{"linkButtonClass":"stories-filter__top-new-button button button_default","href":"\/en\/stories-add","title":"Add story","displayFirstSpan":true,"firstSpanClass":"stories__top-new-button-icon","firstSpanContent":"\n<svg class=\"svg-icon icon-add-button-icon\">\n <use xlink:href=\"\/build\/sprite-2f7908732abccd1b0fe656f5152692d3.svg#add-button-icon\"><\/use>\n<\/svg>","displaySecondSpan":true,"secondSpanClass":"stories__top-new-button-text","secondSpanContent":"Add story","checkDeactivatedProfile":true}
- 3 weeks ago Doveva essere solo un incontro conoscitivo... Doveva essere solo un primo incontro conoscitivo a casa nostra, ma in realtà ci eravamo scritti così tanto in chat, per settimane, che era come se ci fossimo già visti. La scintilla era pronta, doveva solo accendersi. Quel giorno non avevamo molto tempo a disposizione, poco più di un’oretta, trascorsa tra chiacchiere e confidenze. Neanche un bicchiere di vino ci siamo bevuti!Ormai l’orologio segnava le 11 del mattino, orario limite per salutarci. Il nostro amico si alzò come per andare, ma con molta gentilezza mi chiese se desideravo un massaggio alle gambe. La promessa di un massaggio era già stata lanciata settimane prima, e io non vedevo l’ora di sperimentare un massaggio tantra. Accettai volentieri, forse anche in modo molto ingenuo, pensando che sarebbe stato un breve e casto massaggio... in fondo non poteva essere tanto di piu perchè il nostro tempo era gia scaduto. Tirò fuori l’olio dallo zaino e mi chiese gentilmente di togliermi i vestiti. Imbarazzata lo feci… e lo fecero anche i due uomini. Io restai nuda, loro coi pantaloni.Mi sdraiai su un lettino improvvisato per terra, fatto con i cuscini del divano, lo stesso che usiamo quando giochiamo tra di noi..mi era familiare, mi adagiai tranquilla di schiena e mi offrii a quelle mani che non mi avevano mai toccato prima. Il mio cuore aveva cominciato ad accelerare, ma cercai di calmare il respiro e piano piano anche il corpo lo seguì. Ormai eravamo in ballo, ero curiosa di vedere cosa sarebbe successo. Era stata una settimana frizzante di suo, e quella mattina si stava rivelando ancora più imprevedibile!Ero lì stesa, ad aspettare… delle mani piene di olio cominciarono a viaggiare sulle mie gambe, rallentarono, fecero pressione, scorrevano, si incrociavano… sentivo che l’energia era diversa, che non si trattava di carezze improvvisate. Queste mani sapevano come muoversi su di me. Mi ritrovai stranamente rilassata per essere una prima volta, lasciai andare i pensieri, solo una melodia nella mente, molto leggera.Oltre alle mani, sentivo anche il suo respiro sopra di me, profondo, deciso, un respiro che accompagnava l’energia delle mani. Mi stavo abbandonando piano piano, era tutto così naturale, delicato e coinvolgente.Poco a poco, quelle mani esperte si avventurarono anche oltre alle gambe. E soprattutto, poco a poco non rimasero le sole a farlo… le mani diventarono quattro. Il mio lui prima era rimasto ad osservare quella situazione così insolita. Tanto desiderato e fantasticato, quel massaggio si stava trasformando in un vero gioco erotico. Mentre il mio corpo veniva toccato da mani sconosciute, la mia testa stava buttando giù quei paletti di pudore e di limite che per anni mi avevano protetto. Per molto tempo il mio lui aveva cercato di farmi oltrepassare i limiti mentali della brava ragazza, che la mia testa così rigida e controllata aveva sempre mantenuto ben in piedi. Ora però ero stanca di indossare quella maschera, volevo essere più in contatto con me stessa, esplorare realtà nuove, lasciare libero l’istinto, giocare e quell’inizio è stato molto speciale. Stava succedendo tutto in modo così fluido, senza pressioni… mi sono stupita della naturalezza con cui stavo vivendo quello che solo fino a poco tempo prima sembrava un tabù.Quattro mani mi percorrevano in lungo e in largo, indugiavano sulle gambe e si facevano sempre più vicine alle mie labbra. Mi venne quasi naturale aprire le gambe e lasciarmi esplorare anche là. Io ero lì, distesa, occhi chiusi, leggera, a godermi tutto quello che stavo ricevendo.Un sussurro all’orecchio sinistro: “Vuoi girarti?”... ora ero completamente esposta, nuda nel corpo e nella mente. Le mani ripresero a perlustrare il mio corpo da dove avevano lasciato. Ogni tanto aprivo gli occhi e guardavo i miei uomini: in quei rapidi momenti, vedevo due sguardi vogliosi e passionali. E mi dava una bella sensazione di apprezzamento, forse più di quella che riservo io a me stessa. Queste occhiate duravano poco, richiudevo subito gli occhi. Non so perchè, forse non volevo che la vista sminuisse le sensazioni, facendo lavorare la testa e i pensieri… forse volevo solo godere con me stessa di quel piacere nuovo che mi pervadeva.Ad un certo punto percepii una vibrazione di piacere sul clitoride… il nostro amico mi stava massaggiando le labbra, con un tocco pizzicato, leggero ma sicuro, senza frenesia, che non avevo mai sperimentato prima e che non mi ha lasciato per nulla indifferente.Aggiungere alle mani le bocche, il passo è stato breve. I miei capezzoli ad un certo punto erano in balia di due lingue vogliose, e io non potevo resistere ad un attacco così profondo, nel mio punto debole. Non ci è voluto molto perchè si dividessero i compiti… uno si occupava delle mie tette, uno della mia figa. E il nostro amico si muoveva bene sopra di me.Ormai abbandonata ad una profonda sensazione di rilassamento e piacere, le mie mani furono disturbate da due punte umide. Due cazzi chiedevano di entrare a far parte attiva del gioco. Li presi in mano entrambi, cominciai un lento lavoro su e giu. Era una sensazione nuova, molto spregiudicata per me, avere due aste in mano contemporaneamente, percepirne le dimensioni, il grado di piacere. Ci giocai un po’, con delicatezza, li lasciai andare e tornai a godermi da protagonista il mio massaggio. Sempre con gli occhi chiusi, non riuscivo più a distinguere chi mi leccava la figa e chi le tette, forse un po’ si, distinguevo i modi diversi di approcciarsi, di succhiarmi, uno lo conoscevo bene… ma non era importante saperlo: io mi sentivo a mio agio così, nella mia beata ignoranza.Il mio corpo si stava sintonizzando su un piacere intenso, ma la mente stava tornando alla dura realtà: il pensiero del tempo che avanzava, mi riportava ai miei doveri di mamma. Molto combattuta, aprii gli occhi, guardai i miei uomini e a malincuore riportai tutti coi piedi per terra. Una buona mezzora era volata, mentre mani, lingue e umori si intrecciavano. Io ero ancora distesa e a fianco del mio viso due cazzi in evidente tensione imploravano attenzione. Ero così dispiaciuta di aver interrotto il gioco che non ci ho pensato due volte e ho preso in bocca quello del nostro amico. In fondo volevo ringraziarlo, senza usare le parole, per essere stato così intraprendente e spavaldo nella proposta, per essere stato così delicato e profondo nel massaggio e nel gioco. Non è stato il pompino della vita, ne sono consapevole, ma lo considero un piccolo assaggio. Come quel momento, breve ma potente nella sua semplicità. Anche se nessuno dei tre è riuscito a godere, ci siamo lasciati con vibrazioni così positive che è come se fosse successo.Mi era già capitato parecchio tempo fa un breve massaggio a 4 mani, bendata, concluso da due superbe leccate, quella del mio compagno e quella di un amico storico. Una serata che ricordo bene, ma che ho vissuto con imbarazzo e poca consapevolezza. Di questa quasi prima volta ricorderò la naturalezza e la bella energia nell’aria. Chissà cosa succederà quando il tempo non sarà così crudele. 3793 1 3 months ago
- 1 week ago La vacanza perfetta (2a parte) Questo racconto è di pura Fantasia. I nomi, i luoghi e le situazione non sono reali La vacanza trascorreva alla grande per Marco e Annalisa, l'idea di noleggiare un camper era stata ottima. Poi, con la scusa di avere un camper, ad ogni occasione si finiva per farsi una bella scopata. Anche quando si spostavano tra un posto e l'altro, Annalisa segava spesso Marco. Si, si avvicinava, gli ordinava di abbassare i pantaloncini, gli prendeva il cazzo in mano e lo segava, poi quando stava per venire, si fermava, gli stringeva il cazzo con forza per fermare la sua eruzione. Una volta, in un tragitto più lungo, lo aveva fatto cinque volte, rischiando che quasi Marco svenisse alla guida. Una volta sicura, che il flusso di sperma si era fermato, lasciava di colpo il cazzo e si allontanava ghignando, da vera stronzetta. Ovvio, che appena arrivati a destinazione, Marco la trascinava dietro e si vendicava, scopandola a dovere. Arrivati nel piccolo paesino che si erano prefissati come prossima meta, spostarono con il camper nel parcheggio di un market e dopo essersi assicurati che non ci fossero divieti per quel tipo di mezzo, decisero di entrare a comprare un po' di provviste. Una volta dentro, iniziarono a girare per gli scaffali per fare i loro acquisti, quando ad un certo punto, Marco disse "scusami un attimo, torno subito", si diresse verso l'uscita e si fermò a parlare con un ragazzo di colore, che lavorava nel market come guardia. Dopo circa una ventina di minuti, torno finalmente da Annalisa che non capiva cosa stesse succedendo. "Ma che fine hai fatto? Perché parlavi con la guardia? Lo conosci?“ "Tranquilla amore, gli ho solo chiesto delle informazioni sul parcheggio, se potevamo lasciare qui il camper e se stanotte, potevamo sostare qui, visto che è un posto illuminato e ci sono le telecamere...." Marco si era studiato tutto in pochi minuti, era credibile e Annalisa non chiese altro. "Mi ha anche detto che qui vicino, c'è un sentiero che porta su in collina, attraverso un bosco e una volta che siamo in cima, c'è una vista bellissima". "Ok, meraviglioso. Allora appena sistemata la spesa, ci andiamo." Rispose lei, felice. Così fecero. Si incamminarono per il sentiero, accompagnati dal canto delle cicale, dopo pochi passi si ritrovarono in un bosco, con tanta ombra e clima leggermente più fresco. Si sentiva anche l'acqua di un ruscello che scorreva lì vicino. Cammina, cammina, mano nella mano, Marco si inoltrò in una piccola discesa che portava ad una roccia. Ovviamente Annalisa lo seguì a ruota. Il ruscello era lì e la roccia, nella sua parte posteriore, creava una sorta di piccola rientranza, una piccola grotta di un paio di metri. Marco entrò e una volta in fondo, si girò verso Annalisa e gli disse di fargli una foto. Lei posò lo zainetto a terra e prese la macchina fotografica e appena so preparò per scattare la foto, Marco si abbassò i pantaloncini mettendo in mostra il suo cazzo duro.... "Ma che cazzo fai, tira su i pantaloncini, ma sei scemo? Se arriva qualcuno?“ disse lei con voce bassa e incredula. "Dai, vieni qui, fammi un pompino, senti come si sta bene qui". "No, ma tu non stai bene, è appena passata una famiglia con dei bambini poco sopra di noi. Figurati se mi metto a succhiartelo qui. Smettila, tu sei matto. Marco prese il cazzo in mano e lo agitò come fosse il sonaglio di un crotalo. A quel richiamo, lei corse dentro, gli prese il cazzo tra le mani e gli disse: "Ma guarda cosa mi tocca fare. Sei peggio di un bambino. Due minuti, non un secondo di più!" Scese in ginocchio e iniziò a spompinarlo golosamente, era così duro e liscio, lo leccava e lo succhiava avidamente. Alla parola basta adesso di lei, lui le prese la testa e cominciò a scoparle la bocca, in profondità. Lei aveva il viso coperto dalle lacrime e da quel filo di trucco che si scioglieva con esse. Quando senti che stava per arrivare, le tolse il cazzo dalla bocca e le sborrò in faccia, poi glielo rimise in bocca per farselo ripulire. "Noooooo, guarda come mi hai conciata, mi hai riempito, anche nell'occhio. Che cazzo faccio ora? Proseguo il cammino così? Mamma mia ..." Marco rideva, mentre si menava l'uccello eccitato a vederla così. Prese la bottiglietta di acqua e le sciaquò il viso, poi prese delle salviettine dallo zainetto e gliele porse. "Certo che sei uno stronzo. Ma come ti vengono certe idee del cazzo?" "Amore, la colpa è tua, tu mi ecciti" Lei mentre si ripuliva gli fece un sorriso e gli stampò un ti amo nell'aria. Le era piaciuto. Faceva sempre la santarellina ma lei godeva di queste trovate di Marco. Ancora in ginocchio intenta a ripulirsi, guardava malissimo Marco, che la guardava passarsi quella salviettina in viso, ma allo stesso tempo sogghignava, adorava il suo uomo che era sempre pronto a farla godere. Ripresero il cammino e arrivarono in cima alla collina, dove restarono abbracciati a lungo a guardare quella vista meravigliosa, proprio come due veri innamorati. Passarono due ore abbracciati come due ragazzini e decisero che forse era meglio avviarsi e tornare al camper. Mentre scendevano mano nella mano scherzavano e si baciavano, arrivati al bivio dove qualche ora prima, Marco aveva portato nella grotta Annalisa con l'inganno, proprio Marco, trascinò un'altra volta Annalisa, che anche stavolta non era d'accordo.... "No, amore, basta, so cosa vuoi. No. Basta. Andiamo al camper, saremo più comodi li. Smettila di fare il bambino, ci farai scoprire da qualcuno" Ma Marco era deciso: "Aspetta, vieni. Non è quello che pensi. Stavolta sarà più veloce. Non posso arrivare al camper senza farlo. Non resisto...." Riportò Annalisa nella piccola grotta. Le chiese di mettersi in ginocchio, ma con la testa leggermente più in avanti rispetto al corpo... "Ma che cazzo dobbiamo fare? Va bene così? Mamma mia tu sei pazzo!“ Marco annui, tirò fuori il cazzo dai pantaloncini e le disse di aprire la bocca.... Lei capì cos'aveva in mente, gli fece una smorfia di disgusto, ma spalancò la bocca più che poteva. Un getto di pipì le riempì la bocca, fuoriuscendo dai lati della stessa, lo invitò a fermarsi un attimo, lo guardò negli occhi e ingoiò tutta la pipì che aveva in bocca. Poi si rimise a bocca aperta ad aspettare ancora il suo getto, che non tardò ad arrivare... "L'hai bevuta quasi tutta, allora ti piace.... Amore, mi hai fatto eccitare, ma non ti scopo qui, ti scopo più tardi sul camper e vedrai come ti piacerà.....". Alle parole di Marco, Annalisa tirò un sospiro di sollievo mentre si asciugava la bocca. "Tu sei pazzo. La prima volta è stato difficile, ma ora mi piace sempre di più. Però sei un porco, riesci a farmi diventare troia anche in un bosco pieno di uccellini" Scoppiarono a ridere e dopo un bacio appassionato. Si avviarono, stavolta seriamente, al camper. Il parcheggio era deserto, c'era solo il loro camper. Una cena tranquilli, quattro chiacchere e un'altra giornata sembrava finire. Giusto il tempo di bere il caffè che il silenzio venne rotto da dei colpi sulla porta del camper.... "Oddio, stanno picchiando sulla porta del camper, chi sarà? Ho paura Marco...." Annalisa era spaventata. Marco si alzo, andò alla porta, aprì e si sentì, Ciao, grazie per essere venuto, prego accomodati. Annalisa nascosta dietro alla porta del piccolo bagno sbirciava fuori e vide salire sul camper assieme a Marco, la guardia del market. Oddio, menomale. Che paura, pensò.. Annalisa uscì dal bagno e salutò il ragazzo, che ricambiò il saluto e la stretta di mano. "Ma tu lo sapevi che doveva arrivare? Perché non mi hai detto niente? Sono quasi morta di paura!" "Tranquilla amore, si, gli ho chiesto io di passare stasera, era una sorpresa per te". Una sorpresa? Che sorpresa poteva essere per Annalisa il ragazzo di colore che faceva la guardia al market. Annalisa continuava a non capire. Diventò rossa, cercava nello sguardo di Marco un aiuto, una risposta ..... "Amore, non hai ancora capito perché è venuto qui a trovarci?" Lei aveva lo sguardo fisso, non riusciva a capire. Così, Marco, iniziò il suo gioco di seduzione. "Amore, si gentile, spogliati per il nostro ospite" Annalisa, con uno sguardo stupito, capì finalmente qual' era la sorpresa ,.... Sorrise e iniziò a spogliarsi. Prima la maglietta, poi gli shorts, rimase in reggiseno e mutandine. "Bravissima amore, ora, da brava, dai il benvenuto al nostro ospite, come ti ho insegnato". Annalisa era stranita da questa situazione, ma si stava eccitando tantissimo.... "Ah, dimenticavo, il nostro ospite si chiama Tommy, sii gentile con lui" Annalisa si inginocchiò davanti a Tommy, gli abbassò la cerniera dei pantaloni, infilò la mano e subito la sua espressione cambiò.... Aprì i pantaloni di Tommy e li abbassò in un colpo solo, lo stesso i boxer.... Rimase a bocca aperta. Quel cazzo era enorme. Guardò Marco come per chiedergli cosa doveva fare, lui annui con la testa. Cominciò a segare quel cazzo, sputando sulla cappella e segandolo a due mani. Poi, inizio a prenderlo in bocca. Era grosso, faceva quasi fatica. Ma ormai, era partita la troiaggine alla massima potenza. Respirava a fatica quando succhiava, era davvero enorme. Così, anche Marco tirò fuori il suo uccello e lo porse alla sua sposa. Stava spompinando due cazzi per la prima volta, le sembrava di impazzire e Marco approfittò che Annalisa era occupata con quell'enorme cazzo in gola, per prendere il plug e infilarlo nel culo di lei. Ebbe un sussulto quando il plug entrò, ma non sentì dolore come la prima volta. Prese anche un preservativo e lo diede a Tommy. Fece alzare lei e la fece mettere sul letto con le gambe larghe. Invitò Tommy a possederla. Non se lo fece ripetere. Afferrò Annalisa per le cosce e se la tirò verso di sé, appoggiò il cazzo alle sua fighette, Marco ci passò la mano ricoperta di lubrificante, passando fuori e dentro la figa, facendola mugolare di piacere. Ora era pronta. Un colpo del giovane e mezzo cazzo aveva già squarciato Annalisa, che tirò un urlo di dolore, ma che si trasformò presto in piacere.... "Oh cazzo, è enorme. Mi sta aprendo in due. Continua Tommy, sbattimi con questo palo..." Tommy sorrise e affondò i colpi, lei godeva come una forsennata, le sue unghie lasciano i segni nelle braccia di Tommy. Si trovo presto anche il cazzo di Marco in bocca, si sentiva impalata. Ora Marco fece segno a Tommy di cambiare, fece sdraiare Tommy, subito Annalisa si sedette sopra quel cazzo enorme e duro, iniziarono a baciarsi mentre il cazzo era scivolato tutto dentro. Fu a quel punto, che il plug venne tolto dal culo di lei e subito sostituito dal cazzo di Marco. Un altro grido di dolore da parte di Annalisa, che stava affrontando la sua prima doppia penetrazione.... Geneva, si dibatteva scopata da due cazzi insieme, ma era sempre più bagnata e grondante. La cosa durò parecchi minuti, fino a quando di staccarono entrambi e fecero mettere Annalisa in ginocchio. Tommy tolse il preservativo e lei iniziò a succhiare entrambi i cazzi. Entrambi le vennero in bocca, lei si senti come affogare. Con la bocca piena di sborra e i cazzi tra le mani, aspettò che anche l'ultima goccia le cadde in bocca e ingoiò tutto, mostrando la bocca vuota ai due tori. Erano tutti e tre stanchi, sudati ma totalmente appagati da quella scopata. Annalisa non voleva smettere di leccare e succhiare quei due cazzi. Si alzò in piedi sorridente, con ancora un rigolo di sborra che le colava dalla bocca. "Cazzo ragazzi, mi avete fatto sudare stasera, ho bevuto un po', ma ho ancora sete....." Aprì un vano dove stavano le stoviglie e prese la pentola alta, quella per gli spaghetti, si rimise in ginocchio, con la pentola sotto la bocca.... Marco capì al volo cosa voleva la troietta, parlò nell'orecchio a Tommy e subito, cazzo alla mano, pisciarono in bocca tutti e due ad Annalisa. Ne fu estasiata, ormai non ne poteva più fare a meno. Bevve gran parte della pipì, leccandosi più volte le labbra. Succhiò ancora per bene le cappelle di entrambi mentre anche lei, fece pipì nella pentola. Fu una serata indimenticabile, il loro rapporto si saldò ancora di più. Tutti i taboo erano stati infranti.... O quasi... C'erano ancora tanti giorni di vacanza in giro con il camper.... Chissà cosa sarebbe potuto succedere ancora la sopra ....... 837 0 4 months ago
- 4 months ago ap.1: Un’incredibile esperienza sessuale giovanile: Dedé e Monique. Insieme ad alcuni amici, avevamo affittato una cantina dove ci ritrovavamo per suonare la chitarra e dove speravamo di poter portare le ragazze! Poi allora andava di moda mettere su questi piccoli “Club” tra amici.La cantina ce l’aveva affittata una Signora francese sulla quarantina molto bella e provocante che diceva di essere originaria di Cannes, dove aveva fatto la controfigura di Brigitte Bardot, alla quale, invero, somigliava molto, imitandone anche la pettinatura e l’abbigliamento.Era arrivata nella nostra Città per curare il figlio affetto da leucemia in quanto il locale ospedale era allora un’eccellenza in questo campo ed aveva acquistato un palazzetto con al piano terra un negozio ed una cantina.Ufficialmente lavorava come modista nel suo negozio aperto sotto casa, in realtà faceva spettacoli di spogliarello ed arte varia in un locale notturno allora molto in voga in Città e si diceva che organizzasse poi a casa sua incontri di sesso sfrenato durante i quali,con facoltosi imprenditori, professionisti e commercianti che frequentavano il locale dove si esibiva. Noi avevamo affittato la sua cantina dandole diversi mesi di anticipo.Accadde però che il padre di uno dei miei amici, che era un alto funzionario della Questura, venuto a saperlo, le impose di mandarci via motivandolo con il fatto che disturbavamo con la nostra musica i vicini di casa.Era evidentemente una scusa, in realtà non voleva il figlio avesse rapporti con questa persona. In ogni modo dovemmo andarcene.Nel frattempo purtroppo il figlio della Signora, che inizialmente sembrava aver trovato la cura giusta, morì e Lei cadde nella più totale disperazione.Dovevamo recuperare i soldi dati come anticipo e me ne occupai io, che ero un poco il tesoriere del gruppo.Quando seppi che si era rimessa, decisi di tornare da Lei in quanto i soldi da recuperare erano per noi importanti e comunque non aveva manifestato alcuna difficoltà a restituirceli.Erano passati un paio di mesi e la trovai in gran forma, in guepiere e reggicalze insieme ad un’amica con la quale faceva gli spettacoli al locale, che invece indossava solo una vestaglia trasparente, senza nulla sotto.Nemmeno la Signora indossava slip e non essendo in uso la depilazione del pube, ma solo curare un poco il pelo in estate, avevano una peluria folta ma curata che mi eccitò subito moltissimo.Mi ricevettero cordiali e la Signora mi disse che si ricordava bene di quando l’avevo trovata nella vasca da bagno: non riusciva più a parlare ma mi vedeva. Inoltre mi disse che non voleva più morire in quel momento e che ebbe paura che io scappassi senza chiamare nessuno!(Ho letto poi che spesso i suicidi, dopo il gesto estremo, non perseverano se si riesce a fermarli, tanto che in taluni luoghi, come il ponte di Ariccia ai Castelli romani, luogo in passato di molti suicidi e per questo detto appunto “Ponte dei suicidi”, sono state installate delle reti affinché dopo il primo salto, il suicida possa fermarsi ed in genere non persevera nel suo gesto).Non ricordo quando la Signora mi disse queste cose cosa le risposi, ma credo che rimasi basito o quasi, perché ero molto eccitato da quelle presenze ed eccitato vuol dire che avevo già il cazzo duro solo guardandole!Se ne accorsero, risero tra loro, mi dissero di avvicinarmi e mi palparono insieme tra le gambe masturbandomi per un poco da sopra alla stoffa dei pantaloni.Non so come sia riuscito a trattenermi e non sborrare subito per quanto ero eccitato dalla situazione! Poi la Signora, che fino a quel momento avevo sempre chiamato così, mi disse di chiamarla Dedé (Adele), che la sua amica si chiamava Monique (Monica) e chiamando anche me con un diminutivo alla francese, mi spinse con il viso tra le sue cosce ed iniziarono a toccarsi e baciarsi l’una con l’altra. Con le varie esperienze che avevo avuto, ma soprattutto dopo quelle vissute con le mie fidanzatine, credevo di essere un maestro nel cunnilinguo, ma Lei mi fermò subito, incominciando a spiegarmi come dovevo fare.Questo frenò un poco la mia terribile eccitazione, aiutandomi a non venirmene subito.Ero concentrato su quello che mi diceva di fare, la sentivo provare piacere, sentivo la sua fica bagnarsi sempre di più, il suo sapore e la cosa mi esalava.Mi disse di spogliarmi e restare nudo, col cazzo grosso e duro libero, fu un attimo!A questi punto Monique si staccò da Lei prendendo il mio uccello che scoppiava in mano, lo scoprì tutto, il frenulo libero lasciava scoprire tutta la cappella e tirare la pelle fino in fondo all’asta ed iniziò a baciarlo ed a succhiarlo.Mentre aveva tutta la mia cappella in bocca, sentii la sua lingua che l’avvolgeva leccandola e succhiandola all’interno della bocca.Provai un piacere che ricordo come fosse ieri e che ho poi sempre ricercato con tutte le donne che ho frequentato.A questo punto ebbi un’eruzione copiosa e forte, violenta, di sborra densa, che Lei trattenne tutta in bocca. Risero, mi sentii in imbarazzo e credo che dissi qualcosa di ridicolo tipo:- In genere non vengo così, subito …Risero ancora e poi Dedé mi disse:- Non ti preoccupare, alcuni durano anche molto meno! Ah ah … e magari hanno pagato 200.000 lire!Quest’ultima frase mi bloccò ulteriormente, perché pensai che mi volesse restituire così i soldi dei mesi anticipati! Ed avrei poi dovuto metterceli io, quei soldi!Per inciso la cifra che disse corrispondeva all’incirca allo stipendio netto che mio padre percepiva in un mese!Lei si accorse di questo e sempre ridendo mi disse:- Non ti preoccupare, tu mi hai salvato la vita ed ora te lo dico, prima di te è entrato un altro, ma è scappato per paura di compromettersi!