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Desiderio realizzato
Era arrivato finalmente il week-end, dopo una pallosa settimana potevamo finalmente riposarci, avevo in mente un programmino piccante con cena a base di crostacei innaffiati di vino bianco frizzantino, e poi un bel film hard in tv, i figli fuori, quindi tutta la serata per noi, mi sentivo già bagnata al solo pensiero, avevo persino preparato i vibratori.
Abbiamo cenato in tranquillità, io gli lanciavo ogni tanto delle occhiatine maliziose, e divaricavo ogni tanto le gambe per fargli vedere che non portavo le mutandine, gli veniva già duro, si intravedeva sotto i pantaloni. Passiamo poi in soggiorno per gustarci questo film e ci riscaldiamo un po’ dandoci delle toccatine, allargavo le gambe, avevo la figa aperta e lui con le dita ci dava una ripassatina, il clitoride era bello gonfio, ma ad un certo punto lui diventa strano, dice che aspetta una telefonata, che dopo un po’ arriva, parla fuori con aria misteriosa e poi rientra e dice che ci sarà una sorpresa.
Sono un po’ scocciata, proprio ora che ero bella calda e quasi sbrodolavo, ma lui mi dice che il bello deve ancora venire, resto un po’ perplessa ma non mi dice altro.
Si sente suonare dopo un po’ il campanello della porta, ma ancora non era l’orario di rientro dei ragazzi, corre ad aprire e rientra con un bel ragazzo, veramente notevole, alto, muscoloso, occhi verdi, il classico bonazzo, spalanco gli occhi e lui mi dice che è un suo vecchio amico di passaggio in città e che aveva invitato per un drink, dimenticando la promessa della serotina con me.
Fingo di restarci male ma gia mi sfiora una idea niente male, un bel triangolo sarebbe l’ideale per completare la serata, allora mi scuso e vado in camera da letto a cambiarmi.
Indosso il completino più sexy che ho, e mi ripresento in soggiorno e mi siedo fra di loro, mi guardano un po’ sorpresi e continuano a bere i loro drinks.
Sorrido loro in modo malizioso, chiedo anch’io qualcosa da bere, e poi comincio ad accarezzare l’inguine di mio marito, che si sente un po’ a disagio, l’altro mi guarda perplesso ma speranzoso, allora comincio ad accarezzare pure lui, suscitando un certo effetto, piano piano comincio a accarezzarli entrambi, non ne possono più e si tolgono i pantaloni e allora comincio a sbocchinarli a turno, hanno le palle che gli scoppiano, li porto al massimo e poi comincio a fare uno strip molto languido che li fa sbavare, mi contorco, muovo molto bene la lingua e comincio a strofinarmi il clitoride, non ne possono più e mi zompano addosso e mi sborrano sul ventre, in faccia e dopo comincia il concerto.
Mio marito ancora eccitato comincia a montarmi e me lo mette tutto nella figa e lentamente comincia a farmi godere, l’altro mi lecca i capezzoli, comincia a leccarmi il culo e piano piano comincia a introdursi dietro, mi trovo riempita per bene e cominciamo a muoverci con lo stesso ritmo con un crescendo che ben presto ci porta ad un orgasmo contemporaneo che mi fa gridare di piacere!
Ragazzi che goduta, era il sogno ricorrente nelle mie fantasie sessuali quello di essere posseduta da due uomini contemporaneamente, ne valeva proprio la pena!
Gli ho fatto ancora altri pompini e dopo a turno mi hanno leccato per bene la figa, ce l’avevo bollente alla fine e grondava a più non posso, ho gridato di nuovo di piacere, la serata volgeva al termine, fra breve sarebbero rientrati i ragazzi e allora ci siamo ricomposti e salutati con la promessa di rivederci a breve, e magari lui avrebbe portato la sua ragazza… chissà?!!!!
Che serata indimenticabile, ne abbiamo parlato per un pezzo tra di noi e ogni volta ci eccitavamo e facevamo l’amore in modo FAVOLOSO!!!!!
Sandra
9
10
17 years ago
redpassion6969,
45/45
Last visit: 11 years ago
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La domestica del mio amico di scopate !
Premetto che il racconto che leggerete non è una mia esperienza diretta, ma quella del mio "socio in scopate", ovvero colui col quale ho fatto sesso a tre per la prima volta in vita mia. Da quel giorno siamo una coppia di amici che oltre a condividere vacanze in famiglia, sport e aperitivi nei locali "in" della nostra città, condividiamo anche esperienze di sesso. Inutile dire che ci confidiamo spesso quelle avventure che viviamo singolarmente e non insieme. Da qui il racconto che tra poco leggerete, successo a lui, una mattina a casa sua, con la sua colf Maria.
Quello che segue è una e.mail che Luca, il mio amico, mi ha scritto il giorno stesso che è successo il fatto.
"Questa mattina ero a casa solo perchè mia moglie era uscita e i bambini erano rimasti a dormire da mia suocera, così ne ho approfittato per dormire un po' di più. Erano circa le 8,15 quando, nel dormiveglia, mi viene in mente che oggi è il giorno in cui arriva Maria, la nostra domestica, e siccome non mi piace farmi trovare a letto mi sono alzato subito e mi sono fiondato in doccia. Devo precisare che Maria non è per nulla una bella donna, anzi ... è proprio brutta. Appena finito mentre mi stavo asciugando sento entrare Maria: per non farla spaventare infilo alla bellemeglio l'accappatoio e mentre per farmi sentire la saluto, le vado incontro. In quel momento lei esce dalla cucina dove è solita fare la prima tappa per leggere le "consegne" impartite da mia moglie. Ero senza occhiali quindi non vedevo benissimo ma abbastanza per notare che nel frattempo si stava slacciando la cerniera dei jeans per cambiarsi mentre mi salutava e mi veniva incontro. Al momento faccio finta di niente e rientro in bagno per radermi ma la mia fantasia era già volata (lo so, starai già dicendo "vedi che non sono solo io a fantasticare sulla Maria ?"....e hai ragione!!). Era volata così in alto che ho iniziato ad eccitarmi: il cazzo aveva iniziato a pulsare, si stava gonfiando a tal punto che in un attimo me lo sono ritrovato dritto e duro che faceva breccia tra i lembi dall'accappatoio mostrandosi in tutta la sua magnificenza!!!
Ti dirò che mi sono meravigliato per l'effetto ma non ho perso l'occasione e mi son detto: "ora faccio una vaccata!". Così, sapendo che lei avrebbe iniziato a passare davanti al bagno per prendere gli attrezzi del mestiere dalla cameretta, decido di lasciare la porta del bagno socchiusa abbastanza da far si che lei potesse vedermi riflesso nello specchio. Ma non è tutto; slaccio completamente l'accappatoio per lasciare completamente libero il cazzo che sembrava diventare sempre più
duro. Passano pochi secondi e sento che arriva....e qui c'è la prima sorpresa: come niente fosse apre la porta del bagno e appena mi vede rimane apparentemente un po' imbarazzata e dice "Oh, mi scusi signor Luca!" e non se ne va, come fosse impietrita e io, senza fare una piega per coprirmi, le rispondo: "di nulla, non si preoccupi...". A questo punto lei esce senza richiudere la porta e allontanandosi dice "complimenti....." Io faccio finta di non aver capito a cosa si riferisse e le chiedo "per cosa?" e lei tornando indietro e indicandomi il cazzo dice " beh....insomma....quello..." Nel frattempo io mi ero girato completamente verso di lei: puoi immaginare cosa provassi io in quel momento!
Vedo che lei fissa lo sguardo sul mio cazzo allora, prendendomelo in mano e scappellandolo per bene le dico "Se le piace.......si accomodi..."
Sono passati 2 o 3 secondi che mi sono sembrati una eternità perchè pensavo al rischio che stavo correndo, quando lei allunga la mano sinistra e inizia a palparmi le palle senza mai distogliere lo sguardo dal cazzo. A questo punto sposto la mia mano, lei con la destra afferra il cazzo e inizia a farmi una sega piano piano: credimi che ce l'ho ancora duro adesso a
ripensarci! La lascio fare per qualche secondo poi le appoggio una mano sulla testa cercando di portare la sua bocca sul mio uccello: lei non fa la minima resistenza, si china e inizia a leccarmelo. Non avrei mai pensato a una cosa simile ne tantomeno che lei fosse così brava!
E come mugolava mentre me lo succhiava!!! E mentre lo faceva ad un tratto si porta una sua mano sulla figa sopra i fuseaux e inizia a toccarsi e più succhiava più gemeva, e più gemeva e più si toccava, e più si toccava più succhiava!! Sembrava inarrestabile!! D'un tratto, quasi come avesse ripreso improvvisamente lucidità, si alza di scatto e mi dice "Signor Luca mi scusi, non so cosa mi abbia preso...."
Lascio cadere l'accappatoio restando completamente nudo, mi avvicino a lei, inizio a palparle la figa da sopra i fuseax e le dico "com'è calda....so io cosa le è preso e adesso non vorrà lasciare il lavoretto a metà...."
Mentre le palpavo la figa lei chiude gli occhi, la spinge con forza contro la mia mano per sentirla meglio......poi afferra la mia mano e se la infila direttamente dentro i pantaloni. Ora solo i sui slip separano la mia mano dalla sua figa: gli slip sono bagnati...Lei sempre più eccitata mi riprende il cazzo in mano......Io riesco a spostare lo slip e improvvisamente mi ritrovo la mano bagnata fradicia!! La sua figa pelosa sembra un rubinetto aperto....lei è completamente persa!!!! Ad un tratto mi toglie la mano dalla figa, si toglie pantaloni e slip, mi spinge contro il muro, si inginocchia a gambe aperte davanti a me e inizia a farmi un pompino da vera professionista mentre si porta le mani alla figa e con una se la apre e con l'altra inizia a masturbarsi. L'odore della sua figa mi aveva ormai invaso le narici e benchè non fosse dei più buoni e si mischiava al suo sudore, mi
eccitava da maledetti..."le piace vero? voglio venirle in bocca!!!" le dico e lei aumenta il ritmo. Le metto le mani sulla testa e accompagno i suoi movimenti con una certa forza intervallando a momenti in cui lei si ferma per leccarmelo come fosse un gelato per poi ricominciare a succhiare sempre più voracemente. Intanto mentre con una mano continua a sditalinarsi, si infila l'altra sotto la maglietta sollevandola e lasciando fuoriuscire una tetta che inizia a toccarsi. Se in una scala da 1
a 100 la situazione a me piaceva 100 a lei pareva piacere 1000!! così decido di farla penare: sfilo il cazzo dalla bocca mentre lei lo seguiva per riprenderlo e mi sposto dietro di lei dicendole con tono deciso "NON SI SPOSTI!". mi porto dietro di lei che rimane immobile inginocchiata con una mano appoggiata a terra e l'altra sulla figa mentre continua a toccarsela infilandosi medio e anulare e la tetta che sporgeva dalla maglietta. Lo spettacolo che mi si presentava non era dei migliori: culo grosso e aperto, figa molto pelosa fradicia....ma la situazione era da infarto! Nonostante tutto non riesco a trattenermi, mi avvicino, prendo il cazzo in mano, piego le gambe portando la cappella contro il suo buco del culo senza spingere, strofinandoglielo un po' per poi spostarlo...lei non dice niente, la sua mano inizia ad andare sempre più veloce quando ad un tratto si ferma per prendere il mio cazzo guidandolo verso il suo culo dicendomi "spingi...." "semmai SPINGA, porca!" le dico io e in un attimo mi ritrovo col cazzo che scivola dentro il suo culo. Lei ricomincia a masturbarsi e le sue grida mi costringono a metterle una mano sulla bocca per zittirla. Lei ormai sta venendo ed io quasi ma non voglio venirle nel culo e quando lei è all'apice del piacere sfilo il cazzo dal culo, mi riporto davanti a lei che me lo afferra con due mani, se lo porta alla bocca con la velocità di un lampo e inizia a succhiarlo con una avidità tremenda fino a che vengo!!! Il primo schizzo è in bocca: come lo sente si toglie il cazzo e continuando a menarmelo e rimanendo a bocca aperta si fa sborrare sulla faccia leccandomi la cappella e sfregandosela ogni tanto sul volto ormai pregno di sperma. Terminato di venire mi chiede se può andare a pulirsi. Le rispondo "No, prima deve ingoiare tutto!" e così mi faccio pulire bene la cappella con la lingua poi raccolgo lo sperma dalla faccia convogliandolo verso la sua bocca obbligandola (ma le piaceva, non faceva la minima resistenza) a mangiarlo tutto e quando ha finito le dico "ora può sciacquarsi..." Io vado in un bagno e lei, senza dire nulla, nell'altro. Chiuso dentro mi rifaccio una doccia veloce pensando a quanto era appena successo. Alla fine mi asciugo, mi vesto ed esco dal bagno.
Lei intanto si è lavata ed è in cucina a fare il suo dovere. Io passo come niente fosse e senza nemmeno guardarla le dico "Buon lavoro, alla prossima....." ed esco mentre lei mi risponde con un "grazie, volentieri...."
La figa è figa!!
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1
17 years ago
thexvoice,
43
Last visit: 5 years ago
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La prima volta con una amica bisex
Eravamo stati invitati per il week-end da un’amica conosciuta questa estate al mare, Anita, una bella ragazza alta, ben piazzata, con tutte le cose al punto giusto, aveva degli occhi stupendi, anche se mio marito preferiva di gran lunga il suo seno sodo e ben formato. Purtroppo lui sabato aveva un appuntamento di lavoro, ma voleva che io mi rilassassi e mi dice di cominciare ad andare che lui mi avrebbe raggiunta la sera. A malincuore accetto, mi piace viaggiare con lui, il tragitto non era molto in un oretta sarei stata a destinazione, ma mi scocciava andare da sola, lo bacio a lungo prima di partire e mi faccio promettere che sarebbe arrivato appena possibile. Arrivo accolta da questa nuova amica che mi fa conoscere la sua comitiva, c’erano anche dei bei fusti, gente simpatica insomma, ma a me interessava rilassarmi al mare, e sto infatti tutta la mattina a crogiolarmi sotto il sole di settembre. Arriva l’ora di pranzo e si va tutti insieme a prendere qualcosa al bar, conosco qualche altra ragazza, sono tutti di Napoli, gente divertente, uno di loro, un bel ragazzo mi faceva il filo e mi divertiva, ma il mio cuore appartiene a mio marito, e anche se scherzo e faccio la simpatica, non vado oltre. Il pomeriggio è molto caldo e allora decidiamo di andare a riposarci un pò, perché la sera ci sarebbe stata la festa in discoteca, e io e la mia amica Anita siamo andati a fare la pennichella, ci stendiamo sul lettone che c’era in camera da letto dei suoi genitori perché si stava più freschi, io quasi mi addormento subito, mentre lei legge un libro: nel dormiveglia mi sento accarezzare lungo i fianchi, le cosce, i glutei, assaporo quelle carezze credendo che me li stesse facendo mio marito, non ricordavo più dov’ero, ma aprendo gli occhi vedo che è lei che mi accarezza, la mia nuova amica! Mi fa segno di stare zitta e di chiudere gli occhi, mi rilasso perché sono ancora in dormiveglia, pensavo ma questa che vuole fare? Con tutti quei bei maschioni, si mette a stuzzicare me, ma siccome mi cominciava a piacere penso perché no? Quando comincia ad accarezzarmi l’inguine, l’interno delle cosce e poi arriva alla peluria, mi sentivo già bagnata, lei comincia ad infilarmi anche due dita, mi piaceva proprio, e poi una donna sa sempre come toccare un’altra donna, comincio ad ansimare, e lei affonda la bocca nella mia figa grondante, stavo provando un piacere molto particolare, ero quasi vicina all’orgasmo, e lei mi viene sopra e comincia a strofinarsi con la sua figa bagnata su di me, e poi pube contro pube ci muoviamo insieme e raggiungemmo insieme un orgasmo molto intenso, ho gridato di piacere, e poi sfinite ci siamo addormentate abbracciate.Ci risvegliamo più tardi con un pò d’imbarazzo, lei mi spiega che è bisex e che da quando mi ha vista la prima volta che aveva pensato di farsela con me, certo ero un pò perplessa, ma per niente scandalizzata, mi era piaciuto, sempre piacere era no? Chissà che faccia avrebbe fatto mio marito quando gliel’avrei raccontato! E…… la continuazione alla prossima!
Sandra
8
5
17 years ago
redpassion6969,
45/45
Last visit: 11 years ago
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La prima volta in tre!
Spero di non ripetermi nel senso che la mia storia, realmente vissuta, ricalca in qualche modo quello che succede a tante coppie in cerca di trasgressione.
Sono sposato con mia moglie da 17 anni e abbiamo sempre vissuto intensamente anche i nostri rapporti sessuali. Circa 10 anni fa per motivi di lavoro mi trovai lontano da lei per un paio di anni nel senso che riuscivamo a vederci solo qualche giorno al mese o addirittura ogni due mesi e questo pesava sul nostro bisogno di sesso! Ne parlavamo spesso quando lontani ci telefonavamo e spesso queste telefonate finivano con masturbate reciproche pensando a quello che avrenmo potuto fare appena ci saremmo visti!
Una volta , la grande sorpresa……
Ero tornato a casa dopo un lungo periodo di lavoro e trovai F. mia moglie molto calda ed infoiata, quel pomeriggio ne facemmo di tutti i colori persino sesso anale, cosa che lei mai mi aveva concesso prima. Dopo avermi ampiamente spompato sdraiati nudi sul nostro letto mi cominciò a fare strani discorsi su un possibile rapporto a tre “mi piacerebbe che ci fosse un altro uomo a scoparmi insieme a te” mi disse “che ne pensi?”. Rimasi sensa parole perché nonostante fosse una mia fantasia, ed infatti al solo pensiero mi tornò il cazzo duro, non pensavo che mia moglie arrivasse a tanto.
“beh….si…” balbettai “ma come fai trovare una persona fidata e discreta, vuoi fare un annuncio sui giornali porno?”.
“no” rispose lei “anch’io voglio una persona sicura e già forse lo avrei. Hai presente Franco il mio capoufficio? È da un po’ che mi fa la corte nel senso che vorrebbe scoparmi e io gli ho fatto capire che lo farei solo insieme a te”.
Davanti au un discorso simile già studiato come solo le femmine sanno fare non potevo che capitolare anche perché ero curioso di capire i rapporti tra F. e questo Franco e vedere fino a dove ci avrebbero portati.
Subito vedendomi acconsenziente F. telefonò a Franco, molta confidenza al telefono come vecchi amici e prese un appuntamento con lui a casa nostra per l’indomani pomeriggio.
L’indomani lei si preparò con gran cura, doccia, crema sul corpo, calze autoreggenti e un vestitino nero non eccessivamente corto ma che ne esaltava le rotondità del seno e del culo mi accorsi dopo che non indossava l’intimo……..la porcellina!
All’orario suono la porta e arriva Franco un bel tipo simpatico, presentazioni e subito F. lo abbraccia baciandolo in guancia come unvecchio amico, lo prende per mano e lo fa acomodare nel soggiorno sedendosi accanto a lui sul divano. Io invece mi siedo sul divano accanto.
Qualche discorso di circostanza sul tempo, sul lavoro e poi la conversazione scivola sul sesso.
Franco, infatti, si lamenta che a causa della gravidanza della moglieche presenta qualche problema non può fare sesso con lei e perciò si trova a doversi guardare intorno….F. con molta malizia gli chiede se ha già bagnato il becco in qualche altra parte e lui le risponde di si ma senza aver trovato le persone giuste perché non vuole impegno sentimentale ma solo il piacere di fare sesso con persone dei suoi stessi gusti al che io, stupendomi di me stesso, gli dico se gli piacerebbe farlo con F. e lui prendendo la palla al balzo risponde di si ma non vuole creare gelosie e anzi cerca la nostra complicità.
Nel frattempo F. si è spostata accanto a me e con fare da gatta in calore mi accarezza la patta mentre apre le gambe mostrando a Franco il pelo del suo sesso già umido di desiderio e con una mano si accarezza attraverso al stoffa del vestito i capezzoli già duri dall’eccitazione. Volendo dare una spinta alla situazione mi alzo per andare in cucina a prendere qualcosa da bere e così li lascio soli per un po’.
Mi attardo in cucina con la bottiglia di spumante e i bicchiere mentre sento che dal soggiorni non si sente più parlare ma solo mugolii e a quel punto ritorno in soggiorno dove trovo uno spettacolo: F. è distesa sul divano con le gambe divaricate e addosso solo le autoreggenti, il vestito giace a terra, Franco le sta leccando la passerina che lei tiene ben aperta con la mano e con una mano si masturba mentre con l’altra le titilla i capezzoli.
F. è al massimo del godimento, gli occhi chiusi dal piacere e allora mi avvicino tiro fuori la mia verga e gliela avvicino alle labbra, il breve contatto basta per farle aprire la bocca e ingoiare la mia asta. Franco, intanto si tira su mi guarda e avuto un cenno di assenso le apre le gambe ancora di pù e la penetra....vedere il cazzo di un altro uomo nella figa di mia moglie mi provoca un godimento inaudito, le vengo in bocca senza aver il tempo di avvisarla e lei ormai calata nella parte della troia ingoia tutto. Franco dopo un po’ le gode dentro e anche lei è squassata da una serie di orgasmi.
In breve ci troviamo tutti e tre nudi senza pudore nel letto. F. mi fa mettere sdraiato per impalarsi la figa sul mio membro e mentre in questa posizione mi cavalca e io le lecco i capezzoli Franco da dietro le prepara il forellino anale slinguandolo ben bene.
“dai puoi mettermelo dentro” le dice lei “voglio sentirmi piena dei vostri cazzi”. Non se lo fa ripetere due volte e la penetra lentamente allargandole lo sfintere, la sento contrarsi un attimo per ricevere la grssa cappella ma poi superato il varco entra liberamente. Ci muoviamo quasi in sintonia scopandola insieme, Franco le si sdraia sopra leccandole le spalle e dicendole oscenità all’orecchio “sei una troia, ti piace sentire due cazzi dentro!” e questo la eccita ancora di più. Presto giungono le urla dei suoi orgasmi mentre a turno le veniamo uno in figa e l’altro nel culo inondandola dei nostri umori.
A questo incontro ne seguirono altri….ma questa è un’altra storia.
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17 years ago
admin, 75
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Dieci giorni
Si...dammelo tutto..amore, ti amo...più forte, ancora. Ancora due colpi, lo estraggo dalla sua fica , lo avvicino alla sua bocca e carezzandomelo con indolenza arrivo ad un tiepido orgasmo liberatorio che le disegna astratte geometrie di sperma sul viso....lei estasiata lo lecca svelta come se dovesse volatilizzarsi...smaniosa di avere qualcosa di mio dentro di lei...
io felice che quell'ennesima parodia dell'amore sia terminata alla svelta.
Roberta è una bellissima donna, molti giurerebbero il falso pur di averla anche solo un minuto..ed io sono qui infastidito dalla sua presenza, quasi provo pietà per questa femmina che dopo pochi giorni spalanca il suo essere per accogliere la mia noia.
Quando l'ho conosciuta ho subito capito che non avrei dovuto mettere sul piatto gli ancestrali rituali del corteggiamento, è bastato un rapido sguardo nei suoi grandi occhi azzurri per leggere la sua anima di cagna in cerca del padrone. Del boia che la facesse soffrire, che le facesse il dono di farla piangere per la sua ragione di vita, amare.
Dieci giorni sono bastati a farle dire Amore, come se questa parola enorme, fosse stata da sempre compressa nelle sue tasche in attesa di una ragione per essere estratta.
L'indifferenza mi coglie ad ogni suo palpito. Con lei faccio sesso, solo sesso, non tocco il cielo, tocco il suo corpo splendido come fosse i tasti di un'auto prossima alla rottamazione, senza riguardo. Stringo, spingo, esagero per spremerne il massimo che possa dare una ragione alla mia eccitazione. Esploro il suo culo, la bocca, la fica come fossi un bambino viziato, lo voglio perchè lo voglio, oggi, subito, adesso.
Domani, non so. Lei mi ha donato se stessa, senza condizioni.
Ed io sento che non è giusto, non è quello che voglio.
Non voglio regali, non voglio un amore gratuito.
Dieci giorni, forse posso ancora rimetterle in tasca il suo giocattolo.
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3
17 years ago
admin, 75
online -
L\'idraulico
Poter essere chiamato in casa di qualcuno il quale a un problema idraulico.
Suonare alla porta e essere accolto da una donna con abiti normali ma bagnati da fare intravedere tutte le forme.
Dopo di che essere accompagnato dove si trova il problema, durante il quale io faccio presente alla signora che restando tutta bagnata si potrebbe prendere un raffreddore, a quel punto la signora si allontana per pochi secondi giusto il tempo di potermi sdraiare a terra per controllare il problema per poi trovarmela sopra di me con un vestito dove tralascia apparire tutta la sua bellezza e sensualità, io non posso che restare immobile e allibito.
La signora a quel punto s’inginocchia accanto a me per capire il problema ma tale movimento fa modo che un suo seno fuoriesca dal vestito finendo vicino al mio viso al quel punto a me non resta che afferrare la signora e portare la mia bocca sul suo seno mentre le mani accarezzano i suoi fianchi e scivolano lungo le sue gambe per poi tessere salire il vestito, porto le mie mani sul suo sedere e inizio ad accarezzare le natiche.
Anche la signora incomincia a spogliarmi e a baciarmi per finire tutte e due nudi a dare sfogo ai nostri istinti.
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1
17 years ago
admin, 75
online -
...al tavolo di un ristorante
…E così ci siamo trovati di fronte al tavolo di un ristorante, uno di fronte all’altro, i riflessi della luce sul vino bianco nel bicchiere riflettevano sul suo decolletè già evidente pur senza il bisogno di tale fantasia di colori, “copriti”, le dissi, “perché”, mi rispose lei, “se la natura me le ha date è perché vengano messe in mostra” aggiunge.
Gli occhi dei signori seduti ai tavoli vicini, accompagnati da mogli e figli, avevano intanto iniziato un’insopportabile quanto eccitante gioco di sguardi fugaci, piccoli colpi di gomito verso gli amici e nuvole stile fumetto che lasciavano intendere delle voglie che con le mogli non avrebbero mai avuto il coraggio di confessare. Andammo avanti così per poco tempo, io facevo la parte del ragazzo geloso e stronzo e lei della puttanella.
Pochi minuti, il tempo di uno sguardo al telefonino e uno al ciccione sudato che faceva le radiografie al suo seno che, dall’ingresso del locale, entrò l’ombra di un ragazzo…anzi, non un ragazzo ma il suo ex ragazzo! Una vampata di calore mi pervase quasi fino a farmi scoppiare.
I ruoli si erano invertiti, mi pervadeva la voglia di mostrarla a lui,
lui che sapeva bene di cosa era capace a letto e sapevo per certo che la rimpiangeva. Ero io a condurre il gioco ora, “poggia le tette sul tavolo” le dissi “senza tirarle fuori, poggiale in modo che si sollevino” le chiesi. Lei era in preda agli umori, eseguiva tutto ciò che chiedevo, sul viso aveva quel sorriso di chi sa cosa sta provocando.
Lui la vide e si avvicinò per salutarla. L’avevo istruita bene, “se si avvicina alzati, abbraccialo e strofinati addosso a lui, senti se ce l’ha duro” ero diventato un porco, usavo il linguaggio che solitamente solo in camera da letto. Lei si alza, si struscia, si gira e mi chiede “Ricordi L.?”, “no” dico io, e lui “Siamo amici di vecchia data con F.”, “in effetti il tuo viso non mi è nuovo ma sai, vedo talmente tanta gente che non riesco a ricollegarti a nessuna situazione”.
In effetti sapevo benissimo chi era, e tante volte l’avevo immaginato mentre si scopava F. nelle mie masturbazioni mentali e fisiche. Scambiate due parole lui va via e si siede in un tavolino dietro il nostro, di fronte a lei. “Vai al bagno e fai cadere la borsa accanto al suo tavolino e piegati per prenderla mettendo in mostra il culo” le dico, lei esegue. Lui squadra quel culo che chissà quante volte sarà stato suo, stava scoppiando di voglia ma non ebbe il coraggio di seguirla, non avrei nemmeno voluto, il gioco era ancora nelle mie mani, ero padrone dei gesti di F. e dei sentimenti di L.
F. tornò dal bagno, passarono pochi attimi, la stanza ora per me era vuota, eravamo solo io, F. e L.. “Apri le gambe” le dissi, lui sbirciava da sotto quello che io ritenevo essere il perizoma che aveva indossato prima di uscire di casa, faccio cadere un fazzoletto, e guardo anch’io lo spettacolo, la sorpresa fu trovarmi di fronte alla sua splendida fica rasata. “Sei nuda!”esclamai, “si, ho tolto le mutandine in bagno, vuoi che le rimetta?” “Assolutamente no”, risposi.
Lascio il porco a godersi lo spettacolo ancora per un po’, poi distrutto dalla voglia chiedo il conto al cameriere e usciamo dal locale.
Il porco ci segue, faccio due passi, assesto una forte pacca sul suo culo ed esclamo, “Andiamo amore, i tuoi vestiti non dureranno ancora tanto addosso, ho voglia della tua bocca e del tuo culo”, lei ride, totalmente complice, e mi dice “del poverino che ne facciamo?” mi giro verso di lui che sta qualche metro indietro “fatti una bella sega mi raccomando ma almeno lasciami un caffè pagato per la prossima volta che verrò in questo locale, noi abbiamo delle piccole faccende da sbrigare, e tu, sai bene di cosa si tratta”.
Mandateci i vostri commenti, se fanno ben sperare ne pubblicheremo altri, un bacio Coppia8.
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5
17 years ago
coppia8,
27/27
Last visit: 12 years ago
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Docile e preciso ovvero amore&morte
"Dammela qua, ora tocca a me, non la rovinare troppo!"
L' obergefreiter Jelker prese la donna e la rovesciò sul tavolo di legno alzandole gli ampi stracci che facevano da gonna. All'interno dell'isba c'era un caldo umido e gli altri camerati di Jeller avevano provveduto a fare a pezzi alcune sedie per alimentare la vorace stufa.
