Come al solito ero in ritardo. Anche questa mattina nonostante la levata di buon ora ero riuscito a fare tardi e a perdere il treno. Accidenti questa mattina non avrebbe dovuto succedere!
Ero li, nel sottopasso della stazione, appoggiato al muro rivestito di mattonelle tipo mosaico di un colore tristissimo che contribuiva ad ingrigire il mio umore già di per se rabbuiato per l’ennesimo disguido.
Guardavo con fare sconsolato il tabellone delle partenze di fronte a me, ormai tristemente vuoto: sembrava dirmi”anche questa mattina te l’ho fatta”!
Ero come ipnotizzato dallo sconforto.
Nonostante il mio apparente stato di momentanea catalessi una piccola figura in rapido movimento tra la folla mattutina, assonnata e forzatamente frenetica, attiro la mia attenzione.
Lucia come tutte le mattine da un pò di anni a questa parte percorreva il solito triste sotto passo ferroviario che separa mestre da marghera per andare a prendere il solito monotono treno, con le solite monotone facce, tristi ed assonnate, di tutti i santi giorni della settimana.
Era una pratica triste e deprimente che contrapposta alla sua natura esplosiva e colorata mal si intonava a quello squallido grigiore.
Ciò che avevo scorto in lontananza era una figura femminile che per un non so che cosa risaltava rispetto alla monotonia della folla che la circondava.
Era evidentemente in fretta dato che si ingrandiva sempre piu’. In poco tempo era perfettamente distinguibile anche ad uno corto di vista come il sottoscritto.
Mano a mano che si avvicinava i dettagli prendevano forma. Era vestita con un top attillato di maglia leggera a righine e orizzontali colorato di quelli corti che fanno scorgere l’ombelico. Dai pochi centimetri di pelle che restavano scoperti si poteva immaginare un ventre piatto e ben proporzionato con un piccolo ombelico che a seconda del movimento deambulatorio faceva capolino dall’orlo inferiore del top: ora si vedeva e ora no.
Piu’ in giu’ la ragazza indossava una minigonna nera vertiginosamente corta che lasciava scoperte delle lunghissime gambe esili e ben tornite. Dalla foga della camminata si intuiva benissimo che la ragazza era una sportiva infatti la quasi corsa imposta dall’evidente ritardo non la affaticava affatto soprattutto considerando che calzava delle elegantissime scarpe con i tacchi a spillo anch’esse di color nero.
Fu proprio questo dettaglio che accese la mia fantasia: chissa’ perche’ da sempre le scarpe con i tacchi alti indossati su un piede magro che continua con una caviglia slanciata su una gamba esile, ben tornita e kilometrica come in questo caso avevano il potere di arraparmi.
La ragazza era davvero ben fatta caspita!
I miei occhi ritornarono a salire su questa gamba che non voleva mai finire. Notarono il ginocchio minuto e via via che si saliva il quadricipite che si allargava in un’armonia di proporzioni raramente viste. La tipa sgambettava davvero bene e ora che era a pochi metri da me cominciava a stordirmi con il suo profumo. I nostri sguardi si incrociarono e mi scopri’ mentre il mio sguardo continuava nella piacevole risalita del suo corpo armonioso. Ora ero arrivato al bordo della mini: peccato non intravedere il prezioso tesoro celato sotto quelle stoffe. Ormai ero ritornato al simpatico ombelico. Risalendo ancora solo ora notai distintamente i seni che graziosamente sobbalzavano all’impeto di ogni passo segno evidente che non portava reggiseno. Avra’ avuto forse una terza misura, sicuramente non di piu’, ma il movimento sussultorio a cui erano sottoposte rivelava anche che erano sicuramente belle sode.
Il collo nudo svettava dalla scollatura a girocollo ed era impreziosito da un esile crocettina di argento in equilibrio su una semplice catenina anch’essa di argento.
Il viso era luminoso e seppur privo di trucco rivelava una personalità forte che disorientava rispetto all’immagine di assoluta grazia che in complesso scaturiva dal suo volto.
