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Moglie padrona. femminilizzazione e devozione totale
Moglie Padrona. Femminilizzazione e devozione totale
Devozione totale (parte 1).
I rapporti tra me e mia moglie erano sempre rientrati nella norma: sesso da routine, un paio di volte al mese.
Una situazione che andava avanti da un bel po' di anni.
Talvolta però mostrava la sua tendenza dominante, chiedendomi di leccarle i piedi e l'ano; non nascondo che mi piaceva molto questo suo atteggiamento.
Poi, un giorno, mentre mi mordicchiava i capezzoli e mi accarezzava le natiche... La sua mano si spinse oltre... Mi porse un dito in bocca, chiedendomi di inumidirlo per benino, dicendomi che era meglio per me se lo facevo. Poi... Andò dritto alla meta e mi penetrò analmente.
Spinse con foga quel dito forzandomi lo sfintere. "rilassati" mi disse. E quando lo tirò fuori aprì un cassetto del suo comodino e prese un olio per massaggi che mi sparse nel solco tra le natiche, lubrificandomi tanto da non sentire più alcun fastidio quando cominciò ad andare su e giù prima con un dito, poi con due. Tutto questo mentre con l'altra mano, tenendomi per i capelli, mi spingeva la testa tra le sue gambe, ordinandomi di leccare tenendo il ritmo dei suoi "massaggi" anali al mio fondoschiena.
Questo "giochino" però era solo un preludio a ciò che mi sarebbe accaduto in seguito.
L'umiliazione
Tutto avvenne in una calda giornata primaverile.
Eravamo in soggiorno, io, mia moglie e Carla: la domestica; un'avvenente e giovane brunetta.
Io leggevo un libro sulla poltrona, mia moglie guardava la tv distesa sul divano e Carla stirava camicie.
Mia moglie mi chiese, di prenderle una bottiglia d'acqua per dissetarsi.
"per quale motivo dovrei prenderla io" le risposi. "anche io ho una gran sete! Prendila tu piuttosto" rimarcai, anche per far capire a Carla che c'è una gerarchia da rispettare in famiglia!
Mia moglie mi trafisse con lo sguardo. Si alzò di scatto, andò in cucina e tornò con due bicchieri.
Bene. Pensai. Ha capito che i miei ordini non si discutono.
Mi ero sbagliato di grosso, perché porse il bicchiere a Carla, e lo riempì, poi riempì il suo.
La guardai e le dissi "anche io voglio bere!".
"Certamente, sarai servito subito!" mi rispose seccamente.
Appena ebbe terminato di bere si avvicinò furiosa, mi afferrò per i capelli e tirandomi con un'impeto che non le riconoscevo, mi trascinò accanto all'asse da stiro...
Fece spostare Carla e mi fece piegare in avanti disteso sull'asse, praticamente a pecorina, e con decisione mi slacciò la cintura e abbassò i pantaloni.
"immobile!" urlò. "Non muoverti! Carla è giovane ed è giusto che sappia come vanno addomesticati I porci come te."
Mi tolse i boxer, afferrò la cintura e mi colpì sulle natiche, una volta, poi un'altra e un'altra ancora.
"chiedi subito scusa" disse.
"non ho nulla di cui scusarmi" le risposi seccato e imbarazzato.
Per tutta risposta mi disse di contare fino a 10 e mi giunsero altrettanti violenti colpi di cinta. Avevo il culo in fiamme, sentivo il calore dei colpi di cinta e percepivo persino i segni che certamente mi aveva lasciato. Poi sentii le sue mani allargarmi le natiche. E senza alcuna esitazione, sotto lo sguardo sorpreso di carla, mi affondò con decisione due dita nello sfintere!
Diventai di tutti i colori. La situazione era realmente imbarazzante. Umiliato davanti alla domestica! Mai avrei potuto immaginarmi una scena simile!
A Carla però sembrava che le luccicassero gli occhi a guardare mia moglie condurre la scena con tale veemenza.
"vedi? Bisogna schiavizzarli gli uomini quando provano a tirare fuori la testa dal guscio." disse mia moglie.
Con una mano mi teneva per i capelli a testa in basso con l'altra mi stantuffava l'ano. La mia posizione a pecorina sull'asse da stiro era esemplare: sodomizzato dalla mia padrona. Tanto che mi disse "da oggi in poi dovrai chiamarmi Padrona, siamo intesi?"
Volevo reagire, ma non ebbi neppure il tempo di aprire bocca che mi strappò la camicia di dosso e mi ordinò di stendermi con la schiena a terra, faccia all'aria.
Poi sussurrò qualcosa all'orecchio di Carla che subitamente, compiaciuta dall'oscena proposta, sollevò la gonna e si sfilò le mutandine.
La voce di mia moglie tuonò!
"Brutto porco schifoso. Avevi sete? Adesso ti accontentiamo. Berrai la stessa acqua che abbiamo bevuto noi." e scoppiarono a ridere tutt'e due.
"Non perderne neanche una goccia o per te saranno guai!".
Carla si accovacciò sulla mia faccia, mostrandomi in primissimo piano un folto ciuffo castano scuro.
non ebbi neppure il tempo di eccitarmi che un fortissimo odore di vulva umida avvolse le mie narici, poi un fiotto caldo mi riempì la bocca. Era salata, abbondante. Carla mi stava urinando nella gola! Dovetti ingoiare tutto, fino all'ultima goccia. L'umiliazione era fortissima. Io, il padrone di casa, obbligato a sottostare alle angherie di due troie che avevano deciso di rendermi inerme e succube urinandomi in bocca!
"da oggi in poi sarai il nostro cesso. Come vedi sappiamo come dissetarti" mi disse.
Avevo le narici fradice di urina e la vulva oscenamente aperta sulla mia bocca.
"Puliscila con la lingua. Porco!" mi ordinò mia moglie.
Leccai fino all'ultima goccia quella fica grondante. "e già che ci sei dalle anche una bella ripulita al buco del culo! dovrai cominciare ad abituarti..."
L'accontentai, passando e ripassando la lingua sulla rosetta anale di carla, liberandola da qualunque impurità.
Poi toccò a lei, la mia padrona. Si accovacciò con le gambe divaricate, mi afferrò la testa per i capelli reclinandomela all'indietro. "apri bene la bocca" disse. "Devo guardarti negli occhi mentre ti disseti e non voglio vedere neanche una goccia a terra".
"si padrona" le risposi. E spalancai la bocca.
Mi ritrovai davanti agli occhi le grandi labbra oscenamente aperte poi vidi
un'inarrestabile fontana di liquido caldo che mi inondò la gola. Deglutivo senza sosta.
"ti sto pisciando in bocca fottutissimo porco" "così impari chi comanda qui!"
Mentre mi riempiva la bocca intravidi che lei e Carla si scambiavano effusioni e si lasciarono andare in un lungo ed appassionato bacio.
Quei baci che a me negava sempre li stava dando a Carla, in un avvolgente abbraccio saffico.
Poi cominciarono a stringersi i capezzoli a vicenda ed a morderli...
Quella visione mi provocò un'erezione che mi fece distrarre. il liquido caldo e salato mi fuoriuscì dalla bocca e si riversò, sul pavimento. Non ce la feci, avevo già bevuto abbondantemente la pioggia dorata di Carla.
Questo scatenò l'ira della padrona. Con i suoi slip cercò di asciugare a terra, poi cambiò idea.
Sempre tenendomi per i capelli mi fece girare con la faccia rivolta verso il pavimento.
"lecca! " Urlò. "Asciuga il mio nettare con la lingua! Adesso ti faccio vedere io. Diventerai la nostra troietta!."
Chiese a Carla di prendere una scatola in bagno. L'aprì e tirò fuori la ceretta depilatoria.
Ero a quattrozampe, intento a leccare l'urina riversa sul pavimento. La padrona fece sedere Carla sulla mia schiena, poi come fossi un pony mi impose di portarla in camera da letto. Gattonando sulle ginocchia obbedii alle signore che mi incitavano a tenere il passo dandomi cinghiate sulle natiche.
Depilazione e iniziazione
In camera da letto mi fecero stendere a pancia sotto e mi legarono mani e piedi ai quattro angoli del letto.
Mi passarono la ceretta sulle natiche, nel solco anale e sullo scroto, poi... Cominciò la tortura.
Ad ogni strappo sentivo il fuoco sulla pelle. urlai dal dolore. Allora mia moglie prese I suoi slip intrisi dell'urina che aveva raccolto dal pavimento del soggiorno e me li ficcò in bocca dicendo "così la smetti di rompere con le tue urla. E poi dovresti essere contento, ti stiamo togliendo tutta questa peluria inutile, diventerai una perfetta puttanella depilata".
La tortura continuò tra i miei mugugni smorzati dalle mutandine intrise di urina che mi riempivano la bocca e le sonore risate delle due torturatrici. Dopo la ceretta perfezionarono il lavoro con un rasoio da barba.
Alla fine, palpandomi le natiche, escalmò soddisfatta "hai un culetto che è un capolavoro, non vedo l'ora di stuprarti!"
morsi lo slip che avevo tra i denti!
Che voleva dire?
La risposta ai miei pensieri morbosi arrivò subito.
Mi mostrò il suo nuovo giocattolo: uno strap-on dotato di un fallo medio, disse lei, "di appena 22 cm, giusto per iniziarti, poi si passerà a qualcosa di più serio."
Lo indossò e cominciò a pressarmi l'ano. A pecorina, col culo depilato, stavo per subire una violenta sodomia. Mi tremavano le gambe e cominciai a sudare freddo. "troppo asciutto" disse. "Bisogna lubrificarlo un po' questo buchetto vergine".
"so io come fare" proferì soddisfatta..
Questa scelta mi diede sollievo.
Si allontanò con Carla e al ritorno con mia grande sorpresa mi slegarono. Mi fecero alzare in piedi e Carla, con garbo e delicatezza, mi infilò un preservativo sul pene in evidente stato di erezione.
Cominciò a masturbarmi. Wow, pensai, finalmente si comincia a fare sesso sul serio.
"fai presto" disse mia moglie. "Deve godere meno possibile il porco."
Carla cominciò a masturbarmi, andava su e giù.
Pochi movimenti veloci delle sue delicate mani, pochi secondi di eccitazione, con il membro rigido, svettante... poi
il godimento, rapido e insignificante... e il preservativo si riempì di sperma.
Velocemente lo sfilò, lo rivoltò e lo fece scorrere sul fallo che aveva indossato mia moglie.
"Adesso mettiti in ginocchio ai piedi del letto, faccia sul cuscino e natiche ben aperte" disse.
"Come vedi abbiamo trovato un ottimo lubrificante naturale".
Carla si sedette sulla mia schiena, con il sedere sulla mia nuca, e la testa rivolta verso le mie natiche lisce, appena depilate; con le mani me le teneva bene allargate mentre la mia padrona puntò il fallo pieno di sperma sul foro anale.
Entrò con delicatezza, quasi non volesse farmi del male. Sentii questo arnese enorme farsi strada dentro di me, scivolando tra rivoli di sperma, mentre la fica calda di Carla mi inumidiva la nuca e l'imbarazzo della situazione mi avvolgeva la mente.
Il fallo spingeva, spingeva, per oltrepassare la prima soglia: lo sfintere.
Una volta entrata, con 22 cm di fallo nell'ano, cominciò lo stupro, la cavalcata selvaggia. Uno stantuffamento inesorabile. Avanti e indietro, 22 cm entravano, 22 cm uscivano, scivolando tra le pareti dello sfintere lubrificate dal mio stesso sperma. Entravano, poi uscivano, senza sosta, entravano, uscivano, con vigore, per cinque, forse dieci interminabili minuti. Entravano, uscivano. Completamente.
Avevo giusto un attimo per rilassare lo sfintere che subito la cappella enorme di quel dildo si faceva di nuovo strada allargandomi i muscoli anali, per farmi scivolare dentro i suoi 22 cm, poi fuori, lo sfintere si richiudeva su se stesso all'uscita di quell'invasione prorompente, e via, di nuovo veniva forzato ad allargarsi, oscenamente, dolorosamente. Non c'era scampo, nessuna possibità che finisse l'erezione. Uno sfregamento che mi infuocò lo sfintere, che mi spaccò in due. Una spada di fuoco che mi trafisse senza indugi.
Entrava, usciva, entrava, usciva. Le due complici sembrava che neanche si accorgessero di me, intente a scambiarsi effusioni e baci appassionati sui capezzoli mentre abusavano dello schiavo.
Fu così, che quella calda giornata primaverile per me divenne bollente e mi rese inevitabilmente, e per sempre, la puttanella di mia moglie.
Fu così che persi la mia verginità anale, vittima di uno stupro sodomita.
Cornificato da mia moglie in un rapporto saffico con la domestica.
Dopo almeno 20 minuti di sfregamento anale...mi lasciarono il dildo ben piantato nello sfintere e passarono alla fase conclusiva.
Si misero entrambe con le gambe oscenamente aperte e mi obbligarono a leccare fino a farle godere, perché dissero, "a questo serve la tua lingua, oltre che come carta igienica", ma questa è un'altra storia...
Devozione totale (parte 2).
La scena si ripeté più volte nelle settimane successive. Il sabato era la giornata dedicata alle pulizie di casa, e Carla arrivava sempre puntuale. Ormai aveva un impegno duplice al quale non voleva mancare.. Ma anche per lei non erano tutte rose e fiori...
Un giorno mentre si ripeteva il rituale decisero di cambiare strategia. Dopo avermi denudato mia moglie ordinò a Carla di prepararmi alla sessione odierna. Ormai erano diventate due esperte. Prima mi fecero un clistere per ripulirmi per bene. A mia moglie non piaceva sporcare il suo strap on .
Poi, in fase preparatoria, mi allargarono preventivamente con un dildo che una volta inserito lasciarono agire almeno per un quarto d'ora, per abituare il muscolo dello sfintere a rilassarsi per il trattamento successivo che prevedeva la sodomia con uno strap on di dimensioni maggiori.
Per quanto piccolo il dildo era comunque molto invasivo. Ma nella mia condizione di schiavo non avevo alcuna possibilità di replica.
Il mio compito era quello di servirle e riverirle, dovevo massaggiare piedi e schiena, ripulirle esclusivamente con la lingua dopo l'espletamento dei bisogni.
Ebbene si, come mi aveva preannunciato, non usarono mai più la carta igienica. Anche dopo aver evacuato il loro schiavo era preposto alla pulizia con la lingua.
Imparai ad assaporare tutte le impurità che imbrattavano lo sfintere delle mie signore. Leccavo con devozione, facendo attenzione a lasciare l'ano perfettamente pulito e la vulva asciutta.
Un giorno mi lasciarono solo in casa dicendomi che sarebbero tornate presto con una sorpresa.
Ed infatti... Tornarono in tre. Accompagnate da un amico di Carla.
Rimasi un po' interdetto, poi cominciarono le danze.
Prima però mi trasformarono nella perfetta puttanella, come amava dire mia moglie.
Mi fecero indossare un paio di mutandine, i collant, una gonna ed un paio di scarpe col tacco. La "vestizione" si concluse con un cerchietto nei capelli e un'abbondante passata di rossetto sulle labbra.
poi Carla e mia moglie si spogliarono e si posizionarono a 69, Carla sopra e mia moglie sotto. Cominciando a leccarsi a vicenda.
Sia io, sia Giulio, l'amico di Carla, cominciammo ad eccitarci. Io naturalmente con un po di difficoltà col membro costretto nelle mutandine...
Lui passò alla fase due. Mia moglie gli ordinò di sodomizzare Carla perchè dalla posizione che aveva voleva gustarsi tutta l'entrata del membro tra le natiche della domestica, naturalmente mentre quest'ultima le leccava il clitoride.
Mia moglie la preparò inumidendole l'ano con la saliva.
Io questa volta ero solo spettatore.
Mi godetti la scena del membro di Giulio, durissimo, e di dimensioni ragguardevoli, che si faceva strada, a fatica, tra le natiche di Carla che urlava dal dolore, prontamente zittita dalla mia padrona che la obbligava a tenere impegnata la lingua tra le sue gambe. Quando fu il momento di Giulio le scaricò nell'ano un mare di sperma. Ma quando tirò fuori l'arnese gocciolante le sorprese per me erano appena cominciate.
Mia moglie lo prese tra le mani con piacere, forse per ingelosirmi, pensai, poi disse "fattelo ripulire dalla servetta" "voglio vedere la mia puttanella ciucciare un cazzo vero".
Mi fece avvicinare e mi afferrò per i capelli, mentre con l'altra teneva il membro grondante e ancora in tiro di Giulio e delicatamente me lo porse sulle labbra piene di rossetto.
Ero un po' riluttante e cominciai a dare qualche leccatina, così mia moglie con tono aspro mi disse: "deve entrarti nella gola, stronzetta, non è un gelato, è un cazzo! Lo stesso che se non fai la brava tra un po' ti entrerà nel culetto! Ed è meglio per te se lo lubrifichi per benino. Puttanella!"
Aprii la bocca e sentii un sapore acre e dolciastro invadermi la gola. Come una perfetta puttanella appunto cominciai a leccare la cappella enorme di Giulio, a leccare e succhiare in modo da ripulirgli bene il membro.
"Brava la mia troia" disse la padrona. "Adesso devi dimostrarmi che sei un porco schifosissimo, non devi perderne neanche una goccia".
Mi fece distendere sul pavimento ed invitò Carla a sedersi, sulla mia faccia, facendo attenzione a pormi l'ano sulla bocca . Gocciolava sperma...
Poi con le mani si allargò le natiche e con un piccolo sforzo cominciò a liberarsi da tutto lo sperma che aveva trovato riparo tra quelle calde pareti. Naturalmente dovetti ingoiare tutto e dopo mi toccò anche ripulirle il culo con la lingua.
Un'esperienza davvero forte, che mi rese consapevole di essere completamente alla mercé della mia padrona.
L'affronto e l'umiliazione
Nel frattempo Giulio aveva recuperato le forze dimostrando di avere una grande resistenza nonché un cazzo spropositato. Così lei, la padrona, incurante dei miei sentimenti mi guardò negli occhi e disse "oggi voglio perdere la mia verginità anale, ma non con te. Tu sei la mia servetta. Sarà Giulio ad avere un rapporto sodomita con me".
Sapeva la troia che aveva colpito nel segno. Glielo avevo chiesto mille volte. "mai" mi rispondeva. "non accetterò mai un rapporto contro natura. E poi lo sai che non sopporto il dolore fisico." oggi invece aveva deciso di farsi fare il culo, ma non da me!!
"a te però riserverò un posto in prima fila". Disse.
Mi fece distendere sul letto e mi salì di sopra a 69. Si sedette sulla mia faccia, e spalancò le natiche "lubrificami l'ano" "schiava!" "preparami per una sessione indimenticabile".
Le riempii il buchetto di saliva.
Poi si piegò in avanti a 69, ponendomi il clitoride a portata di bocca.
"adesso leccami e fammi godere come una troia mentre un vero uomo mi spacca in due. E goditi lo spettacolo" terminò.
Cominciai a leccare quella fica che come sempre scatenava in me mille emozioni. Mentre ad un palmo dai miei occhi vidi la cappella enorme del membro di Giulio farsi strada dove fino a pochi secondi prima c'era la mia lingua.
"Aahhh!" Urlò mia moglie, appena la cappella scomparve, inghiottita tra le natiche.
Le palle di Giulio mi sfioravano il naso mentre leccavo avidamente le grandi labbra e sentivo i mugugni della mia signora. ma in realtà non capivo se fossero mugugni di dolore o di godimento.
"Mmhhh, mmmmmmhh, mmhh, aahh, mmmhhh, aaaaahhhhhhhh, siiiiii, aahhhhh, mmmmmmmhhhhhhhhhh, ahi, ahi, siiiiiiiii".
Vedevo il cazzo di Giulio entrare e uscire ed ogni spinta era un affronto a me che quella situazione potevo solo osservarla dato che il culo di mia moglie non mi era concesso.
I mugugni erano alternati "mmhhh, mmmhhhhhh, aahh, ahi, ahi, aahhh, mhh,mmmhhh, sssiiiiiiiii, siiiiiiiii". E sentivo crescere sotto la mia lingua il clitoride sempre piú duro, e la vulva completamente fradicia dall'eccitazione, mentre l'asta rigida di Giulio stantuffava come un martello pneumatico lo sfintere che assunse un colore rosso fuoco grazie a quello sfregamento passionale, violento, intenso, che si stava consumando proprio davanti ai miei occhi.
Il godimento di Giulio arrivò con un fremito, accompagnato dalle pulsazioni che stavano pompando lo sperma nel secondo canale della mia dolce metà. Riuscii a percepire il passaggio del liquido lungo l'asta poderosa di Giulio. Fu allora che intensificai la leccata della fica e percepii chiaramente il sussulto della mia compagna, impalata da un membro che adesso mi sembrava gigante, che raggiunse un orgasmo da manuale sulla mia bocca. "Mmmmmmmmmmmhhhhh, siiii, siiiiiiiiii, siiiiiiii. Porco, lecca, lecca. Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii."
Fu incredibilmente appagante.
E quando Giulio tirò fuori il membro esausto dal culo di mia moglie, quest'ultima non esitò un istante a sedersi sulla mia bocca per farsi lenire quel buco in fiamme e contemporaneamente per umiliarmi liberandosi dello sperma presente nelle sue cavità anali facendolo colare direttamente nella mia bocca.
"ingoialo e ripuliscimi il culo con la lingua" furono le sue ultime parole.
Appena terminai la pulizia mi disse: "Adesso Giulio ha bisogno di una bella giornata di riposo, poi domani toccherà a te, puttanella che non sei altro. Dovrai prostituire il tuo buco del culo, assecondando i desideri della tua moglie e padrona. Domani voglio vedere il cazzo possente di Giulio sparire tra le tue natiche mentre mi lecchi la passera bagnata..."
"Adesso vai a farti una doccia, rivestiti con le tue cose che usciamo tutti insieme a mangiare una pizza, come vecchi amici, io, tu, Carla e Giulio..."
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6 years ago
bavagli,
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Last visit: 6 years ago
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Lei - 1
Lei - 1
il mio collega porcone continuava a sollecitarmi per vedere foto sempre più esplicite della "mia amica" e mi diceva che gli piaceva da matti, che doveva essere una gran maiala, molto vogliosa, una a cui piaceva tantissimo il cazzo... e voleva sapere se amava spompinare e se le piaceva farsi leccare la fica e se l'avevo trombata e se glielo avevo messo anche dietro...
io gli raccontavo le cose con il contagocce e vedevo che si eccitava e si toccava mentre gliele dicevo e anch'io mi eccitavo moltissimo, vedendo che parlare in questo modo di mia moglie faceva tirare il cazzo a un altro maschio - e sapevo benissimo che, se lui avesse saputo che quella di cui parlavamo era mia moglie, sarebbe andato fuori di testa -
insisteva perchè gli dicessi se il marito sapeva o se almeno aveva capito e voleva sapere come mi comportavo quando eravamo tutti e tre assieme, e come si comportava lei...
queste rivelazioni lo mandavano in sollucchero...
intanto, pian piano tentavo di convincere mia moglie a mettere una foto, una sola, su un sito di incontri - le dissi che sarebbe stato un gioco, che mi eccitava pensare che lei stuzzicasse altri maschi , che nessuno avrebbe visto il viso ma che il suo splendido corpo avrebbe eccitato chissà quanti maialoni - fu dura, ma finalmente cedette e pubblicammo una bella foto, in calze a rete, guepiere e tacchi alti...
il giorno dopo dissi al mio collega che avevo convinto la moglie del mio amico a mettere la foto su quel sito, una delle foto che lui aveva già visto... si buttò a capofitto a controllare e partì in un panegirico (molto osceno) sulla bellezza di quella "femmina arrapante", tanto che volle subito scriverle per esternare tutta la sua ammirazione e la sua eccitazione... gli chiesi solo di non farle capire che aveva già visto alcune foto e di farsi passare per uno sconosciuto ammiratore...
fu bravissimo, insinuante, galante, sottile, faceva trasparire quant'era arrapato attraverso il velo di educati, ma eccitati, complimenti; quelle sue righe erano un piccolo capolavoro di erotismo, qualsiasi donna avrebbe voluto essere la fortunata femmina a cui erano indirizzate quelle stuzzicanti parole, quelle calde attenzioni, quelle proposte gentili ma pruriginose...
quella sera al mio ritorno a casa trovai lei molto frizzante, ma solo dopo cena mi disse che qualcuno le aveva scritto un messaggio assai allettante... mentre me lo leggeva, io la toccavo: era già bagnata... si fece possedere come una vera vacca, mugolando sordamente, e poi ne parlammo a lungo, carezzandoci e immaginando il suo misterioso (per lei, eheheh...) corrispondente... non ci volle molto perchè la convincessi a ringraziarlo, lasciandogli capire tutto il piacere, anche fisico, che le sue parole le avevano procurato... e mentre scriveva io le titillavo i capezzoli...
il giorno dopo, in ufficio, la prima cosa che mi sentii dire fu che lui si era fatto una sega perchè la mia "amica" gli aveva risposto in modo così elettrizzante facendogli capire che si era bagnata pensando a lui, e lui mi pregava che la convincessi a pubblicare una foto della figa e io gli suggerii di chiederlo a lei con le sue parole sempre così convincenti... mi sarebbe piaciuto che la portasse a scatenarsi, a sentirsi femmina, come mai le succede con quel cornuto di marito... l'idea lo eccitò da pazzi, e ridemmo alle spalle di quel cornutone (!?!)...
restammo in ufficio a scrivere a mia moglie il messaggio... lui superò se stesso, disse tutto ma proprio tutto senza essere volgare, scrisse un vero capolavoro, non era pornografia, era vero, profondo erotismo, un inno alla femmina, ad ogni sua parte del corpo, in cui il maschio le offriva il meglio di se stesso...
a casa, la trovai davanti al pc: aveva appena letto quel poema in suo onore ed era fuori di sè... volle che le leccassi subito la fica gocciolante e partimmo a fantasticare (lei fantastiva...) sull'aspetto del suo amante virtuale...
l'aiutai a scrivere la risposta e la convinsi a chiedergli di corrispondere in privato per mail, e infatti le avevo creato un account dedicato allo scopo...
in pochi minuti lui rispose e questa volta fu molto più esplicito e molto molto molto porco,
cosa che eccitò mia moglie come non avevo mai visto
infatti, si lasciò fotografare le tette nude , come lui chiedeva, e gli inviammo subito la foto, che fu estremamente apprezzata, accompagnandola con la richiesta di una foto di lui completa ed esplicita ...
la foto arrivò e per la gioia di mia moglie si vedeva il corpo - nerboruto e pelosetto- del mio collega, che esibiva il notevole uccello duro e le grosse palle... anzi devo dire le foto, perchè aveva mandato anche altre due: un primo piano in cui si scappellava il grosso fungone turgido e un'altra in cui si vedeva la pancia pelosa coperta di sborra...
quanto al testo, era assolutamente irriferibile, ma mia moglie lo trovò follemente eccitante e non volle nemmeno che la leccassi, ma squirtò sditalinandosi da sola...
per ringrazialo, accondiscese alla richiesta e si fece fotografare con la fica spalancata...
lui rispose immediatamente spiegandole che ce l'aveva duro di nuovo e che se lo stava menando
e voleva vedere il suo culo, per sborrare ancora...
la porca assunse delle pose di cui non l'avrei mai creduta capace e scattai foto di culo e fica e del culo in primo piano, che gli inviammo subito, con i dovuti commenti, suggeriti da me...
la seconda sborrata del maschione fu testimoniata da tre foto, con coscione e coglioni pelosi ricoperti dal succo bianco e appiccicoso; foto accompagnate da frasi oscene, che però la mia signora apprezzava oltre ogni misura e accompagnate pure dalla richiesta di poterla sentire al telefono...
la maiala preferì non rispondere, ma volle che mi masturbassi davanti a lei, cosa che fui ben felice di fare...
era stata una delle serate più eccitanti della mia vita...
il giorno dopo...
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6 years ago
bobo45sex,
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1987 la nave scuola
- Buongiorno, signora. C'è Marco?- chiedo, parlando nel citofono.
- Ciao Pluto!- risponde la mamma di Marco, con il solito tono "allegro ma non troppo". La signora Gianna fa di tutto per sembrare sempre di buonumore, ma è una cosa un po' forzata. Non spontanea ne naturale. E poi Marco mi ha raccontato dei problemi che ci sono tra i suoi genitori e quindi è abbastanza facile fare due più due. Non posso dire di conoscerla molto bene, anzi, in quasi cinque anni di amicizia con suo figlio, abbiamo scambiato relativamente poche frasi, quasi sempre semplici saluti, informazioni sulla scuola o roba del genere. Insomma i minimi rapporti di buon vicinato - Non è ancora tornato. Dovevate vedervi?- mi chiede.
- No, non proprio. Avevo un paio d'ore libere e volevo chiedergli se voleva venire a fare un giro in moto.- per la cronaca, Marco ha un anno e mezzo meno di me ed è un patito di motociclette come lo sono io. Ed ora che sono maggiorenne, nell'attesa che lo sia pure lui per andarcene in giro assieme, lo scarrozzo in giro con il mio nuovo gioiellino... beh, in realtà è una trappola di seconda mano nemmeno troppo ben tenuta, ma per me è la più bella del mondo. E ci rimorchio le ragazze, cosa affatto trascurabile.
- Sei sempre così gentile, tu.- mi fa lei.- Dai, sali, magari torna tra poco.-
Fisso il citofono con gli occhi sgranati. La signora Gianna mi invita a salire a casa? Sta sempre sulle sue e non è mai stata molto prodiga di inviti, mentre Marco è a casa mia un giorno si e un giorno pure.
- Non vorrei disturbare.- rispondo, incapace di trovare qualcosa di più intelligente da dire.
- Ma, disturbare cosa?- ribatte lei.- Forza, sali, ci beviamo un caffè assieme.- e sento lo scatto del portone che si apre. "Boh!" Mi dico. "Forse ha voglia di fare quattro chiacchiere: a parte Marco è sempre da sola". Così apro il portone e salgo al terzo piano.
La porta di casa è solo accosta. Entro e me la chiudo alle spalle.
- Sono in cucina. In fondo al corridoio a destra.- sento dire la signora Gianna. In realtà l'appartamento lo conosco abbastanza bene. Marco ed io abbiamo approfittato varie volte dell'assenza dei suoi genitori per starcene in pace a casa sua. Una partita a subbuteo, un giro a carte, una sfida a Pong sulla televisione, qualche giornaletto porno... a dire il vero, molti giornaletti porno... una vera collezione di giornaletti porno... ed un'infinità di seghe in compagnia, essendo scarse le occasioni di sfogarsi in modo più consono.
Raggiungo la cucina ed entro. - 'giorno!- saluto.
- Ma ciao, caro!- mi saluta lei, voltandosi a metà, mentre chiude la moka e la piazza sul fornello. Poi accende il gas, si volta e mi viene incontro. Io tendo la mano da giovanotto beneducato, lei la ignora e mi abbraccia, stampandomi due baci sulle guance.
Se prima ero confuso dall'invito, ora sono completamente perso. Che io ricordi è la prima volta che la signora Gianna ha un simile slancio d'affetto.
- Forza, siediti, non stare li impalato. Tanto paghi uguale che a stare in piedi.- mi fa, con un sorriso, indicando una delle sedie del tavolo da pranzo. - Non ti secca se mentre il caffè sale, io finisco di rassettare un po'? Poi ci mettiamo comodi in soggiorno e ci facciamo due chiacchiere aspettando quel delinquente di Marco.- e prende uno straccio dei piatti, mettendosi ad asciugare una pentola. Io mi siedo dove ha ordinato, assolutamente incapace di trovare qualcosa da dire... e che cavolo dovrei dire ad una donna di quarantacinque anni, madre del mio migliore amico, con la quale non ho praticamente mai parlato e che improvvisamente mi invita a bere il caffè a casa sua.
Fortunatamente ci pensa lei a tenere viva la conversazione, imbastendo una quantità di chiacchiere tale da recuperare tutte quelle che non ci siamo fatti finora. Io la ascolto solo a metà e nel frattempo prego che Marco si faccia vivo rapidamente. Le ho detto che ho due ore libere, dirle adesso che ho un impegno ci farei la figura del coglione.
-... che ci vuoi fare, questa è la vita.- sta dicendo lei. Io annuisco e sorrido, fingendo la massima attenzione. Non avendo altro da fare, la guardo mentre sbriga le faccende. Indossa un abitino "da casalinga", di quelli a fiori, semplicissimi e praticamente fatti a posta per le faccende domestiche. In realtà le sta piuttosto bene: le lascia le spalle scoperte ed arriva a mezza coscia. Non l'ho mai notato prima, ma la signora Gianna è piuttosto ben fatta... beh, se non si da troppa importanza all'espressione da cane bastonato ed alla massa di capelli rossi, ricci e perennemente spettinati che si ritrova. A dire il vero mi ha sempre ricordato la signorina Silvani, l'amore impossibile del Rag. Ugo Fantozzi... come si chiama l'attrice? Ah si, Anna Mazzamauro. Però dal punto di vista del fisico, non c'è che dire, non è per niente mal messa. Un bel paio di tette, due gambe chilometriche ed un bel sedere a mandolino, valorizzato dal vestitino decisamente ridotto.
Per la miseria! Non è mica giusto fare certi pensieri sulla mamma del mio amico. Sono veramente un porco fatto e finito.
Eppure li faccio, anche perché la signora Gianna continua a trafficare in giro come se niente fosse, mentre la caffettiera borbotta sul fuoco, e nell'agitarsi si china, si sporge, si contorce nei modi più assurdi. E nel farlo mette in mostra parecchia mercanzia.
Spegne il gas, mi sorride, ed afferra l'immancabile sgabellino da cucina a tre gradini.
- Dammi solo un minuto, poi sono tutta per te. - mi fa. Prende un piccolo innaffiatoio, sale sullo sgabello e si sporge per innaffiare l'immancabile Photus (almeno penso si chiami così, quella piantina rampicante che sembra trovarsi in quasi tutte le cucine del pianeta). Dell'insulsa piantina non me ne può fregare di meno, ma dell'abitino che risale sulle cosce della signora Gianna mi importa anche troppo. Lei è sullo sgabello, io seduto, l'abitino è corto... panorama completo e tripudio di mutandine in pizzo ottimamente riempite di chiappe e gnocca.
Mi schiaffo una mano sulla bocca per evitare di esprimere a voce alta il mio apprezzamento e vorrei pure distogliere lo sguardo ma, cazzo, ho pur sempre diciotto anni ed il testosterone che mi trasuda da ogni poro. Mettici pure il fatto che non è semplice trovare coetanee disponibili allo sfogo... mi ritrovo ingrifato come un muflone!
Lei finisce di bagnare la piantina, ridiscende serafica, poggia l'innaffiatoio e si mette a preparare il necessario per servire il caffè.
- Vieni, mettiamoci in soggiorno.- mi fa, sollevando il vassoio.
"Bello!" Mi dico. "Come del cacchio faccio ad alzarmi in queste condizioni?" Ho l'impressione che l'erezione che mi ritrovo potrebbe stracciarmi il davanti dei pantaloncini che indosso.
- Possiamo anche restare di qua.- le dico, facendo il possibile per mantenere sotto controllo la voce. Evidentemente non ci riesco del tutto, perché lei mi guarda strano per un istante.
- Ma no, dai! Per una volta che posso bermi un caffè in pace con un bel giovanotto, voglio farlo come si deve.- e infila la porta della cucina. Io sospiro mentalmente e la seguo a ruota: almeno mi da le spalle e non mi può vedere. Mentre cammino cerco di piazzare meglio l'uccello, in modo che non si noti troppo il bozzo sui calzoncini fin troppo leggeri.
Sono quasi soddisfatto del risultato, ma lei si china in avanti per appoggiare il vassoio sul tavolinetto davanti al divano, perciò mi rischiaffa il culo davanti alla faccia. Stavolta non riesco a trattenere un gemito.
- C'è qualcosa che non va?- mi chiede, disponendo le tazzine e versando il caffè.
- No, no, niente!- balbetto, sedendomi rapidamente sul divano e chinandomi in avanti per nascondere la protuberanza. - Un po' di raucedine.- e mi schiarisco la voce con qualche colpetto di tosse.
Lei mi porge la tazzina, poi ne prende una per se e si siede sulla seggiola di fronte a me. Sospiro di sollievo: dovrebbe essere abbastanza distante da non notare il mio problemino.
- Non è che tu e mio figlio fumate di nascosto?- insinua con un sorrisetto sornione.
Io mi ustiono la lingua col caffè. - Ma no! Nemmeno per idea!- ribatto frettolosamente, tossendo di nuovo. E come se non bastasse mi rovescio pure del caffè sulla maglietta e sulle gambe.
- Cazzo!- sbotto.
- Porca miseria!- ribatte lei, scattando verso la cucina. Ne ritorna un attimo dopo con uno straccio umido. - Ma guarda cosa ti sei combinato!?- dice, iniziando a pulirmi la maglietta con lo straccio.- Tutti uguali: Marco è lo stesso, sempre sbrodolato!- lei ridacchia, io sudo freddo, perché so che da li ad un momento...
La signora Gianna finisce con la maglietta, mi spinge indietro e mi ripulisce anche le gambe.
- Ma guarda tu!- borbotta. Sono assolutamente certo che abbia notato il bozzo. Si è ridotto a causa dell'incidente, ma c'è ancora.- Anche i pantaloncini sono andati.- commenta invece. Li strofina energicamente con lo straccio e la sua mano è pericolosamente vicina al mio pacco. Come è possibile che non lo veda?
- Vabbè! Di meglio non si può fare.- dice, sollevando il viso verso di me e fissandomi negli occhi. Non me ne ero mai accorto ma ha gli occhi di un verde scurissimo. Mi guarda per un lunghissimo minuto, poi si alza lentamente. Io la guardo dal basso e lei mi sorride.
- Finisci il tuo caffè, prima di versartelo addosso.- Mi fa.- Io sciacquo lo straccio, torno in un momento.- ed esce, diretta in cucina. Io sospiro di sollievo: o non si è accorta del bozzo o ha voluto ignorarlo. In entrambi i casi ho scampato un potenziale casino. Finisco il caffè come da ordini e mi tranquillizzo un po'.
Dopo un paio di minuti lei rientra, mi sorride e riprende il suo posto seduta davanti a me. Sorseggia il caffè e mi fissa.
- Allora?- mi chiede alla fine.- Ce l'hai la ragazza?- spara a bruciapelo.
- Ehmmm... no.- rispondo, imbarazzato.
- Uhff, certo! Lo immagino!- ribatte, con l'aria di chi non ci crede affatto.- Proprio dei bei ragazzi come tu e Marco senza la morosa per divertirvi... ci credo proprio!-
- Davvero!- ribatto subito, quasi dovessi difendermi da chissà quale accusa.- Proprio non ce l'ho la ragazza. Purtroppo.- l'aggiunta finale mi scappa proprio.
Lei sorride di rimando. - Immagino il problema.- dice ammiccando. - Alla tua età certi istinti sono... pressanti!- aggiunge, poi appoggia la tazzina e si sistema sulla sedia. Non posso fare a meno di vedere il vestitino risalire sulle sue gambe, scoprendo un pericoloso tratto di coscia. Deglutisco a vuoto, ma non riesco a staccare gli occhi da quel tratto di pelle morbida.
- Con tutti gli ormoni che avete in circolo, siete di certo sul punto di esplodere.- continua lei, con tono distratto. - Ne so qualcosa, con Marco. Il tuo caro amico è completamente fuori di testa... e certo quei giornaletti non aiutano... o forse si, dipende dai punti di vista.- dice. L'affermazione mi costringe a guardarla di nuovo in faccia, anche se devo forzarmi per farlo, perché lei continua a muovere le gambe in un modo che è quasi ipnotico. - Che giornaletti?- farfuglio, ben sapendo di cosa si tratta.
- Di quelli che tenete nascosti da anni in quella vecchia cartella di scuola.- dice. - Mi sono sempre chiesta dove ve li procuravate. Ora tu sei maggiorenne e puoi comprarli per tutti e due, ma qualche anno fa...- fa spallucce.- proprio una bella collezione, complimenti.-
Devo essere diventato di un rosso talmente acceso da far invidia al miglior semaforo del mondo. - Ma... io, veramente..- farfuglio.
- Guarda che non ti devi giustificare. È una cosa naturale, avere certe curiosità e certi... bisogni.- mi interrompe lei. - Non c'è niente di cui preoccuparsi o vergognarsi.- torna a sistemarsi sulla sedia. Ed il vestito è risalito su sufficienza per farmi intravvedere di nuovo un lampo rosso delle sue mutandine. "Ma non erano nere, prima, in cucina?" Mi chiedo, restando a fissarle la parte alta delle cosce, e quanto intravedo nel mezzo, come un idiota.
- Purché, raggiunta una certa età, si smetta di fantasticare e ci si dedichi alla vita reale.- dice. Poi scosta lentamente le gambe e, sempre lentamente, le accavalla. E quello che ho potuto vedere non sono le mutandine: la signora Gianna è rossa naturale! E le mutandine sono misteriosamente scomparse. Il che, mi porta a pensare una certa cosa alla quale non riesco a credere: la mamma del mio amico sta tentando di sedurmi... e ci sta riuscendo alla grande, pure! - Per questo ti ho chiesto se hai la morosa... ormai sei grande abbastanza per...- lascia il discorso in sospeso.
- Beh, ora non ho la morosa, ma prima...- dico, decisamente incerto sul da farsi. E vorrei bene vedere, vista la situazione. Fortunatamente è lei a reggere in mano il gioco, e chiaramente sa come portarlo avanti. Si alza lentamente, non senza avermi permesso una nuova lunga occhiata, e si avvicina a me. Si china, sposta da un lato il tavolino con sopra il vassoio, poi si accoscia davanti alle mie ginocchia, come aveva fatto prima per pulirmi la macchia, solo che ora è esattamente davanti a me... il vestitino è corto... e lei tiene le gambe aperte... e non ha le mutandine, proprio non le ha! Ora lo vedo perfettamente, chiaramente e certamente! Osssssignur! Appoggia i palmi delle man sulle mie cosce e... resto paralizzato, con lo sguardo pallato, la gola asciutta e la lingua ridotta ad una spugna... esattamente come Fantozzi.
- Vedi, io capisco certi bisogni per il semplice fatto che sono comuni a tutti.- mi spiega, gentilmente, massaggiandomi i quadricipiti. - Li ho anch'io.- aggiunge poi, mentre le sue mani raggiungono il mio inguine.- E come te non ho la possibilità di accontentarli.- mi strizza il pacco, saggiandone la consistenza.- Ma forse una soluzione c'è, e potrebbe essere piacevole per entrambi.- mi lascia il pacco e fa scivolare le mani sui miei fianchi, poi mi afferra i pantaloncini e li tira verso il basso. Sempre ipnotizzato, quasi di riflesso sollevo il sedere dal divano e lei mi sfila calzoni e mutande in un colpo solo. L'uccello le ondeggia davanti al viso, poi resta puntato contro la sua faccia come un grosso punto esclamativo. Lei lo osserva con uno sguardo famelico. Sento il suo fiato bollente solleticarmi la cappella, poi la signora Gianna apre la bocca e abbassa la testa sul mio inguine. Non è la prima volta che una bocca bollente si avvolge alla mia cappella, ho conosciuto una ragazza che i pompini li faceva e pure bene, perciò al momento penso di poter resistere, ma poi lei mi guarda negli occhi ed inizia a lavorare di lingua e di labbra... e io sono perso. Mai provato niente del genere. La famosa ragazza si limitava ad andare su e giù con la testa, mentre la signora Gianna succhia con forza, poi gioca con la lingua attorno alla cappella, poi lo inghiotte quasi tutto, lo risputa coperto di saliva e ricomincia da capo, mentre con una mano mi accarezza le palle. Mai provato niente del genere! In meno di due minuti, sono inarcato contro il divano e mi sto mordendo le labbra per non venire.
