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Giulia
Per cause varie mi sono ritrovato ad organizzare le vacanze da solo. Seconda e terza settimana di Settembre. Destinazione? Sardegna.
Arrivato il giorno della partenza carico i bagagli in macchina e parto per Livorno, traghetto e arrivo ad Olbia, sbarco e dopo una buona oretta di auto arrivo a destinazione.
Il residence è di recente costruzione, carino, all’inizio del paese, con tutte le sue cose a posto, reception, piscina, tavolini, lettini eccetera. Bellino anche l’alloggio, due stanze e un bel terrazzo su cui si poteva mangiare e volendo, anche prendere il sole. Il mio confina a sinistra con quello di una famiglia tedesca, mentre a destra sembra non ci sia nessuno. Le persiane di quello che sicuramente è il soggiorno e quelle corrispondenti alla camera da letto, sono chiuse. A delimitare gli spazi che separano le rispettive zone, un muretto alto poco più di un metro.
La prima sera decido di mangiare all’aperto, per cui apparecchio la tavola sul terrazzo. Il menù che mi sono preparato prevede: carbonara e a seguire una caprese. Anche la famigliola teutonica cena sotto il cielo, ci scambiamo dei semplici saluti.
- “Guten abend” - mi apostrofano i crucchi, nel loro idioma.
- “Good evening” - rispondo utilizzando il mio stentato Inglese.
Passo tre giornate così, salutando gli Sturmtruppen quando li incontro e per il resto in totale relax. Di giorno in spiaggia, giornale, nuotate, radio, libro, qualche lumata alle dotazioni “chiappiche” e “poppiche” delle ultime turiste presenti ma, vi assicuro, solo a quelle che attraggono la mia attenzione. Insomma, mi rilasso.
La sera del terzo giorno tornato dalla spiaggia mi faccio come ormai consuetudine una doccia prima di piazzarmi ai fornelli per cucinarmi la cena. Scelgo il terrazzo come location per degustare i “manicaretti” che mi sono preparato.
- “Buon appetito!” - mi apostrofa una voce femminile.
- “Grazie” - rispondo, voltandomi.
Il riquadro della porta finestra, che sino a qualche minuto prima aveva le persiane serrate, ora incornicia la figura snella di una donna. Lunghi capelli biondi raccolti in una coda di cavallo, due occhi da cerbiatta e due labbra create solo per baciare ed essere a loro volta baciate. Un viso grazioso punteggiato di lentiggini. Indossa una polo bianca e un paio di bermuda beige, gambe toniche, caviglie sottili, bei piedi che calzano un paio di sandali infradito. Il seno non è abbondante, si intuiscono i capezzoli che il tessuto della maglia non riesce a nascondere e il reggiseno a trattenere, ammesso che lo stia indossando. Sorride e le si illumina il viso. Mi alzo, passandomi il tovagliolo sulla bocca.
- “Io sono Carlo, piacere.” - le dico porgendole la mano.
- “Giulia. Piacere mio” - risponde stringendola, trasmettendomi un fremito.
Mi informa che sono arrivate poco prima, dal Piemonte. Mentre ci scambiamo questi convenevoli dalla porta esce correndo una bambina.
- “Mamma sono pronta, andiamo?” – chiede la piccola.
Mi presenta Sara che ad occhio ha sei o sette anni, indiscutibilmente somigliante alla madre e sicuramene luce dei suoi occhi. Occhi che in quel momento, potendoli guardare da una distanza ravvicinata, sebbene luminosi e profondi mi parvero velati da un’ombra indefinibile. Stanchezza? O qualcos’altro?
- “Noi andiamo a mangiarci una pizza. Sono morta per il viaggio e non mi va di cucinare.” -, mi informano.
- “Allora, buona serata.” – auguro alle due nuove vicine.
- “Arrivederci” - aggiunge Giulia e il mio ego si aggrappa alla speranza che quel saluto sia una promessa.
Quella sera la voglia di andare in paese non ce l’ho, così scelgo la compagnia di un libro. Sprofondato nel divano mi immergo nella lettura e piano piano Morfeo mi accoglie tra le sue accoglienti braccia.
Apro gli occhi incontrando il buio della stanza. Nel torpore del risveglio sento una voce dal tono sommesso ma alquanto contrariato.
- “La verità è che sei uno stronzo. Sara ti cerca e tu invece di essere qui con lei, con noi, sei rimasto a casa a scoparti quella troia!” -.
Realizzo da dietro la persiana che a parlare è Giulia, riconosco la voce, anche se l’ho sentita solo una volta. Ipotizzo sia nel pieno di una discussione, probabilmente col marito. Non sono affari miei. Guardo l’ora è quasi mezzanotte, senza fare rumore me ne vado a letto. La mattina successiva mi sveglio tardi, esco sul terrazzo sorseggiando il mio caffè, vedo gli Austroungarici stanno caricando pinne, maschere, remi e canotto sull’auto prodotta rigorosamente dalle patrie officine e stanno per partire alla conquista di qualche italica spiaggia. L’appartamento attiguo, abitato dalle due nuove inquiline ha le persiane chiuse. Probabilmente sono già scese al mare, penso tra me e me.
Mi preparo e scendo anch’io in spiaggia. Nei giorni precedenti mi sono ritagliato un posto vicino agli scogli che delimitano, sulla destra, la distesa di sabbia fine. Un po’ defilato, ma offre un riparo all’ombra da una certa ora in poi. La spiaggia non è per niente affollata, del resto, a questo punto della stagione non c’è molta gente. Mi sistemo e le vedo.
Giulia e la figlia hanno preso posto alla mia sinistra, vicino la riva ad un centinaio di metri da dove le sto osservando. La piccola sta giocando con la sabbia, la madre è occupata ad armeggiare col suo cellulare. È sdraiata sul ventre, indossa un bikini nero di quelli che si annodano sui fianchi, sulla schiena e nella parte posteriore del collo. Due chiappe da urlo sono offerte quasi totalmente al caldo bacio del sole, poiché il triangolo di stoffa che dovrebbe almeno parzialmente coprirle è invece sapientemente raccolto nel solco che separa quelle due perfette rotondità.
Apro gli occhi dopo essermi appisolato, il sole sta calando, il momento che preferisco. Giulia sta camminando sul bagnasciuga impegnata in una telefonata, la figlia è sdraiata sul telo assorta nelle sue attività. La telefonata termina e la mia vicina rimane per qualche istante a fissare un punto indefinito all’orizzonte, poi si volta, torna dalla piccola, raccatta i teli e le altre cose, la prende per mano e le vedo avviarsi verso “casa”. La stradina che porta al nostro residence è ad una quarantina di metri da me, quando arrivano più o meno a quell’altezza mi vedono e mi fanno un cenno di saluto al quale rispondo agitando la mano. Rimango lì assorto nelle mie fantasie erotiche in cui, da ieri sera, la protagonista è una giovane donna ignara, forse, di avere catturato la mia attenzione.
Aspetto che la sfera infuocata scompaia al di là dell’orizzonte dopodiché mi incammino verso il mio alloggio. Prima una doccia poi ai fornelli. Decido di mangiare all’interno, incontrare la mia vicina alimenterebbe ancora quei pensieri pornografici che la doccia ha appena sedato. E’ calato il buio, ho sistemato la cucina e acceso il fuoco sotto la caffettiera, esco sul terrazzo, lei è lì nel suo spazio, sta aiutando Sara a colorare qualcosa, nella scarsa luce che la singola lampadina riesce a dare. Mi vede.
- “Salve” - pronuncia. Neutro, forse non osa un più amichevole “Ciao”.
Rispondo allo stesso modo non sono un temerario e lei è sposata. La mia nonna diceva sempre.
- “Tra moglie e marito…….” –
Scambiamo qualche convenevole neutrale parlando della bellezza del posto, del tempo, del caldo, della bella giornata passata e mi pare di rivedere quell’ombra nei suoi occhi. Il gorgoglio della caffettiera mi riporta alla realtà, le offro un caffè.
- “Volentieri, grazie.” - accetta lei con un sorriso.
- “E tu, un gelatino?” -, propongo alla piccolina.
- “Siii, grazie, Mammina posso?” - sbotta euforicamente saltellando sulle gambette.
- “Va bene.” - le concede la madre accarezzandola.
Passiamo la serata chiacchierando del più e del meno, nel frattempo la bambina si è addormentata sulla sdraio, la madre l’ha coperta amorevolmente con un telo da spiaggia. Così, conversando cordialmente, vengo a conoscenza che il marito ha rimandato la partenza per motivi di lavoro, arriverà dopodomani. Mentre dice queste cose mi guarda direttamente negli occhi ed io colgo nettamente l’ombra che vela il suo sguardo inumidendole le pupille. Mi comunica che è ora di mettere a letto Sara.
- “Buonanotte!” - mi augura. Sorridendo.
- “Sogni d’oro!” - le rispondo sperando egocentricamente di esserne io il protagonista.
Rientro a mia volta. Accendo la TV, faccio un po’ di zapping quindi, visto il nulla proposto, decido di andare a dormire dopo un’altra rinfrescante doccia.
Mi sveglio. Nel buio della stanza cerco a tentoni il mio cellulare, il display si illumina comunicandomi che è l’una e quarantacinque della notte. Le persiane accostate e la finestra aperta non offrono alcuna barriera contro i rumori notturni provenienti dall’esterno. Avverto, ma non distintamente, dei suoni sommessi, qualcosa, tipo un tirare su col naso, forse singhiozzi. Mi alzo incuriosito, esco sul terrazzo e vedo Giulia, appoggiata al parapetto, ora sento chiaramente che sta piangendo, il viso coperto dalle mani che stringono un fazzoletto. Scavalco la ridicola barriera architettonica che ci separa e sono davanti a lei, la afferro delicatamente per i gomiti.
- “Ehi, che succede?” - le chiedo sottovoce.
Solleva lo sguardo su di me, non dice nulla, appoggia la testa nell’incavo del mio collo, mi cinge le spalle con le sue braccia e si lascia andare ad un pianto liberatorio. Le cingo i fianchi a mia volta, stringendola delicatamente a me. Singhiozza. Le accarezzo la schiena per confortarla. Sento che si sta calmando, ma non accenna a ritirarsi da quell’abbraccio. Io nemmeno. Purtroppo si sa la carne è debole, la mia sicuramente lo è. Così mi ritrovo con una erezione imperiosa che l’unica barriera, costituita dal cotone della mia biancheria intima, non riesce a dissimulare. La rigidità del mio uccello preme contro il suo ventre, la sento ritrarre il bacino.
- “Ti chiedo scusa” -, le sussurro. Incrociamo gli sguardi.
- “Non devi!” - mi dice, agevolandomi un accenno di sorriso.
- “Significa che per qualcuno sono ancora desiderabile.” - esterna con un filo di voce.
- “Tu mi desideri?” - chiede, tornando ad appoggiare il viso al mio petto.
- “Non sai quanto!” - le sussurro ad un orecchio.
- “Forse. Però lo sento!” - dice accompagnando quella esternazione con un accenno di risata e tornando ad appoggiare il suo pancino alla mia verga esultante.
- “Tienimi stretta così” – dice. Ed aggiunge: - “Per favore!” -. Restiamo lì per un tempo indefinito, stringendoci, senza dire una parola sino a quando non l’ho sentita tremare.
- “Hai freddo?” - le chiedo.
- “Un po’” – ha risposto.
- “Rientriamo!” - le propongo accompagnandola nel suo alloggio. La bambina dorme beatamente nell’altra stanza, nel lettone. Tenendomi per mano, Giulia si affaccia per controllare, poi senza lasciarmi torniamo nel soggiorno mi fa accomodare nel divano e mi segue adagiando la sua schiena al mio busto, appoggia la testa alla mia spalla.
- “Stringimi” - mi ordina.
Prende ad accarezzarmi il petto poi fa scivolare la mano sulla mia nuca e piegando un poco la testa all’indietro mi offre la sua bocca. La pace della notte è interrotta dal frinire dei grilli, e dai richiami di qualche animale nottambulo. In quella stanza solo i nostri respiri riempiono il silenzio. Poggio le mie labbra alle sue, le perlustro, ne assaporo il gusto, lentamente, dolcemente. Poi lei le dischiude, la imito. L’incontro delle nostre lingue è titubante. Prima le punte si studiarono reciprocamente, timidamente e una volta acquisita la conoscenza reciproca si rincorrono esplorandosi avidamente. Tengo un braccio attorno alle sue spalle e con l’altra mano comincio ad accarezzarle le gambe lisce, salendo impertinente sempre più su, sino a trovare il pizzo umido delle sue mutandine, custodia del suo giglio, che non vedo l’ora di cogliere. Di fare mio. Lei mi ferma la mano.
- “No, non posso, non sono pronta per questo!” - dice perentoria.
Capisco subito che il senso della sua frase fa riferimento al marito.
Quindi, nonna, sii orgogliosa di me, ho ritratto il dito, anzi, tutta la mano. Cosa volete mi hanno educato così, se una donna mi dice no, e vi assicuro che me lo hanno detto innumerevoli volte, per me è no. Quante occasioni avrò perso? Chissà?
Quella notte passa in un lampo. Abbracciati, baciandoci, sfiorandoci, accarezzandoci. L’alba ci trova così.
- “Oddio, è già giorno, meglio se vai.” - mi dice alzandosi.
- “Non voglio che Sara ti trovi qui quando si sveglia” - esclama determinata.
Mi accompagna alla porta del suo terrazzo mi accarezza.
- “Grazie!” - dice, dandomi un ultimo bacio. Sulla bocca. Dove se no? Mi sdraio nel letto, vorrei dormire qualche ora ma il sonno non arriva. Mille pensieri turbinano nel mio cervello, sulle mie labbra persiste il sapore delle sue. Alla fine riesco a riposare un paio d’ore, quando arrivo in spiaggia è pomeriggio inoltrato, ho ben chiaro quello che voglio e devo fare. Le devo parlare.
Mi metto al solito posto, madre e figlia stanno guardando qualcosa che non riesco a vedere. Un giornale, un libro, non so. Vorrei poter parlare a Giulia da solo, ma la piccola non ha intenzione di staccarsi dalla madre ed io non riesco ad aspettare ancora. Mi avvicino.
- “Ciao ragazze.” - esordisco cercando di mascherare i miei sentimenti.
- “Ciao.” - rispondono in coro.
Cerco un argomento plausibile per giustificare la mia presenza. Riesco solo a raccontare che ho dormito male ed è per quel motivo che sono sceso alla spiaggia così tardi. Intuisco che Giulia mi ha sgamato così affronto l’argomento direttamente, arrivo subito al nocciolo.
- “Ti va di parlare della notte scorsa?” - spiattello sottovoce, sperando che Sara non senta.
- “Amore, perché non vai a raccogliere un po’ di conchiglie, così questa sera facciamo una collana?” - dice alla figlia.
Felice dell’idea suggerita da sua madre Sara si mette all’opera allontanandosi di qualche metro ma abbastanza per consentire a noi due di parlare senza bisbigliare.
- “Senti Carlo, questa notte è accaduto qualcosa che non doveva succedere.” – ha esordito lei frantumando ogni mia possibile speranza.
- “Quando mi hai trovato ero arrabbiata e disperata. Le mie difese erano totalmente assenti” – ha aggiunto.
- “Ti sei trovato al posto giusto proprio nel momento in cui io ero totalmente inerme” – ha continuato.
Io l’ho ascoltata attentamente senza interromperla. Scoprendo così che la causa del suo stato d’animo era imputabile ad un litigio telefonico col marito, il quale le aveva comunicato che non sarebbe arrivato l’indomani, adducendo la classica scusa del lavoro. Lo avrebbero visto per il week end. In realtà lei sapeva con certezza che lui la tradiva e conosceva pure con chi.
- “Baciandoti ho avuto l’impressione che quanto stavamo facendo piacesse anche a te.” - le ho detto con una punta di risentimento.
- “Tantissimo.” – ha replicato, sollevando la testa e fissando i suoi occhi nei miei.
- “Sono stata bene. Ogni tuo bacio, ogni tua carezza sono stati preziosi e li avrò sempre con me” - mi ha confessato.
- “Però? Perché ora arriva il però, vero?” – le ho chiesto in controbattuta.
- “Però io amo mio marito, anche se lui mi sta uccidendo. Non riesco a non amarlo.” – mi ha confessato.
Per cui tra noi non ci sarebbe stato nessuno sviluppo futuro, quel che era accaduto ere stato bello ma non si sarebbe ripetuto, doveva solo essere archiviato. Lei non voleva diventare come lui. Il marito traditore. Non voleva abbassarsi al suo livello. Qualunque cosa questo significasse, non ebbi l’ardire di replicare anche perché l’ha salvata la campanella. Come a scuola. Il suo telefono s’illuminò proprio mentre stava pronunciando quelle parole che sgretolavano ogni mia velleità. Sul display una scritta: “Antonella”.
- “Scusa devo rispondere.” - alzandosi, si è allontanata.
La osservai per cinque minuti buoni senza sapere come comportarmi. Gesticolava dandomi l’impressione che l’argomento fosse importante. Mi sono alzato, e recuperate le mie cose sono tornato al residence.
Dopo essermi fatto una doccia, mi sono vestito e sono uscito. Un piatto di fritto misto e due calici di Vermentino per consolarmi dell’ennesimo semaforo rosso. Una passeggiata per schiarirmi le idee e per abituarmi all’idea di non poterla avere.
Il risveglio e brusco, socchiudo gli occhi cisposi. Pensavo che i colpi che sentivo fossero parte del sogno, invece erano reali. Lo schermo del mio telefono diceva che erano le due e dieci. Ancora colpi. Bussavano alla porta. Mi sono alzato e ho socchiuso la porta per vedere chi è. Giulia mi fissava con le lacrime che le rigavano il viso. L’ho fatta entrare. Lei mi ha messo le braccia attorno al collo.
- “Baciami. Ti prego, baciami!” – ha singhiozzato.
Non me lo sono fatto ripetere due volte, ho cercato le sue labbra e la mia lingua ha cercato la sua, trovandola. La mia voglia di lei era prepotente e ho premuto la mia erezione contro il suo ventre che questa volta non ha ritratto, anzi lo ha spinto contro la mia verga strusciandosi, saggiandone la consistenza.
- “Ti voglio!” – mi ha sussurrato infilando una mano nelle mie mutande e afferrando il mio uccello, spingendomi verso il letto.
Ci siamo caduti dentro insieme continuando a baciarci. Le ho sfilato la maglia mettendo a nudo il suo corpo, indossava solo un paio di mutandine bianche che mi sono premurato di sfilarle. Il suo sesso era nudo davanti a me, solo una striscetta di peli rasati sul suo pube. L’ho fatta sdraiare sulla schiena ed ho iniziato a baciarle il collo, le ho succhiato il lobo dell’orecchio. Sono sceso a baciarle il seno succhiandole i capezzoli, giocando con la mia lingua li ho esplorati girandogli intorno. Sono scivolato lungo la sua pancia e mi sono soffermato a fare la conoscenza del suo ombelico, l’ho sentita ansimare. Aiutandomi con le mani le ho fatto divaricare le gambe, lei mi ha assecondato. Dalla fessura della sua passera sporgevano leggermente le piccole labbra, mi sono chinato su quel fiore e ho prendo a baciarne il petali, assaporandone il sapore. Ho leccato la sua figa dall’ano al clitoride passandole la lingua su entrambe le gonfie labbra esterne ed infilando la punta, ho cercato il suo clitoride che ho succhiato e leccato avidamente. I gemiti che emetteva mi dicevano che a Giulia piaceva quello che le sto facendo. Ho tolto le mani dalle sue tette e le ho divaricato la fessura infilando la mia lingua dentro quello spazio ravanandole l’apertura fin dove mi era possibile, riempiendomi la bocca dei suoi umori. Le sue mani hanno mi afferrato i miei capelli tirandomi verso di lei che, inarcando la schiena, ansimava più forte. Avevo la bocca premuta contro la sua bernarda.
Ho cercato il suo clitoride e l’ho succhiato dolcemente, l’ho sollecitato con la punta della lingua, poi sono tornato a succhiarlo. Lei ha sollevato la schiena arcuandola e tirando con forza la mia testa contro il suo pube, liberando un lungo sospiro che ha accompagna l’estasi del suo orgasmo.
- “Ti voglio dentro, voglio sentirti nella mia pancia” – ha detto abbassandomi l’elastico delle mutande di cui mi sono liberato in un istante. L’ho vista contemplare la mia erezione finalmente libera, il mio cazzo era pronto e lei lo voleva.
- “Scopami!” – ha esclamato.
Ho appoggiato la mia cappella alla fessura fradicia della sua figa e l’ho “pennellata” su e giù soffermandomi per qualche istante sul suo grilletto ripetendo quel giochetto esasperante.
- “Entra dentro di me, ti prego” – mi ha detto ansimando.
Sono scivolato dentro di lei. La mia verga e annegata nel suo ventre accogliente, pregno dei suoi umori. Spingevo avanti e indietro estasiato. Giulia mi ha accolto vogliosa e fremente. Sono tornato a baciarla affondando la mia lingua nella sua bocca mentre affondavo il mio uccello nella sua passera, sino in fondo ed aumentando il ritmo.
Anche se le nostre labbra erano un tutt’uno, la sentivo gemere sempre più forte. L’orgasmo ci ha colto insieme, lei spingendo avanti il bacino e afferrandomi per le spalle, io affondando tutto me stesso dentro quel corpo meraviglioso ed eruttando il mio sperma nella profonda intimità di quella Femmina.
Abbiamo ripreso fiato abbracciati, coccolandoci in silenzio. La mia vicina aveva la testa poggiata sul mio petto mentre la sua mano esplorava la mia intimità. Accarezzava le mie palle delicatamente sfiorando il mio cazzo molliccio. Io accarezzavo con una mano i suoi capelli profumati e con l’altra le massaggio un seno. Lo sentivo nel mio palmo, tondo e sodo, il capezzolo turgido. Lei ha liberato la mia cappella tirando in dietro la pelle del prepuzio.
- “Hai un bell’uccello!” – ha detto, facendo scivolare avanti e indietro le sue dita lungo il mollusco.
- “Sei tu quella stupenda.” – le comunicato in tutta sincerità.
Il tocco sapiente di Giulia ha risvegliato il dormiente che ha preso a lievitare nella sua mano. Lo teneva stretto ne assodava la consistenza, lo sentivo, mi sentivo pulsare tra le sue dita. Lei ha avvicinato le sue labbra e mi baciava la cappella gonfia, la punta della sua lingua scivolava lungo il frenulo. Era bellissimo.
- “Hai un buon sapore.” – ha commentato.
- “E’ perché so di te.” – le ho risposto.
Lei ha ripreso generosamente ad occuparsi del mio uccello che ormai aveva raggiunto una consistenza marmorea, lo ha accolto tutto nella sua bocca, con movimenti lenti esplorava la mia asta pulsante, dalla punta alla base. Con una mano mi accarezzava le palle e con un dito mi sollecitava l’ano. Mi sono lasciato andare alle sue sapienti attenzioni, regalandomi totalmente a lei, ero interamente suo. Sentivo l’eccitazione crescere sempre di più.
- “Così mi fai venire!” – l’ho informata.
Lei ha rallentato sino a fermarsi, si è sollevata e si è messa a cavalcioni sopra di me, sedendosi sopra la mia appendice legnosa. Ha iniziato a muovere il bacino avanti e indietro strofinando la sua passera sulla mia rigida consistenza, la sentivo ansimare.
- “Ahh siii!” - sussurrava reclinando la testa all’indietro.
Io accompagnavo i suoi movimenti prendendo tra le mani i suoi seni, giocando coi capezzoli. Lei si è sollevata, ha afferrato il mio cazzo con la mano, lo ha guidato all’apertura del suo piacere e lo ha accolto dentro la sua avida fessura. E’ rimasta ferma in quella posizione ed io sentivo le contrazioni della sua vagina stringere il mio pungolo carnoso affondato sino all’elsa nel suo paradiso. Poi ha iniziato a muoversi lentamente, sollevandosi e abbassandosi. Non riesco a non pensare che in quel momento lei mi stava possedendo, la fusione dei nostri corpi, dei nostri sessi era oltre quell’atto sessuale. Giulia mi stava scopando era lei che conduceva la danza. Ha aumentato il ritmo della sua cavalcata e in conseguenza a ciò sono aumentati anche i gemiti e gli ansimi di entrambi. I suoi affondi si sono fatti sempre più veloci ed il suo piacere è esploso con un ultimo gemito che le si è smorzato in gola, ha inarcato la schiena poggiando le sue mani sul mio petto. La tenevo per i fianchi, sentivo nuovamente le pareti della sua vagina stringersi sul mio uccello. Non ero venuto ma non mi mancava molto.
- “Continua, ti prego. Fammi venire!” – l’ho implorata.
Si è chinata su di me e mi ha baciato. Mentre la sua lingua cercava la mia, ha ripreso a cavalcarmi io, accompagnando i sui movimenti con le mie mani sui suoi fianchi, sollevavo il bacino per scivolare dentro di lei, sincronizzando le spinte col ritmo dei sui affondi. Lei gemeva ed ansimava ed io con lei.
- “Quanto mi piace il tuo uccello!” – mi ha confessato accelerando.
Ho sentito distintamente arrivare il punto di non ritorno, quella sensazione al basso ventre che si irradia in tutto il corpo e non trattenendomi più ho eruttato dentro Giulia tutto il mio piacere, nello stesso momento in cui lei, nuovamente, ha emesso un gemito prolungato e si è arresa, col corpo proteso all’indietro, al suo orgasmo.
Poi ci siamo abbandonati nel letto, esausti ed appagati. La luce dell’alba che filtrava dalle fessure delle persiane ci ha trovati abbracciati riportandoci alla realtà.
- “Devo andare, tra un po’ Sara si sveglia!” – ha detto, infilandosi la maglia.
- “E poi oggi arriva mio marito.” – ha aggiunto con voce contrariata.
Mentre mi diceva quelle cose ha preso il cellulare e mi ha mostrato alcune foto in cui si vedono un uomo e una donna seduti al tavolo di un ristorante, la mano di lui su quella di lei. Poi mentre si scambiano un bacio. Mi ha spiegato che quello è suo marito insieme ad una collega nonché amante. Gliele aveva inviate la sera precedente una sua amica, quell’Antonella, che casualmente si trovava nello stesso locale.
Il mio ultimo giorno di vacanza, alla fine era arrivato, la valigia era pronta, io no. Non avevo voglia di tornare al lavoro e alla mi solita vita. Ho pranzato ed ho preparato il caffè, mancavano un paio d’ore alla partenza. Sono uscito sul terrazzo con la tazzina in mano, su quello confinante c’era il marito di Giulia sdraiato su un lettino, assopito. Lo distolgo dal torpore buttando là un saluto a cui risponde sollevando gli occhiali da sole e aprendo un solo occhio. Lei è apparsa salutandomi mi ha regalato un sorriso, indossava la maglia della notte precedente che le arrivava quasi a metà coscia, si è avvicinata ad una poltroncina, l’ha tirata orientandola verso me e vi si è accomodata. Ha sollevato le gambe poggiando i piedi alla seduta e poi, lentamente, le ha divaricate mostrandomi che sotto quell’unico capo di vestiario non indossava nulla, tranne se stessa. Mi ha guardato fisso negli occhi, le sue labbra si sono dischiuse in un sorriso malizioso. Alle sue spalle il marito aveva ripreso a sonnecchiare ignaro. Ho piegato un poco la testa annuendo e le ho sorriso a mia volta.
Milano e Torino non sono agli antipodi del globo. Ieri sera mi ha telefonato Giulia, questa settimana si fermerà in città tre giorni per questioni lavorative. E’ il motivo che mi porta, in questo Lunedì mattina, ad essere una delle tante formichine frenetiche che affollano la stazione. Il suo treno ha 10 minuti di ritardo vado a bermi un caffè per ingannare l’attesa. Un pensiero prende forma: “Chissà se indossa le mutandine?” mi chiedo mentalmente. Beh, non lo so, ma tra pochi minuti lo scoprirò.
12
2
7 years ago
masaraj,
58
Last visit: 8 months ago
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La fabbrica
E' notte fonda, la periferia della città metropolitana dorme in totale silenzio... Una giovane donna cammina tra le auto parcheggiate assorta nei suoi mille pensieri.
Arrivata all'altezza del vecchio cementificio ormai dismesso, qualcosa di inaspettato le ruba la concentrazione. Un rumore improvviso interrompe il silenzio della notte e una luce proveniente da una finestra al primo piano della struttura ormai in rovina, proietta sulla strada siluette di persone che si muovono all'interno...
Un brivido freddo le attraversa la schiena arrivando fin su sulla testa; vorrebbe scappar via ma qualcosa di incomprensibile la trattiene... L'iniziale paura lascia spazio ad un onda calda quasi piacevole e la curiosità di entrare a vedere che succede le fa battere il cuore a mille.
Spinta da quelle sensazioni e dall'eccitazione del rischio, la ragazza zittisce l'istinto e si avvicina alla struttura diroccata. Attraversando un pertugio aperto sulla recinzione, entra nel cortile e si avvicina velocemente ad una porta che la condurrà all'interno della struttura. All'ingresso vi è una rampa di scale che porta ai piani superiori; dalla tromba delle scale stridio di cocci e mugolii tra dolore e piacere...
Sempre più incuriosita, la ragazza imbocca le scale arrivando velocemente al primo piano... Un'enorme stanzone vuoto, cocci a terra ovunque, parzialmente illuminato da una torcia elettrica di cantiere... Al centro della stanza, una giaciglio di fortuna fatto di rete e un materasso stra-logoro...
Sopra al materasso c'era una donna legata per i polsi, completamente nuda, che ansimava, urlava e gemeva... Sopra di lei un uomo che con movimenti rapidi e profondi le stava lavorando l'ano...
La ragazza, sorprendentemente compiaciuta della scoperta, rimase ad osservare... La visione della scena di sesso, portò quasi automaticamente la sua mano all'interno delle mutandine e le sue dita sul clitoride... Più lui affondava e più la donna gemeva, più la donna gemeva più la ragazza si sgrillettava...
Arrivata al limite e quasi sul punto di non ritorno, la ragazza abbandona ogni forma di paura e pudore, si denuda completamente e raggiunge i due amanti al centro della stanza. Il due accorgendosi del terzo incomodo interrompono le danze.
"Tranquilli, non vi faccio nulla!! Sono qui solo a riscuotere il mio orgasmo" esclamò la ragazza...Avvicinatasi poi al ragazzo, si china davanti a lui, gli sfila il preservativo e gli imbocca la cappella; si dedica con perizia, senza rifiutare nulla... Sliguate aperte alla cappella, all'asta e ai gioielli di famiglia, affondi in DP che costringono il ragazzo a dirle di rallentare per non far finire subito il gioco...
Abbandonato lui, si fionda tra le gambe della donna... la sua lingua esplora la vulva pregustando gli umori di un orgasmo ormai quasi imminente... Anche in questo caso, la ragazza dimostra la sua abilità nell'arte oratoria alternando affondi all'interno con leccate al clitoride prima verticalmente e poi orizzontalmente. La donna è al limite, si contorce e geme fino a quando non viene copiosamente in bocca alla ragazza.
Nel frattempo il ragazzo, rimesso il guanto stava penetrando la ragazza che riceve volentieri i colpi vigorosi e profondi destinati alla sua fighetta bagnata. Il gioco però dura poco... Il ragazzo si sfila il guanto appena in tempo per inondare i due buchi di sborra bianca e calda...
5 minuti di silenzio... La ragazza rimasta a bocca asciutta, dopo aver accompagnato sulla soglia del piacere i due amanti dice timidamente "E il mio orgasmo dove sta??"
"Slegami che ci penso io..." le rispose la donna... E cosi sdraiata sul letto, ricevette lo stesso trattamento che poco prima aveva riservato alla donna....
E vennero tutti felici e contenti
9
1
7 years ago
jjp80,
38
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La moglie del mio caro amico.
Non so se vi è mai capitato, guardando le foto dei profili, di pensare che quei capelli, quella bocca o quel sedere hanno un non so che di familiare; o allo stesso modo, all’improvviso, mentre parlate con una coppia di amici di pensare se anche loro coltivano fantasie e desideri trasgressivi.
Mi piace fantasticare di queste cose, forse proprio per questo motivo non mi è sfuggito un annuncio last-minute che una coppia con cui ero in contatto aveva inserito…proprio nella stessa località dove si trovavano in quei giorni i miei cari amici. Casualità o forse c’era qualcosa di più? Si dice che tre indizi fanno una prova ed io ne avevo ben più di 3…;-).
Nel frattempo sul sito continuavo a scambiare i messaggi con il lui di coppia che mi chiedeva un incontro, che fare? Lasciar cadere la cosa per evitare imbarazzi o invece cogliere la palla al balzo? Gli dico che ho capito chi sono e che non so se è il caso di proseguire, può stare tranquillo sulla mia discrezione. Lui mi risponde eccitato dall’idea che ci conosciamo perché potrebbe essere l’occasione propizia per realizzare la loro fantasia più grande, farlo con un amico di famiglia al quale mostrare quanto Lei sa essere calda e porca. Messaggio dopo messaggio, inizio a lasciare indizi, consapevole che presto avrebbe capito da solo chi fossi. La mia situazione lavorativa e personale mi obbligava ad andarci cauto. Lui è un ragazzo squisito, simpatico, affidabile, riservato e molto serio, un amico con cui sono sempre andato d’accordo e poi Lei è una Donna bellissima e l’idea di vederla in abiti e comportamenti diversi dal quotidiano me la rendeva ancora più desiderabile. In chat fantasticavamo sull’incontro, mi raccontava i dettagli di quello che sarebbe avvenuto, di come Lei fosse eccitata all’idea di mostrarsi Troia davanti ad un amico di famiglia e far fare una bella figura al suo adorato cuck. Di comune accordo abbiamo deciso di tenerle nascosta la mia identità, il non sapere chi fossi ha ancor di più aumentato l’eccitazione mentale. Dopo aver immaginato mille volte arriva finalmente il momento dell’incontro. Attendo in strada che lui mi apra , salgo nello studio, mi lavo ed entro nella stanza, luci basse, un po’ di musica, lei bellissima con la sua benda nera sugli occhi…si mostra decisa sui suoi tacchi a spillo, un vero defilè solo per i miei occhi. Cerco di assaporare ogni momento per imprimerlo dentro di me a futura memoria. Sembra più alta, più Donna, più provocante, più porca. Si spoglia, il mio cazzo già sull’attenti, attendo con calma per ammirarla in tutto il suo splendore…il perizoma mini infilato nel culo una vera sorpresa, bellissimo! Un seno pieno contenuto in uno splendido reggiseno, non pensavo fossi così bello al naturale. Mi avvicino, la lascio abituare alla mia presenza…annuso il suo profumo tra collo ed orecchio; accarezzo la sua pelle vellutata, lei si muove sinuosa…nessuno parla, l’atmosfera si fa rovente...finalmente stringo tra le mie mani il suo seno, i suoi capezzoli eccitati sono una delizia, sente dietro prepotente la voglia che ho di Lei. Le sue mani vanno subito a cercare la mia eccitazione, la sente tra le mani, spero sia soddisfatta di trovarlo già eccitato e durissimo. Dallo sguardo del mio amico cornuto vedo che la cosa eccita moltissimo anche lui. Mi spoglio al volo, lei si inginocchia e mi fa sentire il calore della sua bocca., sembra voglia succhiarmi l’anima, lecca e succhia, accarezza le palle con le mani in modo delicato ma molto passionale. Voglio assaggiarla , la sdraio sulla sua scrivania, dove di solito lavora, ed inizio a leccare la sua figa dal sapore afrodisiaco, accarezzo, lecco, mordicchio, succhio finchè non la sento godere in modo molto intenso, è uno spettacolo. E’ arrivato il momento di sentire quanto è accogliente la sua figa, completamente aperta riesce in breve tempo a prendersi tutto il mio cazzo dentro, è grosso, durissimo, le arrivo in fondo, lo sento, la allargo, le piace moltissimo. Il cornuto la incoraggia, non ce n’è bisogno, la possiedo con decisione sulla scrivania, colpi lenti e ben affondati, sempre più forti e veloci, sento che le piace, ogni tanto rallento per godermi fino in fondo il piacere di violare le carni della moglie del mio amico, la giro a pecora e continuo a fotterla, schiaffi a mano aperta sulle natiche, voglio mettere alla prova la sua voglia di trasgressione, di essere troia, lui si esalta, lei mugola, posso continuare.
Me la prendo in braccio e continuo ad infilarla, mi siedo sulla sedia, così che lei possa regolare il suo sali e scendi e sentirsi aprire ancora di più, la sento tutta, il suo seno sul mio viso, i capezzoli in bocca, sento che le piace. Il mio amico fotografa la sua bellissima moglie porca che si impala sul mio tronco durissimo, è completamente aperta, non fa più fatica ad impalarsi, non le basta mai, sento che vuole godere, cambiamo ancora posizione finche non viene ancora questa volta sul mio cazzo. Ora è Lei che vuole farmi godere, glielo sbatto in faccia , sulla guancia, mi faccio leccare le palle e poi aspetto che me lo imbocchi con tutto il suo ardore. Mi pompa alla grande , sto per sborrare, una gran quantità di sperma che lei beve senza indugio e poi finisce per spalmarsi sul seno, bellissima, porca e viziosa. Il marito è felicissimo, io ancora di più. Forse la situazione più eccitante che potessi vivere, in attesa di scoprire cosa ci riserverà il futuro. Grazie!
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7 years ago
lucapilon, 51
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Erica
Questa storia necessita l’introduzione tramite un breve preambolo.
Dopo sedici anni insieme, la storia d’amore tra me e la mia compagna è finita. Male. In un giorno qualunque a poche settimane dalle ferie estive abbiamo rotto. Dopo una furibonda discussione, ho preso la porta e me ne sono andato via.
Non sto a tediarvi col racconto delle fasi successive, concitate e dolorose, del resto sono sicuro che a voi che leggete interessino ben altri argomenti. Qualcosa con più ciccia.
E allora ecco qui.
E’ domenica mattina, sto cercando un parcheggio sotto quella che sino a poche settimane fa era la casa in cui abitavo. Sono qui perché ieri nell’ultimo sms ricevuto, Anna, la mia ex compagna, mi informa che ha disdetto il canone d’affitto dell’appartamento, lo lascerà a fine mese. Ha imballato le mie cose in alcuni scatoloni e mi “ordina” di provvedere al loro ritiro. Mi mette anche al corrente che è partita per alcuni giorni di vacanza e al suo rientro non vuole trovare più niente che sia riconducibile a mie proprietà.
Gli scatoloni sono sei, devo fare più viaggi. Il caldo è insopportabile, questa attività mi fa sudare abbondantemente e la polo che indosso è zuppa. Mentre sto caricando gli ultimi due cartoni sento una voce alle mie spalle.
- "Ehilà vicino, lo sai che la domenica non si lavora?" -
Mi volto e mi ritrovo a contemplare due occhi verdi. Una coppia di smeraldi. Una cascata di capelli color rame, lunghi fin oltre le spalle. Mossi. Le danno un’aria un po’ selvaggia. Un seno, pieno, direi una terza tendente ad una quarta, naturale, sodo e tondo. Il tutto assemblato ad un corpo molto ben proporzionato, atletico, due gambe toniche sormontate da due chiappe a cui manca solo la parola. Le caviglie sottili da cui si staccano due polpacci tonici.
Insomma una carrozzeria di tutto rispetto, ma, se proprio devo trovarle un difetto, lo identificherei coi lineamenti del viso; marcati. Intendiamoci, non bellissima ma nemmeno brutta, carina, di una bellezza diversa, equilibrata ed armonica. Per i miei canoni estetici è davvero affascinante, mi ha sempre attratto, da che la conosco.
Si chiama Erica ed è la mia vicina di casa. Vive nell’appartamento esattamente sotto a quello dove io, sino a qualche tempo prima, abitavo insieme alla mia compagna.
Forse vi state chiedendo: perché tutto questo preambolo? Ebbene, Erica oltre ad essere nel complesso avvenente, ha due peculiarità: le piace fare all’amore, lo fa spessissimo e con passione. Ed è un’urlatrice.
Ma al bando le divagazioni e torniamo ai fatti.
Quella caldissima mattina festiva, Erica indossa una canottiera arancione fluo sopra un paio di short elasticizzati aderentissimi che non nascondono, anzi, mettono in evidenza il suo sesso infilandosi maliziosi nella fessura della sua passera. L’alone scuro sul suo petto evidenzia che anche lei è sudata, ha appena finito la sua sessione di jogging. Le rispondo.
- "Ciao a te vicina, e tu lo sai che non si va a correre con questo caldo?" - e proseguiamo per qualche minuto a colloquiare ironicamente e amichevolmente.
Poi lei mi invita a salire da lei per bere un po’ d’acqua o una birretta, voi avreste declinato? Sii? Bugiardi!
Beh, io no, io ho accettato al volo, non mi pareva vero. Abitando nello stesso palazzo ci siamo incontrati più volte, nell’androne, davanti al portone, sulle scale, abbiamo anche condiviso l’ascensore qualche volta, limitandoci sempre a cordiali convenevoli tra condomini anche se, in tutta onestà, durante quei brevi incontri non riuscivo a non immaginarla intenta in pratiche sessualmente acrobatiche dando libero sfogo ai suoi sorprendenti vocalizzi.
La seguo nel suo appartamento senza riuscire a togliere gli occhi dalle sue chiappe fasciate dagli short neri, scommettendo con me stesso che sotto quel sottile strato di tela elasticizzata non vi è alcuna traccia di biancheria intima. Apre l’anta del frigorifero.
- "Vuoi acqua, birra o succo?" - mi chiede.
Opto per l’acqua e mi accomodo su una sedia, beviamo e conversiamo ancora qualche minuto quindi lei mi informa, avviandosi verso il bagno, che sente il bisogno di togliersi quegli indumenti zuppi di sudore.
- "Fai pure come fossi a casa tua." - aggiunge, allontanandosi da me e portando con se quella meravigliosa dotazione di chiappe sulle quali avrei voluto appoggiare le mie mani.
Dopo un minuto riappare riempiendo in un istante la stanza, l’appartamento, il condominio, il mondo intero, ma soprattutto, i miei occhi, con la sua nudità. Una meraviglia. Rimango senza parole, probabilmente ho stampata in faccia un’espressione ebete, ho l’impressione che la mia mandibola abbia toccato il pavimento.
- "Beh che c’è? Non hai mai visto una donna nuda? Non essere ipocrita ho sempre notato come mi guardi, so che questo è ciò che vuoi! Che hai sempre voluto, vedermi nuda, scoparmi!" -.
Balbettai qualcosa.
- "Si, beh, ma, ecco, cioè, io, tu …." -
- "Si va beh, noi voi essi." - ribatté lei aggiungendo.
- "Io mi faccio una doccia, ne hai bisogno anche tu, se ti va la facciamo insieme!" -
Ora dovete sapere che mi sono sempre reputato un credente, magari all’acqua di rose, non praticante ma credente, e in quanto tale da quel preciso momento ho avuto la certezza che un essere superiore esiste.
Qualcosa devo avere risposto, certamente ho buttato là un cenno assertivo, fatto sta che i pochi indumenti che indossavo hanno esorcisticamente abbandonato il mio corpo e così, la mia vicina, si è ritrovata di fronte un inebetito ed estatico esemplare dell’opposto sesso che le esibiva, in tutta la rigida dimensione di cui madre natura l’ha dotato, la felicità di accettare il suo insperato invito. Fece un passo avanti, mi agguantò l’uccello con una mano, con l’altra mi afferro i capelli e mi attirò a se infilandomi la lingua in gola perlustrando a lungo la mia cavità orale quindi, senza mollare la presa dal tronchetto della mia felicità, mi guido verso il bagno.
- "Vieni" - disse.
Dopo essere rientrato in possesso delle mie facoltà cognitive presi il bagnoschiuma e iniziai ad insaponarle la schiena, scendendo lungo i fianchi arrivai al suo magnifico culo, lo massaggiai, lo strizzai, lo accarezzai, insinuandomi, impertinente, con le dita sino al suo, a me sconosciuto, buchetto. Completai il servizio proseguendo lungo le gambe sino ai piedi. Completata l’attività igienico esplorativa del lato B di quel corpo meraviglioso, la feci voltare e mi applicai diligentemente al lato A, il collo, le tette, il ventre e, ovviamente, la passera. La esplorai curioso, feci scorrere la mano sul suo sesso morbido e liscio, la penetrai col dito medio, appurando quanto fosse già bagnata, lei mi infilò nuovamente la lingua in bocca, avida di baci. Feci scivolare le dita nella fessura tra le labbra del suo frutto non più proibito, massaggiandolo lentamente e constatando la turgidità del suo clitoride. Quindi, affinché non si dica che io sono contro la parità dei sessi, lasciai che fosse lei ad applicare lo stesso trattamento a me. Da abile porcella si soffermo sul mio culo lo esplorò sino al mio orifizio, con dita esperte, procurandomi piacevoli brividi lungo la schiena, abbandonandolo solo per dedicarsi al mio cannolo che, per quanto possibile, aveva incrementato il suo vigore. Le mie palle fecero conoscenza col sapiente e delicato tocco delle sue mani. Ci sciacquammo a vicenda e terminata questa operazione le appoggiai il cazzo tra le chiappe, le afferrai un seno stringendo, tra pollice e indice, il capezzolo eretto mentre con l’altra mano le giravo la testa e le infilavo la lingua in bocca. Lei non si ritrasse, strinse le cosce e le chiappe attorno al mio uccello, io spingevo e ritraevo, sentivo la mia cappella strofinarsi contro le creste del suo buco nero. Cercai di piegarla in avanti per penetrarla ma si divincolò.
- "Aspetta." - mi disse.
E girandosi prese a leccarmi i capezzoli, poi abbassandosi arrivò al mio cazzo e ai coglioni, ne prese uno in bocca mentre stringendomi nella mano mi segava con una lentezza esasperante, ogni tanto racchiudeva nel suo palmo la mia cappella pulsante e la massaggiava roteando il polso, quindi riprendeva ad andare su e giù lungo la mia asta passando all’altro testicolo.
- "Ti piace?" - mi chiese.
- "Cazzo si!" - mugolai.
Allora lei prese a leccarmi dai coglioni al frenulo avvolgendo, di quando in quando, la mia cappella con le sue labbra. Poi ingoiò tutto il mio uccello nella sua bocca e prese a solleticarmi il buco del culo con le dita, quindi iniziò a pomparmi lentamente, le presi la testa tra le mani e provai a guidare il ritmo lei intensificò gli affondi, liberò la sua bocca giusto il tempo per dirmi.
- "Voglio bere il tuo sperma!" - e sentii il suo dito farsi strada dentro di me.
Contemporaneamente riprese a spompinarmi con aumentato vigore sino a quando sentii di essere all’apice del mio piacere e nell’impossibilità di trattenermi esplosi fiotti di sborra nella sua accogliente e avida bocca. Lei ingoiò e rialzandosi mi disse.
- "Sai di dolce e salato al tempo stesso." - e baciandomi la sua lingua ingaggiò una scaramuccia con la mia.
Attesi il tempo necessario per riprendere il controllo delle mie articolazioni inferiori che, in seguito all’orgasmo appena raggiunto, sembrava avessero la consistenza della gelatina, poi concentrai le mie attenzioni alle sue tette. Voi non lo sapete ma ho una predilezione per i capezzoli e il clitoride, sentire come si inturgidiscono tra le mie dita o tra le mie labbra. Mi soffermai a lungo leccando, baciando, succhiando quei frutti sodi e deliziosi, poi sentii le sue dita affondare tra i miei capelli e le sue mani spingere la mia testa in basso verso il suo ventre, verso la sua figa. Mi soffermai con la lingua nel suo ombelico, ma lei aumentò la pressione finché non incontrai il suo sesso. Le leccai la pelle liscia delle grandi labbra, giù e su, dal basso verso l’alto in senso orario poi antiorario e di nuovo in senso orario. Prese ad emettere quei mugolii che già conoscevo per averli sentiti dal mio vecchio appartamento, ora erano in presa diretta ed io ne ero la causa. A quel punto presi a far scorrere la punta della lingua nella sua fessura leccandole avidamente le piccole labbra bagnate dei suoi umori, assaporando il suo sapore, spingendo la lingua dentro di lei, facendola mugolare ancora più forte, per tornare a leccarla lentamente dentro e fuori. Sentendola ormai preda del piacere che le stavo procurando ebbi cura di avvicinarmi al suo pistillo che lei mi offriva divaricando con le dita i petali che lo racchiudevano. Mi presi cura del suo clitoride sollecitandolo con la lingua, baciandolo e succhiandolo con le labbra, per tornare a ripercorrerlo lungo la sua circonferenza descrivendo piccoli cerchi quindi ancora a succhiarlo e baciarlo. Lei intanto ansimava ancora più forte.
- "Ahh si, così. Mi fai venire, cazzo, mi fai venire!" -
Il livello delle sue esclamazioni probabilmente veniva captato da eventuali passanti, ma anche dalle orecchie di quelli che abitavano gli appartamenti delle case vicine e non mi meraviglierebbe venire a conoscenza che le sue esternazioni possano essere state inserite come punto all’ordine del giorno della prossima assemblea condominiale dei palazzi adiacenti. Da parte mia tutto l’insieme di questa situazione aveva risvegliato l’inquilino che alberga tra le mie gambe, ma volevo diligentemente concludere l’opera, non doveva mancare molto al suo orgasmo e allora cominciai a fare al suo grilletto quello che potremmo definire tecnicamente un pompino. Venne tenendomi la testa premuta contro la sua passera e condividendo, con generosa profusione di decibel, il suo piacere con me e con quanti in quel momento fossero sintonizzati e in ascolto.
Mi rimisi in piedi e le lasciai il tempo di riprendersi regolarizzando la respirazione, quindi la baciai ripetutamente sul collo, le mordicchiai i lobi delle orecchie mentre con le mani le massaggiavo le poppe rotonde e sode. Lei ripeteva.
- "Cazzo, cazzo, cazzo!" -
Allora premetti la mia nerchia contro la sua passera lasciandole intendere quale continuazione volevo dare al nostro incontro, lei però mi allontanò dicendomi.
- "Non qui!" -
E agguantandomi ancora l’apparato genitale, senza prenderci la briga di asciugarci, mi guidò con urgenza verso il letto, mi spinse facendomi sdraiare sulla schiena e con agilità felina salì anche lei mettendosi a cavalcioni sopra di me. Iniziò a strusciare la sua prugna sul mio battacchio e dopo averne saggiato la consistenza si mosse in modo che l’apice del mio uccello puntasse l’entrata della sua passera. Sentivo la cappella penetrarla lentamente e altrettanto lentamente la sentivo uscire per poi rientrare dolcemente in un andirivieni guidato dai suoi movimenti, inarcava la schiena ed io ero fuori, spingeva indietro le chiappe ed ero dentro di lei. Poi appoggiò le sue mani sul mio petto e con un movimento repentino prese dentro di se tutto quello che avevo da offrirle. Sentivo le pareti della sua figa contrarsi attorno al mio cazzo. Restò ferma così per un tempo indefinito, ero estasiato, dalla mia posizione vedevo il suo seno salire e scendere seguendo il ritmo del suo respiro. Mi tirai su, in posizione seduta, afferrandole i fianchi, raggiunsi con le labbra il suo seno e inizia a baciarlo, lei incrociò le gambe dietro la mia schiena, sentivo il suo respiro aumentare di intensità, lasciai che la mia lingua entrasse in azione titillandole i capezzoli con la punta, iniziò ad emettere i primi vocalizzi. Poi mi spinse indietro facendomi tornare alla posizione sdraiata e prese a muoversi con un ritmo che aumentava ad ogni colpo, percepivo il mio uccello penetrare e ritirarsi nella sua passera fradicia dei suoi umori, prese a cavalcarmi al trotto, poi al galoppo e poi furiosamente, emettendo suoni ed esclamazioni al livello sonoro che ormai conoscevo bene. Infine venne; inarcando la schiena all’indietro, stringendo le sue mani attorno alle mie caviglie e spingendo in avanti il bacino quasi a volere dentro sé, oltre al mio uccello, anche i miei coglioni. La voce le si smorzò in gola e per un tempo che mi parve eterno smise di respirare, tanto che pensai le fosse preso un colpo apoplettico. Quando riprese a respirare ansimava come un mantice, come se avesse appena concluso un’intera maratona. Aspettai che tornasse in se e mi girai accompagnandola fino a farla sdraiare sulla schiena, a questo punto afferrai le sue caviglie divaricandole le gambe tanto quanto le mie braccia permettevano e in quella posizione presi a stantuffarla molto lentamente, ritraevo il mio cazzo sino a vedere la cappella avvolta dalle labbra della sua figa accogliente, quindi tornavo a spingerlo dentro fino in fondo, fino a farle sentire le mie palle premute contro le sue chiappe. Mi incitava a gran voce di chiavarla più velocemente ma volevo farla morire con movimenti lenti, quando sentii che era quasi pronta a godere nuovamente aumentai la frequenza delle spinte e all’improvviso mi fermai estraendo il mio arnese con suo sonoro disappunto. La feci girare carponi facendole afferrare con le mani la spalliera del letto, mi abbassai e cominciai a lavorarle, con la lingua, il buco del culo e l’entrata della sua vagina gocciolante, continuai sino a quando lei, esasperata, mi disse.
