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quella strana voglia
una sera andai a trovare la mia amica rosy una ragazza molto aperta in tutto solare bella e molto porca arrivai a casa suonai il campanello per farmi aprire il portone. arrivata in casa mi accoglie con ospitalità prepara il caffe ed iniziano le nostre chiacchere i nostri pettegolezzi e le nostre storielle di sesso e di porcaggine varie. mentre si accendeva la nostra eccitazione squilla il cell lei risponde ed inizia una conversazione con claudia una sua amica che io avevo sentito solo parlare ma non avevo mai conosciuta. rosy invita claudia di venire a casa per pasasare un paio d,ore tra amiche e lei accenta l,invito arriva dopo 45 minuti si presenta una bella ragazza alta slanciata con dei tacchi vertiginosi ed un tubino da far girare la testa a tanti uomini e donne, iniziamo le presentazioni ed è bastato un attimo per capire che era vera ed irrestibile trans, ho sempre avuto fantasie molto porche.iniziamo con l,accarezzarci a vicenda tutte e tre ed aumentando l,eccitazione e la voglia di scoprire il corpo di claudia ed arrivare a succhiare il suo enorme e stupendo cazzo lasciadoci cosi in una lesbicata frenetica e senza freni. claudia a quel punto afferrò rosy e la fece distendere a pancia in sotto con le gambe divaricate.
Era bellissima, il suo culo fantastico la eccitava da morire; inizio lentamente a baciarle il collo per poi scendere man mano lungo la linea della spina dorsale, fino a giungere con la lingua nell'incavo delle sue natiche.
Le leccò a quel punto il sedere, soffermandosi sull'apertura dell'ano, quasi volesse penetrarlo con la lingua, poi scese più giù fino a raggiungere la fica di rosy, ormai piena di umori.
La sua lingua era come impazzita, andava su e giù tra le labbra calde dell'amica raccogliendo tutti gli umori che le donava.mugolando come una vera troia. iniziarono su di me entrambi a leccarmi
e le gambe mi tremavano a tal punto che sembrava di sentirmi male.
All'improvviso chiusi le gambe imprigionando la testa di rosy ed arrivai con una serie di orgasmi
Una lava di caldi umori mi colava tra le gambe, ma rosy assatanata era lì a raccoglierli tutti con la sua lingua.
claudia a quel punto balzò sulle ginocchia sottraendosi alle nostre carezze e disse amiche : " adesso basta care adesso tocca a me farvi godere e dio solo sa quanto lo desidero" e così dicendo presi a baciare claudia,
claudia fu per noi una vera rivelazione in fatto di sesso.
apri le gambe il più possibile e mentre continuavo a baciarmi infilò prima un dito, poi due, poi tre nella fica.cosi iniziai a tremare tutta, non ce la facevo più volevo godere, ma allo stesso tempo volevo che non finisse mai claudia inizio una lunga penetrazione facendomi andare in delirio completo
rosy e la sua lingua ormai si era impossessata dei .miei duri capezzoli, tintinnandoli e succhiandoli senza tregua Una scarica di umori bollenti arrivarono. claudia non smetteva di scoparmi e rosy di leccarmi ed arrivammo tutte e tre con una scarica violenta scatenò
un orgasmo triplo
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10 years ago
admin, 75
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il barista
come tutte le mattine ormai da mesi entro nel solito bar per fare colazione.mi avvicino al bancone come sempre.l,altro giorno il barista mi si avvicina dicendomi: il capuccino e la brioches se non ti dispiace li offro io visto che questa mattina sei in anticipo ed hai un pò di tempo per fermarti un attimo visto che sei sempre di corsa.io rimango un pò stupita da quanto il barista sappia di me significa che è unpò che mi osserva e incuriosita accetto. un pò intimidita, ci sediamo ad un tavolino e cominciamo a fare due chiacchere parlando del piu del meno. fabio e molto simpatico e cordiale mi accorgo che inizia a guardarmi le coscie ed inizia a farmi dei complimenti sempre più spinti. andiamo avanti ancora alcuni giorni tra chiacchre palpatine e complimenti fin che una mattina arrivo al bar molto prima rispetto al mio orario entrata nel bar fabio stava finendo di lavare il pavimento del bagno e con una scusa mi ci porto dentro inizio a palparmi tutta facendomi eccitare sento la sua mano infilarsi fra le mie cosce e arrivare alla mia fighetta, che era pronta ad esplodere già da un pezzo. Resto in quella posizione, sono già eccitata e disponibile. Sento un dito sfregarmi le grandi labbra ed impregnarsi dei miei umori. Ora gira la mano inducendomi ad allargare le gambe. Infila un dito nella fighetta e poi subito un altro, inizia a stantuffarmi delicatamente facendomi gemere di piacere. Mi solleva il vestito e con una mano mi spinge la schiena verso il basso, mettendo così in bella mostra la mia fighetta rasata di fresco.
Sento qualcosa di duro poggiarsi sul mio clitoride e strusciarsi contro di esso furiosamente facendomi gemere ancora di più. Mi allarga la fighetta con le mani e lo sento entrare, finalmente! Grosso e duro, entra dentro lentamente, poco alla volta. Inizio ad urlare dal piacere, i suoi movimenti sono lenti e delicati, accendendo in me ancora più desiderio. eccitare al tal punto che mi inginocchiai e cominciai a slacciare la cintura guardandolo fisso negli occhi non ci mi si molto a liberare il suo cazzo era duro la cappella rossa, e gonfia lo presi in bocca subito lo succhiavo e lo masturbavo con foga mi mise a pecora Sono al limite del piacere, lo voglio sentire in tutta la sua forza: “Scopami, dai più forte! Fammi tua!!” E all’improvviso i suoi movimenti si fanno più veloci e, cazzo! sento un bruciore improvviso e caccio un urlo di dolore e piacere: “E’ enorme!” Ora sento le sue palle gonfie sbattere contro la mia fighetta accaldata e dolorante.
Mi possiede tutta, con forza e vigore, urlo come un’assatanata senza mai riprendere fiato.
Con una mano mi sgrilletto il clitoride e esplodo in un’enorme orgasmo, bagnando tutto quel lungo cazzone coi miei umori.e mentre ì gli succhiavo il cazzo lui con la mano mi masturbava dall' eccitazione lui venne subito sulla mia faccia mentre io avevo il mio terzo orgasmo,mi lavai il viso e corsi al lavoro con una eccitazione mai provata prima. avevo fatto godere un altro uomo che non fosse mio marito e lui mi aveva regalato ben tre orgasmi. .
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10 years ago
admin, 75
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"ascolta, ale..."
Vorremmo incontrare un singolo che conosce bene le regole del gioco, uno che sappia qual'è il proprio ruolo e che riesca a stare al proprio posto. Un bull per la lei che stia ai desideri di entrambi.
Questo diceva il loro annuncio.
Per me va bene, so come funziona. Ho alle spalle qualche esperienza, ho sempre trovato la cosa divertente, specie se si crea la giusta complicità con entrambi i partners.
Il segreto è lasciarsi andare ma con la dovuta attenzione verso chi ti ospita, ma senza forzare; oramai lo so per esperienza: quando un uomo decide che vuole vedere la sua donna con un altro, c'è sempre una specie di clausola sottintesa: l'uomo deve mantenere sempre il controllo della situazione, deve vedere sempre tutto quello che succede, in modo da poterti fermare quando lo ritiene opportuno... il piacere/dolore di vederla con un altro deve avere un limite che stabilisce lui.