Prima di Jelker, Reinemann e Halckler, i due hauptfeldwebel, avevano provveduto a "calmare" la donna russa a suon di calci.
Non appena Jelker abbassò i pantaloni ed ebbe infilato il suo cazzo ariano nella figa della subumana russa, la donna si immobilizzò e Jelker per un attimo pensò di darle in qualche strano modo un minimo di piacere. Con un accenno di sorriso, Jelker guardò la russa e questa guardò lui dritto negli occhi cerulei; poi la russa sputò con la poca foza rimastale dritto in faccia al SS Obergefreiter Jelker.
Il tedesco,calmo, si pulì col dorso della mano, senza smettere di dare colpi decisi e fondi col suo cazzo. La russa subiva senza muovere un muscolo,senza un gemito,senza forze.
Mentre montava la russa,Jelker sognava con gli occhi aperti..........
Immaginò di stare sopra,dentro,dietro,davanti a Karin che lo aspettava a Dresden. Immaginò, e per un attimo ebbe la sensazione di toccarle, le tette profumate di Karin, piccole e sode con capezzoli rosei e grandi areole. Vide, con gli occhi della mente, la figa di Karin aperta e bramosa del suo cazzo; vide i radi peli biondissimi, riccioluto contorno di prelibato bocconcino.
Jelker accellerò i suoi colpi,per un attimo si rese conto che non era Karin quella "cosa" che stava chiavando. Lontano,alcuni colpi di mortaio gli ricordarono dove si trovava ed automaticamente la mano corse allo Schmeisser che gli penzolava a tracolla, tolse la sicura e guardò intorno. I camerati erano appostati alle finestre e sorvegliavano con attenzione i movimenti all'esterno.
"Sbrigati Jelker!!" era il suggerimento/ordine di Reinemann.
Jeller afferrò la russa per i fianchi e cominciò letteralmente a sfondarla.
Poteva sentire scendere sul suo cazzo gli umori che, anche se non voluti, il corpo della russa produceva meccanicamente. Ed assieme agli umori della russa Jelker poteva sentire le sborrate dei camerati che lo avevano preceduto.
Jelker richiuse gli occhi nel tentativo di rievocare la dolce visione della sua Karin nuda e vogliosa,saltellante e sculettante. La vide come in una rapida successione di foto: chinata in avanti a mostrare il culo, a gambe aperte e raccolte, con le mani ad aprire le grandi labbra, col clitoride ben gonfio e pronto da leccare......
Quest'ultima visione lo portò velocemente all'orgasmo.
Jelker volle sborrare con gli occhi chiusi; non voleva rovinarsi il godimento con la vista della sgualdrina russa.
Il primo lungo fiotto di sborra, Jelker lo riversò interamente nella figa della russa.
L'attimo seguente rivelò alla SS Jelker che la stronza russa aveva rigirato il mitragliatore Schmeisser contro il suo petto.
La raffica partì docile e precisa.
La Morte, pietosa seppur beffarda, lasciò a Jelker il tempo necessario per rendersi conto che godere e morire contemporaneamente non era poi una sensazione così piacevole.
L'ultimo fremito di vita fece esplodere ancora un fiotto di sborra dal cazzo di Jelker mentre scivolava lentamente nel Valhalla.
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17 years ago
alto1volume,
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Scoprire che maria aveva ragione
mia moglie Maria, tempo fà disse: "voglio vederti godere con una bella verga nel culo e vedrai che è più bello essere cagna!"
Non sò cosa mi prese ma accettai di farlo e così mi insegno come depilarmi, truccarmi vestire ed ancheggiare come lei e pensare di me solo al femminile. Finalmente in breve tempo ero sul serio una vera femmina feline e tutta provocante. Maria ne fu contenta e dopo due giorni, lei portò a casa Aurelio, il suo principale ed amante, e nel chiudere la porta lo bacia e fece cenno di avvicinarmi a loro due e fece in modo che io gli scivolassi la mano sulla patta.
Mormorai ben convinta che avrei..............................
Aurelio abbandono Maria e mi attiro a se e mi bacio come aveva fatto con Maria con passione accarezzandomi virilmente le chiappe io accen-
nai a qualche timida ed inesperta carezza cercando di dargli piacere come una donna o meglio come faceva la gattina Maria con me quando ero maschietto.
Inziai ad essere travolta da quel macho ed Aurelio inizio a spogliarmi così in breve ero totalmente nuda tra le sue virile braccia io feci altrettanto con lui e me lo ritrovai in tutto il suo splendore con un bel cazzo che mi fece realmente impazzire e mormorare che bello!!!!
Lui allora ha premito sulle mie spalle per farmi inginocchiare. Avevo paura che mi avrebbe fatto schifo prenderlo in bocca ma invece......
ho preso la enorme colonna di carne dura che mi son trovato davanti alle labbra. l'ho ingoiata, leccando istintivamente il cazzo in erezione e sfiorando le palle ben gonfie...................... Insomma gli stavo ben facendo un pompino magistrale da vera bolognese DOC.
Sul più bello, Aurelio, mi ha fatto mettere a quattro zampe dicendo:
" ora diventi sul serio cagna e femmina più di Maria" Nel dirmi questo
si è piazzato dietro di me ed ha iniziato a leccarmi l'ano per farmi rilasciare lo sfintere facendo roteare la punta della lingua. Io gemevo di piacere.................... Lui chiede ha maria del lubrificante, cosa che la vigliacca subito fà e mi sento che prima con un dito e poi con due me lo spalma per prepare bene il mio sverginamento e ricevere ben da femmina il suo grosso e lungo cilindro. Io languida sospiravo tutta vogliosa dal piacere. Le sue dita affondavano sempre di più in me e quando ha giudicato che ero pronta si è piazzato allingresso del garofanino ben offerto a lui da me in maniera molto oscena tanto che Mari sorride disse: " Che bello vederti vogliosa e che ti offri al macho".
Mi prese per i fianchi mi ha affondato il Cazzo dolcemente ma deciso fermamente in fondo al vergine ed inviolato budello.
Aurelio, da esperto maschio, è rimasto. giustamente, immobile per qualche istante affinchè io mi abituassi alla presenza di tanta bontà nel mio exvergine culo. Poi ha effettuato dei lenti movimenti precisi ondulatori che mi facevano gemere sempre più di godimento che dolore................... come era celestiale sentire quel menbro inarcasi in me. le mie viscere lo volevano e come lo volevano.............................
Non riusci a nascondere a loro due il piacere inaudito, inatteso e inpensabile nel aver scoperto che il contatto intimo ed averto ben pianto in te possa darti........................
Aurelio prese la situazione in mano e volle che io mi depilassi tutta e che mi profumassi, vestissi come Maria e che dovevo essere sempre ben truccata che sarei stata la sua amante preferita.
Cosa che feci con piacere e da allora vivo con Aurelio ed io sono riuscita ad essere la sua unica donna ed il suo unico animale da letto
Che bello essere FEMMINA FEMMINA
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17 years ago
lunapass,
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Racconti tra donne
Eravamo sedute tranquillamente a sorseggiare un succo di frutta, eravamo quattro, le mie due cognate, un’amica ed io. Tra una chiacchiera e l’altra si era arrivate a parlare di sesso.
Una delle mie cognate e la nostra amica avevano letto lo stesso articolo che riteneva che, per un uomo, eiaculare almeno 21 volte al mese gli avrebbe protetto la prostata. A questa affermazione loro si erano divertite commentando che 21 volte sarebbero state troppe anche in un anno.
L’altra mia cognata ed io ci siamo guardate un po’ perplesse e abbiamo sostenuto che, invece, 21 al mese non corrispondevano alla nostra media. In effetti, con il mio compagno lo facciamo tutti i giorni, a volte anche due. Quest’estate lo facevamo mediamente tre o quattro volte al giorno, di tanto in tanto siamo arrivati anche a cinque. Le prime due non riuscivano a credere alle loro orecchie, per loro era impossibile che lo si potesse fare così spesso. E così, non ho proseguito con quella confidenza, altrimenti avrei anche dovuto aggiungere che noi realizzavamo ogni nostra fantasia. Lo avevamo fatto in tre e in quattro e desideravo terribilmente vedere il mio uomo con un altro uomo, mentre se lo succhiavano a vicenda. Intanto la cognata che aveva sostenuto la mia stessa tesi, ci stava dicendo che lei e suo marito, mio fratello, lo avevano fatto fino all’ultimo giorno di gravidanza addirittura.
Il caso volle che la sera dopo mi ritrovassi a casa della mia cognata “complice”. Mio fratello stava fuori spesso per lavoro e lei mi aveva chiesto di andare a dormire da lei per tenerle compagnia. Aveva partorito da appena un mese e preferiva non stare troppo da sola. Quella sera ci eravamo divertite molto a prendere in giro le nostre due interlocutrici del giorno precedente, non riuscivamo a credere che, nonostante fossero sposate da poco più di due anni, già avevano smesso di cercare il proprio compagno tra le lenzuola. Pensavamo che niente era più appagante per una donna essere desiderata dal proprio uomo, sapere come farlo godere e come godere con lui. Mia cognata mi aveva confidato che, qualche volta, a lei non andava di fare l’amore con lui, per stanchezza più che altro, ma, nonostante quello, lo aveva accolto lo stesso. Per nulla al mondo lo avrebbe allontanato da lei. Ero rimasta colpita dalla sua saggezza in materia e, così, è stata quella sera che ho cominciato a raccontarle la mia vita sessuale. Le avevo raccontato dei giochi che facevamo con il mio compagno e lei ne era rimasta affascinata. Sapevo che lei e mio fratello avevano una vita di coppia molto attiva, ma mai prima di quella sera, mi ero resa conto della grande carica erotica di mia cognata.
Il giorno dopo avevo parlato con il mio compagno delle mie conversazioni con la moglie di mio fratello e lui, con mia sorpresa, si era eccitato in un modo incredibile. Mi aveva stretto a lui e mentre mi baciava con passione mi chiedeva i particolari di quel discorso che lui trovava terribilmente erotico. Avevamo fatto l’amore senza spogliarci. Eravamo in ufficio e chiunque avrebbe potuto vederci mentre lui mi sollevava la gonna e infilava le sue mani tra i miei slip. Intanto continuava a leccarmi i lobi delle orecchie e mi chiedeva più dettagli, più particolari. Anch’io ero eccitatissima e lui lo sentiva perfettamente, al punto che si era aperto i pantaloni permettendo al suo pene di uscire dal suo boxer e di entrare in me.
Credo di avere raggiunto l’orgasmo nello stesso momento in cui mi aveva penetrato, ma neanche lui aveva resistito a lungo.
Il fatto di aver parlato con mia cognata di sesso, del nostro modo di fare di sesso, lo intrigava profondamente e, ora ci stavo pensando, piaceva anche a me l’idea di averla fatta eccitare con il resoconto del mio rapporto con lui.
Insieme ci eravamo ritrovati a fantasticare di avere lei in quella stanza che ci guardava mentre facevamo l’amore, che si masturbava davanti a noi.
Una sera ero andata ancora da lei. Il giorno dopo io e il mio compagno avevamo appuntamento con una coppia. Avevo voglia di dirglielo, avevo voglia di vedere la sua espressione. “Siete pazzi” mi aveva detto con un filo di voce. “Mi piacerebbe farlo”, aveva aggiunto. A quel punto mi ero ritrovata a dirle che avrebbe potuto venire anche lei se lo avesse voluto, ma lei aveva detto di no, “per stavolta no” aveva detto.
Il giorno dopo mi aveva chiamato, voleva sentire tutti i particolari di quello che si era rivelato un incontro un po’ deludente, una coppia strana composta da un uomo abbastanza maturo e una donna straniera che non sembrava affatto la sua compagna reale.
Le avevo raccontato che il mio compagno non era riuscito a scoparla perché lei emetteva gemiti non appena lui si avvicinava ed era chiaro che fingesse.
Io, poi, non vedevo l’ora che finisse tutto, l’uomo continuava a parlare, a millantare un’esperienza sessuale che, credetemi, non aveva affatto. Ritrovarsi a scopare con una giovane donna era senza dubbio molto eccitante per lui, ma non per me.
Era molto sicuro delle sue arti amatorie, ma non sapeva neanche lontanamente come far godere una donna.
Lei, mia cognata, mi ascoltava completamente ipnotizzata.
Un fine settimana mi ero ritrovata a casa, febbre e raffreddore mi avevano arrestata a casa. Mia cognata e mio fratello erano venuti a pranzo da me e, nelle prime ore del pomeriggio mi ero messa a lavorare al computer. Tutti riposavano e mia cognata era venuta a sedersi vicino a me, era curiosa di sapere se avessi qualche nuova storia per lei. In quei giorni si era scoperta più passionale del solito, mi aveva detto. A quel punto mi era venuta in mente un’idea, le avevo chiesto se aveva voglia di assistere ad una performance del mio compagno. “Cosa vuoi dire?”. Le avevo risposto che se le fosse piaciuto, avrei chiesto al mio compagno di esibirsi per noi in cam. Prima ancora che mi dicesse di sì con la bocca, i suoi occhi avevano già acconsentito ed io avevo chiamato il mio lui per domandargli di accendere la web cam e di puntarsela sul pene perché io e mia cognata avevamo voglia di assistere ad un suo orgasmo. Ci aveva accontentato, aveva immaginato di fare l’amore con noi e si era eccitato al punto di venire in breve tempo. Noi ci eravamo gustate la scena in silenzio. Le avevo accarezzato i capelli e le avevo detto che la volta successiva, se lo avesse voluto, avrebbe potuto vederlo dal vivo, magari, mentre ero io a prenderlo con la bocca o con le mani.
Non mi bastava ancora, avevo anche aggiunto che se le fosse piaciuto, noi avremmo fatto l’amore per lei davanti a lei.
Non pensavo che si sarebbe mai verificata quella situazione e, invece, dopo qualche giorno, mia cognata era venuta a trovarmi in ufficio.
Quando me l’ero ritrovata di fronte ero disorientata.
Aveva uno sguardo strano, imbarazzato, ma le avevo fatto strada nella mia stanza.
Lei era lì e non parlava, non diceva nulla, ma il mio corpo percepiva il suo desiderio di “vedere”, di partecipare a quella trasgressione della quale tanto le avevo parlato.
Così avevo chiamato il mio compagno e lo avevamo raggiunto, non si conoscevano personalmente. Mi ero avvicinata a lui e lo avevo guidato fino alla sua scrivania, gli avevo circondato la vita con le braccia e lo avevo attirato a me baciandolo con tenerezza prima, con passione poi. Lui mi accarezzava la schiena, mentre io gli sbottonavo la camicia e i pantaloni. Lui era già duro. A quel punto mi aveva fatta sedere sul tavolo e mi aveva sfilato via i pantaloni, mi aveva tolto la maglietta e si era impossessato dei miei capezzoli. Continuava a leccarmeli piano, usava la lingua come un pennello sulla pelle e ad ogni passata la mia pelle sembrava ardere di desiderio. Mi aveva alzato le braccia sopra la testa, continuava a leccarmi mentre con le mani premeva sul mio pube. Sapeva che mi piaceva molto il contatto con le sue dita, le volevo dentro. E delle dita erano entrate dentro di me, ma non erano quelle del mio compagno. Me ne ero accorta dal tocco diverso che avevo avvertito.
Era lei, mia cognata, si era avvicinata a noi, non aveva resistito alla voglia di partecipare a quello che era il gioco più intrigante ed eccitante che avesse mai pensato.
Lui proseguiva a leccare il mio seno e io avevo, invece, incominciato a masturbarlo con la mia bocca. Ero sdraiata sulla scrivania ed ero contesa dal mio compagno e da mia cognata che, intanto, si era spogliata e con una mano toccava me e con l’altra se stessa. Ad un certo punto, però, aveva smesso di toccarmi e aveva cominciato a leccarmi lì dove aveva tolto le mani.
Il mio compagno le si era avvicinato e le stava baciando la schiena fino a giù, fino alle sue natiche. Il suo respiro si era fatto più veloce e avevamo capito che aveva voglia di essere scopata. Il mio lui l’aveva subito accontentata e si era fatto strada dentro di lei. Mentre lui la prendeva così, da dietro, io avevo preso a leccarle il clitoride.
Lui le toccava il seno mentre la penetrava ed io scoppiavo dalla voglia di averlo.
Da un cassetto avevo tirato fuori uno slip con due falli, uno sarebbe entrato in me e l’altro sarebbe potuto servire per farle provare la doppia penetrazione. Io avevo tolto il pene del mio compagno dalla sua fica e ci avevo infilato il mio fallo. A lui avevo offerto un’altra entrata che era stato felice di percorrere. Ero venuta in quel momento, mentre lui era entrato dietro.
Lei stava godendo come mai le era capitato nella sua vita ci ripeteva. Esplose nel suo orgasmo quasi subito dopo di me. Era stata poi la volta del mio compagno che l’aveva inondata. Eravamo ancora frastornati da quello che era appena accaduto, eravamo appagati e soddisfatti.
Non ne avevamo parlato quel giorno e neanche nei giorni seguenti. Ci eravamo comportate come se niente fosse accaduto, ma oggi lei mi ha confidato che non vede l’ora che sia lunedì, ha voglia di passare qualche ora con me…e con lui naturalmente!
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17 years ago
admin, 75
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In autostrada
Appena entriamo in autostrada … mi chino su di te … ti slaccio i pantaloni … li tiro un pochino giù mentre continui a guidare … ti stai eccitando … ci sfrecciano vicino macchine e camion … immagina affiancato a un camion alto che vede quello che sto per farti … ti ecciterebbe?
Una volta portato alla luce … lo accarezzerei e ci struscerei sopra il viso … fino a farlo indurire … poi passerei le mie morbide labbra socchiuse lungo tutta l’asta … partendo dall’alto fino ad arrivare in basso e iniziare a mordicchiarti i testicoli … succhiarteli … poi pian piano lo leccherei … fino alla punta … per poi ingoiarlo totalmente dentro la mia calda e umida cavità … ci arrotolerei la lingua intorno … e inizierei pian piano a far scorre la mia bocca su e giù …
Quanto pensi di poter resistere senza uscire di strada?
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17 years ago
admin, 75
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Nebbia
E’ tardi, ma non riesco a dormire. Succede spesso ultimamente, perchè la testa è affolata di pensieri, ricordi, sensazioni, momenti.
Sovrappensiero prendo una sigaretta dal pacchetto, l’accendino giallo comprato la mattina, perchè il giallo è il colore del sole e speravo potesse portare un po’ di luce in queste uggiose giornate autunnali. Esco sul terrazzo e accendo la sigaretta senza nemmeno guardarmi intorno, aspiro lentamente e poi alzo lo sgaurdo … e tutto è bianco, ovattato, silenzioso. Mi accorgo che sto trattenendo il respiro avvolta nella fitta nebbia.
Umida e avvolgente, morbida al tatto e … profumata.
Sì perchè mi sembra che profumi di te.
Chiudo gli occhi e posso sentirti, come se quella nebbia fossi tu, le tue braccia che mi cingono da dietro, il tuo corpo posato al mio, il caldo soffio del tuo respiro sul mio collo.
Accarezzata dalla nebbia ti sento dentro di me come se fossi qui, lambisci il mio corpo e tocchi il mio cuore.
Le tue mani sulle mie che si intrecciavano e rimanevamo così, eccitati, respirando unitamente. Bastava uno sguardo, bastava sfiorarsi e gli ormoni andavano in subbuglio. Ci perdevamo per ore a guardarci negli occhi senza dire una parola, non servivano.
E ora questa nebbia che nasconde il mondo alla mia vista mi ricorda te, perchè mi fa lo stesse effetto, un misto di eccitazione e sicurezza, come se mi coccolasse e proteggesse.
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17 years ago
admin, 75
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Una lettera per te
Pensieri confusi affollano la mia mente, ed è tutta colpa tua.
Mi hai sconvolta, facendomi vedere qualcosa di me che non conoscevo,
portandomi ad un passo dalla follia, facendomi desiderare cose che non
sapevo di desiderare.
Hai turbato la mia anima, l’hai riempita, avvolta, accarezzata,
lambita, coccolata, torturata, piegata, guidata.
Hai stravolto il mio corpo, lo hai legato, martoriato, straziato,
seviziato e lo hai accudito, curato, rinfrancato.
Ero una marionetta fra le tue sapienti mani, una marionetta senza fili,
felice di esserlo e allo stesso tempo terrorizzata.
E come te ne accorgi? Come ti accorgi che qualcosa sta cambiando?
Inizia come una sfera calda e liquida che arde all’altezza dello
stomaco, che si espande lentamente fino al petto e giù fino al centro
del piacere.
E questa macchia calda ti avvolge, un momento sembra che ti soffochi e
un secondo dopo ti sta accarezzando e sta cercando di farti capire che
è tutto giusto, non ci sono errori, non c’è niente di sbagliato.
Una sensazione che non riesci ad associare a nessun altra provata
prima, perchè mai l’hai provata. Una sensazione che vorresti provare
sempre e non provare mai per quanto è tenace.
Una sensazione solida, non effimera come quelle che hai provato fino ad
ora, talmente potente e violenta da toglierti il respiro.
Mi fai sentire come una barca andata alla deriva per decenni in cerca
del suo porto, e che finalmente l’ha trovato.
Mi fai sentire come se fossi nata solo per essere tua, completamente,
anima e corpo.
Mi hai fatto vedere tutto questo aprendo un sipario davanti ai miei
occhi, al mio corpo, alla mi anima, per poi fuggire via, lontano da me.
Ho cercato di rintanare questi sentimenti nell’angolo più recondito
della mia mente e della mia anima, ma non è stato sufficiente.
Posso non pensarci per settimane, ma orami la diga è rotta e
regolarmente mi trovo ad agognare per le tue attenzioni, attenzioni che
la maggior parte delle persone reputa violenza, e invece … non sanno.
Ti odio perchè ti amo.
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17 years ago
admin, 75
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Menage à trois
Avevamo appuntamento a Peschiera sul Garda, ma il vostro treno era in ritardo per cui decisi di andare in albergo.
Avevamo prenotato una tripla. Mi registrai alla reception e mi rifugia in camera.
Visto che avevo tempo decisi di fare una lunga doccia calda, dalla quale uscii ristorata.
Mi accoccolai sul letto con indosso solo il morbido accappatoio e accesi il televisore … e senza accorgermi caddi in un sonno profondo.
Mi risveglia mentre un velo nero copriva i miei occhi … era un foulard … sentivo le vostre mani ma non potevo vedervi … provai a parlare ma come aprii la bocca uno di voi mi infilò il suo cazzo già duro fino in fondo … allora presi a succhiarlo con avidità mentre sentivo le mani dell’altro togliermi l’accappatoio e passarmi fra i polsi una corda che venne tesa e legata alla testata del letto.
Poi sentii una mano risalire dalla mia caviglia fino ad arrivare sulla mia patatina già fradicia di umori … la mano continua fino all’incavo del ginocchio dove sentii passare un’altra corda che venne legata anch’essa alla testata del letto e lo stesso successe con l’altra gamba … poi arrivò la volta delle caviglie che vennero anch’esse legate ma ai piedi del letto … le mie caviglie toccavano quasi le mie cosce … ora ero completamente bloccata con le gambe aperte il più possibile e la mia patatina completamente in bocca.
Continuavo avita a leccare il membro che veniva spinto sempre più in fondo nella mia gola … mi sembrava che mi stesse scopando la bocca …
Nel frattempo una calda lingua aveva preso a giocare con la mia patatina umida … esplorandola e succhiandola mentre i mie capezzoli venivano stretti e pizzicati da due mani … mi stavo eccitando da morire …
Mentre una bocca succhiava il mio clitoride come se fosse una cannuccia da cui aspirare tutto il nettare sentii due dita introdursi nella mia fighetta … e iniziare a scivolare avanti e indietro … poi le dita divennero tre ed affondarono sempre più in profondità …
Io leccavo e succhiavo il membro duro a mia disposizione leccandogli e mordicchiandogli le palle e accogliendolo nella mia calda e umida boccuccia …
Le dita diventarono quattro e sentii una fitta di dolore … ma volevo che continuasse … volevo sentire tutta la mano dentro di me … sentii un liquido freddo e viscido sulla mia fighetta forse serviva per lubrificarla di più in modo da far passare tutte e cinque le dita …
La mia patatina non era mai stata allargata tanto … oh come lo volevo …
Ero al massimo dell’eccitazione e aspettavo solo di sentire tutta la mano dentro di me … ed invece vi allontanaste entrambi facendomi provare un grossissimo stato di frustrazione … un gemito uscì dalle mie labbra …
Vi eravate allontanati solo per invertire i ruoli … infatti sentii sulle mie labbra un membro diverso e presi a succhiarlo con foga facendo roteare la mia lingua tutta intorno … mentre altre mani frugavano dentro di me …
La mia patatina era sempre più larga e bagnata … e io non desideravo altro che sentirla completamente aperta e violata …
Però voi sapevate che lo desideravo incredibilmente e avevate deciso di farmi aspettare …
sentii che mi stavate slegando le gambe per avere più mobilità … e che uno di voi stava iniziando a giocare con il mio buchino inviolato … sentivo che lo leccava e che iniziava a farci entrare un dito facendolo scorrere su e giù … poi un secondo dito … e sentivo un po’ di dolore …
Infine sentti che veniva appoggiato il grosso membro sul mio buchino … le mie gambe venivano tenute allargate dalle vostre mani e questo era forse anche più eccitante che essere legata … sentii affondare il cazzo duro dentro le mie carni … ed emisi un gemito che venne però bloccato spingendomi in bocca il cazzo duro di chi mi stava reggendo le gambe …
Sentii che entrambi i membri affondavano dentro di me e mi bagnai ancora e mi bagnai ancora di più se possibile …
Mi sentivo violata ed eccitata …
Finalmente il membro raggiunse la massima pro fondità dentro di me ed iniziò a stantuffarmi con violenza … provavo un misto di dolore e piacere che non faceva altro che accrescere la mia eccitazione …
Dopo qualche minuto vi allontanaste di nuovo … ma solo per cambiare posizione … ora che il mio culetto era stato violato sarebbe stato tutto più facile … sentii che uno di voi si stendeva accanto a me e continuando a lasciare le mie braccia legate mi fece scivolare sopra di lui praticament ela mia schiena sul suo petto … mise le mani nell’incavo delle mie ginocchai e mi tirò su in modo da far cascare il buchetto del mio culo proprio sul suo uccello duro …
Con una mano lo fece entrare ed io lo senti affondare dentro … contemporaneamente sentii l’altro cazzo posarsi sulla mia patatina ormai colante … ed affondare dentro di me … ODDIO … mi sentivo completamente riempita e mi sarei messa a gridare di piacere … ma una mano calò sulla mia bocca per trattenere le mie grida … mio dio era fantastico …
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17 years ago
admin, 75
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Sexi shop
Ciao a tutti/e,mi chiamo Monica e con mio marito Stefano,gestisco un sexi shop,in quel di Genova.Dovete sapere che tutte le volte che facciamo l'amore,mi mette in bocca un vibratore,dicendomi di succhiarlo come se fosse un cazzo vero;poi mi sussurra che gli piacerebbe vedermi scopare con altri uomini,tanto che adesso la cosa ha eccitato anche me!Effettivamente,talvolta,mi alzo e con la mente fantastico di trovarmi al centro dell'attenzione di piu' uomini:devo ammettere che desidererei provare altri cazzi,visto che ho fatto esperienza solo con quello di mio marito;cosi',l'altro giorno gli ho chiesto se veramente voleva che trombassi con altri e alla sua risposta affermativa,ho aggiunto che lo avrei fatto, ma per il suo piacere.Sabato scorso,sono entrati in negozio tre clienti che mi hanno chiesto se vendevo cassette che trattassero scene di gangbang,cosi' ho fatto vedere loro alcuni video:dalla cassa ho notato che uno cominciava a masturbarsi;allora ho chiamato mio marito e gli ho detto di osservarmi:sona andata dal tizio dicendogli se voleva che lo aiutassi e mi sono inginocchiata davanti al suo uccello:facevo roteare la mia lingua sul suo glande e lo succhiavo con piacere,poi con la mano ho chiamato i suoi due amici ed ho detto loro se avrebbero preferito farle le gangbang,anziche' vederle:per tutta risposta,dopo pochi secondi,ero circondata dai loro cazzi duri;li prendevo in bocca alternativamente e sentivo sul mio corpo le loro mani:stavo per essere scopata,per il piacere di mio marito,ma anche per il mio!Mi hanno trombata nella fica e ho anche voluto farmi inculare:sentivo quei cazzi entrare ed uscire dai miei buchi vogliosi e godevo come una pazza!Mio marito mi diceva..."brava,prendilo tutto in culo,sei straordinaria".Ad un certo punto avevo un cazzo nella fica,uno nel culo ed uno in bocca:auguro a tutte di provare questa incredibile goduria.Alla fine volevo gustare il loro apprezzamento e mi sono fatta sborrare in bocca da tutti e tre contemporaneamente:avevo il palato e la faccia inondata dai loro schizzi di sperma,che ho ingoiato con molto gusto!E' stata un'esperienza sessuale meravigliosa,magari la riprovo con piu' uomini,vista la sete che mi e' rimasta.Saluti e baci!
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5
17 years ago
admin, 75
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Il massaggio....
Ero a casa da sola quel fine settimana. La giornata era grigia
e piovosa, così decisi di rimanere in casa. Mi ricordai
che una mia amica mi aveva parlato della possibilità di
ricevere dei massaggi a domicilio dal centro estetico
che di solito frequentavamo, così decisi di chiamare...
mi dissero che la massaggiatrice sarebbe venuta nel pomeriggio
alle quattro. Alle quattro suonano alla porta... apro, ma invece della
massaggiatrice c'è un ragazzo che non avevo mai visto
prima. Mi dice che purtroppo le massaggiatrici erano tutte
impegnate quel pomeriggio, ma che se avessi voluto il massaggio
avrebbe potuto farlo lui. Che non lo avevo mai visto perché
lavorava lì solo da una settimana. Sorpresa per la novità, decisi comunque di accettare,
visto che avevo davvero voglia di rilassarmi... e poi quel
ragazzo non era affatto male!!! Alto, magro, ben proporzionato.... sui 25 anni.... Il ragazzo che disse di chiamarsi Claudio preparò il lettino,
accese un incenso e spense la luce della stanza, che rimase
così in penombra. Io nel frattempo andai a spogliarmi e tornai nella stanza
coperta solo da un asciugamano e con indosso solo le mutandine.
