{"linkButtonClass":"stories-filter__top-new-button button button_default","href":"\/en\/stories-add","title":"Add story","displayFirstSpan":true,"firstSpanClass":"stories__top-new-button-icon","firstSpanContent":"\n<svg class=\"svg-icon icon-add-button-icon\">\n <use xlink:href=\"\/build\/sprite-83eb32dceb21b468932833be844ed846.svg#add-button-icon\"><\/use>\n<\/svg>","displaySecondSpan":true,"secondSpanClass":"stories__top-new-button-text","secondSpanContent":"Add story","checkDeactivatedProfile":true}
-
La vacanza al sud. prima parte. il volo
Mi chiamo Mario, ho cinquanta anni e mi dicono ben portati. Sono alto uno e ottanta fisico asciutto. Occhi scuri e mani grandi, capelli brizzolati, che a detta di mia moglie mi fanno molto attraente. Sono sposato con Giulia che ha un anno più di me. Lei è una bella donna che ancora fa la sua porca figura specie quando decide di mettersi in tiro è capace di attirare tutta l’attenzione dei maschi presenti. Alta come me, seno una quarta che non accenna a nessun cedimento, culo alto e sodo, e gambe lunghe e affusolate, ma quello che mi eccita tantissimo di lei sono le sue labbra carnose e la bocca ampia. Perfetta per succhiare e ingoiare un cazzo anche di buone proporzioni. Sessualmente parlando siamo una coppia che in passato si è divertita un poco a giocare all’esibizionismo e abbiamo fatto anche qualche scambio di coppia. Lei quando si scatena non ha molti limiti sa quello che vuole e lo prende con ogni mezzo. Io ben dotato sia in lunghezza che circonferenza mi applico per far si che lei abbia sempre una bella razione giornaliera di cazzo anche se a volte abbiamo vissuto situazioni in cui lei si è scopata altri maschi e io altre femmine pur non essendo insieme. Abbiamo un figlio di nome Marco che in questo periodo e all’estero per lavoro. Durante il militare sono diventato amico con Carmelo un siciliano. Come militari, abbiamo diviso freddo, paura sofferenze, questo ci ha legato molto e anche dopo il congedo, la nostra amicizia è andata sempre più aumentando nel tempo anche se io sono umbro e lui siciliano. Dopo i primi anni di matrimonio, lui è venuto al mio quando mi sposato con Giulia, noi al suo, quando lui ha sposato Assunta, abbiamo preso l’abitudine di passare sempre le ferie estive insieme. Un anno io con la mia famiglia vado al sud, e l’anno dopo lui con la sua viene dalle mie parti e insieme andiamo in ferie a divertirci. Con un legame così forte i nostri figli sono amici e si sentono spesso e a volte sono andati in ferie da soli una volta diventati grandi. Carmelo è un maschio tipico del sud, alto scuro di carnagione, capelli e occhi nerissimi, fisico muscoloso e ben curato. Ha un bel cazzo di ottime proporzioni. Assunta è una bella donna. Alta, seno generoso, una quarta piena e soda, fianchi stretti e un bel culo a mandolino che fa innamorare chi lo guarda. Occhi e capelli scuri, bocca ampia e labbra carnose che ti invogliano ad avere impuri pensieri se ti fermi a guardarle. Hanno un figlio di nome Luca che ha la stessa età del nostro. Con Carmelo e Assunta abbiamo col tempo raggiunto una bella intesa e una complicità molto intrigante. Non abbiamo mai fatto cosa molto esagerate, ma quando si va in vacanza insieme le nostre donne come minimo stanno in topless o se ve ne è l’opportunità anche nude. Ovvio, quando questo succede attirano molti sguardi e io e Carmelo ne siamo molto compiaciuti. Qualche volta abbiamo scopato in spiaggia l’uno vicino all’altro, ma non siamo mai andati oltre qualche palpata fra le signore. Nessuno di noi sa il motivo, ma è sempre rimasto così nell’aria il desiderio di scambiarci le donne, ma al di là di famelici sguardi io e lui non abbiamo mai fatto un passo avanti. Negli ultimi tre anni noi non siamo andati al sud per il motivo della precaria salute di mia suocera. Di conseguenza lo scorso anno loro sono saliti da noi, ma le nostre sono state ferie un po arrangiate dovute al fatto che Giulia essendo figlia unica doveva accudire la mamma malata. Quest’anno Luca si sposa e non posso mancare al matrimonio anche se mia moglie non potrà venire per il fatto che le condizioni di salute di mia suocera sono peggiorate e lei non la può lasciare sola. Per non essere scortese abbiamo deciso che scenderò solo io. Per non farmi tanti km in auto prendo un volo Roma/Catania, e per spostarmi quando arrivo ho noleggiato una vettura. L’aereo è stracolmo di gente. Mi siedo al mio posto vicino al finestrino e di fianco a me si siede una bella ragazza alta occhi scuri e capelli neri che le arrivano alle spalle. Ha sicuramente una quarta di seno un bel culo alto e sodo e gambe ben tornite, labbra sensuali e un sorriso molto solare. Di fianco a lei nel terzo posto sul lato del corridoio si siede una anziana signora che subito incomincia a lamentarsi di tutto. La ragazza mi guarda e subito scatta fra noi la ferma convinzione che il viaggio con quella signora così lamentosa sarà una bella rottura. Al momento di decollare la mia vicina trova qualche difficoltà nell’allacciare la cintura di sicurezza perche è troppo lunga, si gira e mi chiede come fare. Io prendo le due estremità e poi stringo la parte lunga e quando la chiudo sul suo corpo sento un brivido particolare. La bella vicina indossa una mini mozzafiato e mi dona un sorriso che vale mille ringraziamenti. Dopo alcuni minuti con la vecchia che continua a lamentarsi decolliamo. Giunti in quota con la vecchia che sbraita in continuazione lamentandosi del fatto che ha poco spazio, alzo il bracciolo che separa me e la mia vicina che si può spostare più verso di me. Adesso i nostri corpi sono in stretto contatto e lei da un piccolo zainetto estrae un portatile e dei fogli e si mette a visionare le immagini dal portatile e controlla con i foglio cifre e schemi. La vecchia alla vista di questo chiama per l’ennesima volta la hostess, e la mia vicina cerca di mettere lo zainetto in qualche posto e non avendo molto spazio io mi offro di appoggiarlo sulle mie ginocchia. Lei mi sorride di nuovo e si presenta.
“Piacere Elisa.”
Le sorrido e le dico che sono Mario, e l’aiuto a reggere il portatile e lei riprende a controllare i suoi schemi ed essendo in bellavista mi rendo conto che sono disegni di un progetto. Le chiedo se è stata lei a realizzarlo e mi risponde che si, è un progetto a cui sta lavorando da un pò di tempo e poi che il committente abita a Roma è dovuta salire da Catania fin lì per avere la sua approvazione. Mentre la vecchia continua a stressare per l’ennesima volta la hostess, Elisa distrattamente infila la mano nello zainetto posto sulle mie ginocchia e facendo finta di cercare qualche cosa dentro mi accarezza volutamente il cazzo che ha subito una discreta erezione. Resto immobile e lei dopo aver constatato che mi sto eccitando prende una matita e toglie la mano. Resto piacevolmente sorpreso dal gioco e per mascherare la mia ormai avvenuta erezione sposto lo zainetto più verso il mio corpo. Lei nota il gesto e sorride compiaciuta. La guardo e vedo pura lussuria nei suoi occhi. Si sporge un poco in avanti sul sedile, la vecchia chiama per l’ennesima volta la hostess e ci dona le spalle. Elisa allora solleva la sua borsa e la mette sulle sue ginocchia e poi infila di nuovo la mano nello zainetto, ma volutamente sbaglia e sento che è direttamente sotto e afferra coperta dallo zainetto il mio cazzo durissimo. Indosso dei pantaloni di lino bianco, e sono molto sottili e leggeri, sento chiaramente le sue dita che mi torturano con esperta maestria. La vecchia e sempre di spalle sbraita in continuazione e io con celata indifferenza infilo la mano destra sotto la borsa e lei apre un pò le gambe. Scivolo con la mano lungo la coscia interna e quando arrivo alla fica la trovo bagnata. Cazzo! è nuda! La puttanella era già decisa a giocare. La masturbo lentamente scorrendo con due dita lungo il taglio, lei si morde il labbro inferiore nell’angolo destro della bocca e io mi diverto a giocare senza affondare dentro di lei. La sua reazione è molto piacevole, mi stringe il cazzo e lo sega molto bene con piccoli colpetti sulla punta. Sono al massimo dell’eccitazione. Di colpo affondo le dita dentro di lei che stringe sia le gambe che il mio cazzo. Si avvicina a me appoggia la testa sulla mia spalla, geme quasi in silenzio anche se il vociare della vecchia copre ogni altro rumore mentre gode.
…..hhuummmmm……..
Sposto la mano sinistra sotto lo zainetto e apro la cerniera dei pantaloni e lei ci infila la mano e afferra con decisione il cazzo e adesso lo sega velocemente coperta dallo zaino. Si blocca di colpo quando la vecchia richiama l’attenzione della povera hostess che si avvicina mentre io resto immobile con la mano stretta fra le sue gambe. L’ hostess si avvicina e aiuta la vecchia che vuole andare in bagno mentre impreca perche le hanno sequestrato il bastone, si alza aiutata dalla hostess se ne va. Guardo dall’altro lato dei sedili della nostra fila e vedo che sono occupati da una giovane coppia con una bambina che stanno girati di spalle e guardano fuori dal finestrino. Anche Elisa ha visto che nessuno bada a noi e si allunga su di me, con il corpo copre ogni visuale e si abbassa e mi prende per un momento la punta del cazzo in bocca e lo serra fra le labbra. Mi succhia come una idrovora, e la sua lingua è un demone scatenato che sconvolge la mia mente. Non ho nessuna intenzione di resistere a quella suzione. Sia per il momento altamente erotico, che per l’adrenalina che gioco che mi procura le schizzo rapidamente due getti di crema in bocca. Resta un attimo ferma, poi si alza e allunga il collo su di me che le mostro il panorama e con un flebile filo di voce le parlo.
“Guarda la Sicilia ci….viene ..incontro…”
Pronuncio quel “viene” mentre sono sconvolto da quanto è accaduto. Infilo velocemente le mani sotto lo zainetto e mi rimetto il cazzo dentro, poi sollevo la mano che ho usato per farla godere e la metto vicino alla mia bocca. Aspiro il profumo del suo piacere di cui sono impastate le dita e le lecco mentre lei mi guarda, si avvicina alla mia bocca e le sue labbra sono sulle mie e mi bacia con passione. Appena spinge la sua lingua dentro la mia bocca sento tutto il mio piacere che lei non ha ingoiato che si mischia con il sapore del suo orgasmo che ho sulle labbra. Per un attimo resto immobile, stupito, poi rispondo con piacere a quel bacio così erotico e porco. Limoniamo per un poco, poi la voce delle vecchia che torna al posto e l’avviso di allacciare le cinture di sicurezza ci dividono. Quando siamo atterrati la vecchia obbliga l’hostess a scortarla fino all’uscita. Non abbiamo fretta di scendere, tanto il nostro bagaglio è nella stiva e quindi dobbiamo aspettare. Lentamente la gente defluisce, e alla fine lei si alza, e mi sbatte in faccia il suo culetto meraviglioso che prenderei a morsi lì davanti a tutti. Si gira, mi manda un bacio e mi fa l’occhietto e mi saluta con un cenno della mano. Nessuno di noi due dice nulla, è stato un momento di pura adrenalina che ci ha sconvolto, ma adesso siamo arrivati, ed entrambi riprendiamo le nostre vite. Un gioco durato il tempo di un volo, un momento unico, un piacere intenso che questa femmina mi ha regalato, ma che adesso è finito. Scendo con calma. Vado al ritiro bagagli e la rivedo che anche lei cerca la sua valigia. Arriva prima la mia, la prendo e vado a ritirare l’auto presa a nolo. Quando esco verso il parcheggio la vedo abbracciata ad un bel maschio, alto, moro, un bel fisico, spalle larghe e forti che la tiene di fianco e lei lo bacia in bocca. Provo un sottile piacere nel pensare che adesso anche lui sentirà il sapore del mio seme sulle labbra di quella femmina stupenda.
25
4
5 years ago
admin, 75
Last visit: 1 day ago -
Travesta
L' uomo nero
Come sapete dal mio profilo sono una trav in privato. quest'anno nel mese di giugno un mio amico, che ogni tanto mi scopa, mi ha invitato a trascorrere una settimana al mare in Basilicata, un villaggio molto bello, ma frequentato da gente normale, conoscendo il tipo mi aspettavo un ambiente molto diverso dove ci sarebbero stati molti porci da soddisfare, comunque per me bastava anche lui.
Il primo giorno di mare mi stavo preparando, visto che già prima di partire avevo provveduto alla depilazione completa ed a smaltarmi le unghie dei piedi con un colore rosa tenue brillante, non molto evidente, mi stavo mettendo il costume a perizoma, ma lui mi ha subito fermata e fatto indossare uno slip con apertura sul fianco, dicendomi che sarebbe stato più comodo per scoparmi quando avrebbe voluto.
Per arrivare al mare non molto distante si percorre una pineta, prima di entrare nella grande spiaggia c'erano dei banchi di persone di colore che vendevano indumenti, ciabatte ed uno in particolare vendeva degli anellini e braccialetti, nel passare mi sono fermata a vedere degli anellini per le dita dei piedi, molto graziosi ed uno in particolare aveva attirato la mia attenzione, in parure con una collanina ed un braccialetto, me lo sono squadrato molto tempo, che non mi ero accorta dei venditori che mi guardavano incuriositi, non do mai troppo peso a chi non capisce cosa faccio, mi sono distolta dal curiosare e mi sono recata in spiaggia con il mio amico.
Ci siamo sdraiati sul lettino e poi siamo andati a fare un bagno, nelle splendide acque che avevamo davanti, nello sguazzare in acqua, visto che non so notare, il mio amico non ha perso tempo di farmi sentire la sua verga dura sulle chiappe e girandomi intorno mi ha portato dove l'acqua era molto più alta, facendomi prendere in mano il suo pisello per menarglielo un pò fino a farlo godere, soltanto dopo ho saputo perchè era così eccitato. Tornati a stenderci al sole, poco dopo mi dice che va a prendere un gelato e si allontana, tornando soltanto dopo un' ora, con il gelato, si mette vicino a me e mi mostra che è nuovamente eccitato e vorrebbe scoparmi, mi fa alzare e mi porta dietro una grande massa di vegetazione che non lasciava intravedere nulla aldilà, arrivati sul posto ha sfoderato il suo pisello e me lo ha fatto leccare e ciucciare fino ad indurirsi notevolmente, sbavandomi addosso ed ovunque, soltanto quando a reputato di essere pronto mi ha girato a 90° aprendo lo slip dal gancio facendomi rimanere a culo nudo, nel frattempo mi sono accorta di in movimento un po strano dietro altra vegetazione, non ho dato peso e mi sono presa la mia razione di verga fino a farmi sborrare nell'intestino, cosa veramente eccitante e soddisfacente, sentirsi piena di crema calda.
ma la cosa non è terminata lì ma bensì ha preteso che mettessi subito lo slip, tanto che poco dopo sentivo colare la sborra dal culo e bagnarmi lo slip, alla mia lamentela mi asseriva che non se ne sarebbe accorto nessuno e che poi a lui piaceva così.
Per non contraddirlo mi sono nuovamente stesa al sole girandomi a pancia in su per camuffare l'imbarazzo del culo bagnato dopo non molto tempo si avvicina dicendomi che qualcuno mi aveva vista e si era molto eccitato, tanto da chiedergli se avrei soddisfatto anche le sue voglie, il maiale, ha subito accettato senza dirmi nulla, ma me lo dovevo aspettare, anche altre volte mi ha portato in luoghi dove mi ha fatto scopare da altre persone, trattandomi da zoccola, non che mi dispiaccia, ma mi piacerebbe conoscere prima le persone e scegliere che mi debba scopare, invece con lui mi dice che sono una zoccola e devo scopare con chi piace a lui.
Mi ha fatto alzare e ci siamo incamminati all'interno della pineta dove da lontano si intravedeva una roulotte, raggiunto il mezzo siamo entrati e subito riconosco il venditore di colore dove mi ero soffermata a vedere l'anellino, che era seduto su un divanetto insieme ad un'altro uomo anch'esso di colore, sento che farfuglia qualcosa con loro in lingua inglese ma non riesco a capire cosa dicono, poi si gira verso di me e mi invita a mettermi seduta fra di loro e lui esce dicendomi che fra poco torna, " vedrai che sarai brava avrai il tuo regalino", mi dice prima di andare.
I due uomini si presentano nella loro lingua mista all'italiano, facendomi capire i loro nomi " Mark " e " Kabir " entrambe molto scuri di pelle, Kabir inziò subito col toccarmi fra le cosce e prendendo nella sua manona il mio pisellino guardò Mark sorridendo e toccandosi di conseguenza il suo pacco che messo in mostra sotto il bermuda doveva essere di buone dimensioni, non mi feci attendere ed allungai la mano per palpare il suo pacco e rimasi un pò sorpreso dal volume ingabbiato in quei pantaloni. Comiciai a palpare e sentivo un pezzo di carne che si stava indurendo e voleva essere liberato da quella trappola, allora scesi a baciarlo da sopra i pantaloni e mi accorsi ancora di più che era abbastanza voluminoso, curiosa l'ho fatto uscire dal pantalone e subito mi è apparso un'enorme cazzo che mi ha fatto subito preoccupare pensando a cosa potessi fare. Ho iniziato a baciarlo e ho puntato la cappella sulla bocca e Kabir è voluto subito entrare forzando ma non riuscendo a far entare altro che tutta la cappella, era troppo grande mi avrebbe spaccato la mandibola, comunque si è accontetato che gli succhiassi bene l'asta per tutta la sua lunghezza, e che lunghezza, mai visto niente di simile.
Nel mentre Mark aveva sganciato il mio slip ed ero rimasta nuda con il pisellino all'aria, anche lui rise così che potei capire che ridevano per il mio pisello che era della stessa misura del dito mignolo del piede di Kabir.
Comunque Mark infilò subito un dito nello spacco del culo che sentendolo bagnato mi fece alzare e posizionare a 90° facendo vedere anche a Kabir che ero bagnata ma di sborra che ancora mi usciva dal buco del culo, approfittò subito per infilarci un dito e poi due per arrivare a tre ruotandoli a destra e sinistra come se volesse allenarmi il buco, mi affrettai a tastare il pacco di Mark che si presento subito altrettanto voluminoso ma più morbido dell'altro. Capendo quello che volevo si tolse i pantaloni rimanendo con il cazzo penzoloni tra le gambe, diverso dall'altro, lungo abbastanza largo e liscio con una bella cappella non spropositata come l'altra ugualmente bella grande, tanto che mi ha attratto e l'ho subito presa in bocca. Ho iniziato a fargli un bocchino e cominciato a sbavare su tutta l'asta, mentre Kabir mi proponeva anche la sua cappella vicino la bocca, al punto me le sono succhiate una alla volta erano troppo grandi, così per un pò di tempo e tanto che Mark aveva la sua bestia in tiro e voleva scoparmi, prese un tubetto di crema me lo spalmò sul buco del culo e mi penetrò con le sue tre dita, avanti e dietro per un bel pò, dopo di chè si spalmò il suo cazzo e puntò la cappella sul mio buco che si aprì subito ad accogliere la cappella. Fù molto delicato ed attese che mi abituassi a quel corpo dentro di me, poi spinse poco per volta fino a farmi sentire le sue palle contro le mie chiappe, iniziò a pompare lentamente arrivando quasi a farlo uscire e poi rientrare fino in fondo tanto che se mi toccavo la pancia sembrava che gli potessi massaggiare la cappella, si perchè quello di Kabir era grande in circonferenza ed anche in lunghezza, ma quello di Mark era ancora più lungo, però era bello perchè mi riempiva tutta.
nel mentre Kabir mi dava da succhiare il suo cazzo sperando che riuscissi ad ingoiarne di più e forzava ad ogni affondo di Mark, uno nel culo mi sfondava e l'altro nella bocca mi devastava, tanto che se avessi voluto urlare per il dolore della penetrazione non avrei potuto visto che non potevo aprire la bocca più di quello che era aperta.
Ad un certo momento mi sono accorta che tutti questi movimenti mi stavano eccitando ed anche il mio pisellino si era drizzato e subito dopo ho schizzato tanta sborra che non mi sembrava vero, alla vista di ciò ho sentito Mark che aveva iniziato a muoversi più rapidamente e poi irrigidirsi e provocandomi un forte dolore al buco del culo che sembrava si stesse strappando, ma durò poco perchè mi sentii riempita di tanto liquido che mi sembrava un' otre piena di vino. Quando usci dal buco mi fece colare parte della sua sborra lungo le cosce e Kabir ne approfittò subito passandoci su la sua cappella e senza indugi inizio a spingere sul mio buco, nel frattempo Mark si era posizionato dava alla bocca per farsi pulire il cazzo, cosa che feci molto diligentemente. Da dietro iniziavo a sentire un pò di dolore visto che Kabir stava spingendo con forza per far entrare la sua bestia, in un momento vidi Mark riproporsi con il suo cazzone nella mia bocca facendomi pompare ed infilandomi fino in gola, tenendomi per la testa fermo con il cazzo in bocca, in quel momento sentii un dolore lancinante ed una spinta che mi fece quasi cadere e riuscii ad emettere un soffocato urlo, Kabir aveva fatto entrare la sua cappella e mi sembrava di avere un trave nel culo, si fermò e stette così per un pò dopo di chè Mark mi ribloccò la testa tra le sue mani infilandomi quanto più cazzo poteva nella bocca ed allora che sentii stravolgermi la vita da una spinta devastante un dolore mai provato, il suo cazzo entrato quasi per metà e subito dopo una seconda spinta con le palle che sbattevano sulle chiappe, ho urlato con tutto il cazzo in bocca con tutta la mia forza ed ho pianto per il dolore.
Kabir dopo un pò ha iniziato a muoversi avanti e dietro dentro di me, ed ogni volta che entrava sembrava mi squartasse, non contento usciva tutto e rientrava con una sola spinta e li mi devastava ancora di più, sono riuscita anche ad eccitarmi e a godere, questa volta però non mi si drizzato ma ho sborrato con il pisello moscio.
Sentivo che Kabir riusciva a scivolare meglio, segno che il mio buco si stava abituando a quella mazza impossibile, fino a chè ho sentito aumentare il volume del cazzo che mi stava distruggendo il culo, ebbene poco dopo mi sentii riempire la pancia di tanta di quella sborra che neanche un clistere da 10 litri riusciva darmi.
Uscì dal mio culo che sembrava avessimo stappato una bottiglia di champagne e sentii colarmi per le cosce la sua sborra che però aveva un colore rossastro e più ne usciva e più diventava rosso, mi aveva proprio sverginato per bene.
L'incontro si è concluso con Kabir che mi ha messo al collo la collanina che mi piaceva molto e Mark mi metteva la cavigliera e l'anellino al dito del piede, guardando Kabir mi sono accorto che aveva ancora il cazzo sporco del mio sangue misto alla sua sborra, li ho baciati e mi hanno detto che mi avrebbero aspettato quando volevo.
Mi sono rimesso lo slip e sono corso al mare per farmi un bagno e lavarmi bene il buco del culo, che per quanto mi faceva male non sentivo neanche l'acqua salata.
Tornato sul lettino al sole, quello stronzo del mio amico che se la rideva, mi disse che camminavo in modo strano, avrei voluto vedere lui con il culo rotto e che quando le chiappe strusciavano sentivo dei forti bruciori al buco del culo.
per fortuna era soltanto il primo giorno di sole!
Fiorellinob22
24
1
5 years ago
fiorellinob22,
56
Last visit: 9 months ago
-
Nuove ed intense emozioni. terza parte
Mio chiamo Marco, ha quarantanni, sono alto uno e ottanta, moro, occhi scuri, fisico tonico, spalle larghe e forti, e sessualmente parlando ho una bella dotazione. Di professione sono un imprenditore edile. Sono sposato con Elisa che ha trentacinque anni, alta uno e settantacinque, occhi scuri e capelli neri che le arrivano alle spalle. Ha una quarta di seno un bel culo alto e sodo e gambe ben tornite, labbra sensuali e un sorriso molto solare. Nella vita è un architetto che esercita la libera professione. Siamo una coppia cui piace divertirsi sessualmente in maniera libera e soddisfacente. Fin da quando l’ho conosciuta mi sono reso conto che con il lavoro che faccio, e i vari impegni, la sera quando torno sono stanco non sarei stato in grado di soddisfare al massimo i suoi desideri di femmina vogliosa e calda. Generalmente durante il giorno è una donna impegnata nel lavoro che svolge con passione e serietà, ma la sera si trasforma in una femmina da letto calda e molto esigente. La mia dotazione extra, ho un cazzo di oltre i venti centimetri con una bella circonferenza, sono sempre sufficienti a farla godere, ma col tempo ho capito che a una donna così un cazzo solo non le sarebbe mai bastato e allora la scoperta dello scambismo mi ha risolto al meglio il problema di eventuali corna indesiderate, e creatrici di tanti problemi. Noi quando ne abbiamo voglia, ci troviamo insieme a coppie vogliose, e scopiamo divertendoci moltissimo con la reciproca soddisfazione che ne ricaviamo nel vedere il proprio partner soddisfatto e appagato. Questo gioco ha reso il nostro rapporto molto forte e complice. Io amo Elisa, e lai ama me, su questo non ci sono dubbi, poi tutto quello che facciamo come coppia è puro divertimento. In questi giorni il lavoro ci sta impegnando tantissimo. Lei è alle prese con un progetto che la fa uscire pazza, il committente le cambia continuamente il progetto con modifiche decise all’ultimo momento. Io invece sono stato contattato da un cliente con cui o lavorato in passato, che mi ha chiesto di finire un lavoro che altri hanno lasciato a metà. Ho cercato di rifiutare, ma lui ha insistito che voleva solo la mia impresa edile.
“Andiamo Marco lo sai che di te mi fido. Mi devi finire un residence dove al massimo ci lavori tre giorni. Poi lo sai che non faccio storie per i pagamenti. A lavoro finito mi dici la cifra, e non ti chiedo nulla pago e via. Dai che sei il migliore e lo hai dimostrato tante volte.”
In effetti con lui ho sempre guadagnato bene. Vado a vedere il lavoro e mi rendo conto che ci vorranno almeno una settimana a lavorare dall’alba al tramonto. Cerco di obbiettare che non ho tanto tempo, ma lui mi anticipa metà della spesa e alla fine si parte. Una settimana a Sigonella. Dobbiamo finire un palazzo adibito a residence dove alloggeranno le persone che lavorano nella base militare. Decido di dormire nelle vicinanze per essere la mattina presto, sul posto di lavoro, e finire in tempo. Questa lontananza forzata, rende me e mia moglie, molto tristi, e cerchiamo con un contatto continuo di renderla più sopportabile. Il giovedì mattina stò cercando alcuni materiali che mi servono per completare il lavoro. Ho già girato tre rivenditori senza trovarli, sono incazzato per la perdita di tempo, e alla fine mi hanno indicato un posto dove posso trovare quello che cerco, ma devo spostarmi in un paese vicino. Cammino lungo le strade del paese alla ricerca del rivenditore quando sono quasi in periferia e vedo un cartello che attira la mia curiosità. RISTOSEX. Vedo delle persone che stanno facendo le pulizie e mi avvicino per capire cos’è un posto così. Ottenute le informazioni me ne vado a cercare quello che mi serve e poi torno la cantiere. La sera finiamo che sono quasi le venti. Rientrati in albergo i miei operai, stanchi dopo una veloce cena, se ne vanno a letto mentre io ho altro per la mente. Torno davanti a quel ristorante e entro dentro. Appena entrato mi trovo immerso in una incredibile bolgia dantesca. Gente che ride, beve e si diverte in particolare sono americani, in servizio alla base Nato di Sigonella. Mi siedo e subito una bella cameriera praticamente nuda, si avvicina e mi chiede la consumazione, poi mi mostra un psd per chattare tra tavoli e per fare richieste. Mentre consumo un drink, vedo che entrano delle coppie, singoli, e donne in coppia fra loro. Dal psd vedo che ci sono continue offerte, soprattutto quando i camerieri si avvicinano alla donne, e le invitano a spogliarsi. Immediatamente scattano le offerte anche in denaro. Mi eccito al pensiero di trovarmi qui con Elisa. Resto ad osservare il gioco, e ben presto gli avventori, in particolare quelli stranieri, ottengono quasi sempre di combinare un incontro, e poi li vedo allontanarsi su per le scale che portano al piano di sopra. Sono così assorto nel osservare il gioco, che non mi accorgo di aver attirato l’attenzione di una coppia seduta a poca distanza da me. Mi giro e li osservo. Lui alto capelli bianchi, fisico asciutto e serio, lei più minuta, ma con le curve al posto giusto. Entrambi mi sembrano prossimi alla sessantina ma ben portati. Li raggiungo, sono curioso, si presentano, sono Mario e Anna una coppia del messinese mi invitano a salire in camera con loro. Guardo lei che mi sembra molto intrigante e lui che non ha detto che un breve saluto. Non capisco neanche il motivo per cui hanno scelto me.
“Ci sono tanti americani anche di colore perche volete me?”
Lui sorride ironico, ma è lei che mi risponde.
“Già provati, e non ne sono rimasta molto soddisfatta. Se vuoi venire con noi non te ne pentirai.”
Saliamo in silenzio il piano superiore, ci assegnano una camera appena dentro lei si spoglia con un semplice gesto e rivela un corpo tonico e bello. Ha il seno piccolo una seconda, si inginocchia davanti a me, mi tira fuori il cazzo mentre mi spoglio.
…hhuum che bel cazzone che abbiamo qui!!!!…..
Compiaciuta della scoperta, lo prende in bocca e nonostante non abbia una bocca grande, lo infila direttamente in gola. Mi succhia con estrema maestria, mentre mi aiuta a spogliarmi velocemente. Lo tiene in gola, senza nessuna difficoltà, indice di grande esperienza. Lui si spoglia lentamente mentre noi adesso ci siamo distesi sul letto e abbiamo iniziato un 69 da urlo. Lecco il taglio della sua fica che già gronda umori come un fiume in piena, mentre lei dopo avermi ingoiato il cazzo estrae la lingua e me lo lecca. Incredibile! Lui sale sul letto e mi osserva mentre la faccio godere. Lecco il buco del culo, e lei geme di nuovo. Stupito, guardo lui che sorride compiaciuto. Lui si distende e ci mettiamo di lato. Adesso io continuo a leccare la fica mentre lui ha dilatato le chiappe e si dedica al fiorellino anale. Lo lecca e infila due dita con lei che geme, e mi succhia il cazzo sempre più forte. Se non la fermo rischio di sborrare adesso. Sono stupito dalla bravura della donna, e lui che ha visto il mio stupore sorride compiaciuto. Mi rendo conto che ho per le mani una femmina che sa il fatto suo, e che non si accontenta certo di una rapida sborrata, ma si aspetta una bella scopata. Dopo ha raggiunto un elevato livello di eccitazione, si sfila e mi fa distendere sotto di lei e si impala sul mio cazzo che svetta in alto. Mi aspetto una fica slabbrata e aperta, vista l’esperienza, invece scopro che lei è bravissima nel contrarre i muscoli vaginali, e sento che il mio cazzo viene munto mentre scorre dento le pareti strettissime della vagina molto lubrificate. Gode quando arrivo in fondo.
…….sssiiii…che bellloooo!!.......spingilo……..tuttoo dentroooo………. che bel cazzone!!!!!.......
Si muove lentamente, assaporando il piacere della scopata, e contemporaneamente lo strige e lo rilascia masturbandolo con le pareti della fica. Unica, mai provata una sensazione così bella!!! Mi rendo conto che stò scopando una femmina che è molto esperta. Gode e mi fa godere, a suo piacimento. Guardo lui che si è avvicinato, e lei lo masturba. Ha il cazzo più corto del mio ma con una buona circonferenza. Dopo l’ennesimo orgasmo, lui si distende al mio fianco supino, e lei si sfila da me e si impala su di lui che mi fa cenno di mettermi dietro per incularla. Senza nessuna esitazione mi posiziono dietro di lei, e lui con le mani apre le natiche dilatandole, il fiorellino anale mi appare in tutta la sua bellezza. Lo lecco un poco e poi appoggio la cappella sul foro e lo spingo dentro deciso. Sento che il mio cazzo scivola dentro senza resistenza, ma quando arrivo a toccare con il mio corpo il suo, lei contrae i muscoli anali, e lo stringe ritmicamente. Cazzo mi stà facendo un bocchino con il culo! La pompo assieme a lui che ha inarcato le gambe e la sbatte da sotto mentre io le sfondo il culo. Gode e grida il suo piacere, e dopo alcuni orgasmi lei si gira e mi sorride compiaciuta.
…daii…scopami..ancora…il culooo!! dai che ti voglio sentire sborrare dentro!!!..ma ne voglio un poco anche in bocca..daii..che vengoooooo…..
Trema scossa dal piacere e aumenta le contrazioni muscolari, che mungono il mio cazzo e lo avvolgono come un guanto. Sono vicino all’orgasmo, lei lo sente e viene di nuovo.
..ssiii…eccomiiii…vengoooo….oraaaa!!!!
Sono al limite pure io, e la sfondo con colpi fortissimi, e poi sborro. Le schizzo dentro due sborrate, e poi lo estraggo e lo presento alla sua bocca che lo infila direttamente in gola.
….oorrrraaa!!! sboorroroo!!!! bevvi..beviiiiiiii!!!!
Non ne perde una goccia. Mi distendo di lato mentre vedo lui che adesso la scopa con molta passione vigore. Lei ha un nuovo orgasmo, e poi lo fa uscire lo prende in bocca fin quando lui non le ha riversato in gola il succo delle sue palle. Ci guardiamo un momento e mi sento curioso.
“Accidenti che bella scopata. Hai un modo di mungere il cazzo che non avevo mai provato, mi piacerebbe che mia moglie scopasse come te, ci vuole molta pratica per arrivare ad una simile bravura?”
Si guardano e lui sorride compiaciuto.
“Siamo scambisti da anni, e lei ne ha provati di tutti i tipi, si, credo che ci voglia molta pratica.”
Gli chiedo perche ha preferito me e non i ragazzi americani, e lei mi dice che ne ha provati alcuni, ma sono troppo irruenti, e poi a lei piacciono i cazzi che la fanno godere non quelli che ti lasciano il culo in fiamme per giorni. Quando ce ne andiamo è l’una di notte passata, e ci siamo scambiati i recapiti telefonici, lei mi ha detto che se passiamo dalle sue parti li dobbiamo andare a trovare. Il giorno dopo lo racconto ad Elisa che mi dice che anche lei la sera prima si è divertita in modo strano. Mi spiega che ha goduto con la sua personal trainer, che credeva fosse una donna invece era una trans. Quando lo sento mi eccito, e le dico che alla prima occasione la dobbiamo fare insieme. Lavoriamo come pazzi tutto il giorno e la mattina dopo fino a metà pomeriggio, ma il lavoro è finito con grande soddisfazione del committente che mi chiede di inviargli la fattura che pagherà tutto senza battere ciglio. Soddisfatto rientro a casa e trovo mia moglie con una voglia di cazzo da paura. Passiamo due ore a scopare come se non ci fosse un domani. Gode e mi fa godere molto intensamente, poi quando il desiderio va un po’ scemando lei mi racconta del trans, e io di un ristorante dove volendo si mangia anche, ma la cosa più divertente è che le donne si spogliano e scelgono chi le dovrà montare come vacche da letto. Vedo i suoi occhi che brillano di lussuria, ma per la serata abbiamo la cena di mio suocero che compie gli anni, e non possiamo mancare, ma le prometto che il sabato successivo andremo a cena in quel posto particolare. Tutta la settimana il lavoro ci impegna. La sera lei quando va a letto si diverte a chattare con un tizio che ha conosciuto in un sito scambista che la fa eccitare e quando io vado a letto, lei è sempre calda e vogliosa. Mi pace che faccia la puttanella in chat, perche si eccita e poi si sfoga con me che a mia volta mi eccito nel sapere che lei quando vuole sa far impazzire chi unque. In particolare con questo tizio si eccita così tanto che devo capire cosa le racconta per portarla così in alto. Al sabato non lavoriamo nessuno dei due. Lei nel pomeriggio va dall’estetista per un servizio completo di depilazione e tante altre cose. Quando siamo pronti per questa nuova avventura lei ha indossato un tubino elasticizzato con una grande cerniera dietro che si toglie facilmente, calze nere autoreggenti e un completo intimo di pizzo sempre nero che è uno spettacolo. Quando entriamo nel locale lei è elettrizzata e tesa. All’ingresso ci spiegano le regole del gioco, e che è un locale molto spregiudicato e ricco di intense emozioni. Seduti al tavolo lei si è accorta che i camerieri sono nudi tranne le parti basse che però possono essere mostrate a comando o richiesta. E allo stesso tempo sono molto espliciti con noi in tutti i sensi anche manualmente potevano accettare ogni tipo di richiesta. Poi c’erano dei psd per chattare tra tavoli e per fare richieste. Un cameriere è venuto da noi, ha fatto alzare Elisa e l’ha spogliata davanti a tutti, lasciandola in reggiseno e mutandine. Mentre lo faceva l’ha toccava e gli strofinava il suo pacco. Dopo questo siparietto il nostro psd ha cominciato a sfornare offerte e richieste a non finire. Abbiamo fatto una rapida scernita. Le richieste delle coppie non erano allettanti, o la lei, o il lui, non erano granché. Mentre l’attenzione di Elisa è stata attratta da due soldati americani. Uno bianco alto e muscoloso, l’altro un po’ più basso un ragazzo di colore, anche lui fisicamente molto ben fatto. Loro hanno iniziato a fare dei complimenti a mia moglie sulla chat e si sono proposti, ma noi abbiamo declinato anche perché a me non andava fare da spettatore. A quel punto hanno mandato una cameriera con messaggio per me. Si si è seduta su di me mi ha sussurrato all’orecchio una richiesta e mi ha baciato in bocca con la lingua in maniera particolare. Elisa mi ha guardato stupita.
“Cosa ti ha detto?”
Ho sorriso a mia moglie e ho girato lo sguardo verso di loro.
“Hanno detto che sono disposti a tutto anche economicamente per averti.”
Lei ha realizzato in un attimo che in quel momento si stava concretizzando una sua fantasia che ha da tempo, essere pagata per scopare. Non mi sentivo tranquillo. L’idea di lasciarla sola con loro mi dava un po di pensieri. Elisa mi ha chiesto di considerare tutte le ipotesi, quindi abbiamo risposto che volevamo una loro valutazione e che comunque io non volevo restare a bocca asciutta. Elisa era tesa e curiosa di sapere quanto le davano per fare la puttana con loro. Loro hanno proposto 400 euro è una cameriera a mia scelta. Io gli ho risposto che ci volevano per Elisa 800, e due cameriere per me, loro hanno accettato. Scelte due cameriere disponibili, una ucraina, e una nigeriana pagate da loro, siamo saliti in camera e prima di separaci abbiamo specificato che io averi potuto entrare e verificare quello che faceva mia moglie in ogni momento, e se lei non si trovava bene avremmo fermato il gioco in qualsiasi momento. Loro hanno accettato tutte le condizioni, e io mi sono ritrovato in camera con due sventole di femmine che la sapevano lunga su come far godere un maschio. Si sono tolte quel poco che avevano, e la bionda di nome Olga, mi ha subito succhiato il cazzo che era già bello duro, mentre io bacio il seno di Alicia la ragazza di colore. Ero eccitato anche dal pensiero che nella stanza accanto c’era Elisa che si faceva sbattere da due maschi di cui uno di colore. Questa sera con un colpo solo ha realizzato tre delle sue fantasie più ricorrenti. Scopare separatamente, essere pagata per farlo, e con un maschio di colore. Non ho tempo di pensare a lei perche le mie puttane mi stanno lucidando il cazzo in tutta la sua lunghezza inginocchiate davanti a me e si compiacciono delle mia dotazione. Poi ci mettiamo sul letto e distesi di alto incominciamo a fare uno strano triangolo. Io lecco Olga, mentre lei lecca Alicia, che mi succhia il cazzo. Godiamo e poi loro si mettono a fare un 69 e io mi scopo il culo della bionda mentre l’altra la lecca da sotto e sento che massaggia anche il mio cazzo quando lo affondo nel culo dell’amica. Godono e si danno il cambio girandosi nel letto. Così mi ritrovo a scopare la bionda mentre l’altra mi lecca le palle. Sono vicino al primo orgasmo e loro se ne rendono conto e mi chiedono di schizzare la mia sborra sul volto. Le ricopro di semenza e loro si mettono a leccarsi a vicenda mentre io ho in mente di andare a dare uno sguardo per vedere come se la cava mia moglie. Nudo prendo il cellulare, e mi infilo dentro la camera adiacente, dove vedo Elisa alle prese con il nero che supino la scopa dal basso, con un cazzo di proporzioni esagerate, mentre l’altro le fa leccare il suo infilandolo in bocca, a lei che gode come una vacca e urla di piacere. Quando mi vedono lei mi sorride. Il suo viso è una maschera di piacere, mostro il cellullare al bianco e lo prego di scattare delle foto, lui annuisce e io me ne torno dalle mie donne, che si stanno mantenendo eccitate leccandosi a vicenda. Gli basta poco per far tornare durissimo il mio cazzo, e mi sdraio supino con la bionda che si impala su di me e saltella sue e giù mentre l’altra seduta di spalle sul mio viso mi fa leccare il suo piacere che sgorga copiosa dalla sua fica. Mi piace quello che stò facendo, era anche una mia fantasia scopare con due donne di cui una non fosse mia moglie, poi una è anche di colore questo rende la cose ancora più bella. Godono e mi scopano benissimo. Si alternano sul mio cazzo con un fare molto professionale, erotico, ma per quanto cerco di evitarlo, mi viene da fare un paragone con la lei della coppia che ho scopato la prima sera che sono venuto in questo posto. Lei si sentiva che adorava scopare un cazzo, mentre loro lo fanno meccanicamente, come porno dive davanti alla macchina da presa. Anna ci metteva passione, erotismo vero e non meccanico. Capisco che queste lo fanno per lavoro, e ne prendo atto. Alla fine mi stanco del gioco e sborro di nuovo sulla nera che poi si fa leccare dall’altra mentre io mi rivesto e prima di scendere di sotto passo di nuovo per la camera dove c’è mia moglie che adesso sta godendo presa in doppia con il nero sotto e l’altro dietro. Gli faccio cenno che l’aspetto sotto e me ne vado. Mi siedo sul bancone del bar e mi bevo un whisky mentre mi guardo intorno e vedo che c’è ancora tanta gente che si diverte. Una coppia con tre maschi si avvicina, la donna mi sorride e mi invita a seguirla, ma rifiuto e poco dopo vedo arrivare Elisa. Ha l’aria stanca ma felice. Prende il mio bicchiere beve un sorso e poi ce ne andiamo a casa. Lungo la via mi faccio raccontare tutto. Da qui il racconto lo lascio a lei.
Appena chiusa la porta mi hanno stretto a loro in un abbraccio. Io li ho fermati e ho detto che di regola si paga prima. Ero eccitatissima, si realizzava una fantasia che avevo da tempo. Essere pagata per scopare. Mi hanno dato i soldi e si sono presentati. IL bianco si chiamava Red, e il nero Tom a quel punto io mi sono lasciata di nuovo abbracciare. Loro hanno cominciato a spogliarsi mentre mi baciavano nel corpo, poi volevano bendarmi ma non ho voluto avevo paura che mi riprendessero con il cellulare. Delicati all’inizio e molto molto gentili soprattutto Tom. Nuda mi hanno fatto inginocchiare davanti a loro e il mio stupore è stato grande nel vedere il cazzo di Tom. Non riuscivo neanche a metterlo in bocca. L’ho afferrato con la mano e non sono riuscita a congiungere le dita da quanto era largo di circonferenza. Poi si sono messi uno di fronte all’altro con la punta dei cazzi unita. Mi sono ritrovata davanti al viso più di quaranta centimetri di cazzo! Li leccavo dalle palle di uno fino alle palle dell’altro scorrendo la bocca lungo quell’asta di carne durissima. Dopo che li ho lucidati bene mi hanno fatto distendere sul letto e si sono alternati con me in bocca, fica, o culo bocca, o fica culo. Mi hanno leccato molto la fica. Sono venuta più volte e loro mi sono venuti su di me, poi mi hanno massaggiato il corpo con il loro sperma. Dopo che sono venuti mi sono accorta che il loro cazzi erano sempre belli duri, e poi li leccavo senza sosta anche se quello di Tom facevo molta fatica a metterlo in bocca. Quando è stato soddisfatto del mio succhiare si è disteso supino e mi ha fatto impalare su di lui. Ero sconvolta nel sentire quel palo entrarmi dentro e scivolare fra le pareti della mia fica che era un lago fra umori, piacere ad un certo punto è arrivato in fondo. Sentire battere la cappella sul collo dell’utero mi ha fatto godere all’istante ho gridato tutto il mio piacere. Ero sconvolta tremavo tutta e lui si è fermato per lasciarmi assaporare tutto l’orgasmo che mi aveva procurato.
…..aahahahhhhiiissiisi…… veggoooooooo………..
Ero in preda ad una frenesie erotica che non ho capito più nulla. Red mi ha messo prima il cazzo in bocca e il suo lo riuscivo a prenderlo quasi bene, mentre Tom mi sfondava dal basso con colpi che mi facevano sentire il suo cazzo fino in gola. Poi Red si è messo dietro e mi è entrato nel culo. Ho avuto un orgasmo devastante quando si sono stretti a me e hanno cominciato a sfondarmi tutta.
….sssiiiii…..daiiii…scopatemmiiiii…s..siiiiiii……vengoooooo…goddooooo……..mi spaaccateee!!!!!
Mi hanno scopata molto ben e a fondo. Quando sei entrato tu ero appena venuta e non mi ricordo quante volte ho detto vengo. Poi Red mi ha sborrato in culo. L’ho sentito che si è bloccato di colpo e ha spinto tutto il cazzo in profondità mentre mi inondava il culo. Quando è uscito me lo ha presentato in bocca e io l’ho leccato e ripulito tutto. Tom, si è spostato e si è messo dietro di me con l’intensione di metterlo in culo, io ho fatto un gran respiro, poi lui ha cominciato a spingere, ma non ci riusciva, mi faceva tanto male era troppo grosso. E poi di cazzi in culo ne ho presi, ma il suo non c’era modo di farlo entrare. Alla fine ha appoggiato la cappella e ha dato una bella spinta decisa e me lo sono sentito tutto dentro. Faceva un male atroce e l’ho pregato di uscire. Sono rimasta ferma a culo in aria mentre Red rideva e a detto a Tom che mi aveva sfondato il culo. Era tutto un bruciore. Tom si è scusato per il dolore che mi aveva procurato. Poi anche lui si è presentato con il cazzo davanti alla mia bocca e mentre lo succhiavo mi ha sborrato in bocca e Red ha scattato altre foto con il tuo cellulare. Sfinita mi sono distesa sul letto, e Tom si è scusato di nuovo per il dolore che mi aveva procurato. Mi hanno abbracciato e si sono complimentati per la mia troiaggine sperando di vedermi ancora, ma per ora penso solo al fatto che mi si deve sfiammare il bruciore al culo. Giunti a casa nonostante tutto mi sono eccitata di nuovo nel raccontare a mio marito le mie sensazioni di femmina che aveva goduto nel vivere questa esperienza di grande impatto morale e di immenso piacere e poi che anche lui era eccitato mi sono lasciata scopare di nuovo. Strano a dirlo, ma con lui è stato diverso. Non abbiamo scopato, ma fatto l’amore, in maniera totalmente diversa dal sesso fatto con altri. C’era amore e sentimento mentre lui mi sfondava i mie buchi doloranti e slabbrati, ma ho goduto subito, prima nel cervello e poi nel resto del corpo. Adesso per qualche giorno ci riposiamo, poi vedremo di vivere altre intriganti avventure.
20
3
5 years ago
admin, 75
Last visit: 1 day ago -
Nuove ed intense emozioni 2 parte ( una piacevole scoperta)
Mi chiamo Elisa ho trentacinque anni, e sono alta uno e settantacinque, occhi scuri e capelli neri che mi arrivano alle spalle. Ho una quarta di seno un bel culo alto e sodo e gambe ben tornite, labbra sensuali e un sorriso molto solare. Nella vita sono un architetto ed esercito la libera professione. Mio marito si chiama Marco. Nella vita siamo una coppia cui piace giocare anche con altre persone uomini o donne o coppie, ma in questi giorni siamo divisi dal lavoro. Marco con la sua impresa edile stà ultimando un residance a Sigonella e nonostante la distanza non sia elevata ha deciso che restare sul posto li aiuta a finire prima un lavoro urgentissimo, ma non prima di venerdì o sabato. Io invece sono alle prese con un progetto a cui stò lavorando da tre mesi. Ogni volta che incontro il cliente mi chiede l’ennesima modifica e questo alla fine è snervante. Ho rifatto il progetto almeno dieci volte fra correzioni, modifiche e inserimenti di nuove idee. Oggi dopo l’ennesima richiesta di modifica me ne sono andata e ho preso la mia borsa con l’occorrente che mi porto dietro da tre giorni senza averne mai avuto il tempo di andarci e sono andata sfogarmi in palestra. Sono esausta, scazzata e ho voglia di sfogarmi. Avrei anche voglia di scopare, ma Marco non c’è e l’astinenza si fa sentire, ma sono certa che sabato al massimo avrò tutti il cazzo che voglio. Lui da questo lato è fenomenale. Quando entro in palestra ci trovo solo sei persone e mi ricordo solo allora che domani in città è la festa del patrono, una ricorrenza molto sentita e poi che cade di giovedì tutti fanno il ponte. L’arrivo poi della primavera con le temperature miti invoglia a fare una gita fuori porta. Delle sei persone quattro sono maschi, e due femmine una più giovane e l’altra una donna sulla quaranta cinquina. Mi piace venire in questa palestra, la dirige Pamela che è mia amica e con lei stò molto bene anche quando ci troviamo insieme per delle seduta di puro sesso fra donne. Mi lecca divinamente mi fa godere come poche donne sanno fare. Per lei il sesso fra donne è un’arte e lei ne è una vera maestra. Pamela è una femmina stupenda sia come donna da letto che fisicamente. In questa settimana è assente per uno stage formativo per l’apprendimento di tecniche inerenti la palestra e ci ha lasciato con una nuova personal trainer di nome Yasmin una bellissima ragazza brasiliana. Yasmin ha un corpo stupendo, ma non lo valorizza al massimo. Indossa quasi sempre dei pantaloncini larghi e solo la parte superiore del corpo porta magliette attillate che ne risaltano il seno. Deve avere come minimo una terza abbondante, tonda perfetta come tutti i suoi lineamenti. Parla sempre a bassa voce, attenta ci segue in ogni esercizio, e da quando l’ho conosciuta tre settimane fa ho sempre avuto l’impressione che il suo sguardo si posa spesso su di me. Dopo un poco due di quattro maschi se ne vanno salutando Yasmin, mentre gli altri due stanno facendo i cascamorto che le due donne rimaste. La più giovane scocciata se ne va e allora loro si dedicano alla signora che sembra gradire le loro avance. Uno il più giovane dei due viene verso di me ma il mio sguardo truce la fa desistere di venire a rompere. Vedo Yasmin che fa un mezzo sorriso di compiacimento alla mia reazione nei confronti di quel galletto e poi mi metto e spingere sull’attrezzo che sto usando per scaricare al massimo la mia tensione, frustrazione rabbia che ho dentro. Peccato era un bel maschio, ma non voglio sesso con lui, fra due giorni avrò Marco tutto per me e adesso devo concentrarmi. Dopo un poco se ne vanno anche la donna con i due galletti che gli scodinzolano intorno e la palestra rimane il silenzio rotto solo dal mio muovermi con gli attrezzi. Yasmin mi osserva da vicino in silenzio, e quando sente che gli altri se ne vanno si assenta per un momento poi torna e si mette vicino a me e mi consiglia, mi spiega il modo di avere il massimo dall’esercizio che faccio, con il minimo sforzo. La sua voce un calda, sensuale, mi piace, dolce e gradevole, mi eccita il suo osservarmi in silenzio e mi sento spiata dentro. Cazzo mi stò eccitando! Sento uno strano languore che mi fa bagnare le mutandine e la cosa mi piace tantissimo. Si avvicina, e le sue mani si uniscono alla mie nella spiegazione di come usare una particolare attrezzatura e sento il suo seno premere contro la mia schiena, mi eccito, sento che potrei anche lasciarmi andare con lei, sono troppi giorni che sono in astinenza e la voglia di godere sta prendendo il sopravvento nella mia mente. Ci guardiamo per un momento in silenzio, le sue labbra sono ad un passo dalle mie, poi mi distendo per fare la panca per gli addominali e lei mi allunga le braccia e mi sento una strana sensazione di piacere a quel contatto. Yasmin mi osserva in silenzio. Io sudo e cerco di concentrarmi sull’esercizio, ma la mia fica sta già schiumando. Ho voglia e si vede. Se continua così fra poco i liggins saranno bagnati oltre che dal sudore anche dal mio piacere che sta colando fra le gambe. Si avvicina e mi massaggia delicatamente gli addominali sento una vibrazione che parte dal cervello e si scarica fra le gambe. Il suo sguardo penetra il mio e non capisco più nulla. Le sue labbra si adagiano delicatamente sulle mie e la sua lingua si insinua con decisione dentro la mia bocca in cerca della mia con la quale intreccia una danza erotica sconvolgente. Mi bacia con passione, desiderio, e sento la sua mano che mi massaggia il seno, lo stringe e mi tortura il capezzolo da sopra la stoffa. Mi attira a se e mi fa distendere a terra. Distese ci spogliamo senza che nessuno delle due si preoccupi se può entrare qualcuno adesso abbiamo solo voglia di godere. Ho voglia, però mi sento a disagio, sono sudata, ma lei non si lascia condizionare, mi annusa e la vedo che si eccita ancora di più nel sentire la mia fragranza di donna mista al sudore. Nuda fra le sue braccia resto passiva, lei incomincia a farmi sentire la sua lingua sul mio corpo che freme e si lascia andare. Mi bacia prima, e poi lentamente scivola verso il basso, succhia divinamente i miei seni e poi sempre più in giù fin quando la sento che far scorrere la lingua lungo tutto il taglio della mai fica, dal clito, al buco del culo. Divina! Sento la sua lingua che si insinua dentro le pieghe della mia lumachina che sbava e gode al contatto di quel serpentello che la sconvolge. Tremo e ben presto sono preda di un orgasmo che mi fa tremare tutta. Vengo!
