Moglie Padrona. Femminilizzazione e devozione totale
Devozione totale (parte 1).
I rapporti tra me e mia moglie erano sempre rientrati nella norma: sesso da routine, un paio di volte al mese.
Una situazione che andava avanti da un bel po' di anni.
Talvolta però mostrava la sua tendenza dominante, chiedendomi di leccarle i piedi e l'ano; non nascondo che mi piaceva molto questo suo atteggiamento.
Poi, un giorno, mentre mi mordicchiava i capezzoli e mi accarezzava le natiche... La sua mano si spinse oltre... Mi porse un dito in bocca, chiedendomi di inumidirlo per benino, dicendomi che era meglio per me se lo facevo. Poi... Andò dritto alla meta e mi penetrò analmente.
Spinse con foga quel dito forzandomi lo sfintere. "rilassati" mi disse. E quando lo tirò fuori aprì un cassetto del suo comodino e prese un olio per massaggi che mi sparse nel solco tra le natiche, lubrificandomi tanto da non sentire più alcun fastidio quando cominciò ad andare su e giù prima con un dito, poi con due. Tutto questo mentre con l'altra mano, tenendomi per i capelli, mi spingeva la testa tra le sue gambe, ordinandomi di leccare tenendo il ritmo dei suoi "massaggi" anali al mio fondoschiena.
Questo "giochino" però era solo un preludio a ciò che mi sarebbe accaduto in seguito.
L'umiliazione
Tutto avvenne in una calda giornata primaverile.
Eravamo in soggiorno, io, mia moglie e Carla: la domestica; un'avvenente e giovane brunetta.
Io leggevo un libro sulla poltrona, mia moglie guardava la tv distesa sul divano e Carla stirava camicie.
Mia moglie mi chiese, di prenderle una bottiglia d'acqua per dissetarsi.
"per quale motivo dovrei prenderla io" le risposi. "anche io ho una gran sete! Prendila tu piuttosto" rimarcai, anche per far capire a Carla che c'è una gerarchia da rispettare in famiglia!
Mia moglie mi trafisse con lo sguardo. Si alzò di scatto, andò in cucina e tornò con due bicchieri.
Bene. Pensai. Ha capito che i miei ordini non si discutono.
Mi ero sbagliato di grosso, perché porse il bicchiere a Carla, e lo riempì, poi riempì il suo.
La guardai e le dissi "anche io voglio bere!".
"Certamente, sarai servito subito!" mi rispose seccamente.
Appena ebbe terminato di bere si avvicinò furiosa, mi afferrò per i capelli e tirandomi con un'impeto che non le riconoscevo, mi trascinò accanto all'asse da stiro...
Fece spostare Carla e mi fece piegare in avanti disteso sull'asse, praticamente a pecorina, e con decisione mi slacciò la cintura e abbassò i pantaloni.
"immobile!" urlò. "Non muoverti! Carla è giovane ed è giusto che sappia come vanno addomesticati I porci come te."
Mi tolse i boxer, afferrò la cintura e mi colpì sulle natiche, una volta, poi un'altra e un'altra ancora.
"chiedi subito scusa" disse.
"non ho nulla di cui scusarmi" le risposi seccato e imbarazzato.
Per tutta risposta mi disse di contare fino a 10 e mi giunsero altrettanti violenti colpi di cinta. Avevo il culo in fiamme, sentivo il calore dei colpi di cinta e percepivo persino i segni che certamente mi aveva lasciato. Poi sentii le sue mani allargarmi le natiche. E senza alcuna esitazione, sotto lo sguardo sorpreso di carla, mi affondò con decisione due dita nello sfintere!
Diventai di tutti i colori. La situazione era realmente imbarazzante. Umiliato davanti alla domestica! Mai avrei potuto immaginarmi una scena simile!
A Carla però sembrava che le luccicassero gli occhi a guardare mia moglie condurre la scena con tale veemenza.
"vedi? Bisogna schiavizzarli gli uomini quando provano a tirare fuori la testa dal guscio." disse mia moglie.
Con una mano mi teneva per i capelli a testa in basso con l'altra mi stantuffava l'ano. La mia posizione a pecorina sull'asse da stiro era esemplare: sodomizzato dalla mia padrona. Tanto che mi disse "da oggi in poi dovrai chiamarmi Padrona, siamo intesi?"
