura,posso dire che se fossi stata un uomo,in quel momento avrei avuto un’erezione,e qualcosa mi disse che lui la ebbe davvero.
Evitò,con mio grande piacere,durante il percorso,tutte le frasi di prammatica,i luoghi comuni e i vari blablabla che in situazioni del genere si proferiscono e cominciò a parlarmi con gli occhi,mentre con la mano destra,quasi casualmente,mi palpava con delicatezza il seno da un lato: aveva capito,o ci stava provando comunque. Tenevo la bocca vicinissima al suo orecchio destro,ma non lo toccavo,perché pensavo,ed era così,che fosse più erotico fargli sentire il caldo del mio alito in quella giornata gelida. Inoltre non volevo dargli nulla per scontato fino all’ultimo istante … un equilibrio eccitantissimo.
Il click della porta della mia camera che chiuse fuori il mondo sancì l’inizio “ufficiale” dei momenti meravigliosi che si prospettavano di lì a poco,riuscii persino a sentire i battiti accelerati del suo cuore mentre mi lasciava scivolare delicatamente in terra dalle sue braccia.
Senza parlare ci guardammo,uno di fronte all’altra,per diversi secondi,ci brillava lo sguardo,come ai personaggi dei film animati giapponesi,quando compaiono le stelline negli occhi.
La narrazione potrebbe finire qui, sono più intriganti i motivi ed i modi che attraggono due persone,che sconvolgono due cervelli,che incendiano due corpi,che li calamitano verso un letto,di quello che succede poi nel letto stesso,se poi non ci sono imprevisti … se poi succede.
Successe. Avevo voluto tutto,avevo organizzato,spettava a me la prima mossa: cominciai proprio da quella parte che avevo deliberatamente snobbato durante il tragitto: gli misi le braccia al collo,mi alzai sulle punte e presi a baciarlo lievemente dietro l’orecchio. Ebbe appena il tempo di dire: “Non avrei mai sperato tanto,quando ti ho …” che gli tappai la bocca con un bacio così appassionato da lasciarlo senza fiato.
“Shhhh “gli dissi poi con voce dolce,portando l’indice della mano destra davanti al naso: “Lasciamo da parte le parole,per favore,sono inutili,voglio sentire soltanto il linguaggio del tuo corpo ed i tuoi gemiti di piacere,mi piaci,mi piaci da morire e voglio dartene tanto,ma non parlare”.
Gli indumenti che volavano per tutta la stanza sembravano capi schizzati fuori da una lavatrice in centrifuga alla quale si era aperto l’oblò. Tutto quello che avevo immaginato sul suo fisico attraverso quella tuta blu corrispondeva al vero: era statuario. Una volta nudi,percorse freneticamente con la bocca seno,capezzoli,natiche,interni coscia e tutto il resto più volte,indugiando particolarmente su piccole labbra e clitoride,facendomi impazzire di voluttà,poi,dopo una serie di giravolte,nel momento in cui decise di penetrarmi ,lo fermai.
Non che ce ne fosse bisogno,era “a tavoletta”,ma volevo prima prenderglielo in bocca per il mio piacere,era troppo bello anche “lì”,perfetto per me,che adoro le dimensioni “normali”. Lo presi in pugno con la destra stringendolo con delicatezza mentre mi avvicinavo con la testa; lo accolsi fra le labbra lentamente,centimetro dopo centimetro,fino a farlo scomparire,per poi cominciare a fare su e giù aiutandomi con la stessa mano,l’altra lavorava massaggiando i testicoli.
“Un pompino coi fiocchi”,se ne uscì proprio così,con un leggero rossore, il giorno dopo,mentre,vicini, tentava di spiegarmi la presa di spigolo per l’inserimento in curva,aggiungendo: “Da vera artista,hai una sensualità sconvolgente,rara,sei una femmina ed una donna eccezionale.”
“Balle”pensai “Di sicuro lo dici a tutte,dopo. Mi hai preso per una liceale? “ Sono troppo realista e disincantata per credere a frasi simili,ecco perché generalmente preferisco poche chiacchiere,ma non glielo esternai,perché me la “vendette” in modo così carino da non meritare una risposta del genere.
Ma procediamo con ordine e torniamo al racconto: “Ti voglio mia” mi sussurrò dopo parecchi minuti. Fu allora che,quasi sorprendendolo, gli montai sopra io,e l’espressione che assunse quando entrò in me,e che assomigliava molto alla mia,ancora la ricordo: estasi ed abbandono allo stato puro.
Lo cavalcai in tutti i modi possibili: velocemente,lentamente,dolcemente,con foga,di faccia,di schiena,anche ”spennellando” orizzontalmente,perpendicolare o distesa su di lui. Non mi interessava nulla dei gemiti,quasi urla,che l’eccitazione mi faceva emettere,e che probabilmente uscivano dalla porta,ero fuori di me.
Adoro,oltre allo sventolare dei miei lunghi capelli biondi, mentre faccio sesso da sopra,venire mentre bacio il partner,per cui,dopo molto,mi attaccai alla sua bocca,con la lingua che frullava da matta,finché lo sentii … stava venendo anche lui … attimi di passione,lembi di cielo,note melodiose,tutto in quella stanza.
Nonostante fosse stato lungo ed intenso,non mi bastò per placare il desiderio che avevo di lui. Gli “permisi”,per rimettersi in forze,un lasso di tempo a mio avviso congruo,perché una certa idea mi balenava per la mente,un qualcosa che anche a Pinko concedo molto di rado,ricominciai quindi a baciarlo.
Dopo essere stata posseduta anche in posizione “tradizionale”,come iniziammo a fare quando riprese vigore,in quanto non lo avevamo ancora fatto in quel modo, ero pronta per “quel qualcosa”, una pratica che necessita di una preparazione piuttosto accurata,e glielo feci capire.
Lui comprese benissimo,impiegando,con un abile movimento propedeutico di dita e lingua,oltre ai miei umori,anche il liquido di quel flaconcino che Pinko aveva portato per utilizzare lui,e che,stranamente, era andato ad appoggiarsi di propria volontà sul comodino. Quasi mi sentivo in colpa,essendomi venuto alla mente,per un attimo, il mio compagno.
Il desiderio era talmente prepotente,però, che pensai di più a me,a quello che era il mio ulteriore,irrefrenabile proposito: mi posizionai,nel momento che ritenni più opportuno, alla pecorina. (Dio,quanto mi fa sentire piacevolmente“puttana”!)
Mi prese per i fianchi,me lo introdusse nuovamente ,con grande abilità,ripartendo proprio da quel buchino che il suo lavoro aveva reso pronto ed accogliente,e che non era più “ino”, senza nessun dolore da parte mia, ma soltanto con un immenso godimento. Consumai,consumammo,alternando entrambi gli orifizi bassi che Madre Natura ha fornito a noi femmine mammifere.
Era un vero maestro,e non solo di sci,sapeva dosare perfettamente potenza e velocità dei colpi: lento e delicato dietro,più irruento ed energico davanti; mi mandò letteralmente in delirio,accompagnandomi ,fino ad un orgasmo galattico ed allo stremo delle forze,mie e sue.
Ci accasciammo sul letto,sudati e sconvolti,bagnati di noi,io lasciandomi scivolare,prona,e lui girando su sé stesso e distendendosi accanto a me,supino. Fuori era già buio,lo guardavo,in silenzio,e pensavo fra me e me,con espressione finalmente appagata: “Avrò molto da raccontare,fra un po’...”
Quella sera,a cena, aspettavo al tavolo il Pinko,già pronta,vestita e truccata di tutto punto. Nascondere le occhiaie col correttore fu un lavoro lungo,ma lui arrivò più tardi perché se non viene mandato a quel paese dagli addetti agli ski-lift,ai quali chiede,come un bambino: “L’ultima,l’ultima” dopo l’orario di chiusura degli impianti,da lì non schioda. E basta? No. Poi ci sono i lunghi commenti con gli improvvisati compagni di discese su questa e quella pista,sul tipo di neve,sull’ultimo sci in commercio,sul campione del momento,il prosecchino tutti insieme,la sigaretta e così via. Poi ancora una doccia lunghissima.
Ma finalmente eccolo.
Non aveva ancora poggiato il sedere sulla sedia,quando mi chiese: “Com’è andata?” “La lezione? Bene,sto migliorando” risposi con aria innocente,mi piace fare la finta tonta. “Daiiiiiiiii”aggiunse impaziente.
Glielo descrissi,come promesso,con quella dovizia di particolari che mi aveva chiesto al momento dell’ “autorizzazione”,senza tralasciare nulla,nemmeno l’utilizzo del liquido di “quel” flaconcino,e nel momento in cui cominciarono a servire i secondi,i nostri risotti ai mirtilli di bosco ed erbe cipolline erano ancora intatti nei piatti. Ormai irrimediabilmente freddi,li lasciammo.
Ascoltava in religioso silenzio,cambiando espressione ad ogni cambio di scena,avevo come l’impressione di vedere degli spermatozoi nel bianco dell’occhio,in transito verso il cervello. Alla fine,l’unico motivo per cui non mi prese immediatamente per un braccio trascinandomi in camera fu per non dare adito ai presenti di pensare,fraintendendo alla grande,a litigi o a qualcosa che non andasse fra noi,dal momento che erano tutti seduti a mangiare e c’era un insolito silenzio.
Iniziò a fremere,evidentemente le cellule germinali erano arrivate a destinazione e se ne erano impossessate; dopo qualche minuto,senza toccar cibo,approfittando di un attimo di confusione,prima dei contorni mi disse: “Ok,è il momento buono,eclissiamoci.”
Avevo appena assaggiato il primo pezzetto della mia tagliata in salsa olandese,ottima,ma non ci fu verso: “Lasciala perdere,lasciala perdere,tanto quella salsa è pure iper-calorica,ti ingrassa,andiamo.” Dopo venti secondi eravamo in camera,mi sbattè letteralmente sul letto mentre si apriva la patta dei pantaloni, feci appena in tempo a liberarmi del vestito che mi fu addosso.
“Ma quanto zoccola sei?” -Chiedo scusa ai lettori per questo cambio di linguaggio,vi assicuro temporaneo,ma devo essere fedele alla storia: parafrasi o censure renderebbero solo parzialmente l’idea dell’atmosfera che si era creata,e dei nostri stati d’animo- “Ma quanto ti piace il cazzo?” Mi diceva infoiato mentre mi trombava bestialmente,fatto insolito per lui,sempre così dolce e tenero.
“Oltre misura,lo sai,mi è sempre piaciuto … due o più insieme ancora meglio e mi piace anche la fica,tanto sono maiala … Sì,sì,maiala,zoccola e depravata!” risposi eccitatissima e sorpresa da quella uscita,con la voce alterata dalla libido,e aggiunsi,fra un mugolio e l’altro: “Però ti piace tanto guardarmi o pensarmi mentre faccio pompini,trombo o altro,con te,con altri bei cazzi duri,o con belle gnocche,eh? E sai perché? Perché sei un vero porco,poRCO,PORCO!”
Che io dica quella parola una volta sola è già un afrodisiaco per lui,e questo da sempre,ma pronunciata tre volte in crescendo,dopo quelle frasi e con il tono che avevo,fu come suonare la carica al 7° Cavalleggeri del Generale Custer,anche se veramente non serviva affatto.
Iniziammo sul letto,vicino alla finestra -stanza grande,ricordate?- e ci ritrovammo sul parquet,vicino al bagno,dopo essere passati sul divanetto e dopo lungo tempo di sesso,selvaggio lungo tempo di sesso selvaggio,la porta,anche da parte mia. Alla fine io ero soddisfatta come non mai,lui stravolto. Che io ricordi,in pochissime occasioni,forse mai,abbiamo fatto l’amore in quel modo,o perlomeno con quell’intensità così animalesca.
Non so perché,ma fra le volte più belle che lo facciamo fra noi due soli,ci sono anche quelle successive al sesso trasgressivo,in qualunque sua forma. Le chiamiamo,per questo motivo,“trombate alla memoria”.
Era ancora presto, ma non trovammo più la forza di uscire. Che giornata! ( E che fame! )
La mattina dopo,di nuovo in piena forma grazie ad una grossa dormita,ad una abbondantissima colazione,e per giunta miracolosamente guarita dagli effetti della caduta,tornai sulle piste.
Vedevo che Rossana mi seguiva con gli occhi e mi guardava come per leggermi dentro; qualcosa doveva aver intuito,l’avevo capito da quello sguardo che ci aveva lanciato il giorno prima,malgrado Davide ed io non mostrassimo alcun segno,da grandi mistificatori,di quello che era successo fra noi. Lui era,come al solito,gentile e premuroso con tutti in egual misura.
Non le detti troppo peso e continuai a sciare fino alla fine della lezione.
Pinko intanto era disperso fra gli impianti di Folgarida e Marilleva,mi ci stavo abituando, d’altra parte questa era la “sua” settimana. Mi piaceva saperlo così libero,avevo sentito dire che voleva arrivare con gli sci,insieme ad un gruppo di invasati come lui, a Madonna di Campiglio per fare la 3 Tre (boh,un gioco di carte?) e poi dare un’occhiata in paese,così mi avviai,con la massima calma,da sola,verso l’hotel,in camera mia. Feci una bella doccia e …
Toc toc … Apro … “Rossana!? Che ci fai qui?” Domandai,sorpresa ma non troppo. “Devo chiederti una cosa”.(fine prima puntata)
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12 years ago
pallinaepinko,
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Una sera sola in sauna
Premetto che il gioco della sauna mi eccita moltissimo e mi piace andarci anche sola, per poi raccontare a mio marito quello che è accaduto. Tramite un amico singolo ho individuato una sauna di un Hotel poco fuori Bolzano, dove dopo una certa ora si poteva trovare poca gente e qualche singolo valido. Così una sera mentre lui era al lavoro, ho pensato di andare a farmi in sauna.Arrivata al Hotel verso le ore 20:30 circa non c’era più tanta gente nella zona sauna.Già durante la prima sauna avevo adocchiato un bel ragazzo sui 25 anni con fisico atletico. Il ragazzo si fece sempre più intraprendente già dalla prima seduta di sauna.Così dopo che mi ero messa a riposare e ho visto il ragazzo entrare in sauna, ho pensato di seguirlo.Facendo finta di nulla mi sono sistemata di fronte a lui. Dopo un po’ ho iniziato ad accarezzare le mie cosce e ad allargare lentamente le gambe, mostrando per bene la passerina. L’eccitante era che tutto sembrava fatto per caso con indifferenza, come se lui non vi fosse. Niente sorrisi, niente parole. Lui iniziò a toccarsi in maniera molto discreta e con grande indifferenza, il cazzo che divenne durissimo.La situazione era diventata eccitante!Lui con indifferenza aveva mosso un suo piede e aveva sfiorato il mio polpaccio. Io non mi sono mossa, e questo aveva chiaramente dato l’ok a lui, che con il piede era risalito alla mia coscia. Ma ecco che un uomo un po’ bruttino entra in sauna e cosi aprendo la porta interruppe il gioco. Presi l’asciugamano e uscì a fare la doccia, strizzando l’occhiolino al ragazzo. Dopo la doccia mi rilassai un su un lettino e mi accorsi che il ragazzo di prima era entrato in una grande vasca idromassaggio che era nella sala di fronte al mio lettino, dove vi era immersa un’altra coppia di turisti anziani. Lui entrò in acqua nudo e si immerse sino al torace. Mi avviai in acqua prendendo posto vicino a lui. Sempre con grande indifferenza lui mise le braccia in acqua e il braccio destro era palesemente protratto verso di me che però mostravo estrema indifferenza anche perché da fuori non si poteva vedere nulla visto l’enorme massa di bolle che produceva l’idromassaggio. Poco dopo altri due ragazzi circa 30enni entrarono in acqua e si misero quasi di fronte a noi, mentre la coppia anziana uscì dalla vasca. Chiaramente le cose si erano un po’ rallentate. Lui aveva ritirato la mano da sotto l’acqua e così, visto il suo imbarazzo ripresi in mano il gioco e fu io ad allungare una mano sotto l’acqua e ad accarezzargli il cazzo che mi tornò durissimo. I due di fronte avevano capito il gioco ma vedendo che in quel momento non erano graditi uno dopo l’altro uscirono dalla vasca. Il secondo aveva un gran bel cazzo duro e mi passò vicino, sorridendomi, cosi senza nascondere la sua erezione e uscì. Così il giovane ritornò a toccarmi sotto l’acqua e io a masturbarlo lentamente.Ad un tratto dopo essermi guardata attorno, mi spostai e salì a cavalcioni su di lui guardandolo di fronte e iniziai a ondeggiare sul suo cazzo in acqua mentre lui mi toccava le tette e mi baciava. Il gioco andò avanti un altro po’ ma si interruppe per il passaggio della coppia di prima. Io uscì dall’acqua eccitatissima. Andai a fare la doccia e così anche il ragazzo mi raggiunse sotto la doccia ancora un po’ eccitato. Mentre facevo la doccia lui mi propose di andare nelle stanze relax e massaggio dove si poteva giocare un po’ visto che lui era bravo a fare i massaggi e aveva l’olio da massaggi. Andai in spogliatoio dove avevo il cellulare e via sms informai mio marito di cosa stava succedendo. Con l’occasioni ho potuto accertare che in sauna era rimasta ancora la coppia di anziani e i due ragazzi di prima. Scrissi a mio marito se potevo andare con lui in stanza relax a farmi massaggiare. Mio marito eccitatissimo mi rispose di sì e mi chiese di portarmi il cellulare per mandargli sms e qualche foto. Cosi andiamo nella zona relax, che nel frattempo si era svuotata. Lui si mise subito a massaggiarmi mentre io ero sdraiata a pancia in giù. Lasciavo qualche piccolo sospiro.Ad un certo punto lui mi sussurra qualcosa nell’orecchio e subito prendo il cellulare e per informare con un sms mio marito “Questo mi vuole scopare che faccio?” mentre il ragazzo continuava a massaggiarmi. Sento la vibrazione dell’arrivo del sms di mio marito “vaiiiiiiiii!”Pensai di rilassarmi prima in sauna a vapore, anche per capire se siamo rimasti soli. Notai che la coppia era già andata e rimasero soltanto il mio amichetto e gli altri 2 singoli. Entrai in sauna a vapore e mi misi sull’ultimo scalino, dove eccitata dalla situazione, potevo starmene oscenamente a gambe aperte a far prendere aria alla mia fica calda.Pochi secondi dopo intravedo l’ombra di lui che si avvicina verso di me e vedendomi sola in sauna e lui ancora vistosamente eccitato si avvicina toccandomi subito tra le gambe. Poi lui mi girò a pecorina e inizio a baciarmi e leccarmi i buchini. Mi stacco da quella posizione e inizio a spompinarlo, mentre lui è semi seduto e io inginocchiata e piegata a sbocchianarlo come una vera porca. Lui mi prende i capelli dalla nuca e mi scopa in bocca come se fosse la fica mentre io emetto rumori gutturali di sforzo e lui mi incita a succhiare sempre più a fondo.A quel punto entrano dentro anche i due ragazzi di prima. Senza scomporci per il loro arrivo e senza presentazioni riprendo a spompinare a turno facendoli tornare i cazzi duri.Visto che ormai siamo rimasti soli, gli proposi di andare nella stanza relax, dove saremmo stati più comodi. Ad un certo punto il mio amichetto di turno prese un condom lo aprì e lo mise sul cazzo durissimo mentre io lo feci sdraiare, poi girandogli le spalle mi sedetti su di lui e gli dissi di stare fermo che mi sarei messa il suo cazzo nel culo per la doppia. Qualche minuto dopo il suo cazzo era totalmente infilato nel mio culo e lo cavalcavo con grande passione, mentre lui mi sditalinava con furia.Guardando gli altri due il mio amichetto disse: ”dai cazzo, che aspettate a sfondarla!!!!” La cosa mi eccitò moltissimo. Senza tante storie uno dei due si infila un condom mi entrò in fica pompandomi lentamente.Mi trovai a sentire i due cazzi che mi pompavano con violenza come piace a me. La situazione era troppo eccitante. Il terzo ragazzo invece era a fianco in piedi che si toccava e guardava un cazzo veramente notevole che avevo voglia di gustare. Poco dopo quello che mi scopava in fica mi sborrò sul pancino, riempiendomi tutta. L’altro invece continuava a incularmi ancora, mi fece girare mettendomi a pecora con la faccia affondata nel cuscino, mentre mi dava colpi di cazzo nel culo da farmi saltare, mentre mi insultava dicendomi che mi avrebbe rotto tutto il culo. Ma anche lui preso dall’eccitazione durò poco e si tolse velocemente il condom. Mi fece girare e mi spruzzò tutto sul collo e sulle tette, ordinandomi di spalmarmela tutta. Rimasi esterrefatta della quantità di sperma che aveva spruzzato e me la spalmai su tutto il seno e mi leccai la mano per sentire il suo succo.Andammo tutti e tre a fare una doccia e mentre io mi dovevo fare lo shampoo e il balsamo e la cosa richiedeva un po’ i due ragazzi andarono verso gli spogliatoi. Mentre facevo la doccia il terzo ragazzo che assisteva a tutto nella zona relax toccandosi quel bel cazzo enorme, mi aveva avvicinata sotto la doccia, apre la porta del box e mi chiede se poteva finire quel giochetto, mostrandomi il cazzo durissimo. Eccitata per quel cazzo lunghissimo prendo una manata di gel da doccia e gli insapono il cazzo iniziando una lenta sega. Mi inginocchio subito ed inizio a sbocchinarlo. Lui inizia a godermi in bocca senza neanche un preavviso, tenendomi la testa spinta dalla nuca, contro il suo cazzo, impedendomi di farlo uscire dalla bocca. Un po’ sorpresa lascio che lui si scarichi tutto in bocca e aspetto che lui molli la presa, ingoiando quell’enorme quantità di seme caldo e densissimo, lasciando defluire un pó fuori dalla bocca .
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6
6 years ago
coppiaintimissima,
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Coppia lui bsx
A casa mia, dopo un veloce contatto via email, arrivano Sandro e Giovanna, "la coppia lui bsx solo giochi manuali e orali". Lei bruna, discreta di viso ma con un culo notevole, lui moro, occhi scuri, alto e con un fisico da atleta.
Un caffè in salotto poi sbrigativamente e con sicurezza, Sandro, il marito mi presenta la moglie Giovanna nei dettagli, sollevando la gonna e piegandola sulla poltrona del divano per farmi osservare il suo magnifico culo e spostandogli gli slip, mostrarmi la fica ben rasata di lei. Sono seduto sul divano di fronte a Giovanna e mi sono eccitato. Sandro allora estrae il suo cazzo....molto molto grosso, gran cappella...ben gonfia e lo poggia sulle labbra di Giovanna che a fatica lo prende in bocca. Sono sempre più eccitato!! Pompa davvero bene! Estraggo il mio cazzo...normale, lo accarezzo, mi sento un po in imbarazzo, ma lei si avvicina in ginocchio e con naturalezza comincia a succhiarmelo. Anche Sandro si avvicina a me, per un secondo penso che voglia farselo leccare...meno male non è così! Mi chiede invece di unirsi con la sua signora sul mio cazzo. Non faccio in tempo a rispondere che già sento la sua bocca che si alterna con quella della moglie. Che godimento due lingue sulla cappella! Poi Sandro mi lecca le palle e scende verso il buco del culo. Allargo e sollevo le gambe. Giovanna fa scendere della saliva sul mio attrezzo mentre lui cerca di penetrarmi con la lingua nel buchetto. Si alternano. Ora l'uno ora l'altra. Con le mani mi sego mentre le loro bocche mi succhiano rumorosamente.
Non resisto molto, non ce la faccio più. Sborro con un fiotto caldo e denso! Con gli occhi socchiusi non capisco bene chi ha preso la mia sborra..ma vedo loro due che si baciano e che dalle labbra...cola! Poi Giovanna fa scendere sulla mia cappella sborra e saliva mentre Sandro mi ripulisce.... Sono stremato, ma ho goduto come un porcello. Lei mi strizza la cappella per far uscira ancora una goccia e lui la raccoglie... Sono impietrito dal piacere....
Domanda: Mi è piaciuto?
Risposta: Due bocche sul mio cazzo... chi le distingueva più!
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6
14 years ago
TRIS,
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SEI DENTRO DI ME
Sei dentro di meogni momentonei miei respiriti sento dentronel sangue scorricontinuamentetra i desideridella mia mente.Sei come il pratoin primaveraquando la lunascende di seraper far sognaree sospirare poidolcemente addormentare.Sei come l'acquache dalla fontelimpida scendenel mio torrentee arriva al mareper affogare.Sei come un'ondache soffice affondamentre s'infrangesulle mia spondabaciando la rivacon calda saliva. Con Amore da Cip a Ciop per sempre con Emozione sentita
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6
13 years ago
cipcioplove,
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lei, lui e l'altra
I due tavolini non erano vicini tra loro. anzi, erano proprio agli angoli opposti dell'elegante dehor. quel pomeriggio assolato di agosto, Lisa e Teo stavano sorseggiando un caffè, nonostante la temperatura. i discorsi erano i più diversi, dalla scuola dei figli al conto in banca, a cosa fare nel weekend. adoravano parlare, erano insieme da una vita ma mai si erano stufati di chiaccherare, come due ottimi amici. L'amore che provavano vicendevolmente era vero, saldo, assolutamente non intaccato dagli anni, anzi, fortificato da 3 lustri di vita insieme. il sesso era vissuto dai due molto intensamente, mai una crisi, un calo. a dir la verità ci fu un periodo (piuttosto breve, comunque) dove l'arrivo della secondogenita li aveva costretti a forzati periodi di "astinenza", superati però brillantemente. Nel loro rapporto dunque nessun problema. anzi, questa unione forte permetteva ai due di viaggiare con la fantasia e durante i loro rapporti erano arrivati ad immaginare una donna, un'altra donna, lì con loro. Lisa era innamoratissima e fondamentalmente gelosa di Teo ma non in quella situazione, anzi, si eccitava al pensiero... Nella loro immaginazione, questa donna aveva e riceveva attenzioni da parte di tutti e due; si, infatti a Lisa piacevano anche le donne. La scoperta la fece un giorno in una palestra che frequentava per rilassarsi dopo il lavoro. Nello spogliatoio c'era sempre molta gente, tutti di corsa e a testa bassa, doccia e via, correre, frenesia dei giorni nostri. Quel giorno per una serie di concause l'ora di palestra venne disertata da quasi tutte le iscritte di quel corso. C'erano solo Lisa e un'altra donna, Monia il suo nome. Un'atmosfera surreale permeava nello spogliatoio, vuoto come non mai. Sotto la doccia Lisa pensava già alla serata da passare in famiglia, la cena, le lotte per far dormire i bimbi... all'improvviso un sussulto, era talmente assorta nei suoi pensieri che non si accorse che proprio nella doccia di fronte si era sistemata l'altra donna. Monia non la stava guardando. Lisa si. E pensava, "ma con tutto il posto, proprio lì?? Perchè?" Questo dubbio sulla volontarietà o meno di quell'atteggiamento la turbò,e si sentì strana. trasalì quando si accorse che mentre pensava non le aveva staccato gli occhi di dosso. Monia era molto bella (anche Lisa lo era...) e il corpo bagnato, curato e snello di Monia la attraeva. Mentre si vestivano dopo la doccia, ci fu ancora qualche sguardo, e nulla più. Nei giorni seguenti ci pensò in continuazione, a quel corpo, e alla situazione, e quasi si pentì di non aver provato un approccio, anche solo verbale. Questo rammarico la colpì sempre più con forza e fu allora che si rese conto quanto avrebbe voluto avvicinarla e baciarla, così, senza una parola. Lisa cambiò orario della palestra; aveva il terrore delle sue stesse emozioni. Aveva paura di trovarsi di nuovo a tu per tu con quel groviglio di emozioni, di eccitazione...