- "Ti prego, voglio sentirti dentro di me!" -
Le spinsi il pollice nella figa, lo ritrassi bagnato delle sue abbondanti secrezioni e iniziai a lubrificare la sua entrata posteriore, andando avanti così sino a quando sentii che il mio dito scivolava dentro il suo culo senza fatica. Lei apprezzava verbalizzando.
- "Siiiii, così, sbattimelo dentro!" - e ancora.
- "Voglio il tuo cazzo dentro di me!" - l’accontentai.
Mi misi dietro di lei, puntai l’uccello all’apertura fremente della sua figa e lo spinsi fino in fondo, contemporaneamente col pollice la scopavo nel culo. La sentivo gemere di piacere mentre, senza fretta, aumentavo il ritmo degli affondi. Come in precedenza, sentii il suo respiro fermarsi nell’estasi dell’orgasmo ed ebbi l’impressione che mi avesse inondato dei suoi umori perché avvertivo la sensazione che gocce del suo piacere scivolassero lungo il mio uccello sino ai coglioni. A quel punto, senza liberarle l’accogliente buco posteriore, le afferrai il fianco con la mano libera l’attirai a me cominciando a spingere con sempre più foga finché avvertii un calore al basso ventre, le mie gambe diventare molli, e il primo fiotto di sborra esplodere nella profondità della sua figa, seguito da un altro e un altro e un altro ancora, finché tutto lo sperma di cui disponevo non fu riversato in quella fantastica e avvolgente ampolla. Anche lei gridò all’universo intero, una volta ancora, tutto il suo godimento. Rimasi dentro di lei sino a quando la rigidità del mio arnese lo consentì, poi ci sdraiammo uno di fronte all’altro, unimmo le nostre labbra in un bacio infinito continuando così, in un modo più dolce, il nostro amplesso.
Mi sono preso alcuni giorni di vacanza, i colori di questo tramonto infiammano il cielo, in questo angolo di paradiso che è possibile raggiungere solo via mare. Gli ultimi turisti se ne sono andati e ormai li immagino seduti al tavolino di un bar mentre sorseggiando il loro aperitivo o intenti a preparare la cena. Mi sono liberato del costume e mi godo in totale nudità la pace di questo luogo, i suoni, i colori e la bellezza di quella sirena che uscendo dall’acqua sta avvicinandosi.
Scusate, devo andare, devo spegnere il tablet. Urgenti questioni necessitano della mia attenzione. La sirena, Erica, è anche maga. Ha appena fatto sparire il mio uccello dentro la sua bocca. Mi chiedo quali siano le sue intenzioni?
Mah!
C… c….c….ciao.
P.S.: I nomi dei personaggi, i luoghi e le situazioni descritte in questo racconto, sono esclusivamente frutto della fantasia dell’autore (cioè io), ogni riferimento a persone, località e contesti reali è puramente casuale.
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7 years ago
masaraj,
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Last visit: 8 months ago
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Il gigante
Il gigante
Mi aveva detto: “Sei stata formidabile, mi hai fatto godere come non mi era riuscito mai in tutta la mia vita, proprio a causa delle dimensioni del mio pene. Se te la sentirai… mi piacerebbe riprovarci, magari a casa mia, così potresti stare più comoda. E mi aveva dato il suo biglietto da visita, dopodiché, dandomi ancora un bacio profondo mi aveva salutato. (vedi “Nei giardini di Piazza della Repubblica 5)
Era da qualche tempo che stavo pensando di chiamarlo. C’era, da una certo lato, la paura di riaffrontare quella “bestia” e da un altro la voglia, pazzesca, di riuscire nuovamente ad accoglierlo in me e sentirmi posseduta come mai lo er4o stata prima. Ero combattuta ma prevalse il desiderio, solo che a quel punto volevo arrivarci consapevole e preparata al meglio. Iniziai, pertanto, ad indossare durante la giornata un plug-in di una certa dimensione aumentando, dopo un paio di giorni, la dimensione e dopo un altro paio di giorni aumentandola ancora, arrivando, così, ad indossarne uno del diametro di quello del gigante. Andare in giro, durante il giorno, con quei dilatatori era una sofferenza, ma anche…. una goduria. Facevo fatica, davanti ad altri, a nascondere il piacere che provavo, sedendomi magari al bar per prendere un caffè o un aperitivo, sentendomi posseduto da quell’attrezzo.
Era qualcosa di una libidine pazzesca che, dovendo nascondere, era ancor più eccitante. Un giorno, un amico con il quale stavo prendendo un aperitivo e con il quale avevo avuto qualche storia, subodorò qualcosa, per cui, quando stavamo per andarcene e ci eravamo alzati. Mi diede un pacca sul culo che mi fece fare un salto con urletto, tanto che, guardandomi fisso negli occhi, mi disse: “ora vieni immediatamente a casa mia perché devo vedere cosa cazzo ti sei messo nel culo e devi farti inculare. Fu una goduta meravigliosa, eccitata com’ero.
Dopo una settimana ero convinta di poter affrontare “la bestia”, e pertanto gli telefonai. Quando mi rispose gli ricordai come ci eravamo conosciuti e che mi aveva dato il suo biglietto da visita. Fu felicissimo di sentirmi, mi disse che da quella volta non aveva più goduta se non masturbandosi, ripensando a come ero riuscita ad accoglierlo e, se me la sentivo, non vedeva l’ora di accogliermi a casa sua e vedere se….. riuscivo nuovamente a farmi penetrare da lui. Sentirlo così felice per la mia telefonata e desideroso mi ringalluzzì e, piena di emozione, gli risposi che ero pronta a riprovarci anche subito. Sentìì un urlo di gioia ed immediatamente mi disse: ”Se puoi… vieni subito, già non sto nella pelle dalla voglia di rivederti”.
Ci misi mezz’ora e quando arrivai mi accolse a braccia aperte e…. mi baciò in bocca, lussuriosamente, a tutta lingua, eccitandomi da impazzire. Mi trascinò in camera da letto ma a quel punto mi divincolai e gli dissi che avevo bisogno di rinfrescarmi.
Mi indicò il bagno e mi ci rifugiai, riprendendo fiato e riordinando le idee.
Mi rinfrescai la faccia, ripresi fiato e mi tolsi il plug-in che avevo ancora in culo, spalmandomi lo sfintere di Luan, abbondando. Rientrai in camera da letto e lo trovai nudo che si stava smanettando quel “boa constrictor” che si ritrovava tra le gambe. Mi spogliai. Mi ci inginocchiai davanti, iniziando prima a masturbandoglielo e poi iniziando a leccarglielo, cercando di sbocchinarlo. Era una cosa da slogarsi la mascella ma riuscì, più o meno, a farlo. Dopo un po’, però, mi fece capire che voleva provare ad incularmi, perciò smisi di leccarglielo e mi misi inginocchiato davanti a lui riproponendogli le raccomandazioni che gli avevo dato nelle toilette dei giardini, e cioè di lasciare che fossi io a riuscire a farmelo entrare, senza che lui spingesse. Ubbidiente me lo posizionò sul buco e rimase fermo, lasciando che fossi io a muovermi ed a farlo entrare. Iniziai a stringere e rilasciare il buco del culo, spingendomi, contemporaneamente, verso di lui. Stringi, rilascia, spingi… stringi, rilascia, spingi….. pin pianino stava iniziando ad entrare. Gli esercizi fatti con il i plug-in sembrava avessero dato una certa elasticità al mio sfintere tanto che, improvvisamente, me lo ritrovai dentro. Mi fermai, respirando in maniera accelerata, ma lui esplose in un “Sei incredibile… ci sei riuscito con una certa facilità, bravo!” Ripreso un ritmo normale nel respiro iniziai a succhiarglielo con lo sfintere, per prenderne le misure, per sentirlo meglio e dopo un po’ gli dissi: “Ora lascia che mi muovo io, poi quando te lo dico potrai iniziare a chiavarmi come meglio credi”.
Ed iniziai a muovermi lentamente, con calma, gustandomelo tutto. Il fatto che mi fossi allenato con i plug mi aveva dato un grosso vantaggio. Ero riuscito a farlo entrare quasi senza sentire dolore e ciò significava molto nello aggiustarmelo nel culo e goderne. Me lo gustai, adeguandomi sempre meglio, allargando sempre di più il mio sfintere finché sentendo che ero bello largo gli dissi: “Ora vai, chiavami per bene, sono la tua troia e chiavami come sai fare tu.”. Non me lo fece ripetere… iniziò a colpirmi con colpi profondi che mi sembrava mi arrivassero in testa. Era magnifico!! Ero sempre più morbido e lubrificato, anche perché me lo stavo gustando tutto. Mi piaceva da impazzire sentirmi posseduta in cotal maniera.
Mentre mi inculava mi stavo masturbando, cercando di trattenere l’orgasmo che, se mi fossi lasciato andare, sarebbe esploso in un nulla. Mi stava inculando alla grandissima; era una meraviglia sentirsi riempito così, era stupendo.
Era talmente felice di avere un culo accogliente che mi arava con continuità, mormorandomi in continuazione: “ dio… mi stai facendo impazzire, non credevo riuscissi di nuovo ad accogliermi, a farti inculare, invece… è anche meglio dell’altra volta!” - e poi “che culo stupendo, sei accogliente… ti inculerei per ore !” e ci dava dentro, senza sosta, portandomi a godere come un pazzo, mi sentivo sua e glielo dissi. “Sono la tua troia, scopami coma meglio credi” e lui… uscì, mi rigirò sulla schiena, mi alzò le gambe sulle sue spalle e…. mi rinfilò senza trovare ostacoli, guardandomi negli occhi e dicendomi “Mi stai facendo impazzire, non credevo potessi riuscire ad essere così disponibile” - “Ti voglio, sei mia !”
E continuò a chiavarmi finché non iniziai ad urlare “Godooo…. Mi stai facendo impazzire… ti prego, godimi dentro, voglio sentire che mi riempi.” Ma lui continuò a ravanarmi, facendo orecchie da mercante e portandomi alle soglie della pazzia.
Quando sentì che stavo tremando dal piacere, iniziò a godere, riempiendomi di sborra in quantità industriale. Rimase eretto, infilato dentro di me, inchinandosi verso il mio viso ed iniziando a baciarmi libidinosamente risucchiando la mia lingua e succhiandomi anche il cervello. Oddio… che chiavata… e l’avevo ancora dentro, ben infisso in me. … E la cosa mi piaceva, mi ero abituato ad essere posseduto da quel boa constrictor, che mi aveva fatto impazzire. Il mio culo, iniziò a contrarsi e succhiarglielo, tanto che lui esplose in un “Non è possibile, me lo stai succhiando, mi stai facendo un pompino con il culo !!” …. E per reazione iniziò nuovamente ad incularmi. Pazzesco. Non era un uomo, era una macchina del sesso. Meraviglioso!! Io ero sempre più aperta e disponibile. Iniziò a darmi colpi lunghi e profondi ed io iniziai a mormorare frasi senza senso. Ormai ero sua, completamente, poteva fare di me ciò che voleva, non sentivo più alcun dolore, ero come una bambola di pezza tra le sue mani. Iniziai a godere, riversandomi sulla pancia tutto il mio piacere, che lui raccolse con le dita andando poi a succhiarsele per poi riabbassarsi verso di me per baciarmi nuovamente condividendo il mio sperma. E mentre mi baciava venne nuovamente dentro di me, tanto che iniziò a tracimare dal mio culo. Si trattenne dentro di me ancora per qualche minuto e poi,
con calma, si sfilò dal mio culo, mentre si stava ammosciando, rimanendo peraltro sempre di notevoli dimensioni. Mi abbracciò dicendo che solo con me aveva goduto tanto e che non voleva perdermi.
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La contessa
La Contessa
La Contessa l’avevo conosciuta nelle toilette dei Giardini accanto a Piazza della Repubblica (vedi “Nei giardini di piazza della Repubblica 4” ) e mi aveva dato il suo bigliettino da visita. Un giorno la chiamai, mi feci riconoscere e lei mi rispose; “Speravo tanto mi richiamassi. Iniziavo a perdere la speranza. Quando puoi venire da me ?” - Le risposi: “ Anche subito!” Allora sbrigati… ti aspetto !”
Tempo un quarto d’ora ed ero da lei. Mi accolse con un sorriso dicendomi subito che era felice che l’avessi chiamata e che fossi lì. Disse che non vedeva l’ora di poter ripetere l’esperienza avuta con me alle toilette dei giardini e che lì. A casa sua, saremmo stati più liberi. ….e mi portò subito in camera da letto dove iniziò, quasi con frenesia, a spogliarmi. Una volta spogliatomi, iniziò a suggermi i capezzoli, nel mentre si spogliava. Mordendomeli un po’ mi portò ad avere una erezione notevole e lei, immediatamente, vi si fiondò sopra iniziando a succhiarmelo voracemente. Quando fu soddisfatta del risultato ottenuto si distese sul letto, trascinandomi su di se invitandomi a penetrarla immediatamente. Trovai una fica bollente, umida, superpronta per essere chiavata. Iniziai, con calma, a ravanarla lentamente, metodicamente, guardandola negli occhi e cercando di sottometterla psicologicamente. Ogni tanto le infliggevo qualche colpo potente, sino in fondo, a toccarle l’utero, facendola sussultare ma pregandomi di continuare così, invece…. Lo facevo solo di quando in quando, per portarla a desiderarmi di più. Dopo una mezz’ora di questo andirivieni iniziai ad accelerare, portandola, in breve, a godere come una fontana, ululando tutto il suo piacere. Quando finì di godere…. non mi fermai, per farle superare i limiti del piacere e condizionarla alle mie voglie. Iniziò a pregarmi di fermarmi, di darle il tempo di riprendersi, ma non lo feci ed alfine raggiunsi il mio scopo: iniziò a godere nuovamente, gridando, pregandomi di smetterla, ma non lo feci finché non capì di averla portata oltre i limiti del piacere e…. svenne. A quel punto mi fermai, iniziando a leccarla dappertutto. Rinvenne mentre le stavo leccando la fica, suggendo, soprattutto, il clitoride. Bloccò, con le mani, la mia testa in modo che continuassi a leccarle il clitoride, spingendo ancor più il bacino verso di me. Iniziò a tremare tutta. Sembrava epilettica. Ed iniziò a borbottare “Sìì… così…. mi stai facendo impazzire…. Sei un diavolo… così.. ancora… oddio… godoooo… come godooooo…” e mi schizzò addosso un torrente di schizzi del suo piacere. Mi misi al suo fianco e lasciai che si calmasse, che si riprendesse da quell’orgasmo squassante. Quando si riprese dichiarò che era una vita che non aveva più orgasmi del genere e…. che l’avevo fatta ringiovanire e non aveva nessuna intenzione di perdermi, era disposta ad esaudire ogni mio desiderio, purché continuassi a frequentarla e scoparla. Iniziammo, così, a vederci piuttosto spesso e mi riempiva di regali (spesso facendomi anche trovare in tasca biglietti da centomila). Un pomeriggio in cui avevamo appuntamento, come al solito a casa sua, mi accolse dicendomi che aveva una sorpresa per me. Mi portò in salotto, che normalmente era diviso dalla sala da pranzo da un gradino, e che trovai diviso da un tendaggio. Mi fece sedere sul divano, posizionato esattamente davanti al tendaggio, mi offrì un Whisky & Sauer ed andò ad aprire il tendaggio. Dove prima c’era una sala da pranzo ora aveva creato un’alcova, una camera da letto, in cui una tizia in baby doll sembrava si stesse preparando per andare a letto. In quel momento suonò un campanello e la tizia uscì dalla stanza rientrando, poco dopo, con un’amica vestita molto elegantemente che, con voce rotta dal pianto, le stava raccontando come quello stronzo di suo marito l’avesse tradita. E sempre piangendo si sedette sul letto (era una recita, ben congegnata, a mio uso e consumo). La tizia che impersonava la padrona di casa, le si avvicinò ed iniziò, appoggiandole una mano sulla spalla, a consolarla. Dopo un po’, sempre usando parole di conforto, tra cui il fatto che tutti gli uomini sono degli stronzi egoisti, le si sedette accanto, abbracciandola, al che la tizia, sempre piangendo, le appoggiò la testa sulla spalla. Immediato fu il gesto della tizia di darle bacini sulla testa, sulla fronte, sulle guance arrivando a dargliene anche sulla bocca, cosa che la “cornuta” accettò passivamente ma, dopo un po’, iniziò a corrispondere ai baci, finché arrivarono a baciarsi “alla francese”, con tutta la lingua in bocca e con la “padrona” di casa che iniziava nel contempo ad impastarle le tette. In pochi minuti di effusioni arrivarono a ritrovarsi nude sul letto, con la “cornuta” che ormai aveva smesso di piangere ed iniziava ad emettere versi di piacere poiché l’altra le stava leccando la fica stuzzicandole soprattutto il clitoride. Qualche attimo ancora e si ritrovarono a fare un 69 da applausi. Nel frattempo la contessa, notando che queste scene avevano provocato in me uno stato di erezione, aveva prima iniziato ad accarezzarmi “il pacco” da sopra i pantaloni, quindi si era abbassata, me li aveva aperti e subito dopo sfilati, unitamente alle mutande, ed aveva iniziato a masturbarmi mentre io le avevo infilato una mano sotto la gonna, molto ampia, che vestiva quel giorno arrivando a stuzzicarle il clitoride.
Eccitato dalla visione dal 69 e dalla manipolazione del mio membro da parte della contessa, la feci alzare e la trascinai verso il letto ove si stava svolgendo quella scena erotica e…. mi fiondai sullo splendido culo che era rivolto verso di me, infilandolo in un colpo solo. La tizia che stava sopra (la cosiddetta “padrona di casa”) ebbe un soprassalto ma poi mi accolse con fare molto disponibile, dimostrando di apprezzare di essere inculata, anche se, scoprirò poi, che tendenzialmente era esclusivamente lesbica. La contessa, intanto mi baciava voracemente, sgrillettandosi, nel mentre strizzava i capezzoli di colei che stavo inculando. Quando stava per giungere all’orgasmo, mi fermai, uscì da quel culo così disponibile, respirai a fondo un paio di volte, allontanai la lesbica da calla “cornuta” e mi infilai in quella vagina così ben inumidita e preparata. La contessa prese immediatamente tra le mani il volto della lesbica e la baciò a tutta lingua, iniziando con lei una masturbazione reciproca.
La “cornuta” dimostrò fin da subito di apprezzare le mie attenzioni, iniziando ad agitarsi sotto di me per godere al massimo del mio “compagno di giochi”.
La arai violentemente, sino a quando non la sentì godere, digrignando i denti, ed a quel punto rallentai la foga ma continuai a chiavarla finché non mi supplicò di fermarmi. Era elettrica, colpita da tremori. Io non avevo ancora goduto, ero al massimo, potevo trattenermi ancora, esaltato da tutta quella situazione così erotica.
La contessa, non appena vide che ero libero, si liberò dall’intreccio erotico che stava vivendo e si fiondò su di me, portandomi immediatamente ed infilarglielo in fica, caldissima, umida, pronta all’uso. La scopai da maestro, guardandola negli occhi, come usavo fare, e lei con occhi pieni di libidine si aprì a me completamente, grata di ciò che le stavo facendo provare. Fu una chiavata maestosa, con cui la portai ad urlare il suo piacere, finché non si sciolse, sotto di me, come neve al sole, senza forze.
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Donna caterina 2
Donna Caterina 2
Riprese le forze, appoggiandosi su un gomito per ergersi un po’ e potermi guardare bene in volto, mi disse: “ Sei pazzesco, avevo intuito sin da subito che sarebbe stato bello far l’amore con te, ma non credevo tanto. Sin quando lo vorrai sarò la tua amante, disponibile in tutto, ti darò tutto ciò che vorrai e che sarà nelle mie possibilità ma…. tu devi, e dico devi, continuare a scoparmi, ora che mi hai fatto provare tutto ciò. Sarò discreta, non ti romperò le palle in famiglia, ma… dobbiamo continuare a vederci al di là dei rapporti professionista/cliente. …E la prossima volta DEVI farmi anche il culo. Promesso?” - “Ok., - dissi – sarai la mia donna”.
Per poterci organizzare al meglio, rimanemmo d’accordo che, sicuramente, una volta a settimana ci saremmo incontrati e avremmo cercato di vederci anche una seconda, da concordare volta per volta, in funzione dei miei impegni.
Quando ci rivedemmo era “splendente”. Pur nella sua “non bellezza” emanava sesso dalla punta dei piedi fino alla punta dei capelli. Mi avvolse in una sensazione di erotismo unica, incredibile, e mi sentì eccitato da morire, tanto che non vedevo l’ora di essere dentro di lei e sentirmelo risucchiare da quella fica che riusciva a dare l’impressione che due mani ti stessero masturbando nel mentre una bocca te lo succhiava. Non appena entrai a casa sua e chiuse la porta mi si avventò addosso, piena di voglia, baciandomi in bocca con una tale voracità che…. mi ritrovai immediatamente a “cazzo duro”. Che femmina !! Sensuale, animalesca, vorace.
Mi portò di corsa in camera da letto, mi spogliò, mi fece distendere sul letto, si spogliò anche lei e mi venne sopra impalandosi immediatamente, cavalcandomi a torso eretto, guardandomi negli occhi e spingendo le anche, la fica, tutto il suo bacino con forza contro il mio, iniziando a mugolare dal piacere. Mormorava frasi sconnesse, intramezzate da :… “ Sììì,… cosìììì.. chiavami a fondo…. Fammelo sentire tutto…. fammi sentire tua… “! Finché, a denti stretti, iniziò ad urlare “Godooo……. Oddio come godooo….. mi fai impazzire…. Sei meraviglioso…. ! E venne come una fontana, bagnandomi tutto il bacino, allagando il materasso, finché non si accasciò su di me, abbracciandomi stretto, respirando affannosamente. Io non avevo ancora goduto, ma ciò non mi dava fastidio, c’era tempo. Quando riprese fiato, la feci scendere e me la misi di fianco e messa sul fianco in mod9 che mi desse la schiena iniziai a stuzzicarle l’ano, con delicatezza, inumidendo le dita e, lentamente, iniziando ad infilargliene prima uno, poi un secondo sino ad arrivare, con molta calma, ad infilargliene un terzo. A quel punto riscontrata la sua disponibilità, come da sua richiesta della volta precedente, me la inculai, lentamente, assaporando ogni cm. che andavo conquistando di quel culo che non credo fosse vergine ma, comunque, da molto tempo non veniva invaso. Lei partecipò con molto piacere: lo desiderava da tempo ed io la feci felice facendole provare un piacere sottile che la portò ad un orgasmo squassante nel preciso momento in cui iniziai a riempirle il culo con una sborrata pazzesca, dovuta anche al fatto che prima non avevo goduto.
Che donna…. bruttina di viso, piuttosto magra ma… di una femminilità e di una sensualità pazzesca.
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Desiderio inconfessabile: essere una grandissima pompinara...
Mi chiamo Jessyca,ho 38 anni sono sposata da diversi anni con un uomo che un tempo era strepitoso...ora purtroppo ha tempo solo per il calcetto la caccia la pesca il fantacalcio i tornei di carte e mille altri interessi...il tutto si traduce nel trascurare me non dandomi il suo interesse in alcun modo.
A letto è penoso,le rare volte che lo facciamo è un coniglio rapidissimo...pochi colpi ed è già venuto...altre volte una sera è stanco una sera ha sonno una sera è fuori a pesca...mi lascia spesso sola e naturalmente insoddisfatta e con una gran voglia di fare sesso per bene ed a lungo...
Eppure a detta di tutti sono ancora una bella signora,sexy e desiderabile.Sono alta 1,68 peso 59 kg ho una terza di seno sodo e ben fatto ed a detta di tutti un gran bel sedere a mandolino sporgente...molto sodo ed alto.Un viso carino...un nasino ben fatto e due labbra carnose e leggermente sporgenti che sono sempre piaciute moltissimo agli uomini che ho avuto.
La mia insoddisfazione sessuale la sfogo facendo volare la mia fantasia...e dando libero sfogo a desideri intimi inconfessabili che poi traduco nei miei racconti erotici.La cosa mi eccita terribilmente...sopratutto il sapere che molti uomini leggeranno le mie voglie e sapranno dai miei racconti quali sono i miei desideri + intimi ed inconfessabili.Spesso mentre scrivo un mio racconto la mia fica è bagnatissima....perchè nello scrivere mi eccito moltissimo nel rivelare i miei desideri e le mie fantasie e perchè sò che nel leggerlo un uomo si farà di me l'idea che sono una troia...questo contrasto tra la signora per bene nella vita di tutti i giorni e la troia caldissima che descrivere le proprie voglie ed i propri desideri in un racconto è per me una continua scarica erotica che mi avvolge...la scossa sessuale che sento dentro di me coinvolge i capezzoli dei seni per scendere poi fino al clitoride....scrivendo vivo una perenne condizione quasi di pre-orgasmo che mi dà un intenso godimento continuo...
Uno dei desideri erotici per me + eccitante è il potermi immaginare di vivere un'esperienza erotica nella quale sono trattata e considerata come una grandissima pompinara...
Immagino la situazione così come la leggerete nel mio racconto di seguito:
E' una sera come molte....mio marito è come al suo solito fuori a pesca con gli amici.Io sono a casa davanti alla tv ma la noia e l'apatia come tutte le sere quando sono sola stanno prendendo il sopravvento.Ripenso al tipo conosciuto nel pomeriggio a fare benzina...un ragazzo simpatico che fà il benzinaio e che mi ha detto che se volevo conoscere gente nuova potevo venirlo a trovare al CLUB 2000.Da quello che aveva detto si trattava di un club dove molte persone vanno per conoscere e per passare una serata diversa.
Il pensiero si faceva strada dentro di me...che stavo a fare lì quando potevo passare una serata brillante e spensierata??Quel coglione di mio marito sarebbe tornato a casa forse nel pomeriggio di domani...tutto preso dalla battuta di pesca al tonno...avevo praticamente quasi un giorno intero di libertà e la cosa mi piaceva non poco.
Alla fine mi decido.Scivolo sotto la doccia,mi faccio i peli alle gambe,mi passo un olio che lucida e fà ancora + morbida e profumata la pelle del mio corpo,mi sistemo per benino mettendomi un perizomino nero ed un reggiseno nero di pizzo,mi trucco per bene,mi fono i capelli mi metto un vestitino nero modello sottoveste,scarpe con tacchi un pò di profumo e sono pronta per una serata spensierata e divertente.
Un ultimo colpo d'occhio allo specchio....si direi che sono ancora una bella gnocca...il vestitino è decisamente sexy e l'intimo fà la sua parte alla grande...alla faccia di quel coglione di mio marito che non sà apprezzare la donna che ha accanto!!
Salgo in macchina e mi dirigo al CLUB 2000.Il tipo si chiamava Mauro e mi aveva detto che il CLUB 2000 si trovava non molto lontano dall'uscita dell'autostrada.Seguendo le sue indicazioni in circa 30 minuti ci sono.Non c'è nessuna insegna e la porta in ferro ha uno specchio che non fà vedere dall'altra parte.Quanti misteri!Che cosa avranno mai da non far vedere..mi domando.Suono il campanello e dopo pochi secondi mi si apre la porta in ferro.
Entro.Una signora alla cassa mi dà una card d'ingresso e mi dà il benvenuto con un sorriso.Non pago nulla.Un corridoio piuttosto lungo mi si para davanti.La luce è tenue...soffusa...la musica molto soft e delicata.Percorro il corridoio ed infine giungo in uno stanzone dove c'è gente che parla a bassa voce.Ci sono uomini...ragazzi...donne ben vestite insomma un locale strano ma non poi così brutto come sembrava dall'ingresso.Un bar a dx ed uno a sx fanno da contorno allo stanzone.Mi fermo al bar ed ordino un gin lemon.Il barista mi serve con un sorriso.Mentre sorseggio il mio drink ecco apparire Mauro.Con un sorriso mi accoglie e mi stringe la mano.Mi dice:"Sono molto contento che sei venuta!!Sei incantevole jessyca...mamma mia che signora sexy che sei...hai un vestitino che è uno schianto e sei truccata in un modo incantevole..."Accetto con piacere i complimenti...ad una donna fanno sempre piacere.Passano pochi minuti e mi presenta 3 suoi amici...3 ragazzi carini e ben vestiti.Brindiamo tutti insieme alla serata che ci aspetta.
Con Mauro faccio un giro del locale...sono curiosa di vedere cos'è questo CLUB 2000 e com'è fatto.Usciamo dallo stanzone e ci inoltriamo nel corridoio...dal quale si diramano diverse stanze tutte con luci soffuse dal colore rosso viola azzurro...
Nelle stanze vedo persone sdraiate sui divano o su letti matrimoniali....altre sono sedute su poltrone...lentamente inizio a capire che cosa sia questo CLUB 2000...Le gote mi si fanno rosse mentre domando per conferma a Mauro:"Mauro scusa ma questo CLUB 2000 è un club priveè??"
Lui annuisce con la testa...mentre un sorriso molto malizioso gli illumina il volto...Io resto molto sopresa...per la miseria sono andata a passare una serata in un club per coppie e single dove la gente fà sesso a tutta manetta!!!Il pensiero successivo non lascia adito a dubbi...vestita come sono poi...non tarderà molto che mi si faranno avanti in 1000 per fare sesso con me...Finisco il giro del locale e ricompaio nel salone...Mauro mi riporta al bar e questa volta mi offre un secondo Gin Lemon...mentre gli amici che prima erano in 3 ora sono in 6...che caso strano!!
La gente nel locale compare e scompare...le stanze si riempiono e svuotano...la serata ha preso il via decisamente alla grande ed io mi sento un attimo imbarazzata per essere stata così ingenua da non capire prima dove fossi finita.
Un amico di Mauro mi offre ancora una volta da bere...sono al terzo gin lemon ed incomincio ad andare su di giri...sò cosa succede se vado troppo su di giri...Il mio lato oscuro tenuto tanto bene a bada potrebbe uscire allo scoperto ed in questo caso non ci sarebbe posto migliore di quello per scatenare la troia che è in me.
Dopo il 3° gin lemon ecco che Mauro si fà avanti....mi cinge un fianco con il braccio ed inizia a ballare un lento molto sensuale...sfrontatamente ecco che mi inizia a strusciare il suo pube contro il mio...non contento mentre mi sorride sfacciato eccolo premere il suo cazzo sulla mia fica facendomi sentire che è eccitato.
E' musica per le mie orecchie...i 3 gin lemon hanno fatto molto bene il loro lavoro...il locale è perfetto per sfogare le voglie che a lungo ho tenuto a bada...la lunga astinenza che quel povero idiota di mio marito mi ha obbligato a fare hanno fatto si che il mio lato oscuro possa uscire alla grande in una sera come quella...non potevo capitare in un posto migliore di quello per scatenare la troia che è in me e che troppo a lungo ho represso....
Guardo Mauro dritto negli occhi...poi avvicino la bocca al suo orecchio per digli:"mmhh...sei su di giri...sento che sotto c'è qualcosa che tira....o sbaglio??"
Lui mi sorride ironicamente...e rilancia:"eh si jessyca....sei una gran fica e sarei scemo se non ci provassi stasera....."
Un attimo dopo eccomi a pensare che il ragazzo non sà che quando la troia che è in me prende il sopravvento non basta assolutamente quello che lui mi propone....quando vedrà di cosa sono capace resterà senza parole....
Finisco di pensare...lo guardo con un sorriso molto provocante negli occhi e poi gli dico:"e gli amici....poverini...li lasci a bocca asciutta??Anche loro avranno voglia..."
Mauro sbarra gli occhi....non immaginava nemmeno lontanamente di sentirmi dire una cosa del genere!!Lo guardo con un altro sorrisino molto malizioso...passandomi la lingua sulle labbra carnose...Resta a bocca aperta qualche secondo poi mi dice:
"Aspetta quà...jessyca...sono sicuro che apprezzeranno la premura che hai avuto per loro"
Si allontana....mentre io pregusto quello che di lì a poco succederà.Da tanto tempo avevo un desiderio sexy...una voglia intima che da lungo tempo avevo voglia di sfogare...e quella sera finalmente mi sarei levata la voglia ed avrei confessato a lui ed ai suoi amici il desiderio che a lungo avevo tenuto tutto dentro di me.
Dopo 5 minuti torna...è solo ma poco lontano gli amici sono in gruppo a guardarmi.Mi cinge di nuovo il fianco con il braccio e avvicina le sue labbra alle mie...Un attimo dopo mi bacia...lentamente socchiude le labbra e fà scivolare la lingua nella mia bocca...Un sommesso MMMMHHH mi sfugge mentre inizio a limonarlo con delicatezza.Ormai è la fine....la troia che è in me ha preso il via e l'esito della serata è scontato...il mio desiderio sexy si esaudirà...la mia voglia eorica repressa sarà ampliamente soddisfatta...mauro non immagina nemmeno lontanamento che razza di zoccola e troia ha davanti!!!
Limoniamo qualche minuto...giusto il tempo per Mauro di iniziare a toccarmi le tette...di infilare una mano sotto la sottoveste per toccarmi prima le cosce e poi la fica...ritrae la mano dicendomi che sono bagnata...Lo guardo con un sorriso che è tutto un programma e gli dico:"beh non è questo che volevi??avere una donna calda...sexy molto troia e con una voglia matta di cazzo??"
Resta un attimo sbigottito...la risposta lo ha choccato....eheheheh!Poi si riprende e dice:"cazzo jessyca sei tutta una sorpresa...decisamente sai quello che vuoi!!"
Ed io a quel punto rilancio....dicendogli:"per schiarirti le idee lo sai come mi avevano soprannominato al liceo??"
E luii:"no...come??"
ed io:"POMPINIA....."e nel dirlo mi ripasso una seconda volta la lingua sulle labbra....questa volta però lo faccio lentamente molto lentamente.....facendogli vedere bene come sò muovere la punta della lingua sulle labbra....Poi vado avanti e gli dico ancora:"Oppure anche "GOLA PROFONDA...a seconda di come lo tiravo..."...gli dico ancora....
Ancora una volta resta di sasso...il ragazzo non è ancora in grado di capire che razza di zoccola sia io...resta sbigottito qualche secondo poi riprendendosi mi prende per mano e mi porta verso una stanza nel corridoio.
Entriamo dentro la stanza azzurra...c'è un grande letto matrimoniale...dei cuscini sparsi sopra...un comodino con un secchio con il ghiaccio e dentro una bottiglia di champagne.
Mi adagia sul letto ed inizia a spogliarmi.Sento distintamente che ha il fiatone per l'eccitazione...non vede l'ora di scoparmi il ragazzo....ma non è quello che avevo in mente io!!
Lo fermo con un sorriso...e sorridendo gli dico:"Mauro...ho un desiderio sexy molto forte...è tanto tempo che me lo voglio togliere...e questa sera credo che con te ci riuscirò...."
Lui ovviamente non capisce.Mi guarda con un chiarissimo punto interrogativo negli occhi.Allora io con uno sguardo da perfetta zoccola gli dico:"Amore domandami quale sia il mio desiderio sexy...chiedimi quale sia la voglia erotica che da tanto tempo ho voglia di levarmi....no???"
A quel punto finalmente mi chiede...."Jessyca qual'è la tua voglia...che cosa vuoi fare stasera qui..."
Ed io con un sorrisetto molto sexy e con lo sguardo da perfetta troia guardandolo dritto negli occhi:"ho voglia di fare almeno 10 pompini...voglio mettere 10 o + ragazzi o uomini intorno a me...in cerchio...voglio stare in ginocchio al centro del cerchio per avere i loro cazzi stupendamente dritti davanti alle mie labbra e tirare a tutti un bellissimo pompinio con l'ingoio...voglio fare una scorpacciata di sborra Mauro...."
Lui mi guarda inebetito dalla voglia....per un istante crede che scherzi...poi il mio sguardo che lo fissa gli fà capire che non stò scherzando.A quel punto comincia a realizzare che razza di puttana sia se mi ci metto.Ma resta lì fermo...forse quasi smarrito dalla confessione che gli ho fatto.A quel punto prendo decisamente io il sopravvento su di lui...voglio sfogarmi di brutto e realizzare la mia voglia erotica.Gli dico con uno sguardo che è tutto un programma:
"vai dai tuoi amici....portali tutti qui...falli mettere in cerchio ma non farli spogliare..."
Mi guarda ancora...fà fatica a realizzare che megatroia gli è capitata tra le mani...poi esce dalla stanza mentre io prendo due cuscini e li butto in terra.
Rientra dopo 2 minuti...il gruppetto è cresciuto....sono in 10 o 12 + lui...probabilmente di là ha sparso in un attimo la voce che c'è una pompinara che vuole sfogarsi...non potevo chiedere di meglio per dare forma al mio desiderio inconfessabile.
Mi circondano in un attimo...Mauro vedendo i cuscini per terra e sapendo cosa ho in mente capisce che i cuscini servono a me per stare per bene in ginocchio...E' come drogato dalla voglia di vedermi all'opera e di vedere cosa sono capace di fare...gli leggo negli occhi che stà morendo dal desiderio di mettermi al centro del cerchio...Probabilmente ha anche letto nel mio viso il desiderio incontrollabile che ormai ha il sopravvento su di me.
Eccomi con le ginocchia sui cuscini....li faccio mettere in cerchio ontorno a me...sono in 12 + Mauro....alcuni sono ragazzi ma c'è anche qualche uomo...probabilmente la voce che ha messo in giro mauro uscendo dalla stanza ha attirato qualche cliente del club desideroso di fare sesso senza problemi.Sono tutti vestiti...proprio come avevo chiesto...lentamente li guardo uno ad uno...il mio sguardo è carico di voglia e loro lo vedono chiaramente...mentre li guardo mi passo e ripasso per bene la lingua sulle labbra...li voglio far impazzire ancora prima di cominciare.....
Mi calo le spalline della sottoveste....lentamente prima la sx e poi la dx.......infine calo il reggiseno...anche qui lo faccio molto lentamente...ecco uscire la prima tetta....poi la seconda...ora sono a seno nudo...Ho fatto uscire le tette perchè voglio le vedano...così da potermele toccare ed eccitarsi ancora di +... e perchè quando comincerò la favolosa serie di pompini voglio che vedano i miei seni ballare su e giù mentre lentamente succhierò e leccherò quei favolosi cazzoni che tra breve mi sventoleranno davanti alle labbra....La zoccola che era dentro è uscita e lo fà capire molto chiaramente.
La sottoveste è ai miei piedi...il reggi anche....ora sono in perizomino e tacchi...le ginocchia sono comodamente sui cuscini....loro sono tutti intorno a me ma nessuno si muove...come x magia sono io a condurre la danza...non potevo chiedere di meglio.Li guardo ancora negli occhi...uno ad uno..leggo che muoiono dalla voglia di farsi spompinare...e sicuramente loro leggono che io sono eccitata come una troia in calore...sono sensazioni che escono subito fuori in una situazione come questa.
Sò chiaramente come mi muoverò....prima mi leccherò per bene i 13 cazzi....per farli indurire e così saggiarne le dimensioni...la lunghezza...la larghezza...Poi dopo averli leccati per bene con la punta della lingua mi leccherò le palle...per vedere come sono piene...dure..sode....quanta sborra hanno dentro...Infine li spompinerò lentamente tutti..uno dopo l'altro me li godrò in bocca...tra le labbra...e li porterò al piacere godendomi così i loro densi schizzi caldi in gola...quando avrò finito di spompinarli tutti voglio avere il pancino pieno della loro stupenda sborra...Che megatroia sono quando mi ci metto!!!
Guardo il 1° dei miei uomini...un ragazzo sui 25 anni...lo guardo dritto negli occhi mentre gli slaccio i jeans...li calo ai suoi piedi...poi calo i boxer....svetta fuori come se avesse una molla un bel cazzo già splendidamente eretto....Un MMMHHH di piacere mi esce dalle labbra...godo molto a ritrovarmi un cazzo duro davanti al nasino...Lo guardo ancora negli occhi un altra volta prima di cominciare...sono in una situazione decisamente adatta ad una puttana...e quella puttana sono io...sia perchè sono in ginocchio davanti a lui....con le tette fuori come farebbe una zoccola...sia perchè mi ha messo davanti alle labbra il suo cazzo per farmelo leccare...
Mi ripasso la lingua sulle labbra....mentre lo guardo dritto negli occhi...voglio veda che troia sono...bagno le labbra per bene prima di prenderlo in bocca...sò che così scivolerà bene tutto in bocca facendomi godere già al primo contatto....Socchiudo gli occhi...apro le labbra...le avvicino alla cappella e lentamente inizio a prendermelo in bocca....Un deciso MMMHHHH AHHHH mi esce dalle labbra mentre con dolcezza appoggio le labbra intorno all'asta...ho due labbra molto carnose e sò che quando con delicatezza le stringo intorno all'asta il mio uomo le sente perfettamente...inizio un lento su e giù con le labbra...la saliva fà scorrere il delizioso cazzone su e giù nella mia bocca facendo godere lui sin dai primi istanti.
Se solo sapesse però come godo io....la situazione nella quale sono...al centro di una cerchia di cazzi da far godere con la mia bocca...il desiderio fortissimo di essere una fantastica pompinara in quella sera...sono tutte scosse erotiche che partono dal mio cervello...passano dai miei seni e prorompono sulla mia fica e sul mio clitoride dandomi un piacere immenso...
Mi fermo.Ho dato un primo assaggio di cazzo ma li voglio tutti intorno eretti e pronti...voglio che mi sventolino i loro cazzoni duri tutti intorno a me.Mi dedico al 2° uomo...è un altro ragazzo sicuramente della comitiva di Mauro.Lo guardo dritto negli occhi...mentre allento la cintura dei sui pantaloni.Eccoli scivolare a terra...gli slip sono già gonfi...li calo ed ecco uscire prepotentemente fuori il suo cazzone...è anche lui ben duro...Mi avvicino con le labbra....lecco con la punta della lingua la cappella....pochi colpi delicati....un altro MMMHHH di godimento mi esce di bocca...socchiudo gli occhi nell'attimo delizioso nel quale appoggio le labbra alla cappella...infine spingo piano piano le labbra e socchiudo la bocca...un altro MMMHHH mi esce mentre lentamente mi entra in bocca la cappella prima e l'asta turgida poi...Dio come godo in questo momenti...la bocca mi sembra una seconda fica...la penetrazione in fica ha per me lo stesso godimento di quando mi faccio scilvoare un bel cazzo in bocca....
Inizio a spompinarlo...lentamente...molto lentamente...voglio che goda ed io godo da morire a fare un pompino così...Affondo ancora le labbra...arrivo fino ad appoggiare la punta del mio nasino tra i peli del pube....un sommesso MMMHH di godimento mi esce nel sentirmelo tuto in gola...Lui emette un ben deciso AHHHH SIIII nel sentire il calore della mia gola intorno alla sua cappella...
Lo faccio uscire dalle mie labbra.E' la volta del 3°.Anche lui sicuramente della comitiva di mauro....avrà sui 30 anni...faccia da schiaffi e sorrisetto scanzonato...guardo anche lui come ho fatto con gli altri.Slaccio la cintura e calo i pantaloni...poi è la volta degli slip...Anche lui è già eccitato...balza fuori gonfio ed eretto un bel cazzone duro...Lui mi guarda ed a differenza degli altri mi dice:"beh signora credo ti piaccia un bel cazzo duro da spompinare....no??"
Nel dirmelo lo impugna e me lo sventola davanti alle labbra....infine mi mette una mano tra i capelli e dolcemente mi avvicina alla cappella...Mi sento svenire dal godimento...essere trattata come una puttana pompinara mi eccita terribilmente...Faccio uscire piano piano la lingua e inizio a leccargli l'asta...voglio insalivarlo per bene prima di mettermelo in bocca....Lecco l'asta con dolcezza...infine socchiudo le labbra e me lo faccio entrare per bene in bocca.Anche qui come per gli altri un deciso MMMHHH mi sfugge...mentre dentro di me penso e dico:"dio come godooooooo!!!" Inizio a spompinarlo con decisione....il porco lo voglio far godere bene...se lo merita per come mi ha saputo leggere nella mente ed ha saputo come trattarmi.Vado avanti un pò...infine lo mollo per dedicarmi al 4°.
E' un uomo questa volta...sulla 40ina...brizzolato...belloccio...Slaccio i panta guardandolo negli occhi...leggo nel suo sguardo che mi stà decisamente dando della troia....godo già solo a leggergli cosa pensa....infine gli calo i boxer ed ecco uscire fuori un altro bel cazzo...non durissimo ma comunque piuttosto largo.Lo lecco piano piano...infine me lo metto in bocca...di nuovo mugolo di piacere...le labbra delicatamente a cerchietto intorno all'asta scivolano su e giù...lo spompino un pò e poi decido di dedicarmi al 5° dei miei uomini.
Il 5° è un ragazzo biondino....magro...mi guarda come in estasi...devo piacergli molto.Mi aiuta a slacciargli i jeans e poi da solo si cala i boxer...deve avere una gran voglia visto come fà.Ecco che fà uscire il suo cazzo...non è eretto...forse le'mozione gli ha giocato un brutto scherzo...hihihihhi!Con dolcezza lo prendo in bocca e inizio a leccarmelo....gioco con la lingua sulla cappella e inizio a far andare su e giù le labbra.Dopo poco è magnificamente su...la cappella è tesa e l'asta è durissima....dò qualche slinguatina quà e là prima di lasciarmelo uscire dalle labbra.
Il 6° è un uomo sui 50 anni....barba e pizzo...abbronzato...Lo guardo come ho fatto con gli altri.Gli calo i pantaloni..poi gli slip.Ecco uscire il suo cazzone...un MMMHHH di godimento mi esce dalle labbra mentre mi sbatte davanti un cazzone favoloso....piuttosto lungo e molto largo...Mi guarda un attimo e mi dice:"dai troia....sò che ti si sarà bagnata la fica solo a vederlo...è tutto tuo sai??Vediamo cosa ci fai con un cazzo così...."Finisce la frase ed io ho già la fica che pulsa...il clitoride mi batte come se fossi in calore...umori mi colano dalle grandi labbra sugli slip...il porco sa decisamente come trattare una zoccola come me.
Lo riguardo dritto negli occhi mentre avvicino le labbra alla sua magnifica cappella...infine come sempre faccio quando godo davvero socchiudo gli occhi e inizio a leccarmelo tutto...Ancora una volta ma questa volta molto forte un MMMHHH di godimento mi sfugge dalla gola...Eccomi a leccargli la base...la punta...l'asta...mi godo ogni cm di quel suo splendido cazzone...infine appogio le carnose labbra alla cappella...socchiudo i denti e lentamente spingo la bocca verso il suo pube...Cm dopo cm lo splendido cazzone mi scivola in gola...la saliva lo ha lubrificato benissimo...entra nella mia bocca deliziosamente piano...mi sento riempire la bocca e godo come una porca....la fica mi pulsa ed il clitoride è turigidissimo.in quegli istanti favolosi dalle labbra della mia fica gli umori escono con decisione...godo da morire quando mi mettono in bocca un bel cazzo come quello.Inizio a succhiarmelo...le labbra salgono e scendono dalla cappella alla base...con un lento su e giù lo porto quasi a godere...le tette mi ballano dolcemente e la cosa non passa inosservata agli altri...ho i loro occhi tutti sul mio seno adesso.Lui allunga una mano...mi stringe un seno con dolcezza...infine mi stuzzica il capezzolo....In quell'istante faccio uscire il suo cazzo dalle mie labbra ed urlo un deciso AHHHHH SIIIIIIII di piacere....lo stimolo che mi ha dato al capezzolo mi ha fatto quasi avere un orgasmo...la mia fica e sopratutto il mio clitoride sono già provati dal godimento fino a qui avuto...
A quel punto lo mollo...a fatica lo confesso...stavo godendo da morire nel fargli il pompino e la sua manovra al mio seno mi ha mandato in orbita ma devo andare avanti con gli altri.Il 7° è un ragazzo moro...guardo anche lui negli occhi ma ormai sono come stregati dallo spettacolo che ho messo su.Calo i pantaloni e poi gli slip.Esce prepotente il suo cazzo...duro eretto non grosso ma piuttosto lungo.Lo lecco con dolcezza infine come per gli altri inizio a spompinarlo.Anche per luii ho un MMMHHH di godimento...ormai lo hanno capito tutti che godo molto nel prendermi un cazzone in bocca...vado avanti un pò e poi mi dedico all'ottavo mio uomo della serata.
L'ottavo è un discreto e muscoloso signore sulla 40ina.Vestito sportivo e con una maglietta polo.lo guardo dritto negli occhi mentre gli slaccio i calzoni.Calano ai suoi piedi e con essi subito dopo i boxer.Anche lui è eccitato...mi avvicina la cappella con prepotenza per come mi desidera...Lo lecco piano piano infine me lo metto in bocca...Ancora MMMHHH ancora un intenso godimento da parte mia...Lo spompino dolcemente un pò...infine passo al 9o dei miei uomini.
E' un ragazzo molto giovane...non avrà + di 20 o 25 anni.Mi guarda anche lui come un drogato...deve essersi fatto tante di quelle seghe prima di decidersi e venire qui...penso.Non credo abbia una grande esperienza data l'età.Ma la voglia si...eccome!!!Appena lo guardo con il mio solito sgaurdo da zoccola inzia subito a spogliarsi...dopo un attimo è nudo a cazzo dritto!!Mi mette delicatamente una mano sulla nuca e mi spimge verso la sua cappella....Riecco il mio MMMHHH di godimento....dopo un attimo ce l'ho in bocca...è duro e spledidamente eretto!!Non mi ha dato nemmeno il tempo di insalivarlo...il porco....deve essere davvero eccitatissimo!!!inizio a spompinarlo e dopo un attimo lo sento fremere...Mamma mia stà per sborrare...mi dico....Mi fermo..lo faccio uscire e con uno sguardo carico di voglia gli dico:"amore...aspetta...volgio godermelo un pò quel tuo cazzone in bocca...se vieni subito non mi fai godere!!!"
Lo lascio così per dedicarmi al mio 10 uomo.E' un signore sulla 40ina anche lui...molto asciutto...vestito con una giacca e cravatta...molto distinto.Lo guardo dritto negli occhi...e gli leggo che è sia voglioso che molto porco...a dispetto della presenza.Solo allora riconosco in lui il barista del CLUB 2000....il porco si è unito al gruppo appena ha sentito che nel salone c'era una signora che voleva spompinare tutto il locale....Gli slaccio i panta e nel frattempo si sfila la giacc...resta in camicia e slip.Si leva la cravatta e pochi istanti dopo gli slip...Un bel cazzo già eretto svetta verso l'alto...Mi avvicino con le labbra...faccio uscire la lingua e con la punta slinguo il glande con delizatezza...colpetti veloci che gli fanno uscire di bocca un ben chiaro:"AHHH SIIII PUTTANAAAAA....leccamelo tutto!!"