Volevo reagire, ma non ebbi neppure il tempo di aprire bocca che mi strappò la camicia di dosso e mi ordinò di stendermi con la schiena a terra, faccia all'aria.
Poi sussurrò qualcosa all'orecchio di Carla che subitamente, compiaciuta dall'oscena proposta, sollevò la gonna e si sfilò le mutandine.
La voce di mia moglie tuonò!
"Brutto porco schifoso. Avevi sete? Adesso ti accontentiamo. Berrai la stessa acqua che abbiamo bevuto noi." e scoppiarono a ridere tutt'e due.
"Non perderne neanche una goccia o per te saranno guai!".
Carla si accovacciò sulla mia faccia, mostrandomi in primissimo piano un folto ciuffo castano scuro.
non ebbi neppure il tempo di eccitarmi che un fortissimo odore di vulva umida avvolse le mie narici, poi un fiotto caldo mi riempì la bocca. Era salata, abbondante. Carla mi stava urinando nella gola! Dovetti ingoiare tutto, fino all'ultima goccia. L'umiliazione era fortissima. Io, il padrone di casa, obbligato a sottostare alle angherie di due troie che avevano deciso di rendermi inerme e succube urinandomi in bocca!
"da oggi in poi sarai il nostro cesso. Come vedi sappiamo come dissetarti" mi disse.
Avevo le narici fradice di urina e la vulva oscenamente aperta sulla mia bocca.
"Puliscila con la lingua. Porco!" mi ordinò mia moglie.
Leccai fino all'ultima goccia quella fica grondante. "e già che ci sei dalle anche una bella ripulita al buco del culo! dovrai cominciare ad abituarti..."
L'accontentai, passando e ripassando la lingua sulla rosetta anale di carla, liberandola da qualunque impurità.
Poi toccò a lei, la mia padrona. Si accovacciò con le gambe divaricate, mi afferrò la testa per i capelli reclinandomela all'indietro. "apri bene la bocca" disse. "Devo guardarti negli occhi mentre ti disseti e non voglio vedere neanche una goccia a terra".
"si padrona" le risposi. E spalancai la bocca.
Mi ritrovai davanti agli occhi le grandi labbra oscenamente aperte poi vidi
un'inarrestabile fontana di liquido caldo che mi inondò la gola. Deglutivo senza sosta.
"ti sto pisciando in bocca fottutissimo porco" "così impari chi comanda qui!"
Mentre mi riempiva la bocca intravidi che lei e Carla si scambiavano effusioni e si lasciarono andare in un lungo ed appassionato bacio.
Quei baci che a me negava sempre li stava dando a Carla, in un avvolgente abbraccio saffico.
Poi cominciarono a stringersi i capezzoli a vicenda ed a morderli...
Quella visione mi provocò un'erezione che mi fece distrarre. il liquido caldo e salato mi fuoriuscì dalla bocca e si riversò, sul pavimento. Non ce la feci, avevo già bevuto abbondantemente la pioggia dorata di Carla.
Questo scatenò l'ira della padrona. Con i suoi slip cercò di asciugare a terra, poi cambiò idea.
Sempre tenendomi per i capelli mi fece girare con la faccia rivolta verso il pavimento.
"lecca! " Urlò. "Asciuga il mio nettare con la lingua! Adesso ti faccio vedere io. Diventerai la nostra troietta!."
Chiese a Carla di prendere una scatola in bagno. L'aprì e tirò fuori la ceretta depilatoria.
Ero a quattrozampe, intento a leccare l'urina riversa sul pavimento. La padrona fece sedere Carla sulla mia schiena, poi come fossi un pony mi impose di portarla in camera da letto. Gattonando sulle ginocchia obbedii alle signore che mi incitavano a tenere il passo dandomi cinghiate sulle natiche.
Depilazione e iniziazione
In camera da letto mi fecero stendere a pancia sotto e mi legarono mani e piedi ai quattro angoli del letto.
Mi passarono la ceretta sulle natiche, nel solco anale e sullo scroto, poi... Cominciò la tortura.