……..sssisiii…….oddioooooo!!!!sssiii…vengooooo!!
Sono scossa dal piacere. Il mio corpo si tende e poi si lascia andare quando il piacere mi sconvolge anche l’anima. Lei beve, si disseta alla fonte del mio piacere. Succhia ogni goccia del nettare che sgorga copiosa dal mio corpo. Resto un momento distesa e poi decido che voglio darle lo stesso piacere che ho provato io. Mi rigiro e allungo le mani sul suo corpo. Tortura i suoi seni che sono scoperti e poi mi distando in 69 per scoprire il resto di lei che ancora indossa i pantaloncini. Quando li faccio scorrere verso il basso ho una sconvolgente sorpresa. Davanti ai miei occhi si materializza uno splendido cazzo di ottime proporzioni perfettamente eretto. Adeso capisco il suo abbigliamento, doveva mascherare un simile gioiello. Ben oltre il venti centimetri dalla forma tronco conica, più largo alla base e con una cappella rossa come una fragola matura. Non ho mai provato una esperienza con una trans, e adesso mi voglio proprio divertire. Dopo un attimo di stupore apro la bocca e mi infilo in gola, il meraviglioso palo che ho davanti. Sento lei che fa un gemito di puro piacere mentre continua a sconvolgere la mia fica.
……huuummmHUHUMMMmmmmmmmmm……
Adesso mi bagno ancora di più e già fremo al pensiero di ricevere dentro la pancia quel meraviglioso cuneo di carne viva. Ho un altro orgasmo sconvolgente. Tremo e succhio come se non ci fosse un domani! Yasmin si rigira e mi mette sotto di se, sento il palo che preme sulle labbra della mia fica che non aspetta altro che di sentirlo entrare dentro per tutta la sua lunghezza.
….ssisii…daiiii…spingillooo..dentroooo!!!!
Tremo e imploro. Lei fa un sorriso malizioso e spinge tutta quella meraviglia dentro di me. Lo sento affondare e dilatare le pareti della mia fica che lo lasciano scivolare fin quando sento la cappella che sbatte sul fondo mentre il suo corpo aderisce al mio. Godo, ho un orgasmo istantaneo. Lei mi lascia assaporare il piacere e poi mi scopa con estrema maestria. Affonda il cazzo dentro con colpi sempre diversi. A volte veloci, altri lenti con un affondo secco e rapido, spesso lo fa ruotare dentro e mi fica sempre più dilata. Godo e vengo a raffica. Mi pompa e perdo la cognizione del tempo e del piacere che provo. Poi mi solleva, mi appoggia girata di schiena sulla panca e la sento che mi penetra di nuovo da dietro. Mi scopa con una resistenza incredibile e mi strappa un ennesimo orgasmo.
……ssssssiiiiiii…..vengooooo!!!!! daiii …..
Mi sento sfinita e la lascio fare quando la sento che mi sfila il cazzo dalla fica e lo punta deciso al culo. Una breve pressione e me lo sento fino in gola. Lascia che mi abitui alla penetrazione e poi mi incomincia a limare il culo con una maestria unica. Lo spinge dentro con decisione, mi tiene per i fianchi e mi pompa velocemente. Ho un orgasmo inaspettato, è raro che godo di culo, ma lei è meravigliosa e urlo tutto il mio piacere.
….s.siii daiii..spaccamiiiii ..vengoo!! vengooo!! mi fai godere di culooooo…..sssiiiii………
I suoi colpi sono sempre più veloci e improvvisamente sento che resta piantata dentro di me e una sensazione di calore mi inonda le viscere. Sento il suo piacere che sgorga e si riversa nel retto mentre lentamente lo sfila.
…ssiiii eccomiii..sborrooo!!!!..adessoooo!!!
Lo sfila e velocemente lo presenta alla mia bocca che lo riceve mentre due schizzi mi frustano il viso. Apro la bocca e poi lo infilo dentro e mi succhio quello che ancora esce da quel meraviglio strumento di piacere. Restiamo per un lungo istante immobili, poi lei si solleva e mi aiuta rialzarmi.
“Dai che andiamo a fare la doccia. Ho chiuso al palestra e adesso siamo solo noi due. “
La guardo stupita e capisco che cosa era andata fare quando si è assentata. Facciamo la doccia insieme lei mi continua eccitare passando le sue mani sul mio corpo. Io la masturbo fin quando lei mi fa inginocchiare davanti a lei e mi scopa in bocca e mi scarica dentro la gola l’ennesima sborrata. Quando ci lasciamo lei mi ringrazia del piacere che le ho dato. Pamela, le aveva detto della mia bisessualità, ma non sperava se mi sarei lasciata andare anche con lei, e questo le ha fatto molto piacere. La sera mentre ne parlo con Marco sento che si eccita e mi fa promettere che al suo ritorno ci divertiremo insieme a Yasmin e Pamela. Non vedo l’ora!
27
4
5 years ago
admin, 75
Last visit: 1 day ago -
Nuove ed intense emozioni
Mi chiamo Elisa ho trentacinque anni, e sono alta uno e settantacinque, occhi scuri e capelli neri che mi arrivano alle spalle. Ho una quarta di seno un bel culo alto e sodo e gambe ben tornite, labbra sensuali e un sorriso molto solare. Nella vita sono un architetto ed esercito la libera professione. Mio marito si chiama Marco, ha quarantanni, alto un pò più di me, moro, occhi scuri, fisico tonico, spalle larghe e forti, e sessualmente parlando ha una bella dotazione che sa usare benissimo. Di professione è un imprenditore edile. Non lavoriamo insieme, io ho il mio studio, ed lui la sua impresa. La nostra è una vita molto intensa, e spesso ci è capitato che qualche episodio stuzzicasse la nostra fantasia. Una sera in particolare, eravamo ad un rinfresco per l’inaugurazione di un complesso che aveva realizzato l’impresa di Marco, e c’era una signora sulla cinquantina che non lo mollava un attimo, era sempre incollata a lui e io ho notato che il marito assecondava il gioco della moglie. La cosa mi ha in principio un po’ stupito, specie quando ho realizzato che al marito la cosa lo eccitava. Tutto questo mi ha incuriosito è lì ho lasciati soli in più occasioni, ma sempre sotto lo sguardo del marito. La sera nel letto l’ho fatto notare a Marco, che aveva intuito qualche cosa, ma si era limitato alla normale cortesia. Sentendo la mia velata gelosia, mi ha confessato che la sua paura più grande era che io avessi voglia di altri maschi, che non fossi soddisfatta di lui, essendo stato, fino a quel momento il solo e unico cazzo provato. Gli ho assicurato che ero assolutamente soddisfatta, e che la mia era stata solo una cosa che mi aveva incuriosito soprattutto il fatto che il marito era complice del gioco della moglie. Ho notato che questa mia affermazione lo ha lasciato un poco stupito, e sicuramente deve averci riflettuto molto, perche dopo questo episodio, la nostra vita sessuale è cambiata. Mi sono accorta, che lui sempre più spesso, quando facevamo l’amore, mi diceva di immaginarmi presa da due uomini, oppure mi diceva, tu ed io, con un altra donna. All’inizio ero stupita che lui mi faceva partecipe di simili fantasie, ma poi lentamente ho cominciato ad eccitarmi, e la cosa è sempre andata aumentando, anche se non ci era mai passato per la mente di farlo. La scorsa estate, abbiamo avuto la nostra prima esperienza, avvenuta per caso, in maniera inaspettata, in un villaggio turistico dove eravamo in vacanza. Arrivati nel villaggio abbiamo conosciuto con una coppia, che erano vicini di bungalow, e fare amicizia con loro, è stato facile ed immediato. Stefano e Monica erano già navigati ed esperti in questo mondo, e in breve tempo hanno capito che con noi, potevano osare, e sperare di realizzare il gioco che ci avrebbe portato ed una situazione molto intrigante. L’esperienza che loro avevano, li portava a comportarsi in maniera che noi, fossimo sempre più al centro delle loro attenzioni. Con loro abbiamo iniziato ad andare al mare o in piscina insieme. Mangiavamo insieme e tutto il resto. Ben presto ci siamo resi conto che, con loro ci trovavamo sempre in perfetta sintonia e soprattutto è nata una complicità, che ci faceva sentire bene, sempre a nostro agio, e lui sempre molto attento alle mie esigenze. Marco dal canto suo era contento dal fatto che un altro maschio mi corteggiasse, anche se in maniera garbata, e pure lui era oggetto delle attenzioni di Monica. Ero consapevole che stava nascendo una particolare intesa con Monica e stranamente non ne ero gelosa. Inoltre sentire le mani di Stefano che mi spalmavano la crema addosso mi metteva certi brividi mai provati prima, anche passeggiare lungo la spiaggia, fianco a fianco, e parlare sottovoce fra noi, mi dava una certa sensazione di languore allo stomaco, che avevo sentito solo con mio marito. Ero combattuta dal piacere che ne provavo, e l’evidente imbarazzo che sentivo, anche quando vedevo mio marito che assecondava il gioco, e a sua volta giocava con Monica. Era uno scambio mentale e fisico, senza scambio reale, e che la sera nel letto, si traduceva in scopate fantastiche. Immaginare cose che avevamo sempre fantasticato, e che sembravano essere alla portata di entrambi ci eccitava, ma nessuno di noi due si decideva a parlare di una eventuale realizzazione. Pur volendolo e averlo desiderato tanto, nessuno di due voleva rompere l’incantesimo che si era creato con loro. Per questo motivo che ognuno assecondava il gioco a favore dell’altro. Marco poi era affascinato dal comportamento esibizionistico di lei, che indossava dei micro string cosi esigui, che lasciavano poco da immaginare, e il suo topless era degno del mio. In fatto di seno eravamo entrambe un bello spettacolo da vedere, e molti maschi passavano spesso davanti al nostro ombrellone, con lei che in maniera quasi indifferente si mostrava per vederli sbavare. Una sera siamo andati in uno dei ristoranti del villaggio che aveva in più anche la musica dal vivo e si poteva ballare. Dopo una bella cena a base di pesce, ben annaffiata da quattro bottiglie di un vinello fresco e frizzantino, ci siamo addentrati nella discoteca. Io e Monica abbiamo ballato e provocato i nostri maschi. Sia io, che lei, ci strusciavamo in maniera molto lasciva e del tutto casuale, sia che fosse mio marito, o che fosse il suo. Vedevo Marco che subiva il fascino di Monica, e la sua eccitazione era molto evidenziata dal pacco gonfio che si vedeva chiaramente. Eravamo molto su di giri, e un po’ brilli, quindi abbiamo deciso di uscire e camminare in spiaggia, per schiarirci le idee, e lentamente abbiamo raggiunto gli ombrelloni e i lettini, e fra una discussione e l’altra, mio marito si è addormentato. Allora loro hanno iniziato a corteggiarmi. Ero seduta su un lettino, lui si è seduto dietro di me e ha iniziato a massaggiarmi la schiena, e a sussurrare frasi ammiccanti.
“Dai piccola lasciati andare…. vedrai sarà bellissimo…….”
Lei davanti a me, mi accarezzava il viso, dicendomi che ero bella, e che le piacevo molto. Io ero imbarazzata non sapevo cosa fare.
…no vi prego…sono….. io mi sento..io vi prego…. mio marito è….ssiiii..noooooo…..io…sono…..
Avevo capito dove volevano andare a parare, ed in fondo, era quello che volevo provare, allo stesso tempo mio marito dormiva, e non sapevo quale poteva essere la sua reazione. Sentivo che il tono della mia voce era sempre più incerto, indeciso, e loro sempre più persuasivi. Lei iniziò a mettere le mani tra le mie gambe, ed io la lasciai fare. Mi ritrovai tra le braccia di lui, che mi massaggiava il seno e baciava il collo, mentre lei invece con la lingua nella mia fica, mi ha portato all’estasi. Un ultimo tentativo di resistenza fu sommerso dal piacere che lei mi dava leccando la mia fica che si contraeva e già schiumava.
…uhhummumum….nnoooo….ummmm…ssisiiii…..ssiisiiii………venguuumummm….
Ho avuto un orgasmo sconvolgente. Mai provato prima con una donna, e lei ha succhiato tutto il nettare che sgorgava dal mio corpo, poi mi ha baciata in bocca facendomi sentire il sapore della mia fica. Ero stravolta e molto eccitata, ho risposto al suo bacio, poi quando ci siamo staccate, mentre la guardavo negli occhi, le ho sorriso, e con un filo di voce rotta dall’emozione, ho indicato Marco che dormiva ignaro di quello che stava accadendo fra noi.
“Anche lui deve giocare con noi, altrimenti non se ne fa nulla.”
Lei si è alzata e si è diretta verso mio marito. Gli ha abbassato i pantaloni ed ha iniziato a spompinarlo. Lui si è svegliato, ha visto lei, si è alzato e si girato verso di me, io gli fatto un segno di assenso, il suo sorriso complice è stata la risposta che volevo, poi lui ha continuato a farsi spompinare. A questo punto sentendomi libera mi sono girata, ed ho iniziato a baciare Stefano che poi mi ha messo il suo cazzo in bocca. Mi sono ritrovata fra le mani prima, e in bocca poi, un bel cazzo grosso e duro. Era la prima volta che succhiavo un cazzo che non fosse quello di Marco, e la cosa mi stava eccitando tantissimo. Mi sono girata e ho visto Monica che lo succhiava in maniera stupenda.
….uuhummmm…come succhia bene……ssiiiiii…
Marco aveva la testa reclinata all’indietro e si era appoggiato ad un lettino lasciato aperto.
…accidenti Marco..anche la tua è una bravissima bocchianara..di questo passo le inondo la gola…….sssiiiii……..siii….daiiiiiiiiii
Dopo che mi aveva scopato in gola, Stefano mi ha rigirato e messa distesa su di lui abbiamo fatto un bellissimo 69 che mi ha portato ad un primo orgasmo che mi ha fatto tremare tutta. Monica invece si era messa in ginocchio sul lettino, e Marco la scopava da dietro. Vedere mio marito scopare con un’altra donna, mi ha eccitato di più, mi ha fatto sentire fiera del mio maschio che faceva godere una che non ero io. Mi sono impegnata di più nel succhiare Stefano, che alla fine, dopo avermi fatto raggiungere l’ennesimo orgasmo, mi ha rigirato e mi ha penetrato distesa sulla sabbia. Avevo le gambe in alto, sul suo petto, e mi sentivo infilzata in profondità, da un bel membro che mi sbatteva la punta sul collo dell’utero, facendomi provare un misto di piacere /dolore sconvolgente. Ho girato lo sguardo, è ho visto Monica godere, e allora mi sono lasciata andare ad un orgasmo che mi ha fatto gridare. Lei dopo aver goduto, si è sfilata da Marco, e si è avvicinata a me, mi ha accarezzato i seni, mi ha baciato in bocca, e poi ha guardato suo marito che deve aver intuito al volo le sue intenzioni, poi che si è disteso supino, e mi ha fatto impalare su di lui, sotto lo sguardo incuriosito di Marco, che era vicino e mi guardava con occhi curiosi. Infilata su quel palo che mi sembrava arrivare fin dentro lo stomaco, Monica ha prima succhiato il cazzo di Marco, poi ha dilatato le mie natiche lo ha invitato a prendermi da dietro, cosa che lui ha fatto con estremo piacere.
…. Dai ragazzi sfondatela…...fatele sentire i vostri cazzoni tutti in corpo…..ssii bella sentirei che piacere averne due insieme…
Mi sono sentita in paradiso! Mai avevo avuto un simile trattamento. Solo nelle nostre fantasie, si era ipotizzata una simile eventualità, che adesso era diventata una realtà, che mi stava mandando ai pazzi. Ho goduto, e mi hanno sbattuto facendomi perdere il conto, di quante volte ho gridato il mio piacere con Monica, che mi succhiava i capezzoli, e poi ad a un certo punto si è messa a cavallo di suo marito, e abbassandosi davanti a me, mi ha dato da leccare la sua fica, che già grondava piacere. Dopo avermi fatto impazzire di piacere i nostri uomini, si sono scambiati la donna. Sono usciti da me, e si sono messi a scopare in doppia anche Monica. Hanno fatto distendere Marco supino, e lei si è impalata su di lui, ricevendo Stefano dietro, per una bella razione di cazzo come quella che avevano dato a me.
Mi sono messa seduta vicino a loro e mi masturbavo lentamente, mentre ammiravo lei, che stava impazzendo di piacere fra loro, che la sfondavano senza ritegno incitati da Stefano che pregava Marco, di spingerlo sempre più dentro di lei che urlava di piacere.
….dddaiii Marco…. sfondala!!!! spingi tutto il cazzo dentro……che questa troia impazzisce se gli arriva in gola!!!!....
Monica ha preso a godere, e ha incitare il maschi a scoparla più forte.
…ssiiii…..daaiiii..porciii…..bastardiii……sfondatemiiiiiiiii….
L’hanno scopata con la stessa intensità, e ho ammirato il suo modo completo di godere. Dopo che aveva goduto tantissimo, i due maschi, si sono dati uno sguardo, e si sono sfilati da lei, e hanno ripreso a scopare, Marco con Monica, e Stefano con me. Si è messo di lato, e mi ha sfondato la fica, con colpi sempre più forti, e profondi, fin quando sono venuta per ennesima volta, e ho capito che anche lui era al limite. Si è sfilato dal mio ventre, e mi ha presentato il suo cazzo fradicio dei miei umori, davanti alla bocca, e mi ha riversato in gola una colossale sborrata.
Anche Marco era al limite, solo dopo mi sono accorta che la stava inculando, e l’ho visto spingere il suo cazzone sempre più velocemente dentro di lei, alla fine con un grido rauco le ha scaricato un fiume di bollente semenza dentro il culetto slabbrato. Dopo un momento di pausa si è sfilato, ed è stato subito preda di Monica, che lo ha preso in bocca succhiando il poco seme che ancora sgorgava. Siamo rimasti un momento a guardarci compiaciuti del piacere che ci eravamo dati, poi Stefano si è avvicinato a Monica che stava in ginocchio a succhiare Marco. Lei ha perso anche il cazzo di suo marito in mano e li ha riportati in breve tempo ad essere duri. Mi ha inviato ad avvicinarmi, e dopo avermi baciato in bocca, ha allungato una mano, e mi ha accarezzato la mia martoriata micetta. Trovarmi in ginocchio, vicino a lei, che aveva già rinvigorito i cazzi dei due maschi, e mi stava accarezzando fra le cosce, mi ha eccitato di nuovo, e guardando Marco, ho capito che il gioco non era finito. Monica mi ha attirato a se, e mi ha fatto distendere su di lei, poi ha infilato la sua testa fra le mie cosce, e la sua bocca si è incollata fra le labbra della mia fica, leccando e facendomi godere immediatamente. Sono impazzita in un istante, sconvolta da quel gesto, che non mi sarei aspettato, e ho raggiunto in breve un orgasmo che mi ha fatto tremare di piacere, come se fino a quel momento non avessi goduto abbastanza. Subito dopo ho sentito un cazzo, forzare il mio culetto, che ha reagito dilatandosi, e solo quando mi sono girata, ho scoperto che era Stefano, che mi stava inculando con gusto e molta potenza. Lo sentivo scorrere dentro di me, come una furia scatenata. Marco alternava il suo cazzo fra le mie labbra, e la fica di Monica, che ben presto a ripreso a godere e alla fine ha incitato i nostri uomini a sborraci in faccia come due troie.
…ssiii…daiiii sborrateci in faccia….. ssi come due troie… schizzate la vostra sborra sui nostri visi …daii..vi vogliooo…ora!!!!
Avevo appena raggiunto l’ennesimo orgasmo, ad opera dell’azione combinata, della lingua di Monica, che mi leccava la fica, e dal cazzo di suo marito che mi sfondava il culo, che li ho visti immediatamente inginocchiarsi di lato a noi, e smanettarsi il cazzo velocemente per sborrarci in faccia.
Monica si è messa con la guancia attaccata alla mia, e ha aperto la bocca nel preciso istante che loro hanno cominciato a schizzare.
…ssisisiiiii…eccoomiiii..sborroooo!!!!
…sssi…schizzoooo!!!...ssi tieni troia!!!!!..
Ero convinta, che avevano dato tutto nella prima sborrata, invece, ne avevano ancora tanta, e ci hanno coperto il viso di crema bianca, che colava sulle nostre guance.
Dopo questa ennesima ondata di piacere, siamo rimasti distesi sulla sabbia.
Ero sfinita, e non ero in grado di reagire, di ricambiare le sensazioni che stavo provando. Poi Monica ha preso il mio viso fra le sue mani, e ha cominciato a leccare il nettare che colava, e me lo metteva in bocca baciandomi, facendomi sentire il sapore degli umori, che si erano mischiati dentro di me. Dopo un pò di tempo ci siamo rivestiti sommariamente ci siamo diretti nei nostri alloggi. Quando siamo giunti davanti alla porta del nostro bungalow, lei mi ha baciato, e mi ha ringraziato del piacere che le avevo fatto provare. Io ero invece preoccupata, dalla reazione che avrebbe potuto avere Marco, appena fossimo restati soli. In fondo, quando si era svegliato, aveva già trovato il gioco iniziato, e quindi era preoccupata, non sapendo come l’avrebbe presa. Entrati e chiusa la porta mi sono girata e l’ho abbracciato.
“Amore vorrei sapere cosa pensi. Capisco che la cosa ci è un poco sfuggita di mano, per questo vorrei sapere il tuo pensiero, e soprattutto vorrei capire cosa ci riserverà il futuro.”
Marco mi ha dato un dolcissimo bacio.
“Tranquilla è tutto a posto. Mi ha fatto piacere che alla fine ti sei lasciata andare e abbiamo realizzato questo desiderio, che in fondo volevamo da tempo. Però, voglio solo, che fra di noi non ci siano malintesi. Se ti viene voglia di giocare, dimmelo, e lo stesso farò io, l’unica cosa che voglio che fra di noi, non ci siano mai dubbi, o incertezze, la sincerità, deve essere il nostro filo conduttore.”
L’ho abbracciato forte, e molto emozionata, gli ho dato un bacio carico di passione, e da quel giorno, abbiamo avuto momenti indimenticabili insieme. Ho scoperto, che in realtà mi piace, essere presa da più uomini, e se ora sono molto decisa, e determinata godere in ogni situazione, in quel momento era molto imbarazzata, intimidita e preoccupata da come avrebbe potuto reagire mio marito. Un conto è parlarne, e un altro, è svegliarsi, e vedere al propria donna fra le braccia di un altro. Oggi grazie al suo amore, e alla sua grande pazienza, e disponibilità, nei mie confronti mi sento come una troia sbocciata. Ora giochiamo insieme e ho altre fantasie da realizzare, e con il suo aiuto credo che riuscirò a provare nuove ed intense emozioni.
18
3
5 years ago
admin, 75
Last visit: 1 day ago -
La finestra
La Finestra
“Andiamo al mare questo fine settimana?” Chiese con aria annoiata Mara, dopo aver bevuto un sorso di vino..
“Magari tesoro, lo sai che sono a Roma, c’è lo stage con Giovanni, se non vado se la prende..”
Mara abbassò gli occhi con l’espressione di chi malvolentieri ricorda la cosa. Le si prospettava un altro fine settimana noioso nella grigia e calda Milano, mezza deserta perché tutti tranne lei erano al mare a prendere il sole. Si sarebbe sicuramente sfogata con la sorella che abitava con il marito e le due figlie nell’appartamento sopra il suo nel condominio signorile affacciato sul sempre trafficato viale Corsica.
“Lei non sembra mai annoiata!” pensò Mara. “tra figlie e lavoro ha sempre da fare”. “Forse dovrei trovare anche io un lavoretto, forse dovrei fare un figlio…si, bella questa. Per fare un figlio bisogna scopare e con Alberto si fa una volta alla settimana. Non sia mai.”
Mara era una bella ragazza, mora con i capelli lisci fino alle spalle. Due occhi castani profondi e grandi. Bocca carnosa. Un bel corpo con le giuste rotondità con le quali faceva girare i maschietti, soprattutto quando si metteva in canottiera e jeans attillati.
Lei ed Alberto si conoscevano dai banchi di scuola. Fidanzati per anni e quindi sposati. La classica storia da Mulino Bianco…noiosa. Il sesso tra di loro era normale. Certo, all’inizio era più travolgente ma si era spento con il tempo, nella routine. Non aveva avuto altri uomini se non durante un attimo di incredibile e pura follia al matrimonio della sua amica Eva. Un episodio della sua vita che ancora faticava a spiegarsi. Forse centrava la quantità di prosecco bevuta quel giorno ma questo Giacomo, praticamente uno sconosciuto, le aveva fatto proprio perdere la testa. Alberto non c’era ma lei era andata lo stesso. Per quanto provasse a dimenticare e rimuovere l’episodio dalla testa e dai propri ricordi, ad intervalli regolari le venivano in mente i suoi occhi, il calore dentro.. si erano guardati per tutta la mattina, prima in chiesa poi alla festa. Compariva improvvisamente ovunque lei fosse. Poi quando tutti ormai erano sazi e mezzi ubriachi lo aveva visto salire le scale e lo aveva seguito con lo sguardo. Una volta sopra aveva aperto la porta di una sala e si era messo a fissarla. Mara aveva sentito le sue stesse gambe muoversi verso la scalinata e salire frettolosamente i gradini. Lo aveva raggiunto e spinto dentro la sala vuota. Lo aveva letteralmente assalito, gli aveva liberato il sesso già eretto e se l’era infilato dentro semplicemente spostando le mutandine già fradicie di desiderio. Lo avevano fatto da vestiti con le bocche incollate e le lingue intrecciate. Senza proferire una sola parola. Sapeva solo che il suo nome era Giacomo perché gliel’aveva detto Eva.
Dopo si era sentita malissimo. Era scappata dal matrimonio senza salutare e aveva passato due giorni a rimuginare incazzata e depressa su quanto fosse stata stupida, irriconoscibile…porca. La Mara spudorata e viziosa che aveva sempre relegato nei meandri della sua identità era esplosa e preso il controllo del suo corpo e della sua mente. Non avrebbe dovuto ma per quanto si sforzasse di dimenticare e cancellare quell’episodio ogni tanto ci tornava con i pensieri e malvolentieri ammetteva che quella era stato il miglior orgasmo della sua vita. Sperava solo che ce ne fossero altri così.
Respingendo ancora una volta quei ricordi tornò presente al tavolo dove con Alberto stava consumando la solita cena in compagnia del telegiornale regionale. In quel momento la voce della giornalista stava commentando lo “stagionale” aumento dei furti negli appartamenti della città semi deserta.
“Non mettere su Instagram che vai a Roma”, disse Mara, “la finestra della camera è ancora rotta e non vorrei che qualcuno decidesse di ripulirci la casa proprio quando non ci sei..”
“OK” aveva mormorato lui.
“Ma possibile che non si trovi un fabbro per aggiustarla? Hai chiamato oggi??” Chiese spazientita con un tono di voce abbastanza alterato..
Alberto distolse gli occhi dalla giornalista e fissandola le rispose altrettanto brusco:
“SI! Ho chiamato ANCHE oggi. Era in ferie e viene domani! Possibile che non ci possa pensare tu a queste cose?”
Mara abbassò gli occhi ma non smise l’espressione severa..non aveva voglia di litigare anche stasera. Prese il piatto, posate e bicchiere e mise tutto nella lavastoviglie avviandosi verso il salotto dove prima o poi Alberto l’avrebbe raggiunta e insieme avrebbero riempito di Netflix il tempo che li divideva dall’andare a dormire.
***
L’episodio di Dynasty era scivolato via come tutti gli episodi precedenti, tra le assurde cattiverie di Alexis, la smodata idiozia di Blake (che secondo Mara avrebbe potuto passare alla storia come l’uomo più schiavo della figa) e la mal sfruttata intelligenza di Fellon che invece avrebbe potuto usare quei neuroni fenomenali per finire la fame nel mondo, o trovare una cura per il cancro. Ma soprattutto era scivolato nella solita noia, mentre la sua mente vagava in cerca di un rifugio un po’ più eccitante dove nascondersi per qualche minuto. Alla fine, come al solito si erano preparati per la notte ed infilati sotto le lenzuola. Nudi, perché entrambi dormivano nudi, ma senza alcun intento di far fruttare quella nudità. Faceva anche caldo e l’aria condizionata era accesa. Alberto non aveva fatto in tempo a mettersi i tappi alle orecchie che si era immediatamente addormentato e il suo respiro pesante lo confermava. Mara non capiva come facesse a dormire con quei cosi nelle orecchie, li metteva perché il rumore del traffico gli dava fastidio, secondo lei invece metteva i tappi semplicemente per mandarle un tacito messaggio del tipo “non sono disposto a prolungare la giornata con chiacchiere da cuscino e soprattutto ..sesso.
Causa la frustrazione sessuale in cui spesso ricadeva, Mara una volta certa che lui dormisse, si accarezzava. Adorava la soffice sensazione che le regalava la scarsa peluria sul sesso, la morbidezza della sua figa. Faceva scorrere la punta delle dita tra le labbra, lungo l’apertura della vagina, facendo in modo di bagnarla per poi portare un po’ di quell’umore sul clitoride e poterci giocare. Ci girava intorno con i polpastrelli, lo spingeva sui lati, infilava una falange o due nel buchino per catturare altro liquido e ricominciare. Era un rituale che le consentiva di scaricare la tensione accumulata durante il giorno, nonché di sopperire parzialmente alla indesiderata castità di coppia. Infine, le consentiva di scivolare del sonno al termine del puntuale orgasmo. Lui non se ne accorgeva mai. O forse faceva finta di non accorgersene. Alberto non le aveva mai dimostrato molto desiderio sessuale. Si scopava solo il sabato in occasione del pisolino. Meglio che niente, si consolava.
Si stava addormentando con la mano ancora umida e le ultime onde di piacere che la stavano abbandonando. Con un senso di tranquillità generale, il suo corpo mezzo scoperto dalle lenzuola scalciate per una vampata di caldo post orgasmo. Si girò sulla schiena, la testa su di un lato e un sospiro per abbandonarsi a Morfeo. Ma sentì un rumore.
Le si spalancarono gli occhi e un fremito la riportò cosciente. Qualcosa sul terrazzino, al di la di quella finestra che da mesi non si chiudeva bene e che era a meno di un metro da lei. “Forse è caduto un vaso” pensò, “Forse è il gatto del vicino”. Una volta lo aveva trovato in camera, Bernie, il gatto nero della famiglia che abitava di fianco, amava fare l’equilibrista e saltava da un terrazzino all’altro con la dovuta maestria felina. Il pensiero giustificante il rumore, iniziò a rilassarla nuovamente ma per poco in quanto la finestra si stava aprendo. Si rese conto che l’abitudine di non abbassare le tapparelle perché le piaceva la luce del sole al mattino era stupida e pericolosa. Qualcuno forse stava per entrare in casa.
Rigida e con il respiro corto fissava la finestra nella penombra rischiarata solo dalle luci della strada. Era spaventata, ma per qualche motivo non terrorizzata, pensava di veder di li a poco spuntare il musetto di Bernie e si chiedeva quanto ancora avrebbe osato avanzare. Ma non era di Bernie la mano che stava lentamente spingendo l’anta e non erano certo di Bernie quegli occhi sconosciuti che apparentemente sorpresi la stavano fissando.
Chiunque fosse questo spider man milanese, che si era arrampicato alle pareti del palazzo per arrivare sul suo terrazzino contava di non trovare nessuno perché i suoi movimenti seppure lenti nell’aprire la finestra si erano arrestati bruscamente quando aveva visto lei. E ora i due si stavano fissando, come due animali selvatici sorpresi dalla presenza altrui e in attesa di vedere quale sarebbe stata la prossima mossa. Erano occhi profondi, scuri. Sembrava non battere le ciglia mentre la guardava. Si era ammorbidito dalla postura felina nella quale si era reso conto della presenza di Mara, da accovacciato si era alzato dritto e girato di fianco come per tornare da dove era venuto. Ma non l’aveva fatto. Era immobile e la fissava ancora negli occhi.
Mara era rigida, ma non terrorizzata, era incredula come non capisse cosa stava succedendo. Lui non aveva ancora fatto nulla per farle temere per la propria incolumità ed era convinta che sarebbe bastato un urlo per farlo scappare. Ma non urlava. Si rese conto di essere nuda, e scoperta e che forse, era proprio questa la ragione per cui ancora non era scappato. Mara fu la prima a muoversi e lentamente prese il bordo del lenzuolo facendolo scorrere verso il suo seno per coprirlo. A quel punto fu lui a muoversi e con uguale lentezza le fece un cenno morbido come a supplicarla non farlo, di fermarsi e di non aver paura. Portò quindi la stessa mano al petto, al cuore, e le fece un cenno di scuse. Lei vide i suoi occhi sganciarsi dai propri e scorrere lungo il suo corpo, fino al suo seno. Percepì il calore di quello sguardo neanche fossero le sue mani ad accarezzarla. Lui fece un mezzo inchino, la guardò nuovamente negli occhi e con un sorriso compiaciuto sparì dalla finestra e dal terrazzino.
Fu un urlo acutissimo che spaventò anche se stessa. Alberto saltò in piedi con gli occhi increduli e sbarrati. Le mani tese come a fermare qualsiasi cosa stesse succedendo e cacciò un urlo anche lui.
“C’era qualcuno!! Un ladro! La finestra!!! È scappato!”
Alberto si riprese e fatto il giro del letto uscì sul terrazzino nudo come la mamma lo aveva fatto. Rientrò in camera dopo una decina di secondi: “Che cazzo è successo?” Chiese con una mano sulla testa, i tappi che ancora spuntavano dalle orecchie e il suo discreto pisello penzolante.
“Ho sentito un rumore sul terrazzino e qualcuno ha aperto la finestra ma quando ci ha visti è scappato”.
“Non ho visto nessuno li fuori. Nemmeno in strada!
In compenso ho visto mezzo vicinato affacciato alle finestre che mi guardava il pisello!
Hai svegliato mezza Milano con quell’urlo. E un quarto l’hai mandata in ospedale con un infarto.. e sto pensando di andarci anche io… Ma sei sicura? Non te lo sei sognato? Non è che era Bernie?”
Mara fece una pausa. “no! Ero sveglia! Ne sono…quasi sicura!”
Alberto cacciò fuori un sospiro, crollò sul letto guardando il soffitto e probabilmente giunse alla conclusione che non c’era stato nessuno..
“Tutto ok Mara..ti prometto che domani sistemano la finestra!! Tutto a posto!”
La cinse in un abbraccio affettuoso, un po’ compassionevole forse ma poco importava…Mara non ci stava facendo caso… lei stava pensando a quegli occhi.
***
Non aveva chiuso occhio. Era rimasta tutta la notte a fissare quella dannata finestra. Era rimasta tutta la notte con le orecchie tese, respirando piano. Aspettando quel rumore sul terrazzino. Aspettando quell’ombra alla finestra, quegli occhi che sapevano accarezzare.
La sveglia di Alberto arrivò finalmente come un sollievo per Mara. La giornata ricominciava, poteva distrarsi e fare qualcosa, togliersi dal letto e da quella finestra. Velocemente andò in cucina a preparare la colazione, Alberto partiva per Roma.
Era un po’ preoccupato, più affettuoso e premuroso del solito. L’aveva vista scossa e i suoi tentativi di rassicurarlo non avevano avuto molto successo.
“Vuoi che cancelli lo stage? Preferisci rimanga qui?”
“No. Vai tranquillo, oggi sistemano la finestra e probabilmente è stata solo la mia immaginazione. Dovessi aver paura posso sempre salire da mia sorella. Non preoccuparti tesoro. Grazie”.
“Ok, torno venerdì, sono solo due giorni ma se mi chiami sarò qui in un paio d’ore con il primo volo ok?”
“Certo ma non preoccuparti… ho dormito poco. Tutto qui.”
Con un bacio lo congedò alla porta, si volevano tanto bene e se ne sarebbero voluti per sempre, ma la passione era da troppo tempo svanita e sarebbe stato difficile riaccenderla. Mara lo sapeva. E sicuramente lo sapeva anche lui, pensava Mara.
Chiuse la porta con sollievo. Doveva pensare. Doveva capire cosa sentiva, cosa bruciava dentro, cosa era quello sconvolgimento, quella improvvisa risolutezza, coraggio e forza che sentiva dentro. Si sedette pesantemente sul divano, si raggomitolò su se stessa con una tazza di the fumante nelle mani e nel silenzio della casa rimase li a pensare per ore.
Fu il campanello a riportarla alla realtà. Si era appisolata alla fine, stremata dalla notte e dai pensieri. Il fabbro finalmente che veniva a sistemare quella maledetta finestra. Lo accompagnò alla camera e tornò sul divano. Il rimuginare aveva localizzato in parte il suo malessere. Non era terrorizzata. Quell’uomo avrebbe potuto ucciderli, avrebbe potuto fare loro molto male, avrebbe potuto rovinare le loro vite. Mara avrebbe invece dovuto essere terrorizzata dalla cosa. Perché non aveva urlato subito. Perché era rimasta così calma…perché aveva ammesso che forse non aveva visto nulla, tranquillizzando così Alberto? Sarebbe stata sola in casa quella notte. La cosa avrebbe dovuto preoccuparla e invece era calma. Non si sentiva debole, non si sentiva vulnerabile. Si sentiva forte e la cosa non aveva alcun senso logico.
Terminato il lavoro, il fabbro dimostrò a Mara il ripristinato funzionamento della porta finestra. Mara provò lei stessa ad aprire e poi chiudere, controllando non fosse possibile spingerla ed aprirla nuovamente. Soddisfatta lo pagò e lo accompagnò alla porta.
Aveva passato il pomeriggio dalla sorella e le sue figlie. Stare con loro la aveva distratta abbastanza. Emilia aveva sentito l’urlo durante la notte e Marco, il marito era tra gli apparentemente numerosi vicini di casa che ora conoscevano le dimensioni dell’uccello di Alberto. Avevano cenato insieme ma senza discutere dell’accaduto. Anche la sorella era giunta prematuramente alla conclusione che il tutto era da attribuire alla fervida immaginazione di Mara.
La videochiamata su Skype era stata relativamente veloce. Non ci aveva messo molto a tranquillizzare ulteriormente Alberto. Gli aveva detto che era esausta, ed era vero. Sarebbe andata subito a nanna. Non aveva assolutamente voglia di uscire con le amiche, gli aveva detto, voleva solo dormire.
Si era spogliata nuda come al solito. Dopo essersi guardata allo specchio e concluso di essere anche quella sera, una bella donna, aveva spento le luci e controllato con attenzione che la finestra fosse chiusa correttamente anche se per un attimo, un assurdo istante, aveva esitato e contemplato la demenziale possibilità di lasciarla aperta. Coricatasi, aveva lasciato scorrere la mano lungo la gamba, il suo inguine, un dito sul suo amico clitoride per finire sul capezzolo. Si era inumidita immediatamente ma era troppo stanca per accarezzarsi. Si girò su di un fianco e sprofondò immediatamente in un sonno profondo e ristoratore.
***
Il mattino arrivò con un carico di risolutezza insperato. Mara si alzò determinata. Era ora di iniziare una nuova fase della sua vita. Qualcosa doveva necessariamente cambiare drasticamente. La sua era noia, era insoddisfazione, era frustrazione. Si vestì con l’intenzione di piacere. Di affascinare. Con una precisa lista di persone amiche in mente usci di casa munita di un solo obiettivo. Oggi avrebbe trovato un lavoro.
Non le fu difficile grazie al suo ottimo curriculum scolastico ed universitario, il fatto che non avesse grosse pretese in merito a retribuzione o responsabilità, il network di conoscenze che era riuscita a mantenere negli anni e la sua femminilità. Mara sapeva di piacere. Il tutto le aveva consentito di tornare a casa quel tardo pomeriggio con tre diverse proposte che avrebbe potuto concretizzare la settimana successiva dopo i colloqui che almeno per due di questi sembravano essere proforma.
Pimpante, aveva raccontato il tutto ad Alberto su Skype. Le era sembrato piuttosto sorpreso ma compiaciuto. Aveva il suo supporto ed approvazione e la cosa le faceva piacere. Era cambiata, Mara aveva un piano. La sua giornata era stata produttiva e non vedeva l’ora di affrontarne una nuova l’indomani.
Aveva cenato tranquilla, senza televisione, lei e i suoi pensieri. Qualche messaggio su whatsapp con le amiche alle quali aveva comunicato la sua ritrovata risolutezza. Tutti erano sembrati entusiasti del cambiamento. Con un sorriso stava chiudendo la giornata. Si prese cura di se con un lungo bagno caldo. Con cura si era asciugata il corpo e curata la pelle con un velo di crema. Aveva massaggiato le sue gambe, il suo petto le sue braccia compiaciuta. Spente le luci del bagno e della camera si era avvicinata al letto, aveva guardato fuori attraverso i vetri della finestra ancora chiusa, tranquilla che nell’oscurità nessuno l’avrebbe vista. Rimase li qualche secondo ad osservare il passaggio delle macchine di sotto, i marciapiedi vuoti, la vita dentro gli appartamenti di fronte e poi senza la minima esitazione aveva sbloccato la serratura della finestra, azionato la maniglia e l’aveva spalancata. Fino al battente. Si era girata, spostate le lenzuola si era coricata continuando a guardare fuori. Ed aveva preso sonno.
Erano da poco passate le tre quando aveva sentito di nuovo il rumore. Aveva aperto gli occhi senza muoversi e lo aveva guardato mentre scavalcava la ringhiera del terrazzino. Era agile e morbido nei movimenti. Socchiuse gli occhi facendo finta di dormire, senza muovere un muscolo, osservandolo attraverso le palpebre semichiuse. Non aveva nulla nelle mani e la cosa non la stupiva. Non le avrebbe mai fatto del male ne era sicura. Una volta sul terrazzino, si era chinato ed avvicinato alla finestra lungo lo stipite. Guardava dentro, guardava lei, guardava dietro di lei, lo spazio vuoto dove avrebbe dovuto essere Alberto. Mara immaginava lo stupore, la confusione e la curiosità che sicuramente stava provando vista l’esitazione. Sembrava incerto ed insicuro sul da farsi. Passarono così una manciata di secondi interminabili e finalmente aveva fatto il passo che lo separava dalla camera. Si era avvicinato e la stava guardando. L’aveva guardata da capo a piedi soffermandosi sulle sue curve. Poi era tornato a guardarla in viso. Con l’uomo a meno di un metro di distanza Mara lentamente aprì gli occhi fissandolo inespressiva. Colse l’ulteriore sorpresa di lui e l’istinto di ritornare sui suoi passi per non spaventarla. Mara con gli stessi gesti che lui aveva usato durante il loro primo incontro gli fece cenno di fermarsi. Di non avere paura. Senza distogliere lo sguardo dai suoi occhi Mara lentamente si girò supina, rilassò le spalle mostrando in tutta la sua gloria il suo seno sodo e i capezzoli turgidi che puntavano il soffitto. Stese le gambe e le divaricò leggermente. Mosse le braccia all’unisono e le adagiò tra la sua testa e la testiera del letto.
L’incredulità dell’uomo era palpabile. L’incertezza gli rallentava i movimenti. Dopo altri interminabili istanti si mosse verso di lei. Si sedette sul ciglio del letto, pose una mano sul suo seno e scivolò lentamente sul suo ventre e poi sul suo sesso. Scese ulteriormente lungo l’interno della sua gamba spostandola ulteriormente verso di se per poi tornare con il palmo della mano sul suo monte di Venere. Le sue dita iniziarono a palpeggiarle le grandi labbra che si inumidirono velocemente sotto la piacevole stimolazione. Il suo dito medio trovò varco nella carne e scivolò all’interno causando una fitta di piacere in Mara che allargò ulteriormente le gambe favorendo un accesso più profondo e arcuando la schiena per offrire tutta se stessa al piacere. Lui continuò l’esplorazione con i movimenti giusti, ritmici, lenti mai bruschi e il primo orgasmo di Mara esplose velocemente contraendole i muscoli delle gambe e facendole emettere un gridolino sommesso.
Mara strinse le cosce, bloccando la mano dentro di se. Con un deciso movimento iniziò a rotolare dalla parte opposta dell’uomo e con le mani gli prese la testa favorendone lo scivolare sul letto alla sua destra. Lui non se l’aspettava ma non aveva posto la minima resistenza. Se questa femmina voleva guidare le danze poteva anche lasciarglielo fare. Sfilò le dita dalla vagina di Mara e scivolò di fianco a lei pancia all’aria, la testa sul cuscino di Alberto. Le sorrise, genuinamente divertito. Si portò le dita umide di lei al viso, ne annusò l’essenza e compiaciuto ne assaggiò il gusto leccandosi le dita. Mara restituì il sorriso e gli salì sopra. Gli mise il sesso bagnato sopra il suo spingendo e sentì il gonfiore sotto la tuta sportiva che indossava. Scivolò sulle sue ginocchia e con entrambe le mani liberò il suo ventre rivelando la sua asta perfettamente eretta e gonfia. Mara volle prima toccarlo e lo massaggiò con la mano destra, cominciando dalla punta della sua cappella fece scorrere il suo palmo lungo l’asta fino alla base trascinando la pelle in basso scoprendo la totalità della cappella poi verso l’alto lungo tutta la sua lunghezza e di nuovo giù fino alla base. Rimase un istante ad ammirare la goccia di liquido pre-seminale apparsa dall’orifizio, prova inappellabile del piacere che il suo ospite stava provando. Un altro giro con la mano destra e poi entrambe le mani a spalmare quel piacere lungo l’asta che a breve avrebbe avuto dentro di se. Non voleva aspettare oltre. Risalì il corpo di lui strofinando il pube sulla sua gamba e lasciando una scia di piacere. Giunse al bacino e guidando il pene separò le labbra con la punta e l’appoggiò all’apertura per lasciarsi quindi cadere pesantemente sul suo bacino.
L’asta la penetrò profondamente, fino in fondo. Un gemito uscì dalla bocca di lei già prossima al secondo orgasmo della serata. “A quanto pare Mara è multiorgasmica” pensò la parte pudica di lei, ormai relegata in un angolo dimenticato della sua anima. Le sue gambe avvolsero le gambe di lui in una stretta che quasi lo immobilizzò. Spinse ancora più giù divorandogli il pene in tutta la sua lunghezza. Iniziò a scivolare avanti e indietro strofinando il clitoride sul suo addome trovando sostegno e appoggio sulle sue braccia muscolose che avvinghiò con le mani. Quattro, cinque, sei colpi forti non diedero scampo alla sua vittima che esplose in un ringhio animalesco emettendo tutto il seme caldo che aveva dentro spruzzandolo con potenza in fondo alla sua vagina. Il fiotto bollente, il pulsare dentro la vagina e la sua espressione orgasmica diede fuoco alle polveri del suo piacere e per qualche istante Mara fu pervasa da spasmi incontrollabili lungo tutto il corpo che non aveva mai immaginato di poter provare. Perse il controllo dei propri muscoli e in uno sciame convulsivo crollò sul corpo dell’uomo spalmandocisi sopra cercando una penetrazione sempre più profonda…come se fosse possibile.
Ci vollero alcuni minuti prima di tornare in se. Mara riaprì gli occhi, ritrovando il controllo del respiro. Lasciò la presa dai bicipiti di lui e mollò la morsa delle sue gambe. Scivolò di lato estraendo lentamente il pene dalla guaina. Vibrò ad ogni millimetro. Con un respiro profondo si lasciò andare su un fianco dove prese un attimo di pausa. Lentamente procedette a retrarre le sue mani dal corpo di lui e quando non vi fu più contatto trovò il coraggio di alzare gli occhi ed incontrare i suoi. Li trovò grandi, belli ma ancora attoniti, esterrefatti, certamente increduli di quanto era appena successo. Li fissò per qualche secondo. Poi volse lo sguardo alla finestra sempre spalancata e quindi di nuovo a lui. Lui colse il messaggio. Scivolò indietro verso il bordo del materasso allontanandosi da lei. Scese dal letto, si ricompose i capelli lunghi, la guardò ancora con uno sguardo incerto come per chiederle cosa fare. Mara annuì sicura, forse anche una punta spazientita eliminando in maniera impietosa ogni speranza residua. L’intruso si volse verso la finestra e nel silenzio si riassorbì nell’oscurità del viale.
Mara fece un ultimo sforzo e si alzò dal letto. Mosse un passo verso la finestra e la chiuse bloccandola. Con veloci movimenti delle braccia abbassò completamente la persiana e si lasciò cadere sul letto. Abbracciò il letto e le venne da ridere, “c’è un nuovo record tra i tuoi orgasmi Mara!” Disse ad alta voce.
Sistemò il cuscino, pose la mano sulla figa accoccolandosi su se stessa,
“…e non sarà l’ultimo!”.
Il sorriso rimase sulle sue labbra mentre Mara prese sonno serena e appagata.
20
1
5 years ago
moltosimpatici,
50/50
Last visit: 1 year ago
-
Primo massaggio a quattro mani
Era da tempo che proponevo di fare un massaggio alla mia compagna. Dopo tanti dinieghi e rinunce, sembra stavolta accetti, anche perché avevo già concordato un appuntamento con un massaggiatore olistico. È così che, con tanta agitazione accetta di prepararsi, senza nessuna certezza ma forse lei inizia ad immaginarsi qualche possibile epilogo oltre il puro massaggio al punto che accetta anche una accurata depilazione alla sua ancor bella topina nonostante non sia più una ragazza.
Con mia grande attenzione e anche tanta eccitazione la depilo con cura tutta la zona intima. Iniziò con la parte davanti, lasciando solo una striscia di peli sopra alla sua già gonfia Figona, procedo poi con le labbra, l’interno labbra e qua inizia la parte più difficile per me ossia quando vedo che inizia a bagnarsi senza limiti. mi riesce davvero complicato restare vestito, ma volevo tenere tutto per il dopo. A fatica riesco a terminare il mio lavoro compreso la parte posteriore del culetto e con tanta attenzione a rendere liscia tutta la zona come fosse una bimba.
Finito il non semplice compito, ci muoviamo per raggiungere lo studio del massaggiatore, io lo avevo già provato e mi sono fidato a proporlo essendo lui una splendida persona e pure lo studio davvero curato e pulito in maniera impeccabile, ero certo della favorevole impressione che avrebbe avuto la mia lei. Almeno volevo evitare avesse altri imbarazzi oltre a quanto già di alto livello che percepivo e dovuto al fatto di svestirsi davanti ad un terzo.
Naturalmente ho fatto tutto il possibile per rendere la cosa il più naturale possibile, arrivati a destinazione ci accoglie il massaggiatore con Una gentilezze ed una cordialità più che rassicurante e questo predispone la situazione in maniera ottimale.
Fatte le presentazioni e cercando lui di capire da me come avrebbe dovuto comportarsi, se osare e fin dove, Invita poi la mia lei a svestirsi, ad indossare lo slip leggero da massaggio ed a sistemarsi sul lettino intanto che anche lui si prepara. Io non sono riuscito ad esprimermi come avrei voluto, ho creato di trasmettere a lui di partire professionale poi a seconda degli sviluppi, intensificare azioni più spinte o no, dettate dallo stato gradimento di lei.
Finalmente rientra ed inizia la sua opera spalmando l’olio a schiena, alle gambe, e sui glutei, poi parte con l’azione del massaggio vero. Dice di trovarla molto tesa e lavora molto sui punti dove rileva la maggior tensione muscolare poi, con il sensibile miglioramento, allarga le zone di azione. Lui mi guarda inviandomi messaggi come per dire, posso azzardare?, io vorrei urlare vaiiiiii, ma non posso e vado con cautela ma cerco di tramettere un prova ad osare un po di più!
Inizia pertanto ad infilarsi un attimo di più tra le natiche che lei sembra tenere chiuse sicuramente per la sua iniziale premura puritana. La conosco e so benissimo che superata una certa fase, dopo diventa molto più disponibile ad accettare situazioni che al primo impatto non vuol nemmeno sentir nominare, non sarebbe la prima volta che fa impazzire oltre a me qualche altro uomo.
Visto che l’indecisione persiste mi alzo dalla sedia, dove ero sistemato in qualità di guardiano ammiratore, per intervenire nel massaggio cercando di copiare le azioni del più esperto massaggiatore, polpacci, cosce, schiena poi di nuovo polpacci, cosce ed ogni volto un maggior affondo tra le chiappe dove il sottilissimo filo dello slip non riusciva a celare un invitante buchetto. La temperatura sale, lei sempre più tranquilla e ricettiva, mi infilo sempre un di più come ad invitare anche l’altro ad osare. Lui le chiede di girarsi e qua succede il mio ulteriore scossone nei panataloni, i suoi seni compaiono e si presentano a noi in tutto la sua generosità, un quarta super.
Continuamo allo sfregare a 4 mani sul corpo di lei, gambe, cosce, addome, tette poi ritorno addome con sempre di più passagggi in zona ravvicinata alla sua stupenda ed oramai gonfia di piacere, Figona. Persiste ancora lo slippino di plastica che però sempre più risulta inutile ed un di più, le sue gonfie labbra escono, ora da una parte, ora dall’altra, anche perché io sempre cercavo la maniera di tirare lo slippino a dx o sx nell’azione del massaggio.
Oramai ho valutato fosse giunto il momento che lei avrebbe consentito mostrare la sua figa in tutta la sua bellezza ad un altro uomo ed in mia presenza, ho pertanto sfilato con lente manovre lo slippino e sua maestà “la figa” ci è apparsa meravigliosa. Anche il massaggiore ho percepito il suo stato di eccitazione, tentando in tutte le occasioni di sfregare il suo oramai cazzone sulla lei nelle sue operazione di massaggio. Abbiamo poi proseguito nella nostra azione e sempre più incisiva fino ad occuparci in perfetta sintonia, prima sulle tette poi sulla figa tenendo e stimolamndo il smpre più bagnato clitoride tra le nostre dita, ammirando il volto compiaciuto ed in pieno senso di appagamento.
Non abbiamo voluto andare oltre per questa volta ma siamo riusciti a farci promettere dalla mia lei che ci ripagherà entrambi ed assieme di simile massaggio e non vedo l’ora di riceverlo, anche perché mi ha confessato nella successiva fantastica scopata appena rientrati, che vorrà scoprire cosa esiste sotto ai pantaloncini del bravo professionista.
Davvero una bellissima ed indimenticabile esperieza, della quale spero avere presto il proseguo per raccontarlo.
53
0
5 years ago
ugo61,
59
Last visit: 2 days ago
-
Un amico … tra di noi
Federica, è una ragazza con cui ho percorso un bel pezzo del sentiero della mia vita. Quasi dieci anni. Ci siamo conosciuti quando avevamo appena 26 anni io e 24 lei.
Una ragazza molto bella e ben fatta, dall’aspetto dolcissimo e dai modi estremamente tranquilli e cordiali.
Per chi la conosceva solo superficialmente, appariva come la classica ragazza seria, tutta casa e lavoro.