- La prego.- rantolo, supplichevole. - Basta, si fermi!-
- Perché? Non ti piace quello che sto facendo?- chiede, con un sorrisetto ironico in faccia, continuando a stimolarmi lentamente con le mani.
- Così mi fa venire subito.- ribatto, rifiatando.
- Non è quello che vuoi?- mi chiede, inclinandola testa da un lato e continuando a sorridere.
- No!... Si!... non voglio... ancora...- farfuglio, decisamente incoerente.- Pensavo che dopo... anche lei...-
- Ma che gentile!- dice, e non capisco se parla seriamente o se mi sfotte.- Vuoi dire che dopo di questo vorresti fare altro? Sono lusingata.- si abbassa e mi consegna un'altra succhiata veloce. - Però, mio caro, ho paura che dureresti veramente poco.- mi spiega. - Ed io ho bisogno di un trattamento prolungato. Quindi...- riapre la bocca e ricomincia il pompino, con più trasporto di prima.
Un minuto. Due minuti. Non resisto più.
- Sto per venire!- riesco a dire, digrignando i denti, ricordando che quella famosa odiava lo sperma.
- Mmhmmm! - fa lei, continuando a fissarmi negli occhi e annuendo, senza interrompere l'azione.
- Oddddio!- gorgoglio, e le sparo in gola il primo schizzo. Lei non batte ciglio e serra le labbra attorno alla mia cappella, continuando a stimolarmi il meato con la lingua. Partono altri getti, sempre più deboli, e lei inghiotte tutto, continuando a guardarmi con gli occhi che le sorridono e mugolando soddisfatta.
Alla fine collasso debolmente sul divano. Lei da un ultima leccata alla punta del mio cazzo, poi finalmente mi libera.
- Come pensavo!- commenta.- Buono ed abbondante.- mi guarda e rimane accosciata davanti a me, che riprendo fiato.
- E lei?- le chiedo, quando riesco a riemergere dal'abisso in cui sono precipitato a causa sua.
- Oh, mio caro ragazzo.- mi fa, alzandosi in piedi.- Sei giovane e pieno d'energia. Dopo una piccola pausa e con gli stimoli giusti, vedrai che qualcosa si potrà fare.- mette le braccia dietro la schiena ed armeggia col fiocco che le chiude il vestito. Poi riporta le mani avanti, afferra i due lembi di stoffa e li apre, togliendo il vestito. Resta in piedi davanti a me, nuda, a gambe divaricate. Sul monte di venere spicca il cespuglietto di peli rossi che ho visto prima. Le tette sono sode e ancora svettanti. La pancia è ancora abbastanza piatta anche se cominciano a vedersi i primi segni del tempo. La cosa più particolare sono le lentiggini: ne è completamente ricoperta. Ma il maculato le sta oltremodo bene.
La sto fissando ammaliato quando un pensiero mi colpisce.
- Marco!- esclamo, cercando di alzarmi dal divano.- Potrebbe arrivare da un momento all'altro!-
Lei mi respinge a sedere piazzandomi una mano sul petto, poi solleva una gamba e la piazza sul bracciolo accanto a me. Con due dita scosta i peli pubici e apre le grandi labbra, scoprendo la clitoride.
- Il tuo amico non tornerà a casa prima di questa sera, e di questo sono assolutamente sicura.- mi dice, spingendo avanti il pube, in un chiaro invito.- Non penserai mica che mi farei trovare a fare sesso da mio figlio? E con il suo migliore amico, per giunta?- poi allunga l'altra mano, mi afferra per i capelli e mi tira verso di se. - Ora pensa a far contenta me. Leccami!- ordina, categorica. Ordine che eseguo molto volentieri.
Fino dalla prima volta che l'ho fatto, mi è sempre piaciuto leccare la figa ed ho sempre pensato, visti i risultati, di essere piuttosto bravo. Ma evidentemente le ragazze con cui sono stato non avevano grande esperienza in materia. La signora Gianna, invece si, ed inizia subito a spiegarmi per benino cosa fare e come farlo. E capisco subito che leccare una figa non è semplicemente agitare la lingua a caso tutto in giro.
- Ora ci sei, piccolo!- fa, dopo una decina di minuti di consigli e tentativi. Sollevo lo sguardo al suo viso e finalmente la vedo con un'espressione davvero felice dipinta in faccia.- Si, continua così! - mi incita.- Adesso si che stai facendo un bel lavoro per la tua Gianna.- Il complimento mi incita a fare pure di meglio ed i risultati si vedono subito: la signora inizia a mugolare soddisfatta, strizzandosi i capezzoli ed ondeggiando il pube contro la mia bocca. E alla fine mi gratifica con un bell'orgasmo, che mi impiastriccia il mento di bava femminile.
- Bravo ragazzo!- esclama, ritirandosi dalla mia bocca.- Sei davvero portato! - mi osserva compiaciuta mentre si sgrilletta lentamente, mordendosi il labbro inferiore. Abbassa lo sguardo al mio inguine. - Vedi!? Te l'ho detto che non ci avresti messo molto a riprenderti.- In effetti, vista la situazione, solo un blocco di granito potrebbe rimanere insensibile.
- Stenditi sul divano.- mi fa, allontanando definitivamente il tavolino. Eseguo al volo. Lei si piazza al mio fianco e mi scavalca con una gamba, piazzandosi a sessantanove.- E ora vediamo di completare l'opera.- borbotta, schiaffandomi la figa in faccia e chinandosi sul mio cazzo, che rapidamente imbocca. Io riprendo a leccarle la figa con rinnovato entusiasmo e lei si dedica a ciucciarmi l'uccello con altrettanto ardore. In due minuti, cresco nella sua bocca che mi infligge stupende sensazioni di piacere. Ma questa volta sono assolutamente determinato a resistere ai suoi stimoli: se ho capito bene, mi spetta anche una bella scopata e non voglio di certo perdermela. Lecco e slappo come un labrador mentre lei ciuccia come una vitella. Quando, evidentemente, ho raggiunto il giusto grado di rigidità, si stacca e si rialza in piedi. Un secondo dopo mi cavalca e, guidandomi con la mano, si impala sul mio uccello. Geme rumorosamente a bocca spalancata. - Oh si! Un bel cazzo, dopo tanto tempo!- ed inizia ad ondeggiare lentamente, appoggiandosi al mio petto con le mani. Io le agguanto le natiche e le massaggio, godendomi la vista delle sue tette che ballonzolano ad una spanna dal mio viso. Già che ci sono, mi sollevo un po' e mi approprio di un capezzolo, succhiandolo di gusto.
- Bravo! Così si fa!- mi dice, ansimando leggermente.- Sei bravo... hai un bel cazzo, duro... e io... era tanto... tempo...- non finisce la frase. Ispira bruscamente, si pianta sopra di me e, cadendomi sul petto, viene una seconda volta.
A questo punto, sta a me continuare a muovermi dentro di lei, godendomi le pulsazioni del suo orgasmo. Le strizzo le chiappe e continuo a scoparla allo stesso ritmo che aveva imposto lei. Dopo qualche istante solleva la testa e mi bacia, infilandomi la lingua in bocca e tenendomi la testa con le mani.
- Lo sapevo che saresti stato un bravo amante!- Mi dice, sorridendo.- E poi, giovane che sei, la voglia di scopare di certo non ti manca.-
- È lei che è strepitosa!- dico, poi mi sento avvampare, incapace di credere di aver trovato il coraggio di aprire bocca.
- Grazie, tesoro!- ribatte le ridacchiando. - per una quarantacinquenne, sentirselo dire da un ragazzo di diciotto anni è un complimento bellissimo.- e a questo punto devo aver raggiunto una sfumatura violacea stile melanzana, almeno stando al calore che sento in faccia.
Lei si solleva e si sfila dal mio cazzo. - Vieni.- mi fa, alzandosi in piedi e facendomi fare altrettanto. Poi si siede sul divano, giusto sul bordo, e si lascia cadere indietro, spalancando le gambe. - Vieni a scopare la tua Gianna.- mi dice, allargandosi la figa con le mani.
Mi scapicollo tra le sue gambe e mi inginocchio davanti a lei. In un attimo lei si appropria del mio cazzo e mi guida verso la sua figa. - Ora scopami forte.- mi ordina.
Sprofondo nuovamente dentro di lei e comincio a sbatterla. Aveva ragione, se non fossi venuto prima, non potrei resistere a una cosa del genere. Lei chiude gli occhi, con un'espressione beata, e si fa scopare, strizzandosi le tette con una mano e sgrillettandosi con l'altra. Ho l'incavo delle sue ginocchia appoggiato alle spalle, la tengo per i fianchi e la scopo con foga, facendola sobbalzare ad ogni affondo. - Da quanto tempo non mi facevo una bella scopata!- dice, guardandomi ad occhi socchiusi. Ma non sono sicuro stia parlando con me.
- Solo sveltine serali mordi e fuggi. E nemmeno tanto spesso.- si solleva sui gomiti e mi fissa negli occhi. - Ma forse avrò occasione di rifarmi... tu che ne dici?- mi fa. Poi mi piazza una mano dietro alla nuca e mi attira verso di se, baciandomi con foga.
- Lo sapevo che eri il tipo giusto!- mi fa quando ci stacchiamo. Poi mi spinge via, si rigira e si piazza a quattro zampe sul divano.- Dai, dacci dentro!- mi incita. - Adoro farmi scopare così!-
Mi piazzo alle sue spalle e torno a sgusciare dentro di lei, ricominciando a pomparla.
- Dai! Forte, più forte!- ingiunge. - Devi sbattermi come una troia.- si infila una mano tra le cosce e si mette a sgrillettarsi.
Io la agguanto per i fianchi e ci dentro. Non veloce, ma colpi cattivi, che la fanno sobbalzare.
- Oh si! Hai capito perfettamente!- dice, scuotendo la testa. Poi si volta verso di me e mi guarda scarmigliata. Strizza gli occhi e boccheggia.- Sculacciami mentre mi scopi.-
Per un secondo penso di non aver capito, e perdo il ritmo. Ma lei ripete la richiesta e non vedo perché non accontentarla. Le calo una manata su una chiappa e lei geme sonoramente. Altra pacca, sulla chiappa opposta, altro gemito. Poi prendo il ritmo ed i colpi sul suo culo si fanno costanti e ritmati come il mio pompare nella sua figa. Il problema è che comincio a non resistere più.
- Signora?- le dico.- Non so quanto...-
Le si volta, mi guarda ed ansima.- Oddio quanto mi arrapa sentire che mi chiami "signora" mentre mi scopi. Ha un che di perverso.- sembra che non le importi una mazza del mio avvertimento.
Rallento i colpi, sentendo che il piacere sta per travolgermi. - Io... veramente...- grufolo.
- Vuoi venire, vero?- mi chiede, sgrillettandosi furiosamente.- E allora vieni!- mi dice. Sposta pure l'altra mano, se la piazza tra le chiappe e si infila un dito nel culo. Io la guardo con gli occhi sbarrati, robe del genere le ho viste solo sui Le Ore.
- Vieni!- dice, con voce gutturale.- Vienimi dentro! Schizzami tutta.-
La sola idea mi porta di botto all'orgasmo. Do un ultimo affondo e resto piantato dentro di lei, scaricandole un getto dietro all'altro direttamente nella cervice. Per me è in assoluto la prima volta. Anche lei, al mio primo schizzo viene a ruota, continuando a lavorarsi grilletto e culo con le dita. La vedo sobbalzare e sgroppare come una puledra. Poi le mani le ricadono sul divano e si lascia cadere su un fianco, sfilandosi il mio cazzo dal corpo. A mia volta collasso a fianco a lei sul divano, dove restiamo ad ansimare quasi all'unisono.
Dopo un poi, si stiracchia e mi guarda languida. - E stato molto bello.- mi fa.
- Anche per me!- rispondo immediatamente e sinceramente.
- Allora... potremo rifarlo, se vuoi.- mi propone, come se ci fossero stati dubbi in materia.
- Magari!- esclamo.
- Mi piace il tuo entusiasmo.- fa lei.- E vedrai che ci sono tante altre cose, che ti posso far provare.- si sporge e mi da un bacio piuttosto casto sulle labbra, poi mormora ad un millimetro da me.- La prossima volta ti voglio dietro.- mi dice.
La guardo sbigottito e guaisco.
- Si, hai capito bene: ti voglio nel culo.- dice sorridendo.
Io non posso fare altro che guaire più forte: si sta per avverare un mio sogno.
- Lo sapevo che ti avrebbe interessato.- ridacchia, poi si alza e raccatta il vestitino. - Lo sai da cos'ho capito che saresti stato il tipo giusto?- mi chiede, mentre se lo infila e si rifà il fiocco al sulla schiena.
- Non saprei proprio.- dico, in tutta sincerità, rivestendomi a mia volta.
- Dai giornaletti che ho trovato in quella borsa.- mi dice, convinta.- Quelli con le donne mature!- la guardo, sbigottito, con i pantaloncini a metà gamba.- Sulla carta che li avvolgeva c'era scritto il tuo nome. Da quello, ho capito che ti piacciono le donne sopra i quaranta.- mi sento cedere le gambe, ma faccio di tutto per mantenere il sorriso, mentre un brivido di orrore mi scende lungo la schiena.
Non ho proprio il coraggio di dirle che quelli li ho solo procurati, ma non sono miei.
È Marco, che va pazzo per le donne mature.
E ora capisco il perché!!!
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6 years ago
admin, 75
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Il nuovo vicino (2)
finalmente il nuovo vicino si trasferisce e oggi sono qui a dargli una mano per sistemarsi...
fa ancora caldo e indossiamo entrambi solo i calzoncini corti, sfatichiamo chiacchierando liberamente, come vecchi amici...
"Bobo, tu sei un uomo fortunato, hai una moglie così... così... beh, insomma non offenderti,
è proprio quello che si dice un gran pezzo di fica"
"Lo so, Diego, lo so, è bella e... "
"Non solo bella, ha un corpo splendido, due tette magnifiche e un culo da sballo. Ma soprattutto è tremendamente sexy, Ti ripeto, non devi offenderti, ma è terribilmente arrapante, è così... femmina, ecco."
"Non mi offendo. Sì è vero, è una donna molto sensibile, bisogna andarci pian piano con lei, ma poi quando si scalda si scatena."
"Basta guardarla per capire che è una femmina molto calda..."
"Dovresti vedere come la guardano al mare. Sai, noi andiamo ogni estate in Croazia, in un resort naturista e Lea non passa inosservata, tutta nuda."
"Sfido! Ma tu non sei geloso?"
"No, Ti dirò che in fondo mi piace vedere come mia moglie eccita i maschi, e penso che pure a lei piaccia stuzzicarli , eheheh"
"Lasciamo stare 'sti doscorsi, altrimenti appena la vedo le salto addosso, ahahah... Sai ora che sono separato sono sempre arrapatissimo!"
"Ahahaha, allora le dirò di stare attenta... mandrillo!"
Dopo un po' che continuiamo a sistemare i mobili, sentiamo battere alla porta... è Lea che viene a chiedermi se posso tornare a casa per aiutarla a tenere la scala , perchè deve prendere degli scatoloni nella parte superiore dell'armadio
Subito Diego si offre per aiutarla lui. Sistemiamo la scala nel nostro ripostiglio e Lea vuole salirci lei perchè sa cosa deve prendere. Io vado in cucina a prendere da bere. Li sento ridacchiare e vado a spiarli dalla porta socchiusa...
Lui, seminudo, è sotto a tenerle la scala, mentre mia moglie tenta di tirare giù i pacchi e, nel muoversi fa salire l'orlo del cortissimo vestitino... accidenti, la porca ha messo il tanga rosso, che le lascia completamente scoperte le belle chiappone. Dice che non lo mette perchè è osceno, con quel filo che affonda in mezzo... ma oggi, chissà perché, eheheh...
Vedo che lei passa a Diego le scatole, lui le appoggia a terra, poi - per aiutarla ascendere, le mette le mani sui fianchi e fa salire il vestito, il culo di Lea è ora tutto nudo ma lei scende ancora un gradino, lui la stringe sotto le ascelle, lei si ferma, lui fa scivolare le mani fino alle tette, gliele stringe, mia moglie sospira piano, scende ancora, lasciandosi scivolare fino a terra. Ora è ferma, stretta fra la scala e il corpo di Diego, lui si appoggia pesantemente contro la sua schiena, il suo culo, e intanto pastrugna con le mani nella scollatura, le strizza i capezzoli, massaggia le tettone, emettendo dei rumori rochi, bassi. Vedo il culone di lui che va e viene, chiaramente sta facendo sentire alla mia signora quant'è duro il suo cazzo e lei lo lascia fare, anzi rovescia indietro la testa, sospirando più forte. Il maschio inizia a leccarla sul collo... che maiale, evidentemente si ricorda bene
quello che gli ho raccontato...
lui la gira all'improvviso e tuffa la testa in mezzo ai seni che ha tirato del tutto fuori dalla scollatura, inizia a leccarli rumorosamente, slap, slap....
"No, noo, non dobbiamo... ti prego..."
"Ma dài che ti piace, lo so che ti piace, lo sento... oddio che splendide tette e questi capezzoli duri, mmm..."
La manona di lui si infila fra le cosce di mia moglie, sotto il pizzo rosso del perizoma, la sta sditalinando...
"No Diego, nooo..."
"Ma se hai la fica tutta bagnata! godi, porca, mmm,..che magnifica fighetta..."
Si accuccia e dopo averle abbassato le mutandine prende a leccarla avidamente e la mia mogliettina gli stringe la testa con le mani e allarga le cosce per lasciare che lui affondi la lingua fra i leggeri peli biondi.
Quando il maschio se lo tira fuori dai calzoncini, pronto a chiavarla, lei tenta di allontanarlo.
"Bobo! Arriviamo, hai preparato da bere?"
Io mi allontano e dalla cucina rispondo:
"Certo, ho preparato la limonata, vi va bene?"
Dopo un po' arrivano, sudati tutti e due, e beviamo la nostra bibita...
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6 years ago
bobo45sex,
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-
Lei
storia che risale a qualche anno fa
devo dire che da tempo, per vivacizzare il nostro rapporto, avevo convinto mia moglie ad indossare lingerie sexy e a lasciarsi fare qualche foto molto spinta, poi d'estate l'avevo convinta a frequentare una spiaggia naturista in Croazia e la cosa ci stuzzicava molto... da qui passammo a commentare i maschi che la colpivano di più e assieme ci si fantasticava sopra: se questo attaccasse discorso, se quello ti palpasse, se l'altro si strusciasse, sempre davanti a me, se tu glielo menassi a quel moro, se lo prendessi in bocca a quel biondo, se ti facessi chiavare da quello pelato, se quel manzo peloso te lo mettesse nel culo...
queste fantasie aggiungevano molto pepe alle nostre serate...
sul lavoro c'erano stati degli spostamenti e così mi sono ritrovato a condividere l'ufficio con un collega simpatico, che sapevo essere un mandrillo, ed ora ne avevo la prova... a lui piaceva parlare delle sue avventure e, sinceramente, a me piaceva ascoltarlo e devo riconoscere che i suoi racconti mi eccitavano, visto che amava scendere nei particolari... trovavo arrapante la sua narrazione di come pescasse in rete mariti cuck che gli offrivano le mogli, ma specialmente mi piaceva sentire come lui pian piano le corteggiasse, convincendole a concedergli le proprie grazie e soprattutto a farsi possedere davanti al marito...
non mi ci volle molto a capire che questo maiale del mio collega era un porco esibizionista quando iniziò a farmi leggere le mail che scambiava con i mariti o con tutti e due e arrivò persino a farmi ammirare le foto e i video - e fu così che potei vedere che era molto ben dotato...
spesso restavamo in ufficio dopo l'orario, da soli, per poter parlare in libertà delle sue porcate e delle femmine vogliose che si sbatteva e per poter commentare senza freni i cornuti che godevano a vedere la propria moglie che si faceva riempire la fica ed il culo da quel grosso cazzo, fotografandole con le tette sborrate da lui (che adorava farselo menare in mezzo ai seni)...
non osavo raccontargli delle fantasie che mia moglie ed io ci costruivamo per accrescere il nostro piacere... però pian piano cominciavano a frullarmi in testa delle idee...
finchè...
una sera mi feci sorprendere da lui, volutamente, mentre avevo sullo schermo una foto di mia moglie, non una di quelle più porche, ma comunque molto sexy: si vedevano le belle tette dai grossi capezzoli duri e la figa era appena velata da uno slippino molto trasparente, non si vedeva il viso, ovviamente...
appena rientrò in ufficio e vide la foto, come mi aspettavo, partì con una sparata di commenti a dir poco salaci: che femmina, chi è questo gran pezzo di figa,che tette, ma te la sbatti, è sposata (questa per lui era la conditio sine qua non, perchè cornificare un altro maschio era il massimo del godimento...)
gli feci credere che fosse la moglie di un amico, a cui io facevo il filo e che si lasciava fotografare... non credo che se la bevesse ed anzi penso che avesse immaginato subito la verità, ma finse molto bene...
già la sera seguente prese a tormentarmi per vedere altre foto, subissandomi di domande: voleva sapere tutto su quella "splendida femmina" e sui miei rapporti con lei e col marito... io da parte mia lo stuzzicavo, chiedendogli cosa gli sarebbe piaciuto fare a quella "splendida femmina" e lui snocciolava una lunga serie di porcate irriferibili... soprattutto mi eccitava il fatto che avrebbe voluto farle tutte davanti al marito, trasformandola in una vera ingordissima vacca...
fu da lì che prese avvio il nostro gioco sempre più spinto...
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6 years ago
bobo45sex,
27
Last visit: 2 years ago
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Dalle parole ai fatti - seconda parte
Dopo quanto accaduto e descritto nel primo racconto, siccome l'appetito viene mangiando, abbiamo
continuato a frequentare locali a tema e saune naturiste, con lo scopo o la speranza di provare nuove
sensazioni.
Fu proprio in una sauna naturista che conoscemmo una coppia simpatica che, come noi, era immersa
nella grande vasca e che, come noi, era abbracciata stretta e si baciava appassionatamente, ma
guardandosi anche intorno alla ricerca di possibili incontri.
Dopo esserci avvicinati abbiamo cominciato a chiacchierare un po'; le mie mani hanno cominciato ad
esplorare il corpo della sua donna e in breve ci siamo ritrovati ognuno con un nuovo partner da toccare,
baciare, accarezzare, fino a ritrovarci poi legati in un unico intreccio di corpi che faceva salire il desiderio
in maniera quasi incontrollabile.
Approfittando di tutte quelle mani che si muovevano invisibili sotto il pelo dell'acqua sono andato a
cercare il cazzo duro di Marcello che, non sapevo se consapevole o meno del fatto che quella mano era
la mia, la lasciava fare.
I miei dubbi sono stati dissipati quando mi sono accorto che anche la mano che mi stava masturbando
lentamente era proprio la sua e che, in fondo, non ne provavo certo fastidio.
Dopo un bel po' di tempo passato immersi in acqua a toccarci in tutti i modi, tra la curiosità dei soliti
single che ogni tanto allungavano le mani a toccare i corpi di Carla e di Luisa, decidemmo di andare
nella sauna ad asciugarci un po'.
Appena dentro io e Luisa, che eravamo entrati per primi, abbiamo posato i nostri asciugamani sul sedile
di legno e ci siamo seduti nudi uno accanto all'altra, baciandoci teneramente; all'improvviso ho sentito
una lingua morbida sul mio uccello, che subito dopo è stato ingoiato dentro una bocca calda e
accogliente, che ha cominciato a lavorarmelo in maniera divina.
Io stavo lì, con la bocca di Luisa sulla mia, a gustarmi quello splendido trattamento quando, aperti gli
occhi, mi sono accorto che la bocca che mi stava spompinando divinamente non era quella di Carla, ma
quella di Marcello e, cosa sorprendente, non avevo nessuna voglia di farlo smettere, mentre Carla e
Luisa guardavano la scena scambiandosi occhiate complici.
Ad un tratto abbiamo visto una sagoma avvicinarsi alla porta della sauna e ci siamo dovuti ricomporre
velocemente, decidendo di andare a proseguire la nostra esperienza al chiuso, in una delle stanze del
locale.
Nella stanza abbiamo steso gli asciugamani sul grande letto a mo' di lenzuola e da lì sono cominciati i
nostri giochi: io ho cominciato a leccare la figa di Carla che, evidentemente già eccitata da quello che
aveva visto nella sauna, era già un lago di umori e pronta per un orgasmo sconvolgente, che è
puntualmente arrivato riversando nella mia bocca tutto il suo piacere, gridando e contorcendosi come
un animale; nel frattempo Marcello si era infilato un preservativo e mi si stava scopando Luisa che,
evidentemente anche lei eccitata da quello che era successo, ha avuto un orgasmo pazzesco, durato
incredibilmente a lungo.
Io, come sempre mi accade ogni volta che Luisa gode con un altro maschio, ho deciso che dovevo
possederla subito e rimarcare il territorio, così me la sono messa a cavalcioni e le ho infilato dentro tutta
la mia grossa asta, mentre lei mi cavalcava come un'indemoniata.
Marcello, che evidentemente si era un po' stancato a forza di fottermi la donna, si era tolto il
preservativo e mentre io me ne stavo sdraiato a godere dei movimenti della mia splendida compagna,
ha avvicinato il suo cazzo ancora duro alle mie labbra, premendo per entrare.
A quel punto non ho capito più nulla: tra la figa di Luisa che mi stava scopando come poche volte prima
ed il Cazzo di Marcello ormai piantato nella mia bocca, ho cominciato a fare quello che credo sia stato
un gran bel pompino, visto che dopo pochi minuti ho sentito il suo cazzo diventare ancora più grande
nella mia bocca e, dopo una specie di fremito, donarmi tutto il frutto del suo piacere.
Pochi secondi e sono esploso nella figa accogliente di Luisa che, forse eccitata nel vedere quel cazzo
uscire gocciolante dalla mia bocca, ha avuto un secondo orgasmo, forse più grande del primo.
Finito tutto abbiamo salutato i nostri nuovi amici, promettendo di rivederci presto e, dopo una bella
doccia, ci siamo diretti alla macchina per tornare verso casa; nel viaggio di ritorno Luisa mi ha chiesto
che effetto mi avesse fatto ad avere, per la prima volta, provato il sapore dello sperma nella mia bocca
ed è stato lì che finalmente ho ripensato a quello che era successo, perché mentre mi facevo la doccia
e poi mi rivestivo il mio cervello era ancora chissà dove; ebbene devo dire che mi aspettavo, nelle mie
fantasie, di ricevere nella mia bocca un getto caldo, potente e salato, mentre invece mi sono ritrovato
poche gocce di un liquido quasi insapore, per niente eccitante.
Luisa mi ha ricordato che nei tanti film visti, sia porno che di coppie reali, alcuni uomini hanno piccole
eiaculazioni ed altri grandi schizzi, per cui magari la prossima volta, se ci sarà, sarò magari più fortunato.
Credo comunque che non finirà certo qui....
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6 years ago
Sesso3con3classe, 61/61
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la prima volta che.....(parte seconda..)
...dunque eravamo rimasti che P. stava leccandomi la passerina(da ora in avanti la chiamerò fighetta)
mentre con una mano spostava il perizoma. Come già detto provai un nuovo piacere molto eccitante
anche perché mio marito osservava la scena e questo mi faceva ancora godere di più. Ad un certo punto
sentii P. che mi sfilava il perizoma, lo aiutai alzando prima una gamba poi l'altra e allargandomi bene
le cosce introdusse la sua lingua dentro facendomi eccitare tantissimo specialmente quando ogni tanto
mordicchiava il mio clitoride orami ritto per poi ritornare ad affondare la lingua dentro la mia fighetta.
Dalle mie labbra uscivano dei gemiti di piacere sempre più lunghi anche perché P. molto esperto con un
dito mentre era intento a leccare mi sfiorava il buchino del culetto con carezze sempre più audaci per
arrivare ad introdurlo dentro facendomi uscire un si..... godo ..continua..
Ormai la mia mente eccitata era occupata ad altro, volevo il cazzo.., mio marito conoscendomi bene si
avvicinò e introdusse nella mia bocca il suo cazzo rigido dove incominciai a spompinare mentre P. era
sempre intento ad occuparsi delle mie parti intime. Andammo avanti per una decina di minuti poi
mio marito ritornò nella poltrona mentre P. alzandosi senza perdita di tempo si tolse i pantaloni e slip
mostrando il suo cazzo in tutta la sua statuaria bellezza ( devo dirvi sinceramente che era molto più
grande ma soprattutto tozzo rispetto a quello di mio marito) invitandomi a prenderlo in bocca, cosa
che feci con grande lussuria a farlo entrare e uscire mentre lui mi teneva la testa tra le mani.
L'eccitazione era talmente grande che dopo poco mi arrivò in bocca una schizzata di sperma seguita da
altre che deglutii per non perdere neppure una goccia di quel nettare prezioso. Eravamo tutti e tre
ansimanti e seduti sul divano diedi un bacio a mio marito(tra l'altro poi mi disse a tu x tu che sapeva
di sborra ) e un altro bacio a P.
fumammo una sigaretta e poco dopo P. ci salutò e rimasti soli chiesi a mio marito se ero stata brava
ricevendo un ok di compiacimento e naturalmente scopammo come non mai ripensando a quello
che era accaduto prima e nell'amplesso mio marito godendo mi disse...però vorrei che tu prendessi
anche il cazzo di P. in figa...la mia risposta questa volta fu subito un siiii e sussurrando le dissi..organizza
sono pronta quando lo vuoi tu ( la curiosità è ..femmina giusto ?). Dai non me ne volete...nel prossimo
racconto continuerò a svelarvi il seguito della mia prima volta che...un bacio Anna
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2
6 years ago
admin, 75
Last visit: 8 hours ago -
Strana coppia
nella mia città c'è un cine porno - e di solito è pieno soltanto di maschi, soprattutto
al pomeriggio escono dal lavoro e vengono a spararsi seghe l'un l'altro o spompinarsi e, nei cessi, a metterselo in culo. L'anno scorso, nella tarda primavera, faceva già caldo, ci sono andato una sera sul tardi. La sala era quasi vuota, e mi sono seduto nelle ultime file.
Dopo un po' entra una coppia, sembrano molto giovani: lui ha la testa rasata ed è muscoloso, con due tatuaggi; lei invece è bionda, capelli lunghetti, una mini da sballo, belle gambe e tacchi altissimi.
Nel buio della sala, mi sembra una gran figa...
Si siedono nella fila davanti a me e dopo poco prendono a baciarsi slinguandosi, mentre lui allunga le mani e mi sembra che lei faccia altrettanto. Io comincio ad eccitarmi, soprattutto quando lei abbassa la testa e chiaramente si mette a fare un pompino al suo uomo. Io sbircio e mi tocco, lui gira la testa e mi guarda, poi mi fa segno di andare davanti. Cambio posto e mi metto accanto a lui. Ha i calzoni spalancati e lei sta slinguandogli il cazzo, che è una sberla di tutto rispetto ogni tanto lui le tira su la testa e la bacia ingordamente, infilandole una mano dentro la camicetta, anche se mi sembra che non abbia quasi tette. Comunque, vedere la bionda che spompina avidamente questo maschiaccio mi eccita da pazzi: tiro fuori l'uccello e mi metto a smanettarlo. Mi sembra che la giovane signora sia piuttosto interessata al mio manico. Lui mi fa segno di uscire dalle fila di poltroncine e andare a sedermi a fianco alla sua lei. Non mi faccio pregare e mi accomodo accanto a lei, che prontamente smette il pompino al marito e inizia a masturbarmi.
E' il ragazzo stesso a metterle una mano sui capelli biondi e spingerle la testa verso il mio cazzo.
Lei parte con una leccata fenomenale, poi passa a ciucciarmelo come una vacca, mentre lui si sporge per guardare e si mena la grossa minchia. La troia è proprio di strepitosa bravura, ciuccia il cazzo da dio.
Mi solleva la maglia, mi carezza la pancia e il petto, e intanto succhia come un'idrovora. Mi ha aperto completamente i calzoni. Vedo che lui allunga le mani sotto la sua mini e mi sembra di capire che le infila un dito nel culo; lei si muove come un'anguilla e continua a farmi godere da bestia. Che lingua, che bocca! La bionda mi costringe ad alzarmi in piedi, i calzoni mi scivolano fino alle ginocchia e mi accorgo che un vecchio si è piazzato vicino a noi e ci guarda masturbandosi. Mentre lei va avanti con il suo splendido lavoro di bocca, sedendosi un poco più comodamente, il marito le carezza le cosce e tenta di sfilarle le mutandine e lei lo aiuta muovendosi come un serpente. Gliele sfila fin quasi a terra, solleva la minigonna e... salta fuori un cazzone, non enorme, ma con una grossa cappellona! Il maschio ci si butta sopra e lo inghiotte in un attimo, mentre "lei" mi guarda dal sotto in su e continua a papparsi il mio cazzo durissimo. Anzi, ora è ancora più duro: mmm, come mi eccita questa situazione! woowww , la "moglie" che mi succhia l'uccello mentre se lo fa succhiare da suo "marito". Il ragazzone tatuato si alza e capisco che vuol combinare qualcosa, infatti ci trascina fuori dalle poltroncine, nel corridoietto e così io mi appoggio al muro, mentre "lei" si mette a 90° e riprende il pompino che mi aveva interrotto, e il marito le allarga le chiappe con le mani e le spinge nel buco del culo il suo grosso palo. Siamo tutti e tre eccitati come bestie. Anzi, tutti e cinque, perchè oltre al vecchio si è avvicinato anche uno grosso, pelato, peloso, bassotto, con un cazzone molto grosso e due palle incredibili. Lui e il vecchio ci guardano e si smanettano reciprocamente. La situazione mi manda fuori di testa, anzi fuori di testa un po' lo siamo tutti, siamo eccitati come maiali. La bionda che mi spompina come una bestia, il suo maschio che la incula, stantuffandola senza pietà e adesso il vecchio, che lo succhia al grosso pelosone, mentre questo ha allungato una mano e mena il cazzo della bionda. Il più scatenato mi sembra il "marito", che la incita a bassa voce, roco, trattandola da troia e anche il pelosone le dice porcate schifose, che sembrano eccitare lei e il marito come due bestie.
Io non sono da meno e sto godendo come un toro.
Il pelosone è il primo a sborrare nella bocca del vecchio, poi il marito viene soffocando le urla di piacere
( ma tanto oramai siamo soli in sala!) io quindi le scarico in bocca tutta la mia sborra mentre lei si vuota il cazzo nella mano del pelosone. C'è nell'aria un odore intensissimo di sborra... diomio come abbiamo goduto tutti. La coppia si bacia, slinguandosi: mi piace che lui assaggi sulla lingua della bionda il sapore della mia sborra! Ci ricomponiamo tutti ed usciamo dalla porta di sicurezza che dà sulla via laterale, e loro mi propongono di andare a bere qualcosa, in un pub vicinissimo. Davanti ad una birra, apprendo che non arrivano ai trent'anni, che si conosco da scuola e che amano molto queste porcate, ma che la bionda si veste raramente da donna - di solito è un ragazzone dai lunghi capelli biondi, raccolti in una coda - e che hanno deciso di vivere assieme. Sono molto simpatici. Dopo non li ho mai più visti. Peccato.
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4
6 years ago
bobo45sex,
27
Last visit: 2 years ago
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Io, giulia e l’ex cognata
....quando mio cognato dopo anni si separò dalla moglie, inizió la convivenza con una ragazza rumena, occhi azzurri come il cielo, biondina, seconda di seno ma con un culo tondo e sodo come il marmo. Anche questa relazione non andò a buon fine, ma Natalia con noi rimase in ottimo rapporto, per cui continuammo a frequentarla con mia moglie. Capitava spesso di messaggiare ed un giorno decisi di sondare un poco il terreno, cominciai a riempirla di complimenti e lei rispose a tono, sentenziando: "peccato che rispetto troppo Giulia, perché una bella scopata con te l'ho sempre sognata". Dato che mia moglie aveva sempre sognato di vedermi possedere una donna nel nostro letto, le raccontai di Natalia. Figuriamoci se mia moglie si fece pregare, in meno che non si dica, invitó a cena l'ex cognata, cenetta a tre, qualche battutina, un calice di vino rosso e grappa rumena fatta in casa. Mia moglie propone a Natalia un massaggio mentre io lavo i piatti e si trasferiscono velocemente di la, lasciando la porta semiaperta, così come concordato. Candele, luci soffuse, musica di sottofondo, sbircio la mia ex cognata nuda a pancia in giù, occhi chiusi e le mani di mia moglie che scorrono sul suo corpo reso lucido dall'olio. Ho il cazzo in tiro, il cuore a mille. Mia moglie fa un cenno entro quatto quatto e comincio pure io a massaggiare l'ex cognata. Al contatto Natalia alza la testa stupita, Giulia la tranquillizza dicendole: "quattro mani sono meglio di due".
Il massaggio si fa sempre più audace, le nostre mani sempre più curiose di scoprire il corpo di Natalia. Inizio ad affondare le mani tra le sue cosce, le mie dita scorrono affondando sulle labbra delle sua figa, è allagata, i suoi umori misti all'olio rendono i suoi buchi voragini. Iniziamo a masturbarla, alternandoci, così facendo iniziamo a spogliarci, Giulia in solo perizoma, fa sparire la sua manina dentro alla figa di Natalia, io mi sposto piazzando il cazzo davanti alle labbra; Natalia inizia a succhiarlo avidamente e con maestria, mentre la mia mano, le massacra i capezzoli, i suoi gemiti sono musica per le nostre orecchie.
La prendo di peso e realizzo il sogno di Giulia, la lascio di schiena sul lettino da massaggio, mi porto le gambe sul mio petto e comincio a pomparla come un forsennato, colpi secchi e decisi, Natalia è in delirio, mentre mia moglie sparisce per qualche secondo, torna e ci invita a spostarci nel nostro letto. Troviamo la stessa atmosfera ma un letto in più e specchi ovunque, faccio montare Natalia sul cazzo mentre lavoro Giulia con la lingua, le sfiorò il clitoride, mi perdo tra i sensi, tocco tette ovunque, sento le loro mani che si esplorano, ma dura poco perché subendo così passivamente sarei durato 10 minuti. Mi alzo e metto Natalia davanti allo specchio a pecora, questa volta tocca a lei leccare il clitoride e la figa di Giulia, spingo a fondo, sento il rumore della nostra carne, sento i suoi gemiti e quelli di Giulia che subisce i contraccolpi, la sculaccio e le mungo i capezzoli come fosse una vacca, gode come non mai, mi sento un Dio in mezzo a loro due. Adesso tocca alla mia mogliettina, Natalia le tiene le gambe sollevate mentre io su di lei pompo con colpi secchi e decisi, adesso tocca a Giulia impalarsi sul cazzo, viene a ripetizione, mentre l'ex cognatina la bacia e le lavora i capezzoli. Adesso tocca a Natalia salire su cazzo, è una maestra, ora capisco perché nonostante le incompatibilità caratteriali, mio cognato non riusciva a mollarla, io bacio Giulia, ma sento che non durerò tanto, ho le palle dure e gonfie, per cui per evitare di ingravidarla, mi sollevo, la poggio di fianco e senza neanche chiederle il permesso le svuoto il mio nettare in gola, Giulia che è un po' restia, guarda incuriosita, non si perde neanche una goccia, anzi per evitare problemi comincia a ripulire l'asta dalla base alla punta. Il tempo di due chiacchiere e Natalia versione idrovora ricomincia a lavorarmi il cazzo, non è mai sazia, ed io non mi lascio pregare, Giulia un po' sfiancata si limita a guardare, ad incitare e a toccare, io continuo a godermi il mio giorno da Dio e le regalo un'altra sborrata sul pube. Crolliamo sfiniti nel letto, i nostri occhi parlano da soli, commentiamo ogni attimo e ogni passo della serata. Ci concediamo una doccia, Natalia ci saluta, io concedo a Giulia un ultimo orgasmo, più intimo, tutto nostro.
Storia vera.
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6 years ago
primesperinza,
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La prima volta che ....
ciao sono Anna 48 anni dalla toscana, mi sono decisa a raccontare come iniziò il mio percorso nel mondo
erotico-sessuale. Mio marito(oggi 61enne) circa 4-5 anni fa ogni volta che si faceva sesso continuava
a ripetere che sarebbe bello conoscere altre coppie e singoli per condividere la voglia di entrambi di
provare altre emozioni diverse dal solito tran tran familiare. Naturalmente essendo eccitata nell'amplesso
ripetevo sempre di si , poi il giorno dopo tutto svaniva. Tutto questo durò circa un paio di mesi quando
dopo l'ennesimo ripetersi di ciò mio marito il giorno dopo andò sul discorso ricevendo naturalmente
la mia non approvazione. Iniziarono a quel punto alcuni disguidi familiari rientrando sempre nei ranghi
fino a quando una sera a cena dissi a mio marito che avrei esaudito i suoi desideri ricevendo in cambio
un sorriso e un bacio. Dopo circa appunto una settimana un pomeriggio mi chiama al telefono dicendo
che aveva invitato a cena un caro amico d'infanzia e che dovevo essere "carina" con lui. Il mio cuore a
quelle parole andò a 1000 anche perché non sapevo cosa dovevo fare. Cercai su internet alcuni consigli
e trovando siti specializzati ne presi atto. La sera mi preparai con tutta calma indossando autoreggenti,
scarpe con tacco 10, perizoma come intimo ,gonna nera stretta ai fianchi e sopra una camicietta bianca
aperta fino al terzo bottone per far si che si poteva vedere il mio seno nudo. Mi guardai allo specchio e
dissi sorridendo" però Anna sei una bella topa". Arrivarono a cena come concordato alle 21, mi presentò
l'amico che conoscevo soltanto di nome ci sistemammo a tavola io capo tavola e loro due ai lati.
Durante la cena si parlò quasi di ricordi infantili e di gioventù notando che P... sbirciava sempre il mio seno
nudo e mentre lo faceva mio marito mi sorrideva compiaciuto. Terminata la cena ci spostammo in salottino
per prendere caffè. mi accomodai nel divano, P si sedette vicino a me mentre mio marito nella poltrona
accanto. Non sapevo cosa fare e mi sentivo veramente imbarazzata in quella situazione, tra l'altro la
gonna strettissima era scivolata a meta coscia facendo intravvedere la balza delle autoreggenti. P con
disinvoltura poso una mano su una mia coscia e inizio ad accarezzare con movimenti che provocarono
subito un piacere dentro di me lasciandolo fare anche se piano piano si fece più audace introducendo
l'altra mano sotto la gonna cercando di arrivare dolcemente alla mia patatina ( tra l'altro già umida
dei miei umori). Mio marito osservava compiaciuto alla scena, non parlammo nessuno dei tre e in
totale silenzio P mi bacio dolcemente sulle labbra poi introdusse la sua lingua dentro ricevendo dalla
mia un assenso totale, si inginocchiò davanti a me sollevò la gonna fino all'inguine iniziando a leccare
le cosce arrivando a spostare il perizoma e leccare la mia sorellina facendomi emettere un gemito di
piacere. Vorrei aggiungere altro della serata ma non vorrei annoiare con un lungo racconto, perciò
la prossima volta continuerò questo ok ?. Ciao ciao un bacio a tutti Anna
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6 years ago
admin, 75
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Una sorpresa inaspettata!