Ad ogni strappo sentivo il fuoco sulla pelle. urlai dal dolore. Allora mia moglie prese I suoi slip intrisi dell'urina che aveva raccolto dal pavimento del soggiorno e me li ficcò in bocca dicendo "così la smetti di rompere con le tue urla. E poi dovresti essere contento, ti stiamo togliendo tutta questa peluria inutile, diventerai una perfetta puttanella depilata".
La tortura continuò tra i miei mugugni smorzati dalle mutandine intrise di urina che mi riempivano la bocca e le sonore risate delle due torturatrici. Dopo la ceretta perfezionarono il lavoro con un rasoio da barba.
Alla fine, palpandomi le natiche, escalmò soddisfatta "hai un culetto che è un capolavoro, non vedo l'ora di stuprarti!"
morsi lo slip che avevo tra i denti!
Che voleva dire?
La risposta ai miei pensieri morbosi arrivò subito.
Mi mostrò il suo nuovo giocattolo: uno strap-on dotato di un fallo medio, disse lei, "di appena 22 cm, giusto per iniziarti, poi si passerà a qualcosa di più serio."
Lo indossò e cominciò a pressarmi l'ano. A pecorina, col culo depilato, stavo per subire una violenta sodomia. Mi tremavano le gambe e cominciai a sudare freddo. "troppo asciutto" disse. "Bisogna lubrificarlo un po' questo buchetto vergine".
"so io come fare" proferì soddisfatta..
Questa scelta mi diede sollievo.
Si allontanò con Carla e al ritorno con mia grande sorpresa mi slegarono. Mi fecero alzare in piedi e Carla, con garbo e delicatezza, mi infilò un preservativo sul pene in evidente stato di erezione.
Cominciò a masturbarmi. Wow, pensai, finalmente si comincia a fare sesso sul serio.
"fai presto" disse mia moglie. "Deve godere meno possibile il porco."
Carla cominciò a masturbarmi, andava su e giù.
Pochi movimenti veloci delle sue delicate mani, pochi secondi di eccitazione, con il membro rigido, svettante... poi
il godimento, rapido e insignificante... e il preservativo si riempì di sperma.
Velocemente lo sfilò, lo rivoltò e lo fece scorrere sul fallo che aveva indossato mia moglie.
"Adesso mettiti in ginocchio ai piedi del letto, faccia sul cuscino e natiche ben aperte" disse.
"Come vedi abbiamo trovato un ottimo lubrificante naturale".
Carla si sedette sulla mia schiena, con il sedere sulla mia nuca, e la testa rivolta verso le mie natiche lisce, appena depilate; con le mani me le teneva bene allargate mentre la mia padrona puntò il fallo pieno di sperma sul foro anale.
Entrò con delicatezza, quasi non volesse farmi del male. Sentii questo arnese enorme farsi strada dentro di me, scivolando tra rivoli di sperma, mentre la fica calda di Carla mi inumidiva la nuca e l'imbarazzo della situazione mi avvolgeva la mente.
Il fallo spingeva, spingeva, per oltrepassare la prima soglia: lo sfintere.
Una volta entrata, con 22 cm di fallo nell'ano, cominciò lo stupro, la cavalcata selvaggia. Uno stantuffamento inesorabile. Avanti e indietro, 22 cm entravano, 22 cm uscivano, scivolando tra le pareti dello sfintere lubrificate dal mio stesso sperma. Entravano, poi uscivano, senza sosta, entravano, uscivano, con vigore, per cinque, forse dieci interminabili minuti. Entravano, uscivano. Completamente.
Avevo giusto un attimo per rilassare lo sfintere che subito la cappella enorme di quel dildo si faceva di nuovo strada allargandomi i muscoli anali, per farmi scivolare dentro i suoi 22 cm, poi fuori, lo sfintere si richiudeva su se stesso all'uscita di quell'invasione prorompente, e via, di nuovo veniva forzato ad allargarsi, oscenamente, dolorosamente. Non c'era scampo, nessuna possibità che finisse l'erezione. Uno sfregamento che mi infuocò lo sfintere, che mi spaccò in due. Una spada di fuoco che mi trafisse senza indugi.
