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massaggi a domicilio
squilla il cell alle otto di mattina è una sassata! rispondo...
pronto... mi risponde una voce femminile che mi dice:" buongiorno mi ha dato il numero un amica, so che lei fa messaggi drenanti a domicilio vero?"
rispondo "si! signora"
"so che è una persona molto distinta e riservatissima sa ho un marito molto geloso che non sopporta che qualcuno mi metta le mani addosso !"
" si figuri signora io le mani addosso le devo mettere sennò che massaggi sono?" "appunto! è un mese che litigo con mio marito per questo ma ieri sera l ho convinto! "
" bene signora!"
" allora mi dica quando può .......!"
"domani alle 18,00?"
"va bene alle sei" e mi detta l'indirizzo!
la giornata è abbastanza calda ma meno male che un venticello che viene dal mare mitiga tutto ....fare massaggi è faticoso....ci si ritira stanchi la sera specie quando si fanno a domicilio. molte persone pensano che farli a domicilio sia meglio perchè non incontrano nessuno in ambulatorio e nonostante io abbia fatto tutto il necessario per privilegiare la privacy molta gente preferisce a domicilio! io parlo di quelle persone che ne hanno davvero bisogno ! le altre che si fanno massaggiare solo per ....trascorrere qlc ora in compagnia e ridere e scherzare delle amiche che non ci sono o del vip di turno quelle dicevo vengono tranquillamente lasciano il dinero e via.....!
sono con tuta sportiva adidas nera e sotto di slito una maglietta di cotone a manche corte ...le mani e le braccia devono essere libere! suono aspetto un pò .... una ragazzina mi viene ad aprire ,chiedo della mamma e lei facendomi entrare chiama la madre... che si affaccia giunonica nel suo insieme con un pantalone nero una camicia "si un attimo per favore si accomodi " mostrandomi il divano "posso offrirle qlc? " " grazie un bicchiere d acqua fresca" il caldo si concilia con l acqua fresca no? ...la ragazzina avrà avuto qlc come 16/17 anni mi porta l 'acqua e sbattendo la porta va via! mah strano.... nessuno in casa tranne la signora? di solito questi massaggi sono sempre assistiti da una figlia , una nipote una madre, una cognata che magari poi spinta dalla curiosità vuole anche lei un saggio del massaggio! cmq... la signora tarda ed io sono solo nel salotto mi preoccupa soprattutto il fatto che i massaggi a domicilio hanno di veramente scomodo il luogo dove si fanno ...io preferisco un tavolo anche di cucina magari con qlc cuscino ..... odio i lettini della figlia o quelli matrimoniali! ma qui ho visto già il luogo dove farli! vedo un bel tavolo in legno stile arte povera che peserà un quintale....bello robusto ...la signora così starà comoda e perchè no pure io!... arriva! " allora cosa devo fare ?" " niente di che signora si deve spogliare rimanendo in reggiseno e mutande controlliamo lo stato del suo corpo e dopo un analisi cominceremo la prima seduta che sarà molto dolce! ci vuole un posto dove distendersi e visto che qui c è un tavolo che per me è l ideale se per lei va bene li faremo li" la signora annuendo esce e va a prendere dei teli spugna che servono per la seduta.
io apro la mia borsetta e mi preparo tolgo la giacca e rimango con panta e maglietta a maniche corte. lei arriva con un certo respiro affannoso di chi è in preda ad emozione, abbandona i teli sul tavolo e mentre io li distendo comincia davanti a me a spogliarsi comincia delle scarpe alte ma non troppo scende giù ed apre i panta con una cerniera laterale abbastanza profonda al punto che lasciato il lenbo davanti questo cade lasciando vedere molto delle sue forme a dire il vero non molto prosperose ma...come si vuol dire dolcemente morbidose , poi si gira come se si vergognasse e tira giù i panta chiandosi in avanti e facendo spuntare il....sole! si era una palla tonda e polposa dove i due emisferi costretti nei collant lasciavano intravedere la lor maestosità!, la signora aveva un perizoma inesistente ,un filo dietro, e rigirandosi intravvidi un triangolino nero con un fiocco rosso nel mezzo si girò e mi disse che era la prima volta che si spogliava così davanti ad un uomo che non fosse suo marito e provava un pò d imbarazzo. io la tranquillizzai dicendole che ero solito a queste scene il lavoro mi portava a ciò! e dicendolo a voi certe volte viene quasi il vomito .... ma qlc volta ti rifai! e questa era una di quelle volte! tolse i collant e la camicia rimanendo immobile davanti a me , lechesi di avvicinarsi e mettersi al centro della stanza dove la luce era buona cosìcchè io potessi valutare il lacoro da fare e come farlo parlerne con leie poi finalmente cominciare.... la toccai e le strofinai i punti nevralgici la dove si doveva agire , c'era un pò di cellulite gliela pizziccottai ...io dico così tanto per tenerla un pò su..... poi la vidi in volto ...era rosso fuoco ma non mi chiesi perchè i motivi potevano essere molti avevo esperienza per cui se lo faccio notare è peggio per cui decisi immediatamente di procedere la preso per i fianchi e l aiutai a salire sul tavolo, la sua pelle era fuoco molto calda e profumata la distesi a pancia in giù le slacciai il reggi e l inviatai a sfilarselo così stava più comoda tanto sotto avevo steso il telo così fece... nel farlo i suoi seni appena liberi mostrarono tutto la loro bellezza erano grossi e morbidi due grosse mozzarelle bianche che per l occasione erano diventate rosee! la loro consistenza non posso negare mi turbarono un pò.....cominciai la prima seduta lentamente dapprima massaggiavo il corpo cominciando dal collo con la testa della signora girata dal lato del corridoio, il collo , lanuca i miei massaggi simili a profonde carezze destavano nella signora qlc piccolo impercettibile gemito di piacere.... questo è buono perchè vuol dire che si è ricettivi e sensibili..... continuai e sciogliere i muscoli scendendo piano piano ma ritornando spesso alla nuca per poi ridiscendere la carne della signora diventava sempre più morbida e calda ed io intensificai il massaggio passando dalla carezza a qlc di più consistente ritornando di tanto in tanto alla nuca e li la signora cominciava e sospirare in maniera sempre più sostenuta poi dopo averla scaldata per bene mi portai dal lato opposto e siccome il peri non si vedeva nemmeno perso tra le pieghe del culo cominciai e sciogliere i glutei... poi giù verso le cosce ....poi giù i polpacci, erano molto duri e resistenti per cui dovetti alzarli e chiesi alla signora di divaricare leggermente le cosce così da potere prendere bene il ginocchio piegato in dietro ...e fu li che mi accorsi di quello che stavo facendo ......ma soprattutto di quello che stava subendo la signora! infatti allargando le cosce un pò più che leggermente dischiuse l interno coscia lasciandole entrambe libere e staccate per cui si vedeva il filo nero del peri ...ma soprattutto si vedeva la fica nuda da peli e rossisima e bagnata.... praticamente la signora era in un lago di .....umore! lago che presto si fece sentire anche al mio naso con un odore acre misto al profumo di femmina che caldissima si dava al piacere ! continuai a massaggiare il polpaccio mentre l occhio cadeva un pò più su dove accadeva l imprevisto! la fica grodava ormai di umore ed guardando la signora un pò più su ,in faccia, vidi che aveva gli occhi socchiusi e le narici allargate ...mentre la bocca aperta ansimava non più di tanto.....uno squillo del campanello strappò quell atmosfera io per un attimo sorpreso smisi il massaggio la signora apri gli occhi e mi chiese di andare ad aprire , lei non poteva! era nuda! così mi disse ed io sorridendo andai.
era un signore con i baffi capelli grigi non molto alto aveva una LaCoste amaranto ed un paio di panta bianchi una giacca blu ..... buongiorno sono michele il marito di giulia, giulia era la signora!, piacere sono federico, lui era già insalotto dove togliendo la giacca si chinò per dare un bacetto a giulia e lei ricambiò alzandosi un pò e mostrando il suo seno nudo e latteo! poi si rimise distesa ad aspettare michele sorpreso del fatto che fossimo in salotto e non in camera imbarazzato mi chiese se poteva rimanere, io sapendo della sua gelosia fui contento di annuire e così si accomodò sul divano di fronte e con fare deciso accese la tv abbassando il volume! chissà perchè!
io ripresi subito il massaggio ripresi dalla nuca e riscaldando di nuovo il tutto arrivai dopo poco la signora era molto calda già da prima.... ritrnai al polpaccio da dove si vedeva lo spettacolo di prima ....ma questa volta non si sa il perchè le cosce rerano un pò più aperte rispetto a prima e notai anche rispetto a prima che il lago assorbito dai teli spugna era aumentato fui curioso e tastai con la mano il telo ........ era molto bagnato portai le dita bagnate al naso per odorare ...e ....il profumo di femmina mi face uno effetto molto previsto.......! mi nascosi dietro il tavolo ma vista la mia altezza non riuscivo a coprire dalla cintola in giù e mentre continuavo a massaggiare vidi che la sgnora si muoveva lentamente su e giù per il tavolo comprimento sull osso pubico! rimasi attonito ....giulia si stava fottendo la fica sfruttando le pieghe del telo spugna mi girai verso michele che ....... guardava ,,,giulia in faccia ed era stravolto perchè la faccia di giulia parlava di piacere i coniugi erano stravolti dal piacere e michele lasciava intravvedere dai panta un grosso gonfiore presagio di un gran cazzone!... mi scostai verso l altro polpaccio e continuai il massaggio in automatico incontrando sempre più lo sguardo sempre più infuocato dei coniugi! e fu così che dal polpaccio passai all interno coscia salivo fino all inguine e discendevo fino al finocchio cominciando ad andare sempre più in profondità, adesso sfioravo la sua fica e lei sottolineava il fatto ansiamndo sempre più mentre il marito la guardava sempre più estasiato... ad un certo punto il piacere di giulia cominciò a farsi palese al mondo intero come palese era il fatto che si stava per cominciare una danza tribale così sensuale e infuocata che avrebbe lasciato il segno!
la mia mano correva su e giù per l interno coscia sinistra avevo davanti a me la visione contemporanea della sua fica bagnata del piacere del suo volto che rivolto al marito di fronte a me lanciava segnali di fuoco!.... il mio cazzo ormai era libero sotto i panta! ah a proposito di solito sotto i panta della tuta non porto mutande mi danno fastidio!.... lui era bello teso e duro e superando il altezza il tavolo era come poggiato su di esso! ma riuscivo ancora allontanandomi dal tavolo a non toccare giulia! poi l errore! azz...........! la mano nel salire sopra dapprima sfiorò la fica bagnata e poi due dita la carezzarono lungo le sue labbra fradicie di umore e gonfie di piacere il sospiro fu alto e soprattutto il sussulto che ne seguì fu imperioso! michele a quel punto si alzò e punto verso la moglie il viso di giulia di alzò e prese a volo il bacio che michele chinandosi gli dette in bocca ! mi avvicinai al tavolo cosìcchè giulia potè sentire il mio cazzo da dentro i panta che sbatteva sul sua grande chiappa e fu l inizio ! michele si sbottonò i panta e mentre li faceva cadere giù giulia prese il suo cazzone e cominciò a leccarlo pomparlo succhiarlo con fame.... mentre io continuavo a massaggiarla nel culo aprendole sempre più le cosce ed entrando con le mani dentro la ficapreparandola a tutto ..... mi chiani su di lei ed aprendole le natiche fino a vedere il buco del culo cominciai a leccarglielo ....prima il culo e poi la fica infilando la mano dentro fino a trovare la clito che durissima e corposa al primo sfragamento cominciò a darle il piacere più forte tanto forte che mi sborroò una prima volta in mano a quel punto lei si girrò e scese giù ddal tavolo era incantevole con quei grandi e morbidi seni da cinquantenne curata si un pò bassi ma....pieni e corposi con dei capezzoli grossi e duri da mordere da leccare da succhiare ....... io girai dal tavolo e mentre lei col cazzo del marito in mano si dirigeva verso il divano io dietro di lei la raggiunsi porprio mentre si sedeva sul divano girandosi così cche si trovo il cazzo di suo marito in mano ed il mio davanti gli occhi! lasciò il marito e conle due mani scese i miei panta liberando il cazzo duro che prima di fermarsi nell aria fu preso dalla sua bocca calda e sensuale e li si perse per un pò assaporando le sue dlci labbra mentre il marito di fronte guardava rosso dal piacere!
durò poco quel caldo pompino perchè lei si distese lungo divano a pecorina offrendomi il culo mentre prendeva il marito in bocca le scostai le cosce ormai bagnatissime e ficcai il mio cazzone dentro la fica ! ne seguì un sussulto ! fermai il mio cazzone tutto dentro un attimo lei si ripsese e cominciò a gemere gemere gemere sempre più dimenando i fianchi come una sacerdotessa alla danza ed io cominciai il mio balletto forte e duro facendola sussultare ad ogni colpo che davo fino in fondo sentivo la sua fica aprirsi ed il mio cazzo arrivare fino in fondo dove oltre non si può e lei succhiava il marito ed ansiamava sempre più finchè si sfilò il mio cazzo dalla fica e si distese lungo il divano offredosi a michele a cosce larghe.
michele entrò dentro e cominciò a fotterla con gran foga e piacere mentre io sedutomi difronte il suo viso le fottevo la bocca che succhiava leccava il mio cazzone con l' avidità di una troia e per questo che mi uscì di bocca un" si troia succhiami il cazzo!" a quelle parole lei cominciò a gemere sempre più e liberandosi del mio cazzo ci gridò! " si sono una troia , la vostra troia!" dai michele fottimi fotttimi fottimi! !" e michele preso dal raptus del piacere gli fini tutto dentro fino a sborrarle dentro la fica ogni sua goccia di sperma che giulia prese stringendo le cosce e tirando a se con le mani michele..... il tutto con un forte grido di piacere e liberazione......! io mi alzai a quel grido per vederli insieme godere l uno della ltra e viceversa! e mentre lui usciva grondante lei si girò con gli occhi spalancati in preda alla passione e socchiudendo gli occhi e disgrignando mi dice:" dai fammi tutto sono pronta " e girandosi si dirige vers il tavolo e si sdraia a pancia in giù sul tavolo ancora pieno dei teli spigna bagnati ed affondando il volto sul telo più bagnato si apre le cosce aspettando il mio cazzo che subito le sfonda la fica sento la sua fica nagnata di suo e della sborra di michele un rigagnolo di questa esce dalla fica scolando lungo l interno coscia fino a finire sul pavimento cominciò a fotterla sempre più forte con colpi non veloci ma forti rimanendo in fondo un attimo in più l attimo che la fa sussultare di piacere ! in preda alla follia passionale e con la voglia di entrarle sempre più dentro con tutte e due le mani le apro le chiappe ed infilo dentro il cazzo la fica si apre sempre più a questo punto apro decisamente le chiappe e veloce infilo un dito nel buco del culo! appena dentro lei si rizza su accusa il colpo si gira e sorridendo mi sussurra:" lo vuoi?" poi incrocia lo sgurado con michele che se lo sta menando forte guardandoci... lui a quello sguardo si stringe ancora più forte il cazzo per godere di più e lei rigirandosi verso di me mi dice" prendilo ti aspetta!" a quel punto non capisco più nulla esco dalla fica il mio cazzo gocciola per terra ma è duro e grossissimo come mai! prendo tutto l umore che posso dalle sue cosce e lo butto sul buco del culo comincipo ad infilare prima uno poi due dita ! lei geme come una gatta in calore pronta e scoppiare di piacere ...appoggio la mia cappella gonfia e trgida al uco e comincio a solleticarlo sempre di più sempre di più il suo buco comincia a pulsare .......... dio si apre e si chiude lo appoggio all ingresso e lei felina scatta indietro prendendolo dentro entra la cappella e si fa strada con fatica dentro mentre lei grida di dolore e di piacere le pareti del suo culo si stringono attorno al mio cazzone costringendolo a dimenarsi avanti ed indietro per allentare la dolce morsa del piacere che ho e che do a giulia!mi piace fermarmi un attimo in più dentro fermo ad assaporare col cazzo le pareti caldissime e setose del suo culo mentre lei comincia e scaricare il suo piacere in maniera sempre più forte adesso proprio le entro nel culo tutto e lo esco tutto entro ed esco tutto la cappella entra ed esce tutta facendo sobbalzare giulia dal piacere finchè si avvicina michele , lo vuole anche lui! ha il cazzo rigenerato da quello che ah visto dalla sua femmina! allora li prendo per mano e mi seggo sul divano poi mi distendo e invito lei ad impalarsi la fica sul mio cazzo e mentre lei se lo infila dentro a smorzare il mio cazzone lui gli è già dietro giulia si stende su di me ed io con le mani le allrgo il culo e cosi michele entra trionfante ed insieme iniziamo a fotterla sento il suo cazzo scivolarle dentro il culo e ciò mi eccita a tal punto che dando due fortissimi colpi faccio un cataclisma! lei sborra gridando lui le esplode dentro il culo ed io le riempio la fica ! che avventura!!!!! sfiniti rimaniamo un pò ! non so quanto così poi michele si alza giulia si sfila il mio cazzo da dentro e grondante di sborra dei tre corre verso il bagno per una doccia ristoratrice ...mentre io mi rivesto .....!
Poi, dopo la terza "seduta" giulia mi ha raccontato che michele era da tempo che mentre la fotteva fantasticava un rapporto a tre..... e che lei dapprima restia poi divenne possibilista specie quando lui le comprò un cazzo di gomma e lo usava in contemporanea.........! ma che tutto quanrto era successo non era in preventivo era stato tutto un evoluzione naturale del proprio essere!
voi che ne dite? ciao fede.
17543
4
12 years ago
coppiacricri,
43/38
Last visit: 9 years ago
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La nostra prima volta a quattro…
Avevamo invitati dei nostri amici per un week end a casa nostra in collina. Un sabato ed una domenica tutto per noi.
Sistemato nostro figlio con la “tata”, sabato pomeriggio raggiungiamo la nostra casa di collina e ci prepariamo a ricevere i nostri amici Gianni ed Alessia. Sarà la prima volta per noi e la prima anche per loro.
Giovanna, mia moglie, prepara una bella cena ed apparecchia la tavola per 4. Io scelgo un buon vino dalla nostra cantina e lo metto al fresco per la giusta temperatura…..tutto è pronto. Mancano solo in nostri amici che puntuali giungono verso le 20.00. Dopo i convenevoli saluti, ci accomodiamo sul patio per un aperitivo: Alessia è una donna piacevole, bella ma la sensualità di Giovanna la surclassa. I suoi modi di muoversi nel quotidiano, molto femminili, eleganti e sensuali allo stesso tempo, destabilizzano. Ed anche Gianni mi accorgo che non è immune da questo fascino, anche perché Giovanna mi ha confidato più volte che Gianni apertamente le ha fatto eleganti complimenti in materia. Sottolineando la sua sensualità e femminilità
E lo noto mentre Gio in piedi si china in maniera naturale per porgere l’aperitivo sul vassoio a Gianni, seduto, che da un’occhiata, con discrezione nella sua scollatura, e nel totale alla sua silouette di donna mora, con le giuste curve e con una abbronzatura dorata che la rende a dir poco affascinante. Nel frattempo io distraggo Alessia parlando delle recenti loro e nostre vacanze.
La cena poi scorre tranquilla. Io ho accanto Gio con Alessia di fronte e Gianni siede ovviamente guardando negli occhi Gio. Non la molla un attimo e leggo il desiderio nei suoi occhi. La serata è fresca è piacevole. Il caffe e l’amaro giungono celeri….una sigaretta e ci ritiriamo nella nostra camera da letto, mentre loro si accomodano nella stanza degli ospiti, entrambe al piano superiore della casa nella zona notte e quasi attigue. Noi ci spogliamo e ci stendiamo sul letto, iniziando a baciarci e toccarci. Gio è stupenda nel suo intimo scuro che esalta ancor di più la sua sensualità di donna mora, dalla chioma scura liscia e fluente. Gio mi sflila i boxer ed incomincia a lavorare di bocca col mio cazzo come solo lei sa fare. Con estrema dolcezza lo avvolge con le sue labbra e la sua bocca mentre la sua lingua si alterna a sfiorare la cappella e a scendere fino alle palle….Io dall’altro canto sempre disteso sul letto la ricambio successivamente mentre si pone in ginocchio a gambe aperte all’altezza della bocca offrendomi la sua figa che io slinguetto alla grande. E mentre sono impegnato in questo, sentiamo la porta aprirsi lentamente con i nostri amici che prendono posto sul letto, dall’altra parte, al nostro fianco. Gio intanto si è infilata il mio cazzo nella sua figa seduta sopra di me, e loro assumono la stessa posizione, andando all’unisono con noi. Sono davvero belle queste due donne che montano i propri mariti…..poi entrambe si distendono al fianco del proprio uomo mendanogli con la mano il cazzo per tenerlo duro…
Ed è qua che avviene.
Entrambe si scambiano di posto e la mano di Gio raggiunge il cazzo di Gianni e quella di Alessia il mio. Le nostre bocche si baciano mentre lo stesso fanno Gio e Gianni. Baci caldi lunghi e sensuali. Alessia è distesa mentre io sono sdraiato accanto che la bacio scendeno sul collo sul seno, sui capezzoli duri e toccandole la figa ormai già bagnata. Con la coda dell’occhio vedo sempre Gio che continua a scappellare dolcemente il cazzo di Gianni che nel frattempo le ha messo le mani fra le gambe….Alessia, distesa, allora prende e mi invita a salite sulla sua pancia fino a raggiungere con la bocca il mio cazzo ed ad iniziare un pompino selvaggio. Ho il cazzo duro e Gio guarda baciando Gianni la scena. I ns sguardi si incrociano in un intesa perfetta. Io e Gio abbiamo la consapevolezza che ciascuno di noi due sta dando al proprio coniuge quel piacere voluto e ricercato da tempo. Alessia allora mi invita a leccarle la figa. Io nn mi faccio pregare e mi butto la sotto fra le sue gambe, sempre lei distesa, inginocchiandomi ai piedi del letto. E di qua sn libero di vedere Gio che nel frattempo ha deciso che per lei i preliminari sono sufficienti ormai e finiti….Le allungo un preservativo che lei porge a Gianni che se lo infila….Sempre dalla mia posizione ai piedi del letto vedo il cazzo di Gianni, che è disteso sotto, essere assorbito del tutto nella figa fradicia di Gio che comincia con sensualità e accurata lentezza a salire e scendere su quell’asta, che è uguale in lunghezza alla mia, ma di maggiore circonferenza. La vedo di spalle, dal basso, con quel bel culo che porge e con quel cazzo in figa….E nel frattempo slinguetto Alessia leccandole nsistentemente il suo clitoride ed Alessia che è ormai un lago. Anche lei prende uno dei preservativi che si trovano in un bicchiere da spumante sul comodino, lo apre e me lo infila…mentre Alessia fa questo io cerco con un dito il buchino del culo di mia moglie che ancora a smorza-candella sta salendo e scendendo sul cazzo di Gianni, che le bacia e tocca il seno, leccandole i suoi ritti capezzoli, mentre lei mugula di piacere ed ha aumentato nel frattempo di molto il suo ritmo su quell’asta….Il mio dito la penetra nell’ano dalla cui parete di pelle divisoria con la figa sento il quasi contatto col cazzo di lui che la sta penetrando, disteso. Alessia nel frattempo aiutandosi con la bocca tenendomelo sempre in tiro mi ha infilato il preservativo e cosi la penetro alla missionaria …Capisco che Alessia è una donna più irruenta e la sbatto allora in maniera energica e forte…..i letti cigolano in maniera violenta e chiassosa… Gio nel frattempo si è girata sempre su Gianni disteso….le da ora le spalle ed il suo culo fantastico, sempre salendo e scendeno su quell’asta dura. Anche Alessia nel frattempo ha voluto cambiare posizione, mettendomi sotto e cavalcandomi sopra……Gio anche lei si gira e all’unisono scopiamo tutti nella stessa posizione…..godiamo tutti alla grande. Vedere Gio scopare con Gianni là a stretto contatto mi fa impazzire di piacere con lei che mi guarda dritto negli occhi sapendo il piacere che provo e di cui tante volta nella fantasia avevamo parlato ed immaginato….Anche lei prova piacere a vedermi sfondare un’altra…..a vedere una donna che gode da me-----Ed in questo turbinio di sensi e di visioni, di mugolii, di cigolii di gridolini e di testeria del letto che sbatte violentemente…ad un certo punto Alessia viene nel suo orgasmo ed a mi accorgo che sto per venire anche io……mi sfilo il cazzo dalla figa e mi tolgo a male pena in tempo il preservativo sborrandole sulla pancia…..Gianni a quella visione anche lui non resiste piu…si sfila il preservatvo ed aiutato dalle mani e dalla bocca di Giovanna, la investe, lei distesa e lui sopra inginocchiato, col suo fitto caldo inondandole il seno tondo e sodo….strusciandosi e spalmando lo sperma sui sui capezzoli grossi…..
Ci stendiamo tutti sdraiati sul letto….stanchi ed esausiti ma appagati, ma Gio non è ancora venuta nel suo orgasmo….allora mi dedico un attimo a lei…mi stendo fra le sue gambe e le lecco la figa che sa ancora del cazzo di Gianni….lui le avvicina il suo cazzo alla sua bocca lei lo linguetta ripulendolo dai residui di sperma che ancora c erano…..poi cn le dita le sfioro il clitoride. So bene quale è il suo punto debole…lo cerco e le do il piacere che vuole mentre viene strozzando il suo gridare nel cazzo di Gianni che ha in bocca. Mentre Alessia mi accarezza le palle……
Baci a tutti e lasciate un commento, se desiderate, per capire come vi è parsa la nostra prima volta ed ad incentivarci nel nostro cammino ed eventualmente nello scrivere poi altri resoconti di quanto accadrà eventualmente.
Grazie per l’attenzione
17587
4
13 years ago
luca e giovanna,
37/44
Last visit: 3 years ago
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Abito su misura per coppia
Premessa.....dopo lamentele di qualche coppia'comunque un paio su 1000 va bene la media' vista la mia scarsa attidudine a scrivere e la mia poca somiglianza con Donato Carrisi nello scrivere vorrei esentare tutte le coppie dal sentirsi costrette a leggermi ,e mi scuso con tutte le coppie che mi hanno letto e che si sono sentite ferite per il mio uso della lingua italiana improprio evitatemi . Come consuetudine i miei racconti sono veri reali ,e sono coppie di questo sito,anche loro non vogliono che metto nick,ma la riservatezza e la mia prima regola.Questa coppia mi ha contattato per via del mio lavoro, mi occupo di chirurgia estetica, e le donne hanno un debole per estetica, la lei di coppia bellissima, lui uomo per benissimo sono la classica coppia che giustamente se la tirano e tanto,sopratutto lei.Non sono scambisti, non sono cuck ,non sono guardoni ,sono solo curiosi dicono,ma un uomo con la mia esperienza e porco come me aperto a tutto ,sa riconoscere una coppia intrigante.Dopo tante email qui sul sito ci scambiamo skipe e li chiaccheriamo tanto e spesso con lei e poi con lui,alla fine riesco ad invitarli a cena fuori ,miei ospiti ma senza nulla dicche' solo il piacere di parlare conoscersi dal vivo e lei di chiedermi qualcosa per estetica.La sera ci vediamo e lei mi fa io voglio mangiare pesce, sinceramente non era una domanda ,ma affermava cio che voleva e vedo lui silenzioso, io sinceramente sono autoritario come uomo e se gioco anche di più del normale ,e le rispondo no io il pesce lo mangio a casa sono siciliano qui no ,allora lei dice allora andiamo giapponese, lui sempre silenzioso ,io rispondo allora andiamo toscano carne io offro io decido,fanculo l educazione ma lei era troppo acida e decisa,alche capisco tutto in 5 minuti lui era sottomesso a lei totalmente.A cena si parla si scherza ma lei sempre sulle spine sembrava sempre incazzata,allora lui mi chiede col tuo lavoro avrai fatto tante esperienze ,io dico si coppie stupende intriganti aperte mentalmente e li scatta la mia intuizione , praticamente gli cucio un vestito a loro su misura ma parlando in 3 persona.Dico a loro sai ho incontrato una coppia bellissima pero' lui era completamente sottomesso da lei e vedo che lei inarca il sopracciglio e il marito mi dice di continuare racconto, io continuo ,e parlando in 3 persona sempre riferendomi al racconto di quella coppia con lui sottomesso.. se potevo giocare con loro ma voleva sottomessa la moglie e la voleva trattata come puttana, volgarmente , siccome lui non era molto dotato voleva che la scopavo con il mio bel cazzone duro in tutti i buchi e con decisione,praticamente lei dicche era tutta seccata incominciava ad ascoltare fare domande lui era di colpo eccitato lei mi chiede ma non è vero dai..io dico se vuoi ti faccio vedere le foto a casa se non mi credi e lei di colpo si beve il bicchiere di vino tutto in un sorso ,lui mi fa domande più tecniche, lui che faceva mentre lei invece era scaldata ed eccitaa si vedeva mi chiedeva cosa facevo fare a lei, io incomincio a dire che essendo depilato ,mi piace farmi leccare le palle particolarmente dalla lei..e che amo molto il verbale nel gioco e che amo venire più volte restare duro se la lei mi piace...ma che non scopo tanto di regola 2 orette consecutive lei diventa bianca ed eccitata io logicamente ero umile ,e la discussione ora mai era sui giusti binari, lei faceva domande sempre più eccitanti e lalei cosa faceva io le dico insultava il marito verbalmentee lui sempre più sottomesso con la moglie..che lo guardava con occhi bassi,finiamo la cena io pago il conto ,vado per salutarli e chiamo un taxi e lei mi fa aspetta siamo con auto ti accompagniamo noi vero amore ,sei zona stazione centrale ci viene di passaggio, anche se loro mi avevano detto erano zona linate di casa, e lui subito si come vuoi tu amore .Arriviamo sotto casa mia e in auto lei seduta davanti, era vestita con un abitino pazzesco da strappare ,era sempre girata verso di me il culo verso il marito ,allora io penso ora la provoco del tutto ,e mentre parlavamo mi incomincio ad accarezzare il cazzo da sotto i pantaloni, io per l occasione non avevo messo mutande apposta quindi avendo un bel cazzo ed essendo con abito, dai pantaloni emergeva una bella sbarra lunga grossa e dura, e mentre parlavo con lei accarezzavo sempre...vedo lei che guardava attonita il mio gesto fatto con classe ma molto evidente come se non mi importasse che lei mi vedesse .Arriviamo sotto casa li ringrazio gentilissimi sto per scendere e lei mi fa ,ma veramente hai foto sul pc di quella coppia,io dico certamente non ho mai detto bugie io nel gioco ,salite e ve le faccio vedere,lei mi fa ok sono curiosa ,e dice a lui amore saliamo 5 minuti parcheggia.Saliamo su entriamo ,chiedo vi offro qualcosa loro,no grazie allora levo giacca e dico a lui tu siediti qui,e chiedo hai telefono che fa foto, lui mi dice si e guarda lei tipo che non capiva mi siedo sul divano e dico a lei siediti accanto a me, lei mi guarda e mi dice ma non mi dovevi fare vedere le foto ,io le rispondo non ti ho chiesto se ti vuoi sedere, e lei si siede e mi guarda un po con viso stupito e io dico a lui vedi bene da qui, e lui dice si ma cosa devo vedere e sorride io rispondo tua moglie che mi succhia il cazzo, lui smette di sorridere e guarda lei che fissava il cazzo dai pantaloni la guardo e le dico, ordina a tuo marito di slacciarmi i pantaloni e aprire cerniera lei gli dice, fallo, lui si alza e mi apre pantaloni e abbassa cerniera e il mio grosso cazzo esce duro e teso, lei lo guarda e vedo che era eccitatissima, gli dico cosa aspetti a prenderlo in bocca lei viene si inginocchia e incomincia a succhiare ,lui era eccitatisismo ,gli dico siediti li e fatti una sega lei succhiava con maestria lui esce il suo cazzetto e si sega, lei incomincia a dire, questo e un cazzo e io le dico ora troia leccami le palle per bene mi spompina per 15 minuti e la riempio tutto in bocca ,lei si oppone le tengo la testa e dico ingoia.Il marito parla e dice ,con me non vuole farlo mai ,e io rispondo con me sempre lo dovra fare e lei ingoia tutto si alza mi dice vado a lavarmi la bocca e rispondo no cara ora vai a baciare tuo marito con la lingua dovete condividere il piacere di avermi insieme, lei mi guarda e a mo di sfida lo fa ,e lui la bacia e viene nel frattempo in mano con la sega....lei va per andare in bagno e le dico dove vai la stanza da letto e di la, e la porto a letto..incomincio a fotterla di brutto..tante posizioni e verbalmente la uso anche alla stessa maniera ,vedi come si fotte una troia di moglie come la tua ,la devi sculacciare ,prendere deciso ,sbatterla, e quello che vuole vuole lei un uomo deciso ce non chiede ma si prende ,e lei mi fa si ,come lo hai capito ,che cosa che sei una troia da sottomettere, facile guardando tuo marito ,e lui seconda sega viene di nuovo .Perche'mi dice ,io rispondo perché tu hai sottomesso lui ,quindi realmente vuoi farti sottomettere da un altro ,e io lo sconosciuto che ti fotte tranquillamente davanti al marito sono l ideale.....Le dico dai facciamoci doccia e sotto la doccia incominciamo a baciarci e a giocare lei mi guarda e io le dico lavami il cazzo..e lui seduto nel bagno vede lei che incomincia a lavarlo insaponarlo e leccarlo,e ripulirlo e io reagisco subito, lei stupita dice gia sei duro mi fa e la terza bravo.....io le dico veramente anche tuo marito e alla terza sega lei dice ,vero mai fatto ,vuol dire che sta godendo e lui mi risponde inculami la moglie con me non lo vuole fare, e lei fa non se ne parla hai il cazzo troppo grosso..sei un pezzo di merda gli dice lei al marito..sei un cornuto praticamente lo insulta, ma allo stesso tempo si mette a pecora come se volesse realmente tutto cio, prendo olio per i capelli metto nel culo a lei..poi dico a lui aprimi il culo di tua moglie con mani e lei attaccata al lavandino ,era cio che voleva lei realmente, le dico..te lo do nel culo a pelle al naturale ti riempio il culo e lei resta in silenzio..e la inculo piano piano perché era chiusa realmente lui cazzetto quindi non sfondava non entrava e ho dovuto faticare un po ma poi una sinfonia, aperta fino alla fine..e tutto in una serae le ho riempito il culo..dico a lui ora leccala tuttae ripulisci tua moglie.. e lui passa a leccare e poi baciare.Distrutto offro da bere ,si rivestono e se ne vanno...passano due giorni e lui mi contatta su skipe e mi chiede un favore ,mi da cell di lei privato e mi dice mandagli un mess e scrivigli troia sono carlo stasera alle 20 ti aspetto a casa mia da sola voglio fotterti da sola e riempirti tutti i buchi e mandarti a casa dal cornuto piena di me . Lui mi dice lei stasera si è organizzata uscita con amiche ma mi ha detto che mai aveva goduto cosi come altra sera e mai si era sentita usata cosi sia fisicamente che verbalmente secondo me se tu inviti lei viene e a me non dice nulla.Lui mi chiede solo una cosa ,apri skipe la web e mi fai vedere senza dire a lei, ok acconsento ma non mi fermo a questo, le mando sms e le dico pure come vestirsi..voglio solo un cappotto tacchi reggicalze smalto rosso e nuda sotto ,una 4 di seno pazzesca .Le dico non mi devi rispondere perché per me e solo si,mi faro trovare nudo sopra una sedia..con il cazzo in tiro trovi la porta aperta entri la chiudi e ti siedi sopra di me.Preparo il tutto ma non so se viene e l attesa molto intrigante, nudo sopra una sedia mentre mi sego che aspetto lei e lui che mi guarda in web ,suona il citofono 10 minuti di ritardo, apro lei si materializza entra chiude la porta leva giaccone nuda sotto e si siede sopra il mio cazzo era gia bagnata di umori, e incomincia a cavalcare sempre più forte e mi sussurra padrone riempimi anche la fica questa volta e cosi sia..'sapevo che prendeva la pillola, e lei sapeva che ero sterile ci eravamo scambiati analisi' ,scopiamo la riempio e mi ripulisce tutto e dico ho ordinato la pizza cosi mangiamo qualcosa lei ok grazie e la tua pizza mi ha detto tuo marito che pizza scegliere e lei mi fa ma tu hai detto a lui,e io rispondo, certamente io le lei di coppie amo scoparle solo con la complicita del marito,e lei fa allora lui sa e mi ha preso in giro , e io le dico certo ma tranquilla lui ti sta pure guardando sulla web e lei ,ma veramente si si ..era eccitatissima e io le dico, ma ora sarai tua prenderti una rivincita, come mai mi dice lei..e citofona quello delle pizze sale mi da le pizze e io le metto sul tavolo, e lei vede 4 pizze sul tavolo e mi dice ma perché 4 pizze,e sente suonare alla porta le dico vai ad aprire e capirai perché. Lei crede di trovare suo marito apre la porta e trova i mie due assistenti uno tunisino e un altro siciliano come me ,lei non sa cosa fare si mette le mani per coprirsi e io le dico stai serena e divertiti sei al sicuro con me...fidati e la faccio inginocchiare con una tranquillità pazzesca gioca con tre cazzi insieme che la montano da per tutto senza fermarsi ,e lui dalla web che vedeva tutto,non voglio credere come stava soffrendo non sapeva della mia sopresa ma non poteva fare nulla ,e appena a lei ho detto guarda che lui non sa dei miei due amici ,se vuoi puoi andare via, lei sentito tutto cio era ancora più affamata e indicava web e faceva corna ,hai voluto farmi questa scherzo ora soffri ha voluto pure bukkake finale insieme in viso da noi 3 e ha voluto farsi prendere fica culo e bocca insieme cose mai fatte, ma nemmeno pensate che potesse fare ,una lei pazzesca un vulcano siamo andati avanti fino a mezzanotte con pizza mangiata 3 ore di gioco... poi gli ho chiamato un taxi e ho accompagnato a casa . Lei sul taxi mi dice grazie sono felice mi sono divertita e spero mi vorrai rivedere ancora, non credevo potessi arrivare a tanto, tu mi hai allargato la mente e non solo hahaha,ma anche a mio marito e tornata la voglia..ora lui mi vorra scopare pure lui e lo faro' felice ma pensero' a te grazie un bacio e notte. p.s. Ora da un mese lui la manda con me in viaggio congressi per lavoro roma firenze parigi..48 ore e poi la riporto a casa da lui ,ma questo e un altro racconto...peccato solo che non possa dire nick per farvi vedere quanto sia bella....
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10 years ago
paco4,
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La settimana bianca (seconda ed ultima puntata)
Riassunto della puntata precedente:
Pallina,in vacanza sulla neve,viene inesorabilmente colpita da Davide,il suo affascinante istruttore di sci. Durante una lezione,con un piccolo stratagemma,una caduta simulata,si fa da lui accompagnare in camera e i due passano un pomeriggio di sesso indimenticabile. La cosa non passa inosservata a Rossana,altra allieva del maestro,che il giorno dopo,a fine lezione,raggiunge nella sua stanza d’albergo la bionda interprete,motivando di doverle chiedere una cosa.
“Dimmi,vediamo se ti posso accontentare”. “Senti un po’,tu lo conosci il …“ e pronunciò il nome di un noto privé di Vicenza. Lo conoscevo benissimo,ma risposi,un po’ svagata,per sviare: “Cos’è,quel celebre hotel di Cortina D’Ampezzo?”.
Casualmente conoscevo anche quello perché Pinko me ne aveva parlato in precedenza,era stata la base di qualche suo soggiorno sulla neve prima che ci conoscessimo.
“No cara,quello è il Cristallo,non il ‘……..’ e tu non me la conti giusta” disse,chiudendosi la porta alle spalle e venendomi incontro. Mi era ormai chiaro: aveva capito istintivamente le mie “origini” trasgressive,ma voleva averne conferma da me,e forse voleva anche altro.
Eravamo a pochi centimetri,una di fronte all’altra,lei avanzava,io indietreggiavo e la stanza finì: “Giù la maschera,faccia da santarellina” esclamò con un tono vagamente minaccioso: “Mi ci gioco la testa che tu …
“Io cosa?” chiesi,spalle al muro. Fu in quel momento che mi accorsi che aveva degli occhi bellissimi,profondi,di un colore blu intenso come gli zaffiri Cashmere,i più puri e pregiati. “Tu …” cambiò sguardo,si addolcì: “Tu … tu mi fai impazzire!” E tentò di baciarmi premendo la sua quarta naturale sul mio seno. Mi scostai,ma ci riprovò,mi scostai di nuovo,con più decisione,ma non mi mollava,il respiro le stava diventando affannoso ed il suo sguardo cambiò ancora,apparendomi quasi implorante.
Ero turbata e mi stavo eccitando,essere così desiderata da una persona del mio stesso sesso è per me addirittura più gratificante che esserlo da un uomo. La mia resistenza a quel punto divenne solo di facciata,e lei lo percepì. Cercai di resisterle ulteriormente,ma non c’era modo e poco dopo,ormai vinta,mi arresi … chiusi gli occhi,piegando leggermente la testa da un lato,dischiusi le labbra,gliele porsi e ci unimmo in quel bacio da lei tanto agognato. Aveva un buon profumo ed una lingua vellutata,deliziosa,come fu deliziosa la sensazione di quel primo contatto con lei.
Iniziò così quell’ora circa di sesso saffico ad altissimo tasso di erotismo. La liberai dei vestiti lentamente,perché,come una giocatrice di poker,volevo scoprire il punto piano piano: rivelò un fisico molto curato,dalle proporzioni perfette e dalle rotondità armoniose,molto al di sopra di quello che ci si potesse aspettare dalle tute larghe che indossava in pista e dagli abiti mai attillati che le avevo visto fuori,era depilata completamente come lo sono io e come mi piace.