Un intenso calore alla fica ed un forte piacere al clitoride mi fanno capire che mi ha fatto godere di brutto questo porco dicendomi così...guardo l'asta bagnata per bene di saliva...socchiudo gli occhi.... appoggio le labbra alla cappella mentre un godimento delizioso si impossessa di me.Lui in un attimo mi mette una mano tra i capelli e spinge....in pochi secondi me lo spinge tutto in gola quasi soffocandomi...Un violento MMMHHH...un mugolio di godimento intensissimo mi esce di gola mentre sento la cappella arrivarmi fino quasi alle tonsille!!Ad occhi chiusi per il godimento provato inzio a farlo uscire di qualche cm....ma lui con la mano mi rispinge la testa verso la base del suo cazzo.Resto ferma così....con il suo splendido cazzo piantato in gola per qualche secondo...quasi soffocata...poi lentamente ritraggo la testa e questa volta mi lascia fare.Lo spompino un pò e poi lo tiro fuori.Una volta a bocca vuota gli dico:"amore mi soffochi così...lascia fare a me...ti farò impazzire!"
E lui di rimessa:"Non ho dubbi troia....sei fantastica come pompinara...avevano ragione i ragazzi quando hanno detto che nel salone c'era una troia che voleva spompinare tutti!!!Sei decisamente speciale come pompinara....!"
lo guardo con aria di sfida....lui sà che lo farò godere per bene ma io sò anche che lui farà impazzire di godimento me...un porco come lui sà resistere durante un pompino e questo mi farà godere per davvero....più lo spompinerò e + lui resisterà facendomi diventare la fica un lago di piacere ed il clitoride un turgido piccolo cazzo eretto dal godimento che mi darà nel farsi leccare a lungo il cazzo duro....il porco lo sa bene e ha l'esperienza che serve con una zoccola come me....
Ecco il mio 11o uomo.E' un ragazzo sui 30 anni...capelli lunghi raccolti con la coda.E' in jeans e maglietta.Lo guardo con il mio solito sguardo da troia....lui mi sorride.Gli calo i jeans e con stupore ecco scappare fuori il suo cazzo....un cazzo normale come dimensioni ma seminascosto da molti peli.Non ha mutande ne slip ne boxer....praticamente è a cazzo nudo!!E' molto peloso...faccio fatica a dstinguere le sue palle per come le ha nascoste da una foresta di peli.Avvicino le labbra alla sua cappella...gli diventa come per magia subito duro....lo lecco appena appena ed ecco che già sbuffa...hihihihihi...deve essere un bel pò che non gode!!!
Lo lecco ancora infine lo spomino per qualche istante...lo sento già avere il fiatone...segno che è vicino.Lo faccio sucire dalle labbra lasciandolo per dedicarmi al mio 12imo uomo.
E' un uomo di oltre 50 anni...a giudicare forse + vicino alla 60ina...capelli brizzolati ai lati e molto stempiato al centro.Mi guarda con desiderio e mi sorride mentre gli slaccio la cintura dei pantaloni.Calo i pantaloni a terra e con le mani faccio scendere gli slip.Ecco che anche lui nonostante l'età mette in mostra un gran bel cazzo duro....non lo avrei detto visto la presenza!!Lo guardo negli occhi mentre mi avvicino con le labbra alla cappella...lui mi sorride ancora una volta e socchiude gli occhi mentre inizio a leccarmi il suo amichetto.Pochi colpi di lingua....poi sono io a socchiudere gli occhi per l'inteso godimento che ogni volta provo in quegli attimi...anche qui mi esce il solito MMMHHH mentre la fica ormai pulsa impazzita.Appoggio le labbra alla cappella...le socchiudo lentamente...faccio entrare la punta prima ed il resto poi....nella mia mente un solo pensiero:"DIO COME GODOOOOO!!!"infine inizio ad andare su e giù con le labbra e la testa....il cazzone lubrificato ad arte dalla mia saliva mi scivola in gola fino alle palle...poi riesce fino allo scalino della cappella...su e giù...su e giù...le tette mi ballano lentamente mentre un intensissimo godimento mi parte dal cervello per sfociare nella mia fica....il clitoride è ormai gonfissimo per il godimento....lo sento chiaramente.Vado avanti un pò...infine lo mollo altrimenti mi sborrerebbe in gola e non voglio che ciò accada...non ancora almeno.
Infine mi dedico al mio 13imo cazzone...è quello di Mauro..il porco che nel pomeriggio alla stazione di servizio mi aveva invitata qui ben sapendo che si trattava di un club priveè.Aspettava con impazienza il suo turno e mi guarda dall'alto verso il basso in segno di dominio su di me.Gli sorrido mentre gli slaccio i pantaloni...infine gli calo gli slip ed ecco schizzare impetuosamente verso il cielo il suo cazzone...magnificamente eretto e duro come il marmo!!E' eccitatissimo...lo vedo...prima mi avrebbe scopata in un secondo ed ora sapendo quello che gli rivelato essere il mio desiderio inconfessabile ed avendo visto cosa sono capace di fare non vede l'ora di entrare in gioco!!!
Ha un bel cazzo...la cappella punta al cielo in un modo delizioso...è duro e leggermente arcuato verso l'alto...Avvicino le labbra e lo lecco piano piano...quasi con amore...il fatto che lui mi abbia permesso di poter finalmente sfogare un desiderio erotico così fortemente voluto rende questo ragazzo un pò speciale per me...lecco la cappella...l'asta...infine socchiudo gli occhi quasi in segno di venerazione e lentamente aprendo le labbra me lo metto piano piano in bocca...facendo entrare però solo la cappella...Poi faccio una cosa che non ho fatto a nessuno finora...metto le mani sui sui glutei e letamente lo spingo verso di me.Così facendo mi penetra con il suo cazzone in bocca....quasi mi scopasse...Infine lo faccio muovere piano...molto piano avanti ed indietro...mimando la scopata vera e propria.Un MMMHHH molto chiaro mi esce questa volta di bocca...mentre un ancora + forte ed intenso godimento mi parte come sempre dal cervello per arrivare giù alla mia fica.Lui capisce e inizia dolcemente a fottermi in gola...il porco ha spinto infatti il cazzo fino alle palle nella mia bocca ed ora la sua cappella è proprio quasi in gola....sicuramente sente che la mia gola è calda e bagnata come una fica e dallo sbuffare che fà sento che stà godendo da morire!!!Se solo sapesse quanto e come godo io in questi momenti!!!!Il clitoride mi batte senza sosta...è turgido e duro ed io sono quasi sul punto di venire...i capezzoli mi fanno male per come godo e la fica mi cola ormai liberamente sugli slip...se mi mettesse una mano sulla fica la ritrarrebbe come se la avesse messa sotto un rubinetto....mi faccio letteralmente schifo per quanto godo!!!
Vado avanti un pò a farmi scopare in gola....infine lo faccio uscire che è quasi lì lì per godere...Mi devo ridedicare al mio cerchio ora!!
L'immagine che posso vedere è deliziosa...io al centro..a tette di fuori..le ginocchia su due cuscini messi da me apposta per stare comoda...tutto intorno un cerchio di uomini senza mutande con i cazzi dritti e duri...magnificamente eretti...Me li sventolano davanti agli occhi aspettando che sia io a decidere quale leccare...succhiare...far godere....In quei momenti mi rendo fortemente conto di essere una grandissima troia....una puttana e zoccola come ce ne sono poche...Ho messo intorno a me 13 cazzoni duri e pronti per poi potermeli spompinare tutti...uno dopo l'altro....fino a farli sborrare...che altro posso essere se non una grandissima troia???
Lascio che il pensiero svanisca....voglio sentire le loro palle...come avevo deciso prima...Voglio sentire come le hanno..se sono piene...se sono dure e gonfie di piacere...le leccherò tutte e con la punta della lingua mi godrò la loro consistenza e durezza...Ecco che mi avvicino al 1° cazzone che ho leccato.Gli altri intorno a turno ogni tanto si segano per poter avere il cazzo duro quando sarà il loro turno...mugolando mi avvicino al ragazzo 25enne...ora voglio leccargli le palle...x sentirne la consistenza e così sapere chi avrà tanta calda sborra da schizzarmi in gola e nel pancino quando deciderò di farlo godere...Con la punta della lingua gli lecco le palle.....sono dure e gonfie....non chiedevo di meglio....deve essere molto che non gode...Piccoli colpi ancora con la punta della lingua...colpi dolci delicati che fanno godere lui e mi dicono che ha due stupende palle piene di sperma...socchiudo gli occhi ancora una volta dal godimento mentre con la punta della lingua dò ancora piccoli colpetti alle sue stupende palle dure.
Di seguito ripeto la cosa con tutti i miei uomini....splendidi stalloni a cazzo duro tutti intorno a me...Il + pieno è il signore abbronzato con un cazzo da sogno sulla 50ina...il sesto del mio cerchio....ha due palle gonfie e dure da far paura.Pensando a quando verrà e come verrà nella mia gola ho quasi un pre-orgasmo di piacere...sono decisamente eccitata fuori da ogni regola....le labbra della mia fica ormai colano umori senza alcun ritegno...gli slip sono bagnati come se li avessi messi a bagno.
Ora è arrivato il momento di farli godere....sò che arriverò ad un deciso pre-orgasmo mentre li spompinerò tutti....la fica e il clitoride sono sul punto di scoppiarmi.dal godimento....non sò se riuscirò a farli godere tutti senza godere come una cagna in calore anche io....
Faccio avvicinare il primo dei miei uomini....chiudo gli occhi mentre mi faccio appoggiare la cappella alle labbra...infine lo accolgo in bocca con un mugolio intenso di piacere...Inizio ad andare su e giù con le labbra....l'asta mi arriva per bene in gola mentre lo spompino dolcemente.Ogni tanto mugolo di piacere...se qualcuno mi toccasse la fica ora credo che godrei in un modo pazzesco...Inifine lo sento sbuffare...è vicino a godere!!Aumento il mio su e giù...eccolo sborrare....Affondo con le labbra fino al suo pube...la mia gola è come una fica calda...ed accoglie i suoi schizzi caldi....Ecco urlare un forte AHHHHH SIIIIIII mentre gode...il mio ragazzo 25 enne mi sborra per bene in gola....io a bocca piena mugolo e dentro la mia testa sono io ad urlare un bellissimo SSIIIIII SBORRAAAAAAA....Ancora qualche affondo della mia bocca ed infine ecco che lo ritrae ormai moscio e gocciolante...Ha le gambe molli il mio ragazzo mentre io mi giro vero sil 2° cazzone duro.
Il 2° ragazzo me lo mette in bocca con voglia...ricomincio il mio su e giù...lo guardo negli occhi mentre le mie tette ballano dolcemente al ritmo del mio pompino...Affondo bene le labbra e lo porto velocemente al piacere....un OOOHHHH SIIIII da parte sua mi dice che stà venendo....chiudo gli occhi ed affondo il nasino tra i suoi peli...ricevo ancora dei favolosi schizzi di sborra....un GODOOOOO intenso mi attraversa la mente mentre con dolcezza vado ancora un pò su e giù...Infine esce dalla mia bocca...Mi giro e guardo il 3° dei miei cazzi.
E' il ragazzo che me lo ha messo in bocca dandomi della signora che ama spompinare un cazzo duro.Lo guardo con un sorriso di sfida...voglio che veda che razza di pompinara sono...Eccolo che come per il primo assaggio mi mette una mano nei capelli e mi tira verso il suo cazzone...Chiudo gli occhi e un forte MMMMHHH di piacere mi esce dalle labbra mentre sento la sua cappella appoggiarsi alle mie labbra.Le apro con dolcezza e lo faccio entra nella mia bocca....un intenso godimento mi pervade mentre lui inizia a farmi fare su e giù con la testa...Ci sù fare il porco e sà cosa piace ad una donna che adora fare i pompini!!!
Vado su e giù a lungo...ho gli occhi chiusi dal godimento intenso che provo...voglio farlo scoppiare di voglia prima di ricevere la sua deliziosa sborra come premio per il mio stupendo pompino!!Infine lo faccio venire...caldi e densi getti mi colano in gola....lui piega le gambe per il piacere che le ho dato...io ho la fica ormai in delirio ed il clitoride è al limite dell'orgasmo o quasi!!
Ecco il 4° dei miei uomini...è quello sulla 4oina brizzolato...Mi metto davanti a lui,in ginocchio apro le labbra e lo prendo in bocca...E' molto voglioso..si è segato bene nell'attesa e per questo durerà poco...affondo le labbra fino al suo pube...infine le ritraggo...ancora un pò di su e giù ed eccolo sborrare...gode molto e sbuffa forte mentre mi schizza in gola la sua sborra densa e calda...ad occhi chiusi la ricevo ed il GOOOODOOOOO che urla il mio cervello è sempre + forte...
Il 5° è il biondino....socchiudo le labbra e lo prendo in bocca con dolcezza...anche lui si è segato nell'attesa....pochi affondi delle mie labbra e gode...sento colare la sua calda sborra in gola mentre dò gli ultimi colpi con le labbra...
Il 6° è il 50 enne con la barba ed il pizzo abbronzato...ha un cazzone stupendo...a quel punto decido di non farlo godere subito ma di tenermelo per dopo...lo spompino appena un pò e passo oltre lasciandolo a menarselo con un sorriso interrogativo...
Il 7° è il ragazzo moro....appoggio le labbra alla cappella e socchiudo gli occhi...quel momento è per me sempre un godimento fortissimo...infine lentamente apro le labbra e lo faccio entrare nella mia bocca...Vado su e giù qualche istante e lui eccolo godere...si è segato come gli altri aspettando che io lo spompinassi ed ora è pronto a venire...Caldi schizzi mi colano nel pancino mentre il mio godimento cresce ad ogni loro sborrata nella mia gola...
E' la volta del mio ottavo uomo...anche per lui basta poco...pochi affondi della mia gola e viene...ancora schizzi...ancora sborra che mi cola nel pancino...ancora un intenso godimento del mio clitoride mentre la mia fica ormai è un delirio di umori e piacere.
Ecco il 9°...il ragazzo giovane....anche lui regge poco la mia bocca e le mie labbra...affondo con dolcezza fino al suo pube e dopo pochi istanti viene...ancora schizzi ancora piacere ancora la mia fica che pulsa chiedendo il tanto atteso orgasmo.
E' la volta del porco sulla 4oina....il mio decimo cazzone è il barista che mi servì il gin lemon...Slinguo la punta della cappella mentre lo guardo dritto negli occhi...voglio che lui veda che pompinara sono...infine appoggio la cappella alle labbra mentre lo riguardo dritto negli occhi...E lui con un sorriso ironico eccolo a dirmi:"Siiii puttana lo sò che adori il cazzo...lo vedo come mi guardi per farmi vedere che sei una grandissima pompinara!!Dai lecca...che poi ti sborrerò in gola troia!!"
un attimo dopo sento chiaramente la fica contrarsi...il clitoride impazzire....l'orgasmo a lungo rallentato è molto vicino...devo fare uno sforzo pazzesco per non godergli davanti....Socchiudo gli occhi e lo prendo in bocca....ma non riesco a trattenere un violento MMMHHHH di godimento mentre sento il suo cazzone arrivarmi fino in gola...Mi mette come la prima volta una mano tra i capelli...spinge come la prima volta la mia nuca per farmi arrivare la sua cappella decisamente in gola...Dentro di me un urlo fortissimo mi prorompe nella testa.....GOOODOOOOOO....mentre sento che lui inizia a farmi andare su e giù...La fica cola sulle mie cosce...il perizoma meno male che è nero altrimenti tutti avrebbero visto che è letteralmente fradicio....stò godendo senza ritegno mentre il porco mi spinge di nuovo il cazzo in gola....Ritraggo le labbra di quanlche cm...poi inizio ad andare su e giù...le tette ballano splendidamente mentre tiro il pompino al porco...Sò che mi farà impazzire cercando di durare il + a lungo possibile...ma sò che se voglio lo farò godere in breve mettendomelo in gola fino alle palle...
Continuo il mio su e giù...lui regge bene il ritmo...le mie tette giocano a mio favore...perchè sono stupendmente sode e ballano dolcemente...lui le guarda spesso e questo lo eccita di brutto...Infine eccolo sbuffare....affondo le labbra fino ad arrivare alla base del suo cazzone...poi muovo lentamente la testa a dx e sx facendogli sentire la mia gola calda tutta intorno alla sua cappella...così facendo dò il colpo di grazia a lui...eccolo sborrare!!
Un fortissimo MMMHHH mi esce dalle labbra mentre ho la bocca piena del suo cazzone duro...il nasino è tra i suoi peli mentre i tanto attesi schizzi di sborra mi colano nel pancino...Ancora un forte GOOOODOOO mi passa nella mente mentre il porco esce dalla mia bocca.
Mi giro ed ecco il mio 11o uomo...è quello con la coda...molto peloso...Lecco la punta un istante e poi me lo metto in bocca.Pochi affondi ed anche lui che si era segato nell'attesa gode...Mi sborra in gola densi getti di sperma...infine lo tira fuori moscio...Sento il pancino davvero pieno....mamma mia ho già preso in bocca 11 cazzoni e tutti meno 1 sono venuti nel mio pancino!!!Ho davvero fatto una bella ingozzata di sborra...e ne mancano ancora 3 che devono sborrare...l'abbronzato con un cazzone da urlo...mauro e l'uomo con + di 50 anni con un altro bel cazzone.....
Avevo tenuto l'abbronzato con il suo cazzone favoloso...Mauro e questo per ultimi...volevo che il mio stupendo dediderio eorico finisse nel migliore dei modi...facendoli godere e godendo a mia volta con loro....
Mi giro ed eccomi davanti alle labbra il 12o cazzone...è quello con + di 50 anni ed ha un bel cazzone grosso...Appoggio la lingua alla sua cappella...lo guardo negli occhi...voglio che anche lui veda che splendida zoccola sono...Inzia a spingere il cazzone nella mia bocca...uno splendido MMMHHH mi esce dalla gola...Infine lo sento in gola.Chiude gli occhi per come gode....il mio porco...ha le ginocchia quasi piegate per il piacere che prova quando inizio ad andare su e giù con le labbra...Lo pompo con dolcezza...e gli dico:"guarda porco come ti tiro questo pompino....guarda le mie tette come ballano mentre ti spompino...porco....."
Apre gli occhi....mi guarda...i nostri sguardi si intrecciano...lui vede una bella signora bionda con le tette di fuori in ginocchio con il suo cazzo piantato in bocca...le labbra una ventosa intorno al suo cazzo...leggo che gode già solo a vedermi...Dopo pochi istanti inizia a sbuffare...sento le contrazioni delle sue palle...stà godendo...Chiudo gli occhi proprio mentre inizia a sborrare...urla un AHHHHHH SIIIIII e il suo urlo si fonde con quello che ho nella mia mente e che fà:"GOOODOOOO!!!!!!"Schizzi caldi mi colano di nuovo nel pancino....sento che la sborra mi riempie sempre di + il pancino...Esce lentamente dalla mia bocca ed ha decisamente le ginocchia piegate dall'orgasmo.
restano Mauro e l'abbronzato col cazzone grosso...li ho tenuti volutamente x ultimi...sento che chiuderò il mio cerchio godendo in un modo delizioso.
Dico a Mauro di avvicinarsi...lui mi sorride mentre impugnando il cazzo con una mano me lo appoggia alle labbra.Lo guardo e gli sorrido anche io...socchiudo gli occhi e lentamente apro le labbra come ho fatto per tutti gli altri...un intenso godimento mi pervade mentre sento il suo cazzo scivolarmi fino alla gola.Pochi attimi e sento i peli del suo pube sul mio nasino...è tutto nella mia gola...inizio a ritrami per poterlo spompinare con dolcezza.Voglio che con lui sia diverso...voglio che goda più di come hanno goduto tutti gli altri...voglio superarmi nel farlo impazzire ma nello stesso tempo voglio godere anche io....Ho la fica che è bagnatissima...il clitoride è gonfio...turgido...teso....l'orgasmo che da troppo rimando vuole esplodere in me...ed io con tutta me stessa voglio che l'orgasmo mi avvolga dalla testa ai piedi.
Continuo ad andare su e giù...le labbra scivolano sul cazzo teso...arrivo fino alla base e torno su fino alla cappella...è un dolcissimo su e giù quello che faccio...le mie tette ballano deliziosamente al ritmo delle mie labbra...lui dall'alto vede lo splendido balletto delle mie tette..dei miei capezzoli..delle mie labbra chiuse a ventosa intorno al suo cazzone...Lo guardo dritto negli occhi...e leggo che gode e che mi stà dando della splendida pompinara...Richiudo gli occhi mugolando di piacere...la fica mi si contrae di nuovo..dopo pochi istanti mi cola sulle cosce dalla fica l'umore del godimento che è sempre + vicino...
Ancora pochi istanti e mi fermo....sento che è vicino e voglio farlo impazzire...ritraggo le labbra e faccio uscire il suo cazzo duro...con la punta della lingua gli lecco le palle...colpi delicati che lo fanno godere per bene....poi lecco l'asta e così facendo allontano per qualche istante l'orgasmo che per mauro è molto vicino.Infine lo riprendo in bocca...la gola mi si riempie mentre scendo verso il suo pube con le labbra...riprendo ad andare su e giù...Dopo qualche affondo guardo l'abbronzato...ha il suo splendido cazzone magnificamente duro...con una mano lo invito a sdraiarsi per terra vicino a me.Ho deciso che mentre farò scoppiare e venire mauro mi impalerò su quello stupendo cazzone duro...L'abbronzato si sdraia vicinissimo a me....ora sdraiato per terra vicinissimo a me vedo un vero paletto di carne duro e largo che mi spaccherà deliziosamente la fica...e nell'istante in cui mi impalerò su di lui sentirò ancora una volta i caldi schizzi di sborra di mauro...io con la fica spaccata verrò proprio mentre mauro mi godrà in gola...non potevo chiedere di meglio per concludere il mio desiderio erotico!!!
Vado avanti a spompinare mauro...poi mi rifermo un attimo....gli rilecco le palle ancora una volta..allontano per un attimo il suo orgasmo...Lo tiro fuori dalle labbra giusto il tempo di dire all'abbronzato:"Amore tu mi scoperai ma non devi venire...ok??"
Lui con lo sguardo ormai pieno di voglia annuisce...resta fermo a cazzo duro vicinissimo a me...io nel mentre riappoggio le labbra carnose intorno al cazzo di mauro e riprendo a spompinarlo.Vado avanti un pò...poi lo sento sbuffare...eccolo...è vicino!!
Sono in ginocchio...e per impalarmi la fica devo lasciare che lui mi scivoli sotto...allora mi accuccio con le gambe come se dovessi fare la pipì...il cazzo di mauro sempre tra le mie labbra...infine faccio gesto al mio stallone abbronzato di infilarsi sotto di me.Un istante dopo eccolo proprio sotto di me...il cazzone magnificamente eretto punta decisamente alle grandi labbra della mia fica...l'abbronzato ha uno sguardo decisamente pieno di piacere nel sentire che dalla mia fica colano gli umori del mio godimento...pochi istanti ed ha il pube bagnato per come mi cola la fica!!Eccolo allungare le mani e cingermi i fianchi...il porco mi vuole mettere subito il cazzone in fica!!LO fermo decisamente e con lo sguardo gli faccio capire che sono io a condurre il gioco...
Riprendo il pompino a mauro....con dolcezza rivado su e giù con le labbra ma ormai sò che manca poco...Affondo delicatamente le labbra ed eccolo sbuffare e cominciare a godere....
Un istante dopo sento le sue palle contrarsi...la cappella si apre...è il momento che aspettavo da tutta la sera!!!Socchiudo gli occhi mentre mi lascio andare a peso morto sul cazzone dell'abbronzato....un attimo dopo mauro sborra...caldi getti di sborra mi iniziano a scendere in gola e in quel preciso momento ecco che la fica mi si spacca del tutto sotto il mio stesso peso...il cazzone dell'abbronzato mi si pianta fino all'utero e sento distintamente le sue palle appoggiarsi alle grandi labbra della mia fica!!!!Nel preciso istante in cui mi impalo l'orgasmo che da una vita aspettavo si impossessa di me....il cazzo di mauro mi esce dalle labbra ormai moscio mentre io mi inarco all'indietro...la fica mi si contrae a ripetizione ed il clitoride turgido sembra pulsare nell'apice del mio stupendo orgasmo....ora la fronte mi punta verso l'alto mentre un fortissimo SIIIIII AHHHHHHH SIIIIII GOOOODOOOOO mi esce dalla bocca...La mia fica ha ancora qualche sussulto mente mi muovo lentamente sul cazzone dell'abbronzato...per qualche secondo resto così...impalata fino alle palle su uno splendido cazzone grosso e largo....infine faccio leva con le cosce e me lo sfilo dalla fica che cola ancora come una fontana.Resto sulle sue cosce semiaperte...la fica mi cola sulle sue gambe...sento proprio gli umori scendermi dalle grandi labbra verso le sue gambe...ho goduto moltissimo...una cosa assolutamente splendida!!
Mauro è a gambe piegate...ha goduto moltissimo nel vedermi impalata e nel sentirmi venire...il pompino poi lo ha fatto godere fino allo stremo...si fà da parte lasciandomi sola con l'abbronzato.
Guardo il mio stupendo montone sdraiato...mi piego in avanti...appoggio le tette al suo petto...lo bacio in bocca con dolcezza...poi gli sorrido mentre gli dico che è stato stupendo sia per come mi ha fatto godere sia perchè non è venuto...lui mi rimanda uno sguardo complice pieno di dolcezza...Lo faccio alzare in piedi e mi rimetto in ginocchio solo per lui....sono quasi in venerazione davanti a quel suo cazzo grosso e splendido...gli farò un pompino stupendo...il + stupendo di tutti è per lui e per quel suo cazzone da sogno...la zoccola che è in me non è ancora domata del tutto anche se ho il pancino pieno di sborra e la fica spaccata di brutto!!
Mi riavvicino con le labbra al suo cazzone teso...lo guardo negli occhi...e gli sussurro:"guarda che pompino ti tiro stupendo cazzone mio...guarda questa signora che zoccola che è per te...goditi le mie tette che ballano mentre ti spompino...ti farò impazzire fino a farti godere tutto tra le mie labbra..lo sai??"
Infine socchiudo gli occhi vinta dal piacere...appoggio le labbra ancora una volta alla cappella...ancora un MMMHH ma meno forte di prima visto che ho goduto mi esce dalle labbra...infine apro lentamente le labbra e faccio entrare quel magnifico cazzone nella mia bocca.Il suo sapore è un misto dei miei umori e del suo piacere...è delizioso sentire gli umori della mia fica in bocca...la cappella mi arriva in breve in gola quasi soffocandomi...un attimo dopo penso :"mamma mia che magnifico cazzo ha questo porco!!!"
Inizio a spompianarlo...vado su e giù con delizatezza...quasi adorando quello stupendo cazzone teso...ogni tanto apro gli occhi e lo guardo...è magnifico...duro...teso...grosso...mi sento una troia totale mentre lo spompino!!Mentre lo guardo vedo il mio abbronzato che mi guarda...vedo che guarda le mie tette ballare lentamente...vedo il piacere avanzare in lui...infine chiudo gli occhi vinta dal piacere....una parola sola mi rimbomba in testa mentre mi faccio arrivare la cappella in gola e appoggio ancora il nasino tra i peli del suo pube:"GOOOOODOOOOOOOO!!!!!!!"Vado avanti ancora un pò...poi mi fermo...faccio uscire il cazzo dalle labbra...lo prendo in mano e segandolo lentamente lo guardo negli occhi per dirgli:"Amore sei stupendo...un cazzo così mi fà godere + di tutti gli altri...sei favoloso...mi hai rotto la fica prima...lo sai vero??ti ho sentito fino nel pancino amore...ho sentito la fica sfondarsi....lo sai??E nonostante tutto mi fai godere ancora...mmhh....ti adoro!!"
Poi me lo rimetto in bocca...riprendo a spompinarlo...ma volevo dirgli che sono sua...tutta sua...che lo adoro e che adoro quel suo cazzo stupendo...sono in adorazione per lui e non vedo l'ora che venga...Sono totalmente sottomessa a lui e volevo che lo sapesse...e che sapesse che + di tutti questa sera sono stata la sua troia...la troia di un cazzo splendido e magnifico che mi ha rotto la fica deliziosamente bene!!!
Riprendo il pompino...ora inizia a sbuffare...è vicino...Mi preparo a ricevere la sua sborra...ha le palle dure e sode...deve averne tanta....godo già solo a sentirlo sbuffare!!!Vado avanti con dolcezza....lentamente arrivo fino al pube con le labbra...poi risalgo fino alla cappella...affondo di nuovo e poi risalgo...le mie labbra carnose stringono delicatamente l'asta...voglio porto all'orgasmo con una dolcezza infinita...lo amo in quei momenti il suo splendido cazzo!!!
infine viene....urla forte JESSYCA GODOOOOOO mentre inizia a schizzarmi in gola una rapida successione di fiotti di sborra....ingoio tutto...schizzo dopo schizzo....mentre per l'ennesima volta un forte GOOODOOOO mi passa nel cervello come un lampo...la fica mi ripulsa di nuovo...umori mi colano sulle cosce mentre lecco la cappella tesa...le ultime gocce me le godo sulla lingua...è splendidamente eretto anche dopo essere venuto...che cazzone meraviglioso ha questo mio splendido porco!!
Ho finito...l'ultimo mio uomo mi ha dato il suo piacere...ho la pancia che mi scoppia per la sborra ingoiata!!Lentamente si rivestono tutti...uno dopo l'altro...Per ultimo resta il mio splendido abbronzato col cazzone grosso...Mi bacia dolcemente sulle labbra appena mi rialzo dai cuscini...poi mi sussurra in un orecchio:"Amore ti voglio inculare tutta...hai un culo che è un sogno...lo sai??"
Lo guardo dritto negli occhi....lo sguardo è + che un invito...è un volere essere inculata da lui urlato con tutta me stessa anche senza dire una parola...Capisce...mi ribacia e se ne và.Resto nella stanza che mi ha vista splendida protagonista di un delirio erotico incredibile.Mi rimetto il reggiseno...poi la sottoveste a minigonna nera...Mi rimetto a posto i capelli...mi trucco...un filo di rossetto e volo verso l'uscita.I miei splendidi cazzoni non ci sono +...vinti dal piacere saranno andati tutti via.
Esco dal CLUB2000 che ormai è l'alba....risalgo in macchina...metto in moto e mi dirigo verso casa.Ad un certo punto faccio un ruttino....un forte sapore di sborra mi torna in gola e nella bocca...in un attimo mi tornano davanti le splendide immagini di me protagonista di una serie di pompini deliziosi...Un attimo dopo ecco un altro ruttino...mamma mia ho la pancia così piena di sperma da non poterne +....La macchina scorre verso casa con una consapevolezza.....se il sapore della sborra mi eccita ancora è il pancino pieno di sperma a farmi capire che magnifica grandissima pompinara sono stata!!!
FINE
21
7
7 years ago
jessyca,
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La festa di fine estate
Era una delle ultime sere d'estate...ed io avevo deciso di passarla al mare allo stabilimento balneare dove avevamo passato l'estate io e mio marito.Era una bella sera estiva, faceva ancora caldo e decisi di dire a mio marito della festa.Lo convinsi,saremmo stati lì per la serata: Verso le 8 gli dissi di prepararsi perchè saremmo andati al mare a cena ed a festeggiare con gli amici conosciuti in spiaggia. Lui si mise la solita maglietta della NIKE,bermuda e le scarpe da tennis...era pronto.Io invece mi preparai con cura.Volevo essere strafica...far girare la testa a tutti ed essere al centro dell'attenzione.Con mio marito le cose non andavano poi molto bene mi trascurava...preso dal lavoro e dalle 1000 cazzate che lo interessavano...calcio...pesca...caccia... una moglie bella e calda forse non la meritava...ed io ero sia l'una che l'altra cosa...Quella sera poi ero particolamente eccitata e sottili brividini mi partivano dalla schiena...piccole scariche di voglia mi scendevano sul monte di venere...segno che ero davvero su di giri... Ero stata a comperarmi un piccolo top bianco semitrasparente,dovevo solo decidere se indossare anche il reggiseno... ed una mini di jeans davvero moooolto mini...mi copriva a stento il sedere...Un perizoma minuscolo mi copriva la fica e spariva tra lo spacco del sedere...ero davvero sexy...Inoltre fin da quando ero ragazza tutti mi avevano sempre fatto notare che avevo un gran bel culetto...a mandolino...sporgente e terribilmente sexy... guardandomi allo specchio mi compiacevo..era vero..avevo un gran bel sedere...forse una delle mie parti + sexy.... Infine spogliandomi e restando in perizoma mi accorsi che forse avevo anche esagerato con l'abbigliamento sexy...sembravo davvero una puttana da night club!
Completava l'opera un sandalo con tacco nero e lacci al polpaccio...con quella roba addosso....capelli sciolti ed un trucco giusto...l'avrei fatto venir duro anche ad un morto!Infatti la nomea che mi ero sempre fatta era quella di una splendida signora che sapeva fare drizzare di brutto i cazzi al suo passaggio!! Mi feci un bagno...lavai i capelli...li asciugai...mi profumai la pelle con un olio al sandalo...e mi misi gli abiti...Mi truccai con cura,decisi per non mettere il reggiseno....volevo vedessero che bel paio di tette avevo... alla fine ero pronta...Mi guardai allo specchio...mamma mia...ero davvero una gran fica!!!La serata sarebbe stata mia...e molti sarebbero stati quelli che si sarebbero fatti venire l'acquolina in bocca guardandomi....Adoro far eccitare con lo sguardo e con l'abbigliamento un uomo... saperlo a cazzo duro per me mi eccita in un modo terribile!!Mio marito mi guardò con la solita noncuranza...per poi dirmi...il solito:"si stai bene...jessyca...sei carina..." La solita frase da scemo....sempre la stessa...mai un complimento...mai una parola dolce...era davvero un povero scemo... Arrivammo al bagno...le luci erano accese...la musica alta...ed un profumo di pizza e di pesce arrosto ci avvertì che la cena era già cominciata. Scesi dall'auto e mi diressi ai tavoli...gli amici ci aspettavano e iniziai a salutarli. Un coro di elogi mi colse di sopresa...non credevo di aver fatto così colpo..tutti mi guardavano con ammirazione...e le mogli di alcuni con un pò d'invidia per come i mariti mi squadravano dalla
testa ai piedi. Salutai tutti...mentre mio marito aveva posteggiato...poco dopo eravamo al tavolo con gli altri...e ordinammo la cena. Uno degli amici mi guardava con voglia...lo vedevo..era un single incallito e non riusciva a staccare gli occhi dal mio top...che mi copriva a malapena le tette,se mi muovevo troppo con le braccia i capezzoli mi spuntavano dalle pieghe del top..e lui trasaliva ogni volta. Lo guardai con un sorriso..dicendogli...:"aldo...così poi non digerisci...sai?Hihihi!!"... Lui annuì e mi rispose che ero una megafica...molto meglio delle sciaquine che girottolavano per la disco quella sera. Finii il 1° e dissi che dovevo andare alla toilette,il vino e la coca cola bevuta mi avvertivano che dovevo andare a far pipì. Mi alzai e mi diressi verso il bagno che era dietro il ristorante.Mentre stavo andando incontrai il bagnino...un bel ragazzo che era tutta l'estate che mi sbavava dietro...
Mi fermò e mi disse apertamente che quella sera ero una cosa da sogno...e che avrebbe fatto di tutto per potermi stare addosso un pò.Gli sorrisi dicendogli:"ma dai...chissà quante ne hai qui..." e lui per tutta risposta mi mise un braccio intorno alla vita e con forza mi schioccò un bacio in bocca!Appoggiandosi a me mi preme con il pantaloncino da bagno sulla fica... sento che ha una favolosa erezione....il cazzo duro mi preme sulla mini...mentre la sua lingua incontra la mia...una scossa micidiale mi parte dalla fica...inizio a gemere ed una vampata di calore mi arriva sul viso...segno che la cosa mi piaceva e parecchio. Mi riesco a staccare...lui mi guarda e mi dice:"quando ballano...ti vengo a cercare....sai?" io ero ormai in calore...una voglia infinita mi prende...salendo dalla pancia fino al cervello...non riesco a resistere...e così gli rispondo:"ok...dopo.. ora finisco la cena...c'è mio marito...vediamoci dopo"..... ormai ero eccitata al max...quel ragazzo mi aveva colpito nel segno...avevo una voglia di cazzo micidiale e con lui me la sarei tolta davvero! Vado in bagno...e qui noto subito un'altro segno di come la cosa mi era piaciuta...avevo la fica fradicia d'umori...mamma mia...che voglia mi era presa... quel bacio e quel contatto mi avevano acceso un desiderio tremendo. Tornai al tavolo...e come se nulla fosse ripresi le solite conversazioni ed il resto della cena trascorse tra chiacchere e risate. Il vino scorreva a caraffe...fresco...bianco e frizzante...in breve eravamo tutti allegri e mio marito aveva deciso per un torneo di briscola con gli amici....ottimo..mi sarei potuta assentare senza dare nell'occhio...e lui nemmeno se ne sarebbe accorto. La disco iniziò a salire di tono..in breve la pista era piena...ed in mezzo ad un bordello pazzesco...chi mi avrebbe vista? Andai da lui e mentre era tutto preso dal torneo....gli dissi:"amore ballo un pò..ok?" Lui annui e nemmeno si voltò a guardarmi...meglio...pensai io...gioca gioca...che io me la spasso a modo mio! Dopo poco ecco il bagnino...che guardandomi mi fà un cenno di seguirlo.Io con noncuranza inizio ad allontanarmi...lui in breve si dirige verso le cabine...un lungo corridoio di cabine che finisce nel buio... Dopo poco si ferma in un angolo...da lì non ci avrebbe visto nessuno.
Dopo pochi attimi arrivo...il cuore mi batte all'impazzata mentre lo raggiungo!Un attimo e mi è addosso....mi bacia con foga...la sua bocca incollata alla mia...le sue mani mi frugano la mini... e dopo pochi attimi sono già sotto la corta gonna di jeans...un secondo dopo è sul perizoma...non perde tempo il tipo...è eccitato come un cavallo!! Mentre mi bacia scende un pò il mio top...le tette mi fuoriescono dal generoso scollo...mi inizia a leccare un capezzolo...io non capisco + nulla...sono su di giri da morire e la fica mi pulsa come non mai! Si apre la camiciola...e mi mette davanti un petto liscio e muscoloso...mmhh....inizio a leccarlo con la punta della lingua mentre la sua mano è dentro il perizoma e mi stà rovistando la fica....un :"mmhh...sei fradicia...puttana!!!" gli scappa mentre mi tocca tra le cosce...io mugolando gli rispondo di sì. Inizio a scendere con la lingua...sono al pube...i primi peli mi avvertono che stò per arrivare al cazzo...ed io non chiedo di meglio!! Leccandolo ho piegato le ginocchia....sono quasi in ginocchio mentre lui è appoggiato alla cabina...guardandolo gli appoggio le mani ai lati dei pantaloncini da mare... e lentamente inzio a calarli....
Dopo qualche attimo un cazzo da sogno mi esplode dai pantaloncini calati...lui guardandomi dall'alto in basso mi sventola il suo cazzone eretto davanti al nasino....un cazzo strepitoso....una meraviglia...mentre io appoggio i pantaloncini ai suoi piedi!! Mi guarda e mi dice:"beh...credo che la cosa ti piaccia...o no?" io sorridendo non riesco a staccare lo sguardo da quella magnifica asta...le palle sono gonfie...sode...e proporzionate al cazzone. Mentre lo osservo gli rispondo:"dio ...hai un cazzo da sogno!!" e già pregusto che cosa mi farà con quella meraviglia.... Confesso che sono tremendamente troia.....quando mi fanno scatenare...e lui ci era riuscito in pieno! Mi sorride e mi dice..."Forza troia....vediamo se sei una brava pompinara....vediamo di cosa sei capace....!" Non aspettavo di meglio....lo guardo mentre ho la cappella ad 1 cm dalle labbra e gli rispondo..."ora vedrai....che razza di bocchinara sono....ti farò pentire di avermi sfidata....sappilo!" Ed inizio a leccargli le cosce...salgo....poche leccatine e sono alle palle....le lecco con voglia...lui inzia a sbuffare....salgo ancora...la punta della lingua percorre l'asta....dura..venosa...eretta....con gli occhi guardo quel ragazzo in piedi.......che sorridendo mi dice di farlo godere...
Mi raccolgo i capelli con un elastichino che avevo al polso....ora si che sono pronta a fargli un pompino da sogno... Legandomi i capelli faccio in modo che lui mi veda nel viso..senza ostacoli vedrà perfettamente come gli tiro il pompino...voglio veda che gran pompinara sono..e come sono brava a farli!!!Vedrà che razza di puttana sono se mi ci metto.... Inizio a leccare la cappella...deliziandomi da come è gonfia e dura....mi passo diverse volte la lingua sulle labbra...sia per fargli vedere che voglia di cazzo ho...sia perchè così facendo..quando andrò su e giù con la bocca su quel cazzo da sballo lui mi scorrerà bene in gola...mmhh...sono una pompinara da urlo...e se ne accorgerà anche lui! Lecco con godimento l'asta...la base...salgo sù alla cappella...lasciando un abbondante filo di saliva lungo il mio leccare.... ora è insalivato bene...scorrerà perfettamente tra le mie labbra chiuse delicatamente a cerchietto su quel cazzone da favola.... Inizio un lento su e giù...mugolando per il godimento che provo...lentamente l'asta scompare nella mia bocca...arrivo fino alla base...il nasino mi scompare tra i ciuffi dei peli sopra l'asta... poi risalgo verso la cappella...la mia lingua slingua il glande e poi ricomincio a scendere...lui sbuffando inzia a godere sempre di +... Il top calato mostra le tette...che dolcemente ballano mentre io salgo e scendo su quel delizioso cazzone...i movimenti sono lenti...stò godendo molto e lui se ne accorto. Infatti mi dice:"che troia sei...jessyca...stai godendo come una puttana a farmi questo pompino....sei davvero una grandissima zoccola...sai...ma quanto ti piace leccare un bel cazzo?" Io mi fermo...e guardandolo dritto negli occhi gli rispondo:"si...stò godendo molto...hai un cazzo da sballo....e quando mi ritrovo un cazzone così...faccio un pompino da favola... voglio farti impazzire e godermelo per bene....volevi vedere se ero una brava bocchinara???bè ora lo sai....mi piace da impazzire leccare un cazzo così...comunque a me pare che anche tu non scherzi...o no?"
E ricomincio il mio pompino...lecco l'asta....salgo sul glande...apro le labbra e inzio a farmi scendere quel cazzone da sogno in gola....una scossa violenta alla fica mi fà capire che sono bagnatissima...un "Mmmmhh..." sommesso mi sfugge mentre la sua cappella mi arriva in gola.... Su e giù...aumento il ritmo...lui ormai ha un erezione superba...se continuo così sborrerà...penso...e voglio godermelo ancora a lungo!! infine aprendo le labbra faccio uscire quello spettacolo di cazzo....inizio a leccargli le palle...sbollisco il suo orgasmo...lecco il pube...l'inguine....le cosce....sento che lui si stà riprendendo. Ora mi rimetto la cappella in bocca...succhio piano...infine metto le mie mani dietro i suoi glutei....le appoggio ed inizio a spingerlo verso la mia bocca....mimando come se mi scopasse in bocca...Lui capisce..e lentamente inizia a fare su e giù muovendo il bacino...il cazzone mi scorre lubrificato dalla mia saliva tra le labbra....un movimento delizioso... in pratica mi stò facendo scopare in bocca!!Inizio a godere...la fica...me la sento un lago....e lui gode molto a fottermi in bocca... Su e giù...ogni tanto affonda il cazzone nella mia bocca...facendomi arrivare a toccare con la punta del mio nasino i peli del pube sopra al cazzone....mi sento quasi soffocare quando spinge più a fondo...mi caccia la cappella in gola...mmhh....mi sento quasi violentare la gola da quell'asta superba! Affonda i colpi...mi stà fottendo in bocca stupendamente...le mie mani non spingono + i suoi glutei....è lui a condurre il gioco..e lo stà facendo meravigliosamente bene...ho un cazzone da sogno piantato in gola...stà scopandomi divinamente in bocca...con affondi stupendi e ritirate fino a farmi arrivare la cappella tra le labbra mi stà facendo godere come una zoccola....sale...... poi rispinge giù facendomi scorrere l'asta tra le labbra....ariivo a sentire le sue palle sul mio viso...l'ho prso tutto in bocca fino alle palle...mi sento terribilmente troia...ma se solo si immaginasse come godo quando fà così!! Poco dopo inizia ancora a sbuffare...è vicino...stà per sborrare deliziato dalle mie labbra e dalle slinguate della mia lingua sulla cappella e sull'asta... non sò che fare...ancora pochi affondi e sborrerà....
Ci pensa lui...mi prende per le braccia...mi alza..apre la cabina dietro le sue spalle...e richiude la porta...siamo dentro... La luce della luna entra dalla persiana in legno...lui non dice nulla...mi prende...mi gira a forza verso la porta chiusa...poi mi prende per un fianco con una mano...con l'altra mi abbassa a forza la schiena...pochi secondi e mi ritrovo piazzata splendidamente a pecorina... Un attimo dopo mi alza la mini...scosta il perizoma e senza dire nulla appoggia la cappella alla mia fica...sono bagnatissima....entra in un attimo e senza fatica.... la mia fica non voleva altro....solo pochi attimi...pochi colpi decisi e mi penetra....l'asta mi impala la fica e dopo pochi attimi sento le sue palle sode e piene di sborra appoggiarsi alle mie grandi labbra....dio...me l'ha messo tutto in fica in un attimo!! Per forza..ero talmente dilatata...vogliosa e bagnata......un soffocato "OOOOHHHH...." mi esce dalla gola....mentre lui inizia a scoparmi con decisione! Colpo su colpo mi fotte superbamente...mi sento così bene...ho la fica piena e sento le sue mani sui miei fianchi...mi serra in una morsa stupenda...dandomi colpi decisi mi scopa divinamente...inizio a godere sul serio ora!! Va avanti un pò....ogni tanto mi stringe le tette...poi si pianta sui piedi e ricomincia....1,2,3,4,5 colpi secchi....a sfondarmi....ogni colpo mi lascio sfuggire un lamento per come godo... e lui dicendomi di stare zitta mi tappa la bocca con una mano! Che monta deliziosa!!!godo come una pazza....sbattuta a pecorina mi godo quella monta in modo magnifico...le sue palle sbattono sulla mia fica...segno che l'ho preso davvero tutto in fica... che gran troia sono...mio marito gioca a carte ed io mi stò facendo scopare come la peggiore troia...messa a pecorina come una puttana da strada...e fottuta divinamente in una cabina al mare dal bagnino! Và avanti a lungo....mi fotte in modo splendido....godiamo come pazzi....io con un cazzone da sballo piantato nella fica fino alle palle...lui fottendosi una della + belle fiche della spiaggia...
Ancora colpi..ancora gemiti miei..ancora il godimento di una scopata a lungo voluta e davvero stupenda! Ancora colpi...poi dopo un pò si ferma...esce dalla mia fica...un sospiro di piacere mi annuncia che era vicino a venire...ecco perchè è uscito! Io resto a pecorina mentre lui mi abbassa la mini ai piedi...poi mi leva anche il perizoma...ma che vuol fare? Dopo pochi secondi allunga una mano..prende dell'olio doposole che era sopra al mobiletto nella cabina e se lo mette sul cazzone...io continuo a non capire... Infine sento la sua mano appogiarsi al mio buchetto del sedere...mi unge bene anche lì...entra con un dito e mi lubrifica il buchetto dentro...a quel punto capisco... "ma che vuoi fare?Sei matto??" gli domando io....e lui con un sorriso scanzonato mi risponde:"jessyca è tutta la stagione che mi scodinzoli davanti con quei costumini da sballo... è tutta la stagione che ti guardo questo tuo magnifico culo....in tanga sul mare sei uno schianto...non sai quante volte ho fantasticato di sbatterti a pecorina questo mio cazzone tutto nel culo...ora sei qui..a pecorina...ti ho scopata stupendamente...ora voglio incularti...ora lo voglio...non puoi scapparmi...capisci?" Si leva la camicia...si leva i pantaloncini da mare e resta nudo...alla luce della luna...è davvero un gran bel ragazzo!!Ha il cazzo duro...splendidamente eretto....sembra un paletto....magnificamente pronto...ho l'acquolina in bocca dalla voglia di sentirmelo tutto nel culetto... Dopo aver detto così...con una mano mi apre il sederino...poi con l'altra mano impugna l'asta dura e perfettamente eretta...infine sento la sua cappella appoggiarsi al mio sederino.... sono a pecorina e stò per essere inculata per bene...mio dio...che voglia ne ho...le sue mani stringono ancora + forte i miei fianchi mentre con piccoli colpetti comincio a sentire il mio buchetto dilatarsi...socchiudo gli occhi per il godimento....inculata senza ritegno...dentro una cabina al mare...come la peggiore delle puttanella da spiaggia!! Poi...sento la sua cappella che inizia lentamente a dilatarmi il culetto...e mentre tutto questo accade...inzio a sentire un languore...un forte godimento...inizio ad avere un piccolo orgasmo dovuto a quella penetrazione.... Lui và avanti...e + si fà strada nel mio sederino quel magnifico cazzo...+ io inizio a gemere..a godere...la sensazione è ora sempre + forte...la fica è fradicia e inizio a sentire colare gli umori del godimento che provo dalla mia fica sulle cosce!Allibita inzio a gemere ancora di +....poco dopo inizio a parlargli...dicendogli:"siiii....oohh.....siiii...mettimelo tutto....siiiii" ed ancora:"inculami...siiii.....inculami amore....dai....sbattimelo tutto nel sederino...daiiii....siiii daiiii!!!!" lui è eccitatissimo..le mie parole hanno avuto un effetto eccitante davvero micidiale...inzia a spingermelo tutto dentro....sento il buchetto dilatarsi sempre di +...e sento il godimento aumentare di pari passo!!
Altri colpetti...l'asta mi entra decisamente nel sedere...mi sento piena....mi ha messo buona parte del suo delizioso cazzone nel culetto.... infine si ferma...sento le sue palle dure che si appoggiano alla mia fica...dio...l'ho preso tutto nel culetto....oohh dioooo....ora si che mi sento davvero piena...ho un cazzone magnifico tutto nel culetto....non immaginavo di essere così tanto troia!! Dopo essersi fermato un attimo inizia a muoversi....mi inzia ad inculare con dolcezza...colpetti dolci....mentre io girando la testa lo guardo...è magnifico...teso...nudo davanti a me...le sue mani sui miei fianchi...il suo cazzone dentro il mio sederino...lo guardo e gli dico:"beh.....ora dai...fottimi...fammi sentire di cosa sei capace!!Non sono 3 mesi che volevi incularmi...beh ora finalmente mi stai inculando...dai...fammi sentire quel tuo cazzone...spaccami il sederino...che aspetti??" Talmente è forte il godimento in me che non ho + remore...ho lanciato una sfida...per poter così avere da lui il massimo...un volergli dimostrare quanto sia troia.... non lo sò...ma la cosa ha in breve un effetto eccezzionale! Lui pianta i piedi....mi serra i fianchi e dopo pochi attimi inizia a darmi dei bei colpi...inizia a incularmi con passione e forza! Colpo dopo colpo sento un godimento intenso...il culetto si è rilassato...il buchetto è ben dilatato...inizio a godere come mai mi era successo prima.Alcune fitte di dolore mi ricordano che forse ho esagerato...ho preso tutto nel culo un cazzo davvero super....mi stà spaccando il sederino ed i colpi un pò di dolore me lo danno...x forza...ero strettina se devo essere sincera...e sfidarlo e fare la troia non è stata forse una buona idea....ora ne pago le conseguenza...mi stà rompendo il culo di brutto!!! L'olio doposole aveva fatto sì che il cazzo mi scivolasse dentro bene...sento le sue palle che sbattono sulla mia fica ad ogni colpo...lo stò prendendo tutto... e lui se ne è accorto molto bene! Infatti poco dopo mi dice:"che magnifica puttana sei jessyca....hai preso il mio cazzo tutto in culo...lo sai?Sei proprio una gran troia...e questo culo che mi ha fatto penare tutta l'estate ora te lo voglio rompere per bene davvero!!" Dopo di chè inzia a darmi colpi a raffica...smuovendomi tutta...le tette ballano avanti ed indietro mentre mi incula magnificamente!!! Inizio a godere....sbattuta a pecorina in un modo magnifico vengo inculata in un modo delizioso...godo da morire e lui mi tappa la bocca con una mano...i miei gemiti sono troppo chiari...e quindi li smorza con la mano tappandomi le labbra...Il dolore è sparito...sono dilatata al max...il buchetto è largo....ad ogni colpo un'onda di brividi mi scende dalla schiena alla fica....
