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Il finto tecnico
Questa e' una fantasia che ho da qualche tempo...
conoscere su internet un lui di coppia che abbia voglia che la moglie sia corteggiata in modo spinto da un altro uomo...come ora ve lo dico!!!
mi piacerebbe fingermi un ragazzo che ripara ad esempio i computer...entrerei in casa tua quando tu non ci sei oppure appena arrivo con la scusa che hai da fare te ne vai....temporeggio davanti al computer e magari "per sbaglio" trovo delle foto spinte di tua moglie...lei e' li vicino a me e si imbrarazza e io la tranquillizzo dicendole che non si deve preoccupare ognuno ha i suoi segreti e le proprie fantasie...inizierei a farle qualche complimento su quello che ho visto nelle foto e se lei non si scoccia proverei a chiederle se potessi vederla dal vivo altrimenti se le darebbero fastidio i miei complimenti mi fermerei li...farei finta di aver risolto tutto e me ne andrei...
ma se lei stesse al gioco vorrei provare a toccarla e proporle di trasgredire insieme...poi ti farei sapere come e' andata e se avessi ancora bisogno di qualcuno che ti ripari il computer io sarei li...
chissa' se qualcuo mi accontentera'
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17 years ago
admin, 75
Last visit: 8 hours ago -
La coppia vicina
Non avrei mai pensato che questo potesse accadere a me, o meglio a noi,ma dopo la prima volta diventa tutto + facile.
Pensare ha questo mi aveva sempre messo un certo eccitamento nel corpo e nella mente, sentivo che anche Mario mi era complice in questo. Tutto e sucessso appena una settimana fa,siamo andati nella nostra casa in montagna, soli io e Mario i bimbi li abbiamo lasciati con la nonna, appena arrivati siamo andati nel picolo market per fare un po di acquisti. Li in fila per pagare c'era una coppia straniera, la lei non staccava gli occhi di dosso a Mario, ma anche il marito aveva gli occhi puntati su di me, a dire il vero sulle mie tette, tutto questo certo non mi dispiaceva anzi mi eccitava tantissimo, sentivo le sue mani dentro la mia maglietta che mi stringeva i capezzoli già duri x l'eccitamento, in quel momento mi venne una voglia pazza di fare sesso, volevo essere sbattuta da Mario e dal bellissimo straniero, e mentre lo facevano avrei voluto che la sua compagna era li ha guardarci. Ma tutto questo sparì nel momento che loro pagarono ed uscirono dal market. Era stata una visione della mia fantasia che purtroppo non sarebbe mai diventata realtà, ma sbagliavo. Rientrammo alla nostra casa, io cominciai a preparare per il pranzo, era una giornata di sole bellissimo, mario portò fuori le poltrone x prendere il sole, ma mentre stavo x raggiungerlo nella veranda x una sigaretta lo sentii avviacinarsi dietro di me tringendomi intorno alla vita, mi prese e mi appogiò al tavolo mi alzò la gonna e senza dire niente entro con il suo cazzo dentro di me, tutto questo mi eccitava non avevo nemmeno bisogno di un po di saliva lui lo sapeva che io adoro essere presa in questo modo, e mi bagno al solo pensiero di farlo. Lui era molto eccitato al punto che ebbe l'orgasmo quasi subito. Ma non era finito disse di seguirlo nella veranda, poi arriavati li capii subito il suo eccitamento improviso, c'era la coppia del market a fianco al nostro appartamento che scopavano, lui li aveva visti e la cosa l'aveva eccitato così tanto, tra loro e noi c'era solo un muro divisorio alto appena 1.50, si doveva stare un po bassi x non essere visti, ma ci godemmo tutta lo loro scopata senza pagare il biglietto, mi venne una voglia pazza di succhiare il cazzo di Mario lo presi e vidi che ci mise 2 secondi a diventare duro, ero bagnata anche nel buco del culo avevo una voglia matta di prenderlo in culo, mi misi alla pecorina e mi infilai un dito dentro, Mario capi al volo il mio desiderio e non si fece pregare, ci sputò sopra e appogiò la sua bella capella che era bella grossa x l'ccitamento, io respirai profondamente e spinsi il culo all'indietro x fare entrare il cazzo nel mio culo, non ci misi tanto ad avere un orgasmo sia nel culo che nella figa, e uno due senza poterli +contare, contianuavo a venire anche quando Mario mi bagnò il viso con il suo sperma caldo. Ci guardammo e ci baciammo a lungo li in veranda, sentivamo il sole che bruciava la nostra pelle. Dopo pranzo ci coricammo un po, ma nessuno dei 2 aveva voglia di dormire.Parlammo a lungo, pensavamo che ci poteva essere il modo di conoscere la nostra coppia di vicini. Ma questo non è ancora successo, sappiamo che succederà presto, poi vi racconterò. Ciao da Mario e Anna
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17 years ago
admin, 75
Last visit: 8 hours ago -
Una serata al privè
Catania, 16 marzo 2007
Non è possibile, non riesco ancora a credere cosa sta accadendo alle mie emozioni, cosa ho dentro la testa, dentro il cuore, dentro il mio Io…non avrei mai immaginato di dover arrivare a questo punto…ed è qui che tra le note di “Dancing” di “Elisa” racconto la mia storia…
Giovedì 15 Marzo 2007, ore 23.30 chiamai il mio amicone Marco per incontrarci, fare una delle solite uscite notturne dove la spensieratezza ci porta spesso a delle serate tranquille ma piene di risate che soltanto con i veri amici riesci a passare…per me doveva essere una serata da passare con Lisa,la mia ragazza da due anni e mezzo, ma la sua stanchezza dopo la serata in palestra l’ha portata a starsene a casa, sotto una doccia calda ed in un letto tante volte riscaldato dai nostri corpi…ma per me oggi tutto questo passa in secondo piano, si, perché da ieri sera dentro di me qualcosa è profondamente cambiato. Alla sua insaputa decisi di uscire con Marco, andare a passare una bella serata, anche senza spendere soldi che vedo sempre meno data la mia disoccupazione neoarrivata. Insomma, il mio amicone si presenta a casa mia verso le 23.45, io vestito come nelle migliori occasioni con tanto di camicia nera e giacca, mentre lui preferisce vestire in modo più sportivo, con jeans e felpa. Continua a ripetermi che si sente uno zingaro al mio cospetto, dato l’abbigliamento ma a me non interessa, ho soltanto bisogno di svagare un po’, allontanarmi dalla monotonia giornaliera. Siamo andati a finire in un locale night, dove io non ero mai andato tranne alla serata dei saluti del Tenente Simmatri prima del suo trasferimento…mi sentivo legato, non ho l’abitudine di frequentare questi posti, che io ho sempre disprezzato con la convinzione di non dover mai arrivare a questo punto (pagare per vedere una ragazza nuda).Arrivati al locale ed appena entrati ci troviamo sotto una una “bestia” di almeno un metro e novanta per duecento chili che ci invita ad entrare nella sala…Appena varcata la soglia ci accorgiamo di essere soli, io e Marco, con una decina di ragazze seminude sdraiate nei divani. Mi sento gli occhi delle ragazze puntati addosso, e con non poco imbarazzo vado a sedermi ad uno dei divani liberi. Subito mi accorgo che la serata non sarebbe stata semplice perché mi sarei ritrovato non so quanti bei corpi nudi buttati su di me per cercare di attirare quanti più inviti possibili al cosiddetto “Privè”, Privè che consiste nel passare dieci minuti tu e la ragazza, soli, in un camerino per assistere ad uno strip riservato al solo cliente…neanche due minuti di permanenza all’interno del locale che una ragazza mi si butta addosso,a cavalcioni, ma della quale non sono riuscito ad identificarne il viso data la tempestività con la quale mi “aggredisce”. Dice di chiamarsi Agata, di provenire dal Brasile, e continua a ballarmi sopra a ritmo di musica, tanto provocante che mi imbarazza il solo pensiero che io mi trovassi in quella situazione. Con la scusa di essere appena arrivato e che avevo intenzione di vedere le altre ragazze la mando via,si stacca da me e riesco ad identificarne il volto, non male direi…ma il suo accento mi è parso più “Catanese” che brasiliano…mah…non ci faccio caso più di tanto. Intanto il mio amicone Marco, seduto nel divanetto di fronte al mio, parla con una ragazza, molto formosa, avrà almeno la quarta di seno,e si dirige al bancone per ordinare una consumazione…altre ragazze cercano di attirare l’attenzione su di me, sedendosi sul mio divano ma non ci riescono, io sono troppo un bravo ragazzo per fare certe cose,i miei principi mi portano oltre. Non passa un secondo che al “palo” vedo una ragazza dal fisico direi “perfetto”, alta, snella, una modella…non la vedo molto sciolta, è un po’ lenta nei movimenti, anche se la canzone le permette di fare quello, ma nn la vedo volgare, né tantomeno aggressiva…mi colpisce il suo sguardo,il suo viso dolce, i capelli tirati, quel corpo da Dea che si muove lentamente, impacciato. Finito lo spettacolo,seguendola con lo sguardo, mi accorgo che non è come le altre, no, lei non viene ai divani, siede in maniera più composta delle altre, sola, in un’angolo,tanto che continuo a guardarla mentre Marco imperterrito mi chiede con quale delle ragazze avrei voluto fare il Privè…non lo avrei voluto fare con nessuna delle ragazze, non perché non mi piacessero,anzi!, ma nn mi andava proprio…mi sentivo un pesce fuor d’acqua, mentre lui disinvolto, quasi come se stesse a casa continuava a palpeggiare le ragazze dai corpi coperti da solo intimo…mentre continuo ad osservarmi attorno, e dopo aver preso la solita “Red Bull e Vodka alla Pesca”, con la coda dell’occhio vedo una ragazza dirigersi verso di me, mi si siede accanto, mi giro e mi accorgo che è la ragazza bellissima della lap dance di prima…la guardo, io molto timido la saluto con un sorriso e le chiedo come sta, lei mi risponde bene ed iniziamo a parlare,chiedendoci il nome, l’età…inizia quasi a piacermi parlare con quella ragazza, aveva un’espressione così dolce, ma……neanche un minuto che arriva il ragazzo che lavora nel locale per chiedermi se ho intenzione di offrire qualcosa da bere alla ragazza…io penso che venticinque euro per una consumazione siano eccessivi e dico che lo avrei fatto dopo, ma la regola dice che la ragazza per poter parlare con me deve ricevere una consumazione obbligatoriamente…e se la porta per mano. Mannaggia a me, quella ragazza mi piaceva veramente…bellissima…e l’unico modo per poter continuare a parlarle era pagare il “Privè”…ci penso su due minuti e cedo ad ogni mio pensiero, ad ogni mio principio, voglio continuare a parlare con quella ragazza…la chiamo e la invito…mi prende per mano e mi fa salire al piano di sopra, dove una stanza portava ad una decina di camerini dove si sarebbero passati i dieci minuti con la ragazza…nella mia testa c’era soltanto confusione, tanta confusione…non mi rendevo conto di cosa stavo per fare…un’istante mi passa Lisa per la mente ma subito dopo svanisce perché siamo già entrati nella piccola stanza…mi ritrovo sul divanetto, e lei su di me a cavalcioni…bella più di quanto avessi visto nel semibuio della sala…i suoi occhi brillano, il suo viso è dolcissimo, le sue labbra sembrano disegnate dal più bravo pittore mai esistito…io sono impacciato, non so cosa fare, se toccarla, guardarla…mi sono trovato in una situazione stranissima, come di fronte alla ragazza alla quale ho dato il primo bacio…ma mi piace, quei pochi secondi con lei iniziano a piacermi, continuiamo a guardarci negli occhi ed io “rompo il ghiaccio” chiedendole il nome che avevo già dimenticato, risponde dicendo di chiamarsi “Milena”, di avere 26 anni e di provenire dalla Romania…iniziamo a parlare di cose personali, tipo della famiglia, di come si trova in Italia e così via…e non mi importa di vedere il suo corpo privo di quel top o di quel tanga che la copre…voglio soltanto parlare con lei, conoscere quante più cose possibili. Quella ragazza mi colpisce incredibilmente…quel suo modo di essere “imbarazzata” ad alcune mie domande, quegli occhi mi trasmettono qualcosa che neanche io saprei descrivere. Senza sapere come e perché, ritrovo le mie labbra unite alle sue, a baciarci, ad occhi chiusi come si fa solo in amore, e le lingue iniziano a sfiorarsi, ad intromettersi come dovessero scoprire chissà cosa, timide ma decise…dolci ma sconosciute…quel bacio era bellissimo, il più bello della mia vita, il più sconosciuto…ma il più sensuale. Quel momento avrei voluto non finisse mai…ma neanche il tempo di pensarlo che quel sogno viene interrotto dalla voce del ragazzo che prima ma l’aveva portata via dal divano chiamandola per nome e dicendole che il tempo era scaduto…l’intero mondo mi sembra cadere addosso quando mi rendo conto che quel bacio l’ho pagato cinquanta euro, e che magari lo avrà fatto perché il lavoro glielo impone…scendiamo le scale mano nella mano, ma non penso, ho il vuoto dentro…non sono consapevole di cosa era successo…arrivo al mio divano, buttato li, solo, tanto solo che neanke la musica assordante riesce a rompere il silenzio che irrompe nella mia testa…un silenzio che rompe i timpani. Milena torna al solito divano ad angolo, e fuma una sigaretta…ci sarebbe di che guardare, perché intanto al palo balla una ragazza con movimenti incredibili, ma non mi interessa, io le do le spalle perché voglio continuare a guardare lei…come sarei voluto essere quella sigaretta, baciata da quelle labbra morbide, disegnate, invitanti…penso al mio portafogli, mi sono rimaste settanta euro, non ci penso su due volte, un’occasione del genere non mi capiterà più, quella ragazza mi piace, mi ha baciato come nessuno ha mai fatto, non può svanire tutto qui…la chiamo, lei scatta dal divano e mi sorride con espressione più che mai tenera…le chiedo se avrebbe voluto passare altri dieci minuti con me, ed ecco che la sua risposta è la più bella che mi sarei potuto aspettare, mi guarda con occhi dolci e nel suo italiano stentato mi fa capire che altre cinquanta euro sarebbero state troppe…io le ripeto che non mi importa, che in quel momento volevo soltanto stare io e lei soli, a parlare, mi importava soltanto poterla avere per me anche soli dieci minuti…sorride con il dito alla bocca come per dimostrare l’imbarazzo ed io esco fuori di testa, non ci sono più, mi sembra di volare “tre metri sopra il cielo” si proprio come il film o il libro…non ho mai trovato questa metafora più adatta al mio stato d’animo…mi ritrovo nuovamente nella piccola stanza ed ancora io e lei siamo in piedi…le prendo il viso e le sussurro che volevo soltanto continuare a baciarla,e nient’altro…sorride e mi dice con un accento strano ma bellissimo e con un sottile sorriso sulle labbra “Perché No”…passammo quei dieci minuti scambiandoci frasi dolci, baci appassionati, le mie mani nella sua schiena scivolavano dolcemente ed i suoi piccoli movimenti mi facevano capire che le piaceva…la mia lingua sul suo collo scivolava lentamente ed i suoi sospiri erano sempre più forti…bellissimo, bellissimo bellissimo!!! Ed è ancora lui, con l’invadenza di sempre che la chiama…lei risponde di si, ma non si alza, rimane li con me a guardarmi negli occhi, a baciarmi…ad imbarazzarsi come un ragazzina al suo primo bacio…tutto era perfetto…spettacolare...mi chiede il numero, ma non ho la penna, CLASSICO!!! QUANDO SERVE NON C’E’ MAI!!! Quindi mi dice di registrare il suo nel cellulare…ma è un numero strano, troppo lungo per essere Italiano…ed è infatti li che mi dice che l’indomani sarebbe tornata nella sua terra d’origine, la Romania, e che quello non era altro che il suo numero di cellulare lì in Romania…il tetto del mondo sembra cadermi addosso…io mi sento sprofondare, mi si annebbia perfino la vista…lei mi stringe la mano, mi guarda con un sorriso stentato, dolce ma triste…e mi invita a scendere le scale che ci riportano alla sala…io al solito divano aspetto Marco che torna dal Privè con la Brasiliana di “Picanello”, non ci credevo, non volevo credere che tutto sarebbe finito in un niente, che io non avrei potuto darle altro, che non l’avrei più rivista…dal suo divano lei continuava a guardarmi con la solita sigaretta, mi ha perfino chiesto se volevo fumarne una ma a me non importava quella sigaretta, volevo soltanto lei…lei e basta…tornato Placido gli chiedo di andarcene e così vado li a salutarla…con i due bacetti classico degli amici, e lei mi dice “MI RACCOMANDO CHIAMAMI QUANDO SONO IN ROMANIA”…io annuisco e mi perdo nel buio del corridoio che mi portava all’uscita, lasciandomi alle spalle la ragazza dei miei sogni,…ed una serata indimenticabile…
P.S. Lascio all’ immaginazione cosa provo quando sento ancora il suo odore sulla mia camicia…
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2
17 years ago
oltrelosguardo, 25
Last visit: 16 years ago -
In campagna
I PRIMI GIORNI DI GIUGNO DELLO SCORSO ANNO MIO MARITO ED IO FUMMO INVITATI PER TRASCORRERE LA DOMENICA NELLA CASA IN CAMPAGNA DI UN COLLEGA COL QUALE IL LUNEDI' DOVEVA ANDAR FUORI PER LAVORO.
ACCOGLIENDOCI LA MOGLIE,ANNA, MI DICE:SON CONTENTA CHE SIATE VENUTI COSI' TU POTRAI FARMI COMPAGNIA DAL MOMENTO CHE I NOSTRI MARITI STARANNO FUORI TUTTA LA GIORNATA DI DOMANI.
VEDRAI STAREMO BENE INSIEME,AGGIUNSE IN UN MODO CHE MI SEMBRO' MALIZIOSO.
LA COSA MI COLPI' PERCHE' NOI NON CI ERAVAMO MAI CONOSCIUTE PRIMA,ANCOR MENO FREQUENTATE.
UN PO' PER GENTILEZZA,UN PO' PERCHE' INCURIOSITA,ACCETTAI.
LA GIORNATA TRASCORSE SERENAMENTE E LA MATTINA SEGUENTE I MARITI ANDARONO VIA MOLTO PRESTO.
VERSO LE 9 ANNA BUSSO' ALLA PORTA,TI HO PORTATO IL CAFFE',MI DISSE.
PER IL CALDO INDOSSAVO SOLO UN PAIO DI SLIP.
CAZZO CHE TETTE CHE HAI,ESCLAMO' GUARDANDOMI IL SENO NUDO,VIENE VOGLIA TI TOCCARLE.
E PRIMA CHE POTESSI AVERE IL TEMPO DI RISPONDERLE MI RITROVAI CON LA TAZZINA IN MANO E CON LE SUE DITA CHE ME LE PALPAVANO.
RESTAI PIACEVOLMENTE SORPRESA DA TANTA SPONTANEA CONFIDENZA E LASCIAI FARE.
DAI,METTITI QUALCOSA ADDOSSO E RAGGIUNGIMI GIU',MI DISSE,FACCIAMO COLAZIONE E POI ANDIAMO A PRENDERE UN PO' DI SOLE SUL PRATO.
LA RAGGIUNSI DOPO UN PO',MANGIUCCHIAMMO QUALCOSA ED USCIMMO.
AD UNA TRENTINA DI METRI DALLA CASA C'ERA UN BEL PRATO MOLTO ESTESO,ANNA SISTEMO' UN GRANDE TELO A TERRA E MI INVIT0' A STENDERMI CON LEI.
NOTAI CHE LI' VICINO C'ERA UNA ZONA RECINTATA DOVE TROTTERELLAVANO DUE BEI CAVALLI.
CAVALCHIAMO SIA IO CHE MIO MARITO,DISSE ANNA,QUELLO PIU' SCURO E' IL MIO,MI RICONOSCE TRA MILLE ,SOLO CON ME E' ESTREMAMENTE DOCILE,LE SON MOLTO AFFEZIONATA.
CI TOGLIEMMO LA T-SHIRT, ENTRAMBE A SENO NUDO E CI STENDEMMO.
NOTAI CHE ANNA AVEVA UN SENO MOLTO PICCOLO CON DUE CAPEZZOLI MINUTI COME DUE BOTTONCINI SCURI ED APPUNTITI.
IL CONTRARIO DI ME,PENSAI,CHE HO DUE TETTONE GROSSE ED I CAPEZZOLI LARGHI E CHIARI.
DOVETTE LEGGERMI NEL PENSIERO,PERCHE' SI AVVICINO',COMINCIO' A CAREZZARMELI E DOPO UN PO' A LECCARMELI,TITILLANDO I CAPEZZOLI CON LA PUNTA DELLA LINGUA PER POI SUCCHIARLI.
MI PIACEVA MOLTO,ANCHE PERCHE' LO FACEVA CON PASSIONE E CON LA PERIZIA DI CHI E' ESPERTA,TUTTAVIA MI SCOSTAI TEMENDO CHE
QUALCUNO POTRESSE VEDERCI.
LEI MI TRANQUILLIZZO' DICENDO CHE LA DOMESTICA ERA ANDATA VIA INSIEME AL MARITO CHE ERA L'UOMO CHE CURAVA IL PRATO E BADAVA AI CAVALLI.
NEL DIRE CIO' RIPRESE A SUCCHIARMI LE TETTE E MI MISE UNA MANO NEGLI SHORT, ACCAREZZANDOMI LA FICA,PERALTRO GIA' BAGNATA.
DOPO UN PO'LASCIO' LE TETTE,MI SFILO' PANTALONCINI E SLIP E COMINCIO' A BACIARMI L'INTERNO DELLE COSCE,MI PASSO' LA LINGUA LUNGO IL CONTORNO DELLE GRANDI LABBRA,POI UN PO' PIU' INTERNAMENTE,RISALI' IN ALTO A LACCARMI E BACIARMI IL CLITORIDE INFINE MI ALLARGO' BENE LA FICA CON POLLICE ED INDICE DELLA MANO SINISTRA E INFILO'DUE DITA DELL'ALTRA AFFONDANDOLE AL MASSIMO POSSIBILE.
ERA BRAVISSIMA,MI FACEVA TORCERE PER IL PIACERE,FINCHE' SI DENUDO' E MI INVITO' A STENDERMI SU DI LEI.
CI PALPAVAMO,ACCREZZAVAMO,LECCAVAMO,IN UN 69 AD ALTO TASSO EROTICO,FINCHE' AVEMMO ENTRAMBE UNO SPLENDIDO ORGASMO.
NEL RIALZARMI,NOTAI CHE IL SUO CAVALLO SI ERA FERMATO DALLA PARTE DELLA STACCIONATA VICINA A NOI ,PROBABILMENTE ATTRATTO DALLA VISTA DEI CORPI E DAI NOSTRI ODORI VAGINALI.
IL CAZZO INIZIALMENTE A RIPOSO,STAVA ALLUNGANDOSI E GONFIANDOSI IN MODO SPROPOSITATO.
ALLA FINE AVEVA UNA MAZZA LUNGA QUASI UN METRO E DI DIAMETRO NOTEVOLISSIMO.
ANNA SEGUENDO IL MIO SGUARDO LO VIDE E DISSE:HAI VISTO CHE ROBA,QUANDO MI VEDE NUDA,SPECIE SE MI MASTURBO,VA IN CALORE ED IL RISULTATO E' QUELLO CHE VEDI.
IN GENERE PER VENIRE SI DA DEI COLPI COL CAZZO SOTTO LA PANCIA,MA QUANDO NON C'E' NESSUNO NON TI NASCONDO CHE OGNI TANTO LO FACCIO VENIRE IO CON UNA SEGA.
NOTO' LA MIA SORPRESA E LA MIA CURIOSITA', ALLORA MI PRESE PER MANO E MI PORTO'ACCANTO ALL'ANIMALE CHE TENNE FERMO PRENDENDOLO PER LA BRIGLIA.
INGINOCCHIATI E TOCCALO VEDI CHE MAZZA,MI ESORTO',NON TI CAPITERA' TANTO SPESSO IN FUTURO.
COME IPNOTIZZATA MI CALAI E GLIELO TOCCAI.
IL CAVALLO EBBE UN FREMITO ED IO PURE,ERA SUPERBO.
ADESSO STAI QUA' CHE TI FACCIO VEDERE,DISSE ANNA,LEGANDOLO CON LA BRIGLIA ALLA STACCIONATA.
GLI ANDO' VICINISSIMO,SI PIEGO' SULLE GINOCCHIA E COMINCIO' AD ACCAREZZARLO LATERALMENTE FACENDOGLI AVERE UNA EREZIONE ANCORA MAGGIORE,SE POSSIBILE.
QUANDO LO VIDE PRONTO,SI INGINOCCHIO',GLI PRESE QUELLA STANGA ENORME CON TUTTE E DUE LE MANI,UNA SOPRA L'ALTRA,PER POTERGLIELO MENARE MEGLIO E GLI FECE UNA SEGA CHE FU UNO SPETTACOLO.
IL CAVALLO,NITRIVA,ANSIMAVA SOTTO LE SUE MANI,FINCHE'SPRUZZO' UNA QUANTITA' IMPRESSIONANTE DI SBORRA,FINO A FORMARE UN LAGHETTO SOTTO DI LUI.
STETTI TUTTA LA GIORNATA CON LA VISIONE DELLE MANI DI LEI CHE MUNGEVANO IL CAZZONE DELL'ANIMALE E CON UNA ECCITAZIONE RESA EVIDENTE DAI CAPEZZOLI SEMPRE INDURITI E BEN EVIDENTI SOTTO LA T-SHIRT.
RIENTRARONO PER LA CENA I MARITI,UN PO' DI CHIACCHIERE,UN PO' DI CIBO,MA FREMEVO DAL DESIDERIO DI ESSER SCOPATA.
APPENA IN CAMERA, PRESI TRA LE LABBRA L'UCCELLO A MIO MARITO E GLIELO CIUCCIAI CON FURIA.
EHI,MI DISSE,MA CHE E' CHE STAI COME UNA ASSATANATA.
GLI RACCONTAI TUTTO QUANTO SUCCESSO COL CAVALLO,SORVOLANDO LE LECCATE DI FICA CON ANNA,PERCHE' NON SAPEVO COME L'AVREBBE PRESA.
MENTRE PARLAVO MI BAGNAVO SEMPRE PIU',ALLORA CAPI' CHE ERA VENUTO IL MOMENTO DI SBATTERMELO DENTRO.
LO FECE CON FORZA,QUASI CON VIOLENZA,MI POMPO' SENZA SOSTE FINCHE' EMISI UN URLO LIBERATORIO CHE TEMETTI FOSSE SENTITO ANCHE DAGLI AMICI.
CONTINUO' ANCORA FINCHE' SENTII IL CAZZO IRRIGIDIRSI DENTRO LA MIA FICA PRIMA DI SVUOTARMI TUTTO IL SUO LIQUIDO DENSO.
MENTRE CI LAVAVAMO INSIEME SOTTO LA DOCCIA MI SUSSURRO':NON E' CHE PIACEREBBE ANCHE A TE MENARE UNA STANGA COME HA FATTO ANNA?
NON RISPOSI,MA CAPI' LO STESSO CHE L'IDEA MI ALLETTAVA.
ED ANCHE MOLTO.
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Passa
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6
17 years ago
admin, 75
Last visit: 8 hours ago -
Il rappresentante (2a parte)
La prima parte su:
http://www.desiderya.it/rubriche/racconti-lettura-1127/il+rappresentante+1a+parte.htm
Più ripensavo a quello che avevo intuito, capito, scorto, più sentivo scendere il mio sdegno e salire la mia eccitazione: gli occhi di Marica brillavano come se fossero due spot alogeni, evidentemente intrigata da tutta la situazione ed io… beh, ero morbosamente curioso di vedere come sarebbe andata a finire.
Capivo che il quartetto mi stava deliberatamente umiliando, ma… ma la cosa, al di là dall’irritarmi, mi provocava una inaspettata eccitazione.
Decisi di assecondare in pieno il loro gioco, qualunque esso fosse, ma come?
Un attimo di riflessione e poi vidi, chiaramente tracciata nella mia mente, la strada per far procedere la cosa, qualunque essa fosse ed in qualunque direzione dovesse andare.
Studiavo l’espressione di Sergio, col terrore che avesse visto, o capito e che stesse per fare qualche sciocchezza: lo vedevo perplesso e capivo che stava riflettendo furiosamente; lo guardavo con uno sguardo affettuoso e con gli occhi carichi di promesse, ma dentro di me avevo paura di aver lasciato proseguire troppo il gioco, per le sue idee così convenzionali.
Restò a riflettere per una ventina di secondi, poi il suo viso si illuminò ed il suo splendido sorriso balenò, come un colpo di flash che illuminasse l’ambiente.
Riflettei ancora un attimo e poi feci quella che, nel mondo scacchistico, si definirebbe ‘mossa d’apertura’: “Beh, sento che stasera mi gira proprio bene! Dai, continuiamo a giocare?” dissi, sorridendo a 32 denti.
Anche gli altri sorrisero e ricominciammo il gioco durante il quale, però, cominciai ‘stranamente’ a veder scemare le mie fiches; in realtà avevo deciso di restare ‘pulito’ e quindi giochicchiavo, passando anche una volta che mi trovai un Full servito.
Inoltre, notavo che gli altri giocavano con maggiore… ferocia, maggior determinazione e quindi in poco più di mezz’ora mi trovai a contemplare con sguardo mesto –ma con la soddisfazione interiore di chi aveva realizzato i propri progetti- le poche fiches che mi erano restate.
Notavo che, nel frattempo, Marica restava –apparentemente rapita dal gioco- tra Gus e Stefano, di cui spesso non vedevo sul tavolo che una sola mano: sospettavo che la loro mano invisibile fosse intenta ad esplorare le grazie di mia moglie…
Decisi, prima di portare avanti la mia strategia, di fare un’ultima piccola, semplice verifica e chiesi a Marica di portarmi ancora da bere.
Amormio, ti porto un altro whisky, se proprio lo vuoi… mi dispiace perché le mani di Stefano e Gus mi facevano fremere di voglia accarezzandomi le gambe ed il culetto e sondandomi il buchino; sarebbe stato complicato, per loro, ripulirsi dello sperma che ancora avevo deliziosamente nella fica, se mi avessero toccata anche lì; la situazione mi teneva in sobbollimento, come il latte sul fuoco, sempre vicino a bollire e traboccare, ma tenuto controllato dalla sapiente regolazione della fiamma.
Comunque, amormio, ho deciso di mettere in atto il suggerimento che mi ha bisbigliato Stefano: questo whisky per te sarà l’ultimo, perché lo allungherò con acqua ghiacciata ed una bella porzione di vodka, di cui non sentirai il sapore, ma di cui indubbiamente sentirai l’effetto…
Come Marica mi si avvicinò col bicchiere, posai le carte e le chiesi un bacio; mentre era china a baciarmi, feci risalire la mano lungo l’interno della sua coscia, fino ad arrivare alla fica, sentendola bagnatissima, scivolosissima ed aperta; solo dopo che si fosse allontanata, portando ‘casualmente’ quella mano a grattarmi il naso, avrei sentito l’odore di un altro maschio (Stefano!) dentro di lei, ma già in quella piccola verifica avevo capito che davvero, mentre mi baciava con così tanta passione, si era fatta montare da un altro…
Si gioca? Ok, e allora giochiamo duro!
Mi era entrata una Doppia ai Re –punto discreto, ma ben lontano dall’essere imbattibile!- e decisi di puntare tutte le mie fiches rimanenti; come avevo previsto, Franco rilanciò, Stefano rilanciò anche lui e Gus stette al gioco; io avrei dovuto ritirarmi, non essendo in grado di coprire i rilanci, ma…
“Accidenti: mi avete tolto anche la camicia…” dissi in tono scherzoso e loro risero della battuta.
“Accettate per coprire la puntata una mia camicia?” Chiesi, strizzando l’occhio un po’ da alticcio, come cominciavo davvero a sentirmi, in realtà.
Allora Franco rise: “Sì, ma non mi piace giocare con un avversario a torso nudo: se vuoi giocartene una, gioca quella che indossa tua moglie!”
Feci la faccia contrita, normale in una situazione del genere, poi accettai.
“Sì, ma… -disse Stefano- … il piatto piange: completa la tua puntata, sul tavolo!”
Chiesi a Marica di togliersi la camicia e di metterla sul tavolo. Mi guardò con un’espressione strana, tra l’offesa e l’eccitata, ed in pochi istanti l’abbagliante bellezza di mia moglie fu sotto gli occhi di tutti.
Accidenti che legnata che gli ha dato, a mio marito, la vodka! Tutto mi sarei aspettata, meno che proprio lui mi obbligasse a spogliarmi davanti a questi maiali!!! Marco è l’unico che non sa darsi un contegno e sbava come un grosso cane davanti ad un osso…
Ovviamente, il mio punto soccombette davanti ad un Tris di Franco ed al Full di Stefano e rimasi così senza una fiche; che fare? Tentai: “Beh, essendo restato pulito, direi che è ora di smettere, per me: me ne andrò a nanna…”
Accidenti!!! Avrei dovuto dire che ci andavo con mia moglie, senno mi mandano via e con un pretesto la fanno fermare!!!
“Vieni, amoremio?”
Loro, che già sembravano ‘rassegnati’ al fatto che io andassi a dormire e che lasciassi mia moglie lì con loro, si precipitarono a dirmi che era ancora presto, che mi avrebbero dato qualche fiche per fare ancora qualche mano… Dopo essermi schermito un pochino, accettai.
Ricominciammo a giocare e per qualche mano riuscii a guadagnare qualche fiche; poca roba, ma abbastanza da non farmi smettere.
Avrei voluto fare di nuovo la prova di rimanere ‘pulito’, stavolta senza la camicia di Marica da perdere, per vedere cosa sarebbe successo, ma mi sentivo la testa dondolare e mi accorsi che mi ero addormentato per pochi istanti… Mi sa che avevo esagerato col whisky!
Appoggiai un attimo il mento sul braccio, appoggiato sul tavolo davanti a me e chiusi un attimo gli occhi, deliberatamente; quando li riaprii –o meglio: quando li socchiusi-, vidi che Marica si stava baciando appassionatamente con Gus, mentre Marco le leccava la schiena.
Decisi di recitare la parte di quello ancora più ubriaco e mi rialzai, li guardai e sorrisi, sbilenco, da sbronzo: “Non è vero che ho una bella moglie, davvero adorabile?” Loro si dichiararono d’accordo, tutti meno Gus che continuò a baciare mia moglie mentre le accarezzava e le titillava i capezzoli.
Appoggiai i gomiti sul tavolo, intrecciai le mani e ci appoggiai il mento, incollandomi un sorrisetto ebete sulle labbra e preparandomi a gustare lo spettacolo.
I quattro mi gettavano occhiate diffidenti, ma si tranquillizzavano dalla mia postura rilassata, mentre la mia adorabile mogliettina mostrava evidente piacere alle loro attenzioni e mi ignorava bellamente.
Gus, che la baciava ed aveva le braccia di lei intorno al collo, abbassò le mani dai seni alle natiche e la sedette di peso sul tavolo; poi, sempre tenendole una mano sulla schiena, armeggiò con la sua patta dei pantaloni e, a giudicare dal sussulto di Marica, la penetrò di colpo. Poi cominciò a possederla con lenti, lunghi colpi, mentre –piegandosi su di lei che continuava ad abbracciarlo ed a baciarlo con passione- la fece sdraiare sul tavolo.
Come Marica fu in quella posizione, Franco glie lo accostò alle labbra e lei cominciò a spompinarlo con passione.
Vidi Gus che faceva sfilare il cazzo da dentro Marica (accidenti, che sventola!!!) e le alzava le gambe appoggiandole le caviglie sulle sue spalle; pensai che fosse una mera questione di sua comodità, finché un sussulto ed un gemito, strozzato dal cazzo di Franco, mi fece capire che stava inculando mia moglie.
Ero attratto, stregato dallo spettacolo che dava Marica; sapevo che era una vera porcellina, ma non immaginavo che fosse così… famelica.
Ma pensavo anche che, se avessi anche solo sospettato che mia moglie si incontrasse con un uomo –anche solo per discutere di giardinaggio!-, avrei fatto fuoco e fiamme ed invece, a vederla così, a godere ed a donare piacere a quattro uomini insieme, non solo mi irritava, ma addirittura provavo… beh, eccitazione, sì!
Oddio, non riesco più a fermarmi! Sono eccitatissima e voglio solo godere, godere, godere…
Sergio è completamente partito, dopo la correzione di vodka e si è messo a guardarci con un sorriso scemo ed io… beh, io sto davvero impazzendo: prima Gus mi ha baciata, sotto gli occhi di mio marito!!! ed io, invece di rifiutarmi o quanto meno di fare le cose con discrezione, ci sono stata, con grande piacere!
Poi Gus mi ha penetrata, col suo grande randello, ed io sono andata in estasi, non capivo più niente: poi mi ha sdraiata sul tavolo e quando mi sono trovata una cappella davanti alla bocca, è stato un fatto ‘normale’, aprirla e cominciare a spompinare; mentre ero intenta a quello, Gus lo ha sfilato, mi ha alzato le gambe e mi ha inculata… Male, eh!, ma anche un sacco di piacere, dopo i primi momenti!
Poi… poi non ricordo la sequenza degli avvenimenti ma, sempre sotto lo sguardo imbambolato di Sergio, mi sono trovata ad essere baciata, leccata ed io ho ospitato i membri dei quattro in ogni orifizio, ad un certo punto ero sul tavolo, accoccolata sul membro di Franco, mentre Marco, Gus e Stefano si alternavano tra la mia bocca ed il mio culetto…
Ho perso il conto di quante volte sono venuta, quella sera, ma alla fine dell’orgia, mi sono avvicinata a Sergio, per andare a dormire, finalmente, e lui ha fatto una cosa che mai e poi mai mi sarei aspettata: mi ha toccata sotto, sondando la mia natura ed il mio culetto, dilatati e scivolosi e poi si è succhiato il dito che aveva inzuppato in me, sorridendo, strizzandomi l’occhio e ridacchiando in modo un po’ scemo.
La mattina dopo mi svegliai, logicamente, con un feroce mal di testa e con una bocca che sembrava ci fosse entrata a morire una bestia dieci giorni prima: erano anni che non mi prendevo una sbronza così.
Nella vaga luce che filtrava dalle persiane accostate, contemplai Marica, che dormiva serena accanto a me, russando leggermente, con i fianchi e le gambe coperte dal lenzuolo: come era bella!
Frammenti di avvenimenti passavano nella mia mente: ricordavo che avevamo cenato, poi chiacchierato e poi che ci eravamo messi a giocare a poker…
Angela, la moglie di Stefano, si era ritirata e Marica era restata con noi, a servirci da bere…
Poi Marica si era cambiata per… sì, perché si era bagnata il vestito e… uhm… aveva messo qualcosa di bianco e di molto corto, mi sembra…
Poi… mi sembra di ricordare che avevo vinto una bella posta e che… mah, non so.
Frammenti strani, fotogrammi incongrui mi passavano per la mente: per un attimo mi parve di ricordare la mia dolcissima ed innamorata mogliettina… con un altro… a fare sesso…
Ma dai!!! Ma figuriamoci!
Eppure, alcuni sconvolgenti ed assurdi fotogrammi di Marica, alle prese con cazzi estranei, mi venivano alla mente, come avanzi di un brutto film porno…
Assurdo! La mia dolcissima compagna, pensare che facesse cose del genere con altri…
Mi grattai il vello pubico e –sorpresa!- trovai i peli incollati da sperma ormai seccato; pazzesco! Erano anni che non avevo più una polluzione notturna!
Eheheh… evidentemente l’inaspettata vacanza mi stava facendo davvero bene…
Guardai teneramente mia moglie, che nel sonno aveva cambiato posizione: ora si era semiraggomitolata sul fianco e continuava a dormire serena, con un’ombra di sorriso sulle labbra: dio, com’era bella!
Sollevai delicatamente il lenzuolo e la contemplai deliziato: il suo collo flessuoso e le sue piccole orecchie fatte apposta per essere baciate, la linea decisa della mascella che così mi aveva intrigato, i suoi lunghi capelli neri molto mossi -ma senza arrivare ad essere ricci- che le arrivavano quasi a metà della schiena, la sua fronte alta, decisa, il suo naso con una piccolissima gobbetta, ma così sexy, i suoi occhi col taglio sbieco, da gatta, verdissimi come smeraldi illuminati dal sole, le sue sopracciglia decise, la sua bocca piena e sensuale, la sua gola delicata, i suoi seni prepotenti ma ancora sodi, con grossi capezzoli scuri e piccole aureole, incorniciati da due spalle scolpite da ore di nuoto in piscina, il suo pancino appena arrotondato con un delizioso, profondo ombelico, la sua vita stretta che esplode nel trionfo dei suoi fianchi e del suo meraviglioso culo tonico a mandolino ed il triangolo nero che le sormonta quella deliziosa fica, con grosse labbra spesse e carnose, facili ad inumidirsi, che risaltano in modo quasi violento col loro rosa carico in mezzo ai folti peluzzi che la incorniciano e poi le gambe snelle ed agili, le caviglie sottili ed il suo delizioso culetto a mandolino, con le natiche lisce e toniche che cela la sua deliziosa ed elastica rosellina che ama farsi penetrare.
Sentivo le pulsazioni del cazzo che mi stava venendo duro e già progettavo di svegliarla –novella Biancaneve!- con un bacio, anche se in un punto che nessuna favola per l’infanzia avrebbe mai considerato, quando sentii picchiettare delicatamente alla porta.
“Sì?” “Siete svegli?” “arrivo!”
Mi misi un paio di short verdemilitare ed andai ad aprire ad Angela, che avevo riconosciuto, dopo aver tirato il lenzuolo addosso a Marica.
“Scusa, ma Marica dorme ancora”, bisbigliai; lei annuì ma entrò in camera.
“Sai –sussurrò- sono venuta a vedere se avrete piacere di venire a fare un giro in barca con noi: pensavamo di partire tra un’oretta e rientrare domani sera, anche perché contiamo di fare una puntata in Costa Azzurra; considerando che martedì è festa, potreste prendervi un giorno di ferie e fare il ponte; siete due persone davvero gradevoli e ci fa piacere godere della vostra compagnia.” Concluse con un sorriso ammaliante, al quale risposi nello stesso modo, ma poi vidi che il suo si allargava maggiormente, guardando oltre di me; mi girai e vidi che Marica, muovendosi nel letto, aveva scalciato via il lenzuolo che adesso le copriva solo le caviglie.