Mi spogliai,feci presto,avevo solo l’accappatoio addosso e ci adagiammo sul letto. Puntai subito verso il basso,dopo quell’ “indigestione” di maschio del giorno prima mi mancava il sapore di una femmina,e cominciai a baciare e leccare il suo sesso con avidità. Mi teneva la testa fra le mani che,stringendosi per il piacere che le procuravo,si trasformarono in pugni pieni di capelli,i miei,che avevo appena sciolto,quasi presaga. Non mi faceva male,anzi,quella presa mi dava eccitazione e mi eccitavo ancor di più nel vedere tutto quel coinvolgimento da parte sua,tant’è che nello stesso tempo una mano partì verso la mia intimità e presi a masturbarmi.
Poi lei volle ricambiare quel sapiente lavoro di lingua e lo facemmo contemporaneamente,mentre continuavamo a carezzarci dappertutto. Andammo avanti per parecchio guardandoci negli occhi in silenzio,con un trasporto ed una dolcezza che solo fra donne si può creare e fu la “forbice” a portarci entrambe all’apice del godimento. Placati i sensi...
“Com’è Davide? Sono sicura che te lo sei fatto,ieri,mica penserai che dormo da piedi!” mi chiese mentre fumavamo distese la sigaretta,obbligatoria in quel contesto,per chi fuma.
Ormai non c’era più motivo di mentire e risposi: “Eccezionale,mia cara,mi aspettavo questa domanda,lo sapevo di essere il 50% del motivo della tua visita,peraltro,come hai visto,molto gradita.”
“Pallina” seguitò “Perdonami la franchezza,ma quell’uomo mi attizza così tanto,che me lo vorrei trombare anch’io!” “Certo tesorina,perché no? Mica mi appartiene,non ho l’esclusiva e …”
Venni fulminata da un pensiero improvviso: “Senti,Rox,ma che ne diresti se noi quattro e lui…” “Sei una grande!” mi interruppe raggiante,afferrando al volo l’idea: “Ci pensi tu?” “Ma certo,tranquilla.” Non fu necessario aggiungere altro: si era stabilita un’intesa,quasi istintiva,fra noi.
Uscì dalla stanza pochi minuti dopo,baciandosi la falangetta dell’indice e soffiandoci sopra in mia direzione. Si avvicinava l’ora di cena e dovevamo prepararci.
Sala ristorante,ore 20:00. Quello che avevo intenzione di raccontare a Pinko,e che per lui era stavolta del tutto inaspettato,lo feci con una premessa che richiedeva –perdonate il gioco di parole- una promessa da parte sua: quella,come minimo, di lasciarmi finire la cena. Avevo soltanto quel pasto,escluso un mini tramezzino a mezzogiorno, e due volte di seguito a letto digiuna mi sarebbero state insopportabili; ottenuto l’impegno procedetti,illustrandogli anche l’iniziativa che volevo intraprendere.
“E meno male che ho dovuto convincerti,per farti venire! Ti stai divertendo a modo tuo,vedo. Bene,ne sono molto felice!“ Fu il suo commento,a parte quelli “porcelli”. E continuò: “Quando ho visto la Rox,l’altra sera qui … infatti,guarda, è laggiù,in fondo a sinistra,vicino l’ingresso,quasi dietro quella colonna … quando ho visto la Rox,ti dicevo,volevo proprio segnalartela,senza sapere che la conoscevi già e che era “dei nostri”,perché avevo notato che,oltre ad essere una gran bella donna,ha un’aria di sensualità misteriosa e conosciuta nello stesso tempo e che mi sarebbe piaciuto …” “Trombartela,falla breve” conclusi per lui,che sorrise lievementemente imbarazzato.
“Eh … beh… certo,Amore,merita,no?” “Altrochè! Già testata,come ti ripeto. Dimmi,che ne pensi di domani sera,dopo cena? Mi sembra il momento più opportuno ed il modo migliore di concludere la settimana, a Davide glielo dico io domani mattina.” Non ascoltai neanche il suo entusiastico “Ohh sì”,scontato come un aumento della benzina prima delle vacanze estive,perché in quel momento vidi che Rossana ed il marito guardavano verso di noi.
Feci loro il segno del pollice alto ricevendo in cambio l’invio di un sorriso soddisfatto e di un altro bacio con il dito da parte della mia nuova amica,lui invece era seduto in aria,levitava venti centimetri sopra la seggiola,evidentemente stava ascoltando il racconto dell’ ”incontro” del pomeriggio con me. In più,gli piaceva l’idea … probabilmente.
Dopo pochi minuti sarebbero scomparsi e quella sera a letto digiuni ci andarono loro.
Attivai poche sinapsi,non ci volle molto ad elaborare un piano,previsto nelle tre fasi che leggerete fra poco; in quell’ottica,prima di lasciare la sala andai dal direttore,chiesi ed ottenni,con due moine,che ci formassero per l’indomani a cena un tavolo da cinque allungando il nostro,cosa non facile quando c’è il pienone.
La mattina dopo,venerdì,a lezione,informai Davide,ma senza metterlo al corrente dei nostri propositi,semplicemente dicendogli che avremmo avuto piacere ad averlo ospite al nostro tavolo al “Gala di arrivederci” in programma,perché volevamo dargli un presentino di fine corso. Lui accettò con entusiasmo.
Durante quella giornata fummo tutti più prudenti,guarda caso. Lo spericolato Pinko-Hirscher rimase nelle vicinanze,scendendo come un’anziana nonnina (tanto aveva già dato) per stabilire un contatto più stretto con la “preda”,Rossana,la quale aveva voluto in prestito la mia tuta azzurro mare,che anche a lei stava benissimo,e che ricambiava molto volentieri le di lui occhiate in un intrigante gioco di sguardi: un antipasto,diciamo così,per arrivare a sera belli carichi. Eroticamente parlando il mio Tesorino vive anche e soprattutto di -e per- questi momenti,lo conosco da tempo e posso affermarlo con quasi assoluta certezza.
Si svolgeva tutto sotto i miei occhi per cui mi stava bene così. Non chiamatela malizia femminile,ma si era sempre tenuto accuratamente lontano da “quel gruppo di pippe”,come lo chiamava lui per schernirmi,e se quel giorno orbitava intorno a noi,un motivo particolare doveva esserci: l’”inciucio” mi sembrava ,ed era, l’unico; ad ogni modo non mi dispiaceva affatto,anzi,quel flirtare fra loro due rappresentava per me uno spettacolo decisamente stuzzicante.
Anche Romeo ed io sciavamo con una cautela ancora maggiore di quella dei giorni precedenti,al punto che il ragionier Bellini e Filippo,naturalmente all’oscuro di tutto,procedevano sempre in testa tronfi e compiaciuti. Nelle pause si davano di gomito e si scambiavano cenni di intesa pensando di aver fatto dei progressi eccezionali. Ci ridemmo per giorni,mimandoli agli amici più cari,una volta ritornati a casa.
Tramonto,preparativi e finalmente “l’evento”.
Fase 1. Eravamo tutti molto eleganti,si usa così la sera del commiato,gli uomini in abito scuro,Rossana indossava uno splendido top laminato e gonna lunga con spacco vertiginoso,in pandant con i suoi occhi,ed io con uno dei miei vestiti preferiti -non quello della prima sera,sia chiaro,sarebbe stato un errore imperdonabile- profondamente scollato,nero,molto aderente ed una spanna sopra al ginocchio. Qualche gioiello discreto e sandali tacco 12,ovviamente,per tutte e due. Sandali in montagna? Sì,e preciso: senza calze,per giunta,tanto era riscaldato tutto alla perfezione ed una lampada fatta pochi giorni prima di partire mi faceva sentire assolutamente sicura delle mie gambe.
Per la verità nessuno mangiò molto,ma tutti,noi donne in particolare,non lesinammo nel bere,complice anche l’ottimo Amarone doc Campo dei Gigli,optional,che Davide,da vero signore qual era,volle offrire. Non sono un’intenditrice,ma seppi apprezzare l’eccezionalità di quel vino,consapevole anche che una bella allentata ai freni inibitori,che solo l’alcol sa dare,era praticamente obbligatoria,visto quello che si andava a prospettare.
Fase 2. La serata proseguì in discoteca fin dopo l’una di notte con balli,ammiccamenti e vari cocktail,atti a mantenerci nello stato d’animo giusto per passare alla fase tre,che Rossana specialmente aspettava con grande impazienza. Ma era una bella gara anche fra suo marito ed il mio compagno,il maestro invece, ignaro dei nostri propositi bellicosi,sembrava un po’ perplesso da tanta complicità e si godeva il momento. Il bello,per lui e per noi,doveva ancora arrivare.
Ad un certo punto,come avevo già programmato,esclamai: “Ragazzi,che ne direste di salire su da noi per un brindisi? Ho un paio di bottiglie di Veuve Cliquot in frigo che ci stanno aspettando.” Bottiglie che,con molta lungimiranza,Pinko volle mettere fra i bagagli prima della partenza dicendo: “Chissà,forse potranno tornarci utili,tanto,chilo più chilo meno …” alludendo a quelle due cosucce che portavo con me nei quattro trolley.
A quell’invito Davide rimase leggermente sorpreso,Pinko illuminò a giorno la discoteca soltanto scoprendo i denti in un sorriso,la Rox fece un gesto con le mani come per dire “era ora”,Romeo continuava a levitare dalla sera prima e all’unisono dissero: “Sì,andiamo.”
Fase 3. Una volta in camera,sapevo benissimo che avrei dovuto dare il “la” all’orchestra,quindi dopo un paio di alzate di flûte,richiesti e gentilmente concessi in prestito dalla direzione,qualche risata ed amenità varie,senza proferir parola mi avvicinai a Rossana e cominciai ad accarezzarla con sensualità,iniziando dai seni,rigogliosi e turgidi,che già mi colpirono dal primo incontro.
Lei,che non aspettava altro,ed anche per via dei vari tipi di alcolici assunti nell’arco dell’intera serata,che stavano svolgendo magnificamente il loro prezioso lavoro, mi cinse la vita con le braccia,tirò fuori la lingua e,abbassandosi appena sulle ginocchia,partendo dal vertice basso della mia scollatura attraversò,con una leggera S,il centro del seno,percorse verticalmente il collo,arrivò sul mento ed immediatamente dopo me la ficcò in bocca,con un leggero tremore. Il tutto impiegando volutamente diversi secondi.
Un bacio sconvolgente per tutti,interpreti comprese e soprattutto per Davide,grande amatore,ma evidentemente poco avvezzo a “certi” ambienti o a “certe” frequentazioni. Era rimasto in piedi,con gli occhi sgranati e con il bicchiere,obliquo,attaccato alle labbra,ma non beveva,sembrava pietrificato. Anche e soprattutto in “quella” parte anatomica,pensai,divertita da quell’immagine.
Ci lasciammo cadere sul letto abbracciate. Avevamo un certo affiatamento,ormai,quindi venne tutto ancora più spontaneo: ci liberammo mano a mano dei vestiti,fino a restare completamente nude -anzi no,soltanto con i famosi tacco 12 - vogliose ed ansimanti a scambiarci baci e carezze,in posizioni sempre più hot.
I ragazzi erano immobili,seduti ai bordi del letto,ma andando avanti notai che qualche indumento cominciava a saltare.
A quel punto invitai Davide,che si liberò degli ultimi capi con la velocità di Flash Gordon,ad unirsi a noi. Pochi minuti e li lasciai da soli,per due motivi: primo,perché lei lo desiderava ardentemente “in esclusiva” da giorni e poi perché in quel modo mi sarebbe stato possibile avere a disposizione due bei sfinferloni insieme,la mia passione,sul divanetto ai piedi del letto.
Rossana si sfogò abbondantemente,ed io anche, poi convocammo l’intera equipe sul materasso: lei ed io quasi affiancate carponi,a formare una V,con Davide che la penetrava (di nuovo!) suo marito che penetrava me,entrambi da dietro,e Pinko davanti a noi,che ce lo metteva in bocca a turno o glielo leccavamo insieme baciandoci.
Era un susseguirsi incessante di : “Sììì,dai,ahhhh,ancora,mmmmh” da parte di tutti,ormai non più perfettamente padroni di noi stessi,con quel groviglio di corpi che poi continuò a svilupparsi,così complesso e mutevole da non poterne ricostruire una dinamica esatta,ma ha poca importanza,quello che conta è che si era creata un’atmosfera erotica che raramente si raggiunge.
All’improvviso … il genio,mi colse l’ispirazione che mi fece pensare alla ciliegina sulla torta che di lì a poco mi sarei regalata.
Dal momento che sul campo mi stavo guadagnando i gradi di capitano,grazie alla mia “mignottaggine innata”,prerogativa che Pinko mi attribuisce da che mi conosce,presi l’ennesima iniziativa; mi avvicinai al suo orecchio e gli dissi sussurrando: “Attaccati alla Rox e trombala a mestiere,che ti faccio vedere,nel frattempo,una cosina.”
Neanche il tempo di finire la frase che i due erano già sul divanetto che limonavano come gli adolescenti nei parchi,con lui in posizione strategica per non perdersi nemmeno un attimo di me.
A quel punto ordinai a Romeo e Davide di mettersi vicinissimi sul lettone,in modo che potessi prenderglieli in bocca contemporaneamente,lasciandomi carezzare ovunque,sempre eccitatissima come loro.
Al momento opportuno feci sdraiare il primo,sensibilmente più robusto dell’altro,a pancia in su,e mi ci sedetti sopra infilandomi il suo pene,di proporzioni ragguardevoli,nella passerina ed abbassando il busto; poi invitai il secondo,più “umano”,e che già conosceva il “posto”,a ripetere una “certa” operazione con quel “famoso” liquido e poi a posizionarsi ove era già stato due giorni prima: in quel culetto che lo fece impazzire a prima vista.
La “doppia”. Veramente non so proprio descrivervi le sensazioni che si provano,e che provai,così “piena”. Dovrei coniare dei termini nuovi,con quelli che già esistono mi ci posso solo avvicinare,se ci si coordina bene,e noi ci riuscimmo,per una donna è esaltante,travolgente,sconvolgente,inebriante,delirante,ma sono solo parole,che non rendono abbastanza. So soltanto che non mi sentivo più in me,che ero al top del top del piacere,che giravo continuamente la testa a destra e a sinistra,e che godevo da impazzire,mentre guardavo il mio Amore.
Lui intanto aveva messo Rossana,che ululava come un licantropo alla luna,alla pecorina,sempre sul divanetto e la possedeva furiosamente in piedi,mentre dalla Tribuna d’Onore mi fissava con gli occhi quasi di fuori. Per un attimo ebbi addirittura paura che potesse succedergli qualcosa,ma non successe,evidentemente ha il cuore molto forte,ringraziando il Cielo.
Si andò avanti ancora per molto,poi il Caso,la Fortuna,il Destino vollero che avvenisse una specie di sincronizzazione: ad un certo punto mi ritrovai avvinghiata alla Rox sul letto,dopo molti orgasmi miei e suoi, in un bacio lascivo.
Feci un cenno ai ragazzi,ma senza sperare troppo che mi capissero: mi capirono, invece,e si inginocchiarono intorno a noi per inondarci,dopo qualche colpo di mano che si dettero,viso e corpo di sperma copioso e caldo,che non interruppe quel bacio,anzi,aggiungendo “qualcosa”,lo fece diventare ancora più lascivo.
Un epilogo straordinario,come le tre esplosioni che concludono i fuochi d’artificio,degno di quella situazione altrettanto straordinaria.
Ed il presentino di fine corso al maestro di sci? Beh … ho appena finito di narrarvelo,ne poteva immaginare uno più bello?
C’era rimasto ancora un po’ di champagne: brindammo a noi,a quella serata e a quella settimana meravigliosa.
“E pensare che non volevo venire,grazie,Amore mio.”
FINE
Grazie,Amore mio,anche per essermi stato sempre vicino,e per la tua collaborazione,indispensabile come al solito,nella stesura di questo racconto.
E grazie a tutti voi,gentili lettrici e lettori,per l’attenzione prestata. La speranza che questa storia possa avervi interessato,divertito,intrigato,in qualche modo regalato delle emozioni,insomma,è ciò che mi incentiva a continuare con questa passioncella da “scrittrice” dilettante.
Pallina
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12 years ago
pallinaepinko,
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galeotto fu il guasto
Che piacevole calore alle orecchie e che brividi sul cuoio cappelluto mi stanno dando questi prosecchi mandati giù a stomaco vuoto ... mentre Rudy, il nostro esperto informatico armeggia con lo Smartphone alla ricerca di un posto dove andare a cena, faccio un bilancio della giornata: bloccati per un banale guasto alla macchina qui a Milano, niente cambio o spazzolino da denti, fortuna che ho sempre con me un paio di autoreggenti ed un perizoma in borsetta, con quel poco di spazio che occupano … Allora, hai trovato un ristorante o dobbiamo rimanercene a cenare in Hotel? Lo sguardo di Rudy si stacca dallo schermo, percorre le mie gambe dai polpacci alle cosce, esita un attimo all’altezza dell’inguine e scatta imbarazzato fino a piantarsi nei miei occhi. Deborah, come credi che ci riesca se mi stai davanti a gambe semi aperte e per giunta con questo abbigliamento? Cazzo, la gonna è salita e si intravede l’orlo delle autoreggenti .. non volevo provocarlo, non è il mio tipo, ma l’alcool, la pelle nuda quasi esposta, situazione forzata, mmhm mi sta venendo voglia di maschio, dopotutto se questo corpo di trentacinquenne fa ancora effetto su un quasi cinquantenne …. A guardarlo bene gliene si darebbero si e no quaranta. Sto iniziando ad eccitarmi, meglio distrarsi con qualcosa da leggere … e questo qui da dove sbuca? Avrà circa la mia età, sembra molto sicuro di s, guarda come attraversa tranquillo la sala, aspetta sicuramente qualcuno, continua a guardare l’orologio, chissà se è solo, potrei anche farci un pensierino e …. Accidenti, che mani! Le voglio, sulle spalle, massaggiami lentamente con movimenti circolari, senza fretta, falle scendere verso i seni, voglio sentirti pizzicare delicatamente i miei capezzoli…. Mmm, dai, guardami, sono eccitata, pronta, basta che tu mi faccia un cenno. La smetti di sbavargli davanti? Sei oscena e comunque sta arrivando la sua donna, non ti sei accorta che porta la fede? Guarda, è decisamente più giovane di te e da come gli si sta strofinando addosso non credo che andranno a cena. Ma vuoi parlare più adagio Rudy? Ti ha sentito tutto il bar dell’albergo, che figura ci faccio? Muoviti a trovare un ristorante che ce ne andiamo, tanto loro se ne stanno andando. Aspetta Deborah, fammi vedere dove vanno……. Ascolta, ti piace davvero il tipo? Passando lei ci ha regalato un sorriso malizioso e si sono diretti al ristorante dell’hotel, se ci stai mi sacrifico a distrare la tipa mentre tu ti fai lui. Sei impazzito? Sono una donna sposata e per giunta tu sei un mio collega, con che faccia torno in ufficio domani….. e smettila, ti lamenti sempre che fai poco sesso, che ti ci vorrebbe proprio una bella scopata e fallo una buona volta! Ma quelle sono chiacchere da bar, non ho il coraggio e poi non ho mai tradito mio marito .. e poi non me la sentirei, in quattro, nello stesso letto… no.. Smettila, seguimi altrimenti ti sculaccio qui davanti a tutti…. Non ho il tempo di replicare, la sua mano artiglia la mia e mi trascina verso il ristorante….per fortuna sceglie un tavolo non troppo vicino al loro, almeno posso cazziarlo seza farmi sentire. Ordino da mangiare mentre Rudy si occupa del vino, una breve tregua è scesa fra di noi ma devo mettere in chiaro un paio di cose prima di finire la cena..devo riprendere il controllo, se solo potessi asciugarmi un po’ tra le cosce …. Alzati e vai al bagno, togliti le mutandine e quando torni me le passi con un gesto che lasci capire che mi stai dando qualcosa. Cosa?!!? Sto sentendo bene? Ma chi pensa di essere per darmi certi ordini?....oh merda, allora perché le mie gambe si stanno muovendo puntando decisamente verso la toilette….ho fatto come mi ha detto, torno al tavolo con lo sguardo basso dalla vergogna e gli metto il perizoma umido nel pugno che mi protende sul tavolo, mi siedo senza il coraggio di voltare lo sguardo verso la coppia ma vedo Rudy alzarsi, dove diavoo sta andando? Non è possibile, ha bisbigliato qualcosa all’orecchio del tipo e gli ha passato il mio intimo e adesso sta tornando con un sorriso di trionfo sulla faccia, glielo vorrei far morire, so io come! Sei impazzito? E adesso come faccio a riaverle? Erano un regalo di mio marito, le rivoglio! Se accettano la mia proposta te le riprendi da te, tranquilla. Ma in che razza di situazione mi sono cacciata? Chissà cosa staranno pensando quei due, stanno parlottando fra loro e non mi sembra che siano entusiasti del regalino, guardano il cellulare come se non aspettassero altro che scappare, anzi, adesso lei sta telefonando, stanno concordando qualcosa, fra poco si alzano e spariscono dalla mia vista, per sempre e poi sistemo Rudy come dico io. Un po’mi dispiace però, adesso che posso guardarlo bene visto che è rimasto solo mi accorgo che ha uno sguardo profondo, due spalle larghe e una bocca carnosa come piace a me…. Ecco che torna lei… ma…. È una mia impressione o si è tolta le calze? Si, se le è tolte, lo vedo benissimo dal momento che a 20 cm da me sta parlando all’orecchio di Rudy e gli sta dando qualcosa ma non sembra il mio perizoma. Si allontana ed io fisso uno sguardo interrogativo negli occhi del mio collega che mi fa cenno di avvicinarmi… sai cosa mi ha passato? Il suo reggicalze, ha detto che non indossa intimo….senti Deborah, li raggiungiamo al bar beviamo qualcosa tanto per sciogliere il ghiaccio, e se c’è sintonia saliamo su in camera….patti chiari però, quello che succede stasera, che sentirai o vedrai stasera, deve rimanere qui, a Milano, al nostro rientro tutto deve essere dimenticato e lo stesso vale per me. Incredibile, ma chi ho davanti? Ostenta una tale sicurezza che mi viene da pensare non sia la prima volta che si trova in una simile situazione….. Ok, ma è imbarazzante, tutti e quattro nella stessa stanza, mi vergogno un po’… Ti ho già detto che rimane tutto qui e poi non hai nulla di che vergognarti, hai ancora un fisico eccitante, semmai sono io che dovrei vergognarmi. Cerca di comportarti come se fossimo marito e moglie, non incazzarti se allungo un po’ le mani, fa parte della messinscena e vedrai che va tutto bene, vieni dai… mi prende per un braccio e mi conduce fuori dal ristorante, sento il calore del suo corpo mentre camminiamo verso il bar scaldarmi il basso ventre, una fitta di eccitazione mi piega per un attimo le gambe e questo basta perché lui venga a sbattere contro di me facendomi percepire un rigido rigonfiamento all’altezza del suo inguine… mmmhm è già eccitato il porco, non vede l’ora di farsi la tipa. Li troviamo al bar, lei seduta su uno sgabello e lui in piedi, a farle da scudo contro sguardi indiscreti. Mi accomodo sullo sgabello di fronte al suo, Rudy si piazza al mio fianco, allunga una mano e “piacere, io sono Rudy e questa è Deborah. Piacere, Marco e lei è Lisa”, abbiamo ordinato anche per voi, vi spiace? Prendo il bicchiere che mi viene offerto, bevo senza sentire il sapore del liquido, i miei sensi sono tesissimi, ho degli spasmi al basso ventre che mi impediscono di stare ferma su questo sedile minuscolo, li guardo ridere e parlare senza sentire nulla, consapevole solo della mia eccitazione liquida che sta scendendo lungo le mie gambe, vorrei scappare ma allo stesso tempo vorrei che smettessero con le chiacchere e passassimo ai fatti. Adesso ci si mette anche Lisa, doveva proprio ficcarmi la sua gamba fra le mie, ho la pelle che brucia di voglia ma voglio un maschio lì… Sei così impaziente? Finisci il tuo bicchiere che andiamo su… Rudy mi ha letto nel pensiero, mi sta parlando nell’orecchio e il soffio del suo alito brucia la pelle del mio collo, mmmh sii, sento dei polpastrelli che stanno salendo lungo le cosce, finalmente non ne potevo più, spostati Rudy, fammi vedere la faccia di Lisa mentre suo marito sta…. Ohh, è arrivato dove voleva, mmmh, è bravo, ci sa fare con quel dito, si, spingilo dentro ahh che bello, voglio guardarlo in faccia e leggere negli occhi la sua eccitazione, ma….. LISA! Rimango senza fiato, inebetita, è di Lisa il dito che mi sta frugando con tanta perizia, non pensavo, non credevo, non ho mai….. Sorpresa? Ti dà fastidio? Giro la testa verso Marco che sembra leggere nei miei pensieri poi guardo Rudy per cercare il suo appoggio ma ottengo solo un “che male c’è? Non ti piaceva prima di sapere che era Lisa a toccarti? Che cambia adesso che lo sai?” Fai presto tu a parlare, mica sei tu quello che si fa palpeggiare da una del suo stesso sesso. “Mbhè, credi che mi farei problemi? Se a Marco non dispiace figurati a me”. Sono allibita, restiamo tutti per un attimo a bocca aperta, il primo a riprendersi è Marco, “vediamo, non garantisco che mi piaccia però se ci sai fare forse potrei esaudire un vecchio desiderio di Lisa, vero amore?” “sarebbe fantastico amo, dai andiamo di sopra che non resisto più”. Lisa salta giù dallo sgabello, mi prende per mano e mi trascina all’ascensore “andiamo da noi se non vi dispiace” dice mentre preme il pulsante e le porte si chiudono. La vedo voltarsi verso il suo uomo, ficcargli la lingua in bocca mentre strofina il suo pube contro la gamba di lui, vuole provocarmi la troietta ma non sa con chi ha a che fare, mi volto, prendo una mano di Rudy e me la porto sul sedere, allungo l’altra sul suo cavallo mentre gli passo la lingua sul collo, mmmh senti che rigonfio qui sotto, chi lo sospettava? L’ascensore si ferma e ci strappa dalle nostre effusioni, seguiamo i nostri nuovi amici lungo il corridoio, arriviamo in camera finalmente “come preferite iniziare, ci scambiamo..” interrompo la domanda di Marco spingendolo sul letto, gli sono subito addosso, mi impossesso dei suoi jeans, li abbasso assieme all’intimo e metto a nudo un membro ragguardevole, non spesso ma lungo più della media, mi piace, è liscio, bello ed ha un buon profumo, lo prendo in bocca, avida inizio a succhiare, gli passo la lingua lungo tutta l’asta, gocce di piacere gli escono dalla punta, salate ma buone, lo succhio più forte e inizio un su e giù che gli strappa mogolii sempre più forti. Una presa decisa ai capelli mi costringe a mollare il mio calippo di carne, Marco mi trascina sul letto, mi spinge con la faccia sul materasso, mi blocca un braccio dietro la schiena e con quello mi tiene giù, infila una mano fra le mie cosce ed inizia un lento massaggio, pollice – indice, dal mio buchino dietro scivola avanti fino al bottoncino per poi tornare indietro e tuffarsi dentro, mi fruga con quel dito mentre il pollice massaggia l’altro orifizio… scopami, voglio sentirlo tutto dentro, muoviti prima che divento isterica… sento il rumore della bustina del preservativo che viene strappata e dopo un attimo lo sento farsi strada nella mia femminilità, prendere possesso del mio anfratto, spingersi a fondo in modo incredibile, fermarsi a godere quel possesso e poi iniziare un movimento lento, costante, avanti, indietro, stringo i muscoli per sentire meglio quel palo di carne che scorre fra le mie pareti. Muoviti maialina, segui il ritmo, vienimi incontro. Ti piace vero porcellina, Rudy, guarda come si fa sbattere di gusto la tua Deborah… Eh no, sputtanata no, mi divincolo, approfitto della sua sorpresa e gli monto sopra a cavalcioni, lui mi guarda, all’inizio sorpreso, poi eccitato dalla mia iniziativa.. lascia fare a me, adesso ti faccio vedere come sa fottersi da sola una donna quando ne ha voglia.. e così dicendo gli prendo il pene e lo punto contro le mie grandi labbra, chino la testa per godermi lo spettacolo di quell’asta che lentamente sparisce, inghiottita dalla mia fighetta, ohh, è bello, appoggio le mani sulle sue ginocchia e inizio a scoparmi con un ritmo costante. A meno di 20 cm da noi Rudy sta cavalcando Lisa, l’ha messa a 4 zampe e la sta sbattendo vigorosamente trattenendola con una mano saldamente chiusa attorno ai suoi lunghi capelli, deve fare un buon lavoro perché la troietta scandisce i colpi con urletti sempre più acuti. Spariscono improvvisamente dalla mia vista, a dire il vero sparisce tutta la stanza e vengo sopraffatta da un violento quanto inatteso orgasmo, cado su Marco lasciandomi sfuggire il suo arnese… sento Marco spostarsi, nella visione appannata mi sembra che si diriga verso gli altri due, sbatto gli occhi per mettere a fuoco e mi trovo davanti un groviglio di membra, scorgo Rudy supino, Lisa sopra e Marco che sta tentando di prenderla da dietro.. mmmh che bel sandwich, voglio provarlo anch’io, sbrigati a godere Lisa che poi tocca a me… lei mi guarda con uno sguardo liquido, come se non capisse quello che le dico, poi apre la bocca ed emette un lungo gemito di piacere subito imitata da Marco. Si accasciano spossati dall’intenso piacere, scivolano fuori dai rispettivi orifizi, Rudy ancora insoddisfatto e decisamente in tiro, però che bel calibro, non lungo quanto quello di Marco ma decisamente più grosso… e questo? Solo soletto? Mio!... e in un batter d’occhio mi impalo sopra di lui… ahhh come mi riempie, mi sembra di venir aperta in due, però è bello, non mi sembra possibile di poterlo prendere tutto ma invece è già tutto dentro… adesso devi farmi godere altrimenti ti licenzio – gli dico con sguardo minaccioso, ma per tutta risposta ricevo un sorriso beffardo – non c’è problema, posso scoparti quanto voglio senza venire, dovrai supplicarmi di smettere – che stronzo, pensa seriamente di farcela contro di me? Stringo i muscoli vaginali, voglio aumentare la stimolazione sul suo pene, lo provoco, mi passo le mani sui seni, sembra stiano scoppiando dalla voglia, mi metto le dita in bocca e poi scendo lungo il collo, disegno cerchi attorno ai miei capezzoli, li pizzico piano mentre tengo uno sguardo lascivo piantato nei suoi occhi, una mano cattura il mio polso, lo spinge in basso suggerendo altre zone da stuzzicare, l’altra mano viene girata, palmo verso l’esterno sento sui polpastrelli la pelle fresca e liscia di una donna, riconosco la voglia umida che bagna anche me quando mi eccito, avverto 2 bocche impossessarsi dei miei capezzoli, è troppo, sento l’onda partire da lontano, montare al ritmo sempre più frenetico dei miei affondi, rallento per non venire ma uno spasmo del membro dentro di me rompe i miei argini, apro gli occhi e vedo un sorriso di trionfo sul viso di Rudy, sono vinta, mille luci esplodono nella mia testa e godo per la seconda volta, toccandomi, carezzando un’altra donna, titillata da due bocche sui capezzoli e scopata da dio da un cazzo di tutto rispetto… quando mi riprendo Lisa sta succhiando Rudy che ancora non è venuto, Marco in evidente pausa di riposo la sta leccando mentre Rudy… mio dio com’è eccitante, sta cercando di far rizzare la virilità del nostro ospite, un maschio che ne succhia un altro da così vicino, non pensavo mi eccitasse, mi avvicino per vedere meglio, dai mugolii di Rudy a dalla progressiva rigidità di Marco sembra che piaccia ad entrambi il giochino, mi avvicino ancora e allungo la lingua, la intreccio a quella di Rudy contendendogli porzioni di pelle, apro la bocca e gli rubo l’oggetto del piacere, giochiamo a baciarci con quel bastone di carne a dividerci… raggiunta la giusta durezza Rudy mi sussurra nell’orecchio ed io decido di assecondarlo. Convinco Lisa a sdraiarsi a pancia all’aria sopra un cuscino, Rudy s’infila un preservativo le la penetra, lento ma deciso, io mi porto dietro Marco, gli lecco un orecchio mentre con la mano lo masturbo lentamente, infilo anche a lui un preservativo e lo guido alle spalle di Rudy, insalivo 2 dita e inumidisco il buchetto del mio collega, guardo Marco negli occhi e lo spingo decisa verso Rudy. All’inizio sento che fa resistenza, ma mi strofino contro di lui ed i miei seni contro la sua schiena vincono la sua titubanza, lo aiuto a puntare contro il buchino che ha davanti e spingo, con tutto il peso del mio corpo, fino a quando non sento qualcosa cedere e Marco sprofonda dentro Rudy…. Il solo pensiero mi mette i brivid, li guardo, vedo i loro tentativi per prendere un ritmo sincronizzato che permetta di non far scappare gli uccelli dalle gabbie, vedo bocche aprirsi incredule dal piacere cercare labbra e lingue da succhiare, sento il fuoco riaccendersi fra le gambe e ormai dimentica dei miei tabù mi accuccio sopra la faccia di Lisa, la obbligo a tuffare la sua lingua fra le mie piccole labbra, strofino prepotente il pube contro il suo mento, mi appoggio alle spalle di Rudy e cerco la sua bocca. Viene così, urlando nella mia bocca tutto il suo orgasmo, subito seguito da Marco, che per la prima volta credo, si scarica dentro un altro maschio e mentre loro si fanno da parte per riprendersi, io mi tuffo fra le gambe di Lisa, in un magnifico 69, assaggio la mia prima donna e lecco, succhio, restituisco come meglio riesco il piacere che lei sta dando a me e godiamo, quasi contemporaneamente, innondandoci le facce dei nostri stessi umori.
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La prima vera lezione di Jessica
Questa volta venni convocata a Villa Ubbidienza da Master Vito, perchè dovevo impartire a Jessica, aspirante slave, una lezione di sottomissione. Anche se potrebbe non sembrare, io sono piuttosto timida e non mi piace imporre la mia volontà sugli altri. Ma sono però pur sempre una schiava e una schiava deve solo e sempre ubbidire. E così, dopo averne parlato con me, Mario richiamò il Padrone di Villa Ubbidienza fissando l'incontro. Appena varcato il cancello di Villa Ubbidienza, i soliti due loschi figuri ci vengono incontro e ci danno il benvenuto. Lì incontriamo anche Jessica e il suo fidanzato. Subito George mi impone di spogliarmi e io lo faccio senza replicare: consegno a George tutto quello che indosso, scarpe comprese. Poi mi tolgo i gioielli e li consegno a Frank. Ora sono completamente nuda e tutti e sei ci avviamo alla villa. Entriamo nella villa e veniamo condotti da Master Vito, che è seduto su una specie di trono. Dopo i primi convenevoli Master Vito si rivolge a me con tono deciso: "Sonia tu oggi sarai l'insegnante di Jessica e le farai apprendere le prime teorie della sottomissione completa. Jessica sarà la tua schiava, ma tu dovrai prima dimostare a lei come si affrontano certe prove di coraggio e sofferenza. Jessica soffrirà molto, ma verrà plasmata alla nuova vita da slave". Poi si rivolse a Jessica e le fece alcune domande: "Jessica sei sicura di voler diventare una vera schiava, pronta a soddisfare tutti i voleri del Padrone e dei suoi amici? Jessica sei vergine? Hai già avuto rapporti anali? Sei conscia del fatto che il tuo corpo potrebbe rovinarsi e subire torture e angherie di ogni tipo? Che cosa hai provato quando ti abbiamo marchiato i piedi?". Jessica rispose che era pronta a tutto, che la sua volontà di diventare una schiava per amore del suo fidanzato non era cambiata e che era pronta ad affrontare qualsiasi prova. Aggiunse che aveva già avuto rapporti sessuali e che non era più vergine, ma che non aveva mai avuto introduzioni anali. Per quanto riguarda i piedi, Jessica era molto rammaricata di avere sui talloni quelle due piccole lettere che stavano a significare la sua appartenza di schiava a Villa Ubbidienza. Jessica si vergognava di avere quei piedi rovinati, a tal punto che disse che non sarebbe più andata in spiaggia per tutta la vita! Solitamente un'apprendista slave viene sottoposta a torture e sofferenze seguendo lo schema SVA, ma per Jessica Master Vito disse che voleva rivoluzionare il tradizionale "modo di studio". La sigla SVA sta a significare Seno, Vagina e Ano, ossia le parti del corpo della schiava che vengono prima interessate dalle lezioni del Master. Infatti un'apprendista schiava normalmente subisce torture prima al seno, poi alla vagina ed infine all'ano. Ma come già detto, Master Vito aveva previsto un diverso percorso di studio per Jessica. Master Vito mi chiese di spogliare Jessica, aggiungendo che il primo ostacolo per una slave è quello di superare la vergogna di mostrarsi nuda agli altri. Io dissi alla giovane ragazza: "Posso spogliarti, sei d'accordo?". Master Vito mi guardò in modo feroce e mi disse: "Troia, sei ormai una veterana di Villa Ubbidienza e ancora chiedi alla schiava se puoi spogliarla? Non hai capito niente del sadomaso...". Jessica rispose che era pronta e intanto nella sala si erano radunati una dozzina di uomini, ansiosi di vedere la nuova venuta. "Jessica, dammi le scarpe", dissi io. Lei sfilò le scarpe e me le diede. "Ora ti toglierò la giacca e la gonna", dissi io a Jessica. Lei annuì con il capo e io le levai la giacca e poi le sfilai la gonna. Ora Jessica era rimasta con la camicetta e le calze, ma già i suoi capezzoli erano turgidi e facevano capolino dalla camicetta. Le levai la camicetta e poi le calze e Jessica rimase con la biancheria intima, mostrando un corpo invidiabile. I lunghi capelli biondi le incorniciavano il bel visino da giovane ragazza pulita. A quel punto Master Vito intervenne in modo perentorio: "Sonia togli il reggiseno a questa giovane fanciulla, così tutti noi potremo apprezzare il suo giovane seno". Io eseguii l'ordine e Jessica rimase con le sole mutandine. La sua pelle era candida e il suo corpo era ben modellato. "Ora togli a questa puttana anche le mutandine, la voglio nuda! Sbrigati", mi apostrofò Master Vito. Io sfilai le mutandine a Jessica e la sua figa ben depilata apparve in tutta la sua freschezza: lei tentò di coprirsi il seno e la figa con le mani, ma io glielo impedii, perchè se le avessi concesso di coprirsi, sarei stata certamente punita dal Padrone. Master Vito mi fece stendere su un tavolo di marmo per dimostrare l'utilizzo del gancio anale. Io mi distesi supina, in attesa di quella tortura dolorosa. Il gancio anale è un gancio in acciaio lucido, di buona sezione, che assomiglia tanto al manico di un ombrello e al quale è fissata una corda abbastanza corta. Il gancio viene infilato nel culo della "condannata", poi la testa della schiava viene sollevata e portata il più possibile all'indietro, verso la schiena; a questo punto la corda viene tesa e legata ai capelli della slave. Quando si è sdraiati su un duro tavolo con la testa reclinata all'indietro, si è portati con il passare del tempo ad abbassare il capo e, a quel punto, il gancio "tira" e preme sul buco del culo della schiava, provocando un immane dolore. Il buco viene slabbrato e si deve avere la forza di non chinare la testa, se non si vuole sentire il proprio buco dilatato oltre misura. Un uomo di Master Vito prese il gancio anale, mentre un altro mi divaricò le chiappe, mettendo in luce il mio orifizio. Io ero molto tesa per il compito ingrato di insegnante che mi era stato assegnato e non riuscivo a rilassarmi, ragion per cui il mio buco era molto stretto e assolutamente inviolabile. Master Vito si accorse di questo e disse al suo "operaio": "Spingi con forza il gancio nel culo di questa puttana, sfondaglielo senza alcuna pietà. Non avere paura di farle male. Non merita alcun riguardo. Spaccale il culo!". Lui non si fece scrupoli e dopo aver "puntato" il mio buco, premette con violenza il gancio nel mio orifizio. Mi squarciò il buco, provocandomi un grande dolore, che venne sottolineato da un mio urlo. Jessica, nel vedere la scena, si mise a piangere e a nulla servì il fidanzato, che la consolò dolcemente. Mi legarono i capelli alla corda collegata al gancio, mi lasciarono in quella posizione scomoda e affaticante per parecchio tempo e io fui costretta ad abbassare la testa: fu a quel punto che il gancio lacerò ancor più il mio buco, provocandomi altro dolore, unito ad un bruciore indescrivibile. Jessica piangeva, gli altri uomini chiacchieravano allegramente e io soffrivo le pene dell'inferno. E quel porco di mio marito? Mio marito godeva nel vedere la propria moglie/schiava soffrire in quel modo. Dopo tre quarti d'ora mi levarono il gancio dal buco del culo, che era completamente rosso e distrutto. Mi alzai dal tavolo e venni costretta a stare in ginocchio, in attesa della punizione di Jessica. Jessica venne messa al mio posto, anche lei supina, e Master Vito iniziò a palparle il culo. Poi le aprì le natiche e a tutti apparve il buchino vergine del culetto di Jessica. "Ma come è stretto... ah, ah ah. Ora ci pensiamo noi a sverginarti il culo, troietta da strapazzo!", disse il Padrone. Un uomo le tenne le chiappette allargate e Master Vito appoggiò il gancio al buchetto di Jessica. Era un confronto improponibile... ma non per la perfidia di Master Vito! Jessica pregò il Padrone di luibrificarle almeno il buco, ma lui rispose negativamente e incomincìò a spingere il gancio dentro il povero culo di Jessica. Spinse tanto forte che non ci volle molto a sfondare il buchetto vergine di Jessica, che lanciò un urlo lancinante. Poi Master Vito, incurante degli occhi ancora lucidi di Jessica, le disse: "Hai visto cagna che il tuo culo non è inviolabile? Guarda come ti abbiamo aperta... come si apre un'albicocca!". Anche a Jessica venne riservato il mio stesso trattamento: testa all'indietro, capelli legati alla corda collegata al gancio e... un bel riposino! Alla fine Jessica, stremata, dovette abbassare il capo e il gancio fece strage del suo povero buco del culo, che si dilatò enormemente con grande dolore. Era la sua prima volta e il dolore fu veramente grande. Master Vito è un uomo cattivo, ma anche intelligente, e capì che la povera Jessica aveva subito troppo per quel giorno. Io dovevo fare l'insegnante, ma la seduta fu conclusa anticipatamente per... il culo spaccato di Jessica! Master Vito mi disse: "Oggi abbiamo lavorato molto meno di quello che avevo previsto, ma non mi aspettavo una schiava dal culo vergine. Comunque tu rimani arruolata come maestra di sottomissione per la prossima volta. Non ti dimenticare!". Uscimmo dalla villa e questa volta io e Jessica raggiungemmo il cancello "vestite" allo stesso modo: nude, completamente nude, come mamma ci ha fatto!