Qualche volta, ma solo qualche volta mi sono ritrovato a fare sesso estremo e selvaggio con la lei, ma è cosa assai rara...
Fuori fa proprio bello: la primavera è arrivata, anche se uscendo dall'auto sento che fa ancora un po' freschetto...
E' lei ad aprirmi la porta di casa, e ne resto piacevolmente sorpreso.
Ha due occhi grandi, meravigliosi.
Un viso dolce, limpido.
E' abbastanza alta, snella. Jeans e maglietta bianca, non abbastanza lunga da coprire l'ombelico, non abbastanza corta da fartelo vedere bene. Non ha il reggiseno, e ha due tette da vertigine. Non enormi, forse una terza, ma comunque alte, scultoree, sfacciate come lei. I capezzoli tirano un po' il cotone della maglietta.
E' bellissima, B. Una gatta, sensuale e sicura di sé, coi capelli lunghi fin quasi alle spalle, castani, mossi... sfacciati anche loro!
B. è naturalmente dolce, lo si vede da lontano, ma è il modo in cui mi guarda a mettermi, di primo acchito, un po' in soggezione: per cinque lunghi secondi, appena aperta la porta, mi squadra con una specie di divertita ironia, dall'alto in basso e di nuovo in alto, soffermandosi un attimo solo all'altezza del mio inguine e tornando al mio viso (è sarcasmo quello che vedo?).
Da una stanza accanto si sentono i passi di C. che arriva, calmo. All'arrivo di C., però, B. cambia espressione (e lo farà ancora stasera, oh se lo farà...), adesso non mi guarda più in modo altezzoso... non mi guarda e basta, sono già scomparso ai suoi occhi.
"B., che fai, non lo fai entrare? Ciao, piacere, io sono C., e lei è B." Stringo la mano ad entrambi e in lei è di colpo scomparsa qualsiasi freddezza, ora di fronte a lui appare cordiale, addolcita. Se il suo obiettivo è quello di confondermi, non glielo permetterò: con questi due farò bene a tenere alte le difese, penso tra me...
Entro finalmente nella loro tana... Carina, davvero molto carina. Pareti gialle, decise, arredamento moderno e minimale, megaschermo da 60 pollici enorme, magari un po' invedente, proprio davanti al divano per guardare insieme chissà quali porcate; luce gialla, soffusa, d'atmosfera. Bella casa. Mi sciolgo un po', solo un po'...
Ci sediamo tutti e tre sul divano ad angolo, io un po' distante da loro. C. cinge B. con un braccio su una spalla, tiene le gambe accavallate, sicuro di sé ancor più della sua donna.
Beati loro, penso mentre lei gli chiede cosa gli va di bere, proprio una bella coppia, sì, grazie, un Campari va benissimo...
Già, proprio una bella coppia: lei ama il suo uomo e si vede, la loro complicità è palpabile, è nell'aria e quasi la si può toccare.
Guardandoli sono certo che anche se ti capita di essere dentro B. e la stai scopando da bravo bull e lei sta letteralmente impazzendo, anche mentre le vieni dentro lei è più vicina al suo uomo, seduto magari lì sul divano a guardare, piuttosto che a te...
Torno su questa terra, lui ha fatto una battuta su non so cosa e ridono entrambi. Sono allegri, ogni tanto si schioccano un veloce bacio. Mi piacciono le coppie serene, senza tanti problemi.
Si chiacchiera un po', si beve qualcosa. Entrambi sono molto cordiali, a dispetto dell'impatto iniziale riescono a mettermi presto a mio agio rompendo il ghiaccio senza difficoltà; si ride tanto e questa è una cosa buona, avere un senso del'umorismo "affine" è una cosa che conta molto in queste situazioni, e dopo un po' io mi sento già a casa.
Non c'è dubbio, l'atmosfera che si è creata è quella giusta.
Dopo venti minuti e tante cose dette e non dette C. si alza dal divano, B. lo imita e io faccio altrettanto.
"Allora, si va?", fa lui. Alzandomi insieme a loro, istintivamente guardo verso la mia destra, in fondo ad un piccolo corridoio c'è una porta aperta: la camera da letto. Vedo il letto, lenzuola rosse, una luce calda, diffusa. Ok, si va! penso io, ma poi...
... Ma poi C., anziché andare in direzione della camera da letto, si dirige dalla parte opposta, verso il portoncino d'ingresso, raccogliendo distrattamente dal bracciolo del divano un giubbotto leggero.
"Dove andiamo?" chiedo sorpreso, rivolto a entrambi.
"No, esco soltanto io, voi restate qui e vi rilassate, se possibile vi divertirtite!".
(ho sentito bene?)
Sgrano gli occhi, incredulo. C. mi guarda e ride di gusto. "Che c'è, hai paura? Guarda che non morde mica, B.!"
Imbarazzato, cerco di riprendermi: "No, nessuna paura...(Non posso crederci. Non posso crederci. Non ci posso credere, questi sono matti da legare Ale), è solo che questa mi mancava, mai fatto, cioè, questo... questo gioco, ecco...".
"Non preoccuparti, se è per questo nemmeno noi!" fa lui, allegro.
B. di nuovo non mi degna di uno sguardo, ha gli occhi fissi su di lui.
Restiamo un attimo così, tutti e tre in piedi davanti al portoncino d'ingresso: B., C., io e il mio palpabile imbarazzo.
Ora B. è un po' più vicina a me che a lui, sento il suo profumo, mi piace.
D'un tratto C. mi poggia una mano sulla spalla, come un fratello maggiore al suo fratellino. So cosa sta per dirmi: "Dai, Ale, era tutto uno scherzo! Per vedere la tua reazione, volevamo metterti un attimo in imbarazzo. Se ti sei ripreso e ti va ancora, andiamo a fare quattro salti in camera da letto!".
Invece gli sento dire: "Ale, si vede da lontano che sei uno affidabile, non le faresti mai del male. Voglio che insieme facciate tutto quello che volete, io starò qui in giro per mezz'ora, forse di più. Di tutto quello che succede da adesso in poi non dovrete dirmi una sola parola..."(calca su quest'ultimo termine, "parola", e i suoi occhi si spostano velocemente da me a B. Cosa mi sono perso?)... "Non importa che parliate del più e del meno o anche di cose personali e intime", continua lui, "non importa che non vi sfioriate nemmeno oppure che lei si faccia massaggiare la schiena. Se lei vuole toccarti, lasciaglielo fare. L'importante è che decida tutto, ma proprio tutto lei, tu non prendere iniziative: è l'unico vincolo, l'unica regola. Se vi spogliate o restate vestiti per me è lo stesso, non me lo racconterete, non dovrete raccontarmelo e basta. Ridete, scherzate, baciatevi, fate quello che vi va di fare, ma alla fine non una parola con me di quanto è successo".
E conclude con: "Hai la faccia da bravo ragazzo, sono certo che starete bene".
Giuro che mi sarei aspettato tutto fuorché questo.
Ora ho il cuore mi pompa in petto da far male, mentre lui mi parla non riesco a sostenere il suo sguardo per più di due secondi, abbasso gli occhi di continuo. Cerco lo sguardo di lei, ma B., di nuovo, non mi degna della minima attenzione: guarda lui, invece, lo guarda come se lo studiasse, con un'espressione interrogativa... d'improvviso, nel giro di pochi secondi, mi sento tagliato fuori, sono di nuovo un perfetto estraneo tra loro.
