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Un trio indimenticabile - prima parte
Io sono Luca, e mia moglie, Virginia, ci siamo incontrati tanti anni fa, nella città dove viviamo.
Abbiamo avuto sempre una grande complicità, e questo in tutti i settori, nessun segreto e tabù per noi. Così abbiamo costruito un rapporto di ascolto, di rispetto, di comprensione, in modo naturale.
Istintivamente, la nostra vita sessuale si basa anche su questa grande complicità.
Abbiamo iniziato a parlare delle nostre fantasie molto presto nel nostro rapporto, parlando liberamente dei nostri desideri, senza cercare di nascondere, di mentire, o di sopprimere i nostri desideri.
Eravamo d'accordo che parlare di fantasie erotiche non significasse necessariamente che le avremmo realizzate, così abbiamo capito che potevamo dirci tutto senza timore del giudizio dell'altro.
Un giorno, ci riposavamo tranquillamente sul letto, lei tra le mie braccia ha iniziato o rievocare il precedente incontro avuto con Francesco.
Io, di conseguenza, confermavo il piacere che avevo avuto da quella situazione in tre, e che da tempo avevo immaginato una situazione simile, una donna ben circondata e assecondata da due uomini e che, il vero trio, era proprio quello in cui i tre protagonisti fanno l'amore insieme, mescolandosi senza distinzioni, in fondo quello che era successo con il nostro amico Francesco.
Virginia ama queste mie attenzioni nei suoi confronti, e dopo qualche esitazione, sussurra nel mio orecchio una sua grande fantasia: «Mhhhh ... amo questa idea di essere circondata, di essere il motore erotico di un trio. Sono super eccitata all’idea che tre persone si mescolano, si leccano, si succhiano, accarezzano l'altro senza limiti. Mi bagno solo a pensarci ...»
A quel punto dopo un sospiro aggiunge: «E tu, tesoro, preferiresti provare di nuovo con un altro uomo o con un'altra donna?»
Sento nelle sue parole l'aspettativa di conoscere i miei gusti e i miei desideri, esitando a sviluppare i suoi pensieri.
Virginia prende in mano il mio sesso e lo accarezza sul palmo della mano. La sua gamba è piegata sulle mie gambe, si strofina il cavallo contro il mio bacino, lentamente, come volesse prepararmi a penetrarla.
«Oh sì, - risposi io – rifare un incontro a tre, mi piacerebbe molto. Devo confessare che nei miei sogni erotici sono davvero emozionato quando ti immagino circondata da due uomini. Il fatto di soddisfare intensamente la donna, le posizioni che permette, ha sempre eccitato il mio pensiero erotico. Quindi Sì, non mi dispiacerebbe di rifarlo con un uomo.»
La vedo sorridere e comprendo che lei è sollevata ... capiamo allora che abbiamo la stessa fantasia.
Lei sospira e si avvicina sempre più verso di me, prendendo con tutte e due le mani il mio cazzo. Io gli accarezzo i capelli, e le dico in un orecchio: «Immaginati, ora, un bell'uomo dietro di te che ti bacia sul collo con me, mentre masturbi entrambi …»
Lei risponde: «Ohhh … questo mi farebbe impazzire!!! …» facendo scorrere il cazzo tra le sue dita ... e continua: «nei miei sogni, spesso mi vedo con due uomini, tu e il nostro amante, mi vedo totalmente immersa tra voi due, sentendo il vostro desiderio per me, ma anche tra voi ...»
Lei, prendendomi la mia mano, bagna il mio dito media nella sua bocca, poi, lo fa scivolare nel suo sesso già abbondantemente bagnato.
«Continua …» gli dico.
E lei: «Mi sento presa tra te e lui, mi sento totalmente donna, per ricevere il tuo sesso in bocca, in me, e, allo stesso tempo, sentire la sua bocca sul mio seno, il mio sesso, il mio piccolo buco...» poi aggiunge, quasi nascondendo le parole tra brevi gemiti per via del movimento del mio dito sul suo clitoride «mi farebbe impazzire molto vedervi che vi masturbate a vicenda …. ti piacerebbe anche questo, masturbare il sesso di un altro uomo?»
Continua a godere del movimento delle mie dita sul suo sesso, aspettando la mia risposta, ma io la lascio attendere un po'...
«Ahhhhhh …. continua la mio caro, mi piace quello che fai!» Lei dice
Dopo qualche attimo rispondo: «Penso che non mi dispiacerebbe farlo …. anzi, credo che mi piacerebbe masturbare un altro uomo, sentire la sua verga tra le dita... questo anche perché so che ti farebbe eccitare …»
E lei, di rimando: «Assaggiare un po', leccare? Passare la lingua sul suo pene?» … aggiunge poi con un sospiro: «Ahhhh …. sento che sto per arrivare … non fermare la tua mano!!!»
Io dopo un attimo, senza pensarci su molto, eccitato dalla situazione, risposi: «Sì mi piacerebbe baciare il suo sesso, passare la mia lingua, prenderlo lentamente in bocca .… farlo reciprocamente fino a farlo godere …. »
Il corpo di Virginia trema tutto ... risponde con un tremore al movimento delle mie dita che le causano piacere. Sta prendendo una specie di intensa febbre sessuale ...
Virginia aggiunge: «Ohhhh, e se lui ti dice che godrà .... quando lo pompi, cosa fai?»
Lei aspetta le mie parole ... ma io le lascio immaginare la risposta perché sento che si sta trattenendo nel godere ….
Quindi mi giro e ci mettiamo nella posizione del 69 … lei mi succhia vigorosamente, prendendo in bocca tutta la mia verga, con una intensità che non accadeva da qualche tempo, forse per darmi una consulenza su come fare e, quindi, mostrarmi la possibile estensione di sensazioni che possono fornire una bocca nel succhiare.
Io le solletico il clitoride con la mia lingua e ho messo un dito nel suo sesso, accarezzando delicatamente il suo ano allo stesso tempo.
Immagino il sesso di un uomo dietro Virginia che scorra tra le natiche, venendo a diffondere le sue piccole labbra e toccando passando le mie labbra.
E quindi, risposi: «Se il nostro amante mi avverte che godrà mentre è nella mia bocca, penso che lo lascerei eiaculare senza ritirarmi. Vorrei lasciarlo versare nella mia bocca e vorrei ingoiare tutto senza dimenticare una goccia».
È in questo momento, quando finisco la mia frase, lei scoppia in un godimento insolito, come non gli avevo mai visto e sentito fare. Le lacrime scorrono sulle sue guance. L'ho lasciata riguadagnare la sua compostezza, sembrava totalmente stravolta dal piacere.
Lei, dopo un attimo, ritorna con la bocca sul mio cazzo, io sono sul punto di godere. Lei pompa con vigore, e dice: «mio caro, impara da me, impara a succhiare come faccio io, tu stai arrivando a darmi tutto il tuo sperma …»
La sua lingua gira intorno al mio glande, poi va il più giù possibile, quando improvvisamente, con un gemito, il mio seme viene schizzato nella sua bocca.
Quattro lunghi schizzi ... lei non si ritira, mantenendo tutto in bocca, quindi, sale a cavalcioni su di me e mi fa cenno, con la bocca piena di sperma, di mettermi di fronte a lei.
Il mio sesso è contro di lei, io tengo le sue natiche da dietro, lei si avvicina e poi mescoliamo le nostre bocche, condividendo il mio seme.
Così abbiamo "giocato" con questa idea per un lungo periodo facendo sesso.
Avevamo realizzato, anche con persone conosciute in rete, incontri ma mai con una tale modalità di complicità e di scambio. Niente del genere era mai successo.
Pensavamo, se fosse successo, allora sarebbe il risultato del caso e l'opportunità di coglierla sarebbe stata attivata al momento senza premeditazione.
La nostra vita continuava il suo corso, con gioie e dolori, come sempre. Nessuno nel nostro gruppo di amici, nonostante il fatto che la maggior parte di loro sono molto intimi, sembravano di condividere con noi questa idea di amore a tre.
Le nostre discussioni sul sesso, nei nostri incontri, erano sempre molto generali. A tutti piace parlare e scherzare su di esso fino a quando non rivela nulla dei loro desideri intimi.
Un episodio, nato da una situazione di uno dei nostri amici più intimi, Antonio, con cui abbiamo forti legami, la separazione dalla moglie mi ha portato a confidenze sempre più personali con lui. Qualche volta parlando tra di noi, la discussione si spostava sul sesso, ma sempre in modo generale, senza rivelare troppo.
Un giorno, parlando al telefono, mi ha detto che si sentiva molto solo dopo la sua separazione e che non aveva avuto l'opportunità di incontrare altre donne.
Gli ho confidato che invidiavo la sua condizione in quanto poteva approfittarne per sperimentare qualsiasi cosa o situazione e, confidenza per confidenza, gli ho chiesto cosa avrebbe voluto provare.
Lui, rispondendo alla mia sollecitazione, mi disse, tra le altre cose, che l'idea di essere invitato da una coppia lo avrebbe interessato molto, ed era una situazione che stimolavo molto le sue fantasie erotiche.
Io colsi la chance al volo, dicendogli che in effetti la sua è una bella idea e che, probabilmente, prima o dopo avrebbe potuto incontrare una coppia aperta a tale situazione.
E lui, di rimando: «Mi piacerebbe crederti, ma come si fa a incontrare una coppia talmente libera? In box Swingers, in una discoteca o altro, non credo che sia facile …» ha detto scherzando.
Ed io: «Beh ci sono annunci online sui siti specializzati, su alcuni giornali ... non lo so, credo che li si possa avere una chance.»
Antonio: «è difficile in ogni caso» e continuando, «ho tentato di osservare e sondare le persone che conosco... ma sembra quasi impossibile realizzare questa mia fantasia... nessuno dei nostri amici e delle persone che frequento sembra interessato o è connesso a siti del genere.»
Ed io: «è un po' particolare come situazione, non è comune comunque o facile da confessare anche se piacerebbe farlo ... ci vuole una intimità superiore alla semplice conoscenza o amicizia.»
Antonio: «sì certamente, non è facile confessarla, e poi presuppone una buona ed indistinta comunione sessuale tra le tre persone, deve essere una situazione sorprendente ed eccitante. Beh io preferisco non pensarci, se troverò la situazione giusta, bene … ma probabilmente sarà difficile se non impossibile realizzarla.»
Quella sera, ho parlato con Virginia circa la conversazione avuta con Antonio. Lei ha trovato questo, naturalmente, molto interessante. Ci siamo detti allora che avremmo potuto invitare il nostro amico per una cena, e che se la discussione si fosse ripresentata … qualcosa sarebbe potuto accadere o no, ma senza preordinare nulla, tutto sarebbe rimasto aperto.
Pochi giorni dopo, invitammo a cena il nostro amico, cosa che era già accaduta più volte dopo la sua separazione.
Virginia si era preparata un vestito particolarmente sexy, ha messo su un bel vestito nero, molto aderente, con una scollatura molto aperta che metteva in evidenza il suo seno.
Il vestito era spaccato su un lato, e lasciava intravedere le calze nere autoreggenti. Inoltre, si era messa un perizoma davvero piccolo abbinato ad un reggiseno in pizzo.
Nel vederla vestire in quel modo sexy, non ho potuto fare a meno di accarezzarle le natiche e i suoi bei seni. La mia mano, poi, è scivolata già per accarezzare il suo piccolo ciuffo di peli sul pube, masturbandola per qualche secondo, ci siamo baciati, la tensione ha cominciato a salire...
Abbiamo lottato per resistere alla voglia di fare sesso prima che arrivasse Antonio a casa nostra, ma abbiamo concordato che fosse meglio aspettare ...
Continua ………
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6 years ago
Al2016,
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Tutto per caso
Erano mesi che nei nostri rapporti esisteva nell'immaginario il terzo da
inserire nel nostro letto. Siamo una coppia sposata da una vita e volevamo
provare nuove esperienze. Mia moglie quando ne parlavamo pareva le
piacesse l'idea ma quando era il momento di mettere in pratica ciò che
fantasticavamo si tirave indietro e io rimanevo con la dannata voglia di
vederla posseduta da un altro uomo.
Siamo un coppia matura io 60 e 55 mia moglie e spesso giocavamo in auto con la speranza di essere spiati da qualcuno ed era un bel vedere perchè mia moglie è una bellissima donna che ama vestire in modo sexy, sempre in autoreggenti, capelli biondi ricci, quarta di seno e per mio piacere non depilata. Spesso andavamo a cinema con la voglia di giocare e io sempre speranzoso di mettere in pratica il mio sogno. La stuzzicavo parecchio, le scoprivo le gambe mettendo in mostra le sue gambe fasciate da bellissime autoreggenti. Col passare del tempo avevo perso le speranze di sentirmi finalmente cornuto perchè era risoluta solo quando immaginavamo o che stavamo solo io e lei. Ma una sera nel vedere un film di Tinto Brass tutto si avverò come per incanto.
Entrammo in sala con le luci ancora accese, c'erano pochissime persone poichè il film lo davano già da un paio di settimane. Mia moglie indossava un gonna leggerissima un dito sopra le ginocchia, una camicia bianca che metteva in mostra il suo bellissimo seno (quarta taglia) ovviamente le
immancabili autoreggenti e scarpe tacco 10 nonostante la sua altezza 174 cm. Un leggerissimo spolverino la copriva in parte, infatti nel momento
che ci sedemmo, mi accorsi che la sue gambe rimanevano scoperte da far intravedere le sue calze. Di questa cosa ne fui contentissimo.
Il film cominciò e vuoi le scene eccitanti vuoi la voglia di giocare, cominciai a toccarle le gambe, sembrava piacerle parecchio perchè mi agevolava nei
movimenti delle dita che piano piano s'intrufolavano sotto il perizoma.
Volevo farla perdere qualsiasi freno inibitorio perchè ero eccitatissimo solo
al pensiero che qualcuno potesse toccarla e che potesse giocare con un altro cazzo. Aveva le gambe scoperte sino all'inguine, le sfilai il perizoma
rendendomi conto che era bagnatissimo. All'orecchio le commentavo le scene del film invitandola ad immedesimarsi, a lasciarsi andare.
Finito il primo tempo ci ricomponemmo alla buona e in fretta ma lei rimase con le gambe scoperte in quella posizione. Si vedeva che stava senza perizoma ma con mio piacere non si coprì incurante di essere vista da qualcun altro. Fu in quel momento che mi accorsi che un coetaneo si era
seduto a quattro o cinque poltrone distanti da mia moglie. Il cuore mi batteva forte forse si stava avverando il mio sogno. Mi avvicinai all'orecchio di mia moglie e le dissi di quel tizio ma lei mi disse che se ne era accorta e questa cosa la eccitava parecchio.
Si spensero le luci e cominciò il secondo tempo il tizio a fianco non guardava più lo schermo ma le gambe di mia moglie che aprendo le gambe cominciò a toccarsi guardandolo, e fu li che vide che poverino ormai eccitato si stava masturbando.Non proferii parola restai in silenzio senza muovere un dito lasciandola libera di fare quello che voleva. Poco dopo il tizio si alzò si avvicinò a mia moglie e senza proferire parola le mise due dita nella figa ormai in attesa da molto di quella mossa. Le aprì la camicetta e tirò fuori il capezzolo durissimo cominciando a succhiarlo poi prese la sua mano e se la portò sul suo cazzo. Stavo impazzendo senza nemmeno toccarmi venni copiosamente. Il tizio comandava tutta la situazione si abbassò e cominciò a leccarla facendola venire diverse volte poi la prese per il collo e cominciò a farselo succhiare. All'improvviso il tizio si alzò e guardandomi negli occhi mi disse " cornuto ricomponiti e portamela fuori ho voglia di chiavarla" gurdai mia moglie per avere il suo
assenso ma non feci in tempo perchè si era già alzata per raggiungerlo. Uscimo poco dopo, lui che ci stava aspettando, si avvicinò e con autorevolezza mi disse " la troia viene con me seguici con la tua auto" ubbidii senza proferire parola. Vidi mia moglie allontanarsi dando la mano a quell'uomo che tirandola a se le mise una mano sul culo. Salirono in auto e cominciai a seguirli...........ma questa è un altra storia
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6 years ago
profcouple70,
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Avventura in belgio
Storia vera
Sono un tecnico, per lavoro andiamo in Belgio in una ditta, come a volte capita c’è in ditta un italiano e con me altri 5 tecnici venuti dal Italia, divento molto amico di Mario e una sera ci invita tutti a casa sua per una spaghettata. Conosciamo la sua compagna, una italiana mista olandese che ha vissuto in Inghilterra, la serata va a meraviglia, noi portiamo il vino in abbondanza e gli spaghetti sono favolosi, serata bellissima con la compagna sempre un po in disparte, io riesco a fine serata a parlare con lei, non parla molto ma io riesco a metterla a suo agio e con me dialoga, mi racconta un po la sua vita. Non è bellissima, ma ha un bel fisico, non magra ne grassa, un bel seno e bionda, per avere 50 anni è una bella donna, Serata finita e andiamo a casa.
Il lavoro finisce e io per contratto devo rimanere in Belgio per 2 settimane, con Mario diventiamo molto amici e lavorando insieme vuole che gli racconti tutti le mie avventure erotiche avute in giro per il mondo, e si diverte da matti ad ascoltarle.
Un giorno dopo l’ennesima storia erotica raccontata mi dice “stasera la racconto a Tina, si ecciterà di sicuro” al che io dico “ma sei matto ?” (sto sintetizzando il piu possibile, cerco di essere breve) mi spiega che loro applicano lo scambio di coppie e ogni tanto vanno nei club privè, io sono uno che quando ero a Londra frequentavo dei circoli fetisch (potrei raccontare decine di storie qui anche molto interessanti) quindi non mi scandalizza la cosa. Mi dice con naturalezza “ dai stasera vieni a casa mia che scopiamo la Tina, a lei tu gli piaci…” dico “ok vengo…voglio vedere !”.
Arrivo alle dopo cena, suono e viene ad aprirmi Mario nudo “ Giusto in tempo, dai entra che noi abbiamo iniziato” entro in camera e in effetti c’era Mario e Tina nudi nel letto, mi guardano, io calmo mi avvicino a Tina, la saluto baciandola in bocca, lei noto è eccitata e la cosa noto le piace molto, poi dico “ ok voglio vedervi un po, io rimango seduto e vi guardo un po, voi continuate, decido io quando entrare” (ricordo e faccio capire che io sono un Dom, decido io quando e come) lei guardandomi annuisce, si sdraia e invita Mario aprendo le gambe a penetrarla, , Mario esegue, lei chiude gli occhi e comincia a godere, io guardo, e aspetto, ad un certo punto, e io lo sapevo, Tina apre gli occhi e mi fissa, come a dirmi, dopo voglio te, si instaura tra me e lei un colloquio di sguardi, di sfida, mi fa capire “poi mi scopi ?” e io “certo che ti scopo !, te lo metto anche in bocca…” lei interrompe Mario, prende il cazzo di Mario e inizia a succhiarlo, e dopo un po mi guarda e mi fa capire “ guarda come succhio il cazzo, va bene cosi ?” naturalmente faccio capire a lei che va bene, chiude gli occhi come se avesse capito, è eccitata, si muove sinuosa, fa di tutto per provocarmi e far in modo che io mi spogli, ma io resisto, mi fa vedere tutto il suo repertorio, tutti i sui movimenti sono lenti, studiati, il cazzo è di Mario ma guarda sempre me, e anche a Mario la cosa piace. Resisto ed aspetto, giocano fanno di tutto, usano un vibratore, si sputano e si leccano , io mi alzo solo per offrire lo champagne, naturalmente lo verso sui seni e sulla figa di Tina e per l’eccitazione di tutti e due iniziano a leccarsi, torno a sedermi e noto la delusione di Tina, Mario dopo averle provate tutte e eccitatissimo fa girare la Tina e cerca di incularla, sapevo da Mario che lei non amava tantissimo la cosa, e io sapevo che sarebbe arrivato questo momento, Tina prima cerca di resistere ma poi troppo eccitata accetta, timorosa si blocca e lascia fare a Mario, vinta, a questo punto arrivo io già nudo vado da Tina, le prendo la faccia e la bacio, la lingua in bocca, le dico “ ci sono io ti aiuto io, con me vicino non sentirai dolore” Tina vede il mio cazzo duro e si eccita ancora di più, non gliene frega niente del culo, vuole il mio cazzo, mi sistema sulla spalliera e nello stesso momento che gli metto il cazzo in bocca Mario da dietro la incula, ma lei è concentrata sul mio cazzo, le prendo la testa e con forza gli sbatto il cazzo in fondo alla gola, Mario fa lo stesso con il culo, in fondo, io gli sbatto le palle in faccia, gli strizzo le tette e gli accarezzo la figa, le gode e rantola come una pazza…Mario gli sborra in culo e esce esausto, lei continua a sbocchinare, la fermo, e dico “pulisci il cazzo a Mario che adesso tocca a me scoparti” lei annuisce buona e ubbidiente, basta dare gli ordini giusti e tutte ubbidiscono, si gira verso Mario e incomincia a pulirgli il cazzo con passione, si mette volutamente a pecorina, il culo ancora aperto e sporco di sperma, la prendo per i capelli, la aiuto a sbocchinare Mario, poi tirando i capelli la penetro con forza, quando ha finito con mario si concentra su di me, gode come una pazza, finalmente un cazzo in figa, la prendo con forza e gli sussurro “ sei una troia fantastastica…adesso fammi venire “ a queste parole si eccita ancora di piu aumenta il ritmo del bacino, sa come fare venire alla svelta un uomo, prima di venire esco il cazzo la giro e spriccio in modo esagerato sulle tette, sul collo, lei si agita mi prende il cazzo e lo slinguazza, mi fa vedere lo sperma che gli cola dalla bocca, è contenta eccitata , sudata e felice, urla…”cazzo che scopata !!!” Mario è felice e gli appoggia il cazzo in bocca, lei succhia tutto quello che si muove, lecca anche il vibratore, poi si butta su di me sfinita.
Dopo un po mi dice “ Sir tu qui devi venire più spesso…promettimelo…” io non posso far altro che dire “ Sicuro “
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6 years ago
willywin,
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Tracy
Come al solito dopo tre ore di riunione la noia ha preso il sopravvento sulla maggior parte dei partecipanti, ed io non faccio eccezione, l’abbiocco è in agguato. Cerco di tenere viva la mia attenzione scarabocchiando sul block notes che ho davanti. Finalmente il mio interesse si riaccende quando il direttore della mia divisione prende la parola e spiega agli astanti che presso la nostra filiale Statunitense si è presentata un’emergenza. In pratica il progetto su cui stanno lavorando si è bloccato per le dimissioni improvvise, improrogabili e immediate dell’unica risorsa che lo stava portando avanti. Urge trovare entro pochi giorni qualcuno che prenda un aereo e si rechi presso la nostra sede d’oltreoceano e si dia da fare per portare a termine il lavoro rimasto in sospeso giusto il tempo necessario ad assumere un sostituto.
Del mio reparto sono il più papabile in quanto ho quasi terminato il mio progetto, rimangono solo dei dettagli che posso gestire tranquillamente anche da un ufficio americano. Mi ritrovo, così, investito della trasferta fuori programma ma che non disdegno, cambiare aria ogni tanto fa bene, poi tutto è a carico della compagnia, auto, hotel, telefono per quindici giorni da passare in USA.
Arrivo di notte e ho qualche difficoltà a trovare il mio hotel, l’auto prenotata, sebbene richiesta con navigatore mi è stata consegnata senza e così devo affidarmi alla cartina gentilmente fornitami in aeroporto dalla compagnia di noleggio. Alla fine lo trovo, era nascosto dietro un ristorante davanti al quale sono passato e ripassato almeno quattro volte. Prendo possesso della mia camera e punto un paio di sveglie prima di abbandonarmi al meritato riposo ma solo dopo che una doccia ristoratrice si è portata via una parte del peso accumulato nelle quindici ore, tra voli e scali, spese per il viaggio.
La prima suoneria mi riporta alla realtà ma mi sembra di avere chiuso gli occhi solo da pochi minuti, quando la seconda attacca mi faccio violenza e metto le gambe fuori dal letto, qualche minuto per prendere possesso delle facoltà minime che mi consentono di posizionarmi sotto la doccia e che la giornata abbia inizio.
Arrivo presso la sede Americana della mia compagnia in perfetto orario. Ad accogliermi, dietro il bancone della reception c’è Sandy, giunonica e sorridente, sui quaranta, con due notevoli bocce strizzate dentro un reggiseno push up a sua volta fasciato dalla maglia attillata provvista di un generoso décolleté, il suo nome è serigrafato sulla targhetta appuntata sulla sua tetta destra.
- “Sono Carlo (taldeitali) “ - mi presento.
- “Ben arrivato! Scott la sta aspettando. “ – mi informa, mentre sulla tastiera del telefono digita il numero del mio collega yankee con cui devo incontrarmi.
La giornata passa abbastanza velocemente. Torno in hotel dopo avere mangiato qualcosa e fatto quattro passi digestivi. La doccia mi restituisce un po’ di vigore ma appena mi accomodo nel letto King Size la palpebra cala e perdo letteralmente i sensi. Il fuso orario ha avuto la meglio, quando riapro gli occhi sono le quattro del mattino, in Italia sono le dieci, non ho più sonno. La televisione mi aiuta a tirare l’ora di alzarmi.
Scendo nella sala dove servono la colazione, mi districo tra salsicce, uova strapazzate, bacon e altre prelibatezze tipicamente americane e infine trovo il caffè, il latte e le marmellate. Mentre sono intento a nutrirmi consulto la posta elettronica. Sono concentrato nella lettura quando la mia attenzione viene catturata da due scarpe di vernice rossa che vestono due piedi dalla pelle liscia e chiara, le caviglie sottili proseguono verso due polpacci torniti. La gonna del tailleur cela, dal ginocchio in su, le cosce che immagino proporzionate e toniche. Dalla mia posizione posso apprezzare la rotondità del lato B di questa femmina che si muove con atletica leggiadria padroneggiando l’equilibrio offerto dall’esile appoggio dei tacchi che definirei importanti.
I capelli castani sono raccolti sulla nuca e fermati da due bastoncini che ricordano le bacchette utilizzate nei ristoranti asiatici. Quando passa sul lato opposto del bancone posso rimirare anche il lato A. Il seno è discreto né piccolo né grande, giusto, come piace a me. Il viso è grazioso ma non riesco a cogliere il colore degli occhi che rimane celato dietro i riflessi delle lenti degli occhiali che le danno un’aria autorevole. Mi lascio trasportare dalla fantasia cercando di immaginare che lavoro fa, da dove viene, cosa le piace e cosa no, ma anche che lingerie indossa e come possa essere senza tutte quelle bucce, nature, come mamma l’ha fatta, insomma, nuda. Mi passa vicino per andare a sedersi poco più in là a consumare la sua colazione, non mi degna di uno sguardo. Ha un buon profumo.
La vibrazione del mio smartphone mi riporta alla realtà avvisandomi che è ora di andare, mi alzo cercando di dissimulare la mia erezione tenendo il tablet ad altezza inguinale.
La mattinata lavorativa inizia con una riunione che finisce verso le dieci e trenta, ci prendiamo una pausa caffè, ed è nell’angolo ristoro che mi attende la sorpresa. La Femmina con le scarpe rosse è lì davanti a me con un bicchiere in mano sta parlando con un’altra donna che i miei colleghi americani salutano e così partono le presentazioni.
La donna misteriosa che qualche ora prima ha solleticato la mia fantasia si chiama Tracy, è una collega inglese, lavora nella sede di Birmingham e si occupa di risorse umane.
- “Carlo, piacere di conoscerti, sono della sede di Milano.” – le dico afferrando la mano che lei mi sta porgendo.
- “Questa mattina ti ho vista fare colazione in hotel” – aggiungo. Mi sembra anche di arrossire un tantino ripensando all’effetto che la sua visione mi ha procurato. Se lei se ne è accorta non lo dà a vedere.
- “Ah bene, allora probabilmente ci rincontreremo.” – afferma lei. Io e tutto il mio ego lo speriamo vivamente.
Finalmente arriva sera, torno in hotel. Tracy è al banco della reception, mi avvicino. Lei si volta mi riconosce e mi sorride, l’impiegata dell’Hotel le allunga una cartina sulla quale ha tracciato qualche cerchio con la penna.
- “Ciao, giornata pesante?” – le chiedo.
- “Abbastanza, ma ora è passata.” – mi risponde lei. Così parliamo per qualche minuto di lavoro e vengo a sapere che lei si fermerà sino a fine settimana.
- “E’ quasi ora di cena, ti va di mangiare qualcosa assieme?” – chiedo con un po’ di azzardo.
- “Volentieri, mangiare sola non mi piace.” – risponde accettando l’invito. Ci accordiamo per vederci dopo un’ora, il tempo di cambiarci mettendoci qualcosa di più comodo.
Arrivo nella hall per primo mi accomodo in uno dei divanetti e attendo. Dopo cinque minuti le porte dell’ascensore si aprono e Tracy appare in tutto il suo splendore. Indossa un giubbino di pelle, nero, sopra ad un tubino grigio, le scarpe rosse sono state sostituite con più confortevoli scarpe da tennis bianche.
- “Andiamo?” – chiede.
- “Sono pronto.” – le rispondo e ci avviamo alla macchina.
Lascio a lei il compito di decidere dove cenare, mi elenca i consigli che ha ricevuto dai colleghi, opta per una steak house vicino al centro cittadino. Ceniamo divorandoci due bistecconi con contorno di patatine e diamo fondo ad una bottiglia di vino. Conoscendo la rigidità delle regole americane in merito alla guida in stato di ebrezza mi limito ad un bicchiere e mezzo di Cabernet il resto finisce a piccoli sorsi nella pancina della mia nuova amica. Passiamo così un paio d’ore rilassanti ridendo e scherzando, la mia collega si rivela essere una compagnia piacevole, è dotata di ironia e intelligenza, l’alcol poi si sa, aiuta a lasciarsi andare. Usciamo dal ristorante e optiamo per fare una passeggiata. Il centro cittadino è popolato, ci sono molti locali aperti con tavolini all’esterno e musica country a manetta. Entriamo in uno di questi bar dove un gruppo suona dal vivo. Tracy si spara due bicchieroni di Moijto, io un paio di birrette. Mentre torniamo in hotel mi rendo conto che La mia collega è alquanto alticcia non ubriaca ma decisamente su di giri. Mi chiedo mentalmente “ma quanto bevono sti Inglesi”. Arrivati a destinazione mi premuro di accompagnarla alla sua camera non tanto per un innato senso cavalleresco ma più che altro per assicurarmi che entri nella stanza giusta.
- “Grazie per la serata.” – le dico, mentre lei inserisce la chiave elettronica nel lettore sopra la maniglia.
- “Sono stata bene.” - mi risponde, sporgendosi mi bacia su una guancia e mi augura una buonanotte. Quindi si gira e perde per un attimo l’equilibrio, riacquista la stabilità appoggiandosi allo stipite, mi sorride e sparisce nella sua camera, la porta si chiude dietro di lei.
La mattina seguente scendo per la colazione nella sala semideserta, di Tracy nessuna traccia. Mi propongo di andare a cercarla qualora ritardasse più del dovuto. La vedo apparire dopo una decina di minuti, è in perfetta forma. Indossa un bell’abito a fiori e si muove con sicurezza sopra tacchi alti quanto quelli del giorno precedente, avanza senza esitazioni con le sue belle gambe che poggiano su di un paio di scarpe colore blu cobalto in perfetto coordinamento coi motivi floreali del vestito.
- “Buongiorno, dormito bene?” – le chiedo con curiosità.
- “Benissimo, grazie.” – risponde lei.
- “Andiamo al lavoro insieme?” – chiedo offrendole un passaggio dal momento che lei si sposta in taxi.
- “Certo, volentieri!” – risponde, sorridendomi.
Il tragitto dall’hotel alla ditta è alquanto breve, ci impegna per una ventina di minuti scarsi che trascorriamo parlando del più e del meno. Non perdo l’occasione però per chiederle di cenare ancora con me. Tracy accetta.
Ci incontriamo nella hall, lei è splendida. Abbandonati gli abiti consoni all’ambiente lavorativo si trasforma nella ragazza della porta accanto e libera un fascino magnetico. Mentre mi avvicino noto che gli sguardi di tutti i presenti appartenenti al genere maschile e anche quelli di un paio di signore sono calamitati dai glutei della mia collega, messi in evidenza dagli aderentissimi leggins grigi che, come una seconda pelle, avvolgono le sue rotondità, insinuandosi senza pudore nel solco che divide quelle chiappe modellate alla perfezione.
Ceniamo in un ristorante che offre cucina messicana. Durante la cena, da alcuni atteggiamenti di comunicazione non verbale, ho la netta sensazione di non esserle indifferente, sta decisamente flirtando con me.
- “Facciamo una passeggiata?” – le chiedo.
- “Prendiamo un dessert?” – controbatte.
- “Se il dolce sei tu, non posso rifiutare.” – azzardo io con le palpitazioni accelerate.
Lei mi guarda per qualche secondo piegando la testa di lato, si ravviva i capelli con la mano e mi sorride.
- “Spero che tu noi sia diabetico.” – risponde maliziosamente fissandomi coi suoi occhi ammaliatori.
Mi alzo porgendole la mano che lei afferra lasciandosi guidare verso l’auto. Prima di uscire mi fermo, le cingo i fianchi e l’attiro a me, le nostre labbra si uniscono, la mia lingua si fa strada nella sua bocca, ad impedire che arrivi a toccarle le tonsille c’è la sua che sembra avere le stesse intenzioni, faccio scivolare una mano che termina il suo percorso su una chiappa della mia collega. Noto gli sguardi delle persone sedute nella sala. Alcune infastidite esprimono il loro disappunto con smorfie malcelate, altre fanno commenti sottovoce ma buona parte degli sguardi maschili non riesce a dissimulare ammirazione e una punta di invidia. Deve essere chiaro a tutti che lo splendore che stringo tra le braccia è mio territorio, con buona pace per il mondo.
Arriviamo in hotel in un lampo, ci fiondiamo nell’ascensore, Tracy pigia il pulsante che ordina al mezzo meccanico di portarci al suo piano. Dentro la cabina mi inchioda contro la parete e mi bacia appassionatamente strusciandosi contro la mia prepotente voglia di lei. Entriamo nella sua camera e i nostri vestiti schizzano in tutte le direzioni. Finalmente siamo nudi, uno di fronte all’altra, contempliamo a vicenda i nostri corpi. Il suo è meraviglioso, la desidero e il mio ventunesimo dito, il più grosso di tutti quelli che ho in dotazione rigidamente puntato verso il suo corpo sembra dire, impertinente: “ti voglio”.
Lei si avvicina, si impossessa con salda presa delle mie chiappe mi attira a se facendo aderire il suo ventre al mio schiacciando la mia erezione nel mezzo, le sue labbra cercano le mie le lingue si intrecciano, la tengo per la nuca e le spalle. Le sue dita mi sfiorano l’ano, mi contraggo, non smetto di baciarla avidamente e sento il mio cazzo pulsare ardente. Le afferro la parte alta delle cosce e la sollevo, il mio uccello liberato si appoggia contro la sua figa, stringe le gambe attorno ai mie fianchi, non mi molla mentre la sua lingua continua a strusciarsi contro la mia. Mi giro verso il letto e la adagio sopra, stacco a malincuore le mie labbra dalle sue e scendo a baciarle i seni, i suoi capezzoli sono due piccole dita puntate verso il soffitto. Ne saggio il turgore con la lingua, voglio entrare nella sua intimità. La prendo per i fianchi, la sua mano afferra la mia manifesta mascolinità guidandola all’imboccatura del suo sesso, entro nella sua passera lentamente, lei mi accoglie con facilità dischiudendosi alla mia timida pressione. E’ così bagnata. Sono dentro di lei, così, fermo, sento le pareti della sua bernarda contrarsi stringendo il mio rigido pennacchio. La mia cappella pulsa in quell’accogliente fiore del piacere.
- “Dai scopami.” – mi incita Tracy ansimando.
Inizio a muovermi avanti e indietro, lei inarca il bacino accompagnando i miei affondi. Quanto è bella questa donna che sta sotto di me, vedo il suo piacere e ne godo anch’io. Il ritmo si fa più intenso così come i mugolii, il suo corpo è un tempio consacrato al sesso, percepisco le sue contrazioni i suoi movimenti che assecondano le mie spinte. Il suo orgasmo si manifesta con l’inarcamento della schiena, la sospensione del respiro e le sue dita contratte a stringere le mie chiappe, spingo a fondo più che posso e libero dentro di lei il mio piacere. Faccio per uscire ma lei me lo impedisce agganciando, tra loro, le caviglie dietro la mia schiena.
- “No. Ti voglio ancora.” – mi comunica.
Faccio scivolare le mani dietro di lei e la attiro a me, ci ritroviamo in una posizione scomoda, io inginocchiato e lei seduta sulle mie cosce ancora trafitta dalla mia banana. Sostenendola mi giro e mi sdraio sulla schiena, ora lei è sopra di me, ha il pieno potere della situazione, inizia a cavalcarmi con crescente intensità io le afferro i seni. Sono sodi e i capezzoli sono turgidi, lei ansima aumentando il ritmo, mi sta possedendo prendendo dentro di se tutto quello che ho da offrirle, sono alla sua mercé col timore che la mia erezione ceda. Non succede. Tracy è in preda ad un frenetico su e giù sopra il mio paletto di carne, inarca la schiena senza smettere di cavalcarmi furiosamente e i mugolii diventano ansimi che sfociano in un liberatorio urlo di piacere. Si adagia su di me, la sua bocca cerca la mia e torniamo a baciarci mentre le mie dita trovano il suo ano ed inizio a giocarci mentre le pareti della sua passera si stringono attorno alla mia erezione che va scomparendo.
Mi tocco il bassoventre e lo trovo fradicio, non è il mio sperma e non sono gli umori della sua lubrificazione è qualcosa di diverso che mi infradicia il pube colando sulle palle, è la sua eiaculazione. Lei me lo conferma.
Rimaniamo abbracciati, appagati ma non sazi. Infilo una mano tra le sue cosce, lei le spalanca lasciandomi libero di esplorare la sua figa. E’ così bagnata. Voglio assaggiarla. Mi accovaccio tra le sue gambe ed inizio a leccarla. I suoi umori sono colati sino al buco del suo culo, li raccolgo con la lingua hanno un sapore asprigno, il suo ano si contrae. Risalgo leccandole le labbra esterne e mi soffermo a succhiarle il clitoride, lei muove il bacino e mi afferra i capelli attirandomi a se. Insinuo la lingua tra le labbra interne, carnose, le esploro poi scendo ancora un poco e cerco di penetrarla per quanto possibile con la lingua. Succhio e lecco avidamente sentendola ansimare, poi torno a dedicarmi al suo turgido clitoride. Lo solletico con la punta, lo succhio, lo libero, ci gioco lei mi invita a non smettere. L’accontento. Mentre mi inebrio dei suoi umori, infilo un dito là dove poco prima il mio uccello scivolava avanti e indietro, poi ne infilo un altro e la scopo così, con le dita, mentre continuo a leccarle il grilletto. I movimenti del bacino accompagnano le mie pratiche e il suo orgasmo si presenta prepotente. Mi sollevo le sue gambe divaricate mi consentono di ammirare le contrazioni della sua figa dalla cui apertura cola un liquido traslucido.
Ho una erezione imperiosa, prendo una mano di Tracy e la guido verso il mio battacchio, lei lo afferra saldamente ancora preda del piacere appena provato ed inizia a massaggiarlo su e giù. Poi si solleva sulle ginocchia, io mi sdraio sulla schiena. La mia collega abbassa la testa e prende tutto il mio uccello dentro la sua bocca. Lo succhia da vera esperta, le sue labbra scivolano lungo l’asta dalla base sino alla punta. La sua lingua sa come accarezzare una cappella gonfia e pulsante. Un pompino maestoso, delicato ed intenso allo stesso tempo. Le sue mani giocano coi miei testicoli. Sono rapito dalla sua arte così raffinata e esplodo in un orgasmo galattico riempiendole la bocca di sborra.
Ci abbandoniamo soddisfatti nel grande letto. Abbracciati, ci coccoliamo sino a quando il sonno ci raggiunge.
La sveglia del mio smartphone suona implacabile, la spengo, Tracy ha gli occhi chiusi, dorme. Mi alzo e vado in bagno e mi infilo sotto la doccia. Mentre mi sto insaponando sento una mano scivolare tra le mie chiappe e afferrarmi le palle, la mia collega si è svegliata. Entra anche lei nella doccia, ci baciamo.
- “Buongiorno.” – le sussurro.
- “Sei già sveglio?” – chiede, stringendo con la mano la parte di me che è più pimpante.
Ci insaponiamo a vicenda arrivando alle parti più remote e intime dei nostri corpi, la passione si riaccende. Lei si volta piegandosi in avanti, appoggia i palmi alle piastrelle e struscia le chiappe sul mio battacchio più pronto che mai.
- “Prendimi!” – mi ordina.
Punto la cappella all’imboccatura della sua figa, la afferro per i fianchi e scivolo dentro di lei con estrema facilità. Lei Incoraggia i miei affondi spingendo all’indietro il suo magnifico culo, capisco che vuole essere sbattuta con più vigore, l’accontento. Glielo spingo dentro con forza fino in fondo, la sento gemere sempre più forte, ansimo anch’io, sento arrivare il culmine del piacere, si espande dall’inguine, le gambe si fanno molli ma spingo come se volessi trapassarla col mio cazzo. Esplodo dentro di lei tutto il mio sperma e la sento emettere un urlo sommesso e prolungato, il suo corpo si rilassa, smetto di spingere rimango lì dentro di lei, percepisco le sue contrazioni.
Che donna stupenda. I restanti giorni passano in un baleno, di giorno in ufficio di notte in un letto, nudi, scopando come se non ci fosse un domani. La trasferta perfetta. Ma come tutte le cose belle e piacevoli arriva velocemente il momento della separazione. Dopo l’ennesima notte di passione l’accompagno all’aeroporto, ci siamo scambiati i numeri di telefono, con la promessa di rivederci.
Sono passate tre settimane dal mio rientro in Italia, è un venerdì ed è quasi ora di pranzo, sono impaziente perché ho preso mezza giornata di ferie, alle 15 ho un aereo che mi porterà in Inghilterra. Ho un appuntamento per cena con Tracy, ho da dedicarle tutto l weekend, spero lo apprezzerà.