Io che la conoscevo in profondità, anche negli aspetti più intimi e nascosti, ero conscio della sua vera natura selvaggia e molto trasgressiva, a letto nulla era impossibile con lei. La sua idea di sesso libero poteva tranquillamente sconvolgere anche una porno star. Non aveva limiti.
Una sera, io e Federica, eravamo seduti sul letto, a guardare la TV. Parlando del più e del meno, ci ritrovammo a ricordare le nostre amicizie passate e le potenziali amicizie future.
Poi, lei, inaspettatamente, mi fece una domanda: "Quindi, tu ancora mantieni i contatti con Fernando?"
Fernando era un mio grande amico, con cui avevamo condiviso tante esperienze e con cui, da qualche tempo, non ci sentivamo più, anche perché vivevamo in città diverse.
"No, davvero!!! – affermai – è stato tanto tempo fa l’ultima volta che l’ho sentito. Perché mi chiedi di lui? "
"Oh, non ho nessun motivo particolare. Tutto questo parlare circa il passato mi ha fatto pensare a lui. È successo qualcosa tra di voi, avete litigato per qualche motivo?"
"No, non proprio. Dopo la laurea, per via del lavoro è semplicemente andato via, e gradualmente non ci siamo sentiti più.” - ho risposto.
"Quindi, se tornasse in città ti potrebbe interessare ad uscire con lui?" - chiese Federica.
"Sì, certo, perché no" - risposi.
"Bene," - disse lei - "perché hai ricevuto oggi una chiamata da lui. C’è un messaggio registrato nella segreteria telefonica. Sta tornando in città per lavoro, e voleva incontrarti!"
"Oh, ok, perché tutti questi preamboli, perché non me lo hai detto subito?" - ho chiesto.
"Beh, perché stavo pensando a qualcosa, ascoltami e dimmi cosa ne pensi" – disse Federica.
"Ok, vai avanti."
"So, perché ne abbiamo parlato, quanto ti siano piaciute le tue precedenti esperienze, e che non te ne penti, hai persino detto che, probabilmente, ti farebbe piacere fare ancora del sesso in tre. Non ci ho mai pensato molto fino a quando oggi non ha chiamato Fernando, mi ha fatto riflettere, e la cosa mi ha fatto davvero molto eccitare, penso che sarebbe incredibilmente stimolante avere un rapporto a tre con un altro ragazzo. Non posso spiegarlo, ma l'idea di averti assieme ad un altro uomo mi fa bagnare solo a pensarci. Fernando è tornato nella nostra città per una visita temporanea e dato il tuo passato di amicizia, potresti essere disposto a provare a fare qualcosa del genere con lui?" - mi guardò speranzosa.
Potrei dire che era davvero eccitata da questa idea, spesso durante le nostre scopate, immaginava una cosa del genere. All'inizio ero leggermente contrariato. Non volevo che un altro uomo toccasse la mia donna.
Questa ultima richiesta di Federica mi ha fatto riflettere. Infondo, Federica era una donna così straordinaria. Si concedeva e mi lasciava fare tutto il sesso che volevo, anche assieme ad altre donne, come potevo io dirle di no per un altro uomo? Inoltre, dovevo ammettere, l'idea di Fernando tra di noi non mi dispiaceva.
Dopo questa attenta considerazione le ho risposto.
"Ti piace davvero questa idea, vero?" - ho chiesto.
"Si, sono davvero interessata, ma se non vuoi …. capisco" - disse lei.
"No, sei stata così brava in tutto questo periodo con me, te lo meriti, certo che non posso promettere nulla, per quanto ne so, Fernando ha una relazione seria."
"Capisco, ma ci proverai? "- chiese.
"Sì, e ad essere onesti, l'idea di rincontrarlo, dopo le tante situazioni avute insieme durante la nostra lunga amicizia, mi ha molto emozionato" - risposi.
"Ohhhh, lo farai allora?" - chiese mentre faceva scivolare la mano sotto le coperte.
Mi scappò un gemito quando la sua mano morbida trovò il mio cazzo, ormai già rigido. Ha avvolto le sue dita attorno ad esso e lentamente ha cominciato a masturbarmi.
"Mmmm, sei davvero eccitato dall'idea, vero?" – chiese - "Scommetto che ci stai pensando in questo momento. Stai immaginando che questa mano che ti accarezza lentamente, possa passare anche sul cazzo di Fernando? Non ti piacerebbe che prendessi il suo cazzo duro in bocca? E dopo, lui lo infila in profondità nella mia fica …. ancora e ancora?"
Queste chiacchiere indecenti mi stavano facendo impazzire. Dovevo ammettere che mi piaceva davvero l'idea di guardare il mio vecchio amico scopare Federica. Potevo immaginarla inginocchiata che veniva montata in profondità e, potevo sentire i suoi profondi gemiti di piacere. Federica ha visto come mi accendevo e mi ha interrotto. Ha buttato via le coperte e rapidamente mi ha montato. Il mio cazzo scivolò facilmente dentro di lei, era praticamente gocciolante di umori.
"Cavalcami Federica, sììììì, cavalcami forte" - le dissi.
"Sìiiii, Luca, sìììììì, il tuo cazzo è così duro e profondo in me. È così bello" - esclamò.
Federica mi cavalcava con forza e con una velocità crescente. I grandi seni rimbalzavano splendidamente con il movimento. Ero praticamente ipnotizzato. In poco tempo sentivo quel familiare formicolio nei miei coglioni.
Il corpo di Federica iniziò a contorcersi in spasmi quando raggiunse l'orgasmo. Strinse le sue ginocchia strettamente contro il mio corpo mentre vibrava. Anche la sua fica si è stretta sul mio cazzo avvolgendolo completamente.
Mi sono arcuato di più e ho spinto con più forza dentro di lei il mio cazzo, sentivo che stavo per esplodere dentro di lei.
"Oh dio, sì, dammi il tuo sperma, riempimi Luca!" - urlò.
Mentre ansimavamo entrambi, lei aumentò i suoi movimenti facendo esplodere il mio cazzo dal piacere, il mio seme allagò la sua figa.
Le si accovacciò su di me lasciando il mio cazzo, ormai moscio, dentro di lei.
Io, allungando la mano, raggiunsi il comodino e presi il telefono.
"Che cosa stai facendo?" - Chiese.
"Sto chiamando Fernando, vediamo come sta, prendiamo contatto" - risposi con un sorriso.
"Sei meraviglioso!" - rispose lei.
Ho cercato il suo numero e l'ho chiamato. Il suo telefono squillò un paio di volte, poi rispose.
"Ehi, Fernando, sono Luca, la mia ragazza mi ha detto che mi cercavi".
"Ehi amico, sì, sì, sono in città per il fine settimana, speravo che potessimo incontrarci e fare una rimpatriata."
"Certo, ci piacerebbe stare insieme, che ne dici di cenare domani sera?"
"Perfetto, mi trovo in centro, c'è un ristorante carino a un paio di isolati dal mio albergo, come ti suona?"
"Certamente, per noi va bene" - Risposi.
"Ok, ci vediamo li, ti aspetto alle 20 al bar del ristorante."
"A domani, abbi cura di te."
Ho riattaccato il telefono. Federica era assolutamente estasiata. Ormai si era fatto un po' tardi, quindi ci siamo addormentati.
Quella notte ho fatto dei sogni piuttosto vivaci ed eccitanti. Erano pieni di ogni sorta di visioni di donne e uomini in varie scene caricate di erotismo.
Quando arrivo il mattino, mi svegliai con un furioso impeto. Per fortuna avevo una bella donna nel letto accanto a me per aiutarmi con un tale problema. Mi sono accoccolato vicino a lei, premendo contro il suo sedere.
Lei si è svegliata e mi ha fatto le fusa.
"Mmmm. Sembra che qualcuno abbia fatto sogni piacevoli questa notte!!!"
"Li ho fatti, e ora ho un serio bisogno di sollievo!!!!"
"Povero piccolo, bene, sdraiati e lascia che la tua donna si prenda cura di te" - si girò verso di me e mi spinse sulla schiena. Poi allontanò via le coperte fino alle ginocchia, esponendo la mia erezione spessa e dura. Si è arrampicata tra le mie gambe e mi ha iniziato a leccare il cazzo dappertutto.
La sensazione è stata incredibile. Ero così sensibile per via di tutti i sogni della notte prima che sentivo che sarei arrivato quasi subito.
Lei percependo le mie condizioni, strinse forte la base del mio cazzo per impedirmi di venire. Soddisfatto del fatto che non avevo intenzione di sborrare proprio in quel momento lei abbassò la testa e prese il mio cazzo in profondità nella sua bocca. Federica era una maestra dei pompini. Sembrava che ogni parte del mio cazzo ricevesse uguale attenzione, e mi stava facendo impazzire. Dopo pochi minuti, non ne potevo più, e l'ho avvertita.
"Oh Dio. Federica, sto sborrando" - Lei fece scivolare la bocca in modo che la cappella fosse per intero nella sua bocca.
Tutto il mio corpo si irrigidì e, poi, ho fatto esplodere il mio primo colpo in profondità nella sua bocca. Ho continuato ad eiaculare ancora e ancora.
Lei ha tenuto duro il mio cazzo dentro la sua bocca, succhiando tutto il mio seme. Quando finalmente mi sono fermato, ha fatto scivolare il cazzo tra le labbra. Ha aperto la bocca per mostrarmi che stava ancora trattenendo il mio sperma. Poi mi guardò profondamente negli occhi e ingoiò tutto, leccandosi le labbra.
"Wow Federica, è stato incredibile, ne avevo davvero bisogno" - dissi.
"Piacere mio …. Tesoro!!!" - rispose lei con un sorriso.
Dopo di ciò ci siamo preparati per le attività previste per la nostra giornata.
Quando si avvicinava il momento della nostra cena con Fernando, visto che stavamo andando in un bel ristorante, volevamo vestirci adeguatamente.
Io indossai un paio di pantaloni neri, una camicia grigia e scarpe nere.
Federica, bellissima, in un abito rosso scuro, lungo fino alle caviglie ma tanto stretto da abbracciare i suoi fianchi. Le sottili bretelle dell’abito le cingevano le spalle, uno scollo a V molto profondo metteva in risalto le sue tette. L’abito aveva uno spacco alto su una gamba con il quale scopriva oltre il polpaccio buona parte della sua coscia. Indossava un paio di scarpe rosse con tacchi alti. Aveva i capelli sistemati elegantemente. Le sue labbra erano di una tonalità di rosso abbinate al suo vestito. Infine, portava una lunga collana con un ciondolo che pendeva nella sua scollatura.
Il suo intero look era elegante e sexy allo stesso tempo. Era bellissima e lei lo sapeva.
Ero certo che questa mise avrebbe fatto impazzire Fernando.
"Accidenti, penso che avrai la sua attenzione" – le dissi.
"Questa è l'idea" - rispose lei con un ghigno.
Siamo saliti in macchina e ci siamo diretti per incontrare Fernando. Posteggiai vicino il ristorante, c'erano alcuni uomini in piedi fuori e subito tutti gli occhi si posarono su di lei. Le uniche occhiate che ho avuto sono state quelle dell'invidia. Entrammo nel ristorante e andammo al bar dove dovevamo incontrare Fernando.
Ho camminato davanti a Federica sperando di nasconderla da lui fino all'ultimo minuto. L'ho visto seduto al bar sorseggiare quello che sembrava un Campari. Mentre mi avvicinavo, alzò lo sguardo e mi vide. Si alzò immediatamente e venne a salutarmi. Ci siamo stretti l'un l'altro.
"Luca, è bello vederti" - disse.
"Ed io di vedere te, è da troppo tempo che non si sta insieme." - ho risposto.
"Questa è la mia ragazza, Federica …. Federica, questo e Fernando." - con ciò mi sono tolto di mezzo.
Federica tese la mano verso Fernando …. i suoi occhi si spalancarono.
"Wow Luca, non mi avevi detto nulla di Federica …. è una splendida donna …. come sei riuscito a conquistarla? È molto bello conoscerti.”
"Il piacere è tutto mio, Luca mi ha parlato molto di te, e sono contento di avere finalmente avuto l'opportunità di incontrarti" - rispose lei con uno sguardo accattivante.
Ovviamente Fernando era un po' sorpreso dal tono civettuolo della sua voce.
"Allora, andiamo a sederci per la cena" - rispose.
"Mi sembra una buona idea" – disse Federica.
Dopo esserci seduti, Fernando ha iniziato a parlare della sua nuova attività, spiegando perché si trovava in città. Stava lavorando per una buona compagnia, e gli piaceva davvero il periodo che stava vivendo.
Mentre la cena progrediva, Federica diventò più provocante che mai. Faceva di tutto, si inventava qualsiasi scusa per toccare la mano o il braccio di Fernando. Rise delle sue battute un po' più del necessario. Alcune volte ho visto il volto di Fernando avere una espressione un po' scioccata.
A un certo punto, Fernando si scusò perché doveva andare in bagno.
"Be', penso che tu ti sta impegnando per farti notare” – dissi a Federica.
"Questa è l'idea," rispose maliziosamente.
"Non ho potuto fare a meno di notare alcune espressioni di sorpresa da parte di Fernando. Stai giocando con lui?" - ho chiesto.
"Se intendi se sto provocando Fernando, la risposta è sì!!! Ho stuzzicato il suo cazzo e le sue palle con il piede sotto il tavolo" - rispose lei.
"Wow, sei cattiva!!!!"
Proprio in quel momento ritornò Fernando. Ordinammo il dessert. Mentre completavamo la cena, si capiva che Fernando si sentiva, ovviamente, a disagio.
Speravo solo che Federica lo avesse abbastanza eccitato da permettere che il nostro piano giungesse a buon fine.
Quando il cameriere ha portato il conto, ho messo la mia carta giù per pagare io.
Federica si scusò ed andò in bagno. Fernando e io restammo seduti per un attimo in silenzio. Poi ho rotto il ghiaccio.
"Allora amico, sembri un po' preoccupato. C'è qualcosa che non va?" - ho chiesto.
Si agitò per un minuto poi rispose - "Beh, non so come dirtelo, ma la tua ragazza mi sta stuzzicando per tutta la cena."
"Davvero?" - dissi sorpreso - "Che cosa te lo fa pensare?"
"Beh, per tutta la sera è stata seducente, lo ammetto. Ma non è la cosa peggiore, per buona parte della cena mi ha praticamente stuzzicato con il piede sotto il tavolo, ho provato a resisterle, ma lei non lasciava in pace il mio cazzo. " – disse con timore.
Proprio in quel momento Federica tornò al tavolo - "Di cosa state parlando ragazzi" - chiese.
"Beh, Fernando, mi stava solo raccontando di come hai massaggiato, con i piedi, il suo cazzo per tutta la sera" - risposi calmo.
"Cosa posso dire" - rispose lei - "Non potevo fare a meno di farlo, la cosa mi eccitava."
"Be', immagino ci sia solo una cosa da fare ora. Fernando, dovremo andare nella tua stanza in modo che la mia ragazza possa scoparti" - dissi.
L'espressione sul viso di Fernando era impagabile.
"Aspetta ….. Cosa? Vuoi che scopi Federica?" - chiese.
"E’ lei che vuole scopare con te, tra le altre cose, ed io gli ho detto che va bene" – dissi - "perché non saliamo nella tua stanza e ne parliamo ancora, a meno che tu non voglia farlo?" - chiesi.
"Oh, non devi chiedermelo due volte!" - disse eccitato.
Abbiamo lasciato il ristorante e raggiunto l'hotel. Quando siamo saliti nella stanza di Fernando ci siamo seduti tutti a parlare per qualche minuto.
La sua era una bella stanza, spaziosa.
"Quindi, immagino che voi abbiate pianificato tutto questo?" - disse Fernando.
"Indovinato, soprattutto lei" - ho risposto.
"Allora, cosa, mi lascerai fare sesso con Federica? Non ci sono vincoli?" - ha detto.
"Beh, è più di questo, lasciami spiegare" - risposi.
Ho continuato a dire a Fernando di come Federica sapeva tutto delle nostre storie. Rimase scioccato nell'apprendere che non solo sapeva della sua storia con mia sorella, ma anche di tutte le avventure sessuali che avevamo fatto insieme. Gli ho raccontato di come Federica sia stata perfetta nel farmi fare sesso, assieme, con alcune nostre amiche e che quindi non potevo dire di no a lei con un altro uomo. Poi gli dissi tutti i piani che Federica e io avevamo ipotizzato per questa notte.
"Quindi, se ti va di farlo, potremmo divertirci un po' come facevamo in passato con le altre ragazze" - dissi.
"Wow, non ho fatto niente del genere da molto tempo, beh, dall’ultima volta che siamo stati insieme." - rispose.
"Allora, cosa dici?" - ho chiesto.
"Stai scherzando?! Certamente sì, sono dentro!" - esclamò.
"Mmmm, sono contenta di essere qui" - intervenne Federica.
"Prima di essere coinvolto voglio davvero vedervi divertire un po'." – dissi.
"Devo ammettere che sono stato molto eccitato tutto il giorno a pensare a questo" – disse Federica mentre si avvicinava a Fernando.
Quando lo ha raggiunto, si è abbassata sulle ginocchia.
Quasi non riuscivo più a sopportare l'eccitazione.
Ho adorato Federica e abbiamo fatto sempre sesso fantastico.
Ma quella situazione mi eccitava enormemente.
Federica ha slacciato la cintura, poi, di seguito, ha aperto il bottone e la cerniera dei pantaloni. Gli sfilò le scarpe mentre abbassava i pantaloni e i boxer tutto in una volta.
Dopo aver tolto i pantaloni, si voltò per guardarmi. Poi, ha allungato la mano e lentamente ha iniziato ad accarezzare il suo cazzo.
Fernando gemeva di piacere.
Mentre una piccola goccia di pre-sperma brillava sulla punta dell’asta di Fernando, lei si sporse in avanti e inizio a leccarlo. Premette la sua testa della minchia sulle sue labbra e lentamente la fece scivolare dentro.
"Oh dio, quanto sei brava!!!" – disse Fernando.
"Oh Fernando, è così caldo il tuo pene" - disse Federica.
"Succhia bene il cazzo, vero? Dai dacci dentro Federica!!!" – dissi io.
Con quell'incoraggiamento, lei ha iniziato un ritmo di pompata in cui era così brava.
Con il suo membro duro, lungo, bello e bagnato, lo ha fatto scivolare per intero, senza sforzo, fino alla gola.
Ingoiandolo, lo massaggiava con la lingua.
Poi, lo faceva scorrere ed usava la lingua per leccare per tutta la lunghezza della verga e, infine, si soffermava sulla cappella una volta fuori dalla bocca.
"Dio è così bello, cazzo, non fermarti!!!" – disse Fernando.
"Sì, lo voglio far venire, ed ingoiare tutto il tuo sperma!" - disse Federica.
A questo punto Federica era sul letto accanto a noi. Il suo vestito era salito sopra i suoi fianchi. Si era tolta le mutandine e si stava masturbando furiosamente mentre succhiava Fernando.
Dall’accelerazione dei gemiti di Fernando si intuiva che si stava avvicinando a godere.
Vedevo che stava iniziando a spingere sempre di più dentro la bocca di Federica il suo cazzo. Quando il suo corpo si irrigidì, Federica afferrò le sue palle e le accarezzò mentre faceva scivolare fuori dalla bocca tutto il suo pene lasciando dentro solo la cappella.
Con l'altra mano la ha preso energicamente lungo l’asta ed ha iniziato a masturbarlo con movimenti ampi e veloci.
Lui gemette e inarcò la schiena.
Poi ha inondato la bocca di Federica di sperma.
Lei ha tenuto tutto in bocca, facendo attenzione a non perdere una goccia. Quando finalmente finì si alzò e mi mostrò lo sperma.
"Oh Luca, è così caldo!" – disse e, dopo, lo ha ingoiò.
"Accidenti, è stato incredibile!!!" – disse Fernando.
"Sono contenta di averlo fatto, non mi rendevo conto di quanto mi potesse piacere farlo davanti a Luca, fino a poco tempo fa" – rispose Federica.
"Merda, ho bisogno di tornare più spesso, credo!" – Ribattè lui
"Ragazzi, odio interrompere la rimpatriata, ma ho bisogno di farmi scopare. ORA!" - urlò Federica.
Abbiamo guardato Federica, lei aveva rimosso tutti i suoi vestiti tranne i suoi gioielli.
Era in bilico sul letto.
Le sue sensuali tette erano incoronate dalla collana che pendeva proprio al centro.
La situazione era incredibilmente erotica.
"Se ne hai ancora, è tutto tua" – dissi a Fernando.
"Oh, non sono neanche lontanamente finito" - ha esclamato Fernando.
"Mmm, allora vieni qui e metti quel grosso cazzo succoso nella mia figa."
Senza aspettare che l’avesse detto due volte, Fernando si alzò sul letto e in un colpo solo la sua minchia tornò in profondità nella mia ragazza.
Mi ha davvero fatto eccitare vederlo mentre la scopava.
Poi Federica mi ha guardato.
"Che cosa stai facendo Luca? Questo è un trio. Sali qui e mettimi in bocca quel tuo meraviglioso cazzo" - disse.
"Sì, signora!" - ho risposto.
Sono saltato sul letto di fronte a lei.
Ha subito infilato, per tutta la lunghezza, il mio cazzo dentro la sua bocca.
Non posso descrivere quanto sia stato fantastico.
Ho continuato a guardare avanti e indietro tra il mio cazzo che scivolava dentro e fuori dalla sua bocca e il mio migliore amico che la scopava da dietro come se non ci fosse un domani.
La situazione era così eccitante che non mi ci volle molto a raggiungere l’orgasmo.
"Cazzo, Federica, sto per venire." - gridai.
Non ha nemmeno perso un colpo.
Ha continuato a succhiare fino a quando le mie palle hanno cominciato a pompare quello che sembrava un secchio di sperma.
Mentre terminavo ho ritirato il mio cazzo dalla sua bocca e sono crollato sul letto accanto a loro.
Quindi, Fernando ha deciso di cambiare posizione.
Tirò fuori il cazzo e fece girare Federica, facendola adagiare sulla schiena.
Poi allargò le gambe e spinse il suo cazzo dentro di lei.
"Oh dio sìììììì, Fernando, cazzo, cazzo, cazzo!!!!!" - esclamò.
"Accidenti, la tua ragazza è incredibile!!!" - mi disse.
"Non devi dirmelo, so quanto sono fortunato!!!" - risposi.
Fernando stava scopando Federica come lei voleva.
Sono rimasto incantato dal movimento delle sue tette che rimbalzavano a ogni nuova spinta.
Lei accarezzava furiosamente il suo clitoride mentre Fernando la impalava inesorabilmente.
"Oh ... dio ... sto per godere" - disse lei - "Scopami, non fermarti, fammi venire!"
Dopo tutto ciò, tutto il suo corpo iniziò a tremare e tremare mentre un orgasmo mostruoso la squarciava.
Guardai mentre l'intero corpo di Fernando si irrigidiva.
Poi ha grugnito e scaricato il suo carico in profondità nella figa della mia ragazza.
Quando finirono, crollarono sul letto accanto a me.
"Santo cielo, è stato fantastico" - disse Fernando.
"Sì, lo è stato" - concordò Federica.
"È stato incredibilmente caldo guardarvi ragazzi" – dissi - "Mi sento pronto per ricominciare tutto di nuovo."
“Ooooh. Questo è quello che voglio sentire" - ha detto Federica - "C'è ancora dell'altro che voglio provare a fare. Luca voglio farmi scopare da Fernando nel culo."
E voltandosi verso Fernando, fece le fusa.
Fernando guardò verso la mia erezione, di nuovo dura come una pietra.
"Sembra che tu sia pronto per scopare di nuovo. Mi piacerebbe accontentare la tua donna." rispose Fernando alla sollecitazione di Federica.
Lei, allungando una mano nella sua borsa, ha tirato fuori una bottiglia di lubrificante che avevamo portato.
Federica fece sdraiare sulla pancia Fernando, gli mise un cuscino sotto per sollevarlo di più.
Il suo cazzo era completamente in erezione, si è avvicinata, e poi salendoci sopra, dopo aver versato dell’abbondante lubrificante, ha messo il suo buco increspato del culo sul cazzo di Fernando.
Ha, quindi, sollevato le sue ginocchia, e ha spinto la cappella del cazzo contro il suo buco.
La cappella scivolò facilmente nel suo sfintere.
Federica fece penetrare il cazzo di Fernando con molta attenzione, poi, con dei piccoli colpi rapidi, lo fece penetrare quasi per intero, facilitando lo scivolamento nel suo culo.
"Ohhhh Luca. È passato molto tempo dall’ultima volta che lo abbiamo fatto noi due, è bello avere dentro il cazzo di Fernando.” – disse Federica.
"Oh sììììììì. È bello anche per me!!!" - ha esclamato Fernando.
Quando il cazzo è entrato per intero, ed ha cominciato a spingere ritmicamente dentro e fuori dal suo culo, è stato incredibile.
Vedere Federica cavalcare mi ha eccitato così tanto che non ho esitato a ficcare il mio di cazzo nella sua bocca mentre lei continuava a scopare il suo culo con la minchia di Fernando.
Era incredibilmente eccitante guardarla muoversi sul suo lungo, grosso e duro cazzo mentre succhiava il mio.
"Ohhhhhh, dannazione, ragazzi, è fottutamente fantastico. Ohhhhhh, non fermatevi" - disse Fernando.
"Cazzo, sìììììì, Federica, succhia il mio cazzo mentre lui ti scopa il culo, la situazione è così eccitante!!!!!" - dissi.
Federica lancia lamenti di godimento per l'eccitazione e il piacere.
Il nostro ritmo continuava ad aumentare e stava crescendo verso il culmine.
All'improvviso ho sentito le mie palle stringersi e ho grugnito mentre scaricavo un enorme carico di sperma nella bocca di Federica.
La calda e umida bocca di Federica, unito alla visione del cazzo che se la scopava, mi eccitava immensamente.
Fernando, eccitatissimo gemeva e, si capiva in modo evidente, che stava per arrivare all’orgasmo. Poi, con un sussulto, ha svuotato tutto il suo sperma nel culo di Federica.
Proprio mentre finiva di deglutire le ultime mie gocce, Federica iniziò a tremare mentre le sue dita spingevano e massaggiavamo il suo clitoride.
"Wow, se avessi saputo che mi stava aspettando questo, sarei tornato prima!" - disse Fernando.
"Bene, ora lo sai. Sentiti libero di tornare in qualsiasi momento" - ho risposto.
"Sì ... fallo" - disse Federica con uno sguardo diabolico.
Dopo aver preso un po' di tempo per riprenderci, ci siamo appisolati insieme sul letto.
La mattina dopo eravamo ancora esausti ma completamente soddisfatti.
18
0
5 years ago
Al2016, 62
Last visit: 9 hours ago -
La mia storia di cuckold 5
Nel 1995 vi era una vera e propria psicosi per l'AIDS, forse più di oggi, Ne avevamo parlato a lungo con R. che capiva le nostre perplessità. L'incontro successivo lui ci disse che teneva tantissimo al rapporto con noi due come coppia e ci fece vedere il certificato di sieronegatività. Aveva fatto le analisi del sangue e questo ovviamente sottintendeva la possibilità di lasciarci andare ad una conoscenza reciproca più approfondita.
A due settimane dal primo incontro Selene vestiva in minigonna generosa e camicetta, seduta sul divano a casa di R. , il bordo delle autoreggenti non aveva modo di starsene nascosto, con l'effetto di far gonfiare i rispettivi pacchi di noi due maschietti. Gli ultimi giorni prima dell'incontro io e lei avevamo parlato - e scopato - a lungo e lei era ragionevolmente sicura di poter contare sul mio consenso per andare oltre nel nostro rapporto con R.
Era sera, eravamo digiuni e il cinquantenne la portò in camera da letto per applicarle ancora una volta il plug anale ed uscire poi insieme a mangiare qualcosa. Io rimasi sulla soglia della porta un po' inebetito. Lei come da copione appoggiò le mani sul letto offrendo il posteriore ad R. Lui sollevò la minigonna e lentamente le abbassò le mutandine. Il superbo spettacolo della fica bagnata della mia fidanzata gli si parò dinanzi agli occhi. Invece di inserire asetticamente il plug come l'altra volta R. le posò le mani sulle natiche accarezzandole. Le sue mani con dolci movimenti circolari si spostarono verso il centro, fino a lambire le grandi labbra della fica di Selene che ormai grondavano umori. Era la primissima volta che lui la toccava intimamente. Io tirai fuori il cazzo duro e presi a menarmelo dolcemente. Ormai la consapevolezza di essere cuckold mi aveva pervaso i sensi. La mano di R. iniziò ad accarezzare la fica di Selene, indi si concentrò sulla clitoride. Lei iniziò ad agitarsi per il piacere. Si volse a guardarmi per un'ultima conferma, mi vide sbavare davanti a quella scena con il cazzo in mano e capì che poteva procedere. Staccò le mani dal letto, si girò, si sfilò del tutto le mutandine. Selene ed R. si guardarono per un istante poi furono l'uno tra le braccia dell'altra. Entrambi esplorarono avidamente la bocca dell'altro con la lingua, senza limitare copiosi travasi di saliva. Ci volle poco perchè il grosso cazzo del cinquantenne fuoriuscisse dalla cerniera dei pantaloni, ancor meno perchè le mani di lei lo avvolgessero delicatamente in un massaggio segatorio. Lei si sbilanciò all'indietro avvinghiata a lui trascinandoselo sopra e spalancando le cosce. L'uomo armeggiò per slacciarsi i pantaloni ed abbassarli quel tanto che bastava. La penetrazione, senza preservativo, avvenne immediatamente, Selene iniziò a mugolare incessantemente, io mi spostai dalla porta alla poltrona antistante al tetto e ricordo vividamente il culo scarno dell'uomo alzarsi ed abbassarsi ritmicamente tra le cosce aperte della mia fidanzata.
Guardando la scena pensavo che fino a quel momento l'unico uomo che l'aveva posseduta ero io, e che lei non avrebbe mai più potuto sussurrarmi all'orecchio quanto si sentiva felice di aver fatto l'amore soltanto con me. Eppure ero eccitato morbosamente davanti alla mia fidanzata che per la prima volta mi metteva le corna, seppur con il mio consenso. Mi menavo il cazzo allo stesso ritmo della loro chiavata, sforzandomi in ogni momento di non eiaculare, soprattutto per non dover affrontare il post-orgasmo davanti a loro che non avevano ancora finito, del tutto dimentichi della mia presenza.
Selene venne in un lungo orgasmo lamentoso intrecciando le gambe attorno al corpo del cinquantenne. Lui, come me, si trattenne per conservare le cartucce per il proseguo della serata-nottata.
Uscimmo in una bellissima serata romana, camminando tenendoci per mano in tre, con lei ovviamente al centro, per via dei Fori Imperiali. Qualcuno ci guardava con curiosità e malcelata malizia. Seduti al ristorante Selene era luminosa dalla felicità, teneva le mani di entrambi. Una tavolata di donne in uscita senza i compagni iniziò a fulminarci di occhiatacce, con commenti probabilmente assai salaci al nostro indirizzo. Selene se ne accorse subito e, assunto un atteggiamento di sfida, baciò profondamente prima me e subito dopo R., senza lasciarci le mani. Il tavolo delle streghe ammutolì, ma continui e veloci sguardi dardeggiavano su di noi autentiche lingue di fuoco.
Quella sera vivemmo un momento di indescrivibile felicità ed armonia, noi tre sentivamo di essere un cerchio perfetto. Io, con la sensazione inebriante di avere la mia donna condivisa con un altro uomo, più maturo ed esperto di noi, lui uomo solitario con la sensazione di avere trovato una coppia che dimostrava un autentico bisogno psicologico della sua presenza, lei estasiata dalla consapevolezza di avere due uomini completamente pazzi di lei, dediti soltanto al suo benessere ed al suo godimento.
Al ritorno a casa di R. ci mettemmo a guardare un film pornografico piuttosto pesante. Fui io ad esprimere il desiderio che Selene gli prendesse in bocca il membro. Furono felici di accontentarmi. Il cazzo del cinquantenne svettava tra i suoi inguini e la vorace lingua di Selene esplorava l'asta con evidente godimento. Le sue labbra avvolsero il glande dell'uomo che ben presto le sprofondò fino in gola. Mi accucciai dietro di lei, inginocchiata davanti al divano a succhiare, le scostai le mutandine e le esplorai la fica con la lingua, dove solo un paio di ore prima era transitato il cazzo dell'altro uomo.
I due mesi che frequentammo R. costituirono un periodo di grande pienezza sessuale.
Io e R. vedevamo film pornografici commentandoli, mentre lei pompinava l'uno masturbando l'altro, scambiando i cazzi continuamente. Selene imparò a prendere due cazzi in bocca contemporaneamente. R. la inculò a lungo profondamente mentre io mi masturbavo in poltrona, la sottoponemmo a numeroso doppie penetrazioni riempiendole entrambi i buchi e riuscendo perfino ad inserirle entrambi i cazzi nella fica. Io diventai esperto nel leccare la fica della mia fidanzata occupata dal cazzo dell'altro.
Tuttavia, come le rose di Marinella, però, ogni bel fiore appassisce presto, come il nostro sodalizio sessuale. Ci rivedemmo in totale soltanto altre 5 o 6 volte. R. iniziò a lavorare per dividerci, a lei parlava male di me ed a me parlava male di lei. Una sera decidemmo di andarcene in un locale e lui andò su tutte le furie perchè non lo avevamo coinvolto. Quando lui iniziò a contattare lei sostenendo di esserne innamorato e di volerla per sè capimmo di non avere alternative se non di troncare il rapporto.
Si concluse così l'iniziazione alla nostra futura vita sessuale, che vide lei diventare sempre più felicemente troia ed io sempre più felicemente cornuto.
21
0
6 years ago
romano1967,
47
Last visit: 5 years ago
-
Piccole trasgressioni.
Mi chiamo Matteo, ho ventisette anni e convivo con Giulia che ne ha ventisei. Io sono alto uno e settanta, fisico asciutto ma non palestrato, e ho una dotazione fra le gambe che va ben oltre la media, anzi credo che in lunghezza sia decisamente molto oltre. Giulia è una ragazza dal corpo stupendo, alta quasi come me, gambe lunghe e ben affusolate, con un culetto stupendo, viso bello, e sguardo solare, ma il suo punto di vera forza è il seno. Lo adoro. Una quasi quarta, o se vogliamo, una terza al massimo, che sta su sfidando ogni legge di gravità. Lei lo valorizza con reggiseni che lo gonfiano, e lo innalzano ancora di più e a volte il suo decoltè, rende satelliti tutti i maschi che incontra, che si girano ad ammirarla. La nostra storia è nata quattro anni fa, e dopo due ci siamo trasferiti per motivi di lavoro, in un’altra città. Vivendo in un contesto diverso e privo di amici, ma solo per lo più conoscenti, ci ha portato a dare sfogo alle nostre fantasie erotiche. Fin da subito abbiamo capito che, per noi il sesso era qualche cosa di speciale. Da quando ci siamo trasferiti è sempre stato un crescendo di emozioni. All’inizio era un poco restia ad assecondarmi, ma, da quando si è resa conto di quanto le piace essere ammirata, le cose vanno sempre meglio. Uno dei nostri giochi preferiti, è quando la faccio vestire con una mini molto corta, autoreggenti, tacchi altissimi, e una camicetta con il reggiseno extra push-up, che evidenzia ancora di più quella meraviglia di seno che si ritrova, e poi la faccio camminare davanti a me, distanziata di pochi metri, e mi godo lo sguardo allupato, e voglioso dei maschi che sbavano al sua passaggio. La sera poi, nel nostro letto, è sesso a sfinire, eccitati dalle situazioni, che in aggiunta a quelle vissute, immaginiamo avrebbero potuto crearsi. Un sabato pomeriggio, abbiamo deciso di andare a cena fuori. Lei sempre vestita sexy, era seduta accanto a me in auto, quando lungo il viale, abbiamo visto delle prostitute, allora lei mi ha chiesto, se sarei stato capace di andare con una di loro. L’ho guardata, cercando di capire dove voleva arrivare, e lei sollevando ancora un pò la mini, e scoprendo le gambe mi ha detto che avrei potuto immaginare lei che era salita in auto con me come una puttana. Ho trovato un parcheggio deserto, e ho reclinato il suo sedile, lei si è tolta il perizoma, e mi sono messo a scoparla come un pazzo eccitato da quella fantasia. Non c’è voluto molto tempo per farla godere e quando lei ha urlato tutto il suo piacere, lei quando gode urla tantissimo e forte, sono venuto dentro di lei inondandole la vagina con un fiume di sborra. Ci stavamo pulendo con dei fazzolettini quando ho visto due auto entrare nel parcheggio e preso dalla paura, ce ne siamo allontanati velocemente. Giunti al ristorante lei nello scendere dall’auto si è accorta che non aveva rimesso l’intimo. Ho insistito perche non lo indossasse, e alla fine siamo entrati con lei che era decisamente tesa convinta che tutti dentro il locale avrebbero saputo che era nuda sotto. Invece dopo un poco si è rilassata e la serata è stata molto bella e divertente con me che la stuzzicavo e alla fine quando siamo usciti eravamo molto eccitai entrambi che siamo tronati a casa a scopare come matti. Questa intensa emozione ci è durata un bel po’, e lei l’ha voluta ripetere diverse altre volte rendendo questo gioco uno dei nostri preferiti. Passato qualche mese un week end abbiamo deciso di andare in un hotel in montagna dove c’era anche una bella SPA. Quando siamo arrivati il povero concierge si è trovato davanti agli occhi il suo splendido seno e questo l’ha mandato nel pallone. Era confuso eccitato e ha pure sbagliato la chiave della nostra camera. Appena in camera Giulia ha voluto farsi una doccia e io eccitato da quanto successo prima ho iniziato a scoparla dentro la doccia. Lei era molto calda e vogliosa e mi sono messo a fantasticare con lei delle situazioni eccitanti che avrebbero potuto nascere in questa vacanza. Ero molto eccitato che sono venuto sulle sue tette e sul viso. Ci siamo trasferiti sul letto e mentre la scopavo ho notato che la nostra camera aveva un finestrone enorme che dava direttamente sulla piazza del paese. Immediatamente l’ho sollevata e appoggiata nuda conte la vetrata, da fuori chiunque alzando lo sguardo avrebbe potuto vedere noi che stavamo scopando. Ero elettrizzato dal fatto che contro il verto i suoi meravigliosi seni erano schiacciati e dilatati. Lei tutta nuda con le braccia aperte in alto di fronte alla vetrata e io da dietro che ad ogni affondo gli appiccicavo le tette sul vetro. Mi ha sconvolto anche il fatto che lei godeva come una pazza dall’insolita situazione e dal fatto che ci potevano vedere. Dopo aver goduto sfiniti ci siamo distesi sul letto e senza accorgersene ci siamo addormentati per circa due ore. Al risveglio lei ha indossato un costume molto esiguo e siamo andati sul retro dell’hotel dove c’era una piscina di acqua calda e quando lei è entrata dentro tutti i maschi si sono girati ad ammirarla e io ero già eccitato di nuovo. Siamo rimasti a giocare fra noi sotto lo sguardo voglioso di diverse persone fin quando abbiamo deciso che era ora di andare a cena. Giunto in camera l’ho invogliata a vestirsi sexy per la cena al ristorante dell’albergo e lei mi ha accontentato. Ha indossato un top molto sottile che faceva l’effetto vedo non vedo, e senza reggiseno era una favola. Una mini molto corta e sempre le autoreggenti, e tacchi molto alti. A cena un povero cameriere era quasi impazzito ogni volta che si avvicinava al nostro tavolo iniziava sudare freddo e lei si divertiva provocarlo accavallando spesso le gambe. La serata e poi proseguita in un pub dove c’era un gran casino di gente che beveva e rideva di gusto e lei ha sempre monopolizzato gli sguardi di molti maschi che passavano spesso davanti al nostro tavolo dove io mi divertivo a stuzzicarla con una mano fra le sua cosce. Eccitata al massimo mi ha letteralmente trascinato in camera e mi ha scopato come una furia selvaggia e alla fine il suo urlo soffocato da un mio bacio è stato l’indice del suo massimo appagamento. Il mattino seguente al risveglio lei mi stava facendo una delle sue meravigliose pompe e quando mi ha portato al massimo dell’eccitazione ho incominciato a pomparla. Era quasi all’apice del piacere che sentiamo bussare alla porta per la colazione in camera e lei essendo tutta nuda ha indossato qualcosa molto sexy e velato ed è andata ad aprire. Si trova davanti il cameriere della sera precedente e che quando la vede a momenti rovescia tutto il carrello. Lo fa entrare, e poi dopo che lui ha preparato per la colazione lei fa per dargli la mancia, ma lui la rifiuta dopo aver dato un ennesimo sguardo al sua meraviglio seno con un sospiro se ne va. La trascino a letto e la scopo facendole immaginare che mentre io la sfonda dietro lei abbia in bocca il cazzo del cameriere. Gode come una pazza e urla mentre mi inonda il cazzo un orgasmo come non aveva mai fatto. Passiamo la giornata alla SPA fra bagni, giochi eccitanti e molti occhi di maschi che sbavano nel vedere lei che li provoca spudoratamente mentre io sono eccitato da paura. La sera in camera mentre ci vestiamo è tutto un continuo di provocazioni che mi portano ad un livello di eccitazione elevatissimo e lei per giunta si veste da vera troia. Una mini veramente esagerata, autoreggenti che si intravedono, niente intimo ne sotto ne sopra, una camicetta quasi trasparente che mette in evidenza i capezzoli ben eccitati e dei tacchi da diciotto che le inarcano il culo e lo rendono assolutamente desiderabile. Quando entriamo nel ristorante si sente solo il rumore dei tacchi. Tutti i maschi la guardano e sbavano. Le donne presenti la trafiggono con occhiate di pura invidia, io sono al settimo cielo. Arriva il nostro cameriere che non le stacca gli occhi di dosso e lei fa di tutto per una ennesima provocazione. Appena ordinato lei mi invita a seguirla nel bagno, e appena entrati mi spinge conto il muro e mi estrae il cazzo durissimo sono molto eccitato da tutti i giochi fatti nella giornata e lo infila in gola e lo succhia come una pazza. Mi godo la pompa quando vedo con la coda dell’occhio che dietro la porta c’è il nostro amico cameriere che ci sta spiando. Lo faccio presente a lei che mi sorride e mi pompa sempre più forte fin quando non le arrivo in gola. Serra le labbra e lo ingoia tutto, poi ce ne torniamo in sala e quando lui ci serve le portate lei gli fa gli occhi languidi e lui è sempre più impacciato. La serata termina sempre nel pub dove alla fine la devo trascinare fuori altrimenti me la scopano come minimo in sei. La mattina sempre come l’altra volta, mentre scopavamo bussano alla porta e lei sempre vestita trasparente apre e si ritrova davanti il solito cameriere. Lei che dalla sera prima mi aveva confessato che oggi avrei avuto una sorpresa sale sul letto mi toglie il lenzuolo inizia a segarmi. Il cameriere si gira e guarda la scena, rimane immobile, e lei si abbassa e lo mette in bocca sempre guardando il poveretto dritto negli occhi. Io che mi sto eccitando come un porco decido che voglio vedere fin dove lei vuole arrivare, faccio un cenno a lui e lo invito ad avvicinarsi.
“Tiralo fuori e segati.”
Lui mi guarda stupito, poi esegue e sfodera un bel cazzo lungo e duro. Lei, mi guarda stupita e mi succhia come una pazza, poi allunga una mano e lo afferra, mi guarda cercando il mio consenso e quando vede il mi cenno del il capo capisce che può osare. Lo sega e mi succhia poi gira il capo e assaggia anche il suo per un attimo. Il poveretto resta un poco basito e si sega velocemente e alla fine schizza nella sua mano e io le inondo la gola eccitato da tanta porcaggine. Dopo questo lui se ne va e noi dobbiamo fare i bagagli per il ritorno. Il gioco è stato molto provocante ci ha fatto eccitare per un bel po di tempo nei mesi a venire. Abbiamo immaginato tutti i possibili sviluppi di quella situazione e mi sono eccitato molto al pensiero che lei in fondo aveva succhiato anche se per un attimo un altro cazzo. Ogni inizio stagione Maggio o Giugno andiamo al mare in una riserva naturale dove per arrivarci bisogna fare molta strada a piedi per questo ci va poca gente. Noi andiamo per prendere un po di sole per non farci vedere bianchi quando andiamo nelle spiagge affollate. Spesso è frequentata da gay ogni tanto anche qualche coppia nudista. Lo scorso Giugno siamo andati in settimana e c’era poca gente. Lei si è messa in topless, a me piace tanto vederla con le tette al vento alla luce del sole. Per tutto il giorno è stato uno stuzzicarci di continuo, poi, quando erano le 17 e anche l'ultimo uomo dalla spiaggia che era più vicino a noi stava andando via, passando davanti a noi per tornare al parcheggio, io mi sono subito buttato su di lei. Avevo tanta voglia. Eravamo rimasti quasi soli, c’era altra gente ma era lontana e quel uomo stava andando via. Iniziamo a toccarci lei subito mi ha tirato fuori il cazzo e lo sega e poi lo mette in bocca, mentre quel uomo si incamminava ogni tanto si voltava per guardarci, aveva capito che stavamo per scopare e si è messo ha spiarci in maniera non troppo velata. Iniziai a scoparla, lei sdraiata e io sopra di lei. L’ho scopata e fatta godere diverse volte, poi l’ho messa a 90 ma per l'eccitazione della situazione sono venuto. Era sconvolgente scoparla mentre lui ci guardava, ed ero certo anche dietro le dune ci fosse qualcuno. Anche il tizio che se ne andava si era fermato e si stava segando e quando sono venuto l’ho visto che godeva anche lui. Era una situazione sconvolgente sapere che ci stavano spiando ci eccitava tantissimo per la prima volta abbiamo fatti il bagno e nudi, e abbiamo ripreso a scopare in acqua, fin quando non sono venuto nella sua bocca e sulle sue tette. Quando siamo usciti e ci stavamo rivestendo lei mi ha dato un bacio e mi ha assicurato che l’estate che stava arrivando sarebbe stata una di quelle indimenticabili, e io non aspetto altro.
19
3
6 years ago
admin, 75
Last visit: 1 day ago -
La mia storia di cuckold 4
Selene iniziò a masturbarsi dolcemente sul tappeto con il pitone di lattice mentre io e R. sedevamo sul divano gareggiando a chi le esibiva il cazzo più duro, per rendere omaggio allo spettacolo che lei ci offriva. R. le andò vicino dicendole che non era così che doveva procedere, e che la sua fica aveva bisogno di altro.
Senza toccarla afferrò l'estremità del lungo fallo che fuorisciva dalla fica della mia fidanzata ed iniziò a pistonarglielo dentro-fuori con una frequenza esagerata. Selene iniziò a strillare per il piacere e dopo un paio di minuti ebbe il primo violento orgasmo. R. rallentò per lasciarla riprendere, ma senza fermarsi, per poi riprendere il ritmo che, minuto dopo minuto diventava sempre più indiavolato. Stille di sudore rigavano la fronte di lei impegnata a sostenere il pompaggio selvaggio di quel bestione di gomma di 5 o 6 centimetri di diametro. Selene ed R. iniziarono a guardarsi negli occhi. Mi squillò dentro un campanello d'allarme. Improvvisamente R. si voltò verso di me e mi disse che Selene voleva essere baciata. Rimasi confuso per un attimo perchè non avevo capito immediatamente chi avrebbe dovuto baciarla. R. mi chiese se io lo permettevo. In quel momento lui sopraffece la mia personalità, perchè pur non volendo che accadesse non mi sentii di negarglielo. Risposi affermativamente. R. incollò la bocca su quella di Selene e lei rispose avidamente al bacio, con il serpentone sempre inserito nella fica e mosso dalla mano di lui. Vidi con un senso di rimescolamento interiore le loro lingue intrecciarsi. Distolsi lo sguardo qualche decina di secondi, quando lo rialzai vidi che la mano di Selene stava scappellando ritmicamente il grosso cazzo del cinquantenne. Andarono avanti credo per una ventina di minuti, quando lei ebbe un secondo orgasmo, lungo ed intenso, mentre succhiava la lingua del cinquantenne che le esplorava oscenamente la bocca.
R. fece alzare Selene e la condusse sul divano accanto a me e ci lasciò soli per qualche minuto. La strinsi a me e iniziammo a baciarci, la sua bocca era intrisa del sapore di sigaro di R., che poco dopo tornò e si sedette vicino a lei. Selene stretta fra noi due baciava alternatamente lui e me, infilando la lingua nelle nostre bocche, mentre le nostre mani esploravano il suo corpo palpandole le cosce, l'addome, le tette, il collo, il viso. Quattro mani avide di lei e del suo corpo, che la facevano sentire in Paradiso.
Per me fu meno paradisiaco il post-incontro. Ebbi una crisi di depressione fortissima e cercai di isolarmi nei due-tre giorni successivi. Il contraccolpo di aver visto la mia lei tra le braccia di un altro mi aveva prosciugato ogni vitalità. Il terzo o quarto giorno ebbi l'impulso a masturbarmi. Mi scorrevano davanti agli occhi le immagini di Selene ed R. che si baciavano, e improvvisamente mi salì dalle viscere alla testa un'eccitazione morbosa. Eiaculai dolorosamente e ricaddi nella depressione. Dopo qualche ora ripresi a masturbarmi e andai avanti così per diversi giorni. Mi masturbavo continuamente non appena mi si riformava un po' di sperma nei coglioni sempre pensando ossessivamente a quei baci, oltre che alla mano di Selene che smanettava il cazzo di lui. Mi masturbavo sul lavoro, andando al gabinetto quattro o cinque volte al giorno e facendo colare il seme nella tazza pensando a quel secondo lungo orgasmo di lei. Dopo ogni sborrata ricadevo nella sofferenza ma ogni volta la sofferenza si attenuava e piano piano fu sostituita da una sorta di esaltazione. Alla fine della settimana l'esaltazione si trasformò in piacere morboso nel rivedere mentalmente quelle immagini. La metamorfosi era compiuta e l'amore passionale che nutrivo per Selene si era trasformato in un'adorazione morbosa ma anche abietta della sua sessualità.
In fondo fu una faccenda piuttosto veloce.
24
2
6 years ago
romano1967,
47
Last visit: 5 years ago
-
La mia storia di cuckold 3
Il sabato successivo tornammo a trovare il nostro pigmalione. Durante la settimana io e lei eravamo stati febbricitanti al pensiero di cosa era successo. All'epoca eravamo fidanzati e lei viveva insieme ai suoi genitori. Abitavamo lontano, su due consolari diametralmente opposte di Roma, quindi normalmente stavamo insieme nel weekend e al massimo ci vedevamo una sera a settimana. Dopo l'incontro invece lei mi supplicava di andarla a trovare ogni sera perchè non riusciva a fare a meno del cazzo. Per non insospettire i suoi ci davamo appuntamento nel suo garage, lei mi aspettava li a luci spente, già seminuda, e la scopavo su un vecchio materasso. La insultavo facendola godere e le chiedevo ossessivamente quanto le fosse piaciuto masturbarsi la fica e il culo davanti al cinquantenne. Le scopate duravano pochi minuti, perchè appena le dicevo che lui ci aspettava il prossimo sabato venivamo insieme. Venerdì pomeriggio andammo a fare shopping in negozi di intimo e le regalai due bellissimi completini sexy, una minigonna molto corta e diverse paia di calze autoreggenti. Nel camerino del negozio entrai con lei e per un paio di minuti le leccai golosamente la fica.
Devo precisare che io ero molto innamorato di Selene. Nei tre anni precedenti la nostra felicità era fortemente sostenuta anche dalla consapevolezza di esserci sverginati a vicenda. Lei, nelle dolci notti d'amore, mi sussurrava sempre all'orecchio quanto si sentisse felice di aver fatto l'amore soltanto con me nella sua vita. Io non ero ancora un cuckold, o almeno non ne avevo ancora coscienza. Selene era la mia donna, era soltanto mia e solo io dovevo toccarla. La sua fica apparteneva a me soltanto. Mi sentivo certamente un allegro porcellone esibizionista, ma quello era il limite oltre il quale non avrei mai pensato di andare.
Arrivò il sospirato sabato sera. R. ci aprì la porta sorridente, Selene era rossa di eccitazione. Erano le 20 circa e lui ci propose di andare a mangiare una pizza insieme. ma ci chiese di seguirlo un attimo in camera da letto prima di uscire. Chiese a Selene di appoggiare le mani sul letto, di sollevarle la minigonna e abbassarle le mutandine. R. prese un plug anale in lattice, lo lubrificò e senza sfiorare nemmeno la mia donna glielo inserì delicatamente nel buco del culo. Lei iniziò a sospirare di piacere, tirò su le mutandine e sistemò la minigonna. Uscimmo nella fresca serata discorrendo allegramente di seduzione e fantasie sessuali. Selene al centro tra noi due era luminosa, addirittura radiosa, e si leggeva sul suo viso l'esaltazione di avere due uomini dedicati soltanto a lei. Quando ci sedemmo al tavolo della pizzeria iniziò qualche smorfia di fastidio. Il plug che teneva inserito nel culo iniziava a farsi sentire.
Anni dopo, quando anche io iniziai ad andare in giro con i plug inseriti nel culo, capii cosa doveva aver provato lei quella sera. Un fastidio sordo e persistente che si mischia ad un piacere indecente. Il culo lentamente si indolenzisce e reclama il rilassamento. E lei potè mangiare solo mezza pizza, dovendo scontare con la sofferenza fisica il piacere di stare con due uomini molto porci, completamente concentrati su di lei e sulla sua esuberante sessualità.
Tornammo a piedi a casa di R. Lei camminava male, non ce la faceva più a sopportare il plug, ma il cinquantenne sadicamente le impose di tenerlo fino a casa.
I cuscini sul tappeto del piacere erano già pronti. Selene obbedì all'ordine di spogliarsi davanti a noi. Tolse camicetta e minigonna, e subito dopo le mutandine. rimanendo con il reggitette sexy a balconcino che le lasciava scoperti i capezzoli, il reggicalze e le calze a rete, con scarpe a tacco alto.
Era uno spettacolo. R. le ordinò di coricarsi sul tappeto in posizione prona, mostrandoci il culo ancora riempito dal plug. Si armò di una spatola di cuoio ed iniziò a sculacciare metodicamente il culo di Selene che gemeva di dolore e piacere. Dopo 10 minuti di spanking lei aveva le chiappe arrossate, e solo allora lui le permise di sfilarsi il plug dall'ano. Selene non riuscì a trattenere forti sospiri lamentosi al momento dell'estrazione del plug. R. le andò vicino impugnando un grosso pitone di lattice, un fallone largo e lungo. Le disse che era il momento di pensare alla sua fica.
Fu quello che successe nella mezzora successiva che diede il via al processo che, nel giro di poco tempo, mi avrebbe fatto prendere coscienza della mia natura cuckold.
