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La professoressa e la studentessa di francese
Ricevo un messaggio su A69 inaspettato e particolare. Appena leggo il mittente (SoloXStudentessePorche), penso subito che a scrivermi sia un uomo e non una donna bsx come scritto nel suo annuncio. Prima di rispondere al messaggio; studio con attenzione l’annuncio di SxSp per carpire qualche informazione in più e fugare il sospetto che rimane latente in me.L’annuncio cita testuali parole: “Professoressa autoritaria di 45 anni cerca studentesse indisciplinate max 25 anni per impartire lezioni private.La studentessa deve essere magra, con seno abbondante, lato b disponibile e formoso; esclusivamente bsx come me per non porre limiti all’istruzione.Le lezioni potranno essere solo tra noi e in alcuni casi ci potrebbe essere la presenza anche di un professore maschio per punire eventuali marachelle in modo esemplare.Le studentesse verranno subito interrogate tramite una video chiamata per essere valutate immediatamente e capire se degne delle mie lezioni.Scrivetemi per candidarvi e con l’occasione ci scambieremo i contatti per l’esame propedeutico.Non rispondo a persone che non soddisfano la mia ricerca, inoltre assolutamente no a singoli e coppie.”Sull’ annuncio ci sono anche una decina di foto molto eccitanti. Le foto mostrano sempre due donne in situazioni tipicamente scolastiche, poco vestite e assolutamente porche.La foto principale, quella del profilo, forse, è la più casta. Sullo sfondo della fotografia c’è una lavagna con delle formule matematiche. Davanti alla lavagna c’è una ragazza posizionata a pecora su un tavolo. La ragazza indossa solo una gonnellina scozzese rossa che le fa vedere completamente il sedere. La parte superiore è completamente senza vestiti e si vedono due tette perfette che non temono la forza di gravità, i capelli lunghi neri le oscurano il viso.Accanto alla ragazza, in piedi, c’è una donna visibilmente più adulta, la Professoressa. Indossa una piccola camicia bianca annodata sul davanti molto scollata che fa intravedere un reggiseno nero, una gonna anche essa nera che le arriva sopra le ginocchia con uno spacco vertiginoso che non nasconde nulla. Dallo spacco esce una lunghissima gamba avvolta da una calza retta da un super sexy reggicalze in pizzo, sembra non portare l’intimo.La professoressa è biondissima con i capelli lisci e lunghi, il viso è sfocato, ma si vedono chiaramente degli occhiali con montatura bianca che ti fanno pensare a una parola: Troia.La professoressa ha un frustino da cavallerizza in mano, l’intento è quello di frustare quel bel culo che le è davanti.Le altre foto sono simili, sempre con le stesse 2 donne. In una la studentessa ha un libro in mano e il frustino è appoggiato sopra le sue tette.In un'altra, i capezzoli sono prigionieri di due pendagli e la professoressa l’abbraccia da dietro sorreggendole il seno.Poi ci sono foto ancora più intime: una mostra la brava studentessa con un plug anale e 2 dita della professoressa nella fica.Un’altra vede la studentessa sdraiata di schiena sul tavolo con le gambe in alto posizionate a V e un bel vibratore fallico che la trapana, mentre la professoressa le fa cadere delle gocce di cera sul monte di venere e anche più in basso.Sul profilo ci sono più di 30 foto, tutte con scene lesbo e BDSM soft. Le guardo tutte e decido che, anche se fosse un uomo a scrivermi, è giusto che rischi e risponda al messaggio.Il messaggio non è lunghissimo ed è molto chiaro:” Buongiorno Giorgal73, mi chiamo Anna. Sono una donna di 45 anni che non nasconde la forte propensione al sesso, soprattutto quello saffico. Non disdegno giocare anche con gli uomini, ma sempre in compagnia della mia giovane compagna. Da ragazza ebbi un’esperienza con la mia professoressa di diritto economico all’ università che mi segnò profondamente. Da allora mi piace essere io la prof e fare tanti giochi perversi.Vanessa, la mia compagna attuale, è quella che realmente è attiva con gli uomini in un rapporto a tre, io gioco solo con lei.Ho letto alcuni tuoi racconti, mi è piaciuto soprattutto quello nel quale ci sono 2 donne e dove evidentemente c’è una forte presenza di dominazione. Ti scrivo perché vorrei proporti un incontro.Durante l’incontro io dominerò Vanessa e tu guarderai, poi ad un certo punto, se le cose si scaldano, forse te la farò provare.Infine, ti chiedo di creare un racconto di questa esperienza, perché mi piacerebbe vantarmi che sono così brava che le mie gesta vengono addirittura scritte.”La mia sensazione che sia un uomo a scrivermi diventa quasi una certezza. Ma è mai possibile che una donna lesbica bellissima mi possa proporre un incontro con una ragazza giovane e fica? E’ praticamente la trama di un film porno, ma io non sono Rocco, sono un cinquantenne con la pancia e una cazzo normalissimo.Certo dello scherzo le rispondo: “Ciao Anna, ti ringrazio di avervi contattato e fatto una proposta alla quale non posso assolutamente rifiutare. Però, prima ti chiedo di fare una videochiamata per discutere dei dettagli e vorrei farlo faccia a faccia, così da non avere fraintendimenti o dubbi, un po' come gli esami che fai tu per le tue studentesse, quando vuoi mi puoi videochiamare su Telegram”.Sono sicuro che il mio cellulare rimarrà muto, la fantomatica professoressa è sicuramente una fregatura, o al massimo sarà un uomo con la parrucca bionda che vorrebbe divertirsi alle mie spalle e anche più sotto.Il telefono dopo una ventina di minuti inizia a vibrare. Ricevo una videochiamata, l’accetto. Cazzo la professoressa non è un uomo, anzi sembra quella della foto. Prima o poi dovrò svegliarmi, perché sicuramente sono nel bel mezzo di un sogno.Anna: “Piacere Giorgio, felice di conoscerti e vederti, spero anche di farlo dal vivo.”Io: “Piacere mio Anna, scusami, ma devo farti i complimenti perché sei bellissima. Ti avevo già visto nelle foto del tuo profilo, ma ora posso associare un volto a quelle immagini, un magnifico volto a quello che vedo. Non ti nascondo che fino a questo momento ho pensato che fosse tutto uno scherzo.”Anna: “Ora capisco la richiesta della videochiamata, infatti è la stessa mia tecnica per capire chi realmente interagisce con me. Comunque ti voglio rassicurare, non è uno scherzo. Come ti ho scritto, ho letto i tuoi racconti e mi è venuta voglia di esserne protagonista.Sono esibizionista, fino a questo momento ho soddisfatto la mia voglia tramite foto e video, ma farlo in un racconto è un altro livello.Le parole sono più forti e incisive delle immagini. La persona che legge usa la sua fantasia, ti vede nella sua testa, ti immagina come desidera, a me questa cosa fa godere solo a pensarla. Se per realizzarla devo avere un uomo a letto con me, allora è un sacrificio che posso fare. Allora cosa mi dici?”La risposta che comunico ad Anna è ovviamente positiva, lei contenta ed eccitata mi comunica l’indirizzo del suo studio (così lo chiama) dove riceve le studentesse. Si trova a Ferrara, precisamente in un piccolo comune dal nome Portomaggiore, a circa un’ora da casa mia.Arrivo da Anna che mi accoglie e mi dà alcune istruzioni relative all’ incontro.Anna: ”Ciao Giorgio, tra 30 minuti arriverà Vanessa. Lei è una ragazza con la quale mi vedo con una certa regolarità. Ho una grande complicità con lei, l’ho scelta per questa avventura perché le piace anche il pene e poi è una vera maialina. È la stessa ragazza delle foto presenti sul mio profilo.Queste sono le regole:- Non puoi interagire direttamente con noi, se non sono io ad invitarti.- Vanessa sarà bendata tutto il tempo.- Non devi parlare, a meno che non sia io a chiederlo.- Se ci avviciniamo a te, non devi toccarci e puoi fare esclusivamente quello che ti chiedo io.- Non ti devi toccare o masturbare, ti voglio sempre pronto.Tutto chiaro? Domande? Ancora convinto di proseguire?”Io: “Tutto chiaro Anna, nessun problema, sono abituato a prendere ordini. Poi già solo guardarvi sarà un qualcosa di unico per me e le regole mi sembrano semplici e facilmente rispettabili.”Dopo i vari preparativi, mi metto sul letto completamente nudo come da richiesta di Anna che fa entrare la sua studentessa preferita.Vanessa è vestita esattamente come nelle foto, la differenza è che questa volta non è nuda, indossa una canottiera viola ed è bendata. Anna invece ha un tailleur celeste con gonna cortissima e tacchi 15 a infiniti centimetri.Vanessa: ”Prof. Non vedo assolutamente nulla, mi avevi promesso che oggi mi insegnavi il francese, ma come faccio così?”Anna:” Tranquilla, fidati di me, oggi ti insegnerò a usare la lingua, a prescindere dal francese”Mentre Anna le dice queste parole, comincia a toccarle il seno e Vanessa fa finta di protestare tirandosi indietro e chiedendo perché la stesse toccando, che era li solo per imparare. Anna l’azzittisce mettendole due dita in bocca che subito vengono leccate e succhiate.La lingua di Vanessa gioca con le dita, come se in quel momento ci fosse un cazzo al loro posto. Quindi le lecca dalla base fino alla punta, che inizia a succhiare quando arriva alla sua prossimità e va avanti così, fino a quando Anna, non le alza la gonnellina e inserisce le umide dita dentro alla fica della studentessa, entra ed esce lentamente.A volte aumenta il ritmo, a volte si ferma, le tira fuori e si mette a massaggiare il clitoride.Vanessa: “Ma Prof. Che fa? Cosa succede? No, la prego non così. Ho la fichetta delicata. Ma io voglio studiare, voglio imparare”Anna toglie le dita e ora con entrambi le mani libere rimuove la canottiera di Vanessa con un movimento veloce e fluido, inizia a baciarle i seni. Io sento chiaramente il rumore del risucchio, sembra che Anna stia mungendo i capezzoli, ma invece di uscire il latte, escono dei mugolii profondi. Le proteste della studentessa diventano delle parole sussurrate intervallate ad mmm, sii e altre eccitanti versi.Le mani di Anna aiutano la sua lingua che schiocca e risucchia. Le dita pizzicano e tirano i capezzoli. Schiaffetti leggeri si abbattono ripetutamente su quel seno che diventa sempre più rosso.Vanessa a fatica e con tono ansimante dice: “Prof. Cosa mi sta facendo? A me non piacciono le donne, io amo solo i bei cazzi, lei è cattiva con me, le mie tette non le hanno fatto nulla, perché le picchia?”Anna si ferma, prende il viso di Vanessa tra le mani e inizia a baciarla con energia e impeto. La lecca le labbra, le succhia la lingua.Schiaccia la bocca su quella di Vanessa come se le dovesse succhiare l’anima. Il bacio non termina, va avanti per molto tempo.Vedo le labbra morse, la saliva che cola dai visi, le mani di Vanessa che tolgono la giacca di Anna e che iniziano ad accarezzare i capezzoli ora esposti e che diventano duri con la saliva che cadendo li bagna.Passano 10 minuti, loro sembrano non stancarsi mai. Io sono sul letto a cazzo dritto che mi godo in perfetto silenzio la scena.Ho un’immensa difficoltà nel tenere le mani a posto e non toccarmi. lo scroto si ispessisce e la sacca scrotale si appiattisce e si indurisce mentre i testicoli incominciano ad ascendere a causa dell’eccitamento che mi sta torturando. Devo essere bravo e resistere.Anna:” Bene, ora che abbiamo iniziato a riscaldare la lingua, dobbiamo fare in modo che si rafforzi, perché vedi Vanessa, il francese è complicato, ha bisogno di molto esercizio. La lingua deve poter andare giù e su per ore senza stancarsi, deve poter fare movimenti circolari e schioccare per avere un accento perfetto”Mentre Anna dice queste parole mette una mano sulla testa di Vanessa e la fa inginocchiare. Di contro Vanessa le tira giù la gonna che libera il Paradiso Perduto, non quello di Milton, ma la perfetta fica di Anna. Non è glabra, ci sono radi peli biondi che circondano delle labbra evidenti e con uno spacco chilometrico.La lingua di Vanessa inizia un lavoro, anzi un’arte, una maestria che difficilmente non porta ad un devastante orgasmo.Si vede che la studentessa ci mette impegno: non inizia subito a leccare la zona intima. Prima gioca con l’ombelico, la lingua rotea e si inserisce, le sue mani stringono i glutei, li accarezzano, li pizzicano. Poi intraprende un viaggio lungo e umido verso il monte di venere, piccoli morsi vengono dati e le dita iniziano ad esplorare l’intimità di Anna.Baci vengono dati ovunque, le grandi labbra vengono succhiate e tirate dalla bocca di Vanessa.Il gioco è così semplice, quanto efficace: Vanessa si avvicina con la testa, con la lingua muove verso l’esterno le grandi labbra. Poi con la bocca le aspira e inizia a tirarle per qualche secondo. Subito dopo apre la bocca e le libera.Come un elastico che torna a riposo si sente un umido sciocco e un roco godimento viene emesso da Anna. Le dita entrano ed escono nello stesso modo che Anna le ha insegnato poco prima.Ci siamo, dopo 15 minuti di una minuziosa e godereccia attività orale, arriva l’orgasmo. Un orgasmo rumoroso e bagnato. Immensamente bagnato. Anna schizza ripetutamente i suoi umori su Vanessa. Le sta facendo la doccia e lei a bocca aperta sta bevendo tutto. Noto che, mentre beve ha iniziato a masturbarsi con foga e anche lei viene quasi subito. Il viso di entrambe è in estasi.Vanessa ancora tremante schiaccia la bocca sulla vulva umida davanti a lei, apre la bocca tantissimo, quasi a voler mangiare la fonte del suo godimento.Non la sta mangiando, ma la sta masturbando. Apre e chiude le labbra come se stesse masticando, ma in realtà sono dei profondi massaggi che terminano sul clitoride risucchiandolo.Anna raggiunge il secondo orgasmo, direttamente nella bocca di Vanessa.Dopo qualche minuto e con la fica perfettamente pulita, Anna fa alzare Vanessa e riprende a baciarla. Questa volta è lei che gioca con la lingua, ma quello che riesco a vedere io, sono i morsi alle labbra di vanessa e i capezzoli che vengono torturati. Vedo le mani di Anna che si allungano verso una mensola posta alla sua destra. Prende due pendagli lunghi circa 5 centimetri, da una parte c’è una molletta e dall’ altra una pallina di ferro che sembra essere molto pesante.Mentre i baci e le torture alle labbra continuano, Anna fissa saldamente i pendagli ai capezzoli della brava studentessa: con due dita prende un capezzolo, lo tira, apre la molletta e la richiude, un forte gemito si fa strada e si manifesta. La pallina si trova all’ altezza del capezzolo, appena la molla si chiude, le mani si aprono e grazie alla forza di gravità la pallina cade tirando fortemente il seno, altro gemito e l’operazione si ripete, così come il gemito.Anna:” Brava la mia studentessa, mi hai fatto venire 2 volte di seguito e stai imparando bene la lingua. Però l’allenamento deve continuare. Ora ti farò usare la lingua nel modo a te più congeniale. Il Francese è una lingua emozionale cosa c’è di più emozionante di prenderlo in culo e in fica contemporaneamente? Ti ricordi il giocattolino che ho usato la settimana scorsa? Che dici lo vuoi di nuovo provare?”Vanessa:” Si prof., speravo proprio che me lo proponessi. E’ uno strumento didattico molto efficace e lo vorrei dentro di me sempre per imparare meglio.”Anna sorride e mi guarda, mi fa il segno del silenzio e con la mano destra imita il gesto della masturbazione. Capisco che vuole il mio cazzo duro e che quindi ora posso iniziare a giocare anche io.Nel frattempo, da una cassettiera, tira fuori una mutanda che io definirei quadri-cazzuta. Non l’ho mail vista, più tardi verrò a sapere che è stata fatta su misura. Quello che vedo è uno strapon formato da una cintura spessa 3 centimetri. Sulla parte frontale ci sono due peni di diversa dimensione e forma: uno per l’ano e uno per la vagina.Dalla parte opposta un altro pene lungo circa 10 cm, ma molto largo, infine dietro, all’ altezza dell’ano dell’indossatore, un plug anale anch’esso molto largo, quasi delle stesse dimensioni di quello frontale ancorato da un’altra cinghia che si congiunge con il frontale.Anna comincia ad indossarlo con l’aiuto di Vanessa sempre bendata, ma consapevole dei movimenti. L’operazione è veramente sensuale e mi eccita tantissimo, neanche fossi io a penetrarla.Vanessa si posiziona dietro Anna inginocchiandosi; la sua testa è perfettamente allineata con il sedere di Anna. Prende lo strapon e lentamente inserisce la parte frontale dentro la vagina della professoressa. Afferra con le mani i due cazzi frontali mettendo le mani a cono e tiene premuta la mutanda. Anna chiude gli occhi, noto un profondo godimento sul suo viso.Vanessa prima di inserirle il plug nel bellissimo culo di Anna inizia a inumidirlo con la sua lunghissima lingua, praticamente la sta scopando. Le allarga il buco più volte con le dita e le sputa anche dentro. Finito il lavoro preparatorio, le inserisce il plug anale e stringe le cinghie laterali per saldare il tutto e non far uscire i nuovi ospiti che hanno trovato le loro nuove e umide case. L’espressione di Anna è pura estasi, la vedo che anche da ferma sta godendo come una matta.Anna:” Grazie dell’aiuto Vanessa. Ora ti insegnerò una nuova posizione che ti aiuterà sicuramente a parlare in modo fluido il francese, avviciniamoci al letto. Inginocchiati a terra e appoggia il busto sul letto tenendo il sedere ben alto in modo che io possa entrare dentro di te facilmente.Prima apri bene la bocca e tira fuori la lingua, perché ti metterò un pene finto davanti alla bocca così da poter esercitare la lingua.”Anna mi fa segno di aprire le gambe e di scendere un po' verso Vanessa. Poi appena sono in posizione, le mette una mano dietro la testa e la spinge verso il mio amichetto felice di ricevere ora le giuste attenzioni.Appena Vanessa si abbassa, capisce che il pene non è finto e inizia a succhiarlo e a leccarlo in tutti i modi che le vengono in mente. Fa anche diverse esclamazioni:” Com’è buono, non sembra finto. Che bello è fatto veramente bene, sembra che si muova veramente”. Lecca e succhia anche i testicoli.Anna si posiziona dietro di lei e inizia a penetrarla con il doppio fallo, la riempie completamente. Io, tramite la sua bocca, sento la sua goduria e eccitazione. Anche la professoressa gode, i cazzi interni ad ogni movimento lavorando acne su di lei.Neanche fossi un ragazzino alla prima esperienza, vengo immediatamente. Sono troppo eccitato; la scena davanti ai miei occhi e i gemiti di entrambe le ragazze sono un afrodisiaco potentissimo. Vanessa non si stacca dal mio cazzo e non si perde neanche una goccia.Vanessa: “Professoressa, ho capito che c’è un professore, posso fargli una domanda?”Anna:” Certo, se non hai capito qualcosa è giusto che tu faccia le tue domande?”Vanessa: “Professore, senta, vorrei continuare a esercitare la lingua perché credo che il mio accento non sia ancora perfetto, lei se la sente, possiamo ripetere la lezione?”Io: “Vanessa, dammi solo 5 minuti, in modo da ricaricare la lezione”Vedo Vanessa sorridere e godere, perché Anna non si è fermata un secondo. Le sta riempiendo entrambi i buchi con lo strapon , i movimenti rimangono lenti e accompagnati dal tipico rumore di qualcosa che entra dentro un ambiente bagnato: ciaf ciaf.Io:” Vanessa, se vuoi possiamo riprendere l’interrogazione, mi raccomando ti devi impegnare perché ora non sono molto carico e potrei essere molto lungo.”Vanessa:” Non si preoccupi professore, ci penso io, vedrà che alla fine mi darà un voto molto alto!”In 5 minuti il mio cazzo riprende vigore, neanche avessi preso un’intera scatola di Viagra, anzi forse il viagra c’è l’ho davanti, visto che prima indossava una canottiere viola.Davanti io, dietro Anna, facciamo una lezione spettacolare. Sono passati circa 10 minuti dall’ inizio del secondo pompino e sento Anna godere, qualche secondo dopo arriva anche Vanessa, quasi contemporaneamente.Entrambe gridano la loro estasi, Vanessa aggiunge “Cazzo, Cazzo Cazzo” infinite volte e come se fosse una formula magica mi fanno raggiungere l'orgasmo anche a me.Vanessa ripulisce bene il banco di studio, Anna si stacca da lei e quando ha terminato la pulizia, le prende nuovamente con le mani il viso e la bacia profondamente. Non è un bacio erotico e basta, c’è qualcosa in più.Anna:” Vanessa, ora vai a farti una doccia, dammi qualche minuto e ti raggiungo anche io, il tempo di salutare il professore e arrivo”Ragazzi, è stata un ‘esperienza favolosa. Vanessa è stata sempre bendata, Anna si è dimostrata una donna unica e enormemente sensuale.Mi dispiace non non aver giocato con lei, ma gli accordi sono accordi e poi anche se c’è stato solo sesso orale, sono profondamente soffi sfatto.Cazzo una studentessa mi ha fatto due pompini favolosi e non sa neanche che aspetto io abbia, merita sicuramento 10 e lode come voto.Grazie Anna, grazie Vanessa. Se un giorno vi servisse nuovamente un menestrello per cantare le vostra epiche gesta, fatemi sapere, la mia penna per voi sarà sempre disponibile e pronta.
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1 month ago
giorgal73, 52
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La vacanza perfetta (3a parte)
Rieccoci in viaggio, in un'altra giornata calda per una nuova destinazione. Sono passati due giorni da quella serata con la guardia del piccolo Market, una serata fantastica, anche se Marco e Annalisa non ne hanno parlato poi più di tanto. A lei era piaciuto tantissimo, quelle situazioni che Marco riusciva a creare, la eccitavano e la facevano sentire sempre più troia. Dopo quella sera, si sono divertiti, hanno fatto sesso ad ogni occasione, insomma, la loro vita non era cambiata dopo quella sera. Anzi, addirittura, in qualche occasione, era proprio Annalisa a provocare Marco..... Trovato posto per sostare con il camper, addirittura sotto un enorme gelso che faceva proprio una gran bella ombra, si incamminarono nel paesino a loro sconosciuto. Nella piccola vietta, il caldo si faceva sentire, ma un lieve brezza, ben gradita, li accompagnava verso il centro. Una foto sulla panchina, una foto abbracciati davanti ad un negozio con un'insegna buffa, baci calorosi come se piovessero e in poco tempo arrivarono nella piazzetta che doveva essere il centro del paese. Non c'era molta gente in giro, alcuni negozi erano chiusi, ma il bar no, quello era aperto. La voglia di gelato di Annalisa vinse su tutto. Il piccolo bar era molto accogliente e aveva una veranda dove sedersi che era una meraviglia. Ordinarono e andato a sedersi in veranda, dove c'erano soltanto una coppia con un bimbo, un cane sdraiato al centro, due gatti e quattro uomini anziani che giocavano a carte. Subito Annalisa si mise a guardarli divertita, perché i quattro, stavano giocando a carte ma in modo piuttosto colorito e chiassoso. Mentre mangiava il suo gelato, sorrideva divertita a vedere i quattro. Marco notò ancora di più la sua bellezza e quella sua luce negli occhi mentre rideva. Inutile dire che era eccitato.... Passata una mezz'oretta, si alzarono per uscire e Annalisa si assentò cinque minuti per andare al bagno. Quando uscì, Marco la stava aspettando fuori dal bar."Che stronzetto che sei, io credevo che mi seguivi in bagno, ho visto che avevi il cazzo duro al tavolo! Ti ho aspettato un po', poi ho fatto pipì e sono uscita". "Amore, cucciola, non ci ho nemmeno pensato, non mi sembrava il luogo adatto, dai....""Adesso sua maestà vuole solo luoghi adatti? Non mi sembra che in altre occasioni i luoghi erano adatti. Non mi vuoi più scopare?“Risero entrambi, e abbracciati continuarono la camminata. Ora Marco sapeva che doveva rimediare a questa voglia..... Videro una piccola via in salita, decisero di prenderla per vedere dove portava. Non ci misero molto ad arrivare alla fine della salita, dove c'era soltanto una piccola Chiesa e un piccolo cimitero proprio a fianco. Annalisa guardò Marco con aria un po' delusa e gli disse:"Questo paesino è bello, ma è il più brutto e cattivo che abbiamo visto fin'ora""Perché piccola?“"Perché non c'è neanche un posto che ti stimola a tirarlo fuori"Marco scoppiò a ridere, lei aveva il broncio come una bambina, ma non riusciva più a trettenersi dal ridere..."Tranquilla piccola, vedrai che quando meno te l'aspetti, anche questo paesino ti lascerà un ricordo che ti piacerà tanto"Lei lo abbracciò sorridente, con gli occhi pieni di voglia di sesso. Poi c'è fece scivolare una mano nei pantaloni di Marco, afferrandogli il cazzo. Era nel pieno di una crisi di voglia. "Torniamo al camper, forse ho qualcosa che ti piacerà "Lei sgranò gli occhi, finalmente aveva capito che da li a poco, Marco l'avrebbe scopata come Dio comanda.Arrivarono al camper e una volta saliti, lei si spinse verso Marco ormai con la voglia di cazzo che le stava facendo prendere fuoco. Lui la fermò, gli disse di aspettare un attimo, di dargli solo due minuti. Lei, con la mano nei pantaloncini, sbuffò scherzosamente mentre si masturbava con foga ....Marco scese dal camper. Lei non capì, cercava di sbirciare dal finestrino ma un ramo dell'albero le impediva di vedere oltre. Quando la porta si riaprì pochi minuti dopo, sentiva delle voci, ma continuava a non capire....Ad un tratto vide salire nel camper un uomo, che non era Marco, sfilò al volo la mano con le dita fradice dai pantaloncini e vide un altro uomo salire, poi un terzo. Il quarto e poi Marco.Annalisa era immobile in piedi a un metro da queste persone. "Amore, ti presento Mario, Lorenzo, Giovanni e Attilio, li hai conosciuti prima al bar, stavano giocando a carte.""Piacere, Annalisa", disse lei spaesata e fissa sugli occhi di Marco, per cercare una spiegazione. "Niente , tranquilla amore, prima al bar, mentre tu eri in bagno, io ho parlato con questi signori e gli ho espresso il tuo desiderio, quello che mi avevi detto al tavolo ...""Ah, si? Ok, e cosa gli avresti detto di quello che ti ho detto io al bar?“ incalzò lei per cercare di capire cos'aveva in mente Marco, anche se, più o meno, aveva un'idea .."Gli ho solo detto che ti sarebbe piaciuto fare un pompino a tutti e quattro insieme""Oh si, si... Era questo che volevo" rispose lei, stando al gioco, anche perché ormai, chiarito il disegno di quello che stava per succedere, era eccitata come un vulcano pronto ad esplodere ..Annalisa sorrise, invitò i quattro vicini a lei, che accettarono subito senza discutere. La circondarono, sentiva le loro mani dappertutto, si trovò nuda in un attimo, le sue bocche sembravano le bocche di un branco di lupi sulla preda. Non staccava gli occhi da Marco, che la guardava mentre si stava masturbando. Annalisa era sempre più eccitata, i quattro si erano spogliati, abbassò lo sguardo e vide i loro cazzi, barzotti. Uno dei quattro, le alzò la testa e prese al limonarsela con ardore, lei non fece niente per evitarlo. Un altro le stava leccando la figa, che ormai era un lago e le sue tettine erano preda degli altri due. Cercava di farsi largo con le mani, raggiunse due cazzi e iniziò a masturbarli, Senza staccarsi dall'uomo che la stava baciando.Marco, stava fermo ad ammirare Annalisa che ormai era in balia dei quattro, la vedeva godere, la sentiva gemere.Annalisa si staccò dalla bocca dell'uomo che la baciava, guardò Marco e si lasciò scivolare in ginocchio. I quattro, si misero intorno a lei. Iniziò a spompinare un cazzo mentre con le mani segnava altri due. La sua bocca era fuori controllo, alternava i cazzi con mani e bocca, dovette lavorare molto su quei cazzi che, stavano mettendoci molto a diventare duri. Ma non si perse d'animo, succhiava e risucchiava, la saliva che produceva mentre succhiava inondava i cazzi e colava anche dalla bocca. Ora erano diventati belli duri, ma quanta fatica, le mascelle iniziavano a farle male. Marco prese a dare ordini ai quattro chiamandoli per nome, lei si sforzava di ascoltare ma non si ricordava chi fosse uno e chi fosse l'altro. Ne fece sdraiare uno a terra, dopo avergli servito un preservativo, fece sedere Annalisa su di lui. Il cazzo dell'uomo scivolò in un lampo nella figa fradicia, gli altri tre continuavano a farsi spompinare, addirittura con due cazzi alla volta in bocca. I quattro si alternarono a scopare Annalisa in figa, Marco, decise che era il momento di partecipare. Prese il lubrificante, unse il culo di lei e ci fiondò il cazzo fino in fondo. Annalisa tirò un grido soffocato dal cazzo che stava spompinado, godeva come una troia. Era la prima volta che non aveva un buco libero e neanche a dirlo, la cosa la faceva impazzire. Andarono avanti per quasi un'ora a scoparla a turno, ma nessun'altro a parte Marco, glielo mise nel culo. Annalisa era esausta, la fecero mettere in ginocchio, Annalisa si asciugò il sudore dagli occhi e aprì la bocca aspettando il momento in cui avrebbero sborrato. Gli uomini, si stavano segando davanti a lei, pronti a darle ciò che chiedeva. Non ci volle molto. A turno, si avvicinarono alla bocca di Annalisa e le sborrarono dentro, in faccia, sui capelli. Riempirono la sua bocca e il suo viso di sborra calda, che lei raccoglieva con le mani e con la lingua se stava per cadere.Era in ginocchio, con la testa leggermente all'indietro, una maschera di sperma. Esuausta, ma soddisfatta, terribilmente appagata. Dopo essersi tolta la sborra dagli occhi, intravide Marco sorridente che parlava con gli uomini. Gli uomini annuivano, sorridendo. Marco, prese ancora una volta la pentola più alta e si diresse verso Annalisa. Lei capì subito cosa la aspettava ora. Sputò un po' di saliva mista a sperma nella pentola, guardò i cinque e disse:"Su, avanti, non abbiate paura, chi è il primo? Chi mi ripulisce?" Mettendosi un dito in bocca come una troietta vogliosa....I cinque compagni di scopata si avvicinarono e con il cazzo in mano, iniziarono a pisciarle, in faccia e in bocca. Le sembrava di annagare dalla quantità di pipì che le stava arrivando, ma allo stesso tempo non ne voleva perdere neanche una goccia. Succhiò ancora tutti e cinque i cazzi come per ringraziarli, posò la pentola, salutò e ringraziò i quattro compagni di giochi e corse a farsi la doccia. Gli uomini, si rivestirono, salutarono Marco, lo ringraziarono per quest'avventura e tornarono alle loro vite. Marco era felice, soddisfatto e sempre più innamorato.Quando Annalisa uscì dalla doccia, si butto sul letto esclamando wow. Marco la raggiunse e la baciò abbracciandola."Come va cucciola? Come ti è sembrata questa nuova esperienza?“"Fantastica, mi avete uccisa, ma mi è piaciuta. Poi il fatto di avere sempre sorprese senza sapere niente, mi eccita da morire. D'altronde, questo è il prezzo da pagare quando hai un marito che è un porco maiale".Scoppiarono a ridere, poi Marco disse:"Dai, vado a una doccia e poi usciamo a cena, preparati""Mmmm.... Che cosa ti frulla in testa?""Niente amore, voglio solo uscire a cena con te"Arrivati in un piccolo ristorante del paesino, carino, non molto pieno ma comunque c'era gente. Il cameriere arrivò subito e fece accomodare Marco e Annalisa al loro tavolo. L'atmosfera era gradevole, la musica di sottofondo accompagnava gradevolmente la serata, la candela sul tavolo e i fiori creavano quella magia che ad Annalisa piaceva molto. Ordinarono con tutta calma e i piatti vennero serviti con cura e professione dal personale, tutti carini e gentili. La coppietta innamorata era arrivata al ristorante, consigliato da Attilio, uno degli amici che avevano "conosciuto" nel pomeriggio, prendendo un bus, per non stare a spostare il camper. Quindi dovevano stare attento anche all'orario, perché l'ultima corsa ara a mezzanotte. Calcolando che le lancette dell'orologio segnavano le 22:30, non si allarmarono più di tanto...Anche perché, Marco non voleva fare le cose di fretta, la situazione di questa serata poteva nascondere qualcosa di buono. Mentre scherzava e rideva con Annalisa, ignara come al solito dei pensieri porci di Marco, sondava il terreno qua e la per capire se per il finale di serata, ci scappava qualcosa di eccitante. Nel frattempo, il tempo scorreva. Alle 23:40, ormai la sala del locale era quasi vuota, così decisero di alzarsi, pagare e uscire. Mentre Marco saldava il conto, arrivò il titolare del locale a ringraziare la coppia, chiedendo se poteva offrire qualcosa, come usava fare di solito. Marco e Annalisa si guardarono negli occhi e Marco declinò l'invito, spiegando che se avrebbero perso il bus, non sapevano come tornare al camper. Lui subito disse che non c'era problema, sia lui e la moglie, che i ragazzi che lavoravano da lui, avrebbero fatto la loro stessa strada, quindi gli avrebbero dato volentieri un passaggio. Uno sguardo veloce con Annalisa, lei aveva capito che nella mente di Marco, stava per nascere qualcosa... Rossa in volto, sorrise e annui. La festa continuava. Fino a mezzanotte e dieci, risero e scherzarono con il titolare, la moglie e un paio di cameriere. Poi una delle due, disse a Marco che lei stava per tornare a casa, se avessero voluto, un passaggio glielo avrebbe dato lei.Accettarono la disponibilità di Gaia, salutarono e ringraziarono di nuovo tutti e si incamminarono. Annalisa sali davanti con Gaia e Marco dietro. Durante il viaggio continuarono a ridere e a scherzare, i tre erano molto a loro agio. Una volta arrivato al camper, Annalisa prese in mano il gioco e sicura di sé, invitò Gaia da loro, per bere un caffè prima di tornare a casa. Gaia la ringraziò, le rispose che però era un po' stanca e poi non voleva disturbare. Allora Annalisa insistette, "ma no dai, ma quale disturbo, non è una casa vera e propria, cinque minuti per bere un caffè, per ringraziarti della tua cortesia di averci riaccompagnato""Va bene, dai, vorrà dire che domani mattina dormirò una mezz'oretta in più" rispose Gaia. A Marco si aprì lo scenario. Annalisa non aveva mai preso l'iniziativa, non capiva cos' avesse in mente, ma una cosa era sicura, lui aveva il cazzo già duro.....Con Marco a preparare il caffè e le due ragazze al tavolo a chiaccherare, la serata sembrava molto elettrizzante... Lui decise di non interferire, volle lasciare fare tutto alla mogliettina, era curioso di vedere se aveva un programma già disegnato."Tu hai un ragazzo?" Chiese Annalisa a Gaia"Fino ad un anno fa si, poi ho scoperto che se la faceva con una mia amica ed è finita""Oh, mi dispiace averti fatto questa domanda, scusami""Figurati, nessun problema, è storia vecchia e poi per il momento sto bene così""Ma poi sei così giovane. Hai tutto il tempo, pensa a divertirti. E inoltre, sei anche molto bella...."Alla frase di Annalisa, Gaia arrossì. Per fortuna, Marco arrivò con il caffè. Annalisa la fede ridere ancora un po', mentre bevevano il caffè, raccontando di quanto imbranato fosse a volte Marco, inventandosi anche dei particolari che non erano mai successi. Gaia rideva, rideva e rideva, quindi era giunto il momento per Annalisa, di calare il jolly."Capito cara? Ma io, nonostante tutto lo amo alla follia""Siete una coppia bellissima. Ma ora, se mi volete scusare, io andrei a nanna, sto incominciando a crollare.""Ah, ma dammi solo cinque minuti, per ringraziarti ancora una volta per la splendida serata" Annalisa si alzo dal tavolo, prese Gaia per mano e la portò verso il letto. Si mise davanti a lei, le sue braccia le avvolsero i fianchi, si avvicinò con la bocca alla sua per baciarla....Gaia si ritrasse, "scusa, cosa fai?“"Ti volevo soltanto baciare per dirti grazie""Tranquilla Annalisa, non ce n'è bisogno, è stato un piacere per me""Ma ora vorrei che il piacere sia nostro ...."Tornò a baciarla, stavolta Gaia la assecondò e si diedero un bacio con la lingua."Ok, orai hai ringraziato, è stato bello, ma ora devo andare" replicò Gaia un po' a disagio..."Non hai mai provato con una donna, vero? Non devi essere a disagio. All'inizio è una cosa strana, ma vedrai che ti piacerà.....""N..no, non... Non ho mai provato. E a dire la verità, non ci ho mai pensato...." Balbettò Gaia, rossa in volto e gli occhi puntati a terra....."Allora, lasciati andare, vedrai che poi mi ringrazierai, tu mi piaci. Mi stai eccitando, proviamo, se non ti piace, smettiamo"La baciò ancora, con le mani che ispezionavano il corpo di Gaia, tolse la maglietta a Gaia, alla vista del suo seno, Annalisa prese a toccarlo, quelle tettine piccole e sode. Iniziò a baciare e succhiare quei capezzoli, dando dei piccoli colpetti con la lingua, mentre con le mani ispezionava sotto la gonnellina. Gaia sembrava gradire quella situazione. Ma di colpo si bloccò e respinse Annalisa."C'è tuo marito che ci guarda, ti prego basta"Annalisa strinse a se, riprese a succhiarle le tettine, nel frattempo Marco le raggiunse."Non ti devi preoccupare Gaia, noi siamo una coppia aperta, ci piace vedere il nostro partner godere, lasciati andare, vedrai che alla fine esploderai di piacere"Un sospiro di Gaia ruppe il silenzio, le dita di Annalisa erano arrivate nelle mutandine di Gaia e le stavano stimolando il clitoride.....Ora Gaia era nuda, con la schiena appoggiata al petto di Marco e la lingua di Annalisa le stava esplorando la fighetta. Gaia ansimava a bocca aperta e occhi chiusi, stava assaporando per la prima volta quel piacere, non era mai stata in questa situazione con una donna. Ormai era nel pieno del piacere, non aveva più le forze per dire no. Marco si avvicinò alla sua bocca e iniziò a baciarla, lei, si lasciò andare a quel bacio, un bacio che non aveva mai provato, Dio se baciava bene Marco. Annalisa la trascinò giù in ginocchio con lei, la baciò profondamente. Marco si tolse i pantaloni e mise in mostra il suo cazzo già duro. Gaia appena vide quel cazzo davanti a lei, arrossì e abbassò lo sguardo."Che c'è, non ti piace? Hai visto com'è bello duro?“ le disse Annalisa, poco prima di farlo scivolare tutto nella sua bocca. Gaia la guardava sorpresa, il cazzo di Marco non era per niente piccolo, ma lo faceva sparire tutto. Mentre Annalisa faceva quel pompino doc, guardava Gaia, che ansia volta la fissava incredula, poi lasciò la presa, si staccò e lo porse a Gaia, invitandola a succhiarlo.... Gaia guardò Annalisa, non sapeva se voleva provare, ma ad un altro invito di Annalisa, si avvicinò, aprí la bocca e lo fece scivolare dolcemente dentro ...."Brava piccola, così, vedi che ti piace? Succhialo tutto, sei brava, fallo tuo questo cazzo"Le due ragazze, succhiavano e leccavano cazzo e palle alternandosi, Marco non diceva niente, si godeva quel momento in silenzio. Ma era arrivato il momento per Annalisa di godere, fece posizionare sul letto Gaia a gambe aperte, si mise a pecorina davanti a lei e mentre le la cava la figa, Marco iniziò a scoparle la figa. Gaia godeva con la lingua e le dita di Annalisa che giocavano nella sua fessura ormai grondante. Ansimava e godeva, ma guardava anche Marco, che la eccitava. Marco tolse il cazzo da dentro Annalisa, lei capì subito e prese la mano di Gaia, la fece sdraiare davanti a Marco a gambe spalancate. Gaia aveva capito che voleva scoparsela, fece per rilazarsi, ma Annalisa le si sedette sulla faccia, portandole la figa grondante sulla bocca."Dai, leccamela ti prego, voglio che senti i miei umori sulla lingua"Annalisa non l'aveva mai fatto, ma era davvero eccitata, doveva in contemporanea occuparsi della figa di Annalisa, preoccupata che a breve il cazzo di Marco l'avrebbe aperta..... Iniziò a leccare, la sensazione era strana, ma le piaceva, le piaceva quel sapore, succhiava il clitoride molto bene ma ad un tratto, senti il cazzo di Marco appoggiato sulla sua fighetta, si irrigidì, la mano di Annalisa presero a farle un ditalino per farla bagnare ancora di più e poi l'affondo deciso ma delicato di Marco. Strinse con le mani le cosce di Annalisa, sentiva quel cazzo dentro di lei, le sembrò di impazzire sotto i colpi di Marco. Annalisa stava per esplodere, propose a Gaia un sessantanove, Gaia non si lasciò pregare. Lei sotto con Annalisa sopra, si leccavano come due liceali, e Marco prese la palla la balzo. Si posizionò dalla parte della testa di Gaia, passò la punta del cazzo sulla figa di Annalisa e poi lo mise in bocca a Gaia, lo ritolse dalla bocca e lo puntò dritto nel culo di Annalisa, che era in estasi totale. Il cazzo di Marco nel culo e la lingua di Gaia nella figa, un orgasmo dietro l'altro. Gaia temeva che Marco volesse inculare anche lei, aveva questa paura ora, lei non lo aveva mai fatto, doveva fare un gran male, visto anche i rantolii e i lamenti di Annalisa. Ma non fu così per fortuna sua, anche perché, Marco stava ormai per esplodere. Le fece sedere tutte e due sul letto e mentre le ragazze si limonavano con ardore, lui si segava per gli ultimi colpi davanti alle loro bocche. Al grido di Marco, Annalisa disse a Gaia di aprire la bocca, lei non ci pensò e lo fece. Un getto di sborra calda esplose dal cazzo di Marco, riempiendo sia la bocca di Gaia che quella di Annalisa. Gaia aveva un espressione di disgusto, non aveva mai assaggiato la sborra, mentre Annalisa aveva già ingoiato tutto. Capendo che per Gaia era la prima volta, le disse di svuotare la sborra nella sua bocca, cosa che Gaia fece. E dopo aver ingoiato anche la parte di Gaia, si baciarono. Anche questa volta, i corpi dei tre erano esausti, rimasero sdraiati nudi nel letto per un po'. Finché si addormentarono. La mattina, salutarono Gaia, che li ringraziò per la bellissima esperienza e loro fecero lo stesso. Il viaggio ripartí, ormai verso il ritorno. La vacanza stava ormai per finire. Annalisa e Marco erano davvero felici, per loro questa, era stata davvero la vacanza perfetta.