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7 years ago
masaraj,
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Last visit: 8 months ago
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Prime corna a treviso
Cp matura, io, coniuge da 35 anni di una donna sexy bella e sensuale, ma asp. cuck fin da poche settimane dopo le nozze, perché attizzato ed arrapato dal constatare che la mia consorte è un bocconcino desiderato dai maschi, miei e suoi amici, dai colleghi di lavoro di entrambi e da buona parte di quelli che incontriamo per strada e più ancora al mare. Uomini smaniosi di corteggiarla con palese intendo di montarla ed alcuni sono così sfrontati da chiedere il mio consenso e aiutino per realizzare la loro sospirata scopata con l’avvenente moglie che mi ritrovo. Molti dei medesimi sono convinti e certi che io non la soddisfi a pieno sessualmente e provano a circuirla per potersela chiavare per via di diceria che mi danno essere mini dotato, vale a dire sotto i canonici 13,5cm della media dei cazzi maschili nazionali. In tutti questi anni non è accaduto nulla, sono sempre stato il solo maschio che mi sono chiavato la mia moglie e l’ho ingravidata 2 volte. Diversi anni fa le ho dichiarato di avere ardente voglia di vederla fottere con dotati bull, anche di colore. L’ho pressata spesso perché si decidesse a farmi assistere alla monta di un dotato maschio di suo gradimento. Quando siamo stati in viaggi di piacere ho creato sempre favorevoli condizioni perché camerieri, amici di viaggio o avventori dell’hotel potessero spingerla e convincerla a farsi scopare da loro medesimi. In agosto scorso a Treviso avviene il sospirato ed atteso evento. In un bar poco distante dall’hotel dove alloggiavamo, ad un avventore, mio coetaneo, fisico atletico, alto 190,asciutto e bel viso, chiedo informazioni sulla città e lo invito ad accomodarsi al tavolo. L’uomo posizione una sedia accanto a mia moglie, quasi a contato fisico e si accomoda. Parla forbitamente, è uomo di classe, che a volo ha intuito ciò che io vorrei che lui facesse con mia moglie, cioè che la concupisse e la menasse a letto con lui. Vedo mia moglie per la prima volta essere attratta, interessata e disposta ad accettare i cortesi galanti complimenti dello occasionale avventore, rapportandosi con lui in un amabile discorrere. Io do lena ad entrambi di fare una più intima conoscenza dei reciproci interessi culturali e non, anzi acconsento che con libertà di accompagnarla in giro per le vie della Città. Per mia moglie è ovvio che io, asp. cuck, sarei stato ligio ad ogni suo capriccio o gioco. Escono dal bar uno accanto allo altro e sbirciano la merce esposta nei negozi, soffermandosi sempre a lungo avanti a quelli di biancheria intima, confabulano sotto voce tra loro sui modelli molto sexy e spinti. Il presunto bull sa di dover saggiare la disponibilità di mia moglie per ciò che vuole proporle. Il pensiero del maschio, che mi si accosta, è accertarsi se voglio che si scopi mia moglie, anzi me lo chiede esplicitamente. E’ evidente che da gran signore quale si considera vuole un preventivo mio assenso ad essere più audace e lascivo con mia moglie, toccarle le parte intime del corpo al fine di centrare l’obiettivo, cioè la piena e totale sua partecipazione a soggiacere con lui sessualmente. Il bull si tranquillizza quando reclino innanzi il capo per dire si, cioè che mi piace essere gravato da tante pesanti corna, così passa a via di fatto. Ritorna accanto a mia moglie, la prende sotto braccio come fosse moglie sua. Si ferma in disparte in un angolo del caseggiato e messola spalle a muro le liscia e carezza cosce e seni, sottolineando quanto è bona e come starebbero bene addosso a lei i sexy abiti in esposizione, anzi vuole farle una sua attenzione e le propone di accedere al negozio per scegliere ciò che più le piace. Offerta che mia moglie con fare civettuolo, schernendosi rifiuta, ma acconsente e lo invoglia a procedere i contatti fisici, tanto che lui ficca tra cosce la mano e lesto le tocca la fica. Mia moglie trasale di gioia. Vedo, spero e mi convinco che è la volta buona che sarò reso cornuto e lascio fare. Li seguo a debita distanza sul marciapiedi opposto e giunti avanti hotel mia moglie preso per mano lo sconosciuto si dirige alla reception, prende la chiave ed entra in ascensore con lui. Quando a mia volta dopo alcuni minuti entro in camera, loro sono già nudi e assai avanti nello scambio di lascive effusioni a bordo letto e disinvoltamente entrambi mi ignorano. Alquanto sorpreso vedo mia moglie piegare la testa tra le cosce di lui e preso il cazza in bocca repentinamente comincia a leccare cappella e prepuzio. Cazzo che pende non proprio verticalmente dall’inguine del maschio anche se non segna mezzogiorno, cioè no è ritto verticalmente. Cazzo che nella boccuccia di mia moglie cresce rapidamente in consistenza fino a divenire grande giusto il doppio del mio e che mia moglie spalancata a dismisura le mascelle se lo fa scendere in gola fino alle palle. Senza sosta lei succhia avidamente i 25cm e passa del lungo cazzo che è anche molto grosso ed è sormontato da una larga cappella a testa di fungo tonda 20cm, che lo rende ancora più mostruoso. Lui spinge e ritira il cazzo dalla bocca di mia moglie per poi ricacciarcelo prepotentemente in fondo alla gola con immensa sua goduria, di mia moglie ed ancor più mia. Contorsione e spasimo di piacere sono un tutt’uno nel bull per l’inaspettato famelico pompino che mia mogli gli sta propinando con la bramosia della neofita. Bucchino che lui apprezza e se lo gode quale esperto fruitore di tante monte di cp. A sentir lui quello che mia moglie gli fa è il migliore fino ad ora ricevuto. È molto ghiotto perche praticato da un assatanata succhia cazzi in astinenza da sempre, anzi golosa per non avere avuto prima a sua disposizione un vero cazzo, cosa che lei attende da una eternità. Fare una pompa come Dio comanda non era in lista. Quindi, il bull rivolto a mia moglie le dice “sai vorrei farti un complimento molto spinto, però, temo che mi fraintendi e ti offendi ”. Rispondiamo all’unisono che siamo gente di mondo, dica pure in libertà quel che gli frulla in testa. “Cara signora, (attacca a dire il bull), ti confesso che sei una eccellente pompinara, mi fai un bocchino e dei succhiotti di alta ed eccelsa qualità, mostri una esperienza e pratica di gestione del cazzo che supera ampiamente quella delle centinaia di mogli di cuck che mi sono chiavato nella mia lunga vita di gaudente gigolò e ti assicuro che la tua boccuccia sta dando una goduria al mio cazzo come non ha mai provato neppure con le centinaia di mignotte scopate, alle quali tu fai degna straordinaria emulazione. Ti prego di continuare, voluttuosamente e con impegno a poppare in modo che gradisco lo tua pompa come effettuata da boccuccia molto allenata a farlo e concludi con ingoio totale del mio seme che tra qualche istante ti inonderà la gola. È palese che hai un’abilità e maestria degna di esperienza paragonabile a quella di una prostituta in attività da prolungato tempo, cioè una sublime ed elevata bravura nel praticare il bucchino che acquisiscono solo le mignotte dopo tanti, tantissimi cazzi spompinati. Penso e temo che benché lo neghi hai già fatto voraci pompe a centinaia di cazzi di dotati maschi senza che tuo marito ne sia venuto a conoscenza” Sono teso come una corda di violino per una prevedibile reazione di mia moglie, che invece si lascia scappare una formidabile risata. Poi, a sua volta dice al bull “ ti confermo e mi devi credere che ho succhiato solo il mini pene di mio marito, se mi reputi esperta il merito non è della mia bocca ma del cazzo che possiedi, che a confronto del cazzettino di mio marito mi costringe a spalancarla per accogliere un vero pulsante pene che mi da la giusta ispirazione oltre il consueto di come va fatto un bocchino ad un magnifico simile attrezzo, il tuo invidiabile pene”. Capisco e giustifico che mia moglie non mi cerca con i suoi occhi intenda come è a procedere di godersi la imprevista grazia di Dio, una manna non dal cielo, ma di un lungo e ritto cazzo che sporge enormemente dall’inguine del bull, un qualcosa che lei da sempre ha rifiutato di conoscere e di cui ora si pente di averlo fatto. Intanto il bull ha i suoi occhi appuntati e ben fissi nei miei per avere conferma di poter continuare a godersi la piacevole e imprevista pompa di mia moglie. Nel contempo mi esprime, sempre con gli occhi ora sfavillanti e vittoriosi, la sua pseudo stima di avere una assatanata sessuata moglie nonché gratitudine e riconoscenza per il mio comportamento da perfetto sottomesso contento cornuto, quale lui a momenti mi renderà con una lunghissima forsennata formidabile chiavata con cazzo a pelle nella fica di mia moglie ch’egli presume stretta, anzi molto stretta, che si appresta a compiere, versandovi dentro il copioso seme dei suoi grossi coglioni colmi come uova sode, con piacevole goduria di noi tre partecipanti. Spogliatomi a mia volta prendo in braccio mia moglie e l’adagio in mezzo al letto a gambe aperte con in bella mostra il taglietto della sua depilata farfallina che sino a quello istante solo il mio cazzettino ha violato. La mia mogliettina con dito indice mi indica che vuole dare la precedenza al cazzo del maturo ospite che è già duro a sufficienza, rispetto al mio ancora flaccido. Il cazzo del bull si ingrossa a vista d’occhio a dismisura. Lei capisce che il mio mini pene aumenta lentamente e meno dello abituale per la soggezione che ho nel vedermelo osservato dai luminosi, spavaldi e gaudenti occhi del bull, che mostra palese meraviglia che sono ancora aspirante cornuto, cioè che mia moglie si è accontentato incredibilmente del mio cazzerttino e non ne ha cercato di più consistenti per cui si ritrova una vagina per niente slabbrata, allargata e sfondata, una fica quasi intatta, cioè semivergine che lui, il fortunato bull, avrà tutta a sua completa disposizione per un coito da favola, da sogno e da mille e una notte. È spettacolare la visione che mi è data godere, cioè la maestria del bull che, lubrificatosi il pene a pelle, insalivato con una lenta leccata o la fica di mia moglie, compreso l’insinuazione della sua lunga lingua a fondo vagina, molto meglio di come da sempre io ho fatto, roteato il dito medio a bordo grandi labbra vulva. Poi, tolto il dito medio pone la cappella del suo cazzo sulle labbra della fica e inizia a strusciarci sopra, fa fare capolino in vagina del solo mezzo prepuzio e lo fa tante volte con mia moglie che inarca il sedere per farlo entrare di più, ma il bull non è pronto ad accogliere la sua maldestra perorazione. Continua imperterrito a sollecitare la bocca vagina per alcuni minuti fino a che mia moglie calda abbastanza le pone le mani sui glutei per tirarlo a se. è il segnale che il trevigiano attende per inizia la chiavata vera e propria, una metodo a me sconosciuto, lunga preparazione alla penetrazione in fica ambita e voluta dalla femmina. Lui ha costretto mia moglie a segnala di essere pronta a prendersi il grosso attrezzo tutto intero dentro la vagina, quindi, si inarca sui ginocchi e spinge progressivamente e lentamente i 25cm di cazzo in fica fino a sentire le palle strusciare sulle labbra vulvari e la punta del cazzo essere giunta a contatto del fondo dell’utero, il punto che fa sobbalzare mia moglie, che avverte ed apprezza la novità alzando per la prima volta il culo onde godersi il contatto del pene tutto dentro fino dove mai prima era entrato altro cazzo. Il bull è certo che mia moglie è sessualmente sua, l’afferra per i fianchi e se la tira sotto di se per iniziare una furiosa violenta veloce cavalcata che fa sobbalzare di continuo mia moglie che a sua volta gli si avvinghia alla sua schiena con le unghia ficcate nella carne. Il bull pur intensamente occupato nella libidinosa e lussuriosa chiavata, non si esima dal fissare prepotentemente i suoi occhi nei miei perché vuole che io sia a perfetta totale conoscenza e coscienza di quanto mi sta accadendo. Vuole che mi renda conto di come mia moglie partecipa alla monta con un entusiasmo che a suo avviso non ha mai fatto prima così. Vuole che io prendo nota che mia moglie gode assai e che risponde con colpi in su del suo bacino ai continui affondi del cazzo in fica, agevolando le penetrazioni per facilitare e rendere fattibile che con i possenti colpi di pistone del cazzo si fonda e si forgia la corona che sarà da entrambi a breve calata ed assestata sul capo mio quale emblema che sono stato reso un perfetto, lieto e contento cornuto. Il bull ha intrinseche caratteristiche sessuali di resistente e duraturo chiavatore, ma è certo che egli ora con mia moglie vuole e sta dando il meglio di se. Desidera vederla godere a go go sotto di se e avanti a me e farmi costatare che egli le dona i suoi primi orgasmi plurimi. Sempre il bull incrocia e fissa i suoi sfavillanti e vittoriosi occhi, fuori orbita, nei miei, increduli per quel che vedono, smorti e bassi perché mia moglie con netta soddisfazione mi sta rendendo cornuto. Inoltre il bull ha il chiaro intendo di comunicarmi che ho una moglie bona, sexy e sensualissima, apparentemente frigida, ma in realtà nel suo intimo di insoddisfazione sessuale, è molto, troppo troia e lui si arrapa meravigliosamente. Poi, che io non mi distragga, ma segua a puntino i singoli successivi flessi del coito. Vedere come egli si inarca sui ginocchi e con un colpo secco dei reni velocissimamente cala a fondo fica di mia moglie il suo cazzo e svuota dentro tutto il seme dei gonfi coglioni colmi come uova sode. Seme che egli vuole che accerto essere depositato li dove il mio mini pene mai è giunto. Sentirgli dire sotto voce a mia moglie di confermargli che mai pria di ora lei ha goduto tanto e avvertito copiosa sborra a fondo utero. Di sputarmi in faccia il suo disprezzo per essere poco dotato e quindi predestinato ad essere cornuto, cosa che sarebbe dovuto avvenire anni addietro, magari a 40-45 anni, quando era più fresca e pimpante. Il gioco continua per ore e mentre io mi scopo mia moglie, lui il bull si lava nel bagno il pene e lo ficca nuovamente e prepotentemente nella spalancata accogliente boccuccia di lei, che con fatica ed occhi sbarrati se lo lascia scivolare tutto in fondo alla gola. Mia moglie riprende a succhiare e smanettare avidamente il cazzo fino a farlo rinvigorire completamente con la inusitata sua lena e ardore e smette solo ingoiando il totale residuo sperma dei coglioni di lui che con grugnito da gorilla seguito da infinito sospiro si abbatte sul letto esausto, ringraziando ed elogiando mia moglie di averlo appagato come mai prima. Assistendo all’eccitante coito anche il mio si rizza e arrapo e gongolante di letizia sborro sui suoi seni della moglie e con caldi baci ricambio la piacevole sorpresa regalatomi. Il bull seduto a sponda letto chiede a mia moglie se è proprio vero che lui è il primo maschio, a parte il coniuge, che loro due hanno reso, oggi, “cornuto”di fatto e di nome, che l’ha scopata, se la chiavata l’è piaciuta, se si sente disinibita al punto giusto di volergli concedere il bis, pur dopo essersi soddisfatta facendosi montare da altri maschi, magari dotati quanto lui o anche di più, visto che lei ha fattezze di gran troia. Avuto risposta affermativa, si ringalluzzisce e coricatola a sponda letto a gambe alzate sulle sue spalle reintroduce il cazzo in fica, dopo aver tentato più volte di ficcarlo in culo. Vedo le braccia di mia moglie stendersi ed abbrancare il bull avvinghiandosi con le mani alle sue spalle e ficcando l’unghie nella pelle delle terga re e languidamente baciargli il collo ed un gelido fremito mi percuote la schiena da capo a pie, m’ha reso cornuto!!! Scopa per altri 20 primi, tempo nel quale mia moglie lieta e felice gode più volte. Poi, tira il cazzo fuori dalla fica lo scappella velocemente un attimo e lo dirige in modo da schizzare in facci a me le residue grumose gocce di seme degli svuotati coglioni, ed è l’atto conclusivo della duratura seduta di sesso, circa 4 ore. Non abbiamo scambiato cellulari ne indirizzi per cui lo sconosciuto che mi ha disinibito la moglie non avrà il mio futuro grazie quando mia moglie farà bis e sarò vero cornuto.
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7 years ago
torreann,
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Last visit: 3 years ago
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Cinema a luci rosse
Era una piovigginosa giornata invernale, essendo solo a casa, mia moglie era andata a trovare i suoi e sarebbe tornata dopo due giorni , mi sono al-
dato sul tardi e con una noia infinita . Mi sono tolto il pigiama ed ho rimira-
to il mio nudo corpo statuario e mi sono piaciuto. Mentre mi rimiravo ho
pensato che non era giusto che fossi solo io a guardarmi ma che le mie fem-
mine fattezze fossero rimirate anche da altri .
Premetto che sono completamente depilato e quindi guardandomi da dietro
è difficile capire il mio sesso. Mi sono dato un leggero trucco , ho messo un paio di autoreggenti a rete nere ( che mi stanno una meraviglia ) mi sono infilato pantaloni della tuta , naturalmente senza slip , con cintura elastica ( così scivolano meglio ) e mi sono messa una maglietta con la zip davanti in modo da poterla aprire
fino in fondo x fare vedere le mie deliziose tettine.
L'unico luogo dove avrei potuto avere qualche incontro immediato era sicuramente un cinema a luci rosse e quindi mi sono incamminato per andarci.
Appena entrato l'oscurità totale non ti fa vedere nulla e quindi a tentoni mi
sono diretto verso un angolo della sala dove sapevo che vi era una rientranza molto frequentata. Mi sono messo in una posizione tale da lascia-
re un po di spazio detto di me per..........
Ho aspettato n bel po e , quando avevo perso tutte le speranze, sento una mano che comincia a palparmi le natiche e poi mi abbassa i pantaloni e comincia a lavorare con le dita nel mio buchetto.Non potete immaginare che
meravigliosa sensazione si possa provare quando nel buio di un cinema qualcuno comincia a palpare.Ad un tratto sento qualcosa di molto grosso che sostituisce le dita ed incomincia a strofinarsi nel mio buchetto.Sento una vampata di calore al viso e capisco che finalmente avrò quello che cercavo.
il mio occasionale amico incomincia a forzare l'entrata dapprima lentamente ma non appena la cappella è dentro, con un colpo siccome lo infila tutto dentro. Per il dolore non ho potuto fare altre che gridare anche se attutito dalla mia mano che avevo messo davanti la bocca , ma naturalmente era stato sentito e questo aveva fatto avvicinare altre persone. Mentre era alla pecorina che stavo godendo come una troia con quel cazzo che entrava ed usciva con violenza, sento un altro cazzo che si fa largo nella mia bocca ed io incomincio a succhiarlo avidamente con immenso piacere.
Mentre stavo godendo come non mai si era radunata un po di gente e tra questi ho notato un extracomunitario che si stava segando un cazzo enorme
( penso ameno 24 cm e molto grosso ). Ad un tratto sento che i miei trom-
batori stanno per godere ed ad un tratto mi trovo la bocca ed il culo pieni
di sborra che colava da tutte le parti ed io mi dimenavo come una gran troia,
la troia che mi sentivo in quel momento. A questo punto sento che il cazzo che avevo in culo si affloscia , ma non era ancora uscito del tutto che un urlo pazzesco ( sicuramente sentito in tutta la sala ) esce dalla mia bocca ,
l'extracomunitario aveva sostituito il mio primo occasionale amico e, dato che il buco era ancora aperto e lubrificato dalla sborra , me lo aveva infilato
con un colpo secco che mi aveva spaccato in due.
Dopo i primi momenti di dolore , non appena il cazzo ha incominciato ad en-
trare ed uscire dal mio culo con colpi possenti , il piacere che provavo è stato indescrivibile e più stantuffava più il piacere aumentava. Penso che mi
abbia sodomizzato x più di un'ora e mi ha sborsato dentro per tre volte senza mai uscire il cazzo dal culo e naturalmente il mio buco non potendo trattenere
tutto quello sperma , ha incominciato a colarmi lungo le mie lunghe cosce. ( N.B. Io godo con il culo non con il cazzo,quello che provate voi quando sborrate io lo provo durante tutto il tempo che un cazzo entra ed esce dal mio culo.)
Durante tutto questo tempo chi mi spompinava ,chi mi succhiava le tette e chi me lo metteva in bocca, praticamente ero diventata la troia di tutti.
E stata un'esperienza bellissima e fantastica, è indescrivibile il piacere che si prova ad essere inculati da diverse persone nel buio di una sala e mentre altre persone ti guardano.
P.S. Il racconto è vita vissuta è realmente accaduto tutto quanto descritto, la fantasia riguarda le sborrate in bocca ed in culo, il tutto è avvenuto con la massima protezione ( non sono i tempi di farsi sborrare dentro , farsi sborrare dentro è fantastico ma solo da persone conosciute ).
Sono stato un po in ansia quando mi ha inculato l'extracomunitario che avendolo molto grosso e lungo avrebbe potuto rompere il profilattico ed infatti controllavo in continuazione).
Mi piacerebbe sentire i vostri pareri e se qualcuno ha avuto esperienze del genere, gradisco anche vostri messaggi)
Un 👄👅da Ninetta23
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3
7 years ago
Ninetta23,
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Last visit: 1 year ago
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Che meravigliosa sorpresa.
Sono giorni che il mio amante non viene a trovarmi , il troppo lavoro che lo porta fuori città spesso, l'influenza una prima volta, la ricaduta, poi una fiera, ci hanno impedito di vederci per un po'. Sono vogliosa e desiderosa di vederlo come non mai. Ceno e sparecchio, poi lavo i piatti, sono emozionata ed eccitata tanto da avere un leggero tremolio alle mani. Per l'occasione mi sono travestita proprio bene, calze trasparenti velatissime, reggicalze, perizoma e reggiseno neri, ai piedi un paio di ciabattine nuove che porto spesso in casa anche quando non aspetto lui. Sopra una gonna nera che mi fascia i fianchi e una camicetta che mi disegna le forme e mi fa davvero assomigliare ad una vera donna. La casa in penombra, ho solamente la luce sul lavello accesa, musica in sottofondo. Lo sento arrivare, apre la porta ed entra, mi raggiunge in cucina e mi abbraccia da dietro. mi sfila subito la camicetta dalla gonna, mi bacia il collo, i lobi delle orecchie e mi spinge la lingua dentro, procurandomi dei brividi di piacere. infila le mani sotto la camicetta, poi solleva il reggiseno e cerca i capezzoli che inizia a solleticare con le mani, sa come toccarmi per rendermi disinibita e porca. Mi solleva la gonna, mi accarezza le gambe nella parte dove finiscono le calze, le gambe liscie, i glutei, sono andata dall'estetista ed ho fatto una ceretta completa. , mi sculaccia e mi apostrofa come la sua troietta. Mi solleva una gamba per farmela appoggiare sul top della cucina, lascio che la ciabattina si sfili dal mio piede, lo appoggio e lui si china, mi sposta il perizoma di lato e inizia a leccarmi la fichetta, la chiamiamo così , mi procura un piacere immenso, le sue mani mi accarezzano su tutta la lunghezza velata delle calze. Ora complice la fica tutta bagnata dalla sua lingua inizia a spingerci dentro un dito, ho un brivido di piacere, anche perchè lui continua a leccarmi e a spingere su e giù il dito che ben presto diventano due. Sono così eccitata che non capisco più nulla , si alza in piedi ma lascia le dita dentro di me e le fa scorrere su e giù, mi bacia in bocca, sono così eccitata che non mi accorgo che non è solo e che adesso c'è un'altra lingua che mi lecca la fica mentre lui sfila le sue dita e lascia il mio buchetto , si fa per dire, tutto libero e aperto per la lingua del suo amichetto, che in ginocchio dietro di me ha preso allegramente il posto suo. Ho un sobbalzo di paura perchè non me lo aspettavo e non mi ero accorta che non era da solo. Era da molto tempo che ne parlavamo e che mi sarebbe piaciuto fare sesso a tre con un altro maschio oltre a lui ma non me lo aspettavo . Ora mi prendono mi piegano in avanti facendomi appoggiare al tavolo , mi divaricano le gambe e il mio lui mi solleva la gonna e mi sposta di lato il perizoma, iniziano a penetrarmi con le loro dita, prima uno poi due, tre e infine quattro , sono così sincronizzati che quando uno spinge le sue due dentro, l'altro le fa scorrere in giu, è una sensazione nuova per me ed eccitantissima, mi dice che sono un troia, si abbassa i pantaloni tira fuori il membro turgido e inizia a spingermelo dentro, mentre il suo amico mi tiene ferma la testa sul piano del tavolo e inizia a sfiorarmi le labbra con la punta del pene, me lo fa ingoiare e mi scopa la bocca come fosse una fica. Vanno avanti così per parecchio, la mia fica oramai è bella rilassata e dilatata il mio amante entra ed esce con il suo membro molto facilmente procurandomi un piacere intenso, ma sento che anche a lui sta piacendo dai gemiti che emette. Si ferma, esce e si cambia di posto con il suo compare. Mi rigira facendo appoggiare la schiena al tavolo, mi solleva le gambe afferrandole per le caviglie , me le apre, poi se le appoggia alle spalle e mi spinge dentro un fallo enorme che poco prima facevo fatica a tenere in bocca. Mi strappa un gemito di dolore ma che piano piano diventa di piacere, quando mi rilasso e la mia fichetta si abitua al calibro. il mio amante mi mette il pene sulle labbra e io inizio a leccarglielo , lui mi gira la faccia e me lo mette in bocca e inizia a scoparmi . Poi mi sbottona la camicetta e va a cercare i capezzoli, è così bravo a stimolarli che temo non durerò molto senza raggiungere un orgasmo intenso, cosa che avviene tra le mie grida di piacere subito dopo. Anche a loro non deve mancare molto perchè mi fanno mettere in ginocchio, mi fanno aprire la bocca e tirare fuori la lingua, mi sbattono il loro membri duri sulla bocca si masturbano all'unisono fino a inondarmi la bocca del loro nettare. Che magnifica serata abbiamo trascorso. Spero solamente che il mio uomo lo inviti di nuovo a giocare con noi. magari assieme alla sua compagna, donna avvenente e disinibita da quel che si dice.
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7 years ago
Erika1Monti,
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Un trio in una calda serata di luglio
Dopo le belle serate trascorse con i nostri cari amici di scorribande sessuali, Elena e Giuseppe, incontri sempre più intensi e trasgressivi.
Volevamo, io e Virginia, passare oltre, trovare nuovi stimoli per evitare la “monotonia” di situazioni già vissute.
La ricerca di una nuova coppia, però, risultava sempre molto complicata. Spesso non si riusciva a trovare la situazione giusta e, soprattutto, coinvolgente.
Qualche altro incontro lo avevamo realizzato, anche molto bello, ma ha sempre richiesto molto impegno nell’organizzarlo ed è stato sempre complicato da gestire nel tempo.
Dal momento che la nostra voglia di sesso di gruppo era sempre viva, e non volevamo continuare solo a sognarlo, in alcune chat abbiamo accettato di condividere l’amicizia anche con singoli in cerca di coppie.
Accettammo, effettuando una certa selezione tra le innumerevoli richieste, le proposte di amicizia di alcuni singoli.
Nella vastità di Internet, ci capitava di chiacchierare con persone, spesso molto simpatiche e cordiali. Con alcuni di loro c’era anche una certa affinità di idee.
Con uno in particolare, tutti questi aspetti collimavano quasi perfettamente con le nostre.
Francesco (così si faceva chiamare in rete), viveva vicinissimo a noi, non nella stessa nostra città (condizione favorevole per noi) ma ad una distanza chilometrica colmabile con pochi minuti di viaggio. Quindi situazione quasi ideale.
Abbastanza presto, l’idea di organizzare un incontro per conoscerci meglio e, soprattutto di presenza, divenne operativa.
Dopo esserci incontrati in rete, scambiando le nostre idee, passammo alla fase successiva, contattandoci per telefono, abbiamo discusso i dettagli di un eventuale incontro.
Per telefono abbiamo parlato liberamente sia dei nostri desideri sia dei nostri tabù (anche se in realtà non ve ne erano troppi di tabù).
Quando il nostro interlocutore ci ha confessato la sua inesperienza, abbiamo esitato un attimo.
Ma dal momento che era soprattutto Virginia interessata all’incontro, in qualche modo, l’inesperienza di Francesco l’attirava e, quindi, abbiamo finalmente concluso che l'incontro poteva realizzarsi e prendemmo un appuntamento.
In quella calda serata di luglio, dopo esserci vestiti adeguatamente per l’incontro. Ci siamo diretti verso il punto d'incontro concordato.
Arrivati all’appuntamento, Francesco era già lì ad attenderci, sicuramente molto emozionato ed eccitato anche lui.
Dopo una breve presentazione, lo abbiamo fatto salire in auto, per poter parlare più tranquillamente.
In brevissimo tempo, la nostra discussione, aveva preso una piega molto “eccitante”, parlando delle nostre esperienze e, lui, ribadendo la sua quasi completa inesperienza, si diceva totalmente convito di voler avere un rapporto di amicizia con una coppia, anche non solo per il sesso.
Con la nostra discussione, sincera e cordiale, abbiamo posto le basi di un rapporto positivo tra di noi.
Sembrava quasi che ci conoscessimo da tanti anni, la confidenza nasceva anche dalla capacità di Francesco di essere totalmente esplicito ma, allo stesso tempo, molto rispettoso ed educato.
L’idea di un possibile rapporto di amicizia “particolare” maturava sempre più tra di noi, la convinzione di tutto ciò non modificava, però, per nulla l’idea di Virginia, che il primo incontro doveva essere solo per fare conoscenza, magari “particolare”, ma senza nulla di più.
Infatti, dopo una bella chiacchierata in macchina, una lunga passeggiata a piedi e un buon momento ricreativo in un bar del posto, ci siamo salutati, prendendo, però, appuntamento per il sabato successivo a casa nostra.
Virginia era stata molto attenta nel fornire tutte le indicazioni per raggiugere la nostra casa, si capiva che aveva molta voglia di rincontrare Francesco.
Gli aveva spiegato nei minimi particolare come raggiungerla ed aveva fissato più volte l’ora in cui ci saremmo rivisti.
Dopo esserci salutati con Francesco, ritornammo a casa. Nessuno dei due, lungo il tragitto aveva detto nulla sull’incontro.
Rientrati in casa, Virginia, però, ha iniziato a sondare la mia sensazione.
All’improvviso, con voce ferma disse: “Cosa ne pensi di Francesco? Sembra un bravo ragazzo!!!”.
Gli risposi, sorridendo, intuendo le sua vere intenzioni: ”Perché mi fai questa domanda, …. hai intenzione di fidanzarti con lui?”
E Virginia: “Dai … non scherzare … lo sai cosa volevo dire.”
Ed io: ”Si sembra tranquillo, educato e molto … impacciato. Si vede che non ha esperienza. Ma a te è piaciuto?”
Virginia: ”Si, non è male, mi piace l’idea di essere io a poterlo condurre nel gioco. Sembra eccitante come situazione. Ma a te l’idea che io possa essere posseduta da un altro uomo ti va?
Risposi con un tono sarcastico: “Beh, è già successo, non sarebbe sicuramente la prima volta, non è vero?”
Virginia: “Si, ma questa volta è diverso, non ci sarebbe una lei che ti trastulla e soprattutto ti distrae da me.”
Dopo aver pensato per un attimo, risposi: “Si vedrà, non saprei darti una risposta adesso. Credo di no. Non mi dovrebbe dare fastidio, infondo siamo sempre insieme. Ci sei tu, ed io con te voglio fare sesso anche se ci sarà Francesco, lo faremo in tre, non solo voi due da soli…… certo sarai molto impegnata tu …. e penso che la cosa ti dispiaccia molto …. vero?”
Virginia: “Certamente … lo sai, sarà un peso enorme per me .....” con una risatina si allontana da me per andare in cucina per preparare la cena.
Per il resto dei giorni ne parlammo solo saltuariamente, ma senza aggiungere nulla di più a quanto detto.
Senza farci caso, Il sabato era già arrivato, era tutto pronto per l’incontro. La casa ben profumata, il grande schermo della tv pronto a diffondere un bel film porno.
Per l’occasione, avevo scelto un film molto particolare che avevamo già visto, tempo prima, con Virginia. Un film dal titolo “Patricia Petite in a threesome double penetration”, molto particolare ed eccitante. Era pronto e posizionato in standby.
Virginia si era attrezzata bene per l’incontro. Nel suo negozio preferito di lingeria aveva comprato un body nero molto sexy che lasciava intravedere tutto. Delle autoreggenti con una balza di pizzo chiusa con fiocchetti. Nell’insieme una visione molto “cattiva” e sofisticata.
Aveva scelto un miniabito nero a fascia elasticizzato, una via di mezzo tra una canotta lunga o un tubino molto corto.
Molto sexy e provocante, soprattutto perché lasciava intravedere tutte le sue forme, dai seni ai fianchi, fino giù al pube.
Nell’attesa, io e Virginia, in quel tardo pomeriggio, avevamo bevuto un drink, come diceva sempre lei: “è il modo migliore per sciogliermi, l’alcol che gira nel mio corpo mi fa questo effetto.”
All’ora concordata, con estrema puntualità che sicuramente faceva trasparire una certa ansia, Francesco ha suonato al nostro campanello.
Ho chiesto a Virginia: “Vuoi aprire tu, per metterlo a proprio agio o vuoi che vada io?”
Lei rispose, con un’aria compiaciuta: “No, no vado io, tu aspettaci qui, voglio parlare con lui per un attimo prima di venire da te.”
Risposi: “Ok. Ti aspetto qui!!!”
Non so cosa si sono detti Virginia e Francesco di la, all’ingresso, ma l’impressione che ho avuto, dopo qualche minuto, quando sono entrati nella stanza, è stata subito positiva.
Si vedeva che era ancora teso ma, sicuramente l’aver incontrato prima Virginia, lo aveva tranquillizzato.
Francesco era vestito in modo casual, con una camicia e jeans.
Appena entrato nella stanza mi ha salutato calorosamente, manifestando il suo gradimento per l’accoglienza informale che avevamo messo in atto.
Entrambi, Virginia e Francesco, quando sono entrati nella stanza, hanno dato l’impressione di aver superato il momento iniziale di timidezza e che la simpatia di entrambi abbiamo avuto un forte impatto nello sciogliere tutti e renderci molto cordiali e socievoli.
Soprattutto, guardando attentamente Francesco, i suoi modi e il suo vestito davano una forte sensazione, rendendolo molto attraente.
Ci siamo accomodati nel salotto e abbiamo iniziato a parlare un po' di cose "normali". Seduta sul divano con lui, bevendo qualche bicchiere di vino bianco freddo, ascoltando i brani di un cd di Tracy Chapman, l’atmosfera ben presto si scaldò.
Virginia era seduta accanto a Francesco, sul divano, io ero di fronte, ad una certa distanza ma non lontano, seduto su un altro divano del salotto.
La discussione era diventata sempre più piccante, ed ho notato, che se non avessi preso io l’iniziativa, Francesco non avrebbe avuto mai il coraggio di proporsi.
Quindi dissi a Virginia: “Perché non fai vedere a Francesco il completino che hai comprato in suo onore?”
E lei: “Se vi va, vi faccio uno strip tese.”
Francesco non rispose, ma dall’espressione del volto si capiva che gradiva la cosa.
Io gli dissi: “Certamente …. Mi piace l’idea!!!”
Virginia si alzò dal divano e, mettendosi tra noi due, iniziò a muoversi in modo sexy.
Cominciò a danzare al ritmo della musica. Il vestito, molto stretto, pian piano si alzò sempre più sulle gambe, rivelando, prima le cosce cerchiate dall’autoreggente, e poi, pian piano, le parti intime ancora coperte dal body.
Il volto di Francesco era completamente catturato dai movimenti di Virginia e dal suo corpo.
Virginia con fare molto “sensuale”, mentre ballava, a volte si avvicinava così tanto, quasi ad avere involontari contatti con lui.
All’improvviso con movimento sinuoso, si sfilò il vestito, restando con il solo body e le calze.
Ora Francesco, poteva fantasticare meglio sul corso di Virginia, quasi completamente visibile vista la trasparenza dei body.
Quei pochi minuti di ballo avevano fatto diventare sempre più caldo l’ambiente.
Sia io sia Francesco, sognavamo di assaporare quei fianchi snelli e il suo culo perfetto.
A quel punto mi ricordai del film che avevo impostato nella TV, chiesi se avessero voglia di vederlo. Il consenso fu unanime, quindi attivai, con il telecomando il film.
Le scene, molto esplicite di sesso a tre, scorrevano sullo schermo catturando parzialmente i nostri sguardi.
Quando Virginia notò i nostri sguardi, da dove trasparivano tutti i nostri pensieri, ci sorrise e bevendo un sorso dal suo bicchiere di vino, ci disse: “Vedo che il mio ballo vi piace, ma quello che fanno quei tre forse di più. Appena finisco lo strip vi sottoporrò ad un controllo fisico lì sotto … i vostri uccelli non mentono ….”
Con un sorriso riprese a muoversi.
Anche io ho alzato il bicchiere in segno di consenso, poi ho rivolto la mia attenzione a Francesco, dicendogli: “Non ti sentire obbligato al solo guardare, se ti va, puoi interagire con Virginia, massaggiarla per tutto il corpo, a lei piace avere certe attenzioni.”
Francesco, sentendo le mie parole, si alzò immediatamente dal divano, ed andò da lei e la baciò appassionatamente sul collo accarezzandola e massaggiandola.
Le mani di Francesco, sempre più esigenti, alla fine scomparvero sotto il suo body.
Virginia, a questa iniziativa di Francesco da me stimolata, rivolse uno sguardo lussurioso nella mia direzione.
Lasciò che le mani di Francesco vagassero sul suo corpo, sotto il body.
Lui le toccò i seni, poi tornò indietro sul ventre.
Lentamente le massaggiò la schiena, sganciando il fermaglio che teneva il body, lo spinse decisamente verso l'alto, rivelando tutto il suo sesso.
Quando finalmente la liberò dal body, lasciandolo cadere a terra, lei si accoccolò vicino a lui, e i due, muovendosi lentamente, al ritmo della musica, si strusciavano uno contro l’altro.
Mentre danzavano così intensamente davanti a me, lentamente la sollevò delicatamente e, mentre mi voltava le spalle, ho intravisto uscire dai suoi pantaloni, il cazzo di Francesco.
Evidentemente Virginia aveva iniziato a fare quella esplorazione che aveva accennato prima.
Ora tutte le "dighe mentali" erano state infrante e, sicuramente Francesco aveva acquisito una certa sicurezza.
Il video che andava nella grande TV, sicuramente stimolava le nostre fantasie sessuali.
Mi sono liberato del mio pantalone e sono andato dai due.
Quando Virginia notò il mio sguardo lussurioso, con il quale indubbiamente la guardai, si voltò verso di me e con uno sguardo seducente e per provocarmi cominciò a massaggiarsi i seni.
Quella vista mi ha fatto impazzire e, quindi, mi sono unito al loro movimento.
Virginia si inginocchiò davanti a me. Come in un film, ha strisciato tra le mie gambe, si è arrampicata su di me ed ha iniziato a infilare le mani nei miei boxer. non senza toccare le mie palle e il mio cazzo già duro.
Per un momento si fermò, e solo allora ho notato il suo respiro ritmico, ed ho visto accovacciato dietro di lei Francesco, il quale, evidentemente, aveva appena cominciato a rovistare la figa di Virginia con le dita.
Almeno questo è quello che immaginavo non avendo la visione libera, vedevo, però, la lussuria nei suoi occhi.
Virginia, senza preavviso, improvvisamente, afferrò il mio cazzo e cominciò a “massaggiarlo” su e giù con la lingua, mentre mi accarezzava le palle con una mano, sentivo che il mio cazzo si stava facendo sempre più duro.
Solo per un po' lo massaggiò poi, cominciò a succhiarlo e infilarlo in bocca. Era una sensazione bellissima, non perché non l’avesse mai fatto, ma la situazione diversa amplificava le mie sensazioni.
Per la prima volta, la mia donna ha avuto l’opportunità di avere due uccelli a disposizione ma, con mia sorpresa, aveva preso per primo il mio in bocca.
Lei mi succhiò, mi lecco, con una intensità tali, da pura lussuria: ero stravolto, avevo gli occhi che vagavano per la stanza, sono caduto, quasi in trans, sul divano e l’intensità delle sue labbra sul mio cazzo erano entusiasmanti.
Mentre giacevo sul divano con le gambe divaricate e ho alzato lo sguardo, ho sentito la sua lingua girarmi delicatamente attorno al mio glande - non senza pizzicare occasionalmente anche il mio scroto. Lì ero particolarmente sensibile e così, senza accorgermene, mi uscirono dei brevi suoni incomprensibili dalla bocca.
Mentre lei mi succhiava, tuttavia, il nostro amico non era rimasto inattivo, dopo essersi liberato degli abiti, continuava ad accarezzarla da dietro, la cosa non dispiaceva per nulla a Virginia.
Poco dopo, Virginia si fermò e i ci suggerì di andare in camera da letto, sicuramente saremmo stati più comodi.
Andando nella stanza, lei camminava, facendo strada, davanti a Francesco, il quale lasciava che i suoi occhi scivolassero sulla sua schiena e sul suo culo perfetto.
Il mio cazzo era ancora rigido, come quello di Francesco, camminando, passo dopo passo, ballonzolavano da sinistra a destra.
Virginia sembrò averlo notato, perché, ad un certo punto, si fermò per un momento e ci guardò mentre ci avvicinavamo a lei.
Quando ci fermammo di fronte a lei, tutti e due, istintivamente allungammo le mani per toccarla, lei ci ha afferrato per i cazzi e ci ha trascinato in camera da letto.
Una volta lì, si gettò a letto con il suo nuovo amico ormai nudo e lo baciò di nuovo appassionatamente.
Dopo un po', si inginocchiò con le gambe aperte, si sporse in avanti e cominciò a baciare, leccare e succhiare il cazzo di Francesco, a quel punto, con stupore, si accorse che era circonciso, non lo avevamo notato nessuno prima.
Con curiosità chiese a Francesco: “Ma per te e meglio o peggio essere circonciso, voglio dire, hai sensazioni diverse rispetto ad uno non circonciso?”
Francesco, tirandolo su, rispose: “Guardalo, cosa ha di verso da quello di Luca, nulla solo una piccola pelle in meno. Alcuni dicono che è meglio, probabilmente per il fatto che è meno sensibile essendo sempre scoperto. Se fosse così, ci devi lavorare di più per farlo godere, ci stai?”
L’inziale timidezza di Francesco era sparita completamente, ora sembrava. E forse lo era veramente, totalmente a proprio agio con noi.
Virginia, con un sorrisetto malizioso, disse: “Certo che ci sto, e ti farò vedere come godrai tra poco, ci darò dentro alla grande …..” poi guardando verso di me, aggiunse: “Bada bene anche tu, non ti trascurerò, anzi ….”
Io annui con un cenno del capo, quella situazione, la presenza di Francesco, il loro rapporto avevano in me fatto sviluppare un senso di tranquillità che allo stesso tempo, oltre ad essere rassicurante, era molto eccitante.
Virginia si girò di nuovo verso Francesco, e con un gesto armonioso si distese su di lui, gli afferrò il cazzo, e con movimenti prima rotatori e poi dalle palle fino alla punta, lo lecco per bene inumidendolo col la saliva.
Con quella posizione che aveva assunto Virginia per succhiare Francesco, mi mostrava il suo culo perfetto e io feci scorrere con cura la mano sulle sue curve.
Mi sono fermato, un attimo, per godere di quella vista perfetta.
Tuttavia, sono stato rapidamente riportato alla realtà dal suo respiro e dal suo forte schiocco che lei esercitava ogni volta che tirava fuori dalla bocca il cazzo di Francesco.
Così ho fatto scorrere lentamente la mano verso la sua figa e l'ho masturbata con attenzione, come piaceva a lei.
Tuttavia, dato che non era molto bagnata nonostante il massaggio intimo avuto prima dal nostro amico, mi sono chinato e ho provato a leccarla con la lingua. Dal momento che non sono riuscito davvero ad arrivare alle sue labbra per via della sua posizione, sono tornato al suo culo.
Lussurioso lasciai che la mia lingua vagasse sulle sue natiche.
Mentre mi avvicinavo all'ano perfettamente rasato con la lingua, lei mi guardò in un modo sensuale.
Le restituii lo sguardo ed ho continuato con il mio trattamento.
Quando sono arrivato all'ano, l'ho leccato dolcemente.
Quando ho notato una contrazione dei suoi muscoli anali, sapevo cosa voleva.
Mentre stavo cercando di possedere con la mia lingua il suo ano, ho lentamente spinto una mano tra le gambe ed ho accarezzato la sua figa e il suo clitoride.
La sollevai di più, quindi, mi stesi sulla schiena e strisciai tra le sue gambe.
Lei abbassò il bacino e mi spinse in faccia la sua figa ora bagnata.
Io, lentamente, cominciai a stuzzicare il suo clitoride con la lingua, prima delicatamente e poi sempre più intensamente.
Alternando movimenti veloci con leccate più intense e profonde con tutta la grandezza della lingua.
Sapevo che Virginia amava essere leccata in quel modo e, con enorme felicità, la senti gemere dal piacere.
Lei, allo stesso tempo, con la sua calda bocca, stava “lavorando” Francesco, con movimenti, una volta più veloce, una volta più lenti.
Si sentivano e si capiva quando aumentava il ritmo, dai segnali che l’amico rilasciava con i suoi gemiti, dicendo: “Si, si …. così, no, no … non ti fermare … continua ti prego!!!”.
Mentre io "impastato" con la mia lingua e le guance dagli umori di Virginia, continuavo a “massaggiare” le labbra della sua figa e il clitoride.
Lentamente le sue labbra si aprirono e così presto la penetrai con la lingua, massaggiandola dentro.
Movimento ritmico, dentro, fuori, clitoride che la condusse a godere in poco tempo.
La sentii vibrare, la sia figa, appoggiata sulla mia faccia, si contraeva.
Lei gemette rumorosamente e mi versò un torrente di umori in faccia.
Strisciando fuori da sotto di lei, ho notato che Francesco, dopo aver preso un preservativo che si trovava sul comodino. Si avvicinava, da dietro, a Virginia.
Anche lei lo notò, allora mi tirò in avanti, verso la sua faccia, e prese il mio uccello in bocca, lasciando a Francesco il suo bel fiore oramai molto umido dagli umori suoi e dalla mia saliva.
Francesco si posizionò dietro Virginia e, con un movimento rapido ma allo stesso tempo leggero, la penetrò.
Io potevo vedere tutto essendo inginocchiato sul letto davanti a Virginia.
Lei era in ginocchio sul letto, appoggiata sugli avanbracci, in una posizione tale da dare l’intera figa libera a Francesco.
Lui la stava montando con movimenti lenti ma profondi.
Movimenti che inducevamo Virginia a riproporli, con la bocca, sul mio cazzo.
Una movenza così armoniosa e così sensuale da stimolarmi all’inverosimile.
Avrei voluto avere a disposizione una telecamera per riprendere tutto, così da poter dire dopo, è successo veramente, era tutto così bello.
Sentivo il cazzo di Francesco che, entrando ed uscendo dalla figa di Virginia, emetteva un suono particolare, molto singolare ed eccitante.
Non ci avevo mai fatto caso a quei rumori nei precedenti nostri rapporti, forse erano creati dalla particolare posizione che aveva assunto Virginia o dalla consistenza del cazzo di Francesco, non sicuramente molto lungo ma, estremamente grande di circonferenza. Un vero e proprio stantuffo.
Lo sentivo ansimare e lodare Virginia per le belle sensazioni che ci stava regalando.
Mi guardava negli occhi con una espressione di compiacimento e di gratitudine per aver concesso a lui quelle ore di passione sfrenata con mia moglie.
Sentivo Virginia ansimare dal piacere ma, allo stesso tempo, non abbandonare neanche per un attimo il mio pene, leccandolo e succhiandolo con una energia tale da farmi sentire al centro delle sue attenzioni.
Non avrei mai immaginato che quella situazione, così particolare, potesse piacermi in quel modo.
Quando, con enorme soddisfazione e piacere, prima Francesco e poi io siamo venuti, alternativamente Virginia, prese in bocca i nostri cazzi, leccandoli e gustandosi tutti i nostri umori.
Era una situazione molto intima e molto coinvolgente.
Ma, soprattutto eccitante, infatti, visibilmente i nostri cazzi riprendevano vigore.
Lei, accorgendosi della situazione, si strinse di nuovo il cazzo del nostro amico tra le mani, poi si fermò e mi guardò e disse: “Vi andrebbe di continuare … a me piacerebbe provare altre posizioni”.
La risposta fu una e una sola, formulata da noi due all’unisono: “Siiiiii!!!, Certamente.”
Affascinato da quella situazione che si era creata, molto coinvolgente e sensuale, mi sono coricato sulla schiena sul letto, offrendo il mio cazzo a Virginia.
Lei mi salì sopra e spinto il mio sesso tra le sue gambe, lo adagiò alle labbra della sua figa.
Poi con un leggero movimento del ventre verso il basso, lo fece entrare, per tutta la sua lunghezza, dentro la figa, iniziando un movimento “su e giù” con una intensità e una forza da stravolgermi e farmi genere.