"Non so se invidiarti o compatirti", vorrei dire a C. "Davvero sei così forte o così pazzo da fare questo?". Invece sto zitto.
Mentre lui si inizia ad infilarsi il giubbotto, B. mi si avvicina ancora di più e mi prende per mano con delicatezza, proprio come farebbe una ragazzina col suo fidanzatino. Il gesto è fatto perché lui lo noti. C. ci guarda, ha davvero l'aria divertita.
Ho un'erezione paurosa sotto i pantaloni, non sono certo di volere che lui se ne accorga. Sempre tenendomi per mano, B. si avvicina a C., gli sfiora appena le labbra con un bacio e gli chiede, sottovoce ma facendosi sentire anche da me: "prima di rientrare chiami?"."Non lo so", risponde lui, "lo vedrò sul momento...".
Poi, sul viso di C. un mezzo sorriso, un'espressione che non saprei definire, tra la malinconia e la serenità, tra la passione e la sicurezza di sé... "fai la brava, che quando torno ci si diverte...".
Questi due sanno giocare, non c'è dubbio, penso tra me.
D'altra parte non sono certo di capire fino in fondo cosa stia succedendo in questa serata molto diversa da come me l'aspettavo.
Tra l'altro, da come C. ha parlato, hanno in mente qualcosa di assolutamente soft, sono finito in mezzo a una specie di gioco della fiducia tra loro. Qualche toccatina fugace, al massimo un pompino e finirà lì: altro che sesso estremo e selvaggio!
Non importa, in questo momento mi accontenterei comunque anche solo di poterla baciare, B.. La sua pelle ha un profumo che mi strega, la sua mano è morbida e calda, deliziosa. Invece la mia mano è gelata dentro quella di lei, sono agitatissimo. La camera è là in fondo, la porta di legno chiaro, aperta. Il letto matrimoniale, dal fondo della camera, ci guarda.
D'un tratto la scintilla: ho capito cazzo, certo, signore e signori, è tutto un bluff!!!
Ecco come va il gioco: resteremo soli, andremo in camera da letto, chiuderemo la porta.
Inizieremo a fare le nostre cose, poi lui entrerà quasi subito, in silenzio, e ci spierà dal buco della serratura finché non ne avrà abbastanza: C. non perderà il controllo delle cose, sarà sempre lì a sorvegliarci.
Che cazzo, ho già scoperto il loro gioco e lui non è nemmeno uscito ancora di casa! Vuole guardarci mentre facciamo sesso, solo che vuole farlo di nascosto, senza che io sappia della sua presenza: in fondo era prevedibile, chissà che pensavo!
Lei saprà di essere spiata, e vogliono vedere fin dove mi spingo io.
Poi lui entrerà, sul più bello. Lei fingerà stupore, mentre a me verrà un infarto (già, secondo voi, però! Niente da fare ragazzi, bravi ma vi ho beccati...) e lui, in fondo, avrà mantenuto il controllo di tutto quanto, dal principio alla fine. Potrà fermarci quando vuole semplicemente spalancando la porta, e si riprenderà la sua donna. Un gioco che capisco e condivido, e se sono arrivato fin lì a casa loro è perché so stare al gioco...
Lui è già sul pianerottolo, fuori dalla porta; afferra la maniglia esterna, pronto a chiudere.
Trattengo il fiato: ci siamo... uscirà di casa, rimarrà sul pianerottolo ad ascoltarci con l'orecchio poggiato alla porta e poi tutto andrà come deve andare: tutto come loro vogliono, tutto come io ho accettato che sia... tutto secondo i piani.
Invece C. chiude quella porta, e tutto lo stracazzo di mondo si capovolge e va sottosopra più e più volte. Con me dentro.
La porta si chiude con un click metallico e subito sento la mano di lei, che prima mi teneva dolcemente, stringersi più forte. Mi afferra la nuca, mi fa ruotare su me stesso. E' forte B., ma potrei resisterle, potrei guidare io il gioco. Scelgo di non farlo, e mi ritrovo la schiena sbattuta contro la porta d'ingresso. Un fugace lampo mi passa per il cervello: lui è ancora qui fuori, dietro di noi, ci ascolta immobile. Vorrei sentire i rumori all'esterno, ma lei è troppo rumorosa, troppo affannata. Tenendomi i capelli, graffiandomi la pelle del collo con le unghie mi dice: "Non devi parlare se non sono io a chiedertelo, d'accordo? E poi, da questo momento, voglio che mi guardi sempre negli occhi. Sempre, hai capito?". Mentre cerco di annuire mi infila con foga la lingua in bocca, mi bacia come un'ossessa. Chi è che ha detto che B. non morde?...
B. mi invade la bocca con la lingua, gli occhi aperti e fissi sui miei , e nel frattempo mugola e ansima, ha il respiro rotto dall'eccitazione. Sembra che, senza C. davanti agli occhi, si sia liberato in lei un istinto segreto, potente, inarrestabile. Si spinge a me col bacino, ora siamo incollati, in piedi accanto alla porta (forse a cinque soli centimetri da C., o forse no: forse lui è già lontano). Lei si spinge a me e mentre mi scopa la bocca con la lingua ha già infilato l'altra mano dentro ai jeans e già muove con foga il polso, l'avambraccio, tutta la spalla, e il suo mugolare si trasforma, aumentando e diventando lungo, continuo, sembra voglia venire adesso, esplodendo violentemente.
Si stacca dalla mia bocca con uno schiocco, mentre il suo lungo e sempre più alto "MMMMMMMMMMMMMMMMM!!!!..." diventa un urlo di piacere che mi invade la testa, mentre il suo respiro mi riempie il viso.
Provo ad aprire bocca, per dire cosa poi non lo so nemmeno io, riesco a pronunciare una sola sillaba ma lei di colpo si sfila il polso da dentro i jeans e mi ficca quattro dita in bocca e giù in fondo alla gola, con decisione tanto da farmi male. Il suo sguardo è quasi incazzato, vedo riesplodere in quegli occhi tutto il sarcasmo di prima, ma anche di più: è disprezzo quello di B., ma non ho il tempo di mettere a fuoco l'idea, perché già la sto ingoiando: il contatto con il suo sapore mi manda fuori di testa all'istante. Un nettare dolce, caldo, denso, delizioso mi entra nella gola e nel cervello.
Mi guarda fisso negli occhi, poi: "ti ho detto di non parlare se non te lo chiedo io! Hai capito o sei stupido?". Resto attonito, ma non smetto di succhiarla avidamente. Succhiando e mugolando, ancora le sue quattro dita dentro, annuisco piano, obbediente, in modo quasi impercettibile, senza staccare gli occhi da quelli di lei. Quegli occhi che, di qui a poco, imparerò ad amare.
Mi toglie le dita dalla bocca. "Muoviti, che il tempo è poco!", poi mi prende per mano e si fionda in camera da letto. La seguo come un cagnolino, vedo la sua schiena, il suo braccio teso che mi tira con così tanta fretta, ha una schiena bellissima, una testa e una nuca bellissime, un culo bellissimo, delle gambe...eccoci: ora chiuderà la porta, è questo il gioco, no?
E invece no, la porta resta aperta, e con lei tutte le possiblità di questo mondo. Bravo Ale, non avevi capito un cazzo! E adesso?...