Questi pensieri le affollarono la mente per molti mesi; mesi in cui non fece parola con il marito sull'accaduto. Pensava segretamente a Monia, ma non voleva "materializzarla" nel letto con Teo.
Come detto, faceva molto caldo, quel pomeriggio. Il bar del centro non era affollato. Quel giorno Teo parlava, raccontava, programmava come sempre, ma Lisa questa volta (per la prima volta...) non c'era, era assente. rispondeva e commentava a monosillabi, assolutamente disinteressata. Teo stava per interrogarla per questo, era anche vicino alla collera per quell'atteggiamento! Osservando meglio lo sguardo della moglie, però, notò che era rapita da qualcosa, o meglio qualcuno che la rendeva così apatica. Teo si sporse un pò dalla sua sedia per guardare in direzione dello sguardo di Lisa (la vista di lui era impallata da una coppia di anziani coniugi al centro del dehor) e con stupore notò che le attenzioni della moglie erano rivolte ad una donna! "Scusa, la conosci?" chiese lui. lei, imbarazzata "no, perchè?" "beh, la stai fissando e non presti neanche attenzione a quello che ti dico!!" Lisa pensò a lungo se raccontargli che Monia (si, proprio lei!) frequentava la sua stessa palestra e che una volta aveva fantasticato di carezzarle il seno e di baciarla...poi decise, e vuotò il sacco. Teo non parlò per alcuni lunghi istanti; Lisa temette di averlo ferito o infastidito, invece lui era solo choccato dall'immagine che la moglie gli aveva messo davanti. In tutti e due si materializzò il loro sogno che non era andato mai oltre all'immaginazione, avere tra di loro un'altra donna. L'eccitazione dei due divenne irrefrenabile, al punto che lui con un gesto impercettibile della mano fece un gesto a Lisa come dire di andare verso quel tavolo. Lei non si mosse, troppo emozionata, troppo eccitata, anche perchè questa volta al gioco di sguardi, giocò anche Monia. Decisero di lasciare il bar per vedere se quegli sguardi avessero avuto un sèguito. Entrarono per pagare, e uscendo, con sorpresa videro che Monia si stava anch'essa alzando. I due si incamminarono, ormai non parlavano quasi più, il fiato era corto e il cervello in tilt anche perchè con la coda dell'occhio videro che erano seguiti.... Lisa non stava più nella pelle, voleva assolutamente avere la prova che non fosse tutta immaginazione, che in realtà Monia non stesse facendo una normalissima passeggiata e che lei e Teo avessero solo interpretato erroneamente sguardi e gesti...
Così senza pensarci su e senza neanche nemmeno avvisare Teo che la precedeva di un paio di passi, Lisa si infilò in un portone ombroso; con il cuore il gola attese qualche istante, sentendo i passi di lei che giungevano. Con passo deciso entrò nello stesso androne; Lisa impietrita la guradò senza riuscire a proferire parola. Fu tutto rapidissimo. La mano di Monia dietro la nuca di Lisa nell'atteggiamento di avvicinare le proprie bocche. Fu un bacio sensazionale, eterno, le mani cominciarono impazzite a frugare in ogni dove.
Teo si accorse solo dopo alcuni secondi di essere solo. Sgomento, tornò sui suoi passi, e arrivato in prossimità dell'androne sbirciò dentro. Il gran sole sulla strada rendeva ancora più buia l'ombra che avvolgeva quelle due donne avvinghiate, tant'è che lui ci mise un pò a mettere a fuoco la situazione. Non aveva mai visto niente di più bello, eccitante ed erotico.
Fu così l'inizio di un'amicizia dei tre che si continuarono a vedere; ad ogni incontro si inventarono un modo diverso per cominciare, per eccitarsi; si incontravano in giro, in posti pubblici, fingevano di non conoscersi, per poi dare libero sfogo a tutte le loro fantasie e voglie.
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6
13 years ago
leibellabisex,
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PISCINA E SMS
Ciao sono Michelle,
oggi, dato che questa settimana ho i pomeriggi liberi, ho deciso di andare a prendere un po' di sole.. ma dove?
"Al lago..? No troppo distante"
"Sul fiume..? No"
"In piscina!! ", si ma quale?
Mi ricordo che vicino a casa c'e' un club con parco e piscina con la particolarita' di poter prendere il sole in modo integrale; l'idea mi attrae non poco..
Ok! ho deciso: vado li!
mando un sms a William spiegandogli quello dove ho in mente di andare e lui mi risponde che per lui non ci sono problemi.
Mi piace l'idea di mandargli dei SMS per tenerlo aggiornato ( Cosi posso stuzzicarlo un po' mentre e' al lavoro).
E' la prima volta che vado da sola ... sono tutta eccitata!.
Come arrivo la telecamera rileva la mia presenza e mi aprono il cancello.
Parcheggio, saluto i gestori e mi avvio nel parco.
C'e' qualche coppia che prende il sole integrale e c'e' qualche singolo pure lui nudo..
scelgo un lettino, stendo il telo e mi spoglio.
il sole scalda im modo gradevole la mia pelle e una leggera brezza accarezza il mio corpo come una piuma.
I capezzoli e il pube sono particolarmente sensibili, il vento accarezzandoli mi procura un po' di eccitazione...
Invio un sms: "Sono nuda e prendo il sole"
William sms: "Beata te!"
Mi volto ed espongo la schiena al sole, sono in dormiveglia in quella posizione, quando una voce :"Vuoi che ti spalmo la crema sulla schiena?", mi volto verso la voce e vedo un uomo ben messo in tutto. rimango un attimo indecisa sul che dire poi :"ok! va bene".
Mentre lui prende la crema e comincia a spalmarla, io lancio un Sms a William: "Un singolo mi sta' spalmando la crema".
Risposta: "Fai la brava"
Replico: "Saro bravissima!"
Il singolo effettivamente e' bravo dopo avermi spalmato la schiena scende lentamente con movimenti circolari sui glutei, mi piace!!
SMS:" Mi sta ungento il sedere"
Risposta :"Tienilo stretto! "
Finita la schiena mi volto e lui:" Pero' hai dei bellissimi seni!"
"Grazie!" rispondo.
"Ti devo mettere la crema anche davanti?"
"Si "rispondo
Lui inizia a massaggiarmi tutto il corpo, io mi sento eccitata e la voglia mi travolge quando mi massaggia i seni.
Sms:"Mi sta spalmando la crema sui seni"
Risposta: " Sei una porca a farti fare e poi a dirmelo con sms"
"Posso mettermi sul lettino qui di fianco?"
Mi chiede gentilmente: annuisco.
dopo qualche minuto mi chiede se posso fargli un favore..
"Ovvero?"
"Mi spalmi anche a me la crema?"
"Ok!"
Sms:" Adesso gli spalmo io la crema! "
Risposta:"Stai calma con le mani! "
Sms:" Non ti preoccupare, sai che sono delicata :))! "
Gli ungo la schiena e mi soffermo sui glutei: belli sodi!!
Poi si volta e mi chiede di ungerlo anche davanti.
Lo sguardo, da buona femmina, cade sul suo pene, non completamente duro ma gia' considerevole.
Lo ungo e vedo che il suo sesso reagisce.. man mano che scendo dal petto al ventre.
Quando le mani sono a pochi centimetri dalla sua mascolinita' , il sesso e' turgido.
Non resisto mi abbasso e lo bacio sul glande, poi lo prendo in bocca comincio a succhiarlo in modo sempre piu' avido..
Ricevo un sms da mio marito :"Che stai facendo adesso?"
Risposta:" Mi hai interrotto mentre lo stavo spompinando!"
"Troia!" e' la risposta che William mi invia!!
Torno da lui e riprendo il "lavoro", adesso mi aiuto con una mano sotto i testicoli e l'altra sull'asta, appoggiata alla bocca che segue il movimento della testa.
Dopo qualche minuto di quella tortura sento in bocca il suo getto caldo che non smette di sgorgare dalla sua cappella!
"Accidenti!, non non finisce di sborrare! mi ha riempito la bocca e ne fa ancora, Non voglio perderla ( Sono infoiata) e la ingoio!
Lui si contorce nell'orgasmo.
Io sono soddisfatta e mi rimetto sul lettino.
Sms :" L'ho spompinato e ho bevuto tutto il suo succo!"
Risposta :" Sei una zoccola, vedi un pisello e non capisci piu' niente!"
William ha ragione ma quando vedi dei bei sessi non riesco a non spompinarli!!
Dopo la performance mi stendo a prendere il sole.
E' piacevole sentire la pelle che si scalda e mi appisolo, o meglio sto' per appisolarmi quando avverto il passaggio di un'ombra sul mio corpo, socchiudo gli occhi e vedo una coppia che si allontana dalla zona piscina in direzione del bosco.
Chiudo gli occhi e cerco di tornare ad appisolarmi, ma una curiosita' mi assale :" Dove andranno?"; socchiudo gli occhi e li cerco:
sono seminascosti dietro una pianta e dai gesti intuisco che l'aria intorno a loro sara' tra poco rovente!.
Sms :" Una coppia si sta imboscando, quasi quasi la raggiungo."
Risposta :" Sei molto inquieta, ma non dovevi solo prendere il sole?"
Mi alzo dal lettino e con molta calma mi avvicino un po'... mi fermo a qualche metro di distanza e li osservo.
Lui e' appoggiato alla pianta di schiena e lei maliziosamente scivola sul suo corpo e comincia un dolcissimo lavoro con la bocca.
Sms :" Lo sta spompinando, mi avvicino"
Risposta :" Se non fai la brava, stasera niente sesso!"
Rispondo :" Allora e' meglio che mi dia da fare subito!"
Mi vedono e lei mi fa segno di avvicinarmi.
Prontamente eseguo, mi avvicino con il viso al suo, ed insieme lo succhiamo!.
Poi lei si stende ai suoi piedi , io mi metto a 69 sopra di lei e lui, alla vista del mio lato "b" mi penetra.
Sms da William :" Che fai?"
Risposta :" Sono impegnata, stasera ti racconto tutto".
Lei alza la testa e lecca il mio sesso e le sue palle, io succhio il nettare che esce dalla sua fichetta e lui mi scopa nel culetto..
Godiamo quasi tutti assieme!!
Non ce la faccio e crollo su di lei.
e' stato bellissimo, li ringrazio e torno al lettino, mi stendo ma mi accorgo che il sole e' ormai basso: e' ora di tornare a casa!.
Sms di William :" Allora?"
Risposta :" Abbiamo fatto sesso in 3!:"
William :" Preparati che stasera avrai il resto!"
In macchina rivivo il pomeriggio trascorso e.. sorridendo mi accorgo di una cosa:
Ho preso tutto tranne che il sole!!
Michelle
p.s.: un commento dopo lettura e' gradito e mi aiuta a migliorare! :)
5315
6
12 years ago
william e michelle,
65/62
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In crociera, 2014
Aprile 2014, in crociera !
Scambisti o escort ?!
Aprile, crociera ai
Caraibi.
Ad aprile abbiamo fatto
una bella crociera tra le isole dei Caraibi ! BELLA !
Non avremo mai pensato ci
fosse così tanta bella gente...
Amanda la sera era come
sempre elegante e sexy...
Ma non era l'unica... Ce
n'erano almeno una decina di donne che Luca aveva notato: molto, molto
belle, ben vestite, ben tenute, affascinanti...
Una sera Luca disse ad
Amanda: mi farei uno scambio ogni sera con una di queste.
In realtà Amanda a Luca
lo faceva rizzare tutte le sere.... sexy, elegante, ...molto sexy...
...e probabilmente non lo
faceva rizzare solo a lui...
Una sera un distinto
signore americano sulla cinquantina, accompagnato da una bella
signora bionda sulla quarantina, fece di tutto per attaccare bottone
con noi.
Dopo mezz'oretta di
piacevoli scambi di battute, chiede a Luca se Amanda l'ha portata
dall'Italia o dall'America. Subito non capii: “dall'Italia”
risposi ! Eh !! Ma che ?!?!
Ad un certo punto mi
chiede se Amanda è una escort ! EHHHH!? ??!! E' la mia mogliettina
!! Mica una escort !! ...poi pensai: ok, ha una camicia stretta e
corta in vita, scollata e leggins che scolpiscono gambe, fianchi e
culo...
Però guardandola, dentro
di se Luca disse: forse non è l'unico a pensare che sia una escort !
Ma a Luca piace fare invidia ad altri....
Luca la abbracciava ed
accarezzava spesso anche in pubblico e la mano spesso andava a finire
sul suo splendido ed invitante culo...
Lui si mise a ridere e mi
disse che le mogli così belle non le fanno ! In Italia sì, risposi
ridendo ! L'uomo insistette, così ad un certo punto Amanda si stizzì
un po' e mi chiese di andarcene, finì così che andandosene fece
l'ennesima sfilata con il suo culo che dondolava sopra i tacchi, e
forse lei esagerò anche un po'... ...aveva voluto aumentare il
desiderio di lui ??
La sera successiva a cena
Amanda indossava un abitino nero... lui tornò alla carica... prima
in maniera molto garbata, dopo mezz'ora in modo un po' secco chiese
quanto costava per le due settimane. Amanda sorrise solo, io gli
ripetei che è mia moglie ...ok, disse, è tua moglie ma la lasci a
me per una sera ? Eh ? Non è una escort ti ho detto !! Ok, ma per un
bel pacchetto di banconote magari ci pensa... disse ridendo... Sua
moglie non sentiva i suoi discorsi ma vedeva che lui era molto
interessato ad Amanda. Dopo lo spettacolo serale chiese di andare
tutti e 4 a bere nella sua cabina... Partimmo insieme ed arrivati
scoprimmo che i due avevano una delle suite della
nave. Quella notte la nave era diretta verso Bridgetown, nelle
Barbados. Entrati nella suite aprirono una bottiglia di buon vino.
Dopo qualche calice fece prendere alla sua moglie una borsa e la
diede ad Amanda. Domani sera ceni con noi due, stai con noi dopocena
e la notte. Questa è tua ! Io mi incazzai e gli dissi che Amanda non
era né una escort né una puttana. La sua moglie prese la borsa e
fece vedere ad Amanda cosa c'era dentro: un grosso pacchetto di
banconote verdi... ! Stavolta non ce ne andammo. Loro ci
intrattennero molto elegantemente e ci raccontarono molto di loro e delle loro vite.
Noi tra le altre cose
raccontammo che siamo sposati ma nulla della nostra passione per la
trasgressione e lo scambismo.
La sua lei era gentile e
molto dolce con tutti noi ed in particolare con Amanda. Era una bella
donna... Luca ad un certo punto disse ad Amanda che se era il caso...
“io sono disposto a scambiare !”
Amanda disse invece di no:
“questo crede di comperarmi, non mi và” !
Dopo mezzanotte tornammo
soli nella nostra cabina, quando Amanda aprì la borsa per prendere
la chiave della cabina vi trovò dentro il pacchetto di dollari che
tre ore prima ci aveva fatto vedere con un biglietto con scritto: a
domani sera h.20 al nostro tavolo, da sola! Erano 5.000 ! Decidemmo
che il mattino successivo li avremmo resi: Amanda non era in vendita!
Una volta sotto le coperte
ed un po' scossi dall'accaduto abbiamo fatto l'amore, anche pensando
ai due ed all'offerta che avevano fatto per Amanda... Sesso pure al
mattino successivo ed Amanda mi disse: tu eri disposto a scambiare
con loro... ma a questo punto sono 5000.... Luca disse che però
l'altro la voleva la sera e tutta la notte, e poi non si fidava...
Amanda disse ancora “5000 però...”. Durante la colazione arriva
al tavolo una signora del centro estetico della nave a dire che
aspettavano Amanda. Amanda rispose che c'era un errore, non avevamo
prenotato niente. La signora ci ripete il nome “Amanda” ed il
numero della loro cabina aggiungendo che il trattamento era stato
prenotato da parte di un'altra cabina: il numero era quello della
suite dove eravamo stati la sera prima! I soldi li avevamo ancora
noi: il piano del signore era partito !! Amanda disse che tra 5
minuti sarebbe andata al centro estetico, ci mettemmo a discutere sul
da farsi e lei disse: intanto gli scrocco il trattamento poi decido
se lo mando a fanculo ! Luca rispose ridendo: ok purché non sia lui
che si voglia fare il tuo di culo!! Amanda con un sorriso rispose
“5000...” . Arrossii e capii che stava valutando se starci al
gioco. Rimase quasi due ore al centro bellezza ed uscì dopo un
trattamento che definì “con i fiocchi”. Amanda disse che
lavorarono molto su viso gambe e glutei. Opps, altro segnale
premonitore.. ! Non vedemmo più l'uomo tutto il giorno, forse era in
escursione, noi due invece eravamo stati in una spiaggia molto
frequentata con Amanda che indossava il suo costume brasiliano...
Alle 18 circa finché ci si apprestava ad andare in doccia suonano
alla porta della ns cabina: Luca apre c'è la bella mogliettina che
chiede a Luca se possono avere l'onore di ospitare Amanda per la
serata. A Luca una scarica percorse la schiena, si guardò un attimo
attorno e dal bagno uscì Amanda che aveva sentito tutto. Disse “al
vs tavolo allora?” A Luca si gelò il sangue; ma forse gli si rizzò
il cazzo... Le due bellezze si accordarono per le 20. Luca un po' si
arrabbiò perché Amanda aveva deciso da sola. Amanda rispose con un
bacio in bocca e poi disse: amore lascia che faccia la doccia
intanto. All'uscita dalla doccia si stese sul letto e chiese a Luca
di spalmargli bene su tutto il corpo l'olio di mandorla. Luca glielo
spalmò come fosse lui il beneficiario della morbida pelle di Amanda.
Finché Luca massaggiava, Amanda gli faceva salire la pressione
ricordandogli che stasera era a cena da “conoscenti”. ...e che ti
metti troietta ? L'amico vuole toccarmi come mi toccavi tu l'altra
sera...ci sei riuscito, ha fatto molta invidia la tua mano sul mio
corpo... e lui stasera vorrà fare lo stesso! ...mi metterei gli
stessi leggins dell'altra sera, cambierei solo le scarpe e metterei
il top nero, quello che ti piace tanto (perché la fa tanto
porca...)...
Non è troppo ? Non
concordo, ma sei libera disse Luca. Ok amore mio replicò Amanda,
tanto a te piace che mi desiderino. E poi vedo io dove arrivare...
Amanda si trucca bene, si
veste e mette la scarpe con i tacchi che slanciano lei ed il suo
favoloso culo. Escono insieme ed arrivano al ristorante dove
incontrano i due americani. Era strepitosa !
Si girano e lui accompagna
le due lei al tavolo.
Luca si posiziona in un
tavolo lontano da loro ma da dove comunque vede i tre.
Lui continua a guardarla
cenando. Anche la moglie guarda molto Amanda. E Amanda si alza
spesso, deve farsi guardare. Ad un certo punto, lui si alza raggiunge
Amanda e gli mette la mano attorno alla vita.
Una carezza sulla schiena
poi la mano scende e gli fa un veloce massaggio al culo. Amanda ci
sta al gioco, stasera è una sua donna. Si sistema anche i capelli
con le mani, vuole essere una donna seducente, deve essere donna al top.
Da lontano sembrava i tre
si divertissero...
Dopo che al tavolo era
passata qualche bottiglia si alzano, la lei americana si alza e
comincia girare; Luca capisce che lo sta cercando e casualmente
spunta fuori : lei lo invita a bere qualcosa al bar con loro tre.
Accetta, così almeno segue Amanda. La moglie dell'americano si siede
vicino a Luca e l'altro fa accomodare Amanda su un divanetto e poi
con Luca davanti gli si appiccica addosso. E lì Amanda fa la gattina
con lui (un pò la troia), tanto mica la può scopare lì. E' tutta
mielosa e si lascia allungare le mani. L'americana è molto attaccata
a Luca tanto che Luca a sua volta comincia a toccare e pensa propongano uno scambio. Invece dopo
mezz'oretta l'uomo sussurra qualcosa ad Amanda che si alza con lui e
seguiti dalla moglie vanno verso la suite!
Era arrivato il momento
culmine ! Luca nei corridoi ed Amanda in camera con la coppia. Lo
stomaco un po' si contorceva...
Il mattino dopo alle 8,30
qualcuno suona alla porta della cabina dove alla fine Luca aveva
dormito solo.
E' Amanda, ora sola, tutta
in ordine, appena docciata e truccata.
Ed allora?? Chiese Luca...
Allora: la lei è
fortemente bisex e lui un gran porco, ma bravo a letto. Ci siamo
divertiti in tre amore mio ! Lui era impazzito !
Dopo che lei mi ha fatto
venire con la sua lingua, racconta Amanda, lui mi ha voluta in
entrambi i canali, e finché lui era dentro di me lei era sempre con
lingua o dita nell'altro buchetto. Finché alla fine mi è venuto sui
capelli e poi ci ha volute entrambi nel suo letto, in perizoma e
sporche del suo sperma, per tutta la notte. Poi al mattino in inglese
distinto ci ha chiesto di fare una doccia noi due signore assieme (e lui fuori
spettatore) perché ci ha detto che non sopporta nel suo letto le
puttane con odore di sperma ! Bastardo...
Amanda e Luca
5201
5
8 years ago
lucaeamanda,
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The only thing you need for a well done blowjob is just cooperation
Ci ho pensato un sacco di volte.. Abbracciarti, sentirti. Rotolarci, annusarci e mangiarci. Perché solo questo volevo fare con te. Anche se non significava non farti approfittare di me oltre ogni buon senso e decenza, in ogni modo ed in ogni posto, tutta la notte e tutte le volte che volevi.
Correrti incontro per abbracciarti, saltarti al collo come una bambina e, mentre salto, cingerti i fianchi con le mie gambe e ricoprirti la faccia di baci, schioccarteli senza sosta sulle guance, sulle labbra, sulle palpebre, sul naso, fino a soffocarti quasi e farti ridere come un matto... E mentre ti stavo ancora addosso potevo sentire il tuo odore, annusare l'umore sul collo, dietro le orecchie e cercare il tuo alito caldo che sa di te, prima di metterti la lingua in bocca. Finalmente: le lingue attorcigliate, morbide e voraci, ogni difesa abbandonata per ascoltare solo l'impazienza dei nostri corpi. Animali. Desiderio fortissimo, dolcissimo e naturale.. "Vuoi parlare prima, oppure..??". Ed io: "Oppure."
Oppure. Allora ti ho tolto la maglietta e sbottonato i pantaloni, lasciandomi a mia volta spogliare lentamente, a seno scoperto, mentre la mia mano andava sicura sulla patta dei pantaloni. Oh sì.. quanto l'ho desiderato, e adesso posso sentirlo tra le mani, la consistenza, il gonfiarsi sotto gli slip, fino ad aggirarli e toccarti, prendere l'asta in mano, tra le mie dita sottili e tirarlo fuori, così piano, mentre ogni tanto alzo lo sguardo per incrociare i tuoi occhi e farmi guardare. Inebriata. Sì, sono così: il cazzo mi confonde solo ad averlo in mano, a respirarne l'odore, saggiare la delicatezza della pelle e immaginare tutto quello che ci farò palpitante... guarda che occhi da discolaccia che ho adesso mentre sorrido!
E poi prenderti le mani, belle, forti che hai e succhiarti le dita ad una ad una per bagnarle di saliva, finché le ho portate tra le mie cosce. Per farmi toccare, per farti prendere il clitoride tra i polpastrelli e farmi bagnare.
Cosa è successo poi non lo so, ci sono mille storie possibili.. seminudi e così vicini. Potevo chiederti e potevi avere voglia di farmi godere così, ancora vestiti, in piedi, mentre con una mano mi masturbavi la fica, con l'altra mi mettevi due dita nel culo e mi sussurravi porcherie all'orecchio. A gambe larghe. Avrei bagnato gli slip e il mio piacere sarebbe colato giù, dall'interno coscia fino all'incavo del ginocchio.
Ma poi mi fai inginocchiare.. lo sai che è quello che voglio. E ti siedi, facendolo sbucare per bene dalla patta dei pantaloni aperta ed ancora su. Ansimo. Un attimo. Uno sguardo.. i miei occhi eccitati.. mi avvicino carponi. "No, non ancora. Te lo devi meritare" mi dici. Ed io abbasso gli occhi, perchè non si sostiene il tuo sguardo e si.. " si lo giuro sarò brava". "Leccati le dita" (lo sai che sono bagnata) "si, così" . Ed io già pregusto il tuo sapore. E le dita sono diventate due, tre, quattro, tutta la mano.. nella mia bocca ( mi guardi) ad allargare la mia voglia, mentre con l'altra mano corro tra le cosce.. Ma tu mi fermi. Ti sei alzato adesso, e prendi il mio giocattolo per questa sera, mentre io sono ancora li a quattro zampe. E' morbido, ancora freddo quando me lo fai leccare.. trasparente, come piace a te. Si, ti piacciono così perchè poi quando li usi su di me puoi vederci dentro.. il buco nero, profondo abisso dove voglio perdermi e farti annegare. "Si, brava, lecca, lecca, così.. bene. Adesso vediamo se questo bel culo se lo merita". E così dicendo me lo hai tolto dalla bocca e lo stai spingendo tra le natiche. Un po' di più.. piano.. io mi rilasso.. "Ecco: tutto dentro. Brava"; la tua voce arriva da lontano...: sono già altrove e gocciolo sul pavimento.
E poi dopo così, piena, già morbida, in trance, ci siamo spogliati e te l'ho preso in bocca.
Lo sai che è la cosa che mi piace di più. Lo so che ti fa impazzire. Ma a me piace per me.. e non c'è calcolo o obbedienza, solo piacere. L'ho leccato tutto per bene, dalle palle al glande, ti lecco anche il buco del culo e poi, finalmente, ho dischiuso le labbra..
Entra. Buono. Fantastico sentirlo scivolare tra le labbra, prenderlo lentamente nella bocca umida a poco a poco, fino a giù. E sentirlo pompare, gonfiare e indurirsi sempre più, mentre con la lingua continuo a lappare e con le labbra a suggere e succhiare. Puoi vedermi così? Te lo chiedo perché adesso siamo sul letto e tu, sdraiato, sei bellissimo; ed io assorta, ogni tanto alzo gli occhi per farmi guardare..vuoi che mi leghi i capelli? Certo che lo faccio, così puoi guardare la forma delle labbra che si allungano mentre il viso si scava, le guance che si gonfiano quando lo spingo di lato e gli occhi grandi e lucidi.. No, non venire, ti prego aspetta. Non ancora, non adesso. Ne voglio di più, ho appena iniziato..Lo so che hai voglia, lo so che volevi quasi toccarti prima, ma io ti ho chiesto di tenerlo, di averlo tutto io... e adesso ne sei pieno. Mi hai messo le mani sulla testa, "Si brava, così, più giù, prendilo tutto.. troia." ma non sai che non posso sentirti: sento solo i sussulti del corpo e i nostri ritmi che si accordano. E il tuo sesso è il mio mantra: bagnato di saliva e ficcato in gola...