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soniaslave,
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L'ispezione della schiava
Quando ci si presenta ad un nuovo Padrone bisogna necessariamente sottoporsi ad un'accurata ispezione, che, solo se superata a pieni voti, potrà dare il via al percorso vero e proprio di sottomissione della schiava. L'ispezione della schiava serve al Padrone per vedere se la "merce" è di suo gradimento e se la schiava è pulita, cosa importantissima in un rapporto di sottomissione. Prima di fissare il primo appuntamento ci fu un serrato scambio di mail e telefonate con il Padrone, che mi aveva chiesto, tra l'altro, quanto fossi alta. Io risposi che sono alta un metro e sessantasette centimetri e lui mi disse che dovevo mettere scarpe basse, perchè lui non tollerava donne più alte di lui. Mi diede anche indicazioni circa il modo di vestire: camicetta abbottonata davanti, ampia gonna al ginocchio anch'essa abbottonata davanti, scarpe basse, calze autoreggenti di color neutro, reggiseno e mutandine. Il Master puntualizzò che dovevo essere depilata intimamente e io mi recai in un centro specializzato per una totale e corretta depilazione delle parti intime. Mi diede appuntamento a casa sua e io arrivai puntuale all'orario stabilito. Nicola, il mio nuovo Padrone, mi venne ad aprire e mi condusse in una stanza, dove trovai con mio grande stupore quattro uominii seduti su sedie in fila, come ad uno spettacolo. Chiesi a Nicola come mai quegli uomini fossero lì, visto che gli accordi prevedevano solo la sua presenza. Lui mi rispose: "Sono quattro miei amici, che presenzieranno alla tua ispezione. Non potranno prendere alcuna decisione nei tuoi confronti, ma potranno esprimere il desiderio di partecipare ai giochi a cui ti sottoporrò e, se lo vorranno, potranno abusare di te sessualmente, senza alcun limite". Per prima cosa dovetti consegnare al Padrone gli orecchini, gli anelli e l'orologio. Poi Nicola mi fece alzare le braccia e divaricare leggermente le gambe. "Dovrai stare immobile durante tutta l'ispezione e non dovrai mostrare segni di debolezza: quindi niente smorfie di dolore o gemiti di piacere", mi disse il Master. Iniziò a passarmi le mani tra i capelli, spostandoli ora a destra, ora a sinistra; poi mi spostò i capelli dall'orecchio destro e con una pila illuminò la cavità auricolare, controllando la pulizia del mio orecchio; fece così anche con l'orecchio sinistro e poi mi allargò le narici, tirandole verso l'alto, e con la pila illuminò l'interno del mio naso. "Ora apri la bocca e tira fuori la lingua", mi disse Nicola con voce ferma. Io eseguii l'ordine e lui esplorò, aiutato dalla luce della pila, tutta la mia bocca. Per fortuna ho una dentatura perfetta e i miei denti non hanno tracce di tartaro; mi fece poi alzare la lungua e continuò l'esplorazione della mia bocca, dicendo: "Bene puttana, hai una bella bocca e potrai ingoiare facilmente i nostri cazzi. Te li ficcheremo in bocca e te li infileremo fino in gola, togliendoti il respiro". Poi mi sbottonò la camicetta e mi fece uscire i seni sollevandomi il reggiseno, senza però togliermelo. I miei capezzoli divennero subito duri e il Master me li afferrò, avvitandoli su sé stessi. Mi fece molto male, ma io sapevo che non potevo esternare alcun segno di dolore e soffrii in silenzio, mordendomi le labbra per il dolore. Le sue mani palpavano le mie tette in un modo veramente fantastico: me le accarezzava, me le comprimeva e me le schiacciava, provocandomi un grande piacere, aumentato dal fatto che i quattro amici assistevano alla scena, visibilmente eccitati. A questo punto il Padrone mi sbottonò la gonna e infilò la sua mano nelle mie mutandine: iniziò accarezzandomi la figa, poi mi infilò un dito dentro e, sentendo la mia figa completamente bagnata, disse: "Brutta troia, sei già bagnata. Sei una lurida cagna, assetata di sesso e la cosa non mi sta affatto bene. Non sei venuta per divertirti e godere di quello che ti faccio. Devi solamente, e ribadisco solamente, soffrire!". Tirò fuori il dito dalla figa e me lo fece leccare, dicendomi che così avrei assaporato l'umore della mia figa. Io leccai il suo dito con dovizia e lui fu soddisfatto dal mio lavoro. Mi girò e mi sbattè contro il muro, poi mi sollevò la gonna dietro e infilò la sua mano nelle mutandine. Mi palpò il culetto e alla fine sentii un suo dito che premeva sul mio buchino: io non ero dilatata analmente, ma lui mi infilò dentro il dito con grande violenza. Mi fece male, ma io non lo feci vedere e smorzai il mio urlo in gola. Poi il Master mi fece sollevare un piede, mi sfilò la scarpa, la lanciò un metro più in là con disprezzo e analizzò con cura la mia pianta. Mi levò la calza e, tenendo in mano il mio piede, sentenziò: "Hai sulla pianta un po' di pelle ispessita, ma con una buona sigaretta... riusciremo ad eliminarla. Vedrai come sarà tenera la nuova pelle che ricrescerà!". Capii che cosa voleva dire: mi avrebbe bruciato le piante dei piedi con la sigaretta, una pratica che "produce" un dolore atroce alla schiava, che poi fatica anche a camminare e ad appoggiare il piede a terra. Mi fece alzare l'altro piede e mi tolse l'altra scarpa, sfilandomi successivamente la calza. Ora ero scalza ed ero leggermente più bassa di Nicola. Proprio quello che voleva il Master, che non sopporta le donne più alte di lui. Prima, quando ero calzata, pur con un tacco bassissimo, lo sovrastavo di qualche centimetro! "Girati, togliti la gonna e abbassa le mutandine, puttana", mi apostrofò Nicola. Io eseguii il suo ordine e rimasi con la parte inferiore del corpo completamente nuda. Lui riprese ad accarezzarmi la figa e il culo e io non potei fare a meno di emettere alcuni gemiti di piacere. Sentivo addosso gli sguardi dei quattro amici del Master, che scrutavano il mio corpo con aria indagatrice. Mi sentivo un giocattolo in mano ai miei cinque aguzzini. Nicola mi levò la camicetta e il reggiseno e io rimasi completamente nuda. Scrutando il mio seno, Nicola disse: "Hai le tette un po' sgonfie... una buona dose di frustate sul seno potrebbe farti molto bene e fartele gonfiare... dal dolore!". Uno degli "amici seduti in prima fila" fece osservare al Master che mi ero leggermente truccata gli occhi e convinse Nicola, che una buona e docile schiava... non deve essere minimamente truccata! "Hai proprio ragione - disse Nicola - laveremo la faccia a questa impunita. Portatela in bagno, che provvediamo alla pulizia del viso della troia". Due amici si alzarono e mi afferrarono per le braccia, trascinandomi in bagno. Io pensavo che il viso si lavasse solo ed esclusivamente nel lavandino e invece... mi portarono davanti al water. "Che cosa volete farmi?", balbettai io con voce tremula. "Ora lo vedrai, lurida cagna", replicò Nicola. E dicendolo indicò agli amici di ficcarmi la testa nel water. Io mi divincolai con tutta la forza che avevo in corpo, ma loro mi fecero mettere a quattro zampe e mi infilarono a forza la testa nel water, appoggiandomi una mano sulla nuca e tenendomi la testa ben dentro alla tazza. Un altro mi mise un piede "armato" di grosso scarpone sulla schiena e io ero a quel punto completamente immobilizzata e inerme. Il Master contò fino a cinque e azionò lo sciacquone. L'acqua investì la mia faccia e i miei capelli vennero sommersi dall'ondata di acqua. Provai uno schifo, che mai avevo provato prima in vita mia. Quando mi tirarono fuori la testa, mi diedero uno specchio per farmi vedere come ero ridotta: il mio trucco era colato e io ero ridotta ad un mostro con macchie di colore. Nicola, ridendo in modo beffardo, disse: "Sei una merda e ti meriti solo questo. Pensavi di fare la figa davanti a noi e di farci sbavare. E invece sei una povera stronza, un piccolo essere schifoso e privo di significato, che deve subire tutte le nostre angherie. E pensa che questo è solo l'inizio del tuo percorso di sottomissione". Io gli risposi che non sarei più andata da lui, che non sopportavo certe cose e certi trattamenti così umilianti e lui, per tutta risposta, mi fece ripetere il lavaggio, provvedendo però prima da infilarmi uno sturalavandini nel culo. Il manico di legno mi allargò il buco in maniera dolorosa e alla fine tutto il manico scomparve nel mio ano. Quando tirai fuori la testa, non potei fare a meno di vomitare e Nicola mi obbligò a leccare tutto quello che avevo espulso. "Sei una povera sgualdrina piena di merda, meriti di essere ben ripulita con un bel clistere. Di quelli maxi, però!", disse Nicola. Mi fece portare su un letto e i due energumeni mi allargarono le gambe, tirandomele indietro sopra i seni. Un terzo arrivò con un clistere di grandi dimensioni e, dopo avermi estratto dal culo lo sturalavandini, mi infilò nel buco dell'ano la peretta di gomma. Io avvertii una gran quantità di liquido che entrava nel mio sfintere e dopo poco dovetti correre in bagno "per esibirmi" davanti ai cinque uomini. Non esiste privacy per una povera schiava, neanche in certi momenti! Nicola mi prese in braccio e mi portò in una camera dove c'era una gogna di legno: la mia testa, le mani e i piedi vennero bloccati nella gogna, mentre il mio bacino venne ancorato alla struttura con una robusta corda. Avevo già capito che cosa mi aspettava: la tortura delle sigarette, una delle peggiori per una slave. Solitamente viene fatta sui seni o sulle piante dei piedi ed è dolorosissima; la pelle brucia e il dolore è davvero lancinante. Nicola si rivolse a me con tono di scherno: "Visto che risparmi i soldi per la pedicure... i tuoi piedi li curiamo noi... a nostro modo! Vedrai che belle piante ti verranno dopo questo grazioso trattamento". Accese una sigaretta, fece alcuni tiri e poi la diresse sulla pianta del mio piede, nella zona sotto alle dita. "Nooo... vi prego, farò tutto quello che vorrete, ma questo no!", urlai con quanto fiato avevo in gola. Non feci in tempo a finire la frase, che Nicola aveva già appoggiato la sigaretta al mio piede, procurandomi una vistosa bruciatura. Urlai per il dolore, ma come risposta ricevetti un paio di sonori schiaffoni in viso. "Me la pagherete, bastardi", dissi, con le lacrime agli occhi. Nicola era soddisfatto della mia reazione, a tal punto che disse: "Sei una vacca, una lurida vacca, e deve soffrire. Devi purificarti attraverso il dolore. Tu hai sempre scopato chi volevi, senza farti scrupoli delle loro situazioni familiari, cornificando mogli e fidanzate. Praticamente sei una puttana, che non prende soldi, ma che distrugge la vita degli altri, solo perchè vuoi avere rapporti con gli uomini che ti piacciono. Ora è arrivata la resa dei conti. Tutto il male che hai fatto agli altri, si ritorcerà contro di te. E intanto soffrirai con noi le pene dell'inferno, perchè i nostri incontri non terminano qui. Il tuo corpo deve pagare il piacere che ha sempre avuto: le torture e le umiliazioni a cui verrai sottoposta, ti faranno pentire di essere nata, cagna schifosa". E con queste parole arrivò la seconda bruciatura. Mi bruciarono in varie parti del piede, anche sui talloni, dove per fortuna il dolore è leggermente minore. Poi Nicola passò a martoriarmi l'altro piede, che se la cavò leggermente meglio del primo. Ma per me il supplizio non era ancora finito. Venni appesa a testa in giù e sollevata per i piedi. La mia testa sfiorava il pavimento, ma il mio corpo era libero di dondolare e allora uno degli amici, per impedire movimenti al mio corpo, mise un suo piede sui miei capelli, che toccavano il pavimento, bloccandomi così la testa. Ricevetti quaranta frustate sulla schiena e sul lato B, che dovetti "godere" tutte, senza poter attenuare il loro effetto devastante, in quanto il mio corpo non poteva dondolare liberamente. Avevo il viso con il trucco colato, i piedi martoriati, la schiena e il culo doloranti e l'animo devastato. Mi sentivo completamente annullata. Mi riportarono in bagno, mi misero nella vasca e mi fecero aprire la bocca, che venne bloccata con un aggeggio che mi impediva di chiuderla. Poi i cinque amici tirarono fuori i loro uccelli, con i quali mi "innaffiarono" di urina. Qualcuno diresse il suo getto direttamente nella mia bocca, altri preferirono colpire il mio corpo, che venne completamente lavato dalla loro calda urina. Mi tirarono fuori dalla vasca e mi portarono su un tavolo, ma ormai il mio "presunto" fascino era totalmente sparito. Il Master disse ai quattro amici: "Ecco, ora è tutta per voi, fatele quello che volete. E' ormai una donna distrutta nel corpo e nella mente, ma se non vi fa schifo, potete pure scoparvela". Cominciai a sentire che tutto il mio corpo era nelle loro mani: le mie tette vennero palpate, il mio culo venne aperto e ricevetti alcuni sputi nel buco, altri sputi raggiunsero la mia gola, la mia figa venne spalancata e mi venne infilato un vibratore. Poi, dopo dieci minuti di queste angherie, uno di loro decise di scoparmi e senza tanti preamboli estrasse il vibratore dalla mia figa e mi infilò il suo uccello. Iniziò a pomparmi con grande forza, a tal punto che pensavo volesse sfondarmi la figa. Gli altri amici si misero in fila indiana, con gli uccelli ben duri in mano. Capii subito che volevano anche loro scoparmi. E così fu: per quasi un'ora rimasi in loro balia, ricevendo colpi sempre più forti e devastanti. Per fortuna nessuno volle avere rapporti anali, ma vi assicuro che anche quella fu un'esperienza traumatica. Alla fine faticavo a rimanere in piedi e non riuscivo a rimettere le scarpe, fui accompagnata a casa scalza in auto, ma non ci crederete... ero anche felice! In effetti anche quel giorno avevo avuto la mia buona dose di dolore, ma in fondo questo è quello che piace ad una slave come me.
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12 years ago
soniaslave,
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Sui carboni ardenti
Mio marito mi comunicò che saremmo andati nuovamente a Villa Ubbidienza, per proseguire nel mio corso di sottomissione. Aveva già preso accordi con Master Vito, per una lezione alquanto impegnativa. Come sempre lasciammo l'auto fuori dal cancello, suonammo al campanello... e come sempre ci vennero ad aprire Frank e George. Ma non tutto iniziò come sempre! Solitamente i due mi facevano spogliare e mi facevano percorrere il viale, che conduce alla villa, nuda o seminuda. Questa volta non mi chiesero di spogliarmi ed entrammo pacificamente tutti e quattro, raggiungendo poco dopo la villa. Lì ci attendeva Master Vito, che sembrava "diverso" dal solito. Quell'inizio diverso dal solito mi preoccupava non poco... non capivo a che cosa andavo incontro, perchè tutto era avvolto da un impalpabile mistero. Mi portarono davanti ad una specie di trono in ferro e Master Vito disse a Frank e George: "Fatela sedere e legatela saldamente alla sedia". Frank mi sbottonò la camicetta, ma Master Vito lo invitò a desistere, dicendo: "No, non denudarla. Questa volta rimarrà vestita. Toglile solo gli stivali e le calze: questa volta la voglio vestita". Frank abbassò la zip di uno stivale, mentre George si dedicò all'altro. Mi levarono gli stivali e poi mi sfilarono il collant. Mi fecero sedere sul trono, che era abbastanza alto, e mi legarono saldamente le mani e i piedi, che mi fissarono a circa trenta centimetri dal pavimento. Mi legarono anche il busto, facendo passare una corda sopra e sotto il seno; il mio corpo era stato così immobilizzato e potevo a malapena muovere leggermente le mani e i piedi Poi, su istruzioni del Padrone, George mi cosparse olio con un pennello sui piedi, sopra e sotto. Master Vito si avvicinò e mi baciò appassionatamente, ma conoscendolo ormai bene capii subito che il suo gesto aveva il sapore della sfida, per dimostrare che io ero in suo possesso. Mio marito era uscito dalla stanza e io lo cercavo invano con lo sguardo. "Ora, cara puttana, ti faremo i piedini arrosto con due belle padelle di carboni ardenti. I tuoi dolci piedini sono già conditi e il calore li cuocerà in maniera perfetta; dovrai però stare attenta a non muoverli molto, perchè gli "arrostini" potrebbe carbonizzarsi! Ah, ah, ah...", disse il Padrone con un riso beffardo e indisponente. Frank e George arrivarono con due bacinelle piene di carboni ardenti e fumanti, che sistemarono sotto i miei piedi. Le mie piante erano davvero vicine ai carboni ardenti, che sprigionavano un caldo tremendo. L'olio cosparso in precedenza sembrava friggere, creandomi una situazione dolorosa ai piedi. In più dovevo stare attenta a non muoverli, perchè il pericolo di ustione era davvero reale: sarebbe bastato muovere un po' le dita e il contatto sarebbe stato inevitabile, con conseguenze deleterie per i miei piedi. Ma l'atmosfera era quasi irreale: io ero vestita, contrariamente alle altre volte, quando venivo puntualmente denudata e privata degli abiti. Ad un certo punto la porta si spalancò ed entrò una donna bellissima dai lunghi capelli biondi e gli occhi azzurri come il mare di Sardegna. Dopo il primo momento di sbigottimento iniziale, mi resi conto che quella donna era una mia vecchia conoscenza: era Annalisa, una delle mie migliori amiche. "Annalisa, ma cosa ci fai qui", dissi io con aria attonita. "Ciao Sonia, mi dispiace essere qui... tu sei una delle mie migliori amiche... non so come dirtelo... ma vedrai tu stessa tra poco!", disse Annalisa con aria imbarazzata. A quel punto arrivò Mario, mio marito, e salutò Annalisa in modo molto caloroso... con un bacio in bocca! Annalisa non sembrava stupita della cosa e iniziò a slinguacciare mio marito, davanti ai miei occhi increduli. "No, non potete farmi questo", gridai io con tutta la voce che avevo in gola. "Mi dispiace dirtelo, cara troia, ma quello che hai visto finora non è proprio nulla. Vedrai di cosa sono capace, io! Tu solitamente ti fai sbattere da tutti, senza ritegno e pudore... questa volta la storia si ritorce contro di te... tu farai la spettatrice e non l'attrice... credi forse che un uomo come me sia contento di vedere la propria moglie fottuta da tutti gli stalloni della Lombardia?", mi disse Mario. Annalisa si avvicinò nuovamente a Mario e i due si avvinghiarono in una stretta morbosa e piena di sensualità. Le loro mani si intrecciavano: Mario scendeva con la mano fino al culetto sodo e rotondo di Annalisa, mentre lei lo accarezzava nella zona del pene. Poi Annalisa abbassò la cerniera dei pantaloni di Mario e tirò fuori il suo uccello, grosso e durissimo; poco dopo se lo mise in bocca ed iniziò a spompinarlo con una grande dolcezza e sensualità, creando in me un senso di impotenza e acuendo la mia voglia di sesso, che mai subisce momenti di arresto. I due si scambiavano tenere parole, mentre io soffrivo per il dolore ai piedi provocato dai carboni ardenti. A poco a poco, indumento dopo indumento, Annalisa venne spogliata da Mario e rimase completamente nuda, esibendo un corpo da favola. Mario si spogliò in un battibaleno e inizio ad accarezzare la pelle morbida e liscia di Annalisa. Poi Mario sussurrò qualcosa all'orecchio di Annalisa e lei si posizionò sopra lui... o per meglio dire sopra l'uccellone di Mario! Se lo fece infilare tutto, gemendo e muovendo sinuosamente il suo meraviglioso corpo. Io mi ero eccitata, ma nessuno dei presenti si curava di me, mentre i due porci scopavano ora con grande foga. Annalisa disse con sarcasmo: "Mario sei fantastico, scopi divinamente... è fortunata Sonia ad averti... oggi è fortunata a vederti esibire con me! Cambiamo posizione, dai. Mettimelo nel culo, voglio essere sfondata anche lì". Mario e Annalisa continuarono a fare l'amore, pardon a scopare come animali imbizzarriti, per molto tempo, mentre io ormai visibilmente eccitata, avevo bagnato il trono su cui ero seduta. Master Vito volle umiliarmi, come solo lui sa fare e mi bisbigliò all'orecchio: "Ti piace vedere tuo marito mentre si scopa quella grande figa? E' davvero bravo, un vero porco... lascialo dire a me, che di porci me ne intendo!". Io ero umliata, mortificata e costretta a subire passivamente la tortura dei carboni e quella scena per me insopportabile. Mario venne nel culetto di Annalisa e Master Vito ordinò a Frank di raccogliere lo sperma che colava dall'ano di Annalisa. Frank mise un recipiente sotto al buchetto di Annalisa e raccolse tutta la sborra che le colava fuori. Poi Master Vito chiese di poter scopare Annalisa e iniziò a stantuffarla con molta foga. La porca sembrava gradire molto di essere scopata anche dal Padrone, che alla fine venne nella sua figa. Anche in questo caso Frank raccolse lo sperma di Master Vito nello stesso recipiente dove aveva raccolto lo sperma di mio marito. Master Vito ordinò a George che quello sperma mi fosse versato in bocca, ma io mi rifiutai di berlo, dicendo: "Non berrò mai la vostra sborra uscita dal culo e dalla figa di quella troia, mi fate schifo tutti e due... E poi tu, Mario, che hai scopato quella sgualdrina di Annalisa... Vergognati, schifoso!". Master Vito si alterò, sentendo le mie parole, e mi disse con voce perentoria: "Lurida vacca, ora berrai anche la nostra urina". Mario, Vito e Annalisa scaricarono la loro piscia nel recipiente dove era "custodito" il prezioso sperma dei due uomini. Frank mi aprì la bocca con le mani, mentre George mi mise un apparecchio di ferro che mi impediva di chiuderla e poi mi versarono pazientemente in gola tutto il contenuto del recipiente. L'urina era calda e schifosamente puzzolente e finì nella mia gola, insieme allo sperma colato fuori dai buchi di Annalisa. Dovetti bere tutto, fino all'ultima goccia, tra le risate dei presenti. "Vedi sei una discarica umana, povera schiava. Pensavi di contare qualcosa e invece sei un "nulla"... il tuo parere non conta niente e tu devi fare quello che voglio io. Oggi hai visto anche tuo marito scopare con un'altra. Che cosa vuoi di più?", disse Master Vito. Poi tutti e tre mi sputarono in viso, ridendo di me in modo poco elegante. Mario e Annalisa completamente nudi, mano nella mano, uscirono dalla stanza. Io volevo essere slegata, ma Master Vito mi disse che non poteva farlo, perchè sicuramente una volta libera sarei andata a disturbare i due porci, che stavano ancora scopando nella stanza attigua. I miei piedi ormai friggevano ed erano rossi per il calore, ma il mio dolore non era tanto fisico, quanto cerebrale: non sopportavo l'idea che mio marito si fosse scopato una mia amica. Anch'io vengo "usata" da tanti uomini, ma quando questo succede, accade solo con il suo permesso. Quando si dice pan per focaccia...
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12 years ago
soniaslave,
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acquisti particolari.............
Estate 2011..........
Intanto voglio dirvi che a noi piace tantissimo viaggiare, alla faccia della benzina che aumenta..........
Anche per questo che l'estate, grazie alla mia attivita' in proprio ho la possibilita' di noleggiarmi auto.
Quest'anno è toccata all Audi TT Cabrio, per chi ama le auto Cabrio direi che è un bel gioiellino, interni in pelle, tenuta di strada eccezzionale, due posti belli comodi.
Noleggiata l'auto, visto che si puo' scaricare dalle Tasse hihiih alla faccia di Monti e di Brunetta, dicidiamo di andare in villeggiatura un tre giorni a Lido di Jesolo, posto consigliato specialmente perche non ci sono i soliti cafoni delle nostre parti ma un turista diciamo piu' in salute economicamente....
Arrivati a destinazione, saltando le presentazioni dell albergo, del ristorante e delle varie passeggiate arriviamo al mio racconto che spero vi possa provocare...........
Tutto inizio.....
A giro per Mestre piccola citta' vicina, si incotrò un negozio simpatico, (si dice negozio simpatico quando quello che spendi almeno ti fa' star bene).... Era un sexy shop..
Si entra dentro questo sexy shop che si chiamava TENTAZIONI, anzi per chi volesse andarci, i prezzi sono buoni e sono molto attrezzati, beh torniamo al racconto, si scopre che ad accoglierci è una Signora.
Una 50 enne bionda con capigliatura voluminosa, abbronzata con un bel seno corporatura normale alta, diciamolo sinceramente tra di noi al gioco di Scoprir l'identita' su Rai uno.. tra gestire un sexy shop e gestire una panetteria, sarei sicuro di vincere il premio dicendo la prima ipotesi....
Appena entrati ci squadra come se.. coppie giovani non erano mai entrate, a parte ovunque si va, Sara è spogliata da uomini e donne perche la scambiano per straniera, anche se parte del merito era del vestitino corto che indossava...
Si chiacchiera un po' con lei, io che sono chiacchierone per natura, chiedo come mai l' idea di aprire un sexy shop, e scopro con dispiacere che è una vedova che ha perso il marito, che erano frequentatori di night club e club prive' e che l'ambiente e l'occasione gli avevano dato spunto di intraprendere questa simpatica e redditizia attivita'..
Da filmini, abbigliamento, accessori, prodotti per la pelle, insomma potevi trovare di tutto.....
Sara che ama farsi vedere decise di provare qualche costumino sexy, infermiera, cat women, diavolessa, sotto gli occhi curiosi e vogllosi di chi entrava e sopratutto della padrona che piu' passava il tempo piu' il suo punteggio di lesbicita' aumentava.....
Anche lei curiosa ci chiede come mai cosi giovani dentro questo ambiente, e con naturalezza si spiega che ci piace divertirci e provare tutto quello che il mercato offre..........
Tra un cliente e l'altro la signora ci dedica attenzione da consigli aggiusta sfiorando i vestiti il corpo di Sara...
Ma la confusione nel negozio aumenta, noi si compra un completino intimo, un paio di olii per massaggi, e prima di andare via chiedo il prezzo per un vibratore a due punte da usare con due donne......
Prezzo assurdo 46cm ben 96 euro, troppo per il nostro budget, e con malincuore ci lasciamo gli occhi sopra.
Signora ci prende i dati per farci la tesserina sconto clienti e ci saluta gentilmente............
Arrivati in albergo chiacchierando tra di noi di quanto era porca la proprietaria si ride e si scherza, quando verso l ora di cena davanti ad una bella aragosta e berlucchino, squilla il telefono, numero sconosciuto, rispondo e dall'altra parte della cornetta c era la signora del sexy shop che mi dice: Ciao scusate la chiamata, mi piacerebbe giocare un po' con voi... Io guardo sara gli dico chi era e gli dico che la signora del sexy shop voleva far una bevuta e divertirsi, gliela passo telefonicamente e si metton d'accordo per vederci tutti e tre e fare una bevuta dopo cena..
E vai, dentro di me pensai.... Una donna matura che ci provava spudoratamente con noi, pensavo che certe cose accadessero solo nei film, invece quando meno te l'aspetti la ninfomane di turno è li che ti aspetta..hiahahhaha
Sara che è piu bisex che etero, fa un sorrisetto e sotto sotto si lecca i baffi..... Ceniamo e di corsa lei in camera a cambiarsi (le donne sono fatte cosi...se son belle voglion esser ancor piu belle)..
Arrivati in albergo, si toglie tutto, e si mette un vestitino talmente carino stile teen ager gonnellino scozzese rosso a quadri top bianco scarpe con tacco, e capelli legati a due treccine tipo studentessa, (tanto chi ci conosceva la'!!!!)
Arrivati al locale dell appuntamento, la Signora che chiamero' Wanda nome di fantasia ma nome idoneo, era li che ci aspettava, gonna leggera color estivo, camicietta sbottonata un bel tacco 12 come minimo perche era altissima, una bella 50 enne che a mio parere vende in negozio assai perche sa' conquistare e provocare i clienti...
Bevuta, risate, discorsi maliziosi, racconti nostri e storie sue di cose passate, si propone di concludere o meglio iniziare la serata in albergo, erano le 23,00 tutti andavano a ballare, ma noi altro obbiettivo andarci a divertire in un comodo letto d'albergo.
Arrivati in albergo lungo il tragitto lei ci era venuta dietro con l auto perche la nostra era per due posti, sento sara super carica e approfittando di una bottiglia di vodka in auto l aveva buttata giu' per perder ancor di piu l'imbarazzo iniziale..
Si sale in camera, wanda incomincia a baciare sara, mentre io preparo degli altri drink e mentre mi giro le ritrovo sul letto entrambe nude che si toccano e baciano..
Che spettacolo, io che la piu grande con cui ero stato era una 30 enne anche bruttina, mi vedo davanti una 20 enne acerba e una 50 enne con un fisico ancora curato.
Le lascio un po' fare quando Wanda mi dice di nn esser timido e che vuole giocare con tutti e due, mi tira giu i boxer e incomincia a leccarlo davanti a sara, che guardava e si masturbava, poi anche sara si dirige con la sua bocca vicino al mio cazzo sempre piu duro ed incominciano a dividerselo come non mai.
Apro una parentesi per dire che wanda era un abile pompinara, e riusciva a prenderlo tutto in bocca senza farmi sentir un dente (cosa che invece sara non è capace hihiih l esperienza aiuta e ha i suoi vantaggi)
Ci si scambiava i ruoli e passavo io a leccare le loro saporite passerine, sempre piu bagnate, le mie dita entrava una due tre alla volta senza problemi e il suo seno era cosi prorompente che quando provai la spagnola il mio cazzo scompariva.... Beh ora io non sono uno scrittore e quindi non posso scriver con precisione ogni scena, ogni particolare, ma vi posso spiegare che un rapporto con due donne è la fine del mondo...
Mentre Wanda leccava la fichetta della mia girl io me la scopavo a Pecorina facendolo entrare tutto dentro, la signora era abituata a bei cazzi, come si dice da noi mi ci voleva la prolunga, ma chi se ne fregava l importante era sfondarla, sfondarla sfondarla......
Dopo un oretta e mezzo di puro e sano sesso con stacchi di pausa per bloccarmi a non venire, presi non resistetti piu mi concessi una pausa, mi lavai il mio giocattolino e versai ancora un po' di vodka e red bull alle due combattenti..
La signora disse che doveva andar a controllare la macchina si rivesti di corsa e ci promisi di ritornare, noi un po' sconcertati ci si rimase male, forse avevamo detto o fatto qualcosa di male, forse era un po' pazza davvero e gli erano presi i rimorsi....
Ma non fu cosi ribusso' alla porta ed eccola con un sacchettino.... si fa riversar da bere e tira fuori un vibratore lunghissimo a due punte, e gli fa' questo è il Magnun per due da 46cm ce lo dividiamo............ bello rosso fosforescente (per chi guardera' il nostro profilo ho inserito una foto mentre sara lo sta' utilizzando non con lei ma con una ns amica coetanea di scuola)...
to be continue (se avro' 5 richieste di continuar il racconto )
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12 years ago
luccheselucchesina,
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Il limite
L’alto cancello in ferro battuto si apre a scatti dischiudendo alla nostra auto la strada sterrata, contornata da grandi cipressi, che sparisce all’orizzonte ovattato dalla nebbia.
Gli alberi scorrono al nostro passaggio scandendo, come un infallibile metronomo, il mio ineludibile destino.
Le mie mani tradiscono l’emozione del mio cuore che rulla frenetico e con le dita tormento le autoreggenti nere col rischio di smagliarle.
Un senso di sgomento m’assale quando delle luci balenano tra la lanuginosa foschia e con uno scatto nervoso stringo il braccio di Flavio che sorridendo continua a guidare; vorrei urlargli che ho cambiato idea, che lo amo, che ho paura.
Ma solo un fievole sospiro trasale dalle mie labbra sapientemente orlate di rosso.
Il motore dell’auto si sopisce dinanzi a una villa palladiana nel cui centro trionfa una ampia scalinata che accede a un portico sorretto da quattro colonne classiche con capitelli dorici; l’ampia vetrata d’accesso s’apre liberando violenti getti di luce che s’infrangono nel piazzale ghiaioso circondato da alberi, simili, nell’ombra, a grossi titani.
Un uomo di mezz’età, elegante, ci accoglie signorilmente invitandoci ad entrare e il mio evidente imbarazzo non sfugge all’anfitrione che, con molta delicatezza e proferendomi un lusingante complimento, mi prende la mano accompagnandomi dolcemente nell’atrio.
Una grande scala in marmo arabescato rosso, ampio semicerchio, porta ai piani superiori mentre sui lati scorgo due ampi locali illuminati dalla luce tremolante di candelabri: tutta la volta ad archi è affrescata con motivi floreali e mitologici tra i quali colgo il ratto di Europa perpetrato dal lussurioso Zeus.
L’uomo che ci ha accolti, mi sfila la pelliccia mentre Flavio mi sussurra la sua ammirazione per le ampie scollature che il vestito nero di raso mostra e cingendomi la vita mi sospinge a seguire l’elegante figura che nel frattempo si è avviata verso la sala di sinistra.
Appoggiate su due dei lati di quest’ultima, due massicci mobile a scaffali, di noce scuro, sui quali centinaia di libri allineati si susseguono fino alle volte del soffitto anch’esse affrescate e, tra le due librerie, vicino all’angolo, una massiccia porta intarsiata; sulla parete che dà sul giardino, tre ampie vetrate bifore addobbate da fini tendaggi damascati porpora che impediscono la visione esterna, mentre sulla quarta parete, oltre alla porta d’ingresso, cinque grossi arazzi con scene venatorie, occupano l’ampia parete.
Al centro tre grandi divani di alcantara, verde scuro, posizionati a forma di U sui quali due uomini stanno conversando sommessamente con in mano due ampi baloon contenenti del brandy.
Veniamo presentati ai due uomini, che nel frattempo si sono educatamente alzati, dal nostro accompagnatore e vengo invitata da Flavio a sedermi sul divano nel mezzo mentre lui e l’anfitrione si seggono sul divano alla mia destra e gli altri due su quello alla mia sinistra.
Nella mia mente baluginano emozioni contrastanti e la vergogna sembra sovrastare tutto tranne le mie gambe che non osano muoversi.
Rimango rigida senza appoggiare la schiena ai soffici cuscini e con le gambe strette, ruotate di tre quarti per cercare di celare le cosce nude tra gli spacchi dell’abito che tende a sollevarsi.
Loro conversano amabilmente come vecchi amici di affari, senza coinvolgermi, se non per offrirmi un brandy che rifiuto.
Cercando di apparire disinvolta, senza nemmeno proferire verbo, e so d’essere la protagonista della serata ma, volutamente trattata come un oggetto in attesa di essere usato e, cosa che scoprirò dopo, un oggetto consapevole e poco consenziente.
Sfruttando la poca attenzione riservatami ne approfitto per scrutare i tre uomini ai quali affibbio i soprannomi di anfitrione, tozzo e atleta : quello che sembra il proprietario della villa è un uomo molto alto, segaligno, con folti capelli bianchi pettinati all’indietro e con un naso aquilino che gli conferisce un aspetto aristocratico; l’altro di fronte a Flavio è tarchiato, sulla trentina e, le sue mani tozze e nodose emanano una sensazione di grande forza. Ha un viso largo diviso da un ampio naso da pugile e tutto nel suo aspetto richiama l’umiltà delle origini. Il terzo ha circa quarant’anni, è molto bello con capelli ed occhi neri, un viso molto regolare a tratti femmineo e un fisico atletico e proporzionato.
Il deus ex machina della riunione è senza dubbio l’anfitrione che detta gli argomenti sui quali discetta coltamente senza che nessuno degli interlocutori osi interromperlo nemmeno quando, facendo lunghe pause, gusta il brandy.
Anche Flavio, risoluto dominatore, subisce il fascino dell’abile oratore; l’atleta, pone domande intelligenti e si esprime forbitamente anche se non mostra una grande cultura mentre il tozzo sembra non interessarsi alla conversazione e sfregandosi le grosse mani, mi osserva le gambe con un sorriso ironico.
La scena , nella quale presto diverrò la protagonista, m’appare come un visione onirica e devo stringermi le dita fino a congestionarle per convincermi che non sto sognando.
Mio marito sta per materializzare le sue fantasie nei miei confronti ed io, o solo la parte oscura del mio subconscio, lo permette.
Attendo come una vergine sacrificale che uno dei sacerdoti dia l’inizio all’orgia sublimatrice dove sarò immolata alle fantasie maschili.
L’orgoglio, dote che posseggo, s’accoda mesto a quella indescrivibile voglia di sottomissione, un fanciullesco bisogno di essere comandata e usata a dispetto della mia volontà.
Il sesso represso dall’infanzia vissuta in ambienti cattofobici ha creato in me questa indicibile voglia che rimarrà repressa solo per qualche momento, eppure mi ostino e m’illudo a pensare ancora che sono là solo per Flavio.
La coscienza della donna morigerata s’erge tra i flutti del desiderio ma è sempre più stremata e l’abisso l’attende inesorabile.
Vengo risvegliata dal mio sfarfallio mentale dall’atleta che si è alzato mentre gli altri hanno smesso di parlare e si pone dinanzi a me, così vicino che le sue gambe sfiorano le mie ginocchia sempre più serrate.
Fissandomi negli occhi con uno sguardo sardonico, si slaccia la cintura, si sbottona i pantaloni abbassandoli insieme agli slip; il suo membro in stato di semi erezione poggia su grossi testicoli molto scuri che si perdono nella folta peluria del pube e tutto, mi sembra pulsare minaccioso.
Rimango immobile e lui anche, ma ora sorride compiaciuto credendo di avermi impressionato, e in effetti non sono tranquilla.
L’impasse della scena viene interrotto da Flavio che mi chiede seccato cosa sto aspettando ed io lo guardo dapprima supplichevolmente e poi, osservata la sua espressione riprovevole e spinta dalla mano dell’atleta, m’avvicino al membro ed inizio a leccarlo lentamente.
La completa erezione non si fa attendere cosicché debbo spostarmi più avanti per raggiungere il prepuzio che inizio a suggere sempre lentamente.
L’atleta ansima e con le mani mi incita ad aumentare il ritmo ma io, ora protagonista, mantengo il ritmo impostato mentre con una mano gli massaggio lo scroto.
Mio marito sembra impazzito e mi apostrofa con epiteti pesanti mentre l’anfitrione deve ricorrere alla sua autorità per trattenere il tozzo che sembra essere diventato ancora più largo e paonazzo.
Nonostante la lentezza del coito orale sento che l’atleta fatica a trattenere l’orgasmo e allora mi stacco bruscamente schernendolo con un sorriso.
La mia esibizione d’indipendenza altera l’anfitrione che ordina all’atleta di spostarsi e fissandomi con disprezzo, mi spiega altezzosamente che sono là solo per dare piacere e non per provarne, anche se non mi è precluso, e che l’obbedienza e l’osservanza ai desideri degli ospiti è inappellabile e indiscutibile.
L’enfasi con cui l’anfitrione ha elargito il suo disprezzo nei miei confronti risveglia il mio orgoglio e con uno scatto mi alzo dirigendomi verso l’uscita; solo pochi passi e il tozzo mi raggiunge stringendomi con forza un braccio, interrompendo la mia fuga. Cerco di richiamare l’attenzione di Flavio che invece, tranquillo, continua a gustare il brandy.
L’anfitrione si alza e con un cenno ordina al tozzo di lasciarmi e, riprendendo il tono gentile che aveva usato accogliendoci, mi invita a seguirlo. Penso fiera che la mia dimostrazione di forza abbia placato la sua arroganza e così lo seguo verso la porta tra le due librerie.
Varchiamo la soglia entrando in un locale in forte penombra dove intravedo strane forme e sento un leggero tintinnio metallico.
La porta si richiude pesantemente dietro di me e, senza voltarmi, dai respiri affannosi, capisco che anche Flavio, tozzo e l’atleta ci hanno seguiti nella stanza.
La sensazione di trappola, sgradevole e svilente per la mia falsa sensazione trionfale di poco prima, lascia presto spazio all’incredulità non appena l’anfitrione, sparito nell’oscurità, accende delle candele.
Scorgo al centro della stanza una figura umana in una postura improbabile, come sollevata da terra, ma non riesco a distinguere i particolari a causa della scarsa luce; l’anfitrione, mentre accende un altro candelabro, con voce calma e metallica mi rispiega le finalità per cui sono lì, rimarcando che non posso scegliere.
Le sue parole poco prima mi avrebbero imbestialito ma la visione, ora chiara seppure tremolante, mi toglie il fiato: quella figura che avevo intravisto è una giovane donna appesa con quattro sottili catene che gli cingono i polsi e le caviglie.
Quest’ultime sono regolate in modo tale da costringere la poveretta a tenere le gambe allargate con il sesso e l’ano oscenamente mostrati e penetrati da due falli di gomma rossi fissati con cordicelle alle cosce.
E’ completamente nuda e sembra svenuta.
L’anfitrione sempre con una voce impersonale mi spiega che quella è la moglie dell’atleta che non ha voluto collaborare ed è stata punita.
