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alto1volume 50 y.o.
Man
Rovigo, Italy
Last visit: 11 years ago
Miscellaneous Fetish Cuckold Threesome Swingers

Racconto della val padana

Menego (Domenico) era stanchissimo. Giorni e giorni chinato a raccogliere il maledetto, puzzolente, schifoso aglio. Filari e filari di aglio,ettari di porco aglio da raccogliere,piegati a 90 gradi, ginocchia e schiena ormai che non facevano più male, Menego non se li sentiva più. L'unica cosa piacevole della raccolta dell'aglio era, oltre al buon salario, era la vista delle sue compagne di lavoro chinate a 90 gradi davanti a lui; e Menego, seppur stanco, era sempre un omone di 40 anni con una buona verga tra le gambe. E non era insensibile alla vista di quei culi rotondi davanti a lui. Certo, c'erano la Bepa, la Meme, la Cirene e la Isa che in quattro avranno avuto circa 2700 anni; ma c'erano anche la Pierina, la Lalla, la Rossa, la Berta e la Gianna che erano tutte tra i 20 e i 40 anni. E poi c'era anche la Oriana ma non contava perchè era la moglie di Menego e lui la guardava con gli occhi di chi già conosce cosa c'è sotto la gonna che copriva quel culone largo che la Oriana non avrebbe voluto avere.
Sia come sia, Menego non si vietava di pensare che alzare la gonna di una di quelle donne e infilarci dentro il cazzo sarebbe stato molto piacevole.
Finalmente era arrivata l'ora di tornare a casa; stanco e disfatto com'era, Menego dovette restare nel campo per terminare di sistemare le cassette del fetido aglio. Le donne erano tutte tornate a casa e Menego aprofittò della solitudine per svuotare la vescica. Prendendosi l'uccello in mano,Menego immaginava di avercelo dentro la gnocca della Rossa così si masturbò per qualche minuto. Un dolorino al ginocchio sinistro lo riportò alla cruda realtà; scrollarsi il cazzo, metter via le cassette di aglio,riporre gli attrezzi e chiudere il magazzino.Questo è ciò che doveva fare Menego. Tanto, alla Rossa ci pensava Gigio a montarla.
Durante il tragitto dal campo al magazzino, Menego immaginò di chiavare le donne in rapida successione, una dopo l'altra. La Pierina con quella bocca......chissà che pompe! E la Berta? Due tette da vacca!
E non vuoi mettere la Lalla? Dicevano che era lesbica; meglio, così le faccio capire che è meglio prendere il cazzo che leccare una figa!
Tutto questo passava nella testa di Menego quando il suo udito captò un rumore di cose smosse all'interno del magazzino.
Menego pensò che era la volta buona che avrebbe staccato la testa alla pantegana dispettosa che si era smangiucchiata già un paio di volte la sua tuta blu appesa al chiodo,vicino alla porta.
Menego entrò silenzioso,scivolando come un'ombra. Il rumore veniva dal soppalco dove era stivato il fieno; forse la pantegana aveva il nido proprio lì.
Menego salì la scala di legno a pioli appoggiata al soppalco gradino per gradino, spostando il peso del corpo per non fare scricchiolare il legno: la pantegana avrebbe potuto sentire e magari mettersi in posizione di attacco. E non sarebbe stato piacevole affrontare una pantegana incazzata e soffiante, decisa a difendere il prioprio nido.
Arrivato con gli occhi all'altezza del soppalco, Menego cercò con lo sguardo la bestiaccia e rischiò di scivolare dalla scala quando la vista gli rivelò la schiena di un uomo, anzi il culo nudo di un uomo con i pantaloni abbassati che stava montando una donna.
Lei era chinata a 90 gradi, le mani appoggiate a delle balle di paglia, gambe allargate ben piantate per terra su delle cassette rovesciate.
L'ampia gonna era stata alzata e ripiegata sulla schiena di lei;sbirciando meglio Menego potè vedere che dalla camicetta sbottonata pendevano due tettone ballonzolanti. Ad ogni colpo che l'uomo dava le tette danzavano su e giù ritmicamente,ipnotizzando Menego. I due stavano chiavando in silenzio, solo il respiro leggermente affannoso tradiva ciò che stvano facendo. Ogni tanto l'uomo sfilava il suo cazzo e si chinava a leccare ingordamente la figa grondante di lei; i gemiti che uscivano da sotto la gonna ripiegata sulla testa della donna lasciavano intendere che la lingua dell'uomo operava sapientemente. La donna alzava il culo restando in piedi sulle punte, a favorire una maggiore apertura della figa; Menego non resistette oltre e, appeso com'era sulla scala, iniziò una non facile sega. Lo sconosciuto si rigirò a leccare meglio la figa della donna cosicchè Menego ne riconobbe il volto: era Nicolotto, il giovane figlio del padrone. Menego ne potè apprezzare il turgido cazzo, non lungo quanto il suo ma di una grossezza notevole.La cappella era quasi squadrata piuttosto che tonda!! Nicolotto stava succhiando la figa della donna che raggiunse un evidente orgasmo. Immediatamente Nicolotto si tirò su e infilò il cazzone nella figa madida della donna; una cavalcata rapida ebbe inizio e finalmente la donna cominciò a gemere forte.Le tette danzavano indemoniate ad ogni affondo.
Menego accelerò la sua mano, avrebbe voluto sborrare all'unisono con i due amanti quando ebbe la sensazione di essere osservato.Senza smettere di segarsi,Menego si guardò intorno.Ebbe un brivido di paura quando i suoi occhi incontrarono quelli piccoli e cattivi della pantegana che si stava lentamente arrampicando sulla scala con l'evidente intento di salire al fienile.
L'urlo della donna che godeva nuovamente si confuse con quello di Menego che, attaccato dall soffiante pantegana, si era stupidamente lasciato andare dalla scala cadendo tre metri più sotto.
Lentamente Menego riprese i sensi guardando verso l'alto, in cerca di aiuto,sperando che i due amanti lo soccorressero.
Quando Menego vide Nicolotto e la sua Oriana dal grande culo scendere la scala,desiderò una morte rapida............
In alto,sul fienile,gli occhietti neri della pantegana vigilavano .

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