Storia da Singol.
Anche se appartenevamo a due Amministrazione diverse, lavoravamo nello stesso stabile. La prima volta che vidi Monica (nome di comodo), rimasi fulminato dal suo stupendo tisico, 8 anni più giovane di me, alta, coscia lunga, un seno perfetto, insomma un fisico straordinariamente in forma da far invidia ad una 30enne. Il suo look era sempre diverso, un giorno in jeans con maglietta attillata che evidenziava il seno, il giorno successivo con una minigonna mozzafiato, il giorno successivo ancora con abito elegante e spacco laterale, insomma una che non passava inosservato per niente e infatti tutti le stavano dietro e facevano a gara per chi riusciva a conquistarla. Davanti a tutti questi pretendenti, peraltro molti anche più giovani di me, sinceramente non vedevo alcuna speranza che una gnocca cosi prestigiosa potesse degnarmi di attenzione o di interesse. Col trascorrere del tempo, visto che ci accumunava il maledetto vizio del fumo, spesso ci incontravamo dove era prevista l’area fumatori….vai oggi, vai domani, col tempo iniziamo a scambiare qualche parola sino al punto che dopo aver simpatizzato ci accordavamo con incontrarci in sala fumatori chiacchierare. Successivamente, avevamo anche iniziato a frequentarci i fine settimana con tutta la sua comitiva, andando a cena e a ballare tutti assieme . nel corso di 3 o 4 anni, trascorsi in periodi in cui c’era una frequentazione assidua, in altri invece, in cui ci si allontanava semplicemente perché qualcuno/a intraprendeva storie con altre persone esterne al gruppo. Dopo una brutta storia che aveva attraversato, la incontro casualmente e faccio fatica a riconoscerla. Era dimagrita tantissimo, quei jeans che da sempre le avevano messo in evidenza le sue perfette forme,sembrava un sacco vuoto, era triste, desolata, rassegnata, insomma non era più la Monica che avevo sempre conosciuto. Nell’occasione si confidò, la delusione amorosa che aveva appena vissuto e non si capacitava del come era caduta nella trappola; Lei che faceva sbarellare gli uomini e che ne faceva ciò che meglio preferiva, si era scontrata con uno che invece l’aveva ridotta succube di Lui….
Piano piano, riuscii a superare questo brutto periodo e a riprendersi, riprendemmo la frequentazione con la comitiva e tutto ritornò come ai vecchi tempi. Poiché abitiamo in un’isola fantastica dove per prendere il sole ed abbronzarsi nn bisogna necessariamente aspettare l’estate, anche Lei amante del mare, abbiamo già iniziato a prendere la tintarella, anzi Lei qualche settimana prima di me. Cosi una domenica, decidemmo di andare in una spiaggetta appartata frequentata da nudisti per la tintarella integrale. Anche se avevamo una confidenza straordinaria in quanto ci raccontavamo tutto anche le nostre avventure e gusti sessuali, non era mai capitato di trovarci nudi uno di fronte all’altra e cosi quella domenica ci siamo spogliati e distesi a prendere il sole con una naturalezza straordinaria come fossimo abitudinari. Durante la mattinata, avevamo spaziamo, come nostro solito, in vari argomenti finchè raccontò di un tipo che la corteggiava da tempo e che armatosi di coraggio le disse: tu parli parli, fai capire che…. mi illudi, a poi alla fine nn me la dai. Presi l’occasione al volo e feci la battuta: già ha ragione povero uomo, anche a me non l’hai mai data!.....mi fissa negli occhi e mi risponde: amico TU PERO’ NON ME L’HAI MAI CHIESTA!!, non persi l’occasione e le ribadii; certo, per un semplice motivo, perché anche se mi piaci un casino non voglio perdere la tua amicizia in quanto per me è molto più importante di una scopata!!!.....A quel punto, guardandomi fisso negli occhi mi disse che il tutto dipendeva nel sapere dall’inizio che percorso affrontare e che due persone intelligenti potevano intrattenere anche un rapporto di TROMBAMICO…..non mi feci ripetere l’invito due volte e le nostre bocche si trovarono incollate in un bacio passionale. Mentre con le mani accarezzavo tutto il suo corpo, ( quello che avevo sempre desiderato fare ), giunsi al suo fiorellino e mi resi conto che era tutto bagnato fradicio e li capii che anche Lei mi desiderava tanto. Ci lasciammo trascinare dalla passione e dopo una bella “LIMONATA” la penetrai, ci lasciamo travolgere dal desiderio come se il mondo fosse tutto nostro ma così non fu, ad un certo punto mi sussurrò: abbiamo spettatori a quanto pare, ma che siamo al cinema???....mi voltai ed effettivamente 4 o 5 guardoni, se pur a 6/8 metri distanza, ci ronzavano attorno per cui ci fu l’interruzione dello spettacolo e si allontanarono. Ci buttammo in acqua per spegnere i bollori e poi ritornammo a sdraiarci negli appositi asciugamani e commentammo l’accaduto. Le avevo manifestato il dispiacere per il mancato orgasmo, visto e considerata l’intesa e la passione che ci aveva coinvolto, ma lei mi replicò: amico io un orgasmo l’ho raggiunto, e sai quando…..quando me la stavi leccando e ti ho chiesto di mettermelo dentro…continuò…. certo che non mi sono potuta lasciare andare con le mie solite rimostranze, ma solo perché siamo pur sempre in spiaggia e mi fece l’occhiolino con un sorriso accattivante. Devo essere sincero se nn me lo avesse detto, anche se sono molto attento alle reazioni del partner, non l’avrei mai immaginato…. si avevo capito che era vicinissima all’orgasmo ma non che lo avesse raggiunto. La cosa mi aveva fatto piacere anche se io ero rimasto all’asciutto e infatti poco dopo mi misi seduto dietro di lei e dopo averla abbracciata iniziavo a baciarla sul collo, a succhiarle l’orecchio, ad accarezzarle i seni e infine la mia mano raggiunse il fiorellino che trovai di nuovo bagnato…..dopo un po’ smisi perché mi ero reso conto che nonostante la mia amica gnocca fosse disinibita si imbarazzava per il continuo va e vieni dei curiosi. Intanto la mia mente cercava una soluzione per porre rimedio a quella scopata a metà dove non avevo potuto nemmeno dimostrarle totalmente la mia arte amatoria e quindi, dopo aver ricevuto una telefonata da parte di mia figlia che i informava che non sarebbe rientrata a pranzo decisi di proporre a Monica di pranzare assieme. Inizialmente mi rispose che aveva già preso un impegno con una sua amica e che quindi doveva prima contattarla e vedere se riusciva o meno a posticipare l’appuntamento….. Detto… > ….fatto……, dopo aver informato l’amica accettò l’invito però specificandomi che subito dopo pranzo sarebbe andata via. Rientrammo a casa, una doccia veloce, pranzammo e i nostri discorsi ritornarono sempre a bomba…IL SESSO…. Non c’era nulla da fare, effettivamente eravamo due maialini passionali e il pensiero che dopo mangiato se ne andasse cosi non mi stava bene, per cui mi rimaneva una sola carta da giocarmi. Infatti, quando si alzò per salutarmi, nonostante il suo rifiuto tassativo per coerenza nei confronti dell’amica che l’attendeva, con la scusa di darle l’ultimo bacio di saluto, visto che rispondeva con tanta passione inizia a toccarle il seno e poi scesi giù e constatai che era bagnatissima a questo punto andò su di giri e iniziò a spogliarsi e ci dirigemmo immediatamente verso la camera da letto. Ci lasciammo andare come due affamati di sesso, per un’ora e più, abbiamo percorso tutte le posizioni, 69, rapporti orali, classica posizione, pecorina e infine il rapporto anale, questo me lo chiese mentre facevano il 69 quando la mia lingua le lavorava per bene l’ano, ad un certo punto si sposta e mi implora di penetrarla analmente, mi raccomandò solo di iniziare piano di darle il tempo di adattarsi….abbiamo goduto come non mai, la sentivo rabbrividire, sentivo i nervi del suo corpo che le reagivano con delle scosse…..Alla fine le chiesi se potevo arrivarle in bocca e lei con un cenno affermativo mi prese il membro in iniziò a succhiare come una ninfomane e a gustarsi tutto il mio sperma senza lasciarne cadere una goccia. Eravamo tutti e due completamente sudati però eravamo entrambi soddisfatti, non so quante volte lei abbia raggiunto l’orgasmo ma posso dire che era un continuo fiume in piena. Ormai si erano fatte le 17, lei doveva raggiungere l’amica per cui una doccia veloce, un caffè e il bacio di saluto, stavolta solo sulle labbra.
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6 years ago
CPynuSonia,
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Le cose fatte senza fretta sono sempre le migliori.
Da circa due anni e mezzo, frequentiamo questo mondo trasgressivo e come capita a tutti, almeno cosi presumo, abbiamo incontrato tante coppie per un caffè conoscitivo, ad alcune siamo piaciuti e ad altri no e viceversa. Durante tutti questi caffè conoscitivi, una sera della trascorsa estate, una coppia ci aveva colpito sin dal primo istante, per la loro simpatia e spontaneità, cosa che capita raramente. Li chiameremo, con nome logicamente di fantasia Mara e Nicola……..dicevo…..dopo aver trascorso una bella serata conoscitiva in un chiosco del Poetto, ci lasciammo salutandoci, lasciando intendere che se eventualmente fossero interessati ci saremo rivisti. Come di consueto, con la mia compagna ci eravamo confrontati e la coppia in parola ci aveva particolarmente colpito, sia per la simpatia e sia per l’educazione e correttezza. Io ero quello un po’ più scettico, infatti le rappresentavo che c’era molta differenza di età, avevamo quasi un decennio di differenza e che probabilmente erano interessati ad altro. Sonia invece, sosteneva che il suo intuito le diceva che invece erano interessati e sdrammatizzo’ sull’età dicendo che anche se c’era questa differenza non eravamo certo da buttare via e che facevamo la nostra porca figura….và beh, risposi, se son rose fioriranno…..L’estate prosegue e continuiamo a fare altre conoscenza davanti a un drink o una pizza e ogni tanto chiedevo a Sonia se Mara si era fatta sentire, visto e considerato che i rapporti telefonici li tenevano le donne. In sostanza succedeva questo; la coppia era interessata ma, per vari motivi, non coincidevano mai i momenti di disponibilità di entrambi, e cosi siamo andati avanti. Recentemente, mentre facevamo il punto della situazione e le rappresentavo l’intenzione di eliminare l’account, in quanto ritenevo che era solo una perdita di tempo sia perché molti mettevano foto vecchie e anche per il fatto che avevamo riscontrato poca sincerità e schiettezza da parte di alcuni e facendo riferimento alla coppia in questione, la buttai cosi: “ vedi anche Mara e Nico, spariti”, e Sonia ribadii, non sono spariti, lo sai che hanno problemi familiari, altrimenti non mi avrebbe contattato nemmeno per gli auguri di Natale e Capodanno. Senti, facciamo cosi, visto e considerato che la prossima settimana abbiamo casa a disposizione, le mando un messaggio d’invito per una cena e secondo come risponde la metto alle strette chiedendole la massima sincerità. Il giorno dopo, mi informò che Mara le aveva risposto affermativamente, fatto salvo che il marito fosse libero la domenica successiva e che in tutti i modi il pranzo si sarebbe fatto a casa loro. Da buon pessimista, manifestai immediatamente seri dubbi sul risultato, cosa che irritò la mia compagna la quale mi accusò di portare sfiga. Come concordato, il sabato sera, Mara dà conferma per il giorno successivo, fornendoci l’indirizzo di casa e accordandoci con l’orario. Come concordato, ci presentiamo presso la loro abitazione e ci accolgono col loro meraviglioso sorriso mettendoci a proprio agio parlando come vecchi amici di tutto e di più. Ad un certo punto della mattinata, mentre io e Nicola parlavamo davanti al caminetto, quasi contemporaneamente ci siamo resi conto che da un po’ le Signore erano sparite dalla stanza e che probabilmente Mara le stava facendo vedere la casa e cosi decidiamo di raggiungerle. Non immaginavamo mai lo spettacolo che ci attendeva quando siamo giunti davanti alla camera da letto; Sonia e Mara erano distese sul letto, con solo i perizoma addosso che si baciavano intensamente. Ci guardiamo per un attimo con Nicola e senza proferire nulla, ci spogliamo simultaneamente e in tempo di record ci buttiamo sul letto tra le due porcelline che continuavano a baciarsi con una passionalità indescrivibile. Inizialmente le liberiamo dal perizoma e senza alcun accordo, abbiamo iniziato a leccare le loro fighe. Il clima si stava riscaldando, le due donne iniziano a mugolare dal piacere e cosi apriamo le danze. Avevano una sincronizzazione stupefacente, senza proferire parola, si dedicavano entrambe a un solo cazzo, alternando i cazzi per par condicio, poi si leccavano la figa e le tette tra di loro, se una si metteva a 69 con un maschietto l’altra collaborava col pompino mentre veniva presa alla pecorina, mentre una veniva presa alla pecorina l’altra si piazzava sotto e le leccava il clitoride e a sua volta veniva leccata dall’uomo che non era intento alla penetrazione, insomma una sincronizzazione tacita ma perfetta che nessuno mai avrebbe immaginato che due sconosciute si muovessero con tale maestria e sincronizzazione che solo la profonda conoscenza ti porta a tale risultato. Insomma, abbiamo giocato per un ora e mezza con più e bellissimi orgasmi, sicuramente da ripetere e da migliorare.
Qualcuno si chiederà come mai non abbiamo lasciato un feedback, la risposta è semplice; entrambi , abbiamo convenuto che non siamo interessati a far sapere con chi scopiamo, tanto se avrete modo e la fortuna di giocare con questi meravigliosi amici vi accorgerete della loro raffinatezza, lealtà, buon gusto e passionalità, come si dice: 1000 cuori a loro.
Il motivo per cui abbiamo deciso di raccontarlo è semplicemente per rappresentare che non siamo una coppia che gioca cosi per fare numero, che ci piacciono le cose fatte con calma, con spontaneità e che non bisogna mai dare nulla per perduto e che per ogni cosa ci vuole il suo tempo e le circostanze adatte. Buon gioco a tutti!
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6 years ago
CPynuSonia,
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Io, mia moglie e l’ex di suo fratello
....quando mio cognato dopo anni si separò dalla moglie, inizió la convivenza con una ragazza rumena, occhi azzurri come il cielo, biondina, seconda di seno ma con un culo tondo e sodo come il marmo. Anche questa relazione non andò a buon fine, ma Natalia con noi rimase in ottimo rapporto, per cui continuammo a frequentarla con mia moglie. Capitava spesso di messaggiare ed un giorno decisi di sondare un poco il terreno, cominciai a riempirla di complimenti e lei rispose a tono, sentenziando: "peccato che rispetto troppo Giulia, perché una bella scopata con te l'ho sempre sognata". Dato che mia moglie aveva sempre sognato di vedermi possedere una donna nel nostro letto, le raccontai di Natalia. Figuriamoci se mia moglie si fece pregare, in meno che non si dica, invitó a cena l'ex cognata, cenetta a tre, qualche battutina, un calice di vino rosso e grappa rumena fatta in casa. Mia moglie propone a Natalia un massaggio mentre io lavo i piatti e si trasferiscono velocemente di la, lasciando la porta semiaperta, così come concordato. Candele, luci soffuse, musica di sottofondo, sbircio la mia ex cognata nuda a pancia in giù, occhi chiusi e le mani di mia moglie che scorrono sul suo corpo reso lucido dall'olio. Ho il cazzo in tiro, il cuore a mille. Mia moglie fa un cenno entro quatto quatto e comincio pure io a massaggiare l'ex cognata. Al contatto Natalia alza la testa stupita, Giulia la tranquillizza dicendole: "quattro mani sono meglio di due".
Il massaggio si fa sempre più audace, le nostre mani sempre più curiose di scoprire il corpo di Natalia. Inizio ad affondare le mani tra le sue cosce, le mie dita scorrono affondando sulle labbra delle sua figa, è allagata, i suoi umori misti all'olio rendono i suoi buchi voragini. Iniziamo a masturbarla, alternandoci, così facendo iniziamo a spogliarci, Giulia in solo perizoma, fa sparire la sua manina dentro alla figa di Natalia, io mi sposto piazzando il cazzo davanti alle labbra; Natalia inizia a succhiarlo avidamente e con maestria, mentre la mia mano, le massacra i capezzoli, i suoi gemiti sono musica per le nostre orecchie.
La prendo di peso e realizzo il sogno di Giulia, la lascio di schiena sul lettino da massaggio, mi porto le gambe sul mio petto e comincio a pomparla come un forsennato, colpi secchi e decisi, Natalia è in delirio, mentre mia moglie sparisce per qualche secondo, torna e ci invita a spostarci nel nostro letto. Troviamo la stessa atmosfera ma un letto in più e specchi ovunque, faccio montare Natalia sul cazzo mentre lavoro Giulia con la lingua, le sfiorò il clitoride, mi perdo tra i sensi, tocco tette ovunque, sento le loro mani che si esplorano, ma dura poco perché subendo così passivamente sarei durato 10 minuti. Mi alzo e metto Natalia davanti allo specchio a pecora, questa volta tocca a lei leccare il clitoride e la figa di Giulia, spingo a fondo, sento il rumore della nostra carne, sento i suoi gemiti e quelli di Giulia che subisce i contraccolpi, la sculaccio e le mungo i capezzoli come fosse una vacca, gode come non mai, mi sento un Dio in mezzo a loro due. Adesso tocca alla mia mogliettina, Natalia le tiene le gambe sollevate mentre io su di lei pompo con colpi secchi e decisi, adesso tocca a Giulia impalarsi sul cazzo, viene a ripetizione, mentre l'ex cognatina la bacia e le lavora i capezzoli. Adesso tocca a Natalia salire su cazzo, è una maestra, ora capisco perché nonostante le incompatibilità caratteriali, mio cognato non riusciva a mollarla, io bacio Giulia, ma sento che non durerò tanto, ho le palle dure e gonfie, per cui per evitare di ingravidarla, mi sollevo, la poggio di fianco e senza neanche chiederle il permesso le svuoto il mio nettare in gola, Giulia che è un po' restia, guarda incuriosita, non si perde neanche una goccia, anzi per evitare problemi comincia a ripulire l'asta dalla base alla punta. Il tempo di due chiacchiere e Natalia versione idrovora ricomincia a lavorarmi il cazzo, non è mai sazia, ed io non mi lascio pregare, Giulia un po' sfiancata si limita a guardare, ad incitare e a toccare, io continuo a godermi il mio giorno da Dio e le regalo un'altra sborrata sul pube. Crolliamo sfiniti nel letto, i nostri occhi parlano da soli, commentiamo ogni attimo e ogni passo della serata. Ci concediamo una doccia, Natalia ci saluta, io concedo a Giulia un ultimo orgasmo, più intimo, tutto nostro.
Storia vera.
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6 years ago
ms1773pi,
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Il nuovo vicino (1)
successe qualche anno fa...
Sento suonare alla porta, c'é un uomo sui 50, non alto, piuttosto tozzo, con occhi scuri, lucidi e furbi. Si presenta, ha acquistato lui l'appartamentino accanto e si scusa se farà qualche rumore, ma i lavori li fa da solo, e quindi andrà avanti per un bel po'. Mia moglie esce dal salotto per vedere chi c'é e glielo presento; lui la guarda con molto interesse, direi spudoratamente; è chiaramente uno a cui le donne piacciono e mia moglie ha destato in lui un notevole interesse.
Lo invito a entrare e propongo di bere alla nostra vicinanza, accetta immediatamente ed entra senza staccare un attimo gli occhi dal corpo di mia moglie. Certo che Lea, bionda e formosa, fa una gran figura malgrado i suoi 42 anni, soprattutto ora, d'estate, con quella bella abbronzatura e quel vestitino corto e aderente, così scollato. Il nuovo vicino dice di chiamarsi Diego e di essere separato da poco, senza figli; buttà là due commenti sulla bellezza di Lea, poi - visto il sorriso compiaciuto di mia moglie - va avanti e si fa più audace, guardando verso di me per controllare la reazione, e visto che anch'io sorrido propone un brindisi alla bellezza procace e sensuale (dice proprio così) della sua nuova vicina, e lo dice piantando fissi gli occhi scuri in quelli di mia moglie, che finge di schermirsi. Brindiamo , chiacchieriamo ancora un po', poi ci saluta e se ne va.
"Hai visto come ti guardava? Deve essere un gran porco."
"Beh mi guardava come un vero maschio guarda una donna, eheheh..."
"Anche tu però lo guardavi in un modo... Ti piace vero?"
"Non è bello, ma sprizza sesso da ogni sguardo, ogni movimento, ogni parola... è carnale, ecco, sembra una bestia pronta all'amplesso:"
"Insomma ti eccita, magari ti sei bagnata. Dovrò essere geloso? Anche se ha un po' di pancetta?"
"Non lo sei mai stato, geloso, ora mi sembra tardi per cominciare. E lui avrà pure la pancetta, ma gli dona, a lui!""
Quella sera a letto io torno sull'argomento e mia moglie dice che, sì, quel maschio maturo le piace; insisto ancora e finìsce per eccitarsi, bagnandosi molto.
Alcuni giorni dopo Diego viene a chiedere se posso prestargli una prolunga per il trapano: è a torso nudo, nerboruto e villoso, e indossa solo dei jeans tagliati cortissimi che lasciano vedere le grosse cosce e i polpacci pelosi. Intanto che cerco la prolunga, mia moglie gli offre una bibita fresca e io li trovo in cucina e vedo che questa volta è lei ad avere gli occhi incollati sul corpo possente del maschio che, mentre beve avidamente, si tocca il bozzo, stretto nel tessuto aderentissimo. Lui ringrazia e torna a lavorare.
"Mammamia, hai visto che bestione? e hai visto come se lo tocca? Proprio un gesto da vero maschio..."
Mi avvicino da dietro, la bacio sul collo.
"Ti piace eh?"
"Sì, mi sento femmina ogni volta che mi guarda con quegli occhi avidi, mi sento come se mi spogliasse. Non mi è mai successo con nessuno..."
"Vuoi che gli diciamo di mangiare con noi, stasera?"
"Magari."
Suono alla sua porta. Gli dico che può tenere la prolunga finchè gli serve e gli chiedo se vuole cenare con noi, visto che è da solo.
Accetta prontamente. Lavorerà ancora un'oretta, poi si farà una doccia e verrà da noi.
E infatti, puntualissimo suona il campanello. Ha in mano una bottiglia di vino. E' sceso sotto ad acquistarla dopo la doccia. Si scusa per l'abbigliamento, ma non si è ancora trasferito e l'unica cosa pulita che aveva sottomano erano questi calzoncini da bici in lycra azzurra e questa canotta da palestra. Non gli credo, penso che ha fatto apposta a (s)vestirsi così, per far vedere a Lea quanto è figo: i calzoncini non nascondono nulla, nè le grosse palle, nè il notevole manico e la canotta sembra fatta apposta per esaltare la sua muscolatura e far vedere tutto il pelo scuro, riccioluto e lucido.
Mia moglie non è da meno. Ha messo un vestitino bianco di cotone a costine, praticamente una canotta lunga sì e no a metà coscia, che non porti reggiseno lo si vede dai capezzoli che sembra vogliano bucare il leggero tessuto. Non vedo segno delle mutandine: che non abbia messo neppure quelle?
Mi scuso: sarà una cena messa su con poco. Ma Diego spiega che è comunque felice di cenare in compagnia, soprattutto in compagnia di una donna bella e sensuale, che riempie del suo profumo questa notte di luna, Uuhhh, è proprio un poeta...
Ceniamo in terrazza, fra loro c'è una corrente di sensualità tangibile, ammiccamenti, sorrisi, forse sotto al tavolo i loro piedi si intrecciano, muovendosi sul ritmo voluttuoso della musica sudamericana che Lea ha messo in sottofondo. Mi sento di troppo, ma la situazione mi stuzzica, anzi diciamo pure che mi eccita. Entro ed esco, porto il cibo dalla cucina, vi riporto i piatti ed ogni volta li sento parlare sottovoce e ridacchiare con aria complice. Chiaramente mi ignorano.
Il vino è ottimo, il digestivo gelato scivola giù facilmente, la musica sembra quasi lasciva... la notte è limpidissima, ammiriamo la luna, ci vorrebbe un binocolo; vado a prenderlo. Mia moglie sta appoggiata al parapetto e Diego al suo fianco , vicinissimo. Lei finge di non riuscire a mettere a fuoco (ma è impossibile, lo usiamo da sempre...) lui allora le si piazza dietro, si appoggia sul suo corpo e la spinge contro la ringhiera, le passa le braccia attorno alle spalle e finge di sistemare il binocolo. Vedo che Lea spinge il culo in fuori contro il pacco del maschio e lui si strofina lentissimamente contro le chiappe sode di lei. Sento i loro respiri, pesanti.
"Mmm, ora sì... che bello!"
"Proprio una notte stupenda, vero?"
La mano sinistra di lui scende piano fino alla pancia di mia moglie e la stringe contro di sè. La destra invece si piazza sul seno, poi sparisce, capisco che da sotto l'ascella l'ha infilata dentro l'abito di Lea e ora le strizza il capezzolo destro. Lei sospira.
"Oh, è magnifico, sì, veramente magnifico... mmm."
Fa buio, ma non abbastanza per non accorgermi che il maiale le sta leccando l'orecchio e poi il collo. E io lo so che questo la fa impazzire, a mia moglie. E infatti non riesce a trattenere un sospiro, anzi un mugolìo di piacere. E intanto il bestione si strofina contro il culo di Lea senza ritegno, come se la stesse inculando. Forse pensa che , malgrado la luna, io non riesca a vedere le loro manovre, che continuano a lungo, molto lungo.
Mi accorgo di avere un'erezione incredibile...
Ora sono fermi, stretti, ma immobili...
Si sente una gran frenata nel silenzio notturno... i soliti pazzi al volante.
Lui si stacca da mia moglie.
"Mammmia abbiamo fatto molto tardi. Domani devo andare al lavoro prestissimo. E' stata una cena magnifica, non so come ringraziarvi. Siete dei vicini perfetti!"
Lo accompagno alla porta. Sull'azzurro dei suoi calzoncini di lycra si allarga una macchia scura, inequivocabile segno che ha goduto...
"Ciao, spero che ci saranno altre cene. E' stato un piacere averti come ospite."
Io faccio una doccia, mentre mia moglie si infila direttamente a letto. Nuda. Non vuole parlare.
E non vuole che la tocchi. poi sento che si muove, chiaramente si sta masturbando. La lascio al suo piacere solitario, al ricordo di una serata al chiaro di luna con un bestione peloso, davanti a suo marito...
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6 years ago
bobo45sex,
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La zietta virgina a 45 anni ano sano da me sfondato a 20 anni
La Zietta
di verocuck
26.07.2016 | 18.278 | 1
"Feci orecchio da mercante, ignorai la protesta e con un deciso e fortissimo colpo di reni in un attimo feci sprofondare fino alle palle il mio cazzo nell’ano..."
Nel 1° episodio Virginia, così s’appellava la zietta, una sorella della nonna materna, aveva ultimato di farmi il primo pompino della mia lunga attività sessuale, ed era distesa a gambe aperte a bordo letto con la sua natura ben esposta. Confidenza ed intimità mi resero audace. Le leccai il nudo corpo. Succhiavo un capezzolo e l’altro lo titillavo con i polpastrelli di pollice ed indice. Sull’inguine posai l’altra mano. Il dito medio stuzzicò il clitoride, grosso come i mini pene dei cuck che, poi, conobbi, e fattosi largo nella fessura s’infilò dentro la vagina. Con occhi supplichevoli dissi a Virginia che ardevo di voglia di fare la prima fottuta. Bruciavo del desiderio di montare nella vagina di una donna di grande esperienza. La zoccola, tale era per le numerose chiavata che s’era fatte con frotte di uomini diversi per statura e attrezzatura, bianchi, mulatti e neri, anche quando i suoi coniugi erano viventi, acconsentì. Sistematosi al meglio a bordo del letto, aprì di più le sode, bianche e tornite cosce, e la fica ornata da folta peluria nera era pronta alla penetrazione. Sentii . Scesi dal letto posizionai la cappella della verga al centro della fessura che m’appariva come un taglietto sotto pancia della zietta e spinsi in avanti il tanto che nella fica, che presumevo ampiamente alesata e trapanata, v’entrasse soltanto la larga cappella, e per tutta risposta udii un vigoroso mugolio di lamento tipico delle gatte in calore.
Arrapato, non l’ascoltai e d’istinto in un attimo con un colpo secco feci sparire tutti i 25cm del cazzo fino in fondo al suo utero. Un urlo m’investì. Ritenni che lei si lamentasse per il dolore che le procuravo ed ero prono ai suoi rimbrotti, invece, con enorme piacevole sorpresa, constatai che il miagolio era di piacere. Virginia con languida voce, rotta da lieti mugolii, m’incitava a continuare la monta con foga perché voleva godere di più. Pompai a più non posso. La cavalcai velocemente con furia selvaggia. Non ci vidi più e per tantissimi minuti, (dieci, quindici) il mio cazzo, come un pistone di motore d’auto a folle velocità, alesava a mezza canna la fica della matura zoccola. Istintivamente tirai il pene dalla guazza vagina dell’amica d’infanzia per godermi il novello piacere di un altro sfondamento nella fica. Questi movimenti la fecero piacevolmente sussultare e lei ci diede dentro con alzate di bacino perché il cazzo le penetrasse nel più profondo possibile. Questa mia prima chiavata è tuttora indimenticabile. Anche la zietta ammise in seguito che un simile godimento non l’aveva mai provato prima. Virginia, gran troia, fu per lungo tempo la mia nave scuola e l’ho montata fino ai suoi ottant’anni. Lei sbandierò ai quattro venti le mie performans, e fui oggetto di continue richieste sessuali da parte della sua parentela femminile, sia in età feconda che in meno pausa. Da allora la fica non mi mancherà più. Lei insistette che la fottessi spesso e io le chiesi di farmi dono del suo ano, che lei mi accordò. Mentre la chiavavo a pecora poggiai il cazzo nel buco più in alto e prima che lei fiatasse misi la cappella dentro e dissi “vedo che l’ano l’hai ben largo, vai e godrai tanto come avanti. Godi bella mia che sei la prima donna a cui faccio il culo” e lei di rimando “vai che meriti il premio di fottermi in culo, però, t’impegni a raccontarmi nei minimi particolari il primo ano sano che la tua bestia sverginerà.”. Tanto bastò che spinsi più oltre il mio cazzo ed era a mezza corsa quando lei” fermati un poco l’hai troppo grosso e lungo, mi spacchi il culo se vai oltre”. Feci orecchio da mercante, ignorai la protesta e con un deciso e fortissimo colpo di reni in un attimo feci sprofondare fino alle palle il mio cazzo nell’ano. Se quando la chiavai strillava, stavolta lei emise un urlo disumano. Mi fermai e smisi di cavalcarla. Le diedi modo di prendere fiato e di godersi un esilarante piacevole venuta anale. Poi, su sua richiesta mossi lentamente il cazzo nel culo e lei si sciolse, il dolore cedette il posto ad un godurioso piacere più intenso e gradevole del coito. Qualche giorno dopo mi confidò che prendere il mio randello nell’ano gli piaceva e che l’avremmo fatto tante altre volte ancora nei mesi a venire. Rinnovò, però, la richiesta di sapere nei dettagli la prima rottura anale.
Sei mesi dopo mantenni l’impegno preso e gli raccontai dell’incontro con una ventenne, Giulia, sua pronipote, vergine di fica e culo, a cui sfondai entrambi i buchi con reciproca goduria, preceduta dagli inevitabili inumani lamenti per ogni buco che le trapanavo con al mia possente e ben rizzata verga.
Oltre lei mi sono chiavato una dozzina di donne, singole, sposate, vedove, separate, più giovani di me e molto anziane. Il militare lo feci al confino con la Jugoslavia. Conobbi intimamente diverse mule, alte donne bionde ben posizionate in ogni parte del loro corpo. Mi consentirono il piacevole atto di togliere loro tutti gli indumenti intimi a mo di spinto spogliarello. All’età di 25 anni mi sposai con una signorinella vergine di tre anni meno di me e poco distante da dove nacqui e sempre abitato. La prima notte di sesso per me è di immensa goduria. Piacevolmente ruppi l’imene alla mogliettina e guardai il roseo sangue che bagnava il bianco lenzuolo. Eppure tale ebbrezza l’avevo già provata sverginando quasi una dozzina di fanciulle. La mogliettina, invece, ci patì, perché la rottura dell’imene avviene con strappo totale e le procurò una un’abbondante emorragia. Inoltre, soffrì le pene dell’inferno al passaggio della mia bestia che le slabbrò i lembi vaginali. Dovette curarsi per mesi e di continuo mi ha ricorda che ho un innato bestiale istinto sessuale. A mio merito ho da dire che le femmine che hanno sofferto per le dimensioni del mio pene non le ho cercate, ne corteggiate, si sono offerte spontaneamente perche le fottessi. Messosi in forma la moglie non disdegnò di farsi sfondare il sano ano e dopo il primo assalto se lo fece fare spesso.
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6 years ago
torreann,
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La pubertà, a 13 anni si sporge voce che sono superdotato ...
La Pubertà
di verocuck
26.07.2016 | 21.882 | 3
"Prima che la pubertà finisse si sparse la voce che ero un super dotato..."
Sono un maschio sessantenne, maturo non solo per i dati anagrafici ma soprattutto dal punto di vista delle numerosissime esperienze sessuale vissute. Coniugato con prole. Attività lavorativa autonoma e redditizia. Bull, cuck e sweet pubblicano le loro avventure erotiche. Ci provo anch’io per l’altrui sollazzo. Posso affermare senza remore d’essere smentito che ho fottuto, tanto, moltissimo. Ho le meningi zeppe di ricordi di gradite, sublime, soddisfacenti, saziante, interessante, intrigante, arrapante, celestiale, eccelse e appagante monte di donne, assatanate, vogliose, sessuate, belle, giovani e/o mature, nubili e/o coniugate fatte in circa cinquant’anni. Il merito del successo con tante femmine è del mio grosso pene che la natura m’ha fornito fuori dalla norma. sbriciolerò, con salvaguardia della privasi in più episodi i coiti avvenuti. Per primo tratto la mia pubertà, poi, lo svezzamento sessuale da parte della matura zietta. Indi, il fortuito incontro con una ventenne sposina puteolana che ingravidai a richiesta del coniuge impotente. Seguirà la ninfomane sposa massese, madre di tre femmine ed un maschio dai 6 ai 15 anni, che pretese che l’ingravidassi di nascosto, perché pazza del mio cazzo.
L’ultimo episodio, non in ordine di tempo, tratta la monta di una matura avvenente minuta sposa di un mini dotato. È l’avventura, di cui ho il cogente rimpianto di non averla ben coltivata per renderla amicale, come voluto dal cuck. Mi struggo che per demerito ho perduto l’occasione di fottermi spesso e per lungo tempo la donnina a cui io piacevo e che il cuck fremeva nel vederla sbrodare sotto i martellanti colpi del cazzo. Sono nato e cresciuto in una grossa città portuale e tutt’ora vi abito. Mi sono approcciato con il sesso in pubertà, 10 anni. Con frotte di coetanei giocavamo sulla spiaggia, al di la del molo. Si scommetteva su chi la piscia la faceva più lontano. Sei, otto ed anche una dozzina di ragazzini ci mettevamo in fila dietro una linea dritta tracciata sulla sabbia e via giù i pantaloncini s’iniziava a pisciare. Le gare le vincevo sempre io. Con orgoglio mi resi conto che la natura m’aveva fornito di un attrezzo, il pene, che a confronto di quello di altri ragazzi coetanei o più grandi d’età di me, era più lungo e largo. Leggevo, soddisfatto, negli occhi di quei ragazzi l’invidia di non averlo così. Prima che la pubertà finisse si sparse la voce che ero un super dotato. Le cuginette e loro amichette dai 13 anni in poi, mi cercavano e mi chiedevano di mostrargli il mio pene. Con scuse diverse idem facevano le zie paterne, materne e loro numerose amiche. La curiosità di vedere de visus e facto le reali dimensioni del mio extra cazzo era contagiante.
Nei loro visi coglievo sorpresa mista a desiderio. Le donne di età diversa, che avevano corso la cavallina, meravigliate commentavano che cazzi di tali dimensioni non l’avevano ne visto e provato. Ridendo commentavano . Mi resi conto di avere una carriera sessuale goduriosa di toro da monta. Di nascosto ragazzine, giovane spose e mature, vedove e separate, si alternavano a palpeggiarmi e scappellarmi il cazzo, desiderose di usarlo. Il primo pompino me lo fece Alessia, una di 14 anni di Milano ospite dei vicini di casa. Dai 12 anni a tutt’oggi non mi sono mai fatto seghe, c’è stata sempre una femmina pronta a soddisfarmi. La prima spagnola la feci con Ilaria, sposina vicina di casa, che da pochi giorni aveva sgravato una bimba. Lei piegata a 90° gradi strizzava panni in una tinozza ed io strofinavo il cazzo tre le sue grosse zizze. Lei ci prese gusto e nei mesi seguenti oltre le arrapante ed amorevoli spagnole mi fece tanti succosi pompini mentre io con il dito medio le titillavo il clitoride della sua bagna fica L’iniziazione al coito fu ad opera di Virginia, una sorella minore di mia nonna. La donna, vedova da qualche tempo, fin da piccolo ogni mattino mi tirava giù dal letto. Stavo per compiere 12 anni, essendosi reso conto che ogni mattina il mio cazzo era duro e ritto e fuori dallo slip, che mi disse .
L’indomani, scoperto il letto, mi tirò giù gli slip, mi afferrò l’uccello, lo scappellò, abbassò la sua testa, aprì la bocca al massimo se lo fece entrare con qualche difficoltà in gola. Iniziò un su e giù con il pene in bocca, prima piano, piano e, poi, veloce ed infine celermente. Il piacere che provavo era come se volteggiasse tra le nuvole e toccassi le stelle. Mi succhiava la mazza con vorace libidinosa passione ed io avvertivo forti pulsazioni e non sapevo come regolarmi. Stavo per tirarlo fuori dalla bocca di lei ma istintivamente mi fermai le schizzai in gola il denso, caldo ed abbondante seme dei miei già rigogliosi coglioni. M’aspettavo che protestasse ma lei deglutendo lo sperma mi disse < vai, vai spingi a fondo che ci ho piacere ad ingoiarlo>. Il cuore batté forte, il sangue affluì alla testa, i capelli ritti e la verga pompò tutta la sborra accumulata nei coglioni nelle settimane inoperose fino all’ultima goccia nella bocca della zietta, che deglutì e si leccò per bene le sue labbra.
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torreann,
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Ventenne puteolana ingravidata su commissione coniuge sterile ipotente
Racconti Erotici > trio > sposina puteolana
TRIO
Sposina Puteolana
di verocuck
26.07.2016 | 13.653 | 5
"Alla seconda domenica che passo a Pozzuoli ho la gradita sorpresa di essere invitato a pranzo dai vicini..."
Questo episodio riguarda l’incontro con Ninetta, diminutivo di Filomena, una giovane avvenente sposina puteolana. L’ingravidai con il consenso del coniuge, impotente e sterile.
M’ero sposato da pochi mesi che per lavoro dovetti staccarmi dalla sensuale, avvenente e bella giovane moglie, dalle incantevoli carni bianche, dalle sode cosce e dalle grosse mammelle, già gravida. Fui inviato a Pozzuoli vicino Napoli, a inizio estate. Presi alloggio al primo ed ultimo piano di un casetta che l’adiacente appartamento era occupato da una coppia di novelli sposini ventenni, ancora senza prole. Lui, impiegato, usciva all’alba e rientrava ad ora di cena. Lei casalinga ma in cerca di lavoro. L’elasticità d’orario del mio lavoro mi permise di stringere da subito amicizia con lei. A prima vista fui preso dal desiderio di possedermela. La sposina, era un gran pezzo di gnocca, bella, anzi bellissima, magra il giusto, occhi verdi, bionda, un sedere da mordere, sotto una camicetta bianca semitrasparente, aveva un seno prorompente, tutto da leccare, e si intravvedevano capezzoli poco pronunciati su una estesa rosetta. Una vera naturale afrodite, un corpo da modella per sfilate d’alto bordo. Decisamente il mio tipo!.
Indossava spesso fuseaux neri che le slanciava lo statuario corpo e magnificava gli stretti fianchi e l’ampio bacino. Il suo coniuge, invece, era un ragazzo basso, fisico flaccido, addome pronunciato, un uomo sovrappeso, capelli e barba castani, dall’aspetto non proprio del tipico "bello e dannato" che fa colpo. ma .evanescente e insignificante. Lei ci sfigurava accanto a quel maschio. Non mi ci volle molto per appurare che la donnina era insoddisfatta del coniuge. Capii da subito che mi si prospettavano intriganti, inaspettate, amicali ed allettanti scopate a breve con la sposina. Mi balzò in mente l’idea di abbindolare lo sposo e fottergli la freschissima e inesperta moglie alle gioie del sesso. A fine settimana rientravo in sede, da mia moglie. Evento che mi impediva di coltivare assiduamente l’amicizia con i vicini ed insidiare la bona vicina e godermi, quindi, le sue certe stupende prestazioni sessuali. Decido di stare a Pozzuoli il più a lungo possibile, diluendo i rientri in sede di fine settimana. Alla seconda domenica che passo a Pozzuoli ho la gradita sorpresa di essere invitato a pranzo dai vicini. Scambiate le frasi di rito. Si entra nel vivo della nostra esistenza. Rompo subito il ghiaccio e confido di essere un esperto play boy. Ho molta esperienza nel soddisfare le voglie femminili perché non ho mai trovato resistenza nel conteggiare femmine singole e/o di coppia. Ne lui e ne lei si scandalizzano. Con mia meraviglia mi invitano a raccontare le avventure galanti vissute e di maggior gradimento. Riassumo la mia vita sessuale dalla pubertà al matrimonio, come descritta negli episodi 1° e 2° già pubblicati. La incuriosita sposina chiede che entri nei dettagli dei rapporti erotico avvenuti ed il coniuge l’asseconda. La sposa ed il coniuge non credono che esistono peni fuori misura e che io sia un tale esemplare. Un cazzo lungo 25cm e grosso 20 a loro parere non esisteva, e se fosse esistito era naturale che fosse molto ricercato. Loro erano originari di un paesino dell’interno. Fidanzatini fin dall’infanzia e giunti alle nozze con lei illibata. Lei insofferente del tran, tran paesano chiese ad un conoscente, maturo industriale napoletano che villeggiava da anni dalle sue parti, di trovare un impiego al coniuge a Napoli, lasciando intendere che lei sarebbe stata compiacente con lui per la cortesia ricevuta. M’ero di già reso conto di quale compiacenza lei aveva promessa una volta accontentata. L’uomo che a volte vedevo loro ospite era il maturo industriale, che faceva visita alla sposina e s’intratteneva con lei per delle ore quasi sempre in assenza dello sposo. Era palese che lei ripagava in natura il favore ricevuto. Superato l’ iniziale diffidenza e creato il giusto feeling entrai nelle cose intime di lei. Quando eravamo soli, e sia lei che io lo ricercavamo, fui reso partecipe dei suoi tentativi, senza buon esito, di restare gravida, sia ad opera del consorte che del maturo industriale. Presi l’abitudine di sorseggiare il caffè a casa di lei dopo la partenza di lui. Poi, passai a vie di fatto. Un giorno con gesto istintivo e veloce ma apparente innocente le strisciai il mio duro malloppo sulle sue natiche. La sposina non si mostrò infastidita, insofferente, anzi, m’apparve interessata e compiaciuta del mio gesto.