Mi sdraiai di spalle... Luiiniziò a massaggiarmi partendo dalla schiena, scese
dolcemente carezzando con gli olii la mia pelle, soffermandosi
sulla zona lombare... poi scese sulle gambe e risalì sui
fianchi, scostando l'asciugamano... Le sue mani forti mi provocavano sensazioni molto piacevoli
e mi intrigava l'idea che lui mi vedesse così mezza
nuda e lasciva. I miei sospiri aumentavano ad ogni tocco delle sue mani,
che salivano sui fianchi massaggiando con dolcezza e vigore.
Sentii che mi scostava le mutandine per massaggiare anche
le natiche e mi suggì un sospiro più forte degli altri. Gli
dissi che poteva anche sfilarmele perché non volevo che
si macchiassero con gli olii..... Non se lo fece ripetere e con estremo piacere sentii le mutandine
scorrere sulla mia pelle, siano ai piedi.... Lui ricominciò il massaggio dai piedi..... lentamente
inuiziò a salire... arrivato alle cosce, iniziò un lento
massaggio dell'interno coscia, salendo sempre di
più..... io ero totalmente presa dai suoi tocchi e sentivo
un languore sempre più forte.... mi stavo bagnando sempre
di più.... lui saliva con le mani, muovendosi ora all’interno ora
all’esterno delle cosce, andando sempre più vicino al
solco tra le mie natiche..... Mi allargò un pò le gambe, continuando a carezzarmi sempre
più spudoratamente..... con il palmo carezzava il mio
sedere e con le dita stimolava il clitoride.... ero in preda
ad una fortissima eccitazione e cominciai a muovermi per
asseocndare le sue carezze.....
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6
17 years ago
admin, 75
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La gran porca
Frequento nella mia zona una spiaggia ritrovo di molti ragazzi prevalentemente propensi ad interagire con lo stesso sesso , saltuariamente si incontra qualche coppia che dato il posto palesa intenti trasgressivi.
Alle spalle della spiaggia, diviso da un cordonata di canne, c'è un boschetto , luogo dove vengono consumati i rapporti intimi.
Un sabato sbirciando da dietro le canne alla ricerca di qualche avventura ( sono bsx , vado esclusivamente con le coppie in modo alquanto disinibito riuscendo a fare godere entrambi ) ho intravisto una coppia , lui un bell'uomo sui 40 , lei una gran porcona in perizoma e con delle tette enormi, entrambi sdraiati a prendere il sole.
In questi casi si hanno due possibilità : 1) o ti fai una sega senza farti notare; 2)o rischiando di farti mandare a quel paese cercare di farti notare.
Bene o scelto la seconda ipotesi, ho allargato il cannucciato mi sono tolto costume e maglietta ed ho cominciato ha toccarmi l'uccello, non è stato difficile a questo punto non farmi notare.
La coppia , dapprima , ha cominciato a guardare facendo intravedere qualche sorrisino che chiaramente lasciava intendere l'accoglimento delle mie dimostranze e successivamente e passata in azione ,lui, infatti, ha allargato le coscie della compagna e spostando l'esile pezzetto di stoffa che copriva l'inguine cominciava a mastubarla .
Il mio uccello era diventato durissimo , mi toccavo la cappella, mi massaggiavo i coglioni, mi masturbavo, finchè con la mano non gli ho fatto cenno di venire dietro il cannucciato, era fatta, si sono alzati e mi hanno raggiunto, nemmeno una parola, lei si inginocchia davanti a me prendendomi il cazzo in bocca , mi lecca la cappella , mi succhia il cazzo, slingua e massaggia i coglioni; il suo compagno la fa sistemare a pecorina e la prende da dietro, nemmeno una parola, si sente solo ansimare lei, è una cavalla, belle gambe , seno enorme , figa depilata appena un filino di peli ben curato che parte da sopra il clitoride, uno spettacolo.
Presi dall'estasi ci accorgiamo , dopo un po, di un terzo maschio che accanto a noi è intento a masturbarsi , preso di coraggio e visto che nessuno gli dice niente si avvicina per partecipare al banchetto .
Adesso che la troiona ha a disposizione tre bei cazzi bisogna farla godere , alterna succhiate di cazzo fra il mio e quello del nuovo arrivato, è grandiosa non si scompone è propensa ad ingoiare cazzi , li gestisce in maniera egregia , un cazzo in bocca , uno in mano che muove delicatamente , il marito, intatto è passato dalla figa al culo , lei si contorce di piacere , comunque intuiamo che non ha fretta, vuole dimostrarci che è una gran troia.
Una parola non viene detta , sembriamo quattro sordomuti, adesso il marito si sdraia con la schiena a terra lei si siede sopra a gambe spalancate ed indirizza il cazzo dentro il culo , a gambe spalancate la figa ha uno spacco enorme , il nuovo arrivato le mette il cazzo in bocca , a me non resta che inginocchiarmi ed infilargli il cazzo dentro la figa, estasiante, una figa caldissima , bagnatissima , gode , sento la sua sborra colare sul mio cazzo.
Potrei definirla una figa d'alto bordo, ha una pelle molto profumata, unghia curatissime, è una donna di gran classe, le mordicchio i capezzoli , lecco le tette mentre contemporaneamente stantuffo il cazzo tutto dentro.
L'ultimo arrivato con il ritmo lento bocca-lingua della troiona continua a farsi spompinare, lo vedo ogni tanto serrargli la testa con le mani in modo da far scomparire tutto il cazzo in bocca, lei non sembra accusare il colpo anzi apre ancora di più la bocca per facilitare il compito, fra il su e giù di bocca il cazzo è pieno di saliva che lei abilmente con la lingua riesce a far rientrare .
Sento il marito gemere aumenta lo stantuffare nel culo glielo sta riempendo di sborra, esce il cazzo ancora teso , grondante di sborra e glielo indirizza in bocca , sembra abituata a questo rituale lo fa scomparire in bocca ripulendolo.
Arriva l'ora dell'ultimo arrivato che intuito il tallone d'Achille della porca gli rimette il cazzo in bocca per sborrargli dentro, non è tracimata neanche una goccia di sborra fuori.
Adesso tocca a me godere e visto l'espressione appagata della troia nell'ingoiare la sborra non mi resta che attraversare le orme precedenti, sfilo il cazzo bagnatissimo di umori vaginali, lei in ginocchio apre la bocca e comincia a succhiare , spompina alla grande , mi masturba la parte di sotto mentre con le labbra mi succhia la cappella, sto per arrivare mi esce un primo schizzo che si posiziona in maniera sparsa nel suo viso , mentre tutto il resto inesorabilmente viene inghiottito con ardore, raccolgo con il cazzo ( come se fosse una paletta )la sborra sul viso e glielo rimetto in bocca, grandioso.
Si avvicina al suo uomo le immerge la lingua in bocca , frullo, rifrullo e si allontanano soddisfatti sorridendoci .
A me piace della donna la naturale lentezza quando spompina , il muoversi sinuoso e con voluttosità quando viene scopata , questo in modo non volgare che è diverso dall' essere troia e soprattutto l'agressività, i mugolii, lo sguardo appagato quanto raggiunge il piacere e soprattutto che sia una bevitrice di sborra, mai cazzo ripulito da sborra si è mai lamentato.
Bene, posso asserire, che le gran porche se non ci fossero bisognerebbe inventarle.
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17 years ago
admin, 75
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Pazza estate
Ciao a tutti volevo raccontarvi alcune esperienze che ho vissuto in questi anni. Inizio con una piccola descrizione, tranquilli non vi annoierò molto, allora ho 36 anni sposato e da un po di tempo ho incontri occasionali con donne conosciute nella vita quotidiana. Questa storia si riferisce ad un'avventura vissuta 3 estati fa. Dovete sapere che in quel periodo accompagnavo i miei figli via spiaggia in un laghetto naturale che si creava a pochi metri da casa mia. Un giorno, dopo circa 1 mese di assidua frequentazione una bella signora con un seno indimenticbile si avvicino ed iniziò a parlarmi dicendomi che ogni giorno andavo lì e che scortavo i miei piccoli, isomma si parlava del piu e del meno, ad un certo punto spunto mia moglie e la signora sparì velocemente insospettendo non poco mia moglie e non vi nascondo anche me. Il giorno dopo nel mio solito giro incontrai la signora che si scusò per la fuga del giorno prima ed iniziò a dirmi che non sapeva cosa le era successo sarà il caldo tremendo ma la mia presenza la turbava e che per questò andò via. Io molto sorpre, anche molto eccitato ascoltavo esterefatto i suoi discorsi che non aveva mai pensato di fare certe cose che non aveva mai tradito suo marito etc fatto sta che nel mio minoscolo costume a slipo iniziò ad ingrossarmi il mio pene lei non potè fare a meno di accorgersene e mi invitò il giorno successivo per le 15 sulla spiaggia normalmente deserta in quell'orario. Naturalmente il giorno dopo alle 14.30 io ero già a mare e attendevo ansiosamente l'ora x. All'orario stabilito eccola scendere con un bichini molto succinto a triangolino sopra che metteva in risalto una 5 di seno. Mi invitò a fare una passeggiata e ci incamminammo fino ad arrivare in un posto tranquillo ed a riparo ( si fa per dire ) da occhi indiscreti, giunti a destinazione non esitò un attimo ed inizio a biaciarmi accarezzandomi il pene ne l giro di pochi secondi mi trovai sdraiato sul bagnoasciuga con lei che mi spompinava in maniera deliziosa. Inizia a liberare il suo seno ed a giocare con i suoi capezzoli turgidissimi. Dopo un po toccò a me scendere ed assaporare il gustosto nettare della sua passerina, ( debitamente depilata ) era bagnatissima iniziò a mugolare senza più fare a caso a ciò che poteva succedere. Dopo un po ci ritrovammo dentro l'acqua nudi ed iniziai a scoparla ripetutamente era eccitantissimo il rischio di essere visti e la sensualità della bellissima donna hanno reso il tutto tremendamente erotico. Spero vi sia piaciuto ed alla prossima.
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17 years ago
cuncaia, 44
Last visit: 1 year ago -
Trasformato in sissy
Non molti anni fa incuriosito dalle possibilità offerte da Internet, iniziai a viaggiare tra siti di annunci sessuali, senza saper bene cosa cercavo, finché fui particolarmente attratto dall'inserzione di una travestita campana, alla ricerca di uomini e sorelline da iniziare al piacere della trasgressione.
Senza troppo pensarci risposi all'annuncio e dopo qualche giorno, ed una serie di simpatiche conversazioni telefoniche, concordammo per un incontro a casa sua.
L'eccitazione era tantissima, suonai al campanello ed una voce calda mi sussurrò di entrare lasciando la porta semi chiusa e l'ingresso in penombra, entrai non senza qualche esitazione e con lo sguardo incontrai poco più in là, una splendida creatura, completamente vestita e truccata da donna, direi di più da vera mistress.
Aveva indosso una gonna nera di pelle con profondi spacchi laterali, che lasciavano intravedere le belle gambe inguainate da calze nere con la riga, ai piedi degli splendidi sandali dal tacco altissimo, che ancor più slanciavano la sua figura. Sopra indossava un corsetto in pelle molto stretto che le assottigliava decisamente la vita e gli spingeva in su i due piccoli seni. Il trucco era curato in ogni particolare e mi colpirono particolarmente le unghie lunge smaltate di rosso fuoco, come la parrucca di un bel rosso tiziano.
Rimasi per qualche istante imbabolato a fissarla, finché lei mi disse:"dai entra, non vorrai che ci veda qualcuno?", mi risvegliai, chiusi la porta e mi rivolsi a Lei per salutarla: "ciao, scusami per il ritardo, ma ho avuto qualche problema a trovare il posto……" dissi con un sorriso gentile e scanzonato, ma lei freddamente tagliò corto "non ho nessuna intenzione di scusarti, e poi mi hai terribilmente offesa rivolgendoti a me direttamente, e senza darmi della Padrona. Perciò ritengo che questo incontro possa essere già concluso".
Mi accorsi di averla fatta davvero adirare e cercai di correre ai ripari, poiché avevo tanta voglia di lei e non volevo andarmene, così la pregai di scusarmi e mi sfuggì, più o meno volutamente, una frase che lei da allora prese alla lettera: "farò qualunque cosa tu voglia".
Lei, che forse non aspettava altro, mi disse subito: "bene, allora spogliati completamente e seguimi in bagno". Mi spoglia il più velocemente possibile ed entrai in bagno dove con mio stupore era già pronta la vasca da bagno, lei guardò il mio pene eretto e voglioso e mi disse che ora dovevo fare il bagno ed altre cosine e poi dopo avremmo pensato anche a lui. Aveva un fare decisamente affascinante e volitivo. Così fu lei a dirmi quando alzarmi dalla vasca e mi porse un accappatoio corto rosa, ed un paio di ciabattine da donna, che io indossai con malcelato fastidio. "ora vieni con me, che oggi avremo un bel da fare con te". Si diresse in una cameretta scarsamente arredata, con un lettino insolitamente alto, un armadio ed uno scrittoio.
Mi guardò con serietà e mi disse con voce lenta e misurata: "ora e solo per ora ti dò la possibilità di scegliere se andare via o continuare ad assecondare i miei desideri in tutto, fino a quando diverranno anche tuoi".
La frase mi sconcertò un pò ma la paura di dover abbandonare quella splendida creatura mi portò ad accettare senza esitazioni, così che lei soddisfatta mi disse che sarei diventata la sua slave, e che oggi si sarebbe dedicata a migliorare il mio aspetto scialbo.
Per prima cosa mi sottopose ad una dolorosa ceretta a caldo per estirpare tutti i “palazzi”, come li chiamava lei, poi con una sadica meticolosità passò con l'epilatore elettrico ad eliminare gli ultimi peli ribelli. Con il rasoio mi depilò infine l'area dei genitali e la parte più interna dell'ano. Finita la dolorosa operazione mi portò in bagno dove mi fece fare una veloce doccia per rimuovere i resti della cera sul mio corpo, dopodiché mi cosparse il corpo con una crema idratante profumata.
Io durante tutto il trattamento avevo alternato stati di eccitata erezione a momenti di dolere, senza mai potermi neanche toccare così che ora mi sentivo la testa insolitamente vuota e leggera, quasi uno stato di torpore, per cui alla domanda che mi fece successivamente risposi quasi senza capire nulla che poteva procedere. Mi stava chiedendo se poteva trattare il mio petto, su cui aveva particolarmente indugiato con il massaggio precedente, con una crema particolare che utilizzava lei stessa da qualche tempo, solo più tardi compresi che era una crema agli estrogeni.
Finito il massaggio mi portò nudo in camera da letto per potermi ammirare in un grande specchio posto di frante al letto. Mi sentivo decisamente imbarazzato così nudo come un verme, e completamente depilato, ma lei subito mi rincuorò "sei bellissimo, ma ora tireremo fuori da te qualcosa che neanche tu hai mai sognato di incontrare" e mi fece segno di guardare in direzione della poltroncina posta accanto al letto, dove erano adagiati degli indumenti che aveva preparato per me. Mi diede una mano ad allacciare il reggiseno, era un pusc-up strettissimo, ma che con la sua conformazione, stringendo il petto e con l'ausilio di due coppe semi imbottite, mi donavo l'illusione di due tette niente male. Mi passò successivamente uno strano perizoma in pelle, molto duro e mi insegnò come indossarlo sull'uccello ripiegato, poi indossati reggicalze e calze, mi guardò compiaciuta per un attimo e mi porse un abitino corto nero molto fasciante. Infine mi fece accomodare di fronte alla specchiera ed incominciò a truccarmi. Finito mi ordinò di non guardare ancora quello che chiamò il suo capolavoro, perché non era ancora terminato, aprì prontamente l'armadio e prese un paio di scarpe con dei tacchi a spillo davvero vertiginosi, almeno di 12 cm, ed una bella parrucca castana lunga che mi accomodò prontamente. Infilate le scarpe mi alzai con qualche difficoltà e mi girai.
Vidi un’immagine che al tempo stesso mi imbarazzava ed entusiasmava, avevo di fronte a me una ragazza sexy e niente male, ed ero proprio io!
La Padrona con aria soddisfatta, mi disse. "hai visto che bel lavoro, lo sapevo, l'ho immaginato dalle prime mail, dalle prime telefonate, ed ancor più dopo averti visto, che avrei fatto di te la mia servetta personale, e sapevo che tu non avresti desiderato altro. Da adesso in poi ti chiamerai Manuela e sarai solo mia. Ora vieni che la tua Padrona è stanca e merita quel massaggio ai piedini che mi avevi promesso via mail"
Mi inginocchiai senza esitazioni e le tolsi i sandali, li riposi ordinatamente per terra, le sganciai prima la calza destra dal reggicalze, la slilai con attenzione, ed iniziai a massaggiarle il piedino smaltato con la maggiore delicatezza possibile, lei compiaciuta mi disse anche porgendomelo alla bocca di leccarlo con la lingua specie tra le dita, ed io esegui, passai dopo aver sfilato l'altra calza all'altro piede con la medesima delicatezza.
Alla mia padrona questa operazione era davvero molto piaciuta, infatti la sentivo mugolare e fare dei piccoli movimenti impercettibili con il corpo che contraeva come pervaso da piccoli brividi.
Mi fece cenno di alzarmi e guardandomi negli occhi mi disse: “tesoro sai sei davvero brava, mi compiaccio con te, sei perfetta nel tuo ruolo, ma ora voglio spingere un po’ più in là il tuo limite, lo faccio perché lo desidero, e perché iniziarti anche al sesso en femme il prima possibile è per il tuo bene. Dimmi ora sei pronta o vuoi dare un grande dispiacere alla tua padrona?”.
Non mi sentivo proprio di deluderla e perciò come se fosse stata la cosa più naturale del mondo le dissi che avrai fatto ciò che mi avrebbe ordinato e la ringraziai per le attenzioni che avrebbe voluto rivolgermi, ero ormai in sua completa balia. Con un sguardo ancora più compiaciuto ed allo stesso tempo divertito mi disse allora: “brava ai risposto quello che volevo sentire, ora ti insegnerò come darai piacere alla tua Padrona”.
Sfilato il tanga mi mostrò orgogliosa il suo membro già eretto e me lo avvicinò al viso, dicendomi: ”è il momento che tu impari ad eseguire un bel pompino. Forza baciami la cappella dai così, da brava, su dai, ora passa con la lingua sul filetto dai si, si, ………….ancora mi piace, ed ora, ora prendilo in bocca e succhiamelo con fame come fosse l’unica cosa rimasta al mondo, l’unica gioia, l’unico tuo desiderio”
Obbedii a tutte le indicazioni che mi dava alla lettera, con suo, ma devo dire anche mio, compiaciuto desiderio. Il suo membro iniziò a sussultare nella mia bocca, finché arrivò un potente flotto di sperma che mi riempì. Lei mi abbassò il capo all’indietro e mi disse di non temere ad inghiottire tutto, perché quello sarebbe stato il gesto della mia completa devozione. Lo feci quasi autonomamente ed ingoiai tutto quel liquido denso di un sapore mai provato, eppure forse per quella sorta di condizione di umiliazione mi sembrò davvero un buon sapore. Avidamente leccai l’intera cappella che ripulii completamente con la lingua. Avvertivo tra le mie gambe al contempo il mio pene sempre più duro ed indolenzito stretto dal perizoma di contenzione. Accortasi del mio fastidio la Padrona si dimostrò davvero molto attenta e mi disse complimentandosi per la bravura dimostrata, che sarebbe stato il momento di far godere anche la sua troietta, e mi disse di sfilarmi il perizoma. Finalmente felice, pensando che era venuto il mio turno di godere di lei, obbedii ancor più prontamente e mi liberai dell’arnese che mi tormentava. Feci per avvicinarmi a lei, ma la Padrona prontamente mi fermò, “ma cosa hai capito? Vuoi mica perdere tutto quello che abbiamo costruito oggi? Ho detto che è il momento di farti godere, ma sarò io ad insegnarti un nuovo modo di godere, stenditi sul letto e volgi il culetto verso l’alto”
Timidamente obbiettai che non ero pronta a riceverlo di dietro, che la cosa non mi interessava, mentre stavo farfugliando queste cose mi arrivò un potente schiaffone sul viso che mi colse all’improvviso e mi fece quasi perdere l’equilibrio. “come ti permetti di dire a me cosa fare, non hai capito che sei la mia troietta e solo io ti darò o ti negherò il piacere secondo quanto desiderò?”
Quasi singhiozzando la implorai di perdonarmi, nel frattempo la sorpresa del dolore sulla guancia mi aveva completamente fatto perdere la precedente erezione, e le dissi che ero pronta sdraiandomi sul letto. Ancora una volta la Padrona in quella giornata straordinaria mi sorprese, si mise di fianco a me e baciandomi sulle labbra, mi sussurrò che ero pronta per un nuovo tipo di piacere, quanto poi al penetrarmi non era quello il suo desiderio.
Si alzò e si infilò un paio di guanti lunghi lucidi neri in latex, con le dite iniziò a giocare con il mio ano stimolandolo, sentì che mi stava passando qualcosa di fresco, e lo massaggiava per rilassarlo, quando all’improvviso introdusse prima un dito, credo l’indice, e poi il medio ed iniziò a giocare per dilatarmi sempre di più. L’erezione era ormai del tutto svanita, ma ebbi comunque un fremito quando con il dito raggiunse a sfiorare la prostata e cominciò a massaggiarla, prima lievemente poi con gesti sempre più ritmati e precisi. Ero sopraffatto da un piacere nuovo ed intenso che mi pervadeva tutto il corpo provocandomi piccoli e ripetuti spasmi, finché all’improvviso eiaculai una quantità incredibile di sperma e la cosa che mi sconvolse fu il piacere di arrivare così senza neanche la parvenza di un erezione, dopodiché distesi le braccia e mi lasciai sfinito cadere sul letto. Durò poco, mi raggiunse prima una secca sculacciato sul sedere, e dopo la voce della mia Padrona che mi diceva che quello sarebbe stato il suo dono speciale quando lo avrei meritato, la possibilità di godere come una cagnetta senza ritegno, e mi sollecitò al alzarmi perché il trattamento non era ancora finito.
“Manuela, ora devo proprio dirtelo sono un po’ preoccupata dal tuo buchetto del culo, è ridicolmente stretto, dobbiamo fare qualcosa per sistemarlo”.
Detto questo aprì un cassetto pino di strani oggetti, tra i quali riconobbi alcuni vibratori di diversa misura. Prese dapprima una strana cordicella in cui erano legate ad uguale distanza delle sfere di metallo argentate e mi disse di stare in piedi piegata in avanti e di rivolgerle il culo. Ormai sfinita dal precedente intenso orgasmo, non pensai nemmeno a ribellarmi ed ubbidii prontamente. Nonostante la difficoltà a ritrovare l’equilibrio su quei vertiginosi tacchi. Allargai le gambe ed appoggiai le mani alla poltroncina, così che la Padrona seduta sul letto potesse comodamente manipolare il mio sedere. Con decisione introdusse la prima sfera, poi la seconda, la terza che sentivo spingere le precedenti due a farsi spazio nel mio ano, infine la quarta e la quinta. Mi sentivo insolitamente piena, e confesso che il freddo che emanavano le sferette era molto piacevole per il mio ano ormai alquanto provato. Senza preavviso afferrata la catenella la tirò violentemente facendone fuoriuscire tre con lo stesso strattone. La cosa mi procurò dolore e mi sfuggì un urlo. Arrivò puntuale un altro violento ceffone sulle natiche, forse il più cattivo, e la voce arrabbiata della Padrona risuonò “stupida ti ho dato forse il permesso di lamentarti? Ti ho detto che sto cercando di sistemarti il culo. Perciò stai zitta e se proprio non puoi fare a meno d’ora in poi potrai solo mugolare da troietta, a meno che non ti dica diversamente”, e strap….. estrasse le restanti sfere con un solo gesto facendomi sentire le stelle, ma riuscii a trattenere l’urlo che avevo in gola dalla quale uscì solo un prolungato gridolino che compiacque la mia Padrona, che si rivolse a me con una sorta di finta compassione e mi disse “vedi fintantoché non riuscirai a godere delle sfere giapponesi, inventate dalle geische, dovrai tenere qualcosa nel sedere che ti aiuti ad allargarlo, so che i primi tempi sarà fastidioso, ma ci farai l’abitudine, e passeremo ad inserire dei plug via via più grandi così da donare un bell’aspetto anche al tuo buchino” e maliziosamente aggiunse “sei contenta?” risposi prontamente di sì.
Allora scelse il plug che avrei dovuto portare e dopo averlo lubrificato me lo introdusse nell’ano, mi fece rimettere il perizoma e con attenzione lo sistemò di dietro di modo che non potesse in alcun modo scivolare via, ma anzi notai che ad ogni movimento la tensione di quello strano perizoma complottava a farlo incuneare sempre più in fondo.
Accortasi del mio disagio si rivolse a me sorridendo, “su dai non ci pensare” mi aiutò a risistemarmi in posizione eretta mi aggiustò il vestitino e mi allacciò sul di didietro un grembiulino bianco, da camerierina, “piccola, guarda il disastro che hai combinato, adesso raccogli le lenzuola e riponile in lavatrice, dopo vai in cucina e preparami qualcosa da mangiare”.
I movimenti con quell’arnese conficcato su nel sedere si fecero davvero dolorosi, ma feci di tutto per darmi un contegno e per eseguire al meglio le mansioni affidatemi. Dopo circa un’ ora sentii la voce della padrona che mi chiamava, corsi subito da lei sculettando sui trampoli che avevo ai piedi, e lei divertita mi disse che il plug stava facendo effetto, donandomi una camminata decisamente provocante. In verità il mio ancheggiare sexy era dovuto al fastidio che mi procurava ed al goffo tentativo di farlo leggermente sfilare. Mi chiese che cosa avevo preparato di buono, e dopo aver apprezzato le mie scelte mi disse che per me da oggi era previsto solo un regime di frutta, verdura e yogurt, perché avevo bisogno di depurare la pelle dalle impurità e perdere qualche chilo per ottenere una forma più aggraziata. Annui, e mi concesse di mangiare solo dopo averla servita all’in piedi per tutta la cena e riordinato la cucina.
Mi chiese mentre guardava la tv, di rassettarle casa, di pulire il bagno e di dare una lavata ai pavimenti. Ci misi quasi due ore e mezzo di fatica, ma alla fine dopo una breve ispezione fu alquanto contenta, anche se aggiunse, che lo era come prima volta, e che si sarebbe aspettata di più da me in futuro.
Poi tornata seria mi disse che non era ancora il momento di lasciarci, perché voleva fare qualche foto alla sua creatura, mi fece pertanto togliere il grembiule e mi risistemò il trucco. Passò poi a scattarmi una serie di foto che successivamente scaricate sul suo computer mi fece vedere, e credetemi sembravo davvero carina. All’improvviso mi disse di sedermi sul divano e di aspettare che aveva qualcosa da scrivere. Appena finito si girò di scatto, e mi chiese, come se fosse la cosa più normale del mondo di prendere la mia patente dai miei vestiti, la guardai terrorizzato ed incerto, al che lei prese in mano la situazione con la decisa maestria che mi aveva fino a lì ammaliato, e mi disse “vedi cara io sono davvero contenta di te, hai eseguito bene quanto ti ho ordinato, ma capirai, non vorrai che mi metta in casa una sconosciuta, e poi sai c’è la formalità del contratto di schiavitù da firmare. Ormai ho deciso che tu sarai la mia cameriera personale, e perché tu possa avere questo onore dovrai firmare il contratto che ho appena stampato con la tua foto, e per serietà ci allegheremo la copia siglata di un tuo documento”. Provai ad obbiettare che non era possibile per la privacy che ci eravamo comunque proposte di rispettare nei nostri accordi, ma lei con voce serena ed al contempo ferma mi disse “certo, ma ora sei mia, come puoi pensare di nascondermi qualcosa di te. A me la tua Padrona che ti ha fatto godere come nessuna donna saprà mai fare, e che ti farà scoprire lati di te che nessun uomo potrà mai aiutarti a conoscere. Ed ora muoviti vai a prendere sto sfottuto documento e firma oppure rivestiti e vai via per sempre!”
La giornata mi aveva davvero provato, ero confuso, vestito da donna, ma irrimediabilmente attratto, da quella creatura, che ai miei occhi era ormai la donna più desiderabile al mondo, così mi alzai e fatta copia del mio documento glielo consegnai e firmai il mio contratto di schiavitù. Lei finalmente contenta lo ripiegò e lo rinchiuse nel suo scrittoio, aggiungendo che ora ero davvero sua anche legalmente, e che quel contratto sarebbe stato al sicuro da occhi indiscreti fino a quando avrei ubbidita senza capricci.
Mi chiese di seguirla nella camera da letto dove mi avrebbe aiutata a spogliarmi mi tolse il perizoma e soddisfatta mi invitò a controllare l’ano, notai con sorpresa che ora potevo infilarci le mie due dita con molta facilità e la cosa un po’ mi preoccupava, lei subito mi disse di stare tranquilla che nei giorni successivi avrebbe passato a delle dilatazioni sempre più interessanti e che da lì ad un mese avrebbe voluto infilarci l’intera mano. La cosa mi fece ancor più preoccupare, ma ormai ero completamente schiava di lei.
Ci salutammo e mi porse la crema per il petto raccomandandomi di metterla ogni giorno dopo la doccia, perché voleva che la sua camerierina mostrasse anche lei un abbozzo di seno. Si raccomandò inoltre che io tenessi sempre qualcosa nel buchino per non perdere i risultati raggiunti, qualcosa di dimensioni più ridotte e meno fastidiose, ma pur sempre qualcosa, fino ai nostri successivi incontri in cui mi prometteva di aiutarmi a tirar fuori quella parte della mia personalità fino ad allora troppo nascosta. Mi licenziò con un bacio casto sulla guancia e mi accompagnò all’uscita.
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17 years ago
manuel1bsx,
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Last visit: 16 years ago
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La piscina
Una domenica di luglio fui invitato assieme a degli altri amici, in campagna di un nostro amico il quale aveva una piscina.