22
0
6 years ago
romano1967,
47
Last visit: 5 years ago
-
La mia storia di cuckold 2
All'epoca, all'inizio dell'estate del 1995, io e Selene eravamo due giovani ragazzi senza esperienza, incredibilmente eccitati dalla nostra avventura in cui ci ritrovavamo ad esplorare insieme le rispettive sessualità. Non avevamo reale coscienza dei nostri gusti, delle nostre esigenze profonde nè di dove questa ricerca del piacere ci avrebbe condotti.
D'accordo con Selene ci mettemmo a spulciare gli annunci dei giornaletti pornografici alla ricerca di un singolo disponibile a diventare il nostro guardone. Non ricordo a quanti uomini scrivemmo nè le loro proposte, ma ricordo perfettamente l'inizio dello scambio epistolare con R.
L'annuncio a cui avevamo risposto recitava: "Uomo maturo cerca coppia dove lei sia desiderosa di un secondo marito". Nella mia lettera di risposta avevo specificato che cercavamo un singolo disposto a guardarci purchè disponibile a restare al proprio posto. Lui rispose che la faccenda lo incuriosiva e che suonava per lui come una sfida. Lo chiamammo al telefono e prendemmo un appuntamento.
Ci ricevette in una casa superba nel centro storico di Roma, vicino ai Fori. Sedemmo su un divano e facemmo conoscenza prendendo un tè. Lui si defini immediatamente come un erotomane, desideroso di approfondire la conoscenza se noi avessimo voluto. Selene aveva indossato una minigonna non troppo vistosa, e lui si mantenne sempre a rigorosa distanza nel massimo rispetto. Non successe nulla, dopo un'ora abbondante di conversazione lui ci accommiatò raccomandandoci di chiamarlo qualora avessimo desiderato un secondo incontro. Ero mezzo deluso e temevo che la mia fidanzata non avrebbe accettato.
Non fu così. Il sabato pomeriggio successivo ci ripresentammo a casa sua. Qualche giorno prima R. ci aveva raccomandato di realizzare un video erotico di lei da mostrargli. Fu molto emozionante, con la vecchia videocamera a nastro, riprendere un lento spogliarello di Selene con sfondo musicale il sax di John Coltrane. Nel video, della durata di una decina di minuti, la mia lei si spogliava lentamente, mostrando prima le tette, poi sfilandosi piano piano la minigonna ed infine le mutandine.
Seduti sul divano tutti e tre con lei al centro davanti ad un enorme (per quei tempi) televisore retroilluminato guardammo scorrere le immagini dello spogliarello. Io e Selene tesi come due corde di violino, il nostro ospite perfettamente rilassato e sorridente. Finito il video lui ci chiese se potevamo rivederlo, e domandò alla mia fidanzata se le dispiaceva se lui estraeva il membro dai pantaloni. Lei rispose imbarazzata che poteva, lui con tranquillità estrasse un grosso arnese già semieretto... dopo qualche minuto anche io lo imitai e presi a menarmelo lentamente mentre il video scorreva. R. chiese a Selene se le dispiaceva farsi risalire un po' la minigonna per lasciargli guardare le cosce. Lei eseguì, poi spontaneamente la fece risalire ancora, fino all'inguine, mostrano all'uomo le mutandine semitrasparenti.
Selene era in deliquio, terminato il video R. ci chiese se eravamo d'accordo che lei togliesse pure le mutandine. Mentre lui metteva su una videocassetta dove diversi uomini si davano da fare con una ragazza lei, guardandomi imbarazzata, inizio a sfilarle. R. si risedette vicino a Selene senza nemmeno sfiorarla, io ero pazzo di eccitazione nel vedere la mia fidanzata 25enne con la fica esposta seduta vicino ad un cinquantenne che si menava lentamente il cazzo parlando con lei. Lui le chiese di denudare le tette, lei slacciò la camicetta e abbassò il reggiseni.
Lui si alzò, prese dei cuscini ed invitò Selene a sdraiarsi sul tappeto davanti al televisore e ad aprire le cosce per bene. Lei eseguì sospirando di piacere, la sua fica era talmente bagnata che appariva lucida. R. si avvicinò ad un armadio e torno con due grossi falli in lattice e glieli porse dicendo di baciarli.
La mia ragazza li prese docilmente, ormai succube dell'uomo. Lui le ordinò di inserire il più piccolo nella fica, molto lentamente. Io mi masturbavo senza ritegno a quel superbo spettacolo sforzandomi di non eiaculare. Selene si pistonava lentamente il cazzone di gomma nella passera guardando negli occhi il cinquantenne che si masturbava a sua volta davanti a lei. Ora toccava al culo. Lei si passò il fallone da davanti a dietro e lo immerse nell'ano cedevole senza grosse difficoltà. Fu una lunga sessione di dilatazione anale al termine della quale lei, stremata e gocciolante sudore, riuscì a sedersi su un grosso plug nero fino a farselo scomparire nel culo. A quella vista il nostro ospite improvvisamente sborrò sul tappeto, maledicendosi per il suo scarso controllo, Mi disse di andarle sopra e di chiavarla finchè lei non fosse venuta. Esegui e montai la mia fidanzata furiosamente mentre R. ci guardava con occhi stanchi. Io e lei venimmo insieme in un tripudio di godimento. Quella seconda volta R. non sfiorò mai Selene, rispettoso del nostro accordo.
24
1
6 years ago
romano1967,
47
Last visit: 5 years ago
-
La mia storia di cuckold 1
Sono passati un po di anni da quando la mia storia di cuckold si è conclusa con la separazione dalla donna, mia moglie, con cui ho condiviso circa 24 anni della mia vita.
I fatti che racconto sono rigorosamente veri, percepiti e raccontati dal mio punto di vista, in parte basati anche su quanto lei mi ha raccontato nei momenti in cui non sono stato testimone diretto. La cronologia è molto precisa, perchè fin dai primissimi sviluppi della vicenda ho sempre accuratamente registrato tutto: date, nomi, descrizioni sommarie.
Ho conosciuto Selene (non è il nome vero) nel 1992. Eravamo entrambi giovani ed illibati. Entrambi abbiamo avuto la prima esperienza sessuale completa insieme. Lei alta 1,70, bionda con capelli lunghi mossi, fisico generoso con belle curve, due seni floridi di quarta misura.
Ci siamo fidanzati e per tre anni abbiamo vissuto la nostra storia d'amore come due normalissimi ragazzi innamorati. Il sesso funzionava molto bene, lei era naturalmente portata a divertirsi ed esplorare insieme a me i giochi anche particolari. Con un po' di pazienza abbiamo fatto sesso anale che lei ha presto imparato ad apprezzare moltissimo e che è diventato il nostro prediletto sistema anticoncezionale. L'unico suo limite è sempre stato legato al disgusto per lo sperma ricevuto in bocca. In seguito, come vedremo, ha parzialmente superato questo problema, ma mai completamente.
Nel 1995 la prima crisi di coppia. Una serie di litigate, dovute principalmente alla mia sensazione di mancanza di libertà ed alla gelosia esagerata di lei. Abbiamo superato questo momento trasferendo nel letto il malumore delle litigate, e quindi perdendo parecchio del "rispetto" formale che caratterizzava i nostri amplessi fino a quel momento. Quindi sono iniziate le prime parolacce, che hanno avuto l'effetto di eccitarci fino all'inverosimile. Ho iniziato a darle della puttana e della troia durante le penetrazioni e la sua risposta era esagerata... bastava insultarla per farla arrivare all'orgasmo velocemente. Siamo poi passati ai toys. Il primo lo costruii io in legno ed era terribile, impossibile da usare a causa dell'attrito del materiale. Risolto il problema con mirati acquisti nei sexyshop, lei ha conosciuto la gioia dei vibratori sulla clitoride, in particolare durante le sessioni anali.
Il passo successivo si verificò il giorno in cui, facendo l'amore, le ho prospettato la possibilità di farci guardare da qualcuno durante i rapporti sessuali. Il suo orgasmo devastante ha inaugurato la nostra ossessione di fare l'amore in presenza di un guardone. Prendemmo la decisione di rivolgerci al suo ex-ragazzo, con cui lei era stata diversi anni senza mai riuscire a consumare un rapporto sessuale completo. Un pomeriggio lei gli chiese di uscire, lei e lui da soli, e, con infinito imbarazzo, gli chiese se gli andava di venire in camera da letto con noi per masturbarsi solamente. Fu un fiasco, perchè lui, dopo essersi dimostrato un incapace come amante si dimostrò incapace pure come complice di una coppia, e rifiutò. Io passai l'intera giornata con il cazzo in erezione aspettando l'esito dell'incontro e rimasi molto male quando lei mi riferì.
Rimaneva il problema di trovare una persona. Allora non esisteva Internet e l'unico modo di contattare qualcuno erano le riviste per incontri. Decidemmo di provare nei giardinetti del Pincio, nella nostra Roma, a fare qualche esperienza. Un meraviglioso pomeriggio di maggio lo trascorremmo a spostarci da una panchina appartata all'altra nella speranza di imbatterci nella situazione sperata. Lei indossava una minigonna abbastanza attillata e senza le mutandine. Solo per un paio di minuti capitò un tizio che si mise a guardaci da una trentina di metri, su un vialetto semideserto. Mi sbrigai a denudare le tette di Selene per mostrarle al tizio mentre ci baciavamo. Lei era eccitatissima ma si vergognava e nascondeva il viso dietro al mio baciandomi. Quando ci staccammo, poco dopo, il tipo era scomparso. Tornammo a casa in eccitazione febbrile e andammo in una stradina a fare foto erotiche all'aperto. Su un vialetto deserto lei mi apriva le cosce mostrando l'intimità all'obiettivo della macchina fotografica. Non riusciva a fare a meno di stropicciarsi la clitoride. Eravamo entrambi febbrilmente eccitati dal semplice fatto che uno sconosciuto le aveva potuto guardare le tette. La serata finì con una scopata memorabile.
La settimana dopo escogitammo un sistema per esibirci. Parcheggiammo la macchina in una stradina sterrata solitaria nei pressi di un binario dove passava un trenino regionale. L'idea era di farsi vedere dai passeggeri. Sistemai Selene sul sedile accanto a quello del guidatore, con la portiera aperta. Le avevo scoperto generosamente le tette e la convinsi a spalancare le cosce. Aveva la minigonna e calze nere autoreggenti, senza mutandine. L'obiettivo era quello di mostrare la fica agli sconosciuti passeggeri. Passavano numerosi treni, a circa 30 minuti di intervallo, ma lei veniva presa dal panico, chiudeva lo sportello e diceva che non se la sentiva. Quando vidi l'ennesimo treno che arrivava scesi dalla macchina, le aprii lo sportello, le allargai le cosce e le infilai il cazzo nella passera. Lei urlava dal piacere, quando il treno fu vicino mi tolsi e la lasciai così, aperta agli sguardi altrui. Lei si coprì il viso con le mani ma rimase a cosce spalancate e tette in bella mostra. Il treno passò, e diversi passeggeri affacciati al finestrino poterono gustarsi lo spettacolo. Ci arrivò un fischio di un ragazzo. Quando il treno sparì dietro la curva mi sbrigai a spostare la macchina. Lei stava ad occhi chiusi e ripeteva inebetita dal piacere quanto faceva schifo a comportarsi così. Poi mi prese il cazzo in bocca e succhiò avidamente sditalinandosi. Venimmo insieme in una decina di secondi, e lei si lasciò sburrare in bocca per la primissima volta. Fu una delle pochissime volte che se lo fece fare.
Per diversi sabati il nostro gioco erotico divenne quello di fare shopping in centro. Lei in minigonna, stivali e senza mutandine, passeggiavamo per Via del Corso, e ogni tanto entravamo in un bar, ci dirigevamo alla toilette dove io la sditalinavo qualche minuto trovandola sempre abbondantemente lubrificata.
Eravamo pronti per andare oltre e iniziammo a rispondere agli annunci erotici sui giornaletti porno.
24
1
6 years ago
romano1967,
47
Last visit: 5 years ago
-
Serata di ballo latino
...venni contattato da il lui di coppia ...sapendo che fossi ballerino di latino volle organizzare serata di ballo coinvolgendo la leie così fu .Ci siamo dati appuntamento al locale e dopo po mi avvicinai alla
Lei con la complicità di lui che si era allontanato e lasciai biglietto e mi allontanai. Dopo po si avvicinarono alla. Pista da ballo e invitai la lei ....le mani si stringevano....che scendevano sul suo corpo tonico e ben formato e alla. Fine del ballo le sfiorai la mano allontanandomi. Più tardi si avvicinò lei invitandomi a star con loro e bere qualcosa ....tra sguardi e qualche battuta ...uscimmo fuori verso la loro auto...lei si sedette dietro con me e lui. alla guida....le mani sfioravano il suo corpo ...e quel seno tonico arrivo ad esser baciato su quei bei capezzoli.... mentre la mia mano scendeva in mezzo le gambe .lei era già bagnata mi sfilo i pantaloni e togliendolo fuori rimase a bocca aperta viste le dimensioni e dopo qualche succhiata mi misi sopra di lei e iniziai con foga. ad entrare ed uscire lei gridava lui si fermò e guardandosi si segava ..... dopo esser stata sbattuta perbene lei mi. sposto e lo prese in bocca succhiando forte l’inondai abbondantemente come è il mio solito.... questo fu un. Incontro fantastico che spero ripetere con qualche coppia...
20
0
6 years ago
admin, 75
Last visit: 1 day ago -
Attimo fugace
strano il destino di noi psicoterapeuti.
ascolti per lavoro le vicende sentimentali e sessuali di tanti, coppie o single, sposati o amanti.
naturalmente, con gli anni di esperienza impari a cogliere inequivocabili segnali, e cosi' attimi
fugaci, fuggenti per i piu', diventano sublimi erotici momenti per chi riesce a catturarli.
Matera, pochi giorni fa, gran folla per le manifestazioni del 2019, in pausa dal lavoro decido di far visita all'ipogeo al centro della citta', antica cisterna visitabile in piccoli gruppi.
davanti a me, sulle ripide scalette in metallo, magnifica vista su due supreme chiappe divise dalla
minuscola stringa di un perizoma viola.
il viola e' arrapante, le chiappe appartengono ad una bella bionda con compagno al seguito, che, constatati i miei sguardi interessati di maturo e distinto signore, immediatamente sospinge la compagna presso una nicchia laterale, discosta...... ma non troppo.
l'invito e' chiaro, la guida, un po' piu' in alto illustra storici eventi mentre io sono gia' con la lingua profondamente immersa in una bagnatissima e profumatissima fica bionda naturale, poi, molto servizievole, e' lo stesso compagno che mi prende il cazzo in mano e lo deposita in una accogliente bocca aperta per un pompino breve quanto intenso, la bionda ingoia fino all'ultima goccia e poi, sorpresona, e' lui a ripulirmi la cappella con una bella leccata tipo cono gelato. somma goduria!!
non ci siamo scambiati ne' cellulare ne' recapiti...gli attimi fuggenti sono indimenticabili finche' restano irripetibili.
Al prossimo. se vi va.
Alfio
17
0
6 years ago
admin, 75
Last visit: 1 day ago -
Prestami tua moglie
Mi chiamo Luigi, ho cinquantotto anni e sono sposato che Livia che ne ha undici meno di me. Sono alto uno e settanta, in sovrappeso e ho un bel principio di calvizie. Non sono certo un adone, ma ho una certa simpatia, sono dolce e affettuoso, non troppo dotato sessualmente. Accontento quasi sempre mia moglie facendola godere prima con mani e bocca, poi con una penetrazione che la porta ad un ennesimo piacere solo quando sta sopra di me. Livia è una bella donna nel fiore degli anni. Alta uno e ottanta, mora, seno tondo e florido una quarta piena che sfida la legge di gravità, ventre piatto, non ha mai partorito, io sono sterile, culo tondo e sodo che sormonta delle gambe lunghe e ben tornite, bocca ampia e labbra carnose molto sensuali. Quando ci siamo conosciuti lei veniva da una brutta storia con tizio manesco e violento e l’ha fatta innamorare la mia dolcezza e la serenità che le ho trasmesso. A letto è un vero portento. Brava con la bocca, fa delle pompe fantastiche, scopa con molta passione e lo prende in culo con estrema disinvoltura. Ama vestire bene, con eleganza e ama anche essere molto sexy, indossare le autoreggenti e i tacchi vertiginosi, tutte cose che il precedente compagno le imponeva con la forza e che lei adesso fa per me per puro piacere. Lavora come impiegata alle Poste e ha sempre mezza giornata libera. Io invece lavoro presso una ditta di contabilità aziendale. Nel mio settore siamo in tre più il nostro capo che si chiama Carlo, un bel maschio che non è sposato, ma che riscuote molte successo con le donne e che è un porco rinomato che si scopa anche la giovane segretaria che hanno assunto da poco, una troietta appena sposata. Lavoro in questo settore da sei anni e fino ad un mese fa non era mai successo che Livia venisse nel mio ufficio. Una mattina mi sono accorto che la mia auto aveva la revisione scaduta da almeno venti giorni. Ho chiamato un amico meccanico e l’ho pregato di provvedere a metterla in regola. Lui ha acconsentito, ma quando ho lascito il veicolo presso la sua officina mi ha detto che sarebbe stata pronta nel pomeriggio e allora ho pregato Livia di passare a prenderla poi che l’officina è a pochi passi dal suo luogo di lavoro e di riportarla presso il parcheggio del mio ufficio cosa che lei ha fatto. Mentre mi stava consegnando le chiavi, è uscito Carlo dal suo ufficio e quando l’ha vista ha fatto un gesto molto compiaciuto e si è avvicinato a noi. Ho fatto le presentazioni, e ho spiegato il motivo della sua presenza. Livia ha sorriso amabilmente e poi se ne andata mentre Carlo le guardava attentamente il sedere.
“Complimenti Luigi, hai una bella mogliettina.”
Detto questo è tornato al suo lavoro, mentre io mi sono sentito uno strano effetto dentro di me, un misto di gelosia e piacere nel constatare che Livia come sempre riscuote molto successo fra i maschi che ne ammirano lo splendido corpo. Mi sono ritrovato stranamente con una violenta erezione. La sera nel nostro letto ho scopato con impeto e passione mia moglie la quale si è stupita di tanto ardore, e quando mi ha chiesto cosa mi avesse eccitato così tanto, le ho detto che era stato il modo di con cui Carlo le aveva osservato il culo, il suo commento e la chiara voglia di scoparla che era ben visibile sul suo volto. Ho chiesto poi a Livia quale fosse la sua impressione su di lui, e lei, dopo un momento di riflessione, mi ha dato un bacio e con un certo distacco ha commentato che era un bel maschio. Ho riflettuto un poco sul suo commento, e mi sono sentito crescere di nuovo la gelosia e il cazzo. Mi sono eccitato di nuovo pensando a loro due che scopano, e la cosa mi fa impazzire perche non mi era mai successo. Certo altre volte ho visto il desiderio nella faccia di altri maschi che guardavano Livia, ma non mi ero mai eccitato, mentre il pensiero di lei scopata da quel porco che si dice sia anche molto dotato mi sconvolge. Passano alcuni giorni e un lunedì mattina Carlo mi convoca nel suo ufficio.
“Caro Luigi, avrei una cortesia da chiederti, ma non vorrei che tu mi fraintendessi, poi che si tratta di una cosa molto delicata vorrei spiegarti con calma la mia esigenza. Nel prossimo fine settimana devo andare al sud al matrimonio di mia nipote, e poi che mia sorella quando ero ragazzo una volta mi ha visto insieme ad un amico che mi succhiava il cazzo, lei crede che io sia gay. Aggiungi il fatto che ho quaranta tre anni e non sono sposato e il quadro è completo, allora mi chiedevo se tu mi puoi prestare tua moglie per fare presenza a questo matrimonio. Ho visto che è una bella donna, che ha una certa classe e che sono sicuro mi farà fare bella figura. Avevo anche pensato ad una escort, ma mia sorella l’avrebbe capito subito e mi sarei sputtanato da solo. Ovvio sarebbe solo scena, niente più. Sono disposto a pagare tutte le spese che questo evento le comporterebbe, e ti assicuro che la cosa resterebbe solo fra di noi.”
Lo guardo stupito mentre cerco di realizzare quello che mi sta chiedendo. Sento crescere una potente erezione che non sono capace di mascherare e che viene notata anche da lui che finge indifferenza.
“Devo chiedere a mia moglie se è disposta, vieni questa sera casa nostra a cena e ne parliamo.”
Lui fa un bel sorriso e poi allarga le braccia.
“Ma quale cena a casa tua! Livia dovrebbe passare tutto il pomeriggio ad impazzire a preparare, andiamo al ristorante che offro io e non si discute.”
Torno nel mio ufficio eccitato e sconvolto da una simile eventualità. Chiamo Livia che quando le racconto la cosa per un attimo mi chiede se sto scherzando, poi quando le assicuro che è tutto vero resta un momento in silenzio, poi mi dice che ne parleremo a cena. Per tutta il resto della giornata sono distratto da questi pensieri e alla fine mi sono segato in bagno al solo pensiero di loro due insieme. Si, mi eccita tantissimo il fatto che lui la terrà fra le braccia. Mi rendo conto che l’idea di essere cornuto mi sconvolge! Mi eccita e spero che Livia non crei ostacoli alla realizzazione di questo progetto. Quando rientro a casa la trovo che ha gia fatto la doccia e si sta preparando per uscire con noi. Mi faccio una doccia veloce e mentre mi vesto vedo lei che indossa delle autoreggenti nere velatissime, una mini di pelle nera e camicetta bianca quasi trasparente che fa notare l’intimo nero indossa sotto, completa il tutto con stivaletti tacco dodici e rossetto che fa risaltare la sue splendide labbra. Osservo che lei ha una certa aria compiaciuta nel guardarsi allo specchio. Al ristorante è tutto un continuo di complimenti da parte di Carlo che la mette al centro di tutte le sue attenzioni. Lei sembra gradire e lui le spiega nel dettaglio quale sarà il suo ruolo mentre io osservo in silenzio e sono dentro di me compiaciuto del fatto che mia moglie decida di accettare. Quando ci salutiamo lui le chiede in numero di telefono per poterla contattare in settimana per fare gli acquisti necessari per il viaggio e la cerimonia. Livia è molto entusiasta all’idea che potrà fare shoppig a volontà e a letto mi sembra molto calda, mentre io sono troppo eccitato e vengo quasi subito lasciandola con una notevole voglia di cazzo. Il mercoledì successivo escono insieme nel pomeriggio, e lui le compera tante cose carine e intriganti compreso due completi intimi molto belli. La sera mi chiama dicendo che lui l’ha invitata a cena e rientrerà tardi. Resto sveglio a pensare loro insieme e mi faccio due seghe tremende e vengo tantissimo. Quando torna fingo di dormire, poi quando lei si addormenta vado in bagno e cerco fra la biancheria sporca i suoi slip e li trovo sporchi, intrisi di seme maschile e per la prima volta mi rendo conto che lei mi ha fatto cornuto e da bravo cornuto mi tornano in mente le altre volte in cui lei è uscita a cena con le colleghe, e al rientro non ho mai guardato la biancheria, ma sono sicuro che non deve essere la prima volta che mi cornifica. Il giorno successivo di prima mattina, Carlo mi convoca nel suo ufficio e parliamo di lavoro, poi mi comunica quali saranno le mie mansioni nei prossimi giorni.
“Poi che dobbiamo fare tanta strada con Livia abbiamo deciso che partiremo questo pomeriggio, e saremo di ritorno lunedì in serata quindi vorrei che ti occupassi tu di tutto il lavoro, mi fido di te. Per quanto riguarda Livia dovresti astenerti da qualsiasi contatto, non vorrei che rovinassi la mia copertura, tanto se vi saranno problemi ti chiamerà lei, spero che non avrai obbiezioni e mi raccomando fai molta attenzione con quei ordini che partono il sabato.”
Detto questo mi ha congedato e io sono rimasto per qualche minuto seduto alla mia scrivania cercando di riprendermi dalla forte emozione provata nel sentire che per minimo quattro notti loro sarebbero stati insieme, al solo pensiero quasi venivo senza toccarmi. Chiamo mia moglie e la sento molto euforica. Mi racconta che la sera precedente con Carlo ha passato momenti indimenticabili, e che al rientro mi racconterà tutto quello che faranno insieme. Mi sento cornuto come nessun altro al mondo. Non riesco a calmarmi e devo andare in bagno per segarmi e sborro copiosamente al solo pensiero di loro insieme. Dentro di me mi domando come ho fatto a non provare una simile emozione nel sentirmi cornuto e alla fino mi rendo conto che lei probabilmente mi ha sempre cornificato, ma che io non accorgendomi di questo non ho mai pensato a quanto poteva eccitarmi, mentre adesso che mi rendo conto che Carlo la scoperà a morte la cosa mi eccita e mi sconvolge tantissimo. Rientro e trovo casa vuota. Per tutti i giorni della loro vacanza li penso sempre a scopare e mi sego come un pazzo immaginando come lei gode fra le sue braccia. Torna il lunedì sera e io li vedo che si salutano e si baciano in bocca davanti a casa nostra incuranti di chi li poteva vedere. Quando entra in casa è euforica, allegra e mi da una carezza e un bacio sulla guancia. A letto le chiedo di raccontarmi la vacanza.
“Appena siamo partiti mi ha subito messo una mano fra le cosce, ero già un lago. Ti devo confessare che da tempo impazzisco per i maschi autoritari. Certo quando ti ho conosciuto venivo da una storia con un maschio violento e la tua dolcezza mi ha fatto innamorare, ma col tempo sentirmi dominata da un maschio possente e virile e molto autoritario mi ha sconvolto e adesso non ne posso fare senza. Mi piace essere dominata e scopata con irruenza cosa che Carlo sa fare benissimo. Non siamo andati a nessun matrimonio, era solo la scusa per potermi scopare liberamente per alcuni giorni. Ci siamo diretti verso un resort dove lui aveva già prenotato una bella suite e li mi ha montato come una vacca facendomi godere come tu non sei mai riuscito a fare. Capisco che per te deve essere difficile da accettare, è per questo che non ti ho mai fatto capire che scopavo anche prima di conoscere Carlo, ma ho visto che ti sei eccitato al pensiero di avere le corna e allora mi sono lasciata andare con lui che ha un cazzo fuori dal comune, una vera trave che mi ha sfondato in ogni buco e da adesso non voglio fare altro che assecondarlo e di essere la sua troia e se tu farai il bravo ti faccio leccare la sua sborra che cola dai miei buchi e a sentire quanto ti sei eccitato direi che la cosa ti piace tantissimo.”
Effettivamente per tutto il tempo che lei mi ha raccontato come sono andate le cosa ero in uno stato di pura eccitazione che non avevo mai provato. Ho accettato il fatto di avere una moglie vacca e troia che mi ha cornificato in tutti questi anni e che non me ne ero mai reso conto. Il giorno seguente in ufficio Carlo mi ha dato le ultime direttive su come devo comportarmi con mia moglie.
“Capirai che uno come te non sarà mia in grado di soddisfare una femmina calda e porca come Livia. Ti rendi conto che ti faccio un vero piacere se la scopo io e tu sei d’accordo e non ci poni limiti. Dal canto tuo invece di limiti ne devi avere e li devi rispettare. Inutile che ti dica che da oggi non la puoi più scopare. Non voglie che lei debba subire il fastidio del tuo cazzetto, e poi che piacere le daresti in confronto ai oltre venti centimetri che le pianto dentro io. Invece se sarai molto rispettoso e discreto non escludo che ti possa far assistere alla monta di Livia quando vengo a casa tua.”
Ho accettato tutto senza battere ciglio. Ero così contento ed eccitato che mi sarei segato davanti a lui. Da allora abitualmente lui viene a casa per scopare Livia e spesso quando li vedo entrare in casa abbracciati come due innamorati ho una violenta erezione che non sfugge a loro che ridono divertiti.
“Carlo guarda il cornuto si è eccitato di nuovo. Chissà quante seghe si è fatto pensando a come tu mi scopi divinamente.”
Lui mi guarda con scherno e ride divertito.
“Va bene cornutello, questa sera abbiamo deciso che vogliamo essere ripresi e fotografati mentre scopiamo e quindi da oggi ti nomino nostro fotografo ufficiale, se fai un bel lavoro poi ti do un premio.”
Mi sento dentro un piacere immenso nell’essere umiliato da un maschio cosi autoritario. Li guardo con ammirazione, e assecondo ogni loro desiderio. Mi sconvolge vederlo mentre monta Livia che gode come non mai e questo mi rende molto felice. Dopo averli accontentati come fotografo ho ottenuto il premio di leccare sia Livia riempita da lui che il suo meraviglio cazzo che l’ha fatta godere. Adesso che finalmente sono cornuto e contento la mia vita ha assunto una nuova dimensione che mi soddisfa molto.
31
3
6 years ago
admin, 75
Last visit: 1 day ago -
La prima volta
Questo è un racconto di vita vissuta reale in tutto.Siamo una coppia lei Angela io Antonio che da diversi anni frequenta questo ambiente scambista incontriamo coppie e singoli oltre che avventure capitate casualmente o tramite siti appositi andiamo anche in club prive. Una sera Angela mi chiede di contattare qualcuno x il sabato successivo che aveva voglia di divertirsi un po, cosi mi metto alla ricerca su un sito e scelgo un singolo che dalle foto e annuncio ritenevo idoneo,la chiamo vede il profilo legge guarda le foto e mi chiede di contattarlo e parlarci,mando un messaggio e mi risponde subito, si chiama Marco ha 38 anni single depilato e bisex ma non ospita ne parliamo di come possiamo fare x incontrarsi e assieme decidiamo, senza dire niente a lei, di incontrarci direttamente in un club prive lui mi dice anche che ama mettersi intimo femminile in queste occasioni ci accordiamo anche come riconoscerci e dove ci troveremo nel locale.Ad Angela dico che purtroppo non se ne fa niente che non ospita e che comunque andiamo sabato in prive. Il sabato ci prepariamo di tutto punto dico a lei come vestirsi e andiamo al locale come sempre affollato con tanta gente saluti e abbracci poi alle 23.00,come concordato con Marco andiamo nella saletta buia e ci sediamo sulle poltroni dopo circa 10 minuti sulla soglia della stanza appare un ragazzo vestito di nero capelli rasati e con un segnale visibile sulla maglietta riconosco subito che è Marco si avvicina a noi e sii abbassa tra le cosce scoperte di Angela e inizia a baciarle accarezzarle a leccarle sempre più su, lei inizia ad eccitarsi e per agevolarlo scende sulla poltrona sino ad offrigli la fica da leccare e baciare a lei piace tanto farsi leccare la fica,Marco si impegna molto piace anche a lui io eccitatissimo metto il cazzo fuori dai pantaloni e lei subito lo prende in mano si fa leccare ala fica e ha il mio cazzo in mano ad un tratto sento un’ altra mano che afferra il mio cazzo durissimo e assieme le due mani mi accarezzano e segano poi sento una bocca che me lo succhia e lo lecca ma non è Angela è Marco che succhia avidamente poi tira fuori il suo e lo da in bocca ad Angela che con piacere lo spompina per bene le piace la situazione e mi dice.:
ANDIAMO IN CAMERA SU CHE CON QUESTO CI DIVERTIAMO
cosi dico a Marco di seguirci in camera ci aggiustiamo un po e saliamo, arrivati in camera ci presentiamo e subito ci spogliamo Marco tolti i pantaloni esce con calze autoreggenti nere e un perizoma rosso fuoco era divino si gira su se stesso x farsi ammirare Angela rimane colpita e lo abbraccia lo bacia accarezza quel culo bellissimo lo spinge sul letto gli sposta il perizoma ingoia il suo cazzo durissimo delirando - BELLO CAZZONE COME MI HAI LECCATO BENE MI HAI FATTO IMPAZZIRE SON VENUTA 2 VOLTE SEI BRAVISSIMO UMMMMM - e giù leccate e ingoiate al cazzo mi avvicino anch’io a lei x baciale il volto e guidarla con la testa sul cazzo ma lei improvvisamente mi afferra la testa e mi spinge con la bocca sol cazzo- DAI SUCCHIAMOLO ASSIEME CHE CI DIVERTIAMO - cosi iniziamo a slinquare e succhiare lei le palle io l asta ci alterniamo e anche assieme, imprigionando il cazzo tra le nostre labbra avide.lei poi fa mettere il preservativo e sale su quel cazzo e chiava divinamente. A quella vista eccitatissimo mi fiondo tra le loro cosce e lecco culo fica palle porzione di cazzo che esce dalla fica,è stato un susseguirsi di emozioni molto forti poi si sono voltati lei sotto lui sopra e vedere il culo di lui cosi bello me venuta voglia di giocarci lo baciato leccato e col cazzo strofinavo le chiappe sode sbattendo sopra facendoci sentire la durezza del mio cazzo,una vera goduria.
poi un po stanchi ci siamo distesi sul lettone tutti e tre coccolandoci e accarezzandoci sempre eccitati quando lei dice a lui -TI PIACEREBBE METTERLO NEL CULO AL MIO AMORE -Marco -SI CERTO HA UN BEL CULO -io-ANGELA NON LO MAI FATTO CHE DICI HO GIOCATO PERCHE A TE PIACE VEDERE 2 MASCHI CHE GIOCANO TRA LORO MA QUESTO NO - lei - DAI CHE FA c è SEMPRE UNA PRIMA VOLTA E POI MI PIACEREBBE VEDERE COME PRENDI IL CAZZO NEL CULO DAI ACCONTENTAMI - venendomi vicino baciandomi e accarezzandomi mi gira e inizia a leccarmi il culo Marco si avvicina anche lui e mi accarezza e tiene in allenamento il suo cazzo mette un preservativo lei mi mette a pecora sul letto e guida il cazzo di Marco al mio buchino vergine e inizia a spingere una due tre volte e mi sento aprire si fermano poi ricominciano a spingere sino a quando lo sento dentro un po di dolore ma poi lo sento tutto lei guarda la scena e si masturba forte gridando e godendo molto anch’io inizio a godere non pensavo che fosse cosi bello anche se quando inculavo lei la vedovo che godeva ma sentirlo in prima persona è tutt’altra cosa è bellissimo alla fine prima di venire lo ha estratto e ha chiavato lei che ancora godeva è stato un incontro bellissimo. Usciti dal locale lei mi ha detto che vorrebbe rincontrarlo magari a casa nostra con più tranquillità ma da allora non ci siamo più visti con Marco,Angela ci spera sempre chissà che lui non legga e magari si fa vivo.
23
2
6 years ago
coppiaberte,
55/55
Last visit: 3 years ago
-
La nuova estetista
Mi chiamo Monica, ho trenta cinque anni e sono sposata con Antonio che tutti chiamano Tony. Sono alta uno e settanta, capelli e occhi scuri, seno una quarta abbondante, e nell’insieme il mio è un fisico nella media ne grasso ne magro, direi con le curve al posto giusto. Tony, è un bel ragazzo, alto poco più di me fisico robusto ma non grasso, occhi scuri mani grandi, ha fra le gambe un bel sesso di tutto riguardo. Stiamo insieme da sette anni, cinque da sposati e due da fidanzati. Quando l’ho conosciuto io venivo da tre storie finite e qualche scopata senza importanza. La prima era stata con un bel ragazzo molto dotato che mi ha sverginato. Mi piaceva molto, ma era anche tanto ansioso e quando mi scopava durava pochissimo, con lui ho rischiato di restare incinta almeno tre volte. La sua insicurezza derivava da una madre troppo ossessiva. L’ho lasciato per non dovermi scontrare sempre con lei. Il secondo era carino e simpatico, mi scopava bene e durava anche molto, aveva la fissa per il mio culo e dopo un mese che stavamo insieme mi ha sverginato dietro. Ha fatto un buon lavoro, tanto che la prima volta non ho sentito dolore, ma solo piacere. Era bravo, ma terribilmente geloso. Era sempre un continuo chiedere del ragazzo che mi aveva sverginato, se era più bravo, se lo aveva più grosso e cosi via. Alla fine l’ho mollato per non sentire più le sue paranoie. Il terzo era perfetto. Mi scopava bene con calma, non era geloso e lavorava qui da noi provenendo da un’altra città. Il sabato tornava al suo paese perche aveva un madre malata che non poteva restare più di una settimana senza vederlo. Ho chiesto di andare con lui per conoscerla ma lui niente inventava sempre scuse. Così un sabato l’ho seguito e ho scoperto che la madre malata era invece una moglie ed un figlio. Delusa mi son dedicata al mio lavoro di estetista. Sono passati due anni durante i quali ho avuto solo sporadiche scopate senza nessun coinvolgimento sentimentale, non ne volevo, desideravo solo sesso. Ero dipendente di uno studio di estetista, con altre tre ragazze, un giorno si è verificato un guasto che ha richiesto la presenza di un elettricista e in quella occasione ho conosciuto Tony. La sera mi ha aspettato all’uscita e abbiamo incominciato parlare di noi e delle nostre passate esperienze. Lui aveva avuto due storie molto serie. Una con una bella ragazza che lo amava alla follia, lo scopava divinamente ma era tanto ricca che i suoi genitori non volevano che la figlia sposasse un semplice elettricista. Così, è stato costretto a lasciarla. La seconda era dolce e carina, una ragazza simpatica e disponibile, ma a letto era una frana incredibile. Ferma e passiva si lasciava scopare solo alla missionaria, immobile e passiva. Scopare una bambola di gomma avrebbe dato più emozioni. Dopo che siamo messi insieme lui mi ha spinto ad aprire un studio da estetista tutto mio, e devo dire che ha avuto ragione. All’inizio era solo un piccolo locale dove avevo poche cose e ricevevo solo clienti con pochi appuntamenti, ma poi, visto il buon andamento del lavoro, mi ha invogliata a trasferirmi presso una nuova zona industriale, dove ci sono molti centri commerciali, e diversi uffici amministrativi. La sua lungimiranza ha di fatto aumentato il mio lavoro e la qualità dei miei clienti. Né ho di tutte le specie maschili e femminili. Di quelli maschili il più incredibile è Augusto, un bel cinquantenne che spende una fortuna per curare la sua immagine. Ma la cosa che lo distingue è che vuole essere depilato interamente due volte al mese usando il rasoio. Lo devo rasare per tutto il corpo. Ha un bel corpo, tonico e ben curato, ma la cosa che mi fa bollire il sangue è la sua dotazione, ha un cazzo che è un vero monumento ai cazzi! lungo oltre i venti, e grosso, davvero molto grosso con le vene che quando si gonfiano lo fanno sembrare ancora più grosso. All’inizio mi scocciava un poco doverlo rasare tenendo in mano quel palo che si gonfiava fino ad esser perfettamente eretto. Lui cercava di rimanere sempre indifferente, mi pagava bene per questo servizio e io non ho mai osato andare oltre. Col temo però mi sono sempre più appassionata alla sua erezione. Lui ha notato che il mio abbigliamento da lavoro era solo composto da un bel camice bianco e sotto solo un perizoma e un reggiseno con calze autoreggenti dello stesso colore. Ho visto che indugiava spesso nella mia abbondante scollatura in particolare quando gli facevo la pulizia del viso. Un giorno non ho resistito, quando gli ho fatto la depilazione del suo meraviglio cazzone l’ho impugnato e ho cominciato a segarlo lentamente con la scusa di verificare se vi erano altri peli. Lui ha allungato una mano e l’ha messa fra le mie cosce che si sono divaricate per riceverlo meglio. Ero un lago. Mi ha incominciato a masturbare lentamente piantandomi due dita dentro e io mi sono allungata su di lui e ho cercato di prendere in bocca quell’arnese stupendo. Ho appena imboccato la cappella e poco più. Ero in estasi. Mi godevo quel palo e lui mi sconvolgeva la fregna con le sue dita che mi scavavano fin dentro l’anima. Ho goduto, ma solo un gemito strozzato è uscito dalla mia bocca piena di lui.
…sssiiuummmhhmmumummm…s.sii…..mmmmmmmmmmmmmmmm.......
Ho tremato e lui mi ha sorretto perche le gambe mi stavano cedendo. Si è seduto sul lettino e io ho continuato a succhiarlo. Mi ha messo una mano dietro il capo e mi ha imposto il ritmo della pompa. Me lo infilava sempre più in gola. Mi sono girata un attimo e ho azionato il comando del lettino facendolo abbassare. Quando ha capito le mie intenzioni mi ha tolto il cazzo dalla bocca e mi ha messo in ginocchio sul letto e si è posizionato dietro di me. Ho sentito la sua cappella scorre lungo il taglio delle mia fica fradicia di umori e poi lentamente mi ha penetrato con calma afferrandomi per i fianchi. L’ho sentito scivolare dentro. Era enorme mi dilatava e mi è quasi sembrato che mi sverginasse di nuovo. Quando la cappella ha battuto il fondo ho goduto all’istante.
…ssii…vengooo!!..ssi venggooooo!!! …sssiiiii….VENGGOOOOOOooooooo......
Ho incominciato a tremare scossa da un brivido incontrollato che ha percorso tutto il mio corpo. Ho allungato una mano dietro e mi sono resa conto che non ero riuscita ad averlo tutto dentro, ne mancava ancora un poco, lui intanto ha cominciato a pomparmi con più determinazione infilando sempre più in profondità il suo meraviglioso arnese. Quando il suo corpo ha aderito al mio ero gia al terzo orgasmo. Mi ha scopato con molta determinazione, mi pompava divinamente e con tanto piacere.
…mmmmmm.huum…sii che meraviglia!!!!..ssi ti sfondoooo!!! era tempo che lo volevo fare…ssisiii…. sei molto stretta, ma io ti apro a dovere…..ssi…. godi vacca che ti sfondo tutta!!!!!.......
Mi ha scopato per un tempo indefinito durante il quale ho goduto senza ritegno, poi lui ha cambiato posizione sul lettino. Si è disteso supino e mi ha messo su di lui. Impalata su quella trave mi è sembrato di sentirlo in gola. Ho danzato su di lui che mi sfondava come mai prima d’ora. Ho goduto e urlato il mio piacere mentre lui torturava i miei seni.
…ssii…goddoooo!!..venggoooo!!daiiii…mi sfonddiiiiiii……venGGGOOOoooo!!!!!!....
Era sconvolgente la sua resistenza. Mi ha letteralmente spanato la fica e ancora non era vicino a godere. Sfinita mi sono adagiata su di lui. Lui mi ha rigirato e dopo avermi messo a pecora mi ha inculato. L’ho sentito entrare nel culo con decisione. Mi ha dilatato l’ano con quel cazzo che mi sembrava ancora più grosso. Ho goduto ancora e l’ho incredibilmente incitato a sfondarmi di più il culo.
….ssiii…daiiiii…mi fai..morireee…spaccami il culoooooo….sssssii................. sei ..............meravigliosoooooo…….ancoraaaaaaaaaa............
Dopo avermi scopato a lungo, improvvisamente si è sfilato e posto di lato mi ha piantato la cappella in bocca. Un attimo dopo un fiume in piena di sborra cremosa e densa mi ha gonfiato le guance. Ero sommersa e ho fatto la sola cosa possibile ingoiare.
….sssiiii…bevviiii…daiii che ti inondo la golaaa…bevii…. troia!!!!!...tutta in golaa……
Era una quantità incredibile che sgorgava senza fine dalle sue palle enormi. Ho bevuto e ingoiato tutto senza perdere una sola goccia. Poi lui soddisfatto si è rivestito. Ha aperto il portafoglio e oltre ai soldi che mi doveva per il trattamento ha aggiunto altri cento euro.
“Sei stata fantastica te li sei meritati tutti.”
Fortunatamente era l’ultimo cliente. Mi sono rivestita me ne sono tornata a casa che era vuota, Tony era a calcetto con i suoi amici e quando è tornato era stanco e non ha voluto scopare. Oltre ad Augusto c’è anche un altro cliente un po strano. Un signore sulla quarantina che quando viene da me gli piace mentre gli faccio la pulizia del viso toccarmi il seno con una mano e con l’altra si sega velocemente e quando è quasi all’apice del piacere mette un dito dentro la mia fica bagnata e fradicia e poi viene e alla fine si lecca il dito che ha messo dentro di me. Fra le clienti invece quella che più si comporta in modo anomalo è la signora Flavia. Alta bella ha cinquanta anni, ma un fisico di una trentenne. Cura moltissimo il suo aspetto in ogni dettaglio. Ha un seno così tonico che sembra rifatto invece è tutto naturale. A lei piace molto quando le faccio la depilazione essere accarezzata in mezzo alle gambe. Lentamente si eccita e poi alla fine mi mette la mano sotto il grembiule e infila le dita dentro la mia fica che è gia pronta a riceverla. Gode e mi fa godere e quando il nostro piace è al culmine ci scambiamo un bacio appassionato che soffoca i gemiti che escono dalle nostre labbra.
…sssuiiuumhuummmm…ssuhuummmmm….
Mi rendo conto che è un fare un po da puttana, ma mi lasciano laute mance e poi mi eccito sempre così tanto che spesso quando entro in casa e trovo Tony lo scopo immediatamente. A lui questo gioco lo eccita molto. Spesso a letto gli piace fantasticare di me con i miei clienti, e anche se lui non lo sa, spesso gli racconto di Augusto e del suo cazzo che mi slabbra la fregna questo lo eccita molto, come l’idea di me con un’altra donna. Per lui sono solo fantasie, e non sa che per me sono fatti realmente avvenuti, ma è contento così e io non mi lamento del fatto che si eccita e poi mi scopa a morte. Tutto questo aumento di lavoro extra mi hanno costretto a cercare una valida assistente. Ho mandato ad una agenzia interinale la richiesta di alcuni nominativi per fare delle selezioni. Ne ho ricevuto le proposte di sei candidate. Per motivi di tempo ho specificato che i colloqui sarebbero avvenuti a casa mia. Le prime quattro non hanno nemmeno voluto accettare di venire a casa mia per paura che era una truffa, la quinta era una persona sudicia e trasandata che non mi ha fatto per niente piacere conoscere, poi ho chiamato la sesta il sabato mattina specificando che il mio ultimo appuntamento della giornata era alle diciannove e che fra tutto non sarei stata a casa prima delle venti. La sua risposta è stata semplice e chiara.
“Ho la giornata libera, abito poco distante da lei e mi va bene anche alle venti a casa sua se non è un problema vengo accompagnata da mio marito.”
Non ho avuto nessuna difficoltà ad accettare che vi fosse anche suo marito e quindi mi sono messa al lavoro. Alle quindici mi chiama la cliente delle diciannove e mi prega di spostare l’appuntamento alla prossima settimana perche ha un impegno imprevisto. Allora consulto la mia agenda e vedo che il mio ultimo appuntamento della giornata sarà alle diciotto e venti, quindi richiamo la mia candidata e le comunico che se vuole ci possiamo vedere alle diciannove e trenta. Lei accetta con entusiasmo. Finisco di lavorare e vado a casa che sono le diciannove. Una rapida doccia e a quel punto mi vesto per uscire come facciamo tutti sabati quando io e Tony, andiamo a mangiare una pizza, tanto il colloquio dovrebbe durare pochi minuti. Per l’occasione indosso un abito elasticizzato nero che lascia scoperte le mie spalle, sotto un velatissimo reggiseno e un perizoma al quanto striminzito, calze autoreggenti velate nere e scarpe tacco dodici. Curo le unghie applicando uno smalto rosso fuoco dello stesso colore del rossetto che ho sulle labbra. Alle diciannove e trenta precise suonano alla porta, apre Tony e io sono al suo fianco. Davanti a noi ci si presenta una giovane coppia. Lei Silvia, alta come me, bionda con capelli alle spalle, sguardo molto da sbarazzina e ben truccata, con mani curatissime. Indossa una mini che le arriva a metà coscia, sopra una giacca abbottonata con un solo bottone dietro cui si cela un velato reggiseno. Calze velate sicuramente autoreggenti e scarpe nere con tacco minimo quindici. Lui Luca, un bel esemplare di maschio, non palestrato ma dal fisico curato, alto come Tony, indossa una giacca con sotto un maglioncino dolce vita, pantaloni scuri. Ha l’aria simpatica e divertente che ti conquista subito. Dopo un momento in cui i miei occhi restano incollati a quelli di Silvia, è Tony che rompe il silenzio e ci invita ad accomodarci tutti in salotto. Mentre noi donne ci mettiamo comode lui e Luca vanno in cucina per preparare un aperitivo con degli stuzzichini. Silvia si siede davanti a me e accavalla lentamente le gambe e mette in evidenza delle cosce veramente belle. I nostri sguardi continuano ad esplorare il corpo dell’altra. Per un lungo istante nessuna delle due parla ma ci guardiamo con occhi vogliosi. Non capisco cosa mi sia preso, ma trovarmi davanti una bella ragazza così, dopo una settimana che non scopo per via del ciclo mi sta eccitando oltre misura. Lei sembra nella mia stessa condizione, e alla fine mi decido a dialogare con lei. La mia voce fatica un poco ad uscire dalla bocca, ma le spiego le mie condizioni mentre lei mi segue e non perde una parola di quella che dico. A grandi linee mi racconta che ha lavorato in uno studio da estetista per quattro anni, ne ha ventisei, ma da qualche tempo la padrona ha un comportamento strano, da quando ha ammesso un nuovo socio le cose sono cambiate e lei non vuole poi lavorare in un ambiente in cui non si sente a suo agio. Accetta le mie condizioni, e a quel punto arrivano i nostri uomini con dei calici di prosecco e degli stuzzichini. I due ragazzi sembrano a loro agio, ridono divertiti mentre io e lei siamo ancora fissarci cercando di capire fino a che punto il desiderio reciproco potrebbe spingersi. Tony fa una proposta che lascia tutti stupiti.
“Noi questa sera eravamo intenzionati ad andare a mangiare una pizza, che ne dite di ordinarla e mangiala qui con voi? il frigo è pieno di birre fresche.”
Loro si danno uno sguardo d’intesa e poi annuiscono favorevolmente, lei si gira verso di me e i suoi occhi sembrano cercare il mio consenso. Abitiamo all’ultimo piano di una palazzina ed abbiamo un bel terrazzo da cui si gode una bella vista sulla città, la prendo per mano e mi dirigo fuori dove intendo apparecchiare mentre i ragazzi ordinano le pizze, Tony chiede a Silvia come la vuole. Lei mi guarda e poi sorride divertita.
“La voglio al salame piccante!”
Usciamo fuori e ci mettiamo appoggiate alla balaustra mentre i ragazzi iniziano a preparare la tavola. Lei mi tiene vicino, i nostri occhi sembrano mai sazi di esplorare il nostro corpo. Arrivano i nostri uomini ci abbracciano da dietro e ci baciano sul collo.
“Un magnifico spettacolo la città da qui vero?”
Tutti annuiscono e restiamo un momento in silenzio gustando ognuno il momento che stiamo vivendo. Passiamo diversi minuti a parlare del lavoro che lei dovrà svolgere con me, i ragazzi ridono e si sentono complici, mentre io e lei ci sentiamo sempre più in sintonia. Sento il desiderio delle sue labbra ma voglio aspettare per gustare ancora di più questo momento. Il suono del campanello ci riporta alla realtà, i ragazzi portano sul tavolo le pizze incominciamo, a mangiare fra uno scherzo e un doppio senso. La guardo e vedo un filamento di mozzarella che dalla bocca scende giù dal mento. Lo afferro e lo porto alla mia bocca, ci guardiamo e seguendo il filo ci ritroviamo unite in un bacio saffico che lascia i nostri mariti stupiti ed entusiasti. Dopo di che noi due sembriamo sazie di pizza e vogliose di altro. Di colpo non ho più fame mi alzo da tavola e lei fa la stessa cosa. La prendo per mano e lei mi segue in camera mia. In un attimo siamo nude e distese sul letto avvinghiate in un 69 da urlo! Mi lecca in maniera stupenda, adoro essere leccata, e in breve raggiungo il mio primo orgasmo che grido mentre vedo Tony che si sta spogliando.
…sssiisii….venggoooooo…non ti fermareeeee….
Siamo distese di lato e all’improvviso sento delle mani che mi aprono le natiche e subito dopo una lingua si insinua lungo il solco. Riesco a vedere che si tratta di Luca, godo e lecco assecondando la lingua di Silvia che mi sta portando in paradiso. Poi lei si stacca da me si gira e si trova il cazzo di mio marito davanti alla bocca che lo accoglie senza esitare. Li guardo per un attimo e poi mi giro anch’io, e finalmente lo vedo quello di Luca. Bello e lungo, abbastanza grosso, lo infilo in gola e lui geme mentre Silvia sta arrivando ad un orgasmo che le procura la lingua di Tony che la lecca in maniera furiosa.
..s.siii belloooooo..vengguhummm…. huuhmmmmmmmmmmmmm........
Succhio Luca che mi lecca molto bene, sono prossima al piacere, quando Tony e Silvia si mettono a scopare distesi di lato a noi. Li osservo per un momento e vedo lo sguardo compiaciuto di mio marito che mi manda un bacio, nemmeno nelle sue più sfrenate fantasie si era immaginato un momento così erotico. Silvia lo cavalca e lui gli massaggia i seni procurandole altro piacere. Mi lascio girare e Luca si distende supino e mi attira su di se, ma io mi metto girata e gli volto le spalle. Impalata su di lui posso vedere il volto di Silvia e baciare la sua bocca. Ci scopano molto intensamente, poi Luca mi attira distesa facendomi girare e mi scopa di nuovo, guarda Tony e lo invita a prendermi in doppia. Godo immediatamente quando lo vedo che si mette dietro di me e lo sento che mi spinge in culo il suo cazzo fradicio degli umori di Silvia che sta distesa di lato e mi accarezza i seni mentre loro mi sfondano.
…ssii daii ragazzi…fatela godere….sfondatela tutta….ssisi che bello!!! poi lo voglio ancch’io..
Li incita e loro mi sconvolgono anche l’anima. Godo e vengo a ripetizione. Non ero mai stata presa in doppia e pure Tony è scatenato, mi sfonda il culo come un toro impazzito.
…ssiii tiii spacco il culoooooo……..ssiiiiiiiii....godiiiiiiiiiiiiii...........
Io urlo e godo in continuazione.
..vvenggoooo…..vengooooo……oraaaa…….sssiiiiii....adessoooooo.........
Mi lasciano godere e poi si sfilano da me, e rivolgono le loro attenzioni a Silvia che li accoglie dentro di se e si lascia scopare fin quando dopo che ha goduto tanto anche lei li incita a sborrare nelle nostre bocche.
..venggo…daiii..anche voiii..in bocca…daii in bocca…. voglio bereeeeee..tutta…la vostra sborraaa….ssi daiiiii........la voglioooooooooooooo..........
I due maschi la portano ad un ennesimo orgasmo, poi si presentano ognuno davanti alla bocca della propria compagna e ci inondano la gola con le loro copiose sborrate.
