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il pronto soccorso.......
Davanti a me, sulla scrivania, ho una copia di Novella 2000. Alla mia destra c'è un blocco di carta per fotocopiatrice, due o tre matite, una gomma ed una calcolatrice. Mezzanotte è passata da poco. E' una notte afosa; mi restano ancora sei ore di lavoro prima di porre termine al turno di notte. Il telefono si mette a squillare. Richiudo le pagine della rivista che sto leggendo e sollevo la cornetta del telefono. - Pronto Urologia - dico, con voce assonnata. - Sono il dottor Gobetti del Pronto Soccorso - sostiene l'uomo che sta all'altro capo del telefono - Abbiamo un'urgenza per il vostro reparto. Avete disponibilità di letti? - Sì, due - mi faccio garante. - Bene! Fra pochi minuti i portantini saranno lì con un paziente. La comunicazione s'interrompe. Il medico ha riposto la cornetta senza concedere alcun'altra informazione. . Il reparto in cui presto servizio è di tipo specialistico. Qui confluiscono le urgenze che hanno come pertinenza l'apparato genito-urinario. Sempre più spesso, specie di notte, accogliamo soggetti affetti da perversioni. In un recente passato ho assistito al ricovero di pazienti con patologie davvero particolari come nel caso di un uomo che alla ricerca di un piacere solitario, si era infilato nell'uretra un metro di sottile filo elettrico. Per sua fortuna il chirurgo, superando non poche difficoltà , era stato in grado d'estrarlo in endoscopia dalla vescica dove si era raggomitolato su se stesso. Non più tardi di venti giorni fa si è presentato al Pronto Soccorso un paziente con il pene completamente scorticato. L'uomo ha dichiarato di essersi procurato quel tipo di lesione girando nudo per casa. A suo dire una porta dell'abitazione, sospinta dal vento, gli aveva schiacciato il pene contro lo stipite. Dopo gli accertamenti del caso è stato appurato che le cause del danno erano da attribuirsi a morsi di animale, probabilmente di un cane: il suo. Alla luce di questi precedenti ogni volta che sta per giungere un'urgenza, sono preda di una certa apprensione, specie di notte quando in reparto sono l'unica infermiera in servizio. . Mi dirigo nella camera del medico accolta da una caterva di male parole e gli comunico che sta per giungere un nuovo ricovero. Faccio ritorno in reparto e mi ritrovo dinanzi la porta dell'ascensore nell'attimo in cui due portantini spingono una barella fuori del vano mobile. Impazienti di sbrigare il loro servizio nel minore tempo possibile chiedono dove possono deporre lo sgradito ospite. Il viso dell'uomo è segnato dalla sofferenza e dal dolore. Faccio cenno ai due di seguirmi e li conduco nell'ambulatorio delle emergenze. Poco dopo sopraggiunge il medico di guardia. Legge il foglio d'accompagnamento rilasciato dai medici del Pronto Soccorso, poi si rivolge a me. - E' un caso di priapismo. Rimasti soli col nuovo ospite iniziamo a spogliarlo degli indumenti. Ogni suo movimento è accompagnato da gemiti di sofferenza. Impieghiamo un po' di tempo prima di riuscire a calargli le mutande. Quello che appare ai nostri occhi non è un gran bello spettacolo. Il pene, di dimensioni superiori ai 20 cm, si erge dritto come se fosse un'asta. Il colorito è bluastro, probabilmente per il persistere di sangue venoso all'interno dei corpi cavernosi. Il tessuto ematico non riesce a defluire correttamente nel circolo venoso causando la tumefazione dell'organo sessuale. - Mi spieghi, con calma, cosa le è successo - chiede il medico. Intimorito ed imbarazzato dall'inusuale situazione l'uomo inizia a raccontare. - Dottore anche lei è un uomo. Può bene immaginare come vanno certe cose. Stavo facendo l'amore ed avevo il pene duro come poche altre volte, ma non riuscivo ad eiaculare. M'impegnavo, ma non venivo. Ho continuato mezz'ora a cavalcare la mia donna, poi ho percepito un certo dolore. Ho estratto il pene dalla vagina e solo allora ho notato il colore bluastro dell'epidermide. Ho lasciato trascorrere un po' di tempo nella speranza che il pene si sgonfiasse, ma non c'è stato niente da fare. Più trascorreva il tempo, più il pene diventava scuro ed aumentava il dolore, così ho deciso di recarmi al Pronto Soccorso. - Ha fatto uso di sostanze eccitanti? - Bhè... un'ora prima del rapporto ho ingerito alcune compresse di Viagra. - Quante? Spero che sia a conoscenza che esistono confezioni con dosaggi differenziati da 25-50-100 mg. Una dose massiccia potrebbe provocare gravi disturbi. - Credo di averne ingerito cinque compresse da 100 mg. Ci tenevo a fare bella figura, non capita tutti i giorni di trovarsi fra le braccia una donna come quella che avevo nel mio letto. Ascolto la conversazione con una certa indifferenza, ma dopo quest'ultime rivelazioni inizio a seguire i loro discorsi con più attenzione. L'uomo è un tipo sulla quarantina d'anni, con i capelli leggermente brizzolati specie sulle tempie. Gli abiti accartocciati ai piedi del letto sono eleganti e raffinati. Il viso, spigoloso e asciutto, si coniuga alla perfezione con il corpo muscoloso e all'apparenza agile. Distratta dai miei pensieri sono riportata alla realtà dalle parole del medico. - Si rende conto che ha ingerito una dose massiccia e pericolosa? I danni avrebbero potuto essere ben più gravi, ma chi glielo ha fatto fare? Il paziente resta muto, una lacrima gli riga la guancia. Gira il capo sul cuscino per nasconderla, ma è troppo tardi. - Lo mettiamo a letto - ordina il medico rivolgendosi a me - possibilmente in una camera singola. Somministragli 10 gocce di Contramal ogni 12 ore, inoltre fagli un impacco di pomata di Voltaren attorno al pene. Fai attenzione a non depositare la pomata sul glande. La mucosa è sottile e delicata, il farmaco potrebbe provocare delle irritazioni. Ah... metti anche una borsa di ghiaccio sulla parte dolente. Domani il primario dirà cosa è meglio fare. . Provvedo a fare indossare al paziente un camicie di carta e lo trasbordo sulla barella, dopodiché lo conduco in camera. Per evitare che il pene venga a contatto con le lenzuola, inserisco un archetto metallico a livello del bacino, in modo da lasciarlo libero nei movimenti. Avvolgo attorno al pene alcune garze impregnate di Voltaren e vi deposito sopra la borsa di ghiaccio. Prima d'uscire dalla stanza mi viene spontaneo porgergli un bacio sulla guancia, per il quale mi ringrazia. . Torno in clinica dopo che ho goduto del turno di riposo settimanale. - Tutto bene? - Chiedo a Sandra, la mia collega di lavoro, quando prendo servizio - A proposito, come sta il paziente col priapismo? E' andato a casa? - Purtroppo no! Non sta bene. Ha un dolore atroce, lo potrai costatare di persona quando andrai a medicarlo. Ci scambiamo le consegne e dopo che se n'è andata eseguo un giro del reparto per verificare se i pazienti hanno problemi. - Come sta signor Cervetti - dico, appena varco la porta della stanza del malcapitato. Il viso del paziente non è dei più allegri. Se al momento del ricovero mi aveva dato l'impressione di essere solo preoccupato ora appare addirittura terrorizzato. Inizia subito a piangere. Le lacrime gli scendono copiose sul volto e disegnano rivoli gemmati sulle guance. La scena mi commuove. Mi siedo al bordo del letto e gli accarezzo le guance asportandone le lacrime. - Sono contento che lei sia tornata. Sto male, molto male. - Non stia a fare il tragico. Le cambio la medicazione e vedrà che starà meglio. Scopro le lenzuola e tolgo l'archetto metallico che serve a tenere sollevato il lenzuolo. Delicatamente asporto le garze. Il pene appare di un colorito più violaceo rispetto a quando l'avevo visto l'ultima volta. Con difficoltà cambio la medicazione provocandogli un certo dolore. - Signor Cervetti, non deve preoccuparsi. Domani mattina, come ho avuto modo di leggere in consegna, la sottoporranno ad un piccolo intervento chirurgico. Lo farà in anestesia locale, dopodiché tutto tornerà normale. - Dice così per incoraggiarmi, lo so che non sarò più come prima. - Bhè! Di certo non potrà sostenere la stessa attività che l'abuso di Viagra le consentiva, ma ritornerà ad essere una persona normale, glielo assicuro. Ho già assistito pazienti con patologie analoghe alla sua. - Lei è molto dolce, ma come posso crederle. - Deve avere fiducia, vedrà che tutto si risolverà per il meglio. La saluto, auguri per domani. Ciao! Ciao! Lo lascio imprimendogli un bacio sulla fronte, poi esco dalla camera. Sono trascorsi dieci giorni dall'intervento chirurgico con cui è stata disostruita la causa meccanica che provocava l'ostruzione dei corpi cavernosi. Il rapporto che intrattengo col signor Cernetti si è fatto confidenziale, così quando ho un attimo di tempo mi reco nella sua stanza per tenergli compagnia. Prendendo servizio per l'ennesimo turno di notte apprendo dal libro delle consegne che le sue dimissioni sono prossime. - Allora ci siamo. Domani è il gran giorno. Finalmente te ne torni a casa, sarai felice no? Roberto, questo è il suo nome, sta supino sul letto e mi guarda con occhi lucidi. Da giorni non sono più abituata a vederlo così triste. Improvvisamente inizia a piangere come un bambino. - Sono un fallito, non riuscirò mai più ad avere rapporti con una donna. Presa da sentimenti materni mi siedo al lato del letto ed inizio ad accarezzargli il dorso della mano che tiene distesa sopra il copriletto bianco. Appoggio la guancia sulla mano e inizio a sfiorarla con le labbra inondandola di baci. Afferro l'elastico del pigiama e lo abbasso facendo scivolare i pantaloni ai suoi piedi. Ha le gambe pelose, proprio come piacciono a me. Mi getto a capofitto fra le cosce e inizio a leccarle, stuzzicandolo di tanto in tanto con dei morsi alla radice dei peli. Il gonfiore sotto gli slip non mi trova impreparata. Mi alzo in piedi e con disinvoltura abbasso il tessuto delle mutande verso il fondo del letto. L'uccello che soltanto pochi giorni prima mi aveva impressionato per la deformità ora si erge pieno di grazia. Mi fermo ed osservo le forme di colorito bruno ed immacolato che lo caratterizzano dopo che l'intervento lo ha rimesso a nuovo. La mia bocca, golosa ed avida, piena di saliva, anela ad assaporare quel rotolo di carne. Inizio con lo strofinare le dita sullo scroto e ne soppeso la consistenza. D'impulso provo a leccargli le palle, poi senza fretta risalgo alla radice dell'uccello, fino alla cappella. Ad ogni leccata sento il corpo di Roberto vibrare di piacere e questo accresce il desiderio di mordergli la cappella. Stringo il cazzo fra le dita e inizio a farle scorrere, lentamente sulla superficie del cazzo. Inumidisco la cappella con la saliva per rendere più facile lo slittare della mano. Quando la punta della lingua sfiora la cappella, l'uomo emette gemiti di piacere. - Si... Si... Mi piace... mi fai godere, mi fai godere. Lecco l'uccello e massaggio le palle come una forsennata. Estasiata ho persino l'impressione di perdere i sensi e smarrire il lume della ragione, preda di un delirio d'irresistibile piacere. Le pulsazioni dell'uccello paiono accelerarsi a contatto con le mie dita. Lo infilo nella mia bocca avida e lo succhio. Un movimento sussultorio del suo bacino accompagna la penetrazione nella gola. Le mie mani e le labbra entrano in simbiosi con il movimento delle sue anche. Il cazzo entra ed esce dalle mia bocca in maniera rapida. Con la lingua sfioro l'orifizio uretrale solleticandolo di nuovi piaceri. Tengo fermo il cazzo con la mano e inizio a leccargli il frenulo. Sento l'uccello contrarsi in spasmi d'inaudito piacere. Lo ingoio fino a spingerlo contro le adenoidi nel fondo della gola. Con le labbra posso sfiorarne la radice, tanto l'ho ingurgitato. E' gradevole assaporare il profumo che emana un cazzo quando è sfregato, ha una fragranza tutta particolare che emana solo negli attimi che precedono l'eiaculazione. Lo sento contrarsi e subito dopo sborrarmi in bocca. L'uomo irrigidisce il corpo trascinandomi con lui in un vortice di piacere. Ho un orgasmo e mentre gusto il seme ne ho un altro ed un altro ancora. Dopo avermi sborrato in bocca non lo estrae fuori subito facendo in modo che possa godere fino alle ultime pulsazioni. Non lascio disperdere alcuna goccia del prezioso nettare. Lecco con cura quel poco che n'è fuoriuscito dalle labbra. Infine l'uccello perde di consistenza. Roberto è perfettamente guarito ed è tornato normale. Mi rialzo dal letto ed apro i bottoni del camice. Prendo da una tasca una forbice e abbasso un po' le mutandine. Taglio un ciuffo di peli attorno alla fica e glieli porgo. Lo saluto, sicura che non lo rivedrò mai più. . Noi infermiere viviamo costantemente circondate dalla sofferenza e dal dolore, ma non riusciamo mai a farci l'abitudine. Ecco perché abbiamo tanto bisogno d'amore.
35083
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17 years ago
cpbilla,
22/29
Last visit: 2 years ago
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La prima volta di lola
Erano anni che pensavo di coinvolgere la mia ragazza Lola in qualcosa di estremamente trasgressivo. Dopo 2 anni di normali rapporti sessuali avevamo iniziato a sperimentare qualcosa di più piccante: visione di film porno, foto erotiche, autoriprese.
Però mancava qualcosa che lei non mi diceva ma sapevo che intimamente voleva.
Il giorno del nostro anniversario eravamo rimasti soli. I bambini dai nonni e tutta una giornata per noi. Dopo essere andati al mare decidiamo di andare a cena.
E’ tardo pomeriggio e ci prepariamo. Lei fa una bella doccia, inizia a prendere la sua lingerie e depone sul letto il vestito che avrebbe utilizzato quella sera.
Siamo pronti. Usciamo e già in macchina non riesco a staccare gli occhi dalle sue cosce.
“Perché non ti togli le mutandine” le dico. “Ma sei pazzo!, Ho solo la gonna senza calze!” risponde lei. “E allora?” le dico. Questa risposta credo susciti in lei una sorta di sfida. Si alza la gonna e si sfila il perizoma gettandomelo in faccia. Wow! Il mio cazzo è già durissimo. Lei, facendo finta di niente, si ricompone la gonna e rimane seduta come se nulla fosse.
Arriviamo al ristorante. Immagino già i pensieri degli uomini seduti ai tavoli se sapessero che la sua figa ben rasata è lì al vento!
Dopo aver cenato a base di pesce ci rimettiamo in auto. Lei non dice nulla ma io ho già in mente quello che vorrei fare.
Ci dirigiamo verso casa, poi improvvisamente cambio strada. Avevo sentito parlare di un posto vicino al mare dove le coppiette si appartano.
“Dove andiamo?” mi dice Lola. “Mah facciamo un giro” rispondo io. “Ti vuoi imboscare? Sai che è pericoloso” dice lei. “Non preoccuparti non c’è nessun pericolo” la rassicuro.
Arriviamo in questo grande parcheggio vicino la mare. Ci sono poche auto è buio.
Lola è totalmente indifferente, penso la cosa le abbia dato fastidio. Comunque ormai siamo li.
Allungo la mano sulla sua coscia e vedo che lei allarga subito le gambe. Insinuo tra le gambe la mia mano: è già bagnata fradicia! Inizio a masturbarla, lei geme. Intanto inizia a toccarsi i capezzoli. Ha due tette belle sode e dure, i capezzoli sono drittissimi. Le mie dita sono dentro un lago di goduria e Lola ha gli occhi socchiusi e continua a gemere.
I vetri dell’auto sono appannati…Lola mi sfibbia la patta e tira fuori il mio uccello durissimo. Inizia a succhiare, le alzo la gonna e comincio a toccarla da dietro facendo scivolare le mie dita tra le sue chiappe.
Mentre Lola succhia che è un piacere vedo un’ombra avvicinarsi al finestrino di Lola.
E’ un uomo col cazzo di fuori che si sta masturbando. Spero Lola non se ne accorga.
Intanto Lola smette di succhiare e mi dice “Dai, sbattimi qui adesso!” . Le tolgo la maglietta e straio il sedile. Lei allarga le gambe ed in quel momento noto che ha visto l’uomo fuori dall’auto. Già immagino che vorrebbe rivestirsi ed andare via invece niente “Mettimelo dentro subito!”. Detto, fatto. Inizio a scoparla prima lentamente poi sempre più forte. Lei geme, gode . Mentre sto quasi per venire Lola con la mano apre la portiera. “Che fai ?” dico io. “Vuoi che continui a masturbarsi senza neanche vedere bene?” mi dice lei. “Troia!” penso , ma se vuoi questo….
L’uomo sta quasi per andar via ma vedendo che non è nostra intenzione cacciarlo si ferma. Metto Lola alla pecorina e inizio a scoparla di nuovo. E’ la sua posizione preferita.
L’uomo si avvicina e inizia a segarsi vicino al suo culo. Ha un bel cazzo, Lola lo vede. Nei suoi occhi si legge lussuria. Esce la lingua come a volerlo leccare. “Dai più forte!”. I miei colpi sono fortissimi ed ogni volta lei grida dal piacere. Sto quasi per venire così come lo sconosciuto che ci guarda. Lo sento gemere, sospirare. Mi fermo.
Tiro fuori Lola dall’auto e la faccio mettere in ginocchio. L’uomo ha un sussulto. “Fermati gli dico”. Lei prende il suo cazzo e comincia a succhiarlo. E’ veramente infoiata. Io rimango a masturbarmi: non me lo sarei mai aspettato di vederla così!
Lola stacca la bocca dal cazzo dello sconosciuto e con la mano lo appoggia sul suo culo. Penso voglia essere scopata. No. Vedo la mano spingere quel cazzo sconosciuto dentro il suo buco del culo!
Cazzo non ha mai voluto essere inculata da me! Diceva di farsi male!
L’uomo la prende per i fianchi e spinge. Con un solo colpo il cazzo entra tutto. Lola urla e ride. Gode come una porca. L’uomo spinge come uno stantuffo, il suo cazzo sfonda il culo di Lola fino in fondo. Io sono allibito. L’uomo le prende le tette da dietro e la copre di insulti. “Puttana, troia, vacca dal culo sfondato!” “Siiii ancora, sborrami in culo!!!” dice lei.
“Eh no questo è troppo”, penso io. Fermo l’uomo che subito si tira indietro. Il culo di Lola è talmente dilatato che ci entrerebbero 2 cazzi. Le infilo tutto il mio ed inizio a scoparla con violenza. Sto per venire ma lei lo capisce. Mi toglie il cazzo dal culo si gira a pancia in su e comincia a menare il mio ed il cazzo dello sconosciuto. Ha le gambe alzate, le tette di fuori ed il culo che le sanguina un po’….grida.
“Masturbatevi!” dice. Non c’era bisogno di dirlo pechè noi due stiamo già quasi per venirle addosso. Il primo è l’uomo che le schizza proprio in faccia, poi io. E’ piena di sperma, se lo lecca e continua a gemere.
Il mio cazzo è troppo duro.
Non l’avevo mai neppure immaginata così!
Decido di continuare. Così imbrattata la metto alla pecorina e ricomincio ad aprirle il culo. Grida, gode. L’uomo, col cazzo un po’ moscio, rimane a guarda. Poi si avvicina alla bocca di Lola, lei la spalanca e lo prende in bocca. Pian piano il cazzo dell’uomo diventa ancora turgido. Lei si muove come un’ossessa. Quando stacca la bocca da quel cazzo dice di essere una troia e di volere ancora cazzi. Il suo culo prende tutto il mio cazzo fino alle palle e la sua bocca imbrattata di sperma è piena del cazzone dello sconosciuto.
Stavolta non credo che riusciremo a venire fuori, penso io. Ed infatti sento l’uomo godere e la bocca di Lola trabboccare di sperma bianco. Vengo anch’io: dal suo culo fuoriesce la mia sborra calda. L’uomo le passa il cazzo sulla faccia ci saluta e va via.
Io inizio a ricompormi e Lola rimane sul sedile con le cosce aperte a masturbarsi: ha il volto pieno di sborra e dal suo culo inizia ad uscire tutto il liquido.
Metto in moto ed andiamo via. Arrivati a casa lei esce non curante di essere così conciata. “lola vai a farti una doccia” le dico. “no, voglio fumare una sigaretta sentendo ancora il sapore della sborra di quel cazzone!”.
Ho creato un mostro!
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17 years ago
gabriel68186770, 38
Last visit: 10 years ago -
Lui di coppia racconta nostro incontro
Pochi giorni dopo il nostro incontro Bruno (lui di coppia) ha scritto questo sul suo sito personale
E' una fantasia che hanno tutti, di farlo in tre. Ci se lo dice facendo l'amore: ti piacerebbe se ci fosse qui un altro, non è vero? Poi, però, non è così facile passare dalla fantasia ai fatti. Ma Lea è speciale, lei lo ha fatto. Certo, con l'iniziale paura di una esperienza nuova, che è inevitabile, con un po' di esitazione, con la tensione dell'attesa dell'incontro. ma ha deciso di volerlo fare, l'ha fatto, e l'ha fatto con tutta la passionalità di cui è capace una donna.
L'altro era una persona simpatica, di aspetto gradevole, non volgare, non imbranato. Serviva uno così, un amico in grado di metterci a nostro agio. Io e Lea abbiamo preso una stanza in un motel, gli abbiamo comunicato per telefono il numero della stanza. Nell'attesa, l'ho carezzata, baciata, leccata sulla micia. Quando è arrivato l'altro, Lea era già eccitata. Lui ha bussato e gli ho aperto. Un sorriso, una stretta di mano, un bacio a lei, due parole. Poi lei, con baby doll addosso e completino intimo sotto, si è messa a quattro zampe sul letto. Io le ho allargato le natiche e scostato il perizoma. Ho detto a lui: guarda, non è bellissima? E lui: oh, sì. E si è inginocchiato a leccarle il solco fra i glutei e quello fra le grandi labbra. Lea ha cominciato subito a mugolare e ansimare. Lui la leccava e io la allargavo con le dita, aprendola dovunque per far entrare la sua lingua. Io le ho detto: spoglialo. Lea si è voltata, in ginocchio sul letto, per spogliarlo, anche lui in ginocchio sul letto.
Mi sono messo disteso sulla schiena sotto di lei, fra le sue cosce, e la leccavo. L'ho vista da là sotto tirare fuori il sesso di lui già duro, e cominciare a succhiarlo.
A questo punto lui ha cominciato a dire: piano, piano. ma lei non si fermata, allora lui è venuto subito, sul suo seno. Ha detto: ero troppo eccitato. Lea, dopo, mi ha detto che si è sentita molto femmina a farlo venire così, ha capito di aver lavorato bene. così mi ha detto.
Io ho commentato: adesso te lo facciamo tornare duro noi.
Ho penetrato Lea a pecorina, mentre lei succhiava e masturbava lui.
Del seguito, Lea dice di ricordare lingue, dita, mani e membri duri dappertutto, di essere partita in orbita.
Io ricordo tre cose: una, quando l'abbiamo presa in due e lui è venuto la seconda volta. Io mi ero messo sul letto sulla schiena. Lei si era distesa su di me, dandomi a sua volta la schiena (la sua schiena contro il mio petto) e accogliendo il mio membro nella porta di dietro. Così ha offerto la passerina a lui, che si è messo sopra alla missionaria e l'ha scopata davanti mentre io la scopavo di dietro.
E' stato eccitantissimo, Lea gemeva di piacere. Lui ha detto: oddio, no, così io non resisto. Allora io, da sotto, ho alzato il baby doll di Lea perché lui lo togliesse e le schizzasse sull'addome, come ha fatto. Poi, dopo, più tardi, ricordo la terza venuta di lui. La penetrava, lo ha tolto, le è venuto addosso. E' crollato su di lei, io sono andato dietro di lui e l'ho messo dove lui l'aveva tolto. in pratica lei era distesa sul letto, aveva lei semidisteso su di lei con il pisello molle appoggiato sulla pancia, e io in ginocchio dietro di lui, abbracciato a lui, che penetravo analmente Lea.
Dopo che anch'io sono venuto due volte, ci siamo ritrovati distesi sul letto tutti e tre, con lei nel mezzo che beata ci carezzava le palle a entrambi, tutti a guardare il soffitto. E abbiamo fatto il conto degli orgasmi: due io, tre lui, sette lei. Dodici in tutto, in tre ore.
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17 years ago
complice1discreto201839,
38
Last visit: 6 years ago
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Desiderio di una coppia felice
Mancava qualcosa nel nostro raporto,io cominciai a stuzzicare anna, anna a 42 anni uno più di me,ma e molto bella sensuale con una voglia di trasgredire che ancora non conoscevo fino ad una settimana fa. Io cominciai per scherzo,ma quando dicevo, vorresti avere un'altro cazzo adesso mentre la scopavo, mi accorgevo che lei si bagnava come una fontana e diventava più troia, si infilava un dito nel suo bel culo, lo sentivo bagnato e pronto a ricevere il mio cazzo,lei non restava ferma ad aspettare si metteva di fianco e lo infilava dentro il suo culo. Da quel momento dedussi che per lei avere un'altro uomo che la scopava assieme a me non gli dispiaceva affatto, ma era solo un sogno che voleva restare tale oppure, diventare realtà.
Parlai con lei chiaramente, e per non farla sentire in colpa dissi, che mi ero accorto che tutto questo era un mio desiderio, se per lei andava bene mi sarei messo in moto per poter conoscere inizialmente delle coppie per provare questo mio desiderio se poteva funzionare, lei rispose entusiasta, dicendo che per lei poteva essere fatto, per accontentare i miei desideri. Cominciai a contattare coppie come noi, e finalmente trovai una coppia che andava bene per noi.
Come noi erano nuovi di questo gioco ma come noi ansiosi di provare,dal momento che ci siamo messi in contatto con loro e aperto un rapporto di amicizia virtuale, le nostre scopate erano più intense, vedevo in lei una donna che non conoscevo, non si stancava mai di avere orgasmi,sentivo dentro di me una voglia che non avevo mai provato,non smettevo mai di scoparla e lei di essere scopata.
Dovevamo decidere assieme ai nuovi amici quando e dove incontrarci, se esserci qualcosa al primo incontro oppure conoscerci meglio e poi decidere. decidemmo il posto e il giorno ci incontrammo in un ristorante, non ci fu molta vergogna o inbarazzo, forse perchè avevamo parlato tanto in cam vedendoci in viso.
Ma anche se si era instaurata questa amicizia non andammo oltre la cena per quella sera, ma ci promettemmo tutti e 4 di rivederci presto. durante il viaggio di ritorno io e anna non parlammo per un po di tempo, poi con mio stupore fu lei a parlare disse: simpatici i nostri nuovi amici vero? Io risposi, non sono nostri amici sono delle persone che vogliamo scoparci, lei allora disse: ho visto come la guardavi non vedi l'ora di scopartela.
Volevo vedere se in lei c'era stato anche solo per un'attimo il mio desiderio e dissi: per tutto il tempo della cena o immaginato mentre tu io e lui scopavamo, non o immaginato neanche per un momento scoparmi lei, e devo dire che nella mia immaginazione sei stata fantastica, lei mi chiese subito cosa aveva fatto, io senza scompormi dissi: ti ho visto che prendevi il mio cazzo nel culo e a lui in bocca, ma i gemiti si sentivano forte anche se avevi la bocca piena di carne, poi senza aggiungere altro gli infilai una mano in mezzo alle cosce era bagnata le mutandine completamente zuppe di umori. Sono passate 2 settimane, da quando eravamo andati ad incontrare i nostri nuovi amici. Ci siamo dati appuntamento nello stesso ristorante, alle 20.00 ci siamo trovati seduti tutti e 4 in un tavolo, ma non si aveva voglia di mangiare,avevamo voglia di stare insieme tutti in un letto, decidemmo di andare in un hotel, che si trovava dall'altra parte della strada. Presi una stanza per me e anna e loro fecero la stessa cosa,consapevoli che dovevamo trovarci tutti e 4 in una stanza da li a poco.Non ci dicemmo niente, io e anna facemmo una doccia, poi uscimmo e trovammo loro nel corridoio, avevamo avuto la stessa idea, decidemmo di andare nella nostra stanza.Questa volta c'era molto imbarazzo da parte delle signore, per un momento incrociai lo sguardo di anna, vidi che era disorientata,avicinai la bocca al suo orecchio e chiesi a lei se voleva andare via, lei mi sorrise e disse: per poi pentirmi, no, fu allora che io e lei seduti su un divano cominciai a baciarla,vidi che anche loro cominciavano a scaldarsi. Ero eccitatissimo abbassai i pantaloni avevo il cazzo durissimo, presi anna per i capelli e gli misi il cazzo in bocca che lei cominciò freneticamente a succhiare,guardando vidi che anche i nostri nuovi amici avevano fatto la stessa cosa lei era in ginocchio di fronte a lui con la gonna alzata e si infilava un dito nel culo mentre spompinava suo marito,le signore pur con la bocca piena si facevano sentire,e questo a me mi eccitava ancora di piu' era una visione che si immagina nei sogni. Fu in quel momento che lei si grò verso di me e disse: dai mario sfondami il culo che mi piace tanto, io non mi feci pregare mi staccai da anna e andai verso di lei, con la saliva che mi colava dal cazzo grazie ad anna, lei non si scompose si mise alla pecorina sul letto e cominciò a bagnarsi la figa guardando verso di noi,era eccitante vedere la mia donna che si toccava, vedevo in lei un'altra, tutto mi sembrava un sogno.Un desiderio che era rimasto nascosto dentro di noi per molto tempo, e finalmente stava uscendo fuori e diventava realtà.Vedevo anna che si preparava la sua figa per un'altro uomo e questo mi eccitava da morire, dovevo essere geloso, invece no, volevo essere io ha dare il via e rivolgendomi a lui dissi: anna sta facendo tutta da sola, aiutala. Non si fece pregare si avvicinò a lei, lei girandosi si trovò il suo cazzo in bocca, tutto si stava svolgendo come i nostri desideri, o quasi, io conoscevo il desiderio nascosto di anna, anche se non lo aveva mai detto chiaramente,lasciai per un'attimo l'altra per unirmi ad anna mentre lei succhiava un cazzo io la penetrai da dietro, sentivo la sua figa che colava di umori, sentivo in lei un'altra donna in quei momenti una donna che non conoscevo, ma che mi piaceva, senza dirmi niente tirò fuori il mio cazzo dalla sua figa e cominciò a suchiarne 2 contemporaniamente, ero estasiato da questa visione, poi guardandomi negli occhi mi disse: sfondami il culo mario prima che lo faccia lui, io ero stravolto per questa sua richiesta che non mi aveva fatto mai prima,nel culo l'avevo scopata molte volte, ma sentire lei che lo chiedeva era un'altra cosa.Certo non mi feci pregare gli sputtai nel culo e la penetrai con un colpo secco lei ebbe un urlo di piacere e cominciò a spingere forte i suoi fianchi per prenderselo tutto dentro nel culo.Intanto c'era la signora amica che si era avicinata a me, cominciò a leccarmi le palle e mi disse chiaramente che voleva essere scopata da me.La presi alla pecorina passando dal culo di anna al suo, era sfondato alla grande e mi piaceva.Sentivo anna a l mio fianco che godeva nel vedermi scopare un'altra donna, lei si girò per prendere il cazzo di lui in figa e mentre si faceva sbattere mi guardava e cercava di baciarmi, venimmo tutti insieme con un orgasmo tanto violento che credevo che mi sarebbe scoppiato il cuore. Poi tutti nel letto esausti ci guardammo in faccia e scoppiamo a ridere, ma non era finita, si ricominciò dopo una doccia fino all'alba, ma non credo che i nostri desideri siano finiti qui, non credo proprio. Ciao Ciao Mario e Anna
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17 years ago
admin, 75
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Le avventure di iaia: caffè macchiato
Squilla il telefono sulla mia scrivania, butto un'occhio sul display e come sempre, all'apparire del nome del mio capo, un leggero tremore alle gambe accompagna il gesto di sollevare la cornetta.
"Sì?" rispondo senza tradire alcuna sensazione.
"Puoi venire un momento nel mio ufficio, che riguardiamo la relazione per domani?" è la richiesta, che mi giunge dalla sua voce calda e sensuale.
Dal momento della mia (recente) assunzione nella sua azienda, il Dott. Sergio M. ha cercato via via di assegnarmi ruoli sempre più vicini alla sua posizione, premiando la mia capacità organizzativa, il mio piglio nelle questioni di lavoro, la precisione delle mie relazioni e, soprattutto, credo, la mia disponibilità.
Di fatto potrei definirmi la sua segretaria "tuttofare", visto che tra le mansioni, Sergio non disdgegna inserire anche attività di basso profilo come, ad esempio, portargli il caffè.
E' un bell'uomo di 35 anni, che ha ereditato l'azienda del padre, mostrando comunque di avere le capacità di coprire il ruolo di Amministratore Unico, oltre alla fortuna di aver faticato poco per arrivarci. Oltre alla voce calda, di lui posso dire che generalmente ha dei modi di fare gentili, che rendono agevole il compito di chi si trova a collaborare con lui. Anche se ci sono delle situazioni che il suo carisma emana da ogni suo gesto e la sua autorevolezza, ancora prima della sua autorità, mi soggioga, provocando quelle strane ondate di calore che mi mettono in uno stato di assoluta agitazione, anche e soprattutto ormonale.
Questa è una di quelle volte.