Erano presenti anche i genitori del nostro amico, persone molto simpatiche, ci si divertiva tra tuffi, bevande e tirarci secchi d'acqua addosso, mentre eravamo in acqua che nuotavamo, si giocava con la palla, il padre del mio amico venne a urtare il suo basso ventre con le mie chiappe, inchiappettandomi involontariamente, la cosa durò un qualche secondo, in quel contatto sentii il suo cazzo semi duro che entrava completamente nelle mie chiappe, ci separarono solo i costumi, ci guardammo e ci mettemmo a ridere, facendo qualche battutina.
Attenzione, non si tocca, adesso voglio fatta l'assicurazione,
Certo, caro, dopo conciliamo, vieni che ti faccio il cid.
Ridemmo entrambi, ci guardammo, ricominciando a giocare, poi uscimmo dall'acqua ci sedemmo sulle poltroncine, i nostri sguardi si incrociavano spesso, ma più di tutto notai che era lui a cercare il mio sguardo, provavo un po' di imbarazzo, quel contatto in mi aveva turbato, aveva suscitato una strana sensazione, come se avesse cambiato qualcosa in me o avesse svegliato un desiderio inconscio, eravamo seduti uno di fronte all'altro, ci separava la la piscina, il mio sguardo ricadeva spesso sul suo basso ventre, a volte chiudevo gli occhi per evitare questo incrociarsi di sguardi, quando chiudevo gli occhi il mio pensiero andava sempre al contatto che c'era stato, sentivo un brivido attraversare tutto il mio corpo, pensieri strani mi assalivano, mentre i nostri si sguardi si incrociavano, cercandosi, mi alzai dalla poltroncina per farmi una passeggiata, passai davanti a lui ci guardammo, sorridemmo,
Che fai?, dove vai?
A farmi una passeggiata,
Posso farti compagnia, mi sono stancato a stare qua,
Certo, se ti fa piacere,
Mi tremavano le gambe, i miei movimenti non erano sciolti, si parlava del più e del meno, mi mise la mano sulla vita, mentre passeggiavamo, arrivammo vicino alla sua cantinetta, un bella struttura,
Andiamo che ti faccio vedere cantina,
Entrammo, scendemmo le scale, c'era un ambiente fresco, era piacevole, chiuse la porta, mi guardava e io lo guardavo, mentre io guardavo la cantina, ci fu un momento che gli diedi le spalle, appena mi girai era senza mutande, con suo cazzo duro e anche grande, lo guardai per qualche istante, imbarazzato, mi prese una mano e la poggiò sul suo cazzo,
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17 years ago
admin, 75
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Dura lex sed lex
L’altra sera, trovandomi per lavoro in costa azzurra ed approfittando della calura di fine estate, andai en femme a trastullarmi un po’ in uno di quei frequentatissimi parcheggi autostradali, dove a volte si ha la fortuna di incrociare lo sguardo di qualche bel camionista e ci si gioca un po’ a distanza, nulla più, perché al di là del fatto di essere una gran troia, sono anche una fifona e mi concedo solo in casa mia o a persone fidate e conosciute a fondo nel tempo.
Arriva una pattuglia della stradale francese, una di quelle dotate di furgone e scende un agente molto carino sui 30 anni. Vedendo la targa italiana, mi si rivolge nella mia lingua e mi dice con un accento, che mi ha subito eccitata: “signora, lei è posteggiata nello spazio dei camion ed oltretutto ha le gomme anteriori completamente lisce”. Era vero, da almeno sei mesi mi ripromettevo di andare dal gommista, ma non l’avevo ancora fatto. Tira fuori un libretto delle contravvenzioni, ma vedo il suo sguardo, che involontariamente cade sulle mie cosce accavallate, fasciate dalla seta delle più belle autoreggenti che ho.
Il mio cervello vaga e fisso la sua patta, che mi sembra un po’ più gonfia del normale. Lui mi sta guardando e si accorge, che la cosa non mi ha lasciato indifferente. Sorride appena, ma quel lampo mi da la forza per agire: gli chiedo, con tutto il fascino di cui sono capace: “agente, non ci sarebbe un modo per … mettere le cose a posto? La prego…” e così facendo gli appoggio una mano sul polso, senza prima non aver perso l’occasione di sfiorare quella bella patta. L’agente, dapprima un po’ imbarazzato, si indurisce subito e mi dice con fare burbero: “ma che dice signora? Scenda e mi segua subito nel furgone! Abbiamo passato il segno!”. Mi ero messa in un bel pasticcio…salgo titubante sul furgone e lui, seguendomi, chiude le porte con forza. “Allora, che cosa intendeva con … quel che ha detto?”. Rispondo intimidita, ma con tutta la malizia di cui sono capace: “volevo solo dire, che se vuole farmi il culo, per un paio di gomme lisce… ha perfettamente ragione agente” e mentre pronuncio la frase, mi giro lentamente, dandogli le spalle, divarico leggermente le gambe, rivolgo le punte dei piedi verso l’interno, mi chino fino ad appoggiare la testa sulla panca, mi sollevo leggera la gonna del vestitino rosso semitrasparente, sposto di lato il perizoma e spalanco le mie chiappette con entrambe le mani, in modo da offrire il forellino all’agente.
“si signora, credo si meriti proprio una bella punizione!” e così dicendo, sento il rumore della sua slip e subito dopo una cappella calda come il fuoco è dentro di me, facendomi urlare dal dolore e dal piacere.
Per un bel po’ mentre venivo montata senza compassione, non mi accorsi, presa com’ero, che l’altro agente era sceso dal furgone e risalito dietro, ma quando sentii “dai Francois, ne voglio un po’ anch’io, un brivido mi corse per la schiena. Una poliziotta piccola mora e molto carina, brandiva un manganello nero con la mano destra, mentre con la sinistra alternava carezze al seno ed al clitoride.
Francois passò sulla panca e me lo schiaffò in bocca, mentre Camille, umettato il manganello con i suoi copiosi umori, iniziò a sua volta a scoparmi.
Dopo un bel po’ venimmo tutti e tre, Francois riempiendomi la bocca, Camille sul manico del manganello ed io feci una bella pozza sul pavimento del furgone.
Ancora adesso, mentre scrivo, mi torna duro.
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Choc
L’altra sera è venuto a trovarmi un ragazzo conosciuto grazie a Morena. Appena l’ho visto,ho capito, che sarebbe stata un’esperienza…forte.
La sua espressione, appena chiusa la porta è stata un misto di soddisfazione e diabolico desiderio.
Io amo chiacchierare un po’ con i miei amanti, farli accomodare, rilassare e mettererli a loro agio. Con lui non mi è stato possibile, non avevo ancora finito di pronunciare la mia prima frase, che con la mano sinistra mi aveva preso la parte posteriore del collo, spingendomi in ginocchio, mentre con la destra si apriva la lampo ed estraeva un uccello, che seppur ancora molle, aveva dimensioni spaventose. Così facendo,con modi bruschi e voce ancora più risoluta mi dice: “usala per questo la bocca troia!” e senza tanti complimenti me lo schiaffa tra le labbra. Io ero combattuta tra la paura, lo sdegno ed un’eccitazione incontenibile, che cresceva in me, provocandomi un’erezione istantanea, quasi dolorosa.
Senza ragionare iniziai a succhiare quella cappella enorme, che ad ogni istante mi cresceva in bocca. Passai la lingua su tutta la lunghezza di quel pene lungo, grosso e nodoso, fino a raggiungere le palle per prenderle entrambe in bocca. Lui gemeva e mi diceva di continuare, che ero brava a succhiare. Lo prendevo sempre più dentro e lui con la mano mi spingeva la testa fino quasi a soffocarmi. Rilassai i muscoli della gola e permisi a quella verga in fiamme di entrarmi in gola. Avevo le labbra che sfioravano i peli dei suoi coglioni e più lo prendevo in bocca, più mi eccitavo. Proprio mentre pensavo, che avrei dovuto farlo venire così, perché un simile palo non sarei riuscito a prenderlo nel mio culetto, mi prese per i capelli e senza parlare,con una forza a cui non seppi resistere mi fece girare,e mettere alla pecora sul divano della sala.
Iniziai a pregarlo di non farlo, che non avevo mai preso un cazzo di quelle dimensioni, ma lui mi teneva la testa bloccata con una mano sul collo, e mi gelò dicendomi: “zitta troia, che adesso ti inculo!” Mi lasciò un attimo il collo libero e piagnucolando e pregandolo di non farlo, feci per tirarmi su, ma senza nessuna pietà, mi diede una tale sculacciata da togliermi il fiato, ributtandomi con la faccia sul cuscino del divano. Aveva vinto ogni mia resistenza e quando disse di alzare bene il culo, gli obbedii senza fiatare. Con due dita mi aprì bene le natiche tremanti, mi sputo sul forellino e ci infilò senza alcuna delicatezza un dito forte come lui.
Dopo aver ripetuto l’operazione un paio di volte vidi con la coda dell’occhio che prese il suo enorme uccello,ci sputò sopra e mi disse tenendomi per i capelli:” guardalo bene, perché adesso ti romperà il culo!”. Non sapevo più dov’ero, ripetevo solo “no ti prego” piagnucolando. Lui non mi ascoltò e dopo aver passato la sua enorme cappella sul mio forellino, iniziò a spingere, tenendomi bloccata con la morsa d’acciaio della sua mano sinistra.
Urlai dal dolore, e quasi svenni, ma lui,una volta entrato,per nulla impietosito, iniziò a pomparmi, prima lento e profondo, poi sempre più veloce. Bruciavo dentro, ma ero anche molto eccitata e mi uscivano mugolii ed urletti involontari dal bocca. Lui mi disse: “stai godendo eh troia…” e così dicendo iniziò a sculacciarmi con forza. Poi mi disse “e adesso finiamo il lavoretto… apriamolo per bene …”lo tirò fuori tutto e me lo ripiantò varie volte. Ero stremata e sul punto di venire, ormai ubbidivo ad ogni suo ordine, come “muovi sto bel culo” o “ alzalo bene”. Sentii, che la sua eccitazione era arrivata al culmine e proruppe con un grido, che aveva più della bestia, che dell’uomo. Sentivo ogni spruzzo riempirmi il culo e mi sembrava quasi mi gonfiasse. Poi all’improvviso l’estrasse, me lo buttò di nuovo in bocca per farselo pulire bene, si tirò su la patta e se ne andò senza neanche un saluto.
Rimasi stremata, sdraiata su un fianco per terra, col mio uccello in mano e mentre il suo sperma mi colava fuori da culo in fiamme venni,come non ero mai venuta.
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Padrona un mio sogno
E dunque eccoci al grande giorno. Aveva ovviamente organizzato tutto lei in una domenica pomeriggio, a casa mia, arrivarono insieme, lei elegantissima, come sempre, lui un bel ragazzo moro, alto 1m e 90, fisico tonico palestrato, carnagione scura da lampada, fisionomia mediterranea.
Cominciammo così , dopo le presentazioni , una conversazione normalissima , come amici che si conoscevano da sempre, finchè all'improvviso , come un fulmine a ciel sereno, arrivò secco e deciso l' ordine di Ornella
" Vai in sala, spogliati completamente, indossa il collare con guinzaglio e aspettaci
in ginocchio rivolto verso la porta...!! "
Dovetti quindi attendere in quel modo, come ordinatomi, circa una decina di minuti, che mi sembrarono interminabili, ero eccitatissimo ed al tempo stesso
intimorito da tutto ciò che non potevo immaginare che sarebbe accaduto.
Stavo prendendo a masturbarmi in quella posizione quando di colpo si aprì la porta.
Entrarono nella stanza lenti ma decisi, lei praticamente nuda, bellissima come sempre con addosso solo una sottilissima e cortissima vestaglietta nera trasparente, che lasciava quindi intravedere il suo corpo bellissimo adornato in più da una sottilissima catena girovita d'oro ( sapeva che mi eccita tantissimo ) ed i suoi stupendi piedi sempre curatissimi adornati nello stesso modo e con le stesse mules che aveva quando la vidi la prima volta, in mano aveva un frustino.
Lui aveva addosso solo un kimono di raso ed ai piedi che sembravano ben curati (non mi erano mai interessati i piedi maschili fino a quel momento) della ciabatte nere infradito.
Mi girarono attorno mentre io rimanevo in quella posizione, guardando verso il basso per l'iniziante senso di umiliazione finchè lei disse :
" Lo sai che da questo momento sei il nostro servo, la nostra cagna e la nostra troia, vero ?! "
" Si, Ornella "
" Si cosa?!?!" e mi arrivò una prima frustata piuttosto forte sulla schiena.
" Si, Padrona " un'altra frustata sulla schiena.
" La risposta è incompleta, stronzo !! "
" Si, Padroni "
" Ah, ecco..bravo " e partirono con un risata fragorosa e beffarda che accresceva ulteriormente il mio senso di umiliazione. Lei prese in mano il guinzaglio e mi tirò verso il basso, finché, sempre in ginocchio, mi ritrovai con la faccia a pochi cm. dai piedi di Alex.
" Porgi i tuoi omaggi al tuo Padrone che oggi incontri e potrai servire per la prima volta!" e già cominciai sentire quella sua voce rotta dall'eccitazione che ben conoscevo.
Cominciai così a baciare e subito dopo leccare i dorsi dei piedi di Alex, e fu per me inaspettata l'erezione che mi procurò questo insieme di umiliazione ed eccitazione.
Sentivo che loro si stavano nel frattempo palpando e baciando, ed improvvisamente arrivarono per terra degli sputi mandati da entrambi, che subito sempre entrambi calpestarono..
Subito Alex
"Lecca gli sputi rimasti a terra ! " ed io cominciai a farlo e dopo un po’ lei
“E adesso ci devi leccare le suole!", leccai quindi le loro suole, e presto mi ritrovai la bocca impastata dei loro sputi e della polvere delle loro calzature.
Subito dopo Lei mi trascino con il guinzaglio di fronte a loro che si erano seduti sul divano, ordinandomi di stare sempre in ginocchio e subito dopo:
" Leccami i piedi, cagna!"
Cominciai così per l'ennesima volta quel rito eccitantissimo, cominciando dalle sue splendide dita, risalendo il dorso, leccando contemporaneamente anche le ciabattine, finchè, dopo averle tolte, mi potevo dedicare con dedizione alle piante ed al tallone, fino a quasi consumarmi la lingua, con la coda dell'occhio vedevo che intanto loro continuavano i loro palpeggi e baci, e lei prese a tirare col guinzaglio, per farmi salire con la lingua sulle sue splendide cosce, io non smisi neanche per una frazione di secondo di leccare, e quando ero quasi all ' altezza della figa arrivò secco l'ordine
"E adesso lecca i piedi al tuo Padrone !!
Iniziai così a leccare nuovamente i piedi di Alex che fino a quel momento erano ancora calzati dalle ciabatte infradito, partii anche con lui dalle dita, e lei, con la sua voce sempre più rotta dall'eccitazione :
"Lecca anche in mezzo alle dita, come fai con me!", cosa che io non esitai neanche un momento a fare, poichè sempre più eccitato ed umiliato, e proseguii con i dorsi e successivamente con le piante poichè nel frattempo lui si era levato le ciabatte, e non potevo fare a meno di sentire l'odore non di sporcizia ma comunque forte che queste emanavano, poichè già un po’ sudate.
"Ti piacciono i piedi di Alex ?!?" mi chiese lei sempre più eccitata, poichè con la coda dell'occhio potevo scorgere lui che aveva iniziato a masturbarla, mentre continuavano baci e palpeggiamenti, e lei contemporaneamente glielo stava menando lentamente ma senza sosta, portandolo velocemente ad un'erezione completa.
" Si, Ornella.." subito mi arrivò una frustata sulla schiena fortissima che mi fece sussultare, e quindi mi corressi
" Si, Padrona Ornella ...!! un'altra frustata violentissima che questa volta mi fece urlare
" Si, Padroni .." e li sentii ridere entrambi in modo sfacciato e sempre più eccitato , mentre Alex le diceva
" ..Non è male come leccapiedi, ‘sto segaiolo! "
A quel punto vidi lei tirare su entrambe le gambe di lui che non smetteva di masturbarla , così Alex si trovava con il culo ed i genitali esposti all'altezza del mio viso. Lei con il guinzaglio mi strattonò fino a portarmi con il viso a pochi cm, dal suo culo e così mi ordinò sempre più arrapata
"Leccagli il culo . .oohh" ed io obbedii provando una eccitazione ad un livello che non potrei neanche descrivere.
Mentre leccavo intravedevo lui che mi guardava con un sogghigno beffardo ed oramai eccitato visto il suo cazzo durissimo e lei eccitatissima per quello scenario perverso:
"..Ahh ... lecca .. troiaa ... .uhmm ..." e giù un'altra frustata, e subito dopo ad Alex "Fagli sentire .. uhmm ... a questo segaiolo leccapiedi quanto sono bagnata ... ohhh..!!", così Alex estrasse le sue dita che fino a quel momento non avevano smesso di masturbarla e le passò velocemente 3-4 volte attorno al suo ano per depositargli sopra la ciprigna di Ornella, dopodichè lui mi ordinò
" Riprendi a leccare..!!" io obbedii e leccando potevo sentire distintamente il sapore del suo ano mescolato a quello di Ornella
"Aahh ... ti piace .. eehh?!?! ... oohh .. troia ... uuhmm ... continua e leccare ..." Ornella era ormai sempre più fuori di sè dall'eccitazione
"Ahh ... lo so che ti piacerebbe continuare .. oohh ... troia ... uhmm ... ma ora leccagli le palle! "
Obbedii e presi a leccare le palle per alcuni minuti ad Alex che continuava anche lui a restare visibilmente eccitato. Aveva il cazzo duro come il marmo mentre riprese a masturbare e slinguare Ornella ... e quest'ultima
"E adesso voglio che gli lecchi per bene il cazzo!"
Ormai non avevo più ritegno, mi sentivo un oggetto in loro possesso , non avevo più una mia dignità ed al tempo stesso mi rendevo conto che tutto ciò mi piaceva e mi eccitava in un modo indescrivibile.
Quindi era chiaro che avrei eseguito qualsiasi cosa mi avessero ordinato di fare.
Iniziai così a leccare il cazzo di un uomo, era la prima volta che lo facevo, ma l'istinto sopperiva all'inesperienza.
"Dai, troia che ti piace" mi umiliava lei, dopodichè giù a ridere entrambi
"Succhialo adesso, segaiolo!" mi ordinò tonante Alex, e mi infilò la sua cappella in bocca riempendomela completamente. Era molto dotato, 22-23 cm. Circa!
Mentre i due erano avvinghiati uno addosso all'altro, baciandosi e palpandosi continuamente, Ornella accostò il suo piede al cazzo di Alex, in modo
che ogni volta che tiravo fuori il cazzo di Alex dalla mia bocca, mi ritrovavo anche il piede di lei da leccare insieme al cazzo che poi riprendevo a succhiare.
Ad un tratto Alex estrasse il suo cazzo dalla mia bocca ed Ornella mi tirò su la testa con il guinzaglio e mi ordinò
"Rimani in ginocchio così e guardaci senza masturbarti, se ti azzardi a farlo senza che io te ne abbia dato il permesso ti scortico vivo a suon di frustate" e sempre più eccitata, si sdraiò sul divano a cosce aperte e Alex le si buttò addosso strapazzandola e leccandola dappertutto
Lei era ansimante e stravolta dalla libidine, ciò nonostante non smetteva mai di dare un’occhiata se obbedivo al suo rodine.
Alex nel frattempo aveva cominciato a scoparla selvaggiamente.
Io accennai istintivamente a toccarmi il cazzo e subito mi arrivò una frustata di Ornella
"Ti piacerebbe menartelo, eehh? Guarda invece come scopano i veri uomini, lui è bravissimo e tu sei capace solo di farti le seghe, ma ora non devi farti neppure quella, devi solo guardare e sbavare. Poi se deciderò di essere buona …”
Alex continuava a chiavarla senza sosta, e ogni tanto guardava me umiliandomi con un' accenno di sorriso beffardo mentre continuava a pistonare Ornella.
Finalmente lei si degnò di accontentarmi
"Dai segaiolo, menatelo adesso ...aahh, ma senza venire, guai a te se vieni ora”
Eseguii subito il suo ordine , cominciando a menarmelo velocemente, e lei, dopo un paio di minuti mi ordinò:
"Adesso leccami i piedi mentre scopo" io eseguii, e mi chinai a leccare le piante dei piedi che cominciavano ad essere piuttosto sudate.
Alex la stava pistonando sempre più forte e lei riprese ad umiliarmi dicendomi di guardare come sa scopare un vero uomo.
Stava godendo e si dimenava sempre più come un'ossessa e poi di colpo mi sferzò con 3 colpi di frusta.
“Ohh … basta leccarmi … continua a menartelo senza venire, ora fatti più in là che voglio prenderti a frustate mentre il mio Alex mi scopa .. ahhh”
Feci come Ornella aveva detto e lei riprese in mano la frusta colpendomi in modo disordinato tra gli spasimi del piacere e anch’io iniziai di nuovo a menarmelo in preda alla più intensa eccitazione.
Venni distratto ancora dalla sua voce roca che mi diceva:
“Brutto porco di un segaiolo, perché non ci ringrazi, perché non manifesti la tua gratitudine verso i tuoi padroni?
Era vero e allora mi profusi in mille devoti ringraziamenti:
“Oh grazie miei Padroni, mi piace tanto essere il vostro schiavo, lo schiavo di una coppia come voi, grazie, vi supplico di tenermi al vostro servizio e farò sempre tutto quello che mi ordinerete di fare”
“Ancora, ancora, voglio sentire che ci supplichi, voglio sapere che sei il nostro umile schiavo, ci devi supplicare ancora” e mentre diceva questo altri colpi di frusta arrivavano sulla mia schiena ormai dolorante.
Ad un certo punto vidi che erano quasi sul punto di godere entrambi e Alex si fermò, qualche istante per riprendersi e Ornella mi ordinò di sdraiarmi con la testa in su ed appoggiata sul bordo del divano. Lei salì sul divano a carponi con la figa ad un decina di cm. sopra il mio viso, e Alex gli infilò il cazzo da dietro. Praticamente scopavano alla pecorina con me sotto di loro, che avevo la faccia proprio a pochi cm. dai loro sessi.
Alex riprese a scoparla con la velocità che aveva quando si fermò poco prima, ed era per me un'altra cocente quanto eccitante umiliazione dover guardare quel grosso cazzo che a pochi cm. dal mio viso entrava ed usciva così veloce e potente dalla figa di Ornella che era talmente bagnata che la sua ciprigna colava direttamente sul mio viso.
Ornella ormai ansimava ed urlava tutto il suo godimento come un' indemoniata e a stento riuscì ad ordinarmi:
"Ahhh tira fuori la lingua e leccaci ohhh leccaci..ahhhh”
Io eseguii e misi la lingua sul punto dove il cazzo andava avanti ed indietro così che potessi leccarli contemporaneamente....sentii che anche lui aveva aumentato, oltre che il ritmo della scopata ,ad ansimare mentre Ornella praticamente aveva preso letteralmente ad urlare fuori di sè (al punto che temetti che i vicini sentissero tutto ) ed era sul punto di raggiungere l'orgasmo finale come sentì la mia lingua sotto di loro mi urlò :
“Ahhh … ti piace ehhh? … ohh troia leccaci, leccaci mentre godiamo sulla tua faccia, segaiolo lecca lecca”
Erano sul punto di esplodere ed infatti ciò avvenne pochi istanti dopo con lei che urlò a squarciagola e con tutti i suoi umori che colavano sul mio viso. Subito dopo anche lui godette e sul mio viso c’era ora anche il suo sperma che colava fuori dalla figa dalla quale lui aveva estratto il suo arnese ancora gocciolante.
Era un’ umiliazione cocentissima ed i Padroni, non appena si ripresero dall'orgasmo guardandomi scoppiarono in un'altra fragorosa e sbeffeggiante risata , dopodichè Ornella mi ordinò
" Continua pure a fare il tuo dovere, cagna, pulisci con la tua lingua!" e mi porse la figa tutta imbrattata di sperma da leccare, e man mano che eseguivo ormai come un automa senza un briciolo di ritegno lei, con un sorrisetto beffardo continuava ad infierire
"Leccatela tutta ed ingoiatela, non devi perdertene neanche una goccia" e quando ritenne che poteva bastare mi ordinò ancora
"E ora ripulisci il cazzo di Alex...avanti, cosa aspetti, devo dirti sempre tutto, sei un incapace? "
Eseguii anche quell' ordine, con Alex che mi umiliava dicendomi
"Dai, troia di un segaiolo, pulisci tutto ... ah, ah, ah!" sentendo che mentre leccavo ed ingoiavo il suo sperma , il cazzo stavo tornando velocemente ad indurirsi.
Ormai avevo varcato il limite, e non distinguevo più ciò che fino a poco tempo prima stava da una parte o dall' altra di questo limite stesso, senza forse nemmeno rendermi più conto che forse in quel momento non sapevo più cosa fosse limite, inconsciamente parlando, ma la sorpresa più grande e che tutto ciò mi piaceva terribilmente, cercando forse solo di ricordarmi che l' unico limite era quello tra gioco e realtà ... ma a quel punto qual'era il gioco? Qual'era la realtà? Ed anche questo concetto mi eccitava sempre più, pur senza sapere dove mi avrebbe portato.
Mentre stavo ripulendo con la lingua il cazzo di Alex che ormai era praticamente duro, vidi che Ornella stava indossando il suo strap-on che ormai lasciava a casa mia e con il quale mi aveva sfondato il culo tante altre volte prima.
Venne verso di me e me lo puntò sulla bocca mentre io stavo continuando a leccarlo ad Alex e mi disse:
"Capisco che tu ora ci abbia preso gusto, troia ... ah, ah, ah ... ma ora lecca questo" e così presi in bocca quel fallo mentre vidi che Alex si era seduto sul divano gustandosi la scena divertito e con il cazzo duro che prese a menarsi lentamente.
Ornella continuò:
"Ti consiglio di insalivarlo per bene, perchè non useremo nessun altro tipo di lubrificante, oggi .. ah, ah, ah ... leccatelo bene ... ah, ah, ah!"
Ornella era cinica, spietata ed allo stesso tempo perversamente eccitante e di lì a poco mi ordinò:
"Rimani in ginocchio ma mettiti a percorina rivolto verso Alex" nuovamente con la voce rotta dall'eccitazione, io obbedii, lei mi estrasse lo strap-on tutto insalivato e si posizionò dietro di me che ero a pecorina con i piedi di Alex a pochi cm. dal mio viso, sempre più eccitato che si menava sempre più veloce li cazzo ormai nuovamente durissimo.
"Sei pronto ... troia? fra poco ti sfondo ... ah, ah, ah" disse Ornella con uno strano modo, sussurrato, dolce e perverso al tempo stesso.
Sentii che puntò la punta dello strap nel mio ano, qualche istante poi con un colpo secco e improvviso mi penetrò, cominciando poi ad andare avanti ed indietro lentamente ma andando sempre più a fondo ogni volta che entrava e mi ordinò
"Lecca i piedi ad Alex, cagna" continuando ad incularmi sempre più velocemente.
Io tirai fuori la lingua ed Alex mi porse direttamente le sue piante dei piedi da leccare In effetti quando l'avevo fatto prima avevo avuto l'impressione che era proprio sotto le piante dei suoi piedi che gli era piaciuto sentire la mia lingua; ed infatti mi disse: "Tira fuori la lingua, cagna d'un segaiolo leccapiedi, ti piace prenderlo in culo, eh ? ... ah, ah, ah ... lecca, troia!"
Anche ad Alex ormai piaceva essere parte di quel gioco perverso, non era più solo un ruolo attivo per una scopata un po’ diversa dal solito, come probabilmente aveva potuto considerare il tutto fino a qualche ora prima.
Cominciavo a vedere anche nel suo volto un'eccitazione diversa , consona a quello scenario così perverso che stavamo vivendo. Aveva preso a menarsi il suo grosso cazzo sempre più duro mentre muoveva, girava e rigirava le sue piante dei piedi sulla mia lingua, ed Ornella lo incitava da dietro , mentre ormai mi stava inculando con sempre maggior velocità e vigore
"Dai ... amore ... oohh ... fagli leccare bene i piedi a quella troia d'una cagna ... ah, ah, ah ... lo senti come ti sto sfondando, ehh ?!? ti piace ... vero troia ..?!?! .. uhhmm .... continua a leccare...cagna...!!! " Ornella ormai mi stava letteralmente sfondando sempre più veloce ed ormai in preda alla libidine cominciò a frustarmi sulla schiena.
Alex, di fronte a me, sempre più eccitato sollevò nuovamente le gambe come aveva già fatto all'inizio, ed avendo lui in mano il guinzaglio questa volta mi tirò verso di lui e mi ordinò:
"Leccami il culo, troia" cominciai così ad eseguire, mentre lui sempre più eccitato si menava il cazzo durissimo sempre più velocemente ed ogni tanto interrompeva per schiaffeggiarmi, umiliandomi dicendo
"Lecca bene, troia d'una cagna, o poi ti frusto io sul cazzo da segaiolo, fai il tuo dovere di schiavo al nostro servizio,”
Ornella dietro che mi stava devastava il culo:
"Dai piccola troietta, lecca il tuo Padrone, fallo per me che sono la tua Padrona, però forse ci vuole ancora qualche frustata e sì lo so … con la frusta si ottiene tutto” e così prese a frustarmi nuovamente la schiena, sempre più forte, mentre Alex, senza dirmi nulla mi porse davanti alla mia bocca le sue palle e sempre schiaffeggiandomi: "Continua a leccare, cagna!"
Ornella da dietro mi stava inculando così forte e veloce che ora cominciavano a farmi male anche le chiappe che sbattevano contro il suo pube... e mi urlava:
"Ahhh dimmi che ti piace, su dillo che sei il nostro schiavo, dai ringrazia i tuoi Padroni che si stanno occupando di te”
Ed io, cercando di non interrompere il leccaggio delle palle di Alex
"Si, Padroni ... mi piace tanto ... grazie, Padroni"
Ornella con una risata tanto sguaiata quanto perversa prese a frustarmi sulla schiena ancora più forte provocandomi un urlo che non riuscii a trattenere ed Alex, in modo altrettanto perverso, mi disse
"Ti piace , eh troia ? e allora vediamo quanto ti piace questo."