E poi invece lo lascio un attimo, ti guardo e ti sorrido. Mi giro e mi metto accanto a te, dandoti la schiena, sempre a carponi. Sono al tuo fianco, sedere in aria a 10 cm da te e puoi ancora vedermi la bocca e adesso guardare anche la passera e il plug che apre il mio bel buchetto tra le chiappe ( .. quanto sono bagnata?) Ecco, così la forma del cazzo si accomoda meglio nella curva naturale della bocca e della gola.. Messa così basta poco, basta che sia bagnato bene ed io abbastanza fuori di me da poterlo prendere tutto. TUTTO, giuro. Come nessuna mai. Devo solo farmi accompagnare dalle tue mani, e, quando sembra che sia già tutto in fondo, dondolare un po' la testa avanti ed indietro, perché passi la glottide. Succede. ... ma tu lo sai già. E puoi tenermi ferma così il tempo che vuoi, 5, 10 secondi.. "Uuuunooo, duuueeeee, treeee..", e posso sentirlo oltre le tonsille, battermi sul collo quasi all'altezza delle clavicole. "Quaattrooo, ciiiiinqueeee...", lo fai apposta, stronzo. "Seeeiiii, Seeetteee...", e sento le lacrime uscirmi. "Oooottoooo, nooooveeee..", mi piace questo gioco. Non arriverò mai più avanti, perchè tu dilati il tempo, i secondi ed il tuo contare. Perché godi nel sentirmi e vedermi sussultare la pancia e nel vedere gli occhi che si fanno liquidi ed io, ed io.. mi bagno di piacere... "Dieci". E di colpo non ce la faccio più - riprendere a respirare, sputarlo fuori, tossire, lasciarci litri di saliva. Ma poi penso solo che bello, che buono...e di nuovo scendo sull'asta, oramai dura come il marmo e grande, grande, grande. Mi hai preso la testa, i capelli tra le mai a coda di cavallo e dolcemente mi guidi in su ed in giù e mi guardi; e la mia gola cede finalmente insieme a tutto il mio corpo, e TU LO SENTI il momento in cui cede del tutto.
Sei lì.. "Oh mio dio, oh mio dio.., brava, brava... che zoccola che sei.. ti piace, vero?" sei pronto ad esplodere e lo sento. Ma non così. Così me lo schizzi direttamente nello stomaco, ed io invece voglio sentire il sapore del tuo sperma. Lo voglio gustare come un brandy che mi rimescolo in bocca. Te l'ho detto. E allora, anche se non saprei dire come riesco a farlo, perché adesso non riconosco più l'alto dal basso, ma è il tuo sesso che mi parla insieme al tuo respiro che si fa più affannoso, i tuoi ansimi più veloci, ed il tuo farfugliare sconclusionato.. allora risalgo con la bocca, mi giro a guardarti e, di nuovo accovacciata tra le tue gambe, comincio a lapparlo ed a succhiarlo tutto, piano, e poi forte, e poi fortissimo dalla metà in su, mentre lo stringo con tutte e due le mani e agito la lingua tutta attorno alla cappella che ho in bocca (adesso si che è duro come piace a me... mmmhhh).
Hai presente succhiare? Gustare? Aspirare? hai presente l'umido e l'aderente di una ventosa? Non c'è aria tra il tuo sesso e la mia bocca, in nessun punto. Calza come un guanto. E' il posto più umido e accogliente in cui sei mai stato.. e succhio. Ah! Che delizia. E poi.. tu contrai gli addominali, tendi i muscoli, inarchi impercettibilmente le reni ed arriva. Ed io impazzisco. Come una pazza drogata. Invasata. Ringrazio il cielo di avermi fatto così e di lasciarmi aprire da te. Sono folle.. la vedi la luce che ho negli occhi?
Si, amore mio, si, si. SI. Lo sento tremare, sta per schizzare.... che bello che bello, arriva... Arriva nella mia bocca, mi cola sulle labbra... e arriva a fiotti, tutto, denso, caldo, buono e lattiginoso, siii... Mmmhhh, pieno, saporito, tanto e delizioso.. il tuo sperma. Miele e latte degli dei per i miei sensi. Nettare di energia che fluisce a onde a riempirmi la bocca. Dio, come godo, siiiiiiiiiiiiiii, sto godendo.. a bocca piena.. oooohhhh. E posso sentire il calore del piacere esplodere e invadermi dallo stomaco fino alle tempie e la mia bocca aprirsi di più ancora.. lo vedi l'orgasmo (il mio..)? come posso spiegare questa meraviglia? Ma tu non sei con me... e stai gridando. Lo amo il regalo del tuo sesso... Io lo bevo tutto. Non smetto un secondo di succhiare... solo faccio più piano, per assecondare le sue scosse e le spinte.. Guardami, non ne lascio neanche una goccia, ti pulisco per bene, che buono, che buono, che buono.. mmmhhhhhhh sì, sì.....................e continuo a goderne. Dammene ancora.
.... Adesso sì, che sono felice. E sono stanca morta. I battiti del cuore si sono calmati per entrambi. Mi sdraio accanto a te, in silenzio. No, non dire niente, non c'è davvero bisogno di dire proprio niente.
Cooperation. Or momentum. Nothing else.
4683
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14 years ago
welikesex,
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Sexy Poker Game
Matteo ,quando poteva,approfittava per fare delle foto col suo enorme smartphone,cercava a volte di farci credere che faceva della foto un po generichie a tutti noi,invece si vedeva che puntava l’obiettivo sulle tette e Sandra stava al gioco(e mi faceva divertire) giocando un po al vedo e non vedo.Io mi divertivo un sacco cosi come Sandra ma pian piano sopraggiungeva l'eccitazione.Quest'anno ci sono state 2 novita',la prima l'arrivo della cugina di Sandra che abitava a Torino e la seconda l'arrivo di un amico di Matteo che stava in Portogallo. Era gia' successo altre volte che nella comitiva arrivavano amici di amici e questo spesso portava piu' allegria, con gente nuova si sentiva di piu' l'aria d'estate e di vacanza soprattutto poi se i nuovi arrivati si rivelavano anche simpatici.La cugina la conoscevo da tempo,Sandra lo sapeva che un po mi attizzava ma non era un problema per lei, di Bea non era per niente gelosa infatti io ne approfittavo un po e flertavo e Bea mi ricambiava sapendo ovviamente che Sandra non era infastidita,era per tutti solo un gioco che finiva li.Riccardo invece ,era simpaticissimo e non poteva essere altrimenti visto che era amico di Matteo ma secondo me era un po bruttino,un po in "carne",tanti capelli e un po bassino ma molto simpatico anche a detta di Sandra che invece a lei invece lo ispirava positivamente."in che senso" le chiesi io un po preoccupato e con una punta di gelosia,lei rispose che era un pocome la mia simpatia per Bea....ok,avevo capito perfettamente. Uscimmo tutti quanti insieme per qualche sera ,si scherzava gia' in modo provocante e la prima avvisaglia di cio' che sarebbe accaduto dopo qualche giorno fu quella sera in cui ritornati da un concerto ci avviammo a casa per accompagnare Bea,Matteo appena davanti casa spense il motore della macchina per fumarsi una sigaretta e fare le ultime 4 chiacchere prima di andare a dormire.Le chiacchere si faceno frizzanti,si parlava del seno di Bea che sembrava essere piu' grosso di quello di Sandra ma Bea,che lo sapeva meglio di noi, affermava il contrario allora io feci valere la nostra "legge" e cioe' che era usanza in quella macchina fare "il giro di tette" che consisteva nel mostrare le tette delle donne per un attimo ;Ric sgrano' gli occhi ,pensava fosse uno scherzo,loro in verita' non si fecero piu di tanto pregare e in un istante avevano la maglietta alzata Sandra e le bretelle tirate giu'(con nostra ammirazione fu molto sensuale) Bea che non aveva indossato il reggiseno mentre Sandra invece lo aveva infatti ci chiese: "devo togliere anche questo?", ovviamente rispose subito Matteo dicendo "si si si.senno' che giro di tette e!"io non dissi niente ,un po speravo di no e un po volevo anch'io;lei ovviamente se lo slaccio' e rimase a tette al vento per un attimo ricoprendosi subito dopo, anche questa fu una bella scena,notammo che Bea aveva le tette leggermente piu' piccole di quelle di Sandra. Le serate diventavano piu' piccanti finche' un sabato,dopo esser andati a ballare in un bellissimo discopub all'aperto,io proposi di andare tutti e 5 a casa nostra per bere qualcosa e chiaccherare un po, non era tardissimo,erano appena le 2 e mezza del mattino ed avevamo ballato tutto sommato poco ma era divertente soprattutto quando io mi ero preso Beatrice a ballare e Sandra ballava in sandwich con gli altri due.Tutti e 5 avevamo voglia di restare svegli cosi la proposta di andare a casa nostra fu accolta,Sandra propose anche di aspettare l'alba e poi di vedere il sorgere del sole al mare,proposta accolta accolta con entusiasmo.Arrivati a casa e fatta distribuzione di birre subito Matteo propose di fare qualche gioco,disse magari a carte o giochi di societa,Sandra ridendo disse "strip poker"?,io riflettei un po ,mentre la cugina diceva:"non ci penso neanche, indosso solo 3 pezzi,perderei subito";io pensavo a cosa si potesse fare per rendere quel fine serata divertente e' un po piccantino senza sfociare nel volgare e nel cattivo gusto, mi venne un'idea:"perche no,giochiamo a poker ma formiamo 2 squadre "virtuali" dove ognuno gioca per se ma se vince fa vincere la sua squadra, ,da una parte io Sandra e Bea e dall'altra Matteo e Ric;poi facciamo 5 bigliettini e ci scriviamo su ognuno la posta in palio tipo per fare un esempio, un bacio sulla bocca .Se vince Matteo o Ric loro bacereanno una donna a testa se invece vince qualcuno della mia squadra io bacio tutte e due le donne e' inoltre la stessa posta in palio dovranno "consumare" la squadra avversaria ma tra di loro.Matteo chiese :"cioe' se noi perdiamo ci dobbiamo baciare io e Ric?",esatto,dovrete fare esattamente quello che sara' scritto sul fogliettino cosi come faro' io con le sue donne;d'altronde io metto in palio la mia Sandra mentre voi non mettete in palio nulla quindi e' giusto che qualcosa dovete rischiare anche voi",spiegai io. L'idea devo dire piacque molto alle donne(che non rischiavano nulla e che avevavno tutto da guadagnare) mentre Matteo e Ric erano titubanti,io cercai di persuaderli un po dicendo che in ogni caso ci saremmo divertiti,infatti appena iniziarono a pensare alla prospettiva che avrebbero forse potuto realizzare qualche fantasia ci misero pochissimo a convincersi.Certo poteva sembrare un po adolescenziale come gioco ma i limiti quali sarebbero stati?il risvolto incerto del gioco ci faceva eccitare a tutti. Ora dovevamo stabile quale donna sarebbe toccata a Ric e a Matteo,tirarono a sorte,le donne erano molto emozionate;con un po di rammarico (nascosto) Sandra tocco a .......RIC! Matteo non disse nulla per non offendere nessuno ma si vedeva che questa cosa gli rodeva. Passammo quindi alla fase piu' delicata,la posta in palio,ci chiedemmo quali sarebbero stati i limiti,io ovviamente proposi di andare "calmi" e di rimanere sul soft,Matteo era daccordo invece le donne premevanopiu' sul erotico spinto.Alla fine ognuno scrisse la sua "fantasia" sul bigliettino(avevamo 5 minuti di tempo per inventare qualcosa) e che depositammo tutti in un piatto ,ci guardavamo negli occhi ridacchiando e cercando di spiarci e di capire cosa avevamo scritto sperando di non aver avuto tutti la stessa idea..C’era una bella atmosfera e furono 5 minuti molto divertenti.Prima di iniziare la mano di poker uno di noi doveva scegliere un bigliettino, leggere e comunicare il premio in palio in modo che si potesse fantasticare della vincita mentre si giocava ....,fu Sandra a pescare il primo dei 5 biglietti,attimo di suspance...lo apri,ebbe un'espressione meravigliata e inizio' a ridere che non c'e la faceva a leggere,poi si riprese e lesse:" 5 sculacciate sul sedere ! Scoppio una gran risata collettiva,ci furono un po di battute divertenti sui gusti "sado",il premio ci sembro' nei limiti giusti dello scherzo e iniziammo la prima mano.Non mi soffermero' sull'andamento del gioco per non dilungarmi molto ,vi diro' direttamente il vincitore.la prima mano la vinse proprio.......Matteo!!!Matteo quando si era reso conto di aver vinto lancio' un urlo da stadio e alzo le braccia in segno di vittoria e disse"venite qua belle,vi stavate gia' immaginando io che sculacciavo Ric e invece no"Sandra tento' di appellarsi a una giocata scorretta di Matteo ma non ci fu nulla da fare,cosi Bea si adagio' sulle gambe di Matteo,lui le alzo' la gonna e rimase con i suoi bei slip viola col sedere un po alzato,cosi lui,molto delicatamente ma con un'esagerata espressione di godimento gli diede 5 schiaffettini;chissa' se lei si era eccitata!!Poi tocco' a Sandra,io cercavo di avere un'espressione tranquilla ma dentro ero tipo "grrrrrrrrr",Sandra aveva messo jeans molto aderenti che le facevano un bel culettino,e quando inizio a slacciare i bottoni io ebbi un po un deglutire ansioso misto ad eccitamento,se li abbasso mostrando le sue brasiliane beige di pizzo e si mise velocemente sulle gambe di Ric.Il culetto sollevato era fantastico,rotondo e pieno al punto giusto.in quella posizione io (ma anche Matteo) le avreifatto ben altro ....5 schiaffettini molto rispettosi sui glutei alti seguiti da un nostro applauso e via ,lei si rialzo'per ritornare al tavolo per la seconda mano.Il secondo bigliettino lo estrasse Matteo che subito commento'"beh!,questo mi sembra giusto e non poteva mancare,Bacio sulle labbra"Ci fu un uahuuu collettivo e parti la seconda mano.......mano vinta stavolta da..........Sandra!!ebbe una fortuna spacciata,forse non si rendeva conto ma aveva un poker d'assi!Finalmente toccava a me,baciai prima Sandra molto calorosamente,poi tocco a Bea che per senso velato di rispetto a Sandra mi chiese di non fare prorio la stessa cosa,io mi avvicinai e la bacia sulle labbra indugiando giusto giusto 2 secondi.Ora toccava a Ric e Matteo secondo il regolamento,loro tentarono di rifiutarsi ma non ebbero scampo,quando si baciarono si alzarono di scatto e ne esclamarono di ogni facendoci ridere tantissimo.Terzo biglietto,Bea stava per leggerlo ma si blocco"non ho il coraggio ...."disse insinuando in noi l'idea che si trattasse di una cosa pesante,il premio e' :"un minuto di massaggio sulla sedia a petto nudo".Noi commentammo dicendo "tutto qua".visto che ci aveva fatto credere chissa cosa,infatti lei rise,Questo biglietto era stato sicuramente scritto da Sandra,lei impazziva per i massaggi.Giocammo e vinse di nuovo Sandra,stavolta tutti daccordo, cambiammo la regola,decidemmo che Ric avrebbe massaggiato la donna spettante e lostesso Matteo mentre io avrei ricevutoil massaggio dalle 2 donne contemporaneamnte(fantastico pensai)Cosi entrambe rimasero sedute sulla sedia,si denudarono ma non troppo facilmente perche’ cercarono di trovare delle scuse .dopo un po si decisero e rimasero finalmente in teoria a seno scoperto ,peccato che tenevano le mani sulle tette stando bene attente a non regalare niente di piu’ ai nostri occhi,noi 3 invece stavamo concetratissimi nel scorgere qualcosa di piu’ da vedere attraverso le loro dita e facevamo di tutto per distrarle e ingannarle in modo da farle togliere le mani . Matteo e Ric si erano avvicinati per eseguire il massaggio sulla zona del collo e poco piu' giu',lo fecero in modo garbato senza osare niente di piu’ tanto non ne avrebbero ricavato nulla ,almeno in quella circostanza,.Durante il massaggio le donne avevano una faccia beata mentre noi cercavamo di scorgere il seno che fuoriusciva dalle loro mani,che pero' tenevano stretto ed erano attente in realta' a far vedere il meno possibile,Matteo con le mani cercava di raggiungere piu posti possibili ma appena si avvicinava troppo alle tette di Bea lei subito lo redarguiva,Ric invece stava al suo posto.Quarto biglietto,eravamo curiosi,cosa ci sarebbe toccato ora?Tocco' a Ric pescare,lui lo prese,lo apri' e sgrano' gli occhi dicendo "Non ci posso credere!!,stasera qui qualcuno tromba'"..."dai ,smettila di scherzare",disse Bea un po preoccupata,poi Ric continuo':"Si infatti stavo scherzando,pero' qusta e' bella,il vincitore mangera' un cucchiaino di gelato poggiato su una parte del corpo a scelta"I commenti furono vari ,tipo "ma qui si fa 9 settimane e mezzo" oppure "ottimo,si mangia!".IO gia' mi immaginavo ,avrei scelto di mangiare il gelato su un capezzolo di Bea,poi subito mi venne in mente che pero’ anche a Sandra avrebbero potuto chiedere la stessa cosa o chissa' su quale altra parte del corpo.Giocammo la mano,ci fu un po di tensione sportiva stavolta,specie da parte mia che volevo vincere a tutti i costi..ma....ahime' vinse Riccardo!Sandra,io la conoscevo,stavolta era eccitata,ando' a subito prendere il gelato e un cucchiaino,sembrava non vedesse l’ora di fare quella cosa,,intanto Matteo e Ric dovevano scegliere su quale parte del corpo mangiare il gelato.Ric parlo' per primo dicendo che aveva gia' deciso,disse che gli sarebbe piaciuto.....prese ancora qualche secondo ......poi disse che gli sarebbe piaciuto farlo dietro la schiena proprio sotto la parte dell'elastico degli slip che avrebbe dovuto quindispostare un po piu' giu';Ah pero',pensai io tra me e me,e' proprio entrato a pieno nella "filosofia" del gruppo;Sandra annui'guardando anche verso di me e chiese dove e come doveva mettersi.Ric la invito' a salire sul tavolo e a mettersi a pancia in giu',lei si alzo' la maglietta e si abbasso un po i pantaloni e lasciandosi a vista gli slip, scopri' la parte alta dei glutei e aspetto',Ric prese il cucchiaino,lo riempi di gelato ,poi con l'altra mano sposto' gli slip verso il basso e verso' il gelato sui lombi,quindi si piego' e con la lingua inizio' a leccare,3 o 4 movimenti e il gelato era sparito!Sandra si alzo in posizione gatto (fu volontariamente provocante) dopodiche si rivesti e ritorno sulla sedia.Ora Toccava a Matteo,infatti disse "il posto migliore per mangiare il gelato e' una tetta"!.."scordatelo disse subito Bea. Noi cercavamo di far rispettare le regole ma lei era restia sicche' Matteo raddrizzo' il tiro dicendo :"intendevo sul decolte"...Bea accetto'.Rimase seduta sulla sedia,si fece cadere una sola spallina quasi al limite del capezzolo,poi con una mano si sollevo' leggermente il seno e li Matteo ci poggio' il gelato che mangio' in 4/5 secondi.Anche qui scatto' l'applauso,la scena era stata troppo bella.Ultimo biglietto,tocco' a me,lo lessi non potei fare a meno di ridere,il vincitore avrebbe fatto il palo della lap dance per essere spettatore protagonista per 2 minuti. Figooo!!!chi ha avuto questa idea???ci chiedemmo noi uomini,"donne ci state?",chiedemmo noi...loro dissero di si,Matteo disse:"nude ovviamente",Sandra rispose ,"ok,se voi perdete lo fate a noi e ovviamente ballerete nudi"Matteo ci penso',si rivolse a Ric chiedendo cosa ne pensava lui,Ric disse di no, si vergognava troppo.Matteo pero' non mollava,diceva che tanto era un gioco ,poi immaginati queste due nude che ballano su di noi che spettacolo irripetibile,quando ti ricapita? Cosi lo convinse ma le cose non andarono cosi,vinsi proprio io e reclamai il mio premio,Bea e Sandra avrebbero ballato per me ma prima c'era lo spettacolo degli uomini.Matteo e Ric si misero le mani fra i apelli,dicevano con tono imbarazzato "Nooo,che figura di m.."Cosi inizio lo spettacolo,Sandra e Bea erano al centro della sala in piedi,io misi un po di musica e loro inziarono a scimmiottare un ballo mentre si spogliavano .le due ragazza morivano dalle risate e incitavano a togliersi i vestiti;rimasero in mutande e loro urlavano "via tutto",poi finalmente se le tolsero coprendosi il pisello con la mano,ballarono gli ultimi 10 secondi con la mano davanti riuscendo bene a non far vedere nulla ,poi si rivestirono con un nostro sottofondo di applausi.Io Notai Bea che guardava le parti basse degli uomini quasi con sguardo fisso,sembrava ormai lanciata a pieno e le inibizioni erano sempre meno.Dopo mi misi io in mezzo alla sala in piedi e le donne iniziarono a ballare,erano decisamente piu' brave e per niente impacciate,Sandra si struscaiava senza ritegno e ci illudeva che si sarebbe tolto i pantaloni perche' spesso iniziava a slacciarseli e far vedere gli slip da dietro,Bea invece tirava giu e poi risollevava le spalline,faceva svolazzare la gonna finche non si appoggio' col sedere sopra di me e non pote' fare meno di accorgersi che c'e l'ho avevo bello duro.2 Minuti passarono in fretta,ci divertimmo veramente tanto.....continua
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11 years ago
AdamDTS,
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Sentieri,caldo e segreti..(questo ed altro per la mia amica)
...aggiunse il “faccino” all’sms quello bocca aperta che in quel caso aveva doppio significato ;() “che pazza”pensai io...sorridendo
Beh! avevo messo in preventivo che Marco ne avrebbe approfittato,come l’anno precedente in montagna,solo che stavolta aveva addirittura l’occasione di avere Sandra a casa sua con una voglia matta di pazzie super(per niente celata) e mezza nuda...ovvio che sarebbe andata a finire a trombata,del resto lo volevamo tutti,certo ,ma se non mi fossi dimenticato le ciabatte da Marco saremmo gia in viaggio verso casa e sarebbe stata un’altra storia..invece...
Pensavo tra me e me che Marco ,sfruttando la scusa del“solito” mal di palle avrebbe usato Sandra ,cosi come si usa una foto di nudo , per farsi una sega e scaricarsi, e se un uomo si vuole fare una sega, sicuramente vuole farsela da solo ,come avrei voluto anch’io,e poi non mi entusiasmava l’idea di vedere Marco mentre se lo prendeva in mano..quindi decisi di aspettare quei 5/10 minuti in macchina.Ma i 10 minuti passarono”,iniziai a rilfettere sul da farsi “mando un SMS o aspetto?” pensai tra me e me,aspettai altri 5 minuti e poi un presentimento si fece piu’ intenso... scesi dalla macchina e andai a da loro...Mentre facevo le scale temevo di trovarmi di fronte “quella scena”,da un lato ero terrorizzato ma dall’altro era uno dei nostri sogni erotici: aprire la porta e vedere Sandra che scopa o che l’ha preso in bocca….mentre salivo ,cercavo di captare eventuali suoni,ma non sentivo nulla,la cosa mi tranquillizzava..poi improvvisamente mi parve di sentire dei rumori e il cuore mi sali’ in gola,chissa perche’ ma la mia mente continuava a visualizzare la scena di lei nuda con le tette sul tavolo messa a novanta e lui che la scopava da dietro sbattendole le palle sulla patata ...arrivai vicino la porta di casa ma era chiusa,bussai e dopo qualche attimo,interminabile, la porta si apri...mi aspettavo fosse Marco invece venne ad aprirmi Sandra…..
Aveva gli occhi luminosi,sereni,lei era bellissima,nuda ,traspariva la voglia di sesso ,aveva on addosso solo la gonnellina,sopra si copriva lei stessa il seno con un braccio in modo nel caso fosse passato qualcuno non si sarebbe visto nulla...io non sapevo se arrabbiarmi,se aspettare li o entrare.Lei capi il mio stato d’agitazione percio’ mi prese per un braccio e mi trascino’ dentro casa,”era ora ...quanto ci hai messo a raggiungermi..dai entra” mi disse lei;all’orecchio mi sussurro’ che si era fatto una sega guardando le tette , io ,sottovoce,un po scocciato le chiesi come mai non mi avesse avvisato e se..l’avesse gia’ scopata”nooo...che dici!,disse le... mi rispose che mi avrebbe spiegato tutto dopo ma che ora aveva bisogno di me,della mia presenza e ..non solo..Entrammo in sala e lui era seduto sul suo divano ,nudo col un cuscino che gli copriva le parti intime...Sandra si avvicino’ al divano e mi fece cenno di andare li,Marco mi chiese “tutto ok?”...io risposi :” si,e tu?”..”Marco disse “ non ho esistito,tu me la mandi qui da sola,bella come il sole … e poi non avevo nessuna voglia di chiamare Raffaella,.insomma ….tu mi puoi capire,mi fa male stare cosi tutto il giorno”...io gli risposi che lo capivo perche’ avevo lo stesso problema anch’io infatti non vedevo l’ora di arrivare a casa ….
In quel momento pero’ mi sentivo anche bruciare dentro perche’ non ero sicuro di cosa fosse successo,magari Marco se l’era scopata o cos’altro,lei aveva indosso solo la minigonna e lui era seduto sul divano nudo coperto solo dal un cuscino.Sandra dopo mi racconto’ tutto in macchina al ritorno,e fu un bel racconto,pero’ che sofferenza ..ecco cosa mi racconto’:
“Quando sono salita su,lui era in boxer,con le ciabatte in mano,mi chiese se dovevo andar via subito,io gli ho detto di si e che tu eri giu’ ad aspettarmi in macchina,mi cadde l’occhio li e mi accorsi che aveva il pisello in tiro,lui senza mezzi termini mi disse “si,mi e’ venuto su non appena mi ha detto che venivi qui da sola...dai..rimani 5 minuti ,mi fai guardare le tette.. cosi ..insomma ,poi mi passa tutto..
Ero totalmente spiazzata e sono diventata rossissima ...gli ho detto che pero’ come minimo dovevo avvisarti e cosi ho fatto.
Poi siamo entrati in sala e gli ho chiesto come dovevo mettermi,lui mi ha chiesto se mi poteva usare tutta e gli risposto di no e che poteva usare solo le tette,poi ha svuotato il tavolo della cucina e mi ha fatto salire sopra al tavolo con le gambe piegate e mi sono seduta sui talloni,sai..quella posizione che piace anche a te, mi ha sfilato la maglietta e sono rimasta con le tette al vento,lui non si’ e’ spogliato ,si e’ solo slacciato il boxer ,in piedi davanti a me si e’ tirato fuori il suo mastriciattolo e con una mano sulla tetta e con un’altra sul suo pisello si e’ fatto una sega...pero’ mi sono eccitata anch’io,ero un lago …..e poi lui e venuto sulle tette e sulla pancia allora sono dovuta andare subito in doccia a lavarmi e quando sono uscita lui era nudo sul divano,non capivo come mai non si era rivestito,pensai che avesse caldo invece con aria da bambino simpatico e viziato mi ha chiesto se andavo a sedermi sul divano,credo che volesse che glielo prendessi in bocca ..ma poi hai bussato alla porta…”
Io le chiesi se veramente aveva “resistito” a non infilarsi il pisello di Marco che era li pronto davanti a lei ..lei rispose che Marco non ci aveva provato...e che lei voleva ma non avrebbe potuto farlo senza di me,ecco perche’ era contento del mio arrivo in appartamento
Comunque ,questo fu il suo racconto,ma io li per li non potevo essere certo,erano praticamente nudi tutti e due e non sapevo come comportarmi,sapevo pero’ di aver fatto una promessa a Sandra e se mi fossi tirato indietro non sarebbe stato corretto ,sarei stato veramente egoista..Allora cercai di capire cosa fare e dovevo agire presto per non far svanire tutto e perdere l’attimo,ma la situazione non si sbloccava e mai avrei potuto pensare in quel momento che una telefonata avrebbe fatto scattare il delirio.
