Vi è mai capitato mai di pensare che sarebbe stato meglio tacere quella volta?
Adesso mi trovo a fissare il soffitto bianco di questa camera d’albergo, sfinito ma con la verga ancora dura, ma anestetizzata. Lei, bionda tinta, con la testa reclinata all’indietro e gli occhi chiusi, fa su e giù, piegandosi sulle proprie gambe. Ormai non la sento più, ma credo sia colpa di quelle pasticche che le mi fa ingerire non appena il mio pene si sgonfia un po’. Sono stanco, sfiancato e assonnato, mentre lei sembra prendere sempre più vigore. Ho perso la cognizione del tempo.
Da quel giorno divenni il suo amante, anzi il suo giocattolo, il suo dildo. Il giorno successivo mi disse che avrei dovuto accompagnarla ad un pranzo d’affari. Il pranzo non ci fu. Lei mi aspettava in auto pronta a partire e seduta dal lato passeggeri. Quanto salii notai dapprima le sua gambe nude, lisce e lucenti, poi mi accorsi che non indossava nient’altro all’infuori di una camicetta. Mi ordinò di fare la stessa cosa e così mi tolsi pantaloni e mutande. La nerchia si mise, naturalmente, in posizione eretta e lei cominciò ad accarezzarla. Non sapevo se allungare le mie mani sulle sue cosce o mettere in moto e partire. Era il giorno di ferragosto, faceva molto caldo. La sua mano afferrò energicamente il mio pene e cominciò ritmicamente a muoversi su e giù finché non si accorse che stavo per schizzare fuori tutto il mio seme e con un gesto rapido lo raccolse in un fazzolettino di carta. Aprì lo sportello e mi disse di andare dal suo lato, così feci il giro dell’auto, e mi dovetti inginocchiare davanti alla sue gambe aperte. La mia lingua cominciò ad inumidire il suo pube peloso e scendendo lungo il linguine, la infilai fra le labbra di quella grotta calda e umida. Ci poggiai sopra le mie labbra e, facendo finta che fosse una bocca, cominciai a baciarla a ventosa, inserendo la lingua, come fosse una bocca. Le sue mani si posarono sulla mia testa e le mie, partendo dalla coscia salirono lungo in fianchi fino a raggiungere i capezzoli. Li trovai duri come marmo e comincia a stuzzicarli con l’indice. Intanto con la lingua raggiunsi il suo grilletto. Le sue mani impedivano alla mia testa di allontanarsi, mentre il mio pene, pronto ad esplodere, urtava con la carrozzeria della macchina. Ad un certo punto lei permise alla mia testa di liberarsi e così mi alzai in piedi deciso a penetrarla, ma chiuse le gambe e mi masturbò con violenza ed eiaculando non ebbi una piacevole sensazione. A questo punto le chiesi se potessimo partire e lei mi infilò un preservativo e si sdraio sul cofano dell’auto e si fece penetrare. Salimmo in auto, lei si rivestì, io fui costretto a rimanere con la sola polo. Misi in moto l’auto, mentre la sua mano accarezzava il mio membro, sempre eretto, ma un po’ meno vigoroso di prima. Arrivammo davanti un cancello di una vecchia villa sperduta nelle montagne. Mi mise in mano una vecchia chiave ed andai ad aprire il cancello seminudo. Anche lei scese dall’auto e prendendomi per il pisello mi guidò a piedi fino alla porta di casa. Ci ritrovammo su un divano posto nell’ampio ingresso della casa, entrambi nudi, con in bocca la lingua dell’altro, mentre le mani di entrambi vagavano lungo il corpo. Abbiamo fatto sesso manuale, orale, penetrativo, sul divano, sul letto, in giardino persino sulla lavatrice in durante la centrifuga, insomma abbiamo realizzato ogni piccola fantasia erotica. Naturalmente, per quanto sia resistente, ogni tanto il mio membro cercava riposo e lei mi faceva ingerire una pasticca blu.
Fu solo l’inizio. Se quella volta avessi taciuto.
