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La professoressa e la studentessa di francese
Ricevo un messaggio su A69 inaspettato e particolare. Appena leggo il mittente (SoloXStudentessePorche), penso subito che a scrivermi sia un uomo e non una donna bsx come scritto nel suo annuncio. Prima di rispondere al messaggio; studio con attenzione l’annuncio di SxSp per carpire qualche informazione in più e fugare il sospetto che rimane latente in me.L’annuncio cita testuali parole: “Professoressa autoritaria di 45 anni cerca studentesse indisciplinate max 25 anni per impartire lezioni private.La studentessa deve essere magra, con seno abbondante, lato b disponibile e formoso; esclusivamente bsx come me per non porre limiti all’istruzione.Le lezioni potranno essere solo tra noi e in alcuni casi ci potrebbe essere la presenza anche di un professore maschio per punire eventuali marachelle in modo esemplare.Le studentesse verranno subito interrogate tramite una video chiamata per essere valutate immediatamente e capire se degne delle mie lezioni.Scrivetemi per candidarvi e con l’occasione ci scambieremo i contatti per l’esame propedeutico.Non rispondo a persone che non soddisfano la mia ricerca, inoltre assolutamente no a singoli e coppie.”Sull’ annuncio ci sono anche una decina di foto molto eccitanti. Le foto mostrano sempre due donne in situazioni tipicamente scolastiche, poco vestite e assolutamente porche.La foto principale, quella del profilo, forse, è la più casta. Sullo sfondo della fotografia c’è una lavagna con delle formule matematiche. Davanti alla lavagna c’è una ragazza posizionata a pecora su un tavolo. La ragazza indossa solo una gonnellina scozzese rossa che le fa vedere completamente il sedere. La parte superiore è completamente senza vestiti e si vedono due tette perfette che non temono la forza di gravità, i capelli lunghi neri le oscurano il viso.Accanto alla ragazza, in piedi, c’è una donna visibilmente più adulta, la Professoressa. Indossa una piccola camicia bianca annodata sul davanti molto scollata che fa intravedere un reggiseno nero, una gonna anche essa nera che le arriva sopra le ginocchia con uno spacco vertiginoso che non nasconde nulla. Dallo spacco esce una lunghissima gamba avvolta da una calza retta da un super sexy reggicalze in pizzo, sembra non portare l’intimo.La professoressa è biondissima con i capelli lisci e lunghi, il viso è sfocato, ma si vedono chiaramente degli occhiali con montatura bianca che ti fanno pensare a una parola: Troia.La professoressa ha un frustino da cavallerizza in mano, l’intento è quello di frustare quel bel culo che le è davanti.Le altre foto sono simili, sempre con le stesse 2 donne. In una la studentessa ha un libro in mano e il frustino è appoggiato sopra le sue tette.In un'altra, i capezzoli sono prigionieri di due pendagli e la professoressa l’abbraccia da dietro sorreggendole il seno.Poi ci sono foto ancora più intime: una mostra la brava studentessa con un plug anale e 2 dita della professoressa nella fica.Un’altra vede la studentessa sdraiata di schiena sul tavolo con le gambe in alto posizionate a V e un bel vibratore fallico che la trapana, mentre la professoressa le fa cadere delle gocce di cera sul monte di venere e anche più in basso.Sul profilo ci sono più di 30 foto, tutte con scene lesbo e BDSM soft. Le guardo tutte e decido che, anche se fosse un uomo a scrivermi, è giusto che rischi e risponda al messaggio.Il messaggio non è lunghissimo ed è molto chiaro:” Buongiorno Giorgal73, mi chiamo Anna. Sono una donna di 45 anni che non nasconde la forte propensione al sesso, soprattutto quello saffico. Non disdegno giocare anche con gli uomini, ma sempre in compagnia della mia giovane compagna. Da ragazza ebbi un’esperienza con la mia professoressa di diritto economico all’ università che mi segnò profondamente. Da allora mi piace essere io la prof e fare tanti giochi perversi.Vanessa, la mia compagna attuale, è quella che realmente è attiva con gli uomini in un rapporto a tre, io gioco solo con lei.Ho letto alcuni tuoi racconti, mi è piaciuto soprattutto quello nel quale ci sono 2 donne e dove evidentemente c’è una forte presenza di dominazione. Ti scrivo perché vorrei proporti un incontro.Durante l’incontro io dominerò Vanessa e tu guarderai, poi ad un certo punto, se le cose si scaldano, forse te la farò provare.Infine, ti chiedo di creare un racconto di questa esperienza, perché mi piacerebbe vantarmi che sono così brava che le mie gesta vengono addirittura scritte.”La mia sensazione che sia un uomo a scrivermi diventa quasi una certezza. Ma è mai possibile che una donna lesbica bellissima mi possa proporre un incontro con una ragazza giovane e fica? E’ praticamente la trama di un film porno, ma io non sono Rocco, sono un cinquantenne con la pancia e una cazzo normalissimo.Certo dello scherzo le rispondo: “Ciao Anna, ti ringrazio di avervi contattato e fatto una proposta alla quale non posso assolutamente rifiutare. Però, prima ti chiedo di fare una videochiamata per discutere dei dettagli e vorrei farlo faccia a faccia, così da non avere fraintendimenti o dubbi, un po' come gli esami che fai tu per le tue studentesse, quando vuoi mi puoi videochiamare su Telegram”.Sono sicuro che il mio cellulare rimarrà muto, la fantomatica professoressa è sicuramente una fregatura, o al massimo sarà un uomo con la parrucca bionda che vorrebbe divertirsi alle mie spalle e anche più sotto.Il telefono dopo una ventina di minuti inizia a vibrare. Ricevo una videochiamata, l’accetto. Cazzo la professoressa non è un uomo, anzi sembra quella della foto. Prima o poi dovrò svegliarmi, perché sicuramente sono nel bel mezzo di un sogno.Anna: “Piacere Giorgio, felice di conoscerti e vederti, spero anche di farlo dal vivo.”Io: “Piacere mio Anna, scusami, ma devo farti i complimenti perché sei bellissima. Ti avevo già visto nelle foto del tuo profilo, ma ora posso associare un volto a quelle immagini, un magnifico volto a quello che vedo. Non ti nascondo che fino a questo momento ho pensato che fosse tutto uno scherzo.”Anna: “Ora capisco la richiesta della videochiamata, infatti è la stessa mia tecnica per capire chi realmente interagisce con me. Comunque ti voglio rassicurare, non è uno scherzo. Come ti ho scritto, ho letto i tuoi racconti e mi è venuta voglia di esserne protagonista.Sono esibizionista, fino a questo momento ho soddisfatto la mia voglia tramite foto e video, ma farlo in un racconto è un altro livello.Le parole sono più forti e incisive delle immagini. La persona che legge usa la sua fantasia, ti vede nella sua testa, ti immagina come desidera, a me questa cosa fa godere solo a pensarla. Se per realizzarla devo avere un uomo a letto con me, allora è un sacrificio che posso fare. Allora cosa mi dici?”La risposta che comunico ad Anna è ovviamente positiva, lei contenta ed eccitata mi comunica l’indirizzo del suo studio (così lo chiama) dove riceve le studentesse. Si trova a Ferrara, precisamente in un piccolo comune dal nome Portomaggiore, a circa un’ora da casa mia.Arrivo da Anna che mi accoglie e mi dà alcune istruzioni relative all’ incontro.Anna: ”Ciao Giorgio, tra 30 minuti arriverà Vanessa. Lei è una ragazza con la quale mi vedo con una certa regolarità. Ho una grande complicità con lei, l’ho scelta per questa avventura perché le piace anche il pene e poi è una vera maialina. È la stessa ragazza delle foto presenti sul mio profilo.Queste sono le regole:- Non puoi interagire direttamente con noi, se non sono io ad invitarti.- Vanessa sarà bendata tutto il tempo.- Non devi parlare, a meno che non sia io a chiederlo.- Se ci avviciniamo a te, non devi toccarci e puoi fare esclusivamente quello che ti chiedo io.- Non ti devi toccare o masturbare, ti voglio sempre pronto.Tutto chiaro? Domande? Ancora convinto di proseguire?”Io: “Tutto chiaro Anna, nessun problema, sono abituato a prendere ordini. Poi già solo guardarvi sarà un qualcosa di unico per me e le regole mi sembrano semplici e facilmente rispettabili.”Dopo i vari preparativi, mi metto sul letto completamente nudo come da richiesta di Anna che fa entrare la sua studentessa preferita.Vanessa è vestita esattamente come nelle foto, la differenza è che questa volta non è nuda, indossa una canottiera viola ed è bendata. Anna invece ha un tailleur celeste con gonna cortissima e tacchi 15 a infiniti centimetri.Vanessa: ”Prof. Non vedo assolutamente nulla, mi avevi promesso che oggi mi insegnavi il francese, ma come faccio così?”Anna:” Tranquilla, fidati di me, oggi ti insegnerò a usare la lingua, a prescindere dal francese”Mentre Anna le dice queste parole, comincia a toccarle il seno e Vanessa fa finta di protestare tirandosi indietro e chiedendo perché la stesse toccando, che era li solo per imparare. Anna l’azzittisce mettendole due dita in bocca che subito vengono leccate e succhiate.La lingua di Vanessa gioca con le dita, come se in quel momento ci fosse un cazzo al loro posto. Quindi le lecca dalla base fino alla punta, che inizia a succhiare quando arriva alla sua prossimità e va avanti così, fino a quando Anna, non le alza la gonnellina e inserisce le umide dita dentro alla fica della studentessa, entra ed esce lentamente.A volte aumenta il ritmo, a volte si ferma, le tira fuori e si mette a massaggiare il clitoride.Vanessa: “Ma Prof. Che fa? Cosa succede? No, la prego non così. Ho la fichetta delicata. Ma io voglio studiare, voglio imparare”Anna toglie le dita e ora con entrambi le mani libere rimuove la canottiera di Vanessa con un movimento veloce e fluido, inizia a baciarle i seni. Io sento chiaramente il rumore del risucchio, sembra che Anna stia mungendo i capezzoli, ma invece di uscire il latte, escono dei mugolii profondi. Le proteste della studentessa diventano delle parole sussurrate intervallate ad mmm, sii e altre eccitanti versi.Le mani di Anna aiutano la sua lingua che schiocca e risucchia. Le dita pizzicano e tirano i capezzoli. Schiaffetti leggeri si abbattono ripetutamente su quel seno che diventa sempre più rosso.Vanessa a fatica e con tono ansimante dice: “Prof. Cosa mi sta facendo? A me non piacciono le donne, io amo solo i bei cazzi, lei è cattiva con me, le mie tette non le hanno fatto nulla, perché le picchia?”Anna si ferma, prende il viso di Vanessa tra le mani e inizia a baciarla con energia e impeto. La lecca le labbra, le succhia