Gia,basto’ una telefonata...il telefono di Marco squillo’ proprio in quel momento,lui esito’ per qualche secondo,aveva il timore che fosse sua moglie o una chiamata dal lavoro,invece era Raffaella…”che fai?non rispondi alla Raffaella?” e lui…”nooo..non ho voglia..” e Sandra..”dai,poverina..”
“pronto?”, rispose lui con tono comunque caldo e con senitmento...insomma iniziarono subito a parlare,dove sei,che fai,sono al lavoro..etc..ma quello che mi fece letteralmente andare fuori di testa fu l’idea di Sandra,anzi ,piu’ che un’idea credo che fu totale improvvisazione,dapprima con le sue stesse mani sopra l’asciugamano che aveva ancora addosso per coprirsi ,si strofino’ le tette ,poi pian pianino se lo tiro’ giu ma senza scoprire i capezzoli.Marco comincio’ a parlare impacciato,faceva segno di smetterla e con la faccia esprimeva quello che pensava di Sandra in quel momento,e cioe’ che era matta da legare,lui si giro’ di spalle per un attimo ma poi non resistette e si rigiro’ verso di noi e quando guardo’ vide Sandra con le gambe aperte sul divano ma con la mano sulla patata, lei ando’ avanti ,si stava divertendo come non mai,si infilo’ il suo dito dentro ma tenendo sempre la mano davanti ,lui stava impazzendo,cercava di essere tranquillo al telefono ma non ci riusciva tanto che Raffaella gli chiese qualcosa tipo “tutto ok”..lui rispose di si..e che in serata si sarebbero visti assolutamente...mentre Sandra gli mostrava il suo dito che entrava e usciva dalla patata come per dire”guarda cosa potresti farmi tu col tuo pisello” .Come se non bastasse ,con l’altra mano mi afferro’ il mio pisello e dopo qualche secondo giro’ la testa per metterselo in bocca,era inarrestabile,ormai non la fermava piu’ nessuno.Lei con il piede diede un calcetto al cuscino di Marco che ovviamente aveva il pisello ingrossato ,lei allora si stacco’ da me e si avvicino’ a lui,Marco fece finta di resisterle allontanandola ma senza la sufficiente convinzione per allontanarla davvero. lei gattonando sul divano ,si fece spazio e ando’ dritta con le labbra sulla cappella come se dovesse mangiarsela,Marco cerco’ di continuare la conversazione al telefono per non interrompere cio’ che stava per accadere o forse perche se avesse lasciato il telefono sarebbe stato “costretto” a prenderla e farsela o forse perche’ Sandra avrebbe smesso di giocare ….fatto sta che Sandra giocava gia’ con il suo pisello,io guardavo la scena e guardavo allibito ma guardavo anche sotto l’asciugamano di lei scorgendo il culo e la patata….avevo voglia di buttarmi nella mischia ma dovevo lasciarle spazio a lasciare che si divertisse,gli aveva preso il pisello con la mano e giocava col tronco e con l’altra mano gli prendeva le palle,Sandra con la faccia faceva le smorfie e lo provacava in modo da indurlo a qualche smorfia di piacere che avrebbe fatto sospettare la donna con cui parlava al telefono.A forza di muoversi le cadde l’asciugamano,il nodo non tenne piu’ per via’ dei movimenti ,lei rimase completamente nuda con le tette penzolanti,lui allungo’ la mano dietro al culo e la tocco’ sulla patata ma lei si sposto’ subito perche’ voleva condurre il gioco allora con la bocca gli prese pian piano la cappella e comincio’ a succhiare ..poi lo guardava con aria libidinosa da attrice e ridendo sottovoce ricominciava...non potevo fermarla,era decisa ad andare fino in fondo...Sandra alzo’ la schiena,mostrando il suo meraviglioso seno e poi si avvicino’ per sedersi sulle gambe di Marco….lui fece con la testa “no..no…”ma in realta’ non si sposto’ di un millimentro,lui chiedeva al telefono , a Raffaella a che ora avrebbe finito il turno mentre Sandra gli metteva le tette in faccia ed era seduta sopra le ginocchia, con le mani gli teneva il pisello avvicinandosi con la patata per toccarsi il clitoride,quello che era piu’ uno scherzo per farlo arrapare.ora stava diventando tutt’altro..si inizio’ a strofinare anche sotto la patatina facendo dei piccoli movimenti avanti e indietro ,cercava di tirar fuori qualche forte sospiro da lui ma Marco cercava di parlare il meno possibile e quelle poche parole erano sempre un po smezzate ….pian piano quello strofinio divento’ penetrazione,il suo pene dopo una decina di movimenti entro’ quasi da solo .si introdusse prima la parte superiore della cappella dentro facendo dei piccoli movimenti con i reni e poi lei si sollevo’ un pochino e via,era tutto dentro….a quel punto Sandra stava proprio scopando,si avvicinava con le tette alla faccia egli sorrideva divertita,ma li sotto stava godendo come non so cosa.
Lui mise la sua mano libera sotto il sedere di Sandra e l’aiutava a sollevarsi mentre palpava il culo,ora anche lui si inarcava per scoparla meglio ,e si muoveva col bacino ma lentamente.
Il buon proposito di resistere a Sandra era svanito li,Marco non aveva saputo resistere ,per la gioia di Sandra,si stava lasciando andare totalmente ..lui preso dall’eccitazione si alzo’ in piedi sollevandola di netto ,scese dal letto e si diverti a farsela i in piedi,n quella posizione,io dal basso,seduto sul divano, vedevo tutta la scena ,quel mostro di cazzo con quelle palle giganti sembravano ancora piu’ grandi con Sandra attaccata,lei sospirava molto forte,stava godendo che sembrava dovesse svenire da un momento all’altro,infatti aveva chiuso la telefonata facendo finta che fosse caduta la linea ..e Sandra lo rimprovero' dicendo che era stato un po cattivone…lui disse una frase che la fece eccitare ancora di piu’ ,disse”cosa posso fare per la mia amica preferita”.e mentre lo diceva la pompava con movimenti lenti e continui andando dentro di lei fino in fondo”posso fare qualcosa per te?” ...e Sandra : ” mi fai ...sentire…. le palle sul... culo”...chiese lei balbettando un po dal piacere …Sandra scese e si appoggio’ al tavolo con la pancia in giu’ ,lui.posizionandosi subito dietro,ci mise un attimo a infilarla ma Marco era troppo alto per lei in quella posizione e stava scomodo,allora la butto’ quasi come un peluche sul divano,sempre pancia in giu’,le mise il cuscino sotto ritrovandosi con la patata in aria,lui prima se la lecco per bene e poi quandi senti’ di avere il pisello al massimo la penetro’ ,e man mano che faceva avanti e dietro le palle sbattevano sulla patata ….io pensai in quel momento a quella stronzetta di Sandra che ottiene sempre quello che vuole..io le ero molto vicino,stesi le gambe verso di lei che capii subito cosa doveva fare e si infilo’ il mio pene in bocca….ma appena se lo mise tempo 5 secondi non si trattenne piu’..”vengo..ahh..aiuto.. .vengo….vengo….”...e poi lunghi sospiri fino a che non fummo tutto fermi…”porcaputt….”disse lei…”mi sento spaccata in due….e-sausta….e voi?..non dovete venire...”
Mi piaceva quel modo cosi naturale e confidenziale di parlare di Sandra,ci faceva sentire molto piu’ intimi tutti e tre...poi lei aggiunse “io ho ancora voglia…” beh ,mi sentivo in dovere di far qualcosa,quindi semplicemente la girai su un lato ,con la sua schiena verso di me, e la penetrai io,era una delle mie posizioni preferite,la scopava mentre con le mani le toccavo il seno e tutti i nostri corpi aderivano l’uno all’altro...lui ci guardo’ soltanto,io venni dopo poco...quindi mi alzai per andare in bagno,lei invece si rivestii velocemente,credo che si sentisse in imbarazzo ,si rimise maglietta,mutande e minigonna,si rivestii proprio davanti a lui;allora sentii lui che diceva “dai che spreco tutto questo ben di dio,non si puo’ lasciare cosi...c’e’ ne ancora un po per me?” ..
Sandra ”siii..un po cosa?”
Marco “dai,voglio farti un’altro po”
Sandra “ancora ??...eeehh..cooosa ?”
Lui non disse nulla invece Sandra con voce alta disse “Lucaaaa,Marco vuole farmi ancora un po..posso?”..e io risi tra me e me e poi le risposi ..”ormai!…”...
Marco,seduto sul divano, l’aveva gia’ braccata davanti a se e la palpava con le mani ovunque mentre lei era in piedi davanti a lui,vedevo che non opponeva affatto resistenza per cui deducevo che Sandra avesse ancora voglia,
Sentii dal bagno che le fece “cadere” sul divano poi dallo specchio vidi che stavolta era lui a gattonare intorno a lei come un leone con la sua preda ,le alzo’ la maglietta e le tiro’ fuori i seni per leccarli,poi la leccava dalle caviglie fino alla bocca,sembrava dovesse mangiarsela ,le sfilo ‘ le mutandine e si insinuo’ tra le sue gambe,poi indirizzo’ tutto quel pisello verso di lei,l...disse “dai...fatti fare ancora ...sei tutta da mangiare...e da scopare”,mentre mi lavavo le mani sentivo i colpi di Marco sul divano,l’aveva presa nella posizione piu’ canonica,lei era sotto e lui sopra,le teneva anche er le mani e le leccava i seni...se la stava scopando di brutto e voleva approfittarne finche poteva..
Cosi ...si divertirono in varie posizioni ,lei su un fianco e lui sdraiata e lui seduto con la schiena dritta se la prendeva da dietro ,poi con le gambe in aria ,e poi la preferita di Sandra,come piaceva a lei,col culo piu’ in alto che poteva ,nel frattempo io mi ero preso una bevanda dal frigo ed ero seduto su un lato del divano insieme a loro due,mi piacque molto vedere quando lui era seduto sul divano e lei ,praticamente in piedi, dando le sue spalle a Marco ,scopava con le mani sulle tette,era una scena bellissima perche’ era lei che si muoveva facendo comparire e scomparire il pisello tra le sue natiche,lui disse “ma non ti eri stancata?dai dalle a me...quindi sostitui’ le sua mani a quelle di Sandra che teneva le tette mentre lei col culo continuava dolcemente a fare avanti e dietro....finche lui avviso’ che stava per venire e lei di scatto si giro’ per prendergli il pisello in mano e farlo venire su di lei,tra faccia e tette….
insomma,dovevamo prendere solo le ciabatte,Marco doveva farsi solo una sega ,invece ci capito’ un pomeriggio di sesso indimenticabile stavolta andammo via sul serio...
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8 years ago
AdamDTS,
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Il massaggiatore
In tanti mi avevano contattato per provare a sedurre Giada...la proposta piu' interessante era arrivata da Antonio....un massaggiatore professionista..che mi aveva consigliato di inventarmi dolori alla schiena e alle spalle per poi contattarlo e farlo venire a casa nostra..!! Avevo conosciuto Giada che aveva appena da poco compiuto i 18 anni..e che, fervente attivista nel locale oratorio..in qualita' di catechista...non aveva mai baciato un ragazzo prima di quel momento...!! Poi un invito al cinema dopo la pizza...una passeggiata in quella calda serata estiva...e un bacio furtivo sotto casa sua...! A 23 anni era diventata mia moglie..... Lei non aveva avuto niente da obbiettare alla mia idea di contattare Antonio....manifestando pero' perplessita' sul fatto che qualche massaggio avrebbe potuto risolvere i miei problemi!..e la sera stessa ..on line..io lo avevo contattato: sarebbe venuto a casa nostra giovedi pomeriggio per massaggiare me..ma col chiaro intento (in accordo con me)..di riuscire a convincere anche lei.... Per Giada, il sesso era sempre stato un optional..sin dai primi giorni della nostra storia: e nemmeno il matrimonio e i successivi anni che seguirono l'avevano naturalmente cambiata..!! Certo..erano stati fatti notevoli passi avanti, ma solo perche' lei aveva voluto accontentarmi e non perche' davvero sentisse l'esigenza di certe cose!! E così..per esempio aveva acconsentito a darmi accesso al suo "lato B"...cosa per altro che dopo i primi mesi di "praticantato"...si era trasformata da "fastidiosa" e "dolorosa"....in qualcosa di molto piacevole anche per lei...che definiva l'orgasmo anale......."diverso"...ma molto piu' intenso di quello vaginale.... Aveva acconsentito a farsi fotografare nuda....o in pose molto sexy...e sempre e soltanto per esaudire i miei desideri...!! Si era poi dimostrata eccitata all'idea che io avessi idee da cuckold...anche se lei stessa amava chiarire che si trattava solo ed esclusivamente di "fantasie".... Antonio arrivo' in perfetto orario presso la nostra abitazione...e Giada lo aveva accolto con un sorriso .....offrendogli un caffe' e dimostrando simpatia nei suoi confronti (io forse le avevo colto nello sguardo anche un lampo di ammirazione e desiderio?). Antonio era un bel ragazzo con un gran bel fisico ...abbronzato, capelli scuri e occhi verdi..che emanava un fluido magnetico ad ogni sguardo... Era stato molto professionale .... poi aveva chiesto a Giada con gentilezza e garbo in quale locale della casa avrebbe potuto praticare il massaggio; lei lo aveva condotto nella nostra camera da letto....l'unico luogo in cui il tutto avrebbe potuto svolgersi con comodita'...sia per lui che per me....! Lei non immaginava minimamente quello che stava per accadere.... Antonio mi aveva fatto spogliare e sdraiare sul letto (avevo tenuto su solo gli slip)..e poi aveva cominciato a cospargersi un olio sulle mani e poi ne aveva versato abbondantemente anche sula mia schiena... Tralascio la descrizione di quel massaggio.....ma vi lascio solo immaginare la mia eccitazione e la tensione interiore.... Dentro di me si mischiavano paure...desideri...... ...come se la sarebbe cavata Antonio?..sapeva quello che faceva...?? ...al telefono, qualche ora prima del suo arrivo, mi aveva solo detto... " tu devi solo sparire...al resto penso io..." ..ma perche' dovevo sparire....?? e per quanto tempo?...io dovevo guardare....dovevo assistere...!! E Giada?..come avrebbe reagito? Mia moglie era sempre stata una moglie modello...e in quel periodo frequentava ancora con regolarita' l'oratorio....la chiesa...si offriva spesso per azioni di volontariato o simili...insomma ..una gran brava ragazza!! Giada aveva assistito a quasi tutta la sessione di massaggio...allontanandosi di tanto in tanto per svolgere chissa' quale piccola mansione...!! "Com'e'...e' piacevole?"...mi aveva chiesto ad un certo punto!! "Si...e' fantastico"..le avevo risposto io...."una sensazione di intenso benessere..." .era il momento!! quello che Antonio...ed io.. aspettavamo da giorni... " vuol provare anche lei?"....le aveva domandoato lui..."le va..?" Giada mi aveva guardato.....e ad un mio cenno col capo..lei rispose:..."..e perche' no?" Mi ero rivestito molto rapidamente....quasi volando...mentre lei con un certo imbarazzo cominciava a spogliarsi.... Si era fermata piu' di una volta...quasi come se stesse per ripensarci...poi Antonio l'aveva invitata a proseguire con lenta fermezza... ...Giada mi cercava con lo sguardo....e ad un certo punto mi si avvicino' dicendomi..."...ma tu non te ne andare..." Aveva addosso un completino di pizzo favoloso....che le avevo regalato per il suo recente compleanno...e sfilando la gonna..si rese conto che era un po' troppo ose' per quella situazione.... Ma era troppo tardi...io la invitai a continuare... Assistere a quello stupendo massaggio era qualcosa di sublime...fantastico...inimmaginabile......eccitante da morire... ...pensavo a quale scusa avrei potuto inventarmi per uscire di scena...per sparire... Lui aveva parlato chiaro.....io dovevo sparire....quantomeno ..poco prima che lui entrasse in azione.... Avevo le mani sudate...la gola secca e ingoiavo a fatica...la tensione era a mille ed io mi chiedevo se.........mi chiedevo se lei forse aveva intuito qualcosa...!.ma non credo...si sarebbe ribellata all'istante... La dea bendata mi venne in soccorso: il telefono!!! Squillo' il telefono....ed io corsi a rispondere prima che lei potesse proferir parola..... La lasciai da sola in camera da letto con un bel ragazzo muscoloso e abbronzato....in sensuale biancheria intima..che le massaggiava il corpo.... Non ricordo chi fosse al telefono....ma ora non ha alcuna importanza!! So solo che me ne sbarazzai molto velocemente...e poi corsi verso la camera da letto ...ma mi fermai silenzioso a pochi passi dall'uscio..senza entrare!! Quello che vidi e sentii...me lo fece indurire all'istante...: lui....per facilitare il massaggio e senza chiederle nulla...le aveva slacciato il reggiseno...e ora con le mani si insinuava con grande abilita' e classe all'interno degli slip... lei...lo lasciava fare..ma stava cominciando a lamentarsi...tipo: .."...hey...non e' che stai esagerando un pochino?"..." ma che fai??"...ma lui la tranquillizzava...e continuava imperterrito nel suo caldo massaggio!! Ci sapeva fare con le parole....perche' lei comunque lo stava lasciando fare..... "Di la verita' che ti piace...su...sinceramente".....lei non rispondeva.... "...ma se arriva Fabio....dai smettila".....in quel momento mi resi conti che ce l'avremmo fatta...!!! Quella semplice frase detta sussurrando....come una preghiera....mi aveva dato certezze...ma non era ancora finita!! Pazzo di eccitazione e con il cuore in gola....me ne andai da li...!! Corsi in cucina a bere qualcosa....volevo far trascorrere il tempo e non resistevo a stare mani nelle mani... Rimasi la' almeno 10 minuti....e al mio ritorno....lo spettacolo a cui dovetti assistere fu da mille e una notte..... ...la porta era stata socchiusa....ed io nascosto dietro..sentivo Giada che lo pregava di smettere....che ansimava...che combatteva...che cercava di resistere a qualcosa alla quale non voleva rinunciare............solamente piu' tardi ebbi conferma che quel che avevo pensato...corrispondeva a verita'... ..."...ma se arriva Fabio...dai smettila.." quella frase....poi ero sparito....!!! Lui doveva averglielo detto.....doveva averle detto che io non costituivo un problema...e che quello era cio' che io desideravo davvero..... Ma lei ancora lottava....cercava di fermarlo...senza gridare....ansimando...gemendo..combattuta tra desiderio e paura...; ..ma il reggiseno non c'era gia' piu'...e il perizoma stava andando... Me ne andai per l'ultima volta...combattuto ed eccitato...col cazzo durissimo che non stava piu' nei pantaloni... Sentii che mi chiamava....invocava il mio nome...ma era una voce che ansimava...che godeva... Questa volta entrai in camera da letto.....lei era nuda..con le gambe aperte..e lui la stava scopando...e lei godeva...mi guardava negli occhi e godeva...gemeva...e godeva...le stava piacendo!!! Mi avvicinai....abbassai i pantaloni e glielo infilai in bocca...!!! Lei comincio' a succhiarmelo con avidita'....con desiderio...come non aveva mai fatto..... Lui ando' avanti a scoparla per un ora....glielo infilo' dietro e la fece godere ancora ....poi insieme le venimmo in bocca.... E' trascorso un mese da quel giorno....e domani Antonio...torna a trovarci.......IP.S. QUESTO RACCONTO E' FRUTTO (haime') DELLA FANTASIA DI FABIO!!!
15723
5
12 years ago
fabiomarelli,
37/30
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la vacanza, la prima volta (cap 1)
Come di consuetudine anche quell'anno avevamo organizzato la solita vacanza di 15 giorni in Sardegna senza fidanzati, anche perchè io ero single da poco; Francesca, che invece lo aveva lasciato a casa, io e Luca e Andrea, anch'essi single; eravamo tutti amici d'infanzia, cresciuti insieme come fossimo fratelli, eccetto che con Francesca con la quale gia da un anno era nato un qualcosa di più profondo e segreto; Infatti non ci eravavamo fatte mancare i nostri bei momenti in totale segretezza nemmeno in quei giorni, dormendo poi insieme non era stato certo difficile.
Fu al decimo giorno quando Francesca dovette tornare a Milano per un'urgenza che cominciò un'avventura del tutto inaspettata. A malincuore la mattina seguente tutti e tre la accompagnammo all'aeroporto, baci e abbracci e la giornata seppur senza la mia amica, passò come tutte le altre, sole mare e chiacchiere. La sera uscimmo a cena, un buon pesce accompagnato da un ottimo vino, una passeggiata in paese e poi a casa. Come tutte le sere ci sedemmo in veranda a chiacchierare sorseggiando un po' dell'immancabile mirto prima di ritirarci nelle nostre stanze a dormire. Ci dilungammo un pochino e il mirto ci faceva compagnia alla grande, finché io non mi appisolai sul divanetto.
Fu Andrea alla fine a prendermi in braccio per portarmi in camera mia; io indossavo un vestitino scuro intero lungo fino a metà coscia aderente ed un paio di sandali con un bel tacco 12 legati alle caviglie da dei laccetti di pelle. Durante il breve tragitto, o adagiandomi sul letto mi sfiorò con una mano e si accorse che non indossavo intimo; io ero in uno stato di semi coscienza, con il sonno che stava cercando di prendere il sopravvento, ma notai comunque Andrea che, dopo un istante di esitazione, mi sollevò leggermente il vestito; io rimasi immobile guardandolo mentre lui tenendomi il vestito sollevato con due dita mi fissava tra le gambe. Qualche istante dopo sentii la sua mano accarezzarmi; mi sentii strana, un quasi fratello stava facendo cose che mai avrei pensato potessero accadere; ma ancora più strano era che non opponevo alcuna resistenza anzi la cosa mi piaceva; sentivo la sua mano scivolare morbida sulla mia pelle liscia che cominciava ad inumidirsi di umori; le mie gambe istintivamente si divaricarono per godere maggiormente di quelle carezze del tutto inaspettate; si chinò su di me e senza dir nulla, mi baciò. Presto le nostre lingue si conobbero in un vorticoso intreccio; non capivo bene cosa stesse succedendo ma la cosa mi piaceva sempre di più.
Complice sicuramente l'alcool, in breve mi ritrovai a cavalcioni su di lui ancora mezzo vestito a cavalcarlo, mentre lui mi accarezzava il seno attraverso il vestito. Era tanto stupendo che l'idea di chi fosse non mi preoccupava affatto; pensavo solo a quel pene che in un attimo era finito dentro di me e mi importava solo di vivermi quel momento. Sentivo e vedevo i miei capezzoli spingere insistenti sul vestito mentre le sue mani mi palpavano con decisione; ma volevo più contatto, mi sentivo carica e volevo di più; gli slacciai la camicia mettendo a nudo il suo petto liscio e ben disegnato dopodichè presi il mio vestito e in un sol movimento me lo sfilai restando solo con le scarpe, ben piu impegnative da togliere; Mi abbassai su di lui e rincominciammo a baciarci.
Quando dopo alcuni minuti mi voltai verso la porta vidi Luca che, sicuramente incuriosito da qualche rumore, era venuto a vedere; stava immobile, come impietrito con gli occhi sgranati a fissare quella scena; quando gli sorrisi lui si avvicinò al letto; sentivo il suo sguardo addosso, ci osservava ed un gonfiore si faceva notare nei pantaloni; l'essere guardata così, durante quell'atto, mi eccitò ancor di più, facendomi sentire per la prima volta veramente disinibita e padrona del momento. Senza che nessuno dicesse una sola parola, gli slacciai i pantaloni e li feci cadere a terra insieme ai boxer, liberando finalmente quel pene; notai con piacere che anche lui come Andrea, che da sotto di me guardava la scena, era depilato; la sua virilità puntava turgida e desiderosa verso di me. Mi chinai leggermente e, aiutandomi con la mano sinistra, lo presi in bocca; subito cominciai a succhiarlo con vigore accogliendolo quanto più possibile nella mia cavità orale; non so cosa mi prese, era la prima volta che facevo una cosa simile, ma mi piaceva tanto, mi piaceva sentire le mani di Luca che, dopo lunghi attimi di esitazione, mi prendevano la testa per tenerla mentre vi affondava il pene, come anche sentire Andrea che mi palpava tutto il corpo mentre io continuavo a muovermi su di lui; avere due uomini a mia disposizione era una cosa del tutto nuova e mi eccitava da matti.
Sicuramente eravamo tutti e tre abbastanza brilli ma si stava creando un feeling notevole. Quando sentii le due dita di Andrea che, abbondantemente umide di saliva, cominciarono ad accarezzarmi l'ano capii che quello che stavamo facendo era solo l'inizio. Presto quelle dita cominciarono a penetrarmi, forzando senza alcuna fatica il mio sfintere; l'eccitazione saliva ed il ritmo aumentava. Ad un certo punto interruppi la fellatio e guardando Luca negli occhi, mentre con la mano portavo una notevole quantità di saliva sul mio posteriore, gli dissi " vieni qui, ti voglio dentro di me". Ero completamente impazzita, mai prima di allora mi era capitato nemmeno di pensare una cosa simile, ma la voglia in quel momento era tanta; subito Luca non se lo fece ripetere e vestito della sola maglietta, salì sul letto posizionandosi dietro di me; tutti ci fermammo, immobili, in attesa di una qualche mossa di un altro; sentivo il suo glande premere sul mio ano senza forzarlo, come se avesse delle incertezze; intanto fissavo Andrea negli occhi, anch'esso immobile e confuso; dei brividi mi percorsero il corpo durante quegli istanti che sembravano lunghissimi, finchè non lo incitai dicendo " forza, entra, che aspetti, ma fai piano"
Quando sentii il mio sfintere allargarsi ed il suo pene entrare fu una sensazione indescrivibile; mi si sgranarono gli occhi, un gemito uscì spontaneo e forte dalla mia bocca, le mani strinsero il lenzuolo; subito Luca si fermò e mi chiese se sentissi male; " Luca continua senza fermarti ti prego" risposi con voce trmolante. Altro che male, era stupendo!! Lentamente ricominciò l'affondo. Sentirli entrambi dentro di me fu unico e indescrivibile, ero piena e stretta come non mai era meraviglioso. Sentivo Luca affondare completamente nelle mie viscere mentre Andrea immobile non diceva nulla; ero in estasi, avrei voluto strappare le lenzuola con le mani; lentamente rincominciammo a muoverci; mi sentivo penetrare contemporaneamente da due parti, sensazioni fortissime mi giungevano al cervello mandandomi come in tilt; i movimenti erano del tutto scoordinati ma presto sentii un getto caldo invadermi la vagina; ancora infilata su di lui mi adagiai su Andrea, mentre dietro gli affondi di Luca diventavano sempre più decisi fino a concludersi con un'altro getto caldo, infinito, dentro di me; ancora qualche affondo e si fermò. Lo sentii sfilarsi, si sdraiò accanto a noi, il suo sguardo percorreva il mio corpo ancora aggomitolato, immobile e abbandonato su Andrea. Mi feci forza e mi spostai sdraiandomi anch'io tra di loro; in quel silenzio che nessuno aveva il coraggio di rompere mille pensieri viaggiavo per la mia mente, su quello che avevamo fatto, con chi era stato fatto, su quanto fosse stato bello e travolgente anche senza uscirne appagata e, se la cosa si sarebbe ripetuta.... Ero veramente confusa, forse spaventata, ma felice; sentivo il succo del loro piacere uscire dal mio corpo e bagnare il lenzuolo ma non avevo la minima intenzione di muovermi o fare qualcosa.... E così ci addormentammo.