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7 months ago
Cucciolodolce, 47
Last visit: 4 months ago -
Sara e Roberta
Finalmente era arrivato l' weekend e io e Sara, ci eravamo prefissate una giornata tranquilla, senza nessuno tra i piedi, per pranzare insieme, fare un giro al centro commerciale e la sera pizza più film. Il mio ragazzo era partito presto con gli amici per seguire la sua squadra del cuore in trasferta, avrei avuto una giornata tutta per me, così la decisione di stare con Sara, che si era appena lasciata con il suo ragazzo, mi sembrava la scelta migliore... Alle 11 passo da lei a prenderla, un messaggio veloce e in un attimo, la vedo uscire dal portone si casa, scendo dalla macchina e le vado incontro. Il suo volto è triste, sembra perfino svogliata di uscire. Senza dirle nulla la abbraccio, lei si stringe nel mio abbraccio e scoppia a piangere. Niente male come inizio, pensai. Allora cercai di tranquillizzarla, "No, piccola, non fare così, basta piangere. Dai, fammi un bel sorriso che oggi io e te ci divertiamo". Lei accennò un sorriso, mentre si asciugava le lacrime dalle guance e mi singhiozzò, "Si, scusami, hai ragione. Oggi ci dobbiamo divertire". Finalmente sorridenti, salimmo in macchina e ci dirigemmo al ristorante dove avevo prenotato. Pranzetto a base di pesce, vino bianco e contorno di perché e per come la sua storia con Alessio fosse finita. Al che, al caffè, dopo averla fatta sfogare, le dissi, "non pensarci più ora, per oggi almeno, divertiamoci io e te. Mi prometti che per oggi non ci penserai più?" Dopo avermelo promesso, uscimmo dal ristorante e partimmo dritte per il centro commerciale.....Dopo un'ora per negozi, non mi sembrava vero di vederla scherzare e sorridere. Ero felice anch'io. Girammo e rigirammo quei negozi per varie volte, ad un tratto Sara mi chiama con un vestitino molto carino tra le mani, chiedendomi, se, lo avesse provato, sarei stata sincera con lei su come le stava. Io le feci la faccia di chi ci pensa su un po' e poi, sorridendo, le dissi di sì. Sara corse nel camerino, tirò la tendina e si mise a provare il vestito. Io da fuori, sorridevo ed ero finalmente felice per lei. Mi girai verso il camerino e da uno spazio aperto della tendina, la vidi mentre si spogliava. Mi sentii strana, forse complice il vino, ma ebbi come un brivido, non riuscivo a smettere di guardare.... Si infilò il vestito e uscì, chiedendomi come le stava... "Ma ti sta un incanto addosso, l'unica cosa è che, magari, con un reggiseno adatto, poi ti sta da favola", dissi ridendo. Sarà mi disse aspetta, tornò nel camerino, abbassò il vestito e si tolse il reggiseno... Vidi il suo seno nello specchio, sentii un senso di calore, ma che mi stava succedendo?"Roberta? Roby cos'hai? Sei tutta rossa... Non ti senti bene?" "Si, si scusami, è che mi è venuto un po' caldo qui dentro. Ora il tuo vestito è perfetto."Non so cosa mi sia preso, ma quando ho visto il suo seno nudo, non ho capito più niente, spero non se ne sia accorta.... Anche dopo, in giro, il mio sguardo finiva sulla scollatura della sua maglietta. Era più forte di me.... Uscimmo dal centro commerciale, un po' di aria mi avrebbe sicuramente fatto bene. Tornammo a casa di Sara, senza per fortuna parlare della situazione nel camerino. Una volta in casa, ci concedemmo un attimo di relax prima della seratina pizza più film.. Mi infilai i pantaloni della tuta e una maglietta mentre aspettavo che sarà tornasse dal bagno. Tornò con un paio di pantaloncini ed una maglietta bianca, senza reggiseno. Io ebbi ancora quella sensazione di caldo. "Ma spiegami una cosa, ma non è che per caso, sono io che ti faccio venire caldo? Mi chiese Sara sorridendo.."Ma no, figurati, e per quale motivo?""Magari per questo? E mentre diceva queste parole, Sara si tolse letteralmente la maglietta restando a seno nudo, a mezzo metro da me...Io rimasi di pietra .. Volevo sprofondare. Ma ero come ipnotizzata dal suo seno. La sola cosa che usci dalle mie labbra fu un Mah...."Non te ne devi vergognare, anche a me è capitato qualche volta... Lasciati andare, avvicinati, toccami...""Sara, no aspetta, io....io... io non... A me piacciono gli uomini, non mi fraintendere, ma non c'è la farei con una donna..."Ma Sara era già attaccata a me, prese le mie mani e le portò sui suoi seni....Era una cosa nuova per me, stavo provando sensazioni mai provate prima e la cosa strana, è che mi piaceva. Sentivo tra le mani il calore del suo corpo, sentivo i suoi capezzoli sotto le dita..."Lasciati andare Roby, ne hai bisogno e ne ho bisogno anch'io, non c'è niente di male. Ci conosciamo da anni e sappiamo entrambe di cos'ha bisogno una e di cosa ha bisogno l'altra. In questo momento, abbiamo bisogno di una cosa sola, entrambe, insieme...." E mi stampò un bacio con la lingua che mi fece venire i brividi. Io a questo punto, non mi potevo più nascondere o tirare indietro, ero troppo eccitata. Sara mi tolse la maglietta e il reggiseno, iniziò ad accarezzarmi e poi si mise a succhiarmi i capezzoli, la sua lingua era come quella di un serpente, mentre con le mani infilate nella tuta mi stringeva le natiche. Io godevo tantissimo, era la prima volta con una donna ed ero in estasi. Spostò la sua mano destra tra le mie gambe, prima da sopra le mutandine, poi entrò nelle mutandine con la mano e con le dita iniziò a massaggiare il clitoride, dolcemente. Io ero una fontanella. La fermai, la presi per mano, la portai sul divano e le tolsi pantaloncini e mutandine. A mia volta, mi misi a succhiarle i capezzoli, mentre con la mano scendevo tra le sue gambe, scesi senza mai staccare la mia bocca dal suo corpo, fino ad arrivare all'ombelico, lo leccai fuori e dentro, guardai Sara, aveva gli occhi chiusi. Mi staccai e iniziai a baciare e a leccare l'interno delle sue cosce, mentre con la mano le massaggiavo le labbra. Salii con la lingua e iniziai a leccarla, Sara ebbe un gemito, io continuai baciando e leccando la sua vagina. Aveva un buon sapore. Succhiai dolcemente il suo clitoride, come se le stessi facendo un pompino e mentre lo facevo, la penetrai con due dita, delicatamente, fuori e dentro. Sara tramava e gemeva, io ero al settimo cielo. Mi mise le mani sulle spalle, io alzai la testa, si divincolò e venne a baciarmi in bocca, poi mi ordinò di sdraiarmi, che ora era il mio turno....Sentivo la sua lingua nella mia fessura bagnata, entrare e uscire, alternandosi alle dita, non so quante volte venni, ma ero quasi esausta. Ci dedicammo anche un 69 senza risparmiarci, ormai eravamo fuse una nel corpo dell'altra. Sara era fuori controllo e io la seguivo a ruota, mi fece alzare e mettere a pecorina sul divano, inizio a penetrarmi con le dita nella vagina, io godevo come una cagna, la pregavo di non smettere. Senza togliere la mano, iniziò a leccarmi il buchino, sentivo la sua lingua e la sua saliva passare sul mio buco del culetto, era strano, ma mi piaceva. Cambiò la mano che mi penetrava nella vagina e in un lampo, mi penetrò con un dito piano piano nel buchino dietro.... All'inizio sentii un po' di male e di fastidio, ma poi mi rilassai e mi piacque. Stavo ricevendo una doppia penetrazione con le sue dita.... Non avrei mai detto che Sara era così porca. Io ormai non capivo più niente, le restitui il favore con la mia lingua e le mie dita e godemmo ancora per un po'. Finimmo abbracciate, esauste ma felici sul divano. Ci baciammo ancora a lungo prima di andare a fare una doccia insieme. Prima di quel giorno l'idea di fare l'amore con una donna non mi aveva mai sfiorato. Ma mi è piaciuto tantissimo e pensai che con Sara, la cosa non doveva finire li... infatti, decisi anche di dormire da Lei quella notte......
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10 months ago
Cucciolodolce, 47
Last visit: 4 months ago -
prendere il sole....
Settimana scorsa come ogni domenica mi preparo per la mia mezzo giornata di sole in pace e tranquillità depilazione intima gambe scelgo che perizoma mettere anche il sex toy (bisogna sempre averne uno dietro).Una volta finiti i preparativi mi vesto jeans maglietta esco e vado a prendere la macchina, mi diigo al mio solito posticino vicino a casa 3 / 4 km parcheggio scendo faccio il sottopasso e poi salgo su per gli scogli cerco un posticino tranquillo dove poter essere sdraiata comodamente, una volta trovato mi siedo e mi inizio a spogliare per ora sono ancora sola ma sono anche le 10 di solito arriva gente piu tardi. Una volta tolta i vestiti rimango in perizoma nero tipo “farfalla” con un po di retina davanti che si intravedeva il mio pisello mi metto la crema solare per evitare scottature cosi mi sdraio sull'asciugamano e mi rilasso un po. Dopo un paio di minuti vedo in lontananza una persona pensando che era anche lui per la stessa cosa “sole” cosi per essere piu provocante di quando potevo essere decido di usare il sex toy cosi chiunque passava poteva notarlo prendo un po di saliva mi bagno il buchino prendo il “butt plug” in acciaio largo 4,5 cm senza farmi notare piu di tanto scosto il perizoma lo punto e piano piano mi ci siedo sopra e con una spinta lo faccio sparire e rimane in vista il brillantino viola fuori. La persona che ho visto in lontananza sta passeggiando verso di me ma io continuo a far finta di nulla dormire o guardare il cellulare, noto che ogni tanto si ferma si guarda in torno e continua a camminare sempre verso di me, io continuo a far i fatti miei. Noto che e quasi dietro di me si sofferma a guardare il mio lato b e con gesto (l'ho fatto apposta ma ti faccio credere che non e vero) gli cade l'asciugamano che ha in spalla sulle mie gambe con modo di far gentile mi chiede immediatamente scusa dicendo che era il vento gli rispondo ci mancherebbe figurarti lo vedo e mi rimetto a testa in giu sul cuscino sento che e vicino a me si siede sullo scoglio vicino al mio mi inizia ad accarezzare le gambe molto lentamente mi provoca dei brividi su tutto il corpo sembrano mani di un massaggiatore pulite senza un callo o grezze sa dove toccarmi man mano sale con le mani io continuo a far finta di nulla alterno tra cellulare e riposarmi sento che mi massaggia i glutei mi allarga le natiche nota ovviamente il mio giochino che e dentro non dice nulla continua a far quello che sta facendo mi massaggia accarezza mi dice se ho freddo (forse vedendo tutti quei brividi) gli rispondo di no che era lui a provocarmi questi brividi mi prende il perizoma me lo vuole sfilare lo aiuto inarcando il la schiena rimango nuda con il butt plug dentro mi allarga le gambe prende il mio cazzo lo mette sotto che lui da dietro vede culo palle e cazzo mi accarezza e massaggia al punto che mi provoca una erezione con una mano mi allarga una chiappa e con l'altra molto delicatamente mi prende il sex toy lo sfila piano piano che manco me ne accorgo. Dall'altra parte noto che sale altra gente ma a me non da fastidio ragiono molto (se ti piace guarda se non ti piace girati), una volta tolto il sex toy ho il buco un po largo tenendo un plug di 4,5 cm e normale, si tuffa con la faccia mi lecca prima in mezzo sotto sopra al buco poi dentro e fuori inarcola schiena per mi piace come lo fa mentre lecca fa entrare un suo dito lo fa sparire sento le sue nocche lo tiene dentro non stantuffa ma lo muove come se dentro ci fosse la rotellina del mouse io per non dargli corda da (stronza) continuo a far i farti miei tra l'altro ricevo una telefonata mentre lui e impegnato dietro. I curiosi si fanno sotto hanno il cazzo in mano ma rimango ferma a ricevere le attenzioni mi continua a muover il suo dito dentro e leccare per un attimo lo tira fuori ne punta due molto dolcemente le fa entrare le ricevo tutte fino in fondo le muove sempre e lecca da farmi impazzire fino a farmi uscire il liquido preiaculatorio spostando la testa scorgo che ha il cazzo fuori duro sembra bello tutto depilato come piace a me mi giro a guardare il mare lui si alza si mette sopra di me appoggia il suo cazzo sul mio buco ma ci son le sue dita dentro ma lo lascio fare man mano leva le dita e spinge il suo cazzo dentro ora inzia a far su e giu ci son tutti gl'altri che guardano si stanno masturbando nel veder come mi sta facendo il culo per rendere il gioco piu bello mi allargo le chiappe e poco dopo mi metto a pecora sento le sue palle attaccate al mio culo mi sta martellando in modo dolce da non farmi male ormai dal mio cazzo un continuo uscir di liquido pre spermale a un certo punto si ferma leva il suo cazzo metto il dito mi dice di far la brava che mi piacerà appoggia la punta del suo cazzo spinge fa un po male ma resisto anche lui mi chiede ti tener duro cosi stringo i denti sento che esclama ecco brava cosi ohhhhhh aveva messo il suo cazzo piu un dito dentro il mio culo ha iniziato a far su e giu piano per abituarmi poi sempre piu veloce e sempre piu lunghe dentro e fuori dentro e fuori in meno di 10 minuti mi ha portato all'orgasmo senza sfiorarmi il cazzo ho goduto senza essere toccata o masturbata lui esclama con un tono di dispiacere “nooooo non devi godere le tue contrazioni mi portano anche a me all'orgasmo” cosi una decina di colpi sfilail cazzo ma lascia il suo dito dentro mi sborra sulle chiappe sfinito anche lui e da quelli che ci guardavano parte un applauso di compiacimento sorrido mi sdraio lui prende il sex toy me lo rimette piano lo tengo dentro che un piacere ha delle salviette con se mi pulisce dal suo sperma mi ringrazi e sorridendo gli dico PREGO e se ne va via lasciandomi li continuando a prendere il sole.
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1 year ago
cerialebsx,
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Last visit: 1 year ago
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io e la coppia
il mio incontro più trasgressivo che ho vissuto fino ad ora è stato che una sera su una chat, ho contattato una trans molto carina, parliamo mi chiede delle foto e senza problemi gli mando qualche foto via mail. Il giorno seguente la ricerco su questa chat e gli faccio una battuta che se voleva potevo dormire da lei. mi risponde dopo un oretta assolutamente si. Wooow mi da indirizzo, ora e numero di cellulare. chiudo tutto vado a cena torno nella mia cameretta mi preparo perizoma una tuta (che durava poco) scarpe scendo saldo in macchia e via. Arrivo a Loano di fronte al supermercato D...........O parcheggio attraverso, e in tanto l'agitazione saliva. Gli faccio uno squillo come d'accordo mi apre piano terra prima porta a destra.... entro la vedo ancor più bella che in foto (anche se in foto era più alta...) indossava un paio di calze a rete stretta un perizoma chi gli copriva appena il cazzo e scarpe d'orate con zeppa non aveva nient'altro addosso, si gira mi accompagna in una stanza noto un tatuaggio sulla chiappa una rosa rossa un po sbiadita. Arrivati in stanza mi da un bacio con la lingua e mi dice di spogliarmi, che andava un attimo in cucina, cosi mi spoglio via la tuta via scarpe e calze rimango in perizoma, rientra in stanza e con un tono più brusco mi dice che mi dovevo spogliare totale cosi rapidamente levo il perizoma. Mi prende per mano mi porta in una stanza di fronte in quella che eravamo buia non si vedeva poco niente riesco a intravedere una sagoma di una persona mi sa salire sul letto la terza persona mi inizia a succhiare il cazzo riconosco che e un uomo, anche lei sale e affianco a me ci baciamo come fossimo due fidanzati mentre lui ci succhia a entrambi. Passati una decina di minuti (almeno sembrava) lei scende con la testa sul cazzo di lui lo inizia a spompinare per non rimaner a bocca asciutta e in disparte succhio il cazzo di lei noto che da mollo e molto grosso bho mi do da fare intanto le massaggio il buchetto. Finiti questi preliminari ed eccitati più che mai lei mi prende x i capelli mi mette al centro del letto e lei si mette davanti a me a gambe larghe sento il lui che e dietro di me, sputa nella mano mi lubrifica il buchetto appoggia sul buco il suo cazzo e piano piano entra tutto, mi inizia a dare dei colpetti lenti nel frattempo lei mi prende la testa e mi fa succhiare il suo cazzo lui aumenta la velocità sento che dopo un po inizia ad ansimare più forte tira fuori il cazzo sento che gode sulle mie chiappe sento che cola lei si alza va dietro e in meno di un secondo sento il suo cazzo entrare (porca troia se e grosso mi faceva male dopo che uno mi ha scopato) urlo un po di dolore e piacere; intanto lui si riveste la saluta e se ne va continua per un bel pò scende dal letto mi prende per il braccio e mi porta nella stanza iniziale dove c'erano i miei vestiti e soprattutto la luce, mi fa sdraiare a pancia in giù lei e sopra di me sento che rientra con quel cazzo enorme mentre mi da dei colpetti prende il pc lo mette davanti a me e carica un video porno di 2 gay che uno pisciava nell'ano dell'altro mentre lo guardavo mi dava dei baci e mi sussurra nell'orecchi se volevo provare non mi andava e cosi rifiuto sposta il pc e continua con più ferocia mi mette a pecora 3 colpi secchi leva il cazzo mi dice che sta per venire e lo vuole far di gran classe, va in cucina sto giro sul serio (nella mia testa penso che va a fare) torna subito dopo con un imbuto di plastica rimango a pecora me lo infila nell'ano e poco dopo sento caldo giro leggermente la testa x chiedere cosa stava facendo lei mi risponde " NON DOVEVI RIFIUTARE ADESSO TI PISCIO IN CULO POI TI LEVO L'IMBUTO E TI SCOPO TANTO HAI UN CULETTO STRETTO E NON NE PERDI UNA GOCCIA (SORRIDENDO)" finito di riempirmi da come aveva detto e promesso leva l'imbuto si masturba un po per far tornare l'erezione e giù dentro il suo cazzo mi scopa come un martello dopo svariati colpi si ferma e senza togliere il suo cazzo dal mio culo ci giriamo mi trovo sopra di lei a smorza candela continua alla grande a scoparmi finchè non arriva il momento tanto atteso con molta calma leva il cazzo mi mette 3 dita per tappare mi porta in bagno sul wc e mi f scaricare il piscio mentre lei e davanti a me, si masturba gode da matti sborra sul mio petto mi prende mi fa inginocchiare mi dice di masturbarmi mi massaggia le palle con il piede arriva anche per me il momento di godere sborro le lavo il piede si sborra mi guarda sorridendo mi dice " ops e finita la carta quindi lecca e ripulisci il piede" la lecco tutta finito mi do una scicaquata al petto guardiamo l'ora e si e fatta l'una torniamo in camera mi dice sta notte dormi con questo ( un butt plug largo 3-4 cm) cosi se scende qualcosa non mi macchi il letto me lo mette con dolcezza mi da un bacio con la lingua buona notte. Al mattino seguente ci svegliamo assieme mi sfila il plug mi da il buon giorno si alza tutta nuda prepara il caffe e me lo porta a letto, preso il caffe mi rivesto e la saluto. QUESTO RACCONTO E VERO.
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1 year ago
cerialebsx,
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Last visit: 1 year ago
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Un amore diverso.
Angela riuscì a chiudere la porta dietro di sé. Le imprecazioni di sua madre rimasero fuori: anche questa volta era quasi andata bene. Con la lingua sentì, sul labbro inferiore, il sapore del sangue che le confermò che il ceffone di sua madre le aveva procurato un lieve taglio. Doveva andarsene. Sì, doveva andar via da quella casa. Si avvicinò alla finestra, fuori il cielo era grigio, la sua vita era grigia, tutto era grigio in quel posto: grandi palazzoni di edilizia popolare, in un quartiere che col tempo era degradato, abitato da ladri, puttane, spacciatori e balordi di ogni specie. Sua madre abitava lì, in un appartamento in affitto, suo padre mai conosciuto, forse era uno dei tanti fidanzati di sua madre. Una bella donna che, con il tempo, si era ridotta a fare la prostituta, a vivere sempre semi ubriaca, a girare per casa mezza nuda, convivendo sempre con un balordo di turno, che regolarmente la sfruttava e poi le dava un calcio e via. Dove andarsene! L’ultimo amico di sua madre era un tipo poco raccomandabile, peggiore degli altri che si erano avvicendati prima: un bulletto che si credeva furbo, l’aveva guardata con occhi cattivi.
«Tua figlia sta diventando bella, uno di questi giorni le insegno il mestiere, così vi metto a battere in strada tutte due e guadagno il doppio.»
Quelle parole ad Angela avevano fatto venir la pelle d’oca; ora doveva scappare, se non voleva far quella fine. Era riuscita a sfuggire, due o tre volte, allo stupro, e non voleva che fosse lui a prendere la sua verginità. Andava a scuola dall’altra parte della città, vicino a casa di sua zia Ada.
Lei sì che era una vera donna. Aveva studiato, si era sposata con un ferroviere, possedeva una bella casa, amava stare con lei, specie da quando, un anno fa, era morto suo zio, stroncato da un infarto. Sua zia era sempre felice di averla in casa. Angela sapeva farsi voler bene. Era una ragazza sveglia, sapeva far tutte le faccende domestiche e lo faceva volentieri per sua zia, che non aveva figli, quindi la considerava e le voleva bene, come ad una figlia.
«Questa casa è sempre aperta per te.» Le diceva sempre.
A volte Angela passava da lei per non tornare a casa. Si sentiva bene con lei, ora doveva scappare: a quasi diciotto anni, doveva decidersi. Mise dentro lo zaino i libri, in una sacca i pochi vestiti che aveva. Vestiva sempre in modo da non attirare l’attenzione, in classe passava quasi inosservata, mentre vedeva le sue compagne vestirsi sempre in modo da attirare lo sguardo dei maschi; lei, invece, riusciva a scomparire anche in mezzo alla folla. Uscì piano dalla camera, sua madre era in bagno; chiuse piano la porta, mentre stava per scender le scale, vide il balordo che saliva. In silenzio, salì al piano di sopra, lui entrò in casa: aveva le chiavi. Scese, corse fuori, prese al volo il bus che l’avrebbe portata dall’altra parte della città. Non si girò: forse sua madre si sarebbe accorta della sua scomparsa, solo fra qualche giorno. Ada la vide davanti al portone, le sembrò un uccellino piccolo e indifeso. Le raccontò gli ultimi avvenimenti.
«Vieni, togliti questi abiti bagnati, fatti una doccia che ti riscalda; io intanto ti preparo qualche cosa di caldo.»
La sera Ada disse che, se voleva, poteva decidere se dormire sul divano letto della cameretta o nel letto con lei. Quando si trovò distesa al suo fianco, le sembrò che, finalmente, si poteva rilassare, le mani della donna le massaggiavano le spalle.
«Rilassati, non pensare a nulla: qui sei al sicuro.»
Lei sentiva uno strano languore crescere dentro di sé; era dolce il modo in cui la zia l’accarezzava, lei si lasciò andare. Lentamente si sentiva dentro una sensazione di benessere, la bocca della zia a poca distanza dalla sua, le parole appena sussurrate, le carezze erano dolcissime.
«Che bel seno che hai zia, il mio è molto piccolo: posso toccarlo?» Lei sorrise.
«Non disperare, presto diventerà grande anche il tuo: sì, puoi toccarlo.»
Angela portò lentamente la mano sulla mammella, era soda, il capezzolo grande, duro, Ada ebbe un gemito.
Il contatto la faceva impazzire. Allungò la sua mano sul seno della ragazza, lei si mise a tremare come una foglia. Era uno strano languore quello che provò quando Ada appoggiò le sue labbra alla sua bocca; lei non oppose nessuna resistenza. Lasciò che Ada insinuasse la lingua dentro la sua bocca, rispose con ardore a quel bacio, lunghissimo, che la fece vibrare come una corda di violino, mentre fra le sue cosce sentiva come un fuoco. La mano, dal seno scese giù, fra le cosce, le divaricò istintivamente, le dita della donna le procurarono subito un piacere sconosciuto. Sentiva scorrer dentro un misto di dolore e piacere, inarrestabile. Lei non sapeva reagire, rimase immobile. La zia, temendo di esagerare, non andò oltre, si tenne il suo corpo stretto a sé e si addormentarono così. Durante il resto della settimana, la sera continuarono a toccarsi sempre, senza andare molto più in là. La sera del suo diciottesimo compleanno, mentre stavano cenando, sentirono il telegiornale in tv. Il cronista si mise a leggere una notizia che gelò il sangue a entrambe. In una sparatoria dentro un bar, il fidanzato di sua madre era stato ucciso e quello, nel tentativo di ripararsi, si era fatto scudo con il corpo di sua madre, con il risultato di morire entrambi. I dieci giorni successivi furono tremendi. La Polizia voleva sapere dei legami fra sua madre ed il balordo morto. Il funerale, tutte le altre cose, misero Angela al centro dell’attenzione; era una cosa che lei odiava da morire. Tornò con Ada, nell’appartamento di sua madre; prese le sue ultime cose, vendette tutto il resto, poi si rese conto che non sapeva cosa farsene dei soldi ricavati.
«Ci prendi la patente di guida: io mi devo operare al menisco, aspetterò fino a che tu non abbia conseguito la patente, poi mi opero.»
Angela pensò che fosse una bella idea. Cinquanta giorni dopo, sventolava la patente davanti alla faccia di sua zia che, dalla contentezza l’abbracciò forte e le diede un lungo bacio in bocca. Una settimana dopo, si recarono in uno studio ortopedico di un caro amico di sua zia. Mentre erano in sala d’aspetto, videro entrare una signora con entrambe le gambe ingessate su di una sedia a rotelle, spinta da una badante straniera.
«Ada, che ci fai qui?»
«Flavia, sei proprio tu?»
Le donne si abbracciarono calorosamente, mentre la badante si mise in un angolo a parlare nella sua lingua al cellulare. Si raccontarono le rispettive vicissitudini. Flavia non la vedeva dal funerale di suo zio. Era stata vittima di un incidente in montagna, mentre era a sciare: una deficiente l’aveva investita fratturandole entrambe le caviglie ed ora doveva togliere il gesso: era lì per quello. Poi, girando lo sguardo, chiese ad Ada.
«Chi è questa bellissima cerbiatta, che ti porti dietro?»
Angela arrossi fino alla cima dei capelli. Effettivamente, con quel suo fisico minuto, il viso tondo, gli occhi grandi e scuri, sembrava davvero una cerbiatta.
«E' mia nipote, una ragazza molto in gamba, ma un po' sfortunata.»
Flavia la scrutò intensamente. Sentiva i suoi occhi entrare dentro la sua anima, poi le chiese quale fosse il suo lavoro. Angela riuscì a recuperare un po’ di voce e disse di esser al quinto anno di ragioneria. Ada aggiunse che era anche bravissima.
«Ha la media del nove!»
Flavia sorrise, poi aggiunse.
«Se sei veramente brava, io potrei aver bisogno di te. La mia commercialista, fra poco, andrà in maternità e devo sostituirla. Quando ti sarai diplomata, cercami, anzi, dammi il tuo cellulare!»
Tornando a casa, Ada le raccontò di loro, che erano state amiche di scuola, si erano frequentate moltissimo, poi la vita le aveva divise: si erano riviste al funerale di suo marito.
«È una donna molto potente. Metà della città gli deve dei favori, mentre l’altra metà, sta ai suoi ordini. Potresti fare la tua fortuna: ha una lavanderia industriale, creata da suo padre, lei la dirige e ne ha fatto una vera miniera d’oro.”
Due giorni dopo, Flavia chiamò le due donne.
«La mia badante mi ha lasciato per problemi con il marito; io ho appena tolto il gesso e non riesco quasi a muovermi: avrei bisogno di una mano.»
Andarono a casa sua. Una villa splendida, appena sulla collina davanti alla città. Angela, entrando, si rese conto che quella casa era bellissima: arredata con gusto totalmente femminile, era perfetta in ogni suo dettaglio. Flavia era davvero immobilizzata, si muoveva a mala pena con due stampelle. Mentre Ada metteva in ordine la casa, Angela la portò davanti alla scrivania dello studio. Flavia fece alcune telefonate, poi le chiese:
«Hai la patente, potresti portarmi in azienda?»
Andarono con la vettura di Flavia, una sportiva degna di lei. Angela sentiva tremar i polsi alla potenza di quel veicolo, ma riuscì a dominarlo in maniera perfetta, tanto che, al ritorno, lei le fece i complimenti ed una proposta.
«Comprendo che devi studiare, ma resteresti ancora con me? Sono completamente sola, non riesco quasi a muovermi, devo far la ginnastica riabilitativa, ma ancora mi muovo malissimo ed ho paura di cadere.»
Ad Angela sembrava un sogno, quella splendida donna aveva bisogno di lei. Andò a casa, prese i libri e alcuni indumenti, poi tornò da lei. La sera, dopo aver cenato, aveva cucinato Angela, si misero sedute a parlare. Lentamente riuscì ad aprirsi con lei. Era tranquilla fra donne, questo la faceva sentir bene. Flavia aveva un modo dolcissimo di parlare, quasi sommesso, mai aggressivo. Angela era affascinata dalla grazia, classe e delicatezza di quella donna e glielo disse. Al momento di andare a dormire, l’accompagnò fino in camera, l’aiutò a spogliarsi. Lei aveva trentasei anni, ma sembrava averne venticinque al massimo. Pelle liscia, nessuna ruga, smagliatura o un filo di cellulite, un corpo quasi perfetto, terza di seno abbondante, capelli rossi naturali, gambe lunghe, toniche, anche se ora il tono muscolare era un po' compromesso, apparivano pur sempre belle, mani con dita lunghe, occhi chiari, labbra e bocca non troppo grandi. Angela la aiutò a distendersi nel letto, poi fece per andarsene.
«Dove vai? Non potresti restar qui? È tanto grande questo letto, che può ospitare entrambe; ma, se hai paura di dormire con me, va pure.»
Angela arrossì ancora, era timida; solo con sua zia riusciva a spogliarsi, ma, vincendo ogni remora, disse che non vi erano problemi. Si spogliò, mise il suo pigiama, si distese accanto a lei. Il mattino lei si levò, le preparò la colazione, poi la aiutò ad andare in bagno, doveva far una doccia: si spogliò nuda davanti a lei. Angela si sentiva strana, era eccitata dal corpo di quella donna, il triangolino di peli rossi sul pube era perfetto. La fece entrare dentro la doccia, lei si appoggiò alla parete, cercando di lavarsi, ma, con scarsi risultati. Angela prese il guanto di spugna e, da fuori, si mise a lavarla: incredibile, si stava eccitando a passare le mani su quel corpo e, anche lei non era indifferente alle sue carezze. Quando ebbe finito, le preparò un telo di spugna per avvolgerla, lei si lasciò abbracciare, si appoggiò alla giovane che a fatica riuscì a portarla di nuovo in camera, per distenderla sul letto. Lentamente le passava l’asciugamano sul corpo. Flavia stava in silenzio, era eccitata dalla carezza della ragazza, aveva timore a muoversi, lei avrebbe potuto fraintendere le sue intenzioni, mentre lei era rapita da quel visetto e dalla fragilità di quel corpicino che desiderava tantissimo. Per un momento, Angela smise di passare il panno sul corpo nudo davanti a lei. Sentiva dentro un profondo desiderio di baciarla. Sua zia le aveva detto che Flavia non aveva mai frequentato maschi, che, alle superiori, quando andava a casa sua, spesso si distendevano sul letto a baciarsi. Angela portò la sua bocca vicinissima alla sua, lei attese che la giovane le fosse vicina ed allungò la mano, gliela mise dietro la nuca e le bocche si unirono in un bacio interminabile, passionale, le lingue s’inseguivano, si toccavano, si univano incessantemente. Flavia distesa, Angela di lato a lei, le labbra percorsero ogni centimetro di quel giovane corpo acerbo. La fece vibrare e, quando si mise in bocca il seno ancora acerbo di Angela, quest'ultima ebbe un profondo gemito.
«… hmmmmuuhhmmmm … Sei bravissima!»
Angela si rese conto che lei era veramente esperta nell’arte di amare una donna. Le passò la lingua in ogni angolo del suo corpo. La fece vibrare come la corda di un violino, le fece emettere una melodiosa serie di suoni di puro piacere.
«Sì, dai, ti supplico non ti fermare!»
Desiderava godere, ma lei indugiava, alla fine Angela le prese la testa, la schiacciò sul suo bottoncino ed ebbe subito un forte orgasmo, che la scosse tutta.
«Vengo! Finalmente!»
A quel punto, si girò verso di lei, insinuò la sua testa fra le gambe di Flavia, si scatenò a leccare, succhiare con impeto la fica di lei che, alla fine, dovette staccarsi ed urlare il proprio piacere.
«ooooohhh, amore dolcissimo, dai che godo. Vengo!»
Si rigirò incollando la sua bocca a quella di Angela, si strinse con passione a quel giovane corpo.
«Ti ho amato dal primo istante che ti ho vista. Ti amo, ma, se hai paura di questa cosa, allora vattene, io non potrei sopportare che tu non mi amassi.»
Angela aveva le lacrime agli occhi. La guardò con tutto l’amore, che non aveva mai provato per nessuno.
«Anch’io ti amo, ti ho desiderato sin da subito, mi sei entrata dentro al primo sguardo, spero di esser degna di te.»
Fu subito amore. Amore grande, completo, senza riserve, un corpo e un’anima nel vero senso della parola. Nei quattro anni che seguirono, divennero inseparabili. Flavia le insegnò tutto. In fabbrica le affidò sempre maggiori responsabilità. Angela era una dirigente perfetta. Giusta con il personale, ma determinata con i clienti. I suoi sottoposti, per l’ottanta per cento, erano donne, l’adoravano, sia per il modo di dirigere, sia per il coraggio di dichiarare il suo amore per Flavia: la chiamavano “la signorina”. Nella vita quotidiana, Flavia fu una maestra perfetta. Niente più vestiti anonimi, ma eleganza, classe e buon gusto, divennero la sua abitudine, ma era a letto che la discepola superò la maestra. Angela era diventata insuperabile nel far morir di piacere Flavia. La sua gioventù, la sua fame di sesso, la stordiva e, alla fine, Flavia ne usciva ogni volta sfinita, ma sempre desiderosa di ricominciare, non era mai sazia del piacere che Angela le dava.