…ssisi sborrooooo….bevviiii…oraaaa…..
ddaiiiii…amoreeee sborrooooo……..ssiiii…
A bocca aperta mi lascio riempire dalla copiosa schizzata di Tony. Lo mungo e lo spremo fino all’ultima goccia, ma non la ingoio. Mi giro e trovo Silvia che mi guarda e poi incolla la sua bocca piena alla mia e ci scambiamo la sborra dei nostri mariti. Un piacere unico. Limoniamo per un poco, poi quando ci stacchiamo vediamo i nostri compagni che seduti sul letto ci guardano ancora vogliosi. Un attimo dopo mi ritrovo il cazzo di mio marito in bocca e lo succhio per farlo tornare velocemente in tiro. Basta poco per risorgere, l’eccitazione del momento lo ha eccitato gia di suo. Ci scopano ancora per diverso tempo, ci scambiano a loro piacimento, noi due godiamo moltissimo. Alla fine distese sul letto io lei stiamo abbracciate mentre i ragazzi sono andati a prendere del prosecco per festeggiare.
“Grazie, mi hai regalato un’emozione che desideravo provare da molto tempo. Spero che sarà l’inizio di una bella amicizia, e una collaborazione lavorativa che ci regalerà molte soddisfazioni.”
La bacio mentre penso che finalmente ho trovato una nuova amica, e spero una brava dipendente, ma prima che gli affidi Augusto dovrà passare un po di tempo.
26
4
6 years ago
admin, 75
Last visit: 1 day ago -
In una cena tra amici … tutto può accadde
Diversi anni fa, durante un periodo molto fortunato del mio lavoro (avevo avuto un aumento di stipendio consistente), la mia ragazza dell’epoca, Giulia, ed io stavamo festeggiando, a casa mia, il nuovo incarico con un mio grande amico, Antonio,
Cena a base di pesce e tanto, ma tanto vino.
Dopo cena eravamo seduti in salotto, alquanto alticci, a cazzeggiare un po' tra di noi, quando Antonio, per versarsi ancora un po' di bourbon, del buon Four Roses Kentucky Straight, alzandosi dal divano dove era seduto, vicino alla mia ragazza, si sporse eccessivamente in avanti, perdendo l’equilibrio.
Il movimento innaturale lo portò ad agganciare la tasca dei pantaloni al bordo del tavolo che stava proprio lì davanti, portandolo a strappare i suoi pantaloni in modo assurdo.
Antonio, con un movimento di reazione e per allontanarsi dal tavolo, saltò in avanti perdendo l’equilibrio ancora di più.
Giulia, quasi automaticamente, tentò di tirarlo indietro per evitargli una rovinosa caduta (il che non era molto facile considerando che Antonio aveva una stazza considerevole).
L’interazione tra i due portò, con un girò strano, a far perdere l'equilibrio ad entrambi, facendo “atterrare” Antonio su Giulia.
Stavamo tutti ridendo fino a quando non abbiamo visto il danno che aveva causato lo strano movimento di Antonio.
Il suo pantalone era quasi completamente aperto sul davanti, e da esso fuoriusciva, in bella mostra, il suo enorme cazzo, flottando proprio davanti alla faccia di Giulia che, accortosene, lo ha guardato con una espressione scioccata e incredula.
Lei, istintivamente, disse:
- "Santo cielo!!! Questo è il più grande uccello che abbia mai visto!"
Antonio, in quel momento di imbarazzo, tentando di allontanarsi dal divano e da Giulia, finì a sistemarsi, seduto, accanto a lei con i pantaloni, per via dello strappo, aperti completamente sul davanti, da cui si affacciava spudoratamente il suo enorme cazzo che pendeva in libertà.
Giulia, con una sfrontatezza mai avuta (probabilmente attivata dall’alcol), gli chiese quanto fosse grande quando lui era completamente in tiro, e lui, senza nessun incertezze le risposte:
- "Prendilo in mano e scoprilo".
Giulia mi guardò con in volto una luce che non avevo visto mai, e mi chiese:
- “Posso farlo? Sono molto curiosa …”
Ero ancora scioccato dalla situazione venutasi a creare e, senza pensarci, le risposi:
- "Fallo …. se proprio vuoi".
Lei allungò la mano e cominciò ad accarezzarlo e sorridendomi, mi chiese:
- "Mi sembra di stare in un film porno …. di quelli dove gli attori hanno un cazzo gigante!!! Pensa, non riesco a tenerlo tutto tra le mie mani ed è ancora moscio ….. figurati se si eccita."
La situazione era così strana, per cui non sono riuscito a rispondere, ma solo ho annuito con un cenno della testa, quindi continuai a fissare incredulo quella scena.
Lei sempre più nella parte, disse ad Antonio, di alzarsi e di porsi di fronte a lei e, quindi, iniziò ad accarezzarlo con entrambe le mani.
Il suo cazzo iniziò ad allungarsi e gonfiarsi sempre più mentre lui la guardava e sorrideva. L’enorme testa del cazzo cominciava a gonfiarsi a pochi centimetri dal viso di Giulia.
Lei, a quel punto, gli chiese, quasi come una scolaretta:
- “Ma quanti centimetri è una volta tutto in erezione”.
E Antonio:
- “25 centimetri, quando sono completamente duro, ma non lo è ancora … come vedi".
La mia ragazza incuriosita dalla risposta, guardandomi, mi chiese:
- “Sei d’accordo se provo a farlo diventare veramente duro?”
Ed io, risposi:
- "Va bene, se ti va ….".
Prima che ognuno di noi potesse immaginare cosa stesse per fare, si sporse in avanti e si ficcò la testa della minchia di Antonio in bocca e cominciò a succhiarla mentre accarezzava, con entrambe le mani, le palle.
Poi, guardandomi e tirando fuori dalla sua bocca quell’enorme cazzo, con un sorriso smisurato, mi chiese:
- “Sono sexy con le labbra intorno al cazzo di Antonio?”
Non potevo credere che mi stesse praticamente tradendo con il mio migliore amico in mia presenza e con il mio consenso tacito.
Ero in parte ferito, confuso, geloso e molto frastornato mentre iniziavo a sentire il mio pene che diventava duro.
Lei, senza indugio, ha iniziato a succhiarlo davvero forte e con intensità crescente, afferrandolo per il culo Antonio e tirando il suo massiccio pene, ormai semi duro, nella sua bocca il più in fondo possibile.
Sensazione strana la mia, sto guardando la mia ragazza seduta sul bordo del divano che lecca e infila in profondità, fino alle sue palle, il cazzo di un altro uomo!
Dal volto e dagli occhi di Antonio si capiva che stava apprezzando il lavoro di Giulia e lui, con un filo di voce, disse:
- "Sei brava, nessuna era stata mai in grado di farlo diventare duro in così poco tempo, ed in ogni caso, poche erano state in grado di infilarselo tutto in bocca! Sei fortunato Luca!!!"
Giulia lo guardò e gli chiese:
- "La tua ragazza non lo succhia così bene?"
Antonio non riuscì a rispondere. Ha farfugliato qualcosa mentre lei iniziava a sbattere l'intera verga nella sua bocca più e più volte.
Ad un certo punto, tirandolo fuori dalla bocca, Giulia mi chiese:
- "Ti va se mi faccio una bella scopata con te e Antonio, quando mi ricapita di avere a disposizione due cazzi insieme di cui uno come questo?"
Ho solo fatto un cenno di sì con il capo, non potevo smettere di guardarla.
Lei si alzò, afferrò per l’uccello Antonio, e ci disse di andare in camera da letto. Raggiunta la stanza, lo spinse giù sul letto di schiena, a me disse di sdraiarmi dall'altra parte di Antonio e iniziare a masturbarmi guardandola.
Ero già molto eccitato, il mio cazzo era già molto duro, l’ho tirato fuori e ho iniziato ad accarezzarmi.
Lei continuava a guardarmi e sorrideva mentre accarezzava il cazzo di Antonio con entrambe le mani e succhiava le palle.
Facendo scorrere la sua lingua su e giù per la sua asta, dalla sua testa massiccia alle palle.
Giulia, ad un certo punto, mi ha chiesto di avvicinarmi a lei e di baciarla. Quando mi sono chinato verso di lei, mi ha afferrato dalla testa offrendomi il cazzo di Antonio, ridendo mi disse:
- “Dai succhiagli la minchia!”
Ho provato ad allontanarmi ma ero in una posizione scomoda, senza possibilità di fare molta forza.
Lei continuava a sfregarmi la cappella del cazzo di Antonio contro le mie labbra dicendomi di succhiarlo.
Continuai a girare la testa e le dissi di no ma, lei, insistendo, disse che non si sarebbe fermata finché non me lo fossi messo in bocca per qualche secondo.
Insistendo, aggiunse:
- “Poi farlo anche perché già te l’ho sfregato comunque sulle tue labbra, baciandoti ….”
Ho notato che Antonio stava semplicemente lì in attesa, ridendo per la situazione che aveva creato la mia ragazza, lasciandola completamente fare.
Alla fine, ho acconsentito a farlo solo se mi avesse lasciato libero dopo, lei accettò.
Aprii la mia bocca e lei spinse forte la mia testa sul cazzo duro, infilandolo il più possibile nella mia bocca.
Poi mi lasciò andare e pensai che mi avrebbe liberato da quella situazione imbarazzante
Questa, in realtà, era una mia illusione, lei riprese a spingere la mia testa costringendomi a succhiarlo.
Continuava a dire quanto fosse eccitante vedere tutto ciò e quanto fosse calda ed eccitata.
Mi chiese di non interrompere la mia azione e di continuare a succhiarlo fin quando lei non fosse arrivata a godere.
Era da un po’ che aveva iniziato a toccarsi e masturbarsi il clitoride.
Notai che la sua mano, quella che mi teneva dai capelli, aveva lo stesso ritmo a quello dell’altra che lei utilizzava per masturbarsi il clitoride.
Il cazzo di Antonio era così grande e duro da fare paura.
Mentre la mia ragazza si toccava, Antonio, che apprezzava la situazione, disse:
- “Uuuhhhh, dai, succhiami con la tua bocca più forte!!! Mi piace ……”
Lei, in risposta a quanto detto da Antonio, e per incitarmi a farlo più intensamente, si è chinata e ha iniziato a succhiare il mio cazzo, rendendolo duro come non mai.
Che situazione strana, il mio migliore amico e lei stanno costringendomi a succhiare il cazzo a lui, ed allo stesso tempo lei succhiava il mio …. situazione difficile da immaginare fino a pochi minuti prima.
Giulia, con un urlo di piacere, ha iniziato a godere:
- “Oooohhhh!!!! Godooooo!!!! Dai Antonio dagli il tuo sperma …..”
Sento, all’improvviso, che la sua enorme cappella diventa ancora più grande, le sue palle sono diventate molto dure e lui, ansimando, disse:
- “Siiiiii …. sto per venire!!!!! Dai Luca …. continua a succhiare il mio cazzo più forte e più in profondità!!!!!”
Quindi, con un gemito, ha iniziato a sborrare e spingendomi giù per la gola il più possibile il suo enorme cazzo.
Il suo seme ha iniziato a riempire la mia bocca e la mia gola e, lui, tra un gemito e l’altro, mi implorava di continuare a succhiare il suo cazzo, dicendo:
- “Uooooohhhh!!! Tieni duro il mio cazzo … non lasciarlo andare …… continua così mi fai morire!!!!!
Non sapevo cos'altro fare, ho continuato a succhiarlo come mi chiedeva.
Il suo cazzo è rimasto duro anche dopo aver versato tutto il suo seme, o almeno così credevo che fosse.
Dopo qualche minuto, Giulia si riposiziona, chiedendomi di coricarmi sulla schiena e ha iniziato un 69 con me.
Mentre le sto leccando la figa e succhiando il clitoride, guardando verso l'alto, vedo l’enorme cazzo di Antonio iniziare a strofinare le sue chiappe e la sua figa.
L'ho visto giocare con il suo cazzo all'ingresso di questa grotta umida di Giulia. Senza apparenti intoppi il sesso di Antonio penetrò Giulia con notevole dolcezza.
Delicatamente, la sua enorme cappella, iniziò ad allargare le grandi labbra della figa. Con una sorta di sfida, Giulia mi chiese:
- “Riesci a vedere le labbra della mia figa che avvolgono la cappella del suo cazzo?”
Le ho risposto di sì, e lei, ancora più insistente mi chiese:
- “Cosa te ne sembra …. del suo enorme cazzo nella mia piccola figa?”
Lei era consapevole che le sue piccole labbra strette si sarebbero allargate all’inverosimile per il cazzo enorme, tutto era super eccitante.
Giulia, con una voglia strana di parlare, vista la situazione, chiese ad Antonio:
- "Ti piace scopare la mia figa stretta con il tuo cazzo a pochi centimetri dal viso del mio ragazzo?"
La strana situazione mi aveva portato ad essere molto eccitato, sentire quelle domande e le successive succhiate di Giulia suo mio cazzo, mi hanno portato ad eccitarmi così tanto da sborrare e lei, in un modo quasi violento, ha iniziato a ghermire il mio sesso fino a quando non è riuscita a far venire fuori fino all’ultima goccia del mio seme.
Quindi, ha iniziato a incitare Antonio a spingere il suo cazzo dentro la sua figa.
Lui, gli rispose:
- “Nessun problema per me …. tesoro ... ma Luca è d’accordo?”
Il mio amico mi guardò, aspettando il mio consenso che con un cenno del capo gli diedi.
A quel punto, armeggiando e titillando con le dita, allargò il suo buco.
Una volta che il buco è stato abbondantemente lubrificato e allargato, ha iniziato a infilare il suo enorme cazzo dentro la figa di Giulia, che si allargò all’inverosimile.
Quando il suo pene scomparve, sentii un sospiro di Giulia, un sospiro di piacere e lei affondò di più la testa tra i cuscini.
Pensavo che Antonio avrebbe forzato l’ingresso della figa, anche se lentamente. Con enorme sorpresa, era Giulia che, con una spinta all’indietro del suo culo, ha fatto entrare i 25 cm di cazzo di Antonio, per intero, dentro la sua figa.
Per Giulia, non era più sorrisi e sospiri, ma ora era un rantolo di dolore molto intenso.
Con ogni avanti e indietro, si sentivano i suoi gemiti sempre più sostenuti, Giulia, si capiva, stava davvero provando un grande piacere.
Fu allora che lei urlò, prima per il dolore causato dalle dimensioni del cazzo di Antonio, percependo il momento magico, gli chiese:
- “Ti piace? Dai tuoi gemiti si direbbe di sì?”
Lei disse, tra gemiti e sospiri sempre crescenti:
Uuuuuhhhh!!! Ooooooohhhh!!! Siiiiii!!!! Aspetta, però, vai piano …. fai piano …. muovilo lentamente e poi, pian piano, fallo scivolare dentro aumentando il ritmo e la forza …. infilamelo tutto dentro …. ti prego …. mi fai morireeeee!!!”
Il suo volto era segnato dal dolore e dal piacere!
I movimenti di avanti indietro di Antonio stavano diventando sempre più veloce e sempre più lui la stantuffava in profondità.
Dal mio punto di osservazione potevo vedere benissimo che il cazzo di Antonio, da una posizione inziale quasi completamente fuori dalla figa di Giulia, pian piano, lo aveva portato a sbattere le palle sul suo ventre.
Il cazzo lungo 25 cm entrava ed usciva dalla figa di Giulia con una facilità inaspettata.
I gemiti di goduria e di lussuria di Giulia aumentavano con l’aumentare della penetrazione e del movimento di Antonio.
Cambiammo le nostre posizioni e mi ritrovai ad essere davanti a Giulia che, senza pensarci un attimo, ricominciò a succhiarmi con una forza micidiale.
Dal dolore iniziale per tale assurda forza ... passai rapidamente ad un intenso piacere.
Il mio amico, senza un attimo di tregua, stantuffava tutto il suo enorme cazzo dentro Giulia, che in simultanea, masturbava e succhiava il mio.
Anche se con la bocca impedita dal mio pene, si sentivano i suoi gemiti soffusi di piacere.
Velocemente stavo cominciando a sentire l'eccitazione crescente che da lì a poco tempo mi avrebbe portato all’orgasmo.
Evidentemente Giulia se ne era accorta e quindi, senza fermarsi con il leccare e succhiare, ha preso a masturbarmi più intensamente, facendomi eiaculare, un’altra volta, dentro la sua dolce bocca per poi ingoiare tutto il mio seme.
Antonio, godendosi tutta la scena, ci dava dentro per raggiungere l’orgasmo e godere ... quindi incitava Giulia:
- “Dai …. dagli dentro …. muoviti …. siii …. siiiii …… mi fai impazzire quando lo fai … ho voglia di venire, il mio cazzo sta per esplodere!!!”
Dicendo questo, ha girata Giulia mettendosela sulle gambe. L’enorme palo di Antonio si infilava dentro la figa di Giulia fino in fondo.
La scena era bellissima, mai visto nulla di simile, e soprattutto, mai vista Giulia così infoiata.
Saliva e scendeva con una intensità di movimenti e con un’espressione del volto bellissimo, il rumore provocato dallo stantuffare del cazzo dentro la sua figa era incredibile, le sue grida di piacere inondavano la stanza.
Ad un certo punto, con un fremito che gli pervase tutto il corpo, Giulia raggiunse l’orgasmo:
- “Siiiiiiii!!! Siiiiiii!!! Ooooooooohhhhhhhhhh ……. Oooooohhhh!!!!, Non ti fermare …. continua …. sto impazzendo dal piacere …. fottimi più forte …. fottimi … fottimi … sono la tua troia …. fottimi!!!!
Quasi in contemporanea, il mio amico, al massimo del piacere, urlò:
- “Vengo ……vengo …. sento la tua figa che si contrae sul mio cazzo ….. Ooooohhh!!!! Oooooohhh!!! È meraviglioso!!!”
Dopo qualche attimo, Antonio uscì il cazzo da dentro la figa di Giulia e, con l’aiuto delle mani, le inondò, con il suo sperma, tutto l’addome e il seno.
Dopo aver eiaculato, stanchissimo, si adagiò esausto sul letto.
Anche Giulia, esausta, si adagiò sul letto, abbracciandomi.
Dopo 15 minuti di silenzio quasi assoluto, vidi Antonio che ci osservava, sembrava totalmente soddisfatto e felice.
Lo eravamo anche noi due.
Quella sera rimase un momento indimenticabile, la nostra amicizia si consolidò e, nel tempo, abbiamo avuto altri momenti magnifici come quello appena vissuto.
22
0
6 years ago
Al2016, 62
Last visit: 9 hours ago -
Ossessioni incestuose
Salve amici lettori, mi chiamo Mimmo, ho cinquanta anni e vivo a Monza.
Sono sposato con Sandra che è obiettivamente una bella donna di 49 anni, alta uno e settantacinque con un gran bel fisico, gambe lunghe e tornite e un culo prosperoso, così come il seno che è da 5^ misura.
Siamo sposati da ventuno anni e abbiamo due figli, Giulio di ventuno e Simona che ne ha compiuti diciotto tre mesi fa.
Siamo una bella famiglia. Viviamo in armonia, sia come marito e moglie e sia nel rapporto con i nostri figli, quello che però devo confessarvi è che da diverso tempo sono tormentato e ossessionato da certi pensieri piccanti su mia figlia Simona che è straordinariamente rassomigliante alla madre quando aveva la sua stessa età.
Quando Simona aveva tredici e si era sviluppata da ragazzina a donna ho iniziato a notare la somiglianza, e la cosa mi faceva sorridere e mi dava un piacere innocuo, infatti ne parlavo compiaciuto anche con mia moglie. Poi però questo guardarla si è fatto via via più penetrante e morboso. Dopo qualche mese ogni volta che guardavo mia figlia gli occhi cadevano sulla maglietta, all'altezza dei seni, o sui fianchi e sul culo e iniziavo a sentire un certo movimento nei pantaloni.
Nei primi momenti questa cosa mi suscitava ribrezzo, quasi disgusto. Un'erezione guardando mia figlia minorenne? Che schifo! Mi odiavo solo a pensarci. Poi mi sono detto di lasciar correre la cosa, e che col tempo mi sarebbe passata; che lo stigmatizzare quel cadere degli occhi sul suo corpo sarebbe servito solo ad ingrandire quello che in realtà era solo una fantasia niente affatto pericolosa. Ho quindi lasciato a quelle occhiate peccaminose e a quei moti all'altezza dell'inguine di presentarsi senza che io reagissi turbandomi e inquietandomi, e di passare. Sempre credendo che sarebbe servito ad esorcizzare la cosa ho preso a masturbarmi pensando a Simona, ed anche a pensare a lei mentre scopavo con Sandra.
E così per eccitarmi, farmi venire il cazzo duro, e scoparmi mia moglie sono dovuto arrivare a fantasticare di fare sesso con nostra figlia! Cosa aberrante di per sé, ed oltremodo assurda se si pensa che mia moglie è una strafiga di donna, e che diversi miei amici (per loro stessa confessione) ci hanno fatto su certi lussuriosi pensierini... Eppure è stato, ed è così. Ciò che pensavo potesse aiutarmi a guarire dal desiderio incestuoso verso mia figlia ha invece finito per farmi diventare schiavo di quell'osceno desiderio di possederla.
Oramai ossessionato da Simona non ho più posto limiti alle fantasie su di lei; non ho messo freni alla libidine che mi procura l'osservarla anche nei gesti e nelle pose più innocue e normali.
E così adesso mi ritrovo nel mio studio, sulla poltrona, a cercare di leggere. E' un tardo pomeriggio autunnale ed io sfoglio di continuo il giornale del mattino come se cercassi una notizia introvabile. In realtà sono distratto da una mia solita fantasia su Simona. Guardo una pagina è immagino un titolo a caratteri grossi: "PADRE DEPRAVATO SFONDA LA FICA DELLA FIGLIA DICIOTTENNE!", sorrido e sospiro, poi stropiccio il giornale afflosciandolo sulle ginocchia mentre il cazzo si drizza per quel titolo e le mie fantasie.
In quel momento entra nello studio mio figlio Giulio che si siede sull'altra poltrona. Più che sedersi si lascia cadere e sbuffa, visibilmente scocciato e affranto. Io lo fisso e, preoccupato, gli chiedo cos'ha.
"Le femmine, papà. Già a quindici anni, se non prima, si atteggiano a donne di mondo, ti fanno credere di essere facili e poi al momento di dartela fanno le preziose e le difficili. Uff... ti rincoglioniscono!"
Mi sento maledettamente solidale con mio figlio. Gli dico che ha ragione e gli confesso che sono nella sua stessa situazione. Lui mi fissa sorpreso e mi fa: "Ma papà che cazzo dici! Tu nella mia situazione? Ma va. Hai una moglie che ti invidiano tutti. Se sapessi quante battute e quante confidenze mi fanno tutti i miei amici, sulla mamma. E cazzo, ti confesso che anche io sono anni che mi sego pensandola...". Nel dirlo fa il gesto di smanettarsi, portandosi la mano sulla patta dei pantaloni ed io scoppio a ridere, seguito a ruota da lui.
Quella risata mi mette a mio agio e mi spinge ad aprirmi un po' con Giulio.
"Sapessi chi sta rincoglionendo me, figliolo...", gli dico sospirando e scuotendo il capo. Lui riprende a squadrarmi con un'espressione ancora basita e un pizzico pure infastidita e mi fa: "Cazzo papà, hai una strafiga come moglie, che a cinquant'anni fa intostare cazzi a tutti i giovanotti che la conoscono e tu vai a rincoglionirti per un'altra? Ma sarai pirla o no?", poi incalza: "E magari trascuri pure mamma per andare dietro a qualche sciacquetta, che per quanto può essere carina non può mai valere il rischio di mandare a puttane un matrimonio con una bella MILF come mamma. Che coglione sei!"
Confesso a mio figlio che sì, da diverso tempo per eccitarmi e fare sesso con sua madre devo ricorrere a fantasticare su quell'altra, e lui rincara con il darmi ancora del coglione, cosa che a quel punto mi fa scattare di rabbia.
"Oé, coglione cosa?! Ma sarai coglione tu che hai una sventola di sorella e ti seghi pensando a tua madre! Idiota sfigato!...". Ecco, in un momento di rabbia ho confessato a mio figlio che esco matto dalla voglia di scopare con sua sorella. Lui adesso è così sconcertato che scoppia a ridere mentre io a sto punto mi metto e gli racconto tutto. In poco tempo viene a sapere di tutte le mie ossessioni morbose su Simona e mentre ascolta lo sento sospirare, sempre più interessato ed eccitato.
SCOPO CON MIA FIGLIA MENTRE LEI LO SUCCHIA AL FRATELLO!
Proprio in quel momento ecco che rientra Simona. La sentiamo canticchiare appena varcato l'uscio di casa, poi entra nello studio con passi ballerini e fischiettando. Quel suo incedere la fa sculettare, le solleva la minigonna a ruota e inoltre le fa ballare il seno, stretto dalla maglietta aderente.
L'aria nello studio è pervasa da una eccitazione che le confessioni tra me e Giulio hanno reso quasi palpabile. Simona, come fa sempre, si piega per abbracciarmi e nel farlo si mette a novanta gradi proprio davanti al fratello che, seduto sulla poltrona di fronte alla mia, si vede quasi sbattuto in faccia il culo bello sodo e procace della sorella che, ignara dei nostri discorsi e dell'arrapamento a cui ci hanno portato, continua a ballare il motivetto che canticchia, sculettando sotto gli occhi di Giulio che la fissa turbato ed eccitatissimo.
Mentre Simona mi sbaciucchia sulla guancia io piego la testa, con gli occhi indico a Giulio il favoloso culo della sorella e con una voce bassa sussurro: dimmi tu se non c'è da uscirci pazzi per due chiappe così... Lui all'inizio resta sorpreso poi, dal mio cenno con gli occhi, capisce che cerco la sua complicità e ricambia il mio sguardo ammettendo un po' imbarazzato che in effetti ne ho tutte le ragioni.
Simona si raddrizza di scatto, facendomi ballare le tette davanti il muso, e sorpresa dice: "ehi, ma che sono questi discorsi... e di quali chiappe parlate voi due?!!!". Piazza le mani, chiuse a pugno, sui fianchi e ruotando il busto ci squadra, prima uno poi l'altro. Io ho un cazzo enorme dentro i pantaloni, e Giulio pure, a giudicare dal gonfiore della patta dei suoi.
Essermi confessato con lui e avere sentito la sua solidarietà mi ha come liberato da un peso e ringalluzzito. Questa solidarietà fra maschi ci ha eccitati e l'entrata di Simona è come un segno di un destino pazzo e porcellone.
"Di quali chiappe stiamo parlando? Ma delle tueeee... bella chiappona di pàpà!", dico a mia figlia e, in uno scatto incontrollato, piazzo le mani aperte sulle sue cosce per farle poi salire sotto la gonnellina e palparle il culo.
"Ma papà!!! Ma sei pazzo??? Ma cosa fai..." Simona sbotta allibita, girandosi di scatto verso di me, fissandomi e sgranando i suoi grandi occhi nocciola.
Io resto poi indifferente alle sue proteste che continuano però senza particolare energia, e continuo a tastare a piene mani il suo culo. Poi le sollevo la minigonna a ruota e invito mio figlio, che ha le chiappe di Simona davanti, a palparle anche lui il culo.
"Senti, Giulio... senti che belle chiappe morbide ha tua sorella... uhmmmm...". Giulio segue il mio invito e si mette anche lui a palpare quel culo.
"Ma nooo... Siete pazzi!!!... Giulio, papà... fermi!..."
Simona protesta, ma borbotta sempre meno convinta, e quando faccio scorrere le mani sul davanti, infilandole dentro le mutandine, trovo la sua fica bagnata.
"Bella di papà. Fatti toccare... che cazzo di gnocca sei... sapessi da quanti anni sogno questo momento... uhmmm...," le sussurro mentre, al culmine dell'eccitazione, la palpo e la accarezzo dappertutto.
Sono ingrifatissimo e dalla foga mi butto con la faccia tra le sue cosce come se volessi divorargliela. Le stropiccio la gonna e la maglietta mentre ci infilo le mani per arrivare alle tette e tastarle con avidità.
Simona adesso è arresa al mio ardore. La palpo dappertutto e lei mostra segni di apprezzamento e goduria piegando lentamente la testa a destra e a sinistra e spingendo il bacino in avanti per accompagnare le mie leccate nella fica.
Mia figlia è in piedi e si concede alle palpate del fratello che le sta dietro toccandole il culo ed alle mie, con cui le esploro le tette pizzicandole pure i capezzoli. Simona ansima e geme ed i suoi "no... fermatevi... non possiamo farlo..." sono solo un invito a continuare con magari ancora più lussuria.
Adesso mi sbottono i pantaloni e libero dalla costrizione delle mutande un cazzo lungo e grosso che svetta dritto e che lei commenta con un "oooh" compiaciuto e goloso. Io la invito a chinarsi. "Ti piace eh...," le sussurro.
"Papà, che cazzo enorme hai!" Risponde lei sorridendo.
"Dai, prendimelo in bocca... Dai succhiamelo..." faccio io tirandola giù. La faccio piegare e adesso lei si mette a novanta gradi. Ha la gonnella tutta spiegazzata e arrotolata sui fianchi e la maglietta sul petto che lascia scoperte le tette, che le manate voraci mie e di Giulio hanno fatto uscire dal reggiseno e che ora ballano oscene sotto le nostre continue e morbose palpate.
"Su, tesoro... fai la brava bambina," sussurro mentre piano piano spingo la sua testa verso il mio cazzo, "succhialo al tuo papà, dai."
Simona si lascia spingere docilmente, fino ad avere la mia cappella a toccarle le labbra. Le schiude lentamente e la imbocca tutta. Per un po' se la lascia entrare e uscire dalla bocca poi se la ingoia e spingendo la testa in avanti arriva ad infilarsi l'asta per una buona parte. Più volte vorrebbe ingoiarmi il cazzo fino alla base, fino ad affondare il muso nei miei peli ma le dimensioni del mio arnese non glielo permettono e quando la cappella le arriva in fondo alla gola si ritrae dando colpi di tosse e conati di vomito. Non voglio però che rinunci al pompino e subito le ripresento il cazzo che lei, ingolosita e divertita, prende a leccare e succhiare. Mi succhia la cappella e poi mi lecca l'asta, partendo dall'alto e scendendo alla base per poi risalire con una sola lunga slinguata, mentre accompagna questo sublime lavoretto con mugolii di piacere.
"Mmmhhh bella di papà, sei una pompinara meravigliosa," commento estasiato mentre lei scende a leccarmi le palle, "non ti facevo così brava a succhiare un cazzo...". Simona alza gli occhi e senza smettere di succhiare mi guarda facendo un largo e luminoso sorriso.
"Giulio, vieni, su. Vieni a provare come sa fare pompini tua sorella." Mentre accarezzo la mia 'bambina' faccio segno a mio figlio di venire avanti, lui lo fa e quando si accosta a Simona lei gli prende in mano il cazzo e lo smanetta. Con una espressione golosa fissa i due cazzi che le svettano davanti il muso e poi prende a leccarli e succhiarli alternando un po' uno e un po' l'altro, poi spalanca la bocca, avvicina le due cappelle e con la faccia divertita si mette a slinguarle tutte e due.
Gioca così per un po' la mia vogliosa bambina che si mostra una vera, intrigante e fantasiosa zoccoletta, per l'enorme sorpresa mia e del fratello. Ride molto divertita mentre leccandoli solletica le cappelle dei due cazzi che tiene nelle mani. Io sono affondato sul divano con il bacino che sporge sul bordo, voglio scopare con Simona e allora la invito a cambiare posizione.
"Dai, amore di papà," le sussurro mentre lei si tira su, "mettiti a cavallo delle mie gambe e impalati il mio cazzone nella fica, uhmmm...". Sono arrapatissimo mentre guardo mia figlia levarsi la maglietta e sganciarsi il reggiseno restando con le tette all'aria, poi si sistema inforcando le mie cosce e mi afferra il cazzo tenendolo dritto in su mentre si abbassa col bacino facendoselo entrare. Una volta dentro prende a cavalcare sempre più decisa, gemendo e mugolando spinge affinché il mio randello guadagni sempre più centimetri nella passera.
E' una scopata favolosa, mia figlia saltella sul mio cazzo facendo saltellare anche le sue belle tette da 5^ misura come quelle della madre. Io ci piazzo sopra le mani e me le palpo per bene spiaccicandole fra loro e pizzicando i capezzoli. Giulio intanto offre di nuovo il suo cazzo alla sorella che glielo prende in bocca e glielo ciuccia con gusto, tanto che vedo le sue guance incavarsi per il risucchio e sento il gorgoglio nella sua bocca. Vedere un altro uomo godere del pompino della mia bambina mi fa provare una forte gelosia, nonostante quell'uomo sia mio figlio e nonostante sia stato proprio io ad invitarlo a partecipare. Questa gelosia mi carica ancora di più e così aumento le spinte del bacino. Il cazzo assesta colpi prepotenti, ficcandosi sempre più deciso nella fica di Simona e facendola saltare con urla, gemiti di piacere ed i suoi "sì sì sììì!!!".
Le sussurro che sto per venire e lei, con la voce rotta dal godimento, ripete con insistenza "non uscire papà... vienimi dentro... riempimi con la tua sborra... mmmm riempimi tutta della tua sborra... aaahhh daiii...". E così faccio, staccando le mani che come ventose strizzavano le sue tette e le piazzo ad afferrarle forte i fianchi per tenerla inchiodata al mio cazzo, mentre con getti copiosi inondo di tanta sborra calda il suo pancino.
Quando smetto di dare colpi coi reni Simona smette di saltellare e ruota lentamente il bacino sentendo così il mio cazzo penetrarla fino in fondo. Mugola soddisfatta e mi regala un altro intenso godimento nell'ancheggiare sinuosa, strusciando le labbra della sua fica e le chiappe sul mio cazzo. Intanto anche Giulio giunge all'apice del suo piacere scaricando in bocca alla sorella la sua dose di sborra. Simona se la ingoia tutta, una goccia scivola dalle labbra lungo il mento e lei, come una pornostar davanti ad una telecamera, con la punta delle dita se la riporta in bocca e le succhia poi ci guarda felice e appagata e candidamente ci confessa che fin da ragazzina fantasticava di fare sesso con suo padre e suo fratello.
Giulio è incredulo ed è come se realizzasse solo adesso ciò che ha fatto, solo dopo essersi svuotato i coglioni nella bocca della sorella, e con le mani fra i capelli corre verso le scale per salire a chiudersi in camera sua. Simona lo chiama, due tre volte, perché vuole rassicurarlo dicendole che non è successo niente di grave e che anzi è stato bellissimo, poi, quando sente la porta sbattere si gira verso di me e l'amarezza si trasforma in un sorriso mentre si getta fra le mie braccia e mi si stringe forte addosso.
"E' stato bellissimo papà," mi sussurra con dolcezza, poi alza la testa e fissandomi languida: "dimmi che lo rifaremo, promettilo!". Lo dice decisa, come quando da piccola mi chiedeva di portarla alle giostre. Io rido di gusto, sorpreso e compiaciuto di tanto entusiasmo, ma anche tanto tanto eccitato.
Le prendo il mento tra le dita facendole sollevare le testa. "Bambina mia, se sapevo che ti piaceva così tanto prendere cazzi avrei iniziato a scoparti quando avevi quindici anni. O anche prima," le sussurro mentre la bacio sulla bocca.
"Mmm papà... perché non l'hai fatto! Non aspettavo che questo, già allora..." mi risponde con una smorfia, poi si dice preoccupata per il fratello, vista la sua reazione, ma io la tranquillizzo. "Poco prima che arrivassi tu mi ha confessato di essere ossessionato dalla voglia di scoparsi vostra madre, magari una volta che l'avrà fatto si libererà da questa ossessione. Non ti preoccupare per tuo fratello, è normale che adesso sia un po' scioccato, però hai visto che nerchia dura gli è venuta su... Vedrai, tesoro, altro che sensi di colpa. Quello è figlio a me dopotutto, e adesso che ha provato quanto sei porca non ti si staccherà più di dosso... Proprio come ho intenzione di fare io!". Concludo abbracciandomela stretta, le piazzo le mani sul culo e lo palpeggio per bene. Glielo spingo in modo da farle toccare la pancia contro il mio cazzo che torna a indurirsi dentro il pantalone e naturalmente a mia figlia non sfugge la cosa.
"Mmm papà," mi sussurra ingolosita, "il randello ti è tornato già duro eh. Sei proprio un porcello insaziabile...". Così, mentre mi sorride maliziosa e arrapata, si inginocchia fino ad avere la faccia sulla mia erezione, mi apre i pantaloni, mi tira fuori il cazzo e se lo mette in bocca per un altro, meraviglioso pompino...
CONTINUA
23
1
6 years ago
pensieriosceni,
26
Last visit: 6 years ago
-
Cornuto e contento ultima parte
Era eccitante, ma ben presto questo gioco a rivelato i suoi limiti. Si, il dover sempre cercare un maschio che mi montava alla fine era snervante e quindi ci siamo messi a cercarne uno fisso. Non è stato facile, e solo per caso una sera Luigi è tornato dicendo che secondo lui il candidato perfetto era Francesco.
“Ma sei matto! È tuo socio, amico.”
Secondo lui era perfetto. Divorziato, bello, serio e riservato, e in più ben dotato. Da tempo mi ero spesso soffermata a guardarlo specie quando ballava, ma poi che era suo socio e amico non mi era mai passata per la mente l’idea di metterlo nel nostro letto. Come abbiamo fatto ve lo ha raccontato quel cornuto di Luigi, mentre a me piacerebbe sapere cosa ne ha pensato Francesco di questa storia.
Mi chiamo Francesco, da anni sono socio di Luigi. Lo scorso anno mi ha stupito con la richiesta di essere il bull della moglie e di renderlo cornuto e contento. Non sono nuovo a queste situazioni. Già in passato ero stato il toro di una coppia molto particolare, lui cornuto e sottomesso ai voleri della moglie. Si, mi scopavo la troia così bene che quando la figlia è tornata dall’Inghilterra addestrata da una mistress molto brava, che l’aveva resa una perfetta schiava me l’ha offerta in moglie. Non l’ho sposata, ma questo non lo sapeva nessuno, e per questo le proibivo di avere amicizie nel gruppo, e di avere sempre un atteggiamento serio e distaccato. Per lei non era un sacrificio in quanto essendo schiava adorava vedermi giocare con le altre che riteneva tutte troie indegne. Per diversi anni l’ho tenuta con me, le ho anche fatto partorire una figlia, e per questo lei mi ha sempre adorato, avevo usato il suo utero per avere una discendenza, un onore grandissimo per una schiava. Circa dieci anni fa ho conosciuto Luca e Andrea, due industriali che non vivono nelle mia città, ma hanno qui dei commerci dove necessitava la mia competenza. Col tempo siamo diventati amici. Ho scoperto che anche loro avevano sottomesso le loro mogli, ma quando hanno visto la mia Irene, si sono resi conto che lei era veramente di un altro livello di sottomissione. Ci abbiamo giocato spesso tutti insieme e una volta in casa loro ho conosciuto un signore, uno straniero che è rimasto piacevolmente colpito da come io avevo addestrato la mia schiava. Quando mi ha chiesto se gli e la prestavo per un poco io non ho avuto esitazioni.
“Puoi tenerla quanto vuoi.”
Così, per tutto il gruppo di amici ho divorziato, senza sapere come erano in realtà le cose. Avevo gia messo i miei occhi su di una nuova schiavetta che già addestro in gran segreto. È la figlia del mio vicino di casa. Una puttanelle docile e timida che lui mi ha affidato affinche io la faccia migliorare nello studio per diventare commercialista. In realtà dopo la seconda lezione la troietta stava sempre in ginocchio ai miei piedi a leccarli sparando che poi avrebbe potuto avere anche il mio cazzo. È vergine e penso che ne farò una schiavetta che mi darà grandi soddisfazioni. In tutto questo movimento sono rimasto colpito dalla richiesta di Luigi di chiavare Cristina. È una bella donna, ma è una zoccola, non va bene per essere sottomessa, è meglio aumentare il suo livello di troiaggine, mentre invece lui è perfetto per renderlo cornuto e sottomesso. Sono così compiaciuto di questa situazione che nemmeno io lo speravo. Lo conosco da anni, e non mi ero mai soffermato su di lei come donna in quanto non volevo creare dissapori nello studio che necessita della sua esperienza in materie di economia e contabilità. Invece a letto è un segaiolo che adesso ho fatto anche diventare frocio e cornuto. Si, oltre a sfondare la troia mi sono occupato anche di lui. Un giorno casualmente l’ho sentito parlare con un tizio e fissare un appuntamento in un luogo che spesso usano i gay. Incuriosito l’ho seguito e quando ho visto che si faceva inculare da un maschio, ho provveduto a invitare i miei amici, che con una scusa anche banale lo hanno portato in camera loro dove lo hanno scopato e farcito in ogni buco. Hanno anche fatto tanto di video per me che ho potuto notare come il cornuto dopo essere stato scopato da loro, adesso, anela solo di sentire anche lui il mio cazzo nel suo culo, mentre io non sono d’accordo. Il cazzo lo do solo alla troia altrimenti mi perdo il rispetto del cornuto che deve sempre sperare. Sono appagato da tutto questo e le calde labbra di Cristina che mi sta succhiando il cazzo mi riportano alla realtà. È brava, mi succhia con estremo impegno e poco dopo ho il palo bello diritto e lei ci sale sopra.
….humummm…sssiii..mi fa impazzire sentirlo fin dentro lo stomaco…sssiiii..sfondami…..
La scopo mentre penso che in fondo sono grato al cornuto per aver desiderato una moglie troia e zoccola come lei in cambio di corna che saranno sempre più lunghe e umilianti. Si una vacca così la metterò assieme alla troietta e sarà bello godere di uno spettacolo unico, loro che mi succhiano e lui che si sega. Non ha prezzo!
22
1
6 years ago
admin, 75
Last visit: 1 day ago -
Cornuto e contento. terza parte
Mi chiamo Cristina, ho 50 anni, e devo dire che oggi sono una zoccola felice. La mia vita sessuale prematrimoniale è cominciata quando a 22 anni sono stata assunta in uno studio di un commercialista amico di un mio zio. Augusto, il titolare era un maschio stupendo. Alto completamente calvo, spalle larghe e mani forti, occhi scuri profondi che ad ogni sguardo ti mettevano a nudo anche l’anima. Credo di essermene innamorata subito, anche se lui era sposato con una splendida signora. Dopo un mese che lavoravo per lui è successo un casino con un conteggio sbagliato. Per fortuna lui se ne accorto in tempo, e dopo una sonora lavata di capo mi ha detto che ne avremmo riparlato la sera. Quando alle sei del pomeriggio lui ha chiuso lo studio mi ha detto di seguirlo nel suo ufficio. Voltato di spalle a me, ha preso un foglio dalla scrivania, e poi si è girato. In una mano aveva il foglio e nell’altra il cazzo. Uno splendido cazzo! specie per me che ne avevo appena stretti un paio di poco conto, vedere quel meraviglioso palo mi ha fatto tremare le gambe.
“Scegli: ho la lettera di licenziamento, o me lo succhi.”
Mi sono avvicinata e l’ho preso in mano. Prima di inginocchiarmi davanti a lui gli ho detto che non avevo molta esperienza, essendo figlia di un Carabiniere i maschi si erano tenuti a debita distanza, quindi avrebbe dovuto insegnarmi tutto.
..accidenti!!!! sei vergine!!!! Ssi che goduria…
Dopo un momento di incertezza, ho imparato a fare dei bocchini stupendi, mi lasciava succhiare il cazzo fin quando non mi riempiva la gola di sborra che ingoiavo con estremo piacere. Sapendo che ero vergine, mi ha invitato ad andare da una nostra cliente ginecologa che mi ha prescritto la pillola, e mentre aspettavamo che facesse il suo effetto mi ha fatto il culo. La sua sverginatura è stata all’inizio un po dura. Lui ha avuto molta pazienza, ma alla fine il mio culo lo riceveva con estrema a facilità, e mi piaceva tantissimo farmi sborrare dentro. Sentire i suoi getti caldi mi faceva venire. Poi è stata la volta della fica. Mi ha sverginato con estrema dolcezza e poi mi ha pompato come un toro scatenato. Ho goduto come la più consumata delle puttane. Per tre anni sono stata la sua fedele troia sempre disponibile, anche quando mi ha condiviso con un suo carissimo amico. Piero, era il direttore di una agenzia statale che dopo avermi scopato insieme a lui mi ha desiderata così tanto che mi ha fatta fare il concorso per entrare nella sua stessa agenzia. Ovviamente sono stata assunta, ma dopo appena un mese lui ha avuto un infarto e io sono stata spedita in una filiale molto lontano da casa. Senza la mia quotidiana razione di cazzo mi sentivo dentro, vuota. Dopo un mese mi sono fatta rimorchiare da uno sconosciuto che mi ha scopato sul sedile di una vettura come una puttana di strada, ma dentro di me era cambiato qualche cosa, avevo voglia di avere una famiglia. Quando ho conosciuto Matteo ho pensato che si poteva realizzare il mio desiderio. Lui era molto dolce e affettuoso, ma ha letto una vera frana. Mi scopava molto, ma quando lui era venuto tre volte io a mala pena una. Per otto mesi siamo stati insieme, poi mi hanno ritrasferito vicino casa e la nostra storia, mai decollata è finita. Al matrimonio di una collega, tre mesi dopo, ho conosciuto Luigi. Mi è piaciuto subito, e dopo appena una settimana eravamo a letto insieme. Non è un super dotato, ma ci sapeva fare e poi durava almeno il tempo che io raggiungevo un orgasmo. Credo di avergli detto prima vengo che ti amo, ma l’ho sposato l’anno dopo e subito sono rimasta incinta mettendo al mondo un bel maschietto. Per diversi anni la mia vita è scorsa su binari tranquillissimi. Moglie fedele con lui che mi ha sempre fatto sentire benissimo. Nel frattempo, lui, insieme a Francesco, hanno rilevato lo studio dove lavoravano iniziando una collaborazione societaria che ha dato splendidi frutti. Francesco è sempre stato un bell’uomo, ma sua moglie non sono mai riuscita a capirla. Seria molto silenziosa non si è mia aperta alle nostre amicizie, specie quando poi ci siamo iscritti alla scuola di ballo, e lei non si è mai lasciata andare con noi. Poco dopo i miei 45 anni è avvenuto un cambiamento nelle mia vita. Era estate, e eravamo in vacanza, al mare dove avevamo preso un appartamento. Luigi e mio figlio erano andati a pescare quando sono uscita per andare al mare, mi sono ritrovata nel mercatino settimanale che facevano lungo la via. Ero vestita con un semplice costume a due pezzi coperta con un trasparentissimo pareo. Mi sono messa a curiosare fra i banchi alla ricerca di un nuovo costume. In fondo alla via c’era una bancarella che li vendeva. Il titolare era un tizio anziano, con barba incolta e pancetta, aiutato da un giovane ragazzo sulla ventina. Alla mi richiesta di vedere o provare dei costumi, lui mi ha invitato nel reto del furgone dove era allestita una cabina di prova. Appena dentro il giovane mi ha passato uno dei due costumi che volevo provare e quando ha acceso la luce, io avevo la mutandina abbassata, mentre lui era già con il pacco bello gonfio. Mi sono sentita bagnare tutta, e mi sono inginocchiata davanti a lui che con un semplice gesto ha abbassato sia i bermuda che indossava che le mutande mettendo a nudo uno splendido cazzo, lungo e di buona circonferenza. Dopo averlo spompinato un poco mi sono messa giù a quattro zampe e lui da dietro me lo ha infilato dentro tutto d’un colpo.
..hhhhaaiii…piano….mi..spacchi!!!......ssi..spinggiiii
Lui si è messo a ridere.
Ssiii…vedrai quando te lo pianta dentro mio padre se ti spacco io…dai zoccola che mi piace….
Mi ha pompato bene e velocemente fin quando dopo il mio ennesimo orgasmo è venuto dento con dei getti bollenti.
..ssisiii….venggooooooooo..
..ssssiiii….vaccaaa…sborrooooo!!!!
È venuto e si è sfilato mentre io mi sono distesa sul tappeto posto sul fondo del furgone a riprendere fiato e lui è uscito. Subito dopo è entrato il vecchio che con un ghigno divertito mi ha subito infilato da dietro il suo cazzo. Mi sono girata appena in tempo per vederlo. Cazzo!! Che cazzo. Il doppio di quello del giovane, sia in lunghezza che circonferenza. Me lo ha piantato dentro con una serie di colpi secchi e decisi.
Hhhaa….sssiiiiiiiiiii..spingilooooo…..ssiiii..
…ti sfondo zoccola…….
Mi sono sentita arrivare quel palo fin dentro lo stomaco da quanto era lungo. Mi ha pompato per circa una ventina di minuti facendomi sborrare anche l’anima, poi rapidamente l’ha sfilato dalla mia devasta fica e lo ha piantato direttamente in culo.
Hhhaaaiiii…pinoooo…me lo sfonddiiiii…
Sssiiii…troiaaa.. te..lo spano questo culo da vacca che ti ritrovi!!!...
È stato bellissimo. Mi ha limato il buco del culo con una velocità pazzesca fin quando dopo che ero venuta per l’ennesima volta ha sborrato pure lui.
Sssiiii…eccommiii…sssborroooo!!!….
Me ne ha riversato in culo una quantità industriale. Non la finiva mai di schizzare al punto tale che io l’ho estratto e lui me lo ha messo in bocca facendomi bere ben tre schizzi.
…sssiii bevvi troiaaa..succhia tutto….
Dopo questa avventura mi sono sentita diversa, ma non ho realizzato subito che dentro di me si era risvegliata la mia voglia di essere troia, per che siamo stati distratti dal divorzio di Francesco. Luigi ed io abbiamo riflettuto molto su questo fatto. Siamo giunti alla conclusione che i due non avevano più nulla da raccontarsi, si erano annoiati a vivere insieme, non c’era più nel loro rapporto nulla di esaltante. Anche se poi la verità l’ho scoperta tanto tempo dopo. Per Luigi questo fatto ha segnato una svolta nel nostro rapporto. Per lui era ora di movimentare la nostra vita sessuale. Quando me lo ha detto, stentavo a crederci. Dentro di me avevo voglia di novità, ma sentirselo dire dal proprio marito che vuole farti scopare da altri maschi non era nemmeno nelle mie più sconfinate fantasie. Ci ho messo un poco realizzare quello che lui voleva, e ben presto mi sono resa conto che mostrare tette, e fica mi eccitava tanto e lui mi scopava con rinnovato entusiasmo. Il passo successivo è avvenuto per caso. Una domenica al mare, lui aveva insistito per andare in una spiaggetta nudista. Vicino a noi ci si è messo un bel ragazzo che ha subito incominciato a segarsi mentre mi guardava godere stimolata da Luigi che mi stava masturbando. Lui lo ha invitato ad avvicinarsi. Ero eccitata già dal gioco, è quando lui mi ha toccato e poi si invito di mio marito mi ha scopato ho goduto tantissimo specie quando anche Luigi mi ha messo il suo cazzo in bocca. Una doppia sborrata ho ricevuto, da lui in bocca dall’altro, che quando è venuto, si è tolto il preservativo e mi ha schizzato in faccia la sua sborra. Una goduria pazzesca! È stato così eccitante che lo abbiamo rifatto alcune volte, anche se dopo le prime due Luigi si limitava a guardare sua moglie montata come una vacca dal toro di turno che mi sfondava mentre lui si segava insultato da noi.
Sssiiii…cornutooo… guarda come la sfondo..questa vacca di tua moglie….
20
1
6 years ago
admin, 75
Last visit: 1 day ago -
Cornuto e contento. seconda parte
Due giorni dopo finite le feste di Natale abbiamo riaperto lo studio e io e lui abbiamo fatto una bella chiacchierata chiarificatrice. Io sono venuto a sapere che in passato lui era stato il bull di una coppia, con la quale si è divertito tantissimo. Il fatto che abbia una certa esperienza mi ha fatto tanto piacere. Abbiamo messo in chiaro tutto quello che c’è da sapere su come io desidero che questo rapporto continui. Gli ho chiesto di scopare mia moglie sempre di più. Di farla godere del fatto che da ora è di fatto la sua troia personale, e possibilmente di umiliarmi sempre di più, ovviamente nel giusto contesto. Dopo le prime volte, le cose hanno preso a girare meravigliosamente, fra loro e fra me che ero al settimo cielo, dalla contentezza che finalmente avevamo trovato quello che stavamo cercando. Il mio rapporto lavorativo con lui non cambiato di una virgola, e fra di noi c’è sempre il reciproco rispetto. Quando viene a casa mia mi scopa Cristina con sempre più affiatamento al punto tale che dopo due mesi ha smesso di usare il preservativo e ora la scopa a pelle. Da questa novità io ci ho guadagnato il fatto che ora vengo usato per pulire il loro piacere, lui compreso. Sono sempre più umiliato da mia moglie che mentre gode mi insulta meravigliosamente.
“Guarda cornuto come mi scopa un vero cazzo. Lui si che mi fa godere, mi sfonda e mi riempie per bene ogni buco.”
Si ogni buco. Dopo un mesetto circa che non usava più precauzioni le ha fatto il culo. Non che fosse vergine, ma certo sentirsi dentro quel palo di oltre ventidue centimetri e molto grosso di circonferenza le ha procurato, prima un po di dolore, e poi tanto piacere.
…siii daiii spaccami il cullooo…si sfondamiiii ..
“Cornuto guarda come mi rompe il culo questo meraviglioso cazzo altro che quel moscetto del tuo!!”
Non so se capite quanto piacere ne provo a vederli godere. Sono felice quando mi umiliano anche in pubblico come in primavera quando siamo andati in Trentino a sciare. Appena arrivati avevamo assegnate due camere, una singola e una matrimoniale. Nel prendere le chiavi Francesco si è rivolta al portiere.
“La singola datela al cornuto mentre la matrimoniale la prendiamo noi.”
Quasi mi sborravo nei pantaloni. Per tutta la settimana ho visto dei sorrisi ironici nel viso di diversi ospiti dell’albergo. In quella occasione poi Cristina ha potuto sperimentare la doppia penetrazione, ma non con me, ma con Francesco e il maestro di sci. Lei lo trovava bello e Francesco la sera prima di venire via lo ha convocato al nostro tavolo a cena con noi. Durante la cena gli ha fatto questa domanda:
“Dimmi, sinceramente scoperesti lei in tre?”
Lui dopo un attimo di smarrimento mi ha guardato, sapeva che ero io il marito, ma Francesco gli ha specificato che in tre era senza di me loro due e lei. Ovviamente lui ha accettato e dopo cena siamo saliti in camera, e loro le hanno sfondato realmente tutti i buchi. Per premio io ho pulito sia le loro sborrate sul corpo e nei buchi di lei, ma pure i loro cazzi mentre mi umiliavano con gusto.