E mi infilò letteralmente la cappella in bocca, alzandosi in piedi, e praticamente cominciò scoparmi in bocca senza smettere di schiaffeggiarmi di tanto in tanto , e velocissimamente si coordinarono tra loro cosicchè all'entrare di Ornella in culo corrispondeva l'uscita dalla mia bocca del cazzo di Alex e viceversa , coordinandosi anche tra i colpi di frusta violentissimi di lei con gli schiaffi di lui.
Capii che essendo in pratica l'uno di fronte all'altra mentre mi penetravano , avevano preso a baciarsi nuovamente mentre continuavano a fottermi violentemente, e subito dopo alle frustate sulla schiena ed agli schiaffi, mi arrivarono addosso gli sputi di entrambi ed Alex
"Allora, troia ... ti piace .. eh ..?"
Ed Ornella
"Aahh ... troia ... non ne hai ancora abbastanza ... ooohhh … veroo?! ... bene .. schiaffi e sputi … uhhmm ... perchè il bello deve ancora arrivare!" e sentii che a bassa voce disse a lui
"Ok, amore ... adesso tocca a te"
Io ero al limite delle forze, e di colpo si fermarono entrambi, Alex passò il guinzaglio nelle mani di Ornella e quest'ultima diede il frustino ad Alex , si cambiarono di posizione, ed Ornella , che mi ordinò di rimanere nella stessa posizione , subito mi piazzò in bocca lo strap-on che fino a pochi istanti prima mi aveva inculato e mi ordinò:
"Toh, troia ... ripuliscilo per bene!" era già seduta di fronte a me e mi tolse subito lo strap-on dalla bocca semplicemente perchè voleva toglierselo.
Così fece e così tutto era pronto per ricominciare, e subito Ornella con il suo solito tono mi disse minacciosa
"Allora sei pronto? Fra poco scoprirai che cosa vuol dire essere sfondato da un cazzo vero ... ma ti assicuro che alla fine ci ringrazierai ah, ah, ah," e subito mi tirò con il guinzaglio verso i suoi piedi che ripresi a leccare con tanto desiderio ed adorazione mentre lei subito aveva preso a toccarsi la figa. Nonostante l’orgasmo di prima continuava ad essere parecchio eccitata.
Dietro di me sentii Alex che stava cominciando a puntarmi la sua cappella contro il mio già devastato culo, mi diede un colpo di frusta che equivaleva a 3 insieme di quelli di Ornella e mi fece allargare le chiappe annunciandomi che stava per arrivare.
Io ubbidii e sentii la sua grossa cappella premere contro il culo, un attimo, un colpo secco, ed era dentro di me!!
Cominciò a stantuffarmi lentamente e già così il senso di umiliazione unito al dolore era sempre più parte integrata in me, era sempre più parte di me. Ornella prese subito ad incitarlo
"Dai .. amore ... foottitelo ‘sta troia d'una cagna leccapiedi ... uhhmm ... e tu lecca ... troia!"
Mentre le leccavo i piedi, ora più saporiti perchè sudati, fra le dita e leccando le piante prima con la lingua tra la suola interna della ciabattine poi scalze dopo avergliele tolte, lei si stava masturbando in modo osceno, sembrava indemoniata, e stravolta mi urlava:
“Ahh .. lecca, cagna … ohh lecca che ti piace prenderlo in culo, vero che ti piace? E non aspettavi altro, avere un cazzo di un uomo nel tuo culo da segaiolo, su rispondi” e subito mi arrivarono una decina di ceffoni uniti ad altrettante frustate di Alex che mi fece urlare, tanto ero il dolore di queste unite a quello dell'inculata che si faceva sempre più veloce e potente.
Ornella di colpo sollevò i piedi impedendomi di continuare a leccarli, io ormai tramortito tra dolore, eccitazione e umiliazione, feci per cercare di alzare la testa come per avvicinarmi ai piedi , ma Ornella subito mi strattonò verso il basso , riprendendo a schiaffeggiarmi e mi disse:
“Vuoi leccarmi ancora i piedi? cagna ingorda ?
“Sì, ti prego Ornella”
Altri 4 schiaffoni
“Cosa hai detto??”
“Scusami Padrona”
E lei senza smettere di masturbarsi
“Se vuoi che io ti conceda ancora i miei piedi devi supplicare il tuo Padrone ancora più forte, hai capito?
Non mi restava che ubbidire e fare come lei diceva.
"Ti , prego, Padrone, inculami ancora più forte!” e subito Alex:
"Ah, ah, ah, non ho sentito bene" ed io:
“Ti supplico Padrone, inculami ancora più forte, sfondami come fossi una cagna.”
Alex aumentò velocità e potenza in modo devastante, mi sembrava che mi stesse entrando un treno in culo."
“Va bene così, troia ? ah, ah , ah " e giù altre potenti frustate sulla schiena.
Stavo quasi per svenire.
“Rispondi, troia di una cagna” intervenne Ornella sempre più eccitata.
“Ohh si Padroni, sìììììì, grazieeee”
Ornella mi ridiede i suoi stupendi piedi da leccare.
Ormai anch'io ansimavo ma non solo per l'eccitazione ma anche per l'inculata che si stava facendo veramente dolorosa ed Ornella incurante di ciò:
"Ahhh, continua a leccare, cagna schifosa” mentre continuava sempre più freneticamente a masturbarsi ed a schiaffeggiarmi, ed Alex subito dopo altri devastanti colpi di frusta mi impose di risalire dai piedi di Ornella fino al suo buco del culo nel quale cercai di affondare la mia lingua.
Ero stravolto ma i miei aguzzini non avevano pietà eccitati dalla situazione con Alex che con grande forza continuava a stantuffarmi in culo.
Mentre continuavo a leccare il culo di Ornella notai che contemporaneamente stavo leccando anche la sua ciprigna, poichè era bagnatissima da tanto era eccitata e gli umori le colavano fino al culo. A quel punto lei mi urlò:
“Implora il tuo Padrone di spaccarti il culo, voglio che te lo spacchi tutto”
“Nooo, pietà, non resisto più, vi supplico pietàaaa, vi supplicooo”
“Cosaaaa?” urlò Ornella in preda all’eccitazione, “cosaaa? Vuoi che ti cacciamo via, vuoi che perdere per sempre la tua Padrona e l’onore di poterla servire?”
Ormai non sapevo più cosa volevo o non volevo e mi affrettai a ubbidire
“Sì faccio tutto quello che voi volete, ubbidisco, ubbidisco, sìì spaccatemi il culo come voi volete, fate di me quello che volete, sììì voglio essere il vostro schiavo”
Ero letteralmente esausto e stravolto dal dolore, non riuscivo più a tenere gli occhi aperti dal male, ma dovevo resistere. Mi sentii tirare con i guinzaglio ed era Ornella che mi stava dando la sua figa fradicia da leccare.
”Apri bene gli occhi e leccami la figa che voglio godere ancora … ohh sìì cosììì … continua … non ti fermare, ohhh … sìì che bello … continuaaaaaa”
Ornella stava avendo uno dei suoi poderosi orgasmi che io bene conoscevo, ma questo era ancora più forte, sconvolgente, la sua figa era un lago che mi inondava la bocca.
Alex mi stava entrando fino nelle budella e lei mi stava conficcando le unghie nella schiena. Leccavo e urlavo dal male.
“Sì urla e lecca, voglio che urli nella mia figa, non staccarti e lecca, urla pure, voglio che urli e che mi lecchi … ahhhhhh”
Mi sembrò che una cascata mi entrasse in bocca ... urlò tutto il suo orgasmo che entrò completamente nella mia bocca ... subito dopo toccava a lui ... uscì improvvisamente dal mio culo distrutto, mi scavalcò e mi mise il culo in faccia, ordinandomi
"Leccami il culo, troia” e mentre presi a leccargli il culo lo sentii urlare un' orgasmo violento, sborrando sui piedi di Ornella.
A quel punto, con il culo in fiamme, Ornella mi ordina
" Ripuliscigli il cazzo!" cosa che non esito minimamente a fare, ormai sono un automa nelle loro mani.
Mi riprendo in bocca quel cazzo che fino a pochi istanti prima mi ha squarciato le viscere, ripulendolo completamente dallo sporco del mio culo e dalla sborra rimasta e lei ancora:
"Adesso lecca la sborra caduta a terra ... troia!” mentre ci sputano entrambi in mezzo io eseguo, attento a non lasciare a terra neanche una goccia sia di sborra che di sputi , e noto che lei ha rimesso le ciabattine con i piedi ricoperti di sborra e lei:
"Ingoia tutto, fino all'ultima goccia ,troia"
A quel punto mi ordinano di sdraiarmi a terra pancia in su ed Ornella:
"Ora inizia a menarti il cazzo!" dopodichè si accovaccia su di me e mi ordina:
"Apri la bocca, cagna " io lo faccio ed Ornella comincia a pisciarmi in bocca
“Mandala giù, cagna , non perdertene neanche una goccia e non smettere di menartelo, sei o non sei un segaiolo?!"
Terminato lei tocco a lui
"Spalanca bene la bocca cesso ... ah, ah, ah" e cominciò a fare la pipì in bocca dicendomi
"Se lasci cadere a terra delle gocce di piscio ti riempio di frustate .. ah, ah, ah" e per mettermi alla prova pian piano spostava il getto di piscio obbligandomi a seguirlo con la bocca
"Mandala giù tutta , cesso, ah, ah, ah” mi derideva. A quel punto lei mi tirò su con il guinzaglio ed ordinò
" Ripuliscici per bene ora" e mi fece cominciare da lui che mi infilò nuovamente il cazzo in bocca che era ancora semiduro. Potevo sentire ancora il sapore del mio culo, misto a quello del suo sperma ed ora anche quello acre del suo piscio. Mi tolse il cazzo dalla bocca per fare spazio a lei che mi porse quindi ancora la sua figa da leccare e ripulire e così risentii nuovamente il sapore della sua ciprigna misto a quello del suo piscio.
“Dai fatti una sega, segaiolo che non sei altro, ora puoi godere, ma fai in fretta ched non abbiamo tempo da perdere a vederti che ti meni l’uccello” Era Ornella che finalmente mi dava il permesso di godere. Alex, dietro mi stava frustando e con questo mix di sensazioni di piacere e dolore venni in un orgasmo liberatorio che sancì quindi la fine di quella giornata storica.
Si ricomposero velocemente perchè era già sera, avevamo anche perso lo nozione del tempo.
Quando furono sul punto di uscire da casa mia,Ornella mi venne incontro per salutarmi, lo fece anche Alex, tutto come se nulla fosse successo
"Dobbiamo scappare, si è fatto tardi, ci sentiamo domani al telefono" mi disse Ornella, e bastò una sua lieve carezza sulla mia fronte per farmi rivedere il confine tra gioco e realtà.
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1
17 years ago
dolcetto69,
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Vibrazioni a tre...
Le sue piccole labbra si schiusero frementi… chiuse gli occhi e immaginò la sua lingua sapiente. Quella lingua sublime che l’aveva così avidamente assaggiata qualche sera prima e che non riusciva più a dimenticare.
Si erano conosciute in uno di quei posti che di privato non ha poi molto.
Quei posti dove ormai da tempo andava alla ricerca di sesso e di complicità,
di vibrazioni e nuove compagnie.
L’aveva vista entrare accompagnata da un bell’uomo e aveva subito notato le sue gambe fasciate fino a metà coscia da un vestitino nero trasparente cosparso di rose rosse stampate. Aveva osservato i suoi magnifici piedi dalle unghie smaltate dello stesso rosso delle rose. I suoi movimenti erano sinuosi e lei, trasportata dalla mano del suo compagno, planava visibilmente eccitata tra le stanze alla ricerca di qualche brivido in più. « Che bella signora ! » accenno al ragazzo con cui era venuta quella sera.
Si andarono a sedere sul lettone della stanza detta delle coppie, poichè gli uomini singoli non sono ammessi, e lei si stese sul ventre mettendo in evidenza quel suo sedere carnoso, alzò le gambe e gesticolò con i piedi quasi fosse una danza d’invito. Lui cominciò ad accarezzarle la schiena.
Di lì a poco il suo desiderio si avverò, l’attraente signora e il suo cavaliere fecero capolino dalla tenda e incuriositi entrarono nella stanza.
Li osservò discretamente girando la testa sotto il braccio e li vide sedersi su uno dei divanetti che circondano l’immenso letto e permettono ai curiosi di assistere a piccanti spettacoli di scambio e giochi erotici.
Rintanò il viso tra le sue braccia quasi vergognandosi nel sentire il suo sesso inumidirsi dall’eccitazione crescente.
Il suo compagno fece il primo passo, si avvicino alla coppia e tentò un approccio accarezzando le belle gambe tornite di quella donna seducente. Senti poche parole ma capì subito che la bella signora aveva la predilezione per il gentil sesso. Allora si alzò di scatto, sorrise intimidita e annuì fortemente attratta da quella situazione. Si sentiva sempre più bagnata tra le gambe, il suo desiderio montava a dismisura.
Si alzarono tutti e 4 e cercarono una stanza più appartata, vi entrarono e chiusero la porta a chiave.
Lei la fece sedere, le accarezzo i bei capelli neri e il viso che prese tra le mani e iniziò a baciarle le labbra che si schiudevano per captare il suo sapore.
Le chiese di sdraiarsi e di rilassarsi e lei si lasciò andare sottomettendosi alle sue richieste.
Le si avviluppò sul corpo e comincio a strusciarcisi contro, la senzazione, mai provata di un corpo di donna sopra di lei la stava mandando in visibilio. Continuò, prendendole i seni prorompenti nelle mani e li fece roteare spingendoli contro il torace mentre i suoi baci le invadevano il collo…
Le sbottonò la camicetta e insinuò le dita sotto il reggiseno cominciando a baciarle il decolté fino al pizzo, I suoi capezzoli si eressero di colpo sotto quelle dita delicate ma decise e un intenso brivido la pervase fino alla punta dei piedi. Le sfilò delicatamente il reggiseno e lei la aiutò ormai desiderosa più che mai di concedersi interamente a quell’affascinante sconosciuta.
La sua morbida lingua le scivolò sul seno e senti affondare i suoi denti in leggeri morsi sui capezzoli ormai turgidi all’inverosimile. Quel dolce dolore la fece sussultare ma sperò che non smettesse e il suo corpo si inarco per non sfuggire a quella morsa delicata. Intanto con una mano le scivolò sul ventre e cominciò ad accarezzarle l’interno coscie e a massaggiarle il morbido pelo folto. Sentì come le stesse innondando le dita dei suoi umori profumati. Nell’istante in cui percepì che non erano più le sue dita a toccarla ma una sapiente lingua che si stava intrufolando tra i peli cercando l’entrata delle sue labbra pulsanti, non seppe resistere e un lungo lamento le usci dalla gola. Cominciò ad ansimare sommessamente poi, più quella lingua si insinuava a volte morbida in tutta la sua larghezza e a volte rigida per colpirla di punta e penetrarla in profondità, i suoi sospiri si facevano sempre più acuti, finchè… uno spasmo contorse il suo corpo e venne, con un guaito roco ed intenso, venne… e il fiotto di umori riempì la bocca della sua compagna di giochi, che, eccitata più che mai da quel liquido che le scorreva in gola non le diede tregua e continuando ad assaporare ogni millimetro della sua vulva in fiamme la fece venire ripetutamente, portandola ad orgasmi uno più intenso dell’altro.
Intanto i due uomini, visibilmente eccitati ed inebriati, si masturbavano e accarezzavano freneticamente le loro compagne mentre gioivano della vista sublime di quell’intreccio di corpi voluttuosi, del loro godimento e di quel profumo di sesso di cui la stanza era ormai pervasa, un concentrato di piacere e desiderio di tutti e per tutti…
Ma mentre l’uomo cominciò a partecipare al gioco in maniera estremamente piacevole, il ragazzo, esageratamente impacciato, si rivelò solo un elemento di disturbo. Non solo frenava la disinibizione della propria amica ma le sue pseudo carezze cominciavano a dare profondamente fastidio alla donna, che cerco quindi di toglierselo di torno. Si rivolse verso il suo membro ridicolamente incappucciato da un preservativo, sperando che così lui avrebbe smesso di toccarla così fastidiosamente. Ci vollero due dita e pochi movimenti per farlo venire. Con un impercettibile sussulto, uno schizzetto bianco riempì il lattice del profilattico che prontamente si tolse. Si sedette sul divanetto antestante il letto e cominciò nervosamente a guardare l’orologio.
Osò chiedere ai tre se ne avessero ancora per molto, lei sprofondò dalla vergogna per essersi portata appresso un idiota del genere. La donna e l’uomo non crebbero alle loro orecchie e lo guardarono sconvolti. Lui gli disse semplicemente che il suo egoismo era inaccettabile e che ci avrebbero messo tutto il tempo necessario al piacere di TUTTI. Il giovane ribatté che si doveva alzare presto la mattina dopo; allora intervenne lei che chiese ai due se, più tardi avrebbero voluto accompagnarla alla macchina parcheggiata a qualche chilometro di distanza, le risposero soddisfatti che l’avrebbero fatto volentieri, così lei liquidò il suo accompagnatore.
Fu decisamente una bella sorpresa perchè in quel modo avrebbero coronato il desiderio di sempre. Avere una donna tutta per loro.
Richiusa la porta dietro quel ragazzetto imbranato, si risistemarono sul letto e cominciarono a baciarsi tutti e tre, ancora più eccitati e desiderosi di trascorrere il resto del tempo in estrema libertà. Le loro lingue si intrecciarono in un turbine di passione.
Lei si senti improvvisamente così disinibita che si lasciò andare a briglia sciolta. Prese lei l’iniziativa e cominciò ad accarezzare il corpo di quella donna che l’aveva fatta più volte gioire. La bacio lungamente sentendosi riempire la bocca da quella morbida lingua che si attorcigliava alla sua. Le leccò timidamente il seno turgido e succhiò abilmente i suoi lunghi capezzoli. Non credeva a ciò che stesse facendo… e le piaceva tremendamente ! L’eccitamento provocato dal quel timido slancio travolse la donna, che spiacevolmnente interrotta in precedenza, non vedeva l’ora di riassaporare il dolce miele della vulva della sua tenera e seducente preda.
Si rialzò baciandole il viso e la bocca e la riversò sul letto. Rapidamente riscese sul suo corpo ormai completamente nudo, scivolando la lingua sulla sua pelle vibrante fino a che l’odore forte dei suoi umore non le inebriarono le narici.
Brividi sconnessi la invasero quando la punta della sua lingua si insinuò nella fessura e cominciò a titillarle il clitoride gonfio e bollente di desiderio.
Senti quella donna gioire del suo piacere e più lei ansimava più sentiva la lingua di lei sprofondarle nelle viscere della sua vulva ardente. Venne come mai era venuta in vita sua e si accorse che il suo lungo spasmo di piacere aveva
provocato nella sua magnifica compagna saffica un orgasmo sconvolgente che aveva raggiunto grazie anche alla sapiente lingua del suo compagno che, eccitatissimo a sua volta dalla situazione, le stava offrendo tutta la sua devozione.
I violenti spasmi fecero contrarre tutto il suo corpo che sobbalzo ripetutamente sul letto. Urla roche e frastagliate planarono nella stanza e fecero sussultare di piacere anche chi si era affollato dietro la porta e sbirciava discreto l’eccitantissima scena di piacere. Sentì le sue mani afferrarle le coscie e scendere fino ai polpacci e la vide scivolare dal letto e inginocchiarsi, ormai svuotata, sul pavimento.
Vedere quella donna in quello stato la sconvolse a tal punto che il suo orgasmo riprese e, sfinita, anche lei si lasciò ricadere sul letto.
L’uomo aiutò la sua compagna a rialzarsi, la fece distendere sul letto e si stese vicino a lei. Stremato dall’eccitazione che ancora non accennava a scemare, il suo sesso era infuocato, avido e voglioso di esplodere a sua volta.
Non ebbe il tempo di pensare altro che sentì la mano della sua donna accarezzargli il suo membro turgido all’inverosimile. La pelle tirata mostrava il suo glande gonfio e paonazzo. Sembrava quasi che il filetto stesse sul punto di spezzarsi. Glielo percorse con le sue abili e lunghe dita bagnate e lentamente se lo avvicinò alla bocca.
Cominciò a lapparglielo con soave ingordigia e vide con la coda dell’occhio la giovane che li osservava con una punta di invidia. Si rivolse verso di lei e glielo offerse. Intimidita ma curiosa di assaggiare quel meraviglioso pene lucido, eretto e gonfio allo stremo, si avvicinò e, aperta la bocca sentì il calore della carne bruciarle la lingua e cominciò a leccarlo avidamente. Il piacere di quel contatto fu amplificato nel trovarsi la lingua della donna venirle incontro scivolando sull’asta turgida. Si baciarono e leccarono insieme … per un lungo momento di estrema sensualità. L’ansimare frastagliato di lui, che godeva pazzamente anche a vederle insieme divorargli il membro, le mandò in visibilio e il loro ritmo accelerò. All’unisono ansimarono a loro volta dal piacere di possedere insieme quell’uomo che straziato, sotto i colpi di due lingue e quattro mani che si susseguivano in movimenti sapienti, resisteva ancora, godendo di quell’attimo infnito. Le loro lingue eseguirono una danza frenetica che sollecitò i punti più inimmaginabili del suo sesso.
Non ce la fece più… godette contorcendosi come un serpente in fin di vita, in un susseguirsi di spasmi prepotenti. Schizzò il suo seme bianco a fiotti dentro le avide bocche delle due donne, che ripresero a baciarsi inebriate dal quel sapore acre e dolce. Continuarono a lungo a scambiarsi seme e saliva, effusioni e sorrisi . Per tutti e tre quella notte fu davvero eccezionale e, anche se ce ne furono altre, non fu mai eguagliata.
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2
17 years ago
leamax,
45/45
Last visit: 10 years ago
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Dopo campobasso....
passarono le vacanze Pasquali e finirono le ferie, se così si può dire, ma in realtà erano finite le ferie, o meglio il tempo per poter stare li a campobasso, visto che avevo altri appuntamenti, e non di certo di lavoro. Era un periodo molto fertile per me, fertile sessualmente parlando naturalmente. Sempre in chat avevo conosciuto una ragazza di un paese in provincia di ascoli piceno: Lory! Che bel nome. Ci si sentiva spesso per telefono, poi mi mandò delle foto e io le mandai a lei. era una ragazza stupenda, giocava anche a pallavolo, aveva dele gambe lunghissime, un culetto sodo e tondo, un seno tutto da maneggiare, due labbra da baciare... insomma, mai avevo avuto l'occasione di fare sesso con una ragazza del genere. e a dire il vero non mi aspettavo di farlo con lei, visto che non ero alla sua altezza. stavo andando da lei, ero ancora in autostrada e la chiamai per avvisarla ma mmi disse che stava rientrando e che non era i lcaso visto ch eil giorno dopo doveva lavorare. le dissi che comunque sarei andato e dopo un breve giro nel paese me ne sarei ripartito. allora mi disse che potevamo vederci ma solo per poco visto che c'era il suo ex in giro e non voleva casini. c'incontrammo in un piazzale dinanzi al cimitero, che bella visione quando la vidi arrivare. non venne nemmeno a salutarmi, sal direttamente in macchina e per di più con la sigaretta accesa. ci salutammo e le dissi subito di ritenersi fortunata, perchè era la prima persona a fumare nella mia macchina. andammo a fare un giro per il paese e poi mi disse di prendere una strada dicendo che li andavano le coppiette. seguii le sue istruzioni e arrivai ad un punto morto, strada chiusa per lavori. mi fece girare e fermare e poi lei stessa spense il motore. parlammo un pò del piu e del meno e poi le dissi delle cose che la ricondussero a ciò che lei mi aveva scritto in un sms, cioè che voleva sentire il mio calore, il produmo della mia pelle, accarezzarmi, sfiorarmi, baciarmi. allora io le feci tutto e poi le dissi che mancava una cosa. non la avevo baciata! lei mi disse che doveva dirmi una cosa nell'orecchio e appena mi avvicinai mi bacio. un bacio intenso, lungo, profondo e sconvolgente. che bello! e da allora si scatenò un putiferio. non resistemmo più, era tanta la voglia sia in me che in lei di fare sesso, di scopare, di leccarci, di... ci baciavamo mentre le nostre mani scorrevano lungo il nostro corpo, in lungo e in largo, spogliandoci, accarezzandoci... sentii una sua mano nei pantaloni alla ricerca del mio membro e fui sorpreso da quella sua voglia, dalla naturalezza con cui faceva quelle cose. a dire il vero ci fu anche un momento in cui pensai che fosse una puttana, ma poi, pensando al modo in cui ci eravamo conosciuti e a ciò che mi aveva scritto, mi ripresi. si piegò sulle mie gambe iniziando a leccarmi per bene ilglande e poi si infilò tutto il mi ocazzo in bocca spompinandomi all'inverosimile. che brava che era, che bocca e che lingua. lo ingoiava tutto e poi lo tirava fuori, mi leccava anche le palle, mordendomi la pelle, facendomi rabbrividire tutto. non ci crederete, ma mi sto eccitando solo al ricordo di quei fantastici momenti. lei mi spompinava e io le toccavo il seno. poi scesi con la mano a toccarle la fica: era già tutta bagnata fradicia e un dito scivolò dentro di lei come se nulla fosse. iniziò a dimenarsi, stava godendo Lory e me ne accorsi da come aumentò i movimenti e dai suoi gemiti. Allora mi disse che era metglio se ci fermavamo un attimo e se facevamo qualcosa di più prolifico per entrambi. mi disse che voleva esser leccata, voleva la mia lingua sul suo clito e nella sua fica. non perdemmo tempo e ci ritrovammo a fare un sensazionale 69. non avevo nemmeno il tempo di respirare, spingeva la sua fica sul mio viso e non mi dava tregua, mentre non smetteva di spompinarmi. con le mani le tenevo la testa tra le mie gambe e lei continuava a scorrere con le sue labbra su e giù per il mio cazzo. Riprendendo un atimo fiato le dissi che volevo penetrarla, ce avevo voglia di sbatterle il mio cazzo in fica e lei non se lo fece ripetere due volte e mi saltò addosso con una furia mai vista. scivolai imediatamente dentro di lei, fu una bella sensazione e il piacere era enorme. si dimenava tutta, su e giù sopra di me come e peggio di una cagna in calore. mi stava risucchiando tutte le forze, ma non mi fermavo perchè avevo tanta voglia pure io. con una mano raggiunsi il suo suletto e iniziai a toccarle il buchino... lei mi faceva degli strani cenni, tipo che non voleva, ma io prima mi bagnai il dito medio un pò vicino alla sua vica gocciolante e poi pian pianino lo infilai nelsuo di dietro. ebbe un sobbalzo, ma poi continuò a muoversi su di me come nulla fosse. capii che la cosa le dava ancora più piacere e allora spinsi di più il dito nel suo di dietro e quetsa volta invece di un sobbalzo ci fu un gemito bello forte, ma di piacere.mi disse che voleva provare a sentire il mio cazzo nel suo culo e non persi tempo ad accontentarla. prese lei il mio posto sul sedule della macchina mettendosi a pecorina e io da dietro entrai dentro di lei, piano, visto che per lei era la prima volta. appena dentro eprò iniziai a muovermi con decisione e notai che a lei piaceva molto. mi incitò dicendomi di spingere più forte, di prenderla pe ri capelli, di farla male. e io continuav oa pomparla... non ce la facvevo più, la stavo masturbando con una mano sulla fica e la scopavo nel di dietro. gridava e tanto di piacere. stava per godere ancora e allora decisi che era arrivato anch eil mio momento. le dissi che sto per venire e lei disse di riempirla tutta, di inondarla col mio piacere, di farle sentire il calore del mio sperma nel suo buchetto. la accontentai ben volentieri. Le riempii tutto il di dietro tanto che lo sperma usciva dai lati, onostante fossi ancora dentro di lei. restammo abbracciati a lungo ancora, ma ormai erano le 4 di mattina, io ero a pezzi, e ancora avevo tanta strada da fare.. e tante ragazze da incontrare soprattutto!!! alla prossima.
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17 years ago
admin, 75
online -
Confidenze
In risposta a quelle personi che sanno solo criticare
Faccio presente che non sono una Scrittrice,e sono Consapevolissima dei mie limiti in GRAMMATICA,ma almeno io DONNA al 100% ho le Palle a scrivere certi racconti che confermo e riconfermo sono tutti VERI ,mentre voi UOMINI senza palle, anzi no con palle SIIIIII ma
S E C C H E ,
E sapete perchè avete le palle SECCHE?
Perchè vi RODE il CULO non essere al posto del mio AMICO, e sicuramente una volta conosciutami personalmente,per come sono DONNA vi Roderebbe ancora di più non potendo arrivare al Miele,perchè sono molto Selettiva con voi Maschietti senza Palle
Grazie Ciao Fausta
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17 years ago
fausta, 50/50
Last visit: 9 years ago -
Castità forzata
Eccomi qui subito davanti a te... per giorni non ti sei fatta viva, ma lo sapevi che sono sempre il tuo cane, che mi puoi usare come e quando vuoi...mi hai afferrato dove nessuna altra al mondo può riuscirci, perché solo tu sai quanto sono schiavo...
Tu sei seduta comodamente nella poltrona di velluto, sul tavolino le sigarette e l'accendino attendono, anch'io attendo... Sono in ginocchio davanti a te, nudo come un cane, il cazzo duro e gonfio da che mi hai ordinato di non venire più se non di fronte a te, per tuo ordine... Sono giorni che vivo questa castità forzata, quante volte la mano correva sul cazzo turgido e tra le lacrime la fermavo, perché sono tuo, ti appartengo, voglio venire solo per te...
Mi guardi, fisso negli occhi e sostieni lo sguardo come solo tu sai fare, domini con semplicità, SEI una padrona, nell'animo... Dopo minuti lunghissimi in cui mi sento verme, cane e schiavo nudo, prendi le sigarette, ne estrai una, afferri l'accendino e mentre avvicini la fiamma mi dici semplicemente: "comincia" e fissi lo sguardo sulla fiamma, disinteressandoti a me.