Mentre cerco di focalizzare anche gli altri oggetti nella stanza, il tozzo e l’atleta, azionando dei verricelli, fanno scendere lentamente la donna su un tappeto persiano con forti tinte amaranto; lei si affloscia gemendo e l’atleta con gesti amorevoli e sussurrandogli qualcosa, la libera dai polsini che la imprigionano.
Poi, sempre delicatamente gli sfila i due vibratori e la bacia sulle labbra.
Fisso Flavio con ira dissimulando la paura che mi ha pervaso e lui evita il mio sguardo attendendo gli ordini dell’anfitrione.
Mi volto con uno scatto e ruoto la maniglia dorata della porta che non s’apre e nemmeno riesco a rigirarmi che mi sento afferrata alle braccia e trascinata nel centro della stanza, dove con forza vengo sdraiata su un lettino simile a quelli usati dai ginecologi con due staffe soprastanti dove mi vengono legate le cosce; anche i polsi vengono fissati alla struttura e l’unica cosa che posso fare è quella di gridare il mio disprezzo per loro.
La paura, incredibilmente, ha lasciato il posto alla combattività e con scossoni violenti cerco di liberarmi urlando anche parole poco educate all’indirizzo degli uomini e specialmente di Flavio.
Loro silenziosi, in cerchio di fronte alle mie gambe alzate e allargate e al mio sesso appena velato, mi guardano divertiti.
La donna accanto a me, forse risvegliata dai miei urli, si è messa in ginocchio abbracciando con forza la gamba del marito.
L’anfitrione le si avvicina sussurrandogli qualcosa e lei, titubante, si alza, si posiziona in ginocchio tra le mie cosce spostando con delicatezza lo slip e
inizia a suggermi la figa.
Mi contraggo effettuando i pochi movimenti che le cinghie mi permettono ma la lingua della donna inizia a provocarmi dei singulti di piacere.
Cerco di resistere offendendo la donna, ma la mia convinzione appare sempre più forzata.
Lei intanto, sapientemente mi sugge il clitoride provocandomi sussulti di piacere e la sua lingua passa velocemente dalla vulva all’ano con sapiente perizia. Ora il mio piacere traspare da ogni muscolo e con gli occhi chiusi voglio solo raggiungere l’orgasmo.
Il lettino su cui giaccio è lungo poco meno del mio tronco cosicché la mia testa e il bacino sono esterni ad esso.
L’atleta, mentre sussulto per il piacere, avvicina al mio viso il membro eretto e, ruotandomi con forza il viso, me lo spinge in bocca; alla mia sinistra Flavio mi tamburella il suo cazzo sulla guancia continuando ad offendermi con solerzia; la donna continua il suo lavoro ormai invasa dai miei umori vaginali e l’anfitrione guarda compiaciuto il tutto.
Resiste poco, sposta la donna, mi strappa gli slip e mi penetra con forza tenendosi alle mie cosce. La donna intanto, eccitata dalla mia performance, si dedica a Flavio mentre l’atleta con bestiali singulti mi rovescia il suo seme in bocca e sul viso.
Il tozzo che fine ha fatto? Eccolo che appare nudo e tragico; il suo fallo è lungo ma l’immenso diametro lo fa sembrare corto.
L’anfitrione si sposta ridacchiando mentre tutti gli altri attori si fermano fissando quel mostro avvicinarsi.
Gli sistemano dei cuscini sotto i piedi a causa della statura e lui penetra la mia figa che nonostante sia molto umida fatica ad accoglierlo; mi scopa per circa un minuto come studiandomi, sorridendo sinistramente, e d’improvviso estrae il cazzo dalla figa e inizia a puntarlo al mio ano. Con le poche forze rimastemi cerco di spostarmi ma Flavio e l’atleta mi schiacciano i fianchi.
Non riesco nemmeno a urlare perché sono ancora invasa dallo sperma dell’atleta e il tozzo continua a spingere. La penetrazione risulta difficoltosa e la donna, su ordine dell’anfitrione, umetta con la lingua l’ano e il cazzo per permettere la sodomizzazione e così facendo il tozzo, dopo una secca spinta e un urlo soffocato, lacera l’ano iniziando dapprima lentamente e poi con sadico ritmo ad incularmi fino in fondo.
Da quel momento tutto è una grossa baraonda di sessi che si confrontano, senza nessuna cerebralità e solo istintività: i maschi hanno la possibilità di trattarci come orinatoi, di seviziarci con schiaffi e pizzicotti, di riempirci tutti gli orifizi con il loro sperma, di offenderci verbalmente, insomma di trattarci come oggetti.
Tutte la forza che la madre terra infonde alle donne e che terrorizza l’altra metà del cielo, viene esorcizzata e tutto l’immaginabile viene materializzato.
Gli uomini danzano frenetici spostandoci, posizionandoci, occludendoci, offrendoci le loro terga per essere baciati in un estremo gesto di sopraffazione.
Noi due, le vittime, senza mai parlarci, abbiamo stretto un tacito sodalizio consolidato dal lampo indomito che talvolta attraversa i miei occhi e che rassicura la mia debole compagna di stupro.
E l’ora arriva quando le lunghe candele sono ormai dei mozziconi come i falli dei nostri dominatori che paiono ora delle scimmie sfinite. Giacciamo tra di loro, fieramente attente e ora uniche dominatrici.
Mi alzo e porgo il mio aiuto alla donna che s’alza anch’essa; nonostante il bruciore agli occhi e il dolore anale, riusciamo ad aprire la porta mentre nella penombra un uomo tenta d’alzarsi. Leste chiudiamo la pesante porta dietro noi e velocemente rovesciamo pesanti volumi dagli scaffali vicini che ostruiscono l’apertura della stessa.
I nostri ometti si sono svegliati e scuotono la porta con urla poco affabili e noi per rafforzare la diga cartacea, avviciniamo alle pile i tre divani d’alcantara.
Ci guardiamo, scoppiamo a ridere, ci abbracciamo saltellando nude e sporche come siamo, mentre gli orango ululano minacce tremende nei nostri confronti.
Mi guardo intorno rimuginando qualcosa e all’improvviso prendo un portacenere d’alabastro su un tavolino e mi scaglio sull’arazzo centrale, quello più grosso, lacerandolo con frenetici colpi. La mia compagna superata la sorpresa aggredisce una vetrina fracassandola con un grosso tomo e ridendo sinistramente.
La nostra opera devastatrice, dopo la frenesia iniziale, assume una cadenza metodica e tutte le suppellettili alla nostra portata vengono oltraggiate.
Le urla dei padroni sono cessate tranne quella dell’anfitrione che, probabilmente, è il tristissimo e furioso proprietario della villa.
Esaurita la nostra rivalsa nella stanza accanto, trovo le chiavi dell’auto che Flavio, sbadato, ha lasciato sulla libreria e coprendoci con i tendaggi strappati, raggiungiamo la macchina ridendo come delle liceali.
Parto schizzando ghiaia sulle vetrate e imbocco il viale facendo urlare il sei cilindri e poco dopo siamo al cancello, imponente, immanente e chiuso! L'euforia svanisce mentre il retrovisore dell’auto riflette luci che rischiarano l’abitacolo;ci voltiamo e in fondo al viale, minacciosa, scorgiamo un’auto che sta giungendo velocemente.
Sono loro!
Ed ora?
11317
2
12 years ago
sibilla-pegasus,
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Last visit: 8 years ago
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Help Desk
La giornata non sembra essere iniziata sotto i migliori auspici; c'è una lavoro importante da fare nel solito poco tempo, le colleghe sembrano più stronze del solito, il tuo uomo non ha attenzioni nei tuoi riguardi da settimane (troppo impegnato al suo lavoro oltre che al computer e con i suoi traffici telefonici) e io ho troppa voglia di sentirmi femmina. Tutto questo mix di cose negative influenza il mio umore e rallenta il mio lavoro, mentre cerco di concentrarmi sulla tastiera, improvvisamente il computer si spegne con un sibilo sinistro.Impreco dentro di me perchè so che quel rumore significa lavoro rallentato.Però, penso, magari mi rilasso un po' mentre mi riparano questo dannato computer.Avviso il servizio di helpdesk e, incredibile, dopo 10 minuti il tecnico si presenta nel mio ufficio; all'inizio non do troppa attenzione e non mi accorgo che mi sta studiando con occhio esperto.Si avvicina per chiedermi cosa è successo e annuso il suo odore.Ha un buon profumo, non troppo invadente e... terribilmente sexy.Comincio così ad interessarmi un po' a lui, lo guardo meglio negli occhi marroni e per un attimo sembra scorgere un lampo di passione che mi trasmette un fremito lungo la schiena.Cerco di spiegare cosa stavo facendo ma la descrizione è alquanto confusa, fisso le sue labbra carnose ed accoglienti ed il pensiero di assaggiarle comincia a farsi strada dentro di me.Lui non è un divo da film probabilmente nessuna si volterebbe a guardarlo per strada ma avverto un magnetismo animale che mi attrae e sembra trasmettermi, con il solo sguardo, tutto quello che sto cercando da qualche settimana.Difficile per lui resistere alla tentazione del mio seno generosamente esposto, ho una camicia che esalta magnificamente le mie rotondità.Oggi ho deciso per una gonna leggera per combattere il caldo e penso che in fondo non è stata una cattiva idea.Lui è gentile e cortese e chiede di fargli provare ad accendere il PC, mi passa a fianco e mi sfiora un fianco con un braccio. E' forte ma gentile allo stesso tempo ed il brivido che sentivo sulla schiena si sposta in mezzo alle gambe.Fa caldo e sono bagnata ma non solo di sudore, sto immaginando che lui mi sfiori ancora con la mano, in modo deciso ma tra le cosce ed immagino la mia reazione al suo tocco, chiuderei gli occhi e gli darei strada dentro di me.Non riesco ancora a spiegare questa attrazione, lo guardo di nuovo e dico a me stessa che non è molto bello ma quando osservo le cosce (che sembrano robuste e sode) arrivo ad immaginare cosa ci sia lì in mezzo e che emozione sarebbe provarlo.Mi accorgo che ti sta chiedendo di fare una prova solamente alla terza domanda, mi scuoto un attimo mentre guardo intorno per capire se le colleghe arpie si sono rese conto della mia situazione ma tra uno squillo di telefono e l'altro nessuna (oltre me) sembra interessata al tecnico.Lui mi guarda con un sorriso, come avesse capito che ero in una dimensione un po' distante da quella attuale, mi scuso e gli chiedo che cosa posso fare per lui.Lui mi chiede di sedermi al mio posto e di provare ad accederlo con una combinazione di tasti sulla tastiera, non sapevo si potesse fare ma al momento non è una cosa che mi interessa molto.Lui passerà al di là della scrivania per cercare di capire, dopo averlo aperto, se c'è qualche contatto direttamente sulla scheda madre.Mi siedo meglio sulla sedia mentre la sensazione di umido tra le cosce aumenta, lui sparisce dalla mia vista e sento il beep del tester.Mi invita a premere la combinazione di tasti ed io la eseguo, ovviamente, sbagliandola.Sto pensando che vorrei sentire le sue dita forti risalire le mie gambe per arrivare proprio dove voglio.Riprovo di nuovo la combinazione mentre apro le gambe sotto il tavolo, sollevando leggermente la gonna, voglio fargli vedere il meglio della produzione casalinga sperando possa accorgersene.Lo senti armeggiare ancora con il suo tester mentre socchiudo gli occhi certa che mi toccherà da un istante all'altro, sposto il bacino in avanti in modo da non fargli trovare ostacoli nel suo percorso verso di me. Apro ancora le gambe mentre con la mano destra abbandono la tastiera per sollevare ancora la gonna. Toccami...” penso mordendomi le labbra “cosa aspetti?”Lui continua ad armeggiare con i suoi strumenti mentre io continuo a provare la combinazione di tasti, ho la figa letteralmente in ammollo e il perizoma completamente fradicio.Le gambe sono ancora più divaricate mentre con la mano scosto il tessuto bagnato che mi ricopre i peli per mostrargli meglio il mio fiore.Le mie dita agili scorrono sulle labbra per arrivare al grilletto, turgido e bagnato, mi sto masturbando lentamente ma con decisione mentre mi sforzi per non emettere un gridolino di piacere. Lui continua a lavorare e mi chiede la combinazione.Io stacco la mano e sbaglio di nuovo, questa volta le dita bagnate scivolano sui tasti ma io vorrei farle scivolare da qualche altra parte.Mentre sto pensando sia gay, squilla il telefono, non faccio in tempo ad annunciarmi che le parole ti si strozzano in gola, la sua mano mi ha toccato le cosce e mi sta accarezzando con dolcezza.E' un tocco delicato e preciso, lui gioca con le ginocchia, si avvicina alla figa ma non troppo, per poi tornare all'esterno della coscia.Al telefono è la collega del piano di sotto. Lo sforzo che devo fare per cercare di capire quello che sta dicendo è notevole.Il tecnico ora mi sta toccando con entrambe le mani e mi ha allargato leggermente le gambe, la collega i sta parlando di un problema ma in questo momento vorrei proprio andasse a farsi fottere. Come vorrei farlo anche io. E' arrivato proprio lì, con dito mi sgrilletta piano mentre con l'altro accenna a penetrarmi. Allargo le cosce quasi automaticamente e comincio a godere delle sue attenzioni, è delicato e premuroso ma deciso allo stesso tempo. La collegami sta dettando una serie di codici che io faccio finta di annotare sul mio block notes, tanto so che la chiamerò dopo chiedendoglielo di nuovo. Con il PC non ha ancora risolto nulla ma con la mia passera è decisamente bravo, il mio tecnico personale è passato decisamente all'attacco. Con la lingua mi sta mordicchiando le labbra mentre fiotti di saliva scendono a bagnarmi anche il culo, con l'indice continua a penetrarmi con un buon ritmo mentre io sto rischiando di bagnare la sedia. Apro gli occhi e osservo le colleghe, nessuna si è accorta che mi sta mangiando la figa ed i telefoni che squillando continuano a tenerle occupate. Provo a congedare la collega ma lei insiste nel ripetere, forse per la quinta volta, le sue ragioni. Con la mano sinistra scendo sotto il tavolo e gli afferro la testa, trascinandola verso di me, lui continua a mangiarmi con voracità mentre all'indice dentro la figa si è unito il medio che comincia a stuzzicare il culo. “Amico, se non smetti mi sa che ti vengo in bocca” penso e quasi formulo queste parole mentre la collega continua a vomitare le sue ragioni del cazzo. Il mio ospite è dannatamente bravo, mi sta penetrando con entrambe le dita, sono dita lunghe ed affusolate ed ogni movimento mi avvicina ad un orgasmo che non si farà attendere. Riattacco il telefono quasi a occhi chiusi, alla collega dirò che è caduta la linea e lo richiamerò. Ah, sposto la cornetta in modo che il telefono non squilli mentre mi preparo ad esplodere. Come farò a non farmi tradire, io che quando vengo sono portata quasi ad urlare? Non so se ce la farò ma sento che la figa comincia a pulsare, sento il piacere che sta salendo come un fiume in piena al quale non posso resistere. Mi sto mordendo le labbra mentre lui continua a leccarle, il suo dito sta facendo miracoli e in un istante gli inondo la bocca con i miei fluidi mentre con entrambe le mani lo stringo a me. Dentro di me sto urlando di piacere! Gli occhi sono chiusi e le labbra serrate. Sto venendo nella bocca di questo sconosciuto con tutta me stessa e vorrei che questi istanti non passassero mai.L'uragano che mi ha scossa sembra scendere di intensità, il mio ospite continua a penetrarmi il culo mentre mi chiede di riprovare la combinazione.La combinazione vorrei provarla io tra le sue gambe!Come fa a mantenersi così calmo mentre io sto sudando di piacere?Provo di nuovo cercando di non pensare che, forse, tra poco verrò anche dal culo, come per magia lo schermo si accende e sento il ronzio del computer che torna al lavoro.“Come, proprio adesso?” penso“Non può finire proprio ora!!”Invece lui si stacca da me e sento il beep del suo tester che viene spento.“Cazzo, no!” penso mentre dico “Ora sembra funzionare” con un filo di voce, cerco di ricompormi, il perizoma è andato e la gonna sta seguendo la stessa fine. Lui sta riassemblando il PC mentre il mio culo grida vendetta: come può essere abbandonato così a pochi istanti dal piacere?Mi metto a sedere meglio mentre cerco di pensare a come scoparmelo, penso al bagno, penso a qualche sottoscala poco frequentato, penso alla macchina del caffè e a come vorrei prenderglielo in bocca per farlo morire un po'.Lui si rialza e mi guarda con un sorriso che sembra prendermi in giro.“Il computer sembra funzionare” gli dico “Posso offrirti un caffè per sdebitarmi” (così magari me lo macchi di sborra– aggiungo nella mia testa).“Perchè no, grazie” dice lui gentile.E' il momento di alzarsi, non so in che condizioni lascerò la sedia ma, francamente, non me ne importa un fico secco.Con lo sguardo sbirci il pacco e noto, con piacere, che si è sollevato decisamente sotto i jeans.Lo precedo verso la macchinetta del caffè mentre ancheggio per fargli osservare, so che mi sta fissando il culo (bagnato) e che vorrebbe tanto entrarci.“E molto che fai questo mestiere” gli chiedo mentre la macchina prepara il caffè “Mi sembri bravo” e butto di nuovo lo sguardo in mezzo alle sue gambe.“Diciamo che è qualche anno. Ho iniziato per hobby, mi hanno detto che sono bravo e ho continuato”“Non sai quanto sono brava io a fare pompini, amico mio” penso.Parliamo per qualche minuto e ci lanciamo frecciate a base di doppi sensi, lui sembra giocare divertito con me mentre io ho voglia di fargliela pagare.La macchina del caffè è vicina alla porta del bagno degli uomini, non ho visto entrare né uscire nessuno e quindi il momento mi sembra opportuno.Lo spingo con decisione dentro la porta e gli caccio la lingua in bocca, ha un sapore buono, di menta e di pulito mentre risponde con prontezza al mio bacio.Per non farmi beccare lo spingo in un bagno e chiudo la porta a chiave; continuiamo a baciarci per qualche minuto mentre le mie mani trovano il suo pacco, pronto e duro.Gli infilo la mano nei pantaloni e sento il suo membro caldo tra le mie dita.“Sei bravo con le dita” gli sussurro “ma io lo sono con la bocca”.Lo spingo con forza contro la porta, gli abbasso i jean e gli strappo il cazzo fuori dalle mutande, lo osservo per qualche istante, bello, duro e pronto prima di ingoiarlo tutto di un fiato.Lui strabuzza gli occhi, non gli mentivo quando gli dicevo quanto ero brava. Con la lingua lo percorro in lungo e in largo, gli stringo le palle, gliele lecco mentre poi lo riprendo tutto.Fino in fondo.Lo sento dentro di me, quasi mi stesse scopando la figa passando per la bocca.Continuo a lavorarlo con forza mentre lui mi afferra la testa con le mani, giù, sempre più giù nella gola. Quel cazzo sembra non finire mai.Ora lo sto masturbando con forza mentre con la lingua gli colpisco la cappella voglio fargli pagare quell'orgasmo trattenuto a forza mentre lo guardo con occhi infuocati.Lui ha chiuso gli occhi e si sta gustando il mio lavoro.Mi alzo di scatto, mi abbasso gonna e perizoma, mi metto davanti a lui e gli sussurro “Sfondami il culo... adesso!”Mi metto alla pecora e gli offro due natiche sode e fresche, il buco è già preparato ma lui una ripassata con la lingua non me la nega.La sento affondare dentro di me mentre con le braccia cerco sostegno alle pareti, dopo qualche secondo, avverto la punta che si avvicina.Lui non vuole farmi male ma io non capisco più niente, lo sento subito gemere mentre io stringo i denti, sento le palle sbattere contro il mio culo mentre lui cerca di capire cosa è successo.Lui non si muove e allora io inizio a muovermi ritmicamente avanti e indietro, se non cavalca lui, lo farò io.Lo sbatto ripetutamente con la porta mentre il cazzo sembra quasi uscire del tutto e rientrare in quella caverna calda.Lo avverto dentro di me, lo sento caldo e possente e vorrei gridare dal piacere. non mi accorgo che sto sbavando mentre adesso è lui a condurre le danze, i suoi colpi sono profondi, tesi, mentre con le mani mi afferra le tette, turgide e dure come non mai.Mentre mi incula gioca con i capezzoli e mi lecca il collo strappandomi gemiti di piacere incontrollabile.Sento che manca poco ormai, i muscoli cominciano a tendersi mentre rallento le spinte per godermela tutta.Avverto di nuovo il piacere che sale ed il mio culo che comincia a pulsare.Sono pulsazioni ritmiche, forti e dannatamente eccitanti, faccio per urlare mentre lui con la mano mi chiude la bocca.Gli mordo le dita per non urlare ancora mentre continuo a venire.I secondi che passano sembrano eterni.Faccio per rilassarmi ma lui mi prende per i fianchi, mi gira, mi bacia e mi abbassa.“Siamo due e zero, caro amico” penso “ma ora ti faccio morire”. Mentre torno all'attacco della sua cappella, il suo cellulare suona.“Adesso ti faccio morire” gli sussurro mentre lui cerca di trovare il telefono che suona.Sto dando il meglio di me, un pompino da leggenda, con il mio dito che fa per penetrarlo da dietro.Lui ripete per tre volte pronto, incapace di dire qualcosa di sensato.“Adesso tocca a te!” penso mentre lo ingoio di nuovo fino alle palle.Lui cerca di restare impassibile ma non riesce a parlare, al suo interlocutore dice che ci sono interferenze e che non capisce bene.Continua a ripetere “pronto” mentre io ora lo masturbo con forza mentre con la bocca gli circondo la cappella, è una maestosa sega in bocca mentre avverto che non gli manca tanto.Dove vorrà venire questo stallone? Se fossi più libera lo farei schizzare un po' addosso ma devo tornare al lavoro; magari potrei porgergli di nuovo il culo ma penso non farebbe a tempo. Lo lavoro con foga quando sento l'asta che si irrigidisce, sento proprio lo sperma salire mentre con la punta della lingua gli copro la punta della cappella, proprio lì dove uscirà il suo caldo seme.Lui riattacca il telefono che gli cade mentre il suo viso disegna una smorfia di piacere incontrollato, sa che non può urlare così come non ho fatto io.Con le mani continuo a menarlo mentre il primo fiotto di sperma si infrange sulla mia lingua.E' bollente e dolce.Calde gocce cadono sul pavimento mentre una seconda ondata si abbatte sulle mie labbra, con la lingua l'accompagno fuori dalla bocca, fissandolo negli occhi per fargli vedere quanto sono brava.Lui continua a godere decido di prendere l'ultima parte del suo seme in bocca e lo accolgo di nuovo dentro di te mentre finisce di pulsare.Continuo a menarlo ora più dolcemente, attendendo che anche l'ultima goccia di sborra finisca nella mia bocca, quindi, mentre lui si passa una mano sulla fronte madida di sudore, mi alzo, lo fisso e lo bacio in bocca. Voglio fargli sentire quanto era caldo e lui accetta e ricambia il mio bollente bacio.E' una sensazione inebriante e nuova, non l'avevo mai fatto con nessuno ma l'avevo visto fare in un film e mi era piaciuto.La mia mano non ha abbandonato il suo membro che ora sta tornando alle dimensioni abituali.Mi appoggio al suo petto ansimante mentre lo abbraccio forte, lui mi stringe con sicurezza e si appoggia alla mia testa.Sono attimi dolcissimi durante i quali chiudo gli occhi e assaporo tutto il suo sapore di maschio, quel sapore che mi piace tanto.E' ora di tornare al lavoro, ci ricomponiamo quasi imbarazzati mentre ascolto se qualcuno entra in bagno. Chissà cosa penserebbero le colleghe dell'ufficio a sapermi in quella situazione, ma non mi interessa e ancora riassaporo i momenti appena vissuti.Lui esce per primo e io dietro.Nessuno ci ha visti, per fortuna.“Ci rivedremo?” gli dico mentre lo saluto dandogli la mano.“Sicuro. Il computer si bloccherà di nuovo tra una settimana” risponde lui strizzando l'occhio e sorridendo. E io sarò lì ad aspettarlo ancora.
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12 years ago
pritti065,
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Che serata !!
La sera è arrivata carica di passioni ! Federico, cellulare al fianco, aspetta il suono inconfondibile dell’sms di risposta dalla coppia con cui da 1 settimana ormai ci scriviamo. “Arriviamo tra 5 minuti” – c’è scritto – “mettete le doppie frecce”. Fermi sul parcheggio affollato di un grande centro commerciale il sabato sera, aspettiamo l’arrivo di una coppia di Padova, una coppia giovane come noi, la cui descrizione nel sito ha preso il sopravvento tra cento altre. Nelle foto, lei sembra essere molto carina, capelli lunghi che scendono sulla schiena di un biondo quasi irreale, in alcune foto è con indosso scarpe rosse e con una rosa tra la bocca, in un viso sicuramente angelico abilmente celato: gli scatti sono realizzati molto bene. Il lui non è male, sembra essere uno sportivo, senza particolari difetti visibili (per difetti intendiamo una pancia enorme e una peluria esagerata) come sportivo è Federico. Nel loro annuncio viene spiegato come siano nel sito da più di un anno, come amino incontrare coppie e possano definirsi scambisti. Non sono sposati ma come noi si definiscono innamorati. Li vediamo arrivare in quanto un breve abbaglio dei fanali da capire essere loro. Come sempre è Mara la prima a scendere dall’auto e ad incamminarsi verso la coppia, Federico segue fiducioso: imbarazzante è l’incontro che inizia con il classico ciao e una danza di sorrisi e presentazioni. La lei della coppia non è come ce l’aspettavamo, è piccolina e minuta, semplice ma molto carina, il sorriso tradisce un’emozione che anche da parte nostra esiste. Il lui sarà 20 centimetri più alto, come nelle foto sportivo, rasato, piacevole davvero. La coppia che stiamo incontrando è davvero ok ! Questo è solo il primo passo della danza che continuerà, come già spiegato senza schemi, sia perché non esistono sia perché necessariamente a ballare si è in 4. Dopo le frasi di circostanza, sono le 19.30, ci avviamo verso un bar all’interno del centro commerciale che fortunatamente chiude alle 21, avremo così tutto il tempo per poter conoscerci e scambiare chiacchiere “interessanti”. L’argomento dopo brevi preamboli si sposta sulla materia che in comune con loro abbiamo ed iniziamo a raccontarci delle esperienze vissute, di quello che ci piacerebbe ecc.. è indispensabile che tra le lei delle due coppie si instauri subito un buon feeling, è indispensabile che le 2 lei si capiscano ed abbiano fiducia una dell’altra, senza questo elemento l’incontro non ha futuro. Mara è Gaia si intendono a meraviglia, l’età è più o meno la stessa e piacevolmente si raccontano alcune brevi esperienze di coppia. Trascorsa un’ora decidiamo di andare a mangiare una pizza, c’è feeling e si capisce perché anche tra i maschietti l’argomento si sposta velocemente sul calcio.La pizzeria non dista molto dal centro commerciale e dopo aver aspettato in piedi una buona mezz’ora per prendere posto finalmente ci accomodiamo e continuiamo le varie discussioni sempre più incentrate sugli argomenti SCOTTANTI. I toni rimangono sempre bassi per la paura di essere ascoltati dai vicini di tavolo ma alla fine prevale sempre il classico: CHI SE NE FREGA ! Finita la pizza non rimane che dirci: che facciamo? Noi già d’accordo aspettavamo di capire se nella coppia di padovani esistesse la stessa volontà, vi fosse la voglia di poter già in serata avere un approfondimento sotto le lenzuola. L’imbarazzo è palpabile (come sempre), la paura di fare una gaffe o di sembrare troppo frettolosi a volte prende il sopravvento e ti blocca e rimani quindi ad aspettare che l’altra coppia faccia il primo passo. Federico la butta la: venite da noi cosi vi facciamo vedere il nostro nido d’amore? Il si immediato ci fa intendere di come la sintonia che avevamo fin dall’inizio percepito sia continuata. Dopo 20 minuti di strada in macchina arriviamo nel nostro appartamento, accuratamente in ordine e pulito e qui gli ospiti vengono fatti accomodare nell’ampio divano arancione. Acceso lo stereo per creare un po’ di atmosfera, l’imbarazzo comincia a farla da padrone perché in questi momenti non sai mai come comportarti ed hai sempre paura di fraintendere o di rovinare tutto. Leggiamo comunque nello sguardo della coppia ospite (e loro fanno altrettanto) la voglia di poterci divertire, la voglia di poter spingerci a conoscere il lato segreto dell’altra coppia. In camera tutto è preparato a puntino, con una coperta a ricoprire il nostro letto, con fazzoletti nei comodini, con la luce accesa a creare un fantastico gioco di luci ed ombre. Entriamo in camera seguiti dai nostri nuovi amici: Mara è la prima a togliersi gli indumenti seguita da Gaia poco imbarazzata: i maschietti iniziano ad assistere allo spogliarello eccitati come non mai. Le due ragazze si avvicinano e in ginocchio sopra il letto si abbracciano ognuna con le mani dietro la testa dell’altra ed iniziano a baciarsi con un’intensa passione. Da inginocchiate si stendono sul letto senza mai staccare le labbra l’una dall’altra, i maschietti indifesi assistono a questa danza d’amore. Gaia toglie il reggiseno a Mara la quale subito ricambia e Federico con la reflex in mano scatta qualche scatto ricordo della scena. . Il corpo di Gaia al pari di quello di Mara è fatto bene, le curve rendono questa minuscola ragazza davvero graziosa, il seno è bel fatto, con i capezzoli a punta, un bel culetto, è rasata nelle parti intime (la moda così richiede). Mara al pari suo presenta curve giuste, ben fatta, non è scarna come molte donne in tv.Max (il lui della coppia padovana), cenno d’assenso invita alla festa entrambi i maschietti i quali scoperte le intimità entrano in gioco. Accarezzando la ragazza dell’altro l’emozione sale rapidamente, la scoperta di un corpo nuovo è ciò che mentalmente ci riempie di gioia, la possibilità di giocare così divertendoci con altre persone ci da la carica per continuare. A fatica le ragazze si staccano, un riso divertito accompagna l’incontro incrociato, Federico si avvia a conoscere intimamente Gaia, Max si avvicina a conoscere Mara. Da questo punto non esistono freni inibitori, i colloqui, gli scambi di idee che c’erano prima si riducono al lumicino, gli unici rumori che si sentono oltre alla musica di Lennon in sottofondo sono gli ansimi delle ragazze. Gaia in particolare sembra essere molto presa, è una biondina tutto pepe, non sta ferma un attimo è quasi più viva di Mara, famosa per esserlo a livelli “bestiali”. Siamo davvero coinvolti al massimo, Mara si dedica a pieno al nuovo partner, svolgendo il ruolo di femmina come meglio si può, la sua arte non è seconda a nessuna e sa come far assaporare il paradiso in terra ad uno sconosciuto. Gaia con Federico non è da meno, riesce laddove a parte Mara molte non sono riuscite, dedica grande attenzione a far eccitare stimolando i punti giusti, nonostante la giovane età ha capito molte cose ! Ma le emozioni non finiscono, sei li preso a succhiare ed essere succhiato, ad accarezzare a ridere divertito ma manca la ciliegina sulla torta, quello che rende la serata riuscita. Dal cassetto come per magia spuntano gli amici dell’amore protetto, che vengono rapidamente indossati. Gaia con estrema cura e cautela fa indossare a Federico l’oggetto in lattice e si mette a disposizione del nuovo venuto. Max è invece già all’opera, lo si capisce dall’ansimare piacevole di Mara la quale oramai con gli occhi chiusi sembra essere sul Nirvana, al piacere fisico si unisce il piacere mentale. Le due coppie, com’è giusto sia in questi momenti continuano la danza sfrenata, ogni tanto gli sguardi incrociati a guardare il partner di una vita, a leggere nei suoi occhi l’eccitazione del momento a scoprire come e quanto stia godendo con un nuovo partner. Sono cose che rendono questo gioco meraviglioso. La danza si conclude nel modo migliore tra sorrisi e complimenti, una serata davvero riuscita, alcuni scatti come ricordo tangibile nelle menti un ricordo piacevole magari da ripetere.