Cio’ che rapi’ tuttavia la mia fantasia furono le labbra non carnose ma belle piene e naturalmente rosse che incorniciavano un sorriso amichevole e sincero. Le stesse erano leggermente inumidite si da renderle lucenti ai bagliori dell’illuminazione artificiale del sottopasso e lasciavano intravedere una dentatura regolare e bianchissima. Ormai era davanti a me e seppur imbarazzato in quanto scoperto nello studio delle sue fattezze non riuscivio a distogliere lo sguardo da lei, ero magneticamente prigioniero della sua stessa presenza. Quando sentii la sua voce chiedermi l’ora risposi quasi in automatico senza guardare l’orologio. La melodia della sua voce mise in risalto la flessuosita’ delle sue labbra e la lingua rossa e carnosa. Il pensiero di cio’ che poteva fare con quella lingua mi sconvolse. Nel giro di un secondo mille pensieri perversi affollarono la mia mente ed un improvviso rigonfiamento nei pantaloni mi disse che la mia mente aveva ragione. Avrei desiderato sentire il suo umido bacio su di me come avrei voluto assaporare la dolce intrusione della sua lingua nella mia bocca. Anche lui avrebbe voluto poter godere del caldo e umido abbraccio delle sue labbra al lavoro sull’estremita’ nuda della mia virilita’, affondando in profondita’ in quel baratro di piacere sicuramente gia’ esperto a dispetto della giovane eta’.
Quando sollevai lo sguardo dalla sua bocca e mi specchiai nei suoi occhi provai un profondo sentimento di vergogna per aver pensato a tutto questo ma immediatamente annegai nella profondita’ di quello sguardo cosi’ intenso.
Lucia con una perspicacia tutta femminile capi’ immediatamente la natura dei pensieri di quel giovane e per nulla turbata ringraziando per l’informazione si allontano’ verso la scalinata che portava ai binari. Sali’ pochi scalini giusto per portare il suo fondoschiena all’altezza degli occhi del giovane che intanto non l’avevano persa di vista e improvvisamente simulando la caduta della borsettina che portava a spalla si sollevo’ leggermente la gia’ corta mini e si chino’ ampiamente per raccoglierela.
Fu allora che dall’orlo inferiore della minigonna fece capolino un morbido ciuffetto di peluria leggermente arruffato e folto che mi saluto’. Non portava le mutandine.
La ragazza aveva capito tutto e fu proprio cosi’ che volle omaggiare me e la mia fantasia.
A quel punto mi resi conto che la piega negativa della giornata era completamente scomparsa: lei in un attimo mi aveva fatto dimenticare tutti i casini della mia esistenza e allo stesso tempo mi aveva insegnato quanto la vita possa essere generosa anche quando tutto sembra perso.
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Mia moglie confessa finalmente
Allora,non so da che parte cominciare, c'è tanta carne al fuoco.Siamo una coppia di 47 e 46 anni, insieme da sempre, sposati e con un figlio.Come succede a tutte le coppie prima o poi, anche noi dopo tanti anni abbiamo subito un calo di desiderio reciproco dovuto alla routine,alla monotonia e ai problemi quotidiani che ti assorbono tutte le energie.In questi ultimi anni per cercare di venirne fuori e ritrovare la nostra intesa ho cercato di capire quali erano le sue fantasie e cosa la faceva eccitare avvicinandomi anche alle tematiche cuckold per cercare di coinvolgerla.Naturalmente il pensare a lei mentre veniva presa da un'altro mi eccitava parecchio e anche lei mentre scopavamo e le raccontavo le mie fantasie godeva da matti.Purtroppo al di fuori dell'atto sessuale di questi discorsi si parlava poco e anche se poi sono riuscito a farle promettere che avremmo realizzato qualcuna di queste fantasie, in concreto successe ben poco.Sentivo che c'era qualcosa che la bloccava ma in cuor mio speravo si sbloccasse lavorondola ai fianchi con continui imput.Invece qualche giorno fà è successo quello che non mi aspettavo più anche se lo sapevo senza certezza.Partiamo dalla confessione, come spesso accade le stavo scrivendo qualche porcata su whatsapp, le solite cose, quanto sei porca, chissà se con un'altro cazzo lo saresti di piu ecc..Ad un certo punto il fulmine a ciel sereno, mi scrive: "comunque posso dirti che uno stretto lungo l'ho gia preso, scusami", potete immaginare come mi sono sentito, un conto è saperlo senza prove, un'altro è sentirselo confessare cosi candidamente.Stranamente non mi è montata la rabbia, anzi il mio cazzo si è svegliato in un attimo e lo ho risposto "cioè?".E lei: "in quel periodo ho scopato con uno, al motel,mi sono sempre sentita in colpa