Ogni mese inventava un pranzo di lavoro, una cena d’affari che puntualmente saltava e finivamo nel casolare in mezzo alle montagne. Questa volta la cena d’affari però ci fu. Lei mi presentò come il direttore amministrativo ad una coppia di cinquantenni. Claudio mi strinse la mano calorosamente e mi presentò Emilia, come sua segretaria. Durante la cena Claudio e il mio capo parlarono effettivamente di lavoro, cercando di accordarsi su prezzi e quantità. Io ed Emilia ci guardavamo in silenzio senza poter intervenire. Anche lei, come il mio capo, era bionda tinta truccata in modo da dare risalto ai suoi occhi verdi, che quasi facevano passare in secondo piano un seno molto prosperoso. Quando ci alzammo per andare via io salutai la coppia, ma tutti si misero a ridere. Non avevo intuito quello che sarebbe successo subito dopo. Con l’auto di Claudio raggiungemmo questo motel lungo la tangenziale. Il portiere sembrava conoscergli da molto tempo e allungò a Claudio un mazzo di chiavi. Mentre salivamo in ascensore Emilia mi abbassò la zip e infilò la sua mano nelle mutande. Il mio capo si avvinghiò a Claudio. Entrammo in una stanza con due letti matrimoniali. Ci spogliammo e quando fummo nudi tutti e tre si inginocchiarono davanti a me cominciando ad accarezzarmi. Sentii le loro lingue che correvano lungo le gambe e sui genitali. La situazione imprevista mi fece provare così tanto piacere che il mio seme schizzò fuori copioso. A questo punto mi inginocchiai anch’io e insieme al mio capo ed Emilia feci ciò che fecero loro prima con me. Quindi Emilia mi invitò sul letto e mi fece esplorare con la lingua la sua vagina. Lei era depilata e già molto umida. Da come stringeva la mia testa fra le gambe capii che ciò che facevo era di suo gradimento. Il mio capo invece trafficava con Claudio. Emilia si girò di scatto allontanando da lei la mia testa e mi mostrò il suo posteriore, mentre con una mano mi consegnava un tubetto dicendomi di ungermi il pisello. Così feci e lentamente la penetrai fino a quando i miei testicoli non combaciarono con le sue natiche. Quindi cominciai a dimenare il bacino, intanto con le mani cercavo di raggiungere il suo enorme seno. Mentre giocavo ad occhi chiusi con il suo seno eiaculai emettendo un gemito di piacere. Aprendo gli occhi trovai Claudio con il tubetto in mano. Pensando che volesse anche lui provare piacere con Emilia mi alzai. Ma con mio stupore prese in mano la mia nerchia e la unse, dopodiché mi invitò ad entrare fra le sue chiappe. Mi guardai intorno e notai che Emilia e il mio capo avevano la propria testa fra le gambe dell’altra. Allora, anche se un po’ mi ripugnava, infilai il mio membro nel culo di Claudio che emise un grugnito di piacere e cominciò ad roteare il suo bacino. La mia diffidenza piano piano si trasformò in piacere e anche il mio bacino cominciò ad ondulare fino all’eiaculazione. A questo punto Claudio disse che era già appagato e che sarebbe andato a fare una doccia. Così mi ritrovai sdraiato con in bocca la figa pelosa del mio capo, mentre Emilia, piegandosi sulle proprie gambe, faceva su e giù con la mia verga in erezione. Il mio corpo era invaso da un’inebriante piacere, che si concentrava sul glande, il quale mi dava l’impressione che fosse vicino all’esplosione. La mia lingua esplorava le pareti umide della vagina pelosa, che premeva pesantemente sulla faccia. Poi si scambiarono di posto ed io ero sempre più ubriaco di piacere, tanto da non aver capito se avessi o meno sborrato. Si sdraiò Emilia e io la penetrai mentre leccava la figa pelosa del mio capo. Fu poi la volta del mio capo. Poi componemmo un triangolo dove ognuno aveva in bocca i genitali dell’altro. Claudio uscì dalla doccia nudo. Si mise sul divano e guardandoci ebbe un’erezione che calmò masturbandosi, mentre contemporaneamente giocava con un vibratore fra le chiappe. Emise, mentre schizzava il seme, un urlo di piacere, che però bloccò tutte le nostre attività. Sembrava il fischio finale di una partita di basket. Il mio capo ed io raccogliemmo i vestiti e uscimmo nudi dalla camera, per infilarci in questa. Se avessi taciuto non avrei vissuto tutto questo. Entrati in camera mi fece ingerire la solita pasticca blu, anche se il mio pene era ancora in piena erezione. Si prospettava una notte molto lunga. Cominciammo baciandoci, poi succhiando i genitali fino alle penetrazioni in tutte le posizioni. Non capivo dove trovasse tanta energia. Alla fine mi sdraiai sfinito sul letto chiudendo gli occhi, mentre lei continuava ad armeggiare con il mio membro ancora in erezione, ma privo di sensibilità, come se fosse anestetizzato. Ripenso a quando tutto è cominciato. Se avessi taciuto.