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12 years ago
coccole_trevigiane,
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LUCY
Arrivati in paradiso! Irene mi ha voluto fare un regalo stupendo, siamo da poche ore al LUX South Ari Atoll, alle Maldive, la laguna che circonda il nostro bungalow, a palafitta sul mare, è di una bellezza che toglie il respiro, i bungalow si protendono sulla laguna e sono raggiungibili con una passerella, sono distanti fra loro una decina di metri così da garantire il massimo della privacy, a terra ci sono tutti i servizi compresi negozi ristoranti e luoghi di svago, il posto è davvero un incanto e sono certo che sarà una vacanza da sogno, il bungalow è arredato con tutti gli accessori utili, nel patio ci sono 2 sdraio ai bordi di una vasca idromassaggio a livello del pavimento, 2 metri sotto la laguna è raggiungibile con una scaletta. Siamo a metà pomeriggio quando finiamo di sistemare le valigie e ne approfittiamo subito per fare un bagno nella laguna sotto il nostro bungalow, mentre siamo in acqua Irene mi fa cenno di guardare verso il bungalow accanto al nostro, nel patio in piedi che sorseggia una bevanda c’è una coppia nuda, quando ci giriamo ci fanno cenno di saluto alzando i bicchieri in segno di brindisi, quando usciamo dall’acqua, si avvicinano a noi e ci presentiamo. Gustav ed Aline sono olandesi, lui il classico vichingo alto biondo con occhi azzurri con un bel fisico, lei bassina mora leggermente in carne e con 2 bellissimi occhi verdi, alla nostra domanda ci informano che sull’isola in generale non è ammesso il nudismo, ma nei bungalow distanti dalla riva se i vicini non si lamentano viene ammesso, gli diciamo che per noi non c’è problema e che anzi ne avremmo approfittato anche noi, ci salutiamo cordialmente con un arrivederci ai giorni a seguire. In attesa di andare a cena approfittiamo anche noi per farci un aperitivo, io mentre fumo una sigaretta bevo seduto sulla sdraio, Irene si immerge nella vasca idromassaggio, dopo una decina di minuti è di nuovo lei che mi fa cenno di guardare verso i vicini, tutte e due sono nella vasca idromassaggio, Gustav seduto sul bordo con i piedi in acqua, mentre Alina che è immersa si è avvicinata ed ha iniziato a fare un pompino a Gustav che da lontano fissa Irene, dopo un po’ anche Gustav scende in vasca ed inizia a scopare a pecorina Aline restando dentro l’acqua. Irene esce dalla vasca e si stende accanto a me, la scena l’ha fatta eccitare, continuiamo ad osservarli iniziando anche noi a farci qualche carezza, ora anche Aline fissa me sorridendomi mentre Gustav continua a scoparla, restiamo sdraiati a toccarci e guardarli fino a che non godono, io ho continuato ad accarezzare Irene che adesso è molto bagnata, nel frattempo anche noi ci siamo tolti i costumi, e quando Irene mi sente eccitato al punto giusto mi viene sopra ed inizia a cavalcarmi mentre io accarezzo il suo seno, facciamo l’amore incuranti dei vicini e pur sapendo che di sicuro ci stanno osservando evitiamo di guardarli a nostra volta, anche noi godiamo insieme e poi restiamo abbracciati per lungo tempo, forse i nostri vicini aspettavano qualche cenno di invito da parte nostra ma noi abbiamo preferito per adesso restare da soli. La sera andiamo a cena in uno dei ristoranti del resort e dopo cena dopo aver fatto una passeggiata per dare una guardata intorno, quando stiamo per sederci in un bar a bere qualcosa, ci sentiamo chiamare, ad un tavolo vicino Gustav ed Aline ci invitano a sedere con loro, scambiamo una occhiata fra noi e decidiamo di accettare. Passiamo un paio di ore a chiacchierare ed a bere, soprattutto Gustav, io mi limito molto negli alcolici, durante la serata più di una volta si avvicinano a Gustav ed Aline altre coppie a salutarli ed alle quali veniamo presentati, da buoni olandesi privi di tabù ci dicono che sono una coppia aperta a cui piace trasgredire, io non so per quale motivo ma un presentimento, mi fa evitare di dirgli che lo siamo anche noi e gli lascio credere che non abbiamo avuto esperienze del genere, Irene mi sorride ironicamente ma avalla la mia scelta, sul tardi ci avviamo insieme ai bungalow e quando ci invitano a bere qualcosa da loro decliniamo cortesemente l’invito rimandandolo al giorno dopo e ci avviamo al nostro bungalow, una volta a letto Irene mi dice che non si sarebbe aspettata il mio declinare l’invito al prosieguo della serata, ed io ne approfitto per spiegargli che ho una strana sensazione e che pur essendo loro, fisicamente, una bella coppia il mio sesto senso mi consiglia di andarci cauto, poi aggiungo che avendo parecchi giorni di vacanza, attendere un po’ era meglio. Il mattino dopo per fare colazione dobbiamo per forza recarci al “centro” e lo stesso sarà per il pranzo, non avevamo valutato tutto ciò pertanto quando siamo al “centro” chiedendo veniamo a sapere che potremmo avere una persona di servizio anche 24/24, volendo fare una vacanza in totale relax ci accordiamo per averne una disposizione dal mattino successivo, la quale si occuperà di portarci colazione e pranzo e di pulire il nostro bungalow, quando l’addetto ci chiede se volevamo la persona in servizio 24/24 io gli chiedo dove si sarebbe sistemata e con mia sorpresa come risposta ricevo solo un sorriso, optiamo per averla a tempo pieno e poi con Irene pensiamo che forse si sarebbe sistemata nel divano in salotto, ma non era un problema poiché eventualmente avremmo ridotto l’orario, ne approfittiamo, non avendo intenzione di ritornare, di prendere del cibo per il pranzo. Approfittiamo del fatto che al molo c’è in partenza una barca per imbarcarci a fare il tour degli isolotti circostanti, visitiamo dei luoghi di una bellezza indescrivibile con spiagge di sabbia finissima incontaminate decidiamo che nei giorni a venire affitteremo una barca per visitarli con calma da soli, rientriamo per pranzo e dopo aver mangiato ci sdraiamo a prendere il sole e rilassarci. A metà pomeriggio rivediamo Gustav ed Aline che ci fanno cenno di invito da loro, decidiamo di accettare e li raggiungiamo, molto gentilmente ci cedono le loro sdraio e ci offrono da bere, mentre io gli racconto del tour del mattino, Irene si alza e si immerge nell’idromassaggio mentre noi continuiamo a chiacchierare, dal modo come ci guardano è chiaro che avrebbero voglia di concludere con noi, decido di mettere da parte il mio scetticismo quando guardando Irene lei con un cenno mi fa capire che per lei è ok, non dico nulla ma inizio a rispondere in modo eloquente agli sguardi di Aline, Irene dal canto suo sembra disinteressarsi di tutto e godersi l’idromassaggio. Quando Gustav entra in casa a prendere altre bevande Aline si alza e raggiunge Irene nell’idromassaggio, Gustav, che ne frattempo era ritornato, ed io restiamo seduti ad osservarle, mentre lui continua a bere birra io al contrario mi rilasso fumando, Aline lentamente si è avvicinata ad Irene, che sta sdraiata, ad occhi chiusi e con la testa reclinata, a godersi l’idromassaggio, si nota chiaramente che una mano di Aline sta accarezzando la sua coscia, poi lentamente sale piano ed inizia a toccargli il seno, Irene sembra gradire inarcando il suo corpo ed offrendolo alle carezze ed ai baci di Aline che dopo aver baciato e succhiato i capezzoli inizia a dargli baci sul collo, conosco molto bene Irene per capire che è molto eccitata, e pur gradendo lei gli uomini non disdegna le carezze ed i baci di una donna, quando infine Aline bacia le sue labbra mentre con le mani continua a toccare il seno, anche lei allunga le mani per ricambiare le carezze sul seno, anche noi uomini siamo eccitati ma restiamo ad osservarle, Gustav rompe gli indugi e li raggiunge nella vasca inizia subito con le attenzioni verso Irene inizia a toccarla e raggiunge subito la sua figa, dalla reazione di Irene ho sensazione che l’abbia subito penetrata con le dita, poi prende la sua mano e la invita a toccargli il cazzo, Irene ha un piccolo scarto guardando verso l’altro bungalow Aline intelligentemente capisce la prende per mano e la invita a uscire dalla vasca, e dopo essersi asciugati ci avviamo tutte e 4 nella loro camera da letto. Aline fa sdraiare Irene sul letto poi affonda il viso fra le sue gambe ed inizia a leccarla, mi avvicino ad Irene ed inizio a baciarla in bocca approfittando di chiedergli se tutto ok e se vuole continuare, lei mi risponde di si ed io continuo a baciarla accarezzandogli il seno, Gustav, in modo molto discutibile, incurante che io alterno baci sulle labbra di Irene, in un momento di pausa avvicina il suo cazzo alle labbra di Irene, lei lo accoglie in bocca ed io mi sposto leggermente irritato, Gustav inizia a incitarla a succhiare, Aline a questo punto si stacca da Irene e volge le sue attenzioni verso di me, inizia a farmi un pompino, io la invito sul letto in un 69, la sento già bagnatissima e dopo qualche leccata non perde tempo e mi viene sopra ed inizia a cavalcarmi con foga sempre maggiore e dopo pochi minuti gode per poi accasciarsi di fianco a me, incurante del fatto che io non ho ancora goduto, mi posiziono accanto a lei e la invito al alzare una gamba in modo da poterla penetrare e rimango dentro di lei continuando a dare piccole spinte nella speranza che si ecciti ancora per continuare, lei per un po’ resta immobile ed insieme osserviamo i nostri partner. Gustav è sempre in ginocchio sul letto e tiene con una mano per i capelli Irene mentre gli fa il pompino, conoscendola sono certo che non gradisce affatto il modo, lui ogni tanto si lascia andare a turpiloquio, cosa non affatto gradita da Irene, ad un certo punto sembra quasi che stia per godere allora in modo brusco la mette a pecorina ed affonda dentro di lei, ci scambiamo uno sguardo con Irene e la vedo molto contrariata, conoscendola bene era prevedibile, Gustav inizia a pomparla in modo frenetico egoisticamente pensando solo al suo godimento, la goccia che fa traboccare il vaso arriva quando lui inizia a schiaffeggiarla sulle natiche continuando con il suo turpiloquio con frasi abbastanza pesanti, Irene si stacca velocemente da lui ed esce dalla stanza quasi di corsa, da parte sua Gustav essendo al limite inizia a masturbarsi, incurante della reazione di Irene, ed in pochi secondi gode. Nel frattempo anche io mi sono staccato da Aline, mi guardano in modo interrogativo ed allora gli spiego il motivo della reazione di Irene, gli faccio presente che noi amiamo fare sesso in modo dolce con particolare attenzione che tutti possano arrivare all’orgasmo, aggiungo anche che Irene odia essere apostrofata con frasi da turpiloquio ed odia soprattutto gli schiaffi sulle natiche, mi guardano perplessi poi Gustav esordisce dicendo che la prossima volta eviterà di usare certi modi, gli rispondo che conoscendo bene Irene non credo proprio che ci sarà una seconda volta, li ringrazio dell’ospitalità li saluto e anche io li lascio per raggiungere Irene. Quando arrivo al nostro bungalow la trovo sulla sdraio all’esterno, il suo viso è molto corrucciato, e si nota chiaramente che è molto incazzata, mi sdraio anche io ed inizio a fumarmi una sigaretta dandogli il tempo di smaltire l’incazzatura, dopo una decina di minuti in cui stiamo in silenzio, mi avvicino a lei ed inizio a coccolarla, la stringo a me in un abbraccio e poi inizio a baciarla lentamente, inizio anche ad accarezzarla ma quando la mia mano arriva alla sua figa la trovo completamente asciutta, non insisto e mi limito a tenerla stretta a me continuando a baciarla, restiamo per lungo tempo così in silenzio fino a che lei mi chiede soltanto se io avevo goduto, gli rispondo negativamente dicendo che quando lei era andata via anche io mi ero staccato da Aline, lei aggiunge soltanto che avevo avuto il giusto presentimento, poi mi invita a non parlarne più ed andiamo a prepararci per la cena. Durante la cena ridiamo e scherziamo, Irene approfitta e beve un bicchiere di vino in più, diventa euforica, poi mi invita a ballare nella zona disco, lei è bravissima con i balli caraibici, io un po’ meno, si struscia a me in modo molto provocante ed è molto sex, non passa inosservata e molti uomini se la mangiano con gli occhi, poi ad una certo punto mi prende per mano e mi porta in spiaggia, togliamo le scarpe ed incuranti dei vestiti eleganti, ci sdraiamo sulla sabbia, le onde a volte arrivano a bagnarci i piedi, inizia a baciarmi e mi chiede di prenderla lì, incurante di chi ci osserva, in un lampo tolgo i pantaloni mentre lei alza soltanto il vestito essendo sotto completamente nuda, mi invita a penetrarla subito perché vuole sentirmi dentro di lei, poi mi prega di restare immobile, sento le contrazioni della sua figa, sembra quasi risucchiarmi, siamo immobili eppure i nostri sessi provano sensazioni stupende, gode subito e mi invita a non smettere, inizio a muoversi lentamente e dolcemente dentro di lei, mi stringe forte mi bacia ed accavalla le gambe dietro la mia schiena e quando inizio a dare colpi con cadenza più veloce mi prega di godere insieme a lei, e quando i miei schizzi la riempiono anche lei ha un altro orgasmo molto più intenso che fa vibrare tutto il suo corpo.A causa della situazione dei nostri vestiti decidiamo di ritornare al bungalow percorrendo la spiaggia, durante il tragitto iniziamo a scherzare come 2 ragazzini finendo addirittura in acqua completamente vestiti, Irene torna di ottimo umore e dimentichiamo l’esperienza non positiva avuta con i nostri vicini, continuiamo a scherzare fino a quando non ci addormentiamo abbracciati. Il mattino dopo veniamo svegliati sentendo bussare alla porta, mi alzo ad aprire un po’ contrariato pensando siano i nostri vicini, quando apro la porta sull’uscio c’è una ragazza mulatta con un vassoio con la colazione in mano, la faccio entrare e subito corro a coprirmi essendo nudo, chiamo Irene che arriva mentre la ragazza apparecchia per la colazione. Lucy come dice di chiamarsi è una mulatta molto giovane, poi dirà 20 anni, capelli corti e ricchi un viso molto bello, ha un piccolo gonnellino ed un reggiseno, ha un corpo stupendo ma la cosa che mi colpisce di più è il suo culo, piccolo e rotondo di una bellezza sconvolgente, Irene mi osserva mentre la guardo poi mi fa un sorrisetto complice avendo notato con quanto desiderio la guardo, mentre noi facciamo colazione Lucy senza aspettare inizia a sistemare e pulire la nostra camera mentre noi una volta finita la colazione ci spostiamo all’esterno a prendere il sole, chiacchieriamo scherzando e facendo battute, Irene mi stuzzica dicendo che ero stato io a richiedere una cameriera donna e giovane, io sorrido e gli dico che se la cosa la fa ingelosire provvederò a farci mandare anche un cameriere maschio carino e giovane, passiamo la mattinata a crogiolarci al sole ed a fare il bagno nella laguna, Lucy è stata quasi sempre in casa a sistemare tranne quando, a metà mattina, ci ha passato il telefono per farci ordinare il pranzo, adesso dopo aver riempito il vassoio con i resti della colazione si avvia verso il centro a ritirare il pranzo, mentre cammina la guardo di spalle e non posso fare a meno si ammirare il suo stupendo culo, anche Irene ammette che è davvero una favola aggiungendo che se fosse disponibile lei non mi precluderebbe la possibilità di godermelo, scherziamo ancora con battutine poi io in modo serio gli chiedo se fosse d’accordo se provassimo a vedere se eventualmente Lucy fosse disponibile a qualcosa in più con noi, Irene mi dice che logicamente si può tentare ma mi ricorda, come sempre, che lei non è particolarmente attratta dalle donne e che preferisce il cazzo alla figa. Quando Lucy torna con il pranzo apparecchia poi ci chiama per pranzare, notiamo che è apparecchiato solo per due, mentre per lei aveva apparecchiato nel piccolo cucinino, la invitiamo a sedere a tavola non noi dicendogli che anche per i giorni a venire lei mangerà insieme a noi e non da sola, durante il pranzo parliamo del più e del meno e quando Irene viene a sapere che Lucy è bravissima nei balli caraibici si fa promettere che dopo il pranzo gli darà lezioni. Dopo mangiato ci sdraiamo fuori al sole mentre Lucy sistema, l’abbondante mangiata il ed il sole mi stanno facendo abbioccare e lo stesso vale per Irene, quando stiamo quasi per chiudere gli occhi dall’interno sentiamo arrivare le note di una canzone sensuale, sulla porta Lucy invita Irene per la lezione di ballo, li seguo anche io, quando Lucy inizia a muoversi con movimenti molto sensuali non posso fare a meno di avere l’inizio di una erezione che diventa prepotente quando inizia un movimento del culo spettacolare, vedere il suo corpo ed il culo che sobbalza in modo così erotico davanti ai miei occhi mi fa avere una tremenda erezione, anche Irene imitandola nei movimenti la osserva con un po’ di invidia visto che non riesce a imitare perfettamente i movimenti. Lucy balla in modo molto sensuale, girando intorno ad Irene come a corteggiarla, a volte si ferma per fargli vedere bene i movimenti da eseguire, io non posso che osservarli estasiato, l’atmosfera pian piano diventa molto erotica, quando finisce il primo brano ed inizia il secondo, Irene, conoscendo il ballo, abbraccia Lucy ed inizia a ballare con lei, è uno spettacolo osservarle soprattutto quando il ballo prevede che i loro corpi si struscino, ma a questo punto vedo Irene che spalanca la bocca come in un moto di meraviglia, poi scoppia in una risata cosi forte da farla piegare su se stessa e quindi staccarsi da Lucy, poi si avvicina a me e dopo avermi dato un bacio in bocca mi chiede, con mio stupore, se ero d’accordo che iniziasse lei a provare la disponibilità di Lucy, gli rispondo che non doveva nemmeno chiedermelo e che era quello che sognavo. Quando ricominciano a ballare Irene si fa più intraprendente, si struscia sempre con maggior insistenza poi, visto che lei è a seno nudo ed indossa solo un leggero pareo trasparente intorno alla vita, chiede a Lucy se gli può togliere il reggiseno, saltano fuori due tette stupende, piccole e sode, e mentre ballano spesso i loro capezzoli vengono a contatto inturgidendosi, sono molto meravigliato del comportamento di Irene che dopo aver bisbigliato qualcosa all’orecchio di Lucy si fa sempre più intraprendente, ogni volta che i nostri sguardi si incrociano mi sorride con uno sguardo divertito, quando poi inizia a baciarla sul collo i loro corpi aderisco come ventose, e quando alla fine le loro labbra si incontrano si lasciano andare ad un lungo bacio appassionato, adesso anche Lucy mi guarda con un sorrisetto, quando finisce la musica, Irene la prende per mano e la porta in camera da letto dicendomi di seguirle, la fa sdraiare sul letto invitandomi a sdraiarmi accanto poi inizia di nuovo a baciarla in bocca, anche io sono eccitatissimo e Irene mi invita a togliere i pantaloncini poi mi bacia e sorridendo ironicamente in modo enigmatico mi chiede se desideravo che proseguisse, sorridendo, gli rispondo solo che se si ferma adesso la uccido. Lucy è sdraiata sul letto, Irene sopra di lei continua a baciarla, poi scende sul collo per poi arrivare al seno, succhia i suoi capezzoli, e poi scende sempre in giù iniziando a togliergli il gonnellino, sono meravigliato dal comportamento di Irene, anche se in passato è successo che scambiasse qualche leccata in un 69, non era mai stata per prima a farlo nè tantomeno di sua iniziativa come adesso, sono meravigliato ma tremendamente eccitato, e quando finalmente toglie il gonnellino a Lucy tutto mi è chiaro, un cazzo di notevoli dimensioni viene allo scoperto, Irene guarda il mio viso meravigliato e scoppia in una grossa risata dicendomi che adesso per prima voleva continuare lei, lo prende in mano e lo accarezza dolcemente, lo osserva ed ammira, inizia a menarlo dolcemente, si piega e con la lingua lecca la cappella, non ha fretta, lentamente con la lingua lo percorre in tutta la sua lunghezza per poi ingoiarlo tutto ed iniziare a succhiarlo, li guardo estasiato, Lucy si è rivelato essere un trans, la cosa non mi preoccupa più di tanto, resta il fatto che ha un culo da favola, e sono certo che prestissimo lo potrò penetrare. Lucy resta immobile quasi come una bambola, ma poi quando mi stendo più vicino a lei allunga la mano ad afferrare il mio cazzo, è molto delicata ed inizia in modo molto dolce a farmi una sega, Irene è estasiata continua a succhiargli il cazzo e quando la mia mano raggiunge la sua figa la trova un lago di umori, basta solo accarezzargli il clitoride ed ha un orgasmo, mugugna godendo ma non smette di succhiare il cazzo di Lucy, continuiamo per un po’ in questo modo, poi Irene ha voglia di essere penetrata, va sopra Lucy e si impala al suo cazzo scendendo lentamente fino a prenderlo tutto per poi piegarsi e dargli un lungo bacio, sono eccitatissimo anche io, gli vado dietro ed inizio a leccare il suo buchetto del culo, Irene gradisce molto e non vede l’ora che anche io la penetri in contemporanea, quando la mia cappella sfiora il suo culetto mi prega di fare presto che sta per godere, quando spingo e scivolo tutto dentro di lei, un orgasmo la sconquassa, urla e si dimena continuando a godere e pregandomi di non fermarmi i suoi continui orgasmi fanno godere anche Lucy che contrare il suo corpo lanciando un urlo, a questo punto mi stacco da Irene e do il mio cazzo in bocca a Lucy, che inizia a succhiarlo mentre anche Irene lecca la parte che resta fuori, basta poco ed anche io godo in bocca a Lucy che ingoia tutto continuando a succhiare e facendomi provare sensazioni indescrivibili, Irene mi abbraccia fortissimo dandomi un lunghissimo bacio e dicendomi che vorrebbe che la vacanza non finisse mai, poi ci sdraiamo spossati mentre Lucy efficiente come sempre si affretta a preparare dei cocktail che ci porta da bere, restiamo abbracciati continuando a baciarci Irene continua a strusciarsi chiaro segno che ha voglia di continuare, Lucy dopo averci portato da bere è rimasta in piedi a guardarci, la osservo attentamente e se non fosse per il cazzo, veramente notevole anche da moscio, non ha nulla di maschile e quando si gira di spalle facendo vedere il suo fantastico culo dimentico anche che davanti ha il cazzo. Irene è di nuovo bagnatissima, appena la sfioro con una carezza gode di nuovo, la situazione che si è creata l’ha eccitata in modo pazzesco, ed anche io inizio ad eccitarmi, con leggere contrazioni il mio cazzo inizia ad avere leggeri movimenti e mentre lo faccio fisso Lucy che a sua volta guardando Irene cerca un cenno di intesa per poi appena avuto fiondarsi subito sul mio cazzo. Inizia ad accarezzarlo lentamente facendomi una sega con molta dolcezza, poi si stende quasi sopra di me e sempre tenendo il cazzo fra le sue mani inizia a baciarmi il collo il petto, per un attimo ho sensazione che voglia baciarmi in bocca, ed io mi giro subito verso Irene che è sdraiata al mio fianco ed inizio a baciare lei, Lucy percorre con la lingua tutto il mio corpo, il mio cazzo è cosi duro che quasi fa male, quando lo prende in bocca ed inizia a succhiarlo sto quasi per godere, mi concentro per prolungare, Irene intanto continua a baciarmi come prima faceva Lucy, anche la sua lingua percorre tutto il mio corpo, poi mi sussurra che vuole guardarmi mentre inculo Lucy che dal canto suo mi fa provare sensazioni stupende leccando il mio cazzo, quando sta per venirmi sopra ed impalarsi, Irene gli fa cambiare posizione, la invita si a venirmi sopra ma dandomi le spalle, e quando Lucy finalmente appoggia il mio cazzo sul suo buchetto e lentamente se lo fa scivolare tutto dentro vado in estasi, Irene si è spostata davanti a Lucy che in quella posizione gli mette a disposizione il suo cazzo, inizia a succhiarlo mentre con una mano inizia ad accarezzare le mie palle, vorrei che il tempo si fermasse per poter godere all’infinito di quelle sensazioni, ma l’estasi totale mi assale quando Lucy inizia a muovere il suo culo come quando balla, sensazioni indescrivibili martellano la mia mente e non riesco più a trattenermi e godo scaricando tutto dentro al culo di Lucy che a sua volta quando sente i miei schizzi gode a sua volta, e con mia meraviglia, visto che non lo gradisce molto, Irene ingoia tutto senza staccarsi dal cazzo di Lucy, anche lei è eccitatissima ed allora la facciamo sdraiare ed iniziamo a leccarla su tutto il corpo fino a che mentre gli lecco la figa gode anche lei inondando la mia bocca dei suoi umori, succhio e bevo tutto assecondando con le mie leccate le contrazioni del suo corpo, poi ci lasciamo andare spossati. Restiamo a letto a rilassarci per un paio di ore, Lucy ci racconta della sua vita e della sua famiglia, e veniamo a sapere che fin da piccola ha sempre avuto fattezze femminili e con il tempo ha poi accettato la sua situazione, eravamo convinti che era una prassi per lei fare sesso con uomini o coppie di turisti che arrivavano al resort e restiamo piacevolmente impressionati quando ci confida che invece era la prima volta, veniamo a sapere che i suoi rapporti fino ad allora erano stati solo di natura “incestuosa” venendo abusata da zio e cugini ed anche dal padre, ci racconta il tutto in modo molto naturale senza piangere ne facendo trasparire emozioni, è molto serena, noi al contrario siamo molto toccati e proviamo molta tenerezza nei suoi confronti ed i nostri sguardi glielo trasmettono, ci guarda in modo molto riconoscente e prima che me ne rendo conto, all’improvviso, mi da un bacio in bocca per poi darne un altro a Irene, poi si alza ed esce dalla stanza, io ed Irene ci guardiamo senza dire nulla ma dentro di noi qualcosa si è smosso, decidiamo di portare a cena con noi anche lei e decidiamo di prepararci, facciamo la doccia insieme tutte e 3 continuando a baciarci e toccarci e quando Irene gli fa indossare uno dei suoi vestiti e delle sue scarpe e dopo averla truccata uno spettacolo stupendo si presenta ai miei occhi al punto che mi passa la voglia di cenare e vorrei portarla di nuovo a letto. Quando ci avviamo al ristorante siamo euforici al massimo, sono in mezzo a loro che mi tengono abbracciato, al nostro ingresso sguardi di invidia mi trafiggono, sono accompagnato da 2 donne stupende e gli uomini le guardano spogliandole con gli occhi, notiamo ad un tavolo Gustav ed Aline con altre 2 coppie, ci fanno un cenno di saluto a cui rispondiamo in modo abbastanza freddo e ci accomodiamo al nostro tavolo, durante la cena continuiamo a ridere e scherzare ed alla fine dopo 2 bottiglie di champagne siamo tutte e 3 leggermente euforici, quando inizia la musica Lucy mi costringe a ballare con lei, io sono pessimo ballerino ma lei si stringe a me in modo molto sensuale ed erotico facendomi invidiare dai presenti, mentre siamo a ballare noto Gustav che si avvicina ad Irene, il suo volto cambia aspetto da felice e radioso diventa freddo e distaccato, scambiano qualche parola e poi noto che mestamente Gustav si allontana. Quando ritorniamo al tavolo Irene mi mette al corrente che Gustav prima l’aveva invitata a ballare e dopo il suo rifiuto aveva fatto invito per raggiungerli al loro tavolo ricevendo un altro rifiuto, sorrido pensando al godimento di Irene per la sua piccola vendetta, l’episodio viene subito dimenticato e poco dopo sempre accompagnati da sguardi di invidia ci avviamo al nostro bungalow, durante il tragitto è un continuo toccarci e baciarci per finire a metterci a cantare, a dire il vero in modo molto stonato, siamo impazienti si arrivare al bungalow, ma la notte è lunga ed avremo tutto il tempo per divertirci. Vado per primo a farmi una doccia rinfrescante e quando finisco resto meravigliato dello spettacolo che mi si presenta davanti, Irene con vestito alzato fino alla schiena è piegata a pecorina sul bordo del letto, Lucy anche lei ancora vestita con il vestito alzato da dietro la sta scopando, il mio sguardo incrocia quello di Irene in modo enigmatico, allora lei si stacca ed invita Lucy ad andare a fare la doccia, appena restiamo solo si avvicina e mi prega di prenderla, io gli rispondo che abbiamo tutto tempo a disposizione e che non c’è fretta, ma lei vedendo il mio viso un pò corrucciato, mi chiede scusa affermando che pensava che il nostro accordo di fare sesso sempre insieme visto che eravamo stessa casa era derogato, ci chiariamo e lei inizia a baciarmi per poi quando arriva Lucy avviarsi a fare la doccia bisbigliandomi all’orecchio che se mentre aspettavamo iniziavo a “giocare” con Lucy lei non sarebbe stata gelosa perché sarebbe arrivata dopo pochi minuti. Lucy inizia subito a farmi un pompino ed io, forse inconsciamente per far ingelosire Irene, la faccio mettere subito a pecorina ed inizio a scoparla, quando Irene arriva mi viene accanto ed inizia a baciarmi ed accarezzarmi per poi sussurrarmi che mi vuole dentro di lei, mi stacco da Lucy, faccio sdraiare Irene sul bordo del letto ed inizio a leccargli la figa mentre Lucy si occupa del mio cazzo ingoiandolo tutto, dopo pochi minuti Irene mi prega di penetrarla, gli faccio alzare le gambe fin sopra le mie spalle ed in questa posizione con un colpo secco sono tutto dentro di lei, invito Lucy a dargli il cazzo in bocca e in questa posizione basta poco ed inizia a godere, adesso è eccitata al massimo, ed è mia intenzione farla godere tantissimo quindi mi metto sdraiato sul letto e la faccio venire sopra, l’attiro a me ed invito Lucy a penetrarla da dietro, lei prima la lecca un po’ poi con delicatezza piano piano spinge fino a che il suo grosso cazzo non è tutto dentro di lei. Irene adora la “doppia” inizia a urlare e continua ad avere orgasmi uno dietro l’altro, sento i suoi umori scendere lungo il mio cazzo gode una infinità di volte fino a che si lascia andare sul mio petto, ci fermiamo un attimo anche se siamo con i cazzi ancora duri, appena riprende respiro invito Lucy ad andargli sopra e penetrarla e mentre sono in questa posizione io gli vado dietro allargo le sue chiappe e spingo il mio cazzo dentro il suo culo, adesso anche Lucy, anche se in situazione diversa, sta facendo la sua “doppia” mi godo il suo culo che accoglie il mio cazzo fino a che iniziando da Irene in sequenza godiamo tutte e tre uno dietro l’altro, ci rilassiamo e quando io decido di uscire a fumare una sigaretta, baciando Irene gli sussurro che se ha voglia può continuare, mi guarda sorpresa ma mi risponde che non ce la fa più e vuole riposare, al mio rientro Lucy e sdraiata sul divano e quando raggiungo Irene chiedendo perché non era rimasta lei mi risponde che per quel giorno era stato abbastanza infrangere una delle nostre regole, ci addormentiamo abbracciati.Il mattino dopo vengo svegliato da una strana sensazione, ed infatti quando apro gli occhi vedo Irene che sta succhiando il mio cazzo, ottimo modo per svegliarmi, ma noto anche Lucy dietro di lei che sta prendendola a pecorina, la incita a scoparla più forte ed in poco tempo gode urlando, poi tutte e due a 2 bocche iniziano a occuparsi del mio cazzo, come il giorno prima le loro lingue non mi danno tregua, mi godo le sensazioni bellissime che mi danno, ma visto che siamo solo a inizio mattina e prevedendo che sarà altra giornata intensa evito di godere per preservare le forze e mi stacco da loro per andare a fare colazione. Irene mi segue e facciamo colazione sul patio, Lucy inizia a occuparsi della casa, cambia lenzuola, rifà i letti per poi come il giorno prima avviarsi al “centro” a ritirare il pranzo, quando passa davanti a Bungalow dei nostri vicini la osservano molto vogliosi ma lei risponde in modo molto freddo al loro saluto. Dopo il pranzo Irene mi invita a sdraiarci sul patio, ci crogioliamo al sole per un bel po’, poi quando lei si avvicina a me inizia a strusciarsi e a baciarmi facendomi capire chiaramente che ha voglia di far l’amore io gli chiedo di chiamare Lucy a questo punto lei con mia meraviglia mi risponde di no, dicendomi che aveva voglia solo di me, facciamo l’amore in modo molto dolce mentre siamo osservati dai nostri vicini ed a tratti da Lucy che continua con le faccende domestiche, Irene è molto tenera e dolce, continua a stringersi forte a me ed a dirmi che mi ama, e dopo aver goduto insieme iniziamo a chiacchierare di come Lucy potrebbe cambiare il nostro rapporto di coppia. Irene mi confessa di essere molto attratta da Lucy, e che a suo dire Lucy è molto attratta da me e si chiede se questo potrebbe influire sul nostro rapporto futuro e quando io gli faccio notare che tra una decina di giorni la nostra vacanza sarebbe finita lei guardandomi sorridendo mi dice che lei pensava che era mio desiderio proporre a Lucy di venire a vivere con noi, la guardo pensieroso e le chiedo se fosse certa che il desiderio fosse solo mio o anche suo, ammette che la cosa non le dispiacerebbe e concordiamo di proporlo a Lucy, ma con accordo che inizialmente sarebbe stato solo per qualche mese. Quando Irene, chiamata Lucy, gli fa la proposta, lei resta a bocca aperta la osserviamo e lentamente i suoi occhi si riempiono di lacrime, ed il suo viso è illuminato dalla felicità, Irene anche ha un attimo ci commozione e quando mi guarda io gli faccio un cenno affermativo, lei prende per mano Lucy e la porta in casa io resto in veranda. I vicini al solito sono a scopare nella vasca idromassaggio, Aline mi fa cenno di raggiungerli, con un sorriso declino l’invito sapendo a cosa mirano, passano pochi minuti e sento Irene che gode urlando il mio nome, al primo momento non ci faccio caso poi sento distintamente chiamarmi, li raggiungo in camera Lucy è sdraiata sul letto a pancia in giù si capisce chiaramente che sta piangendo, Irene è al centro della stanza, si avvicina a me e mi bacia poi mi prega di raggiungere Lucy e di essere carino e dolce con lei, e mentre io mi sdraio sul letto lei siede sulla poltrona in fondo al letto. Mi inginocchio cavalcioni su Lucy ed inizio ad accarezzare la sua schiena scendendo lentamente lungo il suo corpo fino ad arrivare alle sue chiappe, sono stupende ha un culo da favola, poi la faccio girare e mettere sul bordo del letto gli faccio alzare le gambe e la penetro in modo tale da sembrare che scopo una figa, inizio a succhiare i suo capezzoli e sulla mia pancia sento il suo cazzo pulsare sempre di più Irene ci osserva eccitata, le chiedo di avvicinarsi ma rifiuta dicendomi che vuole solo osservarci, la prego allora di masturbarsi dicendogli che mi avrebbe molto eccitato, lei appoggia una gamba sul bracciolo della poltrona e la sua figa è in bella mostra poi lentamente inizia a toccarsi, io la osservo continuando a scopare Lucy e con le mani palpare il suo seno quando inizio a schizzare il mio godimento nel culo di Lucy anche lei gode inondandomi la pancia e Irene ci segue a ruota per poi alzarsi e venire ad abbracciarci io inizio a baciarla prego Lucy di succhiarmi il cazzo perché sento il desiderio fortissimo di far l’amor con Irene, cosa che succede subito dopo. La vacanza continua
2295
2
5 years ago
irene_alberto,
67/67
Last visit: 3 years ago
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Sorpresa inaspettata
Cammino a passo sicuro per le vie della città. Di sicuro in
realtà ho solo il passo, perché dentro mille pensieri mi affollano e
stordiscono la mente.
Sento l’aria fresca primaverile che mi accarezza le gambe
solleticandomi tutta. Indosso una gonna leggera di jeans a balze, una t-shirt
bianca e un paio di sandali bassi.
Porto i capelli legati stretti in una coda alta, che mi
accarezza dolcemente il collo mentre incedo per la via. Non c’è molta gente in
giro, infatti non mi impegno più di tanto nella mia solita camminata
ancheggiante, tanto non ne vale la pena..è solo fatica sprecata.
Sto andando a casa del mio uomo.
Ho voglia di lui.
In questi giorni per colpa dei nostri rispettivi impegni non
ci siamo potuti dedicare molto al nostro hobby preferito: il sesso, a qualsiasi
ora e in qualsiasi luogo.
So che mi sta aspettando; quando appena sveglia gli ho
scritto che avevo bisogno di vederlo mi era parso molto eccitato all’idea pure
lui.
Sono quasi arrivata, per fortuna da dove abito io non è
lontano, giusto il tempo per fare una bella passeggiata tonificante e carica di
attese.
-Driin..-
“Sì?”
“Sono io amore!!”
“Vieni su. Ti stavo aspettando..”
Noto nella sua voce una punta di mistero che mi fa fremere
per un secondo.
Decido di salire a piedi, tanto sono appena due piani. Sono
quasi arrivata quando sento dei passi avvicinarsi alle mie spalle, una mano mi
sfiora con finta innocenza l’orlo della gonna.
Mi fermo sul pianerottolo, vedo che dietro di me c’era il
vicino di casa del mio compagno.
Mi saluta senza guardarmi in viso, è troppo distratto dal
fissare le mie lunghe gambe. Avere i suoi occhi su di me non mi dispiace, è pur
sempre un ragazzo giovane e piacente.
E poi amo farmi guardare.
Aspetto che entri nell’appartamento per decidermi a bussare.
Uno..due..tre..e..
La porta si apre piano.
Un bacio umido e appassionato mi cattura le labbra.
Socchiudo immediatamente gli occhi per lasciarmi meglio invadere dalle
sensazioni che solo la sua bocca sa regalarmi.
Intanto, non so bene come, sono entrata nell’appartamento,
sempre con le labbra incollate alle sue.
Mi spinge contro la porta chiudendola, cingendomi con le
braccia lungo i fianchi.
I baci intanto corrono veloci al mento, al collo, al lobo e
poi di nuovo, in un crescendo di sensazioni, alla bocca.
Sempre pronta ad accogliere e a giocare con la sua lingua. I
pochi istanti del bacio sembrano dilatarsi all’infinito.
Finalmente si ferma un attimo, permettendomi di riprendere
fiato.
Sento il suo petto, che ancora preme contro il mio, alzarsi
e abbassarsi con sempre minor frequenza.
Incontro il suo sguardo. Occhi nocciola che sfumano nel nero
intenso della pupilla.
Sento da come mi stringe a sé che in quel momento l’unica
cosa che desidera davvero è farmi sua.
“Tesoro ho preparato una sorpresa per te..però adesso devi chiudere
gli occhi e non sbirciare..”.
Mi sussurra all’orecchio, il suo fiato caldo mi fa
rabbrividire e non fa altro che aumentare ancora la voglia che ho di lui.
Ubbidisco.
Non è mai stato uno di quegli uomini a cui piace prendere
l’iniziativa, di solito quella che lo fa sono io. Infatti rimango piacevolmente
stupita dalla nuova piega che sta prendendo la situazione.
Tengo gli occhi chiusi, li stringo talmente tanto che tanti
puntini mi sfarfallano davanti in un turbine impazzito.
Lui tenendomi per mano mi conduce in cucina. Ormai conosco a
memoria casa sua e poi, per fugare ogni dubbio, ho sbattuto con il fianco
contro il tavolo.
“Siediti”
-0-0-
La prendo per i fianchi e la aiuto a sedersi sul bordo del
tavolo. Poi con una delle sue sciarpe, provvidenzialmente tirata fuori per
l’occasione, le bendo gli occhi.
“Amore..vè che non stavo sbirciando..”
“Lo so piccolina..ma con te meglio essere previdenti!”
Ho preparato tutto nei minimi dettagli, se sorpresa è
sorpresa dev’essere.
Se una cosa la faccio, la faccio bene, sennò niente.
Ciò che Elena ancora non sapeva era che le avevo organizzato
un incontro speciale con una delle ragazze con cui si sentiva abitualmente in
chat.
Ovviamente mi aveva promesso di non farne parola con lei.
Sonia mi raggiunge in cucina. E’ una bella donna sulla
trentina. Bella e consapevole della sua femminilità, per certi versi anche
troppo.
Con il suo aiuto inizio a legare Elena. Prima le
immobilizziamo le gambe, tenendole leggermente flesse. Poi le braccia, fissate
anch’esse al tavolo.
Vederla così mi fa perdere la testa.
“Non c’era bisogno di legarmi amore..io non vado da nessuna
parte..”
Ha ragione. Altre volte dovevamo giocare un po’ prima , però
stavolta si è lasciata legare con estrema facilità, forse anche lei è
desiderosa di sentire cosa la aspetta.
Le faccio scorrere le mani lungo le gambe lisce e vellutate.
Parto dalle caviglie e arrivo su, fino all’orlo della gonna.
Poi torno indietro. Lo rifaccio per un paio di volte. Decido
di fermarmi solo quando sento la pelle d’oca sotto i polpastrelli.
Invito Sonia ad alzarle la gonna.
Quella troia della mia fidanzata non porta le mutandine.
E’ tutta depilata. E’ rosa e già inizia a inturgidirsi per
l’eccitazione.
“More non ti arrabbiare..”
“No, però ora vedrai cosa succede alle bambine che vanno in
giro conciate così!”
Un misto di rabbia, gelosia e soprattutto eccitazione mi
invade la mente.
Mi ero organizzato bene, ho già tutti i nostri sex toys
puliti e in bella vista, pronti solo a essere usati.
-0-0-
Sento delle mani diverse accarezzarmi tra le gambe. Sono
dita affusolate che svolazzano leggere su di me. Dei capelli lunghi mi sfiorano
casualmente il corpo.
I muscoli di braccia e gambe sono tesi, tesi per la tensione
del momento, non certo per le corde sottili che mi cingono.
A occhi chiusi tutto si amplifica enormemente: i suoni, gli
odori, i gesti.
Mi sento in balia degli eventi, mi lascio trasportare da
quest’onda di desiderio che mi sta montando dentro e mi fa fremere sempre più.
Nessuno parla. Sento l’eco del mio respiro risuonarmi nelle
orecchie. Non voglio spezzare l’incanto, non adesso almeno.
Mi sono resa conto che qui, in questa stanza c’è qualcun
altro a parte noi ma non voglio perdere questo attimo di attesa e desiderio,
chiedendo a lui di svelarne l’identità.
Ho la gonna ormai arrotolata completamente intorno alla
vita, sento il mio sesso esposto, senza difese.
La sua lingua e la sua bocca mi baciano dolcemente l’interno
coscia, mi sento calda ovunque, ma in quella piccola porzione di pelle a
contatto con la sua in particolar modo.
Con una mano mi solleva la maglietta e accarezza i seni, già
liberi da quel reggiseno che tanto non porto quasi mai.
Una bocca profumata e dolce mi lecca e mordicchia le labbra.
Una bocca sconosciuta, ma non estranea.
Mi abbandono alle sensazioni, che sono estremamente
piacevoli.
-0-0-
E’ buona, ed è solo mia.
Quando arrivo tra le sue gambe posso solo perdere la testa.
Avevo pensato, per una volta, di resistere e di non
accontentarla, ma quand’è così bella è praticamente impossibile non accostarvi
la bocca e succhiarla tutta.
Lecco avidamente, cerco di assaporare ogni angolo, di
ricostruire alla perfezione ogni centimetro del suo corpo.
Dita, lingua e labbra si alternano, in una danza lenta,
veloce, scombinata e a volte frenetica. Una volta preso il ritmo giusto lo
senti, la senti fremere contro di te.
Ogni tanto mi fermo, per assaporarmi il momento, per
prolungare l’attesa, per farle capire con le carezze quanto la amo.
Sonia intanto ha proseguito ,lasciandole una scia umida di
baci che dal collo scende ai seni, ora le sta suggendo i capezzoli, piano ma
anche forte, come piace a lei.
Sonia si è presentata a casa mia con un’ora di anticipo
rispetto a quando avevo programmato con Elena, indossando un vestitino leggero
e mezzo trasparente.
Nell’attesa non abbiamo fatto niente, ci siamo limitati a
ultimare i preparativi per il grande incontro.
“Amore vorrei vedermi mentre mi fate impazzire..”
A una richiesta del genere non posso dire di no.
Sonia senza aspettare una mia mossa le scioglie la benda e
libera la vista.
E’ stupita, ma felice. Lo vedo dai suoi occhi che, appena si
sono riabituati alla luce, non smettono di vagare da me a Sonia, e poi di nuovo
da Sonia a me.
E.”Non immaginavo fossi tu ma sono davvero contenta di
vederti finalmente!”
S.”Anch’io”
Si guardano. Vedo tante fantasie e desideri confessati solo
attraverso un pc materializzarsi e prendere consistenza.
Ora è la prova del nove. Dopo non si torna più indietro.
Sonia si spoglia, facendo scivolare il vestito ai suoi
piedi. Indossa un completino in pizzo bianco, ricercato ma non eccessivo.
Crea un contrasto netto con i suoi fiammeggianti capelli
rossi.
S.”Ti va di giocare con me?”
“Certo..non aspetto altro! Però spogliatevi..voglio potervi
guardare..”
Ubbidiamo entrambi.
La circondiamo.
Prendo il suo giochino preferito, uno di quei vibratori che
stimolano alla perfezione sia dentro che fuori, e lo porgo alla mia complice.
Lo lecca avidamente, poi inizia a infilarlo dentro si sé. La
sento e la vedo gemere soddisfatta.
“Non era così che intendevo..volevo lo usassi su di lei..”
”Amore slegami..” E’ la voce di Elena, così imperiosa, vuole
e pretende le nostre attenzioni.
“Va bene”
Appena è libera scende dal tavolo e si avvinghia a lei.
Sono uno spettacolo. Due bocche e due corpi che si cercano e
chiamano.
E.”Quello è mio..e se proprio sarò io a usarlo su di te..”
La conduce nella mia stanza e la fa stendere sul letto. Poi,
tremando per un attimo, si accosta al sesso di Sonia e comincia a leccarla.
Io intanto resto in disparte a guardarla, così bella e così
viva.
-0-0-
Un odore nuovo e inebriante mi investe.
E’ morbida e buona. Uso la lingua in tutti i modi che mi
vengono in mente.
Le sto sopra. Salgo e scendo, dalla bocca al collo ai seni,
morbidi e invitanti, alla pancia, all’inguine.
Ho paura di scordarmi la bellezza di questo momento, di
queste sensazioni che mi investono e mi riempiono.
Il mio ragazzo mi porge il giochino che Sonia aveva pensato
bene di usare senza di me.
Lo accendo e lo infilo dentro il suo sesso caldo e bagnato.
Lo muovo, assecondando i suoi gemiti e i suoi sospiri.
La guardo. Occhi socchiusi e testa reclinata all’indietro.
La vedo e la sento tremare e contorcersi, tenta di sfuggire
ma la mia presa è salda.
Continuo.
Voglio darle tutto il piacere possibile.
Voglio rendermi indimenticabile.
Freme e stringe i muscoli, si irrigidisce e muove senza
controllo.
La tocco, con le dita e con la bocca.
La sfioro e assaporo.
Mi fermo solo quando la sento finalmente rilassarsi tra le
mie braccia.
Continuo a stringerla mentre la accarezzo piano.
Ho voglia, però posso aspettare.
S.”Allora..ti è piaciuto?”
E.”Sì..più di quanto sperassi..merito tuo e della tua
figa!!!”
Arrossisce e si stringe ancora di più a me, ora quella
piccola sembra lei.
I suoi lunghi capelli mi solleticano il viso.
S.”Anche per me è stato bello..era da tempo che non mi
sentivo così bene..”
E.”Non credi che ora
dovrei sentirmi così anch’io?”
Le porto la mano sull’inguine. Sono bagnata.
La mano mi accarezza. Le dita si insinuano e muovono dentro
di me.
Mi abbandono a quella mano che mi tocca e mi fa volare
lontano.
Resisto poco.
Sento dentro montare il piacere e quando arriva aspetto,
aspetto, voglio sentirmi piena prima di spingerlo fuori e lasciarlo uscire.
Forte e impetuoso.
Caldo.
Sento il liquido caldo che mi scorre tra le gambe.
Sì è fermata.
S.”Non sapevo venissi così..”
E.”Scusa se non te l’ho detto prima..spero non ti
dispiaccia..”
In tutta risposta scende con il viso e con la lingua che
guizza avida tra le labbra mi assapora tutta, non si lascia sfuggire nemmeno
una goccia che bagna il mio corpo.
-0-0-
Sonia se né andata già da un po’ però non l’ho ancora
scordata.
Penso che dimenticarmi un pomeriggio del genere sarà
difficile, se non impossibile!
Sono contento di aver fatto tutto questo per lei, finalmente
i suoi sogni ,almeno in parte, si sono realizzati.
E poi fare l’amore è stato ancora più bello dopo che per un
pomeriggio non fai altro che vedere la tua donna gemere e godere tra le braccia
di un’altra donna bellissima.
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4
11 years ago
amoreEpsiche,
23/22
Last visit: 9 years ago
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Un incontro speciale (prima parte)
Tutto cominciò 18 anni fà,la noia e la curiositá mi spinsero a provare una chat,all'epoca C6 andava per la maggiore fù così che incontrai Lei,la donna che cambiò completamente la mia vita sessuale.Non sono mai stato attratto da ragazzine quindi la mia ricerca era focalizzata su donne mature,io avevo 40 anni Lei 48 sposati entrambi e annoiati sessualmente pure anche se lei aveva una vita sessuale extraconiugale abbastanza movimentata.La conoscenza in chat è andata avanti per un paio di mesi,niente foto,cam o altro 20 anni fá per eccitarsi si doveva entrare nella mente di chi stava alla tastiera ed era decisamente più bello.Dopo mesi di chat abbiamo deciso di vederci,io non cercavo semplici scopate,Lei era stufa di chi pensava solo a infilare il cazzo e nulla di più,non mi sembrava vero,eravamo sulla stessa lunghezza d'onda.Primo appuntamento buca,secondo pure,ormai avevo perso le speranze pensando ad uno scherzo.Ci sentiamo in chat,ci eccitiamo e Lei mi dá un nuovo appuntamento in un bar.Il giorno dopo sono li,sicuro che sarà un altro scherzo,invece la vedo arrivare e non credo ai miei occhi.Bella,corpo minuto,jeans e giubbino in pelle nera,il suo sguardo è la cosa più sensuale che abbia visto,ci sediamo incominciamo a parlare di noi,della chat e delle nostre aspettative.Bevo un caffè,sfioro la sua mano,lei mi guarda,un erezione mai avuta si impossessa di me,Lei mi stá scopando la mente con i suoi occhi fissi su di me."A cosa pensi"mi sussurra,a quanto sei eccitante le rispondo.Lei mi chiede "cosa ti piace fare,mi leccheresti davvero senza scoparmi",questo è quello che desideravo e glielo avevo detto più volte in chat anche se Lei non pareva credere,"agli uomini piace solo infilarlo"tu non sarai diverso dagli altri.Ci alziamo,e rimaniamo d'accordo che ci penserá su se vedermi ancora,la saluto, un piccolo bacio e salgo in macchina,solo ora mi accorgo di avere avuto un orgasmo,il primo orgasmo da una donna che ha saputo scoparmi la mente senza toccarmi....