Francesco, nel frattempo era rimasto calmo.
Ho lasciato il mio sguardo verso la sua direzione e ho scoperto che mi guardava con pura lussuria, così ho tirato indietro il mio cazzo un po' e poi, lo ho spinto lentamente di nuovo dentro Virginia.
Lei gemette e subito, richiamando a sé Francesco, prese il suo cazzo nella bocca.
Lentamente, iniziai a muovere il bacino avanti e indietro, il che evidentemente non era abbastanza per lei.
Infatti, lei ha iniziato a premere il bacino contro il mio a un ritmo più veloce.
Mi fermai di nuovo per un momento.
Mi piaceva e mi divertivo a sentire lei che scopare il mio cazzo, ma dopo un breve momento ho iniziato a spingerlo di nuovo, trovando rapidamente il ritmo giusto, afferrandola dai fianchi.
Stare sotto è una delle posizioni che mi piace di più, ho scopato lei (o lei me?), distribuendo momenti veloce e profondi, con momenti lenti e superficiali, estraendo il mio cazzo, ogni tanto, strofinando, brevemente, il mio pene sul suo bocciolo, per poi spingerlo velocemente dentro di lei.
Il suo ansimare stava diventando sempre più veloce e intenso, stava diventando sempre più difficile, per lei, tenere il cazzo del nostro amico in bocca. Quindi lo lasciò scivolare fuori.
Vidi Francesco, dopo aver recuperato un profilattico, posizionarsi per prenderla da dietro, lo osservai raddrizzarsi e posizionarsi in ginocchio sul letto, superando le mie gambe.
Senza tirare il mio cazzo fuori da Virginia, le ho chiesto di piegarsi in avanti appoggiando suo seno sodo su di me.
Questo per dare la possibilità a Francesco di posizionarsi proprio in corrispondenza del buco del culo di Virginia.
Lui capì la mia mossa e la assecondò, ora era dietro di lei, intento a massaggiare il suo buco del culo con l’olio che avevamo comprato per l’occasione.
Poiché era molto resistente alla penetrazione il buco di Virginia, vista la posizione e la presenza già del mio cazzo nella figa, Francesco trovava molta difficoltà a penetrarla. Quindi, accontentandosi, lasciò scivolare il suo cazzo lungo le chiappe ma, fuori da lei.
L’inesperienza di Francesco, si manifestò in modo evidente in questa situazione.
Io, tuttavia, dopo essermi fermato bruscamente per aiutarlo, ho iniziato di nuovo a scoparla.
Virginia ansimava e respirava sempre più velocemente.
Era evidente che era molto eccitata, vicina a raggiungere di nuovo l'orgasmo.
A quel punto Virginia, comprendendo la situazione, disse a Francesco: “Non ti preoccupare se non ci sei riuscito, mettilo dentro la figa. Dai che ti aiuto anche io….. Mi piacerebbe sentire il calore del tuo cazzo dentro di me, dai prova!!!”
Poi, rivolgendosi a me, con un sorrisino malizioso, disse: “Lasciagli il posto, non essere egoista, non te ne farò pentire….”
Lui, senza aspettare altro, si riposizionò meglio dietro Virginia e, si ripropose con il suo cazzo nella figa ormai ben oleata da me.
Questa volta, anche se con difficoltà, riusciva a penetrare Virginia, la quale, con un gridolino, manifestava la sua approvazione.
Ora era invasa dal cazzo di Francesco, che si muoveva ritmicamente dentro di lei, l’espressione del suo volto faceva trasparire la sua forte goduria.
Con movimenti alternati, avanti – indietro, Virginia accompagnavano quelli di Francesco. Tutto questo dava il senso del piacere che lei provava.
Bastarono pochi minuti, soprattutto per l’enorme spinta erotica che sprigionava Virginia, e Francesco, con un vigoroso urlo, venne.
Francesco si allontanò da Virginia togliendosi il preservativo, era evidentemente molto soddisfatto.
Quando si allontanò, per lasciare la stanza e ci guardò, noi eravamo ancora intenti nella nostra cavalcata e ci stavamo godendo quei momenti.
Ci ha sorriso e poi è scomparso nel corridoio. Attraversandolo in cerca del bagno.
Noi continuammo a scopare fino dopo il suo ritorno nella stanza da letto, raggiungendo l’orgasmo in simultanea.
Virginia gemeva ed urlava per il piacere e l’eccitazione mentre sentiva il mio sperma caldo nel suo corpo.
Restammo abbracciati mentre il mio cazzo si stava ammosciando in lei, entrambi guardavamo Francesco, nudo e seduto accanto a noi, che accarezzava dolcemente le spalle di Virginia.
Virginia volle ringraziare Francesco per i bei momenti avuti insieme, si alzò da me ed avvicinandosi a lui, lo baciò in modo passionale.
Cosa che colpì Francesco. Eravamo tutti esausti ma molto soddisfatti.
Il tempo era passato così velocemente, che non ci eravamo accorti che si erano fatte quasi l’una di notte.
Dopo essersi rivestito, Francesco, ci salutò per fare rientro a casa, ribadendo il suo grande desiderio di voler consolidare la nostra amicizia appena nata.
La nostra risposta fu di un assoluto consenso, confermando, la nostra volontà di voler approfondire i nostri rapporti di amicizia, proprio perché avevamo molto gradito il suo comportamento, molto educato e rispettoso ma, allo stesso tempo, molto sensuale.
Avevamo fatto una nuova amicizie ed una nuova esperienza particolare, eravamo sicuri che avremmo sperimentato molti altri incontri, anche più belli e arrapanti, con il nostro nuovo amico.
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7 years ago
Al2016,
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“l’autostrada ed il casello bagnato”
PRECISO CHE NON SONO UN PROFESSORE E L’HO SCRITTO SENZA RILEGGERLO, AL SOLO SCOPO DI RACCONTARE UNA VECCHIA ESPERIENZA REALMENTE ACCADUTAMI.
Anni fa una coppia mi contattò tramite un sito di annunci. Veniva in vacanza nel catanese e mi chiese di organizzare qualcosa di molto intrigante e trasgressivo.
Allora contattai alcuni miei amici fidati, spiegai loro la situazione ed ovviamente erano entusiasti! Sfido.....
La coppia arrivó nel mio bel paesello. Una macchina di grossa cilindrata si parcheggia, un sms con scritto: “siamo arrivati” li aveva preceduti di qualche istante. Dall’auto scende lui, uno sguardo attorno i ns sguardi s’incrociano e come accade in questi casi, un accenno comune per capire che siamo noi. Lui, rassicurato che fossimo persone ok, si gira verso di lei e gli fa cenno che può scendere. L’adrenalina scorreva dentro i ns corpi, regalandoci emozioni indescrivibili. Mille domande ci ponevamo: “saremo capaci di soddisfarla, appagarla, ecc. ecc.). Lei scende, una donna sui 45/50 anni, ben vestita, alta sul metro e settanta circa, con le curve giuste al posto giusto. Un bel viso, labbra carnose, occhi grandi e luminosi. Ricordo ancora quella gonna nera appena sopra il ginocchio, con uno spacco vertiginoso che arrivava fino all’inguine, tuttavia temuto chiuso da un accessorio a specchio che lasciava intravedere quel tanto per far viaggiare le menti di tutti gli astanti. Ci avviciniamo presentandoci e dopo i convenevoli, chiedo se volessero un caffè conoscitivo. Loro annuiscono e come precedentemente accordati tra noi quattro amici, due andammo al bar a prendere un caffè, gli altri due andarono a preparare la location.
Giunti al bar in pieno centro, ci accomodiamo; lei con stile, classe ed eleganza si siede, lasciando ben poco alla ns immaginazione. Infatti, sedendosi, ci regalò la prima visione di quella meravigliosa fica, completamente depilata! In quel periodo avevo 28 anni ed era la prima volta che mi accingevo a queste esperienze. Pertanto, vi lascio immaginare come il sangue mi ribolliva nelle vene. Ordiniamo e lei sorseggiando il caffè, mi chiese: “Ma questo paese è famoso per certi vs prodotti, vorrei acquistare qualcosa, dove mi consigliate di andare?”. A questa domanda, mille pensieri mi pervasero la mente, tranne quello corretto. Ci guardammo negli occhi col mio amico, vedendoci sfumare tutto in pochi istanti; in quanto pensammo: “Vuole fare shopping, senza andare oltre”. Da persone educate e rispettose, annuimmo e accompagnammo la coppia di amici nel più grande negozio di prodotti tipici. Uno spazio di circa mq 1000 nel cuore del centro storico, pieno di tanti prodotti artistici e fatti a mano. Entrammo e tutto potevamo aspettarci, tranne che....dopo alcuni minuti di girare tra i corridoio, mentre lei ammirava quelle opere d’arte; lui mi avvicina da dietro e mi sussurra: “Se vuoi toccala!”. Nella mia mente pensai: “Ho sentito bene? Forse la voglia di possederla è talmente tanta che ho sentito male”. Lui mi guarda e mi annuisce di palparla. Alche parte una palpatina di culo a mordi e fuggi. Pensai che qualcuno potesse vederci essendo dentro un grande locale pubblico pieno di gente e turistiche. Lui mi rincara la dose, facendomi segno di essere più deciso. Alche pensai: “Ma cu si ni futtiiii!” e feci scivolare la mano sotto la gonna, tra le gambe. Mi girai attorno, in quel corridoio non c’era nessuno e feci salire la mano su tra quell’autostrada liscia e vellutata, fino a giungere in quel casello bagnato come se cadesse acqua a catinelle. Lei non aspettava altro che qualcuno la toccasse. Nel sentire tutta quella lussuria, vi lascio immaginare la mia reazione.....
Intanto il mio amico era incredulo e mi fece cenno di fare attenzione che qualcuno poteva vederci e che siamo persone molto conosciute nel ns paese. Figuratevi in quel momento, quanto stavo pensando a tutto ciò!
Ad un certo punto c’era un ripostiglio con accesso unico e un po’ riparato, entrammo li e non so come ci ritrovammo con lei chinata e con i ns membri in mano mentre il marito faceva il palo e godendosi quello spettacolo della moglie che spompinava due dei quattro ragazzi conosciuti mezz’ora prima. Esplodemmo nella sua bocca ed avidamente non lascio perdere neanche una goccia. Ci ricomponemmo, lei scelse alcuni oggetti e si avvicinò alla cassa. Feci cenno al
cassiere che avrei pagato tutto, quindi lei si giro e partirono i soliti convenevoli. La rassicurai che era un omaggio fatto col cuore e senza nessuna intenzione di essere mercimonio. Girandomi, vidi che negli uffici dove c’era la moglie del titolare c’era un impianto di video sorveglianza con una telecamera puntata anche in quel ripostiglio. Lì per lì non dissi nulla a nessuno in merito ma questa è un’altra storia. Alche ci avviammo verso la location dove ci aspettavano gli altri due. Sorvolo sul fatto che durante il tragitto il marito guidava con accanto il mio amico ed io dietro con lei che continuò quanto aveva iniziato nel ripostiglio. Lui ci guardava dallo specchietto mentre il mio amico mi sussurrava: “Bastardo che culo!”.
Giunti a destinazione, inutile scendere nei particolari siamo scesi e ci siamo ritrovati a fare sesso in cinque con una donna. Tutti assieme, tanto da pensare che forse stavo sognando. Invece era pura realtà. Aveva tutti e tre i buchi pieni e le due mani occupate. Una visione a dir poco estasiante, eccitante che magari vi racconterò in seguito.
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7 years ago
BULLSICILIA158863,
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È così che tutto ebbe inizio …. (seconda parte)
L’ambiente era strutturato con due ampie docce, non era una vera e propria stanza, ma una zona, molto accogliente, aperto al giardino, abbastanza grande da ospitarci tutti e quattro allo stesso tempo e per fornire spazio sufficiente anche per stare seduti su ampi divanetti.
Ci siamo bagnati insieme, nelle due docce, sempre suddivisi per coppia.
Virginia, è entrata per prima sotto la doccia chiedendomi di aiutarla.
Ho versato un po' di gel doccia sulle sue tette, massaggiandole a fondo.
Piacevole attività per me e, ovviamente, anche per lei.
Ho visto e sentito i suoi capezzoli indurirsi e raddrizzarsi.
Ho aggiunto un altro po' di gel doccia sulla mia mano e l'ho allungato il massaggio sullo stomaco, con movimenti della mano sempre più verso il basso.
Arrivato alle cosce, non mi sono fermato ma ho raggiunto la sua figa.
Ho massaggiato la pelle a fondo con il gel doccia. Tutto era liscio e scivoloso, così le mie dita entrarono, quasi senza sforzo, nel suo buco.
È tutto molto bello e sensuale, cosa che non mi ha lasciato indifferente. Il mio cazzo era di nuovo in erezione e, essendo molto vicina a Virginia, percepivo un piacevole calore del suo addome.
Virginia mi guardò e, vedendo la mia erezione, disse: “Che cosa abbiamo lì?"
Si vedeva dall’espressione del suo volto che era felice di essere stata lei l’artefice della mia eccitazione.
Poi, prendendo un po' di gel doccia, mi insaponò il cazzo. Lo massaggiò delicatamente con la mano scivolosa. Quindi, serrò la mano intorno al cazzo e la lasciò scivolare su e giù.
La guardai negli occhi, continuando a massaggiare il suo corpo.
Virginia disse, sorridendo: "Sento che sei di nuovo pronto!!!"
Risposi: "Si, certamente …. le tue amorevoli cure mi fanno questo effetto …".
Proprio come noi, Elena e Giuseppe si lavavano l'un l'altro. Anche il cazzo di Giuseppe non gli pendeva più tristemente, ma si era raddrizzato di nuovo.
Non era duro come il mio, ma era già quasi completamente in erezione.
Giuseppe stava insaponando il culo di Elena. La sua mano vagava sempre più a fondo, finché alla fine non l'afferrò da dietro e raggiunse la sua figa.
Elena si sporse un po' in avanti per rendere più facile il lavoro di Giuseppe.
Era visibilmente compiaciuta e si vedeva che le piaceva quello che le stava facendo. Aveva chiuso gli occhi e si dava completamente alle attenzioni che lui le aveva rivolto.
Ma poi si raddrizzò di nuovo e come faceva Virginia con me, si concentrò suo cazzo di Giuseppe. Massaggiandolo, lo afferrò, lo insaponò e, quindi, si voltò verso l'asta che ora nuovamente turgida. Ma anche lei lo abbandonò presto.
Dopo esserci abbondantemente sciacquati, ci sedemmo insieme nei salottini della stanza.
Era totalmente un momento di rilassatezza, non abbiamo parlato molto. Ma ci siamo guardati. Virginia guardava Elena, sdraiata acconto a Giuseppe, con le gambe aperte che lasciavano intravedere il pube.
Virginia mi guardò, poi rivolse lo sguardo di nuovo verso Elena, e con un tono di voce calda disse: “Ci siamo calmati e rilassati tutti, bene ……. a me, però, piace molto quello che vedo, direi che mi eccita e mi attira."
Elena alzò lo sguardo sorpresa. Poi, sorridendo, disse: "Quando vuoi, sarò felice di accontentarti!"
Ci fu di nuovo silenzio.
Dopo un po' Giuseppe mi disse: “Se ti va, andiamo dentro e prendiamo qualcosa da mangiare e da bere.”
Io annuì e, quindi, ci allontanammo.
Al nostro ritorno con snack e vino bianco freddo, notammo Elena e Virginia che si erano distese, una di fronte all’altra, per chiacchierare.
Non ricordo il perché e il come, ma abbiamo avuto tutti, in quei momenti la consapevolezza del fatto che tra di noi quattro era maturata una forma di complicità, direi la chimica giusta, che ci faceva stare bene insieme.
Questa consapevolezza deve sicuramente aver avuto inizio quando Elena ha fatto a mia moglie qualche complimento piccante sul suo corpo, soprattutto per il seno molto sodo e dalla tipica forma detta a “coppe di champagne”.
La stessa, con parole molto esplicite, invitò sua marito, Giuseppe, a massaggiare il corpo di Virginia, dichiarando la sua bravura in tale operazione.
Lui, alzatosi dalla sedia ed attraversato la piccola stanza verso Virginia, ha iniziato a massaggiarle, da dietro, il collo, le spalle. Poi, vedendo la risposta positiva di Virginia, continuò il suo massaggio scivolando sul petto, fin giù al pube.
Allo stesso tempo, io, invitato da Elena mi distesi vicino a lei.
Elena, a quel punto, con una voce sensuale, mi disse: "Guarda cosa stanno facendo i nostri sposi!"
Avevo quasi evitato di guardare, in fondo era la prima volta che la mia Virginia, in mia presenza, veniva “toccata” (e non solo) da un altro uomo, anche se molto amico. Avevo paura di sentirmi geloso, soprattutto se fosse successo, come in realtà poi è successo, vedere mia moglie baciare appassionatamente un altro uomo.
Ma ora che stava accadendo era eccitante e persino quasi naturale. Ho visto mia moglie "in azione" con un altro uomo, come se la stavo osservando esibirsi.
E intanto, avevo la possibilità di baciare e toccare un'altra donna per la quale, spesso, avevo fantasticato.
Quindi, mi girai verso Elena e senza alcun preambolo o discussione la baciai e la accarezzai su tutto il corpo.
Dopo qualche attimo, con mia enorme sorpresa, lei disse: "Mi piace baciarti, ma vorrei baciare ed accarezzare anche tua moglie".
E poi, guardando verso Virginia, aggiunse: "Non vuoi avere il tuo primo bacio con un'altra donna?"
Giuseppe ed io li lasciammo libere, ci allontanammo un po' e guardammo mentre le nostre mogli si abbracciavano su un divanetto e si baciavano sulla bocca, accarezzandosi le labbra a vicenda.
Virginia emise un leggero gemito che mi riempi di gioia. Disse: “Non posso credere che stia succedendo … non avevo idea che sarebbe successo oggi."
Decidemmo di spostarci all’interno della casa, nel soggiorno con ampi divani dove la grande vetrata dava sulla piscina e sul prato del giardino.
Durante il passaggio dalle docce esterne alla casa, io e Giuseppe scoprimmo che le nostre mogli non riuscivano, dall’eccitazione, a tenere le mani lontane l'una dall'altra.
Si sedettero al centro del grande divano, e noi due, ci sedemmo alle estremità.
Virginia e Elena continuarono a baciarsi e toccarsi facendo scorrere le loro mani sui loro corpi.
Virginia, quasi inconsciamente, strisciando sul divano si pose tra le gambe di Elena, dicendo timidamente: "Non so come darti piacere!"
Elena rispose: "Non ti preoccupare, fai quello che ti piacerebbe aver fatto".
Io e Giuseppe eravamo elettrizzati, osservavamo le nostre mogli che stavano avendo la loro prima esperienza insieme.
Elena gemeva e si contorceva: "Sei brava, veramente brava!!!" sussurrò. "Mi stai facendo morire …..!"
A un certo punto, io e Giuseppe, completamente arrapati, ci siamo alzati dal divano per guardare meglio la scena.
Virginia era inginocchiata sul pavimento e leccava Elena tra le sue gambe.
A quel punto, avvicinandomi verso Elena, mi inginocchiai sul divano, proponendole il mio sesso, lei accettò e lo leccò avidamente.
Vidi Giuseppe in ginocchio dietro Virginia, infilarsi tra le sue chiappe e iniziare a fotterla da dietro mentre lei era intenta a leccare la figa di Elena.
Quella era la prima volta che mia moglie veniva penetrata da un altro uomo in mia presenza e, contemporaneamente io stavo con un’altra donna.
Non si distinguevano i suoni soffusi e lamentosi che stavamo facendo un po' tutti, ma la sensazione era che a tutti stava piacendo quello che accadeva in quel soggiorno.
Sono riuscito, dopo un po', a distendermi sul divano e far salire a cavalcioni su di me, in posizione da cowgirl, Elena.
Con grande entusiasmo, mi disse leccandomi l'orecchio: "Voglio sentire il tuo cazzo duro dentro di me, fottimi!!!"
Ed io risposi: "E’ da tanto tempo che lo desidero, voglio assaggiare, fino in fondo, la tua figa." L'energia che si percepiva nell’area era incredibile.
Elena iniziò a cavalcare su di me intensamente, mettendo in mostra gradi doti di scopatrice.
Ad un certo punto, per potersi massaggiare il clitoride, si girò di spalle verso di me e, infilandosi di nuovo il cazzo dentro la figa, masturbandosi, continuò a pompare con vigore sul di me mostrandomi il suo perfetto culo che ho assaporato infilandogli un dito dentro.
Idea che è piaciuta molto ad Elena, che con voce rotta dalla goduria, mi disse: “La prossima volta, se ci sarà una prossima volta, mi piacerebbe averti dentro dietro, ti va?”
“Caspita”, risposi, “certamente che mi va, sempre se Giuseppe è d’accordo”.
Giuseppe non disse nulla, ma guardò negli occhi Virginia, mentre la trombava, come per dirle: “Se me lo dai anche tu il tuo culo, perché no”.
Dopo una lunga cavalcata, abbiamo entrambi condiviso un orgasmo prolungato ed intenso, mentre Virginia e Giuseppe, ancora intenti nella loro azione, ci guardavano.
A quel punto, Virginia era ora sul pavimento, inginocchiata davanti a Giuseppe, prendendo in bocca il suo sesso, disse: "Hai un bel cazzo, voglio godermelo un po' in bocca."
Dall'altra parte del divano, Elena stava ancora lavorando sul mio cazzo. Faceva scorrere la testa su e giù in un movimento ritmico, muovendosi leggermente da un lato all'altro mentre raggiungeva la base del pene.
All'improvviso mia moglie, vedendo cosa stava facendo Elena, ha deciso di unirsi a lei, inginocchiandosi accanto, le due donne si alternavano facendo scivolare le loro bocche bagnate per tutta la lunghezza della mia verga, di nuovo eretta.
Si sono alternati a leccare la cappella, le loro lingue mi sfioravano e poi si toccavano tra di loro. Poi si baciarono a tra di loro.
Ritornando su di me, Virginia disse: "Ti piace sentire le bocche di due donne su di te allo stesso tempo?"
In effetti, molte volte, durante i nostri momenti di intimità, avevamo spesso fantasticato su una situazione del genere.
Ora stava davvero accadendo. Qualcosa che avevo fantasticato così a lungo, e visto in così tante scene porno, stava realmente accadendo nella mia vita.
È successo così tanto, così in fretta. Sembrava tutto immaginario e non raggiungibile, eppure stavamo vivendo questi potenti momenti di estrema goduria.
Era estremamente eccitante vedere Elena leccare la figa di mia moglie. La prima volta che mia moglie riceveva il piacere orale da un'altra donna.
Dopo che Elena ebbe finito di baciarla, la guardai, era molto eccitata e, sembrò leggesse nella mia mente: "Vuoi assaggiarla, su di me?" lei disse.
Lasciai uscire qualcosa tra un grugnito e un gemito, e Elena e io ci baciammo profondamente, affamati, leccandoci le labbra e le lingue a vicenda. Assaggiavo gli umori di mia moglie sulle labbra di un'altra donna.
Ricordo mia moglie che strisciava sul pavimento per mettersi di nuovo tra le gambe di Elena. Lei gemette e dal piacere si contorceva: "Sei veramente brava, mi fai impazzire," sussurrò "Continua, …. continua, mi stai facendo venire di nuovo!"
Mi sono allontanato un attimo, avevo bisogno di bere qualcosa, ero troppo eccitato.
Dopo aver bevuto un drink, sono tornato verso loro, la scena che mi sono trovato davanti era meravigliosa: Elena era inginocchiata sul divano a leccare la figa di mia moglie, mia moglie si era sdraiata sul divano, mentre Giuseppe, in ginocchio sul pavimento, leccava Elena da dietro. Dopo pochi minuti, Elena, con un grande urlo di piacere, venne di nuovo.
Elena dopo un po', si allontanò, Giuseppe allora si coricò sul divano e chiese a Virginia di salirgli sopra. Iniziarono una nuova scopata.
A quella vista del culo per aria di Virginia, mi è ritornato in mente una sua fantasia più volte detta, avere due cazzi in contemporanea che la fottevano. Mi sono infilato dietro di lei, lentamente, mi sono proposto con il cazzo teso verso il culo.
Con l’aiuto di Elena, nel frattempo rientrata nel gruppo, abbiamo inumidito, con dell’olio, il buco e le pareti del culo di Virginia e, dopo aver lentamente appoggiato ed entrato il mio cazzo, ho iniziato a fotterla da dietro mentre lei stava seduta su Giuseppe.
Elena a quel punto, con le gambe aperte, si era posizionata sulla faccia di Giuseppe, per avere la sua parte di attenzioni.
Era la prima volta che mia moglie veniva penetrata da due uomini contemporaneamente, e io potevo distinguere dai suoni bassi e lamentosi che stava facendo nella sua gola che la sensazione le piaceva ed anche molto.
Virginia ha iniziato a muoversi e a far entrare in profondità i due cazzi, poi sempre più veloce. Ogni movimento del suo corpo si riverberava nell’espressione del viso, come se stesse dedicando tutto ciò che aveva appreso da anni di esperienza nel piacere degli uomini in questo atto intimo.
Sentì Giuseppe dire: "Sei meravigliosa, sto venendo!" e Virginia rispose un una sorta di grugnito: "Uhh-huh!" senza fermare il suo movimento, anzi aumentando la forza e la velocità.
Giuseppe venne dentro Virginia urlando di piacere: “Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!! Sii!! Sii!”.
Anche io ero quasi pronto e dissi, con un profondo sospiro e sussurrando: "Oh Dio .... sto vendo!!!"
"Uhh-huh," disse Virginia.
Avevo visto il marito di Elena scopare mia moglie, l'avevo vista mentre leccava la figa di mia moglie, ora volevo che Elena assaggiasse me. Volevo venire nella sua bocca, volevo possedere anche quell'aspetto di lei.
Tirai Elena verso di me, e con grande piacere mi accorsi che lei aveva già compreso la mia idea. Infatti lei senza indugiare, iniziò a leccare ed a prendere in bocca il mio pene. Succiando e leccando dalle palle in su e poi agguantandolo per tutta la sua lunghezza dentro la sua calda bocca.
Cominciai a tremare e gemere, la mia erezione esplose in tante pulsazioni, in una cascata di piacere, eiaculando con forza nella bocca di Elena.
Lei rimase ferma, appoggiando la mano contro il mio scroto, la sentii deglutire senza staccare la sua bocca da me.
"Oh Dio!!!!" dissi, senza fiato.
"Stai bene?" lei disse. "Mi è piaciuto inghiottire il tuo sperma."
"Sei grande!!!!" le ho detto. Era così ... intimo.
Abbiamo finito la serata con un ultimo bicchiere di vino. Ricordo di aver visto mia moglie e Elena, nude, mentre si versavano da bere l'uno per l'altra, e proprio questa scena si rivelava ai miei occhi incredibilmente sexy.
Mi piaceva la sensazione scaturita dal vedere mia moglie nuda con un'altra donna, anch’essa nuda di fronte a me e un altro uomo.
Adoravo sapere che quest'altra coppia aveva avuto modo di sperimentare parte di ciò che amavo di più di questa donna.
Mia moglie ed io ci vestimmo per andare a casa, e prima di andarcene ognuno di noi ebbe un ultimo bacio della buonanotte da Elena e da Giuseppe.
Io e mia moglie siamo saliti in macchina e siamo ripartiti per casa, eravamo soddisfatti, ridevamo scambiandoci occhiate complici.
Non sapevamo se la nostra esperienza con Elena e Giuseppe, da poco fatta, sarebbe finita per essere una cosa da fare una volta sola, o se ci sarebbero state altri incontri, ma ci ha dato, in ogni caso, un'enorme sensazione di sicurezza e avventurosità che, sicuramente, resterà e ci consentirà di portare avanti la nostra relazione.
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7 years ago
Al2016,
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Mike e zik amici di figa. cap 4 (ultimo)
MIKE E ZIK AMICI DI FIGA (genere vario) CAP. IV
Johanna porta Moane ad appoggiare sul tavolo il suo sedere... un sedere che Zik solo in quell ‘ intrigantissimo momento nota: un culo in fondo perfetto: un mandolino fatto da liutaio esperto. Tondo come Giotto solo avrebbe potuto fare. Morbido come … solo chi lo avrebbe toccato poteva capire.
Zik era ammaliato: una donna sempre considerata modesta,quasi insignificante, con un corpo che era in realtà un vero ben di Dio, dolcissimo e armonioso, e in quel momento assolutamente perfetto! Una donna con una spontaneità sessuale che avrebbe eccitato un morto! E… non ultimo… con una VOGLIA… una voglia… ansimante! Da capogiro.
Il culo di Moane aveva toccato il tavolo e lei vi ci aveva appoggiato ben bene le stupende chiappe sode e tonde. Inaspettatamente… Un suono umido, come se il tavolo fosse stato bagnato: sciaff! Eppure il tavolo era fuori dalla zona vapori … come poteva essere? Era Moane… , che era ormai un lago di piacere!
Nonostante la sua non più tenera età Moane sta aumentando il ritmo del suo respiro, la voglia di contatto con il suo corpo e la rapidità dei suoi movimenti, che hanno denudato le tette della bellissima amica vestita di lino… ma ormai poco vestita. Johanna infatti, a piedi nudi, con il sonaglio dolce della cavigliera indiana si ritrova con il top abbassato, ed è ora vestita solo della gonna di lino lunga. I capelli lunghi scuri e ramati e due capezzoli lunghissimi, danno piacere a Moane, sempre più eccitata. Johanna si sta totalmente concedendo al piacere naturalissimo che sente insieme alla quasi incoscia Moane. Abilissima nel multitasking: Segue Zik, asseconda Moane e… gode di suo!
Johanna ormai si sente come fosse una protagonista del film ad altissimo contenuto erotico che si gira di fronte a Zik, e le piace sia quello che fa che quello che provoca in Zik, oltre al piacere che da a Moane. Quindi, da protagonista spontanea, con la sua dolcezza ed umanità, ma non senza un senso di eccezionale trasgressione che la fa sentire profondamente desiderata, e una bella troia, ma approvata da tutti, lentamente e dolcemente, prima sfila la gonna a Moane, e poi le mutandine… giù giù sulle gambe nude della dolcissima amica che non smetteva di ansimare e di baciarla.
Moane si era seduta sul tavolo a gambe larghe, mentre sotto il pelo corto della sua fichetta (fresca e rasata da poco) spuntava l’angolo del tavolo. Le gambe quindi tendevano ad allargarsi. E quella fichetta dolcissima si mostrava sempre più aperta… E Zik non perse il comando: indicando la patatina fresca in vista, fece il gesto di leccare!
Johanna a quel punto sta diventando sempre più presa dall’eccitazione e… sempre più porca. Non lo fa più per Moane, ma per la trasgressione e l’eccitazione che insieme alla naturale dolcezza e umanità, l’hanno conquistata. Quasi violentemente si stacca da Moane che ansimava, si mette davanti alla figa dell’amica, posa entrambe le mani sull’interno dellecoscie e…. tira fuori la lingua con un sorriso aguzzo e penetrante… come a dire “Guarda di cosa sono capace”! Moane si stupisce, come a risvegliarsi e a prendere coscienza di tutto ciò che ava fatto. E con la coscienza arriva il giudizio su se stessa: NO! Non era una soluzione quella… non avrebbe cambiato nulla tra lei e Mike… e non voleva più che Johanna continuasse. Scosse la testa per dire “NO…” Ma Johanna, la bellissima donna in stile indiano, ma italianissima, si china sedendosi sulle caviglie e ora non l’avrebbe fermata più nessuno! Sbatte via il braccio di Moane (che aveva ripreso coscienza e la stava fermando) e si tuffa nel morbido delle sue doppie labbra… E Zik… a bocca perta.
***
Moane subisce il colpo sul braccio e quello sulla fregna ! … E si contorce sul tavolo sbattendoci sopra la schiena mentre si sdraia violentemente, ritornando nell’incoscienza del piacere più sublime!! Cade anche qualche cosa per terra. Qualche rumore in più oltre ai mugulii delle due femmine impazzite per motivi diversi. Forse anche delle posate o del ferro…? un colpo di un cancello che sbatte…? sembra di sentire di tutto in quel momento.
La scena è perfetta per una masturbazione senza respiro! Moane sdraiata, a gambe larghe, piegate, colle scarpe sul bordo del tavolo, ha addosso solo (oltre alle scarpe) la maglietta bianca col collo di struzzo che è diventata trasparente per via del sudore. Gli enormi seni con aureola gigante fanno da ponte alla parte della maglietta che va da un capezzolo all’altro, unica parte rimasta bianca, mentre tutta la maglietta rimanente (aderente) ha preso la colorazione scura della pelle bagnata dal sudore. Scendendo, la scena non cambia: sudore che esce dai pori della pelle, umore che esce dalle labbra mai lasciate ferme dalla lingua dolce ma sempre più forsennata, di Johanna… sudore dai suoi capelli, sudore dalla sua schiena nuda… E…? Quello cos’era? Sudore che cadeva grondante sui piedi di Johanna e per terra? NO…!
Anche Johanna adesso …. Gocciolava sui propri piedi!
Ora però basta: Zik ha deciso di intervenire. Non ne può più di fare il guardone, come in crociera, anche se la cosa lo manda in estasi. Vuole scoperchiare il lato B a Johanna, e penetrarla da dietro in uno o l’altro degli orifizi. Johanna infatti sta godendo sì, ma solo nel cervello! Aveva bisogno di un grande cazzo tutto per lei. Le grandi spinte di cazzo le avrebbero anche dato il ritmo della leccata a Moane che ormai in preda alla sua ampia semplicità senza tabù prima con un filo divoce “Ah! Si! SII! NON SMETTERE, e poi grida: JOHANNAAAAAAAAAAAA!!!
Johanna, sentendo URLARE il proprio nome da una Moane ESTASIATA, si eccita ancora di più e oltre alla leccata infila un dito nell’ano all’ANIMALE che aveva davanti, in estasi sul tavolo! Lo fa però….. da donna! Dolcemente! In pieno controllo del piacere dell’amica. Prima succhiando il dito e inumidendolo tutto. Poi… prima solleticando l‘ano (sempre senza staccare la lingua dalla fica), e poi spingendo il dito dentro mentre Moane stringe le chiappe e le rilascia… le stringe e le rilascia, e quando le rilascia il dito entra lento ma deciso… come attraverso una porta che si apre e si chiude… finchè… la porta è aperta.
E sulla porta appare Mike!
***
Mike, entrato mestamente per non essere riuscito a fare nulla (Nulla!) con la Berbera, … ora… è scombussolato …. ! Bocca spalancata, certamente preso in contropiede, …
E il cervello si libera del pensiero della disfatta subita al porto… e il sangue dal cervello, scende al cazzo.
NON AVEVA MAI VISTO MOANE in atteggiamento LESBO. Né MAI l’avrebbe sospettato.
La lingua di Johanna lubrificava il lungo clitoride rizzo di Moane, sempre ad occhi chiusi, impazzita e senza controllo, che dall’agitazione e in preda al delirio di un piacere così semplice e spontaneo, per aumentare il suo piacere … ALZA i piedi da terra, e verticalizza le gambe al cielo: l’ano era tutto per Johanna.
Mike non credeva i suoi occhi. La sua semplice Moane… era diventata una prima donna assoluta di un cast hard e soprattutto… godeva come una vacca! E tutto con assoluta spontaneità !!!
Johanna era in preda anche lei al delirio della nuova esperienza bi-sex e desiderava solo far venire Moane… che era sempre più vicina a quel momento. Quindi non smetteva di leccare il clitoride di Moane, tenendo aperta la figa dell’amica con una mano e infilando dentro e fuori il dito dell’altra mano nel culo di Moane, grondante di piacere.
Moane, che per istinto aveva sempre tenuto gli occhi chiusi sotto il suo caschetto biondo, assaporando così tutto molto di più, non aveva più modo di tornare alla ragione e ovviamente non aveva visto Mike. Ma godeva e godeva, urlando e tremando dal piacere. Unica cosa che indossava: le scarpe e le piume di struzzo, perché ormai la maglietta bianca bagnata non esisteva quasi più. La Donna che succhia si mette in ginocchio, vestita solo della gonna di lino e della cavigliera, e nel chinarsi fa sporgere il culo…
Zik non ce la fa più: estrae il suo cazzo durissimo e come un aquila artiglia la gonna di lino con modi ruvidi, animaleschi e vuole penetrare con colpi duri quella figa ormai grondante.
Johanna capisce cosa succede ed eccitandosi ancor più fa sporgere il suo gran culo desideroso senza smettere il cunnilingus. Zik che MAI pensava di avere una avventura del genere scoperchia al massimo le chiappe di Johanna e la incula senza chiedere permesso...
Moane sente il ritmo diverso e le botte sulla sua fichetta: dal dolcissimo succhiarle il clitoride alle botte su di esso Moane esplode: Gira all’impazzata la testa a desta e a sinistra, aggrottando le sopracciglia e facendo uscire lacrime e Urla di godimento! AAAhh! AAAh!!! AAAHHH!!!!!!! E i piedi tornano a terra, poi salgono forsennatamente sul bordo del tavolo diventando quasi… prensili! Le braccia istintivamente buttate all’indietro… cosa voleva fare? O si sentiva di fare? Certamente non stava pensando… Le mani appoggiano sul tavolo e… SU il culo! Per istinto irrefrenabile Moane era ora nella posizione A PONTE, come un tavolino, ma con fica spalancata e protesa in avanti e testa e collo all’indietro, sempre roteanti a destra e a sinistra, ansimando violentemente.
Mike impazzisce dal piacere nel vedere la sua Moane così in estasi in quel trio. Estrae finalmente l’uccello turgido sapendo che questa volta avrà tutto quello che voleva e anche molto di più.
Con una decisione da comandante dei Marines si abbassa la cerniera, e vola alla bocca di Moane, che aveva sempre gli occhi chiusi. Con una mano sulla nuca le fa ingoiare il cazzo. Moane … non capisce… ma vede che Mike era tornato e…finalmente LA VUOLE! LA VUOLE CON UN ECCITAZIONE DA TORO. Si sente in paradiso…. E il suo godimento non conosce precedenti…. IN BOCCA IL CAZZO DEL SUO UOMO, LA FICA DITALIZZATA DA MANI INCANTATE, IL CLITORIDE SUCCHIATO E LECCATO COL RITMO DEI COLPI CHE JOHANNA PRENDE NEL CULO…… MOANE GODE …….E ……..
S – Q – U – I – R – T – A !!!!!!
****
Su tutto! UN IDRANTE !!!!!!!!!!!! Uno spruzzo apertissimo, amplissimo e fortissimo, che prende dalla faccia alle tette di Johanna, fino su alla faccia di Zik !!!!
E a quel punto, faccia grondante di umore di donna, e sensazione mai provata da grandissima troia… anche Johanna mette la sua mano ad arrovellarsi la fica, mentre il culo è costantemente penetrato forsennatamente dal suo uomo, ormai diventato BESTIA URLANTE (QUANTO SIETE FIGHEEEEEE!!! QUANTO SIETE PORCHEEEEEEEEE!). E sulla la sua figona già grondante di umore passa in modo frequentissimo la mano aperta a destra e a sinistra a pendolo, strapazzando il suo grilletto: e in perfetta sintonia con la dolcissima amica SQUIRTA PURE LEI !!!! Johanna squirta a spruzzi discontinui, ad ogni spinta di cazzo di Zik. Vedere una bellezza della natura come Johanna squirtare fa venire Zik immediatamente, ma senza uscire dalla sorca della bellissima donna che sta scopando, e non si sa per quante volte, continua a scoparla e a venire.
Mike attonito… vuole scoparsi Moane e strappa la figa dalla bocca di Johanna, bocca che, privata improvvisamente di un godimento, per difesa e in un attimo di deirio, usa i denti per trattenere il clitoride gigante di Moane riuscendo solo a pizzicarlo! Moane SPALANCA GLI OCCHI ululando!!!
Mike in estasi alla visione di tutto ciò, punta al culo della propria donna…, culo mai provato prima, forse per mancanza di interesse.
E Moane, la semplice Moane, genuina come il sole, quando nel culo, fino a quel momento scopato da un dito femminle, sente arrivare un cazzo superdotato in circonferenza, RI-SQUIRTA stavolta un getto senza fine mentre urlava: SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII !!! Un respiro e poi squirta ancora: SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII !!! respiro, poi: SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!!!!! Due stantuffate, e … SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII !
La testa sbatte da destra a sinistra: SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII, ansima intanto che Mike la sfonda e la schiena si inarca: SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII !
Per 8 volte …… un idrante… Negli occhi e nella bocca aperta degli osservatori!
***
I quattro amici sono coricati tutti sul letto ampio di Moane e Mike nella stanza buia illuminata solo dalla luna. Luna che guardano fuori dalla finestra perta, nudi. Nessuno parla. Ancora gli occhi spalancati al pensiero di cosa era successo…
Si addormentano tutti dopo poco, esausti…. Ed ancora increduli.
I loro sogni non li conosciamo…. Ma a volte la realtà li supera.
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Mike e zik amici di figa. cap 3
MIKE E ZIK AMICI DI FIGA (genere vario) CAP. III
Quella sera Zik e Johanna si presentano alla porta della casa di Mike e Moane. Sono molto in ghingheri. Moane va ad aprire, e Zik le fa una grande festa e le presenta subito Johanna. Moane si complimenta per il vestito di Johanna: bianco avorio, di morbido lino, schiena nuda e decoro di perline sul seno. Johanna è molto bella, magra, elegante, mora e… fresca di parrucchiera: i capelli bellissimi, lunghi, coi riflessi ambrati e col movimento a ricciolo alla fine. Zik ne è fiero, e si vede. Di “strano” Johanna ha che… non se la tira! Non si sente importante perché bella. E’ bella, punto. Come un'altra è meno bella. Per lei la bellezza non è così importante. E’ invece attenta e dolce. Un pezzo raro da vedere per un uomo. Ma non dimentichiamo il punto di vista della donna: Johanna, bella, seducente e talentuosa, e al contempo molto umana e quasi… semplice, è una amica che Moane avrebbe sempre voluto. Johanna è anche pratica. Mette in riga Zik quando questi non è abbastanza attento alle altre persone e si comporta “da orso”, come gli uomini spesso fanno. Johanna … poteva essere una suora con molto talento intelligente e bella. Difficile quasi da… immaginare.
Le prime battute si svolgono all’ingresso e in salone, mentre poi, come sovente accade, il fornello chiama, e tutti si spostano in cucina.
Johanna ha i tacchi con perline, in nuance colle perline che impreziosiscono la sua coppa B. Ma i tacchi dopo un po’ le fanno male ai piedi. Quindi, poco dopo chiede di poterle togliere e rimane a piedi nudi tutta la sera. Bei piedi. Magri. Smaltati di un blu scuro serio, molto elegante. Una cavigliera di argento indiano. Tribale, insieme ai quei suoi piedi nudi.
Moane invece è apparentemente opposta: Capello corto biondo a caschetto. E’ sicuramente sempre stata una ragazza normale, magari nemmeno molto apprezzata, per la sua semplicità , tra la boy-scout e la insignificante. Ma ha una gran dote: la spontaneità, il candore, la profondità delle cose vere. Una “ragazza” attenta e dolce. Vestito semplice, nulla che ricordi il vestito di Johanna o le feste di gala. Solo le scarpe spiccano , molto femminili per l’occasione, di un camoscio color amaranto-fucsia. Gambe nude, belle, dolci. Una semplice gonna a scacchi, una maglietta bianca con scritta con brillantini, ma con una piuma di struzzo a bordare il decoltè, un bel seno abbondante, una 4a piena. Non era altissima, e non era magrissima. Le braccia però proporzionate, viso molto dolce e sorridente. Una persona equilibrata. Una persona buona, lontano un miglio. Piacevole, ma non intrigante. A prima vista.
Poi, dopo i primi convenevoli e discorsi introduttivi, Moane, intanto che è ai fornelli, nell’ isola centrale della cucina, deve ammettere: “Mike non è ancora tornato, ma sarà qui a momenti…”
Zik mangia subito la foglia e Johanna pure, perché glie ne aveva accennato Zik.
Sono sempre tutti e tre in cucina, mentre ancora l’arrosto cuoce, che dopo un po’ sia la musica di sottofondo che le battute finiscono… e Moane dopo un lungo silenzio che prelude a qualcosa di importante, scoppia a singhiozzare e poi a piangere in preda alla tristezza. “E’ ….con un’altra… lo so! Non…. non mi vuole più… ! “
Colti di sorpresa dal pianto ma non dall’argomento, Zik e Johanna provano a ribattere: “Ma che dici? Dai…- prova a tranquillizzarla Zik… e Johanna, sorpresa, si avvicina a sostenere fisicamente l’amica.
“Mike ha ragione! – continua Moane- Io…. non sono sexy,… non mi metto i tacchi a spillo e la guepiere… sono semplice…”
“Dai… - partecipa umanamente Johanna – su…” e l’abbraccia, mentre Moane si lascia andare e non muove le braccia, penzoloni. Era letteralmente disperata…!!!
***
Occhi chiusi e in pianto, Moane porta indietro la testa dalla disperazione, mentre Johanna evita che cada, prima spaventandosi un attimo e poi tenendola e sostenendola.
Moane respira, ma non apre gli occhi tristi. “Non mi vuoleeeeee!”. Porta la testa in avanti e la piega in giù, ormai in una crisi depressiva. Zik è imbarazzatissimo, perché sa dove è Mike, e sentendosi vicino a Moane, viene quasi da piangere pure a lui, così come a Johanna, che però cercava di rimanere lucida, essendo una donna pratica. Abbraccia infatti Moane con tutto il suo cuore e porta la testa di Moane sulla sua spalla. Dondolandola un po’ come a calmarla.
“Mike non ha mai apprezzato davvero nè me nè il mio corpo… - continua amara e con tono molto basso, Moane – non sono abbastanza donna….” e sudava, disperata, confusa.