Mentre tu appoggi con lentezza l'accendino sul tavolo e ti accomodi in poltrona, come per goderti lo spettacolo, io comincio a toccarmi come mi hai ordinato. Come tu vuoi ti fisso sempre, ogni mio sguardo è tuo, tu invece fissi la mia mano e la cappella bagnata che esce tra le dita ritmicamente, e pulsa...
Mi conosci, sai leggere esattamente il numero di colpi che mi manca a venire, e con sadismo perfetto mentre già credo e spero che mi lascerai venire, mi dici "fermo" con la stessa serenità, e emetti una sbuffata di fumo.
Io mi fermo, ansimante, il cazzo mi pulsa su e giù, il mio sguardo è puro desiderio e odio puro, tu godi a dominarmi, puttana! Sei tu invece a chiamarmi puttana, mi chiedi quanto voglio godere, se sono la tua serva del cazzo... E io parlo, dichiaro tutto quello che vuoi sentire, sono talmente pieno di sborra che mi gocciola il cazzo, voglio solo venire, venire, venire...
Mi chiedi di sporgere la mano, lo faccio, tu ci sputi sopra, e mi dici di riprendere a menarmelo. La tua saliva, la sola idea che la tua saliva coli sul mio cazzo mi raddoppia la foga, il cazzo è talmente duro che mi fa male, sto per venire... "fermo!"... ancora una volta mi togli l'orgasmo che ero sul punto di cogliere... ti odio troia fottuta, te lo ficcherei in culo grosso e duro com'è, ma sono il tuo cane, tu sei la mia padrona, voglio solo soffrire e darti il piacere che desideri...
Spegni la sigaretta, ti alzi, ti avvicini, e con il collo dello stivale mi sfiori i coglioni e il cazzo... dio come godo, mi sporgo a gambe aperte alla ricerca del contatto come una troietta ansimante, mentre lo sguardo rimane fisso sul tuo tailleur, sul ginocchio che sporge tra la gonna e lo stivale...
Ti fai guardare, mi fai aprire la bocca, ti scosti un poco i capelli di lato e mi lasci colare dritto in bocca la tua saliva, mi trasformi all'istante nella tua sputacchiera umile e sottomessa, e io ingoio tutto con avidità, mi sento sottomesso e cane, come tu mi vuoi...
E poi succede quello che temevo e non volevo pensare, che so che sei capace di fare ma non hai mai fatto, ma stavolta... Mi dici che non verrò, e mentre lo dici sorridi, e io so che è vero, che non verrò, e che non riuscirò a sipportarlo... Ma so anche che sono tuo schiavo, e lo schiavo esegue, semplicemente, mi rivesto senza dire una parola, tu mi guardi e mi sorridi sempre, e godi sapendo quanto ti odio, e quanto non posso fare a meno dei tuoi ordini, quanto sono tuo schiavo...
Ti adoro, Padrona!
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17 years ago
admin, 75
online -
Autostrada.
Quante volte ho inserito sul sito di Desy annunci in cui desideravo incontrare coppie esibizioniste in luoghi insoliti, e quante volte le risposte sono state pari allo zero! Ho perso il conto....Però il destino è ..destino e quando meno te lo aspetti....
Una sera stavo tornando a casa come faccio tutte le sere da 10 anni a questa parte, da Firenze a Incisa Valdarno, e come tutte le sere, ormai era diventata più un'abitudine che una vera speranza di trovare qualcuno per divertirmi un pò, mi fermai nell'aria di parcheggio prima del casello di Incisa Valdarno, dove fino ad allora avevo trovato tanti gay impegnati a rimorchiare camionisti, specialmente la sera tardi, ma mai una coppia, tant'è che a quell'ora,circa le 20,30, quando io ritornavo a casa, il più delle volte il parcheggio era deserto. Ma quella sera...
Entro nell'aria di sosta, e come al solito mi pare deserta, e percorrendola per uscire, noto una bmw nera parcheggiata sotto il muro che si innalza sopra quest'area di sosta. E' già buio e non riesco a vedere neppure chi c'è dentro, e quindi parcheggio la mia auto un poco più avanti e decido di scendere, per poter meglio vedere chi c'era dentro, se c'era dentro qualcuno. Così faccio, e passando vicino alla bmw mi pare di scorgervi dentro un uomo ed una donna, ma non ne sono affatto sicuro; decido allora di salire sopra il prato che sovrasta il muro dove era parcheggiata l'auto, cercando di far vedere a chi c'era dentro quello che stavo facendo...Ci riuscii perfettamente...
Infatti appena giunsi sul piccolo spazio sopra la loro auto, per incanto si accese una luce, quella dell'auto, e vidi perfettamente chi c'era dentro:una bella coppia sulla quarantina che stavano parlando. Aspettai un po' per vedere se la cosa prendeva una piega interessante, quando l'uomo si avvicinò alla sua compagna, iniziando a baciarla, mentre con la mano le scopriva pian piano la gonna, scoprendole due cosce bellissime; il tutto avveniva molto lentamente e notai con certezza che quello sconosciuto, ogni tanto guardava in alto, come se volesse accertarsi che io stessi guardando quello che stava facendo! La gonna saliva sempre di più fino a che non vidi con stupore ed eccitazione, che la donna non portava slip e che il suo uomo iniziava ad accarezzarle la fica; lei divaricava compiaciuta le cosce, e lui dopo averla massaggiata intorno all'inguine, iniziò a farle un meraviglioso ditalino, prima molto lento e poi sempre più veloce ad un ritmo costante e forsennato fino a che lei esplose in un orgasmo violento urlando tutto il suo piacere,in maniera tale che anch'io ,da sopra, la sentii molto bene, notando che mentre stava godendo a cosce spalancate sul cruscotto per farsi vedere meglio, guardava intensamente insieme al suo uomo verso di me! Poco dopo si girò verso di lui, mettendo in mostra un culo da favola, che dimenava continuamente e spingeva in avanti ,mentre iniziò a fargli un meraviglioso pompino; Allora decisi di scendere verso la macchina e mi avvicinai, e mentre stava per venire nella sua bocca che gli leccava e gli ingoiava il cazzo,lui mi fece segno di rimanere fermo lì. Così feci e tiratomi fuori l'uccello, iniziai a farmi una bella sega. Lui venne abbondantemente, e lei con aria compiaciuta nel ritirarsi su, mi fece con la mano cenno di avvicinarmi al suo sportello:feci il giro della macchina e lei, aperto lo sportello stesso, si girò verso di me a cosce spalancate, con la sua passera ben in vista, mi prese l'uccello in mano e mi fece una sega indimenticabile, prima lenta eppoi veloce, accarezzandomi i coglioni con il polpastrello della sua mano sinistra. Sborrai come non mai, schizzando su tutto quanto c'era nel raggio di un metro; lei si alzò, si ripulì con un fazzoletto, e mi baciò dolcemente su una guancia, mentre si tirava giù la gonna; lui mi sorrise allegramente, e messa in moto l'auto partirono per chissà dove....
Anch'io ripartii,felice e appagato per quella stupenda, imprevista avventura, che tanto avevo fantasticato, ma mai realizzato. Tutte le sere continuo a passare dal parcheggio, ma non ho più ritrovato nessuno....Si ripeterà quanto accaduto...? Speriamo di sì...
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1
17 years ago
lucal,
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Una sera come tante
Anche quella sera rientravo stanco dal lavoro, la macchina parcheggiata e l'acensore che arriva...1°,2°,3° piano...si ferma, si apre e mi appare una dea, alta ,vestita di nero con delle scarpe bellissime e dei tacchi alti, mora con dei capelli lunghi e lucenti. Mi quarda dall'alto in basso.. e non certo per la mia statura, supero l'1.90 cm, ma per il suo squardo, fiero e altezzoso, mi guarda...quasi infastidita della mia presenza ma decide di entrare. "scusi a che piano"gli dico,un attima di silenzio e ancora il suo sguardo altezzoso, preme il 5 e non fiata.
Si aprono le porte e mentre sta uscendo non puo fare a meno di notare il mio sguardo rapito e voglioso che si sofferma sulle sue curve e sulle sue scarpe...non so perchè ma.. esco anch'io dall'ascensore mentre lei sta aprendo la porta, se ne accorge e s'incazza pure.
Girandosi mi dice " ha perso qualcosa???"..."emh, no, scuso, notavo le sue scarpe..." un leggero sorriso "capito!" dice, ma con una voce dove davvero aveva capito tutto!!!
"Vieni, se sei interessato ne ho altre paia dentro" apre la porta e mi fa un gesto preciso, è n ordine! Entro senza fiatare, anche perchè non riesco a respirare per l'emozione. Entro in punta di piedi, e lei lo nota, io insicuro nel suo regno e lei regina.
Siediti li ma non toccare, arrivo subito! io obbedisco ma non so cosa tocc...AH, come ho fatto a non vederlo prima un collare, e dei bracciali, e.. oh oh sto per alzarmi ma Lei è li, "Dove Vai?" non è una domanda è un'ordine che dice siediti. Io tentenno ma poi vedendo le sue nuove scarpe rimango incantato. "sei proprio uno..."dice" ti piaciono le mie scarpe, eh?" e io, con la voce un po tremolante "bellissime" "Bene!, mettiti la"... ma non capisco dove, "la ho detto!!!" mi indica il bagno."spogliati!".Io rimango un po interdetto allora lei si avvicina e mi fa "ti voglio strizzare un po le palle" la cosa mi fa sragionare, anche se sembrava più una minaccia che un'invito. "Spogliati!".
togli tutto!!!. Eccomi nudo al suo cospetto. "VIeni quaaa!!!, Cazzo" una spinta un calcio e sono a terra, prende subito dei bracciali e mi lega i polsi. Eccomi legato e a sua disposizione. "Cos'è questo? ma cos'è un cazzetto??? ma dai non ci fai neppure le seghe con questo" e giu una strizzata, e poi un'altra poi si alza si gira " sei proprio un cog... e giu un calcio. Ho il cazzo in tiro e la palle sono piene, ma la cosa la fa incazzare."ma cosa fai ti ecciti senza il mio permesso??? e comincia a legarmelo stretto che il dolore mi fa urlare ed ecco un bello schiaffo secco deciso, mi fa perdere il controllo...
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1
17 years ago
caballero202273,
40
Last visit: 16 years ago
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Ognuno ha il suo destino...
Sappiamo bene che le storie che vengono pubblicate su questo sito sono tutte vere. E questa non sfugge alla regola, verissima pure...fidatevi!
Siccome sono un gran pezzo d'uomo, le donne come mi vedono strabuzzano gli occhi!...è più forte di loro, non resistono al mio grandissimo fascino..inevitabilmente hanno un mancamento.
Sono alto 1,48 per 1,48 di lato..praticamente un cubo! Vuoi mettere con la massa di ipervoluminosi palestrati dalla tartaruga facile!!...io sono una rarità..patrimonio mondiale dell'umanità..protetto dall'unesco come patrimonio naturale e dal Wwf come specie rara in via di estinzione..devo riprodurmi al più presto altrimenti rischio l'imbalsamazione..
E vi assicuro che se ogni botta fosse andata a segno a quest'ora avrei ripopolato aree geografiche vaste come l'intera Padania..con grande piacere del giussanico Umberto al quali avrei fornito sicuro serbatoio di poligonali camicie verdi.
Si..io piaccio..a dispetto delle mode, dei canoni estetici e della mia forma geometrica scarsamente complementare alla femmina che predilige una forma a cuneo che meglio si adatta alla bisogna.
Strapiaccio nonostante il mezzo metro di nero pelo che spunta in ogni centimetroquadrato del mio corpo ad eccezzione del palmo delle mani e dei piedi. Io non vado dal barbiere, ma dal giardiniere che mi da una spuntatina settimanale col tosaerba.. a filo ..soprattutto in estate ..che fa caldo..d'inverno invece me lo lavoro a maglia ,a treccioni stile nordico che fa tanto glamour....tricotage per usare un francesismo con chiare reminiscenze tricologiche!
Quindi giovanotti glabri che vi spalmate di creme depilatorie e vi torturate con la ceretta...rassegnatevi...è finita un era..è crollato il sistema depilatorio che rende lisce solo le vostre tasche depredate dai produttori di lozioni antipilifere.
Alla donna piace il pelo...più ne vede più ne vuole...ci gioca a m'ama non m'ama ..ci si aggrappa mentre vi cavalca (a pelo..infatti )..ci si asciuga la bocca ...e ...potrei continuare all'infinito nel declamare le convenienze del pelo...Ma la cosa che mi distingue .. e quasi quasi non vi svelo, per non alimentare il mito, ..ma si ve la dico sottovoce...é l'odore.
Si..il mio odore fa svenire le donne. Chiariamoci bene..non volgare puzza bovina....non profumo per l'uomo che non deve chiedere mai....ma odore , naturale,leggermente acre.. pungente..quasi commovente secondo alcune, donato da madre natura e raffinato con quotidiani rituali coperti da brevetto.
E non bastasse secerno ..si dice secerno vero?...secerno feromoni di classe A+...la stessa dei frigoriferi con i quali condivido la forma.
Feromoni da combattimento...ne secern..si ne produco quantità industriali, mi circondano,mi aleggiano intorno come nugoli di mosche e quando captano la femmina le stuprano le narici...ed è fatta ...immediatamente la malcapitata abbandona ogni inibizione e si getta ai miei piedi spalancando le cosce.
E' un dono , a volte anche un incomodo..è psicologicamente provante doverne rifiutare 20 e più ogni giorno, quando molti faticano a trovarne una ogni 20 anni.
Mediamente ne soddisfo tre al giorno,tutte dopo i pasti principali..e, su consiglio del dottore, non oltre le 22, altrimenti dormo male.
Siccome sono una persona equanime non faccio distinzione di razza, cultura, religione..e tantomeno di età.
Qualcuno direbbe "basta che respiri"...ma la mia ormai è diventata una missione umanitaria, tant'è che elargisco secondo bisogno.
Rifuggo le bellone, le modelle,le rampanti, le modaiole, le fighette e tutto il variegato veliname che ormai dilaga nel bel paese.
Ben vengano quindi le stecche, le grasse, le brufolose,le pelose (mmhh le mie preferite), le nane e le vecchiarde.
Ed è proprio ai problemi della terza età che sono più sensibile.....è una soddisfazione enorme portare sollievo dove spesso alberga tanta solitudine e sofferenza.
Come quella vedova...proprio ieri..
.Ero andato al funerale di un conoscente morto prematuramente all'età di 93 anni mentre pedalava vigorosamente con la ciclette piazzata davanti allo schermo che trasmetteva una tappa del tour de france...Il poverino preso dalla foga è arrivato lungo in curva ...ha cappottato nel dirupo .. e s'è sfrantato....beh così dicono!
Dicevo..il funerale..uno strazio!!..la vedova...una bella giovenca di non ancora 80anni, non si dava pace..la sorreggevano due canuti nipotini..ogni tre passi un lamento al cielo e un affondo del ginocchio sinistro che scomponeva l'allineamento marziale del trio.
Piangeva la poverina...singhiozzi così profondi da restare in apnea per 5 minuti..circa. Officiata ed esaurita la messa d'addio al defunto nella CAPPELLA ... ( maliziosi!!..abbiate rispetto).. del cimitero, inizia la rituale processione dei parenti e/o amici che porgono le loro condoglianze alla vedova singultante e stazionante a fianco del feretro..a due ante ( fa la rima). Mi accodo all'ultimo dei presenti che procedono barcollanti in marcia funebre ..un serpentone di 6-7000 persone, (ma tanto non ho fretta!!)..per avere la possibilità di ossequiare la tapina. Dopo circa tre ore e mezza di coda (...c'era stato nel frattempo un tamponamento allo svincolo per la sacrestia con il conseguente intervento della protezione civile che distribuiva acqua minerale al gusto di incenso ...ironia della sorte marca Acqua Viva )... dicevo, dopo tre ore e mezzo in cui anche il povero defunto iniziava a rigirarsi nella bara, arrivo al cospetto della vedova. Era in trance da sbaciucchio...come un metronomo oscillava ritmicamente da destra a sinistra per baciare sulle guance tutti i condolenti. Alzo le braccia e schiocco le dita davanti ai suoi occhi e pronuncio la fatidica " Quando lo dirò io". Non saprò mai se fu a causa della frase o dell'effluvio della mia ascella, ma, come sempre succede, anche la piccola vedova cade in ginocchio al mio cospetto. Nell'azione le si impigliano gli occhiali sulla cerniera dei miei pantaloni abbassandola di colpo. Come un ponte levatoio il mio cazzo viene fuori dalla patta e si adagia vibrante sul suo labbro inferiore. Senza occhiali e con le lacrime agli occhi non vede un cazzo ( ??), meschina!...quindi si avvicina con la testa per vedere meglio e nel farlo si cala il mio biscione in gola. Si sa che i vecchi tornano bambini..e niente di meglio che la suzione per sedarne gli umori.
Succhia la bimba..succhia così forte che le si formano due buche sulle guance profonde come le fosse delle Marianne! .....La folla degli astanti ipocritamente indignata (più di uno mi guarda con invidia!! ) comincia a borbottare...oh..oh..ed io per non contrariarli mi adeguo ..OH..OHH.. Ne esce un mantra...ohh..ohhh..ohhh..e tutti alzano le mani e ondeggiano con gli accendini accesi , tanto che intoniamo un gospel...oooohhh..ohhh..ohhhh ...yeahhh!
Il biscione intanto si è gonfiato come un guanciale e la nonnina, pur senza mollare il ciucciotto, vi si addormenta sopra ninnata dal suo lento andirivieni. Posso svegliarla di soprassalto per farmi rendere l'uccello?..no di certo! Aspetto quindi 45 minuti , mentre continua la sfilata dei conoscenti che per baciarla ora si devono abbassare ( qualche buongustaia ne approfitta, per dare una slappata ai 25 cm che restano fuori dal suo cavo orale)..dopodichè decido di sfilarglielo piano piano dalla bocca. Ma cazzo, tira come una ventosa sul vetro, e non c'è verso di venirne fuori. Ci vuole un colpo secco....tac..ed eccolo quà, solo che c'è rimasta la dentiera attaccata...e non solo quello. C'è rimasta proprio ! Si accascia come se le avessi chiuso l'ossigeno...beh a pensarci bene..in effetti le ho stretto le narici con le dita, ma delicatamente, per non farla cadere di lato!. Vabbè, ormai è andata ...cosa vorreste fare? Ne parliamo brevemente coi nipoti, i quali per chiudere sveltamente l'imbarazzante vicenda decidono di non dare pubblicità alla causa della morte...anzi già che ci sono ,fanno due conti per il funerale , e fedeli al motto del maxibon " ciu gust is mei che uan ", aprono la bara e ricongiungono i coniugi.
Quando si dice ..due piccioni...con una fava!
...Ma cosa gli faccio io alle donne??...Mah ..ognuno ha il suo destino.....
14
4
17 years ago
admin, 75
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Racconto della val padana
Menego (Domenico) era stanchissimo. Giorni e giorni chinato a raccogliere il maledetto, puzzolente, schifoso aglio. Filari e filari di aglio,ettari di porco aglio da raccogliere,piegati a 90 gradi, ginocchia e schiena ormai che non facevano più male, Menego non se li sentiva più. L'unica cosa piacevole della raccolta dell'aglio era, oltre al buon salario, era la vista delle sue compagne di lavoro chinate a 90 gradi davanti a lui; e Menego, seppur stanco, era sempre un omone di 40 anni con una buona verga tra le gambe. E non era insensibile alla vista di quei culi rotondi davanti a lui. Certo, c'erano la Bepa, la Meme, la Cirene e la Isa che in quattro avranno avuto circa 2700 anni; ma c'erano anche la Pierina, la Lalla, la Rossa, la Berta e la Gianna che erano tutte tra i 20 e i 40 anni. E poi c'era anche la Oriana ma non contava perchè era la moglie di Menego e lui la guardava con gli occhi di chi già conosce cosa c'è sotto la gonna che copriva quel culone largo che la Oriana non avrebbe voluto avere.
Sia come sia, Menego non si vietava di pensare che alzare la gonna di una di quelle donne e infilarci dentro il cazzo sarebbe stato molto piacevole.
Finalmente era arrivata l'ora di tornare a casa; stanco e disfatto com'era, Menego dovette restare nel campo per terminare di sistemare le cassette del fetido aglio. Le donne erano tutte tornate a casa e Menego aprofittò della solitudine per svuotare la vescica. Prendendosi l'uccello in mano,Menego immaginava di avercelo dentro la gnocca della Rossa così si masturbò per qualche minuto. Un dolorino al ginocchio sinistro lo riportò alla cruda realtà; scrollarsi il cazzo, metter via le cassette di aglio,riporre gli attrezzi e chiudere il magazzino.Questo è ciò che doveva fare Menego. Tanto, alla Rossa ci pensava Gigio a montarla.
Durante il tragitto dal campo al magazzino, Menego immaginò di chiavare le donne in rapida successione, una dopo l'altra. La Pierina con quella bocca......chissà che pompe! E la Berta? Due tette da vacca!
E non vuoi mettere la Lalla? Dicevano che era lesbica; meglio, così le faccio capire che è meglio prendere il cazzo che leccare una figa!
Tutto questo passava nella testa di Menego quando il suo udito captò un rumore di cose smosse all'interno del magazzino.
Menego pensò che era la volta buona che avrebbe staccato la testa alla pantegana dispettosa che si era smangiucchiata già un paio di volte la sua tuta blu appesa al chiodo,vicino alla porta.
Menego entrò silenzioso,scivolando come un'ombra. Il rumore veniva dal soppalco dove era stivato il fieno; forse la pantegana aveva il nido proprio lì.
Menego salì la scala di legno a pioli appoggiata al soppalco gradino per gradino, spostando il peso del corpo per non fare scricchiolare il legno: la pantegana avrebbe potuto sentire e magari mettersi in posizione di attacco. E non sarebbe stato piacevole affrontare una pantegana incazzata e soffiante, decisa a difendere il prioprio nido.
Arrivato con gli occhi all'altezza del soppalco, Menego cercò con lo sguardo la bestiaccia e rischiò di scivolare dalla scala quando la vista gli rivelò la schiena di un uomo, anzi il culo nudo di un uomo con i pantaloni abbassati che stava montando una donna.
Lei era chinata a 90 gradi, le mani appoggiate a delle balle di paglia, gambe allargate ben piantate per terra su delle cassette rovesciate.
L'ampia gonna era stata alzata e ripiegata sulla schiena di lei;sbirciando meglio Menego potè vedere che dalla camicetta sbottonata pendevano due tettone ballonzolanti. Ad ogni colpo che l'uomo dava le tette danzavano su e giù ritmicamente,ipnotizzando Menego. I due stavano chiavando in silenzio, solo il respiro leggermente affannoso tradiva ciò che stvano facendo. Ogni tanto l'uomo sfilava il suo cazzo e si chinava a leccare ingordamente la figa grondante di lei; i gemiti che uscivano da sotto la gonna ripiegata sulla testa della donna lasciavano intendere che la lingua dell'uomo operava sapientemente. La donna alzava il culo restando in piedi sulle punte, a favorire una maggiore apertura della figa; Menego non resistette oltre e, appeso com'era sulla scala, iniziò una non facile sega. Lo sconosciuto si rigirò a leccare meglio la figa della donna cosicchè Menego ne riconobbe il volto: era Nicolotto, il giovane figlio del padrone. Menego ne potè apprezzare il turgido cazzo, non lungo quanto il suo ma di una grossezza notevole.La cappella era quasi squadrata piuttosto che tonda!! Nicolotto stava succhiando la figa della donna che raggiunse un evidente orgasmo. Immediatamente Nicolotto si tirò su e infilò il cazzone nella figa madida della donna; una cavalcata rapida ebbe inizio e finalmente la donna cominciò a gemere forte.Le tette danzavano indemoniate ad ogni affondo.
Menego accelerò la sua mano, avrebbe voluto sborrare all'unisono con i due amanti quando ebbe la sensazione di essere osservato.Senza smettere di segarsi,Menego si guardò intorno.Ebbe un brivido di paura quando i suoi occhi incontrarono quelli piccoli e cattivi della pantegana che si stava lentamente arrampicando sulla scala con l'evidente intento di salire al fienile.
L'urlo della donna che godeva nuovamente si confuse con quello di Menego che, attaccato dall soffiante pantegana, si era stupidamente lasciato andare dalla scala cadendo tre metri più sotto.
Lentamente Menego riprese i sensi guardando verso l'alto, in cerca di aiuto,sperando che i due amanti lo soccorressero.
Quando Menego vide Nicolotto e la sua Oriana dal grande culo scendere la scala,desiderò una morte rapida............
In alto,sul fienile,gli occhietti neri della pantegana vigilavano .
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17 years ago
alto1volume,
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Viva la zia
Era la sera della vigilia di natale, tutta la famiglia e riunita a casa dei nonni.
Ci sono proprio tutti zii, zie e cugini, e c’è anche lei mia zia F.
Spesso era stata la protagonista dei miei libidinosi sogni adolescenziali, ed ora anche se era passato qualche anno non passava certo inosservata.
Il suo aspetto di donna matura, ha quaranta anni, i suoi lunghi capelli castani che le ricadono boccoluti sulle spalle, le sue labbra carnose, i suoi occhi verdi, ma sopra tutto il suo generoso seno, che lei evidenzia sempre indossando camicette o top attillatissimi, le conferiscono quell’aria da porca che aveva anche quella sera.
Sedeva a tavola accanto a me, ed io non riuscivo a staccare gli occhi dalla scollatura della sua camicetta di seta bianca, intravedevi i suoi seni avvolti in un reggiseno di pizzo nero, e fantasticavo.
Lei mi sorrideva e chiacchierava amabilmente con me, era impossibile che non si fosse accorta dei miei sguardi, infatti verso la fine della cena mi disse:
Io interpretai la sua frase come un invito e fatto più audace allungai una mano sotto il tavolo fino alle sua gambe, mi insinua nel profondo spacco della sua gonna di pelle nera e l’appoggiai sulle sue gambe, temevo il peggio, ma lei sorrise e esclamò
le riempii il bicchiere, lo vuotò subito, e dopo passò la sua mano sopra la mia patta, il mio cazzo era duro, pietrificato, lo accarezzò un’ attimo, poi apri leggermente le gambe.
Io non ho resistito all’invito ed ho lasciato salire la mia mano lungo le sue cosce avvolte in fini calze nere fino alla sua fica, era calda, ho scostato le mutandine.
Lei mi guardava, i suoi occhi erano lucidi, si inumidì le labbra con la lingua e disse
sfilai il dito, nascondendolo con il tovagliolo lo portai alla bocca e lo ripulii, il suo sguardo non si staccava da me, le passai il vassoio della carne.
Terminata la cena ci fu la noiosissima cerimonia dello scambio dei regali, io non mi allontanavo troppo da lei così da riempirle sempre il calice di champagne e da sfruttare ogni occasione per sfiorare il suo corpo.
Verso l’una tutti cominciarono a salutare i parenti ed a fare ritorno a casa, lei indosso la pelliccia e venne a salutare mentre le davo un casto bacio da nipote a zia le leccai il lobo con la lingua, lei mi disse
poi andò via.
Usci subito dopo di lei, la vidi salire in macchina e mettere in moto, la seguii e la raggiunsi sul portone di casa sua, mi sorrise e mi fece entrare.
Le infilai la lingua in bocca la sua era calda, si muoveva abilmente. Sentivo la sua mano che mi slacciava i calzoni, che lo tirava fuori, appena fu libero le dissi
La spinsi giù a terra in ginocchio, lei subito lo prese in bocca cominciando a succhiarlo avidamente, avvolsi una mano nei suoi lunghi capelli per guidare il ritmo di quel meraviglioso pompino, ma non vene era bisogno evidentemente ai miei piedi vi era una delle più abili troie della città.
Mi sorrise con aria da porca senza sfilarselo dalla bocca, mentre con l’altra mano si stava furiosamente masturbando.
Le riempii la bocca di sperma, lei venne insieme a me, rivoli di saliva mista a sperma le colava dai lati della bocca mentre mi sorrideva felice. Ci baciammo
Le tolsi la camicetta scoprendo così i suoi seni, cominciai a leccarle i grandi capezzoli.
Intanto lei mi accarezzava il cazzo, lo sentivo tornare duro nelle sue abili mani,
mi disse e si alzò, tenendomi per mano mi guidò fino alle scale.
Comincio a salire davanti a me, io impazzivo alla vista di quel culo e di quelle tette che mi ballonzolavano davanti agli occhi. La spinsi avanti con violenza e sollevatale la gonna avvicinai il mio cazzo al suo culo, lei si voltò e vidi uno sguardo perverso nei suoi occhi, cominciai a spingerlo dentro, dentro al suo culo.
mi disse,
risposi,
fu la sua risposta… la strada per il letto era ancora tanto lunga.
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17 years ago
admin, 75
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Un viaggio indimenticabile
Eravamo sul ponte principale della nave.
Finalmente.
Fra biglietti, documenti e bagagli, nelle ultime due ore era stato un inferno.
Ma ora eravamo a bordo, pronte a partire per la nostra crociera.
L’avevamo sognata e sospirata per tutto l’inverno, parlandone in continuazione, sedute alle nostre scrivanie della società immobiliare presso la quale lavoravamo.
Avevamo studiato tutto di quel viaggio.
Il periodo migliore per partire, dove andare, quale nave scegliere.
Avevamo sostenuto una dura lotta con i colleghi per far combaciare i nostri periodi di ferie.
Ma alla fine ce l’avevamo fatta. Ora il viaggio sarebbe iniziato.
Monica era affacciata, accanto a me, al parapetto della nave; i capelli biondi e lunghi al vento, guardava le ultime attività che si svolgevano attorno alla nave, prima della partenza.
I marinai stavano sciogliendo le ultime gomene e le enormi ancore venivano issate con un rumore stridente.
Ancora pochi minuti e la nave avrebbe preso il largo.
Iniziava così la nostra vacanza, il nostro viaggio tanto desiderato.
E, nelle nostre speranze, avrebbe avuto inizio il divertimento.