Godo forte....una serie di "ooohh...siiiii....ahhhhhh..." mi escono dalla gola...mentre lui và avanti colpo dopo colpo... Un orgasmo mi assale improvvisamente...una scossa + forte mi parte dalla fica mentre inizio a godere come una pazza...Ancora una volta mi tappa la bocca... facendomi uscire così solo un "MMMMHHHHHHH"...smorzato dalla sua mano..... Mi giro ancora...voglio vederlo mentre mi incula...voglio avere il ricordo di come sono stata inculata da questo magnifico ragazzo con un cazzone spettacolare... lo guardo....con gli occhi incontro i suoi...uno sguardo speciale mentre sento il suo cazzone duro tutto nel mio culetto ormai sfondatissimo... Un nuovo orgasmo mi chiude gli occhi....eccolo...siiii....apro le labbra per dire ancora:"dio amore...siiii...godo..godo...godooooo!!" Và avanti ancora un pò....mi incula stupendamente il mio bagnino...godo ormai senza freni.... Alla fine mi dice:"dai troia...muoviti..inculati da sola...fammi vedere quanto sai essere troia!!" Stacca le mani dia miei fianchi lasciandomi lì...a pecorina come una puttana...e con quel cazzone nel culo...piantato fino alle palle....si ferma.... Io allora inizio a sculettare...mi muovo lentamente....sempre messa per bene a pecorina...inizio a muovermi appoggiando le mani alle sue cosce e tirandolo a me! Inizio a spingerlo verso di me....lui stà fermo..vuol vedere come mi inculo da sola....che gran porco!! Inizio a muoverlo...lo muovo facendo leva sulle sue cosce...su e giù...il cazzone mi si muove lentamente nel sederino....segno che mi stò impalando da sola... Lo smuovo e lentamente sculetto....la cosa mi fà godere...mentre lui soddisfatto dal mio essere così troia inizia a rimettermi le mani sui fianchi...dopo pochi attimi mi dà 3 o 4 colpi forti.... che mi ridilatano bene il sederino.... "Che gran troia sei"...mi dice......ti stavi inculando da sola...ma quanto ti piace il cazzo in culo....ehhh? "da morire...."rispondo io....mi sento così troia che tu nemmeno lo immagini....dai spaccami il culetto...gran porco!!"
Altri colpi....furiosi...mi fanno mugolare....una serie lunga di affondi nel mio culetto....è al massimo dell'erezione...ho il buchetto slabbrato ed aperto....il suo cazzone è piantato nel mio culetto fino alle palle..tutto dentro...lo sento tutto dentro in un modo stupendo!!!Abbasso la testa....vinta da quel cazzone che mi stà dando orgasmi a ripetizione...i capelli mi coprono il viso...sono a testa bassa....scossa dal piacere....ormai lui fà di me quello che vuole...Altri colpi....ho il culetto in fiamme...esce fino alla cappella e poi con un colpo di reni me lo rimette tutto dentro...becco in un attimo cm e cm di cazzone nel culo...fino alle palle....l'asta mi scivola dentro con facilità... Infine si ferma....inzia ad arretrare e dopo pochi attimi esce dal mio buchetto ormai sfondato,sento chiaramente il sederino dilatato che lentamente tenta di richiudersi mentre lui mi fà girare...ed inginocchiare con il mio viso davanti al suo cazzo splendidamente eretto. Mi guarda mentre io come prima...mi ritrovo quel magnifico cazzone duro e pronto davanti al nasino....e dopo pochi attimi mi dice:"ti ho scopata...inculata...e mi hai fatto un pompino da sballo..ora fammi una spagnola che ti voglio sborrare sul viso come si fà con le puttane!!!" Detto questo mi mette il cazzo tra le tette...versa ancora un pò di doposole e prendendomi le mani me le chiude sulle tette! Lo guardo con aria di sfida...e gli rispondo:"che gran porco sei....bene ti farò morire tra le mie tette...lo sai?" E mentre gli rispondo inizio un lento su e giù con le tette racchiuse a coppa...le mani socchiudono tra le tette quel delizioso cazzone la cui cappella esce dal di sopra.... Inizio a fargli la spagnola...ogni tanto lecco la cappella che lui mi spinge in bocca inarcandosi....gode molto lo sento...ed io confesso che sono in delirio...la fica mi pulsa e la voglia mi stà facendo avere dei deliziosi brividini....
Vado su e giù...ma molto molto lentamente...lo voglio far morire visto che è così porco! Su e giù...l'olio doposole mi fà scivolare il cazzone tra le tette magnificamente....slinguo la cappella e lecco il glande ad ogni passaggio....sento che è vicino... sento che stà per sborrare... Mi fermo...lo faccio sbollire un pò leccandogli le palle gonfie e dure....slinguo le palle dandogli colpetti deliziosi...gode molto mentre le lecco per saggiarne la durezza le sento piene....quando sborrerà mi schizzerà moltissima sborra...lo sento da come sono gonfie e dure..... lui mi dà ancora della troia....mi dice che puttane come me ce ne sono poche....e la cosa mi fà godere ancora di +..... Riprendo a fargli la spagnola...su e giù..le tette stringono dolcemente quel magnifico cazzo...su e giù...con un moviemnto lento lento...lo faccio morire....così...lo sò! Ancora pochi colpi e sbuffando mi inzia a dire:"siii...godo.....siiiii...jessyca...siiiiiii!!!" Mi rifermo...gli lecco ancora le palle....il pube....l'interno delle cosce...voglio gli scoppino le palle quando sborrerà...e poi mi godo ancora quel cazzo da favola...non immagina come goda quando arrivo a leccargli la cappella che esce dal cuscino delle mie tette....mamma mia che megatroia sono!!! Infine aumento il ritmo della spagnola.....ho deciso di farlo sborrare....ancora pochi affondi ed eccolo...ecco i primi schizzi...copiosi fiotti di sborra mi arrivano sul viso.... Dopo pochi attimi inzia a sbuffare violentemente....una seria di:"OOOHHHH....SIIIIIIII..... OOOHHHHHHHHH....." si susseguono intensi...mentre mi schizza copiosi fiotti di sborra sul viso..sulle tette...sulle labbra....
Mi metto in bocca la cappella...ed inizio a leccargliela....così mi godo gli ultimi schizzi in gola....mmmhhh altri fiotti caldi e densi....mamma mia quanta ne aveva....le palle erano davvero piene.... mi delizio a sentirmela scivolare sul viso....raccolgo le gocce che mi colano dal mento...Lui mugolando si appoggia alla cabina mentre le ultime gocce di sborra mi scendono in gola... restiamo così un minuto...due...Mi guarda e mi dice:"sei magnifica....sei una puttana da sogno...credo poche donne sono calde...troie e puttane come lo sei tu...sai?" Lo guardo e gli rispondo:"lo sò...ma è anche merito tuo...hai saputo accendermi la passione come poche volte mi è successo...se perdo il controllo sò di essere tremedamente puttana ma molto è merito tuo...." Poi si inizia a ricomporre...raccoglie la camicia...i pantaloncini... Mi passa un asciugamano preso dall'appendiabiti dicendomi di pulirmi....mica potevo andare di là piena di sborra....mi dice ridacchiando.... Mi alzo in piedi....mi ripulisco il viso ed il seno...mi asciugo la fica ancora fradicia...mi asciugo il culetto unto di olio doposole....il buchetto è ancora molto dilatato... che culo mi ha fatto questo splendido stallone...mamma mia!! Ci rimettiamo un pò in ordine....mi rimetto a posto i capelli...il top...il perizoma e la mini di jeans.La sborra mi resta appiccicata alla pelle del seno... ricordandomi la stupenda certezza di come sono stata zoccola....
Apre la cabina ed esce prima lui...controlla che sia tutto ok e mi fà uscire. Si incammina rapido verso la direzione..lasciandomi indietro...esco dalla fila delle cabine e con passo elegante mi rituffo nella disco...il ballo impazza ed io mi getto nella mischia come se nulla fosse! Dopo qualche minuto arriva lo scemo di mio marito...che mi chiama a bere l'ultimo brindisi con gli amici del mare. Esco dalla pista e vado al nostro tavolo...mentre un dolce bruciore al culetto mi ricorda di quanto sono stata puttana in quella cabina.... pochi minuti prima. Sorseggio lo champagne che mi leva il sapore di sborra dalla gola...ripensando a cosa avevo fatto pochi minuti prima sorrido.... E lo scemo di mio marito mi domanda:"perchè sorridi??" ed io:"perchè è la festa di fine estate....perchè festeggiamo gli amici che tornano a casa noooo??" Ah...risponde lui..allora ed alzando il calice dice:"cin cin!!" Ed io:"si cin cin!!" e penso...."SI CIN CIN AL CAZZONE CHE MI SONO GODUTA TUTTO FINO IN FONDO ALLA FACCIA TUA!!" Finiamo il brindisi e torniamo alla macchina.Sedendomi mi sfugge un "ahi ahi..." di dolore per il culetto ancora dolorante..... E lui:"che hai?ti fà male la schiena?" Ed io:si...deve essere stata tutta quella disco..i balli...." Accende la macchina e si torna a casa...lui contento della serata...io contenta del mio essere stata così tanto magnificamente troia.....
FINE
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2
7 years ago
jessyca,
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Last visit: 6 years ago
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Chi l'avrebbe mai detto!!!
Una normalissima giornata, iniziata come tante altre con il solito caffè al solito bar con i soliti amici. Io, Angela, Tony, Marco e Marcella, come ogni mattina ci incontriamo al bar, scambiamo 4 chiacchiere mentre consumiamo la nostra colazione e poi ognuno per la sua strada.
Quel giorno si iniziò a parlare di computer e dei vari problemi che possono derivare dalla non perfetta pulizia e manutenzione del proprio Windows, Angela allora mi dice che da qualche settimana il suo computer è lentissimo ad avviarsi e mi chiede se fosse possibile fare un salto in negozio da lei a darci un'occhiata (io mi occupo proprio di sistemi informatici e lei ha un negozio di casalinghi). Accetto volentieri di passare da lei in negozio a guardarle le tette... ops, il computer! Eh, si, la mia amica ha una bella e abbondante 5 di seno e nulla fa per tenerle nascoste... ci conosciamo da più di 15 anni, ormai siamo come fratelli e pur avendola desiderata per anni non ho mai osato dirle niente per non rovinare il bel rapporto che esiste tra noi e con il marito che conosco dallo stesso periodo (erano già fidanzati quando ci siamo conosciuti).
Dopo aver sbrigato i miei impegni mi presento in negozio lei sta servendo dei clienti, come sempre indossa una bella camicetta che a stento riesce a contenere le sue grazie, mi accompagna rapidamente nell'ufficio e indicandomi il portatile incriminato mi dice sorridendo: "so di potermi fidare ciecamente di te, quindi non fare troppo caso a quello che potresti trovarci dentro" e poi torna dai suoi clienti.
Quella frase, così sibillina, non fece altro che incuriosirmi e invece di cercare di capire quale potesse essere il reale problema del computer iniziai a sbirciare qua e là alla ricerca di qualcosa di "strano". A dire il vero la cosa fu molto più facile del previsto, fin da subito notai foto con primi piani della sua scollatura, altri con le sole labbra e con la lingua fuori, insomma le foto che si possono trovare su siti come A69!!!
A quel punto dovetti per forza approfondire, piccola analisi della cronologia del browser e ogni sospetto divento certezza: un sito per scambio di coppie era tra i più visitati!!!
Stupore ed eccitazione si iniziarono a insinuare tra i miei pensieri, la mia amica una frequentatrice di questi siti? E il marito? Che fosse lei era abbastanza ovvio, le foto trovate erano tutte sue, ma poteva anche avergliele fatte il marito e poi averle lui stesso pubblicate. La curiosità si era ormai completamente impadronita di me, con la coda degli occhi cercai quindi di capire a che punto fosse con i clienti e notai che ancora ne aveva per un pò, allora cerco di aprire Skype e servendo la password non ci riesco ma noto 2 username diversi, uno che conosco e l'altro molto "ammiccante".
A queso punto vedo che i clienti si avvicinano alla cassa per pagare, quindi smetto di curiosare e faccio quello che avrei dovuto fare fin dall'inizio... Un pò di pulizia e qualche aggiornamento al computer incriminato.
Lei saluta i clienti e viene in ufficio, con lo stesso sorrisino di prima: "vero che non hai trovato niente di sconveniente dentro quel coso"? Io a fatica riesco a trattenermi dal dirle quello che ho scoperto e farle mille domande, ma credo che il mio rossore e la mia titubanza abbiano lasciato capire abbastanza.
Angela mi si avvicina, mi si mette alle spalle e, con la scusa di vedere cosa stessi facendo, mi sfiora la schiena con le enormi tette. Un brivido mi percorre la schiena, dal basso alla base della nuca, sento il suo respiro sul mio collo e la pressione sanguigna inevitabilmente aumenta.
Continuo a lavorare cercando di concentrarmi solo su tastiera e monitor ma lei si fa più insistente, continua ad alludere a contenuti strani che potrebbero erroneamente finiti sul computer, mi dice che qualcuno con dei virus avrebbe potuto far aprire involontariamente siti per adulti, insomma senza girarci troppo intorno gioca a provocarmi!
Per fortuna arrivano altri clienti, io ne approfitto per finire il mio lavoro di manutenzione dopodiché saluto e vado via dicendo che ci saremmo rivisti con più calma in un altro momento.
Arrivato a casa il primo pensiero è stato di mettermi al computer aprire quel sito e cercare l'utente con il nome dell'account Skype secondario di Angela, utente che esisteva e che aveva 6 foto nel suo profilo quindi "click" e ... stupore! Io quelle tette, anche se non le ho mai viste nude, le conosco benissimo, conosco benissimo quella camera da letto perché in quella casa ci sono stato tante volte a cena!
Ormai nessun dubbio, Angela è la donna delle foto e con grande sorpresa noto che a farle compagnia con il cazzo duro in mano c'è anche il marito. Quindi sono ufficialmente una coppia di scambisti... ed io che per anni non ho neanche osato sfirorarla con un dito.
Mentre la mia mente ormai è in viaggio vengo riportato alla realtà da un messaggio che arriva sul telefono: "non so cosa tu abbia fatto ma ora il computer va molto meglio, vorrei ringraziarti di persona.
Ci vediamo domattina per la solita colazione. Angela"
Non posso non rispondere e le scrivo: "non ho fatto niente di particolare, solo un pò di pulizia, domattina mi offri il caffè e siamo pari. Buona notte"
Poso il telefono sul comodino e mi metto a letto ma un arriva altro avviso di messaggio: "il caffè te lo offro con molto piacere, ma credo di dover pagare un prezzo un po' più alto per il tuo silenzio "maldestro". Buona notte anche a te"
L'indomani arrivo al bar, la solita compagnia già è fuori dalla porta che aspetta solo me e Angela si affretta a venirmi incontro per abbracciarmi e darmi un bacio sulla guancia ringraziandomi per averle salvato il computer. Finito il rituale della colazione ci avviamo come sempre per le nostre strade ma Angela si avvicina e mi sussurra: "ieri sei andato via così in fretta che hai dimenticato di chiudere le mie foto che stavi guardando sul computer" io rosso paonazzo e senza parole non so cosa poter rispondere ma lei continua: "credo che tu abbia un debole per quello che c'era fotografato ma ti garantisco che dal vivo sono ancora più belle" mi saluta e va via.
Resto immobile senza riuscire neanche a dirle ciao, tanta è la sorpresa per quello che era appena successo.
Tutta la mattina lavoro ma con fissa nella mente la scena e la sua frase di questa mattina, decido allora di contrattaccare! Mi registro al sito che frequenta, le scrivo con il nik di fantasia che ho utilizzato, le faccio i complimenti e le mando una bella foto in cui le mostro nel dettaglio che effetto mi fanno le sue tette. Fortunatamente non devo attendere troppo la sua risposta, mi risponde quasi subito ringraziandomi e dicendosi fiera di essere la causa di una così bella erezione.
Iniziamo così a giocare e punzecchiarci a vicenda, io la conosco benissimo e quindi posso permettermi di "colpirla" in modo molto più mirato ma sempre senza mai rivelare la mia vera identità, ipotizzando per esempio quanto mi sarebbe piaciuto scoparla sulla scrivania di un ufficio.
Finito di chattare ho un'erezione da far male, una voglia matta di correre da lei e sbatterla sulla scrivania del negozio e la rabbia per non aver mai prima di questo momento pensato a lei sotto questa nuova ottica.
E mentre penso a tutto questo e a fatica mi trattengo dal tirar fuori l'uccello e farmi una bella sega liberatoria ecco che arriva un messaggio, prendo il cellulare ed è lei che mi scrive di aver probabilmente bisogno che dia un'altra occhiata al suo pc.
Naturalmente le rispondo che ci sarei passato appena possibile e lei per tutta risposta: "beh, per evitare che ti possa dimenticare di me, e per accelerare il tuo intervento, ti ricordo che sul mio computer potresti trovare queste..." e mi manda una foto della scollatura!!!!! Ecco, ora la sega e d'obbligo prima di poter prendere sonno.
Non le rispondo, la mattina dopo al bar non si presenta per la colazione, e io sbrigo tutti i miei impegni in tempi record ... Alle 10:00 mi presento al negozio, le mi guarda mi indica il computer e continua a servire una signora che ha in negozio. Mi dirigo al computer e non appena sposto il mouse ho l'ennesima sorpresa, una foto delle sue tette aperta! Lei segue tutta la scena e inizia a sorridere, accompagna alla porta la signora che nel frattempo ha ultimato i suoi acquisti e chiude alla sue spalle la porta a chiave.
Ora la situazione è decisamente chiara ad entrambi, lentamente si dirige verso di me e lungo il tragitto inizia a sbottonare la camicetta. Più si avvicina e più riesco a vedere i capezzoli che spingono la stoffa e capisco che non porta il reggiseno, quando è a pochi passi da me si ferma e guardandomi mi chiede se preferivo continuare a guardare solo le sue foto o se magari non fosse meglio vederle dal vivo, detto questo apre la camicetta e libera la sua fantastica 5 misura di tette. Troppo lontana per essere toccata ma abbastanza vicina per ammirare lo splendore dei capezzoli turgidi e desiderosi di attenzioni.
Mi alzo e vado verso di lei, senza dire niente le metto le mani sulle spalle e lentamente faccio scivolare a terra la camicetta, le sfioro con le dita il collo mentre le sposto i capelli dietro la nuca, poi scendo lentamente dal collo al petto, molto lentamente.
Il suo respiro cambia, diventa lento e profondo, gli occhi brillano di ardente passione, e le mie mani sono ormai sulle tette per anni desiderate, le sfiorano i capezzoli, li stringo tra le dita e li tiro verso di me.
Anche il mio respiro diventa più lento e mentre con le mani inizia a sbottonare i pantaloni avvicino le mie labbra alla sue le sfioro e la bacio facendo scivolare la lingua alla riccerca della sua, lei ricambia con altrettanta foga, capisco a questo punto che il desiderio represso per anni non era solo il mio...
Mi sbottona i pantaloni, li abbassa e mettendosi in ginocchio mi bacia lungo una coscia mente le sue sapienti mani liberano il mio cazzo ormai duro dagli slip, lo accarezza e se lo porta alla bocca sfiorandolo con le labbra calde e umide. Inizia così a farmi quel pompino che in vita mia avrò sognato centinaia di volte e che non avrei mai osato chiederle. È bravissima e l'eccitazione è tanta che faccio fatica a non venire subito, ma lei insiste mi guarda dritto negli occhi e dice: "so che non resisti più ed io voglio sentirti venire ora in bocca, voglio gustare il tuo dolce sapore" ... queste parole, pronunciate dalla donna che ho desiderato per anni, sono state il colpo di grazia la prendo per i capelli e inizio a farla andare avanti ed indietro sempre con più foga, lo prende tutto in gola, e quando le vengo in bocca lei continua a stringere tra le labbra in cazzo per non far andare persa nemmeno una goccia della mia calda crema, la manda giù tutta e ripulisce con attenzione la cappella.
La gioia nel suo volto è palese, ma ora tocca a me farla godere. La aiuto ad alzarsi in piedi la prendo in braccio e la metto a sedere sulla scrivania, la faccio sdraiare e dopo aver messo le sue gambe sulle mie spalle mi tuffo sulla fica ormai fradicia dei suoi umori, la bacio e la sfioro delicatamente, la penetro con la lingua e le lecco ogni centimetro in lungo ed in largo. La sento che freme, urla ed è pronta a godere ed è proprio mentre sta per venire che, senza alcun preavviso, le spingo un dito dentro culo. Smette per qualche istante di respirare, le sue gambe tremano e tutto il suo corpo inizia a fremere all'impazzata prima rimanere quasi esanime.
E distesa sulla scrivania, senza nessuna forza, riesce a malapena a girare la testa verso di me e bisbigliare qualcosa di incomprensibile prima che le mie labbra si poggino nuovamente sulle sue per un lungo bacio.
Finisce così il nostro primo incontro, ma da allora per entrambi ha avuto inizio una nuova vita e, magari, prossimamente ve ne racconterò qualche altro episodio.
Un ringraziamento a tutti coloro che sono arrivati fino la fine.
Alla prossima,
Dolce.
12
6
7 years ago
dolcemisterioso,
44
Last visit: 3 years ago
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Fantasie.....
Faceva caldo... una giornata di metà settimana di luglio.... devi andare da Decathlon x prendere selle cose... parti da sola x la bufalotta, arrivi il caldo attanaglia, si vestita sbrigativa ma da donna. Tacco, vestitino elasticizzato al ginocchio.... finalmente arrivata, sali le modili che ti portano sopra, ops... Sabrina... Sabrina, ti senti chiamare ti giri ed era Claudia... ahoooo, che fai qui... Niente scappata x prendere delle cose al volo e ritorno a casa... bhe anche io x prendere delle cose, ma non sono di fretta...mi faccio un giro. Dai .. ti dice Claudia... andiamo a prenderci una cosa da bere che poi scappo... ok....
Siete li..a bere una cosa fresca, prosecchino pomeridiano e chiacchierate.... finite e fuori al bar.. vi salutate... ciao claudia, ciao sabrina... ed ognuno x la tua strada.....
Dopo 20 min che cammini nel centro a curiosare x i negozi.... senti il prosecchino che ti ha dato leggerezza....
Ad un tratto senti dire... "ehiiiii.... ciao Sabrina"...incredula che oggi è la giornata dei conoscenti ti fermi, ti giri.... e vedi due ragazzi che... non sai chi sono. Li guardi... e vedi che uno dei due ti dice... ciao Sabrina, con fare deciso allunga la man..... piacere Marco. Incredula... spiazzata... x educazione tendi la tua. Piacere Sabrina, ma ci conosciamo che mi chiami x nome?
Bhe in verità no, ma eravamo io e Sandro al bar e ti abbiamo prima notata e poi...abbiamo ascoltato il tuo nome... ed eccoci qui, sfacciati a conoscerti.... per poter conoscere una bella donna.
Incredula saluti Sandro.... (i due 33 e 35 anni, bei ragazzi, carini ben vestiti, curati.... non ti danno la sensazione di brutte persone)...., Bhe se non ti da imbarazzo.... possiamo offrirti da bere, scambiando una piacevole conversazione ?
Sarà per il prosecchino, lo stare sola al centro... e perché no... due ragazzi carini, che gli dici... si certo, andiamo.
C'era li al secondo piano dei divanetti fuori ad un bar giovanile, vi sedete ed iniziate con gli inconvenienti..... arriva la cameriera e chiede cosa bevete, Sandro chiede una bottiglia di prosecco... va bene Sabrina... continui quello che bevevi prima... si certo, x ne ok... basta che reggete l'alcool....
Arriva... bello gelato, col ghiaccio che bagna i bicchieri... si parla del più e del meno, conversazione piacevole, non noiosa... scorrevole. La bottiglia è quasi finita.... vedi l'orologio.. caspita ragazzi è passata un'ora e mezza senza accorgermene... dovrei andare, devo comprare delle cose... altrimenti faccio tardi...(in reAltà non avevi voglia di alzarti.... eri piacevolmente soddisfatta di te.... ed avevi quel friccicolio che percorreva il tuo corpicino).
Dai sabrina, se vuoi ti accompagnamo, anche noi siamo qui x ammazzare il tempo... e fuori fa un caldo.
Vi alzate.... e ti senti girare un pokino la testa. Marco si accorge di questo, e ti chiede se va tutto bene... tu con orgoglio..si tutto ok, il tacco mi ha fatto traballare.
Camminate... compri due cose che ti servivano e vi recate presso le macchine nei parcheggi.... camminate ..camminate, sandro dice... ho una idea sabrina, sentila... e poi mi dici. Tu... si dimmi... bhe qui vicino c'è un bar che fa degli apericena carini, musica.. su sta bene, che ne dici di andarci... una mezz'ora e poi ci salutiamo. Bhe non male, diciamo ok.. massimo mezz'ora.... si ok... andiamo tutti con la macchina di marco se a te non dispiace, che dopo ti riportiamo qui... si dai.. anke xké ora non sono molto idonea alla guida... e ridiiiiiiiii...
Salite tutti in macchina con te davanti, Marco alla guida.. e sandro dietro.
In auto dici un po' di te... mentre ti racconti senti sandro che da dietro, inizia a toccarti la nuca, e con una leggera pressione dei pollici inizia a massaggiarti.... non dici nulla.. sospiri che è bravo nel farlo... molto bravo, ti rilassi.... parlando con una voce sottile...molto rilassata... e dove sandro annuisce che il massaggio funziona... ad un tratto Marco mentre guida.... bhe anche io sono bravo a toccare Sabrina.... e tu... in estasi... mmmmmmm si, anke tu bravo come sandro, allora fammi assaporare le tue mani se sono calde come queste di sandro...
.... eccolo marco allungare la mano sulla tua gamba..... sopra al gino chio, la senti calda, morbida.... ma non ti eri accorta che mentre sandro massaggiava, il tuo vestitino elasticizzato, era salito completamente sopra, scoprendo del tutto la tua passerona, completamente depilata (il giorno prima da estetista)..... e li che marco salendo salendo...mira. siiiiii cosi inizi ad ansimare... Sandro massaggia, e sposta le mani sul tuo seno.... passando il suo dito medio sulle tue labbra, che al suo passaggio..... si aprono x accoglierlo... ad un tratto senti la mano di Marco decisa sulla tua passerona.... ci gioca, accarezza, massaggia la parte esterna...... mmmmmmmm tu ansimi dal piacere...ad un tratto urli... siiiiiiiiiiii....wowwwwwewwww Marcooooo siiiiiii.... eccolo il porco, ha infilato il suo pollice tutto dentro.... eccola che vogliosa gocciola....era ciò che voleva....... mmmmmmmmm.... l'eccitazione sale, è palpabile..... hai le gambe divaricate..... senti i due iniziare a parlarti... a dirti che una porcellina cosi, non l avevano mai vista, addirittura senza intimo...
Il caldo fa il suo dovere.. i corpi ormai caldi emanano sudore.... allunghi prima la mano sul pacco di Marco... lo senti bello gonfio... ingrifato..... Sandro si mette al centro... e la tua mano tocca voracemente anke il suo cazzo... gonfissimo... eccitantissimo..... sei li, persa nel tuo stato di porcellina... due cazzi pronti x te.....
Marco scende una discesa... va in un sottopalazzo.... dove ci sono vari box, col telecomando apre una serranda... wow... un box grande..libero con soli attrezzi da palestra... Sandro ti dice, dai Sabrina...scendiamo... qui stiamo tranquillissimi e tutto insonorizzato....
Scendete tutti e tre.... subito sandro si china e inizia e leccharti la passerona.... lo senti ansimare.... leccare con voglia, la sua lingua, vorace...... Marco e li già nudo, col suo cazzo duro.... lo guardi ed esclami... wow Marco che gran cazzo.... enorme.... mmmmmmm, oggi voglio divertirmi..... e giù tutto in bocca mentre Sandro continua con la sua lingua..... li senti parlate ansimare.... ti dicono che sei una troia... e TU in estasi...siiiiii gli rispondi che adori il cazzo e che devono sbatterti come una gran troia a cui piace il cazzo.... e giù a pecorella (90), dove Sandro dopo averti dato orgasmo di lingua, lo infila...e con colpi secchi violenti ti infila il suo cazzo x scoparti come meriti... Marco sempre li con sul cazzo tra la tua bocca...con una mano spinge la tua testa sempre di più a quel grosso sesso..... siiiiii
Marco si stende per terra sul tappeto verde....mmmmmm ti siedi sopra di lui... lo cavalchi e senti lui penetrarti ... Sandro... daiiiii porcellona... facci vedere come ci scopi..troia, daiiiii.... tuo marito non ti scopa, si vede da come hai la passera.... una voglia di cazzo che si annusa.....
Sandro mentre cavalki affannosa Marco.... ti fa chinare ponendosi dientro di te... e lentamente cerca il buco del tuo culo..... siiiiiiii ora porcellone ci facciamo una doppia ... che deve urlare x l orgasmo che gli arriverà.... e mentre vogliosa cavalki marco.... boooooom, Sandro lo infila dentro, il tuo sussulto è forte... ma sei alle prese col caxxo di marcooooooo...... inizi a incitare Sandro.... dai toro, scopami come una troia e fammi godere......ho voglia di essere presa e sbattutaaaaa ... siiiiiiii sandroooooo spingiiiiiiii.....
i due con forza, siiiiii.....siiiii urli di piacere perverso.... inciti loro
Siiiiiiii....porcelli siiiiiiii eccomiiiiiiiiiii...siiiiiiiiii....siiiiiiiii....aahhhhhh.... vengoooooo col culoooooo siiiiiii.......porcelloniiiiiii siiiiiiiiiii ancora non fermateviiiiiiii....più forte...sfondatemiiiiiiiiiiiiiii.........
Hai un orgasmo lungo.. il tuo orgasmooooooo sbrodola di sano piacere su Marcoooooo....(ormai esauso). i due tori, ingrifati, con le palle piene si alzano.... hanno i loro cazzi bagnatissimi del tuo piacere, in ginocchio che inizia a spompinarli.... prima uno poi l'altrooooooo..... assaporarli ti eccita ..... succhi con particolare fameeeeee.... ed i due ti incitano a succhiare i loro cazzi.... dai troia...siiiiii come lo succhi bene ti dice Marco..... ne hai visti..di cazzoni ingrifatiiii... e Marco ti spinge la tua testa sul biscotto fino ad affogartiiiiii..... nel frattempo il cazzo di andro lo masturbi scappellandolo tuttooooo.... e con firza la tua mano va su e giù... woww.... eccoli, siiiiii sono pronti x spruzzarti... arriva prima Marcooooo eccolo troia...senti che sborra che ti sta'x arrivareeeeeee... siiiiiiii lingua tu a lingua di fuori e bocca aperta... e wowwwwww eccolo spruzzare..... bollente...densa, dal sapore dolceeeeeeeee...... e nel mentre sei inondata dalla sborra di marco.... masturbi Sandrooooo.... siiiii anke lui è prontooooooo...... eccomi Sabrinaaaaaaaaa siiiiii eccolooooooooooooo.... wowwwwww troia beviloooooooo ti spruzza in modo capiente...pieno, il viso ormai è pieno del loro nettareeeeeeeeeee....... continui a pulire la loro cappella...... siiiiiiiii....... mai sazia, assapori tutto il loro piacere.
Finite ti pulisci, lavi il fiso, la passerona...ormai slabrata, rossa...... monti in macchina e gli dici...bhe ragazzi...siete stati fantastici con i vostri caxxi..... e mettendo le dita nella tua passera..... gli dici... bhe lei vi ringrazia e non pocooooooooo....è rossa dalla contentezza.
Un primo fantasioso racconto scritto a 4 mani ... scusateci ma ci abbiamo provato!!!!! Grazie x la lettura
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7 years ago
admin, 75
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Un breve ritorno
Il corso iniziava alle 9 ed io me la potevo prendere comoda. Farmi una doccia in santa pace e colazione con le mie amiche al bar, non succedeva spesso.
Davanti all’armadio pieno di vestiti, un retro-pensiero fece capolino, come accadeva ogni volta che i seminari erano organizzati presso l’aula di Neuropsichiatria Infantile.
Mi chiesi se questa volta Giancarlo avrebbe partecipato, impegnato com’era nel suo lavoro e che effetto mi avrebbe fatto dopo i mesi passati senza di lui. Né io né lui avevamo più mandato un messaggio, quasi fosse un tacito accordo.
Arrivai con 20 minuti di ritardo, ma come previsto niente era ancora cominciato, sulla porta osservai i vari gruppi di colleghi che discutevano, finché dall’altro lato non lo scorsi. Mi stava fissando, sorridendo e muovendo leggermente la mano tra un “Ciao” e un “Vieni qui”. Attraversai tutta l’aula magna, sperando di non inciampare rovinosamente per via dei miei sandali col tacco alto. Lui spostò la sua roba dal sedile accanto per farmi posto e quasi sussurrò: “Sapevo che saresti venuta”. “Io ci sono sempre” dissi, poi mi resi conto che la frase poteva avere un senso ben diverso da quello che intendevo comunicare e arrossii.
Giancarlo ridacchiò e disse “Che meraviglia…”
Dopo quattro ore, quattro docenti, due caffè ed infinite chiacchiere a riempire la noia dell’argomento, eravamo nuovamente estremamente vicini l’uno all’altro, e anche alla pausa.
“Ti offro il pranzo, andiamo” mi disse senza aspettare la fine degli interventi previsti per mattina. Io mi alzai al volo e lo seguii, come facevo sempre quando lo sentivo risoluto, senza i tentennamenti dati dalle emozioni contrastanti che sapevo di dargli.
Nel tempo avevo capito che il mio modo di gestire le cose lo faceva arrabbiare terribilmente: in tanti anni non lo avevo quasi mai chiamato per prima, ma avevo risposto subito quando lo aveva fatto lui e in quegli incontri gli raccontavo molto di me, ma diceva di non riuscire comunque a sentire le mie profondità.
Per uno psichiatra doveva essere ben frustrante tutto ciò.
“Cosa mi prepari?” buttai lì, nel mio solito modo indiretto di dire le cose. “Ti dovrai accontentare di un paio di tramezzini, ho il frigo quasi vuoto, sto poco a casa in questo periodo”. Anche lui aveva lanciato un sassolino, ma io decisi di lasciarlo cadere.
Appena a casa si mise subito al lavoro e prima ancora di tirare fuori la roba dal frigorifero, stappò una bottiglia di vino. La solita. “Tu mi vuoi morta? Un vino così su due fette di pancarrè mi stendono” gli dissi sbarrando gli occhi. “Non necessariamente, ho in mente una cosa, magari sarai tu che stenderai me! Stai tranquilla…ho mai approfittato di te?” “Mai!” risposi e immediatamente sentii una scossa al basso ventre, mi erano passate per la mente alcune scene della nostra relazione in cui forse la parola –approfittare- non era calzante ma qualche sinonimo sicuramente sì.
A tavola, prima di portare il calice alle labbra gli chiesi: “Quindi? Come farai a non stendermi con questo vino?”. “Quanto potere mi dai! Facciamo una cosa, parliamo di noi adesso, leviamoci i dubbi l’uno sull’altro, chiediamo ciò che abbiamo voglia di sapere e se l’altro non vuole rispondere beve, altrimenti può anche rimanere completamente sobrio.”
Misi giù il calice. Il gioco era carino ma comunque non mi sembrava paritario. Lui era arrabbiato e mi avrebbe volentieri sbattuto in faccia la sua vita privata, io non lo ero e non avevo voglia di ferirlo ulteriormente. Mi si prospettava una sbronza memorabile.
“Comincia tu, così stai tranquilla”. Io in realtà non avevo molta curiosità, ma decisi di riprendere in mano il sassolino lanciato prima. “Hai una donna ora?”. Come avevo previsto Giancarlo fu molto disponibile nel rispondere alle varie domande su di lei e non toccò il vino finché non gli chiesi se la amava, allora si versò un bicchiere intero e lo bevve avidamente.
Le domande per me spaziarono sicuramente di più, dalla mia famiglia alla storia ormai chiusa della chat. Poi arrivò al Milanese e ancora sapevo che poteva “tenere” per cui risposi sempre, senza approfondire troppo se non su esplicita richiesta.
E infine la domanda che mi faceva sempre le poche volte che ci incontravamo arrivò anche in questo giochetto del cazzo “E l’altro? Lo hai risentito?”.
Che sarebbe cambiato se avessi bevuto? Niente. Avrebbe comunque capito la risposta, per cui “Si”. E sapevo che non gli era piaciuta affatto. Si aprì un capitolo immenso su cosa pensavo, cosa sentivo e se lo avevo visto e cosa avevamo fatto e se lo avrei rivisto e cosa pensavo di fare. Mi barcamenai tra sincerità, omertà e calici di vino. Alla fine la bottiglia era vuota e la mia testa svuotata.
“Avevi ragione tu, ti ho stesa”. Si alzò e venne alle spalle della mia sedia, prese la mia testa tra le mani e cominciò uno dei suoi meravigliosi massaggi. Alle tempie, sul viso, dietro al collo. Sentivo la stanza girare e mi concentravo sulle sue mani, così calde e potenti. Mi sfilò la maglietta e lavorò le spalle, con entrambe le mani, premendo con le dita delle terminazioni nervose che neanche sapevo di avere. Intanto la mia eccitazione cresceva. L’avevo tenuta a bada durante tutti quei discorsi sul sesso, ma ora il vino e il massaggio scioglievano ogni nodo ed io mi bagnavo impunemente. Mi fece strada fino al divano, facendomi poggiare alle sue spalle mentre sfilava i sandali e i pantaloni. “Mettiti giù che ti faccio stare bene”.
Mi sdraiai a pancia in sotto, chiudendo gli occhi e godendomi ogni centimetro di pelle che veniva sfiorata, sfregata e percossa. Adoravo i massaggi di Giancarlo. Mi sfilò gli slip ed io non riuscii a dire niente di più che un “Hey?!” ma era poco convinto e lui neanche se ne accorse. Con un ginocchio mi allargò le gambe e poi continuò passando dai glutei all’interno coscia, premendo l’osso sacro e scendendo intorno all’ano. Non potei fare a meno di gemere. La situazione per me era bollente.
“Se non sei cambiata, scommetto che sei già infinitamente bagnata, potrei penetrarti in questo istante, senza neanche stimolarti oppure farti avere un orgasmo senza penetrarti”. E aveva ragione da vendere, sentivo i miei fluidi sgocciolare e il basso ventre pulsare forte. “Ma è troppo presto…” Improvvisamente infilò un braccio sotto la mia pancia e mi tirò all’indietro sulle ginocchia, contemporaneamente mi infilò due dita nella vagina. Mi uscì una specie di urlo, sentendomi così violentemente riempita, ma ero eccitata e le dita scivolavano a loro agio, dentro e fuori, facendomi godere da impazzire. Ne entrarono tre, e poi quattro e i gemiti di entrambi erano gli unici suoni che riuscivo a sentire. Stavo per venire, mancava poco, sentivo le gambe che stavano per cedere, l’onda di piacere che si avvicinava, i bottoni della sua camicia che mi graffiavano le spalle.
Inaspettatamente levò la mano e mi dette un morso nell’interno della scapola, dove la pelle è un po’ più sottile. Fu un morso forte, profondo, lungo, sembrava non finire mai.
Il dolore era pungente misto al calore ancora pulsante dentro di me e lui sapeva che se lo poteva permettere, poteva farmi provare un poco (e sottolineo poco) di dolore e mi sarebbe piaciuto ma doveva stare attento, troppo dolore mi avrebbe fatto scappare a gambe levate.
“E’ ancora troppo presto…” disse “Nooooo…” mugolai. “Voglio venire, fammi venire!”
“Se me lo chiedi così…”. Levò il braccio e mi spinse giù, mi aprì il sesso con due mani e poi infilò la sua testa tra le mie gambe. Sentivo la sua lingua accarezzare le mie pareti interne e poi infilarsi dentro. Lui mi teneva aperta ed io alzavo il sedere, gli andavo incontro col bacino perché potesse andare in fondo e assaggiarmi completamente, e succhiarmi il clitoride con la sua fame di me. Finché scossa da un orgasmo potente non mi lasciai andare, nuovamente molle sul divano.
“Vieni qui”, mi tirò su per un braccio, “Dammi un attimo”…volevo godermi quella sensazione di svuotamento, “Non ho un attimo, vieni qui ora”. Mi tirai su, poggiando la mia pancia alla spalliera del divano, in ginocchio, a gambe larghe per farmi penetrare.
Lui sbottonò solo il pantalone, non se lo levò, non lo abbassò, ma fece uscire la sua asta perfetta. Mi prese le mani e portò le braccia sopra alla spalliera, quasi una sopra l’altra. Il suo corpo era nuovamente appoggiato al mio.
Con la sinistra teneva ferme le mie mani, con la destra puntò il suo cazzo, duro come il marmo, e con un’unica stoccata lo fece entrare tutto. Poi poggiò il braccio sul mio volto, in modo da tenerlo reclinato sul cuscino e poter ansimare direttamente nel mio orecchio.
Rimaneva fermo, dentro di me, e il suo peso mi impediva di muovermi.
Mi agitavo davanti a lui, ma non riuscivo a spostare neanche un muscolo da quella posizione e lui rimaneva fermo, dentro di me, facendo aumentare la mia voglia. Poi quasi usciva, stando attento a non scivolare fuori e poi…una spinta più potente della precedente, con un autocontrollo che mi stava facendo morire. “Dai, ti prego” gemevo. “Mi piace che mi supplichi, ma ancora di più restare qui, dentro di te. Sei calda, bagnata e immobile, non mi capita più spesso ultimamente, fammela godere”. Non so quanto tempo riuscì a resistere, alternando quell’immobilismo ai colpi profondi, ed ogni volta io gli andavo incontro, per quello che potevo, col bacino, per sentirlo ancora più dentro.
Poi mi lasciò le braccia e la testa, entrambe un po’ indolenzite e infilò le unghie nei miei fianchi, affondò nella pelle, sembrava mi bucasse e cominciò a pompare, sentivo di nuovo il dolore, ma molto di più il piacere, il mio e il suo, l’ondata che ci stava per travolgere. Io venni prima, contraendomi intensamente e lasciandomi poi usare per il suo godimento, finché non si svuotò completamente dentro di me. E si accasciò anche lui esausto.
Sdraiata sul divano, stanca e soddisfatta, accanto a lui , ripensavo all’intera giornata, al giochetto del cazzo che lo aveva fatto rovistare nella mia intimità e soprattutto ad una sua domanda in particolare: “Sono contrariato, da come vanno le cose tra di noi, lo sai. Potrei farti un po’ male mentre scopiamo?”
Ed io…avevo scelto di bere.
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7 years ago
Maja71,
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M&a
È la prima volta che scrivo per raccontare la mia storia, faccio notare che sono cose accadute veramente.
Quando ho conosciuto la mia ragazza che poi diventò mia moglie, lei si comportava in maniera molto casta, non avrei mai pensato che sarebbe diventata la Troia con la T maiuscola che è ora.
Aveva appena 18 anni, i nostri momenti intimi si fermavano a baci passionali con la lingua e qualche toccatina di seno sfuggevole.
La chiamerò Sara, Sara era ed è ancora oggi un gran pezzo di figa, una bella brunetta siciliana con belle labbra carnose, 3 di seno allora, 5 adesso.
Un pomeriggio d'estate mi ero messo sdraiato sotto le frasche e mi ero appisolato, quando nel dormiveglia sentii armeggiare sulla mia patta, con grande stupore stentavo a crederci, mi aveva tirato fuori il cazzo e avevo cominciato a segarmi, mi ripresi subito dallo stupore e infilai la mia mano sotto il vestitino leggero che indossava, le due mutandine erano inzuppate fradicie dei suoi umori, indugiai con le dita allargando
le mutandine e ci trovai una figa eccezionale, il pelo, e lei ne ha molto visto che bruna, era bagnatissimo, non avevo mai visto un clitoride così sviluppato, le feci togliere le mutandine e incominciai a leccare e succhiare il clitoride che tanto era sporgente che veniva naturale succhiarlo. Il suo respiro era affannoso smorzava i gridolino di piacere per paura che ci sentissero, con la lingua sempre in mezzo alla sua peluria sentii che cominciò a scuotere ed avere delle contrazioni riusci appena a soffocare il grido vengooooo, squirto' in maniera pazzesca, era come se mi avesse pisciato in faccia.
Però adesso toccava a me, si abbasso e fece sparire il mio compagno di giochi dentro la sua bocca, spompinandomi divinamente, lei dice che prima di allora non aveva mai fatto pompini, ma io ancora oggi ho dei dubbi, era troppo esperta a leccare la cappella e lungo il tronco per poi fare scomparire i miei 18 cm tutto in bocca fino alla gola.
Stavo per godere lo usci dalla bocca e riversai 3 schizxi uno diertro l'altro sul suo bel visino, non perse tempo e cominciò a spompinarmi leccando e succhiando tutta quanta la sborra senza lasciarne una goccia.
Ho ancora tanto da raccontare.
Lo farò la prossima volta...
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1
7 years ago
admin, 75
Last visit: 14 hours ago -
Noleggio con conducente
Tutto ebbe inizio da un contatto nella sezione last minute....un coppia mise un annuncio che sarebbe transitata da Napoli per un fine settimana e si indirizzava alla conoscenza di coppie o singoli massaggiatori...come spesso accade nella mia vita incrociando le dita alla buona sorte, mi proposi scrivendo e proponendomi come un comunissimo noleggio con conducente...speranzoso aspettai come farebbe un abile pescatore che aspetta il pesce alla sua lenza....arrivo un messaggio dove mi venne chiesto di propormi nel dettaglio ad un.indirizzo di posta elettronica...il mio animo si scaldo e da li a poco scrissi ciò che la maliziosa mente mi suggeriva....parola dopo parola mi descrivevo come le pagine di un elementare testo che si offrono alla facile comprensione...piu si avvicinava il giorno di arrivo piu desideravo leggere la conferma alla mia mail...finalmente e con grande gioia ricevetti le indicazioni tramite whatsapp.....lo so forse come un bimbo voglioso del suo gioco non ho dormito bene la notte che precedeva l'arrivo...ma ecco che la sveglia suonò il mio giorno....mi vestii scesi in garage e presi l'auto tirata a lucido...lungo il tragitto mi sentivo sempre piu euforico...come da accordi, parcheggiai l'auto e mi avvicinai all'uscita degli arrivi all'interno dell'aeroporto...presi il foglio a4 dove avevo scritto I nomi ed attesi attento...eccitato vidi la porta scorrevole aprirsi e li come la passarella di una vera mostra osservai lo sfilare della coppia...brevissimi attimi ma eterni per capire che erano brave e belle persone...leggendo il foglio, si avvicinarono e li ci salutammo come si conviene tra un autista e dei Signori...pagai il ticket presi il bagaglio in mano e mi indirizzai verso l'auto...la signora era all'oscuro del malizioso gioco....apri la portiera e come una reale coppia agiata del nostro ambiguo mondo reale si sedettero in auto...io messo alla guida mi indirizzai verso l'albergo da loro indicato...durante il tragitto iniziai a descrivere cio che osservavamo, il quartiere, I monumenti, le strade...giunti all'albergo come prestabilito sono scesi mentre io mi dileguavo per poi ritornare nel tardi pomeriggio...ritornato notai la Signora sempre piu bella come se durante l'assenza la mia mente avesse disegnato con gli acquarelli il suo volto tra la fantasia...la sua voce era incantevole ed ora avvertivo persino il suo profumo di donna mischiato al davvero bravo essere del marito che la trattava come il suo piu grande gioiello...dopo un breve giro della citta con tanta di fermata in un luogo per poi riprenderli in altro posto si fecero accompagnare in albergo...apri come da subito la portiera alla Signora e mi fu detto di aspettare 5minuti...ero contento di stare li ed osservavo la Signora che diveniva sempre piu elegante...tornati ...avverti un vero pizzicotto al cuore...era magnifica la Signora, un vestito corto nero e dei sandali...per uno come me che ama I piedi della donna fu un vero risveglio dei sensi....saliti in auto mi chiesero di voler mangiar la piu buona pizza di napoli...pensai e dove li porto...qui son tutte buone le pizzerie ma dopo un brevissimo pensar li accompagnai in un bel posto...(nn faccio pubblicita')...lui voleva offrirmi la pizza, io reclinai l'invito non volevo essere invadente era il loro momento...durante il loro pasto mi fu chiesto tramite whatsapp se avvessi trovato piacere ad assistere ad un loro possibile gioco in auto...io d'impatto scrissi....CErtamente ...anziiii....ecco il messaggio che avevano finito...io tornare da loro...in auto forse la Signora era stata avvisata della nostra complicita' si i ntuiva come divenne piu disinvolta...li portai in un bel posto dove ci si puo' inabbissare nel meraviglioso mondo di Napoli...la veduta del golfo....alla signora fu chiesto dal suo lui se voleva far la padrona...quindi mi fu chiesto di prendere una bottiglia di vino...mi precipitai mentre loro eran seduti dietro...al mio arrivo la signora era china verso di lui...il movimento era inequivocabile...mi dissero di salire dietro anch'io...versai il vino...adesso il profumo della Signora mi aveva letteralmente conquistato ...felice di esser suo prigioniero...mentre la Signora torno a deliziar il suo uomo io potevo notar il suo fianco...la sua coscia....ecco che avendo ricevuto il permesso del suo uomo iniziai ad accarezzarle la pelle che sembrava velluto...iniziai a sollevar il vestito...ecco che non indossava alcun intimo...misi le dita tra le ali della farfalla che umida si mostrava..le ritrassi volevo sentir il profumo, le leccai....iniziai a giocarci finche mi venne detto di potermi spingere dentro....misi il profilattico e da contursionista scivolai tra la sua profondita....avrei voluto star piu comodo cosi da farmi sentire meglio....il suo intimo era davvero stretto...le sue ali le sentivo avvolgermi...bella come una regina....ecco che esplosi nel piacere...per poi veder il suo uomo che si impadroni del suo piacere...restammo li a bere...commentando il gioco vissuto...I suoi piedi eran davvero belli...nn so perche alcune donne hanno la pelle che sembran velluto...leccai le dita dei suoi piedi...il profumo della sua pelle vorrei non poterlo scordare mai...ecco che il suo uomo si introduce in lei...io la guardavo...ecco che il suo uomo le spinge la testa verso il mio intimo che curvo si rilassa sulla coscia....bello veder la sua bocca che si schiude...il mio sesso prender vitalita dalla sua bocca....fino al godimento....ci siam ricomposti....io tornare alla guida...accompagnarli in hotel...li inchinarmi alla sua bellezza...il fine gioco era preventivato cosi ma nn ho resistito , l'indomani li ho riaccompagnati in aeroporto.....ed aspettando che l'uccello d'acciaio sorvolasse la mia testa...pensavo alla bellezza della nostra vita!!!
Grazie e mi scuso per gli errori.
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7 years ago
maxmiliam,
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Last visit: 4 years ago
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Viaggiando lentamente...
Avevamo un appuntamento, ci scambiavamo messaggi da circa due mesi, conoscevo molto di loro… o meglio conoscevo molto di quello che avevano voluto dire… ma non ero nervoso, ero solo eccitato, avevo l’adrenalina alle stelle e non vedevo l’ora di scorgere la loro auto che si avvicinava.
Ecco, sono loro, mi lampeggiano… scendo dall’auto e aspetto che si fermino. Li saluto e salgo sul sedile posteriore.