A quel punto, senza schifo del sudore, Johanna con una mano le prende la testa e l’altra la schiena, appiccicandola a sé. Zik non potè fare a meno di notare che il seno grande e il seno piccolo si erano incontrati e premevano attaccati, ma in quel momento non c’era godimento. Solo tristezza.
Moane per l’abbraccio, sente un po’ di calore umano e girando la testa (sulla spalla di Johanna) verso l’interno finisce col naso e la bocca contro il collo di Johanna, anche lei dispiaciuta e sudata per il vapore della cucina, e l’emozione della tristezza.
E senza sapere bene cosa fa, sudatissima, ansimando e singhiozzando Moane…. Si alza dal collo e si attacca alle labbra di Johanna, baciandola!
Johanna… si irrigidisce immediatamente e spalanca gli occhi, così come Zik, sbalordito.
Si passa in un attimo dai lamenti, le consolazioni e i singhiozzii, al silenzio. Alla pace…. di un bacio. Non importava che fosse saffico.
Zik si intenerisce per la scena. Come una bimba che ha bisogno del bacio della mamma.
Johanna con ancora gli occhi sgranati e con la sua umanità rimane immobile e non osa ribellarsi, anche se l’istinto… insomma, baciare una donna non era cosa per lei… Ma in quel momento… le capitava.
Johanna nota nel silenzio che Moane insiste nel bacio perché trova finamente pace e piacere, e quindi anche Johanna si addolcisce. La lascia fare. Le vuole bene... è il bacio è dolcissimo.
Le mani di Moane dolcmente prendono a carezzare il viso di Johanna mentre non smette di baciarla. Poi attraversano i suoi capelli dalla fronte al collo, e il suo bisogno di umanità… sale. Insieme al suo respiro ansimante, mezzo soffocato dal bacio dolcissimo… e lunghissimo.
Le mani di Johanna che prima stringevano Moane e poi si erano irrigidite… riprendono a carezzare la maglietta sudata di Moane, vedendo che le faceva bene. Moane era felice in quel momento e Johanna per nulla al mondo l’avrebbe lasciata o avrebbe smesso di carezzarle la schiena. In fondo, pensava Johanna che doveva razionalizzare, un bacio delicato sulla bocca non era mica necessariamente da lesbica…
…finchè Moane sempre più sudata e bisognosa di sentirsi amata… non ci mise la lingua!
***
Una lingua davvero morbida… che si muove lentamente… avida di calore umano.
Le mani di Zik… a quel punto sono sul cazzo.
Moane è partita… in preda a una dolcezza mai provata prima. Si sente capita. Amata. Finalmente. Non sa più che sesso abbia. Ma non è più importante. La sua spontaneità ha preso il sopravvento. E’ lei al 1000 per 1000!
Johanne ha riaperto gli occhi e senza togliere le labbra da quelle di Moane guarda supplichevole Zik come a chiedere: “ e ora che faccio?”
E’ qui che Zik, per la prima volta con Johanna, diventa il leader e il regista assoluto: lascia il cazzo e scatta ad indicare a Johanna di non muoversi e, col palmo della mano rivolto alla fdanzata, Zik le fa cenno di calmarsi e di continuare…
Ed è solo qui che, fidandosi di Zik, Johanna finalmente smette di preoccuparsi e… accetta completamente Moane!
Moane intanto passava dalla dolcezza e dalla delicatezza ad una maggiore intensità, cominciando a baciare sul collo la sua amica, sotto i folti capelli lisci e ben pettinati e nel complice coinvolgimento del vapore della cucina…
Johanna a questo punto chiude gli occhi e “sente” Moane. Che la stava leccando!
Con dolcezza innata… Sul collo, sulle spalle, sul seno… e qui… Sotto alle perline una piccola erezione: il capezzolo duro di Johanna. Le due donne erano avvolte dal vapore, dal sudore, dalla sensazione di un massaggio così delicato che nessuna lingua da uomo avrebbe potuto creare.
Ma prima ancora di capire questo… a Johanna sembra che il solletico del vapore che le gocciola addosso all’ esterno del corpo….. le stia scendendo, anche e copiosamente, in ….fica!
Zik intanto non vuole che il “sogno sonnambulo” finisca e Moane si “svegli”. Quindi a gesti , senza emettere un suono (si sentiva solo l’ansimante Moane e … forse basta) indica il tavolo della cucina, libero dalle sedie che erano state usate in sala, dove far appoggiare Moane. Johanne ubbidì, accettando la regia di Zik, ma come ogni grande attore fa persino di più… ormai partecipe (come mai avrebbe pensato), in un desiderio che sta a metà tra la curiosità di un nuovo e inimmaginato godimento e il suo lato pratico che le dice di assecondare “tutto ciò che fa piacere a Moane”. Ma ormai… non solo a Moane!
***
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Mike e zik amici di figa. cap 2
MIKE E ZIK AMICI DI FIGA (genere vario) CAP. II
“Occazzo!....” esclama Mike, di nuovo eccitato.
"L'americana si è abbassata in un attimo la gonna, ha fatto rientrare le tette ed era subito pronta... ad aprire! MA IO ERO SENZA PANTALONI, con la faccia LAVATA, la camicia pure e il cazzo ancora ABBONDANTEMENTE duro.... ho fatto giusto in tempo a fare un salto nascondendo la mia nudità dietro all'americana per non farmi vedere da chi bussava. E l’americana, incurante, ha aperto. Era l'ufficiale di bordo, incazzata per gli schiamazzi! Una donna alta e magra, bella, mora, capelli lunghi coi boccoli, labbra carnose, con la divisa scura, spinta appena in fuori dal seno piccolo, i pantaloni stretti che disegnavano le cosce e il culo leggermente ampio... e perfettamente tondo…. Ma stranamente portava delle scarpe colla zeppa. Un dettaglio femminile e non adeguato alla divisa. Lei una figa mostruosa… una venere. Dall’autorità che mostrava sembrava il capitano. Io sbirciavo da dietro, sempre un po’ nascondendomi, e non potevo toglierle lo sguardo di dosso…. era davvero figa. Lei nell' incazzatura per gli schiamazzi... E’ ENTRATA in stanza!"...
All’ingresso di questo nuovo personaggio della storia Mike torna interessato e senza accorgersi, forse il fascino della divisa o la donna alta e bella, incazzata e da domare pure lei... si riporta la mano sul pene, ancora bagnato.
Continua Zik:" Quella è entrata e... mi ha visto quasi nudo, ha abbassato lo sguardo e vedendo il mio LUI, ha sbattuto gli occhi INCREDULA…, eh, sai...,"
Mike oramai è infastidito, e Zik è prevedibile…
"Poi – prosegue Zik – ha visto la vasca con la schiuma... non ci voleva un genio per capire che noi dovevamo….!
E a quel punto sai che ha fatto? Si è calmata!!!
Si… Ha abbandonato la rabbia… e con uno sguardo aguzzo da porcona ha detto all'americana di chiudere la porta. "
“EHHHH?” Mike non ci crede:
"NO!!!!! NON e' possibile...!
NOn ci credo non ti puoi essere fatto anche l'ufficiale..."
"infatti, - continua Zik - come ti dicevo, purtroppo no".
“E come mai?”
Zik cambiò tono e si fece serio. Sembrava... SINCERO!
"MI ha guardato a lungo il cazzo. Sorrideva in modo infido. Poi guardava la passerona Americana. E rideva. L'Americana si mostrava forte e spavalda e le è andata incontro con la mano tesa dicendo: "Hello, I am Julie!" quali a scusarsi per lo schiamazzo precedente e proponendosi come amica, come nulla fosse...
Ma l'ufficiale… aggrottando improvvisamente le ciglia le ha schiaffeggiato con notevole violenza la mano!"
***
"NO!..." esclama Mike che davanti all introduzione delle seconda donna nel racconto già faceva fatica a tenere a bada la sua mano. Soprattutto da quando l'ufficiale aveva ordinato di chiudere la porta...!
Allo schiaffo violento sulla mano, poi... a Mike era tornato di nuovo durissimo!
"E... cosa ha fatto? Vai avanti!" incalza Mike.
"Allora..- riprende Zik- io avevo ancora i miei 30 cm fuori..."
“Seeeeeeeeh! Non esagerare! - fa Mike! – ora ce l’hai più lungo di Rocco?”
"Va beh, ok, 25! ... che questa, dai pantaloni si è tolta.... la cintura! La vacca ... ecco cosa stava pensando divertita!"
"Ma mi sembri serio, Zik.." chiede Mike.
"Sì... questa parte non mi piace, perchè MI HA COSTRETTO A GUARDARE!"
"Cosa????" chiede Mike sbalordito.
“Sì, non ci crederai: Hanno fatto di tutto… e senza di me! Il "capitano" ha detto a Julie di entrare nella vasca schiumosa così com'era: vestita”.
"Vestita? La troia!... - esclama Mike - Una lesbicona autoritaria e stupenda cui piace vedere la carne vogliosa attraverso un vestito intriso d'acqua!... e...?"
Zik prosegue: "Julie era nella vasca posta al centro della stanza, inzuppata come un babà al Rhum ! la testa e le tette sporgevano dalla schiuma. Io non potevo muovermi se no prendevo una cinghata... ma non mi lamentavo della scena, a dire il vero. La cagna in calore, si è tolta la camicetta colle mostrine e ha esibito un seno spettacolare: alto, sodo, una terza perfetta. Abbronzato pure!
Poi (bada bene) senza togliersi i pantaloni, si è avvicinata alla vasca e L’HA... CAVALCATA! mettendo le gambe aperte che penzolano fuori i bordi, il culo che si riempiva di schiuma e il corpo inclinato all'indietro con le mani appoggiate sul bordo. Ora una cosa che mi ha fatto quasi venire guardandole: la "capitana" … che fino ad ora era stata incazzata, autoritaria e a tratti violenta…. Vira di netto e… ha addolcito tutto il suo atteggiamento, quasi a ricordarsi di essere una dolcissima femme fatale.
La voce quindi è diventata dolcissima, e la sensualissima donna guardava con dolcezza la faccia di Julie che sorrideva, intanto che fuori il cielo diventava blu…. Ci sarebbe voluta una musica sottile.... tutto diventava… romantico…. E appassionatamente…. lesbo. (E io guardo…)
In quella dolce atmosfera colei che aveva assunto il comando sussurra dolcemente a Julie di abbassarle la cerniera... dietro la quale non c’erano mutandine....
La (ormai dolcissima e astutissima) comandante in capo VOLEVA essere leccata, e leccata, e leccata.... e per Julie probabilmente diventava sempre più chiaro che SOLO DOPO una lunga leccata, avrebbe potuto farle di tutto... tutto (!) quello che anche Julie voleva”.
***
"MIIIIINCHIA..... !" Esclama Mike.
"Certo che... non essere coinvolto... Col tuo cazzone...(!) deve far male... ma se è lesbica è lesbica!" Mike stuzzica un pochino Zik.
"Secondo me non è lesbica. E' per punirmi! Perche non avevo scelto di trombarmi lei, ma Julie, che non era certo bella come lei". Conclude Zik. Ma sinceramente mi sembrava molto più zoccola….”
Mike capisce che Zik non stava raccontando balle stavolta. La storia diventa profondamente intrigante poiché era una storia ... VERA!
"OK... , e poi?" chiede Mike. "Eri arrivato alla figa del capitano, aperta davanti alla faccia di Julie... tra l'altro pelosa?"
"Mike,... stavolta ti saresti fatto una sega davanti a loro, se fossi stato in me: era la fica più pelosa che avessi mai visto. Talmente pelosa che "la capitana" ha dovuto mettersi una mano dentro i pantaloni quando Julie ha tirato giù la cerniera, per non farsi strappare il pelo... e quando la cerniera era abbassata, il pelo usciva dalla patta come un cazzo. Avrà avuto 7/8 cm di pelo sporgente, o di più!"
"Eeeeeh!"
"Giuro! Credo la capitana fosse di nazionalità nordafricana troppo pelose per me... Algerina, o che. NO: Berbera! Ecco. Berbera!
Comunque Julie era estasiata! Aveva gli occhi sgranati per la bellezza ammaliante di Atef" dice Zik.
"Atef si chiama la “capitana”?"
"Sì. Lo so perchè ho fatto indagini dopo... Avrei voluto scoparmela dopo aver visto tutta quella scena, ma... lei per il resto del viaggio mi ha guardato sempre sorridendo della serie: Zero, mio caro.... Zero chance!
"Ma dopo tutta quella scena?-chede Mike. “Cosa è successo?”
“Julie, tutta piena di schiuma e bagnata come una spugna imbevuta prima ha usato le dita e toccava la capitana con una delicatezza che prima non potevo nemmeno sospettare. Tra le sue dita che morbide allargavano il folto cespuglio nero e la schiuma bianca che lo ammorbidiva e pettinava… arrivava l’altra mano a toccare e fuggire, con tocchi sapienti e repentini, il clitoride di Afef, che se non sbaglio è diventato… il triplo!!! Non ci crederai: un cazzino ritto e turgido, che Julie sgrillettava allo stesso tempo con l’altra mano.
lo spettacolo era unico. La capitana si contorceva… mugulava, sospirava… e dopo lunghissimi minuti, … un BALZO in avanti sulla vasca: la “capitana” voleva la bocca di Julie.
E con una provocantissima delicatezza da lesbicona, con un sorriso complice e porco… la bocca di Julie… è arrivata!”
***
Zik continua nel suo racconto: “Afef inarcava la schiena irrigidendosi e tremando “… AH!” A volte urlava. E Julie cambiava ritmo: ora più forte e poi la lingua succhiava… lentamente…. Poi d’improvviso, una sberla alla figa! La capitana scattava irrigidendosi per un secondo e godendo il secondo dopo…. E intanto Julie cercando delicatamente di scoprire i limiti del piacere di chi aveva di fronte, le infila, uno dopo l’altro, tre dita nella fregna! E al terzo….un profondo e diffuso AAAAAAAHHHHHHHH! pervade la cabina...
Caro Mike… Avevo l’impressione che non fosse più il bianco della schiuma a scendere dalla figa della capitana….”
Mike non ce la fa più e viene per la seconda volta…
***
“E poi, mio caro Mike, la scena finale: Afef si avvolge lentamente un capo della cintura su una mano e poi sempre lentamente, l’altro capo sull’altra mano lasciando una cinquantina di cm di cintura tra le due mani e… violentemente ha agganciato il collo di Julie che aveva riperso a penetrarla colle dita. Così tirando il collo di Julie a sé, si scivolò avanti colla sua sorca fino alla bocca di Julie e…. un'altra ondata, anzi TZUNAMI di godimento, tra le dita che la fottevano forte, la lingua ora a sgrillettare pazzamente e Afef che si teneva stretta la cinghia e la testa di Julie…
Eh, no. Non ce la facevo più… mi sono allora mosso ormai deciso a chiavarmele entrambe, col cazzone prorompente…!!!
E…. SCIAFFFFFF ! La capitana aveva calcolato tutto: anche il mio movimento. E mi ha fermato con una CINGHIATA!!! Ho ancora il segno su schiena e culo… maledetta stronza troiazza!
Voleva umiliarmi e lo poteva fare! Controllava tutto.
Cavalcava la vasca, sferzava scudisciate allo stallone (me) e si gongolava dal piacere, alternando dolcezza e determinazione!
Poi la cosa tra loro è ripresa e io buono a guardare, col mio cazzo in mano…”
Mike comincia ad averne abbastanza di venire… ma non può staccarsi dal telefono.
Il racconto è ancora lungo e questa incredibile Afef è diventata un sogno per Mike, che è abituato alla e prevedibile dolcezza della sua compagna Moane. Mike desidera ora trasgredire….
“Zik,- gli dice – la nave è ancora qui?”
“Sì… perché?”
Mike ha raggiunto quel momento della vita dove si prendono decisioni e la decisione era… che era arrivata l’ora di muoversi.
“Vado al porto.Te la trombo io quella!!!”
Detto fatto, Mike si fa dare l’ indirizzo esatto dall’esterrefatto Zik, ed esce.
“Ma Mike! - Esclama Zik,- stasera venivamo a cena da voi io e la mia nuova tipa. Volevo presentarvela, che così mi dite,…”
Ma Mike non è più al telefono. Se n’èa già andato: ormai nulla l’avrebbe più tenuto. Una volta nella vita quella Afef passa di lì. Deve provare a DOMARLA! E in un colpo vuole eguagliare e superare Zik.
Troppi anni Zik aveva parlato delle sue imprese stimolando Mike. Stavolta Mike vuole emularlo. Anche lui ha diritto a provare la fica di qualcun altra. La sua donna è sempre dolce e mai aggressiva a letto… scopare la fantastica Afef avrebbe avuto un altro sapore!!!
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Mike e zik, amici di figa cap 1
MIKE E ZIK AMICI DI FIGA (genere vario) CAP. I
Mike è sempre stato un bravo bambino, suo cugino Zik un ragazzaccio.
Eppure sia da piccoli che ancor oggi, a 30 anni passati da un po’, sono sempre molto amici.
Da adolescenti, andavano in giro insieme ad abbordare le ragazze della loro età. Eh! A 15 anni... hai il massimo degli ormoni! Ma le ragazze… niente! Solo una o due, col fare molto più da troia delle altre, ci stavano per un po', ma poi mollavano divertite un due di picche. Quelle sere solo tante seghe.
Mike e Zik oggi sono cresciuti e si raccontano ancora molto le loro esperienze. Molto diverse per la verità…
Zik ha provato di tutto o quasi. Mike no. Ma non invidia Zik: non ha la convinzione che Zik sia realizzato perché è sempre agitato. Zik non è mai stato un ragazzo tranquillo e non si capisce se sia oggi un uomo appagato. Forse un valido motivo che spiega la cosa è proprio che Zik non ha mai avuto una compagna fissa, e questo lo rende ansioso… desideroso di apparire… mentre Mike non è come lui: è tranquillo e riservato, da tempo insieme a Moane,una sua coetanea. … Il nome ricorda la mitica Moana Pozzi, che fu una donna da capogiro… e che fece sognare il mondo dell’eros e… , a dire il vero, chiunque! Ma Moane non la ricorda per nulla. E’ anzi giudicata poco sexy, una donna senza malizia, acqua e sapone, modello “casa e famiglia”, solare e forse troppo semplice per Mike, che le vuole bene… ma invece ha la fantasia di donne sofisticate, che non te la danno “facile”, proprio come le sognava da adolescente, e quasi a farti impazzire, ti attizzano con vestiti e atteggiamenti da vere stronze di gran classe, maliziose, consapevoli, divertite, inarrivabili…
I racconti piccanti tra i due sono ancora all’ ordine del giorno. Quelli telefonici di Zik sono sempre infuocati e... forse esagerati. Ma Mike sogna molto e... a dire il vero si eccita ascoltando storie e fantasie. La verità è che si masturba persino per i racconti telefonici di Zik. Mike vorrebbe… osare come lui. Avere il coraggio… ma non è pronto. Forse un giorno.
Zik non lo sa, ma percepisce che a Mike piacciono i suoi racconti. E a lui peraltro piace raccontare e farsi bello, stando al centro dell’attenzione...
Oggi è proprio un giorno di telefonata piccante... e Zik, al rientro da un viaggio, racconta a Mike di una porcellona ricca e formosa, sui 40, e molto stronza e porca. Una di quelle donne che non sono bellissime, ma forse anche per quello hanno un richiamo sessuale enorme, per tutto: la classe, i vestiti, il trucco, le scarpe, la faccia…! Insomma: i tanti soldi rendono una ricca donna matura col fare sprezzante, da volgare bagascia ad arrapante troiona di gran lusso...
***
"Ero dunque in crociera - racconta Zik al telefono - e lei seduta al tavolino di uno dei bar della nave. Maneggiava whatsapp velocemente come avrei voluto che maneggiasse il mio cazzo. E ogni tanto socchiudeva gli occhi compiaciuta, probabilmente per un video o che. Io immaginavo che lo fosse per aver visto foto delle mie dimensioni mostruose."
A Mike non piace quando Zik si vanta del suo uccello. Mike non ha grandi dimensioni. Lunghezza normale. Ha molta circonferenza invece. Sa che molte donne apprezzano molto e a volte preferiscono la grande circonferenza, ma la lunghezza per lui è importante e… invidia da morire Zik e tutto il suo mondo esagerato, il suo pene esagerato, le sue avventure esagerate. Lui non l’avrebbe mai avuto un pene enorme. Si tiene queste cose per sé, un po’ timido… ma enormemente voglioso. Voglioso di trasgredire con qualcuna diversa da Moane… una che solo a guardarti… vuole che tu capisca che lei è troia.
"Mi sono alzato dal mio posto, a tre tavolini di distanza - continua Zik - perchè vedendo che era sola da un po', ho dedotto che non aveva nessun marito o uomo. E ho deciso di abbordarla".
"Com'era fisicamente?" chiede Mike.
“Una quarantina d'anni, forse poco meno. Grassa no… ma non magra, un po’ volgare, e con due tette enormi e mal contenute da un vestito fasciante, lungo, rosso scuro. Gambe magre, con cavigliera sottile d'oro. Scarpe di sicuro italiane, molto di lusso,... tacco 12, fatte di una garza nera traforata, con il buco centrale davanti, da cui uscivano grandi unghie rosse smaltate ... e tutto questo… era di giorno! Una puttanona di sicuro!"
"E il viso?" Chiede MIke.
"Ma checcazzo te ne frega?"
"mi eccita il viso – replica Mike - hai detto stronza: si vedeva dal viso?"
Zik ci pensa un po' e poi esclama: "Si ! Viso molto da stronza. Un viso presuntuoso con gli angoli della bocca all'ingiù, tipo da incazzata. Le sopracciglia da malefica che quando rideva nemmeno si alzavano... insomma: una “cattivona”! Ha ha ha…”
"Non dirmi che sei riuscito a trombarti anche questa..." chiede Mike che già “assaporava” la cosa, visualizzando il vestito e le scarpe…
"Certo! che ti credi?"
"Racconta, dai...!"
Zik procede: “Ho deciso l'approccio da "castigatore", pertanto mi son fatto una… carezzina in mezzo ai jeans guardando lei, me lo sono fatto rizzare subito, poi coi jeans attillati e il pacco gonfio che si vedeva benissimo, sono andato verso di lei deciso."
Mike già si era portato la mano sul pene, eccitato.
"Sono arrivato davanti a lei e lei mi ha guardato subito con disprezzo. Come dire CAZZO VUOI??..."
"YES?" mi dice con faccia schifata. Poi vede il mio RAPACE gonfio ed esplode a ridere e mi fa: “SIT DOWN!"
"Davvero? – esclama Mike - Perchè ha riso? E poi… Ti ha detto di sederti! Era inglese?"
"Calma! …. Americana. Grandi scopatrici le Americane.... Si mangiano letteralmente il tuo cazzo, con una figa che ci manca poco abbia davvero i denti...
Oh, non ci crederai, ma mi ha preso, nemmeno chiesto il nome, e portato in cabina." conclude Zik.
"Così???? Senza che tu le chiedessi nulla...?"
"Certo! Una troia affamata che secondo me si era messa i tacchi e il vestito per cuccare e... sapeva ci avrebbe messo ben poco!"
MIke si smanetta già l'uccello perchè la situazione lo intriga molto.
Zik contunua: "Non ci credevo: una scena come nei migliori film porno: abbiamo preso un corridoio riservato ai VIP, e con scheda magnetica che aveva tra le tette apre la porta borchiata e…. una cabina da sballo, grandissima, con una vasca da bagno imperiale in centro alla stanza, già con acqua e schiuma!!! Quella donna volgare e di certo troiona doveva essere una mafiosa, o una donna potente… o comunque una piena di soldi da fare schifo... abituata a prendere quello che voleva avere.
Appena dentro la cabina dopo l’attimo di ammirazione per la vasca e la cabina, mi sono girato verso di lei che aveva chiuso la porta e le sono saltato addosso con grande mascolinità! E quasi violentemente l’ho schiacciata tra… la porta e il mio CONDOR!"
Mike, sempre invidiosamente stizzito, non apprezza ma lascia correre. Vuol sapere il seguito!
" insomma – continua Zik - lei si mostrava tanto sprezzante e decisa, ma poi ho preso io il comando e l'ho fatto con furore: attaccata, e subito stantuffata!"
“Subito? Senza nessun preliminare?”
"Ma vaffanculo i preliminari! Meritava di essere subito messa al suo posto la ricca americana tettona e troiona! E così faccio: la trombo, e la trombo, e la ri-trombo!"
Mike ha una turgidità di uccello evidente... e prova gusto al più piccolo tocco…
"Poi- prosegue Zik- dopo mezz’ora che la stantuffavo per bene, lei ha fatto una cosa fantastica: sopra la porta c'era un ripiano sorretto da due grossi sostegni di ferro, e LEI…. lei... si è appesa!!!
Bella piena, con quelle tettone immense… sarà stata 80 kg ...! Eppure... agile!!!!
Allora…. Ho fatto la contromossa: io ho messo i miei avambracci sotto le sue cosce, le ho alzato le gambe e l'ho penetrata da sotto, come se fossi io a sostenere tutto quel peso! HA ha ha!!!
"Una posa piena di energia!" Disse MIke un po' invidioso... mentre, eccitatissimo, al contempo si smanettava ormai con decisione e rozzezza, e stava attento a non venire.
“Lei – continua Zik - aveva gli occhi infuocati e guardandomi con possesso diceva" ITALIAN STALLION! YOU ARE FUCKING GOOD!" E poi il suo frequente YES ! YEEEEEES! Contraendo le sopracciglia in segno di evidente godimento.
***
"Fantastico"- dice Mike - " te la sei scopata sulla porta!" E poi quasi a compensare, sminuendo l’amico, aggiunge: "Ma a me non piacciono le ciccione che di solito sono rasate e senza un pelo..." A Mike e Zik in realtà piacciono molto le donne più diverse, anche se a entrambi piacciono “tonde”, anche mature, e sicuramente delle gran porche, ma a Mike piace da morire il pelo.
"Hei!- si indispettisce Zik - 80 kg non sono ciccione, sono solo piene e abbondanti, con tanta roba che si muove e... che TU muovi! E poi.... era pelosa!"
"Davvero?" Mike sgrana gli occhi al pensiero.
"Sì... biondo rossa... pelosissima! Non si rasava da mesi! Una selva bagnata!!! Quasi ispida!....
SCHERZO!”
Mike stava per venire...! "ECCHECCAZZO, ZIK! Vaffanculo!"
“Mi dispiace per te, caro Mike, ma quella donna di pelo nemmeno l’ombra. Aveva la pelle fantastica: tesa come un tamburo africano! E la patatina era depilatissima: liscia come la polpa di un AVOCADO, e avev labbra morbide e saporite come una.... MORTADELLA FRESCA!
Dopo la stantuffata sula porta infatti, mi sono abbassato velocemente e con voracità, lei sempre appesa, mi sono messo le sue gambe in spalla HA HA HA! e ho cominciato a leccare!
Lei... MMMMH! Ah... AH... AHHHH! godeva come una vacca,....
Io, ha ha ha!, non sapevo più in quale lingua parlasse e ... premevo nella fica colla lingua dura, poi col naso e la lingua e poi con tutto il mento e il naso e... ci affondavo quasi la testa! Una fica fatta apposta per il fisting!”
***
Mike si ritrova le mani piene di sperma.
"E Lei .... E' venuta ancora, ma a questo punto, emettendo un urlo da sirena dei pompieri, ha stretto le gambe e mi ha quasi spappolato la faccia!
E' scesa da quella porta che mi guardava esausta e compiaciuta, ma, come se non ne avesse ancora abbastanza, sempre con le sopracciglia aggrottate e provocanti come per dire: SEI UN MAGO del piacere e mi hai fatto godere come una cagna…, ma non credere di aver finito!"
"Fantastico..." dice Mike.
Mike pensa che Zik sia un grande, ma gli pare che spesso ne approfitti e forse gonfi la cosa per farsi bello, con quel suo cazzo gigante, le donne super-troione, le situazioni intrigantissime, ecc... insomma non è al 100% sicuro che sia proprio tutto vero quello che racconta.
"E non è mica tutto..." aggiunge Zik.
"NO???" Mike era ormai venuto e non era interessato in altre probabili sbruffonate... Non ci credeva più tanto a quella storia.
"Si è aggiunta un altra donna..."
NO, Mike sta per dirgli che non ci crede...
"…che però non sono riuscito a scoparmi".
Mike si trattiene: qualcosa non gli torna nell’ipotesi delle balle del tutto inventate. "Continua!" gli disse quindi.
“Certo. Appena finita la leccata e il “fisting” col naso e col mento e quasi con la testa, e mentre io avevo la faccia ancora lavata dal suo umore... bussano dannatamente forte alla porta: Una voce incazzata… di donna!"
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7 years ago
admin, 75
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È così che tutto ebbe inizio …. (prima parte)
Un'estate calda e bella di tanto tempo fa.
Mia moglie, Virginia, ed io (Luca) spesso ci ritrovavamo a parlare come sarebbe stato farlo con una coppia. Certo non sarebbe stato facile trovarne una che poteva soddisfare tutte le nostre esigenze, soprattutto quelle relative alla riservatezza.
All’epoca non avevamo nessuna esperienza in questo campo, solo le nostre fantasie.
In quel periodo avevamo stretto una solida amicizia con una coppia. Uscivamo quasi tutti i sabati sera, organizzavamo i nostri viaggi estivi ed invernali insieme, insomma, eravamo molto affiatati e, direi anche, complici.
Infatti spesso, nei nostri momenti insieme, ci ritrovavamo a parlare di sesso. Loro erano più esperti di noi, avendo avuto alcune esperienze con altre coppie e, saltuari “visite” a club privé della nostra zona.
I loro racconti ci incuriosivano sempre più, la nostra paura ricorrente era quella che se fosse successo qualcosa di sesso tra di noi, pensavamo che fosse possibile che si alterasse in nostro ottimo rapporto di amicizia.
Le discussioni, le situazioni “strane” però si accavallavano sempre più, sempre più si parlava di sesso e di rapporti con partner diversi fino a raggiugere una sorta di accordo che si configurava nel fatto che tra noi poteva benissimo accadere senza che il tutto fosse preventivamente organizzato.
I fatti dimostrarono come realmente la questione, tra di noi, fosse proprio realizzabile in questi termini.
Ma, ritorniamo, a quella estate molto calda. Visto le condizioni particolari del tempo, la coppia di amici, ha avuto la buona idea di invitarci a trascorrere il sabato pomeriggio a casa loro per goderci con loro la nuova piscina che avevano fatto costruire nel parco della casa.
Noi accettammo ben volentieri, quindi, nel primo pomeriggio, io e mia moglie ci siamo messi in viaggio, con la nostra auto, per raggiugere la loro casa.
Seduta sul lato del passeggero, Virginia indossa un pantaloncino di jeans blu chiaro, il tipo di pantaloncini che scendono appena sotto la piega dei glutei e su cui gli uomini amano lasciare vagare gli occhi. Sopra indossava una piccola canotta nera sotto la quale nascondeva un reggiseno coordinato con il perizoma che indossava sotto i pantaloncini.
Io indossavo un bermuda beige e una camicia in tinta.
Dopo alcuni minuti di viaggio, raggiungemmo la casa dei nostri amici.
Loro vivono in una bella casa di campagna con un terreno molto ampio tutto intorno all’edificio principale. Il tutto delimitato da alte siepi che non lasciano intravedere nulla dell’interno.
Mia moglie, appena scesa dall'auto, si premurò di suonare il campanello posto alla destra del cancello, le rispose la voce femminile della nostra amica Elena, Virginia a quel punto disse: “Ehi, ciao, eccoci qui!”
Aperto il cancello, ci avviammo lungo il viottolo che conduce alla casa e ci trovammo, dopo pochi passi, faccia a faccia con una grande piscina blu in cui i nostri amici già si stanno rinfrescando.
“Ciao, come va?” ci chiese Elena, avvicinandosi a noi.
Era evidente che era appena uscita dall'acqua della piscina. Il suo corpo brillava sotto l'effetto del sole sulle gocce d’acqua. Il costume da bagno nero con puntini bianchi di Elena si infilava sul suo cavallo e sul suo pube che, evidentemente, immaginavo fosse epilato. Sul petto, gli stessi motivi con piccole bretelle che si ergono sulle sue spalle.
La forma dei suoi seni ha attirato subito la mia attenzione.
“Sei già in equipaggiamento da combattimento!” disse Virginia, sorridendogli.
“Perché dovremmo privarci di questo piacere?” rispose Elena, e si avvicinò a noi per darci un bacio.
Le sue guance bagnate si sono appena incollate su quelle di mia moglie e mia. L'acqua ha sempre avuto su di me un potere molto erotico.
"Ciao amici" disse Giuseppe, il marito di Elena
“Come stai?” Gli risposi.
“Eccellentemente!” disse avvicinandosi a Virgilia i cui occhi si spostarono rapidamente sul corpo di Giuseppe, anch'esso gocciolante d'acqua.
“Vuoi farti un tuffo in piscina?” Giuseppe chiese a mia moglie.
“Certo,” lei rispose “non prima di essermi messa in costume.”
Entrambi si scambiarono un sorriso amichevole.
“Potete andare a cambiarvi in casa.” ci disse Elena.
Conoscevamo bene la casa, quindi, aprimmo la porta che si affaccia su una piccola stanza adibita a magazzino. Comincio o a spogliarmi, togliendomi i bermuda ed il boxer che indossavo.
Il mio cazzo era, a quel punto, proprio di fronte in direzione di mia moglie che lo guarda.
“Ciao”, disse sorridendo, venendo a stuzzicarlo con le dita.
Il mio cazzo rispose con un piccolo movimento involontario.
Ho sorriso a mia moglie che ha iniziato a togliersi la canottiera riponendola sulla mia testa.
Poi si sgancia il reggiseno per liberare il suo petto, un piccolo scrigno con bellissime areole sormontate da un capezzolo che aspettano solo di essere accarezzate.
Indossa la parte superiore del suo costume da bagno, un top che si allaccia sulla schiena facendo un piccolo nodo. Quindi rimuove i suoi pantaloncini di jeans e, inevitabilmente, mi appare il suo pube rasato che domina l'entrata della sua vagina.
“Ehi, piccolo guardone!!!” mi disse, voltandosi.
Sorrido e poi mi affretto a guardare i suoi glutei rotondeggianti. Un gluteo che amo toccare, guardare, massaggiare e sul quale ho già fatto molte cose “cattive”.
Pensai: “Wow, il culo di mia moglie è troppo bello!”
Lei lo nascose alla mia vista indossando il suo costume, tipo brasiliano, che lasciava intravedere la rotondità delle sue natiche per il piacere degli occhi maschili.
Legandosi i lacci sui fianchi mi disse: “Allora, hai intenzione di restare qui dentro?”
“E perché no!” Risposi con un sorriso.
“Dai, mettiti il costume e uniamoci a loro.” ha aggiunto Virginia.
Mi metto il mio boxer nero da bagno che modella il mio cazzo, non proprio a riposo ma neanche in piena rigidità, come risultato del suo solletico manuale. Usciamo per unirci ai nostri amici che ci aspettano vicino alla loro piscina. Virginia e io sentiamo i loro sguardi sui nostri corpi quasi nudi.
"Dai, andiamo a nuotare." disse Elena, iniziando a entrare nell'acqua.
“Eccomi!” dico io tuffandomi direttamente.
Virginia, nel frattempo, in modo più tranquillo, entra a poco a poco con delicatezza della scala, prima di immergere completamente il suo corpo nell'acqua.
“Ooooh, bellissimo!” Dico, sentendo la freschezza dell'acqua su di me.
“Ne approfittiamo ogni giorno.” dice Giuseppe.
"Hai ragione, è veramente bello." rispose Virginia.
Nuotiamo un po' e siamo tutti e quattro nell'acqua. Dopo alcune decine di minuti trascorsi in piscina, Elena ci offre un drink.
Esce dall'acqua vicino alla scala, momento magico perché non sono lontano e posso tranquillamente vedere le sue natiche e le sue gambe fuori, una scena super sensuale e molto eccitante.
Ritorna qualche minuto dopo con un vassoio sul quale sono collocati quattro bicchieri e una brocca di sangria.
Virginia, Giuseppe ed io usciamo dalla piscina e andiamo alle sedie, dove c'è la nostra ospite.
Sediamo Virginia e io fianco a fianco su due sdraio mentre Elena e Giuseppe sono posti di fronte a noi.
Giuseppe riempie i quattro bicchieri e ce ne offre due.
“Salute!” esclama mia moglie, alzando il bicchiere.
Tutti e quattro beviamo qualche sorso di sangria, leggera, poco alcolica.
Gli sguardi vagano, di tanto in tanto, sui corpi seminudi l'uno dell'altro.
Le gambe delle donne, i torsi degli uomini, i seni delle donne, l'inguine degli uomini. In breve, passiamo un buon pomeriggio.
Una volta svuotata la brocca di sangria, ci sdraiamo sulle sedie per goderci il sole sulle nostre pelli discutendo tra di noi.
Disteso sulla pancia, la testa rivolta verso Elena, i miei occhi la scrutano con discrezione. La visione del suo corpo mi dà una certa eccitazione.
Poi mi giro per sdraiarmi sulla schiena, senza preoccuparmi del “gonfiore” del mio costume.
Virginia mi guarda meccanicamente e dice: “Beh, baby sei eccitato?”
Poi mette la sua mano tra le mie gambe, sul mio costume e accarezza il mio cazzo.
Lei sorride stringendo nella mano il cazzo, dice: "È una buona cosa, ma non è il posto giusto per mostrarti.”
Un po' imbarazzato, arrossisco, mentre Elena e Giuseppe ridono guardando la mano di Virginia accarezzare il mio cazzo.
“Oh non preoccuparti, ne ho già visti altri!” disse Elena, mettendo la mano sulla coscia di Giuseppe.
“Sì, lo immagino ….” aggiunse Virginia sorridente, “però questo è ancora il cazzo del mio uomo! Un bel pisellone.”
La mano di Virginia sul mio cazzo non calma la mia eccitazione, anzi, stimola di più l’erezione. A quel punto sento le due donne parlare tra loro.
“E tu, tu non dai retta a Giuseppe?” Virginia chiede a Elena, “mettigli una mano sul …..”
Elena, non sentendo alcuna tensione nel suo costume da bagno, inizia ad accarezzare delicatamente il sesso di Giuseppe attraverso il costume.
La sua mano si muoveva dolcemente, una carezza che sembra essere gradita dall’espressione del viso di Giuseppe.
Virginia guardando anche le carezze che Elena dà a suo marito, imita i suoi movimenti su di me. Una certa atmosfera erotica è palpabile tra noi quattro.
Giuseppe e io ci godiamo le carezze che le nostre donne ci fanno. I nostri sessi stanno crescendo entrambi. Dopo pochi minuti, Elena sposta il costume da bagno di suo marito e rivela il suo sesso ai nostri occhi.
Virginia non si nasconde dal guardarlo. I suoi occhi sono inchiodati su di esso. Ma presto, lei può vedere solo la bocca della Elena che divora letteralmente il sesso di Giuseppe, il quale inizia a gemere di piacere.
È come se io e Virginia stessimo guardando un film porno eccetto che, in questo caso, entrambi gli attori erano veri, in carne ed ossa, proprio di fronte a noi.
Le mie mani non reggono più, li faccio scivolare sul retro di mia moglie per accarezzarla e farla eccitare. Dal basso verso l'alto, dall'alto verso il basso, mentre lei guarda i nostri amici, soprattutto Elena che sta facendo un bel pompino a Giuseppe.
Poi, senza dire nulla a Virginia, tiro il nodo che allaccia la parte superiore del bikini che le cade sulle cosce.
Giuseppe si gira a guardare il seno di mia moglie che ho appena scoperto.
È elettrizzato e sorride a Virginia mentre sua moglie lo lecca dalle palle al glande.
Virginia fa scorrere la mano sotto il mio costume da bagno e mi masturba, mentre io solletico i suoi capezzoli con il mio pollice e il mio indice.
Accarezzo i suoi piccoli seni allegramente sotto gli occhi divoratori di Giuseppe.
La mia mano segue le curve del corpo di Virginia, lei comincia ad ansimare e far uscire alcuni piccoli furtivi gemiti.
Poi le mie dita scendono sul suo ventre e girano intorno all'ombelico, sentendo una piccola contrazione negli addominali, che non mi impedisce di immergermi sotto il suo costume per accarezzarla direttamente sul sesso.
Elena gira la testa verso di noi mentre succhia ancora avidamente il suo uomo.
Virginia chiude gli occhi e approfitta delle mie dita che iniziano a bagnarsi.
Giro attorno al suo clitoride e gioco con le labbra del suo sesso inserendo di tanto in tanto una falange dentro per inumidire il mio dito della sua secrezione, in modo che scivoli meglio sul suo clitoride.
Il corpo di Virginia ondeggia, lei se ne compiace.
Poi si alza, voltando le spalle a Elena e Giuseppe. Si sporge in avanti per togliere il mio costume da bagno, lasciandomi completamente nudo di fronte ai nostri amici.
Sale su di me, si sovrappone e allarga il suo costume.
Giuseppe non si priva di guardare l'intimità di Virginia che prende il mio cazzo in mano e lo introduce all'ingresso della sua figa. Lei, a quel punto, si lascia cadere delicatamente su di me.
Sento il calore della sua vagina che arriva a circondare il mio pene e, poi, la lunghezza del mio sesso.
Ci stiamo baciando e scopando di fronte ai nostri amici. Questa è la prima volta che facciamo questo genere di cose. La situazione ci dà una grande eccitazione.
Virginia ondeggia sempre di più su di me, i suoi piccoli seni al sole, mentre Elena si alza per togliersi gli slip del bikini e si pone sopra il cazzo di suo marito.
Le donne si danno da fare con i nostri gingilli, provando piacere e ne danno anche a noi.
Le mani di Giuseppe e le mie accarezzano i corpi delle nostre donne.
Per liberare completamente il corpo, Virginia, scioglie il fiocco che lei aveva fatto per tener su lo slip del costume, lasciandolo cadere sul pavimento accanto a noi.
Ore è completamente nuda, il che non dispiace per nulla a Giuseppe che accoppiandosi con la moglie non distoglie gli occhi da lei.
Elena e Virginia si lanciano qualche sguardo complice e sorridono.
Giuseppe si alza e mette Elena inginocchiata sulla sedia sdraio. Lui ora la prende da dietro.
Mia moglie guarda quella sorta di film a luci rosse, scene che non la lasciano indifferente.
Giuseppe irrompe nella figa della moglie che fa una smorfia di piacere. I suoi seni, ancora prigionieri del suo bikini, oscillano al ritmo della scopata di Giuseppe.
Sono entrambi belli in questa posizione, carini da guardare.
Virginia si alza, mi sorride, poi dice: “Dai, piccolo, sta a te lavorare ora.”
Si sdraia sul lettino, guardandomi intensamente.
Quindi, mi tolgo totalmente il costume da bagno per mettermi a mio agio. Sento lo sguardo di Elena su di me. Mi prendo del tempo per lasciarla guardare.
Poi mi adagio tra le cosce di mia moglie che ha sollevato e, allargato le gambe per facilitare il mio accesso, metto il mio glande sulla sua vagina e spingo per entrare in lei.
Lei urla di piacere: “Aaaaaaaaahhhhhhhhhhh!”
Iniziamo a scopare nella posizione del missionario accanto ai nostri amici che, allo stesso tempo, stanno scopando alla pecorina.
Lo sguardo di Giuseppe è sempre su mia moglie, proprio come il mio su la sua.
A questo punto sentiamo Elena dire: “Oh sì tesoro, mi sto divertendo, continua, continua ….”
Giuseppe la sta scopando alla grande alla pecorina.
Quindi Elena porge la mano verso Virginia, sorridendo, la quale accetta il contatto allungando la sua.
Elena, dopo averla affetta, la stringe con forza mentre raggiunge l'orgasmo.
“Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!! Sii!! Sii!” Possiamo sentirla gridare.
Allo stesso tempo, Giuseppe stringe le labbra e anche lui fa un gemito di piacere mentre, godendo, scarica tutto il suo sperma dentro sua moglie.
Entrambi erano al settimo cielo.
Cosa che non è diverso per noi, infatti sento la figa di Virginia che si contrae dal piacere, gli occhi chiusi, la bocca aperta, grida: “Aaaaaaaaahhhhhhhhhh!” Anche lei è arrivata a godere sotto la forza del mio cazzo.
La guardo godere, proprio come Elena e Giuseppe che si abbracciano.
Dopo diversi lunghi secondi di estasi, Virginia riapre gli occhi e sorride.
Mi spinge un po' a tirarmi fuori da lei il mio pene. Distesa sulla sdraio, inizia a masturbarmi sorridendo, mi dice: “Baby, ora è il tuo turno.”
Mi crogiolo nella sua mano mentre accarezzo i suoi piccoli seni.
La sua mano è attaccata al mio sesso. Bastano pochi secondi per farmi venire. Lo sperma esce dal mio pene e innaffiando la sua pancia.
Mi sorride mentre le ultime gocce le colano sulla mano e sull'avambraccio.
Restiamo alcuni momenti così, tutti e quattro, non sapendo cosa dire.
Poi Elena, prendendo l’iniziativa, disse: “Farò una doccia prima di tornare in piscina.”
Ridemmo tutti e quattro e, seguimmo Elena, tutti nudi, verso le docce.
Continua …….
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1
7 years ago
Al2016,
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Sul lungotevere
Sul Lungotevere
Era mezzanotte o poco più. Stavo percorrendo il Lungotevere direzione da S. Paolo verso il Flaminio. Ero giunto nei pressi di Castel S. Angelo e sentivo il bisogno di urinare. Mi ricordai che lì, dopo il ponte di Castel S. Angelo c’era un vespasiano. Rallentai, mi accostai sulla destra e posteggiai. Scesi ed attraversai la strada, poiché il vespasiano si trovava in prossimità del parapetto che dava sul Tevere.
