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Luca 56 y.o.
Male
Mantua, Italy
Last visit: 4 months ago
First time

la prima volta con Chiara

Chiedo scusa a quanti mi leggono se non seguirò un vero ordine cronologico delle esperienze avute con Chiara (nome di comodo) ma sono già passati più di due anni da quando ci siamo lasciati e le situazioni vissute le scrivo come mi vengono in mente. Non posso inserire esperienze avute con una lei dopo la relazione con Chiara in quanto finita talmente male (fatto tutto da lei e dal suo nuovo amichetto) che mi fa schifo il solo ricordare
Era un pò di tempo che parlavo a Chiara delle mie esperienze al prive' o con scambi di coppia o di rapporti a tre coinvolgendo un altro uomo.
Mentre le prime volte Chiara sembrava schernirsi, più se ne parlava più la vedevo coinvolta fintanto che una sera mi disse che le sarebbe piaciuto provare con un altro assieme a me ma che tassativamente non doveva esservi una donna.
Solo che non sapevo come fare, al privè non voleva venire, mettere un annuncio men che meno quindi il compito era arduo
Un sabato sera come tanti andammo a mangiare una pizza in una pizzeria appena fuori città che nonostante non fosse in vista era sempre molto frequentata. Arriviamo ma nel parcheggio interno manco una bicicletta ci stava.
Esco e parcheggio in uno spiazzo poco lontano che erq lo spiazzo di alcune fabbriche li vicino.
essendo estate Chiara indossava un vestitino corto che pareva un dalmata e le sue gambe abbronzate risaltavano molto.
Mentre raggiungiamo la pizzeria un camion li parcheggiato accende i fanali quasi ad inquadrare Chiara..anzi era cosi e con due colpi di clacson l autista ha espresso il suo apprezzamento (almeno io ho inteso cosi)
Questo pensiero mi turbava e spesso riaffiorava durante la cena, era la prima volta che immaginavo Chiara come una puttana.
La serata trascorse in allegria, anche Chiara, che di solito è molto chiusa e riservata, si dimostrava alquanto loquace.
Quando le dissi se aveva fatto caso ai fanali e al clacson del camion , lei con in bocca un grissino e con gli occhi puntati sui miei mi disse:
-sei il solito porco
- e se fosse vero?
e lei
- vuol dire che ho fatto colpo. Non è quello che vuoi?
Bene tutto la serata a cazzo duro fantasticando con lei su possibili scenari.
Lasciato locale, l'abbracciai avviandoci verso l'auto, e ripassando davanti al camion posto tra la macchina e la strada e mentre si camminava con una mano stavo azionando il telecomando per aprire l'auto, con l'altra accarezzai il culo di Chiara.
Prima di salire la presi l'appoggiai alla macchina e la baciai accarezzandole la fica.
Quasi quasi provo a scoparla qua – pensai – chissà se ci sta?
Non abbiamo mai fatto nulla di così trasgressivo e il solo pensiero mi aveva procurato una forte erezione.
Improvvisamente sentimmo una voce
– eh beato te che ha una donna così bella con la quale passare la notte.
Dal finestrino del camion sporgeva la testa di un uomo.
Risposi – eh sì, sono proprio fortunato ad avere una donna così carina mentre lei viaggia solo ed è costretto a dormire da solo
– no! ho un collega che ora sta dormendo, dobbiamo affrontare un lungo viaggio, e nonostante sia giovane e carino, non c'è certo paragone con la sua signora
Intanto mi ero appoggiato con la schiena all'auto , avevo tirato Chiara contro al mio ventre rivolta verso il camionista ed avevo iniziato a strofinarle il cazzo duro contro il culo – le piace tanto mia donna?
– sì è bellissima
– hai visto che bel seno? scommetto che ti piacerebbe vederlo nudo
non so cosa mi abbia preso ma ormai l'avevo detto ed ero eccitatissimo; passai le mani sulle tette anche se non erano enormi ed iniziai a massaggiarle
– ma cosa fai? sei matto. dai, andiamo a casa
mi sussurrò Chiara. A mia volta le risposi leccandole un orecchio
– lasciami fare solo per un pò, senti come sono eccitato…dai, facciamogli vedere qualcosa. hai sentito, poveraccio, deve affrontare un lungo viaggio
Chiara abbandonò la testa sulla mia spalla e lasciò che le sbottonassi la camicetta, l'uomo strabuzzò gli occhi alla vista di cotanta merce, il reggiseno copriva a malapena i capezzoli – allora come ti sembra?