la lingua.Schiaccia la bocca su quella di Vanessa come se le dovesse succhiare l’anima. Il bacio non termina, va avanti per molto tempo.Vedo le labbra morse, la saliva che cola dai visi, le mani di Vanessa che tolgono la giacca di Anna e che iniziano ad accarezzare i capezzoli ora esposti e che diventano duri con la saliva che cadendo li bagna.Passano 10 minuti, loro sembrano non stancarsi mai. Io sono sul letto a cazzo dritto che mi godo in perfetto silenzio la scena.Ho un’immensa difficoltà nel tenere le mani a posto e non toccarmi. lo scroto si ispessisce e la sacca scrotale si appiattisce e si indurisce mentre i testicoli incominciano ad ascendere a causa dell’eccitamento che mi sta torturando. Devo essere bravo e resistere.Anna:” Bene, ora che abbiamo iniziato a riscaldare la lingua, dobbiamo fare in modo che si rafforzi, perché vedi Vanessa, il francese è complicato, ha bisogno di molto esercizio. La lingua deve poter andare giù e su per ore senza stancarsi, deve poter fare movimenti circolari e schioccare per avere un accento perfetto”Mentre Anna dice queste parole mette una mano sulla testa di Vanessa e la fa inginocchiare. Di contro Vanessa le tira giù la gonna che libera il Paradiso Perduto, non quello di Milton, ma la perfetta fica di Anna. Non è glabra, ci sono radi peli biondi che circondano delle labbra evidenti e con uno spacco chilometrico.La lingua di Vanessa inizia un lavoro, anzi un’arte, una maestria che difficilmente non porta ad un devastante orgasmo.Si vede che la studentessa ci mette impegno: non inizia subito a leccare la zona intima. Prima gioca con l’ombelico, la lingua rotea e si inserisce, le sue mani stringono i glutei, li accarezzano, li pizzicano. Poi intraprende un viaggio lungo e umido verso il monte di venere, piccoli morsi vengono dati e le dita iniziano ad esplorare l’intimità di Anna.Baci vengono dati ovunque, le grandi labbra vengono succhiate e tirate dalla bocca di Vanessa.Il gioco è così semplice, quanto efficace: Vanessa si avvicina con la testa, con la lingua muove verso l’esterno le grandi labbra. Poi con la bocca le aspira e inizia a tirarle per qualche secondo. Subito dopo apre la bocca e le libera.Come un elastico che torna a riposo si sente un umido sciocco e un roco godimento viene emesso da Anna. Le dita entrano ed escono nello stesso modo che Anna le ha insegnato poco prima.Ci siamo, dopo 15 minuti di una minuziosa e godereccia attività orale, arriva l’orgasmo. Un orgasmo rumoroso e bagnato. Immensamente bagnato. Anna schizza ripetutamente i suoi umori su Vanessa. Le sta facendo la doccia e lei a bocca aperta sta bevendo tutto. Noto che, mentre beve ha iniziato a masturbarsi con foga e anche lei viene quasi subito. Il viso di entrambe è in estasi.Vanessa ancora tremante schiaccia la bocca sulla vulva umida davanti a lei, apre la bocca tantissimo, quasi a voler mangiare la fonte del suo godimento.Non la sta mangiando, ma la sta masturbando. Apre e chiude le labbra come se stesse masticando, ma in realtà sono dei profondi massaggi che terminano sul clitoride risucchiandolo.Anna raggiunge il secondo orgasmo, direttamente nella bocca di Vanessa.Dopo qualche minuto e con la fica perfettamente pulita, Anna fa alzare Vanessa e riprende a baciarla. Questa volta è lei che gioca con la lingua, ma quello che riesco a vedere io, sono i morsi alle labbra di vanessa e i capezzoli che vengono torturati. Vedo le mani di Anna che si allungano verso una mensola posta alla sua destra. Prende due pendagli lunghi circa 5 centimetri, da una parte c’è una molletta e dall’ altra una pallina di ferro che sembra essere molto pesante.Mentre i baci e le torture alle labbra continuano, Anna fissa saldamente i pendagli ai capezzoli della brava studentessa: con due dita prende un capezzolo, lo tira, apre la molletta e la richiude, un forte gemito si fa strada e si manifesta. La pallina si trova all’ altezza del capezzolo, appena la molla si chiude, le mani si aprono e grazie alla forza di gravità la pallina cade tirando fortemente il seno, altro gemito e l’operazione si ripete, così come il gemito.Anna:” Brava la mia studentessa, mi hai fatto venire 2 volte di seguito e stai imparando bene la lingua. Però l’allenamento deve continuare. Ora ti farò usare la lingua nel modo a te più congeniale. Il Francese è una lingua emozionale cosa c’è di più emozionante di prenderlo in culo e in fica contemporaneamente? Ti ricordi il giocattolino che ho usato la settimana scorsa? Che dici lo vuoi di nuovo provare?”Vanessa:” Si prof., speravo proprio che me lo proponessi. E’ uno strumento didattico molto efficace e lo vorrei dentro di me sempre per imparare meglio.”Anna sorride e mi guarda, mi fa il segno del silenzio e con la mano destra imita il gesto della masturbazione. Capisco che vuole il mio cazzo duro e che quindi ora posso iniziare a giocare anche io.Nel frattempo, da una cassettiera, tira fuori una mutanda che io definirei quadri-cazzuta. Non l’ho mail vista, più tardi verrò a sapere che è stata fatta su misura. Quello che vedo è uno strapon formato da una cintura spessa 3 centimetri. Sulla parte frontale ci sono due peni di diversa dimensione e forma: uno per l’ano e uno per la vagina.Dalla parte opposta un altro pene lungo circa 10 cm, ma molto largo, infine dietro, all’ altezza dell’ano dell’indossatore, un plug anale anch’esso molto largo, quasi delle stesse dimensioni di quello frontale ancorato da un’altra cinghia che si congiunge con il frontale.Anna comincia ad indossarlo con l’aiuto di Vanessa sempre bendata, ma consapevole dei movimenti. L’operazione è veramente sensuale e mi eccita tantissimo, neanche fossi io a penetrarla.Vanessa si posiziona dietro Anna inginocchiandosi; la sua testa è perfettamente allineata con il sedere di Anna. Prende lo strapon e lentamente inserisce la parte frontale dentro la vagina della professoressa. Afferra con le mani i due cazzi frontali mettendo le mani a cono e tiene premuta la mutanda. Anna chiude gli occhi, noto un profondo godimento sul suo viso.Vanessa prima di inserirle il plug nel bellissimo culo di Anna inizia a inumidirlo con la sua lunghissima lingua, praticamente la sta scopando. Le allarga il buco più volte con le dita e le sputa anche dentro. Finito il lavoro preparatorio, le inserisce il plug anale e stringe le cinghie laterali per saldare il tutto e non far uscire i nuovi ospiti che hanno trovato le loro nuove e umide case. L’espressione di Anna è pura estasi, la vedo che anche da ferma sta godendo come una matta.Anna:” Grazie dell’aiuto Vanessa. Ora ti insegnerò una nuova posizione che ti aiuterà sicuramente a parlare in modo fluido il francese, avviciniamoci al letto. Inginocchiati a terra e appoggia il busto sul letto tenendo il sedere ben alto in modo che io possa entrare dentro di te facilmente.Prima apri bene la bocca e tira fuori la lingua, perché ti metterò un pene finto davanti alla bocca così da poter esercitare la lingua.”Anna mi fa segno di aprire le gambe e di scendere un po' verso Vanessa. Poi appena sono in posizione, le mette una mano dietro la testa e la spinge verso il mio amichetto felice di ricevere ora le giuste attenzioni.Appena Vanessa si abbassa, capisce che il pene non è finto e inizia a succhiarlo e a leccarlo in tutti i modi che le vengono in mente. Fa anche diverse esclamazioni:” Com’è buono, non sembra finto. Che bello è fatto veramente bene, sembra che si muova veramente”. Lecca e succhia anche i testicoli.Anna si posiziona dietro di lei e inizia a penetrarla con il doppio fallo, la riempie completamente. Io, tramite la sua bocca, sento la sua goduria e eccitazione. Anche la professoressa gode, i cazzi interni ad ogni movimento lavorando acne su di lei.Neanche fossi un ragazzino alla prima esperienza, vengo immediatamente. Sono troppo eccitato; la scena davanti ai miei occhi e i gemiti di entrambe le ragazze sono un afrodisiaco potentissimo. Vanessa non si stacca dal mio cazzo e non si perde neanche una goccia.Vanessa: “Professoressa, ho capito che c’è un professore, posso fargli una domanda?”Anna:” Certo, se non hai capito qualcosa è giusto che tu faccia le tue domande?”Vanessa: “Professore, senta, vorrei continuare a esercitare la lingua perché credo che il mio accento non sia ancora perfetto, lei se la sente, possiamo ripetere la lezione?”Io: “Vanessa, dammi solo 5 minuti, in modo da ricaricare la lezione”Vedo Vanessa sorridere e godere, perché Anna non si è fermata un secondo. Le sta riempiendo entrambi i buchi con lo strapon , i movimenti rimangono lenti e accompagnati dal tipico rumore di qualcosa che entra dentro un ambiente bagnato: ciaf ciaf.Io:” Vanessa, se vuoi possiamo riprendere l’interrogazione, mi raccomando ti devi impegnare perché ora non sono molto carico e potrei essere molto lungo.”Vanessa:” Non si preoccupi professore, ci penso io, vedrà che alla fine mi darà un voto molto alto!”In 5 minuti il mio cazzo riprende vigore, neanche avessi preso un’intera scatola di Viagra, anzi forse il viagra c’è l’ho davanti, visto che prima indossava una canottiere viola.Davanti io, dietro Anna, facciamo una lezione spettacolare. Sono passati circa 10 minuti dall’ inizio del secondo pompino e sento Anna godere, qualche secondo dopo arriva anche Vanessa, quasi contemporaneamente.Entrambe gridano la loro estasi, Vanessa aggiunge “Cazzo, Cazzo Cazzo” infinite volte e come se fosse una formula magica mi fanno raggiungere l'orgasmo anche a me.Vanessa ripulisce bene il banco di studio, Anna si stacca da lei e quando ha terminato la pulizia, le prende nuovamente con le mani il viso e la bacia profondamente. Non è un bacio erotico e basta, c’è qualcosa in più.Anna:” Vanessa, ora vai a farti una doccia, dammi qualche minuto e ti raggiungo anche io, il tempo di salutare il professore e arrivo”Ragazzi, è stata un ‘esperienza favolosa. Vanessa è stata sempre bendata, Anna si è dimostrata una donna unica e enormemente sensuale.Mi dispiace non non aver giocato con lei, ma gli accordi sono accordi e poi anche se c’è stato solo sesso orale, sono profondamente soffi sfatto.Cazzo una studentessa mi ha fatto due pompini favolosi e non sa neanche che aspetto io abbia, merita sicuramento 10 e lode come voto.Grazie Anna, grazie Vanessa. Se un giorno vi servisse nuovamente un menestrello per cantare le vostra epiche gesta, fatemi sapere, la mia penna per voi sarà sempre disponibile e pronta.