Sole e mare, visite guidate nei posti in cui la nave avrebbe fatto scalo, cibi prelibati e serate in discoteca.
E, più di tutto, quello che Monica ed io ci aspettavamo, era di vivere qualche bella avventura, di rimorchiare qualche bel ragazzo, per poi raccontare tutto alle nostre colleghe, una volta rientrate in ufficio.
La sirena suonò lungamente e la nave si staccò dal molo.Monica ed io eravamo colleghe da tre anni.
Dividevamo lo stesso ufficio e in breve eravamo diventate grandi amiche, confidandoci tutto delle nostre vite.
I nostri problemi sentimentali, le diete, i vestiti, i profumi: conoscevamo tutto una dell’altra.
Uscivamo entrambe da due relazioni sentimentali turbolente, e che ci avevano lasciate deluse ed incazzate. Deluse dagli uomini e incazzate con noi stesse per le pessime scelte che avevamo fatte.
La vacanza ci avrebbe sicuramente giovato, ci avrebbe aiutato a dimenticare quei periodi stressanti e difficili che avevamo passato.
Fisicamente eravamo agli opposti: Monica, bionda e occhi verdi, era una ragazza alta e dal fisico prorompente.
Il seno, grosso ma sodo, era un richiamo irresistibile per gli uomini. Aveva due gambe lunghe e snelle sovrastate da un fondoschiena che, pur essendo io una donna, non potevo non trovare straordinariamente bello.
Io, invece, Viviana, sono bruna e meno alta di Monica.
Ma anche la sottoscritta si difende niente male: meno snella della mia amica, ho nelle forme ben proporzionate il mio punto di forza.
Seno, cosce e sedere hanno fatto sognare molti uomini.
Quelli che hanno avuto ” l’onore ” di venire a letto con me, ne sono rimasti sempre estremamente soddisfatti.
Le uniche due cose che ci univano erano l’età (avevamo allora 27 anni) e la voglia quasi incontrollabile di rimorchiare, di vivere sensazioni ed esperienze sempre nuove. E ci piaceva poi raccontare l’una all’altra quello che succedeva nei nostri letti, ridendo e scherzando delle nostre conquiste.
La nave, partita da Genova, navigava tranquilla e maestosa alla volta di Taormina; il giorno dopo avremmo visitato la cittadina siciliana, e poi il viaggio sarebbe proseguito verso le isole greche dell’Egeo.
Questa crociera doveva restare nei nostri ricordi come un qualcosa di veramente speciale, per cui avevamo prenotato, non badando a spese, una spaziosa cabina, con bagno e balconcino che affacciava direttamente sul mare.
L’unico disguido che si era verificato era stato che, al posto di una cabina a due letti, ci avevano dato una matrimoniale.
Ma la cosa non ci aveva contrariato più di tanto.
Spesso, il fine settimana, quando la sera facevamo tardi, dormivamo insieme a casa mia, o a casa di Monica, e quindi, eravamo abituate a questo genere di confidenza.
Ma al quarto giorno di navigazione eravamo già depresse, vicine alla disperazione più totale.
I passeggeri della nave, almeno una buona metà, erano persone anziane, che viaggiavano in gruppi chiassosi.
L’altra metà era composta da famiglie con bambini altrettanto chiassosi.
Vi era anche qualche coppia in viaggio di nozze, ma in conclusione i pochi uomini passabili erano ultra-occupati e le nostre grandiose aspettative di divertimento stavano miseramente riducendosi al lumicino.
Ci consolavamo, perciò, con la piscina ed il sole di giorno, con mangiate agli incredibili buffet dei vari ristoranti della nave (e al diavolo la linea) e con il night e le macchinette mangiasoldi la sera.
E proprio la sera del quinto giorno, eravamo tornate in cabina poco dopo mezzanotte.
Ci eravamo spogliate e messe a letto.
Sentivo Monica irrequieta e nervosa; si girava e si rigirava nel letto senza pace.
” Hai caldo ? ” le chiesi, anche se l’aria condizionata funzionava perfettamente.
” No, non è il caldo, Vivi. Lo sai come sono fatta. Mi ero immaginata di vivere chissà quali avventure, di farmi chissà quali scopate con uomini meravigliosi, e invece… ”
” Ma dai, Moni ! Il viaggio non è ancora finito. Qualcosa potrà ben accadere. Potremmo ancora incontrare i nostri principi azzurri ! ” le risposi ridacchiando.
Ma Monica era rimasta seria e silenziosa.
Dopo qualche minuto, accese la luce sul suo comodino.
” Senti Vivi, fra noi non ci sono segreti e credo che tu mi possa capire. Se non mi scarico un pò, sto male. Non voglio metterti in imbarazzo, ma ho una gran voglia di masturbarmi. Vado in bagno, così non ti dò fastidio; ma ho una voglia pazzesca ” mi disse Monica, tutto d’un fiato.
Il suo nervosismo e la sua agitazione mi facevano venire voglia di ridere.
” Moni, non devi sentirti in imbarazzo con me. Anche io mi masturbo quando mi capitano periodi di magra. Non c’è niente di strano. Se vuoi farlo, fallo tranquillamente. E senza chiuderti in bagno. Fallo qui, sul letto. ”
Monica mi guardava senza parole.
Ora era veramente imbarazzata, forse pentita di avermi svelato le sue voglie.
Io le volevo bene, era la mia migliore amica, e mi dispiaceva vederla in quello stato. Per questo le proposi:
” Anzi, facciamo così. Facciamolo tutte e due, una accanto all’altra. Senza pudori e senza vergogne. Una bella scaricata farà bene anche a me. ”
Restammo un attimo in silenzio, io aspettando la sua decisione, lei valutando la mia proposta.
Divertendomi come una matta, aggiunsi: ” Naturalmente, visto che sei tu quella più arrapata, tocca a te iniziare. ”
Cercavo di mostrarmi seria, ma la sua espressione era veramente comica. Non sapeva più come uscirne, spiazzata dalla mia reazione.
Alla fine Monica prese la sua decisione.
” Va bene, adesso spengo la luce e…..”
” No, no. Lasciala accesa. Sarà più eccitante. ” dissi, implacabile.
Valutò ancora per un attimo la situazione, poi, seduta sul letto, si sfilò la leggera camicia da notte che indossava, restando nuda davanti a me.
” Non sono stata mai così imbarazzata, Vivi ” fece Monica, ora però un pò più tranquilla.
La guardavo, e vedevo il suo corpo perfetto ed abbronzato.
Era un corpo che conoscevo bene, avendola vista nuda molte volte. Eppure, non potei fare a meno di apprezzare ancora una volta le sue forme decisamente invidiabili.
Monica si sdraiò restando immobile, gli occhi al soffitto della cabina.
” Dai Moni ! Non eri così eccitata poco fa ? ” la spronai (fui proprio tremenda, lo ammetto).
Monica sospirò lievemente e poi si portò una mano al seno.
Iniziò a carezzarsi lentamente, sfiorando con le dita il capezzolo che, avevo notato con una punta di interesse, si era già inturgidito.
Anche l’altra mano aveva iniziato a massaggiare il seno, ed in breve la mia amica era già partita verso la meta del suo piacere.
Ansimava piano, con gli occhi chiusi, godendosi il contatto delle sue mani.
Avevo sempre pensato che le mani di Monica fossero belle ed affascinanti: sia quando lavorava al computer, in ufficio, sia a mensa, quando erano impegnate con coltello e forchetta, avevo sempre notato l’estrema eleganza dei suoi gesti, dei suoi movimenti aggraziati.
Nelle nostre confidenze intime, Monica mi aveva raccontato più di una volta come provasse un intenso piacere nel toccare i suoi ragazzi, gli uomini con i quali aveva avuto una storia; e come il suo piacere fosse stato acuito dalle reazioni che le sue perfette mani avevano scatenato in loro, di come fossero letteralmente esplosi sotto le sue sapienti carezze.
Ora vedevo le sue mani, dalle dita lunghe ed affusolate, con le unghie perfettamente curate e smaltate di un vivido rosso, percorrere frenetiche il suo splendido corpo, teso e vibrante alla ricerca del piacere.
Scendevano impazienti dal seno alla pancia, e poi all’interno delle cosce, per quindi risalire lente e suadenti lungo il corpo, fino al collo e ai capelli; e ancora, si soffermavano sulle umide labbra dischiuse, per essere leccate dalla lingua con evoluzioni di straordinaria sensualità.
Mi offriva uno spettacolo di un erotismo così intenso e raffinato da togliermi il fiato.
Era giunto il momento anche per me di iniziare.
Non resistevo più: quel corpo così eccitante, quei movimenti così stimolanti mi avevano catturata.
Mi spogliai in un attimo e, sdraiata accanto a lei, mi presi le tette tra le mani.
La situazione mi aveva eccitato più di quanto avessi mai immaginato: sentivo i capezzoli fremere sotto le dita, e, dopo poco, la mia mano destra scendeva, accarezzando il ventre piatto.
Mi portai una mano alla bocca e iniziai a succhiarmi un dito; ad occhi chiusi, immaginai che nella mia bocca ci fosse un cazzo da leccare e da assaporare, ma subito quel pensiero fu sostituito dall’idea di succhiare un dito della mano di Monica, di leccarle la mano bagnata dei suoi umori…
Aprii gli occhi e mi voltai a guardarla.
Vidi che Monica era già più avanti: una mano sempre a tormentarsi il seno, l’altra che sfiorava la fica depilata, le gambe piegate ed aperte. Ora gemeva e si agitava preda di una eccitazione montante.
Adesso anche lei mi guardava; nel suo sguardo torbido mi sembrò di leggere un qualcosa che si stava affacciando anche nella mia mente.
Tutte e due avevamo le mani sulle nostre fiche bollenti.
Mi toccavo con dita esperte nel lago che mi si era formato tra le cosce, e sentivo l’onda del piacere salire dentro di me, piacere ingigantito dal vedere il corpo di Monica, splendido e nudo, adagiato accanto a me, accaldato ed erotico, fremente e desiderabile.
I nostri occhi si incontrarono, e quello sguardo valse più di mille parole.
Monica si girò verso di me e, in un attimo, le nostre labbra si cercarono, le bocche si unirono e le lingue si abbracciarono avide.
Fu un bacio pieno di passione e di desiderio, come una fiamma accostata alla miccia di una bomba pronta per esplodere.
Quando le nostre bocche si staccarono, le sue labbra scesero lungo il mio collo ed arrivarono al seno, iniziando a tormentarmi il capezzolo.
Seppi immediatamente che era quello che stavo aspettando da tempo.
Chiusi gli occhi e mi abbandonai alla sua calda lingua.
Le passai un braccio attorno alle spalle e iniziai a carezzarle la schiena dalla pelle liscia e perfetta.
Per un attimo pensai che Monica avesse studiato tutto: che lei volesse venire a letto con me e che, non sapendo come dirmelo, avesse inventato il suo desiderio di masturbarsi. E che io, inconsciamente, avessi fatto il suo gioco. Ma il pensiero volò via rapido come era arrivato, perchè quello che stava avvenendo tra noi era un qualcosa di sublime, era la cosa più vicina all’estasi che avessi mai provato.
Ora la lingua di Monica scorreva sul mio ventre teso: la sua bocca, le sue calde labbra sembravano scivolare sulla mia pelle fremente.
Stavo impazzendo. Provavo sensazioni così forti da non capire più nulla; volevo sentire anche io la pelle di Monica sotto la mia lingua, volevo che lei vibrasse al contatto della mia bocca.
Lentamente mi spostai mettendomi in ginocchio sul letto: Monica si sdraiò e si aprì davanti a me.
Inchinandomi, presi a farle scivolare la lingua su una coscia, guardando desiderosa la sua fica bagnata ed invitante.
Mentre lei continuava ad accarezzarsi i seni, la mia lingua scese lungo la gamba, sul ginocchio, poi sul polpaccio, per arrivare alla fine al piede.
Se ripenso a quei momenti, ancora oggi sento che l’eccitazione mi sale prepotente e incontrollabile.
Le presi il piede con le mani, leccandolo dolcemente, fino a concentrare tutte le mie attenzioni sulle dita, sensuali e voluttuose con quelle meravigliose unghie laccate di rosso.
E nel momento in cui cominciai a succhiarle l’alluce, la sua mano scese sulla fica a darsi quel piacere così a lungo trattenuto.
Anche io mi feci scivolare una mano fra le gambe, le dita a massaggiare il clitoride indurito.
Ci masturbammo così, lei sdraiata ed io in ginocchio a leccarle il piede, fino a godere entrambe di un orgasmo dirompente ed eccelso.
Restammo un attimo a guardarci, ansimanti: il nostro desiderio non si era certo placato: volevamo darci molto di più.
Ora volevo leccarle la fica, sentire sulle labbra il suo profumo, nella bocca la sua eccitazione.
Ma ancora una volta fu la mia amica ad anticiparmi.
Mi fece sdraiare e, dopo un rapido ma intenso bacio, scivolò sopra di me ed immerse la sua testa bionda fra le mie gambe, aprendole con le mani completamente.
La lingua guizzò infernale sulla mia fica, accarezzò le mie labbra per poi concentrarsi sul clitoride, con una capacità che solo una donna può avere.
Ora avevo, sopra di me, sopra il mio viso, la fica di Monica, aperta, spalancata, palpitante, bagnata dei suoi umori dolci e profumati, invitante come acqua nel deserto.
Feci scattare la lingua, cominciando a leccarla in modo lento e continuo, imitando quello che lei stava facendo su di me, penetrandola con piccoli colpi della punta.
Nessun uomo era stato mai capace di leccarmi come Monica, e sapevo che anche per lei la mia lingua era un’esperienza nuova e travolgente.
Capivamo entrambe, dai gemiti e dai fremiti che scuotevano i nostri corpi, di vivere sensazioni totali e sconosciute.
Le carezzavo le natiche e con le dita le sfioravo in continuazione quel buchetto meraviglioso, stretto e cedevole, che aveva.
Con le mani bagnate delle sue secrezioni, le appoggiavo un dito all’ano, premendo delicatamente, facendolo affondare nelle sue morbide carni solo un pochino, per poi ritrarlo e ricominciare quel lento supplizio.
Dopo un tempo che mi parve interminabile e durante il quale le nostre bocche infaticabili si erano date il piacere, assaporando le nostre fiche profumate, Monica alzò la testa e, in un sussurro che era quasi un grido, disse: ” Vivi… sì… ti prego….. dai. Inculami… Non resisto… sì… amore….. inculami…. subito ! ”
Fui travolta da quelle parole e dalla sua voce impazzita.
Inumidii il mio indice nei suoi umori e lo appoggiai all’ano della mia amica, penetrandola a fondo con un gesto delicato ma deciso, avanti e indietro, avanti e indietro…
Monica aveva ripreso a leccarmi in maniera divina, gemendo sempre più forte.
Presa da una frenesia erotica mai nemmeno immaginata, inserii anche il medio nel culo di Monica, che si sciolse in un orgasmo convulso, impetuoso e travolgente.
Smise di leccarmi solo per il tempo di godersi quell’orgasmo incredibile, per poi riprendere con estrema delicatezza. Ora si concentrava tutta su di me, passando con la lingua dalla fica al culo, in un su e giù da favola.
E quando sentì, dalla mia voce strozzata, che il culmine era vicino, mi inculò violentemente anche lei, con le sue dita fatate.
Esplosi senza capire più nulla.
Molto più tardi, ci sdraiammo fianco a fianco.
Ci abbracciammo e così restammo fino a che dalla finestra della cabina la luce del giorno ci disse che l’alba era arrivata.
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7
17 years ago
admin, 75
online -
Due dita di piacere
Stava quasi per esplodere ma voleva farlo mentre avrebbero sorpassato nuovamente quel tir rosso fuoco con il quale giocavano da un pò e che aveva un clacson che la faceva fremere ad ogni passaggio…
Tutto era cominciato in un’area di servizio poco dopo l’uscita di Arezzo.
Era una caldissima giornata di fine luglio e il suo vestito di cotone leggero tirato un pò su lasciava intravedere le sue coscie tornite ed abbronzate che si accavallavano e scavallavano di tanto in tanto.
Si fermarono poco dopo il casello per far benzina e aprirono i finestrini per far circolare un’pò d’aria fresca. Proprio la sera prima il gas dell’aria condizionata era finito…
Lui si accorse di quanto ci stesse mettendo il benzinaio nel fargli il pieno per non dire di quel tempo infinito solo per dargli 10 euro di resto.
Si accorse dello strano sguardo fisso di quel giovane ragazzo mentre con le dita cercava il biglietto nel marsupio. Seguì la direzione dei suoi occhi e si rese conto che stava osservando con insistenza le gambe sudate della sua compagna che nel frattempo si erano schiuse per cercare un pò di refrigerio…
In quell’attimo avrebbe voluto farle capire di ricomporsi ma… l’attimo dopo si rese conto che quella situazione aveva provocato in lui una certa eccitazione e allora non disse nulla quasi sperando che il tipo ci mettesse ancora un pò prima di trovargli il resto…
Ripartirono e lui non osò dirle nulla ma cominciò ad osservarla.
Era accaldata, sudata, la sua pelle era lucida e brillante i sui movimenti lenti e leggeri.
Pensò che era veramente molto carina, sensuale, e decisamente provocante pur essendo sempre molto naturale nei suoi modi e gesti.
Il ricordo della scena di prima continuava a vagargli in testa ed in lui cresceva sempre più l’eccitazione. Avrebbe voluto dirle di tirarsi un pò più su il vestito, fino a far intravedere il perizoma, avrebbe voluto fermarsi al prossimo distributore anche solo per farsi mettere 5 euro di benzina, ma non oso dire nulla, fare nulla…
Come se avesse letto nella sua mente cogliendone i suoi pensieri, lei si tirò delicatamente su il vestito, allargo ancora di più le gambe e cominciò a sfiorarsi le coscie in un lento movimento di saliscendi…
Un fremito lo percorse tra le gambe e senti un gonfiore che cominciava ad accennarsi nei suoi pantaloni…
Lei lo guardò con uno sguardo lascivo, quasi provocatorio mentre schiudeva le labbra mostrandogli la punta della lingua che scivolava lentamente sul labbro superiore.
Le sue dita glissarono sotto il perizoma ma non scomparvero del tutto, la trasparenza del pizzo nero lasciava intravedere il loro lento e delicato movimento circolatorio.
Lui cercava di non perdersi un istante di quella piacevole visione mentre con la coda dell’occhio continuava a vedere la strada.
Improvvisamente un suono intenso li scosse e lei ritrasse la mano.
Stavano superando un camion e intravidero il conducente che sorrideva soddisfatto divertendosi a strombazzare, come per incitare lo spettacolo.
La prima intenzione di lei fu quella di smettere il gioco ma lui annuì facendole capire che non solo non era la fine del mondo, anzi… l’idea che altri potessero vederla mentre si masturbava sarebbe stata estremamente più eccitante.
Imbarazzata ma allo stesso tempo intrigata, lei riprese timidamente ad accarezzarsi il seno con le due mani, ancora molto turbata, poi… chiuse gli occhi !
Cominciò a rilassarsi e più si rilassava più le sue dita stringevano i seni.
Spinse le mani sul suo ventre scivolando fino al pube gonfio di piacere, si sfilò il perizoma e lo lancio sul cruscotto. Lui sussultò. Si slaccio uno ad uno i tre bottoni del vestito scoprendo un reggiseno a balconcino che metteva in risalto il seno lucido e perlato di goccie di sudore…
Con un abile movimento rapido ma sensuale lo liberò e lui intravide due turgidi capezzoli apparirgli fra le dita…
Abbasso lo schienale e si stese.
Socchiuse nuovamente le gambe e le allungò sul cruscotto, i suoi magnifici piedi strusciarono il perizoma arrotolato e umido.
Ogni tanto un clacson la faceva sussultare ma lei continuava questa danza di piedi, gambe, mani e corpo che sinuoso scivolava lungo il sedile…
La sua mano si avvicino al suo pube depilato, e le sue dita scivolarono sulla pelle liscia e morbida fino ad insinuarsi nella fessura che si schiuse accogliedole, impaziente.
Lui faticava a distogliere lo sguardo da lei, la trovava ancora più provocante, più sexy, più sensuale di quanto già non ne fosse persuaso.
Era in fibrillazione, tra le sue gambe il gonfiore era allo stremo, se lo sentiva pulsare come volesse liberarsi da ciò che lo comprimeva sempre di più.
Lei era ormai come liberata da ogni inibizione e le sue dita bagnate scorrevano sempre più veloci in una danza che solo lei era capace di dirigere…
D’improvviso, un lunghissimo suono di clacson sembrò risvegliarla da questo stato quasi ipnotico. Lei aperse gli occhi ed invece di interrompersi come poco prima accelerò il ritmo delle sue dita sul suo clitoride ormai gonfio e turgido, aprì ancora più le gambe ed inarco la schiena come per mostrarsi meglio.
Aprì gli occhi e fisso il conducente del camion con uno sguardo al limite della provocazione.
Alla vista di quella scena, lui provò una scossa potente, era al colmo dell’eccitazione, le mani gli sudavano sul volante scivoloso e si chiese per quanto ancora avrebbe potuto tenere sotto controllo la situazione. Decelerò.
Il camion ne approfittò e li superò a sua volta strombazzando a più non posso, e questo profondo suono la pervase intensificando il godimento di lei che si contorceva sul sedile.
Il suo viso, perlato di goccie di sudore provocate dal caldo certo, ma soprattutto dall’intenso piacere che provava, si girava in tutti i sensi mentre il suo corpo si inarcava dai fremiti.
Con lo sguardo chiese a lui di accelerare e di superare nuovamente quel tir rosso fuoco, voleva esplodere sotto lo sguardo eccitato di quello sconosciuto…
Intanto con l’altra mano si allargò delicatamente le labbra cremose e con due dita strofinò sempre più vigorosamente il suo clitoride eretto e pulsante.
Arrivati all’ altezza del tir… le sue gambe si tesero come una corda di violino e in un susseguirsi di lamenti, vibrazioni intense e potenti fremiti , si lasciò andare ad una lunghissima convulsione estrema seguita da un profondo guaito frastagliato ….
I suoi umori mischiati a sudore scivolarono tra le sue coscie ancora in tensione. Si lasciò ricadere sul sedile ormai svuotata e appagata si volse verso di lui.
Lo vide frastornato, notò la sua mano uscire bagnata dai suoi pantaloni sbottonati e gli sorrise dolcemente.
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6
17 years ago
leamax,
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Serata spenta
Stamane mi sono svegliata piuttosto svogliata… fatte tutte le mie commissioni e finito di pranzare mi sono collegata al pc quasi certa di non trovare nessuno ma con sorpresa trovai Danny collegato.
Dopo poche battute un invito alquanto inaspettato…. Mi dà il suo numero di cellulare e mi dice…..
“Stasera sei a cena da me…non accetto un no come risposta per le 19.00 va bene se vengo a prenderti?”
La mia risposta fu positiva….. tanto non avrei avuto nulla da fare e Danny mi aveva sempre dato quel impressione di uomo intrigante.
Il tempo di preparmi e le 19.00 arrivarono in un non nulla avendo già detto dove abitavo arrivò puntualissimo.
Salimmo in macchina e in meno di mezz’ora eravamo già sotto casa sua, scese per primo mi aprì lo sportello della macchina e mi accompagnò in casa…. C’era già la tavola imbandita un cestello con del ghiaccio e dentro una bottiglia di champagne,
mi fece sedere, si avvicinò a me con un bicchiere tra le mani mi tirò indietro la testa con una mano mi fece aprire leggermente la bocca e mi fece bere….
Alzai il viso, lui con molta naturalezza me lo teneva ancora in quella posizione, mi fece scendere tra le labbra del cibo … continuò così per una mezz’ora.
Mi disse di chiudere gli occhi, mi prese per mano e mi accompagnò in un'altra stanza mi prese dai fianchi e mi fece prima sedere poi sdraiare su di un letto… non vedevo ma capivo bene le sue intenzioni.
Si sdraiò di fianco a me e mi disse di riaprire gli occhi, era li di fianco a me sdraiato con un bottone della camicia slacciato, mi guardò e mi disse…
“ Ora spogliami!”
Senza esitare cominciai a slacciare i bottoni e mentre scendevo con i bottoni scendevo dietro con le labbra e la lingua.
Visibilmente eccitato lo guardai e gli chiesi di spogliarmi …io intanto ero già ai bottoni dei jeans, alzando gli occhi per avere uno sguardo di consenso li sbottonai…sfilai leggermente sui fianchi i jeans e gli slip e cominciai con un pompino a farlo eccitare ulteriormente…lui scese con una mano sotto la gonna e cominciò a masturbarmi mentre con l’altra me l’abbassò,mi tolse la testa, mi inginocchiò sul letto e da dietro mi infilò il suo cazzo nelle mie intimità prima con molta dolcezza pompando poi sempre di più.
Senza togliersi da dentro di me mi sdraiò…pompava talmente forte che mi fece venire.
La serata non era certo finita qui! Mi girò a pancia su versò dello spumante su di me e cominciò a leccare scendendo sempre di più tra le gambe, quando arrivò alla figa mi masturbò con la lingua,dopo avermi ben lubrificata mise le mie gambe sulle sue spalle e mi penetrò nel culo mentre con le dita continua va a masturbarmi.
Quando fu sul punto di venire si scostò e mi mise il suo cazzo in bocca facendomi ingoiare i suoi umori.
Mi portò nella doccia dove ci lavammo a vicenda; senza avere il tempo di asciugarsi eravamo nuovamente sdraiati sul letto…
La voglia di sesso non era certo svanita fu così che presi io il comando della situazione.
Gli dissi di prendere qualsiasi cosa potesse servire per legare e la candela con la circonferenza più larga che avesse, tornò con cinque sciarpe di seta ed una candela nera del diametro di sette centimetri.
Si mise a cavalcioni su di me, mi baciò con una passione mai sentita prima e avendo percepito le mie intenzioni mi prese i polsi e me li spinse verso l’esterno del letto per poi legarmeli alle sponde superiori, standomi sopra si girò e con altre due sciarpe mi legò le caviglie alle sponde inferiori e con l’ultima mi bendò gli occhi, a questo punto ero completamente nelle sue mani.
Ricominciò a masturbarmi, quando fui ben lubrificata prese la candela me l’ infilò per qualche centimetro nella figa dopodiché l’accese e nel frattempo mi stuzzicava e masturbava il buco del culo.
La calda cera della candela scendeva e con un misto tra dolore e passione mi fece venire ancora.
Quando ormai la candela era quasi al termine, Danny la spense, mi slegò, mi accompagnò sotto la doccia e orientando il getto dell’acqua all’altezza della figa, aprì l’acqua fredda e cominciando a pomparmi nello stesso buco della candela ,da dietro mi fece venire… ma continuò fino a quando venne anche lui.
Alle quattro circa mi riportò a casa e baciandomi mi salutò.
Spero tanto di passare altre….giornate spente….. come questa.
6
2
17 years ago
admin, 75
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Lucia
Come al solito ero in ritardo. Anche questa mattina nonostante la levata di buon ora ero riuscito a fare tardi e a perdere il treno. Accidenti questa mattina non avrebbe dovuto succedere!
Ero li, nel sottopasso della stazione, appoggiato al muro rivestito di mattonelle tipo mosaico di un colore tristissimo che contribuiva ad ingrigire il mio umore già di per se rabbuiato per l’ennesimo disguido.
Guardavo con fare sconsolato il tabellone delle partenze di fronte a me, ormai tristemente vuoto: sembrava dirmi”anche questa mattina te l’ho fatta”!
Ero come ipnotizzato dallo sconforto.
Nonostante il mio apparente stato di momentanea catalessi una piccola figura in rapido movimento tra la folla mattutina, assonnata e forzatamente frenetica, attiro la mia attenzione.
Lucia come tutte le mattine da un pò di anni a questa parte percorreva il solito triste sotto passo ferroviario che separa mestre da marghera per andare a prendere il solito monotono treno, con le solite monotone facce, tristi ed assonnate, di tutti i santi giorni della settimana.
Era una pratica triste e deprimente che contrapposta alla sua natura esplosiva e colorata mal si intonava a quello squallido grigiore.
Ciò che avevo scorto in lontananza era una figura femminile che per un non so che cosa risaltava rispetto alla monotonia della folla che la circondava.
Era evidentemente in fretta dato che si ingrandiva sempre piu’. In poco tempo era perfettamente distinguibile anche ad uno corto di vista come il sottoscritto.
Mano a mano che si avvicinava i dettagli prendevano forma. Era vestita con un top attillato di maglia leggera a righine e orizzontali colorato di quelli corti che fanno scorgere l’ombelico. Dai pochi centimetri di pelle che restavano scoperti si poteva immaginare un ventre piatto e ben proporzionato con un piccolo ombelico che a seconda del movimento deambulatorio faceva capolino dall’orlo inferiore del top: ora si vedeva e ora no.
Piu’ in giu’ la ragazza indossava una minigonna nera vertiginosamente corta che lasciava scoperte delle lunghissime gambe esili e ben tornite. Dalla foga della camminata si intuiva benissimo che la ragazza era una sportiva infatti la quasi corsa imposta dall’evidente ritardo non la affaticava affatto soprattutto considerando che calzava delle elegantissime scarpe con i tacchi a spillo anch’esse di color nero.
Fu proprio questo dettaglio che accese la mia fantasia: chissa’ perche’ da sempre le scarpe con i tacchi alti indossati su un piede magro che continua con una caviglia slanciata su una gamba esile, ben tornita e kilometrica come in questo caso avevano il potere di arraparmi.
La ragazza era davvero ben fatta caspita!
I miei occhi ritornarono a salire su questa gamba che non voleva mai finire. Notarono il ginocchio minuto e via via che si saliva il quadricipite che si allargava in un’armonia di proporzioni raramente viste. La tipa sgambettava davvero bene e ora che era a pochi metri da me cominciava a stordirmi con il suo profumo. I nostri sguardi si incrociarono e mi scopri’ mentre il mio sguardo continuava nella piacevole risalita del suo corpo armonioso. Ora ero arrivato al bordo della mini: peccato non intravedere il prezioso tesoro celato sotto quelle stoffe. Ormai ero ritornato al simpatico ombelico. Risalendo ancora solo ora notai distintamente i seni che graziosamente sobbalzavano all’impeto di ogni passo segno evidente che non portava reggiseno. Avra’ avuto forse una terza misura, sicuramente non di piu’, ma il movimento sussultorio a cui erano sottoposte rivelava anche che erano sicuramente belle sode.