- Se non c’eri tu ero riuscita davvero a morire!Poi Monique si avvicinò e mi baciò in bocca, ancora col mio sperma sulla lingua passandomelo tutto, poi baciò Dedé e poi anche Dedé mi baciò.Il bacio che ci scambiammo con Monique e poi con Dedé passandoci la mia sborra, se a taluni può sembrare poco piacevole, fu invece anch’esso un piacere nuovo molto intenso e sempre ho cercato di goderne poi con le donne che ho incontrato.Fu un’iniziazione al sesso orale che segnerà la mia ricerca del piacere erotico per sempre! Rimasi con loro ancora un paio d’ore.Bevemmo e prendemmo il sole nudi su una terrazza alla quale si accedeva dalla soffitta-mansarda sopra al all’appartamento.Da lassù si dominava la Vallata sottostante la Città. Qualcuno poteva anche vederci in distanza, ma non ce preoccupammo.In terrazza ripresi il cunnilinguo con Dedé e poi leccai a lungo la fica anche a Monique.Dopo furono loro a leccare e succhiare il mio cazzo, facendomi godere un bocchino in “doppia” incredibile e sborrai ancora copiosamente, credo addirittura due volte di seguito.Che tempi di recupero brevi e fantastici allora!Poi mi dissero che aspettavano amici e me ne andai.Restammo d’accordo di rivederci dopo un paio di giorni.Recuperai qualche giorno dopo anche le mensilità anticipate, ma non raccontai mai ai miei amici cosa mi era accaduto!Ci siamo frequentati poi per alcuni anni, anche se saltuariamente. Anche durante l’Università, fino al mio primo impiego, ogni tanto andavo a trovarle e qualche volta rimanevo a dormire con loro.Come dicevo, Dedé raccontava di essere stata la controfigura della Bardot e di aver conosciuto moltissime celebrità francesi con le quali era poi diventata mica. Non credevo molto a questa cosa ma non me ne importava troppo.Qualche anno dopo capitai in Città ma non riuscii a contattarla anticipatamente, non c’erano i mezzi ci comunicazione di oggi.Andai da Lei nel pomeriggio ma mi disse che aveva ospiti, c’era il suo amico ….. e disse il nome di uno chansonnier francese che era in tournée in Italia in quel periodo.Mi disse di aspettare e dopo aver sentito qualcuno, forse lui stesso, mi invitò ad entrare a bere qualcosa con loro.Me lo presentò dicendogli che io ero quello che le aveva salato la vita e di cui gli aveva parlato. Non ero scappato via come l’altro stronzo.Lui era quello vero! A meno che non fosse pure lui una controfigura così somigliante!La sera avrebbero fatto festa e chiedevano la massima riservatezza.Dopo il drink me ne andai.Le esperienze sessuali vissute con loro non furono solo di sesso orale, ma anche di sesso anale, che praticavano godendone moltissimo ed al quale mi iniziarono, non lo avevo mai praticato prima.Nemmeno con l’amica di mamma, con la quale lo farò solo alcuni anni più tardi, quando torneremo a frequentarci per un certo periodo.Imparai con loro a far godere una donna in fica e nel “bocciolo”, come loro chiamavano il buco di culo, alternativamente e contemporaneamente! Con le dita, la lingua, il cazzo. Anche usando vibratori, che erano una novità, a batteria.Spesso mentre scopavo Dedé, Lei sopra di me nella posizione così detta a “smorza candela”, Monique le leccava la figga ed i l buco di culo stando di fianco a noi e la masturbava con le dita intorno alla fica piena del mio cazzo o infilandogliele nell’ano. Dedé poi la ricambiava invertendo le parti e la cosa accadeva ancora più spesso mentre le inculavo.In questi momenti le sentivo leccarmi il cazzo ed i coglioni e le prime volte l’eccitazione era così intensa che sborravo subito, non riuscivo a resistere!Organizzavano spesso incontri a casa loro che erano, credo, vere e proprie orge con più uomini e solo loro due, forse tirando anche cocaina, ma non mi fecero mai partecipare, né con me usarono mai cocaina o altre droghe, nemmeno spinelli, che pure all’epoca erano molto in voga. Dopo queste esperienze la mia ricerca del piacere erotico con una donna divenne quasi un’ossessione e continua anche oggi ad esserlo.Monique si sposò qualche anno dopo con un imprenditore locale e si trasferì all’Estero, dove lui aveva alcune sue attività economiche ed anche Dedé dopo un altro anno o due si sposò con una sua vecchia fiamma e lasciò la Città per tornare a Cannes.Quando Dedé lasciò l’Itali ci incontrammo a Roma in Aeroporto e pranzammo insieme.Poi non ho avuto più con tatti con loro, come avevamo deciso di fare.Con Dedé e Monique non era solo un fatto prestazionale, ma di coinvolgimento di testa.Riuscivamo a creare la situazione di reciproca provocazione ed appagamento senza limiti e tabù ma con un gran rispetto ed una grande dedizione ognuno per l’altro. Verso la fine del Liceo avvenne un fatto che sarà determinante per la mia educazione sentimentale.Insieme ad alcuni amici, avevamo affittato una cantina dove ci ritrovavamo per suonare la chitarra e dove speravamo di poter portare le ragazze! Poi allora andava di moda mettere su questi piccoli “Club” tra amici.La cantina ce l’aveva affittata una Signora francese sulla quarantina molto bella e provocante che diceva di essere originaria di Cannes, dove aveva fatto la controfigura di Brigitte Bardot, alla quale, invero, somigliava molto, imitandone anche la pettinatura e l’abbigliamento.Era arrivata nella nostra Città per curare il figlio affetto da leucemia in quanto il locale ospedale era allora un’eccellenza in questo campo ed aveva acquistato un palazzetto con al piano terra un negozio ed una cantina.Ufficialmente lavorava come modista nel suo negozio aperto sotto casa, in realtà faceva spettacoli di spogliarello ed arte varia in un locale notturno allora molto in voga in Città e si diceva che organizzasse poi a casa sua incontri di sesso sfrenato durante i quali girava anche la cocaina,con facoltosi imprenditori, professionisti e commercianti che frequentavano il locale dove si esibiva. Noi avevamo affittato la sua cantina dandole diversi mesi di anticipo.Accadde però che il padre di uno dei miei amici, che era un alto funzionario della Questura, venuto a saperlo, le impose di mandarci via motivandolo con il fatto che disturbavamo con la nostra musica i vicini di casa.Era evidentemente una scusa, in realtà non voleva il figlio avesse rapporti con questa persona. In ogni modo dovemmo andarcene.Nel frattempo purtroppo il figlio della Signora, che inizialmente sembrava aver trovato la cura giusta, morì e Lei cadde nella più totale disperazione.Dovevamo recuperare i soldi dati come anticipo e me ne occupai io, che ero un poco il tesoriere del gruppo. Andai da Lei e trovai la porta semi aperta, entrai chiamandola e la trovai nella vasca da bagno che si era tagliuzzata le vene dei polsi ed aveva ingerito varie pasticche di un barbiturico. Era in modo di suicidarsi che andava molto in voga allora, tra gli artisti.Chiamai subito dal telefono di casa l’ambulanza e la Questura, che arrivarono in tempo affinché non morisse dissanguata e potesse essere disintossicata.Il funzionario della Questura che arrivò mi conosceva e mi disse che era meglio se sparivo e così feci.Quando seppi che si era rimessa, decisi di tornare da Lei in quanto i soldi da recuperare erano per noi importanti e comunque non aveva manifestato alcuna difficoltà a restituirceli.Erano passati un paio di mesi e la trovai in gran forma, in guepiere e reggicalze insieme ad un’amica con la quale faceva gli spettacoli al locale, che invece indossava solo una vestaglia trasparente, senza nulla sotto.Nemmeno la Signora indossava slip e non essendo in uso la depilazione del pube, ma solo curare un poco il pelo in estate, avevano una peluria folta ma curata che mi eccitò subito moltissimo.Mi ricevettero cordiali e la Signora mi disse che si ricordava bene di quando l’avevo trovata nella vasca da bagno: non riusciva più a parlare ma mi vedeva. Inoltre mi disse che non voleva più morire in quel momento e che ebbe paura che io scappassi senza chiamare nessuno!(Ho letto poi che spesso i suicidi, dopo il gesto estremo, non perseverano se si riesce a fermarli, tanto che in taluni luoghi, come il ponte di Ariccia ai Castelli romani, luogo in passato di molti suicidi e per questo detto appunto “Ponte dei suicidi”, sono state installate delle reti affinché dopo il primo salto, il suicida possa fermarsi ed in genere non persevera nel suo gesto).Non ricordo quando la Signora mi disse queste cose cosa le risposi, ma credo che rimasi basito o quasi, perché ero molto eccitato da quelle presenze ed eccitato vuol dire che avevo già il cazzo duro solo guardandole!Se ne accorsero, risero tra loro, mi dissero di avvicinarmi e mi palparono insieme tra le gambe masturbandomi per un poco da sopra alla stoffa dei pantaloni.Non so come sia riuscito a trattenermi e non sborrare subito per quanto ero eccitato dalla situazione! Poi la Signora, che fino a quel momento avevo sempre chiamato così, mi disse di chiamarla Dedé (Adele), che la sua amica si chiamava Monique (Monica) e chiamando anche me con un diminutivo alla francese, mi spinse con il viso tra le sue cosce ed iniziarono a toccarsi e baciarsi l’una con l’altra. Con le varie esperienze che avevo avuto, ma soprattutto dopo quelle vissute con le mie fidanzatine, credevo di essere un maestro nel cunnilinguo, ma Lei mi fermò subito, incominciando a spiegarmi come dovevo fare.Questo frenò un poco la mia terribile eccitazione, aiutandomi a non venirmene subito.Ero concentrato su quello che mi diceva di fare, la sentivo provare piacere, sentivo la sua fica bagnarsi sempre di più, il suo sapore e la cosa mi esalava.Mi disse di spogliarmi e restare nudo, col cazzo grosso e duro libero, fu un attimo!A questi punto Monique si staccò da Lei prendendo il mio uccello che scoppiava in mano, lo scoprì tutto, il frenulo libero lasciava scoprire tutta la cappella e tirare la pelle fino in fondo all’asta ed iniziò a baciarlo ed a succhiarlo.Mentre aveva tutta la mia cappella in bocca, sentii la sua lingua che l’avvolgeva leccandola e succhiandola all’interno della bocca.Provai un piacere che ricordo come fosse ieri e che ho poi sempre ricercato con tutte le donne che ho frequentato.A questo punto ebbi un’eruzione copiosa e forte, violenta, di sborra densa, che Lei trattenne tutta in bocca. Risero, mi sentii in imbarazzo e credo che dissi qualcosa di ridicolo tipo:- In genere non vengo così, subito …Risero ancora e poi Dedé mi disse:- Non ti preoccupare, alcuni durano anche molto meno! Ah ah … e magari hanno pagato 200.000 lire!Quest’ultima frase mi bloccò ulteriormente, perché pensai che mi volesse restituire così i soldi dei mesi anticipati! Ed avrei poi dovuto metterceli io, quei soldi!Per inciso la cifra che disse corrispondeva all’incirca allo stipendio netto che mio padre percepiva in un mese!Lei si accorse di questo e sempre ridendo mi disse:- Non ti preoccupare, tu mi hai salvato la vita ed ora te lo dico, prima di te è entrato un altro, ma è scappato per paura di compromettersi!- Se non c’eri tu ero riuscita davvero a morire!Poi Monique si avvicinò e mi baciò in bocca, ancora col mio sperma sulla lingua passandomelo tutto, poi baciò Dedé e poi anche Dedé mi baciò.Il bacio che ci scambiammo con Monique e poi con Dedé passandoci la mia sborra, se a taluni può sembrare poco piacevole, fu invece anch’esso un piacere nuovo molto intenso e sempre ho cercato di goderne poi con le donne che ho incontrato.Fu un’iniziazione al sesso orale che segnerà la mia ricerca del piacere erotico per sempre! Rimasi con loro ancora un paio d’ore.Bevemmo e prendemmo il sole nudi su una terrazza alla quale si accedeva dalla soffitta-mansarda sopra al all’appartamento.Da lassù si dominava la Vallata sottostante la Città. Qualcuno poteva anche vederci in distanza, ma non ce preoccupammo.In terrazza ripresi il cunnilinguo con Dedé e poi leccai a lungo la fica anche a Monique.Dopo furono loro a leccare e succhiare il mio cazzo, facendomi godere un bocchino in “doppia” incredibile e sborrai ancora copiosamente, credo addirittura due volte di seguito.Che tempi di recupero brevi e fantastici allora!Poi mi dissero che aspettavano amici e me ne andai.Restammo d’accordo di rivederci dopo un paio di giorni.Recuperai qualche giorno dopo anche le mensilità anticipate, ma non raccontai mai ai miei amici cosa mi era accaduto!Ci siamo frequentati poi per alcuni anni, anche se saltuariamente. Anche durante l’Università, fino al mio primo impiego, ogni tanto andavo a trovarle e qualche volta rimanevo a dormire con loro.Come dicevo, Dedé raccontava di essere stata la controfigura della Bardot e di aver conosciuto moltissime celebrità francesi con le quali era poi diventata mica. Non credevo molto a questa cosa ma non me ne importava troppo.Qualche anno dopo capitai in Città ma non riuscii a contattarla anticipatamente, non c’erano i mezzi ci comunicazione di oggi.Andai da Lei nel pomeriggio ma mi disse che aveva ospiti, c’era il suo amico ….. e disse il nome di uno chansonnier francese che era in tournée in Italia in quel periodo.Mi disse di aspettare e dopo aver sentito qualcuno, forse lui stesso, mi invitò ad entrare a bere qualcosa con loro.Me lo presentò dicendogli che io ero quello che le aveva salato la vita e di cui gli aveva parlato. Non ero scappato via come l’altro stronzo.Lui era quello vero! A meno che non fosse pure lui una controfigura così somigliante!La sera avrebbero fatto festa e chiedevano la massima riservatezza.Dopo il drink me ne andai.Le esperienze sessuali vissute con loro non furono solo di sesso orale, ma anche di sesso anale, che praticavano godendone moltissimo ed al quale mi iniziarono, non lo avevo mai praticato prima.Nemmeno con l’amica di mamma, con la quale lo farò solo alcuni anni più tardi, quando torneremo a frequentarci per un certo periodo.Imparai con loro a far godere una donna in fica e nel “bocciolo”, come loro chiamavano il buco di culo, alternativamente e contemporaneamente! Con le dita, la lingua, il cazzo. Anche usando vibratori, che erano una novità, a batteria.Spesso mentre scopavo Dedé, Lei sopra di me nella posizione così detta a “smorza candela”, Monique le leccava la figga ed i l buco di culo stando di fianco a noi e la masturbava con le dita intorno alla fica piena del mio cazzo o infilandogliele nell’ano. Dedé poi la ricambiava invertendo le parti e la cosa accadeva ancora più spesso mentre le inculavo.In questi momenti le sentivo leccarmi il cazzo ed i coglioni e le prime volte l’eccitazione era così intensa che sborravo subito, non riuscivo a resistere!Organizzavano spesso incontri a casa loro che erano, credo, vere e proprie orge con più uomini e solo loro due, forse tirando anche cocaina, ma non mi fecero mai partecipare, né con me usarono mai cocaina o altre droghe, nemmeno spinelli, che pure all’epoca erano molto in voga. Dopo queste esperienze la mia ricerca del piacere erotico con una donna divenne quasi un’ossessione e continua anche oggi ad esserlo.Monique si sposò qualche anno dopo con un imprenditore locale e si trasferì all’Estero, dove lui aveva alcune sue attività economiche ed anche Dedé dopo un altro anno o due si sposò con una sua vecchia fiamma e lasciò la Città per tornare a Cannes.Quando Dedé lasciò l’Itali ci incontrammo a Roma in Aeroporto e pranzammo insieme.Poi non ho avuto più con tatti con loro, come avevamo deciso di fare.Con Dedé e Monique non era solo un fatto prestazionale, ma di coinvolgimento di testa.Riuscivamo a creare la situazione di reciproca provocazione ed appagamento senza limiti e tabù ma con un gran rispetto ed una grande dedizione ognuno per l’altro. 838 0 4 months ago
- 3 weeks ago Un sushi... un po' piccante E' giovedì, ma non sarà un giovedì qualsiasi. Appuntamento a pranzo per un sushi come spesso facciamo in smart working, ma questa volta non saremo soli, ci sarà un ospite, un perfetto sconosciuto a dire la verità. Non abbiamo neanche voluto vedere la foto, per non rovinare il gioco e l’intesa mentale che si era progressivamente creata nelle settimane prima in chat. Ci incontriamo per la prima volta, lui è in zona per lavoro, e noi ci siamo presi un po’ più di tempo, chissà cosa nascerà da questo incontro. Già i baci di saluto sono carichi di attesa. Lui è un tipo simpatico, ha un'aria intrigante, chiacchieriamo e ci conosciamo meglio, un'ora passa veloce. Usciamo dal locale, ma non ci salutiamo ancora... abbiamo un'altra oretta prima di tornare al lavoro e ai vari impegni. Camminando verso il parcheggio c'è un bel gioco di sguardi, di sorrisi... siamo tutti consapevoli che il bello deve ancora arrivare, l’immaginazione è alle stelle e ognuno sta segretamente fantasticando su quale sarà la prossima mossa degli altri due. Decidiamo di andare a bere un caffè in un bar poco lontano. Il nostro amico apre la porta della sua macchina per far salire lei e, volendo alzare un pò l'asticella, mentre lei si gira per sedersi, con la sua mano accompagna piano il suo bel culo, indugiando e sorridendo. Lei si gira sorpresa ma divertita, lo guarda, gli fa l'occhiolino... "Mettiti alla guida, noi per il momento ci accomodiamo dietro". La macchina parte, il gioco inizia... non resisto e comincio a baciarla... mi apro i pantaloni, libero il mio cazzo insofferente e la invito a succhiarmelo! Lei lo prende in mano, lo sega un po’ mentre mi guarda, poi lentamente lo prende in bocca tutto. Su e giù, dentro e fuori, fino in fondo… è sempre un piacere vedere come lo lavora con la sua lingua. Di solito chiudo gli occhi e mi godo il trattamento di piacere, ma oggi non siamo soli. Alzo gli occhi e vedo che il guidatore che si gode lo spettacolo come può, a volte dallo specchietto retrovisore, a volte si gira. Percepisco che è una tortura, lo sarebbe per chiunque... accosta la macchina, tenta di allungare una mano dietro per partecipare anche lui al gioco, ma non ha molto margine di movimento. Per il momento deve accontentarsi di guardare. Dopo pochi minuti arriviamo al bar di un distributore, ci ricomponiamo e scendiamo a prendere un caffè, come se non fosse successo niente nel tragitto... ma l'aria aveva cominciato a diventare molto calda. Il caffè va giù in fretta, paghiamo come se dovessimo scappare. Carichi di aspettative torniamo alla macchina, ma questa volta però io mi faccio dare le chiavi e lascio lui con la mia lei dietro. Parto piano, ora è il suo turno... lui la guarda, attende un suo cenno… lei allunga una gamba sui sedili, anche sopra di lui. Una mano comincia a ticchettare, piano piano risale la pelle. Esplora le cosce, poi sempre più su. La percorre piano piano, si gusta ogni centimetro, fino ad aprirle la camicia. Non le chiede il permesso, sgancia un bottone, e arriva dritto sotto al reggiseno. Lei aveva già cominciato a chiudere gli occhi, e ad assaporare tutte le vibrazioni che quel tocco sconosciuto le regalava. Con l'altra mano libera si tocca il cazzo, fino a tirarlo fuori duro! Si aspetta un adeguato trattamento anche lui e porta la mano di lei a sentire l'erezione. Lei glielo sega un pò, ricordandosi della palpata intensa di poco prima... gioca ancora, su e giù, su e giù, con mano decisa lo sega per bene. Continua a segarlo, con ritmo intenso. Ad un certo punto, si china e lo prende in bocca! lo succhia un po’, e io resto con gli occhi spalancati per la sua intraprendenza. Non mi aspettavo che fosse così audace con questo sconosciuto, e devo dire che questo me l’ha fatto venire ancora più duro. Volevo segarmi, ma non avevo ancora trovato il posto giusto per fermarmi. La tortura ora era mia! Poi improvvisamente, si ferma... si alza, porta le mani sotto la gonna e si sfila il perizoma. Glielo mostra sorridendo, maliziosa... piano piano si adagia sul sedile, inizia ad allargare un pò le gambe e ad alzare la gonna, abbastanza da lasciar spazio alla sua figa bagnata, che richiede ora il suo momento di piacere. Lui capisce subito cosa deve fare e si china davanti a lei per leccargliela. I suoi due uomini avevano avuto il loro fugace momento di godimento, ora era il suo turno. Lo spettacolo era troppo invitante, così faccio un giro un pò più lungo per dare modo ai miei passeggeri di divertirsi. Cerco un parcheggio un po' appartato, anche se è giorno è poco frequentato e posso godermi tranquillo la scena di lei che gioca con uno sconosciuto. Adoro quando si lascia andare così, quando sa quello che vuole e va a prenderselo. E' fantastica mentre se la fa leccare... chiude gli occhi, vibra di piacere, si contorce sotto i colpi di una lingua che la tocca per la prima volta. Evidentemente ha esperienza il nostro amico, non indugia, va profondo e deciso. E lei tocca i suoi capelli perchè non sposti la testa, si gode il piacere fino in fondo. E io finalmente posso segarmi e cercare di sfogare quella voglia di prenderla che mi tormenta da un bel po’. Dopo qualche minuto controllo l'ora e a malincuore, accendo la macchina e riparto verso il parcheggio del locale. Per tutto il viaggio lui non ha mai smesso di affondare la lingua nella sua figa ormai bagnata fradicia di piacere. Quando spengo il motore, capiscono che il gioco è ormai terminato. Lei prende il viso del nostro amico, lo alza delicatamente e gli sorride con un grazie sussurrato. Stava quasi per godere, ma il tempo a disposizione era purtroppo finito. Proviamo a ricomporci in qualche modo: i nostri pantaloni si chiudono a fatica, e non lasciano molti dubbi su cosa sia successo prima. Lei si abbottona la camicia, fa scendere la gonna quel tanto da coprirsi. Carichi di adrenalina ci salutiamo. Lui palpa di nuovo il culo di lei mentre la abbraccia, lei fa altrettanto con il suo cazzo duro. Sembrava quasi che quel gioco incompiuto gridasse vendetta. Improvvisamente gli tira giù la zip dei pantaloni e gli sussurra all’orecchio “noi finiamo dopo a casa, ma a te ci penso io ora”. Io resto di nuovo senza parole, sforiamo l’orario ma apprezzo che non lo voglia lasciare in sospeso per tutto il viaggio di ritorno. Lui sorride ed entra in macchina, mentre io resto fuori a fare da palo. Lei riprende a segarlo, in modo sicuro e veloce. Poi lo prende in bocca e lo pompa. Lui è in evidente eccitazione, il suo cazzo ormai sta per esplodere. Lo riprende in mano e gli dà il colpo finale…il nostro amico viene tra le sue mani. Un paio di minuti di silenzio e poi lei esce dalla macchina. Ridiamo tutti e tre per questo finale spiazzante, ma lo salutiamo cosi, dal finestrino, lasciandogli il tempo di riprendersi e sistemarsi. In macchina diretti a casa, non resisto e mentre guido le infilo dentro un dito e la masturbo … lei ancora senza slip, piena di umori e della saliva del nostro ospite, si lascia fare, apre bene le gambe. Mi eccita sentire quel miscuglio di piacere nella sua figa. Appena arrivati a casa la prendo di colpo e la scopo in piedi. Le sue mani sulla libreria, io dietro, la gonna su, la camicia completamente aperta, le sue tette libere a cui mi aggrappo... è troppa la voglia di scoparla, di chiudere quel cerchio aperto in macchina. Veniamo tutti e due velocemente, i preliminari erano stati potenti, quello sconosciuto aveva acceso la nostra fantasia e il piacere, anche se il tempo era stato molto poco. La situazione era così proibita e irresistibile: l’incontro di giorno, il gioco in macchina, per le vie e i locali della città, il finale a sorpresa…penso che anche al nostro amico non sarebbe dispiaciuto scoparla di brutto, magari appoggiato al muro del bagno del locale di prima, così pulito ed elegante come un salotto... chissà, forse al prossimo appuntamento… 590 0 5 months ago
- 6 months ago Sexy Befana Al Bolero -1- La Sauna Venerdì mattina ero sdraiato nella mia camera da letto, immerso in un romanzo Sexy-Fantasy mentre la voce sensuale di Mina suonava dolcemente in sottofondo. Il vinile che girava sul mio giradischi Technics 1200 è un disco classico che fa parte della mia collezione da oltre 20 anni. La musica riempiva la stanza con una sensazione di calore e nostalgia, mentre mi perdevo nelle pagine del libro.Il potere della musica è davvero notevole. Può commuoverci fino alle lacrime, farci ballare come se nessuno ci guardasse e persino risvegliare i nostri dispositivi elettronici da uno stato di quiescenza. Sì, hai letto bene. Mentre sono sul letto a leggere, perso nei miei mondi fantastici e sensuali, il mio telefono giaceva immobile e senza vita accanto a me. Ma poi, come un oracolo ancestrale, è arrivata “Se Telefonando”, una canzone così potente e accattivante che sembrava dare nuova vita al mio dispositivo.“Lo stupore della nottespalancata sul marci sorprese che eravamo sconosciutiio e te.Poi nel buio le tue manid'improvviso sulle mie,è cresciuto troppo in frettaquesto nostro amor.Se telefonandoio potessi dirti addio ti chiamerei.”All'improvviso, il mio telefono ha iniziato a vibrare con un'energia quasi palpabile, come se fosse vivo e pulsasse al ritmo della musica. Era come se la canzone avesse lanciato un incantesimo sul mio telefono, obbligandolo a prendere vita e a partecipare alla danza.I miei occhi abbandonarono le righe del libro e si posarono sul display luminoso del mio telefono. Con immensa gioia lessi il nome "Marica" e la mia testolina bacata iniziò a correre tra aspettative e possibilità.«Tesoro come stai?»«Bene, grazie e te? Sei sparita, è dal 30 dicembre che non dai segni di vita. Hai visto il video che ti ho inviato per Capodanno?»«Sì, l'ho visto. Mi scuso per non averti risposto prima, ma ultimamente sono stata sommersa da eventi e spettacoli. Come se non bastasse, il mio telefono è caduto e lo schermo si è rotto. Solo oggi, ora che i negozi hanno riaperto, ho potuto acquistarne uno nuovo. È stata un'esperienza piuttosto frustrante dover rimanere senza telefono per alcuni giorni. Tuttavia, sono riuscita a sopravvivere e, come puoi vedere, la prima cosa che ho fatto è stata chiamarti.»«Capito! Spero almeno che tu abbia avuto tempo per divertiti. Che mi racconti?»«Ho appena acquistato i biglietti del treno per Bologna perché il 6 e il 7 verrò dalle tue parti per girare un film con un produttore che mi ha presentato Sissi l’altra sera al Classe Mista».«Allora fammi sapere se avrai 5 minuti, magari ti raggiungo per un caffè. Poi se dovesse servire un aiuto per le riprese, io sarei sempre disponibile…se dovesse servire un aiuto».Sono passati diversi mesi dall'ultima volta che io e Marica abbiamo trascorso del tempo insieme. Purtroppo, a causa di impegni di lavoro, non ho potuto fare un viaggio a Milano per andare a trovarla. Tuttavia, so che anche lei è stata incredibilmente impegnata con il suo lavoro e i suoi impegni personali.Nonostante la distanza e gli impegni frenetici, ho cercato di rimanere in contatto con Marica il più possibile. Ci scriviamo spesso e occasionalmente ci videochiamiamo, ma non è come vederci di persona. Ovviamente la verità tra le righe è che mi manca il suo corpo e i momenti di pura perversione passati insieme.Quest'anno ho fatto il bravo e ho messo impegno e dedizione in ogni cosa. Con la Befana alle porte, mi auguro che il mio impegno venga premiato con un regalo speciale e sorprendente. Chissà, forse la Befana avrà notato la mia buona condotta e mi riserverà qualcosa di davvero unico e orgasmico!La telefonata mi ha distolto dalla lettura e, stanco di fissare le parole sulla pagina, decisi di fare una pausa.Anche se i saldi non erano ancora iniziati, vivendo vicino a un outlet e con il bisogno di uscire di casa, l’idea di fare una passeggiata ammirando le vetrine e le commesse dei negozi prese consistenza e si accese come una lampadina da 1000 watt.La tonificante aria invernale mi riempì di energia mentre mi godevo la mia piacevole passeggiata, finché non ricevetti un messaggio inaspettato da Marica. In poche parole, c'era scritto: "Cazzo!!!"Ho aspettato qualche secondo, ma non sono apparse altre parole oltre all'esclamazione fallica. Riprendendo la mia passeggiata, riflettei sulle possibili interpretazioni. Tuttavia, la curiosità mi rodeva l'anima come uno scoiattolo impazzito, così presi il telefono e chiamai Marica per avere una spiegazione.«Bel messaggio! Pregno di significato. Hai visto un bastone adamitico e mi volevi rendere partecipe dell’esperienza oppure è accaduto qualcosa?»«Il produttore ha annullato le riprese perché si è preso il Covid, quindi salta tutto. Almeno ha promesso che mi rimborserà il biglietto del treno.»«Uhh! Mi dispiace, però se ti va, visto che sicuramente non riuscirai a organizzarti per domani, che ne dici se vieni lo stesso a Bologna? Andiamo a fare shopping per le vie del centro e nel pomeriggio relax alla Spa e super festa trasgressiva, così il film lo fai con me?»«Guarda, mi avevi già convinto appena hai pronunciato la parola “shopping”, però l’idea della seratina sexy con te mi stimola. Ma dove andiamo?»«È un club Privé molto bello ed elegante con un'area spa. Ci vado da un paio di mesi. Non è lo stesso di quest'estate, è un altro. Di solito ci vado nei giorni feriali, perché nei giorni festivi è troppo affollato. Tuttavia, domani è l'Epifania e hanno organizzato un evento che credo sarà piacevole e intrigante. Dato che usciremo tardi e l'alcol non mancherà, prenoterò anche una stanza in un hotel vicino al locale e poi, domenica mattina, ti riaccompagnerò alla stazione.»«Affare fatto!Riassumiamo, il piano sarà: tu vieni a prendermi alla stazione alle 12:00. Porterò un vestito carino e scarpe comode per la nostra passeggiata e la sera ti sorprenderò con un vestito super erotico ornato di diamanti e tessuto trasparente che può essere rimosso con un solo gesto. Avrei dovuto indossarlo per il film, ma dato che le riprese sono state annullate, lo indosserò per te.»Sono stato felice di rivedere Marica, soprattutto perché ero curioso di conoscere le sue nuove attività. Alle 12:00 sono stato puntuale e ho trovato un posto al Kiss&Ride vicino all'uscita principale. Tuttavia, la mia amica, che ha il senso dell'orientamento di un'anatra confusa e rimbecillita, non riusciva a trovarmi. Dopo infinite istruzioni e indicazioni, mi sono arreso. Ho parcheggiato l'auto e sono entrato nella stazione per cercarla.Alla fine, l'ho trovata nella vecchia stazione e non in quella ad alta velocità. Non riesco ancora a capire come sia finita lì, un mistero che nemmeno Sherlock Holmes potrebbe risolvere.Dopo aver recuperato il "pacco", ci siamo diretti verso l'auto per sistemare le valigie e poi è iniziato il nostro shopping per le strade di Bologna. Dopo aver saccheggiato una serie di negozi e con i piedi stanchi per i chilometri percorsi, abbiamo concluso che era arrivato il momento di rilassarci all'interno della Spa. Pertanto, siamo tornati alla macchina e abbiamo preso la strada per Altedo.All'arrivo abbiamo subito notato che il locale era già piuttosto affollato. Abbiamo incontrato qualche difficoltà nello spogliatoio a causa del gran numero di persone, ma alla fine siamo riusciti a liberarci di tutti i vestiti e ci siamo diretti verso l'area SPA con solo un asciugamano avvolto intorno alla vita.Anche la piscina era affollata, quindi abbiamo deciso di dirigerci verso la sauna dove abbiamo notato solo due coppie.Una volta entrati, ci siamo posizionati al centro, ma il calore non era molto intenso; quindi, ci volle un po' di tempo prima di iniziare a sudare. Seduti l'uno accanto all'altra, le nostre mani iniziarono a fare le birichine. La mia iniziò ad accarezzarle la coscia e le parti interne, avventurandosi di tanto in tanto verso un punto più umido e succulento, mentre la sua mano si concentrava sul tronchetto della felicità, ma senza spingersi troppo oltre. Massaggi delicati, carezze delicate e occasionali avances ai gioielli di famiglia per farli sentire meno soli.Poiché il sesso è vietato nella sauna, ci siamo divertiti a stuzzicarci a vicenda in modo sensuale e a scambiarci baci. Marica, come al solito, ama condividere e ha chiesto alle altre ragazze se volessero unirsi al divertimento. Il partner maschile di una delle coppie ha accolto l’invito e si sedette alla sinistra della mia compagna.