La stanza è grande, chiara. Quattro lampade a piantana lunghe, saranno alte due metri. Non sono un appassionato di queste cose, ma si vede che sono oggetti molto particolari... le luci, calde, creano un'atmosfera splendida.
B. si toglie in fretta la maglietta, la vista dei suoi seni mi manda in estasi. Ho l'acquolina in bocca. Poi subito via i jeans: ha sotto delle mutandine bianche, di quelle coi fiocchetti che si slacciano di lato. Sul davanti sono fradicie.
In un batter d'occhio è nuda, mutandine a parte. Mi salta letteralmente addosso, mi spoglia in pochi secondi. Cerco di assecondarla, ma è più veloce di me. Assatanata. Mi toglie la maglietta e subito mi si attacca a un capezzolo. Morde, succhia, e mugola e ansima e mi slaccia i bottoni dei jeans con un'abilità da professionista. Non è la B. che ho visto stasera, davanti al suo uomo.
E' un meraviglioso animale senza il controllo di sé. Mi sfila i boxer e subito me lo prende in bocca come se il mio glande fosse per lei l'unica salvezza, l'unica fonte di ossigeno al mondo. E' avida, mi stringe le chiappe per spingersi a me, lo sento scivolarle in gola senza quasi fare resistenza. Dopo qualche secondo B. è in debito d'ossigeno, è paonazza ma continua a spingere in fondo.
Resiste ancora e ancora, poi di colpo si stacca da me, ha un sussulto profondo alla gola, poi un altro, quasi un conato. Le cola un lungo e abbondante filo di bava sul mento e fino al seno. Vorrei leccarglielo, ma non me lo permetterebbe. E' in ginocchio, mi guarda da sotto dritto negli occhi. Un sorriso all'apparenza dolce ma, in fondo, ancora quel sarcasmo del cazzo. Poi ricomincia, me lo mangia di nuovo, e di nuovo fino in fondo alla gola. Tossisce, sento che mi ha inciso le natiche con le unghie, me ne accorgo soltanto adesso.
Si solleva di colpo e mi è davanti, a respirarmi affannosamente sul viso.
Poi mi mette le mani su entrambe le spalle e mi spinge in basso, con forza, come se fossimo in acqua e volesse buttarmi giù per annegarmi. Di nuovo, non faccio resistenza.
"Leccami, succhiami le mutande!". Ubbidiente, inizio a succhiare rumorosamente il cotone delle sue mutandine, e più le succhio più le bagno di saliva, spingendo forte con la lingua più in fondo che posso, mentre lei in piedi mi si spinge contro, ancheggia, cavalca, mi stringe i capelli fino a farmi male. Con le dita riesco a slacciarle le mutandine, che ora stanno sù solo perché schiacciate tra la peluria del suo sesso che inarrestabile spinge, e il mio viso umido di lei.
D'un tratto B. si si spinge all'indietro, sempre tenendomi attaccato a lei. Indietreggia lentamente trascinandomi con sé, tenendomi la testa attaccata al pube. La seguo strisciando sulle ginocchia, il viso ancora schiacciato sul suo sesso. Arriviamo vicino al letto. Finalmente mi lascia allontanare, posso respirare e guardarla. Il velo delle sue mutandine cade per terra, vedo la sua vulva rossa, gonfia, accogliente. B. si siede sul letto, allarga le cosce. Poi, con un entusiasmo irruento, quasi da adolescente, e con un gran sorriso: "Voglio che mi lecchi fino a farmi venire. Da qui al ritorno di C. voglio venire più volte possibile, più volte che si può... voglio avere più orgasmi possibile senza C."... L'aria di superiorità si è decisamente attenuata, ma poi in fondo non me ne frega più un cazzo, questa è la verità:
sono pazzo di lei e ubbidiente la lecco, e la lecco, e la lecco...
Viene tutte le volte allo stesso modo: infilo insieme la lingua e due dita della mano, prima diritte e poi leggermente curve, come a volerla chiamare a me. Il punto G è là dove deve stare, ed è meravigliosamente ruvido e sporgente e pieno, lei mi accompagna muovendo le anche e l'ugola... poi la mia lingua si separa dalle dita e va a tormentare il grilletto, mentre la mano sotto si fa più forte e decisa, accelera un po' e poi rallenta, quasi per dispetto, ma senza mai fermarsi.
Adesso B. trema come una foglia, ed è esattamente quello che volevo:so che posso tenerla così molto a lungo, se lo voglio, in questo limbo tra l'attesa dell'orgasmo e l'esplosione del piacere.
La mia lingua segue il ritmo delle dita, prima frenetico poi lento, poi di nuovo al ritmo regolare dei suoi gemiti. I meccanismi di B. sono più familiari di quanto credessi, dentro di lei sono a casa e so perfettamente come farle perdere la testa.
Poi, all'improvviso, B. viene, e viene, e viene...
Non lo so quante volte mi sia venuta in bocca ma è un continuo, un fiume in piena. Ogni orgasmo è un urlo continuo e lungo, a volte un semplce "aaaaaaaAAAAAAAHH!!!!!", altre volte una sequenza di brevi "Oh, Oh, Oh, Oh", ritmate, tutte uguali e in ascesa, fino al finale "ODDDIIIOSIIIIIII!!!", che sale e sale sempre di più mentre lei si spinge contro il mio viso, inondandolo.
Ho appena scoperto che quando gode B. schizza fiotti caldi e abbondanti. I primi, in particolare, sono immensi: già dopo averla fatta venire due volte non sento più un centimetro di pelle asciutta sulla faccia, ogni orgasmo è una doccia sul viso o un meraviglioso, sorso di paradiso, acre, intenso, caldo.
Ogni volta, appena venuta si ferma un attimo, poi mi guarda fisso negli occhi, a lungo, ogni volta un po' più sconvolta, ogni volta un po' meno in sé.
Vedo svanire quell'iniziale sicurezza un po' per volta... ricomincio a leccarla, dopo un po' non mi guarda più e spinge soltanto, una furia cieca e affamata di sesso, di lingua, di orgasmi. Solo quando sente che sta per venire mi guarda di nuovo, ed ogni volta che viene siamo l'una negli occhi dell'altro...
Davvero non lo saprei dire quanto tempo è passato, né quante volte è venuta. Da oggi, solo da oggi so cosa significa quando una donna è pluriorgasmica...
Finalmente mi stacco da B., incredulo. Sono stravolto, mi fanno male i testicoli dall'eccitazione. E mi fanno male gli occhi, a furia di doverla guardare in faccia dal basso in alto. Soprattutto, mi fa un male cane la mandibola...
Senza dire una parola B. si mette in ginocchio in mezzo al letto, si volta dandomi le spalle, poi si abbassa con il busto fino a poggiare i gomiti sul materasso, tenendo alto il culo verso di me. Stavolta non parla, non dice nulla. Non ne ha bisogno, perché so cosa vuole. Quella mezz'ora (mezz'ora? o era un'ora? o dieci minuti o un'eternità? Dio, fa che non finisca mai...), quello che abbiamo fatto prima, occhi negli occhi, ha creato tra un feeling che non richiede più parole.
Mi porge il culo, B., e di nuovo ho la lingua dentro di lei, fonte di piacere e di perdizione. Anche adesso mugola senza sosta, anche adesso mi tiene la testa schiacciata contro di lei con una mano.