Era quasi Natale, erano nel loro ufficio.
«Da un primo bilancio, credo che anche questo semestre sarà molto positivo; direi che avremo raddoppiato gli utili anche per quest’anno.»
Flavia alzò lo sguardo verso il suo amore, sorrise.
«È tutto merito tuo: da quando sei entrata in quest’azienda, abbiamo migliorato ogni giorno di più. Che ne dici di andare a festeggiare in quel locale nuovo di Marina?»
«Certo, così quella troia ti rimette gli occhi addosso; credo che si sia creato un pensierino su di te.»
A Flavia faceva piacere quella finta gelosia. Le faceva capire che la piccola non abbassava mai la guardia, poi, dentro di sé, mai e poi mai, avrebbe permesso a nessuno di inserirsi nel loro amore.
Quella sera si prepararono da sballo. Angela aveva una gonna al ginocchio, con tacchi non troppo lati: non voleva apparire più alta di lei. Flavia sfoggiò un classico del suo repertorio: giacca e cravatta da uomo, con in testa un Borsalino che, vista da dietro, poteva benissimo esser scambiata per maschio. Erano stupende e, quando entrarono nel locale, la padrona andò loro incontro.
«Siete meravigliose!»
Poi, da vicino, aggiunse a bassa voce.
«Saprei io cosa vi farei se solo potessi infilare la mia lingua in un certo posticino del vostro corpo!»
Risero soddisfatte. Passarono fra i tavoli tenendosi per mano, suscitarono il classico brusio, cui erano ormai abituate, ma un gruppetto di balordi le arringò pesantemente.
«Ci penserei io a farle tornare ad adorare il cazzo.»
Loro non se ne curarono, erano abituate a tutto, poi non davano alcuna importanza a quello che la gente pensava. Durante la cena, si scambiarono effusioni e bacetti, poi decisero di tornare.
La strada costeggiava per un tratto un bosco, era notte, faceva molto freddo. All’uscita da una curva, videro una vettura che sembrava uscita di strada: era notte, una persona era distesa in terra, subito uscirono dalla loro macchina e andarono a soccorrere il tipo. Fu il loro più grande errore. Improvvisamente Angela si sentì afferrare da due persone robuste, un tampone sulla bocca imbevuto di una sostanza che le fece subito perdere i sensi. Quando rinvenne, era seminuda, quasi congelata, sentiva un fortissimo dolore sia sotto che dietro: era stata stuprata!
«Flavia! Flavia, dove sei? Dove sei? Rispondi!»
La vide riversa poco distante da lei. Strisciò fino al suo corpo, non riusciva a reggersi in piedi.
«Flavia, amore, rispondi! No!... NO!»
Il suo grido squarciò il silenzio della notte, lei la stringeva a sé, ma la donna era morta; forse aveva reagito alla violenza ed aveva pagato con la vita la sua determinazione. Si trascinò fino alla strada. Una vettura con una coppia di fidanzati la soccorse e chiamarono aiuto. Fu di nuovo un incubo.
Il vuoto. La sua vita si era fermata, sconvolta, distrutta, sfinita. Trovarono subito i cinque balordi artefici di tanto dolore. Avevano rubato loro borse e cellulari, si erano divertiti a riprenderle durante la violenza. Furono puniti in maniera esemplare, ma a lei non importava molto. Flavia non c’era più e lei si sentiva sola, distrutta, stanca di vivere. Dopo un mese circa, fu convocata, assieme ad Ada, da un notaio. Flavia, per testamento, le aveva lasciato tutto, tranne una baita in montagna, che aveva regalato ad Ada, ma la cosa importante era una lettera per Angela.
Le diceva, in breve, che lei era stata tutta la sua vita, che lei l’aveva amata come nessun altro al mondo. Le aveva lasciato la sua attività, sperando che lei la facesse crescere quasi fosse una loro creatura, la esortava: "Falla diventare il monumento al nostro amore".
Angela si riprese e, da quel giorno, era presa dal solo lavoro: lei viveva per la lavanderia. Passarono due anni, fatti solo di lavoro, passeggiate al cimitero, per lei non c’era spazio per altro. Una sera, in prossimità delle feste natalizie, periodo che lei odiava di più, una sua segretaria le disse:
«Signorina, sono le venti ed è ora di chiudere.»
Lei le sorrise, si scusò ed uscì. Si mise alla guida per andare verso casa, ma era distratta dai suoi pensieri. Le mancava tantissimo Flavia, non si rese conto che, al bivio, non aveva svoltato a destra, ma aveva proseguito dritto e si ritrovò in aperta campagna. Era buio, stava soffiando il vento che portava fiocchi di neve, lei sbagliò una curva e la macchina scivolò su di una lastra di ghiaccio, fini in un fossato, al lato della strada, sbatte con forza la testa sul parabrezza: aveva anche dimenticato di allacciare la cintura di sicurezza.
Si risvegliò dopo un po', i fari della macchina si erano spenti, lei avvertiva un forte dolore alla fronte, le colava del sangue, era sola, nel freddo come quella maledetta sera, desiderò di morire. Dei fari squarciarono la notte, un grosso SUV passò e si fermò, tornò indietro e ne discese un uomo, venne verso lei.
«EHI, sta bene?»
Aprì lo sportello, lei gli svenne fra le braccia. Si risvegliò tre ore dopo in un letto d’ospedale; l’uomo era seduto vicino a lei. Ebbe un momento di paura, lei subito non riuscì a rendersi conto di dove si trovava. Lui era un tipo non troppo robusto, fisico normale, mani belle, dita lunghe affusolate, ben curate, i capelli rossi corti, aveva un viso dolce, non esprimeva la classica durezza del maschio, i suoi lineamenti erano dolci. Lui le parlava e lei girò lo sguardo verso di lui.
«Meno male che si è ripresa, credevo di averla soccorsa troppo tardi. Mi chiamo Andrea, sono nato in Germania, da padre tedesco e madre italiana che è ginecologa in questo ospedale.»
Angela lo ringraziò, era la prima volta che doveva qualcosa ad un uomo, al di fuori del lavoro. Sembrava un ragazzo dolce, lei non riusciva a sentir disagio con lui. Passarono due giorni, fu dimessa e lui si offrì di accompagnarla. Venne a trovarla anche sua madre e, quando entrò, le due donne si riconobbero. Lei era la dottoressa che l’aveva visitata dopo lo stupro, ma, professionalmente corretta, non ne fece parola davanti a lui. Lentamente Andrea s’inserì nella sua vita. Era dolce, premuroso, la faceva spesso sorridere, lo trovava simpatico, si rendeva conto che il giovane si stava affezionando sempre più: era diverso da tutti quelli che conosceva, sapeva intuire ogni suo desiderio e lo faceva con estrema dolcezza, cosa che spiazzava Angela sempre più. Una sera, lui l’aveva invitata a cena, era tutto perfetto, Angela aveva fatto un vero sforzo ad accettare l’invito. Lo aveva fatto per non ferire l’amico, ma era a disagio: si rendeva conto di esser al centro dell’attenzione del giovane. Appena seduti a tavola, lui le prese la mano, la guardò negli occhi:
«Angela credo di essermi innamorato di te.»
Lei ebbe una reazione eccessiva.
«NO! Questo no!»
Si alzò da tavola e se ne andò via. Passarono alcuni giorni, lei era dispiaciuta. Si rendeva conto dell’eccessiva reazione avuta, ma aveva paura: non voleva che qualcuno potesse innamorarsi di lei. Cercò Andrea, ma questi non rispondeva, poi decise di passare all’ospedale e vi trovò la madre.
«Andrea è una persona diversa, da quello che credi. Capisco la tua reazione, perché conosco la tua storia, ma lui no.»
Angela si rese conto di aver sbagliato: gli doveva almeno delle spiegazioni. La madre le suggerì benevolmente:
«Se vuoi spiegarti con lui, vieni questa sera a casa; lui torna dopo le venti.»
Angela si presentò a casa di Andrea, suonò alla porta, si vide aprire da una donna che assomigliava a lui.
«Cerco Andrea, è in casa?»
«Accomodati.»
Le rispose la donna. Angela era confusa, le sembrava la copia esatta dell’amico, non sapeva che lui avesse una sorella. Appena dentro, ripeté la richiesta di vedere Andrea.
«Sono io Andrea.»
Lei lo guardò senza capire, la donna si avvicinò.
«In Germania, Andrea è un nome che si può utilizzare sia al maschile che al femminile. Io lo uso perché io sono sia donna che uomo: sono una trans.»
Angela rimase muta. Per un momento non riuscì a focalizzare la cosa: lei era lì vicino, le sue mani tenevano le sue, i loro occhi s’incrociarono in un lunghissimo sguardo. Ora capiva la dolcezza: era ovvio, la parte donna che era in lui sapeva benissimo come comportarsi con lei.
«Amavo una donna che si chiamava Flavia, era tutto per me. Una sera ci hanno violentate, stuprate, lei ha resistito ed un balordo le ha stretto le mani al collo fino ad ucciderla: comprendi la mia diffidenza?»
«In Germania, Andrea era una donna: mi sono innamorata due volte. La prima volta lui è fuggito, la seconda, quando ha visto la mia diversità, mi ha definito mostro. Sono venuta in Italia ed ho deciso di esser un maschio e, cosa vado a fare? M’innamoro di una donna che ama le donne: decisamente non ne imbrocco una.»
Angela sentì che di lui si poteva fidare, lo guardò dritto negli occhi e le sue labbra si avvicinarono alle sue, scambiando un timido bacio. Dentro di sé aveva un grandissimo conflitto; l’amore per Flavia era chiuso per sempre nel suo cuore, ma era ora di voltar pagina e lui/lei erano la perfetta soluzione: poteva amarla come donna, ma accettare di avere il maschio, senza doversi difendere. Andrea rimase un momento stupito e poi le sorrise.
«Portami con te» gli disse Angela.
Lei lo accompagnò in camera da letto. Si mise a spogliarla, le sue mani si muovevano delicatamente sul suo corpo. Angela sentiva il desiderio crescere e, quando furono nudi, lei si rese conto che lei aveva un bellissimo corpo, non le importava se aveva anche un pene: si distese a 69 e cominciò a baciarlo, leccare e, lentamente, la sua mano si strinse intorno a quel sesso, fino ad allora ripudiato. Lo portò alla bocca, leccandolo in maniera assolutamente inesperta, poi se lo spinse un po' in gola. Era dolce, lui non le imponeva nulla, le leccava la fighetta molto bene, lei ebbe un lunghissimo orgasmo.
Poi, con decisione, Angela si rigirò. Salì su di lui e, con tantissimo coraggio, appoggiò il glande all’apertura della sua fica; lo guardò negli occhi:
«Prendimi, fammi sentire come una donna riesca a farmi godere come presa da un maschio.»
Spinse dentro di sé quel fallo. Le scorreva lungo le pareti, sentì un piacere diverso, poi, una lunga scarica elettrica sconvolse il suo cervello. Lei aveva avuto il suo primo orgasmo.
«Vengo!»
Riuscì solo a dire questo. Si strinse a lui.
Un diverso amore stava nascendo dentro di lei.
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1 year ago
baxi18, 55
Last visit: 1 day ago -
Un amore diverso
Angela riuscì a chiudere la porta dietro di se, le imprecazioni di sua madre rimasero fuori, anche questa volta era quasi andata bene. Con la lingua sentì il labbro inferiore, un sapore di sangue le confermò che il ceffone di sua madre, le aveva procurato un piccolo taglietto. Doveva andarsene. Si, doveva andare via da quella casa. Si avvicinò alla finestra, fuori il cielo era grigio, la sua vita era grigia, tutto era grigio in quel posto, grandi palazzoni di edilizia popolare, in un quartiere che col tempo era degenerato, abitato da ladri, puttane, spacciatori e balordi di ogni specie. Sua madre abitava lì, in un appartamento in affitto, suo padre mai conosciuto, forse era uno dei tanti fidanzati di sua madre. Una bella donna, che col tempo si era degradata fare la prostituta, o a vivere sempre semi ubriaca, a girare per casa mezza nuda, convivendo sempre col balordo di turno, che regolarmente la sfruttava, e poi le dava un calcio e via. Dove andarsene, l’ultimo amico di sua madre era un tipo poco raccomandabile, peggiore degli altri, che si erano avvicendati prima, un bulletto che si credeva furbo, l’aveva guardata con occhi cattivi.
«Tua figlia sta diventando bella, uno di questi giorni le insegno il mestiere, così vi metto a battere in strada tutte due, e guadagno il doppio.»
Quelle parole ad Angela le avevano fatto venire la pelle d’oca, ora doveva scappare se non voleva fare quella fine, era riuscita a sfuggire due, o tre volte, a uno stupro, non voleva che fosse lui a prendere la sua verginità. Andava scuola dall’altra parte della città, vicino a casa di sua zia Ada. Lei si che era una vera donna. Aveva studiato, si era sposata con un ferroviere, possedeva una bella casa, amava stare con lei, specie da quando un anno fa, era morto suo zio stroncato da un infarto. Sua zia era sempre felice di averla in casa. Angela sapeva farsi volere bene. Era una ragazza sveglia, sapeva, fare tutte le faccende domestiche e lo faceva volentieri per sua zia, che non aveva figli, quindi la considerava, e le voleva bene come una figlia.
«Questa casa è sempre aperta per te.»
Le diceva sempre. A volte, Angela passava da lei per non tornare a casa, si sentiva bene con lei, ora doveva scappare, a quasi diciotto anni doveva, decidersi. Mise dentro lo zaino i libri, in una sacca i pochi vestiti che aveva. Vestiva sempre in modo da non attirare l’attenzione, in classe passava quasi inosservata, mentre vedeva le sue compagne, vestirsi sempre in modo da attirare lo sguardo dei maschi, lei riusciva a scomparire anche in mezzo alla folla. Uscì piano dalla camera, sua madre era in bagno, chiuse piano il portone, quando stava per scendere le scale, vide il balordo che saliva. In silenzio salì al piano di sopra, lui entrò in casa, aveva le chiavi. Scese, corse fuori, prese al volo il bus che l’avrebbe portata dall’altra parte della città. Non si girò, forse sua madre non se ne sarebbe accorta della sua scomparsa che fra qualche giorno. Ada la vide davanti al portone, le sembrò un piccolo e indifeso uccellino. Le raccontò gli ultimi avvenimenti.
«Vieni, togliti questi abiti bagnati, fatti una doccia che ti riscalda, io intanto ti preparo qualche cosa di caldo.»
La sera Ada disse, che se voleva poteva decidere, se dormire sul divano letto della cameretta, o nel letto con lei. Quando si trovò distesa al suo fianco, le sembrò che finalmente si poteva rilassare, le mani della donna le massaggiavano le spalle.
«Rilassati, non pensare a nulla, qui sei al sicuro.»
Lei sentiva uno strano languore crescere dentro di se, era dolce il modo in cui la zia l’accarezzava, lei si lasciò andare. Lentamente si sentiva dentro una sensazione di benessere, la bocca della zia a poca distanza dalla sua, le parole appena sussurrate, le carezze erano dolcissime.
«Che bel seno che hai zia, il mio è molto piccolo, posso toccarlo?»
Lei sorrise.
«Non disperare, presto diventerà grande anche il tuo, e lo puoi toccare.»
Angela portò lentamente la mano sulla mammella, era soda, il capezzolo grande, duro, Ada ebbe un gemito.
… muumummmmhhmmm…
Il contatto la faceva impazzire. Allungò la sua mano sul seno della ragazza, lei si mise a tremare come una foglia. Era uno strano languore quello che provava, quando Ada appoggiò le sue labbra alla sua bocca, lei non oppose nessuna resistenza. Lasciò insinuare la lingua dentro la bocca, rispose con ardore a quel bacio, lunghissimo, che la fece vibrare come una corda di violino, mentre fra le sue cosce, sentiva dentro un fuoco. La mano dal seno scese giù in mezzo alle cosce, le divaricò istintivamente, le dita della donna le procurarono subito un piacere sconosciuto.
… humummmm …
Sentiva scorrere dentro un misto di dolore, e piacere, inarrestabile. Lei non sapeva reagire, rimase immobile. La zia temendo di esagerare, non andò oltre, si tenne il suo corpo stretto a se, e si addormentarono così. Durante il resto della settimana, la sera continuarono a toccarsi sempre, senza andare molto più in là. La sera del suo diciottesimo compleanno, mentre stavano cenando, la tv trasmetteva il telegiornale. Il cronista si mise a leggere una notizia che gelò il sangue a entrambe. In una sparatoria dentro un bar, il fidanzato di sua madre era stato ucciso, nel tentativo di ripararsi, si era fatto scudo con sua madre, con il risultato di morire entrambi. I dieci giorni successivi, furono tremendi. La Polizia che voleva sapere dei legami fra sua madre, e il balordo morto. Il funerale, tutte le altre cose, misero Angela al centro dell’attenzione, era una cosa che lei odiava da morire. Tornò con Ada nell’appartamento di sua madre, prese le ultime cose sue, vendette tutto il resto, poi si rese conto che non sapeva cosa fare dei soldi ricavati.
«Ci prendi la patente di guida, io mi devo operare al menisco, aspetterò fino a che tu non hai la patente, poi mi opero.»
Angela pensò che fosse una bella idea. Cinquanta giorni dopo, sventolava la patente davanti alla faccia di sua zia, che dalla contentezza l’abbracciò forte, le dette un lungo bacio in bocca. Una settimana dopo si recarono in uno studio ortopedico, di un caro amico di sua zia. Mentre erano in sala d’aspetto, videro entrare una signora con entrambe le gambe ingessate, su di una sedia a rotelle spinta da una badante straniera.
«Ada, che ci fai qui?»
«Flavia, sei proprio tu?!»
Le donne si abbracciarono calorosamente, mentre la badante, si mise in un angolo a discutere parlando straniero al cellulare. Si raccontarono le rispettive vicissitudini, Flavia non la vedeva dal funerale di suo zio. Era stata vittima di un incidente in montagna, mentre era a sciare, una deficiente l’aveva investita fratturandole entrambe le caviglie, doveva togliere il gesso, era lì per quello. Girando lo sguardo, chiese, ad Ada.
«Chi è questa bellissima cerbiatta che ti porti dietro?»
Angela arrossi, fino alla punta dei capelli. Effettivamente col suo fisico minuto, il viso tondo, gli occhi grandi e scuri, sembrava veramente una cerbiatta.
«E' mia nipote, una ragazza molto in gamba, ma, un poco sfortunata.»
Flavia la scrutò intensamente. Sentiva i suoi occhi entrare dentro la sua anima, poi le chiese quale fosse il suo lavoro. Angela riuscì a recuperare un po’ di voce, disse di essere al quinto anno di ragioneria. Ada aggiunse che era anche bravissima.
«Ha la media del nove!»
Flavia sorrise, poi aggiunse.
«Se sei veramente brava, io potrei avere bisogno di te. La mia commercialista fra poco andrà in maternità, e devo sostituirla. Quando ti sei diplomata, cercami, anzi, dammi il tuo cellulare.»
Tornando a casa, Ada le raccontò di loro, che erano amiche di scuola, si erano frequentate moltissimo, poi la vita le aveva divise, si erano riviste al funerale di suo marito.
«È una donna molto potente. Metà della città gli deve dei favori, mentre l’altra metà sta alle sue spettanze. Può fare la tua fortuna, ha una lavanderia industriale creata da suo padre, lei la dirige, ne ha fatto una vera miniera d’oro.”
Due giorni dopo Flavia chiamò le due donne.
«La mia badante mi ha lasciato per problemi con il marito, io ho appena tolto il gesso, e non riesco quasi a muovermi, averi bisogno di una mano.»
Andarono a casa sua. Una villa splendida appena sulla collina davanti alla città. Angela entrando si rese conto che quella casa era bellissima, arreda con gusto totalmente femminile, era perfetta in ogni suo dettaglio. Flavia era davvero immobilizzata, si muoveva a mala pena con due stampelle. Mentre Ada metteva in ordine la casa, Angela la portò davanti alla sua scrivania dello studio. Flavia fece alcune telefonate, poi le chiese:
«Hai la patente, mi porteresti in azienda.»
Andarono con la vettura di Flavia, una sportiva degna di lei. Angela sentiva tremare i polsi dalla potenza di quel veicolo, ma riuscì a dominarlo in maniera perfetta, tanto che al ritorno, lei le fece i complimenti, e una proposta.
«Comprendo che devi studiare, ma resteresti ancora con me, sono completamente sola, non riesco quasi a muovermi, devo fare la ginnastica rieducativa, ma ancora mi muovo malissimo e ho paura di cadere?»
Ad Angela sembrava un sogno, quella splendida donna aveva bisogno di lei. Andò a casa, prese i libri necessari e alcuni indumenti, poi tornò da lei. La sera dopo aver cenato, aveva cucinato Angela, si misero sedute a parlare. Lentamente riuscì ad aprirsi con lei. Era tranquilla, fra donne, questo la faceva sentire bene. Flavia aveva un modo dolcissimo di parlare, quasi sommesso, dolce, mai aggressivo. Angela era affascinata dalla grazia, classe, e delicatezza che quella donna aveva, e glie lo disse. Al momento di andare a dormire, l’accompagnò fina alla camera, l’aiutò a spogliarsi. Lei aveva trentasei anni, ma sembrava averne venticinque al massimo. Pelle liscia, nessuna ruga, smagliatura, o un filo di cellulite, un corpo quasi perfetto, terza di seno abbondante, capelli rossi naturali, gambe lunghe toniche, anche se ora il tono muscolare era basso, sembravano sempre belle, mani con dita lunghe, occhi chiari, labbra e bocca non troppo grandi. Angela la aiutò a distendersi nel letto, poi fece per andarsene.
«Dove vai? Non potresti restare qui. È tanto grande questo letto, che può ospitare entrambe, ma se hai paura di dormire con me vai pure.»
Angela arrossì ancora, era timida, solo con sua zia riusciva di spogliarsi, ma vincendo ogni paura disse che non vi erano problemi. Si spogliò, mise il suo pigiama, si distese accanto a lei. Il mattino lei si levò, le preparò la colazione, poi la aiutò ad andare in bagno, doveva fare una doccia, si spogliò nuda davanti a lei. Angela si sentiva strana, era eccitata dal suo corpo, il triangolino di peli rossi del pube era perfetto. La fece entrare dentro la doccia, lei si appoggiò alla parete, cercando di lavarsi, ma con scarsi risultati. Angela prese il guanto di spugna, da fuori si mise a lavarla, era incredibile, si stava eccitando a passare le mani sul suo corpo, anche lei non era indifferente alle sue carezze. Quando lei uscì, le preparò un telo di spugna per avvolgerla, lei si lasciò abbracciare, si appoggiò alla giovane, a fatica riuscì a portarla di nuovo in camera per distenderla sul letto. Lentamente le passava l’asciugamano sul corpo. Flavia stava in silenzio, era eccitata dalla carezza della ragazza, aveva timore a muoversi, lei avrebbe potuto fraintendere le sue intenzioni, mentre lei era rapita da quel visetto, e dalla fragilità di quel corpicino, che desiderava moltissimo. Per un momento Angela smise di passare il panno sul corpo nudo davanti a lei. Sentiva dentro un profondo desiderio di baciarla. Sua zia le aveva detto che Flavia, non aveva mai frequentato dei maschi, che alle superiori, quando andava a casa sua, spesso si distendevano sul letto a baciarsi. Angela portò, la sua bocca vicinissima alla sua, lei attese che la giovane le fu vicina, poi allungò la mano, la mise dietro il suo collo, le bocche si unirono in un bacio interminabile, passionale, le lingue s’inseguivano, si toccavano, si univano incessantemente. Flavia distesa, Angela di lato a lei, le labbra percorsero ogni centimetro di quel giovane corpo acerbo. La fece vibrare, quando si mise in bocca il piccolo seno, lei ebbe un lunghissimo gemito.
… hmmmmuuhhmmmm … Sei bravissima! ...
Angela si rese conto, che lei era veramente esperta, nell’arte di amare una donna. Le passò la lingua in ogni angolo del suo corpo. La fece vibrare come la corda di un violino, le fece emettere una melodiosa serie di suoni, di gemiti di vero piacere
«Si dai ti supplico non ti fermare!»
Desiderava godere, ma lei indugiava, alla fine Angela le prese la testa, la schiacciò sul suo bottoncino, ebbe subito un tremendo orgasmo che la scosse tutta.
«Vengo! Finalmente!»
A quel punto si girò verso di lei, insinuò la sua testa fra le gambe di Flavia, si scatenò a leccare, succhiare, con impeto la fica di lei, che alla fine dovette staccarsi e urlare di piacere.
« ooooohhh dolcissimo amore dai che godo Vengo!»
Si rigirò incollando la sua bocca all’altra, si strinse con passione quel giovane corpo.
«Ti amo, dal primo istante che ti ho visto. Ti amo, ma se hai paura di questa cosa, allora vattene, io non lo sopporterei che tu non mi amassi.»
Angela aveva le lacrime agli occhi. La guardò con tutto l’amore, che non aveva mai provato per nessuno.
«Anch’io ti amo, ti ho desiderato da subito, mi sei entrata dentro al primo sguardo, spero di essere degna di te.»
Fu subito amore. Amore grande, completo, senza riserve, un corpo e un’anima, nel vero senso della parola. Nei quattro anni che seguirono, divennero inseparabili. Flavia le insegnò tutto, in fabbrica, le affidò sempre maggiori responsabilità. Angela era una dirigente perfetta. Giusta con il personale, ma determinata con i clienti. Le sue operaie, l’ottanta per cento erano donne, l’adoravano, sia per il modo di dirigere, sia per il coraggio di dichiarare il sua amore per Flavia, la chiamavano “la signorina”. Nella vita quotidiana, Flavia fu una maestra perfetta. Niente più vestiti anonimi, ma eleganza, classe e buon gusto, divennero la sua abitudine, ma era a letto che la discepola superò la maestra. Angela era diventata fantastica nel far morire Flavia di piacere. La sua gioventù, la sua fame di sesso la stordiva, alla fine Flavia ne usciva ogni volta sfinita, ma sempre desiderosa di ricominciare, non era mai sazia del piacere che Angela le dava. Era quasi Natale, erano nel loro ufficio.
«Da un primo bilancio, credo che anche questo semestre sarà molto positivo, direi che alla fine avremo raddoppiato gli utili anche per quest’anno.»
Flavia alzò lo sguardo verso il suo amore, sorrise.
«È merito tuo, da quando sei entrata in quest’azienda, abbiamo migliorato sempre, che ne dici di andare a festeggiare in quel locale nuovo di Marina.»
«Certo, così quella troia ti rimette gli occhi addosso, credo che si sia fatto un pensierino su di te.»
A Flavia faceva piacere quella finta gelosia. Le faceva capire che la piccola non abbassava mai la guardia, poi dentro di se mai, e poi mai, avrebbe permesso a nessuno di inserirsi nel loro amore. Quella sera si misero veramente belle. Angela una gonna al ginocchio, con tacchi non troppo lati, non voleva sembrare più alta di lei. Flavia sfoggiò un classico del suo repertorio, giacca e cravatta da uomo, con, in testa, un Borsalino che vista da dietro poteva benissimo essere scambiata per tale. Erano stupende, quando entrarono nel locale, la padrona le andò incontro.
«Siete meravigliose!»
Poi da vicino, aggiunse a bassa voce.
«Saprei io cosa vi farei, se potessi infilare la mia lingua in un certo posticino del vostro corpo!»
Risero soddisfatte. Passarono fra i tavoli tenendosi per mano, suscitarono il classico brusio cui erano ormai abituate, ma un gruppetto di balordi commentò, pesantemente.
«Ci penserei io, a farle tornare ad adorare il cazzo.»
Loro non se ne curarono, erano abituate a tutto, poi non gli importava nulla di quello che la gente pensava. Durante la cena si scambiarono effusioni e bacetti, poi decisero di tornare. La strada costeggiava per un tratto un bosco, era notte, faceva molto freddo. All’uscita di una curva videro una vettura che sembrava uscita di strada, era notte, una persona era distesa in terra, subito uscirono dalla loro macchina, andarono a soccorrere il tipo. Fu il loro più grande errore. Improvvisamente Angela si sentì afferrare da due persone robuste, un tampone sulla bocca imbevuto di una sostanza che le fece subito perdere i sensi. Quando rinvenne, era seminuda, quasi congelata, sentiva un fortissimo dolore sia sotto che dietro, era stata stuprata!
«Flavia! Flavia dove sei? Dove sei? Rispondi.»
La vide riversa poco distante da lei. Strisciò fino al suo corpo, non riusciva a reggersi in piedi.
«Flavia, amore rispondi. no!... NO!»
Il suo grido squarciò il silenzio della notte, lei la stringeva a se, ma la donna era morta, forse era più forte, si era ribellata alla violenza, aveva pagato con la vita la sua determinazione. Si trascinò fino alla strada. Una vettura con una coppia di fidanzati la soccorse, chiamarono aiuto. Fu di nuovo un incubo. Il vuoto, la sua vita si era fermata, era sconvolta, distrutta sfinita. Trovarono subito i cinque balordi che avevano fatto tutto. Le avevano rubato borse e cellulari, si erano divertiti a riprenderle durante la violenza. Furono puniti in maniera esemplare, ma a lei non importava molto. Flavia non c’era più, e lei si sentiva sola, distrutta, stanca di vivere. Dopo un mese circa fu convocata assieme a Ada da un notaio. Flavia di nascosto le aveva lasciato tutto, tranne una baita in montagna che aveva regalato ad Ada, ma la cosa importante era una lettera per Angela. Le diceva, in breve, che lei era stata tutta la sua vita, che lei l’aveva amata, come nessun altro al mondo. Le aveva lasciato la sua attività, sperando che lei la facesse crescere come se fosse una loro creatura, falla diventare il monumento al nostro amore. Angela si riprese, da quel giorno solo il lavoro le interessava, solo lavoro, lei viveva per la lavanderia. Passarono due anni, fatti solo di lavoro, passeggiate al cimitero, per lei non c’era spazio per altro. Una sera, era vicino alle feste natalizie, periodo che lei odiava di più, una sua segretaria le disse:
«Signorina, sono le venti è ora di chiudere.»
Lei le sorrise, si scusò e uscì, si mise alla guida per andare verso casa, ma era distratta dai suoi pensieri. Le mancava tantissimo Flavia, non si rese conto che al bivio non era svoltata a destra, ma aveva proseguito diritto e si ritrovò in aperta campagna. Era buio, stava soffiando il vento che portava fiocchi di neve, lei sbagliò una curva, la macchina scivolò su di una lastra di gelo, fini in un fossato al lato della strada, sbatte con forza la testa sul vetro davanti, si era dimenticata di allacciare anche la cintura di sicurezza. Si risvegliò dopo un poco, i fari della macchina si erano spenti, lei si sentiva un forte dolore alla fronte, le colava del sangue, era sola, nel freddo come quella maledetta sera, desiderò morire. Dei fari squarciarono la notte, un grosso SUV passò, e si fermò, tornò indietro, e ne discese un uomo, venne verso lei.
«Hei, stai bene?»
Aprì lo sportello, lei gli svenne fra le braccia. Si risvegliò tre ore dopo in un letto d’ospedale, l’uomo era seduto vicino a lei. Ebbe un momento di paura, lei subito non riuscì a rendersi conto di dove si trovava. Lui era un tipo non troppo robusto, fisico normale, mani belle, dita lunghe affusolate, ben curate, i capelli rossi corti, aveva un viso dolce, non esprimeva la classica durezza di un uomo, i lineamenti erano dolci. Lui le parlava, lei girò lo sguardo verso di lui.
«Meno male che si è ripresa, credevo di averla soccorsa troppo tardi. Mi chiamo Andrea, sono nato in Germania, da padre tedesco e madre italiana, lei è ginecologa in questo ospedale.»
Angela lo ringraziò, era la prima volta che doveva qualche cosa a un uomo, al di fuori del lavoro. Sembrava un ragazzo dolce, lei non riusciva a sentire disagio con lui. Passarono due giorni, lei fu dimessa, lui si offrì di accompagnarla, venne a trovarla anche sua madre. Quando entrò le due donne, si riconobbero. Lei era la dottoressa che l’aveva visitata dopo lo stupro, ma professionalmente corretta, non ne fece parola a davanti a lui. Lentamente Andrea s’inserì nella sua vita Era dolce, premuroso, la faceva spesso sorridere, lo trovava simpatico, si rendeva conto che il giovane si stava affezionando sempre più, era diverso da tutti quelli che conosceva, sapeva intuire ogni suo desiderio e lo faceva con estrema dolcezza, cosa che spiazzava sempre Angela. Una sera, lui l’aveva invitata a cena, era tutto perfetto, Angela aveva fatto un vero sforzo ad accettare l’invito. Lo aveva fatto per non ferire l’amico, ma era a disagio, si rendeva conto di essere al centro dell’attenzione del giovane. Appena seduti a tavola, lui le prese la mano, la guardò negli occhi.
«Angela credo di essermi innamorato di te.»
Lei ebbe una reazione eccessiva.
«NO! Questo no!»
Si alzò da tavola e se ne andò via. Passarono alcuni giorni, lei era dispiaciuta. Si rendeva conto dell’eccessiva reazione avuta, ma aveva paura, non voleva più che nessuno s’innamorasse di lei. Cercò Andrea, ma questi non rispondeva, poi decise di passare all’ospedale, vi trovò la madre.
«Andrea è una persona diversa, da quello che credi. Capisco la tua reazione perché conosco la tua storia, ma lui no.»
Angela si rese conto di aver sbagliato, almeno gli doveva delle spiegazioni. La madre le diede un buon consiglio.
«Se vuoi spiegarti con lui, vieni questa sera a casa, lui torna dopo le venti.»
Angela si presentò a casa di Andrea, suonò alla porta, si vide aprire da una donna che assomigliava a lui.
«Cerco Andrea, è in casa?»
«Accomodati.»
Le rispose la donna. Angela era confusa, le sembrava la copia esatta dell’amico, non sapeva che lui avesse una sorella. Appena dentro ripete la richiesta di vedere Andrea.
«Sono io Andrea.»
Lei lo guardò senza capire, la donna si avvicinò.
«In Germania Andrea è un nome che si può utilizzare, sia al maschile, che al femminile. Io lo uso per il semplice motivo che io sono sia donna, che uomo, sono una trans.»
Angela rimase muta. Per un momento non riuscì a focalizzare la cosa, lei era lì vicino, le sue mani le tenevano le sue, i loro occhi s’incrociarono in un lunghissimo sguardo. Ora capiva la dolcezza, era chiaro, la parte donna di lei, sapeva benissimo come comportarsi con lei.
«Io amavo una donna che si chiamava Flavia, era tutto per me, una sera ci hanno violentate stuprate, lei ha resistito, e un balordo le ha stretto le mani sul collo fino ad ucciderla, capisci la mia diffidenza.»
«In Germania Andrea era una donna, mi sono innamorata due volte. La prima volta lui è fuggito, la seconda quando ha visto la mia diversità mi ha definito mostro. Sono venuta in Italia, ho deciso di essere un maschio, e cosa vado a fare? M’innamoro di una donna che ama le donne, decisamente, non ne prendo una.»
Angela sentì che lui si poteva fidare, la guardò dritta negli occhi, le sue labbra si avvicinarono alle sue, le diede un timido bacio. Dentro di se aveva un grandissimo conflitto, l’amore per Flavia era chiuso per sempre nel suo cuore, ma era ora di voltare pagina, e lui/lei erano la perfetta soluzione, poteva amarla come donna accettare di avere il maschio senza doversi difendere. Andrea rimase un momento stupito, le sorrise.
«Portami con te»
Le disse Angela. Lei lo accompagnò in camera da letto. Si mise a spogliarla, le sue mani si muovevano delicatamente sul suo corpo, Angela sentiva il desiderio crescere, quando furono nudi, lei si rese conto che lei aveva un bellissimo corpo, non le importava se aveva anche un pene, si distese a 69, lo cominciò a baciare, leccare e lentamente la sua mano si strinse intorno a quel sesso sempre ripudiato. Lo portò alla bocca leccandolo in maniera assolutamente inesperta, poi lo spinse un poco in gola. Era dolce, lui non le imponeva nulla, le leccava la fichetta molto bene lei ebbe un lunghissimo orgasmo.
…. Unmmunmum …
Poi con decisione Angela si rigirò. Salì su di lui, con tantissimo coraggio, appoggiò il glande all’apertura della sua fica, lo guardò negli occhi.
«Prendimi, fammi sentire come una donna mi fa godere da uomo.»
Spinse dentro di se quel fallo. Le scorreva lungo le pareti, sentì un piacere diverso, poi una scarica elettrica sconvolse il suo cervello. Lei aveva avuto il suo primo orgasmo.
«Vengo!»
Riuscì solo a dire questo. Si strinse a lui. Un diverso amore stava nascendo dentro di lei.
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1 year ago
baxi18, 55
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Amare una donna.