Con uno strano scintillio negli occhi (concupiscenza?) Angela mormorò, un pochino più forte di prima e con un particolare tono più roco nella voce:
“Tua moglie è davvero bellissima… che detto da un’altra donna è tutto dire… -sorrise maliziosa- anche a mio marito ed agli altri è piaciuta molto, come… figura e… beh, sì: come modo di fare!”
Dicendo questo, mi dribblò con l’abilità di un attaccante della Nazionale e le si avvicinò, contemplandola estasiata.
“Credo che a te il programma vada… non pensi che sarebbe meglio svegliarla per proporlo anche a lei?”
Annuii meccanicamente e allora lei si abbasso su Marica e le bacio una guancia; mia moglie mugolò qualcosa e si agitò un pochino, cercando di districarsi dalla ragnatela del sonno, si mosse ma restò con gli occhi chiusi.
Allora Angela si abbassò nuovamente e posò le proprie labbra su quelle della mia compagna, che si stiracchiò ma sempre ad occhi chiusi; vidi che il bacio di Angela si prolungava oltre il normale, ma poi notai che Marica apriva la bocca, per ospitare la lingua che quella bella donna le insinuava dentro.
Ero pietrificato dallo spettacolo: mai avrei pensato che una donna, sconosciuta fino a ventiquattr’ore fa, avrebbe svegliato Marica con un bacio così: ero scandalizzato, offeso –forse- ma anche stranamente intrigato, sedotto dalla situazione così inconsueta; restai a guardare come un allocco, senza dire nulla.
Marica aprì gli occhi, mise a fuoco il volto di chi la stava baciando, li spalancò per un attimo, stupita, poi li socchiuse e, muovendosi morbidamente, ricambiò il bacio di gusto…
Cerco suggerimenti per proseguire la vicenda in QUALUNQUE direzione; mandateli a: [email protected]
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17 years ago
target55,
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Last visit: 16 years ago
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Scoparmi mia zia insieme a mio zio
Come tutti i racconti descritti da me, anche questa è una storia realmente accaduta.
Ogni anno nel periodo estivo vengono a trovarci a Napoli una mia zia (sorella di mia mamma) insieme a mio zio. Loro si sono trasferiti da molto tempo a Milano e vengono a Napoli per le vacanze. Da quando ero piccolo ho sempre desiderato mia zia. Tipica cavalla con occhialini a segretaria che nonostante l'eta di 48 anni continua a mettere in mostra il suo seno prorompente ed il suo culetto duro e sensuale. Vederla, poi, in bikini al mare mi ha sempre eccitato tanto da dover nascondere il mio cazzo duro per causa sua, sdraiandomi a pancia sotto sulla sabbia quando eravamo al mare.
Un pomeriggio, torniamo a casa dopo il mare. Dopo aver mangiato tutti assieme a casa mia, mia zia e mio zio tornano a casa loro (hanno una casa nello stesso viale dove abito io), dicendo che sarebbero andati a riposarsi.
Verso le 18.00 mia madre prepara il consueto caffè e mi chiede di uscire e portarlo anche ai miei zii. Esco prontamente e mi incammino verso casa loro. Entro attraverso la porta d'ingresso e chiamo mia zia per avvisarla della mia presenza... Nessuna risposta. Attraverso allora la cucina, la sala da pranzo e non vedendo nessuno, mi incammino verso camera da letto. Apro la porta e davanti a me si presenta la seguente scena: mio zia, preparata a porca con baby doll ed autoreggenti tipo con riga posteriore che galoppa mio zio in modo talmente avido che nemmeno aveva sentito la mia voce.
Volevo morire dalla vergogna e nello stesso tempo dall'eccitazione. A questo punto mio zio si accorge della mia presenza e si ferma. Vedevo il cazzo fermo di mio zio che allargava la fica di quella porcellona e questo mi favceva eccitare ancora di più. Riuscii a dire solo: Scusate, avevo portato il caffè....
Mia zia rispose: Prego, entra e poggialo sul comodino. Entrai tremante guardando sott'occhio le tette grandi e sode e stavo per andarmene quando ad un tratto sentii la voce di mia zia che disse: Puoi anche far finta di niente ma lo vedo il tuo cazzo che quasi sfonda i pantaloni. Se vuoi resta a guardare.
Senza farmelo ripetere 2 volte mi sedetti sulla poltrona impietrito e restavo a guardare mia zia che si scopava mio zio. Le sue tette ballavano sotto ogni colpo che lei dava. Il movimento che faceva col bacino quasi mi ipnotizzava e quella fica pelosa al punto giusto mi faceva andare in estasi.
Non potei fare a meno di slacciarmi il pantalone per farmi una sega, aspettandomi però un richiamo che invece non ci fu, anzi lei mi guardò dicendo: Che bel cazzo che ha mio nipote, chiedendo quasi conferma al marito che annui, ridendo...
Continuavo a segarmi poi ad un certo punto mio zio esplose nella fica di lei che ando letteralmente in estasi, accogliendo la sua sborra calda.
Mio zio si fermò ma mia zia era ancora troppo eccitata anche alla vista del mio uccello e della mia cappella diventata rossa ed enorme. Si alzò dal corpo del marito guardando il suo uccello esausto poi disse al marito: Mi stai offendendo con quel cazzo moscio. Su, rimettilo in tiro che nel frattempo c'è tuo nipote che ci pensa. Mi sentii imbarazzato. Finchè si trattava di guardare.... però ora si stava per andare altre. Esitai un attimo e stavo per alzarmi ed andarmene ma le labbra di quella troia gia stavano sulla mia cappella, bloccando ogni mia paura o titubanza... Iniziò a spompinarmi l'uccello con la sua bocca piena di saliva. Il mio cazzo scivolava alla grande e la visione di quel corpo 48enne preparato a troia mi faceva perdere il senno. Ansimava come una pazza:
Siiiii, il mio nipotino preferito..... Ti piace tua zia, verò.....Sono sicura che vorresti anche scoparmi ora.
Io risposi di si ma lei non accettò perchè diceva che la sua fica doveva essere solo del marito ma a me in fin dei conti andava bene come stava andando.
Intanto mio zio dopo qualche minuto, forse eccitato del pompino della moglie era gia tornato duro e la prese da dietro mentre lei continuava a leccarlo. Stavo scopando mia zia insieme a mio zio e non mi sembrava vero. Lui le stava sfondando il culo io le sfondavo la bocca e lei non esitò ad infilarsi un paio di dita nella ficona bagnata e calda. Ormai per me mia zia era solo una cavalla da monta ed io e mio zio eravamo due tori pronti a soddisfare tutti i suoi desideri perversi. Mi disse che da sempre avrebbe voluto provare cosa significava prendere due cazzi contemporaneamente. La cosa la eccirtava particolarmente. Non credetti, comunque, che era la prima volta che prendeva cazzi in contemporanea anche se effettivamente era in estasi tanto che non sapeva più che cazzi prendere....
Ormai io e mio zio non resistevamo pìù a tale situazione e stavamo per esplodere. Lei già era venuta un paio di volte. Sto quasi per venire e mio zio è nelle mie stesse condizioni. Da un altro paio di colpi violente al buco del suo culo e si scaraventa velocemente verso la sua bocca, ancora intenta a spompinarmi. Lei si gira vedendo mio zio apprestarsi a venirle in gola e continua a masturbarmi con la mano. A questo punto mi passano anche le indecisioni di quando ti chiedi in quale parte del corpo di una donna con cui lo fai la prima volta, devi venire. Mia zia era la tipica donna che mette la sua bocca a completa disposizione delle sborrate dei cazzi. Mentre penso tutto questo mio zio viene schizzandole quel poco di sborra che gli era rimasta nelle palle (credo gia lo avesse fatto un paio di volte prima che fossi entrato io) e la visone di quegli schizzi e della sua lingua fuori in senso di accoglienza del caldo liquido seminale mi face talmete eccitare che da li ad un attimo esplosi tutto ciò che avevo in corpo. Parti un primo schizzetto che raggiunse i suoi capelli ed un pò del suo viso. Lei, che fino a quel momento si era applicata sull'orgasmo di mio zio, rivolse la sua attenzione sul mio cazzone sborrante, visto che aveva sentito le prime gocce calde toccarle il viso. Si voltò verso di me con quegli occhi eccitati ed accattivanti come se volesse dire e mi dice: Siiiiii, inondami di sborra, fammi bere tutto... I primi schizzetti furono seguiti da una sborrata copiosa e piena. Indirizzai meglio la mira, aiutato anche dalla sua bocca che aveva ancora più spalancato. Vedevo la sua gola riempirsi della mia sborra, aggiunta a quella di mio zio poi la tenne ancora in bocca mentre puliva i cazzi esausti di noi due con un leggero gemito di piacere, infine ingoio tutto. Tornai a casa e mi madre mi chiese come mai ci avevo messo tutto questo tempo. Risposi che mi ero fatto una bella chiacchierata degli zii ma era stato tutt'altro. ANCORA oggi che descrivo questo racconto prova tanta di quell'eccitazione che dovrò andare a farmi una sega... E' stata una delle scopate più belle della mia vita.
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17 years ago
calvobig,
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Zia in calore
Ero a casa della mia ragazza. Sedevamo al tavolo io, lei 4 zie di lei degustando un succulento piatto di ravioli con funghi e del buon vino rosso. Il vino mi dava alla testa ed ero l'unico maschio presente a quel tavolo. Già pensavo sentivo l'odore di quelle 5 fiche che si mescolava all'odore del vino ma era solo una fantasia visto che con la mia ragazza lì, non potevo muovere nemmeno uno sguardo un pò più accentuato! Proprio non ce la facevo però a guardare una delle 4 zie: la più porca delle 4 che quella sera indossava uno di quei vestitini svolazzanti e cortissimi, esibendo le gambe all'aria e facendo intravedere un paio di autoreggenti color carne arrapantissime. La sua età, poi (38 anni) ed il suo viso esperto da porca rendevano il tutto ancora più eccitante. Anche lei ricambiava i miei sguardi ed io mi alternavo nel guardare le sue gambe edi i suoi piedi vestiti di sandali con lacci intorno a tutte le caviglie. Ad un certo punto la mia ragazza, distratta fa cadere un bicchiere di vino sul tavolo che cadendo mi bagna i pantaloni. A questo punto la zia porca mi guarda chiedendomi di andare con lei in bagno in modo tale da asciugarmi il pantalone. Le altre compresa la mia ragazza restano in cucina a mangiare mentre io seguo la zia in bagno. Entriamo in bagno e le chiedo l'occorente per asciugarmi così lei prende fono ed aciugamano ed inizia ad aciugarmi nonostante le avessi chiesto di non preoccuparsi e di lasciar fare a me.
Era accovacciata, con le gambe piegate con il culo in bella mostra. Con una mano manteneva il fono, con l'altra toccava i miei pantaloni. Sentivo il mio cazzo che voleva ingrossarsi ma era pur sempre la zia della mia ragazza. Poi il calore del fono diventava più forte, la sua mano tastava sempre di più il mio membro. Resistevo ancora finche lei accortasi con la sua mano esperta di ciò che mi stava succedendo, mi guarda con sguardo accattivante e fa un sorriso quasi soddisfatto. A quel punto capisco che è desiderosa del mio cazzo, tanto desiderosa da fregarsene altamente della nipote, ancora in cucina. Ormai il mio cazzo era diventato talmente duro che non ricordo di averlo mai avuto così grosso. Mi apre la patta dei pantaloni e senza spostarsi dalla posizione in cui era inizia uno di quei pompini fatti ad arte mentre io le spingevo il cazzone nella bocca e le sbottonavo il vestitino, mettendo fuori un seno prosperoso di donna. Intanto nel muoversi le sue gambe coperte dalle autoreggenti erano sempre più scoperte. Era sempre più porca ed io con una mano le toccavo il seno con l'altra le spingevo la testa verso di me. Le sue mani facevano di tutto. Toccavano me, si masturbava la fica bagnata, si infilava le dita dentro e poi mi faceva provare il suo sapore. Ormai non resistevo più il mio cazzo vibrava di piacere. Esplodo litri di sborra caldi, nella sua bocca generosa ed assetata di sperma. Beve tutto finche il mio cazzo esce pulito dalla sua bocca. Dice: Ora possiamo tornare a mangiare raccomandandomi di non dire niente alla mia ragazza. Tornammo al tavolo e la guardavo sculettare. La restante serata riuscivo a vederla solo come una porca esagerata, come una assetata di sesso ed invidiavo la persona che le sarebbe stata accanto. Non riuscivo a dimenticare tanto che quella sera quando tornarono tutti a casa non potei fare a meno di scoparmi la mia ragazza, pensano a ciò che era successo.
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1
17 years ago
calvobig,
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Last visit: 4 years ago
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Moglie troia 4
pensando alla festa del 23 giugno sono nick tanga vi racconto quello che mi e successo ieri.mio marito e idraulico ieri mi ha telefonato per dirmi se potevo portagli del materiale,sono andato a prenderlo e gli lo portato in questa tenuta in campagna e sono arrivata a mezzogiorno in questa tenuta il padrone aveva altri operai a lavoro persone del senegal e albanesi la quale dormono anche nella tenuta hanno un loro appartamento so questo perche me ne aveva parlato mio marito,scesa dalla macchina son dovuta passare davanti a loro ,erano in sei appena mi hanno vistoho notato che mi stavano spogliando con gli occhi,ho portato il materiale a mio marito e sono andata via e ho pèensato che e stata tutta una scusa il materiale mi ha voluto farmi guardare da quelli e non so che cosa aveva in mente. verso le sei e tornato e mi ha detto che quelli operai prima hanno chiesto chi ero e poi hanne detto se si poteva fare qualcosa perche loro erano arrapati perche non scopavano da alcuni gioni andavano avanti con seghe e se mio marito per la sera poteva procurargli qualche zoccola ed erano disposti a pagare 150eurocadauno.ho detto a mio marito vuoi che vada io pero faro tutto gratis mi sono preparata nel frattempo mio marito li ha avvisati ,ho messo un perizoma una vestina corta una maglietta e tacchi a spillo siamo andati in farmacia a comprare i preservativi e verso le nove mi ha accompagnata.appena arrivata erano due neri e cinque albanesi erano tutti profumati mi sono venuti vicino e mi hanno incominciato chi a baciare chi con ildito me lo metteva dentro e gli altri me lanno messo in bocca avevano dei cazzi il piu corto 20cm il piu lungo 26cm e mi hanno incominciato a fottere in quella stanza non si capiva piu niente, entravano uno alla volta nella mia figa sborravano e dopo un po ritornavano ancora con il cazzo in tiro e me lo rimettevano dentro in un ora erano gia finiti 24 preservativi.si sono riposati alcune ore e poi volevano il mio culo io gli ho detto di no perche sono vergine loro hanno accettato la mia decisione e siamo andati avanti per tutta la notte con pompini e chiavate in figa. alle sei mi e venuto a prendere mio marito e gli operai hanno detto a mio marito se mi potevano scopare di nuova un altra sera e hanno detto cho ho una figa stretta e meravigliosa e che sono una vera troia .
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13
17 years ago
admin, 75
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Un massaggio veramente erotico
".......prego..........accomodati......piacere, io sono Sergio".
Tu appoggi la tua borsa, tiri fuori gli asciugamani e finchè li stendiamo sul materassino appoggiato a terra parliamo del più o del meno.
E' caldo, l'ambiente è veramente accogliente, e tu ti togli la giacca.
Hai una tuta molto leggera, in cotone grigio chiaro, i pantaloni con le scritte e la maglia a manica lunga.
"Come mi devo mettere ?" chiedi un po' timidamente, anche se sai già quello che ti dirò.
"Stai pure così" ti dico con voce calma, "sdraiati, mettiti a pancia in giù che iniziamo dalle spalle".
Tu ti inginocchi e riesco appena ad intravedere che non porti il reggiseno, ma è questione di un attimo, una frazione di secondo, e tu sei già stesa.
Cala il silenzio, le parole ora non servono più, i tuoi occhi si chiudono, come se volessi appisolarti.
Io accendo una candela, la radio già irradia una musica indiana che rende l'atmosfera densa di magia. Ora accendo anche l'incenso, e come questo arriva alle tue narici ti fa fare un respiro lungo e profondo, come un bambino che si sta abbandonando nella braccia della madre.
Spengo la luce, ed ecco che quasi tutto scompare, la candela che prima sembrava non avere nessuna importanza ora diviene la padrona dell'ambiente, è lei che domina luci e ombre, e dolcemente la fiamma traballa, come se volesse avvisarci che anche lei ora esiste.
Tu sei stesa sul materassino, le mani lungo i fianchi e il respiro lento.
Quasi senza che tu te ne accorga appoggio una mano all'altezza delle spalle, tra le scapole, e l'altra un po' più in giù, quasi alla fine della schiena e rimango così, fermo, per un paio di minuti.
E questo ti calma ancora di più. Sento il tuo respiro, calmo e regolare, e lo ascolto in silenzio.
Poi le due mani si congiungono sulle spalle, ed iniziano un movimento rotatorio e lento, per sciogliere le tensioni che hai accumulato durante il giorno. Le mani girano in circolo, poi scendono sulla schiena, all'altezza dei glutei si dividono e vanno sui fianchi per scendere verso l'esterno delle gambe e poi fino ai piedi.
Si fermono qualche istante e poi piano piano ritornano su, su, fino alle spalle, girano verso l'esterno e scendono sulle braccia e fino alle mani. Tornano ancora sulle spalle e quindi massaggio piano piano le tue cervicali doloranti.
"Che ne dici se togliamo la maglia?" chiedo io un po' timidamente.
Tu non rispondi, ma dopo due secondi stai già tentando di sfilare la maglia, restando il più possibile distesa a terra, cercando di muovere meno muscoli possibili. Oramai sei rilassata, e l'idea di dover mettere in moto di nuovo i muscoli non ti piace e quindi ti muovi il meno possibile, mentre io ti aiuto. Anche perchè non vuoi far vedere il seno, la timidezza è ancora un po' dentro di te, e questo in qualche modo ti mette un po' in imbarazzo. Hai paura a far vedere il tuo bel seno ad uno sconosciuto, anche se il pensiero in qualche modo ti eccita, ti entusiasma, ti fa sentire sensazioni nuove e inesplorate fino ad ora.
Ora senti le mie mani calde sulle tue spalle, e questo ti piace, ti dà un senso inequivocabile di sicurezza e di calore, di protezione. La sensazione senza la maglia è completamente diversa, più diretta. Il contatto umano provato così è una sensazione stupenda e io sto fermo, ti faccio sentire tutto il calore sulle tue spalle. Poi lentamente le mani cominciano a muoversi, e dolcemente si spostano sui fianchi, ed abbracciano i lati del tuo corpo, con le punta delle dita che arrivano quasi al seno, quasi volessero scoprire le tue forme "nascoste", celate come un frutto proibito non ancora pronto per essere svelato.
Le mani scendono, accarezzano ancora le gambe e i piedi, e ritornano sui glutei, ma subito si allontanano, quasi non te ne accorgi, e prendono i pantaloni della tuta ai lati, e piano piano scendono, sfilando i pantaloni.
Subito mi accorgo che porti un bellissimo perizoma bianco, che esalta le tue forme e quindi rallento nello sfilare i pantaloni, perchè voglio ammirare la tua bellezza in tutto e per tutto.
La candela però non concede molto, e il chiaro-ombra rende il tuo corpo quasi privo di contorno.
I pantaloni sono in fondo, e in un attimo non ci sono più. Appoggio le mie mani sui tuoi piedi, in un attimo spariscono i calzini di cotone bianchi, e il calore delle mie mani invadono la pianta dei tuoi piedi, facendoti sospirare dalla sensazione. Poi le mani salgono, abbracciano le gambe, si uniscono sopra i glutei e poi su fino alle spalle. Ora devo versare l'olio, ma lo metto prima sul palmo della mia mano, e poi con l'altra lo scaldo. L'olio scivola sulle tue spalle e con movimenti dolci ma decisi lo stendo su tutta la schiena, fermandomi sui tuoi bellissimi slip. Ma non basta, non ho spazio sulla tua schiena a sufficienza e così, con la scusa di stendere l'olio fino in fondo alla schiena, abbasso un po' il perizoma, ma solo di qualche centimetro, in modo da darmi la possibilità di arrivare fino in fondo senza problemi, ma in modo che ancora ti copra, che ti dia quel senso di protezione che ancora non vuoi abbandonare. Il perizoma è largo solamente un centimetro, ma il senso di protezione che dà è grande, è l'unica cosa che hai addosso, è l'unica cosa a cui puoi pensare per non sentirti completamente indifesa. E' ancora per un po' il tuo protettore.
Ma oramai non ci pensi più, le mie mani hanno cominciato a salire e scendere sulla tua dura schiena. Ogni movimento è uguale al precedente, eppure è diverso. Ad ogni movimento la tua schiena si abbandona sempre un po' di più, allenta le tensioni, e si fa sentire sempre più il benessere. Ogni movimento sembra uguale al precedente, eppure si ferma un po' prima, oppure un po' dopo, abbraccia di più il fianco, o si fa sentire di più sulla colonna vertebrale, arriva in fondo oppure no. Un po' alla volta le mie mani non le senti più, hanno un movimento lento e dolce, e oramai la schiena è diventata una specie di zona dove le emozioni si sentono, si sbloccano e ti fanno sognare. Le mani scendono poi lungo una gamba, arrivano fino al piede e dolcemente te lo massaggio. Ma ben presto il massaggio si fà più intenso, e le dita premono sulla pianta del piede, dando benessere e piacevolezza. Poi il massaggio ridiventa dolce e ti tocco una delle zone più erotiche del corpo umano: la parte molle tra un dito e l'altro del piede. E questo a te piace, e non vorresti che finisse più. Dolcemente passo anche all'altro piede, che come un fratello geloso aspettava frettolosamente il suo turno, come se non si potesse farlo solo ad uno dei due. E anche lì è l'estasi. Le mani poi si appoggiano su entrambi i piedi, e, passando sulla parte interna delle gambe salgono su, su, fino a dove le coscie quasi si toccano. Tu sei pronta a sentire le mani finire proprio là, e invece no, all'ultimo momento queste si dividono, passano sui fianchi, si ricongiungono sulla schiena, e poi su fino alle spalle, scendono lungo le braccia e finendo sulle mani. Torno ancora sulle spalle, scendo sulla schiena, ti accarezzo le gambe e ritorno ai piedi. Rifaccio tutto il movimento ancora una volta e tu ti tranquillizzi perchè pensi che sia uguale al precedente, ma ecco la variante pronta a farsi sentire: nel movimento di discesa, quasi per errore o per caso, le dita si incastrano sui tuoi slip oramai divenuti "di troppo", anche per te, e mi seguono, seguono le mie mani come volessero sparire da soli, e scivolano senza niente che li trattenga. Non li senti più, non sai se li ho abbassati un po' o se li ho sfilati dal tutto, ma non te ne importa, non ti preoccupi, non ha senso, oramai erano ingombranti, non lasciavano correre la fantasia, non potevano lasciar scorrere le emozioni, le sensazioni, i pensieri.
Ora le mani ripercorrono lo stesso sentiero, la stessa strada, e tu torni sugli stessi pensieri di prima, ma ora sei più libera di pensare che cosa accadrà in quel punto, e già pensi alle sensazioni, sei già avanti col pensiero, non puoi aspettare che le mie mani arrivino lì, devi per forza fantasticare, anche se basterebbe aspettare qualche secondo, qualche attimo in più. Le mie mani scivolano e salgono con la stessa velocità di prima, con la stessa intensità, con lo stesso calore. Ma a te sembra che vadano piano, sempre più piano, ti sembra che quasi si fermino, che non arrivino mai. Ma non ci arrivano, ad un certo punto come prima si dividono, ma poi si fermano, si avvicinano piano piano, si girano, abbracciano l'interno della coscia e si uniscono, e salgono unite verso i glutei, andando a sfiorare per un attimo le grandi labbra, che oramai sono calde e un po' bagnate. Per sbaglio un dito si appoggia proprio là, e nel suo movimento verso l'alto la percorre in tutta la sua lunghezza, anche se la cosa dura poco, è un attimo. Ma il dito prosegue nella sua corsa, e dolcemente sfiora l'ano, bagnato anche questo. La tua reazione è di benessere, senti il mio dito che rallenta, si ferma, torna indietro, gira un po' intorno all'ano, si allontana di nuovo, e ancora ritorna e ancora lo massaggia. E' una sensazione bellissima, unica, ma che per te dura poco, e la mano prosegue il suo cammino fino alle spalle per poi terminare come prima sulle mani.
Rifaccio tutti i movimenti un sacco di volte, non sei mai stanca, ma ad ogni passaggio è come se fosse la prima volta, l'eccitazione sale e le sensazioni non sono mai come il passaggio precedente, sono più forti, più intense, più vere.
A te sembra di essere sdraiata da poco, eppure non te ne sei accorta che è passata quasi un'ora.
Ti copro con un lenzuolo azzurro, appoggio le mie mani sul tuo capo ed ascolto il tuo respiro.
E tu non vorresti più muoverti.
Tenendo fermo il lenzuolo che ti copre tu ti giri. Sei consapevole di essere nuda, ma quel lenzuolo che ti copre ti rende tranquilla e sicura, anche se sai benissimo che un po' alla volta toglieremo anche quello, come abbiamo fatto con la tuta. Ma se prima la sensazione era di paura, ora quello che senti è il piacere, il piacere e il desiderio di togliere tutto, di togliere quella maschera che usiamo per mostrarci alla società, vogliamo riabbracciare quel senso di liberazione dagli schemi che ci impongono. Nudi è una bellissima sensazione, una liberazione anche interiore.
Mi metto in ginocchio dietro alla tua testa e appoggio le mie mani a fianco del tuo collo, una pressione appena percettibile.
Sposto il lenzuolo solo un poco più giù, in modo da scoprire le braccia, le mani e la parte superiore del petto, ma che non lasci assolutamente intravedere niente del tuo splendido seno.
Inizio così un massaggio che parte dalla tua mano destra, sale fino alla spalla, si sposta all'altro braccio e scende fino all'altra mano. Andata e ritorno, così, senza fretta nè obbiettivi, fino a quando, improvvisamente, le mie mani fanno scivolare il lenzuolo in giù, a scoprirti quel tanto sospirato seno, e quindi anche la pancia e l'ombelico. Ma mi fermo, perchè le sensazioni vanno gustate un po' alla volta, se vuoi che siano vissute appieno e non ci si stanchi mai delle sensazioni che verranno. Il lenzuolo ti copre il pube, ed è lì a proteggere l'ultima cosa che senti ancora solo tua, ma che oramai non vedi l'ora di scoprire.
Le mie mani si unisco vicino al tuo collo, scivolano giù infilandosi in mezzo ai seni, ma senza toccarli, passano sopra lo sterno, scendono sulla pancia, arrivano fino ad appena sotto l'ombelico, si allargano e scendono sui fianchi, per poi risalire lungo i fianchi, si infilano sotto le ascelle, e salgono fino a sopra le spalle, poi si riuniscono al centro e iniziano di nuovo a scendere come prima. In questo modo le mie mani girano attorno ai tuoi seni, ma non li toccano mai direttamente, e questo provoca in te una sensazione bellissima, una sorta di tocco-ma-non-tocco, e oramai sei così rilassata che non vedi l'ora che ciò accada. Le mie mani eseguono ancora un paio di giri in questo modo, ed ecco ad un tratto, nella fase di salita, che le mani si alzano verso la pancia e salgono su piano piano, abbracciando i seni dolcemente. Le mia dita, una ad una, passano sopra i tuoi capezzoli, e tu senti le mie dita che seguono esattamente il tuo profilo. I capezzoli si induriscono, crescono, mentre le dita ci ripassano sopra nuovamente, per assaporare quella nuova condizione di turgidità, di nuova eccitazione.
I sospiri si fanno sentire, tu ti senti eccitata, ti stai bagnando sempre più, pensando che oramai quel lenzuolo che ti copre le gambe e i genitali ne faresti volentieri a meno, sei impaziente di toglierlo, perchè sai che le mie mani sapranno eccitarti piano piano, senza fretta alcuna.
Ed ecco che le mie mani scendono come prima, ma stavolta, dopo essere scese sui fianchi, proseguono il loro viaggio verso le gambe, e il lenzuolo ad un tratto non esiste più.
Ora sei proprio tu, ti senti completa, completamente libera, unica, intera. Non hai restrizioni, non hai costrizioni, non hai nessuno che ti giudica, nessuno che pensa male di te, nessuno con cui fare i conti o confrontarsi. Sei solamente tu, nella tua pienezza e consapevolezza delle tue sensazioni ed emozioni.
Il senso di libertà ti invade tutta, ti fa sentire libera e solitaria, come su un'isola deserta, sulla spiaggia, mentre prendi il sole, con niente addosso, nella più calma e pacifica isola sperduta nell'oceano azzurro.
Le mie mani proseguono con il loro lavoro, e questa volta tocca ad una gamba, che viene massaggiata dolcemente nella sua completa lunghezza. E quando la mano risale, le sensazioni si esaltano, si fantastica, si sogna. La mano arriva su, si ferma un po' sull'inguine, si gira e torna giù. Ma ogni volta va sempre un po' più su, fino ad accarezzare proprio quello che oramai aspettavi. E' una carezza dolce, lieve, che dura poco e poi svanisce, la mano non si ferma, compie solo un giro e torna giù. Non fai neanche in tempo ad eccitarti, e la mano se ne va. Vorresti rimanesse lì di più, ma lei deve fare il suo lavoro, deve massaggiare il tuo corpo, non ha tempo di fermarsi in un solo punto, e le carezze ti eccitano. Poi le mani passano sull'altra gamba e l'attesa estenuante prosegue, mentre il desiderio sale e tu cominci a mugugnare piano piano, come se ti vergognassi ti farti vedere che la cosa ti piace molto, forse moltissimo.
Ora le mie mani sono sui tuoi bellissimi piedi, e salgono piano piano lungo le gambe. All'altezza delle coscie scivolano sulla parte interna delle gambe, con le punta delle dita verso il basso, e salgono su fino a toccarsi. Poi si dividono tirando leggermente la tua pelle verso i fianchi. Per te è una sensazione bellissima. Sei già dolcemente bagnata, e questo movimento ti fa aprire le grandi labbra, lasciando intravedere solo po' del tuo sesso. E lo senti, senti che si aprono un po', e poi si richiudono, la sensazione è forte. La mani si riuniscono, risalgono la pancia e vanno a toccare i seni, che nel frattempo sono diventati duri e sodi, e i capezzoli sembrano scoppiare. Le mani ritornano giù rifacendo poi lo stesso movimento verso l'alto, ma questa volta, quando sono sulla parte interna delle coscie, le mani si girano, le punte delle dita sono verso la tua testa, e passano sopra il pube accarezzandolo. I miei pollici si toccano, e nel movimento di salita vanno ad appoggiarsi sulle tue grandi labbra. Le allargono dolcemente, e salendo ti fanno sentire il suo calore per tutta la sua lunghezza, fino a toccare il clitoride, sollevandolo un po'. Prima un pollice, e poi, quando il clitoride ricade, viene risollevato dall'altro. Non serve che ti trattieni, so quello che stai provando, e quindi non hai più freni, e ti lasci andare con un lungo e sottile "aaaaaaahhhhhhhh", come se non ci fosse nessuno a trattenerti, e le gambe ti cominciano un po' a tremare. Ma la mano non concede nulla di più, e passa via, mentre tu conti i secondi che separano il prossimo passaggio, sperando che sia uguale al precedente, ma che invece non lo sarà.
Le mani non sono mai come prima, le sensazioni non sono mai uguali, c'è sempre un qualche cosa in più, un qualche cosa di diverso che rende ogni movimento unico nel suo genere, anche se apparentemente uguale al precedente.
E quando le mani tornano lì ti senti libera e felice, una mano si intrattiene un po', mentre l'altra sale e tocca il seno, dando quel senso di emozione totale. Senti anche il mio petto appoggiarsi sulla tua pancia, un calore che ti invade completamente. Ascolti il mio cuore che batte, il mio avambraccio poggiato su di te che sembri guidare la mano, oppure è il contrario, non capisci più nulla. Ma che importa, ora non vuoi nemmeno pensare quello che sta succedendo, vuoi solo goderti quegli attimi così tanto attesi che non importa chi guidi le mie mani.
Esse si muovono insieme, poi si dividono, una va giù, una va su, sembra che facciano di testa loro, poi accarezzano il tuo clitoride, in senso circolare, poi in su e in giù, e quando sembra che arrivi l'apice del piacere, la mano si allontana, toccando un altra parte del corpo, ma sempre in modo eccitante e sconvolgente. Dove sarà l'altra mano ? E' facile perderla di vista, perderne la sensazione, sentire più una o l'altra, a seconda di che cosa stanno facendo. Ma sono entrambe eccitanti, sia che stiano salendo, sia che stiano scendendo. Il seno, il gomito, le spalle, le cosce, sono diventate tutte zone sensibili, non esistono più zone normali e zone erogene, il corpo si sente un tutt'uno e le mani avvolgono il tuo corpo in modo completo.
Tutto ad un tratto le mani si fermano, entrambe sulla tua pancia, poi lentamente scendono sulla parte interna delle coscie e senza nessun sforzo ti senti le gambe leggermente che si divaricano. Sei così bagnata che stai gocciolando sull'asciugamano sotto di te, e non capisci più quale è l'olio e quale sei tu. Le mani si fermano di nuovo, attendono qualche secondo e poi come una fiammata improvvisa che invade tutto il tuo corpo in una frazione di secondo, ti senti un calore salire verso il tuo petto, come un'esplosione di fuochi d'artificio, come un fulmine in una tempesta. Senti tutto il calore della mia lingua dentro di te, e non riesci a capire come si stia muovendo. Ma che importa, non è ora certamente la cosa a cui pensare, ma assaporare appieno quel senso di calore che si sta sviluppando. La mia lingua gioca con il tuo clitoride, giochi semplici ma efficaci. Lo muovo in senso circolare, mi allontano, mi avvicino, lo faccio traballare, tremare, e poi lo lascio andare. E tu ad ogni cambio di movimento senti una sensazione diversa, un calore che cresce piano piano, mentre le tue gambe tremano sempre più. Le mie mani però non stanno ferme, ti accarezzano le gambe, poi salgono a tenere ferma la tua pancia che nel frattempo si è messa a tremare anch'essa, quasi a seguire il tremore delle tue gambe. Ma la mia lingua non si ferma, e le mani non sono da meno. Sono già arrivate ai seni, e vanno a scoprire e a misurare la durezza dei tuoi capezzoli, induriti notevolmente. Tu ti senti completamente avvolta nel piacere, e non riesci più a stare ferma. Cominci a tremare di più, quasi a sussultare. Vorresti muoverti, forse girarti, ma sai che chi viene massaggiato deve rimanere fermo e i tuoi muscoli tremano, tentano di muoversi, ma poi crollano. E di lì non riesci a muoverti, sussultando sempre più, mentre non senti più i tuoi tremori che oramai hanno invaso tutto il corpo.
Ad un punto l'eccitazione esplode, ti senti invadere da un colpo di calore improvviso, fai un lungo sospiro "aaaaaaaaaahhhhhhhhhhhh" e ad un tratto i tremori si fermano. Io mi fermo, ti accarezzo un po' in tutto il corpo, mentre i tuoi muscoli sono esausti e vieni invasa da una calma interiore quasi mai provata prima. Tutto si calma, tutto si cheta, come se un fiume in piena fosse appena passato e ora avesse lasciato solo il silenzio infinito, come se avesse appena pulito il tuo corpo ma dalla parte interna. Le forze ti hanno abbandonato, io mi sono fermato.
Ti ricopro con il lenzuolo, la candela è ancora lì che ti guarda, e la felicità si vede nei tuoi occhi lucidi e contenti. Hai voglia di addormentarti, di rimanere ancora lì, almeno un altro po', ancora per 5 minuti, come quando bisogna alzarsi per andare al lavoro, hai bisogno di rimanere lì. Ma fretta non ce n'è. Il lenzuolo ti dà un po' di calore, anche se ti mancano già le mie mani, tolte da pochi secondi ma che fanno già sentire la loro mancanza.
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17 years ago
massaggiatore66,
42
Last visit: 14 years ago
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Finalmente!!!!
ragazzi!!! finalmente!!!!
oggi pomeriggio mi sono vendicata gia due volte!!!!
è stato veramente da impazzire!!!
Uno (il primo) è stato molto agressivo, forse ha capito che volgio essere presa senza nessuna pietà e mi sono sentita veramente al 7° celo....
Secondo è stato molto dolce, lunghi preliminari, come volevo io, mi ha fatto riposare un po per riprendermi dopo il primo incontro (siamo stati semre nello stesso albergo) e dopo lo succhiato fin a chiedere pietà.... spero che anche lui sia divertito....
ragazzi.... mi è piaciuta sta aventura.
domani volgio ancora.....oppure magari ricontattero quei due di oggi, sono stati veramente due bell maschioni....
cercherò di farmi domani almeno 4 cazzi, sceglierò come voglio io...
fatevi avanti tutti!
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17 years ago
admin, 75
Last visit: 8 hours ago -
Il battesimo di olga tv di rm 3^
Mi addormentai sulla spiaggia, ero esausta, al mio risveglio loro sdraiati vicino a me mi spiegarono, che la notte mi avrebbero fatto diventare Olga, io non capivo bene, e loro mi dissero che prima di rientrare avrebbero fatto un salto in un centro commerciale per conprare il necessario. Infatti cosi fecero, lasciandomi in auto ad aspettare, uscirono dopo una mezz'ora con una busta in mano, e ripartimmo verso casa. Arrivati trovammo mio padre e mia madre che ci aspettavano sul cancello, ci dissero che la nonna aveva avuto un malore, e che loro sarebbero rientrati a Roma per un paio di giorni, e che noi avremmo potuto continuare le vacanze tranquilli. Mai avrei pensato di poter essere contento di una notizzia del genere, ma quella sera trattenni la gioia a stento. loro partirono, e noi tre entrammo in casa. Appena varcata la porta Rocco mi disse Olga spogliati, io esguii senza fiatare, loro fecero altrettanto, e andammo a farci la doccia, dove presi per la seconda volta due dita nel mio culetto, pensate che venni insaponato e sciaquato senza che io mi potessi toccare, le mie mani tenevano i loro due cazzi senza staccarsi mai, appena finito mio zio mi disse vieni in camera di tua madre, lo seguii, e lui presa la busta tirò fuori un paio di calze autoreggenti e me le porse ordinandomi di indossarle, cosa che io feci di corsa, poi un perizzoma, sempre nero, intanto Rocco rovistava fra i loro bagagli, tirando fuori una bustina che non apri, e appogio sul letto, mi fecero sedere con le spalle allo specchio, e cominciarono a truccarmi, dopo venti minuti mi girarono, e io rimasi a bocca aperta, una splendita banbina si rifletteva allo specchio, affascinato dal rossetto, le ciglia nere, la matita sugli occhi, non riuscivo a parlare, mio zio prese una parrucca di mia madre, e me la mise, un regiseno inbottito, e l'ultimo tocco usci dalla busta una mini di jeans che mi fece indossare. Mangiammo poco e velocemente, poi Rocco prese la bustina, e tirò fuori una cassetta porno, ordinandomi di inserirla, lo feci e mi andai a sedere sul divano fra loro conpletamente nudi, la cassetta partì, si trattava di un film in qui un ragazzo veniva chiavato su una specie di altalena da un gruppo di neri, con dei cazzoni enormi, eccitantissimo, loro mi presero le mani, e Rocco mi disse dai troietta che è arrivato il tuo momento, mi misero i loro cazzoni in mano, ed io cominciai a fargli una sega lunga e lenta, dopo un po, Rocco mi tolse il regiseno cominciando a torcermi i capezzoli, mentre mio zio fece passare una mano sotto il mio culo, cominciando a infilarmi un dito nel buchino, dopo un secondo Rocco lascio il mio capezzolo, e prendendomi per la testa mi spinse con la bocca sul suo cazzone duro, infilandomelo fino in fondo alla gola, e tenendomi per la testa mi fece fare della bava dagli angoli della bocca, in quel momento mio zio prese da dentro la busta una boccetta, ( che poi mi spiegarono essere Popper) e dopo avermi chiuso una narice, mi appoggio la boccetta sotto il naso, fui costretto ad aspirare quel'odore forte che ne usciva, dopo alcuni secondi mi bolliva la testa, ero inpazzita, avrei fatto bocchini anche a un cavallo , in quel momento mio zio mi prese per i fianchi e mi giro verso di lui sul divano, mi mise della crema sul mio buchetto, spinse dentro non so più quante dita per un po, poi mi fece dare un'altra annusata, e mi appogio la capella sulla porta del mio culo vergine, dicendomi puttanella stai inpazzendo di piacere, infilati il cazzo nel culo da sola dai, il popper e il cazzo di Rocco mi avevano fatto perdere il senso della realta, volevo solo il culo pieno, e fu cosi che cominciai a spingere indietro il mio culo finche tutta la cappella non fu dentro di me, mi senbrava di spaccarmi in due, in quel momento un'alatra tirata di popper fiacco tutte le mie riserve, mio zio spinse il suo cazzo in fondo al mio culo, piano ma in modo costante, e si fermo solo quando le sue palle si appogiarono alle mie chiappette, pensavo di morire, poi piano piano cominciai a sentire il piacere che mi riassaliva, cominciai a muovere il culo e mio zio mi prese di peso, mi mise a pecorina, e comincio a stantuffare il suo cazzone dentro e fuori dal mio culo, inpazii, continuo per almeno 15 minuti, poi mi sborro in fondo al culo, urlandomi che ero la sua zoccoletta, la sua schiava, la sua rottainculo, si sfilo e fu il turno di Rocco, penso che prima che lui sborrasse io sono svenuta almeno due volte. Rocco mi mise a pancia per aria, e mi disse ti inculo come una donna, mi prese le caviglie facendosi passare le mie ginocchia sulle spalle, intanto mio zio mi faceva annusare il popper, sborrai insieme a Rocco, senza toccarmi, e con il cazzo moscio, continuo ad uscirmi la loro sborra dal culo per ore. poi crollai in un sonno profondo, Il resto alla prossima puntata. Ciao e se vi piace scrivetemi e ditemelo.