– magnifico, stupendo è proprio come piace a me.
Ehi svegliati vieni un po a vedere che tette – dopo un pò apparve la testa del suo collega
Ormai avevo aperto tutta la camicetta e continuavo a palparla attraverso il reggiseno, Chiara non parlava, si lasciava fare, i due mi pregavano di mostrarla ancor di più, così abbassai le coppe mettendo a nudo il seno stupendo.
I capezzoli erano duri tra le mie dita, a Chiara piace farseli martoriare dolcemente, infatti dopo un pò iniziò a strofinare il culo contro il mio cazzo durissimo, allora pensai di approfittarne ed iniziai a far salire la gonna lentamente, i maschi non parlavano, seguivano attentamente la mia mano che scopriva le cosce sempre più sù. Ormai la gonna era arrotolata in vita i due potevano vedere le mutandine di seta trasparenti coperte solo della mia mano che massaggiava la fica attraverso la sottile stoffa
– allora come vi sembra la mia signora?
– gran bel pezzo di fica – commentò uno
– ora vi mostro anche il culo
così dicendo la feci girare contro l'auto sollevandole la gonna oltre le chiappe
– sei un porco, non dovresti mostrarmi così
non oppose una gran resistenza e lasciò che le spostassi le mutandine e le scoprissi il culo – lasciati guardare, non vedi che ti stanno mangiando con gli occhi, quelli stanotte si fanno una sega e sborrano pensando a te. apri un pò le gambe, ti voglio infilare un dito nella fica – per un pò ha tenuto le cosce chiuse poi non ha resistito e si è aperta, era fradicia, in poco tempo i suoi umori hanno impiastricciato le mie dita.
Chiara era eccitatissima, era tanto eccitata che forse quella sera avrebbe accettato di farsi scopare da qualcun'altro, non ci pensai due volte e provai ad andare oltre anche se sapevo che il gioco poteva essere rischioso.
– Vi andrebbe di venire a toccare, se promettete di fare i bravi ve la faccio palpare
– ma sei cretino – mi sussurrò Chiara
– non voglio che altri mi tocchino
ormai era tardi, i due erano lì di fronte, in un attimo si trovò quattro mani sui seni che la palpavano e le strizzavano i capezzoli, cerco di protestare ma invano, adesso sentiva le mani dappertutto, sul culo, tra le cosce e da come si muoveva direi che le piaceva.
Intanto io mi ero appoggiato alla cabina del camion e mi godevo la scena; uno aveva in bocca un capezzolo e succhiava e slinguava, mentre l'altro cercava la bocca di mia moglie che non tardò a trovare aperta e disponibile, ormai potevano fare di lei quello che volevano. Quando misero a nudo i loro cazzi rimanemmo allibiti sia io che Chiara, uno aveva un affare sui 20 cm che paragonato ai miei 17 era già enorme, ma l'altro credo fosse di 23, 24 cm.
Appena glieli avevano messi in mano lei li aveva mollati come se bruciassero poi li aveva ripresi e li accarezzava delicatamente con gli occhi pieni di stupore.
Adesso più che eccitato ero preoccupato, la situazione mi stava sfuggendo di mano, all'inizio era un gioco per eccitarci ma adesso la cosa si faceva seria e poi Chiara non era abituata a simili calibri, temevo le facessero male.
Così decisi di intervenire chiedendo a mia moglie se voleva rincasare, per tutta risposta impugnò le due verghe ed iniziò a menarle con vigore
– adesso non ho voglia di andare a casa e poi questi devono affrontare un lungo viaggio e hanno il diritto di divertirsi un pò
detto questo, l'ho vista abbassarsi lentamente fino ad arrivare all'altezza dei cazzi in tiro.
per una buona mezz'ora è rimasta inginocchiata lavorando di bocca e di lingua, i due appoggiati all'auto coi pantaloni abbassati la lasciavano fare.
Più volte l'ho vista cercare di ingoiarne il più possibile, il bianco riusciva a prenderlo quasi tutto, ma il negro non entrava oltre la metà.
Stanchi di farsi sbocchinare l'hanno fatta appoggiare al cofano della macchina, le hanno tolto le mutandine e a turno hanno iniziato a fotterla.