Lui è appena rientrato da un meeting importante e, per questo, stressante. Entro nella sua stanza e snocciolo le cose successe nella giornata. Solo le cose più importanti, quelle di minore rilevanza le lascia totalmente nelle mie mani: un segno tangibile della sua fiducia.
"Iaia, mi porti un caffè, per cortesia?" chiede con la consueta gentilezza. Torno poco dopo recando un paio di tazzine fumanti.
Non mi capita sovente di bere il caffè in sua presenza, ancora meno spesso con lui. Di solito questo denota una mia certa agitazione. Lui sorride nel vedere che questa è una delle occasioni in cui le mie emozioni sono gestite a fatica.
Lui sorseggia il suo caffè, mentre io lascio che il mio si raffreddi un po'. Non sopporto di bere il caffè a temperature ustionanti, non ne gusto il sapore.
E' arrivato il momento di definire i dettagli per la riunione di domani. Si tratta di un incontro con uno dei maggiori clienti dell'azienda, che dovrebbe concludersi con la firma in calce ad uno dei contratti più rilevanti degli ultimi mesi.
"Che ne dici di rivederlo insieme?" La richiesta mi giunge attesa ma nonostante ciò mi coglie lievemente inmpreparata. Ho lavorato su quel documento nelle ultime due settimane e so bene che non c'è bisogno di toccare nemmeno una virgola. Ma so anche che di solito questa richiesta è foriera di un "controllo" molto accurato da parte sua. Un altro tipo di controllo.
Giro intorno alla scrivania e mi avvicino al monitor del suo PC. Lui mi lascia tastiera e mouse, in modo che possa avere semplice accesso al documento. Sono in piedi accanto alla sua poltrona, con lo sguardo fisso al computer, le mani che scivolano sulla tastiera.
Incespico un paio di volte sui tasti e sento il mio volto andare a fuoco. So che la mia agitazione sta diventando sempre più palese. So che ne sta sorridendo. So che presto mi darà dimostrazione del suo "ascendente" su di me.
Sono ancora alle prese con mouse e tastiera quando sento il palmo della sua mano appoggiarsi all'interno del mio ginocchio sinistro. Incespico ancora una volta sui tasti, assolutamente preda di quel tocco lieve ma deciso della sua mano.
Sta risalendo lungo la coscia e devo concentrarmi al massimo per evitare di sbagliare tasto ancora una volta.
"Ecco!" dico dopo aver effettuato il doppio click col mouse sul documento. Qualche istante perchè il monitor proietti la prima slide della presentazione e sento la sua mano rovistarmi sotto la gonna, sotto il mio perizoma.
Lui sa che SENTO il suo potere, sa che SENTO il suo comando.
Sa che la sua mano è fuoco sulla legna secca, che la sua silenziosa azione è alcol su quel fuoco.
Abbondanti umori bagnano il mio sesso, tradendo lo stato di eccitazione che mi pervade. Poi d'un tratto lui libera il mio sesso dal contatto con la sua mano ed assume quella posizione che più amo e più odio, allo stesso tempo.
Si adagia con le spalle sulla poltrona, con le mani dietro la nuca. Niente di più innocente ma niente di più perverso. Allo stesso tempo diventa "disarmato" e "disarmante", sembra inerme ma invece già mi possiede.
Un solo sguardo è sufficiente per accendermi e per raccogliere il suo silente invito. La mia mano si allunga verso il suo sesso, teso sotto il tessuto dei pantaloni. Le mie dita indugiano su quel gonfiore, quasi a saggiare la consistenza di quella eccitazione, di quella erezione.
La sua mano aveva intanto ripreso a palparmi il sesso, che allargando sensibilmente le cosce avevo reso ancora più facilmente accessibile. Le sue dita iniziano ad insinuarsi tra le labbra del mio sesso palpitante, prima un solo dito, poi un secondo iniziano a penetrarmi, mentre un terzo, bagnato dai miei stessi umori inizia a vellicare il mio sfintere, spingendo per violare anche quella mia intimità.
La mia mano abbassa la cerniera e con un rapido gesto estrae il suo membro dal vincolo dei suoi boxer. E' enorme, statuario.
Ho dimenticato di dire che forse è il suo sesso smisurato a rendermi così emozionata e vulnerabile al suo cospetto, sin dalla prima volta che ebbi l'occasione di vederlo.
Erano pochi giorni che lavoravo per lui quando, preda di un naturale ed orgoglioso esibizionismo, si fece "sorprendere" nel suo bagno privato mentre orinava. Entrai nella sua stanza dopo aver bussato, come al solito e rimasi di stucco vedendolo in piedi di fronte al water, mentre finiva il suo bisogno. Lui avvertì la mia presenza alle sue spalle, immobile ed imbarazzata davanti alla porta spalancata. Terminò di svuotare la vescica e, vedendomi ancora lì, ne approfittò per scuotere le ultime gocce spostandosi di lato rispetto al water. La posizione era perfetta per permettermi la migliore visuale del suo cazzo. La mia meraviglia fece posto all'incredulità. Quasi senza rendermene conto, qualche istante dopo mi ero ritrovata seduta su quel cesso, con la mia bocca impegnata ad accogliere quel membro mostruoso. Ricordo ancora i miei sforzi a produrre abbastanza saliva da "annacquare" il sapore salato del suo sesso, fresco di orina. Eppure quel palo non mi fece schifo, anzi ... ricavai un piacere perverso nel tenere tra le mie labbra un cazzo sporco di residui di orina. Non tardai a violentare il mio clitoride, fino ad un orgasmo quasi urlato a bocca chiusa ... letteralmente tappata da quel cazzo svettante. Mi vene copiosamente sul viso, che mi ordinò di non ripulire. Stetti nel suo ufficio per prendere nota di alcune attività con il suo sperma che mi colava sulla faccia, sentendomi sporca e felice di esserlo. Quando mi lasciò tornare al mio posto, lo feci incurante dei possibili sguardi dei colleghi. Arrivai alla scrivania e mi ripulii con le dita di una mano, mentre con l'altra mi masturbavo. Ricordo che leccai tutto e godetti nell'ingoiare il frutto di quel palo di carne.
Adesso sono alla sua mercè per l'ennesima volta.
Scosto con le mani il perizoma e mi posiziono con il culetto voluttuoso verso di lui. Mi appoggio con i gomiti alla scrivania, offrendomi a lui come so piacergli di più.
E' solo allora che la sua voce suona, perentoria, mentre un milione di farfalle mi svolazzano nello stomaco.
"Oggi non ti scopo. Vai di bocca ..."
E' emozione pura quella che provo mentre mi rigiro, mi inginocchio tra le sue gambe e mi lascio ipnotizzare dalla vista di quel cazzo. Non è ancora completamente eretto ma fa già impressione. Mi avvicino con le labbra alla cappella, mentre con le mani mi accingo ad impugnarlo. Non faccio in tempo, le sue mani ferree bloccano le mie, costringendomi a lavorarlo solo con la mia bocca.
Le mie labbra si schiudono per lasciarsi violare dalla cappella. So che adora guardarmi mentre lo faccio: questo aumenta il suo potere su di me, oltre a soddisfare il suo esibizionismo perverso.
Assumo una posizione che gli permetta di assistere alla mia performance. Non stacca lo sguardo dal mio viso, che una smorfia sfigura nell'atto di succhiare quel palo. Le labbra si allargano a dismisura per accoglierlo e vedo i suoi occhi emanare una luce di dominio. Finalmente i miei tentativi di abituare la bocca alle sue dimensioni danno il loro frutto: sento la cappella premere contro il palato, mentre con la lingua insalivo l'asta che prende a scorrere tra le mie labbra, lentamente ... su e giù ...
Ad ogni ciclo la mia bocca accoglie qualche millimetro in più, permettendo alla gola di abituarsi all'intrusione di quel membro pulsante.
Lui sa che sto producendo uno sforzo terribile. Vorrei riuscire dove ogni altra donna ha fallito: prendere tutto il suo cazzo nella mia bocca, fino all'ultimo centimetro, affondare il naso dentro i peli del suo pube, usare i muscoli della gola per stimolarlo e farmi eruttare il suo caldo seme direttamente nello stomaco. Vorrei ... ma anche questa volta devo rinunciare.
Mi sento frustrata da questo "fallimento": una troia che non riesce a soddisfare il proprio capo ...
Cerco di farmi perdonare cercando di mettere "qualità" al pompino. Inizio a lavorare la cappella a labbra strette, dandogli la percezione di massimo dominio. Lecco tutta l'asta, dai testicoli al glande e poi di nuovo giù, fino a succhiare con tenacia e delicatezza le sue palle. Risalgo e disegno ghirigori di saliva sulla cappella gonfia. Sollevo la lingua dalla sua punta, lasciando un filo di saliva come labile connessione tra il suo sesso e la mia bocca. Lo vedo iniziare ad agitarsi sulla poltrona.
Nel silenzio che, come sempre, accompagna il nostro atto cerco di fargli percepire tutto il piacere che mi dà il suo cazzo in bocca. Mugolo mentre succhio, ansimo mentre mi lecco le palle, ansiosa di svuotarle completamente ...
Sento lo sperma affluire alla cappella, il mio solo pensiero e desiderio è che lui non abbia avuto orgasmi, di recente. Ho voglia di bere ...
Il suo corpo è percorso da fremiti che preannunciano l'imminenza del suo orgasmo. Anche la mia bocca freme nell'anticipazione.
D'un tratto la mia perversione. Per lui soltanto.
So che basterà un semplice cenno. So che sarà pronto a cogliere la mia proposta indecente. E' proprio allora che volgo il mio sguardo alla scrivania. Vedo la sua mano allungarsi e prendere la tazzina del caffè. Sorride nel vedere che è piena solo per meno della metà.
"Alla mia troia il caffè piace macchiato?" dice con aria di sfida e nel pronunciare queste parole si afferra il cazzo con le mani e lo punta verso la tazzina. Un primo, violento e denso, schizzo di sborra diventa come crema sul nero del caffè ...
Il secondo fiotto è lunghissimo ed ormai lo sperma ha superato la quantità di caffè. Mi ritrovo con la lingua fuori dalla bocca, mentre guardo con crescente cupidigia la tazzina. Altri due o tre schizzi mi colpiscono il viso, lo sperma prende a colare verso le mie labbra. Apro la bocca ed altro sperma mi si riversa dentro ...
Infine il rito. Mi fa sedere a cavalcioni di una sua gamba, mentre io stessa porto la tazzina alla bocca. Assaporo mugolando ed ingoio il tutto mentre con ampi movimenti del bacino strofino oscenamente il mio sesso sulla sua gamba ... e vengo.
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17 years ago
admin, 75
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La fame
L'aereo atterrò all’aeroporto di Villafranca e lui era lì, l’aspettava con ansia, e pur non avendola mai incontrata, l'amava alla follia.
Camminava per ingannare l'attesa, gettando occhiate nervose al grande orologio della sala d’aspetto… dov'era finita?
Uscivano tutti: colletti bianchi dallo sguardo spento, femmine anonime e grigie, giovani e vecchi privi della luce della passione.
Lei non c’era.
Lei, ancora seduta nel suo posto sull’aereo, continuava a pensare, fantasticando sul momento in cui l'avrebbe finalmente incontrato.
Desiderava specchiarsi negli occhi di lui, ma l’ansia leggera dell’eccitazione rapidamente mutava in panico.
“E se non dovessi piacergli? Se non fossi come lui m'immagina, se mi rifiutasse?”
Spettri d’angoscia turbinavano nella sua mente, gelando i tremiti di un cuore affamato, a questo pensava lei, quando l’hostess si avvicinò chiedendole gentilmente di lasciare il suo posto.
Ormai erano scesi tutti.
Si alzò lentamente, gambe pesanti, deboli sostegno ad un cuore impazzito, ad un ventre affamato; prese il bagaglio a mano e si diresse verso l'uscita.
Eccola finalmente! Era carina, sembrava una ragazzina sperduta, vestita di una gonnellina in jeans corta, con stivali alle ginocchia ed un giubbotto di pelle nera che si fermava alla vita, allacciato frettolosamente.
I lungi capelli scuri legati in una coda mettevano in evidenza un collo lungo, sinuoso ed invitante. Si, era davvero bellina!
Si avvicinarono piano, abbozzando un sorriso nervoso. Si fermarono a poca distanza l’uno dall’altra, lasciando che i loro occhi si incontrassero, sciogliendo ansie e paure, ridestando il fuoco e la passione del loro primo incontro, quell’incrocio casuale nelle grigie pagine di una chat.
Le loro labbra si sfiorarono, ed il tepore delle loro bocche, l’affanno dei loro respiri, i loro odori, una miriade d'informazioni descritte, sognate ed immaginate per settimane, ora erano qualcosa di tangibile e vivo.
Come la loro carne.
Si avviarono verso la macchina, lui la teneva per la vita, stringendola ed accarezzandola, quanto aveva desiderato quel contatto!
Lei si lasciava portare, l'aveva fatto fin dal primo momento, lei che aveva un carattere dominante e spigoloso, diventava una docile bimba da coccolare.
Era pazza di lui.
Quando pensava non si sarebbe più innamorata, lui era entrato nella sua vita. Come in un sogno o in un gioco di bimbi, aveva accettato la caccia, la seduzione, l’erotismo virtuale, ignara si era lasciata catturare. Dedicandogli momenti preziosi e carichi di piacere, come una preda ambita che a lungo indugia attirata dall’esca, si era ritrovata in trappola. Una dolce ed umida gabbia di passione le serrava il cuore, le annebbiava la mente, rendeva meccanici e vani i gesti quotidiani, completamente assorbita dai loro incontri virtuali, dal loro piacere.
Salirono in macchina e lui mise in moto, usciti dal parcheggio, lei gli si avvicinò e cominciò a baciarlo sul collo, insinuando le dita tra i bottoni della camicia, assaporando il calore della sua pelle nuda.
Impazzendo dal desiderio, scese rapida con la mano e gli slacciò i pantaloni.
Lasciò le dita libere di vagare curiose sulla sua pelle, mentre i loro occhi si scambiavano voraci promesse di piacere.
Posò la mano sui suoi slip, compiaciuta nel trovarvi un’erezione, maschio pronto per lei fin dal primo scambio di occhiate.
Gli dedicò un ultimo sguardo, carico di voglia e di malizia, ed abbassò il capo sul suo ventre.
L’odore di lui l’inebriava: incapace di resistere e darsi un contegno, femmina vorace e pazza di desiderio, liberò il cazzo dalla sua prigione.
Poggiando le labbra sulla cappella umida, sfiorandola con la lingua, avvertì il sapore di lui, a lungo soltanto immaginato.
Socchiuse gli occhi, provando un piacere indescrivibile, poi lentamente
risalì cercando la sua bocca.
Nel frattempo lui aveva fermato la macchina in un posto tranquillo.
La bocca di lei, quel sogno a lungo accarezzato, cercava la sua, donandogli labbra morbide ed umide, contatti leggeri, delizioso contrappasso dei loro sguardi carichi dell’eccitazione a lungo repressa.
Giocarono con le loro lingue, cercandosi, trovandosi per poi abbandonarsi e reincontrarsi con foga infinita.
Secondi interminabili dilatavano la voglia, annebbiavano la mente, preparavano due corpi giovani e caldi al miracolo del sesso.
Lei si chinò di nuovo, facendolo spogliare.
Poggiò le labbra sull’asta del suo cazzo e cominciò a scendere, riempiendolo di piccoli baci umidi, accompagnando i suoi gemiti. La lingua strisciava con attenzione sulle sue palle, leccandole, valutandone la consistenza. Ne prese una in bocca, titillandola con la lingua, poi passò all’altra, affascinata dal quel gesto di tremendo potere sul maschio.
Cominciò a risalire piano lungo l’asta senza mai smettere di guardarlo negli occhi.
Labbra e la lingua scivolavano abili, risalendo fino alla cappella e
lì fermandosi, cominciando a girare in tondo, giocando con il frenulo. Desiderava prenderlo in bocca, saziarsi della sua eccitazione, ma si trattenne ancora qualche minuto, poggiando semplicemente le labbra sulla cappella, avvertendo le sue spinte, le pulsazioni del suo sesso.
Aprendo leggermente le labbra, gli permise di entrare, millimetri preziosi di carne turgida nella sua bocca. Lo assaporò, e desiderando sentirlo fino alla gola, iniziò ad abbassare il capo, lei verso di lui, lui dentro di lei.
Si sentì riempire la bocca, gustandolo con infinita voluttà, cazzo a lungo desiderato, finalmente suo.
Diede sfogo alla sua fame, aumentando il ritmo, aiutandosi con la mano pur di non cedere un solo centimetro alla fame che le divorava il ventre, ogni volta più veloce, ogni volta più a fondo. Si sentiva soffocare, le mancava l'aria ogni volta che lo spingeva, succhiando avida.
Lui la fermò con gesto gentile e saldo, scese dalla macchina e fece il giro. Aprì la sua portiera ed accompagnandola con le mani la fece sedere sul bordo del sedile, i polpacci di lei sulle sue spalle.
Mentre rapido scendeva col capo verso il suo ventre, lei gli afferrò le spalle e lo tirò con foga, ansimando.
Avvertì la sua lingua calda ed umida mentre le assaporava l’interno delle cosce e la sua fica, già umida, cominciò a grondare, fradicia di umori e di eccitazione.
La lingua giocava sopra al perizoma, ed avvertendo improvvisamente l'alito caldo di lui sul suo sesso, capì che si era fatto spazio tra la stoffa. Un gemito profondo accolse la bocca di lui sulle grandi labbra, mentre le apriva, alternando profondi colpi di lingua a succhiate voraci, risalendo lentamente al clitoride, stuzzicandolo con guizzi rapidi.
Lei era in estasi, desiderava il cazzo, ora e subito, voleva essere femmina, violata dalla passione di lui, riempita.
Intuendo le voglie di lei, eppur non ancora sazio, lui le sospinse le cosce verso l’alto, in una posizione oscena e carnale, leccandole avidamente l’ano. Lo leccò con cura inumidendolo per bene, spingendo la lingua dentro un poco per volta, mentre le sue dita abili, dapprima intende a giocare con il clitoride, iniziarono ad invaderla, a scoparla.
Lei urlava di piacere, gemendo senza ritegno, incapace di trovare le parole che rendessero merito a tanta violenta passione.
“Continua stronzo, non fermarti, mi piace, sìììììììììì!”
Senza dire una parola si staccò e la fece uscire dalla macchina, tenendola per mano, femmina seminuda e fradicia, dea ebbra. La fece accomodare sul cofano della macchina e senza parlare, senza dedicarle un gesto d’affetto, la penetrò. Lei urlò, ma non riuscì a farlo desistere.
Iniziò a scoparla con foga, lasciando che i rumori dei loro sessi avvinghiati sottolineassero la carnalità del momento.
Pompava sempre più forte, sempre più veloce, strozzando sempre sul nascere i tentativi di lei di deglutire, di riprendere fiato.
Avvicinando la sua bocca al collo di lei le sussurrò dolci frasi d’amore.
“Sei la mia troia adorata, la mia fica, la mia femmina golosa di cazzo e di amore”.
Le baciò il collo, poi tornò alla bocca umida ed aperta, alle labbra carnose, alla lingua guizzante, pazza di piacere.
Sentendo l’orgasmo salirgli dentro, incontenibile, si staccò e teneramente riprese a leccarle la fica, ora sesso pulsante, slabbrato, violato dal suo ardore. La leccò e ne bevve, assaporando i suoi succhi mentre lei cercava ansiosa il cazzo con la mano, incontrandolo, godendo di quella forma turgida, impastata del piacere di entrambi.
Lui la lasciava fare, mentre rivoli di saliva e di umore femminile correvano copiosi tra il solco delle sue natiche.
Si alzò quindi, soddisfatto del pasto, ed appoggiando la cappella al culo grondante, iniziò a spingere piano.
Come inarcava il bacino, contorcendosi nel tentativo di anticipare quel piacere, amava l’uomo che la stava inculando!
Alzò una gamba in modo da facilitare la penetrazione, mentre il cazzo di lui si insinuava nella sua carne, scorrendo bollente fino alle palle premute contro le sue natiche. Si sentiva invasa, sbattuta, senza difese. Si sentiva femmina, ed era pazza di piacere.
Urlava.
"Ancora, inculami ancora, fammi godere, sono la tua troia, fammi impazzireeee" continuava ad urlare, mentre lui le ripeteva di rimando, con voce profonda e resa roca dall’amplesso "Sei la mia troia, la mia puttana, ti volgio da morire, la tua carne, il tuo sapore, il tuo corpo così bello, da scopare e riempire".
Gemendo, urlando, consegnando all’aria di campagna oscenità e frasi d’amore, chiedendo di essere sfondata, riempita di sperma, esibita, umiliata, amata, adorata, chiavata, lei se ne venne, singhiozzando forte il suo piacere.
Lui non seppe e non volle resistere oltre, lo tirò fuori e versò fiotti di sborra calda sul suo ventre, sulla sua fica, sulle cosce.
Si accasciò su di lei, lasciando che avvertisse il suo peso, baciandola teneramente mentre lei gli accarezzava il capo, madre premurosa e femmina goduta.
Rimasero cosi per qualche minuto, mentre i loro corpi ed i loro sguardi si raffreddavano.
Infine si staccarono, si pulirono e rivestirono con cura, senza scambiarsi una parola, se non sorrisi imbarazzati e complici, e mentre i loro corpi ancora trattenevano la sensazione del sesso appena consumato, l’auto ripartì, in direzione della casa di lui.
Formaesostanza.
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17 years ago
EVETTA,
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Sono carne tua
Ti dispiace se mi metto a sedere qui?
Qui su questo tavolo alto, e appoggio il culo proprio in punta, proprio quasi a scivolare.
Sento il legno fresco, perché ho imparato a non mettere mai la stoffa della gonna sotto il sedere, si sgualcisce la gonna, e anche il sedere.
Ti dispiace se allargo le cosce?
Che voglia che mi prendi a questo modo. Che voglia di stendermi e sentirmi presa ai fianchi, e vedere che spingi. Sentire che spingi.
Devi toglierti la camicia però, Non me ne frega un cazzo se ti pare di avere la pancia, non è vero, sei sodo da morire, sei così maschile, anche se non hai un pelo sai. Glabro.
Se non facessi un lavoro pesante non li avresti questi muscoli. Ben vengano i lavori pesanti. Sembreresti un baco rosa. E invece sei così arrapante .
Dai voltami di schiena, mettimelo dentro e chiedimi ancora dove ce l’ho.
Nel culo.
Questo ti direi. Dai allargami, sbattimi, dimmi puttana, ma toccami con delicatezza il seno.
Stuzzicami per bene.
Toccami il clitoride, così non devo fingere nessun orgasmo. Se ti venisse in mente di toccarmi lì e di farlo senza fretta, sarebbe divertente.
Oddio sì, mettimelo in bocca, dai spingilo, sì sì amore succhio.
Succhio bene e mugolo quando sento il sapore della sborra.
Mi piace prendertelo con tutte e due le mani, grosso grosso.
Mettilo qui fino in gola, mi piace l’urto del vomito, mi bagna anche gli occhi.
Sono la tua bambina.
Dammi la sborra, dai fammelo dire.
Mi piace. Baci sulla punta, baci sulla punta.
Lecco il mio gelato, il mio lecca lecca, il mio calippo, il mio cazzo.
Fammi stendere, mettiti a cavalcioni sul mio collo. Mi piace prendertelo in bocca così.
Mi piace anche mettermi sotto le coperte mentre sei steso di fianco, mi rannicchio tutta in basso e faccio finta di essere piccola e inconsapevole, e lo ciuccio, sì, ciuccio, continuamente delicatamente. Stendimi a pancia sotto.
Mettiti sopra di me, e scopami, steso sul mio corpo, e nell’orecchio parlami come se fossi un padre indecente, cattivo, che viene la notte a scopare la sua bambina. Dimmi piccina, piccola, tesoro, ora finisce tutto, papà gode adesso. Dai schizza, vieni dentro. Non sopporto che vieni fuori, goffo. Preferisco che mi sborri in bocca, in faccia. Così toccante, mentre ti prego di assumermi come segretaria, no, ti dico che sono la tua dottoressa, e voglio guarirti dal gonfio che c’è lì sotto.
Ti dico fratellino, cuginetto. Nipotino, vieni qui, sborra in bocca a me, scaricati così poi non cerchi delle altre ragazzine . No, amore non lo dico, ce lo diciamo tutto il giorno, lo sappiamo no?
Ti dico dammi la sborra da inghiottire, gnam, glu glu, poi non lo faccio mai davvero. Lo facevo ogni tanto nei rapporti occasionali, anni fa, piaceva a me e a loro, perché fa tanto fantasia. Dozzinale. Efficace.
Ti dico che siamo in due, in tre. Hai abbastanza sborra per tutte e tre? Accontentaci.
Ti dico che sono questa o quell’altra donna. Ti racconto una cosa che ha fatto la nostra comune amica, una cosa sporca. Così puoi dire che troia. Lo posso dire anch’io. Te lo dico.
Sono la tua troia. Come mi piace il cazzo.
Ti dico tutte le cose che ti piace sentire, che te lo fanno venire duro a questo modo.
Dico tutto quello che vuoi. E niente di quello che non vuoi. Quello lo lascio nella testa, e funziona lo stesso.
Nella testa ci sei te che ti togli la cintura, che è la cosa più eccitante che fai la sera. Chissà se te lo dirò mai che mentre togli la cintura e mi guardi, parlando, mi eccito, mi viene caldo là in basso. Forse poi ti chiederò di usarla.
Oddio che pensiero dolce.
E poi ancora dietro i miei occhi ci sei sempre te amore mio, che sai come toccarmi, e che mi dici cose piccole e sconce, che la chiami micina e la tocchi con le dita, insistente, che mi interrompi mentre lavo i piatti e mi metti in ginocchio sorridendo in quel modo da figlio di puttana che fai te, e me lo fai succhiare. Mi scopi quando ho la febbre.
Mentre mi lecchi sei un vecchio orribile che mi fa godere. Io l’ho indossato per te il vestito da infermiera, metti una divisa militare, aperta, fammi vedere il petto nudo, ti lecco i capezzoli mentre mi scopi. Con la mano ti prendo le palle, sei tutto mio.
Dammi uno schiaffo. Lo farai mai? Puoi farmi tutto, fammi tutto.
Tienimi a cosce aperte e guardala, imbarazzami, succhiami.
Adoro essere imbarazzata e odio il tuo imbarazzo. Non esserlo, sono carne tua amore. Ma solo se ne fai qualcosa di me. Non lasciarmi solo a guardarti, non restare ancora davanti alla tv, non dormire.
Se solo potessi di nuovo non conoscermi, moriresti, pur di raggiungermi.
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17 years ago
margot153421,
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Modificare o aggiungere immagine principale
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17 years ago
SexyCommunity, 35
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Incontro con una persona misteriosa e.......
per ora e' solo un sogno ,ma presto con il vs. aiuto diventera' REALTA'
essere al buio di un cinema, una persona si avvicina a me e..............
mi fa' capire che vorrebbe conoscermi, io al momento desisto un attimo
anche x non concedermi subito.
LUI/LEI non si sa' mi tocca mi mette la sua mano sulla patta dei pantaloni io comincio un po' a bagnarmi, accetto la sua provocazione
e gli ricambio il favore toccandolo li'.
il cazzo di noi due diventa durissimo,ci alziamo ed andiamo in bagno
lui gentilmente mi sbottona e mi prende il mio uccello stupendo in bocca la mia sensazione e' di venire troppo presto perche' l'eccitazione era al massimo.
andammo a casa sua e finimmo in un caldo letto, io sono ancora VERGINE e quindi dovete avere molta pazienza e sopratutto il cazzo
non enorme perche'..........................minidotato sarebbe il masimo
alla fine ho scoperto che aveva un bel seno ed era il TRANS che sto'
ancora aspettando vi prego accogliete il mio annuncio e fatene buon
uso ci divertiremo alla grande
un bacio tony
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17 years ago
admin, 75
Last visit: 4 hours ago -
Doppia coppia
ciao, eccomi ancora qui...visto che avete gradito il primo racconto ho ritenuto fare cosa gradita pubblicandone un secondo...parlo sempre di storie vissute...
"un paio di anni fa ho avuto una storia con una ragazza molto più giovane di un altra regione...ci vedevamo non tanto spesso, ma quando capitava erano momenti di intenso erotismo...nei momenti di relax (ma anche durante l'amplesso, a me piace il turpiloquio e comunque parlare molto dudrante il rapporto) le parlavo sempre di coinvolgimenti di altre persone (singoli e coppie) fino a che sono riuscito a suscitare la sua curiosità e abbiamo cominciato a rispondere a qualche annuncio di coppia...ne abbiamo scelto uno di una coppia della Lombardia e ci siamo dati appuntamento nella loro città all'uscita dell autostrada...non appena riconosciuti ci siamo diretti con le rispettive auto in un bar vicino per fare la reciproca conoscenza...anche loro erano una coppia con una certa differenza di età, entrambi bisex, lei molto carina e con una notevole carica erotica...noi siamo persone estroverse, belle e solari, quindi il dialogo è stato immediato e diretto e loro hanno dimostrato di gradire sia l ironia che tutto il resto, ragion per cui non esistevano impedimenti ad andare da loro dove ci avrebbero ospitato...dopo un breve tragitto siamo arrivati in un pied-a-terre molto carino con una bella vista, in leggera collina, molto appartato e intimo...si trattava di un locale unico, molto grande con angolo cottura, tavolo da pranzo, lettone e bagno attrezzato con vasca trasparente...una vera libidine...l approccio è stato gradevole...abbiamo stappato del buon vino rosso, abbiamo assaggiato qualcosa di molto leggero e poi le due donne si sono appartate dalla parte letto/bagno per mettersi a loro agio...subito c' è stata attrazione...le due ragazze si baciavano nella vasca piena di acqua calda, con il bicchiere di vino a portata di mano...dopo esserci scambiati un occhiata di intesa le abbiamo raggiunte completamente nudi come mamma ci ha fatto...l atmosfera si riscaldava velocemente...siamo entrati nella vasca con loro ognuno alle spalle della propria compagna di giochi...era tutto uno sfiorarsi, baciarsi, toccarsi nelle parti intime e sollecitare il desiderio...le posizioni si invertivano con io davanti alla lei che mi masturbava dolcemente mentre io le mordevo dolcemente (ma non troppo) i capezzoli...ci siamo scambiati le posizioni e la mia lei si prendeva cura del membro del nostro anfitrione che sembrava non averne mai abbastanza...l eccitazione era alle stelle...i testicoli erano pieni e i membri duri e grossi...ogni cosa ci venisse richiesta la facevamo...abbiamo praticato il pissing addosso alle due donne e ricevuto dalle stesse...dopo una mezz ora di questi giochi la mia compagna è uscita e si è sdraiata sul letto dove lui l ha raggiunta...li sentivo ridere e gemere...sicuramente lui la stava leccando e lei faceva altrettanto...nella vasca eravamo rimasti solo noi due e io non vedevo l ora di penetrarla, cosa che puntualmente ho fatto...era seduta sul mio cazzo e andava su e giù, la testa riversa indietro, gli occhi sbarrati...il piacere dipinto sul suo volto fino a che ho sentito la sua figa contrarsi sul mio cazzo e lei emettere un grido strozzato e gutturale di piacere.....abbiamo raggiunto i nostri partner sul lettone e li abbiamo visti mentre lui la stava prendendo da dietro come una cagna...entrava e usciva dalla sua figa con esasperante lentezza...lei lo voleva tutto dentro, ma lui la faceva impazzire....la mia occasionale partner non ci ha visto più e seduta sul letto ha cominciato a spompinarmi con foga...il cazzo le entrava fino in gola e i denti strisciavano sulla mia grossa e gonfia cappella fino a farmi male.......me la sono staccata di dosso e sono andato a infilarlo in bocca alla mia lei che continuava a prendersi il cazzo altrui...mentre l altra le leccava le tette e le mordeva i capezzoli da sotto...era al centro dell attenzione e dopo qualche minuti un tremito violento le ha squassato tutto il corpo e ha goduto come mai le era capitato prima....l abbiamo lasciata riprendersi e quindi le attenzioni sono toccate alla padrona di casa che non volendo essere da meno ha preteso che glielo mettessi nel culo mentre spompinava il suo maschio...dopo una difficile penetrazione iniziale aiutata da unguento e saliva ho cominciato a pomparla senza sosta....più gliene davo e più ne voleva....al culmine del piacere io le sono venuto dentro il culo e lei ha ingoiato tutto lo sperma di lui....abbiamo trascorso due ore veramente speciali e non smetterò mai di ringraziare questa bella coppia per le emozioni che sono riusciti a darci. grazie.
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17 years ago
admin, 75
Last visit: 4 hours ago -
Storia vera \"a mi in motel\"
quella che vi voglio raccontare è una storia che mi è capitata davvero
ed è la volta in cui sono riuscita finalmente a realizzare il mio sogno da troia
lessi su mondotrav, un sito per noi travestiti,
di alcuni Motel a Milano abbastanza economici e con la possibilità
di arrivare alla camera in macchina o di invitare qualcuno senza essere visti
decisi allora di organizzarmi e impegnarmi a mettere in pratica quello che da sempre mi sarebbe piaciuto fare
arrivare in camera travestirmi e prepararmi come una vera troia e invitare tre o quattro cazzoni
per farmi trattare da troia per una notte
misi un annuncio con foto in svariati siti cercando cazzoni che volessero partecipare alla mia serata
e mi risposero davvero in tantissimi
ma di veri porci e veri cazzi grossi pochissimi
quando stavo per abbandonare di nuovo tutto mi arrivo una mail molto eccitante di un medico 55 enne di Milano
che avrebbe voluto assieme ai suoi tre assistenti venirmi a fare un visita profonda
mi disse che sarebbe stato disposto a prendere una camera nello stesso albergo mio con i suoi assistenti
che mi avrebbero trattata da troia per tutta la notte,
che mi avrebbero pisciato in culo a turno e che mi avrebbero sborrato
dappertutto insultandomi e facendomi sentire una vera vacca
nella mail, c'erano 4 allegati che mi precipitai ad aprire
..................erano i loro quattro cazzi in tiro...
erano davvero enormi
quello del 55enne era davvero un braccio largo venoso lungo con una cappellona larghissima....