Lavoro in una azienda come ragioniere e il giorno prima di ferragosto dell’anno scorso ero in ufficio, da solo perché gli altri colleghi erano già in ferie. Passata l’urgenza per la quale ero stato richiamato, dovevo comunque passare quelle ore che ancora mancavano alla fine del turno, così mi misi a navigare su internet e naturalmente finii su un sito porno. Mentre guardavo le immagini il mio cazzo cominciò a gonfiarsi, ampliandosi lungo il linguine, strappando quei peli che cercavano di impedirgli il passaggio. La sensazione che provavo era un misto di piacere e leggero dolore. Nella mia testa aleggiavano fantasie erotiche, quando il suono del telefono esplose nelle orecchie. Il mio capo mi voleva in ufficio. Mentre andavo da lei cercavo di dissimulare la mia erezione, ma non riuscendoci decisi di entrare nel suo ufficio tenendo le mani congiunte proprio lì davanti. Il mio capo è una signora di sessant’anni, bionda tinta, truccata in modo da risaltare le sue labbra carnose e nascondere le rughe intorno agli occhi profondi. Speravo che le mia erezione sarebbe svanita dopo un po’, ma entrando nel suo ufficio i miei occhi caddero sul suo petto. Una camicia molto trasparente, non ricordo se a fiori o a pois, faceva trapelare il suo seno e mi tornarono alla mente le immagini pornografiche di poco fa e il pisello invece di sgonfiarsi premeva ancora più violentemente nei jeans per uscire definitivamente. Dissimulai malamente e lei se ne accorse, ma prima che potesse dire qualunque cosa le dissi ciò che forse avrei dovuto tacere: “Chiedo scusa, ma questo è la causa della sua presenza. Mi succede ogni volta che la vedo”. Sgranò i suoi occhi che cominciarono a guardare alternativamente i miei occhi e il mio “pacco”. Si alzò e sganciandomi i pantaloni la verga saltò fuori proprio davanti la sua bocca carnosa, che l’accolse avida. Eiaculai molto presto e abbondantemente. Allora si mise seduta sulla punta della sedia, aprì le sue gambe facendomi segno di inginocchiarmi davanti a lei. Cominciò così il mio inferno paradisiaco.
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17 years ago
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16 years ago
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Mia moglie confessa finalmente
Allora,non so da che parte cominciare, c'è tanta carne al fuoco.Siamo una coppia di 47 e 46 anni, insieme da sempre, sposati e con un figlio.Come succede a tutte le coppie prima o poi, anche noi dopo tanti anni abbiamo subito un calo di desiderio reciproco dovuto alla routine,alla monotonia e ai problemi quotidiani che ti assorbono tutte le energie.In questi ultimi anni per cercare di venirne fuori e ritrovare la nostra intesa ho cercato di capire quali erano le sue fantasie e cosa la faceva eccitare avvicinandomi anche alle tematiche cuckold per cercare di coinvolgerla.Naturalmente il pensare a lei mentre veniva presa da un'altro mi eccitava parecchio e anche lei mentre scopavamo e le raccontavo le mie fantasie godeva da matti.Purtroppo al di fuori dell'atto sessuale di questi discorsi si parlava poco e anche se poi sono riuscito a farle promettere che avremmo realizzato qualcuna di queste fantasie, in concreto successe ben poco.Sentivo che c'era qualcosa che la bloccava ma in cuor mio speravo si sbloccasse lavorondola ai fianchi con continui imput.Invece qualche giorno fà è successo quello che non mi aspettavo più anche se lo sapevo senza certezza.Partiamo dalla confessione, come spesso accade le stavo scrivendo qualche porcata su whatsapp, le solite cose, quanto sei porca, chissà se con un'altro cazzo lo saresti di piu ecc..Ad un certo punto il fulmine a ciel sereno, mi scrive: "comunque posso dirti che uno stretto lungo l'ho gia preso, scusami", potete immaginare come mi sono sentito, un conto è saperlo senza prove, un'altro è sentirselo confessare cosi candidamente.Stranamente non mi è montata la rabbia, anzi il mio cazzo si è svegliato in un attimo e lo ho risposto "cioè?".E lei: "in quel periodo ho scopato con uno, al motel,mi sono sempre sentita in colpa a tal punto che non sono piu riuscita".Io: "con chi, troia, lo sapevo, devi raccontarmi tutto".Lei: "questa sera ma giura che mi perdoni".io: "mi stai facendo eccitare come un porco e ti perdono solo se lo rifarai per