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17 years ago
sottosopra2, 42
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Storia di un incontro
Mi è molto difficile raccontare a parole quanto mi è capitato. Si perché a volte le parole non possono mai rendere giustizia alle emozioni. Quelle che ho provato per questo incontro sono state veramente forti, intense ed oltre le mie aspettative. Sono un singolo con alcune esperienze alle spalle come tanti altri, non sono né bellissimo né superdotato, ma c’è qualcosa in me che qualche donna apprezza. Come tante altre volte stavo guardando tra gli annunci ed uno mi colpisce in modo particolare. Con l’annuncio la coppia cercava un singolo che potesse esaudire i desideri di entrambi, lei voleva giocare con due singoli e lui voleva vederla alle prese con un altro ragazzo. L’annuncio che centinaia di singoli aspettano! Annuncio chiaro che non lasciava spazio a fraintendimenti. Come sempre leggo l’annuncio, guardo il profilo, le foto ed è sempre più interessante, una coppia giovane e con lei molto carina fisicamente, l’unico ulteriore dettaglio erano dei capelli lunghi che si intravedevano in una di esse ed una bellissima fichetta depilata. Devo essere sincero ma tra i tanti messaggi che mando non mi ricordo minimamente cosa gli abbia scritto, sicuramente qualcosa di interessante perché vengo ricontattato e comincia uno scambio di messaggi. Dopo un paio di questi mi accorgo che stanno facendo sul serio, non è la solita coppia che ci gira intorno … I nostri messaggi non erano mai volgari, quello che stavamo facendo era cercare di raggiungere un feeling attraverso un PC.
Dopo un po’ che ci scriviamo decidiamo quella che dovrebbe essere la serata tipo: incontro in un pub per rompere il ghiaccio e fare una conoscenza di persona. Magari quello che ci eravamo scritti non era sufficiente per farci finire in un letto tutti quanti assieme e cosa più importante non era detto che avremmo concluso con uno scambio completo, tutto doveva avvenire per gradi, magari anche in più serate, di sicuro tutto doveva iniziare con un gioco fatto di preliminari e poi chissà…
Solamente il giorno prima dell’appuntamento ci sentiamo telefonicamente. Decidiamo il pub e come avremmo fatto per riconoscerci. L’ansia che precede questo incontro è molto alta, ci incontriamo senza che io li abbia mai visiti prima, sappiamo ben poco di noi, ma il gioco è bello ed eccitante anche per questo. Arrivo per primo all’appuntamento e dopo pochi minuti, che sembravano non passare mai, si avvicina una coppia, e dai gesti che compiamo, capiamo entrambi che eravamo lì l’uno per gli altri. Ci salutiamo e finalmente riesco a sapere i loro nomi. Rimango subito piacevolmente sorpreso da questa coppia. Lui un ragazzo semplice, curato e alla mano, lei oltre queste doti era anche bella, alta un bel viso con un leggero trucco e un accento straniero. Entriamo nel pub ci sediamo, ordiniamo un drink e cominciamo a parlare di noi. Piano piano l’ansia accumulata fino a quel momento sparisce e più passano i minuti più mi sento sicuro di me, non che fossi imbarazzato o paralizzato, ma cercavo di misurare le parole per capire realmente cosa stessero cercando e che persone fossero. Lui è seduto al mio fianco e lei davanti a me, è veramente molto carina e chissà quanto sarà calda e vogliosa visto quello che ci eravamo scritti. E’ vestita con una gonna nera all’altezza del ginocchio, una mogliettina rossa con scollo a V e sopra un cappotto scuro, come fosse al di sotto potevo solo immaginarlo e vi giuro che a volte è stato difficile contemporaneamente conversare…pensare… immaginare…desiderare….fantasticare…
Passa il tempo e mi rendo conto che l’incontro potrebbe spingersi oltre… è il momento di rompere gli indugi. Prendo l’iniziativa e li invito a seguirmi da me in appartamento, magari avremmo potuto bere qualcos’altro continuando così a parlare con calma e lontano da orecchi ed occhi indiscreti, poi dentro di me aumentava la voglia di finire in un bel letto e vedere cosa sarebbe potuto accadere. Sicuramente li avevo rassicurati dicendogli che non ci sarebbero stati problemi se avessero deciso di interrompere il gioco in qualsiasi momento. Poco dopo arriviamo a casa, chissà se vorranno salire, cosa si saranno detti tra loro e che impressione avranno avuto di me. Non mi sento più solo contro di loro, ma li sento vicini, vogliosi come lo sono io di andare avanti….magari fino in fondo. Mille pensieri mi attanagliamo, l’adrenalina che scorre nelle vene, ma la testa sempre ben collegata. Il mio sesso fermo al suo posto, dato che a volte basta poco per rompere un’atmosfera. Le mie sensazioni erano giuste…decidono di seguirmi, saliamo, li faccio accomodare e prendiamo qualcosa da bere… un po’ di musica soft in sottofondo….una flebile luce illuminava la stanza ed i nostri volti….ci mettiamo a parlare. Siamo tutti e tre vicini, si sente nell’aria la voglia che ognuno di noi ha. Le parole scivolano via e la voglia di andare oltre si fa strada in noi. Se in quel momento avessi pensato razionalmente, mi sarei detto, che come primo incontro siamo al limite delle possibilità. Ma la complicità e la naturalezza della coppia mi metteva a mio agio, erano sicuri di loro e sapevano cosa volevano, erano stati uniti nello scegliermi ed uniti lo erano in quel momento…. in quel appartamento ormai pieno di eros.
Il mio comportamento che fino a quel momento era stato quasi programmato tramite email, lascia il posto al mio essere spregiudicato…deciso…concentrato…e sì diciamolo…. veramente eccitato nel vedere quella ragazza che stava per cedere…meglio dire stavamo per realizzare le mie e le loro fantasie. Le mie sensazione ed il mio istinto mi dicevano che era il caso di andare oltre, non so fino a che punto, ma anche loro a questo punto si aspettava qualcosa di più da quel incontro…. in quel momento.
Senza neanche accorgercene siamo in camera seduti sul letto che stiamo parlando, oramai le parole escono dalle nostre bocche e finiscono nel vuoto…..si sente solo la voglia di accoppiarsi tra di noi…. in un attimo cominciano a baciarsi. Io non mi sento fuori posto e mi avvicino a loro, comincio ad accarezzarla, i loro baci si fanno sempre più appassionati…. le loro mani si cercano, comincio a baciarla e a leccarla con calma, la loro complicità è diventata anche la mia. Davanti a me una ragazza bellissima che si lascia togliere la gonna, resta in autoreggenti e perizoma. Davanti a me un fondoschiena stupendo, ben fatto, proprio un bel culo. Da lì a poco anche la sua maglietta ed il suo reggiseno raggiungono la gonna sul pavimento, un piccolo seno sodo e turgido coronato da due meravigliosi capezzoli, poco alla volta ci spogliamo anche noi. Siamo tutti e tre quasi completamente nudi. Non abbiamo fretta, ed io non so fino dove vogliono arrivare. Ma ormai si stanno baciando in modo frenetico, le mani che si accarezzano ed io che scendo tra le sue cosce sode, tornite….le sfilo dolcemente il perizoma….nessun cenno di fermarmi…..vado…. e come per incanto la mia faccia si ritrova vicino al suo sesso, morbido…profumato…la mia lingua e la mia bocca assaporano ogni suo centimetro di pelle, liscia e vellutata…è quasi completamente depilata come lo era in foto e come speravo che fosse….la lingua scivola via... ora veloce….ora lenta….ora si sofferma sul suo clitoride ed ora affonda nella sua fica…ha un buon sapore….ad un certo punto sento che quel sapore dolce si è fatto più aspro…non che stia venendo…..ma sicuramente prova piacere…..affondo la mia lingua dentro di lei e vado a baciarla in bocca facendole sentire il suo stesso sapore….la cosa le piace e le nostre lingue si intrecciano…..mai mi sarei immaginato di poter osare così tanto con loro. Mi sembra di conoscerli da sempre tanta è la naturalezza con cui giochiamo. Le mie mani e quelle del suo ragazzo la sfiorano in ogni sua forma, lei docilmente si lascia andare e ricambia…. Sa di essere l’oggetto del desiderio, ma si sta godendo anche la sua voglia di essere presa tra due fuochi. Lui dal canto suo è eccitatissimo, lo si vede da come freneticamente si muove. Forse scopano sempre così, ma l’impressione che ho è che la situazione sia altamente erotica per tutti quanti. Lei comincia ad assaporare i nostri sessi alternandoli…ora il suo….ora il mio….e noi rivolgiamo le nostre attenzioni verso di lei….Il tempo si è fermato in quella stanza….i nostri corpi si muovono all’unisono….alterniamo momenti sfrenati….a momenti di calma apparente, fatti di dolci carezze e languidi baci….vogliamo che il piacere rimanga il più a lungo possibile in quella stanza….non sono impaziente ma adesso voglio che le sue mani e la sua bocca prendano possesso del mio sesso……lo vuole anche lei…. voglio sentire come gioca con il mio sesso…la sua lingua… è veramente calda e vogliosa……mentre lui scende a leccarla, lei prende il mio sesso e lo fa scivolare dentro la sua bocca…..per poi farlo uscire…. ora lo lecca tutto solamente con la punta della lingua……sembra la scena di un bambino che lecca il suo agognato gelato….piano, lentamente e con gusto, lo vuole tutto e vuole che le duri….la sua mano è un guanto caldo che custodisce il suo trofeo…..mentre mi lecca si gira….si stà offrendo al suo compagno….. ora lui è dietro di lei e senza trovare opposizione la penetra a fondo….le fa sentire tutta la sua forza….la sua voglia….lei si lascia riempire…..la sua bocca si è fatta più avida…ora succhia più freneticamente…due maschi tutti per lei….nessuna gelosia ma la voglia di godere tutti quanti….nessuno escluso è il momento di rallentare…lui esce e và a baciarla… io prendo il suo posto…. Sono voglioso di sentirla fino in fondo, di esplorare le sue più intime profondità. Da fondo il letto posso ammirarli mentre si baciano amorevolmente…..non c’è la faccio più….voglio anch’io entrarle dentro…voglio sentire il suo sesso…..pochi attimi e sono tutto dentro di lei….entra meravigliosamente… è stupenda…mi muovo prima piano….poi più velocemente….alterno penetrazioni poco profonde ad altre fino in fondo…..mi fermo e comincio a muovermi dentro di lei senza spingere…..ha una fica meravigliosa…...asseconda i mie colpi….la tengo ben stretta per i fianchi…anche se non c’è né sarebbe bisogno, visto che anche lei vuole sentirlo tutto….mi stà venendo incontro…..anch’io voglio godermela tutta…..attimi…..minuti interminabili…..ho perso la cognizione del tempo….. l’eccitamento è alle stelle …. nessuno di noi è ancora venuto….. ma troviamo la forza per fermarci e ricominciare da capo…..dopo qualche parola per scambiarci l’emozioni provate fino a quel momento ricominciamo….ora lei succhia contemporaneamente i nostri sessi ed è lui che la incita a farlo, la cosa lo eccita molto, gode nel vedere la sua ragazza giocare con il sesso di un altro in sua presenza….le chiede se le piace e lei annuisce…. io non potevo chiedere di più da quell’incontro, sto godendo come non mai da quella visione e da quelle sensazioni, sembra la scena di un film porno. Direi proprio un triangolo ben riuscito….. ora la fa distendere supina a gambe aperte le si posiziona in mezzo e ricomincia a penetrarla con colpi violenti e decisi, sta facendo sul serio…. la sta sbattendo a dovere, lei dal canto suo riceve i colpi con piacere e si lascia entrare quel sesso voglioso dentro di se… io le sono vicino….la bacio…. la sfioro….le accarezzo i seni….e lei comincia nuovamente a giocare con il mio sesso……lo prende in mano e se lo indirizza verso la bocca…ricomincia a succhiarlo….vuole gustarsi ogni attimo ed ogni sensazione…. vuole che torni nuovamente duro… vuole che sia duro per quando lo riceverà di nuovo….ormai siamo in balia uno degli altri… la sua bocca e la sua lingua hanno ben presto la meglio…..dopo poco sono nuovamente pronto….l’eccitazione mi pervade da capo a piedi… continua a leccarlo….i miei sensi sono saturi di piacere…..in una sola volta sono riusciti a farmi sentire tutto il loro calore e la loro voglia….anch’io non mi sono risparmiato…...dando loro tutto me stesso….sicuramente è questo che cerco e che voglio dall’incontro con una coppia…o una donna….voglio sentirmi partecipe e voglio che tutti provino piacere per quello che stiamo facendo…… nessuno escluso…..ora mi faccio più audace, ormai non esistono più freni inibitori so che posso osare, sono loro che me lo permettono….ed io mi sono conquistato la loro fiducia….mi posiziono dietro di lui ed afferro le gambe di lei per le caviglie….le sorreggo…..le allargo…..ora sono io che lo sto incitando a possederla….a comandargli di farle sentire tutto il suo ardore…..e di farla godere come non mai…..lei dal canto suo non si scompone più di tanto ma si gusta quella furia dentro di sé…..non la conosco per sapere come gode….quali sono le sue reazioni….cosa la fa impazzire…..di sicuro lui è al limite….. stà per venire, gli ultimi colpi ben assestati….ed ecco un getto imperioso che la inonda tutta…il suo seme la colpisce tra i capelli….un gesto che ci fa sorridere…. la tensione si allenta….lui le si avvicina e cominciano a baciarsi…..abbiamo ancora voglia…..ora sono io che la invito a girarsi…. voglio possederla di nuovo…..è tutta bagnata ed il mio sesso non trova opposizioni…. sono nuovamente dentro di lei…..l’eccitazione è fortissima…… il mio cervello è carico di piacere ma non riesco a venire nonostante sia sempre dentro di lei da diversi minuti…..siamo stremati…..sono ore che giochiamo e mi sento soddisfatto….. appagato….. esco e mi avvicino a loro….lei tra noi due……ha un’espressione di soddisfazione mista a piacere stampata in volto….. è contenta…tutti noi siamo contenti…non una parola….inutile domandarle se le è piaciuto….sarebbe la domanda più sciocca e insensata in quel momento…… la rassicuro dicendole che è stata meravigliosa nonostante io non sia venuto….non è da questo che misuro la prestazione….haimè quante venute senza piacere... negli istanti che susseguono il ritorno alla calma la bacio per un ultima volta ed una scossa mi pervade da testa a piedi… la sto accarezzando ed è meravigliosa… poche ore prima ci conoscevamo solo epistolarmente ed adesso siamo tutti vicini in uno stesso letto, abbiamo scambiato i nostri umori….le nostre sensazioni….le nostre voglie e le nostre fantasie… abbiamo aggirato le nostre ansie e ci siamo abbandonati alla lussuria ed al sesso più sfrenato senza tabù…
Adesso vi lascio ringraziandoVi per la lettura sperando sia stata piacevole e di Vostro gradimento inoltre sarei grato sapere sinceramente i Vostri giudizi, dopotutto si impara di più dagli errori che da altro...si accettano anche idee per futuri racconti.
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2
17 years ago
admin, 75
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Mio nipote mi a cornificato
fin da quando era un ragazzo a frequantato la nostra casa avedo la passione per la pesca tutti e due e abitando lui lontano veniva da noi il sabato per poi tornare la domenica sera.
vedevo che man mano che cresceva portave sempre di piu interesse verso mia mogli specialmanta quando si pigava a fare le faccende che gli si vedeva il perizzoma e mezo culo difuori dai pantaloni ho quando si usciva che si metteva le mini cortissime pensavo sicuramente si finisce di seghe.
arrivati dopo qualche anno nell'estate scorsa che finiva venti anni ci siamo dati appuntanmento un venerdi sera che venisse da noi per andare il sabato mattina presto a pescare.
mentre stavamo pescando vedo che mio nipote scappa da pisciare e come si fa tutti noi pescatori per non perdere ogni momento della pescata tiriamo fori il cazzo e pisciamo,vedo che si sbottona i pantaloni e tira fuori il cazzo una cosa mai vista prima non tanto in lunghezza ma in larghezza.
faccio finta di niente continuiamo a pescare arrivati a mezzogiorno riponiamo il tutto e andiamo a casa, per la strada gli faccio alcune domande del tipo dimmi ma tua zia ti piace come donna certo mi risponde subito la trovassi una ragazza come la zia.
arrivati a casa mangiamo lui come finisce va subito a farsi una pennichella ed aproffitto subito per dirgli a mia moglie quello che aveva fra le gambe nostro nipote,visto che mi dice sempre se lo devo fare con un altro lo voglio più grosso del tuo.
lei rimane qualche secondo di stucco e mi dice che la cosa la faceva eccitare.
arrivati alla sera decidiamo di andare a mangire qualcosa al ristorante ci cambiamo e lei si veste con una mini senza calze taccoa spillo e una camicia scollatissima senza reggiseno che lo si intravede benissiomo da i suoi capezzoli. mentre stiamo mangiado lei a capo tavola e noi saduti al suo fianco mi cade una posata e nel riprenderla mi accorgo che è senza mutandine lei mi sorride capisco sicuramente le sue intanzioni difatti le fa cascare il tovagliolo a mio nipote lui va a prendere sotto il tavolo e vedo che mia moglie divarica le gambe per mostrargli meglio la topa, si alza con un viso rosso e sicuramente eccitato comunque finiamo la cena con qualche bicchiere di troppo e con vari limoncelli spumante ecc,
toniamo a casa e mia moglie accende subito lo stereo e mi invita a bellare ma le dico con una scua che sono stanco che balli con il nipote
non selo fa dire due volte che lo prende per una mano e iniziano a bellere un latino americano e stuscia, struscia vedo dai pantaloni emerge un gonfiore che mia moglie se lo sente strigere a dosso.
vedo che lui è ibarazzato ma molto partecipe visto che inizia a toccarleil sedere mia moglie le mette una mano sui pantaloni e comincia a sbottonarlo come le tira giu i pantaloni qul czzo era gia fori dalle mutamde era enorme misurava 18 di lungezza e 22 di larghezza mia moglie rimane ha bocca aperta el le dice mio nipote che cazzo bello che cia dallo atua zia e se lo prende in bocca lo succhia per un po poi lo fa sedere sul divano si tira su la gonna e le moanta sopra mia moglie era gia bagnata dalla voglia di prendere quel cazzo ma le
entra a fatica ma con un colpo se lo fa infilare tutto dentro e inizia ad urlare di piacere gode come non lavevo mai vista prima vedo che ha subito un orgasmo e mi dice che le piace tantissimo. io partecipo leccandola e facendomi fare un bel pompino ma alla visione di tutto questo rimango incantato a sperarmi un bel segone
dopo un po lui la prende per i fianchi si alza e la mette alla pecorina e le stantuffa tutto il suo cazzo con dei colpi forti e molto frequenti fino a quando mia moglie le dice di continuare e che se veniva dovesse riempirle dentro che non si preoccupasse pechè prende la pillola, e difatti non fa tempo a dirglielo che la inonda dentro procurandole un orgasmo a mia moglie, come estrae il cazzo le cola lo sperma in quantita dalla fica di mia moglie che le dice ma quantè che non scopavi gli risponde una settimana allora quando vuoi svotardi viani da zia che ci penso io.
e difatti da quel girno spesso viene a trovarci per il fine settima ma per scopere con la sua zia.
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17 years ago
admin, 75
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Tutto in uno sguardo...
.. ero reduce da un rapporto durato cinque anni, ma travagliato e faticoso nonostante lunghi periodi di intensa complicità e di gran sesso, ma era finito e adesso non ne volevo mezza...
..vengo invitato ad una ricorrenza di un carissimo amico di famiglia che festeggia i suoi 25 anni di matrimonio, ci sono diverse persone, tutte amiche e fra queste una ragazzina di 19 anni, che io avevo conosciuto molti anni prima quando ne aveva 5 o 6...tutto ciò avveniva quando io ne avev 41...circa 10 anni fa...
alle presentazioni non riesco a staccarle gli occhi da addosso..sono fantastici, espressivi, magnetici e lascivi..mi sento nudo e desiderato..una sensazione mai provata prima..
..il pranzo scorre via come un film nel quale noi due (seduti lontani ma in modo che ci si possa guardare) siamo gli attori, ma gli altri non esistono, quasi fossimo su due piani diversi...ogni sguardo una fitta e ogni fitta una contrazione, una speranza che nasce e si nutre di queste occhiate furtive ma impudenti di cui solo noi sappiamo di esserne a conoscenza...
..per la prima volta in 40 anni ho avuto una erezione durata diverse ore...vi chiederete come è finita? la giornata è trascorsa senza il nulla di fatto, ma c'è stato un seguito, cominciato quasi un mese dopo e durato un paio d'anni, forse i più intensi e felici della mia esistenza...
..sarebbe fantastico riuscire a riprovare certe emozioni!
un bac'io...
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17 years ago
admin, 75
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Anna che donna speciale..........
La passione per le donne over 40 ce l’ho sempre avuta fin da quando ho scoperto il sesso nell’adolescenza. Ovviamente ho dovuto aspettare un po’ prima di riuscire a trovarne una che fosse disposta a fare sesso con me. Quando però ci sono riuscito è stato fantastico.
Avevo 23 anni, io e la mia ragazza ci eravamo lasciati e così decisi che non avevo niente da perdere, dovevo cercare di realizzare il mio sogno. Da subito lo strumento più adatto mi sembro Internet, così cominciai a chattare alla ricerca di una partner “matura”. Ci provai con 2 o 3 donne facendo degli enormi buchi nell’acqua, poi conobbi lei, si chiamava Anna, era del Vomero (un quartiere di Napoli) e aveva 42 anni.
Era intelligente, simpatica e mi piaceva chattare con lei, dopo qualche incontro virtuale riuscii a guadagnarmi la sua fiducia e decidemmo di scambiarci le foto.
Quasi subito decidemmo di incontrarci per un caffè a Posillipo, quando la vidi ero già in visibilio, era ancora più bella che in foto. Era bionda, alta 1,60 e con le forme tutte al posto giusto.
Prendemmo il nostro caffè, rompemmo il ghiaccio e poi decidemmo di andare a fare una passeggiata nel parco li vicino. Ci fu un feeling istantaneo, io la desideravo da morire e sentivo che lei provava la stessa cosa. Di tacito accordo trovammo un angolo un po’ più appartato e cominciammo a barciarci, dio come era brava. Le nostre lingue si accarezzavano, mentre io esploravo il suo corpo, aveva una magliettina leggera e la mia mano scivolo sotto fino al suo splendido seno (avrà avuto una terza abbondante), sentivo il suo reggiseno di pizzo e i capezzoli duri. Inutile dire che avevo un’erezione stratosferica, se non fossimo stati in un luogo pubblico l’avremmo fatto li subito, purtroppo non avevamo ne tempo ne modo di trovare un rifugio più intimo, così a malincuore dovemmo separarci con la promessa però che l’avremmo fatto al più presto.
Lei era sposata, quindi non potevamo farlo a casa sua e io vivevo con i miei e quindi anche da me era offlimits. Per fortuna un mio amico studente fuorisede (allora ero studente anch’io) mi disse che il fine settimana la casa in cui stava si svuotava e che poteva lasciarmi le chiavi, ero al settimo cielo!!!
In un paio di settimane riuscimmo finalmente ad organizzare l’incontro, l’andai a prendere vicino alla stazione e la portai con me. Io avevo un jeans ed una bella camicia, avevo scelto i miei boxer più sexi e il mio profumo migliore. Lei era a dir poco stupenda, aveva un gonna stretta che metteva in risalto i fianchi larghi e le natiche rotonde. Le calze nere mettevano in evidenza le sue splendide gambe e la maglietta nera incorniciava il suo seno, non vedevo l’ora di spogliarla ero su di giri, ma cercai di controllarmi, volevo gustarmi quel corpo lentamente proprio come si fa con un piatto prelibato.
Appena entrammo in casa accesi le luci, le feci strada e entrammo nella camera che avevo preparato per noi, eravamo entrambi eccitatissimi e non ci staccavamo gli occhi di dosso. Appena nella camera cominciammo a baciarci con la stessa foga del nostro primo incontro, questa volta però non c’erano limiti. Le mie mani cominciarono ad esplorarla, la schiena, i fianchi, poi le alzai la gonna scoprendo due fantastiche autoreggenti con bordo in pizzo. Cominciai a palparle i culo e mi accorsi così che aveva un perizoma, stavo morendo dalla voglia.
Le alzai piano la maglietta, il reggiseno in pizzo nero era la ciliegina sulla torta, io adoro la lingerie e Anna ci sapeva fare. Le baciai il collo, l’incavo del seno, e poi giù giù fino alle cosce mentre le toglievo la gonna e le scarpe. A questo punto fu lei a spogliare me, prima la camicia mentre mi baciava e mi accarezzava il petto, poi i pantaloni senza mancare di accarezzare il mio pacco ormai durissimo. Poi tocco di nuovo a me, prima la spallina sinistra e la mia bocca piano sul suo capezzolo rosa, poi la destra e infine le sue spendide tette erano tutte per me, le palpavo le baciavo era stupendo!!! Poi piano le girai dietro e facendo scorrere le mani lentamente sui fianchi le sfilai le mutandine, che culo stupendo aveva, tondo, sodom un sogno. La sua fichetta invece era depilata e già fradicia quando la raggiunsi con la mano mentre il mio cazzo scivolava fra l’incavo delle sue natiche. Lei cominciava a mugolare, ma poi si gir,o finì di togliermi i boxer e si inginocchiò. Lo prese in bocca piano, lo leccava, lo accarezzava, era una vera maestra, nessuna mi aveva mai fatto un pompino così ed io che ero già al colmo dell’eccitazione, le venni in bocca inondandola di sperma.
Ovviamente non era finita li, ora toccava a lei godere, la tirai su e la portai sul letto, lei capì subito e allargò oscenamente le cosce. Io cominciai a baciarla dalle gambe ancora splendidamente incorniciate nelle calze e poi giù, giù fino alle sue grandi labbra glabre. Mentre la mia lingua andava sempre più a fondo lei cominciava ad ansimare e a mugolare in quel modo che farebbe impazzire qualsiasi uomo e allora io le tormentavo il clitoride e la leccavo più a fondo, ero eccitatissimo!! Fu così che il mio cazzo non tardò a tornare duro, era il momento, volevo che fosse mia, la baciai sull’inguine a salire poi l’obellico , le tette, il collo. Infine entrai fra le sue cosce e glielo misi dentro, era calda come una fornace e fradicia, il mio cazzo scivolava alla perfezione e comincia a pompare furiosamente e più pompavo più lei ansimava, ero in trance!!. Le accarezzavo le cosce, le tette la guardavo dimenarsi e mordere le labbra e poi mi venne voglia di scoparla alla pecorina. Così uscii da lei e cominciai a baciarla sulle cosce, sui fianchi a girarla dolcemente. Lei capì subito e si mise carponi, che spettacolo quel culo perfetto, stavo per penetrarla quando vidi che stringeva le cosce e allargava le natiche, lo voleva nel culo!!!
Io l’avevo fatto solo un paio di volte con la mia ex e non era andata un gran chè perché a lei l’idea non piaceva molto. A me però era rimasta una voglia matta e quel culo così tondo e sodo era un invito irresistibile. Allora presi la crema idratante che avevo nel cassetto e cominciai a cospargerle l’incavo tra le natiche e poi le massaggiavo il culo giocando piano con la sua fichetta e poi con il buchino. Continuavo a palparle quelle splendide rotondità mentre lei mugolava piano, poi mi spalmai un po’ di crema sul dito e cominciai ad insinuarlo nel buchino. Lei già ansimava mentre il mio dito le tormentava il culo, lo sfintere aveva ceduto quasi subito, si vedeva che l’aveva fatto molte volte. Quando i suoi mugoliii si fecero più forti tolsi le dita e finalmente arrivò il momento. Feci entrare prima la cappella cominciando a spingere piano e poi colpo dopo colpo arrivavo sempre più giù fino a quando non fu tutto dentro.
Era stupendo cominciai a muovermi, prima piano poi sempre più forte mentre il suo ansimare si faceva quasi affannoso. Ad un certo punto non le basto più mugolare, e cominciò “si dai così sfondamelo, dai”. Io non ci vedevo più, adoro parlare mentre scopo, ma non l’avevo ancora fatto perché non avevo perso del tutto i freni inibitori, ormai però eravamo in sintonia. “Sei proprio una gran troia è, ti piace prenderlo nel culo” le risposi. Fu un crescendo “Si sono la tua troia, scopami, scopami nel culo” mentre io ormai la cavalcavo selvaggiamente. “Si sei la mia puttana, la mia cavalla, mi fai impazzire” e spingevo sempre più forte “Si spingi, spingi così, fammi venire, ah ah ah”.
Inutile dire che la sua fica era fradica e colava umori e il mio cazzo voleva soltanto sborrare. Lei stava venendo ed io avevo bisogno solo di un’altra piccola spinta “Si troiona mia, si fammi sborrare, si, si si “. Venimmo quasi contemporaneamente e l’orgasmo ci lasciò stremati.
Sotto le coperte poi chiacchierammo, di noi, di come ci piaceva fare sesso, della scopata fantastica che avevamo fatto, era davvero piacevole. “Tra un po’ devo andare disse” posso prendermi un bicchiere d’acqua è si alzò dal letto con solo le calze autoreggenti. Dio c e spettacolo quelle poppe a pera, quelle calze così sexy e quel culo stupendo, insomma mentre la guardavo camminare mi venne di nuovo duro. Quando tornò mi trovò con il cazzo il mano e una voglia da matti, “Dai bella maiala vieni a impalarti, se è ancora duro è solo merito tuo”, non se lo fece dire due volte, mi salì a cavalcioni e se lo mise nella fica. Cominciò a muoversi piano, con maestria ed io le accarezzavo le cosce, le tette, mi tiravo su per succhiarle i capezzoli “Si che tette stupende che hai, muoviti così da vera troia!!!”, “Ah si sei un porco e sono la tua troia, voglio farti godere, sono la tua puttana in calore, si, si”. Eravamo in trance ci dicevamo le peggiori porcate che ci venivano in mente e intanto lei ondeggiava in modo quasi ipnotico. Ero in paradiso e sembrava non finire mai, io ero già venuto due volte e quindi non sarei venuto tanto facilmente, ma lei era stupenda!!!!
“Dai Anna fammi godere, si, si, sei la donna più troia che ho mai incontrato, ma mi piaci così, vogliosa di cazzo, puttana” ormai non avevo più pudore, ma neppure lei “Si sono la tua baldracca vogliosa di cazzo, si voglio il tuo cazzo duro così, così” e alzava il ritmo di pari passo con il suo ansimare, io stavo impazzendo stavo per godere”. Poi sentii la sua fica contrarsi e il suo “Ah, ah, aaaah” era venuta un attimo prima di me, ma mi fece uno splendido regalo. “Siii ti voglio in bocca, voglio berti” disse, mi mise la testa in mezzo alle cosce e cominciò a spompinarmi in un modo fantastico ovviamente io venni quasi subito “Si, succhiamelo si, così si, si , si…”
Questa volta era davvero finita, ma che esperienza!!! m’è rimasta nella testa per settimane e ancora oggi quando ci ripenso mi eccito, non so se incontrerò mai più una donna così, magari le signore che stanno leggendo possono darmi una mano………..
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17 years ago
admin, 75
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Storia di eva - 1 - la cameriera.
Storia di Eva - 1 - La cameriera.
Trovare lavoro oggi è un'impresa sempre più difficile, anche in una grande città come Milano.
Dopo molti tentativi inutili ho trovato lavoro come cameriera in un importante albergo famoso per la sua clientela selezionata, la cosa che mi rende 'particolare' è che l'ho ottenuto il lavoro falsificando i miei dati anagrafici, non tutti ma solo un dettaglio trascurabile, ho detto di essere una donna mentre in realtà sono un maschio.
Il mio lavoro si svolge nel pomeriggio e non è difficile entrare in albergo come un uomo, entrare in una camera con la scheda universale, infilarmi la divisa e comiciare a lavorare.
I primi giorni sono trascorsi senza problemi e cominciavo a sentirmi sicuro quando è successo il fattaccio.
L'uomo mi si è avvicinato alle spalle, mi ha coperto la bocca con una mano e con l'altro braccio mi ha immobilizzato stringendomi al suo corpo. La sorpresa mi ha paralizzato e anche senza la sua mano sulla bocca non sarei nemmeno riuscito a gridare.
Guardando lo specchio della camera sono riuscito a vederlo: un gran pezzo di uomo, più alto e più robusto di me e con una forza nelle braccia tremenda che mi impediva ogni movimento.
- Non ti agitare, non voglio farti niente di male, rilassati.
Queste sono state le prime parole che mi ha sussurato in un orecchio.
Non mi è stato difficile capire le sue intenzioni, eravamo talmente stretti che sentivo il suo membro ingrossarsi mentre si strusciava alle mie spalle, nello stesso tempo mi baciava sul collo e continuava a dirmi di lasciarmi andare che mi sarebbe piaciuto di più.
Mi trovavo in una situazione molto imbarazzante, mi ero sempre definito un eterosessuale, e trovarmi nei panni di una donna alle prese con un uomo era decisamente al di fuori di ogni mia esperienza.
Come sempre quando le cose vanno male possono anche peggiorare ed è proprio quello che è successo quando una mano dell'uomo ha cominciato a sollevarmi la gonna e ad accarezzarmi le natiche. Ma la vera svolta è arrivata quando la mano è passata davanti e ha raggiunto il mio membro, a quel punto sicuramente la sua sorpesa ha superato il mio imbarazzo.
La sua reazione è stata immediata, mi ha girato di colpo e mi ha spinto sul letto:
- Zitta ! Lasciami pensare.
Un ordine così chiaro non poteva essere discusso.
E altrettanto chiaro era l'ordine che mi dette subito dopo:
- Va bene, alzati e cammina un po', voglio vedere come sculetti.
- Per chi mi ha preso, non sono quello che lei pensa.
Questa è stata la mia reazione immediata.
- Non so chi tu sia, ma sono sicuro che nessuno sa chi sei veramente.
La risposta era chiara e accompagnata da un largo sorriso.
- In questo albergo non assumerebbero mai una 'persona' come te. Quindi se vuoi evitare un brutto licenziamento farai meglio ad obbedirmi.
Il ragionamento era perfetto e prima ancora di riuscire a contestare il suo sguardo mi ha fatto capire che era meglio non insistere.
- Alzati e vedi di sculettare, non voglio vedere un manico di scopa.
E cosí mi sono alzato, ho sistemato la divisa e ho cominciato la mia sfilata; erano già parecchi giorni che lavoravo vestito da donna ma non ero mai stato sotto gli occhi di qualcuno in modo così attento, dovevo impegnarmi a fondo per cercare di essere il più femminile possibile come mi era stato ordinato.
Sbirciando nello specchio riuscivo a vedere l'espressione dell'uomo, sembrava soddisfatto ma sembrava assorto in qualche pensiero strano; dopo poco apri la valigetta e ne tirò fuori una custodia nera, l'aprì e cominciò a preparare una macchina fotografica.
Mi fermai di scatto e mi girai verso di lui che, sempre sicuro di se, mi disse:
- Bene, adesso accendi tutte le luci e vediamo di fare un bel servizio fotografico; ovviamente sai cosa ti succederà se non sarò soddisfatto.
Smisi di pensare ad un rifiuto e accesi tutte le luci.
- Perfetto, allontanati un po' e girati verso di me; bene così, sorridi. Ottimo vedo che cominci a collaborare nel modo giusto.
Era sempre molto perentorio, ma speravo di evitare una denuncia alla Direzione dell'albergo.
- Adesso voltati verso la finestra, però hai proprio un bel culo, complimenti.
- Bene, girati verso di me e togliti la gonna.
Mentre eseguivo i suoi ordini la macchina fotografica continuava a scattare, mi sentivo come una modella davanti al fotografo e l'imbarazzo era terribile; appena tolta la gonna mi ordinò di ricominciare a camminare e continuò a fotografarmi.
Dopo qualche minuto posò la macchina e iniziò a togliersi la giacca, passò poi alla camicia e cravatta fino a rimanere a torso nudo.
Come si riusciva a vedere anche vestito aveva un fisico robusto, dei muscoli ben sagomati e un petto coperto di peli scuri.
- Brava, vieni vicino a me, spogliami tutto e cerca di essere naturale, come farebbe una vera donna vogliosa.
Non era facile accettare un ordine così, ma non riuscivo a trovare una via d'uscita; cominciai col togliergli le scarpe per passare poi alla cintura dei pantaloni ed infine alla cerniera.
Quando gli feci scendere i pantaloni scoprii che aveva il membro in erezione e, sotto gli slip, si vedeva un notevole bozzo.
- Bravissima, adesso baciamelo attraverso la stoffa ma attenta a non farmi male.
Un sospiro e un guizzo sotto le mie labbra mi fece capire che non avevo sbagliato mossa.
- Sali lungo l'asta fino alla punta, così. E adesso sfilami gli slip.
Era più facile a dirsi che a farsi, la stoffa era tutta tirata e le dimensioni impressionanti. Quando riuscii a liberalo dagli slip il suo membro mi colpì sul viso e, istintivamente, mi allontanai da lui.
- Allora non mi sono spiegato, non ti devi spostare, prendilo in bocca!
Le sue parole furono accompagnate dalle sue mani che mi presero la testa e la portarono sul suo bacino; non potei far altro che aprire la mia bocca e infilarmelo.
Pensavo che avrei avuto un conato di vomito invece anche se era grosso e caldo non provai il ribrezzo che immaginavo; la sensazione era strana ma non spiacevole, mi venne spontaneo spingere la lingua in avanti e leccare la punta.
Non mi ci volle molto a capire che il trattamento piaceva all'uomo, il suo membro saltellava ad ogni tocco e il suo respiro si faceva sempre più veloce, da parte mia cominciavo a trovare la situazione intrigante e il sapere che i miei gesti piacevano mi faceva sentire strano; così cominciai ad accarezzare il membro anche con le mani.
Era più facile del previsto, bastava che seguissi il mio istinto e la risposta del corpo del mio aggressore mi diceva cosa fare.
- Vedo con piacere che hai capito da sola cosa fare, brava, adesso sdraiamoci sul letto e continuiamo per bene. Non ti togliere le scarpe, mi piaci così come sei.
Mentre riprendevo ad occuparmi del suo membro le sue mani cominciarono ad accarezzarmi le gambe passando poi alle mie natiche, nonostante il fisico robusto usava una grande delicatezza e riusciva a provocarmi dei brividi di piacere; dopo qualche minuto infilò le dita sotto le mie slip e raggiunse il mio buchino posteriore.
- Guarda guarda, sei ancora vergine. Non l'avrei mai immaginato, da come mi tocchi e lecchi sembri una perfetta troia.
Arrossii come una liceale, ma avendo la testa bassa, non se ne accorse. Tolse la mano dalle mie natiche e mi infilò un dito in bocca
- Leccalo da brava, e inumidiscilo per bene, così non ti farà male.
Obbedii anche se al momento non capivo cosa volesse dire esattamente; non impiegai molto a capirlo però, la mano tornò sul mio culo e il dito che avevo bagnato per bene mi si infilò nel buco. Fu come una scossa elettrica, i muscoli delle natiche mi si contrassero col risultato di bloccare il dito all'interno, la risata del mio 'padrone' fu spontanea.
- Mi sa che nonostante tutto ti piace, vero? - E cominciò a ruotare il dito spingendolo sempre più all'interno.
Un po' alla volta riuscii a rilassarmi e a godermi quella nuova sensazione che sentivo; quando cominciai ad ansimare però l'uomo fermò i suoi movimenti e mi sfilò gli slip.
- Adesso sdraiati sul letto che penso io a te.
Come al solito obbedii, e o aiutai a mettere un cuscino sotto le mie natiche; il mio bacino era sollevato e il mio buchino perfettamente in vista.
L'uomo prese dal comodino un flaccone versò un po' di gel su una mano, con due dita dell'altra ne prese una parte e cominciò a sparlmarmelo sul buco.
Era fresco e profumato e, dopo un po' di massaggi, cominciò a scaldarsi; il movimento si fece più penetrante e le dita cominciarono a stendere il gel all'interno provocandomi i soliti brividi lungo la schiena.
Ci fu solo una breve interruzione nella quale ne approffittò per indossare un preservativo ma ero talmente confusa, non è un errore la mia mente ormai ragionava al femminile, che persi il senso del tempo e mi accorsi solo che qualcosa era cambiato quando sentii il corpo dell'uomo che si stendeva su di me; sentivo la punta del suo membro carezzarmi il buco e, una volta trovata la posizione giusta, a premere.
Lentamente, molto lentamente, la punta si faceva strada in me entrando sempre di più; il movimento era continuo e i miei muscoli si dilatavano per ricevere tutta l'asta.
Era grossa e talmente lunga che sembrava non dovesse finire mai ma, quando meno me lo aspettavo, il movimento si arrestò e comincio un lento ma deciso va e vieni; le sensazioni che provavo erano bellissime, sentivo la cappella sforzare i miei muscoli dilatandoli per poi lasciarli rilassare, lo sfregamento mi riscaldava tutta e negli affondo le palle dell'uomo sfregavano sulle mie natiche.
Per sentirlo meglio avevo allacciato le mie gambe dietro la sua schiena e in questo modo la sua penetrazione era completa, la posizione gli doveva piacere particolarmente perchè ansimava sempre di più e il suo ritmo aumentava sempre di più. Le sue mani mi impedivano di scivolare e i suoi colpi diventavano sempre più forti con un ritmo frenetico che sembrava impossibile; dopo un tempo incalcolabile assestò tre o quattro colpi più veloci e profondi, si bloccò con tutto il suo membro piantato in me, si alzò sulle braccia ed emise un grido soffocato a stento; contemporaneamente sentii tutta l'asta che pulsava ritmicamente diventando bollente.
Poi lentamente si abbassò su di me, appoggiò le sue labbra sulle mie e spinse la sua lingua all'interno della mia bocca, ricambiai il suo bacio accarezzandogli la schiena.
Per una serie di avvenimenti mi ricorderò sempre quel giorno, è il giorno in cui ho dato le dimissioni e ho trovato un nuovo lavoro, e in quello stesso giorno è nata Eva.
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17 years ago
evatrav54, 38
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Sabato 3 marzo 2007
Sabato 3 marzo 2oo7.
Dopo diversi messaggi, ho deciso di incontrare uno che avevo conosciuto su desiderya.
Ci diamo appuntamento in una zona di Roma frequentata da trans.