Entrava, usciva, entrava, usciva. Le due complici sembrava che neanche si accorgessero di me, intente a scambiarsi effusioni e baci appassionati sui capezzoli mentre abusavano dello schiavo.
Fu così, che quella calda giornata primaverile per me divenne bollente e mi rese inevitabilmente, e per sempre, la puttanella di mia moglie.
Fu così che persi la mia verginità anale, vittima di uno stupro sodomita.
Cornificato da mia moglie in un rapporto saffico con la domestica.
Dopo almeno 20 minuti di sfregamento anale...mi lasciarono il dildo ben piantato nello sfintere e passarono alla fase conclusiva.
Si misero entrambe con le gambe oscenamente aperte e mi obbligarono a leccare fino a farle godere, perché dissero, "a questo serve la tua lingua, oltre che come carta igienica", ma questa è un'altra storia...
Devozione totale (parte 2).
La scena si ripeté più volte nelle settimane successive. Il sabato era la giornata dedicata alle pulizie di casa, e Carla arrivava sempre puntuale. Ormai aveva un impegno duplice al quale non voleva mancare.. Ma anche per lei non erano tutte rose e fiori...
Un giorno mentre si ripeteva il rituale decisero di cambiare strategia. Dopo avermi denudato mia moglie ordinò a Carla di prepararmi alla sessione odierna. Ormai erano diventate due esperte. Prima mi fecero un clistere per ripulirmi per bene. A mia moglie non piaceva sporcare il suo strap on .
Poi, in fase preparatoria, mi allargarono preventivamente con un dildo che una volta inserito lasciarono agire almeno per un quarto d'ora, per abituare il muscolo dello sfintere a rilassarsi per il trattamento successivo che prevedeva la sodomia con uno strap on di dimensioni maggiori.
Per quanto piccolo il dildo era comunque molto invasivo. Ma nella mia condizione di schiavo non avevo alcuna possibilità di replica.
Il mio compito era quello di servirle e riverirle, dovevo massaggiare piedi e schiena, ripulirle esclusivamente con la lingua dopo l'espletamento dei bisogni.
Ebbene si, come mi aveva preannunciato, non usarono mai più la carta igienica. Anche dopo aver evacuato il loro schiavo era preposto alla pulizia con la lingua.
Imparai ad assaporare tutte le impurità che imbrattavano lo sfintere delle mie signore. Leccavo con devozione, facendo attenzione a lasciare l'ano perfettamente pulito e la vulva asciutta.
Un giorno mi lasciarono solo in casa dicendomi che sarebbero tornate presto con una sorpresa.
Ed infatti... Tornarono in tre. Accompagnate da un amico di Carla.
Rimasi un po' interdetto, poi cominciarono le danze.
Prima però mi trasformarono nella perfetta puttanella, come amava dire mia moglie.
Mi fecero indossare un paio di mutandine, i collant, una gonna ed un paio di scarpe col tacco. La "vestizione" si concluse con un cerchietto nei capelli e un'abbondante passata di rossetto sulle labbra.
poi Carla e mia moglie si spogliarono e si posizionarono a 69, Carla sopra e mia moglie sotto. Cominciando a leccarsi a vicenda.
Sia io, sia Giulio, l'amico di Carla, cominciammo ad eccitarci. Io naturalmente con un po di difficoltà col membro costretto nelle mutandine...
Lui passò alla fase due. Mia moglie gli ordinò di sodomizzare Carla perchè dalla posizione che aveva voleva gustarsi tutta l'entrata del membro tra le natiche della domestica, naturalmente mentre quest'ultima le leccava il clitoride.
Mia moglie la preparò inumidendole l'ano con la saliva.
Io questa volta ero solo spettatore.
Mi godetti la scena del membro di Giulio, durissimo, e di dimensioni ragguardevoli, che si faceva strada, a fatica, tra le natiche di Carla che urlava dal dolore, prontamente zittita dalla mia padrona che la obbligava a tenere impegnata la lingua tra le sue gambe. Quando fu il momento di Giulio le scaricò nell'ano un mare di sperma. Ma quando tirò fuori l'arnese gocciolante le sorprese per me erano appena cominciate.
Mia moglie lo prese tra le mani con piacere, forse per ingelosirmi, pensai, poi disse "fattelo ripulire dalla servetta" "voglio vedere la mia puttanella ciucciare un cazzo vero".