«Ciao, sono Enrico. Posso accarezzare il tuo seno?»«Tuttavia, dobbiamo impegnarci in uno scambio equo. Tu accarezzi i miei seni e la tua partner deve ricambiare il favore, dedicando le giuste attenzioni al qui presente mio amichetto!».La mano di Marica lasciò i miei testicoli e afferrò il pene per sottolineare a quale amichetto si stesse riferendo.Enrico sorrise e chiese alla moglie: «Lucia, ti va di giocare con noi? Solo per cinque minuti, poi magari dopo facciamo un salto in piscina».Lucia rispose al marito che sentiva caldo e che sarebbe stato meglio spostarsi fuori, sul divano, per un bel giochino. Così tutti e quattro ci alzammo e uscimmo dalla sauna. Prendemmo i teli e li sistemammo sul mega-divano. Marica si sdraiò sulla schiena, sollevando le ginocchia e allargando le gambe per offrire la sua patatina a Enrico. Io mi sedetti accanto alla sua testa, posizionando la mia mano destra sul seno più accessibile e iniziai a stuzzicare un capezzolo. Da moglie obbediente, Lucia si posizionò alla mia sinistra e, sporgendosi in avanti, iniziò a usare la bocca nel modo più appropriato, date le circostanze.Enrico rimase fermo per qualche istante, ammirando lo spettacolo davanti ai suoi occhi. Prima di abbandonarsi alle sue perversioni orali, espresse complimenti e apprezzamenti per ciò che stava ammirando.«Sei meravigliosa e questi tatuaggi sono un libretto di istruzioni molto chiaro e arrapante. Posso leccarti?»Chi ha letto il racconto “Le Occasioni Sono Fugaci” sa esattamente cosa i tatuaggi istigano a fare.Marica allungò il braccio destro e afferrò la testa di Enrico, tirandola verso di sé. Lui si tuffò e mise all'opera la sua lingua e le sue labbra, trasformandosi in un piranha vorace e affamato.Lucia non si fece parlare dietro. Anche le sue labbra fecero un lavoro spettacolare. Sentire la sua bocca calda massaggiare e succhiare avidamente il mio glande, fece solo che aumentare la durezza e l’erezione. L'intensa mungitura mi fece desiderare di più.Allungai il braccio sinistro e riuscii a inserire due dita dentro di lei. Era calda e molto bagnata, e sicuramente non era a causa della sauna precedente. Le mie dita iniziarono a entrare e uscire lentamente, la bocca di Lucia affondava ripetutamente fino a raggiungere la base del mio pene. Il mugolio di Marica richiamò la mia mano destra e io portai il mio indice alla sua bocca, che lei iniziò a succhiare.Le mie dita erano prigioniere di due ambienti caldi e umidi, ma profondamente diversi. Erano in competizione con Little Joe, anch'egli ospite di una calda grotta abitata da una lingua serpentina che mi stimolava in ogni modo possibile.Dalla dedizione di Lucia, capii che succhiare i cazzi era il suo hobby preferito. Non si fece distrarre dal didalino che le stavo facendo. La sua lingua percorreva in lungo e largo la mia asta e alcune volte cercava di profanare l’orifizio sulla punta del Glande gonfio e violaceo per la quantità infinita di sangue che scorreva nelle vene risucchiato dalla potente passione. Tuttavia, ogni volta che affondavo le dita, emetteva a sua volta dei perversi versetti di approvazione.Tre uomini, in piedi dentro la piscina, ammirarono la nostra performance masturbandosi con discrezione. C'erano anche un paio di donne che guardavano lo spettacolo, ma dato che i loro corpi erano completamente immersi nell'acqua, non potevo sapere se anche loro si stessero sollazzando.Marica iniziò a mordicchiare le mie dita. La osservai allargare ancora di più le gambe. Le mani di Enrico erano intrappolate tra le sue natiche e si sforzavano di tenere la zona pelvica il più in alto possibile, mentre la lingua percorreva la lunga fessura ripetutamente sostando ogni volta sul bocciolo gonfio quasi quanto il mio glande. L'orgasmo inondò il suo corpo, facendolo inarcare.Supposi che la bocca di Enrico venisse riempita dal caldo nettare prodotto dal piacere di Marica, così come il mio riempì la bocca di sua moglie.La bocca di Lucia, ormai piena, si allontanò da me e si avvicinò a quella di Marica. Mi spostai per fare spazio. Le due donne iniziarono a baciarsi e a scambiarsi il latte da me secreto. Mentre loro giocavano con le rispettive lingue, io mi divertivo a inserire la mia nel buchetto che le mie dita avevano precedentemente esplorato e conosciuto.Lucia aveva un buon sapore, le sue grandi labbra non erano così pronunciate come quelle della mia compagna, ma il calore che producevano era afrodisiaco. Assomigliava a una vagina asiatica: piccola e succulenta. L'orgasmo la travolse rapidamente, probabilmente stimolato dall'eccitazione del momento e dalla precedente penetrazione delle mie dita.Lo spettacolo era giunto al termine. Solo tre di noi si erano divertiti godendo come maialini in calore. Tuttavia, Enrico non sembrava insoddisfatto.Andammo sotto la doccia per una rapida rinfrescata. Sapevo che Marica non avrebbe lasciato Enrico a bocca asciutta. È una donna di sani principi e, una volta raggiunta l'area della doccia, si è messa all'opera. Soprattutto perché era attratta dalle dimensioni del palo che le stava davanti. L'ha assaporato con piacere, inghiottendolo tutto e pompandolo con foga. Io e Lucia abbiamo assistito al pompino mentre ci aiutavamo a lavarci a vicenda, ovviamente ho colto l'occasione per toccarla ovunque e soprattutto per testare i suoi piccoli capezzoli tra le mie labbra.Lucia non poté fare a meno di commentare l'abilità di Marica, mentre osservava il marito in uno stato di beatitudine con gli occhi chiusi.«La tua donna è veramente una gran troia, sembra una professionista del pompino»«Se prometti di mantenere il segreto, ti confesso una cosa. Non sembra una professionista, lo È! Ha girato alcuni film e ti assicuro che non erano né casti e ne innocenti».Appena Enrico sentì le mie parole, aprì gli occhi e riversò il suo piacere nella bocca di Marica. Tuttavia, la scena più bella fu quella successiva, che stupì Lucia. Marica non sputò subito lo sperma che l'aveva inondata. Si alzò lentamente, mantenendo lo sguardo fisso sugli occhi di Enrico fino a raggiungere la sua bocca. Si avvicinò e replicò l'azione che Lucia fece prima con lei, ovvero riversò tutto quello che aveva raccolto nella bocca del marito, trasformandolo successivamente in un bacio sensualmente bagnato. Lo sperma gocciolò a terra dalle bocche di entrambi.In risposta alla precedente affermazione di Lucia, le dissi:«Comunque, anche tuo marito è un gran sporcaccione. Vedo che non si trattiene, anzi, gli piace e si diverte!».«Non posso crederci, è la prima volta che lo fa! Con me non si è mai spinto oltre».Tutti e quattro ci sentivamo estremamente soddisfatti mentre ci dirigevamo verso la piscina calda per goderci appieno la lussuosa acqua. Mentre ci immergevamo nell'acqua, sentivamo i nostri muscoli rilassarsi e i nostri corpi ricaricarsi per le successive sessioni di “distrazione”.*******Ti ringrazio di aver letto il mio racconto fino alla fine. Nella speranza che ti sia piaciuto, ti invito a votarlo e se ti va anche di lasciare un piccolo commento.Non sono uno scrittore professionista e la mia presenza su questo portale alla fine è solo un altro modo di essere un po' esibizionista; pertanto, mi fa molto piacere ricevere dei feedback .I miei racconti sono frutto delle mie esperienze, potrebbero essere considerati dei diari, ma non sono dei semplici resoconti, ogni tanto vengono conditi anche da un po' di fantasia per renderli più accattivanti.Sono sempre alla ricerca di nuove esperienze e ispirazioni, se volete mi potete sia qui su A69 oppure anche su tlgm con lo stesso nickname, ovvero giorgal73 per proposte, suggerimenti, commenti o inviti.Ogni tanto aiuto anche qualcuno di voi a mettere per iscritto le proprie avventure/esperienze, contattatemi per maggiori dettagli. Se si tratta di revisionare e aggiustare un vostro racconto da pubblicare sul vostro profilo oppure di crearne uno nuovo in base alle vostre indicazioni da pubblicare sul mio di profilo, sarò sempre disponibile e ci organizzeremo di conseguenza. 494 0 6 months ago
- 3 weeks ago Giocando a tre (2) Era passato qualche mese dalla sera della sfilata e le fantasie da quella volta si susseguirono rapide, fino ad un altro fatidico venerdì sera. Eravamo a casa dal lavoro e il pomeriggio lo passammo a stuzzicarci. Era appena arrivato per posta il nuovo giocattolino, un plug anale. Tu volevi provarlo subito, per vedere come mi calzava questo “gioiello” nel culo, io invece ti stuzzico perchè ho altri progetti. Alle 20 iniziammo a prepararci per uscire, avevamo appuntamento alle 21 con Marco per provare un nuovo ristorante. Il mio ragazzo mi avvertì che Marco era fuori dal cancello, ma io ovviamente non ero ancora pronta, mancavano gli ultimi dettagli da “femme fatale”, che non potevo certo trascurare visto i due begli uomini con cui uscivo! Io indosso un vestitino nero aderente, che segnava le mie curve, abbastanza corto, con autoreggenti e un perizoma che lasciava intravedere tutto dalla bellissima trasparenza. Lui appena mi vide mi abbracciò, mi baciò il collo e mi sussurrò in un orecchio "Piegati". Io lo guardai con occhi furbi, avevo già capito cosa voleva fare di me. Mi chinai in avanti appoggiandomi al tavolo del soggiorno. Lui si inginocchiò dietro di me, mi spostò il perizoma e mi diede una profonda leccata alla figa, da davanti a dietro, come solo lui sa fare. Andai in estasi, adoro essere presa così alla sprovvista, adoro essere leccata. Estrasse dalla tasca il plug, lo insalivò e lo spinse dentro di me. Sussultai, un misto tra dolore e piacere. Ammirò un po’ il mio culo incorniciato da questo giocattolo, poi risistemò il perizoma al suo posto. Ero evidentemente bagnata! Ma così com’ero uscii di casa. Io salii in macchina dietro, lasciai davanti i due uomini a chiacchierare. Il mio lui chiese a Marco come va, poi si girò e con un sorriso malizioso mi chiese “E te come va?!”. La mia risposta fu altrettanto maliziosa: "MOLTO bene". Marco ci guardò un po’ curioso, ma sono convinta che avesse intuito qualcosa di malizioso nei nostri toni. Mi fecero molti complimenti per come ero vestita. Il mio ragazzo colse la palla al balzo e aggiunse un po’ sfacciato “E vedessi sotto il vestito, è uno schianto!”. Io stetti al gioco, aprii di scatto le gambe e poi le chiusi ridendo. Peccato che Marco non potesse vedermi proprio bene dal sedile davanti! La serata passò tra chiacchiere divertite e buon cibo. Ad un certo punto, mentre Marco stava ordinando il solito amaro a fine pasto, il mio ragazzo mi guardò intensamente, si avvicinò al mio orecchio sussurrandomi con fare imperativo: "Ora da brava vai in bagno, ti togli il perizoma e lo metti nella borsa. Poi torni qui a sederti". Diligentemente mi alzai e andai in bagno. Quando tornai al tavolo, gli feci vedere il trofeo in mano, mi diede un bacio sulla guancia e con la mano passò lungo la mia schiena. Senza dare nell'occhio fece un giro leggero, mi palpò il culo e sentì con piacere il suo dito non aveva incontrato l'elastico. Nella mano avevo veramente il mio perizoma! Marco chiese incuriosito “Che c'è?” e lui gli disse "Oh niente, solo che se volevi vedere l'intimo adesso puoi" e così facendo gli mostrai la mia borsa con dentro il perizoma nero. Sgranò gli occhi incredulo, voleva mangiarmi, tirar su il vestito e guardare se era vero che ero nuda. Lui rincarò la dose dicendo "Adesso indossa solo il nuovo giocattolo". Gli mostrò la foto del plug, quella che mi aveva fatto di nascosto mentre me lo stava infilando a casa! Diventa sempre più rosso, un misto di voglia e di imbarazzo per il luogo in cui si stava svolgendo questo gioco malizioso. Io ridendo lo guardai e confermai di avere solo addosso il plug. “Eh no, allora voglio vederlo anche io!” fu il suo commento diretto. E la mente tornò allo spettacolino di qualche mese prima. La mia mente stava già macinando una nuova fantasia a tre. La serata proseguì, ma eravamo visibilmente eccitati tutti e tre. Io ero già bagnata, per il plug e per la fantasia, ma fortunatamente il vestito scuro non lasciava trasparire i miei umori. Una volta a casa, mentre sale l’ultimo caffè di rito, mi infilai di nuovo il mio perizoma. Era palpabile che stavano aspettando un nuovo spettacolino, e io mi preparai. Chiesi ad entrambi di sedersi sul divano, mentre finivo di preparare il caffè. Questa veste di cameriera sexy era molto eccitante. Mentre aspettavamo il caffè, mi sistemai di fronte ai due uomini seduti sul divano, presi il mio vestito dalle spalline, le allargai, fino a lasciare le spalle scoperte. Il vestito scese ancora, in modo molto sensuale; si intravvedeva il reggiseno a balconcino, poi le tette uscirono fuori veloci, il capezzolo turgido bello in vista. Il vestito scese ancora, ora si intravvedeva il perizoma, fino a che lo spingo giù veloce a terra. Resto solo con i tacchi, le autoreggenti, il reggiseno a balconcino, il perizoma semi trasparente che lasciava intravvedere le labbra nella penombra della luce soffusa. La moka fece rumore, il caffè era pronto. Mi voltai per andare ai fornelli. Sentivo i loro sguardi eccitati addosso. “Sei veramente uno schianto!” mi sentii ripetere da entrambi. Camminavo e il mio culo si muoveva in modo sensuale. Giocavo a fare la diva. Il mio ragazzo mi disse “Sono eccitato da morire, vieni a sentire quanto è duro”. Posai i caffè sul tavolino, ma non erano certo interessati a quelli. Mi dissero: "Beh ora ci puoi mostrare anche il nuovo giocattolino". Li guardai ammiccante. Mi girai, mi piegai a novanta davanti a loro. Loro erano li impalati, cosi eccitati da non riuscire a dire altro che “sei uno schianto”. Anche se ero girata, ogni tanto li guardavo e sentivo il fuoco nei loro occhi. Misi le mani sulle ginocchia e mi piegai ancora di più. Eccolo, si vedeva li, tra le fosse del mio culo. Si vedevano anche le mie labbra, e gli umori che colavano tra le cosce. Ero molto eccitata. Mi fecero cenno di sedermi in mezzo a loro. Io mi alzai e obbedii. Conosco quello sguardo: il mio ragazzo vorrebbe prendermi e scoparmi li sul posto, con foga. La testa e le mani appoggiate al corpo di Marco, mentre affonda i suoi colpi su di me. Me lo aveva già raccontato una volta mentre mi scopava, quella volta mi stava immaginando addosso ad un altro uomo mentre lui pompava con forza su di me. Infatti non resistette, lo tirò fuori e me lo mise in mano. Io iniziai a segarlo; con la mano andai sulla patta dei pantaloni di Marco dicendogli “Dai faccio sfogare anche il tuo cazzo". Gli sbottonai i pantaloni e glielo tirai fuori. Non ci misero molto a venire tra le mie mani, eccitati com'erano. Mi bagnarono con i loro succhi; li tenni in mano per un po’, per lasciar loro il tempo di riprendersi dal godimento. Ormai si erano fatte le due di notte, e vedendo Marco stanco e leggermente brillo, il mio ragazzo gli propose di dormire sul divano. Ci preparammo tutti e tre per la notte, ma il mio ragazzo era ancora troppo eccitato. Aveva voglia di prendermi. Appena entrai a letto, mi volle completamente nuda, anche senza slip. Iniziò a palparmi e a stuzzicarmi. Solo l’abat-jour del comodino emanava una luce soffusa, molto provocante. Tolse le coperte, mi volle vedere completamente nuda. Mi stese, iniziò a far scorrere la sua lingua su tutto il mio corpo, allungò la mano e prese la benda per gli occhi che teneva nel comodino. Mi nascose alla vista e mi legò le braccia con le manette che teneva fisse al letto; le sue mani correvano dappertutto, una sensazione meravigliosa. I miei piedi furono imprigionati da altre manette. Ero aperta, spalancata, a sua disposizione, il suo oggetto del desiderio. Non era la prima volta che mi legava, avevamo fatto altri giochi insieme, più o meno spinti. Ricordo la prima volta, io timorosa di quello che sarebbe successo. Ricordo la seconda, che fu un’esplosione di sensualità e passione, con musica soffusa, carezze di piume, tocchi di frustino e mani che mi esploravano. Ricordo un’altra volta, che in mancanza di giochi, uso dei pezzi di verdura per procurarmi piacere. Ogni volta un gioco nuovo, una complicità diversa, una passione intensa. Iniziò a leccarmi.. le mie labbra erano umide e lui le succhiava con piacere. Risalì verso di me e mi sussurrò in un orecchio “Aspettami un attimo che vado a lavare il vibratore”. Sono lì con le orecchie tese a captare ogni vibrazione dell’aria, non potendo vedere niente. Pochi istanti e lo sento di nuovo sopra di me. Fece scivolare il vibratore su tutto il mio corpo facendolo entrare dentro. lo fece pompare.. stavo godendo. Sentii una lingua che accompagnava il vibratore. Poi la bocca mi succhiò, mi leccò, esplorò ogni singolo centimetro delle mie labbra sentendo il mio sapore come se non lo avesse mai sentito prima. E in effetti era così: andando a lavare il vibratore aveva incrociato Marco che spiava da fuori la camera e lo aveva invitato ad entrare e spogliarsi in silenzio. Ora era lui che mi leccava con avidità, voglioso, ma io bendata ero all'oscuro di tutto e mi lasciai leccare godendo profondamente. Gli fece cenno di togliersi perchè voleva scoparmi. Salì sul letto e si mise in mezzo alle mie gambe. Mi staccò le manette dai piedi in modo da potermi prendere bene, e con le gambe appoggiate alle sue braccia iniziò a scoparmi con foga. Marco era lì che ci guardava voglioso. Lui gli fece un cenno verso il comodino, vide che sopra c’era un preservativo, lo prese e se lo mise. Si alzò dal letto e lo invitò a prendere il suo posto. Io sentii qualcosa di strano, ma ero bendata, e stavo godendo. Nel silenzio di loro due pensai che fosse stato il mio ragazzo ad aprire la bustina del preservativo. Qualcuno salì di nuovo sul letto, mi prese le gambe e infilò il suo cazzo dentro di me. Il mio lui guardava la scena, guardava mentre Marco mi prendeva veloce, non vedeva l'ora di vedermi tra le mani di un uomo che non era lui. E io godevo. Più tardi mi confesso che era un piacere guardarmi mentre godevo con un altro. Io sentivo che non erano gli stessi movimenti di sempre, ma nell’eccitazione del momento non feci domande, non volevo perdere nessun brivido. Ad un certo punto sento un cazzo che si avvicina alla mia bocca!! Per un attimo restai ferma, quasi pietrificata, ma poi ripresi a godere, pompata com’ero sotto. Il cazzo dentro la bocca era del mio ragazzo, ne riconoscevo il gusto! Mi stava pompando e io lo accolsi. Marco venne dentro di me, lo sentii… fu una sensazione strana ma eccitante, essere posseduta da un altro uomo. Quando Marco vide che lo stavo succhiando al mio ragazzo, volle unirsi anche lui. Uscì da me, si tolse il preservativo e si mise dall'altra parte del mio corpo. Alternavo leccate e succhiate tra i due uomini al mio fianco.. mi sentii una mano liberata dalle manette, poi anche l’altra. Ora con le mani libere li presi entrambi, e mentre segavo uno succhiavo l'altro. Stavano quasi per venire entrambi, ma c'era ancora una cosa che il mio ragazzo voleva fare di me. Mi sussurrò nell'orecchio di girarmi e mettermi a pecorina. Voleva farmi il culo! Io obbedii, sempre bendata, e lui si mise dietro di me. Stava quasi per entrare, ma mi faceva un pò male. Disse a Marco: “Vuoi avere l’onore di farle il culo prima tu?". Si tolse dal letto e lasciò il posto a Marco. Io ero in attesa di essere scopata, mi piace essere presa da dietro, da delle sensazioni speciali. Sentii Marco che sforzava, fino a quando entrò. Pompò dentro di me fino a venirmi dentro. Si tolse e il mio ragazzo prese il suo posto, iniziando a pomparmi di nuovo. Stavamo godendo entrambi; mentre affondava dentro di me, gridò di piacere. Anche io ero sazia di lui! Uscì dal mio corpo e mi buttai sul letto stanca ma pienamente soddisfatta! L’orgasmo era stato amplificato a mille grazie alla benda, che mi procura ogni volta sensazioni amplificate. Dopo qualche ora di sonno, a mattina presto ci alzammo per fare colazione insieme. Non eravamo ancora stufi di noi, tra sorrisi soddisfatti e occhiate complici. 601 0 7 months ago
- 3 weeks ago Giocando a tre (1) Sono passati 3 anni da quel novembre in cui li ho conosciuti, e da allora siamo sempre stati insieme, una bella amicizia che col tempo si è consolidata. Con loro mi trovavo veramente a mio agio. Marco e il mio ragazzo si conoscono da una vita, sono più che amici, quasi fratelli. Anche se tra noi due era nato un rapporto che andava ben oltre l'amicizia, quei momenti a 3, specie il venerdi e il sabato sera, non li abbiamo mai lasciati, anche da fidanzati. Serate sempre molto leggere e divertenti, chiacchiere, molto feeling... si parlava veramente di tutto! questioni di lavoro, fatti quotidiani, famiglia, amicizie in comune...e anche sesso. Ci scherzavamo spesso, al mio ragazzo intrigava parecchio questa libertà che avevamo, anche perchè la fantasia non gli manca...e non solo la fantasia! Una sera come altre… ero distesa sul letto, nuda. Lui inginocchiato vicino a me, mi mise il suo cazzo davanti alla bocca. Mentre lo guardavo intensamente, lo feci sparire veloce tra le labbra, fino in fondo come piace a lui. Le sue dita stavano scivolando tra le mie labbra, insistendo e giocando con il grilletto. La passione si era decisamente accesa tra di noi quella sera… si avvicinò al mio orecchio e iniziò a sussurrarmi una sua fantasia.... darmi ad un altro uomo! "Immagina che ora, mentre me lo stai succhiando, c'è un altro che ti sta leccando e palpando le tette!". Mentre glielo succhiavo, prese le mie gambe, le spalancò velocemente, come per espormi completamente al terzo del gioco, in piedi davanti a me aperta... Mi eccitai ancora di più… si sentiva che mi stavo bagnando... ma era solo una fantasia. Nella stanza non c'era nessuno. Fu durante un'altra scopata che si materializzò per caso un nome. Eravamo sul divano, io lo cavalcavo completamente nuda, girata di schiena...lui mi stava palpando dappertutto, e io mi inarcai al passaggio delle sue mani esperte per offrirgli tutto... le tette, il ventre, giù all'inguine fino ad arrivare alle labbra, che trovò già bagnate. Non ci vuole molto, quest'uomo mi eccita solo col pensiero! Mentre mi stava accarezzando vogliosamente, appoggiai la testa alla sua spalla, mi inarcai completamente perchè mi potesse esplorare...è qui che iniziò di nuovo a sussurrarmi la fantasia a tre. "Immagina che ora li davanti a te ci sia un altro, che ti vuole... devi allargare bene le gambe, cosi ti può vedere bene e occuparsi della tua fighetta." Per renderla ancora più reale, mi sistemò, mi aprì... Ero sempre più eccitata. E nell'eccitazione del momento, gli sussurrai quasi per scherzo: "e chi è il terzo? Marco?". Non so come mai sono stata cosi audace, ma credo che per lui sia stata come una fitta, perchè mi ha guardato stralunando gli occhi. Non aveva mai pensato al suo amico in questa veste. Quando raccontava era sempre un estraneo che giocava con noi, qualcuno fuori dal giro degli amici stretti. E così mi guardò e sorridendo disse: "Beh, forse in fondo chi meglio di lui potrebbe apprezzare questo gioco con noi? Noi praticamente siamo fratelli, è un ragazzo serio, carino, riservato. E soprattutto, posso darti in mano ad una persona affidabile!". Da quel momento diventò per lui un chiodo fisso, nei discorsi, nei pensieri, nelle sue fantasie... voleva che il terzo fosse Marco. Si sa, le fantasie non restano tali per molto tempo.... questa prese forma durante una serata "only men" che erano soliti fare in settimana, amiconi com'erano. Davanti ad una birra al solito bar, gli mostrò alcune mie foto e video hot che gli avevo mandato in privato... questi giochi erotici a distanza erano il nostro modo di colmare la lontananza fisica che ogni tanto eravamo costretti a subire causa lavoro. Quella volta al bar, sicuramente dopo una serata passata a parlare di donne e sesso, come spesso gli uomini fanno, provò ad alzare la posta in gioco… non più foto e video di sconosciute recuperati facilmente in internet, ma pose e gesti di una persona a loro molto vicina...io!! Iniziò a provocarlo, facendo cadere il discorso apposta su di me per vedere se era interessato...e Marco non era certo indifferente! Prima gli mostrò alcune mie foto nuda, per tastare il terreno... poi non resistette alla tentazione di fargli vedere un video dove giocavo con un vibratore. A seguire gli fece vedere un altro video dove mi stavo masturbando: infilavo il dito dentro, giocavo con la mia "tana", poi mi alzavo e camminando verso la camera leccavo il mio dito in modo provocante. Il video era molto sexy... evidentemente ispiravo molto sesso! Marco disse che dopo aver visto un video cosi era impossibile non volermi scopare subito. Quando glielo mostrò il mio ragazzo sentì una scossa, un'eccitazione incredibile nel mostrarmi così intimamente e nel vedere Marco che mi mangiava con gli occhi. Marco era visibilmente eccitato, tanto che gli chiese di rivederlo dal suo cellulare. Il giorno dopo mi raccontò di com’era andata la serata e il gioco che aveva iniziato. Mi chiese se poteva far vedere ancora a Marco i miei video, se avrei provato imbarazzo. Io gli dissi che se li vedeva dal suo telefono non c'erano problemi, conosco Marco e la sua riservatezza, mi fido ciecamente. Il mio ragazzo si stupì della mia audacia, non pensava che glielo avrei lasciato fare. Dopo questa prima provocazione, le cose andarono sempre più veloci. Marco non osava mai con me per paura di rovinare la nostra amicizia, ma il mio ragazzo, eccitatissimo all'idea, iniziò ad escogitare un piccolo piano che fosse realizzabile, senza essere troppo impegnativo per nessuno. Un giorno nella nostra chat, per caso (ma neanche tanto), buttò lì una scommessa con me: chi perdeva era alla mercè degli altri due. In particolare, se avessi perso io, avrei dovuto fare una sfilata con dell'intimo che avrebbero scelto gli altri due. Neanche a farlo apposta, perdo la scommessa... in fondo era opinabile chi aveva realmente vinto! Era il gioco che stava prendendo forma. Non c'è dubbio che un po' gliel'ho lasciato fare, perchè sentivo che la sua eccitazione stava crescendo. Ma in fondo cresceva anche la mia voglia di superarmi e di sfidare la situazione. Il mio lui iniziò a pubblicare in chat qualche proposta di completino intimo che avrei dovuto indossare per la sfilata... ormai i giochi erano veramente avanti. Restai al gioco, anche un po' ignara di quello che realmente sarebbe successo. Neanche a dirlo, loro avevano scelto un completino molto molto minimal, che lasciava vedere le tette e la figa...ma io ho preferito un vestitino a rete, che comunque non lasciava molto spazio alla fantasia. In pochi giorni arrivò il pacco, il mio ragazzo lo aprì ed iniziò già a fantasticare e lanciare provocazioni nella nostra chat, che accesero di colpo la situazione. E' un venerdì sera e ci siamo trovati come spesso succede noi tre per una birra. Io maglia scollata, tacchi e pantaloni molto aderenti. Come sempre la serata finì a casa del mio ragazzo per l'ultimo caffè di rito e le ultime chiacchiere. Non mi ci è voluto molto a capire che ormai i giochi erano quasi fatti! Il mio ragazzo portò il discorso sulla scommessa persa e tirò fuori il vestitino appena arrivato. Sentivo che i suoi ormoni erano a mille, glielo leggevo in faccia... non vedeva l'ora di mostrarmi a Marco con quel completino addosso! Con un sorriso dissi "Ok! ho promesso che pago il mio debito!". Sentii palpabile l'eccitazione di entrambi, e nonostante facessero i navigati sul sesso, anche per loro era la prima volta in un gioco cosi. Mentre si prepararono il caffè, io andai in camera a prepararmi...mi sentivo un po' incosciente nel fare questo spettacolo, ma ormai il dado era tratto e volevo vedere fin dove mi sarei spinta in questo azzardo. Aprii la porta della sala un po' intimorita: era la prima volta che mi offrivo nuda ad uno che non fosse il mio ragazzo. Erano seduti sul divano. Entrai! Feci una camminata per la sala...indossavo scarpe nere con il tacco a spillo, un perizoma semitrasparente e il vestitino a rete che ovviamente lasciava le mie curve in bella mostra. Il vestitino era cortissimo, mi arrivava giusto all'inizio del culetto; le tette spingevano contro la rete e mettevano in mostra i capezzoli turgidi ed eccitati per la situazione. Mi mangiarono con gli occhi, lo sentivo... Un po' ci presi gusto, mi piaceva essere guardata, era qualcosa di nuovo per me. Mi chiesero altro caffè… presi la moka, andai sculettando verso il lavello e iniziai a preparare altro caffè. Ero voltata di spalle, il mio culo era in bella vista attraverso la retina, sodo e rigido sopra i tacchi. Gli apprezzamenti non finivano mai. Ad un certo punto mi sentii presa da dietro...era il mio lui che non resistette e mi venne a toccare, a baciare, ad abbracciare. Si erano alzati tutti e due, in verità. Eravamo lì tutti e tre vicino ai fornelli. Il mio ragazzo tirò fuori il suo cazzo duro, di marmo. Voleva che sentissi quanto era eccitato, voleva che lo segassi, che lo prendessi in bocca, che me lo infilassi dentro. Voleva tutto, lo sentivo, lo sapevo. Era un fuoco! Mi chinai e lo presi in bocca per succhiarglielo. So che non resiste quando mi chino ai suoi piedi, lo guardo dritto negli occhi e lo prendo tutto in bocca fino in fondo. Iniziai a leccarlo profondamente. Sentii che disse con soddisfazione a Marco "Allora, che te ne pare?". Marco gli rispose subito: "Beh, da voi due ora vedrei proprio volentieri uno spettacolino in diretta". Non c'è stato invito più accattivante: il mio lui mi prese, mi appoggiò al muretto della cucina, mi alzò il vestitino a rete, neanche tanto piano, mi spostò il perizoma... me lo infilò bello duro e iniziò a prendermi da dietro, mentre Marco ci guardava eccitato. Le sue mani correvano davanti sulle mie tette. Io lo lasciai fare, l'eccitazione era veramente tanta. Spinse il suo cazzo dentro di me un po' di volte...io ero molto bagnata, lo volevo dentro di me per godere. Marco continuava a guardarci con molta voglia negli occhi, lo spettacolo improvvisato lo eccitava da morire. Pensavo che si sarebbe unito anche lui, magari allungando una mano per toccarmi le tette....ma non è successo niente. Forse aspettava un mio cenno per agire, o forse la situazione aveva già toccato un livello inaspettato per la nostra amicizia. E penso che in fondo sia stato bello cosi. Come prima volta ci eravamo già spinti tutti e tre oltre le nostre fantasie iniziali. 537 0 7 months ago