Mi chiamo Silvia e oggi è il mio 37º compleanno, che festeggio insieme alla persona che più amo al mondo: Cinzia. Sono una ragazza abbastanza normale, con una corporatura che nulla ha da invidiare a tante altre donne: media statura, seconda di seno, bionda capelli corti, occhi chiari, insomma una donna come tante. In tutta la mia vita, non ho mai provato nessun’attrazione per i maschi, mentre invece, fin dai tempi del liceo, ero affascinata dalla bellezza delle mie compagne. A diciotto anni, ho vissuto quella che poi sarebbe stata l’esperienza che, in maniera definitiva, mi ha portato a vivere il sesso solo ed esclusivamente con le donne. Eravamo all’inizio dell’ultimo anno scolastico e, dopo aver finito la lezione di ginnastica, mi stavo cambiando nello spogliatoio della scuola con, accanto a me, Carla, la mia nuova compagna di banco. Avevamo appena fatto la doccia ed eravamo sole, io e lei. Entrambe indossavamo i nostri soli indumenti intimi, per poi rivestirci. Senza motivo ci siamo guardate dritte negli occhi e, senza dire una parola, i nostri corpi si sono avvicinati, una davanti all’altra, per guardarci in silenzio. Aveva un bel corpo ed era molto concupiscente; ho sentito un leggero brivido quando i nostri corpi si sono toccati, i nostri volti si sono sfiorati, ed ho sentito forte il desiderio di baciare le sue labbra, ma il rumore della porta che si apriva ci ha fatto desistere dal continuare quel breve, ma intenso contatto. Da quel momento, fra noi due le cose sono cambiate completamente. In breve siamo diventate inseparabili, anche se nessuna delle due, a causa della timidezza, riusciva a dire all’altra quello che stavamo provando. Un sabato mattina, che non avevamo scuola, abbiamo preso i nostri motorini e siamo andate in una piccola baita di proprietà dei suoi genitori, situata in cima ad un monte non troppo distante da casa nostra. Appena giunte, siamo entrate e ci siamo sedute sul letto di quella che era la sua camera quando, assieme ai suoi, veniva lì per trascorrere i weekend. Nessuno di noi due, riusciva a parlare, forse per timidezza o, forse, per desiderio, oppure per paura di rovinare quel momento così dolce, ma entrambe ci guardavamo negli occhi; poi, in maniera molto delicata, le nostre labbra si sono sfiorate in un primo timido bacio. Ho sentito la sua lingua cercare la mia e la cosa ha sortito l'effetto di eccitarmi tantissimo: consideravo quella cosa un momento bello e dolce, che mi regalava sensazioni bellissime. Dentro di me, sentivo forte il desiderio di far capire a quella ragazza quanto fosse forte il mio desiderio nei suoi confronti e, soprattutto, quanto desideravo quel contatto con lei. Senza dir nulla, abbiamo cominciato a spogliarci e, senza pudore o imbarazzo, ma in maniera naturale, ognuna di noi ha mostrato il proprio corpo all’altra. Ci guardavamo in faccia e ci regalavamo tanti sorrisi, quasi a volerci infondere reciprocamente coraggio. Poi, rimanendo sempre in silenzio, le nostre mani hanno iniziato ad esplorare ciascuna il corpo dell’altra, all’inizio in maniera un po’ timida, quasi impacciata. Avvertivo una sensazione di felicità e vedevo che lo stesso stava provando anche lei, e così abbiamo preso a baciarci, dapprima con una certa timidezza, ma bacio dopo bacio, si è trasformato in qualcosa di intenso, come anche il piacere che stavamo provando. Pian piano le nostre mani sono diventate più audaci ed hanno iniziato ad esplorare le nostre intimità, a sfiorare i nostri seni, le nostre labbra, ad indugiare sui capezzoli tesi e duri, facendoci gemere di piacere. Nella totale inesperienza, ognuna di noi, si è lasciata guidare dal desiderio, dalla voglia di esplorare il corpo dell’altra. Le mani della mia amica, scivolavano lentamente sul mio corpo, cominciando dalle gambe poi il ventre e, infine, avvicinandosi timidamente verso la mia intimità. Provavo molto piacere nel sentire le sue mani muoversi in maniera così dolce e, quando è giunta all’attaccatura della coscia, ho aperto le gambe e le ho offerto la mia micetta già bagnata fradicia. Lei ha preso ad esplorarla con le labbra, andando alla ricerca del mio bottoncino magico, che ha fatto vibrare, procurandomi subito un orgasmo molto intenso. Dopo aver provato quell’attimo di forte piacere, senza neanche rendercene conto, ci siam ritrovate avvinghiate in un 69, anche se nessuna di noi due lo avesse mai fatto e il piacere che ne abbiamo ricevuto è stato subito fortissimo ed intenso. Ho accarezzato anch’io il suo corpo e mi son ritrovata davanti alla bocca la sua fica profumata, che desiderava esser baciata. Ho incollato le mie labbra su quel fiore, suggendo il dolce nettare che da esso sgorgava. Lei faceva la stessa cosa con me ed ho sentito il mio corpo tremare al sopraggiungere di un nuovo orgasmo, così, con rinnovato vigore, ho fatto in modo che anche lei potesse godere quanto me. Ho preso a leccare e succhiare la sua intimità e, subito, anche lei ha cominciato a godere, stringendo le sue cosce intorno alla mia testa, quasi a volerla imprigionare, per non permettermi di smettere dal farle provare l'intenso piacere che le stavo regalando. Ci siamo accarezzate a lungo, lasciando che le nostre voglie, le nostre manovre ci regalassero momenti stupendi. Lei emetteva gemiti che mi incitavano ad accarezzarla con più passione, così, ogni tanto, mi succhiavo quelle stesse dita intrise del liquore d’amore che sgorgava dalla sua fica fradicia. Poi, con rinnovato ardore, ho ripreso a leccare la sua figa, aspirandola letteralmente con la mia bocca e subito emulata da lei, che ha inserito due dita dentro di me, provocandomi un nuovo orgasmo. Allora anch'io ho fatto lo stesso: le ho inserito due dita nella sua fica e subito ho cominciato a sentire le contrazioni del suo corpo, che stava vibrando per il piacere che le stavo donando. Ho accentuato il ritmo delle carezze, continuando a masturbarla sempre più forte, finché anche lei ha cominciato a godere in maniera intensa, proprio come era riuscita a fare con me. Era meraviglioso sentirla godere. Non riusciva più a controllarsi e, nello stesso tempo, fremeva tutta per il piacere che stava provando. È stato un momento bello, intenso, reciproco, che ci ha fatto vibrare entrambe, trasmettendoci sensazioni veramente uniche, che nessuna di noi due aveva mai provato. Siamo rimaste abbracciate, a scambiarci le coccole per molto tempo, poi, lentamente ci siamo rivestite e siamo tornate alle nostre case. Da quel giorno per noi è stato amore puro, anche se, col tempo, mi son resa conto che a lei piacevano anche i maschi e, quindi, siamo andate ciascuna incontro ad altre realtà.
«Amore mio, mi rendo conto che il rapporto fra noi due non può darti quell’appagamento che sicuramente troverai in un maschio e, soprattutto, capisco il tuo desiderio di creare una famiglia, di avere dei figli e di vivere la vita accanto ad un uomo. Questo nostro è stato un momento significativo della nostra storia, ma, per i motivi appena accennati, è giusto che finisca qui.»
Lei, dopo una lunga e attenta riflessione, mi ha fatto giurare che fra di noi non sarebbe mai cambiato niente; è vero, fra di noi il rapporto è rimasto sempre bello ed intenso, e, anche se oggi lei si è sposata ed ha messo al mondo due meravigliosi bambini, ha sempre trovato occasioni per stare intimamente con me, regalarmi altre sensazioni bellissime, fin quando, anch’io, non ho trovato la mia compagna ed ho deciso di vivere con lei la mia vita. Naturalmente la mia nuova compagna non ha avuto niente da ridire nel ricevere nel nostro letto anche quell'amica, Carla e, spesso e volentieri, passiamo dei pomeriggi meravigliosi a giocare con i nostri corpi, regalandoci piaceri che solo le donne sanno far provare ad altre donne. Con lei, ho scoperto la mia vera natura e con lei ho vissuto il mio primo, vero, intenso momento di piacere.
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2 years ago
baxi18, 55
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compleanno della "sorellina"
Fine settembre 2019, una "sorellina" risponde ad un mio annuncio proponendomi la partecipazione alla festa del suo 65 compleanno, segnalandomi di aver proposto la situazione ad altre "amiche" in modo da avere un buon numero di "signore", mi segnala che la festa sarà di giovedi infrasettimanale in cascina indipendente in basso Piemonte dal mattino fino a quanto uno vuole stare, obbligatorio indossare propria lingerie, trucco parrucche e scarpe disponibili sul posto per chi non ne avesse o impossibilitato a portarsele. Essendo in settimana quindi con la possibilità di avere la scusa della clientela fuori sede, accetto di presenziare. Due giorni prima mi dice che saremo in cinque sorelline, Lui (Mara) Io (Lia), Betty, SusY, Marika, ognuna dovrà indossare un colore diverso, lei Mara la festeggiata in rosso, Betty ha scelto il bianco, Susy il rosa, manchiamo io e Marika, al che io scelgo il nero. Per il giovedi lascio detto in azienda che sono fuori da alcuni clienti, a mia moglie dico che rientrerò solita ora attorno alle 19 e alle 9 del mattino sono in auto direzione Ovadese, in 50 minuti mi ritrovo nel parcheggio della cascina.Mi accoglie sulla porta Mara, spettacolare tutta in rosso compresa parrucca e stivaloni sopra il ginocchio con tacco, mi fa accomodare in una camera dove cambiarmi e come da accordi mi fa trovare parrucca nera e, io pensavo scarpa con tacco.... invece mi ritrovo paio di stivaloni uguali ai suoi neri per il trucco quando pronta mi manda la Betty "specialista" della materia..... Mi preparo, autoreggenti tenute su anche da reggicalze, perizoma in pizzo con reggiseno coordinato neglige lucido che copre sino al bordo della calza, stivale e parrucca, sono veramente figa e zoccola...... avviso Marika che si presenta e mi presenta la Betty tutta n bianco scarpa tacco 12 biondo platino che in 10 minuti mi trucca in modo spettacolare come non sono mai stata in vita mia, nel frattempo in altre due stanze erano arrivate e si stavano preparando Susy e Marika.Scendo nel salone (saranno circa le 10,30) e mi accomodo con Mara (festeggiante il 65 compleanno) che fa gli onori di casa, dopo circa altri 10 minuti ecco arrivare Betty (63) seguita da Susy (57) "confettino rosa" e Marika (55) in viola, presentazioni e scambio di complimenti su quanto siamo "fichissime".....Ci sediamo su divani e poltrone e, sorseggiando il caffe iniziamo a raccontarci le nostre storie come 5 amiche al bar, ognuna fa una specie di passerella a ritmo di musica e si comincia a ballare, sfiorarsi, "appoggiarsi" abbracciarsi e le mani e le lingue cominciano a "lavorare" l'ambiente si "surriscalda" e i perizomi cominciano a prendere "forma" e far fatica a contenere....le bocche cominciano a riempirsi con vari passaggi tra una e l'altra in modo che tutte assaggino tutte..... intorno alle 12 finito il giro ognuna si è fatta la sua bevuta..... Ci rimettiamo in tiro con giro al bagno, la Betty ci rifà un giro di rossetto e ci spostiamo nella tavernetta per aperitivo e buffet con torta per la festeggiata, siamo 5 donne in libera uscita tutte molto "eccitate" dalla situazione per cui si sprecano brindisi, cori applausi urla e risate, il classico "faccela vede faccela tocca...." va per la maggiore......Persa ormai ogni remora alle 14 torniamo nel salone parte la musica ricominciano le danze stile capodanno.....a un certo punto Mara ferma la musica e propone di mettere "Disco Samba" e partire col trenino Lei la locomotiva dietro si attacca (penetrandola) la Marika segue la Betty la Susy e a chiudere io che come avevo segnalato non lo prendo dietro, tutte danno e prendono escluso io e la Mara che poi lo metterà nel primo che viene che si staccherà e andrà a fare la locomotiva (che sarà poi la Betty).....Treno spettacolare tutte alla fine veniamo e ci buttiamo sfinite su divani e poltrone.....Alle 15,30 Marika e Susy salutano e tornano nelle camere a cambiarsi e andarsene uno alla volta, come da accordi a parte Mara nessuno degli altri si doveva far vedere da uomo.Rimaniamo io Mara e Betty, ci beviamo un super caffe in relax, finche la Mara non ci propone di salire nella sua camera dove provarci e indossare dei body che aveva comprato per una festa precedente. Sono super sexy sgambatissimi se non fossimo in "pace dei sensi" conterrebbero ben poco.... Mara indossa quello nero e si sdraia al centro del letto, Betty quello rosso io quello bianco, ci chiede di fare una sfilata lesbicando davanti a lui, che ci confida di avere preso un Cialis e avere ancora voglia, naturalmente non ci tiriamo indietro e il nostro "gioco" lo arrapa per bene come da erezione che gli esce dal lato del body, ci buttiamo con le bocche su di lui e lo sfiniamo con un pompino da super troie...... ci lava x bene la faccia ingoiamo tutto felici...... la fetsa è finita ci diciamo sdraiandoci nel letto per una decina di minuti.........
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2 years ago
travinpvtlia,
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Il mio primo bocchino
Domenica scorsa, approfittando di
quel poco di libertà che ci rimane, sono andato a trovare una zia e
mio cugino un po' più grande di me con gli anni. Sono stato invitato
a rimanere a pranzo da loro, dato che abito da solo ho accettato.
Finito il pranzo, mia zia e mio cugino si sono ritirati per
riposare un po', io sono rimasto in giardino a godermi della bella
giornata. Me ne stavo al sole quando ho sentito degli strani rumori
da un casetta prefabbricata utilizzata per gli attrezzi da giardino;
mi sono avvicinato per vedere cosa stava succedendo, dalla penombra
ho visto qualcosa che non mi sarei mai aspettato; mio cugino nudo che
si masturbava con velocità godendo. Aveva un cazzo di almeno 20 cm.
con una grossa cappella a fungo e due palle pendenti. A quella vista
anch'io mi stavo eccitando infatti mi era diventato duro.Involontariamente ho fatto rumore e
lui si è accorto che lo stavo spiando. Io rosso dalla vergogna stavo
per andare via ma lui mi ha chiamato con un cenno della mano
invitandomi ad avvicinarmi. Io come in trans andai da lui (forse era
quello che volevo); ha notato della mia erezione e ha sorriso, ha
preso la mia mano e l'ha portata ai suoi testicoli facendomeli
accarezzare, io all'inizio feci un po' di resistenza ma era da tempo
che avevo voglia di fare un esperienza con un uomo, di provare ad
averlo in bocca, così mi lasciai andare. Con la sua mano mi fece
stringere il suo cazzo e muovendola mi istruiva, sentivo la sua
durezza non ancora al massimo, mi lasciò e io continuai da solo a
far scivolare la mano su e giù. Vedevo la sua cappella diventare
sempre più grossa e invitante, i suoi respiri sempre più affannosi.
Mi mise una mano sulla spalla invitandomi ad inginocchiarmi (il
momento tanto atteso era arrivato … mi sarebbe piaciuto? L'unico
modo per saperlo era provare, facevo ancora in tempo a ripensarci,
decisi di andare avanti).
Avevo la sua cappella vicino alla
mia bocca che mi ipnotizzava come un serpente con la sua preda
mentre le mie mani andavano al ritmo della masturbazione. Sulla sua
punta era spuntata una goccia , era il momento di provare con la
bocca; allungai la lingua e la leccai, rimase un filo trasparente
tra lingua e la cappella, il sapore non era male era solo un po'
salata quindi continuai a leccare bene quello che rimaneva, sentii
degli apprezzamenti da mio cugino: “Bravooooo, ora succhia …. “.
Titubante aprii la labbra e cercai di prendere quel fungo in bocca,
non fu facile infatti dovetti insalivarlo bene per farlo scivolare
all'interno. Tenerlo in bocca non era male, sentivo la sua cappella
che premeva sulla lingua e mi riempiva il palato, con la mano gli
stringevo le palle. Mi mise le mani sulla nuca costringendomi ad
andare avanti e indietro su quell'asta, all'inizio non era facile ma
la mia bocca si adattò presto a quella presenza e iniziò a
scivolare bene. Nel movimento di va e vieni sentivo la cresta della
cappella che si era indurita al contatto della lingua e ogni
passaggio corrispondeva con un fremito dell'asta. Mi piaceva, ma
anche io pretendevo qualcosa. Mi aprii la patta e uscii il mio cazzo
e inizia a masturbarmi.Il piacere di averlo in bocca
aumentava sempre più, succhiavo e sentivo cambiare il sapore
diventava più gustoso, a volte cercavo di farlo arrivare in gola ma
non era facile visto la circonferenza della cappella, accarezzavo le
palle e cercavo di scappellare ancora di pù quell'asta che era
diventata di marmo.All'improvviso sentii un fremito
alla base del mio cazzo che avevo abbandonato a se stesso gustandomi
il bocchino raggiunsi l'orgasmo senza toccarmi e dall'altra parte
avvertii un sapore strano che mi invase la bocca, lo sperma di mio
cugino denso molto salato mi veniva schizzato fino in gola. Ero in
estasi dovevo deglutire per forza non c'era alternativa godevo del
sapore e della discesa grumosa nella gola. Mi piaceva da morire. Lo
succhiai per bene fino all'ultima goccia fino a quando il suo cazzo
non perse la sua erezione.Siamo stati in silenzio per circa
un quarto d'ora. Prima di andare via quella sera gli ho fatto un
altro bocchino più gustoso del precedente
perché più voluto e con più esperienza.Così ho fatto il mio primo bocchino
.
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3 years ago
Hulrich2, 70
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il treno
Avevo
18 anni. Finalmente le vacanze estive, ogni anno le trascorrevo con
la mia famiglia in Puglia dai nonni, quell'anno i miei si
trattennero di più a Roma e mi proposero di partire da solo e loro
mi avrebbero raggiunto dopo. Accettai. Avrei viaggiato in treno da
solo (negli anni '60 non era così facile per un ragazzo di 18 anni).
Io tutto felice perché in poco tempo avevo realizzato il sogno di
indipendenza, e poi il giorno prima la mia amica più grande di me mi
aveva regalato il primo bocchino della mia vita ... ero alle stelle
...I miei conoscevano il capotreno e mi raccomandarono a lui. Infatti mi fece accomodare in uno scompartimento vuoto. Il treno partì, il viaggio sarebbe durato circa 10 ore. Ero seduto vicino al finestrino e mi godevo il panorama; entrò il capotreno lasciò il suo bagaglio e sorridendomi tornò nel corridoio, era sicuramente lo scompartimento a lui riservato quindi non sarebbe entrato nessuno. Abbassai un po' lo schienale della poltrona e mi distesi rilassato. I miei pensieri tornarono al giorno prima quando nella pineta al mare, al riparo dei cespugli, la ragazza mi abbassò pantaloni e slip iniziando una languida sega. Io ero al settimo cielo, ma volevo di più, infatti la spinsi all'ingiù facendogli capire di inginocchiarsi; lo leccò sul glande, poi passò a succhiarmi le palle una per volta, risalì l'asta prendendolo in bocca iniziando un movimento di vai e vieni molto lento. Sentivo la sua gola caldissima, succhiava divinamente, gemevo, i suoi movimenti si fecero più veloci, dopo alcuni risucchi scaricai una quantità incredibile di sborra nella sua bocca che non poté trattenere tanto che un rivolo uscì dai lati della labbra finendo sul mento. Il resto la bevve avidamente a più riprese. Al pensiero mi era venuto duro. In quel momento rientrò il controllore, cercai di ricompormi nascondendo alla meglio la mia erezione. Lui se ne accorse facendomi diventare rosso per la vergogna, fece finta di niente e mi disse di stare comodo. Si sedette vicino alla porta; parlammo del più e del meno, sulla mia famiglia, sulla scuola, ma notavo che il suo sguardo finiva sempre alla mia patta. Passò nel corridoio una bella ragazza, fece un apprezzamento sul suo bel didietro, sorridendo, mi chiese se avevo una ragazza, se avevamo fatto tutto e di non vergognarmi perché eravamo tra maschi. Risposi di si ma ci eravamo fermati solo ad alcune masturbazioni. Si meravigliò dicendo: "Ma come! Io alla tua età mi ero già fatto alcune ragazze e a volte anche qualche maschietto". Queste parole mi turbarono. Dissi che a me non era ancora successo, replicò: "Non è successo cosa? di farti un maschietto … o di essere fatto?". Non dissi nulla, lui non insistette.Si era fatta notte, il controllore andò a fare l'ultimo giro. Io nel frattempo pensavo e ripensavo a quelle parole e mi eccitai al fatto che si era scopato non solo le ragazze ma anche maschi e poi da attivo o da passivo? Spensi la luce, lo scompartimento era rischiarato solo dal blu della lampada notturna cercai di addormentarmi. Ero agitato, pensavo a prima. Arrivò il capotreno, vide che cercavo di dormire, chiuse le tendine e la porta con la sua chiave e si sedette rilassandosi. Dopo un pó credendo che stessi dormendo iniziò a toccarsi, abbassò i pantaloni, tirò fuori un cazzo che ancora morbido era quanto il mio in erezione. Guardava nella mia direzione facendosi un sega, il suo cazzo cresceva era arrivato ad almeno 20 cm. Si spostò sedendosi accanto a me continuando il suo lavoro di su e giù, con l'altra mano cominciò a toccarmi e a risalire la gamba, mi slacciò i calzoni, la sua mano si insinuò andando a toccarmi le palle. Le accarezzava con dolcezza, le soppesava, ne cercava la consistenza. Iniziai a sospirare facendo finta di svegliarmi, lui se ne accorse invece di lasciare il suo lavoro passò ad impugnare il cazzo e farmi una sega. Lo lasciavo fare, a me piaceva, ad un tratto mi lasciò e si tolse i vestiti. Ritornò da me e io come in trans mi lasciai spogliare e stendere sui sedili di velluto dello scompartimento, si mise tra le mie gambe, mi leccò i capezzoli, la sua lingua scese lungo lo stomaco, giocò con i pochi peli che avevo all'inguine, prese in bocca il glande e iniziò a succhiare. Ebbi un sussulto di piacere, succhiava meglio della mia ragazza, vedevo le labbra al lavoro andare su e giù facendo scomparire il mio cazzo in fondo alla gola, tremavo per il piacere. La sua mano andò ad accarezzare i testicoli, li prese in mano avvicinandoli alla bocca ogni volta che scendeva li leccava. Sentivo ormai che ero vicino all'orgasmo lui se ne accorse e accelerò i movimenti. Venni in maniera incredibile, non ne fece uscire nemmeno una goccia; nella poca luce notturna vidi la sua soddisfazione di avere in bocca la mia sborra nel mandarla giù lentamente. Si sedette prendendo fiato. Sussurrando disse: "Adesso tocca a te … se non l'hai mai fatto ti aiuto io … ". Si inginocchiò mettendosi quasi a sedere sulla mia faccia. Mi ritrovai con il suo cazzo che mi sfiorava il viso, lo prese in mano masturbandosi lo alzò e vidi le sue palle piene, disse : "dai ... leccale" avvicinandole alla mia bocca. Le toccai con la punta della lingua, poi presi confidenza e le leccai, erano liscie e calde sicuramente si era depilato, ci presi gusto, ad ogni passaggio cercavo di lambire i contorni del suo scroto con vivi apprezzamenti dell'altra parte. Si spostò lentamente all'indietro passando la parte sotto del suo cazzo sulla mia lingua e disse :"sei bravo, prometti bene ... adesso apri la bocca ed esci bene la lingua ...". Feci come mi aveva detto ed iniziò a passare la sua cappella rossa, vitrea e grande sulla mia lingua, aveva un sapore strano tra il dolce e il salato. La strofinava lentamente e a ogni passaggio la punta della cappella ormai umida cercava di entrare nella mia bocca. Lo sentivo ansimare, cominciò a scoparmi in bocca lentamente facendo entrare la cappella, la mia bocca produceva molta saliva, gemendo disse :"... siiii ... adesso chiudi , fai scorrere le labbra e succhia ...".Chiusi le labbra intorno a qual palo, lo sentivo tremare, iniziai a muovere la testa verso di lui facendolo entrare sempre di più. Il sapore era divenuto più intenso, gustoso, mi stavo eccitando, lui accompagnava I miei movimenti con il bacino, a volte lo sentivo toccare la gola. Era ormai 10 minuti che lo succhiavo, cambiammo posizione lui si stese sul divanetto del treno e io in ginocchio, di fianco, continuavo a farlo scivolare in bocca, ora ne sentivo per bene la lunghezza e la durezza, lui con la mano mi accarezzava la testa e le spalle, lo sentii arrivare alle mie natiche e accarezzarle, mi toccò l'ano, si bagno la mano con la saliva ungendolo e fece entrare un dito, iniziò ad andare dentro e fuori, provai era una sensazione strana tra il dolore e il piacere. Lo sentii dire :”.... aspetta … facciamo diversamente … “ ; si alzò e venne ad inginocchiarsi alla mie spalle. Mi spinse in avanti facendomi appoggiare con in gomiti sul sedile, lui era su di me scendeva con la lingua lungo la schiena, arrivò al mio culo e lo lambiva lungo tutto il solco, allargò le natiche e lecco il buco, una fitta di piacere mi pervase, lui insisteva, sentivo la lingua saettare ed entrare con molta saliva tanto che a volte mi colava sulle palle, risalì lungo il solco e la schiena all'improvviso sentii la presenza del suo cazzo umido insalivato duro e bollente che strusciava tra le mie chiappe, lo puntò sul buco e tenendolo in mano iniziò a spingere costantemente. Avvertii una fitta di dolore ma allo stesso tempo piacevole, il mio buco si arrese a quella spinta, lo sentii cedere e far entrare la grossa cappella, lui si fermò un attimo poi passò a spingere e ritirarsi entrando sempre di più. Rimasi meravigliato come quella grossa cappella e l'asta di 20 cm. era riuscita ed entrare nel mio culo , senza dolore eccessivo, pensavo a tutto quello che mi avevano raccontato sulle inculate, al dolore che si provava , io invece godevo di quella presenza bollente dentro di me che ormai senza più ostacoli scivolava profondamente nel mio retto. Lui cavalcava velocemente tenendomi saldamente per i fianchi, a volte si poggiava su di me, sentivo le sue palle sulle mie, cercava di far entrare qualche centimetro in più e ansimava. Una mano mi lasciò un fianco e prese il mio pene dicendo :”hooo!!! ti sfondo il culo, tutto dentro tieni …. ti piace eh …. vedo che ce l'hai durissimo … bravo ... avevo capito che volevi essere inculato … tra poco ti sborrerò nel culo … stai pronto ... godoooo ... “. Lo sentii spingere e irrigidirsi donandomi sei getti bollenti di sperma, fu una sensazione bellissima sentivo gli schizzi riempirmi tanto da sborrare nelle sue mani, quello che avevo nel culo enormizzò il mio piacere. Lo uscì piano per farmi assaporare ancora quella presenza, quando fu fuori un getto di sperma caldo traboccò dal mio culo, lo raccolse con un dito spalmandolo intorno all'ano facendomi sentire i bordi e mi resi conto di quanto era aperto. Ci sdraiammo addormentandoci.Le prime luci dell'alba illuminarono lo scompartimento, ero ancora nudo e delle chiazze biancastre molto evidenti avevano macchiato i sedili di velluto, il capotreno non c'era allora mi rivestii e andai in bagno a ripulirmi. Quando tornai lui era la, sorridendomi come se non fosse successo nulla, mi diede del caffè. Chiuse la porta un'altra volta e abbassò le tendine del corridoio, mi disse: “Sai mi hai fatto godere tantissimo stanotte … spero che sia piaciuto anche a te … però abbiamo interrotto qualcosa ...” io vergognandomi un po' risposi affermativamente con un cenno della testa. Mentre parlava si alzò slacciandosi i calzoni facendoli cadere a terra con i boxer. Adesso vedevo con la luce le fattezze di quel cazzo che mi aveva fatto godere quella notte, lungo almeno 20 cm con una cappella pronunciata e abbastanza grosso, due grosse palle pendenti. Mi piaceva, lui prese la mia mano e la portò sul suo cazzo e la iniziò a farla scorrere sulla sua asta facendo scomparire la cappella ad ogni passaggio, quel calore nelle mia mano mi piaceva, mi lasciò e io continuai ciò che mi aveva insegnato, stava diventando duro l'altra mano istintivamente andò a prendere le palle e accarezzarle sentendo un apprezzamento dell'altra parte. Mi disse : ” adesso riprendiamo da dove eravamo rimasti …” si mise di fronte a me in piedi, io ero seduto, avvicinò la cappella alla mia bocca, vedevo una goccia trasparente sulla punta, spennellò le mie labbra, quella goccia le bagnò rimanendo attaccata con un filo, sembrava miele, istintivamente con la lingua la assaggiai era salata ma dolce allo stesso tempo , approfittando di questa apertura della bocca mi fece scivolare il glande e una parte dell'asta all'interno. Ora ne sentivo meglio il sapore caldo e salato facendomi provare delle sensazioni stranissime . Mi prese la testa facendola muovere avanti e indietro, iniziai un pompino incredibile sembravo che non avessi fatto altro nella mia vita. Succhiavo e leccavo quella cappella con un gusto mai provato prima , cercavo di ingoiarlo più che potevo ma non ci riuscivo lui gemeva e tremava, allo stesso tempo stringevo le sue palle calde. Sentivo il suo cazzo che diveniva sempre più duro cambiare sapore ne apprezzavo il calore, provavo un piacere nuovo , avevo bisogno di bere, le labbra gonfie, formicolanti, la mia bocca produceva una quantità incredibile di saliva. Lui aveva gli occhi chiusi e la testa reclinata all'indietro godendosi il lavoro. Ormai sapevo quello che mi aspettava, mi avrebbe sborrato in bocca ma non volevo più evitarlo, ne avevo bisogno. Dopo alcuni risucchi e di rapidi su e giù mi pareva di sentire la cappella dilatarsi e vibrare, infatti non mi sbagliavo un primo schizzo violento caldo, appiccicoso si mischiò alla mia saliva , ingoiai liberando momentaneamente la bocca che fu riempita da altri schizzi sempre della stessa consistenza del primo, molto salati, gelatinosi e caldi. Lui in estasi diceva “non mandare giù, fammi vedere con la bocca aperta”. Ormai la mia bocca e la gola non potevano più trattenere tutto quel liquido, un po' mi traboccò dall'angolo delle labbra. Mi fece aprire la bocca per vedere il suo sperma abbondante che galleggiava all'interno poi mi ordinò di ingoiare. Io ubbidii bevendo in due riprese tutto il contenuto. Ne sentii la consistenza grumosa nel mandare giù ma non mi dava fastidio, anzi migliorava le mie sensazioni. Mi era piaciuto tanto da leccare anche quel rivolo che avevo sul mento. Lui riportò il suo cazzo alla mia bocca ancora bagnato dalla sborrata, lo succhiai e ripulii dalle ultime tracce di sperma. Mi disse :” sei stato bravissimo … non potevamo lasciarci così … adesso non ne potrai più fare a meno, ne avrai bisogno e cercherai sempre più sborra da succhiare e da bere“.Il viaggio finì, giù dal treno c'erano i nonni ad aspettarmi ma il mio pensiero era rimasto lì nello scompartimento, infatti come lui mi aveva detto avevo già voglia e bisogno di un'altra dose si seme caldo.
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3 years ago
Hulrich2, 70
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GLORIA
Gloria
Dopo una giornata di intenso lavoro mi ritirai in motel per riposare prima di andare all’appuntamento con Gloria.
Mi feci una bellissima doccia rigenerante, la barba, una buona crema idratante e profumatissima che rendevano la pelle elastica e riposata. Iniziai a truccarmi, un buon coprente effetto abbronzante, un fard luminoso un bell’effetto orientaleggiante del contorno occhi che mi piace tanto, ciglia finte fitte e lunghe. Si, bene mi piacevo. Inizia a vestirmi, prima un bel reggiseno imbottito che stringevo per far risaltare il petto, poi un pò di fard per fare alcuni giochi d’ombra. Sopra indossai una guepierre nera di pizzo che metteva in evidenza il seno e sembrava che avessi una terza di taglia. Scelsi una parrucca castano chiaro con effetto colpi di sole leggermente mossa. Una collana di perle, orecchini pendenti di perle, anelli vari e braccialetti di perle. Calze nere velatissime, slip nero rigorosamente stretto che mi segnava i glutei e nascondeva il sesso. Indossai un vestito nero aderente con finiture di pizzo con un’ampia scollatura. Sopra l’abito una maglia traforata ad uncinetto con maniche a tre quarti, così si vedevano i braccialetti. Indossai un paio di scarpe nere tacco 12. Il rossetto era rosso fuoco e passai un po di colore rosa sugli zigomi appena una sfumatura. Ero pronta per l’appuntamento! Presi la borsetta ci misi il necessario, stavo per uscire, mi guardai di nuovo allo specchio ero strafiga, almeno per me, questo era quello che contava di più. Però mancava qualche dettaglio, ecco si dalla valigia presi un plug e piano piano lo inserii nel culetto, perfetto. Adesso si che potevo andare. Scelsi di andare a piedi, sapevo dove trovarla. Mi incamminai con passo lento e sensuale, il tragitto era di 200/300 metri ma sembravano km. Sentivo gli occhi addosso degli automobilisti e di tutti i passanti, era una strada frequentata da prostitute e trans e mi scambiavano per una di loro. Vidi Gloria in lontananza e anche lei mi notò e venne incontro. “ei ragazza che ci fai qui a piedi, questa è una strada pericolosa” “mi piace il pericolo” risposi. Andiamo mi disse, prese la sua auto e andammo a fare un giro. In macchina parlammo di vari argomenti e della mia passione. “ma vedi Gloria fondamentalmente non mi piacciono gli uomini, sono attratta dal mondo femminile, gli abiti, l’intimo i trucchi mi piace guardarmi allo specchio e ammirare la trasformazione in Eilin, se potessi mi possederei da sola. Poi se capita un’avventura con un uomo interessante non mi tiro indietro, ma non sono indispensabili e non li cerco” “Eilin ti capisco, anzi se dovessi raccontarti tutta la mia vita staremmo qui a parlarne per giorni e giorni”. Senza accorgermene ci ritrovammo in motel gli dissi di andare nel mio appartamento ma lei aveva una sorpresa per me. Entrammo in un mega appartamento pieno di specchi, divani e letti. Wow che bello esclamai, è fantastico! Gli specchi riflettevano la mia immagine all’infinito ero sbalordita, Gloria si avvicinò “ti piace Cara?” “si tanto, è stupendo” mi prese per mano, mi guardò negli occhi, mi afferrò per la vita e mi strinse a se. Mi baciava il collo mi succhiava le labbra era sensualissima. Mi tolse la maglia e il vestito ero nuda con il solo intimo. “Eilin sei uno schianto, che bel seno che vita e che fianchi, mi ecciti da morire,” “grazie Gloria detto da te mi lusinga!” mi avvicinai a li e gli detti un bacio.
Piano piano lentamente anche lei si spogliò, rimase con calze e reggicalze anni 50, reggiseno in tinta, era uno sballo seno sodo, glutei sodi, cosce sode. Le immagini riflesse allo specchio si moltiplicavano e l’effetto era sbalorditivo. Non avevo visto mai una bellezza come Gloria. Mentre si avvicinava fece cadere per terra il reggiseno, ero stordita dalla sua bellezza. Si avvicinò mi abbasso le mutandine, prese il cazzo in bocca e inizio a pomparlo. “ma che viziosetta che sei “ si accorse del plug inserito nel culo, lo tolse poi lo infilò di nuovo, lo fece diverse volte ed io gemevo per il piacere. Continuava a succhiare il cazzo e al posto del plug nel culo infilò un dito, poi mi fece succhiare due dita della mano, le succhiai per bene e me le mise in culo con un sol colpo, deciso e preciso ebbi un sussulto “siiii Gloria sei quello che ho sempre desiderato” tirò fuori dal culetto le dita e me le fece succhiare di nuovo ma questa volta erano tre, le leccavo e succhiavo sapendo quello che mi aspettava. Gli presi la mano e la guidai nel buchetto che piano piano si allargava per fare spazio alle dita “amore sei meravigliosa, si così non ti fermare” ero in estasi iniziai a muovermi in modo convulso “si ancora, tutto tutto dentro, cara ti voglio siiii” mi fece girare a pecorina vedevo le nostre immagini riflesse in mille posizioni, vedevo il mio culo aperto e il suo cazzo che si avvicinava alla mia bocca, aveva messo il preservativo e lo succhiai per bene, non era grande per fortuna, ma durissimo. Gli sussurrai “ Gloria tesoro è la mia prima volta, fai piano” allora mi mise a pancia all’insù mi divaricò le gambe puntò il cazzo contro il culetto e piano piano si fece strada. Sentivo che entrava e vedevo l’espressione intensa del suo viso mentre mi possedeva. Mi sorrideva mentre entrava piano, ma con decisione sentii le gambe leggere le viscere in subbuglio. “sono tua, siii siii piano amore piano hooo si si“ mi muovevo lentamente con i fianchi e cercavo di tenere il suo ritmo. Gloria mentre mi possedeva mi baciava, accarezzava il seno mi mordicchiava i capezzoli, ogni tanto mi faceva succhiare un dito la eccitava in modo particolare. Mi fece alzare e allargare di più le gambe, sentivo che entrava tutta dentro, era brava e stantuffava in modo sublime. Quando affondava i colpi mi mandava in estasi. Lei vedeva tutte le mie reazioni ed emozioni mi sorrideva poi quando aumentava il ritmo io cercavo di assecondare i suoi movimenti per sentire di più il cazzo dentro di me. “Hooooo amore sei fantastica, non ti fermare, cosi piano piano è gustosissimo mi fai sentire una donna, siiii “ “ecco troia è tutto tuo, ti piace cosi lo senti dentro di te?” era deliziosa. Il cazzo entrava e usciva dolcemente e sussultavo per il piacere “siiiiiiiii amore che brava che sei più forte di più” urlavo per il piacere Gloria mi pompava sempre più velocemente e più a fondo. “ecco prendilo tutto dentro amore mio!” avevo il culo in fiamme ma godevo come non mai. Sentivo Gloria che stava per venire l’espressione del volto il cazzo che pulsava erano il segnale che stava per sborrare, tirò fuori il cazzo si tolse il preservativo e mi schizzo in faccia, mi sollevai un po per succhiarlo e leccarlo, succhiavo e leccavo era eccitatissima aveva il cazzo duro di nuovo e no esitai, gli rimisi un preservativo e mi ritornò dentro “Eilin puttana, mi fai morire” aveva il cazzo di nuovo duro e mi inculò di nuovo “Gloria amore non immaginavo di essere cosi troia grazie grazie amore” mi fece girare mi mise a pecorina non si fermava era uno stantuffo senza darmi tregua, mentre stantuffava mi mordeva il collo. Sentivo il suo cazzo crescere dentro di me mi dimenavo per il piacere Gloria venne di nuovo questa volta sui glutei. “Eilin hai un bel cazzo dai inculami” non me lo feci ripetere. La feci alzare e appoggiare allo specchio, gli feci divaricare un po le gambe, la strinsi per la vita, la tirai a me ed inizia a penetrarla. Allo specchio vedevo tutto, la sua espressione e il piacere che riceveva, gli titillavo il seno gli accarezzavo il cazzo mentre il mio si faceva strada sul quel culone voglioso “anche tu Gloria sei la mia puttana la mia culona puttana”. Quando stavo per venire tirai fuori il cazzo e gli sborrai in faccia, lei lecco tutto” si Eilin che bel cazzo sei fantastica” avevo il cazzo ancora duro e lei continuava a succhiarlo, non si fermava aveva ancora voglia, la presi di nuovo, la girai e scopai come una donna. Si dimenava come una forsennata, si metteva le mani sulla bocca le mordeva e urlava di piacere non si tratteneva era una furia. Si prese il cazzo in mano e lo sego per un attimo e sborrò copiosamente. ”amore sii sei fantastica sei stupenda disse “ poi si rilasso e per un attimo ci guardammo soddisfatte…
Eilin ti desidero ancora” “anche io Gloria” e sempre distese per terra iniziammo a baciarci come due amanti mi accarezzava tutta e io ricambiai. “Gloria non capisco cosa mi succede mi sento così, così puttana che vorrei avere il culo sempre pieno del tuo cazzo” “è normale amore è il piacere che fa diventare puttane e tu stai ricevendo piacere e diventando puttana” e mentre ero distesa mi venne sopra e mi penetrò di nuovo.