Dovetti fare qualche decina di metri nella direzione in cui stavo andando e… eccolo lì. C’era un tizio che bighellonava nei pressi ma, iniziando ad avere una vera urgenza di urinare mi avvicinai e vidi che il primo box (il vespasiano era fatto ad otto, con due box con le aperture verso il Tevere era occupato da un tizio che stava mostrando di masturbarsi con piacere, il secondo… era libero, ed era anche quello che rimaneva meglio nel cono d’ombra rispetto alle macchine che arrivavano da Sud. Vi entrai e mi affrettai a scaricare la vescica. Il tizio dell’altro box venne a vedere meglio chi fossi e, vedendo che stavo ancora pisciando, si avvicinò e mi posò una mano sul culo. A quel punto le cose erano due: o lo scacciavo in malo modo o… ci stavo a farmi accarezzare. Essendo bsex la cosa non mi dispiaceva per niente. Tra l’altro, venendo da una partita tra amici, giocata all’Eur, ero in tuta e questo facilitò il tizio che, accortosi del mio abbigliamento, risalì un attimo sino alla cintura e, verificato che era effettivamente il pantalone di una tuta, infilò la mano nell’elastico e, facendo scendere un po’ il pantalone, iniziò a massaggiarmi le chiappe a piena mano. Nel frattempo il tizio, che all’inizio si aggirava nei pressi, si era avvicinato e allungando una mano e prendendomi per la spalla mi aveva fatto ruotare di 90° e tirato verso l’ingresso del box. In questo modo ero completamente rivolto, con le spalle, verso il tizio che mi stava massaggiando il culo e che, in tal modo, si trovò avvantaggiato nel cercare di penetrarmi tra le chiappe e stimolarmi lo sfintere, riuscendo ad inserirvi due dita. Colui che mi aveva fatto ruotare si impossessò di uno dei miei capezzoli, torturandomelo. Ero tutto un brivido, vuoi per la situazione a rischio che scatenava l’adrenalina, vuoi per le sensazioni che mi stavano dando. Entro qualche minuto sentì quello che mi stava inculando con le dita smettere di masturbarsi, calarmi i pantaloni, sputarsi sulla mano e bagnarmi il buco del culo e, subito dopo, puntarmi il suo uccello sul buco e spingere per penetrarmi. Mi resi il più morbido possibile e…. mi penetrò con una certa facilità. Respirai a fondo, mossi un po’ il culo per assestarlo meglio e…. lasciai che iniziasse ad incularmi. Prese un ritmo lento, gustando ogni cm. del suo possesso. Ero in sollucchero !
Godevo da pazzi a sentirmi inculare in quel modo. L’altro, nel frattempo, aveva smesso di torturarmi il capezzolo, che ormai era super sensibile, ed aveva iniziato a masturbarmi al ritmo dell’inculata. Allungai la mano all’indietro per prendere in mano il suo e contraccambiare la masturbazione, cosa che gradì molto.
Fui il primo a godere, schizzando sulla parete del vespasiano. Quello che mi inculava sembrava in grado di trattenersi a lungo. Cercai di stimolarlo contraendo lo sfintere e dandogli la sensazione che gli stessi facendo un pompino con il culo. Gradì molto, ma ciò non lo portò a cambiare il ritmo né ad accelerare il suo godimento. Era una super inculata. Me la stavo veramente gustando ed ero tutto un brivido. Quello che stavo masturbando iniziò a godere mentre aveva ripreso a torturarmi i capezzoli. Ma colui che mi stava inculando con il suo ritmo mi stava distruggendo ! Riusciva a controllare il suo piacere ma ciò mi stava creando grossi problemi di equilibrio e di resistenza sulle gambe, semi piegate per dargli miglior angolo per l’inculata. Erano già più di venti minuti che mi stava inculando e… andò avanti ancora per una decina di minuti. Ma ogni cosa ha un inizio ed una fine e finalmente cedette ed iniziò a scaricarmi nel culo un torrente di sborra, facendomi nuovamente godere. E in un attimo il suo uccello si ridusse e scivolò fuori dal mio culo. Riuscì, così, a rialzarmi e stendere un po’ la schiena, stanza per la posizione, ma colui che avevo masturbato e che era ancora lì, presente, mi rigirò e mi baciò in bocca, in modo lascivo, lussurioso. Il bacio, per me, è da sempre motivo di grossa eccitazione. Gli concessi molto goduriosamente la mia bocca, contraccambiando in toto il suo bacio, ritrovando una erezione di cui il tizio si accorse e pertanto smise di baciarmi, si inchinò e me lo prese in bocca iniziando a farmi un pompino favoloso.
Quello che mi aveva inculato, vedendo la posizione di colui che mi spompinava, gli posò le mani sul culo e gli abbassò i pantaloni iniziando a palparglielo in maniera possessiva, allargandogli le chiappe e cercando di violargli lo sfintere. Mi accorsi che glielo aveva infilato nel culo da come strinse la bocca sul mio cazzo. Rimase per un momento immobile… poi riprese a succhiarmelo. Gli presi la testa tra le mani per trattenerlo e cercai di controllarmi per dare al sodomizzatore tutto il tempo di godersi l’inculata. Prendemmo lo stesso ritmo. Fu così che, dopo un po’, godemmo insieme riempiendo il tizio in bocca ed in culo., una esplosione di sborra.
Ripreso fiato… mi riassettai e me ne andai salutandoli. Che bella serata !!
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2
7 years ago
admin, 75
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Brezza marina
Quella che ti sa regalare la brezza marina è una piacevole sensazione e quel giorno di un assolato agosto leggera soffiava dal mare verso la spiaggia. Sembrava un giorno come tanti, sole, mare, relax, insomma, tutto come sempre. Percorso il sentiero che precedeva il paradiso, mi accorsi che, nonostante fosse ancora mattino presto, c'era già un bel pò di gente; il mare era fantastico così come il sole, intento a baciare quei corpi vestiti solamente dei loro colori mentre quella leggerissima brezza dolcemente li accarezzava. Liberatomi finalmente del costume mi sdraiai, ci misi poco a chiudere gli occhi, la notte a lavoro e il viaggio mi avevano un pò frastornato. Ma purtroppo la quiete durò poco, una voce interruppe bruscamente il mio sonno.. sentii chiamarmi una, due, tre volte, mi voltai e la sagoma di Simone, un amico di vecchia data, mi si parò davanti.. Simo, più a destra, ecco, bravo. così va bene.. aprire gli occhi e accecarmi non sarebbe stato proprio il massimo. Ci salutiamo e si comincia a parlare del più e del meno. Nel frattempo, però, avevo bisogno di mettermi gli occhiali da sole.. troppo chiari i miei occhi per resistere ai suoi raggi.. quel sole che, col passare del tempo, si faceva sempre più intenso.. il caldo cominciava a farsi strada e con esso anche la temperatura della spiaggia, lievitata da qualche lei di coppia veramente interessante a cui lanciavo, di tanto in tanto, qualche occhiatina nei momenti in cui Simone era intento a fare altro, come lanciare qualche pietra in mare oppure rovistare nel suo marsupio alla nevrotica ricerca di qualche mini accendino che tanto amava collezionare. Mi ripeteva spesso, se scopassi tanto quanto fumo sarei l'uomo più felice di questo mondo. Ci salutammo promettendoci che una sera saremmo andati a bere qualcosa insieme; lo seguii con lo sguardo mentre andava via, mi accorsi che non era solo, con lui c'erano altre 2 persone che non conoscevo e, nonostante il suo invito ad unirmi a loro, preferii restarmene da solo, quel giorno mi andava così. Intanto, si era fatta già metà mattinata e un bel bagno era quello di cui avevo bisogno, anche per svegliarmi un po'.. l'acqua era bellissima e cristallina, un tuffo e di ritorno in spiaggia a lasciarmi asciugare dal sole; così pensavo io ma il movimento, a mio dire sospetto di una coppia, che avevo già notato appena arrivato in spiaggia, stravolse i miei piani. Niente da dire, gran bel stravolgimento; li seguo con la coda dell'occhio e vedo che s'incamminano verso la scogliera.. lui al collo portava una macchina fotografica, lei aveva addosso solamente un pareo che portava con eleganza, nonostante ai suoi piedi non ci fossero nè scarpe nè tacchi vertiginosi ma solamente un normale paio d'infradito. Aspetto qualche attimo, il tempo di saperli già dall'altra parte della scogliera e m'incammino anch'io verso quei grandi massi.. arrivato fino in fondo oltrepasso una grande siepe, mi arresto all'improvviso e mi ci nascondo dietro.. faccio per scorgermi quanto basta ed eccomi li, nel bel mezzo di un book fotografico, dove lei giocava col pareo, in pose sensuali ed ammiccanti, mentre il suo uomo era intento a non perdersi un solo attimo di quei momenti. Toh, eccolo lì, spettatore fortunato di un film che da sempre mi ero immaginato.. quel giorno, quella mattina di un ferragosto ormai alle porte, si stava avverando un mio sogno. Toccai la siepe, chiusi e riaprii gli occhi e realizzai che ero proprio io e, soprattutto, che mi trovavo a vivere quell'esperienza che tante volte mi ero immaginato nella mia testa. Qualche altro scatto e poi via verso quella galleria abbandonata.. appena un cenno istintivo di saluto e l'emozione che dentro di me sentivo farsi sempre più forte. Abbracciati e sorridenti, mano nella mano, s'incamminano verso l'uscita della galleria mentre io li seguo a debita distanza.. ma non vanno via, chissa', forse la voglia di qualche altro scatto, pensai, avrà preso, nel frattempo, il sopravvento; ed eccola li, a mostrare tutta la sua grazia e tutta la sua femminilità al marito fotografo e a me, spettatore fortunato. Di spalle e con le mani appoggiate alla ringhiera la sua bellezza volteggiava nell'aria, quel suo profumo e il suo visino da birbante mi avevano stregato.. l'emozione provata dalla siepe si era fatta più grande e sentivo crescermi dentro l'adrenalina.. un balbettante mio "posso avvicinarmi?", quindi un cenno con la testa di lei ed eccomi li, al suo fianco. Devo ammettere che da vicino era ancora più bella, con quel suo seno favoloso e quella sua pelle finemente abbronzata.. le diedi un bacio sotto l'orecchio e il suo profumo continuava a farmi impazzire; dolcemente le accarezzai il seno fino a baciarlo, mentre notavo che suo marito per un attimo si era arrestato, ben felice di contemplare la sua meravigliosa donna. E che donna.. afferrò il mio membro e si chinò mettendosi in posa, non poteva mancare uno scatto del genere.. felice il suo lui e felicissimo io.. uno, due e poi ancora un altro.. "brava così, non muoverti.. ferma così.. bravissima"; poi fui io ad inginocchiarmi verso il suo piacere mentre le sue mani afferravano i miei capelli.. "ancora un altro scatto, ferma così".. Si voltò, regalandomi il suo culo; ero eccitatissimo, il mio membro era sempre più duro.. le toccai le sue fantastiche natiche fino ad aprirgliele per poi avvicinarci prima la bocca e poi la lingua.. aveva un buon odore, si chinò leggermente appoggiandosi al cancello. Ti piace? Da morire le risposi.. continuai a leccarglielo, i suoi gemiti di piacere mi mandavano fuori di testa. All'improvviso mi fermo', adesso tocca a me! E la vidi lentamente avvicinarsi al mio piacere.. che bocca favolosa che aveva, cominciò a prenderselo in bocca, ci sapeva fare, eccome se ci sapeva fare, prima con le mani e poi senza continuava nel suo gioco, mentre ero io adesso ad accarezzare i suoi capelli biondi. Ogni tanto mi guardava con quei suoi occhi belli e blu, quando invece li richiudeva potevo ammirarne il suo viso intento a spompinarmi con passione ed energia alternate a qualche momento di dolcezza. Di tanto in tanto sentivo una voce che mi ricordava di non essere soli io e lei in quel momento; era il suo uomo che molto eccitato ci guardava estasiato. Intanto il mio piacere saliva sempre di più.. daiii che vengo.. sì mi disse, lo voglio tutto in bocca; non finì di pronunciare quelle poche parole che copiosamente le inondai la sua bellissima ed accogliente bocca. Speravo che fossero attimi senza fine quelli che stavo vivendo ma alla vista del pareo che aveva, nel frattempo, raccolto da terra, mi accorsi che il mio viaggio stava volgendo al termine.. "ci sono i bimbi in spiaggia ad aspettarci".. in quel momento, lo ammetto, ho maledetto l'apertura della scuola a settembre, anticiparla ai primi di agosto, no eh?! Ci fu un saluto e uno scambio di sorrisi; rimasi lì, fermo per un pò, mentre uno stridente frinire delle cicale accompagnava i miei pensieri che andavano ad infrangersi nella bellezza di quella piacevole brezza marina.
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7 years ago
incercadiemozioni,
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Anaizit, laragazza della chat
Era una sera come tante altre, girovagavo per la chat senza riuscire ad aprire una conversazione con nessuno…quando “Anaizit” rispose al mio messaggio!
Dopo le presentazioni di rito, iniziamo a discute del più e del meno, quando le chiedo da quale città della sicilia scrivesse…lei rispose “sono di catania!” e pensai: ecco dopo tanto tempo riesco a trovare una ragazza con la quale si riesce a discutere e dove stà?! A 200km da me!
Ma comunque non mi lascio demoralizzare dai km e continuiamo a chattare, lei ragazza di 28 anni sposata senza figli, la discussione è molto varia…dall’attualità alla politica ai gusti personali e finalmente al sesso!
Ci raccontiamo gusti esperienze e preferenze sessuali, lei mi racconta che non è mai stata fedele al suo attuale marito intrattenendo incontri a luci rosse con il suo migliore amico nonché testimone di nozze, ma che interruppe questi incontri in quanto si stava innamorando e preferì fermarsi li!
Ad ogni modo, le nostre conversazioni continuarono a susseguirsi nei giorni e mesi seguenti instaurando un bel rapporto confidenziale al punto che ci siamo confidati cose che mai a nessuno avremmo detto! Lei mi disse pure che il marito non la baciava e non le laccava la figa!
Nei mesi di conoscenza non mancarono foto intime e video di masturbazioni di entrambi e sopratutto videochiamate hot su skype Decisi che si doveva passare dal virtuale al reale…lei fu d’accordo e decidemmo di incontrarci a metà strada, ovvero ad Enna!
Fissammo il giorno ed, arrivò!
La andai a prendere alla fermata del bus e finalmente la vidi in carne d ossa!
“Anaizit” è una ragazza alta circa 1.65, corporature nella norma, una 3° scarsetta di seno ma credetemi un culetto tondo da fare paura!
Ci salutammo con un bacio sulla guancia, salimmo in macchina e ci spostammo sul lago di Pergusa, li entrammo in un parco e ci sedemmo su di una panchina di fronte il lago.
Eravamo impacciati, ma passati pochi minuti iniziammo a parlare del più e del meno…trascorsa un’oretta per metterci a nostro aggio si passa ai discorsi hot e di li a poco la mia erezione si fece evidente in quanto, strategicamente misi un pantalone di tuta, lei la notò, io le passai un braccio attorno al collo e tirandola verso la mia bocca iniziai a baciarla portandole la mano sopra il mio pacco gonfio di desiderio di possederla!
Dopo pochi minuti bi bacio salivoso e strizzatine di tette il pacco mi stava esplodendo….era indispensabile dare una svolta a quella situazione!
Le dissi devo andare in bagno a fare la pipì, i servizi sono da quella parte andiamo….ci incamminammo e mentre ci si avviava verso alla toilette non facevo che altro che toccarle strizzarle il culo (cosa che per altro io adoro); Arrivati ai servizi ci dividemmo perché anche lei aveva bisogno di andare, entrato in bagno e tirato fuori il cazzo duro come il marmo, ebbi notevoli difficoltà ad urinare tanto che standoci più del dovuto sentii bussare alla porta: occupato risposi! Sono “Anaizit” tutto ok?! Si risposi, sgrullando il cazzo durissimo che non faceva cenno di volersi sgonfiare.
Presi la palla al balzo…aprii la porta e la tirai dentro e chiudendo la porta e la sbattei contro iniziando a cacciare la mia lingua dentro la sua bocca e toccandole i seni ed appoggiando il mio durissimo desiderio di lei poco sopra l’ombelico, essendo lei alta 1.60 ed io 1.80, lei inizia e a dimenarsi come se fosse posseduta e cerca il mio cazzo con le mai.
Io la fermai, mi fermai di baciarla e di esplorare il suo corpo con le mai.
La fissai e senza dirle una parola le sbottonai i jeans e tirando giù in un solo colpo anche gli slip…mi si presentò uno spettacolo paradisiaco….gli slip erano praticamente fradici di umori vaginali e la fica totalmente depilata grondante di lussuria, mi inginocchiai e lei capendo i miei intenti si distaccò leggermente dalla porta, divaricò le gambe ed inarcò leggermente la schiena in modo da offrirmi una eccellente posizione per leccarle la fica….mi ci fiondai subito….quanto la desideravo quella fica, vista fin ora solo attraverso foto e video, e finalmente era mia!
Ma bastarono poche passate di lingua a farla venire emettendo mugolii di piacere!
Ritornata in se disse: è ora che ricambi il favore, e le posizioni si invertirono!
Si inginocchiò davanti a me che appoggiato alla porta le puntavo il cazzo turgido e gonfio dritto in faccia, lo prese in mano e con una coordinazione mano-bocca eccezionale, dapprima lo scappellò e poi lo fece sparire tutto dentro la bocca iniziando un "suegiù" divino!
Mai nessuna mi aveva fatto una pompa del genere, aveva una coordinazione assurda tra mano e bocca, quando affondava prima lo scappellava con la mano e poi affondava di gola, e quando si tirava indietro sentivo la sua gola scivolare via lasciando posto alla sua mano intrisa di saliva…che goduria….non potevo più resistere dove possederla!
La allontanai, presi un preservativo dalla tasca, lo srotolai sull’asta, e la misi a pecora facendole appoggiare le mani sulla porta, e la penetrai…era bagnatissima ed il membro si face strada facilmente dentro di lei.
Iniziai fin da subito a affondare colpi secchi e potenti…lei gemeva di piacere e mentre con una mano le strizzavo la 3° scarsa con l’altre le smanettavo il clitoride gonfio e turgido di piacere, la feci godere mentre la possedevo!
Dopo pochi minuti che la trapanavo ero al limite non potevo resiste più…avevo necessità di esplodere, le sfilai l’asta dalla fica grondante e nel frattempo sfilandomi il condom le dissi: inginocchiati davanti al mio cazzo e guardami godere…detto..fatto!
Diedi forse 1 o 2 scappellate alla mazza e le esplosi in faccia inondandole il viso con il mio sperma!
Ci ricomponemmo e ripulimmo ed uscimmo dal bagno, le poche ore che rimasero da trascorre insieme passarono parlando del più e de meno.
Poi la riaccompagnai a prendere il bus e salutandoci ci dicemmo….dobbiamo rivederci…..ma questa è un’altra storia.
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7 years ago
admin, 75
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L’idea ….. particolare di virginia (seconda parte)
Sin dalla mattina di sabato, dopo una nottata tranquilla, trapelava nell’aria una certa tensione.
Già dalla colazione, Virginia, sembrava che volesse farsi perdonare, in anticipo, per qualcosa che avrebbe fatto solo nel tardo pomeriggio.
Sicuramente emergeva in lei una certa sensazione di disagio nei miei confronti.
Atteggiamento messo in atto per tutta la mattinata e per l’intero pomeriggio. Fino, quasi, all’ora dell’appuntamento.
Avendo capito il perché di tale comportamento, la rassicurai, dicendogli: “Virginia, non essere né ansiosa né preoccupata per me, va tutto bene, in fondo se vedi che le cose non vanno per il verso giusto o che la situazione non ti piace o non piace a me, basta dire di no e fermare tutto. Siamo a casa nostra, anche per questo devi sentirti tranquilla, qui comandi tu.”
Lei, facendo un gran sospiro, rispose: “Hai proprio ragione, sono tesa come le corde di un violino. Troppo agitata, soprattutto per te. In fondo io sono l’artefice di tutto ciò, l’unica responsabile e se le cose non vanno bene ….”
Te lo ripeto, dissi: “Non preoccuparti, basta parlare o solo darci uno sguardo e se non ti va, o se ti senti a disagio, si blocca tutto, ok? …. Ora rilassati, fatti un bel bagno caldo tonificante e preparati per la serata.”
Virginia per l’occasione aveva comprato un bel completino, molto sexy, reggiseno e tanga in pizzo nero, accoppiandolo ad una vestaglia di seta nera. Aveva voluto presentarsi così agli ospiti, senza abiti, senza l’ipocrita falsità della scena dei vestiti. Lo aveva anche detto a Johnny e Federico di non aspettarsi preamboli di discussione in salotto o di caffe o altro. Essendo lei sempre molto risoluta, puntava sempre all’obiettivo.
A quel punto si erano fatte le 19, Virginia era pronta e sedeva sul divano in vestaglia. Io, vestito normalmente, sorseggiavo un bicchiere di vino bianco seduto accanto a lei.
Sentimmo, con un sussulto, il suono del campanello di casa. Ci aspettavamo l’evento ma ci raggiunse quasi inaspettato.
Guardai Virginia e le chiesi: “Vuoi andare tu, o vuoi che vada io ad aprire?”
Lei rispose, con un filo di voce: “No, vai tu, sono troppo agitata e mi batte forte il cuore.”
Le dissi: “Ok.” e mi allontanai per andare alla porta di casa.
In qui momenti mi risuonavano nella mente le parole di Virginia: “Caro, per favore lascia che succeda, entrambi sappiamo di cosa si tratta, per favore lasciami avere questa esperienza, lasciami scopare con loro due, ti prego, io ti amo e ti amerò sempre!"
Quelle parole di Virginia per me erano state (e lo sono ancora) pura lussuria e senza pensarci, dopo averli fatti entrare, condussi i due amici nel salotto di casa dove ci attendeva Virginia.
I due sembravano aver già vissuto quella situazione, in pratica sapevano quello che sarebbe successo da lì a poco e sorrisero fiduciosi e si avvicinarono decisi verso Virginia. Lei si alzò dal divano e venne in contro a loro.
Io pensavo: “Wow, che spettacolo, due ragazzi di bell'aspetto e la mia Virginia, sono così belli che non sembra reale”.
Mi sono fermato un po' in disparte per guardare il tutto. Il mio cuore pulsava e ho notato come il mio pene stava già rizzandosi.
Entrambi, senza preamboli, come avevamo concordato nelle lunghe discussioni in chat e Skype, si sono avvicinati a Virginia e hanno iniziato subito a toccarle le tette e il culo. Tutto il suo corpo è stato sondato da quattro forti mani.
Virginia chiuse gli occhi e si lasciò andare. Potevo sentire un gemito sommesso che le usciva dalla bocca.
Johnny, gli levò la vestaglia di seta nera, e il reggiseno, e si concentrò con un massaggio sui capezzoli di Virginia.
Virginia mise le mani attorno alla testa di Federico, la avvicinò alla sua e lo baciò intensamente.
Io, molto eccitato, ma al contempo, molto impaurito, a quella visione, mi sono chiesto: "cosa sta succedendo qui, cosa stiamo facendo, amo così tanto la mia Virginia da concedergli questo! È giusto quello che stiamo facendo? "
La risposta è stata immediata, è bastato toccare il mio cazzo. Era così duro, che non ne potevo più, dopo averlo tirato fuori dai pantaloni, ho iniziato a masturbarmi.
Johnny se ne accorse e sorrise. Anche Virginia mi guardò e sorridendo annuì.
Johnny si tolse la camicia mentre Federico apriva la cintura e sbottonava i pantaloni.
Virginia a quel punto disse a tutti noi: “perché non andiamo di là, nella stanza da letto, staremo tutti più comodi.”
Arrivai nella stanza per primo, indicando a Johnny e Federico la strada. Quindi, mi sedetti sul letto per guardare loro.
Virginia, raggiungendoci nella stanza, sembrava pienamente convinta e capace di gestire la situazione.
Baciava entrambi toccandosi le sue tette calde. I suoi capezzoli erano ora molto duri.
Federico si tirò giù i pantaloni e allo stesso tempo, la mia dolce piccola Virginia, cadde in ginocchio ai suoi piedi.
Non potevo credere ai miei occhi. Ora il cazzo circonciso di Federico era diventato veramente grosso e duro.
Senza pensarci troppo, Virginia aprì la bocca e iniziò a succhiarlo e leccarlo. Con la sua mano era intenta, inoltre, a massaggiare le palle. Dopo un poco, lo tiro fuori dalla bocca, per massaggiava il prepuzio con entrambe le mani. Cominciò a coccolare con la lingua il glande, era completamente fuori di testa. Non avevo mai visto Virginia così prima d’ora.
Federico, dimostrando di gradire molto l’opera di Virginia, gemette. Si tolse anche la maglietta e le scarpe e rimase completamente nudo. Il suo corpo era armonioso e muscoloso.
Anche Johnny ha iniziato a spogliarsi. Virginia si gustava, leccandolo e succhiandolo, lo scroto di Federico, mentre Johnny tirava giù i suoi boxer, tutti guardammo il suo cazzo. Ragguardevolmente più lungo di quello di Federico. La venatura del pene erano davvero incredibili. Erano così evidenti come se stesse facendo esercizi di forza con il suo membro.
Virginia non ci pensò a lungo. Lasciando quello di Federico, ha immediatamente iniziato a succhiare il cazzo nero di Johnny. Gemeva per la pura lussuria, anche se non la toccavano nemmeno.
Ora i due cazzi erano tesi e duri, leccati e succhiati entrambi da Virginia. Si sentiva un suono schioccante mentre rilasciava il cazzo di Johnny dalla sua bocca e prendeva quello di Federico. Lo stesso al contrario. Lei gemeva mentre veniva afferrata e palpeggiata dalle quattro mani dei nostri amici.
Ad un certo punto, Federico, guardandomi, l'afferrò per i capelli e premette il suo viso verso di me. La spinse sempre di più nella mia direzione finché lei non arrivò con la sua bocca all’altezza della mia. Lei a quel punto, comprendendo le intenzioni di Federico, mi baciò.
Sentii un sapore molto intenso e particolare. Una miscela della sua saliva di Virginia e il sapore dei due grossi cazzi che prima aveva succhiato.
Nel frattempo, tutti i miei dubbi erano spariti, la conferma era data dalla possente erezione del mio pene.
"Guardalo Virginia, ehi, a Luca piace!" disse Johnny sedendosi sul letto.
Non mi importava nulla ora, i miei pensieri si erano dissolti. Di nuovo, ho spinto la mia lingua nella bocca di Virginia. Mi resi conto di come sorrideva e gemeva con lussuria e dissi in risposta a Johnny "Si amico, è fico. Virginia! Ti amo!".
Virginia si sedette inginocchiata sul letto. Il pene di Johnny era proprio di fronte al suo viso. Ancora una volta, prese il suo cazzo in bocca e si lanciò in un andare su e giù selvaggio.
Che spettacolo!
Il culo si sollevò in modo che io e Federico avessimo una visione perfetta della sua fica esposta e arrapata e totalmente rasata, e del suo buco del culo anch’esso rasato.
Mai prima d'ora avevo visto la figa di Virginia così bagnata, la sua secrezione addirittura colava con tante piccole gocce.
Federico si avvicinò e si sistemò in ginocchio proprio dietro di lei, appoggiando il glande sulla fica umida di Virginia e, lentamente, lo infilò dentro. Virginia si fermò e gemette rumorosamente. Centimetro per centimetro Federico spinse il suo cazzo più avanti nel buco.
Johnny aveva ora premuto la testa di Virginia contro la sua minchia, ed è per questo che si sentivano solo dei sommessi gemiti soffocati. Lei non riusciva a gestire le dimensioni del pene, ma fece uno sforzo.
Dopo che Federico ebbe affondato il suo cazzo dentro di lei per diverso tempo, il gemito di Virginia si fece più forte e improvvisamente iniziò a godere come una matta.
Virginia, liberandosi dal cazzo di Johnny dalla bocca, gridò violentemente per l’orgasmo raggiunto.
In quel preciso momento, dalla emozione suscitata dalla sonora goduria di Virginia, sono venuto anche io, facendo cadere alcune gocce del mio sperma sul pavimento.
I ragazzi nel sentire i geniti di Virginia e nel vedere la mia reazione, scoppiarono a ridere. Erano anche loro in estasi.
Ho visto Federico spingere energicamente, di nuovo, il cazzo dentro Virginia, la sua galoppata continuava ritmicamente. Tirandolo, ogni tanto, interamente fuori, sulla sua asta ora era chiaramente visibile il muco della fica. Anche le sue palle, quasi penetrate dentro, erano piene di muco.
Johnny si alzò. Ora voleva scopare Virginia da dietro. Federico, a quel punto, tirando fuori il cazzo, lasciò Virginia all’amico.
Una figa completamente aperta si manifestò davanti ai miei occhi. Non ho potuto resistere e ho dovuto alzarmi e leccare quella meraviglia. Virginia non aveva mai assaggiato così bene la mia lingua. La mia faccia era completamente bagnata dagli umori. Virginia gemette e si contorse al minimo tocco del suo clitoride.
All'improvviso, notai la verga di Johnny accanto alla mia faccia. Lui mi guardò, e, senza dire nulla, improvvisamente, mi prese per i capelli e mi ficcò il suo cazzo in bocca.
Strana sensazione che però non mi diete fastidio, anzi, assecondandolo, cercai di infilare il suo caldo pistone più a fondo nella mia bocca.
A Johnny la cosa piacque, lasciandomi fare, disse: “Hai visto che anche tu sei bravo a succhiare, non solo Virginia.”
Virginia, sentendo queste parole, ha afferrato il pene di Federico succhiandolo voracemente.
Dopo un poco, Johnny guardando Virginia, fu attirato dalla posizione che aveva assunto, quindi tirò fuori il cazzo dalla mia bocca e di girò verso di lei. Mi sedetti di nuovo sul bordo del letto per guardare la scena.
Johnny era proprio dietro a Virginia, lei era ancora con il cazzo in bocca di Federico.
Johnny la sollevò per i fianchi e avvicino il suo lungo pene verso il suo culo. Sentii Virginia lamentarsi, gemendo e ansimando, con un respiro sincopato.
Dissi a Virginia: "Cosa ti sta succedendo?!"
Lei non rispose, ma dalla espressione del suo volto, non sembrava nulla di negativo, anzi …
Ho pensato guardando Johnny “Quel mascalzone ha davvero messo il suo enorme pene nel culo di Virginia?”
Si, Johnny aveva infilato il suo mostruoso cazzo nel suo buco stretto. All'improvviso l'urlo di Virginia fu più intenso. Una miscela di dolore e lussuria attraversò il suo corpo.
Johnny spinse il suo cazzo nero rasato sempre più nel suo buco del culo. Fino a quando non è stato completamente riposto in esso. I suoi testicoli ora toccavano la fica di Virginia.
Virginia ha cominciato a vibrare di nuovo sotto i colpi di Johnny, scatenandosi in un gemito di godimento che non lasciava dubbi.
Gli chiesi: “Sei venuta di nuovo?”
Lei mi guardò senza rispondere. Aveva le lacrime agli occhi, ma sembrava enormemente felice.
Johnny continuava a pompare nel buco del culo di Virginia. Ancora e ancora, tirava fuori il suo cazzo completamente, lo metteva nella figa di Virginia, per poi, tirarlo fuori e spingerlo di nuovo nel suo buco del culo ora completamente allargato. Ogni volta che lo tirava fuori, il suo ano era sempre più visibilmente aperto.
Anche il mio cazzo era di nuovo duro.
Ho guardato verso Federico. Si era appena alzato in piedi e, subito dopo, inginocchiato davanti a Virginia.
Lentamente, Johnny iniziò a gemere più forte. Era arrivato il momento per lui?
A quel punto, i tre interruppero brevemente il loro sesso.
Federico si sdraiò sul letto di schiena. Fece segno a Virginia di salire su di lui. Virginia, afferrato il suo uccello, lo spinse dentro la sua fica ancora bagnata e gocciolante. Ora stava cavalcando su Federico.
Johnny, tornando di nuovo di dietro, spinse il suo cazzo dentro il buco del culo di Virginia.
Ora i suoi due buchi erano allargati fino all’inverosimile.
Dopo alcune spinte, Virginia è arrivata a godere con un enorme orgasmo. Vidi le sue unghie scavare nella pelle di Federico. Virginia gemeva e tremava come non mai.
Federico e Johnny, a quel punto, hanno aumentato il ritmo. Virginia li assecondava. Le loro palle si toccavano sbattendo tra di loro.
Ansimando e gridando dal piacere, i due sono venuti allo stesso tempo.
Sono venuti con forza nella mia dolce compagna.
Entrambi hanno pompato il loro sperma nella mia Virginia, una volta così timida e pudica.
Tirarono fuori il loro cazzo, ancora duro, dal culo e dalla figa di Virginia, lei era inondata di sperma, gli colava a tutte le parti.
Virginia si voltò, scese da Federico e si sdraiò sul letto, immobile e ansimante. Il seme dei due ragazzi le scorreva tra le gambe.
La seguii con attenzione, mi avvicinai e la baciai appassionatamente. Lei sollevò il bacino e mi strinse la testa con una mano. Sapevo cosa dovevo fare ora. Pieno di piacere ho leccato la sua figa. Una miscela di sapori, sensazioni e situazione estrema che mi ha fatto venire di nuovo.
Con la faccia imbrattata, ho baciato di nuovo Virginia e mi sono sdraiato accanto a lei.
Intanto Johnny e Federico erano spariti nel bagno. Dopo poco sono ritornati. Ci siamo seduti sul letto per parlare un po' dell’esperienza vissuta insieme, tutti eravamo molto soddisfatti, soprattutto Virginia che aveva avuto a disposizione tutto il necessario per soddisfare i suoi sogni più reconditi.
Dopo circa 30 minuti, Johnny e Federico, si sono rivestiti e sono andati via, non prima di prendere l’impegno di rivederci ancora.
Dopo che sono andati via, Virginia ed io ci siamo guardati e ci siamo abbracciati, eravamo ancora nudi e odonati degli umori di tutti. Ci siamo ripromessi che quell’incontro non avrebbe cambiato nulla nella nostra vita di coppia, ma che, sicuramente, andava rifatto.
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3
7 years ago
Al2016,
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L’idea ….. particolare di virginia (prima parte)
L’altro giorno, a tarda sera, quando siamo andati a letto io e Virginia, ho notato nel suo volto una espressione del tutto inattesa, sembrava che sognasse a occhi aperti.
Le chiesi cosa stesse pensando in quel momento. Lei mi diede una risposta evasiva, asserendo che non pensava a nulla.
Risposta che non mi ha convinto, per cui ho insistito, precisando che poteva dirmi tutto, come al solito, senza nessun problema.
Ha esitato un po' e, poi, mi ha fatto capire che aveva appena pensato a come sarebbe stato tra di noi se avessimo fatto sesso insieme con un ragazzo di colore.
A quel punto gli chiesi: “Vuoi dirmi che non sono abbastanza per te? Forse l’idea di avere un cazzo nero tra le gambe ti è nata per via del film porno della sera prima?”
Lei rispose: “Sei bravo a letto ma ho, dà qualche tempo, questa idea che mi gira per la mente.”
Continua dicendo: “l’idea mi è venuta a causa di una cosa che mi è successa l’altro giorno mentre stavo camminando per il parco in una zona molto tranquilla ed isolata. Sono passata accanto a una siepe molto alta ed ho sentito un violento gemito. Non mi sono fermata e sono andata avanti, ma la curiosità era così grande che sono tornata indietro per capire chi e cosa fosse stato a generare quel gemito. Tra gli arbusti alti, allora, vidi cosa stava succedendo, una donna stava scopando con un ragazzone nero. Volevo allontanarmi, ma non lo feci. A quel punto, osservando di nascosto, ho visto tirare fuori dalla figa della donna l’enorme cazzo del ragazzo di colore, il quale, girando come un fuscello la donna, la impalava da dietro, credo nel buco del culo. I gemiti della donna diventarono veri e propri ululati di piacere, si vedeva e si sentiva che gli procurava un enorme piacere la sventola del ragazzo.”
Dopo qualche secondo di pausa, Virginia continua il racconto: “… Andai via, ma quella vista mi aveva così catturato e turbato positivamente che avrei avuto voglia di ritornare indietro. Appena arrivata a casa ho preso il vibratore e mi sono scatenata.”
A quel racconto, io risposi: “Cosa ti aspetti da me? Cosa vuoi che ti dica o che faccia dopo questo racconto.”
Lei: “Io dico solo che mi andrebbe di provare con un ragazzo di colore, ma solo se tu vuoi farlo e sei partecipe.”
Non era la prima volta che avevamo fantasticato con situazioni come quella che mi aveva raccontato Virginia. Sempre e solo fantasie mediate dall’uso di vibratori durante il nostro sesso.
Qualche volta era capitato di fare sesso assieme ad una coppia di amici. Ma in quanto amici veri, il tutto era passato senza lasciare nessun segno particolare. In fondo ci conoscevamo così bene da essere quasi “normale” scambiarci i partener e fare sesso insieme.
Quella sera però era tutto diverso, passò interamente discutendone senza fare sesso, restando d’accordo che il giorno dopo avremmo fatto una ricerca in rete sui siti specializzati per valutare meglio la cosa.
L’indomani mattina, Virginia si sedette davanti al computer prestissimo e, navigando tra moltissime inserzioni di uomini neri che si proponevano per le coppie, ne ha selezionato alcune e me le ha proposte.
Disse Virginia: “Spero che la cosa non ti turbi, lo so è un desiderio folle però, spero, che sia bello anche per te vedermi godere con un uomo nero dal cazzo enorme. In fondo è già successo che qualche altro mi fotta assieme a te, e la cosa ci è piaciuta molto.”
Poi si gira verso di me, mi prende la mano e la spinge tra le sue gambe. Posso sentire quanto è bagnata dopo aver solo visto delle foto, la sua eccitazione era quasi incredibile.
Non avevo mai visto così determinata Virginia, quindi che era assolutamente inutile oppormi a quella sua idea, conoscendola bene, l’avrebbe realizzata anche senza il mio consenso.
Lei, senza aggiungere altro, mi diede un bacio, io la abbracciai e, quindi, continuammo ad andare avanti nella ricerca.
Navigammo tra gli annunci e ne evidenziammo alcuni di singoli di colore. Quindi studiammo attentamente questi annunci un po' più in particolare.
Io chiesi a Virginia: “cosa pensi che sia importante per te individuare in questi uomini.”
Virginia: “dovrebbe avere un bell'aspetto, avere anche un lungo e grosso cazzo resistente, oltre ad essere molto serio e riservato. Non deve avere preclusione per la tua presenza.”
Cercammo ancora fino a trovare un annuncio in cui si descriveva un ragazzo nigeriano: “ho 28 anni, pratico molti sport, sono alto 190 ed il mio cazzo è 22x5, vivo a (in sostanza molto vicino a noi), ecc.”
Chiedo a Virginia: “Cosa ne pensi?”
Virginia mi guarda con gli occhi scintillanti e dice: “Sì, potrebbe piacermi, il suo aspetto fisico si adatta a quello che avevo immaginato di avere”.
Continua dopo qualche attimo: “Quindi, cosa ne pensi, scriviamo a lui e gli chiediamo altre foto e un incontro su Skype. Gli spiego meglio cosa intendiamo fare ed aspetto la sua risposta?”
Gli risposi di sì, anche se non ero molto convinto, e le dissi: “Se per te è ok, scrivigli un messaggio”.
Quasi immediatamente arrivò la risposta.
Il suo nome è Johnny, accettava positivamente tutte le nostre richieste dichiarando di aver avuto, in precedenza, esperienze del genere altre volte. Chiedeva più notizie su Virginia, soprattutto rispetto a cosa si aspettava da questa avventura e ci dava appuntamento sulla chat del sito.
Una volta fatto l’accesso alla chat, lascio la tastiera a Virginia e mi siedo accanto a lei.
Dopo un'iniziale imbarazzo ed esitazione, lei si sblocca, e chatta liberamente. Quando i due sono totalmente d'accordo su tutti punti, prendono un appuntamento per il prossimo fine settimana. Ci diamo anche un appuntamento su Skype per il giorno dopo. Quindi ci salutiamo.
Virginia è così eccitata che riesce a malapena a contenere sé stessa, lei mi prende tra le braccia, mi bacia e dice: “Tesoro, grazie per aver consentito di esaudire questa mia fantasia, vedrai sarà meraviglioso.”
Poi lei tira la mia mano verso il suo addome, e dice: “senti come sono bagnata, è successo adesso”.
Davvero lei era così bagnata che il suo umore usciva già fuori dalla figa. Potevo spingere, senza problemi, le mie dita dentro. Lei era così calda e vogliosa che, con un movimento delle mani sulla gonna per rimuoverla, mi invita esplicitamente a scopare.
Sono un po' confuso, non avevo mai visto Virginia così, sicuramente l’idea di venire scopata da un cazzo nero l’aveva stimolata.
Comunque, pensai, perché non approfittarne in fondo il mio attrezzo era già pronto, tirai giù i pantaloni e, dopo aver fatto distendere Virginia sul divano, lo infilai in profondità nella sua umida figa.
Dopo una lunga e aggressiva cavalcata, Virginia si girò per farlo alla pecorina, posizione che le piaceva particolarmente. Quindi, con quel movimento, mi mostrò il suo culo perfetto, io feci scorrere con cura le mani sulle sue curve. Mi fermai, per un attimo, a godermi quel momento e quella vista perfetta.
Lussurioso lasciai che la mia lingua vagasse per le sue chiappe. Mentre mi avvicinavo all'ano con la lingua (perfettamente rasato come lo teneva sempre Virginia), lei girò la sua faccia di colpo verso di me, e mi guardò con la passione dipinta negli occhi, le restituii lo sguardo e le dissi: “Se per te va bene, io continuerei, lentamente, a lubrificare il tuo culo.”
Lei, con un profondo sospiro rispose: “Si, mi piace molto … ma non ti dimenticare di masturbarmi il clitoride”.
Arrivato all'ano, l'ho leccato dolcemente ma intensamente. Ad un certo punto, notai la contrazione dei suoi muscoli anali, sapevo cosa voleva dire e cosa dovevo fare. Infatti, mentre allargavo con la mia lingua il suo ano, ho lentamente spinto una mano tra le sue gambe e accarezzato il clitoride. Dopo alcuni colpi, la senti genere e godere con una intensità tale che aveva raramente provato prima, almeno per quel che io mi ricordo.
Io mi stesi di schiena sul divano e strisciai tra le sue gambe. Mentre facevo questo movimento, lei abbassò il bacino e mi spinse in faccia la sua figa già bagnata. Felicissimo, la leccai intensamente. Ero così eccitato che non ci voleva molto prima che arrivassi. Infatti, è bastato la mano di Virginia, posta dietro la sua schiena, che mi masturbasse, ed io, con un sussulto di piacere, le spruzzai il mio sperma lungo la sua schiena.
Eravamo tutti e due esausti ma felici, Virginia si abbassò su di me, e con passionalità prese il mio cazzo, ancora pieno di sborra, in bocca. Lo succhiò così intensamente da tiragli fuori tutto il seme. Lo sentì rinvigorirsi così tanto da diventare duro di nuovo.
A quel punto non ebbi più dubbi, era la volta di inculare Virginia per bene. La stuzzicai di nuovo con la lingua tra il clitoride e il buco del culo e, dopo averla lubrificata abbondantemente, la presi da dietro con delicatezza.
La senti vibrare e genere sotto i miei colpi, senza pensarci su, anche con una certa violenza, la penetrai con il mio cazzo con un ritmo sempre più intenso.
Lei diceva: “Si, è così che ti voglio. Dai continua … continua, mettilo tutto dentro, sto arrivando di nuovo.” E con la mano stuzzicava vivacemente il suo clitoride.
Dopo alcuni minuti la sentì urlare dalla goduria, le vibrazioni e i sussulti del suo culo e della sua figa mi eccitarono così tanto che venni dentro di lei quasi all’unisono.
Eravamo veramente stanchi, ma, tutti e due, soddisfatti e piacevolmente rilassati.
Se tutto questo era nato solo dall’idea di avere tra di noi qualcuno, immaginavamo tutti e due, cosa sarebbe potuto accadere di più intenso con un cazzo reale in più tra di noi.
Nei giorni successivi, prima dell’incontro, Virginia chatto più volte con Johnny, e più volte ci incontrammo su Skype, entravamo sempre più in confidenza, a tal punto che lo stesso propose qualcosa di molto trasgressivo.
Parlando delle sue avventure, Johnny aveva citato alcune sue esperienze con coppie e un suo amico bianco, Federico. Anche lui dal pene ben messo e che aveva come caratteristica particolare di essere circonciso. Ne avevano parlato così tanto, nei minimi particolari, che Virginia era rimasta, prima, molto turbata, poi, confusa, ed in ultimo molto stimolata e catturata.
Quella idea gli ha frullato in mente per tutta la settimana, parlandone ripetutamente con me. Io non sapevo cosa dirle, più volte ho tentato di mettere sul piatto della bilancia i pro e i contro di tale situazione, ma lei non riusciva a staccare la mente da quella idea dicendomi: “Caro, per favore lascia che succeda, entrambi sappiamo di cosa si tratta, per favore lasciami avere questa esperienza, lasciami scopare con loro due, ti prego, io ti amo e ti amerò sempre!".
Non opposi più la mia volontà, raccomandando a Virginia di contattare Johnny per avere maggiori informazioni su Federico e, se fosse possibile di metterlo in contatto direttamente con noi per conoscerlo meglio.
Virginia acconsentì e si mise subito in contatto con Johnny.
L’appuntamento era rimasto inalterato come giorno ed orario, l’unica cosa che cambiava erano gli ospiti, sarebbero stati due invece che uno.
…….. Continua …….
17
1
7 years ago
Al2016,
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Una esperienza .... travolgente
Per un po', dopo la prima mia esperienza bisex, non sapevo davvero quale fosse la mia sessualità.