- 1 year ago LA MINIGONNA DI SABRI Questo è il fedele resoconto di una bellissima avventura cuck che ho vissuto circa 15 anni fa, i fatti sono reali mentre i nomi sono inventati.Rispondo ad un annuncio, il lui di una coppia cerca un singolo che sia disposto a corteggiare la moglie all’oscuro di tutto. Giorgio e Sabrina sono una coppia cuck, con lui felice ed instancabile procacciatore di uomini ed eccitato spettatore dei giochi erotici della moglie. Sabri, che poi descriverò meglio è molto esibizionista e si eccita ad uscire con minigonne e vestiti super attillati provocando sguardi, commenti, e a volte, approcci. Per pochi fortunati, questi approcci finiscono nel letto di lei. Giorgio mi risponde dicendo che le mie foto e il modo in cui mi presento lo hanno convinto che sono il tipo di uomo che a Sabri interessa e che la cosa si poteva organizzare. Abito vicino a Como, loro in un piccolo e pittoresco paese tra Brescia e Verona, quindi, visto le distanze, la cosa andava organizzata per bene. Infatti trovo in Giorgio un organizzatore fantastico mi fornisce ovviamente le foto non censurate della moglie, le sue abitudini e il fatto che frequenta molto spesso una palestra nel centro del paese. Io mi sarei presentato come uno appena arrivato per questioni di lavoro e per un breve periodo. Frequentando la stessa palestra l’avevo notata e volevo conoscerla, questa era la semplice scusa per approcciarla. Arriva così il giorno X, Giorgio con cui avevo ormai una corrispondenza quasi giornaliera, mi avverte che quel pomeriggio Sabri verso le quattro sarebbe stata in palestra e di solito dopo circa un’ora sarebbe uscita, era quello il momento giusto per tentare l’aggancio. Con grandi speranze ma anche con la consapevolezza che tutto poteva risolversi in un viaggio a R....o e ritorno, chiedo un pomeriggio di permesso e parto. Arrivo con molto anticipo in modo da potermi ambientare, trovo subito la piazzetta, sede della palestra e parcheggio, il paese è piccolo e in una mezz’ora me lo giro tutto. Torno alla piazzetta e conoscendo il numero di targa mi piazzo vicinissimo alla macchina di Sabri e aspetto. Puntualissima poco dopo le cinque Sabri esce dalla palestra e viene verso di me, cioè verso la sua macchina, devo dire che anche se era un gioco, avevo un po’ il cuore in gola, non sono mai stato uno molto abituato a questo genere di approcci, comunque ero lì e tanto valeva buttarsi. Giorgio si era raccomandato di usare con lei un tono deciso e molto esplicito, senza arrivare alla volgarità; le piacevano gli uomini decisi e che la facessero sentire desiderata, sexy e "un po’ puttana”, parole sue. “Ciao Sabri” le dico, lei si ferma mi guarda e si vede che sta cercando di capire chi sono, “Ci conosciamo?” mi dice squadrandomi e anche se è notevolmente più bassa di me sono io che mi sento piccolo. Parto con la storiella che ci siamo inventati e con una notevole faccia di bronzo le dico che da pochissimo frequento la sua stessa palestra, che ho notato questa fica incredibile e che dopo molte insistenze il proprietario della palestra mi ha detto come si chiama ed ha anche aggiunto di mettermi in fila perché tutta la palestra, la parte maschile in toto e anche qualche elemento femminile, è innamorata di lei. Mi guarda con aria di chi è abituata ai complimenti ma si vede anche che le fa piacere. Giorgio mi ha detto che da ragazza ha fatto danza classica e che va in palestra almeno due volte alla settimana e si vede: corpo tonicissimo, magra con il culo sodo e il bacino stretto, gambe dritte, seni piccoli, non molto alta ma molto proporzionata. Il tutto, quel giorno, confezionato in un paio di fusò color pesca attillatissimi che non lasciavano nessuno spazio all’immaginazione, il culo era una poesia, immaginate due piccole mele perfettamente rotonde che si muovono ad un ritmo ipnotico e sensuale. Il tipo di donna che mi eccita alla follia. “Sono qui per qualche giorno per lavoro e poi tornerò a casa, non conosco nessuno e quando ti ho vista ho pensato che sarebbe stato bello cominciare con una donna così sexy...” Il suo sguardo è enigmatico, intuisco che sta cercando di valutarmi e di capire se la persona che ha davanti è un mezzo matto, un maniaco, o uno a cui si può dare un po’ di tempo e di spazio. Fortunatamente decide per l’ultima opzione, guarda l’orologio e mi dice “Vabbè ho un po’ di tempo, avrei dovuto fare altro in paese ma lo faccio un’altra volta, li c’è un bar carino possiamo bere qualcosa.”Nella mia testa comincio a sparare fuochi artificiali, il primo scoglio è superato ma ce ne sono tanti altri. Ci sediamo e cominciamo a parlare un po’ e a conoscerci, io di me dico il minimo indispensabile e invece voglio sapere tutto di lei, le sue abitudini, i suoi hobby e ricordandomi delle raccomandazioni di Giorgio di farla sentire un po’ puttana, i suoi vizi. “Stabiliamo subito che sono sposata, felicemente sposata e che non cerco avventure, I miei hobby come hai potuto vedere sono la palestra e mi piace correre, vado la mattina presto o la sera.”La interrompo dicendo che è chiaro che frequenta una palestra, perché ha un corpo fantastico e che lei è proprio il tipo di donna che mi fa impazzire e che dal momento in cui l’ho vista non faccio altro che pensare a una cosa... “E sarebbe?” dice guardandomi con una faccia tipo: “Lo so che cosa pensi maiale, voi siete tutti uguali.” La lascio di stucco rispondendole “Non faccio altro che pensare a come sarebbe bello invitarla per un aperitivo, come sto facendo ora.” La risposta la sorprende e anche piacevolmente perché si mette a ridere e mi guarda questa volta con uno sguardo diverso. Decido che è il momento di passare a una nuova fase, un altro punto cruciale del nostro piano per cui ho bisogno dell’aiuto di Giorgio. Con la scusa di andare in bagno mi allontano e lo chiamo, risponde al secondo squillo, gli dico solo “Siamo in un bar, va tutto bene, chiamala”. Ritorno al tavolo dopo tre o quattro minuti e la trovo immersa in una conversazione al telefono, ovviamente sta parlando con Giorgio e se, osservandola da lontano, la conversazione è animata, nel momento in cui mi siedo al tavolo Sabri risponde solo con dei monosillabi: sì, no, no, sì, forse, va bene. “Era Giorgio, mio marito, gli ho raccontato dove sono e con chi sono, con lui non ho mai segreti, siamo una coppia molto affiatata e allo stesso tempo molto aperta.” Una frase sibillina che se non fossi stato a conoscenza dei retroscena mi avrebbe lasciato un bel po’ da pensare, “Gli ho raccontato che sei un mio collega della palestra che sei appena arrivato e che non conosci nessuno e lui mi ha proposto di invitarti a cena, mio marito è sempre così gentile con tutti e molto comprensivo con me.” Anche questa frase se non avessi saputo tutto avrebbe avuto un sapore piuttosto enigmatico. Non le do il tempo di pensarci ulteriormente e rispondo che erano straordinariamente gentili, che accettavo volentieri e che avrei preso del vino e del gelato.Anche questo scoglio era stato superato e secondo Giorgio, il fatto che avesse deciso di invitarmi, dava all’impresa una percentuale di riuscita attorno al 50%. Non male!Così la seguo in macchina fino alla loro casa, parcheggiamo, entriamo e mentre mi accomodo in cucina Sabri va in camera per cambiarsi, si ripresenta pochi minuti dopo con un top bianco che lascia scoperta la pancia, perfettamente piatta e un paio di pantaloncini di spugna attillatissimi, sempre bianchi. Mi sembra chiaro che le piace essere ammirata e le piace sentirlo quindi la guardo e dico “Sei veramente una gran fica”. Lei ghigna e risponde “Questo me l’hai già detto, invece di star lì seduto a spiarmi e a farti seghe, dammi una mano!” Mi alzo e la aiuto a preparare la tavola e a tagliare un po’ di cose per un’insalata, facendo così siamo molto vicini, a volte si mette di fianco a me per posare sul tavolo altre verdure, a volte mi da la schiena e i nostri corpi quasi si sfiorano, sentirla così vicino mi fa indurire il cazzo e decido di accelerare un po’ i tempi. Approfittando del fatto che sta lavando qualcosa nel lavello, le metto le mani sui fianchi, mi appoggio a lei e comincio a baciarla sul collo. Sono sicuro che attraverso la stoffa leggerissima dei pantaloncini sente perfettamente la pressione del mio uccello duro che si incunea facilmente tra le sue natiche sode e morbide allo stesso tempo. Reagisce sorpresa ma non tanto, come se si aspettasse e quasi desiderasse una avances del genere. Mi scosta con la mano e mi dice “Ma cosa fai, guarda che tra poco arriva Giorgio!” per fare così si deve voltare e a quel punto incollo la mia bocca alla sua e con mia grande sorpresa non trovo nessuna resistenza. A me piace baciare, lasciare che le bocche si uniscano, le lingue si mischino, scambiarsi la saliva. Anche a lei fa piacere, è ovvio, le lingue giocano entrando in profondità nelle bocche, la sua sa di fresco, forse nei pochi minuti in cui si è cambiata ha trovato anche il tempo per lavarsi i denti e percepisco un sottile aroma di menta. Per un paio di minuti buoni le nostre lingue giocano e le mani sfiorano i corpi, stringo subito le sue natiche apprezzandone una volta di più, la forma perfetta. La sollevo facilmente, è proprio leggera, e la metto a sedere sul piano della cucina in modo da averla ad un’altezza più simile alla mia. Le allargo le gambe e di nuovo il mio uccello in piena erezione si appoggia a lei, la spingo contro di me in modo di far combaciare perfettamente il mio cazzo e la sua fica. E comincio a strusciarmi, Sabri si lascia scappare un gemito, la stoffa dei suoi pantaloncini di spugna è sottile come carta velina, sicuramente lo sente quasi come se fossimo nudi. Scendo di nuovo sul suo collo e la lecco, poi mi sposto in su. Mordicchio i lobi e appoggiando le labbra al suo orecchio le sussurro “Ti voglio leccare tutta e poi ti scopo” provocando un brivido e un altro debole gemito. Le mie mani, adesso libere di muoversi, si concentrano sui suoi seni, non porta niente sotto la stoffa sottile del top che indossa e posso sentire i capezzoli induriti dall’eccitazione. Mentre li strizzò gentilmente sento il suo respiro farsi più pesante, mi apro un bottone della camicia e porto le sue mani sul mio petto invitandola a continuare.Risponde al mio invito slacciandone altri due, adesso la camicia è quasi tutta aperta, mancano solo gli ultimi bottoni in basso, fa scorrere le mani sulla mia pelle, mi strizza gentilmente i capezzoli poi si china e con la lingua li lecca e li mordicchia piano, è una cosa che nessuna donna mi ha mai fatto e mi attraversa una scarica di adrenalina lasciandomi per un attimo senza fiato.Ho una mezza idea di contraccambiare il favore, slacciarle il top e baciarle i capezzoli ma proprio in quel momento sentiamo il rumore inconfondibile di chiavi nella serratura, è Giorgio che rientra. Ovviamente ognuno torna velocemente al proprio posto: io a tagliare i pomodori e Sabri a lavare qualcosa nel lavello. Giorgio entra in cucina e se coglie qualcosa di strano: la tensione evidente, la forma del mio uccello ancora molto duro sotto i pantaloni, il viso arrossato di Sabri, la traccia della mia saliva sul suo collo, fa finta di non accorgersene. Finalmente dopo tanti scambi di mail e telefonate ci incontriamo, è un uomo molto distinto con un viso cordiale e sorridente che mi piace immediatamente, la differenza di età tra i due è molto evidente. È un dirigente importante in una banca di una città vicina.Intanto Sabri ha finito di preparare, ci sediamo e mangiamo, io racconto un pò di me, poco, e loro mi raccontano com’è vivere a R....o. È una cena semplice e veloce, nella stanza c’è un misto di buon umore, di eccitazione e di attesa, le occhiate tra me e Sabri e tra me e Giorgio dicono molto di più delle parole. Giorgio si alza e dice che prenderemo il caffè in salotto e va di là, lo sentiamo trafficare con bicchieri e bottiglie, io aiuto Sabri a sparecchiare ma non ce la faccio a passarle davanti senza prenderle con le mani il viso e metterle di nuovo la lingua in bocca, il cazzo mi sta scoppiando nei pantaloni prendo la sua mano e glielo faccio sentire attraverso la stoffa dei jeans. Lei la toglie ma non subito, indugia un po’ sulla forma come a valutarne le dimensioni, poi si alza e mi dice “Meglio se vai di là, vi raggiungo.”Trovo Giorgio che armeggia con i cuscini del divano, scambio con lui qualche segno di intesa ma non c’è tempo di parlarci perché Sabri è praticamente dietro di me. Quando siamo tutte e tre seduti e con un bicchiere in mano, sparo il proiettile di grosso calibro, la frase che nel nostro piano può aprire le porte del paradiso: “Giorgio ma non sei geloso di tua moglie, mi dicono che va in giro con delle minigonne pazzesche, e che quando esce gli uomini la seguono in processione, io purtroppo non l’ho ancora vista in minigonna però ho sentito che alcune sono esageratamente corte.” ”Come non l’hai ancora vista? Sabri bisogna rimediare, ha delle minigonne che sono cortissime e a me eccita sapere che gira così e che gli uomini sbavano. E anche a te eccita, vero tesoro, ti fa piacere che gli uomini ti guardino.” Lei seduta accanto a lui ride e dice che le piace indossare la minigonna e vedere l’effetto che fa e che la maggior parte degli uomini le fanno pena, si limitano a guardarla ma non fanno niente, non tentano neanche di scambiare due parole con lei e dicendolo mi guarda fisso “Poi ci sono le eccezioni.” aggiunge. “Dai Sabri facci una piccola sfilata, fai vedere a Filippo cosa si è perso fino adesso.” Intervengo anch’io ”Dai Sabri ti prego, fammi vedere cosa mi sono perso.” Si fa pregare ancora per qualche secondo e poi alzandosi un po’ svogliata dice “Va bene lo faccio solo perché me lo chiede Giorgio.” Mentre si allontana Giorgio mi lancia uno sguardo d’intesa e ad alta voce aggiunge “Mi raccomando, metti quelle cortissime!” Incomincia così una sfilata indimenticabile. La prima che indossa è una minigonna bianca con dei disegni azzurri, svasata e molto corta, copre metà coscia, ma mentre cammina la fa ondeggiare scoprendo tutta la gamba fino alle mutandine, per l’occasione si è messa anche scarpe eleganti con tacco a spillo e l’effetto è fulminante. Io e Giorgio siamo seduti sul divano fianco a fianco, Sabri provenendo dalla camera da letto arriva dritta verso di noi e, come una modella professionista, si ferma in pose provocanti, ondeggia un po’ i fianchi, poi ci dà le spalle sculetta e riparte verso la camera da letto per un nuovo cambio. Giorgio ride, batte le mani, mi guarda, mi fa l’occhiolino e mi dice “Guarda che va tutto alla grandissima, mi sa che ci divertiamo.” Io non sto più nella pelle e neanche nei miei vestiti, il cazzo sta ormai bucando i pantaloni ed è un rigonfiamento evidentissimo, Giorgio lo nota e si mette a ridere “Vedo che tu sei già pronto, bravo, tienilo caldo che tra poco ti serve.”Entra Sabri con la seconda minigonna questa volta è rossa, più corta della precedente e attillata, quando arriva vicino a noi si volta e si piega a novanta, come per sistemarsi qualcosa nella scarpa, dandoci così la visione del suo culo perfetto nella cui fessura vedo sparire il tessuto nero delle mutandine. Giorgio le mette le mani sul culo alzando completamente la minigonna e mi incita a far lo stesso, non mi faccio pregare e sostituisco le mie mani alle sue.Le natiche sono sode e lisce, infilo l’indice sotto le mutandine che in corrispondenza della vulva sono già umide, lei rimane in quella posizione lasciandomi fare, sto per perdere completamente la testa ma Sabri è più veloce di me, si rialza e rientra in camera da letto avvertendoci che la prossima sarebbe stata l’ultima.Io ho la bocca secca e senza accorgermene mi sto toccando il cazzo sotto i pantaloni, Giorgio intanto si è spostato e si è seduto su una poltrona di fianco lasciando a me tutto il divano. Rientra Sabri con un’altra minigonna anche questa cortissima e come la prima svasata in modo da non rimanere troppo attillata sulle gambe. Come la volta precedente arrivata davanti a noi si china, ma questa volta non indossa niente sotto la gonna, vedo la le labbra della vulva completamente depilate a questo punto non capisco più niente, anzi, capisco tutto quello che devo fare, mi metto in ginocchio e immergo la mia faccia nella sua fica già bagnata. Lecco le labbra e assaporo i suoi umori sulla lingua, le divarico un po’ le gambe in modo da poterla leccare meglio, lei con le mani prende la mia nuca e mi guida in modo che la mia bocca vada dove può darle più piacere. Nonostante l’eccitazione sono scomodo, quindi mi stacco mi giro e a questo punto mi trovo davanti a lei, immergo di nuovo la faccia nella fica bollente. Lecco l’interno delle cosce e bacio la fica di Sabri come se stessi baciando la sua bocca, strofinando le mie labbra sulle sue, immergendo la mia lingua tra le sue. Il solo suono che si sente sono i mugolii di Sabri e i suoi gemiti, anche lei deve essere un po’ scomoda e allora si siede sulle gambe di Giorgio, spingendo di nuovo la mia faccia in mezzo alle sue gambe, invitandomi a riprendere il lavoro. Intanto Giorgio che fino a quel momento si era limitato a guardarci, slaccia i bottoni del top di Sabri e lo fa cadere per terra e poi le mani vanno a cercare subito i seni e capezzoli gonfi e appuntiti. Io intanto non ho mai smesso di strusciare, strofinare, leccare, mordicchiarle la fica, i gemiti si sono fatti più sonori e frequenti, inserisco un dito e poi sentendo che l’interno della vulva è completamente bagnato, anche il secondo. Comincio a scoparla con le dita è il momento in cui Sabri ha il primo orgasmo, si inarca spingendo contemporaneamente il bacino verso l’alto mentre un lungo brivido la percorre, l’orgasmo è intenso e lungo ripetendosi parecchie volte con scatti che piano piano si quietano, lasciandola un po stordita tra le braccia di Giorgio. La raggiungo e le metto la lingua in bocca, facendole assaggiare i suoi umori più intimi. Poi mi alzo, ho un caldo pazzesco e mi rendo conto di essere ancora completamente vestito, mi tolgo la camicia, mi slaccio i pantaloni e mi sfilo le mutande, eccolo lì il mio uccello in piena erezione che non chiede altro che di essere accolto nella bocca di Sabri. Lei lo guarda e nonostante fossimo tutti un po’ agitati ha ancora lo spirito per fare una battuta “Quando me l’hai fatto toccare prima non sembrava così grosso” poi lo prende tra le mani e se lo porta alla bocca. Inizia un lungo scambio di effusioni tra la sua bocca e il mio cazzo, non solo un pompino, ma un’opera d’arte, senza quasi toccarlo con le mani lo percorre tutto con le labbra leccandolo e mordicchiandolo, dalle palle fin su alla cappella. Arrivata in cima si ferma un attimo per poi con le mani posate sui miei glutei spingermi dentro di lei ingoiandolo tutto fino in gola e lasciandomi letteralmente senza fiato. Ripete questo esercizio due, tre volte e io mi accorgo che con questo ritmo non posso resistere ancora per molto, la fermo, mi siedo sul divano e la faccio salire a cavalcioni invitandola a impalarsi sul mio cazzo. Giorgio che intanto ci guardava e scattava foto le passa un preservativo, Sabri me lo infila e poi con un lungo gemito mi fa entrare dentro di lei. Mentre mi cavalca mi prende le mani e se le porta sui seni poi si china e mi mette la lingua in bocca e mi sussurra di fotterla e di scoparla come una troia. Mentre è chinata ne approfitto per metterle il medio nel culo, “Siiiiiiiii scopami anche il culo.” Ormai il parossismo è al limite, ci limitiamo a muoverci all’unisono e a dare il più possibile piacere all’altro fino a che, quasi contemporaneamente veniamo, io con un lungo orgasmo che mi provoca spasmi e brividi e lei subito dopo, dimenandosi su di me per poi lentamente abbandonare la testa sul mio petto. La accarezzo e la bacio, stiamo così per qualche secondo, immobili, assaporando ancora le ondate di piacere. Mi divincolo da Sabri che crolla sul divano e chiedo a Giorgio il bagno, ci sto parecchio un po’ per riprendere fiato un po’ per lavarmi un po’ per guardarmi allo specchio e sorridermi, solo poche ore prima ero partito da Como pieno di dubbi e incertezze e adesso avevo appena finito una delle scopate più belle e intense della mia vita. Ritorno in salotto ancora completamente nudo, Sabri è sempre sdraiata sul divano in posizione fetale e Giorgio sta riguardando i film e le foto che ha fatto con la macchina.“Sono venuti una meraviglia, poi ti mando qualcosa” mi dice con un sorriso, “Ma mi sa che la Sabri è fuori combattimento, io speravo in un bis ma ho paura che dobbiamo organizzare un’altra volta.” In effetti Sabri non aveva più energie e anch’io mi sentivo molto stanco, oltretutto mi aspettavano almeno due ore di strada per arrivare a casa. Dopo quella volta ci siamo rivisti altre volte ed è stato divertente spiegare a Sabri tutto il piano e tutte le manovre che abbiamo architettato quel giorno. é passato tanto tempo ormai, quasi 15 anni, ma la memoria di quella serata selvaggia rimane ancora indelebile nella mia testa. 3084 0 2 years ago
- 8 months ago casualità. siamo coppia 60enne e scambiamo partner da 2 anni, questo 15 agosto abbiamo cercato il nostro amico per divertirci un pò, ma purtoppo di ha dato buca. scocciatissimi non sapevamo cosa fare, ma casualmente 2minuti dopo ci ha contattato un singolo vicino a noi che avevamo gia incontrato un anno fà. chiedendoci cosa facevamo , e ovviamente ne abbiamo approfittato subito accodandoci per un appuntamento alla sera alla spiaggia. arrivate le 21 lui era gia li ad aspettarci...ci siamo subito imboscati in un angolo che gia conoscevamo, e abbiamo aspettato che venisse buio....abbiamo parlato, ci siamo raccontati le nostre avventure e ci siamo tolti i costumi..io poi sono andato in acqua ho chiamato lei e anche lui.. appena in acqua ho preso la mano di lei e la ho messa sul mio uccello, lei ha preso in mano quello di lui e ha cominciato a segarci, ovviamente ci e venuto subito duro e siamo andati a riva dove io mi sono messo a leccarle la fica...lui per qualche minuto ci ha guardato poi si e accostato a lei e glielo ha messo in boccae per un po la ho pompata, lei di bocca e venuta ,e io lo penetrata mentre lei succhiava sempre, ma sono uscito subito per non venire. lasciato lo spazio, ne ha approfittato lui che e passato davanti penetrandola e pompandola di brutto però ha sborrato subito e lei e rimasta un po male....io invece mi ero trattenuto ci siamo calmati lui un po imbarazzatosi e scusato, noi lo abbiamo tranquillizzato.....abbiamo parlato un popoi ho chiesto a lei succhiarmi e lui vedendo questo si e aggiunto, mia moglie ha dedicatomaggiori attenzioni a lui e la reso duro di nuovo equando la visto cosi si e girata e gli ha chiesto di penetrarla lui ovviamente la fatto subito e ha cominciato a sbatterla, io mi sono messo davanti a lei per essere sukkiato, ma stavolta ho sborrato io e le sono venuto in bocca avevo tanto sperma accumulato che hgli e andato di traverso e ha tossito..... mi sono ritratto mentre lui ha continuato a chiavarla. stavolta però e durato perche la girata piu volte . a pecora alla missionaria e di lato, sara durato15 minuti e poi la ha inondata davanti.......lei ha goduto tanto e lui anche quando ha sborrato ha gemito per almeno 20 secondie stato eccitantissimo........se noi ce la facevamo mia moglie avrebbe continuato, ma purtroppo ci siamo salutati con l'impegno di rivederci......ma il bello e venuto dopo!!!!!! perche q mentre ritornavamo a casa ci ha chiamato l'amico preferito della mia lei dicendo che era libero........ ci siamo guardati un pò perplessi (andiamo o nò? ) poi pur stando lei zitta ho capito che voleva. Quindi abbiamo fatto inversione e siamo andati da lui lui contento che eravamo andati era già eccitatissimo e noi un po per rivalsa gli abbiamo raccontato tutto. mia lei e andata in bagno per spogliarsi e non avevamo portato gli asciugamani mi ha chiesto di andare a prenderli, e io già immaginavo tutto. infatti ho allungato un pò i tempi e quando sono tornato già chiavavano. ( NON era la prima volta) d'altronde e due anni che me la sbatte almeno una volta a settimana lei era sul letto alla missionaria, un pò stanca ma vogliosa infatti gli teneva le natiche per spingerselo sempre più dentro . io mi sono seduto a guardare, ma poi venendomi duro mi sono aggiunto. mi sono sdraiato e o chiesto a ei di fare un 69 lei si è sdraiata sopra di mè appunto che lui la scopasse a pecorina mentre io gli leccavo la fica...e veder il cazzo di lui che entrava e usciva ho goduto all'istante( in bocca di lei ) lui ha continuato per un pò e poi si e scaricato dentro di lei........io ho aspettato che gli uscisse lo sperma dalla fica per poi leccarla e pulirgliela tutta e stato paradisiaco. e ci siamo lasciati andare stremati ( io e lui almeno) io era la seconda che facevo, ho 60 anni e per mè è tanto lui ne ha 41 e dopo venti minuti l aveva di nuovo duro..... sono andato a fare la doccia , e subito dopo ho sentito del movimento ( come già sapevo ) infatti stavano di nuovo chiavando . lei era di lato e lui gli teneva una gamba in alto per chiavarla più profondamente e la mia troia godeva ancora... io non ce la facevo più, mi sono seduto a guardarli e fare alcune foto...... e lui conoscendola la fatta godere molto molto bene la girata dappertutto e ha usufruito di ogni buco che lei era ben felice di concedergli, ci sono stati mezzora stavolta era lei che era stanca lui invece ancora molto molto impegnato ma poi quando lui alla fine e uscito dalla sua fica gli ha preso la testa egli ha fatto una grande grande sborrata in bocca in faccia mentre lei godeva di nuovo...... questo e successo!! ed e stato ancora più bello perche e capitato per caso....... 2919 1 2 years ago