“Lecca cornuto che poi le facciamo un secondo giro di cazzi in doppia e la sfondiamo tutta questa troia.”
Lei ha goduto tantissimo. Mi ha anche umiliato davanti al maestro di sci.
“Grandissimo cornuto guarda come mi fanno veramente godere due maschi fantastici come loro, mentre tu sei solo bravo a leccare, altro non puoi fare e quindi leccami bene che ne voglio ancora.”
Spesso quando finisce la giornata lavorativa, Francesco mi convoca nel suo ufficio.
“Questa sera portami Cristina che la voglio montare.”
Sempre più spesso io ricopro il ruolo di accompagnatore di lei che vestita come piace lui la deposito o casa sua o in ogni altro luogo che a lui fa piacere. Puntualmente la porto da lui che poi mi chiama per andare a riprenderla bella sfondata e riempita della sua semenza. Adesso abbiamo festeggiato da poco il primo anno di questa nuova realtà. Lui le ha fatto dei regali, vanno a fare dei week end da soli, o a volte dorme lui da noi. Ovviamente all’alba io mi preoccupo di preparare la colazione per loro e di servirla a letto ad entrambi. Molto spesso capita che mentre loro sorseggiano il caffè io mi dedico a pulire il suo cazzo o i buchi spanati di lei che ovviamente mi insulta per il mio piacere.
“Caro, mi sembra che tu sia un po troppo tenero con questo cornuto.”
“Lascialo fare, dopo tutto lo devo a lui se ha reso te una troia stupenda e lui cornuto e contento.”
Io gli sono grato di tanta generosità.
Con il passare dei mesi, io, mi sono sempre più reso conto che Cristina è veramente una troia. Lo avrei dovuto capire da subito, anzi mi ha fatto piacere scoprirlo adesso che ne godo tantissimo. Con l’arrivo di Francesco nella nostra vita e soprattutto fra le cosce di Cristina anche per me la vita, specie quella sessuale è cambiata. Da quando mi fanno leccare e pulire sia i suoi buchi pieni di sborra o succhiare il suo cazzo, ho sentito dentro di me il desiderio di approfondire questo mio desiderio di diventare gay. Si, ho da tempo ho incominciato a succhiare altri cazzi e farmelo sbattere in culo. La prima volta che ho realizzato questo desiderio era in riva al lago che dista poco dalla città dove vivo. Ero lì che stavo controllando dei documenti avuti poco prima da un titolare di una azienda e nel tornare mi ero fermato a guardare il tramonto, bellissimo. Stavo rilassato quando al fianco della mia vettura si è messo un grosso SUV. Il tizio da dentro mi fa fatto una semplice domanda:
“Che stai cercando?”
Io l’ho guardato senza capire, lui ha sorriso e mi ha invitato a salire con lui. Si è spostato un poco, in una zona più tranquilla, e mi ha spiegato che in quel posto è facile trovare coppie o gay che cercano sesso. Lui ci viene spesso e quasi sempre rimedia una scopata o qualche pompa. Nel parlare ha estratto un bel cazzo duro che mi ha invitato a segarlo. Ero ipnotizzato dal quel bel palo e senza stare a pensarci su l’ho preso in mano e mi sono messo a segarlo lentamente. Lui ha subito gradito e mi ha messo una mano dietro alla nuca invitandomi a succhiarlo cosa che ho fatto facendolo gemere.
Huuhmmm…si come succhi bene…siii daii che vengo…..
Gli ho detto di non venirmi in bocca e quando dopo averlo succhiato parecchio lui ha sborrato mi sono tolto e lui si è pulito con dei fazzolettini. Ci siamo scambiati il numero di telefono e l’indomani l’ho chiamato, mi ha invitato a casa sua e lì per la prima volta l’ho preso in culo. All’inizio è stato un po doloroso, ma poi mi sono rilassato e alla fine lo incitavo a sfondarmi il culo da quanto mi piaceva.
…sssi…daiii….ssi mi piaceee…. Sssi…
Tti…piace troiaaa…ti sfondo il culooo..vacca ..
Dopo di lui ne ho avuti altri cinque, non insieme, ma nel tempo ho imparato a godere nel farmi sfondare il culo o riempire la bocca di sborra. Il massimo è stato circa tre mesi fa quando ero impegnato con due clienti che vengono da un’altra città ma che hanno interessi notevoli che noi curiamo presso lo studio. Luca e Andrea sono due bei maschi. Alti, forti, simpatici e allegri hanno delle belle moglie che noi conosciamo e non mi sarei aspettato mi facessero un certo discorso a cena dopo una lunga giornata di lavoro.
“Sai, a noi piace molto divertirci, specie quando siamo fuori città come in questo momento.”
Ho pensato che si riferissero alle donne, invece i loro discorsi sono scivolati sul sesso fra uomini.
“Si, a noi piace anche un bel culo, diciamo come il tuo, e se ti va ci piacerebbe giocare con te. “
Dopo un momento di puro imbarazzo e un po di incertezza ho accettato di salire in camera loro. Quando ci siamo spogliati e loro si buttati su di me facendomi eccitare tantissimo. Mi hanno scopato e fatto succhiare tanto di quel cazzo alla fine ero esausto. Mentre Andrea mi scopava Luca faceva delle riprese e poi mi ha infilato il cazzo in gola.
Daaiii..succhia troiaaa…si sei zoccola sfonddata..e questa sera ti spaniamo questo culo da frocio che hai….sssi..senti come te lo infilo in golaaa… succhiaaa..che sborro …
È stata una bellissima esperienza che spero di ripetere presto. In quanto a Cristina quando l’ho conosciuta lei aveva 29 anni. Veniva da due storie finite e al momento non ho chiesto molto. Poi col tempo quando abbiamo incominciato a scopare le ho chiesto del suo passato e qui lascio a lei il racconto.
40
1
6 years ago
admin, 75
Last visit: 1 day ago -
Cornuto e contento
Mi chiamo Luigi, ho 60 anni e sono sposato con Cristina che ne ha 50. Cristina è una bella donna, alta, quinta di seno, un bellissimo culo, labbra carnose, cosce lunghe, lisce e ben tornite. Io sono il classico impiegato un po sovrappeso capelli radi, anzi ho la classica pelata, pancetta quanto basta, che una vita sedentaria non aiuta a migliorare. Appena finiti gli studi sono stato assunto in uno studio di un commercialista e tre anni dopo è arrivato anche Francesco. È un bell’uomo, serio, molto prestante e con un fisico ben curato. È stato sposato fino a circa cinque anni fa. Per tanti anni abbiamo lavorato gomito a gomito, e quando il capo ha deciso di andare in pensione ci ha lasciato lo studio a noi che lo abbiamo fatto diventare il migliore della città. La nostra collaborazione è molto intensa, e fin quando era sposato spesso si usciva anche con sua moglie, anche se non era un tipo molto socievole, spesso stava sulle sue e in silenzio mentre a noi è sempre piaciuto divertirsi insieme specie quando ci siamo iscritti ad una scuola di ballo Latino/americano. La separazione di Francesco da sua moglie, mi ha fatto riflettere sulle cause e sono giunto, alla conclusione che si erano annoiati a vivere insieme, la routine li aveva resi apatici, due estranei. Io non volevo fare la stessa fine con mia moglie e allora ho deciso di trovare un modo per rendere sempre più vivo il nostro amore. Dopo una attenta riflessione non trovavo nulla che facesse fare un salto di qualità al nostro rapporto. Casualmente una sera mentre eravamo a lezione di ballo ho notato due ballerini che guardavano il culo di Cristina. È scatta la scintilla, e nei miei pantaloni si è verificata una potente erezione che mi ha costretto ad andare in bagno per segami. Era questo che volevo, lei desiderata da altri maschi! E non solo, col tempo la volevo anche scopata. Facile a pensarci, ma molto difficile da realizzare. Quando ne ho parlato a lei mi ha quasi preso per matto. Lentamente ho intaccato le sue convinzioni, e piano, piano ha accorciato le sue gonne, messo camicette più scollate, mettendo in mostra sempre più pelle nuda. Dopo un inizio un po titubante, col tempo, ha apprezzato gli sguardi che le venivano rivolti quando lei mostrava tette e gambe aperte fin a far vedere anche l’intimo se lo portava. Il risultato è stato che io la scopavo con rinnovato vigore e lei si sentiva sempre più femmina desiderata. Una vera goduria per me che già anelavo ad altri e più intensi piaceri. Con pazienza, il passo successivo e stato una scopata con un singolo alla quale ho partecipato pure io. La cosa è stata casuale. Una domenica al mare con noi nudi e lui che ci guardava segandosi. Io gli ho fatto cenno di avvicinarsi e alla fine dopo che l’avevamo masturbata insieme lui ha indossato un profilattico e l’ha penetrata mentre io mi facevo succhiare il cazzo. È stata una forte emozione per entrambi. Al ricordo di quanto accaduto, le sere successive ci siamo eccitati tantissimo. Lei si è convinta che la cosa era di suo gradimento, mentre io volevo di più. Abbiamo ripetuto il gioco due altre volte, poi io ho deciso che mi sarei limitato a guardare lei posseduta dal singolo di turno. Non è stato facile raggiungere questo obbiettivo. Lei era assolutamente contraria, voleva la mia partecipazione mentre io impazzivo nel vederla usata dal toro di turno e scopata come la più consumata delle puttane. Ben presto si è adeguata anche a questa nuova realtà, anche se non è stato facile. Si, ci divertivamo, ma era sempre un gioco limitato nel tempo, luogo e soprattutto era una cosa temporanea, mentre io volevo una cosa continua, un maschio che la montasse di continuo, facendola diventare la sua troia personale, e io il cornuto felice e contento. Per un po abbiamo continuato questo gioco, ma anche lei ben presto si è resa conto che avevo ragione io. Ci voleva un maschio fisso, altrimenti alla fine questo mordi e fuggi, ci avrebbe anche potuto creare dei problemi, mentre noi volevamo solo divertirci. Trovare una soluzione non è stato facile. Tutti i nostri ragionamenti hanno portato ad una unica conclusione: dovevamo trovare un toro fisso e possibilmente uno che noi conoscevamo bene al punto di poterci fidare ciecamente di lui, e lui di noi. Mica facile. Abbiamo esplorato molti siti scambisti, abbiamo realizzato pure un accaunt in un sito appropriato, ma ne abbiamo avuto in cambio solo poche soddisfazioni e nulla di fatto. Non era quello che volevamo, e non era quello che IO volevo! Allora abbiamo esplorato il giro delle nostre amicizie per verificare se vi era un potenziale candidato al ruolo di amante di mia moglie. Dopo un attento esame non siamo giunti a nulla di concreto, erano sposati, impegnati, poco seri, inaffidabile poi, e poi.. Alla fine ci abbiamo rinunciato. Una mattina il destino ha mischiato le carte. Vado al lavoro con in testa la mia idea fissa di trovare un toro per mia moglie e mi dimentico il portafogli. La chiamo pregandola di portarmelo in ufficio. Giungo nello studio e trova ad attendermi un cliente molto importante che mi chiede di seguirlo perche vuole il mio parere su di una questione finanziaria che gli sta a cuore. Io sono con lui e Cristina arriva in studio e ci trova Francesco che mi telefona dicendo che la mia splendida moglie mi ha portato la “testa” che mi ero dimenticato a casa. Ho avuto una illuminazione istantanea! Francesco! Cristina insieme! Certo, chi meglio di lui. Divorziato, socio, assolutamente irreprensibile, un bell’uomo e pure dotato, e su questo ne ero sicuro poi che l’ho visto quando dopo il tennis ci facciamo la doccia insieme, ha una dotazione fuori dal comune sia in lunghezza che circonferenza. Si lui è il candidato perfetto. La sua scoperta mi provoca una tale erezione che sono costretto ad andare in bagno a farmi una sega velocissima che mi fa sborrare anche l’anima. Quando lo racconto a Cristina mi prende per matto.
“Ma dai!! Non credo che lui sia quello giusto. E poi siete soci”.
“Appunto, perche siamo soci, amici e ci teniamo in reciproco rispetto, è il giusto candidato. Di lui ho la massima fiducia, è separato, e quindi ha tutto il tempo e la disponibilità del mondo. E poi a te piace, o sbaglio?”
E lei alla fine si lascia convincere anche se poi evidenzia un problema grande da risolvere: come lo coinvolgiamo nel nostro gioco? Facile a pensarlo ma difficile realizzarlo. Non posso certo digli scopa Cristina! O forse no. Ci studiamo un poco sopra poi elaboriamo un piano che decidiamo di mettere in pratica in occasione della cena di fine anno a cui siamo invitati assieme a lui da tutto il gruppo di amici che amano ballare il Latino/americano. Per quella occasione prego Cristina di ballare con lui il più possibile specie i balli come la lambada, e la bachata che sono quelli che ci si deve strusciare di più. Naturalmente il tutto avviene sotto gli occhi dei nostri amici che non sospettano nulla anche se lei lo ha provocato facendo sentire il suo culo ad ogni occasione di contatto con il duro pacco di lui che educatamente scostava. Alla fine della serata mi ha detto che era riuscita sicuramente a farlo eccitare tantissimo. Per due giorni non lo abbiamo contattato, poi lei mi ha detto che se volevamo realizzare il nostro piano avremmo dovuto invitarlo a cena da noi, per battere il ferro fin quando era caldo. Nel dire questo ho notato nel suo sguardo un po di desiderio di avere quel maschio per se. Lo abbiamo invitato per la sera successiva abbiamo messo a punto una strategia per farlo capitolare. Cristina quella sera si era vestita in maniera davvero provocante. Un tubino elasticizzato con uno scollo anteriore che ne esaltava il suo splendido dècolletè, accentuato da un piccolo ma perfetto reggiseno a balconcino che lo spingeva ancora più in alto del dovuto, calze velatissime e con dieci cm. di pizzo che usciva da sotto il vestito, un micro tanga quasi invisibile, tacchi da dodici, labbra e unghie colorate di un rosso passione che le esaltava. Quando lui è arrivato puntualissimo è rimasto stupito.
“Cristina stasera sei meravigliosa! Lo sei sempre, ma stasera hai un aspetto davvero unico. Luigi sei fortunato ad avere una bella donna come lei per moglie. “
Lei ha sorriso ai complimenti e io ho annuito compiaciuto. La serata è subito decollata. Buona cucina, e due bottiglie di Sagrantino di Montefalco hanno reso la cena divertente e piacevole. Abilmente noi due abbiamo pilotato il discorso sulla serata di Capodanno e sul fatto che loro due erano molto bravi a ballare insieme, mentre io ero più goffo. Lui ha fatto i complimenti a lei, dicendo che il merito era tutto suo. Allora io ho ribadito che era il ballerino che faceva la differenza, senza togliere nulla a lei, e per avvalorare la mia teoria ho messo della musica, una lambada e ho pregato mia moglie di ballare sia con me che con lui. Ovviamente lei ha fatto in modo che il contatto con lui gli provocasse una visibilissima erezione. Dopo averlo provocato un poco, lei ha detto che si occupava di sparecchiare la tavola, mentre noi ci saremmo gustati una grappa, guarda caso Bocchino, tanto per ironizzare sul nome e per non far calare la sua eccitazione. Seduti sul divano io gli ho chiesto cose ne pensava di Cristina.
“È decisamente una bella donna. Si, mi sono divertito a ballare con lei alla festa.”
“Eravate una bella coppia, mi faceva piacere che ballava con te. A suo dire, sei stato il meglio della serata. Si, eravate una bella coppia, e poi che ci conosciamo da anni dimmi come la vedi come donna? Ti piace?”
Lui mi guarda con un certo imbarazzo. Nei nostri discorsi, in tutti questi anni, non abbiamo mai affrontato questi argomenti, nemmeno quando lui era sposato. Lo vedo che cerca una risposta che non mi manchi di rispetto ma che renda l’idea di cosa pensa di lei.
“Si, è una bella donna, sei fortunato ad averla per moglie.”
“Grazie, ma certo ora la vedi così vestita, ma dovresti vederla in lingerie. Il suo aspetto ne sarebbe esaltato di più.”
“Ma che dici, dai lasciamo stare, non voglio metterti in difficoltà con lei.”
È evidentemente in imbarazzo. Cerca di capire dove voglio andare a parare, ma io lo incalzo.
“Nessuna difficoltà anzi adesso lo chiediamo a lei.”
Detto questo chiamo Cristina che viene da noi.
“Cara, Francesco ed io vorremmo vederti in lingerie.”
Lei ci guarda e sorride.
“Siete due scemi.”
Gira i tacchi e se ne va. Dopo nemmeno cinque minuti torna e si presenta vestita solo di un reggiseno molto piccolo che esalta il suo meraviglioso seno, un micro tanga che non copre nulla della sua splendida fica ben depilata e che dietro è solo un filo interdentale infilato fra le natiche e le calze di prima con le stesse scarpe tacco dodici.
“Allora che te ne pare? La trovi bella?”
Mentre lui resta a bocca aperta io mi alzo e rimetto la musica di prima.
“Dai balla con lei ora, e vediamo come te la cavi.”
Lui si alza in piedi, lei lo abbraccia e lui mi guarda cercando di capire. Ha una vistosa erezione, mentre lei si struscia su di lui che continua a guardare me. Li invito a ballare, e a stringere Cristina, che ora è visibilmente eccitata. Ballando deve toccare il suo corpo nudo, e la sua eccitazione sale, fin quando finita la musica resta ancora abbracciato a lei che ridendo si rivolge e me.
“Adesso che altro vuoi che faccia? Lo devo forse baciare?”
Senza aspettare una mia risposta incolla le labbra sulle sue e lo bacia con passione. Lui per un momento resta immobile, gira lo sguardo verso di me che annuisco e sorrido. A quel punto risponde al bacio infilando la sua lingua nella bocca di mia moglie con la quale limona un poco. Quando si staccano mi guarda stupito e incredulo.
“Va tutto bene, stai tranquillo, vorrei solo farti una domanda alla quale mi devi rispondere con estrema sincerità: la scoperesti Cristina?”
Lui guarda me e poi lei.
“Certo, ma sei sicuro di volerlo?”
Intanto lei non ha atteso la risposta, si è inginocchiata davanti a lui e ha aperto la lampo dei pantaloni mettendo a nudo il mostro che io so celarsi dentro le mutande. Lei lo guarda affascinata, lo accarezza compiaciuta, poi ci porta entrambi in camera da letto.
…accidenti che bel cazzone mmuhum..umhhm… lo voglio godere tutto…..
Lui è ancora un attimo titubante, ma io gli tolgo ogni remora.
..dai scopala..falla godere..lo voglio..io e lei..se lo farai lei sarà per sempre tua..scopala bene e falla godere…..
Si denuda e dopo averla eccitata la scopa con impeto e passione. Lei gode e mi guarda con occhi carichi di amore e piacere che lui le da. Quando ha il terzo orgasmo si gira verso di me e mi fa le corna con la mano.
..GUARDA CORNUTO COME MI MONTA UN VERO MASCHIO!!!...
Ho una violentissima erezione che mi fa sborrare subito. Lui la scopa per circa due ore, facendola godere tantissimo, poi se ne va e ci lascia soli.
“Grazie amore. Sei stata fantastica! Ho goduto tantissimo nel vederti sfondata da lui. Io da questo momento non ti scopo più, sei solo di lui e se vorrà io sarò presente oppure no, non mi importa. La sola cosa che vorrei è quello di essere reso cornuto e umiliato ad ogni occasione che se ne presenti al di fuori del nostro contesto cittadino.”
Lei mi guarda ancora un po incredula.
“Ho goduto tantissimo. Mi ha sfondato il ventre, e mi ha fatto impazzire con quel meraviglioso palo che ha fra le gambe. È di gran lunga il migliore che abbia mai conosciuto e poi sono sicura che da oggi me lo farà godere sempre più. Per le corna stai tranquillo che provvederemo nel migliore dei modi, adesso vorrei dormire, che sono stanca.”
28
2
6 years ago
admin, 75
Last visit: 1 day ago -
L'auto in vendita- storie vere
Chi mi conosce lo sa, ma per tutti gli altri farò una piccola premessa.
Sono un singolo molto fantasioso i classici incontri di sesso fini a se stessi non mi sono mai interessati, al contrario adoro organizzare sorprese e situazione ad alto contenuto erotico…
Così un giorno, mentre fantasticavo su qualche bella situazione da ricreare mi venne un’idea pazzesca…
Inserì un annuncio che replicava così: “ cercasi coppia con la lei ignara della situazione in cui si ritroverà..”
L’annuncio era molto generico ma ebbe un ottimo riscontro, mi contattarono in tantissimi… e così inizia a leggere e rispondere, dicevo a tutti piu’ o meno quale fosse la mia idea da attuare, molti incuriositi e forse eccitati mi facevano tante domande… ma vabbè, lasciamo perdere non vi annoierò!
Tra i vari contatti, una coppia in particolare mi incuriosì molto! Ci scambiammo i numeri e iniziammo a parlare telefonicamente; organizzammo un incontro a sorpresa, l’idea era di mettere in atto una finta vendita d’auto; in quel periodo possedevo un bel suv, una di quelle macchine che tutti o quasi tutti si girano a guardare e così misi subito l’annuncio di vendita, con le foto reali del veicolo, ad un prezzo veramente ridicolo per il tipo d’auto e subito dopo la conferma della messa online, inviai il link alla coppia.
Mi contattarono subito dopo e il lui di coppia mi fece davvero molte domande sul veicolo, come se fosse realmente interessato all’acquisto, mi disse che, l’auto sarebbe diventata la nuova famigliare e che a breve mi avrebbe fatto sapere il giorno in cui insieme a alla moglie sarebbero venuti a vederla.
Mi richiamò piu’ tardi, mentre era lontano dalla moglie e mi disse che la moglie aveva ascoltato la nostra conversazione e aveva davvero creduto alla storia dell’auto e che avevano deciso di venirla a vedere il sabato mattina successivo, così che, con la scusa di venire nella prov. di Catania per vedere l’auto, sarebbero poi rimasti a pranzo in zona, approfittando della giornata per rilassarsi.
Arrivò quel sabato mattina, diedi appuntamento alla coppia nella piazza centrale e andai con l’auto a prenderli.
Con la scusa che subito dopo l’appuntamento sarei andato a mare, indossai dei pantaloncini in tessuto tecnico morbido senza mutandine e una canottiera molto scollata… Il pantaloncino prendeva delicatamente le forme del mio membro e la canottiera metteva in mostra la mia abbronzatura e il mio fisico atletico..
Arrivai in piazza e.. Wow che Donna!!!!
Scendendo dall’auto non le levai un attimo gli occhi di dosso, era fantastica e molto elegante, carnagione scura, capelli corti neri, occhi nocciola da gatta selvatica… indossava un vestitino nero floreale, molto corto, che risaltava in alto la sua magnifica scollatura, e scendendo, si allargava un pò, mettendo in mostra le sue magnifiche gambe, per finire su un paio di tacchi neri! Era la classica moglie molto ben curata, ben vestita per l’occasione e con uno sguardo molto malizioso, che mi fece eccitare subito….
Mi presentai ad entrambi e dopo aver fatto vedere un attimo l’auto, li invitai a fare un giro di prova..
Il marito mi disse che avrebbe guidato lui in una zona meno caotica e di accompagnarli da qualche parte per guidare liberamente e provare per bene l’auto.. Così feci strada verso la zona dello stadio del paese, di giorno quasi deserta, arrivati, mi fermai ed invitai il marito a guidare l’auto, scendendo invitai invece la moglie a mettersi davanti, le aprì lo sportello posteriore e porgendogli la mano le osservai quelle gambe magnifiche mentre si apprestava ad assecondarmi… il mio membro, nella visone spettacolare di quella donna si indurì e venne fuori in maniera davvero spudorata da quel sottilissimo pantaloncino che indossavo, lei guardò un po’ imbarazzata e un po’ divertita in direzione del mio pacco e sorridendomi scese, una volta fuori il vento le tirò su un po’ su la gonna, ma sia io, che lei, fingendo di non averci fatto caso continuammo a guardarci intensamente mentre l’accompagnavo alla portiera anteriore… Il marito, guardava eccitato ma in maniera molto seria e fece finta di non aver notato nulla, ricopriva bene la situazione che stavamo realizzando, interrompe quegli sguardi facendomi delle domande sul veicolo…
Iniziò la prova, fece un test vero e proprio, accelerazione, frenata, curve, buche, provò tutti comportamenti dell’auto, ma nel frattempo, appoggiava la mano sulla coscia della moglie, dove il suo vestitino tra buche accelerazioni e curve, mostrava e non mostrava parte delle magnifiche gambe, lei si tirava giu’ quel poco che poteva e io la guardavo negli occhi sorridendole e ammiccandole, accarezzandomi il cazzo che ormai da seduto, sembrava sbucasse fuori dal pantaloncino, lei rossa in viso da un mix di eccitazione e vergogna, si girava e rigirava, guardando quanto poteva in direzione del mio cazzo duro e ben in mostra…
Finì il giro di prova, e il marito chiese alla moglie se volesse guidare, lei saltò un attimo, come quando qualcuno viene svegliato di botto, ritornò in sé e rifiutò… dicendo che lei non era molto brava su queste cose e che già lui aveva provato in quasi tutte le situazioni il veicolo.. allora il marito sorridendo, mi chiese se gentilmente potevo mostragli i documenti dell’auto e io con un sorriso molto malizioso risposi che i documenti erano in casa e che avremmo potuto andare a vederli senza problemi…
Risalì dal lato guida e andai in direzione casa, avevamo davvero organizzato tutto nei minimi dettagli, e la magnifica moglie sembrava stesse rispondendo bene a tutte quelle cazzate che ci eravamo inventati per farla cadere in una magnifica situazione erotica come quella..
Arrivati davanti casa, li invitai a scendere per vedere i documenti e con la scusa che gli avrei offerto un buon caffè li convinsi, lui guardò l’orario e poi guardò la moglie e mi rispose, vabbè prendiamo questo caffè, e guardando la moglie rincalzò, tanto è ancora presto per andare… Lei rossa in viso, annuì, era in balia della situazione, guardava il marito come a volergli dire..(ma non ti stai accorgendo che questo è un porco? Tu scendi anche a prendere il caffè da uno che guarda tua moglie così?)…. Ma lui fece finta di nulla, sorridente aprì lo sportello e accompagnò la moglie verso la porta di casa mia….
Feci gli onori di casa, presi i documenti, e inizia preparare tre caffè… chiesi alla lei se volesse dello zucchero e mi rispose che lo prendeva amaro, che lo zucchero l’avrebbe fatta ingrassare e così presi la palla in balzo per iniziare a farle dei complimenti e mi feci raccontare un pò da lei chi era e cosa faceva, così che si iniziò a sciogliere…
Mi disse che era una sportiva, faceva nuoto agonistico e che si era dovuta fermare per via di una bellissima gravidanza, io risposi che sapevo benissimo cosa volesse dire smettere di allenarsi e gli mostrai dei miei video sul telefono di alcuni allenamenti fatti in casa… ovviamente, presi tutti video dove ero semi nudo e lei iniziò a farmi un sacco di domande sul mio allenamento e altro, guardava il telefono e guardava me, era evidentemente eccitata da tutta quella situazione…
Il marito se ne accorse subito che la moglie era ormai a suo agio ed evidentemente eccitata, quindi fece finta di rispondere al telefono ad una chiamata di lavoro e mi chiese se potesse uscire un attimo per parlare tranquillamente, così gli aprì la porta dell’ingresso e lo feci accomodare fuori, uscendo mi fece un occhiolino e io capì al volo che era il momento, ovviamente gli lascia la porta socchiusa… Mi diressi verso la moglie che invitai ad accomodarsi nel divano del salone, lei era eccitata, non faceva altro che guardare nei mie pantaloncini la mia protuberanza che sbucava fuori e mentre aveva ancora il telefono in mano, le afferrai l’atra mano e la tirai sul mio cazzo, Lei scioccò, si fermo un secondo e guardò verso la porta d’ingresso in direzione del marito, vide la porta semi chiusa e mi afferrò il cazzo dal pantaloncino in maniera decisa e vogliosa, iniziò a stringere sempre piu’ forte, ma guardava in direzione della porta, come se volesse farlo di nascosto dal marito… nei pochi istanti successivi, il marito rientrò e lei mollo subito la presa, come se nulla fosse, entrando lui ci guardò, lei era nel panico, non stava capendo piu’ nulla, così chiesi al marito di accomodarsi accanto a lei, lui acconsentì e si sedette, io mi avvicinai in direzione di lei, e gli uscì il cazzo duro proprio all’altezza della sua faccia, davanti gli occhi del marito che sorrideva divertito, lei non fiatò ma con gli occhi diceva tutto , guardò il marito quasi sbigottita, ma lui da gran galantuomo, le accarezzò la testa, le diede un bacio in bocca e la spinse verso il mio cazzo… fu’ così che mi tirò verso di lei ed inizio a pomparmi con foga, da li a poco si liberò di tutti quegli imbarazzi…
Si guardavano e sorridevano, in uno magnifico sguardo di complicità…
Continuammo così per qualche ora, tra le svariate posizioni…
Alla fine dei giochi le confessammo che avevamo già organizzato tutto e che non c’era nessuna auto in vendita..
Lei sorrise e si divertì molto, ringraziando il marito della bellissima sorpresa e ringraziando me, con la promessa che da quel giorno, sarebbero venuti piu’ spesso a prendere un caffè a casa mia.
17
0
6 years ago
Le1vie1di1Tinto,
30
Last visit: 2 years ago
-
La prima volta con una coppia
Estate 2012, lei mi aveva lasciato ed era ritornata in casa dei genitori. Un grande vuoto, specialmente in camera da letto.
La vita doveva continuare, se c'è una cosa che ho imparato è che il nostro tempo è limitato e non è giusto sprecarlo lamentandosi o ancorandosi al passato.
Insomma, stavo iniziando a superare il momento di crisi e grazie ad amici e amiche l'estate proseguiva tra un'uscita e l'altra.
Per rendere più interessanti le cose risposi ad un annuncio su un famoso sito di incontri e iniziai a scambiare mail con una giovane coppia. Loro abitavano a circa una sessantina di km, si spostavano di rado ma essendo impossibilitati ad accogliermi decisero di approfittare della mia ospitalità.
Non era il loro primo trio ma all'inizio un minimo di imbarazzo era palpabile.
Cercai di metterli a loro agio e da buon padrone di casa servii da bere cercando di rompere il ghiaccio.
La discussione era interessante, vuoi perché eravamo più o meno coetanei, vuoi per il vino, ma quando saremmo passati ai fatti???
Approfittando di un bisogno fisiologico del lui, fù la lei a prendere in mano la situazione,
mi chiese di avvicinarmi perché incuriosita da un tatuaggio che faceva capolino dai pantaloncini, quando fui davanti a lei, con un gesto rapidissimo mi slacciò i pantaloni e iniziò ad accarezzarmi il pacco.
La reazione non tardò a palesarsi e in men che non si dica me la ritrovai attaccata il mio cazzo già duro.
Ritornato dal bagno, il lui ancora armeggiava con la cerniera, ma vista la scena non perse tempo a togliersi i pantaloni per avvicinare l'uccello ancora moscio alle labbra di lei.
Eravamo entrambi in piedi con lei che ci spompinava alternando i nostri cazzi nella sua bocca vogliosa.
A un certo punto anche lui si siede accanto a lei che dolcemente gli porge il mio cazzo da succhiare.
Wow una coppia con lui bisex, benissimo!!!
Essere al centro di queste attenzioni mi aveva fatto diventare il cazzo tre volte il normale, sentivo la cappella esplodere sotto i loro colpi di lingua.
Mi sentivo in obbligo di ricambiare il favore e iniziai leccando la sua passera messa in bella mostra.
Me ne stavo inginocchiato ai suoi piedi con la lingua che frullava tra clitoride e vulva, lei ansimava mentre si dedicava al cazzo del suo uomo.
Direi che il ghiaccio era stato rotto debitamente, era arrivato il momento di scopare.
Ci alternammo tra bocca e fica facendola godere da matti, poi lui mi invitò a sedermi e fece accomodare lei su di me, giusto il tempo di darle due botte che sentii qualcosa strusciarmi vicino al cazzo, stava insalivandole il buco del culo e nel frattempo leccava anche le mie palle. Iniziò così una doppia penetrazione da manuale. Movimenti in sincrono e mugolio di godimento al limite dell'urlo.
Cambiammo altre posizioni per poi concludere nel più classico dei modi, con lei in ginocchio e una sana doccia di sborra.
Una volta ripulito il tutto con una bella doccia riprendemmo a chiacchierare e bere vino come se nulla fosse accaduto.
A notte inoltrata i saluti e la promessa di rivederci al più presto.
Promessa che è stata onorata con un foursome bisex che vi racconterò in seguito.
18
0
6 years ago
admin, 75
Last visit: 1 day ago -
La mia prima esperienza con una coppia
Alcuni anni fa abitavo in un palazzo a Catanzaro Lido, ultimo piano del palazzo, non feci mai amicizia con nessuno se non con alcune famiglie sotto di me.
La mia vita continuava come al solito, lavoro, feste a casa, amiche che mi venivano a trovare, una vita spensierata.
Un bel giorno, e ancora lo ricordo con affetto, era il 14 agosto, come il mio solito presi l'ascensore per ritornare a casa, quando con la coda dell'occhio vidi la mia vicina arrivare di corsa con una cassetta di frutta verso l'ascensore.
Subito fermai la porta e la feci entrare, lei era ed è ancora una donna bellissima, bionda, molto magra, di classe.
Una volta dentro, lei poggiò la cassetta a terra e notai in un attimo che sotto il vestitino leggerissimo aveva dell'intimo bianco di pizzo molto sexy.
Faceva molto caldo, lei era molto sudata, ma aveva un profumo favoloso, molto inebriante.
Mi eccitai subito, e non potei nascondere l'eccitazione dato che avevo solo il costume.
II mio imbarazzo era alle stelle come anche la mia eccitazione. Notai il suo sguardo sul mio membro, ma non disse nulla.
schiacciai il 6° piano come mia norma e lei il 5°, si chiusero le porte e in quel momento mi chiese di aiutarla a prendere la cassetta per spostarla.
Lei si chinò con la faccia sul mio membro, sentì la sua faccia strofinare sulla mia cappella già fuoriuscita dal glande, morivo dalla voglia, non sapevo che fare.
In quel momento lei perse l'equilibrio e io prontamente l'afferrai al volo, ma furbescamente con il braccio con cui la tenevo schiacciai lo stop dell'ascensore.
ci fermammo tra il 4 e il 5 piano, si vedeva il cemento d'avanti il vetro dal'ascensore.
Lei mi sorrise con quei suoi occhi magnifici guardandomi intensamente e senza che me ne accorgessi la baciai.
Senza accorgemene avevo una mano sul suo sedere, e lei con una voce sensuale e un tono molto diretto mi disse: che stiamo aspettando non possiamo tenere l'ascensore bloccato tutto il tempo.
Mi mise una mano nel costume e si girò con le sue natiche verso di me dicendomi solo due parole: "ho voglia!".
Non dovetti fare altro che abbassare le mutandine e metterlo dentro, lei era bagnatissima, si muoveva come un serpente e ansimava.
Dopo 5 minuti era tutto finito eravamo venuti insieme come non mai.
Lei si alzò gli slip, mentre io rimisi a moto l'ascensore e senza dire nulla scese al 5° piano.
Io continuai fino al 6°.
Pensai fosse tutto un mio sogno per qualche giorno, tanto meno la vidi più salire in ascensore
Tre giorni dopo tornai dal lavoro un pò prima, erano le 15.30 feci subito una doccia, quando sentì suonare alla porta.
Apri la porta in costume, senza curarmi di chi potesse essere, in effetti non aspettavo nessuno, apri la porta ed era lei.
Sempre più bella e con un vestitino a fiori che mi fece subito impazzire.
Lei mi guardò, non disse una parola, la presi per la mano e la portai subito sul mio letto.
Scopammo come pazzi per due giorni, fin quando il marito non ritornò dal viaggio di lavoro.
La nostra storia andò avanti per molto tempo, un giorno lei mi chiese se volessi conoscere suo marito, io mi senti molto agitato, lei mi tranquillizzò dicendomi "mio marito lo sa di noi vuole conoscerti".
Mi sentì perso, mi tremavano le gambe, pensavo di aver fatto una cazzata.
Lei mi tranquillizzo, dicendomi di scendere sotto la sera dopo che stava organizzato una bella cenetta in tre.
Decisi di andare, pensando che a limite il marito mi avrebbe menato, invece, andò tutto in un altro verso.
Suonai alla porta, apri il marito, un uomo molto più grande di lei, molto curato, e con uno stile impeccabile, mi chiamò per nome (immaginate la mia espressione) dicendomi "caro xxxxx entra benvenuto".
Mi misi a chiacchierare con lui, una persona molto colta, parlammo di tutto politica religione storia scienze, dopo ci sedemmo a tavola e la serata continuò tra qualche bicchiere di vino e dell'ottimo cibo raffinato.
Lei mi accarezzava ogni tanto la mano come per tranquillizzarmi e io ogni volta mi eccitavo per la situazione.
Finito di cenare lei chiese il permesso di allontanarsi da noi, restammo io e lui soli, dopo un po mi guardò negli occhi e mi disse "perchè non ci spostiamo nella camera da letto, lei ci sta aspettando".
Nella camera lei era bellissima aveva un completo stupendo di pizzo nero con autoreggenti, era sul letto, che ci aspettava.
Lui chiuse la porta, e si rivolse a me dicendomi "avanti, voglio solo guardare mia moglie con un altro, e mi piace l'intesa che abbiamo".
Quella notte lei fu sensazionale, mi soddisfò in tutti i modi, per molte volte, eravamo in sintonia tutti e tre, alla richiesta di una doppia penetrazione, lui partecipò e fu bellissimo.
Continuiamo ancora a vederci tutti e tre, quando lui parte tengo compagnia a lei, o lei viene a trovarmi quando ha voglia di stare con me, ma nessuno tranne noi sa della nostra relazione.
Tuttavia io sono libero di farmi tutte le esperienze che voglio, non mi precludono nulla, solo l'amicizia vera e il rispetto è importante per noi tre.
Grazie di aver letto questo racconto.
Ps. dimenticavo non abito più sopra di loro :-)
19
2
6 years ago
catanzarosex21cm,
43
Last visit: 1 week ago
-
Il tecnico del pc
Lavorando nella grande distribuzione di materiale elettronico e tecnologico,
sono costantemente soggetto a relazionarmi con un pubblico variegato.
Il giorno della settimana che preferisco è la domenica, perché la domenica
porta nei centri commerciali una folla variopinta di persone, dalle famiglie in cerca di affari
alle coppie e singoli in cerca di prede!
Quella domenica indimenticabile di agosto la preda sono stata io.
Siamo quasi alla vigilia di ferragosto, la città è semideserta e il centro commerciale dove lavoro non è da meno.
Ora di pranzo, i pochi avventori, per lo più pensionati in cerca di refrigerio, affollano le aree ristoro;
in pratica il negozio è deserto. Distrattamente chiacchiero con qualche collega quando all'improvviso vedo apparire di fronte a me una creatura celestiale.
Bionda, sui 40, trucco leggero e un abitino che lascia poco all'immaginazione, pelle ambrata, il corpo tonico di chi si concede poco ai piaceri della tavola e molto alla palestra.
Sembra spaesata, la intercetto prima dei colleghi e chiedo come da routine come posso aiutarla.
E' alla ricerca di un pc nuovo perché il vecchio è appena deceduto e per via della sua attività non può permettersi il lusso di rimanere senza.
Bene, è proprio il mio reparto, la accompagno e dopo qualche domanda di rito per comprendere le sue esigenze optiamo per un buon pc fisso completo di monitor e stampante.
Nel frattempo ci raggiunge il marito (troppo bella per essere single), anche lui un bel tipo.
Giusto 4 chiacchiere per capire come la moglie stesse impiegando la sua carta di credito e poi la domanda fatidica...
"Ma una volta a casa, chi monta il tutto?", attimo di smarrimento anche della moglie la quale aveva bellamente saltato questo particolare.
"Già" le fa eco, "chi viene a montarlo, visto che noi non siamo capaci?".
L'azienda per la quale lavoro ha una politica tutta sua riguardo l'assistenza a domicilio e ritenendo che questa attività non giustifichi il guadagno esiguo non la include insieme ai prodotti.
Capisco che questa mancanza può compromettere la vendita, cerco di spostare l'attenzione dei due su un pc portatile ma senza risultato. Vogliono il fisso perché ha un rapporto qualità prezzo migliore e soprattutto può tranquillamente rimanere acceso h24 senza problemi.
Abbiamo preso un po' di confidenza e quasi per scherzare mi offro volontario a titolo di cortesia per questa missione ingrata.
Noto con la coda dell'occhio che i due si lanciano uno sguardo di intesa e iniziano a scrutarmi più attentamente. Siamo quasi coetanei e la mia passione per la palestra non passa loro inosservata.
La signora mi palpa il braccio e a mo di battuta dice al marito "certo, con queste braccia non farà nessuna fatica a portare gli scatoloni su da noi"; anche il marito tasta e si lascia scappare un sospiro di apprezzamento.
Ok, non hanno colto la mia ironia, in fondo non avevo nessuna intenzione di andare a fare una consegna con relativo assemblaggio ma l'improvviso turgore dei capezzoli di lei mal celati sotto una canottiera che lascia poco all'immaginazione mi fanno cambiare idea in un nanosecondo.
Ormai è fatta, mi tocca accontentarli. Pagano, mi lasciano un biglietto con su scritto l'indirizzo e mi danno appuntamento alla sera stessa.
Arriva l'ora di chiusura, carico in macchina i prodotti e mi dirigo verso il loro appartamento.
Si tratta di una villetta appena fuori città, effettivamente a due passi dal centro commerciale.
Provo un senso di disagio perché essendo appena uscito dal lavoro non ho avuto tempo per una doccia, ma non era messa in conto questa situazione...
Sistemo il pc nello studio di lei, collego tutto, installo la stampante e il modem e qualche software, in meno di 1h ho fatto tutto e sono pronto per fare ritorno a casa.
La signore invece non è della stessa idea...
Sia lei che il marito indossano un completino sportivo che mette in risalto le forme mentre i piedi nudi svelano la loro cura quasi maniacale del corpo.
Mi offrono da bere e mi chiedono se per caso fossi in grado di passare i dati del vecchio pc sul nuovo.
Per fortuna ho sempre con me un hd esterno e il loro vecchio pc non era defunto del tutto.
Riverso il backup sul nuovo pc e per constatare il buon esito dell'operazione la signora si mette a smanettare e apre qualche cartella... ad un tratto sullo schermo da 24" 4k comincia una rassegna di foto delle loro scopate, soli e in gruppo.
Non c'è dubbio che il mio lavoro è stato fatto bene, la signora si complimenta per la professionalità e il suo occhio e la sua mano cadono sulla mia patta che non può più nascondere il turgore del mio sesso.
Ormai ho compreso la situazione, fingo giusto un minimo di imbarazzo poi lascio che la signora mi accarezzi e mi sbottoni i pantaloni.
Nel frattempo il marito è dietro di me e inizia delicatamente a massaggiarmi le spalle mentre la moglie massaggia le palle. Sono preso tra due fuochi. Sento la lingua di lei per tutta la lunghezza dell'asta, va con maestria dalle palle alla cappella, bagna di saliva e poi massaggia con il palmo. Un movimento sapiente di torsione e compressione. Chissà quanti anni avrà trascorso a fare bocchini nei cessi per arrivare ad un simile livello di perfezione.
Il marito è sempre dietro di me, mi massaggia i trapezi ma sento che da sotto i pantaloncini qualcosa bussa alla mia nuca... Anche lui ha raggiunto la piena erezione e l'intimo che indossa a malapena riesce a contenere quel ben di dio. Mi prende la testa e delicatamente appoggia il suo pacco in prossimità della mia faccia. Aspetta una reazione.
Non mi faccio pregare, so che cosa vuole e non mi dispiace affatto, apro la bocca per accogliere quel bozzo, lo mordicchio un po' e aspetto di trovarmi al cospetto della sua nerchia.
Mi accontenta subito, solo il tempo di far scivolare a terra pantaloncini e slip.
Ha un cazzo bello dritto e nodoso con una cappella grossa e lucida per l'eccitazione.
Mentre la moglie si dedica al mio cazzo, inginocchiata ai miei piedi, io inizio a spompinare il maritino.
Colto da un raptus mi tiene la testa e inizia quasi a scoparmi la bocca e io inizio a produrre saliva come un rottweiler.
Adesso però è il mio turno per prendere l'iniziativa. Mi alzo e porto entrambi verso un di
18
0
6 years ago
admin, 75
Last visit: 1 day ago -
Si inizia in famiglia
Le prime esperienze sessuali spesso vengono fatte in famiglia. È un fenomeno sommerso ma diffusissimo di cui non si parla mai. Il più delle volte avviene tra cugini. “Non c’è cosa più divina che scoparsi la cugina” recita un vecchio detto. Mio cugino declinò questa massima al maschile e pensò bene di scopare me. Avevo appena dieci anni, lui quattordici. In piena tempesta ormonale, approfittò di un momento che eravamo soli per prendermi la mano e avvicinarla al suo pene. Mi disse per filo e per segno come dovevo fare. Quando poi pensò di penetrarmi, rifiutai e per un po’ mi tolse il saluto. Poi, gli rivenne la voglia e mi chiese di fargli un’altra sega. Lo accontentai. Credo di avergli fatto una decina di seghe in tutto, poi la cosa finì.
Due anni dopo, mentre stavo per fare pipì dentro i gabinetti pubblici della villa comunale della mia città, un signore anziano mi si affiancò.
Mise una mano in tasca e mi fece sentire un tintinnio di monete:
- “Li vuoi?” – mi disse.
- “Sì” – risposi deciso.
- “Devi soltanto prenderlo e muovere la mano così" – e mi mostrò come fare.
- “Lo so come si fa” – dissi con tono adulto.
Presi il suo cazzo e lo segai finché non vidi una serie di schizzi erompere dalla cappella gonfia di sperma.
Non ero io a cercare cazzi, erano loro che venivano da me. Avevo da poco compiuto diciotto anni e dopo esser uscito da una discoteca feci l’autostop. Un uomo sui cinquanta anni si fermò e io salii. Iniziammo a parlare del più e del meno, poi il suo tono di voce si fece più basso e mi chiese se volessi appartarmi con lui. Era una persona molto educata e non avrebbe fatto storie in caso di un mio rifiuto, ma io pensai: "Perché no" e risposi di sì. Ci infilammo in un boschetto, lui lo tirò fuori che era già duro e iniziai a segarlo. Con garbo lui mise una mano dietro il mio collo e diede una spinta leggera verso il suo cazzo turgido. Non avevo mai fatto un pompino. Non ci pensai più di tanto. Aprii la bocca e lo feci scivolai fino in gola. Il suo cazzo pulsava come una pompa di petrolio a pieno regime. Con voce strozzata mi chiese se potesse venirmi in bocca. Non avevo pensato a questo ma l’idea di farlo impazzire di piacere avendolo in bocca mentre veniva mi piaceva. Non dissi nulla e continuai a succhiarglielo.
- “Dai, ti prego, dimmi di sì – disse – fammi venire in bocca…
Mi piaceva pensare che aspettasse adorante una mia risposta. Il suo cazzo era diventato duro come il marmo e dai suoi fremiti capivo che non avrebbe saputo contenersi per molto.
- “Vienimi in bocca” – dissi con un tono da troia. L’eccitazione della mia risposta fu tale che finì appena di dirlo che fiotti di liquido caldo mi riempirono la bocca.
- “Sei la fine del mondo, ragazzo” – mi disse.
- “Grazie” – risposi.
Il suo cazzo gli rimase duro, nonostante fosse venuto. Lui stesso sembrava stupito e, allo stesso tempo, contento che il suo uccello fosse rimasto in posizione eretta.
- “Hai mai fatto sesso anale?” – mi chiese.
- “No.” - risposi
- “Vorresti farlo? Ti piacerà…”
Fui tentato di dirgli di sì ma mi mancò il coraggio. Forse non era quello il momento giusto.
C’è una frase bellissima di Luciano De Crescenzo che recita pressappoco così: “Molti studiano come allungare la vita, quando invece bisognerebbe allargarla.”
È proprio così. Quanti giorni della nostra vita sono uguali? Cosa contano? Niente! Allungano solo la vita inutilmente.
I giorni veramente importanti sono quelli diversi; sono quelli che allargano la vita, la rendono degna di essere vissuta, ma sono così pochi… e spesso lo sono perché teniamo sempre conto dell’opinione degli altri, temiamo di essere giudicati e ci adeguiamo al pensiero dominante. Fu a quella frase di De Crescenzo che pensai, quando, anni dopo, mi ritrovai a letto con un uomo che mi fece la stessa domanda di tanti anni prima: - “Vorresti farlo? Ti piacerà…”
L’avevo conosciuto su un sito per adulti. Era sveglio, bravo con le parole e molto riservato. Aveva avuto una esperienza molto soft con un uomo, dopo di che gli era rimasta la voglia.
Chattammo per un bel po’ di tempo, poi un giorno decidemmo di vederci. L’incontro sarebbe avvenuto in uno spiazzo che entrambi conoscevamo, alle ore 19:00. Avremmo usato gli abbaglianti per identificarci, poi io sarei salito sulla sua auto e ci saremmo spostati in un punto più tranquillo.
Avevo il cuore in gola quando, dopo aver eseguito il gioco degli abbaglianti, aprii lo sportello della sua auto. Ci salutammo poi lui ingranò la prima e andammo via. In quel breve tratto di strada, prima di appartarci in un posto tranquillo, parlammo del più e del meno con molta emozione. Eravamo entrambi in imbarazzo, lui molto più di me perché continuava a parlare senza sosta. Posteggiammo in un posto tranquillo ma nessuno di noi riusciva a prendere l’iniziativa. Alla fine fui io a fare il primo passo e mentre parlava mi abbassai i pantaloni e le mutande.
- “Sei già in tiro, vedo” – mi disse.
- “Da un bel po’. – risposi.
Si abbassò anche lui i pantaloni e le mutande e anche lui l’aveva già duro. Allungai la mano verso il suo cazzo e lo segai. Dopo un po’, lui fece la stessa cosa con me. Poi abbassò la testa e le sue labbra avvolsero il mio sesso come una ventosa. Succhiò così forte da farmi quasi male.
- "Andiamo dietro che si sta più comodi" - disse
La sua auto era un SUV e, in effetti nel portabagagli c’era uno spazio enorme, quasi una piccola stanza. Ci accomodammo dietro e ci spogliammo. Lui mi allargò le cosce e si tuffò sul mio cazzo. Sentivo la sua lingua che andava in tutte le direzioni. A un tratto mi afferrò le gambe tirandole su. Era chiaro il suo intento. Voleva leccarmi l’ano. Con le mani allargai le chiappe e la sua lingua si insinuò dentro come una biscia. Gli afferrai i capelli e tirai la sua testa verso il mio culo. Mi leccò per dieci minuti buoni, poi mi chiese di girarmi. Lo feci. Arcuai la schiena per mettere in evidenza il mio culo. Mi meravigliavo io stesso di quanto fossi troia. Lui prese il suo cazzo e lo strusciò tra le mie natiche. Sentivo quel pezzo di carne calda che vibrava tra le mie chiappe andando su e giù senza attrito. Aveva bagnato il mio culo con la saliva e tutto scorreva liscio.
- "Dai, tu a me adesso, succhialo, dai.”
Si spostò e si pose col cazzo che fletteva in aria. Non lo toccai con le mani. Lo presi direttamente in bocca e lo succhiai. Lui gemeva come se stesse esalando l'ultimo respiro. Gli leccai le palle, il buco del culo e di nuovo il cazzo. Lui allungò la mano su un portaoggetti e prese un tubetto. Era un gel. Si riempì tre dita e lo spalmò sul suo sfintere. Quando fu ben lubrificato, alzò le gambe e disse:
“Mettilo dentro.”
il mio cazzo scivolò dentro liscio come olio. Sentii le sue pareti interne vibrare intorno al mio cazzo e un gemito uscì dalla sua bocca.
“Oh, che bello…continua…così…oh.. “
Il mio cazzo entrava e usciva dal suo sfintere lentamente finché non sentii che stavo per venire. I miei muscoli si contrassero e il respiro divenne più affannoso. Lui lo capì e mi fermò.
“No, voglio bere il tuo sperma. Lo voglio in bocca.”
Si staccò da me e avvicinò la sua bocca al mio cazzo. La sua lingua lo leccò tutto poi prese la cappella tra le sue labbra e cominciò a scendere su e giù sul cazzo duro come marmo. Un’ondata di calore attraversò tutto il mio ventre e venni dentro la sua bocca.
“Mm buono, è la prima volta che l’assaggio. Ha un buon sapore.”
Mi distesi accanto a lui spossato. Il mio cazzo lentamente si acquietò e il respiro divenne di nuovo normale.
“Posso metterlo di nuovo in bocca?” – mi disse
“Scherzi? Sono venuto un minuto fa.”
“Solo per pulirlo, è tutto sporco di sperma.”
“Ok.” - dissi
Lo rimise in bocca e mentre puliva con la lingua il mio cazzo si segò finché venne.
Rimanemmo fermi, senza parlare per alcuni minuti, poi lui disse:
“Se avessi saputo che era così bello avrei iniziato molto tempo prima”
“C’è il tempo per recuperare.”
“Venerdì, dopodomani, ho casa libera, che dici, ci vediamo? Ho una cosa che voglio fare"
“Cosa?”
"Lo saprai venerdì. Andiamo adesso"
Venerdì pomeriggio l'appuntamento era nello spiazzo in cui ci eravamo visti la prima volta. Fummo entrambi puntuali. Salii sulla sua macchina e subito lui disse:
"Ti presento mia moglie!"
Dal sedile posteriore sentì una voce che diceva: "Piacere Silvana!"
Ero esterrefatto. Allungai la mano per stringere la sua e mi presentai.
"Sai, ho raccontato a mia moglie quello che abbiamo fatto e vorrebbe che lo rifacessimo mentre lei ci guarda. Che ne dici?"
"Sarà un piacere."
"Bene. Andiamo allora."
Diede mezzo giro di chiave ed il motore si avviò. Le luci si accesero, il cruscotto si illuminò e la risata di Silvana da dietro fu come un raggio di sole in un temporale impetuoso.
22
3
6 years ago
admin, 75
Last visit: 1 day ago -
Le mie femmine
Amo le donne. Sono così complicate, caparbie, indecise, fragili, determinate, divertenti, isteriche, premurose, forti, dolci, vendicative, generose, spietate.
Le amo.
Ma in particolare mia moglie, che oltre a possedere tutte le qualità che ho elencato, amo per la sua empatia, la sua ironia, la spensieratezza, perché è disinibita e perché mi è complice.
Non ci sono limiti, il sesso per lei è un’arte, la sua fantasia a volte mi travolge e mi coinvolge in giochi che mai avrei pensato di praticare.