Già dalle prime ore del pomeriggio, io mi sono preparata, mi sono depilata con molta cura tutte le parti del corpo, ho indossato le mie autoreggenti, la mia guepiere ed il perizoma. Alle 20, 00 sono uscita e già mi sentivo eccitata, ho fatto il raccordo e dopo 30 minuti ero giunta nel posto stabilito, mi sono parcheggiata in un luogo appartato ed ho incominciato a truccarmi, pio ho indossato il mio bel vestitino, gli stivali ed infine la parrucca, quindi gli ultimi ritocchi con il trucco, e ualà, ero pronta, mi guardo nello specchietto e vedo una bona pronta ad essere scopata, quasi mi veniva la voglia di appostarmi al bordo della strada ed aspettare qualche cliente, ma questo non è da me. Con lui avevamo appuntamento alle 21,30, mancavano pochi minuti, vedo tante sorelline trans che contrattano con i loro clienti, molte salgono sulle auto e partono, molte tornano, e di nuovo tante auto si fermano, contrattano con questi corpi stupendi, …guardo lì orologio, sono le 21,30, squilla il telefonino, mi giro, una macchia è ferma a pochi metri da me, la descrizione dell’auto è esatta, è a pochi metri da me, mi faccio coraggio, ha voglia di un cazzo, lo voglio, senza timori ne vergogna accendo le luci di emergenza, l’auto dietro di me si affianca alla mia, mi giro, osservo e vedo un uomo, mi guarda, sorride, apre il finestrino e chiede “sei flory”, si è lui, si sono flory tu sei “X” ok, gli dico di seguirmi. Mi allontano da quel posto e cerco un parcheggio in una zona ben in vista, parcheggio, chiudo gli occhi, il cuore batte, batte forte, ho tanta voglia di un cazzo, penso dai flory, è la tua serata, fottiti di tutto e vai, un uomo ti vuole, n uomo vuole il tuo corpo, un uomo vuole godere con il tuo corpo, sei bella vai, pochi istanti, scendo dall’auto, mi aggiusto il vestitino, la borsa, chiudo la portiera dell’auto, mi giro, lui da dentro mi apre la porta, vai sei donna, mi vergogno, coraggio, mi siedo sul sedile, ci guardiamo, un sorriso, “ciao bella come va? Sono X”, bene gli rispondo, partiamo, lui mi chiede dove andare, io un po’ emozionata gli dico “dritto” Ok va bene. Non facciamo in tempo a partire che subito mi appoggia le sue mani fra le mie cosce, mi piace, lo faccio fare, le accarezza, incominciamo a parlare per rompere il giaccio, mi accarezza il viso, è cotto, lo sento, è eccitato, si vede, si sente, mi do coraggio e gli appoggio la mia mano fra le sue gambe, gli accarezzo lo strumento, lui si muove, con l’orgoglio di un uomo mi dice di aspettare, di non avere fretta, “ti farò godere come non hai mai goduto” lo guardo sorrido, la sua mano fra le mie cosce si muove, accarezza i miei collant, mi sento troia, mi sento danna, desidero quell’uomo, quel bell’uomo, desidero il sua cazzo…. Conoscevo il posto, e decisi di condurlo la dove le trans della zona si prostituivano, giunti sul posto che avevo deciso, ci parcheggiammo, c’erano diverse auto ferme e questo mi faceva sentire più sicura, più a mio agio, pensavo che quelle auto si trovavano in quel posto tutte per lo stesso motivo, fare sesso, divertirsi, ……….. ci accostiamo, spegne la macchina, ci guardiamo un po’, ci tocchiamo, viene verso di me, mi bacia, mi sussurra “sei bella” il mio cazzo rivolto nel perizoma, si muove, si allunga verso il mio culetto lo sento, ho voglia di quell’uomo, con la mano gli tocco il cazzo, piano piano gli slaccio i pantaloni, lui capisce; stende il sedile, le mie mani toccano tutto, gli accarezzo il cazzo, lo sento, si fa duro, gli piaccio, giù i pantaloni, sorpresa, calze a rete e slip merlettati, lo guardo, mi guarda, lo accarezzo, la mia lingua si muove fra le mie labbra rosse, sorridiamo, mi dice, “mi eccitano molto gli indumenti femminili” ridiamo, lui mi tocca, ci abbracciamo per un po, baci sul collo, il respiro si fa più forte……abbassa il mio sedile, la sua mano è fra le mie cosce, via la sua camicia, ha un bel petto, gli abbasso i collant, gli abbasso gli slip, ed esce fuori un bel cazzo dritto, la mia bocca è li, è li che aspetta, con la lingua gli lecco la cappella, ho voglia ho voglia di divorare quell’arnese, me lo infilo i bocca, mi piace, è duro, “riesco ad eccitare gli uomini, penso” ha voglia di spampinare quel cazzo ha voglia del suo sperma, lui mi accarezza, mi dice di fare piano, di fare in modo che quell’attimo duri il più allungo possibile, capisco, mi fermo, mi sdraio sul mio sedile,lui si libera della sua biancheria, è nudo si avvicina mi tocca mi accarezza, mi alza la gonna, mi toglie gli slip, il mio cazzo esce fra le mie chiappe, finalmente, lui si avvicina cun la sua bocca, lo bacia, lo lecca, mi lacca le palle, mi allarga le gambe, mi lecca, mi lacca le cosce, mi guarda, si avvicina verso di me, mi bacia, mi lacca il collo, si sdraia sul mio corpo, uhao, sono sotto di lui, sento il suo cazzo sul mio corpo che si struscia, le mie cosce lo avvolgono, mi sento donna, ci baciamo per un po, lo fermo, dalla mia borsa prendo un preservativo, e con un abile gioco di bocca glielo infilo. Mi spalmo un po di crema sul mio culetto, il suo cazzo è fra le mie mani, voglio che resti duro, ci mettiamo comodi, lo aiuto a trovare il mio buchetto, si appunta, incomincia a spingere piano piano, è sopra di me, è fra le mie cosce, è proprio come lo volevo è duro è bollo, si muove, sono donna ho un uomo che mi sta scopando, ha il suo petto davanti a me, lo accarezzo lo bacio , lui si muove, gli piaccio, mi sussurra parole dolci, mi bacia sulle labbra, mi vuole, il suo cazzo è dentro di me, è mio, bello, mi penetra, gli tocco la palle che si schiacciano fra i nostri corpi, si muove più forte, sempre più forte, il suo corpo è rigido, mi strigge, mi prende, mi sbatte, i suoi colpi si moltiplicano, il suo cazzo fuori esce dal mio culetto, lo prendo e con la mia mano lo rintroduco dentro, quello è il suo posto, gli bacio i capezzoli, gli bacio il collo, sono una donna, voglio il suo cazzo, gli stringo le natiche, è un marmo è un uomo, è un uomo che scopa una travestita, il mio cuore batte forte sento il suo cazzo dentro di me, sento il suo calore, mi bacia, mi bacia il mio seno finto, mi sbatte, è un estasi, i suoi colpi si moltiplicano lo sento, mi viene dentro, che bello, è stremato, che bello, un uomo che ha appena goduto del mio corpo, un minuto e si sdraia sul suo sedile, gli guardo il cazzo che ormai si è afflosciato, gli sfilo il preservativo, sono eccitata, e subito lo infilo nella mia calda bocca, qualche goccia del suo caldo sperma, lui apprezza. ……… con la testa mi accosto al suo petto, lui mi accarezza la testa, la mia mano avvolge il suo membro, le mie cosce avvolgono le sue le sue gambe, restiamo cosi per circa 2 minuti, fumiamo una sigaretta, sono nuda vicino ad un uomo che nemmeno conosco, ma che mi ha regalato 10 minuti di felicità totale. No non deve finire cosi, mi abbasso e mentre finisco la sigaretta gli lecco il cazzo, lo voglio, lo voglio di nuovo duro, lui capisce e mi dice che vuole fare il 69, lo accontento, il mio cazzo nella sua bocca, pronto ad esplodere, il suo cazzo nella mia bocca, lo avverto sto per venire, veniamo insieme poco dopo, il mio sperma sul suo petto, il suo sperma nella mia bocca. Che serata. Grazie mister X, ci diamo appuntamento a presto.
P.S. Quando leggi la nostra avventura, mandami una mail.
Ciao Flory.
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17 years ago
flory369,
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Il rappresentante 1a parte
Facendo il rappresentante, si conosce un sacco di gente, di ogni tipo: ci sono quelli ai quali, anziché sorridergli e proporgli gli articoli che vendi, ti vien voglia di dargli fuoco e altri, in tutte le sfumature, fino a quelli cordiali e, addirittura!, amichevoli.
Proprio l’aver conosciuto uno di questa categoria ha profondamente cambiato la mia (ma dovrei dire nostra!) vita matrimoniale.
Ho 32 anni e sono sposato da 5 anni con Marica, di 2 anni più giovane; è una bella ragazza: sul metro e settantadue, snella, capelli neri riccioli, profondi occhi verdi tagliati obliqui, un bel paio di tette della 4a misura ed un culo tondo, tonico come è tutto il suo fisico plasmato dalla sua passione per il nuoto. E’ progettista in una grossa azienda elettronica ed è una persona allegra, deliziosa, sensuale… forse anche troppo, pensavo, per i miei gusti.
Le volte che mi si è offerta in ogni frangente, in ogni punto della nostra casa… in cucina, appoggiati su qualunque superficie disponibile, pavimento compreso; le volte che abbiamo fatto la doccia insieme, uscendo esausti da cubicolo sono innumerevoli… e poi ovunque, scale, cantina, rimessa per l’auto, solaio compresi.
Sentivo che la sua sensualità, la sua giocosa voglia di fare sesso, di esplorarlo a fondo era più ampia della mia e, devo essere onesto, ne ero spaventato, avevo paura di perderla. Ero geloso di tutti gli uomini di cui lei attirava lo sguardo sulle proprie gambe tornite, sul seno sodo, sulle spalle attondate dalla muscolatura da nuotatrice, dal suo contagioso sorriso e dalla sua dolce aria maliziosa.
Sergio è un uomo davvero adorabile. Un marito tenero, premuroso, affettuoso… peccato solo che non pensi mai al sesso; certo, meglio così di quei mariti che son sempre in giro a cercare puttane o semplici amiche compiacenti, ma insomma… devo sempre cominciare io… è raro che a lui venga l’idea di cominciare anche se, poi, fa alla grande la sua parte. Ama la mia bocca, la mia fica, il mio culetto, le mie mani, le mie poppe, la mia pelle tutta, il mio corpo e la mia mente, però…però beh…non capisce, non immagina neanche che io possa aver voglia di ampliare la mia, la nostra conoscenza riguardo al sesso: ogni volta che cerco di affrontare il discorso, mi guarda con gli occhi sgranati, come se mi fossero spuntate le ali o se avessi cominciato a parlare in aramaico.
Una domenica eravamo andati al parco, a correre in mezzo al verde; per raggiungerlo avevamo usato lo scooter e, sudati ed un po’ ansimanti, stavamo tornando al piazzale dove lo avevo lasciato per prendere da sotto la sella i due asciugamani.
Proprio mentre ero a pochi metri, una Mercedes, facendo manovra in retromarcia, urtava lievemente il mio scooter. Il “Cosa cazzo fai?” all’indirizzo del conducente mi uscì d’impulso dalle labbra. Il tipo frenò, scese dall’auto e si accertò degli eventuali danni: nulla, solo una toccatina. Mi sorrise e si scusò per aver urtato il mio mezzo: era un uomo sulla quarantina, abbronzato, col fisico atletico e le tipiche rughe di chi strizza gli occhi ridendo spesso, sul volto simpatico. Sorrise ancora più ampiamente a Marica che mi era venuta accanto e propose, per scusarsi, di offrirci una bibita al chiosco lì accanto.
Declinammo l’invito e lui, dopo aver appena insistito, fece un garbato baciamano a mia moglie, mi salutò simpaticamente e se ne andò.
Mentre osservavo l’auto allontanarsi, mormorai, tra me e me: “che tipo…” e sorrisi pensando alla naturale simpatia dell’uomo; Marica commentò a sua volta. “Sì! Davvero un tipo affascinante!”
Non so: questa sua semplice frase fece scorrermi un piccolo brivido lungo la schiena…
Uhhmm… tipo davvero interessante! Atletico, abbronzato, appena oltre la quarantina e… con un bel pacco, sotto i jeans!! Proprio niente male…
Dopo pochi giorni, mi presentai a proporre i miei articoli ad una ditta con la quale la sede di zona mi aveva fissato un appuntamento.
Gli uffici, in una discreta palazzina accanto al capannone dove avveniva la produzione, avevano una sobria eleganza, senza lo sfoggio –spesso pacchiano- di cose dall’aria inutilmente costose: quell’arredamento dava un senso di solidità, di certezze, di serena disponibilità finanziaria: quello che ci vuole per chi, come me, ha da vendere qualcosa.
Una giovane impiegata mi accolse e in breve mi pilotò nell’ufficio del principale, il dottor Moretti.
Lo stupore reciproco fu quasi comico: era il tizio del Mercedes!
Mi sorrise a 32 denti, fece una risata mormorando qualcosa tipo “com’è piccolo il mondo!” e mi fece accomodare su una poltrona. Mi chiese se gradivo bere qualcosa e chiese (non disse, non ordinò: chiese, come un favore!) alla giovane donna di portarci le nostre bevande.
Coi bicchieri in mano, prima di cominciare le nostre trattative commerciali, brindò “…a tutte le belle donne, come la sua signora!”
Stranamente, anziché irritarmi –come mio solito- l’apprezzamento a Marica mi fece molto piacere.
Dopo circa due ore, ero pronto a lasciare gli uffici con un sontuoso contratto nella mia valigetta: il dottor Moretti si era dimostrato competente e molto interessato alle nostre attrezzature, al punto da averne ordinato una significativa quantità. Moretti mi accompagnò alla porta e, prima di salutarmi, propose: “Lei è una persona davvero capace, gradevole e comunicativa. Il tipo di persona che stiamo cercando per la nostra azienda”
Mi accennò alla posizione che sarei andato a ricoprire, allo stipendio annuale, a tutti i vantaggi e gli agi che passare alle sue dipendenze avrebbero comportato.
“…Ma non voglio una risposta adesso. Capisco che cambiare lavoro è una cosa importante e che ne vorrà sicuramente discutere con la sua deliziosa signora…
Per illustrarle meglio la mia proposta e presentarla anche ai miei soci, mi farebbe molto piacere se accettaste l’invito a trascorrere il prossimo weekend nella mia villa in Riviera. Cosa ne dice?”
Beh, quella sera a casa ne ho parlato a Marica e lei, innamorata del mare e della Riviera, mi ha supplicato di accettare quantomeno l’invito.
Per convincermi, addirittura, cominciò a strusciatisi addosso, come una gattina in calore e… beh, dopo pochi minuti mi son trovato la bocca piena della labbra della sua fichetta, mentre la sua lingua guizzante mi percorreva attentamente le palle ed il cazzo.
Il sabato, dopo un viaggio d poco meno di due ore, raggiungemmo la villa di Moretti: una bella villa su due piani, con un parco dal lato strada e aggrappata sulla scogliera sotto alla quale il mare rombava tra gli scogli.
A Marica gli occhi luccicavano dalla gioia, come una bambina davanti alla vetrina di un negozio di giocattoli.
Moretti ci accolse in abbigliamento sportivo –mocassini, jeans e polo- e fu uno squisito padrone di casa. Ci presentò Angela, sua moglie, la quale fu felice di mostrarci la camera che avremmo occupato: una grande ed elegante stanza con una magnifica balconata sulla scogliera.
Marica era entusiasta del posto, della villa, della vista, del mare, di Moretti, di sua moglie, di me, di tutto!
Passammo il pomeriggio sulla spiaggetta privata della villa. Marica era così entusiasta del posto che, nonostante in genere io non approvi, si era levata il top del bikini.
Verso le sei, il maggiordomo ci venne a ricordare che la cena sarebbe stata servita alle venti, per cui, lì a poco, tornammo nella nostra camera per rinfrescarci e per cambiarci e lì Marica trovò, sul letto, un delizioso abito lungo, nero, di quella semplicità che dà davvero il tocco dell’eleganza.
Dio che bello, tutto!! Sempre più affascinante ed intrigante il tipo, Stefano Moretti, e con delle occhiate che mi fanno ribollire la fichina…Gradevole anche Angela, con gli occhi da birbante ed un modo di guardarmi che mi fa pensare, forse, di… interessarle! E poi la villa!! Ed il maggiordomo!! E l’abito che sembrava fatto su misura per me: mi calzava perfettamente, tanto che ho deciso, all’insaputa di Sergio, di indossarlo senza nulla sotto. Mi sentivo porcella, un pochino, e sentivo che… beh, che da quel giorno la mia (nostra?) vita sarebbe cambiata parecchio.
Alle otto, scendemmo a cena: io indossavo jeans, mocassini ed una camicia bianca, Marica era deliziosa nel suo nuovo vestito –che le calzava meravigliosamente bene- ed i suoi sandaletti argentati.
Moretti ci presentò i commensali: Angela sua moglie (una bella donna alta quasi un metro e ottanta, coi capelli rossomogano, un alto solido seno e lunghe gambe appena velate da una gonna di tulle bianco), il suo socio Branco, un uomo appena oltre i sessanta, sul metro e sessantacinque e un pochino soprappeso, il classico piccoletto paffuto, calvo e allegro. L’altro socio, Franchi, era invece alto, magro, austero, con folti capelli bianchi e un profilo da senatore romano: probabilmente a ridosso dei settanta. L’ultimo socio -Gus White, uno statunitense- era un nero che dimostrava poco più di trent’anni, alto, con una muscolatura da tuffatore olimpico ed un affascinante sorriso bianchissimo.
Dopo un giro di aperitivi (molto alcolici!) ci sedemmo a cena e, mentre Angela e Marica parlavano, i quattro soci mi illustrarono la loro proposta, mentre le portate si susseguivano, annaffiate da eccellenti vini.
Un’occhiata verso le due donne mi fece cogliere un particolare che, lì per lì, non considerai significativo: Angela proponeva a Marica di bere e, mentre mia moglie vuotava il calice, lei ne bevevo meno di metà e, come i bicchieri tornavano sul tavolo, il maggiordomo subito riempiva di nuovo.
L’aria era carica di… non so. Elettricità? Ormoni? Sentivo che quella sera, quelle persone così compite, così formali, stavano ardendo dalla voglia di giocare col mio corpo… e non ero sicura di essere contraria. Marco Branco era il classico piccoletto, pancione, pelato… mi dava l’idea di amar baciare la fica; Franco Franchi era il classico tipo autoritario, di quelli che amano dare ordini alle donne…inoltre era piuttosto anziano e… beh, a me gli uomini non più giovani hanno sempre ispirata un sacco…e poi Gus… affascinante, con sorrisone abbagliante e… ed un cavallo che mi fa pensare che quello che si dica dei neri sia vero… e mi riservo di scoprirlo!!!
Notai subito il lavoro di squadra teso a metterci a nostro agio, ma anche a farci ubriacare… la mia vita, prima di conoscere Sergio, mi aveva portato d essere in una compagnia di ragazzi dove bevevamo parecchio e quindi so che non sarà facile farmi ubriacare… comunque, visto che ci tengono, farò finta di sbronzarmi.
Dopo cena, soddisfatto delle risposte avute, mi rilassai come anche i nostri ospiti: avevo necessità di tempo per riflettere sulla proposta e poter dare una risposta.
Moretti propose una partita a carte e i suoi soci acconsentirono con entusiasmo: come potevo rifiutarmi?
Musica di sottofondo, il carrello delle bibite accanto al tavolo da gioco, il personale messo in libertà, ci sedemmo e cominciammo a giocare a poker; erano anni che non giocavo, dai tempi dell’università ma, anche se arrugginito, ricordavo ancora come si giocava.
Mi venne data una dotazione di fiches e cominciammo la partita.
Mentre la partita proseguiva, Angela adducendo ad un certo malditesta ci aveva lasciati e Marica era restata accanto a noi, felice.
Quando Branco si allungò per versarsi da bere, lei si offrì come barista, offerta che venne da tutti accolta con gioia; mentre ci riforniva, veniva incitata a bere anche lei e mi resi vagamente conto, nella foschia alcolica che stava appannando le mie percezioni, che anche lei sembrava un po’… allegrotta.
Che tenero, mio marito: non ha alcun sospetto, non ha capito le manovre e si sta dolcemente inciuccando… la cosa mi incuriosisce e mi diverte ed il fatto che Angela mi abbia lasciata, dopo avermi fatto domande sulle mie preferenze sessuali, mi fa pensare che qualcosa sta preparandosi, per me e Sergio.
Mi resi conto di aver bevuto oltre il mio solito quando notai che Marica, mentre porgeva un drink a Gus, venne… “ringraziata” dalla mano di lui che le accarezzava il culo; non solo lei non rifiutò il contatto, ma neanch’io trovai nulla da eccepire al gesto.
Che mano! Sentire una mano che mi esplora le natiche è una cosa che ha sempre mandato in libidine…è per quello che amo andare a lavorare in metropolitana.
Ho sentito la fichina che mi inumidiva e quel porco ha annusato rumorosamente, per segnalarmi che aveva sentito la mia eccitazione.
Le mani di gioco ed i bicchieri si susseguivano e notavo che Moretti sciorinava tutto il suo fascino nei confronti di mia moglie: quando lei gli portò un ennesimo scotch, lui la ringraziò, la cinse alla vita con un braccio e si sporse per mormorarle qualcosa in un orecchio; ridacchiarono, poi lei si scostò e venne verso di me; si mise dietro di me e, posandomi le mani sulle spalle, mi cercò la bocca per un bacio sensualissimo.
Continuai a giocare ed ebbi mi trovai gli sguardi di tutti addosso; o meglio: non guardavano me, ma verso di me. Guardavano Marica, che percepivo armeggiare dietro di me, e tutti, come ad un comando, sorrisero contemporaneamente. Non capivo bene, ma girandomi ho visto Marica che sorrideva incantevolmente.
Stefano mi chiese un whisky e quando mi avvicinai per porgerglielo, mi cinse la vita e mi mormorò nell’orecchio: “Potresti anche sfilarti le mutandine, non trovi?” Risi: “Guarda che sotto questo abito non indosso nulla…” “Non ci credo, fammi vedere!”
Così andai dietro a Sergio, lo bacia con passione e poi, mentre lui si concentrava nuovamente sul gioco, alzai sensualmente il vestito fino a mostrare il piccolo ciuffo che avevo lasciato sul mio pube.
Tornò accanto al carrello bar e continuò a servirci i nostri drink.
Ad un certo punto Franchi, allungando la mano per prendere il pacchetto di sigarette, lo fece invece cadere ma Marica si chinò sotto il tavolo a raccoglierlo e… doveva essere ruzzolato proprio sotto: non si rialzava più!
No. Eccola! Si rialza e si liscia il vestito sui fianchi, la mia inappuntabile mogliettina.
Le sorrido e lei ricambia con gli occhi stranamente brillanti, come quando fa una delle sue monellerie.
Franchi è davvero un vecchio porco! Ha fatto cadere le sigarette e mi ha chiesto, con uno sguardo, di raccoglierle; mi sono chinata ma lui le ha deliberatamente spinte col piede sotto il tavolo ed, abbassandomi, ho visto! Il porco l’aveva tirato fuori: non durissimo ma grosso, nodoso… il gioco mi incuriosiva: leccai la sua cappella e poi la imboccai un attimo: sapeva di pulito. Mentre ero inginocchiata sotto il tavolo, sentii la mano di Stefano insinuarsi sotto il vestito e accarezzarmi il solco della fica: delizioso!!!
La natura mi fece sentire in quel momento il suo richiamo e, scusandomi, mi alzai per andare a dar sollievo alla vescica.
Mentre raggiungevo la stanza da bagno, sentii le voci degli altri che scherzano con mia moglie e lei che dice “E no, dai, mi vergogno!!”
Raggiunsi il bagno ridacchiando: cosa mai poteva far vergognare quella sensualissima mia mogliettina?
Fatto ciò che mi ero prefisso (e lavatomi la faccia con l’acqua fredda per dissipare un po’ la foschia alcolica intorno alla mia mente), tornai nel soggiorno e sentii Marica ridere: la vidi ed era in una posizione strana: inginocchiata sul tavolo e rivolta verso di mentre accanto a lei Moretti e Gus sembravano molto intenti a fare o guardare qualcosa.
Lei si drizzò, rise e saltò di nuovo giù dal tavolo, lisciandosi il vestito: era più bella che mai, con gli occhi luccicanti ed il viso rosso di eccitazione.
Sergio si era diretto con passo insicuro verso il bagno e Gus, al quale ero occasionalmente vicino, mi aveva cinto le spalle con il braccio e mi aveva baciato; non mi ero rifiutata e quindi mi riempì la bocca con la sua lingua guizzante. Intrappolata così, qualcuno da dietro mi forzò –non molto: in fondo mi lasciai pilotare- ad appoggiare un ginocchio sul tavolo; poi, cingendomi la vita, mi fece sollevare anche l’altro in modo che mi trovai avvinghiata a baciare Gus mentre gli altri mi sollevavano l’abito fino alla vita e mettevano a nudo la mia fichetta. Sentii molte mani ed una bocca esplorare i miei tesori e, inutile dirlo, la mia eccitazione andò a mille.
Sentimmo tornare mio marito e balzai giù dal tavolo, ricomponendomi.
Ricominciammo a giocare e, man mano che la serata avanzava, che le mani di poker e le bevande si susseguivano, il mucchietto delle mie fiches si assottigliava in modo impercettibile, ma costante.
Me ne accorsi ‘drammaticamente’ quando mi trovai un poker di Jack servito e cercai di rifarmi; i rilanci mi impedivano di giocare.
“Scusate tutti, ho un problemino: vorrei vedere questa mano, ma non ho abbastanza fiches per farlo… Avete un suggerimento od una proposta da farmi?”
Stefano sorrise: “Beh, io una proposta l’avrei, ma dobbiamo essere tutti d’accordo: puoi partecipare al rilancio se metti tutte le fiches nel piatto… ed anche le mutandine di Marica!” Si appoggiò allo schienale e sorrise. Gli altri ridacchiarono, ma accettarono la proposta di Moretti.
Guardai brevemente mia moglie, che stava versando da bere a Gus, ridacchiando, che mi sembrava d’accordo.
“Allora: vedo con tutti questi… e gli slippini di Marica!” Lei mi guardò, con uno sguardo tra lo stupito ed il divertito e ,mentre gli altri accettavano la mia puntata (anche se aspettavano il “saldo” intimo), le chiesi di sfilarseli.
Lei sorrise, con innocenza: “Ma io non li indosso…. Non ho nulla, sotto!”
Allora Branco parlò, con sicurezza: “Questo è solo un trucchetto per non onorare la promessa…” ai cenni di diniego di Marica, rispose “… propongo come… pagamento sostitutivo alla lingerie promessa che la signora alzi l’abito per mostrarci che la sua affermazione corrisponde a verità; se farà così, io considererò la puntata valida… ed anche voi, direi, a giudicare dai vostri assensi”.
Guardai Marica disperato, ma aveva accettato la prova sorridendo e stava già facendosi aiutare a salire in piedi sul tavolo, ponendo i piedi ai lati del piatto.
Stefano si alzò e scelse la musica, della quale mia moglie cominciò a seguire il ritmo mentre, ondeggiando lentamente e ruotando su se stessa, ma stando attenta a non calpestare le fiches al centro del tavolo, mentre lentamente faceva salire, anche se in modo discontinuo,, il vestito fino alla vita.
Gli occhi di tutti erano calamitati dalle sue caviglie delicate, i suoi polpacci torniti, le sue ginocchia rotonde, le sue cosce toniche e, alla fine, le sue favolose natiche e l’angolino di peluria tra le sue cosce, a coronamento della labbra piene e sporgenti della sua fica.
Avevo capito la manovra del gruppo: sapevano che ero senza intimo, perciò hanno mandato quasi fuori Sergio, giocando a poker, e poi hanno sfruttato l’occasione per vedere se stavo al gioco. Ok, eccomi!! Guardatemi, desideratemi, sbavate sul mio corpo, sulla vista della mia topina, del mio culetto; adesso che avete capito che ci sto, come pensate di procedere, porci?
Vedevo lo sguardo di Marica brillare di malizia, mentre gli uomini la osservavano con ben dissimulata famelicità e devo dire che qualcosa di strano stava succedendo, nella mia mente: non solo non mi disturbava esibire mia moglie, ma anzi la cosa mi gratificava, mi… eccitava, addirittura.
Un pensiero mi attraversò la mente: vederla sotto le loro carezze, sotto i loro baci, sotto i loro strusciamenti… Era un pensiero… beh, eccitante!
Ma no! Dai! Ma cosa vado a pensare!!! E poi, con che faccia potrei lavorare sotto questa gente, che ha fatto sesso con mia moglie? No, non esiste proprio!!! Adesso la faccio ricomporre, dico che ho mal di testa e ce ne andiamo a dormire…
“Hai una moglie davvero deliziosa, Sergio; è sempre utile, per un manager in carriera, avere a fianco una donna bella ed intelligente!” La voce garbata di Stefano, interruppe le mie riflessioni; lo guardai: mi sorrideva con vera simpatia e… e forse ero io a cogliere un lampo malizioso in fondo ai suoi occhi?
Ero interdetto, combattuto tra l’elevata tensione erotica della situazione e le mie remore… remore che evidentemente non sfioravano neanche Marica.
Il fondo del bicchiere di whisky che avevo bevuto, mi suggerì di ‘lasciar correre il pesce’, di vedere come le cose si fossero evolute: ero curioso, morbosamente curioso, di vedere quali limiti io e Marica fossimo in grado di raggiungere…
Ricominciammo a giocare ed, a poco a poco, cominciai a trovarmi di nuovo un mucchietto di fiches davanti.
Nel frattempo Marica continuava a servirci da bere e sembrava svolazzare, felice come un uccellino, tra di noi; aveva capito l’interesse che suscitava ed evidentemente ne gioiva.
Poi, accadde l’incidente; una piccola cosa, per carità, ma ripensandoci fu quello il punto che diede una svolta definitiva a tutta la storia: mentre Marica stava porgendo a Franco il suo drink, urtò sbadatamente Marco che le rovesciò sull’abito il suo.
Scuse, solite manfrine sul ‘sono desolato, non l’ho fatto apposta, scusami’ ‘ma figurati, nulla di grave’ ma restò il fatto che Marica aveva l’abito bagnato ed immaginavo quanto fosse sgradevole la cosa.
Annunciò che si sarebbe assentata pochi minuti per cambiarsi ed una piccola, potente, idea vagamente perversa si impadronì della mia mente: la chiamai, prima che andasse, e le diedi un bacio sulla guancia, approfittando dell’attimo per mormorarle la mia idea…
Non disse nulla, né fece alcun cenno di aver udito le mie parole, ma sorridendo lasciò il salone.
Se voleva stupirmi, Sergio c’è davvero riuscito! Mi ha detto una cosa che mai e poi mai mi sarei aspettata di sentire da lui!!!
Comunque l’idea che mi ha dato è molto stuzzicante… in effetti avevo già pensato a qualcosa del genere e… beh, perché no?
Un paio di giri di carte dopo, Marica tornò e tutti restammo senza fiato: si era raccolta i capelli in una coda alta ed indossava solo una mia camicia bianca botton-down, che le stava ovviamente molto ampia: sul davanti le arrivava circa a metà coscia, ma le sgambature laterali mostravano la sommità delle cosce; i primi tre bottoni erano slacciati, consentendo di poterci beare delle contigue rotondità dei suoi seni. Anche l’ultimo bottone in basso era slacciato, rendendo il suo incedere sulle decolletè col tacco a spillo particolarmente suggestivo; ero imbarazzato ma anche emozionato: la mia splendida mogliettina aveva fatto tesoro del mio suggerimento bisbigliato; decisi di godermi l’evolversi degli eventi, tanto più che, evidentemente, la vista di Marica così succintamente vestita aveva lasciato letteralmente senza parole i miei compagni di gioco.
Con una sottile vena di eccitata riprovazione, notai che le intense occhiate degli altri avevano fatto in modo che i seni di Marica si eccitassero, facendo risaltare i suoi scuri capezzoli eretti sotto il lieve tessuto chiaro della mia camicia estiva.
Allora, banda di maiali, vi vado bene così? Vi eccita vedermi così, meglio che nuda?Mi volete come vostra troia? Volete toccarmi, palparmi, usarmi? Dai, ho deciso: starò al vostro gioco; andiamo avanti: guidatemi sul percorso delle vostre pulsioni e mi concederò come mi volete.
E tu, Sergio, dolcissimo ed ingenuo maritino mio: sai che stanotte diventerai un vero cornuto, vero? Sai che la tua candida mogliettina donerà piacere ai tuoi nuovi datori di lavoro? Sai che, sotto questo tuo sguardo un po’ brillo ed un po’ divertito, io sarò la loro puttana? Li vedi, amore mio? Sono una squadra affiatata ed i loro meccanismi sono collaudati: sei davvero convito che quello di Franco sia solo stato un innocente incidente? Ha fatto in modo che io lo urtassi e, al momento del contatto, mi ha rovesciato deliberatamente addosso la sua bevanda, ruotando il polso; altrimenti, forse, solo poche gocce si sarebbero versate e di queste solo una minima parte sul mio abito…
E adesso… e adesso li vedo: sono come un branco di lupi che mi accerchiano, ciascuno nel proprio preciso ruolo, pronti a impadronirsi del mio corpo, a violare le mie intimità, a trasformarmi, davanti ai tuoi occhi stupiti ed eccitati, nella loro sgualdrina… e io lo voglio, amore mio!!! Voglio sentire le loro mani sul mio corpo, voglio sentire i loro cazzi che mi penetrano, voglio sentire il loro sperma che si mescola con i miei umori… voglio essere la loro bagascia!!!
Marica venne accolta con commenti entusiasti e lei, deliziosamente, sorrise; poi, sempre con gli occhi che le sorridevano, tornò ad occuparsi delle nostre bibite; gli altri bevevano un forte liquore, che mi avevano fatto assaggiare, ma che avevo deciso essere troppo alcolico per i miei gusti: preferivo un buon whisky seven-years-old, che Marica allungava con abbondante acqua ghiacciata.
Povero stupidotto amor mio! Mentre tu centellini il tuo whisky allungato, loro bevono la seconda (no, ormai la terza!) bottiglia di quella tequila che ti hanno fatto assaggiare: peccato che, finita quella bottiglia con il giro nel quale te l’hanno fatta assaggiare, loro bevono da altre bottiglie, ma riempite di tè, a giudicare dall’odore; l’occhiolino che mi ha fatto Stefano, quando ho capito l’inghippo e l’ho guardato con uno sguardo interrogativo, mi ha di fatto arruolata nel complotto ordito contro Sergio, arruolamento accettato da me con un sorriso vagamente complice…
Ormai ero un po’ annebbiato, ma continuavo a giocare: se loro mandavano giù quella specie di benzina avio, beh, sicuramente io potevo stargli dietro col mio whisky…
Però, mentre giocavo, notavo che Marica –sempre più spesso- si soffermava di fianco a loro, dopo averli riforniti e, osservandola attentamente, vidi il suo sguardo da porcella che conoscevo ed apprezzavo così tanto… Cosa le stavano facendo? Mi stupii di ritrovarmi eccitato, immaginando le loro mani sinistre impegnate a percorrerle le cosce ed il suo bellissimo culetto.
Stavo impazzendo?
Poi, mi entrarono Jack e Donna di fiori –che tenni, in virtù di una strana ispirazione- e cambiai le altre tre carte; scoprendole lentamente, vidi apparire un Dieci di fiori, un Asso di fiori e…. Re di Fiori!!! Era Scala Reale!!!
Rilanciai, rilanciai ancora e alla fine battei il Full agli Assi di Stefano, assicurandomi un piatto davvero sontuoso!
Marica, che era incuneata tra Gus e Franco, fece un salto di gioia e, quasi sdraiandosi sul tavolo davanti a Franco, si allungò verso di me per un bacio: io mi piegai in avanti, verso di lei, e lei mi cinse con stretta entusiastica il collo con le braccia, dandomi un lungo bacio decisamente molto sensuale; dopo una trentina di secondi, decisi di interrompere il bacio, ma la lingua di mia moglie continuava ad esplorare la mia bocca, sempre più eccitata. Del resto mi stavo eccitando anch’io, sotto quell’assalto di sensualità di Marica e non avevo più tanta voglia che quel bacio finisse presto, tanto più che lei era sempre più eccitata…
Con la coda dell’occhio, vidi Stefano in piedi dietro a Marica che ci guardava con una strana espressione, tra la simpatia e l’estasi e, lì per lì, fui orgoglioso dello spettacolo di amore e sensualità che noi due stavamo dando al quartetto.
Mentre servivo da bere, tutti (meno Sergio!) approfittavano della mia vicinanza per accarezzarmi le cosce ed il culetto… Ovviamente apprezzavo queste attenzioni e mi stavo decisamente bagnando; la cosa non sfuggì a Marco, che annusava rumorosamente il profumo della mia fica in ebollizione, strizzandomi l’occhio. Anche gli altri se ne accorsero e, bicchiere dopo bicchiere, le loro mani si fecero sempre più ardite, facendo scorrere i polpastrelli tra le labbrine della mia fichetta e poi sondandomi entrambi i buchini…
Ormai ero eccitatissima: sentivo la fichina ed il culetto aperti, pronti per subire penetrazioni più consistenti e, mentre il dito di Gus stava accarezzandomi il clitoride, vidi Sergio che imbroccava quella Scala e la mia eccitazione sessuale si tramutò in un irrefrenabile impulso a baciarlo, a sentire la sua lingua lottare con la mia, a sentirmi ancora sua, ad abbracciarlo.
Però, come mi piegai attraverso il tavolo per baciarlo, Franco insinuò la mano sotto di me e la introdusse nella camicia, arrivando ad un capezzolo e stringendomelo con deliziosa violenza.
I miei sensi erano in fiamme: mi avvinghiai ancora di più al collo di Giorgio e lo baciai con ancora più passione.
Nel frattempo, sentivo dietro di me le mani degli uomini che mi alzavano il lembo della camicia che indossavo sul culetto e le loro mani che mi allargavano le natiche e mi schiudevano le labbrine della fica, facendomi letteralmente incendiare. Sergio si godeva questo inaspettato, sensualissimo bacio, ma io mi sentivo i sensi in fiamme perché ‘sapevo’ che stava per succedere ’qualcosa’, qualcosa che avrebbe cambiato tutto, per sempre… E dopo un pò (Attimi? Secondi? Minuti? Ore??), sentii allargare ancora di più la mia natura esposta e sentii scivolare dentro di me un cazzo bollente, mentre diverse mani mi accarezzavano e due dita mi allagavano il buchetto posteriore: mi sentivo fremere e tremare dal piacere che quella umiliante ed eccitante situazione mi scatenava dentro; non m’interessava chi fosse, a violarmi: volevo solo che continuasse e per non rischiare interruzioni, mi strinsi con maggior passione a mio marito mentre il cazzo sconosciuto scorreva dentro di me e poco dopo lo sentii irrigidirsi, e poi pulsare dentro di me mentre, con gli occhi della mente, vedevo i densi schizzi di sperma bollente fuoriuscire da quella grossa cappella che mi allagavano la fica. Venni nel modo più discreto che riuscii, per non far accorgere Sergio degli avvenimenti…
Marica non mi aveva mai baciato in un modo così sensuale, in tanti anni insieme!!! E dire che la mia adorabile mogliettina è un vulcano, sessualmente!!!
Intuivo dei movimenti, dietro di lei, ma il suo bacio non mi permetteva di distrarmi dal ricambiarlo; ero orgogliosissimo di avere una moglie così sensuale, che mi baciava con tale passione davanti ai miei futuri datori di lavoro!
Poi, però, la sentii irrigidirsi, quel tipico irrigidimento che lei raggiungeva quando voleva celare le sue esplosioni orgasmiche (quante volte, in casa sua, con i suoi nell’altra stanza, prima di sposarci!!); riuscii a spostare di pochissimo la testa e vidi... e capii… Stefano era trasfigurato, la tipica espressione di chi è appena venuto, e si stava scostando da dietro a Marica… L’aveva FOTTUTA!!! Mentre lei baciava ME, suo marito!!!
Ero… ero… ero, si insomma… beh… offeso? Scandalizzato? Insultato? Sì, tutto questo, checcazzo… ma anche… (mi sconvolgeva questa nuova conoscenza di me!) eccitatissimo!!!
(Fine 1a parte segue)
Se volete aiutarmi esuggerire un evolversi di questa storia, scrivete a [email protected]
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17 years ago
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Il regista delle menti
Che fosse alto lo sapevo, ma non avrei mai immaginato di trovarmi di fronte un uomo tanto possente; una possanza che, ai miei occhi, trapelava inconsciamente dal “ruolo” che avrebbe dovuto (e voluto) rivestire durante questo nostro primo incontro, e che credo facesse anche parte del suo modo di essere (a me piaceva pensare che fosse così).
45 anni splendidamente portati; un uomo estremamente attraente, che avevo avuto modo di apprezzare “virtualmente” in poche occasioni, ma che mi aveva subito rapita con il suo sguardo accattivante quando, per la prima volta, mi ero soffermata a leggere il suo annuncio erotico: un annuncio dal contenuto conciso, essenziale, ma dai toni decisi ed autoritari.
Avevo da poco scoperto di essere attratta da uomini anagraficamente più grandi di me, specie da quelli che avevano subito manifestato, come caratteristica peculiare del proprio carattere, una tendenza dominatrice; ma, a differenza di molti, il suo “ruolo di master” era stato immediatamente palesato anche dal suo aspetto fisico, dal suo volto in primo luogo, che esprimeva un fascino profondo, a tratti persino inquietante.
Mio marito non mi aveva accompagnata, i “giochi di ruolo” non lo avevano mai entusiasmato fino in fondo e, sapendo che invece a me incuriosivano moltissimo, mi aveva comunque invogliata nel provare questo tipo di esperienza, complice di un gioco che lo avrebbe reso in ogni caso partecipe (avevamo deciso, sentito il parere dell’interessato, di riprendere questo incontro con la videocamera).
Ci salutammo in maniera sbrigativa e formale, poi mi invitò a varcare la soglia del suo appartamento; non avevo mai avuto esperienze del genere, e, come spesso accade in situazioni mai affrontate, il mistero che aleggiava sulla natura docile e remissiva del comportamento che avrei dovuto (e voluto) tenere nei suoi confronti mi incuteva un certo timore riverenziale, il quale però era a sua volta indissolubilmente legato, come due facce di una stessa medaglia, ad una stato di estrema eccitazione che mi aveva accompagnata per tutto il tragitto.
Diedi una rapida occhiata al suo appartamento, e rimasi subito colpita dalla calda e stimolante atmosfera che avvolgeva gli spazi interni e che proveniva dalle luci accese delle appliques in stile afro-orientale che ne adornavano le pareti.
Mi sedetti al centro del divano scuro a due posti, sistemato nel salotto.