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giorgal73, 51
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Serata tra "AMICHE"
Quella sera Bettina era stata invitata ad una festa da amici, allora decise di tornare dal lavoro un po’ prima per prepararsi.Appena arrivata si spoglio’ e si butto’ sotto la doccia.Quando usci’ si asciugo’ e si accorse di avere i capezzoli rigidi, cosi’ inizio’ a stuzzicarseli.Si palpava e accarezzava le tette, poi se li portava alla bocca per leccarle; non riusciva a morderle perché non erano abbastanza grosse, ma in compenso erano belle sode, e stavano, proprio come si dice, in una coppa di champagne.Aveva i capelli biondi, ma non un biondo acceso, tanto che qualche volta sembrava castana, era alta, con un fisico asciutto e due gambe slanciate. Avrebbe potuto fare la modella se avesse voluto, ma continuava a studiare a Firenze, tanto la mantenevano i suoi.La parte del suo corpo che preferiva erano i piedi; di tanto in tanto, quando si masturbava, amava portarseli alla bocca e per leccarli e ciucciarli, e succhiare il pollicione; lei li definiva i suoi piedini morbidi.!Vide che era tardi e andò di corsa a prepararsi.Mise un reggiseno scuro molto attillato, quasi trasparente, di quelli che non si vedono, e le mutandine abbinate.Poi cerco’ nel cassetto i collant, e quando prese in mano quelli giusti si senti’ tutta bagnata.Erano collant marron piuttosto scuri ed inizio’ a passarseli sulla bocca, stava portando una mano alla fica quando senti’ il citofono.Era Giulio, che era passato a prenderla.Allora lei decise di infilarsi le calze senza mutandine andò poi all’armadio e prese la sua serafina blu a maniche lunghe e il suo vestito lungo marrone attillato e senza maniche.Si mise le scarpe, e mentre se le infiliva e vedeva i suoi piedini scorrere all’interno della calzatura si rieccitò, in quel momento inizio’ a sperare di farsi una bella scopata nella serata.Giulio era in macchina che l ‘ aspettava:-Ormai venivo su a portarti via di peso!-Uffa quanto rompi!!! Sei stato tu a insistere che volevi accompagnarmi:-SI! SI! Va bene!Giulio era il miglior amico di Elisabetta; era un bel ragazzo, ma tra loro due non era mai successo niente.Lei aveva anche sentito che una volta che si era ubriacato di brutto aveva fatto un pompino ad un suo amico, e da quella volta si dice che se lo sia fatto mettere anche nel culo, ma a Bettina questo non importava.Erano le nove e mezza quando i due arrivarono; suonarono al cancello della grande villa.Furono subito accolti da Piera, la padrona di casa; una ragazza non molto alta ma con due tette enormi, e, a detta di molti, una gran bonazza.C’erano due o tre ragazzi carini che Betta non conosceva ancora, e da una parte c’era Anna.Elisabetta non la conosceva bene, ma qualche volta l’aveva vista all’università.Era una ragazza molto attraente, su questo non c’era dubbio con due grandi occhi neri da pantera, capelli corvini a caschetto, labbra carnose messe in risalto da un rossetto rosso fuoco.Probabilmente era più bassa di Betta, ma aveva due gambe molto lunghe; quella sera indossava una giacchetta nera corta slacciata, sotto una maglietta scollata che metteva in risalto le tette, un poco più grosse di quelle di Bettina, inoltre quella sera indossava un paio di pantaloni a sigaretta che arrivavano fino alla caviglia e un paio di scarpe che permettevano di vedere il dorso del piede, fasciato da morbidi collant neri.Le due furono presentate e, Elisabetta, sempre cosi’ spigliata, si sentiva un po’ in imbarazzo; ma ben presto legarono e si trovarono a parlare del più e del meno.Era l ‘ ora di cena e Betta si ritrovo’ vicina a Stefano, uno dei ragazzi carini che lei non conosceva, davanti pero’ aveva Anna, e preferì passare la serata a chiacchiere con lei piuttosto che conoscere lui.Era tardi ormai, ed Elisabetta sentiva il bisogno di riposare; andò a cercare Giulio.Lo trovo’ che chiacchierava animatamente con Stefano, quando la vide avvicinarsi le andò in contro:– Senti, siccome Stefano abita lontano… pensavo di dargli un passaggio…Era molto imbarazzato– Ma come!?! Prima dici che pensi a tutto tu, poi te ne esci con questa storia!– Scusa non so cosa dirti…Intervenne Anna, che era stata ad ascoltare tutto il tempo– Elisabetta, se vuoi ti do io un passaggio, tanto sono di strada, e comunque avevo deciso di andare a casa.– Grazie, sei molto gentile.– Allora e’ deciso – disse StefanoLe due erano cosi’ in macchina insieme, ed iniziarono a parlare e sparlare, in questo modo Betta venne a sapere che Stefano era una checca, e che quindi le storie su Giulio erano probabilmente vere.Il profumo di Anna era per tutta la macchina, e questo eccito’ molto Bettina, che inizio’ anche a bagnarsi; in questo modo i collant aderirono ancora di più alla figa, e questo non faceva che aumentare la sua eccitazione.Aveva voglia di spogliarsi e spararsi un lungo ditalino, magari facendosi aiutare da Anna, ma riuscì a resistere.Erano arrivate. Elisabetta scese– Vuoi venire su da me che ti offro qualcosaNon sapeva neanche lei dove aveva trovato il coraggio per quelle parole– Si – Rispose Anna; Bettina rimase a bocca aperta.SI trovarono in casa sua, Anna si accomodo’ sul divano– Allora cosa ti porto?– Un martini, secco– OkMentre si trovava in cucina a cercare l’alcolico le venne in mente la sua prima esperienza omosessuale.Era un periodo in cui i suoi rientravano sempre tardi per lavoro, lei aveva quindici anni, ed era già una bella ragazza.Una sera era sola in casa con sua sorella, Cristina che aveva da poco compiuto i diciotto, stavano guardando un film alla tv, e in quel momento c’era il bacio finale– Hai mai baciato qualcuno? – disse Cristina.– NoIn effetti, fino ad allora, non era mai stata con nessuno. Nel frattempo Cristina aveva già appoggiato una mano sulla gamba della sorella, che aveva indosso il pigiama,– Vuoi che ti insegni?Non sapeva cosa rispondere, ma non ce ne fu bisogno, in men che non si dica la più grande cinse a se l’altra, e con una mano sulla schiena e l’altra dietro la nuca inizio’ a baciarla.Poi con la lingua inizio’ a leccarle le labbra, fino a che Bettina non le dischiuse un poco; a quel punto la lingua di Cristina si fece strade nella bocca dell’altra, e inizio’ a farla roteare.Elisa non rimase ferma per molto, anche lei abbraccio’ la sorella accarezzandole i capelli, e la sua lingua “slumacava” con l’altra, andava a stuzzicarle il palato e l’incavo della guance.Rimanerono cosi’ per molto tempo, e Cristina si masturbo’ anche.L’episodio non si ripete’ più, o quasi; una volta al cinema, ma non se ne accorse nessuno, e una volta che le due fecero il bagno assieme.Nel frattempo Elisabetta aveva finito di preparare i bicchieri, e li stava portando in sala.Anna era seduta sul divano e cosi’ si sedette accanto a lei.Le porse il bicchiere e le loro mani si sfiorarono, si guardarono profondamente negli occhi, per alcuni attimi ci fu assoluto silenzio, poi Anna iniziò a parlare con estrema naturalezza.Ad un certo punto si alzò, chiese dove fosse il bagno e vi si avviò. Bettina si sentiva stranamente attratta da quella ragazza, ma non trovava assolutamente niente di male in quel sentimento, nonostante la sua educazione rigorosamente cattolica.Anzi, iniziò a sedersi nella maniera più sensuale possibile e a slacciarsi qualche bottone della serafina per mettere in evidenza il suo bel seno.Ripensandoci considerava stupido quel gesto, ma quando stava per riallacciarsi Anna stava ritornando, allora lascio’ tutto cosi’ come stava. Quando rientro’ si risedettero vicine e riiniziarono a parlare.Ad un certo punto Anna inizio’ a lamentarsi del dolore di piedi dovuto al tacco, e chiese se si potesse togliere le scarpe.Elisabetta non pensava ad altro che ai piedi nudi di Anna avvolti dai neri collant, e annui’ timidamente con il capo.Anna allora si chinò lentamente ed iniziò a sfilarsi delicatamente le scarpe, tutto con un ‘ aria molto sensuale ed un malizioso sorriso sulle labbra. Infine, con un gesto grazioso, portò entrambi i piedi sul divano.Elisa era sorpresa ed eccitata allo stesso tempo; guardava prima il volto di lei e poi i suoi piedi.Non sapeva cosa fare, ma fu il suo istinto che fece tutto.Portò inconsciamente una mano su un piede, ed iniziò a massaggiarlo, quasi ad accarezzarlo.Anna la guardava sorridendo, cosi’ Bettina fece lo stesso con l’altro.Poi si tolse anche lei le scarpe, si mise appoggiata al guanciale, con una ginocchio sul divano, in modo da poter portare i piedi di lei sul suo grembo, in questo maniera poté massaggiarli meglio, in quel momento cercò di ricordare come i suoi fidanzati le massaggiavano i piedini, e provò anche lei a fare lo stesso.Anna sembrava! Soddisfatta, ed