La mattina seguente mi svegliai sola, sopra le lenzuola, nuda ma con ancora addosso le scarpe; l'orologio segnava le 10.30, la mia testa girava, e dalla finestra sentivo i due in veranda parlare a bassa voce; non capivo bene cosa stessero dicendo ma percepivo una forte tensione per l'accaduto. I pensieri subito volarono alla sera prima, ed un fortissimo imbarazzo mi bloccò nel letto per un bel po'; cosa potevo dire? Potevo fare finta di niente? Come mi avrebbero guardato i due? Cosa pensavano di me? Dopo lunghi minuti di riflessione decisi di alzarmi ed affrontare la situazione cercando di sdrammatizzare il tutto. Per prima cosa avevo bisogno di rinfrescarmi le idee; Ero talmente confusa e tesa che percorsi il tragitto fino al bagno nuda e senza accorgermi di avere ancora i sandali ai piedi; entrando in bagno sentii un "buongiorno"; mi sporsi con la testa dalla porta e guardando verso la vetrata aperta sulla veranda con un sorriso risposi " buongiorno ragazzi, qualche minuto e arrivo". Tolte le scarpe subito m'infilai sotto la doccia.
Uscii dal bagno avvolta in un asciugamano legato sopra il seno e mi diressi in veranda; i due erano praticamente muti ed una colazione mi attendeva già pronta sul tavolo. Li salutai ancora e li ringraziai; erano tesissimi e nessuno accennò all'accaduto.
Il minuti passavano e quel clima di tensione era veramente imbarazzante; pronti per andare in spiaggia, mi feci forza e affrontai il discorso; i due subito cominciarono a scusarsi ma io li interruppi dicendo che la cosa era stata bella, anzi stupenda, che non avrebbe dovuto in alcun modo rovinare il nostro legame, che avevamo scoperto e vissuto qualcosa di nuovo; non ci dovevamo assolutamente preoccupare ma pensare solo a divertirci come avevamo fatto i giorni precedenti. E con queste parole cominciammo anche quella giornata.
In realtà passarono molte ore prima che la tensione cominciasse a scendere considerevolmente.
Il tempo passava cercando di essere il più normali possibile, ma io sentivo i loro sguardi un po' maliziosi scrutarmi, diversamente dal solito; e devo ammettere che la cosa cominciava a stuzzicarmi, ed il pensiero della sera prima, comunque sempre presente in tutta la giornata si stava trasformando in desiderio. Alcune occhiate e sguardi particolari cominciarono ad incrociarsi tra di noi ma subito tentavamo di sviare. Sicuramente quello che provavo io era identico a quello che provavano loro; la voglia di rivivere quei momenti stava tornando. Tornammo a casa col tramonto dove il frigorifero praticamente vuoto ci obbligò ad uscire nuovamente a cena. Doccia veloce e preparativi, ma nella mia testa un solo pensiero: la voglia di riaverli entrambi era ormai certa!
Decisi allora di stuzzicarli un po' e vedere cosa sarebbe accaduto; quale modo migliore di cominciare se non l'abbigliamento?volevo essere sexy ma non troppo vistosa. Un vestitino nero di cotone, semplice, maniche cortissime, morbido, stretto da un elastico solo in vita per poi allargarsi in una morbida gonnellina a balze fino a mezza coscia; ovviamente niente intimo. Un paio di sandali color bronzo Allacciati alle caviglie con il solito tacco 12 ed eccomi pronta. Li raggiunsi in veranda dome mi stavano aspettando seduti e chiesi "come sto? Vado bene?" girandomi con decisione su me stessa; quella giravolta fece salire la gonna mettendo a nudo le mie intimità; i due impietriti dissero "perfetta!!!!"
Li incitai ad alzarsi per andare a cena; li vedevo confusi, e la cosa mi intrigava ancor di più; avevo praticamente gettato l'amo, facendogli capire le mie intenzioni.
La cena passò apperentemente come le altre ma i pensieri di tutti e tre erano sicuramente altrove; io mi sentivo eccitata e non vedevo l'ora di tornare a casa. Dopo la solita passeggiata eccoci sulla strada del ritorno; la tensione saliva in tutti, sapevamo cosa sarebbe sicuramente accaduto; in macchina poche furono le parole, solo la musica accompagnava i nostri pensieri sporchi. Una volta in veranda fui io a rompere il ghiaccio che si stava creando dicendo "solito mirto?" I due si sedettero, Luca in mezzo al divano e Andrea sulla poltoncina a destra, mentre io andai a prendere la bottiglia e tre bicchieri.
Versando il mirto la tesione che mi percorreva era a mille, quasi da farmi tremare la mano, così cominciai a parlare su cosa avremmo potuto fare il giorno dopo. Gli porsi i bicchieri e mi sedetti sul divano alla destra di Luca; passò solo qualche minuto e nemmeno mezzo mirto e di scatto, mentre parlava, mi girai verso Luca e lo baciai interrompendone le parole. Eravamo tutti tesi e sicuramente nessuno di loro avrebbe preso l'iniziativa, così lo feci io.
Qualche istante ed ecco che le nostre lingue erano intrecciate in un bacio carico e deciso; subito cominciai a sbottonargli la camicia e con una mano cominciai ad accarezzargli il petto; poi scesi fino a quel gonfiore che premeva nei pantaloncini e cominciai ad accarezzarlo. Presto li slacciai vi estrassi il pene per continuare con le carezze; poi inginocchiatami sul divano, lo presi in bocca e cominciai a leccarlo e succhiarlo.
In quella posizione sentivo il vestito sollevato e le mie intimità esposte, proprio in direzione di Andrea che fino a quel momento era rimasto solo a guardare; mi sentivo i suoi occhi desiderosi addosso e la cosa mi faceva impazzire; stavo scoprendo di apprezzare il fatto di essere guardata durante un atto sessuale, ma ancor di più desideravo una sua partecipazione. Impegnata in quella fellatio, divaricai le gambe ed inarcai ulteriormente la schiena come per invitarlo; qualche istante e sentii la sua lingua appoggiarsi sul mio ano, mentre poco più sotto il mio sesso già abbondantemente umido di umori desiderava solo attenzioni. Era bellissimo, tutto stava nascendo in quei momenti, il feeling la complicità tutto era meraviglioso.
Dei brividi mi percorrevano tutto il corpo mentre lui sempre più concentrato sul mio posteriore lo bagnava per bene e lo penetrava prima con uno e poi con due dita, senza però nemmeno sfiorare la mia vagina sempre più vogliosa.
Ero in estasi, la voglia di sentirli entrambi dentro di me era irrefrenabile così uscii da quell'intreccio per poi sedermi su Luca dandogli le spalle; durante la discesa con una mano portai il pene sul mio ano e lentamente mi infilai su di esso; scivolò dentro senza nessun problema e alcun dolore,accompagnato da un mio gemito di piacere. Portai le gambe all'esterno delle sue divaricandole, i piedi ben appoggiati a terra grazie anche ai tacchi alti e le mani indietro appoggiate allo schienale; cominciai a muovermi su di lui e lui ad accompagnare col bacino gli affondi. Presto Andrea s'inginocchiò tra le nostre gambe divaricate, mi sollevò la gonna, ammirò qualche istante quello che stava accadendo e finalmente appoggiò le sue labbra al mio sesso; ebbi un fremito, sentirlo succhiare il mio clitoride, leccarmi senza tralasciare nemmeno un centimetro di quella sensibilità mentre dietro Luca affondava dentro di me era veramente unico. Ma ormai volevo di più, appoggiai i piedi sul bordo del divano divaricando ulteriormente le gambe e con voce tremolante gli dissi " voglio anche te, ti voglio dentro di me, ora....". Lui si alzò in piedi, in un attimo si liberò degli indumenti, poi puntò il pene sulla vagina, ed in un sol affondo fu dentro di me. Ecco di nuovo quella sensazione, più forte, indescrivibile; mi lasciai andare in un gemito pazzesco, le braccia cedettero, le gambe tremavano; subito mi aggrappai ad Andrea mettendogli le braccia intorno al collo mentre lui cominciò ad affondare. Non capivo più nulla, era veramente stupendo; presto il ritmo divenne perfetto, io mi stringevo sempre più ad Andrea mentre lui si reggeva appoggiandosi allo schienale; li sentivo affondare in me, sempre più velocemente quando d'un tratto, completamente inaspettato venni violentemente invasa da un orgasmo fortissimo, lunghissimo, come mai avevo provato; non riuscii a trattenere dei gemiti, quasi grida, che sicuramente furono sentiti dai vicini. I due non accennarono a fermarsi, il mio corpo tremolante era ormai senza forze quando sentii uno schizzo bollente, seguito da altri due più deboli, dentro in profondità al mio retto. Luca si fermò, mentre Andrea non accennava ad interrompere gli affondi. Fui io ad allontanarlo per divincolarmi da quell'incastro; subito lo rassicurai dicendo " tranquillo, non ho intenzione di lasciarti a metà..." e mi inginocchiai sul bordo del divano, con le gambe divaricate, appoggiandomi con le braccia e la testa sullo schienale; alle parole " dove vuoi tu Andrea" lui si posizionò dietro di me e subito s'infilò nel mio ano ancora dilatato dal pene di Luca.
Affondava con decisione fino a sbattere rumorosamente sulle mie natiche, scivolando liberamente nelle mie natiche come se nulla fosse; io ero distrutta, a stento mi reggevo sulle gambe, il respiro che lentamente riprendeva il ritmo normale, quasi non mi accorgevo di quegli affondi, come fossi anestetizzata. Ci vollero lunghi e interminabili minuti sotto gli occhi dell'amico, prima che anche Andrea liberasse tutto il suo piacere dentro di me; qualche affondo ancora e si sfilò dal mio ano che sembrava non voler più tornare alla normalità; si sedette sul divano stremato ed io con le ultime forze feci lo stesso. Nessuno disse nulla e cademmo in un abbiocco quasi immediato.
5391
5
11 years ago
elisa85ely,
26
Last visit: 4 years ago
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Una Storia Breve
I due pullman si
fermarono davanti all’albergo. Era una costruzione invecchiata male, palazzone
nato anonimo; ora gli insulti del tempo mettevano in risalto la sua natura di
casermone suburbano. Un modesto albergo di periferia insomma, buono per tasche
leggere, per gente poco esigente, per studenti in gita scolastica appunto. Da quei due pullman, una sera di maggio
inoltrato, gli studenti dell’ultimo anno di un liceo di M e alcuni dei loro
insegnanti, sciamarono accaldati e stanchi, dirigendosi al bar dell’albergo.
Una volta che la giovane masnada fu ristorata cominciò per la professoressa di
matematica l’ingrato compito di organizzare le pratiche di registrazione alla
reception, aiutata in questo da un vinto
ma poco convinto annoiato collega.
La prof. di
matematica era una donna dall’apparenza anonima; non si poteva di lei dire che
fosse brutta, ma non promanava da essa alcun segnale che non fosse
convenzionale e prevedibile.
Sembrava in realtà possedere tutte quelle doti che rendono una
persona gradevole, ma a queste qualità mancava quel lievito che la gente chiama
fascino.
Era piuttosto alta, snella, un viso pallido incorniciato da
capelli neri di media lunghezza, appena mossi. Gli occhi erano bellissimi, con
un disegno squisito di sopracciglia che sarebbero potute diventare impertinenti
o sbarazzine se una risata vera avesse tentato le sue labbra.
Di lei nessuno della scuola sapeva niente. È vero pure che
non era del posto, veniva infatti da un paesino del nord, e 4 anni di
permanenza nella sonnolenta cittadina di M non erano bastati a tirare fuori
nulla da lei. Nemmeno le più intrepide ficcanaso del paese erano potute andare
oltre banali congetture. Viveva totalmente immersa nella visibilità che in
genere ha un’insegnante che lavora in un piccolo centro, ma appena oltre il
cono di luce tracciato dal suo ruolo professionale, era come se ci fosse il
nulla.
Quando, finalmente, tutti ebbero le stanze assegnate, vi fu
un accenno di tregua, accompagnato da un sentore di frescura portato dall’imbrunire.
Durò poco la pace. Meno di un’ora dopo gli studenti andavano
per i corridoi , chi per visitare e curiosare nelle stanze degli altri, chi per
il solo piacere di fare confusione.
Alla fine, come Dio volle, fu l’ora della cena; gli
insegnanti cercavano di spalmare i più turbolenti nei tavoli dove i buoni
fossero maggioranza qualificata. Le femmine per lo più si gingillavano con i
cellulari . Finirono verso le 23. L’indomani c’era la visita al sito
archeologico dove “quello di storia dell’arte”, quello mezzo sordo, avrebbe,
con il suo charme, finito l’opera del sole cocente e della stanchezza.
“Sveglia alle 6,45 dunque”, ripeteva il corpo insegnanti ai
più ostinati che ancora cincischiavano tra la hall e il bar.
Venne poi il momento della nanna; tutti gli studenti erano
nelle camere; si sentiva di tanto in tanto qualche tonfo e qualche risatina
soffocata, ma, in sostanza, la giornata sembrava conclusasi bene.
Verso mezzanotte, a controllare che tutto fosse a posto, a
girare per i corridoi era la prof. di matematica.
Dopo cena si era cambiata d’abito e adesso priva dell’
“uniforme”, sembrava una delle tante pensionanti dell’albergo.
Passando dalla camera “12” sentiva voci di giovani donne
evidentemente allegre. La prof sorrise lievemente e andò oltre per completare
il giro.
Al ritorno, quando era sul punto di ritirarsi, la sua
attenzione fu attratta dalla “12” dove francamente si cominciava ad esagerare.
La chiacchiera si era fatta ora alta e le risa erano perfettamente udibili per
tutto il corridoio. Decise d’intervenire e bussò con discrezione alla porta. Ad
aprirle fu una biondina, Silvana, sua alunna, secondo tentativo all’esame di
Stato. La prof. fece un metro dentro la stanza e non aveva ancora cominciato
con la paternale come da protocollo, che un odore pungente d’alcol leticò le
sue narici: Silvana comprese di essere stata scoperta, tanto più che le due
compagne di stanza sguaiatamente chiedevano chi fosse a disturbare a quell’ora.
La prof, a quel punto, entrò con decisione nella stanza; le altre due, Giulia e
Maria, erano nello stesso lettino mezze
nude. Una bottiglia di spumante toglieva alla prof. ogni dubbio sulle cause
dell’alito di Silvana.
La prof. non fece in tempo a partire con la rampogna di
prammatica che le risatine andavano e venivano da quei tre volti maliziosi ed
ebbri.
Giulia, una mora la cui pelle ambrata parlava piuttosto che
di studi e di ansie da vigilia degli esami, di mare e tintarelle, disse con
voce fintamente piagnucolosa:” prof, ha tutte le ragioni del mondo ma oggi
faccio diciotto anni e stiamo festeggiando. Sono anch’io nel club delle
maggiorenni e sarei felice se lei si unisse a noi per un brindisi. Non mi dica
di no la prego; siamo in gita e vorremmo vederla un po’ rilassata”. Cosi’
dicendo porse all’insegnante la bottiglia con aria fintamente supplichevole.
“Ti faccio tanti auguri e….. d’accordo, vediamo che spumante
avete rimediato”. Chiese poi un bicchiere ma Giulia disse che direttamente
dalla bottiglia sarebbe stato più cameratesco.” Noi tre siamo molto intime e
condividiamo tutto”, fece la ragazza con un largo sorriso. La prof annui’
cercando con un sorriso forzato di nascondere l’imbarazzo che provava davanti a
quella che le sembrava una sfida; portò quindi
alle labbra la bottiglia e ne cavò un lungo sorso di freddo liquido
giallo.
“E lei dove ha festeggiato i suoi diciotto anni?” chiese
all’improvviso Maria. “Ero in collegio, un collegio di suore, grande
disciplina. Ricevetti quel giorno solo una telefonata dai miei e da una suora
un paio di babucce da notte”. Ricordo che quel giorno fui anche punita per
avere rotto la regola del silenzio al refettorio”, rispose la prof.
“Essere puniti”, continuò Giulia, “è la condanna e il
privilegio di quando si è ragazzini e il mio tempo per queste cose scade
proprio oggi”.
“E’ vero ,” disse la prof quasi parlando tra sé, ”da
ragazzina sei controllata, comandata, se sbagli paghi ma questo ti protegge ;
sono gli adulti, alla fine, a prendersi tutti i carichi “.
“Senta,” disse Giulia, “d’ora in poi sarò responsabile di
tutto ciò che farò, ma stanotte voglio essere la ragazzina che ero fino a ieri;
poi lei mi deve un regalo e a una diciottenne non si rifiuta nulla”.
“Cosa posso fare per te”? chiese la prof. “Lei mi deve
punire” prosegui’ la ragazza. “Stanotte sono, voglio essere ancora una
ragazzina da correggere, da proteggere e lei ora è qui, l’insegnante piu’
severa e dura della scuola”. La prof arrossi’ violentemente e sforzandosi di
sorridere le chiese di cosa dovesse essere punita. “Ma perché le ho rotto le
balle tutto l’anno e gli altri passati, perché nessuno in casa mi ha mai
raddrizzata, perché tutti i ragazzi che ho avuto mi hanno viziata e…..perchè
stasera qui c’era alcol” disse Giulia . “E che punizione dovrei darti”? chiese
la prof con voce roca. “Lei mi deve dare una punizione corporale, un’esemplare
punizione vecchio stile, devo essere raddrizzata per tante cose e voglio che lo
faccia lei. Mi dia una lunga, vera, seria, autoritaria sculacciata.”
La prof impallidì, si alzò e fece per uscire dalla stanza ma
fu bloccata sulla porta dalle altre due ragazze che, ormai ubriache,
sghignazzavano senza ritegno. Quando fu riportata in stanza l’attendeva il
corpo nudo di Giulia raccolto a gomitolo, la testa incassata fra le spalle, le
ginocchia puntate sul letto: l’abbronzatura non era completa, le sue natiche si
ergevano bianche come una luna di latte. Un’ombra di seta nera e lucida si
intuiva tra le cosce sode, appena disegnate da lievi e guizzanti muscoli. La
figura si chiudeva coi suoi talloni che sembravano due picchetti d’ambra sulla
neve del lenzuolo.
L’insegnante era come svuotata, sembrava perduta davanti a
quella vista. Lei si sentiva più nuda di Giulia e sentiva che “la
professoressa”, il suo personaggio, la stava abbandonando, lasciandola in balia di quei sei occhi che avevano
comunque capito di lei qualcosa , e lei, la parte più intima di lei, si
liberava con vergogna e con sollievo della parte più inutile di sé stessa, del
suo involucro, come serpente che fa la
muta.
Era calato un silenzio irreale e la prof. si avvicinava alla
luna inevitabilmente, dolorosamente, e la sua mano destra scaricava tremante
dei colpi , dei meteoriti che la luna, quella luna assorbiva indifferente. I
colpi si fecero duri, cattivi ma Giulia non emetteva un gemito; la sua
reattività era in quel culo che sempre più spavaldamente si offriva al dolore
sempre più caldo e feroce, e nei suoi alluci che lei puntava sempre più
convulsamente nel materasso.
I colpi a un tratto si attenuarono, divennero più stanchi; la
tensione era calata e l’insegnante ora consolava la luna ,la luna divenuta ora
rossa.
I colpi divennero benefico massaggio, perdono, pace, e in
quel silenzio si udi’ Giulia mugolare sordamente. La prof, molto lentamente,
molto deliberatamente cominciò a spogliarsi e quando rimase nuda le tre
ragazzine restarono senza fiato. Davanti a loro la bellezza, libera da
infingimenti e da maschere diventò la bellezza, verità, disvelarsi completo di
un’anima, dei suoi desideri.
Giulia fu di colpo investita da dietro da una bocca, da due
labbra aride assetate di umori, e gli umori arrivarono e lei li assaporò tutti
passando dalla stillante vagina bagnata di chiari e trasparenti dolcezze
all’aspro sapore amarognolo che quel culo le offriva. Una lingua può muoversi
agile e spietata come un serpente, e quel piccolo rettile imperversava sopra,
sotto, dentro Giulia; era una serata umida e gli umori della ragazza, spremuti
a forza, si mescolavano con la pesantezza dell’aria e i corpi, la pelle,
diventarono scivolosi, sfuggenti, e a quel punto Giulia si senti’ arpionata,
catturata dai morsi di lei che non se la voleva fare sfuggire, come il pesce
grosso fa col pesce piccolo.
Una lotta, una
sorpresa per Giulia che non aveva immaginato chi, cosa fosse quella donna, pur
avendo di lei vagamente intuito qualcosa.
Una liberazione folle, dionisiaca, era quella dell’insegnante, trasformata in una divinità
antica, oscura, terribile.
Le Furie della passione imperversavano in quella piccola
stanza come tromba d’aria che tutto risucchia al suo passaggio, e quello fu
anche il destino delle altre due, Silvana e Maria.
Avevano esse evocato qualcosa e ora questo demone le
torturava con quella sapienza che si alimenta di silenzi, di dissimulazione,
dell’ombra in cui lei si era relegata, in cui era stata relegata . I loro corpi
divennero fragili strumenti di chi sapeva tanto desiderare e tanto bene
nascondere.
Raggiunsero Giulia e l’insegnante il climax, con le due
gregarie messe a leccare davanti e dietro la padrona mentre questa baciava
Giulia. Si baciavano e si guardavano negli occhi dicendosi tutto con quegli
sguardi.
Poi la tensione scese e le due gregarie, le due comparse,
sparirono distrutte, in un sonno
pesante, nero d’inchiostro.
Rimasero la prof e Giulia abbracciate a guardarsi in
silenzio.
A un tratto nella stanza si udi’ una voce nuova che fece
trasalire Giulia. Era lei, la vera lei che ora parlava. “ Volevi sapere dei
miei diciotto anni e della mia festa? Ti ho detto la verità. Io dico sempre la
verità. Una ragazza, un piccolo regalo, le babucce, una monaca, una punizione.
Vero, tutto vero, ma indovina ora chi fosse cosa. Vediamo: c’è una ragazza
attraente, molto attraente che compie gli anni, i suoi diciotto anni in un
collegio femminile. C’è una suora molto rigida, molto osservante, tutta d’un
pezzo che ha una crepa nel suo muro di certezze, un tarlo che scombicchera
tutto, Lei, Lei, Lei. E io, io con le mie stesse mani feci queste babucce per
Lei e Lei quando le vide Lei rise a questo regalo inaspettato, inconsueto. Quella notte volli fargliele provare, gliele
infilai io, io poi accarezzai quei
piedini che mi avevano fatto impazzire quando la vedevo in giardino correre
scalza, io la baciai tutta cominciando proprio da quei piedi e mi feci baciare
tutta, io profanai il suo candore come, esattamente come voi tre pensavate di
fare con me”, e qui la prof si mise a ridere sommessamente, beffarda, amara.
“qualcuno però vide e parlò. Io fui cacciata, cacciata con molta discrezione ma
cacciata e per mantenermi agli studi feci l’operaia, la baby sitter, la
bracciante stagionale. Da allora nessuno più, uomo o donna che fosse, nessuno.
“Posso dire che sono una donna che si è fatta da sé,” e qui tacque mentre
lacrime calde lasciavano i suoi occhi disperdendosi in dolorosi rivoli.
Poi incontrai te e ti ho amata, ti amo da tre anni e ho
immaginato tante volte di fare l’amore con te e tu e queste sceme mi provocate,
mi tormentate, volete vedere cosa cela la vostra rigida, intransigente
insegnante di matematica.”
Giulia piangeva come una bambina, tremava, cercava il calore
di lei. “Ti amo, ti ho sempre amata anch’io, ma come facevo a dirtelo, a
fartelo capire? La faccenda di stasera era uno scherzo per queste due cretine e
per me una sfida, era dirti che esisto,
magari per fare la stupida, ma esisto.”
Fecero l’amore e quello fu amore: entrare nell’altra con
delicatezza, sommessamente, per poi portare la passione trattenuta e compressa
da queste sfibranti dolcezze a esplodere in raptus di piacere, in follia di
gesti, in simboli di possesso, di
sottomissione e poi…. poi un sonno, poi
un profondo sonno, una tomba buia che di colpo le inghiotti’.
“Cara Giulia, amato amore mio, mia meravigliosa donna di
diciotto anni e un giorno; stanotte hai scoperchiato due anime, la mia ma
soprattutto la tua. Volevi ieri in regalo una punizione, ti ho accontentata.
Hai scoperto l’amore ora scoprirai l’abbandono. Vado via e tu sei grande, o
meglio, sarai grande se saprai leggere tra le pieghe di tutti gli amori che avrai, la precarietà
dell’amore che è poi l’essenza della vita stessa, perenne tensione verso la
felicità che si risolve sempre in dolore. Hai perso l’innocenza perché l’amore
fa diventare adulti e nessuno se non te stessa ti può salvare dalle sofferenze,
dalle sconfitte, dagli abbandoni. Benvenuta nel mondo dei grandi, dove la vita non
ti fa sconti e dove, dopo una sculacciata, non ti sentirai assolta e libera
dalle colpe, ma solo un poco più stanca, un poco più disperata, forse un poco più sporca. Il tempo dei giochi è
finito, infinito amore mio ”
Questo biglietto trovò Giulia il mattino seguente.
Si seppe a colazione che l’insegnante di matematica era
“rientrata a casa richiamata da gravi problemi familiari.”
La scolaresca non fu troppo afflitta dalla notizia; un
guardiano in meno.
Quella sera Silvana e Maria si ubriacarono e fecero sesso
ancora più sfrenatamente. Giulia passò la sua prima notte da maggiorenne
bagnando di lacrime un biglietto ormai diventato azzurrino e molle come una
banconota finita per sbaglio in lavatrice.
L’anno seguente all’ istituto di M arrivò la nuova prof di matematica.
3245
5
10 years ago
Ofelia_e Cassio,
41/45
Last visit: 9 years ago
-
Le coppia più bella del mondo
Devo dire che, fortunatamente, in questi anni, ho conosciuto qualche donna e qualche coppia...
Ma una coppia come C ed E mai!
Lei è una splendida 19enne, formosa ma mai grassa, soda, caldissima.
Lui è un professionista di gran livello, persona simpatica e molto a modo.
La loro fantasia è meravigliosamente vera e condivisa. Lei gode nel guardare il suo lui eccitato. E lui gode nel vederla presa e dominata da un altro uomo.
Ho conosciuto lei in rete. Due email, una telefonata. E subito fuori per un pranzetto con entrambi. Ci siamo "piaciuti" e... dopo meno di una settimana ecco la fantasia realizzata.
Siamo andati a cena in un noto ristorante milanese. Lei si è vestita come le ho ordinato: camicetta bianca senza reggiseno, minigonna -davvero scandalosa- senza mutandine, niente calze scarpe tacco 12 a spillo.
siamo entrati nel ristorante, tutti, ma proprio tutti, la guardavano. lei godeva. lui pure... e io... pregustavo il dolce!
cenetta grandiosa, giochi soft, toccatine, palpatine... Ad un certo punto lui mi dice "vero che vuoi andare in bagno? accompagnala!". e io... "andiamo"!
saliamo le scale e la mia mano sale e la mia manina la sfiora. già pensavo.... e invece! lei, serissima, mi allontana e mi dice: "questo gioco è un gioco di coppia e io da sola con te non faccio nulla".
vabbè...
dopo cena andiamo al motel. suite, elegante.
lei è sul letto e... giochiamo davvero e... pesantemente! ma questa è un'altra storia!
complimenti E & C, siete meravigliosi! a presto!