...una vera calamita per una troiona come me...... a cui piace essere riempita di cazzo ..
gli scrissi immediatamente e gli mandai altre mie foto da porca con cazzi di gomma nel culo e pose oscene...
dicendogli che i loro cazzi mi piacevano da morire e cosa mi sarebbe piaciuto fare,
anche se non ce n'era bisogno visto che il mio annuncio era stato già abbastanza esplicito
e quello che dicevano di volermi fare, in effetti, lo avevo già chiesto io nell' annuncio
gli scrissi una mail molto lunga dove gli spiegai per bene cosa avremmo potuto e cosa non avremmo potuto fare
gli dissi che non mi piacevano i cattivi odori ne lo shitting
e che non mi piacevano assolutamente ne i segni ne la violenza
ma gli descrissi per bene anche come mi sarebbe piaciuto essere trattata
alla fine della mail ero così eccitata al pensiero di poter fare la troia per quei quattro cazzoni enormi
che mi vestii da troia e cominciai ad aprirmi il culo con i miei cazzi di gomma
pensando costantemente alla possibile serata in balia di quei quattro cazzoni.
dopo qualche giorno ricevetti una altra mail molto esplicita e volgare
che mi eccito a dismisura soprattutto perché alla fine dicevano di volermi incontrare davvero
e mi mandavano un cell.....
,,chiamai subito
ero eccitata come una troia.....
............pronto..... ciao sono M...... la travestita dell'annuncio...
ho ricevuto adesso la vostra mail.........
dall'altra parte una voce ferma calma profonda con accento del sud
............ciao troiona.........finalmente ci sentiamo...........
che c'è? .....sei pronta per i nostri cazzi?.........
mmmmm magari potessi avervi subito........ verrò a Milano tra dieci giorni
....... potete aspettare?
...certo vacca.......... hai un culo da favola lo abbiamo visto in foto
..... e i nostri cazzi non vedono l'ora di averti a disposizione
ti faremo sentire troia come hai sempre sognato
ed io con voce da troia
......ooooooooooohhhhhhhh non vedo l'ora
sarò troia come non mai....
ci lasciammo dandoci appuntamento Tel per il giorno prima
di quello dell'incontro e così fu
ci sentimmo ancora
e parlai sempre con voce da troia
ma questa volta con tutti e quattro a turno
erano veri........porci........tutti oltre i quaranta
e già mi trattavano da troia al Tel
dicevano di avere tutti il cazzo duro pensando a domani
ed io non potevo fare a meno di immaginarmeli davanti
veri ...grossi .... duri
riattaccammo
il prossimo appuntamento era ancora al Tel ma in hotel
il giorno dopo alle 18
preparai con cura la valigia con tutto l'occorrente per trasformarmi
la mattina dopo partii per Milano e alle 13 ero già in camera
iniziai a preparami con cura
mi feci alcuni clisteri, così da avere il culo pulito come una fica
mi depilai per bene, anche se ho pochi peli di natura, il culo le cosce
le palle, e con il rasoio disegnai un piccolo triangolino di peli sul cazzo,
col perizoma si sarebbe visto solo il ciuffetto di peli
ero liscia dappertutto . e mi eccitava molto sentirmi le chiappe e l' inguine così femminili
poi iniziai a vestirmi da troia col mio intimo nero
misi calze a rete, reggicalze, decolletè nere di vernice con tacco da 11 cm,
perizoma, le mie tette finte, grosse che mi facevano un fisico da vera zoccola,
a reggerle al loro posto un bustino trasparente di rete fitta che lasciava scoperte le spalle,
misi una sottana di raso corta che mi scopriva appena le chiappe,
mi truccai, allungandomi le ciglia, fondotinta, fard, rossetto e smalto rosso fuoco
avendo cura di contornare le labbra con una matita più scura
orecchini e collana di perle e un collarino di pelle nera con la possibilità di
attaccarci un guinzaglio.
dopo tre ore ero prontissima
mi guardai allo specchio e mi vidi bella, provocante. e troia.....
.... così troia che avrei fatto rizzare il cazzo a un novantenne.
mancavano un paio d'ore all'appuntamento Tel
ed io ero già eccitata come una vacca così nell'attesa
mi preparai una canna e fumandola iniziai a sculettare e a guardarmi allo specchio nelle pose in cui mi sarei
fatta guardare tra poco dai miei cazzoni
ero davvero una gran bella troia
non resistetti e mi infilai anche qualche cazzo di gomma nel culo
e mi resi conto che ero pronta a farmi sfondare
il mio culo liscio era di burro si apriva come una fica al passaggio dei cazzoni di gomma che
stavo usando
Ero ancora con un cazzo di gomma nel culo quando squillò il Tel
"ciao troiona sei pronta? noi siamo in camera
e tra dieci minuti arriviamo a sfondarti..."
erano loro già pronti, un po' in anticipo,
gli diedi il numero della mia camera e gli dissi di venire tra un quarto d'ora
avevo il cuore a mille, ero eccitata come non mai,
e soprattutto ero pronta.... decisa a fare la troia per davvero
mi precipitai a rimettermi in ordine
una controllatina allo specchio.... mille pensieri nella mia mente...
.... mille domande.... e se fossero dei delinquenti?..... se mi facessero del male?....
.... magari invece sono proprio come li voglio io.... brave persone...
bussano.....
vado ad aprire col cuore in gola ...
.....apro e uno dopo l'altro si infilano in camera
salutandomi tutti allo stesso modo
"ciao troia"
appena chiusa la porta alle mie spalle
mi girai e li vidi in fila uno affianco all'altro
vicino al letto
a braccia conserte e .....meraviglia delle meraviglie
già con i cazzi e le palle fuori dalla cerniera dei pantaloni
erano belli a meta tra il duro e il moscio
ma tutti belli grossi scuri bei cappelloni venosi
riconobbi immediatamente quello del medico
perché era davvero enorme anche moscio
il loro atteggiamento era già chiaro
sapevano come trattare una troia come me
e infatti, eccitatissima da quella visione,
mi inginocchiai e mi attaccai a quei cazzoni
con le mani, e con la bocca
loro mi si strinsero intorno così da avere i quattro cazzi tutti intorno alla faccia
cominciavano ad ingrossarsi e indurirsi davvero
mentre io a turno li sbocchinavo e li segavo
stavo già partendo anche perché avevano iniziato anche ad insultarmi
chiamandomi bocchinara troia ...ordinandomi di prenderlo in bocca
di fargli vedere quanto fossi troia e quanto mi piacevano i loro cazzi
e non era certo una fatica per me visto che mi piacevano davvero da morire
ad un tratto pero il medico si stacco dal gruppo e lo sentii armeggiare sul tavolo
e non capivo cosa stesse facendo
ma ero davvero persa nell'ingoiare gli altri tre cazzi
a un certo punto tornò con una cannuccia in mano
uno di loro mi tenne la testa ferma prendendomi dai capelli
e lui mi soffio nel naso quella che poi capii era coca
non l'avevo mai fatto fumavo delle canne ma non avevo mai usato cocaina
e mi spaventai un po'.
la sensazione era davvero strana,
ma il sapore e l'effetto erano ... come dire ... niente male
cmq mi fermai subito
e gli chiesi seriamente cosa stessero facendo,
che non mi piaceva fare cose che non erano in programma e che non conoscevo,
ma loro, devo dire con molta serietà e correttezza si fermarono, si sedettero,
e mi spiegarono con calma che gli sarebbe piaciuto che io
dividessi con loro questa cosa e mi assicuravano che
non era pericoloso ( e questo lo sapevo già) ma che se avessi tirato mi sarei sentita davvero molto troia.
Io tranquillizzata molto dal loro atteggiamento
acconsentii e così mi prepararono una riga enorme e mi "obbligarono" a tirare
in effetti dopo quel tiro in me crebbe una eccitazione enorme .... mai provata e
così ripresi a succhiarli in ginocchio ma adesso anche io parlavo e gemevo come una vera troia
e li incitavo a darmi i loro cazzi e a trattarmi da troia
così che il medico col cazzone ormai già quasi tutto in tiro
mi disse "mmmm ora va meglio, non è vero?, guarda quanto sei zoccola"
e mi prese la testa con le mani e la spinse sul suo cazzone
inizio a entrare e spingere sempre più a fondo
io pensavo "adesso si ferma" .... "non vorrà mica infilarmi tutto quel cazzo in bocca"
" non posso prendere un cazzone così tutto in bocca"
ma..... sarà stata l'eccitazione ....o il suo cazzo non ancora tutto in tiro
.o il fatto che lui ci sapeva davvero fare
ad un tratto sentii scivolarlo fino in gola e oltre senza problemi .... si modellava rispetto alla mia gola....e mi ritrovai le sue grosse palle schiacciate sul mento e tutto il suo cazzone in bocca
mi venne un conato..... lui lo tolse subito, ....... anche questo mi rassicuro molto.
al punto che decisi di fidarmi davvero e di lasciarmi andare completamente.
E così cominciai davvero a sentirmi usata da troia come io volevo
Lui riprese con metodo a farmi ingoiare tutto il suo cazzone e gli altri tre sempre insultandomi
mi stavano sculacciando a piene mani,
il culo iniziava a farsi rosso e caldo e io diventavo sempre più puttana
e sculettavo e muovevo il culo sotto i loro colpi. e
appena il medico usciva dalla mia bocca li incitavo come una troia
"mmmmm ooohhhh sssiiiii fatemi il culo bollente....... mmmmm "
le loro mani erano padrone del mio culo
mi palpavano, mi sculacciavano, mi aprivano le chiappe e sputavano sul mio buco del culo,
io ero completamente partita,
ovunque girassi il mio sguardo trovavo un cazzone in tiro,
e mi ci aggrappavo, li ingoiavo, me li strusciavo dappertutto,
uno di loro mi lecco anche il culo. facendomi sbrodolare come una vacca,
mentre un altro alternava sulle mie labbra la sua cappellona alle sue chiappe,
ed io leccavo e ansimavo,
mi sentivo davvero una troia nelle loro mani
e loro sapevano come trattarmi......
a un certo punto mi presero per i capelli e mi fecero mettere in piedi con le mani contro il muro,
il culo ormai rosso in fuori e si misero tutti e quattro dietro di me, e continuarono a
sculacciarmi in quella posizione. fino a quando, il primo decise di sfondarmi il culo........
ero appoggiata al muro a culo in fuori, si avvicino, mi scosto le chiappe e punto la cappellona
sul mio buco pulsante, e dicendomi frasi oscene
inizio ad aprirmi il culo...... ooooohhhh........
in quella posa lo sentivo entrare perfettamente, si faceva strada lentamente
....... mi apriva il culoooohhhh........e dopo poco era tutto nel mio culo fino alle palle.....
ero in estasi e gemevo come una vacca ......mmmmm ooohhh sssssiii......
inizio a fottermi tirandomi per i capelli....... gli altri mi guardavano si menavano i cazzi
e mi insultavano.........
il dottore poi mi prese la testa mentre l'altro mi inculava e riprese il trattamento
di prima ......... mmmmmgmgggggg....... entrando e uscendo a suo piacere dalla mia bocca
spesso per tutta la lunghezza del cazzone
a volte mi sentivo davvero piena di cazzo capitava di averlo tutto in culo e tutto in bocca
tutti e due fino alle palle oooohhhhh
mi stavano davvero trattando come una troia........ e io mi sentivo davvero tale
mi stavano fottendo proprio come avrei voluto
lentamente.... con metodo..... entravano e uscivano per tutta la lunghezza dei cazzi
sembrava gli piacesse vedermi a bocca aperta e a culo aperto
in quegli attimi che rimanevano fuori
per poi rientrare lentamente facendomi sentire per bene
il buco del culo che si allargava al loro passaggio
mi presero ancora per i capelli
e mi fecero tirare ancora
mentre avevo ancora un cazzo nel culo
ero veramente una troia in calore
gemevo come una puttana
ovunque mi girassi vedevo un cazzone grosso e duro
e lo raggiungevo o con la bocca o con le mani
mi stavano davvero usando come loro troia
mi presero e mi fecero sdraiare sul tavolo a pancia in su
avendo cura di far sporgere la mia testa all'indietro
così che mentre il dottore
insultandomi si apprestava a farmi sentire il suo cazzone nel culo
gli altri a turno venivano a ficcarmi il cazzo in bocca,
in quella posizione non potevo fare altro che
aprire la bocca e le gambe
ero nelle loro mani
avevo un cazzone tutto in gola... a fondo.....
le palle che mi strusciavano sulla faccia....
quando il dottore inizio ad aprirmi il culo
non potevo che mugolare con quel cazzone ficcato in bocca
e così lui,i passata la cappella ,
inizio a slabbrarmi il culo facendola entrare e uscire velocemente
ma solo la cappella
mi sentivo completamente aperta
a rimanevo in quella posizione a farmi fottere e trattare da troia
i cazzi nella mia bocca si alternavano
e io li aspettavo rimanendo a bocca aperta
gemendo e mugolando come una vacca
il dottore intanto
quasi sincronizzato con il cazzo che aveva iniziato a scoparmi in bocca
anche lui solo con la cappella
inizio ad affondare sempre di più
ad ogni affondo entrava un po' di più
e mi faceva sbrodolare di goduria
anche il cazzo nella mia bocca faceva lo stesso
e ad un tratto mi resi conto che tra poco li avrei avuti tutti e due
che mi fottevano a tutto cazzo in bocca e in culo
insultandomi e tenendomi le game aperte
e infatti sentii quasi contemporaneamente il cazzone del dottore tutto in culo fino alle palle
e l'altro entrare e uscire tutto dalla mia bocca
ero completamente partita
e mi lasciavo fare tutto
mi prendevano e mi mettevano in tutte le pose possibili
mi insultavano e sculacciavano in continuazione
ero sempre piena di cazzo
mi facevano sentire sempre più troia
ed io lo ero sempre di più
dopo una oretta che mi sfondavano
bocca e culo di continuo il dottore mi disse
"allora troia mi sembri bella sfondata .... è ora di fari sentire veramente piena di cazzo"
mi soffio un altra cannuccia nel naso
e mi fece sedere sul cazzo di uno seduto sul divano
con la faccia verso di lui
e col cazzo nel culo mi fece appoggiare la schiena sul petto di quello seduto...
.... non capivo ...ma li lasciavo fare.... ero troia.... la loro troia....
...un altro di loro sali in piedi sul divano e mi mise il suo cazzo davanti alla faccia
il dottore allora mi sollevo le gambe e me le tenne spalancate
mi girai e intravidi allo specchio la scena..... una troia in calore aperta e disponibile.... una vacca........mi sentivo una vera zoccola
aperta e pronta a prendere cazzo da tutte le parti....
...e fu allora che capii...ooooohhhh....... volevano entrarmi in culo in due....
...avevo un cazzo in culo e uno che cominciava a pomparmi in bocca
il dottore si mise dell'olio sul cazzone.... ne verso un po' sul mio buco del culo
e sul cazzo che avevo già dentro
e poi punto la sua cappellona sul mio buco di culo già pieno....
io gemevo e respiravo forte ero eccitatissima, curiosa,
Il pensiero di prendere due cazzoni in culo contemporaneamente, mi spaventava un po'.........ma mi sentivo troia e volevo farlo ....
.....volevo che potessero fottermi in tre come fanno le vere donne con la fica
e così sopportai gemendo quel po' di dolore che stavo sentendo
ma ad un tratto senti il buco del culo aprirsi e lasciare entrare la cappella del secondo cazzo
"OOOOOHHHHHH mmmmmmsssssiiiiiii " mi stava piacendo e non mi faceva neanche male
sentivo di avere il buco del culo morbido e pronto a prenderlo fino in fondo
e quindi lo incitai .....
.....oooooohhhh che troia che sono.. oohhhh mmmmmmm dddaaaiiiii
sfondami il culo ...ooohhhhh.... entra.... entrami tutto in culo oohhhh
e così il dottore mi affondo lentamente ma inesorabilmente tutto nel culo
oooohhhh ssssiiiiii sono piena di cazzo
gemevo appena il cazzone in piedi mi usciva dalla bocca
iniziarono a fottemi in quella posizione da troia
lentamente sentivo il buco del culo dilatato e ripieno
mi piaceva essere fottuta così
e piaceva anche a loro visto che mi chiamano "bella troia"
che mi dicevano che avevo un culo favoloso
che ero nata per prendere cazzi.
Ero troia, sentivo distintamente i movimenti dei due cazzi nel culo,
mi sentivo usata come volevo, a gambe aperte, culo e bocca pieni, insultata.
Ogni tanto quel porco del dottore usciva e poi rientrava
mi slabbrava il culo, ed io opponevo sempre meno resistenza al suo rientro,
avevo il culo morbido e in quella posizione, sembrava stessero fottendo
una vera maiala in calore....
Io ansimavo come una troia.... rispondendo con un gemito...ad ogni colpo di cazzo
.... nel culo..... in gola..... e poi in culo oohhhh ......
e poi le palle sulla mia faccia..... e ancora in culo tutti e due a fondo
......e ancora cazzo in gola..... a soffocarmi.....
fino a che non mi trovai ad quasi ad urlare un unico gemito...da troia...
.... sembrava.... anzi ..stavo godendo...col culo e con la gola....
...come una vera femmina...vacca.... aperta...usata...riempita
Non mi resi neanche conto...che quei gemiti da troia...
..... quel mio orgasmo anale/mentale....
...li stava facendo infoiare ancora di più...
Scossa.. vibrante.... tra i loro cazzi.....
...li sentivo ingrossarsi e muoversi .... ancora di più
e ad un tratto sia il dottore che il cazzo che avevo in bocca,
..uscirono da bocca e culo e iniziarono a sborrarmi
uno addosso e l'altro in faccia e in bocca..
.....insultandomi e rendendomi troia.... la più grande troia del mondo..
Io facevo fatica a riprendere fiato, innaffiata da un fiume di sborra calda.... in faccia..
..vibravo e gemevo ad ogni schizzo di sborra che mi colpiva...in bocca ...sulle cosce..
.... il terzo cazzo era fermo tutto dentro il mio culo...e si gustava.. le contrazioni involontarie...che l'eccitazione e l'orgasmo anale... mi procurava...
...sentivo la sborra che mi colava sul viso.....il dottore mi prese per mano...
e mi fece alzare .... facendomi sfilare il cazzo dal culo.....
.... ero completamente partita.....non mi reggevo neanche in piedi...
....."avanti troia...... non è finita ho ancora qualcosa per te"....
..mi disse il dottore in piedi davanti a me...col cazzone che ancora
...stava in piedi da solo.... lucido di sborra...
..... ero frastornata.... ma mi accorsi che ero ancora eccitata...e porca..
...quando, poco dopo, mi misero alla pecorina in ginocchio sul tappeto...
...faccia a terra.... piena di sborra...... culo aperto.... verso di loro...
e a me ..... non venne altro da fare che allargarmi le chiappe con le mani .....
....e con voce da zoccola..... invitarli ...
...." ancora... ancora cazzo.... mmmm.... sono troia ..datemi il cazzo..."
.....il dottore allora mi venne dietro .....e da sopra.... mi calo di nuovo il suo cazzone
nel culo...... non era duro come prima.... ma ancora riusciva a penetrarmi slabbrandomi il culo..." ooohhhh sssssiiiii sono la tua troia...... aprimi il culo oohhhhaaaancoooraaaahhh......"
.....era tutto dentro il mio culo......ancora.... ancora dentro fino alle palle...
...aveva un cazzo magnifico.....e mi faceva godere come una vacca....
..il terzo cazzo che non aveva ancora sborrato.....mi venne davanti....e me lo pianto in gola....... anche lui ..di nuovo dentro fino alle palle.....oooohhhh....
...inizio a fottermi in gola...così.... con l'altro cazzo immobile .... tutto dentro il mio culo...e lui che entrava e usciva a piacere dalla mia bocca.....
.... mi teneva la testa.....e mi premeva sul suo cazzo.....
.....e proprio mentre ero con tutto il suo cazzo in bocca...
.... il dottore ...grugnendo come un maiale......iniziò a pisciarmi in culoooohhhhh...
......sentivo distintamente tutto il suo cazzo nel culo...attraversato da quella pisciata copiosa......la sentivo passare dalla radice ...incollata al mio buco del culo.... fino alla punta.... vibrante ..profonda... per poi sfociare e inondarmi il culo..... ooohhhhhhh
.... il cazzone in bocca non mi mollava.... continuava a tenermi la testa ...
....e tutto il suo cazzone in gola.....la cappella si ingrossava sempre di più fino a che mi sborrò in bocca ...anzi in gola direttamente...
...ero e mi sentivo troia come mai.... il sapore di sborra in gola....oohhhh
...sentivo il culo riempirsi.....dilatarsi.....mi stava riempiendo .... mi sembrava una sborrata senza fine... sentivo il calore diffondersi dentro il mio buco del culo...
.....e così.... senza toccarmi..... gemendo... come una troia alla sua prima inculata...
con un cazzo che mi sborrava in gola e uno che mi pisciava in culo
..sborrai .....ooohhhhh.... e continuai a sborrare anche quando .....il cazzo nel mio culo smise di pisciare......mi usci dal culo ...e mi lascio li a culo aperto.... in mostra....
davanti a loro ..che continuavano a gustarsi.....i miei movimenti ...ormai involontari.... da troia...
Stettero li a guardarmi e insultarmi ancora un po'.... io non osavo muovermi da quella posizione.... mi sentivo piena.......
.....il dottore prese un cazzo di gomma dei miei e me lo pianto in culo........
.... mi fece alzare e mi porto in bagno .... seguito dagli altri.....
...mi fece entrare nella vasca.....mi fece mettere in ginocchio....
..... .....e mi diede l'ordine di togliermi il cazzo finto dal culo ..... facendo vedere bene come mi usciva la piscia ... dal culo... ero ridotta...come una vera bagascia...usata .... troia...
.... ero piena di sborra.....
.....loro andarono di la e mi lasciarono in bagno a ricompormi..
.... quando uscii dal bagno, li vidi ...già pronti ...rivestiti...
...mi indicarono il tavolo ...dove ne avevano lasciato...un po' .... in regalo..
...mi salutarono ...con il loro ormai consueto ..."ciao troia".....e così come erano arrivati..
...andarono via......
MMMMM sono stata davvero troia .....che ne dite?
Mikela Bonetto
13
1
17 years ago
MikelaTrav,
39
Last visit: 13 years ago
-
Desyderi di una travestita
credo di essere stata notata subito...all'ingresso
nella biglietteria del cinema c'erano due tipi che parlavano
non li ho guardati bene, ma ho sentito i loro occhi addosso
...lo sapevo....... la borsa che avevo a tracolla non passava inosservata
non era grande sembrava più un borsello che una borsa,
conteneva soltanto.... le mie scarpe da troia, decolletè di vernice nera,
.... preservativi... un cazzo di gomma.... un rossetto........dei fazzoletti di carta e quelli umidi.
......probabilmente anche loro si stavano chiedendo cosa ci fosse dentro...
...chissà se avevano intravisto, dal tallone scoperto delle ciabattone birkestok
che portavo, che sotto i pantaloni indossavo delle calze a rete......non so ...
fatto sta che preso il biglietto..... entrai....... li rincontrai solo più tardi...
appena entrata mi appoggiai alla parete subito a destra della tenda perché non vedevo niente........sentivo del "traffico " intorno a me ma non osavo muovermi ....
...mi sarei mossa quando avrei cominciato a vedere qualcosa intorno a me
.....pian piano i miei occhi si abituarono al buio
e capii che affianco a me sia a destra che a sinistra
c'erano due non meglio identificati, in piedi appoggiati alla mia stessa parete....... col cazzo di fuori .....non riuscivo a muovermi ma gli occhi cercavano in tutti i modi di guardarli senza farmi notare troppo,
ormai vedevo bene tutto ........non c'era molta gente, in platea,
tra quelli in piedi e quelli seduti ci saranno stati 10 12 maschi,
alcuni anziani e altri + giovani
mentre facevo le mie considerazioni su cosa fare e come fare a far capire che ero una troia in cerca di cazzo, quello alla mia destra mentre si menava il cazzo , con l'atra mano si infila dietro di me e mi palpa il culo con forza.....io anche se con qualche secondo di esitazione dato che mi piace essere palpata, mi allontanai e mi sedetti in ultima fila penultimo posto.....
speravo si capisse che volevo un cazzo a fianco e magari uno dietro in piedi
e infatti subito uno si siede al posto affianco a me...e si tira fuori il cazzo.....io lo guardo .... mi sembra ubriaco ...mi alzo e vado via esco per andare il galleria faccio le scale ed entro , nel piccolo corridoio prima dei posti a sedere c'era un bel signore sui 50 forse più.... che appoggiato con un fianco al muro aveva il cazzo fuori dai pantaloni e se lo stava menando....... un solo particolare...era davvero enorme.....
incantata da quella visione.... mi fermai li davanti a lui poggiata sull'altro muro.... sembrava tutto tranquillo , poco traffico, .....mi fermai a fissare il suo cazzone e lui ad un tratto si accorge di me e......sicuro di se....
si gira dalla mia parte punta il cazzo verso di me e se lo mena guardandomi.....quasi a dire..."ti piace il mio cazzone" .... sembrava mi chiedesse con lo sguardo... "fammi vedere cosa sai fare"......
.... io quasi ipnotizzata da quel cazzo enorme.....mi sono inginocchiata e ho cominciato a prenderglielo in bocca...... mmmmm era veramente grosso...
aveva una cappella a fungo che mi costringeva a spalancare la bocca per farlo entrare poi una volta dentro lui cercava di infilarlo il più possibile..... sembrava volesse capire le mie capacità... sembrava volesse provare se ero in grado di prenderglielo tutto in bocca...... io grazie anche al buonissimo profumo che il suo corpo emanava...e che mi faceva anche girare un po' la testa..... ad un tratto mi ritrovai con tutto il suo cazzone dentro la bocca e il mento a contatto con le sue palle gonfie e dure
Proprio quando avevo la faccia immersa nelle le sue gambe
sentii aprire la porta del corridoio....e qualcuno entrare....
feci per staccarmi dal cazzo per tirarmi su e ricompormi....... . ma lui mi tenne stretta la testa sul cazzo e non mi fece alzare......
Fu allora che capii che il 50enne cazzotto era un vero porco autoritario e deciso.
Non seppi mai di chi fossero le mani che avevano cominciato a palparmi le chiappe ...che mi stavano calando i pantaloni mentre ero alla pecora con quel cazzo enorme in gola.... perché lui , appena si accorse che sotto i pantaloni portavo calze e reggicalze....... senza mollarmi la testa.....lo allontanò dicendogli:
"vatti a fare un giro questa è la mi puttana"
Sembrava che avessi passato la prova e mi avesse scelto per chissà quale progetto.....
appena l'altro andò via mi fece finalmente tornare su e mentre io ero ancora
sbalordita e schoccata dalla situazione.....era successo tutto in tre minuti, una specie di fulmine a ciel sereno.....stavo appena realizzando quale fosse la situazione e lui mi chiede con tono deciso.... "cos'hai nella borsa troia?"
io senza parlare la aprii e gli lasciai vedere le scarpe......e il resto...
"troia.....oggi cercavo proprio una vacca come te.....vieni con me" e mi prese per un braccio e mi portò nel bagno delle donne
e li dentro mi ordino di togliermi i pantaloni , mettere le scarpe, rossetto, di sciogliermi i capelli... e di aspettarlo li nel cesso a porta chiusa.
mi disse che sarebbe tornato con un regalo.....
io ero eccitata come una troia .... si stava "occupando" di me e mi faceva stare tranquilla .... non so perché......come sei mi potesse proteggere e farmi sentire troia allo stesso tempo...
cmq mi precipitai a esaudire le sue richieste....
Tornò quasi subito..ma mi trovo già come aveva chiesto.... si chiuse in bagno con me.....e tiro fuori della coca .... mi fece fare un tiro enorme
e da li in poi fui la sua troia.... mi diede ancora il suo cazzone da ingoiare ......mmmmmmm...
...adesso andava e veniva senza problemi per tutta la lunghezza dentro la mia bocca...
. mi prendeva per i capelli sciolti da troia e mi guidava sul suo cazzone...
...mi palpava il culo in continuazione.....e a volte mi metteva anche due ...tre dita nel culo.......
...io ero bella partita...mugolavo come una vacca..... quel cazzone in bocca mi faceva sbrodolare e sentire troia....
. mi prese per i capelli e mi fece appoggiare alla porta col culo vero di lui..... mi mise ancora tre quattro dita ,non so, nel culo
ooohhhhh.... profondamente....... uscì e comincio anche a sculacciarmi....... mi insultava chiamandomi Troia ...zoccola....
e mi ordinava ......di allargare le chiappe .... di aprire il culo......... facevamo rumore e fuori ....... appena dall'altra parte della porta .....nell' antibagno.... c'era un certo movimento ......ma quel cazzo enorme....i suoi modi....e anche la coca.... mi avevano completamente ipnotizzato ......e andavo avanti senza pudore...... con voce da troia gli mi girai e gli dissi...
"ooohhhh dai .....aprimi il culo...ooohhhhh"
punto la cappellona sul mio buco del culo e......oooohhhhh mi stava aprendo in due....ooooaaahhhh
.... sentivo quel cazzone enorme farsi strada inesorabilmente nel mi culo.....io gemevo come un troia.....e lui.....
..ooohhhh continuava ad entrare.... ad aprirmi il culo ...oooohhhhh......alla fine si fermò con tutto il cazzo dentro ........
oohhhh sentivo le sue palle bollenti schiacciate intorno al mio buco del culo......aaahhhhhh...
un mio gemito più forte.... fece esplodere i commenti di quelli fuori dalla porta......
....... "lo hai preso troia?".....dicevano .... "avanti troia fatti sentire" ...
... "qui fuori c'è cazzo per te se lo vuoi"..
.."apri la porta zoccola"...tirando la maniglia ...bloccata dal catenaccio interno..
... ero un po' preoccupata.... ma non so perché mi sentivo protetta......
... quel cazzone che iniziava a pomparmi in culo lentamente.....ma per tutta la sua lunghezza....
.... dentro e fuori......fuori e dentro fino alla radice...... mi stava inculando da maestro.......
...la sua calma ...la sua regolarità nel pomparmi ..mi faceva percepire che lui era padrone della situazione.....e mi lasciavo usare come una vera zoccola.... trattenendo a stento i gemiti da troia che mi venivano fuori ad ogni affondo del cazzo
...sentivo che intanto stava armeggiando ancora sullo scarico del cesso alle mie spalle........si fermò....
...mi prese per i capelli .... mi costrinse a fare un altro tiro enorme........con ancora il suo cazzone nel culo .........ohhhhhhh..... ero eccitatissima, troia, volevo solo cazzo.... essere trattata da zoccola...
e lui lo stava facendo....
.....completamente persa con quel cazzone in culo che andava e veniva a suo piacere..
..non mi resi neanche conto che ....... il porco.... aveva allungato una mano e aveva sbloccato il catenaccio della porta.....
me ne accorsi solo quando .....uno da fuori provo per l'ennesima volta ad aprire.....ma questa volta.....
...la porta si spalancò davanti a me e mi lasciò scoperta di fronte a quei 5 6 maschi che erano la fuori.....con le mani appoggiate agli stipiti della porta..capelli sciolti......in maglietta calze reggicalze ...tacchi alti....
.... mm alla pecorina ..con un cazzo nel culo....e la mia faccia......la mia bocca.....rossa da puttana. esattamente ad altezza di cazzo....
......vidi che quasi contemporaneamente .....si tirarono tutti il cazzo fuori...e si avvicinarono......
...oooohhhh mi sentivo così zoccola....... circondata da cazzi .... che mi volevano ...usare da troia....oooohhhhh
io non dissi una parola.....ne feci alcuna mossa.... continuavo ad oscillare in avanti per via degli affondi del cazzone
che mi fotteva nel culo..... misi solo la bocca a forma di buco di culo aperta......e il primo...
...il più vicino.... non fece altro che mettermelo davanti e naturalmente.... con facilità ......sprofondò tutto subito dentro la mia gola....mmmggggg ormai scoperta.... senza pudore...mugolavo come una troia in calore......iniziarono così a turno...a mettermi il loro cazzo in bocca....... ce ne erano altri due belli grossi......
e quando fu il loro turno....... tra gli insulti le palpate e i due cazzi che mi fottevano in bocca e in culo profondamente
.....gemevo e godevo come una troia alla sua prima inculata.....
...il 50enne ...non accennava a diminuire...continuava costantemente a pomparmi lentamente con regolarità.... cambiando solo l'angolazione....
...mi costringeva con le sue spinte a ingoiare per intero il cazzo di turno.......
.... mi insultavano tutti .....e c'era un gran via vai nel bagno......io non stavo capendo più nulla.....
era l'ultimo spettacolo e avevo completamente perso la cognizione del tempo........
ma credo che siano stati ben più dei 5 o 6 che aprirono la porta....a mettermi il cazzo in bocca..
il porco ...non perdeva l'occasione di sculacciarmi ...e di ordinarmi.....insultandomi di far vedere quanto fossi troia.....