Quando dopo un po' mi allontana, allunga un braccio di fronte a sé e sposta uno dei grossi cuscini poggiati contro la testata del letto...Uno specchio, grande, i bordi arrotondati. B. guarda la mia immagine riflessa alle sue spalle e mi dice, implorante: "stuprami, Ale, violentami. Da adesso comandi tu!" (non prendere l'iniziativa Ale, NON devi prendere l'iniziativa, è l'unica regola....), voglio che mi tratti da troia, voglio essere una cosa tua. SOLTANTO tua..."
Guardo il suo culo proteso verso di me, quasi mi si appanna la vista...nella mia testa, un "click!" che sento solo io. Da quel momento non combatto più con me stesso, ragiono più, la prendo con una foga animalesca.
Penetrarla è semplice come tagliare un budino, tanto è pronto ilculetto della mia B. la MIA B.
Una, due, tre spinte potenti ed è già quasi attaccata allo specchio sul muro.
Solo adesso sento che forse non è ancora abbastanza pronta per accogliermi, avverto una certa resistenza, quella di chi non è vergine, certo, ma allo stesso tempo...forse non è il caso che mi spinga troppo in fondo, d'altronde (lascia che sia lei a decidere, nonononono Scopala, scopala e basta, fai ciò che vuoi fare tu cazzo!)...
Rallento, solo un po', per darle un po' di fiato. Lei però non ci sta, ha percepito la mia breve esitazione e si spinge a me con forza, all'indietro, facendo leva sui gomiti poggiati al letto e sulle gambe. Non resisto, le mollo una, due, tre spinte d'incontro e... sento distintamente quallcosa dentro il suo retto che cede. B. lancia un urlo di dolore, un "oooOOOOOOHHHDDDDIIIIIOOOO!!!!!!!!!!" che è insieme agghiacciante e meravigliosamente eccitante per me. Si è rotta B., si è fatta sfondare il culo da uno sconosciuto.
In qualche modo, la sento davvero mia adesso.
Penso che ora si fermerà, ma ancora una volta mi sorprende: senza la minima esitazione vedo il suo bacino muoversi lentamente, disegnando un movimento circolare lento ma deciso, dolcissimo e sinuoso, Guardami, mi dice fissandomi negli occhi davanti allo specchio. Dopo un breve silenzio: "Rompimi Ale, spaccami il culo ancora... Voglio che mi vieni in culo, schizzami dentro la tua sborra, riempimi di...
Non la lascio finire: allungo di scatto il braccio destro, le afferro la nuca e le schiaccio la testa contro il materasso, soffocando le sue parole oscene e deliziose.
Inizio a pomparla con decisione, spinte profonde e ritmiche mentre lei urla soffocata il suo piacere (o il suo dolore, ormai non m'importa più) al materasso. Continuando a spingerla tanto forte da farla arrivare fin quasi a toccare lo specchio le afferro entrambe le natiche con le mani e gliele stringo fino a lacerarle la pelle. La sculaccio con ampi movimenti del braccio, una, due, tre, cento volte. Alla fine ha la natica destra rosso fuoco, e nella voce sempre lo stesso cantilenante e ripetitivo Aahh_Aahh_Aahh_Aahh_Aahh_Aahh, che sale e scende e sale e scende ad ogni mio colpo di reni.
Le afferro i capelli e le tiro indietro la testa, lei per tutto il tempo non ha mai distolto i suoi occhi dai miei, benché riflessi allo specchio, nemmeno quando la sculacciavo.
Nel tempo interminabile in cui l'ho presa, ho visto il suo volto trasformarsi lentamente, percorrendo tutte le emozioni possibili...
Dov'è la B. spavalda e sarcastica che mi ha aperto la porta?
Dov'è quell'aria di derisione?
Non ridi più, B.?
Ora nell'espressione di B. vedo qualcosa di sconvolgente: i suoi occhi sono rossi, le guance rigate di lacrime, il rimmel le disegna sul viso tutta la storia del dolore di questa sera. B. mi guarda con un'espressione che è al tepo stesso devozione e rancore, vergogna e desiderio di averne ancora. Ha gli angoli della bocca piegati in basso, come un bambino che, offeso, non ti vuole dare (e non ti darà) la soddisfazione di vederlo scoppiare in lacrime e singhiozzi. Ha carattere, B.
Poi si volta verso di me, all'indietro, contorcendosi per riuscire a guardarmi in faccia direttamente, senza la barriera dello specchio. Così, ancora ansimante, con voce tremante mi fa:
"Tutto qui?"
Il resto avviene in un baleno: le sputo in faccia e le mollo un ceffone quasi contemporaneamente, riportandole la testa alla posizione iniziale. Sputo ancora sulla sua immagine allo specchio, e mentre lei si spinge in avanti per leccare la mia saliva le riafferro i capelli e le spingo la testa in basso.
Inizio a gridare come un ossesso: Puttana, B., Puttana, PUTTANA, Troia, TROIA, Godi puttana godi, Godi, GOODIIII!!!...
Ora la sto pompando dall'alto, il mio cazzo le sfonda il retto da un'angolazione diversa, vado su e giù quasi perpendicolarmente al materasso. Nonostante la vioenza delle spinte, lei continua a tenere il sedere proteso verso di me, quasi sollevato, con l'intento di incontrare ogni mio colpo, ogni mia spinta. E' orgoglio o voglia o che cos'altro?
Quello che sta scopando B. non è più Ale, è una bestia oscura e incosciente che non vuole altro che averla, posederla fino nei meandri più intimi...
Mi sposto ancora un po' in avanti e sento che la cosa in qualche modo deve aver avuto un effetto esplosivo su di lei, perché lei passa dal ripetitivo gemito di prima a un più secco e ritmico Oh!_Oh!_Oh!_Oh!_Oh!_Oh!_Oh!_Oh!_Oddio Ale, oddio Aleee, Oddio mi fa male Amore, fa male amore mio Amore mio Amore Mio AMORE MIIIIOOOOO!!!!! Rompimi Amore, Sfondami, lui non mi ha mai avuta così, mai, non mi avrà mai come mi hai tu, sì, dai, spingi, ROMPIMI, ti amo amore ti amo,TI AMO, sono tua, tua sempre, tua, SFONDA, SFONDA, sfonda dai, daaai, daaaai, daidaidaidaidaiDAIDAIAAAAAHHAAHAHHH!!!!!
Mentre viene stringe ancora un po' l'ano oramai sfondato e insieme mi schizza all'indietro, sulle palle, uno e due e tre fiotti caldi e abbondanti.
Non resisto, mi sale dentro un urlo animale ed ho un orgasmo lungo, potente, immenso, da bestia.
Dieci spinte, le più potenti della serata mia piccola B., te le ho conservate fino alla fine, hai visto?
Poi si ferma, lentamente, come un battito d'ali di farfalla, sento piccoli singhiozzi soffocati. Piange, non so se di commozione o di rabbia e frustrazione per aver perso tutta sé stessa.
Eppure è di nuovo è lì, B., a guardarmi negli occhi allo specchio.
Senza parlare, solo con quegli occhioni rossi e stanchi mi dice quello che so già: che adesso è mia, che l'ho presa e l'ho vinta come ua preda.
B. ha lasciato che la violassi nel profondo, si è donata e si è lasciata prendere, rubare, scippare.
Si è lasciata annullare da uno sconosciuto, che le ha rotto il culo, e le ha rotto l'anima.
Non lo so se mi odia, non so nemmeno se tutto questo l'ha voluto lei o l'ho voluto io o tutti e due, o nessuno.