- 5 months ago Prima volta a 3 Era da un po' che mio marito insisteva per partecipare ad una festa trasgressiva in un castello, lo tenevo sulle spine ma in realtà la cosa stuzzicava anche me e quando gli dissi di sì in realtà avevo già deciso di andarci dalla prima volta che me lo aveva proposto.La fase della ricerca dell'outfit giusto è stata eccitantissima, mi sarò provata almeno 7 o 8 vestitini, 5 paia di scarpe... Alla fine scelsi un abitino nero cortissimo con i fianchi in pizzo e un paio di Sergio Rossi 12 cm che resuscitano anche i morti. Il mio lui elegantemente sportivo, in camicia bianca e giacca blu sopra un bel jeans era molto figo e insieme ci sentivamo bellissimi e arrivare alla festa senza fermarsi in una piazzola a scopare fu un'impresa.Arrivati, entrammo e la prima cosa che notammo fu la pulizia e l'eleganza del posto, gente bellissima e donne sexy che in confronto io sembravo un'educanda.Verso mezzanotte l'atmosfera divenne incandescente e in ogni angolo del castello c'erano scene hard. La mia eccitazione cominciò a diventare incontrollabile e appena mio marito mi toccò sotto al vestito gli allagai la mano. Le mutandine era già mezzora che erano in borsa e godevo farmi toccare da lui davanti a tutti, spudoratamente. Il primo orgasmo fu improvviso e copioso. Bagnai la poltrona di pelle e ricambiai facendo un pompino al mio lui come una professionista. Infoiato come non mai, mi girò a pecorina e prese a scoparmi da dietro con forza. Mentre godevo ancora, mi sussurrò "guarda quel ragazzo che ci guarda... Perché non gli sbottoni i jeans e lo spompini?" In quel momento avrei fatto ogni cosa e senza pensarci gli feci il gesto di avvicinarsi. Era la prima volta che facevo sesso a 3 e l'idea mi fece diventare la patata un lago.Sbottonai i pantaloni e rimasi impressionato dal cazzo di quel ragazzo. Bello, durissimo, enorme e percorso da vene pulsanti. Mio marito cominciò a dirmi "ti piace il suo cazzone è? Puttanella, ti piacerebbe farti scopare da lui?" "No, non mi piacerebbe", risposi, "lo voglio subito dentro". Mi sfilai da mio marito, mi girai di 90 gradi e offrii i miei pertugi allo sconosciuto superdotato. Dopo essersi infilato velocemente un profilattico, lo sentii entrare a fatica. Mi sentivo allargata a dismisura e persi ogni residuo ritegno. Urlai le peggior cose "scopamiii, spaccami, mi fai godereee, mi piacciono i cazzi enormi, dai sfondami, rompimi...". Mio marito resistette 30 secondi e venne immediatamente nel vedermi così troia, ma io lo implorai di starmi vicino che volevo ancora venire con il cazzo dello sconosciuto. Mi tenne la mano mentre il ragazzo mi prese alla missionaria con una foga inaudita. Sentivo il suo cazzone fino in gola e raggiunsi un orgasmo mai provato. Con calma lui lo sfilò dalla mia passera distrutta, si levó il preservativo e mi chiese di venirmi in bocca. Prima che potessi rispondere sentii il mio uomo pregarmi "ti prego, fallo".Non me lo feci ripetere e fu bellissimo ricevere tanto sperma in gola da quel magnifico arnese che così tanto mi aveva fatto godere.Non persi una goccia e quando finii mi accorsi che attorno a noi il pubblico era molto folto, ero stata protagonista di una scena hard molto bella tanto che furono tantissime coppie a chiederci informazioni e numeri di telefono.Ho capito che i cazzi enormi mi piacciono, le situazioni trasgressive anche... Non mancheranno repliche... 4692 1 3 years ago
- 1 year ago la rivincita forse non è il termine giusto, non è una rivincita in quanto la prima volta non era una gara, ma un incontro fra due donne con la stessa passione e voglia di sottomettersi a vicenda. ci siamo incontrati nuovamente a fine ottobre, appena in tempo viste le restrizioni attuali. durante i mesi successivi alla prima volta, qualche messaggio, qualche telefonata fra le due lei, ma ogni volta Claudia faceva finta di nulla salvo poi dirmi che si, con Roberta c'era un conto aperto, volevano rivedersi e questa volta sarebbe stata realmente una sfida sessuale, fino in fondo, tutto concesso. Il giorno stabilito, Claudia era tremendamente eccitata e me ne accorsi dal modo e da quello che indosso': un tubino nero, a pelle che le esaltava le forme, tacco dodici, senza autoreggenti, che le slanciavano ulteriormente le sue splendide gambe abbronzate. Salimmo in macchina, rimanemmo in silenzio per un po', la sentivo pensierosa, assorta nei suoi pensieri, poi sentii la sua mano accarezzarmi la gambe, arrivare alla "patta" e stringermi l'uccello, sussurradomi...saro' ancora io a scoparvi, tutti e due e quella troia dovrà accettare chi fra noi due è la più femmina….io e lei ancora lotteremo per scoparvi ma saro' io a metterla ancora sotto, io ero al culmine e stavo realmente per venire tanto ero eccitato. Arrivammo all'appuntamento, anche Roberta era veramente splendida, abbronzata, gambe nude e tacco 12, una minigonna strettissima con una camicetta che non lasciava dubbi su i suoi seni veramente da baciare ed anche lei, come Claudia, penso fosse completamente senza intimo. Si salutarono guardandosi negli occhi, stringendosi le mani, in silenzio, per qualche secondo, come per sfidarsi, niente aperitivo questa volta, andiamo subito in stanza. Io e Paolo, l'uomo di Roberta, cercavamo di alimentare la serata con qualche battuta, entrambe rispondevano a monosillabi, mentre si spogliavano, sempre fissandosi l'un l'altra. Via le scarpe, i vestiti, completamente nude entrambe si annodano i capelli dietro la nuca….Sei pronta chiede Roberta, da un pezzo risponde Claudia.Si avvicinano lentamente i due corpi sono ad pochi centimetri i seni si sfiorano, si intrecciano le mani ed inizia una prova di forza che dura qualche minuto, poi rotolano sul letto in silenzio avvinghiate. Si sente solo l'ansimare dei corpi,tesi a sopraffarsi a vicenda, Roberta infila le dita nella vagina di Claudia che ricambia allo stesso modo, si stanno fistando a vicenda occhi negli occhi. Ad un tratto Roberta capovolge Claudia e da dietro le apre il culo,....te lo spacco troia, l'altra lascia partire un grido, sente male , ma non molla. Roberta insiste con il braccio sinistro le avvolge il collo quasi a soffocarla, i piedi e le gambe sono intrecciate...sembrano due serpenti avvinghiati...arrenditi..mai risponde Claudia, ma la vedo sofferente mentre mi guarda come a cercare aiuto. sembra cedere, ma trova la forza per reagire, infila le dita nella vagina di Roberta che per un attimo molla la presa, ora e Claudia sopra, e la ripaga stringendole i seni sino farle male, hanno perso il controllo, stanno lottando realmente, ma ne io ne Paolo interveniamo...siamo ipnotizzati. La lotta sta andando avanti da almeno 20 minuti, sono esauste, sudate, ma Claudia sembra dare segni di cedimento, Roberta le è sopra,la soffoca con la figa ,Claudia prova a liberarsi, ma tutto il peso del corpo dell'altra è sulla sua bocca. ...basta, mi arrendo….ho vinto troia.. e continua a rimanere in quella posizione invitandoci a raggiungerla con i cazzi duri allo spasimo, ci spompina entrambi per poi farsi una doppia io in figa il suo maschio nel culo. Claudia guarda, aspetta il suo turno, questa volta tocca a lei stare a guardare in attesa che la sua rivale le dia il permesso di entrare in gioco,...Roberta mi sta scopando e mentre il mio cazzo gode del suo piacere, la guarda negli occhi in segno di sfida….siamo pari puttana. E' stato un incontro fantastico, vederle poi nuovamente di fronte, baciarsi in bocca mentre noi le scopavamo a pecora, era una sensazione unica. Siamo andati avanti parecchio, con i loro orgasmi e scambi continui fino a che si sono bevute, scambiandoselo fra loro a bocca piena, il nostro piacere. Ora c'è il blocco per la pandemia, ma il terzo incontro sarà certo,.... appena possibile. 2713 0 4 years ago
- 1 year ago una serata molto particolare Siamo iscritti da tempo nei siti di scambio, molte conoscenze, tante piacevoli, incontri appaganti, altri meno, un po' di noia, in sostanza quello che capita spesso dopo anni di frequentazione, come succede nella vita di tutti i giorni ed a volte anche in questo piacevole gioco per adulti. Gli incontri si fanno sempre piu' di rado, a volte anche per mancanza di tempo e così cerchiamo di essere il più attenti possibile nel selezionare le coppie, almeno per quello che si puo' percepire dalle foto e dalla presentazione. La scorsa estate, ci colpisce, o meglio colpisce la mia compagna, una coppia veneta, con una lei decisamente attraente ed una presentazione condita con foto che lasciavano immaginare una decisa tendenza al gioco fra donne condito con il coinvolgimento dei maschi sino ad arrivare allo scambio completo. Una serie di mail, il contatto telefonico fra le due lei e già da quel momento percepisco nella mia donna, ed evidentemente anche nell'altra lei, una forte curiosità unita al desiderio di mettersi nuovamente in gioco. Arriva la sera dell'incontro, ci incontriamo a metà strada per un aperitivo, scendono dalla macchina, sono entrambe splendide, veramente due belle donne. Noi maschi restiamo a guardare, incantati, e per quello che mi riguarda sono sorpreso visto che non è certo la prima volta che incontriamo una coppia. Eppure sento Claudia eccitata e durante il tempo di un aperitivo, entrambe si sono guardate e misurate come se una sottile sfida del tutto femminile si fosse accesa fra loro. E' bastato pochissimo per stabilire di salire in albergo e lasciare spazio ai nostri desideri. La mia Claudia e Roberta si sono immediatamente prese, avvinghiate in un lungo profondo bacio per poi separarsi, spogliarsi e mettersi una di fronte all'altra nude, come due gatte; ecco cosa avevano deciso, affrontarsi in una lotta fra donne all'ultimo orgasmo, fino a che una delle due non si fosse arresa e per la vincente, il premio di scoparsi da sola, per prima, i due maschi davanti alla perdente. Io ed il compagno di Roberta, rimanemmo sbalorditi da questa loro scelta, pur avendo intuito, anche in base ai discorsi ed al modo in cui si erano provocate poco prima al bar, che non sarebbe stata la solita scopata in quattro. Iniziarono a lottare in un corpo a corpo eccitante con un misto di forza, dolcezza e sensualità tale da renderle ancor più femmine, nel vero senso della parola. Stavano lottando per sottomettersi a vicenda, figa su figa, seno contro seno, le gambe allacciate fra loro, baciandosi a bocca piena con l'obbiettivo di dimostrare all'altra chi era la più femmina che si sarebbe gustata i cazzi dei maschi, nel frattempo tesi e duri da scoppiare. Non importa precisare chi vinse il match fra loro due, non è questo il motivo per cui ho scritto questa storia, è stata solo una serata irripetibile, unica, probabilmente ci rivedremo per una rivincita, ma devo dire che è stata per tutti e 4 una esperienza unica che mi conferma quanto le donne siano, se lo vogliono e se non ne sono costrette, le vere protagoniste di questo gioco. Noi maschi siamo dei comprimari, magari anche ben dotati, ma le regine sono loro e mai come in questo caso, due donne lo hanno dimostrato.  2856 0 4 years ago
- 7 months ago La prima coppia Vedevo Roby da qualche mese,quasi sempre lungo il percorso da jogging e alcune volte incontrandoci quando qualcuno aveva la casa libera.Fare sesso con lui era molto bello ma spesso avevo dei sensi di colpa verso mio marito.Decisi cosi di provare a riprendere in mano il nostro matrimonio che stava su un binario morto da quando 2 anni prima lui si era pensionato.Ora passavamo molto tempo in casa insieme quindi iniziai un gioco in seduzione velata sperando lo destasse da quelľapatia da pensione che lo aveva colto da qualche mese.Un pomeriggio dopo aver sbrigato le faccende lo scoprii che stava al pc,chiuse in fretta le finestre aperte quindi capii che stava guardando qualche cosa di eccitante.Le chiesi se stesse guardando qualche sporcacciate,lui negò ma non poteva nascondere ľerezione che intravedevo nei pantaloni."Bugiardo,com'e che sei eccitato allora,fammi vedere cosa stavi vedendo",apri le finestre nascoste e vidi che stava guardando filmati di una donna con 2 uomini,di lesbiche,di coppie."Perchè non guardi me invece di guardare video",mi ero abbassata avevo aperto la,zip e liberato il suo cazzo costretto negli slip,iniziai a leccarlo come non facevo da mesi,poi mi sedetti sopra di lui,"scopami porco,fammi godere come facevi una volta,guarda come gode con 2 uomini quella del video,ti piacerebbe vedermi cosi vero",lui era eccitato come non lo vedevo da molto,"si mi piace,vorrei vederti con un altro uomo,con una donna,vedere se sai essere troia come quelle dei video."Quei discorsi ci fecero raggiungere un orgasmo simultaneo molto intenso e dopo 2 anni ero felice di esser riuscita a scuoterlo unn pò.Dopo quella scopata gli chiesi se veramente avrebbe voluto vedermi con un altro uomo,lui disse che si,sarebbe stato bello provare a giocare con altri,ne avevamo parlato ancora ma sempre scherzandoci sopra."Ok se capiterà di trovare un uomo che mi piace proveremo".Alcuni giorni dopo durante il solito percorso con Roberto gli raccontai di quello che era successo,di come mi fossi eccitata e che mi sarebbe piaciuto provarci ma con lui e sua moglie.Lui mi disse che sua moglie ogni tanto gli parlava di un amica del liceo di quanto tempo avevan passato insieme e di quanto si eccitò ľunica volta che si baciarono e fecero sesso insieme."Perche non organizziamo una,serata in birreria fingendo un incontro casuale,pou vediamo che succede"?Organizzai per la settimana successiva,era il compleanno di mio marito cosi gli dissi se voleva andar a bersi un paio di birre al pub.Mandai un sms a Roby avvisandolo che il venerdí saremmo andati nel pub che anche lui conosceva.La serata si avvicinava e io ero sempre più eccitata,frastornata e in confusione.Arrivammo al pub alle 20.30 ci sistemammo ad un tavolo e mangiammo un hot dog,ogni tanto guardavo la porta,loro non arrivavano e il locale era tutto pieno,avevo ormai perso le speranze quando li vidi entrare e guardarsi attorno per cercare un tavolo,il cameriere gli fece notare che eran tutti pieni poi si avvicinò a noi e ci chiese se potevamo far sedere la coppia in attesa si liberasse un tavolo,mio marito mi precedette e invitò Roby e sua moglie a sedersi con noi.Ci presentammo e cominciammo a parlare scoprendo che abitavamo vicini e avevamo amici in comune,dopo un paio di ore e alcune birre sembrava fossimo amici da sempre,vista ľora decidemmo di andarcene a casa ma la moglie di Roby ci disse che per sdebitarsi dovevamo andare da loro per ľultimo bicchiere.Guardai mio marito che accettò subito e ci avviammo alle nostre macchine,lui mi accarezzò le gambe poi infilò una mano e scopri che ero eccitata,cercai di minimizzare le dissi che forse ľalcool e la musics mi avevano eccitato un poco.Arrivati in casa ci accomodammo in salotto,Roby andò a preparare dei coktail io ne aprofittai per chieder di usare la toilette,lei mi accompagnò(sapevo la strada e stavo per andarci da sola).Stavo chiudendo la porta ma vidi che stava entrando anche lei,mi guardò dicendomi che ero molto bella e mi baciò,era la prima volta che baciavo una donna,ora non potevo più fingere con nessuno ero eccitata e complice ľalcool disinibita come mai,ricambiai il bacio sentii le sue mani sotto la gonna bastarono poche carezze per farmi godere nella sua mano.Tornammo in salotto,Roby aveva portato da bere ed era uscito a fumare,noi ci sedemmo vicine di fronte a mio marito.Lo guardai e poi bacia quella donna stupenda"ti piace o preferisci guardare i video,siamo troie come quelle che guardi sul pc?"Lui si tolse il cazzo già duro e cominciò a masturbarsi,nello stesso istante rientrò Roby che mi guardò con ľeccitazione negli occhi.Sua moglie si era già buttata sul cazzo di mio marito,io feci un cenno a Roby che si avvicinò,mi spogliò iniziando a leccarmi tutta,in pochi minuti eravamo tutti nudi sul tappeto,guardavo mio marito e mi eccitavo sempre di più,feci sdraiare Roby e mi infilai su quello che doveva essere un cazzo sconosciuto ma che invece conoscevo bene,vedendoci sua moglie si mise in piedi mettendosi a cavalcioni della,faccia di suo marito mentre con la lingua cercava la mia bocca e il mio seno,mio marito sembrava ipnotizzato dovrei invitarlo io a prendermi dietro."Scopami il culo,volevi una troia aprofittane",non avevo mai fatto sesso anale con lui,in una serata stavamo regalandoci giochi sempre immaginati da tutti ma mai messi in pratica.Sentii il suo cazzo entrare nel mio culo dolcemente,avevo due cazzi,i due uomini che amavo mi stavano scopando insieme e la moglie di Roby mi procurava ulteriore piacere leccando i mie capezzoli e la mia bocca,godemmo quasi tutti insieme avevo sperma che usciva dal mio culo mischiandosi a quello che usciva dalla mia vagina.Fù un orgasmo stupendo per me ma anche per gli altri,il tempo era passato in fretta,era notte fonda salutammo ringraziandoli con un bacio e la promessa di vederci ancora. 3451 1 4 years ago
- 3 years ago PRIMA TRASGRESSIONE Gli stravolgimenti nella vita delle persone a volte arrivano all’improvviso, per caso, senza cercarli, senza valutare se si è pronti o no ad accettarli, sta poi a ognuno di noi viverli valutarli per poi decidere se proseguire un determinato sentiero, oppure cambiare percorso. A noi è successo, non ne siamo rimasti stravolti, abbiamo vissuto la novità in tutta la sua interezza, per poi decidere, non di percorre quella strada ma nemmeno di abbandonarla, di comune accordo abbiamo deciso di percorrerla in parallelo per avere la possibilità, quando ne abbiamo voglia, di tornare a percorrerla per un breve tratto. Siamo, Serena 40 anni, bionda, un fisico eccellente donata di classe innata e di gusti raffinati di professione Docente di storia dell’arte in un istituto superiore, Angelo 45enne, non eccessivamente alto con incipiente calvizie, con un passato non proprio limpido motivo per cui riesce a barcamenarsi in qualunque situazione anche in quelle di una certa pericolosità, di professione direttore amministrativo in un ente pubblico. Risediamo in una città del nord, viviamo in una villetta che abbiamo sognato da sempre, non eccessivamente grande, non abbiamo figli, ma con un ampio giardino un grande patio dove poter organizzare feste e la ciliegina sulla torta una bella piscina dove da metà primavera in poi passiamo i nostri pomeriggi. Economicamente non abbiamo problemi, potremmo dire che siamo benestanti, usiamo i nostri risparmi in viaggi alla scoperta di nuovi posti approfittando del fatto che possiamo usufruire di 2 mesi di ferie. Viviamo la nostra sessualità, fatta di frequenti ed appaganti rapporti, ma in modo normale, a letto non ci poniamo limiti, ci piace fare sesso ed approfittiamo dell’avere molto tempo liberi riuscendo a volte a farlo anche 2/3 volte al giorno. Leggendo o guardando su internet, non essendo bacchettoni eravamo venuti a conoscenza che esistevano coppie ed anche locali dove la gente con desiderio di trasgredire poteva dare libero sfogo alle proprie voglie, essendo di idee liberali abbiamo pensato che ognuno può nell’intimità la propria sessualità come più gli aggrada, noi eravamo soddisfatti della nostra e non avevamo mai avuto occasione di parlare con coppie trasgressive. L’incontro che ci aveva fatto conoscere a fondo una coppia di queste era accaduto durante una crociera, quell’anno avevamo optato per una vacanza di una settimana nella Grecia classica, per visitare monumenti e musei e l’altra settimana per una crociera nelle isole greche ed in Turchia. La prima sera della crociera, per la cena, ci viene assegnato il posto a tavola insieme ad una coppia di italiani, Aldo e Cristina veneti sui 30 anni, sono una coppia socievole e molto simpatica, al contrario di noi che avevamo cercato anche la vacanza culturale loro cercavano solo il divertimento, perlomeno non negavano il loro poco interesse per la cultura, essendoci simpatici non avevamo avuto nessun problema ad accettare di fare l’escursione a terra in loro compagnia. Il mattino dopo, quando sbarchiamo per l’escursione nell’isola, noi ci eravamo vestiti all’occorrenza, con pantaloncini maglietta e delle comode espadrillas ai pieni e con comodo zainetto a spalla, con nostra sorpresa loro erano vestiti come se dovessero andare in centro città a fare shopping, lui pantaloni e camicia bianca di lino, lei una gonna a fiori ampia con top in tinta e scarpe con tacco altissimo. Serena mi guarda in modo perplesso, non posso far altro che fare spallucce e prendere atto che eventuali escursioni in qualche sentiero impervio era da escludere, rassegnati ci avviamo alla scoperta dell’isola, che essendo abbastanza piccola aveva poco da offrire, sarebbe stato interessante salire sulla cima per osservare il panorama dell’arcipelago, ma visto il loro abbigliamento lo avevamo escluso a priori. Il paesino era a picco sul mare ed avevamo deciso, almeno, di inoltrarci lungo le scalinate per vedere la parte alta, mentre salivano una ripida scalinata, Serena mi dava un leggero colpo del gomito e facendo una espressione da grossa sorpresa mi faceva segno di osservare Cristina, quando giro lo sguardo verso di loro che sono un paio di metri davanti a noi, resto sorpreso anche io, ad ogni passo che fa, Cristina mette in mostra il suo sedere nudo non avendo indossato le mutande, con Serena ci scambiamo un sorriso ma tutto finisce lì, poiché subito dopo iniziamo la discesa. Arrivati nel cento del paese, per non essere scortesi, accettiamo di accompagnarli in un giro sulla via principale dove Cristina aveva intenzione di fare shopping, Serena accetta di buon grado poiché anche lei intenzionata a fare shopping, ad un certo punto entriamo in un negozio di calzature, le donne hanno visto delle scarpe che gli piacciono ed è in questa situazione che abbiamo la prima sorpresa. Le donne sono sedute su un divanetto mentre il proprietario/commesso li aiuta a provare le calzature, con Serena procede tutto normalmente ma Cristina quando il commesso l’aiuta a indossare le scarpe, di proposito, almeno così ci sembra, allarga le gambe in modo che il commesso inginocchiato davanti a lei possa osservare il suo sesso nudo. L’espressione del commesso ha anche un po' si esilarante, inizia a sudare, deglutisce a vuoto e balbetta quando deve parlare, Serena sceglie subito un paio di sandali, poi si alza e viene accanto a me, al suo posto accanto a Cristina siede Aldo, che invita Cristina a provare altro, davanti al sempre più impacciato commesso che adesso non riesce a distogliere gli occhi dal sesso di Cristina. Anche lei alla fine opta per un paio di sandali, chiedendo al commesso se fosse possibile fare una piccola modifica, dicendogli che sarebbe passata a ritirarle nel pomeriggio, si mettono d’accordo che sarebbero passati dopo pranzo, visto che dopo dovevamo imbarcarci, il commesso acconsente anche se era orario di chiusura. Continuiamo la passeggiata alla ricerca di un ristorante che troviamo in riva al mare, pranziamo in allegria, assaggiando le specialità locali, alla fine del pranzo visto che mancavano ancora 2 orette all’imbarco, Aldo ci propone, visto che noi eravamo interessati a visitare l’isola, di continuare il giro mentre loro tornavano al negozio a ritirare sandali, ci mettiamo d’accordo su punto dove trovarci e ci dividiamo. Il paese era molto piccolo e finire di visitarlo ci aveva occupato meno tempo del previsto, a questo punto decidiamo di ritornare al negozio in cerca di loro due, quando arriviamo al negozio è completamente chiuso, non solo la porta come tutti gli altri ma anche la serranda abbassata, ci scambiamo uno sguardo perplesso poi non sapendo cosa fare, visto che eravamo a pochi metri dal punto di ritrovo e li avremmo sicuramente visti se arrivavano ci siamo accomodati al tavolino di un bar a bere qualcosa. Il tempo era passato, ormai mancava solo una mezzoretta per imbarcarci, il molo era a un centinaio di metri da dove eravamo, stavamo quasi decidendo di avviarci quando la saracinesca del negozio si alza, insieme al proprietario compaiono Aldo e Cristina, siamo sorpresi dal modo fin troppo amichevole con cui si salutano, ma pensiamo che non ci riguarda ed una volta che ci raggiungono ci avviamo all’imbarco, a bordo ci salutiamo dandoci appuntamento per la cena e raggiungiamo la nostra cabina. Sono sdraiato a letto, dopo aver fatto una doccia, in attesa che anche Serena finisca, quando esce dal bagno mi raggiunge e si sdraia accanto a me, quando mentre la bacio, infilo la mano sotto l’accappatoio e raggiungo il suo seno, lei di scosta leggermente da me mettendosi seduta sul letto e fissandomi mi chiede: - Amore cosa ne pensi di Aldo e Cristina? - Non saprei, li conosciamo da poche ore. Ti riferisci al fatto che vada in giro senza intimo? - Non solo a quello, sono rimasta basita a vedere che apriva gambe davanti a commesso. Lo faceva di proposito, e Aldo sembrava sorridesse come se gli facesse piacere - Solo quello? Li hai osservati bene quando sono usciti dal negozio? E poi perché tutto chiuso? - Vuoi dire che è successo qualcosa? Si in effetti avevano l’aria un po' strana. Attiro a me Serena ed inizio a baciarla, adesso si lascia aprire l’accappatoio ed accetta le mie carezze, raggiungo subito il suo sesso e la sento già bagnatissima, bastano poche carezze e lei mi attira sopra di lei, è chiaro che desidera essere penetrata, scivolo dentro di lei con facilità poi mentre sono dentro gli chiedo: - Tu al posto suo avresti provocato il commesso? - Amore, io non esco mai senza mutandine, mi sento a disagio - Non dico quello. Ti faresti guardare come ha fatto lei? - Non saprei, è stata una cosa strana. Il commesso, poverino, non capiva più nulla. - A quanto sembra, se le mie supposizioni sono esatte, dopo è stato premiato. - Dici che hanno fatto sesso? Ma Cristina non era sola. - Io credo di si. Forse Aldo ha partecipato anche, oppure osservava - Assurdo dai. Non penso che tu staresti a osservare mentre lo faccio con un altro. - Ma a te ecciterebbe farlo con me insieme ad un altro? Con tutte e due intendo. Serena non risponde, mi stringe e mi bacia con trasporto, inizia ad assecondare i miei movimenti iniziando a muovere il suo bacino e quando sento contrarsi il suo corpo in preda all’orgasmo godo insieme a lei. Ci prepariamo senza ritornare sul discorso e raggiungiamo Aldo e Cristina a cena che ci accolgono in modo caloroso, durante la cena tutte e due fanno battute a doppio senso, ma è dopo, mentre siamo nel grande salone che iniziano a parlarci, all’inizio facendo attenzione a non scandalizzarci, ma poi quando hanno certezza che non avremmo avuto strane reazioni, in modo quasi naturale ci raccontano tutto. Ammettono che Serena ha provocato di proposito il commesso e poi ci confermano, come avevamo sospettato, che il pomeriggio avevano fatto sesso insieme al commesso, aggiungono che sono una coppia aperta e trasgressiva, gli piace fare sesso con altre coppie scambiandosi di partner. Logicamente restiamo sorpresi, ma loro non sembra abbiano problemi, nemmeno alle nostre domande frutto della nostra curiosità, ci descrivono il loro modo di pensare e vivere le situazioni che si creano. In linea generale e, dal loro punto di vista, non ci sarebbe nulla da obiettare, sono ambedue d’accordo e non sono gelosi, ma in una coppia normale