era accaldata cosi’ si tolse la giacca e la lasciò cadere a terra; una manica della magliettina che portava sotto scivolò, mostrando una parte del suo capezzolo, ormai durissimo.Betta iniziò a dedicarsi ad un solo piede, e cosi’ l’amica portò l ‘altro verso il viso di lei, lo passò sulle sue guance, le stuzzicò l ‘orecchio, le accarezzò le labbra; a quel punto Elisabetta lasciò il piede e apri’ la bocca per ciucciare l ‘ altro come se fosse un cazzo.Lo lecco’ prima sopra e poi sotto, baciò il tallone e le caviglie, ed inizio’ a ciucciare l ‘alluce.Quasi limonava con quel piede, e presa dall ‘eccitazione si slaccio’ le bretelle del vestito, si portò la serafina fino al collo, e si abbassò il reggiseno, in questo modo poté palparsi le tette e tirarsi i capezzoli turgidissimi.Anna, che aveva guardato la scena, tolse il piede ormai zuppo dalla bocca, ed iniziò a passarlo sulle tette dell’ amica.Anche Bettina si sdraiò sul divano, e così Anna poté mettere la gamba libera sotto la gonna di lei per farle piedino, mentre pure lei aveva iniziato a massaggiarle i piedi.Ad un certo punto Anna si fermò, si levò completamente la maglietta mettendo in mostra il bel seno, poi si avvicinò a gattoni ad Elisabetta, le tolse la serafina, poi mettendole una mano dietro al collo, ed una su una tetta, iniziò a baciarla, lentamente; dischiuse un poco la bocca e diede piccoli colpettini con la lingua alle labbra della compagna, facendoli seguire da un lungo bacio profondo e bagnato.Bettina, presa dall’eccitazione mise le mani sul culo dell’amica, ed iniziò a palparlo rudemente.Non sapevano dire per quanto continuarono, ma ad un certo punto si fermarono.Anna si mise in ginocchio, col sedere sul ventre dell’altra, che nel frattempo aveva iniziato a palparle le tette a piene mani; da questa posizione iniziò a slacciarsi i pantaloni, e alzandosi un poco, riuscì anche a sfilarseli.Betta poté così vedere le belle gambe dell’amica, non molto lunghe, ma ben tornite.Notò anche che sul cavallo dei collant c’era un alone, dovuto probabilmente all’eccitazione, che rendeva le calze particolarmente attillate in modo da osservare che pure lei era senza mutandine.La bruna slacciò poi il vestito della bionda, glielo tolse completamente, così come le sfilò completamente il reggiseno.Poi si sdraiò completamente su di lei, mettendo a contatto i loro seni, e strusciando le gambe facendo quel rumore che fanno i collant quando si sfregano, e in questa posizione riiniziarono a baciarsi, durante lo scambio di effusioni amorose le due si rigirarono e questa volta fu Elisabetta a smettere per prima.Si alzò in piediVieni con me… – e così dicendo prese la compagna tra le braccia (anche se con un po’ di fatica), e in questo modo, come due sposini, si avviarono verso la stanza da letto.Bettina la appoggiò docilmente, e accese la luce soffusa di una lampada.Anna osservò la stanza, e notò che sembrava quella di una bambina, piena di peluche e con i muri colorati di rosa e rosso, ma la cosa non faceva che eccitarla.Elisa si mise in ginocchio su di lei, la guardò un poco negli occhi, poi si sdraiò ed iniziò a baciarla sul collo.Ogni tanto dava un bacio leggero, ogni tanto le si attaccava con le labbra come per farle un succhiotto, e poi la leccava tutta.Piano piano arrivò al mento e poi alle labbra , a quel punto tirò fuori la lingua, e così fece l’altra, e le due iniziarono a “limonare fuori dalla bocca”.Elisabetta poi avvicino le sue tette alle altre, e prese i cappezzoli di entrambe tra il pollice e l ‘indice, e stropicciandoli a più non posso. In questo modo Anna, che si stava masturbando di sotto i collant, fu presa da un forte orgasmo e iniziò a emettere dei fortissimi urletti, tanto che l ‘altra fu costretta a tapparle la bocca per non far svegliare tutto il vicinato.Grazie ! – disse alla fine– Ora voglio che mi fai godere tu,- disse Elisa- voglio che me la lecchi.-– Si.Elisabetta si sdraiò aprendo le gambe, e stava per sfilarsi i collant, quando l’altra disse– No, non così.Si avvicinò a lei e, nonostante le unghie fossero perfettamente curate e tagliate, riuscì a praticare un piccolo foro nelle calze, che allargò poi per tutta la lunghezza dello spacco della fica.Finito di fare questo si mise il medio in bocca, e tirandolo fuori tutto bagnato lo avvicinò alla figa bollente della morosa; e, con un rapido gesto lo infilò completamente.Bettina, che le aveva messo le cosce intorno al viso, premeva sempre di più con i talloni, e a questo punto Anna iniziò a fare avanti e indietro con la mano, e tirando fuori il clitoride con l’ altra, iniziò a leccarlo come solo una donna sa fare.Quando ormai Elsabetta stava per venire si fermò– Ma cosa fai? Perché hai smesso?!?Anna la guardò per un attimo, poi si sedette davanti a lei, le prese i piedi e se li mise sulle spalle, baciando e leccando prima uno e poi l ‘altro; e, con un suo piede ancora avvolto dai collant, iniziò a masturbarla, accarezzandole le labbra e il clito, e facendolo entrare un poco come un piccolo cazzo.A quel punto Betta provò uno dei migliori orgasmi della sua vita, e tra dolci mugolii si accasciò sul letto.Anna invece incrociò le gambe, e incurvando la schiena a più non posso iniziò a leccare gli umori che l’amica le aveva lasciato sul piede.Poi si sdraiò accanto a Bettina, le prese una mano e vide che stava per addormentarsi, allora si misero sotto le coperte, si abbracciarono teneramente incrociando le loro gambe e si addormentarono dandosi un ultimo bacio sulle labbra.Erano quasi le dieci di mattina, quando Anna si svegliò ridendo a causa di uno strano solletico alla fica; aprendo gli occhi vide che Elisabetta stava lacerando i suoi collant come aveva fatto a lei la sera prima.Betta si alzò poi di scatto e si mise a cercare in un cassetto, quando se ne uscì con in mano un vibratore.Era nero, senza marce, abbastanza flessibile, ma la cosa più interessante era che poteva essere introdotto da entrambe le estremità.– Ti piace? – Disse Bettina– Dove l’hai preso?– E’ un regalo di un mio ex, per l’8 marzo. Pensa te che tipo…Le due iniziarono a ridere, poi la bionda salendo sul letto si avvicinò alla compagna, leccandola e strusciandole le tette dappertutto, ma con particolare attenzione verso quei piedi che la sera prima le avevano dato tanto piacere.L ‘altra, mugolando si eccitava sempre di più.– Finalmente ti stai bagnando!E così dicendo Elisa iniziò a leccarle la figa. Poi prendendo il vibratore che aveva lasciato in fondo al letto disse:– Ora voglio provare una cosaPrima lo leccò per tutta la sua lunghezza, poi iniziò a pomparlo e infine, quando era ormai zuppo lo avvicinò al clitoride dell’amica, che si stava bagnando sempre più, ma quando ormai stava per raggiungere l ‘orgasmo smise.– Ora mettiti così.Disse Elisabetta, e prendendole le caviglie le sollevò le gambe, come se dovesse farle fare una capriola, portandole le ginocchia fin sopra il seno.Dopo prese il dildo, ancora lubrificato dalla saliva, e avvicinandolo alle grandi labbra lo fece scendere lentamente per quasi la metà della sua lunghezza.Grazie a questa posizione poté sedersi sul suo culo, prendendo dentro l’altra metà. In questo modo potevano anche palparsi le tette a vicenda; ma mentre Elisa lo faceva con le mani ed un po’ di saliva, Anna, che era molto slegata nei movimenti, riusciva a farlo con i suoi piedini, prendendole i duri capezzoli con le dita e i morbidi collant.In questa posizione, comunque, il piacere fisico era minimo, in quanto il vibratore era uno di quelli che “non vibrava”, ma il piacere emotivo era molto alto, in quanto le due ragazze si sentivano ognuna la parte attiva che prendeva l ‘altra, e i mugolii delle due non facevano altro che aumentare l ‘eccitazione in ognuna.E così , tra gridolini e strilletti le due, muovendo in cerchio i propri bacini e strusciando tra di loro le fiche e il clitoride vennero in un fantastico orgasmo.Tolto il vibratore le due si misero nella posizione del 69 per leccare i propri umori.Dopodiché si sdraiarono un po’ sul letto, limonando, palpandosi le tette e il culo.Decisero poi, per riprendere le forze, di fare colazione.Si recarono in cucina con l ‘abbigliamento di quando avevano scopato, cioè nude se non fosse per un paio di collant, neri per Anna, marron per Elisabetta, con uno spacco all ‘altezza della figa; dopo aver preparato la tavola, si sedettero una di fronte all ‘altra a mangiare, ridere e scherzare.Ad un certo punto però Anna decise di fare il piedino all’altra, prima accarezzandole il piede, poi la caviglia e poi, salendo, massaggiandole l’esterno del polpaccio.E così fece Elisabetta.Le due, salendo sempre più in su arrivarono ben presto alla figa, e qui non riuscirono più a fermarsi.Guardandosi negli occhi si masturbavano sempre più velocemente, ognuna con la mano sul piede dell’altra per poterlo guidare, e, alla fine, le due vennero quasi in contemporanea.Era ormai mezzogiorno, e Anna doveva tornare a casa per dare sue notizie; avrebbe detto la verità, cioè che aveva dormito da un ‘amica.Poi una volta raccolti i vestiti sparsi per la casa iniziò a rimetterseli, ma quando stava per infilarsi i pantaloni si fermò, guardò Elisabetta e le disse:– Non è che hai un paio di collant da prestarmi?-
