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SilverRea 49 y.o.
Women
Piedmont, Italy
Last visit: 1 hour ago
Miscellaneous For Women

Fiore screziato.

Sempre di corsa...


Devo mettere le scarpe!


Per un batter d’occhi, stranamente, non sento più nulla, continuo a


ciondolare a tempo con il mio corpo di donna, fra le note di un malizioso marcato soul, adesso muto.


In momenti come questi mi sento grande, smisurata, sconfinata nel senso di vasta, eccelsa...dominante.


Mi piacerebbe avvolgere, annettere tutto con quest’urlo silenzioso, primordiale e secluso.


Vorrei riuscire a palesarti questa parte di me, disinibita, solare, avvolgente.


Farmi leggere, da fuori in tutta la mia svariatezza, perché è quello che sono, sono caos, sono varietà, mescolanza, ammasso, ingombro, superflua ma necessaria.


La pura verità è che la mia essenza più profonda è questa, mutevole, copiosa, inafferrabile.


L'unico rumore che più che rumore, è bailamme, lo fai tu nella mia testa affollata e piena.


I pochi e ovattati fiati che sento, arrivano da una spiaggia vuota e fosca. Risuona in lontananza, al di là dei miei pensieri indefiniti, la lenta bruma, che sale dal mare, avanza e mi avvolge nelle sue spire e tu incauto viandante incedi.


Dolce si leva un malinconico canto, che inconsapevole rapisce l'anima di coloro che se ne lasciano ammaliare. ..


Attendipacato e silente, persuaso da quel gorgheggio che inesorabile incanta.


Danza la nebbia, ovattata e fusa alla risacca del mare; persa nei miei pensieri, quasi non mi accorgo che il mare, dolcemente mi sfiora i nudi piedi.


Un fiore arancione screziato di nero, si lascia sciabordare dall’onda, è la mia malinconia, è la mia apparente calma.


Lo raccolgo, lo intramo fra i capelli.


Sola, svestita di tutto, do voce a pensieri sparsi e spregiudicati.


È una libertà a cui non riesco a rinunciare questa, un momento tutto mio di cui non posso fare a meno.


È il mio diritto alla confusione, il diritto al tempo che mi serve per assimilare qualcosa che ancora mi toglie il fiato.


Cammino, gli occhi si incantano e si inceppano sulla tua figura.


Appeso alla salmastra e fitta nebbia che sembra voler proteggerci, non c'è spazio per altro oggi, se non la stessa voglia di sfamarmi ancora di te.


Toccarti per la prima volta.


Nuda.


Desueta a quello stesso fottuto desiderio che, da quando ti ho conosciuto, ha iniziato a consumarmi lentamente.


Assillo che è capricciocapriccio che è smaniasmania che è desiderio latente di averti.


Mi piombdavanti, sussultouno scambio di sguardi, mi parli, io ascolto.


Mi tocco i capelli nervosa perché la mia testa, mi porta già altrove.


Sulltua pelle, fra la tua voce e il tuo gusto.


Mi immagino fra le tue gambe, già nella mia bocca, la tua pelle che mi sfiora. Nelle mie fantasie, io, già ti blandisco.


Risuona il soul, inquieta, mi ritrovo a ciondolare.


Ho voglia delle stesse sensazioni ora, ed è un piacere che fa male, fisicamente, come tutte le volte che non lo posso soddisfare.


Sfilo via gli slipmadida e gonfia pulsa violentemente, la sfioro, raccolgo i copiosi umori, porto le dita alla bocca, lappo il mio sapore.


Ritorno in camera da letto per mettere le mie scarpe rosse col tacco, sempre quelle.


Nuda, completamente nuda, non perché ho tolto i vestiti ed ogni cosa.


Non perché il mio seno è libero come tutto il resto.


Nuda perché scoperta, nuda perché vera, nuda perché senza vergogna mi offro a te sbattendoti in faccia tutta la mia eccitazione.


Come ogni prima volta, la stessa frenesia.


Con il fuoco negli occhi di chi non desidera altro che schiudersi, farti godere e godere.


Con l’irragionevole impeto di chi non pensa ad altro che averti addosso e dentro.


Alzo la gamba e poggio il piede sul comodino. Le unghie corte e smaltate, il tacco 12 bene in vista.


M’insinuo, il bacino ondeggia sulle dita.


Vagheggio!


L’impressione di sentire la tua lingua, farsi strada, scavare.


I denti accarezzarmi, mordermi, farmi male.


Mi spingo leggermente in avanti, i capelli sciolti cadono e mi coprono il viso. Li sposto di lato, li tengo fermi mentre sento i respiri intensi diventare gemiti. Vorrei sentirti dentro, assaggiare il tuo corpo nudo e adorarlo.


Sentire il rumore della tua carne che urta sulla mia, perdermi nel suono di ogni parola indecente sussurrata all'orecchio, detta in bocca e soffocata in gola.


La conosci la voglia ho.


Ti guardo negli occhi, mentre mi abbasso in avanti solo per morderti le labbra e sfiorarti con il mio seno, le mani sulle cosce mentre mi afferri, mi stringi e torturi i capezzoli turgidi.


Toccarmi sinuosa e lasciva mentre danzo al ritmo dei tuoi colpi decisi.


Il piacere che provo pervade ogni centimetro di questa pelle, le dita affondano più velocemente, sento il tuo fiato sul collo.


Mi sento cedevole.


La voglia di te mi inchioda a questo assolo, questo orgasmo vecchio e nuovo che, si issa, lievita e mi riporta a quel dannato giorno in cui tutto è cominciato. È tutto sulla mia schiena il caldo di questa estate.


Gocce di sudore scivolano dal collo lentamente, fino al ventre e alle cosce leggermente divaricate.


Sono stremata, bagnata e sfatta, sto per cedere.


La saliva che lascio colare dalla bocca, scende piano sulla pelle già umida. La stendo sul seno, sul viso, poi la riporto alla bocca.


Le dita vanno sempre più a fondo. È un rito antico il mio, la canzone che da giorni mi risuona in testa.


Mi sembra di sentirla ora, come ornamento al mio godimento.


Quelle parole aumentano le mie paranoie, forse dovrei ingoiarle, rimandarle indietro, anche se l'unica cosa di cui ho voglia adesso sei tu.


Una morsa insopportabile mi stringe lo stomaco.


Le emozioni si confondono, sorrido, gemo, godo.


Chiudo gli occhi soddisfatta e appagata.


Mi guardo allo specchio, non vedo la donna fine ed elegante di poco prima. Il rossetto sbavato, lacrime annerite dal rimmel mi rigano il viso di piacere, i capelli arruffati sul viso sudato.


Amo questa immagine di donna.


Sono io, che mantengo contorni incerti, sempre pronta a variare...sono quel fiore arancione screziato di nero che porta con sè la magia dell’attimo.


Silver Rea

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