Non pranzavo più in ufficio ma cenavo a casa dei vicini frequentemente. Lo sposo cominciò a rincasare sempre più tardi. Ormai ero certo che l’uomo ci stava. Mi metteva a mio agio nel corteggiare la sua mogliettina, perché lui non era in grado di soddisfare le normali voglie sessuali di lei ne d’ingravidarla. Una sera lo sposino entrò nel mio appartamento mentre facevo la doccia e fantasticavo che mi stavo chiavando la dolce vicina con il cazzo in piena erezione. Nudo uscii in camera e sfacciatamente gli mostrai il cazzo dicendo “ guarda se è vero che l’ho di 25cm e chiedi a tua moglie se lo vuole provare” Lui lo osserva ed esclama, “desideri fotterti mia moglie? Te lo consento fino a che l’ingravidi! Neppure l’amico industriale finora c’è riuscito. Egli si deve fottere la moglie di Napoli e l’amante di Cuba. Quindi, passato il capriccio della novità di montarsi la mia giovane mogliettina dirada le sue visite e non me l’ingravida.” Una sera io e lui passeggiavamo sul molo e conversavamo amichevolmente e francamente. Egli mi spiegava che voleva coinvolgere con garbo la moglie a chiavare con me salvando la sua faccia. Gli proposi di far preparare una cenetta con i fiocchi a base di frutti di mare afrodisiaci. Formaggi piccanti e tante altre pietanze che rendessero agevole tracannare il rinomato locale vino, falangina di 14°. Durante il pranzo lui avrebbe proiettato uno video porno molto spinto e se la mogliettina ci stava lui fingeva di cascar morto di sonno. Così una sera fu proiettato un filmino osé ove una giovane procace e provocante novella sposa, una fotocopia della lei, li presente in carne ed ossa, scopava con due dotati vicini di casa della coppia a perfetta conoscenza che la sposina era insoddisfatta delle prestazioni del marito. Lei va per le spicce e li accoglie nel talamo coniugale. Le scene mostrano i due stalloni che a turno stantuffano la fichetta della donnina con i loro grossi cazzi. Lei alza il culo per favorire la desiderata penetrazione a pelle dei peni che spariscono nel fondo fica per riapparire e affondare di nuovo. La donna gode a iosa e i maschi svuotano il seme dei gonfi coglioni tutto dentro l’utero al fine d’ingravidarla come lei ed in cornuto marito desiderano. Sul televisore scorrono le scene di cazzi uno in ano e uno in fica, poi, due in fica e anche due in ano. I maschi sono infoiati perché la femmina è giovane, è ben fatta, è calda assai e mostra che le piace il cazzo e desidera essere fottuta. Bastarono una decina di minuti di video per accendere la sposina li presente, accanto a me. Si rivolse al coniuge”provvedi a spegnere il fuoco che arde nella mia fica o in alternativa, avendo tu visto che il toscano ha un cazzo più lungo e grosso di quelli del video accordagli il permesso di chiavarmi all’istante”. Lui di rimando “ora gli aprirò la patta e tu controllerai se ti piace che lui ti monta ”. Fu così che mi sbottonò i pantaloni, intrufolò la mano e ne tirò fuori il mio cazzo che era al massimo dell’eccitazione e durezza e disse alla moglie “ so che non t’intendi a fondo di cazzi perché di certo hai visto e provato il mio pisello e scappellato, succhiato e fottuto con quello del tuo amante, il nostro amico industriale. Vedi che hai l’occasione di soddisfarti con un vero cazzo, autenticamente super extra”. Mentre lui così parlava lei aveva già allungato la piccola manina e me lo stava scappellandomelo e menandomelo.
È pleonastico dire che la mia testa veleggiava in alto tra le nuvole del terreste paradiso e che toccai i vertici del piacere quando avvertii che due calde labbra me lo stavano leccando e succiando piano, piano e che il mio cazzo scivolava sempre più giù nelle profondità della boccuccia della arrapata sposina. Sulle sedie non era agevole andare oltre ed il bravo sposino propose di sdraiarci sul divano. Lei si mise in mezzo a noi due maschi e mentre il marito mezzo ubriaco iniziava a spogliarla lei scosciata mi sfilava il pantalone. Non mi persi d’animo. Sfoggiai la mia arte seduttrice. Con maestria aiutai lui a denudare lei, e lo feci a mo di audace spogliarello sexy. Gli occhi del cuck sfavillavano ma il cazzo restava moscio. Carezzato freneticamente ogni lembo di quel corpo che prometteva di elargirmi gioie sessuali per duraturo tempo, le sfilai il cazzo dalla famelica bocca e lo posizionai al centro delle labbra della fica. Lei mi ficcò le unghie sotto le scapole e mi strinse ai suoi seni. Con fare naturale il cornuto si mise a fare lingua in bocca a lei. Io partii con il l’alfabeto dei preliminari sessuali insegnatami dalla matrona mia nave scuola dell’erotismo. Passo imprevisto fu che dopo una veloce penetrazione in vagina, il cuck e la sposina s’impossessarono del mio cazzo e s’alternarono a tenermelo in bocca, facendomi un favoloso pompino a doppia fauce. Lui, disinvolto, finse che era per addormentarsi, ma prima .prese i bicchieri li riempì di champagne e ci invitò a brindare ad una sincera e duratura amicizia intrisa di buon sesso. Poi, tra i denti le disse “che aspetti a farti chiavare ed ingravidare, l’attrezzo è proprio quello idoneo” e s’assopì russando. Ormai era fatta. Non avevo più dubbi che il marito desiderava ardentemente essere fatto da me cuck ingravidandogli la moglie.
Sullo schermo scivolavano immagini di sesso di gruppo, di gang bang. La sposina era ora alle prese di quattro cazzi. In ano quello di un negro, alto, massiccio, proprio imponente, in fica due mazze lunghe e spesse ed in bocca un altro maestoso pene. Feci scorrere velocemente il video fino a che proiettò una donna che spingeva un carrozzino con un bebè. Lei accortosi o no che il marito dormiva gli disse “tu non sei stato buono ad ingravidarmi, ne lo è stato l’amico industriale, metterò alla prova questo toscanaccio da stasera e per tre mesi mi farò montare e chiavare da lui, dormirò in mezzo tra te e lui. Sono certa che questo cazzo che mi tiro a letto m’ingraviderà. Se lui non ci riuscisse sta certo che tra un anno ti sgraverò un figlio di colore, nero, nero come il carbone. Ho visto il negro come l’ha lungo e grosso a costo di farmela sfondare andrò a cercarmelo”. Terminata la ramanzina al cuck lei mi tese la mano e mi condusse in camera da letto. Lo sposino russava o fingeva di dormine a sonno pieno, ma a me poco calava. Lei già nuda, con in bella mostra le lisce carni bianche, i seni turgidi e regolari, fianchi stretti su un culo tondo e portentoso, un insieme degno delle modelle del Botticelli, di un afrodite di Fidia o una venere di Milo m’aprì le stupende e splendide cosce e mostrò il taglietto nel mezzo del pronunciato pube. Ero smanioso di sfondare quel buchetto, la fica della donnina in cui era entrato il moscio cazzo del cuck e raramente quello altrettanto inidoneo dell’amante.
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torreann,
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Dopo l'astinenza....
L'estate, le ferie, hanno tenuto lontani due grandi amanti del sesso come lo siamo io e il mio compagno
di giochi....e finalmente dopo quasi tre mesi ieri sera ci siamo ritrovati
ci adoriamo scopiamo alla grande ci piacciono le stesse cose a letto siamo due porci.....
arriva mi faccio trovare pronta e profumata con una voglia che non riesco a contenere
cominciamo coi baci.....poi le carezze.....
ho voglia del suo meraviglioso cazzo
so che gli piace che io glielo prenda nella mia calda bocca e gli piace spingerlo in gola giù sempre più giù fino a farmi annaspare.......
e io per farlo contento mi sdraio sulla schiena con la testa che fuoriesce dal letto...e lui pronto me lo ficca fino in gola
e io succhio lecco lo ingoio fin che posso è meraviglioso come mi scopa la bocca lo tira fuori e poi con forza me lo spinge ancora dicendomi ."apri questa cazzo di bocca troia"
e io apro più che posso per accogliere il suo grosso cazzo.....
intanto la voglia di essere scopata con forza cresce la mia già bagnatissima figa sembra urlare scopami spaccami aprimi tutta.....
ci mette niente a capire mi si mette davanti mi solleva le gambe e mi penetra con decisione....io che ero
già eccitatissima comincio a godere a mugolare a bagnarmi e bagnarlo tutto come lui vuole dai godi troia puttana porca mi incita stasera sarai la mia latrina.....ti farò recuperare tutto il tempo che non ci siamo visti....
e io ho continui orgasmi e vengo come un fiume in piena non so più quante volte....
poi mi ordina di mettermi a pecora aprendomi tutta a lui.....che esclama "ti adoro in questa posizione ho tutto a disposizione"
e senza gel e continuando a dirmi come sono troia porca e vogliosa di cazzo me lo infila senza nessuna pietà dritto nel culo....ho gridato ho chiesto di fare piano ma lui con dolcezza mi dice" calmati fra poco non sentirai più nulla solo piacere" ecco questo suo modo di trattarmi con durezza forza e dolcezza insieme mi mandano in estasi e sono completamente alla sua mercè
ha cominciato a pomparmi con forza facendomi allargare al massimo le gambe perchè lo sentissi tutto fino alle palle mi sono sentita spaccata in due sotto quei colpi vigorosi poi comincia ad alternare un colpo in culo uno in figa e ancora ancora e ancora.....non capivo più niente godevo e lo incitavo a continuare dicendogli come mi sentivo troia e porca...
poi si ferma mi fa girare sulla schiena si alza dritto su di me mi ordinare di aprire la bocca e mi ci ficca
il cazzo che aveva un mix di sapori di culo e figa.....che meraviglia!!!! poi esce e guardandomi e tenendomi ferma la testa mi dice ."ora ti piscio in bocca" nooo non voglio apri...e io ubbidiente apro...e così per la prima volta ho dovuto assaggiare la sua pipì.....
non contento mi rimette a pecora e ancora mi sfonda il culo.....mi piace mi dimeno gli vado incontro per sentirlo ancora più in fondo.....godo mi bagno e sento qualcosa di caldo scorrere tra le mie gambe e si mescola ai miei abbondanti umori....mi ha pisciato nel culo.....
poi si sposta in fica e fa lo stesso.....è una furia mi scopa con forza in entrambi i buchi facendomi godere come solo una troia può fare e io non sono mai sazia....
torna alla mia bocca apri...mi dice e ancora pipì che mi spalma tutta sul viso.....ingoia troia bevi
sono sfinita è un'ora che mi gira e mi rigira che affonda il suo cazzo nei miei buchi....lo imploro di fermarsi ma lui ancora mi vuole mi rigira a gambe larghe davanti a lui mi solleva le gambe e me lo ficca nel culo lasciandomi senza fiato sa che in questa posizione prenderlo nel culo mi spezza il respiro...e riprende a spingere con forza godi troia puttana porca godi prenditi tutto il cazzo....
ti spacco ti apro poi esce e entra in figa e ricomincia il balletto...dentro fuori, figa culo, figa culo....bastaaa mi brucia il culo sono in un bagno di umori non so più da dove sto godendo.....mi dice che mi farà scopare da un uomo di colore, da una trans e il mio godimento aumenta se ne accorge e mi dice sei proprio una troia una puttana una mangiatrice di cazzi te ne farò prendere talmente tanti che camminerai appoggiandoti al muro è una furia non l'avevo mai visto così.....
lo assecondo dicendo che è vero che sono una puttana una porca una mangiatrice di cazzi una troia...la sua troia pensando che oramai eravamo alla fine...invece si siede sul bordo del letto poggiando i piedi a terra e mi mi fa girare dandogli la schiena e mi ordina di sedermi sul suo cazzo...anzi di impalarmi sul suo cazzo...timidamente chiedo con cosa???prima con la figa....mi ci siedo sopra e lo sento fino in pancia comincio una vera danza ad ondeggiare avanti e dietro a disegnare cerchi coi fianchi ad alzarmi e abbassarmi facendomi scorre il cazzo dentro a godere sfrenatamente grondando il mio piacere e miei umori sul suo cazzo sulle gambe lasciando un lago sul pavimento
poi è la volta del culo.....mi ci impalo sopra lui solleva le gambe e mi ci fa ballare sopra non so dove prende questa forza visto che sono pure pesante letteralmente mi fa saltare sul suo cazzo i miei piedi non toccano più a terra mi sembra di avere un trapano ficcato nel culo urlo parlo un piacere che mi squassa tutta poi esce e si mette lui a pecora offrendomi il suo culo e cazzo e mi dice leccami troia e ripuliscimi dei tuoi umori e io con avidità lecco tutto il suo buco ,il suo cazzo le sue palle ......po imi chiede dove voglio la sborra...
non lo so rispondo ormai non capivo più niente......
"a pecora" mi ordina obbedisco....infila ancora quel cazzo grosso dritto duro come il marmo...ancora alcuni colpi vigorosi fino a sentirmi gli schizzi della sua sborra nella mia figa che si uniscono al mio piacere veniamo insieme dicendoci come è bello come è appagante come è meraviglioso godere.....
poi esce ancora una cosa voglio dico io questa volta....leccami e poi baciami voglio sentire quel mix di sapori che solo i nostri umori insieme possono dare.....
se questi sono i risultati dopo l'astinenza dico: benvenuta astinenza!!!!!!
questa è stata una vera scopata....non è un racconto....
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6 years ago
kucciola,
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Una sera sola in sauna
Premetto che il gioco della sauna mi eccita moltissimo e mi piace andarci anche sola, per poi raccontare a mio marito quello che è accaduto. Tramite un amico singolo ho individuato una sauna di un Hotel poco fuori Bolzano, dove dopo una certa ora si poteva trovare poca gente e qualche singolo valido. Così una sera mentre lui era al lavoro, ho pensato di andare a farmi in sauna.Arrivata al Hotel verso le ore 20:30 circa non c’era più tanta gente nella zona sauna.Già durante la prima sauna avevo adocchiato un bel ragazzo sui 25 anni con fisico atletico. Il ragazzo si fece sempre più intraprendente già dalla prima seduta di sauna.Così dopo che mi ero messa a riposare e ho visto il ragazzo entrare in sauna, ho pensato di seguirlo.Facendo finta di nulla mi sono sistemata di fronte a lui. Dopo un po’ ho iniziato ad accarezzare le mie cosce e ad allargare lentamente le gambe, mostrando per bene la passerina. L’eccitante era che tutto sembrava fatto per caso con indifferenza, come se lui non vi fosse. Niente sorrisi, niente parole. Lui iniziò a toccarsi in maniera molto discreta e con grande indifferenza, il cazzo che divenne durissimo.La situazione era diventata eccitante!Lui con indifferenza aveva mosso un suo piede e aveva sfiorato il mio polpaccio. Io non mi sono mossa, e questo aveva chiaramente dato l’ok a lui, che con il piede era risalito alla mia coscia. Ma ecco che un uomo un po’ bruttino entra in sauna e cosi aprendo la porta interruppe il gioco. Presi l’asciugamano e uscì a fare la doccia, strizzando l’occhiolino al ragazzo. Dopo la doccia mi rilassai un su un lettino e mi accorsi che il ragazzo di prima era entrato in una grande vasca idromassaggio che era nella sala di fronte al mio lettino, dove vi era immersa un’altra coppia di turisti anziani. Lui entrò in acqua nudo e si immerse sino al torace. Mi avviai in acqua prendendo posto vicino a lui. Sempre con grande indifferenza lui mise le braccia in acqua e il braccio destro era palesemente protratto verso di me che però mostravo estrema indifferenza anche perché da fuori non si poteva vedere nulla visto l’enorme massa di bolle che produceva l’idromassaggio. Poco dopo altri due ragazzi circa 30enni entrarono in acqua e si misero quasi di fronte a noi, mentre la coppia anziana uscì dalla vasca. Chiaramente le cose si erano un po’ rallentate. Lui aveva ritirato la mano da sotto l’acqua e così, visto il suo imbarazzo ripresi in mano il gioco e fu io ad allungare una mano sotto l’acqua e ad accarezzargli il cazzo che mi tornò durissimo. I due di fronte avevano capito il gioco ma vedendo che in quel momento non erano graditi uno dopo l’altro uscirono dalla vasca. Il secondo aveva un gran bel cazzo duro e mi passò vicino, sorridendomi, cosi senza nascondere la sua erezione e uscì. Così il giovane ritornò a toccarmi sotto l’acqua e io a masturbarlo lentamente.Ad un tratto dopo essermi guardata attorno, mi spostai e salì a cavalcioni su di lui guardandolo di fronte e iniziai a ondeggiare sul suo cazzo in acqua mentre lui mi toccava le tette e mi baciava. Il gioco andò avanti un altro po’ ma si interruppe per il passaggio della coppia di prima. Io uscì dall’acqua eccitatissima. Andai a fare la doccia e così anche il ragazzo mi raggiunse sotto la doccia ancora un po’ eccitato. Mentre facevo la doccia lui mi propose di andare nelle stanze relax e massaggio dove si poteva giocare un po’ visto che lui era bravo a fare i massaggi e aveva l’olio da massaggi. Andai in spogliatoio dove avevo il cellulare e via sms informai mio marito di cosa stava succedendo. Con l’occasioni ho potuto accertare che in sauna era rimasta ancora la coppia di anziani e i due ragazzi di prima. Scrissi a mio marito se potevo andare con lui in stanza relax a farmi massaggiare. Mio marito eccitatissimo mi rispose di sì e mi chiese di portarmi il cellulare per mandargli sms e qualche foto. Cosi andiamo nella zona relax, che nel frattempo si era svuotata. Lui si mise subito a massaggiarmi mentre io ero sdraiata a pancia in giù. Lasciavo qualche piccolo sospiro.Ad un certo punto lui mi sussurra qualcosa nell’orecchio e subito prendo il cellulare e per informare con un sms mio marito “Questo mi vuole scopare che faccio?” mentre il ragazzo continuava a massaggiarmi. Sento la vibrazione dell’arrivo del sms di mio marito “vaiiiiiiiii!”Pensai di rilassarmi prima in sauna a vapore, anche per capire se siamo rimasti soli. Notai che la coppia era già andata e rimasero soltanto il mio amichetto e gli altri 2 singoli. Entrai in sauna a vapore e mi misi sull’ultimo scalino, dove eccitata dalla situazione, potevo starmene oscenamente a gambe aperte a far prendere aria alla mia fica calda.Pochi secondi dopo intravedo l’ombra di lui che si avvicina verso di me e vedendomi sola in sauna e lui ancora vistosamente eccitato si avvicina toccandomi subito tra le gambe. Poi lui mi girò a pecorina e inizio a baciarmi e leccarmi i buchini. Mi stacco da quella posizione e inizio a spompinarlo, mentre lui è semi seduto e io inginocchiata e piegata a sbocchianarlo come una vera porca. Lui mi prende i capelli dalla nuca e mi scopa in bocca come se fosse la fica mentre io emetto rumori gutturali di sforzo e lui mi incita a succhiare sempre più a fondo.A quel punto entrano dentro anche i due ragazzi di prima. Senza scomporci per il loro arrivo e senza presentazioni riprendo a spompinare a turno facendoli tornare i cazzi duri.Visto che ormai siamo rimasti soli, gli proposi di andare nella stanza relax, dove saremmo stati più comodi. Ad un certo punto il mio amichetto di turno prese un condom lo aprì e lo mise sul cazzo durissimo mentre io lo feci sdraiare, poi girandogli le spalle mi sedetti su di lui e gli dissi di stare fermo che mi sarei messa il suo cazzo nel culo per la doppia. Qualche minuto dopo il suo cazzo era totalmente infilato nel mio culo e lo cavalcavo con grande passione, mentre lui mi sditalinava con furia.Guardando gli altri due il mio amichetto disse: ”dai cazzo, che aspettate a sfondarla!!!!” La cosa mi eccitò moltissimo. Senza tante storie uno dei due si infila un condom mi entrò in fica pompandomi lentamente.Mi trovai a sentire i due cazzi che mi pompavano con violenza come piace a me. La situazione era troppo eccitante. Il terzo ragazzo invece era a fianco in piedi che si toccava e guardava un cazzo veramente notevole che avevo voglia di gustare. Poco dopo quello che mi scopava in fica mi sborrò sul pancino, riempiendomi tutta. L’altro invece continuava a incularmi ancora, mi fece girare mettendomi a pecora con la faccia affondata nel cuscino, mentre mi dava colpi di cazzo nel culo da farmi saltare, mentre mi insultava dicendomi che mi avrebbe rotto tutto il culo. Ma anche lui preso dall’eccitazione durò poco e si tolse velocemente il condom. Mi fece girare e mi spruzzò tutto sul collo e sulle tette, ordinandomi di spalmarmela tutta. Rimasi esterrefatta della quantità di sperma che aveva spruzzato e me la spalmai su tutto il seno e mi leccai la mano per sentire il suo succo.Andammo tutti e tre a fare una doccia e mentre io mi dovevo fare lo shampoo e il balsamo e la cosa richiedeva un po’ i due ragazzi andarono verso gli spogliatoi. Mentre facevo la doccia il terzo ragazzo che assisteva a tutto nella zona relax toccandosi quel bel cazzo enorme, mi aveva avvicinata sotto la doccia, apre la porta del box e mi chiede se poteva finire quel giochetto, mostrandomi il cazzo durissimo. Eccitata per quel cazzo lunghissimo prendo una manata di gel da doccia e gli insapono il cazzo iniziando una lenta sega. Mi inginocchio subito ed inizio a sbocchinarlo. Lui inizia a godermi in bocca senza neanche un preavviso, tenendomi la testa spinta dalla nuca, contro il suo cazzo, impedendomi di farlo uscire dalla bocca. Un po’ sorpresa lascio che lui si scarichi tutto in bocca e aspetto che lui molli la presa, ingoiando quell’enorme quantità di seme caldo e densissimo, lasciando defluire un pó fuori dalla bocca .
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6 years ago
coppiaintimissima, 30/36
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Falso massaggiatore
Avevo conosciuto una coppia napoletana per caso o meglio avevo conosciuto lui su FB, la sua idea era concedere la moglie, liberare tutto il suo potenziale da Troia. Ci scambiamo qualche foto e qualche fantasia, lei era una bella bionda sui trentacique anni con tutte le forme al punto giusto, la bocca sensuale e un viso da Bocchinara che te lo faceva venire duro all'istante.
Alla fine decidiamo di incotraci io e lui in un bar per un caffè, il suo sogno era quello di vederla scopata in una Gang Bang, dalle foto io avrei detto che una così poteva soddisfarne anche 100. Gli dissi però, "Amici per una scopata di gruppo con una Troia come tua moglie ne trovo quanti ne vuoi, però qui dobbiamo prima sbloccarla".
E lui, "Ineffetti esperienze non ne abbiamo mai fatte".
A:" Pensi di riuscire a convincerla a farsi fare un massaggio di fronte a te, dicendole che vorresti vedere un altro uomo che perlomeno la tocca?"
Lui: "Si può tentare"
A: "Ok fammi sapere" e ci salutiamo
Qualche settimana dopo mi arriva il messaggio su FB, "Ce l'ho fatta ha detto che almeno un massaggio se lo fa fare" e io "Ok, facciamo così, tu mi porti a casa dopo il lavoro e mi presenti come un massaggiatore a domicilio dicendole che hai voluto farle una sorpresa e vediamo fino a che punto riusciamo ad arrivare. Anche solo se si fa massaggiare è un passo in avanti". Lui: "Ok, giovedì puoi alle 18.30?" ed io "D'accordo, scrivimi dove".
Arriva il giorno dell'appuntamento, io mi presento in jeans e camicia sportiva con un piccolo zainetto in cui tenevo il cambio da usare durante il massaggio, canottiera e pantaloncino nero aderente, il gel per il massaggio di quelli che non ungono e hanno un sapore dolce e qualche giocattolino da usare all'occorrenza.
Lui arriva, io avevo già parcheggiato e mi fa sengno di salire in macchina. Lo raggiungo in un attimo e in 5 minuti siamo a casa sua. Si vedeva che non vedeva l'ora e anche io.
Entriamo e Lui. "Tesoro, sono qui con la tua sorpresa", la moglie entra in soggiorno e mi guarda un po' interdetta. Aveva un leggins nero che sottolineava le sua game tornite e una maglietta bianca molto semplice dal quale si intuivano le sue belle tette. Non aveva trucco e aveva i capelli legati, ma era bellissima anche così.
Lei:" Che sorpresa sarebbe?" indicandomi
Lui:" Andrea, fa massaggi a domicilio, ho pensato che potesse farti piacere"
Non la vedevo molto convinta, però poi mi guarda e dice "Ok, mi trovi un po' così in disordine", ed io "Signora è bellissima e poi io sono un professionista, non bado a queste cose" (mai menzogna più grande fu proferita).
Lei:"Cosa devo fare?"
A:" Potrebbe stendersi sul letto di traverso vicino al bordo a pancia in giù, magari con una asciugamano sotto e uno per coprire i glutei"
Lei: "Quindi dovrei essere nuda"
A:" Signora non si preoccupi, se mette l'asciugamano io vedrò solo la schiena e le gambe e poi c'è suo marito presente"
Lui:"Dai Tesoro non fare la timida, Andrea è un professionista, l'ho scelto apposta per te"
Qui temo che il marito abbia un po' esagerato e ho l'impressione che lei cominci a mangiare la foglia, ma forse vuole stare al gioco.
Lei:"Va bene vi chiamo quando sono pronta", va 5 minuti in bagno e poi si chuide in camera da letto.
Io rivolto al marito:" Posso usare il bagno un attimo anche io?"
Lui:" Certo, vai"
Entro in bagno mi spoglio e mi metto solo la canottiera aderente e il pantaloncino, senza boxer, appena mi fosse venuto duro (ed era già sulla buona strada) si sarebbe visto subito.
Poco dopo che sono uscito dal bagno la mogle ci chiama: "Sono pronta"
Lui:"Prego, vieni di qua" e mi guida in camera da letto, per un attimo ho avuto l'impressione che fosse un somelier che mi offriva un vino prelibato
Lei si era messa come le avevo suggerito, appoggiava la testa sulle braccia incrociate e guardava fuori dal letto, le gambe sporgevano un po', i capelli sempre legati. Aveva una bella schiena e le gambe tornite e lisce erano molto sensuali. I'asciugamano purtoppo copriva il pezzo forte.
Mi posiziono sul fianco del letto dalla parte della testa, prendo il gel e comincio dalla zona collo, delicatamente. Era un po' tesa, ma aveva una pelle liscia e vellutata e le mie mani scorrevano sulla sua schiena grazie al gel.
Lui:"Amore come sei tesa, rilassati un po', Andrea è qui per farti stare bene". Altra allusione pesante, tanto che lei lo guarda per un attimo attonita.
Io intanto scendo piano piano sempre più giù, le massaggio i fianchi e poi risalgo in un ciclo continuo che comincia a scioglierla.
Appena la sento rilassarsi e godersi il massaggio oso un po' di più, con le mani arrivo sotto le ascelle e le lambisco i contorni del seno e poi scendo giù verso i fianchi e, mentre li massaggio, i pollici si insinuano sotto l'asciugamano.
Lei sembra godersela ad occhi chiusi, il marito in piedi a fianco a me mi lancia uno sguardo complice.
Lui:"Vedi Tesoro, come è rilassante e piacevole"
Lei:"Sì, hai ragione, mi sto proprio lasciando andare" risponde quasi provocatoria
Passo quindi alle gambe, parto dai piedi, poi salgo piano piano sui polpacci ed esploro gradualmente le cosce, per ora solo dall'esterno.
Le mie mani la accarezzano e le lambiscono le natiche, senza però toccarle e intanto il marito comincia a toccarsi il cazzo nei pantaloni.
Riparto di nuovo dal collo e scendo piano, insinuando sempre di più le mani sui fianchi attorno ai seni, arrivato vicino alle natiche posiziono entrambe le mani sui fianchi e comincio a salire piano fino ad insinuarmi sotto l'asciugamano. Lei apre gli occhi e guarda il marito, lui restituisce uno sguardo complice ed io vedo una certa luce di sfida nei suoi occhi. Continuo a salire sempre di più, sempre di più spostando l'asciugamano fino a scoprire un culo spettacolare, tondo, accogliente morbido che palpo con avidità.
Mi giro e lei se la sta godendo:" Signora, lei ha un corpo fantastico"e lei con sguardo malizioso :"Vedo che apprezzi soprattutto alcune parti".
Lui:"Ero sicuro che Andrea ti avrebbe apprezzato" e lei lo guarda maliziosa
Allora supero il culo e scendo di nuovo sulle cosce e le gambe godendomele per bene, quando risalgo questa volta passo per l'interno cosce, ma prima prendo un'altra bella dose di gel, la zona deve essere lubrificata bene!
Le mie mani salgono fino ad arrivare nel solco dei glutei e lei non oppone resistenza anzi allarga un po' le gambe, comincio a passarle piano dal buchino fino a lambire le grandi labbra, la sento contrarre le natiche e vedo che guarda di nuovo il marito, forse aspetta un intervento, ma lui:"Vedi Amore come ti stai lasciando andare, dai Andrea vai avanti così"
Decido allora di osare ancora un po', ritorno sulle cosce e le metto la gamba destra a 90° per massaggiarla meglio, passo dalla coscia al gluteo in un massaggio ciclico senza fine in cui il taglio della mano le passa in mezzo alla fica, non la sto masturbando, ma quasi. Ha una bella fica, pelosa ma ben curata, proprio come piace a me ed è già bagnatissima.
In questa posizione è quasi su un fianco, quindi il seno destro è quasi scoperto, prendo un altro po' di gel e dalla coscia passo al fianco e su su fino al seno. Glielo prendo in mano e comincio a palparlo, avrà avuto una quarta bella soda, una goduria fra le mani. Lei si sposta definitivamente sul fianco per agevolarmi, aveva dei grossi capezzoli rosa, cominco a stuzzicare quello destro con la punta delle dita. Quasi subito diventa duro come un chiodo.
A questo punto lei si gira a pancia in su, che spettacolo di femmina! Comincio a palpalre tutte e due le tette, i capezzoli svettavano quasi stessero per staccarsi, poi scendo giù e le passo la mano destra in mezzo alle cosce e sulla fica, ero eccitatissimo. Non ce la faccio più, mi abbasso ed inizio a succhiarle i capezzoli, prima il sinistro e poi il destro in alternanza mentre le palpo le tette. La mano destra scende fino alla fica, le metto un dito dentro, nessuna resistenza, allora due, poi tre, aveva la fica talmente allargata che avrei potuto metterci il braccio, così comincio a masturbarla praticamente con tutta la mano. Lei comincia ad ansimare, il marito si sta godendo la scena quasi ipnotizzato, lei si gira e lo guarda, ma il suo sguardo è vuoto, allora lei si riquote, si ferma si mette seduta, lo guarda e dice:"Ancora non ti basta, mi sono fatta mettere le mani dappertutto, sto godendo come una Troia, ma ancora non ti basta?" e lui :"Amore mi fai impazzire così, ti voglio Zoccola, lo vedi come hai eccitato Andrea" e lei:" Ah sì devo essee Zoccola? devo farmi scopare dal tuo "Massagiatore"? e va bene, ora vedrai quanto sono Zoccola, uscite fuori, vi chiamo io".
Noi ci guardiamo interdetti, ma usciamo dalla camera da letto, dopo qualche minuto ci sentiamo chiamare,
La moglie aveva indossato una vestaglietta trasparente nera con i ricami in pizzo che arrivava a mezza coscia, chiusa da una cinturina di seta, delle mutandine nere di seta e delle autoreggenti nere super sexy con un fiocco di seta sul bordo e un disegno a strisce bianco. Non portava il reggiseno, le aureole si intravedevano sotto la vestaglietta ed i capezzoli erano così duri che sembravano volerla bucare . Ora aveva i capelli sclioti, un bel rossetto fuxia che evidenziava ancora di più le sue labbra sensuali e dello smalto coordinato. Era una bomba ed io stavo impazzendo dalla voglia di scoparla.
Lei:"Sono abbastanza Troia adesso"
Il marito:" Sì Amore, così ti voglio, una vera Puttana da offrire a mio piacimento"
Io mi tolgo la canottiera e vado verso di lei che mi guarda con desiderio, finalmente la bacio, le mie mani possono ripercorrere il suo corpo senza indugi: le sue cosce tornite ed invitanti, il suo culo tondo ed accogliemte, la sua schiena liscia, le sue splendide poppe. Il mio cazzo era duro da far male e premeva su di lei attraverso i pantaloncini.
Mi sposto verso il lettone la porto verso di me, mi siedo e le sfilo piano le mutandine, la sua fica era uno spettacolo, un bosco da esplorare ed io comincio ad esplorarlo con la lingua. Saggio il clitoride e le grandi labbra, poi porto le mie mani sul suo culo generoso e affondo la faccia in mezzo alle sue cosce.
La mia lingua si fa strada dentro di lei ed io premo sempre più il viso sul suo corpo palpandole lo splendido culo. I suoi gemiti mi incitano a continuare:"Sì sono una Puttana, leccamela, così, mi fai impazzire." e rivolto al marito "E tu Porco, ti ecciti mentre mi leccano la fica eh", lui rispose solo annuendo, ma si vedeva che era super eccitato.
Dopo essermi gustato il sapore di quella fica stupenda, alzo il viso, mi tolgo i pantaloncini liberando finalmente il mio cazzo e le dico:" Una vera Zoccola lo prende anche in bocca, succhiamelo". Lei non se lo fa ripetere due volte si inginocchia in mezzo alla mie gambe e comincia un superbo pompino.
Io:"Ah sì come sei brava, che Bucchinara che sei, una vera Troia". Era davvero fantastica, me lo leccava fino a farmi impazzire e poi lo metteva tutto in bocca, una professionista del pompino.
A:"Oh si che Zoccola, mi fai venire così, sei troppo arrapante", stavo per esploderle in bocca, così lei si ferma, ma io le abbasso di nuovo la testa "Voglio venirti in bocca, Puttana", lei esita un po' poi ricomincia con più foga di prima e dopo qualche pompata le esplodo in bocca, sta per sputare, ma poi cambia idea e ingoia tutto.
Io continuo ad incitarla "Ti è piaciuto eh, continua a succhiare Puttana, continua", la sua maestria mi tiene il cazzo duro, quando ormai era chiaro che non si sarebbe ammosciato le sollevo il viso e: "Dai Porcona, mettiti sul letto che ho voglia di chiavarti"
Lei si alza e rivolta al marito "Sei contento ora, ho ingoiato anche la sua sborra. Non ti basta? Vuoi che mi faccia scopare?" e lui "Sì Tesoro, non fermarti ora, fatti scopare, voglio offrirti a lui come la più maiala delle Troie"
Io la raggiungo da dientro, le sciolgo la cinturina e le sfilo la vestaglia. La abbraccio da dietro, il mio cazzo premeva sul suo culo accogliente e le mie mani le palpavano avidamente le tette.
Lei si lascia andare al mio abbraccio per qualche minuto, poi si gira e va verso il letto chiededomi di seguirla con lo sguardo. Si sdraia a pancia in su con le ginocchia raccolte, le spalanca piano fino a offrimi lo spettacolo del suo caldo bosco e rivolto a me "Scopami, voglio il tuo cazzo"
Mi avvicino piano, eploro le sue cosce voluttuose con le labbra, salgo su su fino alla fica. La lecco con vigore e poi salgo ancora, sulla pancia e poi i capezzoli che succhio con avidità. Mi tiro su, appoggio il cazzo sulle grandi labbra e finalmente la penetro, era calda come un forno e fradicia di umori. Comincio a pomparla prima piano, poi sempre più veloce, lei comincia ad ansimare."Sì scopami così, così". Le sua mani attravresano il mio corpo, mi esplora il petto, la schiena, sono in visibilio.
Io:"Sì quanto sei Bona, quanto sei Porca, il tuo corpo mi fa impazzire: le tue cosce, le tue tette" e nel mentre le mie mani la percorrevano in lungo e in largo mentre la pompavo.
Stavo quasi per venire, allora esco da lei e le scivolo accanto, lei si mette sul fianco con il viso verso il marito. Il suo culo e i suoi fianchi erano irresistibili, le accarezzo la coscia sinistra sentendo la seta delle calze e poi passo alle natiche. Le allargo e mi avvicino con il cazzo cercando la sua fica, la trovo quasi subito, lei alza la gamba sinistra per agevolarmi la penetrazione, io mi incollo alla sua schiena e comincio a scoparla mentre con la mano sinistra le palpo le tette. "Sei Fantastica, sei una vera Maiala, una Porca vogliosa di cazzo" le dicevo godendomi i suoi gemiti mentre la scopavo.
Lei rivolta al marito:"Sei contento ora Porco, vedi come mi scopa per bene?" e poi rivolta a me"Sì chiavami, sono una Porcona, chiavami per bene".
Io avevo in mente un bel finale per farla godere a dovere, così la spingo a sdrairsi a pancia in giù, riprendo il gel e dallo zainetto prendo un Plug Anale rosso e un Cazzo di gomma, il marito mi guarda come a dire "E ora che vuoi fare?" e io con lo sguardo "Stai tranquillo".
Comincio a massaggiarle il culo con il gel, era così tondo e invitante, irresistibile! Lei non aveva ancora notato i miei giocattoli
Dapprima le massaggio le natiche, poi prendo una bella manciata di gel e comincio a stimolare il suo buchino:"Hai proprio un bel culo, adesso giochiamo un po'", lei si gira vede il Plug e chiede "Che vuoi fare?" ed io "Farti godere"
Il Plug è fatto con una punta adatta a stimolare il buchino e una pallina che entra tutta dentro appena il culo cede. Comincio a stuzzicarla e sento che geme di piacere, così mi faccio strada piano piano, lei fa un piccolo sussulto, allora lubrifico ancora di più il Plug e ricomincio.
La stimolo con calma e lei dopo poco si rilassa cosicché il Plug entra completamente. Io prendo il cazzo di gomma e lo ungo per bene con il gel, che ha un sapore dolce e gradevole al palato.
Comincio a stendermi su di lei e le sussurro "Ti sembra di avere un cazzo nel culo eh?", lei annuisce e io le passo il cazzo di gomma "Allora succhia questo così immaginerai di averne uno in culo e uno in bocca", lei lo prende e comincia piano a succhiarlo, io intanto mi faccio strada fra le sue natiche con il cazzo cercando la sua fica, lei si inarca quel tanto che basta per farmi entrare e io "Alla tua fica invece ci penso di persona" e comincio a pomparla.
Da quella posizione il mio corpo preme sul Plug spingendolo dentro ad ogni mia pompata, in pratica era come se la stessi scopando in culo e in fica contemporaneamente.
Lei."Oh, oh sì, sì" ed io:" Ti piace immaginare di avere un cazzo in fica, uno in culo e uno in bocca eh? Tre bei cazzi tutti per te, li vorresti?"
Lei:"Sì che bello, che bello" e rivolta al marito."Guarda ora, guarda come sono Troia, mi sta facendo anche il culo" e lui:"Sì Amore, devi essere sempre più Troia"
Io:"Puttana, succhia il cazzo mentre ti scopo" lei ricomincia subito e mentre la pompo da dietro i suoi gemiti arrivano strozzati dal cazzo di gomma.
La chiavo in quella posizione, sempre con più foga e ho davvero voglia di venire :"Oh sì Troia, quanto sei Troia, mi fai godere da pazzi" e così dicendo le esplodo dentro.
Le do qualche altro colpo, ma sono stremato. So però che lei non è ancora venuta, mi sposto, la faccio girare a pancia in su e mi faccio dare il cazzo di gomma.
Io: "Ecco così, appoggiati sul culo, lo senti il Plug che preme?", lei annuisce "Ora immagina di impalarti con il culo su un bel cazzo, mentre un altro ti sfonda la fica" Così dicendo le infilo il cazzo di gomma nella fica. Il cazzo era così lubrificato e lei così bagnata che entra in un attimo. Comincio a masturbarla, premendo il suo corpo verso il letto affinchè sentisse anche il Plug dietro.
Lei geme da pazzi ed io:"Ti piace così eh Puttana, stai godendo" e lei :"Oh sì, che Troia che sono. Porco guarda cosa mi faccio fare, guarda che moglie Troia che hai" e spalanca le cosce ancora di più puntandosi sul bacino, metre si tocca le tette con gli occhi chiusi, in estasi. Io le infilo il cazzo di gomma dentro sempre di più e sempre più veloce, quasi mi fa male il braccio, ma in quel momento non sento niente, sono in estasi anch'io. Questa mogliettina quasi riluttante era una Porcona come se ne trovano poche.
Il marito alla visione della moglie completamente disinibita non regge più e tira fuori il cazzo.
Si avvicina alla sua bocca e lo infila dentro:"Ti mancava un cazzo in bocca eh, Puttana. Devi ingoiare anche la mia sborra adesso"
Lei lo succhia avidamente, mentre io la masturbo con il cazzo di gomma e lui:"Sì, sei ancora più brava del solito, Bucchinara, fammi venire così, così" e le viene in bocca dicendo:"Brava non perdere neanche una goccia, ingoia tutto, Troia" e la guarda orgoglioso.
Ora bisogna far venire lei e io faccio del mo meglio per portarla all'apice stimolandola con il cazzo di gomma e finalmente dopo qualche minuto "Ah, ah, sì così bravo, vengo vengooooo" e si rilassa.
Mi rilasso anch'io, ora sì che il braccio mi fa male, siamo stesi tutti e due sul letto esausti, lei ha ancora il Plug nel culo e il Cazzo di gomma nella fica e respira ansante con gli ochi chiusi.
Dopo un paio di minuti, mi guarda con una strana dolcezza, si libera dei giocattoli e si alza dal letto presumibilmente per andare in bagno a darsi una sistemata, devo dire che anche se stremato apprezzo ancora il suo corpo nudo, in particolare il suo bel culo che mena con grazia mentre cammina.
Ritorna dopo qualche minuto, ha ancora il rossetto e i capelli sciolti, ma è vestita come quando sono arrivato, io raccolgo le mie cose e vado in bagno anch'io a darmi una pulita e a rivestirmi.