Mi fece avvicinare e mi afferrò per i capelli, mentre con l'altra teneva il membro grondante e ancora in tiro di Giulio e delicatamente me lo porse sulle labbra piene di rossetto.
Ero un po' riluttante e cominciai a dare qualche leccatina, così mia moglie con tono aspro mi disse: "deve entrarti nella gola, stronzetta, non è un gelato, è un cazzo! Lo stesso che se non fai la brava tra un po' ti entrerà nel culetto! Ed è meglio per te se lo lubrifichi per benino. Puttanella!"
Aprii la bocca e sentii un sapore acre e dolciastro invadermi la gola. Come una perfetta puttanella appunto cominciai a leccare la cappella enorme di Giulio, a leccare e succhiare in modo da ripulirgli bene il membro.
"Brava la mia troia" disse la padrona. "Adesso devi dimostrarmi che sei un porco schifosissimo, non devi perderne neanche una goccia".
Mi fece distendere sul pavimento ed invitò Carla a sedersi, sulla mia faccia, facendo attenzione a pormi l'ano sulla bocca . Gocciolava sperma...
Poi con le mani si allargò le natiche e con un piccolo sforzo cominciò a liberarsi da tutto lo sperma che aveva trovato riparo tra quelle calde pareti. Naturalmente dovetti ingoiare tutto e dopo mi toccò anche ripulirle il culo con la lingua.
Un'esperienza davvero forte, che mi rese consapevole di essere completamente alla mercé della mia padrona.
L'affronto e l'umiliazione
Nel frattempo Giulio aveva recuperato le forze dimostrando di avere una grande resistenza nonché un cazzo spropositato. Così lei, la padrona, incurante dei miei sentimenti mi guardò negli occhi e disse "oggi voglio perdere la mia verginità anale, ma non con te. Tu sei la mia servetta. Sarà Giulio ad avere un rapporto sodomita con me".
Sapeva la troia che aveva colpito nel segno. Glielo avevo chiesto mille volte. "mai" mi rispondeva. "non accetterò mai un rapporto contro natura. E poi lo sai che non sopporto il dolore fisico." oggi invece aveva deciso di farsi fare il culo, ma non da me!!
"a te però riserverò un posto in prima fila". Disse.
Mi fece distendere sul letto e mi salì di sopra a 69. Si sedette sulla mia faccia, e spalancò le natiche "lubrificami l'ano" "schiava!" "preparami per una sessione indimenticabile".
Le riempii il buchetto di saliva.
Poi si piegò in avanti a 69, ponendomi il clitoride a portata di bocca.
"adesso leccami e fammi godere come una troia mentre un vero uomo mi spacca in due. E goditi lo spettacolo" terminò.
Cominciai a leccare quella fica che come sempre scatenava in me mille emozioni. Mentre ad un palmo dai miei occhi vidi la cappella enorme del membro di Giulio farsi strada dove fino a pochi secondi prima c'era la mia lingua.
"Aahhh!" Urlò mia moglie, appena la cappella scomparve, inghiottita tra le natiche.
Le palle di Giulio mi sfioravano il naso mentre leccavo avidamente le grandi labbra e sentivo i mugugni della mia signora. ma in realtà non capivo se fossero mugugni di dolore o di godimento.
"Mmhhh, mmmmmmhh, mmhh, aahh, mmmhhh, aaaaahhhhhhhh, siiiiii, aahhhhh, mmmmmmmhhhhhhhhhh, ahi, ahi, siiiiiiiii".
Vedevo il cazzo di Giulio entrare e uscire ed ogni spinta era un affronto a me che quella situazione potevo solo osservarla dato che il culo di mia moglie non mi era concesso.
I mugugni erano alternati "mmhhh, mmmhhhhhh, aahh, ahi, ahi, aahhh, mhh,mmmhhh, sssiiiiiiiii, siiiiiiiii". E sentivo crescere sotto la mia lingua il clitoride sempre piú duro, e la vulva completamente fradicia dall'eccitazione, mentre l'asta rigida di Giulio stantuffava come un martello pneumatico lo sfintere che assunse un colore rosso fuoco grazie a quello sfregamento passionale, violento, intenso, che si stava consumando proprio davanti ai miei occhi.