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UN INCONTRO INASPETTATO
L’incontro inaspettato
Avevo prenotato un appartamento in un motel con box auto fuori città. Era la mia dimora fissa, il mio nido per vivere intensamente in incognito il mio mondo enfemme. Potevo entrare e uscire tranquillamente senza problemi vestita da donna, era principalmente un punto d’incontri per coppie. Anche questa volta alla reception presi la chiave del mio appartamento e mi diressi nel box auto. In casa una bella doccia inizia la trasformazione in Eilin. Trucco come sempre leggero con una particolare attenzione per il contorno occhi e le ciglia finte, intimo con reggicalze, calze velate color grigio antracite, reggiseno in tinta imbottito, collana di perle doppio filo, braccialetto di perle, anelli, Parrucca castano chiara e vestitino nero elasticizzato con ampia scollatura maglia maniche lunghe traforata. Mi guardai allo specchio e mi piacevo. Decisi di fare un giretto a piedi nel parco del motel, mi esaltava sculettare vestita in modo sexy. Misi nella borsetta la sigaretta elettronica, le varie chiavi, il rossetto, lo specchietto ed uscii fuori. Passeggiavo assortita nei miei pensieri quando all’improvviso fui avvicinata da un signore di mezza età che mi disse se mi disturbava. “no si figuri! il parco è di tutti e non mi da fastidio” parlammo del più e del meno poi ci salutammo. Ritornai nel mio appartamento mi ero appena tolta il vestito ero rimasta in intimo quando bussarono alla porta. “Mi scusi, sono il signore di prima, credo che abbia perso le chiavi dell’auto!” Guardai nella borsetta ed in effetti non c’erano, forse nel prendere la sigaretta elettronica mi erano cadute “aspetti che apro” mi rivesti e aprii la porta. Lo ringrazia e lui mi rispose che ero una bella donna anche se particolare, ma bella. Lo ringraziai e aprii la porta per farlo uscire ma continuò con una serie di apprezzamenti molto carini e nei modi e i termini di come lo disse ne rimasi lusingata, chiusi la porta e continuammo la conversazione
Disse che aveva frequentato dei travestiti ma carini e femminili come me mai. Lo ringrazia e gli confidai che era impegnativo mantenere un corpo ben curato e che lo facevo per il mio piacere, non cercavo incontri con uomini, ma il solo piacere di piacere. “Vedi Fulvio”, questo era il suo nome, “mi guardo allo specchio e mi eccito, mi trucco e mi eccito, sapere che ti piaccio mi eccita, ma finisce qui.” “peccato mi sarebbe piaciuto vederti esibire in uno streeptease” “ma guarda Fulvio non sono mica una puttana o altro, non cerco incontri con uomini” “no scusa e che mi piaci davvero non capita tutti i giorni un angelo come te!” dicendo questo mi accarezzo la guancia e con l’altra mano i fianchi. Be in effetti era una situazione stuzzicante e tra me dissi proviamo! Senza dirgli nulla accesi il televisore e scelsi un canale hard, inizia a danzare lentamente, lui si sedette sul divano e guardava estasiato, piano piano molto lentamente tirai via la maglia, poi ancora più lentamente il vestitino, rimasi in intimo, ero seducente e ne ero cosciente. Mi sdrai sul letto e assunsi diverse pose sexy per non dire porno, mi feci più audace gli passavo davanti e lo stuzzicavo, non pensavo fossi così troia. Lui era immobile, mi spinsi oltre, gli sbottonai i pantaloni e gli tirai fuori il cazzo. Dalla borsetta presi un profilattico lo misi sul cazzo e iniziai un pompino, era un bel cazzo succhiavo e leccavo, vidi il mio amico con il telefono in mano e gli dissi di non fare le foto, “no no tranquilla è una sorpresa” continuai a succiare e lui mi accarezzava poi all’improvviso sentii bussare di nuovo alla porta “è la sorpresa disse” si alzo di scatto, apri la porta ed entrò un altro signore. “Non aver paura stai tranquilla non ti facciamo nulla di male, ci divertiamo e basta”. Avevo paura, dissi che se non uscivano subito avrei iniziato ad urlare. “Tesoro stai tranquilla, vogliamo solo divertirci, se non vuoi andiamo via, dai tranquilla siamo persone per bene e quando mai ci capiterà, a tutti, anche a te un’occasione come questa?” “scusate ma per chi mi avete preso? Mica sono una puttana e poi il solo fatto di averti fatto entrare in camera non significa nulla! Caro Fulvio sei uno stronzo” Li invitai nuovamente ad uscire e lo fecero scusandosi di tutto.
Passarono alcuni minuti e bussarono di nuovo alla porta.
“Scusaci di nuovo, per farci perdonare abbiamo pensato ad un piccolo regalo per te!”
Aprii la porta e avevano una bottiglia di champagne e tre flùte.
Li feci entrare “sono astemia non bevo” li smontai subito
“ma apprezzo ugualmente”. Un flùte di champagne non si rifiuta mai anche se quasi astemio,
Dalla camera adiacente si cominciò a sentire ansimare e mugolii “be questo è un motel per incontri” e feci una risatina. Bevetti un alto flùte di champagne e dissi “adesso la faccio io una sorpresa a voi due topoloni, dove eravamo rimasti prima? A, lo streeptease”.
Solito canale porno in tv ed iniziai una danza lenta, sensuale, erotica, mai mi era capitato di stare enfemme con un uomo immagina due! Mi piaceva vedere l’espressione dei due, erano eccitati ed increduli allo stesso tempo.
Piano piano rimasi di nuovo con il solo intimo, avevo il cazzo che scoppiava e il buchetto bagnato!
“Eilin sei stupenda” “sei unica, la maestra dello streep” “Eilin sei una simpatica puttanella ” mi avvicinavo a loro li accarezzavo e piano piano li spogliavo. Loro mi mettevano le mani addosso sul culo, sulle cosce, mi accarezzavano il cazzo, le labbra, un gioco sensuale un vortice di passione. Dalla mia borsa presi un Plug e lo infilai in culo. Stavo esagerando, sentivo che stavo esagerando ma era forte l’eccitazione. Passai davanti ad Giorgio e gli dissi “tirami fuori il plug con la bocca amore” mi chinai appena un po’ e Giorgio con la lingua e i denti tirò fuori dal mio culo il plug. “passalo a Fulvio” Fulvio lo prese e gli dissi: “Fulvio mettimelo in culo con la bocca!” sculettando mi avvicinai a lui mi piegai leggermente in avanti e Fulvio spinse fino a farlo entrare di nuovo nel culetto.
Sempre con il plug ben piantato in culo mi misi in ginocchio davanti a loro, gli feci indossare il preservativo e iniziai a spompinarli, mentre succhiavo uno segavo l’altro e così via per una decina di minuti, sentii che stavano per venire, si tolsero il preservativo e mi sborrarono in faccia, “ecco troia lecca tutto puttana!” mi presero la testa e la tirarono verso il cazzo per succhiarli e leccarli tutti “si si così bagnatemi tutta sono la vostra puttana si si!” Mi alzai e sborrai copiosamente anche io addosso a loro
“wow niente male la nostra puttanella è proprio una troia in calore” “siii sono una troia dai sborratemi ancora!”
Invece mi misero a pecorina e Giorgio mi infilò un dito in culo e poi Fulvio il cazzo in bocca senza preservativo “adesso ti inculiamo, “No no in culo no per ora non voglio, non voglio, faccio tutto ma il culo no” risposi.
Non puoi lasciarci così “ho detto no! Faccio tutto ma non in culo!” sapevano che quando decidevo una cosa era quella.
Li feci distendere sul letto e io in mezzo cominciai a leccare e succhiare i due cazzi che subito diventarono duri. Ogni tanto mi mettevano un dito in culo gemevo di piacere e quando per la seconda volta stavano per sborrare mi distesi e ricevetti un’infinità di sborra sulla faccia e sul corpo, con le mani lo spalmarono sul viso, sul petto e sui glutei, “dai tesoro fatti inculare lo sappiamo che lo vuoi, fatti inculare lo facciamo dolcemente” “Noooo no vi prego, chiedetemi tutto ma il culo no, vi prego, o si spalmatemi tutta così, dai sono la vostra puttanella lo stesso che dite?” ero in preda ad un orgasmo infinito e non connettevo più per quanto mi sentivo troia, stavo in mezzo a loro due e continuavo a muovermi li accarezzavo gli prendevo le dita della mano e le succhiavo, poi piano piano mi calami. Andai in bagno e mi feci una doccia. Quando tornai erano seduti sul divanetto ancora nudi “Eilin tesoro, vogliamo incularti sappiamo che lo desideri non sciupare questa occasione”, mi vennero vicino e mi baciarono sul collo, sui capezzoli e mi misero uno due dita in culo, stavo per cedere ma riuscii a svincolarmi “è vero anche io sono eccitata, lo desidero ma non adesso non è questo il momento, non ho ancora preso un cazzo in culo! Plug e vibratori si ma cazzi mai. Rispettate la mia decisione!” “faccio quello che volete ma per adesso non voglio essere inculata”. Andarono in bagno e quando tornarono mi dissero “Bene Eilin come vuoi tu tesoro rispettiamo la tua decisione, allora devi fare una cosa per noi non puoi rifiutarti, vestiti, truccati ed usciamo a fare un giro” Rispettai quanto promesso, mi misi in ordine, truccata sempre in modo impeccabile, intimo come sempre curatissimo con guepierre nera e calze color carne scuro, parrucca bionda mossa, rossetto rosso, una giacca lunga fin sopra le ginocchia e stivali alti fin sopra le ginocchia. Mi stavano aspettando fuori dall’appartamento e quando mi videro rimasero a bocca aperta ”Eilin sei un puttanone, sei da sballo” era vero, avevo osato un po troppo!
“Andiamo” dissero. “scusate dove andiamo” dissi perplessa.
“Hai detto che fai tutto purchè non ti inculiamo, ti abbiamo preso in parola, ma stai tranquilla nulla di violento o pericoloso, stai al gioco vedrai ti divertirai”
Uscimmo dal Motel e fuori come al solito era pieno di prostitute.
Facemmo un giretto in macchina e Fulvio scelse un gruppetto adatto all’occasione, era appartato, circa tre quattro ragazze, scese dall’auto, parlo con loro, torno in auto e disse che era tutto ok.
“scusate tutto ok cosa?”
“adesso tu vai da loro e fai la puttana che sei, noi stiamo più avanti e controlliamo, ma stai tranquilla mi hanno assicurato che non ci sono problemi” “ma siete matti! Io non vado li”
“Scusa Eilin hai detto faccio tutto quello che volete…. Dai una mezzoretta solo una mezzoretta vogliamo vedere come fai la puttana”. Mi fecero scendere e mi fecero aprire la giacca in modo da far vedere il bel fisico incorniciato dall’intimo e dagli stivali.
Ero terrorizzata. Nell’avvicinarmi alle ragazze cercai di camminare il più femminile possibile, passi corti e lenti con movenze sinuose in modo da non ancheggiare in modo eccessivo con la borsetta salda a tracollo. Quando mi unii a loro mi accorsi che non erano donne ma trans e che trans, bellissime. Iniziarono a farmi tanti complimenti per nulla gelose o risentite. Mi tolsero la giacca e rimasi con il solo intimo e mi fecero sculettare intorno al falò, quando passava un auto si mettevano davanti per coprirmi e proteggermi. In pochi minuti mi dissero come dovevo muovermi e quale era la posizione che eccitava di più chi passava uomini o donne, gambe strette e incrociate oppure leggermente divaricate. Era un continuo via vai di auto, io zitta osservavo eccitata. Quando le auto si fermavamo davanti a me intervenivano a turno le mie amiche. Be un paio di approcci ci sono stati. Dopo un pò si fermo una bella auto elegante e sportiva, il conducente si rivolse alla più bella del gruppo gli chiese se era libera, questa rispose si alla condizione che potessi partecipare anche io e in Motel non in strada. Il Ragazzotto accetto.
“dai vieni ti faccio vedere come si fa, in motel e tranquillo”
Entrammo in motel il mio stesso motel, andammo in un appartamento. Andammo in bagno un attimo, lei si fece un bidet si trucco, si mise il rossetto. “quando stiamo li tu non parlare, fai quello che faccio io e basta non strafare”
Era un bel ragazzone alto bel fisico non parlava molto ma si faceva capire, ci avvicinammo, era in piedi gli sbottonammo la camicia lei con la lingua giocava con i capezzoli, poi piano piano togliemmo i pantaloni seguivo tutto quello che faceva Gloria il nome della trans. Mentre lui era disteso sul letto io e Gloria iniziammo ad accarezzarci, vedevo il suo cazzo diventare duro, Gloria mi leccava in tutte le parti “sei burrosa, davvero Hot” mi disse io le accarezzai i seni e con le mani ai fianchi le tolsi il tanga, aveva un cazzo dritto ma non grande, ci mettemmo il preservativo, anche il ragazzotto si mise il preservativo e mentre io lo succhiavo Gloria leccava il mio culetto. Dopo un po’ si girò a pancia all’insù Gloria gli allargò le gambe e iniziò ad incularlo io mi misi con le gambe tra la sua testa e mi facevo succhiare il cazzo, era partito in quarta stava godendo da matti gli sborrai in faccia e subito mi misi a succhiargli il cazzo che sentivo stava per esplodere, gli tolsi il preservativo e mi sborro sul volto, anche Gloria stava per venire, si tolse il preservativo ma volle sborrarmi sopra il culetto. Il tutto durò circa un’ora tra giochini vari e amplesso finale. Andammo al bagno ci lavammo e Gloria mi baciò sulla guancia “Eilin sei dolcissima”.
Ritornammo in auto e poi nel gruppo delle nostre trans. Curiose di sapere come era andata e Gloria che raccontava tutto nei minimi particolari. “è una puttana nata!” mi sorride dolcemente, si avvicinò e mi consegno 50 euro, “è la tua parte”. Non vedevo la macchina dei miei amici quindi salutai le mie amiche e ritornai in motel a piedi. Avevo fatto circa 100 metri e fui affiancata da una mini minor color panna era Gloria che mi offriva un passaggio. “E’ pericoloso per una ragazza come te andare in giro di notte sola” mi accompagnò in motel. “Eilin domani sera sono di nuovo qui se vuoi possiamo incontrarci” “Va bene Gloria a domani sera a che ora?” “ Ti va bene alle 21?” “ Ok si va bene alle 21 allora, baci”
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LA MIA SIGNORA
La Mia Signora “1° Episodio”
Terminato in anticipo gli impegni di lavoro, ero indecisa se tornare in motel e dare sfogo alla mia passione enfemme o recarmi in un centro commerciale per fare shopping, scelsi quest’ultima. Entrai in un centro commerciale grandissimo con tanti negozi. Feci un primo giro e selezionai quelli più interessanti, abbigliamento intimo e trucchi. Ero attratta da un negozio d’intimo che esponeva in vetrina diverse guepierre, reggicalze e vari articoli sexy. Era ben fornito, acquistai una guepierre con delle stecche che stringevano la vita, poi un bel reggicalze a balza alta e due paia di calze velate color carne e nero. Alla commessa, preciso che non era affatto interessata all’argomento, dissi che era un regalo e per la taglia poteva regolarsi sulla mia altezza. Prosegui gli acquisti in un negozio di trucchi, i prodotti erano davvero tanti e inizia a girare a vuoto, non sapevo cosa scegliere. Nel frattempo che osservavo i vari articoli passò una signora, bella elegante e truccata benissimo, mi passò d’avanti e sorrise. Mentre giravo e rigiravo tra gli scaffali la signora passò di nuovo e vedendomi in difficoltà mi chiese se avessi bisogno di un consiglio, chiaramente annuii lamentandomi della mancanza di personale. Spiegai che dovevo fare un regalo ad un'amica e lei mi consigliò alcuni prodotti. La ringraziai e ci salutammo. All'uscita pioveva, e vidi poco distante la bella signora. Mi avvicinai e gli chiesi se voleva un passaggio. Lei accettò, disse che era a piedi e abitava nei paraggi. Gli risposi che avevo la macchina nei parcheggi sotterranei e ci avviammo insieme verso l’auto. Usciti dal centro commerciale mi indicò la strada da fare. In auto la prima cosa che fece fu aprire la borsetta, tirare fuori il rossetto e passarlo sulle labbra.
“Se vuole lo metto anche a lei!” rimasi di stucco e prima che potessi dire qualcosa
“ha dei bei gusti, l'intimo che ha acquistato è carino, se ti va potresti provarlo a casa mia”.
“ma guardi è un regalo per mia moglie, sta scherzandoo!” “E poi come si permette!!”
Ero rosso per l’emozione, la paura e dal fatto di essere stata scoperta mi terrorizzava ma in fondo era quello che desideravo, un'occasione unica quella di stare con una donna.
“Casualmente ero nel negozio d’intimo e ho visto come osservava la guepierre e altri prodotti e poi la conferma l’ho avuta nel ritrovarti nel reparto dei trucchi. Scusami non voglio assolutamente crearti problemi, se non mi avessi offerto il passaggio non sarebbe successo nulla. Confesso che sono sempre stata attratta dalla bellezza dei trans e trav, e in cuor mio desideravo vivere un esperienza con una di loro. Averti visto così eccitato nel negozio d’intimo e nei reparto dei trucchi mi ha risvegliato vecchi desideri ecco è tutto, tu mi sembri una bella persona”.
Mi sembrava sincera e tutto di un fiato risposi: “Sono ormai diversi anni che appena posso divento Eilin, mi piace l’intimo e i vestiti femminili, mi travesto in privato è un mio segreto!”
“allora Eilin piacere di conoscerti io sono Eva”
Prima di salire nel suo appartamento presi dalla macchina la mia valigia preziosa. L'appartamento era carino e confortevole, lei gentilissima nei modi e negli atteggiamenti non proprio giovanile ma attraente, media altezza, capelli castano scuro seno abbondante, carnagione chiara, bellissima! riuscì subito a tranquillizzarmi e mettermi a mio agio. Parlammo del più e del meno della mia passione per la femminilizzazione e della sua attrazione del mondo bisex. Viveva sola era separata ormai da diverso tempo e il resto della famiglia era fuori per studio o lavoro. Prendemmo un te e poi mi chiese cosa avevo dentro la valigia, “il mio guardaroba” risposi. Aprii la valigia gli feci vedere il contenuto, abiti, intimo, scarpe, qualche dildo e plug. “Complimenti Eilin davvero un bel guardaroba” e mi accompagnò in bagno, mi dette l'occorrente per la barba e per rinfrescarmi. “Eilin fai con calma tra un po torno!”
Poco dopo lei tornò vestita in modo sexy con calze e reggicalze, tacchi altissimi, vestaglia trasparente rossetto rosso fuoco, gli feci i complimenti “sei stupenda” lei mi prese per mano e tutto nudo mi porto in camera, mi baciò sulle labbra, “ma che bella carnagione liscia sei depilata quasi meglio di me!”. Mi fece sedere davanti allo specchio e iniziò a truccarmi. Gli dissi che non amavo un trucco pesante, lei era d’accordo. Piano piano allo specchio vedevo la trasformazione in Eilin, si soffermò sulle labbra con rossetto rosso e un sottile contorno con una matita, poi continuò con orecchini, smalto alle unghie e una bellissima parrucca castano chiaro, una stupenda collana di perle che illuminavano il volto. Mi fece indossare un bellissimo reggiseno che strinse tantissimo e poi imbotti per fare un bell'effetto seno, poi mi fece indossare la guepierre appena acquistata e le calze, poi le mutandine di pizzo che mi stavano un po strette ma quando entrarono mi modellarono il culetto e dividevano i glutei in due, per ultimo le scarpe nere con tacco 10 queste erano mie. Mi fece alzare e guardare allo specchio, non riuscivo a credere che ero io quella li difronte! Ero bellissima!!! Poi Eva, aprì il suo guardaroba e mi fece provare un’infinità di abiti. Ero in estasi mi guardavo allo specchio e vedevo due belle donne! Parlavamo come due amiche e si davano consigli su come abbinare un capo con un altro. Camminavo nelle stanze con padronanza sculettando con movimenti sinuosi e sexy, mi sembrava di stare su una passerella di alta moda!!! Eva mi guardava e dava consigli su come atteggiarmi poi mi faceva provare un altro abito e poi ancora. Avrò cambiato almeno una decina di abiti!!! Alcuni non mi entravano, altri mi stavano stretti altri invece mi stavano bene. Alla fine scegliemmo un gonna nera in similpelle elasticizzata, una maglia nera collo alto con spalline a vista e una vistosa scollatura, sopra un giacchino Chanel che mi fasciava la vita e metteva in evidenza i fianchi e il culetto. Ero elegante e sexy, Eva era entusiasta e anche lei si vestì con una blazer aderente molto sexy.
Uscimmo fuori dal balcone, non pioveva più, eravamo eccitatissime, lei mi accarezzava i fianchi e la vita, era dolcissima, io le accarezzavo le cosce e l’inguine.
Rientrammo a casa, mi prese per mano e iniziò a spogliarmi fino a farmi rimanere con il solo intimo, anche lei si denudò, mi venne vicino e mi riempì di complimenti “sei una femmina stupenda” “bella sei una bella puttanella!” “scusa Eilin ma con quel culo e quel corpo sei solo da scopare”, ci accarezzammo e baciammo, il mio culetto era la sua principale attenzione, lo palpava, accarezzava, lo pizzicava e ogni tanto timidamente introduceva un dito nel buchetto. Aprì la mia valigia e prese un plug che lubrificò con la saliva, mi fece sedere sopra le sue gambe a mo di sculacciata, con il culetto bene in vista iniziò ad accarezzarlo insistentemente, introdusse un dito, poi due, io ansimavo eccitatissima, anche lei era eccitata e mi diceva “puttana! Sei una puttana rotta in culo” poi si scusava “scusa Eilin tesoro, scusa”, io inarcavo la schiena per mettere ancora di più in mostra il culo. Mi tolse le mutandine e iniziò a baciarmi il culetto, insalivava il buchetto poi infilò il plug con un movimento deciso, emisi un gemito di piacere. Mi fece alzare.
“amore sei una dolce puttanella, fammi vedere come sculetti”
“sii, per te faccio tutto” e cominciai a sculettare con il plug in culo, ero abilissima sui tacchi e i movimenti sinuosi mandavano in estasi Eva e poi era quello che volevo, esibirmi e fare la puttanella! Mi avvicinai a lei e gli accarezzai la passerina, era bagnatissima ed io eccitatissima con il cazzo durissimo che lei baciava e leccava. Continuammo così tutto il pomeriggio con carezze baci e giochi di puro erotismo. Continuavo a sculettare mi piegavo in avanti per fargli vedere il culo, poi nascondevo il cazzo tra le gambe e sembrava avessi la fica. Eva si masturbava, gli passavo vicino e mi prendeva il cazzo in bocca, io appena potevo le strizzavo il seno, gli leccavo la fica e il culo tondo. Ci ritrovammo abbracciate in camera come due amanti, non so Eva quante volte venne, io un paio. Eva mi coccolava e riempiva di complimenti e mi ringraziava per la carica erotica che riuscivo a trasmetterle. “Eilin, sei un bell’uomo, ma come donna sei una vera puttana!” Sorrisi. Andammo in bagno e facemmo la doccia e ci sistemammo un po'. Mi rivestii in abiti femminili questa volta misi le reggicalze e calze color carne, il mio reggiseno imbottito, indossai un vestitino nero che mi copriva fino alle ginocchia traforato nelle estremità e una maglia manica lunga di pizzo nero. Feci un trucco leggerissimo agli occhi, passai prima una matita verde scuro all’interno occhio, sfumai le palpebre con un colore chiare e una sfumatura marrone verso l’esterno, ripassai la matita sul contorno occhio con effetto orientale che mi piace tanto. Rossetto categoricamente rosso, parrucca castano chiara, la collana di perle di Eva, bracciali anelli e orecchini. Eva mi osservava mentre mi truccavo e mi dava dei consigli. Per ultimo mi spuzzò il suo profumo inebriante e molto femminile, mi strinse a se, mi bacio sulla guancia e mi morse il lobo dell’orecchio, “ti aspetto domani”. Gli lascia il mio numero telefonico e uscii dal suo appartamento per andare nel mio nido, un motel fuori città per assaporare quanto successo nel pomeriggio. In macchina mi rivedevo il film della giornata ero eccitatissima, non passò molto che Eva mi chiamò al telefono
“Eilin cara domani ti voglio vedere, ti aspetto”.
“Amore, la mattinata sono impegnata per lavoro, ci vediamo nel pomeriggio se per te va bene”
“certo che si, ciao amore buonanotte”.
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4 years ago
eilin,
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Io e lei sole.
Ľesperienza con un altra coppia,la mia prima volta con una donna mi fecero prendere coscienza della mia,sessualità che avevo represso negli anni dopo il matrimonio.Spesso mi masturbavo pensando ai baci della moglie del mio amante e ogni volta che incontravo Lui nei nostri giretti di jogging gli raccontavo di quanto fosse stato bello.Lui mi disse che anche sua moglie si era divertita e avrebbe voluto rivedermi.Eran passati ormai alcuni mesi da quella sera,da qualche settimana non vedevo neanche Roby a causa di uno strappo muscolare che mi impediva di fare jogging.Una mattina mentre bevevo un caffè in un centro commerciale sentii una voce familiare,mi girai e vidi Lei entrare accompagnata da alcune amiche,mi salutò con un abbraccio e un bacio che mi provocò un brivido lungo la schiena.Ci sedemmo tutte insieme ma dopo mezz'ora mi alzai perché dovevo far delle compere.Ci salutammo come vecchie amiche e io mi incamminai per fare gli acquisti in vista del Natale.Avevo ormai finito quando passando davanti ad un negozio di intimo mi incuriosi una vestaglia in vetrina,decisi di entrare e cominciai a guardare un pò di cose,prendendo dei capi da provare.La commessa mi indicò i camerini mentre aspettavo se ne liberasse uno pensavo alľincontro appena fatto."Ciaoooo, anche tu qui,se lo avessi saputo sarei venuta con te",alzai la testa e la vidi sulla porta del camerino."Visto che ci siamo ritrovate potremmo aiutarci a scegliere che ne dici?".Me lasciò entrare nel suo camerino mentre andava a cambiare alcuni articoli scelti,io mi provai la vestaglia e un body che mi andavano proprio giusti,mi stavo spogliando quando sentii bussare alla porta,"posso entrare"?aprii e mi guardò dicendomi che avevo fatto una bella scelta e che mi stavano bene,mentre mi guardava cominciò a spogliarsi per provare un reggiseno,quando vidi il suo seno mi sentii di nuovo dei brividi ma questa volta provenivano dalle parti più intime del mio corpo.I miei capezzoli si erano irrigiditie lei lo notò,si avvicinò sfiorandomi il seno e baciandomi prima sul collo poi sulle labbra."Desideravo da tanto di baciarti"anche io le risposi ricambiando il bacio e toccando il suo seno,eravamo molto eccitate,quella situazione ci aveva fatto eccitare e tutte e due eravamo bagnatissime.Fuori dai camerini altre donne aspettavano,un ultimo bacio poi le dissi se voleva venire da me visto che abitavo a 2 passi ed ero sola.Non ci pensò 2 volte,ci rivestimmo in fretta ma lei si tolse le mutandine offrendole alla mia bocca,feci la stessa cosa,tolsi le mie e le infilai nel suo seno.Arrivammo a casa dopo 10 minuti,mentre camminavo per strada senza mutandine mi sentivo eccitata come non mi succedeva da tempo,lei mi fissava e i suoi occhi erano solo per me.Stavo aprendo la porta e sentii la sua mano insinuarsi tra lo spacco della gonna,lei era dietro di me,sentivo i suoi capezzoli contro la mia schiena,aprii le gambe volevo farle sentire come ero bagnata,non avevo neanche guardato se qualche vicino guardava,mi sentivo una troia pronta a tutto.Entrate in casa ci avvinghiammo in un bacio zenza fine,le nostre lingue roteavano nelle nostre bocche,le nostre mani mettevano a nudo i nostri corpi."Voglio essere la tua troia,voglio godere e farti godere"siiiiii anche io,voglio leccarti tutta,voglio sentire il tuo sapore nella mia bocca.Eravamo stese sul pavimento leccavamo i nostri sessi fino ad esplodere ognuna nella bocca delľaltra.Eravamo sdraiate ancora sul pavimento,non ero ancora appagata,la sessualità che avevo represso per anni ora si presentava pretendendo sempre di più,baciavo il suo seno poi le presi le mani e la portai sul mio letto,volevo leccarla ancora,era la mia seconda volta con una donna e volevo recuperare il tempo perso,la stavo masturbando ma lei mi chiese di usare il bagno,la accompagnai e le chiesi di darmi la sua pipi,"sei sicura di quello che vuoi",certo,ho sognato molte volte di farlo ma non potevo chiederlo a mio marito,entrammo in doccia e lei mi inondò il seno il ventre poi mi avvicinai con la bocca assaporando quel nettare dolcissimo.Ci baciavamo e sotto ľacqua ci masturbavamo raggiungendo un altro orgasmo insieme.Era passato solo un ora ma sembrava stessimo godendo da sempre,purtroppo lei doveva andare ci salutammo con la promessa di rivederci presto con o senza i nostri partner.
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4 years ago
patti1204,
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Con mia figlia
Eravamo stese a terra,guardavo Chiara mentre mia figlia si stava rivestendo in fretta e sempre in fretta usciva da casa mia lasciandoci sole.Chiara si era avvicinata accarezzandomi,"va tutto bene non preoccuparti",io ero ancora frastornata,avevo fatto ľamore con due donne una delle quali era la mia figlia maggiore.Chiara era ancora eccitatissima,si era dedicata a mia figlia senza che io la potessi soddisfare.La presi per le braccia e la strinsi contro i nostri capezzoli si erano inturgiditi e si stuzzicavano,la bacia e cominciai a toccare il suo sesso bagnato fino a che non raggiunse un orgasmo anche lei.Ci salutammo,era notte fonda,lei doveva ritornare a casa perchè il mattino seguente sarebbe dovuta partire per il lavoro.Passarono alcuni giorni,non sentii mia figlia,avevo paura del suo giudizio e neanche lei mi chiamò.A fine settimana,sentii suonare alla porta,ero appena uscita dalla doccia,misi ľaccapatoio ed andai ad aprire.Mia figlia era li davanti a me,entrò e andò in cucina a prepararsi un caffè,ľatmosfera era tesa,evitavamo di incrociare gli sguardi.Dopo il caffè tentai di aprocciare un dialogo,"Ornella riguardo quella sera....."non mi fece finire il discorso,"mamma,lascia stare non devi giustificarti e io non sono qui per rimproverarti ".Mentre parlava si era avvicinata a me e aveva posato una mano sulla mia gamba."Mi è piaciuto tanto,erano anni che non provavo un orgasmo cosi e averlo fatto con te è stato bello",ora la sua mano si era infilata sotto ľaccapatoio,lei era sempre più vicina a me,non resistetti e la baciai,prima sulla fronte poi sulla bocca,piccoli baci fino a quando lei non apri la bocca infilando la sua lingua nella mia.Era un bacio intetminabile,carico di eros e di voglia,dolcemente scostò il mio accapatoio dalle spalle che scivolando mise a nudo il mio seno,con le dita stuzzicava i capezzoli già durissimi,la sua lingua stava scendendo dal collo per fermarsi sul seno,ero completamente fuori di me,sentivo il mio sesso bagnato,lei lo stava toccando,aveva infilato le dita e se le portava alla bocca leccandole come fosse un fallo.Stavo avendo un primo orgasmo,lei lo capi e aumentò il ritmo fino a farmi esplodere.Ora ero completamente nuda davanti a lei,la baciai e la invitai a spogliarsi."la volta scorsa e stata Chiara a farti godere,oggi voglio provare iose ti và",."Mamma spogliami tu,voglio sentire la tua bocca dapperttutto,voglio godere con te".Le tolsi la felpa e la tuta che indossava,sotto la maglietta i suoi grossi capezzoli sembravano voler bucare il tessuto.La baciavo e le toccavo il seno,tolta la tshirt mi precipitai ad afferrare i capezzoli,la mia lingua leccava ogni parte del suo corpo che sentivo fremere sempre di più.Mi abbassai e sentii il profumo del suo sesso,lo bacia,aprii le grandi labbra e vidi il suo clitorire che mibaffrettai a leccare."Mammaaaaaa,sei una porca,stò venendo leccami più forte",sentivo i suoi umori sgorgare e bagnarmi la bocca la faccia.Eravamo felici,ora non servivano altre parole,entrammo insieme nella doccia,la lavai con cura come quando era bambina e quasi mi ero dimenticata che eravamo diventate amanti con ľaiuto di Chiara.Erano passate 2 ore,Ornella,doveva ritornare a casa ma prima mi bacio intensamente,"mamna questo è il nostro segreto,sin da piccola ti spiavo e ti ammiravo,ora non voglio che finisca tutto"."Tesoro io ci sarò sempre per la mia bambina"oggi è iniziata una nuova fase della mia vita,non mi faccio domande se sia giusto o no,voglio solo vivere liberamente questa mia nuova vita sessuale.
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4 years ago
patti1204,
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Chiara 5
Ogni volta che devo fare le pulizie mi soffermo sempre al tappeto che ha accolto me e Chiara in una serata indimenticabile,mi abbasso,mi sdraio,cerco di sentire il suo odore e ľodore dei nostri orgasmi.La primavera è alle porte,durante ľinverno ha avuto altre sarate con Chiara e le mie figlie ma senza mostrare le nostre intese.Chiara ancora non ha smaltito la separazione,non vuol incontrare uomini e si e buttata a capofitto nel lavoro.In una della cene che abbiamo fatto tra donne e capitato anche di parlare di sesso,con le mie figlie ed altre amiche,ognuna raccontava le proprie esperienze tutte più o meno le stesse,ľamore,il matrimonio la routine della vita quotidiana,poi i figli,i rapporti sessuali praticamente inesistenti o consumati più per dovere che piacere.Io ho preferito non raccontarmi e ho lasciato fosse Chiara a parlare.Anche lei come tutte,i racconti sembravano tutti uguali ma poi con mia sorpresa Chiara parlò del suo rapporto con una donna e di come avesse provato piacere a far sesso con lei.Le commensali erano con gli occhi sbarrati,tutte tranne le mie figlie che ho cresciuto senza pregiudizi ne tabù.La sorpresa è stata Ornella la mia primogenita quendo ha detto che le sarebbe piaciuto provare a fare sesso con una donna soprattutto se come diceva Chiara gli orgasmi erano intensi.Schernita dalle amiche che asserivano ci volesse il cazzo per provar liacere e iniziata una discussione infinita.Io ero molto imbarazzata,mai avrei creduto che Chiara raccontasse quella cosa.Alcune settimane dopo quella serata mi ritrovo una giornata libera,mio marito stará fuori a dormire perchè aveva un lavoro da finire.Non ci penso 2 volte,chiamo Chiara e la invito a cena,lei accetta subito e sento il suo entusiamo al telefono.Come per la nostra prima serata mi preparo e preparo la casa,ho preso altra lingerie e giochini sexy.Lei arriva puntuale,sempre bella e profumata,un bacio intenso e ci mettiamo a tavola per un apritivo.Le chiedo: "ti piace il riso"se,"mmmm il mio piatto preferito".Corro in cucina,per finire la cottura avviata in precedenza,riso nero con gamberetti,un pò di vino fresco e iniziamo a cenare."buonissimo tesoro",avevo paura non gradisse invece mangia tutto e mi chiee se ne e rimasto."intento prendi questo"mi chino e gli metto in bocca quello che avevo io,me lo ruba tutto e lo mangua avidamente,quando porto quello rimasto si alza si siede sulle mie gambe e ci scambiamo il cibo.Sentire il cibo nelle nostre bocche mi eccita molto,le accarezzo la coscia,apro la camicia e prendi il suo seno in bocca,siamo talmente eccitate che non mi accorgo della porta che si apre,ci accorgiamo solo quando sento la voce di mia figlia:"mammaaa che fate".Non capivo più nulla,le ho chiesto cosa ci facesse li,"ho dimenticato le chiavi di casa e son venuta a prender le tue".Ornella era ancora impalata sulla porta,io non riuscivo a parlare,ci pensò Chiara a rompere quelľimbarazzo.Si alzò andò verso mia figlia e la baciò,prima mia figlia cercò di scansarsi ma Chiare le ricordò della,serata tra amiche."ti sarebbe piaciuto provare non ricordi",si lasciò baciare uno due baci poi Chiara la portò da me e le disse che ero io la donna con cui aveva avuto orgasmi intensi.Ora davanti a me non avevo mia figlia ma,due ragazze stupende.Tesi la mano,Ornella,si avvicinò,le presi il viso e le diedi un piccolo bacio,lei ricambiò sentimmo le nostre lingue cercarsi mentre Chiara toccava il suo seno e le infilava la mano nei pantaloni.Tolta la mano la mise nella mia bocca,"tesoro ti piace il sapire della tua bambina"?.Era dolce,quasi come il mio,Chiara ora dava a mia figlia la mano umida dei miei umori,la leccò e vidi Ornella trasformarsi,mi baciò,tolse il mio seno dal body ed iniziò a leccarlo,io ero completamente rilassata,la toccavo tutta,le presi il viso e me lo portai in mezzo alle gambe,mentre Chiara le stava togliendo i pantaloni e la leccava da dietro,durò poco quella situazione mentre stavo godendo nella bocca della mia bambina la sentii urlare"mammaaaaa godoooooo",aveva avuto uno squirting che aveva bagnato tutto.Eravamo tutte e due sdraiate,ma mi ero dinenticata di Chiara.