Lei, Maria, scende e risale sedendosi al mio fianco. Ora siamo pronti per partire ed Antonio si avvia verso la strada principale…
Mi presento ufficialmente e loro fanno altrettanto, ma Maria mi da un bacio sulla bocca e mi dice che mi immaginava diverso.
Strano, dalle foto che ho inviato non credo ci possano essere errori… sono sempre stato sincero, cosa vorrà dire?
Inizio ad accarezzarle le gambe chiedendole cosa si immaginava, se le foto che le avevo mandato l’avessero fuorviata… Mi risponde che di persona sono più bello, molto più carino di quello che immaginava guardando le foto…
Non arrossisco solo perché mentre parlavamo la mia mano era scivolata vicino al suo inguine, quindi credo che il mio volto già sia paonazzo…
Antonio, alla guida, non si scompone, guida lento ed ogni tanto ci guarda dallo specchietto…
Maria è molto eccitata, prende la mia mano libera e la porta sul seno, mentre apre e chiude le gambe…
Le tiro fuori la camicetta dalla gonna ed inizio a toccarle il seno, ha i capezzoli già turgidi ed io li stringo e li tiro con le dita…
Ogni tanto si morde le labbra, sarà perché nel frattempo le ho spostato la mutandina e le massaggio il clitoride con le dita?
Continuiamo il nostro viaggio, una meta imprecisata che ci porterà, spero, ad un idillio di trasgressione.
Maria mi sbottona il pantalone e prende il mio pene tra le mani, lo mette bene in mostra e continua con una mano a massaggiarlo. Con l’altra mano accarezza dolcemente il collo di Antonio che, alla guida, ci guarda e sorride.
Ho ancora la mano tra le sue gambe, sento che si sta bagnando, che bella sensazione… smetto di toccarle i capezzoli, le prendo la testa e la porto verso il mio basso ventre.
Si fa accompagnare il capo senza opporre resistenza, un buon segno… anche lei vuole giocare…
Apre la bocca e con la lingua inizia a leccare la cappella e mi sega lentamente. All’improvviso si abbassa su di me e fa scivolare il pene in gola, poco alla volta…
Sento il calore della sua gola avvolgere il mio membro. Sensazione indescrivibile.
Con una mano oramai libera, le alzo la gonna e comincio a giocare con il suo culo… è bello grande e morbido… inizio con un dito, dolcemente. La sento gemere, rallento fino a quando non sarà tranquilla…
Mi sta facendo un pompino, sono 10 minuti che lecca, mordicchia e succhia…
Si è rilassata di nuovo, inserisco il secondo dito, con calma, non voglio che si faccia male.
Ho un po’ d’esperienza, quindi sono consapevole che per quel rapporto ci vuole tempo, ed io di tempo ne ho in abbondanza… Maria continua a succhiare avida, ogni tanto lascia andare il pene e lecca i coglioni, li prende in bocca e li succhia… è brava, non mi aspettavo fosse così brava…
E’ rilassata, molto rilassata, allora decido di provare a mettere il terzo dito nell’ano…
Appena ci prova, ha un sussulto e con la bocca mi stringe il cazzo… si sarà fatta male, ma non demordo e continuo ad inserirlo… Era solo un morsetto, qualche gemito, ma nulla più… ci gioco un po’, voglio che l’orefizio si abitui a ricevere…
Anche Maria se ne è accorta ed accelera il suo pompino.
Forse ha proprio voglia che io le metta il mio cazzo nel culo… rialza la testa, si alza la gonna e si appresta a sedersi sopra di me.
Mi chiede solo di non tirarla, sarà lei a scendere piano piano, non vuole sentire troppo dolore, quindi vuole fare da sola…
Certamente non sarò io a fermarla, adoro il sesso anale… Si siede pian piano sul mio cazzo, all’improvviso la cappella entra e lei si ferma dando un piccolo urlo, in effetti quella e la parte più difficile, il primo contatto… dopo qualche secondo, con Maria che continua a gemere, inizia di nuovo a scendere sul cazzo… spero di non fare brutta figura e che l’erezione resista fino a quando non ha finito la sua discesa…
Piano piano scende giù sul cazzo e i suoi gemiti sono sempre più forti… è arrivata in fondo, si siede e resta ferma qualche secondo…
Io con una mano le tocco la figa e le do qualche colpetto con la mano. E’ bagnata, i suoi umori sono su tutte le cosce.
Inizia a salire e scendere, oramai il suo culo si è abituato alla presenza del mio cazzo… lavorano bene insieme, sembrano fatti l’uno per l’altro…
Intanto Antonio continua a guidare lento, Maria di tanto in tanto lo accarezza e gli da qualche bacio sul collo. Poi si abbassa in avanti, sento solo il rumore di una zip…
Ha sbottonato il pantalone di Antonio e ha preso il suo cazzo in mano… lo sta segando.
Lui guarda beato nello specchietto e sorride, io invece, tenendola leggermente alzata, do colpi decisi che la fanno gemere ogni volta.
E’ più di 20 minuti che camminiamo, sposto Maria dal mio cazzo, mi tolgo il preservativo e la invito a continuare la sua opera di bocca e mani.
Antonio è venuto già da un bel po’, il suo seme è sul tappetino, sotto i suoi piedi.
Ma il mio voglio che Maria lo riceva in bocca e, se vuole, lo ingoi…
Le prendo la testa tra le mani e, con molta decisione, le faccio ingoiare il cazzo… sempre più veloce, sento di dover venire e non voglio, vorrei che questo amplesso durasse tutta la notte…
Ma la natura è natura ed io sono al limite, continuo a spingerle il cazzo in gola, poi all’improvviso vengo… Lei mi guarda quasi stranita, continua, ma non è soddisfatta… forse ho sbagliato a venirle in bocca?
Non saprei, eppure in questi due mesi l’ho detto esplicitamente che adoravo inondare la bocca e la gola con il mio seme…
Sono venuto, Maria con molta calma continua a leccarmi la cappella, la pulisce bene, poi con una salviettina imbevuta finisce a pulirla, sputa tutta nella salviettina e si ripulisce la bocca…
Antonio si ferma, siamo in una pineta molto distante dalla strada…
Scendiamo, Antonio si ripulisce e Maria fa altrettanto. Ci sono dei tavoli con le panche, ci sediamo e parliamo…
Parliamo un po’ di tutto, del fatto che a Daniela non piaccia molto il rapporto anale perche, dice lei, non riesce a godersi bene l’amplesso…
Parliamo di Antonio, contento anche solo di sentirla gemere ed urlare… Del loro rapporto, migliore, dopo la scoperta della loro sessualità…
E mentre parliamo, lei continua ad allungare le mani sul mio inguine e mi dice che pur essendo venuta, le piacerebbe ricevere il mio cazzo nella figa… in effetti era venuta in macchina, ma io l’avevo penetrata solo analmente…
Non potevo tirarmi indietro, era arrapante e poi io ed Antonio eravamo lì solo per soddisfare lei…
Mi sbottono i pantaloni e prendo il cazzo, ancora nel periodo refrattario, e lo affido nelle sue mani.
Mi siedo sul tavolo e lei inizia a tirarmi una sega, poi si abbassa con la testa e ricomincia a giocare con la lingua…
Antonio si era spostato in modo da guardare tutto e continuava a toccarsi i pantaloni…
Non ci vuole molto, il mio cazzo ricomincia ad indurirsi e Maria lo caccia giù in gola, quasi a soffocare… poi lo inumidisce bene e chiede ad Antonio di leccarle la figa in modo da bagnarla.
Si inginocchia ed inizia a leccare figa e culo… sarebbe proprio uno spettacolino con i fiocchi se qualcuno potesse guardare, ma siamo soli… giusto il tempo di bagnarsi e Maria mi invita a scendere ed a possederla.
La sdraio sulla panchina, le alzo le gambe e le metto il cazzo in figa… Non sono un superman, non ho i famigerati 25 centimetri, ma credo che a lei basti, ha gli occhi contenti mentre tira a se Antonio e comincia a baciarlo e a segarlo.
Continuiamo per un po’ così, alternando forti colpi a strusciate più o meno poderose, quando mi chiede di farlo in maniera più violenta… sente il bisogno di venire ed io la accontento…
All’improvviso i gemiti si fanno sempre più insistenti ed emette un gridolino… stavolta è venuta con il mio cazzo in figa e la lingua di Antonio che le lecca i capezzoli.
Mi prega di sfilare il cazzo, ora le da fastidio sentirlo sfregare sul clitoride. La accontento, sfilo il cazzo e tolgo il preservativo. Lo metto tra le sue mani, in fondo adesso vorrei venire anche io e Maria non si fa pregare, inizia a segarmi.
Antonio le chiede di mettersi con la pancia sulla tavola e chiede a me di possederla di nuovo nel culo…
Mi rimetto il preservativo, inumidisco un po’ il culo e con calma lo rimetto dentro…
I soliti gemiti e il solito dolore, ma poi tutto va meglio.
Maria si contorce, forse non voleva un nuovo rapporto, ma era stato Antonio a chiedere, non io…
Lui si siede sul tavolo, alza la testa di Maria e le mette il cazzo davanti alla bocca.
Maria inizia con la lingua a leccarlo e poi gli fa un pompino… dopo pochi minuti viene, si alza e si pulisce.
Anche io stò per venire, tolgo il cazzo dal culetto di Maria, sfilo il preservativo e le chiedo di farsi venire di nuovo in gola…
Lei annuisce, si sdraia sul tavolo, io in ginocchio e lei inizia. Non ho capito cosa volesse fino a quando non sono venuto.
Lo sperma stavolta era poco, lei ne prende una parte in mano e lo stende sul seno, riprende il cazzo in bocca e succhia voracemente in modo da non perderne neanche una goccia… sono così arrapato che le prendo la testa e con colpi forti le faccio scivolare tutto il cazzo in gola. Sono venuto, Maria toglie per un momento il cazzo dalla bocca e chiede ad Antonio di leccarle il seno e ripulirlo dal mio sperma, poi rimette il cazzo in bocca e segandomi e toccandomi i coglioni continua a succhiare…
Antonio si avvicina ed inizia ad esaudire il desiderio di Maria che, con ancora il mio cazzo in bocca, geme…
Oramai il mio pene si sta ritraendo, ma non vuole lasciarlo e, anche se moscio e piccolo, continua a tenerlo in bocca ed a succhiare…
Dopo poco si alza, Antonio ha ripulito il seno, ci diamo tutti una ripulita ed iniziamo di nuovo a parlare.
Mi spiega il perché abbia voluto che Leo le ripulisse il seno… E’ un modo come un altro per imporre me nella coppia…
Vorrebbe che lui avesse esperienze bisex, ma non riesce a convincerlo…
Io sono etero, e quell’affermazione non mi piace proprio…
Maria mi guarda e, forse capendo che non sono disposto ad avere rapporti bisex, mi dice che le farebbe piacere che io fossi l’amico della coppia a lungo e che per le esperienze da far provare ad Antonio ci avrebbe pensato lei senza coinvolgermi attivamente…
Ecco, era questo che volevo sentire…
Ora sono tornato a casa, soddisfatto e consapevole di avere davanti un lunghissimo periodo di trasgressione e complicità con una coppia che mi ha accettato per quello che sono e non per quello che avrei potuto mostrare.
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7 years ago
Hypnos1975495932,
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Nei giardini di piazza della repubblica 5
Nei giardini di piazza della repubblica 5
Dopo un quarto d’ora sentì bussare e subito dopo l’Antonio che apriva la porta e faceva entrare il tizio. Lo guardai quasi con occhi amorevoli, tanta era l’attesa per questo incontro ed il desiderio di riuscire a prenderlo, che lo attirai verso di me per baciarlo, profondamente, golosamente, ingordamente. Ero come una sposa, vergine, nell’attesa della sua prima notte. Sì, d’accordo, la mamma l’aveva messa sull’avviso di cosa aspettarsi, ma… c’era ancora il ma del “Ce l’avrebbe fatta?!” Ero talmente tesa che stavo quasi per godere con il bacio. Lui intuì qualcosa perché si scostò da me, interrompendo il bacio, dicendomi “Calma… calma… un po’ alla volta, ok.?” Si aprì i pantaloni e se li tolse, spogliandosi anche del resto.. Poi venne da me e mi tolse tutto, iniziando ad accarezzarmi i capezzoli, a strizzarli e prendere poi in mano quello che, al confronto del suo, era un cazzettino. Me lo smanetta un po’, portandolo in erezione completa. Nel frattempo mi ha messo in mano il suo attrezzo: è in semi erezione e già così è da paura. Inizio a segarlo, e lo sento crescere tra le mie mani. Mio dio, a cosa sto andando incontro ? Ma nonostante tutto sono eccitata all’idea di provare a prenderlo nel mio culetto e capire cosa si prova ad essere riempita da una simile bestia. Una volta che son riuscita a portarlo in erezione completa (una cosa da paura, tanto che alzo gli occhi verso di lui e gli chiedo: “Ma quant’è grande ?” lui mi risponde “Sono 28 cm. di puro cazzo!”) mi giro verso il lavandino, prendo il tubetto del Luan, me ne spalmo un bel po’ nel culo e poi, appoggiandomi al lavandino, gli dico “Preparami, infilami le dita ed allargamelo un po’, con delicatezza!” ..e lui mi infila subito due dita ed inizia a massaggiarmi lo sfintere, allargandole un po’, poi infilandoci un terzo ed anche un quarto mentre con l’altra mano mi strapazza un capezzolo, eccitandomi da morire. Sto cercando di rilassare al massimo lo sfintere e ciononostante so che non sarà una cosa facile. Nel frattempo glielo sto tenendo sempre in mano, segandolo, e proprio in quel momento entra l’Antonio che, scusandosi, dice che era troppo curioso di vedere se la “troia” sarebbe riuscita a prendere in culo ciò che gli era stato descritto come una cosa animalesca ed in effetti, al solo vederlo, rimane a bocca aperta, emettendo un “Ohhh…” che è tutto un programma. Immediatamente va a prendere, nel suo gabbiotto, un cuscino e me lo porta mettendomelo sotto il petto per farmi appoggiare meglio al lavandino. A quel punto decido di non frapporre indugi e dico al gigante “Bene, ora ci proviamo. Tu devi fare solo una cosa: appoggiarmelo sul buco e non spingere. Devo essere io a riuscire a farlo entrare, perché se per caso tu dai un colpo e sento dolore io mi blocco, il culo si restringe e ci facciamo male tutti e due.” Mi risponde “Va bene.” “Ok., proviamoci.” E sporgo il culo in fuori, spostando il suo cazzo, che tenevo ancora in mano, verso il mio buchetto. Lo lascio e lui lo posiziona meglio. C’è una cosa positiva: non ha una cappella a fungo, più grossa del cazzo, bensì una cappella a punta che faciliterà, in teoria, l’introduzione. Bene, mi dico tra me e me, diamo inizio alle danze e pensando ciò inizio a spingere il culo indietro, cercando di allargare il buco spingendo come se volessi defecare. Sento che la punta entra. Mi fermo nella spinta ed inizio a farla entrare ed uscire, entrare ed uscire, cercando, ad ogni movimento, di conquistare un po’ di territorio. Lui è sempre fermo, come da ordini ricevuti, anche se sento che, quasi quasi, gli verrebbe voglia di dare una spinta e rompermi il culo, ma resiste alla tentazione. Un po’ alla volta, anche se con difficoltà, riesco a farne entrare un altro po’ senza sentire particolare dolore. Ho troppa voglia di riuscire a farmi inculare da quella bestia e perciò me la sto prendendo con calma perché so che solo in tal modo posso sperare di farcela.
Sono eccitata da matti, lui mi trattiene per i fianchi, quasi avesse paura che possa scappargli e mettere fine a quella che anche per lui è la speranza di riuscire, finalmente, a farsi una sana inculata. Gli dico di prendere ancora un po’ di Luan e di spalmarmelo nel buco, e pertanto lo sfilo un momento, per poi, non appena mi ha messo la crema infilarmelo nuovamente e spingere per farne entrare ancora un po’.
Pian pianino sto conquistando terreno, la parte più sottile è penetrata, ora inizia la parte più difficile. Nel frattempo, però, mi sono abituato a quanto penetrato e pertanto il mio sfintere è più rilassato ed inizia a contrarsi attorno a quel bastone di carne che, a questo punto, voglio assolutamente riuscire a far entrare per poi godermi una inculata stratosferica. Riprendo la manovra “avant-indrè” e ad ogni spinta verso di lui cerco di spingere un po’ per farne entrare qualche cm. in più.
Allungo una mano tra le gambe per sentire quanto son riuscito a prenderne e mi accorgo che…. sono a metà dell’opera. L’Antonio è ancora a bocca spalancata che sta seguendo, passo passo tutta la mia conquista, mentre si sta masturbando come un pazzo. Ho anche il pubblico che segue la mia performance. Il mio culo si sta pian piano abituando all’intrusione e pertanto decido di accelerare un po’ i tempi, desidero troppo sentirmelo tutto dentro. Incomincio ad affondare i colpi, a cercare ad ogni spinta di introdurne un po’ di più ed ad un certo punto mi sento sbattere i suoi coglioni sulle chiappe. Dio… ce l’ho fatta. Mi fermo e sento un applauso, da parte dell’Antonio. Ci ho impiegato quasi 20 minuti ma… ce l’ho fatta. Ancora qualche attimo per abituarmi all’intrusione, cercando di stringere e rilassare lo sfintere, come per succhiarlo e poi gli dico: “Ora vai, all’inizio piano, poi quando te lo dico puoi accelerare come ti viene meglio. Dai, inculami !” E lui inizia a muoversi, quasi con delicatezza, tenendomi forte per i fianchi leggermente inarcato all’indietro, per riuscire ad infilarmelo più a fondo. Come immaginavo, quando desideravo di riuscire ad infilarmelo, è un’inculata pazzesca. Sono riempita totalmente, quando arriva in fondo me lo sento in gola. Questo è un vero cavallo... non riesco nemmeno a sculettare per come sono piena. Mi sento morire, il pilone enorme mi scivola dentro e fuori dal culetto per metà. Stringendomi per bene i fianchi mi incula in un modo stupendo... mi sembra di morire... ho il culetto in fiamme. Mi sta montando in modo superbo... Si muove bene.. ci sa fare ad inculare il tizio... mi stringe i fianchi e mi guida nell'incularmi... colpi decisi.. di reni.. spinge fino in fondo.. è davvero bravo. A quel punto gli dissi “Ora puoi andare, fai di me la tua schiava, sono tua.”
Mi sta fottendo come un vero maestro.. godo da impazzire!! Poi dopo i primi colpi d'assestamento inizia una serie di colpi fortissimi... a raffica... uno dopo l'altro. Appoggiata al lavandino mi sembra di impazzire, inizio a mordere un lembo della giacca di Antonio per come godo mentre una serie di mugolii mi sfuggono dalla gola. Antonio si sega come un pazzo: vede quel cazzone enorme che scivola nel mio buchetto del culo allargato, vede l’uomo che mi incula da dio e... gode. Che gran porco!!! Mi muovo appena, stretta per i fianchi dal tizio che senza sosta mi dà colpi secchi, forti, decisi. In certi momenti di maggior piacere mi appoggio con le mani al muro, gemo ed ansimo in un modo pazzesco, sembra mi manchi il respiro per come mi sento piena. Un "aaahhhhh" sommesso e cupo mi sfugge dalla gola, mentre il gigante mi dà colpi su colpi. Me lo sento fino al cervello. Dio... che cazzo!! Mi sento scoppiare la pancia!!! Lui va avanti, incurante dei miei rantoli mi incula senza sosta. Colpi continui, il mio sederino ormai è completamente sfondato. Questo mi sta veramente facendo capire cosa vuol dire essere fottuta da un toro. Lo prego di continuare, mi godo il suo cazzone tutto nel culo. Una serie di brividi alla schiena mi fanno capire che sto godendo in un modo meraviglioso. Mi sento svenire, ho il culetto che in fiamme. Colpo dopo colpo mi spacca il sedere. Dopo pochi attimi inizio a vibrare, i gemiti diventano intensi, un orgasmo meraviglioso mi assale, una serie di: "siii...ahhh....godooo..."mi escono dalle labbra. Lui sente le mie vibrazioni, sente i miei mugolii e mi dice: "Che grandissima troia...godi mentre ti spacco il culo... ehhh?? Sei proprio una grandissima puttana!!" Nonostante mi stia sfondando divinamente il culetto, e con un filo di voce rotta dal piacere stupendo che provo nel farmi inculare come una grandissima vacca da strada gli dico: "si... godo…. ma pensavo sapessi fare di più!!"
Con questa mia frase rischiai di far cadere la mascella all’Antonio, che era ancora a bocca aperta dalla meraviglia del vedere come ero riuscita a prenderlo nel culo, quando aveva visto il boa non pensava ci sarei riuscita. Lui non risponde, va avanti, mi appoggia una mano sulla spalla per spingere ancora di più. Un attimo dopo mi leva le mani dal lavandino e le appoggia sul mio sedere, dicendomi: "Apriti di più il culo troia...ora arriva il meglio.....!!!" Io eseguo, con le mani mi spalanco il sedere offrendomi tutta a lui, nel mentre in pieno delirio erotico gli dico: "Siii.....ecco… guarda come mi apro il culo...guarda come offro il mio culetto a te... dai amore... spaccami tutta... ti voglio sentire fino nel cervello.... ti prego.. ti supplico... sfondami il culo!!!" Accortosi del mio essere troia in un modo incredibile mi stringe ancora di più i fianchi e mi da 3 o 4 colpi violenti. Mi sento svenire, mentre sento i peli del suo pube venire a contatto con le mie chiappe; mio dio... è tutto dentro!!
Sento le sue palle dure e sode sbattere continuamente addosso alle mie. L'ho preso proprio tutto, mancano solo le palle e poi è tutto (enorme e duro) dentro di me!!!
Che godimento: ora sento il buchetto che si sfascia; mio dio...sono aperta completamente. Le mie mani mi aprono il sedere, lo aiutano a spaccarmelo, il buchetto si sta lacerando sotto la pressione e la larghezza di quel cazzo da sogno. Io che gemo e godo...dio mi sembra di sognare!! Lui inizia ad aumentare la foga, i colpi diventano vere spinte, colpi secchi, decisi a sfondarmi questa volta sul serio, mentre mi dice con un filo di voce..."Bene...ora ti sfonderò tutta!! Io ormai rantolo continuamente un : "aaahhhh...sssssssiiiii" cupo.. sommesso.... che mi esce dalla gola. Ancora una volta riesco a rigirare la testa, lo guardo ma questa volta sono domata davvero. Mi sento svenire mentre mi incula senza sosta ora.
A differenza di prima gli dico: "Ahhh... amore... dio mio.. sei stupendo.. lo sai?? Mmmhhh... mi stai fottendo da dio.. lo sai?? Godo, amore, godo come mai in vita mia.... dio sì... spaccami tutta!!" E mentre lo dico apro ancora di più il mio culetto con le mani, in modo che lui veda come lo desidero e come mi offro tutta, completamente, al suo cazzo da sogno!!! Lui ora sorride e con un paio di colpi secchi mi fa riabbassare e rigirare la testa, pensa solo a godermi e lo sta facendo davvero in modo superbo. Sono ormai completamente in pieno delirio erotico: mi sento svenire un attimo, poi mi riprendo con orgasmi mentali continui. Ormai fa di me ciò che vuole, sono totalmente sua. Il cazzone mi scivola fino alle palle, poi riesce per almeno 20 cm., poi me lo risbatte dentro con colpi secchi. Ad ogni colpo il buchetto si slabbra di più. Oddio che culo mi sta facendo, mi sembra di impazzire. Che toro che è... mi sento larga come una vacca. Tutti quei cm di carne che mi scorrono scivolando dentro e fuori dal buchetto, allargandomelo sempre di più, me li godo come una vera zoccola. Sento che lo ritrae dal mio culetto… poi lo ricaccia dentro... sento quei cm di quel cazzone da sogno che entrano ed escono… la cappella che si fa strada... poi si ritrae… poi rientra nel mio sederino... e io godo.. godo come mai prima nella mia vita. E’ un estasi di piacere infinito!!! Il mio montone va avanti, ho perso la nozione del tempo ma saranno almeno 20 minuti che mi incula senza fermarsi. Ho la sensazione di essere alla pecorina da un eternità, avrò avuto 2 o 3 orgasmi di fila con questo cazzone nel culo. I fianchi stretti nella sua morsa.... le cosce aperte... le mani che aprono il più possibile il mio sederino... io stupendamente appoggiata al lavandino mordo la giacca di Antonio mentre subisco la monta godendo di continuo!! Poco dopo ecco un altro orgasmo... mio dio... è stupendo. Inizio a tremare... un "Godoo.. amore.. godoooo... siii continua... ti pregooooo... ahhhh...dio che favolaaaaa...." mi esce dalle labbra, nel mentre mi giro con la testa, voglio mi veda come godo mentre mi incula divinamente. Ora lo guardo con passione. Lui mi sorride, dandomi della troia, per poi riprendere a martellarmi il culetto. Dopo il 2° orgasmo sono esausta! Niente! Lui continua, è duro da morire il mio maschio, non viene mai, è duro sia di cazzo che di orgasmo. Inizio lentamente a sculettare per farlo godere prima ma non è facile, con quel pilone nel culo. Muovermi è difficile: sono impalata, piena di cazzo fino nello stomaco. E’ davvero enorme!! Mi giro lentamente con la testa, lo guardo e con un filo di voce lo imploro: “Sono la tua schiava ma, ti prego, ora sborra, godimi, riempimi, non ce la faccio più ! Ormai mi hai sfondata completamente, ora sborra, amore, ti prego!” per tutta risposta mi dà un colpo più forte degli altri. Un urlo mi si soffoca in gola, l'ho sentito fino in gola!!! E' talmente largo quel cazzone che sento le pareti del sedere che scoppiano.
Mi rimetto appoggiata con le mani al lavandino, le levo dal sedere, tanto ormai e rotto come quello di una vacca, e lui ricomincia a fottermi. Colpi continui, ormai sono ostaggio suo, fa quel che vuole. Mi stringe i capezzoli, li tortura un po’ poi mi stringe nuovamente per i fianchi e mi incula come vuole. Un ennesimo orgasmo mi riprende. Antonio si sega ancora: è già venuto un paio di volte ma continua, inebetito nella visione di me impalata da quel cazzo enorme. Va avanti ancora, è un martello, colpi su colpi, mi affonda quel suo pilone stupendo tutto nel culetto. Mi incula come un vero toro, colpi secchi, di reni. Mi affonda la cappella fino in pancia, lo sento fino in gola. Che cazzo fantastico che ha! Poi, esausta, mi rigiro ancora... lo supplico... Stavolta quasi lo imploro...: "amore sborra.. ti prego.. sono esausta.... sono la tua troia... ora l'ho capito… sono sottomessa a te. Amore, ti prego… sborra, finisci di fottermi, ti prego !!” lui mi risponde “ Ebbene sia, ti ho chiavata e ti ho rotto il culo come volevi e desideravi, ora ti sborro per bene nel culo! Preparati a sentire come ti sfondo tutta mentre vengo....!!"
Inizia a darmi colpi come un treno....1,2,3,10.... forti.. secchi.. decisi... le palle sbattono sul mio culo... mi sembra di morire... il cazzone mi fruga il pancino...mi sento sfondare ormai oltre ogni limite.... ho il sedere totalmente sfondato che quel pilone impazzito esce quasi del tutto e poi mi si ricaccia dentro fino alle palle senza alcun problema... mi tratta come la peggiore delle troie...In un ultimo sussulto rigodo. Capendo che sta per godere immediatamente abbandono le mani dal lavandino e me le appoggio ai due lati del sedere... stringo le chiappe tra le mani e me le allargo in fuori. Così facendo mi apro il sedere ancora una volta, facendogli vedere ancora una volta quanto mi so offrire a lui, quanto sappia essere troia per lui. Ed iniziò a riempirmi di sperma, tanto….. non la finiva mai di eiaculare.
Un gemito accompagna la sua venuta e schizzi violenti, continui, mi inondano il culetto. Sento un fiotto di sperma caldo, denso, che mi arriva quasi in pancia. Gli ultimi colpi mi lasciano esausta... faccio fatica a tenermi in piedi!!!... Che inculata magnifica, al limite della pazzia !! Meravigliosa.. unica.. irripetibile!
Resto qualche secondo ancora con il culetto aperto dalle mani, per fargli vedere come sono troia. Poi finalmente esce: cm dopo cm fa uscire dal mio culetto, ormai letteralmente sfondatissimo, il suo stupendo cazzone. Quando esce emetto un fortissimo... AAAAHHHH.... quasi una liberazione per il mio culetto dilatato da morire... mentre un fiotto di sperma misto a sangue mi fuoriesce dal buchetto ormai terribilmente aperto. Mi ha rotto il culo nel vero senso della parola, il sangue ne è la riprova. Dio mio... sento il sederino talmente aperto che mi sembra sia quasi una voragine. L’Antonio, vedendo come è aperto il mio buco del culo, commenta con “Ohhh, ci si potrebbe infilare una lattina di oransoda senza che neanche la senti che te la infilano.” Levo le mani dal sedere: così facendo lentamente sento che si richiudono le chiappe. Mi riappoggio al lavandino e lentamente il buchetto del mio culetto inizia a richiudersi. Sento il muscolo del buchetto che cerca di richiudersi, ma più di tanto non riesce, troppo grosso quel cazzo per non lacerarmi il buchetto, troppo largo per non lasciare l'impronta del suo passaggio. Un cazzo così è da record, lungo ma soprattutto largo da far paura!!! Mi sento proprio una rotta in culo, e lo sono davvero in questo momento. Mamma mia che culo mi ha fatto quell’uomo, incredibile. Ma lui nemmeno immagina come ho goduto!!!
Mi appoggio al muro e, lentamente, mi rialzo. Mi sento come se mi avessero picchiata, tutta intorpidita dalla posizione e dolorante per l’inculata.
Lui, che nel frattempo si sta riassettando e rinfoderando quel “mostro” sessuale, mi guarda con fare quasi dispiaciuto, mi si avvicina e guardandomi fisso negli occhi mi bacia, mi scopa la bocca, finisce di succhiarmi quella parte d’anima che ancora nmi era rimasta dopo quell’inculata pazzesca e, rialzandosi mi dice: “Sei stata formidabile, mi hai fatto godere come non mi era riuscito mai in tutta la mia vita, proprio a causa delle dimensioni del mio pene. Se te la sentirai… mi piacerebbe riprovarci, magari a casa mia, così potresti stare più comoda. E mi diede il suo biglietto da visita, dopodiché, dandomi ancora un bacio profondo ci salutò.
L’Antonio non si era ancora riavuto da ciò che aveva visto ed era ancora con il cazzo in mano. Gli dissi “Antò.. sarebbe il caso che ce ne andassimo, son quasi le 20.00, che ne dici?” A queste parole uscì dal torpore e dicendomi “Sei stata fantastica!” si ricompose e ci avviammo per uscire. Camminavo quasi a gambe larghe e pensavo che chi mi avesse visto avrebbe immediatamente capito che “Ero rotta in culo!”
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7 years ago
admin, 75
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Nei giardini di piazza della repubblica 4
Nei giardini di piazza della repubblica 4
L’indomani, come concordato, ero lì per l’appuntamento con il Carlo, il quale mi vide già fuori dalle toilette e mi si avvicinò con un gran sorriso. Come lo vidi, gli dissi “Ci sono della novità. Parla con il custode, io arrivo tra un attimo.” E mentre lui andava avanti mi trattenni un attimo per guardarmi attorno. Ebbi modo di notare, così, che nei paraggi ruotava una discreta fauna che osservava ciò che accadeva nel raggio delle toilette. A quel punto scesi anch’io e trovai l’Antonio ed il Carlo che stavano ancora parlando. L’Antonio mentre passavo mi allungò una chiave dicendomi: “La solita”. Andai, mi spogliai e mi preparai alla prima marchetta.
Fu il Carlo. Si presentò un po’ risentito per la situazione ma, alla fine, aveva accettato, riconoscendo che era un mio diritto. Per ammorbidirlo un po’, dopo avergli calato i pantaloni, iniziai a fargli un super pompino, che lui gradì molto, dopo di che, prima che godesse, dopo avergli stuzzicato i capezzoli, mi rigirai e lo invitai ad incularmi, a prendermi con forza. Non ci pensò su due volte: mi mise un po’ di crema, mi infilò due dita in culo facendole scorrere un po’ ed allargandole, dopodiché mi infilò il suo cazzo sino all’elsa, prendendomi per i fianchi ed iniziando immediatamente a fottermi con veemenza. Sarà stato perché era incazzato, sarà stato che voleva farmi notare la sua possanza, fatto sta che…. mi inculò in maniera divina, mi portò a livelli di godimento incredibili. Andò avanti così per una buona mezz’ora, in cui io stavo per dare i numeri, ma poi…. esplose, riversandomi nel culo un vero fiume di sborra. Il mio sfintere lo stava succhiando da matti, tanto era il piacere di sentirlo godere, quasi volessi che non smettesse, ma il suo piacere fu così intenso che, una volta scaricata tutta la sborra, si ammosciò in un battibaleno, ed il mio culo non riuscì a trattenerlo. Si ricompose e, salutandomi appena con un “Sarò qui di nuovo tra un paio di giorni” se ne andò. Dopo cinque minuti, il tempo che mi ero ripulito un po’, si presentò l’Antonio, dicendomi “Come va? Sei pronta per un secondo round?” ed al mio sì, sparì ritornando subito dopo con un una specie di gigante. Un tipo molto interessante, sul 1,95 di altezza, senza pancia, che mi squadrò con molto interesse, mi si avvicinò e…. mi baciò in bocca a tutta lingua.
Al mio rispondere al suo bacio con trasporto (ho già detto che il bacio, per me, è un elemento fondamentale ed estremamente erotico, mi porta subito ad elettrizzarmi) dimostrò di apprezzare la mia risposta, mi masturbò un po’, aspettandosi che io facessi lo stesso con lui, dopodiché iniziò a palparmi il culo in maniera molto lasciva. Nel momento in cui, al suo invito, avevo iniziato a palpargli il pacco, rimasi… folgorato! Mi si presentava davanti qualcosa che, in vita mia, avevo avuto occasione di vedere e di esserne posseduto una sola volta, tanti anni prima, durante una gang-bang a Grado (vedi “Riprendiamo da… 1”). A quel punto gli sbottono i pantaloni e glielo tiro fuori, iniziando a segarlo. E’ una cosa mostruosa: saranno almeno 25 cm. di cazzo con una circonferenza attorno ai 15 c. Non riesco a circondarlo tutto con la mano. Si sta indurendo e sembra ancora più mostruoso. Alzo gli occhi, lo guardo fisso e gli dico: “Senti, hai un cazzo favoloso e ci tengo a riuscire a prenderlo e soddisfarti ma…. se ora soddisfo te poi non posso accontentare nessun altro, per oggi. Ti prometto che ti farò un trattamento speciale, ma dammi la possibilità di guadagnarmi la giornata. Ripassa tra un paio d’ore e…. sarò tutta tua.”
Mi guarda e mi risponde dicendomi “Sì forse hai ragione, non vorrei rovinarti, normalmente si rifiutano di prenderlo in fica, non parliamo del culo. Se mi garantisci che ti applicherai per farlo… va bene, ci vediamo più tardi”.
Si ricompose ed uscì, passando dall’Antonio per avvisarlo e dicendogli che al momento ero libero. L’Antonio arrivò immediatamente chiedendo spiegazioni e perciò gli feci presente della stazza del tizio e che, anche in seguito, avremmo dovuto adottare tale sistema con lui, ammesso e non concesso che riuscissi a prenderlo, ma avevo tutte le intenzioni di provarci, era troppo bello.
L’Antonio mi disse: “Aspetta qui, buona buona, che penso di trovarti subito qualcun altro.” E sparì. Dopo una decina di minuti ricomparve con un tizio piuttosto bruttino, bassetto, ma che quando aprì la patta, calandosi i pantaloni, fece vedere un cazzo di tutto rispetto, chiedendomi di fargli un pompino. Mi ci dedicai con buona lena ma ad un certo punto (evidentemente stava per godere) mi bloccò, mi fece rialzare, mi fece girare e, dopo avermi stuzzicato un po’ lo sfintere, trovandolo morbido e pronto all’uso, mi inculò. Il tipo ci sapeva fare, sapeva come usare quel magnifico attrezzo che si ritrovava tra le gambe. Mi ravanò a lungo, facendomi provare brividi fino alla punta dei capelli, portandomi a livelli di libidine stupendi, tanto che… godetti senza toccarmi, schizzando a lungo tutto il mio piacere.
Quando godette fu quasi un atto liberatorio, tanto ero elettrizzato dal piacere che mi aveva dato. Dopo essersi ricomposto, mi volle baciare ed alla mia piena risposta al suo bacio, si ritenne soddisfatto e prima di andarsene mi diede un 10.000 dicendomi “Ti sei veramente meritata, la mancia! Alla prossima “. Pazzesco !
Poco dopo l’Antonio me ne portò un altro che, viceversa, non mi fece provare alcun brivido e, trattandomi proprio come una puttana, se la sbrigò in meno di 5 minuti.
A quel punto l’Antonio mise una pausa, per venire a parlare con me per chiedermi: “Sai, ogni tanto c’è qualche donna che mi chiede se c’è qualcuno che potesse darle una ripassata. Non è che tu potresti farti anche qualche donna?” al che gli risposi: “Certo che sì, anzi, ben venga poter fare una pausa, tra un maschietto e l’altro, eroticamente diversa…. Magari !!” - “Allora – disse l’Antonio – avrei giusto giusto una bella signora, un po’ datata, ma interessante, che in questo momento è in una toilette qua vicina. Vado a dirglielo. Intanto per il momento rivestiti.” E si allontanò. Mi rassettai, mi ripulì cazzo e culo con delle salviettine intime detergenti, mi diedi una spruzzata di colonia che mi ero portato, e mi misi in attesa. Dopo una decina di minuti ritornò l’Antonio e mi disse “Vieni con me.” ..e mi condusse due toilette più in là, bussò ed entrammo. Ci accolse una signora ancora piacente, di oltre cinquant’anni, che vedendomi si aprì in un grande sorriso e mi porse la mano, al ché come mio solito le feci il baciamano. Era un mio vezzo, sin da quando avevo 14 anni. Rimase sorpresa ma felice di trovare tanta galanteria. L’Antonio si eclissò, chiudendo la porta. Noi ci guardammo profondamente negli occhi, dopo di ché la tizia mi si avvicinò iniziando ad accarezzarmi il torace, i bicipiti e, pian piano, scendere sino ad andare a verificare la consistenza del pacco che, ad onor del vero, viste le eccitazioni precedenti e l’attesa erotica di questo evento, si presentava già piuttosto consistente. Pur avendo goduto ero uno che recuperava in fretta.
Le aprì la camicetta, gliela tolsi e mi comparì alla vista un seno importante,(sarà stata sicuramente una quarta, sodo, ben contenuto in uno splendido reggiseno a balconcino, che mi affrettai a sganciarglielo. Dopo di ché mi chinai per leccarglielo e succhiarglielo, cosa che lei dimostrò di gradire, alzando il capo, scoprendo così una gola che mi affrettai ad andare a leccare e succhiare. Poi ripresi a succhiarle il seno, cosa che evidentemente le piaceva poiché posò una mano sulla mia testa, quasi a trattenermi in quella posizione. Ad un certo punto mi fermò. Mi disse “Ho voglia che mi scopi, che mi faccia godere.” Si tolse la gonna, si tolse le mutandine ( che facevano il paio con il reggiseno, di gran classe) alzò una gamba, appoggiandola al bidè, si masturbò un attimo il clitoride e mi disse “Vieni, scopami come una gran troia, voglio sentirti dentro.” Mi tolsi i pantaloni per essere più comodo nei movimenti, mi accostai a lei e… la infilai. Me ne ristetti un po’ dentro di lei, infilato profondamente, per gustarmi il possesso di quella vagina datata ma succosa, poi iniziai a stantuffarla per bene, con colpi lunghi e profondi. Mentre la scopavo profondamente lei avvicinò il viso al mio e mi baciò, a tutta lingua, mormorando “Sìì… così…. mi piace… me lo stai facendo sentire tutto…. era da tanto che volevo essere scopata così !” E mi venne ancora più incontro con la vagina, offrendosi tutta. Ci detti dentro come un matto, cercando di portarla al godimento e lei… dopo un po’, cedette ed iniziò a godere a mo’ di fontana, ululando un “Godooo… era da tempo che non godevo così….. siii…. Continua…. Non ti fermare.”
Quando sentì, dalle contrazioni della sua fica, che non ce la faceva più, mi fermai e… ristetti dentro di lei, muovendolo con contrazioni in maniera di continuare a farglielo sentire ma senza va e vieni. L sentì morire tra le mie labbra, il suo abbraccio perse forza e me la ritrovai tra le braccia come svenuta. Pia pianino riprese un po’ di forze e mi guardò con uno sguardo liquido, amorevole ma pieno di libidine. Mi disse che l’avevo fatta godere come non mai e mi chiese se, invece di ritrovarci lì, avrei potuto andare a casa sua, e dopo aver cercato nella borsetta, mi porse un bigliettino da visita “Contessa….” “Chiamami quando vuoi. Aspetterò con ansia che mi chiami.” E mi mise in mano un cinquantamila. Poi iniziò a rivestirsi, quasi vergognandosi di aver goduto tanto. Mi rivestì ed uscì, andando dall’Antonio a dirgli che ero libero. Mi ricordò l’appuntamento con il gigante e mi disse che, nel frattempo, se volevo allenare un po’ il culo, c’era un cliente in fremente attesa.
Era un tipo sulla sessantina, che come mi vide si leccò le labbra, mi attirò a se ed immediatamente iniziò a palparmi il culo. Nel contempo mi stava strapazzando un capezzolo, eccitandomi. Con la contessa non avevo goduto, per cui le mie forze erano intatte. Mi calò i pantaloni e mi fece girare su me stesso per guardarmi bene il culo, abbassarsi, allargarmi le chiappe ed osservare da vicino il mio sfintere. Contento per quanto visto, mi dilatò il culo infilandomi due dita, masturbandomi un po’, e quindi si appoggiò al mio buco cercando di penetrarvi. La cosa, già di per se, mi eccita. Mi piace sentire una cappella che cerca di introdursi, mi piace pensare che tra un attimo sarò penetrata e posseduta da un bel cazzo prepotente che mi vuol fare sua. Cerco di aiutare la penetrazione allargando al massimo lo sfintere spingendo come se dovessi defecare e…. sentì il “flop” della cappella che entrava. Ebbi un sussulto, un po’ di dolore, ma una cosa minima. E mi riappoggiai al lavandino per potermi offrire al meglio alla penetrazione. Il tizio, dopo essere riuscito a passare con la cappella, era rimasto un attimo fermo per poi iniziare a spingere, lentamente, un po’ per volta, per riuscire ad infilarmi tutto il cazzo nel culo. Era una sensazione splendida, sentire questo siluro che pian piano conquistava terreno, riempiendomi. Arrivato a fine corsa… ristette un attimo e poi…. iniziò ad arretrare, fin quasi ad uscire di nuovo e poi, nuovamente avanzò sino a fine corsa e quindi rifece l’intero percorso, tre, quattro volte così, lentamente, stando ben attento a cercare di spanarmi il culo. Quando capì di riuscire ad avermi ammorbidito sufficientemente, una volta arretrato al massimo si fermò per un attimo e poi…. colpì, vigliaccamente, infilandomelo tutto in un sol colpo, facendomi fare un salto di dolore che subito dopo si trasformò in piacere quando iniziò ad incularmi velocemente, a tutta corsa. Me lo sentivo in gola. Dio… che inculata… mi sentivo riempita completamente e pensai “Se con questo è così… da impazzire… come sarà se riuscirò a prendere quello del gigante?” Ed ebbi un brivido, di paura e di… desiderio. Che gran chiavatore !! Riuscì a farmi andare fuori di testa, a farmi borbottare “Per favore finiscila, godi, mi stai distruggendo!” ma lui, sordo alle mie invocazioni, continuava nella sua opera demolitrice. Godevo come una troia, quella troia che in quei giorni stavo scoprendo completamente e mai avrei pensato di poter arrivare a certi livelli, invece…. Godevo e godevo, ero piena di quel cazzo che mi stava fottendo in maniera sublime e dovevo aver fatto molti versi poiché ci vedemmo arrivare vicino l’Antonio, il custode, che dicendo “Credevo che qualcuno stesse male” guardò la scena e, eccitato da ciò che vedeva, dicendo “Sìì, fottila così, questa troia, le piace essere sbattuta, posseduta. In queste condizioni da il meglio di se, non ascoltare i suoi lamenti, sono solo pro forma, in effetti vuole essere posseduta così “ si tirò il cazzo fuori dai pantaloni e me lo presentò davanti alla bocca. Ed io non feci altro che aprirla per ritrovarmelo tutto dentro ed iniziare a succhiarlo, a spompinarlo come io sapevo fare quando ero al culmine della libidine.
Vennero all’unisono: mi sentì riempire il culo con schizzi lunghi potenti, e la bocca con il seme dell’Antonio, che ormai apprezzavo parecchio. Ristettero guardandosi l’un l’altro e poi il tizio baciò l’Antonio. Quindi… se ne uscì da me e pretese che glielo pulissi con la lingua. Il sapore della sua sborra era particolare, sapeva quasi di crema alla nocciola. Si ricompose e, accompagnato dall’Antonio, mi salutò dicendo “Ci rivediamo”. Immediatamente cercai di pulirmi, facendomi anche un piccolo clisterino, e mi misi in attesa del gigante, un’attesa febbrile piena di paure e di aspettative. Dopo un quarto d’ora sentì bussare e subito dopo l’Antonio che apriva la porta e faceva entrare il tizio. Lo guardai quasi con occhi amorevoli, tanta era l’attesa per questo incontro ed il desiderio di riuscire a prenderlo, che lo attirai verso di me per baciarlo, profondamente, golosamente, ingordamente. Ero come una sposa, vergine, nell’attesa della sua prima notte. Sì, d’accordo, la mamma l’aveva messa sull’avviso di cosa aspettarsi, ma… c’era ancora il ma del “Ce l’avrebbe fatta?!” Ero talmente tesa che stavo quasi per godere con il bacio. Lui intuì qualcosa perché si scostò da me, interrompendo il bacio, dicendomi “Calma… calma… un po’ alla volta, ok.?”
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7 years ago
admin, 75
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Milano-roma
Come al solito ero in largo anticipo.
La Roma-Fiumicino era stranamente scorrevole e potevo sfrecciare con serenità verso una giornata di libertà.
Mentre guido, le immagini dell'ultimo incontro mi affiorano alla mente: l'albergo a via nazionale, gli sguardi maliziosi del portiere che mi guarda salire nella stanza con la colazione, e poi lui, sempre affascinante a torso nudo sul letto che mi aspetta per un caffè e....sesso. Un buon sesso, riflettevo. C'era una buona sintonia nonostante ci conoscessimo poco: sapeva toccarmi e soddisfarmi come se fosse la cosa più naturale del mondo.
Quando lo vedo arrivare al Gate, un sorriso ebete si stampa sul mio viso. Ancora stento a credere che un uomo così, con una posizione lavorativa importante e soprattutto una moglie come la sua decida più volte all'anno di prendere un aereo per passare qualche ora con me. Come al solito gli passo le chiavi della mia auto e gli lascio prendere il governo della giornata, come pattuito fin dall'inizio: "se mi fai organizzare e pensare troppo sicuramente mi tiro indietro" avevo detto al primo incontro due estati prima. E lui aveva colto immediatamente il messaggio, da bravo manager, gestiva in toto il programma delle giornate insieme, il quando, il dove....ero il suo "obiettivo romano" come diceva lui e questo mi piaceva molto.
Questa volta aveva prenotato un dayuse a Fregene. Appena arrivati ci furono quei due minuti di imbarazzo, giusto il tempo di riprendere un minimo di confidenza ed una sorta di rituale che apre le danze. Gli piace spogliarmi piano, guardare la mia lingerie e sfilarla con una lentezza che può sembrare esasperante ma che a me fa impazzire....vedere i suoi profondi occhi azzurri osservarmi con voglia famelica mi eccita da morire.
Comincia a scendere sornione, baciando il collo, le ascelle dopo avermi alzato le braccia, e poi il seno....leccando e succhiando il capezzolo a fondo, procurandomi un misto di dolore e piacere, ed una fitta al basso ventre. Pian piano arriva al mio sesso, ormai già abbondantemente bagnato. Inginocchiato al bordo del letto, lo apre con entrambi i pollici e rimane lì a sfiorarlo per minuti che mi sembrano interminabili tanto l'eccitazione mi fa fremere. Mi tira verso il bordo del letto e comincia ad esplorarmi, con le dita, con la lingua, alternando l'uno e l'altro e chiedendomi di farmi sentire, di gemere più forte, di non trattenermi. Il primo orgasmo arriva rapidamente e per non urlare gli stringo le spalle, gli lascio i segni sulla pelle, consapevole di non doverlo fare ma impossibilitata a trattenermi. Il piacere è tremendamente intenso.
Quando capisce che sono venuta, si alza, tira viai pantaloni ed i boxer con un gesto rapido e mi sale a cavalcioni. I suoi testicoli sono tesi, il pene dritto e pulsante entra fino in fondo, io stringo le gambe attorno ai suoi fianchi e porto il bacino in alto per sentirlo ancora meglio. Le sue spinte sono potenti, mi stringe le natiche con le mani e nell'orecchio mi sussurra quanto gli piace essere dentro di me. Lo sento rantolare e spingere con forza e poi ancora rantolare e spingere con forza....finché non viene copiosamente e si lascia cadere sulla mia pancia. Gli passo le mani nei capelli, è un gesto intimo che mi avvicina a questo semi-sconosciuto.
Dopo poco è ora di pranzo, raggiungiamo uno stabilimento con ristorante proprio sulla spiaggia. Lui è simpatico, effervescente, domina la conversazione. Non ci sono imbarazzi, mi fa ridere e lo trovo estremamente interessante. Parliamo un po' di tutto, dei nostri lavori, delle nostre famiglie ed abitudini. Il vino bianco ghiacciato ci rende più disinibiti e ci troviamo a confrontarci con le nostre esperienze e fantasie. Alla fine ci torna la voglia di "noi"...i baci, le mani che frugano....dobbiamo tornare velocemente in albergo, dobbiamo "riprenderci".
Appena chiusa la porta lui mi abbraccia da dietro, i suoi baci sul collo, i morsi, mi accendono. Tira fuori i miei seni dal reggiseno, li stringe, pizzica i capezzoli. Nel frattempo infila la mano sotto lo slip. Le dita frugano ed io sono presto bagnata. Si accorge subito di come mi piace essere toccata, accarezza il clitoride, lo massaggia e le mie gambe vengono meno. Quando sono quasi all'apice entra con il dito, fino in fondo è mi masturba con esperienza. La mia mano nel frattempo accarezza il suo membro sopra i pantaloni. Lo sento pulsare, so che è pronto e che se non mi penetrera' a breve rischierà di venire nei boxer. Senza staccarsi mi spinge sul letto, a carponi. Lui in piedi finalmente si sbottona il pantalone.
Lo guardo di sottecchi e quello che vedo mi piace parecchio, il suo gesto è tremendamente mascolino e anche ciò che si appresta a fare lo sarà, ed io lo so. Mi entra dentro, diretto, senza indugiare e mentre pompa mi tiene le braccia, poi le spalle, per spingere con più forza. È in piedi al bordo del letto ed io lo sento dentro moltissimo, mugolo e mi dimeno perché il piacere sta per esplodere. Questa volta veniamo insieme e crolliamo sul materasso esausti.
Ci prendiamo un po' di tempo per riposare, lui è stanco, si vede, io di meno ma....va a bene così, sono soddisfatta...la giornata è stata estremamente piacevole: chiacchiere, vino e buon sesso, un ottimo connubio!
Torniamo a Fiumicino giusto in tempo per il suo check in...un bacio appassionato e...la promessa di rivederci a breve....