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Katia_sexy,
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Susanna e Carolina la strana coppia al Club Privè
Carla, una mia ex-compagna delle scuole medie si trova a Bologna per lavoro.Ieri mi ha chiamato per comunicarmi la sua trasferta da Roma e per chiedermi se potessi ricambiare il favore che mi fece tempo fa, ovvero ospitarla a casa. Nella mia testolina presero subito forma delle bellissime immagini perverse dell’esperienza passata e ovviamente la risposta fu affermativa.Sono arrivate le 18:30 e ricevo l’attesa e agognata telefonata della mia amica: “Ciao Giorgio, che fai? Io ho finito ora e sono stanca e tutta sudata. Mi posso fare una doccia quando arrivo a casa tua? Poi dopo ci organizziamo per la serata.”“Hola Carla, non faccio nulla di particolare, sto scrivendo un racconto. Per la doccia nessun problema anzi volendo ti posso lavare la schiena e toglierti il sudore ovunque con la spugna e altro.”“Giorgino, stai calmo. La cosa mi alletta, ma poi la serata andrebbe a farsi fottere. Io invece vorrei fare altro e casomai fottere dopo. Dai aspettami che arrivo.”Passano 30 minuti e Carla suona al mio campanello. La faccio salire e le mostro la casa. Poi prendo degli asciugamani e l’accompagno al bagno. Le rinnovo la proposta di aiuto, ma mi liquida con un bacetto sulla guancia destra ed entra nel bagno per farsi la doccia senza chiudere però la porta. Io faccio il bravo e vado ad aspettarla in soggiorno.Carla è stata abbastanza veloce e poco dopo la vedo arrivare. Come nei cartoni animati, mi cade a terra la mandibola. Indossa un vestito bianco che farebbe eccitare un eunuco.Praticamente la parte superiore dell'indumento è un top che copre completamente il seno, sorretto da una fascia legata dietro al collo. Il top in realtà è composto da due coppe collegate tramite un anello che unito alla fascia superiore. La coppa destra si allunga e scende verso la gonna collegandosi sulla parte alta. La gonna è lunga fino ai piedi, ma ha uno spacco così alto da avere il fianco sinistro completamente scoperto. Si nota che la biancheria intima è andata in ferie e quindi non è pervenuta a coprire eventuali vergogne.Carla mi guarda con aria divertita e sorridente e mi fa una semplice domanda: “Che dici, vado bene? C’è qualcosa che non va?”Ok, mi devo riprendere e iniziare a tentare di mettere due parole una dietro l’altra e che soprattutto abbiano un senso: “Va tutto bene, sei bellissima. Certo il vestito è più adatta a un Club Privé che a una cenetta domestica.”“Giorgino lo sai che la tua è una magnifica idea? Ne conosci qualcuno qui vicino dove si possa anche mangiare qualcosa, oltre a impiegare il tempo in modo proficuo divertendosi?”Addio alla serata che mi ero immaginato, però forse, qualcosa di stimolante poteva nascere e evolversi a mio favore.“Lo sai che, se il vestito fosse stato rosso, saresti stata uguale a Jessica Rabbit? Comunque si, ne conosco uno che è a circa 50 minuti da qui, fammi telefonare per vedere se c’è posto.”Mi collego un secondo a internet per prendere il numero di telefono e chiamo. Ovviamente quando dico che siamo una coppia e che vogliamo cenare, il ragazzo mi riferisce che non c’è nessun problema; il contributo è di 20€ e ci aspettano per le 21:30.Durante il viaggio cazzeggiamo un po', io allungo le mani ovunque, ma lei le allontana in modo poco convinto. Anche perché ogni volta la sua mano poi finisce vicino alle mie parti intime per giocarellarci, forse ha paura che le sporca il vestito.“Gio, mi è venuta un'idea, da ora noi siamo la Signora e il Signor Rabbit: tu Roger io Jessica. Quindi ci presenteremo così a tutte le persone che incontreremo, ti va di assecondarmi?“Ma tu sei Jessica! Cazzo sei perfetta. Sia per il vestito che per la pettinatura, certo i capelli non sono rossi, ma il tuo castano chiaro non ha nulla da invidiare. Comunque mi puoi chiamare come ti pare, il gioco mi eccita come la situazione che presto affronteremo. Che regole o limiti ci poniamo a proposito?”“Mio caro Roger(sorride), io direi di regolarci sul momento. Voglio guardarmi a torno e capire se troviamo o meno qualcosa che mi possa interessare. Se l’ambiente non mi piace o ce ne andiamo via subito o ci mettiamo in un angoletto solo noi due. Ti chiedo solo di tenermi vicina a te perché non voglio che nessuno mi tocchi senza il mio permesso. Mi proteggerai o mio cavaliere Conigliettoso?”Entriamo nel Club, facciamo la tessera e ci dirigiamo verso i tavoli per cenare. Non ci sono tante persone. Vediamo una decina di coppie adulte, molto adulte e 4 uomini abbastanza grandi anche loro. Sono tutti seduti a parlare e a mangiare. Qualche coppia si scambia effusioni e qualche evidente tastatina, gli uomini cercano di attaccare bottone con i mariti seduti accanto a loro.Noi siamo seduti abbastanza lontano dagli altri, ma per il momento ci sta bene, vogliamo mangiare tranquillamente.La tranquillità dura poco, vediamo in lontananza due donne che tenendosi per mano si stanno avvicinando al nostro tavolo.“Buonasera, disturbiamo? Possiamo sederci qui vicino a voi o volete stare soli?”Ci pensa Carla a rispondere, perché le due donne hanno qualcosa di particolare e come si sa la curiosità è donna.“Buonasera, nessun problema, c’è tanto posto. Comunque, piacere io sono Jessica e lui è Roger, con chi abbiamo il piacere di condividere il tavolo?”“Io mi chiamo Carolina, mentre lei è mio marito Maurizio, ma oggi è nei panni di Susanna, la mia compagna lesbica e molto porcella.”Carla è visibilmente eccitata e perplessa , non le pare vero di aver subito incontrato delle persone particolari e che sembrano anche essere divertenti e stimolanti.Carolina è una donna di 52 anni, molto formosa, lei si definisce un’amabile Curvy. Ha un seno molto prosperoso, credo sia una sesta come minimo. Ha i capelli neri raccolti in una lunga treccia che le scende frontalmente dalla spalla destra e appoggia sensualmente e con grazia sul seno. Indossa un vestitino molto leggero a fiori di colore rosa e che le arriva poco sopra le ginocchia. Un paio di sandali neri con lustrini argento.Maurizio, alias Susanna, indossa una parrucca bionda che arriva fino sopra le spalle. Ha degli orecchini a cerchio molto grandi e un piccolo piercing sul naso a sinistra. Anche Susanna indossa un vestitino bianco come Carla, ma molto meno sexy. Ha 49 anni e di corporatura è abbastanza magra. Il viso è molto femminile così come la camminata e il portamento in generale. Il tono della voce è molto simile a quella di una donna, ricorda molto quello di Maria De Filippi, diciamo che oltre al tono, anche tutto il resto la ricorda molto. Non è truccata in modo eccessivo e comunque, se Carolina non ci avesse detto che era un uomo, con la luce ambientale e la musica alta, sia io che Carla l’avremmo scambiata per una bella milf tranquillamente.Carolina risulta essere la chiacchierona del gruppo appena formato. Noi l’ascoltiamo rapiti e curiosi. Ci racconta che loro abitano in zona e che sono di casa al Club. Praticamente lo frequentano quasi tutte le settimane e amano trasgredire e incontrare sempre nuova gente.Il tempo sta passando velocemente e il locale inizia a popolarsi di più rispetto a quando siamo entrati. Stanno arrivano molti uomini singoli.Carla vorrebbe chiedere tante cose a Carolina, ma non ci riesce facilmente. La nostra nuova amica è un fiume in piena, per farla smettere di parlare bisognerebbe riempirle la bocca e io so pure con che cosa.Terminiamo di mangiare e Carla chiede a Carolina come ci si diverte al Club e quali segreti le può svelare per ottimizzare l’esperienza.Carolina con enfasi ed un pizzico di eccitazione inizia a raccontarci un po’ di cose. Susanna è taciturna, ogni tanto però si gira e cerca di capire chi c’è in giro e la vedo spesso muovere la mano destra che saluta alcuni uomini che entrano nel club.Carolina:” Ragazzi non c’è nessun segreto, tranne quello di essere liberi di fare tutto quello che volete. Qui ci sono molti spazi dove ci si può divertire: Una sauna, una vasca con idromassaggio, una piscina, molte stanze intriganti per ogni fantasia erotica. Spazi riservati solo alle coppie, ma dove