Il collo nudo svettava dalla scollatura a girocollo ed era impreziosito da un esile crocettina di argento in equilibrio su una semplice catenina anch’essa di argento.
Il viso era luminoso e seppur privo di trucco rivelava una personalità forte che disorientava rispetto all’immagine di assoluta grazia che in complesso scaturiva dal suo volto.
Cio’ che rapi’ tuttavia la mia fantasia furono le labbra non carnose ma belle piene e naturalmente rosse che incorniciavano un sorriso amichevole e sincero. Le stesse erano leggermente inumidite si da renderle lucenti ai bagliori dell’illuminazione artificiale del sottopasso e lasciavano intravedere una dentatura regolare e bianchissima. Ormai era davanti a me e seppur imbarazzato in quanto scoperto nello studio delle sue fattezze non riuscivio a distogliere lo sguardo da lei, ero magneticamente prigioniero della sua stessa presenza. Quando sentii la sua voce chiedermi l’ora risposi quasi in automatico senza guardare l’orologio. La melodia della sua voce mise in risalto la flessuosita’ delle sue labbra e la lingua rossa e carnosa. Il pensiero di cio’ che poteva fare con quella lingua mi sconvolse. Nel giro di un secondo mille pensieri perversi affollarono la mia mente ed un improvviso rigonfiamento nei pantaloni mi disse che la mia mente aveva ragione. Avrei desiderato sentire il suo umido bacio su di me come avrei voluto assaporare la dolce intrusione della sua lingua nella mia bocca. Anche lui avrebbe voluto poter godere del caldo e umido abbraccio delle sue labbra al lavoro sull’estremita’ nuda della mia virilita’, affondando in profondita’ in quel baratro di piacere sicuramente gia’ esperto a dispetto della giovane eta’.
Quando sollevai lo sguardo dalla sua bocca e mi specchiai nei suoi occhi provai un profondo sentimento di vergogna per aver pensato a tutto questo ma immediatamente annegai nella profondita’ di quello sguardo cosi’ intenso.
Lucia con una perspicacia tutta femminile capi’ immediatamente la natura dei pensieri di quel giovane e per nulla turbata ringraziando per l’informazione si allontano’ verso la scalinata che portava ai binari. Sali’ pochi scalini giusto per portare il suo fondoschiena all’altezza degli occhi del giovane che intanto non l’avevano persa di vista e improvvisamente simulando la caduta della borsettina che portava a spalla si sollevo’ leggermente la gia’ corta mini e si chino’ ampiamente per raccoglierela.
Fu allora che dall’orlo inferiore della minigonna fece capolino un morbido ciuffetto di peluria leggermente arruffato e folto che mi saluto’. Non portava le mutandine.
La ragazza aveva capito tutto e fu proprio cosi’ che volle omaggiare me e la mia fantasia.
A quel punto mi resi conto che la piega negativa della giornata era completamente scomparsa: lei in un attimo mi aveva fatto dimenticare tutti i casini della mia esistenza e allo stesso tempo mi aveva insegnato quanto la vita possa essere generosa anche quando tutto sembra perso.
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0
17 years ago
angiolettobirikino,
40
Last visit: 16 years ago
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Con una coppia (1)
Erano pochi giorni che tramite un sito erotico avevo incontrato una coppia con la quale messaggiavo da poco ma era interessata ad un contro con me....bene pensai...vediamo se la cosa si riesce a concludere...dopo una settimana circa ci si accorda per un impegnoin auto previo conocimento prima, non si sa mai....
La sera dell'incontro la ricordo bene...il ritrovo era in un parcheggio di un supermercato vuoto a quell'ora...era ormai buio e c'era un velo di nebbia che pareva fare al caso nostro. Una macchina (un fuoristrada piuttosto spazioso) mi si avvicina e mi riconosce...erano loro.
Salgo e iniziamo le presentazioni,tutto dell'ordinario...loro parevano a posto,affidabili e carini. Notai fin da subito un certo interesse nei miei confronti e delle occhiatine vogliose dalla lei.
Andammo in un bar poco fuori città e li parlammo un po del piu e del meno, passando alle esperienze vissute reciprocamente.
Ok l'atmosfera si era scaldata,il momenta era prossimo. Risalimmo tutti in macchina,questa volta la lei si sedette dietro con me. Mentre io e il suo lui al volante cercavamo un buon posto per appartarci avvertii delle carezze alla gamba...la lei nn stava perdendo tempo, era vogliosa, e io nn mi tirai indietro...ricambiai il favore e cominciammo a massaggiarci le parti intime. Lei si divertiva a stuzzicarmi e a avvolgere il mio cazzo sotto i pantaloni cercando di notarlo nei lineamenti mentre lo sentiva crescere e indurirsi. Io le accarezzavo la gambe e passando sotto la gonna glistuzzicavo la patatina con piccole carezze sepre piu decise e spinte...sentivo che era calda...
Finalmente ci appartammo e ci spogliammo.
Il suo lui rimanette per un po davanti ad osservare sa situazione, eccitato...lo vedevo stringersi i mano il cazzo e agitarlo tra le menai eccitato dallo spettacolo...la lei mi slaccio' i pantaloni...ormai voleva una cosa sola...me li sfilo e' abbassando le mutande pian piano svelo' al di soto il mio uccello ormai duro passandolo nel mentre con la lingua...mi divarico' le gambe e nel mentre comincio' ad avvolgermi le palle con la sua dolce lingua. Con una mano mi stuzzico' il bichetto del culo e con l'altra tenne l'uccello comodo per i sui giochetti di lingua...comincio' poi a succhiarmelo con molta voglia, lo voleva e lo desiderava...
Poi arrivo' il mio turno. La presi e la girai a gambe aperte sul sedile e mi divertii e fargli desiderare il mio cazzone,passandoglielo sulla passerina calda...ma nn era ancora il momento. Cominciai a ricambiare con la lingua,leccandogli i buchetti e giocando con le mie dita, mentre la vedevo ocntercersi dal piacere. Comincia ad infilarci un ditino nella passera...poi due e tre....era aperte per bene...poi passai al culetto...un dito li e gli altri nella figa...si vedeva bene che gli piaceva giocare con me. Nel mentre il lui si era spostato dietro e ponendosi a gambe aperte sulla sua faccia sifaceva leccare le palle e il cazzo...facendoselo bagnare con la saliva.
Ad un certo punto prese la sei e mi fece sedere. Lei si pose sopra di me e dando una veloce occhiata al mio affare che da li a poco l'avrebbe riempita. Ci si sedette sopra con un gemito di goduria. Le afferrai il seno e comincia a farla rimbalzare su di me..mentre con le meni le passav il corpo e gli infilavo delledita nella figa...poco dopo dentii la mando del lui darmi sostegno e scansarmela...si mise a leccargli il clitoride mentre si masturbava vedendo il mio cazzo che gli scivolava nella figa bagnata....dopo di che passo' a leccarmi le mie palle ballonzolanti...un'esperienza magnifica.
Lei ora si scansa e si pone sdraiata....ci diede sotto per un po' il suo lui. mentre io accarezzavo le zone interezzate,bagnandole con la lingua...la cosa piaceva anche a lui....
In quel modo ci stette poco. Lei li voleva entrambi. Si ripose su di me ancora ma questa volta voleva che gli aprissi per bene il culo. Gli vidi il buchetto dilatarsi mentre la mia asta gli entrava pian piano,avvolgendomi il sesso con una piacevole morsa. Gli aprii le gambe ed il suo lui si pose davanti e gli infilo' di scatto il cazzo nella figa...una magnifica doppietta. Lei godeva moltissomo e noi con lei. La sensazione era magnifica...sentivo il cazzo di lui che si agitava duro nella figa,a stretto ocntatto con il mio cazzo che era infilato nel suo culo, e le nostre palle si incontravano e strusciavano in sintonia...un'esperienza indimenticabile...ci accordammo per venirle dentro insieme....mentre imperterriti nn gli davamo tregua usandola come una porca...
Venimmo quasi in sintonia dentro i suoi due canali...lei esplose in un lungo gemito..sentii i sui muscoli contrarsi dal piacere e il succo caldo dei nostri cazzi riempirla a tal punto da sentirsi colare il nettare bianco sulle palle infuocate. Lei si alzo' e si sposto'...mise in mostra il nostro operato...bella aperta e piena come un tacchino....prese un clinex e si puli' per bene....diede un ultima leccatina ai nostri due cazzi pulendoli come una cagna vogliosa mentre ci rivestivamo.
La serata era finita. Peccato dovevano gia andarsene....
Un'esperienza indienticabile da riprovare
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17 years ago
admin, 75
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Un giorno con rosabionda
Questa notte non ho dormito, c’è stato un forte temporale e alle cinque e venti suona la sveglia, mia moglie deve andare al lavoro. Colazione assieme, un bacino, il cane che si arrabbia e lei che parte. Rimango in casa solo, mi ributto a letto assieme al mio micro meticcio Rocky per dormicchiare ancora un po’. Dopo poco più di venti minuti, squillo del telefono, un segno convenzionale con il mio amore per dirmi “sono arrivata”.
Il sonno ormai mi è passato e acceso il PC mi collego al sito di Desiderya per andare a curiosare tra le foto delle miss, quando vedo che online c’è Miss Rosabionda. La foto che ha inserito nel concorso di miss, è molto eccitante.
Guardare quella foto e pensare al temporale di questa notte mi ha fatto venir voglia di chiudere gli occhi e...
...ci troviamo in campagna, è la prima volta che Rosabionda accetta di uscire con me, una giornata libera da tutto e da tutti, compresi i nostri rispettivi compagni, una giornata trasgressiva tutta per noi.
Abbiamo lasciato l’auto in una piccola area di sosta e prese le nostre biciclette, lo zaino con un plaid e un po’ di cibo, siamo partiti all’avventura per stradine sterrate e viottoli tra i campi, piccole salitine e dolci discese in mezzo alla natura. Siamo ai primi di maggio, la natura si è gia risvegliata con i nuovi amori, tutto in torno c’è profumo di fiori, il canto degli uccellini e una leggera brezza ci accompagnano lungo la via.
È bellissima davanti a me sulla bici, quando porta gli occhiali, come oggi, mi fa girar la testa, con i calzoncini aderenti che le fanno un culetto che è una favola è il massimo. Ho una gran voglia di dirglielo ma ho paura di rovinare tutto.
A rovinare il sogno ci penserà il tempo. Ecco il cielo che a poco a poco comincia ad annuvolarsi, si ode un tuono lontano, qualche goccia, che aumenta sempre più, non abbiamo un k-way per ripararci e oramai siamo molto lontani dalla macchina, sorpresi dalla pioggia che aumenta sempre di più, scorgiamo una costruzione in legno, un fienile, l’ottimale per ripararci dall'acqua. Mentre lei entra io nascondo le bici e la raggiungo, bagnati come pulcini, spaventati come bambini ad ogni lampo seguito dal fragore del tuono, con un certo imbarazzo, pian piano ci spogliamo per levarci gli indumenti ormai fradici. Apro il plaid sopra il fieno. Nudi e pieni di freddo ci stendiamo.
La guardo, il cuore mi batte a mille, mi sento come un’adolescente con l'emozione della prima volta. - Beh! in fondo lo è, non aveva mai accettato i miei inviti prima d’ora. - Scorgo anche in lei un po’ di emozione. Abbiamo freddo, trema come una foglia, mi avvicino a lei per cercare di riscaldarla, e di riscaldarmi, con un po’ di esitazione l’abbraccio e la stringo a me, subito sento che il freddo diminuisce. Accarezzo i suoi capelli, è bellissima.
Il mio pene è diventato duro, sono imbarazzato ed eccitatissimo, noto che anche i suoi capezzoli sono turgidi, ci guardiamo, ci ridiamo sopra.
Qualche istante dopo cala il silenzio rotto solo da qualche tuono e il battere della pioggia, mi sorride, ho una gran voglia di baciarla… penso "perché non mi bacia” e subito le sue labbra si avvicinano alle mie. Oh dio! “Forse l’ho pensato ad alta voce - che figura - ma che importa - l’importante ora è che tu ed io siamo qui, soli - ti bacio - mi baci.”
Sento la sua lingua cercare la mia, si uniscono, lo stomaco che mi si chiude, è una sensazione fantastica, forse sono tornato adolescente. La mia mano cerca il suo seno e dolcemente lo accarezza, strizzo delicatamente tra le dita un capezzolo.
Non vorrei staccarmi dalla sua bocca, ma una forza che non so spiegare, ma alla quale cedo, mi spinge a baciarla sul collo e oltre. Con la punta della lingua voglio toccare ogni centimetro del suo corpo arrivare al seno e succhiarlo come un bimbo, quasi a voler suggere tutto l’amore che vuole donarmi. Ma il seno non mi basta, bacio il suo ventre, l'ombellico, la pancia, scorgo i peletti del bube e mi eccito da morire bacio le sue cosce, le gambe, i suoi piedi. Torno su e la mia bocca viene letteralmente rapita dalla sua vagina, è tutta bagnata, dolce, saporita, vorrei fermare il tempo.
TEMPO PERCHE' NON TI FERMI, PERCHE’ SCORRI INESORABILE?
Mi accarezza la tasta, la sento gemere e tremare ogni volta che con la punta della lingua tocco il clitoride o la penetro. Ora cerco il buchetto del culo, una meravigliosa rosellina. Lo riempio di baci. la mia lingua vuole entrare nel buchetto ma ad un certo punto mi sposta, mi attira a se e mi ribacia sulla bocca, mi fa stendere.
Lei si mette a cavallo sopra di me, la sua fessurina davanti alla mia faccia. Il paradiso.
Prende il mio cazzo duro tra le mani, si abbassa e con la lingua me lo lecca tutto, per tre, quattro volte, dalla base alla punta fino a quando, arrivata alla punta l’ultima volta, con le labbra piano piano lo scappuccia, lo fa sparire dentro la bocca, mi sento svenire dal piacere, un meraviglioso tepore per il mio pene.
Sento i suoi capelli bagnati sul mio pube e mentre il suo capo sale e scende sul mio pisello, con la punta della lingua mi stimola il taglietto del glande, con i denti mi da dei morsichini che non fanno altro che aumentare il piacere, con le mani mi accarezza le palle, poi scende e con l’indice gioca anche anche lei, come sto facendo io, con il mio buco del culo, ad un tratto, ah! Lo sento, è bellissimo, il suo dito mi penetra. Apro la mia bocca e la schiaccio sulla sua dolce fichetta.
-“Ti voglio mangiare tutta, passerina mia, tutta mia – non esiste nessuno, tu, io, io e tu, è stupendo, il tuo dito, il mio dito, la tua bocca, la mia bocca, la tua lingua, la mia lingua… ma non resisto e.. NO, si, si… sento che vengo, si sto venendo... ah.”
Riempio la sua bocca di caldi fiotti di sperma, allora la mia bocca si attacca sempre più forte alla sua vagina, la mia lingua la assapora sempre più forte… sento un fremito, dei sussulti, sta venendo anche lei… si, il suo nettare, non voglio perderne nemmeno una goccia... come lei non ha perso una goccia del mio caldo seme. Siamo al settimo cielo.
Fuori continua a piovere, si sente qualche goccia d’acqua entrare dal tetto. C’è ancora qualche lampo seguito da un tuono, ma finora, da quando ci siamo baciati, non avevamo sentito più nulla, solo i nostri corpi gemere di piacere, ma ora torniamo alla realtà.
Le scappa la pipì, si avvicina ad un angolo del fienile e si accuccia dandomi le spalle. Le chiedo di girarsi verso di me, voglio guardarla mentre fa la pipì, la cosa mi eccita e mi sa che anche a lei piace essere guardata perché su gira subito senza fare domande. Fa finta di vergognarsi ed è dolcissima.
Quando ha finito mi alzo, prendo un fazzoettino di carta dallo zaino e vado ad asciugarle la patatina. I vestiti sono ancora bagnati, ci stendiamo di nuovo. Ora che ci siamo fermati cominciamo a sentire nuovamente un po’ di freddo, lei si stringe a me, ci accarezziamo, gioco con i suoi capezzoli, accarezzo il suo seno, ma il desiderio di sentirmi dentro di lei è tanto, scorgo dal suo sguardo che è anche il suo desiderio.
Ma sentiamo qualcuno che si avvicina, ci guardiamo in faccia un po’ impauriti, raccogliamo in fretta tutto e ci nascondiamo dietro le balle di paglia. Immobili e in silenzio sentiamo la porta aprirsi e vediamo entrare di corsa due persone coperte da un telo, stanno ridendo.
Rimaniamo a bocca aperta quando, tolto il telo dalla testa scopriamo che sono i nostri rispettivi compagni. “Ecco perché Monica. non aveva fatto storie quando le ho detto che andavo a farmi un giro in campagna con la bicicletta lasciandola a casa da sola!”. Il compagno di Rosabionda è un bel ragazzo, questo me lo ha detto spesso Monica, ma non ho mai immaginato le piacesse fino a questo punto, ma da una parte ne sono contento e la cosa mi eccita molto. Ci guardiamo negl’occhi meravigliati e rimaniamo in silenzio e vedere cosa succede.
Vedo anche in Rosabionda un cenno di approvazione. Certo è una situazione un po’ tra l’imbarazzante e il divertente. Decidiamo di rimanere ancora a guardare. Anche se la paglia mi pizzica una chiappa, la curiosità è forte.
Monica è vestita con una camicetta bianca sbottonata per metà in modo da far vedere la riga del seno raccolto nel reggiseno bianco, una minigonna mozzafiato nera e un paio di stivali tipo motociclista anch’essi neri, sicuramente sotto ha il miniperizoma bianco che le ho regalato la settimana scorsa. Non sono tanto bagnati, segno che non hanno camminato molto sotto la pioggia.
Ad un certo punto si baciano sulla bocca, dopo un po’ Monica si mette in ginocchio davanti a Marco, gli slaccia la cintura e comincia a sbottonare i jeans con una mano mentre con l’altra comincia ad accarezzare i pantaloni che oramai hanno già assunto la forma di un cazzo bello duro. Aperto i pantaloni e scostati gli slip, lo tira fuori e comincia a leccarlo dalla base al punta. Arrivata alla punta lo scappella tirando la mano verso la base e infilandosi in bocca, tenendola semichiusa, il glande. Finita questa magistrale operazione comincia a spompinarsi Marco e con la mano libera si masturba.
Sussurro nell’orecchio di Rosabionda che ho una gran voglia di fare l’amore con lei e che vorrei tanto vederla in un sessantanove con Monica. Mi da un bacio e mi dice “sciocchino!”. Ma il tono della voce è un pochino troppo alto e il magistrale pompino viene interrotto.
“Che ci fate voi qua e nudi per di più?” – “Ma che ci fate voi qui invece?” chiediamo noi cercando di nascondere le nostre nudità, mentre Monica è rimasta con la bocca aperta e il pisello di Marco tutto bagnato di saliva in mano.
Beh, a dire il vero incazzarci l’un l’altro sinceramente non ne valeva la pena si sarebbe stati solo ridicoli, arrivati a questo punto poi con Monica che non voleva mollare la presa.
Rosabionda riprende in mano la situazione stampando un bacio sulla bocca di Marco e chinatasi all’altezza di Monica le diede un bacio saffico invitandola a succhiare assieme il cazzo lasciato solo. Io mi avvicino alle due teste con il mio pisello ormai duro come il marmo e Rosabionda me lo prende in mano, si alza e mi porta, tirandomelo, dietro le balle di paglia per prendere il plaid, mi molla solo per stenderlo a terra e sdraiarsi sopra allargando le gambe. Gli e le bacio avvicinatomi alla passerina, voglio sentire ancora il suo sapore. Lei mi prende quasi brutalmente per portare il mio pene all’altezza della sua vagina, non faccio resistenza, me lo prende con la mano e lo indirizza. È talmente bagnata di umore che sparisce dentro tutto. “Ferma così, ti prego, fammi assaporare questo momento così tanto desiderato”. Sento i tuoi gemiti che soffoco con un bacio, sento gemere anche Monica che, buttando l’occhio vedo nuda, con addosso solo gli stivali, subire i colpi di Marco, anch’esso senza vestiti. Lei è di spalle a lui appoggiata a novanta gradi su un carrettino con una gamba sopra una latta, mi guarda, accenna un sorriso e una smorfia di piacere, con una mano si stimola il clitoride.
Possiedo Rosabionda con sempre più foga, vado matto per i suoi gridolini di piacere, la bacio sul collo, le mordicchio l’orecchio fino a quando le sussurro “ti voglio possedere dietro, donami la tua rosellina”, lei mi risponde “non avere fretta… dai fottimi più forte”, mi bacia, mi stringe le braccia attorno al collo portandosi verso di me, capisco allora che vuole venirmi sopra, alza le gambe, la stringo forte a me e cercando di non far uscire il mio pene dalla sua passerina, cosa assai difficile, mi giro, in un gioco di equilibrio e mi siedo sul plaid, molliamo la presa e mi ritrovo steso ad ammirarla in tutta la sua bellezza mentre mi cavalca appoggiando le sue mani sul mio torace. Allungo una mano verso il clitoride, è bagnatissima.
Ad un tratto si ferma, fa uscire il mio pene dalla fichetta, avvicina la sua bocca lo innonda di saliva che spalma su tutta la punta. Torna sopra di me e con una mano indirizza la punta del cazzo sul suo buco del culo dopo averlo anch’esso inumidito di saliva.
La sento soffrire, sicuramente di piacere, al passaggio del mio pene che entra un po’ alla volta, esce e rietra sempre di più con movimenti lenti, fino a quando scompare tutto dentro al suo corpo. Ad ogni movimento su e giù con la mano continuo a stimolarle il clitoride, cosa che lei apprezza visto che mi afferra il polso e mi tiene incollato alla sua vulva.
Monica e Marco si avvicinano a noi. Marco si stende accanto a me, Monica imita in tutto e per tutto Rosabionda infilandosi il cazzo nel suo culetto in uno smorzacandela da “manuale”.
Monica e Rosabionda ora uniscono le loro bocche in un meraviglioso bacio saffico, io e Marco non resistiamo più e godiamo versando dentro le nostre partners tutto il nostro caldo seme.
È uscito il sole, siamo esausti e stesi l’uno accanto all’altro abbracciati ci addormentiamo.
Sento un campanello suonare e un cane abbaiare, che ci fa un campanello in un fienile in mezzo alla campagna? E il cane cosa centra?
Mi desto, risuona il campanello, ah! Sono a casa. “Si… chi è?” … “Posta da firmare! Vengo su?”, è la mia postina preferita, “Ok! Apro.”
Mi infilo un accappatoio, apro la porta e attendo. È molto bella la mia postina. Quando arriva la prendo per mano e la tiro dentro in casa - “ma che fa…” - non la lascio parlare e le stampo un bacio sulla bocca, ricambiato, mentre la spoglio la conduco verso la camera e nudi sul letto facciamo l’amore, non duro molto, troppa eccitazione davanti al PC, andiamo in bagno e ci facciamo la doccia, tra baci, giochi con l’acqua e palpatine. Si riveste e l’accompagno alla porta, un bacio di saluto, ciao…
…Quasi dimenticavo - “Monica cosa vuoi per pranzo?”-, -“Ho voglia di una carbonara” - , -“vada per la carbonara… a dopo!” –
Cazzo!!! Sono le undici e mezzo e devo ancora portare fuori Rocky…
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17 years ago
admin, 75
online -
Conflitto d\\\'amore
.... vedo il rossore che aumenta sul tuo volto
... la tua espressione spiritata, due occhi che languidi trasmettono la voglia profonda di passione ...
... quella piccola vena che pulsa con una sempre piu' rapida sequenza .....
.... il collo, si espande ... si gonfia ....
.... cerchi falsamente la liberta' .... ti muovi, ti dimeni, ti contorci ....
vorresti sfuggire ma non lo faresti mai ....
... sussulti ....
..... il suono della battaglia d'amore che giunge al suo apice,
in una guerra che vuole tutti vincitori ....
prima un roco sussurro e poi,
all'improvviso,
un'esplosione di suono,
un tuono assordante di estasi ....
.... che firmi con le tue unghie sulla mia pelle,
... lasciando il segno, come ad indicare
.... che questo indegno musicante è la proprietà di un prezioso Stradivari.
(dedicato a te)
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17 years ago
drakEva,
60/60
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Strategia
Marina me la presento' Federica,che stanca di soddisfare le mie esigenze sessuali sempre piu' frequenti e per paura di essere scoperta prima o poi dal fidanzato,penso' di scaricarmi elegantemente a questa sua amica.
Occhi azzurri come il mare,bionda miele,didietro da favola,seno abbondante e sodo(4°misura),simpatica intelligente,uno charme da donna vissuta dentro il corpo di una ragazza di 25 anni,una straordinaria somiglianza con Claudia Gerini.
Questa e' Marina,solare ed unica,da far girare la testa.............
Rimasi stupefatto e ammirato di tanta generosita' da parte di Federica
ma il bocconcino prelibato era ambito anche dagli altri maschi della compagnia che ogni volta si usciva sbavavano cercando pretesti sempre piu' improbabili per restare soli con lei;una vera riffa,senza esclusione di colpi,senza regole,ogniuno dei maschi single offriva a Marina allegria,spensieratezza,eleganza e intelligenza facendole una corte da regina............in questa atmosfera lei ci stava bene,ammirata e cercata da tutti.........vi lascio immaginare dopo un po' la gelosia delle altre ragazze!!
Io, se pur interessato a quell'angelo caduto sulla terra,avevo scelto una strategia di conquista diversa..........l'approccio era meno insistente e vago nei contenuti e per nulla esplicito.....anche se l'avrei scopata fino a fargli dire basta.
Una sera caso vuole che per una serie di circostanze alla fine della serata ho avuto modo di riaccompagnarla a casa.......
Durante il tragitto tremavo all'idea di potermi fare avanti,continuando achiedermi se per lei poteva essere lo stesso,ma i discorsi andavano su argomenti molto lontani da come volevo io,il tempo passa e siamo gia' sotto casa sua;cercale chiavi nella borsetta parlando di cose vaghe e superficiali,si gira per vedere se sopraggiungevano macchine,io abbassando lo sguardo noto fuoriuscire dai jeans un perizoma rosso..........attimi brevissimi,Marina scende dalla mia BMW,mette la testa dentro l'abitacolo,mi aspetto un "arrivederci alla prossima"........invece con sguardo languido e seducente mi sussurra teneramente".............sali su a bere un bicchiere?..........in fondo e' ancora presto!......."
Coerente con la mia tattica pur avendo recepito il messaggio chiaro,le rispondo che l'indomani avevo una partita importante e che il mister si sarebbe davvero incazzato se incassavamo un'altra sconfitta.
Un semplice ciao e via verso il centro..........semafori,auto,caldo estivo...........le prostitute nei viali........ma questa e' un'altra storia.......
Un paio di giorni dopo mi telefona......
Convenevoli di rito,parliamo rilassatamente..........io credo che la strategia del "respiro"abbia fatto scattare in Marina la curiosita' di conoscermi piu' a fondo........sul chiudere la invito per un week-end in montagna.
Lei accetta.
Ci vediamo prestissimo, colazione al bar,in viaggio Battisti a palla,Marina e' visibilmente a suo agio,e' felice e serena ,cosi' non l'avevo mai vista..........libera.
Arriviamo,sistemiamo le borse,passeggiata lungo il fiume,parliamo un po' piu' di noi............ci stiamo conoscendo......
Rientriamo a casa,insieme prepariamo il pranzo,lei e' coinvolta e stupita di tanta "famigliarita' ".........sono tranquillo e impaziente
vino buono,specialita' montane di gastronomia accompagnano un pasto allegro e all'insegna della piu' genuina convivialita'.......
Prendo la chitarra e sul terrazzo cantiamo a scuarciagola ridendo delle stecche reciproche ..........Caffe' e grappa.......
sugli ultimi accordi di una canzone di Baglioni,Marina si fa piu' vicina e i suoi occhioni diventano piu' grandi e nel fina le all'unisono proprio sullo sfumare.............e' tanto vicina,troppo vicina........
Un'eterno bacio appassionato fa da preliminare per darci ad entrambe la possibilita' di non avere frainteso;ad occhi chiusi raggiungiamo la camera da letto,spogliandoci reciprocamente,io sopra di lei..........
Marina e' bagnata,la sente il mio cazzo perche' con le mani non l'ho toccata........... ansima..........geme.......ora sono denro di lei........
sembra di averlo messo in un bicchiere pieno d'acqua tanto e' bagnata.
La fotto con dolcezza e durezza, sento il suo seno duro contro di me,la continuo a baciare,la sua lingua si muove vertiginosamente......
Ad un tratto si stacca e mi sussurra qualcosa.........
".............cosa? .............ehm.........non ho capito........"
Adesso con voce piu' decisa ma ugualmente sensuale e vellutata.....
"..........me lo metti dietro?............."tirandosi su le gambe sollevando all'impossibile il bacino...........
M' innamorai.
Mi sollevai, uscii dalla sua fica calda, un rigagnolo di umori e sborra lubrifica il suo buchetto del culo.............
La sodomizzo fino in fondo,lei si sgrilletta la clitoride,la guardo in viso, ha un'espressione mista a goduria e sofferenza...........
grida leggere e ritmiche sotto ogni colpo.........
Che donna!!!!
"..........Si deve ricordare di me !!" pensai .
Sull'incombente reciproco orgasmo, estrassi frattoloso il mio grande e duro arnese l'afferrai per la nuca l'avvicinai velocemente a me, gli tappai la bocca con il mio cazzo sborrandogli in gola.................
Fu indimenticabile quello che mi disse dopo..........
"...........grazie..........amore mio........."
Piangeva quasi da quanto aveva goduto.
Andammo a fare una doccia,da impiedi me la scopai dolcemente ......
Restammo insieme per un po', nacque quasi un vero amore.........
perche' il vero amore e' quello che continua.
blacknightfever
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17 years ago
admin, 75
online