...incitando gli altri a sborrarmi in faccia.....e mentre lui padrone del mi buco del culo.... mi slabbrava come una vacca..
il primo......grugnendo ...inizio a sborrarmi in faccia da un lato.... sulla guancia.....e poi un altro direttamente in faccia.....
e senza neanche pulirmi il viso ...con la sborra che mi colava ...dalla faccia .....uno dei due grossi
mi vene davanti e con decisione inizio a fare avanti e indietro anche lui per tutta la lunghezza del suo cazzone
nella mia gola......mi sentivo una vacca.....e lo facevo andare a suo piacere....... anche se a volte avevo dei conati...
il cazzone nel culo lo incitava perché gli piaceva come il mio culo si contraeva quando .....l'altro me lo ficcava tutto in gola....
......fatto sta che ...ero completamente nelle loro mani .... il mio 50 li teneva bene a bada....e faceva si che io fossi tranquillamente
abbandonata ai loro voleri....... lui disse al cazzone che avevo in bocca .."sborrale in gola .... dai.... riempila direttamente in gola"
....ooohhhhhh sembrava che non chiedesse altro....... inizio a dare degli affondi decisi.... nella mia bocca aperta.....
..non ci volle molto......6 ....7 affondi completi .... lenti .... decisi... alla fine ......tenendomi la testa premuta sul suo cazzo ....
........avevo tutto il suo cazzone dentro.....le palle sul mento......e cominciò a vibrare.... dentro la mia gola.....fino ad esplodere
una colata bollente di sperma direttamente in gola oooooooooohhhhh........intanto quel terremoto nella mia gola...
..faceva si che il mio buco del culo si contraesse ripetutamente facendogli....... così disse lui...... un pompino col culo.....
...ero davvero fatta......avrebbero potuto farmi quello che volevano.....io ero ormai completamente aperta a qualsiasi cosa...
...mi sentivo piena di sborra sulla faccia e in gola.......e c'erano ancora dei cazzi davanti a me.........
...mi usci dal culo ...facendomi gemere ancora come una troietta.... e si precipito a richiudere la porta...
eravamo di nuovo in due dentro....... quelli fuori......a cazzo duro.....protestavano
non capivo più niente....... tiro fuori un fazzoletto e mi ordino di pulirmi la faccia e il collo.....
. intanto lo vidi preparare ancora un tiro per me..... fuori si stavano scaldando e iniziavo anche a preoccuparmi....
ma lui sembrava ...padrone della situazione......mi fece tirare ancora.....poi prese la mia borsa con tutti i miei abiti dentro ......
riapri la porta...e con decisione, proteggendomi, mi guidò tenendomi per un braccio,in mezzo a quei 3 , 4 cazzi che erano nel bagno... e mi porto fuori ....
ovviamente seguito dagli altri cazzi che però teneva a distanza.....io sculettavo e facevo rumore con i tacchi....
...ma mi sentivo troia e protetta......così trovai anche la sfacciataggine di aprirmi le chiappe con una mano mentre camminavo.... lui se ne accorse e chiamandomi troia ... fece cadere un fazzoletto..si fermo e mi ordino di piegarmi e raccoglierlo......voleva mostrare la "merce"......ai cazzi che ci seguivano...
così io allargai un po' le gambe, e con fare da troia mi piegai a mostrare il mio culo depilato...incorniciato da calze e reggicalze...in equilibrio sui tacchi.....mi sentivo una gran troia.....mi disse "resta così zoccola" e si allontano per andare a dire non saprò mai cosa a quelli che ci seguivano.....torno subito...ed io io ero a ancora a culo all'aria come mi aveva ordinato.....lui come se niente fosse mi infila due dita nel culo e mi dice ..."avanti troia.....cammina" e tenendomi le dita nel culo come se fosse una palla da bowling
mi guidò.... fino all'ultima fila in alto dove c'era una passerella e nell' angolo in alto una specie di pianerottolo con una balaustra che dava verso la sala ......ci si appoggiò si tiro di nuovo fuori il cazzo e mi disse sempre con tono autoritario:
"avanti troia.....io ti ho preparato per bene.... ora prenderai tutti i cazzi in sala....e mi fece piegare di nuovo a 90 gradi a prendere stavolta il suo cazzone in bocca.....e rimanendo col culo aperto ...all'aria.... in direzione di tutti gli altri cazzi che aspettavano solo un segnale. ...che lui si vede a un certo punto deve avergli fatto ...perché..arrivarono tutti insieme a cazzo di fuori tutti intorno a me....
.....lui non mi mollava la testa e continuava a pomparmi in bocca.....mi piaceva perché non mi fotteva mai di fretta
si muoveva sempre lentamente.... con metodo..... dentro e fuori....... stesso ritmo sia che stesse nel mio culo sia nella mia bocca...
.....allungai le mani e trovai immediatamente due cazzi da menare ...e lo feci....e quasi mi ci aggrappai quando il primo
...questo a differenza del mio porco...con molta veemenza .....mi sbatte il suo cazzo nel culo.....e comincio a fottermi velocemente....... sbattendomi sulle chiappe.....e facendomi sobbalzare e ingoiare ancora più cazzo....
anche ..per lui non ci volle molto...un paio di minuti di e usci dal mi culo si tolse il preservativo..e sborrò per terra di fianco a me...
...un altro immediatamente prese il suo posto.... ficcandomelo tutto in culo fino alla radice e restandoci fermo
per un bel po'......poi comincio anche lui a fottermi e palparmi le chiappe.....
oooooohhhhhh.... avevo un cazzone in bocca uno in culo e due in mano .... ma ce ne erano altri poco distante che si menavano il cazzo ...guardando la scena.....la penombra e i gemiti che arrivavano dallo schermo.....mi rendevano ancora più troia......così gemevo e mugolavo ...eccitando ed eccitandomi ancora di più....... il porco cmq continuava a coordinare le cose
...continuando con noncuranza a fare avanti e indietro nella mia gola.....e gustandosi la festa di cazzi che si stava consumando nel mio culo davanti a lui.....entravano e uscivano a loro piacere ...non sapevo più neanche quanti fossero
sentivo solo ...le differenti grandezze dei vari cazzi che mi entravano in culo......ma non capivo chi come e in quanti mi stessero fottendo.....mi facevano male ..le gambe ..e così mi piegai inginocchiandomi...... cedendo ancora una volta alla
penetrazione di un bel cazzone nel culo....... credo che il porco ...capi subito la mia difficoltà e gli venne in mente di
sfruttarla a suo piacere.....mi sfilo il suo cazzo dalla bocca.....e ci mise due dita...a gancio...
e mi trascino.... facendomi camminare a 4 zampe davanti a tutti i cazzi duri e tesi.... fino alla prima fila della galleria....
li si sedette...e mi rimise a quattro zampe a succhiargli il cazzo....... dietro di me una coda di ancora 4 5 cazzi
tutti in fila per fottermi in culo ...in quella posa ero davvero una troia in ginocchio a culo aperto .... per tutti i cazzi che fossero passati di la....... pronta .... aperta....e puttana....... lancia un grido da troia quando .... di nuovo un cazzone si calò nel mio culo
e comincio a fottermi da sopra....a tutto cazzo......stavo godendo come una vacca.....cazzo in bocca cazzo in culo ooooohhhhh
.... mi usci dal culo ...e anche lui ..tolto i preservativo.....mi sborrò sulle chiappe......come fecero poi anche gli altri cazzi.... riempiendomi le chiappe di sborra....... che colava dappertutto......man mano che sborravano andavano via....
ma io rimanevo a culo aperto ...... a disposizione...di chiunque....... ma dopo un po' mi accorsi che i cazzi erano finiti
e ed ero rimasta sola col porco che ancora mi pompava in bocca......
io ero completamente fatta e partita......non capivo davvero più nulla.....avevo solo odore e sapore di cazzo intorno a me
.....mmmooohhhhh.....capii che era venuto il suo turno di sborrare.... quando mi prese per i capelli.....e mi mise a 90 gradi affacciata alla balaustra della galleria......e comincio a fottermi così......avevo il suo cazzo nel culo e davanti lo schermo con ...
una troia che si faceva fottere e sborrare addosso proprio come me .....in calze e reggicalze......capii che voleva sborrare...
perché piano piano inizio ad accelerare......sempre di più.....ooohhhhhh sentivo quel cazzone.... riempirmi completamente
quando era tutto dentro e quando usciva per un attimo il mio buco del culo restava aperto...per il prossimo affondo.....
mi stava sfondando il culo....oohhhhh.... era grosso.....lo sentivo..oooohhhhh.... sempre più veloce......
iniziai a gemere e gridare come una zoccola in calore......le mie chiappe facevano rumore sbattendo contro le sue cosce....
e il suo cazzo .... le sue palle ...mi mandarono in orbita.......e ooooooohhh....... mi sborrai addosso.....come una vera troia....
oooooaaaahhhhhh senza neanche toccarmi........ quel cazzo mi apriva il culo e mi faceva sentire piena e fottuta nel profondo...
ormai andava e veniva a velocità pazzesca ......mi sentivo il culo devastato.....ma continuavo a sborrare.... contraendo...
il culo.......e facendo sborrare finalmente anche lui......che mmmmmooooohhhhh.....mi usci dal culo.... mi venne davanti
mettendomi in ginocchio.... ordinandomi di aprire la bocca e cominciando a sborrare un litro di sborra bollente sulla mia faccia ..sul collo......io ero in estasi.....sentivo la sborra colarmi dal viso alle cosce......e mi ripresi quando lui ancora col cazzo
svettante e vibrante.....mi fece incamminare di nuovo verso il bagno......questa volta tenendomi davanti a se e gustandosi
lo sculettare del mio culo lucido di sborra....... ormai soli nel cinema.... mi sculacciò anche mentre camminavo.....
una volta in bagno.....mi mise di nuovo a 90 gradi appoggiata al cesso...non capivo cosa volesse fare ancora.
...ma mi prese e mi rimise tutto il suo cazzone nel culo.....anche se non duro come prima ......
mi faceva ancora sbrodolare...sentirlo scivolare dentro il mio buco del culo........si fermo così ...con tutto il cazzo
dentro il mio culo...e ad un tratto.... iniziò a pisciarmi in culo.... dandomi della troia .....bocchinara.....rottainculo....
ti sei fatta sbattere da tutti i cazzi che c'erano...e ora fai anche la latrina......prendi.... mmmmmm
e con un grugnito mi scarico un litro di piscio nel culo .... facendomi sbrodolare ancora come una vera zoccola...
mmmm sembrava una sborrata senza fine .....un cavallo ..oohhh nel culooooohhh.....
...... appena finito.... gli ultimi spasmi della pisciata ......nel mio culo.....mi fecero sussultare ancora...
....e strafatta.....slabbrata e piena di sborra..... lo sentii uscire..dal culo.....mi girai per sedermi sul cesso per far uscire la sua piscia
..e lui .... proprio mentre io non potevo muovermi......si tiro su i pantaloni e in pochi secondi spari...salutandomi con
"ciao puttana " fatti rivedere....
...io non fui in grado di replicare con nulla......visto che stavo ancora tremando di eccitazione....
mi resi conto solo allora che il film era finito e le luci in sala si erano accese......
iniziai a rivestirmi di fretta.....per paura che non mi chiudessero dentro.... ma proprio mentre...stavo prendendo i pantaloni dalla borsa... entro ...il bigliettaio.... che controllava si vede che non ci fosse nessuno..prima di chiudere.... e riconoscendomi
come quello con la borsa...e trovandomi in quelle condizioni....... mi disse ...che troia che sei....... si tiro fuori il cazzo anche lui..
e si avvicino.....io ...quasi per paura di non avere casini per la situazione .....mi abbassai e mi feci fottere in bocca anche da lui....
..che alla fine ...vedendomi...ridotta come una vera baldracca.... si permise anche di sborrarmi in bocca senza dirmi niente
..lo sentii solo ingrossarsi e vibrare.....e poi scaricarmi in bocca tutto la sua sborra.........e mi disse
"ingoiala zoccola.... ingoiala" e tenendomi la testa...mi costrinse a mandare giù anche quella dose di sperma bollente...
...... ero in trance...... in ginocchio.... non avevo la forza di muovermi........ma lui mi disse
hai 5 minuti per vestirti e andare via...poi chiamo i carabinieri....
io mi rivestii alla meno peggio...e probabilmente ancora con della sborra da qualche parte
raggiunsi la macchina e tornai a casa....... troia e contenta
Mikela Bonetto
11
1
17 years ago
MikelaTrav,
39
Last visit: 13 years ago
-
Fantasia \"dal medico \"
Mi piacerebbe venire in un ambulatorio medico, fuori orario magari di notte, e andare nel bagno della sala di attesa, finire di travestirmi e uscirne completamente troia di aspetto e nel profondo.....
mi siederei in sala d' aspetto... ad aspettare che voi decidiate come usarmi......
mi piacerebbe che nell'attesa..... mentre saro seduta e scosciata....o appoggiata alla finestra ......o chinata a raccogliere qualcosa...... o mentre sfoglio imbarazzata ma con l'acquolina in bocca un giornale porno che gentilmente mi avrete lasciato a disposizione tra i giornali della sala d'aspetto.......... gli infermieri mi facessero delle proposte oscene...... che si comportasseero come dei veri porci quando capiscono che una paziente è cosi troia da godere ad essere trattata come tale..... chei si avvicinassero a toccarmi il culo........o che mi facessero "arrossire" mostrandomi il cazzo fuori dal camice mentre mi vengono a comunicare che tra poco il dottore mi visiterà.... che mi passassero davanti con vassoi pieni di cazzi di gomma enormi o con frustini o creme lubrificanti che mi facciano gia immaginare coma sara la visita.
Io cerchero di essere piu troia possibile vergognandomi e imbarazzandomi per i modi con cui mi tratterete ma facendovi capire perfettamente che ho voglia di fare la troia... che ho voglia di cazzo....
Poi quando sarete pronti mi inviterete ad entrare in ambulatorio.....
io al cospetto del dottore saro ancora piu imbarazzata perchè gli infermieri continueranno a palpalmi il culo anche entrando e di nascosto del dottore..... io per l'imbarazzo non diro nulla e lascero fare per non creare casini e imbarazzi peggiori.....svicolero e mi siedero sulla sedia davanti al dottore che mi chiedera guardandomi anche lui con occhio da porco..... quali sono i miei sintomi.....
io iniziero dicendo che ho delle strane sensazioni ..... che ultimamente mi succedono cose strane ma che sono imbarazzata a parlarne di fronte ai due infermieri...... ma il dottore mi dra di non preoccuparmi sono personale fidato e serio...... ma mentre io iniziero a parlare loro non smetterannno di mostrarmi la lingua e il pacco di nascosto senza farsi vedere dal dottore
Io comincero a dire che sempre piu spesso mi succede di avere degli attacchi di eccitazione irrefrenabile che mi spingono a comportarmi come una puttana in qualsiasi luogo mi trovi......e che questo mi stava causando dei seri problemi ....dato che l'ultima volta mi sono fatta sbattere da quattro magazzinier in un supermercato col rischio di essere vista da tutta la gente e denunciata per atti osceni
Gli infermieri a queste parole si faranno ancora piu audaci......e il dotttore mi ordinera di spogliarmi e di mostrargli i sintomi per bene .....di fargli vedere quali sono le cose che faccio ......... come mi muovo quando mi prendono questi attacchi.......e quindi a che stadio si trova la malattia
io mi spogliero dei gia succinti abiti via la minigonna con fare da troia mostrando bene il culo sia al dottore che agli infermieri...... via anche la camicetta ....... restero davanti a voi in calze reggicalze tacchi alti reggiseno e perizonma.....
e continuero a spiegare che a volte mi succede di avere voglia di mostrarmi in pose oscene al primo maschio che capita e cosi mi abbassero a raccoglire qualcosa per mostrare cosa mi capita
poi diro che sempre di piu la voglia mi assale e che a volte ad esempio quando vado al mare mi metto alla pecorina senza mutande davanti a dei maschi sperando che mi dicano o mi facciano qualcosa
e mi mettero alla pecorina sul lettino del dottore ansimando e muovendomi come una vera troia eccitata
e diro al dottore che anche adesso sono vittima di un attacco e che se mi vuole esaminare da vicino sono a sua disposizione.....
il dottore con uno sgiardo agli infermieri dira .......verificate lo stato di eccitazione della signorina
loro si avvicineranno e prenderanno il vassoio cono i cazzi di gomma e me lo porgeranno
e mentre io mi affrettero a prenderne uno in bocca facendomi vedere vogliosa come una vera vacca....loro inizieranno a sculacciarmi e a palparmi il culo .... in bella mostra data la posizione
constatando che qualsiasi cosa loro faciano io continuerò a gemere e a dire "ssssiiiii vede..... è cosi che sono troia dottore".....prenderanno del lubrificante e mi ungeranno bene il culo infilandoci ogni tanto senza riguardo ...come dei veri porci anche due tre dita
io gemerò e mi muoverò come una baldracca in calore e inizierò a chiedere "cazzo cazzo voglio il cazzo"
e cosi il dottore che fino ad allora era rimasto serio ad osservare cambierà completamente tono dicendo
"Va bene signorina o forse dovrei dire brutta zoccola troia rottainculo la sua malattia è molto avanzata e per il suo bene dovremo farle un trattamento intensivo....... ora " -e da qui iniziò a darmi anche del tu-" io e i miei
infermieri ti chiameremo e ti tratteremo come una puttana del tuo calibro merita ......ti faremo sentire la piu troia delle puttane ...... dovrai dire basta perchè avrai tanto cazzo da nausearti......ti rimarrà l'odore di cazzo addosso per una settimana... e non ne vorrai piu per un mese....... solo allora, prima di altri attacchi, tornerai da noi per un altro trattamento"
e cosi dicendo tirera fuori il suo cazzone smisurato e mentre un infermiere mi infilerà un cazzone di gomma nel culo lui mi prenderà la testa e mi ficchera tutto il cazzone in gola fino alle palle soffocandomi per qualche istante e dicendomi " ecco zoccola......è cosi che devi essere troia.... piena di cazzo in tutti i buchi........" e ancora giu in gola...... togliendomi il fiato .......mentre anche gli infermieri si tireranno fuori il cazzo e continueranno a farmi il culo rosso e bollente con le sculacciate e ad allargarmelo col cazzo di gomma....
Saro troia ed eccitata come mai e appena il cazzone del dottore, padrone della mia bocca, me lo permetterà chiedero di trattarmi come una troia .......che sono una zoccola rottainculo....che vofglio cazzo cazzo e ancora cazzo
e cosi farete di me quello che vorrete .....mi faro inculare in tutte le pose e a turno da tutti e mi potrete vedere anche con i cazzi di gomma piu grossi ben piantati nel culo......faro bocchini ingoiando i vostri cazzi fino alle palle ..... mi sborrerete in faccia e addosso ... mi insulterete...mi sculaccerete....mi tratterete come la vostra schiava di sesso.... mi piscerete addosso in faccia e magari anche in culo a cazzo dentro
saro cosi troia e aperta per voi ...che mi metterete anche due cazzi in culo contemporaneamente mentre un altro mi scopera in bocca a tutto cazzo..... e godrete come dei porci facendomi sentire una vera bagascia nata per essere fottuta da tutti i cazzi del mondo
insomma eccomi
se la cosa vi eccita fatevi sentire
non vedo l'ora di poter essere la vostra troia
Mikela Bonetto
13
5
17 years ago
MikelaTrav,
39
Last visit: 13 years ago
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La cuoca, sigarette, freddo e delizie....
Quei giorni, me li ricordo freddi, pieni di neve. Era proprio quello che si dice un tempo da lupi. Dove eravamo andati noi, tra l’altro i lupi c’erano veramente. Eravamo partiti tutti insieme con dei miei amici, per un convento dalle nostre parti. Dovevamo rimanere lì, qualche giorno, in ritiro. Era dicembre se non ricordo male. Ci avventurammo con una macchina l’unica che avevo allora, dove, dal riscaldamento entrava una puzza di benzina incredibile, il tubetto del carburatore schizzava a più non posso e che faceva i suoi trenta, quaranta dignitosi chilometri all’ora in salita, ma tutti stavamo con una voglia matta di passare un po’ di tempo insieme.
Ci avventurammo per la stradina di montagna, tra le curve, e i ghiacci. Fortunatamente era passato lo scanzaneve. Dopo qualche traversia, soste di raffreddamento motore e svariate pause goliardiche, arrivammo nel paesino. Praticamente era disabitato, non un’anima viva a cercarla casa per casa. Eravamo fermi davanti al convento che si estendeva tra corridoi e giardini e bosco, quasi da un lato all’altro del paese.
Gli altri arrivarono in serata, qualcuno già ci aveva preceduto. Non eravamo molti comunque e ci conoscevamo tutti.
Quando entrammo ognuno si sistemò in una celletta di frate singola. C’era un materasso e basta. Lenzuola, copri-cuscino, tutto da casa. Un lavandino per stanza, con l'acqua calda, una piccola scrivania, una lampadina per il comodino e quelle coperti marroni militari, ruvide e pesanti, in quantità smisurata.
Col freddo che faceva, poi, capimmo perché.
Ero tutto eccitato, me ne gironzolavo tra i corridoi. Mi affacciavo di cella in cella, facevo gli scherzi. Il padre superiore che ci accompagnava, mi dava qualche sberla, bonariamente!
Andai ai piani di sotto, dove c’erano le cucine, la sala per la ricreazione, lo sgabuzzino. Insomma, mi misi ad ispezionare tutto. Mi perdevo tra corridoi e cunicoli. Il freddo intorno, la neve ovunque.
Sentii da lontano il “campanello” che suonava, praticamente una fune legata ad un campanaccio. Mi precipitai verso la grande porta d’ingresso. Vennero pure gli altri per aprire e per accogliere gli ultimi arrivati. Per aiutarli a portare i bagagli, per accompagnarli.
Lì, quasi ci si perdeva.
Al solito si disse: “Ciao”, “come va?” e tutte queste belle cose.
- Non chiudete! – disse uno – c’è ancora qualcuno fuori, forse la cuoca.
La conoscevo già la cuoca! Scontrosa, bruttarella, nel senso di: priva di ogni gusto, annoiata.
Non esistono donne brutte, esistono donne che non sanno capire la loro bellezza.
Che palla, tutte le volte. Era peggio lei che il padre superiore.
- E’ nuova – mi dissero.
Mi fermai, e tornai sui miei passi. “Nuova?” pensavo. E sinceramente la cosa mi incuriosiva.
Uscii per aiutare quella sconosciuta che già mi incuriosiva. Non so perché. Mi immaginavo una novità, e speravo sinceramente che lo stile di quella cuoca nuova non fosse lo stesso della vecchia. Mentre uscivo, sulla porta incontrai una ragazza, meravigliosa. Ci salutammo tra le righe perché non ci conoscevamo.
Mi tirai di lato per farla passare col suo borsone.
“Cazzo!” pensai, e ripeto, “cazzo”, ma andai avanti lo stesso. Probabilmente era qualche amica di una nostra amica.
Lì per lì, però, era un’altra la persona che mi interessava. Arrivato fuori, non vidi nessuno. Dove stava la cuoca nuova?
Mi voltai indietro, e vidi di nuovo quell’angelo con la borsa in mano che mi guardava e mi diceva: - scusa, ma si deve chiudere? –
Io ovviamente stavo come un ebete che la guardavo.
“Scusa si deve chiudere?” pensavo tra me, “cioè” mi dicevo “tu sei un angelo e mi stai parlando?”. Cazzo che botta!
Qualc’un altro rispose per me!
Avevo collezionato la mia prima figura di merda, ma sapevo che gli occhi che mi avevano fulminato sul portone e la cuoca nuova erano la stessa persona.
Da brivido…
Poi, mi misi a pensare. “Tu”, mi dicevo “con una così! Non ti montare la testa!”
La guardavo da dietro, lei, così spensierata, a tratti seriosa, che rideva alle battute degli altri, ma senza scomporsi anche per fingere un po' di distacco, che si faceva guidare tra i corridoi. Poi, lì per lì ci perdemmo di vista nel generale trambusto.
Ognuno per i fatti suoi. Riunione generale, direttive, spiegazione delle regole e via dicendo.
Nei giorni successivi, ci conoscemmo meglio, ma sempre in generale e sempre in mezzo agli altri. Credo che avessi già qualche rivale, ma non mi davo per vinto.
Una sera, forse la seconda, avevo finito le sigarette. Io, si fumava di nascosto. Avevo dei riti che rendevano tutto meraviglioso. Le regole ferree del convento il controllo del padre superiore, rendevano tutto molto intrigante. Ogni piccolo gesto di trasgressione, diventava una grande avventura.
Cominciammo a trasgredire io e la mia bella, quando a tavola ci guardavamo negli occhi o facevamo gli stupidi col sale o le oliere, a carezzarci la mano, a mandarci segnali.
Ero stracerto, che lei avesse delle sigarette. Avevo notato qualche sua sparizione, un appartarsi nascosto.
Quella sera insomma gliele chiesi.
- Mi sono portata una stecca – mi disse.
“Una stecca?” pensai tra me e me “tu così spavalda, così birichina, tu sei la donna che volevo”.
Seppi rispondere soltanto: - grande, sei stata proprio intelligente!
Classica risposta da cretino.
Credo che avevo collezionato la mia seconda figura di merda.
Il termometro delle possibilità andava su è giù ormai, impazzito.
Non so come, ma mi coinvolse in una confidenza molto più grande di quella che mi aspettavo. Avevamo il nostro segreto adesso, il nostro segreto, capite?. Non farci scoprire, tenerci per noi le nostre cose.
Alla sera, dunque appena possibile, correvamo fuori, attraversavamo il chiostro e andavamo su per certe scale, al buio, in una stanzetta con la porta aperta. Avevamo scoperto tra l’altro che un muro era caldo, perché corrispondeva dall’altro lato, secondo noi, a due termosifoni che stavano in un bagno e quindi nel corridoio.
Lì, non so come, ci tenevamo a volte abbracciati, ci tenevamo le mani, per stare caldi, ridevamo di stupidaggini senza senso. Si stava così, viso a viso, a sentirsi il respiro l’uno dell’altra.
Non so perché s'era creata fra noi questa cosa di starcene così vicini.
A volte, me la stringevo a dosso un po’ di più, a lei si vedeva che le piaceva, la sentivo sinuosa, nervosa. Aveva qualche anno più di me, ma eravamo come cretinetti, tutti e due.
Non so, ma forse questa era la parte più bella della giornata. Sentirsi quel corpo, sinuoso e nervoso addosso, quel tirare il naso insieme per il freddo.
Ci eccitavamo a vicenda in modo più o meno velato, ci stuzzicavamo praticamente fino all’accesso. Strofinarsi sul collo, baciarsi sulla punta del naso, sul collo, leggermente…
Durante il giorno eravamo irreprensibili. A volte anzi ero perfino triste, quando non mi considerava, ma lei era molto più furba di me, che già davo su di giri.
Una sera, non mi ricordo quale, di sicuro l'ultima per lei, comunque quella in cui, in casi come questi ti giochi il tutto per tutto, eravamo andati al nostro momento di giochi. Praticamente farci una fumatina era diventata una semplice scusa. Ci strusciavamo. La regola era: vietate le mani.
Non l’avevamo mai detto, ma in pratica era sott’inteso.
Non so se riesco a rendere, la sensualità, la perversione, ma anche l’eccitazione che si nascondeva in quel gioco. La vostra esperienza, potrà aiutarvi a capire meglio.
Quella sera però, feci il bastardo. Mentre lei era vicino a me, guancia a guancia, quindi figuratevi l’eccitazione che colava da tutte le parti, mi misi con la mano in giù davanti a me. Nel frattempo, sentii che lei si spingeva sul mio cazzo, perché lentissimamente, se lo appoggiava addosso, come per sbaglio.
Io cercavo di indurirlo ancora di più quando si appoggiava.
Il gioco era: fare certe cose, ma come se non le avessimo fatte per niente.
A farla breve, la mano la misi dove lei si aspettava di trovare il mio coso.
Si spostò un pochino in avanti. Non trovò il cazzo che l’aspettava, ma la mia mano. Dentro di me facevo calcoli di misure e distanze, fanno ridere queste cose, forse!
Credo che ci presi abbastanza bene, perché colsi abbastanza vicino al clitoride. Me ne accorsi perché lei sussultò un pochino. Non si ritrasse però, perché era così eccitata.
Cominciai ad insistere sul collo. Lei mi abbracciò intorno con le braccia. Mi sentivo le tette addosso. Pareva una botta di allucinogeni. Prendemmo a baciarci.
Con l’unghia del pollice scorrevo sui suoi jeans, sulla fica, da sopra a sotto, e viceversa, cercando di creare una leggera vibrazione che la faceva eccitare ancora di più.
Era quel raschiare sui pantaloni che la eccitava, e io lo sapevo.
Capii che eravamo al limite quando sentii la sua mano che spingeva la mia sul suo buchetto.
A fatica ci dovemmo separare perché qualcuno poteva sorprenderci o comunque cercarci.
Ci vergognavamo tutti e due di guardarci, ma eravamo pazzi, come ubriachi delle gioie che ci eravamo date e di quelle che ci volevamo ancora regalare. Era come un calore, che ci travolgeva, una passione che ci aveva preso. Volevamo tirarci indietro, ma ci guardavamo e ci dicevamo che saremmo andati fino in fondo. Quel nostro guardarci, quel nostro desiderarci, non ci bastava più ormai. Eravamo l’uno dell’altro senza freni. Mi sentivo le labbra calda di lei su di me, il suo sapore sulle mie labbra. Avevo addosso una specie di tremore, come quando ti capita un'esperienza da pazzi.
Ci dicemmo che quella notte ci dovevamo vedere. C’eravamo detti, “per parlare”, entrambi sapevamo che avevamo addosso una voglia matta di fare l’amore. Ci nascondevamo le cose, ma ce le dicevamo chiaramente.
La sera, tirammo il più possibile, ma in genere si andava al letto molto presto perché gli orari erano abbastanza ferrei.
Eravamo tutti nelle nostre cellette. Lei chiese, come c’eravamo detti già, al padre superiore, visto che comunque lei non stava con noi il giorno di poter rimanere ancora per aggiustare la cucina. Non ci furono problemi.
Da parte mia, corsi subito in camera, accostai la porta, ma non serrai il chiavistello. Spensi la luce, ed attesi che finisse il via vai nei bagni, che tutte le luci si spegnessero nelle stanze, e che ogni abitante del convento fosse nel suo letto.
Le porte erano alte un paio di centimetri da terra ed erano tavoloni, non porte, quindi ti potevano sentire benissimo.
Dovetti aspettare ancora un po’.
Uscii fuori, nel buio del corridoio, e accostai la porta dietro di me.
Era il buio totale, ovunque. Le celle erano sistemate sui due lati del corridoio che da una parte era chiuso. Dall’altra in fondo c’era l’uscita. Lì c’era la stanza del superiore, che stava con le orecchie alzate sveglio fino a tarda notte nei suoi studi, sensibile ad ogni tremore.
Ci misi un eternità per attraversare tutto il corridoio. Scarpe in mano, scivolavo solo con i calzini, a tentoni, nel buio totale. Solo uno starnuto poteva tradirmi. Quando fui davanti alla stanza del superiore, avevo il cuore a mille.
“Se mi becca ora sono fottuto” dicevo tra me e me.
Non si sentiva un solo fruscio, solo qualcuno che dormiva. A tentoni, scesi la scala di pietra che sbucava su un lato della cucina. Mia unica guida la lucetta rossa dell’interruttore della luce scale, in fondo.
Praticamente in preda a mille sentimenti, agitazioni, eccitazioni, mi feci quella discesa.
Quando arrivai al piano di sotto, lei era lì che stava veramente mettendo in ordine la cucina. Me la guardai prima sulla porta, non mi aveva sentito. La abbracciai da dietro, mentre si accorgeva che andavo da lei. Subito fu un baciarci a fior di pelle.
Parlavamo a voce bassa. Quel solo bisbigliare, bastava ad eccitarci, quella situazione, così pericolosa era l’estrema punta di una passione che ci stava travolgendo.
Andammo poi, oltre il salone dove si mangiava, ci chiudemmo alle spalle una porta. Poi ci trovammo in una stanza attigua, dove stava un ripostiglio. Un grosso tavolo appoggiato al muro, armadi strapieni di coperte e naftalina, pentole, libri, sedie ammucchiate, le lampade dei comodini mezze arruginite, reti del letto, stoviglie, di tutto di più. Accendemmo la luce.
Avevamo paura di essere scoperti, la porta era a vetri e da fuori si vedeva. Attaccai una lampada del comodino alla presa e ci gettammo sul pavimento sotto il tavolo, ma la luce era comunque forte.
Lei disse che era freddo.
“Cazzo” pensai nuovamente “qui va a finire che non si fa nulla”.
Presi le coperte, e le misi sotto di noi. Quel freddo pavimento ora diventava caldo, morbido addirittura.
Qui mi riconosco una trovata geniale. Misi tutt’intorno al tavolino le altre coperte. Fino a toccare per terra. E' una mia tecnica sviluppata negli anni, davvero consigliata. E si creò come una piccola stanzetta con la lampadina dentro. Cominciò addirittura a fare un po’ caldo.
Una cosa è sicura, giusto per fare una battuta: eravamo ricoperti tutti da queste cacchio di coperte marroni che erano divenute una ossessione, tipo in certi racconti di Ionesco, per chi li conosce, o qualche suggestione alla Hitchcok.
Parlammo tutto il tempo, come matti, un po’ ci tenevamo stretti, un po’ parlavamo. Era un continuo toccarsi. Spogliarsi lentamente, sempre con maggior foga.
Il mio dolce amore, si abbandonava fantasticamente.
Era difficile stare seduti per via che ti sbatteva la testa sul fondo del tavolo. E si stava l’uno di fianco all’altro. La luce della lampadina la misi dietro un risvolto della coperta. Legammo la lingua, l’uno con l’altra. Le mani si muovevano su le strade che tracciava la nostra fantasia. La lingua tracciava sui nostri corpi le vie più brevi per darsi il piacere.