Ad Agosto eravamo in Toscana, da mia suocera (racc. Adele ndr) per qualche giorno di relax di ritorno dalla vacanze. Si stava abbandonati e soddisfatti delle contorsioni appena concluse dove avevo generosamente elargito in pari misura il mio cetriolo, prima scivolando a turno nelle passere di entrambe, poi, su richiesta di Valeria, mia moglie, sono passato all’orifizio stretto e sempre accogliente, quindi anche Adele ha voluto la sua parte. Le ho infilato il cazzo nel culo lentamente assecondando i suoi gemiti e poi quando ho sentito che si era rilassata ho preso a stantuffarla energicamente mentre la lingua di Valeria giocava coi suoi capezzoli e le dita di mia suocera lavoravano frenetiche col clitoride. L’ho sentita gemere per l’orgasmo e dopo due o tre affondi ho travasato dalle mie palle al suo sfintere tutto lo sperma disponibile.
Così, come dicevo prima, spossati e rilassati, eravamo sdraiati a goderci quella sensazione di appagamento che segue dopo essersi donati senza risparmio.
-”Quanto vi piace prenderlo dietro?”- chiedo a entrambe.
-”Dipende.”- risponde pronta Adele.
-”Deve essere fatto solo se lo si vuole veramente.”- aggiunge, guardandomi.
-”E’ vero, devi sentirti pronta, rilassata.”- chiarisce mia moglie. Le sue dita giocano col mio capezzolo. Mentre la mano di Adele a preso ad accarezzarmi la pancia.
-”Se non sei pronta a riceverlo senti solo un gran dolore”- mi spiega mia moglie.
Il discorso di dipana in mille spiegazioni, le mie due donne, raccontano senza pudori le loro sensazioni quando praticano questo tipo di rapporto.
Hanno ancora voglia di scopare e non ne fanno mistero mentre tentano sapientemente di risvegliare il mollusco tra le mie gambe, ma lui al momento non collabora. Allora iniziano a dedicarsi l’una all’altra, lasciandomi spettatore privilegiato dei loro giochi. Si esplorano vicendevolmente con le mani, si assaggiano con la lingua, offrono ai miei occhi i loro sessi dischiusi, bagnati, invitanti. Appaiono quasi magicamente tra le loro mani un paio di sex toys ronzanti con cui si danno piacere continuando a limonare con passione. Poi compare un dildo verde fluo a due cappelle lungo quanto un capitone, Adele lo tiene in mano e fa stendere mia moglie sulla schiena, lubrifica una delle due cappelle spompinandolo un pò mentre maliziosa mi guarda negli occhi e poi tra le gambe, notando che il mio cannolo si sta gonfiando. Quindi appoggia la punta alla passera pronta di mia moglie e con una leggera pressione glielo infila dentro. Che spettacolo, le labbra spalancate della figa di Valeria avvolgono il cilindro fluorescente e la parte sporgente penzola come un cazzo tra le sue gambe. Mia suocera si sdraia a sua volta incuneando le gambe tra quelle di mia moglie, la sua figa è a pochi centimetri da quella della mia consorte. Capisco le intenzioni e mi butto nella mischia. Afferro il cilindro di silicone e infilo la seconda cappella di quel giocattolo iridescente nella mia bocca, lo succhio, lo ricopro di saliva, guardo le due “maialine” sorridermi, poi lo introduco lentamente nell’apertura trepidante di mia suocera che geme di piacere. Il serpente di silicone scompare del tutto alla mia vista risucchiato da quelle due bernarde ingorde. I corpi si contorcono, gemono, io cerco di darmi da fare con la lingua passando da un clitoride all’altro. Si danno piacere a vicenda con me spettatore passivo, marginalmente partecipe del loro amplesso. Poi i gemiti di Adele si fanno più insistenti sino a quando grida a tutti l’apice del suo piacere e si abbandona a braccia aperte. Cerco le sue labbra e le infilo la lingua in bocca lei risponde a quel bacio con passione cocente, l’uccello è duro come un pezzo di legno la sua mano ne prende possesso, mentre si libera dal cilindro gommoso che teneva dentro di sé.
-“Ora voglio un cazzo vero, il tuo cazzo lo voglio dentro di me, adesso”- esclama imperativa mia moglie.
Mi giro verso di lei, le sfilo il dildo fradicio dei loro umori, appoggio il glande all’ingresso spalancato della figa gocciolante di Valeria, le scivolo dentro in un attimo mentre lei emette un gridolino di compiacimento. Alza la testa verso di me e cerca la mia bocca, intrecciamo le nostre lingue con avidità, rimaniamo immobili così, col mio cazzo nella sua figa che sento contrarsi attorno alla mia turgida erezione, nessun movimento se non quello delle nostre lingue. Adele, alle mie spalle si tira su e prende tra le mani i miei testicoli e inizia a giocarci mentre appoggiandosi alla mia schiena prende a baciami un fianco.
-“Sei bravo a fare i pompini.”- esclama la sua voce alle mie spalle.
-“Come?”- rispondo un po’ interdetto.
-“Eh si, l’hai succhiato davvero bene il cazzone di gomma”- dichiara mia moglie.
-“Mi è sembrato ti piacesse”- aggiunge mia suocera.
Mentalmente chiedo a me stesso se mi è piaciuto e mi sorprendo a rispondermi di “si” ma con l’attenuante della situazione eccitante in cui ero coinvolto e poi era un giocattolo di gomma, mica un cazzo vero. Mi ritrovo così in uno stato di strana eccitazione mentre scopo mia moglie come se, inconsciamente, volessi ribadire il mio ruolo di maschio, la stantuffo con impeto. Ma lei mi ferma.
-“Aspetta”- dice lei, ansimando.
-“Possiamo farti provare cosa si prova a prenderlo nel culo?”- chiede maliziosa.
-“Che cazzo dici?”- le rispondo in modo brusco.
-“ Amore, prima hai chiesto cosa sentiamo a prenderlo lì, se vuoi te lo facciamo provare.”- aggiunge sibillina.
-“Non se ne parla!”- esclamo io perentorio.
Ma le due sono davvero ostinate e cercano in tutti i modi di convincermi, mia moglie mi ricorda quanto sia intenso il piacere che provo quando lei mi infila un dito nell’ano. Mia suocera sostiene la tesi dicendo che la sensazione di riempimento è impagabile e che questo non toglierebbe nessuna dignità al mio ego di maschio è solo un gioco erotico tra noi, una nuova sperimentazione per me, ma anche per loro, un diverso modo di trovare appagamento dando e ricevendo piacere l’uno dall’altro.
In questo modo Adele e Valeria, facendo leva sulla mia curiosità, senza lesinare lusinghe sul modo in cui godono quando scopiamo insieme, riescono, a fare breccia, mi convincono con qualche riserva.
Mi ritrovo così carponi a leccare la figa di mia moglie, il perineo, l’ano, infilo la lingua nella sua bernarda e assaggio il suo sapore che ben conosco. Mentre sono impegnato in queste pratiche mia suocera si applica eseguendo le stesse cose su di me. Sento la sua lingua leccarmi l’orifizio mentre mi stringe delicatamente i coglioni, la sento premere come se volesse penetrarmi, io contraggo il buco del culo, lei insiste.
-“Rilassati, non ti faccio male”- dice per tranquillizzarmi.
Io provo una sensazione di piacere e al tempo stesso di timore, il tutto unito all’eccitazione che avverto sentendo la mia donna godere mentre le sto spalmando la lingua sulla passera bagnata dei suoi umori e dalla mia saliva. Sento qualcosa di consistente spingere il mio orifizio lubrificato, sapientemente, dalla lingua di mia suocera, una pressione leggera e sento il suo dito farsi strada dentro di me. Mi piace, non sento dolore, lo sento premere contro la prostata, mi eccito ancora di più, lecco avidamente le grandi labbra della figa che conosco così bene, Valeria mugola e si muove offrendomi il suo pube. Mentre il dito che ho nel culo scivola piano avanti e indietro sento il mio sfintere rilassarsi e quando un secondo dito preme, leggero, per farsi strada, lo accolgo senza fatica, avverto solo una leggera fitta che passa subito quando questo trova il suo posto nel mio sfintere. Succhio avidamente il clitoride gonfio di mia moglie, anzi le sto praticando un vero pompino, con le dita le ho scappellato la punta e con la lingua gioco col suo bottoncino del piacere, mentre Adele continua a chiavarmi con le dita nel mio didietro.
Sono eccitatissimo, sento la mia cappella pulsare, gonfia e vogliosa di infilarsi in una figa accogliente, mi accorgo che un terzo dito di mia suocera si fa strada nel mio ano perché la fitta che provo è un tantino più forte della precedente ma, quando anche questo trova il suo spazio nel mio culo tutto diventa piacevole. Adele spinge, ritrae, rotea lentamente, dolcemente una sensazione nuova, piacevole, un calore si diffonde nel mio basso ventre. Io lecco succhio e spompino la bernarda di mia moglie che geme ed ansima.
-“Direi che sei pronto”- esclama mia suocera e ritrae le dita. Quasi non lo avverto, concentrato in quello che sto facendo. Mi accorgo che lei non è più dentro di me perché contraendo lo sfintere non sento più le sue estremità. Lei ha preso il vermone verde fluo, lo ha lubrificato per bene e ora sento la punta premere contro il mio ano, una leggera pressione, rilasso i muscoli e il cazzo gommoso si fa strada dentro di me sempre più su, ben oltre il punto in cui sentivo le dita di Adele. Lo pilota avanti e indietro scopandomi lentamente. Non avrei mai pensato potesse essere così piacevole ma del resto ho a che fare con due esperte di livello altissimo.
-“Mettimelo dentro!”- afferma con tono inderogabile Valeria, la mia consorte complice.
L’accontento. Se è possibile la percepisco lubrificata dei suoi umori come mai prima, la scopo lentamente affondando l’uccello dalla punta sino alla base poi mi ritraggo quasi uscendo e poi ancora giù, piano, con calma mentre mia suocera asseconda i miei movimenti, scopandomi il culo col dildo extraterrestre allo stesso ritmo dei miei affondi dentro la sua figliastra. Ad un tratto mi chiede di aspettare un momento, la sento muoversi dietro di me mi volto per quanto mi è possibile senza uscire dalla calda tana di mia moglie, la vedo girarsi e mettersi a pecorina appoggiando le sue chiappe alle mie poi afferra l’estremità del sex toy che penzola dalle mie chiappe, lo appoggia al suo buco del culo e gemendo lo fa scomparire dentro di se.
-“Dai scopaci insieme, stallone.”- esclama determinata.
-“Si, sbattici come non hai mai fatto, amore”- supplica mia moglie.
Queste due Femmine con la loro fantasia, l’assenza di inibizioni riescono a coinvolgermi mentalmente e fisicamente in questo nuovo gioco erotico, mandandomi fuori di testa. Mi fanno sentire oggetto sottomesso alle loro voglie ma, allo stesso tempo, protagonista del loro piacere.
Comincio a muovermi piano cercando una sincronia nel ritmo con cui scivolo dentro Valeria quello con cui spingo nel culo di Adele lo stesso cetriolo che sta scopando me, le due maestre ansimano sonoramente ed io mi unisco al coro aumentando la velocità degli affondi e il volume dei gemiti, a volte mi sembra di percepire il gommoso cazzo nella pancia, altre volte di affondarlo fino in gola a mia suocera, mentre stantuffo mia moglie che ha preso a gemere con forza, quasi urlando.
Per Valeria l’orgasmo si manifesta all’improvviso i gemiti si interrompono, inarca la schiena, anche il respiro si interrompe per lunghissimi secondi, poi con un grido liberatorio si adagia sul letto, appagata, il volto rilassato in una espressione di beatitudine.
Io non sono ancora pronto, ne ho ancora un po’ e anche mia suocera, così mi ritraggo lentamente da mia moglie e mi giro verso Adele, la penetro da dietro le afferro i seni e la tiro verso di me mettendomi in ginocchio con le cosce divaricate, lei mi asseconda posizionandosi tra le mie gambe, in ginocchio a sua volta, ed inizia a cavalcarmi mentre io spingo in su il bacino, ci scopiamo con impeto, poi mi dice di sdraiarmi, ho ancora il battacchio verde nel culo, lei monta sopra di me afferra l’estremità di gomma e se la infila nel culo, poi si sporge all’indietro afferra il mio cazzo pulsante e lo fa scomparire nella sua accogliente figa ed inizia a cavalcarmi come se fosse posseduta. Si fa scopare la passera dal mio uccello di carne turgida e il culo dal suo giocattolo in silicone che a sua volta scopa me nel mio lato B.
Il coinvolgimento erotico/mentale mi travolge portandomi all’apice e le inondo la vagina con una esplosiva eiaculazione accompagnata da un sonoro gemito, lei si impala ancora per qualche secondo e infine arriva anche per lei l’orgasmo, violento e ripetuto.
Ci ritroviamo tutti e tre abbracciati, appagati, sconvolti e al tempo stesso sorpresi dall’intensità di questa esperienza per noi nuova.
-“E’ stato stupendo.”- afferma mia moglie e mi bacia con passione infilandomi tutta la lingua in bocca.
-“Incredibile”- conferma Adele.
-“Erano anni che non provavo un orgasmo di questa intensità”- aggiunge e mi bacia delicatamente.
-“Concordo con voi.”- ammetto senza pudore.
-“Mi avete fatto provare sensazioni sconosciute”- affermo con gratitudine.
I giorni sono passati in fretta, ci sono state altre scopate altre piccole fantasie, sono davvero fortunato ad avere queste due donne sempre disponibili.
La matrigna di mia moglie è donna di esperienza, un giorno che eravamo soli in casa, mi ha raccontato con dovizia di particolari di una scopata con suo marito e un giovane keniano che faceva loro da guida durante un viaggio in Africa. Il racconto ci ha eccitati a tal punto che non abbiamo saputo trattenerci finendo nudi, sdraiati, avvinghiati in un sessantanove. Rientrando, Valeria ci ha trovati così, mentre io leccavo la figa di mia suocera con un dito infilato nel suo culo e lei mi succhiava il cazzo con un dito infilato nel mio didietro.
-“E io?”- ha chiesto un pò imbronciata.
Entrambi abbiamo allungato le braccia invitandola ad unirsi a noi.
Però le vacanze finiscono, il lavoro chiama e siamo dovuti rientrare, sentiamo Adele regolarmente. Per il ponte dell’immacolata ci ha chiamato per verificare che andassimo a trovarla, Valeria ha messo il vivavoce.
-“Si mami, tranquilla veniamo.”- la rassicura.
-“Bene, perché ho un nuovo giocattolino.”- dice sibillina.
Sono curioso, cosa avrà escogitato questa volta? Vai a saperlo. Credo che mia moglie ne sia a conoscenza ma, quando cerco di saperne di più, lei fa spallucce e mi guarda con un sorrisetto malizioso. Ormai non importa, siamo quasi arrivati, tra non molto lo scoprirò.
23
0
6 years ago
masaraj,
58
Last visit: 9 months ago
-
La mistress
Iniziò con una ricerca banale e semplice incuriosita dal mondo mistress, pensire malati forse no. Finalmente dopo una lunga ricerca trovata purtroppo non sotto casa, magari però e cosi che deve andare una volta scritto mi risponde quasi immediatamente ma non mi fa capire molto le sue pratiche, ma il desiderio di essere fra le grinfie di una mistress era molto quindi non stavo a guardare molto per il sottile bastava che mi dava indirizzo e ora per me non era un proble era quello che cercavo.
Passato qualche giorno mi arriva un messagio da lei via xxxxx numero civico xx ore 15 da donna, essendo trav in privato non mi andava molto l'idea di scendere dalla macchina far chissa quanti metri a piedi quindi guardo su google map noto che è e una bella cascina di campagna e non mi sembrava una zona cosi trafficata anzi mi sembrava classica zona dove passano piu trattori che auto. Arriva il giorno dell'incontro e accuratamente mi preparo, reggiseno gonnellina appena sotto il sedere perizoma reggicalze e calze a rete reggiseno e maglia semi trasparente ovviamente tacchi e non potevano mancare gabbietta di castità e plug anale da 4.5 cm per non essere proporio stretta. Salgo in macchina parteza via un ra e mezza circa di strada arrivo in prossimita di questa cascina mi fermo qualche metro prima sfilo il plug ultima controllata rossetto e via parto vedo il cancello aperto entro noto che c'erano altre macchine posteggiate (magari di qualche contadino) posteteggio anchio e attendo in macchina che nel giro di 20 secondi si apre la porta della casa e trovo la mistress che mi accoglie in vestaglia nera trasparente si intravedeva il suo intimo di color nero tacchi e alla mano destra una sigaretta con voce calda e tranquilla mi chiama “ben venuta micaela vieni pure” scendo e mi avvio verso di lei appena sono li da lei ad una distanza di 20 30 cm allunga mano la sotto che nota e sente la gabbietta di castità, con un sghigno malizioso mi ordina “dai su vai aprendere le chiavi e dammele”
cosi scende i 4 gradini apro la macchina prende le chiavi torno da lei e le do, che le mette in un vaso subito li all'entrata. Mi chiede di seguirla, una casa molto molto grande si sentono i rumori dei nostri tacchi arrivaimo davanti ad una porta apre ed era la cucina ma non ero sola c'erano altre due trav aveva preparato un piccolo buffet non ci siamo nemmeno presentate con le altre con tono piu acceso ordina di sederci “ su!!!! ragazze sedetevi” ma appena tiriamo fuori le sedie su ogni sedia c'era un dildodi circa 20 cm largo 4 cm circa sono la prima a sedermi piano piano lo faccio entrare tutto e riesco appoggiare il sedere sulla sedia, la mistress l'ha apprezzato molto e man mano si siedono tutti anche la mistress che sulla sedia non c'era nulla. Iniziamo a degustare questo piccolo spuntino prendo la brocca da un colore strano verso l'acqua nel bicchiere e bevo ha un sapore strano e con sguardo stranito grado la mistress con sorriso mi chiede ti piace o la preferisci calda” capi che era la sua pipi, e continuando la frase disse “e una settimana che bevo moltissima acqua per voi ho un altra brocca in frigo e qualcosa al caldo ancora”. Quasi finito lo spuntino si spoglia rimane solo in reggiseno sale in piedi sul tavolo e con il piede riesci a prendere gl'avanzi (prosciutto formaggio salame) e imboccarci una volta finito esclamo “brave!!!”.Ordinò di alzarci e portarci dietro il dildo sulla sedia ma non lo dovevamo prendere con le mani solo con la bocca, cosi ci alzammo tutto ci siamo chinate afferrato il dildo disse di seguirla con le mani dietro la schiena io ero la prima dietro di lei bellissima ancheggiava sui tacchi neri e l'unico indumento a coprirla era solo un reggiseno. Aprii le porte era un mega salone/camera poltrone letto spazio a volontà si mise al fondo del letto prendendomi per mano le altre due trav erano di fronte con tono acceso “ragazze micaela ha deciso di essere sottomessa e seviziata potete posare i vostri dildo”con sgurado un po stranito e impaurito la guardo e sussurra “amore mio sei tu che hai messa la cintura di castità le altre non l'hanno quindi sei tu ora a doverti sottomettere” e mentre mi sussurrava mi sfilo la gonna e il perizoma, affianco al letto c'era un piccolo ripostiglio apre e tira fuori una gogna bassa da star in ginocchio, esclama “questa e per micaela la metto qui al centro mentre mi siedo sulla poltrona a guardare mentre ti usano” la porta vicino a me, apre il lucchetto metto la testa polsi e chiude sono bloccata un sensazione unica forse tra piacere e paura, prende una benda e mi chiude gl'occhi da non vedere più nulla sento le mani sul mio culo mi accarezzano mi piace ho dei brividi una delle trav sento che appoggia il suo membro sul mio ano, dando piccole spintarelle leggere ma essendo stata per piu di mezz'oraseduta su un dildo, non e cosi difficile da sentir subito la cappella dentro; la mistress mi chiede se mi piace ovviamente le rispondo “SI MISS” con soddisfazione mi ringrazia “bena micaela sono fiera come prima volta ora baciami e leccami i piedi” cosi senza esitare inizia a leccarle e i piedi succhiarle le dita mentre avevo la trav dietro che stava abusando di me e detto sinceramente non sapevo se si erano date il cambio o no sentivo solo dentro fuori stantuffarmi il culo come se non ci fosse un domani. Anche con la cintura di castità mi resi conto che ero un colabrodo avevo fatto il laghetto sotto di piacere, e quando la MISS si rese conto del mio lago mi ordino di non eiaculare che doveva ancora scoparmi lei dopo che le due ragazze mi avrebbero sborrato dentro che da li a poco sento una gemere forte colpi ben assestati e riempita di sperma sfila il suo membro neanche 3 secondi avevo l'altro dentro. La MISS mi chiede mentre mi stava scopando l'altra trav se avevo sete le rispondo di “si” ma la sua risposta e stata “non ho voglia di andar di dal frigo ti va bene anche calda!?!?!?!?!”cosi annui prese un bicchiere sentii che lo riempiva prese una cannuccia e mi diede da bere, ma mentre bevevo fui riempita per la seconda volta, la trav che mi stava scopando ha sborrato tutto dentro. La MISS mi tolse la benda avevo il bicchiere li davanti al viso appoggiato in terra e con voce ironica “ora tocca a me” prese uno strap on davvero, davvero grosso era almeno 6 cm di diametro barattolo del lubrificante a portata di mano prese una siringa priva di ago da 80 ml riempita di lubrificante me lo iniettò tutto dentro, le due trav l'aiutavano a indossare lo strap on tirnado le cinghie una volta ben saldo al suo ventre viene dietro appoggiando la punta enorme piano piano la fa scivolare dentro sento l'enorme cappella dentro di me che cera di andare piu a fondo mi prende per i fianchi e piano piano me lo fa entrare tutto lo sent nello stomaco esausta ormai sono concessa solo a lei complimentandomi “brava troietta pensavo che non riuscivi se bella aperta allora ora con me puoi godere” iniziava a muoversi con quell'enorme didlo il mio membro era sparito talmente era piccolo ma non impiegai molto e dirle che ero quasi all'orgasmo cosi chiamo una delle trav e gli ordinò di mettersi sotto la mia cintura di castità che da lia poco iniziai a grondare e gemere stavo finalmente godendo mi tremavano le gambe sfilo il dildo dal mio culo ormai spalancato e da battuta la miss disse “però potresti prenderne due assieme ridendo” ma prese la chiave mi liberò. Provai ad alzarmi ma non riuscii a reggermi su tacchi cosi tolsi le scarpe le due trav si baciavano e scambiano il mio sperma e la miss con calma mi rivesti ( perizoma e gonna) a braccetto mi accompagno in cucina e mi diede un bichiere sto giro di acqua una volta ripresa ( non per il mio lato b) mi accompagno alla macchina e mi ordinò di scrivergli quando arrivavo a casa..
18
1
6 years ago
admin, 75
Last visit: 1 day ago -
Lei - 4
lunedì, in ufficio, lui naturalmente ricominciò a tessere le lodi di mia moglie, con sempre maggiore audacia: che bel corpo, che donna simpatica, che femmina arrapante, e io che sicuramente non l'apprezzo come merita, che sicuramente non la soddisfo, perchè una femmina così ha bisogno di un vero maschio, passionale, potente, porco, che sappia soddisfarla fino in fondo...
io fingevo di prendere questi discorsi come uno scherzo, ma in effetti mi eccitavano da pazzi, immaginavo che lui la possedesse sul nostro letto mentre io li guardavo e mi masturbavo, mmm, mia moglie che mi cornificava con quel toro arrapato...
quel giorno andai due volte al bagno, per sborrare... il maiale mi mandava in tilt con le sue parole e la mia immaginazione galoppava...
da casa quella sera ci fu il solito scambio di mail e di foto, ma l'atmosfera era ancora più carica di sesso e il mio collega si spingeva sempre più in là, e lei accettava anche i complimenti più spinti ed anzi si eccitava senza ritegno...
al martedì lui mi raccontò tutto e come al solito mi mostrò pure le foto, esprimendo la sua meraviglia che nè la mia "amica" nè suo marito mi avessero fatto cenno alla situazione e aggiunse che era certo che lei avesse un bel viso, che fosse bella in volto quanto lo era nel corpo, però l'accordo a cui si attenevano entrambi era che nè l'uno nè l'altro dovesse svelare le proprie fattezze...
quella sera dovevamo uscire con amici e quindi il nostro solito appuntamento saltò...
ma mercoledì mi balenò un'idea: le chiesi di indossare un anello molto vistoso e molto particolare che le avevo da poco regalato e lo inquadrai bene quando le scattai le foto mentre si sditalinava, perchè pensavo di farglielo mettere al mare prima o poi, quando avessi deciso di svelare a lui il mio gioco perverso... mi incuriosiva vedere la sua reazione...
il tempo intanto peggiorava e sicuramente quel week-end non saremmo andati in spiaggia...
al sabato mattina infatti pioveva e proposi a mia moglie di invitare a cena il mio collega... la porca ne fu ben lieta e lui, appena gli telefonai, accettò con entusiasmo... mi era scattata un'idea...
acquistammo solo cibi già pronti ed ottimi vini, così che lei ebbe tutto il tempo per prepararsi con cura, ed infatti ci mise molta attenzione: trucco accurato, profumo inebriante, abito sexy... le chiesi di mettere l'anello che mi piaceva moltissimo, che le stava così bene ... non si meravigliò più di tanto...
lui arrivò con dolci, spumante, fiori, esattamente come avevo immaginato, e fu una cena brillante e divertente, mangiammo benissimo, ma soprattutto bevemmo molto...
quasi subito lui notò l'anello e io capii che aveva compreso tutto... però seppe fingere indifferenza, anche se notai che ogni tanto mi guardava di soppiatto e immaginavo che si stesse chiedendo a quale gioco io avessi giocato finora...
comunque, fu abile nello stuzzicare mia moglie e nel passare da una corte discreta a complimenti man mano più pesanti ed espliciti, sempre più espliciti... spesso la sua mano era sotto la tovaglia ed io ero certo che stesse palpandole le gambe, le cosce (ma fin dove si spingeva?) non sapevo se lei avesse indossato o meno le mutandine, sicuramente il reggiseno non lo aveva, perchè si vedevano chiaramente i capezzoli
duri sotto il tessuto leggero dell'abito...
mi accorsi che iniziavo ad arraparmi, e che pure lui era allupato e mia moglie non era meno eccitata di noi...
oramai l'atmosfera era al limite dell'ebollizione...
quando lei volle portare in cucina alcune stoviglie, lui si offrì di aiutarla...
io dissi che avrei intanto preparato un drink per il dopocena...
erano in cucina da un bel po', sentivo le loro voci, le risatine, i silenzi...
non resistevo... andai piano nel corridoio, fino alla porta della cucina, appena appena socchiusa...
si stavano baciano, eccome si stavano baciando... un silenzio inframmezzato da sospiri, da mugolii a stento trattenuti... le bocche incollate, ma le mani, soprattutto quelle di lui, scorrevano con impeto,
si infilavano sotto l'abito di mia moglie, esploravano il suo corpo - che lei muoveva simuosamente non certo per sfuggirgli ma anzi per eccitarlo ancora di più... e lui si eccitava, sì, cazzo, quanto si eccitava...
il maialone si strofinava senza ritegno contro la sua coscia e si lasciava sfuggire sottovoce parole porchissime che lei - non l'avrei mai creduto - lo incitava a ripetere: maiala, porca, troia, vacca... sembrava che non avesse mai desiderato altro che essere trattata così da un maschio infoiato, aveva perso veramente ogni ritegno, era irriconoscibile...
pensando fossi ancora in soggiorno, lanciò a voce alta un "Arriviamo subito...!" forse temendo che entrassi in cucina e li sorprendessi...
io rientrai in salotto e da lì rilanciai un "Sto finendo...!" per rassicurarla.
24
2
6 years ago
bobo45sex,
27
Last visit: 2 years ago
-
Una meravigliosa sorpresa
Dopo il secondo incontro con Andrea, la nostra amicizia particolare aveva preso una piega pienamente soddisfacente per tutti e due.
Certo non era semplice incontrarci perché vivevamo in due luoghi distanti ed avevamo una vita “normale” da tutelare.
Però, ne eravamo consapevoli tutti e due, il futuro ci avrebbe sicuramente riservato altri incontri molto eccitanti.
Infatti, dopo qualche settimana, Andrea mi contattava dicendomi che nei prossimi giorni sarebbe stato nella mia zona e mi avrebbe proposto una situazione intrigate.
La mia risposta fu, ovviamente, positiva.
L’idea di rivederlo mi piaceva. Certamente la sorpresa, come per i due precedenti incontri, mi intrigava, non mi spaventava provare nuove situazioni o nuove “simulazioni”.
Dopo qualche giorno, come aveva detto, mi contatta e mi dice che se sono libero, in serata sarebbe venuto da me.
Gli risposi di sì. Era un periodo che avevo la casa libera quindi perché non approfittarne.
Ero eccitato alle proposte sessualmente avventurose che sicuramente mi avrebbe proposto Andrea.
Però, non mi aspettavo minimamente quello che, senza dire nulla, mi ha prospettato, o meglio, quasi imposto.
La sera, sento suonare alla porta, apro ….. la situazione che mi trovo davanti mi blocca ….. non riesco quasi a dire nulla …. Andrea non è da solo ma si è presentato con un amico.
Lui, con molta semplicità, entrando dentro caso, mi dice:
- Ti presento Gianfranco, un mio amico.
Dietro di lui si delinea la figura di un ragazzo molto alto e di bell'aspetto. Andrea continua, con un tono tranquillo e rassicurante:
- Gianfranco è uno stallone bisessuale …. puoi crederci, veramente ben fatto.
Andrea, quindi, aveva portato con sé un ragazzo …… questa era la sua sorpresa.
Gianfranco aveva, forse, qualche anno più di Andrea, ma era altrettanto sexy.
Io rispondo:
- Ehi, questo è la tua sorpresa? Pensi che sia più divertente per me la sua presenza, giusto?
Ed Andrea:
- Non solo per te ….. o solo per me ….. ma per tutti noi ….
Ed io:
- Va bene, vediamo come va, intanto per conoscerci meglio, per iniziare, beviamo qualcosa e chiacchieriamo un po’, se poi va bene a tutti ……. andremo oltre.
Stranamente la sicurezza di Andrea e la sua voglia di imporre le situazioni manifestata nei nostri due primi incontri si placa, è accondiscendente e tranquillo.
Probabilmente è consapevole che la sua proposta va oltre la nostra pur intensa relazione e non vuole imporre nulla.
Io li invito ad andare in salotto …. mi allontano e vado a prendere una bottiglia di vino e dei bicchieri …… ci sediamo e, bevendo del vino, chiacchieriamo un po'.
Ero così sorpreso della presenza dei due che senza rendermi conto bevo tutto di un fiato un paio di bicchieri il mio vino …. troppo vino …. quasi da stordirmi un po'.
Gianfranco era un ex giocatore di calcio, conosceva Andrea dai tempi in cui, durante il liceo, tutti e due frequentavano la stessa comitiva di amici.
Tutte notizie che non mi importavano eccessivamente ma che sono serviti a tranquillizzarmi ed a creare, con la complicità del vino, un ambiente più coinvolgente e stimolante.
Si capiva benissimo che a tutti piaceva il sesso senza vincoli.
Senza accorgercene, abbiamo iniziato, quasi naturalmente, a fare sesso.
Io mi sono spogliato, mi sono avvicinato verso Andrea, tirandogli fuori dai pantaloni il suo cazzo, prima masturbandolo per farlo rizzare e, poi, iniziando a succhiarlo.
Andrea è stato molto contento della mia iniziativa.
La sua espressione molto soddisfatta mi ha stimolato e, quindi, ho aumentato l’intensità nel succhiare il cazzo di Andrea, leccando anche le palle voracemente.
Mentre ero intento in questa operazione, la mia mente vagava e pensava al nuovo amico conosciuto quella sera e, non volendo che Gianfranco si sentisse escluso, allungai la mano per accarezzare il suo cazzo.
Gianfranco era molto ben fornito, aveva una verga molto lunga e grossa.
Preso l’iniziativa, passavo dal cazzo di Andrea a quello di Gianfranco, e con quest’ultimo avevo molta difficoltà ad “adattarlo” alla mia bocca, viste le notevoli dimensioni.
Dopo le esperienze precedenti con Andrea, adoro il sesso orale.
Mentre succhiavo il cazzo di Gianfranco, Andrea si avvicinò alle mie spalle. Mi allargò le chiappe e mi premette il cazzo duro contro il mio buco del culo. Fortunatamente, mi ero procurato il lubrificante e lo avevo appoggiato sul tavolo del soggiorno.
Andrea, preventivamente, aveva unto di lubrificante il suo pene e, senza lesinare il liquido oleoso, lo aveva cosparso nel mio buco.
Dopo tale operazione, ha spinto il suo cazzo dentro.
Sono stato già inculato da Andrea ma, questa volta, il suo pene, mi sembrava enorme. Lui, tenendomi dai fianchi, stantuffava dentro di me.
Se non avessi avuto l’enorme cazzo di Gianfranco in bocca, penso che avrei urlato così forte da svegliare anche i morti.
Oggi Andrea aveva, evidentemente, tanta energia e resistenza.
Ho amato la sensazione che mi dava il suo cazzo.
Era passato un po' di tempo da quando sono stato fottuto da lui, e le sensazioni che mi dava mi eccitavano da impazzire.
Lui accorgendosi della mia reazione, dice:
- Ti è sempre piaciuto prenderlo …. ma questa volta sento che sei più eccitato del solito …. forse è la presenza di Gianfranco.
Ed io, riprendendo un po' la vecchia simulazione:
- No maestro!!!! La sorpresa mi piace ma, soprattutto, mi piace soddisfare te ed essere la tua troia.
E poi, tra un sospiro e un lamento, avendo un cazzo enorme in bocca ed uno nel culo, aggiunsi:
- Certo che la sorpresa che mi hai riservato è veramente “enorme” ….. in tutti i sensi.
Queste mie parole hanno incentivato l’azione dei due amici …. Gianfranco, senza esitare, prendendo la mia mano, ha preteso che oltre a leccare e succhiare la cappella del suo cazzo, lo masturbassi con molto intensità.
La sua minchia era chiaramente molto lunga per poter essere presa da me interamente in bocca, la mano era lo strumento ideale per soddisfare la sua voglia.
Allo stesso tempo, Andrea spingeva il suo cazzo nel mio culo, sempre con maggiore ritmo e profondità, quasi da monta selvaggia.
Dopo una decina di minuti, Gianfranco, con un urlo spaventoso di goduria, è venuto nella mia bocca, dicendo:
- Aaaaaaahhhhhhh!!!!! Siiiiiiii!!!!! Mi fai impazzire, grande puttana continua a succhiare e masturbare il mio cazzo …. sta godendo da matti ….. non ti fermare.
Il suo enorme cazzo, schizzando come non avevo mai sentito, inonda la mia bocca di sperma.
Ho bevuto il suo seme e, senza fermarmi, l'ho succhiato ancora finché non si è fatto di nuovo duro.
Per la prima volta, avevo sentito due verge dentro di me. Situazione che mi aveva eccitato e sconvolto positivamente.
Gianfranco, scivolando giù dal divano, era disteso sul pavimento e io, allontanandomi da Andrea, mi sono arrampicato sopra di lui, ho preso il liquido lubrificante e lo cosparso sul suo cazzo, oleandolo abbondantemente.
Ho cosparso il mio buco, peraltro già lubrificato da Andrea, con altro liquido, ed ho appoggiato il pene di Giancarlo nel mio culo per iniziare a farlo scivolare dentro, molto attentamente.
L'ho guidato delicatamente per evitare al massimo il dolore ma, le dimensioni di Gianfranco, erano veramente enormi, non avevo mai visto nulla di simile in vita mia.
Mentre Gianfranco tentava di strapazzare il mio culo con il suo grosso cazzo, Andrea stava sbattendo senza pietà il suo di cazzo nella mia bocca.
Gianfranco, con delicatezza, ma con una certa forza, ha spinto il suo enorme cazzo dentro il mio culo.
L’impatto è stato devastante, ho urlato dal dolore.
• Aaaaahhhhh ….. piano …. è doloroso …. aaauuuughhhh …. aspetta non muoverti, mi muovo io, piano piano.
Con colpetti di reni tento di far entrare di più il suo cazzo dentro di me, ma è veramente enorme, il dolore e tanto.
Però, piano piano, prima la grossa cappella, poi una parte del corpo del suo cazzo, riesco a farlo entrare.
Lui, a quel punto, percependo la mia voglia di sentirlo di più dentro, inizia a spingere con una certa veemenza.
Lo sentivo scivolare dentro, allargando le mie viscere in un modo inusitato, il dolore era grande.
Pian piano diventava sempre più sopportabile, fino a diventare immensa lussuria.
Dai gemiti di dolore, senza rendermene conto, passai a quelli di piacere.
• Noooooo!!! ….. Siiiii!!! …. Siiiii!!!! Ancora …. dammelo tutto, mi fai morire …. ti voglio tutto dentro …. mi piace ..…
Queste mie parole incentivavano Gianfranco a spingere sempre di più la sua verga dentro di me con reciproca soddisfazione e libidine.
Mi sentivo così eccitato, anche se tutto mi faceva male.
Stavo urlando come non mai mentre i due amici riempivano i miei buchi con i loro grandi cazzi. Mi sentivo molto fortunato.
Mi meravigliavo del fatto che riuscivo a contenere la mia eccitazione senza arrivare a godere, e questo per un così lungo tempo!!!
Andrea e Gianfranco hanno continuato a fottermi finché non ce l'ho fatta più e sono esploso in un sonoro e abbondante orgasmo.
Loro, compiacendosi, hanno continuato ancora ed ancora a fottermi.
Mi trovavo sdraiato sulla schiena a succhiare il cazzo di Andrea mentre Gianfranco seppelliva il suo nel mio culo.
Gianfranco aveva un pene veramente molto più grosso e più lungo di Andrea e ne sentivo piacevolmente la differenza.
Gianfranco, tenendo per i fianchi, sbatteva quel grosso cazzo del mio culo ritmicamente ed incessantemente.
Io, con le lacrime agli occhi, succhiavo Andrea, il quale, ad un certo punto, ha tirato fuori il cazzo dalla bocca, per fare qualcosa di radicalmente diverso.
Si avvicinò alle spalle di Gianfranco e sistemò il suo cazzo nel culo, e con una sola spinta, lo penetrava.
Ho visto Andrea iniziare a scopare Gianfranco.
È stato stupefacente.
Un sexy stallone si stava facendo inculare da un altro sexy stallone mentre mi stava scopando.
Andammo così per molto tempo, siamo riusciti a coordinarci così bene da avere, simultaneamente, quasi un unico movimento e un unico andamento tra noi tre.
Si capiva benissimo che Andrea e Giancarlo avevo vissuto altre volte queste situazioni, riuscendo a dare a tutti il massimo godimento.
Ho urlato di piacere, e sono venuto di nuovo, mentre Gianfranco è scoppiato in un orgasmo impetuoso, riempiendo il mio culo con il suo sperma.
Allo stesso tempo, Andrea, gemendo dal piacere, comprendendo il nostro idillio, è venuto dentro Gianfranco.
Situazione incredibile di lussuria e di piacere.
Il povero Gianfranco, esausto, cadde su di me, quasi senza più forze.
Lo strinsi e lo accarezzai mentre Andrea, anche lui esausto, giaceva sopra di lui. Eravamo tutti trasaliti dal piacere e dalla fatica.
Anche se Gianfranco era venuto, il suo cazzo sempre duro ed enorme, era ancora infilato nel mio culo.
Lo sentivo dentro con un enorme piacere.
Anche la mia minchia, ancora grossa per l’eccitazione, soggiaceva umida di sperma tra di noi.
Noi tre restammo lì così, per qualche minuto, umidi di sudore.
Un'ora dopo, dopo esserci ricomposti e docciati, Andrea e Gianfranco andarono via per ritornare al loro albergo. Avevano un impegno l’indomani mattina presto, o almeno così mi hanno detto. Li ho guardati andare.
Due uomini bisessuali sexy.
Dannazione, che meraviglia.
Li rivedrei tante e tante volte ancora.
Non capita spesso di divertirsi così tanto con qualcuno.
Gli uomini come loro sono rari.
Li voglio sicuramente di nuovo rincontrare.
17
1
6 years ago
Al2016, 62
Last visit: 9 hours ago -
L'iniziazione - parte 1
Ciao a tutti, sono Christina e con questo primo scritto vorrei presentarmi.
Sono nata nell'Ottobre del 1989 e sin da piccola ho avuto quella che per molti potrebbe essere una paculiarità molto sviluppata ma per altri una vera e propria attrazione ovvero... il seno.
A 12 anni ha iniziato a crescere e svilupparsi esplodendo insieme ai miei ormoni che hanno fatto di me una ragazza procace e generosa, in tutti i sensi... molto generosa, soprattutto perchè questi ormoni mi hanno dato la fortuna di avere dei cicli mestruali brevi e poco dolorosi alternati a periodi di alta libidine, forse troppo alta per essere un normale periodo di arsura da ciclo, la mia era proprio fame di sesso che, se all'inizio mi creava imbarazzo con il passare del tempo ho iniziato a trarre tutti i benefici della situazione.
Inizialmente l'imbarazzo veniva da una educazione di tipo monastico, vissuto come se fosse un tabù, che già mia madre aveva vissuto nella casa di suo padre, mio nonno, che era stata molto rigida e che voleva riproporre con me figlia; in casa, anche mio padre era vittima di questa situazione e viveva in modo represso la sua vita sessuale sfogando la sua repressione in masturbazioni violente che erano impossibili da non capire, soprattutto quando si chiudeva in bagno dopo avermi vista nuda a cambiarmi in camera oppure a fare la doccia o anche quando giocavo a pallavolo che vedevo gonfiori insoliti spingere dal cavallo dei suoi pantaloni o mentre facevo stretching in casa, era sicuro di non essere visto da nessuno ma, capita l'antifona, mi appostavo per non perdermi nemmeno una delle gocce del suo piacere.
Altri componenti della mia famiglia erano mio fratello più piccolo di me di 4 anni che è sempre stato il cocco di mamma e che in me ha sempre trovato una sorella disposta a fargli conoscere l'anatomia femminile con estremo piacere da entrambe le parti e mia sorella più grande di me di 2 anni, cocca di papà ma molto arrogante, presuntuosa e invidiosa delle mie forme; infatti, quando sbocciò il io seno, mia madre voleva che mettessi sempre magliettoni XL o dolce vita abbottonati e mia sorella la spalleggiava data la sua invidia visto che la giustizia divina le aveva regalato una miserrima 2a scarsa in confronto alla mia 4a già a soli 12 anni. Sul fatto dei magliettoni mio padre era di tutt'altro avviso ed entrava spesso in conflitto con mia madre ...
Facevo fatica a tenere il mio seno a bada e il reggiseno mi dava fastidio, non ero abituata a indossarlo e spesso preferivo fare senza e andavo a scuola senza metterlo su suscitando le ire materne soprattutto perchè anche qualcun altro aveva iniziato a mostrare interesse per le mie forme in special modo del mondo maturo, più attento a certi sviluppi precoci e in particolare, suo fratello maggiore e un amico di mio padre, che con qualsiasi scusa calava la mano tastando con estrema indifferenza come se la casualità avesse voluto che la sua mano incontrasse le mie giovani e morbide masse ed io da ragazzina non capivo i reali pericoli al quale stavo andando incontro.
Fu proprio lo sviluppo del mio seno a destare curiosità anche nei miei compagni di scuola e, dopo innumerevoli insistenze e corteggiamenti vari, l'ultimo anno di scuola media, a 13 anni, accettai di mostrarglielo; fu un vero e proprio evento, quel giorno, ero la regina indiscussa della scuola, non mi ero mai sentita così fiera di me. Non era la prima volta che lo mostravo a qualcuno, già un paio di amici delle superiori ci avevano messo su le mani (lo facevo per entrare nel gruppo di amici più grandi, altrimenti non mi avrebbero mostrato il minimo interesse) ma questa era la prima volta che mostravo le mie gemelle a più persone contemporaneamente e per di più della mia stessa età.
I miei compagni, però, a mia insaputa, avevano allargato l'invito alle altre sezioni.
L'appuntamento era nel bagno dei ragazzi alla ricreazione, c'era un grande brusio ed io ero da sola, con le spalle al muro e di fronte a me un gruppo di ragazzi del quale facevo fatica a tenere il conto sia per l'agitazione che per un pizzico di eccitazione, questi aspettavano solo che io togliessi la maglietta, era troppo evidente che non ci fosse il reggiseno perchè, data la situazione accaldata e il periodo stagionale, eravamo verso fine maggio e quindi le giornate si erano già riscaldate da un pezzo, i miei grossi capezzoli traducevano sembra ombra di dubbio la loro presenza e forma attraverso il leggero cotone rivelando il mio stato di eccitazione.
La sensazione che provavo era un mix di emozioni ma su tutti primeggiava la sensazione di libertà che volevo avere liberando il mio seno agli occhi di tutti i presenti.
Un cenno di uno dei ragazzi con il quale avevo preso l'accordo ed io sollevai la maglietta...
... silenzio...
nessuno fiatava...
... erano tutti li a fissare il mio seno, quasi fossero in stato di ipnosi...
non era la reazione che mi aspettavo ma potevo vedere nei loro occhi fissi una certa attrazione, quasi fosse brama adolescenziale di conoscenza, dopo due minuti in quella posizione feci per abbassare la maglietta e solo allora sentii un sonoro
*noooooooo...*
e subito dopo, come se fossi allo stadio
*Togli togli togli la maglietta o Christina togli la maglietta*
Non ci volle molto a convincermi anche perchè il tempo della ricreazione passava inesorabile e il mio momento di gloria volevo che rimanesse impresso per la vita negli occhi e nelle menti di tutti i presenti.
Allora decisa, tolsi la maglietta completamente e fu come se la squadra di calcio della città avesse segnato un gol. Ero contenta, mai stata così eccitata e contenta che io potessi essere così osannata.
Ma... perchè in tutte le cose belle c'è sempre un ma... qualcosa ruppe l'incantesimo, la porta si aprì di botto, creando un frastuono che sovrastò le grida dei presenti e il bidello, un uomo tozzo e panciuto con un po di canizie, attirato dalle urla e dagli schiamazzi impropri, entrò gridando
*Che cazzo succede qui?... Cosa è tutto sto casino?*
Fu un fuggi fuggi generale, io in fretta cercavo di rimettere la maglietta ma il bidello fu più veloce e mi prese per un braccio dicendo
*Sei nei guai signorina..*
Io mi misi a piangere e cercai di divincolarmi, chiedevo di non portarmi dal preside e che quello era solo un gioco fra ragazzi, ma lui pareva essere di pietra, inamovibile e mentre scacciava i maschietti dal bagno mi diceva
*Parevi così casta ma invece sei una puttanella anche tu* e poi anche *Zoccoletta adesso il direttore ti sospende*
Al sentire quelle frasi, aspettai che tutti i ragazzi fossero usciti dal bagno e rimasti da soli vidi che mi fissava le nude gemelle, sode, con i capezzoli diritti in mezzo a due grandi areole, ma mentre mi fissava, con fare determinato continuava a dire che mi avrebbe portata dal preside, allora mi prese una grande paura e gli feci una proposta
*Se non mi porti dal preside te le faccio toccare* e dalle tette il suo sguardo passo sui miei occhi e disse sprezzante
*Pensi di cavartela così?*
Ero caduta nelle mani peggiori nella quali potessi mai capitare, era risaputo che il bidello era un gran porco e che, a detta delle mie compagne più puttanelle, aveva un grande arnese in mezzo alle gambe.
Non avevo alternative, dovevo fare qualcosa, altrimenti prima il preside e poi mia madre soprattutto avrebbero saputo quello che avevo fatto con relative ripercussioni, non volevo vivere la mia vita in una prigione di stato materno per cui presi una decisione che mi cambiò la vita nel vero senso della parola.
Presi fiato e...
*Senti... Fermo un attimo...* dissi in modo perentorio strattonandolo
*Sono vergine...* e cambiando tono della voce in uno più morbido e suadente continuai *se... non... mi porti dal... preside... io...* non mi fece continuare afferrandomi dalle spalle
*Basta così... torna in classe puttanella, lo sapevo che non eri una santarellina... adesso non posso ma al momento opportuno ti apro in due come una cozza...* sghignazzo avvicinò il mio viso al suo a tal punto da sentire il suo alito impregnato di alcool
*Accetto l'offerta!* finì mentre in modo burbero iniziava a leccarmi il collo fino a scendere sul seno destro, cominciando a succhiarlo avidamente e mordicchiando ripetutamente il capezzolo fino a quasi farmi male per la violenta suzione... quando volle staccarsi le labbra fecero un rumore sordo quasi di tappo di champagne seguito da quelle parole che nelle mie orecchie risuonarono come un canto melodioso anzichè come una condanna
*Ti faccio diventare la mia schiava del cazzo... puttanella*
Era quello che voleva e glielo avevo servito su un piatto d'argento con la mia proposta indecente.
Mi rimisi la maglietta e corsi in classe chiedendo scusa al professore per il ritardo, i compagni iniziarono a chiedermi cosa fosse successo e se il bidello mi avesse fatto qualcosa, preferì non dire nulla ma il mio corpo non mentiva, le mie guance arrossate e i miei capezzoli eretti visibili sotto la maglietta trasparivano ancora una volta uno stato d'eccitazione ineludibile.
La giornata di scuola finì ma prima di uscire una mia amica mi portò un bigliettino con su scritto
*Domani alla ricreazione nel magazzino della palestra!* e richiudendolo lo misi in una tasca dello zaino.
Grazie per l'attenzione
Chris
PS: vi è piaciuto questo prologo? Fatemi sapere le vostre sensazioni lasciando un commento, i vostri commenti per un nuovo capitolo
21
6
6 years ago
xdivina89x,
28
Last visit: 6 years ago
-
Dopo l’incontro casuale in un hotel, la mia sottomissione totale
Sembrava che Andrea avesse gradito molto il nostro primo e totalmente inaspettato incontro. Il gioco delle parti tra “maestro” e “troia” che mi aveva imposto lo aveva catturato.
Dopo quella esperienza, siamo rimasti in contatto. Ci siamo rivisti, saltuariamente, per brevi chiacchierate o passeggiate nella mia città, ma nulla di più.
Però, il mio telefono era sempre assediato dai suoi messaggi:
"Mi è piaciuto molto, ci penso ancora ...."
"Ho fame di sesso"
"Ti voglio"
"Il mio cazzo ti vuole" .... ecc.
I suoi messaggi innescavano in me sempre un'immediata eccitazione; se il mio amico reclama la mia presenza, e non solo quella …. allora perché non vederci ancora, anche a me la serata era piaciuta molto.
Sapevo che lui si trovava, per lavoro, vicino la mia città, ed avendo la casa libera, gli scrissi un messaggio:
“Ciao, come stai? Puoi venire a casa mia stasera verso le 17:00."
La risposta fu quasi immediata:
"Finisco di lavorare alle 17:00, sarò a casa tua alle 17:30, va bene? "
"Certamente!" Risposi
E lui: "Fantastico, non vedo l’ora!"
Mi preparo per l’appuntamento con una certa trepidazione, attendo l’arrivo dell’ora.
Alle 17.30, puntualissimo, Andrea arriva e suona al mio campanello.
Io apro e, invitandolo ad entrare, dico:
- Ciao, come stai? Ti ho pensato tutto il giorno!
E lui:
- Ha sì? Stavi pensando cosa in particolare? – entrando in casa – Bello qui, è molto più accogliente del posto del nostro primo incontro!
Andiamo in soggiorno, io faccio strada e, lui sorridendo, già inizia a toccarmi il culo.
All’improvviso, sorprendendomi, mi prende con forza ed appoggiandomi con la faccia contro il muro, spinge il suo cazzo, già semiduro, contro il mio culo.
Iniziando lo stesso gioco delle parti del primo incontro, dice:
- Allora, ti piace il mio cazzo? Sei una troia affamata?
Ed io:
- Sì .... sì .... lo voglio ...
Andrea:
- Prendi il mio grosso cazzo, ti renderò la mia troia personale.
Ed io, accondiscendendo:
- "Hmmmm si.
Andrea, tirandomi per i capelli, dice:
- Sì chi!? …. Cosa!?! …. Sì che? Chi sono io?
- Ahi, mi fai male ….. mi dispiace! …. Sono la tua troia! ….. Scusa padrone, mi dispiace!
Andrea lasciò i capelli e, prendendo la mia mano, la infilò nel suo cavallo dicendo:
- Così vedi, ti insegnerò a essere molto saggia e obbediente.
- Sì, maestro. –
Io sbottono il pantalone, mi sfilo i jeans e resto con le natiche scoperte.
Andrea:
- È rotondo, un bel culo da troia ... vedi quanto sei puttana?
- Sì maestro, così va bene?
- Togliti tutti i vestiti!
- Sì, maestro.
Mentre mi spogliavo, Andrea si siede sul divano e mi guarda, masturbandosi.
Una volta nudo, mi avvicino a lui e, rimanendo in piedi, aspetto i suoi ordini.
Andrea, come se fosse un istruttore, dice:
- Oggi sarà più bello, e sicuramente consolideremo la nostra relazione sessuale. Oggi ti insegnerò come diventare una vera troia. Devi imparare a donare te stesso a me. Hai preso già il mio cazzo nel tuo culo da cagna, tu sei la mia femmina, la mia troia.
- Sì maestro.
Mi ritrovo completamente nudo davanti ad Andrea, consapevole del mio ruolo. E lui:
- Conducimi, cagna, nel tuo bagno …. ed entra nella vasca. Una volta entrato nella vasca, ti spiegherò cosa ti attende.
Continuando, arrivati in bagno ed entro la vasca, Andrea dice:
- Ora ti laverai il culo. Prima di ciascuna delle nostre scopate ti farai un clistere davanti a me – e tirando fuori da una busta che aveva con sé una siringa da clistere, continuò – riempila piena di acqua tiepida e poi infilala nel tuo culo. Poi, lascia scorrere l'acqua dentro, così avrai un piccolo culetto pulito e già rilassato per quello che ti aspetta.
Io, con un cenno di sottomissione, dico:
- Posso rifarlo, perché già prima del tuo arrivo, ho fatto un clistere per essere pronto. Ma se vuoi eseguo le tue istruzioni, lascio che l'acqua rientri nel mio sedere per soddisfarti.
Andrea afferma:
- Sono un po' deluso!!! Ma non fa nulla, piccola troia, andiamo nella stanza da letto!
Mi alzai timidamente dalla vasca da bagno e, insieme, raggiungemmo la stanza da letto.
Andrea si spoglia a sua volta. Tira fuori una bottiglia di lubrificante, un guinzaglio e un plug anale dalla busta. Mi lega il guinzaglio al collo. Afferra la bottiglia di lubrificante e ne versa qualche goccia sul mio culo. Poi con le dita lo massaggia.