ci sono tanti scogli da superare, alla fine in modo educato e gentile, concludono dicendo che ci trovano unna coppia molto carina e che se volessimo provare questa nuova esperienza sarebbero molto contenti di viverla insieme a noi. Dire che rimaniamo basiti e spiazzati dalla loro proposta è poco, ci guardiamo meravigliati senza dire più nulla, loro capiscono il nostro stato d’animo ed educatamente cambiano discorso, poi per ristabilire una atmosfera più rilassata ci propongono di spostarci nel salone discoteca, lì anche a causa della musica ad alto volume, è difficile continuare a chiacchierare. Durante il resto della serata, balliamo parecchio, scambiandoci come coppie, si ride e si scherza ma non possiamo fare a meno, come mi confermerà poi Serena, che i loro corpi cercano il contatto con più insistenza, Cristina sorride in modo trionfale quando sente la mia eccitazione, ma invece di scostarsi si struscia contro di me con maggiore insistenza facendomi capire che desidererebbe andare ben oltre. Quando rientriamo in cabina, dopo averli salutati, stranamente con Serena, non accenniamo alle loro confessioni ed alla loro sfacciata proposta, facciamo l’amore con una intensità diversa dal solito, sicuramente la loro proposta in noi ha scatenato una libidine sopita che adesso esplode facendoci godere in un modo diverso ma molto intenso. Nei giorni che seguirono tutto procedeva normalmente con eccezione di quando facevamo l’amore, avevo iniziato a fantasticare di accettare loro proposta e mentre facevamo sesso provavo a descrivere a Serena cosa sarebbe potuto succedere, lei ad ascoltarmi si eccitava moltissimo lasciandosi andare alle fantasie, ma tutto succedeva solo quando facevamo l’amore, poi un giorno mentre eravamo a letto rilassati io gli avevo chiesto: - Amore ma a te piacerebbe provare questa esperienza? - Boh non so. Quando me ne parli mi fa eccitare, ma l’idea di una cosa organizzata e obbligata non mi piace molto. Non so, forse se nascesse per caso potrebbe succedere, ma sapere già prima no. - Mi vuoi dire che se capitasse in un certo contesto ti lasceresti andare? - Forse, ma non so come mi comporterei. Ma tanto non succederà loro organizzano a priori. Visto che anche a me intrigava l’esperienza, nello stesso modo che la concepiva Serena, quel giorno a pranzo in un momento in cui ero rimasto solo con Cristina, l’avevo messa al corrente di quello che avevamo parlato, aggiungendo anche che Serena non gradiva le volgarità tantomeno le cose programmate, lei ne era rimasta piacevolmente sorpresa aggiungendo che ne avrebbe parlato con Aldo e poi creare situazione. Quella sera a cena, Aldo, dicendoci che il giorno dopo saremmo arrivati a Mikonos e che saremmo salpati il giorno dopo, ci proponeva di passare la serata e parte della notte a terra, loro la conoscevano già e conoscevamo molti locali trasgressivi dell’isola, quando io aggiungevo che avevo letto che l’isola era il paradiso dei gay, mi rispondeva che si in effetti era vero, ma c’era di tutto e volendo nei locali trasgressivi ogni orientamento sessuale aveva occasione di divertirsi. Dopo cena andiamo a ballare, Cristina mi comunica che aveva parlato con Aldo aggiungendo anche che l’ideale sarebbe stato se li avessimo invitati a bere qualcosa in cabina, avevo notato che Serena, mentre ballava con Aldo chiacchierava e rideva alle sue battute, sembrava si stesse creando un certo feeling, ma anche un po' di gelosia da parte mia, soprattutto quando ritornando al tavolo si tenevano per mano, lei si era accorta ed aveva prontamente mollato la sua mano, per un attimo mi era passata per la mente l’idea di lasciare perdere tutto, poi l’eccitazione aveva preso il sopravvento ero stato io a lanciare idea di andare in cabina, proposta gradita da tutti. Dentro noi pur non parlando, eravamo coscienti che sicuramente qualcosa sarebbe successo, mentre camminavamo io avevo avuto occasione di sussurrare a Serena - Amore se dovesse succedere qualcosa, solo sesso, niente sentimento, avrei crisi gelosia - Vale la stessa cosa per me. prometti anche che se non me la sento nemmeno tu farai nulla. - Lo stesso deve valere per te. Poi non è detto che succeda. In cabina l’atmosfera diventa subito elettrizzante, vista l’esiguità degli spazi siamo seduti tutti sul letto, quando all’improvviso smettiamo tutti di parlare, scatta come un segnale, siamo tutti consapevoli che qualcosa sta per succedere, io e Serena non riusciamo a trattenere il nostro disagio, quando Aldo appoggia una mano sulla coscia di Serena lei si stringe a me e mi bacia, mentre la mano di Aldo sale lungo la sua coscia la sento tremare, mentre è stretta a me ed allora gli sussurro “lo vuoi”? lei con la testa fa cenno di si ma si stringe di più a me e quando infine la mano raggiunge il suo sesso, ha un gemito di piacere. Da seduti ci mettiamo sdraiati, sempre restando abbracciati e continuando a baciarci mentre le mani di Aldo continuano a esplorare il corpo di Serena, insieme a lui iniziamo a spogliarla, io mi occupo della parte superiore e lui di quella inferiore, Cristina si è denudata velocemente ed adesso stesa al mio fianco inizia a slacciarmi i pantaloni, ed in un attimo siamo tutti nudi tranne Aldo, che dopo aver delicatamente sfilato il perizoma a Serena ha affondato la testa fra le gambe di Irene che continua a gemere restando abbracciata a me, mentre adesso anche Cristina ha iniziato a baciare e succhiare il mio sesso. Quando Aldo si alza per denudarsi anche lui, Serena non smette di osservarlo, ha un bel fisico, e quando infine è completamente nudo Serena osserva il suo sesso con desiderio, quando lui si avvicina con la chiara intenzione di penetrarla di nuovo chiedo a Serena se desidera farlo, questa volta fa cenno di sì con la testa in modo più convinto. Cristina si appresta a venirmi sopra, ma gli faccio cenno di attendere, voglio osservare bene il momento in cui la penetra, vedo i sessi che si avvicinano e, quando dolcemente, Aldo la penetra entrando fino in fondo, Serena apre la bocca come per far uscire un suono, la sua espressione è al contempo meravigliata ed eccitata, poi mentre lui inizia a muoversi dentro di lei inizia a gemere di piacere. Nel frattempo anche Cristina venutami sopra ha inghiottito dentro di lei tutto il mio sesso, adesso si muove leggermente sopra di me facendomi provare un intenso piacere, continuo a baciare Serena, forse perché inconsciamente non gradisco vede Aldo che la bacia, continuo a chiedergli se gli piace ricevendo in risposta dei lunghi gemiti di piacere, e quando inizia a stringermi forte capisco che è il momento ed infatti gode urlando di piacere, ed a questo punto godo anche io. Loro di fermano e ci osservano, non hanno goduto con noi, ma non sembra gli importi molto, quando dopo esserci ripresi glielo facciamo notare, ci rispondono che se avranno occasione di godere dopo, sempre se noi abbiamo voglia di continuare. Restiamo seduti sul letto a dissetarci, io osservo bene il corpo, molto bello, di Cristina che mi tiene una mano sulle spalle, mi accorgo che Serena dal canto suo, spesso guarda il sesso ancora in piena erezione di Aldo per poi anche lei appoggiare una mano sulla sua coscia. Quando smettiamo di bere, restiamo ancora di nuovo tutti muti, ma l’atmosfera al contrario di prima è meno tesa, Serena lentamente dalla coscia risale fino a circondare con la mano il sesso di Aldo, che si sdraia sulla schiena lasciandola fare, lei dopo averlo accarezzato si piega ed inizia a leccarlo in tutta la sua lunghezza, poi lo prende tutto in bocca cominciando a succhiarlo. Invito Cristina a sdraiarsi e come aveva fatto Aldo con Serena inizio a leccarla, le parti si sono invertite, seguiamo lo stesso clichè seguito da loro, io penetro Cristina che è sotto di me, mentre Serena accogli dentro di sè il sesso di Aldo. Ci muoviamo lentamente cercando di farli arrivare all’orgasmo e quando godono anche noi ci lasciamo andare godendo insieme. Quando infine loro vanno via, restiamo a lungo abbracciati scambiandoci le impressioni sulle sensazioni provate, ci è piaciuto molto ance se a tratti tutte e due abbiamo provato attimi di gelosia, concordiamo fra noi il comportamento da tenere in future occasioni proprio per evitare che possa nascere gelosia. Quando ironicamente faccio notare a Serena che se stiamo cercando delle regole sul come comportarci è chiaramente palese che abbiamo intenzione di ripetere esperienza, lei sorride aggiungendo soltanto che non è obbligatorio ma che da parte sua non gradirebbe qualcosa organizzata a tavolino, mentre chiacchieravamo, non aveva smesso di accarezzare il mio sesso che adesso è di nuovo in erezione, mi osserva con un sorriso sbarazzino e poi mi dice “scopami”. Resto sorpreso dal vocabolo usato da Serena, ma capisco che ancora l’eccitazione è notevole ed ha usato il vocabolo scopami, in senso liberatorio e per sancire un nuovo tipo di disinibizione, facciamo l’amore pensando a procurarci il massimo piacere e poi ci addormentiamo esausti. Il giorno dopo arriviamo a Mikonos l’isola è molto bella ma anche molto affollata, tutti turisti, facciamo un giro per il paese, poi andiamo in spiaggia con accanto ristorante dove poter mangiare, restiamo fin quasi al tramonto poi torniamo a bordo per cambiarci, Cristina consiglia a Serena, se lo gradisce, di scegliere vestito sex e poi facendogli occhiolino aggiunge anche che sia facilmente sfilabile nel caso ci dovesse capitare occasione adatta. Quando raggiungiamo il locale dove ci porta Aldo loro, come ci avevano preannunciato, si defilano con voglia di cercare qualche avventura lasciandoci liberi di fare quello che vogliamo. Il locale è molto bello, con musica dal vivo e gente che balla, fuori una grande terrazza con tavolini dà la possibilità di godere di un panorama fantastico. La gente che lo frequenta sembra sia di tutti orientamenti sessuali, ballando abbiamo intravisto baciarsi coppie uomo/uomo ma anche donna/donna, cerchiamo di non farci caso e quando iniziamo a sentire caldo usciamo sul terrazzo a bere un drink, siamo seduti su un divanetto un po' appartato, in un divano di fronte a noi una coppia si sta scambiando effusioni abbastanza spinte, facciamo finta di non guardarli e poi anche noi iniziamo a baciarci ed accarezzarci, la sento bagnata: - Amore sei tutta bagnata un lago di umori. Ti eccita il posto? - Il posto è eccitante ma tutto è cosi nuovo e mi fa eccitare Mentre parliamo accanto a noi siede una ragazza bionda, poi guardandola bene ci rendiamo conto che non è una donna ma un travestito, attacca bottone chiedendoci di dove siamo, in inglese riusciamo a capirci, lei è olandese, quando gli diciamo che siamo italiani inizia a elogiarci, diventa piacevole parlare e Serena lo trova simpatico. Dopo il secondo drink offertoci dal travestito olandese, Serena a causa dell’alcol è più spigliata, è lei a capire che Sissy ci sta invitando a casa sua ed accetta ancora prima che io mi renda conto, e quando ci invita a seguirlo lei mi prende per mano e gli andiamo dietro, ma mi viene un dubbio e chiedo - Amore ma chi ha invitato da lui per bere? - Si! ci ha invitato a bere qualcosa a casa sua. Ha appartamento in affitto. - Penso che spera si vada oltre il bere un drink. In quel caso che si fa? - Non siamo obbligati a fare nulla, a essere sincera mi ispira una esperienza del genere, sono curiosa - Ok, se a te va bene. Non vorrei però che mirasse solo a me, non ho mai avuto esperienze gay. Anche in casa al chiarore delle luci, Sissy se non guardata bene sembra davvero una donna, fa molta impressione la sua altezza, notevole, ed i lunghi capelli biondi naturali, ci fa accomodare su delle poltroncine in terrazzo e prepara subito un altro drink, che quando l’assaggio noto che ha esagerato molto con l’alcool, sono certo che se Serena lo beve tutto perderà gli ultimi freni inibitori, ed infatti succede quello che prevedevo. Una volta terminato drink, Serena è palesemente alticcia, ride spesso e poi ad un certo punto rivolta a Sissy gli dice che non aveva mai visto un travestito e che era molto curiosa a vedere come era messo sotto gonna, Sissy sorridendo gli risponde che se vuole è libera di alzargli gonna, dicendo questo però la invita a entrare in casa visto che nei balconi vicini ci sono altre persone, si alzano per entrare e Serena guardandomi dice: - Amore tu non vieni? Senza te io non entro. - Sei tu la curiosa. Sai bene che poi si andrà oltre. Lo vuoi? - Lo voglio solo se lo vuoi anche tu e solo se siamo insieme. Seguiamo Sissy in camera, che ci invita a sedere sul letto, poi si mette in piedi davanti a Serena dicendogli che se vuole può togliersi curiosità. Ormai non può più tirarsi indietro, ridendo per celare l’imbarazzo gli alza la gonna fino a che sotto un minuscolo perizoma non appare un sesso di buone proporzioni, Serena fa la meravigliata e poi lascia cadere la gonna, ma a questo punto Sissy davanti a inizia a spogliarsi ed in un attimo resta nudo, poi invita noi a fare altrettanto, Serena ride di nuovo poi mi guarda sempre ridendo e mi dice: - Dai! Facciamolo, ormai a questo punto inutile tirarsi indietro - Sei sicura di volerlo? Non è che poi te ne pentirai? Senza rispondermi si alza in piedi ed in un attimo anche lei è nuda, poi mi guardano e senza dire nulla si avvicinano a me ed iniziano a spogliarmi quando finiscono siamo già stesi a letto, Sissy con sguardo voglioso osserva il mio sesso, sono un po' impacciato, mi affianco a Serena e di lato la penetro, è già molto bagnata quindi sono facilitato nella penetrazione, Sissy avvicina il sesso alla sua bocca e lei tenendolo con una mano inizia a leccarlo e succhiarlo e ben presto assume dimensioni notevoli, sento che è eccitatissima ed infatti ha un orgasmo subito, è bello sentire i suoi umori che bagnano il mio sesso, ma non esco da lei continuo a stare dentro, mentre lei dopo aver preso respiro continua ancora a occuparsi del sesso di Sissy per poi dirmi se poteva farlo con lui. Mi stacco da lei e vengo sostituito da Sissy, che anche se è ben dotato entra dentro tutto. Mi avvicino a porgere alle labbra di Serena il mio sesso, lei inizia a succhiarlo ma anche Sissy si avventa sul mio sesso e lo fagocita, lo ingoia tutto ed inizia a muoversi in modo più veloce dentro Serena che inizia a godere poi anche io godo in bocca a Sissy che ingoia tutto non mollandomi un attimo per poi all’ennesimo orgasmo godere anche lui. Ci rilassiamo un po', poi ci congediamo e decidiamo di tornare a bordo, anche se Sissy ci aveva chiesto se fossimo rimasti ancora perché voleva essere penetrato da me. Quando usciamo e ci avviamo alla nave, per tutto il percorso Serena ha una risata isterica, non riesce a smettere, quando siamo in cabina crolla di colpo quasi addormentata, mi sdraio accanto a lei che poco dopo, forse avendo smaltito i fumi dell’alcool si accuccia accanto a me in cerca di coccole, restiamo a coccolarci a lungo, ma quando sente che sono di nuovo eccitato, ha una frenesia sessuale che mi sconvolge, facciamo l’amore a lungo come se fosse la prima volta per poi alla fine addormentarci distrutti. 4704 4 4 years ago
- 3 years ago FESTA DI COMPLEANNO 1 Dopo che Alberto gli aveva organizzato la festa di compleanno a sorpresa, Irene si era ripromessa di ricambiare il pensiero gentile che aveva avuto per lei, conosceva benissimo le fantasie ed i desideri nascosti di Alberto, e si era ripromessa di fare in modo che anche la sorpresa per il compleanno di Alberto fosse davvero speciale. Quel giorno, come succedeva ogni tanto, aveva accompagnato in banca Alberto, da tempo il Direttore gli aveva assegnato una persona incaricata a seguire i loro investimenti, era una ragazza sui 30 anni, molto carina ed a detta di Alberto con un culo fantastico. Fin da subito Olga, cosi si chiamava la ragazza, aveva avuto mille attenzioni nei loro confronti, a volte assumendo un comportamento servile, forse causato dalla consistente entità del patrimonio di cui erano titolari, a volte Irene la trattava in modo freddo e distaccato perché era infastidita da come Olga faceva di tutto per mettersi in mostra e cercare di attirare l’attenzione di Alberto, era chiaro che cercava di circuirlo. Per questo motivo quel giorno gli era venuta in mente l’idea, allora aveva cercato di mettere da parte la sua freddezza e dimostrarsi amichevole nei confronti di Olga, che era rimasta sorpresa, in un momento in cui erano da sole, visto che Alberto era nell’ufficio del direttore. Irene si era dimostrata molto socievole ed amichevole nei confronti di Olga, gli aveva fatto dei complimenti sia per il lavoro che per abbigliamento, Olga ne era rimasta sorpresa e lusingata, ricambiando i complimenti ed aggiungendo anche che l’aveva sempre ammirata per la sua colasse bellezza ed eleganza. Irene aveva subito sfruttato l’occasione dicendogli che dovrebbero diventare amiche e qualche volta uscire insieme, ad Olga non sembrava vero ed aveva accolto con gioia l’invito di Irene ed era stato una vera gioia dargli il numero di telefono quando glielo aveva chiesto. Nei giorni che seguirono Irene trovava mille scuse per passare dalla banca e telefonare ad Olga, quel fine settimana l’aveva invitata a fare un giro di shopping nei negozi del centro, voleva cercare qualche occasione da sfruttare e decisa anche di cercare di crearla, poi aveva dato appuntamento ad Alberto per l’ora dell’aperitivo in modo di trovarsi tutte e 3 insieme con Olga fuori dal contesto lavorativo. Irene di proposito, per impressionarla, aveva portato Olga in boutique di famose griffe, quando provava qualche vestito chiedeva sempre la sua presenza con scusa di qualche consiglio, cercava di notare la sua espressione quando si spogliava, in una occasione aveva fatto provare un vestito anche a lei e con la scusa di aiutarla gli aveva appoggiato la mano sul seno, poi gli aveva fatto complimenti lamentandosi del suo e con scusa di sentire consistenza aveva preso la sua mano appoggiandosela sul seno, lei non aveva indugiato più del dovuto ma non era nemmeno arrossita. Quando si avvicinava l’orario dell’incontro con Aberto, Irene aveva fatto la sua scelta ma con stupore aveva fatto prendere un vestito anche a Olga dicendogli che era un regalo, lei era rimata molto sorpresa e felice e mentre si era avvicinata per dargli un abbraccio ed un bacio in senso di ringraziamento, Irene con mossa repentina aveva spostato il viso in modo che il bacio finisse sulle sue labbra mentre le sue mani si erano appoggiate sul seno di Olga che era arrossita un po'. L’euforia di Olga per il regalo ricevuto non era scemata nemmeno quando raggiunto Alberto avevano trascorso una oretta a chiacchierare di cose futili e non di lavoro, era ormai palese che Olga li ammirava e che Alberto non gli era indifferente, Irene dal canto suo era contenta da come procedevano le cose, ma doveva sbrigarsi la settimana dopo era il compleanno di Alberto e per quel giorno doveva essere certa di riuscire in quello che aveva in mente. Quel lunedì mattina Irene aveva in testa un piano che aveva elaborato ed aveva intenzione di metterlo in atto approfittando del fatto che Alberto sarebbe stato via tutto il giorno e sarebbe rientrato per cena, quindi adducendo una banale scusa su estratti conto bancari non chiari aveva telefonato al direttore chiedendo il favore, visto che lei non poteva, di mandare Olga da lei ed insieme controllarli, il Direttore non aveva fatto nessuna obiezione ed anzi si era offerto di avvertire Olga, ma Irene aveva declinato dicendo che chiamava lei per accordi sugli orari in cui vedersi, quindi la chiama: Pronto? Ciao Olga, sono Irene ti disturbo? Ciao Irene, non disturbi affatto è un piacere sentirti. Hai bisogno di qualcosa? Volevo chiederti un piacere personale. Dovevo andare a fare ceretta ma estetista è via ho pensato che forse mi avresti potuta aiutare se non ti scoccia. Figurati, non mi scoccia affatto, sono ben lieta di aiutarti, ma esco dall’ufficio alle 17 Tranquilla per quello, ho già chiamata Direttore con una scusa, gli ho detto che mi servivi per controllare degli estratti conto e lui ti ha concesso di venire da me nel pomeriggio. Benissimo allora dimmi a che ora vuoi che ci troviamo ed arrivo. Visto che non devi rientrare in ufficio che ne diresti di venire a pranzo? Sono sola Alberto è via. Ottimo allora quando finisco vengo ho già indirizzo sarà facile arrivare. Ciao a dopo. Un sorriso soddisfatto era comparso sul viso di Irene, adesso doveva organizzare per il pranzo, si sarebbe rivolta al catering, come al solito, intanto nella sua mente pensava di elaborare il piano che aveva in mente e che doveva mettere in atto all’arrivo di Olga. Irene era indecisa se apparecchiare sul patio o all’interno, poi aveva optato per intero, sul tavolo un piccolo cesto di fiori e due candele facevano da contorno ad una bottiglia di vino bianco ghiacciata il pranzo leggero, un misto carne e verdure, sarebbe arrivato tra poco, aveva tirato un po' le tende e messo musica di sottofondo, creando l’atmosfera di qualcosa di romantico. Fin dall’arrivo Olga era rimasta piacevolmente sorpresa della casa, durante il pranzo Irene aveva riempito più volte i bicchieri ed alla fine la bottiglia era finita, era di buon umore e la discussione riguardava la scusa inventata con il direttore, ridendo avevano concordato, in futuro, di usarla ancora per farsi un pomeriggio a crogiolarsi al sole a bordo piscina. Quando infine erano saliti al piano superiore per raggiungere il bagno attiguo la camera Irene aveva proposto a Olga di indossare un accappatoio per non sporcarsi ed essere più libera, lei aveva accettato ringraziando ma lo aveva indossato sopra slip e reggiseno che aveva tenuto, Irene al contrario sotto accappatoio era completamente nuda. Olga l’aveva aiutata in modo quasi professionale, anche se Irene ogni tanto faceva battute, ad un certo punto era perfino arrivata al punto di pensare che il piano sarebbe fallito, un barlume di speranza lo aveva avuto quando dopo aver finito la ceretta alle gambe gli aveva chiesto Non so se te la senti ad aiutarmi anche a depilare il sesso. Ad Alberto piace, altrimenti rimando Non c’è problema lo faccio anche io e so bene che è scomodo farlo da sole Irene era ritornata fiduciosa, ed anche se durante la depilazione, pur sfiorandola non era andata oltre, alla fine quando gli aveva chiesto di spalmargli la crema antiarrossante uno spiraglio di speranza era ritornato. Quando le mani di Olga iniziano a spalmare la crema sul suo sesso Irene chiude gli occhi ed allarga leggermente le gambe, piano piano le carezze fanno effetto ed inizia ad eccitarsi, poi per facilitargli il compito alza i piedi appoggiandoli su letto e divarica le gambe assumendo quasi la posizione di una partoriente. Il massaggio continua mentre Irene finge di tenere gli occhi chiusi, ma di nascosto spia le espressioni di Olga ed ha la sensazione che anche il suo respiro è diventato affannoso, poi quando massaggiando inguine lei non può fare a meno di sfiorargli il clitoride ha un piccolo orgasmo che gli fa vibrare il corpo seguito da un leggero gemito di piacere. Olga ha un leggero rossore ed un lieve sorriso, a questo punto Irene apre gli occhi e gli propone di fare un idromassaggio insieme visto che la vasca e abbastanza ampia. Una volta nell’idromassaggio, sedute una accanto all’altra, Irene decide di giocarsi il tutto per tutto, è consapevole che se vuole fare regalo ad Alberto non deve indugiare e provare fino a che Olga è disponibile. Appoggia il capo al bordo della vasca poi nel mettersi orizzontale appoggiando i piedi dall’altro lato della vasca, per reggersi appoggia una mano sulla coscia di Olga che non toglie quando è in posizione orizzontale, Olga non fa nessun movimento nemmeno quando la mano incomincia ad accarezzare la sua coscia, allora insiste fino a che arriva al suo sesso, lei resta immobile e si lascia accarezzare, ha il respiro un po' affannoso ma non di scosta dalle carezze. Irene inarca il corpo fin quasi a essere totalmente in orizzontale, in questa posizione il suo sesso è fuori dall’acqua ben visibile, Olga lo osserva senza fare nulla, a questo punto Irene gioca l’ultima carta, prende per mano Olga ed attira la sua mano sul seno, poi la lascia e torna ad accarezzarla sulle cosce e sul sesso, la mano sul seno inizia a muoversi timidamente l’atmosfera si surriscalda ed a questo punto Irene spinge la mano di Olga sul suo sesso, poi si gira verso di lei, che la guarda in modo impacciato e gli sorride, ed a questo punto la mano inizia a muoversi ad accarezzarla ad allargare il sesso e poi introdurre prima un dito e poi due. Irene è molto eccitata sia per le carezze ma anche perché consapevole di aver raggiunto lo scopo prefissato, lascia la posizione orizzontale e si mette seduta accanto, stringendo le gambe e tenendo la mano di Olga dentro il suo sesso. Inizia anche lei a toccarla, adesso in piacere sale sempre di più, raggiunto lo scopo adesso c’è la voglia di raggiungere l’orgasmo, si stanno masturbando a vicenda e quando Irene avvicina le labbra alle sue, Olga non ha più freni ed inizia a baciarla, i loro corpi fremono, le lingue di cercano le mani non smettono di sollecitare i loro clitoridi fino a che con lunghi gemiti non godono insieme scambiandosi un lungo bacio. Quando escono della vasca si asciugano e si vestono senza dire nulla, poi quando scendono vista ormai l’ora è Irene a dirgli Tesoro forse è meglio che tu vada prima che arrivi Alberto. Non vuoi che ci veda insieme? Temi possa capire? Lui è geloso? Geloso? No assolutamente anzi tutto il contrario. Ma dimmi una cosa a te Alberto piace? E’ un bell’uomo distinto brillante, penso piaccia a molte, ma non temere non sono una rivale Non temo nessuna rivale e fra noi non c’è gelosia, siamo una coppia aperta. Ma dimmi con sincerità se andresti a letto con Alberto. Sii sincera non avere nessun timore. Beh penso che se me lo chiedesse non direi di no anzi. Ma tu non sei gelosa? Sai voglio festeggiare il compleanno di Alberto, che sarà sabato, facendogli una sorpresa che gradirà molto, ma tu devi aiutarmi, devi essere mia complice e lui fino a sabato deve restare all’oscuro Per me va benissimo, anche se oggi è stata prima volta è stato bellissimo mi è piaciuto molto. Ok allora, fra un paio di giorni usciamo di nuovo insieme, senza dire nulla ad Alberto e poi sabato verrai anche tu a festeggiare con noi, dovrà essere una sorpresa per lui. La settimana era passata veloce, le due donne avevano organizzato tutti i particolari del loro piano, Alberto era all’oscuro di tutto, non aveva nemmeno idea di come avrebbero festeggiato, Irene gli aveva solo detto che ci sarebbe stata una festicciola ma qualcosa di intimo senza tanta gente. Il sabato sera, Irene aveva insistito con Alberto, per farlo vestire in modo elegante, in smoking, anche lei dal canto suo aveva indossato un vestito da sera molto elegante e sex, a quel punto Alberto aveva maturato la certezza che sarebbero usciti. Irene di proposito lo aveva tenuto a lungo in camera e quando alla fine erano scesi c’era stata la prima sorpresa. La sala è illuminata in modo fioco solo da candele sparse in punti strategici, nell’ambiente si respira un profumo esotico causato da steli di incenso acceso, sul tavolo illuminato da due candele c’è una meravigliosa orchidea bianca con accanto il carrello con un cestello contenente una bottiglia di champagne, in sottofondo una musichetta arabeggiante crea un’atmosfera esotica. Appena seduti arriva una cameriera che veste un costume arabo fatto di soli veli, come quello che di solito indossano le ballerine di danza del ventre, sul volto ha una mascherina tipo burqa, che coprendoli viso lasciando libera solo la bocca, la rende irriconoscibile. Ha un corpo sinuoso il seno prorompente fatica a restare nascosto e quando si avvia verso la cucina Alberto non può fare a meno di ammirare un culo stupendo, parzialmente coperto dai veli, ha il volto sorridente, Irene è raggiante perché ha capito che ha molto gradito la sorpresa. la cena è composta da cibi esotici leggermente piccanti, tutti i cibi hanno un gusto particolare ma sono molto gustosi. Alla fine della cena Irene lo invita a sedere sul divano, dopo che