me e con me".Lei:"si, forse ora si".Io:"non stò nella pelle, voglio sapere tutto, non vedo l'ora".Lei: "ok, scusami mi sento una merda perchè dovevo dirtelo prima, anche se sono certa che lo avevi già capito".Io:"lo avevo già capito ma non avevo la certezza, l'importante e che finalmente ti sei liberata da questo peso, ora cominciamo a vivere".Come potete immaginare aspettavo trepidante che tornasse dal lavoro, appena entrata mi abbraccia con le lacrime agli occhi chiedendomi scusa e sedendosi sul divano inizia a raccontarmi la storia.Ha conosciuto quest'uomo su una chat come semplice amicizia e parla oggi, parla domani, si sono scambiati il numero di cell. e sono entrati sempre più in confidenza sfogandosi a vicenda e raccontandosi ognuno le proprie storie e i propri problemi, lui separato con due figli e lei che in quel periodo non andava d'accordo con me.Questo rapporto mi ha detto che è durato 5 o 6 mesi finchè un giorno lui le disse che voleva incontrarla e lei accetto.Lui era di Torino e una sera si incontrarono, andarono a mangiare e parlarono molto, si creò una bella sintonia e decisero di rivedersi ancora.La seconda volta, vista la lontananza decise di prendere una camera in albergo per non dover fare la strada di ritorno la notte, lei si fermò in pezzeria, prese due pizze e mangiarono in camera sul letto.Dopo mangiato iniziarono a baciarsi e toccarsi, lui la leccò e la masturbò facendola godere molto e lei fece altrettanto, un bel pompino, aveva un cazzo stretto di diametro ma molto lungo e mi ha confessato che aveva un buon sapore e le è piaciuto molto.Arrivati al culmine dell'eccitazione lui le ha chiesto di poterla scopare, lei era bagnatissima e ne aveva una gran voglia ma non avevano i preservativi e non se l'è sentita(non prendeva la pillola).Allora giusto per farlo comunque godere si è dedicata al suo cazzo con la bocca facendolo impazzire fino a farlo godere, lui stava per veniree continuava dirglielo pensando di toglierlo dalla sua bocca ma lei non lo ascoltò e lo fece sborrare in bocca continuando a pomparlo finchè non uscì l'ultima goccia.Aveva la bocca piena di sborra di uno che non era suo marito ed era eccitata come la più grande delle troie, lui era in estasi e le disse che non aveva mai goduto in questo modo fantastico.Per quella sera finì così ma naturalmente non la storia.Si incontrarono ancora una volta, stessa procedura, cena e poi a letto, mi ha raccontato che era in accappatoio, lo aprì e lui era già eccitato, lei si tuffò sul cazzo e inizio a spompinarlo, lui la spogliò e la leccò per bene infilandole qualche dito nella figa fradicia.E fu così che arrivò il momento, mise il preservativo e la penetrò, mi ha detto che non capiva più nulla, era in estasi, quel cazzo sguazzava nei suoi umori, lo sentiva entrare e uscire in tutta la lunghezza e si sentiva troia ma libera, l'unico problema è che era troppo lungo e quando le sbatteva in fondo le faceva male.La prese in diverse posizioni e alla fine lei volle cavalcarlo, è la sua posizione preferita, ma mi ha detto che non riuscì a prenderlo tutto per via del dolore ma che ebbe un orgasmo da paura.Lo fecero per tre volte quella sera e godette come mai aveva goduto, purtroppo come spesso succede lui si innamorò e lei invece si riempì la testa di sensi di colpa e decise di interrompere la relazione.Questo è quanto, ora ditemi,cosa pensate ora della mia signora?Ora sembra più serena e anche se non ci siamo ancora arrivati la vedo molto decisa e più complice nel voler realizzare le mie fantasie, speriamo presto.
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11 years ago
pillinca,
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per le donne di sexylombardia
petali di rosa. Passa il vento e vi solleva o petali di rosa che a terra vi adagiate come ali di farfalle stanche mentre il giallo diseccato dei pistilli resta inerme a guardare le rosse bianche spoglie che in volo verso l'alto più non san tornare. Ma l'uccellino dalla nota lieve canta ed esulta sù quel caldo candido tappeto di petali di rosa. Eh! la vita eterno effluvio di gioia nella sua breve fragilità. un bacio a tutte Valerio1000
97396
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17 years ago
valerio,
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