2252
2
5 years ago
patti1204,
64/64
Last visit: 8 months ago
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Sasha, Andrea e Massimo, molto eccitante
Mi và di condividere con altre Sweet le sensazioni di una delle volte più eccitanti per me fino ad oggi...Avevo deciso di avere un Bull fisso e scelsi il capo del mio fidanzato, un vero porco solo a guardarlo, grosso, con la pancia ma molto dotato, sempre arrapato, peloso, ricco, pieno di soldi, bevitore di grappa, un pò mhmmm..... non violento ma dalle maniere forti, rozze, prepotente, (con i suoi operai e anche con le donne che chiama femmine) pieno di se da sentirsi onnipotente, scurrile (mi chiamava solo troia, puttana, schiava, serva, ciucciami il cazzo), il classico contadino arricchito a cui piace mangiare di tutto e come un maiale, anche al ristorante, a cui piace bere litri di vino e litri di grappa, insomma un porco assoluto, bhe per farla breve una delle volte più eccitanti fù quando una mattina d'estate andai a lavoro insieme al mio fidanzato, solo che il mio fidanzato andò a lavorare come un pazzo davanti al fuoco di un altoforno di proprietà del suo capo, del suo Padrone, facendolo arricchire con fatica e con sudore, io invece mi fermai negli uffici, dove passai tutto il giorno con il capo del mio fidanzato facendo di tutto, sentendomi avvolte umiliata, trattata da puttana e mentre ero lì, magari con la cappella di quel porco in bocca e lo guardavo in faccia godere come un maiale, pensando al mio fidanzato fuori che lavorava, mi sentivo davvero una puttana.Comunque il mio fidanzato dovette aspettare i porci comodi del suo capo per circa un ora dopo aver finito di lavorare, alla fine io sotto ordine del capo del mio ragazzo dovetti uscire dal suo ufficio con tutto il corpo che faceva un forte odore di cazzo, (che mi aveva strisciato ovunque oltre ad essermi venuto una volta sul ventre, una volta sul culo e due volte sulla faccia e in bocca, mi aveva fatto fare molte spagnolette e aveva letteralmente strisciato il cazzo sul volto, sulla pancia, tra i capelli, sul culo, sul collo, nelle orecchie), ed oltre all'odore di cazzo mi costrinse ad uscire da li con lo sperma ancora caldo e gocciolante dal volto e con il vestito pieno di sperma, il mio fidanzato quasi si mise a piangere ma io ero davvero troppo eccitata.
5801
4
12 years ago
SASHA1990,
21/25
Last visit: 12 years ago
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una cena quasi perfetta
Concordiamo al cellulare per l’indomani una serata insieme per una cena fuori….io e mia moglie e la nostra coppia amica
Ci vediamo verso le 21.30. Ho prenotato in un bel localino dove si mangia del buon pesce. Cena simpatica, con un buon vino bianco ghiacciato che accompagna le varie pietanze. Si parla di tutto e, pagato il conto, poi decidiamo di fare due passi e di spostarci in un bar nelle vicinanze dove servono dell’ottimo gelato a fanno un buon caffè.
Dopo prendiamo una sola auto. La loro. Lui alla guida, mia moglie a fianco, io dietro con l’altra signora. Siamo in una zona dove c’è un lago e ci fermiamo in un belvedere. Si chiacchiera un po e poi la lei prende l iniziativa invitandomi di nascosto a toccarla sotto la gonna…e non mi tiro indietro affatto sentendo la sua figa già bagnata… Allora decidiamo di baciarci tutti. Noi sul sedile di dietro, lui e mia moglie su quello anteriore…nella penombra vedo le loro lingue unirsi ma non scorgo niente di piu…io invece bacio la signora a lungo scendendole sul collo e leccandole i capezzoli….la tocco fra le gambe, sulla sua fighetta rasata e già molto bagnata…..lei mi tocca fra le gambe, sopra i pantaloni…sente il mio cazzo duro…vuole toccarlo direttamente…..
Poi arriva un’auto a fianco con dei giovani a bordo….preferiamo spostarci….per evitare problemi…non si sa mai. Ma l’atmosfera si è interrotta e dato anche che si è fatto tardi decidiamo di vederci un’altra sera prenotando anche un hotel…..
Ci salutiamo e ripresa l’auto rientriamo ciascuno alle nostre case. Mentre guido, mia moglie mi dice:- ricordi quello spiazzo dove una volte ci siamo fermati ……!?” Ed io “ … certo….” Mi dice “…fermati ho voglia….”
Mi fermo di li a poco. Spengo i fari. Lei si fionda sul mio cazzo fra l'altro già duro, lo tira fuori e mi comincia a spompinare alla grande…..mi dice di toccarle la figa ed io le chiedo se quanto accaduto le fosse piaciuto…Mi dice di si…raccontandomi quello che era stato nascosto alla mia vista poco prima....Lui, mi dice, bacia davvero bene ed anche le aveva infilato una mano aprendole la cerniera dei suo pantaloni aderenti che accentuavano le suel belle forme e le aveva toccato la figa anche a lei bagnata….lei le aveva massaggiato il cazzo da sopra i pantaloni sentendo in pieno la sua durezza….e mentre parla la sento ormai un lago…ha voglia del cazzo di lui….la masturbo alla grande dicendole che è la mano di lui a farlo e che quel cazzo duro che stringe è il suo…..ormai fradicia con i suoi umori che bagnano il sedile viene due volte da gran troia godendo come mai….toccandosi anche lei tutta,,,figa …tette….bocca…..
Poi tocca a me. Mi spompina alla grande dicendomi che farà altrettanto con lui e che farà impallidire sua moglie a confronto……un fiotto di sperma calda le cola sulle tette…..
Prevediamo una prossima calda notte in hotel con i nostri amici......
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13 years ago
luca e giovanna,
37/44
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il massaggiatore
A tutti/e piace il massaggio, la mia lei li adora farebbe qualsiasi cosa per un buon massaggio.. era da un bel po' che se ne parlava di trovare un singolo abile massaggiatore, ahimè purtroppo quelli che si sono proposti erano più che altro dei palpeggiatori, poi arriva un messaggio, sono un massaggiatore di professione disponibile per un massaggio allo lei senza pretendere nulla in cambio ! Ma.. lei mi dice si poi alla fine cerca anche ''quello'' va beh gli dico potrebbe essere eccitante dopo un buon massaggio giocare, beh vedi tu mi dice parlaci e vedi di essere chiaro.. prima il massaggio poi per il gioco valuto io, ok. detto fatto, lo chiamo gli spiego il tutto e lui mi ribadisce con fermezza che gli piace massaggiare senza pretendere nulla in cambio. Dopo una settimana abbiamo preso accordi per vederci da lui, sin dal primo istante ci siamo trovati davanti una bella persona in tutti i sensi. educato bello esteticamente fisico scultorio due braccia che sembravano le mie gambe, bevemmo un caffè e parlammo per una mezzora, poi ci fece vedere la stanza con il lettino e gli chiese se voleva.. ok. si spogliò si mise a pancia sotto senza togliere il perizoma, lui iniziò a massaggiarla partendo dai piedi salendo alle gambe e piano piano sulla schiena spalle collo era tutta unta di un olio profumato la massaggio per mezzora e vedevo lei molto sciolta contenta e rilassata. poi le chiese se voleva girarsi a pancia in su, non se lo fece ripetere e da sola si tolse anche il perizoma, lo lasciai massaggiare per un 15 minuti ma vedendo le sue mani scivolando sul seno sfiorarle la patata mi si rizzava il cazzo ! cosi dopo 5 minuti mi avvicinai a lei mettendole in bocca il mio cazzo e chiesi a lui di fare altrettanto.. beh ci a fatto un pompino succhiando tutti e due assieme i cazzi non ci stavano ma le li è infilati in bocca tutti e due assieme..
3179
4
5 years ago
angeloedemone1984,
44/45
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SALVATAGGIO DI UN MATRIMONIO
Premesso che sono un bricoleure, la mia vicina C. di casa del primo piano, una donna biomdo castano bellina leggermente formosetta molto sensuale con un seno eretto e grande una sesta ben tornita e non cadente nonostante i suoi 49 anni ed una figlia, una mattina mente scendo le scale, lei sicuramente era li a sentire quando sarei sceso, mi ferma e mi dice scusa ho un problema con lo scarico del lavello non va via l'acqua, nessun problema gli dico, lei sai mio marito e via per 4 giorni è ad un congresso e mia figlia e via per studi ed io non riesco è da ieri che tribolo, entro mi corico sotto il lavello smonto il sifone tolgo il residuo e voilà funziona, lei mi fa ti va un caffeino, si, ci sedismo al tavolo ed io gli dico C. ma ti vedo sciupata ti vedo imbronciata cosa cè che non va, lei quasi in lacrime mi dice: mio marito è quasi un anno che non mi tocca ed io escalamo :davverooo, mi sa che mi fa cornuta sai lui meddico a tutti sti congressi ste dottoressine carine, sono certa ha un altra, al che io gli dico ma sei sicura che sia tutta colpa sua: e lei : ma di chi srà mai sono mica io che lo rifiuto, al che gli dico alzati e fai un giro su te stessa, scusa ma sei sciatta conciata così, tuta larga niente trucco pantofole senza tacco, scusa ma sembri una vecchia, e lei allora come dovrei esssssre: comincia con spogliarti, mentre mi dava le spalle si gira e mi dice ma sei SCEMO, al che io nooo spogliati gli dico nuovamente con tono di un ordine, lei va di la e torna si era tolta la tuta ed era rimasta in reggiseno e mutandine al che gli dico, ti ho detto di spogliarti NUDAA, e tra l'incredulo e lo stupito si sfila il reggiseno mettendo in mostra un seno stupendo tornito e tonico si sfila le mutande, si non erano mutandine erano mutande quelle di nonna papera, cerca di coprirsi il seno e la figa con le mani, gli dico via le mani, ora siediti sul tavolo ed alza le gambe ed allargale e lei mi fa hooo sono mica una puttana, io gli dico vuoi o no salvare il matrimonio, si siede ed alza ed allarga le gambe mettendo in mopstra una peluria disordinata senza cura, gli dico dove è la schiuma da barba ed il rasoio di tuo marito, lei mi ma che stupidata vuoi fare, io non ti preoccupare, si alza e va a prendere il tutto, ora rimettiti come prima alza le gambe ed allargale come seti dovessi scopare, spalmo la schiuma sulla peluria e comincio con il rasoio lC. mi fa è fredda mi fa il solletico e tu sei un maiale, in non poco tempo voila un figa depilata e nuova, ora vediamo il tuo intimo gli dico, andiamo in camera da letto e gli dico tira fuori l'intimo più sexy che hai e da un cassetto saltano fuori reggicalze guepiere e tanta robina, tutti regali del marito, lei mi dice è tutto nuovo non li ho mai messi, ed io e brava, ora ti trsformerò nell'oggetto del desiderio di ogni maschio, cominciamo con mettere il reggicalze che va rigorosamente sotto poi un bel paio di calze nere velate, aveva quelle con rinforzo e con la riga,l'aiuto ad agganciarle, lei non era pratica non aveva mai messo il reggicalze!! nuove nella confezione mai aperte, poi un bel reggiseno provocante mutandine tutte pizzi aveva delle culotte una delizia, trucco, leggero ma provocante, vestito, gonna corta ma non una mini, quelle ogni tanto le porta ha delle belle gambe, ed una maglietta scollatissima a v che fa intravedere il bordo del reggiseno nero, scarpe lei va aprendere un paio di paperine e nooo qui proprio non va ma non hai scarpe con il tacco? si ma le metto solo per occasioni speciali, e questa cosa sarebbe allora? allora cominciamo a scegliere le scarpe o gli stivali, optiamo per una decoolte nera, ora sei una donna desiderabile non la casalinga sciatta gli dico; e lei fa due piroette su se stessa e la gonna si alza e si vede il bordo delle calze, gli dico ora lezione partica, cominciamo con l'atteggiamento, e poi il sesso, per l'atteggiamenti ci sarà da lavorare molto, vediamo per il sesso, mi abbasso i pantaloni e tiro fuori il cazzo gli dico fammi un pompino, lei stupita mi fa ma sei diventato cretino io farti un pompino!, al che gli dico scusa ma quando vai dal ginecologo e lui ti ravana la figa cosa gli dici, e lei ma lui è un medico, io sono il medico salvamatrimoni allora, la prendo con forza e gli faccio ingoioare io cazzo, che disatro non sa fare le pompe, la guido gli dico cosa e come deve fare, il mio cazzo e durissimo la faccio alzare le tocco la figa non è bagnata e colante la facciio sedere sul tavolo e glie lo metto dentro, gli domando prendi la pillola, lei si, allra posso allagarti, la pompo in ogni posizione e finalmente sborro la riempio sfilo il cazzo e lei fa per correre in bagno a pulirsi la trattengo per un braccio e gli dico no, lei ma mi sta colando sulle calze, io, questo è una delle cose che fa impazzire un uomo vedere la propria femmina piena e colante è una dimostrazione di potenza, la tocco gli spalmo la sborra sulla figa e sul buco del culo e lei si ritrae mi fa no no li no, gli chiedo hai qualche problema non so morrpoidio qualcosa che non va lei no no niente e solo che ho paura, sappi che ogni maschio vuole inculare la propria femmina, e un senso di possesso, lei ri lascai andare comincio con infilare un dito, lo infilo fino in fondo la dilato, e lei gode anche solo con un dito,
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12 years ago
loredana58xxx,
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Croazia 2011, orgia di gruppo
Quest'anno abbiamo passato parecchio tempo in vacanza in Croazia, e proprio una sera di quelle, un po titubanti abbiamo fatto un giretto in un notissimo locale per coppie swinger di Rovigno.
Stare tutto il giorno nudi al camping ci ispirava sempre qualche fantasia ma poi nessuna si è mai realizzata, fino ad allora...Entriamo nel locale, già conoscevamo il posto perchè a giugno una simpaticissima e bellissima coppia aveva voluto portarci, non c'è tanta gente, una decina di singoli e 6 o 7 coppie, singoli anche piacenti ma noi, inesperti con loro, non interessavano, le coppie presenti anche se tutti vestiti in modo molto sexy e provocante non ci attiravano e così guardandoci ci siamo detti che se almeno non fosse entrata una coppia carina ce ne saremo andati da li a poco.Nemmeno il tempo di dirlo ed entrano 4 coppie, tutti giovani, incredibile, tutti terribilmente sexy.Notiamo in particolare una splendida bionda, non molto alta ma molto molto sensuale con un bel seno stretto in un corpetto nero, e lui, poi soprannominato BIG GYM era davvero un bel ragazzo.Uno sguardo tra di noi e subito abbiamo inteso cosa sarebbe accaduto da li a poco, incredibile, come calamite si sono avvicinate a noi, erano italiani, di Roma, come le altre coppie, in vacanza tutti insieme e tutti molto simpatici e carini, qualche strusciamento, e senza renderci conto eravamo tutti nel lettone della sala di questo locale, due minuti e tutti nudi, le mani girovagavano come foglie al vento, accarezzavano membri durissimi e pulsanti e sessi umidi di desiderio, le dita delle donne stringevano arnesi di tutte le dimensioni, scorrevano su e giù dopo averli portati alla bocca per inumidirli e ingoiarli fino al possibile, anche due alla volta, le dita degli uomini stringevano seni, strizzavano capezzoli e frugavano tra le labbra dei sessi femminili ormai allagati e pronti ad accontetare e farsi accontetare dal maschio prescelto.Ogni tanto qualche singolo tentava di intrufolarsi con l'uccello in mano ma erano sempre respinti dalle donne se provavano a toccarle o dagli sguardi degli uomini se solo si fossero incrociati, era una festa a sopresa, tutta nostra, inaspettata, in pubblico visto che ormai il locale si era riempito e tutti facevano da spettatori, probabilmente non c'era nemmeno nessuno in privè ma stavano tutti a guardare.Finalmente qualcuno butta nel centro del lettone alcuni profilattici che le donne raccolgono e aprono con i denti strappandoli da un lato come assetate nel deserto, qualcuna lo infila con le mani, altre si prodigano con la bocca e nel tentativo di srtotolarlo fino in fonda ingoiano il bastone fino in fondo, cominciano le danze dei corpi, ansimi, gridolini ma non di dolore, le donne si baciano mentre sono scopate da uno dei maschi, gli uomini stringono i seni di quella più vicina mentre entrano nella patatina della femmina che gli sta sotto, c'è chi viene nel preservativo, chi se lo toglie e la donna con attenta maestria continua a muovere la mano tirandolo sempre più verso di se fino a farselo venire sul seno, fino a sentire gli schizzi caldi sbattere sul mento, fino a spremere l'ultima goccia rimasta, c'è chi invece è ancora attento a far godere la sua donna o forse quella di una altro, sta ancora leccando quel clitoride gonfio che esce dalle labbra di una passerina depilata lo lecca e con le mani stringe forte un seno sodo e con i capezzoli turgidi che una donna intanto stava mordicchiando mentre a pecorina era scopata da uno dietro di lei. Un orgasmo assale il corpo della donzella stesa al centro del letto che con le gambe oscenamente divaricate offriva il suo sesso e il suo nettare alla bocca di un bel ragazzo alto, abbronzato, muscoloso ma con una lingua dolcissima e lo si vedeva dalla delicatezza con cui leccava la ragazza tra le gambe, lui non era del tutto spogliato, era l'unico, aveva ancora i pantaloni, ma appena ripresa la ragazza lo tirò a se, gli slaccio cintura bottone e zip e abbasso i jeans non prima di aver infilato la mano dentro, forse per tastare la consistenza o forse per proteggere il pisello che da li a poco avrebbe voluto sentire dentro di se, senza nemmeno togliere del tutto i pantaloni al ragazzo si abbassò scivolando quasi giù dal letto, gli mise le mani sul culo e lo costrinse a scoparla in bocca, durò poco e lui si ritrasse dalla sua bocca per venirle su una guancia, lei non si diede per vinta e continuava a massiaggiarlo, a fargli scivolare la pelle su e giù, sicuramente sapeva cosa voleva e doveva avere in quel momento e non permise al ragazzo di alzarsi, lo girò, gli mise un profilattico rosso, forse al sapore di fragola e cominciò a fargli un pompino lento ma con un effetto aspiratutto come si vedeva dalle guance della ragazza che facevano quelle fossette come quando fai il verso del pesce.Intanto altre due ragazze stese ai lati tastavano a turno i testicoli del ragazzo che non si rendeva conto più di quello che gli stava succedendo. Una si alzò e si mise a cavallo del giovanotto dando le spalle alla ragazza che lo stava spompinando e subito ma molto lentamente da questa fu spinta in avanti fino a farla arrivare alla bocca del ragazzo, si sedette sopra e in pochi minuti gocce di piacere scendevano dal mento del ragazzo fino al collo, intanto bocca di fragola, dando le spalle al ragazzo salì sul letto mettendo le gambe ai lati delle sue ginocchia, si aprì con due dita una fighetta rosa con una riga di pelo appena sopra, con l'altra mano indirizzo l'uccello fino all'entrata, non lo fece sparire subito ma molto lentamente facendolo scivolare dentro e fuori con molta calma, sembrava volesse farlo morire, quel pene che già una volta era venuto ma che non era mai sceso di consistenza grazie alla sua bocca e alle sue mani piccoline ma con le unghie lunghe e colorate, gli graffiava delicatamente i testicoli tirandoli verso l'alto, poi all'improvviso cambiò marcia e lo fece entrare tutto, a smorzacandela andava su e giù assai velocemente, si mordeva le labbra, si premeva i seni con le mani, fece un cenno a uno dei compagni presenti e lo fece salire sul letto, in piedi, a gambe aperte davanti a lei e con una mano lo teneva, non era duro ma nemmeno molle, a metà strada, quella consistenza di un pisello che ormai ha goduto ma a cui un pompino provoca un piacere inverosimile. Fece godere il ragazzo dentro di se mentre lui era ormai schiavo a turno delle figehtte di tutte le ragazze presenti che una alla volta avevano voluto sedersi e godere di quella bocca avida.Noi immischiati in quel groviglio di corpi abbiamo finito con l'anticoncezionale per eccellenza, quello per via orale bevendo il piacere l'uno dell'altra e ingoiandone fino all'ultima goccia.Il giorno dopo eravamo tutti in spiaggia rigorosamente nudi a ridere e a scherzare, avevamo conosciuto persone favolose e chissà se l'anno prossimo avremo la fortuna di reincontrarli.
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12 years ago
dreamlove,
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le foto
Ciao a tutte le coppie,
L'altra sera parlavo con Michelle e scherzando lo ho proposto di aggiornare le ns. foto, lei e' rimasta ben contenta ( so che le piace farsi fotografare).
Pero' non poteva immaginare la location del servizio fotografico che avevo in mente...
guardo le previsioni e danno x domenica una buona temperatura.. passabile per le foto outdoor
Domenica mattina le dico di preparare una borsa con dentro tutti i suoi completini intimi, da quelli castigati a quelli sado-maso, sussurandole che al pomeriggio saremmo andati a fare le famose foto. Io nel frattempo preparo in macchina anche una corda e il gatto a nove code...
dopo mangiato saliamo in macchina e mentre viaggiamo lei mi chiede dove eravamo diretti, le ho risposto che era una sorpresa, l'importante e' che doveva lasciare a me la conduzione delle foto delle pose ecc.ecc.
Tutta eccitata accetta di buon grado.
Dopo circa 1 ora arriviamo sul ticino passiamo il ponte di oleggio, sulla sinistra c'e' una spiaggetta dove prendere il sole d'estate, ma adesso non si puo' scendere se non a piedi.
Avendo gia' frequentato il posto so' che inoltrandosi lungo la riva d'estate ci sono posti dove le coppie nudiste possono prendere il sole, ma adesso e' tutto vuoto...
a un certo punto si apre a destra come una biforcazione del ticino in secca , la percorriamo e dopo un po' ci ritroviamo di nuovo su un'ansa del fiume ma lontano dai posti frequentati..
"ok questa e' la location" le dico, lei si guarda intorno per assicurarsi che non ci sia nessuno..
Mi chiede cosa facciamo, io le dico di cominciare a spogliarsi nuda e di indossare i completini partendo da quelli casti..
lei esegue, vedo il suo sesso umido, evidentemente la cosa la eccita...
cominciamo a scattare le foto, lei si propone in pose sempre piu' maliziose, man mano che i completini si fanno sempre piu' provocanti..
gli scatti si susseguono sempre piu' provocanti.. ma il bello deve ancora avvenire... ( a nostra insaputa!)
Era rimasto solo il completino sadomaso.. lo indossa, scatto qualche foto, poi le propongo di appoggiarsi a una pianta con i seni rivolti al tronco e il culo sodo rivolto verso me. Le dico di non muoversi, prendo la corda che avevo preso dalla macchina senza farmi notare da lei, e faccio per legarle un polso, ma lei si volta e dice di no!!
con dolcezza la invito a lasciarmi fare, dopo qualche resistenza accetta, e cosi la lego nella posizione sopra descritta, scatto qualsche foto, la slego e le faccio cambiare posizione: stavolta braccia alzate e lego i polsi, passo la corda sopra un ramo e la immobilizzo cosi.
poi prendo un ramo e le lego le gambe aperte..in pratica e' la posizione e': rivolta verso me, con le gambe aperte e le braccia alzate e aperte.
Le scatto qualche foto, ( ho il sesso turgido dalla voglia del suo corpo) lei mi invoca che mi vuole e di slegarmi.
Le dico di resistere ancora un po' intanto continuo a scattare, poi mentre la fotografo sentiamo un rumore, Lei si agita, ha paura che ci sia qualcuno, io pure... in effetti ponendo attenzione notiamo nella boscaglia un uomo sui 30 anni in bicicletta da montuain bike che sta venedo verso di noi.. non so se si e' accorto di noi..
Siamo assaliti dal panico
Lei si agita fa per urlare di slegarla , io le dico di stare ferma e non fare rumore, forse e' talmente impegnato con la bici che non si accorge di noi..
Lei si tranquillizza, ma ha il cuore che le batte forte, io idem, pero' entrambi siamo ancora di piu' eccitati da questa situazione non voluta..
Cavoli! ci ha visto!!
cosa facciamo? lei mi chiede.. le rispondo di far finta di niente e come se lui non ci fosse continuiamo a fare foto..
Con la coda dell'occhio lo tengo sotto controllo... lui appoggia la bici ad una pianta e si avvicina a guardare...
pensavo che non osasse parlare ( come fanno di solito i guardoni) invece ci chiede se puo' rimanere a guardare.
Questa domanda ci viene posta cosi' educatamente che, prima che io possa rispondere, Michelle stessa le dice di si!.
io rimango abbastanza colpito dalla risposta , ma va bene anche per me...
proseguiamo a fotografare, poi prendo il gatto a nove code , mi porto alle spalle di michelle e cerco di fotografarla mentre le frusto il suo bel culo, ma l'operazione e' difficile...
Il singolo si propone di fare lui le foto, io invece le dico il contrario: io fotografo e lui frusta il culo di Michelle, Lei acconsente!!
E cosi' io fotografo, lui frusta e lei gode!!
Lei si contorce da un misto di dolore ma ancor di piu' dal piacere... ci guarda e ci chiede di scoparla legata..
Il singolo dice che non ha il profilattico.. per fortuna ne ho sempre un paio con me ( quando esco con Michelle non si sa mai come finisce). ne porgo uno al singolo che si propone davanti a MIchelle con un sesso di rispettabili dimensioni, Michelle sbava dalla voglia di provarlo.. io nel frattempo mi sposto dietro di Lei.
il singolo aspetta , allora gli dico di prenderla, lui si avvicina e le penetra in piedi con Michelle legata a gambe aperte e braccia sollevate,
io a mia volta mi infilo nel suo ano.
noi due cominciamo a muoverci nel suo caldo corpo. Lei comincia a godere sia per la posizione sia per la situazione, sia per quello che sta provando nel suo corpo.
Gode e rigode piu' volte velocementele. le sue gambe sono molli e viene sorretta in piedi solo dalle corde che le legano le braccia al ramo sopra di se.
io e il singolo godiamo dentro di lei quasi in simultanea, ( forse dovuto al fatto di sentire con il pene i colpi dell'altro nel corpo di Michelle.
Siamo sconvolti tutti e tre.
preso fiato il singolo ci ringrazia e prende la bici, ma anziche salire va a piedi ( forse e' cotto!!)
Slego Michelle che si adagia per terra molle per l'intensita' degli orgasmi avuti. ha uno sguardo delizioso, lo sguardo di una completamente appagata, mi sorride dolcemente e mi dice che sono un gran porco, ma gli piacio anche per questo!
Ci rivestiamo e torniamo alla macchina..
Mi guarda , ci guardiamo, ci scappa un sorriso...e un bacio profondo.... sicuramente faremo altre fotografie outdoor!!!
William
p.s. le foto le pubblicheremo appena possibile!
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12 years ago
william e michelle,
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Matrimonio con sorpresa
Era la fine degli anni Ottanta e avevo circa vent'anni, quando partecipai ad un matrimonio di mia cugina in Emilia Romagna. Non conoscevo ancora Mario (mio attuale marito) e partecipai da sola, in quanto allora ero single. Io ero vestita con un tailleur di colore grigio, camicetta bianca e scarpe nere con tacco abbastanza alto. Ricordo che a quel matrimonio c'erano tanti ragazzi e solo quattro ragazze, tra cui una ero io. Alla fine del pranzo ci sedemmo su un muretto per prendere un po' di quel sole caldo che la fine di agosto sa ancora riservare. Il pranzo di nozze si tenne in un ristorante molto sofisticato di un altro nostro lontano parente, non ricordo se in provincia di Modena o di Reggio Emilia. Stavamo tranquillamente conversando quando uno stuolo di ragazzi uscì dal ristorante. Otto di loro passeggiavano sul prato ai bordi della piscina con aria del tutto tranquilla ed indifferente. Aggirarono il muretto su cui noi ragazze eravamo sedute e si posero alle nostre spalle. Ricordo che all'improvviso ognuna di noi venne "bloccata" e trattenuta per le braccia un po' all'indietro. Praticamente avevamo due ragazzi ognuna che ci trattenevano, bloccandoci le braccia. Con mossa fulminea altri quattro si avventarono sulle nostre scarpe e ce le levarono: alle due ragazze con i calzoni tolsero solo una scarpa, mentre a me e ad un'altra ragazza tocco' la sorte peggiore, in quanto ci tolsero entrambe le scarpe. Poi i quattro assaltatori buttarono le loro prede in piscina! Le nostre povere sei scarpe finirono in acqua... Malgrado le nostre urla, nessuno uscì dal ristorante per venire in nostro soccorso. Ricordo che le scarpe galleggiavano sull'acqua e allora i quattro pensarono bene di dare dei colpi fino a farle andare a fondo. Oggi non ricordo più quanto pagai quelle scarpe, ma, come tutti, anch'io avevo comprato quelle scarpe per l'occasione del matrimonio e vederle prima in acqua e poi sul fondo della piscina... mi stringeva il cuore. Ognuna di noi fu spinta fino al bordo della piscina... per mostrare la fine indegna delle proprie scarpe. Io e l'altra con la gonna camminammo scalze con le calze a contatto del terreno (calze chiare, quasi invisibili), mentre quelle con i calzoni camminavano con una scarpa sì e l'altra no. Poi gli otto "amici" (ma quali amici? Chi li conosceva?) ci riportarono a sedere sul muretto, mentre gli altri quattro energumeni rientrarono al ristorante. Uscirono poco dopo con le forbici in mano e non paghi della bravata precedente, tagliarono ad ognuna di noi una calza all'altezza della caviglia. Ora tutte avevamo un piede completamente nudo, le più fortunate avevano l'altro con la scarpa. Era la prima volta in assoluto che mostravo forzatamente i miei piedi nudi (e per di più ad estranei). I quattro portarono all'interno del ristorante il loro bottino di guerra che fecero girare per i tavoli al posto del taglio della cravatta... chi dava qualcosa riceveva un piccolo pezzo di calza. Noi quattro ragazze venimmo portate, quasi a forza, all'interno del ristorante e assistemmo al giro delle calze. A ogni commensale veniva indicato il nome della proprietaria del feticcio, al fine che ognuno poteva scegliere la migliore (vi lascio immaginare... erano calze indossate dal mattino!). Alla fine del giro pro-calze, colui che dirigeva l'orchestra chiese a noi ragazze di sedere davanti al palco, in attesa di non so che... Si avvicinò a lui lo sposo, che gli parlò bisbigliando all'orecchio. Poco dopo il direttore d'orchestra disse, rivolgendosi a noi ragazze: "Lo sposo è stato molto contento delle "offerte" ricevute per le vostre calze e vi vuole premiare! La prima di voi che accetterà di togliersi il reggiseno verrà premiata con la cifra di venticinquemila lire". Noi quattro ci guardammo in faccia, allibite e basite per quelle parole. Nella sala piombò il silenzio, in attesa di una nostra risposta, che però tardava a venire. "Se non volete mostrare i seni... potete mostrarne solo uno... per dodicimilacinquecento lire", disse lo sposo. Silenzio assoluto. A quel punto il direttore d'orchestra alzò l'offerta a cinquantamila lire, poi a settantacinquemila ed infine a centomila. Io pensavo con rabbia alle mie scarpe, che probabilmente sarebbero state inutilizzabili una volta fuori dalla piscina, e con orgoglio misto ad un pizzico di esibizionismo, dissi: "Ok, mi spoglio io! Ma solo il reggiseno sia chiaro". Nella sala eccheggiò un brusio di approvazione. A dire il vero non dovevo essere il massimo, con un piede nudo e con la calza tagliata e l'altro scalzo, ma velato ancora dalla calza. "Vieni al centro della sala. Ti spoglia lo sposo!", disse il direttore d'orchestra. Io raggiunsi scalza il centro della sala e lo sposo mi si avvicinò. Mi tolse la giacca del tailleur, che diede ad un amico vicino e poi passò a sbottornarmi la camicetta. Ad ogni bottone che veniva slacciato, io mi sentivo sempre più tesa. Mi chiedevo se ce l'avessi fatta a portare a termine la mia prova di coraggio, davanti a circa duecento occhi! E oplà, la camicetta era stata completamente slacciata dallo sposo, che si accingeva a togliermela. Anche questa fu data al solito amico, che fungeva da attaccapanni. "E ora signori e signore, la qui presente Sonia sarà "privata" del reggiseno per la gioia dei vostri occhi", disse lo sposo. MI abbassò le spalline e io sentii i miei capezzoli diventare duri e turgidi. Ero imbarazzata al massimo, ma anche fiera di essere al centro dell'attenzione (e pensare che io sono tendenzialmente timida). Lo sposo mi slacciò il reggiseno e lo lanciò verso la platea. Un ragazzo lo prese al volo e tutti lo indicarono come sposo del futuro anno. Ma non era il bouquet... era il mio reggiseno! In quel momento io ero a seno nudo, con le mie tettine erette e con i capezzoli in evidenza. Mi fecero girare su me stessa più volte, per dare a tutti la possibilità di vedere lo spettacolo (uno spettacolo "minimo" visto che non porto la quinta misura!). Applausi e ancora applausi, poi mi vennero resituiti gli indumenti e potei rivestirmi. Inutile dire che più di uno dei presenti immortalo' il mio mini streap tease. E una foto a corpo intero finì anche sull'album degli sposi. Che cattivo gusto... una donna seminuda nel giorno del matrimonio! Poi tutti i ragazzi andarono a ripescare le nostre scarpe finite sul fondo della piscina con lunghi tubi, forse fatti con la canna. Rimisi le scarpe completamente bagnate e poi, non ricordo con precisione, forse le buttai arrivata a casa. Che scherzo stupido! Forse era complice anche il vino bevuto, che in Emilia Romagna scorre a fiumi, ma sta di fatto che io non gradii affatto questo scherzo.
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12 years ago
soniaslave,
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La peggiore punizione
Sono una schiava da molto tempo, ma certe punizioni mi atterriscono ancora, a tal punto che dopo la terza volta ho deciso di non sottopormi più a questa tortura. E' una tortura che interessa varie parti del corpo della poveretta che la subisce: gola, tette, figa e piedi. L'ultima volta che ho subito questa atroce punizione è stata quindici giorni fa, esattamente il ventotto gennaio. Sono arrivata da uno dei miei tre Padroni attuali e ho trovato quattro uomini, oltre lui, ad attendere di assistere alla mia punizione. Sono stata subita spogliata dal Master e poi fatta "sfilare" nuda davanti ai quattro ospiti. Dopo che tutti i presenti hanno dato il loro consenso, è iniziata la preparazione della schiava e degli oggetti utili al compimento della punizione. Il Master mi ha raccolto i capelli sulla nuca, perchè il mio collo doveva essere libero, per intervenire in caso di emergenza nel più breve tempo possibile; mi ha fatto poi divaricare le gambe ed appoggiare i piedi su due pile di libri. A quel punto è stato posizionato lo strumento di tortura, appositamente attrezzato per il blocco del bacino e delle caviglie della slave. Cercherò di spiegarvi questo strumento, con la massima chiarezza possibile: è costituito da un palo di ferro, alla cui sommità c'è un fallo, anch'esso di ferro, regolabile in altezza. Questo palo ha una robusta base di cemento, simile a quella degli ombrelloni da spiaggia; nella parte inferiore del palo sono fissati due bracci, anch'essi regolabili, alla cui sommità ci sono cinghie in cuoio adatte al bloccaggio delle caviglie della schiava. Sempre all'altezza dei bracci, c'è un altro tubo in ferro che si sviluppa verso l'alto, terminando con un cerchio chiudibile, che va a bloccare il bacino, o meglio i fianchi, della torturata (lasciando però la possibilità al corpo di scendere verso il basso). Il Master ha posizionato lo strumento sotto alla mie gambe e ha sollevato il fallo in ferro fino a portarlo all'imboccatura della mia figa. Io non ero ancora bagnata a sufficienza e le labbra della mia figa facevano fatica ad allargarsi. Feci una smorfia di dolore sentendo la punta del fallo appoggiarsi alla mia figa, ma al Padrone questo non importa... anzi più dolore prova la slave e più felice è lui! Poi ha chiuso il cerchio di ferro ai miei fianchi, in modo che non potessi spostarmi dalla posizione iniziale e ha bloccato con le cinghie le mie caviglie ai bracci inferiori. Mi ha messo due forti clips sui capezzoli, tirando i mei seni verso l'alto e lasciandoli in tensione. Sono stata bendata e mi è stato messo un cappio la collo. Il Master voleva impedirmi di vedere quello che sarebbe successo dopo, ma io avevo già provato questa tortura presso altri Padroni e già immaginavo quello che sarebbe successo. A uno a uno, piede per piede, mi sono stati tolti i libri di appoggio e il Padrone mi ha invitato a rimanere sulle punte dei piedi, per sopperire all'appoggio. Cosa succede poi? Al posto dei libri vengono cosparsi sul pavimento, sotto le piante dei piedi della slave e a discrezione del Padrone, materiali diversi che possono essere puntine da disegno, piccoli cocci di vetro o sassini appuntiti. Io non sapevo che cosa avesse scelto per me il Padrone, ma speravo tanto che il materiale scelto fosse la piccola ghiaia, che è la meno invasiva per la povera schiava. E invece... Io mi reggevo sulle punte dei piedi, pur sapendo che dopo un certo punto, non si riesce più a rimanere in questa posizione scomoda e infelice. E si cede di schianto! Ad un certo momento, come previsto, cedetti di schianto: il mio corpo scese verso il basso e nelle piante dei miei piedi si conficcarono... tante, ma tante puntine da disegno, provocandomi diverse ferite con conseguente uscita di sangue. In questi casi non è nemmeno possibile alleggerire la pressione di un piede, perchè si finisce per caricare ulteriormente l'altro. Gridai per il dolore ai piedi, ma il mio urlo venne soffocato dal cappio che avevo intorno alla gola, che inesorabilmente si strinse, facendomi diventare difficoltosa la respirazione. Ai miei occhi affiorarono le lacrime, mentre mi venne una forte tosse, dovuta al senso di strangolamento e dalla mia bocca iniziarono ad uscire fiumi di saliva. Ma il dolore non finiva qui: le mie tette ricevettero un colpo terribile e i miei capezzoli si allungarono, provocandomi un enorme dolore. In questa punizione anche la figa deve sopportare un certo dolore, in quanto il fallo in ferro penetra nel buco della schiava, o se volete il corpo della schiava "scivola" sul cazzo, dilatandolo in modo impressionante. Il fallo è molto grosso e per quanto una sia dotata... si ha sempre la sensazione di avere la figa "spaccata!". Non esiste un tempo di sopportazione uguale per tutte le schiave, dipende dall'abitudine a soffrire e dalla capacità di resistenza al soffocamento. E' chiaro che in queste situazioni, sta al Padrone avere la sensibilità di liberare il collo della schiava, prima che sorgano problemi irreversibili. Mi liberarono il collo e poi, dopo avermi liberato da tutte le costrizioni, venni sollevata dal cazzo di ferro da due uomini. I miei piedi vennero ripuliti dalle puntine e le mie piante vennero disinfettate adeguatamente. Poi venni portata sul grande letto per essere sodomizzata a piacere dei presenti. Mi sono ripromessa che questa è l'ultima volta che mi presto per questa tortura. Spero di resistere alla tentazione!