La strinsi con la schiena appoggiata su di me, circondai i suoi capezzoli di carezze e mi feci aiutare dalle sue mani. Poi tenendola ferma sul collo giunsi tra le sue gambe e finalmente cominciò a mugolare di brutto
Si ruppe un po’ la timidezza. Si scatenò un senso di perversione quasi inaspettato. Mentre ci baciavamo le dita scorrevano tra la sue coscie, sul suo succo profumato e oleoso.
Anch’io volevo la mia parte.
Le dovetti spingere un po’ la testa per darle coraggio. Poi continuò da sola. Forse senza tanta bravura, ma certo con un fascino senza limiti. Le tenevo la testa. Poi gliela alzavo, glielo toglievo dalle labbra e le dicevo che era bellissima. Lei mi guardava soltanto. Poi , tenendolo in mano glielo respingevo dentro, di lato.
Me la guardavo tutta, appoggiata su di me e accovacciata sulla sua gamba. I capelli di lato, per nascondermi quello spettacolo.
Divino cazzo.
Era eccitatissima. Spensi la luce.
Ci possedemmo a vicenda, lentamente, a colpi ritmati, gustando tutto, a fondo. Ci parlavamo bisbigliando, commentando quasi ogni movimento.
Non avevamo il coraggio di allontanare il nostro viso, l’uno dall’altro, anche se era buio.
Lei si girò da sola, si mise in ginocchio con le gambe molto aperte, le braccia un po' allungate in avanti. Rimanemmo a lungo in quella posizione.
Mi chiedeva di venire, ma era bello tirare il più possibile. Quando fu sopra di me, (tra varie testate) era irrefrenabile, e dovetti stringerle la bocca col palmo della mano, per non far sentire il mugolio dell’orgasmo che la stava circondando. Bella tesa, sudata, scatenata a tratti.
Io non volli che continuasse.
Riaccendemmo la luce. Come si diceva in un opera che ora non mi ricordo, era una rosa sbocciata, e il suo viso era adesso d’un candore celestiale. Le strinsi la testa col braccio e mi toccai davanti a lei. Lei diceva che non l'aveva mai visto fare così, e che così da vicino. Questo credo eccitasse entrambi. Le avvicinai un po’ il viso quando venni. Non riuscivo a chiederle di prenderlo sul viso. Quando le arrivò qualche goccia che non si aspettava tremò un po’, ma poi rimase come estasiata. Era un ghiaccio da rompere quello.
Quando la guardai era ancora eccitata. Tornammo a baciarci a toccarci. Quando riuscii ad andarle sopra, cominciai a baciarla con più furia, fin sul ventre. Lei capì che volevo leccarla. Mi strinse la testa con le mani, per impedirmi di scendere. E mi tirava verso l'alto., ma senza troppa convinzione. Figurarsi se mi fermavo.
Dovetti accorciare i tempi di discesa, e prenderle subito il clitoride tra le labbra. Si sciolse subito, com’è naturale. E cominciò essa stessa ad aprire le gambe. Con l’aiuto delle mie dita dentro di se, venne come non mai, dico, come non mai cazzo!
Se poteste immaginare quanto fosse graziosa, un po’ inesperta, ma calda, pronta…Bisognava cacciarglielo quello che voleva.
Chiuse le gambe subito, quando venne, come si vergognasse, per tenermi abbracciato.
E dico, quell’abbraccio cosa mai poteva sostituirlo? Cosa?
Le sue labbra diedero pace ai miei sensi. Operava con più disinvoltura adesso, con più spigliatezza, ma era una cosa fantastica. Ragazzi, cazzo e dico cazzo!
Quanto tempo rimanemmo così a guardarci? Non lo so. In quel tempo che non era più tempo, in quell’atmosfera che era mondo in un mondo dove vivevano tutti gli altri esseri umani. Noi che per quel tempo, c’eravamo fatto il nostro mondo e ce l’eravamo goduto fino alla fine.
Per un momento se ne era andata ogni più piccola sbavatura di QUESTO mondo. Quello stare l'uno con l'altro, liberamente, senza vincoli, in un intesa che non voleva finire mai, avevano aperto davvero le porte a quell'angolo d'universo ove tutte le creature possono davvero toccare la felicità.
Il giorno dopo, solo io e lei avevamo il naso chiuso! OOppppSSSS!!!
Un saluto a tutta la comunità. A presto ragazzi, ciao!
[email protected]
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17 years ago
rico819,
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Last visit: 12 years ago
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Segnalazione utenti scorretti
IMPORTANTE:Per garantire la migliore "vivibilità" possibile del portale qualsiasi utente può segnalare comportamenti scorretti all'amministratore semplicemente seguendo questa procedura:entra nel profilo utente di chi si vuole segnalare e , sotto la foto principale, cliccate la tab "Menu" ,all'apertura della tab in basso troverete il link "Segnala utente" cliccatelo e si aprirà la finestra nella quale potrete inserire la motivazione.ATTENZIONE: 3 segnalazioni da utenti differenti comportano l'immediata sospensione del profilo!
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17 years ago
SexyCommunity, 35
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Chat SC e VideoChat
La Chat e la VideoChat di SC sono disponibili GRATUITAMENTE a tutti gli utenti registrati al portaleper accedere devi fare il login su SC vedrai in basso a destra la Chat e VideoChat con tutti i tuoi amici onlinecliccando sul link DISPONIBILE ti si aprirà una finestra nella quale potrai scegliere il tuo stato fra:Disponibile : i tuoi amici ti vedranno online e potranno chattare videochattare con teImpegnato : i messaggi verranno archiviati e li riceverai appena diventerai disponibileInvisibile : vedrai gli amici online ma sarai invisibile a loro (non potranno contattarti)Offline : cliccando questo link la chat verrà disabilitata (non potrai ricevere ne inviare messaggi)Potrai inoltre settare una frase per il tuo Status che sarà visibile a tutti i tuoi amici!per usare la Videochat basta cliccare l'icona a forma di videocamera presente nel box messaggi (quindi clicca su un utente per aprire il box messaggi e li vedrai i link: Smile, Cancella chat, Videochat)cliccando la videochat il tuo interlocutore riceverà una richiesta di videochat da parte tua, nel caso accetti si aprirà ad entrambi la sessione di videochat dove potrete sia chattare in modo testuale (con il box sulla colonna destra) sia vedervi dal vivo tramite la videocamera del Vs pc direttamente nella finestra centrale
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17 years ago
SexyCommunity, 35
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come scrivere un racconto erotico
Puoi inserire racconti sia se sei registrato sia come visitatore di SCse sei registrato una volta che hai fatto il login clicca nel Menu Utente la voce "Scrivi un Racconto" se non sei registrato puoi inserire ugualmente il tuo racconto cliccando nel Menu Utente la voce "Scrivi un Racconto" ma dovrai inserire una email valida per poter salvare il testocosa aspetti clicca su scrivi racconto inserisci il titolo ed il testo e poi premi salva il racconto!
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17 years ago
SexyCommunity, 35
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Certificazione Profili
esistono due tipi di certificazione, la prima per le coppie e singole e la seconda per i singoli ed i trav/trans.
la certificazione delle coppie e delle singole:
viene eseguita dallo staff del portale,essere certificati è semplicissimo basta inviare una mail all'indirizzo: [email protected] mandando una foto di coppia o almeno della lei di coppia o della lei nel caso di singole nella quale sia mostrato il nostro logo che potete scaricare cliccando qui (se preferite la versione pdf cliccate qui )stampato su un qualsiasi foglio formato A4 le compilato a penna o pennarello con la VS username e data della certifica la foto deve essere poi spedita all'indirizzo [email protected]
la certificazione sarà rapidissima,inoltre le coppie,singole ,lei bisex certificate potranno a loro volta indicarci le coppie o singole o lei bisex vere loro amiche che riceveranno a loro volta la certificazione.
NON Sono ammessi Fotomontaggi di nessun genere il logo deve obbligatoriamente essere stampato ed utilizzato per fare una foto reale.
NON AVETE LA STAMPANTE? nessun problema potete ricevere la certifica in questo modo prendete un normale foglio A4 e con un pennarello scrivete la Vs username seguita dalla frase "certificati da SexyCommunity" in data.... e poi utilizzate lo stesso foglio per scattare una foto come se fosse il nostro logo. (se sei singola puoi scattare foto allo specchio)IMPORTANTE: il volto DEVE ESSERE CENSURATO e quindi NON riconoscibile in quanto la foto inviata verrà pubblicata sul profilo dove deve rimanere obbligatoriamente per validare la certifica (può essere spostata nella gallery)
la certificazione dei singoli e dei trav/trans:
NON viene eseguita dal portale (in quanto è ovvio che siano singoli...) ma avviene su richiesta delle coppie che li hanno...testati come singoli ok...
importante:
il simbolo coppia verificata indica esclusivamente la reale esistenza degli utenti certificati al momento del controllo da parte del nostro staff.Il simbolo singolo ok indica che il profilo dell'utente è stato verificato dalla coppia indicata nella certificazione il portale non verifica personalmente questi profili.
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17 years ago
SexyCommunity, 35
Last visit: 5 hours ago -
La nostra prima volta con.........(seguito)
L'eccitazione aveva preso il sopravvento, le nostre fantasie, mai realizzate e coltivate per tanto tempo, erano, finalmente, diventate
realta'.
Una realta', che andava oltre ogni previsione, a portata di mano,
cazzo e fica, avevamo oltre una coppia, molto calda, anche la loro
amica, un trio esplosivo, molto esperto in materia di sesso.
I gemiti, i sospiri, erano diventati sempre piu' intensi, il mio cazzo, sempre piu' duro, stava esplodendo, fortunatamente, mia moglie
Lucia, mentre io continuavo a scavarle con le mani la fica, tutta
bagnata di umori, lo tiro' fuori e con rabbia ed eccitazione, comincio'
a menarlo, sempre piu' forte.
Il gioco, piaceva a tutti, ma bisognava andare oltre, ci penso' Olga,
che da vera padrona di casa, con una mano, s'introdusse tra le
mutandine di mia moglie e assieme alla mia, comincio freneticamte ad accarezzarla, un intreccio di dita, erano impegnate in quella passera, che, per la forte eccitazione, scoppio in un lungo ed intenso orgasmo.
L'invito di Sandro a consumare la cena, risulto' vano, c'era troppa
fame di ben altra carne!
A quel punto, mentre Sandro e Tiziana, erano impegnati, a terra,
sui tapperi, in un succulento 69, Olga, come un'affamata, si mise in ginocchio e con la bocca, volle gustare e leccare tutti gli umori, che
quell'orgasmo esplosivo, aveva generato in mia moglie.
Mi spogliai del tutto e posizionandomi, dietro Olga, cominciai ad
accarezzarle le natiche, un culo stupendo, era spalancato, pronto per essere inculato.
Dilatandolo, lo leccai, con intensi colpi di lingua, lenti e forti allo
stesso tempo, con lo scopo di lubrificarlo al massimo, mentre con le dita le accarezzavo la fica, tutta depilata.
Olga, era al massimo dell'eccitazion, mi imploro' d'incularla, voleva il cazzo, le mani non le bastavano piu'!
L'accontentai, alternando colpi intensi, lenti e violenti allo stesso tempo, con questo ritmo, riuscii ad infilarle il cazzo tutto nel
deratano, si dimenava come un ossessa, con lo stesso ritmo
slinguava mia moglie, che in preda forte eccitazione, urlava dal
piacere,, invitandomi a venire e sborrare tutto il mio seme nel culo di Olga.
Quei corpi, quelle immagini, quell'atmosfera, quel culo, il vedere mia moglie al culmine dell'eccitazione, all'estasi, erano emozioni
intensissime che mi procurarono, un godimento grandissimo, bestiale, mai provato prima, sborrai tutto il mio piacere, nello sfin-
tere, dilatato all'iverosimile, con fiotti d'intenso sperma.
Mia moglie, si divingolo' dalla lingua di Olga , e alzandosi afferro' il mio cazzo, ancora duro, e incomincio' a.....
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17 years ago
renzo1e1lucia188404,
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Last visit: 11 years ago
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Il progetto (1° parte)
Il Progetto (1° Parte)
Mia moglie, quel giorno tornò sconvolta . Era tutta rossa in viso ed aveva anche un po’ i capelli scompigliati. Appena arrivò in ufficio si diresse alla macchina distributrice d’acqua e bevve un lungo sorso.Io la guardai un po’ stupito,poi ripresi il mio lavoro,stavo realizzando un progetto abbastanza importante,che forse avrebbe potuto cambiare le sorti della nostra azienda,e forse della nostra stessa vita.
“Caro………..” mi disse “come sai oggi dovevo incontrarmi con l’Ingeniere xxxxxxxxxx,”
“Infatti….” Risposi Io “……..ebbene..?” Le chiesi senza distogliere gli occhi e l’attenzione dal mio progetto.
“Ebbene…..” continuò Lei “..ebbene,dopo che gli illustrato tutto il nostro progetto e chiesto le basi finanziarie indispensabili per il finanziamento lui è rimasto un po’ perplesso,ed ha iniziato a tergiversare,dicendo che di progetti come il nostro ne ha pieni i cassetti,ed anche se riconosceva che era un progetto interessante,ancora non riusciva a vedere,diciamo,il proprio rendiconto personale…….”
“Che bastardo…”risposi
“Eh si proprio un bel bastardo…” rispose lei e da come lo fece io la guardai e lei continuò
“Io,per il bene della nostra azienda ho insistito,perché so quanto vale il nostro progetto ed i significato che può avere per te……..,per la nostra vita…….,per la nostra azienda…………”
“E.quindi……”dissi io
Devo premettere che mia moglie è una donna attraente,arguta e molto intelligente,è bionda e cosa che mi fa veramente impazzire,ha una quinta magnifica,che tette,anche il culo non è male.Io nelle mie fantasie sessuali,anche per ravvivare un po’ il nostro rapporto,sono 20 anni che siamo sposati,due bellissimi bambini,ci siamo sposati giovanissimi,io 25 lei 23,fantascico dicendole che mi piacerebbe vederla alla presa con altri cazzi,anche di dimensioni più imponenti del mio.Lei mi ha sempre detto che uno è più che sufficiente e che non ha bisogno di altro e che le mie sono fantasie da pervertito.Una volta,tornando da una cena di lavoro,i bimbi erano dai nonni,in una famosa città d’Italia,notammo l’insegna pubblicitaria di un night club con privè.Io le proposi di andare dare un’occhiata,solo per curiosità.Lei non ne voleva sapere,solo dopo mille e mille insistenze sono riuscita a convincerla,ma fu molto serafica.Non ti mettere in testa strane idee o creo un casino tale che neppure te lo immagini.Conoscendola capii che non potevo rischiare.Una volta entrati ci guardammo un po' intorno.l'atmosfera era molto soft ed il locale molto carino,ci dirigemmo verso il bar ed ordinammo due sorbetti.La gradazione era leggermente alcolica,anche mia moglie me lo fece notare.Dopo poco ci avvicinò un signore distinto sulla sessantina ben portati,molto elegante e gentile,ci disse essere il gestore del locale e ci chese se era la prima volta che frequentavamo un locale di quel tipo.Io risposi che naturalmente era la prima volta e che eravamo un po' curiosi.Mia moglie sorseggiava il suo liquore guardando di sott'ecchi pra me,ora questo distinto signore.Dopo esserci liberati dai soprabiti,il gestore fece i complimenti a mia moglie,effettivamente stava veramente bene in quell'abito da sera,nero con gonna e giacca leggermente a “V” con uno scollo abbastanza generoso appena velato da un top nero semitrasparente che per tutta la serata mi aveva eccitato e che ora il gestore sembrava notare con soddisfazione.Ci fece notare i divanetti,quelli son divisorie per i preliminari del privè e poi ci disse che salite le scale c'erano delle stanze alcune con delle ampie finestre per poter osservare,altre decisamente più riservate,per i divertimenti un po' di tutti i gasti.Il tipo ora si era fatto vicino a mia moglie e cingendole i fianchi,sfiorandole il seno ci condusse ai divanetti.Duarnte il percorso,incrociammo lo sguardo di diversi uomini,anche di alcune donne.Sempre molto soft,con la coda dell'occhio vidi che il gestore non disdegnava di sfiorare e di ammirare il seno di mia moglie,la quale sorseggiava il suo liquore senza dar segni di impazienza.Ci accomodammo ed anche qui lo sguardo lungo del gestore cadde sullo scollo di mia mogliee ci spiegò che le prime conoscenze avvenivano proprio su quei divanetti e si gestiva la cosa come meglio si riteneva,da un'abile conversazione oppure a qualcosa di più intrigrante.Dopo poco si alzò diede un bacio sulla guancia a mia moglie e secondo me si soffermo un po' troppo sul collo e forse le sussurrò qualcosa all'orecchio,io chiesi ma la sua risposta fu che il tutto era frutto della mia immaginazione.Allora io presi a baciarla sul collo ed appoggiai la mano sulla sua coscia,risalendo piano piano sotto la gonna,mia moglie sorseggiava il suo liquore e si affusolava,io arrivai con la mano alle culotte,mia moglie le adora e li mi accorsi di non essere solo.Un'uomo sulla cinquantina,anch'esso molto elegante,brizzolato,stava risalendo l'altra coscia di mia moglie fin sotto la gonna,lei mi guardò intensamente e poi mi baciò e limonammo quasi come due adolescenti,sentii la mano di lui arrivare dove era la mia e continuare a risalire fino alle tette,dove la insinuò nella giacca iniziando a palparle e giocerellare coi capezzoli.Era la prima volta che mani diverse dalle mie esploravano il corpo di mia moglie,la quale abbandonò la testa all'indietro e io mi tuffai sul suo bellissimo collo,aprendogli un po' di più le coscie,palpandole la figa con più decisione,mentre l'ospite continuava a palparle le tette ed anche lui la baciava sul collo.Vidi lui poi prenderle la mano ed appoggiarla sul suo pacco,lei rimase un'attimo ferma e poi iniziò a strusciarlo,fino a fare dei movimenti molto eloquenti,come una sega,allora io le spostai le culotte e con un dito la penetrai,lei sussoltò,ma era fradicia di umori ed aveva il respiro affannato,lui si abbassò la cerniera e liberò il suo cazzo veramente notevole.Lei abbassò un attimo gli occhi e poi lo afferrò ed inizò a segarlo dolcemente.Un altro uomo si era avvicinato da dietro i divanetti ed aveva già estratto il suo cazzo duro e lo strusciava sulla guancia di mia moglie che aveva sempre la testa all'indietro sulla spalliera del divano,anche io mi ritrovai questo cazzo a pochi centimetri e mi ritrassi.Mi alzai e lo spettacolo che vidi mi lascò a bocca aperta.La mia adorta mogliettina era seduta su un divano di un privè,con la testa all'indietro,con un perfetto sconosciuto che le stava palpando le tette e leccando il collo,con un altro che le strusciava il cazzo duro sul viso ed un altro che aveva preso il mio posto e che ora le allargave le cosce,le spostava le culotte ed iniziava a leccarle la figa,mia moglie aveva il respiro affannato,si vedeva il ritmo delle sue tette magnifiche alzarsi ed abbassarsi e quando disciuse la bocca per il godimento,il tipo che le strusciava il cazzo sul viso lo infilò e lei iniziò un pompino da favola.Avevo il cazzo di marmo.
.............(continua)..............
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5
17 years ago
admin, 75
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La giovane cognatina
Visti i numerosi impegni di lavoro, io e mia moglie, abbiamo deciso di affidarci ad una collaboratrice domestica per le pulizie di casa (almeno per una volta la settimana).
Abbiamo calcolato bene la spesa e ci siamo dati dei limiti, non essendo ricchissimi, quindi abbiamo iniziato ad incontrare persone che rispondevano al nostro annuncio sul giornaletto locale.
Nessuna però ci accontentava o per il volto poco rassicurante o per gl'orari che non ci andavano molto bene.
Noi volevamo una persona per il fine settimana o in un giorno in cui potesse esserci qualcuno in casa, perchè non ci si fidava a lasciar una persona sconosciuta in casa nostra, così dopo numerosi contatti, c'è venuta un idea!
La sorellina di mia moglie, Simona, era una ragazza giovane, una studentessa al secondo anno di studi e senza un lavoro, però con le necessità di ogni ragazzo/a della sua età e ci siamo ricordanti, per un discorso fatto poco tempo prima del fatto che cercasse un lavoretto per non pesare troppo sulla famiglia: quale occasione migliore!
Subito non era entusiasta: si sa... fare la "donna delle pulizie" non è il massimo, però non c'è voluto molto per convincerla. Alla fine avrebbe guadagnato i suoi bei soldi ogni settimana, giusti per farsi un bel weekend con gli amici e potersi comprare quel mare di vestiti che la vestivano poco ma costavano una fortuna. E' una di quelle ragazze fissate con la moda e la discoteca...
Così inizia la sua prima esperienza lavorativa. Mercoledì mattina alle 7. Io sono a casa, anche se mi disturbava un po' così presto, però non c'era soluzione diversa: per lei il fine settimana non era proprio concepibile e il mercoledì avrebbe poi avuto lezione alle 10 all'università, qundi, escludendo i momenti in cui non c'era nessuno in casa... ecco raggiunto l'accordo.
Ed eccoci al primo mercoledì. Ci sono io a casa, come ogni mercoledì, visibilmente assonnato per l'ora, visto che mi alzo più tardi quando vado al lavoro. Apro la porta ed eccola già vestita come una velina ripresa da un gionale scandalistico all'uscita di qualche discoteca: cavolo, anche durante la settimana!
Era una giornata freddina e così le dico: "ciao simo... ma senti un po', non fa un po' freddo per andare vestita in quel modo!" ...avevo preso il vizio della sorella, che la rimproverava spesso. Lei mi risponde che c'è abituata e inizia il lavoro. Io, intanto mi stendo sul divano, provato un po' dal sonno e la osservo quando passa.
Certo che ha proprio un bel fisichino la mia cognatina... è alta più o meno come mia moglie, un po' di più, però vestita in quel modo mi scatena strane fantasie che si sentono subito col gonfiore tra le gambe, imbarazzante.
Decido così di ritirarmi in camera da letto e me la immagino nuda... avrà un seno sodo e grande a giudicare dalle rotondità e un culettino a mandolino come piace a me... mi faccio una sega e me la immagino mentre mi succhia il mio cazzo... O dio! A cosa sto pensando?!
La settimana seguente stessa scena e così per un paio di volte, fino a che non decido di lasciarle le chiavi, così posso dormire un po' di più, chiedendole di fare i lavori meno rumorosi per la prima ora...
Così arriva il mercoledì mattina, entra in casa, la sento che si sistema e si prepara un caffè... inizia a spolverare e a lavare i vetri. Sta eseguendo i suoi compiti nel massimo rispetto del mio sonno, ma ormai sono sveglio e la sento bene, ma non voglio farle sapere che sono sveglio.
Ho il cazzo durissimo, solamente sentendo che mi sta girando intorno nella casa, vedo muoversi la maniglia della camera da letto, eccola, verrà a vedere se sto dormendo, per risistemare anche la camera da letto: fingo di dormire e mi giro da un lato. Non mi accorgo che mi esce il cazzo dai boxer, ma ormai non posso farci niente... entra e mi guarda. Ho gl'occhi socchiusi nella penombra della camera. Si avvicina per vedere se sono sveglio e vede, stupita il membro tra le lenzuola arruffate... Mi passa una mano davanti agl'occhi e simula un colpo di tosse, guardandosi intorno.
Quella visione non le dispiace... ogni tanto gli da uno sguardo e a sorpresa, non ci posso credere... sposta un po' le lenzuola per godersi meglio il mio cazzo che sentivo pulsare insistentemente. Sto scoppiando: non resisto... Immagino che si stia eccitando anche lei, altrimenti non starebbe lì impalata a fissarmi e a fissare il mio uccello!
Sono un uomo di quarant'anni, non sono atletico e un modello, ma ho il mio fascino e tra le mie doti fisiche c'è sicuramente quella di avere un pene di dimensioni più che rispettose per un uomo. Mia moglie aveva avuto un espressione di stupore come quella dipinta sul volto della sua sorellina in questo momento e ricordo bene quello che è successo poi dopo.
Eccoci fermi ora a questa immagine: io disteso nel letto che fingo di dormire e lei che muore dalla voglia di vederlo ancora meglio e chissà con quali fantasie... vestita con un jeans attillatissimo e un top bianco, ombelico scoperto per mettere in mostra il piercing di qualche settimana fa e il tribale sulla schiena, scalza per non fare rumore... che faccio? ora voglio proprio vedere come se la cava: "buongiono simo... che fai qui?" e apro gli occhi... Lei impietrita balbetta che era venuta a vedere se ero per caso sveglio per risistemare la camera da letto e io le rispondo che mi ero accordo già da alcuni della sua presenza e che per vedere se ero sveglio sarebbe bastato molto meno tempo... Ora un po' di paura aveva preso anche me.
Simo: "senti, okey... scusa... è che sono venuta qui e volevo capire bene se eri sveglio.."
Io: "...se ero sveglio o più semplicemente vuolevi vedere questo!" e dicendo così, levai le lenzula dal mio corpo scoprendomi per intero e mettendo in mostra il membro al massimo della sua grandezza. "su, non te ne devi vergognare!E' normale provare attrazione per questo, non trovi?"
Simo: "ma clau... ma che fai? Sei pazzo?!"
Dicendo così non la faccio arretrare e la blocco per un braccio, cerca di divincolarsi, ma senza opporre poi troppa resistenza, penso. Ormai io ho un solo desidero, venirle tra quelle due tette che le stanno esplondendo costrette in quel top minuscolo.
Le guido la mano con violenza sul mio cazzo: lei sembra scioccata ed impaurita; trema, ma si percepisce anche la sua eccitazione.
Ha la gola strozzata, come se volesse urlare, ma non ci riuscisse: prima che ciò accada le prendo la nuca e premo le mie labbra contro le sue con forza, baciandola. Le sue labbra sono morbide, chiuse ermeticamente. E' una rigida bambola tra le mie mani.
La mia mente ormai è completamente disconnessa: nulla mi può fermare!
Nel frattempo, con l'altra mano, la invito a iniziare una sega; sente il mio cazzo pulsare, duro... maestoso, la mia lingua che cerca di insinuarsi con forza tra le labbra che ora si sono schiuse: le nostre lingue si incrociano e iniziano una lotta appassionata...
Tolgo la mia mano dalla sua appoggiata sul mio cazzo. Ora non oppone più resistenza: era dura lottare tra paura e piacere, ma come spesso accade l'ha vinta il piacere anche questa volta.
Passa poco e me la ritrovo con la testa tra le gambe e la sua calda lingua che gioca con la mia cappella in fiamme... Mostruosa di mattina!
Ora mi osservo lo spettacolo. Ha iniziato un pompino coi fiocchi e se lo sta godendo anche lei... l'allontano un attimo per togliele il top e lei si slaccia i jeans. Un sogno pericoloso divenuto realtà.
Due tettone mi guardano dritto negl'occhi: gliele succhio e le stringo i capezzoli, lei inizia ad ansimare, come se stesse già raggiungendo l'orgasmo.
La sfioro tra le gambe ed è fradicia! Il mio dito la tocca e penetra nell'umida fessura: da tempo non sentivo quella sensazione. Si sentiva la sua giovane età dal buchino ancora giovane...
La prendo e me la metto sopra: un urlo di piacere mentre la penetro.
Sto scopando con la sorella di mia moglie. Me la ricordo quand'era più piccola... non mi immaginavo mai più di arrivare a questo! Ma ora non mi importa e me la voglio godere fino in fondo.
Simona sta godendo, la mia mano soffoca le sua grida di piacere... tra poco la riepirò del mio caldo seme...
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17 years ago
BUNCIA, 39/40
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Lettera a juan
La voce di Igoia al cellulare mi ha eccitato moltissimo. Juan non ti nascondo che, appena terminata la conversazione, ero tutto bagnato. Un lungo filo d'argento imperlava le mie cosce. In preda a strane voglie, mi sono spogliato completamente nudo, ho preso dal frigo un grosso cetriolo, l'ho cosparso di vasellina e me lo sono infilato piano piano su per il buco del culo. Poi, sdraiato sul letto, stando bene attento a non far sgusciare via il cetriolo, ho messo due mollette da bucato ai capezzoli, ormai turgidi e scuri, ho chiuso gli occhi e, masturbandomi dolcemente, ho iniziato a fantasticare.
Spiavo te, Juan, dalla porta del bagno. Da uno spiraglio ti vedevo mentre ti facevi la doccia. Ti guardavo insaponarti e, appena hai cominciato a lavarti l'uccello, ad insaponarti le palle e il culo, ho tirato fuori il mio pisello. Con la paura che Igoia arrivasse da un momento all'altro, ho cominciato a menarmelo come un porcello, infilandomi anche un dito dietro. Guardavo rapito il tuo corpo sotto l'acqua, nel sapone... le tue mani. Non capivo più niente e sentivo che da un momento all'altro il mio sperma sarebbe schizzato fuori... sarei riuscito a trattenere l'urlo di piacere che sentivo sempre più salirmi in gola, ti saresti accorto di me, cosa avrei potuto dire a mia discolpa?...
Igoia, intanto, con il suo passo da pantera, silenziosa, si era avvicinata. Me la ritrovo improvvisamente alle spalle. Indossa dei guanti neri. Con una mano, rapida, mi tappa la bocca, con l'altra mi afferra per le palle, stritolandomele. Cado in ginocchio con i jeans alle caviglie che mi impediscono qualsiasi possibilità di fuga. Assestandomi un calcio da dietro cado a faccia in giù sul pavimento del bagno, spalancando la porta.
"Questo porco ti stava spiando Juan... il maiale ti guardava col cazzo in mano, ma adesso gliela faccio passare io la voglia..."
Igoia tira fuori dall'incavo del seno due cordicelle sottili, mi serra i polsi, legandomi un braccio ad una maniglia di un mobile e l'altro alle maniglia della porta. Mi ordina di rialzarmi, mettendomi in ginocchio. Con le braccia aperte, sospese tra le due maniglie faccio fatica ad alzarmi.
"Mi fanno male i polsi, ti prego padrona slegami!!!... Inginocchiati lurido cane che spii mio marito, su in ginocchio ho detto!!" Una frustata mi colpisce le natiche, che bruciano. Finalmente riesco ad inginocchiarmi. Igoia mi divarica le gambe lasciandomi le caviglie imprigionate nei jeans, catene improvvisate.
"Continua pure a guardare Juan mentre si lava, desidera pure il suo superbo cazzo, ma adesso caro il mio frocetto, visto che ti piace tanto il pisello, ciuccia questo..." E mi mette in bocca, tirandomi su per i capelli, un grosso fallo di gomma che si è attaccata ai fianchi.
"Bagnalo ben bene, usa tutta la saliva che riesci a trovare, perché sto per infilartelo in culo e non solo la punta ma tutto, fino al tuo lurido stomaco!!!"
Lo stacca dalla mia bocca e, fulminea, mi è dietro, pronta ad incularmi, mentre mi obbliga a profondermi in scuse con te, Juan, per essermi azzardato a spiarti.
"Dille che non lo faccia, così mi farà male..." Igoia, implacabile, mi allarga le natiche, poggia la punta del fallo nel mio buco e con mossa decisa mi sfonda il culo facendomi gemere di dolore, che pian piano si trasforma in un piacere sottile, tradito da gemiti e sussulti, ma ad ogni mio gemito Igoia, continuando a prendermi da dietro, è lì pronta a sculacciarmi sonoramente, a mani nude, fino a strapparmi suppliche e pianto.
All'improvviso ho avuto un orgasmo violento espellendo il verde ortaggio strappandomi le mollette con le mani impastate di sperma e tra le convulsoni ho riaperto gli occhi... erano bagnati di lacrime.
A presto. Un bacio Kandido.