6223
5
14 years ago
IlVenerabile,
42
Last visit: 2 years ago
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Mia moglie e i due maestri di sci (prima parte)
Moglie trascurata decide di accettare l'invito in una di un bellissimo maestro di sci... anzi di due!
Si perchè quel ragazzo aveva un gemello, anche lui maestro di sci.....
Una "doppia sciata" fantastica e indimenticabile !!!Vacanze di Natale 2009-2010, siamo sulle Dolomiti per trascorrere il consueto periodo di ferie. Lo sci è una passione di entrambi e da molti anni, appena possiamo, saliamo fin qui per divertirci tutto il giorno su queste fantastiche piste. Purtroppo, durante il secondo giorno di vacanza, Monella ha fatto un movimento sbagliato e si è stirata leggerissimamente un polpaccio. Siccome sentiva un po’ male ha deciso prudentemente che per qualche giorno sarebbe stato meglio evitare di sciare.
Lei probabilmente pensava che anche io mi sarei fermato a prendere il sole senza sciare, invece ho continuato ad andare su e giù per quelle splendide montagne e ogni tanto passavo dal solarium a salutarla. Indubbiamente non passava inosservata, una bella donna mora da sola tutto il giorno la si nota immediatamente, io però non pensavo che si arrivasse al punto in cui siamo arrivati. Provo a spiegarmi meglio: dato che Monella è molto orgogliosa, in quei giorni non mi ha chiesto di restare con lei, aspettava che mi venisse naturale. Io invece pensavo che fosse normale continuare a sciare.
Succede che lei, mentre si trovava per un caffè nel bar accanto alla sede della scuola-sci, incrocia lo sguardo intenso e intrigante di un giovane Maestro di sci, lui le sorride e le dice “so perfettamente di non essere originale, però come si può lasciare da sola una donna così bella? Magari lei non mi risponderà , però sappia che non potevo non rendere omaggio al suo fascinoâ€. Monella era stata indubbiamente colpita da quei due occhi verdi incastonati su un bellissimo viso abbronzato, dal suo splendido sorriso e dal fisico muscoloso e potente; niente da dire, proprio un bel moro! La sua risposta è stata “grazie, lei è molto gentile, mio marito adora sciare e visto che io non posso farlo perché ho male ad un polpaccio, ha pensato bene di lasciarmi qui da sola, mannaggia a luiâ€. Il maestro le sorride, fa l’occhiolino e subito le dice “i mariti che fanno così bisognerebbe punirli, vero? Comunque non la importuno più, devo andare a fare una lezione. Piacere di averla conosciuta, anzi spero di rivederla, il mio nome è Simoneâ€.
Monella era lusingata dalle parole di quello splendido uomo e, stando al gioco, lo fissa negli occhi e lo saluta così “allora Simone facciamo così, ci diamo del tu però il mio nome te lo dirò la prossima volta che ci incontreremo… restiamo qui in vacanza fino al 6 gennaio. Comunque sappi che non mi hai importunatoâ€. Monella mi racconta dettagliatamente ciò che era successo nel bar e mi dice “vedi cosa succede se mi lasci sola? Basta che vada al bar a prendere un caffè e subito vengo agganciata da un maestro di sci davvero bonazzo, garbato ma deciso, gentile e intrigante, insomma un ragazzo magnificoâ€. Io, per stimolarla e per sfidarla, le rispondo “si, si, hai davvero tanta fantasiaâ€. Lei mi fulmina con lo sguardo e mi dice “attento perché scherzi col fuoco caro maritino mio, tu pensi solo a sciare… io potrei pensare anche ad altro. E sai bene a cosa mi riferisco!â€. Confesso che subito mi si è gonfiato l’uccello, l’idea che Monella potesse fare la zoccola anche qui in montagna era davvero eccitante. Per provocarla ulteriormente le ho detto “eh si che un bel maestro di sci, con tutte le ragazze che avrà a disposizione, vuoi che scopi una 45enne? Non è possibile, dai! Ora però ti saluto perché torno sulle pisteâ€. Lei mi fulmina con lo sguardo e serissima mi risponde “allora proprio vero che dopo tanti anni non mi conosci ancora… comunque vai pure a sciare così stasera potrai dire che sei stanco… vai e non ti preoccupare di me. Ok?â€
Era veramente incazzata però io ero certo di averla colpita nel suo orgoglio di femmina e che avrebbe fatto di tutto, ma proprio di tutto, per vincere la sfida che le avevo lanciato. Per “caricarla†ancora di più prendo gli sci e torno sulle piste. Succede che il Maestro di sci, appena terminata la lezione, torna dalle parti del solarium e quando la vede sulla sdraio a prendere il sole, fissandola negli occhi le dice â€ciao, ancora da sola? Te l’ho detto, un marito che lascia sola una donna come te, merita una punizione…†Monella non aspettava altro e maliziosa ribatte “hai proprio ragione… però non posso punirlo da sola… tu Simone hai qualche idea? E lui sorridendo, “beh, a dir la verità con una donna come te di idee ne avrei diverse… non saprei dove cominciareâ€.
Monella a quel punto abbandona ogni pudore e gli dice “vediamoci, dimmi tu quando e dove, io mi libero, mio marito mi ha fatto incazzare e merita una lezioneâ€.
continua [email protected]
7102
5
14 years ago
splendidamonella,
47/47
Last visit: 11 years ago
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con Bea al privè......
Gli occhi si stanno lentamente abituando alla penombra e dal buio, che sembrava impenetrabile, si materializzano sempre più particolari, quello che sembrava una macchia nera intorno alla pista da ballo ora si delinea come una serie di separè con divanetti bassi a L e tavolini. L’aria è ancora fredda e pulita e ovunque aleggia ancora il profumo dei detersivi usati per le pulizie del locale. Istintivamente parliamo sottovoce anche se non vediamo nessuno, ci sentiamo come se fossimo dei visitatori proiettati in un mondo sconosciuto. Ma non siamo soli, mentre passeggiamo aggappati uno al braccio dell’altro, scorgiamo le sagome indistinte di qualche coppia seduta silenziosamente sui divani sorseggiando un drink. Ci guardano, ci squadrano, commentano, ma nessun cenno.“Cosa facciamo? Vuoi continuare a camminare come zombie o vuoi sederti? Dove vuoi sederti?” dico a Bea.“Non possiamo certo autoinvitarci al divano dove c'è già qualcuno né ho voglia per ora di sedermi in un divano vuoto come se stessimo cercando amici” mi dice sempre sottovoce.Ha ragione, siamo timorosi di fare la mossa sbagliata e rischiare di non raggiungere lo scopo che ci eravamo prefissati.“Che ne dici di quel tavolino?” è un tavolino rotondo, con una tovaglietta lunga fino a terra, affiancato all parete subito a destra della porta di ingresso nella sala; ai suoi lati ci sono due sedie con gli schienali affiancati alla parete, che guardano verso la pista centrale.Sicuramente alla sera è semplicemente un tavolino dove sedersi a bere qualche cosa osservando il movimento in sala, mentre ora diventa la nostra “postazione” dalla quale ci guardiamo in giro e decidiamo cosa fare in seguito.Le nostre teste si sfiorano mentre commentiamo questa nuova esperienza, attorno a noi passano uomini soli che ci guardano insistentemente e poi tornano a sparire nell’ombra, io sento il profumo di Bea reso più intenso dalla tensione dei nostri sensi e non resisto senza darle un bacio. E’ fatta. Siamo entrati di colpo nel nostro universo isolato dal mondo pur essendoci dentro, ci siamo noi nella nostra bolla di cristallo e tutto il mondo è fuori che ci guarda. La percezione delle distanze è totalmente distorta, ogni cosa può apparirci vicinissima o estremamente lontana a seconda del modo in cui la guardiamo.Le nostre lingue si cercano avide e nervose, guizzano, si attorcigliano, trasferiscono tutta la passione e il desiderio che sta esplodendo in noi. Le mani si stringono attraverso il tavolino tentando di annullare la distanza fisica tra noi.Gli occhi socchiusi si aprono di tanto in tanto e scoprono facce sconosciute attorno a noi, ma la bolla di cristallo mantiene una separazione non solo fisica tra noi e loro. Senza pensare agli sguardi di lussuria che scivolano sui di noi e esplorano tuti i particolari dei nostri corpi mi sposto sempre più vicino a Bea e le accarezzo le spalle nude e abbronzate senza poi riuscire a impedire  alle mani di scorrere dentro la morbida scolatura della camicetta e indugiare sui capezzoli che iniziano a inturgidirsi per il piacere imprevisto.Mi alzo in piedi e mi metto di fronte a Bea che restando seduta mi afferra per i fianchi e notando la mia erezione  sotto ai pantaloni riesce a slacciare i bottoni con  la mano destra e infilarsi dentro.Appena sento il calore della sua mano sul mio membro, tutto i sangue che mi scorre nelle vene si concentra in lui e l’erezione diventa esplosiva. Bea mi masturba lentamente, sempre dentro ai pantaulla sedia. La guardo in faccia e vedo che apprezza non solo quello che stiamo facendo ma anche l’eccitazione delle persone attorno a noi, vedo che ora alcuni si masturbano apertamente cercando di stare più vicini possibili a noi senza peraltro esagerare ben sapendo che un momento magico si può spezzare improvvisamente alla minima intrusione nella nostra “sfera di cristallo”.loni e io le accarezzo le mutandine già umide di piacere, sentendola fremere in silenzio. Passiamo quasi un minuto in questa situazione senza andare oltre volutamente e sentiamo distintamente il respiro del nostro piccolo pubblico farsi affannoso e vediamo le loro mani  accarezzare i loro  membri attaverso la stoffa dei pantaloni. Siamo al centro dell’attenzione e quello che pensavamo avrebbe potuto intimorirci e smorzare la nostra passione al contarrio non ci condiziona minimamente. Mi libero gentilmente della presa di Bea e mi inginocchio ai suoi piedi, le accarezzo le ginocchia, le bacio le cosce che lentamente si allargano dischiudendo a me a tutti i presenti le sue mutandine nere di pizzo. Mentre avvicino la testa sento forte il profume del suo sesso che mi eccita ancora di più, con un dito scosto il bordo delle mutandine e scopro la sua splendida passerina perfettamente liscia e senza peli che risalta nella oscurità. La mia lingua inizia a esplorarla con crescente foga fino a sentire il sapore dei suoi umori scorrermi in bocca. Le sue mani premono la mia testa contro il suo sesso chiedendomi di continuare, e la mia lingua scorre, la mia erezione aumenta da sola e sento Bea sempre più bagnata fremere seduta sulla sedia. Alzo la testa mentre due mie dita scorrono ritmicamente dentro di lei aumentando a dismisura la quantità di umori che fluiscono e inzuppano la poltroncina. Alzo la testa e guardo Bea in faccia e capisco che sta godendo non solo di me ma anche dell’eccitazione che stiamo provocando a chi ci sta accanto: Qualcuno si sta masturbando apertamente senza pudore pur mantenendo quella distanza di sicurezza dalla nostra “sfera di cristallo” necessaria per non fare svanire la magia che si è creata con un gesto  avventato.Sento che Bea .................
[continua......]
[....forse ;-) ]
5627
5
13 years ago
coppia_x_privè,
65/45
Last visit: 3 months ago
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In spiaggia
A mio marito e a me piace molto prendere il sole nudi sulla sabbia, sotto il sole, con il mare davanti a noi e le dune alle nostre spalle. Il calore del sole sulla pelle, la sabbia, il rumore delle onde che si frangono sulla battigia, gli altri corpi nudi vicino a noi, tutto ciò non è solo piacevole, è anche eccitante. Quando lui mi spalma sul corpo la crema solare e mi accarezza io mi abbandono al caldo e al torpore e al tocco delle sue mani e vorrei toccarlo anch'io, ma non posso, non davanti agli altri, allora aspetto che lui abbia finito di toccarmi e mi stendo sulla schiena e allungo una mano verso di lui, così, distrattamente, con le dita gli sfioro l'uccello e sento che gli si indurisce, chiudo gli occhi e immagino di masturbarlo lì sulla spiaggia, mentre le altre coppie ci guardano, poi immagino di chinarmi su di lui e di prenderglielo in bocca. Intanto mi tocco anch'io distrattamente, e sono così eccitata che potrei quasi venire. Allora mi fermo, mi metto a sedere sul telo di spugna e prendo dalla borsa una canottiera bianca abbottonata sul davanti. Infilo la canottiera, lasciandola quasi del tutto sbottonata, per far uscire i capezzoli. A lui piace quando mi vesto così, nuda dall'ombelico in giù. Lui ha l'uccello così grosso che deve girarsi sul telo per non farlo vedere. Gli accarezzo le natiche mentre mi tocco ancora un po', sperando che nessuno se ne accorga, poi mi stendo al suo fianco, e lui si gira verso di me e mi abbraccia. Mentre mi tiene stretta io mi accorgo di un bel ragazzo che ci sta osservando e si masturba. Guardando la sua mano che si muove cerco con la mia mano l'uccello di mio marito e lo accarezzo, pensando che nessuno può vedermi finché stiamo abbracciati. Masturbo mio marito mentre guardo il ragazzo che si masturba. Poi voglio che il ragazzo veda quello che sto facendo e mi scosto un po' da mio marito per mostrarglielo. Penso come sarebbe masturbarli tutti e due. Mio marito si è accorto del ragazzo che si masturba e ha capito che la situazione mi sta eccitando e con la lingua mi lecca un capezzolo. Io scendo con la bocca sul suo petto e sul ventre, per far credere al ragazzo che voglio prendere in bocca l'uccello di mio marito, ma non posso veramente farlo, non è il caso, così mi fermo, lo lecco solo di sfuggita, molto in fretta. Poi faccio una cosa strana, che non avevo pensato di fare. La faccio così, d'impulso, perché la sola idea mi eccita. Mi sciolgo dall'abbraccio di mio marito, mi metto a sedere sul telo di spugna, sbottono completamente la canottiera e scosto i lembi per far uscire i seni, mi tocco i capezzoli, poi allargo le gambe e faccio la pipì sul telo, guardando fisso il ragazzo che continua a masturbarsi. Mentre faccio la pipì sento la mano di mio marito che mi accarezza i fianchi e le natiche. Sento il suo dito che s'infila nel mio sedere. Ho il respiro affannoso. Mi gira la testa. Penso come sarebbe prendere in bocca due uccelli insieme. Ce la farei? La mia bocca è abbastanza grande? Prima uno e poi l'altro, penso, forse è meglio. Sento il dito che si muove dentro il mio sedere. Poi torno a stendermi, sotto la vampa del sole, sul telo bagnato della mia pipì. Credo di essere venuta, ma non ne sono certa. Sono piuttosto confusa."Molto divertente" conclude mio marito. "Ma forse è meglio se il prossimo week-end andiamo in montagna".
11140
5
12 years ago
ellery,
37/45
Last visit: 4 years ago
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il segreto (tratto da histoire G.)
G. si predispose con la meticolosa cura che costituiva prerogativa per una declamata femminilità, a renderla appetitosamente desiderabile, come il medesimo compagno di lei ormai da tempo era abituato a condividere attraverso le innumerevoli attenzioni che le venivano sovente rivolte.
Osservandola nella ricercatissima biancheria intima, che ne esaltava le fattezze in una maniera che risultava oltraggiosa per moltissime altre donne molto più giovani, ed al tempo stesso la rendevano preda di libidinosi appetiti da parte di una numerosa schiera di uomini, non poté del tutto celare il desiderio che aveva di accompagnarsi a lei, seguendola in quella che certamente si sarebbe rivelata una ennesima emozione sensoriale.
La vide allontanarsi ammantata in una vistosa pelliccia indossata direttamente su quell'unico baluardo a protezione di quelle audaci intenzionalità che l'avrebbero condotta ad un convegno già codificato dalle intenzioni.
Anche l'autista dell'auto pubblica, chiamato per accompagnarla, non poteva fare a meno di notare quanto fosse attraente, pur non potendo intuire ciò che si celava oltre lo spesso involucro che ne garantiva l'incolumità visuale, proteggendola ancora da sguardi che sarebbero stati di ben più estremo consenso.
Durante il lungo percorso che la allontanava da una città prossima ad assopirsi, percorrendo anonime strade di periferia, come le era stato espressamente indicato a far si che il tragitto venisse dilatato oltre ogni logica, ed allo scopo preciso che i pensieri di lei potessero correre nel frattempo a ciò che di ignoto l'attendeva, notava gli sguardi intensi che le venivano rivolti, attraverso lo specchio retrovisore del veicolo, portandola ad ipotizzare che lo stesso autista fosse parte di un convenuto intrigo.
Giunta nel viale di accesso alla lussuosa villa, congedandosi dall'occasionale accompagnatore, varcò la soglia dove ad attenderla stava un anziano inserviente in livrea il quale, facendole un cenno di seguirla, la accompagnò per gli ampi corridoi che immettevano ad un vestibolo, giunti presso il quale le chiese di consegnare l'indumento che ancora la copriva.
Alla istintiva reticenza di lei aggiunse con fermezza di tono che ciò era stabilito negli accordi intercorsi, consegnandole nel contempo una mascherina ed una vestaglia in spesso tessuto damascato con cui avrebbe potuto ricoprirsi, e godendosi l'obbligatorio interscambio al quale G. dovette adeguarsi, eseguendolo di fronte al palese compiacimento dell'individuo che l'aveva accolta.
Occultando parzialmente la propria identità con il volto coperto, si lasciò condurre in una stanza, sul cui perimetro si affacciavano alcune porte, e nella quale venne lasciata in attesa febbrile degli sviluppi di quella nuova follia per la quale si era resa partecipe consenziente.
Dopo istanti che le parvero infiniti apparvero all'improvviso da un portale scorrevole altre anonime figure, a loro volta ammantate da cappe analoghe a quella da lei indossata, ed a loro volta con il volto celato da strane maschere che, se pur facendoli apparire tra loro dissimili, non ne occultavano del tutto le sembianze ad evidenziare la fisionomia di ognuno di essi.
Senza molti preamboli G. venne immediatamente spogliata della vestaglia per apparire in tutta la propria fisicità prorompente di fronte agli ammirati osservatori che, esprimendo espliciti consensi e commentandone la sublime visione, presero a palpeggiarla privi di alcuna remora, impedendole di potersi sottrarre ad esplicite manovre che la rendevano ancor più vulnerabile di quanto già non potesse apparire.
Altrettanto repentinamente le sfilarono sia il reggiseno che lo slip, lasciandola con le sole guaine autoreggenti del velato nylon quale unico elemento semitrasparente a ricoprirne la nuda epidermide, ed esponendola in statuaria esibizione di se su scarpe in nero camoscio dall'elevatissimo tacco a spillo che la facevano apparire ulteriormente desiderabile oltre che duttile preda per ogni genere di altra possibile intemperanza.
G. non oppose resistenza alcuna neppure quando venne fatta adagiare su una damascata trapunta di raso posta su una dormeuse e circondata dalla anonime presenze che all'unisono presero a masturbarsi freneticamente all'intorno, rivelando le rispettive nudità sino a quel preciso istante ancora mantenute ben nascoste sotto alle spesse cappe di panno, procurandole vorticose sensazioni emotive alle quali si abbandono in una sorta di arrendevole oblio cerebrale.
Anestetizzata nella transitoria incapacità di reagire alle libidinose manifestazioni di giubilante entusiasmo che le venivano così esplicitamente rivolte, non poté sottrarsi neppure alle oltraggiose minzioni spermatiche che, imbrattandone l'epidermide, le diedero la perfetta dimensione di ciò che alcuni tra gli astanti più eccitati andavano in quel frangente compiendo.
Subito ripulita da tali sfoghi subì una repentina profanazione da parte di un corpulento figuro il quale, senza altro preambolo, la penetrò con estrema efficacia, facendola trasalire mentre, posseduta così energicamente, scopriva quanto potesse avvertire un incredibile coinvolgimento generato da quell'energico trattamento e corrispondendo l'anonimo stupratore con una auto stimolazione sulla clitoride alla ricerca di un orgasmo ancora più estremo.
Altri poi la castigarono ancora, turnandosi in rapida successione sul corpo di lei, colmandola delle loro dissolute attenzioni, rendendola ebbra di quegli sfoghi perpetrati senza remora alcuna, profanando orifizi che in molti avrebbero desiderato percorrerle alla scoperta di esclusività solo immaginate quale beneficio destinato a pochissimi eletti.
Alla fine di quell'estremo convegno G. venne congedata e nuovamente ricondotta alla volta di casa per mezzo di un altro veicolo pubblico il cui autista, inconsapevole di quanto appena conclusosi, avrebbe potuto ammirare soltanto le ricomposte sembianze di una sofisticatissima passeggera oltre la cui mente si celavano segreti che, se divulgati, l'avrebbero resa oggetto di facili pretestuosità fisiologiche alle quali sarebbe divenuto complesso opporre diniego.