Mi squadrò dalla testa ai piedi, intenzionalmente, lentamente; il suo sguardo istrionico cercava di penetrare il mio cappotto di pelle nera che avevo abbottonato fino al collo, per tentare di sbirciare qualche particolare del mio abbigliamento sottostante; stava in silenzio, percepiva il mio imbarazzo e, consapevole del mio stato di evidente difficoltà aveva accennato un sorriso diabolico.
“Guardami negli occhi, non distogliere lo sguardo dal mio”…, mi sussurrò fermamente.
Ubbidii, annuendo con la testa; timidamente accavallai le gambe, in risposta maliziosa al suo gioco, in modo che le stesse potessero affacciarsi al suo sguardo avido ed affamato.
“Si mio Padrone…divorami con i tuoi occhi, possiedimi con il tuo sguardo, prendimi con le tue richieste, annulla la mia volontà con la tua splendida voce”, pensai tra me e me.
Sbottonai il cappotto e, con movimenti sinuosi del corpo lo feci scivolare all’indietro, lungo la mia schiena.
La temperatura esterna era gradevole, così avevo approfittato del tepore primaverile per indossare, sotto il cappotto di pelle, lungo fino alle caviglie, solamente della lingerie (una piccola fantasia che non avevo ancora realizzato).
Mentre lasciavo cadere il soprabito lungo il mio corpo percepivo il suo compiaciuto stupore, quel senso di desiderio profondo che riuscivo a leggere tra le righe delle sue impercettibili espressioni facciali.
Ero decisamente su di giri e provai ad osservare quella scena dall’esterno; le sfumature nere e lucenti del divano di pelle si fondevano con il colore nero della lingerie ed entrambi a loro volta contrastavano con la tonalità lunare della mia carnagione, messa dunque in evidenza dai giochi di chiaro/scuro che rendevano i contorni del mio corpo abbastanza distinguibili dal resto del divano, nonostante l’appartamento fosse stato, credo di proposito, mediamente illuminato.
Indossavo degli stivali neri di pelle ruvida, a punta e con i tacchi a spillo, molto aderenti sulle gambe, caratterizzati da ondeggianti cuciture in rilievo, tono su tono, che ne attraversavano tutta la superficie; una guepiere nera, costituita solamente da lunghe strisce trasversali di stoffa elasticizzata fasciava e costringeva il mio busto, le mie spalle, i miei seni ed i miei fianchi, dai quali si allungavano verso il basso i lacci che agganciavano le calze coordinate, sempre nere, a rete larga e spessa, terminanti con inserti lisci di stoffa opaca.
Avevo inoltre il collo evidenziato da una striscia aderente di fili di perline nere intrecciate tra di loro, di media altezza, che creavano una stimolante continuità visiva con la lingerie indossata; infine, un triangolo di peli pubici, dai contorni ben definiti e non troppo rado, vestiva la zona del mio basso ventre.
Una schiava remissiva, docile, ubbidiente…..ma maliziosamente provocante, ecco come mi sentivo in quel momento; una donna che desiderava ardentemente di essere si dominata nel corpo e nella mente, ma che avvertiva un impulso irrefrenabile nel tentare di varcare la soglia esistente tra il ruolo imposto dalla situazione e il voler in ogni caso prendere l’iniziativa, anche se ovviamente in maniera sottile, non esplicita; il mio intento era quello di lanciargli una sorta di piccole “sfide” per il fine consapevole di essere redarguita, ripresa….e perché no, anche punita.
Ero completamente trasportata dal pensiero che lo stessi eccitando, pronta a rappresentare il suo momentaneo oggetto del desiderio; volevo che il mio corpo gli appartenesse totalmente e che la mia volontà fosse diretta dalle sue voglie più inusuali, ma mi sentivo comunque parte “attiva” del gioco, consapevole che la sua eccitazione, provocata anche dai miei comportamenti maliziosi, sarebbe cresciuta di pari passo con la mia; ero pervasa dalla sensazione piacevole di voler essere pigramente privata del mio spirito d’iniziativa per lasciare spazio alle sue richieste, per le quali però, nel corso delle nostre precedenti conversazioni virtuali, avevamo stabilito un tacito limite oltre il quale non avrebbe dovuto spingersi.
Si allontanò da me, ordinandomi categoricamente di non voltarmi; l’adrenalina prese a scorrere lungo il mio corpo come un fiume in piena, ed il motivo principale risiedeva nel fatto che ignorassi completamente le sue imminenti intenzioni.
Cercai di aguzzare l’udito, ma riuscii a percepire solamente il rumore dell’acqua che scorreva e che credo provenisse dalla stanza da bagno.
I suoi passi si diressero nuovamente nella mia direzione…eccolo, stava tornando.
“Da questo momento tu mi appartieni”, mi disse fermamente.
Mi bendò gli occhi con una striscia di stoffa liscia e morbida, avendo cura di legare saldamente le estremità dietro la mia nuca, lasciando scoperte le orecchie.
Si avvicinò lateralmente ed appoggiò delicatamente le sue labbra sul lobo sinistro: “la vista non ti serve più….metti da parte questo senso, e cerca di aguzzare gli altri quattro”, mi sussurrò sottovoce.
“Un’ultima cosa….non voglio assolutamente che tu parli”, mi ordinò prontamente.
Provai un estremo piacere nell’annuire senza remore alle sue richieste iniziali.
Mi fece alzare e mi sfilò completamente il cappotto; mentre lo stesso scivolava giù, le dita delle sue mani sfioravano la pelle del mio collo, delle spalle, delle braccia e della schiena;
con la sua mano sinistra afferrò con fermezza il mio braccio destro; mi guidò per qualche metro, poi mi avvisò della scalinata che avremmo dovuto scendere per raggiungere il piano inferiore, fino a condurmi nella stanza prescelta.
“Ti sei divertita…..a provocarmi, vero….?”, sussurrò con voce intervallata da sospiri di profonda eccitazione.
Accennai un sorriso birichino con la speranza che fosse colto dal suo sguardo.
Mi fece sdraiare sopra un tavolo di legno largo e robusto; intuii subito che non fosse un tavolo “normale”, poiché avevo notato, tastandone il perimetro con le mani, dei particolari insoliti; contestualmente avevo immaginato che mi avesse lasciato sondare di proposito questa superficie, con lo scopo diabolico e perverso di gustarsi le mie reazioni.
Il tavolo era circondato da quattro paletti che si innalzavano dagli angoli in direzione del soffitto, dai quali pendevano delle corde spesse e robuste; era rettangolare e da uno dei suoi lati più lunghi si allungava perpendicolarmente un panchetto reclinabile di pelle imbottita (al tatto pareva essere una panca per uso ginnico).
Non so cosa si aspettasse lui, ma la mia reazione fu sì stupita, ma di compiacimento totale.
Iniziò a trafficare lateralmente, ma i rumori avvertiti erano frenetici e troppo mischiati affinché potessi riuscire a distinguerli esattamente.
“Vieni più in avanti”, mi ordinò e contemporaneamente afferrò le mie gambe chiuse e piegate all’altezza dei polpacci e mi guidò verso di lui, frontalmente,
Il tavolo era freddo, duro. Sapevo di non poter avanzare alcuna richiesta, ma il malessere fisico che avvertivo era fastidioso, dovuto soprattutto all’imbarazzo di trovarmi semi nuda di fronte allo sguardo indagatore.
“Vedo che stai tremando…..accendo il climatizzatore; desidero che tu sia rilassata, voglio che tu apra la tua mente verso il mio piacere, verso il tuo piacere….e per questo cercheremo di creare le condizioni ottimali per fare in modo che ciò accada”, mi disse in tono pacato e sereno.
Quale migliore frase sarebbe potuta uscire dalla sua bocca in quel momento!
Aveva intuito il mio disagio e ne aveva subito posto rimedio, sia per quanto concerne il malessere fisico che per il sopraggiunto “blocco psicologico” che stava offuscando la mia disponibilità mentale.
Decisi di fargli capire che ora la mia mente era pronta per esaudire le sue fantasie; allargai le gambe, consapevole che lui fosse di fronte a me; non potevo vedere nulla, non potevo utilizzare nemmeno il tatto, ma sapevo di essere già visibilmente eccitata, avvertivo perfettamente sulla mia pelle lo strato umido che rivestiva la zona esterna della mia vagina, e volevo che i miei umori fuoriusciti gli dessero la conferma di quanto ora fossi disposta ad accettare ogni sua possibile intenzione nei miei confronti; contestualmente alzai le braccia e sovrapposi i polsi sul mio petto per simulare lo stato di immobilità al quale sapevo mi avrebbe sottoposto di lì a poco; di seguito aprii nuovamente le braccia e le appoggiai sopra la testa lungo il tavolo, come gesto di totale abbandono.
Legò saldamente i miei polsi ai due paletti posteriori del tavolo; poi fece lo stesso con le caviglie, assicurandole ai paletti anteriori, lasciando le corde lente per darmi la possibilità di piegare le gambe ma per negarmi al tempo stesso la facoltà di poterle serrare completamente.
“Ho sete”, mi disse inaspettatamente.
Ma, anziché soddisfare quel suo bisogno fisiologico nella maniera più ovvia, divaricò le mie gambe all’inverosimile e affondò la sua faccia nella mia fica bagnata, per dissetarsi di tutto io mio succo tiepido e salato; la sua lingua scivolava dal perineo lungo tutta l’apertura della mia vagina aperta fino quasi ad arrivare al clitoride, e viceversa; sentivo le grandi labbra dentro la sua calda bocca, risucchiate dal suo respiro contrario, mordicchiate dai suoi denti che parevano voler affondare nelle mie carni vogliose di lui.
Sempre con la lingua inumidiva il mio sesso varcandone la soglia in modo blando e volutamente sbrigativo; con le dita indice e medio di una stessa mano aveva nel frattempo allargato le grandi labbra per aprirmi completamente al suo sguardo.
Mi raccontava del colore acceso che aveva assunto la pelle della mia vagina in seguito alle insistenti sollecitazioni apportate dalle sue dita e dalla sua bocca; mi descriveva minuziosamente l’odore della mio sesso che entrava soavemente nelle sue narici, mentre i sospiri di entrambi creavano un sottofondo altalenante di crescente eccitazione.
“Che fica che hai…lo sai cosa potrei farti con una fica del genere?!?!....no, tu non lo immagini nemmeno”, concluse distrattamente.
Ora un oggetto gelido e metallico aveva preso il posto delle sue parole, e, come continuazione pratica delle stesse, stava disegnando attraverso la sua mano i contorni dei miei organi sessuali; il gioco consisteva nello strusciare sul mio corpo vari oggetti con i quali avrebbe voluto penetrarmi, in modo da farmi indovinare il nome degli stessi;ma mi avvisava che, alla fine di questa “prima fase” avrebbe utilizzato solamente quelli non indovinati e, da bravo padrone, aveva naturalmente fatto in modo che potessi indovinare solamente quelli a lui meno congeniali , che sapeva fossero per me, al contrario, maggiormente graditi.
Riuscii ad indovinare tre oggetti: un collare in cuoio, un fallo di gomma e ed un paio di guanti in lattice.
Eravamo in silenzio…lui stava nuovamente “godendo” del mio stato d’animo, caratterizzato in quel momento dall’adrenalinica consapevolezza degli oggetti che avrebbe utilizzato su di me: il cuore batteva all’impazzata, la mia eccitazione era accompagnata da un piacevole senso di rassegnazione in vista delle sue intenzioni nei miei confronti.
Si avvicinò a me lateralmente e con le mani liberò i miei capezzoli dagli intrecci di stoffa creati dalla guepiere, allontanando dalle mie areole le strisce elastiche della stessa senza quindi sfilare la lingerie superiore, ma facendoli affacciare all’interno degli spazi creati con le dita.
Afferrò due mollette da bucato e cercò di costringere i miei capezzoli nella loro dolorosa presa; la sollecitazione a cui furono insistentemente sottoposti, senza l’ausilio di lubrificanti, li fece inturgidire, così strinse bene le mollette chiudendone la presa parallelamente al mio seno, con la punta delle stesse rivolte in direzione della mia testa, per renderle più stabili possibili.
Mamma mia….il sopportabile dolore contrastava con la sensazione fluida e piacevole donatami dalle sue dita, ora bagnate di saliva, che stavano rivendicando la punta estrema dei miei capezzoli; la sua voce disarmante scandiva i suoi istinti, il suo desiderio di dominazione: l’immagine del suo sguardo era di fronte a me, nitida, reale, nonostante i miei occhi fossero chiusi ed immersi nel buio più profondo; mi stava possedendo, ma non lo stava facendo attraverso il suo pene; eppure mi sentivo penetrare nella mente, stava scopando la mia volontà e la stava pilotando per poter soddisfare i suoi “particolari” appetiti sessuali.
Nel frattempo la sua attenzione si era spostata sull’interno delle mie cosce che stava sfiorando con i polpastrelli delle dita: il mio corpo si riempì si brividi, andando a sottolineare lo stato di abbandono totale nel quale versavo, reso ancora più piacevole dal calore emanato dalla sua pelle e recepito dalla mia; non potevo nemmeno immaginare che lo scopo perverso di quelle carezze fosse molto diverso dalle mie aspettative….
Il suo tocco si fece più incisivo, ora mi tastava con tutto il palmo delle mani, e, più le sue dita si avvicinavano al mio sesso, più le sue membra scivolavano sulla mia pelle esercitando una pressione sempre crescente. Sfiorò il mio clitoride….
“Finalmente”, pensai….
Lo accarezzò, lo leccò, lo succhiò, lo mordicchiò…poi lo scappucciò totalmente, e, con le dita di una stessa mano ne strinse la base , nel punto in cui aveva abbassato la pelle circostante, per assicurarsi che lo stesso rimanesse senza rivestimento esterno.
Passò qualche secondo, quando fui pervasa dall’aroma inconfondibile di candela accesa; in quello stesso istante gocce di cera bollente colpirono il mio clitoride nudo….
Bastardo…
Dalla mia bocca uscirono gemiti di infinito piacere e dolore che si fusero insieme senza che mai nessuno avesse potuto individuare i confini dell’uno e dell’altro: il piacere era leggero dolore, il dolore infinito piacere…..
Con la candela sollevata ed allontanata dal clitoride spaziò sul mio corpo disteso; la cera colava e si solidificava a contatto con lo strato di pelle sottile che riveste tutti le parti più delicate: il collo, il seno, i capezzoli, l’inguine, l’interno delle cosce…nulla era sfuggito al suo gioco perverso; le gocce aromatiche passavano repentinamente dallo stato liquido a quello solido, così come il suo desiderio di prevaricazione nei miei confronti era passato dallo stato intenzionale a quello concreto, tangibile, visibilmente soddisfacente.
Il mio corpo era ricoperto di rigagnoli biancastri che disegnavano la mia pelle come schizzi monocromatici e disordinati.
“Sembri ricoperta di sperma….sei uno spettacolo”, mi confessò in tono compiaciuto.
Non fece in tempo a terminare la frase, che subito avvertii le sue dita farsi strada all’interno della mia vagina, un movimento frenetico e ritmico scandito dal rumore acquatico dei miei abbondanti umori che allagavano la mia fica….la sua fica.
Con la mano libera aprì la cerniera del mio stivale e lo sfilò in fretta e furia; afferrò il mio piede e lo strusciò sui suoi boxer, contro i quali premeva il suo cazzo duro, il suo cazzo tanto desiderato, tanto sospirato….
“Lo vuoi vero, brutta cagna?”
Ma, anziché sfilare le dita dal mio sesso e penetrarmi con il suo pene, continuò a manovrare il suo dito indice ed il suo medio lungo le pareti della mia virtù, allargando e ruotando le dita stesse nell’intento di creare ulteriore spazio; avevo il cuore in gola, il mio respiro si fece, se possibile, ancora più rumoroso, profondo, lungo.
Avevo la sensibilità tattile aguzzata fino all’inverosimile e sentivo una ad una le dita della sua mano destra che valicavano l’entrata della mia vagina e si muovevano nel suo interno, come se avessi avuto cinque piccoli peni che stessero contemporaneamente scopando punto diversi del mio sesso.
Il mio orgasmo irruppe con un’intensità devastante e volutamente incontrollata….urlai di piacere tanto che mi dovette chiudere la bocca con il palmo della mano libera, in quanto il tono della mia voce avrebbe potuto turbare e/o…. sturbare i vicini.
“Abbassa il tono della voce, troia….godi in silenzio”, mi ordinò.
La forte pressione esercitata dalla sua mano dentro la mia fica rispecchiava la sua irrefrenabile voglia di penetrarla e di riempire tutto lo spazio disponibile al suo interno, anzi, di crearne sempre ulteriormente di nuovo; le dita ora si muovevano all’unisono scivolando fluidamente sotto il ritmo veloce e costante delle sue spinte lunghe e centrali.
“Prendimi la fica, mio Padrone….ora ti appartengo, approfitta della situazione , goditi questo momento di sopraffazione, e fammi godere delle sensazioni che stai per provare…”.
”Sei stata ubbidiente finora…”
Le sue parole mi distolsero dai miei pensieri.
Bloccò i movimenti della sua mano nel mio corpo, e vi fece scivolare del lubrificante, gelido e profumato.
Ricominciò a muovere le dita, che ora scivolavano ancora più piacevolmente lungo le pareti della mia vagina; la sua mano era proporzionale ai suoi 190 cm di altezza, e per un istante fui colta dal panico….
Mi passò immediatamente.
Le sue dita ora avanzavano e affondavano nelle mie carni , scivolavano e spingevano per espugnare la mia volontà nuda.
Godevo di un piacere immenso, intenso, indescrivibile, che si tramutò in ulteriore orgasmo nell’attimo in cui la parte più larga della sua mano valicò completamente la mia vagina.
Solamente il suo polso era visibile dall’esterno; l’estremità del suo braccio destro era stato totalmente fagocitato dalla mia fica affamata che ne stava assaporando il tocco, il tepore della pelle, la pienezza degli spazi riempiti dalla sua carne.
Chiuse il pugno.
Iniziò a scoparmi ancora più decisamente, esternando frasi oscene e prevaricatrici che incendiarono i miei sensi.
Venni ancora, ed ancora, ed ancora, orgasmi ripetuti e sovrapposti l’uno all’altro.
Sfilò la mano, lentamente.
“Non ho finito con te”, mi sussurrò.
Mi fece spostare sul fianco e, prima che avessi modo di intuire cosa stesse accadendo, affondò nel mio ano, questa volta senza l’ausilio di lubrificanti, un oggetto liscio, freddo e di forma irregolare (al tatto avevo capito si trattasse di quei dildi , generalmente in vetro, che si allargano nella loro parte centrale , in modo da risultare difficilmente estraibili - se non in seguito ad un’operazione manuale -, terminanti con una base di forma circolare dello stesso materiale).
I lamenti da me esternati a seguito di quel gesto tanto fulmineo quanto inaspettato, lo fecero eccitare ulteriormente.
“Questo lo terrai dentro per me”, mi fece notare sadicamente.
Mi slegò completamente, mi fece alzare e mi sistemò seduta sulla panca inclinata, con la faccia rivolta verso il lato più basso, di fronte a lui.
Udii il suono metallico della fibbia dei suoi pantaloni, presumendo, con mio tacito entusiasmo, che li stesse abbassando.
Afferrò la mia testa e schiacciò la mia faccia sulla lunghezza del suo cazzo di ferro coperto dai boxer attillati.
Non resistetti e gli diedi un morso.
“Non ti ho detto di poter usare la bocca, brutta cagna”, mi disse afferrandomi i capelli, tirandoli e stringendoli tra le sue dita serrate.
“Immaginalo, desideralo, sognalo, annusane l’odore autoritario, aguzza il tatto della tua faccia e avvertine la durezza…..ma tieni chiuse quelle cazzo di labbra, brutta zoccola”
Mi allontanò dal suo sesso; pochi istanti dopo sentii un liquido caldo, abbondante, leggero e continuo colpire il mio volto.
“Bevimi, troia…..”
Beh non ci volle molto a capire che non si trattasse del suo liquido seminale, bensì di una repentina e meritata punizione.
La sua pioggia dorata aveva allagato completamente il mio volto, il mio corpo, persino la mia lingerie; in parte aveva anche riempito la mia bocca, su insindacabile richiesta del mio bel padrone, che sapeva di poter contare anche sul suo innato fascino come efficace mezzo di persuasione.
Mi afferrò nuovamente per un braccio e mi fece sistemare a quattro zampe sul panchetto, assicurandosi con le mani che il mio ano fosse ancora pieno.
Mi scopò la fica con l’ausilio di vari oggetti di diversa forma e dimensione, rimediati al momento.
Ero in estasi…le spinte erano profonde e la posizione nella quale mi trovavo sottolineava divinamente la sensazione di estremo piacere che mi stava concedendo; Il turbinio dei sensi era inoltre sollecitato dal pensiero della ripresa cinematografica e dalla possibilità di poterne godere insieme al mio uomo e di assaporare le sue reazioni fisiche e mentali.
“Voglio il tuo culo, zoccola”, mi ordinò senza mezzi termini.
Estrasse il fallo di vetro e inserì nel mio ano due palline vaginali (generalmente più larghe di quelle anali), sistemandole in profondità.
Con l’ausilio delle dita spostò lateralmente l’estremità del filo che le teneva unite, e lo appoggiò lungo le pareti esterne del mio orifizio posteriore….
“Lo volevi il mio cazzo….eccoti accontentata, schiava”.
Mi penetrò completamente alla prima spinta, andando a scontrarsi con le palline precedentemente inserite; ogni spinta le faceva vibrare nel loro interno, creando in me una sensazione di benessere estesa, totale, prolungata.
Il mio orgasmo arrivò diretto al suo cervello.
Si ritrasse dal mio corpo e, inaspettatamente, con una mano allargò l’ entrata del mio ano, mentre con l’altra diresse il suo seme caldo e vischioso nel suo interno.
Dalla sua bocca non uscì alcun gemito, ma la quantità di liquido seminale fuoriuscito tradì il suo tentativo di contegno.
Lentamente sfilò le palline, che ora erano impregnate del suo godimento.
Liberò i miei occhi e, con lo sguardo fisso sul mio afferrò l’estremità del filo delle palline e le avvicinò alla mia bocca, facendomele pulire senza l’ausilio delle mani: la sua presa era ferma, fissa di fronte alla mia faccia, a differenza della mia testa che cercava di inclinarsi e ruotare per assaporare tutte le gocce del suo piacere.
Mi abbandonai alla sensazione di profondo appagamento provato.
La mia fantasia volava, e proiettava la mia mente verso un probabile successivo incontro, unitamente al desiderio profondo di vedere coinvolto in questo gioco anche mio marito, questa volta però in maniera concreta….
Due padroni per una schiava…che intrigante aspettativa…..
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17 years ago
admin, 75
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Dolce sogno….
Immagina di essere ad una festa in maschera c è tanta gente tanto rumore e guardandoti attorno incroci lo sguardo di lei, i tuoi occhi s’incantano alla visione di questa creatura meravigliosa lei ti guarda con imbarazzo e dalle sue labbra vedi sbocciare un lieve sorriso lei
è bellissima , ha un abito lungo bianco capelli biondi raccolti con dei
boccoli che le accarezzano il volto,i suoi occhi azzurri e le sue labbra
rosate come due petali di rosa ; ella si muove cerca di venirti in
contro e tu fai lo stesso, ma la gente ve lo impedisce…
Dalle sue spalle vedi sporgere due ali bianche il tuo cuore inizia a
battere forte dentro al tuo petto cerchi di spostare la gente ma….
Non riesci lei non distoglie lo sguardo dal tuo!
In quel momento sai che lei è ciò che hai sempre desiderato
sai che per lei faresti qualsiasi cosa;più cerchi di avvicinarti
a essa e più la vedi lontana.
Ad un tratto non la vedi più il tuo sguardo la cerca
imperterrito così ti appoggi ad un pilastro di marmo bianco ,
attorno a te c’è gente che si diverte , mentre il tuo sguardo è
perso nel vuoto ,nella tua mente c’è solo lei il suo volto, il suo
dolce sorriso , la sua candida pelle così voltandoti , vedi
sporgere due ali dietro al pilastro e senti il cuore ribattere
fortemente come quando hai incrociato il suo sguardo;così ti
avvicini a lei lentamente , le accarezzi la mano con i
polpastrelli, avvicini il volto verso il suo orecchio e le
sussurri : " Angelo sceso dal cielo, ti sei mischiato
agli esseri umani… Non voltarti"!
Lei inclinò leggermente il capo e sorrise
rimanendo in silenzio mentre le parlavi
sentivi il profumo della sua pelle così
rinfrescante per la tua mente e vibrante per il tuo
cuore , il suo profumo così lieve e così perfetto per lei
la sua pelle candida splendeva alla tua visione la tua mano iniziò a ad
accarezzarle il polso, salendo verso il suo gomito arrivando alla sua spalla , la sua pelle come seta la cosa ti fece impazzire , non potevi credere fosse così perfetta lei si voltò ,vedevi che il suo respiro era aumentato le sue guance rosate i suoi occhi lucidi pieni di amore e dolcezza , le sue labbra così perfette …
Eri pazzo di lei !!!
Le parole in quell’istante erano inutili , bastavano i vostri sguardi per capirvi nel profondo come per magia iniziaste a ballare un lento, sentivi il calore della sua pelle sotto le mani ,il tuo petto sentiva il suo tocco vellutato e così delicato , non smettevi mai di guardarla , avresti dedicato tutta la tua vita solo a guardarla senza sfiorarla con un dito ;lei con imbarazzo abbassò lo sguardo e la nuca ,tu insaziabile della sua essenza con un dito le alzasti il volto verso il tuo ,lei ti guardò , le tue guance diventarono rosate i vostri volti erano vicinissimi , quasi sfiorarsi ;il vostro respiro aumentò a dismisura i vostri corpi erano uniti l’uno con l’altro , potevate sentirvi il battere dei cuori …
Sentivi il suo respiro scontrarsi contro le labbra e come per magia scivolava avvolgendoti il corpo in un involucro di vetro.
I suoi occhi si chiusero, le sue labbra semi chiuse , t’invitavano ad assaggiarle ,tu lentamente t’avvicinasti e le sfiorasti le labbra facesti passare le tue labbra sulle sue… erano così morbide così succose , profumavano di fragola ,le tue mani le avvolsero il viso , avresti voluto non finisse mai ……
Le sue mani ti accarezzavano la nuca,avresti voluto che quel momento non finisse mai
ma in cuor tuo sapevi che quello sarebbe stato il primo ed ultimo Bacio e che non l’avresti più
rivista…
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17 years ago
admin, 75
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Cornificare il marito con il cavallo
un pomeriggio d'estate eravamo al casolare di mio marito che possiede tre cavalli di qui un bello stallone che tutte le volte sfoderava il cazzo mi metteva una voglia che non vi dico.
quel giono mio marito mi chiese di andare a fare un giro a cavallo ma con una scusa cercai di rimanere alla stalla lui sello una cavalla e parti dicendomi che sarebbe tornato tardi perchè voleva andare a trovare un suo amico.
come lui parti io mi sono diretta alla stalla prendendo la spazzola per spazzolare il mio stallone e mentre lo spazzolavo vedevo che lui tendeva ad annusarmi la topa visto che avevo una mini senza calze
allora mi sono fermata nel vedere cosa sarebbe successo, e come mi si è messo ad annusare vedevo il suo cazzo sfoderarsi fino a farselo idurire, io mi ero gia bagnata sotto avevo le mutandine da strizzare da i miei umori ero eccitatissima mi affianco lo prendo con la mano e comincio a menarglielo aveva un cazzo duro e massiccio che facevo fatica a tenerlo con una mano, mi inginocchio butto via la spazzola e inizio con due mani, il cavallo vedo che si eccita semre di più mi tolgo le mutandine e inizio a stusciarmelo sulla fica e sento un calore tra le gambe pazzesco,
dopo un po avevo sempre più voglia di sentirlo dentro prendo una panca dentro la stalla ci metto una coperta mi sdraio sotto di lui divarico le gambe e afferro il suo cazzo metendomelo sopro la fica e con la saliva lo lubrifico e lo infilo piano piano dentro sento la sua cappella che mi divarica la fica ma non è del tutto in tiro cerco di farlo andare su e giu fino a quando non parte qualche suo colpo sento veramente ingrossarsi come non avevo mai provato gnente di simile stando sempre attenta con una mano a non farlo entrare piu di tanto in lunghezza perchè mi avrebbe sfondata.
ho unorgasmo ditro lalro urlo dalla goduria tanto non mi puo sentire nessuno la casa piu vicina è circa ad un chilometro, tutto qesto durò per un bel pò fino a quando il cavallo non mi riempi della sua sborra nella fica inondandomi e shizzando il suo sperma caldissimo da farmi avere di nuovo unorgasmo.
finito non credevo a qullo che avevo fatto mi semrava un sogno avevo fatto mio marito cornuto con un cavallo cosa che prima non mi era mai passata nella mente.
ripresa dal godimento mi rendo conto di essere tutta sporca dalla sborra del cavallo e vestiti di ricambio non ne avevo non sapevo come fare.
decido di dire tutto al mio marito sperando che non si incazzi e mentre ero per uscire dalla stella eccolo di ritorno non aveva trovato il suo amico e aveva fatto prima del previsto
come scende mi vede tutto il vestito sporco mi chide cosa ho fatto le dico tutto qullo che era successo e rimane qualche minuto in silenzio e mi dice si lo puoi fare ma la prossime volta in poi voglio esserci presente e da quel giorno non passa settimana che non mi faccio scopare da qul cazzone con mio marito che si spara le seghe quardandimi.
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13
17 years ago
admin, 75
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Sotto a chi tocca...
salve a tutti, eccomi a raccontare l'ennesima esperienza di vita vissuta. protagonisti ancora il sottoscritto e una cara amica che chiamerò Antonella (ma non è il suo vero nome).
Dovete sapere che io e Antonella siamo amici (e anche amanti) da tanti anni, e che capita che non ci si veda per periodi più o meno lunghi (anche anni). Quanto vi racconterò è accaduto proprio dopo uno di questi periodi.
Capita che vivendo nella stessa città ci si incontri sempre o addirittura mai o quasi mai. Io e Antonella non ci vedevamo da almeno 3 anni e quella mattina casualmente le nostre strade si incrociano in un negozio del centro. Dopo i saluti ed i baci per l'inatteso incontro, decidiamo di prenderci un caffè nel vicino locale e lei mi racconta di aver vissuto negli ultimi tempi una storia che l'ha portata spesso fuori città. Mi racconta di aver vissuto con quest'uomo anche l'esperienza del Club Privé e che questo l'aveva molto eccitata, anche se il locale era mal frequentato. Le ho proposto di riprovare con me e che conoscevo un locale veramente molto carino, di classe, adatto ad una donna come lei che volesse trasgredire in un ambiente sano e pulito. Ha colto al volo il mio invito ed il sabato sera sono passato a prenderla a casa. Abbigliamento super sexy, con abitino nero corto, decolté generoso che lasciava intravvedere i suoi grandi seni...e perizoma ridottissimo (niente calze dato il periodo estivo), l'ideale per una serata di sesso sfrenato anche se non sapevo come avrebbe reagito essendo la mia prima volta con lei.
Prima andiamo a cena e chiacchieriamo del più e del meno...al ristorante la gente non le toglie gli occhi di dosso...io me la spasso...la faccio anche bere un pò più del dovuto, ma non troppo...quando ce ne andiamo una scia di bava cola dalle bocche degli astanti...arriviamo al locale, ci registriamo ed entriamo...atmosfera soffusa, ambiente elegante, fresco, un bel bancone bar, un angolo con tavolini per chiacchierare, una sala per ballare con divani, un separè completamente buio, due ballatoi (uno esclusivo per coppie) e un piccolo labirinto che porta a stanze e stanzette dove appartarsi lasciando vedere ed entare chi vuoi...alla fine un giardinetto recintato e fresco per una pausa ristoratrice...a lei piace l'atmosfera e la vedo elettrizzata...vuole vedere tutto e sapere tutto...e intanto il locale comincia ad animarsi...alcune coppie sono già all'opera nella zona riservata, mentre i singoli girano in attesa delle prede...restiamo nella zona riservata alle coppie a guardare un sontuoso pompino fatto da una bella donna al suo uomo in piedi davanti a lei, veramente notevole, sono impressionato anch'io, tanto che vorrei essere al posto di lui...mentre altre coppie, scaldate dalla prestazione cominciano a giocare...un lui di coppia si avvicina ad Antonella e comincia a accarezzarla sulle gambe nude ...lei lascia fare e si stringe un pò a me...io la rassicuro...lei apre leggermente le gambe per invitare l'altro a continuare e non se lo fa ripetere due volte...infila la mano in mezzo alle gambe e comincia a sfregare la sua clito....Antonella si scalda...lui ritiene di tirarlo fuori e farselo baciare...Antonella non dice di no e comincia una fellatio che però interrompe subito dopo...mi si avvicina e mi dice che manda un cattivo odore...lo prego di allontanarsi e scendiamo al piano inferiore...troviamo una stanzetta che può essere chiusa dall'interno...entriamo e ci spogliamo completamente...essendo dotata di buchi sia all'altezza dei genitali che del viso, ci rendiamo conto che questi sono tutti occupati da cazzi in tiro e da sguardi vogliosi...invito Antonella a massaggiare i vari cazzi che spuntano, ad accarezzarli e assaggiarli...dopo un breve esame mi indica quello che le sembra più adatto e lo invito ad entrare...si presenta, si spoglia e comincia la nostra prima orgia privata sotto gli sguardi degli altri...io dirigo i giochi, Antonella, prima lo spompina per bene, lo fa diventare duro e quando è pronto gli infila il profilattico e si gira per essere presa a pecorina mentre si dedica al mio cazzo con le sue labbra vellutate.....purtroppo il nostro primo stallone è di breve durata, con un grugnito viene quasi subito e si sfila da Antonella lasciandola insoddisfatta...mentre lui si riveste provvedo io a darle qualche colpo per tenerla calda...la scelta ricade su un altro che come per il precedente si rivela poco durevole anche se un pò meglio è riuscito a fare...il terzo candidato non è molto meglio...allora decido che è meglio averne due alla volta così da potersi dare il cambio...Antonella non si risparmia, lecca e pompa come non mai, quando siamo tutti in tiro ne fa sdraiare uno sotto di se e se lo infila nella figa e invita l'altro a incularla da dietro...piano piano risce a farli entrare entrambi, per non urlare tiene la sua bocca chiusa attorno al mio cazzo e nel breve volgere di qualche momento tutti e tre sborriamo copiosamente.......
Dopo la prestazione Antonella chiede una pausa...ci rivestiamo e ce ne andiamo in giardino al fresco...beviamo qualcosa e ci avvicina una coppia che ci ha visto all'opera...sei stata fantastica dice lei e lui è meravigliato per come sia riuscita a farci godere tutti e tre...li invitiamo a salire nella zona riservata con noi...ci appartiamo nel grande lettone e quale non è la mia sorrpresa quando entrambi (lei e lui) si disputano l'onore di succhiarmi il cazzo, mentre ad Antonella viene chiesto di leccare la figa di lei ed il cazzo di lui alternativamente...io non chiedevo di meglio...fintanto che la nostra amica decide di impalarsi sul mio cazzo e di cavalcarmi selvaggiamente fino a godere con un urlo che lacera l'aria del locale...Antonella nel frattempo continua a dedicarsi al cazzo di lui, ma con mia sorpresa vedo che se ne è aggiunto un altro...mentre io sono all'asciutto...una gentile signora, vedendomi ancora in tiro, pensa sia giusto dedicare qualche attenzione anche a me e mi spompina in maniera avvolgente e travolgente...senza preservativo, esco dalla sua bocca in tempo per inondarle la faccia e le tette con una sborrata fiume...Antonella ormai è completamente a suo agio e alterna i due maschietti uno in figa e uno in bocca fino a farli godere entrambi nei loro preservativi...guardo l'ora. Sono le 4 del mattino...come vola il tempo. Antonella è soddsisfatta e quando le chiedo se vuole rientrare mi dice di si...per questa sera ho preso abbastanza cazzi...andiamo!
questa serata ha avuto più di un seguito...se volete i particolari fatemelo sapere.
un bacio a tutte/i
Corrado
10
1
17 years ago
admin, 75
Last visit: 8 hours ago -
... e vai!
è successo. Ci abbiamo messo un pò ma successo.
L'annuncio: "Coppia per coppia o singoli ... " senza voto per pudore, imbarazzo, un pò di ipocrisia.
Una valanga di riposte, quasi tutti singoli, alcuni esclusi immediatamente: troppo volgari, troppo espliciti.
Ad altri rispondiamo, quasi sempre io perché Lui vuole che
mi decida e scelga io ... Sembra che sia la volta buona ma vogliono foto e noi chiariamente non siamo disponibili.
Io sono carina, bel fisico, seno piccolo ma sodo con capezzoli ipersensibili e turgidi, bel culo e fisico slanciato.
Mio marito sovrappeso ma molto gradevole e piacevole, non ha mai avuto problemi ad approcciare e a ... concludere, a differenza di me.
Finalmente gran bel fisico, ben dotato, cortese .... appuntamento.
Sabato mattina, si avvicina alla nostra macchina, si chiama Stefano ... è OK e così noi per lui. Sale dietro, imbarazzo, ma mio marito è bravo a ravvivare la conversazione e mentre parla inizia ad accarezzarmi e francamente la sensazione è strana particolare, ho le autoreggenti, sono senza slip e bagnata... Ci fermiamo, passo dietro e ora è uno sconosciuto che mi accarezza, sono ferma, non so cosa fare ma è dolce, lento, esperto eppure è giovane. La sua mano sul collo è lieve, impalpabile, mi accarezza all'attacatura dei capelli, è piacevole. Sbottono un paio di bottoni della camicetta. Mio marito continua a guidare e mette un CD di Norah Jones e io inizio ad accarezzarmi un seno. La sua mano si posa sul mio ginocchio, le sue dita si chiudono e si aprono, salgono su per le cosce, chiudo gli occhi e socchiudo le gambe. Mi bacia sul collo, la sua lingua calda è dietro il mio orecchio, il suo respiro è caldo. Gli accarezzo i capelli e lo guido sul mio seno. Mi slaccia il reggiseno al primo colpo. Mi morde il seno con le labbra, la sua lingua intorno al capezzolo, provo un brivido indescrivibile: è lui che ci sa fare o è l'elettricità nell'aria, la situazione al limite che mi fa sentire così? E poi, gli occhi di mio marito che mi bucano dallo specchietto retrovisore rendono l'atmosfera ancora più eccitante. Lasciamo la strada principale e iniziamo a salire una serie di tornanti. L'auto si ferma, lo guardo negli occhi: sono lucidi, intensi, è eccitato ... non resisto. Allungo una mano e lo accarezzo da sopra. E' veramente notevole, la foto non mentiva. Lui abbassa la cerniera, esce per metà dagli slip. Lo guardo, mi è sempre piaciuto guardare le foto dei c... ora posso guardare con calma, inizio ad accarezzarlo, gli abbasso gli slip e accarezzo, strizzo decisa e delicata i testicoli. Ci fermiamo, attorno alberi e alberi. E' un posto che non conosco ma è bello, silenzioso e deserto. Ritorno avanti, mio marito ha la cerniera aperta. Sfilo il reggiseno e sbottono gli altri bottoni della camicetta, sono praticamente seminuda. Mi abbassa il sedile e mi fa stendere. La mia testa è vicina alle gambe muscolose di Stefano, si è tolto i pantaloni. Ha una bella pelle e un buon odore. Continuo a guardare il suo pene, è lungo, ritto e ... irresistibile. Senza aspettare che io mi allunghi verso di lui, inizia ad accarezzarmi il viso con il suo pene: io non mi ritraggo, la sensazione è piacevole, intrigante. Mi sfiora le labbra, ma io non allungo la lingua per cercarlo. Sono davvero al limite del desiderio: mio marito se ne accorge e inizia a baciarmi il ventre e poi giù....è solo allora che tiro fuori la lingua e inizio a leccare i suoi testicoli. Avverto il tremito che provoca in lui il mio prolungato "bacio" e prendo quanto posso nella mia bocca. Sono piena, pronta. Sento il mio potere su di loro. Su mio marito. Mi volto lentamente a pancia in giù e aspetto. Sento il suo odore vicino ma non sento più alcuna carezza. E' allora che mi protendo e lo prendo tutto, fino in gola, avida. Sento un lamento profondo. E' lui? E' mio marito? Siamo noi. Ora mio marito è dietro di me. Mi apre le natiche e me lo infila deciso. Il suo movimento si sintonizza con quello della mia bocca intorno a quel pene che è così lungo da lasciare spazio anche alle mie mani che diventano sempre più frenetiche. Sento una tensione innaturale ai testicoli e improvvisamente un calore liquido si diffonde nella mia bocca e poi sul mio viso. Il piacere è assoluto, perfetto quando anche dietro sento lo stesso calore...........Un'esperienza davvero esaltante. Stefano ha soddisfatto le nostre richieste. E' rispettato i patti. Anche mio marito. Ha lasciato che fossi io a decidere.....forse non esagera quando dice che raggiungerò il vero piacere provando la doppia penetrazione.
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17 years ago
gioia72,
47/47
Last visit: 3 weeks ago
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La mia prima volta
Ero piccolo..circa 14 anni..mio zio mi disse un giorno se mi piacesse mia zia Simona..
Io intimidito per una sua eventuale reazione gli dissi comunque essendo molto schietto che era molto bella e mi piaceva un casino..Premetto che lei è mora, occhi scuri, romana, alta 1.55 circa snella ma con un bellissimo e grandissimo seno (una sesta)!!
All'epoca aveva 35 anni...
Mio zio rimase di stucco dalla mia risposta diretta ma mi disse con disinvoltura se volevo oservarla mentre faceva sesso con lui!
La mia risposta fù istantanea e positiva e fissammo un appuntamento a casa sua per le 21 circa.
Arrivato a casa e parlando del più e del meno tirò fuori da una cassaforte a muro posta dietro un quadro una busta contenente un centinaio di foto dove simona era alle prese con più uomini mentre faceva sesso spinto...
Io mi eccitai e mio zio altrettanto..Da questo stato di eccitamento mio zio mi portò in camera da letto e facendomi vedere un film porno fatto con la moglie sul loro letto matrimoniale mi chiese se avevo mai fatto un pompino in vita mia.
Io risposi ovviamente di no e lui allora mi disse nel mentre si masturbava di prenderglielo in bocca...La cosa mi eccitava e non disdegnai a succhiarglielo...era enorme...mi riempiva la bocca..in circonferenza era una bestia!!Iniziai a succhiarglielo imitando la moglie nel film come mi diceva di fare lui....