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4 years ago
patti1204,
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Chiara 4
Sdraiate sul tappeto,mano nella mano in una situazione sognata sin dal nostro primo approccio al mare,la mente sgombra da pensieri e il corpo in uno stato di estasi mai provato.Il cd era finito,cosi abbandonai quello stato per mettere altra musica ed aprofittare per versare altro vinoUn brindisi a noi due,qualche frutto di bosco che lei si affrettò a mangiare dalla mia bocca,i nostri corpi si stavan risvegliando dal torpore dopo il primo orgasmo,mangiavamo e bevevamo vino che cominciò a farmi girare la testa,"scusami devo andare a fare pipi" le dissi,il suo sorriso ammiccante mi eccitò più di quanto non lo fossi già,stavo chiudendo la porta ma lei era li dietro di me,mi chiese di entrare in doccia e si sdraio sotto di me,"ora puoi fare pipi tesoro",ero molto imbarazzata,non avevo mai fatto pipi in piedi e men che meno con una donna ai miei piedi.Feci fatica a liberarmi,complice ľimbarazzo e la scena altamente erotica che stavo vivendo.Una goccia,un altra e finalmente un lungo fiotto che la investi sul seno e di seguito nella sua bocca aperta con la lingua fuori pronta a ricevere quel dono.Bevve tutto quello che la sua bocca ricevette,mentre una mano toccava il suo clitoride e ľaltra il mio.Mi abbassai per baciarla e sentire il mio sapore nella sua bocca,eravamo completamente disinibite ed eccitate,gli orgasmi sembravano non finire mai,in ginocchio davanti a lei succhiavo i capezzoli e il seno lasciando tracce di saliva e rossetto dapperttutto,la sua mano era quasi tutta dentro di me,venni come una fontana,quasi come avessi fatto un altra pipi.Uscimmo dalla doccia per tornare sul tappeto davanti al camino,la feci sdraiare e inizia a baciare il suo bellissimo culo,la sentivo ansimare mentre si alzava sulle ginocchia per offrirmi tutto quello splendore.La mia lingua percorrev atutto il culo,fino ad arrivare al suo buco molto dilatato,la mia lingua andava dentro e fuori,leccava ľesterno per poi rituffarsi dentro,con le mani alternavo strizzate ai suoi capezzoli e il clitoride che sembrava un altro capezzolo,"cosi,dai stò godendo come una troia,leccami tutta tesoro,fammi godereeeeee",non riuscii a finire la parola che sentii tutto il suo orgasmo nella mia mano,per la seconda volta eravamo stremate,da poco era passata mezzanotte.Le chiesi se voleva farsi una doccia prima di tornare a casa,"vuoi cacciarmi"?Le dissi che no,non ľavrei cacciata pensavo fosse tardi visto che doveva alzarsi presto per il lavoro."Tesoro il lavoro domani può aspettare,che ne dici se mi infilo nel tuo lettone,questa e la nostra notte non ci capiteranno spesso simili occasioni",la bacia,la presi per mano e ci avviammo verso la camera da letto.
1949
1
4 years ago
patti1204,
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Chiara 3
Sono passate da poco le 20,sento suonare alla porta,mi affretto ad accendere le candele e la musica e apro,lei è li davanti a me,più bella ed eccitante del solito,questo è il nostro primo incontro programmato,anche lei come me non ha lasciato nulla al caso,ha una gonna nera,camicetta bianca con in vista il suo seno generoso,mi dà un piccolo bacio ed entra.Rimaniamo qualche secondo a guardarci,lei si complimenta per la casa e per ľatmosfera che ho creato.La invito ad accomodarsi vicino al caminetto acceso mentre io stappo la bottiglia per brindare alla nostra serata.Le chiedo se vuol mangiare ma mi dice che ľaperitivo preparato può bastare."Questa è il nostro primo appuntamento non voglio sprecare il tempo a mangiare",un brindisi ed un lungo bacio dove le nostre lingue si perlustravano la cavità orale,la faccio sdraiare sul divano ma lei su butta sul tappeto e mi attira a se,la bacio i piedi,lei è eccitata come lo sono io,si alza lascia cadere la gonna ai suoi piedi,porta solo un reggicalze e la camicetta senza intimo,io sono estasiata,la mia lingua inizia un percorso di perlustrazione che partendo dai piedi risale piano fino alľinterno delle cosce.La faccio abbassare apro la camicetta e i suoi seni si liberano mostrandomi i suoi capezzoli eretti.li bacio,li lecco mentre le sue mani aprono il mio abito,ora sono anche io con le sole calze e il corpetto che le reggono,si complimenta per ľintimo iniziando a leccare anche lei i miei seni minuti.Siamo bagnatissime,lei apre la borsetta ed estrae un fallo chiedendomi se mi piace,a quel punto le chiedo di aspettarmi un minuto,vado in bagno indosso il mio strapone ed esco cosi.Lei mi guarda stupita,avevo il timore di aver rovinato tutto invece si avvicina ed inizia un pompino al fallo.Qualche minuto poi mi guarda in faccia"scopami,non sento un cazzo da 1 anno,sfondami tutta,davanti e dietro"Lei si mette carponi,quel culo favoloso mi eccita ancora di più mi appoggio ed entro facilmente nel suo sesso,gode e urla come non avevo mai sentito,"scopami il culo ti prego voglio che sia tu a sverginarmi dietro,fammi sentire quanto mi desideri.Era il suo primo anale,faticai ad entrare ma dopo poco divenne tutto facile e picevole.Ora era il mio turno,non volevo falli volevo la sua lingua e le sue mani su tutto il corpo,lei era bravissima in questo,mi eccava dapperttutto,mi penetrò ľano orima con la lingua e dopo con fue dita fino a sentire esplodere ill mio orgasmo sulla sua faccia.Eravamo esauste,entrambi sdraiate sul tappeto cercavamo di riprenderci perchè la serata era ancora lunga.
1999
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4 years ago
patti1204,
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Chiara 2
Dopo il secontro incontro con Chiara stavo prendendo sempre più coscienza della mia bisessualità,iniziai cosi a informrmi,leggere,guardare video,navigavo sul web ogni giorno e scoprivo sempre cose a me nuove e sconosciute.Un giorno fui attratta da un sito che vendeva oggettistica sexy,decisi di prendermi un comoleto molto provocante,un vibratore anale e uno strapone pur sapendo che forse non lo avrei mai usato.Si stavano avvicinando le vacanze di Natale e i regali che decisi di farmi arrivarono dopo 3 giorni,non vedevo ľora di aprire i pacchetti che nascosi in un armadio.Quella stessa sera mio maito mi avvisò che sarebbe andato un paio di giorno con degli amici a far visita ad un coetaneo che non vedevano spesso perchè trasferito in un altra città.Non obiettai,anzi iniziai a fantasticare.Il giorno seguente aspettai che passassero gli amici a prenderlo e mi precipitai in camera,aprii i pacchetti uno ad uno,indossai le calze il bustino con reggicalze incorporato,una vestaglia molto provocante,mi guardai allo specchio e vidi riflessa la figura di un altra donna.Provai ad indossare il fallo,mi guardai e mi complimentai con me stessa.La mia figura riflessa allo specchio mi eccitò,aprii ľultimo pacchetto,tolsi il piccolo fallo e do0o averlo lubrificato provai la mia prima penetrazione anale,ero bagnatissima,mi toccavo e portavo le dita in bocca gustando il sapore dei miei umori,ora avevo il fallo tutto dentro,con una mano tormentavo i miei capezzoli mentre con ľaltra picchiavo il clitoride fino alľorgasmo.Rimasi cosi,sdraiata sul letto,avevo li vicino il telefono e come un automa feci il nemero di Chiara.Sentii la sua sorpresa,mi ricordò la promessa fatta di rivederci,non credevo me lo chiedesse.Le disse che ero sola per due giorni e se era libera potevamo vederci per un'aperitiv o una cena,non ci pensò molto,mi disse che avrebbe finito il lavoro e sarebbe passata verso le 20.Erano solo le 10,iniziai a fantasticare ed eccitarmi.Una doccia,un abito e fui subito fuori per fare spesa,presi 2 bottiglie di Franciacorta,frutta di ogni tipo,qualche stuzzichino e tornai a casa.Iniziai a preparare alle 17 con il cuore in gola,preparai delle candele profumate,scelsi la musica appropriata e mi preparai.Dopo la doccia spalmai tutto il corpo di olio profumato,scelsi con cura un abito provocande che indossai sopra il mio nuovo intimo.Ero pronta non rimaneva che aspettare Chiara e veder la sua reazione.
1947
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4 years ago
patti1204,
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Chiara 1
Ľ estate era ormai un ricordo lontano,mi rimaneva nel cuore e nella mente solo la mia prima volta con Chiara,le occasioni per vedersi non mancavano ma quando capitavano non eravamo mai sole e non potemmo far altro che fingere non fosse successo nulla anche se lei mi guardava con occhi diversi dopo quel giorno al mare.Ľautunno ci aveva ragalato splendide giornate ma il sopraggiungere delľ inverno ci allontanò un pò anche perchè il suo lavoro la teneva impegnata fuori città per tutta la settimana.Un sabato uggioso e freddo mia figlia mi chiamò per invitarmi a vedere un film."Passò a prenderti io".Quando suonò alla porta stavo già scendendo e vidi che arrivò un'altra macchina che riconobbi essere di Chiara,lei parcheggiò nel giardino di casa e salimmo con mia figlia.Alla multisala aspettammo il nostro turno ricordando la vacanza,il sole,il mare che desideravo tanto,lei si mise a sedere vicino a me e quando le luci si spensero cominciai a fantasticare.Il film era una commedia brillante e tra una risata e ľaltra fini il primo tempo.ľinizio del secondo cominciò con una scena di sesso molto casta e fù in quel momento che sentii la sua mano appoggiarsi sul mio ginocchio,mi girai e vidi i suoi occhi e lo stesso sguardo della prima volta quando in camera mi sorpese sul letto nuda.Le carezze ora si facevano sempre più audaci,sentivo il calore salirmi al viso,mi coprii con il cappotto cosi che nessuno vedesse e proprio in quel momento sentii la sua mano sul mio sesso,le mutandine bagnate diedero a Chiara ľaudacia per continuare,sentii un dito poi due,mi stava scopando con molta fatica per non farsi accorgere da mia figlia,ľaiutai piegandomi e allargando le gambe fin dove fosse possibile e raggiunsi un orgasmo intenso.Mancava poco alla fine del film,lei mi prese la mano e se la portò sotto la gonna,non portava intimo e sentii che anche lei era molto eccitata,la toccavo e sentivo il clitoride pulsare,pochi secondi e la mia mano era piena dei suoi umori,lei mi tolse la mano e si portò la sua alla bocca leccandosi le dita.Al ritorno ci fermammo per berci qualcosa in un bar,passammo un pò di tempo sotto gli sguardi indiscreti di alcuni avventori e cosi chiesi a Chiara se uscisse con qualcuno e come andasse dopo la separazione."Non ho ancora voglia di avere una relazione,preferisco star lontana dagli uomini per adesso".Arrivammo sotto casa,mia figlia salutò mentre Chiara mi chiese se poteva usare il bagno perche nel bar non aveva voluto andare.Entrammo in casa,mio marito stava già dormendo quindi accompagnai Chiara al bagno,le accesi le luci,mi girai e ci trovammo vicine,questa volta la baciai io,desideravo farlo dal giorno in cui facemmo ľamore,lei ricambiò ma aveva paura potesse svegliarsi mio marito.Entrammo in bagno tutte e due,ero eccitata,volevo sentire il suo odore,volevo baciarla dapperttutto.Quando la vidi sedersi sul wc mi eccitai ancora di più sentendo la sua pipi scorrere,mi avvicinai e andai a bere quel dolce nettare caldo.Mi riempii la bocca e ne feci scivolare un pò sul suo seno,"amore sei diventata una porcellina",le risposi che no,non ero una porcellina ero una troia e questo grazie a lei.Si alzò dal wc finii di leccare le gocce che ancora uscivano dal suo sesso mentre lei si era spogliata nuda,le rimanevano le calze autoreggenti e le scarpe.In un attimo mi ritrovai anche io nuda sul pavimento,avevo dimenticato che mio marito dormiva iniziammo un 69 stese sul pavimento di legno e raggiungemmo ľorgasmo insieme.Il rempo di ricomporci e darci un ultimo bacio con la promessa di vederci quanto prima.
3489
1
4 years ago
patti1204,
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La mia prima volta Lesbo
Finalmente dopo mesi di lockdown è arrivato il momento delle sospirate vacanze al mare,quest'anno con mia figlia e il nipotino si è aggregata una sua amica uscita da poco da una separazione.Chiara 45 anni come mia figlia e una donna molto simpatica ed attraente,in spiaggia gli sguardi degli uomini si posano spesso verso di noi.Passiamo giornate rilassate e spensierate,lei a volte parla del suo uomo e di come sia finita la loro storia,io cerco di consolarla e le dico che è una donna bellissima e di certo non faticherà a trovarsi un nuovo compagno.Gli ultimi giorni insieme succede qualcosa che non avevo minimamente immaginato.Siamo in spiaggia e le chiedo se può mettermi un pò di crema solare,sono seduta sul lettino,lei si avvicina e inizia a spalmarmi le spalle e la schiena,per la prima volta senti degli strani brividi percorrermi il corpo ma non dò molto peso alla cosa.Pochi minuti dopo mentre mia figlia entra in acwua con il piccolo sento le sue labbra appoggiarsi al mio collo,non e un bacio,le sue labbra socchiuse mi fanno sentire la sua lingua e i brividi che avevo sentito prima si trasformano in eccitazione.Mi sento bagnata,un misto di sudore ed umori mi avvolge il ventre,il calore risale verso il viso,mi sento arrossata e imbarazzata,anche i capezzoli hanno una reazione che non sentivo da anni.Non sò cosa fare,con na scusa mi allontano avvisandola che devo andare in bagno.La camera delľalbergo è sulla spiaggia,ne aprofitto e una volta salita mi butto sul letto ed inizio a toccarmi come non facevo da anni.Sono tutta bagnata mi bastan poche carezze e sento un orgasmo intenso che mi sconvolge.La fretta di buttarmi sul letto mi fà dimenticare di chiudere la porta alle mie spalle,sono ancora in preda delľeccitazione quando sento una mano appoggiarsi sulla mia spalla,un misto di paura e sorpresa mi assale ma quando mi giro vedo Chiara dietro di me.Mi fà un cenno per dirmi di non parlare,con una mano si stà toccondo il seno,grosso con due capezzoli enormi.La guardo e non reagisco,sono affascinata e completamente eccitata,lei si abbassa e senza darmi il tempo di reagire mi bacia sulla bocca,sento la sua lingua e ricambio il bacio,il mio primo bacio saffico,lungo minuti interminabili,quando si stacca inizia a baciarmi i piedi,sento la sua lingua percorrere le gambe,risalire lungo le cosce fino ad arrivare al mio sesso ormai bagnatissimo.La sua lingua mi fà godere in poco tempo,non riesco a trattenermi dal durle quanto mi piaccia.Sono esausta ma ora voglio andare iltre,la bacio e sento il mio sapore,inuzio a toccare quel seno stupendo leccando i capezzoli e toccandola dapperttutto.Non sò come fare,sono impacciata,lei mi tranquillizza,toglie la mia mano e mi offre il suo sesso,lo bacio e lo lecco,cerco di far del mio meglio essendo la prima volta,lei capisce e mi aiuta,si tocca il clitoride gonfio ed esode in un orgasmo che mi bagna tutta la faccia,sembra un fiume impetuoso,non finisce mai e io li sotto bevo avidamente quel succo dolcissimo che mi offre.È passata solo mezz'ora ma,sembra un temo infinito.Ci baciamo,lei mi dice che mi desidera da sempre sin da quando adolescente iniziò a frequentare casa nostra.Gli ultimi 2 gg insieme sono stati difficili,non dovevo mostrare a mia figlia il mio cambiamento e srare accanto a Chiara era una pena infinita.
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4 years ago
patti1204,
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Gita al mare
Primi di luglio, finalmente anche gli esami di terza media erano passati e potevo pensare solo a godermi la tanto sospirata estate. Abitando in un paesino nell’entroterra, il mare non era troppo lontano ma per arrivarci in bici era comunque una faticaccia. Così quando quella sera sentii mio fratello che organizzava una piccola gita per la mattina successiva gli chiesi se potevo andare con lui e i suoi amici. Mi disse di no, perché i posti in auto erano già tutti prenotati. E ovviamente non aveva intenzione di avere tra i piedi un moccioso come me. Ma non mi diedi per vinto e così mi alzai presto, misi in fretta il costume e i pantaloncini, infilai la canottiera e corsi in garage. La macchina era aperta e così mi accucciai dietro il sedile del passeggero e aspettai. Qualche minuto più tardi arrivò mio fratello, salì in auto e partì per andare all’appuntamento con i suoi amici. Perfetto, non si era accorto di me. Arrivati alla piazzetta del paese fermò l’auto e dal finestrino gridò «Dai sbrigatevi che le fighe in spiaggia mica aspettano noi!» Non appena aprirono lo sportello posteriore si accorsero di me. «Francè ti eri accorto di avere un passeggero?» Lessi la rabbia negli occhi di mio fratello mentre urlava «Che cavolo ci fai qui? Ragazzi aspettate che lo riporto a casa! » «Sei matto? Così arriviamo per pranzo! Francè misà che ti tocca portarlo con noi» «Ma se non c’è posto, siamo già in cinque! Anzi no, forse un posto c’è, mi dispiace fratellino ma te ne vai nel bagagliaio o te ne torni a casa a piedi» «Non fare lo stronzo, dai ci penso io salta sù» disse Marco battendosi le mani sulle ginocchia. «Tanto è un viaggetto di mezzora» Con un po’ di imbarazzo accettai e mi sistemai sulle sue gambe piegandomi in avanti per non battere la testa sul tettuccio. Marco aveva un anno in più di mio fratello, era un bellissimo ragazzo, moro occhi verdi e già abbronzato. Mi aveva sempre messo un po’ di soggezione.
Quando tutti eravamo a bordo mio fratello partì. Non mi ero mai trovato in una situazione del genere, mi sembrava quasi di essere un po’ femmina e in fondo la cosa non mi dispiaceva. Complice il caldo col passare dei minuti la pelle delle mie gambe e delle sue comincio a diventare umida e scivolosa a causa del sudore. Non so se perché cominciavo a scivolare e voleva tenermi fermo, ma ad un certo punto sentii la mano sinistra di Marco che mi stringeva a se. Subito dopo però si infilò sotto la canottiera e iniziò accarezzarmi dolcemente il capezzolo. Con la coda dell’occhio cercai di capire se gli altri accanto a lui si stessero accorgendo della cosa ma erano distratti a guardare fuori dai finestrini. Cominciai a sentire qualcosa che premeva sul mio culo. Pensavo che avesse infilato sotto la mano destra. Poi vidi che la teneva con disinvoltura di fianco a lui. Allora capii che non era la mano, era il suo cazzo che stava diventando sempre più duro. Quando l’auto curvava io scivolavo un po’, da destra a sinistra e poi nuovamente a destra, quasi galleggiando sulla sua erezione. Gli stavo facendo una specie di sega col culo. I pantaloncini mi erano anche scesi un po’ e tra il mio buco e lui c’era solo il sottile velo di lycra del costume. Avrei voluto muovermi avanti e indietro ma non potevo, paralizzato dal timore che gli altri si accorgessero di quello che stava accadendo. Fuori dal finestrino si vedeva la spiaggia, e poco dopo mio fratello fermò la macchina e tutti scesero di corsa. «Forza ragazzi guardate che spettacolo! Marco sbrigatevi anche voi!» «Andate, arriviamo subito!» Quando si furono allontanati Marco mi strinse a se e cominciò a spingermi contro il sedile anteriore. «Ma sai che hai proprio un culetto da ragazza? Guarda in che stato mi hai ridotto» disse mentre mi faceva scivolare di fianco a lui. Si abbasso i pantaloncini e tirò fuori il suo cazzo dritto e durissimo. «Mica posso andare in spiaggia così!» Mi guardò negli occhi e mi disse «Devi aiutarmi, ho bisogno della tua bella boccuccia» Il suo sguardo era dolce e sensuale, ero come stregato, così avvicinai le labbra e d’istinto comincia a leccarlo e a baciarlo. Era profumato di lavanda con quella cappella rossa e lucida che sembrava un opera d’arte. «Se bravino, ma bisogna che facciamo in fretta, avrai già visto dei video porno no?» Feci di sì con la testa e dopo aver stretto le labbra alla base della cappella iniziai a succhiare. Mi vergognavo perché facevo un sacco di rumori, ma al tempo stesso ero eccitato, con quella cosa gommosa tra le mie labbra mentre la lingua scorreva e scorreva. Marco cominciò a mugolare e pochi istanti dopo mi ritrovai la bocca piena del suo sperma, dolciastro e denso. Non sapevo cosa fare così mi voltai e lo lascia cadere sul tappetino. «Dio che sborrata! Sai che se proprio bravo ragazzino? Se fossi tuo fratello ti porterei sempre con me» Si avvicinò e mi diede un’intenso bacio sulle labbra. «Dai adesso andiamo, gli altri ci stanno aspettando!» Quell’estate Marco divenne il mio amante ed io la sua piccola puttanella..
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4 years ago
brunatrav, 42
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Vibrazioni di piacere
Era un pomeriggio di fine aprile e la mamma di Bruno stava per uscire a fare la spesa quando suono il campanello. “Bruno dai scendi che devo uscire, qui c’è Simone, mi raccomando non fate come al solito e fate anche i compiti invece di giocare!” Dopo aver salutato la mamma del suo amico Simone andò a sistemarsi sulla poltrona e poco dopo sentì Marco che scendeva le scale. “Allora che fai, sbrigati, ho portato l’ultimo episodio di Call of Duty, vedrai, è uno spettacolo! Hei ma cosa ti sei messo?” “Non cominciare a prendermi in giro adesso, sono i leggings di mia sorella, mi mamma si è dimenticata di fare la lavatrice e non ho nemmeno una tuta pulita” “Vabbè dai sbrighiamoci, non vedo l’ora di provarlo, dai attacca la play alla tv” “Però è meglio se andiamo di là nello studio, purtroppo la rete del divano è rotta e c’è solo quella poltrona” “E qual è il problema, ci stiamo anche in due, e poi la tv dello studio fa pena, qui abbiamo un quaranta pollici, sarà come essere dentro il gioco!” “ Ok allora, ma visto che il tv è mio voglio iniziare io, dai lasciami il posto” “ Eh no, chi primo arriva bene alloggia!” “ E dai, facciamo 10 minuti ciascuno, dai siediti sul tappeto!” “No, no, è così comodo qui, ma se vuoi puoi sederti qui” disse marco battendosi le mani sulle ginocchia. “Sulle tue gambe? Mica sono una femmina!” “Mmm forse no, certo però che quei leggings ti fanno proprio un bel sederino” “Ecco lo sapevo che mi avresti preso in giro!” “E dai non prendertela e vieni qui, basta che non ti sieda troppo indietro ah ah!” “Va bene, però tu non muoverti altrimenti non riesco a giocare bene….cavolo avevi ragione ha una grafica da paura!” Dopo quasi venti minuti Bruno non pensava più a dove era seduto e aveva iniziato a muoversi assecondando i movimenti del protagonista sullo schermo. “Dai Simone, adesso è il tuo turno” “No aspetta, puoi continuare se vuoi” “No, il gioco è tuo e poi devo anche a andare in bagno a fare una scoreggia, la sto tenendo da un po” “ E che sarà mai una scoreggina, puoi farla, mica mi offendo per così poco, e poi ti confesso che così sto davvero molto comodo” Bruno si voltò e vide il gonfiore sotto la tuta di Simone. “Ma che fai, ti sei eccitato?” “Eh, volevo vedere tu al mio posto, con questo culetto fasciato dai leggings che mi ballonzola sulle cosce!” “Ah davvero, quand’è così ci penso io a farti passare certe voglie, ti meriti una punizione…….prrrrr” “Tutto qui? Eppure quando le fai a scuola ti sente tutta la classe ah ah” “Ah vuoi la guerra? prrrrrrrrrrrrrrrrrrrr prrrrrrrrrrrrrrrrrrr. Che mi dici adesso, si sentono così?” “ Ora ti riconosco!!” E così dicendo strinse le braccia attorno alla pancia di Bruno e lo tirò indietro facendolo finire col sedere proprio sopra la sua erezione” “Simò, ma che fai?” “Bruno ti prego non fermarti proprio adesso, fammene ancora!” “Ma sei matto ti eccitano le scoregge?” “Tu non lo sai, ma ogni volta che a scuola ti sento scoreggiare mi eccito da morire, non so quante volte ho sognato di trovarmi in una situazione come questa, perciò ti prego, continua a scoreggiare!” “Non pensavo che fossi così perverso, comunque se sei contento tu…. prrrrrrrrr, prrrrrrrrr, prrrrrrrrr” “E’ stupendo, un’altra dai!” “prrrrrrrrrrrr” “Ancora!!” “Guarda che non sono mica una bombola di gas…..prrrrrrrrrrrrr, ecco questa era proprio l’ultima. Hei mi hai sentito?” “Ti ho sentito, eccome se ti ho sentito!!” A quel punto Bruno sentì i leggings inumidirsi così si alzò e vide una chiazza umida sulla tuta di Simone” “Sei proprio un pervertito, sei addirittura venuto?” Quando la sera la mamma torno a casa chiese subito: “Avete fatto i compiti vero? E aprite un po’ la finestra, c’è un cattivo odore qua dentro!”.
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4 years ago
brunatrav, 42
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In vespa col nonno
Finalmente anche gli esami di maturità erano alle spalle e Luca poteva finalmente godersi un po' di riposo estivo prima di iscriversi all'università. Stava riposando sul letto sfogliando fumetti hentai sul lettore ebook quando fu distratto da dei rumori che venivano dal garage dietro casa. Colpi di martello. Nascose il lettore sotto il cuscino e scese per vedere cosa stava succedendo.« Hei nonno che stai facendo? »« Ciao Luca, sto costruendo un armadietto per i miei attrezzi, ti va di darmi una mano? »« Volentieri, dimmi cosa devo fare »« Prendimi le viti che sono nella cassetta »« Nonno qui ce ne sono solo due»« Soltanto? Fammi un favore, prendi la vespa e vai giù in paese, la ferramenta sarà ancora aperta»« Nonno lo sai che di queste cose non capisco nulla, vieni anche tu tanto facciamo presto»« E va bene ma vai piano che io sono vecchio»A bordo della vespa Luca e il nonno si dirigono verso il paese, qualche chilometro più a valle. Durante la discesa Luca sentiva l'inguine del nonno premere sui suoi short aderenti. Cercava di lasciare spazio sufficente ma il sedile scivoloso faceva sì che il contatto fosse molto intenso. Le cosce allargate del nonno dietro di lui accoglievano i suoi glutei tondi e quasi femminili e quella situazione lo eccitava.« Nonno adesso tieniti che c'è il pezzo con le curve»Le braccia lo strinsero alla'altezza della pancia mentre sentiva crescere l'erezione del nonno alle sue spalle.Arrivati davanti al negozio Luca fermò la vespa e disse al nonno di scendere.« Luca tu intanto entra che io arrivo subito» disse il nonno mentre si teneva una mano davanti al pacco per coprire il gonfiore.Guardandolo Luca si sentì compiaciuto e cominciò a pensare ad uno scherzo da fare al nonno durante il viaggio di ritorno.Mise il sacchetto con le viti nel portaoggetti e ripartì verso casa.Stavolta con la strada in salita era lui a scivolare indietro contro le cosce del nonno. Quando sentì che cominciava ad allargarle perchè voleva avere il massimo contatto sol suo culo decise che era il momento di agire e cominciò a dare dei piccoli colpetti al freno.« Nonno misà che sta finendo la miscela» disse mentre ad ogni colpo si appoggiava con forza a quel pacco sempre più duro. Poi all'improvviso spense il motore. « Ecco, adesso è davvero finita, per fortuna la salita è finita ma manca ancora un bel pò per arrivare a casa, dobbiamo proseguire a spinta, ma devi aiutarmi che da solo non ce la faccio» « Dimmi cosa devo fare»« Dobbiamo essere coordinati, prima con una gamba e poi con l'altra ok? Dai iniziamo con la destra, poi sinistra, destra... ok abbiamo preso il ritmo. Così con calma tra una ventina di minuti saremo casa»Ad ogni passo il culo di Luca spingeva e strusciava sul pacco del nonno che ormai era diventato durissimo.« Nonno ce la fai?»« Si Luca, andiamo così, abbiamo preso un bel ritmo.»Erano quasi arrivati e per dare le ultime spinte a Luca scappò una rumorosa scoreggia. La forte vibrazione sul pacco del nonno già da un po' al limite fu la goccia che fece traboccare il vaso. Appena fermata la vespa in cortile vide suo nonno scendere con una vistosa macchia umidiccia davanti ai pantaloni. Poi lo guardò con un sorriso malizioso e disse. « Nonno, se ti capiterà ancora di dover andare in paese dimmelo pure che ti accompagno io in vespa» Poi sì allontanò sculettando dolcemente con gli short bagnati che accentuavano la forma del suo sedere da femminuccia.
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4 years ago
brunatrav, 42
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Deborah con l'acca
Finalmente il momento tanto atteso era arrivato. Sua moglie sarebbe rimasta fuori città per un paio di giorni per un corso di aggiornamento organizzato dalla ditta di cosmetici per cui lavorava. Aveva pianificato tutto da tempo. Cominciò a scendere nel seminterrato, si diresse verso l’armadio in cui teneva l’attrezzatura da pesca e aprì lo scomparto segreto, una sorta di doppio fondo in cui custodiva i suoi tesori. Aprì il baule col cuore che gli batteva a mille. Finalmente era pronto per trasformarsi in Deborah. Era quello il nick, rigorosamente con l’acca, che usava quando si loggava sulle chatroom dedicate a crossdresser, trans e bisex. Quel mare fatto di perversione lo aveva completamente soggiogato e non appena aveva del tempo tutto per se tornava a tuffarsi in quelle acque in preda alla trasgressione e al desiderio di esibizionismo più sfrenato. Osservò compiaciuto il suo corpo naturalmente glabro riflettersi nello specchio, una fugace posa ammiccante per mettere in risalto il sedere e cominciò a vestirsi. Per prima cosa scelse il perizoma. Viola, con un cuoricino di pizzo che posizionò con precisione poco sopra il solco dei glutei, mentre il sottile filo di tessuto sfiorava il suo piccolo buchetto rosa. Poi si infilò le autoreggenti a rete assaporando il brivido mentre il bordo in silicone scorreva verso l’alto per fermarsi a metà coscia. Prese il miniabito con spalline e se lo calò sul corpo fino ad arrivare appena sotto le natiche. Adesso mancava solo la parrucca, nera medio lunga. Indossò le tacco 12 dorate con suola rossa e tornò di sopra in camera da letto.
Aprì il cassetto dei cosmetici dove sua moglie teneva una marea di campioni, e dopo aver preso fondotinta, mascara, rossetto e eye liner andò in bagno per completare il suo capolavoro. Adesso era pronta. Aprì il portatile, e si preparò ad essere Deborah. All’improvviso suonò il campanello. Terrore! Chi poteva essere? Almeno era sicuro che non potesse essere sua moglie. Si avvicinò allo spioncino ma non vide nessuno. Lentamente cercò di sbirciare dalla finestra e vide un uomo grasso sulla sessantina con una valigetta di metallo. Il tecnico della caldaia! Si era completamente dimenticato che sarebbe venuto quel giorno per il controllo periodico. Cosa avrebbe dovuto fare? Il campanello suonò di nuovo. Sbirciò ancora, non lo conosceva. Considerò se farlo entrare rischiando che poi andasse a raccontare in giro cosa avesse visto. Alla fine l’eccitazione prese il sopravvento. Si avvicinò alla porta ed aprì. «Signorina buongiorno sono il tec….» «Buongiorno, prego si accomodi» esclamo cercando di farlo entrare prima possibile per non restare troppo sulla soglia. Non potendo sottrarsi allo sguardo insistente del panzuto omone che aveva di fronte si dichiarò subito per sbrogliare la situazione «E’ esattamente ciò che sembra, piacere mi chiamo Deborah» «Deborah? Complimenti bellissimo nome, e a quanto pare non solo quello» disse girandogli attorno e soffermandosi sul posteriore. «La ringrazio, vuole chele prepari un caffè prima di cominciare? Con la caldaia intendo» «Molto volentieri grazie» Sculettando vistosamente Deborah si avvicinò al piano della cucina e mentre prendeva una delle cialde dalla s**tola sentì una presenza dietro di se. Fece un passo indietro e senti il suo sedere appoggiarsi a qualcosa di morbido. Con i tacchi era un po’ troppo alta e il culo arrivava all’altezza del pancione del tizio che le strinse le braccia attorno e la tirò a se. «Signorina stia attenta non vorrà mica cadere! Sa io non potrei camminare su quei cosi così alti» «Deve ammettere però che sono molto belle, prego si metta pure seduto» L’uomo scese su una delle sedie senza mollare la presa trascinando Deborah sulle sue ginocchia. «E il caffè? Non lo vuole più?» «Magari più tardi, prima avrei piacere di assaggiare questo meraviglioso pasticcino» Prese tra le mani il volto di Deborah e la baciò. Poi si passò un dito sulle labbra e osservò la striscia di rossetto sul pollice. «Che ne dici di mettermi un po’ di questo anche sul cazzo?» Deborah sorrise, si sollevò e si inginocchiò davanti alle sue gambe. Tirò giù la zip e immediatamente salto fuori il cazzo già duro. «Omone non porti le mutande eh? Sporcaccione!» Poi avvicinò la bocca e cominciò a decorare di baci il cazzo, le palle e la pancia. Quando i segni cominciavano a diventare più chiari sollevò lo sguardo e disse: «Vuoi che vado e mettermi dell’altro rossetto?» «Magari dopo, prima vorrei vedere se quella tua boccuccia sa fare anche altro oltre che baciare» «Ogni tuo desiderio è ordine omone» Dolcemente le labbra di Deborah si chiusero attorno alla cappella e cominciarono ad andare su e giù, alternando succhiate intense a dolci pernacchie, soffiando e facendo vibrare le labbra sulla pelle turgida del cazzo. «Oh cavolo stavo quasi per venire, dove hai imparato a fare certe cose?» «Non so, forse il mio è un talento innato!» sussurrò Deborah dopo lo schiocco delle labbra con il cazzo che usciva dalla sua bocca. «mmm interessante, e quali altri talenti hai?» «So fare i pompini col culo. Davvero! Almeno così mi dicono in chat quando gioco con il plug anale. Se vuoi possiamo provare ad usare il tuo» disse Deborah strizzandogli l’occhio. «Sono curioso di vedere, dai voltati» Deborah si girò e lasciò che le sue mani le abbassassero il perizoma. Poi con disinvoltura se lo tolse del tutto, facendo passare prima una gamba e poi l’altra, e glielo appoggiò sul viso. «Ho della vaselina nella mia valigetta» «Non ce n’è bisogno, non sono una verginella, i miei plug anali già conoscono quello che so fare e poi ho questa» Deborah gli lascio cadere della saliva sul cazzo e lo massaggiò con cura. Poi si bagnò le dita e se le infilò nel buchetto. «Eccomi sono pronta» Scese dolcemente facendo entrare solo la cappella. Poi senza muoversi cominciò ad alternare piccole spinte a momentini pausa. Poi di nuovo una spinta e una pausa. Lo fece entrare un po’ di più continuando a ripetere il ciclo di spinte. Alla fine scese del tutto prendendolo completamente. I sui glutei erano sulle cosce dell’uomo e cominciò a fare piccoli e lenti movimenti, ondeggiando mentre proseguiva con le spinte. Il tutto con una lentezza e una intensità che presto portarono all’orgasmo entrambi. «Allora omone ti è piaciuto incularmi?» «E me lo chiedi? Non mi era mai capitato di venire così, praticamente senza movimenti ne tuoi ne miei, mai provato un sesso anale del genere» Deborah si sollevò poi si portò una mano dietro al culo e spinse facendo uscire lo sperma con una piccola scoreggia. Si porto la mano alla bocca e la leccò ammiccando facendo l’occhiolino. «Senti un po’ omone, misà che ti ho fatto fare tardi, forse è meglio se torni anche domani che ne dici?» «Signorina Deborah penso che sia un ottima idea, e poi abbiamo ancora in sospeso il nostro caffè» Lo accompagnò alla porta e prima di aprirla lo baciò con passione sulle labbra. «A domani omone» Con lo sperma che colava ancora dal buchetto Deborah cominciò a scendere le scale del seminterrato fantasticando su cosa indossare l’indomani per il suo omone. «A proposito non gli ho chiesto come si chiama» sussurrò tra se e se Ma non importava perché quello era l’omone che l’aveva fatto diventare davvero Deborah. Con l’acca. .
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4 years ago
brunatrav, 42
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Ancora una volta con Lui.
Oggi è il nostro ultimo gg di vacanza e come avevo promesso al mio amico sarei entrato alle terme già dalla mattina.Mia moglie mi accompagna quindi non avrò molti spazi per me.Alle 10.30 vedo Lui con la moglie,mi saluta senza destare sospetti,il caso vuole che mia moglie e anche la sua abbiano appuntamento per un trattamento estetico.Mi infilo subito nel bagnobturco,non c'è nessuno,lui mi raggiunge pochi minuti dopo,si siede accanto a me e mi bacia,un bacio eccitante,carico di voglie che mi eccita subito.Ci tocchiamo,ci spalmiamo un pò di crema e ci rilassiamo,guardandoci e sfiorandoci spesso.Finito il bagno,una bella doccia profumata seguita da un idromassaggio.Oggi c'è parecchia gente,non possiamo rischiare,lui mi fà cenno di seguirlo,si dirige verso lo spogliatoio,entra in una cabina,lo guardobe lo seguo,siamo ormai come due amanti che non riescono a staccarsi,mi bacia ancora con più forza,la sua mano cerca il mio cazzo ormai esploso,lo bacia,lo lecca dapperttutto non riesco a trattenermi esplodo sulla sua faccia nello stesso istante lui gode nella sua mano facendomi vedere il suo sperma che cola tra le dita.Siamo eccitati come mai,lui sà che domani ripartirò e non ci rivedremo per un pò,mi propone di lasciare le donne verso le 16,la scusa sarà una birreria che lui vorrà farmi conoscere.La mattinata passa velocemente,rientrano anche le mogli facciamo alcune saune,tutti nudi,io guardo sua moglie,lui la mia ma è solo un modo per distrarci.Alle 15,30 dico a mia moglie che il ragazzo vuole farmi vexere una birreria,non fà obiezioni,mi dice che se il posto è bello possiamo andare a cena li.Pochi minuti e siamo in macchina,10mim e mi ritrovo davanti casa sua,scendiamo gli dico di entrare perchè voglio fumare una sigaretta,lui mi strizza ľocchio e mi dice di seguirlo appena finito.Ho fumato 2 sigarette,la tensione non mi molla,apro la porta riconosco la parrucca spuntare dal divano.Arrivo dietro di lui,sposto i capelli e gli bacio il collo,le orecchie,infilo le mani davanti ma non è nudo,ha una sottoveste nera che lascia scoperti i suoi capezzoli,li tocco e continuo il mio bacio,poi vado davanti,lo guardo e lo bacio in bocca.Ha una sottoveste molto eccitante,calze autoreggenti e scarpe con tacco.Mi stacco da lui mentre si alza,vuole farsi vedere in tutta la sua bellezza,si gira e piegandosi mi mostra in suo culo con un plug grosso infilato dentro,non riesco a resistere,tolgo il plug per metterci la mia lingua prima e il mio cazzo dopo.Lo pompo un pò brutalmente,lui apprezza molto,mi fà capire che è la mia troia e potrò fare ciò che voglio,continuo fino a sentirlo gemere,si sfila il cazzo e senza che me accorga lo prende tutto nella sua bocca,stò godendo ma lo fermo,lo voglio in bocca anche io,mi faccio prendere e dopo avermi infilato alcune dita nel culo iniziamo un 69 indimenticabile,ormai siamo entrambi pronti,i nostri cazzi pulsano,le vene si ingrossano fino a riempirci le bocche di calda sborra.Continueremo cosi per un ora,lecchiamo ogni centimetro dei nostri corpi,abbiamo un ultimo orgasmo e ci salutiamo.Lui mi riaccompagna e mi saluta come un vecchio amico sperando in un nuovo incontro .