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17 years ago
admin, 75
Last visit: 4 hours ago -
La mia prima volta
La mia prima fantastica avventura da singolo con una splendida coppia. Dopo aver atteso il tanto sospirato momento, finalmente il sogno stava per diventare realtà. Avrei incontrato la coppia conosciuta tramite un annuncio da me pubblicato ed al quale sinceramente non avrei mai creduto che qualcuno potesse rispondere. Al contrario era accaduto! Due persone amabili, gentili e spigliate. Quella sera con largo anticipo mi presentai nel parcheggio convenuto, sotto la loro residenza milanese, al loro arrivo le presentazioni ufficiali e il battito cardiaco diventava più veloce. Lei donna splendida, piena di fascino e decisamente bella, lui altrettanto affascinate. Ci dirigiamo verso un ristorante e si cena parlando, cercando di capire qualche cosa in più di noi e per verificare se vi fossero i presupposti per terminare la nostra serata in allegria. Ascendo dal locale, mi propongono di salire da loro, ci speravo ed accettai immediatamente, ma ancora dentro di me mi chiedevo perché io? La fortuna stava girando. Entrammo in casa, bella elegante e di classe ci sedemmo io su un divano e loro in quello che mi stava di fronte. In un attimo lui maestro di vita fece in modo di stemperare la tensione che si era creata data dalla mia inesperienza, basto un gesto…. la fece alzare, la tiro a se dolcemente me dava le spalle, lui alzo lentamente ma inesorabilmente la gonna scoprendole un culetto fantastico. Messo a nudo mi esclamò “ che ne dici del culetto di mia moglie?” cosa potevo rispondere se non che fosse fantastico!! Incalzo lui dicendomi “mettici una mano toccalo e dimmi se ti sembra anche sodo oltre che bello, mi alzai comincia ad accarezzarla toccandola dolcemente si giro e mi bacio sulla bocca appassionatamente, era come se ci si conoscesse da sempre. In un attimo e non ricordo nemmeno come ci ritrovammo nudi con lei stesa sul divano ed io che la leccavo incitato da lui che mi dava che consigli su come le piaceva essere toccata. Ero al settimo cielo quando mi prese il cazzo in bocca e comincio a succhiarlo avidamente, inginocchiata davanti a me che ero seduto sul divano e con lui che le stava toccando la fica da dietro. Di scatto si volto verso il marito lo spinse a sedere sul divano opposto a quello dove stavo io e si tutto sul suo cazzo, ma prima di farselo sparire tra le labbra con una foga irriconoscibile mi disse scopami!! Non me lo feci ripete e prendendola per i fianchi comincia a stantuffarla da dietro la sua fica era calda bagnata e stretta. Gemeva lui la incitava e le chiedeva se le piaceva avere due cazzi solo per lei, se godeva succhiando il suo e con il mio tutto dentro.. riusciva a tra i gemiti a dire solo si si si ancora. La situazione era talmente eccitante, nuova e bella per me. Con la stessa veemenza usata in precedenza ora ero io ad essere spinto su divano e lui incitato a scoparla, le piaceva farsi prendere alla pecorina. Sembrava che volesse aspirarmi il cazzo da tanto succhiava. Ero al settimo cielo, ma allo stesso tempo sull’orlo di un orgasmo mai provato prima, si accorse del mio stato, che pronto ad eruttare una montagna di sperma, feci per sollevarle la testa ma lei avida si conficco il cazzo fino in gola facendomi sborrare tutto nella sua magnifica bocca, il marito anche lui al capolinea la riempi di sborra fino in fondo alla fica. Dopo aver bevuto tutto il mio succo si alzo mi prese il viso mi fisso ,i diede un languido bacio e mi disse “Porco!” lo esclamò con un tono talmente complice che ebbi un sussulto ed un fremito in tutto il corpo. Per essere la mia prima era andata più che bene, avevo provato un esperienza nuova totalmente appagante…. Grazie d’avermi letto tornerò con altre confessioni di storie vissute Furbetto66
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17 years ago
admin, 75
Last visit: 4 hours ago -
Una sera in tavernetta
ciao a tutti siamo una coppia lei 35enne lui 50enne una sera sono
uscito kome capita' tutti i venerdi sera con amici a cena al irentro verso l'una entro in casa vado dritto in bagno, poi camera da ' letto sopresa mia moglie nn ce' mentro mi attingo ad andare al piano mansarda sento dei gemiti che vengono dalla tavernetta vado giu' e' trovo una sopresa mia moglie con un ragazzo di colore lui dritto lei inginocchiata che spompinava il suo arnese dopo un po' mi ha guardato e' mi ha detto nn hai mai capito quanto sono zoccola e' quanto mi piace farti cornuto poi la serata e' continuata sotto i miei occhi un po' increduli e' un po' eccitato ....
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17 years ago
charlone52,
38
Last visit: 9 years ago
-
prima gang con amica!!!
Prima gang con ragazza conoscente...!! Ma non consci....che la reggina era mashaa ragazza di alex....
con i miei amici e con loro....?
Condividiamo gli stessi interessi e, tra questi, una grande passione per le Gang Bang.
Una sera,volevamo vedere un film porno,? con una coppia che voleva giocare con piu maschietti" e l incontro si faceva come al solito a casa sua......essendo una persona molto libera,solare e vera...la coppia che aspettavamo non arrivava.. ma non avevo capito che era la sua ragazza..ed ad un certo punto.....se ne esce così......
vi piace la mia ragazza"?
e tutta per voi... io saro partecipe e qualche volta interverro..... Lei fantastica; capelli lisci nerissimi, occhi verde smeraldo, due tette ben proporzionate e sode e poi, il suo punto di forza, un culo che ci potresti mangiare dentro.
lui ha sempre cercato di aiutarmi.
Mi confida:"Credo che mashaa un maschio solo non basti,lei è molto esigente. Ho visto che guardava molto compiaciuta un film porno gang bang che avevamo affittato. Che ne dici di darmi una mano per soddisfare quell'insaziabile? Questa volta voglio vincere io la partita".
Io e Alex e anche felix il mio amico cioccolattino.... felix abbiamo condiviso tante esperienze ......ma belle con ragazze come lei e difficile trovarle e specialmente amiche molto piu difficile,forse perche questo tipo di fantasie...sono nascoste?.. come ci vede ci abbraccia, ci bacia, ci accarezza il viso con le sue mani fatate e ci fa:" Adesso andate a prepararvi" Io e Alex andiamo in bagno a spogliarci.
Siamo un pò imbarazzati,del solito proprio perche è la prima volta che un nostro amico ci concede questo... ci vediamo nudi. Impugnamo i nostri cazzi e andiamo in camera da letto dove Mashsa ci aspetta completamente nuda sul letto.
Lei è completamente disinvolta, tranquilla.
E' molto ochetta ed è per questo che Alex questa sera ha intenzione di riempirla di sperma.
E anch'io ho una voglia matta di farla urlare di piacere.
Cominciamo con i preliminari.
Ci sdraiamo accanto a lei, ci scambiamo dei bacetti, le palpiamo e le ciucciamo le sue belle tettine sode.
Scendiamo giù con le mani fino alla sua bella fica. Ma è ora di passare ai fatti. cominciamo con una doppia penetrazione, io in fica e Alex in culo.
Siamo godendo alla grande, ma alla troia non basta. Bisogna osare di più.
Alex toglie il cazzo dal suo culo d'acciaio e lo mette dentro la fica.
WOW, una doppia penetrazione vaginale, come nei film porno.
E' un pò imbarazzante per noi far strofinare i nostri cazzi bagnati l'uno sull'altro, ma siamo determinati a vincere la partita.
Alex non si trattiene più e spruzza 4-5 getti di sborra che io sento nella mia coppola, che intanto continua a spingere nel tentativo di dare godimento..
Dopo un pò è il mio turno di allagarle la fica. Decidiamo di passare al culo.
Penetrare il culo di di mashaa è una sensazione fantastica, unica.
Dopo essere venuti ormai un paio di volte io e Alex siamo un pò stanchi.
I nostri cazzi smosciati chiedono una pausa.
Ma masha ci provoca:" Tutto qui? Ma perchè a voi maschietti vi si scaricano subito le batterie? Io sono ancora all'antipasto" Ma pensa un pò!!! Noi eravamo cotti e quella troietta ci prendeva per il culo. Ma Alex aveva previsto tutto. Va ad aprire la porta del salone e dice:" Ragazzi, potete venire".
Vedo arrivare completamente nudi gli altri 4 componenti del gruppo ......
In tutto facciamo 6 cazzi.
Basteranno per vincere la finale mondiale del " Una contro tutti"? Comincio ad avere dei dubbi e a comprendere il povero Alex....se
Cazzi al centro, l'arbitro fischia l'inizio della partita.
Siamo un pò imbarazzati all'idea di far venire a contatto i nostri cazzi e di vederci le chiappe nude.
mashaa ne approfitta per passare subito all'attacco.
Per lei è il paradiso.
Comincia a pizzicare, a schiaffeggiare e a mordicchiare i nostri culi morbidi e i nostri cazzi turgidi. I nostri cazzi li usa come dei sacchi da box.
Ma è l'ora di passare al contrattacco.
Alex la distrae;le afferra la testa con decisione e le mette il cazzo fino in gola.
Io ho tutto il tempo per prepararmi e lanciarle uno schizzo di caldo sperma nei capelli.
Ragazzi, proprio come nei film porno.
Che goduria!!!
Adesso siamo in pareggio e pronti a vincere questa finale.
Ci mettiamo in circolo, uniamo i nostri turgi cazzi e urliamo:" Tutti contro mashia e Francesca contro tutti".
Siamo i 6 cazzoschettieri della Regina mashaa. Io e Alex lasciamo la penetrazione ad altri 2.Ci spugnettiamo davanti alla sua faccia.
Adesso siamo noi a darle dei colpetti con i nostri turgidi cazzi. 4 cazzi sulla faccia!!! Francesca è finalmente felice. Facciamo delle piccole gang-bang.
Tutti e 6 in fila, prima in fica poi in culo.
Il gran finale.
Tutti e 6 maschietti con i nostri pisellini intorno a mashaa per una bella esplosione simultanea sulla faccia.
Ragazzi, sborrare tutti insieme su mascha è una sensazione unica. riempita di sperma forse la donna e appagata....finalmente sazia.?
Quindi se ce donna interessata ad essere la nostra reggina troia,?fatecelo sapere
E ne organizziamo una....?
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17 years ago
7sadus,
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Last visit: 10 years ago
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Non immaginavo? (o ) ( o)
Non pensavoarrivasse a tanto. (@) (@)
Eccomi qui, pronto ed eccitato al raccontarvi.
vi premetto che e una storia successa almeno 5 anni fa che lo scambio di coppie esisteva ma solo su fermoposta-o quei giornali di annuncihard ...internet gia esisteva ma tipo le foto non si potevano caricare sul pc.. perche non erano digitali.. Io Sono Sauro trentaduenne romano,manager presso una societa e catene alberghiere.
Al giudizio di tutti sono un bel ragazzo, curato, pudico ed educato.
Sono una ragazzo serio, fidanzato da 10 anni con un bellissima,donna ho sempre avuto la testa sulle spalle. e o anche una figlia bellissima..con la mia donna.a volte me ne vergogno se leggete altri racconti sempre miei vedete le bravate che combino con i miei amici ganghisti....... e sono sempre stato molto attento a tutto quello che mi circonda...non mi sono mai sbilanciato.... Sono il classico ragazzo con una
, una vita semplice, senza tanti vizi ne perversioni...
Un giorno, per caso, incontro Mashaa, una ragazza mia coetanea, bellissima, sensuale, provocante ed attraente.
Mashaa e' diventata subito la mia amante, la mia perversione velata in questi anni, la mia liberazione, mi ha portata ad essere quello che non mi ero mai immagginato, mi ha spinto ad essere e diventare un vero e proprio partner di giochi, ad amare il sesso in tutte le sue forme, a rendermi dipendente della sua perversione.
Tutto inizia una sera, appuntamento in un locale famoso romano, chiaccheriamo del piu e del meno, beviamo, ridiamo, ci scopriamo, ci conosciamo. Mi rendo conto che sono attratta da lei, dal suo profumo e dalla sua pelle.
Mashaa se ne rende conto, la diverte mettermi in difficolta con domandine spinte, mi rendo conto che vuole giocare ed io, stranamente accetto.
Forse perche e' una donna, non saprei, ma decido di liberarmi, di non pensare piu, di lasciarmi andare o meglio...di giocare con lei...
Sono le 23.30, ecco la sua proposta...
"Andiamo in un prive'? Che ne dici?"
Ed io, non immagginando il seguito, tranquillamente le rispondo :"andiamo" e siamo andati all olimpo un club discoteca a 2 passi da Roma
Entriamo
Troiette inculate
I migliori video clip e database di foto sul genere anal, e non solo.
» anal sexin questo locale e ci dirigiamo subito al bar, sono in difficolta e Mashaaa se ne rende conto, decide di prendere la situazione in mano. Ordiniamo da bere e mi rendo subito conto che Mashaa e' conosciuta da tutto il personale.
Mi presenta al barista, un ragazzo carino ma come al solito non aggiungo altro che un :"ciao mi bisbiglia che Claudio il barista ha un gran bel cazzo, non so cosa risponderle e lei, troia, mi bacia, mi fa sentire la sua lingua e mi dice che erano giorni che non aspettava altro che assaporarmi...e non solo io......
Adoro sentire la sua lingua entrare in contatto con la sua...sono caldissimo, voglioso...eccitato come un cammello siberiano
Entriamo mano nella mano nel salone del locale, vediamo 4 coppie e un paio di single...
Mashaa non si sofferma nel salone e prosegue verso delle stanze, luce soffusa, film porno in proiezione...
La seguo.
Entriamo nella prima stanza, mi distende e comincia a baciarmi, chiudo gli occhi e in un attimo mi ritrovo nudo con la lingua calda di Mashaa che passa ovunque sul mio corpo..e poi me lo succhia e Dopo pochi attimi mi rendo conto che riesce a far sparire il mio cazzo con la sua bocca e poco dopo di essere circondato dalle 4 coppie e dai due ragazzi che si masturbano in piedi davanti a noi, Mashaa mi guarda e invita i due giovani ad unirsi a noi...
Se ne occupa lei, io sono li, pietrificato.
Comincia un lavoro di bocca accurato, prende tutto il cazzo in bocca, gustandolo tutto, in successione succhia il secondo ragazzo, con la stessa passione.
Mentre li spompina, mi guarda, ride e mi chiede se voglio favorire...io gli dico non esiste..io sono etero e lei lo sa bene....
E Una coppia si avvicina e la sua lei spompina lme. il suo lui mi prende da dietro, mi lecca, mi prepara. Io sono ancora con il cazzo in bocca di una cicciona chesapeva cosi tanto spompinare che sto per esplodere e lla cicciona mi dice che lei voleva bere,..vedo Mashaa spompinare un'altro uomo...In un attimo siamo 4 poi 6 poi 8...non ricordo...
i, godo come non mai, Mashaa prende cazzi in bocca, sculacciate e in branco cominciano a prenderla, e scoparla. Sento delle sensazioni fortissime, sono in piedi e mi sto inculando mashaa e a rotazione la stanno sfinculando anche 3 ragazzi ha tre uomini da soddisfare, ho paura ma godo, mi sento un cornuto ,ma la verita e che lei e una tizia conoscita proprio per questi giochi.. Le donne del gruppo mi fanno dei complimenti, mi incitano, mi insultano, mi fanno assaporare le loro lingue, non capisco piu dove sono.
Ho male, al cazzo me lo hanno proprio arrossato e a mashaa gli stanno rompendo il culo e urlava come una troietta in calore ma lo voglio, voglio di piu.
la nsultano, la sbattono, la girano, la sculacciono, e anche a me mi leccano il bucio der culo cosa mai provata e che non mi ha fatto mai nessuno.. ed io mi eccito sempre di piu...a un certo punto
Non vedo piu Mashaa, l'ho persa di vista, la chiamo e lei mi risponde ma non la vedo. Mi risponde, divertiti, goditi tutte queste fiche questi cazzi...facci vedere che sei unromano..e intanto la i cavalcano per due ore, avra assaporato lo sburro di almeno 5 cazzi lo ha bevuto tutto,a tutti e 5 l hanno innondata la figa, il culo, la faccia, i capelli i seni, era piena di sborra emanava un odore di farina bagnata ...riappare mi lecca il cazzo e un po di sperma secco spalmato sul mio cazzo o la bava della cicciona che sbavava come un mastino napoletano...;-)mentre tutti si rivestono facendoci i complimenti. Bella coppia che siete! Sono distrutto il mio cazzo non da piu cenni di vita... disteso sul letto,e Mashaa inzuppata di sperma cheuna tizia ancora continua a leccare, e' il nostro momento, ci baciamo appassionatamente.
Rimaniamo li per un po', non riesco ad alzarmi ma sono le 4 del mattino e devo raggiungere casa.
Mi rivesto con Mashaa che continua a fissarmi e sorridere in quel momento o capito che il sesso si deve vivere in tutte le sue forme, ormai sono o meglio, come dice leiil suo partner di giochi Mi chiede:" Ti e' piaciuto?"
Rispondo: "SI, mi e' piaciuto, tanto"
Bene, risponde, sono contenta.....con questa storia spero vi siete eccitati...ne ho molte altre da raccontare spero di prendere il via e scriverle.....e se per mia sfortuna Mashaa la vedo ogni morto de papa causa lavoro e lontananza lei adesso sta a zurigo....per me in quel contesto era stata la mia prima ammucchiata.. devo confessarvi che mi ha proprio fleshiato una cosa cosi..e a volte penso che le donne sono porche quanto noi se non di piu.... siamo quasi animali in calore che non sanno piu intendere e volere. -----.----------------------------------------.----------..-----------------------------------------------..-se volete mandatemi commenti spero di non avervi annoiato...spero di conoscere un altra ragazza di roma per condividere storie di questo tipo.. magari...!
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17 years ago
7sadus,
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Last visit: 10 years ago
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La prima volta
Voglio raccontare la mia prima volta da passivo. Perché essendo sposato e non avendo amici gay, non l'ho mai raccontata, invece, almeno per me, è importante raccontarsi.
Avevo 18 anni. Non mi ero mai stato con un uomo, non mi piaceva nemmeno l'idea di abbracciare o baciare un uomo, ma avevo, fin da ragazzino, la fantasia segreta di farmi penetrare e di prenderlo in bocca.
Facevo le stagioni estive come cameriere negli alberghi. Quella era la mia prima stagione in un albergo di Cattolica. Venedo dalla provincia di Pesaro, i proprietari mi davano un letto assieme all'altro personale che veniva da fuori.
È stato proprio con il mio datore di lavoro. Da subito, fin dal colloquio in aprile, ha capito che ero gay, o quanto meno bisex. Lo ha capito lui prima di me. Io con lui mi sentivo un poco in soggezione e lui ci giocava su questa cosa. Mi faceva sempre stare sulla corda, riprendendomi spesso per molte cose sul lavoro. Quando vedeva che mi abbattevo, allora mi consolava, dicendo che si vedeva che ero un bravo cameriere, mi mancava solo l'esperienza. Una sera che si era attardato con noi camerieri sulla terrazza a bere della birra assieme, sono rimasto solo con lui. Per caso. Faceva caldo e si era alzata una brezza freca dal mare. Mi sono appoggiato alla balaustra guardando verso gli scogli. Lui si è alzato e si è messo dietro me, appoggiandosi alle mie natiche e stringendomi con le mani i fianchi. Sono rimasto sbalordito, non me lo sarei mai aspettato. Sentivo che era eccitato e che faceva di tutto per renderlo palese. Non sapevo come reagire, ero , appunto, sbalordito. Siamo rimasti così per diversi istanti, poi lui ha appoggiato la bocca al mio orecchio e mi ha sussurrato: "lo so che ti piace". Quando l'ha detto è come se io lo capissi per la prima volta, e lo sbalordimento si trasformava in eccitazione. Avevo però paura, non mi sentivo pronto per vincere il tabù dell'omosessualità. Cerdo che quello, sulla balaustra, durante il silenzio fra noi, mentre il suo cazzo duro sotto i calzoni pingeva inmezzo alle mie natiche, sia stao il momento deìcisivo. Se mi avesse forzato in qualche modo mi sarei opposto, invece è rimasto così, le mani sui miei fianchi. A lungo. Poi mi ha sbottonato i calzoni, li ha abbassati, assieme alle mutande, si è chinato, e aprendo le chiappe con i pollici ha cominciato a leccarmi il buchetto.
È stata una delle emozioni più intense della mia vita.
Io mi piegavo sulla balaustra, offrendo sempre più il mio buchetto alla sua lingua esperta. Mi ero eccitato e stavo scoppiando.
Quando si è reso conto di poter fare quello che voleva si è fermato, mi ha tirato su slip e calzoni e mi ha detto: "andiamo in lavanderia".
Siamo andati in lavanderia, senza bisogno di dire nulla appena ha chiuso la porta abbiamo cominciato a spogliarci tutti e due, ognuno per conto suo. Io tremavo dalla voglia e dalla paura. Ho sentito, mi ricordo, l'odore forte del suo cazzo, prima ancora di vederlo, infatti eravamo al buio, solo dalla finestra aperta entrava la luce della sera. Poi lui mi ha detto: "inginocchiati". Io mi sono inginocchiato fra le sue gambe e visto il cazzo in tutto il suo vigore. Era abbstanza lungo, ma soprattuto largo, un cazzo virile, totalmente diverso da quello da signorina che ho io. L'ho annusato socchiudendo gli occhi, e ho allungato la lingua. L'ho letteralmente assaggiato. Poi l'ho preso in bocca, avidamente, tenendo sempre gli occhi chiusi. Lui rimaneva fermo, ha appoggiato una mano aperta sulla mia testa. Quella presa mi voleva allo stesso tempo rassicurare e ordinare di fare quello che facevo. Do po un po', mi ha detto di alzarmi: "Appoggia le mani al tavolo e chinati". Io gli ho detto: "È la prima volta", e lui: "Lo so".
Chinato così, sentivo il buchetto lubrificato dalla saliva che mi aveva spalmato sulla terrazza, le natiche si offrivano da sole, tutta le mia attenzione era lì dietro, a quella emozione nuova che sentivo: mi stavo offrendo totalemnte, desideravo che mi prendesse. Ha appoggiato la punta bagnata del suo cazzo al buco, mi ha stretto i fianchi, e piano ha cominciato a spingere. Non aveva fretta, millimetro dopo millimetro sentivo che quella cosa dura stava entrando dentro di me e io pensavo "mi incula, mi incula". Più lo pensavo più mi eccitavo. Poi è arivato il momento in cui bisogna spingere, mi ha stretto ancora di più i fianchi e si è infilato per qualche centimetro. Ho sentito la natiche allargarsi, un dolore forte, ho gridato, ma anche di piacere. Poi mi ha inculato a lungo. La cosa che mi ha impressionato di più è stato il piacere che provavo, e i miei gemiti. Dalla mia bocca uscivano gemiti che mai avrei pensato di produrre: i gridolini di dolore si mescolava agli ansimi di piacere. Quando ormai era vicino all'orgasmo ha cominciato a scoparmi energicamente, io gridavo, poi si è scaricato dentro di me. Non ho sentito lo sperma che spruzza dentro, come invece mi ero sempre immaginato, ma quando lui è uscito un fiotto caldo ha cominciato a colarmi fra le gambe divaricate. "Questa estate sarai la mia ragazza, vuoi?", mi ha detto. Io mi sentivo benissimo. Certo che lo volevo.
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17 years ago
admin, 75
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Il mio capo
Questa mattina vado un po' di fredda. Quest'aria gelida di primavera è inaspettata.E dire che mi son svegliata e, a differenza, di molte altre mattine, mi sono preoccupata della temperatura esterna, però non è servito a niente:sto morendo di freddo.
Arrivo in ufficio: un lavoro di burocrazia come tanti; un luogo con l'ufficio del direttore e tre grandi sale con cinque postazioni per ogni sala. Io mi trovo lì al mio posto, come ogni giorno da ormai più di sei mesi. Ho iniziato per lo stage universitario e hanno deciso di assumermi con uno di quei contratti a tempo determinato. Giusto il tempo di sfruttarmi ancora un po' avevo pensato io e invece, col tempo e con l'amicizia di alcune colleghe ho scoperto che il direttore badava molto all'aspetto fisico e avrei quindi potuto ringraziare il mio corpo per questo posto. Ma nulla mi ha mai dato da pensare, anche perchè spesso andavamo in giro insieme: lo aiutavo a sbrigare alcune commissioni per la città, dicendomi che mi serviva per orientarmi meglio, nel caso mi avesse poi chiesto un giorno di ripetere quei tragitti da sola.
E anche oggi, come altre volte, appena mi vede arrivare, mi avvisa subito che saremmo andati da alcuni dei soliti clienti.
Non ne avevo proprio voglia di ritornare al freddo, però è il mio lavoro e quindi eccomi di nuovo al freddo: tremo e si vede benissimo. Lui se ne accorge subito e mi dice: "vista la fredda giornata, direi che potremmo andare in auto, intanto dovrei anche andare per faccende personali a P. (posto in collina ad una ventina di chilomentri di distanza) e se non ti dispiace potresti accompagniarmi"... "Certo!Oggi è una giornata freddo e avrei dovuto vestirmi meglio" e lui:"ah,ti sarai vestita poco, ma ti assicuro che stai benissimo".
Spesso tra le conversazioni ci scambiamo battute di questo tipo, anche lui è un bell'uomo. Un quarantacinquenne alto, brizzolato, con un fisico allenato grazie alla passione per lo sport e l'alpinismo, sempre ben vestito e con un ottimo odore. Io, del resto, non sono poi da meno. Ventiseienne alta e slanciata, ex giocatrice di pallavolo e a differenza delle mie compagne di squadra, con un seno ingombrante per quello sport: uno tra i motivi per i quali ho smesso all'età di diciannove anni: mi sentivo sempre gli sguardi addosso e la cosa mi imbarazzava molto; sono molto timida.
E proprio la storia della mia vita e della mia passione svanita per la pallavolo era diventato argomento del nostro viaggio alla località dove si trovava una sua casa e dove doveva controllare se erano andati ad eseguire dei lavori di manutenzione. Avevamo svolto il lavoro e finito abbastanza presto. Siamo giunti nella sua bella "casetta" in collina."Direi una villa piuttosto" e mi sorride... con piscina e un bel prato. Si accorge che non era andato ancora nessuno a riparare la grondai, così fa un paio di telefonate in modo un po' alterato e quando lo vedo così lo trovo molto attraente.
In quello stesso istante mi balzano alla mente strane scene, frammenti di storie che si vedono solo nei film: il capo ti porta nella casa in campagna, da sola, con una scusa e adesso... chissà, mi offrirà una promozione in cambio di... ma no!Erano solo fantasie... adesso torneremo in ufficio.
Termina la telefonata e mi dice: "non ci si deve mai fidare, vedi?! Adesso aspetterò qui fino alle 16, visto che mi han detto che sarebbero sicuramente venuti e se non ti dispiace, potresti rimanere qui e prenderti mezza giornata libera. Naturalmente non te la scalo dallo stipendio" e mi sorride... allora, non avendo scelta, annuisco e decido di rendermi almeno un po' utile, vedendo che stava trafficando un cucina per improvvisare un pranzo... Rovistando tra gli armadietti mi dice: "senti, se non ti dispiace, per evitare che arrivino mentre non ci siamo, ti va se ci mangiamo qualcosa qui, magari ci facciamo una pasta o preferisci qualcos'altro?"
"no, la pasta va benissimo, però lascia che ti dia una mano"
Lui: "va bene, ma infilati questo..." e mi allunga un grembiule, per evirare le macchie.
Mi sfilo la giacca e rimango con la camicia. I miei capezzoli si erano induriti sia per il freddo, che per la strana situazione che stava diventando eccitante, ma lui non se ne accorse; riprendemmo il discorso della mia carriera sportiva, giungendo alla fatidica domanda: "Ma perchè hai smesso?!"
Io: "beh, stava diventando troppo impegnativo e poi, crescendo ho visto che il mio fisico non era adatto allo sport"
Lui (sorpreso): "Ma come?!Sei alta e forte mi sembra... cosa non va in te?" ...e su quella domanda mi volto e lo vedo con un sorrisino malizioso in volto..
Io: "...c'è poco da ridere. Io ci son stata malissimo per queste due tette ingombranti!"
Con questa frase è come se si fosse rotto il ghiaccio... che non c'era prima, ma qui forse si è sciolta maggiormente la situazione, iniziando a prendere una strada inaspettata.
Lui: "insomma, saranno un ingombro per la pallavolo, ma non dirmi che non ti piace guardarti allo specchio"
Io: "no,col tempo poi ho capito.."
Lui: "capito cosa?"
Io: "capito che alla fine servono"
Lui: "continuo a non capire..."
Io a quel punto mi son liberata di una curiosità: "alcune voci, mi hanno detto che mi hai assunta per il mio corpo.. è vero?!"
Lui sorride e si avvicina: "Ma no!Chi ti ha detto questo?!Sicuramente qualche vecchia bacucca. Io ti ho assunta perchè sei una ragazza sveglia e poi perchè sai cucinare..." e lì scoppia la risata generale..
La conversazione riprende e prosegue, sfiorando altri argomenti, anche molto personali e si pranza e poi ci si rilassa un po' sul divano con la TV accesa. Non sono ancora le due e noi abbiamo ancora due ore da far passare...
Sembravamo aver finito gl'argomenti, quando, ad un certo punto, spinta da un forza incontrollabile, gli salto letteralmente addosso e lo faccio mio. Lo rapisco con un bacio e gli accarezzo i capelli.
Sarà quel suo profumo, la situazione, il vinello... lo desideravo con tutta me stessa. Lui non oppone resistenza anzi, dopo qualche attimo immobile e impietrito dalla situazione inaspettata, mi prende immediatamente le mani e le porta sul suo pacco, che sembra esplodere.
Ci baciamo senza staccarci per qualche minuto, mi alzo e gli dico: "scusami... ma non sono riuscita a trattenermi"
Lui: "vorrai mica fermarti adesso?!"
Nel suo sguardo si leggeva la voglia che aveva di scoparmi, io non ero da meno. Mi sfilo il grembiule, cercando un movimento sensuale e incomincio a sbottonarmi la camicetta. La mia quarta inizia a mettersi a nudo...
Ora sono inginocchiata davanti a lui, seduto sul divano, gli massaggio quel gonfiore e lo libero da ogni impedimento, fino ad arrivare alla visione sorprendente del suo pene in erezione: maestoso, pieno di vene gonfie di sangue; lo stringo tra le mani e si sente il battito del cuore accelerare ad ogni mia mossa... è il momento di prenderlo in bocca e assaporare il suo sapore. Faccio fatica a prenderlo tutto: lo lecco partendo dalle palle pelosissime e arrivo alla cappela gonfia e rossa, lì mi concetro, la bacio e la stuzzico in punta con la lingua. Si sta godendo questo momento e a giudicare dai suoi mugolii di piacere, non gli sarà capitato spesso un pompino di quel tipo... Con le mani mi accarezza la schiena e mi slaccia con maestria il reggiseno, liberando quello che desiderava da quando ha saputo i motivi per i quali ho abbandonato il mio sport (ne sono sicura).
Mi alzo un po' e mi infilo il suo cazzo in mezzo alle tette, lo stringo tra i due seni e mi muovo su e giù... voglio che mi schizzi addosso... ma è resistente: un sogno.
Non avevo mai incontrato un uomo della sua età prima d'ora. Devo dire che la mia amica Giulia non si inventava delle palle quando mi raccontava delle scappatelle col suo vicino di casa...
Mi stacco e mi spoglio ancora dei pantaloni e del perizoma che apprezza con lo sguardo... lui, si sfila la camicia e si lascia baciare e accarezzare.
Mi fa coricare sul divano e mi sale sopra: è giunto il momento... Quel suo grosso cazzone mi penetra prepotente e si fa sentire, gigante, fino all'intestino... Sto per scoppiare. Mi scopa dolcemente e dopo poco, inzia a stringermi i capezzoli e a mordicchiarmi la pelle. E' tutto così eccitante! Ora mi pompa con ritmo più insistente e io in poco tempo raggiungo il mio orgasmo più intenso... sto vivendo un sogno. Lo vedo staccarsi raggiungere la mia bocca, chiedendomi con quel gesto di concludere la nostra scappatella nella mia bocca. Glielo prendo con piacere e sento una colata calda sulla mia lingua e sul palato, spessa e salata, la accolgo volentieri e la lascio scivolare giù per la gola: un gusto nuovo e indimenticabile. Ne vado matta!
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17 years ago
BUNCIA, 39/40
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La vita e una strada...parte seconda...primo rappo
eccomi di nuovo qui come sempre mi scuso per la ortografia ecc...cmq cominciamo.
quella dolce sera del 24/04/2006 faceva caldo, io. la mia lei e piu due coppie stavamo andando a mangiare un pizza insieme....quanto era bello passeggiare con lei mani nella mano, una leggera brezza sfiorava i nostri visi cosi felici di stare insieme,spensierati ma fuggitivi come due amanti. siamo entrati nella pizzeria: due chiacchiere, una pizza, una risata, le dolci effusioni ed emozioni che provavo mentre lei lasceva cadere la mano da sotto il tavolo, finendo sui miei pantaloni....era un emozioni unca quasi nn riuscivo a capire che succedeva....sara sata la birra, la novità non lo so pero mi piaceva e mi e pure diventato duro ;-)--- infatti cosi per scherzare gli dissi: i bagni sono in comune vuoi farci un salto. lei rispose va bene prma entro io poi dopo poco mi segui.....si alza la vedo scomparire dietro la porta e conto fino a 100......1....2....3...4...5....6... e......mi alzo saluto i miei amici e gli dico ci vediamo dopo....vado d corsa nel bagno busso alla porta e mi apre bella come il candida come una rosa ma maliziosa come poche. io entro la prendo in collo e inizio a baciarla...le labbra...il collo dietro le orecchie e intanto lei ansmava come non mai e...piu la feceva piu mi eccitava... poi all'improvviso mi ha guardato negli occhi...e stato come un fulmine al cel sereno...non so cosa abbia capito ma fatto sta che è scesa altezza cintura....e.....dolcemente cn a sua mano di fata a preso il mio membro e ha cominciato ad accarezzarlo, giocarci con la punta della lingua sopra l estremità.... e poi come una magia......giu tutto in bocca in un secondo solo....quasi ero stralunato perche quelle cose le avevo visto solo nei film(e avete capito che film intendo). dopo un po di tempo che continuava a giocare con iil mio membro eretto come la torre di pisa ho preso il comando... l sdraiata per terra sopra la mia maglia...la mia lingua la scrutrava in ogni milimmetro del suo corpo...dalle labbra al collo dal seno a suoi capezzoli grossi e duri come noci fino all'ombelico e dolcemente gli sfilavo le mutandine....poi...non so come ho fatto ma ho iniziato a giocare con il suo dolve clitoride che pulsava come fosse una batteria la mia lingua si muoveva veloce e scrutava quel bel sesso caldo e profumato come una rosa.....dopo con il viso mi sono alzato l ho guardata negli occhi e le ho detto TI AMO ADESSO SARAI MAI......dolcemente l ho appoggiato il membro all'apertura di quella caverna umda e calda come un vulacano...sono entrao e iniziavo a muovermi su e giu come una danza a ritmo prima di pianoforte...molto lentamente e poi come tamburi molto piu forte e deciso...lei sotto i miei colpi si scioglieva...com e ra bello vederla ansimare, godere, sciogliersi..era una magia, un gioco di sguardi,,,di sogni,di passione complicita, risate e timidezza,come due bambini era una favola, un incantesimo...ma purtoppo quell'incantesimo fini....ma ne migliore dei modi, si venne insieme con un lamento quasi strozzato silenzioso dovuto al posto dov eravamo...ma era fantastico stupendo...ci siamo ricomposti usciti dal bagno ed eravamo scomparsi per 40 minuti... abbiamo raggiunto il nostro tavolo con i nostri amici che ci vedevano in viso lei fresca come la rugiada al mattino e io bhe.....si......felice come una pasqua ;-) adesso vi saluto e vi aspetto al prossimo racconto...la mia strada-vita mi ha portato li quella sera in quel bagno con lei ed e stato fantastico ma adesso vi aspetto alla prossima fermata un bacio tutti e ricordate sempre la prima volta perche come lei non c 'e nessuna ;-)
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17 years ago
alexx21,
23
Last visit: 11 years ago
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Moglie troia 3
tradisco mio marito da 20 anni prima con suo zio che veniva a dormire a casa nostra quando veniva dalla germania mio marito usciva alle 3 del mattino e io mi infilavo nel suo letto lo facevo godere da matto mi arrivava in figa e bocca.poi se ne accorto e mi ha fatto fare la troia per strada e con isuoi amici.oggi abbiamo un rapporto splendido e lui vuol sapere tutto le scopate che mi faccio come avvengono.finora avro preso diecimila cazzi e bevuto dieci litri di sborra, per il 23 giugno anniversario di nozze mio marito sta organizzando una gang bang con otto persone mio marito stara con la telecamera in mano.un saluto a tutti
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7
17 years ago
admin, 75
Last visit: 4 hours ago -
La nostra prima volta con una coppia e la loro ami
Tutto inizio quella sera in cui andai a prendere mia moglie (Lucia, 40 anni ) dal parrucchiere. Uno di quei parrucchieri che riceve per appuntamenti, per mancanza dell' energia elettrica, il suo turno salto', cosi' dovetti aspettare piu' di mezzora.