Il godimento di Giulio arrivò con un fremito, accompagnato dalle pulsazioni che stavano pompando lo sperma nel secondo canale della mia dolce metà. Riuscii a percepire il passaggio del liquido lungo l'asta poderosa di Giulio. Fu allora che intensificai la leccata della fica e percepii chiaramente il sussulto della mia compagna, impalata da un membro che adesso mi sembrava gigante, che raggiunse un orgasmo da manuale sulla mia bocca. "Mmmmmmmmmmmhhhhh, siiii, siiiiiiiiii, siiiiiiii. Porco, lecca, lecca. Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii."
Fu incredibilmente appagante.
E quando Giulio tirò fuori il membro esausto dal culo di mia moglie, quest'ultima non esitò un istante a sedersi sulla mia bocca per farsi lenire quel buco in fiamme e contemporaneamente per umiliarmi liberandosi dello sperma presente nelle sue cavità anali facendolo colare direttamente nella mia bocca.
"ingoialo e ripuliscimi il culo con la lingua" furono le sue ultime parole.
Appena terminai la pulizia mi disse: "Adesso Giulio ha bisogno di una bella giornata di riposo, poi domani toccherà a te, puttanella che non sei altro. Dovrai prostituire il tuo buco del culo, assecondando i desideri della tua moglie e padrona. Domani voglio vedere il cazzo possente di Giulio sparire tra le tue natiche mentre mi lecchi la passera bagnata..."
"Adesso vai a farti una doccia, rivestiti con le tue cose che usciamo tutti insieme a mangiare una pizza, come vecchi amici, io, tu, Carla e Giulio..."
Moglie padrona. femminilizzazione e devozione totale
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6 years ago
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Certificazione Profili
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Mia moglie confessa finalmente
Allora,non so da che parte cominciare, c'è tanta carne al fuoco.Siamo una coppia di 47 e 46 anni, insieme da sempre, sposati e con un figlio.Come succede a tutte le coppie prima o poi, anche noi dopo tanti anni abbiamo subito un calo di desiderio reciproco dovuto alla routine,alla monotonia e ai problemi quotidiani che ti assorbono tutte le energie.In questi ultimi anni per cercare di venirne fuori e ritrovare la nostra intesa ho cercato di capire quali erano le sue fantasie e cosa la faceva eccitare avvicinandomi anche alle tematiche cuckold per cercare di coinvolgerla.Naturalmente il pensare a lei mentre veniva presa da un'altro mi eccitava parecchio e anche lei mentre scopavamo e le raccontavo le mie fantasie godeva da matti.Purtroppo al di fuori dell'atto sessuale di questi discorsi si parlava poco e anche se poi sono riuscito a farle promettere che avremmo realizzato qualcuna di queste fantasie, in concreto successe ben poco.Sentivo che c'era qualcosa che la bloccava ma in cuor mio speravo si sbloccasse lavorondola ai fianchi con continui imput.Invece qualche giorno fà è successo quello che non mi aspettavo più anche se lo sapevo senza certezza.Partiamo dalla confessione, come spesso accade le stavo scrivendo qualche porcata su whatsapp, le solite cose, quanto sei porca, chissà se con un'altro cazzo lo saresti di piu ecc..Ad un certo punto il fulmine a ciel sereno, mi scrive: "comunque posso dirti che uno stretto lungo l'ho gia preso, scusami", potete immaginare come mi sono sentito, un conto è saperlo senza prove, un'altro è sentirselo confessare cosi candidamente.Stranamente non mi è montata la rabbia, anzi il mio cazzo si è svegliato in un attimo e lo ho risposto "cioè?".E lei: "in quel periodo ho scopato con uno, al motel,mi sono sempre sentita in colpa a tal punto che non sono piu riuscita".Io: "con chi, troia, lo sapevo, devi raccontarmi tutto".Lei: "questa sera ma giura che mi perdoni".io: "mi stai facendo eccitare come un porco e ti perdono solo se lo rifarai per me e con me".Lei:"si, forse ora si".Io:"non stò nella pelle, voglio sapere tutto, non vedo l'ora".Lei: "ok, scusami mi sento una merda perchè dovevo dirtelo prima, anche se sono certa che lo avevi già capito".Io:"lo avevo già capito ma non