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5 years ago
patti1204,
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Come tutto ebbe inizio
Estate 1990. Era da poco finita la scuola, ed io come abitudine mi trovai un lavoro stagionale per mettere da parte qualche soldo per poi poter fare un viaggio a settembre. Trovai un alberghetto in montagna, un posto molto frequentato in estate da chi non amava il mare. I proprietari,molto gentili,una coppietta sulla 50ina, mi diedero una stanzetta in mansarda, dove c'erano tutte piccole stanzette dedicate al personale. Mi ambientai subito,i colleghi erano gente tranquilla, si lavorava sodo,ogni tanto si usciva per una birretta ma poi subito a letto, la mattina ci si alzava presto. Io avevo le mie fantasie sessuali, già ero particolarmente inclinato al travestimento, mi ero portato,oltre gli abiti da lavoro,il mio particolare corredo. Calze autoreggenti,perizoma,reggiseno,parrucca a caschetto mora, e qualche altra cosetta che usavo per sentirmi una vera femminuccia, e la sera dopo il lavoro mi trasformavo completamente per giocare un pò da sola, fino a quando, continuando a toccarmi il pisello e il culetto, venivo copiosamente addormentandomi così nel mio letto. La stagione scorreva tranquillamente, io spesso sotto gli abiti da lavoro indossavo il mio intimo personale, mi eccitava molto sentirmi i pantaloni strisciare sulle mie calze di nylon. Eravamo giunti a fine agosto,l'albergo si stava svuotando, e mano a mano i colleghi se ne andavano. Mi chiamò il titolare, Enzo, e mi chiese se potevo rimanere un altra settimana, perchè stava arrivando una famiglia di 6-7 persone, e saremmo rimasti io e lui,che avrebbe cucinato oltre a gestire tutto. Io acconsentii, tanto avevo programmato un viaggetto ad Amsterdam per il 10 settembre, e una settimana in più mi avrebbe fatto comodo. La famigliola arrivò, feci conoscenza, e poi per 2-3 giorni filò tutto tranquillo. Una sera,dopo il servizio,stavo in camera, avevo indossato le mie cose, e approfittando del fatto che non c'era più nessuno del personale, passeggiavo nel corridoio della mansarda, cercando di assumere movenze femminili. Ad un certo punto, sentii una voce che veniva dal piano inferiore, che sottovoce mi chiamava. Giulio, sei tu? Era il capofamiglia della comitiva che alloggiava in albergo, e avendo sentito i miei passi stava salendo su. Ero terrorizzato, rientrai in camera, e aspettai. Era arrivato su, e continuando a cercarmi mi disse che era salito su per fumarsi una sigaretta in compagnia, visto che la sua famiglia stava già dormendo. Io lo ascoltavo da dietro la porta, e gli dissi che poteva fumare tranquillamente. Lui da dietro la porta mi chiese: Ma non mi fai entrare, non ti mangio mica,fumiamo una sigaretta e vado via. Stavo sudando,non mi aveva mai visto nessuno travestita, ma ad un certo punto,pensando pure che la stagione era finita, aprii la porta e lui entrò. Quando mi vide rimase a bocca aperta, io ero completamente ammutolita, indossavo le mie solite calze autoreggenti nere,il reggiseno,una vestaglietta che mi arrivava appena a coprire il pisellino, ero sui tacchi, e con la parruca sembravo proprio una troietta: Ma che bella sorpresa, e chi se lo aspettava di trovare una bella signorina qui dentro, sei proprio carina! Io balbettai qualcosa, e gli dissi che era una cosa che facevo solo per gioco. Ma lui continuò: no no,sei veramente carina, non sembra proprio che sei tu. Effettivamente era vero,quando mi guardavo davanti lo specchio non mi riconoscevo neanche io. Ero alta,magra,gambe affusolate, completamente depilata, se fossi andata in giro così avrei fatto girare la testa a molte persone. Mauro,così si chiamava, si accese una sigaretta, e continuava a squadrarmi da cima a fondo,facendo qualche sorrisino, e poi mi disse: Guarda, me lo stai facendo diventare duro, disse mentre si toccava il pacco. Io ero terrorizzata, e gli dissi che per me era soltanto un gioco, e non ero mai stata con un uomo. Ma lui fece finta di non sentire, si sbottonò i pantaloni e tirò fuori un arnese che era almeno il doppio del mio. Non preoccuparti,continuò, vedrai che ti piacerà. Io gli dissi di no, che doveva andarsene. Va bene,me ne vado, chissà che dirà Enzo quando saprà che invece di un cameriere aveva assunto una cameriera. Lo pregai di non farlo, e lui allora mi fece sedere sul letto, si abbassò del tutto i pantaloni e mettendomi il suo cazzo davanti la faccia mi disse che c'era solo un modo per non farlo sapere a nessuno. Mi mise una mano sulla testa e cominciò a spingerla verso di lui, io ancora dicevo che non volevo, cercavo di allontanarlo spingendogli le gambe, ma non c'era niente da fare. Il suo cazzo si era indurito, era sempre più vicino ed io cercavo di resistere con tutte le mie forze. Ad un certo punto mi diede uno schiaffone in pieno volto. Rimasi per qualche attimo rintronata, e lui ne approfittò. Mi aveva messo il cazzo in faccia,me lo stava strusciando sulle guance,sul naso, sulle labbra... Mi fece aprire la bocca con la forza...e lo spinse tutto dentro.Io non stavo capendo più niente, mi faceva andare su e giù con la testa, mi mise tutte e due le mani sul capo, e lui spingeva come se mi stesse scopando la bocca. Ero completamente rintronata, però ora si stavano avverando tutte le mie fantasie sessuali,avevo immaginato sempre di succhiare un bel pisello, e adesso si stava avverando. Non facevo più resistenza, anzi,facevo su e giù con la bocca, gli leccavo la cappella, sentivo l'odore del suo sesso misto a sudore e....mi era diventato duro. Lui lo vide, e chiamandomi troia disse che lo sapeva che mi sarebbe piaciuto. Si fermò, e mi disse di girarmi e mettermi a pecora sul letto. Lo implorai di non farlo, che non me la sentivo, e che gli avrei continuato a succhiare il pisello. Ma ormai era brutalmente eccitato, mi rigirò e dandomi altri due schiaffoni sul culo mi disse di non muovermi e di stare zitta. Ero alla sua mercè, a pecorina sul letto senza potermi ribellare, avevo una paura fottuta. Si avvicinò con la testa al mio culetto, e cominciò a leccarmi il buchetto. Incominciai a provare piacere...sempre di più, sentirlo mentre mi leccava mi stava mandando in estasi. Adesso è ben lubrificato, disse, entrerà con piacere.Provai ancora a ribellarmi, ma ormai non riuscivo più a muovermi, e sentii che aveva puntato la cappella sul mio buchetto. Cominciò a spingere, e mi disse di rilassarmi, sennò avrei sentito più dolore. Stava entrando, piano piano, ogni tanto si fermava e mi allargava le chiappe, e continuava a spingere. Lo sentivo entrare dentro di me, mi stava inculando....e con mio grande stupore,io stavo godendo. Entrò tutto..... Lo senti? è tutto dentro, ti ho rotto il culo puttana. Mi prese per i fianchi, e cominciò a muoversi, sempre più velocemente, mi stava facendo male, ma allo stesso tempo stavo godendo tantissimo. Con una mano mi prese il pisello e cominciò a segarmi mentre mi stava inculando. Erano durissimo, sia il mio che il suo, e dopo qualche secondo venni tra le sue mani.....Brava la mia troietta, vedo che hai goduto tantissimo con un cazzo nel culo. Era vero, non avevo mai goduto così tanto. Lo tirò fuori, e rimettendomelo in bocca mi disse: Adesso devi completare l'opera. Ormai facevo tutto quello che voleva, ero inerme, mi aveva rotto il culo, e non stavo capendo più niente. Mentre glielo succhiavo ancora, lui se lo menava con la mano e stava per venire. Quando stette per sborrare, me lo infilò tutto nuovamente in bocca,tenendomi ferma la testa. Lo sentii venire, gli schizzi mi arrivarono in gola, sentivo il suo cazzo nella mia bocca che pulsava in continuazione, avevo la bocca piena di sborra. Lo tirò fuori e tappandomi la bocca mi disse di ingoiare tutto. Non volevo, ma lui alzò il braccio come per darmi un altro schiaffo, ma lo fermai....mandai tutto giù, spalancai la bocca e gli feci vedere che avevo inghiottito tutto. Brava, mi disse, mi si allungò sopra e mi infilò la lingua in bocca. Pomiciammo un pò, dopo di che si rialzò , e dopo essersi vestito mi disse: brava, sei stata una vera puttanella, mi hai fatto godere tantissimo, tornerò a fumarmi un'altra sigaretta domani sera, e se ne andò. Rimasi sul letto, ero ancora in trance, passarono diversi minuti prima che mi ripresi. Mi aveva violentata, ma forse aveva dato inizio al mio essere donna e puttana, e la cosa mi aveva eccitato tantissimo. Avevo goduto come non mai. Dopo un pò con la lingua cercavo di pulirmi le labbra dallo sperma che c'era ancora, e ricominciai a segarmi......
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5 years ago
Giuliana70,
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La mia seconda volta.
Finalmente la primavera,un inverno lunghissimo reso meno duro solo grazie al ricordo della mia prima esperienza con un uomo, consumata sul finire delľautunno in un centro termale in Germania.Quando mia moglie mi chiede di tornare qualche giorno in quel posto rimango sbigottito, subito la mia mente sogna un nuovo incontro ma mi ricordo di aver perso il contatto che il ragazzo incontrato alle terme mi aveva lasciato.Aspetto con ansia il fine settimana per partire,arriviamo in tarda serata a destinazione e andiamo subito a letto.La notte non passa più,sono teso,pur sapendo che sarà difficile ritrovare il ragazzo.Alle 8,30 mi preparo è una giornata calda quindi decidiamo che mia moglie andrà a farsi un giro nella cittadina per fare shopping io andrò a fare un giro in bicicletta.Mi preparo infilandomi i pantaloncini da ciclista senza mutande e parto per un giro nei paesini circostanti,stò pedalando da un ora quando passo davanti ad una pasticceria quindi mi fermo per mangiarmi una bella fetta di torta.Sono assorto nei miei pensieri,controllo lo smartphone per vedere la strada da fare e non sento un saluto provenire da un tavolo vicino,la seconda volta alzo la testa per rispondere e mi trovo davanti il ragazzo delle terme,siamo entrambi sbigottiti,mi alzo lo abbraccio e ci baciamo come vecchi amici.lo invito a sedersi,ci prendiamo un caffè e facciamo 4 chiacchiere,gli spiego che avevo perso il suo contatto ma che non lo avevo dimenticato,lui mi appoggia una mano sul ginocchio e io mi ritrovo un erezione che mi imbarazza molto.Per riprendermi gli dico di uscire cosi fumo una sigaretta,ci guardiamo gli spiego che sono li in bici e che mi fermerò fino a martedí,lui mi invita a casa sua,abita a 2 passi e sua moglie lavora fino sera.Lo seguo spingendo la bici e in quei 10 min la mia mente è stata presa d'assalto da pensieri che mai avevo avuto.Eccoci,siamo davanti casa sua,una villetta con giardino schermato da piante e cespugli pieni di fiori,stò appoggiando la bicicletta ma quando mi giro mi trovo faccia a faccia con lui,lo bacio,gli infilo la lingua proprio come fece lui la prima volta,un bacio fugace non vorrei che ci vedesse qualcuno,lui risponde con piacere poi apre e mi fà entrare in casa,mi tiene per mano e mi accompagna in bagno invitandomi a farmi una doccia con lui.Entriamo sotto ľacqua bollente,il vapore ci avvolge,lui si stà insaponando,lo aiuto,stò scendendo verso il suo sesso ma mi dice di aspettare perche deve fare pipi,ho sentito le prime gocce calde sui miei piedi,mi sono abbassato e ho fatto in modo che mi inondasse il viso bevendo anche un pò di pipi.Lui è rimasto sorpreso,forse non lo aveva mai fatto,vuole che anche io gli doni un pò di pipi cosi dopo essermi concentrato ľho bagnato sulla faccia,sulla bocca e sul culo.Abbiamo finito di lavarci e una volta,fuori mi ha fatto stendere sul letto iniziando a farmi sentire la,sua lingua dapperttutto,il mio cazzo stà scoppiando il suo anche,lui si accorge si gira ,un 69 che ci fará godere in pochi minuti ognuno nella bocca delľ altro,ingoio il suo sperma tenenone un poxo in bocca,mi avvicino alla sua e ci scambiamo aperma e saliva nelle nostre bocche.È stato bellissimo,glielo dico ma lui mi dice che abbiamo ancora tempo,dobbiamo recuperare,io devo recuperare la mia testa,sono completamente nel pallone,mi infilo maglia e pantaloncini e gli dico che esco a fumarmi una sigaretta,lui mi dice do fare con calma perchè ha una sorpresa per me.Fumo e mille pensieri attraversano la mia testa,perchè un ragazzo cosi bello,giovane con una moglie molto bella,mi porta in casa sua e mi fà godere cosi?domande senza risposte.È passato ormai un quarto ďora quando rientro, non lo trovo,provo a chiamarlo ma nessuna risposta.C'è una musica soffusa,sento dei passi e vedo prima due scarpe con tacco altissimo,poi due splendide gambe con calze nere,ogni gradino scopre un pezzo di corpo,vedo le calze con reggicalze,poi un body e infine lui,parrucca nera labbra rosso fuoco,mi guarda come se volesse scoparmi la testa,si avvicina e ci baciamo come due amanti con il fuoco in corpo.Lui è bellissimo,non voglio credere sia tutto per me,lo vedo abbassarsi e il mio cazzo sparisce nella bocca,mi lecca con maestria,stò quasi godendo e quindi lo fermo.Voglio il suo cazzo dietro, lo voglio sentire tutto,mi sdraio sul letto,alzo le gambe e lo invito a,scoparmi,mi scopa cosi,poi alla pecorina,infine mi fà sedere sopra il suo cazzo,godo come non mi è mai capitato,lui tiene il mio cazzo tra le mani,non si muove,non vue farmi godere perchè lo vuole tutto dentro.Invertiamo i ruoli,vedere il suo culo con calze e body è pazzesco,ha un corpo bellissimo,non serve lubrificarlo,il suo culo è aperto,bello largo grazie alľuso dei plug,lo scopo cosi,poi lui mi fà sdraiare vuole sedersi sopra di me,se lo infila tutto e mi bacia,siamo alla fine vengo nel suo culo lo stesso momento che lui finisce di masturbarsi inondandomi la faccia.Non vuole uscire,tiene il mio cazzo dentro di lui mentre mi bacia e con la lingua raccoglie ogni goccia per portarla alla mia bocca.Il pomeriggio è volato ho appuntamento con mia moglie quindi ci salutiamo dandoci appuntamento alle terme per il lunedi.
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5 years ago
patti1204,
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Quando il sogno diventa realtà
Dopo aver sperimentato molti giochi con la mia compagna è arrivato per me il momento di spingermi oltre.Eccomi allora sul letto di un motel con lingerie femminile aspettare di essere violato nella parte più intima.Lei è bravissima,mi tocca e lubrifica prima con la lingua poi con un dito,due e via cosi fino a farmi completamente suo.Alcune settimane dopo sono in vacanza con la moglie,una giornata uggiosa decidiamo di passarla alle terme a rilassarci un pò.Dopo alcuni bagni io decido di andare subito nel reparto saune dove si stà sempre nudi,lei preferisce starsene in piscina mi raggiungerà più tardi.Comincio con una sauna leggera,c'è poca gente,qualche donna matura,due coppie di ragazzi qualche anziano e un ragazzo molto carino tutto solo.Rimango 15 min,poi una doccia e un pò di relax.Vedo il ragazzo sempre solo,lo osservo meglio e non posso che confermare la mia prima impressione,bello,curato tutto rasato e abbronzato.Dopo essermi ripreso un pò entro nel bagno turco,ci sono altre 4 persone,siamo tutti avvolti nel vapore e ci si vede a fatica,dopo qualche minuto si apre la porta ed entra il ragazzo,in tedesco mi chiefe se può sedersi accanto a me,io mi.sposto un attimo facendogli un pò di spazio.Passano pochi minuti,sento una mano sfiorarmi la coscia,al momento non ci faccio caso e la cosa finisce li.Sono solo 5 minuti che sono li dentro,uno ad uno vedo uscire chi era li prima di me,ora siamo soli io e lui,sento ancora la sua mano,questa volta mi tocca in mezzo alle cosce,mi giro per dirgli cosa stava facendo ma lui è più veloce di me,mi prende il cazzo in mano mentre si avvicina e mi bacia infilandomi la lingua in bocca.Non voglio credere a quello che stá succedendo,ho sognato per anni di avere un uomo ed ecco che si stà realizzando.Il bacio è lungo,appassionato come quello di due amanti,mi stacco da lui,il mio cazzo è durissimo,il suo anche,lo tocco,lo accarezzo e mi abbasso per provare a realizzare il sogno che mi perseguita da tempo.Lo sento sulla faccia,lo bacio,apro le labbra e lascio la mia lingua libera su quel cazzo tutto per me.Non è grosso ma è comunque molto bello,lo infilo tutto in bocca,lo sento nella gola,lo sento pulsare dentro di me,capisco che stà venendo lascio che si liberi dentro di me,i primi schizzi mi vanno direttamente in bocca,poi lo toglie e masturbandosi mi inonda la faccia.Mi guarda,si avvicina e lecca tutto lo sperma,uscito,poi mi infila la lingua in bocca per un nuovo infinito bacio.Appena in tempo perchè entra una coppia.Usciamo,lui mi fà un cenno e mi porta in una zona relax dove siamo soli,il tempo di sdraiarmi e lui si butta sul mio cazzo,lo lecca,lecca le palle,mi alza le gambe e infila la lingua nel mio culo,stò per esplodere,lui lo sà mi infila un dito,poi due nel mio ano e dopo poco raggiungo un orgasmo mai provato prima,lui beve tutto il mio nettare e poi torna a baciarmi.Esco da li e mi butto in piscina,sono piacevolmente sconvolto,mia moglie arriva poco dopo e vedendomi mi chiede come mai son cosi sconvolto,saranno le saune le rispondo mentre con gli occhi incrocio lo sguardo del ragazzo.Il pomeriggio lei se ne torna alla piscine,lui si avvicina,mi fà cenno di seguirlo,si dirige alle toilette,lo vedo entrare in una cabina,sono titubante ma ľeccitazione che mi è presa fà si che entri subito anche io,questa volta sono io a bloccarlo e infilargli la lingua in bocca,ci baciamo ci tocchiamo dapperttutto, lui ora si gira,mi mostra il suo culo,allarga le cosce e mi invita a scoparlo,son senza parole,il suo culo è stupendo,lo lecco,lo bacio poi aploggio il mio glande,non ľho mai fatto,lui lo intuisce e mi dice di star tranquillo,mi fà sedere sulla tazza e si siede sopra il mio cazzo,prima piano poi lasciandosi andare fino a far scomparire tutto il cazzo dentro di lui,si muove con maestria,sà come godere e farmi godere,si muove,mi bacia,sento il suo cazzo contro la mia pancia,vorrei averlo in bocca ma lui non vuole togliersi il mio,rantola come una troia,mi piace sentirlo,stà godendo,sento il suo cazzo irrigidirsi e mentre stò sborrando nel suo culo lui viene con due schizzi che arrivano alla mia bocca.Il mio sogno si e realizzato,ora sarà ancora più difficile stare senza cazzo,la sera mi saluto e mi lascia un biglietto con tel.chissà che non lo possa rivedere.
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5 years ago
patti1204,
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Come sono diventata una trav puttana
Appena grandicello provai le scarpe coi tacchi dì mia madre .E mi piacque osservarmi.Molti anni dopo, mentre la mia vita di etero proseguiva con successo cominciai a frequentare oltre alle puttane anche i trans.Inizialmente solo per farmi sbocchinare anche se, nel mentre, allungato le mani per sentirglielo.Cominciai poi a comprare intimo femminile ai mercatini ed a provarlo in casa, masturbandomi davanti allo specchio.Poi, un giorno. mi decisi al grande passo È, già vestita da troia, andai dal mio trans preferito per farla. Ovviamente dovetti pagarlo....Prima lo presi in bocca e poi mi misi a pecorina.Poche botte e venni subito ....Seguì un periodo di astinenza con le donne, ma non me ne cura i più di tanto.Lo prendevo abitualmente in culo dai trans anche se dovevo sempre pagarli.In fondo sono puttane col cazzo....Diventato sempre più brava come bocchinara, il cazzo diminuita e si puzzava sempre meno e poi imparato a nasconderlo.Solenni brava nello scegliere i capi più sexy mentre per le scarpe non avevo problemi scalzando il 40.Non avendo ancora provato gli uomini, volli iniziare.E fu sulla spiaggia di Capocotta.Zatteroni,parrucca, perizoma, insomma tutto il necessario per fare la puttana con rossetto.trucchi e borsa.Totalmente depilata e con una seconda naturale di seno mi bastò poco per essere notata.La sorpresa maggiore però fu quando due uomini vollero scoparmi insieme ed io sparai una certa cifra.Accettarono senza battere ciglio......Mi misi in mezzo a loro e cominciai il mio lavoro di puttana, che termini quando entrambi, sfilati i profilattici vollero sborrarmi in faccia e sulle tette.Avevo finalmente trovato il lavoro che cercavo!Fare la puttana, godendo.E nel tempo sono diventata sempre più brava anche se la mia specialità rimangono gli orali.coperti e scoperti(a dipende da diversi elementi) con ingoio o senza..Al naturale o " arricchiti.Ormai ho una pisellino con cui faccio solo pipi da anni e non ho più erezione.Ma va bene così. Anzi, meglio.
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5 years ago
sloopy,
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esperienza omo, spiaggia gay tenerife
Come ogni giorno, al mattino mi sono recato nella parte gay della spiaggia di La Tejita a Tenerife, nella zona cespugliosa ove vi è la possibilità di prendere il sole all’interno di uno dei piccoli bunker in muretti di pietra che sono disseminati a margine della spiaggia. Messomi nudo dopo un po’ nel bunker poco distante al mio, si è installato un bel uomo di mezza età (55-60), longilineo, completamente depilato e con il capo totalmente rasato. Ha steso la sua asciugamano e poi in piedi ha cominciato a irrorarsi il corpo con un diffusore di acqua accarezzandosi la pelle con la mano. Mi aveva notato e vedendo che avevo il mio sguardo su di lui, si è posto di profilo facendomi vedere che piano piano il suo membro si ingrossava…..a quella vista mi sono messo pure io ad accarezzarmi lentamente tra le gambe..continuavamo a osservarci e ad accarezzarci…lui in piedi..io seduto…ad un certo punto con un gesto del capo e della mano mi ha invitato a prendere posto accanto a lui; ho preso la mia asciugamano, l’ho affiancata alla sua e mi sono seduto..davanti a me questo maschio sublime..rasato ovunque e sempre più eccitato…era tedesco…..si è seduto accanto a me accarezzandomi il viso..ho cominciato ad accarezzare il suo.. a baciarlo sul capo completamente calvo….poi le nostre labbra..dolcemente si sono avvicinate..le nostre lingue hanno miscelato la nostra saliva di uomini mentre ci abbracciavamo sempre più teneramente accarezzandoci ovunque….distesi, con la bocca sono sceso sui suoi capezzoli…le sue mani tra i miei capelli…era tutto di uno spontaneo e gradevole immenso..essere al sole nudi…con un uomo accanto da baciare e accarezzare, in una zona frequentata solo da omosessuali nudi…mi pareva di sentirmi in paradiso…mi eccitavo a essere omosessuale..ad avere accanto un omosessuale con il quale condividere i propri desideri….distesi fianco a fianco di lato ce lo siamo baciato reciprocamente, accarezzandoci i testicoli, entrambi consci del prezioso, tiepido e cremoso succo di maschio che vi era all’interno. Poi ho chiesto se poteva anche girarsi sul ventre…e ho cominciato ad accarezzargli la schiena ..baciargliela..a mordergli piano i lobi delle orecchie….poi sono sceso….con le mani ho aperto quelle natiche sode e miei occhi si sono posati sul suo ano completamente liscio....non ho resisto…ho cominciato a baciarglielo..a leccarglielo…finalmente potevo dare sfogo ad uno dei miei sogni repressi..leccare un maschio nella sua parte più intima, avere con lui il massimo dell’intimità…capire quanto è bella la parola culo riferita ad un uomo…mi ha chiesto di accarezzarlo anche dentro con le dita..piano piano..ho messo un ditino…l’ho tolto e facendomi guardare da lui me lo sono messo in bocca…poi piano piano..due dita…poi in bocca di nuovo e poi ci siamo baciati….si era instaurato un feeling eccezionale..lui mi sentiva e io lo sentivo….aveva un cazzo di lunghezza normale..ma di notevole diametro…come ho sempre gradito…mi piace sentire il palato completamente a contatto con la pelle del pene, quando un uomo mi sta venendo in bocca, sento ancora di più pulsare il suo membro se il diametro è notevole e dietro, per me, è più lo spessore che conta che non la lunghezza, sin da quando, adolescente, amavo sodomizzarmi con zucchine enormi stringendogli il più possibile in mio ano attorno una riuscito a farle penetrare. Ci siamo poi amati in un meraviglioso 69 con io sopra, le sue dita e la lingua lungo il mio culetto...a un certo punto sono scivolato verso i suoi piedi baciandogli e leccandogli le dita...non vi era nulla in lui che non desiderassi...La mancanza di conoscenza ci ha poi fatto venire masturbandoci...entrambi non aveva profilattici..ripromettendoci però che la prossima volta si sarebbe agitato dentro il mio corpo con il suo grosso calibro….dopo siamo rimasti abbracciati al sole..dandoci ancora dei bacini e accarezzandoci, parlando di noi..di cosa facevamo, da dove venivamo, ecc..ecc...Ad un certo punto si è alzato dicendomi che doveva andare a fare pipi..nei cespugli...non ho resistito ad un altro mio desiderio: gli ho detto che mi sarebbe piaciuto farmela fare addosso, sul viso e in bocca ...da lui. Mi ha risposto ben volentieri! E tra i cespugli inginocchiato di fronte a quell’uomo mi sono fatto irrorare del suo secondo succo di maschio su tutto il corpo...e in bocca; con mio stupore mi ha chiesto di baciarlo...poi ci siamo tuffati in acqua nella vicina spiaggia. E’ stata un’altra meravigliosa sensazione...la pipì di un uomo..di un maschio..per me...mmmmm..esperienza deliziosa che allo stesso tempo mi ha fatto sentire gay e cagna di quel maschio divino...La storia è poi continuata per tutto il periodo di vacanza e finalmente siamo arrivati a rapporti completi. A lui piaceva farlo anche indossando tacchi a spillo, calze nere e giarrettiere…...mmmmm…..era una meraviglia e di un sexy sublime in quella tenuta...calvo completamente...depilato...con la sua muscolatura di maschio in tacchi alti... ma narrare tutto potrebbe diventare lungo e noioso. Spero che sin qui la mia storia sia piaciuta. Dal quel giorno ringrazio sempre più il cielo di essere anche attratto dagli uomini...anzi..le donne mi dicono sempre meno e non vedo l’ora di tornare dal mio Horst...questo è il suo nome..ci sentiamo via whatsapp ogni giorno..ed entrambi abbiamo il desiderio di stare assieme il più possibile...
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5 years ago
000PeterP,
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La lesbo/trans e l aspirante Trav
Era molto tempo che Enza si travestiva in privato e si sfondava il sedere con falli sempre più grandi. Era solo passiva,ma di lingua e mani buone.al max gli piaceva fare la troia in cam quando non incontrava uomini volgari.sapeva già di essere una troia rottinculo ma non gli piaceva sentire uomini che la chiamassero puttana e così via. Sarà per questo che i suoi unici incontri dal vivo  furono con sorelline e passivi in generale sognando sempre una coppia bsx di cui diventare intima amica di letto. Oppure l utopia di trovare una fidanzata lesbo o trans con cui fare coppia e porcate.il sogno resta come l utopia.Â
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5 years ago
travpass,
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INCONTRO IN PALESTRA
L’acqua della doccia scivola sul mio corpo donandomi un piacevole refrigerio, dopo 2 ore di esercizi in palestra ci voleva proprio. Sono Irene ho 45enne 1.65 per 51 chili e cerco in tutti i modi di tenermi in forma, Alberto il mio uomo dice che ho un corpo stupendo da far invidia a tante 30enni, lui vorrebbe che mettessi 2 o 3 chili in più dicendo che sarei perfetta, io al contrario preferirei avere 2 chili in meno, la cosa che mi piacerebbe molto, invece, sarebbe un seno un pò più abbondante, ho una 3^ scarsa e vista l’età un po’ cascante. Alberto insiste a dire che sono bellissima, ma forse mi guarda con occhi da innamorato, anche se devo ammettere che quelle volte in cui riusciamo a frequentare un centro benessere naturista, molti sguardi “vogliosi” sia di uomini che di donne mi fanno capire che in effetti sono desiderata. Siamo una coppia abbastanza trasgressiva, ci capita di praticare lo scambio senza remore e pur se non prenderei mai iniziativa mi è capitato di “giocare” con una donna, non disdegno le carezze ed i baci di una donna e se la situazione si fa elettrizzante ricambio, anche se onestamente devo ammettere che preferisco un bell’uomo giovane e prestante, in questo assecondata da Alberto che pensa soprattutto al mio piacere. Mentre sono assorta nei miei pensieri e mi godo il refrigerio dell’acqua che scorre sul mio corpo, nelle docce entra una ragazza, avrà sui 30/35 anni mi scappa subito un sorrisino perché a malincuore devo ammettere che Alberto ha ragione, la ragazza in questione in effetti è in sovrappeso, non dico che sia grassa, ma è alta più o meno quanto me ed a prima vista penso che abbia almeno una decina di chili in più, in compenso ha un seno da far invidia avrà una 4^ ma è turgido e sodo, noto che anche lei mi guarda, non è prima volta che una donna mi guarda, Alberto mi dice sempre di fare attenzione a come mi guardano perché secondo lui sono sguardi di desiderio e di velato invito, io sono sempre stata molto scettica su questa sua teoria ma stavolta voglio seguire il suo consiglio. La ragazza continua ad osservarmi mentre si lava, ci scambiamo un sorriso, lei non mi toglie gli occhi di dosso e mi accorgo che indugia a lungo con la mano fra le gambe, cerco d’osservarla di nascosto ma lei sicuramente si è accorta dei miei sguardi, certa che la osservo allarga di più le gambe ed insinua un dito dentro il suo sesso. La consapevolezza che lo ha fatto certa che la osservavo mi mette un po’ a disagio, ma nello stesso tempo sento che inizio ad eccitarmi, mi giro verso di lei che mi fissa con uno sguardo molto eloquente, faccio finta di non capire. Sarei tentata di uscire e correre a casa ma non so perché continuo a restare sotto la doccia, verso ancora del bagnoschiuma sulla spugna ed inizio di nuovo a lavarmi sempre con il suo sguardo addosso, siamo a nemmeno 1 metro distanza, lei fa un passo verso di me, e sempre guardandomi negli occhi mi chiede se voglio che mi aiuti a lavare la schiena, per un attimo resto senza parole, poi senza dire nulla gli passo la spugna. Non mi giro, e lei non si sposta dietro di me, allunga la mano e passa la spugna sul mio seno, chiudo leggermente gli occhi ed al secondo passaggio sento chiaramente la sua mano sul mio seno, ha lasciato cadere la spugna ed adesso accarezza il mio seno, sento dei brividi lungo la schiena, il mio sesso si bagna ma non è l’acqua della doccia, resto immobile ed a occhi leggermente chiusi, l’altra sua mano inizia a percorrere il mio corpo fino a che raggiunge il mio sesso, si accorgerà sicuramente che ormai sono bagnata fradicia, accarezza il mio clitoride e poi lentamente infila il medio dentro, il mio corpo vibra, mi poggia una mano dietro la nuca attirandomi a se, le sue labbra sulle mie sento la sua lingua che si fa strada ricambio il bacio e lentamente la mia mano si poggia sul suo seno, come avevo immaginato è sodo e turgido, lei mi stringe a sè sempre attaccate in un bacio che sembra non voglia mai finire, si stacca e si inginocchia davanti a me, sò cosa vuole fare e lo desidero anche io, allargo le gambe e sento la sua lingua sul mio sesso, prende fra le labbra il mio clitoride ed inizia a succhiarlo, sento che basterà poco per farmi godere. Il rumore della porta dello spogliatoio e delle voci ci fanno ricomporre velocemente, mi rendo conto della pazzia che stavo per fare, sono molto a disagio ed ho il terrore di essere stata scoperta, invece per fortuna ci siamo ricomposte in tempo. Schizzo fuori dalla doccia mi asciugo ed inizio a vestirmi, la ragazza fa lo stesso, il suo armadietto è abbastanza lontano, mi fa cenno di andare da lei ma non accolgo continuo a vestirmi, è lei ad avvicinarsi a me, ogni passo che fa verso di me il mio sesso si bagna sempre di più, mi dice se ho voglia di continuare, sono in totale subbuglio, senza nemmeno sapere cosa sto dicendo la invito a prepararsi ed a seguirmi in macchina fino a casa mia. Nel parcheggio attendo che esca, sembra non mi abbia visto, un leggero colpo di clacson, si gira verso me e fa cenno che è pronta a seguirmi, sono sconvolta agitata ed eccitata da tutta la situazione, senza indugiare chiamo Alberto, lo metto al corrente di tutta situazione, lui è entusiasta, e mi chiede se la sera gli racconterò in modo dettagliato, io invece gli dico di venire subito a casa perché desidero che lui sia con me, abbiamo trasgredito sempre insieme ed anche stavolta voglio che sia cosi.Arriviamo a casa, appena chiusa la porta si avventa su di me e mi da un lungo bacio, ricambio, poi la prendo per mano e la porto verso la camera da letto senza parlare, le parole non servono, ci spogliamo velocemente e ci sdraiamo sul letto, a questo punto la avverto che potrebbe arrivare il mio uomo, lei mi risponde che non ci sono problemi. Siamo sdraiate una accanto all’altra iniziamo a baciarci, le mie mani continuano ad accarezzare il suo seno mentre le sue martellano il mio sesso, mi sposto e la mia bocca adesso succhia i suoi capezzoli mentre lei continua a infilarmi 1 o 2 dita dentro, spinge la mia testa facendomi capire che gradirebbe essere leccata, faccio resistenza, e resto sul suo seno, allora è lei a spostarsi mi fa allargare le gambe e la sua lingua inizia a leccare il mio sesso, cerca di infilarla dentro come un piccolo cazzo, la cosa mi fa impazzire, lecca succhia e non mi da pace, sento le viscere contorcersi e poi con un urlo godo, vengo in continuazione 1 – 2 -3 orgasmi che mi sconquassano tutta, sono un lago di umori che lei continua a leccare, poi si sposta e mi bacia in bocca mi sa sentire il sapore del mio godimento, mi eccito ancora di più la faccio sdraiare delicatamente e vado sopra di lei a 69, inizio anche io a leccarla, ha un buon sapore, il suo clitoride è molto pronunciato lo prendo in bocca ed inizio a succhiarlo lo sento ingrossarsi dentro la mia bocca come un cazzo. Mentre siamo a fare il 69 sento un'altra lingua che lecca il mio buco del culo, capisco subito che è arrivato Alberto, smanio sono super eccitata, Alberto sa quanto io gradisca il sesso anale, ma prenderlo dietro mentre una donna ti succhia il clitoride è una cosa meravigliosa. Sento il cazzo di Alberto che entra dentro la mia figa, è una sensazione meravigliosa, inizio a leccare e succhiare la ragazza sempre con più vigore fino a che la sento godere, succhio tutto non smetto di leccarla lei si contorce ma io insisto, gode ancora ed ogni volta il suo corpo si contorce cose se volesse liberarsi. Intanto Alberto continua a pomparmi a pecorina, la ragazza esce da sotto di me, si mette in posizione sotto di noi ed inizia a leccare il mio sesso e le palle ed il sesso di Alberto, godo di nuovo urlando, Alberto si stacca da me e da il cazzo in bocca alla ragazza che inizia a succhiare con foga, io riprendo a leccarla, è lei che chiede ad Alberto di prenderla, è sdraiata al bordo del letto, alza le gambe in modo che Alberto possa entrare tutto dentro di lei, io mi inginocchio e gli metto il mio sesso sulla faccia, lei alterna leccate a gridolini di piacere, fino a che urlando ancora non ho un altro orgasmo, Alberto mi guarda ed io capisco, prendo la posizione che aveva lui ed inizio a leccare ancora la ragazza, lui inizia di nuovo a leccarmi il culo, poi sento la sua cappella che si fa strada fino a che non lo sento tutto dentro di me, succhio il clitoride della ragazza con più intensità sento che sta per godere di nuovo anche io ci sono vicina, e godo quando i caldi schizzi di Alberto riempiono il mio sfintere godiamo tutte e 3 insieme poi ci lasciamo andare esausti sul letto, la ragazza inizia a succhiare le ultime gocce di godimento di Alberto mentre lui continua a baciarmi ed a ripetermi GRAZIE AMORE GRAZIE AMORE. Rilassati ci presentiamo ed a questo punto la ragazza ci propone altro incontro insieme al suo uomo, accettiamo con gioia e facciamo invito a cena per sabato sera. CONTINUA.
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5 years ago
irene_alberto,
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IL CAMPER SULLA SPIAGGIA
Avendo un giorno libero, decisi di andarmene sulla costa a fare una giornata di mare,da tanto non lo facevo. Così presi la mia moto, caricai il necessario e partii. In un oretta arrivai sul posto, scelsi una spiaggia libera delimitata da una piccola pineta e parcheggiai la moto in uno spiazzo che confinava con la spiaggetta. Mi spogliai rimanendo in costume e mi misi a prendere un po’ di sole. Nello spiazzo c’era anche un camper parcheggiato, ma nei dintorni non c’era nessuno…. Meglio cosi… Dopo un po’ mi buttai in acqua per rinfrescarmi un po’ e poi tornai all’asciugamano stendendomi a prendere il sole per asciugarmi. Notai che la porta del camper ora era aperta dalla quale usci un signore in costume, sui 55 anni, brizzolato, con una leggera pancetta, che si fermò a guardare nella mia direzione, e poi verso la moto. S’incamminò verso la spiaggia e poi nella mia direzione, finchè non mi fu vicino: “mi scusi se la disturbo,” mi disse “ prego… non si preoccupi” “ grazie, ho visto che ha il giubbino ed il casco sulla moto che si staranno cuocendo “ sorrise “ se vuole posso metterlo nel camper, saranno al sicuro e più freschi. “ Lo guardai sorpreso… “ Ma non si preoccupi, sono abituato” Lui si accucciò sempre più vicino: “ come vuole, sa, io sto qui da due giorni, non ho problemi… anzi sto facendo il caffè, se ne vuole un goccio, sarei contento di offrirglielo. “ Beh un caffè a quell’ora ci stava proprio bene. Decisi di accettare: “Grazie, è davvero molto gentile, lo accetto volentieri. “ Mi alzai e gli tesi la mano: “ Piacere Franco..” “Piacere mio Giovanni” Mi strinse forte la mano.