2107
5
9 years ago
gloria1951,
42
Last visit: 3 years ago
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prima visione
1Questa prima serata fresca ci convince a rispolverare i giacconi tenuti per mesi nell'armadio e ad indossarli per uscire, dopo cena. L'aria frizzante per le vie del centro ci suggerisce presto di concludere la serata al chiuso di un cinema e decidiamo di comune accordo per la visione di un film che sembra interessante. E' una prima decisamente affollata, i posti liberi sono pochi e ci accontentiamo di trovarne due appaiati, senza far caso a chi ci sta accanto. E' un periodo di buona sintonia fra noi e ci ritroviamo abbracciati, come innamorati, con lei che mi tiene la testa sulla spalla.Ad un certo punto Maria Rosa mi sussurra all'orecchio con voce sorpresa ed eccitata: "C'è un tizio che mi fa' piedino!" Mi sporgo, guardo a destra e vedo un distinto cinquantenne che guarda lo schermo con aria tranquilla e assorta. Dubbioso sul da farsi, mi tranquillizzo pensando che un contatto di piedi può anche esser casuale e riprendo tranquillo la visione del film. Qualche istante dopo, però, Rosy torna a parlarmi all'orecchio: - Ci sta riprovando... - mi dice con tono più stupito che indignato.Trovo curioso che una ragazza come lei, timida ma allo stesso tempo energica con i seccatori, non sappia risolvere un problema così semplice come il sistemare un importuno. Inoltre mi stupisce che quello tenti di nuovo l'approccio, pur essendogli chiaro che la ragazza è accompagnata e l'ha già evitato una prima volta. Mi viene dunque da pensare che qualcosa l'abbia indotto a riprovarci, e mi chiedo che cosa. Forse una certa esitazione di Maria Rosa, che lo ha percepito in ritardo... posso ben immaginare come il tizio abbia interpretato quella disattenzione, convinto, come lo sono in molti, che le donne siano più sporcaccione di quanto vorrebbero far credere, specialmente se possono giocare sull'ambiguità e sulla clandestinità. D'altra parte sarebbe facile per una donna, se il contatto continuasse, far finta di niente, potendo sottrarsi al gioco in ogni momento senza conseguenze. Deve essere terribilmente intrigante lasciar fare, contando sull'anonimato e sull'oscurità quasi totale... ecco, mi sono immedesimato in entrambi i protagonisti del presunto contatto, non resta che chiedermi come possa viverlo io. E per saperlo non c'è che un modo. - Vediamo fin dove arriva... - sussurro morbosamente alla mia Rosy, il cui tepore mi scalda il fianco.Lei resta come disorientata, incapace di reagire sia all'iniziativa del vicino, che ovviamente prosegue di nascosto, sia alla mia concorde remissività, come se si sentisse scoperta su entrambi i fronti, anche su quello che in teoria dovrebbe difenderla.D'altra parte, un semplice avvicinamento delle scarpe, fisicamente nemmeno percettibile per via dello spessore del cuoio, non pare eroticamente così sconvolgente... quindi si limita a rincantucciarsi ancor più nel mio abbraccio, come a chiedere protezione dalle insidie del mondo, ma contemporaneamente ignorandole, come qualcosa che non la riguardi, mantenendo caparbiamente il piede dov'è. Come dire: di qui non si passa! Senza accorgersi che l'ostacolo frapposto non è un muro, ma un ponte. Con la coda dell'occhio vedo che il tizio, ancora intento a fissare lo schermo come rapito, facendo perno sul piede sposta il ginocchio verso sinistra, per cercare il contatto con quello di Maria Rosa. Glielo impedisce la divisione dei sedili, ma noto che è lei stessa, forse fingendo un movimento involontario, a spostare quasi inavvertitamente la gamba fino a sfiorare quella dell'altro, per poi ritrarsi immediatamente come per scusarsi della distrazione mentre quello fa altrettanto per negare la propria responsabilità nel timore di una reazione negativa. Mi viene da sorridere nell'osservare quelle ingenue astuzie segrete della mia Rosina, probabilmente sperimentate con qualche amichetto dell'adolescenza, quando andare al cinema era un avvenimento peccaminoso e avvincente. Non è però il fidanzatino quello con cui sta civettando nell'ombra, ma un perfetto sconosciuto.- Tienimi aggiornato, mi raccomando...- le sussurro, facendole capire che la manovra non mi è sfuggita, cosa che la confonde ulteriormente. Sia che voglia punirmi o assecondarmi, per non smentire l'atteggiamento in cui l'ho scoperta non le resta altra strada che quella di proseguirlo. E' davvero istruttivo constatare come, mentre di più mi si stringe contro destinando uno sguardo languido e distratto allo schermo, sposta contemporaneamente la gamba, pur se nascosta dalla gonna e dal giaccone che tiene in grembo, verso il sedile del compagno. E come lui, proprio nel vederla abbandonata contro di me ma incredibilmente protesa quasi ad invocare un secondo sfioramento, trova confermata la sua teoria: le donne sono tutte porche. Gli basta ruotare nuovamente la gamba per accostare il proprio ginocchio a quello di Maria Rosa. Un secondo, due secondi, tre, senza alcuna reazione... ecco, a questo punto si tratta definitivamente di un contatto volontario, inequivocabile e quasi percepisco il fremito di entrambi, causato da una di quelle rare emozioni della vita, preziose per la loro unicità e naturalezza. Poi si separano, come spaventati da quell’inquietante presa di coscienza: lui ci ha provato, lei ha corrisposto e soprattutto è ancora lì, immobile al suo fianco, potenzialmente disponibile a tutto ciò che la situazione consente... E non è oggettivamente poco, tenendo conto del buio che avvolge la parte bassa dei sedili. Neanche la mia presenza è d’ostacolo, anzi, conferisce alla situazione un'aura di trasgressiva impunità, che l'acquiescenza di Maria Rosa rende affascinante.Lei mi si accomoda contro ancor più strettamente, intuisco il suo desiderio di parlarmi, ma non trova le parole. Si sistema però meglio il giaccone sulle gambe, come per proteggerle dal freddo, ma la trasparenza della manovra mi rende sempre più elettrico. Ormai posso seguire la scena anche al buio, come se disponessi di un visore a raggi x, per vedere anche attraverso gli oggetti. E' chiaro che l'amico proseguirà l'approccio, questa volta non col ginocchio, ma con la mano. A prima vista non si distingue nulla, ma intuisco un qualche movimento al di sotto del suo soprabito e poco dopo sotto il giaccone di Maria Rosa. Sarebbe bastato il sospiro quasi stremato, rassegnato, che lei mi soffia all'orecchio senza nascondermelo, a denunciarmi il misfatto: la mano dell'infame si è appoggiata al ginocchio della mia ragazza e ora, verificata l'incoraggiante passività, si sta spostando tremante ma impunita lungo la coscia, silenziosa come un serpente.Più Maria Rosa mi offre lo spettacolo della sua dissolutezza, d'altra parte da me ampiamente incoraggiata e condivisa, e più la vedo tenera, fragile, indifesa, anche un po' goffa, con una gamba ormai paralizzata nella posizione di confine, e l'altra ripiegata sotto il sedile. La sento pulsare al mio fianco, senza neanche più fingere di seguire il film ma guardando opacamente la nuca dello spettatore davanti con gli occhi ormai quasi chiusi e il respiro rallentato, mentre la mano aliena scivola di nascosto fra le sue cosce facendo la felicità del fortunato. - E' arrivato...- mi bisbiglia ad un certo punto fuori di sé, ma ricordandosi della mia richiesta. Ecco, mi sta tenendo al corrente. Cosa posso rimproverarle? La mano dell'estraneo è giunta al capolinea, ha superato la barriera della gonna ed ora spadroneggia sulla nuda carne della coscia, premendo contro il soffice ostacolo delle mutandine... libera, tranquilla, addirittura agevolata da una divaricazione evidente e incoraggiante. Conto i secondi, mentre Rosy resta imbambolata a boccheggiare, ma ne passano più di una ventina prima che lei trovi la forza di scuotersi, facendo capire all'intruso che è ora di ritirarsi, cosa che quello fa con cautela, quasi con rimpianto. La visione dello schermo torna a farsi in me cosciente. Qualunque cosa sia successa fin ad ora in questa pellicola, non ha superato la ricettività della mia retina. L'avvenimento più emozionante della serata è già avvenuto, e null'altro potrà superarne la dirompenza.2Lo so, l’ha fatto apposta, ne sono certa. L’ho detto a Dario, ma forse non mi ha creduto. Ora che faccio? Guardo lo sconosciuto di sottecchi: è così tranquillo! Ha l’aria di un professionista, capelli corti e brizzolati, corporatura normale e indossa una giacca di lana inglese, un po’ informe, sicuramente molto usata. Odora di tabacco. E’ sicuro di sé: in fondo che cosa può temere per quel toc-toc sulla mia scarpa, così discreto, quasi paterno! Paterno, sarà questo che non mi fa irritare per l’approccio, la sua chiara proposta? Ripenso a quelle volte in cui ho sognato proprio un tipo come questo, mentre Dario mi prendeva con le solite movenze. Sognavo una specie di Nettuno che mi porgeva alla bocca… ciò che il mio stesso pollice allora simulava, ciucciandolo e godendo. Quel ricordo involontario mi turba e per scacciarlo mi rannicchio fra le braccia di Dario, ma nel farlo il mio piede (lui, non io!) si muove e va a contatto con quello dello sconosciuto. Lo ritraggo, ma il danno è fatto! Lo so, ci riproverà, mi dico. Infatti, lo fa. -Vediamo fin dove arriva…- ha detto Dario ed io quasi non credo alle mie orecchie. Sono turbata ed eccitata. Com’è possibile che io goda di questo? La debole spinta del piede sconosciuto sul mio attraversa la scarpa e suscita un calore che risale e rende molle la caviglia, finché un nuovo contatto, fra le nostre cosce, mi elettrizza la gamba e mi scalda il basso ventre. Dario ha uno sguardo incuriosito, come d’attesa. Allora è così che mi vuoi anche tu! Porca fra due porci! Ok, stendo bene la giacca sulle gambe e, giacché ci sono, nel farlo sollevo anche la gonna sotto. Il campo è aperto, vecchio porco, vediamo che sai fare. A braccia conserte sotto il seno, raccolta fra le braccia del mio uomo, attendo e preavverto il lento infiltrarsi della mano sconosciuta sotto le pieghe della giacca. Un brivido caldo mi percorre al primo contatto delle sue dita sulla pelle, a metà coscia. Ora mi accarezzano, mi esplorano su e giù, stringono e massaggiano la parte più tenera e sensibile all’interno delle cosce. Stringo i pugni e allargo al massimo la coscia destra, non la sinistra che Dario sentirebbe e non voglio che senta, forse per un’ultima barriera di vergogna, di pudore. La sento io ! La voglia di aprirmi totalmente, fino a spaccarmi per darmi a quelle dita, misteriose e sagge, sì sagge! Ma come fanno a toccarmi così sapientemente, a conoscere ogni mio segreto… Lì! Sì! Non ti fermare! Sì entra! E’ un lago d’umori, quello in cui quelle rigide dita si tuffano, invadenti. Cerco il sesso di Dario e non lo trovo. Ora vorrei renderlo partecipe, ma lui non s’accorge nemmeno del mio lieve tocco, non è per niente eretto. Ma allora… perché la sua complicità, il suo interesse? Oddio: quel magico tocco si ripete, ancora e ancora, sul clitoride! Mentre altre dita continuano ad invadermi, sempre più profondamente! Non resisto, me ne frego dei pensieri e mi lascio andare. Inarco il pube contro quelle dita incantate. - Porco! Porco! Porco! - martella la mia voce, nel cervello… e vengo. Un fiume in piena che straripa e mi sommerge.3E’ andata! Ce l’ho fatta un’altra volta! Incredibile! Quando meno me l’aspettavo, il sogno si è realizzato un’altra volta. Le orecchie mi rombano, devo avere ancora la pressione alta. Le luci dell’atrio illuminano corpi e volti normali intorno a me. Sono ancora sconvolto e stento a credere che tutti non sappiano. Li guardo al solo scopo di rassicurarmi che tutti sono ignari di ciò che è appena accaduto. Appena accaduto ed è già ricordo! Mi porto le dita della mano sinistra al volto e ne annuso il forte afrore, acre, sconosciuto, che ho imparato ad apprezzare.Quando, ancora con le luci in sala, la coppietta s’era venuta a sedere proprio accanto a me, con un tuffo al cuore avevo scoperto che lei indossava una gonna. Un paio di calzoni m’avrebbe deluso fino al disgusto, stroncando sul nascere ogni più vaga fantasia. Invece lei mostrava la gamba, un po’ pienotta, non tanto fine, né ben modellata, ma giovane e soda. E abbronzata, forse per questo ancora senza calza! Con un sorriso compiaciuto per la gioia di un tale avvenimento, ne ho calcolato la preziosa rarità. Quante volte, mi sono chiesto, ti può capitare una tale coincidenza di casualità: sala piena, proprio accanto a te, giovane, con gonna, senza calze? Probabilmente mai più, giocati tutto al meglio di te stesso, mi ero risposto. Ed era andata! Ce l’ho fatta!Camminando lungo il marciapiede, o per meglio dire, ancora veleggiando fra le nuvole del sogno appena realizzato, analizzo la vicenda in tutti i suoi aspetti. Fosse stata più anziana, mi dico, avrei senz’altro avuto anche il mio orgasmo. Lei avrebbe senz’altro cercato di impugnare il mio scettro: più crescono e più lo vogliono. Che sublime piacere, invece, aver dimenticato completamente me stesso e la mia erezione, per godere al massimo del suo piacere, così spontaneo, palpabile, chiaro e fresco e così facilmente a portata delle mie dita. Sì, ho goduto come non mai, del piacere che le donavo, ad esso solo proteso, unico, perfetto obiettivo di tutti i miei sensi e le mie abilità.
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14 years ago
belzebù,
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la vacanza
Il forte vento ci ha costretto  a trascorrere una giornata tra le dune color oro a sud dell'isola. Il posto merita sempre, sole caldo, profumo di piante resinose e la giusta riservatezza tra i fitti cespugli, fanno di questo luogo un paradiso che mantiene sempre le sue promesse. Da molti anni frequentiamo le Canarie, ci piace il territorio e  la liberta di poterlo vivere secondo le proprie tendenze e desideri. La breve passeggiata a piedi nudi ci porta al nostro nido riparato da folti cespugli. Ci sdraiamo sul nostro telo a crogiolarci completamente nudi ci stuzzichiamo a vicenda con gesti e parole. I capezzoli di Anna si ergono immediatamente quindi non posso fare a meno di stimolarli con la lingua e delicati massaggi di labbra, la sua mano esperta si stringe intorno al mio pene che punta rigido e gonfio di desiderio. Mentre ci stimoliamo si avvicina un ragazzo che, attratto dai nostri atteggiamenti tutt'altro che nascosti, si masturbava offrendo un enorme organo lungo e grosso di diametro, con due testicoli di dimensioni ragguardevoli che pendevano gonfi di sperma. Alla vista di cotanta bontà, lo invitiamo ad unirsi a noi. Abbandonato lo zaino si avvicina offrendo il suo organo vicino alle labbra della mia consorte. Lei non ha bisogno di parole, apre la bocca e fa entrare senza resistenza il glande gonfio di desiderio offerto dallo sconosciuto. Una mano della donna masturbava la grossa mazza, l'altra mano massaggiava in modo deciso e delicato i due pendenti rigonfi i la bocca calda ed accogliente sfugge senza ritegno assaporando il gusto del maschio eccitato. Portato al culmine del desiderio, lei si sdraia, apre le cosce mostrando due petali rossi dal desiderio di essere allargati per aprire la strada calda umida profumata del piacere. La donna e' in estasi veste il sesso dell'uomo del condom utilizzando mani e bocca, quindi, gli offre la sua femminilità sollevando le gambe aperte. Il maschio si riversa su corpo voglioso di lei penetrando la in un sol colpo, lei geme e urla di piacere, i colpi si susseguono a ritmo costante la vagina cola i liquidi odorosi e densi, il maschio si stende sul corpo ansimante della femmina tentando di fondersi a lei in un piacere univoco. I testicoli fremono gonfi, Anna si sposta facendolo uscire dal suo corpo, spoglia il pene e lo infila in bocca succhiando e leccando. Lui ruggisce come un leone, i suoi muscoli sono tesi , estrae il cazzo dalla bocca iniziando a sborrare. Anna adora il nettare del maschio, lo raccoglie in mano, tutto, quando i testicoli sono completamente vuoti porta la mano alla bocca ingoiando con gusto lo sperma denso odoroso di muschio selvatico. Vuole la mia bocca, per farmi partecipe, io la bacio avidamente, sento la femmina che ha preso il maschio, mi eccitò e la penetro da dietro mentre la sua bocca accoglie ancora il pene dello sconosciuto che si svuota delle ultime gocce di nettare mentre lentamente perde la sua turgidita'. La giornata e' finita tra sole e profumi, l'esperienza di quel giorno si e' ripetuta altre volte in modo di verso e, in qualche occasione, anche con più sconosciuti contemporaneamente.
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9 years ago
azzurri60,
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Tania e il desiderio (cap. XV XVI XVII )
CAPITOLO XV
“Secondo te gode o è una semplice farsa?”.
Davanti a noi una ragazza molto bella stava donando a quattro uomini le su grazie.
Il suo corpo bellissimo risultava una immagine ben nitida ai miei occhi e tutto il resto era offuscato, quasi non fosse così interessante e degno di approfondimento.
Era come se il corpo della ragazza fosse stato pitturato da Leonardo da Vinci mentre il resto della scena da un pittore futurista.
Le mani che esploravano il suo corpo e i membri che sparivano nelle sue cavità erano ininfluenti ai miei occhi e se uno mi avesse chiesto , “ ora in quanti la prendono” non sarei riuscito a rispondere.
Tania era zitta. Attenta a quello che stava succedendo, mi stringeva la mano ed osservava.
La ragazza era molto bella. Capelli lunghi biondo platino, un viso dolcissimo ed un corpo sinuoso ed aggraziato.
Non riuscivo a capire se la scena mi piacesse o no.
Come un oratore, che dopo un lunghissimo discorso, enfatizza le ultime parole per ricevere un consenso dalla platea attendevo il primo giudizio di Tania su quello che stavamo guardando.
Lei continuava ad osservare e non proferiva verbo.
Ora mi ero messo ad osservare Tania e notavo che non si soffermava come me su una visione globale ma spaziava ad osservare tutti i particolari.
Riformulai la mia domanda.
“Ma può piacere questo ad una donna?”.
“Non vedi che è in estasi?”. Aveva risposto senza nemmeno girarsi verso di me continuando a fissare la scena.
Vista la poca attenzione per quelle che potevano essere le mie impressioni mi ero girato e con gli occhi cercavo la coppia con la quale eravamo entrati nella parte privè.
Erano spariti.
Mi rimisi ad osservare.
“Da cosa lo noti?”.
“Non parla, non fa mugolii strani che denotano solo una commedia in atto ed è attenta a quello che gli fanno”.
Parlava sottovoce quasi che la sua voce potesse disturbare quella scena particolare.
Era lo stesso sguardo che aveva quando fissava qualche abito esposto in una vetrina che le piaceva.
Risi tra me e me.
“Si chiama gangbang in gergo questo tipo di atto sessuale”.
Volevo fare l’erudito.
Lei non rispose.
La bionda ora era rivolta verso di noi con il viso e avevo il suo sguardo a non più di un metro da me.
Ci osservava.
“E’ molto carina”. Lo dissi con un filo di voce mentre continuavo a fissarla negli occhi.
Un “energumeno” la stava prendendo da dietro e questo faceva si che il suo viso si muovesse in avanti ed indietro e ogni tanto quando il colpo era più forte spalancava gli occhi.
“Sembra che gli piaci”. Ora Tania mi fissava e cercava di carpire dalla mia testa se il mio interesse fosse rivolto al “quadro” che avevo davanti o alla ragazza.
Mi girai verso il suo volto. Era una maschera. Tania era in un chiaro stato lussurioso.
Ora mi accarezzava il petto e cercava come faceva sempre di stringermi un capezzolo sotto la camicia.
“Dove sono finiti gli altri?”. Dicendolo si guardava intorno.
Era bellissima. Nonostante tutto quello che stava succedendo aveva un’ aria da bambina che stonava con quello che stavamo ammirando e con l’ambiente.
La baciai sulla fronte in un gesto paterno.
Lei mi sorrise e si rigirò a guardare la scena.
Lo feci anch’io e mi accorsi che lo sguardo della bionda ora era a pochi centimetri dal mio.
Nel mentre si era avvicinata e ora ne potevo sentire il fiato ansimante.
Mi discostai un po’ pauroso e nel farlo trovai l’opposizione della mano di Tania che posata sulla mia spalla mi impediva di indietreggiare.
“Calmo, guarda”. Oddio, ci risiamo.
Ormai conoscevo questi stadi di lussuria. Avevo imparato quanto poteva essere imprevedibile una donna quando era eccitata.
“Tania non scherzare con il fuoco”
“Quale fuoco?”. Ora mi provocava e cercava di farmi crescere quell’eccitazione che fino a quel momento non mi aveva minimamente preso. La scena era carina ma molto al di là di quelle che erano le mie fantasie.
“Rilassati”. Lo disse con una voce strascicata e nello stesso momento mi aveva infilato una mano nei pantaloni agguantando le mie parti intime.
Due dei suoi boy ora si erano portati vicino a noi e cercavano di portare i loro peni nella sua bocca, ma lei continuava a fissare noi e sembrava che quello che gli capitava attorno e dentro di lei non la interessasse più. Ci fissava.
Li capitò una cosa imprevista.
Tania che aveva uno degli uccelli vicinissimo a lei lo prese in mano e lo avvicinò alla bocca della ragazza che non lo rifiutò e lo fece sparire all’ interno.
Continuava a fissare ora me ora Tania negli occhi e nel contempo succhiava avidamente il membro.
Tania che con una mano ora gestiva in modo astuto la mia virilità prese l’altro uccello e avvicinandolo alla bocca della ragazza cercava di obbligarla a cambiare il “ciucio”.
Ora non vedevo più nulla attorno a me.
Accarezzavo il culo di Tania e la sentivo sudato. Rispondeva alla mia carezza roteandolo di qui e di la. Era eccitatissima.
Io di più.
La ragazza non mollava dalla bocca il primo che gli aveva offerto Tania, la quale teneva in mano l’altro vicino alla bocca della venere bionda nell’attesa del cambio.
Improvvisamente accadde. Il membro, che non riusciva a trovare soddisfazione ed una bocca, venne innondando il viso della ragazza la quale non distolse per un momento il suo sguardo dai miei occhi. Si godeva il mio stupore ed eccitazione nel vedere questo.
Tania che si era ritrovata in mano questo pene che sprigionava il suo sperma strinse ancora più forte il mio fino a procurarmi dolore.
Lasciò scivolare dalla sua mano il membro che ancora pulsava e lo vedevo scendere e risalire con piccoli spasmi e cominciò a baciarmi forsennatamente.
Io al colmo della libido l’avevo appoggiata alla parete le sollevai le gambe e freneticamente la penetrai.
Per la prima volta dopo 5 anni la sentii urlacchiare senza ritegno.
Ora la prendevo senza curarmi se potevo farle o no male. Volevo possederla.
Lei con le gambe attorno ai miei fianchi mi dava il ritmo.
“Voltati e scopala che io mi faccio scopare dai quattro”.
Era al colmo della lussuria.
Più mi evocava queste fantasie più io perdevo la testa e colpivo con tutta la mia forza dentro al suo ventre.
Lei insisteva : “Dai girati, è li , fattela. Lo so che vuoi fartela ma io voglio essere posseduta dai suoi maschi”.
Gli occhi chiusi e la testa all’indietro ondulava scuotendo il bacino.
La presi per le anche penetrandola ancora di più. Ora la gelosia e la voglia di possederla si mischiavano.
Una gelosia sana, una gelosia di possessività.
L’orgasmo mi colse che una lingua mi stava leccando i testicoli.
Mi ritrassi spaventato dal ventre di Tania e nel girarmi mi ritrovai all’altezza del mio sesso la venere bionda.
Le innondai il volto per poi finire la mia opera in una bocca caldissima e carnosa.
L’urlo liberatorio, doloroso, piacevole, sublime lo lanciai per un minuto buono. Stringevo il viso della bionda che continuava a solleticarmi il pene con la lingua.
Si sollevò arrivando all’altezza del mio viso e finalmente disse qualcosa. “Grazie”.
Grazie.
Grazie.
“Grazie a te”.
CAPITOLO XVI
Trasgressione:
Illuminato dalla mia donna ho scoperto l’immenso
Marco
Verona 14/07/2006
CAPITOLO XVII
“Luca ci sei”. Giocherellavo con il mouse in attesa di una sua risposta. Che giornata uggiosa.
“Si Marco ci sono, ci sto pensando”.
Quanto era strano chiedere ad un magistrato trasgressivo se considerava uno scambio di coppia alla stessa stregua di un tradimento.
“Ma perché ti fai di queste pare?”.
Si in effetti aveva ragione anche lui, perché mi domandavo questo.
“Esiste una sentenza della cassazione che determina che per fedeltà viene considerato il rispetto dell’immagine del coniuge più che la fedeltà carnale.” .
“Ne consegue che se c’è accordo nel non considerare lesa l’immagine scambiando con un ‘altra coppia e considerando il tutto un gioco manca il reato”.
Leggevo.
“Molte volte i casi di infedeltà coniugale non vengono nemmeno sanzionati perché il più delle volte si dimostrano come conseguenza di atti che avevano già minato il matrimonio”.
“Quindi vuoi dirmi che al giorno d’oggi l’infedeltà coniugale non è più un reato?”.
“Diciamo che può incidere solo in termini economici”.
Carina questa cosa.
“Come è andata ieri sera?” . Era l’argomento che non volevo affrontare. Una serata stortissima.
“Molto male grazie”. Era vero. Una serata da dimenticare.
“Cosa non è andato?”.
“Tutto”.
Non sapevo da dove cominciare.
Mi guardavo attorno per cercare qualche spunto dal quale partire. “Allora. Diciamo che per prima cosa Gianni e Lorella non sono una coppia vera”.
“Scherzi?”.
“ Non scherzo”
“Ma se ce la smena da almeno 6 mesi che loro non sopportano le coppie create al momento”.
“Non dico che non sono coppia, ma sono amanti”.
“E va be dai , sono comunque coppia”.
“Se per coppia accetti il fatto che lui a volte esce con una e a volte con altre allora si”.
“Non è coppia allora”. Aggiunse un eh eh eh eh eh eh nella chat.
“Ma questo non è quello che ha fatto si che la serata non fosse bella, ti spiego”.
Gli raccontai di come era iniziata.
Che eravamo arrivati a Desenzano, avevamo parcheggiato vicino alla pizzeria e li avevamo riconosciuti dalla macchina.
Per cominciare non si erano descritti molto bene.
A sentire Gianni erano una coppia molto carina ed in forma e invece davanti avevamo un ragazzotto con i capelli lunghetti e spettinati e almeno 40 chilogrammi di troppo.
Ma poco male.
Lei che doveva essere bionda aveva i capelli neri e portava gli occhiali.
Al di là di questo sembrava comunque una bella donna.
Peccato che non riusciva a sorridere.
Anche lui aveva una certa repulsione al sorriso al contrario di quanti eheheh ahahahahha hihihihihi lanciava sulla chat.
Ma poco male.
Ci eravamo seduti a tavola e lui dichiarò di avermi riconosciuto e sapeva chi ero nella vita reale.
Sempre poco male.
Continuò dicendo che al contrario di me lui era della parte politica avversa. Gli dissi di non preoccuparsi che io avevo tantissimi amici che la pensavano come lui.
Al contrario lui , che nel frattempo aveva detto di essere sposato con una ricchissima donna ma che non amava ( avevo capito a questo punto perché viaggiava con un porsche) , non sopportava molto i “culi nobili” e per culi nobili intendeva le persone che fortunatamente erano nate ricche. Cominciavo a capire perché non sopportasse la moglie. “Chissà perché l’aveva sposata?”.
“Continua” . Mi immaginavo Luca che sornione sorrideva pensando al mio disagio a tavola.
“In poche parole Luca, dopo che io e Tania ci siamo ordinati due margherite e due coca cole, lui un filetto al pepe verde per lui e una pizza al tartufo per lei e una bottiglia di amarone perché era giusto innaffiare il filetto con un buon vino, ci è arrivato un conto di 160 euro”.
“Normale dai”.
“Si Luca, normale se avesse detto a quel punto pago io. Ma siccome eravamo in quattro ha deciso che si pagasse alla romana”.
“Morale caro Luca il “culo nobile”, siccome è capitalista, secondo lui, ha pagato 80 euro 2 margherite e due coca cole”.
Ridevo mentre scrivevo questo.
Ora immaginavo che anche Luca stesse ridendo e infatti lanciò dalla tastiera un bel po’ di sorrisi.
“Interessante individuo, da portare in vacanza”.
Ora ridevamo a più non posso .
Lo schermo si riempiva di faccette
“Ma sua moglie che tipo di attività ha?”.
“Ha o cinque o sei alberghi grossi qui a Verona, uno in Val di Fassa e uno a Cattolica”.
“Ha sposato un bel patrimonio”.
“Eh si”.
“Questa Lorella come è?”.
“Cosa vuoi che ti dica. Non ha sorriso tutta la sera, ha detto due parole relative al lavoro che fa e quattro sul fatto che le piace fare sesso con altre coppie. Ma questo lo ha detto imbeccata da lui.”.
“Favoloso”. In quel favoloso che aveva scritto in messenger c’era tutto il succo della serata.
“Alla fine cosa è successo?”.
“Tania che tutta la sera cercava di deviare il discorso su qualcosa di allegro e ogni tanto mi prendeva in giro per il ‘culo nobile’ con qualche battuta del tipo, ‘zitto tu che sei un culo nobile’, quando siamo usciti si è inventata un fortissimo mal di testa e siamo riusciti a svicolare via”.
Le faccine sul monitor si stavano inseguendo.
“Morale, siamo saliti in macchina ci siamo guardati e siamo scoppiati a ridere. Non riuscivamo più a smettere”.
“Prima o poi una ‘buca’ doveva capitarti”.
In effetti Luca aveva ragione, ma possibile che la buca mi fosse capitata alla seconda volta?.
“Luca, a dire il vero io e Tania abbiamo pensato che siamo stati fortunati a trovare voi come primo incontro , se fosse stato questo il primo non ci sarebbe stato un secondo”.
“Dai , dai, non fare il disfattista”.
“Marco , ho Gianni in linea in messenger, tu lo vedi?”.
“No”.
Quattro faccine e poi : “Caro Marco ti ha bloccato”.
“Dici che devo dispiacermene?”.
“Se fossi in te si”, Seguirono delle facce piene di rosso , un toro infuriato, un teschio.
“Sai cosa ti dico Luca, che forse è meglio così, almeno non ho da dare spiegazioni del mal di testa di Tania”.
“Marco devo andare, mi scrivi una delle tue famose frasi che così dormo meglio?”.
Ridendo scrissi : “Ci credi che la vita ieri sera rideva a crepa pelle e mi prendeva in giro pure Lei”
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marctania,
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La prima esperienza DP
LA PRIMA ESPERIENZA DP
(continua il racconto dei nostri incontri con Betta e Gianni)
Racconto di Monica.
Avevamo fantasticato molte volte, io e Alex, su una situazione che mi vedesse al centro delle attenzioni di almeno due uomini contemporaneamente. All’atto pratico la cosa si risolveva con Alex che mi penetrava e con un solido ma inanimato vibro che simulava meccanicamente una seconda presenza maschile, senza corpo nè anima.
L’inserzione su Sexycommunity aveva aggiunto un pizzico di malizia in più nelle nostre fantasie e così il vibro veniva associato a nomi reali di possibili miei estimatori: Paolo, Gio, Damiano, Dario, Davide, Luca, Mario, Enrico, Maurizio, Andrea, Lucio, Giovanni, Tino, Gianni, Antonio, Roberto, … fino ai trasgressivi Fede, Stefy, …
Ma la svolta vera avvenne con l’inizio della nostra relazione con Betta e Gianni. Avevo fatto sesso con Gianni, da sola e davanti ad Alex, mi aveva penetrato ovunque, avevo goduto del suo sesso e della sua invidiabile capacità amatoria. Ma nell’intimità con Alex, mentre mi penetrava con il suo cazzo davanti o dietro, ancora fantasticavo sulla possibilità di avere a disposizione anche quello di Gianni nell’altra mia apertura, immaginavo cosa avrei potuto provare con quei due membri separati solo dalla sottile membra che divideva i miei due canali. E non mi limitavo a tenere queste immagini nella mia mente, ma esternavo la mia fantasia con le parole che descrivevano questa mia voglia, godendo e facendo godere Alex che più volte mi aveva manifestato la sua gioia ad avere una moglie disinibita come me.
Una sera, di ritorno da una serata al cinema con Betta e Gianni, ci eravamo fermati da noi per la voglia, manifestata da tutti, di giocare un po’. Bastava uno sguardo fra tutti noi per capire quello che si voleva, senza false ipocrisie o balbettii per chiedere agli altri quello che si aveva in mente. Anche questo modo di sentire le cose ci accomunava ai nostri amici.
Il tempo di fermarmi in cucina, per preparare un caffè, che già Betta aveva messo a nudo i membri dei nostri uomini seduti sul divano e si alternava con la bocca a procurare piacere all’uno ed all’altro. Mi avvicinai a lei e senza interrompere la sua sensuale attività orale mi accinsi a spogliarla slacciandole la camicetta ed intrufolando le mie mani sui suoi seni, prima di slacciarle il reggiseno e iniziare a strizzarle i capezzoli. Sapevo che questa cosa le piace da impazzire ed infatti pur continuando a masturbare Gianni ed Alex con le mani si volse verso di me per un bacio profondo, con il quale mi passò il sapore di sesso maschile che aveva fra le labbra, umidissime e sensualissime.