Quando esco trovo molglie e marito che parlano in salone, lei stava dicendo:"Ma come ti è venuto in mente..." poi mi vede e si rivolge a me con un sorrisino:"Mi ha raccontato che è un po' che siete in contatto e pianificavate questo scherzetto" ed io:"Sì ma non immaginavamo andasse così bene" ricambiando il sorriso malizioso.
Lei:"Siete due Porci, però non mi posso davvero lamentare" e guarda maliziosa il marito
Io:"Magari la prossima volta, possiamo vedere di averli in carne e ossa un altro paio di cazzi per soddisfarti, di sicuro li trovo un paio di amici che hanno voglia di scopare una bella donna come te"
Risponde Il marito:"Sarebbe fantastico poterti offrire a 3 stalloni!"
Lei:"Ma sei matto, non ti è bastato ancora? Devo essere la Puttana di un gruppo di sconosciuti?"
Io:"Io vi saluto, vi lascio alla vostra discussione" e così vado via, ma penso che lei non mi sembrava poi così arrabbiata e scandalizzata dall'idea di farsi chiavare da tre uomini contemporaneamente, era una protesta deboluccia. Mi sa che la mogliettina ci ha preso gusto a fare laTroia..........
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6 years ago
admin, 75
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Michela la barista - 2
Per una settimana insieme a me e Michela, al bar c'era anche sua figlia scesa al paesino per le ferie. La presenza della figlia l'aveva completamente trasformata. Non era più la troia che avevo scoperto essere. Ogni tanto cercavo un contatto fisico e lei mi rifiutava a volte anche in malo modo.
Finalmente sua figlia fini le ferie, e dopo una settimana sarebbe scaduto il mio contratto. Era fine ottobre e non serviva più l'aiuto al bar in quanto ormai c'erano poche persone al paesino.
Il giorno dopo la partenza della figlia ci ritrovammo così nuovamente da soli. Visti gli ultimi rifiuti, decisi di avere con lei il rapporto che avevamo nei giorni in cui c'era sua figlia, quindi un normale rapporto di lavoro.
Dopo qualche giorno, mi chiamò per svuotare il sacco della farina nel contenitore, e involontariamente sfiorai una sua tetta. Mi prese entrambe le mani e le portò al seno dicendomi: che c'è non ti arrapo più? e mi baciò.
Il rumore della porta d'avanti del bar ci interruppe e corsi al mio posto dietro al bancone. Non abbiamo più avuto modo di essere soli fino alla sera, quando gli spiegai che i suoi rifiuti mi fecero allontanare da lei. Mi spiegò che aveva paura che la figlia scoprisse qualcosa, ed inoltre in quei giorni aveva il ciclo e quindi era intrattabile.
Dalla mattina successiva cominciammo ad inviarci sms (all'epoca non c'era whatsapp) e notavo la sua voglia di avermi.
Il pomeriggio entrammo direttamente dal retro lasciando la serranda anteriore del bar abbassata.
Iniziammo subito a baciarci e le mie mani iniziarono a sbottonargli il pantalone e infilai una mano nelle sue mutandine e l'altra la passavo tra i suoi capelli.
in un battibaleno me la ritrovai inginocchiata con il mio cazzo tra le mani. Non ci pensò molto ad ingoiarlo tutto. Fu il mio primo bocchino che ricevevo, e che bocchino... Gli venni in bocca ma era talmente tanta che lo cacciò dalla bocca e gli schizzai anche i capelli biondi e ricci che aveva.
Me lo ripulì talmente bene che non avevo bisogno di lavarmi.
Mi disse, preparati che la prossima volta devi farmi godere tu.
Non vedevo l'ora
Continua..
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6 years ago
gianni30enne,
31
Last visit: 4 years ago
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Ulisse
E’ successo un giorno di agosto 2018, non tanto tempo fa. Avevo chiesto a mia moglie di andare al mare ma lei aveva declinato l’invito. Ho la fortuna di vivere sul mare, mi piace nuotare e trovo un crimine con belle giornate di sole non andarci. Meno male, dissi tra me e me, così vado a Capocotta, sperando di incontrare qualcuno.
Mi preparai un piccolo pasto vegetale, pomodori e un po’ di frutta, afferrai il borsone e scesi in garage.
Accesi il motore, partii e dopo aver svoltato due isolati mi fermai. Chiamai una persona conosciuta qui sul sito e con cui mi ero già visto una volta, ma niente da fare, era al lavoro. Quindi ripartii e intorno alle 0950 ero a Capocotta.
Presi borsone e ombrellone e mi avviai in spiaggia. Il mare era favoloso. Calmo come poche volte.
Piantai l’ombrellone, mi spogliai del tutto e detti una guardata in giro.
Eravamo tutti uomini oltre gli “anta”, nessuna donna, nessun giovane.
Dopo solo 5 minuti di sole decisi di farmi il primo salutare bagno. Avevo fiducia che nessuno avrebbe toccato nulla, ma per essere più sicuri chiesi a un signore, con due palle enormi e un cazzetto, se mi poteva dare una guardata alla mia roba. Aveva due palle veramente enormi. Chissà quanto sperma produceva.
Mi avviai. Entrai in acqua e feci una bella nuotata fino alla boa. Mi riposai un pò facendo il morto a galla, poi ripresi a nuotare per tornare a riva, ma come sempre accade, non riuscendo ad andare sempre dritto, approdai un po’ più distante dal punto da cui ero partito.
Tornando verso il punto in cui avevo piantato l’ombrellone passai davanti a un lettino in cui era steso un uomo tra i cinquanta e i sessanta. Era un po’ corpulento, ma faceva bella mostra un bel cazzo a riposo. Sicuramente una volta sull’attenti doveva avere una misura del tutto rispettabile.
Mi stesi sul lettino ad asciugarmi a pancia in sotto sperando che le chiappe a vento potessero in qualche modo richiamare l’attenzione. Ma niente. Nel frattempo continuavo a perlustrare la spiaggia.
Sono un versatile e come tale mi piace prenderlo e darlo. Non mi sarebbe dispiaciuto anche un giovane passivo. Ma niente. Però avevo voglia, anche perché questa estate si è rivelata, al contrario delle previsioni, magra di incontri. Vari soggetti contattati o che mi avevano contattato, desiderosi di incontri anche all’aperto, si sono rivelati una grande fregatura.
Finito di sciugarmi, presi il marsupio, e mi avviai verso le dune retrostanti. Una volta salito mi diressi nella direzione dove c’erano un po’ di uomini sparsi qua e là.
Arrivato sul posto vidi una coppia di uomini distesi sull’asciugamano intenti in un “tranquillo” sessantanove.
Senza fretta se lo leccavano e se lo pippavano a vicenda. Intorno, distanti non più di 8 metri, 3, 4 uomini che guardavano. Qualcuno che si toccava l’uccello.
La cosa mi ricordò un video sulla spiaggia naturista francese “Cap d’Antibes”.
Rimasi a guardarli anche io. Avevo quasi voglia di unirmi ai due scopatori, chiedendoglielo ovviamente. Chissà che reazione avrebbero avuto. Ma non riuscivo a prendere la decisione. Intanto dentro di me aumentava la voglia. Uno dei due aveva un pene tra il normale e il super. L’acquolino in bocca aumentava. Avevo una gran voglia di succhiarglielo.
A un certo punto vidi un altro uomo tra noi guardoni. Era ad una distanza di 5, 6 metri da me. Aveva un profilo greco, lineamenti scuri, barba nera curata, corpo normale. Non grasso né palestrato, tutto sommato si potrebbe dire un bell’uomo. Mi ricordò Bekim Fehmiu, l’attore che impersonò Ulisse nello sceneggiato RAI degli anni 60. Ogni tanto si toccava l’uccello anche lui.
Stando lì in mezzo alla natura, nel modo più naturale che ci sia, ossia nudi, la mia mente corse ai comportamenti che certi animali utilizzano per attuare il richiamo sessuale.
Invece di toccarmi l’uccello, cominciai a passarmi la mano nel sedere. Iniziai a carezzarmi il culo, poi mi infilai la mano, e quindi il dito verso l’ano. Aspettavo una reazione che infatti non tardò ad arrivare.
Dopo un po’ sentii la sua mano poggiarsi sulle mie chiappe. Poi il dito scivolare verso l’ano. Istintivamente io gli toccai il cazzo.
Mi girai. Ci guardammo e ci salutammo. Poi dopo un po’ ci dirigemmo in mezzo ai cespugli per trovare intimità. Ma alcuni posti erano veramente squallidi per la sporcizia. Girammo un po’ finché trovammo un sentiero un po’ più pulito. Iniziammo subito con il toccarcelo a vicenda mentre i nostri sguardi si incrociavano. I suoi occhi emanavo un fluido magnetico. Mi sentivo quasi ipnotizzato. In breve le nostre bocche si trovarono unite, e le lingue a ricorrersi.
Non ricordo chi fu il primo a prenderlo in bocca, ma ha poca importanza. A vicenda ci si inginocchiava per succhiarcelo. Finché dopo un po’, mentre lui era intento a succhiarmelo, vedendo il suo cazzo bello eretto, afferrai il marsupio, tirai fuori il preservativo e glielo passai invitandolo a indossare, mentre io mi passavo un po’ di lubrificante sull’ano.
Quindi mi girai e mi piegai un po’. Aveva il pene come piace a me, di quelli che iniziano con il glande a punta per poi allargarsi.
Lentamente entrò tutto dentro e tenendomi per i fianchi cominciò la cavalcata. Ohh che bello, sentirlo andare e venire. Intanto con la mano mi carezzavo l’uccello per non fargli perdere erezione. Poi chiusi gli occhi e con la mente vidi la sua spada che entrava ed usciva, entrava ed usciva.
“Sii, ancora, non fermarti” riuscirono a dire le mia labbra mentre lasciavo libero il mio uccello e con entrambe le mani afferrai le sue chiappe attirandolo verso di me. Questo fu un chiaro segnale per lui. Mi afferrò per il petto e cominciò ad assestarmi dei colpi più secchi e decisi. Era proprio un piacere.
La passione e l'irruenza con cui mi stava possedendo provocò da li a poco il mio orgasmo. Non dovetti aspettare molto per poter sentire esalare anche i suoi gemiti di piacere.
Rimanemmo un po’ attaccati, poi presi un fazzoletto l’aprii e ci misi dentro il preservativo, la sua confezione, e gli altri fazzoletti con cui ci pulimmo e che buttai nel secchione una volta tornato in spiaggia.
E’ BELLO SCOPARE ALL’APERTO, DOVE VI PARE E PIACE, MA CAZZO NON COSTA NULLA PORTARSI VIA LA SPORCIZIA, IN PARTICOLARE QUELLA NON BIODEGRADABILE COME I CONDOM LE CONFEZIONI E LE BOCCETTE D’ACQUA!! QUESTO PAESE STA DIVENTANDO UN IMMENSO MONDEZZAIO PER COMPORTAMENTI STUPIDI. PORTATEVI UNA BUSTINA QUANDO ANDATE A SCOPARE ALL’APERTO!!
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6 years ago
singlebsx1959,
59
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Marito cockold
Ti sento suonare alla porta. Lei ti apre. Io sto sopra nel mio studio. Ansioso scendo nel piano di sotto per sentire cosa vi dite nel piano terra (la casa è a tre piani). L’ho preparata come tu mi hai chiesto: autoreggenti nere, mutandina rossa, gonna di raso attillata, tacchi molto alti, décolleté spinto che lascia vedere le coppe gonfie dei seni.
«Ciao, entra» - dice lei.
«Ciao, finalmente!» - sento dire a te.
Poi silenzio. Evidentemente vi state abbracciando e baciando. Mi spingo sulle scale e sbircio. Vi state baciando in bocca: con le lingue vi rovistate… vi succhiate la saliva… con il capo reclinato all’indietro lei ti succhia la lingua… la tieni stretta con una mano sul culo… le fai sentire l’uccello già duro sulla pancia… vi contorcete…
«Dai, vieni» - finalmente riesce a dire lei, staccandosi. Ti prende per mano e ti conduce nel salotto.
«Cosa possiamo offrirti?»
«Va bene anche un caffè».
«Amore – dice lei chiamandomi – ci vieni a preparare un caffè».
Io scendo le ultime scale e mi presento. Ci stringiamo la mano e me ne vado a preparare il caffè. Dopo un po’ arrivo e vi servo un vassoio con due tazze di caffè e vari tipi di biscotti. Lei è seduta su una tua coscia, con una mano posata sulla patta dei tuoi pantaloni a gustarsi il rigonfio duro del tuo uccello.
«Ci vediamo dopo» - balbetto e fingo di tornare nel mio studio. In realtà resto a sbirciare lungo le scale.
Vi vedo che continuate a pomiciare mentre prendete il caffè… vi baciate in bocca… le palpeggi le tette… tiri fuori i seni dal décolleté e li lecchi… succhi i capezzoli…
«Dai, andiamo in camera da letto» - dice lei svincolandosi tra i contorcimenti. Ti prende per mano e ti conduce, mentre tu con una mano le alzi la gonna e la palpeggi nel culo liscio e sodo. Entrate in camera e accortamente lasciate la porta socchiusa per fare in modo che io in qualche modo partecipi… almeno sentendo e possibilmente vedendo… Lei si siede sul bordo del letto: tu in piedi davanti a lei, con la patta dei pantaloni davanti al suo viso… ti sbottona… tira fuori l’uccello, gonfio, duro (io posso vederlo), lo scapoccia … annusa… comincia a leccare… Se eccitatissimo, la prendi per la testa e glielo ficchi tutto dentro… glielo spingi in gola e cominci a stantuffarla… lei geme… bava… a un certo momenti tiri il cazzo, le sollevi la testa e la baci in bocca… ti scosti un poco… lei resta a bocca aperta… con la lingua fuori… e tu le sputi sopra la tua saliva… prima sulla lingua e poi direttamente in bocca… lei assapora e ricomincia a ciucciarti l’uccello… Lei apre e inghiotte… lecca e succhia… scende sui coglioni e lecca anche quelli… A un certo momento cominci a stantuffarla con forza… geme… vedo rivoli di bava che le colano dalla bocca…
A un tratto la sollevi, con il suo aiuto ti togli i pantaloni, le mutande e tutto il resto. Quindi spogli lei… completamente nuda… completamente nudi entrambi… la giri con il culo verso di te… la fai mettere in ginocchio sul bordo del letto… a pecora… con una mano le prendi la testa… per i capelli… e la tieni inchiodata sul letto… con l’altra prendi il tuo mastodontico uccello e glielo punti tra le chiappe…
Vedo il tuo cazzo che svetta maestoso davanti alla sua fighetta tutta bagnata, Lei allunga la mano tra le cosce, te lo prende e se lo ficca dentro… ma, nonostante la vagina sia lubrificata dai suoi liquidi, l’uccello entra con difficoltà: è troppo grosso, sia in larghezza che lunghezza… vedo il suo corpo che si contorce, non so se per piacere o dolore…lo vuole tutto dentro… tu pompi con forza ed ecco che entra… le scuoti l’utero… tutto il suo pancino si contrae e si scuote… gode come una cagna, penetrata dal tuo uccello… ad un certo punto lo tiri fuori dalla fica e glielo punti sul buco del culo…
No, mi fai male! – implora lei.
No, dai…- piagnucola ancora.
Ma tu, impietoso, la schiacci sul tuo cazzo…lo tieni dritto sul suo sfintere…
Noh! Noh! Noh! – geme lei.
Vedo il tuo uccello che comincia a entrarle nel culo… prima la capoccia … poi dai un colpo possente… ed ecco che sei tutto dentro…
Nooooooooh! – strilla.
Ma tu ormai glielo hai spaccato il culo. Dopo una decina di minuti di crudele stantuffamento finalmente ti sentiamo dire:
Vengo… vengo… vengo…
Lei si solleva e al posto del culo porge la sua boccuccia… glielo ficchi dentro e sborri a più riprese… la tieni con la testa ferma… ingoia… ingoia… ma un paio di rivoli le colano dalle labbra… quando molli la presa e finalmente può sollevare la bocca dal cazzo… con una mano raccoglie la sborra che cola e se la porta in bocca, leccandosi le dita…Tu sei sfinito. Ti allunghi sul letto… accanto a lei… che pure si rilassa… il cazzo è ancora duro, possente; filamenti di sborra continuano a gocciolare insieme ai suoi liquidi.
«Amore, vieni» - mi chiama lei.
Io, che già stavo sbirciando dalla porta socchiusa, entro… sono quasi nudo. solo con la camicia… sbottonata… ho il cazzo semifloscio…
«Amore – dice lei rivolta ancora a me – prendi un fazzoletto di carta e pulisciglielo».
Io ubbidisco. Prendo un fazzoletto di carta e te lo pulisco, con delicatezza, piano piano… provo gusto a farti docilmente questo servizio. E lei (sempre rivolto a me):
«Amore, c’è il rischio che resti incinta. Sai cosa devi fare per evitarlo… dai, amore, ora leccami tutta e togli ogni traccia del suo seme da dentro di me....così non corro nessun rischio e mi darai un’altra prova che mi ami da impazzire».
E anche ora, ormai rassegnato e devoto solo al suo piacere, ma in fondo perché godo anch’io, rispondo di sì. Mi metti tra le sue cosce, tiro fuori la lingua e comincio a leccarle la fica… lecco i suoi umori e la tua sborra… allargo le labbra grandi, poi le piccole, e ficco la lingua nella sua vagina… la pulisco… succhio… rificco la lingua… risucchio… con cura la ripulisco di tutta la sborra che le hai lasciato dentro. Quando penso di aver finito e mi sollevo, ho tutto il viso imbrattato delle vostre impurità.
«Vatti a lavare» – ordina lei.
«Vado prima io» - intervieni tu.
«Andate insieme» - dice lei.
Quando siamo nel bagno, io tu ti metti in piedi davanti al bidé. Io mi inginocchio e ti lavo il cazzo, i coglioni e anche il culo. Con cura e delicatezza. Dopo che ti ho asciugato, come ultimo atto di devozione ti lecco la cappella. Vorrei succhiartelo il cazzo. Ma me lo impedisci.
«Adesso basta. Vatti a curare di lei. La prossima volta ti farò ancora vedere come me la inculo».
«Ok» - balbetto.
Quando sei perfettamente rivestito e pronto per andartene, abbracci la mia lei e le dai un bacio in bocca, mentre le palpeggi le tette e il culo. Le ficchi la lingua dentro e la rovisti fino alla gola… lei gode e succhia…
«Sei magnifica – le dici – succhiami ancora il cazzo così…». E la spingi con la testa verso la tua patta nuovamente gonfia. Lei ti sbottona, lo tira fuori e comincia di nuovo a leccarti e a ciucciarti… glielo strofini sul viso… lei apre le labbra e tu glielo infili dentro con forza.
Io guardo stupito e confuso… resto inchiodato di fronte allo spettacolo che mi offrite. La scopi in bocca per una decina di minuti. Ogni tanto lo tiri fuori… bagnato e gocciolante della sua saliva… lo prendi in mano e glielo sbatti sulle labbra, sulle guance, sugli occhi… e lo rificchi dentro… fin quando di nuovo sborri… la tieni ferma tenendola per i capelli…
«Succhia tutto, troia».
Glielo scoli bene dentro… con una mano ti spremo il canale lungo l’asta per scolarlo fino all’ultima goccia… quindi piano piano lo tiri fuori. Io estatico ed eccitato, prendo un fazzolettino di carta e mi avvicino per ripulirmelo… comincio dai coglioni, la base della mazza e poi piano piano risalgo fino alla cappella…
«Cara – dici tu rivolto a lei – ho l’impressione che il tuo lui oltre ad amare te ama anche il mio cazzo».
La mia lei, ancora in ginocchio davanti a te, fa di no con la testa. Ma tu, rivolto a me, mi ordini indicando il tuo uccello:
«Bacialo, dai, bacialo. Se l’ami veramente, devi desiderare tutto quello che piace a lei».
Ed ecco che io posi la mia bocca sulla boccuccia del mio uccello… mi spingo anche a dare una leccatina alla cappella…
«Lo vuoi succhiare?»
Faccio no con la testa.
«Va bene. Ormai sono già spompato. Sarà per la prossima volta».
A questo punto ti rimetti l’uccello dentro i pantaloni e ti riabbottoni. Io e la mia lei stiamo entrambi sempre in ginocchio davanti a me. Ci dai uno scappellotto e finalmente te ne vai.
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6 years ago
playme,
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Temporale estivo
Tengo a precisare che questo è un racconto realmente accaduto.
Ho la fortuna di vivere nel nord della Sardegna, in una città sul mare e ricca di turisti.
Giorni fa, approfittando dell'uscita in ritardo dal lavoro di mia moglie, decido di fare un giro nella spiaggia dove è autorizzato il naturismo ma è anche frequentata da famigliole, opto per la parte che abitualmente occupano i primi, con la speranza di riuscire a trovare una coppia esibizionista.
La giornata non era delle migliori, la mattina sole mentre nel primo pomeriggio nuvoloso, in lontananza si sentiva tuonare e il cielo diventava tutto scuro.
A metà spiaggia si scatena un vero diluvio, tutti sono costretti a ripararsi sotto gli ombrelloni oppure con gli asciugamani sulle spalle.
Nelle mie vicinanze ne noto uno, con due ragazze, che poi scoprirò essere spagnole, che completamente nude cercano riparo. Avvicinandomi chiedo gentilmente di potermi riparare mentre si aspettava che la pioggia diminuisse.
Soliti discorsi di convenevoli, ma notavo che le gocce fresche della pioggia provocavano, nelle due, piacevoli reazioni sul loro corpo.
Avevano pressapoco la stessa età, circa 38 anni, una mora e alta circa 1.70, seconda di seno con aureole scure e capezzoli sull'attenti, bel culo e patatina tutta rasata. La seconda castano chiaro, un pochino più alta della sua amica, un seno piccolo ma capezzoli duri e dritti con un culo da favola.
Il temporale non accenna a diminuire e le due, dopo essersi avvolte con i pareo, stanno decidendo di lasciare la spiaggia e spostarsi nella loro auto parcheggiata dietro le dune.
Non sapevo come comportarmi essendo la prima volta che mi capita una situazione del genere, comunque ringrazio le due per l'ospitalità, offrendomi di darle una mano con la borsa frigo e quella degli asciugamani, ricevendo un diniego.
Comincio ad avventurarmi, sotto la pioggia, in direzione dove avevo parcheggiato la mia macchina, quando la "mora" che chiamandomi mi offre di accompagnarmi con la loro auto.
Ringrazio e ci dirigiamo verso il Suv oltre le dune.
In macchina mi siedo nel sedile posteriore.
Il calore del nostro corpo con la pioggia esterna fanno appannare in un istante i vetri, creando così un ambiente intimo.
Noto nel loro sguardo una certa complicità e la mora senza aprire lo sportello, scavalcando i sedili, viene a sistemarsi al mio fianco. Ho il cuore a mille e il mio compagno di giochi già comincia a fare il monello nel costume a boxer che indossavo.
Prendendo un po di coraggio mi avvicino e comincio a sfiorarle il collo, spostando i capelli e accarezzando, lei si rilassa e mi lascia fare.
Intanto la sua amica al posto di guida, si sistema meglio nel sedile guardando.
Aprendo il pareo, trovo i suoi seni, sodi e vogliosi di essere toccati, i capezzoli sembravano due chiodi di quanto duri. Non aspettai oltre, prendendo a leccarli e mordicchiare. Lei cominciava a sospirare e lasciandosi andare sul sedile.
Iniziai cosi a baciarla e scendere verso il suo fiorellino, soffermandomi sull'ombelico e interno coscia.
Trovai tra le sue gambe un vero lago di umori, le grandi labbra di colore scuro, semi aperte e accoglienti,
Cercai con la punta della lingua il suo clitoride duro, ogni leccata provocava il lei un gemito di piacere. Continuai così sin quando non ebbe un orgasmo delirante, continuava a tenermi la testa premuta contro il suo succoso frutto.
Tastai le sue natiche e mi feci strada verso l'ano, notando di provocargli piacere, continuando intanto a succhiare gli umori provocati dal suo orgasmo.
Con il cazzo duro come il marmo che reclamava le attenzioni, mi levai il costume. L'attesa non durò a lungo, così che "lui" venne avvolto da una lingua calda e vogliosa.
La spagnola sapeva farci con la bocca, alternando lingua e gola, stimolandomi l'ano con il dito medio della mano,
Devo essere sincero, non resistetti molto e mi svuotai completamente nella sua bocca.
Ci ripulimmo e asciugammo dal sudore.
Mentre mi accompagnavano all'auto ci promettemmo di rivederci in quella spiaggia nei prossimi giorni.
Ci salutammo tutti e tre con un bacio con la lingua.
E' arrivata l'ora che vada a prendere mia moglie dal lavoro.............
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6 years ago
nespolino61,
56
Last visit: 6 years ago
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Michela la barista
Scusate la lunghezza ma essendo una storia vera, è piena di dettagli
Nel 2005 avevo 21 anni e avevo bisogno di lavorare. Parlando con il mio migliore amico mi disse che i suoi zii per il bar cercavano personale per il bar-pizzeria. I coniugi Michela e Angelo furono felici in quanto mi conoscevano e si fidavano di me. Iniziai nel mese di giugno, andavo la mattina alle 10 per caricare i frigo e poi tornavo con Michela alle 14:30, lei preparava l'impasto per la pizza e io stavo al bar. Notai subito dal primo giorno gli apprezzamenti che i clienti abituali del bar rivolgevano a Michela, all'epoca 47 enne in carne ma ben curata, capelli biondi tinti, rossetto, con una 5 di seno e un culo grosso.
Da dopo ferragosto il bar chiuse per le ferie e loro hanno una casa al mare in Calabria ed avendo entrambe le figlie al nord proposero a me e al mio amico di andare con loro. Io e il mio amico dormivamo nella stanza adiacente alla loro e scherzavamo sul fatto che la notte avremmo sentito i suoi zii scopare. Da premettere che Angelo ha 9 anni in più rispetto a Michela. Dopo la prima settimana, non si sentiva scopare, e io e il mio amico pensavamo scopassero il pomeriggio quando noi rimanevamo in spiaggia e loro tornavano per la penichella. Un pomeriggio decisi così di verificare e con una scusa mi liberai del mio amico e tornai in silenzio a casa. Stavano dormendo, ed era impossibile che avevano scopato perchè erano rientrati poco prima di me. I giorni passavano velocemente e Michele iniziava sempre più a farmi venire strani pensieri. Una notte mi alzai per andare in bagno e passai dalla loro camera mi fermai a sbirciare e notai Michela con solo le mutande e le tettone libere. non mi accorsi che era sveglia, e mi disse sottovoce: che c'è anche tu hai caldo? io gli risposi affermativamente con la testa e andai in bagno. Ovviamente con il cazzo duro impiegai più tempo per pisciare, e quando uscii dal bagno, Michela non era più a letto ma era in cucina a bere dell'acqua sempre con solo le mutande addosso. Mi avvicinai per bere anch'io e mi disse che sarebbe uscita in terrazzo a prendere un pò di refrigerio e se volevo potevo andare con lei a fare due chiacchiere. Accettai l'invito e ci sedemmo uno di fronte all'altro. Ovviamente ero imbarazzato perchè la visione delle sue tettone mi fece rizzare il cazzo. Poi mi disse che se volevamo portare quanlche ragazza a casa, loro ci avrebbero lasciato la casa libera per qualche ora, e mi confessò che ci vide andare in spiaggia con due ragazze. la conversazione si fece piccante, con battutine e si scusò se era in topless ma aveva troppo caldo, e poi mi disse che lei non si vergognava di mostrarsi davanti a me perchè mi reputava come un figlio. Ovviamente lo stesso non era per me, che volevo schizzarla ovunque... Poi la conversazione si fece più piccante e gli feci una battuta: tu e gino fate l'amore in silenzio. Al che lei iniziò a ridere e disse: non lo facciamo in silenzio, non lo facciamo proprio. Sono 2 anni che non mi tocca..
Rimasi senza parole e cambiammo discorso. Dopo qualche giorno io e il mio amico tornammo al nostro paese e loro rientrarono dopo una settimana per riaprire il bar.
Quell'anno a fine settembrefaceva ancora caldo e al bar lavoravamo ancora con la tenuta estiva. pantaloncini di lino e t-shirt. Ovviamente anche Michela nonostante il suo fisico prorompente indossava pantaloncini di lino e magliettina, e quando ci incrociavamo dietro al bancone spesso strusciava il suo culone contro di me. Un pomeriggio, non c'era nessuno, e lei passò davanti a me per prendere il lievito per l'impasto. Si chinò per prendere il lievito e il pantalone di lino mise in mostra il suo culone. in un attimo il mio cazzo si fece duro, e quando passò e i nostri corpi si strusciarono, mi venne d'istinto spingere il mio cazzo sul suo culone. il giorno succissivo accadde la stessa cosa, solo che invece di passare dandomi le spalle, passò frontalmente a me, si fermò e guardandomi negli occhi disse: perchè ora non spingi? e mi tocco il cazzo e mi baciò mettendomi la lingua in bocca. le sue carezze sul mio cazzo, in breve tempo mi fecero sborrare nelle mutante, sporcando così anche il pantalone. Lei si rifugiò in pizzeria ed io ero scioccato per quanto accaduto. Mi cambiai nel bagno e ritornai dietro in bancone. per tutta la sera non ci guardammo nemmeno.
Il giorno successivo entri nel bar e lei era con dei clienti, io presi la mia posizione e lei finite le chiacchiere andò a preparare l'impasto. Rimanemmo nuovamente soli, ero deciso ad affrontare la situazione e scusarmi con lei. Ma mi anticipò e mi disse: credevo mi volessi accontentare, ma invece sei troppo veloce e scoppiò in una risata. La porta del bar mi fece ritornare al mio posto, e dopo aver servito i clienti e questi erano usciti, chiusi la porta a chiave, andai nel retro dove Michela stava preparando l'impasto, mi tirai il cazzo fuori e accompagnai la sua testa verso il mio cazzo. La suo bocca larga lo accolse tutto in bocca e mentre ciucciava e con la lingua giocava con la cappella emetteva dei mugolii di piacere. dopo un pò gli tolsi il cazzo da in bocca e sborrai. Si alzò mi disse: oggi già va molto meglio, però la sborra non si spreca. E mi baciò
ero fuori dai panni, michela si svelò essere una gran troia...
segue
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6 years ago
gianni30enne,
31
Last visit: 4 years ago
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Quella volta al cinema
Lei si era convinta ...e quella sera allo spettacolo sarebbe andata solo con le autoreggenti e un vestitino che poco laciava alla immaginazione.
Entrammo in sala e seppur deluso dalle poche presenze ci accomodammo in ultima fila per poter giocare un po' tra noi ... qualche carezze e un ditalino avrebbe soddisfatto il desiderio.
Dopo poco inizio dei titoli , arriva a sorpresa un ragazzo che si siede proprio al suo fianco anche se c'eranno tanti posti liberi ma si sa con le prenotazioni non ci si domanda ....
passa qualche minuto e lei che aveva già scoperto le gambe mostrando autoreggenti, vedo che si muove e sempre di più verso lui... che sta facendo cosa stanno facendo ... sembravamo ragazzini .. lei stava facendo piedino giusto per giocare un po ma lui prese quel gesto come un invito ...
la mano destra arrivo al ginocchio e inizio piano piano a risalire sino al bordo della calza ... lei si lasciava andare e non mostrava segni di voler smettere ... bene pensai... e infatti il ditalino che arrivò la porto in estati ...
l'invito verso i bagni non lasciava dubbi .. lei lo segui ... un po di vantaggio e mi avvicinai anch'io
lei era senza vestitino e le autoreggenti mostravano ancor di più il sesso gonfio dalla ricerca di piacere
dopo avergliela leccata per qualche minuto ... lei si chino per assaggiare l'oggetto del piacere .. ma non ci fu tempo .. l'aveva già messa a pecorina e senza indugio la stava penetrando .. lei perse il controllo e inizio ad urlare di piacere .., e li la sorpresa vera... una domanda una sola domanda "ne vuoi di più , ne vuoi altri ...?" ...
"si prendetemi tutti !..."
era fatta ... non mi ero accorto ma ero stato raggiunto da altri tre ragazzi .. che non persero tempo e le saltarano addoso .. ora aveva da fare con quattro ragazzi ... che a turno la penetravano facendole ragiungere più orgasmi .. e lasciandole il succo in bocca ...
...
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6 years ago
alfrredoro,
53/53
Last visit: 1 year ago
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L'asta di beneficenza
Le feste di fine anno ci spingono ad essere più buoni e a fare beneficenza e così accetto l'invito di una coppia, che conosco da un po a partecipare alla loro asta natalizia.
Conoscendo quanto sono porcellini, immaginavo che ci sarebbe stato un intrigante gioco erotico ma non immaginavo di essere io l'oggetto di questa fantasia.
Arrivo col mio solito ritardo e trovo la loro casa di vacanza con almeno una decina di coppie molto disinibite e altri amici e amiche ...
mi presentano a tutti decantando le mie abilità orali ... ma una amica particolarmente sfaccaita mi chiede : "ma non hai qualità nascoste?" la mia amica le risponde : "si un culo da troia" ...
la serata si comincia a fare hot ... dopo i primi drink quando la coppia amica chiama tutti e dice : "stasera faremo un'asta di beneficenza ... destineremo il ricavato alla mensa dei poveri ... ok?"
Tutti a gridare "si ... facci vedere cosa proponi ... vogliamo vederlo bene .."
Mi chiamano e mi dicono : "Dai troia fai vedere le tue qualità nascoste .... spogliati e mettiti a pecora che ti possano vedere bene ..." .
Essendo io completamente slave ... eseguo subito ... e la mia amica dice ... :" La troia si farà inculare dalla coppia che offre di più ... potete usare la nostra collezione di strap..on"
l' asta comincia e ci stanno un paio di coppie che rilanciano alto ... ma vince una coppia di Frosinone che offre di più ...
Vengo fatto mettere al centro della stanza a pecorina lui Marco ha un cazzo largo con una bella capocchia mi si avvicina e mi dice ... : "o k Troia ... comincia a leccarmi le palle da buco del culo e poi ingoiatelo tutto se sei capace". Io eseguo alla lettera ma devo dire che è veramente largo e per farmelo arrivare fino in gola quasi mi slogo la mandibola.." ma da gran pompinara quale sono non rinuncio ad ingoiarmelo tutto e sentire come mi allarga la gola ... era fantastico sentirselo scivolare tutto fino alle palle che mi sbattevano in faccia.
La compagna intanto si faceva prestare un bel vibratore ... ma prima di incularmi ... mi infila in culo un paio di dita e me lo allarga bene .
Sento lo strap on che lei spinge a colpi di bacino e che mi scivola dentro ... mentre il marito quasi mi soffoca col suo cazzo ... Lei è brava la sento che è esperta a usare il vibratore e la sento venire più volte.
il marito mi si stacca e lei mi mette la fica in faccia ... è bagnata come non ne avevo mai viste .... spontaneamente la lecco tutta con la lingua e gliela asciugo ... ma sento intanto che da dietro il marito i sta montando con quel cazzo tanto largo che nemmeno il vibratore mi aveva sfondato ...
Una inculata forte e decisa ... mi sentivo una vera troia ... i colpi mi sfondavano e mi aprivano il culo senza tregua ... cominciavo a provare dolore ... ma la compagna mi dice ... : " no cara ti abbiamo comprato all'asta e sei nostra fino alla fine ..."
Temevo che non finisse più ... ormai il mio culo era più sfondato della fica di una puttana di strada ... ma mi sentivo felice ... ero finalmente una troia in vendita ...
All'improvviso senza dire nulla i estrae il cazzo dal culo mi si avvicina in faccia e mi inonda di sperma ... sembrava un fiume ... tutto in faccia ....
La compagna sorridendo mi si avvicina e dice : "che brava troia che sei ora ti ripulisco io ... aprila bocca cesso ..." Non faccio in tempo ad aprirla che mi inonda di piscio ...
Una serata favolosa sofferta ma è stata a fin di bene ....
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6 years ago
admin, 75
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La padrona
Dopo tante richieste Lei accetta di umiliarmi con la mia pratica preferita ... da vero toyboy dopo fatto clistere per la pulizia, la Padrona comincia una visita al mio buchetto per valutare la misura piu adatta... di vibratore... dopo di che a pecorina mi ha fatto sentire le sue mani che colpiscono i miei glutei sempre più forte, prima a destra, poi a sinistra, sempre più forte... sempre più forte.... mi accorgo che la fa andare fuori di testa......... e poi mi insulta e mi chiama per quello che sono e mi ordina : "troia zoccola allarga le gambe... fammi vedere bene il buco del culo che te lo devo rompere, voglio aprirti come una baldracca rottainculo"
La mia eccitazione di puttana dichiarata era enorme ormai ed a questo punto sentii le sue dita che si fanno strada nel buco del mio culo e lo lubrificano.... entrano e escono e lo lubrificano per bene... fino in fondo Prende un enorme strap on e mi urla : "mmmmmmmmmmmmmmm... com'è grosso.... è lungo e largo.... ha una forma piramidale, con la base larga e grossa....... e fra non molto sarà tutto nel tuo buco.di culo puttana! "
Mi frusta le chiappe con un paddle e quando ritiene che sono pronto mi fa preparare... e mi ordina: "Troia, allarga bene le gambe, abbassa il busto e porta il culo in fuori... allarga bene le chiappe e fammi vedere il buco del culo... stai ferma così zoccola che ora ti rompo il buco..."
A questo punto poggia la punta dello strap on sul buco del culo non è molto grossa, perché si allarga sempre più fino alla base enorme che mi sfonderà ...
inizia a spingere e sento che lentamente entra si fa strada nel mio culo lentamente, entra ed esce e ad ogni spinta lo fa entrare dolcemente sempre più dentro..... avverto che si allarga sempre più.....
all'improvviso mi urla : "Zoccola, troia ora ti rompo il culo te lo apro e te ne andrai di qui con il culetto sfondato a dovere.... sei la mia puttaqna. la mia baldracca... la mia troia"
entra sempre di più nel buchetto stretto.. ormai entra quasi tutto, ma la base è davvero larga, grossa... posso vedere che si allarga ad ogni spinta..... a questo punto l'eccitazione è al top e le urlo :" si Padrona.... rompetemii , sfondatemii , entratemi dentro e possedetemi..."
in un attimo all'improvviso è tutto dentro ora, sento il buchetto che mi brucia anche se è già il culo di una puttana
Mi pianta tutto il suo strapon nel mio culo lo tiene ben fermo dentro, in modo da farmi sentire aperto, mi abbraccia da dietro e me lo tiene piantato tutto dentro....
mi ordina : "stai ferma Zoccola ora ti rompo...!!!!"
"stando ferma abbracciata da dietro a me, con il suo arnese piantato dentro mi da tre botte violente con il movimento del bacino una due tre e il buco si rompe : Ora sei una troia sfondata ... puttana !!!"
Io grido dal dolore e piacere ... a quel punto sempre tenendomi ben piantato il vibratore in culo fa entrare una sua amica ... che ha filmato tutto ... mi fa spalancare al bocca e mi inonda di piscio ....
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6 years ago
admin, 75
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Mia moglie e il ragazzino
ciao a tutti, finalmente posso raccontarvi una storia avvenuta la scorsa settimana. Eravamo al mare in una località toscana, noi e i nostri due figli di 28 e 26 anni. Io ero eccitato al pensiero di fare qualcosa con mia moglie e singoli del posto ma non potevamo per i ragazzi, sarebbe un disastro. Mentre eravamo in spiaggia mi accorsi che un ragazzino sui 20 anni guardava insistentemente mia moglie mentre lei prendeva il sole dormendo... e insisteva con lo sguardo nelle parti intime.. Mia moglie ha una fica molto gonfia!! non potevo nemmeno parlarne con lei perchè i ragazzi erano vicini.Solo la notte gliene ho parlato. Poi il destino mi da una mano. Il più grande mi dice che va con una amico in Sicilia e il più piccolo con amici in montagna. Una volta via i ragazzi ci siamo ritrovati in spiaggia col ragazzino alto e magrissimo ma molto carino. Mia moglie si eccitava ad essere guardata. Poi verso sera vado al bar sulla spiaggia e li vedo anche lui. Con una scusa mi avvicino e chiedo informazioni sul posto ma lui mi dice che è di Parma e non sa molto. Diventiamo amici, gli offro una bibita e cominciamo a parlare di tutto, anche di donne. Mi dice che non ha la ragazza ecc. Decido di buttarmi, anche perchè li non ci conosceva nessuno e io ragazzo unba volta andati via non ci avrebbe piu rivisti. Mentre parlavamo di ragazze gli chiedo se andrebbe con una donna di oltre 50 anni e mi disse imbarazzato che non ci era mai stato. "Vuoi scopare mia moglie?! gli dissi all'improvviso....lui imbarazzatissimo..cosi sblocco la situazione ridendo e dicendogli di stare tranquillo. Vado sui particolari e gli dico che deve scoparla e sborrarle dentro la fica se mi assicura salute. Era titubante perchè pensava fosse uno scherzo. Lo invito da noi per la sera stessa. Verso le 21,00 ci troviamo in piazza e lo invito in casa, in appartamento.. Entriamo e quando vede mia moglie diventa tutto rosso. Si vedeva benissimo che non aveva esperienze ma la cosa lo eccitava. Mia moglie indossava una gonna normalissima, estiva, bianca, una maglietta dove si vedevano bene le tette. Anche lei era imbarazzatissima perchè il ragazzo ha 20 anni e questo la imbarazzava molto. Ma aveva voglia di cazzo! Ci sediamo, beviamo bibite fresche, parliamo, mia moglie dopo un po si sblocca e parla con lui come se parlasse con i figli e pure il ragazzo si era sbloccato. La troia era eccitata e ogni tanto accavallava facendo in modo che lui vedesse. " Allora" , dissi, "vedo che avete fatto amicizia...bene!...ma potete conoscerci meglio...Dai Davide(cosi si chiama il ragazzo), avvicinati a Monica...fai qualcosa..!". Ma il ragazzino era come bloccato forse dalla nostra era, eccitato ma bloccato. Cosi decido di sbloccare la situazione, mi avvicino a mia moglie e la bacio..la sentivo fremere...le infilo la mano sotto la gonna ed vera fradicia..mentre la toccavo lei guardava eccitata il ragazzino aprendo le gambe..." DAI", dico a Davide , " tira fuori il cazzo, faglielo vedere". A questo punto lui si alza e cala i jeans...rimane col cazzo fuori...cazzo!!!!! aveva un uccello pazzesco, dritto e lunghissimo, non larghissimo ma lungo almeno 22 cm con cappella a fungo rosa. Eccitato sposto le mutandine di mia moglie dicendo a Davide di guardare..lui era talmente eccitato che non sapeva nemmeno più dove era..se lo toccava e si segava. Mi metto in disparte seduto e aspetto ...ma è stata mia moglie a prendere l'iniziativa. eccitatissima glielo prende in mano e comincia a spompinarlo..mugolava dall'eccitazione..il ragazzo si spoglia tutto rimanendo nudo. Era alto e magro e il cazzo sembrava ancora piu grosso per la magrezza...mia moglie lo succhiava, scappellava..leccava..gli leccava palle e culo...ma io volevo vedere la monta!!! Cosi prendo mia moglie e le tolgo le mutandine poi la faccio sedere sul divano, le alzo le gambe tenendole in alto e dico a Davide " dai...monta la troia...scopala..sborrale dentro...la puttana è tutta per te..dai.." Li si avvicina e tenendolo con le mani glielo spinge dentro. Mia moglie emette un urlo..mi dice che è bellissimo..lungo..che lo sente in gola...il ragazzino si muoveva su e giu velocissimo. Mi moglie lo incitava e tratteneva con le gambe sulla schiena. Vedevo il cazzo affondare nella figa e mi segavo..l'ho toccato..aveva lòe palle durissime e il tronco sembrava ferro...ad un tratto sento che comincia a sborrare e mia moglie sborra con lui, godeva come mai aveva goduto...dalla fica usciva la sborra spinta dai colpi di cazzo...usciva a fiotti...e ho sborrato pure io...esiste un ragazzino come Davide per montare ancora la troia?