Una volta ben lubrificato, spinge il plug anale dentro.
Mi lamento per il leggero dolore e ….. piacere all'ingresso del sextoy.
A quel punto, Andrea:
- Ecco cosa sei, una cagna, ora succhia il mio cazzo!
- Sì maestro!
Mi girai e cominciai a pomparlo .... finalmente …. tutto sta andando bene, per il momento, mi lascio andare nelle sue mani, mi piace sentire il suo pene.
La mia bocca prende il suo cazzo, la mia lingua sul suo pene va su e giù, partendo dalle palle fino al prepuzio. Inumidisco abbondantemente e succhio appassionatamente, mostrando di apprezzare la sua minchia.
Lui geme piano mentre lo succhio, e dice:
- Sei molto troia, sei una buona bocchinara, una brava scolara ... cosa direbbero i tuoi amici se ti vedessero succhiare un uomo?
- Direbbero che sono una puttana ….. – risposi.
E saggiamente continuai nella mia opera …. lui:
- Ti piace il cazzo eh, ma leccami anche le palle e il culo ora.
Dicendo questo, spinge la mia testa verso le sue palle e la infila tra i suoi glutei. Con la lingua accarezzo il suo ano.
Mi piace davvero fare la troia. Lecco il buco, le palle e l’asta sempre con più convinzione, come un vero pazzo.
Andrea, sempre più infoiato:
- Prendi il mio terzo piede! Continua piccola troia, ora stai scherzando con il fuoco!!!!
A quel punto, prendendo la mia testa tra le sue mani, incomincia a pompare il suo cazzo dentro la mia bocca. Sento il suo pene sempre più in profondità e sempre più veloce.
Andrea, dopo qualche minuto di pressante stantuffamento, infoiato come non mai, mi dice:
- Questa volta ti farò assaggiare il mio seme, goditelo tutto e ingoialo grande puttana.
Continua il suo martellamento, aumentando il ritmo, fino a quando, con una enorme gemito di piacere, sento i suoi intensi flutti di sperma dentro la mia bocca, fin giù nella gola.
- Aaaahhhhh, siiiiiii, uuuuHHHHH, ti piace il mio seme?
Un gusto caldo, intenso, aspro ma molto godurioso pervade la mia bocca, una sensazione intensa di piacere mi assale. Leccando le ultime gocce rimaste sulle mie labbra, rispondo:
- Siiii!!! Meraviglioso!!! Lo desideravo dall’altra volta.
Dopo un poco, liberando la mia testa, mi dice:
- Sei una buona leccatrice, sei stata brava, ora puoi salire sul letto per soddisfare di nuovo il tuo padrone.
Io mi alzo, riprendendo fiato. Mi inginocchio sul letto. Mi unisco a lui sdraiandomi accanto.
Lui, tira di colpo il guinzaglio, e mi dice:
- Mettiti carponi, ora ti fotterò …. troia.
Incredibile!!!!! Il suo cazzo, pur avendo eiaculato da poco, è di nuovo duro e quasi in tiro completo, impressionante.
Come una vera puttana, mi preparo ad accogliere il suo cazzo.
Lui mi allarga le natiche, mi toglie il plug anale rivelando l’ano. Mi versa un po' di lubrificante sul buco, poi versa altro olio sul suo pene, e dice:
- Ora diventerai davvero una femmina.
- Sì maestro".
Andrea preme dolcemente il suo pene sul mio ano …. io lancio un breve lamento …. ma lui va avanti piano piano.
Mi lamento con più intensità per via del dolore che mi provoca, in fondo non è mai più stato oggetto di attenzioni dall’ultimo incontro con lui. Ma lui, con decisione:
- Rilassati, non ti agitare, il tuo culo è fatto per dare il benvenuto al mio cazzo."
- Haaaa .... sì maestro, il mio culo è tuo!
E lui:
- Il tuo culo è mio? Mi stai chiamando!
E dando uno schiaffo violento sulle natiche, il suo cazzo scivola dolcemente, ma sicuro, nel mio culo ... e lui:
- è stretto, è delizioso!
Comincia una serie di andare e venire e aumentare gradualmente la velocità e l'intensità.
- "Maestro Hmmmm!!!!! Mi piace essere scopato da te …. sì, fottimi forte!
- Ti piace puttanella …. Eeeeeeh!!!
Mentre mi fotteva, cazzeggiava con il guinzaglio .... Andrea aveva capito che mi ero arreso completamente, accettando incondizionatamente il mio ruolo di troia, di donna sottomessa. E quindi, mi ordinava:
- Sulla schiena, alza ed allarga le gambe!
Eseguo immediatamente. Mi prende come missionario. Lui mi guardava negli occhi mentre pompava selvaggiamente il mio l'ano. Ed io
- ... "Hmmmmm ….. hooooo ….. si maestro!!!!"
I nostri due corpi sudati ora sono incollati l'un l'altro, il cazzo è bestiale. Mentre si muove nel mio culo, lui sente il mio cazzo sulla sua pancia ... è duro, molto grosso .... gli piace. E dice:
- Sei una vera troia.
- Ti piace …. padrone! – rispondo.
- Si, sei la mia troia, voglio godere del tuo culo!!!!
E lo infila tutto dentro, fino alle palle che sento sbattere ritmicamente sul mio di dietro.
Continuando, dice:
- Voglio vederti venire con il mio cazzo dentro il tuo culo, e poi sarai completamente mia!
Io, eseguendo il comando, con una mano, accarezzo il mio glande fino a venire ed inondare, la mia pancia e la sua, di sperma.
- Hmmmmmmmmm!!!!!!!! Hooooo ….. siiiii!!!!
E lui:
- Vai, godi, troia!!!!
Sempre più eccitato, nel vedere questo spettacolo, continua la sua folle cavalcata nel mio culo, sento il suo cazzo sempre più dentro e duro dentro di me.
La sua pressione sale, sento che sta per arriva e adatto il ritmo dei miei movimenti a quelli del suo cazzo per fargli raggiungere l’orgasmo.
Non ci è voluto molto ad Andrea a venire nuovamente, svuotando nel mio culo tutto il suo sperma.
- Hhhhhmmmmmm …. Il mio cazzo spruzza ….. booooo!!!! Piccola puttana!
Dice Andrea.
Dopo qualche minuto di rilassamento, appoggiato su di me, ritira il suo cazzo dal mio culo. Il suo sperma defluisce dal culo ..... quindi, senza dire una parola, esausto della doppia eiaculazione, va verso il bagno per lavarsi.
Torna, e dice:
- Troia …. vai a lavarti anche tu!
ed io, ubidiente:
- Sì maestro.
Vado in bagno con ancora il suo e il mio sperma che gocciola tra le mie gambe ....
20
2
6 years ago
Al2016, 62
Last visit: 9 hours ago -
Lei - 3
e infatti,il giorno seguente, appena entrò nella stanza, il maialone partì in quarta a raccontare anche nei minimi particolari quello che era successo: le mail, le foto, la telefonata, tutto, tutto... sentirmelo raccontare da lui mi faceva impazzire, rivivevo l'eccitazione che avevo provato la sera prima, mi sembrava di vedere mia moglie con i capezzoli durissimi e la fica gocciolante mentre si faceva sditalinare il culo da me per far godere lui... il porcone mi fece vedere le foto di mia moglie e le proprie mentre io fingevo di vederle per la prima volta e, infine, dovetti andare al bagno a sfogarmi sborrando da bestia...
quella sera tutto si ripeté: mail, telefonata, foto... e godemmo ancora, tutti e e tre, tantissimo...
oramai il nostro era diventato un appuntamento fisso, non ogni sera ma quasi: mail, foto, telefonate, e poi il suo resoconto al mattino...
ma a me piace giocare col fuoco... e così una sera chiesi a mia moglie che venisse ad aspettarmi davanti all'ufficio, poi saremmo andati fuori a cena... uscii assieme al mio collega, feci le presentazioni e lo invitai a bere un aperitivo con noi ... vidi subito come guardava la mia lei, con un interesse chiaramente erotico, la carezzava con gli occhi, le fece mille complimenti e apprezzò la sua bella voce (forse l'aveva riconosciuta ma non ne era certo? chissà...)
al ristorante lei mi disse che il mio collega era proprio un bell'uomo e le ricordava per certi modi di dire e per certi tratti il suo amante virtuale...
in ufficio, il giorno seguente, lui buttò lì. con noncuranza, altri complimenti su mia moglie, che io accettai con un sorriso a dimostrazione che ne ero compiaciuto; poi mi disse che ero molto fortunato, con una moglie così bella e un'amante come l'altra, così calda, così porca... gli dissi che veramente anche mia moglie era un femmina molto calda e non meno porca...
beh, sbottò: allora non sapevo proprio quanto io fossi un uomo molto molto fortunato, eheheh...
seguirono altre bollenti serate telefoniche e in ufficio gli spiegai che - ora che faceva caldo - mia moglie ed io andavamo a trascorrere i week-end appena oltre confine, in un resort naturista a pochi chilometri di distanza...
disse di conoscere il posto e che lo frequentava pure lui, magari - chissà - ci potevamo incontrare... ero sicuro che non ci fosse in realtà mai stato, ma ero altrettanto certo che al sabato sarebbe arrivato in spiaggia...
e così fu...
eravamo da poco stesi al sole, tutti nudi, che arrivò sulla spiaggia pure lui, guardandosi attorno... ci vide, rallentò, e camminando lentamente venne verso di noi, come se si trovasse lì per caso... sorrisi, saluti, lo invitai a stendersi lì accanto ... invito subito accettato, ovviamente...
chiacchiere a ruota libera, occhiate carezzevoli ma indiscrete di lui, sbirciatine di lei verso il membro del mio collega (chissà se, ora che stava iniziando a gonfiarsi, lo riconosceva? nelle foto glielo aveva visto soltanto duro...)
la mia maialina prese a passarsi l'olio solare sul corpo con studiata lentezza, dappertutto, anche nelle parti più intime, poi mi chiese che le ungessi la schiena e io lo feci passando la mano carezzevolmente anche all'interno delle cosce e sulle chiappe, guardando bene il mio amico, al quale sapevo quanto piacesse il culo... infatti il suo uccello era sempre più grosso...
chiacchiere, un tuffo, una nuotatina, ancora sole...
lui sapeva di avere un bel manico e lo ostentava, lo sfiorava con la mano, carezzandosi le palle di tanto in tanto...
lei pigramente si crogiolava al sole e si passava la mano sul corpo, soprattutto sui seni, sui grossi capezzoli scuri, come se avesse troppo caldo, e allargava le cosce con finta noncuranza per fargli vedere la fica...
decidemmo di mangiare qualcosa al grill della spiaggia, sotto l'ombrellone...
io e lui coperti da un asciugamano, lei con un pareo leggero annodato al collo, che ad ogni passo si apriva lasciando intravvedere il leggero boschetto di pelichiari, morbidissimi...
naturalmente lui le si sedette accanto...
girandomi opportunamente riuscivo a vedere il suo ginocchio che si spostava a toccare quello di mia moglie e lei non spostava la gamba, anzi... e sono certo che la la mano sinistra di lui passava lentamente dal suo ginocchio alla coscia di lei... le sue manovre mi eccitavano e sentivo l'uccello gonfiarsi, ma per fortuna era coperto dall'asciugamano, ed ero certo che anche lui fosse vicino all'erezione...
continuavamo a scherzare, mangiando e bevendo sotto l'ombrellone...
dopo il ritorno in spiaggia, il pomeriggio trascorse fra chiacchiere e risate e belle nuotate;
tutti nudi sotto al sole, lei eccitata e frizzante, lui chiaramente voglioso, al punto che fu costretto più volte a stendersi sulla pancia per nascondere l'erezione prorompente, io per ben due volte, fingendo di essermi impigrito, lasciai che andassero da soli in mare... li vedevo in acqua e immaginavo che lui la toccasse e che lei pure allungasse la mano a provare la sua virilità e quest'idea mi eccitò tanto che anch'io dovetti stendermi a pancia sotto per nascondere l'uccello che mi diventava durissimo...
dopo il tramonto, una doccia e tornammo al nostro bungalow, dovevamo vestirci per andare a cena al solito grill sulla spiaggia, io con maglietta e shorts, mia moglie con abitino nero, praticamente una canotta - e neppure troppo lunga - sul corpo nudo e abbronzato...
cenammo mentre il sole si tuffava in mare poi restammo ad ascoltare musica sotto la luna e lui naturalmente la invitò a ballare... e come la stringeva, i loro corpi aderivano l'uno all'altro e lei lo lasciava fare... io intanto mi eccitavo solo a vederli così stretti a dondolare... bevemmo abbondantemente, eravamo tutti e tre un po' brilli e molto allegri...
infine, quando oramai era molto tardi, il grill chiuse e noi passeggiamo sulla spiaggia, poi lui ci accompagnò al nostro bungalow e lì, inaspettatamente, osò chiedere a mia moglie il bacio della buonanotte, che lei fu rapida a concedere...e fu un bacio molto molto profondo, diciamo pure una lunga slinguata... tanto la scusa sarebbe certamente stata che eravamo tutti un po' ubriachi...
a letto, lei non volle che la toccassi, non volle rispondere alle mie domande su di lui, ma nel buio sentii che si sditalinava--- e godeva...
la domenica arrivammo in spiaggia tardi e lo trovammo già lì e tutta la giornata fu la copia conforme del sabato... nessuno accennò al bacio della buonanotte... loro andarono da soli a nuotare e notai che stavano via molto a lungo... la cosa ovviamente mi eccitava assai...
tornammo a casa poco prima della mezzanotte... molto stanchi, ci addormentammo subito...
21
2
6 years ago
bobo45sex,
27
Last visit: 2 years ago
-
Lei - 2
...il giorno dopo il zozzone mi raccontò tutto, per filo e per segno e mi fece vedere le foto sue e le foto che io stesso avevo fatto a mia moglie... questa situazione mi faceva impazzire, sentivo l'uccello che mi si gonfiava nei calzoni, sapendo che anche lui - esibizionista com'era - si stava arrapando nel raccontarmi i particolari e nel commentare quello che era successo... non faceva che lodare ogni parte del corpo della mia signora e poi mi fece notare che non poteva aver fatto da sola le foto, viste le posizioni, quindi immaginava che fossero state scattate dal cornuto e lo faceva andare fuori di testa la sola idea che la porca si facesse fotografare dal marito in quelle pose oscene per spedirle a lui ed eccitarlo fino a farlo sborrare... non osavo dirgli che quella era mia moglie e che il fotografo cornuto ero io e che ero anch'io col cazzo duro proprio perchè lei si faceva fotografare da me per eccitare il suo amante virtuale...
se solo lui avesse saputo che ascoltandolo mentre diceva tutte quelle porcate su di lei temevo di sborrare nelle mutande per l'eccitazione!
sperava che la mia "amica" mi rivelasse tutto, ma io gli dissi che finora non mi aveva detto nulla e nemmeno il marito aveva lasciato trapelare alcunché... peccato, mi spiegò, perché a lui sarebbe piaciuto sentire cosa ne pensava il cornuto, anzi gli sarebbe piaciuto chiavarla mentre lui li spiava e si masturbava, ascoltando le loro porcate e guardando come la moglie godesse con un vero maschio... tutto le piaceva di lei, soprattutto le tette e il culo, che lo faceva sbavare dalla voglia di sfondarlo... finì che andai al bagno a farmi una gran sega, per evitare di venire nei calzoni...
prima di venire via dall'ufficio mi disse che quella sera l'avrebbe chiamata perchè voleva a tutti i costi convincerla a parlare al telefono; ed io, tornando a casa, passai in un negozio e acquistai un telefono da quattro soldi proprio per questo scopo...
a casa, lei tutta agitata: chissà se il misterioso porcone avrebbe chiamato... non si era fatto vivo sulla chat quel pomeriggio, magari si era stufato, forse lei non gli piaceva, chissà quante donne contattava solo per farsi mandare le foto, e poi spariva... io la rassicurai, vedrai che ti contatta di nuovo, vedrai... e le rivelai che avevo preso un telefonino apposta, dato che ricordavo che lui voleva sentire la sua voce ... ed ero certo che il maialone avrebbe ben apprezzato la bella voce bassa e modulata della mia signora, una voce carezzevole e sexy...
mangiò poco e nervosamente, andando di continuo al pc per controllare la chat...
e finalmente ecco che il mandrillo si fece vivo...
in un attimo, l'atmosfera diventò bollente, il mio collega era su di giri e seppe far andare su di giri anche mia moglie che - a dir la verità- non aspettava altro... mentre lui le scriveva frasi oscenissime alle quali cui la porca rispondeva con righe altrettanto oscene (mai mai avrei pensato che fosse capace di scrivere certe cose...), io avevo infilato un dito sotto le sue mutandine e le stuzzicavo la fichetta, che era completamente fradicia ...
lui, come previsto, volle sapere se il marito era al corrente e se era stato lui a farle le foto, lei gli disse di sì, anzi gli disse che il cornuto era lì con lei e la stava toccando, perchè la sua fica era un lago al solo leggere le righe provocanti che lui le inviava... lui si scatenò, e chiese che si facesse strizzare i capezzoli dal marito e che immaginasse che lui stesse strofinando il cazzo duro fra le sue tette... lei si bloccò perchè la fica sembrava una fontana gocciolante... finalmente lui partì con la richiesta di telefonare e lei si fece molto pregare, poi gli diede il numero del telefonino che avevo appena portato a casa...
le chiesi di metterlo in viva voce... fu una cosa fantastica...
come avevo immaginato la voce di mia moglie lo fece eccitare al massimo e la conversazione prese una piega elettrizzante: lei gli spiegava che io la stavo palpando, che con una mano le strizzavo le tette e con l'altra le titillavo la fica, ma che lei immaginava di avere la sua grossa cappella che si strusciava sulle sue grandi labbra, di avere lui che le solleticava il clitoride, diceva che sognava di leccargli i coglioni e di passare la lingua su e giù lungo la sua asta grossa e dura, immaginava di scappellarlo piano e girare con la lingua attorno al turgido fungone che aveva visto nelle foto e che la faceva sognare...
lui ringhiava dal piacere , urlando al telefono che si stava smanettando e aveva il cazzo che scoppiava per lei, che si accarezzava le palle pelose e immaginava di intrecciare la lingua con la sua e di leccarle le tettone sode e di tuffare la testa in mezzo alle sue cosce
mentre io (il marito cornuto) tenevo spalancata la sua fica con le mani per permettergli di leccarla bene, fino in fondo...andammo avanti così molto a lungo, finchè lui le chiese se voleva prenderlo nel culo e lei nicchiava - ma era chiaramente un gioco, si capiva che era disposta a tutto - allora le impose di farsi mettere un dito nel culo dal cornuto e lei accettò,
io eseguii e presi a sditalinarle il buchetto (cosa che non avevamo mai fatto prima) e lei a quel punto squirtò come mai era successo... le dita infilate erano due, ora, e con l'altra mano mi masturbavo freneticamente... lui aveva capito benissimo che lei stava godendo come una vacca mentre ululando gli raccontava tutto al telefonino e io sentivo lui - a viva voce - che gridava di essere vicino al godimento e voleva sapere cosa le facevo e se me lo menavo... lei gli rispondeva che sì me lo menavo, ma il cazzo di lui che aveva visto in foto era più grosso e più duro del mio e che sognava di farsi sfondare il culo davanti a me.
quel punto anche lui sborrò, gridandole oscenità incredibili...
facemmo foto: gli inviammo la fica spalancata, il culo aperto, le tette con i capezzoli durissimi, svettanti... e lui inviò foto del suo cazzone in erezione e della sua sborrata sui peli della pancia... poi volle che le sborrassi sulle tette e fotografassi tutto e infine dovetti ascoltare le loro moine telefoniche, mentre tubavano come ragazzini porcelli, inviandosi baci...
fu una serata di inenarrabile piacere, lei era esausta ma soddisfatta, mai mai mai avevo visto mia moglie godere così bestialmente...
chissà cosa mi avrebbe raccontato il porco all'indomani, in ufficio... sulla mia "amica" e su quel cornutone di suo marito...
22
2
6 years ago
bobo45sex,
27
Last visit: 2 years ago
-
Un incontro sconvolgente in hotel
Per lavoro, ho trascorso alcuni giorni nella zona sud-occidentale della Sicilia. Dopo una giornata di lavoro e una piacevole cena, condita da molto vino, verso le undici rientravo nel mio albergo.
Entrando nella hall, notavo un tizio, seduto all'ingresso intento a leggere una rivista. I nostri sguardi, per alcuni secondi, si sono incrociati.
Stanco, un po' frastornato dal tanto vino bevuto, arrivo nella mia stanza, dopo aver provato più volte ad aprire la porta con la chiave elettronica e non riuscendovi, all'improvviso, vedo il tizio che era seduto al piano di sotto che scendendo dall’ascensore e vedendomi in difficoltà, mi dice:
- Non riesci ad entrare nella tua stanza?
- No ... - rispondo - sono un po' brillo e, probabilmente, o si è smagnetizzata o non riesco io a far funzionare la chiave per aprire la porta, mi toccherà scendere alla Reception.
E lui ….
- Fammi provare, l’aprirò io per te.
- Funziona!!! Potrò finalmente andare a dormire! – esclamai - Grazie mille, senza di te, sarei rimasto bloccato.
- Ma di niente, mio caro … mi risponde dandomi una pacca sulle natiche.
Imbarazzato, rispondo con un sorriso e un "buona notte".
Entrato nella stanza sentivo, dopo una giornata impegnativa, il bisogno di una doccia. Quindi, sistemo la giacca nell'armadio a destra dell'ingresso, mi denudo dai vestiti, prendo un asciugamano e vado in bagno.
Dopo una bella doccia, ancora molto alticcio per via del vino, sento bussare alla porta della mia stanza, mi avvicino e, prima di aprire chiedo:
- Chi è?
- Sono io, l’amico che ti ha aiutato ad aprire la porta della stanza.
Rassicurato, apro, pensando …. probabilmente ha da chiedermi una cortesia per qualcosa di cui ha bisogno.
Scusandosi, l’amico, presentandosi (si chiamava, almeno è quello che ha detto, Andrea) mi dice ….
- Ti va di parlare un po', non ho voglia di andare a dormire subito.
E poi, continuando, aggiunge …
- Ti ho notato al tuo ingresso in albergo e, quando mi sei passato d’avanti, mi sono sentito stuzzicare!!!
- Scusami?
Ribatto, molto perplesso.
E lui, senza nessuna remora ….
- Mi ha colpito il tuo sguardo e, poi, quando ti ho visto in difficoltà, il tuo bel culetto. Ho sentito una forte attrazione nei tuoi confronti. Mi hai invitato con il tuo atteggiamento!
- Ma no ... non ho fatto niente ...
Ho risposto balbettando con difficoltà
E lui ….
- Sono sicuro che sei una piccola troietta, dai ammettilo!
Ed io, farfugliando non sapendo cosa rispondere in quella situazione molto strana ed imbarazzante …
- …. io ... no … sì ... ma cosa dici ... no!
- Vedi, lo sapevo! La mia sensazione è giusta …
Senza dire null’altro, mi prende la mano e la porta sul suo cazzo, dicendomi ….
- Si sincero e rispondimi … hai già succhiato il cazzo almeno una volta?
Ed io con una strana sincerità rivolta nei confronti di un perfetto sconosciuto, minimizzando le mie esperienze, rispondo.
- Una solo volta, con un travestito con cui ho scopato ... era una mia fantasia che tentavo di esaudire ...
Poi, quasi per rifarmi una verginità inesistente, dissi
- Lui ha abusato di me …. io ero molto inesperto ……
Ma di cosa sto discutendo e giustificandomi, in una stanza d’albergo, con un perfetto sconosciuto, seminudo e con il suo cazzo in mano, anche se attraverso i pantaloni, in sostanza, con uno che vuole farmi il culo? ... Cosa mi succede?
Lui, da questo mio stato confusionario, prende coraggio e prendendo il mio braccio con la mano sul suo cazzo ... comincia a muoverlo massaggiandoselo attraverso i pantaloni ...
- Beh!!! vedi, che effetto mi fai ... se lo tiri fuori ti mostrerò come superare la noia dell’essere solo in albergo.
Tento di fermare i movimenti della mano da lui imposti ma, forse per il troppo vino o la troppa forza che mette lui, non ci riesco.
E lui, vista la mia opposizione, dice …..
- Ooooh, pensi che abbia finito con te? Non ho nemmeno iniziato a divertirmi con la mia piccola troia! Sei un po' frocio, sono sicuro che il tuo culo sia stato già preso!
Con queste parole, si abbassò i pantaloni e cominciò a strofinare il suo cazzo su di me.
Tento, con piccoli gemiti, a protestare …. ma, in effetti, non riesco a dire nulla ed a realizzare una vera opposizione.
Il piacere ha preso il posto della protesta e i miei gemiti sono più come “grida” di piacere.
La mia mente non pensa ad altro, l'alcol aiuta l'eccitazione ma con una sensazione di paura che mi impedisce di fare qualsiasi cosa.
Sono qui, di fronte al mio nuovo amico, in una stanza d’albergo, con l'unica reazione di un'erezione pazzesca …..
Lui comprende che non faccio niente per oppormi. Capisce che ha strada libera perché sono nella condizione di lasciarmi andare ... allora, mi prende dalle spalle girandomi, mi fa inclinare in avanti togliendomi l’asciugamano che mi copriva.
Con le mani, delicatamente, allarga le mie chiappe e sputa sul buco del culo, sento che la sua lingua mi attraversa le chiappe, umidendolo per bene.
Ansimando esprimo il mio piacere, con un lungo “lamento” di compiacimento che lo convince ad agire, ad andare oltre.
Senza neanche chiedermelo, prende il suo cazzo in mano e lo spinge delicatamente tra le mie chiappe. Dopo aver massaggiato, con il suo pene, il mio buco, con un movimento veloce e preciso, lo fa scivolare dentro il mio sfintere.
Mi fa male, urlo, ma lui mettendo la sua mano sulla bocca, per soffocare il mio lamento, dice ….
- tranquillo, non urlare, ti fotterò con calma e delicatezza, deve piacerti!
E, a quel punto, tutto cambia, il dolore è presente ma mi sento più tranquillo per quelle parole.
Il mio livello di alcol aiuta o c'è qualcos'altro?
Il dolore gradualmente lascia il posto al piacere e inizio a gemere dal piacere.
- Aaaahhhhh, aaaahhhhh, per favore …. piano ... aaaahhhhh ... fermati ... continua ….. siii …. ancora.
- Lo so che ti piace! Aiutami a scoparti ancora e ancora!
Ha detto baciandomi sul collo e schiaffeggiandomi le chiappe.
- Ed io …. si, si, mi piace ….. uuuhhhhh ... fermati ... si, continua ... continua …. padrone ... fottimi come una cagna ... mi fai impazzire!!!
Mi sta violentando un uomo totalmente sconosciuto e mi piace! Sono diventato una vera troia ... non sogno, è tutto vero!
Con tali richieste, il mio messaggio è chiaro e lui inizia a fottere il culo selvaggiamente.
- Si, cagna, ti piace, eh? Sei una vera puttana, hai voluto prendere il cazzo stasera, eh? ….. Dice schiaffeggiandomi sui glutei.
Completamente fuori di me, rispondo solo con gemiti, ma lui, ovviamente, vuole sentirmi dire qualcosa perché mi tira per i capelli e ripropone la stessa domanda:
- Non ho capito grande cagna. Rispondimi!
- Ooooohhh si, mi piace, ancora, ancora!!! Fammi diventare la tua puttana, mi piace essere scopata da te. Usami come vuoi!
- Oh, vuoi essere scopata? Perfetto, grande cagna perché è quello che faccio e che continuerò a fare! Scoperò il culo in tutte le posizioni possibili, prenderò la tua bocca e alla fine sborrerò dentro di lei!
Risposi ….
- Siiiii, mi piace. Farò qualunque cosa tu voglia!
Dopo diversi minuti, estrasse il suo cazzo dal mio buco e togliendosi completamente i pantaloni, sfilò la cintura e me lo legò al collo …. dicendo …..
- Questo è un guinzaglio per una troia! Inginocchiati e cammina col culo per aria fino al letto!
Esaudisco i suoi ordini, ormai completamente passivo alla sua volontà, mi esibisco a culo per aria come segno di sottomissione.
Strisciando, vado verso il letto … lui mi ferma si mette di fronte a me e, senza pensarci un attimo, mi mette in bocca il suo cazzo …. tenendomi la testa.
Non riesco assolutamente a muovermi, sento il suo pene strisciare dentro la mia bocca e, di tanto in tanto, colpire la parte profonda, entrando quasi nella mia gola. Assaporo i suoi umori.
Poco dopo, si ferma e mi ordina:
- Sul letto, sdraiati sulla schiena!
Poi si mette sopra di me e continua a infilarmi in bocca il cazzo, che si addentra sempre più in profondità in questa posizione.
La mia faccia viene coperta da sbavature e umori. Dopo circa 10 minuti, si ferma per darmi nuovi disposizioni.
- Mettiti in ginocchio appoggiando il petto sul bordo del letto!
Mi metto a quattro zampe, pronto, offrendo il mio culo.
Lui riprende a schiaffeggiarmi sui glutei. Poi, insultandomi e mi ordina di allargare le chiappe.
Esito un po', non sapendo cosa fare, sono giù dal letto, con il culo pronto.
Lui, con fare autoritario, dopo avermi messo inclinato contro il bordo del letto, le gambe dritte, allarga le mie natiche con le mani. In quella condizioni il mio culo e pronto e aperto.
Mi chiede, stranamente, il mio nome.
Stupito, gli rispondo – Luca - e in quel momento mi fa i complimenti con una frase che risuona ancora oggi nella mia mente.
- No, ti chiami Nadia, ti fotterò di nuovo il culo, entrerai in trance così ti piacerà! E sai perché? Perché le troie come te hanno bisogno di aiuto per scoprire chi sono, ma dopo, sono le migliori scopatrici!
Io, quasi inebetito tra i postimi dell’alcol e le sensazioni di essere posseduta, ribatto …..
- Cosa stai aspettando a penetrare il culo della tua cagna? Ho fame di cazzo, mi vuoi fottere o no? Sono qui per essere buono con te, fottimi, voglio il tuo cazzo!
Lui sputò di nuovo sul mio buco e poi mi schiaffeggiò le natiche, appoggiò il suo cazzo e, usando ancora la saliva per lubrificarmi, rapidamente, infilò il suo pene direttamente nel fondo del mio culo. Mi esce un lamento di piacere e dolore …
- Aaaahhhhhhhhh!!!
E lui
- Si urla, grande troia! Fammi sentire che ti piace…..
Ed io
- Oh sì, vai avanti, fottimi, ooooh si, va bene, adoro il cazzo, sono la tua troia!!!
E lui
- Eccolo, Nadia, sei una buona troia, incassi bene!
Di rimando, in modo quasi naturale mi viene da dirgli …
- Sì maestro, ancora, più forte, sono una puttana, adoro farmi scopare, appartengo a te! Fai quello che vuoi con me!
A queste parole, la sua forza nel penetrarmi, diventa sempre più potente, ritmica e veloce ….
- Ecco, prendilo nel culo, grande troia! Hai un bel culo da femmina, sei bravo a farti fottere! Oooohhhh ….. dannazione, mi stai facendo morire dal piacere ….. sto per venire!!!
Ed io, tra le forti sensazioni di piacere, mi tornarono in mente le parole da lui dette precedentemente …. e quindi gli dico …..
- Dai, volevi schizzare nella mia bocca? Vieni sono pronto a riceverti!
E lui ….
- Troppo tardi, siiiiii, siiiii, sto godendo!!! Oooooohhhh sì, ti inonderò il culo, è troppo bello, senti il calore del mio sperma!
Sento allora il suo pene che si svuota dentro di me e mi manda un enorme quantità di sperma nelle mie viscere, sento questo piacevole viscido caldo dentro di me.
Resta, così, dentro di me, con il cazzo nel mio culo per qualche minuto prima di uscire e, poi, mi ordina ancora ansimante, di masturbarmi e godere.
Non ho problemi a godere in pochi secondi, schizzando il mio sperma sul letto, nello stesso posto deve vi è già il suo.
A quel punto lui dice …
- sei una brava troia! Una puttana come te merita di avere sperma nel culo, avere sperma sul viso!
Strofina il suo cazzo sul mio viso, divertendosi a spargere il suo sperma dappertutto.
Mi vergogno ma sono eccitato, continuo a non muovermi, gli occhi chiusi, poi aggiunge di nuovo:
- Ora hai tutto quel buono sperma sulla faccia, leccalo!
Obbedisco, in qualche modo, con la lingua, cerco di recuperare lo sperma ...
Nel frattempo, lui si veste e prima di andarsene, dice:
- Vai a fare una doccia e vai a dormire grande troia, ma soprattutto non chiudere la porta, è possibile che ti rifaccia visita questa notte ...
Poi se ne va con una grassa risata.
22
3
6 years ago
Al2016, 62
Last visit: 9 hours ago -
Moglie padrona. femminilizzazione e devozione totale
Moglie Padrona. Femminilizzazione e devozione totale
Devozione totale (parte 1).
I rapporti tra me e mia moglie erano sempre rientrati nella norma: sesso da routine, un paio di volte al mese.
Una situazione che andava avanti da un bel po' di anni.
Talvolta però mostrava la sua tendenza dominante, chiedendomi di leccarle i piedi e l'ano; non nascondo che mi piaceva molto questo suo atteggiamento.
Poi, un giorno, mentre mi mordicchiava i capezzoli e mi accarezzava le natiche... La sua mano si spinse oltre... Mi porse un dito in bocca, chiedendomi di inumidirlo per benino, dicendomi che era meglio per me se lo facevo. Poi... Andò dritto alla meta e mi penetrò analmente.
Spinse con foga quel dito forzandomi lo sfintere. "rilassati" mi disse. E quando lo tirò fuori aprì un cassetto del suo comodino e prese un olio per massaggi che mi sparse nel solco tra le natiche, lubrificandomi tanto da non sentire più alcun fastidio quando cominciò ad andare su e giù prima con un dito, poi con due. Tutto questo mentre con l'altra mano, tenendomi per i capelli, mi spingeva la testa tra le sue gambe, ordinandomi di leccare tenendo il ritmo dei suoi "massaggi" anali al mio fondoschiena.
Questo "giochino" però era solo un preludio a ciò che mi sarebbe accaduto in seguito.
L'umiliazione
Tutto avvenne in una calda giornata primaverile.
Eravamo in soggiorno, io, mia moglie e Carla: la domestica; un'avvenente e giovane brunetta.
Io leggevo un libro sulla poltrona, mia moglie guardava la tv distesa sul divano e Carla stirava camicie.
Mia moglie mi chiese, di prenderle una bottiglia d'acqua per dissetarsi.
"per quale motivo dovrei prenderla io" le risposi. "anche io ho una gran sete! Prendila tu piuttosto" rimarcai, anche per far capire a Carla che c'è una gerarchia da rispettare in famiglia!
Mia moglie mi trafisse con lo sguardo. Si alzò di scatto, andò in cucina e tornò con due bicchieri.
Bene. Pensai. Ha capito che i miei ordini non si discutono.
Mi ero sbagliato di grosso, perché porse il bicchiere a Carla, e lo riempì, poi riempì il suo.
La guardai e le dissi "anche io voglio bere!".
"Certamente, sarai servito subito!" mi rispose seccamente.
Appena ebbe terminato di bere si avvicinò furiosa, mi afferrò per i capelli e tirandomi con un'impeto che non le riconoscevo, mi trascinò accanto all'asse da stiro...
Fece spostare Carla e mi fece piegare in avanti disteso sull'asse, praticamente a pecorina, e con decisione mi slacciò la cintura e abbassò i pantaloni.
"immobile!" urlò. "Non muoverti! Carla è giovane ed è giusto che sappia come vanno addomesticati I porci come te."
Mi tolse i boxer, afferrò la cintura e mi colpì sulle natiche, una volta, poi un'altra e un'altra ancora.
"chiedi subito scusa" disse.
"non ho nulla di cui scusarmi" le risposi seccato e imbarazzato.
Per tutta risposta mi disse di contare fino a 10 e mi giunsero altrettanti violenti colpi di cinta. Avevo il culo in fiamme, sentivo il calore dei colpi di cinta e percepivo persino i segni che certamente mi aveva lasciato. Poi sentii le sue mani allargarmi le natiche. E senza alcuna esitazione, sotto lo sguardo sorpreso di carla, mi affondò con decisione due dita nello sfintere!
Diventai di tutti i colori. La situazione era realmente imbarazzante. Umiliato davanti alla domestica! Mai avrei potuto immaginarmi una scena simile!
A Carla però sembrava che le luccicassero gli occhi a guardare mia moglie condurre la scena con tale veemenza.
"vedi? Bisogna schiavizzarli gli uomini quando provano a tirare fuori la testa dal guscio." disse mia moglie.
Con una mano mi teneva per i capelli a testa in basso con l'altra mi stantuffava l'ano. La mia posizione a pecorina sull'asse da stiro era esemplare: sodomizzato dalla mia padrona. Tanto che mi disse "da oggi in poi dovrai chiamarmi Padrona, siamo intesi?"
Volevo reagire, ma non ebbi neppure il tempo di aprire bocca che mi strappò la camicia di dosso e mi ordinò di stendermi con la schiena a terra, faccia all'aria.
Poi sussurrò qualcosa all'orecchio di Carla che subitamente, compiaciuta dall'oscena proposta, sollevò la gonna e si sfilò le mutandine.
La voce di mia moglie tuonò!
"Brutto porco schifoso. Avevi sete? Adesso ti accontentiamo. Berrai la stessa acqua che abbiamo bevuto noi." e scoppiarono a ridere tutt'e due.
"Non perderne neanche una goccia o per te saranno guai!".
Carla si accovacciò sulla mia faccia, mostrandomi in primissimo piano un folto ciuffo castano scuro.
non ebbi neppure il tempo di eccitarmi che un fortissimo odore di vulva umida avvolse le mie narici, poi un fiotto caldo mi riempì la bocca. Era salata, abbondante. Carla mi stava urinando nella gola! Dovetti ingoiare tutto, fino all'ultima goccia. L'umiliazione era fortissima. Io, il padrone di casa, obbligato a sottostare alle angherie di due troie che avevano deciso di rendermi inerme e succube urinandomi in bocca!
"da oggi in poi sarai il nostro cesso. Come vedi sappiamo come dissetarti" mi disse.
Avevo le narici fradice di urina e la vulva oscenamente aperta sulla mia bocca.
"Puliscila con la lingua. Porco!" mi ordinò mia moglie.
Leccai fino all'ultima goccia quella fica grondante. "e già che ci sei dalle anche una bella ripulita al buco del culo! dovrai cominciare ad abituarti..."
L'accontentai, passando e ripassando la lingua sulla rosetta anale di carla, liberandola da qualunque impurità.
Poi toccò a lei, la mia padrona. Si accovacciò con le gambe divaricate, mi afferrò la testa per i capelli reclinandomela all'indietro. "apri bene la bocca" disse. "Devo guardarti negli occhi mentre ti disseti e non voglio vedere neanche una goccia a terra".
"si padrona" le risposi. E spalancai la bocca.
Mi ritrovai davanti agli occhi le grandi labbra oscenamente aperte poi vidi
un'inarrestabile fontana di liquido caldo che mi inondò la gola. Deglutivo senza sosta.
"ti sto pisciando in bocca fottutissimo porco" "così impari chi comanda qui!"
Mentre mi riempiva la bocca intravidi che lei e Carla si scambiavano effusioni e si lasciarono andare in un lungo ed appassionato bacio.
Quei baci che a me negava sempre li stava dando a Carla, in un avvolgente abbraccio saffico.
Poi cominciarono a stringersi i capezzoli a vicenda ed a morderli...
Quella visione mi provocò un'erezione che mi fece distrarre. il liquido caldo e salato mi fuoriuscì dalla bocca e si riversò, sul pavimento. Non ce la feci, avevo già bevuto abbondantemente la pioggia dorata di Carla.
Questo scatenò l'ira della padrona. Con i suoi slip cercò di asciugare a terra, poi cambiò idea.
Sempre tenendomi per i capelli mi fece girare con la faccia rivolta verso il pavimento.
"lecca! " Urlò. "Asciuga il mio nettare con la lingua! Adesso ti faccio vedere io. Diventerai la nostra troietta!."
Chiese a Carla di prendere una scatola in bagno. L'aprì e tirò fuori la ceretta depilatoria.
Ero a quattrozampe, intento a leccare l'urina riversa sul pavimento. La padrona fece sedere Carla sulla mia schiena, poi come fossi un pony mi impose di portarla in camera da letto. Gattonando sulle ginocchia obbedii alle signore che mi incitavano a tenere il passo dandomi cinghiate sulle natiche.
Depilazione e iniziazione
In camera da letto mi fecero stendere a pancia sotto e mi legarono mani e piedi ai quattro angoli del letto.
Mi passarono la ceretta sulle natiche, nel solco anale e sullo scroto, poi... Cominciò la tortura.
Ad ogni strappo sentivo il fuoco sulla pelle. urlai dal dolore. Allora mia moglie prese I suoi slip intrisi dell'urina che aveva raccolto dal pavimento del soggiorno e me li ficcò in bocca dicendo "così la smetti di rompere con le tue urla. E poi dovresti essere contento, ti stiamo togliendo tutta questa peluria inutile, diventerai una perfetta puttanella depilata".
La tortura continuò tra i miei mugugni smorzati dalle mutandine intrise di urina che mi riempivano la bocca e le sonore risate delle due torturatrici. Dopo la ceretta perfezionarono il lavoro con un rasoio da barba.
Alla fine, palpandomi le natiche, escalmò soddisfatta "hai un culetto che è un capolavoro, non vedo l'ora di stuprarti!"
morsi lo slip che avevo tra i denti!
Che voleva dire?
La risposta ai miei pensieri morbosi arrivò subito.
Mi mostrò il suo nuovo giocattolo: uno strap-on dotato di un fallo medio, disse lei, "di appena 22 cm, giusto per iniziarti, poi si passerà a qualcosa di più serio."
Lo indossò e cominciò a pressarmi l'ano. A pecorina, col culo depilato, stavo per subire una violenta sodomia. Mi tremavano le gambe e cominciai a sudare freddo. "troppo asciutto" disse. "Bisogna lubrificarlo un po' questo buchetto vergine".
"so io come fare" proferì soddisfatta..
Questa scelta mi diede sollievo.
Si allontanò con Carla e al ritorno con mia grande sorpresa mi slegarono. Mi fecero alzare in piedi e Carla, con garbo e delicatezza, mi infilò un preservativo sul pene in evidente stato di erezione.
Cominciò a masturbarmi. Wow, pensai, finalmente si comincia a fare sesso sul serio.
"fai presto" disse mia moglie. "Deve godere meno possibile il porco."
Carla cominciò a masturbarmi, andava su e giù.
Pochi movimenti veloci delle sue delicate mani, pochi secondi di eccitazione, con il membro rigido, svettante... poi
il godimento, rapido e insignificante... e il preservativo si riempì di sperma.
Velocemente lo sfilò, lo rivoltò e lo fece scorrere sul fallo che aveva indossato mia moglie.
"Adesso mettiti in ginocchio ai piedi del letto, faccia sul cuscino e natiche ben aperte" disse.
"Come vedi abbiamo trovato un ottimo lubrificante naturale".
Carla si sedette sulla mia schiena, con il sedere sulla mia nuca, e la testa rivolta verso le mie natiche lisce, appena depilate; con le mani me le teneva bene allargate mentre la mia padrona puntò il fallo pieno di sperma sul foro anale.
Entrò con delicatezza, quasi non volesse farmi del male. Sentii questo arnese enorme farsi strada dentro di me, scivolando tra rivoli di sperma, mentre la fica calda di Carla mi inumidiva la nuca e l'imbarazzo della situazione mi avvolgeva la mente.
Il fallo spingeva, spingeva, per oltrepassare la prima soglia: lo sfintere.
Una volta entrata, con 22 cm di fallo nell'ano, cominciò lo stupro, la cavalcata selvaggia. Uno stantuffamento inesorabile. Avanti e indietro, 22 cm entravano, 22 cm uscivano, scivolando tra le pareti dello sfintere lubrificate dal mio stesso sperma. Entravano, poi uscivano, senza sosta, entravano, uscivano, con vigore, per cinque, forse dieci interminabili minuti. Entravano, uscivano. Completamente.
Avevo giusto un attimo per rilassare lo sfintere che subito la cappella enorme di quel dildo si faceva di nuovo strada allargandomi i muscoli anali, per farmi scivolare dentro i suoi 22 cm, poi fuori, lo sfintere si richiudeva su se stesso all'uscita di quell'invasione prorompente, e via, di nuovo veniva forzato ad allargarsi, oscenamente, dolorosamente. Non c'era scampo, nessuna possibità che finisse l'erezione. Uno sfregamento che mi infuocò lo sfintere, che mi spaccò in due. Una spada di fuoco che mi trafisse senza indugi.
Entrava, usciva, entrava, usciva. Le due complici sembrava che neanche si accorgessero di me, intente a scambiarsi effusioni e baci appassionati sui capezzoli mentre abusavano dello schiavo.
Fu così, che quella calda giornata primaverile per me divenne bollente e mi rese inevitabilmente, e per sempre, la puttanella di mia moglie.
Fu così che persi la mia verginità anale, vittima di uno stupro sodomita.
Cornificato da mia moglie in un rapporto saffico con la domestica.
Dopo almeno 20 minuti di sfregamento anale...mi lasciarono il dildo ben piantato nello sfintere e passarono alla fase conclusiva.
Si misero entrambe con le gambe oscenamente aperte e mi obbligarono a leccare fino a farle godere, perché dissero, "a questo serve la tua lingua, oltre che come carta igienica", ma questa è un'altra storia...
Devozione totale (parte 2).
La scena si ripeté più volte nelle settimane successive. Il sabato era la giornata dedicata alle pulizie di casa, e Carla arrivava sempre puntuale. Ormai aveva un impegno duplice al quale non voleva mancare.. Ma anche per lei non erano tutte rose e fiori...
Un giorno mentre si ripeteva il rituale decisero di cambiare strategia. Dopo avermi denudato mia moglie ordinò a Carla di prepararmi alla sessione odierna. Ormai erano diventate due esperte. Prima mi fecero un clistere per ripulirmi per bene. A mia moglie non piaceva sporcare il suo strap on .
Poi, in fase preparatoria, mi allargarono preventivamente con un dildo che una volta inserito lasciarono agire almeno per un quarto d'ora, per abituare il muscolo dello sfintere a rilassarsi per il trattamento successivo che prevedeva la sodomia con uno strap on di dimensioni maggiori.
Per quanto piccolo il dildo era comunque molto invasivo. Ma nella mia condizione di schiavo non avevo alcuna possibilità di replica.
Il mio compito era quello di servirle e riverirle, dovevo massaggiare piedi e schiena, ripulirle esclusivamente con la lingua dopo l'espletamento dei bisogni.
Ebbene si, come mi aveva preannunciato, non usarono mai più la carta igienica. Anche dopo aver evacuato il loro schiavo era preposto alla pulizia con la lingua.
Imparai ad assaporare tutte le impurità che imbrattavano lo sfintere delle mie signore. Leccavo con devozione, facendo attenzione a lasciare l'ano perfettamente pulito e la vulva asciutta.
Un giorno mi lasciarono solo in casa dicendomi che sarebbero tornate presto con una sorpresa.
Ed infatti... Tornarono in tre. Accompagnate da un amico di Carla.
Rimasi un po' interdetto, poi cominciarono le danze.
Prima però mi trasformarono nella perfetta puttanella, come amava dire mia moglie.
Mi fecero indossare un paio di mutandine, i collant, una gonna ed un paio di scarpe col tacco. La "vestizione" si concluse con un cerchietto nei capelli e un'abbondante passata di rossetto sulle labbra.
poi Carla e mia moglie si spogliarono e si posizionarono a 69, Carla sopra e mia moglie sotto. Cominciando a leccarsi a vicenda.
Sia io, sia Giulio, l'amico di Carla, cominciammo ad eccitarci. Io naturalmente con un po di difficoltà col membro costretto nelle mutandine...
Lui passò alla fase due. Mia moglie gli ordinò di sodomizzare Carla perchè dalla posizione che aveva voleva gustarsi tutta l'entrata del membro tra le natiche della domestica, naturalmente mentre quest'ultima le leccava il clitoride.
Mia moglie la preparò inumidendole l'ano con la saliva.
Io questa volta ero solo spettatore.
Mi godetti la scena del membro di Giulio, durissimo, e di dimensioni ragguardevoli, che si faceva strada, a fatica, tra le natiche di Carla che urlava dal dolore, prontamente zittita dalla mia padrona che la obbligava a tenere impegnata la lingua tra le sue gambe. Quando fu il momento di Giulio le scaricò nell'ano un mare di sperma. Ma quando tirò fuori l'arnese gocciolante le sorprese per me erano appena cominciate.
Mia moglie lo prese tra le mani con piacere, forse per ingelosirmi, pensai, poi disse "fattelo ripulire dalla servetta" "voglio vedere la mia puttanella ciucciare un cazzo vero".
Mi fece avvicinare e mi afferrò per i capelli, mentre con l'altra teneva il membro grondante e ancora in tiro di Giulio e delicatamente me lo porse sulle labbra piene di rossetto.
Ero un po' riluttante e cominciai a dare qualche leccatina, così mia moglie con tono aspro mi disse: "deve entrarti nella gola, stronzetta, non è un gelato, è un cazzo! Lo stesso che se non fai la brava tra un po' ti entrerà nel culetto! Ed è meglio per te se lo lubrifichi per benino. Puttanella!"
Aprii la bocca e sentii un sapore acre e dolciastro invadermi la gola. Come una perfetta puttanella appunto cominciai a leccare la cappella enorme di Giulio, a leccare e succhiare in modo da ripulirgli bene il membro.
"Brava la mia troia" disse la padrona. "Adesso devi dimostrarmi che sei un porco schifosissimo, non devi perderne neanche una goccia".
Mi fece distendere sul pavimento ed invitò Carla a sedersi, sulla mia faccia, facendo attenzione a pormi l'ano sulla bocca . Gocciolava sperma...
Poi con le mani si allargò le natiche e con un piccolo sforzo cominciò a liberarsi da tutto lo sperma che aveva trovato riparo tra quelle calde pareti. Naturalmente dovetti ingoiare tutto e dopo mi toccò anche ripulirle il culo con la lingua.
Un'esperienza davvero forte, che mi rese consapevole di essere completamente alla mercé della mia padrona.
L'affronto e l'umiliazione
Nel frattempo Giulio aveva recuperato le forze dimostrando di avere una grande resistenza nonché un cazzo spropositato. Così lei, la padrona, incurante dei miei sentimenti mi guardò negli occhi e disse "oggi voglio perdere la mia verginità anale, ma non con te. Tu sei la mia servetta. Sarà Giulio ad avere un rapporto sodomita con me".
Sapeva la troia che aveva colpito nel segno. Glielo avevo chiesto mille volte. "mai" mi rispondeva. "non accetterò mai un rapporto contro natura. E poi lo sai che non sopporto il dolore fisico." oggi invece aveva deciso di farsi fare il culo, ma non da me!!
"a te però riserverò un posto in prima fila". Disse.
Mi fece distendere sul letto e mi salì di sopra a 69. Si sedette sulla mia faccia, e spalancò le natiche "lubrificami l'ano" "schiava!" "preparami per una sessione indimenticabile".
Le riempii il buchetto di saliva.
Poi si piegò in avanti a 69, ponendomi il clitoride a portata di bocca.
"adesso leccami e fammi godere come una troia mentre un vero uomo mi spacca in due. E goditi lo spettacolo" terminò.
Cominciai a leccare quella fica che come sempre scatenava in me mille emozioni. Mentre ad un palmo dai miei occhi vidi la cappella enorme del membro di Giulio farsi strada dove fino a pochi secondi prima c'era la mia lingua.
"Aahhh!" Urlò mia moglie, appena la cappella scomparve, inghiottita tra le natiche.
Le palle di Giulio mi sfioravano il naso mentre leccavo avidamente le grandi labbra e sentivo i mugugni della mia signora. ma in realtà non capivo se fossero mugugni di dolore o di godimento.
"Mmhhh, mmmmmmhh, mmhh, aahh, mmmhhh, aaaaahhhhhhhh, siiiiii, aahhhhh, mmmmmmmhhhhhhhhhh, ahi, ahi, siiiiiiiii".
Vedevo il cazzo di Giulio entrare e uscire ed ogni spinta era un affronto a me che quella situazione potevo solo osservarla dato che il culo di mia moglie non mi era concesso.
I mugugni erano alternati "mmhhh, mmmhhhhhh, aahh, ahi, ahi, aahhh, mhh,mmmhhh, sssiiiiiiiii, siiiiiiiii". E sentivo crescere sotto la mia lingua il clitoride sempre piú duro, e la vulva completamente fradicia dall'eccitazione, mentre l'asta rigida di Giulio stantuffava come un martello pneumatico lo sfintere che assunse un colore rosso fuoco grazie a quello sfregamento passionale, violento, intenso, che si stava consumando proprio davanti ai miei occhi.
Il godimento di Giulio arrivò con un fremito, accompagnato dalle pulsazioni che stavano pompando lo sperma nel secondo canale della mia dolce metà. Riuscii a percepire il passaggio del liquido lungo l'asta poderosa di Giulio. Fu allora che intensificai la leccata della fica e percepii chiaramente il sussulto della mia compagna, impalata da un membro che adesso mi sembrava gigante, che raggiunse un orgasmo da manuale sulla mia bocca. "Mmmmmmmmmmmhhhhh, siiii, siiiiiiiiii, siiiiiiii. Porco, lecca, lecca. Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii."
Fu incredibilmente appagante.
E quando Giulio tirò fuori il membro esausto dal culo di mia moglie, quest'ultima non esitò un istante a sedersi sulla mia bocca per farsi lenire quel buco in fiamme e contemporaneamente per umiliarmi liberandosi dello sperma presente nelle sue cavità anali facendolo colare direttamente nella mia bocca.
"ingoialo e ripuliscimi il culo con la lingua" furono le sue ultime parole.
Appena terminai la pulizia mi disse: "Adesso Giulio ha bisogno di una bella giornata di riposo, poi domani toccherà a te, puttanella che non sei altro. Dovrai prostituire il tuo buco del culo, assecondando i desideri della tua moglie e padrona. Domani voglio vedere il cazzo possente di Giulio sparire tra le tue natiche mentre mi lecchi la passera bagnata..."
"Adesso vai a farti una doccia, rivestiti con le tue cose che usciamo tutti insieme a mangiare una pizza, come vecchi amici, io, tu, Carla e Giulio..."
67
1
6 years ago
bavagli,
53
Last visit: 6 years ago