possono essere invitati sia singoli che singole.”Continua a descriverci minuziosamente ogni opportunità che ogni spazio ci può offrire dandoci anche una serie di consigli. Ad un certo punto ci dice che il loro gioco sta per iniziare e se vogliamo li possiamo seguire e vedere cosa fanno. Oggi però non giocano con le coppie, quindi non ci invitano ad essere attivi.La strana coppia si alza, si prende per mano e molto lentamente e sensualmente, inizia il loro sexy percorso.Susanna sculetta in modo evidente e devo dire che il suo culetto fa una bella figura sembra quello di una teenager bello sodo e scolpito.Ad ogni passo si avvicina un uomo, da un bacio e una pacca sul culo a Susanna e si unisce alla viandante coppia. La situazione si ripete per altre 5 volte.Carla sottovoce: “Ma hai visto? Lo sanno che è un uomo? E poi perché nessuno rivolge la parola a Carolina?”Io con lo sguardo interrogativo quanto quello di Carla:” Boh, che ne so. Forse il gioco è quello. Continuiamo a seguirli e vediamo cosa succede”.Camminiamo, attraversiamo corridoi, vediamo stanzette strane e divani, con altrettanti avventori che si cimentano in performances da film porno.Su un divanetto c’è una coppia intenta a scopare, lui sotto, lei sopra seduta su di lui. Accanto, sia a destra che a sinistra, ci sono due uomini che si masturbano e ogni tanto le porgono il cazzo che lei amabilmente succhia.Su un altro divanetto ci sono due donne con le tette di fuori che si baciano e si toccano ovunque mentre vengono inculate da due ragazzi, presumibilmente i loro partner. C’è la musica abbastanza alta, ma riusciamo a sentire i gemiti delle ragazze.Carolina e tutta la comitiva arrivano a destinazione. Siamo in una stanza dove è posizionata una parete in legno alta circa 2-3 metri e larga 2mt con cinque buchi: tre nella zona superiore con il centrale più largo risetto ai laterali e altri 2 buchi nella zona inferiore.I 6 Uomini iniziano a toccare e a baciare Carolina mentre la spogliano lentamente. Le lingue affamate iniziano a invadere il corpo di Carolina. Sembra che si siano esercitati per mesi, quanto tutti sono coordinati.Due uomini in piedi lateralmente baciano e mordono le immense tette ora senza protezione del misero vestitino.Altri due sono posizionati in ginocchio uno a leccare il culo, l’altro davanti a cibarsi della passerona pelosa.I due maschietti rimanenti, dopo aver spogliato la ragazzona, ora sono con il cazzo in mano davanti a Susanna che si è inginocchiata e li sta spompinando con maestria. La sua lingua passa da un cazzo all’ altro come se non ci fosse un domani e succhia le cappelle con voracità.Gli uomini si alternano. Giocano con entrambe le ragazze, fino a quando Carolina non raggiunge un evidente orgasmo con un urlo che viene subito soffocato dalle lingue di due boys.Susanna continua il lavoro di bocca e di lingua senza sosta e senza fatica, ha l'espressione di chi sta mangiando il gelato più buono del mondo.Carolina viene accompagnata alla parete, due ragazzi alzano la parte superiore e fanno inserire la testa nel buco centrale e le mani in quelli laterali e riabbassano il tutto: la parete è praticamente una gogna. In seguito, fanno posizionare il culo di Carolina verso l’esterno cercando di creare un angolo adi 90 gradi, in modo che il suo buchetto sia facilmente accessibile e profanabile.Carla fissa in silenzio, ma grazie al cielo, mi ha messo una mano nei pantaloni e mi sta massaggiando il mio piccolo amichetto. Io contemporaneamente le ho inserito un paio di dita nella fica e molto lentamente la masturbo, con grazia e calma, non la voglio far venire, così come lei sta facendo il lavoretto a me con lo stesso intento.Nessuno fa caso a noi. Pensano a giocare esclusivamente con Susanna e Carolina. La scena è la seguente:Susanna prende in bocca il cazzo di un uomo, lo pompa per un paio di minuti. Il cazzo ora turgido e bagnato da litri e litri di saliva va da Carolina, la cappella si posiziona sul buchetto del culo e viene spinta dentro con decisione.Entra ed esce a ritmo costante e inesorabile.Gli uomini sono tutti in fila, uno dietro l’altro e aspettano il loro turno per essere inumiditi dalla sapiente bocca di Susanna e poi accolti dal goloso culone di Carolina. È’ una giostra infinita che termina solo con un nuovo orgasmo di Carolina.Carolina viene liberata.Si avvicina a Susanna che si trova sempre in ginocchio.Fa disporre nuovamente gli uomini in fila e a uno a uno li masturba fino a farli venire dentro la bocca del marito che goloso beve. Terminata la molteplice bevuta, Susanna con tutta la faccia sporca si alza e si dirige verso la gogna.Ora è il suo turno di essere imprigionata. L’unica differenza è che lei rimane vestita, le viene solo alzato il vestito fino ad avere il culo completamente accessibile.Il giro riprende a ruoli invertiti, ora Carolina bagna i cazzi degli amici e il culo di Susanna li asciuga.Carla si avvicina al mio orecchio e mi sussurra: “Voglio scopare. Cazzo sono tutta bagnata e ho una fottuta voglia di prenderlo in fica. Però non voglio altri, non li conosco e da quello che ho visto non so in quali strani buchi qui la gente metta il suo cazzo.”Le tolgo Le dita che ormai hanno preso residenza nella sua tana e andiamo a cercare un posto tranquillo solo per noi. Tutte le stanze private però sono occupate e Carla non vuole aspettare.Allora le faccio una proposta: “Ti ricordi che prima abbiamo delle coppie che scopavano su un divanetto? Se ci andassimo pure noi? Però tieni presente che qualche uomo potrebbe avvicinarsi. Che ne dici se li lasci toccare ed eventualmente ti limiti a fargli una sega mentre scopiamo?”Neanche risponde alle mie domande per quanto è in preda alla voglia e all’ eccitazione. Troviamo un divanetto libero e iniziamo a scopare con lei sopra. La gonna le da fastidio, ma non si vuole spogliare, non tira fuori neanche le tette lasciando i suoi capezzoli al sicuro dalla mia lingua.Mentre scopiamo si avvicina un sessantenne con il cazzo di fuori e ci chiede se può restare vicino a noi.Carla annuisce tra un gemito e l'altro, poi dopo qualche secondo, lo aiuta a masturbarsi solo con una mano.L’uomo è stato gentilissimo perché prima di venire si è staccato e allontanato in modo da non sporcare il vestito di Carla, che nel frattempo è venuta e ha raffreddato i bollenti spiriti.L’ora si è fatta tarda. Carla vuole tornare a casa per avere maggiore intimità e poi si è stancata del club. Prima di andare via però vuole salutare i nostri due nuovi amici che troviamo seduti davanti al bar.Per la prima volta sentiamo la voce di Susanna che ci chiede: “Allora vi siete divertiti e avete goduto tanto? Io e la mia dolce metà abbiamo fatto indigestione di cazzi e che cazzi! Siamo piene e soddisfatte, pronte per la prossima avventura”Carla non perde occasione per farle una domanda personale: “Scusa Susanna, io ho visto che te e tua moglie avete preso sei piselloni al naturale, ma non avete paura della malattie?”Susanna facendosi seria: “Le persone che hai visto non sono degli sconosciuti, sono nostri partner abituali. Ci facciamo sempre le analisi prima di incontrarci e verifichiamo di stare in salute. Se dovessimo aver rapporti con altri, usiamo sempre il preservativo e alcune pratiche non le facciamo. Sono venti anni che una volta al mese ci incontriamo con i nostri amici, anzi con i nostri fidanzati. Alcune volte li vediamo anche da sole e fuori da qui, frequentano normalmente la nostra casa”.Detto questo ci salutiamo dandoci un bacio e scambiandoci i numeri di telefono con la promessa di una futura pizza.Certo, la nostra esperienza al Club non è stata una delle migliori e neanche abbiamo approfittato delle varie occasioni che si presentavano, però abbiamo conosciuto due belle persone che anche alla loro età non hanno paura dei loro desideri e della loro sessualità. Visto che sono praticamente nostri coetanei abbiamo appreso la lezione e chissà in futuro forse approfitteremo.
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giorgal73, 51
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Sesso con un ex fidanzato
Fantasie divertenti
Dopo una lunga giornata di lavoro, sono al molo, pronta a prendere la mia barca per tornare a casa. Vado al bagno come al solito, mi tolgo il reggiseno per rilassarmi e sentire l'aria sul mio grande seno, e poi vado al bar per un bicchiere di vino. Finalmente trovo il posto più stabile, che si trova da qualche parte sopra la linea centrale. Con il telefono in mano e un bicchiere al mio fianco, mi sto rilassando sul traghetto di ritorno a casa mentre leggo il giornale. Posso vedere i miei capezzoli premere contro il tessuto del mio vestito a scollo, e le mie grandi tette che pendono.