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6 years ago
cornuto3e3troia,
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History of violence 21
Notte. Mi rigiro tra le lenzuola, inquieta. Ho chiamato Sergio oggi, spinta dai miei peggiori impulsi interiori. Non è stata esattamente una conversazione piacevole. Il bastardo mi ha derisa e mi ha completamente scaricata. "Sei merce di Fausto, adesso, e non vado contro un amico per far piacere ad una troia". Con un sonoro e poco elegante "vaffa" da parte sua si chiude la nostra breve conversazione.
Mi chiedo quanto Sergio mi manchi. Non ho più un lavoro che mi impegna, non ho una famiglia da seguire. Non che ne senta la mancanza, ma ora passo tante ore sola a casa e la mente galoppa. Mi piace pure essere l'amante di Fausto. Mi piace fare la escort a tempo perso. In fondo con un paio di marchette a settimana, non dovendo pagare l'affitto, posso vivere tranquillamente e fare tutto quello che mi pare. Le relazioni sociali non mi mancano, ho conservato un buon rapporto con il mio ex-marito, con cui vado volentieri a letto quando lui ne ha voglia. Ho un bel rapporto con Aldo, il cinquantenne carino che insiste sempre per venirmi a trovare, che mi riempie di messaggini dolcissimi e spesso mi spedisce perfino mazzi di fiori a casa. Ma il guaio è che trascorro troppo tempo da sola, ed i miei pensieri sono ormai irrimediabilmente morbosi. Mi ritrovo la notte ad accarezzarmi e masturbarmi nel letto, pensando ai giorni in cui Sergio mi obbligava ad assogettarmi a tante indecenti e a volte ripugnanti esperienze. Penso al mio addio al nubilato, a quelle due ore passate nel cassone di un autoarticolato a soddisfare le voglie di un gruppo di camionisti maleodoranti. Penso a quando Sergio mi ha lasciato per strada, di notte, da sola, sulla Tiberina, vestita da prostituta.
Non mi manca Sergio, la verità è mi manca qualcuno di cui essere succube, che mi obblighi a scendere sempre più in basso, che mi umilii profondamente, che si approfitti di me, che mi usi senza ritegno. Vengo dolcemente con questi pensieri, poi mi addormento.
La settimana seguente scorre piacevoli e tranquilla. Fausto viene a trovarmi un paio di volte, mi scopa sempre da paura. L'ultima volta si è presentato con una bottiglia di Cordon Rouge. Dopo averla scolata insieme, me l'ha infilata parzialmente nella fica mentre mi sodomizzava, con un effetto notevole sulla qualità dei miei orgasmi. E' tornato a trovarmi Marco, che ha voluto trascorrere un'intera notte tra le mie cosce. E ho ricevuto pure Aldo.
Venerdì invece l'ho trascorso da sola, girando a fare shopping. Sabato pomeriggio sono tutta un fuoco, ma non ho nulla in programma, nessuno dei miei frequentatori mi ha cercata. Mi piacerebbe trovarmi un cliente per fare una marchetta, ma dipendo da Fausto in questo e non mi va di chiederglielo. Non mi dispiacerebbe nemmeno che Enzo mi invitasse al suo locale, ci andrei a letto volentieri, è un po' che non lo vedo. Al limite potrei chiamare Rodolfo, mio marito e invitarlo da me... Ma sono palliativi, e lo so benissimo. Ho voglia di qualcosa di forte, e vorrei che ci fosse qualcuno che mi obblighi a viverlo. Quello stronzo di Sergio, magari, che il diavolo se lo porti...
Arrivano le 20, sta facendo buio. Non mi va di stare a casa davanti alla tv. Mi regalo una superba cena solitaria in un ristorante abbastanza esclusivo. Sono l'unica persona seduta da sola ad un tavolo, ma non mi dispiace affatto. Però a questo punto ho decisamente bisogno di una scossa. Torno a casa, sono le 22,30. Vado su Internet e cerco "club privè roma". Non ho voglia di tornare in quello dove sono stata con Rodolfo. Gira che ti rigira decido per un locale dalle parti della Bufalotta. Indosso un abitino elasticizzato nero, molto aderente, sotto solamente gli slip, e scarpe con tacchi. Capelli sciolti, sono decisamente sexy. Ho proprio voglia di fare un po' la puttana.
Arrivo al locale, molto anonimo visto da fuori. Entro. Un paio di receptionist mi guardano incuriositi e mi chiedono se sono da sola. Rispondo affermativamente. Faccio la tessera e pago la quota. Mi dirigo subito verso il bar, mi siedo su un girevole ed ordino un superalcolico. Non faccio in tempo a portarmi il bicchiere alle labbra che un tipo sui 40, un po' dozzinale, si siede sul girevole accanto al mio e attacca bottone. Potrebbe essere la sua serata fortunata, penso tra me e me ridacchiando, ma ancora non è il momento. Al suo invito a ballare rispondo che ho bisogno di scaldarmi un po' con l'alcool. In pista diverse coppie e parecchi singoli ballano un ritmo di discoteca. La maggior parte delle donne è ben oltre i 30 e penso con soddisfazione di non avere troppe rivali. Il locale è parecchio grande e pieno di gente. Il tipo si fa appiccicoso e, esaurita la fase dei complimenti, inizia ad avvicinarsi e sfiorarmi "per caso". Ma non sono ancora eccitata e lo respingo. Ordino un altro gin tonic, mentre il tipo si allontana con la promessa di tornare tra un po'.
Dopo in quarto gin tonic la testa mi gira abbastanza da permettermi di buttarmi nella mischia. Sulla pista della discoteca subito tre o quattro singoli si avvicinano strategicamente. Penso sia ora di lasciarmi andare un po' e mi accarezzo i fianchi sensualmente, fissando negli occhi un ragazzo belloccio sui 28/30. Il tipo parte a razzo. mi si piazza davanti. La musica infernale ci impedisce di socializzare verbalmente, ma non di scambiarci sguardi abbastanza espliciti. Il ballo si trasforma in una serie di strusciamenti e le mani del ragazzo cominciano a scorrere sul mio corpo. Mi sto eccitando piano piano. Lui mi prende per mano e mi porta al bar. E' il quinto gin tonic e comincio a ridere come una scema. Le sue mani sui miei fianchi, la mia mano ad accarezzargli un braccio, scatta il primo bacio. Ce ne andiamo abbracciati su un divanetto, iniziamo a toccarci. Lui mi accarezza i seni, le mie dita scendono svergognate a massaggiargli il pacco. Due o tre tizi si avvicinano, io divarico un po' le gambe. L'abitino risale e sono consapevole di offrire ai tizi una generosa visuale delle mie mutandine, mentre sono impegnata in abbondanti travasi di saliva con il mio accompagnatore. Il ragazzo è irritato dalla vicinanza degli sconosciuti, ci alziamo e cerchiamo una stanzetta. Tutte occupate. Infine troviamo un posticino semioccultato da un tendaggio che ci consente un minimo di privacy. Slaccio la patta del ragazzo ed estraggo un discreto membro già in erezione. Mi chino e glielo prendo in bocca, ma dopo pochissime ciucciate senza alcun preavviso mi arriva un fiotto sapido contro il palato. Irritatissima tiro fuori un fazzolettino dalla borsetta e sputo lo sperma. Lui si scusa dicendo di non essere riuscito a trattenersi, io lo mando al diavolo senza tanti complimenti. Mi faccio un sesto gin-tonic per levarmi il sapore dello sperma di quel cretino dalla bocca. Poso la borsetta nel guardaroba, torno a ballare. Sono subito attorniata da altri singoli. Rifiuto le avances dirette e lascio che mi ronzino intorno. Lentamente faccio risalire l'abitino elasticizzato, sempre più in alto. Le mutandine cominciano ad occhieggiare, allora mi abbasso le spalline continuando a ballare in maniera sensuale. Ora mi sto bagnando davvero, ho qualche decina di occhi maschili puntati su di me. Lascio scoperto un mezzo capezzolo, poi ricomincio la manovra al piano di sotto... l'abitino lascia scoperte le mutandine, che dietro sono limitate a poco più di un filo... ho mezzo culo in bella mostra... diverse mani mi sfiorano le natiche, ma le respingo ridendo... finisco per scoprire del tutto i capezzoli e me li pizzico in modo provocante... i singoli fanno cerchio attorno a me, saranno una quindicina, e mi incitano a continuare quello che sta diventando un autentico spogliarello. Qualcuno si preoccupa di puntarmi addosso un faretto. Ora ho le tette completamente di fuori, sono quasi del tutto ubriaca e stordita dalla musica fortissima, continuo a dimenarmi a ritmo di musica, gli occhi chiusi. Lentamente mi sfilo del tutto l'abitino e lo lascio cadere, rimanendo semplicemente in mutandine e scarpe. Apro gli occhi sulla mia platea, mi pare di essere una gallinella circondata da tante volpi fameliche. Rido, mi riavvio i capelli con fare disinvolto, esco dalla pista e adocchio un ampio divanetto vuoto. Mi accomodo al centro guardandomi intorno con aria spregiudicata accarezzandomi le tette. Mi si siedono subito accanto i due uomini più intraprendenti, altri si accalcano davanti, perfino dietro il divano, un po' scostato dalla parete, ne intravedo due o tre. Uno dei due mi spara la lingua in bocca. Fanno immediatamente capolino numerosi cazzi dalle patte dei più vicini. Lascio che facciano di me quello che gli pare. Sento mani dappertutto, dita che mi tormentano i capezzoli. Pochi secondi qualcuno riesce non si sa come a sfilarmi le mutandine, ridotte ormai ad uno straccetto fradicio. Gli uomini fanno a gara per accarezzarmi la fica ed infilarci le dita dentro. Ho dita pure che mi rovistano nel sedere. Abbandono la testa sullo schienale e da dietro il divano un uomo si accavalla sulla spalliera appoggiandomi il cazzo su una guancia. Giro la testa e glielo bacio. Quello seduto alla mia destra si abbassa i pantaloni e sgomitando i tipi dirimpetto a me mi afferra per le gambe, me le allarga, mi sale sopra. Faccio appena in tempo a verificare che indossi il preservativo che vengo penetrata velocemente. Sconosciuti mi prendono le mani e me le guidano sui cazzi, che meno come posso al ritmo della chiavata. Un altro me lo appoggia sulle labbra e me lo spinge in bocca. Sono completamente circondata da uomini, sembra una scena da film di zombi che sbranano la vittima. Il tipo che mi sta scopando mi gode dentro con un grugnito e si toglie. Mi rialzo dal divanetto a fatica e subito qualcuno mi prende per mano. Vengo trascinata quasi di peso da un drappello di uomini, mi portano in una stanza provvista di un grande letto rotondo, concepito probabilmente per le orge.
Mi distendono sul letto, sono completamente nuda a parte le scarpe. La stanza si riempie velocemente. Sono quasi tutti uomini, ma vedo anche diverse donne che mi guardano torve ma affascinate, probabilmente invidiose. Gli uomini iniziano a soddisfarsi a turno con me, ho l'unica preoccupazione di badare che indossino il preservativo.
I primi dieci o dodici mi possiedono tutti alla missionaria. Mi scopano in modo convulso, frettoloso. Quasi tutti vengono dopo pochi minuti, ognuno riempiendo il proprio preservativo dentro la mia fica. Godo di tale trattamento ma non riesco a venire. Comincio a provare fastidio alla vulva, mi sottraggo alla monta per sedermi sul bordo del letto. Sono attorniata da uomini in erezione. Mi ritrovo davanti al viso un grosso cazzo da succhiare. Faccio quattro o cinque pompini di fila finchè incappo in un altro cretino che mi viene in bocca. Chiedo un fazzoletto per sputare lo sperma, fortunatamente mi porgono dei kleenex. Invito quelli che vogliono essere succhiati a mettere il preservativo. Si è sparsa la voce nel privè che c'è una troia disponibile e la stanza diventa un viavai. Abbastanza spontaneamente si forma una fila dove ognuno attende il proprio turno. Me lo faccio mettere in bocca da una quindicina di uomini. Mi ritrovo la mascella dolorante, il sapore del lubrificante dei preservativi inizia a darmi la nausea.
Mi alzo improvvisamente in piedi chiedendo ad alta voce se c'è qualcuno che desidera farmi il culo. Subito un tipo sui 50 si fa sotto. Mi sistemo a pecorina, lui mi viene dietro ma non riesce a penetrarmi, ha l'uccello mezzo moscio. Lascia il posto ad un quarantenne tarchiato che sfodera un bell'arnese. Lo invito ad infilarmi due dita nel culo per allargarmelo, lui esegue diligentemente. Poi è la volta del cazzo. Prima me lo mette in fica, io subito protesto e lui mi accontenta sprofondandomelo nel culo senza incontrare soverchie resistenze. L'uomo sembra insaziabile, va avanti una mezzoretta a sodomizzarmi con furia. Quando infine mi sborra dentro urlando ed imprecando, sudato come un maiale all'equatore, tutti i presenti applaudono. Mi faccio inculare da altri tre uomini, di cui uno davvero ben dotato.
Quando l'ultimo viene sono veramente sderenata e dolorante. Mi alzo dal lettone a fatica, respingendo altre avances. Non trovo più le mutandine e mi rendo conto di aver perso pure l'abitino. Rientro nella sala discoteca, la attraverso completamente nuda fra gli sguardi divertiti di cento persone, lo cerco ma non lo trovo, sempre seguita da un codazzo di corteggiatori che non si scoraggiano. Frastornata chiedo al barista di indicarmi la direzione. Il gestore è gentile e disponibile e manda a cercare l'abito che purtroppo non si trova più. Mi portano un accappatoio scuro in microfibra. Sono quasi le tre del mattino. Il gestore, vedendomi non accompagnata, mi consiglia di aspettare una mezzora prima di andarmene per evitare che qualcuno mi segua alla macchina. Si offre di scortarmi invitandomi naturalmente a tornare.
Guido fino a casa, sono quasi le cinque del mattino di domenica. Sono completamente distrutta, stasera mi sono fatta scopare da un intero reggimento. Una lunga doccia calda mi accoglie. Mi sono divertita, anche so non ho raggiunto l'orgasmo. Lo raggiungerò adesso, toccandomi sotto il getto dell'acqua. Inseguendo con la fantasia il mio desiderio di diventare una schiava.
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6 years ago
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History of violence 20
Il secondo giorno di permanenza nel mio nuovo appartamentino, dopo tre giorni di silenzio, ricevo la telefonata di Rodolfo, mio marito. Sapevo che mi avrebbe richiamato. Si dimostra addolorato e disposto a parlare, desidera un chiarimento che ovviamente gli devo. Lo invito a venirmi a trovare... lui trasecola quando vede la mia nuova sistemazione. Si siede sul divanetto e la prima cosa che mi dice è che mi ama ancora, anzi molto più di prima. Ci abbracciamo teneramente. Anni insieme non si cancellano in un momento. Gli faccio giurare e stragiurare che sono disposta a raccontargli la verità purchè lui sia disposto a perdonarmi incondizionatamente, altrimenti meglio che torni subito da dove è venuto. Lui ribadisce di provare per me un amore immenso e mi implora di fargli capire. Inizio a raccontargli tutto... la prima violenza sessuale, l'incapacità di uscire da quella situazione ed il piacere abietto di esserne succube. Gli racconto della fine del rapporto con Sergio e dell'attuale rapporto con Fausto. Mi rifiuto naturalmente di fornirgli qualsiasi informazione possa consentirgli di identificare Sergio. Rodolfo piange e si dispera e mi chiede perchè non ho chiesto il suo aiuto. Tra una lacrima ed un sospiro finiamo ovviamente a letto insieme. Rodolfo mi possiede in maniera animalesca sfogando tutta l'emotività del momento. Mi viene dentro dicendomi di volermi mettere incinta e che ora tornerò con lui a casa.
Dopo il sesso deludo immediatamente le sue aspettative informandolo che faccio uso della pillola, che anche Fausto mi viene dentro quasi tutti i giorni, e che ho fatto recentemente sesso anche con altri uomini, per cui sarebbe complicato per lui ricavare qualche certezza sulla propria paternità.
La recentissima fine del rapporto con Sergio ha cambiato di fatto il mio modo di vivere la sessualità. Ora che ho perso gran parte delle inibizioni che avevo mi ritrovo giocoforza ad essere io a dettare le regole agli uomini. Dico chiaramente a Rodolfo che sono disponibile a continuare il mio rapporto con lui, ma ognuno a casa propria e nella libertà reciproca, prendere o lasciare. Ma il grosso problema è che a me dettare le regole non piace poi tanto. Fausto mi domina sessualmente, è vero, ma sostanzialmente mi rispetta e lascia che tutto sia comunque frutto di una mia libera scelta. Ormai tuttavia sono consapevole che ciò che io desidero nel profondo è essere succube di un bastardo che non mi rispetta, ma mi usa. La verità è che Sergio ha lasciato un vuoto che nessuno è in grado di riempire...
La mattina dopo viene a trovarmi Fausto. Mi scopa divinamente sul tavolo da pranzo, poi mi afferra per i capelli e premendomi il viso sul tappeto mi sodomizza con decisione sul pavimento. Quando sento accelerare il suo ritmo lo incito volgarmente a spruzzarmi mezzo litro di latte caldo in fondo al culo. Dopo che mi ha accontentata gli racconto di Rodolfo e gli esprimo il desiderio di fare qualche marchetta, dato che non lavoro più. Lui promette di occuparsene. La sera stessa mi manda un whatsapp avvertendomi che di lì a poco mi avrebbe fatta chiamare da un suo conoscente, un professionista fidato.
Alle 21 mi squilla il cellulare. Emozionata rispondo, ed una voce maschile baritonale piuttosto distinta si presenta come tal Marco, mi parla della segnalazione di Fausto e mi chiede se sono dosponibile ad uscire con lui in serata. Rispondo affermativamente e lui mi chiede delle mie "rose". Non ho idea di quanto chiedergli, ho paura di essere esosa e azzardo un "duecento". Lui risponde che intendeva tutta la notte. Mi viene da ridere e per reggere la mia parte ribatto che per l'intera notte sono "trecento". Sono rossa come un peperone quando chiudo la chiamata. Vado a docciarmi ed a vestirmi carina. Indosso uno dei completini intimi regalatimi da Sergio. Un reggiseni a balconcino con i capezzoli scoperti con calze autoreggenti e mutandine minimali. Sopra vado sul classico per non apparire troppo volgare e indosso un tailleur abbastanza elegante.
Marco viene a prendermi sotto casa alle 22, mi aveva avvertito che intende cenare con me e godersi pienamente la serata. Mi attende sotto casa con una bella Alfa Romeo. E' un 50enne decisamente appesantito, alto più di uno e ottanta, quasi completamente pelato, ma ha occhi molto rapaci e decisi. Mi apre lo sportello e mi rivolge parole galanti. Mi dice che non immaginava fossi così bella. Per prima cosa vuole sistemare le pendenze pecuniarie e sfila dal portafogli tre bigliettoni verdi da 100 euro, che metto in borsetta.
Mi porta in un elegante ristorante nei pressi di Piazza Cola di Rienzo. Passiamo con l'auto davanti al bar dove mi sono fatta rimorchiare dai due toscani un mese prima e sorrido al ricordo. Ceniamo piacevolmente e Marco si rivela un abile conversatore. Mi affascina raccontandomi del suo lavoro di commercialista e di tutte le gherminelle che deve inventarsi per facilitare la vita fiscale della sua clientela. Mi fa ridere di gusto più volte, finchè mi rendo conto che lui è davvero molto preso da me. Finita la cena ci dirigiamo in un hotel. Gli propongo di venire nella mia garconniere ma lui insiste per l'hotel perchè è più vicino. In camera Marco non perde tempo. Appena chiusa la porta mi spinge contro il muro senza troppo garbo e mi invade letteralmente la bocca con la sua lingua. Ha una lingua enorme e molto mobile con cui mi esplora ogni angolo della bocca. E' estremamente invadente, raccoglie tra le labbra la propria saliva e me la spreme in bocca. Poi inizia a spogliarmi e ogni centimetro quadrato di pelle che scopre lo lecca ed insaliva esageratamente. Quando arriva ai capezzoli me li mordicchia fino a farmi male, Mi lecca avidamente tutto l'addome, poi il mio tailleur scivola sul pavimento seguito subito dopo dalle mutandine. Le sue dita si insinuano prepotenti nella mia fica, ne raccolgono gli abbondanti umori che subito dopo devo leccare intrecciando la mia lingua con la sua.
Marco è una forza della natura. Mi spinge sul letto mentre si toglie pantaloni e mutande. Ha un grosso cazzo nodoso sotto il quale ballonzolano due enormi testicoli, alla cui vista mi bagno indecentemente. Sono distesa sul letto, lui mi sale sul viso al contrario, come volesse fare un sessantanove. Invece rimane eretto su di me, mi infila il cazzo tra le labbra tenendomi la testa ferma con le mani ed inizia a scoparmi in bocca spingendo la cappella fino in gola. Ormai so gestire bene questo tipo di situazione e lo lascio fare, intanto non resisto alla voglia di sditalinarmi un po'. Dopo un quarto d'ora ho le mascelle indolenzite e comincio a sperare che la smetta di affondarmi il cazzo fino in gola, con i coglioni che mi sbattono ritmicamente su occhi e naso. D'improvviso si toglie, infila un preservativo con un solo veloce gesto e finalmente mi sale sopra. Sono eccitatissima e la penetrazione è veloce e completa. Marco si assesta bene tra le mie cosce e inizia a chiavarmi profondamente. Mi chiede di aprire la bocca e tirare fuori la lingua. Mi ci sputa sopra più volte e devo bere tutto. Poi mi sputa sul viso, prende lo sputo e me lo infila con le dita in bocca. Una decina di minuti di questo trattamento ininterrotto e Marco si toglie, mi afferra per i fianchi, mi rigira letteralmente e mi sistema prona sul letto, mi fa allargare le gambe freneticamente. Sento il suo cazzo premere contro l'ano, inarco il bacino per favorire la penetrazione e il membro mi sprofonda nell'intestino con tutta la spinta dell'uomo che ho sopra. Godo da morire. Poi, senza tirare il cazzo fuori, mi afferra per i fianchi e continua a possedermi analmente alla pecorina. Esplodo in un orgasmo fantastico e veniamo all'unisono urlando come due pazzi. Mi svuota il preservativo sulle tette, io accetto di spalmarmelo con le mani. Ci abbandoniamo abbracciati nel letto, completamente sudati. La notte prosegue incalzante. Ogni ora Marco si risveglia dall'assopimento e mi salta addosso senza tanti complimenti, trovando le mie cosce e le mie natiche sempre disposte ad aprirsi per accoglierlo in tutti i buchi. Mi rimane in mente un lungo momento svoltosi alla finestra della camera, io affacciata a respirare l'aria notturna ammirando le luci di Roma mentre lui dietro di me indaffarato a sodomizzarmi. Credo che Marco sia venuto almeno sei volte, tanto che la mattina sia io che le lenzuola siamo completamente incrostati di sperma secco.
E' stata questa la mia prima vera marchetta e devo dire che l'ho trovata molto piacevole. Marco al mattino, dopo una bella colazione in hotel, mi paga il taxi che mi riporta a casa. Mi ritrovo un sms nel cellulare:
"Sei fantastica, staremo insieme tante altre volte, devo ringraziare Fausto. Un bacio. Marco"
Io però non resisto più.
Cerco Sergio sulla rubrica del cellulare e lo chiamo.
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6 years ago
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Last visit: 3 years ago
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Cosa vorremmo fare
cosa cerchiamo:
Lei si presenta in un ufficio o camera adeguata , deve fare un colloquio / provino perché vorrebbe lavorare come modella hot, lui è solo il suo accompagnatore, una volta entrati si presenta un signore sulla 50/60ina , è un signore alto e robusto dall'aspetto curato e le dice di essere il responsabile per verificare quanto lei possa essere idonea, così dopo una formale ed educata presentazione le spiega che c'è una prassi da seguire per fare questo provino e le chiede se si è portata l'abbigliamento adatto. Lei risponde di si , con se ha qualche vestitino qualche body trasparente nonché un completino intimo e sandalini con tacco molto alto. Dopo queste poche e utili informazioni scambiate lui la invita a cambiarsi per potersi esibire. Si accomoda in zona appartata e torna con un vestito molto corto e attillato e scollato che mette in evidenza le curve della sua 5^ di seno , la invita a fare qualche passo girandosi e poi le chiede di mostrare qualche altro completo. Così dopo qualche minuto ritorna con un body a rete da sexy shop che lascia intravedere le mutandine e il reggiseno , sa già di dover mostrarsi camminando un po sui suoi tacchi alti, lui la guarda e le fa qualche complimento dicendo che fisicamente è molto simile a quanto stava cercando. Ora la invita ad accomodarsi così semi nuda davanti a un monitor (pc o tv) dicendole di mostrarle alcuni filmati di un servizio fotografico standard, così accende il monitor fa partire il filmato e si accomoda di fianco a lei. Nel filmato si vede un altra modella che ha appena eseguito cose simili a quanto fatto qualche minuto prima, poi il fotografo del filamto chiuede allamodella qualche posa un po più sensuale ,la fa appoggiare al muro prima con la schiena poi con il petto chiedendo di inarcarsi per esporre il culo poi le chiede di mettersi giu a 4 zampe e mostrarsi in vari profili. A questo punto ferma il filmato e chiede a lei di imitare quelle pose , lei accetta e si mostra davanti a lui eseguendo quanto richiesto. Le chiede di tornare a sedersi di fianco, le spiega che una parte del provino è stata completata poi le chiede se è interessata a proseguire la visione dove vedrà altri provini che le permetteranno di poter aspirare a lavorare anche in altri settori,. Lei incuriosita conferma l'interesse. Quindi fa ripartire il filamto e le mostra una lei seduta vicino a qualcuno il quale le prende lamano se laporta in mezzo alle gambe e glielo mette in mano accompagnandola in una lenta masturbazione. Insieme stanno guardando questa sequenza dove una attrice hard sta masturbando chi le è seduto vicino. Dopo un iniziale momento di imbarazzo lei viene rapita a guardare cosa succede nel film dove ora l'attrice scende in ginocchio davanti all'attore esi scopre le tette mettendosi in mezzo il suo cazzo e facendogli una spagnola lenta e sensuale. Poi ricomincia a masturbarlo tocacndosi in ginocchio davanti a lui seduto. L'atmosfera è molto accesa leinon sa se le chiederanno di fare anche queste cose e infatti dopo 1 minuto sente la mano dello sconosciuto che prende la sua e se la porta sulla patta come nel film… Lei quasi ipnotizzata dalla situazione non reagisce e lo lascia fare, lui sui apre la zip e glielo mette in mano dicendole "fai come hai visto" Così inizia a masturbarlo mentre davanti a lei le sceneche scorrono son sempre più forti ed esplicite, nel film l'attrice ora lo sta succhiando in ginocchio. A questo punto il signore le ordina di mettersi giu in ginocchio e di scoprirsi le tette facendo tutto come ha appena visto fare lei esegue gli ordini come fa una sottomessa soft, lui diventa sempre più deciso e autoritario infatti dopo averle messo l'uccello fra le tette le ordina di toccarsi davanti a lui mentre lo masturba. In quel momento suona il telefono dell'accompagnatore che stava assistendo al provino, così si allontana un attimo dalla stanza per rispondere. Loro rimango così soli cone lei in quella posizione, lui le ordina di alzarsi in piedi lei si alza davanti a lui, ora è li al suo cospetto con le tette fuori in mutandine sui tacchi alti, lui allunga una mano la infila fra le sue cosie , lei è molto eccitata sono li loro 2 e ha uno sconosciuto che le scosta la mutandina per sentire se si è bagnata ed eccitata, non c'era alcun dubbio lei ha già infradiciato le mutande, lui le scorre un dito lungo la sua fessura bagnata e poi guardandola le dice senza mezzi termini "ora sarai lamia troia per mezz'ora" e a queste parole leiè ancor più eccitata di prima anche se vorrebbe nasconderlo, cosi lui si alza davanti a lei tenendo lamano in mezzo alle sue gambe e accennando di infilarle la punta del dito, leiè sempre più in estasi e non sa cosa le succederà, ma subito dopo lui toglie lamano, la appoggia sulla sua spalla e spingendola in basso le fa capire che deve inginocchiarsi davanti a lui, abbassandosi si ritrova il suo cazzo durissimo davanti alla bocca, così le viene ordinato di leccarlo poi di leccare anche le palle, dopo un po sente la mano dietro la testa che laspinge verso il suo cazzo, le ordina di aprire la bocca lei esegue come in trans, glielo infila e le dice "succhialo" lei af tutto quanto le viene richiesto e inizia il pompino. Dopo un po sente entrambe le mani di lui che la guidano tenendole la testa e decidono come deve succhiarlo. Poi la stacca si risiede e le ordina di mettersi in ginocchio sul divano /letto con lui , stando di traverso alla pecorina così mentre glielo succhia lui le tocca le tette e le accarezza il culo. Poi girandosi verso l'accompagnatore (rientrato nel bel mezzo della scena) gli dice di portargli quell'anal plug che si vede sulla scrivania, l'accompagnatore lo fa così lui glielo infila nel culo delicatamente poi la lascia così in quella posizione a continuare a succhiarlo con il plug inserito. Lei è eccitatissima basterebbe sfiorarla un attimo per provocarle un orgasmo , ma il compito è quello di dimostrarsi brava nel fare queste cose quindi continua a succhiarlo aiutandosi con le mani. Mentre lo fa lui le sussurra all'orecchio "se tornerai un altra volta da me ti inculerò davvero e non con questo giocattolo" Lei ansima facendo capire che forse vorrà tornare per farlo veramente. A questo punto la stacca le dice di stendersi sul divano/letto e di iniziare a masturbarsi così aprendo un po le gambe. Lei lo fa, non vedeva l'ora dopo averla guardata un po gli avvicina il cazzo alla faccia e gli ordina di succhiarlo mentre si masturba, così in quella posizione lui decide di venirle in faccia e poi dicendole per un ultima volta che la vede come una troia le ordina di toccarsi fino a venire mentre lo pulisce con la punta della lingua. Non serve insistere dopo un minuto lei ha un orgasmo travolgente.
cerchiamo chi voglia esaudire questa fantasia in un gioco di ruolo/recita nella massima riservatezza
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6 years ago
admin, 75
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History of violence 19
Sera. Ho appena fatto l'amore con mio marito, che ormai è ossessionato dall'idea di tornare in un club privè dove possa scoparsi un'altra donna concedendo in cambio sua moglie ad un altro uomo. Me lo chiede ogni giorno, in modo un po' ossessivo. Trovo la faccenda stupida e banale. Stupida e banale come l'uomo che ho appena sposato. La realtà pura e semplice è che l'amore che provavo per lui è evaporato in questi pochi mesi in cui la mia vita è completamente cambiata. Vedo il mio futuro con Rodolfo come un abisso di noia e di stupide bugie indispensabili per salvaguardare una situazione matrimoniale ormai per me priva di qualsivoglia interesse. C'è un solo uomo che davvero mi stimola, ed è Fausto. Non so dire quanto io ne sia innamorata, ma l'idea di vederlo mi fa torcere lo stomaco.
Controllo il cellulare, tanti messaggi come al solito. Tre sono di Aldo, tre professioni quasi poetiche di desiderio e di amore. Li leggo distrattamente, sorridendo, ma passo oltre senza rispondere.
La vita è strana, a volte, perchè è in questa precisa temperie psicologica che, nel pomeriggio, ricevo una proposta da Fausto. Ci vediamo verso le 17 a casa sua. Mi possiede a lungo, riempiendomi con il suo grosso sesso bruno. Mi fa venire tre paradisiache volte prima di svuotarsi i coglioni nella mia bocca rantolando e lasciandomi bere un buon mezzo bicchiere di sperma.
Fausto mi chiede di trasferirmi in una bella garconniere non lontano da casa sua, che mi metterebbe gratuitamente a disposizione. Vuole in cambio da me una sorta di collaborazione molto libera: accompagnarlo spesso in cene, occasioni e viaggi dove lui possa avvalersi della mia giovinezza, del mio viso pulito e della mia bella presenza per ben figurare. Mi dice senza mezzi termini che mi chiederà ogni tanto di andare a letto con degli uomini. Mi dice che, a mia completa discrezione e libera scelta, può facilmente trovarmi pochi e selezionati clienti con cui svolgere la "professione" di escort per mantenermi alla grande, indipendentemente da lui. Mi dice che non ha mai incontrato una donna come me e che vuole avermi vicino, in una relazione informale, mantenendo entrambi la propria libertà personale.
Per fare questo ovviamente devo mandare in malora il mio fresco matrimonio, affrontare il terremoto familiare che ne conseguirà, ed infine licenziarmi dal posto di lavoro che è stata la mia sicurezza per diversi anni.
Devo fare questa scelta, che in realtà dentro di me era già compiuta. Voglio essere libera e seguire i miei istinti senza lacci e lacciuoli. Se Rodolfo soffre, se i miei genitori mi disapprovano, non me ne frega un bel niente. Fausto riceve il mio immediato si.
Il giorno dopo Fausto mi porta nella garconniere, una deliziosa mansardina di una sessantina di metri quadri, arredata in maniera abbastanza inequivocabile. Colore rosso antico dappertutto, tende e trasparenze, un magnifico grande letto con baldacchino. In effetti è più un'alcova che un appartamento, ma dotato di un piccolo ed efficiente angolo cottura, un bellissimo bagno con vasca idromassaggio per due. Mi consegna le chiavi, poi mi butta sul letto. Il suo grosso cazzo bruno torreggia immediatamente dalla patta dei pantaloni. Mi inchino a baciarlo, leccandolo golosamente come fosse un gelato. Fausto mi afferra la testa e mi spinge la cappella in gola. Pregustavo una lunga scopata invece dopo pochi minuti mi scarica in bocca un'altra mezza bicchierata di sborra caldissima che deglutisco con piacere. Mi saluta con un bacio e mi lascia padrona del vapore nella mia nuova casa.
La sera stessa prendo il coraggio e dico freddamente a Rodolfo che lo lascio, voglio il divorzio, me ne vado di casa e vado a vivere con un altro uomo. Non mi dilungo sulla catena di problemi e di discussioni che ho dovuto affrontare nel periodo successivo. Ma quando una donna è decisa sa essere molto più spietata e determinata di un uomo. Il giorno dopo vado in ufficio e presento le dimissioni. Non sono preoccupata dell'avvenire incerto. Ho nemmeno 25 anni, sono bella, sono una gran troia e ormai ho acquisito la consapevolezza che all'occorrenza posso spremere gli uomini come limoni.
L'indomani mi trasferisco nella garconniere, sono mentalmente gasatissima. Fausto si offre di mandarmi un paio di ragazzi per aiutarmi a trasferire le mie cose dalla casa del mio ex-marito. Si presenta Giorgio insieme ad un ragazzo più giovane, sui 20 anni. Giorgio mi ha già scopata due volte e sono settimane che mi scrive periodicamente per rivedermi. Si è sempre comportato in maniera volgare ed arrogante con me, quando era in combutta con Sergio. Ma adesso che sono una "protetta" di Fausto la musica è cambiata e Giorgio è tutto moscio e rispettoso, sta al posto suo senza fiatare e senza sguardi strani o ammiccamenti. Cavolo, Fausto deve essere bello potente!!!!
Gli faccio caricare su un furgone la mia scrivania, tre scatoloni di scarpe e vestiti, un altro scatolone con il computer e altri effetti personali. I due uomini mi portano nella mia nuova casa dove sistemano tutto. Mi diverte immensamente vedere Giorgio costretto al posto suo da un'autorità superiore, dopo che in passato mi aveva trattato ed usato come una cagna. Guardo i due uomini al lavoro che disfano gli scatoloni, sistemano la scrivania, collegano lampade e computer, e la mia fica comincia a bagnarsi. Giorgio mi ha già chiavata due volte in maniera brutale, ricordo bene il suo grosso cazzo dentro di me, ed il ragazzino di 20 anni è abbastanza carino. Voglio divertirmi un po'. Chiedo a Giorgio di andarmi a comprare due pacchetti di sigarette e lui parte in direzione del tabaccaio senza fiatare. Vado al bagno, mi tolgo i jeans, resto in mutandine e camicetta. Esco dal bagno e chiamo Cristiano che nel salottino è ancora intento ad installare il mio computer. Entra in camera da letto e mi trova seduta sul letto in mutandine che lo guardo in maniera inequivocabile. Sapevo di piacere al ragazzo, avendolo sorpreso diverse volte a spiarmi il culo. Cristiano si avvicina, appena mi è a tiro gli appoggio una mano sul pacco. Armeggio con la lampo dei jeans e quando gli estraggo il cazzo dai pantaloni è già completamente eretto. Mi pare inutile tergiversare in preliminari, visto che sono già bagnatissima. Gli chiedo di indossare un preservativo, di togliermi le mutandine e di scoparmi subito. Mi diverte un sacco manovrare questo ragazzino a mio piacimento. Cristiano mi viene sopra, io allargo le cosce e lui inizia a chiavarmi alla missionaria. Certamente non è Fausto, ma è bravo e mi fa godere. Stiamo fottendo alla grande quando suona il citofono, è Giorgio con le sigarette. Dico a Cristiano di pregare Giorgio di aspettare giù al furgone qualche minuto e di tornare subito qui. Lo attendo posizionandomi a pecorina e lo incito a darsi da fare. Cristiano mi prende per i fianchi e me lo mette di nuovo dentro. Lo incito a sculacciarmi. Andiamo avanti quasi un'altra ora a scopare, cambiando più volte posizione. Penso sadicamente a Giorgio che aspetta nel furgone, rimasto a becco asciutto. Vengo urlando, dimenandomi insieme al ragazzino che a sua volta sbrodola tutto il suo piacere dentro la mia fica. Mentre lui si dà una ripulita io mi rivesto.
"Vai giù da quel cretino buzzurro del tuo amico, digli che mi hai scopata.... poi torna su e portami le sigarette... poi potete pure andarvene", lo liquido piuttosto freddamente.
E' bello assaporare una piccola vendetta, ogni tanto.
Passo il pomeriggio a riordinare e sistemare le mie cose negli armadi. Vorrei che Fausto mi chiamasse ma non lo fa. E' la mia prima sera da single, orovo una certa sensazione di abbandono e smarrimento che si accentua man mano che la sera si avvicina. Controllo il cellulare, trovo altri due messaggi di Aldo. Vuole tanto rivedermi, quando e dove voglio io.
Lo chiamo.
"Francesca!!!!". Sembra che lo abbia chiamato la regina d'Inghilterra.
"Ciao Aldo...."
Gli chiedo se desidera venire a trovarmi a casa mia, lui accetta entusiasta. Gli dò l'indirizzo pregandolo di presentarsi tra un paio d'ore.
Ho bisogno di un po' di calore per colmare il senso di vuoto che mi attanaglia. Vado al supermercato e faccio la spesa visto che frigo e dispensa sono completamente vuoti.
Quando Aldo arriva ho apparecchiato il piccolo tavolo. Ho cucinato un ottimo risotto alle ortiche e preparato il tiramisu che è la mia specialità.
Aldo entra, mi bacia. Stiamo qualche minuto a scambiarci effusioni come due fidanzatini.
Ceniamo insieme, lui si scioglie e mi racconta un sacco di aneddoti. E' simpatico e dolce, e mi fa ridere di gusto.
Dopo aver gustato un buon amaro di marca tace e mi guarda languido. Lo prendo per mano senza dire nulla e lo porto in camera da letto.
"Francesca... ma tu non sei sposata?"
"Si... ma ho divorziato... da un po' di tempo"
Arriva l'inevitabile domanda.
"Come è possibile che una ragazza bella e dolce come te faccia la prostituta? Non riesco a crederci, non è verosimile"
Non gli rispondo, gli abbasso i pantaloni e inizio a giocare con il suo cazzo, che non tarda ad indurirsi come il legno. Lo faccio impazzire con la lingua, con cui gli solletico il filetto, gli lambisco i bordi della cappella, gli vellico dolcemente le palle pelose per poi intrufolarmi nel culo. Aldo ama tantissimo il rimming; gli solletico l'ano a lungo per poi penetrarlo con le dita e la lingua. Aldo mi ricambia il favore infilandomi a sua volta la lingua davanti e dietro, succhiandomi a lungo la clitoride. Poi mi possiede fino allo sfinimento reciproco. Ci addormentiamo abbracciati. Sento di avere bisogno di un uomo gagliardo come Fausto, ma anche di un uomo dolce e carino come Aldo, che sappia rassicurarmi ed essermi vicino. Che riesca a colmare l'inevitabile senso di vuoto che mi prende dopo che mi sono divertita a farmi sbattere da tanti sconosciuti sporcaccioni...
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6 years ago
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History of violence 18
Ho ancora qualche giorno residuo di ferie davanti a me. Rodolfo, il mio neo-marito, è appena uscito di casa per recarsi al lavoro. Mi rigiro nel letto in un piacevolissimo dormiveglia molto sensuale. Mi accarezzo il corpo, i seni, le mani si fanno strada tra le cosce... ho quasi voglia di masturbarmi al pensiero delle ore d'amore trascorse con Fausto il giorno addietro... e sempre il mio pensiero ritorna alla porca notte in balia dei camionisti, che non riesce ad uscirmi dalla mente. Ma non cedo alla tentazione di abbandonarmi ad un orgasmo.
Ieri sera Rodolfo mi ha chiesto di tornare ancora insieme al privè, magari con Marisa e Marcello, oppure buttandoci all'avventura, io e lui da soli, in cerca di qualche altra coppia o situazione stuzzicante. Devo dire che l'idea non mi attrae troppo. E poi... Sergio che mi ha consegnato senza fiatare alle cure di Fausto, è una faccenda che non mi quadra troppo, Sergio sembrava molto preso da me e troppo aggressivo per cedermi così di punto in bianco ad un amico... cosa ci sarà sotto? E Fausto [Dio, come mi scopa bene il mio Fausto...] che mi ha prospettato la possibilità di fare del sesso mercenario, un'idea che mi stimola non poco, anzi mi travolge decisamente.... Poi... ho il cellulare sempre pieno di messaggi, in particolare da uno dei due toscani che vorrebbe rivedermi, da due o tre tizi amici di Sergio, da Enzo e soprattutto da Aldo che mi scrive quasi disperatamente tre o quattro volte al giorno. Sono una moglie, da poco sposata in chiesa, ma solo sulla carta; la verità è che il desiderio maschile, da qualsiasi parte provenga, è per me linfa vitale, è adrenalina, è richiamo della foresta, è sangue che mi ribolle nelle vene. Tutto il resto è noia.