L'operazione termino con una venuta in bocca abbondante che quasi mi aveva fatto strozzare...gli feci cenno di sputare ma lui mi intimò di ingoiare lo sperma fino all'ultima goccia..io accettai per l'eccitazione che avevo..
Il giorno seguente e i giorni che susseguirono continuai ad ingoiare sperma di mio zio fino quando una volta, davanti alla moglie gli disse che dovevo succhiarlo...e feci anche questo..
Dopo un mese intero di pompini con ingoio mi disse di provare ad infilarmelo nel culetto..
Io rifiutai ma gli confidai che già da 1 anno ogni giorno mi infilavo oggetti nel culetto come vari film porno che avvo per vedere se riuscivo anche io..
Mio zio mi chiese cosa mi mettessi dietro..io risposi deodoranti e cetrioli anche belli grandi..
Lui sorridendo allora mi disse che ero bello largo da prendere il suo cazzo dentro...sinceramente provai e mi piacque molto tanto da farmi sodomizzare per una 15ina di giorni consecutiva....
Dopo tale tempo mio zio un bel giorno mi disse che dovevamo andare a Napoli assieme a Simona per andare da un avvocato e volevano me assieme per compagnia!!
Io salii stranamente a casa loro e lui chiudendo la porta col chiavistello mi disse: Eccola...sexy solo per te!!
Io vidi mia zia Simona tutta in lingerie e provocante tento che mi bloccai per un pò..mio zio guardava, si masturbava e riprendeva il tutto con la telecamera..
Nel frattempo mia zia mi spiegava e mi ordinava come scoparla al meglio e come far quindi godere una donna..era bellissimo e così persi la verginità con la cara zia Simona....
Oggi sono un ottimo trombatore con le donne e per trasgredire ogni tanto mi faccio inculare da qualche super stallone e faccio pompini notevoli anche 2 per volta...uno nel culetto e l'altro in bocca...La mia vera storia - Antonio BSX
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4
17 years ago
admin, 75
Last visit: 8 hours ago -
Carla +cuck
SIA IO CHE FRANCO,MIO MARITO, CI RENDEVAMO CONTO CHE IL LATO SESSUALE CI PRENDEVA SEMPRE PIU' E CHE NON CI BASTAVANO PIU' INCONTRI EPISODICI.
AVEVAMO ENTRAMBI SMANIA DI SEMPRE NUOVE ESPERIENZE.
CAPITO' CHE FRANCO DOVESSE ANDAR FUORI PER 2 GIORNI.
PRIMA DI PARTIRE MI DISSE CHE AVREBBE AVUTO PIACERE SE, IN SUA ASSENZA, FOSSI ANDATA FUORI DA SOLA A CERCAR DI SEDURRE QUALCUNO CHE MI PIACESSE.
VOLEVA SOLO CHE AL SUO RITORNO GLI RACCONTASSI TUTTO QUANTO SUCCESSO,NEI MINIMI PARTICOLARI.
PRESA DA GRANDE ECCITAZIONE DECISI DI USCIRE LA SERA STESSA.
MI VESTII IN MODO SOBRIO MA UGUALMENTE SEXY:TAILLEUR AL GINOCCHIO MOLTO FASCIANTE SUI FIANCHI E SUL CULO.CAMICETTA BIANCA CON SOLO DUE BOTTONI APERTI,QUANTO BASTAVA PERO'PER FAR IMMAGINARE DUE TETTE GRANDI E SODE.
MI FERMAI IN UN BAR DEL CENTRO PER UN APERITIVO E SUBITO FUI AVVICINATA DA UN GIOVANE MAGRO, BELLINO, DISTINTO,IL QUALE DOPO QUALCHE CHIACCHIERA MI INVITO' ALLA SUA CASA DI SINGLE PER MANGIARE QUALCOSA.
NON ASPETTAVO ALTRO, PER CUI ACCETTAI CON PIACERE.
DOPO DUE GIORNI TORNO' MIO MARITO AL QUALE AVEVO DETTO TELEFONICAMENTE DELLA COSA MA CHE FREMEVA PER CONOSCERNE I PARTICOLARI.
GLI DISSI CHE UNA VOLTA IN CASA, IL GIOVANE MI AVEVA SPOGLIATO COMPLETAMENTE FACENDO ANCHE LUI ALTRETTANTO.
AVEVA UN CORPO CHE,TRANNE CHE AL PUBE,ERA COMPLETAMENTE GLABRO,SENZA PELI.
CI BACIAMMO A LUNGO,GLI SUCCHIAI I CAPEZZOLI,LECCAI IL PETTO E L'ADDOME FINO A PRENDERGLI IN BOCCA IL CAZZO ORMAI GIA' IN EREZIONE.
MI CHIESE DI METTERMI INGINOCCHIATA E DI PIEGARMI IN MODO TALE DA MOSTRARGLI FICA ED ANO.
INTINSE UN DITO NEGLI UMORI DEL MIO SESSO E LO INFILO' NEL CULO ALLARGANDOLO IN MODO DA POTER ACCOGLIERE IL SUO CAZZO.
UNA VOLTA DENTRO MI POSSEDETTE CON CALMA,CON UN ANDIRIVIENI CHE DURO' ALMENO 20 MINUTI.
ALLA FINE GODEMMO CONTEMPORANEAMENTE CON GRANDI GEMITI DI PIACERE.
CI LAVAMMO ENTRAMBI ED IO PENSAVO CHE L'INCONTRO FINIVA LI'.
INVECE SI ASSENTO' UN ATTIMO ED AL RITORNO MI DISSE:ORA FAI A ME QUEL CHE TI HO APPENA FATTO.
MI PORSE UN FALLO DI GOMMA SCURA,ME LO FECE ALLACCIARE IN VITA E METTENDOSI ALLA PECORINA MI DIEDE UNA CREMA DICENDO:SPALMALA SUL MIO BUCO PERCHE' IL TUO CAZZO E' BEN PIU' GRANDE DEL MIO.
ERO STUPEFATTA ED ECCITATISSIMA PERCHE'SAPEVO DELL'ESISTENZA DI QUESTI AGGEGGI,MA INDOSSARLO E SODOMIZZARE UN UOMO ERA VERAMENTE SUPERIORE AD OGNI MIA IMMAGINAZIONE.
IL SUO CULO LISCIO SI MOSTRO'MOLTO ELASTICO ED ACCOLSE IL CAZZONE CON MENO PROBLEMI E DOLORE DI QUANTO IO PENSASSI.
UNA VOLTA INFILATOGLIELO,GLI POGGIAI LE MANI SUI FIANCHI E CONTINUAI AD IMPALARLO CON COLPI SEMPRE PIU' DURI.
NOTAI CHE IL CAZZO GLI SI RIZZAVA SEMPRE PIU' MAN MANO CHE ACCELERAVO LE SPINTE ED ALLA FINE, SENZA NEANCHE TOCCARSELO, SBORRO' SUL PAVIMENTO TUTTO IL SUO PIACERE.
MENTRE RACCONTAVO QUESTI PARTICOLARI,MIO MARITO CHE GIA' DA UN BEL PO' SI TOCCAVA IL CAZZO,ACCELERO' I COLPI DICENDOMI:SEI UNA TROIA FAVOLOSA,VOGLIO PROVARE ANCH'IO IL PIACERE CHE HAI FATTO PROVARE A QUEL RAGAZZO.
E COSI' DICENDO, CON GLI ULTIMI COLPI,FECE SGORGARE FUORI A FIOTTI TUTTO LO SPERMA CHE GLI SI ERA ACCUMULATO DENTRO.
IL POMERIGGIO SEGUENTE ANDAMMO INSIEME IN UNA CITTA' VICINA DOVE,CI AVEVANO DETTO, C'ERA UN SEXSHOP MOLTO BEN FORNITO.
CI GUARDAMMO UN PO'IN GIRO FINCHE' SI AVVICINO' UNA COMMESSA PER SAPERE A QUALE TIPO DI ARTICOLO FOSSIMO INTERESSATI.
VORREMMO UN PAIO DI FALLI DI DIFFERENTE GRANDEZZA,DISSI IO SORRIDENDOLE IN MODO COMPLICE.
LA BRUNETTA' TORNO' DOPO PO' E CI MOSTRO' DUE CAZZI DI GOMMA NERI DI DIMENSIONI SUPER E RIVOLGENDOSI A ME CON UN RISOLINO:SONO DUE STRAP-ON DI GRANDE QUALITA' E DI SICURA EFFICACIA,LE FACCIO VEDERE COME SI INDOSSA.
SE LO SISTEMO' BENE DAVANTI,LO ALLACCIO' IN VITA,LO CAREZZO' LUNGO TUTTA L'ASTA E RIVOLGENDOSI A FRANCO CON UN RISOLINO AGGIUNSE:QUESTI STRAP-ONE VANNO A RUBA,PERCHE'VENGONO UTILIZZATI SIA TRA DONNE CHE DALLE DONNE CON GLI UOMINI.
RIENTRAMMO IN CASA ENTRAMBI ECCITATISSIMI.
IO MI SPOGLIAI IN FRETTA,AVEVO LA FICA BAGNATISSIMA,MI STESI SUL LETTO E MI PIANTAI IL PIU' GROSSO TRA LE COSCIE.
ERA UNA MAZZA DI DIMENSIONI ENORMI,MA LA MIA FICA ERA APERTA E LUBRIFICATA A TAL PUNTO DA ACCOGLIRLO PER INTERO.
MI SENTIVO DILATATA AL MASSIMO ED EBBI UNA SERIE DI SPASMI CHE PRECEDETTERO L'ORGASMO FINALE.
FU BELLISSIMO.
FECI POI SPOGLIARE FRANCO,LO MISI A PECORA E LO UMETTAI CON LA SALIVA E INFILAI NEL CULO L'INDICE FINO A META',INIZIANDO NELLA MANOVRA DI ALLARGAMENTTO CHE CONTINUAI INSERENDO ANCHE IL DITO MEDIO.
SI LAMENTO' PER IL DOLORE MA MI PREGO' DI CONTINUARE.
INFILAVO E SFILAVO,DENTRO E FUORI FINCHE' MI ACCORSI CHE LE DUE DITA ERANO BEN ACCOLTE.
ALLORA MI LEGAI IN VITA IL FALLO MENO GROSSO.
PENSAI:QUESTO NON GLI ENTRERA' MAI E,SE PURE DOVESSE SUCCEDERE, GLI ROMPERA' IL CULO NEL SENSO PIU' LETTERALE DELLA PAROLA.
PRESI ALLORA DELLA POMATA ANALGESICA PER ATTUTIRE IL DOLORE E GLI LA SPALMAI IN ABBONDANZA.
POGGIAVO IL GLANDE,FORZAVO UN POCHINO,MA DOVEVO FERMARMI,METTERE ALTRA POMATA E RIPRENDERE CON ACCORTEZZA.
DOPO UNA DECINA DI TENTATIVI,MI ACCORSI CHE L'ANO,ORMAI APERTO AL MASSIMO,RIUSCIVA A FARNE ENTRARE LA PUNTA.
TIRA IL FIATO, GLI DISSI,E CON UN COLPO SECCO GLIE NE AFFONDAI DENTRO MEZZA ASTA.
EMISE UN URLO BESTIALE PER IL DOLORE .
MI FERMAI PENSANDO FOSSE MEGLIO RINUNCIARE,QUANDO LUI MI DISSE:NON TI MUOVERE,FAMMI CALMARE UN ATTIMO LA FITTA E POI RIPRENDI CON CALMA SENZA FERMARTI,PERCHE' LO VOGLIO TUTTO.
RIPRESI DOPO QUALCHE MINUTO,ORA MUGOLAVA DI PIACERE OLTRE CHE DI DOLORE,SPINGEVO GIU',LO RITIRAVO QUASI TUTTO FUORI LASCIANDOGLI DENTRO SOLO IL GLANDE E,VIA,DI NUOVO TUTTO DENTRO.
VEDERLO COSI' IN MIA BALIA,IL SODOMIZZARLO COME MEGLIO CREDEVO,MI DAVA UNA ECCITAZIONE INCREDIBILE.
LUI DEL RESTO AVEVA UN CAZZO IN MASSIMA EREZIONE PRONTO A SBORRARE DA UN MOMENTO ALL'ALTRO.
NON TARDO' CHE IO EBBI UN ORGASMO INASPETTATO E DOPO UN PO' ANCHE LUI VENNE SUL PAVIMENTO EMETTENDO SOSPIRI DI GODIMENTO MAI SENTITI.
A QUEL PUNTO ESTRASSI IL CAZZO DAL SUO CULO E DISSI:LO HAI VOLUTO,TE L'HO DATO,HAI GODUTO COME UN PORCO,ORA PRENDILO E PULISCILO CON LA BOCCA.
NON INDUGIO' UN ATTIMO,SI AVVICINO' ANCORA INGINOCCHIATO,LO PRESE IN MANO E LO SPOMPINO'.
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17 years ago
admin, 75
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Sull\'autobus
sull’autobus
Salve sono ancora qui per raccontarvi un’ altra avventura che ci è accaduta a me e mia moglie, era un giorno di febbraio domenica per l’ esattezza io e mia moglie da tempo avevamo progettato di fare una gita a FIRENZE l’idea era di andarci in treno ma facendo i dovuti conti decidemmo di andarci in autobus, così per cambiare .
L’orario di partenza era le 7,30 e noi puntuali siamo arrivati al punto di ritrovo con un po di anticipo, l’autobus era gia lì e noi salimmo andandoci a sedere in fondo, perché di solito negli ultimi posti non viene mai nessuno, anche se con una giornata così piovosa forse non ci sarebbe stato molta gente, infatti salirono solo poche persone, due signore anzianotte ed un uomo anche lui non più giovane sui 70 anni e si andarono a sedere nelle prime poltrone, mentre l’uomo si andò a sedere nelle poltrone di centro, all’orario il pulman partì il viaggio sarebbe durato un po’ e allora noi ci portammo qualcosa da leggere, passati una quindicina di minuti l’uomo si alzò e venne verso di noi e ci chiese se per favore avessimo una rivista o comunque qualcosa da leggere per ingannare il tempo,noi gli demmo un giornale lui ci ringrazio e si mise a sedere accanto a noi , ( accanto a mia moglie per la precisione ) cominciò a sfogliarlo,ma io notai che l’anziano signore buttava spesso lo sguardo verso le gambe di mia moglie e sempre con più insistenza, tutto questo mi faceva eccitare così mi venne un dea, cominciai a parlare con lei del più e del meno cercando di fargli capire la situazione, dopo poco capì e mi chiese sottovoce cosa avessi in mente di fare, prima di tutto volevo essere sicuro che lei sarebbe stata al gioco e lei mi disse di si se era quello che io volevo, allora preparai il terreno cominciando a tirare lentamente su la gonna di lei si perché era vestita con gonna lunga camicetta maglione e sotto calze autoreggienti bianche e tanga. Mentre io continuavo a far salire la gonna gli chiesi se non aveva caldo con quel maglione addosso, lei mi rispose di si e lo tolse rimanendo con la camicetta poi finse di riprendere la lettura intanto io avevo fatto salire la gonna fino a sopra il ginocchio lo sguardo del vecchio seguiva ogni movimento ma non si era accorto che ero io a far salire la gonna che continuavo a tirare su, ero ormai arrivato fino all’elastico delle autoreggenti e si intravedeva anche la coscia l’uomo ormai non guardava più la rivista e era preso solo da quello che stava succedendo, mi avvicinai ad un orecchio di lei e gli dissi senza farmi sentire di allargare le gambe lasciando la gonna così come era, lei eseguì la mossa e divarico le gambe cosi che le si vedeva ora tutte e due le gambe fin sopra le autoreggenti e spostandosi in avanti anche le mutandine, cosa che l’uomo fece con la scusa di allacciarsi una scarpa, lo spettacolo che gli si presento lo fece rimanere di stucco infatti da quella posizione oltre alle coscie vedeva sicuramente i peli della fica che fuoriuscivano dal piccolo tanga poi mia moglie che aveva seguito tutto volle far di piu e divarico ancora di piu le gambe in modo che non si perdesse nulla dello spettacolo, il vecchio era ormai fuori controllo, ma non sapeva che fare, anche se ormai aveva capito che tutto questo non era piu una cosa casuale, allora presi io l’iniziativa e dissi a mia moglie se voleva riposarsi perche dopo ci sarebbe stato da camminare lei capi e ridendo mi disse che forse sarebbe stato meglio e chiuse gli occhi lasciai passare alcuni minuti e passai allazione mi sporsi in avanti e guardai verso il vecchio che si ritiro di scatto ma lo tranquillizzai e gli chiesi se tutto questo gli era gradito alludendo allo spettacolo che lei gli stava offrendo, lui mi disse di si e che non capitava spesso alla sua eta di vedere tanto bendiddio allora io gli chiesi se fosse ancora in grado di soddisfare una donna e lui mi disse che in casi cosi poteva essere possibile e che si sarebbe sottoposto volentieri alla prova a questo punto gli dissi che se avesse voluto poteva toccare cosa voleva lui allora mi chiese se si fosse svegliata cosa avrebbe detto o fatto ma anche qui gli dissi di stare tranquillo e che non sarebbe successo nulla allora allungo una mano e la poggio su di una coscia carezzandola poi piano piano la sposto verso il linguine dove si soffermo a carezzarlo infine mise la mano sulla fica toccando i peli che uscivano dai lati del tanga mi guardo e mi chiese se poteva mettere le dita sotto gli slip io gli dissi che poteva fare tutto cio che voleva non selo fece ripetere sposto gli slip da un lato e passo le dita sulle labbra della fica che era ormai bagnata quindi le fece scivolare dentro, ormai mia moglie smise di fingere di dormire e aprendo gli occhi prese la mano del vecchio e la accompagniò nello sfregamento delle labbra della sua fica dopo qualche minuto lei si giro verso il vecchio e gli chiese di vedere il suo cazzo, l’uomo si mise seduto comodo sul suo sedile annusando le dita che sapevano di fica mia moglie allora allungo una mano e senti un discreto gonfio e comincio ad aprire la lampo dei pantaloni da dove usci un cazzo non durissimo ma di notevoli dimenzioni anche cosi e prese a menarlo sentendo che si faceva sempre piu duro allora si passo la mano alla bocca per inumidirla e la riporto sul cazzo continuando a fargli una sega ma il vecchio voleva di piu di una sega infatti prese mia moglie per la nuca e dolcemente la accompagno verso il suo cazzo facendoglielo ingoiare tutto la tenne con il cazzo in gola per qualche secondo poi la lascio e lei comincio a fargli un pompino ingoiandolo fino alla base delle palle per poi farlo uscire e ringoiandolo lentamente duro parecchi minuti a questo modo e il cazzo del vecchio si ingrosso a dismisura tantè che le ultime pompate faceva fatica a tenerlo in bocca, il vecchio disse che ora voleva scoparla smise di farsi spompinare e con il cazzo in mano gli disse di alzarsi e la fece venire davanti a lui con le cosce divaricate e rivolta verso il davanti del mezzo poi lentamente la tiro verso il basso abbocco l’uccello alla fica e la fece abbassare, lei si senti riempire lentamente dal grosso palo che entrava senpre di piu dentro di se fino ad arrivare in pancia poi lui aumento il ritmo della scopata e mia moglie comincio a godere e a bagnarsi tutta lubrificando cosi la mazza del vecchio colando anche sui pochi peli, intanto ormai prossimo a godere lui la teneva per le tette stringendole quasi a fargli male, poi sottovoce cominciando a sborrarle in corpo gli disse( magnifica troia prendi tutto il mio sperma ) la allago con flotti di sborra che lei sentiva uscire dal cazzo di lui ad ogni contrazione ma lei non era ancora sazia infatti si alzo si mise seduta sulla sua poltrona e chinandosi sul cazzo del vecchio lo prese in bocca e lo spompino ancora poi ripuli di tutto lo sperma il cazzo che ormai era diventato moscio. Rivammo a FIRENZE ma di tutto il giorno mia moglie ricorda piu volentieri il viaggio
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17 years ago
admin, 75
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Cioccolata calda
Una tazza di cacao bollito nel latte, spruzzato con panna montata, era quanto di meglio Jessica mi poteva far gustare insieme a suo marito. Un pomeriggio c’incontrammo per tenerci compagnia, al tavolo della caffetteria.
La separazione con Marika, mia moglie, era avvenuta di comune accordo. Me n'ero andato da casa ed ora abitavo da solo.
Jessica lavorava nella stessa azienda dove lavorava la mia ex moglie, seppure in uffici diversi, e scopavamo. Sì, scopavamo. Lo facevamo di straforo, nei posti più impensati dell'edificio in cui lavorava come funzionaria. All'inizio della nostra relazione eravamo soliti farlo nei cessi, sottraendoci alla vista degli sguardi indiscreti dei suoi colleghi, poi non più. A lei piaceva succhiarmi il cazzo e ancora di più farsi inculare. Cosa, quest'ultima, che mia moglie si era sempre rifiutava di fare. Jessica si eccitava nel fare l'amore in posti dove qualcuno avrebbe potuto scorgerci. Era una esibizionista, ecco cos'era. Scopavamo in macchina di solito. I parcheggi, specie quelli in pieno centro cittadino, erano i luoghi che prediligevamo, ma non eravamo alieni dal sostare ai bordi delle strade, sotto un lampione, bene visibili ai passanti che transitavano sui marciapiedi accanto a noi. Era dotata di una forte carica sessuale e non la teneva nascosta, al contrario di molte donne che reprimono la propria esuberanza per non essere considerate puttane o peggio ancora ninfomani.
Jessica mi aveva conquistato con la sua straordinaria carica erotica. Ero succube della sua forte personalità ed ero disposto a soddisfare ogni suo desiderio. Sapeva ottenere tutto ciò che voleva, ed io ero felice di darglielo.Nei mesi successivi un giorno, sorprendendomi non poco, Jessica mi chiese se ero disposto a fare l'amore alla presenza del marito. Prima di acconsentire alla sua richiesta, offrendole la mia disponibilità, avevo riflettuto parecchio sulle conseguenze di quell'atto, infine avevo accettato.
Mario era sempre stato al corrente della nostra relazione. In alcune occasioni avevo persino avuto l'impressione di scorgerlo fra le persone che stavano a fissarci, di là dai finestrini, mentre Jessica ed io scopavamo dentro l’automobile. La richiesta di fare l'amore alla presenza del marito non mi sorprese. Sapere che Mario avrebbe fatto da spettatore alle nostre effusioni, stando nella stessa stanza, lo consideravo eccitante più delle precedenti esperienze in automobile.- Che ne dite se ci facciamo una cioccolata calda. - disse Jessica .
La domanda servì a togliermi dall'imbarazzo. Mi trovavo nel salotto del loro appartamento da più di mezzora seduto su di una poltrona. Erano le sei del pomeriggio e nessuno aveva ancora fatto cenno al motivo per cui eravamo lì. Seguimi in cucina. - disse Jessica.
La seguii dappresso accodandomi a lei.Beh, allora? - dissi quando ci ritrovammo soli nel locale, Devi avere un po' di fiducia. Fiducia in cosa? - chiesi. Jessica schiuse uno sportello del mobile della cucina. Da un ripiano tirò fuori una confezione di Ciobar. Beh, non rispondi? Ti suggerisco di stare bene attento a quello che sto facendo. Potrà servirti in futuro. Depositò sul ripiano del tavolo una tazza bianca e versò all'interno il contenuto di due buste di Ciobar. Prese dal frigorifero una confezione di latte e lo travasò nella tazza mescolandolo con un cucchiaio al cacao contenuto nelle buste.
Mi raccomando di amalgamare bene cacao e latte. Hai capito?
Sì... ma che centra tutto questo. Centra, centra... eccome se centra.
Aprì lo sportello del forno a microonde e posò la tazza al centro del piatto girevole. Chiuse il battente e girò la manopola del timer.
un minuto deve restare acceso. Fintanto che il cacao inizia a bollire e tracima dalla tazza. Jessica stava china sullo sportello trasparente del forno a microonde col culo rivolto verso l'alto.Mi avvicinai e posai le mani attorno i suoi fianchi, poi cominciai a strofinarle il cazzo contro le natiche. Hmm... ho capito che ne hai voglia. Devi avere pazienza e non fare il cretino- Ho voglia di scoparti. Adesso! Dai facciamolo qui.
Il timer emise uno trillo. Jessica tolse dal microonde la tazza densa di cioccolata e la mise sotto le mie narici. Non ti sembra uguale alla cioccolata che consumiamo in caffetteria? L'aspetto è gradevole. Ma perché ne hai preparato una sola tazza? Siamo in tre.- Non ti preoccupare. La seguii dappresso mentre si dirigeva in salotto con la tazza stretta nella mano. Stavolta non andò a sedersi sul divano, proseguì oltre, verso la stanza da letto con me appresso. Prima di abbandonare il salotto si rivolse a Mario. Noi andiamo di là.
Conoscevo bene la disposizione delle stanze dell'appartamento. Nel periodo in cui ero stato sposato ci venivo spesso con mia moglie a cena. Entrando nella stanza da letto pensai che in fatto di sesso i miei ospiti erano una coppia davvero bene assortita: lei esibizionista e lui guardone, ed io ero depravato come loro? Beh, che te ne pare? Di cosa? - dissi.- Sei imbarazzato?- Affatto!- Eccitato allora?- Sì... molto. La presi fra le braccia e la strinsi a me.- Ehi... Cucciolone. Mi fai rovesciare la cioccolata. Aspetta che appoggio la tazza sulla cassapanca. Jessica cominciò a spogliarsi ed io la imitai. La situazione in cui mi ero cacciato era strana ed eccitante. Trovarmi nella loro stanza da letto, nudo, deciso a scoparmi Jessica, con Mario di là, in salotto, in attesa d'entrare nella stanza, avrebbe potuto mettere a disagio chiunque si fosse trovato nella mia situazione, invece non lo ero per niente. Jessica si piegò su di me e mi toccò il cazzo con la mano libera, nell'altra tratteneva ben stretta la tazza di cioccolata.
Stavo pensando che hai i peli sotto le ascelle uguali a quelli del pube. - disse. Sciocchina. Stavo considerando che la tua pelle ha un buon sapore. Dici? Ho voglia di leccare per bene la tua pelle.
Sorrisi e incrociai il suo sguardo. Nel contempo Mario si affacciò allo stipite della porta e rimase fermo lì. Jessica, per nulla intimidita dalla presenza del marito, s'inginocchiò ai miei piedi e sollevò lo sguardo su di me. Prese nella mano il cazzo e indirizzò la cappella nella tazza. La intinse più volte nella cioccolata, ancora tiepida, fintanto che il cacao si addensò sulla cappella. Jessica volse lo sguardo in direzione del marito, dopodiché carpì la cappella da cui colava la cioccolata e la infilò fra le labbra.Succhiava. Oh, se succhiava! Non lo aveva mai fatto con tanto fervore. L'atteggiamento con cui si adoperava nello spremere il cazzo era rivelatore del piacere che provava nel farlo. Intinse più volte la cappella nella tazza incontrando difficoltà nel sistemare l'estremità del cazzo verso il basso persistendo l'erezione. Lasciai che Jessica conducesse a termine la sequela di movimenti stordito dai movimenti della lingua sul mio uccello. Il contorno della bocca era imbrattato di cioccolata che le colava sul mento. Nel momento in cui rallentò la sua azione posai le mani attorno al suo capo. Tenendola ben ferma cominciai a muovere il bacino avanti e indietro scopandola nella bocca. Mi piaceva farlo, ancora di più che essere spompinato, ma in quel modo rischiavo di venire in breve tempo ed Jessica lo sapeva. Mi lasciò fare, poi si staccò e andò a coricarsi sul letto. Mise le gambe penzoloni sul pavimento e le divaricò. M'inginocchiai ai suoi piedi e rimasi ad osservarla mentre distribuiva il resto della cioccolata, contenuta nella tazza, sul pube. Distribuì la crema sulle labbra e dentro la figa impiastricciandosi i genitali. Nel momento in cui introdussi la lingua nella fessura, fra le cosce, il corpo di Jessica prese a tremare ad ogni movimento della lingua. Nutrirmi del prelibato succo della figa, mischiato a quello della cioccolata era quanto di meglio mi potesse capitare. Continuai ad alzare e abbassare la lingua ripulendo il pube e le cosce da ogni traccia di cioccolata. M'impadronii del clitoride e incominciai a succhiarlo. Aiutandomi con la forza delle braccia le mantenevo le cosce spalancate impedendole di socchiuderle, come invece avrebbe voluto di fare. Non ero intimorito dalla presenza di Mario. A dire il vero mi era persino sfuggito di mente che fosse lì, preso com'ero nel portare avanti la mia azione. Curvo, con la bocca sulla figa, non riuscivo a vedere né il viso di Jessica né quello di suo marito che presumevo stesse alle mie spalle ad assistere alla scena. Jessica raggiunse l'orgasmo dopo che avevo iniziato a spompinarle il clitoride. Restai saldo con le labbra sulla sporgenza erettile succhiandolo fintanto che Jessica esplose... Basta!... Basta!...Ti prego... mi fai male. Godo... Godoooo...Il corpo incominciò a tremarle tutto. Prese a scuotersi in preda a un rabbioso orgasmo, solo allora cessai di succhiare allontanando le bocca dalla figa. Jessica appoggiò le dita sul mio capo e lo attirò verso sé, sull'addome, poi prese a carezzarmi i capelli. Mi era venuta una dannata voglia di scopare e desideravo farlo, subito. Mi sollevai e rimasi in piedi davanti al corpo nudo di Jessica stravaccata sul letto con le cosce allargate intinsi il mio bel cazzo al cioccolato e incominciai a prenderla dietro..godeva,,godevo,,,. In quell'istante vidi il mio corpo riflesso nella specchiera del comò. Avevo il viso imbrattato di cioccolata e alle mie spalle c'era Mario che si masturbava…….
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17 years ago
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Antonellae paolo2
Antonella e Paolo, moglie e marito.
Dopo la prima esperienza avuta in montagna,con una coppia di coniugi veneti,ci siamo sentiti ancor piu' legati e consapevoli che,fermo restando i sentimenti immutabili tra noi,ci potevano essere tante opportunita' gradevoli ed intriganti che fino ad allora avevamo solo fantasticato senza mai avere il coraggio di realizzarle.
Antonella ha continuato a vestirsi molto sexy,anzi ha ancor piu' dato corpo a questa sottile vena esibizionistica sentendosi molto gratificata dagli sguardi di uomini che, secondo le situazioni e l'abbigliamento, la frugavano con gli occhi tra le parti scoperte oppure fissavano il suo culo davvero sontuoso, reso ancor piu' desiderabile da gonne a volta strettissime.
Io a mia volta la invogliavo ad esibirsi,in modo non volgare,ma anche senza falsi pudori.Ero suo complice e lei esaudiva ogni mio desiderio ed indicazione ben sapendo ormai quanta eccitazione provavo a vederla guardata e desiderata.
All'inizio della primavera trascorremmo un fine settimana in un agriturismo umbro.un posto molto tranquillo ed isolato.
Ci ritrovammo il venerdi' sera a cena con gli altri ospiti:eravamo in tutto 4 copie ciascuna ad un tavolo piccolo e due coppie all'apparenza molto amiche,ad un tavolo piu' grande vicino al nostro.
La mattina seguente i proprietari ci avvisarono che solo noi sei eravamo rimasti li' poiche'le altre coppie erano fuori per un'escursione e sarebbero rientrate per la cena.
Approfittando della bella giornata di sole le donne decisero di prendere il sole ai bordi di una piscina defilata rispetto all'albergo mentre noi maschi andammo a comprare i giornali in un paesino vicino.
Al ritorno le raggiungemmo ed avemmo la graditissima sorpresa di trovarle tutte e tre tette nude all'aria con il solo perizoma a coprirle,si fa per dire.
Una delle due amiche,quella che aveva due poppe grandi e sode,disse:ho insistito io perche' prendessimo un po' di abbronzatura naturale,mentre antonella e l'altra annuirono,poi tutte e tre si rigirarono pancia in giu' esibendo i loro culi magnifici.
La situazione inattesa e la vista di quel ben di dio,provoco' in noi maschi una evidente eccitazione.
Ci avvicinammo a loro ed avendo cura di lasciare agli altri quello della propria donna,cominciammo a palpare ben bene le natiche, indugiando sempre piu' nel punto piu' interno tra le cosce.
Calato giu' il perizoma cominciammo a carezzare la fica, dapprima esternamente, poi affondando sempre piu'tra le labbra aperte.
con l'abbondante frutto della loro eccitazione lubrificammo l'ingresso dell'ano, lo dilatammo pian piano con le dita e poi all'unisono le sodomizzammo.
Era uno spettacolo vederle una affianco all'altra ingnocchiate e piegate in avanti essere scopate tra le chiappe.
Tutte ebbero almeno due orgasmi poi ,uno dopo l'altro, anche noi godemmo tirandolo fuori dal culo e sborrando sulla schiena e sulle natiche.
Alcuni giorni dopo,mentre scopavamo fantasticavamo di far qualcosa di erotico.
Alla fine decidemmo per una situazione insolito che esaltasse la voglia di antonella di esibirsi e la mia di ammirarla mentre lo faceva.
Il sabato succesivo ci recammo in una cittadina ad una trentina di km.da casa nostra ed andammo al cinema all'ultimo spettacolo.
Mia moglie, come d'accordo, indossava una gonna nera longhette con spacco anteriore fin sopra il ginocchio senza nulla sotto ed una camicetta bianca con un paio di bottoni aperti in modo da lasciar intravedere un bel po' di seno.
All'interno c'erano una decina di coppie sparse qua' e la',optammo per una zona abbastanza avanti, illuminata solo dalle immagini del film e scegliemmo due poltrone posizionate la fila avanti e poco distanti da quelle occupate da una coppia.
Antonella fece risalire su la gonna ed allargo' lo spacco del vestito cosi'da esporre la parte alta delle cosce,l'inguine e la fica con i pochi peli che le facevano da cornice.
Mentre io le sbottonai ancora un po' la camicetta e le in filai una mano a palparle le tette e titillarle i capezzoli,lei con la sinistra teneva ben aperto il vestito e con l'altra mano comincio' ad accarezzarsi dapprima l'interno delle cosce poi il clitoride,infine la figa bagnata.
L'eccitazione ci prese entrambi quando ci accorgemmo che i due seduti nella fila dietro si sporgevano per guardare avanti e verso di noi, sperando forse che potessero vedere le nudita' di antonella e cosa stavamo facendo.
Avevamo molta voglia di far sesso ed allora uscimmo dal cinema e con la macchina raggiungemmo una zona di verde molto periferica dove c'erano parcheggiate altre auto con gente in cerca di tranquillita'.
Spento il motore A. mi apri' con furia la patta,mi tiro' fuori il cazzo gia' gonfio di desiderio e me lo lecco',se lo passo' in bocca,sul viso,sulle orecchie,infine mi sali' su e mi cavalco'con le tette verso di me ed il culo verso l'esterno.
Scopammo come furie finche' quasi insieme avemmo un orgasmo violento e prolungato.
Lei si abbandono' su di me e restammo abbracciati a lungo.
talmente incuranti da non esserci accorti che di fianco alla macchina c'era un giovanotto che si godeva la scena di noi due avvinti ma sopratutto del culo di mia moglie che piegata verso avanti lasciava intravedere anche l'inizio della fica.
Gli feci cenno di salire e mettersi di dietro.
Il giovane era rosso in volto e dal gonfiore sul davanti si capiva che aveva visto tutto ed era anche parecchio eccitato.
Bisbigliai a mia moglie se voleva scopare anche lui.
Rifiuto' energicamente.
Sei cattiva,aggiunsi,non vedi come ce l'ha duro e tutto per colpa tua,devi fare assolutamente qualcosa!
Passo' di dietro,si sedette di fianco al giovane intimandogli di tirar fuori il cazzo.
Lui esegui' tirando fuori un attrezzo di normale lunghezza ma molto grosso di diametro,reso ancor piu' turgido per l'arrapo che aveva addosso.
Antonella lo prese in mano,gli sfioro' con le dita il glande enorme, avvolse con tutta la mano la grossa asta e comincio' a menarglielo con sapiente lentezza evitando che venisse presto.
Nonostante cio' dopo un po' lei capi' che non avrebbe resistito ancora a lungo ed allora accelero' assestandogli 3-4 colpi violenti che diedero vita ad una sborrata copiosa con schizzi che arrivarono sul viso di antonella e sul torace del giovane.
Rientrando a casa pensammo,stanchi ma soddisfatti che era stata una serata davvero bella ed intrigante.
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17 years ago
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Antonella e paolo
Paolo e Antonella(P. e A.):siamo una coppia come tante.Sposati da dieci anni, senza figli.Il fatto di non aver figli ci ha finora consentito una buona liberta' di programmarci viaggi e vacanze nei periodi liberi dal lavoro.
Ci conosciamo da molto prima del matrimonio e la nostra vita intima e' andata avanti con soddisfazione senza sussulti particolari.sesso abbastanza di frequente,condito da fantasie dette nei momenti di maggior eccitazione.Poi tutto rientrava nella normale vita di tutti i giorni essendo entrambi gelosi e possessi.
Circa tre anni orsono c'e' stata una svolta,del tutto casuale.
Eravamo a mare A.era sdraiata pancia in giu' ad asciugarsi al sole dopo il bagno ed io seduto vicino a lei.Seguendo lo sguardo fisso di un nostro vicino di ombrellone,mi sono accorto che involontariamente ad A. era rientrato di molto il pezzo inferiore del bikini nel solco tra i glutei,lasciando scoperta gran parte del suo sedere, veramente bello.
La mia sorpresa e' stata che,anziche' seccarmi ed invitarla a coprirsi,ho lasciato che il vicino continuasse a guardarla con evidente interesse e desiderio.
Non solo,ma dall'erezione che stavo avendo,ho preso atto che la cosa non solo non mi dispiaceva ma anzi mi eccitava e molto.
Tornati in hotel,dopo la doccia,abbiamo fatto sesso e mentre scopavamo le ho raccontato quanto successo in spiaggia.lei da come ha goduto ha sembrato gradire molto il racconto.
Dopo mi ha detto:credo sia stata una tua fantasia perche' conoscendoti non avresti mai consentito quanto mi hai detto.
Le ho assicurato che era tutto vero e che se anche a lei faceva piacere le avrei permesso anche di piu',
a cominciare da quella stessa sera.Anzi la esortai a vestirsi in modo molto sexy,cosi' da esibire le proprie grazie senza problemi ma senza volgarita.da quel momento A.in occasione di cene,feste o viaggi ha fatto sempre in modo da mostrarsi molto sexy,esibire seno,cosce e tasparenze,indossare abiti che la fasciavano mettendo in evidenza le sue forme,senza tuttavia essere mai sfacciata.l'intesa tra noi si e'via via sempre piu' consolidata ed evoluta tanto che in novembre,trovandoci a milano, decidemmo di andare per la prima volta in un prive'.
ci trovammo in una sala molto vasta con una pista centrale dove ballavano alcune coppie,un bar,alcuni divani.in un angolo della sala c'era una lunga tenda dietro la quale c'erano diversi divanetti con coppie che facevano sesso.ci avvicinammo ma ci dissero che era possibile solo guardare in quanto quelli che sceglievano di stare li' erano esibizionisti e non accettavano l'intromissione di altri. se invece volevamo il massimo della liberta', al piano superiore c'era la zona dove chi ci andava sapeva gia' che poteva partecipare o far partecipare ai giochi erotici,ma volendo si poteva anche solo guardare o essere guardati.
salimmo su per una scala stretta ed arrivammo in una sala meno ampia che giu'.c'era un grande letto tondo sul quale in quel momento due uomini scopavano altrettante donne ed un trio formato da una ragazza e due giovani.lei era presa contemporaneamente dai cazzi dei due :uno in fica e l'altro nel culo.era magra ma evidentemente ben aperta in quanto i cazzi scomparivano e ricomparivano con grande facilita' dai suoi orifizi.restammo ad ammirarli un po'
poi molto eccitati ci spogliammo e ci sedemmo su uno dei tre divani che circondavano il lettone.A. mi si mise a cavalcioni con le spalle rivolta alla sala e comincio' a fare su e giu' senza accelerare per evitarmi di venire subito.andavamo avanti cosi' da una decina di minuti,quando si vvicino' un bell'uomo sulla quarantina,completamente nudo e con un grosso cazzo in stato di riposo.si accosto' a mia moglie e comincio' a palparle ed accarezzarle il culo,indugiando nella parte piu'interna.lei per un attimo si irrigidi',ma io le sussurrai di lasciarsi andare.il signore da dietro le prese in mano le tette,le palpo' con calma, accarezzo' i capezzoli e poi li strinse.antonella emise un gemito di piacere aumentando il ritmo della cavalcata su di me. non aspettavo altro in quanto arrapatissimo nel vedere per la prima volta le mani di uno sconosciuto toccare da padrone anche le parte piu' intime di mia moglie.
sotto i suoi colpi sempre piu' veloci e potenti venni subito inondandole la fica.antonella voleva alzarsi per andar via,ma lo sconosciuto attiro' la sua testa di lato sul suo cazzo che ora era enorme e durissimo.le labbra di A. si aprirono ad accogliere in bocca il glande mentre con la mano gli tirava su e giu' l'asta.lo succhiava con avidita'e glie lo menava con una facilita' estrema,come se non vesse mai fatto altro in vita sua.dopo un bel po'finalmente mia moglie ebbe la ricompensa del suo pregevole lavoro ricevendo in gola una quantita' di sperma
che sembrava non esaurirsi mai,nonostante lei ne ingoiasse in continuazione.
ci pulimmo alla meglio,ci rivestimmo e tornammo in albergo.
lei era molto imbarazzata pensando di essere andata molto al di la' del consentito.la rassicurai che era tutto ok ed ad ulteriore conferma,dopo esserci fatta la doccia,le umettai il buchino con della crema e la sodomizzai,dapprima piano,poi sempre piu' forte finche' un urlo mi avviso' che era venuta.
continuai a stantuffarla finche' a mia volta non raggiunsi l'orgasmo sborrandole dentro.
nelle settimane che seguirono non avvenne nulla,ma era chiaro che ormai rotto il ghiaccio si poteva procedere ad altre esperienze anche piu' hard per il suo e mio piacere.
l'occasione giusta si verifico' in gennaio in montagna.
sciando durante il giorno e poi la sera in hotel,facemmo amicizia con una bella coppia veneta.sopratutto tra le donne si creo' subito un bel clima di complicita'.
un pomeriggio di ritorno dalle piste,mentre noi uomini rimanemmo giu' al bar a prendere un caffe',loro salirono in camera di tina ritornando dopo neanche cinque minuti.ridevano e si guardavano entrambe in modo intrigante.io non capivo.ci salutammo dandoci appuntamento per la cena.giunti in camera vidi Antonella molto su di giri.che ti succede, le dissi.lei passeggio' su e giu' per la camera,poi comincio' a spogliarsi tutta eccitata.vieni qui',mi disse,avvicinati ti faccio vedere un regalo di tina.non capivo, comunque mi avvicinai.appena nuda allargo' le cosce,infilo' il pollice e l'indice nella fica ed estrasse una dopo l'altra due sfere rosse, legate tra di loro, di almeno 3-4 cm. di diametro.sono una meraviglia,esclamo'.quando cammino, ad ogni passo si muovono stimolandomi l'interno della vagina producendomi un piacere costante e sempre nuovo.
io volevo scoparla, ma lei si rifiuto'riinfilandosele dentro una appresso all'altra.ho promesso a tina che le avrei tenute fino a dopo cena,cosa che fara' anche lei e che poi le avremmo tolte davanti a voi in camera loro.
durante la cena eravamo tutti e quattro su di giri.appena finito andammo tutti insieme in camera loro.le donne si spogliarono rapidamente.si misero stese sul bordo del letto a gambe un po' divaricate,chiedendo ciascuna al proprio compagno di tirargliele fuori e poi leccare la da dove erano uscite.eccitati eseguimmo con piacere.antonella era un lago tanto era bagnata ma tina non scherzava,a detta del marito.
ci spogliammo anche noi e le signore,a loro volta ci lavorarono di bocca il cazzo con perizia ed ingordigia.dopo un po' erano entrambi durissimi.stavo per attaccare a scopare con A.quando tina mi tiro' su di se dicendo:ma dai approfittiamo per provare tutti qualcosa di diverso.mentre io la scopavo davanti vidi sul lettone di fianco a noi antonella messa alla pecorina con carlo che la tampinava da dietro.ogni colpo gemeva esortandolo a spingere di piu'.ero stravolto dallo spettacolo di vederla per la prima volta presa da un altro che la trattava da troia e lei che gemeva e mugolava come una cagna in calore.allora rigirai tina nella stessa posizione,chiavandola con tutta la forza che avevo in corpo.godettero piu' volte entrambe finche' uno dopo l'altro le inondammo del nostro caldo sperma.e' stata la nostra prima volta,ma non l'ultima...