Che mi odii o no, cerca di sorridermi, forse facendo violenza a sé stessa ancora una volta questa sera. Un sorriso straziante, timido, di chi si vergogna di sé ma non lo ammette al mondo.
Molto lentamente mi fa scivolare fuori, io mi abbandono sulle lenzuola. Vedo sul mio cazzo ciò che già sapevo esserci: B. saguina. Nel frattempo lei, guardando per terra, gli occhi bassi e la voce bassa, quasi ipercettibile, dice "scusami, vado una attimo di là..." Sentirla così mi dà un nodo alla gola, e quando s'inchina con difficoltà per raccogliere da terra la maglietta e i jeans mi si spezza il cuore.
Ma resto immobile mentre la guardo uscire, scalza, camminando a stento, come sulle uova (Ale, cazzo, aiutala, non ti è ancora bastata?)
Non lo so. Forse no. Sento che se le chiedessi di farlo ancora, non opporrebbe alcuna resistenza. Quasi quasi quando torna mi faccio fare un pompino...(Ale ma che cazzo pensi? Torna in te!...)
Resto solo, sdraiato sulla schiena. Da qui posso vedere solo il soffitto illuminato dalle quattro lampade a piantana. Ma che cazzo di lampade, penso tra me, hanno un ché di "tecnologico", non so spiegarlo meglio. Sono "artistiche", ma a guardarle c'è qualcosa che non... E' come se...
Sento scrosciare lacqua della docia in bagno, ed è come risvegliarsi con una secchiata d'acqua gelata alla faccia, con un unico pensiero nella testa:
C., dove diavolo è finito? Da quanto tempo è via? Quando tornerà?
Mi catapulto fuori dal letto, dov'è il mio dannato orologio? Ah, eccolo. NonononononoNONONONO non è possibile, un'ora e tre quarti cazzo cazzo cazzo quello arriva e trova tutto così, no!!!
Mentre mi infilo frenetico i pantaloni cerco contemporaneamente di rifare il letto, di tirare le lenzuola, lui non deve sapere, lui non deve vedere, oddio non era questo che voleva, no, non era affatto questo...
Non sento l'acqua della doccia chiudersi.
Non sento i passi sulle scale, il portachiavi che esce dalla tasca del giubbotto.
Click!
C. entra piano, apparentemente calmo (calmo? No, non è possibile! E' pazzo di gelosia, non può non essere pazzo di rabbia e gelosia!!). La prima immagine che vede, nella luce fioca del soggiorno illuminato con luci soffuse, è l'immagine di me seduto sul divano, ansimante.
Scatto in piedi, quasi sull'attenti, ho l'aria maledettamente colpevole, so che lo può vedere, che mi legge dentro. In fondo al corridoio, la porta della camera da letto è chiusa. C. la guarda, sofferandocisi per un istante eterno, lo sguardo distante. Poi si volta verso di me. Ha il volto tirato, quasi assente, come se fosse lontano anni luce, ma riesce comunque a sorridermi in modo vago.
Le prime parole che pronuncia sono: "dov'è B.?".
Non faccio in tempo ad aprire bocca, che lei fa capolino dal corridoio, a piedi nudi. Ha addoso jeans e maglietta bianca, l'ombelico che si vede e non si vede. Cammina lenta, prudente. Per l'ennesima volta questa sera, B. mi ignora, ha occhi solo per C., di nuovo: mi sento di colpo mutilato, come se mi avessero appena strappato un occhio. Ma in fondo che cosa mi aspettavo?
Lui fa per avvicinarsi a lei, ma B. quasi lo respinge, fa un passo indietro e poi, senza aggiungere altro: "Siediti".
Mentre lui si siede sul divano alla mia sinistra infila la mano sotto un cuscino che stava di lato, sopra il divano, qualcosa di lucido e nero.
Non ho il tempo di vedere che cosa ha preso, che B. si si siede alla mia destra. Mi spinge delicatamente con una mano per farmi sedere in mezzo tra loro, io sono una statua di sale, non riesco a fare nulla. Una voce dentro mi dice di scappare, ma non ho la forza nelle gambe nemmeno per alzarmi dal divano, tanta è la paura che lui possa chiedere qualcosa e lei rispondergli.
Cosa ha preso da sotto il cuscino? Per un attimo mi coglie il panico. Sbarro gli occhi, ha una pistola, ecco cos'ha.
Farò una brutta fine, stavolta ho fatto un passo falso cazzo no non è possibile questi sono due pazzi scatenati voglio tornare a casa voglio sparire da qui se solo riuscissi a muovere le fottute gambe dai Ale dai cazzo muoviti muoviti MUOVITIIIII!!!
Con qualche esitazione, C. estrae la mano da sotto il cuscino, gli trema la mano e si vede fin da qui, poi punta col braccio teso l'arma e... Accende.
Un bagliore chiaro invade la stanza. 60 pollici di Plasma prendono vita invadendo il nostro ambiente. Di fronte a noi, lo schermo è diviso in 4 riquadri enormi, più uno centrale, ancora più grande, che in parte si sovrappone agli altri.
Sono quasi certo di avere un infarto in atto, ma ancora non ho capito nulla, povero Ale. Siamo seduti affiancati, sento sulla mia gamba destra il contatto dei jeans di B., sulla sinistra la gamba di C..
Quello che succede poi, non lo racconterò. Magari la prossima volta...
Ho sempre pensato che il vizio del cuckhold, per quanto non l'abbia mai provato di persona, sia un qualcosa di intrigante e di tremendamente coinvolgente: cedo temporaneamente la mia donna a un altro uomo per poi riaverla indietro più mia, ancora più vicina.
Cedo la mia donna ma sempre mantenendo il pieno controllo della situazione, so io quello che si può o non si può fare, sono io a decidere con lei fino a che punto ci si può spingere, il bull deve restare al suo posto, che è quello che decidiamo io e lei per lui.
Quello che hanno fatto B.e C. è qualcosa di terribilmente diverso, fuori da ogni logica che io possa comprendere. Lo stesso Leopold von Sacher-Masoch potrebbe alzarsi dalla tomba e venire a spiegarmelo di persona, e ancora non credo che riuscirei a concepirlo...
L'ora e mezza seguente trascorre per me con una lentezza dilaniante, ogni secondo è un'ora, ogni minuto una settimana. Tremo come una foglia; per tutto il tempo non riesco a guardare B. alla mia destra perché dall'altra parte non stacco gli occhi da C. nemmeno per un istante, lo guardo con la coda dell'occhio perché ho paura che se gli volto le spalle per guardare B. lui mi taglierà la gola di netto per la gelosia. Continuo a guardare con la coda dell'occhio il suo sguardo fisso alla tv e non riesco a penetrare i suoi pensieri, lo vedo assente e attento al tempo stesso mentre osserva la perdita definitiva della donna che un tempo era sua, e adesso non più.
Nessun controllo della situazione: tutto è già successo.
Nessun patto tradito: nessuna "parola" sull'accaduto è stata pronunciata.
Nessuna regola violata: rivedendo tutto dalle 5 telecamere che ci riprendevano dall'alto delle lampade a piantana e soprattutto da dietro lo specchio sul letto, quello col viso di lei sempre in primo piano, è più che evidente che il gioco l'ha guidato B. fin dall'inizio.
Mi ha usato, ha usato la mia debolezza per il loro gioco, o forse per il SUO gioco.