Prendo il cellulare e chiamo Aldo. Ho trascorso un paio di ore molto belle con lui pochi giorni prima del mio matrimonio, in macchina a fare sesso. Ora insiste, credo sia andato in fissa con me. Mi piace che un uomo stia in fissa con me. Mi risponde quasi trafelato.
"Francesca, oddio che bello sentirti... come stai?"
Un po' di convenevoli, poi la prevedibile dichiarazione che non fa che pensare a me e che non ne può più dal desiderio di vedermi. Ridacchio sotto i baffi, decido di dargli corda.
"Sono libera stamattina...."
Lo sento impacciato, ingolfato. Avrà degli impegni lavorativi, starà facendo qualcosa, vediamo se sa rinunciare a tutto per me.
"Dove possiamo vederci?". Mi fa. Si arrende subito... così è troppo facile.
"Sei tu l'uomo, decidi tu". Lo spiazzo un po'.
"Beh... io non sono molto esperto... tu dove porti i tuoi clienti di solito... quando li incontri di giorno..."
Aldo crede che io sia una prostituta, tanto vale lasciarglielo credere.
"Vado a casa dei clienti, oppure in motel...." rispondo.
"Allora... senti, non ti dispiace se ti porto in motel..." è ridondante, ma non glielo faccio notare.
Ci accordiamo, ci si vede tra un'ora ad un certo bar.
Non voglio propormi in maniera vistosa, indosso dei leggings neri con camicetta e giacchetta sopra, scarpe con tacchi non troppo alti, intimo curato. Aldo è emozionato, quando mi vede sembra l'emoticon con gli occhi a forma di cuore.
Mi bacia sulle labbra, glielo lascio fare. Lo ricordavo bene, un discreto cinquantenne dall'aria pulita.
Mi porta in un grazioso motel poco lontano. Appena entriamo in camera mi abbraccia con frenesia ed inizia a ricoprirmi di baci. Mi bacia dappertutto, collo, viso, labbra, occhi, orecchie. Mi piacciono da morire le sue effusioni ed incollo la mia bocca alla sua. Andiamo avanti a limonare almeno venti minuti. Aldo non vuole solo sesso, e si vede.... ciononostante appena mi sale sopra sento l'erezione contro il mio inguine. Apro le cosce e lo abbraccio con le gambe, intrecciandole dietro la sua schiena. Adesso il suo cazzo preme come un chiodo contro la mia fica, impedito però dagli indumenti. E' un attimo per lui sbottonarsi i pantaloni e per me abbassare i leggings quel tanto che basta per farmi penetrare. La scopata è travolgente, lui sembra letteralmente perdersi dentro di me. Poi improvvisamente il suo ritmo rallenta, gli occhi gli si riempiono di lacrime e inizia a ripetermi "ti amo", più e più volte. Gli prendo il viso tra le mani e lo zittisco con un lungo bacio con la lingua. Poi bruscamente lo faccio smontare da me, mi sfilo del tutto i leggins e gli sfilo i pantaloni prendendogli contemporaneamemte il membro in bocca. Non ce l'ha molto grosso, ma è duro come legno. Mi rendo conto solo allora che stiamo scopando senza preservativo. Pazienza.
"Mettimelo subito nel culo, ti prego" gli faccio, anche per ricondurre il nostro incontro ad un contesto più realistico.
Aldo mi trafigge il didietro, il suo cazzo è duro da morire e ha dimensioni perfette per il mio ano. Non me lo dilata esageratamente ma lo stimola alla perfezione. Mi incula a ritmo velocissimo finchè veniamo urlando insieme, lui riversando tutto il seme nel mio intestino.
Dopo due ore di sesso ritengo opportuno terminare l'incontro in maniera sbrigativa.
"Vorrei che non smettere mai di stare con te..." inizia Aldo, ma, sapendo dove vuole arrivare lo zittisco con un bacio.
"Sono una puttana, Aldo, e sono anche sposata...."
Lui tira fuori tre banconote da cento euro. Ne accetto una soltanto. Non vorrei nemmeno quella, ma a questo punto mi preme mantenere il mio ruolo.
Tornando a casa chiamo Enzo. Mi dice che sta al locale, gli chiedo se posso passare e se ha cinque minuti da dedicarmi. Enzo accetta. E' l'unica persona che spero possa dirmi che tipo di rapporti ci siano tra Sergio e Fausto.
Entro nel locale semideserto, visto che è passato da poco mezzogiorno. Ci sono un paio di inservienti che puliscono. Enzo sente lo scampanellio della porta e mi viene incontro. Mi porta nel suo ufficio.
"Dimmi tutto, bella Francesca mia".
Gli spiego la situazione. Mi pare un po' imbarazzato e restio a parlare. Mi spiega che lui è amico di Sergio, che Fausto lo conosce poco e non sa molto sui loro rapporti
Non mi accontento e gli dico con fare scherzoso che se vuole scoparmi ancora mi deve aiutare a capire bene la situazione. Enzo si mette a ridere e mi viene vicino. Mi abbraccia, mi bacia in bocca e mi appoggia le mani sulle natiche.
"Niente confessione, niente fica". Lo stoppo ridendo.
Mi porta sul divanetto dove ci sediamo e mi dice che in effetti qualcosa sa: Fausto ha molte attività, lecite e meno lecite. Gestisce un paio di ristoranti con altri tizi, una saletta di videogiochi e ha pure qualche giro strano, e che si serve di Sergio in diverse occasioni, quando si tratta di riscuotere soldi e crediti. Mi dice che Fausto tiene molto a me e che Sergio ha accettato di farsi da parte, accantonando definitivamente con questa "cessione" alcune loro vecchie pendenze. Mentre ancora sta parlando ritengo doveroso ringraziarlo, anche se mi ha rivelato cose che avevo già immaginato da sola. Armeggio con la lampo dei suoi pantaloni e quando arrivo ad estrarre il cazzo lo trovo già semieretto. Enzo non ha bisogno di chiedermi di chinarmi e prenderglielo in bocca perchè provvedo di mia iniziativa. Regalo ad Enzo un bel pompino molto insalivato e rumoroso... lui se lo gode completamente rilassandosi sul divano ed allungandosi. Mi metto in ginocchio davanti al divanetto per succhiare più comodamente e ci metto tutto l'impegno possibile. Enzo non tarda a rantolare di piacere, lascio che mi sbrodoli in bocca un fiotto di sperma caldo che assaporo con la lingua. Altri due o tre fiotti, poi mando giù tutto. Vuol dire che la fica gliela darò un'altra volta.
Torno a casa riflettendo sul mio futuro. Penso al senso di potere che oramai sto consolidando nei confronti del genere maschile. Sto imparando a giocare con la mia avvenenza, a servirmi della sfrontatezza e della mancanza di qualsiasi scrupolo che ormai fanno parte di me. Non ho nulla contro Rodolfo, gli voglio bene. Ma mi rendo conto sono passate soltanto tre settimane dal matrimonio e io proprio non so più che farmene di un marito. Preferirei passare qualche notte a settimana con Fausto piuttosto che tutte le notti con Rodolfo e soprattutto sta diventando imperativa l'esigenza di fare tutto quello che mi pare, senza dover inventare scuse e senza dover rendere conto a nessuno. Anche il lavoro di ufficio, a cui tra pochissimi giorni dovrò ritornare, mi sta ormai proprio stretto stretto stretto.
Urgono cambiamenti.
Grossi cambiamenti.
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6 years ago
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History of violence 17
Mi siedo al tavolo con Fausto e Sergio un po' disorientata. Fausto mi scosta la sedia, mi fa sedere e prende la parola: mi spiega di essere da anni in affari con Sergio, di conoscere i dettagli della mia situazione attuale e che è ora che le cose vengano messe a posto. Sergio annuisce impassibile, mi rendo conto che per qualche ragione che io ignoro il coltello dalla parte del manico ce l'ha Fausto. Fausto mi dice di aver parlato a lungo con Sergio e che lui non ha problemi a lasciarmi stare per il futuro. Sergio non aggiunge nulla, si alza e se ne va.
Rimango sola con Fausto, che diventa improvvisamente più tenero e premuroso. Mi prende le mani e mi confida di tenere moltissimo a me, e che un fiore tanto bello e delicato (parole sue), non va lasciato gestire da una persona rozza ed ignorante come Sergio. Gli chiedo per quale ragione non mi ha parlato prima a quattr'occhi, lui ribatte che era necessario vedersi in tre, affinchè non restassero questioni non chiarite.
Mi spiega che ciò che Sergio mi ha costretto a fare con il vecchietto di Corso Rinascimento è stato un favore dovuto ad una persona molto importante. Fausto soggiunge che non vuole che io venga usata, sfruttata e lasciata all'oscuro in questo modo e che se voglio fare queste cose è giusto che ne sia pienamente consapevole.
"Sapessi che ho dovuto fare con quel vecchio...." gli confido.
"Immagino, ma io ora voglio che sia tu a scegliere quello che vuoi fare, se lo vuoi fare... e che tu goda appieno dei benefici che ciò può portarti".
"Cosa intendi dire?..." gli rispondo intimidita.
Fausto invece di rispondere mi prende per mano e mi porta nel famoso bunker di Enzo. Sono già bagnatissima quando lui mi afferra per i fianchi da tergo e inizia a spogliarmi con studiata lentezza. Gli massaggio il pacco con spudorata iniziativa e mi pare di toccare un piccolo lampione. Mi inginocchio, gli sbottono la patta tesa, estraggo con impazienza quel paletto di carne turgida, gli insalivo la grossa asta leccandola golosamente mentre gli massaggio i coglioni. Appena le mie mutandine scivolano sul pavimento è un attimo per lui rovesciarmi sul letto, salirmi sopra e riempirmi con la sua enorme erezione. Mi scopa lentamente, assestandosi bene tra le mie cosce divaricate.
"Allora, come ti dicevo, una ragazza bella, giovane e porca come te può trarre grandissimi benefici da incontri come quelli che hai avuto con il vecchio"
"Si...." rispondo io, quasi in stato di trance per il sublime piacere che il suo cazzo mi sta regalando.
"So bene che ti eccita l'idea di prostituirti, vero?"
"Siiii..." rispondo, obnubilata dalle sensazioni della penetrazione.
"Puoi farlo lavorando per me, invece che fare favori a quello quello str@@@o di Sergio, e guadagnandoci pure un sacco di soldi?"
Fausto si toglie con mio enorme dispiacere.... ma subito mi gira, mi mette a pecorina e lascia che il suo arnese mi scivoli senza troppe resistenze fino in fondo al culo. Noto che è senza preservativo. Mi scopa il culo lentamente e divinamente.
"Allora che ne pensi della mia proposta?" mi fa.
Che io possa dare una risposta sensata mentre sono riempita da quella meraviglia di cazzo è fuori questione.... inizio a sospirare un "si" dopo l'altro abbandonandomi ad una serie di orgasmi celestiali....
La sera torno a casa da mio marito. Dal giorno del matrimonio Rodolfo mi salta addosso tute le sere, e anche stasera non fa eccezione. Appena ci mettiamo a letto per dormire mi afferra e mi ritrovo la sua lingua in bocca.
Mi faccio scopare con piacere e Rodolfo mi fa pure venire, ma io penso a Fausto ed alla sua proposta che mi sconvolge le budella...
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6 years ago
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Anna la tentatrice
Ciao Ragazzi, mi chiamo Andrea e volevo raccontarvi ciò che mi è successo con mia moglie Anna. Mia moglie ha 29 anni ed è una splendida donna con un corpo fantastico e sodo che mantiene in forma con sedute massacranti di palestra e un’alimentazione sana. Ventre piattissimo, cosce sode e un culetto che fa risaltare con leggings, jeans stretti e minigonne mozzafiato che ogni volta che siamo in giro fa girare tutti i maschietti. Abbiamo un’affinità, una complicità sessuale elevatissima che ci porta spesso ad inventarci le scenette più disparate per appagare il nostro grande appetito sessuale dove lei si diverte a far eccitare, con il suo grande fare da troia, soprattutto stalloni sulla 50ina che mai si immaginerebbero di essere provocati, stuzzicati e fatti eccitare da una femmina spettacolare come Anna. Abitiamo in provincia di Saronno e le nostre giornate sono piene del mio lavoro di programmatore e del suo insegnamento artistico in un liceo della città finquando un giorno non si stabilì nel piano sotto al nostro un insegnante di nome Angelo di 53 anni, un uomo ben piazzato brizzolato e soprattutto single. Facemmo conoscenza con lui nelle varie salite e discese delle scale; scoprimmo che insegnava latino in un’altra scuola della città, che adorava il calcio e io non potei non notare che le piaceva soprattutto la fisicità di mia moglie che nel salire le scale mostrava in leggings un magnifico culo solcato da un’eccitante perizoma. Un giorno a cena confidai a mia moglie questo particolare di Angelo e chiacchera dopo chiacchera scattò in noi il desiderio di farlo eccitare, morire di desiderio, soprattutto quando mia moglie venne a scoprire un particolare molto aprrezzato dalle donne…..un giorno mia moglie andò a fare la spesa in un grosso supermercato del centro con la collega di nome Francesca che le raccontò un aneddoto particolare su Angelo riferitogli dal marito anch’egli insegnante e collega del nostro vicino. I due si ritrovarono il venerdì nella consueta partitella di calcetto tra colleghi, un po’ per rilassarsi dalla dura settimana e un po’ per stare in forma; terminata la partitella si diressero negli spogliatoi del campetto rionale e il marito riferì a Francesca che Angelo tolta la divisa da calcetto mostrava un uccello di grosse dimensioni, massiccio, venoso con una cappella grossa e violacea e con due grossi testicoli penzolanti…un bellissimo esemplare di apparato genitale maschile completamente glabro. Francesca ne parlò entusiasta a mia moglie che al rientro dalla spesa notai molto eccitata e felice. Domandai durante la serata ad Anna il motivo di questa sua eccitazione e mi riferì il fatto che gli era stato raccontato da Francesca, che sarebbe stato eccitante stuzzicare uno stallone come lui, giocare, esibirsi e chissà magari se l’eccitazione e la situazione si scalda magari tirargli fuori il suo uccello e magari toccarlo. Un brivido di eccitazione scosse la mia schiena.. passai tutta la sera a pensare come agganciare Angelo, o per invitarlo a casa nostra, o per farci invitare da lui….l’idea che mi venne in mente era di fargli vedere alcuni libri che avevo in casa con la scusa di capirne meglio il loro significato; appena lo vidi rientrare mi precipitai sulle scale e con la scusa dei libri lo agganciai e mi invitò in casa sua facendomi accomodare nel suo elegante appartamento. Non mi trattenni molto poiché Angelo doveva rispondere ad alcune e-mail, ma mi invitò la sera per un aperitivo con mia moglie…era il via al nostro gioco…..salii le scale che separavano i due appartamenti completamente eccitato, entrai in casa e trovai mia moglie pronta a sapere che aveva detto….gli dissi che ci aspettava fra un’ora per un aperitivo….mi disse” vedrai amore mio come sarà eccitante stuzzicare Angelo….sono sicuro che gli piacerà vedere una femmina come me disposta a fargli gonfiare il suo grosso uccello…lo farò impazzire di godimento”..andò a farsi la doccia e prepararsi; uscì dopo un’ora dal bagno e rimasi frastornato dalla sua bellezza: capelli sciolti, leggero trucco e lucidalabbra da vera succhiatrice, orecchini, top corto senza maniche, una strepitosa minigonna che metteva in risalto le sue cosce sode e ai piedi eleganti ed eccitanti sandali con tacco altissimo……una femmina da competizione pronta a stendere lo stallone di turno. Giunte le 19 scendemmo e suonammo, il nostro cuore batteva all’impazzata così come l’eccitazione aveva riempito i nostri respiri e le nostre menti, ci aprì e ci accolse sorridente e gentile, notai che rimase favorevolmente impressionato dalla fisicità di Anna e ci fece accomodare sul divano sedendosi di fronte a lei sicuramente per poterla avere a tiro ed osservarla meglio. Notai che nel sedersi la gonnellina le si era accorciata e sicuramente le si poteva vedere il perizoma, ma non fece nulla per celare ciò che Angelo avrebbe dovuto vedere. Dopo i convenevoli parlammo a lungo del libro, anche se a noi poco ci importava, infatti la femmina pensava più ad accavallare ora da una parte ora dall’altra le sue gambe lucide e nude dove di tanto in tanto si perdeva lo sguardo del professore. Terminata la noiosa parte inerente al libro, ci rilassammo ed Angelo andò a prepararci un caffè mentre Anna si alzò e si poggiò alla ringhiera della veranda, che essendo non molto alta la faceva poggiare un po’ in basso, distese le gambe e inarcò la schiena mettendosi praticamente a 90 gradi mostrando due cosce splendide e un culetto sodo cui faceva capolino il perizoma con l’eccitante rigonfiamento della sua figa…..io cercando una scusa dissi che mi sarei ritirato per una telefonata e mi spostai in una stanza, ma rimasi nel buio andito dietro ad un mobile ad osservare la scena. Angelo rientrò dalla cucina e rimase pietrificato dalla visione celestiale che gli si presentava, notai che dopo aver poggiato il vassoio portò la mano sulla patta dei pantaloni che sicuramente gli si erano gonfiati..mia moglie si girò e notò la situazione e da grande troia gli chiese che stesse facendo…lui intimidito e rosso in volto non seppe rispondergli allora lei tastandogli il grosso pacco gli disse:” sai, sarei la donna giusta per il tuo uccello, sai sono brava ad addomesticare i cavalli specialmente quelli rinchiusi da tanto tempo e saprei sicuramente come farlo sfogare”….ancora” fammi vedere se ciò che si dice in giro sul tuo uccello è vero”!..l’ego maschile di Angelo vinse sulla timidezza , sbottonò i pantaloni e gli abbassò insieme alle mutande. Mia moglie alla visione di quello splendido uccello non ancora completamente eretto ebbe un’esclamazione di stupore..”wow, complimenti, posso?”…e portò la sua bella mano affusolata e ben curata sull’asta ancora morbida mentre con l’altra prese il grosso scroto. A quel contatto lui tirò indietro il capo ed ebbe un’espressione di godimento, sicuramente era da tanto tempo che non aveva contatti con qualche donna, ed averlo con una cavalla come Anna aveva effetti estasianti, tantè che ormai l’esemplare aveva raggiunto le sue dimensioni..bellissimo uccello duro in completa erezione con una grossa cappella violacea, due grossi testicoli penzolanti e gonfi……..lei si inginocchiò e disse:”mmmm....che palle piene che hai..chissà quanto bel succo contengono, non vedo l'ora di berlo tutto!...ora facciamo sfogare questo cavallo”!!!...e delicatamente si mise in bocca la cappella grossa massaggiandogli le palle con l’altra, mentre lui accompagnava il gesto tenendogli la testa per i capelli…entrava con calma olimpica ed usciva provocando al professore un sublime godimento, fin che lei accorgendosi dell’imminenza della sborrata si fermò e gli disse” ora mi scarichi in gola tutto il tuo nettare”..riprese a succhiare fin quando lui non le esplose in gola tutta la sua sborra che lei da brava cagna inghiottì tutto..rimase lunghi secondi a scaricarle tutto il suo sperma in bocca…era una scena pazzesca vedere una splendida femmina come Anna provocare un godimento simile ad un uomo più grande e ad abbatterlo con la sua splendida bocca. Terminato di sborrare lei si portò con un dito alla bocca una goccia di sperma rimasta sul labbro e gli ripulì da brava troia la cappella e si ricomposero. Io allora uscì dalla stanza facendo finta di nulla e notai la sofferenza nel volto di lui che non sapeva che pesci pigliare. Discorremmo un’altra mezz’ora finchè non rientrammo a casa e scopammo come ricci per tutta la notte.
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6 years ago
admin, 75
Last visit: 8 hours ago -
Claudia
Se avessi scommesso, avrei perso! L’ipotesi o la speranza che la Pantera potesse aver messo gli occhi su di me non mi ha mai sfiorato. Sto pensando questo, mentre la sua lingua sta esplorando la mia cavità orale e il suo bacino si muove ritmicamente, strusciando il suo sesso contro la dura realtà che è imprigionata nei miei pantaloni. La sua lingua si muove sapiente, lasciando poco spazio alle manovre della mia, il contatto delle sue labbra è erotico, sa decisamente come si bacia un uomo. Seduta sopra di me ha il controllo totale della situazione, le sue mani trattengono la mia testa e il suo corpo è appoggiato al mio. Con una mano le massaggio un seno constatando che sotto la maglia non è presente altro indumento intimo. L’altra mano accarezza la stoffa dei suoi leggings saggiando la consistenza dei glutei e verificando la presenza delle mutandine.
Ma facciamo un passo indietro. Voi non sapete perché sono qui adagiato su questo divano con addosso questa femmina felina in avanzato stato di eccitazione.
Allora lasciate che ve lo racconti.
La mattinata è iniziata male, non trovo una pratica: “Maledizione, dove ho messo quei documenti, eppure sono sicuro che fossero qui”, impreco mentalmente.
Chiamo la mia collega e le chiedo se ha preso lei le carte che sto cercando da dieci minuti. Mi risponde che si, le ha lei, scusandosi per averle sottratte mentre ero in riunione, ma il nostro direttore le voleva visionare.
La informo che mi servono subito perché devo portarle a Pink Panther la nostra consulente legale, ho un appuntamento con lei entro quarantacinque minuti. A casa sua. E devo attraversare mezza città.
La gattona è a casa perché, come altri milioni di Italiani, è costipata. Quest’anno l’influenza sta facendo una strage.
Claudia, per noi Pink Panther, è uno degli avvocati dello studio legale che collabora con la nostra azienda. Il soprannome è dovuto ad un paio di fattori che la caratterizzano. Adora il colore rosa. Lo sfoggia non tanto nell’abbigliamento, quanto nell’uso di rossetti e smalti, in tutte le tonalità disponibili. L’altra caratteristica riguarda il suo modo di porsi. Sempre elegante, impeccabile, ha un fisico che definirei sportivo, una voce calda e movenze sinuose, insomma sprigiona sensualità da ogni poro. Ha 52 anni, 14 più di me, e mi eccita da morire, stato emotivo che condivido con quasi la totalità dei miei colleghi maschi. E’ consapevole di padroneggiare con maestria l’arte della seduzione, quando passa tra la gente non ha bisogno di voltarsi, lei sa benissimo che tutti gli organismi viventi di sesso maschile, nei dintorni, hanno gli occhi puntati sulla sua figura.
Arrivo a casa sua, suono il campanello e la sua voce alterata dall’altoparlante del videocitofono mi invita a salire. Dove, se non all’ultimo piano?
Quando esco dall’ascensore la trovo appoggiata allo stipite nel vano di ingresso del suo appartamento. Ingoio un po’ di saliva mentre guardo la sua splendida figura vestita da una maglia girocollo e da un paio di leggings attillatitissimi, il mio sguardo si sofferma per un secondo, forse di troppo, sul triangolino alla sommità delle sue cosce toniche. Ai piedi indossa dei calzerotti spessi:
-“Sei in ritardo, ciao.”- mi apostrofa. Le braccia conserte.
-“Ciao, si scusa. Non trovavo le carte perché le aveva prese il mio capo.”- mi giustifico, timidamente.
Entriamo nel suo regno, lei mi precede guidandomi verso il salone e mi invita a sedere all’importante tavolo e si accomoda di fianco a me. Estraggo dalla borsa il fascicolo e glielo porgo, lei lo apre ed incomincia a leggerlo dopo aver inforcato gli occhiali.
Ora non sono certo io il primo a rendervi edotti che ogni uomo è sensibile a certi particolari che le donne esibiscono più o meno consapevolmente, ci sono persone che vengono attratte dai piedi, altri dalle mani, oppure dai seni o dai glutei, elementi che provocano nei maschi, sensibili a queste caratteristiche, interesse ed eccitazione. Ecco, nel mio caso, provo assoluta attrazione per le donne coi capelli legati in una coda e che indossano gli occhiali da vista. Claudia esibiva entrambe le variabili, proiettandomi in uno stato di attrazione sensuale.
Il mio sguardo accarezza la sua figura scivolando dal volto al seno, alle mani e poi a ritroso, in un attimo vengo strappato dalle mie elucubrazioni quando, il soggetto delle mie divagazioni cerebrali, mi indica un passaggio che secondo lei non è chiaro e andrebbe riscritto utilizzando un linguaggio più facile da interpretare ma comunque sempre in stile “avvocato che la sa lunga”. Lei non si scosta e non mi porge il foglio, tiene il documento davanti a se, così sono io a sporgermi avvicinando la mia testa alla sua per leggere il passaggio che ha appena criticato, sento il suo profumo entrarmi nelle narici ed arrivare dritto al cervello, nel farlo appoggio un braccio allo schienale della sedia su cui lei è seduta.
-“Ecco, questo punto è da migliorare.”- dice, indicandomi col dito un paragrafo.
-“Si, certo, ma leggi questa parte.”- affermo indicandole, a mia volta, dove leggere.
Nel compiere questo gesto assolutamente innocente le nostre mani si sfiorano ed io avverto un brivido piacevole percorrere il mio corpo, dalla testa ai piedi. Se fossi un maestro Jedi di Star Wars direi che ho avvertito un tremito nella forza.
-“Hai delle belle mani, mi piacciono.”- declama sorniona, mentre accarezza il dorso della mia con le sue dita dalle unghie lunghe e perfettamente laccate di un rosa acceso. Non mi ritraggo, fossi matto.
-“G…grazie”- balbetto, godendo di quel contatto.
-“Le tue sono più belle”- aggiungo impacciato.
-“Mi stai per caso adulando, Carlo?”- domanda lei maliziosamente.
-Assolutamente………..si!”- affermo io titubante, percependo che anche l’inquilino del piano di sotto sta manifestando la sua contentezza.
Lei intreccia le sue dita con le mie, i nostri sguardi si incontrano, i suoi occhi sembrano scintillare, mi sorride piegando leggermente di lato la testa e abbandona il documento sul tavolo.
-“E cos’altro ti piace di me?”- chiede con un tono erotico che fa fremere il mio, a questo punto, marmoreo ego maschile.
-“Tutto.”- ammetto ormai intraprendente e aumentando la stretta delle sue dita tra le mie.
-“Bugiardo!”- mi apostrofa lei.
-“C’è sicuramente qualcosa di me che non ti piace”- insiste, maliziosa.
Allora, come avrebbe detto il grande Albertone Sordi “Maccarone tu me provochi……..e io me te magno”. Sono timido, certo, ma fatto di carne e sono sensibile, molto sensibile, al fascino che questa femmina emana da ogni cellula del suo corpo. Così recepisco il messaggio e mollo gli ormeggi.
-“Beh, una cosa c’è”- borbotto indossando la maschera del tipo dispiaciuto.
-“Il sapore del tuo rossetto”- le dico, e avvicino il mio viso al suo mentre lei assume un’espressione interrogativa.
-“Permetti?”- e agevolandole il quesito, senza attendere risposta, appoggio le mie labbra alle sue.
Lei non si sottrae alla mia invadenza, le sue dita stringono le mie, le sue labbra importunate dalle mie. Rimango incollato alla sua bocca alcuni secondi, un contatto elettrizzante nonostante la castità del bacio.
-“Allora?” domanda divertita e mia regala un altro dei suoi sorrisetti provocanti.
-“Mi sono sbagliato, ha un sapore buonissimo.”- ammetto.
-“Credo tu possa fare di meglio!”- mi bacchetta mentre con una mano dietro la mia nuca mia attira a se.
Stampa le sue labbra morbide sulle mie e subito sento la sua lingua violare, senza che io opponga alcuna resistenza, la mia bocca che la accoglie giubilante. Le nostre lingue fanno conoscenza, toccandosi, strofinandosi, spintonandosi e gustandosi. Non mi staccherei più da quel contatto così delicato ed intimo ma al tempo stesso forte della passionalità erotica del momento. Secondi, minuti forse, poi lei si scosta alzandosi in piedi e tenendomi ancora per mano mi guida verso il divano.
Ecco spiegato a voi lettori come e perché mi ritrovo qui, semisdraiato nel divano di Claudia che sta sopra di me strusciando il suo pube sulla mia rigida mascolinità. La sua lingua in piena attività mi sta massaggiando le papille gustative ed io non riesco a vincere la battaglia contro questo agguerrito invasore.
Mi stacco dal suo abbraccio, il tempo di riprendere fiato e afferro i suoi seni, coi pollici sento i capezzoli inturgidirsi sotto la stoffa della maglia, li bacio, le sue mani affondate nei miei capelli mi attirano a se.
Gioco con la lingua con quei turgidi pistilli, li solletico, li succhio, ci giro attorno leccando delicatamente, lei asseconda le mie manovre accarezzandomi la nuca. Faccio scivolare le mani sui suoi fianchi, trovo il bordo della maglia e lo sollevo, ci infilo sotto entrambe le mani, finalmente il contatto con la pelle nuda della sua schiena, la carezzo con un tocco lieve. Le nostre labbra ancora una volta si incontrano, le nostre lingue nuovamente si cercano, trovandosi. Non so lei, ma sono ripetutamente percorso da fremiti piacevoli ed eccitato più che mai, le mie dita scivolano con un tocco delicato lungo la sua schiena, sotto i polpastrelli sento le protuberanze delle sue vertebre. Credo che le mie carezze siano di suo gradimento perché inarca la schiena spingendo in avanti il busto e il suo seno contro la mia bocca dove la mia lingua lavora freneticamente, leccando e titillando i suoi capezzoli protesi.
La veemenza delle mie pratiche linguistiche, ha disegnato due umidi aloni più scuri lì dove le turgide punte delle sue mammelle spingono contro il tessuto che le ricopre. Li vede anche lei e ride, incrocia le braccia afferrando il bordo del maglioncino e con mossa rapida quest’ultimo vola via, liberando quei due succosi pompelmi che ora sono davanti ai miei occhi disponibili ai miei baci e a portata della mia lingua. Mi tuffo tra quelle colline, mentre lei sospira infilando le mani sotto la mia giacca che fa scivolare lungo le mie braccia, io le agevolo la manovra sollevando la schiena. Le sue dita armeggiano coi bottoni della mia camicia, mentre non smetto di assaporare il calore dei suoi seni, la dolcezza dei suoi capezzoli e delle areole che li incorniciano.
Stacco le mani per slacciare i bottoni che chiudono i polsini della mia camicia, lei la strattona per estrarla dai miei pantaloni e come per la giacca, la fa scivolare alle mie spalle, afferro i suoi fianchi, la attiro verso di me, le sue tette schiacciate contro il mio petto. Per un attimo ci fissiamo, occhi negli occhi, respiriamo con un leggero affanno, poi le nostre bocche tornano ad essere un tutt’uno. La sua tonica figura poggia sulla consistente erezione che lei mi ha procurato, Claudia la percepisce, muove il bacino avanti e indietro lungo l’asta legnosa che abita le mie parti basse.
Quanto è intimo un bacio? Quante sensazioni ci trasferiamo l’un l’altro col contatto delle nostre labbra? Quanta passione comunichiamo trafficando con le nostre lingue? Ma soprattutto; perché mi sto facendo queste domande invece di godermi il momento?
-“Spesso, in riunione, ho fantasticato su di te, su noi.”- mi confessa in un sospiro.
-“L’ho fatto anch’io! Non sai quante volte ti ho spogliata con la fantasia”- le rimando.
-“Solo spogliata?”- chiede con quella sua voce sensuale.
-“No, non solo spogliata.”- le confermo.
Le mie dita scivolano sotto l’elastico dei suoi leggings, i polpastrelli incontrano, prima il bordo poi il pizzo delle mutandine che ricoprono il suo fondoschiena, afferro quelle rotondità a piene mani, le strizzo sono sode, allenate da ore di palestra. La sento armeggiare con la fibbia della mia cintura, la libera e sfila la striscia di cuoio dai passanti che la trattenevano, lanciata di lato, atterra in un angolo del grande sofà. Tra un bacio e l’altro cerchiamo di riempire i nostri polmoni respirando con sempre maggiore affanno.
Claudia si piega sul mio petto e comincia a restituirmi i baci e le leccatine che sino a pochi minuti fa io avevo concesso ai suoi seni e a quei meravigliosi capezzoli. La sua lingua si muove sapiente, sembra conoscere i miei punti sensibili, le sue labbra baciano e succhiano con padronanza della situazione.
Armeggia coi bottoni e la zip dei miei calzoni, vincendo facilmente la loro resistenza, si solleva e li cala fino a metà delle mie cosce, la sua mano scivola sui boxer e trova l’impertinente voglia che ho di lei. La accarezza saggiandone la consistenza rocciosa. A mia volta la imito tirando verso il basso l’elastico dei leggings, poi mi sollevo, la giro facendola sedere e la libero da quell’indumento e dagli spessi calzerotti che nascondevano i suoi piedi curati. Lei ricambia abbassandomi e liberandomi dai pantaloni io mi sfilo scarpe e calze, il suo sguardo fissa l’erezione che i miei boxer elasticizzati non riescono a mascherare. Accarezza il tessuto rigonfio, mi attira a se e, protendendosi in avanti comincia a baciarlo. Le accarezzo la testa e la lascio fare.
-“Ora tocca a me.”- le comunico. E mi abbasso tra le sue cosce.
-“Accomodati.”- mi risponde, scivolando in avanti col bacino e divaricando le gambe.
Ho gli occhi puntati sul suo sesso velato dal pizzo del suo intimo, mi avvicino lentamente carezzandole le cosce lisce, accosto le labbra al tessuto e lo trovo umido della sua eccitazione, appoggio la lingua sul rigonfiamento che cela le labbra della sua femminilità e ne gusto il sapore, lo succhio cercando di riempirmi la bocca di quell’aroma sessuale che mi eccita ancor di più. Le sue dita stringono saldamente i miei capelli incoraggiandomi a proseguire in quella pratica. La sento ansimare lievemente. Mi inebrio dei suoi umori per un tempo che non saprei definire. Poi:
-“Vieni qui!”- comanda, battendo con una mano sul cuscino del divano ad indicarmi dove sedermi.
-“E’ il mio turno di assaggiarti”- aggiunge con impazienza.
-“Come lei comanda, avvocato”- rispondo io ironicamente e ricevo uno “scemo” in controbattuta.
Claudia afferra l’elastico delle mie mutande tira verso il basso, io cerco di agevolarle l’impresa alzando le mie terga e finalmente tutto quello di cui madre natura mi ha dotato viene di colpo esposto ed è lì davanti ai suoi occhi a sua completa disposizione. I miei boxer volano da qualche parte, le sue mani scivolano sulle mie cosce, una mano afferra l’asta eretta l’altra prende ad accarezzarmi i guardiani del cetriolo.
I suoi occhi fissano il mio sesso, sembrano studiarlo, delicatamente le sue dita scivolano verso il basso lungo la base della prominente rigidezza facendo scivolare la pelle del prepuzio, svestendo e liberando il mio glande gonfio e pulsante. Lo scruta per un attimo, col pollice ne accarezza la punta, lì dove l’orifizio ha liberato alcune gocce di liquido prespermatico, lo spalma sulla lucida pelle della cappella pulsante. Sposta l’asta imprigionata nella sua mano e prende a leccarmi lo scroto separando con leccate decise e delicate i due inquilini che sono lì dentro racchiusi. Prende un testicolo in bocca, lo succhia e lo accarezza con la lingua mentre, con movimenti lenti e circolari massaggia l’apice del mio sesso racchiuso nella sua mano. Per non fargli un torto ripete il trattamento orale anche al testicolo gemello, poi si dedica alla turgidità della mia mascolina appendice percorrendone la lunghezza con la lingua e una volta arrivata in cima inizia a baciarne delicatamente la punta. Apre leggermente le labbra e la accoglie dentro la sua bocca, sento la sua lingua scivolare lungo il mio frenulo mentre le sue labbra si contraggono attorno al mio glande, lo succhiano. Quindi lo libera e prende a dedicarsi all’intera asta, la lecca, la bacia, la mordicchia, dall’apice alla base e ritorno tenendo il mio sesso premuto contro le sue labbra con le dita della sua mano che accompagnano lievi le sue manovre.
Dalla mia posizione la guardo mentre è intenta a farmi impazzire di piacere, ogni tanto lei solleva gli occhi mi guarda godere della sua maestria.
Ora la punta del mio uccello è nuovamente nella sua bocca, la succhia e la esplora con la lingua mentre la sua mano scivola su e giù lungo il mio cetriolo che, all’improvviso, scompare totalmente nella sua cavità orale strappandomi un mugolio di piacere. Rimane così alcuni secondi, con le labbra avvolte attorno la base del mio sesso e poi riprendendo fiato prende a pomparmi con decisione aiutandosi con la mano.
Il piacere intenso delle sue attenzioni mi provoca brividi che percorrono il mio corpo della testa ai piedi, vedo i suoi occhi scrutarmi, sembra sorridano, le accarezzo il viso e reclino la testa all’indietro, ansimando.
Poi mi piego in avanti, verso di lei, non voglio ancora venire. La invito a sollevarsi e la bacio, assaporando il mio sapore. Lei si distende su di me mentre scivolo di lato adagiandomi sulla schiena, avverto la mia erezione premuta contro il suo ventre e la sua lingua lavorarsi la mia. Le mie mani scivolano sotto l’elastico dei suoi slip e li fanno scivolare verso le cosce portando alla luce le sue chiappe tonde. Con l’indice scorro dentro il solco del suo lato B e il mio polpastrello trova le creste del suo ano. Le tasto descrivendo dei cerchi su quella corona di carne, la sento contrarre, premo, con più convinzione non offre resistenza, dalla posizione in cui sono non riesco ad introdurre più della prima falange dentro la sua cavità posteriore, Claudia emette un gemito senza staccare le sue labbra. Poi si solleva sulle ginocchia senza abbandonare il contatto con le mie labbra, si sfila definitivamente le mutandine e le butta da qualche parte.
Ora nella mia mente si fa largo la necessità di leccare la sua parte più intima, quella che sino a pochi istanti prima era celata dal prezioso indumento intimo ed ora è libera, alla portata dei miei baci.
-“Perché non ti sdrai?”- le chiedo, arrapato più che mai.
-“Cos’hai in mente?”- domanda assecondando la mia richiesta.
-“Voglio consumare la mia lingua nella tua passera.”- le confesso.
Claudia si corica e divarica le cosce una gamba fuori dal divano il piede poggiato sul tappeto, l’altra gamba sollevata con la coscia piegata ad angolo retto e il polpaccio che scavalca lo schienale del divano. Il suo sesso semischiuso è lì, umido, di fronte a me che lo ammiro estasiato, il suo dito indice accarezza il clitoride e con l’altro dito, il medio, lo scappuccia e poi prende a far scivolare le due dita avanti e indietro. Come ipnotizzato la guardo masturbarsi, eccitato più che mai, metaforicamente dai lati della mia bocca scivolano due rivoli di bava.
-“Cosa aspetti?”- mi interroga lei riportandomi alla realtà.
-“Se…sei stupenda”- balbetto riscuotendomi delle mie elucubrazioni.
-“Fammi sentire la tua lingua.”- dichiara vogliosa.
Mi piego e prendo a baciarle l’interno delle cosce salendo verso la sua ostrica dischiusa che attende le mie attenzioni, mi dilungo tergiversando con baci e leccate sulle sue cosce e sul monte di venere senza mai arrivare a contatto diretto col suo sesso. La sento ansimare ed infine esasperata mi afferra saldamente i capelli e mi strattona sino a quando non sente il contatto della mia bocca contro il suo fiore dischiuso.
La mia lingua inizia a leccarle il perineo, e salgo ad assaggiarle il punto dove le grandi labbra iniziano a dividersi guidandomi verso la sua cavità vaginale, bagnata copiosamente come lo sono le mie labbra e il mio mento, esploro quella delizia che mi viene offerta dischiusa e pronta, la lecco e la penetro fin dove riesco. Claudia inarca la schiena ed emette un gridolino di piacere sentendo la mia lingua entrare in lei dolcemente, il sapore del suo sesso è afrodisiaco e inasprisce la mia già considerevole eccitazione. Con le labbra bacio e succhio le labbra della sua vulva pregne della sua ambrosia, prima una poi l’altra e poi di nuovo la prima quindi ritorno alla gemella. Lei geme e muove il bacino, io torno nel suo solco leccandolo verso l’alto, come la prua della nave fende l’acqua del mare, così la mia lingua solca le pieghe della sua femminilità separandole ed infine raggiungo il suo pistillo. Lo succhio delicatamente, lo bacio dolcemente, quindi prendo a sfiorarlo con la lingua, la sento ansimare sempre più forte sino a quando incomincia a gemere, allora prendo a leccarle il clitoride, con decisione, descrivendo piccoli cerchi intorno a quel piccolo glande, lo bacio con più convinzione e quindi comincio a fale una sorta di pompino. Lei geme sempre più forte poi all’improvviso inarca il bacino e smette letteralmente di respirare l’unico segno vitale che percepisco è la pressione esercitata dalla sua mano premuta sulla mia nuca, che mi invita a non smettere. Non ho idea di quanto tempo passi prima che i suoi polmoni tornino a riempirsi d’aria, solo dopo avere emesso un lungo e sonoro gemito liberatorio, solo allora distolgo l’attenzione dal suo pistillo e prendo al leccarle la passera in tutta la sua presenza.
Claudia mi prende la testa tra le mani e mi attira a se piegandosi leggermente in avanti cerca le mie labbra a cui si attacca con passione.
-“Voglio sentirti dentro di me!”- ordina con enfasi.
Ho l’uccello così duro che quasi fa male, mi abbasso portando il mio pube verso il suo fiore ormai non più proibito, la sua mano afferra e guida il mio attrezzo, sento il glande entrare in contatto con la sua apertura si fa strada con facilità scivolando dentro quel corpo a lungo desiderato e ora conosciuto, giù sino a quando non ho più nulla da offrirle. La guardo, è bellissima, i suoi occhi sembrano chiedermi di muovermi dentro di lei, lo faccio con movimenti lenti, voglio sentire tutta la sua essenza stringersi attorno al mio io che ora è dentro di lei. Mi ritraggo quasi sino ad uscire da quella tana calda ed accogliente, mi fermo qualche istante e quindi lentamente torno ad esplorare la sua profondità e a fermarmi in quel dolce abisso sentendo le sue contrazioni attorno alla mia asta.
-“Muoviti, Carlo.”- mi implora, ansimando.
-“Voglio che duri per sempre.”- le confesso continuando a muovermi con lentezza.
-“Così mi fai morire.”- ammette con tono supplicante.
Piega le gambe e le appoggia alle mie spalle, la mia testa tra le sue ginocchia, i suoi polpacci spingono sulle mie scapole, in questa posizione mi sembra di scivolare un po’ di più dentro di lei. Percepisco le sue contrazioni.
-“Muoviti, muoviti, muoviti, cazzo!”- mi intima quasi urlando.