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7 years ago
Maja71,
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Nei giardini di piazza della repubblica 3
Nei giardini di piazza della repubblica 3
L’indomani arrivai da Antonio, il custode, verso le 15.30 e non lo trovai, in compenso agli orinatoi c’era un tizio molto interessante, pelato, tra i 45 ed i 50 anni, alto, piacente, che si stava masturbando. Aveva un cazzo di tutto rispetto e si accorse subito del mio interessamento. Mi avvicinai a lui, mi aprì la patta, tirai fuori il mio spadino (in confronto al suo) e guardandolo iniziai a segarmi. Lui, continuando a masturbarsi con la destra allungò la sinistra iniziando a palparmi il culo. Stava per infilarmi la mano nei pantaloni quando arrivò l’Antonio il quale, la prima cosa che fece, fu quella di verificare chi ci fosse nella zona orinatoi. Scoprirò poi che era andato a prendersi un caffè. Come mi vide mi fece un cenno, che il tizio colse, allontanando la mano dal mio culo. Dopodiché, visto che mi avvicinavo al custode, rimase dov’era, aspettando gli sviluppi della situazione. L’Antonio mi portò nella zona delle donne, facendomi entrare in una toilette, dicendomi che il tizio con cui ero un attimo prima era uno dei possibili clienti, e mi lasciò per andare a contrattare con il tizio. Dopo qualche minuto me lo portò e ci chiuse dentro. A quel punto il tizio sapeva che mi poteva usare a suo piacimento, avendo pagato, e che ero la sua troia. Mi prese immediatamente il viso tra le mani, me lo leccò tutto e poi invase la mia bocca con una lingua lunga ed invadente che mi portò immediatamente in erezione, eccitandomi da matti. Poi si tolse la giacca, mi fece cenno di spogliarmi, si calò le braghe e mi offrì il suo cazzo da succhiare. Ed eccomi a fare la mia prima “marchetta”. Quando avevo avuto la possibilità di farlo, molti anni prima ed in maniera ben più remunerativa, mi ero rifiutato. Come cambiano i tempi, quando si è giovani spesso si è cretini.
Mi inchinai lateralmente offrendogli la possibilità di fare ciò che prima aveva dovuto interrompere, cioè iniziare a palparmi profondamente il culo. Ci sapeva fare: quasi con dolcezza iniziò a pastrugnarmi le chiappe, aprirmele ed iniziare a stuzzicare il mio sfintere, rendendolo così morbido ed umido che quasi in automatico le sue dita furono inghiottite dal mio culo. Me lo lavorava così bene che provai, immediatamente, dei brividi di piacere ed iniziai a mugolare, dandogli soddisfazione per la sua opera. A mia volta glielo stavo succhiando applicando le mie grandi capacità acquisite negli anni nel fare pompini. Quando mi dicevano che ero una “gran pompinara” mi sentivo omaggiata per la mia bravura. Quando capì che ero pronto, mi fece rialzare dal suo uccello, mi rigirò facendomi appoggiare alla parete, inclinandomi in avanti, me lo puntò sul buco del culo e mi infilzò come un tordo, facendomi sussultare per la velocità dell’azione ma soprattutto per quella introduzione totale. Arrivato in fondo… si fermò, per godere un attimo della conquista della posizione, poi iniziò a ravanarmi in maniera decisa e profonda. Ci sapeva decisamente fare: aveva un ritmo né troppo veloce né troppo lento, ma profondo, costante a cui, ogni tanto, alternava qualche colpo più profondo. Mi stava facendo vedere le stelle, ero in uno stato di beatitudine: mi sentivo veramente desiderata e conquistata dal suo modo di scoparmi. Mi muovevo appena, stretta per i fianchi dal tizio che senza sosta mi dava colpi secchi, forti, decisi; in certi momenti di maggior piacere mi appoggiavo con le mani al muro... gemevo e ansimavo in un modo pazzesco... un "aaahhhhh" sommesso e cupo mi sfuggì dalla gola.
Me lo sento fino al cervello... dio che cazzo.... mi sento scoppiare la pancia!!! Lui va avanti, incurante dei miei rantoli mi incula senza sosta. Colpi continui, il mio sederino ormai è completamente suo. Dopo pochi attimi inizio a vibrare, i gemiti diventano intensi, un orgasmo meraviglioso mi assale... una serie di: "Siii... Ahhh.... Godooo..." mi escono dalle labbra, mentre il culo mi si inzuppa di miele che scivolando mi cola tra le cosce. Lui se ne accorge, sente le mie vibrazioni, sente i miei mugolii e mi risponde: "Che grandissima troia, godi mentre ti spacco il culo, ehhh?? sei proprio una puttana!!" - Nonostante mi stia sfondando divinamente il culetto, e con un filo di voce rotta dal piacere stupendo che provo nel farmi inculare come una grandissima vacca da strada gli dico: “siii... godooo!!” Ed a quel punto non riuscì più a trattenersi e… mi riempì del suo liquido seminale, riempiendomi l’intestino. Quando finalmente smise di eiaculare prese fiato e poi, lentamente, si sfilò dal mio culo, dandomi una pacca sulle chiappe, dicendomi “grazie, sei stata splendida, ci rivedremo!” E se ne andò. Iniziai, allora, a cercare di scaricare tutta la sborra di cui mi aveva riempita e, mentre stavo facendo tale operazione, cercando anche di pulirmi ed asciugarmi, entrò l’Antonio, il custode, il quale eccitato dalla situazione mentre guardava ciò che stavo facendo, seduto sulla tazza, colse l’occasione per tirarselo fuori (era già in tiro) mettermelo davanti alla bocca e dirmi “Dai… solo una succhiatina veloce, perché se ce la fai c’è un altro cliente pronto.” Lo guardai perplesso, poi lo imboccai, glielo succhiai un po’ e poi gli dissi “Bè, non possiamo far aspettare la clientela…. Vai, portalo qui!”
Si presentò poco dopo assieme ad un tizio grossolano sia nei modi che nel vestire che mi apostrofò con un “Sei tu la troietta di cui si parla? Vediamo quello che riesci a fare!” e mentre l’Antonio, chiusa la porta, si metteva in disparte a guardare dicendogli: "vai... fatti sotto... lei è ancora in calore..." mentre sono ancora seduta sulla tazza, senza parlare mi sbatte davanti la patta dei calzoni, poi con poche mosse se lo tira fuori: ha un cazzo grosso e nodoso. Inizio a fargli un pompino, si appoggia alla porta e inizia a godermi. Lunghe salite e discese con le mie labbra. Ha un cazzo da urlo, enorme, duro e gonfio da far paura! Continuo per un po’ così, a spompinarlo con dolcezza. Poi mi prende, mi gira, fa spostare l’Antonio e mi mette a pecorina. Mi lecca un po’ il culo poi con una mossa veloce mi prende per i fianchi e mi sospinge verso il lavandino della toilette. Pochi secondi dopo sono appoggiata con il bacino al lavandino; Antonio mette la sua giacca della tuta tra me ed il lavandino. per farmi stare comoda... Che porco!!! Ora con la giacca di Antonio a farmi da cuscino mi sento molto più comoda, il tizio se ne accorge e pochi attimi dopo inizia a puntarmi la grossa cappella al sedere dopo averci sputazzato sopra per bene. Con decisione inizia a sbattermi la cappella prima ed il suo grosso cazzo poi nel culetto. E' sempre stato così per me: quando sento la cappella che si appoggia con forza al mio buco del culo inizio a smaniare, a godere, un pré orgasmo mi sopraggiunge sempre, in quei momenti magici!!! Godo da morire appena sento la cappella che vuole entrarmi dentro. Non so perché ma in me la cosa dà un piacere immenso, godo come una pazza in quei momenti!!! Un dolore sordo mi fa capire che mi sta spaccando il sederino, sento che entra un po’ alla volta. Cm. dopo cm. si fa strada nel mio sederino, io appoggiata al lavandino gemo, mugolo, ma godo da svenire. Ogni tanto lo ritrae e ci sputa sopra, per lubrificarlo e per lubrificarmi il culetto. Sentendo la saliva che cola nel mio sedere mi rendo conto di come mi sta trattando: da vera troia da strada! Era quello che sognavo, sono eccitata da impazzire! Finalmente entra tutto, si assesta, sento le sue palle gonfie appoggiarsi alle mie chiappe. Mi avrà sbattuto nel culetto quasi 20 cm di quel suo cazzone da sballo. Ora comincia ad andare su e giù, mi incula con passione, stringendomi per i fianchi sento che gode, sento che si sa muovere. Lo tira fuori fino alla cappella e poi me lo rinfila dentro fino alle palle, più volte. Questo giochino mi provoca un godimento meraviglioso: il sentire quel grosso cazzone entrare ed uscire dal mio sederino ripetutamente mi dà un fremito continuo. Se ne accorge e ripete diverse volte la cosa. E così facendo mi allarga il sedere, mi spacca per bene il buchetto con quel suo entrare ed uscire, dio come godo!! Ogni volta che l'appoggia al buchetto ed entra godo, ogni volta che esce, e mi fa richiudere il culetto, rigodo. Entra ed esce dandomi un piacere estremo, ma così facendo mi spacca il sederino in un modo delizioso!!! Sono a pecorina sul lavandino dentro quella toilette, e mi sento terribilmente troia: il tizio mi sta inculando come una zoccola da marciapiede. Mi sento una vera troia da bordello!! Il mio toro da monta incomincia ad incularmi più forte. Smette di sfilarlo ed infilarlo per concentrarsi sul mio culetto; sento che il sedere mi si sta rompendo sempre di più. Mugolo... godo... un orgasmo meraviglioso si sta impossessando di me. Ancora pochi colpi e vengo come una pazza!! Godo con fremiti, mugolii e gridolini sommessi. In preda all'orgasmo inizio a parlargli: "dai.... forza.... che aspetti?? finora mi hai fatto sentire poco o nulla... ci vuole di più per farmi godere... o quel cazzo non lo sai usare?? Dai spaccami....inculami forte... più forte... dai porco... fammi sentire quel tuo cazzone meraviglioso tutto nel culo... tutto.. tutto... dammelo fino alle palle!!" E lui si scatenò, iniziando a colpirmi con forza. Credevo mi sfondasse, ma con ciò mi portò ad avere un seguito di orgasmo pazzesco. E poco dopo venne, copiosamente, allagandomi il culo e, una volta finito di godere, si trattenne dentro di me per riuscire a riprender fiato. Non mi ero accorta che l’Antonio, in tutto quel frangente, di fianco a noi se lo stava menando di brutto e, come si accorse che il tizio aveva goduto mi si affiancò e mi diede il suo cazzo da succhiare. Era la sua percentuale. Glielo succhiai in tal modo che se ne venne in pochi istanti arrivando al punto di dire: “Basta…basta… mi stai succhiando anche il cervello!” Soddisfatta, mi leccai le labbra inghiottendo anche le ultime gocce del suo sperma. Nel frattempo il tizio si era sfilato da me notando quanto spampanato fosse il mio buco del culo, facendo constatare anche all’Antonio quanto largo ( ed ospitale) fosse ora il mio culo. Si rassettò e commentando con un “Certo.. vali tutti i soldi spesi. Ci rivedremo spesso.” Se ne andò. Dissi all’Antonio che avevo bisogno di un quarto d’ora almeno per riprendere fiato e forze e lui mi disse “Fai con calma, non c’è problema.”
Quando finalmente ebbi ripreso le forze e mi ero ripulito un po’ da tutta la sborra che quello mi aveva riversato, facendo attenzione che non ci fosse nessuno nella toilette femminile, mi avviai verso il gabbiotto del custode. Lì giunto mi affacciai e trovai l’Antonio che stava contando i soldi che facevano parte della mia quota. Lui si tratteneva il quaranta per cento ed il sessanta lo dava a me. Quel giorno avevo guadagnato sessantamila lire. Mi sentivo una gran troia !! Gli dissi che l’indomani, che ci saremmo ritrovati con il Carlo, avremmo dovuto dirgli che non si faceva più nulla gratis. Se era d’accordo… bene, altrimenti si cercasse un’altra femminuccia. E, da quel momento, ciò valeva anche per l’Antonio. A parte intermezzi come il bocchino di prima, ma se voleva incularmi…. Doveva pagare anche lui. Concordò, disse che era giusto !
Ci salutammo con un “A domani”.
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7 years ago
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Nei giardini di piazza della repubblica 2
Nei giardini di piazza della repubblica 2
Qualche giorno dopo, così come ci eravamo accordati, verso le 16 mi ritrovai nel locale orinatoi delle toilette del giardino di Piazza della Repubblica. Il custode, come mi vide, mi strizzò l’occhio e mi indicò gli orinatoi dove trovai, già in posizione, il tizio della volta precedente che, non appena mi vide, rinfoderò il suo attrezzo e senza frapporre indugi mi trascinò verso il custode il quale, dopo aver preso la sua mazzetta, ci riportò, come la volta precedente, nelle toilette delle signore dove peraltro non c’era quasi mai nessuna. Ce ne aprì una, bella pulita e ci rinchiuse dentro. Il tizio, questa volta, se la prese comoda, si tolse la giacca, mi si avvicinò e mi baciò. a lungo, con desiderio, assaggiando la consistenza del mio pacco oltre i pantaloni sino ad aprire la lampo e tirarmelo fuori, iniziando a masturbarmi. Dopo una decina di minuti di bacio che mi erotizzò al massimo, si accucciò e me lo prese in bocca, iniziando a farmi un pompino con i fiocchi. Quando riuscì a portarmi quasi all’orgasmo, si fermò, si rialzò e riprese a baciarmi in bocca, dandomi in mano il suo affare, affinché lo portassi alla giusta consistenza..
Una volta perfettamente eretto ( nel frattempo mi aveva calato i pantaloni e titillato il mio sfintere, mi rigirò, come l’altra volta, facendomi appoggiare alla parete, trasse dalla tasca un tubetto di Luan, me ne spalmò un bel po’ sul buco del culo e mi inculò con estremo piacere, sia suo che mio. Sentirmi riempito da quello splendido cazzo mi procurò un brivido di piacere, una inspirazione che lo aiutò a penetrarmi meglio e completamente. Ero come un pollo infilato allo spiedo e dopo un po’ iniziò a muoversi, lento ma inesorabile, facendomi sentire ogni cm. di quella verga possente. Data la posizione aveva colto l’occasione per abbracciarmi, prendere tra le dita i miei capezzoli, dopo avermi alzato la camicia, ed iniziare a torturarmeli procurandomi tali brividi di piacere che iniziai a tremare. Dio che bello essere inculati in quella maniera. La mia parte femminile si beava nel piacere che le veniva procurato e sperava che il tizio riuscisse ad andare avanti a lungo, prima di godere, cosa che in effetti avvenne poiché era uno che sapeva controllare il suo piacere. Nel mentre mi stava stantuffando già da un bel po’ il custode, impaziente di partecipare, si presentò sulla porta e come l’altra volta, mi si presentò davanti. Iniziai dapprima a masturbarlo, poi, una volta completamente sull’attenti, mi inchinai e lo imboccai per fargli un pompino dei miei.
Vennero contemporaneamente, con estremo piacere da parte mia, illanguidito dall’azione congiunta dei due. Che piacere, sentirsi desiderati e posseduti. Mi sentivo molto “troia”. Il custode, prendendomi per il viso, volle baciarmi per assaporare dalla mia bocca il suo sperma. Il tizio, che a questo punto per comodità chiamerò Carlo, mi rigirò e volle che gli ripulissi il cazzo e e subito dopo volle anche lui baciarmi. Ero elettrizzato da tutto ciò e stavo quasi per godere senza toccarmi. Evidentemente intuendo questo il custode si abbassò, prese in bocca il mio cazzo e, con un paio di succhiate, mi portò a schizzargli in bocca tutto il mio piacere che lui inghiottì tranquillamente. Tutta la scena contribuì ad rieccitare il Carlo che, pertanto, mi fece rimettere a 90° e mi inculò nuovamente, dimostrando notevole possanza. Il custode, non potendo assentarsi ulteriormente dalla sua postazione, ci lasciòdi nuovo soli e Carlo poté concentrarsi sull’opera demolitrice che stava attuando nei miei confronti: mi stava sottomettendo completamente al suo volere, voleva che fossi solamente la sua “femmina”. Stavo viaggiando su una nuvoletta del piacere, completamente erotizzato, provando brividi continui di piacere.
Dopo un bel po’ di tempo, quando le gambe non ce la facevano più a mantenermi in quella posizione, finalmente si decise a godere, riempiendomi nuovamente, nel mentre aveva iniziato a masturbarmi, portandomi a godere assieme a lui. Dio che bello, che godimento totale. Ci ricomponemmo ed uscimmo e passando davanti al custode ci salutammo dandoci appuntamento ad un paio di giorni. Fortunatamente non c’era nessuno negli orinatoi e, mentre stavamo per andarcene, il custode mi chiese se poteva dirmi due parole. Carlo però ci salutò, andandosene. Il custode mi chiese se andavo di fretta, poiché voleva sottopormi un’idea. Gli dissi che avevo tutto il tempo che voleva, ed allora, tutto contento, mi disse che intanto avrebbe voluto incularmi, visto che prima non aveva potuto farlo, e poi che voleva farmi una proposta: se avessi accettato ci sarebbe stato da guadagnare per tutti e due, poiché conosceva un sacco di avventori di quelle toilette che avrebbero fatto i salti mortali per poter disporre per una mezz’oretta di uno splendido culo quale il mio. Rimasi basito: tutto mi sarei aspettato meno che una proposta del genere. Si, spesso mi sentivo troia, ma di qua al pensare di fare realmente la troia ne passava. Gli dissi che la sua proposta mi coglieva impreparato; sì, era pur vero che mi piaceva fare sesso, ma da qui a prostituirmi…. Intanto, però, potevamo provvedere alla sua prima necessità, il desiderio di incularmi, perciò…. Se voleva fare strada…. Ci potevamo appartare. Ancora elettrizzato da tutto ciò che mi avevano fatto prima accolsi con piacere quel notevole cazzo in possesso del custode, di nome Antonio, scoprì. Si diede immediatamente da fare inculandomi con colpi profondi che mi squassavano tutto l’intestino. Era un inno all’inculata, me la godetti tutta. Una volta che godette, miriempiì completamente, tanto che iniziò a tracimare e lui dovette intervenire con della carta igienica per tamponare ciò che stava fuoriuscendo. Poi prendendo dell’altra carta mi invitò a cercare di espellere ciò che avevo dentro, nel mentre lui guardava il tutto con molta libidine. Alla fine, dopo che mi ebbe asciugato tutto, approfittando per infilarmi nuovamente due dita nel culo, ci ricomponemmo e. dopo un rapido controllo da parte sua che la strada fosse libera, ci ritrovammo nelle toilette dei maschi, e lì riprendemmo il discorso della sua proposta.
Mi chiese in quale parte della giornata avrei potuto essere disponibile ed io gli risposi che, in linea generale lo sarei stato al pomeriggio, dalle 16 in poi, ma che qualche volta, pre-concordata, avrei potuto rendermi disponibile anche la mattina, dalle 10 alle 13. A quel punto mi baciò in bocca, un bacio molto lascivo, chiedendomi poi di passare il pomeriggio successivo per accordarci meglio, poiché avrebbe sicuramente avuto dei contatti e saputo quali erano gli orari migliori. Ci salutammo con un “A domani”.
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Luciana
Luciana
L’avevo conosciuta diversi anni prima, quando eravamo stati presentati dai nostri “mentori” Nino e Leo (vedi racconto “Quarto seguito a “Ecco come fu.. “, “Settimo seguito a Ecco come fu” e anche nel racconto “Sesso al cinema”) e dopo la loro morte, avvenuta a causa di un incidente stradale, ci eravamo trovati al loro funerale e, tristi, ci eravamo avvicinati ancor più. Era una giovane femmina, molto calda, che aveva iniziato, da poco, a lavorare come infermiera ed era andata ad abitare da sola in un piccolo appartamentino. Pur essendo, io, molto più giovane di lei le piaceva fare sesso con me perché, diceva, non ero come tutti i maschi egoista.
C’è da dire che, avendo sempre sentito dire che il maschio, quando “scopava”, pensava solo a godere senza pensare al piacere della donna e che, una volta goduto, gli calava la libido e se ne fregava se la donna avesse goduto o meno, mi ero sin da allora (all’epoca, quando ne sentì parlare per la prima volta, non avrò avuto 14 anni) messo in testa che quando fossi riuscito a farmi la prima scopata, il mio imperativo sarebbe stato “prima far godere la donna e poi pensare al mio piacere” sposando, così, la filosofia del Tao dell’amore. Anche grazie agli insegnamenti di Nino e Leo, i miei “maestri”, riuscì sin dalla prima volta a mettere in atto tale proposito. E la prima volta fu proprio con la Luciana a casa del Nino.
Al funerale lei mi disse: “Vorrei non ci perdessimo di vista. Tieni, questo è il mio numero di telefono e, non appena ti va di parlarne, chiamami.” Per una quindicina di giorni non feci che piangere, ripensando ai momenti passati con Nino e Leo, a come mi avessero fatto scoprire la mia vera sessualità ed a come mi avessero iniziato ai piaceri del sesso. Poi, piano piano il dolore si attenuò e ripresi una certa normalità, non ultima quella di avere appetiti sessuali. Fu così che le telefonai, chiedendole di poterle parlare. Luciana fu ben contenta e mi disse di andare a casa sua nel pomeriggio del giorno dopo avendo, in ospedale, il turno della mattina.
Ci andai e, quando mi aprì la porta, come la vidi… iniziai a piangere e lei mi abbracciò stretto stretto. Le stavo bagnando il seno, con le mie lacrime, ma essendo con la faccia in mezzo alle sue tette, ciò mi fece calmare perché la natura scatenò gli ormoni e… iniziai a leccarglielo. Lei iniziò ad accarezzarmi la testa, incitandomi a continuare, anzi, si abbassò una spallina del vestitino e mi offrì il seno da leccare, seno che non era costretto da un reggiseno ma si ergeva fiero nella sua consistenza.
Sempre tenendomi stretto a se, pian pianino mi condusse in camera da letto e lì mi fece distendere sul letto con lei sopra di me. Per un momento si erse a schiena dritta per togliersi la camicetta, dandomi così la possibilità di guardare il suo splendido seno e poi si riavvicinò per permettermi di riprendere a suggerlo e leccarglielo. I suoi capezzoli, sotto la mia azione, si erano inturgiditi ed erano veramente splendidi.
Avete presente due olive greche ? Bene, una volta inturgiditi erano proprio così, e sentirseli in bocca era pura libidine. Ed iniziai a succhiarglieli voracemente.
Stando a gambe larghe, seduta su di me, ebbe modo di sentire perfettamente la mia erezione e pertanto iniziò a strofinare la sua fighetta, nascosta solo da una leggerissima mutandina, sulla mia patta. Infilò una mano tra i nostri corpi e slacciò i miei pantaloni, riuscendo, in breve, a far fuoriuscire il mio pene, iniziando a masturbarlo. Una volta che riuscì a portarlo alla giusta consistenza, spostò la mutandina e ci si impalò sopra. Stette qualche momento ad assestarselo ben bene dentro, muovendosi un po’ a destra, un po’ a sinistra, e poi iniziò a cavalcarmi ad un ritmo veloce, dimostrando di apprezzare ciò che aveva nella fica, visto che riusciva a contrarla per stringerlo ed assaporarlo meglio. Io praticamente subivo quella splendida cavalcata, strizzandole i capezzoli, in qualche momento anche un po’ dolorosamente, ma che lei diede segno di apprezzare emettendo suoni disarticolati, per arrivare a commenti del tipo “ Sììì. cosììì…. Oddio come mi piace….. non godere… resisti, ti voglio gustare tutto, fino in fondo, mi piace da morire….. più resisti e più mi fai godere, sono tutta un brivido…” - Ed iniziò a squirtare come una fontana, bagnandomi tutto il pube ed a quel punto non resistetti più e le scaricai in pancia un torrente di sborra. Lei iniziò ad ululare dal piacere, stringendo, a sua volta, i miei capezzoli prolungando, così, il mio piacere. Alla fine si abbatté su di me, abbracciandomi stretto, continuando ad avere contrazioni di piacere nella fica che non facevano altro che mantenermi in erezione.
Pian piano i nostri respiri si normalizzarono e…. ci baciammo come due forsennati, mangiandoci letteralmente le lingue, suggendo le nostre salive.
Era un piacere, fare all’amore con lei. Quando fummo, tutti e due, in grado di ragionare, lei iniziò dicendo: “Senti… a questo punto io voglio che tu sia il mio ometto. Hai imparato benissimo come controllarti, i tuoi maestri ti hanno insegnato meravigliosamente come fare, e non troverò nessuno altrettanto bravo. Sì, sei giovane ma, pian piano diventerai più maturo ed io non voglio perderti.
Perciò… ogni volta che vorrai… vieni a scopare con me. Il mio numero ce l’hai, se vuoi posso anche darti una chiave e puoi venire a studiare qui da me, anche quando non ci sono. L’unica cosa che ti chiedo è… schiettezza e lealtà. Se vuoi scopare con altri… dimmelo prima, non nascondermi nulla, e puoi fare tutto ciò che vuoi. Ma non farlo senza che io lo sappia, mi incazzerei da matti e la nostra storia sarebbe chiusa.” La guardai, meravigliato da tutto ciò che aveva detto e le dissi “Sarà un piacere, per me, essere il tuo uomo.” Si alzò dal letto, tutta nuda (un piacere per gli occhi e lei, da gran mignotta, si fece guardare tutta) e andò a fare un caffè.
Quando pronto lo bevemmo seduti in soggiorno, poi, sempre nuda, andò ad affacciarsi alla finestra. Bè, vederla così, nuda, appoggiata sul parapetto, inchinata in avanti, con tutto il suo lato B esposto meravigliosamente alla mia vista, fece imbizzarrire il mio compagno di giochi che immediatamente si erse in tutto il suo splendore ed a quel punto non potei esimermi dall’alzarmi, accostarmi a lei ed appoggiarglielo al culo. Immediatamente mosse i fianchi e se lo fece entrare tra le chiappe, stringendolo poi e facendomi quasi una sega con le chiappe. Appoggiai le mani alle sue chiappe e gliele allargai, le misi una mano sul buco del culo, masturbandoglielo un po’, mi sputai sulle dita e gliele infilai nel culo, allargandoglielo, dopodiché risputai sul buco, ci appoggiai l’uccello e…. me la inculai.
Lei era sempre affacciata alla finestra; nessuno, anche vedendola dalla strada avrebbe potuto immaginare cosa stesse facendo, tutt’al più avrebbe potuto immaginare che era nuda. Iniziai ad incularla. L’erotismo era al culmine, io ero eccitato da matti ed incominciai a stantuffarla con una certa veemenza, avendo riscontro da parte sua che la cosa le piaceva poiché iniziò a mugolare. Io ci davo dentro… la mia sciabola si trovava in un fodero che la avvolgeva perfettamente, dandomi e trasmettendomi sensazioni incredibili. Lei si lasciava inculare con piacere e anzi… prese le mie mani e se le mise sui seni affinché le strizzassi i capezzoli, cosa che feci con piacere. Andai avanti così per un lungo periodo: cercavo di trattenermi il più possibile per erotizzarla al massimo e, quando iniziai a sentirla dire… “Basta … ti prego… godi, riempimi, mi stai facendo impazzire..” orgoglioso del fine raggiunto, le scaricai un clistere di sborra nel culo! E li rimasi infisso. Lei smaniava, si dimenava e tremava dal piacere, era tutta una brivido.
La abbracciai stretta stretta, appoggiandomi alla sua schiena, sempre ancora ben infisso in lei, sentendomi… Superman.
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Nei giardini di piazza della repubblica
Nei giardini posti tra piazza della Repubblica ed il palazzo Massimo alle Terme, dove c’è l’Obelisco di Dogali, andando verso Piazza dei Cinquecento e la Stazione Termini la strada è a senso unico, fiancheggia le baracche dei librai e dietro, nel giardino, c’è una toilette posta ad un piano interrato, con due rampe, una per uomini ed una per le donne.
Quel pomeriggio mi trovavo da quelle parti, avevo intenzione di andare al Cinema Moderno ( un po’ più in la, in Via Montebello c’è un altro cinema dove ero andato più di qualche volta) per vedere se facevo qualche nuovo incontro, ma visto che ero sceso dall’autobus praticamente a due passi dalle toilette, sentì il bisogno di andarci per scaricare la vescica.
Notai appena che c’era un po’ di movimento, nei paraggi. Scesi la rampa di scala e mi trovai con da una parte gli orinatoi, dietro un muretto che li celava, dall’altra i vani W.C. e di fronte lo sgabuzzino del custode. Mi avviai verso gli orinatoi, tutti vuoti, e ne scelsi quello che non si poteva sicuramente vedere dal gabbiotto del custode. Mi sbottonai la patta ed iniziai ad orinare. Di lì a poco giunse un tizio, sulla cinquantina, un tipo affascinante, ben vestito, che si mise a fianco a me, tirò fuori un membro di tutto rispetto e guardando me, ed ogni tanto il mio uccello, iniziò a masturbarsi. Vedevo tutto con la coda dell’occhio e feci l’indifferente, ma sentii il mio uccello preso in mano dal tizio, non potei più fingere indifferenza. Iniziò a masturbarmi con delicatezza e quando sentì che ce l’avevo ben duro, smise un attimo, prese una mia mano e la posizionò sul suo. Andammo avanti a masturbarci per una decina di minuti finchè si girò verso di me, continuò a masturbarmi con l’altra mano, mentre iniziava a palparmi il culo, impastandomelo ben bene fino a riuscire ad infilare una mano nei miei pantaloni ed arrivare a masturbarmi lo sfintere. Nel momento in cui capì che la cosa mi piaceva e ci stavo, smise del tutto e, prendendomi per un braccio, mi trascinò verso il gabbiotto del custode, parlottò con lui che, avendoci visti arrivare, si era affacciato alla porta del gabbiotto e gli passò una banconota. Questi prese delle chiavi, aprì il passaggio alle toilette delle donne, ci fece entrare e ci aprì la porta di una toilette, pulita e accogliente; ci fece accomodare e ci chiuse dentro. Non appena si chiuse la porta il tizio mi attirò a se e…. mi baciò, lingua in gola. Ciò m rese immediatamente disponibile: il bacio, per me, è la cosa più erotica che ci sia ed il tizio sapeva baciare molto bene. Ero un’ameba, tra le sue mani, e poteva fare di me tutto ciò che avesse voluto. Continuò a baciarmi profondamente, attirandomi a se ed impastandomi le chiappe che sentì belle dure e ben conformate. Mi aprì i pantaloni e me li calò, assieme alle mutande, imboccando, così, il mio scettro, dandogli un paio di sbocchinate e, subito dopo, rigirandomi per leccarmi il culo a tutta lingua, infilandosi fra le mie chiappe, allargandole sino ad arrivare a leccarmi lo sfintere ed infilarci la lingua, iniziando ad incularmi con la stessa. Quando sentì di avermi reso sufficientemente morbido e pronto ad accogliere il suo membro, si rialzò, mi fece appoggiare bene al muro con una posizione di quasi 90° e, fuoriuscito il suo cazzo dai pantaloni, già bello eretto, me lo puntò e…. mi inculò con una sola sciabolata. Aspirai aria come un mantice, tanta era stata dolorosa l’azione da lui fatta, nonostante mi avesse preparato a dovere, ma un conto è una lingua o delle dita, ed un conto un cazzo di tutto rispetto, ben più grosso di tre dita. Arrivato in fondo si fermò, mi diede il tempo di abituarmi a quella invasione, si mosse un po’ a destra e sinistra per allargarmi di più ed assestarsi meglio nella postazione conquistata, poi… quando sentì che iniziavo ad abituarmi all’intrusione, che iniziavo a contrarre i muscoli dello sfintere quasi a prendere le misure dell’invasore, iniziò a muoversi, lentamente, avanti e indietro, gustando appieno ogni passaggio, sentendo che il mio culo si stava adattando sempre più all’invasore, fino a quando iniziò a contrarsi per gustarlo di più, per succhiarselo dentro, per.… bramarlo! A quel punto… iniziò ad incularmi possentemente e, ad ogni mio mugolio di piacere, affondava ancor più il colpo. Ero tutto un brivido! Mi stava pian piano portando all’orgasmo, tanto che, cercando di parlare a bassa voce, lo incitai “Sìì, così…. sono la tua troia…. Fottimi… fammi tua!” Lui si trattenne ancora qualche minuto, portandomi quasi alla pazzia, ma infine si scaricò dentro di me, un vero torrente in piena.
Finito di sborrare rimase ancora infisso in me, gustando appieno la sua conquista. In quel momento sentimmo un breve bussare alla porta e poi una chiave che la apriva. Il custode ci trovò così, con il tizio ancora infisso in me, e si sbottonò la patta e mi presentò, davanti agli occhi, un cazzo di tutto rispetto, saranno stati circa 20 cm. per un diametro di almeno 3,5 – 4 cm. Spinse sulla mia testa e se lo fece imboccare. Non opposi resistenza, era un piacere farlo, tanto più che venivo ancora eccitato da quello splendido che mi aveva appena chiavato. Il quale non si era “ammosciato” per nulla e continuava, bello eretto, a mantenere la posizione. Sentirmelo ancora dentro, che mi stuzzicava la prostata, era un piacere unico, pertanto, quasi in automatico, il mio sfintere riprese a succhiarlo tanto che il tizio, dopo aver fatto partecipe il custode del fatto che gli stavo facendo un pompino con il culo….. riprese ad incularmi. Dovetti abbarbicarmi ai fianchi del custode per riuscire a mantenere un minimo di equilibrio, il quale iniziò a fare versi di piacere per come glielo stavo succhiando. Ad un certo punto mi fermò e disse che non voleva godere così ma voleva godere gustando, anche lui, il mio culo. Chiese pertanto al tizio di lasciargli il posto e questi non si fece problema, dicendo “Tanto, poi, ricomincio!” e gli fece spazio. Il custode, con occhi pieni di libidine, mi venne dietro e, trovando il sito bello ampio e morbido, non ci mise molto a penetrarmi ed iniziare a stantuffarmi con foga. Era tanto eccitato che non ci mise molto a godere, scaricandomi dentro un litro di sborra, densa. Rimase così, come fulminato, poi… riprendendo fiato, pian piano se ne uscì, anche perché il suo uccello si stava riducendo ai minimi termini. Una volta uscito, non feci a tempo a rialzarmi per sgranchirmi un po’, che il tizio riprese possesso delle mie chiappe e…. mi inculò nuovamente. Sembrava non gli bastasse mai. Una volta entrato rimase per qualche minuto fermo, quasi per gustare il possesso, e poi…. iniziò a muoversi con calma, affondando i colpi, prendendo totale possesso del mio culo. In quel momento ero la sua femmina e come tale mi usava. Ero al settimo cielo. Mi sentivo totalmente “phoemina”, sottomessa al suo signore e padrone, desiderosa solo di dargli il massimo del piacere. Approfittando del mio stato di totale sottomissione, il custode, che nel frattempo aveva avuto qualche sintomo di una nuova erezione, eccitato dalla scena, si ripresentò davanti al mio volto e me lo mise nuovamente in bocca affinché lo spompinassi. Ormai non ero più in grado di rifiutare nulla, ero completamene erotizzato e volevo solo che godessero per potermi rialzare. Il mio padrone, intanto, continuava a possedermi con calma ma continuità ed io… stavo per dare i numeri: posseduto da ambo i lati, senza possibilità di sfuggire ai miei partner, completamente elettrizzato dalle sensazioni che mi stavano trasmettendo, iniziai a godere come una fontana. Colui che mi stava inculando allungò una mano per raccogliere un po’ del mio sperma e poi… se la leccò. Dio… che bello… e in quel mentre il custode iniziò a scaricarmi in bocca tutto il suo piacere, mugolando. Sarà stato per questo, o per il gusto del mio sperma fatto sta che anche il mio sodomizzatore godette, riempiendomi completamente e creando in me un moto orgasmico di tremore.
Riprendemmo fiato e…. ci demmo appuntamento di là a qualche giorno.
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Donna caterian
Donna Caterina
Era la fine degli anni ’70. Lavoravo a Roma, come libero professionista e mi arriva la telefonata di una signora che aveva avuto il mio numero da un suo conoscente, mio cliente. Aveva un problema con il suo condominio ed il suo conoscente le aveva consigliato di rivolgersi a me. Le dissi “Non c’è problema, passi da me, a studio, domattina e ne parliamo.” Mi rispose: “ Il problema c’è… ho una gamba in gesso e non posso camminare. Se potesse venire lei da me…” Risposi che non era un problema e ci accordammo per il giorno dopo, primo pomeriggio, a casa sua. Mi diede l’indirizzo e mi spiegò come arrivarci.
Il giorno dopo ero da lei. Suonai, al citofono mi disse a che piano arrivare e, giunto davanti alla sua porta, feci per suonare ma mi aprì prima che lo facessi. Aveva sentito l’ascensore. Donna Caterina (questo il suo nome) mi fece entrare, appoggiandosi a due stampelle. Era una tipa magra, non bella, ma emanava una femminilità ed una sensualità pazzesca. Non si poteva non notarla e non sentirsene attratti. Aveva almeno una decina d’anni più di me. Mi fece accomodare, mi chiese se gradivo un caffè ed al mio cenno di assenso si spostò per prepararlo iniziando, nel frattempo, a spiegarmi quale problema avesse con il condominio. Ascoltai, quando pronto bevetti il caffè e nel contempo iniziai ad esporle quelli che, secondo me, tutti da verificare, erano i punti salienti della questione e come, a mio parere, potevano essere risolti. Nel mentre le esponevo le mie osservazioni, lei mi osservava intensamente passandosi, ogni tanto, la lingua sulle labbra con fare sensuale e, di quando in quando, passandosi una mano sul seno, che aveva piccolo, sarà stata forse una seconda misura scarsa. Ma che facendo ciò fece erigere i capezzoli che, viceversa, erano di una grandezza notevole e che ben si notavano sotto la camicetta bianca semitrasparente. La cosa fece scattare sull’attenti il mio compagno di giochi che però, stante il fatto che ero seduto, si trovò strizzato nelle mutande in maniera dolorosa tanto che, con un gesto istintivo che non sfuggì a donna Caterina, dovetti cercare di aggiustarmelo nelle mutande. Ci fu un ulteriore passaggio di lingua sulle sue labbra, fissandomi diretta negli occhi. Ci accordammo per rivederci di lì a qualche giorno, il tempo di fare delle verifiche legislative da parte mia. La salutai facendole il baciamano, cosa che la colpì moltissimo.
Dopo qualche giorno le telefonai per dirle che ero pronto a portarle tutti i chiarimenti del caso e mi disse che se per me andava bene potevo passare da lei dopo le 16. Le dissi che non c’era problema. Alle 16 suonai e, devo dire, con una certa aspettativa erotica. Sentivo che, con quella sensualità straripante che emanava, qualcosa sarebbe successo. Mi accolse con un sorriso che la faceva apparire quasi bella e, al mio baciamano, mi attirò verso di se dicendomi: “ E’ dall’altro giorno che non faccio che pensare a lei e… a masturbarmi per l’eccitazione che mi da” - Rimasi basito e senza parole, ma lei, dimostrando notevole faccia tosta, mi attirò a se e mi baciò, lingua in bocca. Il mio compagno di giochi diede immediatamente cenno di avere afferrato la situazione, ergendosi fieramente nei pantaloni, cosa che a donna Caterina non sfuggì, poiché nel baciarmi si era stretta a me e sentì, pertanto, sul suo ventre l’ergersi del mio pene. Immediatamente abbassò una mano per saggiarne la consistenza, iniziando a masturbarmelo.
Dopo qualche minuto, eccitatissima, smise di baciarmi, si accucciò davanti a me, me lo fece uscire dai pantaloni e… lo imboccò, letteralmente, infilandoselo sino in gola ed iniziando a suggerlo con l’esofago. Fu una cosa stupefacente, che mi erotizzò al massimo, tanto che feci fatica a trattenermi dal godere immediatamente. Di una libidine pazzesca. Mi tratteneva a se tirandomi per le chiappe e continuando a suggerlo con qualche movimento di testa, alzando lo sguardo per vedere sul mio viso gli effetti della sua azione. Io ero preso in una ridda di sensazioni che riuscivo a stento a controllare ma che comunque mi portarono a mugugnare “Sìì… cosììì… che bello… stai per farmi godere” al che lei, strizzandomi le chiappe e stringendomi ancor di più a se, mi fece capire che voleva le godessi in bocca. Nel frattempo le stavo torturando i capezzoli che si ersero immediatamente in tutta la loro bellezza. Due olive tutte da succhiare e gustare. Riuscì a trattenermi ancora un po’, ma poi borbottai “ Sto per godere!” al ché mi strinse ancor più a se e…. venni, direttamente nella sua gola e lei continuò nella sua opera, portandomi ad un orgasmo pazzesco, iniziando a tremare come fossi sotto una scarica elettrica.
Finalmente sazia di ciò che aveva ottenuto, inghiottendo e succhiando le ultime gocce del mio sperma, spremutomi a dovere, si staccò da me e si rialzò.
Guardandomi fisso negli occhi mi trascinò nella camera da letto ed iniziò a spogliarmi. Ero come in trance… le lasciavo fare tutto, completamente sotto il suo influsso magnetico. Mi stava dominando con la sua sensualità. Una volta spogliatomi completamente mi fece distendere ed iniziò a spogliarsi. Come immaginavo era molto magra, se avesse avuto qualche chilo in più ( almeno cinque) avrebbe avuto belle forme. Il culo era ben formato, anche se aveva bisogno di aggiungerci almeno una bistecca per chiappa. Il bacino aveva le ossa sporgenti, causa la magrezza, ma emanava erotismo da tutti i pori. Una volta nuda mi venne vicino ed iniziò a leccarmi tutto, senza tralasciare nulla, succhiandomi i capezzoli, rigirandomi per leccare la schiena ed il culo, infilandoci la lingua a stuzzicare lo sfintere, infilandoci poi un dito, per rimettermi a pancia in su e sdraiarsi sopra di me, letteralmente incollandosi addosso a me, infilandosi tra le gambe il mio cazzo che, nel frattempo, aveva ripreso le sue dimensioni ed iniziando a masturbarmi con le cosce. Quando ne ebbe abbastanza di giocare e stuzzicarmi… aprì le gambe e se lo infilò in un colpo solo. Era fradicia di umori. Avrei voluto leccargliela, e glielo dissi, ma mi rispose “Dopo, ora chiavami!” Ed iniziò a cavalcarmi come un’amazzone, con un ritmo mediamente veloce ma alzandosi completamente dalla “sella”, facendo quasi fuoriuscire il cazzo, e poi rinfilandoselo completamente dentro facendolo sbattere contro l’utero, cosa che ogni volta le strappava un “Ohh.. sìì… così…” Io, avendo goduto da poco, riuscivo a controllare perfettamente la mia prestazione ed avevo allungato le mani per strizzarle i capezzoli che, a quel punto, si ergevano fieri, quasi fossero due cannoncini di una postazione di contraerea. Arrivò il punto in cui non ce la fece più a farseli torturare e si abbassò addosso a me per farseli suggere. Libidine, doppia libidine. Sentirsi in bocca quelle due olive mi portò a succhiarle voracemente. Era una goduria sentirsele in bocca ed iniziai a masticarle un po’. Ciò la mandò al manicomio e, ululando, iniziò a godere come una fontana, bagnandomi tutte il pube con i suoi umori. Non godetti, volevo farle provare la mia legge: “Io godo… quando tu non ne puoi proprio più.”
Si accasciò sopra di me, cercando la mia bocca e baciandomi voracemente, libidinosamente. Fu un bacio alla ricerca di un respiro più normale, liberatorio ma, nel contempo, estremamente erotico. Io adoro baciare, posso arrivare a godere solo con un bacio. Riprendemmo a respirare normalmente e… riprese a guardarmi con occhi libidinosi. Era una vera femmina, sensuale e molto motivata sessualmente. Era un piacere scopare con lei: sapeva far uso dei muscoli interni della vagina in modo da farti provare tutte le sensazioni possibili ed immaginabili.
A quel punto la sollevai da me e, messala a pancia in su, mi fiondai su quella fica succosa ed iniziai a leccarla, a succhiarla, torturandole il clitoride, portandola a smaniare dal piacere. Andai avanti con il cunnilingus per un pezzo portandola ai limiti della pazzia. Smaniava dal piacere e ad un certo punto non ce la fece più ed iniziò a squirtare con spruzzi violenti che mi bagnarono tutta la faccia. Pian piano diminuì le leccate sino a quando, sentendo che ero tutto uno spasmo, una vibrazione continua di piacere, smisi di leccarla e mi adagiai accanto a lei, abbracciandola. Girò il volto verso di me e cercò le mie labbra, baciandomi, completamente inerme, senza forze. Fu un lento ritorno alla normalità.
Riprese le forze, appoggiandosi su un gomito per ergersi un po’ e potermi guardare bene in volto, mi disse: “ Sei pazzesco, avevo intuito sin da subito che sarebbe stato bello far l’amore con te, ma non credevo tanto. Sin quando lo vorrai sarò la tua amante, disponibile in tutto, ti darò tutto ciò che vorrai e che sarà nelle mie possibilità ma…. tu devi, e dico devi, continuare a scoparmi, ora che mi hai fatto provare tutto ciò. Sarò discreta, non ti romperò le palle in famiglia, ma… dobbiamo continuare a vederci al di là dei rapporti professionista/cliente. …E la prossima volta DEVI farmi anche il culo. Promesso?” “Ok., - dissi – sarai la mia donna”.
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I muratori croati
I muratori croati
All’epoca abitavo in una casetta a due piani. Ero in affitto al piano superiore, con un bel terrazzo. Ad un certo punto iniziarono i lavori per la costruzione di una villetta nel terreno antistante, sul pastino posto più in basso, con accesso dal cancello della casetta dove abitavo io avendo diritto ad una servitù di passaggio. La ditta che aveva in appalto i lavori aveva assunto una squadra di muratori croati. Quattro, e nessuno parlava una parola di italiano. Tipi rozzi, tra i trentacinque ed i cinquantacinque anni. Era estate, faceva caldo ed io mi aggiravo per casa in mutande, tanto al massimo mi avrebbero visto i muratori.
Mentre facevo le mie cose, muovendomi da una stanza ad un’altra della casa, mi accorsi, soprattutto quando ero in cucina che offriva una visuale migliore dell’interno di casa mia dal cantiere, che il muratore più anziano spesso e volentieri si fermava ad osservare i miei movimenti e, fissandomi, si passava una mano sul “pacco”. Iniziai a fare più attenzione alla cosa e, dopo qualche giorno, vidi che ogni volta che mi fermavo davanti alla porta finestra della cucina, di profilo, il tizio aumentava lo strofinamento del pacco, quasi masturbandosi. Decisi di provocarlo.
Ogni volta che passavo davanti, mi fermavo e… mi accarezzavo il culo. La cosa non passò inosservata e dopo tre, quattro volte di questa manfrina vidi il tizio guardarsi attorno e poi tirare l’uccello fuori dai pantaloni ed iniziare a menarselo, guardandomi fisso. La cosa mi eccitò. Lo guardai e…. mi tolsi le mutande, iniziando a masturbarmi. Fu un attimo: iniziò ad eiaculare con forza scuotendosi tutto per il piacere. Venni anch’io e feci sì che vedesse il mio godimento.
Il giorno dopo, mentre stavano scaricando del materiale al cancello d’ingresso alle proprietà, mi feci vedere, in pantaloncini, e chiesi loro, praticamente a gesti, se volevano un caffè. Tutti risposero di sì e dopo una decina di minuti mi suonò alla porta il tizio anziano, per prendere i caffè. Richiusi la porta e, nello stesso momento mi sentì mettere una mano sul culo che iniziò a palparmelo in profondità.
Come mi rigirai mi sentì mettere una mano sulla testa che spingeva per farmi abbassare e mi ritrovai davanti al naso un cazzo di tutto rispetto che non aspettava altro di essere imboccato. Cosa che feci immediatamente ma, benché mi aspettassi di sentirlo puzzolente di urina, così non fu e lo imboccai con estremo piacere.
Nel mentre lo sbocchinavo lui continuò a masturbarmi il culo portandomi quasi a godere per il piacere. Dopo neanche cinque minuti mi sentì riempire la bocca da una sborrata densa, pastosa, per niente disgustosa che ingoiai piacevolmente. Glielo pulii per bene, dopo di che lui mi prese il volto in mano e mi baciò a tutta lingua, profondamente, facendomi godere. A quel punto mi ricomposi e gli diedi i caffè da portare ai suoi colleghi. Il giorno dopo, con la solita manfrina dei passaggi davanti alla finestra, verso le dieci lui venne facendomi capire che avrebbero gradito il caffè e con la scusa, mentre aspettava che li preparassi, mi accarezzò il culo e si fece fare un altro pompino. Io speravo in qualcosa di più, ma lui, evidentemente, gradiva solamente palparmi e farsi sbocchinare. Due, tre giorni così poi, al quarto giorno, ci fu uno sviluppo inatteso. Mi suonarono alla porta ed erano tutti e quattro. Per fortuna non ero in mutande ma in costume da bagno.
Mi fecero capire, chiaramente, che avrebbero gradito il caffè e mi seguirono in cucina, dove io li avevo preceduti per accendere la macchinetta espresso.
Mentre l’accendevo e controllavo il livello dell’acqua nel serbatoio mi sentì appoggiare sul culo il pacco del tizio anziano e, mentre mi calava il costume, sentirmi strizzare i capezzoli. Rimasi basito. Non mi aspettavo una mossa del genere e volsi lo sguardo verso gli altri: mi stavano tutti guardando, con occhi libidinosi, con il cazzo in mano, masturbandosi. A quel punto l’anziano (evidentemente il capo del gruppo che doveva aver parlato di ciò che era accaduto tra di noi) mi girò verso di se, mi baciò a tutta lingua e poi mi spinse a fargli un pompino. Messo così, a 90 gradi, il primo del gruppo si accostò al mio culo, si sputò sulla mano, me la passò in mezzo alle chiappe, dilatandomi lo sfintere e poi… mi sodomizzò. Fu una cosa improvvisa, un po’ dolorosa, che mi prese alla sprovvista ma che, dopo un po’, mi diede un piacere incredibile. Da una parte spompinavo un cazzo che ormai conoscevo piuttosto bene e che sapevo come controllare, dall’altra avevo iniziato a prendere le misure di quello che mi stava inculando succhiandolo con le contrazioni dello sfintere e portandolo, in breve, a godere mentre torturavo l’anziano senza permettergli di godere.
Non appena quello che mi aveva goduto nel culo si sfilò, un altro lo rimpiazzò, trovando la strada facilitata e morbida, ben lubrificata. Fu devastante: era uno che sapeva come muoversi e, soprattutto, che sapeva controllarsi. Mi portò quasi alla pazzia. Iniziai a supplicarlo di godere, di darmi pace ma… nulla. Sarà perché non capiva l’italiano, sarà perché non gliene fregava niente di accontentarmi, fatto sta che continuò, imperterrito, a fottermi e andò avanti per una mezz’ora. L’anziano, nel frattempo, aveva goduto schizzandomi sul volto una quantità pazzesca di sborra e, immediatamente, mi era stato messo davanti il cazzo del quarto componente della squadra. Un bel cazzo, devo dire, quasi profumato (cosa del tutto inaspettata), che iniziò a scoparmi in bocca con un ritmo tranquillo, che andava di pari passo con quello che mi stava inculando divinamente. Mi sembrava di impazzire, non credevo di poter provare simili sensazioni. Stupendo, non erano una squadra di muratori ma di… demolitori. Alla fine… uno mi venne in bocca e l’altro mi riempì il culo. Favoloso. Il giorno dopo…. la cosa si ripeté. … e divenne una costante quotidiana, con un’unica variante: la mattina appena arrivati e la sera quando chiudevano il cantiere. La cosa andò avanti per tutta l’estate e l’autunno. D’inverno il cantiere rimase chiuso ma a primavera…. Si riaprirono le danze, con rinnovato piacere e con qualche fattore in più perché, ogni tanto, coinvolgevano qualche altro attore (una volta il piastrellista, un’altra il pittore, un’altra ancora il serramentista) fattori evidentemente già collaudati perché si prestarono con molto… vigore !
Commentate, gente, commentate!!
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7 years ago
admin, 75
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In calore
Avevo un appuntamento con un uomo sposato.