Quando, dopo un'ora e mezza in cui in tre riviviamo tutto l'accaduto, ciascuno dal proprio punto di vista, ciscuno diverso dagli altri, C. punta per la seconda volta il telecomando verso la tv. Spegne.
Poi si volta verso di me, mi guarda un istante, corruga la fronte e abbassa le sopracciglia, come se si stesse sforzando di trovare le parole giuste per spiegare in modo semplice un concetto difficile.
"Ascolta, Ale..."
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10 years ago
pryg1978,
35
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Ferragosto al fiume
Era il giorno di ferragosto ero sola faceva un caldo torrido cosi' decisi di andare al fiume presi tutto l'occorrente e mi avviai in auto arrivata in un punto preciso svoltai in una stradina sterrata proseguii fino ad un boschetto poi li mi fermai ,mi travestii da donna chiusi l'auto e proseguii a piedi mi misi un paio d'occhiali da donna cosi' se incrociavo qualcuno non mi riconosceva avevo una parrucca bionda ,un po di rossetto sulle labbra e minigonna ,un copri costume proseguii fino ad una spiaggetta di sabbia isolata stesi il telo e mi denudai era la prima volta che fuori di casa ero nuda in pubblico anche se non c'era nessuno mi misi l'olio solare e mi distesi sul telo ....era una sensazione troppo bella ed eccitante sentire l'aria che mi accarezzava la pelle liscia mentre ero stesa a prendere il sole attorno a me non c'era nessuno ma mi sembrava di essere osservata dopo circa mezz'ora vidi un signore di mezza eta' completamente nudo che passeggiava tranquillo feci finta di nulla ma a vedere il suo uccello penzolante mi fece trasalire al ritorno il signore mi saluto io allora mi girai per salutarlo e vidi che poso' subito lo sguardo sul mio uccello lo invitai a sedersi lui si sedette e mi chiese cosa facessi li tutta sola io le dissi che non avevo nessuno e con la mano mi avvicinai al suo uccello ,si accorse del mio avvicinamento e mi disse toccalo pure cosi iniziai a fargli una sega quando lo senti in mano non capii piu' nulla mi chinai sull'uccello e iniziai un lungo pompino mi sentivo la cappella pulsare nella gola ....lui ansimava e mi pregava di continuare io continuai ..fino a che fu duro la cappella era grossa e lucida .....tenevo con la mano l'asta era enorme mi girai e gli chiesi di incularmi quasi lo supplicai lui non si fece pregare
dopo essersi messo il preservativo ed aver lubrificato il mio buchetto appoggio la sua grossa e turgida cappella si fermo 'e poi la spinse lentamente finche' mi scivolo tutto dentro ....inizio a stantuffarmi il culo io gemevo di piacere e lui affondava colpi sempre piu' decisi mi sentivo i suoi coglioni sbattere contro il culo e godevo come una cagna in calore
non mi ero resa conto che nel frattempo erano arrivati altri due uomini che si godevano lo spettacolo e nel vederci si stavano masturbando mentre il mio amico mi continuava ad ingroppare uno si avvicino alla mia bocca e mi infilo 'il suo uccello rimasi un po interdetta poi presi il ritmo giusto e continuai a gustarmi i due uccelli uno in culo e l'altro in bocca mentre il terzo mi schizzo' la sua sborra calda in faccia......dopo questa scopata ci rivedemmo la domenica successiva tutti e 4 al solito posto durante la settimana mi sognavo quei bei cazzi e non vedevo l'ora di ripoterli assaporare.
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10 years ago
bernardette2014,
52
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La prima volta - giorno 2
Prendere sonno quella notte fu praticamente impossibile.
La mattina dopo alle 9 ricevetti un messaggio dal Padrone. Trovati alle 18 in albergo da me!
Passai il pomeriggio con i miei al mare a contare i minuti che mi separavano dall'appuntamento. Alle 5 passai da casa, il tempo di una doccia e mi fiondai all'albergo con il cuore che batteva a 1000 per l'eccitazione.
Arrivato in camera mi fece subito spogliare, mettere a 4 zampe sul tavolino basso della stanza e controllò nuovamente il suo nuovo possedimento molto attentamente.
Finita l'ispezione disse "Bene, vedo che ti interessa andare avanti con la tua vita da schiavo, da oggi inizierà il tuo addestramento, se alla fine della settimana sarò soddisfatto di te diventerai mio ufficialmente".
Mi ordinò di scendere dal tavolino e di mettermi in ginocchio ai suoi piedi "Per prima cosa ci occuperemo del tuo aspetto esteriore, dovrai essere sempre depilato, questa volta ci penso io, ma dalla prossima dovrai venire tu senza un pelo, chiaro?""
"Si Padrone" fu la mia risposta.
Mise un asciugamano sul letto, mi fece mettere sdraiato a pancia in su, gambe aperte e alzate e iniziò l'opera aiutandosi prima con una crema e poi con un rasoio. In poco tempo aveva eliminato i miei pochi peli.
"Bene" disse passando un dito nel solco liscio tra le mie chiappe "Adesso vediamo di insegnarti a diventare una brava puttanella" Mi trascinò giù dal letto lasciandomi in ginocchio, lui si mise seduto sul bordo, abbassò il costume che indossava e disse "Vediamo cosa sai fare". Iniziai così il mio secondo pompino, questa volta fu interminabile, non so per quanto andai avanti a pompare ma il Padrone non veniva mai e continuava a darmi ordini e istruzioni su come succhiarglielo meglio, dove passare la lingua...
Inutile dire che ero eccitato come non lo ero mai stato in vita mia, quel cazzo che entrava e usciva dalla mia bocca mi stava provocando l'erezione più grande mai avuta.
Il Padrone non ci mise molto ad accorgersene, mi staccò dal suo cazzo e mi diede un bicchiere, "tho! Adesso mentre mi succhi ti dovrai anche segare, mi raccomando sborra in questo bicchiere e smetti di segarti solo quando io sarò venuto".
Ci misi pochissimo a sborrare dentro quel bicchiere e, prima che lui mi venisse in bocca avevo sborrato un altra volta.
Una volta svuotato il padrone mi fece rimanere in ginocchio col bicchiere in mano, la bocca aperta e la sua sborra in bella mostra sulla lingua mentre andava a prendere qualcosa nella valigia.
Tornò da me con un cazzo finto di quelli con una ventosa alla base, lo fissò per terra in mezzo alla stanza e tornò da me.
"Ora manda giù" Io deglutii tutto quello che avevo sulla lingua e il padrone mi condusse a 4 zampe dove aveva fissato il cazzo.
"Non voglio sprecare il mio cazzo per sverginare un culo da checca come il tuo, per cui sarai tu stesso a sverginarti impalandoti su questo, ma voglio essere buono, potrai lubrificarlo usando la tua saliva e la sborra che hai raccolto nel bicchiere"
"Grazie Padrone" dissi, un po' spaventato, e mi inginocchiai per iniziare a lubrificare lo strumento sul quale mi sarei impalato di li a poco.
Il Padrone intanto si sdraiò sul letto per godersi comodo lo spettacolo.
Dopo averlo inumidito per bene ci versai sopra della sborra e la spalmai su tutta l'asta, quella rimasta la passai sul buchetto, dentro e fuori, per cercare di renderlo il più scorrevole possibile.
Mi alzai in piedi, mi tremavano le gambe, il Padrone mi fece un gesto come di fare in fretta, mi abbassai, puntai la punta al mio buco e iniziai a scendere piano piano.