Una sera, nel mio appartamento, mi sono trovato da solo (mia moglie era in viaggio per lavoro), con le mie domande e con le mie fantasie.
Come al solito, invece di stare a guardare la tv, mi sono connesso a un sito di chat, erano già le 18, volevo chattare, solo chattare.
Mi sono immerso, come al solito, in discussioni molto strane e spesso sconnesse quando, improvvisamente, un uomo di 55 anni, luigi (nome probabilmente inventato) mi ha contattato.
Dai discorsi intrapresi, sembrava più “normale” di quelli con cui avevo chattato fino a quel momento. Un uomo davvero simpatico, che riusciva a intraprendere discorsi molto affascinanti, aperto mentalmente e capace di discutere di tutto.
Dopo una buona mezz'ora di discussione, visto che vivevamo nella stessa città e molto vicini tra di noi, mi ha chiesto se avessi voglia di incontrarlo dal vivo, bere qualcosa insieme, e continuare a parlare.
Ammetto che ero un po' spaventato ma accettai lo stesso l’invito. Concordammo di vederci ad un Bar che conoscevamo tutti e due, molto vicino casa mia, quindi, fatto una doccia, mi sono vestito e sono uscito da casa.
Come concordato, vedo la macchina di Luigi posteggiata proprio davanti al Bar, ci presentiamo e, dopo, siamo entrati nel Bar per bere qualcosa e parlare un poco.
Sin dal primo approccio si è dimostrato un uomo dall’aspetto molto curato e carino, con un modo di fare molto tranquillo, per cui, tutti i miei timori e paure svaniscono, mi rassereno e tranquillizzo.
Dopo aver consumato l’ordinazione al Bar, Luigi mi invita a raggiugere la sua auto per continuare la nostra discussione a casa sua. Entrato nella sua auto, ci avviamo, come d’accordo. Arrivati siamo saliti nel suo appartamento, molto normale, in ordine, con un buon profumo.
Non noto nulla di speciale a parte, con mio grande stupore, un film gay, piuttosto esplicito, che andava sulla sua TV.
Lui nota che osservo il film e mi dice immediatamente:
"Se ti dà fastidio, posso spegnere la TV".
Gli dissi di no, d'altronde durante le discussioni online avevo parlato e fatto domande a lui soprattutto su quell'argomento. Quindi ci accomodammo su un ampio divano per chiacchierare, lui mi offre un drink che accetto molto volentieri.
La discussione è normale, lui fa di tutto per farmi sentire a mio agio.
"Cosa fai nella vita, da dove vieni, ecc."
All'improvviso inizia a parlare apertamente di sesso. Mi sento un po' a disagio, forse non mi sentivo ancora pronto ad affrontare quei discorsi, quindi ci tengo a precisare che ho poca esperienza e che la sodomia mi attrae molto ma che non so se potrei anche provare piacere.
Dopo queste mie parole, cominciò a cambiare un po' il suo comportamento, mostrandosi sempre più apertamente interessato. Mi manifesta il suo gradimento nei miei confronti ed afferma che avrebbe avuto molto piacere ad aiutarmi a svelare la mia vera natura sessuale.
Mi ritrovo improvvisamente rosso di vergogna ma molto interessato alla sua proposta. Il film porno gay era sempre in background e improvvisamente mi ha chiesto se la sua visione mi eccitava, ho confessato di sì.
I tanti drink e la situazione particolare mi avevano sbloccato, riuscivo ad essere più sincero rispetto ai miei veri sentimenti.
A quel punto lui disse:
"Senti penso che tu sia molto bello, ti piacerebbe vedere il mio uccello dal vivo invece di vederli in TV?"
Continua dicendo, con una voce rassicurante:
“Rispondi di si solo se l’idea ti piace e ti può interessare.”
Con qualche imbarazzo, ho acconsentito. E lui, senza perder tempo, ha tirato fuori il suo membro. Era già visibilmente eccitato. Nella mia mente mi sono detto: "wow, è davvero enorme!”
Lui, vedendo il mio volto stupito, mi dice:
"Quindi ti piace?"
Ed io: "Sì, ammetto che è più grande di quanto pensassi."
"Bene, ora che hai visto il mio cazzo, mi faresti vedere il tuo culo?"
Non sapevo cosa dire, ma accettai, così mi alzai dal suo divano per sbottonarmi i pantaloni, appena abbassati, tirai giù anche i boxer, mostrandogli, inavvertitamente, il mio cazzo, già in erezione.
E lui: "Wow, ma sei già eccitato!”
Ero in una stanza, con i pantaloni e i boxer abbassati alle caviglie, davanti a un cazzo enorme, e tutto mi sembrava normale. Mi girai per mostrargli il culo, come mi aveva chiesto.
A quel punto, lui prende l’iniziativa, mi afferra per i fianchi per avvicinare il mio culo al suo cazzo. Mi sono ritrovato senza accorgermi, con il culo per aria e con lui che lo allarga le chiappe per individuare meglio il mio buco vergine. Ero rosso di vergogna. Ma anche molto emozionato ed eccitato.
"Bene, ora che sei qui che ne di ci di provare tutto quello che ci siamo detti?"
Non ero in grado di rispondere. Lui mi ordina:
"Mettiti a carponi sul divano."
Istintivamente ho eseguito l’ordine. Mi sono ritrovato a quattro zampe, con il culo per aria, i pantaloni ancora alle caviglie e lui che stava già cominciando, dopo aver spruzzato del liquido oleoso, a spingere le dita nel mio buco senza chiedermi nulla ... Ero elettrizzato.
"Ora ti apro il culo e ti fotto, vedrai ti piacerà", mi disse.
"Sono vergine, sono spaventato dal possibile dolore", gli dissi a bassa voce.
"Non preoccuparti, ci so fare, non è il primo che apro".
La mi paura era tanta, lui sembrava ignorare tutto ciò che gli avevo detto, affondando il dito spingendolo nel culo, con l'altra mano mi reggeva per poter manovrare meglio, dicendomi:
"Ti piace? Pian piano vedrai, prenderai tutto il mio cazzo dentro".
"lo vuoi? Chiedimelo puttana" ha detto, io non ho risposto subito ... e lui ha spinto un secondo dito nel mio culo lubrificato.
"Il cazzo, lo voglio" gli ho detto.
Avevo due dita di uno sconosciuto nel culo, già pronto a sfondarmelo. Non sapevo cosa fare, più volevo fuggire più mi sentivo intrappolato.
"Vuoi il mio uccello, avrai il mio caro tesoro!"
Ero paralizzato, spaventato e con il desiderio di scappare, ma anche con un forte desiderio di andare fino in fondo alla mia fantasia, quest’ultima ha preso il sopravvento su tutti gli altri stati d’animo.
Lui, intanto, allargava il mio culo con le sue due dita, e la cosa mi piaceva sempre più, ho iniziato a rilassarmi davvero. E più muoveva le dita, più mi sentivo eccitato.
All'improvviso tolse le dita dal mio buco. L'ho sentito mentre cercava qualcosa nel tavolino del salotto. Non mi sono mosso, le natiche aperte. Vidi che appoggiava un pacchetto di preservativi sul divano.
Non ci credevo, le cose che avevo immaginato pensavo che sarebbe sempre rimaste una fantasia, un desiderio latente, ma non che il tutto poteva accadere proprio ora. Stasera sarei stato sodomizzato. Mi sentivo in dovere di implorarlo, con una voce molto bassa:
"Ho paura, farà del male?"
"No, lubrificheremo tutto, vedrai, scivolerà dentro il tuo piccolo buco senza problemi"
In quel momento, sempre a culo aperto, non vedendo nemmeno quello che Luigi stava facendo, immaginavo quello che sarebbe successo e lui, aggiunse:
"Spero che tu sia bravo a scopare come sembra" mi disse in un modo che era quasi dolce quanto brutale.
Come riflesso a tale considerazione ho messo in atto un movimento quasi incontrollabile, o inarcato il mio culo ancora un po'.
E lui:
"Hai capito velocemente come offrire il buco del culo al cazzo."
Le parole che Luigi utilizzava, a quel punto, sono diventate molto volgari, ma anche terribilmente eccitanti. All'improvviso senti un liquido viscoso correre nel mio culo, e quasi immediatamente le sue dita tornarono a cercarmi il buco.
"Ti fotterò mia cara", ha detto lui!
Più durava questo momento, più mi vergognavo, e non cessavo mai di dirmi:
"Ma cosa ti sta facendo!!! Perché lo vuoi così tanto!!!"
"Dai, tesoro, adesso ti fotterò!" Il mio cuore batteva all’impazzata. Sono quasi entrato nel panico.
Ho sentito il suo pene appoggiato sul culo ed una forte sensazione di piacevole calore.
"Vedrai come ti piacerà" e cominciò a spingere delicatamente.
Mio Dio, ho sentito che il mio culo che stava per strapparsi, ho tentato di emettere dei lamenti, ma le parole non mi sono uscite di bocca:
"Io ... att ..." Non ho finito nessuno dei miei tentativi di parlare.
"Zitto, concentrati sulla mia verga nel tuo culo!" ha detto autorevolmente.
Mi bruciava tutto, ho avuto l'impressione di morire dal dolore e non provare piacere quando il suo membro mi ha aperto il culo.
All'improvviso si fermò:
"Ok, ora spingo un po' di più!" mi ha detto.
Pensai: “Mio dio, ho capito bene, ora spingerà tutto il suo pene nel mio culo!”
Sono entrato nel panico, cercando di discutere la cosa con lui, il quale, tenendo i miei fianchi saldamente, inizia a spingere il suo cazzo fino in fondo nel mio buco, troppo stretto per il suo cazzo enorme. Il mio culo era lacerato, mi contorcevo ma non osavo dire nulla per paura di deluderlo.
In pochi istanti sentivo le sue palle contro il mio culo. Mi resi conto che aveva entrato il suo intero membro. Ho sentito un terribile calore nella mia pancia.
"Ecco, mia cara, ora pensa che il mio cazzo è in fondo al tuo buco" mi disse.
"Ugh! AAARGH! Sto soffrendo", gli dissi.
"Ti abituerai, rilassati e sentirai con piacere il mio cazzo in fondo al tuo culo da troia", disse come se avesse qualche volta provato la stessa sensazione.
Sapeva come farlo, il mio culo ha iniziato a tollerare quel cazzo, il dolore si attenuava piano piano fino a diventare piacere. Ecco, ho avuto un cazzo nel culo fino in fondo. Dovevo sapere se alla fine lo avrei amato o se mi fosse rimasto solo il dolore. Quindi, ho provato a dare dei piccoli colpi indietro con il corpo, nonostante il dolore.
E lui: "Hai visto, hai capito come si fa, puttana"
Il mio movimento Luigi l'ha preso come un invito a darci dentro. Ha iniziato a ficcare nel mio culo, andando avanti e indietro, il suo enorme cazzo. Il buco del culo sembrava in fiamme. Prima, tutto in fondo. Poi più movimenti brevi. Ripetendo innumerevoli volte la sequenza. L'ho sentivo ansimare: "Sì! YAAH! Sì! WOW! Sì!"
Il dolore intenso è gradualmente scomparso senza che me ne fossi accorto e ho iniziato a sentire piacevolmente qualcosa che si muoveva nel culo. Senza accorgermene, non stavo più lamentando sotto i suoi colpi di cazzo ma gemendo.
Quando se ne accorse, divenne quasi incontrollabile: "Ti sfondo il culo, non sarai in grado di camminare dopo", ha detto. Ma anche, con voce calda, si complimentò del mio culo stretto.
Una volta che lui ha preso il ritmo, ho iniziato a sentire aumentare il piacere anale. Ma montava anche una terribile vergogna per aver offerto il mio culo a un completo sconosciuto.
Mi sentivo eccitato come non lo ero mai stato prima. Cominciai a rantolare, ad amare questo cazzo, le sue spinte, ho allargato il culo come se mi fosse naturale.
All'improvviso, lui, lo ha tirato fuori dal mio culo, dicendomi:
"Guarda quanto è aperto quel culo vergine! Eccoti diventato una vera troia!"
Con mia sorpresa, ricordo ancora la mia voce sommessa che diceva: "Oh, peccato, dai rimettilo dentro!"
Non ci potevo credere! Come potevo trasformarmi da un uomo pieno di dubbi come ero, in un animale in calore.
Ovviamente la risposta non si è fatta attendere per molto: "Ti vado a fottere mio piccolo frocio, apri il culo!" E ha conficcato il suo cazzo, senza timore, nel mio culo ancora aperto.
Ha continuato a fottermi senza tregua: "Mi godrò la mia troietta preferita" disse.
ho capito che gli piace tanto, spingendo fino in fondo il suo cazzo, sbattere le palle sul mio sedere.
Insultarmi per Luigi era un vero e proprio divertimento, non ricordo le sue esatte parole, ma ovviamente era sempre molto oscene.
Mi ricordo, però, perfettamente, quando stava per venire. Tirò fuori il cazzo, tolse il preservativo e con la sua mano finì l’opera. Sentì i suoi gemiti e la forza dirompente del suo caldo sperma che inondava il mio fondo schiena.
Queste sensazioni intense, credo, non le dimenticherò più per il resto della mia vita.
27
6
7 years ago
Al2016,
62
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Capodanno (cont.)
tornai in casa, mia moglie sembrava molto indaffarata anzi agitata, mentre Gianni aveva l'aria pacifica, malgrado il suo pacco fosse ancora molto gonfio... li seguivo con gli occhi mentre giravano per la casa, tra il salone, il salotto, lo studio, il pranzo, la cucina, ma non era mai da soli...
oramai si avvicinava la mezzanotte, saltarono i tappi di spumante, scambi di auguri, baci ed abbracci con tutti, Lalla fu molto dolce con me, ma quando lui l'abbracciò era tesa spasmodicamente, il suo corpo era una muta offerta al maschio che aveva saputo eccitarla al massimo... finalmente mi accorsi che scendevano e li seguii con gran cautela mentre andavano verso la cantina e lui la spingeva delicatamente con
la manona posata sul suo splendido culo: si chiusero la porta alle spalle.
Io entrai dal garage, al buio, da lì si passava nel ripostiglio per il giardinaggio che comunicava direttamente con la cantina vera e propria, e fu lì che mi acquattai nel buio per spiarli... e potevo vederli bene, perchè avevano acceso la luce nella cantina...
si stavano baciando, ma già lui freneticamente le sollevava il vestito fino in vita e le sfilava l'esiguo slippino di pizzo rosso, aiutandola a sedersi sul tavolo da lavoro, con le gambe allargate... la testa di lui affondò immediatamente fra le cosce di Lalla, e lei emise un gemito prolungato, ora potevo sentire il rumore della lingua che lappava la fica di mia moglie mentre la porca fatti scivolare gli spallini tirava fuori le tette e bagnati i diti di saliva si umettava i capezzoli, grossi, duri... l'uomo si accorse della manovra, e continuando a slinguarle la fregna allungò entrambe le mani a strizzarle i capezzoli quasi con violenza, ed infatti lei ululava sordamente ma credo che il piacere superasse il dolore... la leccò a lungo fra le gambe passando poi anche al buchetto (cosa che a me la porca non voleva mai concedere)...
finalmente, lui si sollevò, slacciò i calzoni e li lasciò cadere attorno alle caviglie, attirò mia moglie sul bordo estremo del tavolo e, stringendo in mano il suo grossissimo affare, lo scappellò appoggiandoglielo alla fica... lo sfregava lentamente contro le labbrone bagnate mentre le titillava il clitoride con il dito medio... certi di essere da soli, gridavano scatenati, sfogando tutta la loro lussuria... lei lo implorava di sfondarla, di farglielo sentire fino nella pancia, di inondarla di sborra... e lui la trattava da troia, lodando le sue magnifiche tettone, la figa bagnata, dicendole che era una vacca da soddisfare, da riempire di cazzo...
la penetrò all'improvviso con un colpo secco che le tolse il respiro e quindi prese a cavalcarla con ritmo sicuro, accelerando man mano...
ben due volte lei urlò tutto il piacere, da me mai - disse - era stata squassata da un orgasmo come quello che il porco le procurava e lui sghignazzava promettendole che l'avrebbe fatta godere ancora di più...
tolse il cazzone sbrodolante dalla fica di mia moglie e si arrampicò sul tavolo, si inginocchiò sopra di lei, calandosi pian piano fino a posarle l'uccello fra le tette... la porca capì a volo e le strinse attorno al bastone nodoso, che lui strusciava mugolando... ogni volta che la cappellona spuntava fra i seni, lei allungava la lingua a leccarla con ingordigia... poi lui avanzò ancora e iniziò a chiavarla in bocca... sentivo i suoi lamenti sordi e qualche rigurgito, sembrava soffocasse...
io, nel buio, mi masturbavo frenetico, impazzito dal piacere...
lo stallone per qualche attimo si bloccò... scese dal tavolo e fece scendere pure Lalla, mettendola a 90°, le braccia appoggiate sul piano, le gambe leggermente divaricate e il culo offerto alle sue voglie... prese a passare lentamente il grosso cazzone nel solco dell chiappe sode di mia moglie e poi iniziò a spingere molto lentamente, ignorando i lamenti di lei, veramente assai deboli... potevo vedere l'enorme pezzo di carne dura che affondava nel suo corpo , fino a scomparire completamente... si fermò per un momento prima d'iniziare
a penetrarla ritmicamente, stringendola per i fianchi e inculandola a lungo... i grossi coglioni pelosi sbattevano con un rumore sordo... e la porca godeva, godeva e glielo diceva ed ascoltandola godevo anch'io.
Quando il maschio urlò che stava per venire, lei gli gridò di riempirle la fica, quindi lui estrasse il grosso manico dal suo culo e lo infilò in mezzo alle cosce di Lalla, chiavandola alla pecorina... con pochi colpi violenti si vuotò nel corpo di mia moglie... erano esausti tutti e due...
io avevo già schizzato a terra, nel buio, da un bel po'...
mia moglie raccolse da terra le mutandine e si asciugò le cosce lungo le quali scendeva il liquido del maschio che le aveva riempito la fica, poi si rassettò l'abito, mentre anche Gianni si rivestiva...
scivolai in casa un attimo prima di loro, lei mi vide, si avvicinò e mi disse compiaciuta che la festa stava andando proprio bene e lei era molto contenta, io le risposi che il nuovo anno sarebbe stato certamente bellissimo...
se ripensavo che lei sotto l'abitino elegante ora era nuda, con la fica ancora bagnata del succo del mio amico, mi tornavo ad eccitare...
entrai nel salone, la festa continuava...
12
1
7 years ago
bobo45sex,
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Last visit: 2 years ago
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Capodanno
è successo l'altro capodanno...
il mio collega ed amico Gianni è un bell'uomo molto ben dotato e un grande porco, ama vantarsi con me delle sue conquiste e anche se mi racconta tutti i particolari, molto correttamente mai mi ha detto chi erano le donne - quasi tutte sposate - con cui compie le sue indescrivibili maialate...
proprio un anno fa invitammo a casa nostra un foltissimo gruppo di amici per festeggiare l'arrivo dell'anno nuovo e naturalmente c'era pure lui (con sua moglie)...
mia moglie era particolarmente attraente con un elegantissimo abitino mini dalla profonda scollatura, tanto profonda che non potè mettere il reggiseno, quindi sotto il leggerissimo tessuto indossava soltanto il doveroso slippino rosso benaugurale...
c'era chi ballava, chi chiacchierava, chi giocava, come la moglie del mio amico, ma con tanta gente che invadeva la casa, c'era naturalmente una gran confusione, però il mio amico per fortuna dava una mano a mia moglie tra la sala e la cucina mentre io mi occupavo delle bevande...
ad un certo punto uscii sul terrazzo per prendere una cassetta di bottiglie e vidi che la cucina era illuminata, mi accostai alle persiane, le cui lamelle erano semiaperte e li vidi: lui con mia moglie...
le stava carezzando le spalle, la schiena, la stringeva a sé e lei lo lasciava fare molto compiaciuta poi la lingua di lui prese a scorrerle sul collo, le mordicchiava l'orecchio (lo so che è una cosa che le fa perdere ogni freno) quindi si baciarono, a lungo, voluttuosamente, slinguandosi in modo osceno; intanto la manona di lui le carezzava le chiappe, per infilarsi sotto l'abito, sollevandolo in modo da poterle accarezzare il culo ed infilarsi sotto lo slippino mentre lei muoveva i fianchi lascivamente...
accidenti... sentivo il bozzo che mi si stava gonfiando, non era possibile... stavo guardando mia moglie che pomiciava pesantemente con il mio migliore amico e l'uccello mi tirava... sì, ero eccitato come un porco...
Gianni ora le palpava le tette e senza difficoltà riuscì a farne uscire una dalla scollatura di mia moglie leccandola e succhiandole il capezzolo mentre lei gettava la testa all'indietro e spalancava la bocca sospirando di piacere...
pure lei però si dava da fare, vedevo le sue mani curate che massaggiavano il bozzo prorompente del maschio, per poi far scorrere lo zip infilandosi nella patta, fino a tirargli fuori la minchiona dai calzoni, ed era un arnese incredibile, grosso e duro, già in completa erezione che lei prese a menare vigorosamente...
l'uomo le posò una mano sulla spalla premendola verso il basso e costringendola così ad abbassarsi fino ad essere accucciata con il viso davanti al grosso cazzone svettante: lei lo ammirò estasiasta prima di scappellarlo scoprendo il glande rosso-violaceo tutto imperlato di goccioline... naturalmente prese a baciarlo, a leccarlo con avidità, facendo scorrere la lingua rosea su e giù lungo quell'asta
sontuosa...
io non resistevo più, spiando mia moglie che leccava il cazzo di un altro maschio (e che maschio) mi tirai fuori l'uccello e presi a menarmelo... mi eccitavo come un matto guardandola succhiare quel manico eretto, e leccare le grosse palle pelose che il mio amico aveva tirato fuori strofinandole sul viso della mia signora... oramai stavo per scoppiare, ma in quel momento qualcosa o qualcuno li disturbò e si ricomposero con rapidità frenetica... ma io oramai avevo sborrato nella mia mano... oddio: avevo sborrato mentre mia moglie si faceva palpare da un amico e lo spompinava perdutamente...!
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3
7 years ago
bobo45sex,
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La mia prima volta da bisex
Qualche anno fa ho scoperto la mia curiosità bisex.
Ho sempre amato guardare i film porno e, col tempo, ho capito che mi piaceva guardare sia le donne sia gli uomini.
La fantasia di fare sesso con un uomo è nata automaticamente.
Un'estate, ho avuto la possibilità di entrare in contatto in rete e fare amicizia con un uomo, Francesco.
L'ho trovato subito interessante e simpatico, così, durante le nostre chiacchierate online, gli ho proposto di conoscerci dal vivo.
Avevo 32 anni a quel tempo e lui aveva 39.
Quando ha accettato il mio invito, non ero sorpreso, in effetti si era creata tra di noi una certa amicizia,
direi quasi complice, avevamo avuto modo di parlare di tutto e sinceramente.
Francesco arrivò all’appuntamento con qualche minuto di ritardo.
Quando ci siamo presentati per la prima volta nella vita reale, è stato tutto molto naturale, ci siamo sentiti subito a nostro agio, quasi automaticamente.
Abbiamo chiacchierato un po' e poi, spiegandogli che stavo molto vicino a quel posto, l’ho invitato a salire nel mio appartamento per bere qualcosa insieme.
Lui accettò molto volentieri. Arrivati a casa, gli ho offerto una birra.
Abbiamo parlato a lungo, del più e del meno.
Dopo qualche tempo, tra una birra e l’altra, Francesco, ha iniziato a parlare di cose più personali.
Situazione che ha stimolato in me un certo nervosismo, l’eccitazione mista a un po' di alcol mi ha portato a sciogliermi ed a eliminare il mio imbarazzo.
Abbiamo parlato dei nostri rapporti sessuali passati con le donne, le nostre prime volte, le nostre situazioni strane.
Lui ha continuato con le relazioni che ha avuto con uomini, cosa che ha attirato maggiormente la mia attenzione.
Non sapevo cosa dire, e per rompere un po' la tensione che si era creata, gli ho proposto di continuare la discussione guardando uno dei miei film porno.
Accettò la mia proposta scherzando sul fatto che capiva le mie intenzioni, e comprendeva completamente perché ero così nervosa in quanto, quella situazione, era per me una novità.
Fu allora, immagino, che decise di prendere l’iniziativa. Si alzò e si avvicinò a me.
Mi chiese se mi sentivo agitato e cominciò ad accarezzarmi la schiena per farmi rilassare.
Andando sempre più in basso fino ad accarezzare i glutei. Nell’eccitazione di quel momento,
ho completamente dimenticato l'idea di vedere il porno. Ho iniziato ad accarezzargli e baciargli il petto
chiedendogli se anche lui si sentiva bene in quella situazione che si stava venendo a creare. Lui rispose di sì.
Ero così eccitato che il nervosismo e l'imbarazzo non esistevano più.
La voglia di prendere il suo cazzo tra le mie mani era per me irresistibile, quindi mi sono tolto la maglietta e i jeans, e mi sono avvicinato a lui chiedendogli di sedersi sul divano.
Con le mani, pian piano, l'ho accarezzato su tutto il corpo.
L'idea di essere sottomesso ad un altro uomo, fantasia che aveva accompagnato la visione di molti film, era diventata realtà, la mia eccitazione era al massimo.
Mi inginocchiai davanti a lui. Ero pronto a tutto. Guardandolo negli occhi, ho visto quanto era eccitato, gli ho tolto la cintura, gli ho sbottonato i pantaloni e ho aperto la cerniera.
Alzò i fianchi per aiutarmi a togliersi i jeans. Indossava anche un paio di boxer stretti.
Poi ho visto il suo pene per la prima volta. Non era ancora completamente eccitato, ma le sue dimensioni sembravano enormi, sicuramente era più grande del mio.
Ho messo le mie mani sul suo boxer, accarezzando dolcemente, ho avvicinato la mia bocca per baciarlo.
Ero completamente fuori di testa ed ipnotizzato dal suo membro.
A quel punto, ho iniziato a tirare giù il suo boxer, per vederlo finalmente, sussurrandogli che l'ho trovavo davvero bello e grande.
Dalla sua espressione, sembrava gradire il commento. Poi ho preso il suo cazzo in mano e ho iniziato a masturbarlo molto lentamente.
Non era circonciso, quindi ho tirato giù il prepuzio per rivelare il suo glande.
A quella visione, non ho potuto fare a meno di avvicinarlo alla bocca.
Ero motivato a fare tutto il necessario per dargli il massimo piacere possibile, così ho iniziato a succhiarlo, leccarlo ed accarezzarlo ovunque.
Pian piano era diventato talmente duro e imponente da impressionarmi, non avevo mai visto una tale consistenza.
Succhiando, massaggiavo le palle, ed allo stesso tempo, lo masturbavo, adattando la velocità della fellatio con il piacere che individuavo dai suoi gemiti di piacere.
Mi sono divertito ed ho sentito un immenso piacere nel succhiare il suo cazzo, facendolo entrare sempre più profondo della mia gola.
È stato davvero intenso. Dopo alcuni minuti, mi ha detto che stava per venire.
L'ho succhiato finché non ho sentito degli spasmi delle palle e del suo cazzo e, quindi, l'ho tirato fuori dalla bocca e lo ho fatto venire sul mio petto continuando a masturbarlo.
Il sentirlo e vederlo venire è stato meraviglioso. Dopo il suo orgasmo, mi guardò e disse che, per essere stato il mio primo pompino, lui lo aveva apprezzato molto, dichiarandolo uno dei migliori tra tutti quelli che gli avevano fatto in tutta la sua vita.
Sono stato davvero contento di avergli dato così tanto piacere.
Ero coperto di sperma su tutto il petto, e la cosa mi piaceva immensamente.
Dopo essermi lavato, restammo a parlare sul divano ancora a lungo, lui mi chiese di rivederci ancora,
promettendomi che avrebbe fatto di tutto per farmi esplorare tutti i lati della mia bisessualità.
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7 years ago
Al2016,
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Giochini particolari
Tutto era iniziato con un semplice incontro di conoscenza, come al solito, senza pretese da parte di nessuno.
Ci incontrammo fuori ad un bar, ci presentammo ed entrammo per sederci.
Iniziammo a fare conoscenza, loro mi descrivevano quello che cercavano e perché… ed io descrivevo i miei desideri…
Lei era una donna procace, elegante, poco trucco ed una silhouette molto intrigante.
Lui era un signore con un volto rude, un omone in piena regola. Elegante nella sua mise casual.
Li guardavo entrambi, seduti di fronte a me, che con parole e tono pacato, sembrava mi stessero dando il benservito.
Sono un tipo normale, non sono un fotomodello e non ho muscoli che straripano dai vestiti, quindi avevo immaginato che non fossi il loro tipo.
Parlavamo di come l’esperienza nella trasgressione avesse cambiato le nostre vite, la lei di coppia mi fissava, mentre lui si continuava a guardare intorno come a cercare qualcuno che non riusciva a trovare.
Ero quasi sul punto di chiedere scusa per il poco tempo a disposizione e di congedarmi, quando lei allunga una gamba sotto il tavolo e mi fa il piedino…
Ok, forse le mie impressioni erano sbagliate, quindi continuiamo a discorrere.
Saremo stati una mezz’oretta in quel bar. La coppia era molto affiatata e sembravano stare bene insieme.
Pago il conto ed usciamo fuori, lei mi chiede se voglio salire in macchina con loro e fare un giretto per continuare a parlare senza persone che possano ascoltare i nostri discorsi. Faccio cenno di si, ma avverto che ero andato “impreparato”, quindi non ho “protezioni”…
Saliamo in macchina, io siedo dietro.
Appena partiti si inizia a parlare apertamente di quello che loro intendono per trasgressione. Sono uniti, non hanno bisogno di sesso, non hanno bisogno di bull. Vogliono una persona normale da coinvolgere nella loro vita, una persona che possa rendere eccitante il tran tran quotidiano. Una persona con cui guardare la partita e, perché no, giocare…
Penso che io sia quello che cercano. Più o meno le nostre speranze sono le stesse.
Chiacchieriamo di quello che loro intendono per trasgressione, le fantasie che vorrebbero realizzare, i posti in cui hanno fantasticato di farlo.
Abbiamo parlato per più di un’ora, adesso è il momento di separarsi e di riflettere su quello che vogliamo e se siamo compatibili.
Lui mi saluta con una stretta di mano vigorosa, lei con un dolce bacio sulla guancia.
Ritorno a casa e rifletto su quello che ci siamo raccontati. Dopo poco tempo ho le idee chiare, sono la coppia che cerco, semplici, fantasiosi, trasgressivi.
Adesso non devo fare altro che attendere una loro chiamata, sempre che ce ne sia una, ed accordarci sul da farsi.
Passano tre o quattro giorni, il telefono squilla, sono loro. Il lui mi dice che hanno pensato bene a quelli che ci siamo detti e non sono sicuri che io sia compatibile con quello che cercano, ma la lei della coppia vorrebbe comunque avere un incontro “particolare”.
Chiedo cosa significasse e mi spiega che vorrebbe realizzare una fantasia. Se questa fantasia andrà bene, potremmo avere incontri ripetuti…
Gli chiedo di spiegarmi la fantasia, ma lui mi dice di rincontrarci nello stesso bar, da soli, per parlarne.
Prendiamo appuntamento e ci incontriamo. Come per il primo appuntamento, si avvicina e mi stringe la mano. E’ un omone grosso, mi incute timore, ma pensando a sua moglie, tutto passa.
Ci sediamo ed ordiniamo un caffè, lui mi dice che la moglie vorrebbe che io andassi a casa loro (avrei trovato la parta aperta), entrassi, mi mettessi un cappuccio che avrei trovato sullo svuota tasche all’ingresso ed andassi in camera.
Lui sarebbe già legato al letto (residui di un gioco), avrei dovuto svegliare in modo rude lei ed avrei dovuto abusarne…
Insomma un kidnapping… un gioco di ruoli…
Ripeto per l’ennesima volta che sono etero e non avrei mai abusato di lui, quindi se quel gioco sarebbe arrivato al punto in cui lei mi avesse chiesto una cosa del genere, io sarei andato via.
Accenna un sorriso. Neanche lui ha voglia di essere sodomizzato.
Ci accordiamo per realizzare il tutto un venerdì sera.
Sono su di giri, non ho mai provato un gioco del genere, ma mi elettrizza, sperimentare è la base della trasgressione…
Fermo l’auto sotto casa, entro nel portone ed inizio a salire le scale. Arrivo davanti alla loro porta, è socchiusa, qualcosa dietro fa resistenza. Spingo dolcemente per non fare rumore, entro in casa e nello svuota tasche all’ingresso c’è un cappuccio (come mi aveva detto), lo indosso ed inizio a vagare per la casa. C’è una sola luce, fievole, accesa. La segue, credo sia quella della camera da letto. Mi affaccio dall’uscio per controllare, non vorrei trovare brutte sorprese, la scena che mi si para davanti è proprio quella che mi ha descritto. Lui è steso sul letto, semi legato e lei accovacciata su di un lato nuda.
Mi avvicino, tiro un po’ di più le corde in modo che i movimenti non siano così ampi e vado dall’altro lato del letto dove, rannicchiata su di un lato, c’è lei.
Stupenda, con un seno molto prosperoso e le gambe affusolate.
Inizio a spogliarmi, mi tolgo i pantaloni e le metto una mano sulla bocca. Non sono sicuro che stesse dormendo, ma la reazione è alquanto realistica.
Non urla, ma si dimena e cerca di liberarsi dalle mie braccia che nel frattempo l’avevano cinta.
Lui si sveglia, cerca di alzarsi, ma le corde lo impediscono. Sul comodino c’era uno di quei bavagli bondage, ordino a lei di metterlo al marito così non potrà disturbarci. Lei, ubbidiente, esegue gli ordini e mentre imbavaglia il marito, inizio a toccarle il seno. Sento dei gemiti sommessi e la sua mano scivola sul pene del marito. Io, che le mantenevo la mano sulla bocca, mi appoggio al suo culo, lei inizia a stusciarsi.
Di sicuro non urlerà, quindi le tolgo la mano dalla bocca e le prendo le braccia tirandole leggermente indietro. Voglio che senta il mio membro che cresce. Lei si abbassa ed inizia a leccare il boxer del marito. Credo sia eccitato, il pene si ingrossa, ma non può calarsi i boxer. Allora libero una mano della moglie e lei delicatamente li abbassa.
Mi sfilo gli slip. Oramai anche il mio pene è bello duro, le allargo il culetto e lo poggio in mezzo. Lei si abbassa ed inizia a fare un pompino al marito ed io da dietro inizio ad inumidirle la figa…
Probabilmente lui è eccitatissimo, è diventato paonazzo, vorrebbe scoparla, ma non può, così, all’improvviso, la tiro via dal cazzo del marito e la giro verso di me.
La stendo sul letto, le prendo la testa e le porto la bocca davanti al mio cazzo.
C’è un po’ di resistenza, fa parte del gioco, ma dopo pochi secondi lei apre la bocca ed inizia a leccare mentre con la mano sega il marito…
Nel frattempo, io, con le mani, continuo a farla bagnare. E’ bella bagnata, sarebbe quasi il momento di penetrarla ma, essendo un gioco di ruoli, la afferro delicatamente per i capelli e la costringo a strofinare la sua figa sul cazzo del marito che, eccitato ancora di più da questa pratica, è diventato oramai color peperoncino…
La faccio alzare e la metto distesa sul lato con una gamba sulla mia spalla. Ho proprio voglia di scoparla, ed inizio a mettere il mio cazzo dentro, piano piano, delicatamente.
Sarà passata una mezz’oretta e nel mentre giocavo con il buchetto del culo mentre lei, nei momenti in cui aveva le mani libere, continuava a masturbare il marito.
Ad un certo punto lui venne e lei le tolse il bavaglio. Si sentì una fragorosa risata e, visto che non poteva muoversi, disse che si sarebbe goduto lo spettacolo in quella posizione.
Lei venne ed una macchia di umori macchio le lenzuola.
Ora, viste le mie esperienze passate, mi resi conto che avrei dovuto uscire dalla figa ipersensibile. Ma siccome non ero ancora venuto, la girai sul letto, la misi a pecorina e, con estrema delicatezza, iniziai a metterle il mio cazzo nell’ano.
Il culo delle donne è particolare, ognuno si comporta in maniera diversa e, se non si ha un po’ di esperienza, si rischia di far male la partner.
Quindi iniziai molto lentamente e, quando sentii che potevo aumentare il ritmo, lo feci.
Si sentivano di tanto in tanto dei mugolii, ma credono fossero di piacere ed infatti lei iniziò a baciare suo marito e a mordergli i capezzoli.
Ero pronto anch’io a venire, quindi, seguendo il ruolo del gioco, tolsi il preservativo, la feci girare e le ordinai di succhiarmelo.
Non dovetti insistere troppo. Ricevetti uno dei pompini più gustosi della mia vita.
Volevo toglierle il cazzo di bocca e venire, ma lei, vogliosa, lo volle tenere e farsi venire in gola…
Io contentissimo la accontentai e lei, con il mio sperma in bocca, si avvicina al marito ed inizia a baciarlo passandoglielo.
Poi, le mise la figa alla bocca e lui, avidamente, iniziò a leccarla. Dopo pochi minuti iniziò a sciogliere le cordicelle che lo trattenevano e venne vicino a me, mi riprese il cazzo in mano (oramai nel periodo refrattario) e con la lingua iniziò a pulirlo.
Poi mi chiese se anche il marito potesse aiutarla.
Avendo avuto esperienze del genere accettai, avevo già ricevuto soft bisex, e mi stesi sul letto aspettando che decidessero di andare a lavarsi.
Dopo qualche minuto in cui mi leccavano cazzo e coglioni, si fermarono.
Chiesi loro di darmi una pulitina e lei mi accompagno in bagno. Quando uscii li trovai in cucina. Lui stava preparando il caffè, lei mi fece sedere e si sedette sulle mie gambe.
Parlammo dell’esperienza appena vissuta e se quella trasgressione mi sarebbe stata concessa ancora.
Dissero che era piaciuta, che ci avrebbero pensato e, nel caso, ricontattato loro.
Dopo il caffè andai via, ripensavo a quello che avevamo fatto. Speravo in un loro messaggio in cui mi dicevano che erano stati bene…
Da allora li ho incontrati altre volte, non spesso, ma la trasgressione non si “conta”, si vive…
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7 years ago
Hypnos1975495932,
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Last visit: 2 years ago
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Una serata come tante altre... o almeno così sembrava
Ieri è stata una di quelle giornate interminabili e piene di problemi che avrei voluto non fosse mai iniziata. Uscito di casa alle 6:00 e senza neanche avere il tempo di pranzare sono rientrato alle 19:00, a quel punto le alternative erano solo due: doccia divano/tv ad aspettare l'arrivo di Morfeo, che non avrebbe sicuramente perso troppo tempo, o doccia e quattro passi all'aria aperta per distendere corpo e anima; la bella serata facilita la scelta della seconda opzione.
Infilo jeans, camicia e scarpe, metto le cuffie alle orecchie e inizio la riproduzione random della musica del mio iPhone.
Vago per una trentina di minuti, mi sento già meglio e la musica mi aiuta a non pensare alla giornataccia trascorsa, fino a raggiungere un localino molto carino e poco frequentato. Decido di fermarmi e ordinare da bere, direi che è la serata adatta ad un bel Southern Comfort. Ordino e mi siedo al banco aspettando di essere servito, la cameriera gentile e simpatica riesce a strapparmi un sorriso e decisamente mi inietta una bella dose di positività.
Mentre aspetto noto entrare nel locale una bella e attraente ragazza, vestita come se stesse rientrando o meglio, visto l'orario, stesse andando ad una festa, gonna corta ma non proprio mini, una bella camicetta che lascia intuire l'abbondanza del suo seno, un paio di scarpe con un bel tacco e una giacca portata solo sulle spalle. La guardo per qualche istante e riconosco in lei la stessa mia aura negativa di qualche ora addietro, lei fissa il cellulare come se aspettasse una chiamata da un momento all'altro e nemmeno si accorge di me che la fisso.
Inizio a sorseggiare il mio whisky e sono indeciso se avvicinarmi o no a quella ragazza, così vestita e così attraente starà sicuramente aspettando qualcuno ...
Finalmente mette via il cellulare, da un'occhiata rapida al menù e cerca con lo sguardo la cameriera che la nota e non tarda ad arrivare, decido che potrebbe essere l'occasione che aspettavo!
Faccio un cenno al ragazzo dietro al banco e quando si avvicina gli dico che vorrei offrire io la bevuta alla ragazza che ha appena ordinato, lui chiama la cameriera che ci raggiunge, scopro anche che la ragazza sola e pensierosa ha appena ordinato un Sex on the Beach.
Non appena il cocktail è pronto la cameriera si dirige al tavolo, le poggia il bicchiere sul tavolo e dopo averle detto qualcosa indica verso me, lei volge finalmente lo sguardo nella mia direzione e con un gesto di cortesia mi ringrazia e mi indica la sedia vuota al suo tavolo.
Prendo il mio whisky e dopo averle dato la mano ed essermi presentato mi accomodo.
Da vicino è ancora più bella, ha solo un filo di trucco e usa il mio profumo preferito, Hypnotic Poison di Dior. Scambiamo qualche chiacchiera e tra una cosa e l'altra mi dice che il ragazzo con cui sarebbe dovuta andare ad una festa di amici l'ha simpaticamente bidonata!
La conversazione è molto piacevole, lei si dimostra colta e intelligente, il tempo passa e in modo del tutto naturale ordiniamo un altro giro da bere. Colpa di quella situazione così insolita ma anche così piacevole, o sarà stata colpa dell'alcool fatto sta che ben presto i nostri discorsi prendono una piega decisamente esplicita riguardo al sesso, gusti e esperienze passate iniziano a venir fuori senza freni. Lei senza false moralità mi racconta di essere commessa in un sexy shop da un paio d'anni e di aver praticamente provato quasi tutti gli articoli del suo negozio: "il miglior modo per consigliare bene i clienti è conoscere alla perfezione i prodotti che devono essere venduti" mi dice con un sorriso malizioso e fissandomi dritto negli occhi. L'effetto è immediato, patta gonfia e ormoni in subbuglio!
E non ancora contenta di quello che stava suscitando in me decide di appoggiare la mano sulla mia gamba e avvicinandosi mi sussurra: "ti andrebbe di vedere qualche mio giocattolino in azione?" la mia risposta è immediata quanto inattesa: "si, ma devo essere io a sceglierlo!".
Pago il conto, le rimetto la giacca sulle spalle e ci avviamo verso il suo negozio che scopro non aver mai visto pur essendo a pochi isolati da casa mia.
Una volta entrati l'atmosfera è decisamente diversa, la porta si chiude alle nostre spalle e entrambi lasciamo spazio alla parte più libidinosa che ognuno di noi si porta dentro: siamo lì solo per un scopo, il piacere senza compromessi...
Lasciata scivolare la giacca per terra mi afferra per la camicia e mi bacia facendo scivolare la lingua calda e vogliosa tra le mie labbra, io ricambio afferrandola per i fianchi e stringendola le faccio sentire la protuberanza della mia patta tra le sue gambe e mentre lei continua ad esplorare la mia bocca, cercando il continuo contatto con la mia lingua, io inizio a sbottonarle la camicetta e le stringo le grosse tette tra le mani. I capezzoli sono turgidi e le tette stanno perfettamente in su anche quando il reggiseno non è più lì a sorreggerle.
Si stacca dalle mia bocca, mi prende per mano e mi porta davanti ad una vetrina piena di oggetti, dai comuni falli a manette e frustini, mi fissa e dice di prendere ciò che voglio: "io e il mio negozio siamo a tua completa disposizione"... È così che dopo averla ammanettata la faccio inginocchiare sbottono i pantaloni e le piazzo davanti il mio bel cazzo che aspetta solo di essere accolto da quelle calde labbra che ho assaporato fino qualche minuto prima, inizia a baciarlo e dopo una rapida leccata lungo tutta l'asta se lo infila in bocca, inizia ad andare avanti e indietro ma lentamente, devo però prenderla per i capelli e spingerle la testa fino in fondo per poterlo vedere sparire completamente nella sua gola, cosa che dimostra ben presto di apprezzare. Continua a succhiare e leccare avidamente per lunghi minuti, poi mi supplica di riempirle la bocca del mio caldo liquido, perché ha sete ed ha bisogno di bere... Aumenta il ritmo e non si ferma finché non mi sente venire, con abbondanti getti di cui non si perde neanche una goccia, beve e ripulisce con attenzione la cappella. Le ore successive le passiamo a provare su di lei ogni giocattolo e scopando col un solo obbiettivo, il reciproco piacere.
Da quella notte quel negozio ha acquistato un nuovo cliente... Spesso ci porto anche qualche amica che, in caso di dubbi, viene aiutata dalla commessa esperta... Anche con dimostrazioni sul come certi giochi vadano usati!!!
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7 years ago
dolcemisterioso,
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Un incontro casuale ma voluto
Sono una donna matura di 57 anni barese bisex. Sono alta 1,63, un bel seno della
taglia 4^ o 5^, belle cosce, insomma non sono male.
Con mio marito da alcuni anni ci dilettiamo nella conoscenza di coppie serie, distinte e perbene e qualche singolo altrettanto affidabile con i quali, dopo aver consolidato l'amicizia, ci
dilettiamo e pratichiamo lo scambio di coppia o un triangolo.
Io e mio marito abbiamo iniziato questo tipo di esperienze dal 2007 ed abbiamo incontrato per la prima volta un singolo, tanto per rompere il ghiaccio da parte mia,
molto educato, un po’ timido, insomma: una brava persona.
Dopo averlo conosciuto ed incontrato due volte, abbiamo deciso di concretizzare la
conoscenza invitandolo in un residence di Torre a Mare un sabato pomeriggio. E così
fu che io ho iniziato la mia esperienza di donna e di moglie trasgressiva ed esibizionista.