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14
0
17 years ago
admin, 75
Last visit: 8 hours ago -
Franco cuckold 2
PASSARONO POCHI GIORNI DA QUELLA PRIMA ESPERIENZA E MIO MARITO FRANCO COMINCIO' A FARMI LE FUSA.
PENSAVO VOLESSE FAR SESSO,COSA CHE NON GLI AVREI CONSENTITO,INVECE MI DISSE:SENTI DOMANI E' SABATO PERCHE' NON
USCIAMO E MAGARI FACCIAMO QUALCOSA DI CARINO.
SAI L'ALTRA SERA CON FABIO SEI STATA GRANDE,SCEGLI TU COSA TI VA.
RIFIUTAI CON POCA CONVINZIONE.
MI PREGO' TANTO DI FARGLI QUESTO REGALO CHE ALLA FINE DISSI:
VA BENE,TI ACCONTENTO, PERO' TU FARAI TUTTO QUELLO CHE TI DICO SENZA DISCUTERE.
ACCETTO' CON ENTUSIASMO.
ALL'INDOMANI MATTINA USCII A FAR SPESE PER LA SERA.
UNA GONNA LUNGA CON SPACCO ESAGERATO CHE AD OGNI PASSO SI APRIVA FINO ALL'INGUINE, UNA MAGLIETTINA ADERENTE CHE METTEVA IN EVIDENZA LE MIE TETTONE,TACCHI A SPILLO, REGGICALZE E PERIZOMA
LA SERA INDOSSAI TUTTO E FRANCO MI MANGIAVA CON GLI OCCHI.
ERA MOLTO ECCITATO E NON FACEVA NULLA PER NASCONDERLO.
ANDAMMO IN UNA CITTA' VICINA,GLI FECI FERMARE LA MACCHINA E GLI DISSI DI ASPETTARE.
GIRONZOLAI UN PO',SENZA PASSARE INOSSERVATA,DEL RESTO COSI' VESTITA ERA IMPOSSIBILE.
MI SI AVVICINO'DAPPRIMA UN RAGAZZO(CHE IGNORAI)POI UN SIGNORE SULLA CINQUANTINA MOLTO ELEGANTE CHIEDENDOMI SE GRADIVO UN CAFFE'.ACCETTAI E POI LO FECI VENIRE CON ME ALL'AUTO DOVE ASPETTAVA FRANCO.
SALIMMO DIETRO E DISSI A MIO MARITO DI PARTIRE E FARCI FARE UN GIRO CON MOLTA CALMA.
INTANTO CHE GUIDAVA OCCHIEGGIAVA NELLO SPECCHIETTO RETROVISORE PER VEDERE COSA FACEVAMO.
MI TOLSI LA MAGLIETTA ED OFFRII ALLO SCONOSCIUTO DUE SENI TURGIDI CON DUE LARGHI CAPEZZOLI CHIARI DA SUCCHIARE.
CON UNA MANO CAREZZAVA E PALPAVA UNA TETTA,MENTRE CON LA BOCCA POPPAVA L'ALTRA MARTORIANDOMI OGNI TANTO IL CAPEZZOLO CON LINGUA E DENTI.ERO BAGNATISSIMA E VOLEVO SUBITO IL CAZZO.
DISSI A MIO MARITO DI FERMARE L'AUTO IN UN VIOTTOLO E DI RIMANERE DENTRO.
NOI SCENDEMMO,MI TIRAI SU LA GONNA,SFILAI IL PERIZOMA E MI MISI COL BUSTO STESO SUL COFANO DALLA PARTE DELLA GUIDA,ALLARGAI LE GAMBE ED INCITAI IL MIO OCCASIONALE COMPAGNO A CHIAVARMI.
ERO SBATTUTA DA DIETRO E LE MIE TETTE BALLONZOLAVANO AD OGNI COLPO SOTTO GLI OCCHI DEL MIO CORNUTO CONTENTO.
VENNI ALLA GRANDE E DOPO POCO FUI RIEMPITA DAL SEME CALDO DELL'ALTRO.
LUI TIRO' FUORI IL CAZZO E FECE IL GESTO DI PULIRSI.
LO FERMAI.
FECI SCENDERE FRANCO E GLI INTIMAI DI PULIRGLI LUI IL CAZZO CON DEI FAZZOLETTINI.
APPENA FINITO,LO FECI AVVICINARE A ME E ALLARGATE AL MASSIMO LE COSCE,GLI ORDINAI DI LECCARMI PER BENE ALL'INTERNO ED ATTORNO ALLA FICA COSI' DA PULIRMI DELLO SPERMA DEL MIO AMANTE.
PENSAVO CHE POTESSE OPPORRE UNA QUALCHE RESISTENZA,INVECE SVOLSE IL COMPITO CON GRANDE PIACERE E BRAVURA GRATIFICANDOMI ANCHE DI UN SORRISO RICONOSCENTE.
DOPO UN PAIO DI SETTIMANE FUI IO A VOLER FARE QUALCOSA DI INTRIGANTE.
DISSI A FRANCO:PRENDITI IL TEMPO CHE TI SERVE MA TROVAMI UN PAIO DI UOMINI CHE MI FACCIANO GODERE ALLA GRANDE.
DOPO DUE GIORNI MI COMUNICO' CHE IL SABATO AVREMMO INCONTRATO DUE UOMINI SCELTI DA UN CATALOGO DI ACCOMPAGNATORI CHE DI CERTO MI SAREBBERO PIACIUTI.
ANDAMMO NOI DA LORO IN UN APPARTEMINTINO A 50 KM. DA CASA ED
IN EFFETTI ERANO ENTRAMBI ATLETICI,UN PO' PALESTRATI,SIMPATICI.
DOPO AVERCI OFFERTO QUALCOSA DA BERE,FRANCO SI SEDETTE SU UNA
POLTRONCINA E NOI TRE,COMPLETAMENTE NUDI, INIZIAMMO A GIOCARE SU UN GRAN TAPPETO BLU MOLTO ALTO E SOFFICE.MI INGINOCCHIAI ED INIZIAI A CUCCIARE IL CAZZONE DI UNO MENTRE L'ALTRO DA DIETRO MI LECCAVA LA FICA, DAPPRIMA INTORNO A POI INFILANDOLA DENTRO E RUOTANDOLA.MI FACEVA IMPAZZIRE.
DOPO UN PO' LORO SI SCAMBIARONO DI POSTO PER CUI IO SPOMPINAVO QUELLO CHE PRIMA MI LECCAVA,MENTRE L'ALTRO BAGNAVA L'INDICE NEL LAGHETTO DI UMORI CHE ERA DIVENTATA LA MIA FICA E POI LO INFILAVA NEL MIO CULO.
SIAMO ANDATI AVANTI PER UN BEL PO' QUANDO UNO SI STESE CON LE SPALLE SUL TAPPETO E MI FECE SEDERE SUL SUO CAZZO.
IO LO CAVALCAVO SENTENDOLO,QUANDO ANDAVO GIU',FINO IN GOLA.
AD UN CERTO PUNTO L'ALTRO,DA DIETRO,MI FECE FLETTERE IN AVANTI IL PIU' POSSIBILE IL BUSTO,IN MODO DA AVERE BENE IN VISTA IL MIO ANO E,DOPO AVERE APPOGGIATO LA SUA CAPPELLA AL BUCO,CON UN COLPO SECCO MI AFFONDO' COMPLETAMENTE IL CAZZO.
EBBI UN DOLORE VIOLENTO PER CUI TUTTI E TRE CI FERMAMMO.
IO ERO IMPALATA,PER CUI PUR STANDO FERMA SENTIVO I DUE ARNESI TAPPARMI ENTRAMBI I BUCHI.
QUANDO IL DOLORE INIZIO' AD ATTUTIRSI RIPRESI A CHIAVARE CON LA FICA QUELLO SOTTO DI ME E,DOPO QUALCHE SECONDO INIZIO' L'ANDIRIVIENI NEL MIO CULO DEL PALO CHE MI AVEVA SFONDATO PRIMA.
ERANO FANTASTICI PER FORZA E SINCRONISMO PER CUI VENNI TRE VOLTE DI SEGUITO.
A QUEL PUNTO SI STAPPARONO DAI MIEI BUCHI SI MENARONO IL CAZZO ED,UNO DOPO L'ALTRO, MI SBORRARONO SUL SENO E SULLA PANCIA.
MENTRE ENTRAMBI ANDARONO A LAVARSI,FECI CENNO DI AVVICINARSI A MIO MARITO CHE ERA RIMASTO A GUARDARCI TUTTO IL TEMPO COL CAZZO DURO,GLIE LO PRESI IN MANO E CON POCHI COLPI LO FECI VENIRE SUL MIO VISO.
E' IL PREMIO PER AVER SAPUTO SCEGLIERE I MASCHIONI PER ME,GLI DISSI,ER AGGIUNSI:ORA PAGALI BENE PERCHE' MI HANNO FATTO GODERE COME UNA CAGNA.
11
7
17 years ago
admin, 75
Last visit: 8 hours ago -
C6
Questa storia è capitata parecchi anni fa.
Non ricordo esattamente ma credo fosse il 1998.
Erano i primi tempi delle chat. Mi ricordo la mitica C6, nulla a che vedere con quelle di oggi.
Passavo le serate cercando ragazze con le quali chattare imbattendomi, inevitabilmente, in maschietti che si spacciavano per gioviali signorine.
Ho conosciuto qualche ragazza, una anche della mia città.
Ma quella che ricordo con più soddisfazione è una ragazza del centro Italia di nazionalità asiatica.
Era luglio, caldo afoso. Nel mio bivani si soffocava quindi: finestre spalancate.
Davanti a me il mio pc, le inevitabili sigarette (sembra facciano parte del kit quando compri un pc!) e un bel bicchiere di vino bianco.
Sono su C6.
Fra i tanti utenti contatto una ragazza con almeno altri 6 utenti in linea. Sono l’ultimo arrivato difficile instaurare un dialogo. Inizio scherzando, qualche battuta, so di essere quasi senza speranze. Invece dopo mezzora lei ha mollato tutti e sta chattando solo con me.
Forse perché non sono volgare, forse perché amo usare l’ironia come arma di conquista, fatto sta che continuiamo per un’oretta.
Lei è molto piacevole. Decidiamo di inviarci delle foto via e mail.
L’indomani apro la posta e trovo la sua mail. E’ una ragazza cinese. La foto la ritrae solo in volto. Io mi sono spinto un po’ più in là con le mie foto….Nulla di porno, sono foto che ho fatto come modello per un mio amico gay (non pensate male abbiamo fatto solo le foto, eh,eh…) che fa il fotografo di professione.
La sera ci ritroviamo in chat. Lei è molto contenta che le abbia inviato le mie foto e dice che le sono piaciuto. “Anche tu sei carina” le scrivo io. Si continua a parlare del più e del meno quando lei mi dice: “Ma tu vieni mai nella mia città?” ed io “Di solito no, ma se mi inviti lo faccio con piacere”. Lei mi risponde “Lo sto già facendo”. Cavolo! Non mi era mai capitato di concludere un incontro, e per di più lontano da casa, così velocemente. “Ok, vedo un po’ come sono messo in questi giorni. Chissà che non ti faccia una sorpresa”.
In realtà la mia mente ormai era proiettata verso quell’avventura e nei giorni seguenti ho fatto tutto in funzione di potermi liberare per almeno un giorno. Ci riesco. Organizzo di partire il venerdì pomeriggio e rientrare il sabato mattina. Lavoro anche il sabato ma mi faccio sostituire da un collega il quale viene messo al corrente di tutto. “Ma sei un pazzo!” mi dice lui “E se poi è un cesso?”. “E chi se ne frega, visito la città!!!” rispondo ridendo io.
La sera in chat informo la ragazza che l’indomani potevo essere da lei. “Benissimo” dice lei. Mi da tutte le indicazioni per incontrarci e ci scambiamo i numeri di cellulare.
E’ venerdì. Prendo l’aereo nel primo pomeriggio. Arrivo. Prendo un treno per raggiungere la stazione della metro da lei indicata. Scendo dal treno. L’appuntamento è accanto un’edicola. Indosso i miei soliti occhiali scuri e sono già pronto ad un’eventuale ritirata strategica se si verificasse l’ipotesi avanzata dal mio collega.
Lei arriva.
La classica asiatica.
Piccolina, magra, bel viso. Ok, mi faccio avanti. “Ciao!” le dico. “Ciao!” mi risponde. Ci scambiamo un bacetto sulla guancia come due buoni amici. “Andiamo a casa mia?” dice lei. “Ok” rispondo.
Prendiamo un taxi. Durante il tragitto parliamo delle rispettive città, del lavoro. Noto che lei tende spesso a cercare il contatto. Non è casuale. Arriviamo. Pago, da buon gentiluomo. Ci dirigiamo verso casa sua.
Anche la casa è asiatica. Piccola! Molto. Il mio bivani in confronto è una villetta.
Ho portato come gentile cadeaux due bottiglie di vino. Mi fa accomodare in cucina, saranno le 18 circa. “Vuoi un caffè?” mi chiede con estrema gentilezza. “No grazie, ma se vuoi possiamo fare un aperitivo con questo vino bianco prima di andare a cena”. “Ok, va bene”. Lei prende un cavatappi, me lo porge, prende due bicchieri.
Io intanto stappo la bottiglia. Verso il vino, accenniamo un brindisi. Beviamo.
Il vino è molto buono.
Stranamente cala un silenzio imbarazzante fra di noi. E’ solo un continuo incrociarsi di sguardi. Prima le sfioro la mano. Poi mi alzo e l’abbraccio. E’ realmente piccola! “Non la romperò mica!” penso.
Comincio ad accarezzarle i fianchi e pian piano le tiro su la gonna. Lei mi accarezza con grande intensità.
Le sfilo il perizoma. Inizio ad accarezzarle fa figa. Non è depilata. I peli sono lisci e setosi. Anche se sono un amante delle fighe depilate non mi da fastidio, anzi la cosa mi eccita.
La giro e le palpo il seno, piccolino in verità, da dietro sopra la magliettina. Mi slaccio i jeans e tiro fuori il mio sesso. Inizio a penetrarla, sempre più forte.
Lei geme. Poggia le mani sul pavimento ed asseconda i miei movimenti. Cingo i suoi fianchi e continuo a sbatterla. Sto per venire. Non ho idea se prenda contraccettivi, tiro fuori l’uccello e le vengo sul culetto pallido.
E’ un bel po’ di sperma. Le gocciola. Cade sul pavimento.
La ragazza si gira. Mi bacia. Va in bagno a sistemarsi. Quando esce vado io. Si decide di andare a cena. Usciamo a piedi. C’è un ristorante vicino casa sua. Facciamo la strada mano nella mano.
A tavola mi parla della sua vita. Del perché dalla Cina era venuta in Italia, del fatto che avesse un uomo che abitava in un’altra città, ecc. ecc.
Anch’io parlo di me.
Quando finiamo ci incamminiamo verso casa sua. Sempre come due fidanzatini.
Che strano: si è creata una complicità come se ci conoscessimo da chissà quanto ed invece ci siamo visti soltanto da poche ore.
Arrivati a casa decidiamo di finire la bottiglia aperta prima. “Portiamola a letto” dice lei.
La sua camera da letto ha uno specchio proprio di fronte a noi. C’è un laptop sul comodino. Lei si spoglia.
Adesso è nuda.
Sono eccitatissimo.
I suoi capelli lunghi e neri li raccoglie in una coda equina che la fa apparire davvero eccitante. Si sdraia accanto a me ed accende il laptop. “Vediamo delle foto che ho scaricato da internet?” “Certo!” rispondo.
Apre le varie cartelle: le sue preferenze sono donne asiatiche che fanno sesso anale o imbrattate di sperma.
“Mmmmhh….” Che presentazione!
Mi tira fuori l’uccello ed inizia a succhiare mentre con l’altra mano cambia le immagini. Godo come un matto. Apre il cassetto del comodino e tira fuori un piccolo vibratore rosa.
“Tu non lo hai regalato alla tua donna?” mi dice. “No” rispondo io. “Peccato godrebbe come una matta” e se lo infila nella figa…inizia a muoverlo, io mi masturbo guardandola.
Geme, si contorce, riprende il cazzo in mano e comincia ad fare su e giù.
Mi giro verso di lei e, mentre lei continua con il vibratore, le infilo il cazzo in bocca ed inizio a scoparla così.
Le sue cosce aperte sono un invito. Le tolgo il vibro dalle mani e inizio a sbatterla. Le immagini di quelle ragazze inculate stimolano la mia fantasia.
Le alzo le gambe quasi fin sulle spalle, mi si spalanca il suo culo. Glielo metto dentro. Scivola che è una meraviglia. La stantuffo mentre lei grida. Sono urla di dolore misto a piacere. “Continua così, daaaiii…” mi grida. Io continuo finchè non tiro fuori il cazzo e le sborro sul petto.
Sono due, tre fiotti lunghissimi che la sporcano tutta. Lei se lo spalma addosso e si lecca le dita. Sono esausto e soddisfatto.
Quella notte non abbiamo dormito. E’ andata avanti così fino alle 7 del mattino. Alle 10 mi accompagna in aeroporto. Ci salutiamo.
Rientro a casa, passo il pomeriggio sul divano pensando a come fosse focosa quella ragazza asiatica. Ci siamo rivisti solo una volta. Lei è andata a vivere con il suo uomo. Non ci siamo mai più sentiti.
Dopo tanti anni il ricordo è ancora vivo nella memoria.
Scriverlo è stato ancora più eccitante.
Ciao.
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2
17 years ago
gabriel68186770, 38
Last visit: 10 years ago -
Se cade una foglia...
Ieri è caduta una foglia da un ramo spezzato di un vecchio castagno.
Io l'ho raccolta...
Non sò se ne vale davvero la pena, perchè in fin dei conti tutti cadiamo prima o poi, la morte falcia e falcia...
Sono tornato davanti a quel castagno ieri, non aveva più foglie.
Ora che torna la Primavera, lui non ha foglie.
Ma ai suoi piedi un manto marrone di vita spezzata lo implora, implora affinchè torni di nuovo a generare.
E' impossibile
Basta con la morte, basta con la vita.
Basta...
11
1
17 years ago
daf1de1sade,
38
Last visit: 17 years ago
-
La calda notte di jessyca....
PREMESSA:
Il racconto è una mia fantasia...non è una cosa realmente accaduta.
***********************************************************
Eravamo in casa,una sera qualsiasi di venerdì,si stava per preparare la cena.Jessi era in cucina,ai fornelli,io giocavo con il pc.Squillò il telefono,era claudio,un amico nostro.Passava vicino a casa nostra con il furgone e ci chiedeva se poteva restare a cena da noi,era solo e noi gli rispondemmo di sì,certo ci faceva piacere un pò di compagnia.Di lì a poco era a casa nostra con una fresca bottiglia di vino,per allietarci la serata.Si bevve,si scherzò e ci si mise in salone,sul divano per chiaccherare un pò.Jessi era su di giri,non regge il vino,rideva e ci guardava con un'aria sorniona.Aveva una camicetta leggera,senza reggipetto,ed un paio di jeans molto attillati che mostravano con chiarezza il suo splendido culetto, dolce ed invitante. Ma claudio era un amico,e non si sarebbe mai mosso per primo. Jessi mise un pò di musica e si mise a ballare in piedi. Sculettava e si rigirava come una pazza, ridendo ed invitandoci a ballare.Cadde a terra,la rialzai e mentre la tiravo su mi schioccò un bacio in bocca roteando la lingua con gran voglia.Rimasi sorpreso, ma non mi fermai neppure io. Claudio ci guardava fermo,e jessi mi chiese sussurando se lui poteva unirsi a noi, il gioco era eccitante e l'atmosfera giusta. Era un pò che mi diceva che voleva provare uno scambio, io credevo che voleva solo prendermi ingiro,invece...Tentennai,non sapevo che fare,lei mi precedette e lo abbracciò,tirandolo sul divano. Non capivo più nulla,il vino,quel bacio,il suo odore di donna in calore,finii sul divano anch'io,mentre jessi si dava un gran da fare con noi due.In breve eravamo mezzi nudi,jessi mi spompinava mentre claudio gli leccava la fica,era un gran casino.Ma mi piaceva,e faceva impazzire lei.Fu la volta di claudio,jessi gli aprì i calzoni che stavano per esplodere.Con un gridolino di piaceregli fece uscire un affare di oltre 20 cm, venoso e largo da far paura!!Lo fece mettere in piedi con il cazzo dritto e si mise in ginocchio davanti a lui...Poi per qualche secondo lo guardò dritto negli occhi...come a dire:
"guarda quanto sono puttana bel cazzone....ti và che te lo lecco...verooo??"
Quindi inizio a spompinarlo...lo spompinò a lungo...godendosi quella mazza di carne tra le labbra....scendeva finchè poteva quasi fino a strozzarcisi...poi risaliva con passione...Insomma gli stava tirando un pompino da sogno....e facendoglielo mugolava in continuazione.Si vedeva che godeva a spompinarlo...era un sommesso susseguirsi di MMMHHHH.....MMMMHHH....segno del godimento che provava a leccarsi quel cazzone...Le tette ballavano splendidamente al ritmo del suo pompino...era un saliscendi delizioso,i capezzoli erano dritti...segno che era eccitata e godeva molto....era una scena decisamente sexy vederla tirare quel pompino!!
Socchiudeva gli occhi mentre scendeva con le labbra....una mano ogni tanto gli palpava le palle...poi risaliva con le labbra fino alla cappella che leccava con la punta della lingua...era uno spettacolo di pompinara!!Mi godevo il suo pompino da vicino...ed ero eccitatissimo.Andò avanti ancora un pò,poi guardandomi con un viso a troia si mise a pancia sotto,si infilò 2 cuscini sotto la pancia e disse a claudio di leccargli ben bene il culetto,mentre a me chiese di prendere un pò di crema nivea che aveva nel mobiletto vicino al divano. Capii subito cosa voleva fare,e acconsentii.Con me lo aveva fatto spesso e sapevo che le piaceva prenderlo da dietro ma non immaginavo quello che sarebbe successo.Dopo un paio di minuti il buchetto era morbido, insalivato al punto giusto e pronto per essere spaccato.Con due dita prese un pò di crema e se la mise sul buchetto,poi dentro,aiutandosi con un dito.Ci fissò in silenzio,la faccia era trasfigurata dal desiderio,si mise a spompinare ancora un pò quel grosso cazzo gonfio di voglia,lo vide pronto,poi si rimise a pancia sotto, assestò i cuscini in modo da avere il culetto ben sporgente,invitando claudio a penetrarla,e per eccitarlo ancora di più si mise a sculettare ritmicamente.E così fu'.Entrò lentamente,un pezzo alla volta,con l'aiuto della crema arrivò fino alle palle.Jessi lo incitò a dargli dei bei colpi,forti,secchi e decisi.Lo stallone si muoveva bene,con forza,la spaccava ritmicamente e con decisione,gli dava botte di reni continue.Jessi era come immobile,il dolore-piacere di quell'inculata la mandavano in estasi. Gemeva,ansimava,mi diceva che aveva il culo in fiamme,che se lo sentiva fino in gola,ma lo pregava di continuare,di non fermarsi,di darglielo di più,più forte,ancora.La guardavo e mi facevo una mega sega,preso dal vortice di quella pazzesca trasgressione. Glielo stava dando davvero bene,la inculava come un toro fotte una vacca in calore!! Claudio gli stava sopra,lei sentiva il respiro dello stallone sempre più intenso.Si accorse che era vicino e gli strillò di non venire, non ancora.Sentiva quel pilone impazzito che gli rompeva il culo,e questo la mandava in estasi.E i colpi continuarono, lui a braccia tese la martellava senza sosta,affondando la schiena nel suo culetto,lei inarcata allungava le mani,quasi per fuggire da quella monta devastante,a momenti stringeva le lenzuola per il dolore,la stava sfondando di brutto,ma lei godeva come una pazza.Venne con un orgasmo che la scosse dalla testa ai piedi,facendola gemere ed urlare di piacere.Ripresasi dopo l'orgasmo mi guardò dritto negli occhi dicendomi che la stava fottendo divinamente e che si sentiva quel cazzo da sogno fino nel cervello...Sculettando lo incitò ancora...mi riguardò con un sorriso da perfetta zoccola per dirmi che claudio le stava rompendo il culo magnificamente....che io non avevo un cazzo come il suo e che a lei i cazzi piacciono grossi e duri...Mi eccitò ancora di +....Allora mi disse che voleva che continuassi a farmi la sega davanti a lei...mentre lei si faceva inculare tutta...Infine girò la testa ed inizio a mugolare dal piacere...mentre claudio affondava ancora di + il suo cazzo in quel magnifico culetto a mandolino.
Affondo dopo affondo infine di lì a poco venne anche lui,con colpi forsennati la squassò,lei sentendolo venire all'apice del piacere spinse il suo culo verso di lui...trafiggendosi fino alle palle....un urlo sommesso le scappò dalle labbra....lo aveva preso davvero tutto in quell'attimo...Lui sborrò dentro quel culo fantastico dandogli della troia...della zoccola...in rapida successione diede gli ultimi colpi dentro il culetto,poi si sdraiò su di lei leccandole il collo,sfinito da quell'inculata selvaggia.Finalmente uscì dal suo culetto.La lasciò nel letto a pancia sotto con il culo letteralmente dilatato,si vedeva dal buco spanato un fiotto di sborra che le colava tra le chiappe verso la fica fradicia.Mi avvicinai a jessyca che guardandomi mi disse:
"Guarda che culo mi ha fatto...con quel suo cazzone da sogno..."
Poi si mise le mani sulle chiappe e si aprì il culetto...Rimasi senza parole...Era spettacolare vedere quel buchetto così dilatato ed aperto,la sborra che colava e lei che mi mostrava quanto era stata troia!!!Rimase nel letto quasi mezz'ora....dopo quelll'inculata di fuoco.Sborrai anch'io mentre venivano loro,godetti come un pazzo e non mi vergogno a dirlo, fu' una cosa veramente eccitante ed incredibile.Tutto finì dov'era iniziato,il mattino ci trovòa abbracciati, claudio se ne era andato in un silenzio complice.Ma da quella sera qualcosa era cambiato,la nostra vita si era movimentata con quella novità,lo scoprire jessica una donna così tanto anale ha dato nuovo vigore ed impulso al nostro rapporto.
FINE
per commenti anche volgari e giudizi anche pesanti scrivete pure a:
[email protected]
14
6
17 years ago
admin, 75
Last visit: 8 hours ago -
Pomeriggio dalla padrona
Mi sono presentato a casa di Padrona Giuliana la quale mi ha portato direttamente in bagno e mi ha ordinato di spogliarmi completamente mentre la sua schiava Luisa stava preparando un clistere.
Padrona Giuliana era vestita di nero con scarpe aperte a tacco alto, calze auto reggenti, gonna corta e aderente, una camicia bianca mezza aperta che lasciava intravedere ogni tanto le forme.
La schiava Luisa era anche lei con tacchi alti ma con stivali, calze nere con gonna sempre aderente e un top elastico con le spalle scoperte.
La Padrona si sedette e ordino' a Luisa di farmi il clistere, io rimasi li' nudo e Luisa delicatamente mi fece mettere in ginocchio e la padrona appoggio un suo piede sulla mia schiena e Luisa mi infilo' il clistere e apri'.
Poi mi ordino' di sedermi sul water e di fissarla negli occhi mentre lei si era messa in piedi di fronte a me e quindi ho cominciato a pulirmi fissandola mentre il suo viso sorrideva soddisfatta; dopo di che' lei andò via e ordino' a a Luisa di prepararmi.
Mi diede calze auto reggenti, delle scarpe rosse a tacco alto e una veste bianca a fiorellini a pezzo unico che finiva a gonnella svolazzante, poi mi mise un maschera per coprire il viso e mi lego' le palle e ci attacco' un collare che dovevo tenere al polso per il momento.
Lei ando' dalla sua padrona e mi disse di aspettare che mi chiamasse.
Dopo qualche minuto sentii la Padrona che mi chiamava e allora presentai nella stanza dove trovai la mia padrona seduta sul divano con seduta a fianco Luisa.
La Padrona mi ordino di sfilare davanti a lei sculettando e cercando di provocare, e io da brava troietta ingenua camminavo davanti a loro mettendo in evidenza il mio culo e succhiandomi un dito e accarezzandomi le cosce ogni tanto.
Poi a un gesto della Padrona Luisa si alza e si avvicina a me mi accarezza e io accarezzo lei e come 2 lesbiche ci tocchiamo, poi la Padrona disse a Luisa di scoparmi e lei prese da un tavolo li' vicino un po' di unguento e mi unse la fighetta e poi lentamente come comincio a sondarmi e io dolcemente mi chinavo fino a rimanere a carponi con il culo ben alto e voglioso e intanto ansimavo dalla voglia, mi lasciarono in attesa per qualche minuto e poi Luisa si mise dietro di me e mi cavalco dolcemente e io ansimavo per la gioia della Padrona.
La Padrona si alzo' e prese il collare che avevo alle palle e da dietro Luisa comincio' mettendolo in tensione mentre Luisa mi pompava.
Io ansimavo a gemevo dal piacere e alla Padrona questo piaceva, quando Luisa era prossima a venire si fermo', cambio il preservativo e si mise davanti a me, la padrona mi tiro' ancora e mi prese i polsi e ci fece un giro con il guinzaglio per tenermeli dietro, ora ero in ginocchio con la padrona dietro e Luisa davanti.
La Padrona mi disse se mi piaceva il cazzo e io vogliosa dissi di si; mi teneva anche per il capelli e voleva vedermi con la bocca aperta e allungare la lingua per poter arrivare a leccare anche solo la punta della cappella ma non ci arrivavo. Lentamente la Padrona mollava un po' la pressa e allungandomi pian piano riuscii a leccare appena e poi sempre meglio fino a poterlo ingoiare con ingordigia. Mi fece continuare fino che' Luisa ansimando arrivo' a sborrare e sentivo il preservativo in bocca caldo e pieno.
Allora la Padrona mi allontano' da Luisa e io mi misi ginocchio li' vicino e Lei le sfilo' il preservativo, gli fece aprire la bocca e glielo vuoto tutto dentro.
Poi la Padrona si giro' verso di me e si avvino' e prese il guinzaglio mettendolo da dietro e tenendolo teso verso l' alto e mi ordino' di sedermi sul pavimento a gambe aperte; feci abbastanza fatica perché le palle mi si schiacciavano sul pavimento perché la padrona tirava facendo in modo che stessero sotto, poi mi fece leccare per bene la scarpa, il tacco e mi ordino di leccare bene sotto la suola e di ungerla bene se volevo non soffrire troppo, non capivo ma lo feci pensando che altrimenti ci sarebbe stata una punizione e quindi lavorai di saliva sotto la sua scarpa.
La Padrona quando fu soddisfatta del mio lavoro abbasso il suo magnifico piede lungo il mio inguine per incastrare il mio clitoride tra il tacco punta della sua maestosa scarpa.
Ero in una situazione bloccante e lei mi disse che di muovermi e godere in quella situazione, potevo con le mani accarezzarle la coscia che si ergeva sopra di me e muovendomi tra dolore e eccitazione ansimavo e le leccavo la coscia che avevo davanti fino ad arrivare all'orgasmo e gettare il mio sperma sul pavimento.
Lei era impassibile, non si muoveva e si limitava insultarmi e a trattarmi da cagna quale ero, quando vide fluire schizzi sul pavimento tolse la scarpa e mi fece chinare e leccare tutto fino a non lasciarne traccia.
Poi mi congedo' insieme a Luisa dove andammo in bagno per pulirci e sgattaiolare fuori dalla sua casa.
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17 years ago
schiavetto71, 44
Last visit: 8 years ago -
Franco
Sono carla,41 anni, bionda,capelli corti,alta,tette grandi,culo a mandolino, sposata con franco da piu' di dieci anni.
Quando ci conoscemmo avevo avuto qualche esperienza,ma lui volle sapere tutto perche' apparteneva al passato,disse.
Ebbi la sensazione che quanto gli raccontavo lo incuriosiva e che man mano che scendevo nei particolari provasse una certa eccitazione.
Sara' una mia impressione,pensai.
Facemmo un patto:qualunque cosa accadesse a ciascuno di noi l'altro avrebbe dovuto saperlo.
Niente bugie, ne' meschinita'.
Io esuberante,lui molto dolce e riservato era fatale che capitasse qualcosa.
Lui,architetto,periodicamente era fuori per lavoro.
Una sera mi invito' a cena una mia amica e lui insistette perche' andassi.
Gabriella mi disse che c'era anche qualche altro amico e che ci saremmo divertite.
Indossai una mini,top aderente,tacchi alti,mi piace essere ammirata,l'avrete capito.
Ero proprio in gran forma.
Una volta li' trovai gabriella,con due giovani neanche trentenni,bruni,alti,bellissimi.
Subito mi si indurirono i capezzoli, cosa che non passo' inosservata anche perche' non avevo il reggiseno.
Uno dei due infatti si avvicino' e sfacciatamente me li sfioro'con un dito.
Mi sentii avvampare dal desiderio piu' che dall'imbarazzo.
Gabriella lo capi',mise un po' di musica e si avvinghio' all'altro.
Fabio mi attiro' a se e ,complice la musica,mi fece aderire al suo corpo.
Fece scendere le mani dai fianchi sul mio culo attirandomi a se per farmi sentire sul ventre la durezza del suo cazzo.
Dopo poco eravamo tutti e quattro nudi su un grande tappeto e mentre gabriella ed il suo ragazzo si leccavano reciprocamente in un fantastico 69,io mi dedicavo al cazzo di fabio.
Era di lunghezza normale ma aveva un glande che sembrava la cappella di un fungo,veramente maestoso.
L'ho leccato,ciucciato con volutta' finche' mi ha rigirato,messa alla pecorina e me lo ha affondato da dietro nella fica ormai diventata un lago.
Spingeva con grande energia finche' non ho urlato per il piacere,allora ha rallentato un po' per poi riprendere con colpi violenti finche' e' venuto inondandomi di caldo sperma.
Il giorno dopo e' rientrato franco,mio marito.
Dopo la doccia mi ha chiesto come era andata la cena da gabriella.
Sono stata tentata di mentirgli,poi pero' ho voluto tener fede al nostro accordo,ci siamo seduti sul divano e gli ho raccontato tutto,nei minimi particolari.
Franco mi ha ascoltato ed alla fine aveva una espressione molto contrariata.
Scusami,gli ho detto,non so come e' potuto succedere,lo so che ti e' molto dispiaciuto,faro' in modo che non capiti mai piu'.
Certo che mi e' dispiaciuto,ha risposto,sopratutto perche' lo hai fatto approfittando che io non c'ero.
D'ora in avanti non dovra' mai piu' accadere che tu lo faccia alle mie spalle.
Capii subito che era dispiaciuto solo perche' lui non era al corrente o che non mi poteva vedere.
A conferma di cio' mi chiese di invitare per la domenica pomeriggio quel giovane a casa,con la scusa che ero sola, mentre invece lui si sarebbe trattenuto in una camera attigua in modo da poter vedere tutto.
Sorpresa ma ancor piu' eccitata da questa prospettiva aderii con piacere e sollecitudine al desiderio di mio marito.
Fabio suono' alle 18 in punto e franco,come d'accordo si posiziono' nella camera di fianco alla camera da letto.
Fabio mi abbraccio',mi carezzo' le grosse tette per nulla coperte da una canotta senza reggiseno.
Lo condussi in camera da letto,gli tolsi camicia,tirai giu' pantaloni e boxer e mi avventai con la bocca sul cazzo ingoiandolo e poi cacciandolo fuori per leccargli il grosso glande e poi circondarlo con le labbra.
In un attimo fui nuda anch'io,mi distesi sul letto,avendo cura di trovare una posizione dalla quale mio marito potesse veder bene,allargai le cosce ed attirai il suo viso per farmi leccar la fica.
Ero eccitatissima sia per il trattamento di fabio,ma molto, molto di piu' immaginando cosa poteva provare mio marito guardando tutto.
Non ne potevo piu' ed allora lo implorai di incularmi.
Lo dissi ad alta voce cosi' che franco lo potesse sentire chiaramente.
Sua moglie che pregava un altro perche' gli facesse il culo,davanti a lui.
Il massimo della troiaggine pensavo, mentre fabio,lubrificatomi l'ano con una cremina,mi penetrava e poi mi stantuffava con forza.
Non ci volle molto perche' godessi.
L'orgasmo arrivo' ad ondate fino a farmi urlare tutto il mio piacere, mentre fabio mi inondava il culo di sperma.
Salutai con un bacio il mio giovane amico perche' ero curiosa di incontrare il mio cornuto marito e verificarne le reazioni.
Andai nella camera che fungeva da osservatorio e lo trovai nudo,con il cazzo in erezione ed il viso con l'espressione estasiata.
Guardandosi il cazzo duro mi disse:vedi questo e' tutto merito tuo,non mi son masturbato perche' ci tenevo a farti vedere il risultato della tua superba prestazione.
Io ero sconvolta nel vederlo cosi' beato dopo avermi visto far sesso con un altro,ma le sue parole mi fecero pensare che da quel momento,in campo sessuale, avevo piena liberta'e assoluto potere su di lui,non solo, ma che lui era fiero di qualsiasi cosa io facessi e decidessi anche per lui.
Volli subito la conferma di questa mia intuizione per cui,un po' sadicamente gli dissi:non permetterti di toccarti perche' voglio che quello che io ti ho offerto resti almeno fino a domani mattina,quando decidero' se potrai masturbarti.
La mattina seguente lo trovai con gli occhi rossi ed il cazzo semirigido.
Va bene,sono buona stamattina,vai in bagno e fatti pure una sega ma lascia la porta aperta.
Quando lo sentii gemere mi affacciai sulla porta del bagno e lo vidi,in piedi,che se lo menava come una furia finche' alla fine sborro' tutto sul pavimento.
da quel momento ero la moglie troia di un marito cuckold.