Dopo le presentazioni di rito, lui Sandro ( il parrucchiere ) sui 40 anni, alto un fisico d'atleta, lei Olga ( la moglie ) anche lei parrucchiera sui 35, un corpo giunonico, da schianto, con seni da 6^ misura.
Restammo noi 4 soli, parlando del piu' e del meno, con molti
interessi in comune, tra cui il cinema.
Sandro disse che aveva una vera e propria cineteca, con films
per tutti i gusti e tutte l'eta' e che visto l'hobby comune sarebbe
stato contento d'invitarsi una sera a casa loro per vedere qualche dvd.
Accettammo ben volentieri, con la promessa di ritrovarci il sabato
sera successivo.
In macchina mia moglie mi chiese " che significava per tutti i gusti
e per tutte l'eta'? ".....gli risposi io: " hanno sicuramente qualche video porno".
La sera dopo aver chiavato, mia moglie mi disse che nel caso in
cui avrebbero preso dei dvd porno, ben volentieri l'avrebbe visto,
nel modo come ne parlava si vedeva che era molto eccitata.
Arrivo il sabato, alle 21,00 a casa di Sandro e Olga, ad aprirci
erano Olga e una sua amica, Tiziana ( 38 anni ), con Sandro nelle
vesti di cuoco.
Presentazioni e baci, una casa grandissima, con ampio salone, con
divani e tappeti, accuratamente coordinati, di fronte un ampio schermo, che lasciava intravedere la passione per il cinema dei
padroni di casa.
Veramente un grande videoteca, con cassette e dvd, tutte catalogate.
Con orgoglio Sandro ci mostro tutto il catalogo, veramente tutti i generi ne erano contenuti, dai best sellers, ai film di guerra,
dall'avventura al porno, si anche quelli porno, tutti sapientemente
scelti. Dai cult porno al genere amatoriale.
" Che dvd vediamo?", disse con voce calda la padrona di casa.
Rispose il marito, " la scelta va agli ospiti".
Mia moglie disse " non ho mai visto film hard amatoriali ", " sono
incuriosita di vedere delle persone normali fare l'amore " , anch'io
rispose Tiziana, la loro amica.
Ci sistemammo nei divani, buio nella stanza, iniziarono a scorrere
le immagini, era un'orgia, cui avevano partecipato anche Sandro e
Olga, e tutti i partecipanti, 7, erano con mascherine.
Cazzi, fiche, culi, sborrate a fiumi, cavalcavano la scena, avvicinai
la mano tra le cosce di mia moglie, scostai le mutandine, era tutta
bagnata fradicia, iniziai a farle un ditalino.
Con la coda dell'occhio, mi accorsi che anche Sandro si stava dando da fare, una mano per la moglie e l'altra per Tiziana.
L'atmosfera era a mille.
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3
17 years ago
renzo1e1lucia188404,
70/70
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La vita è una strada
piccola premessa scusate se manca di punteggiatura o errori ortografici.....ma visto che si parla di me preferisco scrivere senza rendere conto a niente altrimenti non è più spontaneo.
Buon pomeriggio a tutti mi chiamo juri e ho 19 anni. Adesso sono un ragzzo tranquillo aperto.allegro,vivace, e molto voglioso ;-). ma incvece 6a nni ero una persona tendente al suicidio a stare sempre in casa a stare male per ogni cosa. per ogni momento passato in quei tempi; solo malinconico, triste,disperato; avevo solo un desiderio:MUORIRE. ma ora tutto e diverso non so come, perche e quando ma adesso il mi desiderio e: VIVERE l esatto contarrio di quello che volevo.tutto questo lo devo alle esperienze passate negli anni. ho provato le gioie e i dolori dell'amore (anche se credo che l'amore a 19 anni sia difficile a trovare) ho incontrato tante persone....che...mi hanno fatto soffrire...piangere....ma acnhe ridere e scherzare. dopo tutto questo ho capito che LA VITA E UNA STRADA perche nn sai mai che ti può capitare alla prossimi svolta.. io ho trovato molte cose ad esempio due anni fa ho fatto un corso nel settore turisitco e h trovate due amiche splendide che poi sono diventate mie sorelle, ho trovato la ragazza con cui ho fatto sesso la prima volta....e poi ho trovato la strada della mia vita cioè il lavorare con la gente e scambiare opionioni idee nei villaggi.realizzare sogni delle persone che vengono in angenzia di viaggi per realizzare il sogno della sua vita. dicendo questo pensate a quello che ho detto se e vero che la vita e una strada e che vale la pena giorno per giorno di percorrerla e andare sempre avanti.fare quello che uno si sente senza pensarci ed ascoltare sempre il CUORE. se volete...raccontatemi pure la vostra STRADA a presto per il prossimo viaggio
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17 years ago
alexx21,
23
Last visit: 11 years ago
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Intermezzo
Sale sul bus. La aspetta un lungo e noioso viaggio per arrivare in facoltà, ma oggi piove troppo e troppo forte per andare in scooter. Per fortuna, lei sale vicino al capolinea, la gente è poca e fa tempo a trovarsi un posto in coda, in un angolo. Sa che poi, strada facendo, l’autobus si riempirà come un uovo, ma lei già si sta estraniando dal mondo che la circonda... ha troppi pensieri.
La pioggia non fa che acuire il suo stato d’animo inquieto.
Ripensa alla serata di ieri, in discoteca, a quella festa della sua amica, e a quel ragazzo che per tutta la sera le è girato attorno, come uno squalo che puntava la sua preda... ma senza mai sguainare i denti e afferrarla.
Ricorda gli occhi di lui indagarla, si sente ancora nuda, come se già osare la canottierina sulla pelle e la mini stretch non l’avessero già esposta abbastanza... ma sotto gli occhi di quel ragazzo era come se il tessuto svanisse e il suo corpo non avesse segreti per lui.
Si era sorpresa eccitata da quello sguardo, da quel suo sfiorarla come per caso per poi ritrarsi, dal non poter poi nemmeno nascondere la sua emozione quando, passando davanti a uno specchio del locale, aveva notato i propri capezzoli eretti ed evidenti sotto il tessuto leggero della canottierina, e la voglia fortissima che su quei capezzoli si posasse la sua bocca...
Avrebbe voluto che quello sguardo e quello sfiorarsi diventassero qualcos’altro...qualcosa di più.
Ma la serata era finita tranquilla, com’era iniziata, e era tornata a casa sola, e delusa.
Si accorge, adesso sul bus, che in realtà non ha mai smesso di pensare a lui e a cosa poteva succedere, o meglio: a cosa lei avrebbe voluto che succedesse...
Le e’ bastato ripensarci, quasi distrattamente, e si scopre ancora eccitata.
Sente che quel pensiero non la lascia, che ha ancora addosso le sensazioni della sera prima, le stesse vibrazioni, le stesse voglie insoddisfatte, e decide di lasciar correre la fantasia...
La gente è aumentata, ma il suo posto nell’angolo le lascia un pò di tranquillità, e lei ne approfitta. Anzi, la situazione, l’idea, la voglia di provare qualcosa che mai le era neppure passato per la mente le dà coraggio.
Sistema il grosso giaccone sulle gambe, le allarga un poco e insinua una mano tra le pieghe della gonna corta a portafoglio.
Si accarezza le cosce... e sente subito che è quel che il suo corpo voleva, ma che non si era concessa la sera prima per la troppa stanchezza e questa mattina per la troppa fretta. Ora però ha tutto il tempo...
Sente la pelle calda sotto le sue mani. Non sono le mani di lui, ma sanno come regalarle quel che le serve e che lei vuole regalarsi ora.
Si volta verso il finestrino, nascondendo il viso agli altri occupanti dell’autobus, e si impone di controllarsi. Non pensa che potrà restare del tutto inespressiva, ma perlomeno dovrà evitare di gemere... pensa che ci riuscirà.
Nel dubbio... per fortuna ha la sciarpa addosso, stretta sul collo e sul viso, e la userà per soffocare i suoni del suo piacere.
La mano le sfiora una coscia, poi l’altra. Si accarezza sull’esterno, poi scende e arriva tra le gambe, e prende ad accarezzarsi avanti e indietro, ogni volta avvicinandosi di più agli slip.
L’autobus segue il suo tragitto, fa le sue fermate, sale la gente e il bus lentamente si riempie, ma lei è indifferente a tutto questo... Il suo viaggio la porta altrove.
La mano raggiunge finalmente lo slip, lo sfiora e lo sente umido. Indugia un momento, poi si decide e prende a carezzarsi sopra lo slip più decisa.
Sente il calore sotto il pizzo, sente in sè di nuovo la voglia di ieri sera, ripensa alle mani di lui...Afferra lo slip e lo scosta più che può.
Riprende ad accarezzarsi la figa, con movimenti ampi e lenti, premendo quando sfiora il clitoride, esitando quando supera la figa e lambisce il buchino, per poi tornare a premere e a forzare dolcemente le labbra che lentamente iniziano a cedere e a diventare umide.
Si decide, con un dito va a sentire tra le labbra che succede... si trova bagnata, non riesce a rallentare e prende a muovere il dito lungo le labbra, poi le dita diventano due e il movimento più profondo. Trova il clitoride, le dita bagnate gli scivolano sopra facilmente, lo sfiora all’inizio, sussultando, poi prende a massaggiarlo e si abbandona alle scosse di piacere che le giungono in risposta. Lo sente crescere, ancora lo coccola per un poco, respirando forte contro il finestrino appannato che guarda fissa già da un pò senza peraltro vedere nulla di quel che scorre oltre il vetro, e continua a tormentare il clitoride.
Poi non resiste oltre...
Si alza la sciarpa sulla bocca, come se avesse freddo, quando invece si sente calda come una brace nel forno a legna... e la morde, respirandoci dentro e soffoncandoci i gemiti che le sfuggono sottovoce.
Le dita lasciano il clitoride, scendono e in un attimo sono a premere sulla fica... poi entrano.
Si penetra con un solo gemito, a fondo, e subito si muove. L’immagine, il desiderio, il sogno che quel sedile dell’autobus siano le ginocchia di quel ragazzo e le dita siano il suo membro le fanno chiudere gli occhi e accellerare il ritmo.
Le dita vanno veloci e ongi volta fino in fondo, le sente bagnate ma non le basta, sente i capezzoli duri da tempo e non può farci niente, vuole solo placare la fantasia e la voglia...
Si immagina le mani di lui che mentre lei gli si muove sopra dandogli le spalle la cingono da dietro e le afferrano i seni, si immagina il sesso di lui esplorarla mentre lei guida le danze e insieme si masturba massaggiandosi il clitoride...ma le sue dita nella figa ora sono tutto quello che ha, e non le bastano più.
Scivola un poco sul sedile, come per mettersi a dormire, ma alzando le ginocchia poggiandole allo schienale davanti in realtà libera dall’impaccio del sedile il buchino.
Scende con l’altra mano, quella contro il vetro, passa sotto la coscia, scosta le mutandine e sfiora il buchetto per un attimpo... la scossa che sente le dice che fa la cosa giusta.
Senza rallentare il ritmo dell’altra mano tra le gambe, si accarezza intorno il buchino, lo sfiora, lo preme dolcemente...
Poi si immagina ancora con lui, ancora sulle sue ginocchia, ma piegata in avanti, con il dito di lui che le accarezza il buchino impaziente e curioso... Si rende conto di quanto lo desidererebbe dentro di lei, e lo fa con quel che ha.
Affonda il dito nel buchino, e prende a muovere anche quello.
Ora geme più forte, soffocata dalla sciarpa, facendo fatica a trattenersi per non farsi sentire, ma ormai la fatica che resta è poca...
Sente che la strada è quasi al termine. Accelera la corsa delle dita nella fica all’unisono di quello nel culetto, più veloce, più decisa, più a fondo...
Le sembra di sentire il rumore del palmo della mano che sbatte contro le grandi labbra, bagnate e bollenti, ogni volta che fermano la corsa delle dita, le contrazioni aumentano, ora dietro gli occhi chiusi la sua fantasia la convince che nel suo buchino non si muove il suo dito ma il sesso di lui...
Si immagina piena di lui, del suo sesso teso e bagnato e delle sue dita che la esplorano e la riempiono, immagina lui che la chiama, che la vuole, che si lascia andare in lei...e finalmente viene.
Mentre accaldata a dismisura e con il viso in fiamme cerca di calmarsi, riesce a notare a malapena di essere quasi arrivata... la prossima è la sua.
Si sistema in fretta la gonna, lascia lo slip ammucchiato tutto da un lato, avrà tempo dopo... e poi le piace sentirsi bagnata tra le cosce.
Si fa largo a fatica tra la gente, gente che non conosce e che giurerebbe mai vista salire sul quell’autobus...lei è stata altrove, finora.
Sta arrivando alle porte centrali, senza badare tanto a chi ha accanto, quando si sente dire ‘ciao’, e trasale. Si volta: è il ragazzo della festa.
Si sente avvampare, e resta congelata.
Non l’aveva visto... Lui invece? L’aveva vista? E cosa aveva visto?
Lui sfodera un sorriso abbagliante, le dice “Permetti?”, dolcemente le prende la mano che lei aveva usato per masturbarsi, le porta al naso e ci sente sopra l’odore di lei, poi fissandola prende le due dita più ‘attive’, le lecca lentamente e poi le succhia... poi le dice sorridendo “Sai di buono...”.
Lei non riesce a pensare ad altro che “Ha visto tutto...”. Ancora non riesce a muoversi... Sente l’orgasmo ancora tra le gambe, lo slip che sotto la gonna le lascia nudi la figa e il buchino ancora caldi e bagnati, si sente nuda...
Lui le parla ancora: “Mi piacerebbe divorarti, una volta o l’altra... Magari stasera, se vuoi. Per ora, questo è per te”.
Le porge un biglietto col suo numero di telefono, lei lo prende meccanicamente, ma lui non ritrare la mano, anzi, la accosta al suo viso. Lei sente che odora di sesso, resta stranita per un attimo, poi lui le confessa: “Sai, ero di fronte a te e ti guardavo... e non ho potuto fare a meno anch’io di...” Un velo di imbarazzo nella voce.
Lei è sopresa, e insieme eccitata e raggiante, quel che lei aveva fatto pensandolo lui l’aveva fatto guardandola e immaginandola... Il pensiero per un attimo la riscalda: mentre lei si masturbava, anche lui faceva lo stesso, e per causa sua!
Un bel risultato, non c’è dubbio! Sorride al ragazzo, un sorriso caldo e rilassato, si sente meravigliosamente, ora... ora che sa che è suo.
Il bus si ferma di colpo, i loro sguardi faticano a lasciarsi, si sfiorano per un attimo le mani, quella di lei sporca del suo orgasmo e quella di lui odorosa del suo sesso...
Lei deve scendere e lasciarlo, ora che lo ha appena trovato, ma non le pesa: è solo un breve intermezzo, questa sera è lontata solo poche ore.
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17 years ago
sessodolce234269,
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Dal dentista
Il dottore e’ nell’altro studio, in leggero ritardo. La segretaria fa accomodare il ragazzo nell’altro studio e lo fa accomodare sulla poltrona. “Il dottore arrivera’ subito, intanto tu rilassati”
La segretaria ha visto che e’ nervoso, ma forse farlo aspettare gia’ su quella specie di strumento di dolore e tortura non lo aiutera’... e infatti e’ cosi’, ma lei non se ne accorge, o non se ne cura.
Uscendo chiude la porta dietro di se’, e il ragazzo resta solo. Sente pero’, dall’altra parte del muro, il rumorino inconfondibile del trapano...
Non gli resta altro che cercare di convincersi che lui ha BISOGNO del dentista, anche se e’ la prima volta che si decide a venirci e’ gia’ fortissima la tentazine di scappare via.
E’ impegnato in una specie di training autogeno, una sorta di preparazione a quello che dovra’ succedergli, quando si apre la porta, ed entra una ragazza in camice bianco.
Lui sobbalza visibilmente, e lei lo nota. Il ragazzo invece nota che il camice fascia stretto un corpo molto ben fatto, e lascia scoperte lunghe gambe affusolate.
“Sono l’assistente del dottore, buongiorno!”
I due sono coetanei, poco piu’ di vent’anni, e se si fossero incontrati in un contesto diverso, chissa’... Questo lo pensano entrambi.
Lei cerca di metterlo a suo agio, si informa, saputo che e’ la sua prima volta si sforza di tranquillizzarlo, ma nonostante lo sforzo di risultare tranquilla e rasserenante vede che non ci riesce.
Dal suo punto di vista, per il ragazzo vedersela passare di fianco, sentirne il profumo e indovinarne il taglio della biancheria sotto il camice di certo non lo aiuta.
Quando lei non si accorge che, trafficando con una scatola di materiale si e’ sbottonato il camice per un paio di bottoni, il ragazzo inizia ad essere nervoso anche per altro, oltre alla prospettiva del trapano che sente incessante dall’altro studio. Poco dopo lei si avvicina di fianco alla poltrona, e un po’ per sdrammatizzare un po’ per portarsi avanti col lavoro, mette al collo del ragazzo una specie di grande bavaglino. Si accorge che il ragazzo le guarda la scollatura, e anche che il seno e’ quasi scoperto. Le scappa da ridere, un po’ per la gaffe un po’ per l’evidente imbarazzo del ragazzo, che aumenta quando lei si rialza e nota nei pantaloni del paziente un altro, inequivocabile segno del suo imbarazzo.
Un po’ la intenerisce cosi’ terrorizzato, un po’ si sente in colpa per averlo messo ancora piu’ in crisi, e si decide.
Chiude a chiave la porta, torna di fianco al lettino e lo guarda negli occhi, restando con il camice semiaperto sui seni straboccanti dal reggiseno di pizzo.
“Vedo che non stai pensando solo al dentista, pero’... eh?” Decisa, gli appoggia la mano sulla patta dei pantaloni, e lui sobbalza, quasi fa per rialzarsi dalla sedia, ma...
“Ssssst!” Lo zittisce, e si china a dagli un veloce bacio sulle labbra. “Stai tranquillo... Vuoi dirmi davvero” e inizia a muovere la mano sulla stoffa tesa dal sesso del ragazzo, gonfio e duro “che ti dispiace?”
“E a proposito...” con l’altra mano slaccia ancora un bottone del camice, liberando il reggiseno, e subito dopo lo sbottona dal basso fino a scoprire le mutandine “...mi piace il bianco... E a te? Piace?”
Lui non ha la forza di parlare, ma la faccia e altre parti del suo corpo esprimono a sufficienza il suo parere.
Lei prende a stringere la patta dei pantaloni del ragazzo, e si sente eccitata dalla situazione e dall’espressione di lui, fino a iniziare ad accarezzarsi tra le gambe.
“...devo fare tutto io?” La ragazza sta cercando di sbottonare i pantaloni di lui, che finalmente si scuote e si da’ da fare. Poco dopo, lei stringe in mano il suo sesso eretto e lo masturba lentamente, e ripete la domanda avvicinandosi di piu’ alla poltrona. “Devo fare tutto io?”, si sfila gli slip mettendoli nella tasca del camice e allarga un poco le gambe, prende una mano del ragazzo e la appoggia al sesso caldo.
Adesso la mano di lei sul suo sesso si fa piu’ decisa, accompagna quella di lui tra le sue gambe, prima timida e morbida, poi piu’ calda e decisa. Finalmente lui si decide, e quando appoggia due dita al suo sesso lei chiude gli occhi. Resta senza fiato per un attimo quando lui affonda, e riprende a muovere la mano sul sesso di lui seguendo il ritmo delle sue dita.
I respiri accelerano, i gemiti sono soffocati, il piacere sale... lei sente il sesso del ragazzo tendersi sotto i movimenti della sua mano, e dentro di se’ sente crescere il piacere.
“Puoi fare di piu’...” Il ragazzo ha gli occhi ciusi, ma non gli serve guardare per estrarre lentamente del suo sesso le dita inzuppate del piacere di lei, e per spostarle di poco... Quando lei sente il suo dito premere, riesce solo a sussurrare. “Ecco...”, e lui entra. Lei accelera la mano e lui la sua, il piacere dei due monta insieme, e quando lui sente il palmo della mano bagnarsi dell’orgasmo di lei, la ragazza sente il sesso di lui contrarsi ed esplodere...
Restano per qualche attimo ad ansimare, silenziosi, poi lei si piega su di lui, lo bacia sulla bocca e velocemente appallottola il bavaglino che e’ servito per raccogliere qualcosa che non e’ stata saliva...
Si riabbottona il camice, ma lascia vedere al ragazzo che lo slip resta nella tasca...
Sblocca la porta, giusto in tempo per sentire nell’altra stanza il dottore lasciare l’altro paziente alle cure dell’altra assistente. Dopo qualche attimo, il dottore entra, e con un sorriso saluta il paziente.
Gli chiede se e’ tranquillo, ma risponde l’assistente: “Si, dottore... il ragazzo e’ rilassato adesso... Vero?”
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17 years ago
sessodolce234269,
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Pirillino !!
IO e la zia
di peppe
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Mi accingo a raccontarvi come è nata la mia passione per i piedi femminili e la totale sottomissione alla donna. Tutto è cominciato quando ero bambino ed una zia, molto carina, direi in termini più materiali, bbona, venne a casa in assenza dei miei. Lei, bella, alta e, naturalmente, sui tacchi a spillo, entrò e mi chiese dove fosse mia madre, accomodandosi sul divano; io risposi che era uscita. Ricordo che ero seduto su una poltrona di fronte al sofà, e lei si tolse le scarpe ed appoggiò i piedi sulle mie ginocchia. In quel momento io sentì un forte odore che, in qualche modo, mi piaceva e cominciai a sentire una sorta di eccitazione. Poi mi chiese ancora dove fosse andata la mamma e, mentre parlavo, la Zia cominciò a carezzarmi il viso con i piedi, facendo aumentare il profumo e la mia eccitazione.
Trascorse qualche tempo ed io non pensai più a quanto accaduto quel pomeriggio; poi, un giorno, la Zia tornò a casa e mi trovò steso sul divano a causa di un ginocchio che mi doleva. Mentre il marito era in un’altra stanza a chiacchierare, Lei rimase a farmi compagnia e, come sempre si tolse le scarpe. Quel pomeriggio Lei portava degli stivaletti, molto arrapanti solo a guardarli, e quando li tolse, l’odore era molto più intenso della prima volta; era come se la Zia provasse gusto a non lavarsi i piedi per renderli più profumati. Chiedendomi come mai fossi bloccato sul divano da un po’ di giorni, durante la mia risposta lei mi passò i suoi deliziosi e profumatissimi piedini su tutto il viso, indugiando particolarmente intorno alle labbra. Io, allora, dissi che non riuscivo a parlare e Lei, senza battere ciglio, mi chiese di massaggiarglieli.
A questo punto, quello che la prima volta era stata una leggera eccitazione, questa volta si trasformò: in men che non si dica mi venne duro. Appena la Zia se ne accorse disse: "Allora ti piacciono i miei piedi?!" "Bene…allora succhiali e baciali!!!". Io rimasi sconvolto ma non risposi e, quando Lei mi infilò una delle estremità in bocca, io cominciai a succhiare. L’odore dei suoi piedi ormai si era impossessato di me; il mio pene era diventato una roccia e la Zia se ne accorse. Mentre io continuavo a baciarle e succhiarle i piedi avvolti in un meraviglioso paio di collant, che credo non cambiasse da qualche giorno visto il profumo, la Zia, con una crudeltà unica, prese uno stivaletto e lo sbatté forte sul pene, rimproverandomi che non era una cosa da fare davanti alla Zia, quella. Poi si infilò gli stivali e andò nell’altra stanza.
Trascorsi ancora dei mesi, un pomeriggio la Zia mi disse di raggiungerla a casa perché mi avrebbe dato delle cose da portare alla mamma. Giunto a casa della Zia, io speravo di poter assaporare nuovamente il sapore dei suoi profumatissimi piedini. E così fu.
Entrato, la Zia per prima cosa mi chiese se ero ancora eccitato per quanto successo qualche mese prima; io Le dissi di si e Lei, in un attimo, mi disse: "Bravo!! Ma non capisci che non devi? Ora vieni qui e mettiti a pancia sotto sulle mie ginocchia!!". Io eseguì l’ordine e Lei mi impose di abbassare pantaloni e boxer. "Non ti scoprire il pirillino, mi raccomando" disse la Zia; poi prese le sue pantofole, rigorosamente aperte e con i tacchi alti e, appena io mi poggiai sulle sue ginocchia, cominciò a sculacciarmi. "Ricordati" disse, "Ogni volta che Io vorrò toccarti con i piedi e farmeli baciare e leccare, tu non dovrai scomporti" e nel frattempo mi sculacciava sempre più forte. "Ora se sarai bravo", aggiunse la Zia, "Ti permetterò ancora di baciarli e leccarli".
A quel punto le mie natiche erano diventate di un bel colore rosso e Zia disse che avrei dovuto imparare a controllare l’eccitazione, soprattutto davanti a Lei; fece una breve pausa e poi mi disse: "Adesso inginocchiati e baciami i Piedi". Io, contentissimo, eseguì quanto mi fu ordinato e andando via la Zia mi ordinò di tornare l’indomani.
Credo che la notte seguente sia stata una delle più lunghe della mia vita, pensando a quanto mi stava accadendo e a ciò che mi sarebbe accaduto il giorno seguente. Con questi pensieri, ovviamente praticai dell’autoerotismo pensando a Zia Rosaria.
Il giorno dopo, giunto a casa, trovai la zia con una minigonna ascellare che, nonostante i suoi 55 anni, le donava moltissimo ma, la cosa che guardai per prima fu che scarpe indossasse: stivali al ginocchio con tacchi stratosferici. Immediatamente Zia Rosaria mi disse di entrare, mi fece togliere i pantaloni e ordinò di sedermi sul tappeto, davanti ad una poltrona. Dopo qualche convenevole si sedette, si accese una sigaretta che cominciò ad aspirare in modo molto voluttuoso e si sfilò uno degli stivali, imponendomi di poggiarci su la faccia: "Respira forte, bello di zia, e fatti entrare il mio profumo fino al cervello", disse con piglio molto autoritario. Inutile dire che la sua immagine, quei piedi meravigliosi e quel profumo mi provocarono un’erezione senza fine, dimenticando quanto la Zia avesse detto il giorno prima. Dopo che avevo aspirato tutto quanto, Lei sfilò anche l’altro stivale e mi impose di fare altrettanto; fu allora che successe l’impossibile: fu così forte l’eccitazione, infatti, che cominciai ad innaffiare i miei boxer. "Bene, vedo che hai completamente dimenticato quello che ti ho detto!!!" urlò la Zia, "Hai dimenticato che io posso chiederti quello che voglio e tu DEVI controllare i tuoi istinti?". In quel momento mi crollò il mondo addosso, anche perché non sapevo come tornare a casa dal momento che i boxer erano totalmente inondati.
A questo punto cominciò la punizione: Zia Rosaria mi ordinò di stendermi a pancia in giù sulle sue ginocchia; prese le sue pantofole e, con una, mi sculacciò fino a ridurre le mie povere natiche a brandelli, l’altra, invece, me la mise sotto il naso ordinandomi di respirare profondamente. La qual cosa dovevo per forza fare, dati i colpi inferti al mio culo. Dopo circa mezz’ora di punizione la Zia mi impose di stendermi sul letto, dicendo che sarebbe tornata dopo poco. "Spero che dopo ciò che è successo ti ricorderai di controllare questa specie di pirillino che ti ritrovi tra le gambe", disse in modo severo la Zia; poi mi invitò ad inginocchiarmi davanti a lei e mi chiese di lavarle i piedi con la lingua. "Mi raccomando", disse, "Se riuscirai a controllarti, riceverai un premio". Come se la richiesta fattami poc’anzi non lo fosse. Così le sfilai le calze, che non ho potuto fare a meno di odorare, presi uno dei piedi e cominciai prima a baciarlo, poi tirai fuori la lingua e cominciai ad usarla; ad un certo punto la Zia disse con tono severo ed un leggero ghigno: "Bravo il mio nipotino, adesso quella linguetta del cazzo la devi infilare tra le dita!!! TI HO DETTO CHE DEVI LAVARMELI I PIEDI!!!!!!!!" urlò. A quel punto infilai la lingua tra le dita e sentii il sapore e l’odore fino allo stomaco ma, anziché essere disturbato, la cosa mi piacque oltremodo e lavorai su un solo piede per circa mezz’ora. Poi passai al secondo. La Zia si accorse che il mio pirillino era cresciuto di nuovo ma per premiarmi mi disse: "Bravo hai lavato bene i piedi della Zia. Sappi che sarai sempre tu, d’ora in poi, a lavarmeli. Visto, però, che non riesci a controllarti, adesso la Zia ti farà un regalo". Io già pensavo ad una punizione, quando la ravo il mio nipotino, adesso quella linguetta del cazzo la devi infilare tra le dita!!! con tono severo ed un leggero ghigno: "Zia afferrò violentemente il pirillino. "Vieni qui; adesso agiterò questo cazzetto finché non verrai e lo farai sui miei piedi…poi li laverai!!!". Al sol pensiero mi sentii male. Non avevo mai saggiato lo sperma e temevo questo momento. Intanto, però, la Zia aveva cominciato ad agitarlo e, contemporaneamente, mi fumava in faccia. Questa cosa mi procurava un’eccitazione maggiore e, praticamente subito, venni, inondando i piedi della Zia. Immediatamente Lei mi ordinò di lavare nuovamente i suoi piedi…con la lingua ovviamente, ed io subii anche questo. Finito il lavaggio la zia mi disse "Di andare a fare in culo" e che mi avrebbe aspettato il pomeriggio successivo.
Quando, il giorno dopo, mi stavo recando dalla zia, pensavo a quello che mi sarebbe accaduto: punizione o premio; comunque sarebbe andata mi avrebbe fatto piacere, considerando che, ormai, adoravo i piedi della Zia e adoravo qualsiasi cosa Lei mi facesse.
Entrato in casa, Zia Rosaria mi disse subito che quello sarebbe stato un pomeriggio lungo, che non avrei più dimenticato. "Scusa, vado un attimo al bagno", mi disse e, dopo qualche istante, mi chiamò. Io chiesi il permesso per entrare e udii un "Si". Appena Le fui davanti disse: "Ho appena fatto pipì, INGINOCCHIATI E LAVAMI LA PASSERA!!!!". Avvicinandomi al sesso della Zia sentì l'odore del piscio ma, come il giorno prima il sapore e l'odore forte tra le dita dei piedi, non mi diede alcun fastidio, anzi. Cominciai a leccarLe la passera ed in pochi istanti tutta la pipì era sparita, l'avevo leccata tutta e con piacere. Un piacere evidente che traspariva dai pantaloni e quando la Zia se ne accorse mi disse di staccarmi e mi diede due schiaffi, violenti. Poi Aggiunse: "Ancora non hai imparato a controllare questo pirillino". "Ma questa volta imparerai!!". Mi ordinò di spogliarmi e stendermi su un tavolo di legno che aveva in tavernetta.
Ovviamente io ubbidii e, quando Lei giunse, aveva una candela tra le mani; "Vediamo", disse, "Se con la cera bollente questo cazzetto perde la sua potenza". Detto fatto, una pioggia di cera cominciò a scendere sul pirillino che diventò un clitoride sviluppato. Non contenta, la Zia mi chiese di fare quello che avevo fatto poco prima per la passera, per l'altro buco. A quel punto io provai a dire no ma fu un'ecatombe. Lei prese uno scudiscio e cominciò a segnare il mio corpo, prediligendo le parti intime, con tantissime frustate, poi si sedette sul mio volto e, quindi, fui costretto a farle il bidè. E mentre leccavo, la Zia non perdeva occasione per lasciare uscire dell'aria; fortunatamente solo aria.
Quando fu soddisfatta, si alzò e disse: "Non credere che sia finita qui; come ti ho detto, non dimenticherai facilmente questo pomeriggio". Poi prese un guinzaglio, me lo mise al collo e si fece seguire, proprio come se fossi stato un cagnolino. Qualche istante dopo, la Zia si accomodò in poltrona e mi ordinò di tenerLe i piedi caldi respirandoci su, naturalmente inalandone il profumo, o accostandovi il viso; mi fu, infatti, tassativamente vietato toccarli o baciarli.