Se poi lo vorrete, potrei dilettarvi con i racconti di tutte i miei incontri.
Ora arriviamo al dunque.
Una domenica pomeriggio avevo una certa voglia e pregai mio marito, senza dirgli niente del mio grado di eccitazione, di contattare un nostro amico per uscire insieme e andare a bere qualcosa insieme, tanto per rompere la monotonia della domenica pomeridiana.
Mio marito prontamente ha contattato il solito amichetto ma il telefono risultava spento. Motivo per cui tramite un sito di annunci erotici ha contattato un singolo di Casamassima, mai conosciuto prima.
Me ne ha parlato e mi ha domandata se era il caso per me di fare una nuova amicizia e mi ha chiesto il permesso di fissare l’appuntamento per l’incontro solito conoscitivo. Io un po’ scocciata e delusa ho acconsentito.
Ci siamo incontrati in un bar di Casammasima ed abbiamo consumato qualcosa tra una chiacchiera e l’altra, battute simpatiche e domande da parte del singolo un po’ imbarazzanti.
Ad un certo punto l’amico conosciuto si allontana e poco dopo ritorna con un pacchetto per me: un dono che mi aveva riservato, ed aperto il pacchetto ho trovato un bel foulard davvero carino, in pura seta e firmato da una casa stilistica di alta moda. Non volevo accettare, ma lui ha insistito dicendomi che è proprietario di una boutique alquanto conosciuta a Bari.
Ho accettato il dono ed abbiamo continuato nel bar a scherzare amichevolmente.
Dopo aver trascorso più di un’ora nel locale, ed aver constatato che l’amico era una persona a modo, non permettendosi di compiere avance nei miei confronti, lui ci ha invitati a casa sua per proseguire con l’allegra conoscenza. Mio marito si è riservato di far decidere a me sicuro che non avrei accettato. Io ero molto imbarazzata a dire il vero ma anche molto eccitata. Il tipo era simpatico, tuttavia non ho mai consumato un rapporto al primo incontro. Voglio sempre approfondire facendo più incontri conoscitivi e solo dopo essere sicura decido di concedermi.
No, non è il caso che ti disturbi, continuiamo qui, stiamo bene …. Dissi con voce incerta
Lui ha insistito più volte ed alla fine ho ceduto e ci siamo tutti e tre recati in casa dell’amico. Una bella casa, accogliente, e l’amico ha acceso subito la TV in un canale che trasmetteva una partita di calcio della squadra preferita di mio marito che si è subito collocato a seguire l’incontro.
Dopo pochi minuti l’amico mi ha detto che voleva farmi vedere una cosa al computer. Ci siamo quindi recati al suo studio, una stanza adiacente al salone, ed aveva il computer accesso e dal monitor si vedeva una mia foto ingrandita alquanto spinta. Era una delle mie foto postate nel sito d’incontri utilizzato da mio marito per reperire il nuovo amico.
Mi ha chiesto se conoscessi la persona della foto, ed io con un certo imbarazzo sono scoppiata a ridere dicendogli: ma daiiii, cosa mi chiedi ?
Lui, come se non ci fosse nulla di strano e come se ci conoscessimo da vent’anni ha reagito dicendomi:
volevo conoscere la persona che avrei incontrato da lì a poco, vedere com’è fatta, curiosità, null’altro che curiosità
Quindi è passato a descrivere con me la mia foto:
vedi, sei una bellissima donna, hai un seno spettacolare, delle cosce fantastiche, una bocca sensuale ….
LA mia foto mi ritraeva vicino al muro di casa, con le gambe aperte, il tanga che ricopriva parte della mia figa, la camicetta bianca aperta ed il seno che fuoriusciva dal reggiseno mostrando due capezzoli turgidi, ed una delle mie mani sgrillettavano la figa. Vi immaginate la scena ?? Io imbarazzata ma contemporaneamente eccitata di lui che mi guardava in una posa così oscena. Mi ha detto, guardandomi negli occhi:
sei proprio una gran bella figa, sei una donna molto eccitante ed hai un viso da grande troia !!
Io non mi sono per niente sentita offesa perché da un lato sapevo che ero effettivamente una grande troia e dall’altro perché mi ero bagnata tutta fra le gambe.
Lui si è alzato dalla sedia e dopo essersi sbottonato i pantaloni ha tirato fuori il suo cazzo dritto e duro e me l’ha avvicinato. Io, senza indugiare e senza toccarlo con mano ho aperto la mia bocca ed ho preso in bocca tutto d’un fiato il membro dell’amico. Le mie mani tenevano le gambe e la mia bocca andava avanti e dietro succhiando e leccando a ritmo la capocchia del suo cazzo. Lo vedevo andare in estasi ……. Ed io lavoravo di bocca ed ingoiavo i sapori di quell’uccello fantastico. Ad un certo punto lui mi ha preso la testa ed ha iniziato a scoparmi in bocca, spingendo il suo cazzone fino in fondo alla mia gola. Io era eccitata da matti …
Poi ha preso a sbottonarmi la camicetta ed ha tirato fuori i miei seni grandi ……. Li ha massaggiati, palpati e tirava i capezzoli fino a farmi gemere di piacere ….. Io succhiavo, succhiavo e leccavo anche le palle ……
Si è fermato e mi ha presa e messa a sedere sulla scrivania a cosce aperte …. Senza neanche leccarmi la figa, ha preso e mi ha infilato il suo cazzo nella mia figa che era un bagno di liquido !!! Diceva:
che grande troia che sei, una vera puttana, hai una figa enorme e si vede che hai preso tanti cazzi e pure grandi, ora prenditi il mio cazzo, tutto dentro tutto in fondo !!
e così sbatteva e sbatteva, pompava e pompava ed io lo incitavo affinchè pompasse sempre più:
dai, sbatti, scopami, sono la tua troia, continua siiiiiii
fino a farmi godere come non mai !!
Dopo, lui mi ha presa e mi ha girata con le mani sulla scrivania, mi ha allargato le natiche e mi ha penetrata dritto nel culo, senza neanche ungerlo o almeno bagnarlo. Io ho fatto un salto di dolore, ho dovuto frenare il lamento per non farmi sentore da quel cornuto di mio marito. SI, perché dopo questo incontro, mio marito è diventato un gran cornuto.
Dopo il dolore iniziale, ho iniziato a gemere di piacere, e lui stantuffava il mio culo ed io mi masturbavo il clitoride, la figa ….
In un orecchio mi ripeteva, dai, rottainculo, fammi godere grande zoccola, voglio sborrareeee ..
Così fu che io ho rigoduto una seconda volta come una vera troiaaaaaa.
Accortosi l’amante che ero giunta al termine, mi ha presa, mi ha messa in ginocchio e mi ha schiaffato il cazzo dal culo alla mia bocca (mai nessuno l’aveva fatto prima), mi ha penetrata bene bene ed io succhiavo tutto il suo cazzo, i suoi umori ed i sapori. Quindi ha concluso con una grande sborrata tutta dentro in bocca che ho in parte ingoiato e parte è scivolata sul collo per poi cadere sulle mie tette. Io ho spalmato tutto quel bel liquido sul mio corpo e sono andata infine in bagno.
Sono uscita ed ho trovato l’amico con mio marito a commentare la partita, l’amico entusiasta in volto per avermi scopata bene bene e mio marito contento e cornuto per aver tifato per la sua squadra.
Io, invece, avvertivo difficoltà nel camminare, mi faceva male il culo e non riuscivo a tenere le cosce strette. Camminavo a cosce larghe cercando di non farmi accorgere da mio marito del dolore che ancora provavo.
Però ero contenta, molto contenta di aver fatto una esperienza per me nuova fino ad allora, contenta per aver preso un cazzo grande nel mio culo senza prepararlo e contenta di aver bevuto una così buona sborra non sempre così saporita e desiderata
Dimenticavo, contenta anche per aver fatto cornuto mio marito, per ciò che da li a qualche anno sarebbe successo.
Alla prossima, se lo vorrete.
Rossella
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5
7 years ago
Rossella1963,
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Piazzola di servizio
Questo che sto per raccontarvi l'abbiamo vissuto circa 10 mesi fa.
dovevo andare a Genova per andare a trovare i miei figli e parenti.
Decidemmo di partire verso sera, da Napoli a Genova era un bel viaggio e partendo la sera avremmo evitato un bel po di traffico.
Eravamo in autostrada, ci trovavamo in Toscana e un po per la stanchezza decisi di fermarmi in una piazzola di servizio. Era un po nascosta e dissi a mia moglie ...
" fumiamoci una sigaretta amore"
" si ne ho proprio voglia"
spensi le luci, era buio totale. dopo poco si fermò a poca distanza da noi una macchina, accese le luci interne e vedemmo che era un uomo sulla trentina.
" Hai visto amore......non sembra male.....mi vengono certi pensieri...." dissi a Rosy.
" Vero amore, non e niente male....scommetto che si sta toccando il cazzo."
" ti è venuta voglia....troia mia"
" mmmmmm si la situazione e eccitante, tiralo fuori cornuto mio che ti faccio un pompino."
Cominciò a giocarci....lo toccava e succhiava in modo sublime. eravamo eccitati al pensiero di quello che sarebbe accadere.
accesi le luci interne e baciai Rosy, la toccavo...poi spensi e aspettammo.
lui scese dalla macchina e si avvicinò a noi..guardava. si vedeva che si stava toccando il cazzo.
Rosy gli disse.
" mmmmmm si segati, fammelo toccare. ho voglia di fottere."
aveva un cazzo stupendo, grosso come piace a noi, aprì la portiera, lui si mise davanti a lei e glielo mise in bocca.
" oh che cazzo stupendo, fammelo godere tutto. guarda cornuto come me lo godo in bocca."
Lui era eccitatissimo, Rosy si alzò e si mise a pecora.
" adesso fottimi non resisto più, mmmmmmm si riempimi la ficaaaaaaa"
la scopava da dietro gli dava dei colpi di cazzo che gli riempiva la fica.
" prendilo troia goditelo tutto, mi stai facendo godere come un porco."
" oh siiiii chiavami, spaccami la fica....."
la scopava e io ero estasiato a vederla fottere con un altro uomo, io ero sceso e stavo vicino a lui e li guardavo godere. poi non resistette piu.
" diooooo sto x sborrareeeee"
tirò fuori il cazzo e sborrò come n porco. mi abbassai e cominciai a succhiarglielo tutto lo ripulii bene , sentivo il sapore della sua sborra e gli umori della fica di mia moglie.
si ricompose e ci ringraziò per la bellissima scopata.
" ti è piaciuto troia stupenda che sei......"
Da morire amore. mmmmm che cazzone stupendo che aveva....adesso fottimi tu cornuto mio."
la scopai, ero cosi eccitato che dopo poco sborrai in fica. mi chinai su di lei e leccai tutto.
" mmmmmm che marito porco che ho...."
ci fumammo una sigaretta appagati, e ricominciammo il nostro viaggio.
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7 years ago
admin, 75
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Una mattina stupenda
questa è una trasgressione vissuta.
ci scrive un singolo, anche lui della campania. ci dice che gli farebbe piacere poterci conoscere e che gli sarebbe piaciuto giocare con noi.
Faccio vedere la sua foto a mia moglie e gli dico se le piacerebbe conoscerlo.
Lei mi dice " si magari per un caffè, possiamo fare lunedì mattina che siamo soli e il bimbo è a scuola."
" va bene amore allora organizzo per lunedì."
lo contatto, gli dico che sarà per un caffè conoscitivo e che niente è scontato. gli do l'indirizzo e ci salutiamo.
Arriva il lunedì, mia moglie era eccitata e nervosa, si era messa solo un vestitino senza troppe pretese, mi disse "amore sono eccitata come una porca come sai tu, ma non so ancora che farò."
" tranquilla farai solo quello che ti senti di fare."
Suona il citofono, è lui Marco ( non è il suo vero nome)
Entra al primo impatto sembra simpatico, ci salutiamo e ci sediamo .
" Ciao, piacere di conoscerti, piacere Rosy. ti faccio un bel caffè"
Eravamo un po nervosi per la situazione che si creava ma eccitati, lui si vedeva dalla patta che aveva il cazzo duro, Rosy se ne era accorta e lo guardava.
era eccitata e dopo una mezz'oretta che stavamo parlando si alza dalla sedia e si avvicina a lui.
" Ora Marco ti saluto come si deve...."
Si mise davanti a lui, lo baciò in bocca, la sua lingua era affamata, lui le mise le mani sotto il vestito, gli toccava il culo e poi andò a toccargli la fica. Rosy era eccitata.
" mmmmm si toccami senti come è zuppa.mmmmmm siiiiiiiii"
Marco stava scoppiando lei gli toccava il cazzo, poi gli disse,
" Vieni con me porco, e tu cornuto mio guarda"
Andarono sul letto, si spogliarono affamati di godersi, Marco gli aprì le cosce e cominciò a leccargli la fica che era un fiume.
" Mmmmmmm che fica che hai rosy"
" Come lecchi bene, voglio succhiarlo non ne posso più"
fecero un 69 stupendo mia moglie si godeva il suo cazzo come non mai, poi la mise a pecorina e cominciò a fotterla. lei godeva.
mi spogliai anche io e mentre la fotteva lei mi fece un pompino stupendo, ormai si era lasciata andare e voleva godere.
" siiiiiii fottetemi, sono la vostra troiaaaaaaaaa"
ci mettemmo a 69 e marco la fotteva a pecora, io vedevo il suo cazzo che entrava nella sua fica e lei che urlava di piacere. io leccavo fica e cazzo insieme quando non trattenendosi più vennero entrambi, la mia bocca era piena di sborra e dei suoi umori.
lei succhiando a piu non posso mi fece sborrare.
"Godi porco, cornuto mio guarda come mi ha fatto godere.... mmmmmm si mi piaceeeeee"
dopo ci mettemmo a fumarci una sigaretta.
Marco poi si alzò e andò in bagno, vidi Rosy che lo seguiva.......dopo poco mi alzai e li vidi a farsi la doccia insieme. si toccavano, si baciavano e la prese da dietro, la riempiva di colpi di cazzo nella fica e la sentivo gemere di piacere fino a che non sborrarono entrambi.
é stata una mattinata di sesso stupenda.
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7 years ago
admin, 75
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Come sono diventata la sua amante.
Avevo un appuntamento con un uomo sposato.
Non lo conoscevo ma avevo scambiato messaggi con lui per molto tempo.
Eravamo diventati intimi sulla chat.
Mi aveva confessato che lui aveva spesso voglia ma che non riusciva a soddisfarla.
Un uomo stanco della solita routine con una moglie che ormai si concedeva raramente.
Lui sui 60 alto 190 brizzolato e grosso. Insomma un tipo ancora piacente. Il mio tipo.
Ci eravamo dati un appuntamento in riviera dove lui aveva un appartamento ma ci siamo prima visti in un parcheggio per capire se ci saremmo piaciuti.
Mi ero preparata con molta cura. Tacchi alti, intimo sexy con sottoveste, camicetta nera, gonna nera sopra al ginocchio, cappottino rosso aragosta. Volevo piacere.
Sono arrivata che lui era già ad aspettarmi. Camicia azzurra con pantaloni eleganti. Proprio un bel tipo.
Ci siamo presentati e abbiamo iniziato a parlare in auto con molta naturalezza e a un certo punto si è avvicinato e mi ha baciata. Un bel bacio. Passionale e porco allo stesso tempo.
Non aspettavo altro, l'ho abbracciato e mi sono fatta baciare sul collo che mi piace tanto.
Sono andata letteralmente in calore! A quel punto lui ha proposto di andare a casa sua.
Ero eccitata e felice. Avevo voglia ma soprattutto mi piaceva così tanto che cominciavo a bagnarmi tutta. Ero entrata in calore come mi succede quando ho l'uomo giusto.
Salendo le scale cercavo di sculettare il più possibile per eccitare anche lui, che , appena dentro mi ha preso, stretto a se, e cominciato a toccarmi e baciarmi da vero porco.
Non mi sembrava vero e l'ho lasciato fare. Sentivo sotto i pantaloni il suo arnese contro di me. Lo abbracciavo forte per sentirlo tutto.
Anche lui era eccitato e a quel punto ha tirato giù la cerniera e lo ha tirato fuori...
Non era ancora completamente duro ma perfetto e con una bella cappella disegnata!
Ero rimasta a bocca aperta. Non ero riuscita a dire più nulla... Era come lo avevo sempre sognata. Ero in estasi!
Lui mi guarda e mi dice: "ti piace? ho così voglia di usarlo che rimarrai contenta"... Non riuscivo a parlare pensavo che era proprio quello che desideravo e quanto avevo sognato un uomo così... Non so se in quel momento lo ha capito.
Mi piaceva così tanto che mi pulsava la testa e sentivo il buchino contrarsi dalla voglia....
Lui è stato un galantuomo. Si è avvicinato e mi ha preso dolcemente la mano se l'è avvicinata al suo arnese e io ho cominciato ad accarezzarlo come si fa con un oggetto prezioso...
Sentivo l'eccitazione pulsarmi la testa e il buchino mi si stava aprendo tutto.
Ero ubriaca di voglia!
Ho iniziato a baciarlo tutto... lui, la sua pancia, la cappella, le palle, l'asta...
Lui mi incoraggiava: "brava, è tuo, fanne quello che vuoi..."
Lo sentivo crescere dentro la mia bocca. Poi ha cominciato a scoparmi in bocca tenendomi la testa. Ormai lo avevo tutto duro in bocca.
Poi all'improvviso mi mette a pancia in su sul divano e mi viene sopra. La mia gonna era ormai all'inguine e il suo arnese contro le mie mutandine che spingeva. Mi tira su le gambe e se le mette dritte lungo il corpo e ormai la sua cappella è contro il mio buchino.... Ero già tutta lubrificata e pronta a godere e farlo godere.
Mi guarda dolcemente, mi prende per i fianchi e comincia lentamente a spingere dentro la cappella e montarmi con un ritmo da trentenne e una faccia da porco che mi eccitava moltissimo.
Io mugulo:"scopami... sono in calore... e ho bisogno di cazzo!"
Lo abbraccio e lo gli accarezzo il viso, le braccia, i glutei. Lo bacio e mentre mi scopa gli sussurro continuamente: "dai, dai, dai,... sfondami e poi riempimi tutta!", "così mi fai venire..."
Lui scopandomi ha cominciato a mugulare e poi a dire ad alta voce: "sei mia, sei tutta mia..."
Le parole mi eccitavano... mi sentivo solo sua... mi stava facendo godere tanto.
Lo sentivo mio. "Amore così mi fai venire..."e dopo pochi colpi ho iniziato a colare...
Mi ha scopata, baciata, girata e riscopata per un'ora di seguito senza darmi tregua con colpi forti e piano. Continuavo a venire e ormai ero venuta nelle mutandine e sulla pancia almeno 3/4 volte. Volevo che venisse anche lui. Non ce la facevo più!
Poi finalmente lui: "ora voglio farti sentire quanta crema ho da riempirti".... e nello stesso istante sento uno spruzzo caldo dentro con un grido di goduria degno di una bestia. Un colpo secco dentro che mi ha fatto urlare di piacere e di dolore...
L'ho voluto leccare tutto ma anche lui mi ha leccata... E poi baci e abbracci...
Quanto mi sono goduta quest'uomo fantastico!
E quanto me lo sto godendo...
Amore ho sempre voglia di te.
Ti adoro.
Daniela.
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7 years ago
Daniela1Do,
45
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-
Il gigante 2
Il gigante 2
Fu così che divenni la sua amante fissa. Due volte a settimana andavo a trovarlo per farmi inculare e soddisfarlo. Due sole volte a settimana poiché, nonostante tutti gli esercizi fatti e che continuavo a fare, per almeno due giorni non riuscivo a pensare di farmi scopare da lui per l’indolenzimento allo sfintere che comunque mi causava. Riuscivo a farlo con altri, di ben altre dimensioni, ma per andare con lui… mi ci volevano almeno un paio di giorni di pace. Nel frattempo mi alternavo un po’ con la Contessa ed un po’ continuando a frequentare le toilette dei giardini di Piazza della Repubblica. Non potevo abbandonare l’Antonio che smaniava per incularmi e portarmi clienti. Mi ero fatto, ormai, una discreta clientela fissa che mi garantiva un bell’ introito. In uno di quei giorni l’Antonio mi disse che c’erano due clienti fissi, che si conoscevano tra loro, che gli avevano chiesto espressamente se ero disposto a farlo con tutti e due assieme. Gli dissi che non era un problema. Di li a poco me li vidi arrivare. Erano due con i quali mi ero sempre trovato bene, due con cazzi importanti ma non grandissimi, che sapevano controllarsi e non godere in due minuti, due che mi facevano “vibrare”.
Iniziarono con lo spogliarmi completamente e palparmi da tutte le parti mentre mi succhiavano i capezzoli. Io intanto, avevo iniziato a masturbarli, visto che avevano tirato fuori gli uccelli. Avevano portato un materassino gonfiabile sul quale, dopo un po’ e dopo che ci fummo spogliati, uno di loro si distese attirandomi sopra di se a mo’ di 69 iniziando a succhiarmelo e chiaramente facendo si che contraccambiassi il pompino. L’altro mi si mise dietro, iniziando a leccarmi il buco del culo, cercando di penetrarmi con la lingua, predisponendomi così alla vera e propria inculata. Dopo un po’ di questa lavorio lo senti appoggiarsi al mio culo con il suo attrezzo ed iniziare a penetrarmi. Mentre continuavo a spompinare quello sotto di me mossi un po’ il culo per favorire la penetrazione ed in breve… mi sentì riempito completamente, profondamente da quel cazzo che, in un primo momento, ristette un po’ fermo dentro di me e una volta capito che ero pronta iniziò a stantuffarmi lentamente, profondamente. Colpi lenti e profondi, una vera goduria. Se aveva l’impressione che stessi per godere si fermava. In questo modo mi portò alla follia, a chiedergli di godermi, di riempirmi ma lui…. Niente, continuò con il suo ritmo devastante. Quello sotto di me, che stava quasi per godermi in bocca, si fermò, si sciolse dalla posizione, si girò in modo di baciarmi in bocca e fece segno a colui che mi stava inculando di fermarsi. Lo fece uscire dal mio culo e mi mise sopra di lui in modo che mi inculassi da solo mentre mi baciava con tutta la lingua, rovistando nella mia bocca, erotizzandomi da impazzire. Una volta che fu tutto dentro di me, mi attirò ancor più sul suo petto, offrendo il mio culo totalmente al suo compare, il quale, presa una crema apposita per facilitare le inculate, iniziò a spalmarmela prima tutto intorno allo sfintere, poi pian piano, cercando di introdurre un dito alla volta accanto al cazzo che mi stava possedendo riuscendo, con molta delicatezza, ad introdurre un secondo dito, iniziando a muoverli nel mio culo, allargandoli e stringendoli, in modo da ampliare lo spazio. Quando fu soddisfatto del risultato ottenuto tolse le dita ed iniziò a forzare il mio culo con il suo cazzo. Piano piano, con molta calma, si fece spazio e riuscì a penetrarmi completamente. L’altro, durante tutta l’azione di penetrazione, era rimasto fermo, ma una volta che anche l’altro fu tutto dentro di me, si guardarono negli occhi e presero a stantuffarmi, alternativamente. Uno entrava e l’altro usciva, dandomi sensazioni incredibili. Iniziai a smaniare ed a godere, come una fontana, sul petto di colui che era sotto di me. Andarono avanti così per un bel po’, finche non decisero di cambiare ritmo ed entrare e uscire contemporaneamente. La cosa mi portò vicino alla pazzia per le sensazioni che mi stavano dando. Continuarono così per una buona ventina di minuti finché iniziarono a godere contemporaneamente. Io smaniavo dal piacere. Dicevo loro di non smettere, troppo era il piacere che mi stavano dando. Il loro sperma tracimava dal mio culo. Finito di godere rimasero ancora dentro di me godendo delle contrazioni del mio sfintere, ma alla fine la natura ebbe il suo decorso ed i due membri iniziarono a perdere la loro erezione e, quasi per magia, mi ritrovai improvvisamente vuoto. Era stato troppo bello. Ero tutto un brivido. Avevo un buco del culo morbido ed elastico ed immediatamente pensai che in quelle condizioni avrei potuto farmi riempire con facilità dal gigante.
Non appena si furono ripresi e mi fui ripulito e rivestito, fattami pagare la marchetta li salutai velocemente e mi avviai verso il bar più vicino per telefonare al gigante.
Quando mi rispose gli dissi subito: “ Non era programmato di vederci, ma ho voglia di te. Ti va di vedermi?” La risposta affermativa non si fece attendere (“E me lo chiedi? Lo sai che non desidero altro che poterti godere!”) ed allora gli dissi che entro mezz’ora sarei stata da lui. Mi accolse a braccia aperte e mi baciò a tutta lingua, eccitandomi ancor di più di quanto già non lo fossi.
Lo spogliai velocemente e lo trascinai in camera da letto. Era eretto in tutta la sua possanza. Mi inchinai e lo leccai, quasi famelicamente. Non stavo più nella pelle pensando a come, stavolta, sarebbe stato facile accoglierlo in me. Mi stava guardando sorpreso dalla mia irruenza. Quando non ne potei più di succhiarglielo, per la voglia che avevo di sentirmelo dentro, mi spogliai in fretta e, distesa sulla schiena, alzando le gambe e tenendole aperte con le mani poste sotto le ginocchia… mi offrì a lui che, più che mai impaziente di possedermi, me lo puntò ed iniziò a spingere, delicatamente, penetrandomi. Rimase sorpreso dalla facilità con cui riuscì a penetrarmi e mi guardò, sorpreso. Gli spiegai cos’era successo e che, quando mi ero reso conto di come mi avevano ammorbidito in modo splendido, mi aveva fatto desiderare di verificare se veramente potevo accogliere meglio lui, Livio (questo il suo nome) che desideravo soddisfare con tutta me stessa poiché…. e qui ebbi un momento di impaccio…. mi ero accorta di essermi innamorata di lui e del suo cazzone. Mi penetrò completamente e mi baciò a tutta lingua, lussuriosamente, iniziando a fottermi, con calma, amorevolmente.
Fu una cosa lunga, elettrizzante, possessiva! Ero la sua donna e lui mi voleva.
Non so quanto tempo durò quell’inculata, ma ci sfinì entrambi. Dormì da lui, con il suo cazzo nel culo, completamente dilatata. Una nottata splendida: ogni tanto si risvegliava e riprendeva a godermi. Non so quante volte godette, quella notte.
Fu così che andai a convivere con lui: era di famiglia benestante e viveva praticamente di rendita. Un periodo splendido: ormai riuscivo ad accoglierlo in me con facilità ed era un totale godimento, mio e suo. Amava le cose belle ma soprattutto le motociclette, per le quali aveva una vera passione e purtroppo questa passione, un brutto giorno, me lo portò via.
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7 years ago
admin, 75
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Adele
Geneticamente non è sua madre. Adele è la seconda moglie di mio suocero, buonanima, ed è la donna che ha cresciuto mia moglie e che lei chiama “mami”.
Valeria aveva appena diciotto mesi quando sua madre morì. Il padre, uomo in carriera cercò una tata che si occupasse della piccola mentre lui mitigava il dolore per la perdita dedicandosi alla sua attività. Adele a quel tempo era una universitaria fuori sede che cercava lavoro per potersi mantenere agli studi. Nelle foto che la ritraggono all’età di 19 anni è di una bellezza esagerata. Da subito si affezionò a quella bambina che il destino aveva messo alla prova così presto. Mio suocero si innamorò di quella ragazza che amorevolmente si occupava della sua principessa. Il sentimento era contraccambiato e così quando Valeria aveva poco più di due anni, fece da damigella alla cerimonia che univa in matrimonio il suo papà e la sua tata.
Adele è sempre stata una donna disinibita, lei e mio suocero non hanno mai avuto problemi nel mostrarsi nudi. Quando io ho conosciuto Valeria e poi ho cominciato a frequentare casa loro mi sono più volte trovato in imbarazzo. Quando eravamo ancora fidanzati capitava che mi fermassi a dormire da loro, con l’approvazione dei miei futuri suoceri io e Valeria condividevamo lo stesso letto. Facevamo l’amore senza problemi e più di una volta la mattina venivamo svegliati da Adele che ci portava la colazione a letto trovandoci nudi. Sovente mi è capitato di entrare in bagno pensando non vi fosse nessuno e invece trovavo mi suocero “biotto” che si lavava, o di trovare mia suocera mezza nuda mentre si stava depilando o semplicemente era seduta sulla tazza. E anche di ritrovarmi uno dei due completamente nudo appena uscito dalla doccia.
Non hanno mai paventato alcun imbarazzo, per loro era ed è ancora, un comportamento del tutto naturale. Valeria mi ha confessato che da piccola non ha mai avuto la curiosità di vedere delle persone “grandi” in totale nudità perché a casa sua l’essere “liberi” era normale. Le era capitato anche, durante le vacanze estive passate coi genitori, di frequentare spiagge naturiste, in varie località Europee. Gli argomenti relativi al sesso per loro non sono mai stati un tabù, parlavano tranquillamente di ogni cosa con la loro piccola.
Io mi sono adeguato con qualche difficoltà a questo loro modo di essere disinibiti, sono cresciuto in una famiglia più conservatrice. Alla fine, però, ho messo da parte il mio imbarazzo e ho cominciato a vivere la mia nudità serenamente.
Dopo la scomparsa di mio suocero Adele non se l’è più sentita di vivere nel grande appartamento è così si è ritirata nella casa che ha ereditato dai suoi genitori, sulle colline toscane da cui vede il mare. Ha quindi lasciato la città ed io e mia moglie ci siamo trasferiti in quell’appartamento in cui Valeria è cresciuta, molto più grande e confortevole del nostro piccolo bilocale.
Sono nel letto avvinghiato a Valeria in quella posizione che possiamo definire a “cucchiaio”, abbiamo appena finito di scopare, il mio uccello è fradicio dei suoi umori ed è premuto contro le sue chiappe. La sua mano accarezza la mia che le sta stringendo un seno.
- “Ieri ho sentito mami al telefono.” – mi comunica.
- “Come sta?” – le chiedo.
- “Bene, credo.” – dice dubbiosa.
- “Come, credo?” – le rimando.
Mia moglie mi spiega che la sua è solo un’impressione, ma le è sembrato di cogliere della malinconia nella voce di sua “madre”, forse dovuta alla solitudine, ipotizza.
- “Dille di venire qui da noi per un po’.” – suggerisco io.
- “Dopo la chiamo!” – mi dice mentre strofina il culo contro la mia erezione.
Riprendiamo a scopare lentamente come piace a me sino a quando io le inondo nuovamente la bernarda col mio orgasmo. Lei mi fa voltare e mi cavalca finché a sua volta tocca l’apice del piacere abbandonandosi poi sul mio petto.
- “Ha 57 anni ed è ancora molto bella, non trovi?” – mi chiede Valeria riferendosi ancora a sua madre.
- “Bella e affascinante.” – confermo io.
- “Te la faresti?” – chiede sibillina.
- “Se non fosse tua madre…… si!” – ammetto senza ipocrisie.
Adele ha un fascino innato, una femmina a trecentosessanta gradi. Un fisico curato una donna di quelle con la “gonna”, se capite quello che intendo. Valeria alza la testa e mi guarda dritto negli occhi.
- “Davvero te la faresti?” – mi interroga nuovamente.
Non mi faccio problemi a confermarle che come donna, la vedova di suo padre mi attrae e che, se non fossimo parenti e non fossi legato sentimentalmente alla donna più bella della terra, si, io mia suocera me la scoperei. Da tempo ho imparato che non serve a nulla mentire alla mia donna, lei mi sgama sempre.
Valeria si fa seria, pensa lungamente a quello che le ho appena detto. Interrompe la sua silenziosa meditazione dicendomi che la eccita fantasticare di vedermi mentre faccio l’amore con un’altra donna con lei presente a guardarci mentre faccio le cose che di solito metto in atto nei nostri amplessi. Quindi aggiunge che questo non lo riterrebbe un tradimento ma un gioco tra noi due in cui lei realizza una sua fantasia e per di più, se questa donna fosse quella che l’ha cresciuta, a lei non dispiacerebbe. Prosegue la sua riflessione confessandomi che quando era una ragazzina alla scoperta del sesso chiese delucidazioni alla sua tata-mami la quale le insegnò come toccarsi per darsi piacere. Fu Adele, che la masturbò per la prima volta, insegandole dove toccare quel fiore acerbo. Mia moglie ha imparato a masturbarsi toccando ed esplorando la figa della sua matrigna.
- “Questo è il nostro segreto!” – afferma.
- “Se ti vedessi scopare con lei la cosa non mi dispiacerebbe. Credo piacerebbe anche a lei, ora che è rimasta sola!” – sostiene mentre mi sorride maliziosa provocandomi imbarazzo e al tempo stesso eccitazione.
Questa sua esperienza intima, che non mi aveva mai confessato prima, e la sua esternazione in riferimento ad un ipotetico rapporto sessuale con quella donna che le ho sempre sentito chiamare “mami”, mi lascia esterrefatto. Non ho parole. Riesco solo a stringerla più forte e a baciarla. Mi immagino mentre lecco la passera di mia suocera succhiando il suo clitoride e saggiando la consistenza delle sue tettone, la rotondità delle sue chiappe e l’elastica risposta del suo buco posteriore. Mentre sono assorto in questa visione onirica la mano di mia moglie si protende e trova la mia erezione.
- “Ti sei eccitato pensando a lei o sono io che ti faccio questo effetto?” – chiede mentre la mia verga sparisce nella sua bocca. Mi succhia con avidità e quando sente che sto per venire mi libera continuando a farmi una sega con entrambe le mani. Vengo sparandole in faccia tutta la sborra che ho a disposizione.
Vado al lavoro appagato. Mia moglie sa come farmi contento ed io penso di essere altrettanto bravo nel soddisfare i suoi bisogni. Sa anche come sorprendermi affrontando argomenti che non hanno mai sfiorato la mia mente.
- “Arriva Venerdì!” – m’informa mia moglie quando rientro dall’ufficio.
- “Chi arriva?” – chiedo io cadendo dalle nuvole.
- “Come chi? Mia madre!” – dice lei.
- “Me lo hai detto tu di invitarla a stare qualche tempo qui da noi” – aggiunge.
- “Ma si certo. Bene, sono contento!” – rispondo io resettando la mia mente.
Andiamo in stazione a prenderla. Vedo Adele spuntare dalla folla trainando dietro di se la valigia, l’espressione triste che ha stampata in faccia svanisce non appena ci vede. Distende i lineamenti sorridendoci, abbracciandoci e baciandoci. A casa declina l’invito, di mia moglie e mio, a sistemarsi in quella che sino a non troppo tempo fa è stata la camera in cui lei e suo marito si stendevano uno di fianco all’altra nel grande letto. Sceglie invece di occupare la camera che una volta era di Valeria asserendo che si sente più a suo agio.
Mentre siamo in cucina intenti a preparare qualcosa per cena, mia suocera entra indossando solo le mutandine e il reggiseno, un coordinato di pizzo azzurro alquanto trasparente, l’effetto “vedo non vedo” lascia intuire le areole dei capezzoli e l’alone scuro di peli sulla sua passera. Sul suo corpo non vi sono segni evidenti del tempo che è passato, la sua pelle non è ancora sfiorita. Ci comunica che va a farsi una doccia. Io sento un fremito nella forza che alberga nelle mie mutande.
Siamo nel nostro letto, Valeria sta leggendo un romanzo, io sto smanettando sul cellulare. Il lenzuolo copre i nostri corpi nudi. Mia moglie ha una gamba che scavalca la mia coscia, l’incavo posteriore del suo ginocchio è appoggiato sopra il mio uccello che inizia a gonfiarsi. Ovviamente lo percepisce, finisce il paragrafo chiude il libro, si toglie gli occhiali e li appoggia sul ripiano del comodino. Si volta sul fianco e la sua mano afferra la mia mascolina erezione, le sue dita giocano con la punta della mia cappella. Mi racconta che mentre sistemava la cucina, dopo cena, ha fatto una chiacchierata con Adele la quale si è confidata apertamente confessandole quanto le manchi il marito. In tutti i sensi. Quando il desiderio sessuale la opprime si sfoga masturbandosi, le ha detto di avere un vibratore col quale si dà piacere ricordando i focosi incontri consumati col padre di mia moglie.
Il mio cazzo pulsa nella mano di Valeria, mi metto sopra di lei, la sua mano guida il mio uccello all’apertura della sua bernarda. Sento la mia cappella scivolare tra le labbra del suo sesso, mi piego e la bacio le nostre lingue si incontrano. Affondo lentamente il mio rigido cannolo nella sua accogliente figa sino in fondo, sino a quando sento le mie palle schiacciate contro le sue chiappe. La pompo lentamente, è così bagnata che scivolo avanti e indietro senza difficoltà. Lei stringe con forza le mie chiappe incitandomi, spingo con vigore facendola venire e subito dopo schizzo ripetutamente dentro la sua passera tutto il succo del mio piacere.
E’ Sabato mattina mi alzo un po’ più tardi, mia moglie è distesa al mio fianco, ho l’uccello in tiro ma non la voglio svegliare. Vado in bagno una doccia è quello che ci vuole per cominciare bene il weekend. Mi lego in vita l’asciugamano e mi insapono la faccia per radermi, Adele entra indossando una camicia da notte leggera, intravvedo le sue forme attraverso il tessuto.
- “Ti dispiace se mi faccio una doccia mentre ti radi?” – chiede ravvivandosi i capelli.
- “Ci mancherebbe, fai pure!” – le rispondo.
Si spoglia davanti a me, non è la prima volta che la vedo nuda, ma per la prima volta la osservo con occhi diversi. Mi tornano in mente le parole di mia moglie e realizzo che sto guardando mia suocera con desiderio. Lei accenna un sorriso e si infila sotto il getto d’acqua. Mentre il rasoio scivola sulla pelle della mia faccia la mia consorte compare sulla porta.
- “Buongiorno!” – esclama stirandosi. Indossa solo una canottiera che le arriva all’ombelico e non lo copre.
- “Ehilà! Adesso ci siamo tutti.” – rispondo ironicamente.
Valeria si appoggia alla mia schiena, libera l’asciugamano che mi copre, fa scivolare le dita della sua mano nel solco tra le mie chiappe e prende possesso del mio ano, con l’altra mi accarezza il petto e scende lentamente verso il mio cazzo. Lo prende in mano che è già duro come il marmo.
- “Quanto mi piace sto pisello sempre pronto” – esclama. In quel momento Adele esce dalla doccia e ci guarda sorridendo.
- “Non è un bell’uccello mami?” – chiede maliziosamente alla sua matrigna.
- “Si è proprio bello, sei una ragazza fortunata” – afferma mia suocera fissando la mia nerchia che la mano di mia moglie ha scappellato mettendo in mostra la punta gonfia e pulsante.
- “Sapessi che buon sapore ha quando lo succhio” – rincara la mia dolce metà.
- “Dovresti assaggiarlo!” – aggiunge la tentatrice.
- “Mi piacerebbe! Davvero posso?” – chiede vogliosa la moglie di mio suocero.
Valeria le fa cenno di avvicinarsi, io sono impietrito, non riesco a spiccicare una parola. Adele accoglie l’invito e viene ad inginocchiarsi davanti al mio cannolo turgido, avvicina le labbra e la mano di mia moglie guida l’apice del mio uccello dentro la bocca di mia suocera. Sento la sua lingua massaggiare la mia cappella, la succhia con le sue labbra morbide mentre le sue mani hanno afferrato le mie chiappe mi attira verso di se. Io ho infilato la lingua in bocca a mia moglie che è eccitatissima. Lo sento perché la sto penetrando con due dita, ha la figa copiosamente allagata.
Adele sa come fare un pompino, prende tutto il mio uccello nella sua bocca succhiandolo e lavorandolo sapientemente con la lingua. Questa donna è una grande esperta la sua bocca scorre lungo la mia rigida asta provocandomi sensazioni intense, ora mi pompa con foga mentre la mano di mia moglie mi accarezza delicatamente le palle. Quando sparo il primo fiotto di sperma nella sua bocca le labbra di mia suocera mi stanno succhiando la cappella. Lei subito prende dentro di se tutta la mia lunghezza sino alla base e i successivi spruzzi di sborra le riempiono la bocca. Allo stesso tempo Valeria sente le mie contrazioni, le mie dita, che non hanno mai smesso di frugare la sua intimità, le provocano un sonoro orgasmo che avverto sentendo le pareti della sua figa contrarsi a stringere le mie estremità. Adele, dopo avere ingoiato tutta la crema che le ho regalato, si alza e mi bacia delicatamente le labbra e poi quelle di mia moglie.
- “Grazie! Hai davvero un bel cazzo!” – esclama sorridendo.
- “Mi piacerebbe sentirlo dentro di me!” – aggiunge vogliosa.
- “Andiamo!” – dico io ad entrambe.
Le guido verso la camera ora occupata da Adele. Loro si stendono sul letto ed iniziano a masturbarsi. Mia suocera estrae dal cassetto un vibratore fucsia ed inizia a passarlo sul clitoride di Valeria che apprezza mugolando, poi lo appoggia sul suo. Sono estasiato nel vedere quelle due femmine procurarsi piacere, le penetro entrambe con le dita e trovo tutte e due le passere bagnate della loro voglia di cazzo. Il mio nel frattempo ha ripreso vigore ed è rigidamente puntato verso di loro.
- “Dammelo” – implora mia suocera.
Lo punto contro la sua figa spalancata, entro dentro di lei con la cappella e inizio a scoparla solo con la punta dell’uccello. Lei emette mugolii di piacere. Valeria si è stesa lì di fianco, ha preso possesso del sex toy che sento vibrare e vedo entrare ed uscire dalla sua figa calva, lucido dei suoi umori più reconditi. Affondo la mia verga nella passera di mia suocera e la scopo lentamente, lei appoggia le sue gambe alle mi spalle io scivolo dentro di lei fino in fondo sento il mio pube schiacciato contro il suo. Al nostro fianco, mia moglie geme di piacere trastullandosi col giocattolo fucsia, se lo infila tutto nella sua bernarda e lo ritira lentamente inarcando la schiena. Tiro fuori l’uccello dalla accogliente tana di Adele, mi stendo sulla schiena di fianco a mia moglie.
- “Adesso scopami tu!” – ordino a mia suocera.
Lei sale sopra di me e si impala sulla mia asta rigida, muove il bacino avanti e indietro strofinando il suo grilletto contro il mio bassoventre, le mie mani prendono possesso delle sue tette ancora piuttosto sode, i suoi capezzoli sono turgidi, ne sento il contatto coi palmi mentre massaggio quei due meloni maturi. Adele si piega verso di me le sue labbra cercano le mie. Dischiudo la bocca lasciando che la sua lingua mi penetri in cerca della mia. Le libero le poppe e con una mano scivolo su una chiappa cercando il suo buco posteriore, lo trovo, Si contrae sotto la pressione del mio dito, lo sento dilatarsi e richiudersi, spingo un poco di più, aspetto che il suo sfintere si rilassi e sono dentro di lei che apprezza gemendo più forte. L’altra mano la appoggio sul ventre di mia moglie che si alza e abbassa assecondando il ritmo delle sue manovre masturbatorie, trovo la sua mano che stringe l’attrezzo artificiale, la scosto e prendendo possesso del giocattolo vibrante. Sono in estasi. Mia suocera mi sta scopando con foga cavalcando il mio uccello, io scopo lei con un mio dito nel suo culo e contemporaneamente scopo mia moglie col vibratore, lo spingo e lo ritraggo sempre più velocemente dalla sua figa meravigliosa. In poco tempo le due donne raggiungono l’orgasmo gemendo quasi contemporaneamente. Subito dopo tocca a me toccare l’apice del piacere riversando tutta la sborra che ho a disposizione nella profondità della passera di Adele. Poi tutti e tre ci abbandoniamo felici ed appagati uno di fianco all’altro.
L’entroterra toscano offre un paesaggio meraviglioso nonostante il caldo eccezionale. Dal terrazzo di mia suocera godiamo di questo panorama fatto di colline verdeggianti che finisce là dove comincia il blu intenso del mar Tirreno. Il sole abbronza i nostri corpi nudi distesi su questo accogliente materassone che ci accoglie tutti e tre. Le mani di Valeria e Adele si contendono il mio uccello e le mie palle, le mie mani i loro seni. Che donne meravigliose. Come è fantastica la vita in loro compagnia.
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7 years ago
masaraj,
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Una serata al cinema.
Era tanto che io e mia moglie ne parlavamo....accadde tutto due anni fa. ci trovavamo a genova ( io sono di genova) Dopo averne parlato decidemmo di andare in un cinema a luci rosse.
eravamo un po titubanti perchè non sapevamo cosa poteva succedere ma eravamo eccitati e ormai avevamo deciso di fare questa trasgressione.
entrammo, ormai era deciso. facemmo il biglietto e mia moglie non vedeva l'ora di entrare in sala perchè aveva paura di essere vista e un po si vergognava.