l’odalisca gli ha portato da bere una bevanda ambrata ma dal gusto intenso. Lo prega di attendere 10 minuti mentre lei sale di nuovo in camera, passano più di 10 minuti ma quando Irene scende la sorpresa è grande, anche lei è vestita da odalisca in tutto simile alla cameriera che li ha serviti, l’unica eccezione, lei non indossa la mascherina. Dopo la cena, quando Irene fa partire una musica sensuale ed arabeggiante dalla cucina arriva anche la cameriera, tutte e due davanti ad Alberto iniziano a muoversi in modo sensuale, non è una danza del ventre, ma è ugualmente molto erotica, lui resta seduto ad ammirarle, è un vero piacere stare a guardarle. Ad un certo punto alternandosi iniziano a strapparsi i veli uno ad uno, ad ogni velo che cade si scopre parte del loro corpo, Alberto inizia a eccitarsi sempre di più fino al punto di sentire il desiderio di alzarsi e raggiungerle, ma viene stoppato da Irene che gli fa promettere che attenderà fino alla fine del balletto, a malincuore si accomoda di nuovo e rimane ad osservare. Esauriti i veli, rimanendo coperte solo da dei minuscoli perizomi, la loro danza sensuale non si ferma, lentamente, alternandosi, iniziano a mettere a nudo i loro seni, non si limitano solo a togliere il reggiseno ma indugiano molto a scambiarsi carezze, adesso Alberto è eccitatissimo, vorrebbe spogliarsi ma Irene con un eloquente sguardo gli fa capire che deve aspettare. Allo stesso modo procedono a sfilarsi i perizoma fino a che rimangono tutte e due nude, la musica non è finita, loro continuano a ballare continuando ad accarezzarsi a vicenda, sia il seno che il sesso, dalle loro espressioni è chiaro che anche loro sono molto eccitate, quando la musica sta per finire, si abbracciano dandosi un lungo bacio, Alberto può chiaramente vedere le loro lingue che si cercano e le loro mani che insistono ad accarezzare i loro sessi, è al culmine non resiste sta quasi per godere solo osservandole. Quando infine la musica finisce loro si avvicinano lo prendono per mano e si avviano verso la camera da letto, è una scena quasi surreale, loro due nude e lui in smoking, giunti in camera, si trova in mezzo a loro che lentamente iniziano a spogliarlo, scambia un lungo bacio con Irene che inizia a emettere gemiti di piacere, poi infine quando è nudo lo fanno stendere sul letto e loro si mettono ai suoi lati, Irene lo prega ancora di non muoversi. Iniziano tutte e due a baciarlo, le loro bocche e le loro lingue si intrecciano in un unico bacio mentre le loro mani accarezzano il suo petto. Quando poi le loro labbra iniziano a scendere lungo il suo corpo fino ad arrivare al suo sesso gli sembra quasi di esplodere, è uno sforzo immane quello che deve fare per non lasciarsi andare all’orgasmo, quando infine le loro bocche arrivano al suo sesso e sente le loro bocche che a turno lo baciano, leccano ed ingoiano fino alla radice non resiste più, ha un orgasmo che lo fa urlare di piacere, si sente succhiare ancora, avendo la sensazione che sarebbero in grado perfino di succhiargli l’anima, poi attira a se Irene dandogli un lungo bacio. Alberto resta sdraiato, con il sesso moscio, poi le donne iniziano a scambiarsi baci e carezze, i loro gemiti di piacere, piano piano, fanno rinvigorire il suo sesso, vedere due donne fare l’amore lo fa eccitare moltissimo. Quando mettendosi a 69 iniziano a baciare vicendevolmente i loro sessi la sua erezione è completa, si pone dietro Irene che per facilitargli la penetrazione si mette carponi, a 4 zampe, e scivola dentro di lei, ormai bagnatissima ed eccitata, la sua penetrazione e i baci e le leccate sul clitoride da parte dell’altra donna la fanno raggiungere subito l’orgasmo, ma nessuno si ferma, adesso Irene è eccitatissima e quando la cameriera gli offre il suo sesso lei inizia a baciarla e succhiarla fino a che non godono di nuovo tutte e due, Alberto trattiene il suo godimento, gode della situazione, adesso è lui, mentre le due donne giacciono spossate, che elargisce baci e carezze ad entrambe in attesa che si riprendano. Quando l’eccitazione arriva al culmine Irene invita Alberto a penetrare la cameriera, che ascoltato l’invito, affonda il suo viso fra le sue gambe iniziando a baciare il suo sesso, ed offrendosi per essere penetrata, Alberto non può fare a meno di ammirare quel culo favoloso che lo attrae tanto ma, come inizio la penetra nel sesso, provando un intenso piacere, inizia un movimento lento e costante, mentre Irene inizia di nuovo a gemere. La cameriera ha delle contrazioni vaginali che fanno capire al Alberto che sta per godere e quindi inizia con movimenti più intensi fino a che lei non gode, ma non si ferma, inumidisce il suo ano con gli umori del suo orgasmo poi punta il suo sesso al buchino anale, lei si inarca ancora di più facendogli capire che è pronta, e quando spingendo lui riesce ad entrare tutto lei inizia a gemere, la prima a godere di nuovo è Irene poi Alberto non resistendo più schizza tutto il suo godimento nell’ano della cameriera che con l’aiuto delle carezze di Irene gode a sua volta. Restano sazi e spossati sul letto, Alberto non smette di baciare e ringraziare Irene per la bellissima festa a sorpresa e poi chiede: Adesso posso vedere il volto della stupenda sconosciuta? Quando Olga toglie la mascherina, lui resta a bocca aperta, non si sarebbe mai aspettato che fosse lei, poi viene a sapere che l’artefice di tutto era stata Irene che a lungo l’aveva quasi corteggiata per poi, sapendo che a Olga non era indifferente lui, a convincerla ad essere complice di quella sorpresa. Olga afferma che per lei, sia con Irene che adesso tutte e tre, erano state le sue prime esperienze trasgressive che aveva avuto, le aveva trovate altamente erotiche e soddisfacenti e che gli sarebbe piaciuto ripeterle, ma solo con noi. Rimangono a lungo a chiacchierare fino a tardi, quando Olga sta per andare via è Irene a parlare: Amore, visto che è la tua festa, e che tutto è stato eccezionale, questa volta voglio fare una eccezione, ma solo per questa volta. Se Olga gradisce stanotte potrà restare con noi, cosi domani possiamo continuare la festa. Sono felicissima di restare con voi sia stanotte ed anche domani. Ho molto da imparare. Grazie amore, sei un tesoro, se Olga è d’accordo, per domani potremmo organizzare per essere in numero pari, cosi il divertimento sarà maggiore. Olga si era dichiarata disponibile, ed a questo punto Alberto con Irene avevano concordato su chi invitare il giorno dopo, ma questa è un’altra storia, che con calma racconterò. 2470 0 4 years ago
- 3 years ago FESTA DI COMPLEANNO Tutto era pronto nei minimi particolari, avevo organizzato la festa per il compleanno di Irene tenendola all’oscuro di tutto, probabilmente lei si aspettava una cena insieme agli amici a casa nostra, ma stavolta avevo voluto preparargli una sorpresa, nessun amico invitato, solo noi, ed in un locale caratteristico, la sorpresa ci sarebbe stata ugualmente ma tenendola all’oscuro di tutto e lasciando a lei la decisione. A pranzo lei aveva cercato di indagare, capire come avremmo festeggiato, l’avevo lasciata sulle spine senza svelargli nulla, visto che aveva preso appuntamento dal parrucchiere ed estetista, l’unica raccomandazione che gli avevo fatto era quella di trovarsi a casa per le 18, a questo punto lei sorridendo aveva pensato che avessi organizzato a casa mentre lei era fuori ma si sbagliava. Al suo rientro io sono già pronto, lei è bellissima come sempre, si guarda in giro e non vedendo nessuno nè tantomeno nulla occorrente per la cena capisce che avremo festeggiato fuori, ma io non gli svelo nulla, lei và subito in agitazione non sapendo come vestirsi, io gli consiglio un abito comodo, elegante, sex, alla fine è uno schianto, indossa un abito blu marino, lungo e molto ampio, con uno spacco che lascia gran parte della coscia scoperta ed è molto scollato, è così bella che sarei tentato di mandare all’aria tutto e portarla subito a letto, ma ci sarà tempo per questo, oggi è la sua festa e voglio che si diverta al massimo. Quando la invito a seguirmi che andiamo a cena fuori, si meraviglia che usciamo così presto pensando che forse la porto in qualche posto lontano, ma quando parcheggio davanti al ristorante mi guarda sorpresa e mi chiede: - Amore ma ceniamo così presto? - Tranquilla amore, in questo posto si inizia a mangiare presto, ma si finisce tardi - Che festa hai organizzato? Restare per ore seduti al tavolo a mangiare? - Non preoccuparti, vedrai che la serata passerà velocemente. Solo una cosa, da quando saremo dentro tu sarai libera di decidere quello che vuoi, anche contro mio volere se vuoi, ma solo fino a mezzanotte, come Cenerentola, allo scoccare della mezzanotte desidero restare solo con te. Sei d’accordo? - Amore, ma io voglio che tu sia sempre con me. Non capisco questa tua richiesta. Il locale è molto bello, la sala è grandissima arredata come se fosse un’isola tropicale, è un misto di piante e fiori, al centro della sala una grande pista da ballo termina con un ampio soppalco dove suona una orchestra di chiare origini brasiliane, nella pista un gruppo di uomini e donne in costume continua a ballare al suono della musica, il tavolo che ho prenotato pur se un pochino defilato è in prima fila al limite della pista. A Irene il posto è subito piaciuto, per ringraziarmi mi ha dato un leggero bacio, siamo accolti con un aperitivo ed adesso lei si guarda intorno con curiosità, la sala è ormai piena, e qualche coppia in attesa del cibo ha iniziato a ballare, anche lei mi trascina con forza in pista, resto alcuni minuti ma quando l’orchestra inizia un latino americano con sollievo abbandono e torno al tavolo, Irene smania dal desiderio di ballare ed è subito invitata da un ragazzo mulatto a quanto sembra bravissimo, dopo un paio di balli torna al tavolo molto euforica. Il cameriere ci ha servito il primo piatto, iniziamo a mangiare, lei mi ringrazia della sorpresa aggiungendo che il posto gli piace moltissimo, sono molto contento che gli piaccia e ne approfitto per farla brindare sapendo che bastano pochi bicchieri di vino per farla andare su di giri, ho intenzione di farla sentire libera e disinibita per il resto della serata. Appena finito di mangiare torna in pista a ballare, resta da sola un attimo, subito un altro cavaliere si fa avanti, anche questo un ragazzo abbastanza giovane, mentre ballano chiacchierano, mi dirà poi che gli aveva fatto un sacco di complimenti, restano a ballare fino a che i camerieri passano per i tavoli con lunghi spadoni di carne infilzata fatta arrosto, molto tenera e saporita, Irene mangia con gusto non smettendo di osservare coloro che ballano e fremendo all’idea di tornare a ballare. Non abbiamo ancora finito che l’orchestra attacca con una musica sensuale, il ragazzo mulatto osserva Irene poi guarda verso di me che con un cenno gli faccio capire il desiderio di ballare di Irene, lui si avvicina e la invita, lei smette subito di mangiare e sorridendomi lo segue. La musica è molto sensuale il ragazzo è un ottimo ballerino, i loro corpi si strusciano, adesso il ballo è molto erotico, anche Irene è molto brava, a mano a mano tutti si fermano ad osservarli, i loro movimenti sono molto eccitanti, i corpi si strusciano imitando un amplesso in un ballo molto elettrizzante, alla fine tutti applaudono ed Irene arrossisce rendendosi conto che erano rimasti soli in pista, quando siede al tavolo è palese che il ballo l’ha fatta eccitare molto, stavolta non sono io a versargli da bere ma lo fa lei direttamente. Continua a ballare ancora a lungo, alternando i due ballerini, li osservo che chiacchierano spesso, poi quando per l’ennesima volta torna al tavolo, ne approfitto per chiedergli - Hai fatto conquiste amore, non ti mollano un attimo - Ma dai, stiamo solo ballando. Anche se sono balli sensuali - Dai non mi dire che non ci hanno provato e che non ti sei eccitata - Beh con balli cosi sensuali è normale eccitarsi. Ci hanno provato si, tutte e due mi hanno invitato ad andare in un posto più tranquillo a bere qualcosa - Amore, come ti ho detto prima, fino a mezzanotte sei libera di decidere quello che vuoi. - Ma sei scemo? Io non voglio nulla senza di te, assolutamente - Beh se non vuoi andare a bere, puoi sempre invitarli da noi a bere qualcosa - Ma io voglio ballare, non voglio andare via con loro - Potete continuare a ballare da noi e bere qualcosa, fino a mezzanotte, mancano solo poche ore A questo punto Irene, con il viso un po' imbronciato, si alza e torna a ballare, subito i ragazzi a turno ballano con lei, poi a un certo punto lei smette un attimo di ballare e si avvicina a me - Dicevi davvero di invitarli a casa a ballare? Tutte e due? - Certo amore, come fa piacere a te. Te lo ripeto fino a mezzanotte decidi tu - Ok aspettami un attimo. Faccio qualche ballo e decido. Irene balla ancora con tutte e due confabulando, poi mi raggiunge e mi dice: - Ok andiamo a casa, li ho invitati. Ma continueremo con qualche ballo e berremo qualcosa non altro. Durante il tragitto in auto, chiedo a Irene se c’è qualche problema visto il suo essere taciturna, lei in un primo momento non risponde, poi come per liberarsi di qualcosa si rivolge a me in modo brusco. - Amore non capisco perché fai decidere tutto a me, di solito non è cosi - Tesoro, oggi è la tua festa. Come ti ho detto fino a mezzanotte mi farebbe piacere che fossi tu a decidere, anzi vorrei dirti, se dovesse succedere qualcosa, sarai libera in tutto, preferisco lasciarti libera senza partecipare, sarai tu a decidere fin dove portare il gioco. - Scusa ma perché non dovresti partecipare? Lo sai che io ti voglio sempre vicino. - Tranquilla amore, come ti ho detto dopo mezzanotte sarai solo mia, mancano solo 2 ore ormai. Il resto del viaggio lo facciamo in silenzio, quando entriamo in casa è ancora imbronciata, mi avvicino a lei, la stringo forte e gli dò un bacio, poi la guardo negli occhi e gli dico - Amore è la tua festa, sei libera di fare quello che ti va. Non preoccuparti per me, avremo il resto della notte. Se ti divertirai io ne sarò felice, se vorrai solo ballare sarò felice lo stesso stai serena. Quando arrivano i due ragazzi, mentre Irene accende la musica io prendo una bottiglia di champagne, e poi abbasso leggermente la luce per creare un’atmosfera soffusa, beviamo un calice di champagne e poi Irene mi porge il calice e sorridendomi mi chiede di riempirlo di nuovo, mentre beve si porta al centro della stanza ed inizia a volteggiare facendo passi di danza, quando parte la stessa musica sensuale del locale, il ragazzo mulatto la raggiunge e la invita a ballare. Irene è tornata di buon umore, adesso è sorridente ed euforica, ma quando mi guarda sembra essere imbronciata nei mi confronti io al contrario gli rispondo con dei sorrisi, nel modo in cui si struscia addosso al ragazzo sembra che voglia farmi ingelosire, un po' ci riesce, ma resto impassibile. Quando incomincia un nuovo brano, sempre restando in mezzo alla sala, Irene si stacca leggermente dal mulatto e, sempre dondolandosi davanti a lui, lentamente inizia a sbottonargli la camicia, lui resta immobile, Irene balla girandogli intorno e nel contempo continuando a spogliarlo fino a che lui rimane completamente nudo ed immobile. A questo punto invita l’altro e sempre alternando movenze sensuali spoglia completamente anche lui, i due ragazzi restano immobili senza prendere nessuna iniziativa, Irene mi guarda in modo interrogativo, io gli sorrido e gli faccio cenno che tocca a lei chiedere, a questo punto lei rivolgendosi ai due giovani li incita a spogliarla lentamente, i due ragazzi guardano verso di me, seduto su divano, ed anche da parte mia ricevono un cenno a proseguire. Irene ha il mulatto di fronte e l’altro dietro, mentre il mulatto infila le mani nella scollatura ad afferrare il suo seno lei allunga la mano ad accarezzargli il sesso, l’altro ragazzo facendo salire le sue mani lungo le cosce gli alza il vestito poi lentamente gli scende le mutandine fino alle caviglie e poi glieli sfila, risale lentamente con le mani accarezzandogli le cosce, poi allentando le spalline fanno scivolare il vestito ai suoi piedi. Sono tutte e 3 nudi, mentre il mulatto gli accarezza il seno, l’altro inizia a baciarla sul collo, lei piega la testa sospirando, sono attaccati come un sandwich le loro mani esplorano tutto il suo corpo mentre i loro sessi si strusciamo sul suo sesso e sul sedere. I ragazzi non sembra abbiano fretta, sempre restando in piedi iniziano a baciare ogni centimetro del suo corpo, dove non arrivano con i baci ci arrivano con le carezze, dal canto suo lei accarezza i loro sessi facendoli diventare turgidi, i loro corpi continuano a strofinarsi mentre Irene non smette di gemere dal piacere, li osservo in silenzio, la scema mi fa eccitare moltissimo. Quando ad un certo punto lo sguardo di Irene incrocia il mio, pur sapendo che rischio di rompere l’atmosfera, indicando l’orologio faccio cenno che la mezzanotte è vicina, lei capisce subito e ricorda quello che gli avevo detto, ma non sembra avere fretta. Quando dopo le lunghe carezze al suo sesso lei ha un orgasmo, per un attimo mi viene da pensare che forse non vuole andare oltre, poi tutte e due si inginocchiano e lei allargando le gambe li facilita in modo che possono iniziare a leccarla sia davanti che dietro, ed il suo corpo si contrare di nuovo in un altro orgasmo, si stende sul tappeto attirando a se il mulatto che, lentamente, la penetra facendola gemere di piacere. Adesso Irene è consapevole che è lei che deve dirigere il gioco, infatti mentre il mulatto si muove dolcemente dentro di lei l’altro è in ginocchio, immobile, lei allunga una mano ed afferrando il suo sesso lo fa avvicinare fino a che è a portata delle sue labbra, inizia a baciarlo poi lo lecca ed infine lo ingoia succhiandolo, mentre continua ad avere orgasmi uno dietro l’altro, poi si gira di nuovo verso di me che con le mani gli faccio segno che mancano solo 10 minuti, non so se capisce ma si stacca un attimo per cambiare posizione. Fa sdraiare il ragazzo per terra poi sussurra qualcosa al mulatto che fa cenno di sì con la testa, lentamente va cavalcioni sopra al ragazzo afferrando il suo sesso ed indirizzandolo in modo che lei possa scivolare fino a che non lo ha tutto dentro, quando si piega in avanti il mulatto dopo averla leccata un po' si posiziona in modo da poterla penetrare da dietro, quando anche lui, con un colpo secco, entra tutto dentro lei, inizia a urlare di piacere mentre il suo corpo viene scosso da fremiti dovuti agli orgasmi che si susseguono uno dopo l’altro fino a quando l’ultimo il più intenso la raggiunge quando i due ragazzi godono contemporaneamente dento di lei. Si accasciano tutte e 3 sul tappeto ma non trascorrono nemmeno 2 minuti ed il pendolo inizia a battere la mezzanotte, è il segnale, i ragazzi gli danno un bacio ringraziandola, poi senza dire nulla si rivestono sotto lo sguardo di Irene e dopo un cenno di saluto escono chiudendosi la porta alle spalle. Irene mi osserva con il volto estasiato di chi ha appena goduto in modo fantastico, io ricambio con un sorriso, restiamo a lungo ad osservarci senza parlare, non serve, i nostri sguardi si dicono tutto, poi lei senza dire nulla si alza e va in bagno. Quando ritorna indossa un accappatoio, io sono rimasto sempre seduto sul divano, si avvicina lentamente fermandosi davanti a me che resto muto, fa scivolare l’accappatoio restando nuda davanti a me ancora vestito, ci osserviamo senza dirci nulla, poi avvicinandosi inizia a sbottonarmi la camicia, lentamente accarezzandomi il torace e baciandomi sul collo, poi passa ai pantaloni sfilandomeli con la stessa lentezza, appoggia il suo viso sul mio grembo strofinando la sua guancia sul mio sesso ancora dentro gli slip, ma al massimo dell’eccitazione, poi lo porta allo scoperto ed inizia a baciarlo e succhiarlo, io resto sempre immobile anche se muoio dalla voglia di accarezzare il suo seno. Sono al massimo dell’eccitazione e sto quasi per venire nella sua bocca, lei se ne rende conto e si ferma, poi inginocchiata sul divano a cavalcioni su di me, lentamente mi accoglie dentro di se, baciandomi e stringendomi forte, muove lentamente il bacino facendomi provare un piacere intenso, poi quando il suo movimento si fa più frenetico mi prega di non trattenermi e godere insieme a lei, godo per primo schizzando il mio orgasmo che fa godere anche lei che si stringe forte a me baciandomi, dopo alcuni minuti si alza mi prende per mano e mi dice: - Andiamo a letto amore, la notte è ancora lunga ed io voglio godere ancora sentendoti dentro di me. 2992 3 4 years ago
- 6 months ago Storia vera di una avventura di mezza estate STORIA VERA DI UNA AVVENTURA DI MEZZA ESTATE Qualche anno fa la mia compagna, Celine, ed io decidemmo di concederci un fine settimana di fine luglio in Liguria e naturalmente invitammo a venire con noi Cristiana, la nostra amica del cuore, con la quale formavamo un trio (che in effetti durò per quasi 5 anni). Scegliemmo i dintorni di Imperia, in quanto lì viveva un mio amico, Manuel, che avevo già fatto conoscere a Celine, in occasione di un altro fine settimana. Manuel ci aveva avvertito che, a causa di una piccola operazione, non avrebbe potuto combinare molto, ma che comunque ci teneva a rivederci e a far conoscere a Celine la sua ex moglie (che io conoscevo già). Prendemmo alloggio in un bel 4 stelle con piscina e, approfittando del terrazzo ben riparato, ci mettemmo a prendere il sole nudi. Celine è bruna, alta, magra , con una terza di seno, un culo non comune e non dimostra i suoi 40 anni. Anche Cristiana è bruna, ma più piccola, minuta, qualche anno più giovane , con una proporzionata seconda di seno. Celine ha occhi neri, penetranti, che fanno intuire la sua durezza da mistress, temperata, per chi la conosce e viene riconosciuto, come me, quale suo pari, da una dolcezza e una affettuosità particolari, spesso preludio di momenti di sesso senza limiti; Cristiana ha candidi occhi da cerbiatta, che nascondono una sessualità esplosiva, perfettamente bsx. Ci eravamo trovati empaticamente e la complicità era totale; tanto più che Celine ed io, entrambi dominanti, stavamo guidando Cristiana a esplorare le sue potenzialità di dominatrice. Sul terrazzo, al sole del tramonto di quel venerdì, le due fanciulle, scaldate dal sole, si lasciarono andare in un 69 spettacolare, che per un po’ io guardai affascinato masturbandomi. Poi , quando fui certo che Celine, che era sopra, fosse ben lubrificata , gli entrai in figa e cominciai a pompare come un invasato. Cristiana, sotto, leccava entrambi e, non appena Celine ebbe un orgasmo, le sfilò il mio uccello e reclamò’ la sua parte: mi fece sdraiare e si impalò’ su di me di schiena, si chinò in avanti attaccandosi alle mie caviglie, chiuse gli occhi e cominciò il suo su e giù (salire in giostra, lo chiamava lei), fino a venire con il suo classico mugolio arrapantissimo; che infatti portò anche me al limite: Celine, che ben mi conosce, lo capì, mi afferrò il cazzo , lo tolse dalla amica e se lo infilò in bocca, dove esplosi. L appuntamento con Manuel era per la sera dopo e quindi uscimmo a cena e poi andammo in un bar a bere qualcosa. Nel bar Celine notò il tatuato giovane barista e ci confessò che “le faceva sesso”. Siamo sempre stati poliamorosi e quindi era scontato che sarebbe stata libera di approcciarlo, ma esitava. Cristiana, dà disinibita birichina quale era, con un lampo di malizia negli occhi e un sorrisetto furbo, si alzò dal nostro tavolo, andò dal barista e gli chiese a che ora smontava, precisando ,a voce non troppo bassa e a beneficio dei presenti al bancone, che la cosa interessava quella sua amica laggiù, che cercava qualche concreta distrazione serale. Inutile dire che, chiarito non essere uno scherzo, il giovanotto fu ben felice di dare un appuntamento fuori dal locale a fine serata. Celine si presentò da sola, prese sottobraccio il ragazzo (vent’anni al massimo, bruno e palestrato), si levò lo slip davanti a lui, in mezzo alla strada, e gli chiese: ”dove andiamo?” II giovane era ovviamente intimorito, ma Celine era sfolgorante nel suo vestito estivo di maglina trasparente sostenuto solo da due sottili spalline, con la sua terza senza reggiseno ben in evidenza . Si avviarono verso la spiaggia e Cristiana ed io li seguimmo a distanza. Il barista aveva le chiavi di uno stabilimento balneare (come disse a Celine, era aiuto bagnino lì, durante il giorno) e condusse Celine nell’ufficio del bagnino. Cristiana ed io riuscimmo a seguirli nello stabilimento e, giunti vicino al locale dove si erano rinchiusi i due, feci appoggiare Cristiana a un muro con le mani, le sollevai la gonna, le scostai lo slip e, senza levarmi i pantaloni, la presi da dietro; con facilità, devo dire, perché la troietta si era ben bagnata al solo pensiero di quel che stava facendo la sua amica. Dopo neanche un quarto d’ora, mentre stavo ancora pompando, Celine usci dall’ufficio, completamente nuda, si guardò intorno, evidentemente cercando noi, e ci si avvicinò. “Sapevo che vi avrei trovato qui intorno –disse- Meno male: il ragazzo è durato dieci minuti e poi è venuto; accidenti a lui, sono rimasta appesa. Sergio, adesso devi farmi venire tu.” “ E no - disse Cristiana - sono in pista io adesso. Aspetta il tuo turno”. Io ricominciai a sbatterla mentre Celine cominciava a toccarsi. In quel momento dall’ufficio fece capolino il barista, nudo anch’egli, che rimase basito dallo spettacolo. Cristiana lo squadrò. I palestrati sono sempre stati una sua passione (una volta si fece, uno ad uno, allenatore compreso, tutti i componenti di una squadra di Thai boxe) e quindi gli gridò, ansimando: “ Ehi, tu, rientra e aspettami; arrivo”. Il ragazzo, sconcertato, ubbidì. Cristiana guardò Celine e le disse: “Si spera che dopo la prima sia un po’ meglio, no?” Poi venne con il suo caretteristico gemito sommesso e prolungato. Celine scosse le spalle, la scostò e prese il suo posto contro il muro; io la infilai prontamente. Cristiana si sfilò il vestito, si tolse lo slip e, nuda, si avvio verso l’ufficio. Quando uscì, meno di una mezzora dopo, Celine ed io avevamo appena concluso. Malgrado fosse “la seconda”, il giovanotto non era stato granchè: lungo a riprendersi e breve a venire. Tanto fumo e poco arrosto, insomma. Le due fanciulle convennero che le avevo abituate male: malgrado i miei 55 anni ero ancora meglio di tanti 20/30enni, aiutato anche dai miei 22 cm e dalla capacità di durare ore. Ce ne andammo salutando brevemente. Inutile dire che in albergo, prima di dormire, ci conciliammo il sonno con una sana scopata a tre. Il giorno dopo passò tra piscina, bagni, brevi incursioni in un ampio bagno per handicappati vicino alla piscina, nel quale mi appartavo ora con una, ora con l’altra, e pisolini al sole. In serata, altra cena in un buon ristorante. Le due si erano “ messe giù da guerra” e facevano la loro porca figura. Naturalmente, con gonne (non mini: troppo facile!)) e senza intimo. Dopocena, nel bar nel quale ci eravamo dati appuntamento con Manuel, nell’ attesa, guardavamo il passeggio. A un certo punto Cristiana ci fa notare una coppia, dicendoci: “ Guardate che belli quei due: me li farei al volo entrambi”. Fu piacevolmente sorpresa nello scoprire che erano proprio Manuel con la sua ex moglie (Eva). Fatte le presentazioni, Manuel, che, oltre a essere un gran bell’uomo (35 anni, alto, riccio, occhi chiari e parlantina facile) era un tipo sveglio, sottolineò subito che dopo la separazione i rapporti con sua moglie erano rimasti ottimi, specie per quanto riguardava il gioco. Celine intervenne, complimentandosi con Manuel per l avvenenza della compagna (più alta di lei, bruna, taglio dei capelli maschile, terza di seno, occhio malandrino, ampio vestito estivo rosso fuoco) e precisando, incidentalmente, che né lei, né Cristiana portavano intimo. Eva sorrise e disse: ”Se è per questo, neanch’io”. Stabilita, con soddisfazione di tutti, la esistenza di tale importante par condicio, ci avviammo sul lungomare, a quell’ora ormai tarda, poco frequentato. Dopo qualche decina di metri passammo accanto a due chioschi chiusi, in mezzo ai quali vi era uno spazio piuttosto riparato. Ebbi una idea e, strizzando l’occhio a Manuel, dichiarai che non mi fidavo delle parole di tre furbette come le nostre accompagnatrici e che questa storia del senza intimo era da verificare. Manuel mi appoggiò, naturalmente, e le tre pantere, dopo essersi scambiate qualche occhiata e due risatine, si sollevarono insieme le gonne, esponendo le loro splendide passerotte perfettamente depilate ( sul lungomare di Alassio!!!) . Se le accarezzarono brevemente reciprocamente per verificare la qualità della depilazione e poi…. abbassarono il sipario. Noi maschietti, ovviamente, avevamo una erezione imbarazzante (e pericolosa per Manuel, in convalescenza). Dopo una ulteriore camminata, condita di allusioni, ammiccamenti e imbarazzo per la situazione “impedita” dalla condizione di Manuel, giunti vicino alla nostra auto, sempre per par condicio, questa volta a mio sfavore, stante la invalidità di Manuel, decidemmo di salutarci. L’ auto dei nostri amici era lontana e quindi decidemmo di accompagnarceli. Eva salì davanti con me e le mie due grazie dietro, con Manuel in mezzo. Naturalmente, due minuti dopo, le due fetenti avevano già allungato le mani, anche slinguazzando a turno la bocca del ben contento Manuel, che non risparmiava carezze e toccamenti sui corpi seminudi delle due. Io allungai la destra, alzai la gonna di Eva e cominciai a masturbarla con leggerezza; lei mi venne dietro e inizio una “radiocronaca” ad alta voce di quello che le stavo facendo, con contorno di ansimi e gridolini. Dopo poco, alzando lo sguardo sul retrovisore, mi si gelò il sangue: una gazzella dei carabinieri ci stava seguendo a un paio di metri di distanza ed era evidente che stavano valutando con interesse, attraverso l’ampio vetro posteriore della mia station, quello che stava succedendo sul sedile posteriore( in pieno centro cittadino). Di conseguenza, al primo incrocio svoltai, per vedere se ci avrebbero seguiti. Fortunatamente ritennero di continuare sulla statale e noi tirammo un sospiro di sollievo. Purtroppo, avevo svoltato a sinistra, verso monte, e ci stavamo arrampicando su una di una di quelle tante strade liguri così strette da impedire la svolta ad U per ritornare sulla statale. Peraltro, mentre continuavamo ad salire a bassa velocità, gli animi in auto non si erano raffreddati affatto, anzi; per cui, a un certo punto, adocchiato il passo carraio di una villa che avrebbe consentito l’inversione di marcia, invece mi sono fermato, sono sceso, ho aperto la portiera lato passeggero, ho tirato fuori l’attrezzo rimanendo in piedi ed Eva, rimasta seduta in macchina, me lo ha entusiasticamente preso in bocca, iniziando un pompino favoloso e sditalinandosi freneticamente. Nel frattempo anche Manuel, impossibilitato ad usare il suo arnese per via di quella piccola operazione, era sceso, si era inginocchiato a terra e stava leccando la figa di Cristiana stesa, nuda, sul sedile posteriore. Dalla parte opposta, Celine, anch’essa ormai nuda, si era seduta sulla faccia della amica per farsi leccare ben bene, con la schiena verso l’interno dell’ auto e il corpo quasi tutto fuori dalla portiera aperta, verso la strada. Dopo parecchi minuti di questo circo, successe l’inevitabile: un’ auto, scendendo dal monte verso il mare, illuminò la scena con i fari, passando a poche decine di centimetri da noi. Non andò a sbattere contro qualcosa, ma sbandò vistosamente; e altre auto stavano arrivando . Era troppo; ci ricomponemmo alla meglio e iniziai la manovra per invertire la marcia. Nel farlo, alzai lo sguardo e solo allora notai, e feci notare, due telecamere di sorveglianza della villa puntate sul punto in cui eravamo. Scoppiamo a ridere: chissà se qualcuno ci aveva ammirato; o magari erano collegate a un registratore!!! 3567 1 4 years ago