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17 years ago
admin, 75
Last visit: 8 hours ago -
Vuoi osare?
vuoi osare?era l'oggetto della mail che Lui le aveva inviato.Due parole che provocavano e la sfidavano.Due parole che riassumevano il gioco dentro il gioco.Perchè il feeling tra loro era nato con le prime parole scritte, si era accresciuto al suono delle loro voci e si era definitivamente affermato al loro primo incontro.Qualche bacio rubato, qualche carezza e la consapevolezza di condividere sensualità fisicamente e mentalmente.Non una cosa da tutti i giorni... molte persone non ci arrivano in una vita.Menti aperte, comunicazione totale, qualche sms audace ed il passaggio di livello...Vuoi osare?La risposta era stata "sì" ed ora, sola con Lui nella stanza d'albergo, non se ne pentiva minimamente.Lui ora sarebbe stato il suo Padrone, forse per qualche ora, probabilmente per sempre. Mentre attendeva in trepidazione di ricevere il Suo primo ordine, gocce di piacere cominciarono a scenderle all'interno delle cosce.In realtà aveva sempre sognato, desiderato e temuto di arrivare a quel momento; voleva appartenere anima e corpo a qualcuno; voleva scoprire il piacere che solo il dolore può provocare e finalmente aveva trovato la persona a cui concedere tutta sè stessa.Le aveva detto di prepararsi e lei si era fatta depilare totalmente dall'estetista non con poco imbarazzo vista l'eccitazione che anche quel giorno non l'aveva abbandonata.Le aveva detto di presentarsi nuda sotto la gonna e qualche minuto prima, mentre bevevano un caffè al tavolo del bar lo aveva anche verificato.Dietro a lei una voce disse: "spogliati! e non girarti"Mentre ubbidiva imbarazzata l'eccitazione continuava a salire.Gettò tutto su una poltrona vicina... mai aveva provato una simile sensazione... fare l'amore o puro sesso con qualcuno comporta effusioni reciproche, lei invece era adesso sola e nuda a disposizione di qualcuno che non poteva vedere.Sentì che si alzava, lo sentì dietro a sè. senti il suo odore, sentì le sue mani che le appoggiavano sugli occhi una benda e la stringevano sulla nuca. Da quel momento il buio."metti le mani dietro la testa e allarga le gambe!"Ubbidì sulle ginocchia insicure e Lui iniziò ad esplorarla. Sempre stando dietro le afferrò fermamente i seni, li soppesò, le strinse i capezzoli fra pollice ed indice aumentando la pressione delle dita e fermandosi un attimo prima del suo grido di dolore che invece di uscire le fece pulsare il ventre. Scese con la mano lungo le sue curve ed insinuò le dita a toccare il suo clitoride. Un'orgasmo era alla soglia mentre le dita allargavano le grandi labbra.Lui, per niente sorpreso di trovare tanto nettare, si fermò appena in tempo e togliendo la mano gliela fece scivolare sul viso, tra naso e bocca, lasciandole il suo odore da annusare."Vieni... ora stenditi sul letto, sulla schiena, e allunga le braccia sopra di te!".Il gioco continuava. Lei sapeva che avrebbe potuto interromperlo in qualsiasi momento, questi erano gli accordi;ci sarebbero stati comunque dei bei momenti, un altro gioco con quella persona di cui si fidava e alla quale stava donandosi. Ma volle continuare: il desiderio e l'eccitazione non erano mai stati così forti in tutta la sua vita.Lui fu subito sopra, seduto dolcemente a cavalcioni, le legò prima una mano e poi l'altra alla testiera del letto.Ormai non c'era possibilità di tornare indietro. Mille pensieri turbinavano nella mente di lei mentre altre corde alle caviglie e alle ginocchia la bloccavano al letto con le gambe oscenamente aperte tanto da offrire il suo succoso frutto al Suo Padrone e da renderla ispezionabile e utilizzabile anche dietro, dove il suo liquore denso passava colando.Mentre attendeva di essere presa, ormai pronta a qualsiasi pernetrazione, mentre aspettava di poter finalmente gridare il suo orgasmo... sentì la porta della camera che si apriva e si chiudeva... un giro di chiavi. Lui se n'era andato.Le pulsazioni del suo cuore accelerarono, vampate di calore la travolsero, l'adrenalina iniziò a circolare mentre, stranamente (ma non troppo), anche l'eccitazione aumentava.Quanto tempo era già passato? 5, 10, 20 minuti? mezz'ora?Una chiave stava girando nella toppa... porta aperta e richiusa..."sei tu? ti prego dimmi che sei tu!!!"... silenzio... rumore di abiti che vengono tolti... qualcuno si avvicina... si stende vicino a LEI...Il Suo odore! LO RICONOSCE!! è lui!!!e mentre lei si scioglie completamente la sue dita la penetrano e un'orgasmo incontrollabile le scoppia fra le gambe divaricate... grida il suo piacere, un bocca si appoggia sulla sua e soffoca il grido, lo succhia e lo fa suo...Mentre sta ancora tremando lui le parla dolcemente: "ti ho lasciato del tempo per riflettere. Noi possiamo essere degli amanti fantastici anche senza questo gioco, ma tu ora sai cosa significa appartenere... io e te sappiamo di essere fatti per questo. Se tu lo vorrai io sarò il tuo Padrone, intraprenderemo un percorso senza ritorno, ma supereremo tutti i limiti... VUOI OSARE?""Sì, mio Padrone...""Sappi allora che hai appena avuto un orgasmo senza chiedermi il permesso e per questo ora ti punirò!"Stepheng
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17 years ago
admin, 75
Last visit: 8 hours ago -
Lei
E’ alta circa 1,75, una massa di riccioli neri le incorniciano il volto, ha un fisico snello con qualche concessione ai fianchi.
Non è elegantissima ma ha un culetto che mi fa sognare, il seno è piccolo ma ha due capezzoli che sono due chiodi.
Di solito indossa dei mini slip o dei tanga colorati, non mette mai la gonna e sono sicuro che scopa non più di una volta al mese.
E’ diventata pian piano il mio chiodo fisso, a volte mi sono trovato con lo sguardo ad osservare la sua carne scoperta desiderando di leccarla tutta, bagnarla con la mia saliva e sentire il suo profumo.
Un paio di volte ci siamo sfiorati e sono sicuro che lei ha percepito chiaramente che la desideravo, una volta ero sdraiato sul letto e lei passando per scherzo mi si è buttata addosso, io stavo con gli occhi chiusi sognando le sue labbra sul mio cazzo che era compresso nelle mutande ma lungo e duro come una pietra. Dopo avermi dato due baci innocenti, si è accorta dell’affare duro che le premeva sulla pancia ed è scappata via. In un’altra occasione dormivamo sotto le coperte e io tentavo, girandomi più volte, di farle sentire la mia erezione ed approfittare delle sue mani e del suo culo, ma niente, si ritraeva sempre all’ultimo momento.
Come vorrei che una di queste mattine mentre faccio la doccia lei entrasse in bagno per fare la pipì, e scherzasse come fa, ogni tanto durante il giorno, appoggiando il culo vestito del solito tanga alle pareti trasparenti della doccia. Io con il mio cazzo duro e bagnato aprirei le porte e le direi che è la solita scugnizza.
Adesso non può far finta di niente !!!
E infatti, senza parlare si inginocchia e comincia a leccare con la sua lingua, impastata ancora dal sonno, la mia asta turgida, calda e bagnata poi d’improvviso apre le sue labbra e lo prende tutto, fino in gola iniziando uno dei pompini più eccitanti che abbia mai ricevuto, mentre lo succhia la sento ansimare è avida e lo prende con una passione inaspettata, ecco sto venendo ma lei non si ritrae e lascia che il mio fluido le esca dalle labbra frementi, poi con la lingua se lo passa sulla lingua assaporandolo fino in fondo. Poi mi fa segno di uscire dalla doccia vuole entrare e lavarsi, mi saluta con un bacio, io scappo a vestirmi è tardi devo andare al lavoro. Spero sia l’inizio di una bella storia di sesso con mia cognata.
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17 years ago
admin, 75
Last visit: 8 hours ago -
Irina
Non c’è niente di peggio/meglio che incontrare una ninfomane.
Certo il tuo corpo gode ma la tua psiche va lentamente a farsi fottere. Gira tutto intorno al sesso. Non hai più tempo per niente, non pensi ad altro ché: “ed oggi quante volte e come me la fotto?”
Beh io l’ho incontrata. Sono stati 3 mesi ma sono valsi per tre anni. Arrivato ad un certo punto ho dovuto dire basta: stavo polverizzando la mia vita sia sentimentale che lavorativa.
E proprio il lavoro fu galeotto.
Ho incontrato Irina durante un viaggio di lavoro. Ragazzetta: 28 anni, magra, nulla di speciale in viso ma culo da sturbo e discretamente messa sopra.
Inizialmente non pensavo potesse interessarmi ma durante quelle giornate di lavoro il suo culo cominciava ad essere sempre più presente nella mia testa.
Diciamo che la guardavo poco in faccia e molto dietro!
E’ iniziato una sorta di corteggiamento del tipo: io so che vorrei scoparti, tu lo vorresti anche ma…
Nei suoi occhi leggevo che l’apparenza così anonima non corrispondeva con quello che aveva dentro.
Una sera (eravamo alloggiati tutti nello stesso albergo), dopo cena, ci soffermiamo a bere un negroni. Si parla, si scherza e poi saliamo in camera. Ognuno nella sua.
Sarà stato l’effetto del negroni ma il mio uccello aveva soltanto voglia di una cosa: trombare quella ragazzetta dall’apparenza anonima ma con un gran bel culo.
Mi stendo sul letto e inizio a farmi una sega quando, proprio come nei più classici film porno, sento bussare alla porta. Penso “è lei!” e contemporaneamente “Ma dai, mica è la trama di un porno!”.
Chiedo chi è. Irina!
Cazzo! Apro, “ti dovevo chiedere una cosa” dice lei, io non riesco neanche a rispondere che le salto addosso: la bacio, inizio a palparle le tette. Lei partecipa, eccome: inizia ad afferrarmi il cazzo (già duro da prima ma ben riposto nei jeans), lo tira fuori ed inizia a succhiare. Ha labbra carnose e morbide. Ci sa fare. La interrompo: la troppa foga sta per farmi venire. Inizio a spogliarla. Che corpicino! A volte i vestiti non rendono giustizia! E’ molto sinuosa, belle tette soffici, gambe lunghe e tornite, e poi il culo: una favola!
Inizio a leccarle le tette e poi piano piano scendo giù verso la pancia. Arrivo alla fica. E’ ben rasata, una strisciolina di peli sopra due labbra depilate. “Scusami se non mi sono depilata oggi” si scusa con fare ingenuo. La lecco, il sapore è pregno dei suoi umori. Si sente che sta godendo. Mi fa sdraiare ed inizia a cavalcarmi alla rovescia.
Le tocco le chiappe, le apro, vedo il suo buco, lo desidero. Lei fa su e giù come una matta. Grida di piacere. La metto alla pecora e continuo. Tiro fuori il cazzo bagnatissimo e lo appoggio al suo culo. “No, non oggi” mi dice lei. Io penso “perché ci sarà un domani?”. Comunque, lei si gira e mi prende il cazzo fra le tette, poi inizia a succhiarlo. Sempre più forte. Quando sto per venire lo tira fuori e si fa sborrare in faccia. Wow!!!
Rimaniamo un po’ assieme a letto poi lei va via visto che la sua compagna di stanza sapeva che era scesa nella hall per una tisana. Si: il mio cazzo era la tisana.
Mi addormento ignaro di quello che sarebbe successo nei giorni seguenti.
Rientrati in città Irina inizia a farsi sentire. Ci vediamo. Dapprima in auto, di giorno in piena città. Lei ha solo una cosa in testa: il sesso. In auto adora toccarmi il cazzo e spompinarmi non curante di essere in pieno giorno. Si diverte a farmi venire in bocca ed a deglutire tutto lo sperma.
Sono andato a trovarla a casa. Lei sta ancora con i suoi ai quali dice che sono un amico. Rimaniamo a parlare sulle scale. Anche lì mi spompina più volte bevendo sempre tutto il mio seme.
Nei giorni successivi mi invita in ufficio da lei. Sempre quando non c'è nessuno.
Indossa spesso gonne con autoreggenti sotto. Non ha quasi mai le mutande. Durante la pausa pranzo si fa prendere da dietro poggiata sulla sua scrivania ed adora farsi sborrare sulla schiena. Non si lava mai dopo. Adora sentire la sborra che le rimane addosso.
Anche la sera siamo in contatto. Via chat stavolta ed anche li si diverte a fare i suoi spettacolini: si masturba, si palpa le tette, fa vedere il suo buco del culo.
Ovviamente mi faccio delle seghe che sono fenomenali. Ormai ci vediamo almeno due volte al giorno e non manca una volta che lei non mi faccia godere.
Tutto questo è durato 3 mesi e prima di troncare di brutto Irina mi ha fatto una sorpresa.
Un pomeriggio è venuta a trovarmi in palestra: gonna lunga e magliettina senza reggiseno sotto. Io mi allenavo da solo (faccio l’istruttore quindi ho libero accesso alle sale).
Si era spacciata con le segretarie per mia cugina. Vedendola resto un po’ così. Lavoro lì, mi conoscono tutti, un po’ di timore c’è! Lei entra in sala e mi dice: “Voglio che mi penetri qui”. “Qui?!? E se ci scopre qualcuno?” “E’ più bello così no?” dice lei.
Cazzarola, il cervello ed il pisello sono in totale disaccordo!
Ma vince il secondo.
Infatti, sotto la tuta di allenamento, il mio cazzo triplica le sue dimensioni. Irina lo sa, Irina voleva questo.
Chiudo la porta della sala. Lei si appoggia ad un attrezzo ed alla pecorina tira su la gonna lunga. Non ha mutande, Of course.
Ha la figa totalmente depilata.
Le dico “non qui, spostiamoci verso il fondo”. Almeno, fosse entrato qualcuno, avremmo avuto qualche secondo in più per tentare di ricomporci. Arrivati verso il fondo della sala la scena è come quella di prima.
“Ma chi se ne frega! E quando mi capita più” penso. Tiro fuori l’uccello ed inizio a scoparla. Lei geme pianissimo e più il ritmo è forte più i suoi sospiri si fanno intensi. L’eccitazione mista alla paura di essere scoperti è alle stelle. Penso di voler venire al più presto per godere e scampare il pericolo ma il mio cazzo non ne vuole sapere.
La stantuffo come un matto. “Mettimelo in culo” dice Irina con un filo di voce. “Azz….pure questo!E qui!” Penso io.
Lei raccoglie un po’ di saliva sull’indice ed il medio della mano sinistra e se la passa sull’ano. Si sta lubrificando.
E’ un attimo: estraggo il cazzo ormai durissimo dalla figa fradicia e lo spingo nel suo buco.
Entra fino a metà. Noto una contrazione che mi stringe e sento Irina che geme ma è un gemito sordo: si è messa in bocca la mia felpa per non urlare e soffocare le grida.
Comincio a muovermi, il suo buco si rilassa. Adesso vado che è una meraviglia. Penso che se entrasse qualcuno adesso rimarremmo così fino alla fine perché ormai è impossibile smettere. La sbatto con violenza. Le sue mani sono appoggiate alla parete e la spingono nel tentativo di contrastare il mio movimento. E’ una penetrazione furiosa che culmina con una sborrata in culo realmente lunga.
Rimaniamo così qualche secondo, poi tiro fuori l’uccello e lei se lo ripassa in bocca col rischio di farmelo diventare di nuovo duro.
In questi casi si dice: sento le campane! Beh oltre quelle io sentivo anche i passi.
Avevo il terrore che arrivasse qualcuno ma sentire la sua bocca morbida che coccolava il mio cazzo era troppo bello!
“Basta dai” le dico, recuperando un attimo di lucidità. Lei si ricompone.
A fatica anch’io: il cazzo semiduro non vuole entrare nella tuta.
“Stasera ti aspetto sotto casa” mi dice Irina. “Un altro pompino in macchina” penso io.
“Ok, ci vediamo stasera. Ma adesso vai abbiamo rischiato fin troppo”.
“Senti, devo fare la pipì. Dov’è il bagno qui?” mi dice lei “Uscendo di fronte” rispondo. “Mi accompagni?” “No dai è troppo pericoloso” “Ma ho il culo pieno di sborra aiutami a pulirmi”.
“Che cazzo vuole fare??” penso io”.
Sono le 3 del pomeriggio non c’è quasi nessuno a quell’ora. L’accompagno lei si alza la gonna e mi dice “Adesso pisciami sul buco del culo così mi togli la tua sborra”.
Ok, ho fatto anche quello: le ho inondato il culo di piscia!
Si è asciugata, ha tirato giù la gonna, mi ha dato un bacio ed è andata via.
E’ passato un altro mese tra pompini, inculate, sveltine e quanto di più. Si è fatta fotografare, riprendere, legare. Ho rischiato il lavoro e le relazioni amorose “ufficiali”.
Poi ho detto basta. Meglio ritornare sulla terra.
A volte mi mancano quelle situazioni.
Ma sono sicuro che altri le stanno vivendo in questo preciso momento: vero Irina?
Ciao.
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17 years ago
gabriel68186770, 38
Last visit: 10 years ago -
Carla
TRASCORSERO ALCUNE SETTIMANE NELLE QUALI FRANCO ERA SPESSO FUORI PER LAVORO E NON VI FU NESSUN RAPPORTO FISICO CON ALCUNO DA PARTE MIA.
DECISI DI RISPONDERE SU INTERNET AD ALCUNI ANNUNCI DI SINGOLI CHE AVREBBERO VOLUTO CONOSCERE COPPIE CON IL LUI BISEX.
DI FATTO FRANCO NON LO ERA,MA VOLEVO METTERLO ALLA PROVA.
NE INDIVIDUAI UNO CHE DALLE FOTO SEMBRAVA FARE AL CASO NOSTRO.
UN GIORNO DISSI A MIO MARITO DI NON PRENDERE IMPEGNI PER LA SERATA PERCHE' GLI AVEVO PREPARATO UNA BELLA SORPESA.
ALLE 20 ERAVAMO IN SALOTTO E DOPO POCO ARRIVO' L'OSPITE.
ERA UN BELL'UOMO DI ASPETTO VERAMENTE GRADEVOLE.
FRANCO MI INTERROGAVA CON LO SGUARDO,AL CHE DISSI:HO VOLUTO INVITARE ROBERTO PERCHE'E' SIMPATICO,MOLTO APERTO E PASSEREMO UNA SERATA SICURAMENTE INTRIGANTE.
MANGIAMMO,BEVEMMO,SI INSTAURO' UN CLIMA DI COMPLICITA', TANTO CHE INVITAI IL NOSTRO AMICO A METTERSI IN LIBERTA',DANDO IL BUON ESEMPIO TOGLIENDOMI QUANTO AVEVO ADDOSSO E RESTANDO TOTALMENTE NUDA.
ROBERTO FECE ALTRETTANTO METTENDO IN MOSTRA UN FISICO ATLETICO ED UN CAZZO DI TUTTO RISPETTO.
MI INGINOCCHIAI,CON LA LINGUA GLI LECCAI DA SOTTO I COGLIONI E ,VIA VIA PIU' SU,TUTTA L'ASTA FINO AL GLANDE CHE POI IMBOCCAI COMPLETAMENTE.
MIO MARITO CI GUARDAVA SORPRESO MA DECISAMENTE BEATO DAL RIVEDERMI DI NUOVO ALL'OPERA.
GLI FECI CENNO DI SPOGLIARSI TUTTO E DI UNIRSI A NOI.
MENTRE LUI SI ACCAREZZAVA ,ROBERTO MI APRI' LE COSCE,MI VENNE SOPRA E MI CHIAVO' CON GRANDE BRAVURA,FACENDOMI ASSAGGIARE IL SUO CAZZO CON VARIA PROFONDITA' E FORZA,TANTO DA FARMI GODERE INTENSAMENTE.
MI RIGIRO'.MI MISE A PECORA E MI RISTANTUFFO' DA DIETRO.
SBORRAMI PURE DENTRO,GLI DISSI,PRENDO LA PILLOLA.
SENTITO CIO' AFFONDO' ANCORA DI PIU'I COLPI FINO A FARMI ARRIVARE MOLTI ED ABBONDANTI SPRUZZI DI SPERMA NELLA VAGINA.
CI RILASSAMMO UN PO' PARLANDO DEL PIU' E DEL MENO,POI MI RIPRESE VOGLIA.
ROBERTO AVEVA IL CAZZONE PIUTTOSTO MOSCIO,ALLORA DISSI IN MODO AUTORITARIO A MIO MARITO:HO ANCORA VOGLIA DI ROBERTO,VOGLIO ESSERE INCULATA,FAI IN MODO DA PREPARARE ME E POI LUI.
CAPI' SUBITO, RIMANENDO STUPEFATTO,CHE GLI AVEVO APPENA ORDINATO DI PREPARARMI IL CULO PER LA SODOMIZZAZIONE E DI FAR DIVENTARE DURO IL CAZZO DEL MIO AMANTE PERCHE' POTESSE FARLO AL MEGLIO.
UNA RICHIESTA IN ALTRA EPOCA TOTALMENTE IMPENSABILE, ASSURDA,MA CHE ALLA LUCE DEI NUOVI RAPPORTI INTIMI E DI RUOLO CREATISI TRA NOI,FU ACCETTA SENZA BATTER CIGLIO DA FRANCO.
GLI PARAI DAVANTI LE NATICHE E LUI COMINCIO' A LECCARMI IL BUCHINO CON LA PUNTA DELLA LINGUA.ALLARGAVA CON LE MANI LE CHIAPPE ED INFILAVA IL PIU' POSSIBILE LA LINGUA PER LUBRIFICARMI CON LA SALIVA.
POI SI RIVOLSE VERSO ROBERTO,GLI ANDO' CON IL VISO IN MEZZO ALLE COSCE E COMINCIO' A LECCARE E PALPARE CON DELICATEZZA I COGLIONI.
DOPO UN PO' GLI PRESE IN MANO IL CAZZO E GLIE LO MENO', LENTAMENTE, ALTERNANDO LO SCAPPELLAMENTO CON IL RIENTRO DENTRO DEL GLANDE.
APPENA LA MAZZA DI ROBERTO INIZIO' A RIPRENDERE VITA,VIDI CHE CON LA MANO SE LO PORTO' ALLA BOCCA.
ERA UNO SPETTACOLO VEDERLO CIUCCIARE UN CAZZO.
MAI AVVENUTO PRIMA E NEANCHE IPOTIZZATO LONTANAMENTE!
GLIE LO LECCAVA INTORNO ALLA TESTONA CON LA LINGUA,POI SE LO AFFONDAVA IN GOLA,GIU' PER LA LUNGA ASTA,FINO A FARGLI ARRIVARE LE LABBRA SUI COGLIONI.SU E GIU' CON GOLOSITA'.
E NEANCHE A ROBERTO DOVEVA DISPIACERE QUEL TRATTAMENTO PERCHE' DOPO UN PO' AVEVA UN VERGA DRITTA E TURGIDA.
SFILO' IL CAZZONE DALLA BOCCA DI FRANCO,MI FECE INGINOCCHIARE,MI PIEGO'TUTTA IN AVANTI E SPINSE, CON UN SOL COLPO, IL PALO IN CULO FINO A META' DELL'ASTA,CONTINUANDO POI A POMPARMI AFFONDANDO E RITRAENDOSI PER POI RIAFFONDARE.
LA VIOLENZA DEI COLPI UN PO' ALLA VOLTA MI DILATARONO LO SFINTERE DELL'ANO,PER CUI AL DOLORE SUBENTRO' IL PIACERE FINO AD ARRIVARE AD AVERE UN ORGASMO MAGNIFICO,LUNGO ED INTENSO.
CONTRARIAMENTE A QUANTO SPERAVO,ROBERTO NON MI SBORRO' DENTRO.
SFILO' IL CAZZO IN EREZIONE ESAGERATA E
MI FECE SEGNO DI AVVICINARCI A FRANCO.
MI PIEGO' LA TESTA SPINGENDOLA SUL CAZZO DI MIO MARITO PERCHE' LO SPOMPINASSI,LUI GLI PIAZZO' IN MANO IL SUO CAZZO DURISSIMO PERCHE' LO FACESSE GODERE.
FRANCO NON ASPETTAVA DI MEGLIO: MENAVA IL CAZZO AL MIO AMICO,MOSTRANDO ABILITA'E SODDISFAZIONE, ED AVEVA ME CHE GLI CIUCCIAVO IL SUO.
STAVA PER VENIRE, MA RESISTETTE, FINCHE' NON VIDE CHE IL CAZZO DI ROBERTO SOTTO I SUOI COLPI DI MANO,SI TESE AL MASSIMO PER POI SPUTAR FUORI FIOTTI COPIOSI DI SPERMA.
ALLORA SI RILASSO' E VENNE A SUA VOLTA NELLA MIA BOCCA.
ERA MOLTO CHE NON AVVENIVA ED ALLORA VOLLI GRATIFICARLO FINO IN FONDO, INGOIANDO TUTTA LA SUA SBORRA.
NEL SALUTARCI ROBERTO DISSE:SE VI VA TORNO SABATO PROSSIMO E PORTO CON ME ANCHE UN AMICO.
LA PROPOSTA FU ACCOLTA CON GRANDE ENTUSIASMO DA ENTRAMBI.
LA SETTIMANA TRASCORSE RAPIDAMENTE ED IL SABATO PUNTUALISSIMI ARRIVARONO ROBERTO E MIMMO,IL SUO AMICO.
MIMMO SI PRESENTO' E CON MOLTO REALISMO CI DISSE CHE ROBERTO GLI AVEVA RACCONTATO DEL SUO INCONTRO CON NOI,AGGIUNGENDO CHE LA SUA PRESENZA AVREBBE ULTERIORMENTE ACCRESCIUTO IL PIACERE.
A CONFERMA DI CIO',MI SI AVVICINO'MI ATTIRO' A SE E MI BACIO' QUASI CON VOLGARITA',SPALANCANDOMI LA BOCCA CON LE LABBRA ED, INTRODUCENDOMI LA LINGUA, MI ESPLORO' CON FORZA TUTTA LA BOCCA.
MENTRE ERA INTENTO A CIO',INFILO' LA MANO TRA LE COSCE E MI STRINSE LA FICA DA SOPRA IL PERIZOMA FACENDOMI TRASALIRE PER IL DOLORE INASPETTATO.
TUTTO CIO' AVVENIVA APPENA ENTRATI E DOPO NEANCHE UN MINUTO DI PERMANENZA IN CASA.
FRANCO ERA SORPRESO ED INDIGNATO DA QUESTO ATTEGGIAMENTO RUVIDO E PADRONALE.
MA POI LESSE SUL MIO VOLTO IL PIACERE DALL'ESSERE TRATTATA CON TANTA AUTORITA',CHE SI RILASSO' ED ANZI INVITO' GLI OSPITI A METTERSI A PROPRIO AGIO.
NEL GIRO DI QUALCHE MINUTO ERAVAMO TUTTI E QUATTRO NUDI E MENTRE MIMMO MI TENEVA PER I CAPELLI SPINGENDOMI IL CAPO SUL SUO CAZZO A SPOMPINARLO,ROBERTO AVEVA AFFIDATO IL SUO MEMBRO NELLE MANI DI FRANCO PERCHE' LO PREPARASSE ALLA MIA MONTA.
COSI' AVVENNE CHE DI LI' A POCO IO ERO STESA SU UN FIANCO E VENITO CHIAVATA DA DIETRO DA ROBERTO CON GRANDI COLPI NELLA FICA,MENTRE FRANCO AVEVA PRESO IL MIO POSTO E CIUCCIAVA CON GRANDE PIACERE IL CAZZO DI MIMMO.
NON SO SE ARRAPATA DI PIU' PER L'ESSER SCOPATA O PER IL VEDERE MIO MARITO CON IL CAZZO DI MIMMO IN BOCCA,CERTO E' CHE EBBI UN ORGASMO VIOLENTO,AL QUALE NE SEGUI' UN ALTRO MOLTO PROLUNGATO, CHE SI ESAURI' SOLO DOPO CHE IL MIO AMANTE MI EBBE SBORRATO DENTRO.
A QUEL PUNTO FRANCO LASCIO' IL CAZZO IN EREZIONE DI MIMMO,MI UNSE CON DELLA CREMINA L'ANO E MI FECE DISPORRE A TERRA CON DUE CUSCINI SOTTO LA PANCIA COSI' DA PRESENTARMI AL MEGLIO PER L'INCULATA.
TE L'HO PREPARATO BENE IL CAZZO,ORA SFONDALA,DISSE AL NUOVO OSPITE,E LASCIALA SOLO QUANDO L'AVRAI RIEMPITA DI SPERMA.
L'ALTRO NON SE LO FECE RIPETERE,MI PIANTO' IL GLANDE NELL'ANO MA, ANZICHE' SFONDARMI CON VIOLENZA,COME MI SAREI ASPETTATA,LO INSINUO' CON CALMA, FECE SCENDERE PIAN PIANO TUTTA L'ASTA NEL MIO CULO E SOLO ALLORA COMINCIO' A POMPARMI CON COLPI NON FORTI MA MOLTO EFFICACI, TANTO CHE GODETTI CON SPASMI NUMEROSI E PROLUNGATI.
LUI CONTINUO' ANCORA PER MOLTO FIN QUANDO MI SENTII INVASA DA UNA COLATA DI LIQUIDO DENSO E CALDO.
MIMMO SI RITRASSE E RIMASE STESO A TERRA COME DEL RESTO IO E ROBERTO.
ORDINAI ALLORA A FRANCO DI PROVVEDERE AD UNA PULIZIA DI TUTTI, PRIMA DELLA DOCCIA.
INIZIALMENTE SUCCHIO' I CAZZI DI ROBERTO PRIMA E DI MIMMO POI INGOIANDO LO SPERMA RIMASTO, DOPO LA MIA MONTA,
SUL GLANDE DI ENTRAMBI .
POI VENNE TRA LE MIE COSCE LECCANDOMI PER BENE L'ESTRNO DELLA FICA E POI DA DIETRO IL BUCO DEL CULO ANCORA LARGO E BEANTE SBORRA.
MI CHIESE SE ANDAVA BENE COSI'.
GLI DISSI CHE ERO MOLTO SODDISFATTA DI LUI.MI SORRISE....
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17 years ago
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L'INFERMIERA
Una rapida corsa dalla Malpensa al casello autostradale di Parma mi ha condotto, dopo12 ore di viaggio, fino a casa. Il tempo di scaricare le valigie, catapultarmi sotto la doccia, dopodiché sono pronta a prendere servizio in ospedale. Tre ore sono trascorse dal momento in cui sono scesa dall'aereo di ritorno dal Mare dei Carabi e già sento nostalgia di quelle spiagge. Una vacanza programmata da qualche tempo, rimandata più volte perché non riuscivo a fare coincidere le ferie con quelle di Elsa, la mia compagna di viaggio. Il mestiere d'infermiera è un tipo di professione molto impegnativo. Si lavora in un ambiente segnato dalla sofferenza e dal dolore. Turni di lavoro stressanti, articolati in otto ore al servizio degli altri. Non conosco giorni di festa, effettuo i riposi settimanali quando capita, lavorando a Natale, Capodanno ed ogni festa comandata. C'è chi afferma che fare l'infermiera sia un mestiere logorante, ma ricco di molte soddisfazioni. Quello che so è che da poco ho compiuto venticinque anni e non so per quanto tempo proseguirò ad esercitare questa professione. . Attraverso la città alla guida della mia Opel Tigra. Le strade a quest'ora della sera non sono trafficate. Impiego una decina di minuti per raggiungere l'ingresso dell'ospedale. Parcheggio l'auto nell'area di servizio e proseguo a piedi fino alla clinica. Quando entro nello spogliatoio manca una decina di minuti alle dieci. Ripongo gli indumenti nell'armadietto e infilo le autoreggenti bianche che sono solita indossare quando presto servizio in clinica. Sotto la divisa serbo solo le mutandine di seta e null'altro. La consistenza delle mie tette è solida. Lavorare senza reggiseno genera in me un senso di libertà e mi fa sentire più a mio agio nei movimenti. Le dimensioni delle tette sono regolari, per niente paragonabili per grandezza a quelle di certe maggiorate che quotidianamente compaiono sulle pagine di molte riviste patinate. Ma sono sode e i capezzoli puntano decisamente all'insù. Finisco di vestirmi aggiustandomi il velo sopra il capo. Prima di salire in reparto do un'occhiata alla mia immagine riflessa nello specchio. Osservo la cavità che separa le tette e faccio uscire alcuni bottoni dalle asole in modo da mettere in evidenza le due rotondità che sbocciano nella scollatura. Mancano pochi minuti alle dieci quando raggiungo il reparto. Le mie colleghe se ne stanno raggruppate in guardiola nell'attesa del mio arrivo. - Ciao a tutte. Novità ? - Chiedo appena mi affaccio sulla porta della guardiola. - Cavoli come sei abbronzata! - Esclama Giulia - sembri Naomi Campbell. - Complimenti! Questa vacanza ti ha fatto proprio bene - l'interrompe Eleonora. La conversazione va avanti per alcuni minuti. Mi chiedono se ai Carabi c'era bel tempo e se ho avuto occasione di flirtare con qualche ragazzo. Glisso sull'ultima domanda e cambio argomento di conversazione. Per nessun motivo voglio farle partecipi delle mie avventure. - Parlatemi del reparto piuttosto - dico, mentre con le dita scorro le pagine del libro delle consegne. - Tutto tranquillo? Oppure ci sono novità ? - No. Nessuna novità , la notte dovrebbe essere tranquilla. Bè, ora ti saluto me ne torno a casa - sbotta Giulia, che nel frattempo si è avvicinata in prossimità della porta d'uscita ed ha tolto dal capo il velo. - Ah... dimenticavo. Nella stanza dei carcerati c'è un detenuto. Niente di grave. Ha solo due polsi rotti che già gli sono stati ingessati. Domani mattina dovrà eseguire un piccolo esame di laboratorio, troverai ogni spiegazione nel quaderno dei prelievi. Giulia si lascia sfuggire un sorriso sibillino di cui non afferro il significato. Entrambe mi salutano agitando la mano e spariscono dalla mia vista. Il periodo che precede il Natale è per tradizione tranquillo. Il numero dei degenti ricoverato è minimo rispetto alla capienza del reparto. Prima di perdermi a leggere il quaderno delle consegne effettuo una perlustrazione in corsia per verificare che i degenti affidati alle mie cure riposino tranquillamente. Due guardie carcerarie piantonano la porta della camera di degenza che ospita il detenuto. I militari se ne stanno seduti sulle sedie e conversano fra loro. Paiono annoiati, probabilmente il servizio che devono espletare non deve essere di loro gradimento. Nell'ospedale esistono solo due camere di degenza adibite ad ospitare detenuti. Una è situata presso il reparto di medicina, l'altra è sistemata qui, in chirurgia. Il locale può ospitare un solo letto, in casi eccezionali ne ospita un secondo. Le due finestre della camera, che sta al terzo piano dell'edificio, hanno solide inferriate e risulta impossibile per qualche detenuto fuggire da lì. - Che reato ha commesso il vostro detenuto? - Domando con finta noncuranza. Il più giovane dei due è il più lesto a rispondermi. - Non si preoccupi signorina. Non c'è niente da temere. E' un povero diavolo - prosegue con accento meridionale - alcune sere fa è stato aggredito da tre albanesi. Per difendersi ha afferrato una sbarra metallica ed ha colpito alla testa uno di loro. Mentre fuggiva è caduto da un muro alto poco più di tre metri e si è fratturato entrambi i polsi. . Entro nella camera. La luce posta al di sopra della spalliera del letto è accesa. Un giovane di circa trent'anni, di carnagione scura e di corporatura piuttosto alta, occupa per intero il letto. - Buonasera, tutto bene? - Dico sorridendo per metterlo a suo agio. - Si, grazie, nessun problema - mi fa lui. Ho l'impressione che non abbia voglia di conversare. Lo saluto e mentre sto per andarmene gli auguro la buonanotte. Raggiungo la guardiola e consulto il quaderno delle consegne, dopodiché inizio a preparare il necessario per i prelievi che andrò ad eseguire domani mattina. Il lavoro consiste nell'appiccicare etichette di diverso colore sulle provette, contrassegnarle con nome e cognome del paziente e suddividerle per tipo d'esame. Un tipo di lavoro noioso che sono solita eseguire all'inizio del turno di lavoro, in modo da trascorrere il resto della nottata in tranquillità . Scorro l'elenco degli esami ed inizio ad incollare le etichette. Ho un sussulto nel momento in cui leggo il tipo d'esame cui dovrò sottoporre il paziente del letto numero 15, quello del detenuto. . La richiesta del medico è chiara. ESEGUIRE AL SIG. GIANCARLO FERRARI PRELIEVO PER ESAME DI SPERMIOGRAMMA E SPERMIOCOLTURA. . L'esame di per sé è piuttosto semplice. Il paziente, dopo essersi masturbato, deve depositare lo sperma in una boccetta sterile. Nel mio caso il problema è piuttosto serio poiché il detenuto ha le entrambe le mani ingessate. Questo tipo di manovra è eseguita normalmente dai pazienti stessi o da un loro famigliare. Se fosse presente la fidanzata o un parente qualsiasi non avrei difficoltà a dire loro di aiutare il paziente a sostenere l'esame. Mica posso chiedere alle guardie carcerarie di fargli una sega! . Tolgo dal carrello la cartella clinica del detenuto. Sfoglio una ad una le pagine per verificare che il paziente non sia portatore di malattie infettive. Leggo con cura l'anamnesi compiuta dal medico, poi consulto risultati degli esami del sangue e delle urine che risultano essere nella norma. Sono le due di notte. Mancano poche ore all'alba. Assolutamente devo trovare una soluzione al mio problema o perlomeno inventare qualcosa. Come diavolo faccio! Mica posso presentarmi da lui e dirgli: - Stia comodo sul letto, calmo e disteso che adesso le faccio una bella sega. Eh no! Dando per scontato che la sottoscritta per poco più di due milioni e mezzo di stipendio al mese masturberà questo tizio, sarà bene che reperisca il materiale necessario alla mia opera. Per prima cosa ho bisogno di procurarmi del sapone liquido detergente. Mi sarà utile nell'eseguire il lavaggio del pene, soprattutto nella pulizia del glande. Inoltre mi occorre una salvietta pulita, perché dovrò pure asciugarglielo sto benedetto cazzo dopo che l'avrò masturbato o no? Mi servono anche dei guanti in lattice. L'indosserò al momento opportuno, appena prima "dell'intervento". Forse dovrei procurarmene due paia, tenendone uno di riserva, non si sa mai. Inoltre mi occorre un barattolo di plastica sterile. Lo terrò a portata di mano, in modo da farvi defluire il seme, evitando d'insozzare il copriletto. Nella cartella clinica c'è scritto che il paziente è stato avvertito dell'esecuzione dell'esame. E' un vero peccato che a parità di diritti la sottoscritta non sia stata avvertita. Ora capisco il perché di quel saluto sibillino da parte di Eleonora e Giulia al momento del loro commiato. . La notte è lunga a morire. Il pensiero della prestazione che andrò ad eseguire mi accompagna per tutta la nottata fino all'alba. Le luci del mattino fanno capolino fuori della finestra. Il carrello con l'attrezzatura è pronto. Dinanzi alla porta del detenuto le due guardie carcerarie stanno puntellate col capo al muro del corridoio nell'attesa che giunga il cambio turno. Sono emozionata, mi tremano le gambe. Il cuore mi pulsa a ritmo accelerato. Avverto le due guardie di non entrare durante l'esecuzione del prelievo che andrò ad eseguire, senza specificare in cosa consista. Il detenuto è addormentato. Mi avvicino e con una mano gli scrollo una spalla. - Signor Ferrari! Si svegli. E' mattina. Dobbiamo eseguire l'esame che il medico le ha prescritto. L'uomo si gira e si mette disteso, a pancia in alto. - Sono pronto. Mi dica come mi debbo posizionare. Questa posizione è comoda per lei? Lo guardo attentamente in viso. I caratteri sono quelli di una persona distinta e curata. All'apparenza è sereno. Gli occhi, di colore marrone scuro, sono semicoperti da una frangia di capelli che scende lungo la fronte. - Non si preoccupi e lasci fare tutto a me. Scopra le coperte. Abbassi pigiama e le mutande fino ai piedi. Un sorriso compare sulle sue labbra. - Se potessi fare questa operazione sarei anche capace di effettuare l'esame da solo - sospira - con le mani ingessate non sono in grado di poterlo fare. - Va bene, ci penso io - rispondo. Afferro l'elastico del pigiama e anche quello delle mutande. Li abbasso congiuntamente. Ciò che vedono i miei occhi è impressionante. L'oggetto di carne che pochi istanti prima stava nascosto sotto il tessuto del pigiama rasenta la perfezione. Non so nascondere l'emozione. Il pube è completamente rasato e privo di peli. Un cazzo di colore bruno fa bella mostra di sé. Le sue dimensioni sono di 15-18 centimetri nella posizione di riposo. - Ora procederò alla pulizia del pene. Lei stia rilassato. Finiremo in un attimo - dico con fare professionale. Dopo avere infilato i guanti in lattice cospargo alcune gocce di una soluzione di clorexidina sopra una garza e procedo a lavare l'epitelio del membro. Prima di procedere in quest'oneroso compito, per cui sono mal pagata, dispongo alcuni teli di stoffa verde attorno all'area da pulire. Friziono la parte prossimale del membro vicino alla radice usando molta delicatezza. Mi sposto sullo scroto e noto che ha un colorito più scuro del pene. Un piccolo neo fa mostra di sé sul testicolo di destra. Cospargo di sapone la zona attorno l'ano avvolgendo di schiuma i testicoli. Un fremito percorre le gambe dell'uomo ed è chiaro sintomo della sua irrequietezza. Afferro l'uccello con le dita di una mano, mentre con l'altra friziono il glande usando una garza. Il delicato strofinio fa aumentare a dismisura le dimensioni dell'uccello. I corpi cavernosi, riempiti di sangue, pulsano in maniera così robusta che sono in grado di percepirli nel palmo della mano. Porto a termine questa prima fase del lavoro e asporto il sapone depositato sull'uccello con una garza imbevuta d'acqua tiepida. Terminata questa fase ha inizio la parte più difficile del mio compito. - Ora signor Ferrari andrò ad eseguire la parte più delicata. Quando avrà la percezione che sta per eiaculare mi avverta per tempo, mi premurerò di avvicinare il contenitore sterile al pene e vi faremo defluire dentro lo sperma. Va bene? - Sì... Certo - annuisce. Il mio respiro, già affannoso, si fa ingombrante. Ho le tette gonfie e le punte dei capezzoli penetrano il tessuto del camice. Afferro l'uccello e inizio a masturbarlo. I movimenti della mia mano sono lenti, ma decisi. Ho preso posto di fianco al letto, con le spalle girate al paziente, in modo che lui possa vedermi in viso solo parzialmente ed io non mi senta imbarazzata dal suo sguardo. Sono eccitata. La saliva mi scorre copiosa nella bocca e inizio a deglutirla. Ho le cosce gocciolanti di liquido della fica in calore. Non riesco a dominare l'eccitazione. Il movimento della mia mano accelera inconsciamente. Vorrei disfarmi dei guanti, gettarli dalla finestra, afferrare con le mani nude questo gioiello della natura, succhiarlo, lambire con la lingua il glande ed ingurgitarlo in gola fino alla radice. Per facilitare l'eiaculazione tocco con l'altra mano i testicoli che nel frattempo sono diventati gonfi. Sono momenti d'irrefrenabile piacere. L'uccello ha raggiunto il massimo vigore, il glande è viola per l'eccitazione. Presa da questi pensieri sono riportata alla realtà dalle parole del detenuto. - Vengo... Vengo - grida l'uomo. Faccio appena in tempo ad afferrare il barattolo. L'uomo, dopo i primi fremiti di piacere, inizia ad eiaculare. La sborra scende copiosa dall'orifizio uretrale, depositandosi nel contenitore. Avrei voglia d'ingoiare con la lingua tutto quel ben di Dio. A stento riesco a dominarmi. Terminato l'esame gli asciugo il membro. Ripongo al loro posto pantaloni e mutande e lo copro col lenzuolo. Rimiro il barattolo che sta appoggiato sul carrello delle medicazioni e costato che contiene all'incirca 5-6 cm/cubi di sperma. Tolgo i guanti di lattice e mi giro verso di lui. - Ciao! - Sussurro. Esco dalla stanza e torno in guardiola. Vivo costantemente circondata dalla sofferenza e dal dolore ma non riesco a farci l'abitudine. Ecco perché ho tanto bisogno d'amore.
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17 years ago
coppiamilanopavia,
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