Non lo conoscevo ma avevo scambiato messaggi con lui per molto tempo.
Eravamo diventati intimi sulla chat.
Mi aveva confessato che lui aveva spesso voglia ma che non riusciva a soddisfarla.
Un uomo stanco della solita routine con una moglie che ormai si concedeva raramente.
Lui sui 60 alto 190 brizzolato e grosso. Insomma un tipo ancora piacente. Il mio tipo.
Ci eravamo dati un appuntamento in riviera dove lui aveva un appartamento ma ci siamo prima visti in un parcheggio per capire se ci saremmo piaciuti.
Mi ero preparata con molta cura. Tacchi alti, intimo sexy con sottoveste, camicetta nera, gonna nera sopra al ginocchio, cappottino rosso aragosta. Volevo piacere.
Sono arrivata che lui era già ad aspettarmi. Camicia azzurra con pantaloni eleganti. Proprio un bel tipo.
Ci siamo presentati e abbiamo iniziato a parlare in auto con molta naturalezza e a un certo punto si è avvicinato e mi ha baciata. Un bel bacio. Passionale e porco allo stesso tempo.
Non aspettavo altro, l'ho abbracciato e mi sono fatta baciare sul collo che mi piace tanto.
Sono andata letteralmente in calore! A quel punto lui ha proposto di andare a casa sua.
Ero eccitata e felice. Avevo voglia ma soprattutto mi piaceva così tanto che cominciavo a bagnarmi tutta. Ero entrata in calore come mi succede quando ho l'uomo giusto.
Salendo le scale cercavo di sculettare il più possibile per eccitare anche lui, che , appena dentro mi ha preso, stretto a se e cominciato a toccarmi e baciarmi da vero porco.
Non mi sembrava vero e l'ho lasciato fare. Sentivo sotto i pantaloni il suo arnese contro di me. Lo abbracciavo forte per sentirlo tutto.
Anche lui era eccitato e a quel punto ha tirato giù la cerniera e lo ha tirato fuori...
Era ancora mollo e piccolo! ma perfetto e con una bella cappella disegnata!
Ero rimasta a bocca aperta. Non ero riuscita a dire più nulla... Era come lo avevo sempre sognata. Ero in estasi.
Lui mi guarda e mi dice: "ti piace? ho così voglia di usarlo che rimarrai contenta"... Non riuscivo a parlare pensavo che era proprio quello che desideravo e quanto avevo sognato un cazzo così... Non so se in quel momento lo ha capito.
Non era grande ma mi piaceva così tanto che mi pulsava la testa e sentivo il buchino contrarsi dalla voglia....
Lui è stato un galantuomo. Si è avvicinato e mi ha preso dolcemente la mano se l'è avvicinata al suo arnese e io ho cominciato ad accarezzarlo come si fa con un oggetto prezioso...
Sentivo l'eccitazione pulsarmi la testa e il buchino mi si stava aprendo tutto.
Ero ubriaca di voglia!
Ho iniziato a baciarlo tutto... lui, la sua pancia, la cappella, le palle, l'asta...
Lui mi incoraggiava: "brava, è tuo, fanne quello che vuoi..."
Lo sentivo crescere dentro la mia bocca. Poi ha cominciato a scoparmi in bocca tenendomi la testa. Ormai lo avevo tutto duro in bocca.
Poi all'improvviso mi mette a pancia in su sul divano e mi viene sopra. La mia gonna era ormai all'inguine e il suo arnese contro le mie mutandine che spingeva. Mi tira su le gambe e se le mette dritte lungo il corpo e ormai la sua cappella è contro il mio buchino.... Ero già tutta lubrificata e pronta a godere e farlo godere.
Mi guarda dolcemente, mi prende per i fianchi e comincia lentamente a spingere dentro la cappella e montarmi con un ritmo da trentenne e una faccia da porco che mi eccitava moltissimo.
Io mugulo:"scopami come faresti con una cagna in calore!"
Lo abbraccio e lo gli accarezzo il viso, le braccia, i glutei. Lo bacio e mentre mi scopa gli sussurro continuamente: "dai, dai, dai,... sfondami e poi riempimi tutta"
Mi ha scopata, baciata, girata e riscopata per un'ora di seguito senza darmi tregua con colpi forti e piano. Continuavo a venire e ormai ero venuta nelle mutandine e sulla pancia almeno 3/4. Volevo che venisse anche lui. Non ce la facevo più!
Poi finalmente lui: "ora voglio farti sentire quanta crema ho da riempirti".... e nello stesso istante sento uno spruzzo caldo dentro con un grido di goduria degno di una bestia. Un colpo secco dentro che mi ha fatto urlare di piacere e di dolore...
L'ho voluto leccare tutto ma anche lui mi ha leccata... E poi baci e abbracci...
Quanto mi sono goduta questo uomo fantastico!
Amore ho sempre voglia di te.
Ti adoro.
Daniela
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7 years ago
Daniela1Do,
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Col marito della mia collega
ho una collega molto bella e attraente, ma da un po di tempo ho scoperto x vie traverse che non da il culo a suo marito!...conosco il marito da tempo lui non sa nulla delle mie passionoi x il travestimento e io non sapevo nulla delle sue,,,dimensioni...Per farla breve una volta facendo una partita di calcetto vedendolo nudo sotto la doccia, ho capito xche Sonia , la mia collega e sua moglie , non gli da il culo!!!,,Lucio, ha un cazzo da paura, non tanto x la lunghezza, quanto x la circonferenza,,impressionante...IO da quel giorno non mi levavo dalla testa di assaggiare quel randello e sentirmelo fra le chiappe...ma non sapevo proprio come fare,,, l occasione arrivo' una mesata dopo quando tutti insieme ,,io la mia fidanzata lLucio e Sonia siamo andati in vacanza insieme...Un pomeriggio rimasti soli in casa io e lui, mentre le nostre donne erano scese a prendere il sole, abbiamo tirato fuori l argomento delle dimensioni,,,e lui tutto remissivo mi ha confessato che Sonia non le da mai la parte piu' attraente di se xche ha paura ...IO cercai di indagare sul perche e x come,,e lui mi spiego' che le dimensioniodel suo cazzo erano tali che la moglie le rifiutasse sempre il culo!!!...Allora presi coraggio e le raccontai di me e di Patrizia la mia ragazza, che aveva lo stesso problema, con me che ho un cazzetto piccolo e spesso floscio..non si faceva fare il culo!!!!, Gli raccontai della vacanza dll anno precedente dove la spinsi tra le mani di un bull superdotato che dopo averla scopata x una setrtimana di vacanza,, l ultimo giorno le ruppe anche il culo...,,,lei ancora mi ringrazia x quell esperienza....Lucio dopo questo racconto era sconvolto era eccitatissimo,,,vedevo il suo cazzo sotto il costume gonfiasi a dismisura e gli chiesi,,,vorresti incularti Patrizia?...ma prima devi fare il culo a me...senza farselo ripetere mi abbasso il costumino,,vide il io culetto implume e invityante come quello di una donna , inizio ' a leccarmelo e senza neanche farmi ciucciare il suo randello me lo infilo' fra le chiappe...all inizio mi feve male da morire,,ma dopo un minuto gia era allargato e godevo come una porca,,,,durante l inculata gli ho confessato che oltre che essere cuckold sono anche troia travesta,,,mi ha sborrato nel culo inondandomi di sperma calda,,sentimmio aprire la porta , l e nosrtre donne stavano rientrando feci appena in tempo ad andare in bagno con la sborra di Lucio che mi colava dal culo,,,di li a poco anche Patrizia avrebbe goduto di quel fantastico randello!!!
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7 years ago
pamela24,
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Negozio egiziani
Dopo altre avventure con la mia amica trans ormai dietro avevo un culetto pronto per qualsiasi misura e ogni volta che sentivo crescere la voglia cercavo di prepararmi ed uscire in giro per cercare qualcuno o qualcuna da scopare per scopare ed essere penetrata.
Un pomeriggio d’estate, mentre ero sdraiata sul divano a guardare la tv iniziai a sentire un prurito nel culetto e il mio sfintere iniziava a reclamare qualcosa da inghiottire.
Per essere sincera non volevo proprio andare dalla mia amica ma mi era salita la voglia di cercare qualcosa di nuovo, nel senso che volevo andare in giro e se mi capitava la storia….era OK; se andava male, pensavo che nulla fosse successo e basta.
Indossai una mutandina brasiliana che avvolgeva i fianchi di colore bianco trasparente e sopra una guepiere con laccetti ed elastici con pinzette per le calze.
Non misi le calze perché faceva caldo e lasciai cadere le fettucce sulle gambe libere di muoversi.
Indossai una tuta bianca un po’ aderente e la giacchetta della tuta con la cerniera un po’ abbassata con la scritta della marca. Scarpette da ginnastica con fantasmini ed ero pronta per uscire in strada.
Arrivata in centro iniziai a gironzolare per negozi di lingerie e abiti sia femminili che maschili e senza farci caso mi ritrovai dalle parti della stazione nelle viuzze dove ci sono parecchi negozi di stranieri di colore ed egiziani.
In particolare fui attratta da quelle vesti leggere e larghe che indossano le donne e in un negozio in particolare dovetti scendere delle scale ritrovandomi immersa in una miriade di abiti di quel genere.
Il caldo mi aveva fatto sudare un poco ma sotto il negozio c’era una bella frescura e perciò volli fermarmi di più per assaporare il fresco e gli abiti in esposizione.
Due ragazoni egiziani vennero verso di me chiedendomi se stavo bene dato che mi ero seduta su una sedi e piegata con la testa in avanti con le mani nella fronte.
Io dissi che era tutto a posto e pregandoli di farmi riposare un poco mi girai ancora di lato per toccare le vesti e senza accorgermi, la tuta era scesa parecchio sotto i fianchi mostrando la brasiliana e i glutei bianchi con le bretelline verso fuori.
I due ragazzoni iniziarono a sorridere e a parlottare tra di loro e uno di loro con la scusa di mostrarmi la veste si mise davanti il mio viso con il pacco a due centimetri dai miei occhi. Io rimasi un po’ di stucco ma poi, quando vidi che l’altro ragazzo iniziava a toccare e tirare fuori sia la bretellina che la mutandina facendola finire tra le mie natiche capì che ero stato scoperto e iniziai a sorridere pure io.
Strusciai il naso a mò di scherzo su quel rigonfiamento prima e poi iniziai a toccarlo con la mano per cercare di intuire le dimensioni.
Il rigonfiamento era notevole e i jeans che indossava a stento lo tenevano fermo ed era come se voleva farsi strada verso l’esterno.
L’altro ragazzo nel frattempo era salito sopra e aveva chiuso la porta del negozio e pensai il momento di quando ero uscita di casa e l’avventura che stavo cercando.
Il buchetto ancora reclamava qualcosa e forse, lì in quel negozio, avevo trovato quello che cercava.
Certo ero un po’ impaurita ma quando iniziai a sbottonare la cerniera e tirare fuori l’uccello di quello che mi stava davanti, sentì una voglia irrefrenabile e non badai più a niente: volevo essere scopata, violentata, penetrata da due perfetti sconosciuti, ingoiare sperma caldo e abbondante per saziare le voglie della parte femminile e troia che era in me.
Infilata la mano dentro i jeans e con l’altra cercando di sbottonarli tirai fuori un ammasso di carne in semi erezione rimanendo sbalordita: un membro bello nodoso e turgido dalle dimensioni notevoli anche il lunghezza si proiettò verso di me; penzolante a metà con una cappella grossa e già umida svettava sulle mie labbra e con modo involontario aprì la bocca e lo ingoiai.
Lo sentì crescere dentro la bocca e facendolo mio cercavo di ingoiarlo fino in fondo ma ne rimaneva oltre la metà fuori che menavo con la mano fino al ventre piatto.
Un sapore di cazzo pervadeva il mio naso e il palato assaggiava il sapore di quel bastone che diventava sempre più duro come il ferro.
Nel frattempo l’altro ragazzo mi aveva sollevato e tirato giù la tuta rimanendo piegata verso di lui e mi palpava il culo stringendolo e infilandomi le dita dentro iniziava ad allargarlo.
I due indici delle mani tiravano e allargavano lo sfintere ormai dilatato e il sudore fungeva da lubrificante.
Mi stava preparando per l’amico e quando lui capì che ero ormai pronta mi girò e messami in ginocchio sulla sedia mi allargò le chiappe incitando l’amico a penetrarmi.
Sentì il cazzo puntare sullo sfintere e con un colpo deciso e aiutato dal sudore mi penetrò con forza fino a sbattere le chiappe sul suo ventre: sembrò un colpo di sciabola che ti squarcia la pancia e senza fine fino in fondo come se volesse trapassarti.
Ma lì non era la pancia ma il mio culetto voglioso ed accogliente che fu trapassato ed allargato da quel palo di carne infuocato.
Mi sentivo piena e nonostante abituata a certi calibri sentì un brivido che invadeva la mia pancia dolorante dall’interno.
Ero piena di quel cazzo che mi aveva impalata e fissata a quella sedia; non si muoveva avanti e dietro ma faceva piccoli movimenti per rovistare l’intestino giù in fondo; mi piegava di lato strusciano il suo ventre sulle chiappe e poi muovendosi verso l’alto e verso il basso.
Mi aveva inchiodata e lui voleva che capisse che ormai quel cazzo sarebbe rimasto dentro di me per parecchi tempo.
Dentro sentivo le pulsazioni del suo sangue che pompava ed era come se la sua cappella stesse ancora crescendo dentro di me allargandomi l’intestino.
Mi teneva stretta dai fianchi ruotando il bacino mi rovistava contorcendomi le budella; io gemevo e godevo: cercavo questo e l’avevo trovato.
Ad un tratto lo tirò fuori all’improvviso di colpo e senza darmi nemmeno il tempo di respirare per quell’azione veloce lo ricacciò di nuovo dentro continuando quei movimenti di prima.
Ero abituato ai colpi veloci e possenti di alcune trans ma questo modo di scopare mi fece davvero trasalire e sembravano delle stilettate di carne che mettevano in subbuglio il mio stomaco facendomi provare sensazioni uniche.
Io ero sbrodolante e iniziai a masturbarmi fino all’orgasmo e lui dietro che alternava queste stilettate ogni trenta o quaranta secondi facendomi assaggiare i suoi 25 centimetri di carne ad ogni colpo.
Lo sentì crescere a dismisura e capì che stava per venire e allora tenendogli i glutei e stringendolo verso di me aspettai che i fiotti di quella crema riempissero il mio intestino.
Iniziai a sentire che tremava e un calore forte invadeva la mia pancia; ora si che potevo dire che ero riempita e farcita a dovere.
Lo tirò fuori piano piano questa volta e con la testa piegata verso il basso iniziai a vedere che lo sperma colava fuori.
Ne aveva fatto parecchio e iniziai a raccoglierlo con la mano e spalmandolo sulle mie cosce ogni tanto ne portavo un poco sulla bocca per sentire il sapore.
Ma non rimasi all’asciutto perché l’altro amico, nel frattempo che si era eccitato per la scena, si era e masturbato e mi costrinse ad ingoiare lo sperma caldo e denso dal sapore indescrivibile.
Dopo un paio di minuti mi tirai la brasiliana e pulite le labbra mi accompagnarono sopra per le scale e senza dirmi nulla ritornarono di sotto.
Io camminavo ma sentivo che dietro usciva ancora sperma e speravo di non macchiare la tuta e farmi scoprire dalle persone.
Arrivata a casa mi feci un bel lavaggio e iniziai, con le dita nel culetto allargato, a masturbarmi nuovamente ripensando ai due ragazzoni e sarei ritornata a ritrovarli.
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7 years ago
admin, 75
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Antonietta detta
Antonietta detta “Cicci” – 2° seguito
E attirandomi a se per baciarmi iniziò a muovere i fianchi per incominciare una nuova cavalcata. Era una giovane puledra, piena di voglia, che scoperto il dolce ne voleva assaggiare ancora. Ero al massimo dell’erotismo, ero nel mio mondo, mi sentivo pienamente consapevole delle mie capacità e del potere che avevo raggiunto, in quel momento, su quelle due femmine. Pertanto lasciai che fosse Barbara a condurre il gioco, cavalcandomi, e fissandola negli occhi abbrancai i suoi fianchi e la indussi a muoversi sopra di me, ad infilarselo tutto in fica, a cercarlo e cavalcandolo cercare il suo piacere. Era splendida. Dopo aver goduto per la prima volta per una scopata era… Radiosa ! Una gran femmina, uguale a sua madre che, nel frattempo, un po’ frastornata dal modo di fare, dalla presa di posizione della figlia era comunque eccitata dalla situazione e dall’erotismo che il tutto emanava.
Non resistette e si inchinò a baciarmi, eccitandomi ulteriormente e…. non si staccò dalla mia bocca per almeno una decina di minuti. Pazzesco!
La Barbara iniziò a smaniare, a mormorare “ mio dio… sto impazzendo…. che bello…
Scopami ancora così…. mi piace da morire.. sì… così… ancora…. godooo…..sì… ancora così, non smettere….” Ed iniziò a godere come una fontana. E si adagiò sul fianco, facendo uscire il mio cazzo dalla sua fica e la Cicci ne approfittò immediatamente per succhiarmelo (che troia, voleva gustare gli umori della figlia) e successivamente se ne appropriò infilandoselo nella fica, iniziando a cavalcarmi in maniera forsennata dicendomi “L’hai fatta godere, ma tu sei mio ed ora fai godere me!” E si inchinò per baciarmi, sapendo che così mi portava al massimo del carico erotico. E mi scopò in modo famelico, per farmi capire che ero suo e che, anche se mi aveva concesso di sverginare la figlia, non dovevo farmi altre illusioni. Comunque… mi ero scopato una magnifica ragazza, con un corpo stupendo e ciò… mi faceva sentire un re.
E tanto per ribadire ciò che mi aveva concesso… se lo sfilò e… se lo infilò nel culo, con estrema facilità, a dimostrazione della sua disponibilità nei mie confronti, offrendomi nuovamente ciò che era stata la sua verginità che mi aveva donato!
La figlia, nel frattempo, aveva seguito il tutto masturbandosi e, vedendo questa sodomizzazione, si eccitò da matti ed aumentò il ritmo della sua masturbazione, arrivando poco dopo a godere dicendoci “Siete due porci libidinosi, mi state facendo impazzire.” La Cicci, sollevandosi in posizione seduta su di me, guardandomi intensamente negli occhi, mi disse “Sto per godere… voglio che godi insieme a me” e, torturandomi i capezzoli, iniziò a tremare e godere intensamente scatenando il mio orgasmo e facendomi schizzare dentro la sua fica una quantità di sborra incredibile, tutta quella che avevo accumulato con tutto ciò che mi avevano fatto quelle due femmine. Ero esausto. Ma come la Cicci si sfilò da me… la Barbara si fiondò sul mio cazzo iniziando a succhiarmelo per gustare la mia sborra unita ai succhi della madre. Che libidine !
Poi, rialzando la bocca dal fiero pasto, guardandomi, disse “ Mhh… che buono… mi piace… ora che ne conosco il gusto penso che…. assaggerò più spesso questo gelato !” Al che la Cicci rispose: “Non ti ci abituare…. possiamo parlarne ma… lui è mio!” … e si distese accanto a me, abbracciandomi. Lo stesso fece la figlia. dall’altra parte, abbracciandoci tutti e due, dicendoci : “Grazie! Vi voglio bene!”
La giornata, praticamente, finì lì. Dopo un po’ andammo in un ristorantino a pranzare, scambiandoci sguardi teneri ed affettuosi. Pieni, però di libidine.
Io e la Cicci riprendemmo a vederci a casa della Wanda e, una su due, partecipava anche lei con scene saffiche tra di loro di un erotismo pazzesco. Io mi sentivo un re.
Avevo a disposizione più donne contemporaneamente e non avevo che l’imbarazzo della scelta, visto che, tutto sommato, non c’erano scene di gelosia tra di loro anche perché la Cicci aveva, comunque, ribadito che anche se mi condivideva, io ero suo.
(segue)
Gradirei commenti, anche sui precedenti.
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7 years ago
admin, 75
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Seconda volta con coppia bisex
Sono passati alcuni anni da quando sono riuscito x la prima volta a provare a prenderlo in bocca.Sinceramente vista l'esperienza positiva della prima volta ero convinto che x la "seconda" sarebbe passato poco tempo...tornato alla normalità etero mi ripetevo hai provato ora basta...ma tutte le volte che una lei mi succhiava pensavo a quanto era "fortunata"....come avevo scritto nel primo racconto adoro i giochi orali...preferisco subirli ma leccare una patatina...mmh..se poi depilata...mi piace tantissimo leggere racconti di pompini...di prime sborrate in bocca..vedere video amatoriali di pompini con venuta in bocca...quindi a poco a poco la voglia di riprovare aumenta sempre di più...inizio blandamente a contattare alcune coppie..a leggere annunci di coppie con lui bisex attivo(non sono interessato a un lui versatile)...ma tutto inutilmente..o copie mercenarie o coppie che non vogliono venire in motel..(non mi piace andare a casa di persone che non conosco)...fino a quando una coppia mi risponde che a mie spese e' disposta a venire in motel...inizia così uno scambio di email..mi dicono che hanno entrambi 35 anni..senza figli..alcune esperienze sia con coppie che con singoli..e che la lei è felice e divertita a insegnare a un uomo a succhiare il suo lui...io non ho detto loro che ho già provato..voglio far credere loro che e' la prima volta...poi e' passato tanto tempo che e' come una prima volta.Arriva la sera dell'appuntamento..ci si vede davanti al motel...ci si saluta..due chiacchiere x rompere il ghiaccio..si sale su una macchina ed entriamo..loro sono come si erano descritti..entrambi non molto alti..lei un fisico snello..un viso normale..non una figa da copertina x intenderci..ma a me interessa altro..ci si spoglia..una doccia..io sono un po' teso e nervoso..lo dico a lui e gli chiedo se mi fa giocare da solo con la lei x qualche minuto in modo da sciogliermi un po'..sorride e mi dice fai pure..infilo la mia testa fra le sue gambe e inizio a leccargli la patatina perfettamente depilata...passa pochissimo tempo e lei chiede a lui di metterglielo in bocca...andiamo avanti così alcuni minuti...poi io ridendo dico loro che sono lì x provare una certa cosa...vieni mi dice lei...prova..si ok rispondo io..mi avvino a loro e lei prima che mi abbassi mi bacia x alcuni secondi...voleva fosse abituarmi la bocca al sapore...mi dice di iniziare a leccare l'asta..su e giù mi dice...piano con calma..deve eccitarsi poco alla vota..io da una parte e lei dall'altra lecchiamo con calma...dai ora baciagli la punta e poi inizia a metterti la cappella in bocca..mi suggerisce come devo comportarmi..ora tienilo in bocca e inizia a giocarci con la lingua...dai su mi dice ridendo..qualche pompino te l'avranno pur fatto?...non è difficile..in effetti avrò visto migliaia di video e inizio a darmi da fare...sei sicuro che è la prima volta? mi dice lui...non si direbbe...non so se dice la verità o lo dice x farmi contento..vado avanti...intanto lei mi prende in bocca il mio e inizia a succhiarmi...ecco x me appassionato di orale e' il massimo...io che succhio e una lei con il mio cazzo in bocca...divento durissimo e la lei si alza prende un preservativo e me lo mette..non era previsto..preferisco la bocca..ma lei mi si siede sopra e inizia a scoparmi..io intanto mi diverto a tenerlo in bocca....dopo qualche minuto la fermo e gli dico di scopare con lui..ho perso ogni freno...mi metto sotto di loro e lecco l'asta mentre entra dentro la patatina...ogni tanto lui si ferma e me lo mette in bocca...fantastico sentire il gusto di una fica dal cazzo....dopo un po' si torna indietro...io spompino lui e lei me...a un certo punto lui mi chiede dove deve sborrare...panico...io penso che in un vero pompino la sborrata deve essere in bocca...ma non credo di essere pronto a questo..ho paura di vomitare...gli dico di avvisarmi e magari di venirmi in faccia e sul corpo e subito dopo di mettermelo in bocca in modo da provare il gusto di un cazzo appena sborrato e vedere la mia reazione...la lei ridendo mi dice di non avvisarla che sa cosa deve fare...in pochissimo tempo vengo nella bocca di lei..a quel punto perdo tutte le fantasie e gli stimoli che avevo e dico a lui di fermarsi..si mette a ridere e dirige il suo cazzo nella bocca di lei dove dopo pochi minuti sborra...che dire bella esperienza...mi piacerebbe diventare con gradualità ed esperienze nel tempo un pompinaro completo...intendo non solo prenderlo in bocca ma anche farlo venire...vediamo in futuro...non vorrei che passassero altri anni prima di riprovare...anche perché poi ci si dimentica tutto....
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7 years ago
robymil, 45
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Antonietta detta “cicci” – seguito
Antonietta detta “Cicci” – seguito
Rimasi basito ma la Cicci mi disse “Va tutto bene, deve iniziare anche lei a conoscere il piacere del sesso, è ancora vergine, lasciala fare !!” E riprese a baciarmi, in maniera libidinosa e possessiva. Ero eccitato da matti. Il mio scettro era diventato ancor più duro e lungo. E ripresi a baciarla, lasciando che la Barbara continuasse a masturbarmi. Ad un certo punto la Cicci smise di baciarmi e, guardando la figlia, si inchinò sul mio uccello e dicendole “Ora guarda” lo imboccò ed iniziò a spompinarmi. Qualche minuto di dimostrazione e poi invitò la figlia a fare altrettanto. Ero al settimo cielo. Una splendida ragazza, vergine, con un seno ed un culo da favola stava iniziando a fare il suo primo pompino su di me. Grandioso!!
Dovetti impegnarmi al massimo per non eiaculare subito, tanto era eccitante e pieno di erotismo il tutto, anche perché la Cicci mi prese le mani e le portò sul seno della Barbara, invitandomi a massaggiarglielo, a stimolare quelle due bellissime sfere stuzzicando, in particolare, i capezzoli tanto che dopo poco la Barbara iniziò a mugolare dal piacere ed a bagnarsi. La Cicci, nel frattempo, aveva fatto si che Barbara ruotasse, nel mentre continuava a spompinarmi, per offrirmi la vulva della figlia onde potessi leccarla, eccitandola ancor di più. Non appena iniziai a suggerle il clitoride iniziò a smaniare e dopo poco ebbe il suo primo vero orgasmo. Nel mentre rialzava la testa dal mio cazzo per il piacere iniziò a dire “Godoo…. Oddio che bello…. Che sensazione magnifica….!” …. Ed a quel punto le infilai due dita nella fica, senza spingere per non lacerarla ma masturbando morbosamente il suo clitoride. Iniziò a tremare, continuando a godere, mentre la madre la baciava in bocca, a tutta lingua. Intanto, con una mano, avevo iniziato ad accarezzare la fica della Cicci che dimostrò, sin da subito, di apprezzare la cosa iniziando a muovere i fianchi per offrirsi ancor meglio alla mia carezza. Io ero al massimo dell’eccitazione, facevo una fatica bestia a trattenermi e controllare il mio piacere. D’altronde… se avessi goduto tutta la situazione sarebbe crollata, ma…. se riuscivo a controllarmi…. sarei riuscito, viceversa, a portarla all’esasperazione creando un atmosfera ad alto tasso erotico con possibili ulteriori sviluppi !
Mi concentrai al massimo per sviluppare tutta la filosofia del Tao dell’amore, che si fonda principalmente sul fatto di dare piacere senza pensare al proprio, perché il premio finale sarà quello di averne tratto il massimo del piacere. Ed in quel preciso istante la Cicci spostò la figlia in modo che la sua fica aderisse con il mio pube e mi invitò a…. deflorarla, dicendomi “Non posso pensare a persona migliore di te per sverginarla e farle conoscere i piaceri (ed i misteri) del sesso!”
Barbara, con occhi pieni di voglia iniziò a strusciare il suo pube sul mio cazzo dicendomi: “Ti prego, fammi tua, la mamma non è gelosa, vuole solo il mio piacere, ieri sera ne avevamo parlato. Sono pronta, lo voglio!” Bè, davanti ad un simile invito… qual è quell’uomo che rinuncerebbe ad una simile esperienza? Chiesi solamente qualche minuto per riprender fiato e recuperare il mio self-control.
A quel punto, dopo aver dato un lungo bacio alla Cicci, feci distendere Barbara ed andai a prepararla suggendole la fica ed il clitoride in modo da bagnarla tutta, renderla umida e morbida. Andai avanti così per una decina di minuti, senza fretta. Più fosse stata morbida e rilassata, meglio sarebbe stato per l’atto finale.
Convinto di aver fatto tutto il possibile per renderle meno dolorosa la deflorazione… mi posizionai all’imbocco della sua vulva e guardandola negli occhi (tra l’altro aveva due occhi stupendi, come la madre) le chiesi se si sentiva pronta e alla sua risposta affermativa iniziai, pian piano, a dilatarle la fica introducendo poco per volta il mio scettro finché, a forza di avanti e indietro, non arrivai a sentire l’ostacolo.
Lì mi fermai, mi inchinai verso di lei ed iniziai a baciarla, prima piccoli baci solo sulle labbra, poi passandole la lingua sulle labbra cercando di introdurla nella bocca e, quando iniziò ad aprire un po’ la bocca, la forzai, ci infilai la lingua ed andai alla ricerca della sua. Iniziò a rilassarsi e corrispondere al mio bacio con sempre maggior intensità finché non mi consegnò la sua lingua che iniziai, immediatamente, a succhiare. Fu un bacio ad alto contenuto erotico che ci portò a congiungerci maggiormente tanto che lei iniziò a muoversi, sotto di me, cercando che la penetrassi maggiormente e a quel punto… basto un colpo ben assestato e fui tutto in lei. Fece un piccolo grido e mi strinse ancor più a se con le gambe. Rimasi perfettamente fermo, dandole tutto il tempo di abituarsi all’intrusione, tanto che, ad un certo punto fu lei ad iniziare a muovere i fianchi, a cercare di abituarsi a quell’oggetto che la riempiva ma che iniziava a darle delle sensazioni particolari, che non erano più di dolore ma iniziavano a sembrare di piacere.
La Cicci, in tutto quel frangente, aveva seguito da vicino tutta l’azione accarezzando amorevolmente la figlia sul seno, strizzandole ogni tanto i capezzoli acciocché si ergessero belli fieri, sino a inchinarsi per succhiarglieli.
Iniziai a muovermi, lentamente, delicatamente, per far sì che iniziasse a provare il piacere della scopata. Man mano che procedevo nell’azione constatavo che la Barbara si offriva sempre più, aprendo completamente le gambe e iniziando a venirmi incontro, così che ad ogni affondo sembrava quasi che stessi riuscendo ad entrare ancor più in lei. Aumentai leggermente il ritmo, constatando come l’ex verginella si adattasse perfettamente alla situazione iniziando ad emettere versi e incitandomi a darle piacere. Ora sì che c’eravamo: il dolore era passato e stava iniziando a godere della scopata provando tutti quei brividi che si provano prima di arrivare all’orgasmo, orgasmo che dopo un’altra decina di minuti la colse comunque impreparata portandola ad urlare tutto il suo piacere con frasi del tipo “Oh mio Dio… è pazzesco, sono tutta un brivido…. mi stai facendo impazzire… non pensavo potesse essere così bello!” ed iniziò a tremare tutta, quasi fosse stata colpita da una crisi epilettica, finché non svenne. Rimasi fermo dentro di lei e la sua vagina era tutta una contrazione, mi stava letteralmente succhiando il cazzo.
Chiaramente non avevo goduto, concentrato al massimo sul fatto di portarla a godere, per la prima volta, durante una scopata. La Cicci mi guardo con occhi pieni d’amore e mi baciò ringraziandomi per la delicatezza con cui avevo sverginato la figlia. Barbara, dopo un po’ rientro nel mondo dei vivi, ancora sospirando, ansante e guardandomi fisso negli occhi mi disse “E’ stato fantastico… non credevo si potesse godere tanto!” al che la Cicci le rispose “Non credere che possa essere così con tutti gli uomini, dovrai imparare a selezionarli!” - “OK,-disse la Barbara – ma intanto, se non ti dispiace, fammi approfittare di questo che ha saputo sverginarmi e farmi conoscere il piacere così bene.” E attirandomi a se per baciarmi iniziò a muovere i fianchi per incominciare una nuova cavalcata. Era una giovane puledra, piena di voglia, che scoperto il dolce ne voleva assaggiare ancora.
(segue)
Vorrei più commenti possibile, son curioso di capire le sensazipni che posso creare con questi racconti. Grazie
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Antonietta, detta "cicci"
Antonietta detta “Cicci”.
La conobbi quasi per caso. Stavo facendo una passeggiata a Grignano e, passando davanti al bar “Principe di Metternich” notai una tizia, dall’aria sbarazzina, con i capelli corti color rosso mogano, con degli incredibili occhi verdi, in compagnia di un’amica: sedute sulla veranda del locale, stavano prendendo un aperitivo. Ci fu un intenso scambio di sguardi.
Proseguì sino alla fine del porticciolo, sotto lo sperone di roccia del Castelletto e… tornai indietro. Arrivando nuovamente nei paraggi del bar notai che la tizia aveva seguito i miei movimenti e vedendomi giungere aveva fatto alzare l’amica e si erano dirette verso una macchina posteggiata più avanti. Mi diressi, a quel punto, velocemente verso la mia, facendomi notare. Entrai in macchina ed attesi che lo facessero anche loro e si avviassero. Le seguì meditando, intanto, un possibile approccio. Una volta passate le due gallerie di Miramare le superai e, arrivato nei pressi del bivio, misi la freccia indicando di dirigermi al Parco di Miramare. Mi seguirono. Arrivato al parcheggio del Parco cercai un posteggio che ne avesse un altro libero accanto e andai a posteggiare. Scesi velocemente e, tipo un posteggiatore, agitai le braccia indicando il posto libero. Posteggiarono, scesero e mi presentai dichiarando immediatamente di essere rimasto colpito da quegli occhi, da quello sguardo. Ci avviammo verso l’interno del Parco ed il parterre dove c’era un bar ove avremmo potuto prendere qualcosa per fare conoscenza.
Seduti al bar, mentre sorseggiavamo non so più cosa, non riuscivamo a smettere di fissarci negli occhi. L’amica era come se non esistesse.
Iniziammo a frequentarci, per conoscerci meglio, finché ci incontrammo da soli per andare a fare una passeggiata nel bosco. Li giunti, scesi dalla macchina ci addentrammo nel bosco, poi ci abbracciammo ed iniziammo a baciarci. Fu come se avessimo preso la scossa elettrica: un bacio sensuale profondo, che ci fece tremare dal desiderio, tanto che ebbi un’erezione immediata, pazzesca, che lei non poté ignorare dal momento che eravamo strettamente abbracciati, tanto che intrufolò una mano tra i nostri corpi per iniziare a massaggiarmi il membro da sopra i pantaloni e sentirne la consistenza.
Evidentemente ciò che sentì le piacque perché non smise più di palparlo, tanto che dovetti farla smettere altrimenti mi faceva venire nei pantaloni.
Pian pianino, sempre continuando nel bacio ci distendemmo sull’erba del sottobosco e potei, così, iniziare ad accarezzarla dalle gambe sino al pube arrivando, prima da sopra le sue mutandine e poi infilandoci una mano dentro, a trovarla bagnata al punto che non sembrava avesse una fica ma un lago. Nel mentre continuava il bacio iniziò a smaniare, a fare versi di piacere agitandosi sotto le mie mani quasi a cercare qualcosa di più. Le tolsi le mutandine e… mi fiondai su quella vulva polposa ed umida iniziando a leccarla voracemente e succhiandole il clitoride che era di tutto rispetto, sembrava quasi un piccolo pene. Lo succhiai con gusto quasi stessi facendo un pompino, e lei iniziò a smaniare, a scuotere la testa, digrignando i denti dal piacere, iniziando a squirtare tanto che la mia faccia venne copiosamente bagnata dal suo orgasmo. Non le diedi tregua e, non appena ebbe finito di godere la infilai con il mio cazzo che, nel frattempo, avevo fatto uscire dai pantaloni. Arrivai sino in fondo, mi fermai un attimo per assestarmi e poi iniziai a fotterla lentamente ma inesorabilmente, finché non iniziò di nuovo a smaniare.
Nel frattempo avevo iniziato a stuzzicarle lo sfintere, riuscendo, pian pianino, ad infilarle un dito, poiché ce l’aveva molto stretto. Meraviglia delle meraviglie: era vergine di culo !! Mi misi di buzzo buono per riuscire a portarla a vette di piacere mai raggiunte. Dovevo riuscire a sverginarle il culo, e per riuscire in ciò dovevo farla diventare schiava del piacere, tanto da non potermi rifiutare nulla.
Pertanto controllai al massimo la mia soglia del piacere e cercai di capire sino a che punto la stessi facendo godere. La risposta la ebbi poco dopo, quando uno schizzo poderoso della sua sborra mi investì il pube. Ciononostante non mi fermai, e continuai a trapanarla tanto che iniziò ad emettere tali versi di piacere che se qualcuno si fosse trovato a passare a meno di 100 m. da lì avrebbe pensato che stavo ammazzando un maiale. Era una bambola di pezza tra le mie mani: nel frattempo avevo continuato a masturbarle il buco del culo, che ora era bello rilassato, e dove senza alcuno sforzo ero riuscito ad infilarci un secondo dito.
A quel punto me ne uscì da lei e le rialzai il pube iniziando a suggerle il clitoride e passare la lingua, con un va e vieni, dal clitoride al buco del culo, soffermandomi ogni volta per un attimo per infilarle la lingua nel culo. Iniziò a smaniare e a trattenere la mia testa sulla sua fica, per farsi succhiare meglio. Se mi soffermavo a leccargliela tutta ne approfittavo per infilarle, nuovamente, due dita nel culo dandole un piacere che la portò, in breve, a spingere il culo verso la mia mano offrendosi maggiormente alla penetrazione. Mi fermò: annaspava in cerca d’aria ma, nel contempo desiderava contraccambiare. Pertanto si ruotò in modo da raggiungere il mio cazzo ed imboccarlo, iniziando a farmi un pompino. Allungai la mia lingua fino ad arrivare al bottoncino che si gonfiò quasi fosse un piccolo membro eretto e duro. Lo leccai, titillai, e poi lo avvolsi fra le mie labbra e lo succhiai con vigore; a quel punto lei, sfilandosi il cazzo dalla bocca, iniziò a vaneggiare. Continuando a suggerle il clitoride l’avevo a gambe spalancate, completamente offerta alle mie mani che ne approfittarono per impastarle le chiappe, allargargliele meglio ed infilarle in culo, dopo averglielo bagnato per bene, non due ma ben tre dita. Non avevo mai visto una donna godere tanto, con una tale continuità, né tantomeno mi era mai capitato di assistere allo squirting di una donna. Mi arrivavano continuamente in faccia schizzi del suo piacere.
A quel punto tornai a girarla in modo da poterle rialzare le gambe ed appoggiarmele sulle spalle in modo da avere libero accesso al suo culo ed iniziare a sverginarglielo.
Lentamente, guardandola negli occhi, che ormai erano colmi del piacere che le stavo dando, iniziai a penetrarla, fermandomi non appena mi sembrava stesse provando un po’ di dolore e riprendendo non appena sentivo che il suo sfintere si era adattato alla situazione. Centimetro dopo centimetro, con calma, riuscì a penetrarla completamente e…. lì mi fermai, contraendo il mio pene per farla abituare alla presenza ed accettarla vogliosamente. Dopo un po’, abituatasi alla dilatazione, il suo sfintere iniziò a contrarsi, desideroso di ben altro che di una presenza passiva. A quel punto, con molta delicatezza, iniziai ad incularmela. Ero al settimo cielo: mi stavo facendo uno splendido culo vergine, se pur datato, una libidine assoluta.
Ah.. dimenticavo… aveva più di qualche anno più di me.
Io… non avevo ancora goduto, e pur essendo al limite, riuscivo ancora a controllarmi. Troppa era la voglia di riuscire a portarla ad un tale stato di erotismo da renderla succube del sesso e della voglia di me. Mi confesserà, in seguito, che mai suo marito era riuscito a sodomizzarla o a farsi fare un pompino.
Nel mentre me la inculavo avevo continuato a stuzzicarle il clitoride e quando, per l’ennesima volta, iniziò a godere squirtandomi addosso la sua sborra non seppi più trattenermi e le riempì il culo di sborra con schizzi che lei sentì benissimo, poiché ad ogni schizzo ebbe una contrazione. Stanchi, stravolti, ci distendemmo uno accanto all’altra, per riprendere fiato. Lei aveva in volto un’espressione sognante, come di chi avesse provato, per la prima volta, il vero piacere. Quando riprese coscienza di dove eravamo, si girò verso di me e mi diede un bacio lascivo, eroticamente eccitante, che fece riprendere immediatamente, al mio compagno di giochi, la posizione eretta e lei, a tal vista, ci si tuffò sopra e lo prese tutto in bocca, iniziando a suggerlo voracemente. Fu talmente piacevole che mi lasciai andare ed in breve iniziai a goderle in bocca. L’avevo avvisata che stavo per godere ma lei continuò a succhiarmelo, inghiottendo sino all’ultima goccia tutto ciò che fuoriuscì dal mio uccello. Non me l’aspettavo, ma proprio per ciò ancor più gradito. Ci ricomponemmo e tornammo in città, ma prima di lasciarci pretese che le promettessi che l’indomani ci saremmo rivisti. Sarebbe venuta con la sua macchina, più comoda disse per ciò che aveva intenzione di fare.
L’indomani salì sulla sua Fiat 132 e ci dirigemmo fuori città, cercando un posto dove infrattarci. Mi ricordai di quando andavo a Basovizza con la mia prima, vera, fidanzata che aveva una Lancia Flavia con il sedile davanti unito: una volta abbassato, unito al sedile posteriore, diveniva un vero letto matrimoniale. Andammo lì, entrammo in un viottolo che curvava dopo neanche 50 metri e dove ci trovammo riparati agli sguardi di chiunque fosse passato sulla strada o nei paraggi. Immediatamente lei abbassò il mio sedile, si denudò e mi calò i pantaloni andando subito ad impalarsi sul mio membro che era già bello duro ed eretto. Una volta fatto ciò emise un sospiro di sollievo e di piacere e rimase dritta, sopra di me, guardandomi famelica e soddisfatta per tale possesso. Poi iniziò un sali e scendi lento, sensuale, libidinoso che la portò in breve a sospirare dicendomi: “Sì. Così… lo voglio…. Riesci a farmi desiderare di essere scopata come una troia…. Chi sei… cosa sei riuscito a fare di me in un’unica scopata ? Mi hai fatto scoprire una parte di me che non conoscevo!” Così dicendo iniziò a far uscire il cazzo dalla fica e puntarselo nel culo, inculandosi da sola con molto piacere, lo si notava dall’espressione estatica che le si era dipinta sul volto. Ed iniziò ad alternare i passaggi: 4-5 volte nel culo, uscita, introduzione in fica, 4-5 volte in fica e avanti così, alternando i passaggi.
E questa non l’aveva mai preso in culo !! Ero all’apice del piacere e della libidine !
Nel momento in cui, mentre lo aveva nel culo, iniziò ad avere un orgasmo mi rilassai anch’io ed iniziai a riempirle il culo di sano, pastoso sperma. Iniziò a tremare dal piacere, digrignando i denti ed urlando “Oddio come godo…. Sei fantastico… mi stai facendo morire…” e si accasciò sul mio petto.
Quando si riprese, guardandomi con occhi innamorati, mi raccontò che non aveva mai goduto tanto. Che il marito, dirigente Rai, in possesso di un cazzo notevole per dimensioni, era convinto che bastasse avere ciò e sbatterlo a più non posso in una fica acciocché questa fosse succube delle sue voglie, senza preoccuparsi del piacere del partner. Per questo si era sempre opposta al fatto di farsi sodomizzare o di fargli un pompino. Ora aveva scoperto, con me, il piacere di queste due attività ed aveva tutta l’intenzione di recuperare il tempo perduto. Mi raccontò anche che, non provando piacere con il marito, si era data ai piaceri saffici con l’amica in compagnia della quale l’avevo conosciuta, amica che era anche bsex (divorziata). Pertanto mi chiese se, eventualmente, sarei stato disponibile a farla partecipare ai nostri giochi, visto che aveva una casa a disposizione dove viveva solo lei e che pertanto avremmo potuto usufruirne per stare più comodi. Le risposi che ero aperto ad ogni proposta, a patto che il piatto principale fosse lei, che mi arrapava da matti. Era sorta, tra di noi, una particolare corresponsione “d’amorosi sensi”, ove eravamo attratti l’un l’altra in maniera sublime. Mi baciò appassionatamente.
Nei giorni a seguire il ns. feeling sessuale si acuì ulteriormente al punto che iniziammo ad avere orgasmi al telefono. Mi chiamava telefonicamente con telefonate lunghissime e si finiva per desiderare di essere insieme e lei iniziava a dire quanto mi desiderava iniziando a masturbarsi, corrisposta, finché non iniziavo anch’io ed arrivavamo a godere all’unisono. Era incredibile come fosse esplosa la sua sensualità, il suo erotismo. Fu così, per poter stare insieme su un letto, che si accordò con la sua amica ed una domenica (al marito aveva detto che andava in gita con l’amica) ci ritrovammo a casa di Wanda (questo il suo nome).
Wanda ci accolse, ci offrì un drink e poi ci fece vedere la camera da letto e… uscì dalla stanza. La “Cicci” mi guardò vogliosa, mi si avvicinò e mi baciò a tutta lingua, strusciandosi addosso a me. Iniziai a spogliarla nel mentre lei faceva lo stesso con me. Ci ritrovammo, così, nudi in un battibaleno e ci distendemmo accarezzandoci e stuzzicandoci in tutti i modi. Nel mentre eravamo impegnati ad eccitarci e finalmente riuscivo a mettermela sotto ed a penetrarla, la porta della camera si aprì e Wanda, quatta quatta, entrò e si sedette in poltrona, in un angolo, guardandoci ed iniziando a masturbarsi. Io non mi ero accorto della sua entrata, ma la “Cicci” evidentemente sì, tant’è che fece di tutto per rovesciare la posizione e ritrovarsi sopra di me, iniziando una cavalcata sfrenata, a corpo eretto ed inarcato, con quel seno piccolo ma tosto, con dei capezzoli eccitati e notevolmente eretti, tutti da succhiare, da mordere, ed infatti mi protesi a succhiarglieli, tanto stava facendo tutto lei. Io ancora non mi ero accorto, perché con la testa in mezzo al seno della “Cicci”, della presenza della Wanda che, nel frattempo, si era spogliata ed avvicinata a noi, iniziando ad accarezzare la schiena della Cicci arrivando a stuzzicarle lo sfintere. Prese un po’ di crema da un cassetto ed iniziò a spalmarlo sul buco del culo della Cicci, introducendovi delle dita ed allargandole lo sfintere.
Una volta preparatala per bene estrasse da un cassetto uno strap-on, lo indossò, si accostò alla Cicci, la fece inclinare verso di me e… la inculò! Una volta preso il ritmo con cui la Cicci mi stava scopando iniziò ad incularla alla grande ed io, attraverso la sottile parete tra vagina e retto, sentì ogni movimento, eccitandomi ulteriormente. La Cicci iniziò a smaniare ed a dire: “ Siete due bastardi… mi state facendo impazzire ma… guai a voi se smettete!” Andammo avanti così per più di mezz’ora e lei, ormai, era una bambola di pezza tra le nostre mani e continuava a godere senza soluzione di continuità. Alla fine ci dovemmo fermare: la nostra resistenza era al limite. Come uscì da lei si inarcò e me lo prese in bocca, iniziando a succhiarmelo finché non mi fece esplodere nella sua bocca e…. ingoiò tutto, voracemente. Wanda la stava ancora inculando, ma si fermò, uscì e….iniziò a baciarla, tutta, sino a condividere la mia sborra dalla sua bocca. Iniziarono a baciarsi libidinosamente, intensamente. Erano completamente prese dal loro rapporto. Io mi sedetti sulla poltrona, osservandole morbosamente.
Era una situazione di un erotismo pazzesco. Erano stupende per come si baciavano, si toccavano, si palpavano, facendo versi di piacere. E quando iniziarono a godere fu una festa dei sensi. Quando, dopo aver goduto, si distesero per riprender fiato mi riavvicinai ed andai a baciare teneramente la Cicci che, a quel punto, mi invitò a baciare anche la Wanda. Voleva, nella sua libidine, che i suoi due amanti condividessero il piacere, fossero un tutt’uno.
La accontentai e rimasi meravigliato dalla morbidezza con cui la Wanda rispose al mio bacio, in maniera molto lussuriosa. La cosa mi eccitò e la Wanda lo notò, al punto che impugnò il mio scettro ed iniziò a masturbarmi sino a inchinarsi ed iniziare a farmi uno splendido pompino. La Cicci iniziò a baciarmi e, nel farlo, mi invito a fottere la sua amica la quale, avendo evidentemente sentito l’invito che la Cicci mi aveva fatto, smise di succhiarmelo e si distese, allargando le gambe ed invitandomi a fotterla. Entrai con molta calma, voglioso di assaggiare quella nuova fica e scoprendo che non solo era bella umida ma sapeva stringersi attorno al mio cazzo succhiandomelo come fosse una bocca. Splendido !! Iniziai a fotterla riprendendo a baciarla, poiché sapeva baciare molto bene, e per me il bacio è fondamentale per raggiungere il piacere. La Cicci intrufolò il viso tra noi due iniziando ad intrecciare la sua lingua con le nostre e cercando di condividere il bacio con tutti e due, nel mentre mi accarezzava il culo spronandomi a scopare la sua amica con più foga.
Una vera e propria festa dei sensi, di un erotismo pazzesco. A quel punto, dopo che la Wanda aveva avuto il suo secondo orgasmo, mi lasciai andare e pensai solo a godere, arrivando in breve ad eiaculare e riempirla di sborra. Come uscì da quella vagina la Cicci ci si fiondò per andare a leccarla e suggere tutta la sborra che vi avevo scaricato. Stupendo !!! Pura libidine !!
Qualche giorno dopo la Cicci mi disse che la figlia voleva conoscermi e mi chiese se ero disponibile. Mi disse che avevano una grossa confidenza e si raccontavano tutto, per cui la figlia (diciottenne) desiderava conoscermi. Accettai e ci organizzammo per andare a passare una giornata al mare. La figlia era una splendida ragazza, di nome Barbara, e giunti al mare, in una spiaggetta che conoscevo e ci permetteva di avere una certa “privacy” mentre stendevo i teli per poterci distendere le signore si denudarono completamente. A tale vista ebbi qualche problema a controllare il mio compagno di giochi. Se si fosse eretto sarebbe stato molto sconveniente. Dovevo avere l’aplomb di un inglese. Ma ci riuscì e mentalmente mi feci un buffetto di approvazione. Mi spogliai anch’io e mi offrì di spalmarle di crema solare, cosa che ambedue gradirono moltissimo. Dopodiché andai a farmi una nuotata, per raffreddare i bollenti spiriti, poi mi distesi accanto a loro, a pancia sotto.
Stavo quasi per appisolarmi quando la Cicci iniziò a massaggiarmi la schiena e fece di tutto per riuscire a baciarmi. Mi lasciai trascinare dal piacere del bacio, mettendomi sul fianco, ma in questo modo non riuscì più a controllare l’erezione che, quasi in automatico, dato il bacio, si sviluppò. Notai come la figlia guardasse con curiosità ciò che stava accadendo tra di noi e, dopo qualche momento, si avvicinò ed impugnò il mio scettro. Rimasi basito ma la Cicci mi disse “Va tutto bene, deve iniziare anche lei a conoscere il piacere del sesso, è ancora vergine, lasciala fare !!” E riprese a baciarmi, in maniera libidinosa e possessiva. Ero eccitato da matti. Il mio scettro era diventato ancor più duro e lungo.
Il seguito alla prossima !