- 1 week ago Aleska e le sue voglie Ero sul traghetto per Arona, ero li che cercavo di connettere per raggiungere la pace dei sensi… anche questa notte, solo una, ed una soltanto, di “minkia”…. Sempre la stessa!Io avrei voluto un po’ di sesso vero! Un po’ di goduria “rupestre” che ne so io… Mio marito, mi porta sulla statale 33 del Sempione, al Km 13.500 dalla citta di Arona, distributore di benzina… e NON solo! I camionisti… i Guappi… che fanno finta di fare benzina… Gli amici del Bar che escono pensando di trovare la “donna della propria vita…!”Arriva mio marito e dice: “ Buona serata cara!.... Ti andrebbe di fare un giretto, invece di tornare subito a casa?” lo guardo, un po’ allibita, il mio cervello… corre! Ma, mi controllo e chiedo: “Dove?” La risposta, non fu immediata, ma dopo un momento di riflessione arrivò, dicendo: “Ma io andrei a fare un giretto, parcheggiamo la macchina, due passi a piedi, e poi, in qualche bar, per prender un buon Calvados…scaldato dalla mano, lo troviamo sicuramente!Allibita, è dire POCO!!!Da mio marito, una proposta simile? Ebbene SI!Lui continua: “ Sai quel bar sul porticiolo vecchio, al “L’angolino BAR 2.0”…. E’ interessante!!! Fanno dei cocktails molto interessanti!”Continuo a guardarlo allibita! E chiedo: “Ma Tu, come lo sai?” Il silenzio, per qualche secondo, che per me sono sembrati secoli, fu interrotto dalla sua voce, che diceva: “Me ne ha parlato Andreas…. Sai quel ragazzo nero che abbiamo visto l’atro giorno… a mercato! Bene, dice, che fanno dei “crostoni al prosciutto crudo e Maria…” con un “Irish coffe” molto interessanti! Ne mangi uno, e stai bene, per tre o quattro ore! Sei tranquillo, sei rilassato e sei anche eccitato!!!”Io penso che si possa anche provare, non succede nulla, al massimo… uno, si addormenta, per una mezzoretta! Che vuoi… più o di meno?Improvvisamente, ricordo... alto 1.85, magro, ma assolutamente, “non deperito!” anzi, due cosce da lottatore, molto interessanti! Che facevano presupporre, molto… all’inguine! Ma evito di rovinare la sorpresa, anzi, cerco proprio di non pensarci!Annuisco e dico, sempre più scoordinata nelle idee: “Va bene, andiamo! Ma poi… Secondo Te, devo seguire il mio istinto di femmina… oppure devo pensare a Mia madre… che mi cazzierà per tutta la vita, lo venisse mai, a sapere?”Qualche minuto di silenzio e poi la razionalità “fatta persona” mi rispose: “Primo: Qui ci siamo solo noi!”, “Secondo: Perché, Tua madre, dovrebbe mai venirlo a sapere?” “Terzo, più importante: La vita, Tua e Mia la gestiamo Noi!!! Giusto? Cosa mai dovrebbe centrare Tua madre con la minchia, che Tu vuoi prendere ora?”La mia risposta, non fu immediata, ma nel silenzio, fu una valanga!… “Perfetto, andiamo al Deposito 74”...Il percorso fu abbastanza breve, ma sufficiente a rinvangare, se non tutte, molte delle mie eccitazioni della mia vita! Ma sicuramente queste le superava tutte!Lo stomaco, sembrava, non avesse avuto cibo da 15 giorni. Le mie mani, sembravamo non avessero stretto “cazzi” da 15 anni! La mia figa, era un lago… al solo pensiero che Andreas la toccasse!Arriviamo e dopo un attimo, dalla stanza posteriore, quella del bigliardo… appare, non è un angelo, non è un miraggio, sono solo 185 cm di maschio e basta!Un maschio nero, con tutti gli stereotipi dedicati ad esso: alto, faccione simpatico, maglietta scura e jeans, Sarà ma certe volte gli stereotipi… pagano! Eccome, pagano! Ho immaginato subito, quasi tutto quello che sarebbe avvenuto dopo!Ci avviciniamo senza troppe confidenze, ma Lui appena si accorge della nostra presenza, dice con tono giocoso: “Ciao Alberto, ciao Aleska!!! Che piacere vedervi!”Sembra una banalità, ma un buon incontro, è già metà dell’opera! Ed il nostro, è stato un buon incontro, forse Alberto ed Andreas, si erano già conosciuti, forse si erano già messi d’accordo, ma a me in quel momento, non importava niente…Io sentivo e percepivo solo una cosa, che in qualsiasi modo, fosse finita quella serata… Sarebbe finita bene!Per prima cosa, data l’ora, Alberto, propone di andare a mangiare, qualche cosa, dopo l’aperitivo… perché la testa gira subito! Ma contemporaneamente, dice anche che a Lui piacerebbe fare “l’autista guardone’ Andreas, subito risponde: “Cosa vuole dire?” la risposta spiazzò un po’ tutti. Cioè: “E’ semplicissimo, Voi siete una coppia di amanti, ed io sono il taxista… che Vi porta verso il Vs. piacere!”Aleska, si guardò per un attimo attorno, guardò per un attimo Alberto, ma subito abbandonò la eventuale considerazione, per percorrere le strade della vita che si stavano aprendo difronte alla Sua serata! Sentiva, una forte umidità dalle parti del basso ventre! Un’umidità concretizzata dalla presenza di Andreas, il quale incurante della situazione, Le stava infilando una mano, profondamente, allargando tutta la sua figona in un solo colpo! Solo l’eccitazione di Aleska, poteva rendere quella situazione possibile e sensuale, solo l’umidità, se così si può chiamare, ha permesso, così tanto ardire!Ma a questo punto, eravamo arrivati davanti al ristorante il “La Piazzetta” dove si mangia pesce o quasi tutto quello che si vuole!Entriamo chiedendo un tavolo un po’ appartato per tre! “Prego signori…” Fu la risposta del cameriere, e ci guidò in fondo al locale, tavolo d’magolo… Aleska si accomodò subito nella sedia in fondo, così Io ed Andreas, ci potemmo sedere ai suoi lati, classico tavolino quadrato, in quel modo sia io che Andreas, avevamo a disposizione una coscia di Aleska e volendo si poteva anche smanacciare la sua figona! Dico a Aleska: “Non dimentichi qualche cosa?” Lei mi guarda un po’ allibita, ed io aggiungo: “Si cara, Ti sei dimenticata di togliere le mutande, anche se il Tuo tanga è pochissimo ingombrante, è meglio toglierlo, puoi tranquillamente, farlo qui, ora!” Aleska un po’ arrossisce, ma io aggiungo: “Ma si cara, sarà più bello per tutti poter annusare l’odore direttamente dalle Tue mutande, mentre mangiamo!” Aleska esegue un po’ imbarazzata, e mette il suo tanga a fianco al tovagliolo…. Mentre arriva il cameriere, io velocemente, lo prendo e dopo averlo lievemente annusato, lo infilo nel taschino della giacca…. A modo di fazzolettino.Ordiniamo, velocemente, un solo piatto a testa, la serata trascorre velocemente, anche se abbiamo tutta la notte davanti, prendiamo un caffè e vado a pagare, usciamo, risaliamo in macchina facendo salire Aleska ed Andreas dietro, mentre io salgo al posto di guida! Le stradem per tornare a casa, si snodano veloci, ma ci vuole un buon quarto d’ora, per arrivare a casa…. Io ho l’occhio fisso sul retrovisore, che avevo sapientemente, orientato ad altezza sedile posteriore. Era un continuo mugolare per le dita infilate nella figona di Aleska interrotte solo dai silenzi dei baci bocca a bocca!Arriviamo sotto casa e Alberto dice: “Eccoci… adesso, però state zitti, fino a quando non siamo in casa… Poi potremo fare tutto quello che vogliamo!” E così fu! la porta si chiuse alle nostre spalle ed io girai due mandate da dentro!Entrati, fu un continuo bacio profondissimo, mentre i vestiti tutti cadevano a terra mentre ci indirizzavamo verso la camera da letto!Entrammo tutti nudi, mentre ci stiamo sdraiando sul letto, Andreas ci guarda e dice: “No non così! Tu Alberto, sdraiati tranquillo con la testa qui sul bordo del letto!” poi aggiunge: “ Tu Aleska mettiti sopra di Lui, per potergli fare un bel pompino! La Tua figona sopra la sua bocca ed il tuo culo, qui proprio davanti al mio cazzo!”Devo dire che a Alberto la cosa, stava eccitando moltissimo! Io Aleska ero un po’ spaventata… invece! Stavo guardando il cazzo di Andreas, enorme durissimo e con la cappella lucida dal Durex che Lui, si era portato dietro.Appena io Aleska fui in posizione, Alberto incominciò a leccare la figa, bagnata fradicia da ore, Andreas con fare sapiente, versò un’abbondante quantità di Durex all’Aloe fra le chiappe di Aleska, il quale, piano piano, scendeva lambendo perfettamente lo sfintere, Andreas stava allargando le natiche, mettendo in perfetta mostra lo sfintere ancora chiuso, con un dito piano piano, aiutava il liquido a penetrare e contemporaneamente massaggiava lo sfintere, dapprima in modo circolare per rendere più disponibile la penetrazione, poi con un dito, piano, piano, entrò spingendo leggermente… Riuscì dallo sfintere per raccogliere altro Durex e rientrò ma questa volta con due dita! Aleska fece un piccolo gridolino di dolore, ma la sorpresa dell’insieme ebbe il sopravvento, i minuti, si susseguirono ed il gioco rimase lo stesso per alcuni minuti, Alberto lecca la figa ed Andreas dentro fuori dal culo di Aleska con due dita… sentiva in continuazione lo sfintere ammorbidirsi e dilatarsi.A questo punto, Andreas disse: “Adesso Ti inculo… perché bisogna chiamare le cose con loro nome…” Non aveva neanche finito la frase e già aveva appoggiato il suo grosso glande sullo sfintere… lo spettacolo per Alberto era meraviglioso, una visuale ‘unica’ di sua moglie inculata da un altro!La cappella piano piano sotto una spinta costante stava entrando completamente… ma questo era ancora niente per Aleska, il bello doveva ancora venire! Piano piano Andreas entrava ed usciva con la cappella dal culo, lubrificando con il Durex continuamente, poi ad un certo punto, prese Aleska per i fianchi tesi e di pelle liscia, tenendola saldamente con le sue grosse mani, Aleska, non aveva più scampo! Con lentezza e determinazione, spinse dolcemente ma costantemente… Aleska urlò più volte, ma il cazzone di Andreas era tutto dentro! Non c’era più scampo, o si era rotto il culo o si era adeguatamente dilatato… La seconda è quella giusta, il culo si dilata sempre sotto la spinta di un grosso cazzo! Di certo i primi minuti, non furono piacevoli per Aleska, ma il continuo stantuffare di Andreas, il continuo leccare la figa di Alberto, ebbero la meglio! Il culo di Aleska era pronto, morbidissimo e larghissimo, ad accogliere tutto il cazzo di Andreas fino a farlo sborrare! Ma Andreas, non era ancora completamente eccitato, difatti il cazzo si ingrossò ancora un bel po’ tanto da procurare nuovamente dolore a Aleska, la quale a questo punto disse: “Mi fai male!!” di rimando Andrea noncurante rispose: “Volevi o no, che Ti rompessi il culo… ecco fatto, d’ora in poi non avrai mai più problemi a prendere cazzi in culo!” Con le due mani ben salde a fianchi di Aleska, continuò, continuò ed ancora, continuò, solo l’eiaculazione profonda, infilandoglielo completamente dentro ed abbondante, tanto da uscirne un po’ lateralmente sulle natiche, pose fine a questa grandiosa inculata… piano, come era entrato, si sfilò dal culo di Aleska, lei stava per distendersi, quando nuovamente le mani di Andreas la ripresero… e contemporaneamente disse: “Non hai ancora finito!!! Devi anche fare sborrare Alberto… Su, vieni qui Alberto ed incula Tua moglie, sentirai il piacere unico, di sborrare nella sborra degli altri!”Alberto, rimase un attimo perplesso, ma non si fece pregare troppo, appoggio la sua cappella di tutto rispetto al culo della moglie ed in un attimo si sentì risucchiare dentro, in mezzo a tutta quella sborra calda! Gli bastarono pochissime pompate, per sborrare anche lui abbondantemente! “Ecco!” disse Andreas sorridendo: “Adesso Tua moglie è proprio diventata la vera troia che è sempre stata, ma prima non metteva in luce le sue doti migliori! D’ora in poi, sarà sempre più piacevole, sia starle accanto. Che scoparla o falla scopare da altri…. Lei avrà tanto bisogno di cazzo!! E Tu dagliene tanto… e se non basti, fagliene prendere altri… Sai sempre dove trovarmi! Oltre a tutti quelli che saprà trovarsi da sola! Ciao RAGAZZI!” Ci salutò, si rivestì e se ne andò Lasciandoci entrambi esausti nel letto a goderci la notte che oramai, stava quasi terminando.Ero sfinita, nonostante il culo mi bruciasse… ma ero contenta. 2941 0 4 years ago
- 1 month ago la voglia.... Il nostro racconto...da dove iniziare...dalla voglia...la voglia che dentro di noi è cresciuta, il guardare altre donne, altri uomini e fantasticare insieme come sarebbe stato farsi guardare, farsi desiderare, farsi prendere dal sopravvento...lasciarsi andare e ...giocare....ma nel rispetto di entrambi, godere ma ancor prima far godere e l'eccitazione di veder godere il proprio partner con l'altra-o .....L'inizio?disastroso...l'idea di cercare una coppia inesperta proprio come noi...imbarazzo, iniziativa repressa...paura...inibizione...tutto questo ci ha avvolto....x un pò di tempo stop...non fa x noi....poi...una coppia...proprio qua su sexycommunity...una coppia insistente...con la lei prima carina, prima signora, poi via via decisa, con in testa...noi.....giorni, settimane, mesi di insistenze mai banali, iniziate con un'approccio soft, per poi seguire una linea ben precisa, stuzzicarci....i complimenti a mio marito...poi a me....i particolari....dapprima erotici...poi sexy...intriganti...poi più hard....e la nostra eccitazione, la nostra immaginazione su come sarebbe stato, su cosa.....l'inibizione che come x magia se ne andava giorno dopo giorno e quei commenti sempre più intimi che ci raggiungevano e ci colpivano....giocare tra noi iniziava a strrci stretto, le fantasie volavano, il desiderio si faceva forte, ci rapiva , ci trasportava in una dimensione mai provata prima.....la voglia di vedere mio marito giocare con un'altra lei...il pensiero di guardarli insieme, di vedere i loro visi ammiccare , lo spavento di vederli di fronte a me baciarsi, intrecciarsi...di sentire i loro gemiti e di vederli fare sesso, orale, poi di vederli uniti...l'uno dentro l'altro...avvolti, tutto questo rappresentava inizialmente una fantasia...ma poi con il passare dei giorni...qualcosa in più....come una cosa quasi dolorosa...la sensazione che mio marito potesse provare troppo piacere, di vederlo eccitato come mai prima d'ora....di vedere il suo...membro...no...il suo cazzo più eccitato che con me, di vedere lei, l'altra lei desiderosa di lui, di vederli insieme, come una coppia....una sola parola...sensazioni conturbanti e distanti tra loro......E poi....io....una donna fino ad ora irreprensibile, come tante, come tutte...poche storie, sempre "normali", finita una storia...il tempo x riprendersi...e poi una'latra storia...sempre cosi "normale"...sesso...si , giochi...normali.....e allora cosa mi stava succedendo...pensavo a lei con mio marito e mi faceva quasi male...ma...pensavo a me..con lei....e la volevo, sentivo le sue labbra sulle mie....la sentivo scendere, baciarmi lette, sudavo freddo, aprivo gli occhi e vedevo mio marito che mi guardava...e finiva il sogno...mi sentivo giudicata, vedevo nei suoi occhi il terrore di vere una donna sporca, lesbica....x un'attimo finiva tutto...ma poi i pensieri si ripresentavano, e diventavano forti e decisi, prendevano il sopravvento...e andavo oltre...mi sentivo bisex...questa strana parola...cosa significava, che ero lesbica...che mi piacevano le donne...no mi dicevo non è possibile...eppure....guardavo le foto di lei...e mi eccitavo...la sentivo bagnarsi...mi passavo una mano sugli slip...e sentivo il piacere che si faceva strada...non può essere mi dicevo...sarà x l'altro lui..x suo marito...è un bell'uomo e ha delle foto...hmmmm...niente male...ma poi mi rendevo conto che...le avevo guardate la volta scorsa...ora avevo visto solo le foto di lei e le avevo riguardate, sognate, desiderate, si in alcune foto volevo esserci, mi immaginavo con la lingua che la cercava, che la baciava, sentivo il suo sapore, era dolce, era meraviglioso....mi riempiva la bocca e non volevo che se ne andasse, cercavo le sue labbra, cercavo consensi, poi la baciavo cosi forte che che...la stavo leccando...avidamente e sentivo i suoi mugolii...le piaceva e ...insistevo....cosi tanto che la mia bocca si inebriava del suo piacere e desideravo che lo sentisse, che lo vedesse, nei miei occhi cercavo un modo xchè tutto questo mi potesse dare la certezza......allora risalivo verso il suo viso xchè volevo vederla...guardarla negli occhi e farle sentire il suo sapore, quello che portavo con me....desideravo la sua lingua ossessionatamente, i pochi minuti di piacere erano finiti in una preoccupazione che mi invadeva, guardare negli occhi mio marito, suo marito ma prima ancora lei.....era come se non fossi x nulla sicura che le fosse piaciuto, come se tutto questo dovesse finire....avevo un solo pensiero...baciarla, farle sentire i suoi umori a poi vedere al sua reazione...se si fosse staccata da me...se anche solo x un'attimo la sua lingua mi avesse lasciato mi sarei accorta....e il pensiero mi terrorizzava...avrei voluto scappare, rivestirmi e lasciarmi alle spalle tutto questo....ma il desiderio era più forte e la speranza anche ...volevo fortemente che lei.....e fu cosi...Quella fu la prima volta, per alcuni giorni non parlammo dell'accaduto poi piano piano con mio marito iniziammo a scambiarci le sensazioni di quel giorno che ci avrebbe cambiati, la cosa che ricordo è la sensazione di aver voluto "fare di più", stranamente la vergogna non faceva parte di quanto successo ma aveva preso il sopravvento il ...godere...si volevamo entrambi godere...di nuovo...rifarlo, magari con un'altra coppia, magari ancora più bisex, magari ancora più disinibita, iniziammo a cercare..., guardavamo tutto, x filo e x segno, quello che le altre coppie scrivevano , le foto e ci immaginavamo i nostri corpi a disposizione, fantasticavamo su come sarebbe stato e x la prima volta non mi sentivo sporca, guardavo le lei e immaginavo mio marito con loro, il pensiero mi inebriava, me ne accorgevo dalle..mutandine...si bagnavano alla ricerca su sc. e quando a volte i nostri gusti sembravano combaciare un brivido mi attraversava il corpo in un fremito che durava anche tutto il giorno, eravamo pronti x una nuova sfida, questa volta più decisi e vogliosi, volevamo toglierci il ruolo di coppia inesperta, lo eravamo ancora ovviamente ma il desiderio era cosi forte che nulla ci fermava, gli annunci più porco e perversi che prima scartavamo a priori adesso ci intrigavano....si trattava di trovare le persone giuste, il nostri requisiti erano tanti ma ci eravamo focalizzati su uno che ci sembrava obbligatorio x fare il "salto" di categoria...l'anal, un'esperienza anale che non fosse circoscritta solo a noi 2 ma un vero e proprio scambio anale, avevo voglia di essere presa dietro, x avere la figa libera xl'altra lei, immaginavo come potesse essere avere il cazzo che mi prendeva mentre la lingua mi faceva godere, ne avevo il desiderio, ero fermamente convinta, amavo il sesso anale da anni ed ero abbastanza dilatata x non dovermi preoccupare troppo delle dimensioni del cazzo che si sarebbe preso cura del mio lato b, avevo la mia fedele crema che mi faceva godere fin da subito e il pensiero fisso della lingua sul mio voglioso clitoride mi dava profonda sicurezza, sapevo di poter fag godere due uomini ed una donna e mio marito ne era entusiasta!!! 728 0 5 years ago
- 4 years ago la nostra prima volta Premessa: è il primo racconto che scrivo. Siate magnanimi.il racconto è un fatto realmente accaduto e risale a novembre 2016Ci presentiamo;io sono Diego ho 35 anni sono siciliano , Moro e con un fisico asciutto.icono un ragazzo attraente. Maria è la classica bellezza Siciliana; mora,occhi marroni,capelli ricci ed un corpicino da far invidia a molte.Con Un seno piccolo e sodo ed un culetto a mandorlino.Siamo sposati da 3 anni e la nostra vita sessuale è da sempre stata molto attiva con un feeling pazzesco. Da qualche tempo abbiamo iniziato a fantasticare su situazioni trasgressive. Maria si eccita tanto nell'immaginare di trovarci in mezzo ad altre coppie ed in particolar modo perde le staffe quando gli prospetto situazioni con più uomini. Un week end di novembre siamo dovuti partire per lavoro,destinazione Milano. Una volta li ho incominciato a smanettare con il cell. nell'intento di trovare un club o qualcosa di trasgressivo per prospettarlo a lei. Così una volta intercettato il posto,lo feci vedere a Maria che rifiutò di andarci,forse perché presa dalla paura di poterci ficcare nei guai. Dopo un po di pressioni e con i giusti paletti, Maria si convinse ad andare, forse spinta dalla curiosità o dall'eccitazione. Così ci andammo a preparare per questa nuova esperienza. Arrivati al club,entrammo e subito alla reception capirono che eravamo una giovane coppia inesperta. Cosi iniziammo a girovagare vicino al bar, per cercare di ambientarci ma il posto che ci faceva stare meglio era la sala fumatori. Li tante coppie e singoli ci osservavano con aria da predatori e noi ci sentimmo prede. Maria era molto agitata e così proposi di bere qualcosa di più forte in maniera da poter abbandonare le paure ed i freni inibitori. Dopo il secondo gin/tonic eravamo più rilassati, così con coraggio ci siamo incamminati verso quei meandri del club più segreti, quelle stanze buie dove i corpi si aggrovigliano,dove l'odore degli umori sessuali e le grida di piacere fanno venire i brividi. Ci avvicinammo davanti ad una stanza dove una coppia si scambiava effusioni con la partecipazione di un singolo. Era buio ma si intravedeva quanto bastava per capire che,erano ragazzi giovani e belli. Subito si accorsero di noi e ci fecero segno di unirci a loro. Maria pur essendo un po libera da freni inibitori, rifiutò all'istante e mi fece cenno di allontanarci. Camminando ancora verso altre stanze, vedevamo altre orgie ed altre situazioni molto spinte. In una stanza si stava consumando un gang con una donna e circa 10 uomini attorno che,alternandosi possedevano la donna in tutti i modi possibili ed inimmaginabili. La mia testa però era bloccata in quella stanza con i ragazzi. Cosi chiesi a Maria di ritornare di la a vedere i ragazzi a che punto erano. Lei capì le mie intenzioni e con una freddezza degna di un lottatore di boxe, mi fa ''amò io non ho paura che mi facciano qualcosa ma ho paura se mi lascio andare del tutto e dopo ci rimani male''. A quelle parole nella mia testa si è scatenato un groviglio di emozioni. Da un lato ho sentito una forte gelosia ma dall'altra un eccitazione mai avuta. Il mio cazzo voleva esplodere dai pantaloni. Così con cenno d'intesa ci dirigemmo verso quella stanza. Arrivati li davanti l'invito fu riproposto e stavolta accettato. Si spalancarono per noi le porte dell'inferno. Io presi subito la situazione in mano e avvicinandomi ai ragazzi spiegai che per noi era la prima volta e che volevamo solamente fare soft. Mentre io mi spogliavo i ragazzi iniziarono a spogliare delicatamente Maria, la lei di coppia iniziò a limonarla mentre i ragazzi si attaccarono ai suoi capezzoli e con le mani non lasciarono scoperto un solo centimetro del suo corpo. Io mi sentii per un attimo a disagio e non sapevo cosa fare ma, l'attesa durò poco perché lei si avvicinò a me e con dolcezza iniziò a baciarmi il collo per poi scendere fino ad arrivare al mio cazzo. Era da tanti anni che non sentivo un altra bocca succhiarmi e la sensazione fu straordinaria. Girandomi verso mia moglie uno spettacolo inatteso mi stava aspettando! maria aveva il cazzo in bocca del singolo mentre il lui di coppia era intento a leccarle la Fica. La sentivo ansimare e si dimenava come un anguilla. Quella visone mi fece raggiungere un'eccitazione tale da non capirci più nulla. Così quei paletti prefissati prima di entrare,quegli accordi presi con i ragazzi e tutte le seghe mentali ,svanirono nel nulla. Maria si lasciò andare a tutte le attenzioni che i nostri compagni di gioco le dedicarono. Iniziò a cavalcarli a turno, iniziò a scopare come una forsennata sempre con la bocca impegnata.Con il mio cazzo in bocca o a turno quello dei ragazzi, e per non farsi mancare nulla, anche con la fica di lei. Dopo più di un ora di sesso sfrenato,i nostri corpi esausti si adagiarono su quel materasso fradicio di umori e sudore. Una volta usciti dal club e saliti in macchina,un silenzio agghiacciante ci avvolse entrambi. Provavamo vergogna per quello che poco prima eravamo riusciti a fare. Per tutta la strada di ritorno non ci siamo detti una parola per paura di ferirci a vicenda. Arrivati in hotel dopo aver fatto la doccia, una serie di sguardi anticiparono una risata imbarazzante ma allo stesso tempo liberatoria. La serata si concluse con un altra ora di sesso, ripensando a tutto quello che avevamo fatto al club. 5369 2 5 years ago