Metto il telefono in grembo per noia e apro Messenger. Mi ha mandato una foto del suo enorme cazzo con la sua bellissima testa, e il pensiero di vederlo fare magie lì, nella mia bocca, o nel mio culo, fa sciogliere di nuovo la mia fica.
Faccio le fusa, diventando sempre più debole e bagnata. Rispondo inviandogli via email una foto salvata della mia vagina umida e dicendo: "Mi piacerebbe metterci le labbra intorno."
"Così bagnato," risponde.
"Serve questo?" chiede, inviando un altro dei suoi enormi cazzi, questa volta carico di palle.
Il suo enorme cazzo nella mia figa esposta è nella mia mente. Rispondo, "E baciarlo," immaginandolo nella mia bocca così come i miei capezzoli induriti. Sobbalzo quando la barca colpisce un'onda, facendomi gemere, ma non a causa della sua splendida foto del cazzo.
Mentre lo shock continua a travolgere la mia vagina, rispondo: "Bacialo, leccalo, succhialo."
Finale inaspettato
Sento qualcuno dire, "Così cattiva in pubblico," dietro di me, e gemendo perché riconosco la voce, i miei capezzoli si induriscono e la mia vagina si apre e inizia a fluire. Procedi verso il bagno e solleva la gonna. Mi solleva e mormora, "ORA," nel mio orecchio mentre guarda giù verso le mie grandi tette.
Rimbalziamo al ritmo del movimento della barca, e quando usciamo a poppa e vediamo una testa con dischi verdi, lui guarda con desiderio i miei capezzoli esposti che rimbalzano nel mio vestito.
Sbatté la porta dietro di lui dopo averla aperta e spingendomi dentro. Urlo, "Scopami come se fossimo su una barca," mentre la sua mano scivola sotto il mio vestito, trova il mio buco umido e toglie le mie mutandine bagnate.
Gli palpo il suo enorme e desideroso cazzo dopo averlo sbottonato. Sentirmi una puttana è quello che voglio. Esigo, "Fammelo senza protezione," e metto la mia gamba sulla sua vita.
Le sue mani sollevano il mio vestito, rivelando le mie tette, che lui palpeggia mentre spinge il suo cazzo su e lascia che il viaggio accidentato della barca mi faccia scendere sul suo cazzo duro. Mi dondolo su e giù sul suo cazzo e mi irrigidisco mentre il suo cazzo in espansione scopa la mia figa umida e stretta, facendo oscillare la barca e colpire un'onda molte volte. Gemito e divento più rigida su di lui mentre lui afferra i miei capezzoli sodi.
Sento la barca che mi spinge più forte verso di lui mentre raggiunge il mio punto più alto, e lo scopo giù sul suo grande, succoso cazzo nudo mentre la barca si gonfia. Entrambi gemiamo mentre lo sentiamo espandersi dentro di me, e urlo mentre la mia vagina bagnata viene colpita rapidamente e con forza mentre lui stringe i miei seni più forte.
Alzo la gamba più vicino e la avvolgo attorno a lui, così che sia profondo dentro di me e le sue palle colpiscano il mio ingresso umido. Mentre la barca sobbalza di nuovo, le sue mani iniziano a inviare meravigliosi scossoni di dolore attraverso i miei seni, spingendo il suo grosso cazzo nel mio fianco.
Le sue mani stanno iniziando a farmi lividi i seni mentre scopiamo così forte che sento che sto per venire. Mi scopa più forte mentre rispondo, stringendo il suo cazzo indurito e venendo giù sui suoi alti, mentre gli passo le mani tra i capelli e lo bacio.
Mentre sento i miei fluidi scivolare sul suo cazzo nudo, sentiamo i motori rallentare. Gemendo mentre lui scopa più a fondo, sento i miei fluidi stringere e scorrere sul suo cazzo. Mormoro, "Più veloce, o ci incagliamo," e lui mi lecca e mi penetra più rapidamente. Mentre lo abbraccio e inizio a gemere, sento il suo cazzo tremare dentro di me.
Mentre la barca mi tira giù, le sue palle si stringono e mi scopa, mandando su il suo sperma. Quando lo sento riempirmi con il suo sperma caldo e scopiamo più forte, squirto e urlo forte. Poi mi riempie con il resto del suo sperma caldo, e io spruzzo sul suo cazzo."Caspita, è così dannatamente caldo!"
Lui tira giù il mio vestito e mi dice: "Ora dobbiamo uscire di soppiatto dal bagno." Condividiamo un bacio. Prima che lui si sblocchi
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annabohis,
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lupo di mare
Chi avrebbe mai potuto immaginare che quel vecchio pescatore, da astuto lupo di mare quale si dimostrò di essere, sarebbe riuscito la dove molti altri avevano dovuto arrendersi.Così, approfittando del fatto che eravamo rimasti noi due soli, a bordo dell’imbarcazione ormeggiata nella baia antistante la località in cui gli altri naviganti, compreso il mio compagno, si erano recati con il tender a riva per fare alcuni acquisti, egli non perse tempo nell’intraprendere una azione persuasiva volta a fare di me la sua ambita preda.Già in altre occasioni non aveva celato interesse nei mie confronti, sicuramente in ciò motivato anche dal fatto che sovente mi ero esposta ai raggi del sole in maniera che ben poco poteva lasciare all’immaginazione, e per nulla inibita dalla presenza di lui, non potendo certo immaginare che quella mia nudità potesse turbarlo più di tanto, già avvezzo, come ritenevo che fosse, a situazioni analoghe.Tuttavia, confessandomi esplicitamente che alla sola vista del mio corpo aveva difficoltà a trattenere le proprie pulsioni più lubriche, ed aggiungendo, senza alcun ritegno, di essere giunto a masturbarsi nella propria cabina immaginandosi di me, cogliendomi alla sprovvista si liberò dei pantaloni, incurante del tutto della propria senile nudità esposta con arrogante spudoratezza.Quell’azione così repentina sortì l’inusuale effetto di ipnotizzare le mie difese impedendomi di reagire con prontezza di fronte ad un simile atteggiamento.Quella mia titubanza venne interpretata come un segnale di assenso che gli permise allora di proseguire nell’azione intrapresa intimandomi di lasciar scivolare il pareo, che parzialmente ancora fungeva da esile riparo alla mia nuda epidermide, in modo che potesse accarezzare quel corpo che così tanto lo aveva fatto impazzire.Senza neppure comprendere meglio cosa mi sospinse ad assecondarne la presuntuosa richiesta, e non certo il timore di qualche gesto inconsulto se mai avessi deciso di contraddirlo, ma forse più per una sconsiderata volontà di trasgressiva follia, generata dalla calura estrema che aveva offuscato le mie normali facoltà intellettive, il baluardo a protezione della mia intimità volò via nello sferzante fruscio della brezza marina.Elargendo l’ambita esposizione ne avvertii la ruvidità delle mani callose che percorrendomi subito le forme epidermiche del corpo, e facendomi trasalire di inusuale quanto inaudita passione, mi resero ancora più duttile a quelle carezze che andavano facendosi sempre più efficacemente molto intime.Con altrettanta repentinità mi prese, trapassandomi senza alcun ulteriore ritegno con veemente energia, sfogando in me tutta la voglia accumulata e repressa durante quelle estenuanti giornate di navigazione, riempiendomi le viscere del suo orgasmo senile accompagnato dalla frenesia di una cosi facile quanto inimmaginabile conquista.Soltanto con il trascorre di ulteriori giornate passate nell’ozio più assoluto, ed in un momento in cui il mio compagno ed io ci ritrovammo a bordo assieme a colui che era stato il mio segreto amante, trovai il coraggio per confessare dell’accaduto, già ben consapevole delle morbose quanto perverse passioni che da sempre animavano le fantasie del mio stesso compagno.Incitata allora da lui stesso a ripetere quanto già era avvenuto, ed immortalata in quella ulteriore profanazione ad opera dell’anziano marinaio, mi abbandonai totalmente all’amplesso ormai coinvolta sempre di più in quel turbinoso confronto fattosi insospettabilmente molto appagante a dispetto di quanto avrebbero potuto mai sospettare tutti gli altri nostri ignari compagni di viaggio.