a tal punto che non sono piu riuscita".Io: "con chi, troia, lo sapevo, devi raccontarmi tutto".Lei: "questa sera ma giura che mi perdoni".io: "mi stai facendo eccitare come un porco e ti perdono solo se lo rifarai per me e con me".Lei:"si, forse ora si".Io:"non stò nella pelle, voglio sapere tutto, non vedo l'ora".Lei: "ok, scusami mi sento una merda perchè dovevo dirtelo prima, anche se sono certa che lo avevi già capito".Io:"lo avevo già capito ma non avevo la certezza, l'importante e che finalmente ti sei liberata da questo peso, ora cominciamo a vivere".Come potete immaginare aspettavo trepidante che tornasse dal lavoro, appena entrata mi abbraccia con le lacrime agli occhi chiedendomi scusa e sedendosi sul divano inizia a raccontarmi la storia.Ha conosciuto quest'uomo su una chat come semplice amicizia e parla oggi, parla domani, si sono scambiati il numero di cell. e sono entrati sempre più in confidenza sfogandosi a vicenda e raccontandosi ognuno le proprie storie e i propri problemi, lui separato con due figli e lei che in quel periodo non andava d'accordo con me.Questo rapporto mi ha detto che è durato 5 o 6 mesi finchè un giorno lui le disse che voleva incontrarla e lei accetto.Lui era di Torino e una sera si incontrarono, andarono a mangiare e parlarono molto, si creò una bella sintonia e decisero di rivedersi ancora.La seconda volta, vista la lontananza decise di prendere una camera in albergo per non dover fare la strada di ritorno la notte, lei si fermò in pezzeria, prese due pizze e mangiarono in camera sul letto.Dopo mangiato iniziarono a baciarsi e toccarsi, lui la leccò e la masturbò facendola godere molto e lei fece altrettanto, un bel pompino, aveva un cazzo stretto di diametro ma molto lungo e mi ha confessato che aveva un buon sapore e le è piaciuto molto.Arrivati al culmine dell'eccitazione lui le ha chiesto di poterla scopare, lei era bagnatissima e ne aveva una gran voglia ma non avevano i preservativi e non se l'è sentita(non prendeva la pillola).Allora giusto per farlo comunque godere si è dedicata al suo cazzo con la bocca facendolo impazzire fino a farlo godere, lui stava per veniree continuava dirglielo pensando di toglierlo dalla sua bocca ma lei non lo ascoltò e lo fece sborrare in bocca continuando a pomparlo finchè non uscì l'ultima goccia.Aveva la bocca piena di sborra di uno che non era suo marito ed era eccitata come la più grande delle troie, lui era in estasi e le disse che non aveva mai goduto in questo modo fantastico.Per quella sera finì così ma naturalmente non la storia.Si incontrarono ancora una volta, stessa procedura, cena e poi a letto, mi ha raccontato che era in accappatoio, lo aprì e lui era già eccitato, lei si tuffò sul cazzo e inizio a spompinarlo, lui la spogliò e la leccò per bene infilandole qualche dito nella figa fradicia.E fu così che arrivò il momento, mise il preservativo e la penetrò, mi ha detto che non capiva più nulla, era in estasi, quel cazzo sguazzava nei suoi umori, lo sentiva entrare e uscire in tutta la lunghezza e si sentiva troia ma libera, l'unico problema è che era troppo lungo e quando le sbatteva in fondo le faceva male.La prese in diverse posizioni e alla fine lei volle cavalcarlo, è la sua posizione preferita, ma mi ha detto che non riuscì a prenderlo tutto per via del dolore ma che ebbe un orgasmo da paura.Lo fecero per tre volte quella sera e godette come mai aveva goduto, purtroppo come spesso succede lui si innamorò e lei invece si riempì la testa di sensi di colpa e decise di interrompere la relazione.Questo è quanto, ora ditemi,cosa pensate ora della mia signora?Ora sembra più serena e anche se non ci siamo ancora arrivati la vedo molto decisa e più complice nel voler realizzare le mie fantasie, speriamo presto.
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11 years ago
pillinca,
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per le donne di sexylombardia
petali di rosa. Passa il vento e vi solleva o petali di rosa che a terra vi adagiate come ali di farfalle stanche mentre il giallo diseccato dei pistilli resta inerme a guardare le rosse bianche spoglie che in volo verso l'alto più non san tornare. Ma l'uccellino dalla nota lieve canta ed esulta sù quel caldo candido tappeto di petali di rosa. Eh! la vita eterno effluvio di gioia nella sua breve fragilità. un bacio a tutte Valerio1000
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17 years ago
valerio,
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