La spogliai completamente e lei spogliò me. Ebbi modo di constatare che le sue mutandine erano fradicie, lucenti dei suoi umori, e non resistetti alla tentazione di portarle sul mio viso per sentirne l’afrodisiaco odore e leccarne il dolce sapore.
Gianni ed Alex nel frattempo si erano spogliati anche loro e stavano seduti sul divano manovrando i loro sessi che si ergevano statuari in attesa di una delle nostre aperture per la soddisfazione di tutti.
Io mi proposi ad Alex, infilandolo nel mio sesso bagnatissimo come un coldello incandescente in un panetto di burro. Betta si sistemò al mio fianco sul cazzo del marito e lanciò un urletto di dolore e piacere che avevo imparato a conoscere: evidentemente non era entrato nell’apertura anteriore ma in quella posteriore e le manovre di assestamento nel suo buchino erano un po’ più laboriose.
Mentre cavalcavamo i nostri uomini, assecondando con i nostri movimenti le spinte dei loro bacini, io e Betta ci scambiammo un bacio infuocato ed interminabile che mi portò alle soglie dell’orgasmo. Iniziai a gemere nella sua bocca:
- Mmmmhhhh, goooodoooo, mmmhhhh lo sento arrivareeeee, goooodoooo
Sentivo le coscie sempre più bagnate del mio miele, ed anche Alex sicuramente non era indifferente ai miei lamenti di piacere. Infatti inizio anch’egli a muoversi più velocemente e a stringermi con forza i seni che gli si paravano davanti, arrivando a mordermi i capezzoli.
Non potevo più resistere e fui tentata di lasciarmi andare completamente e godere facendo al contempo godere anche Alex con le contrazioni dei miei muscoli vaginali.
Ma quella sera volevo altro, volevo sentirmi riempita dai miei uomini, da entrambi.
- No Alex, non venire! Aspetta amore, trattieniti ti prego!
Avevo confidato altre volte a Betta il mio desiderio di essere posseduta davanti e dietro contemporaneamente, e lei, non nuova a questa esperienza, mi aveva decantato la gioia anche mentale di sentirsi riempita da due uomini.
- Quando poi uno dei due è tuo marito, il piacere è ancora più grande…. – mi disse
Le mie parole rivolte ad Alex erano state subito interpretate nel modo giusto da Betta, aveva subito capito che quella interruzione era il segnale che volevo realizzare quello che desideravo.
Bisbigliò qualcosa all’orecchio di Gianni, poi si sfilò il suo imponente sesso dal culetto e si abbassò riprendendolo in bocca e ricoprendolo di abbondante saliva.
Anch’io avevo capito che il sogno della doppia penetrazione si stava avverando.
Baciai Alex e stringendomi a lui, spingendomi in avanti, misi in evidenza il mio posteriore, in bella vista l’apertura fra i glutei, in ostentata evidenza l’apertura anale.
Sentii la lingua di Betta sulla schiena e poi scendere lentamente e dolcemente fino al buchino; ero preda di un incontrollabile tremore e avevo la pelle d’oca, un po’ per i suoi baci, un po’ per la trepidante attesa di quello che mi sarebbe successo da lì a poco.
Mentre sentivo Gianni posizionarsi dietro di me, Betta mi elargì un ultimo bacio in bocca, passandomi il sapore inconfondibile del mio culetto e forse anche del suo, considerando il lavoretto che aveva appena fatto sul sesso di Gianni.
Alex forse non era del tutto consapevole di quello che stava succedendo, ma sicuramente non era insensibile alla mia agitazione ed al mio affannoso respiro rotto dalla eccitazione che mi stava divorando. Il suo membro continuava a riempirmi magnificamente la figa.
Sentii il cazzo di Gianni appoggiarsi al mio buchino e, quasi a chiedere il permesso, lo sentii dire:
- Monica, sto per incularti, sto per farti provare un secondo cazzo nel tuo corpo.
Lo sentii spingere e spinsi a mia volta con il sedere per agevolarlo.
Entrò senza troppe difficoltà . Ed urlai!
- Siiiiiiiii! Vi sento! Mi state sfondandoooooo! Mi sento piena. Pienaaaaaa!
Una sensazione stupenda, di completo controllo mentale mentre cercavo di pensare che stavo soddisfando due uomini con il mio corpo. Si, anche di essere un po’ troia! E volevo sentirmelo dire!
- Ditemelo che sono la vostra troia! Ditemelo che vi sto facendo godere!
- Troia! Sei la mia troia!- mi sentii dire da Alex.
Mai in vita sua mi aveva detto una cosa del genere, ma anche in quel momento, non era un’espressione dispregiativa, ma quasi un riconoscimento delle mie capacità di farlo godere in modo trasgressivo.
Volevo sentirmelo dire anche da Gianni, ma forse per rispetto nei miei confronti non gli uscivano le parole.
- Anche tu Gianni! Dimmelo! Dimmelo che sono troia!
Lo sentii accelerare il ritmo della sua cavalcata nel mio culetto ed io, pur non potendomi muovere più di tanto, sentivo il ritmo dei loro cazzi nelle mie aperture sempre più veloce, sempre più vicino a scaricare dentro di me il loro orgasmo.
- Fatemi godere, fatemi godere….. vi sento! Vi sentooooo! Godooooooo! Godoooooooo!
Rilasciai il mio incontrollabile orgasmo tremando come una foglia al vento e bagnando abbondantemente le gambe del mio Alex.
- Vengo Monica, vengoooo, vengoooooo! – Alex disse a sua volta
Ma anche Gianni durò poco di più e nel momento di scaricare il suo succo nel mio intestino si liberò delle ultime reticenze:
- Ti sto godendo nel culoooooo! Sei la mia troiaaaaaaa! Monica sei una stupenda trooiaaaa!!!!!
Mi abbandonai senza forze sul corpo di Alex e sentii anche Gianni lasciarsi andare su di me. Entrambi erano ancora dentro di me e restammo così per qualche minuto, cercando di recuperare le forze, soddisfatti del godimento dato e ricevuto.
Quando mi alzai colavo sperma da entrambe le mie aperture. Che sensazione magnifica!
Betta volle ripulirmi con la sua lingua davanti e dietro, prima di accompagnarmi in bagno a fare una doccia.
Alex mi confessò che di quell’esperienza ricorderà per sempre l’incredibile sensazione di sentire due sessi maschili separati da una sottile membrana, a contatto, così vicini, seppure separati.
Io, oltre alle incredibili sensazioni che può dare il sentire due uomini dentro di me, la ricorderò come la realizzazione di una fantasia che avevo cullato per tanto, troppo tempo.
E nonostante abbia ora la possibilità di provare la doppia penetrazione con Gianni, ancora quando faccio l’amore con il mio Alex, fantastico nell’avere dentro di me anche Paolo, Gio, Damiano, Dario, Davide, Luca, Mario, Enrico, Maurizio, Andrea, Lucio, Giovanni, Tino, Gianni, Antonio, Roberto, Fede, Stefy….
Un grazie a tutti i miei estimatori (e una scusa a quelli non citati involontariamente).
(continua)
14164
4
14 years ago
Sanmely,
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Last visit: 6 years ago
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Cerebralmente perversi
Qualche mese fà finchè una sera facevamo sesso in vacanza al mare Amanda mi ha detto "certo che sei proprio perverso: di giorno in spiagggia ti piace che io sia solo in perizoma, di sera che indossi abitini corti o leggins con il culo in vista e che donne e uomini mi guardino". A te in fin dei conti piace esibirmi come esibisci la tua Audi". Sì amore gli risposi ma tu vali molto di più, anche perchè mi dai molto più piacere. Presi da "porco" per l'ennesima volta e si chiuse il discorso. Dopo un mese organizzai una cena a casa nostra con sei amici da fuori regione conosciuti proprio in quella vacanza con i quali avevo formato la squadra di calcetto durante la vacanza stessa. Amanda quella sera uscì con due amiche. Alle 23.30 Amanda rientra a casa e passa in taverna per salutare i miei sei amici. Si toglie la giacca e indossava dei leggins leopardati con maglioncino corto e tacchi. Ad un amico scappa la battuta sottovoce, poi all'altro ed all'altro ancora. "E' figa come al mare, ha un bel culo come al mare, ma si mette in perizoma come al mare??...". Lei fà finta di non sentire, in 5 minuti saluta tutti in maniera distaccata e poi và al piano di sopra. Dopo 10 min suona il citofono e mi chiede di salire un attimo. La trovo in bagno in perizoma e mi dice che pensava di fare una doccia prima di dormire; la abbraccio e la bacio. Mi dice "i tuoi amici hanno proprio in mente la figa e basta..." Che vuoi, gli rispondo, non ti dico le battute quando tu te ne sei andata...sono qui senza mogli... e tu così vestita sembri troia... "Amore non sono come ti piace ?" Ma certo Amanda, risposi ! Allora ti aggiungo anche un'altra cosa: han fatto anche la battuta "ma dopo torna giù in perizoma come al mare ??!!?" Nel frattempo continuavo ad accarezzare il corpo nudo di Amanda. Mi baciò e mi sussurrò "scommetto che a te piacerebbe mostrargli la tua bella mogliettina... ti piace così tanto che te la invidino... vero porco??". Aggiunse: vuoi invitarli a vedere la mia doccia ? Ma tengo sù il perizoma... Con la voce strozzata gli risposi sì dai amore... troia ! Vai a chiamarli che io preparo lo spettacolo ! Quando lo dissi ai miei amici cominciarono urla da stadio ! "Wow gli rivediamo il culo" ed altre battute da militare. Abbiamo un bagno grande con doccia grande e porta in cristallo trasparente; quando arrivammo in bagno lei aveva preparato 6 cuscini per noi maschietti sul bordo vasca e lei era dentro in doccia ancora in perizoma. Lei si mise a ballare una specie di lap dance, tutti si scatenarono, dopo 10 minuti di spettacolo mi invitò ad entrare. Mi abbassò i pantaloni, me lo prese in mano e cominciò a segarmelo. Non resistevo più !! Mi disse scopami ma con le mutandine sù. Si spostò il perizoma facendomi vedere le labbra e si posò il mio pene. Cinque secondi e gli ero dentro ! La scopai prima sulla parete della doccia. Poi si mise sul fondo della doccia e si mise alla pecorina, gli riscopai la figa a fondo tenendola per i fianchi: lei raggiunse l'orgasmo!!! Come molte altre volte il mio premio per il suo orgasmo è il suo lato B ! Spostai il piccolo filo di tessuto, glielo bagnai un pò con gli umori della sua figa e glielo infilai. Piano piano ma entrò tutto! Fuori dalla doccia erano tutti fuori di testa: urli e torpiloqui per la performance di Amanda ! Dopo averla pompata a fondo per 10 min gli sono venuto dentro il culo ! Che favola! Che adrenalina con 6 maschi che ti guardano a scopare. Amanda mi bacia, "amore sono stata brava? credi ti invidino ?!? " Sono senza parole. Mi invita ad uscire e portare via gli "stronzi". Nessuno parla più, tutti in silenzio, escono dal bagno e scendono. Amanda non la han più vista. Siamo scesi tutti, non vi dico i commenti su di lei. Altro caffè e poi a chiudere la serata da commensali.
5210
4
11 years ago
lucaeamanda,
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Suite, bollicine e passione
Era il secondo sabato di Ottobre, l’autunno stava affacciandosi con il suo cielo uggioso e quell’inconfondibile odore che chi sta in campagna conosce bene, fatto di legna bruciata nei caminetti, minestra riscaldata e rugiada.
La giornata volgeva al termine e Doriana, mia moglie, era davanti alla specchiera del bagno a sistemarsi i capelli: quarant’anni, un metro e ottanta quasi, il suo fisico asciutto, il seno perfetto e il sedere rotondo erano contenuti da un intimo da grande occasione fatto da un perizoma e un bustino pieno di laccetti, nero e rosa.
Una leggera erezione faceva capolino mentre la osservavo: stasera sarebbe stata una di quelle 7-8 sere all’anno dove, se tutto fosse andato come speravamo, ci saremmo concessi al piacere del sesso con un’altra coppia per cui entrambi stavamo provvedendo a prepararci al meglio. Dalla doccia con sapone profumato alla depilazione del pube fino ai capi da indossare, tutto doveva essere impeccabile.
La coppia che avrebbe condiviso la serata, Giorgio e Morena, erano un po’ più grandi di noi, eleganti e distinti, li avevamo già incontrati un paio di volte a seguito di un annuncio: l’aperitivo conoscitivo era durato tre ore al termine delle quali ero rimasto in attesa del giudizio perchè Doriana è imprevedibile ma questa volta fu convinta nel volerli rivedere.
All’aperitivo era seguita una cena, qualche venerdì dopo, dove riuscimmo a cenare all’aperto davanti al mare: noi avremmo già desiderato finire a scambiarci piacere nello stesso letto in quell’occasione, ma Morena obiettò che la cena era stata incentrata su discorsi troppo poco coinvolgenti, sessualmente parlando, ed era difficile dopo aver parlato di viaggi e lavoro, “sintonizzarsi” su un'altra lunghezza d’onda così d’improvviso, per cui propose di rivedersi con più calma ed eros dopo due settimane.
In quei quindici giorni alcuni messaggi bollenti scambiati tra me e Morena facevano prevedere un incontro al calor bianco: finalmente la sera fatidica era arrivata e alle 20 in punto eravamo al ristorante preferito, un giapponese che permette di prenotare delle salette chiuse da uno scorrevole con il pavimento elevato all’altezza delle sedute delle sedie e uno spazio sotto il tavolo dove mettere le gambe. L’idea era quella di creare un po’ di atmosfera e tensione sessuale durante la cena con discorsi piccanti e qualche toccatina per scaldarci.
Loro erano già li ad aspettarci, Giorgio impeccabile con una giacca blu e una sciarpa grigia e Morena avvolta da un tubino che non lasciava nulla all’immaginazione, appollaiata su un tacco 12 e soprattutto senza reggiseno. Doriana era più casta fuori, con un semplice abito color tortora, autoreggenti e scarpe nere ma sotto aveva un intimo che avrebbe fatto strabuzzare gli occhi a chiunque.
Sapevo che a Morena sarebbe piaciuto le palpassi il sedere e, dandole un bacio per salutarla le strinsi la natica tra le dita ottenendo uno sguardo malizioso dopodiché ci accomodammo togliendoci le scarpe come richiesto dalle consuetudini del locale.
Morena mi sedette di fianco con Giorgio e Doriana davanti a noi: non passò molto che, complice un argomento un po’ piccante, iniziai un piedino con la mia vicina che non si tirò indietro e poco dopo la mia mano fu calamitata dalla sua coscia. A un certo punto, si alzò per indicare un piatto sul menù agli altri due commensali e non persi l’occasione per toccarle di nuovo il sedere marmoreo potendo chiaramente distinguere al tatto un intimo di seta a coprire il suo sesso.
La cena procedette in un incrociarsi di gambe, la sua accavallata sulla mia con la mia mano che in un paio di occasioni salì su fino alla sorgente del piacere facendole repentinamente abbassare lo sguardo sospirante. Verso la fine ricambiò le attenzioni sfiorando con le sue dita il mio sesso che stava scoppiando, contenuto a fatica dai jeans.
Doriana e Giorgio mantennero invece un aplomb esemplare, mia moglie non ama tanto questo tipo di approcci, non che le dispiacessero le attenzioni di un bell’uomo come Giorgio ma si sentiva in imbarazzo, lei non ha problemi a passare dai discorsi tranquilli al letto se chi le sta di fronte le piace per cui tra loro ci fu meno pathos.
Poco prima del caffè arrivò la sorpresa: se da una parte era evidente fin dall’inizio che tutti e quattro si era d’accordo di finire a letto assieme dopo cena, si era però pensato di decidere al termine di questa la location. Tuttavia loro ci avevano già pensato ed avevano prenotato una suite in uno degli hotel più belli della zona, con l’idea di andarci comunque, anche nella remota ipotesi che noi non li avessimo voluti seguire.
Giunti all’hotel, prima di avviarsi in camera, estrassero dal baule della loro auto due valige suscitando qualche timore in noi tanto che ci dovettero rassicurare dicendo che erano i giochini di Morena, visto che Doriana aveva manifestato curiosità in proposito.
Entrati nella meravigliosa suite prenotata, 50 mq di sottotetto con vasca idromassaggio e salottino, dalle valige emersero un vassoio di frutta e una bottiglia di Dom Perignon che fugarono ogni precedente timore.
Giorgio versò lo champagne che entrò subito in circolo e, dopo aver acceso delle candele e spento le luci, ci accomodammo tutti e 4 sul divano mangiucchiando frutta e chiacchierando quando ad un tratto, quasi fosse suonata una campanella, i bicchieri si posarono e ognuno iniziò a baciare il proprio partner in maniera inequivocabilmente lussuriosa.
Le erezioni di noi due uomini erano ormai evidenti sotto i pantaloni e dai baci si passò ben presto alle carezze sempre più spinte, Doriana che già aveva un paio di mani tra le cosce diede un colpo di reni e si slacciò la cintura che indossava solo come accessorio sul suo abito mostrando l’intimo e quasi chiedendo di essere liberata da quella costrizione, cosa che puntualmente avvenne.
In un momento la mia cintura si aprì e le sue mani iniziarono a frugare estraendo il mio sesso ormai di marmo, dopodiché via calzini, jeans e boxer che volarono sulla poltrona di fronte.
Morena, ormai semisvestita, cavalcava Giorgio, il quale infilava due dita sotto il perizoma che constatai essere fradicio di umori gemendo ritmicamente con ancora le scarpe indosso, il che mi eccitava da morire.
Doriana scese con la schiena sulla seduta, iniziai a masturbarla a cosce aperte e dopo poco Morena si lanciò verso di noi baciando il seno a Doriana che godeva rumorosamente mentre le mie dita, spostato il perizoma entravano e uscivano dal laghetto delle sue intimità.
In un attimo fu un groviglio, mi trovai i capelli profumati di Morena in faccia e non potei fare a meno di baciarle il collo e i lobi delle orecchie indugiando con la punta della lingua dentro di esse e sentendo la sua pelle d’oca e i suoi fremiti mentre le due donne si baciavano ovunque.
In breve incrociai la sua bocca mentre Giorgio la masturbava infilandole mezza mano nella fontana tra le cosce e le nostre lingue per un po’ danzarono allo stesso ritmo poi la mia bocca si spostò sul suo seno marmoreo e sul suo capezzolo duro come un chiodo mentre sentivo la sua mano scorrere sull’addome e impugnare il mio sesso, scappellarlo e iniziare una vorticosa masturbazione, prima lenta poi sempre più veloce.
Ora era mia moglie a baciarmi avidamente mentre anche lei impugnava il mio sesso per una meravigliosa sega a due mani: il rumore delle dita di Giorgio che entravano e uscivano dal sesso ormai allagato di Morena faceva da colonna sonora di quel meraviglioso momento di condivisione di piaceri, umori e profumi.
Fine I parte
3270
4
11 years ago
tomcats,
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Last visit: 3 months ago
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Al ristorante
Il tutto inizia un venerdi pomeriggio. telefonata di una coppia con la quale ci eravamo accordati per incontarci la sera. Giunta la telefonata ci aspettavamo subito la disdetta invece no la conferma e ci diamo appuntamento al bar Pinco Palla per poi andare a cena al ristorante. Coppia puntualissima, ci salutiamo, prendiamo l'aperitivo e dopo mezz'ora andiamo al ristorante e decidiamo di andare con una sola macchina la coppia dietro e noi davanti. Durante il tragitto sia noi che loro sembravamo molto impacciati nel parlare di argomenti di sesso per non turbare l'atmosfera che si stava creando. Per fortuna le due meravigliose donne (sempre complici) rompono il ghiaccio. Giungiamo al ristorante ci accomodiamo e un bel cameriere ci viene a prendere la comanda. Bel ragazzo, 1,80 fisico asciutto abbronzato mascella pronunciata capello corto ma non troppo, età sui 28-30 anni. Premessa i maschietti vestiti abbastanza classici mentre noi con vestito da sera ma abbastanza provocante con spacco vertigino sul fianco e un bel deccolletè che lasciava intravedere tutto sotto i vestitini trasparenti. Il cameriere alla vista nostra vista è rimasto inizialmente turbato arrossendo. Premessa che io e la lei eravamo una di fronte all'altra e come per magia ci siamo capite ed abbiamo iniziato a stuzzicare il povero malcapitato cameriere. Abbiamo iniziato ad alzare lo spacco del vestito mostrando l'intera gamba ogni volta che si avvicinava al tavolo lasciando intravedere i perizomi. Nonostante la serata non era del tutto calda, il cameriere iniziò a sudare e da lì io e la mia nuova amica, conosciuta mezz'ora prima, nonostante non ne avessimo parlato eravamo perfettamente in sintonia. Abbiamo proseguito per tutta la serata a stuzzicare il cameriere facendogli veder anche i nostri seni che maliziosamente scoprivamo appena toiccandocelo l'una con l'ltra fino al punto del dolce, quando il cameriere nel servirci ha strusciato il cazzo sul mio braccio facendomi sentire quanto era eccitato. Maliziosamente l'ho guardato negli occhi ringraziandolo per il dolce e complimentandomi con lui, cosa che ha fatto anche la mia amica che non aveva mai alzato lo sguardo sopra la cinta dei pantaloni. I nostri mariti per tutta la durata della cena non hanno fatto altro che gustarsi la nostra maliziosità difendendo il povero cameriere che oltre a lavorare doveva farlo con il cazzo dritto. Terminata la cena siamo risaliti in auto, il ghiaccio oramai era completamente sciolto e abbiamo deciso di andare in motel. Ci siamo incontrati tutti in una stanza e abbiamo fatto del sesso tutti e quattro insieme con i nostri mariti che ci rimproveravano del fatto che avevamo istigato cosi tato il cameriere e io e la mia amica orgogliose di essere cosi troie per esserci rese cosi desiderabili nei confronti di uno sconosciuto. Tra noi è nata una bella complicità e spesso andiamo per ristoranti...ci piace la buona cocina e chissa se ci sono anche i camerieri...
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14 years ago
AdamDTS,
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Un sabato speciale...
è sabato, nell'aria si sente che oggi e' un giorno speciale. Lo sappiamo entrambi.Dobbiamo solo aspettare. Manca circa un'ora all'orario dell'appuntamento e, visibilmente tesi decidiamo cosa indossare. Lei è bellissima come sempre del resto, la amo da impazzire, amo tutto di lei: il sorriso, lo sguardo, il culetto da 10 e lode, le sue tettine, i suoi capezzoli mi turbano ancora dopo 15 anni di vita insieme. Si è depilata scrupolsamente e mi mostra il risultato, non resisto e la bacio. Intanto si lascia bendare con una sciarpa di seta blu notte che contrasta con il biondo dei suoi capelli. La porto sul letto e la dico di rimanere a 4 zampe col suo culetto fantastico completamente esposto agli sguardi e non solo.Me la guardo così in attesa di qualcosa o qualcuno che.... Campanello!! Apro la porta. Una mano la sfiora, leggerissima e delicatissima. Lei vibra al tatto della mano come non l'avevo mai vista prima, si inarca come solo lei sa fare e si offre. Si fa baciare, la sua lingua si addolcisce come solo quando e' eccitata le riesce, è affamata e assetata; il pene le sfiora il viso, lei lo sente e lo cerca con le labbra. eccitatissima inarca ancora di più il suo culetto intanto poggia le labbra sul pene e lo fa suo. Il movimento incontrollabile del bacino è un invito troppo forte, il pene lascia la sua bocca e comincia a baciare la fighetta giàeccitata. In un colpo solo entra e lei urla! Fermo dentro di lei la osservo muoversi, il pene è tutto dentro e il suo culo si muove come solo lei sa fare. So quello che vuole...esce si avvicina al buco del culo che magicamente lo ospita e comincia a muoversi come una pazza. eccitatissima come non l'avevo mai vista, si tocca, grida, e si lascia sfondare fino a godere....le tolgo la benda e la bacio: lei cerca l'altro con lo sguardo. Non c'è mai stato!
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14 years ago
aaaprinceandstar,
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Schiuma e rasoio
Era un pomeriggio estivo. Di quelli caldi e afosi in cui ognuno cerca un riparo all'arsura. Di quelli lenti sospesi in cui tutti vanno a riposare all'ombra dopo pranzo.
Così era infatti il campeggio: silenzioso e immobile. Sarà per questo che li ho guardati. Erano accanto ad un albero. Lui seduto su uno sgabello, lei gli girava intorno in piedi. Così vicino che lui poteva annusare il suo fiato. Così vicino da poterci quasi appoggiare il naso. E vedere la traccia di ogni goccia di sudore scivolare nell'incavo tra i seni fino al margine del suo due pezzi.
Lei aveva in mano una lametta e una bomboletta di schiuma da barba. Tutto si svolgeva lentamente con pazienza: l'agitava un po', poi premeva e, facendo i ghirigori col gomito, quasi a voler canzonare quel momento, gli ricopriva un porzione del capo di schiuma. Posava la bomboletta e con lo sguardo concentrato e attento cominciava a raderlo. E quel movimento era insieme morbido e carico. Potevi sentirne l'energia: era come sospeso nell'attesa, in cerca di qualcosa di più.
Erano l'intenzione degli occhi, la fermezza e dolcezza- insieme- della mano e la tensione che c'era nel suo braccio ogni volta, a fare un buon lavoro: e la testa di lui era finalmente liscia in quel tratto. E poi continuava la sua carezza, come una danza, di nuovo un po' più in la, con la traccia di schiuma e la lametta.
Ancora una volta.
Il primo tocco.
Era quello che teneva sospeso il fiato ad entrambi, per lui il tocco del metallo della lama, supplizio atteso e desiderato anche se il suo corpo era morbido rilassato.. per lei la paura ed il piacere di sentire la giusta pressione sotto le sue mani. Ed io immobile seguivo l'arco della sua schiena, teso a ondeggiare nel momento decisivo, e potevo vedere la sua la mano che scorreva, piano, piano, poi più veloce, facendo una leggera curva e sentire nei tendini la pressione leggera e poi decisa, un po' di più, più forte, più forte..
ogni volta, tante volte, tutte le volte.
Fino a quando non staccava la lametta piegandola di traverso ed allontanandola quasi di scatto dal retro del capo in un movimento sempre più preciso man mano che prendeva confidenza.
Era allora che potevi vedere la luce negli occhi: un misto di contentezza, dolcezza e finalmente eccitata soddisfazione, l'attenzione dello sguardo sospeso in ogni cm di pelle nuda; e potevi leggere la stanchezza di tanta intensità nei suoi gesti: lei allora prendeva la spugna dentro il secchio e sciacquava, e lo scroscio sembra interrompere quella bolla di sapone e riportare alla realtà di un pomeriggio afoso in cui una ragazza rade il suo compagno.
E d'improvviso tiravo il fiato ed il cuore riprendeva il suo battito normale, finché la mollezza della spugna si trasformava in un nuova carezza carica di attenzione.. Ed ogni volta mi chiedevo quando sarebbe arrivata. Cosa, quando l'avrebbe visto tutto lucente, liscio e terso. E mi sono chiesta se anche lui sentisse. E mi sono chiesta quando sarebbe arrivato.
Ma sono andata via; non si può guardare così impunemente e indecentemente...Solo che adesso ogni testa pelata o rasata che vedo mi porta a quel pomeriggio ed alla voglia di leccarla.
Ecco, si, come nascono le fantasie.
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4
14 years ago
welikesex,
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