Il primo lentamente dopo avere appoggiato la cappella alle grandi labbra l'ha presa per i fianchi spingendo dentro i suoi 20 cm poi ha iniziato chiavare – sì cosii dai spingi più fortedai scopami, che bello – di fronte a quella scena non potei resistere oltre, tirai fuori il cazzo che ormai mi faceva un male cane ed iniziai a masturbarmi lentamente, anche l'altro si massaggiava per essere pronto non appena l'amico avesse liberato il posto, il che avvenne di li a poco
– vieni prendi il mio posto prima che sta troia mi faccia sborrare
si avvicinò, strofinò il cappellone lungo il solco delle chiappe e sul pelo della fica poi iniziò a spingerlo dentro, la fica si dilatava all'inverosimile, al limite della lacerazione
– fai piano, è troppo grosso…piano, ecco così sei bravo no…si…ancora un pò…piano, dai spingi, ancora, si tutto, dammelo tutto oh mi spacchi in due, lo sento, lo sento tutto dentro. chiavami,chiavami a lungo – anche lui la prese per i fianchi mentre affondava nella fica bagnata. Il si avvicinò al suo viso col cazzo duro iniziando a scoparla in bocca, andarono avanti a fotterla così per parecchio tempo, uno in fica e l'altro in bocca, poi si sfilarono contemporaneamente, la fecero inginocchiare davanti a loro e a turno le mettevano il cazzo in bocca – succhia puttana, succhia che ti sborriamo in gola – mi avvicinai per vedere meglio proprio mentre quello che l'aveva piu lungo stava per scaricarsi. Vidi la sborra colare dalla bocca di Chiara e finire sul seno, e sul vestito...quanta ne colava.
Ma quanta sborra le stava schizzando in bocca? quando sfilò il cazzo pensavo si fosse svuotato invece un getto copioso le inondò il viso ed altri meno potenti le finirono sulle tette e sui vestiti. Mentre finiva di sborrare l'altro iniziava, anche lui le inondò la bocca il viso e le tette, poi tutti e due esausti si sono abbandonati contro la macchina mentre mia moglie si alzava spalmandosi la crema che aveva sul viso.
In quel momento mi sborrai in mano rantolando, Chiara mi guardava mentre si puliva le mani con la lingua poi baciò a turno i suoi amanti.
Questi ripresero a palparla infilandogli le dita e la lingua in ogni buco e quando le proposero di salire con loro in cabina per farsi una bella scopata sul lettino di bordo lei acconsenti e li seguì.
Raccolse le mutandine da terra e allungandomele mi disse – tu aspetta in auto, quando ho finito ti raggiungo – Lo sportello si richiuse ed io mi ritrovai solo in macchina ad aspettare che finisse di scopare con i due sconosciuti, mi pareva di sognare, se penso che fino a poche ore fa eravamo una coppia che viveva nella più assoluta normalità.
Ormai era passata più di un'ora e Chiara era sempre sul camion, non potevo vedere quello che facevano, ma attraverso i finestrini aperti sentivo benissimo i loro sospiri e i gridolini di piacere di mia moglie, la sentivo mentre incitava i maschi a fotterla più forte, a volte la sentivo gridare forte dal piacere.
Ben presto mi ritrovai col cazzo in mano a masturbarmi mentre la immaginavo ora a gambe spalancate a farsi trapanare da uno, ora a cavalcare l'altro fino all'orgasmo, sborrai così quasi all'improvviso imbrattando il cruscotto ed il volante.
Finalmente dopo oltre due ore la portiera del TIR si aprì, Chiara aggiustandosi la gonna con una mano e tenendo chiusa la camicetta con l'altra, mi sembrava distrutta, tanto che i suoi passi erano molto incerti.
Salì al mio fianco, poggio la schiena alla portiera, aprì le gambe, la fica era ancora spalancata, i peli sommersi dalla sborra appena ricevuta.
Mi prese una mano, mi tirò a se
- dai prendi i fazzoletti nella mia borsetta e puliscimi cazzo quanta sborra mi hanno dato –
- sai che mi hanno inculata. mi hanno inculata tutti e due
mi sono alzato per guardarla, lei mi ha preso la faccia tra le mani – sì, mi sono fatta inculare come una troia, li ho presi anche insieme, uno in fica e l'altro in culo. dai finisci di pulire che poi torniamo a casa, sono stanca, ho sonno
Alle quattro del mattino eravamo a casa, una furtiva doccia poi a letto.

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