La sala era buia e non si vedeva tanto bene. andammo negli ultimi posti e ci sedemmo.
una volta che gli occhi si erano abituati al buio, vidi che ci stavano pochi uomini, io ne contai 4.
lei aveva messo una gonna x stare più libera. gli toccai le cosce e misi la mano nella fica. (non aveva le mutandine.) ci baciavamo eccitati che qualcuno ci stesse guardando.
le era bagnata e mi segava piano.
dopo poco si misero dietro a noi due uomini, ci stavano guardando. non passò molto che si stavano segando. mia moglie li vedeva ed era eccitata. mentre ci stavamo baciando, uno dei due avvicinò il cazzo alle nostre bocche, era bella duro e niente male.
eravamo eccitatissimi, cominciammo a leccarlo avidamente, leccavamo e succhiavamo quel cazzo bellissimo. l'altro si sedette vicino a lei e cominciò a toccarla, gli faceva un ditalino. mia moglie godeva come una porca, aveva cominciato a lasciarsi andare e se li voleva godere.
ci alzammo e lei si mise appoggiata alle ultime poltrone. gli alzarono la gonna e uno si abbasso a leccargli la fica. io succhiavo il cazzo mentre mi godevo la vista di mia moglie leccata da un uomo.
si alzò, e gli mise il cazzo in fica, la stava fottendo e lei impazziva.
diceva ......siiiiii scopami.... guarda il cornuto come gli piace...siiiiiiiiii ancora...
lui era eccitato e tirò fuori il cazzo e sborrò come un porco.
poi toccò all'altro, si avvicinò a lei, la baciò in bocca e le toccava la fica. poi anche lui la mise a pecora a la scopò, era eccitato e dopo poco le sborrò in fica.
lei non so quante volte era venuta. poi mi disse e adesso amore mio puliscimi bene cornuto.
mi abbassai la sua fica era zuppa dei suoi umore e della sua sborra e cominciai a leccarla come un porco ero eccitato da morire.
è stata una esperienza stupenda. vorremmo ripeterla ma qui a napoli non sappiamo dove poter andare e se ci possiamo fidare.
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7 years ago
admin, 75
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Da sopra la costa dei barbari
Da sopra la Costa dei Barbari
Sopra la Costa dei Barbari c’è un parcheggio, ritrovo di coppiette ma soprattutto di incontri omosessuali. Da quel parcheggio partono, uno all’inizio ed uno a metà, da una rotonda, due sentieri che arrivano giù sino al mare.
Un giorno iniziai a scendere da quello che partiva dalla rotonda e dopo un centinaio di metri vidi una deviazione verso sinistra che si affacciava su una specie di terrazzamento: da una parte si vedeva perfettamente il mare ed il tratto di costa frequentato dai nudisti, a monte tutto un boschetto che nascondeva la vista dall’alto. Mi avviai su quel terrazzamento, lungo una cinquantina di metri o più, e vi vidi, distesi alle falde del boschetto, un paio di tizi, nudi, interessanti, posti ad una decina di metri uno dall’altro. Li superai e trovai anch’io uno spazio dove potermi distendere, non visibile dall’inizio del terrazzamento. Posai la mia borsa, tirai fuori una stuoia, la distesi e mi spogliai. Poi andai a cercare un posto dove poter scaricare la vescica. Trovatolo iniziai ad urinare ma dopo qualche attimo mi si affiancò uno dei due tizi che, borbottando un “Chi non piscia in compagnia…”, iniziò anche lui a pisciare. Fu più rapido di me e mentre io me lo stavo sgrullando, me lo prese in mano ed iniziò a segarmelo, come se la cosa fosse del tutto normale, guardandomi negli occhi che rivolsi meravigliato verso di lui. Sentendo che il mio membro apprezzava lo smanettamento mi attirò verso di se e mi mise una mano sul culo, iniziando ad accarezzarmi le chiappe e successivamente a cercare di dividerle per arrivare al mio sfintere. E mentre lui cercava di arrivarci, penetrando tra le chiappe, sentii due mani appoggiarsi sulle stesse ed accarezzarmele, impastandole.
Era l’altro tizio che, quatto quatto, si era avvicinato e voleva partecipare ai giochi. I due, evidentemente, erano in combutta: uno dava iniziò alle danze e l’altro vi si aggregava. A tale contatto il mio membro si erse fiero, tanto che il tizio che mi stava masturbando si chinò e me lo prese tutto in bocca, all’inizio finendo di asciugarlo dall’urina, e poi imboccandolo totalmente dando inizio ad un pompino da favola. Smise di cercare di aprirmi le chiappe, lasciando tale incombenza al socio, per dedicarsi esclusivamente al pompino. L’altro, intanto, mi stava allargando le chiappe sempre più arrivando a stuzzicarmi lo sfintere massaggiandolo in modo di allargarlo ed in filarci prima un dito, facendomelo ruotare dentro, e poi infilandocene anche un secondo. Ruotandoli ed allargandoli in modo che il mio sfintere si rilassasse. Quando capirono di avermi erotizzato sufficientemente mi trascinarono verso una delle loro postazioni, dove c’era un bel materassino ad aria da una piazza e mezza e dove colui che prima mi sbocchinava vi si distese trascinandomi su di se a mo’ di 69. Chiaramente, così facendo, mi ritrovai in ginocchio, a 90°, e le chiappe completamente offerte all’altro. Il primo riprese immediatamente a spompinarmi, offrendomi contemporaneamente il suo attrezzo. Erotizzato com’ero lo feci ben volentieri. Nel contempo l’altro mi stava leccando il culo profondamente, spingendo la lingua nel mio buco, cercando di sodomizzarmi con la stessa. Quando vide che il mio sfintere era bello e rilassato, prese un po’ di crema da un borsello lì vicino, me ne spalmò un bel po’ sul buco facendone entrare anche un bel po’, e quindi si posizionò puntando il suo cazzo, di dimensioni notevoli, sul mio buco, iniziando lentamente a penetrarmi. Cercai di farmi più morbido possibile, senza contrastare l’intromissione, anzi aiutandola spingendo come se dovessi defecare. In questo modo lui riuscì ad entrare in un attimo, senza causarmi notevole dolore e ….. mi sentì invaso. Dovetti fare un respiro profondo, nonostante l’attrezzo che avevo in bocca. Arrivato in fondo ristette per un po’, assestandosi meglio, muovendosi un po’ a destra ed un po’ a sinistra, poi quando capì che ero pronto iniziò a fottermi, prima lentamente, con movimenti morbidi, senza fretta, poi aumentò la cadenza e la profondità dei colpi, facendomi sentire tutto il suo possesso. Tutto questo, aggiunto al pompino da favola che il tizio sotto di me mi stava facendo ed il fatto di succhiare un gran bel cazzo, mi fece andare in orbita ed iniziai a godere, con estrema soddisfazione di colui che mi stava sbocchinando che ingoiò tutto ciò che eruttavo, aumentando così il mio piacere che si propagò al mio sfintere che iniziò a contrarsi dando al mio sodomizzatore la sensazione che gli stessi facendo un pompino con il culo, cosa che lo portò, in breve, a godere e riempirmi di sborra. Diooo… che goduta ! Quando colui che mi aveva inculato si sfilò dal mio culo, soprattutto a causa dell’ammorbidimento del suo cazzo, mi rovesciai a pancia all’aria, respirando affrettatamente come dopo una corsa. Ero pieno di brividi per le sensazioni che mi avevano regalato. Il sodomizzatore andò a prendere una borsa frigo e ci offrì delle bibite per dissetarci.
Riprendemmo fiato. Ci presentammo ed iniziammo a chiacchierare e dopo un po’ vidi che colui che mi aveva fatto uno stupendo pompino stava riprendendo consistenza e, guardandomi, se lo accarezzava finché, senza por termini in mezzo, mi disse papale papale “Ora vorrei provare anch’io la tua fighetta “! E prese le mie gambe se le portò sulle spalle e mi puntò il suo attrezzo dritto sul buco.
Iniziò a penetrarmi lentamente. Allargato com’ero dall’inculata precedente non trovò resistenza ed in men che non si dica mi ritrovai invaso e posseduto da un cazzo di tutto rispetto (comunque inferiore all’altro) che iniziò immediatamente a stantuffarmi. Nel mentre lo faceva mi guardava fisso negli occhi ed iniziò a dirmi: “ Goditelo tutto…. senti ogni cm. …. Perché sarà una cosa lunga, voglio farti andar fuori di testa, in modo che ti ricordi di questo incontro”.
La cosa era di un erotismo incredibile. Nel frattempo l’altro, eccitato dalla scena, se lo stava smanettando lentamente, ma dopo un po’ prese una mia mano e se la mise sul cazzo acciocché glielo smanettassi. Io, ammaliato da colui che mi stava inculando con tanto erotismo, iniziai quasi automaticamente a masturbare l’altro cazzo. Dentro tutto, fuori quasi tutto e nuovamente dentro.. fuori.. dentro,,, fuori… a lungo. Non capivo più nulla. Iniziai a smaniare, a chiedergli di godere, di farmi sentire il suo piacere, di riempirmi con la sua sborra e…. finalmente… credo dopo più di mezz’ora…. iniziò a colpirmi più a fondo e dopo qualche minuto riversarmi nello stomaco quello che percepii come un torrente di sborra che fece sì che godetti anch’io schizzandomela addosso. Davanti ad una scena del genere anche colui che stavo masturbando godette, schizzandomi la sua sborra sul viso e sulla bocca, gocce che leccai voluttuosamente.
Fu un pomeriggio stupendamente godereccio e….. ci rivedemmo diverse volte.
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7 years ago
admin, 75
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Roberta
Con Roberta naturalmente e nata una amicizia e una complicita profonda , e’ come avere una sorella piu piccola alla quale bisogna insegnare tutto , cosi a volte ci facciamo delle visite durante la settimana e ci vestiamo da zoccole e usciamo a passeggiare per esibirci , alla fine rientriamo a casa e lesbichiamo come matte .
E’ stato un Mercoledi sera che eravamo particolarmente allegre che provando i vari vestiti e lingerie ci siamo ritrovate tutte e 2 in corsetto nero con reggicalze , perizoma nero e stivali tronchetto neri con zeppa e tacco 15 , vestito nero cortissimo collane orecchini e Roberta ha voluto provare una parrucca bionda lunga e mossa , ci siamo guardate allo specchio ed eravamo 2 fighe da paura , gli chiesi se voleva uscire a fare una passeggiata , mi rispose di si che non vedeva l’ora di fare arrapare qualche uomo , ci dirigemmo a Limena dove di solito ci sono le travesta e i trans che pero non sono invadenti ne gelosi infatti nessuno rompe se sei nei parcheggi del cinema , facciamo un giro in auto per il quartiere e subito abbiamo una coda dietro di 5 macchine , quando parcheggiamo e scendiamo e iniziamo a esibirci si avvicina una macchina con 2 ragazzi giovani sui 22 molto carini e iniziano a farci i soliti complimenti , poi uno chiede a noi se non ci andrebbe di fare una cosa in 4 che abitano poco lontano , nello stesso momento l’altro tira fuori dai pantaloni un cazzo enorme che era ancora moscio , troviamo una scusa e ci allontaniamo verso la nostra auto e partiamo per andare a casa commentando le misure del cazzo appena visto quando una macchina dietro inizia a farci segno di fermarci , in panico accosto e una persona scende e viene verso di noi , lo riconosco e’ uno dei 2 ragazzi , abbasso il finestrino e lui mette la testa dentro e fa una domanda a noi 2 .
Ragazze siete stupende , io e il mio amico abbiamo voglia di festeggiare stasera percio’ vogliamo farvi una proposta : se vi diamo 200 euro a testa venite da noi ?
Ci guardiamo un attimo e poi la voglia di essere prostitute per una notte prende il sopravvento specialmente a Roberta che sara la sua prima marchetta , accettiamo , li seguiamo sino al loro appartamento saliamo le scale stando attente a non fare rumore con i tacchi , appena dentro casa ci offrono da bere , ci danno i soldi , mettono un porno , quello con il cazzo enorme e da Roberta e la lecca da testa a piedi il mio e gia eccitato ha un cazzo discreto bello diritto e duro , lo prendo in mano e mi inginocchio a succhiarglielo . Anche Roby sta succhiando e di gusto , un cazzo di 25 centimetri la sento ansimare e gemere , il mio si siede sul divano , non mi faccio pregare mi impalo sul suo cazzo .
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7 years ago
admin, 75
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Incontri
Era da molto tempo che avevo programmato un incontro con una bellissima Travesta LigureEra da molto tempo che avevo programmato un incontro con una bellissima Travesta LigureEra da molto tempo che avevo programmato un incontro con una bellissima Travesta Ligure , ci eravamo sentite per telefono una volta a settimana pianificando il mio viaggio da Padova a Genova dove sarei rimasta ospite a casa sua , cosi arrivato il Venerdi e avendo preso delle ferie sono andata a fare shopping a Padova , ho acquistato un paio di stivali neri scamosciati alti sino a meta coscia con piattaforma da 5 e tacchi a spillo da 15 centimetri e un paio di scarpe rosse con tacco da 15 centimetri , 2 vestitini nuovi uno rosso e uno nero a tubino e delle lingerie , fatto questo sono tornata a casa e dopo una doccia e una pulizia tramite peretta mi sono preparata e avevo deciso che il trucco lo avrei messo strada facendo pero non ho rinunciato a mettere subito le unghie finte rosse e anche un plug per tenermi aperta il forellino .
Salita in auto e imboccata l’autostrada mi sono fermata su una piazzola di sosta dove ho completato il trucco e messo orecchini e una parrucca lunga bionda liscia , il vestitino guidando con i tacchi alti era salito lasciando scoperte le autoreggenti nere , mi sentivo figa e anche molto troia allo stesso tempo , lungo la strada mi sono fermata un paio di volte a fare pipi su aree di sosta frequentate da camionisti , e’ stato alla seconda sosta che appena entrata in bagno ho incontrato un ragazzo milanese giovane di nome Claudio che oltre a farmi i complimenti mi ha chiesto il numero di telefono pero non abbiamo concluso nulla anche se me lo sarei fatto subito .
Con un po di rammarico sono partita verso la mia strada e dopo pochi kilometri il mio telefono suona , era Claudio che mi chiedeva se volevo fare due chiacchiere e che lui doveva uscire dall’autostrada dopo pochi kilometri da dove mi trovavo , cosi accettai e mi indico un parcheggio su una zona industriale poco lontano , quando arrivo con il suo camion scesi dalla macchina mostrando bene le gambe e mi avviai verso di lui sculettando come una professionista , lui mi invito a salire e mi apri la portiera tirandomi su per un braccio , rotto il ghiaccio mi confido che spesso in viaggio andava a Trans e Travesta e che lo eccitavano molto , nel frattempo mi accarezzava le gambe facendomi andare in estasi , come in automatico ho iniziato a carezzare il suo pacco , mentre lui mi baciava sul collo , mi sono abbassata e ho iniziato a succhiare il suo cazzo che dopo un paio di minuti e venuto sulla mia faccia , senza perdere tempo mi afferro per i fianchi e mi mise sul lettino a pecorina e mi sfilo il plug e infilo il suo cazzo che era rimasto duro come il marmo , infilo quell’arnese lungo 18 centimetri in un solo colpo facendomi gridare e gemere nello stesso tempo , purtroppo anche questa volta venendo sulle mie natiche in pochissimo tempo . Ripuliti e rivestiti mi disse che abitava solo alle porte di Milano e quando tornavo da Genova se volevo passare a trovarlo ero la benvenuta .
Rimessami alla guida arrivai verso le 19:30 a Genova e complice l’oscurita scesi dalla macchina e mi avviai verso la casa della mia amica la quale mi apri la porta completamente vestita da gran figa , con un bustino rosso e una mini in pelle nera reggicalze e calze nere e un paio di tronchetti con tacco 17 , una parrucca nera a caschetto , mi fece accomodare in salotto e ci sedemmo sul divano e iniziammo a carezzarci e baciarci , facemmo sesso tutta la notte aiutate da vari oggetti per penetrarci a vicenda , il giorno dopo ci ritrovammo in salotto , nel frattempo mi ero lavata e cambiata e messa in tiro con il vestito rosso e le scarpe nuove e iniziammo a chiacchierare sui nostri inizi e difficolta , e avventure vissute , verso le 16 ci salutammo a malincuore perche lei doveva uscire con amici e amiche per una cena . Io avevo preso due giorni di ferie compreso il Lunedi e strada facendo decisi di telefonare a Claudio il quale fu felicissimo di sentirmi e mi disse di passare a casa sua , naturalmente presi lo svincolo per Milano e arrivai giusto quando iniziava a calare l’oscurita’ suonai al campanello , abitava in un condominio e presi l’ascensore , nel frattempo pero un vicino di casa entro con me e io mi sentii imbarazzata per Claudio , questo ragazzo avra avuto si e no 18 anni mi spogliava con lo sguardo , scesi al terzo piano e quello continuo a salire .Claudio mi aspettava sulla porta e quando entrai non feci tempo a togliere l’impermeabile che inizio a baciarmi e dicendomi quanto ero figa vestita cosi . Chiacchierammo un po’ e gli raccontai del vicino che avevo incontrato in ascensore , lui mi disse di non farci caso che lo aveva gia incontrato in strada che andava a Trans , mi calmai e tirai fuori il cazzo a Claudio e iniziai a succhiarlo fermandomi un paio di volte quando stava per venire , lui nel frattempo mi pizzicava i capezzoli e mi diceva quanto ero troia e puttana il che mi eccitava ancora di piu’ e mi afferro e mi mise di sponda sul divano , mi alzo il vestito e scosto il tanga di pizzo rosso e inizio a leccare il mio buchino e infilando la lingua sempre piu in profondita , mi faceva gemere come una ragazzina alle prime armi , poi mi girai e lo pregai di scoparmi , non ce la facevo piu ero in preda al desiderio , mi penetro e dopo pochi colpi venni tra spasmi brividi di piacere alla fine mi riempi tutta con la sua sborra calda , e si distese sopra di me abbracciandomi stretta .
Mi feci una doccia e mi preparai nuovamente volevo essere figa per lui quando busso alla porta e mi chiese se avevo voglia di uscire a fare un giro sui parcheggi dove fanno scambio e ci sono travesta e ammiratori , io risposi di si certo che mi sarebbe piaciuto e lui mi chiese se potevo vestirmi come il giorno che ci siamo conosciuti , con stivali e abitino nero , risposi che non era un problema e mi feci portare la borsa con le mie cose in bagno .
Cosi misi un paio di calze nere con reggicalze un reggiseno a balconcino in pizzo uguale al tanga il vestito nero corto e gli stivali alti , orecchini e collana e un trucco pesante da zoccola e una parrucca bionda lunga e mossa , sembravo una professionista del marciapiede , quando uscii dal bagno lui rimase senza parole e io gli dissi , andiamo ?
Al primo parcheggio non c’era nessuno , solo 2 guardoni , ma al secondo parcheggio di un cinema cerano travesta e coppie che parlavano davanti alle auto , e qualche travesta che si esibiva in passeggiate sculettando e attirando l’attenzione di uomini e donne , Claudio conosceva bene la zona e mi disse che non girava la Polizia in quella zona e parcheggiata la macchina mi chiese se non volessi scendere e fare una passeggiata assieme a lui , accettai subito anche perche mi sentivo protetta da lui , scendemmo e mi prese a braccetto e iniziammo a passeggiare , io sculettavo come una puttana in calore e molti complimenti venivano rivolti sia a me che a Claudio , poi mentre ci stavamo dirigendo verso la macchina per visitare un altro posto si avvicina una moto e si dirige verso di noi , e si rivolge a Claudio con naturalezza , guardo attraverso il casco con la visiera aperta e riconosco il vicino del piano di sopra , si complimenta con Claudio per la conquista e si presenta come Roberto 18 anni appena compiuti , parlando del piu e del meno Claudio mi guarda e invita Roberto a casa a bere una birra , annuisco e mi sento gia tra 2 maschi giovani e belli .
Pero Roberto dice che prima deve passare da casa a prendere delle cose e naturalmente diciamo che lo aspettiamo .
A casa siamo tutti sul divano e Claudio ha messo un film porno di Trans e tutti e 3 elogiamo le bellissime trans , e io anche i maschi dotati di cazzi giganti , i due mi accarezzano e mi baciano il collo e io prendo in mano i loro cazzi e inizio a succhiare quello di Claudio e a segare Roberto il quale si avvicina al mio orecchio e mi sussurra che anche lui e travesta e che da anni voleva farsi scopare da Claudio il quale udito questo afferra per la testa e ficca il cazzo duro in bocca a Roberto , io guardo e dico , beh a quanto pare Roberto e una Roberta e anche vogliosa . Ci guarda e chiede se si puo vestire e se posso dare una mano con il trucco , Claudio va in brodo di giuggiole e dice sto sognando , che va benissimo , ci avviamo verso il bagno sculettando come 2 troie . Roberta e depilata a parte una striscia di pelo sul pube , in borsa ha una mini aderente nera e delle autoreggenti , un corsetto in pelle delle collane braccialetti un paio di tronchetti tacco 15 una parrucca nera con i capelli lunghi e dritti , le presto uno dei miei tanga e vestita la trucco , non e riconoscibile , una figa da paura , usciamo , Claudio sta guardando il porno ,il rumore dei tacchi fa si che giri la testa e rimane come perso , ci viene incontro e lo abbracciamo , iniziamo a baciarci e Roberta prende l’iniziativa e si inginocchia e inizia a spompinare Claudio mentre succhia i miei capezzoli duri come chiodi , ci da delle troie e zoccole e vuole scoparci tutte e 2 assieme sul divano , non chiediamo di meglio e dopo averci cavalcate ci viene sulla faccia e sulla bocca , io e Roberta ci baciamo.
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7 years ago
admin, 75
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Geisha 1
Geisha 1
Era passata quasi una settimana dall’incontro con il lottatore e mi sentivo ancora eccitata a tale punto che la notte non riuscivo a dormire ripensando a quel cazzone che mi aveva rovistato lo stomaco e cercando sollievo mettevo le dita sul culetto aperto masturbandomi e venendo copiosamente sul letto.
Portavo quel liquido con le dita sulla bocca assaporando il mio sperma e poi introducendolo sul culetto per sentirmi sbrodolare sulle cosce.
La mattina fatidica era arrivata e sapevo di dovermi presentare nuovamente al negozio per appagare le voglie del lottatore; fatta una purga per pulirmi dietro, iniziai ad indossare degli autoreggenti di colore nero, un perizoma che esaltava le mie natiche, e un body stretto che mi stringeva la vita e risaltava anch’egli il culetto facendolo apparire come un mandolino; il tutto per cercare di esaltare le mie rotondità e avere un effetto eccitante per l’uomo che mi avrebbe presa. Indossata la solita tuta mi incamminai per la strada.
Giunta al negozio la signora cinese mi apre con un sorriso smagliante facendomi accomodare direttamente sul retro del negozio e, come la prima volta, inizia a truccarmi e a farmi indossare una parrucca e degli stivali neri fino alle cosce. Ero pronta; la Geisha avrebbe soddisfatto le voglie di qualsiasi persona si fosse presentata dall’altra parte del negozio.
Io ero tutta eccitata e già mi bagnavo con il cazzo mezzo turgido facendo gocciolare sulle cosce quel liquido biancastro. Camminavo e ancheggiavo per il corridoio con quei tacchi altissimi cercando di immedesimarmi nella situazione e immaginando cosa sarebbe successo da qui a pochi minuti.
Entrai in quella stanza e mi misi a sedere su un sofà rosso porpora ad aspettare che qualcuno si facesse avanti. Ad un tratto si presentarono le ragazze sempre con vestaglie velate e incominciarono a toccarmi e a baciarmi dappertutto.
Stavamo lesbicando tutte insieme abbracciandoci e baciandoci; le lingue erano sul mio corpo e carezzavano le mie parti intime fino ad arrivare al mio sfintere che si apriva ad ogni colpetto. Ero larga dietro e il muscolo pulsava reclamando qualcosa di grosso che mi avrebbe impalata sul sofà.
Ad un tratto vedo una figura longilinea che si incammina verso di me. Una donna stavolta; vestiva con tailleur grigio e una gonna stretta aperta sul fianco; le calze nere autoreggenti si intravedevano su quelle lunghe cosce e non portava reggiseno perché nei suoi movimenti i capezzoli saettavano fuori la giacchetta.
Il viso non era cinese ma europeo e capì che doveva trattarsi di una donna in carriera che aveva voglie lesbiche e si era rivolta alla signora per avere la sua parte di godimento forse durante la sua settimana lavorativa.
Si avvicinò con disinvoltura e sicurezza, forse perché sapeva che io ero la sua preda e non avrei detto o fatto nulla per bloccarla. Iniziò a toccarmi e baciarmi prima sul collo poi sulle labbra con la lingua che frugava la mia bocca.
Il sapore era dolce e la saliva fresca mi riempiva il palato. Mi strizzava il culo con le mani da dietro e stringendomi ai suoi seni premeva il bacino sul mio cazzo ormai turgido.
“Mi piaci molto” mi disse sibilando con parole sottovoce; “Ho voglia di te” continuò sbattendomi sul sofà. Non capivo se voleva che me la scopassi oppure cercava effusioni tra donne; ma quando le altre ragazze che nel frattempo si erano fermate per l’ingresso della signora iniziarono a farmi prendere posizione in ginocchio sul sofà iniziai a capire che lei mi avrebbe scopata.
Una cinesina nel frattempo aveva legato alla vita di Lei un fallo di gomma dalle dimensioni extralarge e tanto era lungo e grosso che non riusciva a stare dritto ma penzolava tra le sue gambe e veniva sorretto da un’altra ragazza.
Iniziai a sentire le dita delle cinesine che mi spalmavano un unguento tra le natiche fino ad introdurlo sul culetto e facevano roteare le dita allargando e preparando lo sfintere. Sapevano che era un cazzo molto grande e cercavano di aiutarmi abituando il culetto a una apertura davvero grande.
Io mi rilassai e le feci continuare aspettando di essere impalata da quel bastone di gomma cercando di deliziarmi di quella masturbazione anale a cui ero sottoposta. Ad un tratto si fermarono e li capì che era arrivato il momento: Lei poggio il suo strap-on sullo sfintere e iniziò a premere con fermezza.
Era grosso davvero e alla pressione di Lei mi spostavo in avanti perché non riusciva ad entrare; allora una cinesina si mise seduta davanti a me e accucciò la mia testa tra la sua fighetta e bloccandomi nei movimenti mentre altre mi bloccarono le spalle.
Immobile e senza potere andare in avanti sentì nuovamente premere dietro il culetto e stavolta lo sfintere cominciò ad allargarsi a dismisura impossibilitato a respingerlo. Mi stava letteralmente spaccando il culo facendosi strada dentro di me; il dolore aumentava ad ogni minimo movimento di penetrazione e le gambe mi tremavano.
Mi sentivo larga e impalata e il calore sulle natiche aumentava; Lei mi mise le mani sopra i glutei premendo con i polpastrelli e tirandoli in su diede un ultimo colpo per lacerarmi ed entrare. Gridai in quel momento e le lacrime di dolore iniziarono a colare sul mio viso: il trucco mi colava tra le guance ma le cinesine con la lingua iniziarono a leccarmi il viso e la bocca cercando di stordire quelle grida di dolore.
Lei ormai era dentro e iniziava a pompare leggermente per guadagnare centimetro dopo centimetro il mio intestino. Mi aveva spaccata in due e ora conquistava il mio stomaco dilatando le viscere. Lo sentivo che premeva sulla pancia ma dall’interno e lo vedevo anche con gli occhi e la mano che mi ero portato sopra.
Ad ogni colpo cercavo di contrastarlo con la mano da fuori per cercare di alleviare quel dolore che man mano si trasformava in piacere. Inizia a gemere e ad ogni colpo mi scappava un grido di piacere come se volessi far capire che doveva continuare a scoparmi e con forza.
Lei gemeva e gridava che ero la sua troietta in calore, una cagna da spaccare in due e far godere come non mai. Diceva che non aveva mai spaccato un culetto come il mio e stava venendo da matti sentendo i miei gemiti ad ogni colpo.
Si accovacciò sopra di me strusciando i seni sulla mia schiena e, completando la penetrazione fino alle palle di gomma, iniziò a baciare e mordere il collo e la schiena. Ero bloccata da quel cazzo che ora roteava per allargarmi di più e mi sconquassava lo stomaco fino allo svenimento.
Ero svenuta infatti e non capivo se più per il dolore o per il piacere; i miei sensi erano allentati e la testa mi girava; sentivo le voci e i gemiti ma come se fossero in sottofondo. Forse anche i profumi orientali della stanza mi avevano stordita. Ad un tratto lo sento che estrae quel palo di gomma e mi sento svuotata dentro, come se mi mancasse qualcosa che mi apparteneva e risucchiandomi pure il respiro.
Ero accasciata e vuota dentro; mi ero liberata di quel cazzo ma sentivo che mi mancava. Sfinita mi trovo sul sofà piena di sperma sulle cosce; ero venuta almeno tre volte senza accorgermene.
Mi passo la mano dietro e sento che il culo era rimasto aperto anche dopo che quel cazzo era fuori e la mano entrava senza difficoltà. Mi sentivo troia dentro e fuori ma non mi dispiaceva questa cosa. La signora si incamminò dall’altra parte e rivolgendosi a me si complimentò e mi assicurò che ci sarebbero state altre occasioni di incontro.
Sorrisi e senza dire nulla gli feci un cenno di approvazione. Le cinesine dopo qualche attimo iniziarono a pulirmi e a baciarmi e rimasi lì ancora per qualche mezz’ora fino a quando la cinese anziana mi riaccompagnò in camerino per farmi rivestire e andare via.
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7 years ago
admin, 75
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Diventare una geisha
E’ parecchio che non racconto qualche mia avventura e, se devo essere, sincera ne ho avute tante in questo periodo. Forse perché le cerco e lo faccio pure capire oppure perché mi si legge in viso la voglia che trasmetto sia a donne che uomini.
Come al solito mi trovo in giro per le strade di Roma e la curiosità di sbirciare tra i negozi, specialmente quelli di intimo femminile oppure nei negozi dei cinesi, è sempre alta.
Nei negozi dei cinesi trovo sempre parrucche o abitini femminili da provare e a prezzi accessibili a tutti e poi non sono sempre interessati a quello che fai e sei libera di girare senza problemi.
Io ero già con un completino intimo addosso: un perizoma bianco che esaltava le mie natiche rotonde, delle calze velate bianche e una guepiere con laccetti che sostenevano le calze. Per comodità il tutto sotto una tuta per cui molto facilmente da togliere e provare nuovi abitini.
Girando per i corridoi iniziai a scegliere vestiti tipo maglioncini che arrivano fino alle ginocchia a mo’ di gonna da indossare a casa e rimanere comunque in lingerie. Ne scelsi un paio di diverso colore: uno sul grigio e l’altro colorato e mi avviai verso il camerino per provarli.
Mentre li indossavo non mi accorsi che la tendina era un po’ spostata ( forse lo faccio apposta per far sbirciare da fuori perché la cosa mi eccita ) e una donna cinese che stava sistemando altri indumenti iniziava a curiosare e a sorridere.
Senza che io avessi detto nulla, lei aprì la tendina e iniziò ad aiutarmi e a parlare con un italiano non tanto comprensibile toccandomi da tutte le parti. Io rimasi dapprima stupito ma poi iniziai a chiedere consigli se mi stava bene o meno.
Lei con tranquillità mi rispondeva che ero una troietta davvero carina e che mi avrebbe portato tutto l’occorrente per truccarmi. Dopo un po’ si presentava con il materiale e inizia a truccarmi molto pesantemente fino a farmi diventare in viso veramente una troia in calore e mi fornisce degli stivali con tacco altissimo.
“tu ola venile con me da altla palte di negozio; ti plesento mie donne e puoi stale con lolo” con un italiano da strappare dei sorrisi. E prendendomi per mano mi conduce per un corridoio lunghissimo in un altro ambiente del negozio.
Mi ritrovo in una sala piena di odori profumati mista a fumo e mi viene difficile guardare oltre; mi sentivo però eccitata da quella situazione strana e misteriosa allo stesso tempo. Cammino avanti e lei inizia a chiamare ad alta voce battendo le mani per richiamare l’attenzione.
In pochi secondi si fanno avanti altre tre donne vestite con un camice velato bianco e trasparente che mostravano le loro nudità femminili: un pube ben rasato e dei seni piccoli ma irti e la pelle molto bianca; capelli a caschetto neri e truccate pure loro pesantemente.
Li capì che mi trovavo in un luogo dove si poteva scegliere la donna e appartarsi nei vari camerini per farsi massaggiare o andare oltre e fare sesso con persone di alto rango. Loro erano donne al servizio di uomini o donne che volevano avere amplessi particolari con donne cinesi istruite in quella meravigliosa arte che è quella della Geisha o come si dice da noi della troia.
Mi presero per mano e mi condussero in una stanza con lettino cosparso di petali di rose e profumo di incenso e mi fecero sdraiare ma prima togliendomi il vestitino; iniziarono a massaggiarmi su tutto il corpo con i loro corpi e mani e piedi e qualcuna, più audace, iniziò a saggiare il mio buchetto.
Le sensazioni che provavo erano indescrivibili e l’eccitazione era ormai al culmine e iniziavo a bagnarmi di brutto e il presperma colava sulle mie cosce bagnandomi tutta.
Ad un tratto due di loro mi allargano le gambe e la terza inizia a leccare prima il mio cazzo rivolto all’indietro e schiacciato dal mio peso per poi passare con la lingua sulle natiche e dopo soffermandosi sul mio sfintere introducendo a colpetti la lingua dentro di me.
Iniziai a gemere e ad aprire sempre di più il culetto sollevandolo in aria per facilitare l’ingresso di quella lingua sublime. Dopo molti minuti oltre la lingua inizio a sentite qualcosa di duro e caldo: Tra il fumo e lo stordimento di quelle sensazioni non mi ero accorto che era entrato un omone di grandi dimensioni.
Si trattava di una specie di guerriero cinese lottatore e io ero la preda preparata per il suo godimento. Pensavo comunque che i cinesi ce l’hanno minuscolo e quindi non mi preoccupai più di tanto dato che ero abituato a calibri di certe dimensioni, ma dopo alcune spinte iniziali sentì che aveva qualcosa di grosso e il suo cazzo era asinino.
Iniziai a provare un certo dolore dato che lo sfintere si stava allargando a dismisura e faceva fatica ad entrare nonostante le donne mi avevano lubrificato per bene anche con unguenti. Sentì un colpo forte che mi aprì il culo e gridai per farlo smettere.
Ma le donne mi tenevano stretta e rilassai i muscoli per farlo entrare dentro di me. Aveva un cazzo enorme, ed era come se mi stesse entrando un pugno sullo stomaco ma dal culetto. Mi sentivo impalata da suo cazzo e dal suo peso che premeva sulla schiena e rovistava dentro di me con movimenti lunghi e profondi.
Mi aveva aperta e spaccato il culo e con movimenti lunghi e profondi arrivava fino allo stomaco facendomi male ma nello stesso tempo provavo un piacere enorme.
Ora avevo capito. Se avesse scopato quelle donne forse le avrebbe squartate e le loro fiche piccoline non sarebbero servite più a niente rendendole inutilizzabili. Io invece ero la preda da sacrificare e comunque sapevano che ero troia fino in fondo e mi sarebbe piaciuta e poi, un culetto aperto è sempre utilizzabile, anzi di più, sarebbe sempre utilizzabile e aperto a nuove esperienze.
L’omone si muoveva velocemente dandomi scossoni su tutto il corpo e piacere dietro dentro di me e il chè mi faceva presagire che stesse venendo. Sentì un fiume caldo sull’intestino che mi riempiva riscaldandomi la pancia e iniziai a venire pure io su quel lettino afflosciandomi e sorridendo per il piacere provato.
L’omone tirò fuori il suo cazzone lasciando aperta con il culo per aria e prima che quel liquido potesse fuoriuscire, una cinesina mi lasciò la gamba e si mise a leccare e a bere quel nettare caldo e succoso che iniziava a colarmi dappertutto.
Mi baciava e leccava, inghiottiva e beveva mentre mi toccava il cazzo dal di sotto continuando ad eccitarmi di brutto.
Ero estasiato e sorridevo per quel piacere provato e nello stesso tempo orgoglioso di quello che avevo fatto al contrario di quelle donne che non sarebbero riuscite a far godere il lottatore. Infatti mi trattavano con molto riguardo iniziando a pulirmi e a baciarmi dappertutto. Ero la loro regina ed eroina per averle, forse salvate da quell’essere con un cazzo mostruoso e asinino.
Dopo un’oretta e passa di quell’amplesso venne di nuovo la cinese anziana e sorridendo mi disse che era orgogliosa di me e mi pregava di ritornare ogni fine settimana per calmare le voglie di quel lottatore.
Ero diventata la sua Geisha.
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7 years ago
admin, 75
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Ti amo, ti amo, ti amo
Era la terza volta che incontravo quest'uomo e non era certo la prima volta che mi travestivo da donna, questa però era la prima volta che incontravo Franco con l'unico desiderio di sentirlo godere. Le altre volte ero eccitato e cercavo solamente il mio orgasmo, questa volta però era davvero diverso. Avevo impiegato tutta la mattina a scegliere le calze, le mutandine e il reggiseno, avevo comperato un bellissimo vestito lungo nero: il mio colore preferito. Io sono un po' formoso e lo scuro davvero sfina la mia siluette.
Avevo chiesto un minuto da solo in bagno per cambiarmi e infilarmi le scarpe tacco 12. Dio quanto mi sentivo donna, sentivo il vestito sfiorarmi le gambe, sentivo il nylon delle calze che entrava nelle scarpe, mi sono tolto la giacca della tuta e ho fatto scendere il vestito che avevo indossato sotto agli abiti. Mi sentivo bellissima.
Sono uscita dal bagno facendo restare di stucco Franco, non so ancora se per la sorpresa o per il fatto di aver incontrato una brutta donna. Franco era eccitatissimo. Mentre salivamo le scale sentivo le sue mani nell'interno coscia, a meta della scala che ci portava nella stanza da letto mi sono fermato e gli ho preso l'uccello e, come con il guinzaglio, l'ho condotto in camera.
Mentre lui si sfilava la camicia e la maglietta io l'avevo già denudato dalla cinta in giù e mi ero infilato il suo uccello in bocca. Lo sentivo gemere, sentivo che li piaceva, passavo la lingua sul glande, giocavo infilandola e stuzzicando il prepuzio, sentivo il suo sapore.
Sento le sue mani che cominciano a toccarmi le tette, si fanno strada nel mio reggiseno e, prima toccandoli e poi stringendoli, mi danno piacere usando i miei capezzoli.
Franco è completamente nudo, io indosso ancora tutto. Prima di sdraiarci a letto mi sfila il vestito e lo ripone delicatamente sulla sedia e poi mi fa sedere sul bordo del letto.
Franco si avvicina piano e cominciamo a baciarci. E' il primo bacio che do a un uomo, per un momento ho quasi il timore poi mi lascio andare. Mi sdraio sul letto e lui sopra di me, mi tiene giu con i polsi sul materasso.
Mi sento completamente suo, mi libero le mani e comincio a accarezzargli la schiena e poi su piano piano la testa, sento le sue labbra sulle mia, sul mio collo, sul decoltè, sposta il reggiseno e comincia a mordicchiarmi i capezzoli.
Sono completamente eccitato, il mio uccello sembra quasi scoppiare e anche il suo è durissimo.
Mi giro e alzo leggermente le natiche in una posa che non da addito a nessuna interpretazione se non una: prendimi, sono tuo!
Lui si inginocchia dietro di me, sento che prende dal comodino il lubrificante e comincia a giocare e bagnare di olio lo sfintere, ci infila prima uno, poi due dita e poi lo sento appoggiare il suo uccello.
All'inizio faccio fatica e mi fa un po' di male e allora gli chiedo pazienza: "proviamo in un'altra posizione, ti va?". Mi sfilo le mutandine, Franco rimane in ginocchio e io mi distendo supino e alzo le gambe vedo che lui si avvicina con il suo uccello che questa volta altro non desidera che entrarmi dentro. Glielo sento appoggiare, comincia a spingere, poi lo ritrae lo rimette dentro di nuovo fino a quando non è completamente dentro di me.
In quel momento il tempo si è come fermato, era come se mi guardassi da fuori, vedevo le mie gambe fasciate dalle autoreggenti nere 20DEN con il filo, guardavo le mie scarpe, guardavo le sue mani che dalle caviglie mi tenevano le gambe divaricate mentre mi stava scopando. Sentivo le sue mani, mi stringeva ma non voleva stringere, sentivo il suo uccello che da scopata selvaggia si trasformava in un far scorrere il suo uccello dentro di me cercando di farmi provare piacere. Adesso Franco si ferma e sempre tenendomelo dentro si china su di me e mi bacia. Lo bacio anche io, come se non avessi mai baciato prima, sento la sua lingua, sento le sue labbra, le stringo tra le mie e per la prima volta in vita mia sussurro in un orecchio a un uomo: "ti amo". Per lui deve essere stato altrettanto intenso ed eccitante tanto da eiaculare immediatamente. Lo sento gemere, stringermi fortissimo e poi baciarmi.
Lui si sposta delicatamente alla mia sinistra, io gli accarezzo il petto poi fino giù in mezzo alle gambe. Io sono ancora eccitato mentre lui sta andando incontro al suo momento refrattario. Di fianco a lui gli accarezzo il viso e lui mi dice: "non sapevo come dirtelo neanche io, avevo vergogna ma ti amo, ti amo, ti amo".
Sento ancora il mio buchetto che pulsa e allora gli chiedo se mi accompagna in bagno, mano nella mano entriamo poi mi fa inginocchiare e giocando con il mio sfintere lo rilassa di nuovo e mi chiede di spingere: sento il suo sperma che esce e che gocciola sul pavimento, è una quantità davvero enorme! pazienza, dopo puliremo assieme.
Io ho 53 anni e Franco 64, siamo ancora amanti clandestini e ci desideriamo ogni giorno di più
Ti amo Franco
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7 years ago
versatix,
53
Last visit: 7 years ago
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In bici
Amante della mtb, ormai da anni che pratico questa attività.Pratica che per la maggior parte delle volte si fa in gruppo, poche volte singolarmente. Più che altro per il tipo di percorsi, che sono per la maggiore impervi e, quindi se dovesse succedere qualcosa possiamo contare sull aiuto di qualcuno del gruppo. Un giorno di questa estate ci ritrovammo io ed Andrea in una uscita di coppia. Andrea è un signore di 55 anni. Libero professionista, sposato. Fisicamente ben messo ma basso di statura. Dopo una bella arrampicata, decidemmo di fermarci, per prendere fiato e mangiare qualcosina. Mi sedetti sotto un albero, mentre Andrea si sdraiò. Dato che fisicamente era asciutto, dal body si capiva che aveva un bel cazzo, anche se era a riposo si vedeva bene che era grosso e di belle dimensioni. In quel momento non mi balenò nessuna idea, anzi mi dava fastidio. Ma parlando del più e del meno, finimmo a parlare di sesso e donne. Il suo cazzo era ancora "moscio" fino a quando, parlando di qualche esperienza vissuta mi disse che era curioso di andare un giorno con un trans, raccontandomi di un nostro amico che questa esperienza l ha avuta. Raccontando i particolari il suo membro gli si ingrossò. Era un bel vedere.Ma adesso mi suggestionava ed in me saliva una voglia repressa da tempo. Gli dissi che anche io ho avuto quel tipo di esperienza, ma come passivo ed oggetto del desiderio. Mi guardò stranito e notai che mise la mano sul suo cazzo, che stava scoppiando. Mi chiese, balbettando ed incredulo cosa intendessi. Spiegai che mi piace travestirmi da donna ed essere dominato e trattato come la peggior prostituta. Lo dissi con vergogna e chiesi a lui di non parlare. Lui mi guardò con un sorrisetto e, senza proliferare parola si alzò e mi disse di star tranquillo. Mi avvicino carponi a lui, capisce le mie intezioni, si abbassa il body e mi trovo il suo cazzo davanti al naso. Odorava di maschio di uomo, cioè poco tempo prima aveva urinato e misto a sudore aveva un odore fortissimo. Lo presi in mano ed iniziai a fargli una sega. Era duro all inverosimile e lungo, pronto a scoppiare. Iniziai a leccarlo dalle palle fino ad ingoiarlo fin dentro la gola.lui ansimava e mi dava della troia della puttana dicendomi che mi vuole spaccare tutto....iniziai a succhiare forte e dare piccoli morsetti. Capì che stava per venire ed lo strinsi di più. Lo senti gonfiare ancora di più e mi riempi la bocca di sborra calda. Cercai di toglierlo dalla bocca ma lui mi disse di ingoiarla...cosi feci. Poi si abbassò a me mi baciò sulla bocca e mi abbassò il,body. Prese il mio di cazzo e due movimenti mi fece venire. Alla fine mi disse...stasera passo da te, ti voglio aprire, voglio farti mia. Accettai. Ritornammo verso casa come se non fosse successo niente.ci salutammo e rimanemmo per le 23. Era da tanto che non mi sentivo cosi zoccola. Arrivate le 23 lui arrivò. Aprì la porta e gli dissi di accomodarsi sul divano. mi prese la mano e la mise sui pantaloncini. Era già duro, mi disse che da quando siamo tornati con le bici che pensava a stasera. Mi preparai un paio di calze a rete un perizoma ed una sottanina. Lo chiamai e venne nella stanza. Si spogliò volando, il tempo di rendermene conto mi ritrovai il suo cazzo in bocca. Continuava a dirmi di fare piano che voleva venirmi in culo. Allora mi girai a pecorina. Gli dissi lubrificare il buchetto con un po della sua saliva, mi mise prima un dito e piano piano anche il secondo. Ero pronto. Appoggiò la testa sul mio buchetto ed iniziò a penetrarmi. Aveva troppa voglia di prendermi. Mi diede un colpo secco che mi fece male. Lo fermai e lo feci uscire e gli dissi di andar piano. Ed in effetti cosi fece. Entrò piano piano fino che, ad occhio i suoi 20 e passa centimentri li senti dentro.iniziò a spingere piano piano fino ad aumentare di intensità. Mi scopò il culo con foga per buoni 5 minuti ingiuriandomi in tutti i modi.Fino a quando lo senti gonfiare e muovendomi anche io con i suoi movimenti mi venne dentro.Si buttò sopra di me e restò dentro di me fino a quando non smise di pulsare. Poi mi girò e mi disse di masturbarmi. Venni anche io. Si rivestì, perchè doveva rientrare a casa, dicendomi che sarò la sua puttana di tanto in tanto. Da allora successe altre 2 volte e mi regalò dei bei completini da usare solo con lui.Grazie andrea per essere la tua" donna" kiss.
12
2
7 years ago
mcdps,
48
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