avevo la certezza, l'importante e che finalmente ti sei liberata da questo peso, ora cominciamo a vivere".Come potete immaginare aspettavo trepidante che tornasse dal lavoro, appena entrata mi abbraccia con le lacrime agli occhi chiedendomi scusa e sedendosi sul divano inizia a raccontarmi la storia.Ha conosciuto quest'uomo su una chat come semplice amicizia e parla oggi, parla domani, si sono scambiati il numero di cell. e sono entrati sempre più in confidenza sfogandosi a vicenda e raccontandosi ognuno le proprie storie e i propri problemi, lui separato con due figli e lei che in quel periodo non andava d'accordo con me.Questo rapporto mi ha detto che è durato 5 o 6 mesi finchè un giorno lui le disse che voleva incontrarla e lei accetto.Lui era di Torino e una sera si incontrarono, andarono a mangiare e parlarono molto, si creò una bella sintonia e decisero di rivedersi ancora.La seconda volta, vista la lontananza decise di prendere una camera in albergo per non dover fare la strada di ritorno la notte, lei si fermò in pezzeria, prese due pizze e mangiarono in camera sul letto.Dopo mangiato iniziarono a baciarsi e toccarsi, lui la leccò e la masturbò facendola godere molto e lei fece altrettanto, un bel pompino, aveva un cazzo stretto di diametro ma molto lungo e mi ha confessato che aveva un buon sapore e le è piaciuto molto.Arrivati al culmine dell'eccitazione lui le ha chiesto di poterla scopare, lei era bagnatissima e ne aveva una gran voglia ma non avevano i preservativi e non se l'è sentita(non prendeva la pillola).Allora giusto per farlo comunque godere si è dedicata al suo cazzo con la bocca facendolo impazzire fino a farlo godere, lui stava per veniree continuava dirglielo pensando di toglierlo dalla sua bocca ma lei non lo ascoltò e lo fece sborrare in bocca continuando a pomparlo finchè non uscì l'ultima goccia.Aveva la bocca piena di sborra di uno che non era suo marito ed era eccitata come la più grande delle troie, lui era in estasi e le disse che non aveva mai goduto in questo modo fantastico.Per quella sera finì così ma naturalmente non la storia.Si incontrarono ancora una volta, stessa procedura, cena e poi a letto, mi ha raccontato che era in accappatoio, lo aprì e lui era già eccitato, lei si tuffò sul cazzo e inizio a spompinarlo, lui la spogliò e la leccò per bene infilandole qualche dito nella figa fradicia.E fu così che arrivò il momento, mise il preservativo e la penetrò, mi ha detto che non capiva più nulla, era in estasi, quel cazzo sguazzava nei suoi umori, lo sentiva entrare e uscire in tutta la lunghezza e si sentiva troia ma libera, l'unico problema è che era troppo lungo e quando le sbatteva in fondo le faceva male.La prese in diverse posizioni e alla fine lei volle cavalcarlo, è la sua posizione preferita, ma mi ha detto che non riuscì a prenderlo tutto per via del dolore ma che ebbe un orgasmo da paura.Lo fecero per tre volte quella sera e godette come mai aveva goduto, purtroppo come spesso succede lui si innamorò e lei invece si riempì la testa di sensi di colpa e decise di interrompere la relazione.Questo è quanto, ora ditemi,cosa pensate ora della mia signora?Ora sembra più serena e anche se non ci siamo ancora arrivati la vedo molto decisa e più complice nel voler realizzare le mie fantasie, speriamo presto.
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11 years ago
pillinca,
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per le donne di sexylombardia
petali di rosa. Passa il vento e vi solleva o petali di rosa che a terra vi adagiate come ali di farfalle stanche mentre il giallo diseccato dei pistilli resta inerme a guardare le rosse bianche spoglie che in volo verso l'alto più non san tornare. Ma l'uccellino dalla nota lieve canta ed esulta sù quel caldo candido tappeto di petali di rosa. Eh! la vita eterno effluvio di gioia nella sua breve fragilità. un bacio a tutte Valerio1000
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valerio,
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