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12 years ago
soniaslave,
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In mezzo agli operai
Tutto potevo immaginarmi, ma quello che mi è successo martedì 29 maggio è davvero incredibile. Alla mattina raggiungo uno dei miei attuali Padroni per passare qualche ora con lui. Il motivo della mia visita non era il solito incontro punitivo, ma l'occasione per discutere delle sue prossime vacanze, visto che ho un'amica che gestisce un'agenzia di viaggi. Quando vado da lui in incognita per qualche incontro di carattere "sessuale", scendo direttamente in box con la macchina (ho l'apricancello e un box a me riservato) e poi da lì raggiungo la sua abitazione. Ma quella mattina non c'era nulla da nascondere agli occhi indiscreti e curiosi dei vicini. Ho quindi parcheggiato fuori e ho citofonato, come una qualsiasi amica. Lui mi ha aperto e io sono salita, recando sotto il braccio una montagna di depliant; lui li ha guardati con attenzione e poi mi ha indicato le sue preferenze circa i luoghi in cui vorrebbe trascorrere le vacanze di agosto. Abbiamo conversato, bevuto un buon caffè e poi è arrivata la sua proposta del tutto inaspettata: "Ho parlato di te ad alcuni amici che vorrebbero conoscerti. Vuoi che te li presenti?". "Sì, va bene, ma questa mattina non ho voglia di giochi sado e non ho voglia di essere sottomessa, d'accordo?", dissi io. Lui mi rispose che io potevo scegliere e che lui non mi avrebbe mai obbligato a fare qualcosa contro la mia volontà. Accettai di conoscere questi nuovi amici e partimmo con la sua auto. Si diresse alla periferia della città e poco dopo varcò la soglia di un cantiere. "Nicola, ma dove stai andando?", dissi un po' preoccupata. Lui mi rassicurò dicendo che i suoi amici lavoravano in quel cantiere e che erano operai, ma persone a modo. Io non ho mai avuto preconcetti verso gli operai, anzi talvolta sono persone decisamente migliori di coloro che hanno studiato a lungo, ma vivono solo di apparenze. Scendemmo dall'auto e lui mi presentò a una decina di amici. "Ciao ragazzi, questa è Sonia, una grande amica con la quale a volte si può anche trasgredire un po', ma questa mattina non ne ha proprio voglia", disse il mio Padrone. Dopo le solite presentazioni, qualcuno azzardò qualche commento un po' pesante. Si avvicinò a me un uomo barbuto dall'aria poco rassicurante, di corporatura massiccia e con una canottiera intrisa di sudore. Mi disse con voce roca: "Ma guarda che bella porcellina. Nicola ci ha detto che sei brava a fare certe cose. Dai, facci vedere le tettine... almeno quelle". Si avvicinò a me con la sua mano grassoccia e tozza. "Senti bello, questa mattina non ho voglia di fare spogliarelli e quindi non osare a toccarmi", ribadii io in modo fermo e deciso. "Eppure Nicola ha detto che sei una puttana e che vai con tutti, senza chiedere soldi, ma solo per il tuo gusto... Ora ti facciamo divertire noi, lurida sgualdrinella!", disse un altro. "Nicola sei un bastardo, i patti sono patti", dissi io intuendo le intenzioni di quegli uomini. Poi mi voltai e iniziai a correre verso l'uscita del cantiere. Nel cantiere c'era una casa in costruzione e dall'alto un operaio, che aveva assistito alla scena, mi invitò a fuggire. Io correvo e sentivo di essere inseguita da alcuni uomini. Stavo guadagnando terreno rispetto ai miei inseguitori, quando un tacco di una scarpa rimase infilato nel terreno cedevole e io capii di averla persa. Continuai a correre con un piede scalzo, ma la cosa diventava sempre più difficile e poco dopo venni raggiunta dai miei inseguitori. Mi bloccarono e mi riportarono sui miei passi, dicendomi: "Ma brava, hai cambiato idea. Vuoi conoscerci meglio!". Quando fummo davanti a Nicola mi denudarono completamente, tra gli sghignazzi di tutti e mi legarono le braccia dietro alla schiena. "Sai che sei proprio una bella fighetta? Non sei più giovanissima, ma te la cavi ancora bene! Peccato che sei così superba...", disse un operaio divertito. "A lei piacciono i camion... facciamogli vedere il cassone del nostro. Salvatore vieni qui con l'escavatore, così mettiamo questa troia sul camion", disse l'operaio barbuto. Poco dopo l'escavatore si avvicinò e mi misero legata dentro la benna, con modi alquanto ruvidi. Praticamente mi sbatterono dentro! L'uomo in cabina alzò il braccio dell'escavatore e io venni sollevata ad alcuni metri da terra, dentro a quella specie di cucchiaio bollente per il sole caldo e splendente di quella giornata. Mi depositarono, anzi mi fecero rotolare per l'esattezza, nel cassone dell'autocarro dove c'era un mucchio di sabbia e quattro operai salirono sul camion. "Ti piace la sabbia? E' come essere al mare... Speriamo non dia fastidio alla tua candida schiena...", mi apostrofò un operaio in tono ironico. Mi slegarono e mi buttarono sul mucchio di sabbia. Poi uno tiro fuori l'uccello già duro e rigido e mi allargò le gambe. Invitò altri due a tenermi ferme le gambe e loro strinsero le loro mani forzute sulle mie caviglie. Uno, ridendo, mi sfottò dicendo: "Ma lavati i piedi, zoccola. Hai un piede pulito e uno sporco... sei una lurida troia!". E' chiaro che la cosa era dovuta al pezzo di strada che avevo percorso in cantiere senza una scarpa, ma qualsiasi occasione era buona per loro per sfottermi. Ormai non avevo più dubbi: Nicola mi aveva tradito ancora una volta. Lui era rimasto giù dal camion, ma esortava gli altri a farmi qualsiasi cosa avessero voluto, tanto a suo dire ero solo una cagna in calore. Io non ero per niente eccitata e la mia parte intima credo non fosse assolutamente bagnata. Ma ai quattro quello poco importava. A turno mi scoparono, aprendomi con colpi decisi la figa. Io vedevo altri operai che dall'alto della casa assistevano alla scena divertiti e commentavano in modi scurrili la mia sottomissione. La mia schiena si strofinava sulla sabbia, che faceva quasi da carta vetrata sulla mia pelle. Poi uno prese un grosso ramo di ortica e me la strofinò sui seni e sulla pancia. Che bruciore provai in quei momenti! Poi mi voltarono e io capii che era venuta la fine anche per il mio culetto. Mi sfondarono in quattro o cinque, io non riuscivo più a contare gli uomini che mi sodomizzavano... solo un gran bruciore all'ano mi faceva capire che gli energumeni dovevano essere tanti! Ad ogni colpo che ricevevo le mie tette sbattevano sulla sabbia ruvida, provocandomi dolore. Io urlavo, ma più alzavo la voce, più loro si accanivano su di me. Quando furono soddisfatti, mi rigirarono a pancia in su e mi legarono con le braccia aperte e le gambe divaricate alle sponde del cassone del camion. Mi ricoprirono di insulti e si sputi e quelli che non erano venuti nel mio culetto, mi sborrarono addosso. Rimasi nuda e legata, sotto al sole cocente del mezzogiorno, mentre gli operai andarono a mangiare. La mia pelle bruciava per l'ortica, lo strofinamento contro la sabbia e il sole che mi stava cuocendo a fuoco lento. Rimasi lì fino alle cinque del pomeriggio, con le gambe atrofizzate e la pelle ormai rossa e dolente. Alla fine mi slegarono e Nicola mi disse con aria di rimprovero: "Sonia, sei sempre la solita... una lurida cagna in calore, che mi fa fare figure ovunque la porto. Domani riceverai cinquanta frustate a casa mia per il comportamento da puttana che hai tenuto oggi! Intesi?". Vita da schiava...
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12 years ago
soniaslave,
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Il club
L’ingresso delle vacche era previsto tra le 16.00 e le 16.20. Non volevo arrivare tardi e così decisi di prendere il treno che partiva un’ora prima. Già durante il viaggio non potevo fare a meno di pensare a cosa mi aspettava e cosa avrebbero fatto di me i tori, e così mi ritrovai a fantasticare senza vestiti nel bagno del treno, immaginando dei grossi cazzi che si facevano strada nel mio culo già largo oltre misura. Seduto al contrario sull’asse del water, mi dimenavo vicino al finestrino con tre dita dentro, incurante se nelle stazioni qualcuno potesse notare, attraverso il finestrino opaco, la mia sagoma nuda che si agitava.
Arrivai puntuale a destinazione ma l’ansia e le voglie che avevo addosso mi indussero a camminare sempre più veloce, cosicché giunsi davanti alla porta del locale con quasi venti minuti di anticipo. Evitai però di sostare davanti alla porta e nonostante la pioggia ed il freddo, per quanto indossassi solo una tuta e le scarpe, mi sistemai sul lato opposto della strada, guardando le altre persone che poco alla volta facevano ingresso. Erano quasi le 16.10 e così presi coraggio e suonai il campanello. Mi venne ad aprire un ragazzo robusto con pochi capelli, vestito con pantaloni e maglia in latex neri, che mi prese per un braccio e mi tirò all’interno dicendo “IMMAGINO CHE TU SIA UNA VACCA?” Risposi di si a voce bassa e mi avvicinai al bancone per mostrargli la mia tessera del club. Dopo una breve attesa il ragazzo mi intimò di salire le scale e raggiungere i locali superiori dove avrei trovato altro personale. Mentre salivo, pur non vedendolo, mi sembrava di sentire il peso dei suoi occhi sul mio culo strizzato nei pantaloni aderenti della tuta.
Pochi passi oltre il pianerottolo e mi ritrovai immerso nella quasi totale oscurità; qualcuno mi si avvicinò da dietro e sfiorandomi la schiena, mi disse con voce autoritaria di spogliarmi completamente ed attendere lì. Obbedì a quell’ordine in pochissimi istanti e mi posizionai vicino la porta che antecedeva un corridoio e dal quale udivo provenire gemiti inequivocabili, forse per l’audio di un film. Ero talmente assorto nei miei pensieri ed eccitato oltre modo per quella particolare situazione, che quasi mi spaventai quando due braccia mi presero con forza i polsi e mi trascinarono all’interno del corridoio. Poi venni bloccato in una zona ancora più buia e qui bendato con una fascia sugli occhi ed un cappuccio al di sopra di essa, ma con una sola apertura davanti alla bocca. Mi venne pertanto intimato di fare due giri su me stesso e quindi sentii le mani di prima guidarmi davanti ad un letto od un divano e spingermi in ginocchio verso terra, con la pancia appoggiata sul tessuto ed il culo verso l’alto.
Non impiegai molto ad abituarmi al non poter vedere nulla ed anzi quella forzata cecità non fece altro che amplificare le mie capacità di percezione, tanto che mi sentivo ancor più eccitato di prima. I miei sensi si infiammarono oltre ogni limite quando cominciai a sentire le prime voci ed i commenti sul mio corpo, profferite da più persone che avevano fatto ingresso nel locale; quelle voci, sempre più vicine, si trasformarono ben presto in palpeggiamenti e schiaffi su ogni parte del corpo, ed in particolare sul culo, su cui cominciai a distinguere chiaramente la presenza di almeno sei mani. Le mie chiappe venivano massaggiate e schiaffeggiate e più dita si insinuavano nell’ano, allargandolo indecentemente, mentre altre mani ancora mi schiacciavano sulla schiena o mi stringevano la vita; accompagnate da frasi come “MA CHE BELLA TROIA!” “QUESTA LA INGROPPIAMO COME SI DEVE!” ROMPIAMOLE IL CULO COSI’ SE LO RICORDA!”
Avevo già cominciato a godere oscenamente ma cominciai a perdere del tutto la ragione quando avvertii il primo cazzo davanti la bocca ed un secondo che mi premeva sul culo. Fui infilzato quasi contemporaneamente e cominciai ad adattarmi a quella posizione da vacca da monta, gustando quei cazzi in tutta la loro possanza. Chi mi inculava sembrava farlo quasi con rabbia, roteando il cazzo nel mio culo o alzandomi ed abbassandomi il bacino per allargarmi il più possibile. Per fare ciò mi serrava la vita con forza, quasi graffiandomi, a volte accompagnando i movimenti con pesanti schiaffi su culo, cosce e schiena. Incitato da entrambi i tori muovevo la testa avanti ed indietro fino a quando il cazzo che avevo in bocca fini per esplodere, inondandomi di sborra che in parte ingoiai e in parte usci dai bordi delle labbra raggiungendo collo e petto. Ero quasi senza respiro, soffocato da quel mare di sborra, ma l’altro toro continuava imperterrito a sfondarmi il culo, strizzandomi i capezzoli selvaggiamente. Lo sentii accanirsi ancor di più, con movimenti più veloci e colpi potenti e profondi, quasi che mi sembrava facesse entrare anche le palle, finché ad un tratti mi venne dentro rendendo il mio culo una caverna allagata di sborra.
Mi stavo ancora gustando quel calore in bocca e nel culo che subito dopo i due tori si allontanarono da me lasciando il posto ad altri due che ricominciarono con lo stesso ritmo e trattamento ancor peggiore. Questi difatti iniziarono a schiaffeggiarmi in viso, sulle cosce e sul petto. Avvertii il toro che con il cazzo si faceva strada tra le mie labbra mentre con mani poderose mi allargava le chiappe quasi oltre la soglia del dolore, tirandomi verso di lui per farsi spompinare meglio. Non feci in tempo a godermi questa nuova posizione che subito un altro cazzo mi infilzò senza ritegno da dietro, così allargato com’ero.
Ciò che mi stavano facendo aveva probabilmente attirato l’attenzione di altre persone che sentivo parlare a poca distanza da me e che commentavano il mio corpo ed il modo in cui venivo usato. Qualcuno mi prese le mani e me le porto su altri due cazzi a lato del mio viso, mentre sulla schiena continuavo a sentire schiaffi ed altre mani ancora che mi premevano e stringevano, altre che mi spalmavano la sborra che sentivo cadere dall’alto. In quel continuo andirivieni di cazzi in bocca e culo non mi trattenni dal gridare il piacere che provavo ad ogni colpo, ma subito dopo mi ritrovai varie dita in bocca, oltre al cazzo, e mani intorno al collo che mi fecero azzittire.
Con poche pause tra un toro e l’altro ricevetti almeno undici cazzi in culo, tutti di notevoli dimensioni, ed altrettanti in bocca. Avevo il buco letteralmente in fiamme e dilatato più di ogni mia immaginazione, ma non riuscivo a smettere di godere e di desiderarne sempre di più, agitandomi forsennatamente avanti ed indietro, a destra ed a sinistra, per sentire il cazzo di turno in tutto la sua lunghezza e larghezza nel profondo del mio culo.
Credo fosse passata circa un’ora e mezza dall’inizio quando il responsabile diede l’ordine di stop alle monte. Avvertii tutti quei tori avvicinarsi a me e cominciare a masturbarsi forsennatamente; chi prima chi dopo terminarono sborrandomi sulla schiena e sul solco del culo ormai dilatato a dismisura. Tutta la sborra caduta su di me mi ricopriva come un velo ed in parte la percepivo quasi come cera secca. Nello stato osceno in cui mi trovavo due braccia mi accompagnarono al mio armadietto e mi tolsero quindi la benda ed il cappuccio.
Qui mi rivestii e potei lasciare il locale.
Fuori pioveva fortissimo e faceva freddo ma non lo avvertivo; sarei potuto tranquillamente uscire nudo, e certo lo desideravo. Subito dopo cominciai a camminare in direzione della stazione dei treni, percependo ad ogni passo la sborra che mi usciva dal culo e scivolava sulle cosce.
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10 years ago
marcosodes,
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La prima volta al fiume
Eravamo appena arrivati sul fiume, ci eravamo spogliati e stavamo entrando nelle fresche acque del fiume per rinfrescarci, quando è arrivato Piero, un amico conosciuto un paio di anni fa proprio in quella località.Siamo tutti naturisti e ci piace stare al sole e bagnarsi nudi in quelle acque limpide.Non ci vedevamo dalla scorsa estate e così ci siamo raccontati un po’ di cose.Siamo entrati nel fiume e ci siamo seduti su alcuni massi, noi uomini dalle parti e la mia donna nel mezzo.Dopo una mezzora di racconti siamo andati a sdraiarci, lui ci salutava per lasciarci soli e invece noi lo abbiamo invitato a sdraiarsi accanto a noi.Lui ha accettato volentieri e ha posto il suo asciugamano accanto al nostro.La mia donna era in mezzo e noi uomini ai lati: stavo ad ad occhi chiusi, ascoltavo le parole di Piero, interrotte ogni tanto dai nostri commenti e accarezzavo il fianco di lei.Ad un certo punto il silenzio, volto la testa e vedo la mano di Piero che sfiora l’altro fianco di lei.Insisto nelle mie carezze e la bacio più volte, lei risponde in modo molto caldo ai miei baci.Vedo che le carezze di lui si fanno più coraggiose, la sua mano scorre sulla coscia e sul ventre di lei.Mentre la bacio sento il suo respiro che sottolinea il tocco di lui sul suo ventre.Io la accarezzo da sinistra e lui da destra, le nostre carezze sono quasi gemelle.Mi chiedo che cosa sentirà lei, se ne avvertirà la differenza, che cosa gradirà di più, il mio tocco più conosciuto o l’altro meno conosciuto.Già due anni fa avevamo avuto incontri simili e lei mi ha sempre detto di avere gradito le carezze di Piero.Questa volta c’era un’atmosfera molto bella: la mano di lui scese decisa verso il ventre di lei che allargando le gambe facilitò l’inserimento delle dita di lui dentro la sua fica.Il corpo di lei si inarcava mentre la baciavo profondamente e accarezzavo i suoi capezzoli turgidi.Dopo aver accarezzato più volte il suo clitoride le sue mani entrarono prepotentemente nella fica iniziando un movimento deciso su e giù come se la stessero scopando.Lei esprimeva il suo piacere con mugolii sempre più frequenti e intensi, io ero eccitatissimo: la mia donna stava godendo con le dita di lui.Lei prese il mio cazzo tra le mani e cominciò a segarmi.Ben presto vidi l’altra sua mano andare a cercare il cazzo di Piero.Che spettacolo: vedere la mia donna con in mano i nostri due cazzi, vedere il suo viso eccitato mentre lui continuava a masturbarla con le dita.Lui toglie le dita e la fica di lei rimane aperta pronta per altri accessi.Lui avvicina il suo cazzo mentre lei si volta leggermente verso di me, forse lui vorrebbe penetrarla con il suo cazzo che mi sembra di notevoli dimensioni e so che a lei piace.Non so se lei lo vuole dentro e allora approfitto del suo movimento per proporle di mettersi a pecorina davanti a me.La penetro da dietro, so che le piace tanto e inizio a scoparla mentre lui si porta davanti al suo viso.Lei si trova così il cazzo di lui davanti, le sue labbra si aprono per accogliere il suo cazzo.Così mentre io stantuffo il mio cazzo nella sua fica, le Inizia a spompinare Piero.Che emozione: io dentro di lei, lei che si muove seguendo il ritmo dei miei colpi e la sua bocca che inghiottisce il cazzo di Piero con lo stesso ritmo.Il piacere è fortissimo per tutti e tre e in breve sento il mio piacere salire lungo l’asta del mio cazzo che comincia a schizzare fiotti di sperma dentro la sua fica… proprio nello stesso momento il cazzo di Piero esce dalla bocca di lei ricoperto di schiuma bianca: siamo venuti nello stesso momento.Che bella emozione.Guardo la mia donna soddisfatta e cerco di immaginare che sensazioni può aver provato nel sentire uno schizzo dentro la fica e uno schizzo in bocca, che misto di sensazioni: lo sperma sulle pareti della fica e altro sperma sulla lingua, sul palato, in gola…Chissà come avrebbe reagito lei se lui avesse appoggiato il suo cazzo alla sua fica e l’avesse scopata…Avremmo invertito i ruoli, io avrei potuto avere un grande pompino, avrei potuto offrirle uno spettacolo che lei adora: mi sarei masturbato davanti a lei mentre lei si godeva il cazzo di Piero, forse le sarei venuto in faccia…Chissà?Una cosa è certa: abbiamo goduto tutti e tre un qualcosa di particolarmente piacevole e intrigante.Grazie amore, sei una donna tanto sensuale e una troia meravigliosa!.
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8 years ago
CoppiaNaDa,
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Fica e culo insieme. Ovvio! - 2 (Sì, il "panino" mi piace troppo...)
Gennaio 2013. Cronaca vera di una serata col mio Monello (e con il suo Amico milanese).
PARTE 1
Io: "Ok Amore, ci vediamo lì alle 20,30 e passiamo a prendere il tuo amico milanese. A proposito, mi spiace che durante il viaggio lui stia dietro da solo, quasi quasi salgo dietro anch'io..... ti dispiace?" Lui: "No Monella, sai che sei libera di agire e di trasgredire".
Salgo dietro e partiamo, nei pochi minuti che ci separano dall'incontro con il nostro ospite controllo il mio look: sotto il lungo cappotto bianco indosso maglia attillata e minigonna, entrambe nere, perizoma e autoreggenti. Scarpe nere con tacchi a spillo. Ovviamente! Arriviamo da lui. Eccolo, fuori dalla sua BMW blu, il mio Amore scende a salutarlo e gli dice di accomodarsi tranquillamente dietro. Sono leggermente tesa, ma neanche troppo visto che l'ho già conosciuto qualche mese prima. Un piccolo bacio sulle guance, si parte, qualche minuto di convenevoli, poi gli metto la mano sul pacco. Lui inizia a limonarmi, gli sbottono i jeans, il suo cazzo e' duro e gonfio, non resisto, ho voglia di assaporarlo, vado giù e inizio a spompinarlo. Lui mi spinge dolcemente la nuca e me lo fa ingoiare tutto, non posso liberarmi. Essere "costretta" mi fa impazzire. Mi sento ancora più troia.
In auto c'è silenzio: il mio Amore guida verso il Motel, ma sono certa che dallo specchietto cerca di scrutarmi mentre succhio il cazzo del suo amico, quest'ultimo ansima e devo stare attenta a non farlo esplodere subito. Io ovviamente non posso parlare, chissà come mai... Dopo qualche istante il mio Monello dice "Accosto un attimo e scendo a fare una telefonata, tranquilli, voi continuate pure". Ora siamo soli. E qui viene il bello: Il Milanese mi tira su la testa, mi ficca la lingua in bocca e inizia a spalancarmi le cosce, la mia fica e' un vulcano, la "lava" cola già da un po'. Restiamo 5 minuti da soli, sono a sua disposizione, gambe divaricate, testa reclinata, le sue dita mi slabbrano la fica, scivolano come una lama nel burro, sono letteralmente allagata!!!
La porta anteriore si riapre, il mio Amore sale e ripartiamo. Tra 2 minuti saremo al Motel. Non vedo l'ora di essere sul letto, in mezzo ai due maschi che ho a disposizione. Voglio essere riempita per bene! E contemporaneamente da tutti e due. Fica e culo. Ovvio!
PARTE 2
...Eccoci al Motel, posteggiamo l'auto proprio davanti alla stanza, entriamo...luci rosse soffuse. Non riesco neppure a togliere il cappotto che il mio Monello e il suo amico milanese mi bloccano, il mio Amore e' in piedi alle mie spalle, il Milanese e' davanti a me, impazzisco alla sola idea di essere in mezzo a loro due, in mezzo a due maschi! Li bacio e li limono entrambi, li alterno, sono miei e me li voglio gustare totalmente. Le loro mani iniziano a spogliarmi, via il cappotto, mi tirano su la minigonna e iniziano a lavorarmi; ho voglia di sentire i loro sessi, prima sbottono i jeans del Milanese e impugno il suo cazzo, tasto i coglioni, sono belli pieni. Ottimo! Ora spoglio il mio uomo, voglio sentire la sua voglia, il cazzo svetta largo, nodoso, magnifico. A quel punto, visto che il mio Monello mi conosce alla perfezione, con voce ferma e decisa mi dice "Vai già!” E succhia i cazzi insieme. Troia!", sa perfettamente che a letto adoro eseguire i suoi "ordini". La cosa mi fa sballare, anzi, mi fa colare la fica solo a sentire quelle parole. Mi accuccio, loro sono in piedi, i loro due cazzi pieni sono davanti ai miei occhi, li impugno contemporaneamente e li lecco insieme, le due cappelle sono vicine ma non riesco a farle entrare insieme, quindi li ingoio separatamente, li lecco da cima a fondo, sono buonissimi, grossi, profumati. I due maschi mi tengono le mani sul capo e mi spingono i loro cazzi in gola, quasi soffoco, mi sento la loro puttana. Secondo "ordine": "Forza, ora leccaci le palle, sotto, e immagina quanta sborra c'è dentro!". E io subito eseguo! Del resto mi piace essere usata per il loro piacere.....Ecco, mi liberano la testa e quindi capisco che posso rialzarmi, per cui ora viene il bello. Il Milanese mi bacia, io gli sbottono la camicia, lui si sfila i jeans ed è completamente nudo, nudo davanti a me. Il mio Amore mi lecca la schiena e il culo, poi si alza dietro alle mie spalle e mi sfiora il collo, il suo cazzo punta e spinge tra la fica e il culo, vorrebbe scoparmi ma al tempo stesso lui è bravo a tenere la mente fredda e non mi entra dentro. Del resto questi attimi sono bellissimi, attimi in cui hai lo stomaco aggrovigliato e le budella contorte, una piacevole sofferenza, vorresti quasi che il tempo si fermasse. Mi spogliano, via la minigonna, via maglia e reggiseno, infine via il perizoma ormai fradicio. Rimango solo con le autoreggenti e i tacchi, mi sento veramente femmina, la loro femmina, la loro preda. Per un istante mi vedo allo specchio, seppure in penombra, sono in mezzo a loro due, il loro petto preme rispettivamente sul mio seno e sulla mia schiena, i loro cazzi spingono davanti e dietro, restiamo così per qualche minuto, di tanto in tanto mi giro, così da baciarli a lungo e sentire la loro lingua in bocca, lingue che da lì a breve mi limoneranno le due "bocche inferiori".
Il mio Monello a questo punto mi prende e mi mette alla pecorina sul bordo del letto, testa bassa e culo in alto, mi allarga bene le chiappe e inizia a leccarmi fica e culo, specialmente quest’ultimo. Sa che mi piace da morire essere lavorata e preparata! Il Milanese invece si sdraia sul letto, gambe divaricate e cazzo svettante, lo avvicina alle mie labbra, naturalmente mi infilo la cappella in bocca e poi scendo a leccargli bene i coglioni, li sento pieni, pieni di sborra densa, e questa sera voglio prenderla tutta dentro. Tutta! Il mio Amore ama vedermi spudorata e audace, per cui il suo cazzo non ce la fa più e inizia a scoparmi la fica, bum! tutto dentro, del resto entra senza alcun problema visto quanto sono allagata. Il mio Amore continua a pomparmi forte mentre io non mollo il cazzo che ho tra le labbra, mi piace essere presa tra due fuochi. Anzi, non vedo l’ora di prenderli davanti e dietro. Fica e culo, ovvio!
continua….
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11 years ago
leimonella,
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Festa in Villa
Festa in una villa molto elegante…
Dopo mille fantasie ed altrettante perplessità sabato si avvicina e la cena alla quale siamo stati invitati da persone conosciute su un sito di annunci si avvicina.
Sabato ore 19 fervono i preparativi, una rilassante doccia post lavorativa e poi la scelta degli abiti.
Io, jeans camicia bianca e giacca bleu, la mia splendida Lei miniabito nero in lanetta molto aderente nel quale i piccoli ma sodi seni si impuntano. per l’intimo risolve con una semplice brasiliana nera e nulla più.... un filo di perle al collo e scarpa nera tacco 12, a slanciare le gambe ancora abronzantissime e peraltro già slanciate di loro…
Arriviamo al cancello un drin e il cancello si apre, percorriamo il lungo viale che inframezza il curatissimo prato inglese e arriviamo all’ingresso.
Ci accolgono i padroni di casa, una splendida coppia lei quarantenne rossa elegante e prosperosa e lui con qualche annetto in più ma in forma e con una lunga chioma brizzolata, entrambi eleganti e belli, fatte le presentazioni ci conducono in un grande salotto, gli ospiti sono quasi tutti arrivati ci saranno una ventina di persone o poco meno…
La cena è a buffet, il clima è allegorico nell’aria c’è confidenza e cordialità che fa sembrare che ci conosciamo tutti da vecchia data….
Il vino scorre a fiumi e concorre all’abbattimento delle barriere dettate dalla timidezza.. Noi coinvolti ed emozionati dai nostri compagni di serata ci lasciamo spesso andare ad effusioni molto molto intime, ma li nessuno giudica nessuno, anzi solo sorrisi di compiacimento per tutti..
La mia lei è più coinvolta di me, la festa si sposta nel giardino d’inverno dove c’è un vasca idromassaggio con luci colorate, diversi divanetti e la musica e ballabile ma non assordante… il tempo di andarle a prendere da bere e la ritrovo a parlare animatamente con un pelato alto almeno quanto me quindi sicuramente più di un metro e ottanta… Ecco la prima emozione anche per me, un brivido difficile da spiegare una mescolanza tra gelosia ed eccitazione… arrivo con due bicchieri uno ovviamente per la mia Lei e l’altro lo offro a lui.. sto ragazzotto educatamente rifiuta ma io insisto lascio il mio calice a lui e vado a prendermi nuovamente da bere…
Dopo quattro chiacchiere finiamo il primo giro di bevuta e lui si occupa di riempirci nuovamente i bicchieri, la mia Lei è carica ed euforica mi bacia passionalmente e con la mano mi tocca il cazzo sussurrandomi nell’orecchio “ti piace la festa”…
Il pelato infisicato torna e ci racconta di essere solo alla festa a causa di un indisposizione della sua lei…
La mia lei ha i capezzoli inturgiditi che non vengono per nulla nascosti dal vestito di lanetta… la ammiriamo entrambi, in quel preciso istante sento il mio cazzo crescere e capisco che mi piace che la mia lei sia ammirata e desiderata….
Altro giro di vino e si parte a ballare… lui resta a ballare con noi, la mia Splendida Lei balla tra noi e il movimento le fa salire il vestito ormai quasi a livello inguinale, la musica cambia ritmo e passa al ritmo latino.. Lei balla tra noi entrambi le cingiamo i fianchi lei balla frontalmente a me e si appoggia al mio cazzo in totale erezione ed inturgidimento, sento che è spinta da dietro quindi sicuramente lui le sta appoggiando il cazzo sul sullo splendido culo.. mille pensieri mi attraversano la testa sto forse per diventare pazzo? ma questa situazione mi piace e mi eccita da impazzire..
Ed ecco che succede una cosa stupenda la mia le inizia quasi a godere… sembra assurdo e sola cinta ai fianchi ma il mio cazzo “vestito” e solo appoggiato e idem quello di un’estraneo le stanno facendo provare un emozione talmente nuova e trasgressiva che la porta al godimento….
Interrompiamo compiaciuti il ballo, beviamo un altro drink e il nostro amico si offre di guidarci in visita alla villa…
Accettiamo e percorsi da nuovi brividi lo seguiamo… si va al piano superiore, la mia lei chiede di indicarle il bagno, lui ci accompagna fino alla porta, io lo invito ad entrare con noi… la mia Lei non fa una piega anzi sfodera un sorriso compiaciuto di assenso… si abbassa la brasiliana nera e si siede nel water guardandoci in modo amiccante… io mi avvicino sento che sta facendo pipì, la mia patta è vicino alla sua bocca la apre estrae il cazzo teso e inizia a succhiarlo avidamente, vedo che guarda lui, lo invito io ad avvicinarsi, lui le carezza la testa e lei gli apre la patta ed estrae un gran cazzo teso e depilato e inizia a menarlo… io impazzisco del tutto sto per venire Lei lo sente e mi fa godere in bocca.. il nostro amico si eccita quanto noi e viene copiosamente nella mano della mia Lei… ci ricomponiamo, c’è chi si lava le mani e chi si sciacqua la bocca…
La visita prosegue, entriamo, ovviamente tutti e tre in una stanza molto grande con un letto di dimensioni esagerate e posto al centro della stanza…. Bacio la mia lei, è caldissima, le sfilo il vestito, le tolgo le mutande inumidite dall’eccitazione… è nuda tra noi… inizio a spogliarmi e invito lui a fare la stessa cosa… la mia lei nuda tra noi, tre corpi glabri e armoniosi…. Lei spalanca le cosce e lui scende tra le sue gambe e inizia a leccarla mentre io la bacio carezzandole i seni… eccola ha un primo orgasmo… ansima gode e il suo corpo vibra… con il vestito in lanetta le bendo gli occhi… lei è estasiata… mi posiziono al bordo del letto e la penetro… la strada è “spianata” inizio a scoparla con colpi secchi e decisi… lui è incantato a guardare sono io a indicargli di avvicinarsi al suo viso facendogli allo stesso tempo segno di non parlare… Lei sente il cazzo avvicinarsi lo cinge con la mano e lo porta alla bocca lo sta spompinando… cazzo la fotto in modo ancor più deciso… eccola ha un secondo orgasmo un godimento pazzesco gode trema urla di piacere… due cazzi per Lei e non sa di chi è il cazzo in bocca e di chi è quello in figa… il nostro amico molto corretto non approfitta e mi fa cosa gradita non sborrandole in bocca… certo inonda il suo seno di sperma ma proprio mentre la ripulisce con la lingua è il mio momento godo da impazzire ma estraggo il cazzo e le vengo sulla pancia…. Lui finisce la sua opera e gli faccio segno di uscire… mi stendo al fianco della mia Lei.. la bacio e le tolgo la benda… è estasiata…. ne abbiamo fatta di strada Amore… non sai quale cazzo ti ha penetrata e quale cazzo hai spompinato… Lei sorrise… ci lavammo e tornammo alla festa dove ritrovato il nostro amico, bevemmo l’ennesimo drink assieme.
Ciò che avvenne nel prosieguo della festa ve lo racconteremo solo se il nostro racconto vi sarà piaciuto ;-)
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11 years ago
giocointrigante6979,
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15 agosto
15 agosto
Oggi partiamo per le vacanze al mare.
Con Piero abbiamo deciso di cambiare. Lo scorso anno eravamo andati in una spiaggia nudista in Francia, a Saint Aygulf. Era molto bella, ma ero un po’ imbarazzata a stare tutta nuda. Piero guardava la fica delle altre donne, e la cosa mi mandava in bestia. Molti passanti guardavano la mia. Mi sentivo bagnata e la cosa mi imbarazzava, perciò quest’anno andiamo in un bell’albergo in Corsica nel Golfo di Santa Manza. Mangeremo bene e non ci saranno tentazioni per quello scemo di Piero.
17 agosto
Ieri siamo arrivati. L’albergo è magnifico. Ci sono molte coppie giovani, tutte carine. Sulla spiaggia le donne tolgono il reggiseno. A me questo va bene. Basta evitare il nudismo totale. Comunque mi sono rasata bene la fica, abitudine presa lo scorso anno a St. Aygulf.
Abbiamo passato l’intera giornata sulla spiaggia.
Piero, il solito attaccabottoni, ha cominciato a chiacchierare con una coppia sulle sdraio vicino alle nostre. Lei è molto carina, bruna come me, belle tette, bella figura. Ha l’aria un po’ mignotta, ride tanto e fa ballare le sue bellissime tette. Lui è proprio figo. Alto, ben costruito, occhi azzurri, bel sorriso. Comunque io sto sulle mie e lascio Piero a chiacchierare.
18 agosto
Piero guarda troppo le tette della nostra vicina. Si chiama Stefania ed il suo uomo si chiama Mario. Anche Mario mi guarda e vedo che gli piaccio. La cosa non mi dispiace, devo dire, è proprio un bell’uomo. Abbiamo mangiato assieme sulla spiaggia e Piero e Stefania hanno riso come scemi. Io invece resto silenziosa, come al solito.
19 agosto
Stasera … sono le tre e non riesco a prendere sonno.
Abbiamo cenato al tavolo con Mario e Stefania.
Poi Mario ha detto: andiamo in camera mia a bere qualcosa, vi faccio vedere le foto di un viaggio che ho fatto l’inverno scorso in Arabia. Piero ha subito detto “certo”. Io non ero troppo d’accordo, ma era troppo tardi.
Saliamo in camera e cominciamo a guardare le foto.
Dopo un poco mi accorgo che quel farabutto di Piero ha messo una mano attorno alla vita di Stefania, che ridacchia. Mario guarda anche lui, ma è rilassato. Io sento l’incazzatura crescere.
Poi … Piero mette una mano nella scollatura di Stefania che continua a ridacchiare. Mario mi si siede vicino e mi mette una mano sul ginocchio. La tolgo sgarbatamente e mi siedo più in là.
Piero ora ha cominciato a baciare Stefania, che risponde con un palmo di lingua fuori. Bisogna che me ne vada. Domani gliela dico io a quel disgraziato.
Mario si siede nuovamente vicino a me. Vorrei alzarmi, ma d’improvviso mi sento le gambe molle, ho la fica bagnatissima. Mario mi appoggia la mano sulla spalla ed ho una scarica elettrica, poi scende verso il seno. Non gli tolgo la mano, ma mi sciolgo tutta. Ho il respiro affannoso. Infila la mano nella mia scollatura, come sta facendo Piero. Mi tocca i capezzoli che si rizzano come soldati. Non credevo di essere così molla: ma cosa mi succede?
Sono in una stanza con il mio uomo e mi lascio toccare da un altro?
Ora sento le mani di Mario che mi slacciano il vestito, le tette saltano fuori prepotenti, con i capezzoli dritti in avanti. Mario me li lecca, e sento nuove scariche elettriche fino a dentro la fica.
Sento le mie mani, ma non forse sono quelle di un’altra, che vanno verso la lampo dei pantaloni di Mario e tirano giù la zip. Ne esce un cazzo grosso, durissimo. Non ne avevo mai visto uno così largo e lungo. La mia mano, indipendentemente dalla mia volontà lo accarezza.
Vedo che Piero ha già infilato il suo cazzo nella fica di Stefania, e sta pompando, mentre quella troia si agita tutta e dice “ancora, ancora”.
Però non sono passati 3 minuti che Mario mi prende la testa e la abbassa su quell’arnese mostruoso. Come ho la bocca vicino alla cappella, mi viene automatico di aprirla e cercare di infilarmela in bocca. Impossibile è troppo grossa. Devo spalancare proprio la bocca per infilarmici una parte del cazzo e cominciare a leccarlo e ad andare su e giù; è più comodo leccargli le palle e scorrere con la lingua lungo il cazzo, e girargli la lingua sotto la cappella, come piace a Piero. Vedo che anche Mario gradisce molto e comincia a mugolare. Mi infila due dita nella fica che è inondata e fa “squisc-squasc”. Mario continua a fare andare su e giù le due dita, mi pizzica il clitoride mentre io mi prendo cura del suo enorme attrezzo: ma cosa mi sta succedendo? Non sono io che faccio queste porcate!!!
Mario si sdraia sul divano, con il cazzo diretto verso il cielo, e mi viene spontaneo di sedermici sopra. Dio che roba … fa fatica ad entrare, ma poi mi riempie talmente che lo sento fino a dentro la gola, anche se è invece nella mia fica fradicia.
Ho cominciato ad andare su è giù impazzita … che sporcacciona, ma che bello! Non capivo più niente.
Mi sono chinata in avanti per accarezzare la faccia di Mario con le tette, piano piano, che senta bene i capezzoli duri. Così, inchinandomi, ho lasciato il culetto diretto verso il cielo. Mi sento toccare da dietro. È Piero che ha smesso per un momento di scopare Stefania, che guarda divertita.
Mi tocca il culo, ed infila un dito nel buco. Ma come si permette quello stronzo. Sa che non mi piace che mi si tocchi il culo. Poi mi devo concentrare bene su questo arnese meraviglioso che mi stantuffa dentro e che mi fa venire ininterrottamente.
Non ho finito di pensare così che sento un dolore lancinante di dietro. Piero mi ha infilato nel culo il suo cazzo, non grosso come quello di Mario, ma pur sempre ragguardevole. Non gli avevo mai permesso di infilarmelo nel culo. Fa troppo male. Ora me lo trovo dentro, sento le palle che picchiano contro le mie natiche e sento, dentro, le due cappelle, quella di Mario nella fica e quella di Piero nel culo che si strofinano una contro l’altra. Che roba! Malgrado il dolore continuo a venire, credo di morire. E poi … mi trovo davanti alla bocca la fica di Stefania, che mi accarezza i seni, mi sfiora i capezzoli. Ma come si permette, non sono mica una lesbica! I toccamenti di Stefania però sono così dolci che comincio a leccarle il clitoride, che sporge bene dalle labbra ben depilate, infilo la lingua tra le labbra della fica, sento la sua goduta colarmi in bocca. Che buon sapore, non ne avevo un’idea, mi piacerebbe sentirlo all’infinito. E così continuiamo un poco, Piero e Mario infilati dentro di me, ed io dentro a Stefania. Dopo un poco sento che i colpi dei due uomini aumentano, sento i loro cazzi farsi totalmente rigidi, la cosa mi fa impazzire ed accelero i movimenti dei miei fianchi e della mia lingua nella fica di Stefania. Poi esplodiamo tutti e quattro assieme. Sento un torrente caldo riversarsi nella fica, un torrente nel culo, la mia goduta rischia di farmi morire, mentre Stefania urla come impazzita. Mamma mia che roba.
Poi Piero e Mario si sfilano con i cazzi ammosciati e sento il loro sperma colarmi sulle cosce e sulle gambe. Stefania è stesa come morta, con le gambe ben spalancate e la labbra della fica aperte e mostrare l’interno roseo, con la sua venuta che cola fuori.
Io mi lascio cadere sul letto vicino a lei, grondando della mia goduta e di quella dei due uomini. Dopo qualche minuto i tre cominciano a riaversi e ridacchiano chiacchierando. Piero mi guarda con uno sguardo nuovo, mi pare quasi stupito. Io sono sfinita.
Dopo una bibita ci salutiamo e sento Piero e Mario dirsi “a domani”. Ma io non sono mica una puttana, cosa dicono “a domani”.
Non mi sogno neanche di rivedere quei due, anche se sento la fica tirarmi all’idea… e poi non sarebbe mica male vedere Piero e Mario inculare a turno Stefania …
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9 years ago
pierovale2013,
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Una gita culturale a Carcassonne. Da leggere guardando il video con lo stesso titolo in questo sito
Carcassonne è una splendida città in stile medioevale nel sud della Francia, a circa un’ora di macchina da Cap d’Agde.
Una giornata di maltempo, durante le vacanze estive al Cap, abbiamo deciso di fare una gita culturale a Carcassonne con alcuni amici: non si vive di solo mare o di solo sesso no?
Abbiamo usato la nostra macchina, abbastanza grande. Piero guidava; al suo fianco Cathy, una bella francese snella, bionda, occhi azzurri chiaro. Cathy era la capogruppo quando c’era da fare casino. Sul sedile posteriore sedeva François, il marito di Cathy, molto più posato. Alto con i capelli rasati e un pizzetto. Molto preso da me, che però gliela facevo sospirare e non gliela davo mai: noi donne abbiamo le nostre tattiche! Si è aggiunto all’ultimo minuto un americano, John, un ex attore porno californiano, bellissimo uomo con i capelli brizzolati, fisico palestrato, occhi azzurri dolcissimi: io, come tutte le ragazze del gruppo, ne ero pazza. Potete vedere immagini di John in alcuni dei nostri video. Io esibivo la mia abbronzatura estiva, con una maglietta bianca trasparente, senza reggiseno, e minishorts senza mutandine.
A Carcassonne abbiamo visitato il centro storico, le mura, e abbiamo scherzato per le strade. François mi stringeva e mi sfiorava le tette, facendomi rizzare i capezzoli sotto la maglietta sottile, Piero accarezzava Cathy, che non perdeva occasione per mostrare le sue bellissime gambe e il perizoma incuneato nel culo ben modellato.
Il pomeriggio ci siamo messi in macchina per il ritorno. Eravamo su di giri: Piero dal sedile di guida ha subito allungato una mano verso Cathy che si è sfilata il tanga per permettergli di infilarle due dita nella fica. Con l’altra mano guidava.
Io dietro mi sono buttata sul cazzone di François. Lo ha lungo e grosso, con un piercing sotto la cappella. Ho cominciato a succhiarglielo, mentre John mi ha sfilato la maglietta, per cui sono restata a torso nudo. John, ha cominciato a leccarmi i capezzoli e a sfregarmi il cazzo contro le tette. Dopo pochi minuti nel retro della macchina eravamo tutti e tre nudi. Io spompinavo un po’ uno e un po’ l’altro. John ha un cazzo lungo dritto e sottile, che mi piace molto. Gli anni da attore porno gli hanno insegnato molto.
Piero guidava, in una situazione non previstaa, credo, del codice della strada. Guidando toccava la fica di Cathy. Cathy, girata indietro, prendeva foto di noi tre e intanto urlava per gli orgasmi. Sul sedile posteriore io, John e François eravamo nudi in un groviglio di braccia, gambe, tette e cazzi.