Cosi ci avviammo verso il camper. Mi fece accomodare dentro, dove c’era un freschetto piacevole. Giovanni spense il gas versò il caffè eme lo porse e, seduti sul divanetto sorseggiammo un caffè: “Quindi state qui col camper?” chiesi per fare conversazione: “ Esatto ma non in compagnia, da solo…. “ “ ah Pensavo…. “ “ Sono single e amo passare i giorni liberi in camper da solo… che poi compagnia si trova sempre” “ Si vero, anche io vado in giro spesso da solo ed è piacevole. Io amo la moto, ma certo che un camper è sicuramente più comodo.” Lui mi guardò intensamente… “Comodissimo… per tutto, anche per…piacevoli incontri…piccanti…” “ eh già…” sorrisi “ chissà quante donne ci hai portato qui… “ “ Beh, “ fece lui, “ sinceramente donne no, preferisco bei maschietti… come te “ cosi dicendo mi posò lamano sulla gamba nuda…. Non mi scostai, anche se un po’ sorpreso dalla veloce avanche dell’uomo… “ Ah si? E cos gli fai a questi maschietti? “ “ amo farmelo succhiare e poi me li scopo…. “ Si alzò in piedi, abbassandosi il costume e mi venne vicino…. “ ti va? “ Aveva già il cazzo duro ed io oramai non aspettavo altro… Me lo mise in bocca tutto tenendomi la testa ed iniziai a succhiarglielo con gusto… La giornata era diventata immediatamente interessante. Mentre glielo succhiavo, mi sfilò il costume, iniziando a palparmi le chiappe, infilando un dito nel solco…. Fino ad arrivare al buchetto che iniziò a titillare con maestria…. Ci sapeva proprio fare ed aveva capito immediatamente che ero il tipo giusto… Mi fece alzare, voltare e poggiare sul tavolo prono…. Giocò un altro po’ con le mie chiappe poi, s’infilo il preservativo, sputò su mio buco e…. in un colpo solome lo mise tutto in culo, a fondo, facendomi gemere… Io m’inarcai verso di lui che iniziò a pompare…: “ che bel culo che hai….” Mi teneva per i fianchi, scopandomi a ritmo serrato, col suo cazzo duro che mi deflorava incessantemente, regalandomi piacere e goduria…. Venne copiosamente dando gli ultimo forti colpi che mi causarono una forte erezione che io accompagnai masturbandomi e sborrando poco dopo di lui…. “ Che bella scopata…. “ mi disse, “ se vuoi dopo un bel bagno e dopo pranzo replichiamo, “ mi disse ridendo . E così facemmo, dopo bel bagno in mare, cucinammo un pranzetto veloce dopodichè mi scopò ancora con gusto. Ripartii nel tardo pomeriggio, soddisfatto di quella bella giornata di mare e pesce. .
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7 years ago
ciroleon58,
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Zingarelli e vecchietto.
di estate passo spesso giornate al sole di Capocotta, spiaggia trasgressiva di Roma, ricca di cazzi, e culi, come il mio.Prendo il sole armata solo di zatteroni e perizoma che mi lasciano completamento scoperto il sedere, giacche' si capisce che solo li' a prendere......altro, oltre il sole.Mi ero appena sdraiata quando mi si avvcirano due ragazzi molto giovani, zingari, riconoscibili dai tatuaggi e dal caratteristico odore della pelle, selvatico.Si sdraiano vicino a me e cominciano a toccarmi sulle tette.Li lascio fare poi metto le mie mani sui loro arnesi e mi accorgo che gia' sono gonfi, gli sfilo gli slip e continuo a massagggiarli, anzi, a segarli.Non hanno grosse dimensioni, ma non sono niente male..Uno dei due mi dice......ce lo fai un bocchino? Rispondo.....le vostre ragazze non ve li fanno? No, rispondono insieme.Va bene, rimediamo subito, termino.Mi alzo, mi sfilo il perizoma, mostro la mia micropasserina, il mio culo, maestoso nella sua interezza e mi piego, anzi, mi inginocchio tra di loro, sempre sdraiati.Alterno bocca e mani , per cui nessuno rimane fuori dal nostro gioco......Poi sono loro ad alzarsi in piedi ed avvicinare al massimo i loro cazzi per fare in modo che possa sbocchinarli insieme, cosa che faccio lentamente.Uno mi mette un dito nel culo, senza neppure insalivarlo:mi alzo a pecorina, ma ho capito che non vogliono incularmi.Infatti vengono uno dopo l'altro, innaffiandomi la faccia e le tette.Non mi pulisco, mi spalmo lo sperma della faccia sulle tette, loro, senza nemmeno ringraziarmi, vanno via, mentre solo ora mi accorgo di un vecchietto, avra' oltre 70 anni, che aveva assistito al tutto......Si tocca la patta e mi dice......sbocchini davvero bene, lo faresti anche a me?Ed io....perche' no? Gli tolgo gli shorts e mi accorgo del suo giocherello moscio.Non sapevo che accettavo il bocchino piu' lungo della mia vita.....si sdraia ed io comincio il mio lavoro di bocchinara.....Mi sembra di avere in bocca una caramella, talvolta una liquirizia, ha pochi peli e questo mi facilita il compito, ma non vuole saperne di crescere.....Mi aiuto con le mani......macche'.Poi gli dico......vuoi toccarmi il culo? E lui,mugulando comincia prima ad accarezzarlo poi si umetta un dito e me lo infila dentro.Il suo cazzo ne risente, mentre continuo a sbocchinarlo, comincia a prender forma dentro la mia bocca.Gli concedo di incularmi col dito, anzi,sempre col suo cazzo in bocca, assumo una posizione per lui piu' comoda.Continuo il mio lavoro con piu' foga, soffiando, aspirando, leccando e ciucciando cazzo e coglioni, finche', dopo 30 minuti dall'inizio, e miagolando come un gatto, finalmente mi viene in faccia.Me lo strofina e mi dice......che bocchinara che sei!Sono sposato, ma se non lo fossi, ti sposerei per farmi sbocchinare tutti i giorni.....Tornero' a trovarti, ed io salutandolo gli dico.......Si, ma la prossima volta dovrai pagarmi.Lui, andando via...Te lo meriti......
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7 years ago
sloopy,
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Last visit: 4 years ago
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una passeggiata alla fiera dei fiori...
Stamattino tutta bella tirata con un minivestitino rosso e intimo nero (bustino,perizomino,reggicalze e.calze appese al reggicalze sono andata a farmi una passeggiata tra i fiori della fiera...mentre sculettavo su tacco 12, mi sentivo tutta osservata...e x l'emozione mi si era gonfiato paurosamente il perizomino ripieno.....dopo pochi metri mentre sculettavo sui tacchi ampliando la falcata facendo ballar le.tette e stringendo un po le coscie ho innondato il perizomono di una favolosa panna calda.....poi tutta bagnata ho proseguito la mia passeggiata....sono andata in un bar a bermi una coca cola...ed è andata a finire con un bel pompino a un signore nel bagno....mi sono presa in una bancarella una bella poi me ne sono tornata a casa....baci a tutte.
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7 years ago
VanessA transex, 42
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Sogno realizzato
Vivo da anni con una donna n che mi ha accettata come travestito e quindi siamo una coppia che per i primi tempi ha avuto delle difficoltà con il vicinato, nel rione periferico di Torino, che vedevano una come me uscire vestita da donna a fare la spesa al mercato o semplicemente le cose di tutti i giorni. Ma il nostro amore era più forte dei pregiudizi. Sabrina , la mia lei, aveva anche accettato che io frequentassi uomini in quanto io andavo matta anche del cazzo . Gli uomini non mi piacciono fisicamente ma se vedo un cazzo il primo istinto e inginocchiarmi per prenderlo in bocca. Con sabrina ho un rapporto lesbico e i momenti di sesso con lei sono sempre orali ed io sono brava con la mia lingua a fargli venire più orgasmi nei momenti nei quali facciamo l'amore. Sono riuscita imparando a fora di provare , a farla eiaculare , bevendo tutti i suoi umori , che ritengo inebrianti, Sabrina usava sempre lo strapon e quando mi scopa adora sentirmi mugolare dal piacere . Mi vuole sottomessa ma , sapendo che avevo un sogno nel cassetto ha fatto in modo che si realizzasse. Mettendo annunci organizzò un incontro con otto uomini. Io sarei stata al centro dell'attenzione tutta nuda circondata dai loro cazzi, che con la bocca ho fatto diventare duri . Sabrina mi fece mettere a pecora e mentre io succhiavo avidamente lei mi inculò con il suo strapon. Ero talmente eccitata che pregai gli uomini presenti di darmi della troia ed insultarmi perchè volevo essere umiliata. Non ci impiegai molto ad eccitarli a dovere. ed ad un certo punto aprii la bocca ed uno ad uno mi riempirono di sborra calda che ingoiavo e la parte che usciva me la spalmavo in viso. Sabrina guardandomi mi scopava con tanta foga fino che anch'io arrivai ad avere un orgasmo da quasi farmi fermare il cuore. Questa esperienza è stata una delle più forti della mia vita. Una avolta arivate a casa fatta una bella doccia andammo a letto e le feci venire un bel po di orgasmi leccandole la figa come solo io so fare. Sono la sua fidanzata troia e quindi un sogno diventato realtà ci permette di vivere il nostro rapporto rendendoci entrambe felici e innamorate.
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8 years ago
valeriatravestito,
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Last visit: 7 years ago
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prendere il sole
Settimana scorsa come ogni domenica mi preparo per la mia mezzo giornata di sole in pace e tranquillità depilazione intima gambe scelgo che perizoma mettere anche il sex toy (bisogna sempre averne uno dietro).Una volta finiti i preparativi mi vesto jeans maglietta esco e vado a prendere la macchina, mi diigo al mio solito posticino vicino a casa 3 / 4 km parcheggio scendo faccio il sottopasso e poi salgo su per gli scogli cerco un posticino tranquillo dove poter essere sdraiata comodamente, una volta trovato mi siedo e mi inizio a spogliare per ora sono ancora sola ma sono anche le 10 di solito arriva gente piu tardi. Una volta tolta i vestiti rimango in perizoma nero tipo “farfalla” con un po di retina davanti che si intravedeva il mio pisello mi metto la crema solare per evitare scottature cosi mi sdraio sull'asciugamano e mi rilasso un po. Dopo un paio di minuti vedo in lontananza una persona pensando che era anche lui per la stessa cosa “sole” cosi per essere piu provocante di quando potevo essere decido di usare il sex toy cosi chiunque passava poteva notarlo prendo un po di saliva mi bagno il buchino prendo il “butt plug” in acciaio largo 4,5 cm senza farmi notare piu di tanto scosto il perizoma lo punto e piano piano mi ci siedo sopra e con una spinta lo faccio sparire e rimane in vista il brillantino viola fuori. La persona che ho visto in lontananza sta passeggiando verso di me ma io continuo a far finta di nulla dormire o guardare il cellulare, noto che ogni tanto si ferma si guarda in torno e continua a camminare sempre verso di me, io continuo a far i fatti miei. Noto che e quasi dietro di me si sofferma a guardare il mio lato b e con gesto (l'ho fatto apposta ma ti faccio credere che non e vero) gli cade l'asciugamano che ha in spalla sulle mie gambe con modo di far gentile mi chiede immediatamente scusa dicendo che era il vento gli rispondo ci mancherebbe figurarti lo vedo e mi rimetto a testa in giu sul cuscino sento che e vicino a me si siede sullo scoglio vicino al mio mi inizia ad accarezzare le gambe molto lentamente mi provoca dei brividi su tutto il corpo sembrano mani di un massaggiatore pulite senza un callo o grezze sa dove toccarmi man mano sale con le mani io continuo a far finta di nulla alterno tra cellulare e riposarmi sento che mi massaggia i glutei mi allarga le natiche nota ovviamente il mio giochino che e dentro non dice nulla continua a far quello che sta facendo mi massaggia accarezza mi dice se ho freddo (forse vedendo tutti quei brividi) gli rispondo di no che era lui a provocarmi questi brividi mi prende il perizoma me lo vuole sfilare lo aiuto inarcando il la schiena rimango nuda con il butt plug dentro mi allarga le gambe prende il mio cazzo lo mette sotto che lui da dietro vede culo palle e cazzo mi accarezza e massaggia al punto che mi provoca una erezione con una mano mi allarga una chiappa e con l'altra molto delicatamente mi prende il sex toy lo sfila piano piano che manco me ne accorgo. Dall'altra parte noto che sale altra gente ma a me non da fastidio ragiono molto (se ti piace guarda se non ti piace girati), una volta tolto il sex toy ho il buco un po largo tenendo un plug di 4,5 cm e normale, si tuffa con la faccia mi lecca prima in mezzo sotto sopra al buco poi dentro e fuori inarcola schiena per mi piace come lo fa mentre lecca fa entrare un suo dito lo fa sparire sento le sue nocche lo tiene dentro non stantuffa ma lo muove come se dentro ci fosse la rotellina del mouse io per non dargli corda da (stronza) continuo a far i farti miei tra l'altro ricevo una telefonata mentre lui e impegnato dietro. I curiosi si fanno sotto hanno il cazzo in mano ma rimango ferma a ricevere le attenzioni mi continua a muover il suo dito dentro e leccare per un attimo lo tira fuori ne punta due molto dolcemente le fa entrare le ricevo tutte fino in fondo le muove sempre e lecca da farmi impazzire fino a farmi uscire il liquido preiaculatorio spostando la testa scorgo che ha il cazzo fuori duro sembra bello tutto depilato come piace a me mi giro a guardare il mare lui si alza si mette sopra di me appoggia il suo cazzo sul mio buco ma ci son le sue dita dentro ma lo lascio fare man mano leva le dita e spinge il suo cazzo dentro ora inzia a far su e giu ci son tutti gl'altri che guardano si stanno masturbando nel veder come mi sta facendo il culo per rendere il gioco piu bello mi allargo le chiappe e poco dopo mi metto a pecora sento le sue palle attaccate al mio culo mi sta martellando in modo dolce da non farmi male ormai dal mio cazzo un continuo uscir di liquido pre spermale a un certo punto si ferma leva il suo cazzo metto il dito mi dice di far la brava che mi piacerà appoggia la punta del suo cazzo spinge fa un po male ma resisto anche lui mi chiede ti tener duro cosi stringo i denti sento che esclama ecco brava cosi ohhhhhh aveva messo il suo cazzo piu un dito dentro il mio culo ha iniziato a far su e giu piano per abituarmi poi sempre piu veloce e sempre piu lunghe dentro e fuori dentro e fuori in meno di 10 minuti mi ha portato all'orgasmo senza sfiorarmi il cazzo ho goduto senza essere toccata o masturbata lui esclama con un tono di dispiacere “nooooo non devi godere le tue contrazioni mi portano anche a me all'orgasmo” cosi una decina di colpi sfilail cazzo ma lascia il suo dito dentro mi sborra sulle chiappe sfinito anche lui e da quelli che ci guardavano parte un applauso di compiacimento sorrido mi sdraio lui prende il sex toy me lo rimette piano lo tengo dentro che un piacere ha delle salviette con se mi pulisce dal suo sperma mi ringrazi e sorridendo gli dico PREGO e se ne va via lasciandomi li continuando a prendere il sole.
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8 years ago
travnonpertutti,
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Last visit: 2 years ago
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PARTY TRANS
Qualche volta,quando sono sola e mi sale la voglia della porca,se non ho nessuno nei dintorni libero,prendo le chiavi della mia cariolina d'auto e vado farmi un giretto verso i lidi del ravennate,finendo spesso a Classe,nota localita' per i Trans brasiliani che hanno fatto fissa dimora in quella localita',ed io mi dirigo spesso li,per ammirarle,scambiare due chiacchiere...qualche volta giocarci,se non hanno molto traffico,e magari qualche voglia...
Fu nfatti cosi' che conobbi Debora...anzi,per me Lady Debora,Transessuale 30enne statuaria,pele olivastra,alta un metro e ottanta,una quinta di seno prorompente ed un cazzo di 22 cm,perfettamente funzionate,ve lo assicuro...
Come capitava spesso,mi ha cimamato venerdi' pomerigio,o ero al lavoro,dicendomi”Domani hai impegni?Ho a casa delle amiche e dei amici,mi serve la cameriera...”,neanche ci ho pensato,se avevo o meno dei ipegni,e subito risposi di si,che ero libera,”Allora ti aspetto per l'una,cosi ti preparo con calma”.
Potete immagirane l'eccitazione e la voglia che arrivi presto sabato pranzo,che mi era venuta,contavo i minuti...
Il giorno seguente,come d'accordo,arrivo alla prima campagna di Classe.
Debora,dopo dieci anni di onorata carriera,sia da escort che da vocalist presso una discoteca gay della zona,ha racimolato un bel gruzzolo,permettendosi una villetta di un gruppo di stabili,abbastanza appartata,s due piani,giardino,crcodanto da sepi alte e fitte,per mantenere una certa privacy.
Suono in perfetto otario al campanello e lei esce dalla porta vetri della cucina per venirmi incontro,in vestaglia rossa semitrasparente,e si vede che porta solamente autoreggenti a rete magia larga,e le ciabattina col tacco 15 con plateau trasparenti.
Mi apre e mi informa mentre ci avviamo per entrare in casa”Oggi ho un geupetto di amici ed amiche trans...un aperitivo,siain casa che in giardino,e mi serviva una domestica troia...”,e cosi' dicendo,mi palpa una chiappa decisa.
Io sorrido sorniona e le rispondo che l'idea era ottima,che sarei certamente disponibile per qualsiasi situazione capitasse.
“Vai a farti una doccia,poi trovi tutto in camera da letto,”mi disse,”io sono in salotto,alla tv che poi ti controllo”.
Vado al piano di sopra,e prima di dedicarmi alla doccia,vado curiosare come dovrei essere aghindata.
Trovo sul letto una tenuta da maid,vestitino cortissimo nero con grembiulino bianco in pizzo,
reggisno a balconcino in pizzo nero,autoreggenti a rete nere con orlo in pizzo,ed un paio di sandali neri laccati,tacco 18 col plateau.
Corro in bagno entusiasta ed eccitata,mi lavo e ripasso qualche ultimo peletto ribelle,scampato alla ceretta del'estetista,per passara al trucco.
Sempre con me il mio set trucchi,penso ad un viso truccato pesante,zigomi ben in risalto ed un rossetto rosso fuoco,occhi contornati solamente dal eyeliner con codino ai lati.
Una volta vestita ed ammirata allo speccio,scendo per l'ispezione.
Entro nel salotto ampio,e trovo Debora seduta di fronte alla televisione,gambe incrociate,un bicchiare di non so quale drink sul tavolino in vetro,ammirarmi,e dopo qalche istante,sempre seduta,mi fa cenno con un dito di ruotare,per vedere il dietro.
Le volto le spalle e mi fermo,mostrando come poco coprisse la tenuta il mio culo,ma probabilmente era gia' stato messo inconto,dato che mi sento dopo qualche attimo una mano toccarmi una chiappa,e stringendola,ricevo qualche istruzione.
“Oggi sarai la cameriera troia nel grupetto,saremo circa cienque o sei maschi e lo stesso numero di amiche trans...spero tu non mi faccia fare brutta figura...vero?”,ed io le rispondi che assolutamente no,saro' la servitu' perfetta,disponibilissima ad ogni desiderio ed ordine.
“Bene”,mi dice,”lo vedremo...i primi ospiti arrivano tra un'oretta,tu fai un giro e vedi se c'è da fare qualcosa,se secondo te vada messo a posto qualcosa,io intanto vado a prepararmi,se suonano,tu ricevi gli ospiti,chiaro?”,e dicendo cosi' mi infila un dito tra i glutei,spingendo verso il forellino anale.
Io annuisco ed inizio a girare per casa,con il cazzo ciondolante e le chiappe in perfetta vista,
seguo e correggo qualche cosina qua e la.
Dopo mezz'oretta sola per casa,sento suonare il campanello,mi avvio lungo il selciato fino al cancello,e saluto una coppia,ben chiaro che si tratta di una trans mulatta ed il suo accompagnatore,maschio bianco.
Sorrido e li faccio accomodare in salotto annunciando che la Padrona sarebbe scesa a breve,se potevo fare qualcosa per loro,nel frattempo.
Mi chiesero due caffè,ed io mi incamminai verso al cucina,ad accendere la macchinetta,aspettando che vada in temperatura.
Non notai che la trans mulatta mi aveva seguita e stava erma sulla soglia della porta,ammirandomi.
Dopo qualche sitante sento la sua voce bassa,ma molto calda,”ma che bella serva ha la mia amica Debby,proprio una bella troietta...”,mi volto e vedo lei che mi sorride mettendo in risalto i denti bianchissimi,”Grazie,”rispondo con voce sommessa,”lei è molto gentile,signora”.
“Non sono una signora,tesoro,”,mi risponde lei,avvicinandosi e prendendo la mia mano,portandosela sotto lo spacco del vestito,e verso una cazzone mastodontico,”senti per credere,cara...”.
Io,con quella bestia nella mano,spalanco la bocca...un pelo di almeno 25 centimetri,se non di piu',e consideriamo che è anche quasi moscio...ma che sorpresona!
“Dai”,mi dice,”finisci di preparare i caffè,che dopo ci vediamo ancora”.
Quasi tremolante mi dedico alla bevanda,con in mente fissa ora,l'immagine del cannone che la signora color cioccolato avesse tra le gambe,ma il pensiero svanisce,quando sento il campanello del ingresso.
Velocemente apoggio il vassoio coi caffè sul tavolino,scusandomi se non riesco servirli a dovere,ma costretta ad andare alla porta,ricevo un sufficiente gesto con la mano dalla signora,e corro verso l'ingresso,per aprire il cancello a due Transessuali stupende,una bionda ed una mora,ambedue di carnagione olivastra,con seni prosperosi,che quasi fuoriescono dai vestitini microscopici che indossano.
“Ma che bel benvenuto...”,mi apostrofa la biondona,infilando direttamente una mano tra le coscie,afferandomi il pene,”proprio una bella maialina...”.
Io non posso fare altro che divaricare leggermente le gambe per facilitare la presa,che poi diventa decisa e quasi dolorosa,e nel mentre,la mora si piazza alle mie spalle,introducendo decisa un dito nella mia fgia anale,”una vera porca,questa”,mi sussurra al'orecchio.
Espletata la prima conoscenza,allungo il passo verso casa,sfilandomi il dito e la mano ai genitali,per farle accomodare in salotto,dove avviene l'incontro con gli altri ospiti,tra saluti e risate,io mi allontano nuovamente,perchè hanno suonato nuovamente.
Ora è la volta di due coppie,due maschi di cui uno di colore,e due “femmine”...
Come si usa per una cameriera educata,saluto con un slare sorriso ed invito i quattro ad entrare,voltando loro le spalle,per far strada.
Inutile dire che sentivo benissimo i loro commenti pesanti nei miei confronti,dietro,cosa che gradisco sempre moltissimo.
Nel mentre raggiugiamo il salotto,Debora,la mia Padrona era scesa e stava gia' chiacchierando coi commensali,alza lo sguardo e si illumina riconoscendo i suoi amici dietro fi me.
Abassando lo aguardo mi scusto delicatamente di leto e permetto gli abbracci,i bacetti di convenienza,restando completamente ignorata,come fossi un sopramobile.
Completamente ignorata,forse no...noto al inizio del giardino le due trans superdotate ch mi osservano con un drink in mano,e con malizioso sorriso,sicuramente si scambiano opinioni su di me.
Mentre le vedo ed acenno un sorriso timido,la bionda delle due mi fa cenno che il suo bicchiere è vuoto,quindi le vado incontro,per prendelo.
Come mi fermo di fronte alla biondona valchiria,la secondo,la bruna superdotata mi viene dietro,strisciando un forte gonfiore contro le mie natiche,facendomi notare la sua eccitazione attraverso il vestito.
“Era un bitter con gin,”mi dice la bionda di fronte,”ma non serve che me ne vai a prender un'altro,subito.”
“Anzi...scometto che vorresti prendere tu qualcosa,ora...”,mi sussurra la mora alle spalle,accentuando la spinta con la sporgenza verso di me.
Annuisco in slenzio,sempre con lo sguardo basso,e noto l'altro pacco,quello della bionda,
anch'esso bello grande,svegliarsi sotto alla mini nera.
Senza aggiungere parola,la biondona si alza la mini,mettendo in mostra un perizoma in latex nero,rigonfiato,mi aferra la mano e l'apoggia al pacco,invitandomi ad accarezzrlo.
Eseguo il petting senza discutere,anche perche' alle mia spalle,la mora ha fatto la stessa cosa,
prendendomi il polso,ma stavolta sto aferrando un cazzo gia' fuoriuscito dal intimo,la bestia è libera...
Incuriositi divertiti,gli altri commensali ci osservano,Debora in prima fila soddisfatta di quella vista,commentano e si godono lo spettacolo,di me,microgonna alzata di fronte a tutti,le loro mani che mi frugano da per tutto,ed io che sto masturbando due trans con delle anaconde,al posto dei cazzi.
Eccitata a mia volta per la situazione e conscia dei vari occhi puntati su di me,continuo seria a giocare con le due,quando esce Debora dal salotto verso di noi,”Vi piace la mia schiavetta troia?”,esordisce,”è a vostra totale disposizione,potete fare con lei qualsiasi cosa,okay?”
Le due che sto masturbando sorridono ed acennano con la testa di aver capito,difatti la bionda mi apoggia una mano sulla spalla e mi obbliga a scendere acucciata ai loro piedi,per passare dalla mano alla bocca.
Inizio a succhiare il cazzone della bionda,mentre tengo in mano il palo ambrato del'altra,che pero' dopo pochi secondi reclama le medesime attenzioni,ed io volto il viso,ammiro e di seguito asaggio l'altro cazzone,a gambe ben divaricatecoi miei gioielli in evidenza.
Succhio avida le gocce di pre-sperma dalle capelle ormai di ferro,e dopo un breve gioco orale,
la bionda mi rialza eretta,obbligandomi a chinarmi a novanta gradi,preparandomi aricevere il suo cazzo nel mio retto palpitante dal'eccitazione,pronto ad essere inforcato senza alcuna resistenza.
Puntata un attimo la punta del cazzo,una decisa spinta mi fa sussultare un attimo,è antrata nella mia figa con un colpo secco,ha affondato l suo pene per l'intera lungheze nella mia carne,con grande divertimento della mulatta,che sto ancora leccando con passone.
Dopo qualche minuto che vengo scopata in piedi di fronte a tutti,la mora si volta,si spalanca le chiape e mi ordina di leccarle il buco del culo profumato,di farle sentire la lingua dentro.
Eseguo mentre sento il forti colpi da dietro,tenuta ferma dalle forti mai della bioda ai fianchi,
lecco ed introduco la lingua nel altro forellino,appena aperto,saggiando gusti molto decisi,
il suo profumo intimo alla fragola,sono in completa balia loro.
Passa qualche minuto che a me sembra eterno,che le due si accordano a scambiarsi di posto,
la bionda esce dal mio ano,passando davanti,mentre la mora si piazza vogliosa dietro di me...
e la roulette ricomincia,ma stavolta con uan calibro maggiore...infatti sento il mio forellino anale dilatarsi maggiormente,ma entra anche lui senza problemi.
“Ti piace,puttanella delle puttane...?”,mi cheide la bionda che ora sto ripulendo dai mie umori anali con la lingua,”dillo,che sei la nostra puttana,il nostro giocattolo...”,e i prende per la mandibola,per vederci faccia a faccia.
“Si,signora...sono la vostra puttana,il vostro giocattolo...potete farmi tutto cio' che vi va”,le rispondo.
A quel chè,mentre torno nei bassifondi a scchiare,ella prende il bicchiere vuoto del drink di prima,se lo apoggia sotto al glande e lo riempie con qualche scizzo di pipi',riempendo quasi completamente il flute,poi me lo porge alle labbra.
“Mentre la mai amica ti fotte,brindiamo,porca”,mi dice decisa.
Soto gli sguardi eccitati di tutti,alcuni gia' coi loro membri in bella vista,la biondona inclina il bicchiare contro la mia bocca,ed io apro leggermente le labbra,inziando a bere avidamente l'orina della signora.
Evidentemente la scena ha sovraeccitato la morettona alle mie spalle,tanto che estrae di colpo il suo pene dalla mia figa,lo apoggia sulla ia schiena e da l va ad un getto di spema abbondante,bolente,che mi sporca completamente la chiappe ed il solco nel mezzo.
Finisco di bere il liquido ambrato,e le sorrido,notanto il piacere dato alla signora bionda,mi abasso nuovamente,uno per ripulire il cazzone dalla mulatta,due per far ragguingere l'orgasmo della bionda,che comunque avviene dopo pochi stanti,rimpendomi l'gola di calda,saporita crema di cazzo.
Si scatema un applauso scerzoso tra i partecipanti ed io mi defilo in silenzio verso la cucina,per una ripulita veloce con uan salviatta umdificata,e cosi' tornare in forma perfetta.
Rientro nel gruppo contenta nel sentirmi il buchetto dilatato,sento addirittura un pochino di aria fresca entrarmi detro,tanto ero aperta...belissimo.
Passano diversi minuti dove servo da bere e ritiro i bicchieri vuoti,quando mi rirtrovo vicino al dondolo in giardino,dove è seduta una delle coppie,che mi fissano divertite ed incuriosite.
La signora mora ha gia' in mano il cazzone del suo maschio di colore,che pero' è mezzo moscio.
Mi apostrofa con voce gentile e calda,scavallando le gambe,e mostrando anche lei il suo arnese,di dicrete dimensioni,che spunta da sotto il vesttino mini rosa.
“Sai,”,inizia,”mi sono fatta scopare dal mio boy prima di venire qui,ed ora è mezzo-mezzo...non riesco svegliarlo...verresti qui un attimi,a leccargli i coglioni,che cosi' lo alziamo per bene?”,e cosi' dicendo punta la sua capella verso di me,iniziando a toccarsi lei a sua volta.
Servizievole come sempre,apoggio il vassoio sul tavolino,mi metto a quattro zampe e mi avvicino tra le gambe del nero,che ora sono divarcate e si è spostato col culo al bordo del dondolo,quasi sdraiandosi.
“Solo i coglioni,”,precisa lei sorridendo,”al massimo,una leccatina anche a culo...”,e tiene in mano il palo,che gia' alle sue parole,riprende un acenno di balzo di vita.
Senza dire nulla sporgo la lingua ed inizio a leccare quelle palle nere gonfie,passo con dolcezza tra scroto e forellino anale,per finire di leccargli il culo,con piccoli colpetti di lingua.
Nel mentre,Debora,che sempre ne sa una piu' del diavolo,mi si piaza dietro con un pezzo di corda nera,lunga circa un metro e mi dice candidamente,”Non ti muovere,che voglio fare una cosa...”.
Io continuo inperterrita a leccare lo scroto,depilato,ed ora,dietro invito della sua “donna”,comincio a succhiare anche la capella della lei,e mi sento da dietro la mano della mia Padrona,afferrarmi la palle,che vengono strizzate,per iniziare a legarmele,giro dopo giro,per tutta la lunghezza della coda stessa.
In pochi istanti la pratica è terminata,e mi sento uan forte pressione alle palle,niente dolore,ma sembrano debbano scoppiarmi da un istante al'altro.
“Cosi' stai meglio,”,mi dice con malizioso sorriso la mia dea,”ora sei ancora piu' divertente,zoccola.”,poi si volta e torna ai suoi amici.
Nel mentre sto leccando le palle ed il culo del moraccione,alternando le succhiate di cazzo alla trans,che lei decide di svuotarsi a sorpresa nel mio cavo orale,mi sborra drita in gola,tenendomi ferma per la nuca,con un mugugno di goduria inaspettata.
“Scusami cara,”,mi dice con voce pacata,”ma vedere il mio maschio servito cosi',mi eccita sempre tantissimo”.
Io ovviamente sorrido amichevolmente a ringraziare per lo spuntino delizioso,alzandomi e tornando alle mie faccende.
Devo dire che la trovata di Debora è stata strana,infatti ora,ad ogni passo,ento le palline gonfie dondolarmi dietro,da estra a sinistra,ribadisco,non era una stretta forte dolorosa,ma mi fa sentire una sensazione strana,diversa dal solito...
Dopo che rientro in cucina per cambiare i bicchiari dalla lavastoviglie al vassoio e viceversa,suonano ancora alla porta,cosi' lascio tutto li e torno al cancellino,per accogliere questa volta una lei dal comportamente maestoso,con dietro di lei un maschietto incapucciato con un copricapo di pelle nera,che lascia liberi solamente bocca,occhi e forellini per il naso.
Apro con un acenno di inchino,e la Mistress entra senza proferire parola,mi passa davanti con noncuranza,direttamente verso il gruppo in giardino.
Viene accolta con saluti ed euforia,mentre lo schiavo la segue,ovviamente condotto al guinzaglio a testa bassa e mani dietro al schiena.
Torno alle mie faccende in cucina,quando mi raggiunge Debora,portandosi dietro lo schiavo.
Si volta seria verso lo slave e gli ordina”ora tu ti prepari come vuole la tua Padrona,poi ti fai portare da noi dalla mia serva”,e cosi dicendo torna verso il girndino.
“Lo slave,timidamente si presenta a me,visto che siamo solo in due,”Ciao,mi chiamo Mario”,
mi dice,”e tu sei...?”
“Jenny,”,gli rispondo e gli porgo la mano,”piacere...”,poi torno alle mie faccende lasciate indietro.
Egli si spoglia dei vestiti,rimanendo solamente col capuccio ed un paio di slip abinati al capuccio,pelle nera,ovviamente collare e guinzaglio.
Lo conduco verso il centro della comitiva,dove si trova anche la sua Mistress,statuaria milf abbondante di seno,costretto in un bustino di pelle nera,mini abinata,autoreggenti a rete e un tacco,almeno un 18,ad occhio.
Rieceve il guinzaglio ed ordina immediatamente al servo di mettersi in ginocchio ed attendere,mentre io mi voltavo per altre direzioni,la matrona mi ferma con un gesto dellamano,mi si avvicina e mi aferra per le palle costrette dalla corda.
“Etu,piccola frocietta rottincula...coa fai di bello,qui?”,mi apostrofa,strizzando le mie sfere gia' gonfie per il laccio.
Ho un sussulto di dolore misto ad eccitazione,infatti mi viene anche un'imbarazzante erezione,cosa che non capita sempre,tanto che,la perfida molla lo scroto per afferarmi il pene.
“E questo??? Chi ti ha permesso di avere il cazzo duro?Qualcuno le ha dato il permesso?!”,chiede,voltandosi attorno.
Tutti attorno ridacchiano a quella vista,alla figura che sto facendo,cosi la Padrona decide di farmi voltare,divaricare le gambe e frugarmi volgarmente,sotto la vista di tutti,il buco sfondato e grondante qualche goccio di sperma da prima.
“Quindi sei una lurida scrofa,e pure gia' inseminata!”,mi grida,”Visto le perdite,ora ti sistemo io.”,ed estrae dalla borsa che ha con se un plug anale di dimensioni spaventose,un diametro di almeno dieci centimetri.
“Chinati,merda di una svuotacazzi frocia...che ti metto il tappo.”,ed io guardo speranzosa Debora,che mi risponde solamente con un sorriso malizioso,annuendo.
Mi chino un pochino,per semplificare l'introduzione,e sento solo una spinta decisa,che termina con un “clock” finale...avevo l'ogetto tutto dentro.
“Cosi' non mi sporchi in giro...voglio vedere se ti viene ancora duro,o torni a fare la femminuccia,troia”.
Ora mi ritrovo con le palle tese al massimo,il culo stra-aperto e tappato,almeno due sborrate dentro,e un cazzo,che non sa se avere o meno una erezione,ma ntanto gocciola pre-sperma a volonta'.
Riprendo le mie mansioni e vedo che lo schiavo non se la passa meglio;gli hano aperto i pantaloncini sotto e lo hanno fatto inginocchiare sopra un dildo maxi,facendolo impalare da solo,e stava leccando i culi e succhiando cazzi a ripetizione,facendosi anche anaffiare di pioggia dorata,da altri.
Passa una buona oretta,ed arrivo ad un punto dove non resisto piu',il plug anale che ho inizia a farmi male,vado verso la mia Padrona,Debora,chiedendo se possono togliermelo.
Debora,impietosita alla mia vista,mi volta ed estrae il dldo,lasciandomi prendere finalemente un respiro di sollievo,ma inizia a frugarmi l'ano con tre dita,tanto ero dilatata.
Mi libera anche del laccio alle palle,provocandomi dolore gia' solo nello slegarle,ma poi arriva il sollievo anche per i gioielli.
“Seguimi,ora,”,mi impone,”non sarai mai da meno di quel frocione li per terra.”.
E cosi',presa al guinzaglio vengo condotta al centro del giardino,messa a quattro zampe sul prato,alzata quel pochino di mini rimasta li,e Debora esorta...
“La mia troietta è stata liberata dal cazzo di gomma,ma percio' ha il buchetto ben aperto,e pronto per i vostri contributi...”,mi guarda dritta nei occhi,sorride e si allontana.
Onestamente,non so quanti piselli mi sono presa nella mezz'ora seguente,quante sborrate avevo dentro...so che ad un certo punto iniziavo perdere sperma dalla mia figa martotiata,ed altri cazzi entravano,per scaricarvisi dentro,nel mentre mi trovavo anche qualche cazzo in bocca,con fiotti di sperma in viso,subito rilavati con getti di pipi' calda,ma ero talmente esausta,che non ci capivo piu' nulla,lasciavo correre,sapevo che prima o poi,sarebbe finita.
Infatti,passata anche quella ondata di piselli,pian-piano tutti gli invtati se ne andavano,lasciando per terra,su que prato,lo schiavo ormai distrutto e me,stanchi morti,distrutti da una avventura talmente sfiancante.
Dopo u'altra mezz'oretat,siamo riusciti ad alzarci,tornare verso casa per recarci in doccia,
toglierci l'apiccicume di tutti quei umori da dosso.
Tornammo di sotto e ci buttammo sul divano,accanto le nostre Padrone dvertite alla nostra vista,che si complimentarono con noi,per la nostra porchaggine e perversione succube.
Il pomerigio ebbe termine con un ultimo brindisi a quattro.
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JennyTrans,
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