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7 years ago
admin, 75
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Con il marito e il vicino l’ orgasmo è più vicino
Inizio dicendovi che questa è una storia realmente accaduta, io e mia moglie siamo sposati da quasi 20 anni In tutto questo tempo o sempre notato che quando vedeva il nostro vicino la sua mente andava chissà dove, dopo molti anni qualche sera fa mi dice che ne penseresti se ti dicessi che voglio scoparmi il nostro vicino, io subito rimasi di stucco a sentire una richiesta simile ma dopo pochi secondi realizzai cosa sarebbe potuto accadere se le avessi detto di si, cosi decisi di dirle di si ma ponendo la possibilità che pure io partecipassi al incontro cioè che ce la saremmo fatta in 2 io e lui, lei disinibita più che mai disse che era il suo sogno più recondito essere messa in mezzo alle attenzioni di 2 uomini, le dissi prova a vedere se lui ci sta alludi un po’ e se vedi che è propenso fai la proposta, e cosi fece lui dopo aver titubato un pò accettò si misero d’accordo per farlo una mattina dei giorni seguenti, mia moglie sentendosi desiderata nel frattempo si era tutta eccitata e bagnata al idea di essere posseduta da 2 uomini le misi una mano dentro alla gonna sino ad arrivare alla sua splendida e bagnatissima passerina lei come sempre in casa tranne nei giorni del ciclo non portava ne mutande ne reggiseno, nel giro di pochi secondi eravamo entrambi nudi la buttai sul tavolo della sala e affondai la mia faccia nella sua lussuriosa passera piena ormai di tutti i suoi umori leccai e succhiai tanto la sua passera e le sua splendide tette sino a quando con una serie di gridolini non iniziò a venire ebbe un orgasmo esagerato sembrava non finire mai, a quel punto finito il suo orgasmo scese dal tavolo lego i suoi capelli con un elastico e iniziò un pompino fatto bene ma tanto bene da farmi inondare tutta la sua bocca faccia e seno del mio caldo seme continuo a succhiare sino che il mio membro non diventò piccolo. Passarono i giorni che ci separavano da quel appuntamento a casa del vicino arrivo la mattina e l’ora di andare entrammo in casa sua e dopo pochi minuti di convenevoli ci ritrovammo tutti e 3 nudi nel lettone matrimoniale del vicino lui è un uomo sui 60 ma con un fisico da quarantenne muscoloso ben tenuto e con un cazzo tanto grosso e lungo che mai avrei pensato potesse avere, prese mia moglie le allargo bene le gambe e gli si butto dentro con tutta la faccia mentre io mi davo da fare con la sua splendida sesta la sentivo ansimare come non aveva mai fatto prima si vedeva sulla sua faccia un espressione di estremo godimento i suoi mugolii divennero presto grida del primo di molti orgasmi, a quel punto la sua passera era be inondata dal orgasmo dalla saliva e dai suoi umori, era pronta a prendere quei almeno 22 cm di splendido cazzo tutti dentro di se cosi si mise a missionaria e il mio vicino le dava di quei colpi che sembrava la aprisse in due nel mentre io le ero salito sul seno e le scopavo la bocca con il mio splendido arnese anche il mio non scherzava 18 cm di nerchia bella gonfia lei venne per una seconda volta e pure noi per una prima lui le venne tutto dentro e o in gola ingoio tutto, passarono 10 minuti dove lei si dilettava in ginocchio a leccare i nostri membri per far si che tornassero duri non ci volle poi cosi tanto che eravamo entrambi in tiro a quel punto era giunta l’ora di farla godere da due canali in contemporanea, le ficcai 2 dita nella figa fradicia per prendere un po di liquidi e subito dopo senza nemmeno tanta delicatezza glie le ficcai dritte nel suo culo emise un grido misto di dolore e piacere allo stesso tempo, capimmo che era pronta io mi sdraiai sul detto e lei se lo ficco dritto nella sua figa il mio vicino Sali sul letto e la prese da dietro prima con un po poi con tutti i suoi centimetri eravamo in due a martellarla cosi e lei ebbe 2 orgasmi potentissimi, non ancora soddisfatta ci chiese de potevamo farle provare una doppia penetrazione vaginale io e lui ci guardammo e alla fine acconsentimmo da subito entrarono con un po di fatica ma basto un minuto per far si che la sua figa ci facesse posto la martellammo per più di 5 minuti cosi e lei rivenne nuovamente e intensamente a quel punto pure noi avevamo voglia di venire rientrammo nella sua figa ormai slabbrata e ci sincronizzammo sino a venire entrambi quasi in contemporanea dentro, estraemmo i nostri cazzi gocciolanti di sborra e dalla sua fica vedemmo colare giù il nostro sperma mescolato ai suo orgasmi il letto era ormai inondato dalla varie venute lei si alzo colante di sborra ci fece mettere uno affianco al altro e inizio a leccare via dai nostri cazzi ormai quasi a riposo ma ancora scappellati le ultime lacrime di seme che avidamente ingoiava come se ancora non ne fosse sazia.
Sono passate quasi 2 settimane dal quel incontro e oggi chissà perché il nostro vicino ci a chiesto se possiamo andare a casa sua per un problema al pc, sarà un problema al pc o sarà che vorrebbe replicare quella splendida mattinata ce lo sapremmo dire in seguito……..
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7 years ago
Desideria80,
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Non tutto viene per nuocere
Tutto è accaduto a giuno dell'anno scorso. Io e la mia compagna di nome Anna, eravamo andati in campagnia alla villa, per fare le solite pulizie per l'estate.
Dopo circa 2 ore di lavoro una pausa per un boccone, una doccia per rinfrescarci.
Premetto che lasciammo il cancello aperto. Eravamo sotto la doccia entrambi quando sentiamo arrivare una macchina. Io velocemente mi asciugo, metto l'accappatoio e vado fuori per vedere che era, erano due uomini sulla cinquantina e chiesero se nei dintorni c'era qualche villa in vendita e di avere una bottiglia di acqua. Alla mia risposta e concessione della bottiglia, mentre entavo dentro, mi spindero da dietro e mi dissero di non urlare. Nel contempo Anna uscì anche lei in accappatoio ed i due rimasero meravigliati dalle forme di lei. Ci legarono entrambi e ci spogliarono. Uscirono due cazzi belli e ci costrinsero a prenderli in bocca. Videro che il mio cazzo era diventato duro e che mi stavo eccitando ed anche la mia Anna. Non capivamo cosa stesse accadendo.
Allora presero Anna gli leccarono figa e culo ed obbligarrono lei a farmi un pompino.
Era bellissimo.Il mio cazzo si faceva sempre più duro. Ad un tratto gli infilarono i loro cazzi in figa e nel culo.Dopo essere venuti entrambi, mi obbligarono di mettermi a pecora, uno mi dilatò il mio buchetto e l'altro lo mise in bocca. E dissero"vedi come gode anche tuo marito". Poi si alternavano, non ne potevo più sborrai come non mai.
Ci ringraziarono ed andarono via. La sera ci facemmo una scopata tutta nostra.
Ecco che non tutto viene per nuocere.
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7 years ago
baia68,
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Così nacque alessia trav
“Questa storia reale vi racconta come iniziai questo percorso di vita e di come sono stato sverginato provando delle sensazioni mai provate prima”.
Da un po’ di tempo avevo iniziato a masturbarmi eccitandomi con una candela nel culetto in modo da provare più piacere in quell’atto solitario.
La lubrificavo prima con la crema per pelli sensibili e poi la facevo scivolare lentamente dentro premendo sull’interno del mio intestino.
La candela con il calore prodotto del culetto iniziava a deformarsi leggermente arcuandosi e adattandosi dentro di me provocandomi delle sensazioni indescrivibili.
Spingevo sempre più in fondo e schizzavo nel momento cruciale tirandola tutta fuori di colpo.
Dopo un po’ però le voglie aumentavano cercando qualcosa di vero e anche di grosso dato che le dimensioni delle candele erano quelle normali.
Leggendo in giro per i siti mi attiravano i trans con quelle loro verghe penzolanti pensando che con loro avrei potuto assaggiare la femminilità di una donna ma con qualcosa di eccezionale e cioè il loro cazzo.
Deciso su questo ne scelsi una molto attraente e con un arnese degno di essere provato.
Certo, ero vergine in quel senso, e avevo un po’ di timore dato che per la prima volta mi sarei trovato davanti ad una creatura meravigliosa e che mi avrebbe sverginato dietro.
Contattata al telefono mi ritrovo davanti alla sua abitazione e, suonato il citofono e preso l’ascensore, arrivato al pianerottolo intravedo già la porta socchiusa e una voce che mi invita ad entrare.
Appena dentro mi ritrovo una donna bellissima e statuaria: capelli neri lunghi lisci, due occhi neri e le labbra con un rossetto di colore porpora.
Pensavo che forse avevo sbagliato annuncio e davanti a me c’era una donna vera.
Anche il fisico che aveva mi lasciava senza fiato: una quarta di seno, un culo da favola e due gambe slanciate avvolte da calze velate nere con reggicalze e un perizoma sempre nero di pizzo che gli entrava nel solco delle natiche.
Io ero titubante e senza dirmi altro si avvicina prendendomi per mano e mi inizia a baciare con quella bocca carnosa e dicendomi cosa volevo fare.
Tremolante rispondevo che volevo provare tutto e detto questo mi invita nella stanza da letto dicendomi di spogliarmi tutto.
Lei era davanti a me che mi guardava mentre mi spogliavo e solo allora, osservando meglio l’inguine di lei notai che aveva un pacco bello grosso ma comunque non riuscivo a capire come fosse fatta.
Ero già eccitato e lei sorridendo mi dice di sdraiarmi sul letto iniziando a spompinare il mio uccello dritto.
Con estrema naturalezza mi passa la mano dietro il culetto e inizia a toccarmi il buchetto e con un sorriso di sorpresa mi dice: “sei stretto dietro; mica sei vergine?”
Io annuendo e quasi vergognandomi le dissi che mi ero penetrato solo con qualche candelina o pennarello ma mai avevo provato qualcosa di vero.
A quel punto lei si tolse il perizoma mostrandomi quella bellezza tra le gambe e lasciandomi di stucco.
Un cazzo asinino ripiegato verso sotto e all’indietro si nascondeva tra le gambe di quella meravigliosa creatura facendomi esclamare con un sussulto.
I suoi occhi avevano cambiato espressione forse perché già assaporava la sua preda.
Non capita tutti i giorni scoparsi un ragazzo vergine e alle prime armi e io in quel momento ero ormai nel suo letto e sarei stato suo per tutto il tempo che voleva.
Non mi chiese nemmeno di prenderlo in bocca ma mi tirò per i fianchi con forza facendomi assumere una pecorina sfacciata e sempre tirandomi mi posiziono sul bordo del letto.
Era già eccitata conoscendo la mia situazione e iniziando a masturbarsi, con le dita dell’altra mano fece scolare una crema fredda sul mio buchetto dicendomi che mi avrebbe facilitato la penetrazione.
Sentivo un dito che entrava ed usciva dentro di me; poi due dita che cercavano di allentare lo sfintere per poi sentirli strusciare ai bordi dello sfintere e sulle natiche appena fuori del buchetto.
Già mi dava un senso di fastidio le due dita e tra me e me pensavo che forse avevo fatto male a presentarmi in quella maniera.
Lei mi diceva di rilassarmi e lasciarmi andare a quel massaggio perché era un atto preparatorio prima della penetrazione e spingendomi con l’altra mano a piegare di più la schiena e quasi con la pancia sul letto.
Dopo un paio di minuti sentì che si alzava e mettendosi dietro puntava il suo cazzo tra le mie natiche.
Mi venne in mente in quel momento quando da piccolo facevo la puntura: tutto normale nel momento in cui ti massaggiavano la natica con batuffolo e alcol per farti rilassare ma dopo, quei pochi secondi dopo, sentivi l’ago pungerti.
Erano quei pochi secondi dopo quindi che aumentava il terrore e che ormai non potevi svincolarti ma eri pronto a subire.
Così lo stesso, ora, quando lei si alzò e dopo pochi secondi iniziai a sentire la cappella che faceva pressione sul mio buchetto; una pressione che aumentava e che allargava a dismisura quel muscolo come mai mi era successo.
Cercai involontariamente di buttarmi in basso con il culetto ma lei con forza sui miei fianchi mi risollevò su bloccando il mio corpo.
Un dolore dietro che faceva tremare le mie gambe ad ogni minimo movimento e urlando la pregavo di smettere e farsi indietro.
Non curante delle mie suppliche spingeva ancora di più, lentamente ma con continuità.
Iniziavo a gridare e a mordere le lenzuola piangendo e pregandola di fermarsi ma lei aveva cambiato atteggiamento e mi urlava che ero una troia in calore e che mai si sarebbe fermata davanti a un culetto vergine come il mio.
“Sei una troietta in calore; cagna; puttanella; vedi come ti faccio gridare con il mio cazzo troietta vergine; ti spacco il culo troia; ormai la cappella è entrata e già senti dolore vedi quando ti spacco tutto”.
Queste erano le parole che mi rivolgeva continuando a spingere e a tenermi fermo per i fianchi.
Ad un tratto un dolore acuto e un rumore sordo e lei affondò il cazzo dentro di me fino a metà scivolando e allargando a dismisura oltre che lo sfintere anche l’intestino.
Io gridavo e piangevo con le lacrime che mi arrivavano fino alla bocca e bagnando le lenzuola.
Per un paio di attimi, una volta spaccatomi il culetto, lei si fermò ma poi iniziò a stantuffarmi prima lentamente affondando ad ogni colpo il cazzo sempre più giù e tirandolo di colpo e velocemente verso fuori sentivo un risucchio delle budella verso fuori.
Sembrava che l’intestino venisse fuori ad ogni risucchio per poi spingere verso dentro fino allo stomaco.
Lo sentivo sulla pancia da fuori quel cazzo lungo e grosso e mi rovistava dentro come un mulinello.
Il calore aumentava per lo strofinio e avevo il culo in fiamme facendo tramutare il dolore in piacere e le grida, ad ogni colpo, erano diventate grida di piacere con mugolii sempre più evidenti.
“Visto troia? Ora ti piace il cazzo? Non mi credevi cagna? Ti sto spaccando il culo come nessuno lo aveva fatto. Cazzo non mi scopavo un culo vergine da una vita troietta che sei”; continuando a stantuffarmi e a stringermi le natiche e a tirami verso di lei.
Io non capivo più nulla ed ero come in estasi: il piacere aveva assalito il mio cervello e non sentivo nemmeno le parole e le frasi che mi diceva ma solamente un caldo dentro di me che saliva per tutto il mio corpo.
Iniziavo a tremare e a venire copiosamente sul quelle lenzuola sporcandomi la pancia e stringendo il culo.
Venni un’altra volta con tutti i muscoli del corpo allentati e senza forza dopo un quarto d’ora dopo e sempre con lei che usciva ed entrava dentro di me.
Ormai ero rotto e lei aveva cambiato modo di scoparmi: lo tirava tutto fuori per poi puntarlo sul buchetto e penetrandomi con un solo colpo fino alla base.
Lo sentivo scivolare dentro nella mia galleria per tutta la sua lunghezza; aumentava ritmo e forza facendomi sbattere la palle sotto il culo e io con le mani le toccavo e stringendogliele lo incitavo a venire.
Un ultimo possente colpo che mi ha tolto il fiato e spingendomi di fianco lo toglie dal culetto e tolto il preservativo inizia a menarlo davanti al mio viso.
Due menate e un liquido bianco e caldo mi colpisce la faccia e gli occhi e con la bocca aperta ne ricevo un paio dentro la gola che inghiotto avidamente.
Con naturalezza spalanco le labbra e ingoio quel cazzo asinino che allarga a dismisura la mia bocca assaporando le ultime gocce di sperma caldo e pungente.
Solo allora mi rendo conto delle misure di quel cazzo che mi ha sverginato e prendendolo con la mano e continuando ad ingoiarlo non riesco a stringerlo e a chiudere attorno le mie dita.
“Non avevo mai scopato un culetto vergine come il tuo troietta; ti è piaciuto e vedo che ti piace anche ciucciare il cazzo a quanto pare” carezzandomi il viso e spingendo quell’ammasso di carne ormai floscio dentro di me.
Io annuendo continuai in quella manovra per rilassarlo e dopo le dissi che mi era piaciuto da matti e che sarei tornato ancora magari indossando lingerie sexy per sentirmi più troia come lei desiderava.
Dietro mi sentivo allargato: ero rotto e la strada intrapresa mi avrebbe portato ad altre eccitanti avventure con lei o altre trans; anzi ne volevo due in contemporanea.
Quel giorno era nata Alessia
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7 years ago
admin, 75
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Costretta legata ad un letto.. 4 parte
Erano passate settimane dal nostro incontro iniziatico.
In tutto questo tempo avevamo continuato a vederci nel suo appartamento. Ognuno conduceva la propria vita quotidiana in modo indipendente dall'altro, poi qualche sera a settimana ci incontravano.
A volte lo raggiungevo nel tardo pomeriggio, fermandomi da lui fino all'indomani. Altre volte, magari durante una delle mie feste, veniva a bussare alla porta, lamentandosi per il troppo rumore. Lo facevo apposta, per provocarlo, per farlo venire da me. Sapevo che una volta rimasta sola mi avrebbe "punito" con un'intera notte di passione e godimento.
Quello che c'era fra noi era un rapporto particolare: non eravamo fidanzati, non eravamo amanti. Eravamo compagni di giochi con un'incredibile intesa sessuale. Col tempo avevo imparato a conoscerlo: conoscevo il suo corpo, sapevo come eccitarlo, a letto e non solo. Avevo imparato a riconoscere le espressioni del suo viso, i gemiti e i minimi segnali che preannunciavano un suo orgasmo. E lui sapeva tutto di me, del mio corpo, dei miei punti deboli..
Nessuno sapeva di noi..
Un giorno, sarà stato tarda primavera, primi giorni di estate, non ricordo, iniziava a fare caldo, mi disse che l'indomani sarebbe venuta una coppia di suoi amici e avrebbe "gradito" che ci fossi anche io. Gradire, ovviamente, era un eufemismo. Lui pretendeva.
Io non sapevo cosa mi sarebbe aspettato, così decisi di fare la brava ragazza ma al tempo stesso di provocarlo. Così per quel pranzo scelsi una gonna corta, leggera, una camicetta velata, di cui lasciare aperti i primi bottoni, e un paio di sandali con il tacco molto alto.
Avevo la passione per i tacchi alti e fini, avevo molti stivali così per l'inverno e giusto qualche giorno prima avevo fatto questo nuovo acquisto. Il plateau non era molto alto, percui il sandalo rimaneva elegante senza però eccedere. La passione per i tacchi alti e fini era una delle tante cose che ci univano: durante i nostri incontri mi faceva tenere sempre gli stivali, ed io assecondavo volentieri queste piccole fantasie che eccitavano entrambi. Ma quel giorno decisi di osare di più.
Quando arrivai i suoi amici erano già li. Mirco, un ragazzo sui quarantanni, e Silvia, sua moglie, sulla quarantina anche lei. Non potei fare a meno di constatare che era davvero una bellissima donna: più alta di me, indossava un paio di sandali estivi, con tacco finissimo e una stringa di pelle che avvolgeva la gamba salendo fin quasi al ginocchio. Un abito morbido, senza spalline, e i capelli corvini che le accarezzavano le spalle.
Poco dopo ci sedemmo a mangiare: aiutai il mio vicino a servire le varie portate, facevo come fossi io la padrona di casa. Accanto a me era seduto Mirco, mentre il mio vicino mi stava di fronte. Durante il pranzo lo osservavo chiedendomi il motivo percui mi aveva fatta venire, perchè ci teneva così tanto che quei suoi amici mi vedessero..
Poi decisi che era il momento di iniziare a giocare.. così, mentre parlava di architettura - entrambi gli ospiti erano architetti - e di progetti, iniziai con il piede ad accarezzare il suo cazzo.. piano piano il mio piede si fece spazio fra le sue gambe.. lui mi guardò un attimo sorpreso per quel gesto del tutto inaspettato.. lo vidi con la coda dell'occhio, perchè mentre lo provocavo così, partecipavo alla conversazione con i suoi amici.. e proseguii così per un po' , senza dar peso a quello che stava succedendo a me. Mirco era seduto comodamente, con il braccio sullo schienale della mia sedia, accarezzandomi di tanto in tanto la spalla.. io lo lasciavo fare perchè, appunto, li prendevo per gesti casuali, involontari.. verso la metà della seconda portata tolse la mano dalla mia sedia ed ogni tanto, con la scusa di voltarsi verso di me per fare una battuta, la sua mano finiva sulla mia gamba.. le prime volte era questione di attimi, poi la ritraeva.. piano piano cominciai a notare che la mano si fermava sempre più tempo fino ad accarezzarmi sotto la gonna, arrivando quasi al limite coll'inguine.. trovai la cosa inaspettatamente eccitante: continuavo ad accarezzare con il mio sandalo il cazzo del mio vicino mentre il suo amico stava per scoprire che oltre la gonna e la camicetta il mio corpo non indossava altri indumenti..
Ero così presa dalle mie sensazioni che mi scossi quando il mio vicino mi chiese di accompagnare Mirco al bagno. Dovetti accompagnarlo al mio appartamento, il suo era guasto. Così entrammo e Mirco mi fece i complimenti per la casa e per l'arredo: in soggiorno, accanto al divano, avevo tanti cuscinoni a terra
"Un po'... etnico... carino... tipico per una ragazza di vent'anni... certo, magari non proprio comodi per uno della mia età.."
Io scoppiai a ridere "Ma guarda che è solo un'impressione... in realtà sono molto comodi.. ho amici di tutte le età che ci si divertono un mondo.. vieni, il bagno è di la.."
Lui non aveva più urgenze, almeno di quel tipo.. "Ah si? Ti diverti parecchio anche tu qui?"
"Abbastanza.."
"E ti va di far divertire anche me?"
Lo guardai interrogativa "Come?"
Lui sorrise "Dai che hai capito..... guarda che cosa hai combinato qui.." invitandomi a guardarlo all'altezza del cavallo "Non posso mica tornare così da mia moglie... come pensi la prenderebbe sapere che mi sono eccitato per una ragazzina? Dai.... lo so che lo vuoi..." lo volevo. Avevo lo sguardo di chi non desiderava altro che fare un bocchino.
La sua mano accompagnò la mia spalla nello scendere fino ad inginocchiarmi di fronte a lui. Aprii la lampo, gli tirai fuori il suo cazzo già piuttosto duro e lo presi in bocca. Leccai la cappella, poi piano piano ingoiai, con la lingua che lo accarezzava e accompagnava i miei movimenti avanti e indietro verso di lui. Mi mandava letteralmente in estasi quel sentirlo indurirsi sempre di più nella mia bocca, così cominciai ad aumentare il ritmo mano mano che il suo piacere cresceva
"Ahh si... così.... dai.. come succhi bene.... ah.... sei fantastica.... che maialina che sei.... mi fai godere siii.."
Il mio intento era proprio quello, spompinarlo fino a farlo godere e bere tutto, il mio dolce preferito. Ma lui aveva altri desideri, così quando sentì che era eccitato abbastanza mi chiese di fermarmi "Voglio scoparti.. voglio godere dentro di te!". Gli misi il preservativo, lo eccitava di più quando a farlo erano le donne. Mi fece sedere sul tavolo, aprendomi le gambe per masturbarmi, pensando fosse necessario per farmi bagnare e lubrificarmi in modo naturale, ma la vista della mia fica totalmente libera e completamente bagnata lo eccitò al punto che mi penetrò subito e immediatamente cominciò a scoparmi. Il suo cazzo entrò con una facilità incredibile tanto ero eccitata. Iniziò a scoparmi veloce, sempre più veloce
"Dai così! Godi!! Sei una maialina fantastica.... ah, cosa sei.... ti scoperei tutto il giorno!! Godi!! Godi!!! " ... ebbe un orgasmo infinito... godemmo insieme....
Mi baciò, infilandomi la lingua tutta in gola
"Io e te mi sa che ci rivedremo presto.... sei fantastica..."
Quando tornammo nell'altro appartamento vidi Silvia guardarlo nella zona della patta e marito e moglie si scambiarono uno strano sorriso.
Poi lei guardò me.
In quel momento non potevo immaginare cosa sarebbe successo poi...
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7 years ago
ladybutterfly,
30/37
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Quattro passi con laika
Come tutte le mattine sono su questa strada di campagne con Laika al guinzaglio. La primavera sta per lasciare il posto all’estate, il sole sta sorgendo e la temperatura è gradevole. Come tutte le mattine incontro Angela, la mia nuova vicina di casa e come al solito indossa stivali da cow-boy e una gonna corta e svolazzante che mette in evidenza delle gambe lunghe e lisce. Si è trasferita da circa un anno nella casa difronte alla mia. Un marito, due bambini e un cane. Mentre la saluto con il sorriso sulle labbra il suo cane si avvicina alla mia e la monta, io cerco di tirare il guinzaglio per allontanare Laika e Angela mi ferma: “Beati loro che possono sfogare i propri istinti senza preoccuparsi dei giudizi degli altri.”
In genere sono una persona posata, che prima di fare una cosa cerca di valutare le conseguenze. Anch’io come lei sono sposato, due bambini e un cane, appunto. Quella frase, le gambe di Angela e i cani che trombavano mi hanno offuscato la mente. Così mi abbasso i pantaloni e le mutande mostrando il mio pisello in fase di erezione. Guardandola negli occhi le dico: “Qui non ci vede nessuno.”
I suoi occhi si spalancano.
“Ecco,” penso fra me “ora mi tira un ceffone.”
No.
Angela mi da una spinta tale da stendermi a terra e mentre riapro gli occhi vedo la pianta del suo stivale che si sta per posare sulla mia faccia.
Per la paura chiudo gli occhi e porto le mani sul volto. Sento, con sollievo che lo stivale si posa vicino alla testa seguito dall’altro che si posa dalla parte opposta della testa. Riapro gli occhi e vedo Angela che letteralmente si siede sulla mia faccia. Sento la pressione del suo peso e mi accorgo che non indossa le mutandine. Mentre tiro fuori la lingua per esplorare, lei ondeggia il suo bacino premendo vigorosamente la sua fica sulla mia bocca. Vorrei toccarle il seno, ma le mia braccia sono completamente bloccate. Non riesco neanche a leccarla come vorrei, ma mano mano che passa il tempo la mia faccia si inumidisce. La sensazione che provo è un misto di fastidio, non riesco a partecipare come vorrei, e piacere, evidenziato dal mio pisello dritto come un pioppo.
Angela aumenta il ritmo. Io sono inerme, con la lingua di fuori cercando di dare il mio contributo al suo piacere. Mentre sono così sento due lingue che lappano il mio pisello. Una mi lecca il glande, l’atra è concentrata fra la base del pisello e i testicoli. L’attimo di meraviglia lascia il posto al panico quando intuisco che quelle due lingue sono di Laika e di Fido, il cane di Angela. Vorrei urlare. Non riesco. Ho paura che le lingue lascino il posto ai denti. Ma, impedito in ogni movimento, il panico si trasforma in rassegnazione e subisco passivamente la situazione. Agito un po’ la faccia cercando di partecipare al piacere che sembra provare Angela e mi godo il piacere che i due cagnolini mi stanno facendo provare con le loro lingue.
Angela comincia ad ansimare e contemporaneamente aumenta la sua pressione sulla mia faccia.
Il mio pisello freme sotto i colpi di lingua dei cagnolini.
La mia faccia si inumidisce sempre di più e dal mio pisello esplode la mia sborra. Laika e Fido cominciano ad abbaiare. Angela si ferma e inizia a ridere. Finalmente mi libera la faccia e dall’alto mi guarda negli occhi. Ha due occhi castani, grandi e mentre mi ci perdo dentro, lei inizia ad orinarmi in faccia. Mi sta pisciando in faccia. Ma non sono arrabbiato, anzi, inconsapevolmente apro la bocca e sollevo la testa cercando finalmente di metterle la lingua nella sua fica. Non me lo permette.
Si alza, richiama il suo cane e se ne va lasciandomi lì; steso a terra col pisello ritto e la faccia pisciata.
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7 years ago
renatofanto,
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Last visit: 4 years ago
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Andrea
L’ascensore si ferma durante la sua corsa fra un piano e l’altro. Alzo lo sguardo verso la pulsantiera e vedo la mano di lei, Andrea, che da lì si allontana. Andrea e lavora alla Reception. Capelli neri lisci, sempre acconciati. Ruota la testa verso di me e con le sue labbra rosse fuoco attira la mia bocca. Mi avvicino. I nostri respiri si mischiano. Lavoro in questa azienda da una settimana. Andrea è la prima persona che vedo al mattino e l’ultima quando esco. Confesso di aver fatto da subito pensieri erotici. Ma non ho avuto alcun tipo di approccio con lei perché penso che quando inizi un nuovo lavoro è sempre meglio stare attenti. Ma qui. Ora. Un metro quadrato o poco più di ascensore. Le sue labbra. Il suo respiro. Delicatamente avvicino le mie labbra alle sue. La posizione non è comoda per un bacio. Ma le lingue si sono già intrufolate nell’altrui palato. Lo stanno esplorando a fondo. L’abbraccio da dietro facendo aderire il mio corpo alle sue spalle. Le mie mani provano a scendere dal ventre, ma le sue me lo impediscono spingendole verso il seno. Sodo. Lo palpo cercando di non trascurare nessun angolo. Le sbottono la camicetta. Gliela tolgo. Mi tolgo la mia. Comincio a baciarle il collo fino all’orecchio, nel quale intrufolo la lingua. Intanto le mie dita si concentrano sui capezzoli, ritti come dei chiodi. Contemporaneamente muovo il bacino sfregando il mio uccello contro il suo culo, riuscendo a farlo scorrere fra le sue chiappe. Nonostante i pantaloni il mio piacere esplode comunque. Mi fermo. Glielo dico. Lei ricomincia a baciarmi. Con le mani cerco di raggiungere la sua passera. Lei invece s’inginocchia e in un attimo i miei pantaloni cadono alle caviglie mostrando il mio pisello ancora inebriato. Sento la sua lingua correre dai testicoli verso il glande e contemporaneamente un brivido mi attraversa la schiena. Finalmente le sue labbra cominciano a baciarlo e quindi a ingoiarlo. Riconosco il suo palato. Vorrei urlare. Metto le mani dietro la sua testa. Proprio come si vede in quelle fotografie sui siti porno. I brividi attraversano tutto il mio corpo. Il mio bacino comincia a sussultare. Anche lei aumenta il ritmo. Sempre più veloce. Poi di colpo tutti fermi, o quasi. Io eiaculo e lei ingoia ogni goccia, mentre le accarezzo i capelli. Quindi la tiro su. Lei si rigira e si abbassa i pantaloni di pelle nera mostrandomi il suo culo tondo. Si piega in avanti e con le mani si allarga l’ano. La penetrazione anale inizia sempre in modo difficoltoso. Non voglio farle male. Quindi spingo lentamente, ma con vigore. Quando riesco ad entrare completamente, lei agita il suo bacino come fosse una ballerina di danze latino americane. Il mio movimento è invece ondulatorio. Sento che anche lei, come me, è percorsa da brividi. La sento mugolare. Mh. Mh. Mh. Anch’io mugolo. Mh, mh, mh. Finché entrambi raggiungiamo il piacere. Si solleva. Si volta verso di me. Mi abbraccia. Mi dice: “Tranquillo non lo dirò a nessuno”. Resto a bocca aperta. Non per quello che sentono le mie orecchie. Ma per quello che avverte il mio pube. Infatti fra di noi sono incastrate due verge, ritte, dure: la mia e la sua.
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7 years ago
renatofanto,
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Il mio capo
Vi è mai capitato mai di pensare che sarebbe stato meglio tacere quella volta?
Adesso mi trovo a fissare il soffitto bianco di questa camera d’albergo, sfinito ma con la verga ancora dura, ma anestetizzata. Lei, bionda tinta, con la testa reclinata all’indietro e gli occhi chiusi, fa su e giù, piegandosi sulle proprie gambe. Ormai non la sento più, ma credo sia colpa di quelle pasticche che le mi fa ingerire non appena il mio pene si sgonfia un po’. Sono stanco, sfiancato e assonnato, mentre lei sembra prendere sempre più vigore. Ho perso la cognizione del tempo.
Da quel giorno divenni il suo amante, anzi il suo giocattolo, il suo dildo. Il giorno successivo mi disse che avrei dovuto accompagnarla ad un pranzo d’affari. Il pranzo non ci fu. Lei mi aspettava in auto pronta a partire e seduta dal lato passeggeri. Quanto salii notai dapprima le sua gambe nude, lisce e lucenti, poi mi accorsi che non indossava nient’altro all’infuori di una camicetta. Mi ordinò di fare la stessa cosa e così mi tolsi pantaloni e mutande. La nerchia si mise, naturalmente, in posizione eretta e lei cominciò ad accarezzarla. Non sapevo se allungare le mie mani sulle sue cosce o mettere in moto e partire. Era il giorno di ferragosto, faceva molto caldo. La sua mano afferrò energicamente il mio pene e cominciò ritmicamente a muoversi su e giù finché non si accorse che stavo per schizzare fuori tutto il mio seme e con un gesto rapido lo raccolse in un fazzolettino di carta. Aprì lo sportello e mi disse di andare dal suo lato, così feci il giro dell’auto, e mi dovetti inginocchiare davanti alla sue gambe aperte. La mia lingua cominciò ad inumidire il suo pube peloso e scendendo lungo il linguine, la infilai fra le labbra di quella grotta calda e umida. Ci poggiai sopra le mie labbra e, facendo finta che fosse una bocca, cominciai a baciarla a ventosa, inserendo la lingua, come fosse una bocca. Le sue mani si posarono sulla mia testa e le mie, partendo dalla coscia salirono lungo in fianchi fino a raggiungere i capezzoli. Li trovai duri come marmo e comincia a stuzzicarli con l’indice. Intanto con la lingua raggiunsi il suo grilletto. Le sue mani impedivano alla mia testa di allontanarsi, mentre il mio pene, pronto ad esplodere, urtava con la carrozzeria della macchina. Ad un certo punto lei permise alla mia testa di liberarsi e così mi alzai in piedi deciso a penetrarla, ma chiuse le gambe e mi masturbò con violenza ed eiaculando non ebbi una piacevole sensazione. A questo punto le chiesi se potessimo partire e lei mi infilò un preservativo e si sdraio sul cofano dell’auto e si fece penetrare. Salimmo in auto, lei si rivestì, io fui costretto a rimanere con la sola polo. Misi in moto l’auto, mentre la sua mano accarezzava il mio membro, sempre eretto, ma un po’ meno vigoroso di prima. Arrivammo davanti un cancello di una vecchia villa sperduta nelle montagne. Mi mise in mano una vecchia chiave ed andai ad aprire il cancello seminudo. Anche lei scese dall’auto e prendendomi per il pisello mi guidò a piedi fino alla porta di casa. Ci ritrovammo su un divano posto nell’ampio ingresso della casa, entrambi nudi, con in bocca la lingua dell’altro, mentre le mani di entrambi vagavano lungo il corpo. Abbiamo fatto sesso manuale, orale, penetrativo, sul divano, sul letto, in giardino persino sulla lavatrice in durante la centrifuga, insomma abbiamo realizzato ogni piccola fantasia erotica. Naturalmente, per quanto sia resistente, ogni tanto il mio membro cercava riposo e lei mi faceva ingerire una pasticca blu.
Fu solo l’inizio. Se quella volta avessi taciuto.
Ogni mese inventava un pranzo di lavoro, una cena d’affari che puntualmente saltava e finivamo nel casolare in mezzo alle montagne. Questa volta la cena d’affari però ci fu. Lei mi presentò come il direttore amministrativo ad una coppia di cinquantenni. Claudio mi strinse la mano calorosamente e mi presentò Emilia, come sua segretaria. Durante la cena Claudio e il mio capo parlarono effettivamente di lavoro, cercando di accordarsi su prezzi e quantità. Io ed Emilia ci guardavamo in silenzio senza poter intervenire. Anche lei, come il mio capo, era bionda tinta truccata in modo da dare risalto ai suoi occhi verdi, che quasi facevano passare in secondo piano un seno molto prosperoso. Quando ci alzammo per andare via io salutai la coppia, ma tutti si misero a ridere. Non avevo intuito quello che sarebbe successo subito dopo. Con l’auto di Claudio raggiungemmo questo motel lungo la tangenziale. Il portiere sembrava conoscergli da molto tempo e allungò a Claudio un mazzo di chiavi. Mentre salivamo in ascensore Emilia mi abbassò la zip e infilò la sua mano nelle mutande. Il mio capo si avvinghiò a Claudio. Entrammo in una stanza con due letti matrimoniali. Ci spogliammo e quando fummo nudi tutti e tre si inginocchiarono davanti a me cominciando ad accarezzarmi. Sentii le loro lingue che correvano lungo le gambe e sui genitali. La situazione imprevista mi fece provare così tanto piacere che il mio seme schizzò fuori copioso. A questo punto mi inginocchiai anch’io e insieme al mio capo ed Emilia feci ciò che fecero loro prima con me. Quindi Emilia mi invitò sul letto e mi fece esplorare con la lingua la sua vagina. Lei era depilata e già molto umida. Da come stringeva la mia testa fra le gambe capii che ciò che facevo era di suo gradimento. Il mio capo invece trafficava con Claudio. Emilia si girò di scatto allontanando da lei la mia testa e mi mostrò il suo posteriore, mentre con una mano mi consegnava un tubetto dicendomi di ungermi il pisello. Così feci e lentamente la penetrai fino a quando i miei testicoli non combaciarono con le sue natiche. Quindi cominciai a dimenare il bacino, intanto con le mani cercavo di raggiungere il suo enorme seno. Mentre giocavo ad occhi chiusi con il suo seno eiaculai emettendo un gemito di piacere. Aprendo gli occhi trovai Claudio con il tubetto in mano. Pensando che volesse anche lui provare piacere con Emilia mi alzai. Ma con mio stupore prese in mano la mia nerchia e la unse, dopodiché mi invitò ad entrare fra le sue chiappe. Mi guardai intorno e notai che Emilia e il mio capo avevano la propria testa fra le gambe dell’altra. Allora, anche se un po’ mi ripugnava, infilai il mio membro nel culo di Claudio che emise un grugnito di piacere e cominciò ad roteare il suo bacino. La mia diffidenza piano piano si trasformò in piacere e anche il mio bacino cominciò ad ondulare fino all’eiaculazione. A questo punto Claudio disse che era già appagato e che sarebbe andato a fare una doccia. Così mi ritrovai sdraiato con in bocca la figa pelosa del mio capo, mentre Emilia, piegandosi sulle proprie gambe, faceva su e giù con la mia verga in erezione. Il mio corpo era invaso da un’inebriante piacere, che si concentrava sul glande, il quale mi dava l’impressione che fosse vicino all’esplosione. La mia lingua esplorava le pareti umide della vagina pelosa, che premeva pesantemente sulla faccia. Poi si scambiarono di posto ed io ero sempre più ubriaco di piacere, tanto da non aver capito se avessi o meno sborrato. Si sdraiò Emilia e io la penetrai mentre leccava la figa pelosa del mio capo. Fu poi la volta del mio capo. Poi componemmo un triangolo dove ognuno aveva in bocca i genitali dell’altro. Claudio uscì dalla doccia nudo. Si mise sul divano e guardandoci ebbe un’erezione che calmò masturbandosi, mentre contemporaneamente giocava con un vibratore fra le chiappe. Emise, mentre schizzava il seme, un urlo di piacere, che però bloccò tutte le nostre attività. Sembrava il fischio finale di una partita di basket. Il mio capo ed io raccogliemmo i vestiti e uscimmo nudi dalla camera, per infilarci in questa. Se avessi taciuto non avrei vissuto tutto questo. Entrati in camera mi fece ingerire la solita pasticca blu, anche se il mio pene era ancora in piena erezione. Si prospettava una notte molto lunga. Cominciammo baciandoci, poi succhiando i genitali fino alle penetrazioni in tutte le posizioni. Non capivo dove trovasse tanta energia. Alla fine mi sdraiai sfinito sul letto chiudendo gli occhi, mentre lei continuava ad armeggiare con il mio membro ancora in erezione, ma privo di sensibilità, come se fosse anestetizzato. Ripenso a quando tutto è cominciato. Se avessi taciuto.
Lavoro in una azienda come ragioniere e il giorno prima di ferragosto dell’anno scorso ero in ufficio, da solo perché gli altri colleghi erano già in ferie. Passata l’urgenza per la quale ero stato richiamato, dovevo comunque passare quelle ore che ancora mancavano alla fine del turno, così mi misi a navigare su internet e naturalmente finii su un sito porno. Mentre guardavo le immagini il mio cazzo cominciò a gonfiarsi, ampliandosi lungo il linguine, strappando quei peli che cercavano di impedirgli il passaggio. La sensazione che provavo era un misto di piacere e leggero dolore. Nella mia testa aleggiavano fantasie erotiche, quando il suono del telefono esplose nelle orecchie. Il mio capo mi voleva in ufficio. Mentre andavo da lei cercavo di dissimulare la mia erezione, ma non riuscendoci decisi di entrare nel suo ufficio tenendo le mani congiunte proprio lì davanti. Il mio capo è una signora di sessant’anni, bionda tinta, truccata in modo da risaltare le sue labbra carnose e nascondere le rughe intorno agli occhi profondi. Speravo che le mia erezione sarebbe svanita dopo un po’, ma entrando nel suo ufficio i miei occhi caddero sul suo petto. Una camicia molto trasparente, non ricordo se a fiori o a pois, faceva trapelare il suo seno e mi tornarono alla mente le immagini pornografiche di poco fa e il pisello invece di sgonfiarsi premeva ancora più violentemente nei jeans per uscire definitivamente. Dissimulai malamente e lei se ne accorse, ma prima che potesse dire qualunque cosa le dissi ciò che forse avrei dovuto tacere: “Chiedo scusa, ma questo è la causa della sua presenza. Mi succede ogni volta che la vedo”. Sgranò i suoi occhi che cominciarono a guardare alternativamente i miei occhi e il mio “pacco”. Si alzò e sganciandomi i pantaloni la verga saltò fuori proprio davanti la sua bocca carnosa, che l’accolse avida. Eiaculai molto presto e abbondantemente. Allora si mise seduta sulla punta della sedia, aprì le sue gambe facendomi segno di inginocchiarmi davanti a lei. Cominciò così il mio inferno paradisiaco.
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7 years ago
renatofanto,
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Ostaggio
- Madonna, quanto ci sta questo alla cassa. Ne potrebbero aprire un’altra.
Penso questo mentre sono seduto in attesa del mio turno per pagare la bolletta. L’estate è scoppiata con tutto il suo calore e qui dentro si soffre. Intanto il brusio di sottofondo di questo ufficio postale aumenta, diventa concitato, agitato, nervoso. Poi una voce femminile:
- Fermi tutti questa è una rapina.
Con la coda dell’occhio scorgo delle pistole puntate ad altezza d’uomo.
Con il volto coperto dal passamontagna si dirige verso la cassa. La cassiera alza le mani. Sono così vicino da sentire l’odore acido, intriso di tensione, della rapinatrice. Ci sono altre due persone sulla porta d’ingresso, ma sono così imbacuccate che non riesco a capire il loro sesso. Anche loro indossano una mimetica e dei neri anfibi.
Mentre la cassiera consegna i soldi alla rapinatrice, irrompe nell’ufficio un vigilantes, ma non ha nemmeno il tempo di intimare l’alt, che la rapinatrice mi afferra e puntandomi la sua arma alla tempia mi utilizza come scudo ed urla
- Getta la pistola o lo ammazzo.
Il sangue cominciò ad accelerare facendo aumentare i battiti del mio cuore. La vista mi si è appannata. Non riesco a distinguere le voci intorno a me, mi sembra quasi che provengano da una stanza lontana. Poi vengo spinto, tirato. Corro, ma sempre prigioniere. Mi ritrovo in un’autovettura che sgommando parte. Subito mi vengono bendati gli occhi.
- Non fare scherzi e presto tornerai a casa.
Il cuore ha rallentato i sui battiti, ma ancora sono un po’ sollecitati e sento l’adrenalina scorrere copiosa nelle vene. Sono accomodato nel sedile posteriore in mezzo a due rapinatori, mentre l’auto corre a velocità elevata, sballottandomi ad ogni curva.
Intanto il mio pisello si gonfia nelle mutande e quindi cerco di coprirmi con le mani.
- Fermo!
Urla la rapinatrice seduta alla mia destra. La voce è femminile. Poi continua a voce più bassa: - Ehi! Guardate qui.
Sento le sue mani che armeggiano con la cintura e la zip, con la camicia. Le mani diventano quattro. Vengo completamente denudato. Le mani corrono lungo il mio corpo peloso su e giù. Una si avventura lungo il linguine e raggiunge i testicoli stringendoli.
- Ahi!
- Devi stare zitto!
L’auto si ferma. Si aprono gli sportelli. Mi tirano fuori nudo. Sento una porta che si apre. Salgo due gradini. Attraverso la porta, perché l’aria che accarezza il mio corpo d’un tratto si fa più fresca. Quindi mi guidano dentro casa fino ad un letto dove vengo disteso a pancia all’aria. Mi ammanettano mani e polsi al letto. Adesso la paura a ripreso il sopravvento e il mio pene si è afflosciato. Intanto sento la porta che si chiude. Ma non sono solo. Sento un respiro leggero.
- Chi c’è? Dove sono?
Nessuna risposta. Provo a liberarmi contorcendomi sul letto. Ma niente. Impossibile svicolare. Allora mi rassegno fermandomi. Cosa accadrà adesso? Cosa mi faranno? Mi libereranno o mi. No. Non voglio pensare a quell’eventualità. Mi addormento.
Quanto ho dormito? Con questa benda non riesco a capire se è giorno o notte. Provo a muovermi ma sono sempre legato a letto. Nudo. La mente torna a farsi quelle domande senza risposta. La mente è sempre in movimento. Non riesco a non pensare a niente. Rivedo ancora l’ufficio postale. La fuga in auto. Sento ancora le carezze sul mio corpo. Ogni volta che il pensiero raggiunge questa situazione sento il pisello alzarsi come una sbarra al passaggio a livello. Vorrei potermi masturbare ma le mani non riescono ad andare al di sotto della testa. Le gambe non si chiudono e non riesco nemmeno a sfregarlo contro il materasso. Dimeno il bacino strusciando le natiche sul lenzuolo. Provo una sensazione piacevole, ma questo mi aumenta solo la voglia di eiaculare. Aumento il ritmo ma il piacere non scoppia. Questo è l’unico modo che ho per impedire alla mente di vagare fra brutti pensieri. Sento la porta che si spalanca proprio mentre mi dimeno. Ma nessuno proferisce una parola. Naturalmente mi blocco restando con l’asta in piedi, gonfia e pronta a scoppiare di piacere. Sento dei movimenti intorno a me. Ma nessuno parla. Tornano alla mente le solite domande: cosa succederà? Cosa mi faranno? Intanto, dalla destra due mani mi accarezzano il petto, concentrandosi sui capezzoli. Li sento indurirsi. Contemporaneamente altre due mani corrono lungo le gambe indugiando sul linguine. Nessuna delle mani si avvicina alla verga, ma il piacere mi pervade e sembra quasi che voglia scoppiare. Provavo ad immaginarmi le loro facce, i loro corpi, i loro seni. Avrei voluto toccarli. Li vedevo, nella mia mente, rigogliosi, sodi, turgidi. Se solo me lo toccassero, ma continuavano ad accarezzarmi. Altre due mani si aggiunsero, ma anche loro si tenevano lontane. Le carezze di quest’ultime sono meno delicate, più decise, esperte. Vi prego toccatelo sto per scoppiare. Adesso le mani che scorrevano sul petto hanno lasciato il posto alla lingua, calda, umida. Sto per scoppiare. Le sue labbra cominciano a succhiarmi il capezzolo. Nessuno lo aveva mai fatto finora. Mi sembra che il glande voglia esplodere. Qualcuno lo tocchi. Anche le mani decise si trasformarono in labbra carnose che si poggiarono sulle mie. La sua lingua ha subito urtato con la mia partita in esplorazione del nuovo palato umido. E così anche le mani che correvano lungo le gambe hanno lasciato il posto ad una lingua, un po’ più ruvida delle altre. Questa ha cominciato a inumidirmi il linguine e finalmente quello che erano i suoi capelli si posarono sulla punta del pisello. Mi ricordarono la mano di Margherita quando mi chiese di mostrargli il mio pisello. Eravamo nel giardino della scuola media. Ci nascondemmo dietro un albero. Sento ancora l’odore del pino. Lo tirai fuori e lei cominciò ad accarezzarlo come si accarezza il proprio animale domestico. Mi divenne duro. Lei continuò ad accarezzarlo finché non suonò la campanella. Durante la lezione successiva continuò ad accarezzalo attraverso i pantaloni. Presi una nota quel giorno perché all’improvviso scappai in bagno senza chiedere il permesso. Però evitai di sporcare i pantaloni con il mio liquido seminale. Mentre penso a quella sborrata giovanile finalmente eiaculo. Una mano lo afferra con decisione e forza cominciando a menarmelo con violenza. Un’altra mano mi strizza i testicoli. La sensazione è contemporaneamente piacevole e dolorosa. Eiaculo ancora.
Quello che è successo dopo è incredibile. Il sogno di tutti gli uomini. Sono l’oggetto sessuale di quattro persone che si alternano sul mio pene. Chi lo cavalca, chi lo lecca, chi lo succhia, chi lo maneggia. Sono ubriaco di piacere e il pisello sembra anestetizzato. Ho infilato la lingua in caverne umide. Quella con il pube peloso è tornata a farsi esplorare più volte. Mentre lecco qualcuno armeggia con i miei genitali. Eiaculo. Eiaculo. Eiaculo ancora.
- Buongiorno caro! Ti sei svegliato finalmente.
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7 years ago
renatofanto,
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Il grande magazzino
l'altra settimana siamo andati a fare un giro alla ovs per acquistare qualcosa. Mia moglie si è vestita elegante, calze nere, tacchi a spillo e siamo andati. Abbiamo guardato cio che ci interessava e poi mi sono accorto che un ragazzino sui 20 anni la stava guardando in maniera molto assidua. Lo dico a lei e lei mi dice che è un ragazzino, di continuare a guardare i vestiti che era meglio. Ma io ero eccitato da questo e dopo un po la convinco a fare qualcosa che o eccitasse, per vedere la sua reazione. Mia moglie quando ci si mette è veramente puttana! Si siede fingendo di provare scarpe e fa in modo che il ragazzo veda bene le cosce e le mutandine. Era tutto rosso poverino, guardava eccitatissimo cercando di non farsi vedere ma era impossibile per lui. Solo che anche Monica si eccita,...cosi nell'orecchio mi sussurra che è carino... La conosco, cosi l.e dico che se vuole puo farsi sbattere da lui..sempre che lui cui riesca. La lascio sola e vedo che gironzola attorno al ragazzo, dopo un po parlano..poi lei viene da me e mi dice che lo ha conosciuto con la scusa di sapere dove si trovano i jeans CARRERA ...mi dice che è molto sveglio! le dico" amore cosa vuoi dire? che vuoi fartelo?". lei mi risponde che è giovanissimo e se sono contento forse ci starebbe. Bene, le dico, vai e fatti fottere..poi mi racconti a casa....!io la lascio sola, fingo di non vedere, e dopo una mezz'ora vedo che escono e vanno ai sotterranei verso l'auto. Li seguo e vedo che lei sale con lui. Partono...stanno via circa una ora e mezza e poi tornano, lei scende e lui riparte, ero eccitatissimo. La chiamo e andiamo subito in auto..chiedo eccitatissimo cosa ha fatto e lei mi racconta...mi dice che l'ha portata appena fuori parma, in auto si è fermato in uno spiazzo nascosto fra gli alberi e subito gli è saltato addosso. Mi descriveva la montata mentre io in auto al parcheggio, eccitatissimo lo tiro fuori e mi faccio fare un pompino. Sentivo con le dita la fica ancora fradicia. Poi Monica mi fa vedere la gonna macchiata di sborra e li faccio una sborrata pazzesca. Mi ha detto che si è fatta chiavare, dopo averlo spompinato...unica opecca è stata che ha sborrato dopo poco...
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7 years ago
parmasex505597,
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