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5 years ago
gloria1951,
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La compagna di scuola
Ad inizio aprile ricevetti un messaggio su Facebook di una mio amico delle scuole medie inferiori che mi avvisava della creazione di un gruppo WhatsApp per organizzare una cena con tutti i compagni di classe dell' epoca.Ho subito pensato che rivedere dopo oltre 40 anni i miei ex compagni di classe poteva essere una cosa carina e divertente. Io ho dei ricordi meravigliosi: le prime cotte, i primi approcci con le ragazze e la scoperta della sessualità.Come carattere sono sempre stato molto socievole e anche se ero un secchione, ne approfittavo per essere sempre disponibile ad aiutare tutti, soprattutto le ragazze, sperando ogni volta in un qualche tipo di ricompensa.Però alla fine, le mie compagne mi volevano così bene che per loro ero solo un fratello e purtroppo andavo sempre in bianco.Sono passati 40 anni, le nostre strade si sono divise diverso tempo fa e ci siamo persi di vista, ognuno di noi ha accumulato esperienze diverse e sicuramente siamo cresciuti sia anagraficamente che mentalmente.Arriva il giorno della cena. Mi presento con un certo anticipo, anche perché vengo da fuori città, visto che qualche anno fa mi trasferii a Bologna e la cena era a Roma.Cominciarono ad arrivare i miei ex compagni di scuola, prima i maschietti, ormai grandi e con i segni evidenti dell' età e poi le femminucce che al contrario erano tutte splendide e in forma messe in tiro dall' occasione.Arriva Paola che ora fa l'insegnante di Yoga, biondissima con i capelli ricci, un sedere spettacolare, ma poco seno.Arriva Luisa: corrispondente estera per una testata giornalistica, mora con i capelli a caschetto, un vestitino a fiori quasi trasparente e con una 5 di seno meravigliosa e che lascia poco spazio alla fantasia.Dopo qualche minuto arriva Naomi, l'unica ragazza della classe un po' esotica, ha la mamma coreana e quindi il suo aspetto è quella di una tipica ragazza orientale, però molto bella. Lei fa la traduttrice per una compagnia asiatica, il suo vestitino a righe di seta e i suoi occhioni a mandorla fanno scopa con il rossetto rosso acceso che disegna perfettamente la sua bocca molto carnosa e praticamente perfetta.Infine arriva Carla, forse la più normale del gruppo, capelli neri lunghi fino alle spalle, occhi verdi smeraldo, indossa dei jeans e un maglioncino bianco che nasconde perfettamente il seno, visto che è non è molto grande, porta una seconda.Dopo 30 minuti di attesa ci sedemmo e iniziammo a cenare immersi nei ricordi e nelle cazzate che ogni giorno facevamo. Io ero seduto tra Carla e Naomi, parlammo sia del passato che del presente.Io confessai a Carla che da ragazzo ero follemente innamorato di lei, ogni qualvolta che l'aiutavo nei compiti, anelavo il suo bacio di ringraziamento e speravo sempre in qualcosa in più.Carla arrossì e mi disse: "non lo immaginavo, per me eri solo una persona gentile, quasi un fratello, che mi aiutava nei compiti, me lo potevi dire ! ", io di rimando le dissi che con il senno del poi ero proprio un pirla.Verso metà serata dovetti iniziare a salutare tutti perché dovevo tornare a casa in quanto non avevo trovato un albergo disponibile e mi aspettavano molte ore di viaggio. A quel punto Carla mi disse che se volevo mi poteva ospitare lei, tanto il figlio era a Barcellona per l'Erasmus e l'ex-marito era appunto EX.Finita la cena andai a casa insieme a Carla, continuammo a parlare e a ricordare sul divano in compagnia di due bicchieri di Nebiolo. Riuscimmo a finire la bottiglia tra una chiacchera e l'altra. Mi accorsi che una piccola goccia di vino era finita sul maglione bianco di Carla, glielo feci notare e lei, senza pensarci un secondo se lo tolse rimanendo con un reggiseno nero, ma trasparente.Carla:" Senti Gio, ho pensato che forse è giunto il momento di ricompensarti per tutte le volte che mi hai aiutato a scuola".Ok, da piccolo ero un pirla, ma ora che sono cresciuto, credo di essere diventato più audace e pertanto, senza che me lo ripetesse, ho fatto una cosa che da piccolo era impensabile per me: mi sono avvicinato, e fissandole gli occhi, le ho tolto il reggiseno.Davanti a me c'erano 2 seni piccoli, ma perfetti e poi i capezzoli... erano come due chiodi che aspettavano solo la mia lingua. Ho iniziato a succhiare prima il destro alternando dei piccoli morsi a dei massaggi con la lingua, per poi passare al sinistro e applicare la stessa tecnica. Con le mani e le dita massaggiavo il capezzolo che non aveva l'attenzione della mia lingua e intanto i gemiti di Carla aumentavano. Era bellissimo sentire il suo sapore e stava aumentando anche il mio desiderio di provare anche a sentirne un altro, quello più intimo e gustoso.Visto che Carla gradiva il gioco dei morsi, ogni tanto tiravo il capezzolo tenendolo stretto con i denti allungandole il seno senza esagerare e nel frattempo le sbottonavo i Jeans.Ad opera compiuta l'ho fatta alzare, e le ho calato i pantaloni e le mutandine con un solo gesto, intanto i capezzoli non erano più dei chiodi, ma degli appendi abiti, la mia bocca ha continuato a giocare, mentre le mie mani hanno stretto le sue chiappe ormai nude e in quel preciso momento, Carla inizia a tremare e ad avere il suo primo orgasmo.Senza darle tregua, la faccio stendere, le metto un cuscino sotto la schiena e inizia ad ammirare quella fica perfetta: Delle labbra grandi e succose, completamente depilata tranne un piccolo triangolino poco sopra il monte di venere."Carla lo sai che questo triangolino qui mi eccita tantissimo, sei veramente fica" di risposta:"Se vuoi, puoi dire anche che sono Troia, quel triangolino non l'ho fatto io, ma qualche giorno fa ho giocato con una nostra comune amica che mi ha depilato e me lo ha disegnato lei". Appena sentii quelle parole, la mia lingua iniziò a percorrere tutto il taglio della sua fica, insinuandosi ogni tanto, fra le pieghe delle grandi labbra, assaporando e leccando il dolce nettare che sgorgava copioso, fino ad arrivare al secondo orgasmo che la fece vibrare come una corda di violino."Carla, come stai? dal quel che vedo, forse hai bisogno di un po' di riposo e poi mi devi raccontare chi è la comune amica che ha fatto questa meraviglia"."Gio! va bene che ho 50 anni, ma non sono assolutamente stanca, ti prego mi devi Prendere, voglio che me lo metti dentro, lo voglio sentire, voglio godere ancora! e se sei bravo ti farò un bel regalo".Essere bravo, credevo che fino a quel momento non mi fossi comportato male. Comunque iniziai a scivolare dentro di lei lentamente, in modo da farle assaporare il piacere di essere posseduta. Le alzai le gambe e mordicchiandole i piedi iniziai ad aumentare il ritmo delle spinte. Ormai la sua fica era un lago di umori , dilatata e sensibile ad ogni affondo. Con le dita le prendo il capezzolo destro e inizio a tirarlo e lei urla di piacere, intanto il mio cazzo continua a muoversi dentro e fuori di lei con movimenti veloci, alternati ad affondi lenti. Non voglio ancora venire, quindi ogni tanto esco e le metto 2 dita dentro stimolandole contemporaneamente il clitoride, ogni volta che mi accorgo che sta per avere l'orgasmo, faccio il bastardo e mi fermo. Il gioco però dura solo 2 volte. Appena rimetto il cazzo dentro di lei, lentamente e mi fermo piantandomi dentro di lei profondamente, sento i primi tremori, avverto una strana contrazione e il mio cazzo viene come stritolato, mi sento bagnato, mi si bagna anche la faccia come se qualcuno mi avesse fatto la pipì addosso, era lei che iniziò a squirtare e a tremare contemporaneamente, al termine uscii da lei e l'abbracciai per qualche minuto."Allora sono stato bravo? me lo merito il regalo?"con un po' di fatica ricevetti la risposta: " Si sei stato bravino, quindi una piccola ricompensa te la meriti".Carla si alzò dal letto e andò verso il comodino, lo aprì e tirò fuori un vibratore anale."Questo è sempre un regalo della nostra amica, ma oggi lo voglio usare in modo più artistico, ti va?". Come ho detto prima, non sono più un ragazzino pirla, quindi le dissi l'unica cosa che potevo dire in quel momento: " Carla , fai tutto ciò che vuoi, considerami come il tuo sexy giocattolino, dimmi quello che devo fare e lo farò". I suoi occhi si illuminarono e inizio a fare un pompino al vibratore, poi se lo passò anche sulla fica e lo inumidì ancora di più con i suoi umori."Gio', vieni qui, sdraiati, prendi il cuscino che hai usato prima, ma questa volta mettilo dietro la tua schiena che ora inizio un bel giochino con le altre mia labbra e vedrai che che ti farò avere un orgasmo unico."Feci come mi ordinò, le sue labbra erano meravigliose, mi baciava il cazzo e me lo mordicchiava, un po' come avevo fatto io con i suoi capezzoli. Ad un certo punto alza gli occhi e mi dice guardandomi: " Ora farò entrare il tuo cazzo nella mia bocca fino alle palle, ma non sarà l'unica cosa a entrare". Inizia lentamente ad avvolgere il mio glande con le sue calda labbra, intanto la lingua cerca di entrare nella mia piccola fessura, ma appena inizia a scendere un pochino con la bocca, sento che lei inizia a inserire il vibratore nel mio culo, lentamente.Più scende con la bocca e più il vibratore entra dentro di me. Appena il vibratore si posiziona completamente dentro il mio culo, lo accende e inizia a farmi il pompino più bello della mia vita. Le labbra vanno giù e su lentamente, si aprono e si chiudono sulla mia cappella, ogni movimento della sua bocca e le vibrazioni che profanano il mio culo, rendono quella pratica spettacolare e ricca di sensazioni. La sua sembra una tecnica sperimentata, studiata con metodologia per aumentare il piacere, soprattutto quando decide di sincronizzare i movimenti della sua bocca con il fare entrare e uscire il vibratore da me. Non resisto ed esplode nella sua bocca. Non fa uscire nulla, si stacca dal mio cazzo che continua a rimanere dritto, mi guarda e ingoia. Si passa la lingua sulle labbra, come se avesse gustato la cosa più buona del mondo e mi bacia.Abbiamo continuato a farci un po' di coccole, ma Carla ha voluto che riprendessi a leccarle la fica, buonissima e bagnata.La mattina seguente, mi sveglia con un meraviglioso pompino, ma questa volta senza vibratore. Comunque non si è persa una goccia del mio sperma e come la sera prima abbiamo limonato subito dopo."Gio' ,tra poco devo uscire, perché passa Naomi a prendermi per andare a fare delle commissioni. Se ti va puoi restare e magari pranziamo tutti insieme, anche perché questa mattina le ho mandato un messaggio e mi ha chiesto se poteva giocare anche lei insieme a te."Lo ripeto per l'ultima volta: ora non sono più un pirla ... quindi ho accettato senza nessuna remora, ma questa è un'altra storia.
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giorgal73, 51
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