John ha pensato bene di metter un po’ d’ordine: mi ha infilato il cazzo nella fica bagnatissima. Ho cominciato prima a gemere, poi ad avere un orgasmo dietro l’altro, come al solito con John. Il povero François, è rimasto una volta di più a bocca asciutta. Piero davanti aveva il cazzo fuori dai pantaloni, dritto verso il soffitto della macchina e Cathy ha cominciato a succhiarglielo. Dopo pochi minuti le ha schizzato in bocca, sempre guidando, rispettoso dei segnali stradali. Guidava ovviamente molto lentamente e i camion si affiancavano, guardavano increduli nella nostra lentissima macchina, poi cominciavano a strombazzare … e se la polizia stradale ci fermava per chiedere i documenti?
Per fortuna John ha goduto in fretta. Prima però si è tolto il preservativo per schizzarmi bene sulle tette dato che amo sentire la sborra calda sul petto. Piero non era d’accordo e gridava che non gli macchiassimo i sedili della macchina nuova…
E’ stato un grande viaggio, denso di cultura, come usa sempre durante le vacanze al Cap… Abbiamo le foto, prese da Cathy, di questo viaggio: potremmo montare un filmato, ricavato dalle foto, da mettere online. Interessa?
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9 years ago
pierovale2013,
51/55
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sesso a tre
conosciuto una coppia via inserzione che cercava un singolo mi presento nel posto concordato con il pensiero sara' un bidone ?arrivo nessuno beh aspetto un po' mi dico poi vado dopo un po arriva la coppia lei bionda curvilinea come piacciono me lui maschio che mi mette subito a mio agio presentandomi la lei ciao baci lei che mi da subito la lingua in bocca andiamo in una casa tuttaper noi ancore lingua in bocca mentre lui mi spoglia io spoglio lei nudi ci spostiamo sul letto dove incomincio a leccarle le grandi labbra fin che non esce il clitoride allora lo prendo tra i denti e succhi lei sborra subito con un urlo mentre sento una bocca che mi succhia mentre lingua in bocca bacio lei lui mi chiede se mi da fastidio io dico no continua pure allora la bionda raggiunge il marito in una pompa a due bocche dopo un po la faccio sdraiare col sedere in alto e glileo spingo tutto dentro il culo mentre il marito gli succhia le tette allora mi tolgo lo faccio sdraiare e dico a lei infilati sopra di lui quando e' ben impalata glielo rimetto nel culo e cominciamo a scopare tutti e due la moglie finche non raggiungiamo il piacere assieme lui la riempie in figa io gli riempio il culo di sborra poi restiamo a coccolare la bionda x un po e mi dicono che non avevano mai provato la doppia e che volevano rivedermi ancora ciao alla prossima...............
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8 years ago
robyn493,
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Last visit: 8 years ago
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car sharing 2
Dopo quella prima esperienza in un parcheggio, in cui venni esposta alle attenzioni molto particolari di alcuni voyeurs, non senza aver vissuto sensazioni decisamente estreme, divenne quasi inevitabile la richiesta di volermi rivedere posta in una situazione analoga.
Pur nella stessa condizione di turbamento mentale, alla sola idea di trovarmi a rivivere ancora quella folle avventura, tuttavia fu come sempre più forte la voglia di trasgredire nei modi più inusuali.
Questa volta però non furono le cinture di sicurezza, avvolte attorno al corpo a costringermi legata al sedile, infatti, oltre ad aver scelto un orario della giornata, in cui la luce non avrebbe costituito alcuna limitazione visiva, dopo avermi fatta spogliare, fui esposta liberamente all'integrale visione di chi ancora si era approssimato al veicolo entro il quale ero stata lasciata.
L'esortazione ad esibirmi, contorcendomi nell'abitacolo in maniera tale che dall'esterno fosse ben visibile la mia nudità, fu accolta con giubilante compiacimento tra gli sconosciuti avventori che non disdegnavano a loro volta di rivolgermi espliciti incitamenti a far si che il mio corpo divenisse oggetto di assoluta attrazione.
Non potevo negare che l'essere trattata alla stregua di una vera puttana in fondo mi eccitava enormemente, senza però riuscire a celare del tutto l'assillante pensiero che una simile situazione potesse sfuggire dal controllo di chi l'aveva generata.
Lascivamente distesa sui sedili, in maniera che le mie terga divenissero una attrattiva ulteriore per le frenetiche masturbazioni che nel contempo si alternavano oltre alla protettiva barriera dei finestrini, avvertivo crescente l'eccitazione di chi, dall'esterno, si gustava un evento sicuramente inimmaginabile.
Ancora una volta la morbosità perversa di chi mi era complice nella follia di quell'impresa, aprendo una delle portiere, mi espose ancor più vulnerabile alle inevitabili attenzioni dei sempre più euforici ammiratori.
Senza impedire che le mani di alcuni potessero cogliere l'opportunità anche di un contatto epidermico, mi sentii avvolgere le caviglie e sospingere pericolosamente verso l'esterno mentre altre anonime carezze si appropriavano delle mie natiche percorrendomele avidamente.
Senza avere il coraggio di guardare ciò che stava avvenendo mi ritrovai, quasi senza rendermene conto, ribaltata sul cofano del veicolo attorniata dalle sconosciute presenze che indisturbate mi palpeggiavano ovunque senza più alcuna remora.
Il timore di venire profanata completamente si impadronì di me, costringendomi a supplicare che non infierissero oltremisura dichiarandomi subito più che disponibile a soddisfare almeno uno di loro con una esclusiva prestazione orale.
Facendo menzione solo del suo nome F. si presentò di fronte a me già con la proprie erettile consistenza pronta per essere oltremodo stimolata, obbligandomi a tenere fede alla promessa fatta.
Dominando ogni possibile impulso di istintiva reticenza mi apprestai a compiere una voluttuosa degustazione avvolgendone la turgida asta più che mai compartecipe, pensando di punire in tal modo anche colui che in fondo mi aveva obbligata a condividere una situazione così estrema.
Con il palato ancora intriso dell'abbondante libagione spermatica potei finalmente riparare nell'auto, ben determinata a vomitare nella bocca del mio accompagnatore l'intero sapore di quella seminale minzione.
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8 years ago
gloria1951,
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La ricompensa
Seduta sulle ginocchia, al centro della stanza.Fuori è calata la notte.
Con indosso solo un paio di scarpe lucide nere dai tacchi vertiginosi.
In attesa del mio padrone e di ricevere la ricompensa promessa.
Socchiudo gli occhi sentendo dietro di me i suoi passi........ il suo respiro caldo ....... e le sue mani che raccolgono i miei capelli ramati in una treccia.
"Sei pronta per ricevere il tuo premio" un sussurro al mio orecchio. La voce profonda e gentile
"Si mio signore" mordendomi il labbro
Sento la ruvidezza delle corde avvolgermi il corpo. I seni si gonfiano e i capezzoli diventano eretti al loro sfregamento. Il mio respiro si fa sempre più veloce quando inizio a sentire le corde stringermi il collo. E catturare ogni singola parte le corpo. Le braccia. La schiena. I fianchi. In una serie di incroci e nodi che impreziosiscono il mio corpo.
Con le mani legate alla pediera del letto, davanti a noi. A gattoni.La luce proveniente dal finestrone che illumina i nostri corpi.
E le corde che mi imprigionano in una dolce e lenta agonia. Esplorandomi nel mio più intimo.
Attorcigliandosi i capelli intorno alla mano, mi costringe ad alzare la testa mentre le sue gambe aprono le mie......
La mano libera scorre su di me decisa, sublime sui seni, tintillandomi i capezzoli.
Alzo lo sguardo e reprimo un gemito.
"Zitta !" autoritario. Le sue labbra calde sul mio collo.Una seconda tirata di capelli e l'altra mano si insinua in mezzo alle gambe ................ portandomi all'esasperazione.............
Stringo forte le corde che mi tengono legata al letto........ trattengo il respiro........... apro gli occhi.
Lo sento arrivare dentro di me, potente, instancabile. Ad ogni colpo le corde che stringono.... e stringono .......
Punendomi ad ogni mio gemito.
Le nostri voci che diventano una sola. I nostri corpi che vengono l'uno dentro l'altro. Le corde che fanno male...........
Una leggera nebbia inizia a offuscarmi la vista. La mente.Come sospesa in aria.Finalmente libera.
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8 years ago
Scarlett80,
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Il sapiente massaggiatore che mi convinse a diventare una troia
Non sono mai stata una ragazza monotona ed ho sempre vissuto le mie relazioni in modo semplice, passionale e da vera donna quale son sempre stata. La famiglia felice del mulino bianco è sempre stato il mio simbolo. Quattro anni fa, io ed il mio attuale ragazzo, ci trovavamo in Lituania per il matrimonio di mia sorella. Ci siam recati in una sala dove trasmettevano un film del quale nemmeno ho capito il titolo. Dopo esser usciti dal cinema, siam andati a mangiare un panino nel locale ristorante. Mi sono incantata a guardare delle coppie che mangiavano e nemmeno si guardavano in faccia perché erano assorti nei loro telefonini. Io non volevo che la mia relazione finisse cosi. Durante il tragitto a casa, appena dopo il piccolo ristorantino di Algrid, c era un centro massaggi dal quale è venuta fuori una bellissima ragazza. Una volta a casa e messi a letto, il mio lui inizia a chiedermi come mai io avessi guardato quella ragazza con insistenza, quasi per saltarle addosso. Gli risposi che era la sua impressione ma lui mi disse invece che secondo me un massaggio mi avrebbe fatto sicuramente bene. Lui è sempre stato piu aperto di me e giocava spesso con le parole. Mentre facevamo sesso mi diceva che sarebbe stato bello vedermi sotto le mani di un abile massaggiatore. Durante la notte ho continuato a pensare a quello che mi aveva detto, alle mani di un perfetto sconosciuto che mi accarezavano ma non per toccarmi ma per massaggiarmi. Due settimane dopo, al nostro rientro in Italia, lui rientra a casa con una specie di volantino e mi dice che aveva vinto un massaggio. Un nuovo centro estetico aveva messo in palio un massaggio ma lui non voleva farlo perché voleva che lo facessi io. Il centro estetico offriva trttamento a domicilio. Alle ore 21.00 mentre sto tornando a casa ( c era anche mia madre) lui mi manda un messaggio dicendomi, amore fa presto ad arrivare a casa. Visto che hai passato una giornata pesante ti ho prenotato il massaggio. Io ero infastiditissima perchp non avevo alcuna intenzione di farmelo. Comunque arrivo a casa, saluto la mamma e con aria scocciatissima vado a fari velocemente la doccia per aspettare il massaggiatore. Dopo circa 20 minuti ariva questa persona palesemente gay ( ovviamente era solo una scenetta per tranquillizzarmi e per far star tranquilla anche mia madre) e si mette in ufficio dove prepara il fouton e gli oli. Io arrivo da lui in accappatoio ed in lingeire. Ero imbarazzatissima. Mi fa togliere l accappatoio e mentre me lo tolgo lui nemmeno mi guarda e ÂÂÂ la cosa mi è piaciuta perché non mi son sentita osservata. Mi son sdraiata e dapprima ha iniziato a massaggiarmi delicatamente le spalle ma senza olio e dopo un po ha iniziato a toccarmi dappetutto: sulla schiena, sulle gambe, glutei e piedi. Mi piaceva, ero decisamente rilassata e a mio agio. Riparte dal collo e delicatamente va verso l allacciatura del reggiseno per slacciarlo, ma ho lasciao fare, ero a mio agio. Quando ha iniziato a massaggiarmi con l olio ho sentito i brividi che mi percorrevano lungo tutta la schiena, le sue mani sapienti mi massaggiavano e accarezzavano lentmente. L olio scivolava decisamene bene. Quando si è avvicinato al sedere ed ha iniziato a massaggiarlo, il calor ha iniziato ad invadere il mio corpo. Sentivo un caldo insopportabile, il battito cardiaco aumentava e…non so davvero cosa davvero volevo ma pensavo vhe se fosse sceso un altro po con la mano, non mi avrebbe dato fastidio, anzi…..
Dopo tutto quel massaggiare, quel non fastidio era diventata una voglia, ogni volta che si avvicinava al sedere speravo andasse un po piu giu per fargli vedere che non mi dava fastidio, anzi, ero anche disposta ad aprire un po di piu le gambe. La schiena era davvero il collegamento che lo collegava al mio sedere, ero tutt uo. Quando andava verso il collo, si fermava sotto le ascelle facendo finta di non volermi toccare ma un po alla volta è arrivato finoaÂÂÂ prendermi i capezzoli in mano. Li la mia figa pulsava, avevo voglia che togliesse le mani dal seno soltanto perche poi avrebbe dovuto mettermele di prepotenza in figa. Le sue mani scivolavano e andavano su e giu e quando arrivate finalmente al sedere, alzai il bacino per fargli capire che volevo tirar via gli slip. Pian piano, un po alla volta arriva ancora una volta tra le mie gambe, ma senza togliermi quei cazzo di slip. La mia figa era un lago, avevo voglia che mi mettesse qualsiasi cosa dentro. Se mi avesse scopata, sbattuta o violentata, non avrei detto nulla, anzi, avrei anche sperato ci fosse un suo amico. Mentre mi accarezzava l interno coscia, facevo finta di aggiustarmi sul lettino facendogli vedere tutta la mia disponibilita a farmi toccare. Continuava a sfiorarmela, toccarmela pian piano facendo finta di nulla fino spostarmi totalmente gli slip ma….senza toccarla. Sapevo che la stava guardando. Prendo forza e tiro su il braccio per metterlo sotto la testa e mentre lo tiro su mi scontro con la mano sul suo cazzo durissimo e mi ci son fermata un secondo. Mi ha fatto girar pian piano e io in modo assolutamente naturale mi son girata e gli ho guardato e fissato il cazzo per circa un minuto. Il mio slip era messo malissimo, la figa depilata da poco era tutta bella li esposta e mentre mi metteva l olio sul seno aprii le braccia per posizionarmi meglio e si fermarono sul suo cazzo, ma da li non le spostai, anzi, glie lo presi in mano e mentre lui mi muoveva gli feci una quasi sega, glie lo toccavo in modo naturale, spontaneo, ma avrei voluto staccarmi dal massaggio e prenderglielo in bocca. Mi sarei fatta scopare, sbattere, mi sarei fatta chiamare puttana, troia, gli avrei succhiato la sborra da quel suo bel cazzo in tiro. La sua mano era andata ancora una volta tra le mie cosce e io ancora una volta spalancai le gambe per fargleila toccare. Mi massaggio per bene la figa, avevo finalmente le sue mani li nella mia figa, la calda figavogliosa di cazzi, anti cazzi tutti per me.Mentre era li a menarmela per bene, io presi coraggio e gli tirai fuori il cazzo e gli feci una sega pazzesca. Gli guardavo il cazzo e speravo che me lo pompasse dentro, ma lui era li intento a guardarmi la figa. Ad un certo punto i miei battiti cardiaci accellerano, iventano molto piu intensi, veloci, avevo voglia, stavo per esplodereeeeeee e mentre ero li che godevo come una troia, la sua sborra mi schizzo sulla figa e sulle tette. Mi leccai le mani,ÂÂÂ mi infilai un dito in culo e gli dissi che il massaggio mi era piaciuto un sacco, ma la prossima volta anche lui sarebbe dovuto eser nudo. A distanza di questo tempo, abbiam scopato soltanto tre volte ma è rimasta una bella amicizia. Io d allora ho iniziato a provare cose nuove, abbiam frequentato prive, scambisti, bsx, anche un singolo. Insomma, le abbiam fatte tutte. A distanza di due anni, ho scoperto che questo massaggiatore lo chiamano soprattutto per sbloccare le mogli eheheheh incredibile.Grazie caro amico
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6 years ago
bipbopvr,
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la nostra prima volta
Premessa: è il primo racconto che scrivo. Siate magnanimi.il racconto è un fatto realmente accaduto e risale a novembre 2016Ci presentiamo;io sono Diego ho 35 anni sono siciliano , Moro e con un fisico asciutto.icono un ragazzo attraente. Maria è la classica bellezza Siciliana; mora,occhi marroni,capelli ricci ed un corpicino da far invidia a molte.Con Un seno piccolo e sodo ed un culetto a mandorlino.Siamo sposati da 3 anni e la nostra vita sessuale è da sempre stata molto attiva con un feeling pazzesco. Da qualche tempo abbiamo iniziato a fantasticare su situazioni trasgressive. Maria si eccita tanto nell'immaginare di trovarci in mezzo ad altre coppie ed in particolar modo perde le staffe quando gli prospetto situazioni con più uomini. Un week end di novembre siamo dovuti partire per lavoro,destinazione Milano. Una volta li ho incominciato a smanettare con il cell. nell'intento di trovare un club o qualcosa di trasgressivo per prospettarlo a lei. Così una volta intercettato il posto,lo feci vedere a Maria che rifiutò di andarci,forse perché presa dalla paura di poterci ficcare nei guai. Dopo un po di pressioni e con i giusti paletti, Maria si convinse ad andare, forse spinta dalla curiosità o dall'eccitazione. Così ci andammo a preparare per questa nuova esperienza. Arrivati al club,entrammo e subito alla reception capirono che eravamo una giovane coppia inesperta. Cosi iniziammo a girovagare vicino al bar, per cercare di ambientarci ma il posto che ci faceva stare meglio era la sala fumatori. Li tante coppie e singoli ci osservavano con aria da predatori e noi ci sentimmo prede. Maria era molto agitata e così proposi di bere qualcosa di più forte in maniera da poter abbandonare le paure ed i freni inibitori. Dopo il secondo gin/tonic eravamo più rilassati, così con coraggio ci siamo incamminati verso quei meandri del club più segreti, quelle stanze buie dove i corpi si aggrovigliano,dove l'odore degli umori sessuali e le grida di piacere fanno venire i brividi. Ci avvicinammo davanti ad una stanza dove una coppia si scambiava effusioni con la partecipazione di un singolo. Era buio ma si intravedeva quanto bastava per capire che,erano ragazzi giovani e belli. Subito si accorsero di noi e ci fecero segno di unirci a loro. Maria pur essendo un po libera da freni inibitori, rifiutò all'istante e mi fece cenno di allontanarci. Camminando ancora verso altre stanze, vedevamo altre orgie ed altre situazioni molto spinte. In una stanza si stava consumando un gang con una donna e circa 10 uomini attorno che,alternandosi possedevano la donna in tutti i modi possibili ed inimmaginabili. La mia testa però era bloccata in quella stanza con i ragazzi. Cosi chiesi a Maria di ritornare di la a vedere i ragazzi a che punto erano. Lei capì le mie intenzioni e con una freddezza degna di un lottatore di boxe, mi fa ''amò io non ho paura che mi facciano qualcosa ma ho paura se mi lascio andare del tutto e dopo ci rimani male''. A quelle parole nella mia testa si è scatenato un groviglio di emozioni. Da un lato ho sentito una forte gelosia ma dall'altra un eccitazione mai avuta. Il mio cazzo voleva esplodere dai pantaloni. Così con cenno d'intesa ci dirigemmo verso quella stanza. Arrivati li davanti l'invito fu riproposto e stavolta accettato. Si spalancarono per noi le porte dell'inferno. Io presi subito la situazione in mano e avvicinandomi ai ragazzi spiegai che per noi era la prima volta e che volevamo solamente fare soft. Mentre io mi spogliavo i ragazzi iniziarono a spogliare delicatamente Maria, la lei di coppia iniziò a limonarla mentre i ragazzi si attaccarono ai suoi capezzoli e con le mani non lasciarono scoperto un solo centimetro del suo corpo. Io mi sentii per un attimo a disagio e non sapevo cosa fare ma, l'attesa durò poco perché lei si avvicinò a me e con dolcezza iniziò a baciarmi il collo per poi scendere fino ad arrivare al mio cazzo. Era da tanti anni che non sentivo un altra bocca succhiarmi e la sensazione fu straordinaria. Girandomi verso mia moglie uno spettacolo inatteso mi stava aspettando! maria aveva il cazzo in bocca del singolo mentre il lui di coppia era intento a leccarle la Fica. La sentivo ansimare e si dimenava come un anguilla. Quella visone mi fece raggiungere un'eccitazione tale da non capirci più nulla. Così quei paletti prefissati prima di entrare,quegli accordi presi con i ragazzi e tutte le seghe mentali ,svanirono nel nulla. Maria si lasciò andare a tutte le attenzioni che i nostri compagni di gioco le dedicarono. Iniziò a cavalcarli a turno, iniziò a scopare come una forsennata sempre con la bocca impegnata.Con il mio cazzo in bocca o a turno quello dei ragazzi, e per non farsi mancare nulla, anche con la fica di lei. Dopo più di un ora di sesso sfrenato,i nostri corpi esausti si adagiarono su quel materasso fradicio di umori e sudore. Una volta usciti dal club e saliti in macchina,un silenzio agghiacciante ci avvolse entrambi. Provavamo vergogna per quello che poco prima eravamo riusciti a fare. Per tutta la strada di ritorno non ci siamo detti una parola per paura di ferirci a vicenda. Arrivati in hotel dopo aver fatto la doccia, una serie di sguardi anticiparono una risata imbarazzante ma allo stesso tempo liberatoria. La serata si concluse con un altra ora di sesso, ripensando a tutto quello che avevamo fatto al club.Â
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5 years ago
Diegoemaria83,
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Pensieri di una sottomessa
La sottomissione sessuale può essere un viaggio profondo di fiducia e intimità. È un atto che richiede vulnerabilità, dove la persona che si sottomette si abbandona completamente, liberando il proprio io in un contesto di sicurezza e consensualità. In quel momento, c'è una connessione intensa, una danza di potere e di piacere, in cui i confini si dissolvono e i desideri più profondi emergono.
La sensazione di lasciare andare il controllo, di essere guidati da un partner che si prende cura di te, crea uno spazio di esplorazione unica. Ogni sussurro, ogni tocco diventa un'esperienza sensoriale intensa. La mente e il corpo si allineano in un ritmo che è sia liberatorio che appagante, trasformando il momento in un'opera d'arte di passione e connessione umana.
In quella vulnerabilità, si trova una forza straordinaria: la capacità di esprimere e vivere i propri desideri più autentici, costruendo legami che trascendono il fisico e toccano l'anima. È un'esperienza che, se vissuta con rispetto e consapevolezza, può portare a una comprensione più profonda di sé e dell'altro.
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3 months ago
Jeanny,
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Prima di Entrare
Un momento prima di entrare ci guardiamo negli occhi senza dire una parola. Siamo in macchina, ho appena spento il motore, nel parcheggio. Davanti a noi, un’entrata anonima. Quello sguardo che ci scambiamo ha molte domande: siamo davvero sicuri? Siamo davvero qui, a un passo dall’entrare, per la prima volta, in un privè durante una serata BDSM?Prima di incontrare te, tutto quello che ho sempre avuto sono stati desideri forti, curiosità spinte, immagini che mal si inquadravano in qualunque relazione vivessi. C’era spesso dolcezza, sintonia, armonia, trasporto, anche molta passione, ma mancava un significato profondo, quello di ammettere che c’era un desiderio diverso. Quel desiderio è diventato legittimo incontrandoci. Prima di incontrare te, non sapevo – o meglio, lo sapevo come si può sapere una cosa che si conosce, non che si sente – che fosse possibile avere un rapporto di coppia così intenso ed esclusivo da lasciare aperta la possibilità di esprimere se stessi appieno.Si tende spesso a considerare che cosa è “normale” e che cosa è “pervertito” e a considerare una persona con certi pensieri oltraggiosi, come a una persona che è settata in quel modo, con un’idea fissa in testa, con cui una normalità non è possibile. Invece con te è tutto normale, nel senso bello del termine. É nato a poco a poco, come spesso accade in una storia, quel sentimento. Invitare fuori a uscire, passeggiare, chiacchierare, ritrovarsi a condividere punti di vista, a confrontarsi, a discutere, anche, per quanto ci si trova diversi. Abbiamo quarant’anni, è normale, siamo ormai entità solide con idee chiare e punti di vista sul mondo tutti nostri. Eppure, dentro questa normalità, nel nostro litigare, perderci e ritrovarci, nel nostro tira e molla, nel nostro lasciarci e perderci di vista e poi ritrovarci e sentire il legame, abbiamo cominciato ad essere davvero noi stessi. Così, quando mi ha detto che stavi frequentando una ragazza, che un rapporto lesbo non l’avevi neanche mai pensato ma che era una sensazione nuova, che non era qualcosa che potessi darti io, invece di sentirmi rifiutato e messo da parte, ho sentito che stavi esprimendo apertamente te stessa, di fronte a me. Ti sei messa nuda, completamente, oltre qualcosa che può esprimersi con la semplice assenza di abiti. L’ho fatto anche io, perciò, raccontando di quanto la mia fantasia e la mia voglia mi portasse in altre storie, e come quelle storie non fossero in antitesi con te, di come noi non fossimo opposti ad altro. L’ho ammesso e, da inconfessabile desiderio, da fantasie solitaria, è diventata una cosa normale. Nel senso bello del termine. Quando ci siamo persi e poi, invece che dirci addio ci siamo rimessi a parlarci e ho ammesso che stavo frequentando altre e anche tu hai ammesso che stavi frequentando un lui, ogni mia consapevolezza è crollata. Ero così abituato, in una relazione, ad essere al centro, che tutto quello che vedevo in quel momento era cenere. Mi bruciava in modo ignobile, quanto mi sentissi messo da parte, e ricordo quanto mi venisse da dire, semplicemente, ok, allora basta, che cosa sto qui a fare? Eppure siamo rimasti, soffrendo entrambi, perchè anche tu sentiva lo stesso: messa da parte, sostituita. Eppure siamo rimasti.Per quanto mi bruciasse, ho iniziato ad immaginarti, con quella sua ragazza, con quel mistero di ciò che io non ti davo, al di là delle differenze anatomiche, pensando, allo stesso tempo, che cosa dalla mia altra ragazza io ottenessi, che non mi davi tu. Bruciavamo, feriti ma coinvolti, decisi a rimanere e a comprendere l’altro e anche noi stessi. Fino a capire che il centro non era con chi andavamo, il centro non era capire perchè gli altri, ma perchè noi. Perchè stavamo lì, nonostante tutto, ad amarci in modo osceno anche se quel letto in cui scopavamo aveva visto, magari la notte prima - non potevo saperlo – te posseduta intensamente da un altro uomo o te stringere con quella determinazione che conoscevo, il corpo magro e sodo della tua amante?La risposta era lì, nel parcheggio sciatto di quel privè. Perchè con nessun altro, di tutti quelli che avevamo conosciuto e conoscevamo, condividiamo quell’intensità di significato, quella ragione solo nostra, quel senso di essere noi, davvero, uno dentro l’altra, soggiogati e padroni, arroganti e sottomessi, profondamente connessi in quello che sentiamo essere noi. A confronto, tutto il resto, tutte le scopate, gli incontri che facevo con le ventenni che bramavano di essere punite e controllate, o le mie relazioni alternative, tutto questo non era niente, a livello di intensità. Era un prendere ciò di cui avevamo bisogno per poter tornare a casa sereni e consapevoli. Noi, invece, siamo proprio questo: casa.Così abbiamo cominciato a condividere fantasie, e a scoprirci davvero: la tua natura molteplice e switch, che passa dal chiamarmi “papino” e dal desiderare di essere disciplinata ed allargata, alla tua brama di farmi stare zitto e rendermi docile con una mungitura severa a cui non posso sottrarmi; dalla mia necessità di vederti legata stretta, immobilizzata in una posizione oscena, in cui essere riempita in ogni buco, alla voglia di vederti padrona totale della tua femminilità mentre mi imponi di leccarti quelle tue tette tatuate che ami guardare e farmi guardare. Poi siamo andati oltre, quando ho aperto la fantasia a quella tua fidanzatina che ami mettere sotto, a quanto ti piaccia coinvolgere giovani ragazze innocenti e a quanto ami far vedere loro come si fa scopare una vera donna, portandole a pregare per avere il cazzo e poi negandoglielo, perchè lo vuoi tutto tu. A quanto tu voglia vedermi godere mentre insieme scopiamo una piccola schiavetta ubbiente, o mentre fantastichi di incontrare una coppia di nostri amici e di guardarmi mentre godo con quella tua amica, perchè tu sei lì, spettatrice ma protagonista e sapendo profondamente che non sei in discussione, ma al centro, sempre.Fino a dirci come sarebbe bello in una discoteca di Berlino, portarti vestita soltanto di quelle scarpe vertiginose, quella minigonna di pelle, senza intimo, quel reggiseno nero, senza coppe, che è soltanto un ricamo intorno al seno, e quella giacchetta corta e stretta, che ti copre appena mentre siamo per strada, con pudore, ma puoi facilmente lasciare aperta una volta dentro, valutando man mano che cosa mostrare, appena, e che cosa celare. “Perchè fino a Berlino, perchè non in una serata BDSM qui a Milano?”, mi hai fatto quella domanda quando ancora per me, l’idea di condividerti era soltanto una fantasia che stavo ancora imparando a gestire, ma non era di certo un progetto concreto. Non ci è voluto molto, però, per prenderne coscienza. Una ricerca veloce, una telefonata, la condivisione di informazioni di base, tutte le rassicurazioni possibili da parte dei gestori, gentilissimi e, poi, eccoci qui.Nel parcheggio, un momento prima di entrare, a guardarci negli occhi senza dire una parola.
1996
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1 month ago
Notturno84,
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Chi ha aperto le porte x Moni 1° parte
CHI HA APERTO LE PORTE X MONI 1° Parte
Appena 19enne girando con amici a Milano x Trans divertendoci un po’ e vedendo queste meravigliose creature, misteriose ma intriganti, la mia mente cominciò a frullare di provare questa esperienza nuova…girando e girando vidi una stupenda bambola che mi attirava…Passarono alcuni giorni e decisi di cominciare questa avventura non sapendo a cosa andavo incontro di preciso, però ero eccitata…Arrivai alle 22.00 in zona “Parco Ravizza” e feci un giro per vedere se c’era qualche Trans che mi attraeva…alcune erano mascoline, volevo una bella Trans visto che era la prima volta. Andai dove avevo visto la Bambola, ce n’erano 3 con Lei diciamo tutte belle, alte, con seno da favola, gambe lunghe, tacchi alti, vere bombe sexy…tremavo un po’ e passavo continuamente davanti a loro fino a quando erano rimaste in 2..Lei era lì che ancheggiava sui tacchi sculettando parlando con l’altra…mi fermo vicino ed aspetto…mi si avvicinano entrambe e mi chiedono se posso dargli un passaggio..risposi di si…salgono e facciamo un giro in città chiedendomi cosa facevo e se ero ancora vergine…se non avessi mai provato con una Trans…risposi timidamente che ero vergine però volevo vedere com’era questo nuovo mondo…sono sempre stata curiosa di provare di tutto…si guardano x qualche istante tra loro e con un sorriso annuiscono senza dire nulla…Se vuoi possiamo andare a casa mia noi 3 e ti facciamo vedere cosa si prova con noi Trans, però devi lasciare fare a noi…chiedo quanto mi costerebbe il tutto..se sarai brava niente…ci divertiremo un po’ insieme …Un po’ titubante ma eccitata dalla proposta di queste meravigliose Fanciulle accettai…Arriviamo a casa di “Monica” (da cui ho preso il nome d’arte in sua memoria) bella, confortevole, elegante casa…Ci accomodiamo sui divani bevendo un whisky, ero in mezzo a loro, sentivo il loro profumo che mi prendeva la testa, 2 whisky, la testa comincia a liberarsi…Monica va in camera e mi lascia sola con Angela l’altra, quelle 2 gambe perfette affusolate, tacchi da 12 cm, minigonna cortissima, cominciavo a non capire + nulla…Sento la sua mano che mi accarezza i capelli mi giro x guardarla negli occhi e mi si avvicina con le sue labbra, non so cosa fare ma decido di fare il passo…lascio fare a loro…le nostre lingue si incrociano e sento un brivido che mi assale lungo la schiena, mi lascio andare alle sue carezze, l’accarezzo lungo i fianchi armoniosi, mi lascio trasportare da Angela in questo mondo nuovo…sono eccitatissima…Nel frattempo sento i tacchi di Monica che si avvicinano a noi, ci stacchiamo dal lungo bacio e vedo la mia Venere con una sottoveste trasparente nera, i suoi seni sodi avvolti da un reggiseno mini…un perizoma che si intravede da sotto la sottoveste, quasi svengo dall’apparizione…Meravigliosa…si siede di fianco a me e Angela va in camera…Monica mi chiede se sono depilata, io dico di no…allora mi dice se mi piacerebbe essere tutta rasata come mamma mi ha fatto…dico di si…mi prende x mano e mi accompagna in bagno…mi dice di spogliarmi e di lasciare fare a lei…non capisco pi++ nulla…mi mette sotto la doccia, mi bagna la pelle e poi prende una crema depilatoria…ero eccitato al massimo. Mi spalma la crema su tutto il corpo dove avevo i peli…meno che sulle parti intime…in attesa che la crema facesse il suo effetto prende la schiuma da barba e me la mette sulle parti intime, me la spalma x bene e poi prende un rasoio usa e getta e comincia a rasarmi quelle parti…terminato rientro in doccia x sciacquarmi dalla crema e dalla schiuma…mi guardo e con stupore mi vedo tutta bella liscia e depilata…la cosa mi eccita di + ancora…esco e mi asciugo …mi sento libera e sento che sarà una serata fantastica con queste 2 meravigliose creature…ho deciso di lasciarmi andare a loro, succeda quel che succeda, sono nelle loro mani. Indosso l’accappatoio di seta di Monica e vado in soggiorno…sono entrambe sedute sul divano, anche Angela si è cambiata, indossa una vestaglia rossa con tutto in tinta anche sotto…wow wow sono emozionata e nel frattempo eccitata dalla voglia di essere tra le braccia di 2 Fantastiche e Meravigliose Creature.. Ma era solo l’inzio …mi siedo in mezzo a loro e dopo un altro whisky sento il loro respiro avvicinarsi al mio viso…mi lascio andare sul divano e sento le loro lingue che cercano la mia…le prendo x i fianchi e le stringo a me…sento il loro respiro che sale affannoso…ci lasciamo andare ad un lungo ed intenso bacio…credo che si stiano eccitando anche loro…vorrei sentire la loro eccitazione ma mi fermano…si alzano e mi prendono x mano e mi accompagnano in camera da letto…un letto stile ‘800…mi sembrava di vivere in una favola.
Ora Monica si avvicina ad un cassetto e prende dell’intimo femminile, rosa……………….Continua
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14 years ago
Monitrav60,
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Chi ha aperto le porte x Moni 2° parte
Chi ha aperto le porte x Moni 2° parte
Sono in mezzo a loro, delicatamente e contemporaneamente mi sfilano l’accappatoio…chiudo gli occhi e mi lascio coinvolgere dall’atmosfera che mi circonda, sono stordita dal loro profumo e dalla delicatezza che hanno x me.. le sento vicine coi loro corpi, quei seni che sfiorano la mia pelle nuda, le mani che accarezzano la mia schiena con un brivido che mi fa tremare tutta. “Tieni gli occhi chiusi” mi sussurra Monica, ti diciamo noi quando aprirli…Sento che mi infilano la sottoveste dai piedi, che sensazione sentire sul mio corpo quell’ intimo fine e delicato…poi mi infilano un perizoma che sento la riga infilarsi tra il mio sfintere, ma davanti il mio pene non ci sta dentro, ero eccitata al massimo…sento che mi stanno mettendo una parrucca lunga, poi mi fanno sedere sul letto…mi mettono una crema sul viso massaggiandolo, poi del fondo tinta…Angela comincia a truccarmi gli occhi, mentre Monica mi mette del rossetto sulle labbra…mi sto immaginando come possa essere così…ma voglio vedere il tutto alla fine…mi dicono che sono una gnocca stupenda e che potrei fargli concorrenza se andassi in strada…hanno finito? No!!! Mi infilano delle calze autoreggenti a rete, poi un paio di scarpe con tacchi altissimi…non so come potrei camminare però sono pronta x il grande salto…lo voglio fino in fondo…mi aiutano ad alzarmi e mi accompagnano davanti ad uno specchio che mi ritrae tutta…Non ci posso credere, non mi riconosco, credo che nemmeno i miei famigliari e gli amici mi riconoscerebbero…ma sono proprio io? Che bambola, una biondina mozzafiato, mi congratulo con le mie 2 Fatine, siete state fantastiche…le prendo x i fianchi e le bacio appassionatamente, loro soddisfatte per la mia gioia contraccambiano. Le accarezzo i glutei ad entrambe, come loro fanno con me…ci abbracciamo come se ci conoscessimo da una vita…sento contro le mie cosce qualcosa di duro e grosso, si strusciano una da una parte una dall’altra…non capisco + nulla sono in estasi totale, mi lascio andare completamente, sento le loro mani su tutto il corpo, sui fianchi, sui capezzoli, sulle natiche, poi Monica si pone dietro di me mentre Angela di fronte, sento l’enorme e duro c…o, mi inarco per sentirlo meglio tra le natiche, bacio Angela come se fosse una donna vera, le desidero ardentemente…Sto scoppiando dal piacere…mai avrei immaginato una così forte emozione, ero confusa ma felice di questo gioco che mi inebriava la mente ed il corpo…volevo accarezzare tutto delle mie Fatine…ma il gioco lo comandavano loro…come mi avvicinavo con le mani per sentire i loro gioielli mi bloccavano…oddio cosa succederà ancora…perché non soddisfano la mia curiosità…non era la prima volta che toccavo dei c…i, mi è capitato con qualche gay ma solo in mano…continua…………
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14 years ago
Monitrav60,
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Barbara trav fa godere una coppia
Sto aspettandoli impaziente, per l’occasione mi sono truccata vistosamente ed ho messo la mia parrucca bionda a caschetto; sul mio corpo liscio e depilatissimo (ho fatto ieri la ceretta), ho indossato calze color visone con la riga, reggicalze alto di pizzo rosso, perizoma rosso, reggiseno a bustino rosso con seni in lattice della 4° misura; sopra ho messo minigonna nera di pelle e un top nero con inserti in paillettes con maniche lunghe in pizzo, cintura alta rossa, scarpe di vernice rosse con tacchi a spillo, e per finire due braccialetti e girocollo di perle. Ecco, sono arrivati! Mentre gli offro da bere, Marco comincia a palparmi e subito lo facciamo spogliare. Mariarosa inizia a leccargli il cazzo, mentre io la spoglio lentamente, prima la gonna, poi la camicetta, ecco, è rimasta in reggiseno bianco a balconcino, mentre sotto indossa solamente un collant di pizzo bianco aperto davanti e dietro... non ha mutandine e la sua fica è completamente depilata! Io inizio a toccarle i seni, da dietro, mentre lei continua a succhiare il cazzo di Marco... poi anch’io mi avvicino al suo cazzo, ed insieme lo spompiniamo... lei gli lecca le palle.. io lo ingoio fino in fondo.. continuiamo per una decina di minuti, poi Marco vuole sborrare... si mena il cazzo, mentre io e Mariarosa ci baciamo furiosamente con la lingua in bocca...poi, mentre Marco sta per venire cominciamo a leccare insieme la cappella, io di lato, poi lei si fa schizzare in viso ed in bocca.... Lo sperma di Marco le cola dalle labbra... Poi lui va in bagno a lavarsi, e Mariarosa si ripulisce la bocca... Mentre aspettiamo, lei si è tolta il reggiseno ed ha cominciato a spogliarmi, mi sfila la gonna e mi leva il top, intanto, con una mano mi palpa il cazzo e con l’altra mi tocca il culetto... poi si inginocchia e ingoia il mio cazzo, che è diventato durissimo.. intanto mi lubrifica il culo con la crema... mentre mi spompina comincia ad allargarmi le chiappe, scosta il tanga ed infila due dita, poi tre e continua a spompinarmi. Poi mi sfila completamente il tanga; Marco intanto è tornato, prende un grosso fallo in lattice, lo lubrifica e lo porge a Mariarosa; ci spostiamo sul divano, mi metto seduta, tenendo aperte le gambe con le mani, Marco mi aiuta e le sposta all’indietro, tenendole allargate all’inverosimile... Mariarosa comincia ad infilarmi il cazzone.. piano piano la grossa cappella si fa strada nel buchetto dilatato... poi il cazzo di lattice entra tutto in culo... io godo moltissimo.. poi, dopo vari minuti d’inculata, aumenta il ritmo dell’inculata ed intanto mi succhia il cazzo.. sto per venire e le dico di fermarsi... Ora tocca a lei, infatti Marco comincia subito a scoparla, Mariarosa è seduta sul cazzo di Marco, rivolta verso di lui, ed io da dietro le stimolo il buchetto... comincio ad infilarle un dito... poi le metto un po’ di crema e continuo ad incularla, stavolta con due dita; poi prendo un vibratore, e comincio ad infilarlo... lei intanto continua a scoparsi sul cazzo di Marco, gode e grida di continuare ad incularla con il vibratore.. continuiamo così per un po’, con il vibratore al massimo.. Mariarosa viene due volte, poi si alza dal cazzo di Marco... si inginocchia e lo prende un po’ in bocca... dopo mi ordina di sedermici sopra.... io mi siedo piano, ed il cazzo duro di Marco mi entra lentamente in culo.... intanto Mariarosa mi mena il cazzo, mentre Marco mi incula spostandomi su e giù di peso; Mariarosa ha ancora voglia, così mi fa alzare dal cazzo di Marco... mi infila una di quelle palline vibranti e tiene lei il telecomando, poi mi fa sedere sul divano e si siede davanti a me, impalandosi sul mio cazzo..... io la scopo, le strizzo i seni, lei intanto aumenta e diminuisce le vibrazioni della pallina che ho dentro, facendomi godere e godendo lei stessa.. Marco intanto si prepara da dietro.. le punta il cazzo nel buchetto e comincia a penetrarla nel culo... continuiamo a scoparla e ad incularla contemporaneamente.. Mariarosa è infoiata al massimo... grida di non smettere e si contorce dal godimento... non so dirvi quante volte è venuta... poi, dopo un buon quarto d’ora, le godiamo dentro rimanendo tutti spossati e contenti! Un incontro veramente fantastico.
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11 years ago
Lussuria,
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