Trascorsa qualche ora, Lei disse che mi avrebbe mostrato un paio di scarpe. "Che ne pensi, Pirillino?", ormai - per Lei - questo era diventato il mio nome. Io dissi che erano molto belle, anche se molto usate. "Meglio", disse la Zia, "Così sono anche più profumate...SENTI!!?", e mi mise sotto il naso le scarpe che già a distanza emanavano un buon odore. "Ti piace, vero ? Vedo che il pirillino tende a muoversi, ancora!!!". Aveva ragione Zia Rosaria, il pene ancora reagiva, nonostante fosse coperto di cera. "Adesso la Zia ti farà bere qualcosa che dovrebbe abbatterlo definitivamente". Con terrore vidi che si portò una delle scarpe, un decolltè con tacchi a spillo, sotto il sesso e ci pisciò dentro. Poi accostandomi la parte dove poggerebbe il tallone alle labbra mi disse: "BEVI!!". Io sentivo l'odore forte della pipì e non avrei mai voluto fare una cosa del genere, ma non seppi dire di no. E bevvi.
A questo punto la Zia, dopo qualche istante, disse "Bravo Pirillino, sei il mio cagnolino preferito e, per quanto hai fatto, meriti un premio, anche se ti ho già premiato abbastanza". In un attimo sentì la lingua della Zia nella mia bocca e fu un bacio che durò alcuni secondi. Poi disse "Il pemio più grande, però, te lo darò domani; adesso lavami i piedi e vattene a fare in culo". Inutile dire che quando tornai a casa mi masturbai perché non ci fu una sola cosa fatta quel giorno che non mi fece arrapare. E contento cominciai a pensare al giorno dopo.
L’indomani, andando a casa della Zia, pensavo a quale regalo avesse potuto farmi e, pensando alla sua crudeltà, mi vennero in mente le cose più assurde. Quando bussai alla porta la Zia mi aprì e mi si parò davanti con una vestaglia rossa trasparentissima, aperta sul davanti, che celava un completo intimo molto eccitante, composto da un reggiseno ed una gonnellina leggera con spacco, di colore nero. Guardando la cosa che più mi incuriosiva, le scarpe, con grande sorpresa vidi che portava delle scarpette sportive. Come sempre, ormai, Lei mi invitò ad entrare e, sempre fredda e con tono austero, mi disse: "Pirillino, ti aspettavi le mie pantofole con tanto di tacco a spillo, vero?". Io non risposi e dopo una piccolissima pausa continuò: "Invece la Zia ieri, quando sei andato via, ha indossato queste scarpe e non le ho più tolte. Sono uscita, sono andata in palestra, ci ho dormito, ho fatto spese questa mattina e ora ho intenzione di toglierle. Sappi che sarai tu a toglierMele e, subito, a lavarMi i piedi. Sappi pure che l'odore sarà ricco, trattandosi di scarpette da ginnastica. Spero, quindi, che il tuo pirillino non reagisca, altrimenti sarà un altro pomeriggio duro!!!".
Allora mi inginocchiai ai Suoi Piedi e cominciai a slacciarLe le scarpe. Per controllare la mia reazione, Zia Rosaria, prima che cominciassi l'operazione, naturalmente, mi fece spogliare ed io cominciai. Tolta la prima scarpa, vi giuro che non si poteva resistere. L'odore, ma per me era profumo, era fortissimo; non avevo mai sentito niente del genere. La Zia, immediatamente, mi schiacciò il piede tra il naso e la bocca dicendomi: "Senti che buono, Pirillino; avanti, ADESSO LAVALO!!!". Io istantaneamente cominciai a leccare il Piede della Zia assaporandone ogni dito, ogni spazio, ogni millimetro. Lei era contenta, Le si leggeva in faccia una enorme soddisfazione per avermi sottomesso ed eccitato allo stesso tempo. Dopo aver impiegato mezz'ora per il primo Piede, passai al secondo; anche in questo caso ne respirai tutto l'aroma, leccandolo millimetricamente. Trascorsa ancora mezz'ora, completai il lavoro e La Zia si accorse che il pene aveva ancora una volta reagito. "Questa volta ti pentirai amaramente di non aver saputo controllare le tue pulsioni", disse, e mi ordinò di seguirla in bagno. Qui, io fui costretto ad entrare nella vasca, dove la Zia pisciò sul pene e, non contenta, mi ordinò di mettermi a quattro zampe, come il suo cagnolino preferito. A questo punto io cominciai a tremare, vedendoLa realmente arrabbiata. Ma subito mi tranquillizzai quando, improvvisamente e con voce gentile, mi disse che mi avrebbe accarezzato, naturalmente con i Suoi meravigliosi Piedini, quel lurido cazzetto. La Zia fu davvero magnanima perché mi concesse anche di annusare le calze che aveva tenuto per un giorno intero nelle scarpette e di toccarmi, contemporaneamente.
Ad un certo punto il dramma: sentì un dolore lancinante, un'irruzione, qualcosa di indescrivibile ma, al tempo stesso bellissimo; qualcosa che forse avevo sempre desiderato: MIA ZIA mi inculò con l'alluce. Mi chiavò per circa un quarto d'ora; io non sapevo cosa pensare, ma era bellissimo. Essere scopato dalla propria Zia, MIA ZIA, con i suoi piedi dopo essere stato completamente sottomesso. Gli oggetti del mio desiderio che mi penetravano. La più ovvia conclusione: dovetti lavarLe gli alluci, dopo.
Spero che la storia di MIA ZIA vi piaccia e, soprattutto vi auguro di viverne una uguale.
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17 years ago
Shoe3fetish,
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La mamma dell\'amiko
Ciao sono PEPPE, oggi è successa la cosa più bella della mia vita: dovevo andare a casa da un mio amico a prendere dei libri per l'università. Arrivato sotto casa suono, mi annuncio, il portone si apre ed io salgo. Non appena entrato dentro l' appartamento il mio amico mi dice che doveva uscire, che era solo in casa e sarebbe stato fuori circa un'oretta e che potevo attenderlo li da lui. Io dico che non c'è problema e lo saluto. Dopo circa 15 minuti che sono sul divano a guardare la tv sento schiavare il portone di casa e vedo che la mamma del mio amico sta rientrando ( una donna di 45 anni, mediamente bella, ma che indossa sempre collant neri velatissimi con riga dietro ); la aiuto a posare le buste della spesa e ci sediamo sul divano a chiacchierare del più e del meno. Durante la parlata noto, con il cuore a 1000 battiti al secondo, che toglie e rinfila ritmicamente i decolletè mostrando i suoi deliziosi piedini ( 35 o 36 di numero !!!! ); mi sento sempre più eccitato ed impacciato, finchè lei non nota che le guardo sempre i piedi. Il caldo saliva sempre più e mentre cercavo di fare il vago lei mi dice all'improvviso: "non hai mai visto i piedi di una signora? sembra che tu hai gusto nel guardarli!!! " Io rosso dalla vergogna e dalla paura di una sua brutta reazione gli rispondo:" è casuale che i miei occhi cadano sempre sui suoi piedini", e lei "uno che li chiama piedini vuol dire che muore dalla voglia di baciarli!", a quel punto gli confesso la mia eccitazione di fronte a degli zuccherini di piedi come i suoi, e lei mi fa: "se non dirai nulla a nessuno te li faccio massaggiare, ti va?", ed io:"certo che si, signora". Mi metto seduto per terra di fronte a lei che intanto si era sistemata per bene sul divano; prendo le sue gambe le tolgo le scarpe e noto la chiazza di sudore caldo all'interno, sono sempre più eccitato; dopo un minuto che accarezzo quei stupendi piedini morbidi e che emanano un'odore favoloso di collant e sudore lei mi dice:" ti piace guardare più la pianta o le dita?", "entrambe" dico io, e lei:"baciali pure se vuoi, a me piace avere un giovane come te ai miei piedi". Non appena dette queste parole mi fiondo con la bocca e la lingua sui suoi piedini coperti da un morbidissimo nylon. A quel punto lei ritira i piedi e mi a:"Oddio scusami ho tutti i piedi sudati della camminata, smetti, se puzzano!" Io a quel punto, tremante dall'eccitazione le dico: "signora voglio annusare la favolosa puzza dei suoi piedi, mi fa arrapare un casino", e lei " sei proprio un porcello, allora annusali forza, aspira tutta l'aroma, lava dal sudore i miei piedi ed i miei collant"...che odore ragazzi!!!! Dopo qualche istante mi mette l'altro piede sul pene (tirato fuori non appena sentito il contatto ) e mi fa venire sui suoi piedi. E' una storia vera e credo che andrò più spesso a prendere i libri dal mio amico. Ciao.
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17 years ago
Shoe3fetish,
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Cognata o padrona ?
COGNATA O PADRONA?
di PEPPE
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La mia padrona, sino ad allora era stata per me una amica di famiglia e soprattutto una amica di mio fratello; il legame con mio fratello era sin troppo forte e destò subito dubbi che rimasero in piedi, fino a quando mi rivelò di avere con lui una relazione da più di un anno. Da quel momento cominciammo una sorta di rapporto telefonico, vista la elevata distanza che ci separava, con telefonate simpatiche e condotte coi toni amichevoli di due amici di vecchia data.
Era tale la tranquillità che in una giornata afosa del luglio 2000, le rivelai la mia passione per i piedi femminili. La cosa le piacque subito e dopo non molto tempo mi spedì alcune foto delle sue dolci estremità ed io per ringraziarla le promisi che la prima volta che ci saremmo visti, glieli avrei massaggiati.
Una sana passione per le estremità delle donne è stata sempre vissuta da me in chiave masochistica e lei, intelligente come la maggior parte delle donne, non ci mise molto per capirlo.
Un giorno in una delle tante telefonate mi chiese se ritenevo il massaggio dei piedi una pratica da servo ed io le risposi di si e che per i suoi piedi le avrei fatto da schiavetto in qualunque momento.
La cosa all’inizio fu vissuta con spensieratezza e il discorso veniva ripreso ogni tanto, anche perché la cosa che più le premeva era diventare mia cognata non certo la mia padrona.
Finalmente arrivò il giorno del nostro incontro, lei indossava un paio di stivaletti neri sin dal mattino e quando finalmente mi mostrò i suoi piedi sentii odori che m’inebriarono….ma su questo mi rimetto ai giudizi di chi è feticista come me…
Nessun contatto riuscii a stabilire, anche perché mi sentivo un po’ di merda verso mio fratello….neanche stessi desiderando di avere un contatto con parti più intime…
Molto tempo più dopo, quando ormai ero rassegnato a lasciar perdere, si presentò la vera occasione. Per una certa ragione, che vi risparmio i dettagli, dovetti offrirle una cena….eravamo soli ed io cominciai a dirle che mi avrebbe fatto piacere prendermi cura dei suoi piedini stanchi, a fine serata.
Chiusi in macchina, si tolse i suoi stivaletti con cerniera e le sue minicalze velate, e poi con grande maestria si passò sui piedi due salviette profumate. Alla fine delle operazioni mi mise i piedi sulle gambe, si accese una sigaretta e mi disse:
"dai peppe…vediamo cosa sai fare!"
Me ne presi cura e a giudicare dal suo sguardo, la cosa piacque anche a lei e l’indomani prima di riaccompagnarmi alla stazione, mi concesse ancora questo onore solo che da pazzo le chiesi se potevo pure baciarli, per ringraziarla. Lei mi rispose:
"certo che puoi, però non capisco cosa ci sia da ringraziare…"
Farfugliai qualche parola e poi, prendendo il coraggio a due mani le dissi:
"perché sei la mia padrona….ed io non sono degno di toccare i tuoi piedi…"
Si fece una risata e la cosa finì lì, con l’odore dei suoi piedi che mi rimase i testa per giorni.
Passò un periodo di tempo abbastanza lungo, durante il quale io divenni il suo servetto e lei la mia padrona….purtroppo virtuale.
Io intanto vivevo la mia vita sessuale e non mi sognavo nemmeno di fare cose simili, con lei mi sentivo a mio agio perché sapevo che era e sarebbe stata sempre, solo una amica.
Lei cominciò, con l’ordinarmi di inginocchiarmi dinanzi a lei per renderle omaggio…sfilò il sabot e io le baciai il piede un po’ sudato e odoroso mentre lei parlava comodamente al telefono.
In macchina poi, ideò un gioco: lei mi faceva annusare uno dei piedi con gli occhi bendati, se non indovinavo quale fosse dei due, me li metteva entrambi in faccia per interminabili venti secondi.
Dopo quella serata, di tanto in tanto ci si ricordava della cosa e si dava la colpa alla massiccia dose di alcool ingerito...sapevamo entrambi che no era così.
Come ogni pazzo masochista, qualche mese fa ebbi la cattiva idea di regalarle il libro di Masoch "Venere in Pelliccia".
Il libro ha risvegliato in lei una tendenza sadica che temo stia uccidendo questo rapporto, anche perché lei come la bellissima Wanda non prova nulla per me, ritenendomi solo un amico ed io purtroppo non sono innamorato di lei, ma sono attaccato a questo "gioco" che mi permette di sfogare un certo istinto fino ad ora represso.
Le mie paure sono fondate perché lei mi sta minacciando di dire tutto a mio fratello, Non so se ci scherza ma la cosa mi fa sentire umiliato perché penso che un rapporto di questo tipo non lo sopporterei,
Adesso per tenerla buona mi fingo divertito all’idea che lei mi descrive nel dettaglio, in cui io vestito da Sissy-Maid mi presento a lei per servirla,
Che fine farò?
Aiutatemi…
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17 years ago
Shoe3fetish,
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Last visit: 17 years ago
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Have a break
Il pomeriggio e’ afoso, lo studio non fresco quanto vorrei.
Le ore di lavoro sono state fruttuose pero’, il progetto e’ andato avanti e il bozzetto e’ pronto per la presentazione al cliente... sono soddisfatta.
Ci meritiamo qualcosa di fresco, decidamente, giusto per un po’ di relax prima di tornarsene a casa per cena.
Dopo questi mesi di collaborazione, stiamo per vedere il frutto del lungo lavoro fatto.
Ho preso qualcosa da bere nel frigo, e sono andata alla finestra, a provare se si sente un po’ d’aria.
A parte la musica di Roy Paci, a basso volume, lo studio è silenzioso.
Son ferma a guardare il porto antico, a scaricare la mente, a riflettere su cosa già vorrei cambiare del lavoro finora fatto, quando sento le sue mai sui fianchi.
Non pesano, non premono, il contatto e’ lievissimo... sono semplicemente li’.
Non mi muovo... non ne ho quasi la forza, e non mi va.
Nemmeno quando le sentospostarsi sulla schiena e salire, lemtamente verso le spalle... non reagisco.
Non ne sento la necessità, questo un po’ mi sorprende, ma lo accetto.
Le mani leggere salgono, giungono sulle spalle, mi scostano i capelli lungo e mi massaggiano le spalle. Mi ci voleva proprio! Chiudo gli occhi e mi godo il tocco leggero sui muscoli tesi del collo, cerco di rilassarmi e mi sento sciogliere la tensione degli ultimi giorni. Abbasso la testa e lascio che le dita scorrano sulle spalle, sul collo, poi ancora sulle spalle.
Poi cambiano direzione: vengono sul viso, mi accarezzano le guance, le labbra... sento un corpo vicino al mio, non addosso, ma molto vicino.
Mi irrigidisco, e le mani tornano a accarezzarmi le spalle e poi la schiena.
Scendono sui fianchi, e mi volto. Faccio per dire, a malincuore, quello che sento di dire, ma non ci riesco. Le mani sui fianchi mi attirano alla sua bocca, e mi bacia.
Il contatto con le labbra mi blocca, e il bacio finisce di colpo. Ma le mani sui fianchi mi accarezzano, mi stringono, e mi lascio andare. Di nuovo mi bacia, ma questa volta non mi stacco. E’ un bacio dolce, lungo, una confessione, un’ammissione, una domanda...ala quale rispondo assecondando questo bacio inatteso.
Quando finisce, decido di tornare a voltarmi verso la finestra...e aspettare, con lo sguardo sul porto e la mente in attesa. La decisione adesso è sua, è il suo torno, io ancora non so cosa faro’...
Le sue mani non tardano. Tornano sui fianchi, mi accarezzano e dopo una esitazione... mi sollevano la maglietta sulla pancia. Quelle mani sulla pelle sono leggere, come sono leggere dopo qualche attimo le sue labbra sulle mie spalle, e sul mio collo. Io non mi muovo, ma mi sento abbastanza bene per restare ferma li’.
Le mani sulla pancia salgono, arrivano ai seni, e prendono ad accarezzarli sotto la maglietta. Non hanno fretta ne’ indecisione, stringono i seni con dolcezza e sicurezza. Poco dopo mi solleva la maglietta sopra il seno, riprende ad accarezzarmi entrambi i seni, stavolta sente i capezzoli irrigidirsi sotto il tessuto leggero e sente il mio respiro inziare a cambiare. In un attimo slaccia il reggiseno e lo solleva sopra i seni, prendendo i seni in mano con decisione, cercando i capezzoli con le dita, pizzicandoli appena, stuzzicandoli tra le dita, disegnando le areole con le punte delle dita, stappandomi qualche respiro piu’ corto. Adesso non penso piu’ a niente, la stanchezza è svanita e queste mani mi fanno sentire bene.
La lingua che mi scorre sul collo lecca il salato del sudore del pomeriggio, mi cerca l’orecchio, mi bacia le spalle...mentre il seno tra le sue mani si sta bagnando di altro sudore.
Quando una mano scende sul fianco e prosegue sulla coscia per un attmo mi scuoto.
Ma anche quelle carezze sono dolci, lente, anche quando seguono la curva della gamba e si spostano verso i bottoni della minigonna.
Mi accarezza la pancia, poi mi sbottona i primi bottoni e scende, lentamente, verso l’inguine.
Quando sfiora le mutandine mi sfugge un respiro mozzato a metà. SI ferma...ma non dico niente, e la mano riprende a muoversi. Scende, riprende le sue carezze leggere ma costanti e sicure, e sono io che stacco una mano dal davanzale e finisco di sbottonarmi.
La gonna cade a terra, le gambe e le cosce sono imperlate di sudore, al calore della giornata adesso si sta aggiungendo un altro calore, quello che sente la sua mano quando scende decisa e precisa dentro le mutandine. la prima scossa mi lascia senza fiato, le sue dita si muovono caute e delicate, sfiorano il clitoride per un momento e poi proseguono, scendendo poco pu’ in basso.
Seguono le labbra su e giu’, premendo appena, accarezzandole, muovendosi con dolcezza e impazienza... Mi volto quando posso e cerco la sua bocca, quando le nostre lingue si trovano le sue dita affondano.
Sento che le sue dita si bagnano, che cercano, che trovano... poi torna su, e con gli umori appena raccolti riprende a carezzare il clitoride. Lo carezza, lo sfiora, lo preme, e ogni volta il respiro si blocca. Quando inizia ad accelerarsi, anche l’altra mano lascia il seno e scende. La attendo con impazienza, quando sento che e’ arrivata tra le gambe lascio le sue labbra e respiro a fondo, lascio che il ritmo dei respiri aumenti e che i miei ansimi seguano il ritmo delle sue dita dentro e fuori...
mentre mi si muove contro io gli accarezzo i fianchi e le gambe, ma comunque mi resta alle spalle, vuole condurre il gioco... oppure potersi godere quello che faro’ io in cambio.
Il gioco delle dita continua, piu’ veloce, piu’ lento, piu’ profondo, piu’ leggero...e all’improvviso cambia.
Si sposta, mi viene quasi di fianco... io non capisco, finche’ non sento che la mano che lascia il clitoride passa sui reni, e carezzandoli scende...Il suo viso mi scruta da sulla mia spalla, la mano accarezza i glutei e poi scende, segue il solco, liberandolo dal perizoma, scostandolo lentamente, fino ad arrivare in mezzo alle gambe.
Sento le dita di entrambe le sue mani sul mio sesso, accarezzarlo, massaggiarlo, sporcarsi dell’umore che sta colando, mentre resto in attesa...
Finalmente. Sento due dita premere sul mio sesso, poi tre, e poi entrare affondando e levandomi il fiato.
Subito dopo, ancora in apnea, sento l’altro prenere sull’ano e subito dopo affondare con decisione.
Non ho tempo di gemere che subito le dita prendono a muoversi, decise e profonde, e perdo il controllo dei miei respiri. Ho voglia di godere, e mi occupo io del clitoride.
I respiri salgono di intensita’ e di ritmo, le dita li seguono, le mani sul mio corpo mi spingono a correre piu’ forte, le mie e le sue fanno a gara... e finalmente la corsa si conclude.
Mi lascio il tempo di riprendere il controllo dei mei respiri, con ancora quelle mani tra le gambe a sentirmi calda e bagnata, e finalmente riesco a voltarmi. Non ho niente da dire, i miei occhi parlano per me, mentre nei suoi leghgo compiacimento, un po’ di rimprovero per non essermi lasciata andare subito come avrebbe voluto, e anche una maliziosa attesa per quello che dovro’ fare in cambio.
Nei miei occhi legge gratitudine per il piacere che mi ha regalato, e l’inquietudine per la sfida con me stessa che sto per affrontare.
Mi decido, e parto con decisione: cerco la sua bocca, la sua lingua, quando si appoggia alla scrivania con una mano le accarezzo il seno attraverso la camicetta e con l’altra le alzo la gonna e le scopro il sesso gia’ umido.
Quando le soffoco con un bacio profondo il suo primo gemito che le strappo penetrandola, mi rendo conto che si e’ finalmente accorta che io sono molto, molto competitiva...
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17 years ago
sessodolce234269,
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Last visit: 4 years ago
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Coccole con vista
Visti i commenti sul forum, specifico: ho scritto questo racconto un po' come piccolo regalo un po' come suggerimento 'programmatico' per una donna 'speciale', ma non ho fatto a tempo a farglielo leggere, e tantomeno a metterlo in pratica (purtroppo)
Commenti e critiche sono richiesti ;-)
Buon divertimento!
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Finalmente, sei venuta a trovarmi. La mattina autunnale e' soleggiata ancora calda, la gente in giro e' poca, e per oggi ti propongo di portarti sul castello, il belvedere che domina tutto il paese... una tappa obbligata per chiunque venga qua. La giornata e' indicata, la salita e' un po' impegnativa e su mio consiglio ti metti comoda: sotto il costume e le scarpe da tennis, sopra una canottiera e gli shorts. Anche io mi metto in maglietta e pantaloni della tuta, che snelliscono ;-) Da casa mia alla strada che sale e' un attimo, ti lascio precedermi un po' perche' gli scaloni di pietra all'inizio sono alti e ripidi, e un po' per... guardarti il sedere ;-)
In breve arriviamo dove il sentiero spiana, ti lascio prendere fiato (con questa scusa lo riprendo anche io ;-) e ti lascio andare avanti, mi devo rilegare le stringhe che si son slacciate e mi fermo dal cancello. Ti raggiungo dopo poco, sei ferma dal primo punto panoramico, appoggiata al parapetto di legno. Ti arrivo alle spalle, ti cingo i fianchi e poggiando il mento sulla tua spalla ti do' un bacio leggero sul collo. Ti illustro il paese e la costa dall'alto, baciandoti ogni tanto, un po' sul collo e un po' sulla nuca, quando sposto le mani dai fianchi a sfiorarti il seno ti stacchi e ti giri. "Allora?" Mi sgridi, sorridendo, per risposta ti do' un bacio sulla bocca ma ti stacchi quasi subito... Riprendiamo la salita, ti sto a fianco perche' nonostante gli scalini in legno il sentiero e' comunque ripido e un po' scosceso. Finalmente spiana, siamo sul promontorio... rimani incantata dalla vista, incorniciata da ulivi, che spazia per piu' di 180 gradi sul mare. Ti porto sul belvedere, ti lascio girare per guardarti bene il panorama, per goderti il cielo terso e il mare azzurrissimo, finche' non ti raggiungo e ti abbraccio. "Sei contenta? Ti piace?" Tu sorridi e mi rispondi, con gli occhi luminosi e allegri: "E' bellissimissimo!" Ci baciamo, restiamo a lungo abbracciati a baciarci ancora e poi ancora e ancora. Io ci provo... scendo con le mani sui fianchi, e poi le infilo negli short per accarezzarti il sedere, ma tu ti stacchi e mi ripeti di nuovo, sgridandomi: "Allora..." In tutta risposta il ti prendo i seni in mano, tu spalanchi gli occhi, salti indietro e incroci le braccia sul seno: "Risponde la segreteria telefonica..." Non ti va che ci veda gente, inutilmente ti ricordo che qua nessuno ti conosce e che semmai se ci vede qualcuno che conosce ME io ci guadagno mille punti... Mi tieni il broncio e non ti lasci abbracciare. Tento di farmi perdonare, mi riavvicino e ti bacio leggermente sulla guancia e poi sulle labbra, ti prometto di fare il bravo e ti guido alla scala della torre. La porta per fortuna e' aperta, da in cima alla torre si vede un panorama ancora piu' aperto e emozionante, ti assicuro che non ho secondi fini e col tuo sorriso da poca fiducia annuisci, poco convinta... o forse con la stessa mia idea ;-) Saliamo le scale a pioli di ferro, stiamo entrambi attenti e finalmente spuntiamo alla luce. La vista e' mozzafiato... I merli sono alti e profondi, formano una specie di parapetto, ma ti permettono di goderti trecentosessanta gradi di panorama splendido! Anche io, che da tempo non salivo, sono affascinato. Hai notato che ho chiuso la porta alle nostre spalle, appena entrati, e che e' difficile essere sorpresi da altri visitatori senza che li sentiamo salire, per cui quando ti abbraccio da dietro e ti bacio il collo e dietro le orecchie mi lasci fare. TI faccio voltare, ti bacio con passione e tu finalmente ricambi. Restiamo abbracciati, la tua lingua che insegue la mia e le tue mani sulla mia schiena che tengono stretto a te mi eccitano, e te ne sarai accorta... Quando scendo e insinuo appena le mani sotto l'elastico degli shorts mi stacco un attimo e ti chiedo: "E adesso? Posso o mi fermo?" Mi guardo sorridendo e mi rispondi: "Non lo so..." Riprendo a baciarti e a accarezzarti e a stringerti il sedere da sopra il costume, poi mi decido e infilo le mani nel costume, accarezzando la tua pelle nuda e calda. A te non spiace... me lo dici con la tua lingua mentre ci baciamo di continuo. Mi stacco, mi allontano il poco che serve per poterti guardarti il busto, sotto la canottiera i capezzoli spuntano duri. "Ah, ma allora ho fatto bene!" Te lo dico toccandoti i capezzoli con le dita, e poi prendendo dolcemente i seni nelle mani. "Non lo so... Ma anche a te e' piaciuto, vero?" Sottolinei la frase toccandomi il sesso gonfio nei pantaloni. "Ah...Allora..." Visto che tu continui a toccarmi da sopra la tuta, io scendo con la mano sulla pancia e poi tra le gambe... sei calda, ho voglia di toccarti ma mi devo accontentare di accarezzarti da sopra gli shorts. La cosa non mi impedisce di sentire il tuo sesso caldo e morbido, azzardo e infilo una mano dentro gli shorts. Non mi dici nulla quando prendo a toccarti da sopra lo slip del costume, e con le dita riesco a premere e ad accarezzarlo con abbastanza decisione per vederti scossa, cosi' ti decidi e abbassandomi i pantaloni della tuta e lo slip inizi a masturbarmi... Sento un rumore, ci stacchiamo in un attimo e cerchiamo di ricomporci, io guardo nella botola ma non c'e' nessuno. Falso allarme! Quando mi rigiro, tu sei di nuovo a guardare il panorama, ma sei ancora eccitata, e anche io, e te ne accorgi quando ti abbraccio da dietro stretta stretta... Anche adesso riprendo ad accarezzarti, mi lasci fare ora che sei sicura che non ci sono pericoli, e non mi dici nulla anche quando infilo le mani sotto la canotta e sollevandola riesco a prenderti i seni e a massaggiarteli. Le tue mani mi accarezzano i fianchi, le infili sotto la maglietta e le sento sulla pelle, mentre ti bacio e ti lecco il collo e lascio una mano a stringerti un seno mentre l'altra scende tra le gambe. Riprendo da dove ho lasciato, lo slip e' indubbiamente caldo e umido, lo scosto e riesco a toccarti come meriti... Impiego poco a farti gemere, mi basta trovare il clitoride e prendere a massaggiarlo, e dopo poco scendo a sentirti bagnata e caldissima. Senti le dita sul tuo sesso, mi basta spingere poco per affondare e sentire il tuo miele e per farti genere piu' forte... Tu sposti una mano dal mio fianco alla mia pancia, mi scosto quanto serve per lasciarti infilarla nella tuta. Mi unisco ai tuoi gemiti quando afferri il mio sesso duro e mi masturbi con decisione. Le rispettive mani si muovono in sintonia, e l'eccitazione sale di pari passo. Mi decido... Sposto le mani sui tuoi fianchi, ti faccio abbassare in avanti, con le mani appoggiate ai merli, poi con decisione ti abbasso shorts e slip da dietro. Ti accarezzo il sedere nudo, poi infilo una mano tra le gambe e ti accarezzo il sesso bagnato e caldo, dopo un attimo appoggio due dita e affondo facilmente, muovi i fianchi e ti chini di piu' in avanti. Mentre ti masturbo, con una mano che infili tra le gambe prendi a occuparti del clitoride. Sento che siamo al punto giusto... Mi abbasso tuta e slip quanto basta, e appoggio il sesso duro sul tuo sedere, lo appoggio sul solco e te lo strofino addosso, poi scendo e lo appoggio alla tua mano, tu lo prendi e senza perdere tempo lo accosti al tuo sesso. Io con le mani ti accarezzo i fianchi, poi lentamente mi accosto e ti penetro. I tuoi gemiti accompagnano i miei movimenti, accelero e dopo rallento, poi lo sfilo dal tuo sesso e lentamente torno a infilarlo e riprendo a muovermi veloce. Il tuo movimento accompagna il mio, ti muovi avanti e indietro insieme a me. Sento il piacere che monta, seguo i tuoi gemiti coi miei Siamo entrambi a buon punto, ma mi fermi... Non ti muovi dalla tua posizione, ma riesco a sentirti ansimare: "Voglio di piu'..." e con la mano prendi il mio sesso bagnato del tuo piacere, lo stringi, mi masturbi per qualche secondo e lo sposti un poco... Ho capito, e non voglio deluderti. Mentre riprendi a masturbarti, io premo appena il mio sesso al tuo buchino. Lo sento cedere, lentamente e con attenzione affondo, il tuo gemito piu' lungo mi accompagna mentre entra nel tuo ano fino in fondo. Sei stretta e calda, come mi hai sempre detto, e mi muovo lentamente, con attenzione... quando ti sento rilassarti, accelero un poco, e tu mi assecondi. i tuoi gemiti accelerano, il piacere monta, prendi a muoverti tu contro di me e acceleri... Anche la mia eccitazione sale, i miei gemiti seguono i tuoi. Mi lascio andare, prendo a muovermi veloce, e quando ti sento venire dopo poco anche io mi abbandono e sfogo il mio orgasmo dentro di te. Resto in te per qualche secondo, cercando di riprendere fiato, come stai cercando di fare anche tu, e prima di ricompormi ti bacio e ti dico: "Grazie..." Dopo qualche tempo, quando abbiamo finalmente ripreso un briciolo di autocontrollo, con un ultimo bacio lungo e caldo salutiamo la torre e scendiamo sul belvedere. Restiamo ancora un po' a goderci il panorama e il sole, e poi, un po' per l'ora tarda un po' per l'appetito e la sete che ci son venuti, riprendiamo la via del ritorno, senza fretta. Solo quando vedi che ho chiuso il cancello con un lucchetto che apro e mi rimetto in tasca capisci perche' nessuno ci ha disturbato. Ti avvicini, mi baci e mi dici piano: "Chissa' com'e' bello guardare il tramonto da lassu'..."
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17 years ago
sessodolce234269,
39
Last visit: 4 years ago
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A maddalena
una calda notte romana,una notte appiccicosa e umida,
di quelle da passare sotto un ventilatore.
E Maddalena,indaffarata e stanca,sudata e vogliosa....
Già,vogliosa dopo un periodo di lontananza,di notti
insonni e sola in quel lettone accogliente.
Andiamo a fare due passi????
Perchè no,l'idea di un po di refrigerio poi mi faceva stare meglio.
Il giardino è un andirivieni di bambini che giocano,
persone che parlano e coppiette che appartate si toccano,
si baciano,si rincorrono nei loro desideri.....
e il suo,un desiderio folle di me,del mio corpo
e del mio sesso.
Ci appartiamo ai piedi di un albero distante
e ci sdraiamo per terra,come bambini e le nostre mani
iniziano a cercare le forme,le voglie,il priobito.
Il mio sesso voglioso ed eccitato riempie i pantaloncini corti
che le sfiora lentamente e poi apre con decisione fino a
catturarlo con la mano in una presa dolce ma decisa.
la sua bocca avida si avvicina e lo ingioia fino in fondo
mentre con la mano libera prende la mia e se la infila sotto
il perizoma fradicio di umori. La sua bocca incessante
percepisce l'imminente arrivo dell'orgasmo allora si alza
in piedi e con le mani si appoggia all'albero,
si sfila il perizoma e porta il mio cazzo ormai enorme
fino al culo pronto ad accoglierlo.....
movimenti lenti,cadenzati dai battiti del cuore,
movimenti che portano entrambi sul ciglio di orgasmi tanto desiderati
fino allo scatto per prendere lo sperma in bocca e berlo avidamente
senza sprecarne una goccia.....
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17 years ago
admin, 75
Last visit: 4 hours ago