L’accontento aumentando il ritmo delle spinte, lei ansima e mi incita a darle di più, io spingo fino in fondo sino a dove fisicamente mi è concesso e mi ritraggo quanto più è possibile senza uscire dalla sua passera, quindi affondo con veemenza, sento il mio pube schiacciarsi contro il suo sesso le mie palle cozzare contro le sue chiappe. Aumento il ritmo e la forza delle spinte, Claudia non ansima più ora geme con crescente intensità il livello sonoro si alza ed inizio a godere anch’io. Affondo dentro di lei con forza, i nostri gemiti sono accompagnati dal sonoro sbattere delle mie cosce contro le suo chiappe. Percepisco nel mio basso ventre il diffondersi del consueto calore che precede l’estasi, i suoi gemiti sono quasi un urlo, la trafiggo con impeto quasi violento sento il mio piacere espandersi dal ventre alle gambe e all’improvviso il silenzio, Claudia ha smesso di respirare in un rantolo ha piegato la testa all’indietro, io continuo a muovermi dentro di lei e in un attimo le mie gambe si fanno di burro, il respiro mi si strozza in gola ed esplodo dentro il suo ventre liberando tutto me stesso nella sua accogliente femminilità che percepisco contrarsi attorno al mio carnoso cilindro come se volesse spremerlo per accogliere ogni goccia del mio sperma.
L’orgasmo ci ha colti quasi all’unisono, riprendiamo fiato abbracciati. Poi quando il respiro si è regolarizzato ci baciamo, con tenerezza e a lungo, io che ancora sono dentro di lei percepisco il defluire della mia erezione e anche lei ne è consapevole ma entrambi non ci liberiamo da quell’abbraccio.
Ci ricomponiamo appagati, nudi, abbracciati, portiamo a termine lo scopo lavorativo della mia visita. Mentre rileggiamo il documento e gli appunti la mano di Claudia accarezza le mie aree erogene per eccellenza, mentre il mio braccio le passa dietro la nuca e la mia mano gioca col suo capezzolo.
-“Dove eravamo rimasti, prima che il lavoro ci interrompesse”- mi chiede sorridendo maliziosa.
-“Mi sembra stessimo ansimando e gemendo”- le rispondo.
-“Appunto!”- esclama lei.
E il mio uccello scompare tra le sue labbra. Mentre la sua lingua ispeziona ancora una volta la consistenza del mio essere maschio, io mi ritrovo a pensare a quante altre pratiche ho sulla scrivania da sottoporre alla sua supervisione.
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6 years ago
masaraj,
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Un trio indimenticabile - quarta parte
La mattina successiva era una nuova era per la nostra coppia. Mi sono alzato per primo, subito dopo una doccia, sono andato a preparare la colazione. Mi sentivo bene, perfettamente, con la certezza di aver aperto un angolo della nostra personalità, fino a quel momento assopito.
Virginia si unisce a me un po' più tardi, ci baciamo a lungo, teneramente. Mi sussurra il suo amore. Sento la sua forza sessuale, intensa, presente in profondità dentro di lei.
Antonio, dopo la doccia, si unisce a noi. Assaporiamo la nostra prima colazione insieme.
Virginia, bevendo un caffè, inizia la discussione sulla serata precedente, e dice: «come vedete il sequel, miei cari? Che mi dici tu Antonio?» e poi continua, passando lo sguarda da uno e l'altro, sperando di vedere nei nostri occhi la stessa sua lunghezza d'onda «… ve lo sto chiedendo perché vorrei rispettare le vostre decisioni … se volete … ci si può fermare qui …»
Antonio, risponde così: «Ma, devo dire, siete troppo attraenti, mi sento davvero bene con voi ... questa prima esperienza con un uomo mi è piaciuta …. da quello che ho visto, credo, che anche per voi è così. Non pensavo che fosse possibile, tutto era molto naturale, inoltre, non ho visto nessuna reazione contraria sia in me che in voi. Si ha l'impressione che tutto questo sia parte della nostra natura umana. Virginia, sei assolutamente sublime …. e vorrei anche imparare a farti godere e darti il massimo piacere possibile.»
Luca: «Antonio, sei stato molto rispettoso, ma lo sapevamo già, ti sei preso cura della mia piccola Virginia, e ti ringrazio per questo. Sì, all'inizio ammetto di avere avuto un po' di apprensione nel condividere Virginia con te. Ma fin dai primi minuti tutto era perfetto, tempismo, condivisione, ambiente, sensazioni …. Sì hai ragione quando dici che era naturale. Sapevo che l’idea di altri uomini non mi infastidisse, ma era solo un pensiero, lo conferma a me l’evento reale. Da parte mia, vorrei continuare.»
Virginia: «Io vivo un sogno. Da parte mia, … Sì... mi sento pronta a condividere me stessa completamente tra voi due. Mi piace darmi a voi senza limiti. Antonio sei stato un grande amante, non credo che mi sbaglio nel dire che continuerà così. Mi sento pronta.»
E continua così Virginia: «Sarà tutto come prima nella nostra amicizia e nei rapporti con gli altri nostri amici …, tranne le nostre serate che organizzeremo di tanto in tanto … io già mi sento pronta per il prossimo incontro…»
«Ottimo» afferma Antonio «Mhhhh …. anche io sono già pronto …. ed ho intenzione di godere della nostra relazione già ora».
Virginia viene verso di noi, si toglie l’accappatoio e si ritrova nuda di fronte a noi. Vediamo il suo corpo perfetto, i suoi grossi seni ben alti arroccati, i suoi splendidi capezzoli appetitosi, i fianchi femminili, la sua pelle seducente e dorata.
Lei va a cavalcioni su Antonio, offre i suoi seni. Lui li bacia mentre le sue mani accarezzano il suo corpo e le sue gambe.
Lei prende il suo cazzo in mano e lo masturba con intensità.
Io mi avvicino e, mescolando le nostre bocche baciandoci, appoggio il mio pene sulla schiena di Virginia.
La voglia di sesso cresce tra di noi, quindi ci trasferiamo nella stanza da letto. Ci rotoliamo sopra il letto e ci baciamo.
Siamo, io e Antonio, inginocchiati davanti a Virginia distesa sul letto, lei allarga le gambe e ne appoggia una sulla mia spalla e l’altra su quella di Antonio …. è superba, davanti a noi, con le gambe completamente allargate, la sua bella fessura, con le labbra morbide, è lì, in tutta la sua bellezza, davanti ai nostri occhi, e pronta a ricevere attenzioni.
Invito Antonio ad assaggiarla. Ben presto gioca con la sua lingua, passando dal piccolo foro al clitoride, mentre Virginia mi succhia il cazzo con mio enorme piacere. Poi mi piego e, chiudo la distanza tra i nostri corpi, vado verso il sesso di Antonio, fino a introdurlo nella mia bocca, lo pompo con grande piacere di entrambi. Formiamo un 69 ha tre molto caldo.
Virginia mi guarda succhiandomi, lei mi sorride mentre la mia bocca viene e va sulla bella minchia dura di Antonio.
La guardo diritto negli occhi, Virginia accarezza la testa di Antonio mentre la sua lingua e le dita la portano a gemere dal piacere.
Nella sua posizione, Antonio allarga le gambe e posso accarezzargli i testicoli nello stesso tempo che lo pompo. Dopo qualche attimo, prende la mia mano e la allunga tra le sue natiche alzando la coscia per liberarmi la strada … io capendo le sue intenzioni …. gli solletico, con il dito, il suo piccolo foro, poi con la mia lingua, introducendomi tra le sue gambe, lo raggiungo per lubrificarlo bene per preparare l’introduzione del dito.
E lui: «Ohhhhh … sì Luca ….. continua …. ora si che scivola bene in me»
Virginia, a questa esclamazione di Antonio, si alza e guarda la scena, avvicina la sua testa verso di noi per non perdere una briciola dello spettacolo delle mie dita scivolare dentro Antonio.
Io, prendo il suo cazzo in profondità nella mia bocca, assaporando il suo prepuzio, giocando con la mia lingua. Sento la premessa di godimento, salata sulla mia lingua. Lo masturbavo più forte giocando con la mia lingua e le mi labbra, e ritmicamente facevo scivolare il mio dito più in profondità nel suo culo.
Dissi: "Antonio, ti piace ……, eh?"
E lui: "Ohhh yeah …. moltissimo ... sto per venire se continui così!"
Io continuo, sperando che la mia attività possa far godere il nostro amico, ora con un ritmo più lento e poi aumentando la velocità e l’intensità dei miei movimenti.
Vidi Virginia che si riposizionava di nuovo davanti ad Antonio, proponendogli di leccare la sua figa. Dopo qualche minuto, improvvisamente, senti che i gemiti di Virginia aumentavano e diventavano sempre più sonori, il suo orgasmo arrivava sotto i colpi della lingua di Antonio sul suo clitoride.
Lei si abbandona … riprendendo, successivamente, i sensi. Il suo respiro ritorna normale dopo il forte piacere.
Nel frattempo, io ho smesso di giocare con il culo del mio amico, aumentando l’intensità della mia attività sul sesso di Antonio, leccando intensamente il suo prepuzio.
Ero di schiena rispetto a Virginia, Antonio è davanti a me ... mi trovo circondato dai miei partener. Virginia accarezza il mio cazzo. Io continuo a succhiare Antonio, lentamente per non farlo venire troppo velocemente.
Antonio, girandosi, prende il mio sesso e lo colloca tra le sue natiche. La sensazione è completamente diversa rispetto a una donna. Lui inizia un movimento, andare e viene, con il suo bacino, che continua a farmi indurire il cazzo. Poi, prende il mio uccello in mano e lo trascina sul suo piccolo buco e lo adagia delicatamente su di esso.
Io, chiedo: «Antonio … ti eccita il mio cazzo sul tuo culo?»
Lui risponde, con un tono di voce tra l’eccitato e il vergognoso: «sì …., mi piace sentirti così ... »
E poi, aggiunge: «Luca ….. mio caro, continua, adoro questa sensazione che sto provando ... non l’avrei mai detto … fai scorrere il tuo sesso bene ... »
E Virginia: «… hai capito, Antonio, perché noi donne amiamo questo? »
E Antonio: «Mhhhhh …… assolutamente... »
Virginia: «ti guarderò, andare avanti su questo sentiero … mi piace ….»
Luca, quindi, allarga le gambe di Antonio, mentre Virginia torna con l’olio lubrificante. Con un gesto intelligente, si prende cura di Antonio, aprendo, delicatamente, il suo piccolo buco, oleandolo e proponendolo a me.
Il gemito di piacere di entrambi si intensificano. Lei mi prende in mano e mi guida lentamente.
Gradualmente, la mia minchia sta scivolando dentro.
Mi fermo un attimo per non fargli male e …, Antonio mi dice, con una voce molto sensuale, di continuare perché la sensazione, fino a quel momento, è deliziosa.
E dice: «Vieni dentro di me, fai piano, ma non fermarti ... »
Virginia, dalla sua posizione, vede il mio sesso penetrare Antonio. Le nostre gambe sono aperte, così lei si china a baciare le mie palle, lei li prende in bocca e, masturba, Antonio allo stesso tempo, poi prende in bocca anche le sue palle. Lei geme di felicità, va da palle a palle, mentre io penetro Antonio, che mi chiede di continuare più forte.
Virginia prende il sesso di Antonio in bocca e si mette su a succhiarlo profondamente, combinando il mio movimento di andare e venire in modo sincrono.
Antonio: «Ohhhh …. questo è grande ….. sono completamente in estasi... »
La testa di Virginia, va sempre più velocemente, su e giù, con ampi movimenti.
Antonio: «Luca …. è fantastico continua ... e, si Virginia …. la tua bocca mi fa impazzire, Ohhhhh … che felicità ... » e poi continua «Virginia, la tua lingua mi fa sentire bene... Luca mi sento dentro il calore del tuo cazzo, mi fa impazzire ….. mi piace …. dai continua così!»
A un certo punto, Virginia si alza e va davanti ad Antonio avvicinando la figa al suo cazzo. La vedo che prende in mano il sesso di Antonio, lei allarga bene le gambe e introduce il cazzo dentro con movimenti rapidi e ritmici, posso quasi vedere la penetrazione ... è incredibile come sensazione. Per qualche minuto la nostra fusione è totale, io penetro Antonio che penetra Virginia, ci muoviamo con delicatezza, senza correre.
Virginia sente che presto sarà in grado di godere, Antonio mi informa: «Continuate, continuate e andate fino alla fine ...»
Io gli dico: «Sei sicuro?»
E lui, per tutta risposta: «Sicuramente, dammelo tutto!»
Io do un paio di colpi di reni un po' più rapidi, poi continuo con movimenti ampi e profondi, dopo alcuni minuti, inizio a godere ... mi perdo in lui … con una eiaculazione impressionante e il godimento che raggiungo mi lascia quasi inconscio.
Virgini: «Oooooooh miei cari, mi piace vedervi insieme!»
Sono ancora in Antonio, dopo la eiaculazione e sento tutto il suo corpo, ma soprattutto il suo ano contrarsi, lui, con un urlo di piacere, rilascia il suo sperma nella vagina di mia moglie.
E Virginia: «Ohhh, è troppo bello, vai avanti, non tirarlo fuori … dammi il tuo sperma mi stai facendo impazzire! Tesoro … guardami amore … ti amo … quanto ti faccio gode?»
Io rispondo: «il mio godimento è impressionante».
La forza di quei momenti ci lascia tutti esausti sul letto.
Antonio e Virginia si uniscono a me sul letto, lei ci bacia appassionatamente.
Noi assaporiamo questo momento, senza dire nulla. Le parole sono superflue. Dopo un lungo periodo di petting, accovacciati sul letto tutti e tre, tutti noi andiamo a fare una doccia.
È tardi mattinata, eppure è come se tutto fosse stato una continuazione di godimento ininterrotto. Abbiamo preparato qualcosa per pranzo, mangiando allegramente come se nulla fosse accaduto, un'atmosfera molto bella regnava, prova della naturalezza della nostra situazione.
Antonio bacia teneramente Virginia dicendogli: «Mi mancherai, questo è un passo decisivo nella mia vita, non lo dimenticherò mai. Non so come dirvi grazie per avermi accolto nella vostra vita sessuale. Sono molto onorato, vorrei davvero rimanere il vostro amante. Spero si possa rifare presto ….»
Virginia: «è lo stesso per noi! È una follia questo fine settimana, penso che nulla sarà mai come prima tra di noi. Antonio, andiamo avanti, non vedo perché non possiamo» e continua «ora che il reale sta prendendo il sopravvento sulla fantasia, devo confessare che me lo ero immaginato ben al di sotto di quello che è stato. Ho sognato di vivere questa esperienza con due uomini ... e grazie ad entrambi i miei cari è successo. Mi piace che sia tu, Antonio, il nostro amante. Non pensavo che fossi così forte sessualmente.»
Dopo esserci ricomposti e parlato un po’ tra di noia, ci salutiamo e ci riproponiamo di vederci a più presto per provare nuove sensazioni.
Chiudiamo la porta, Virgilia ed io riprendiamo la nostra vita di tutti i giorni. Ci sediamo sul divano, la stringo teneramente, non diciamo nulla, ma assaporiamo questo momento.
Virginia, a voce bassa, dice: «amore mio, ti sarò grata per sempre.»
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Un trio indimenticabile - terza parte
Virginia è di nuovo in azione, affamata di sesso ... Lei ci bacia, ci accarezza dolcemente.
Virginia si gira di lato, io sono dietro di lei, con il cazzo che strofina nelle sue natiche, è una vera felicità avere il suo bel sedere a disposizione ed accogliente e caldo.
Antonio si mette a 69 rispetto a lei, gli lecca il clitoride, mentre il mio sesso strofina pochi centimetri dalla sua bocca, a volte, Virginia, gli dà un paio di colpi di lingua per stuzzicarlo.
Io, da dietro, riesco a penetrare la bagnatissima figa di Virginia, provo un immenso piacere … e comincio il mio andare e venire, a volte il mio sesso esce per via della posizione e Virginia lo rimette dentro sempre non abbandonando Antonio.
Lei lo succhia e allo stesso tempo, prendendo in bocca la sua verga, lo masturba ... all’improvviso cambiamo posizione e mi trovo leccare Virginia tra le gambe, che mi succhia, mentre Antonio va dietro di lei e si strofina la sua verga tra il suo piccolo buco …. si sente avverte, dai continui mugolii, che Virginia è sul punto di un orgasmo.
Lei è molto clitoridea, così mi sono attivato con la mia lingua per farle raggiungere l’apice del piacere. A volte il sesso di Antonio arriva, nel suo movimento, a toccarmi ed io lo prendo un po' in bocca. Tutto quello che immaginavo stava accadendo davanti ai miei occhi.
Virginia, allargando le chiappe, invita Antonio a penetrarla da dietro con più ritmo e più intensamente, lei è in trance tra i suoi due uomini.
Io lecco ancora e ancora. Antonio mantiene il movimento e asseconda Virginia nei sui desideri con il palo ben incastonato in essa. La mia lingua, con movimenti prima ampi e poi rapidi e brevi, si accanisce sulla punta del clitoride, sento irradiare e riverberare su tutto il suo corpo il suo godimento. Da li a pochi secondi, Virginia esplode in un orgasmo incredibile di eccezionale intensità.
Virginia, dopo l’intensa esplosione di piacere ci dice: «voglio sentire il vostro cazzo dentro di me mentre godete», e senza perdere tempo, fa distendere Antonio sul divano, si siede sopra di lui, riprende il suo sesso, lo masturba un po' e, poi, la introduce alla figa.
Lei inizia a fare piccoli movimenti del bacino, come lei ama, per poi aumentare l’intensità, risucchiando tutto l’asta dentro la sua figa, i testicoli di Antonio, in questo movimento, veniva spesso schiacciata tra le chiappe di Virginia, accentuando il piacere di Antonio.
Allo stesso tempo, lei richiamandomi a se, e facendomi posizionare in piedi sopra la testa di Antonio, mi succhiava e leccava in modo ritmico, assecondato dal suo movimento per la penetrazione di Antonio.
Il piacere che provavamo tutti era molto intenso e grande.
Antonio, alternando movimenti molto morbidi e penetrazioni più profonde, non può più contenersi, ci avverte che è sull'orlo del godimento.
Virginia: "Non trattenerti! Voglio sentire il tuo sperma che scorre in me. Ohhhh …. lascita andare, non ti fermare, godi in me, dammi tutto il tuo seme, riempi il mio ventre con il tuo sperma … ahhhhhhhh!»
Così, Antonio, dopo un intenso gemito, eiacula a lungo dentro il sesso di Virginia. Sento la sua bocca e la sua lingua sempre più “violenta” sul mio cazzo in corrispondenza dell’orgasmo di Antonio.
Dopo un buon momento di silenzio, riprendiamo forza e le nostre menti. Virginia si alza da Antonio, vedo lo sperma che scorre tra le gambe della mia donna che dice: «grandissima sensazione …. il nostro mix mi fa impazzire... Antonio, amavo farti venire in me, sono pieno del tuo sperma e mi piace» e rivolgendosi a me «amore viene a riempirmi … ora è il tuo turno»
Lei mi vuole ancora una volta, così io scivolo lentamente verso di lei … Antonio ora ci guarda …. continuando ad accarezzare e succhiare i seni Virginia …. mentre io la prendo nella posizione del missionario, la mia minchia ben piantato in lei.
Fa una strana impressione scivolare nel suo sesso pieno di sperma del nostro amico, è Incredibilmente bello e intenso.
Virginia: «Ohhhhh, amore mio continua, è grande così, mi fai impazzire ... dammi il tuo sperma …. Riempimi per bene, mi piace! ….. Ahhhh»
Comincio ad accelerare il mio movimento, mentre Virginia tira su le gambe per sentirmi meglio e profondamente dentro di lei. Ora do grandi colpi mentre Antonio sorride a guarda noi.
La situazione è troppo eccitante …. non riesco a resistere a lungo …. esplodo per la seconda volta per la gioia di Virginia: «Oh mio amore sì ... dammi anche il tuo sperma!»
Mi adagio su di lei per recuperare il respiro, e ci prendiamo qualche istante di riposo, Antonio continua ad accarezzare Virginia e me.
Gli occhi di Antonio brillano di una luce intensa, Virginia quasi piange di felicità, ci sentiamo così vicini ora. Lei mi ha ringraziato per avergli permesso di realizzare la sua fantasia.
Antonio è disteso accanto a lei, io dall'altra parte, Virginia dice: «grazie a entrambi, ho incredibilmente goduto …» prende le nostre mani e le appoggia tra le sue cosce «… grazie per avermi dato il vostro godimento, la sensazione del mescolamento in me il vostro sperma è favoloso ...».
Passiamo il resto della serata tutti e tre nudi di fronte al dessert e a qualche bicchierino di grappa. È abbastanza tardi, e proponiamo ad Antonio di dormire da noi.
Nuda tra noi due, Virginia allarga le gambe e passa le dita tra le sue piccole labbra, dicendo: «Guarda, sento il tuo sperma in me, mi piace ...». Si accarezza anche i seni mescolandogli umori attinti dal bacino, lentamente, come elettrificata dalla situazione.
Quello era il nuovo segnale. La tensione è diventata così forte, ancora una volta, che decidiamo tutti e tre di riprendere il “movimento” immediatamente...
Virginia, leccandosi le labbra sensualmente, ci dice, con una voce molto erotica, che gli piacerebbe averci dentro di lei contemporaneamente ...
Fa distendere Antonio, e sale su di lui …. la sua schiena arcuata che mostra tutto il suo culo, mi fa impazzire dal desiderio. Antonio accarezza e succhia i suoi seni. Il movimento lento è molto bello, il sesso di Antonio affondare nella fica di Virginia, fino in fondo … lei gioca con me …. per eccitarmi …. mi guarda invitandomi con gli occhi.
Vedo il suo ano che mi viene offerto, mi attrae da morire …. Capisco che è necessario, però, lubrificarlo, quindi prendo da un cassetto un lubrificante comprato ad hoc, e lo verso su sua ano da dietro, mentre lei cavalca Antonio ... la massaggio lentamente per lubrificare tutta la parte … immergo un dito dentro per lubrificare anche la parte interna, ed a quel punto, Virginia, gemendo disse: «la sensazione di due uomini su di me è stupefacente, mi piace da morire … dai mettilo dentro … sono pronta a ricevere i miei due uomini insieme.»
Quindi mi sposto dietro di lei, lubrifico anche il mio pene e, con attenzione, fermando il loro movimento, lo appoggio sul buco.
Apertura da me già conosciuta (e non solo da me) e molto esplorata in tante occasioni, certamente sempre molto stretta da penetrare.
Ma, con l’aiuto del lubrificante, e piccoli colpi ben eseguiti, penetro con il mio cazzo il bel buco di Virginia, affondandolo lentamente tutto dentro.
Un grido misto tra dolore e piacere viene emesso da Virginia, per qualche attimo lei resta ferma nella sua posizione ed io e Antonio cominciamo, timidamente, a muoverci senza nessuna coordinazione. A quel punto Virginia, prendendo l’iniziativa, ci chiede di assecondarla nei movimenti, ed inizia lei a dettare il ritmo.
I nostri movimenti diventano sincroni. È vero …. posso sentire il sesso di Antonio contro il mio attraverso la parete sottile di Virginia, …. è delizioso. Andiamo avanti dolcemente nei movimenti, assecondandola, per paura di farle del male, lei apprezza …. Soprattutto quando il nostro movimento è lento e profondo.
Virginia è arcuata, ondeggia, geme, si muove, prendo il suo seno in mano, continua a farsi penetrare ampliando i suoi movimenti …. fino a che … lei senza dare un segno premonitore … improvvisamente piangendo dal piacere …. scarica con un urlo il suo godimento ... lungo, molto intenso, sentiamo le sue contrazioni intorno ai nostri due sessi, dura davvero a lungo il suo tremore di piacere ... così intenso che ci conduce al nostro godimento, io eiaculo nel suo ano, poco dopo Antonio gode in lei, con getti lunghi...
Ci ritiriamo con cautela, è pieno di ovunque dei nostri umori ...
Questa volta ci sdraiamo veramente sfatti, ansimiamo per la mancanza di respiro tutti e tre ... ma tutte e tre siamo molto soddisfatti.
Abbiamo trascorso il resto della notte insieme, Virginia tra noi due. Nel sonno, ci siamo svegliati a volte strofinando i nostri corpi, ma la fatica era stata troppo grande. E il sonno ripreso, come un massetto di irrealtà che ci ha immerso tutti e tre nella schiuma dei sogni lucidi.
Continua ….
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Un trio indimenticabile - seconda parte
Finalmente Antonio suonò al campanello di casa, ci salutammo, come al solito. Antonio fece i complimenti a Virginia per il suo vestito e le sue “graziose forme”, lei non mancava di ringraziarlo dandogli un grande bacio sulla guancia.
La conversazione è iniziata con una grande naturalezza, parlando di lavoro, di cibo, ecc..
Eravamo seduti sul divano, Antonio sulla poltrona di fronte a noi.
Dopo poco, abbiamo iniziato la cena, durante la quale, casualmente (o causalmente) abbiamo iniziato a parlare della conversazione telefonica che avevo avuto con lui giorni prima.
In Antonio traspariva un lieve barlume di disagio, ma gli abbiamo detto che non doveva preoccuparsi in quanto noi eravamo aperti a qualsiasi discussione.
E per essere più chiaro possibile, dissi: «posso assicurati, Antonio, che Virginia ha le stesse fantasie tue. Abbiamo avuto le stesse voglie e c’è stato, in passato, qualche incontro di Trio».
Virginia evidenziava un certo imbarazzo ma, allo stesso tempo, metteva in evidenza che la mia iniziativa la eccitava ...
Antonio, esclamò: «Wow! E.... come è andata?»
Risposi: «Molto bene, tutto molto tranquillo, senza nessuna fretta e con molto coinvolgimento da parte di tutti.»
«Sì, vedi,» disse Virginia «penso che sia un desiderio piuttosto particolare, che a pochi capita di raggiungere. Per paura … sicuramente...», continuando «suppongo che ami le donne e che, per te, l'opportunità non si è mai presentata per di fare sesso in tre? Come hai scoperto questo desiderio?»
Antonio: «Non saprei dirti, ma è una fantasia che da tempo ho e che non ho mai potuto mettere in pratica.»
Virginia: «Per noi è nata dopo tante discussioni, ed è successo di metterlo in pratica qualche volta. Poi, in particolare, un giorno che stavamo facendo l'amore Luca ed io, nella discussione e capitato di parlare di quello che ci sarebbe piaciuto fare oltre all’incontro a tre. Io ho detto che quello che immaginato oltre, era vedere i due uomini fare sesso tra di loro»
Antonio spalanca i suoi occhi, felice di avere avuto così tante confidenze da noi. Si agita un po' sul divano, sento la sua eccitazione.
Antonio con un tono di voce molto caldo dice: «e...? Cosa mi vuoi dire oltre?»
E Virginia: «Mi chiedo se ho bevuto troppo questa sera ... ohhh e poi, dopo tutto quello che ti sto dicendo, chi sa cosa penserai di noi …. comunque cercherò di andare fino alla fine della discussione. Sì, immagino ancora di fare l'amore con due uomini allo stesso tempo e che loro hanno un rapporto regolare tra loro. Sembra pazzesco e irrealistico, ma mi eccita. »
Antonio: «e tu Luca, come hai preso il suo desiderio? Nessuna gelosia? »
Ed io: «ad essere onesti, non immaginavo un trio del genere. Una donna tra due uomini, coccolati, pieni, e due uomini complici e aperti ad accarezzarsi tra di loro. Questo non mi era mai venuto in mente, però, ora penso che può essere piacevole, per non parlare del piacere che mi provoca il soddisfare le idee sessuali di Virginia!»
Virginia mi fa l’occhiolino e mi sorride. La vedo accavallare le gambe, rivelando la parte alta delle sue calze dicendo: «Sì, abbiamo scoperto il nostro piacere comune, anche per gli uomini, non pensavo che avremmo potuto condividere questo, data la gelosia maschile, ma a noi accade di essere perfettamente sintonizzati sui nostri desideri.»
Io aggiungo: «è una sensazione inebriante essere in grado di condividere tutto ciò efficacemente, e anche se molte coppie condividono le loro fantasie, a volte ci sono squilibri. I gusti di uno non sono quelli dell'altro. Così, quando abbiamo capito e abbiamo confessato che entrambi amiamo le stesse cose, è stato facile dare un impulso alla nostra sessualità.»
Antonio chiede: «e come si fa a immaginare …. che cosa si accende, cosa ti eccita in questa combinazione? Come ti dividi tra due uomini Virginia? E tu Luca, come si fa a concepire la tua complicità con un amante?»
Virginia risponde: «Mhhh …. penso che sia il fatto di avere un'attenzione costante per una notte, di essere pienamente donna, facendomi desiderare, rendendoli pazzi per me e portando i miei due uomini a godere sia una cosa assolutamente eccitante e coinvolgente. Li vedo insieme, li vedo complici in carezze, e ci vedo indistintamente a fare l'amore tutti e tre.»
Ribadisce Antonio: «Devo ammetterlo, quello che dite, mi rende molto invidioso. Lo vedo come un sogno e non saprei proprio come creare una situazione per viverlo e, quantomeno, vederlo in pratica. Forse perché tutto è possibile nei sogni, ma la realtà è sempre più difficile da gestire. Non riesco a immaginare io con un estraneo e la sua compagna. Sembra così irrealistico ... »
Io continuo: «io, in realtà, non so se la gelosia non si risvegli oltre la fantasia nel momento vivo del rapporto a tre. È ancora un argomento difficile da immaginare senza provarlo, ma, credo che sia tutta una questione di fiducia tra la coppia che possa non far nascere la gelosia. Quello che abbiamo costruito è più importante del resto .... »
Virginia, aggiunge: «condivido, mio caro, un trio è una fantasia e un desiderio che non va oltre la fase della sessualità e del gioco.»
Antonio: «certo, deve rimanere così!!!»
Luca: «La mia idea è che i due uomini si mettono al servizio della donna, una sorta di divinizzazione del godimento e del piacere femminile, Il mio compagno dovrebbe essere così aperto alle mie carezze … e restituire il favore»
Virginia, aggiunge: «Mi piacerebbe, tesoro, lo sai, anche vedere far sesso tra i due miei uomi!!!»
Antonio: «Posso dirvi una cosa, penso di essere pronto per una fusione totale del Trio, che ognuno si prenda cura degli altri due a sua volta. Non lo avrei mai immaginato, quattro anni fa, quando eravamo insieme, Teresa ed io. Era tutto molto “tradizionale”, molto saggio, molto poco cerebrale. E devo confessare che le mie idee, che ho tenuto per me, mi stavano già toccando un bel po' di tempo fa, ma era impossibile condividerle con lei. Forse avrei dovuto osare? Dopo tutto … queste sono solo idee, desideri, nulla è obbligatorio. Forse avrebbe potuto salvare il nostro matrimonio? Non lo so ... »
Virginia, visibilmente su di giri, si muove sempre di più accanto a me. Passa la mano sulla mia patta come per assicurarsi che tutto questo sia reale. La prendo tra le mie braccia e la faccio accovacciare su di me.
Antonio, di fronte a noi, guada con attenzione tutti i nostri movimenti.
Passo la mia mano tra i capelli, e la bacio sulla bocca, preludio ha una tensione che si manifesta e che aspetta solo di contenere per esplodere.
Sento il suo desiderio e la sua eccitazione, come se la presenza di Antonio gli desse un ardore in più. La sua lingua affonda nella mia bocca, lentamente.
L'ho messa a cavalcioni su di me, il suo bellissimo culo è alla vista di Antonio che non crede ai suoi occhi.
Sfilo via il vestito di Virginia, che si ritrova in topless di fronte a me. Antonio osserva le natiche ben rotonda e piena strofinare sulla patta dei miei pantaloni.
Virginia, spastandosi di lato, mi spoglia, togliendomi pantalone e slip, poi si toglie con estrema grazie, guardando negli occhi Antonio, il suo piccolissimo perizoma, siamo tutti e due nudi, è Impossibile fermarci, l’eccitazione è alle stelle ...
Si risiede a cavalcioni di fronte a me, sulle mie cosce, e continuiamo a baciarci, la prendo per i capelli e, davanti ai suoi grossi seni, comincio a prenderli in bocca, a giocare con i capezzoli.
Il suo sesso strofina il mio, è bagnato fradicio. La sua mano da sotto, gioca con i miei testicoli, lei mi masturba contro il suo sesso, mentre io lecco i suoi capezzoli eccitati dalla tensione erotica del momento.
Virginia: «Oh mio caro … sì continua …»
Si gira per vedere la reazione di Antonio, che non osa fare un gesto e dice: «Va tutto bene? …. Vuoi che ci fermiamo?»
Antonio: «Niente affatto, sei meravigliosa ... Virginia sei una vera dea, il tuo corpo e la tua bellezza sono incredibili. Ti ho sempre trovato la più bella del nostro gruppo... Luca, sei fortunato ... Virginia, il tuo uomo ci sa fare, mi piace come ti accarezza, amo il suo modo di prendere in mano la situazione, amo il suo sesso, mi piace vedervi così ... »
E Virginia, di rimando: «allora mettiti a tuo agio» disse «non rimanere così, unisciti a noi.»
Lui si alza dalla poltrona e, lentamente si spoglia. Mette in mostra un corpo molto bello, equilibrato, pulito, con un bel sesso di considerevoli dimensioni, già pronto e turgido.
Virginia, gli dà la schiena, e io, gradualmente, scivolo tra le sue gambe... poi, lentamente, si gira di fronte Antonio, mostrando pienamente il suo bel seno e il suo bel sesso.
Accarezzando da dietro, lo sento particolarmente umido e aperta, come mai prima d'allora. La accarezzo dolcemente, la mia mano si muove tra le sue piccole labbra, sul suo clitoride... lei bagnata come non mai, mi dice di «continua …. ti prego …», sento la morbidezza della sua pelle ... e i primi sui gemiti di desiderio e di eccitazione.
Lei mi masturbava lentamente, prendendo il piacere di sentire il mio cazzo rigido e duro in mano... Io, la faccio sedere sul divano e mi accovaccio davanti a lei. La mia bocca prende possesso della sua figa. La mia lingua stimola il suo clitoride, il quale si rivela in tutto il suo splendore, duro e molto grande.
E lei: «Ahhhh …… , mi piace molto, non voglio che ti fermi!». E rivolgendosi ad Antonio gli chiede se andava tutto bene, lui era visibilmente molto eccitato.
Lei, a quel punto, lo avvicina a sé e lo bacia, e gli sussurra discretamente: «era da molto tempo che mi immaginavo di averti … ora che sei qui voglio giocare con te e farti giocare con Luca»
Senza esitazione, prende la mano a Luca, portandola verso il sesso di Antonio, cinge lo stesso sovrapponendo la sua.
A questo punto, Luca e dietro a Virginia, che ha sul davanti Antonio. Una sorta di sandwich con lei al centro. La bacio sul collo, mentre lei prende il mio sesso in mano. Luca, aiutata dall’altra mano di Virginia, masturba Antonio. Situazione veramente incredibile e molto eccitante.
Io giro intorno, per mettere Antonio tra noi due. La sua schiena era proprio li, davanti a me. Le sue natiche strofinavano con il mio cazzo duro ... continuavo a masturbarlo lentamente, la mia mano scorrevole sul prepuzio, ho trovato la situazione molto bella, e, restando dietro, continuavo ad accarezzare le sue natiche con il mio cazzo.
Eravamo così vicini che sentivo Antonio sussurrare all’orecchio di Virginia, baciandola: «sono scioccato, sei bellissima, ti desidero più di ogni altra cosa, voglio avere la tua figa.»
Virginia: «anche io ti desidero dentro di me, vedo però che apprezzi anche essere masturbato da Luca, il tuo cazzo e dritto e duro all’inverosimile»
Io non pensavo che per vederla masturbare il sesso di un altro uomo rispetto al mio mi avrebbe dato tanto piacere, ero assolutamente felice della situazione che si era creata.
Così, circondato dai nostri due corpi e catturato dalla situazione a tre mi sento molto eccitato.
Quindi dico ad Antonio: «Virginia è la regina della serata, ora noi due ci prenderemo cura di lei.»
Lui mi guarda con un sorriso complice, strizza l'occhio dicendo: «sarò molto felice di assecondare tutti i desideri di Virginia, già mi sta facendo impazzire dal desiderio, le sue forme sono bellissime e mi eccitano, le sue curve armoniose e la morbidezza della sua pelle mi fa dare di matto dalla eccitazione.»
Ora sono di fronte a Virginia e Antonio è dietro di lei. La accarezziamo dappertutto, Antonio prende i suoi seni in mano e li accarezza dolcemente, li baciamo a turno. Virginia passa da una bocca all'altra, mescolando i nostri umori.
Afferrando i nostri sessi, ci masturba entrambi allo stesso tempo, mentre le nostre mani lo coprono con carezze e le nostre bocche la riempiono baci e leccate ...
Antonio, improvvisamente mette la mano sulla mano di Virginia che posta sul mio sesso ... Lei lo guarda e sorride... e poi, guarda me cercando la mia approvazione ... io annuisco.
A quel punto, Antonio con un grande sorriso rivolto verso di me toglie la mano di Virginia ... continuando lui a masturbarmi ... continua il movimento e vedo che si eccita immensamente.
Entrambi, super eccitati, gemono dal piacere. E anche io … Il mio migliore amico mi masturba ... non so se è un sogno o se sia reale.
Virginia allarga le cosce e fa scivolare la mia mano nel suo sesso, con un movimento sensuale appoggia le sue natiche sul cazzo di Antonio, facendolo adagiare perfettamente tra di esse.
I suoi movimenti lenti, terribilmente sensuali, producono un inteso piacere ad Antonio che, di rimando, accelera i movimenti della mano sul mio cazzo. Io continuo ad accarezzare il clitoride di Virginia.
Quel movimento sensuale di Virginia su Antonio mi cattura talmente che trovo naturale scendere di nuovo verso il sesso di Virginia per leccarla, a volte, tra una un movimento e un altro, anche il sesso di Antonio, scivolando tra le piccole labbra di Virginia, arriva sulla mia bocca.
Per la prima volta nella mia vita ho il sesso di un uomo così vicino... Continuo a girare la lingua sul suo clitoride .... Virginia non può più trattenersi, prende la mia mano e la dirige verso le natiche, dove c’è il bel cazzo duro di Antonio. Capisco cosa vuole. Sono in ginocchio di fronte a Virginia, che si scosta di lato in modo che io potessi essere libero con il cazzo di Antonio davanti a me. Lo prendo con tutte e due le mani, ricoprendolo per intero e assaporo il piacere intenso di masturbarlo vigorosamente.
Lei ci accarezza entrambi, ci bacia, strofina la sua bella figa inondata di umori su di noi. È così bella, fluttuando sensualmente sotto le nostre carezze, ci masturba lentamente di nuovo allo stesso tempo, mentre noi succhiamo i suoi seni, uno su ogni lato, sul dorso. Le sue cosce, istintivamente si aprono..., avendo cura di dargli il massimo del piacere con le carezze le nostre dita si mescolano.
Io e Antonio ci scambiamo uno sguardo complice.
Gli dico: «Penso che non sia mai troppo tardi per sperimentare?»
E lui con un cenno della testa accetta di andare oltre.
Virginia ci guarda teneramente sorridendo, annuisce e si capisce che possiamo andare oltre, esaudendo tutti i nostri desideri...
Così Virginia ci chiede di stare in piedi, si inginocchia e la vedo dolcemente leccare il cazzo di Antonio, le prende le palle in bocca mentre si masturba allo stesso tempo. Ingoia tutto il sesso di Antonio. Poi, molto delicatamente, massaggia con la lingua il glande. Ritmicamente passa da un sesso all'altro, chiudendo gli occhi per assaporare questo momento, succhia uno e masturba l'altro allo stesso tempo e viceversa, ora accelera il movimento. Intuisco, conoscendola, cosa intende fare e sono felice di vedere la sua intenzione di farci godere … la tensione sale ...
Virginia, allora, mi chiede di sdraiarmi. Poi si inginocchiano davanti a me e, rivolgendosi verso Antonio, gli chiede di assecondarla.
Prendendo con la mano il mio sesso, dice, con un tono di voce suadente: «Lasciati andare, vedrai che ti piacerà.»
Poi, dolcemente lo invita a passare la lingua su tutta la mia asta. Lentamente il mio pene scompare nella sua bocca e lui inizia a succhiarlo. Poi, ritmicamente, sale su e giù sull’asta, sempre succhiandolo.
Virginia, guarda la scena ed accarezzandosi tra le gambe, gemeva intensamente.
Io sentendo la lingua di Antonio tutta intorno al cazzo, ricevo sensazioni incredibile ...
Antonio, tirando fuori in mia cazzo dalla bocca, lo condivide con Virginia, così ora ho due lingue e due bocche che mi fanno godere da impazzire.
La mia eccitazione è al massimo, li fermo per evitare di eiaculare.
Virginia mi chiede di alzarmi così da mettere nella stessa situazione Antonio. Quindi ci avvicendiamo, io e lei, succhiamo e lecchiamo il cazzo di Antonio.
Esperienza incredibile, prendo per la prima volta il sesso di un uomo in bocca e, allo stesso tempo, sento e gusto della lingua di Virginia, la sensazione è deliziosa.
Virginia è pazza dal desiderio, lei ama vedere quella situazione molto stana. Antonio geme con gridolini sempre più intensi e forti.
Ad un certo punto, Antonio dice: «Ohhhhh …., Virginia e Luca, stop. Non ce la faccio più, sto per godere ….»
Guardo Virginia, lei è quasi in trance, si accarezza i seni e, di tanto in tanto, la sua mano scivola tra le sue cosce. Con un filo di voce, dice: «tesoro, vai avanti …. e la sua festa …. fallo godere»
Così io continuo a pompare Antonio, aiutandomi con la mano, capisco dai sussulti di Antonio, che il momento della liberazione della tensione, sarebbe arrivato presto.
Improvvisamente, con un intenso genito, arcuando la schiena verso di me, inizia a eiaculare nella mia bocca. La quantità dello sperma è impressionante, tengo i sorsi di sperma di Antonio e quando finisce il suo godimento con grandi grida, condivido il seme con Virginia mescolandolo nella sua bocca. Lei geme nel sentire il nettare di un altro uomo, io sono molto eccitato dallo spettacolo, il suo gusto è buono e insieme ingoiamo, per la prima volta, uno sperma diverso dal mio.
Antonio prende fiato. Sembra anche completamente estasiato dalla situazione, e dice: «è stato... incredibile ... non so cosa dire ... Luca e Virginia, grazie ... voglio restituirti il favore.»
E così ricomincia, come già fatto prima, a succhiarmi a fondo il mio cazzo. La mia eccitazione e all’apice, e dopo poco, con un sussulto e un fremito di piacere, eiaculo con grandi getti nella sua bocca.
Antonio e Virginia, come prima, condividono il mio sperma.
Ci stendiamo, esausti, tutti e tre sul divano, abbracciati. Stanchi ma tutti e tre felice di condividere questa intimità ... i nostri corpi restano aggrovigliati dopo aver condiviso tante sensazioni e sentimenti.
Virginia, confida: «è stato incredibile ... che serata, non immaginavo di ricevere tanto piacere da voi. Mi piacerebbe stare ancora tante ore insieme, per tutto il weekend. Per voi come è stato? Luca, come ti senti?»
Io rispondo: «Ascolta Virginia, questo è un enorme sconvolgimento per tutti, almeno io la penso così, e voi? … E’ stato tutto molto intenso, sicuramente più di quanto avrei potuto immaginare. Mi sento come se volessi andare avanti per sempre, e tu Antonio?»
Antonio: «sono già pronto per rifare tutto, quando volete possiamo andare avanti!!!»
Virginia: «chi l’avrebbe mai detto, riuscire a sperimentare e vivere i miei desideri con i miei due uomini? Incredibile!»
Continua …….
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Al2016,
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