Lo sentivo farsi strada dentro di me, mi sentivo aprire in due, cercavo di essere il più rilassato possibile ma non riuscivo a farlo entrare più di tanto. Il Padrone spazientito mi ordinò di sedermici sopra e di smettera di fare resistenza con le gambe, così feci e lo sentii farsi strada dentro di me fino in fondo.
Il Padrone mi guardò con aria soddisfatta e mi ordinò di fare su e giù come se stessi scopando, cosa che iniziai a fare. Il male si mischiò presto all'eccitazione di essere davanti a un uomo, un Padrone, a saltellare su un cazzo finto, quante volte avevo sognato una cosa come quella. Dopo qualche minuto il padrone mi ordinò di smettere e di mostrargli il mio buco se era sufficientemente largo. Mi misi a pecora davanti a lui, faccia a terra, con le mani tenevo le chiappe divaricate. Lui guardò il mio ano e disse che non era ancora abbastanza.
Si avvicinò al cazzo finto, lo staccò da terra e lo mise contro una parete, poi mi ordinò di mettermi a 4 zampe e di rimettermelo dentro.
Questa volta l'inserimento fu meno traumatico e il cazzo entrò con meno problemi il Padrone mi rifece andare avanti e indietro finchè non mi si mise davanti col cazzo tornato duro e me lo fece succhiare di nuovo.
Poche succhiate e inizio lui a dare il ritmo al mio pompino, ogni sua spinta mi faceva entrare sempre di più il suo cazzo in gola e il fallo di gomma nel culo. Mi sentivo una vera puttana scopata in ogni suo buco. Quando fu soddisfatto mi fece togliere il cazzo finto dal culo, mi fece mettere sul letto e lo sostituì con il suo di cazzo. Mi scopò finchè non lo sentii esplodere dentro di me.
Stanco e affamato si fece ripulire il cazzo e mi diede un paio di mutandine da donna dicendo "Ora andiamo a mangiare fuori".
Il resto della serata fu piacevole, parlammo del più e del meno, una serata normale insomma... se solo non avessi avuto un paio di mutandine di pizzo addosso e il culo dolorante e colante sborra...
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10 years ago
fab82470303,
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Un buon inizio
Finalmente é arrivato il caldo e questo sabato lasciando i bambini dalla nonna ci siamo recati alla casa a mare per vedere cosa c'é da fare prima di trasferirci per le vacanze estive. In auto durante il tragitto, inaspettatamente, mia moglie, appoggia la testa sulla spalla destra mi bacia sul collo e mi sfiora il cazzo. La guardo per capire, vista la sua cronica, inappetenza sessuale e mi dice : hei cosa vuoi, é da questa notte che ho voglia . Io la guardo annuisco e conoscendola non avanzo alcuna probabile fantasia, sapendo già della risposta negativa.
Continuiamo la strada, senza piu manifestazioni di affetto, anche se nella mia testa cerano milioni di fantasie sessuali da volere concretizzare.
Giunti a mare mi dirigo verso il solito bar per il solito caffé, prima di andare a casa, lei mi chiede se facciamo un giro in spiaggia, al quanto strano visto che a lei non piace scendere in spiaggia, comunque ne approfitto visto il caldo . Mi dirigo verso la spiaggia, ma mi dice di non andare li, bensi, alla spiaggetta della stazione, perché voleva stare in costume senza troppa gente. Acconsento anche se per me un posto valeva l'altro . Giunti alla spiaggetta prendiamo i teli mare e ci stendiamo,subito vicino alla pineta. Mi metto seduto e lei immediatamente, mi infila una mano sotto il costume iniziandomi a massaggiare le palle alternandosi con colpi di masturbazione, la guardo apre le cosce e mi chiede di toccargli la fica, non aspettavo altro, infilo le dita e mi accorgo che era bagnatissima, un vero lago. Nel frattempo giunge un ragazzo sui 20 anni ed io un po imbarazzato mi ricompongo, anche se era impossibile nascondere la mia erezione, con fare disinvoltoil ragazzo, si sistema non troppo lontano da noi . Passati pochi minuti, sento nuovamente le sue mani sul mio cazzo ma questa volta lo tira fuori ed inizia a succhiarlo da gran troia.
Io provo a fargli ricordare che non siamo soli e lei guarda il ragazzino poi guarda me e continua a succhiare e a mugolare. Alzo la testa e noto che il ragazzo stava, con il suo arnese da fuori e si masturbava, godenedosi lo spettacolo. Preso dalla situazione, le ho sfilato il cazzo dalla bocca e l'ho montata a pecora, come una gran troia, vedevo che spingeva con i fianchi, quasi a farsi infilare anche le palle nella fica . Il ragazzo sempre piu eccitato continuava a menarsi il cazzo, cosi gli ho fatto segno di avvicinarsi e mentre la sbattevo, lui si é steso davanti infilandogli il cazzo in bocca. Non credevo ai miei occhi, mia moglie da gran troia, come ho sempre desiderato, gli leccava e succhiava, il cazzo, passando dalle palle alla cappella con gran maestria. Dopo alcuni minuti io ho provveduta a riempirla di sborra, mentre lei godeva con il cazzo del ragazzo in bocca, alcuni istanti dopo anche lui é venuto, mantenendola con i capelli sull'uccello per fargli ingoiare ogni goccia di sperma, poi si é alzato e mi ha detto : complimenti per la gran puttana ci vediamo al prossimo appuntamento, sempre su desyderia . Io ho guardato la mia lei che compiaciuta mi ha detto, amore é un buon inizio come hai sempre voluto.
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10 years ago
bello9316193,
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Rimini per lavoro
Come al solito, in viaggio di lavoro direzione Rimini. Faccio l’Adriatica la mattina presto per presentarmi in un’azienda per dei macchinari elettronici.
Devo fare un corso di preparazione che dura 3 giorni e la cosa per certi versi non mi andava ma nello stesso tempo, rimanere un paio di giorni fuori dalle balle mi avrebbe fatto riposare un pochettino e staccare la spina dal solito ufficio.
Al corso partecipavano anche dei colleghi di Roma e l’appuntamento era direttamente in azienda per prendere visione degli orari per poi proseguire in albergo e confermare le camere.
Giunti in azienda con mio stupore vidi una donna del gruppo dei romani: molto giovane e spigliata; era una new entry in ditta e doveva iniziare a fare esperienza con le apparecchiature, anche se la mansione principale era di rimanere in ufficio e lavorare con le carte e fatture varie.
Ci presentammo tutti e alla fine dell’orario di lavoro chiesi a Laura ( nome finto ) in quale albergo avessero prenotato e con discrezione domandai pure se il fidanzato eventuale fosse lì con lei.
Lei rispose che il fidanzato era a casa e non lavorava nella stessa azienda ma faceva l’insegnante e l’albergo era lo stesso di tutti dato che il prezzo sarebbe stato più conveniente per le ditte se avessimo prenotato in compagnia.
Durante la conferenza dove ci spiegavano le “utilities” delle nuove apparecchiature io non smettevo di guardare Laura, le sue gambe sotto quella gonnellina a tubetto e i seni che sembravano due piramidi appuntite sotto la camicetta bianca.
Le labbra avvolte in un rossetto rosso vermiglio sembravano delle fragole mature e pronte per essere assaggiate e gustate.
Lei con la coda dell’occhio capiva che la stavo osservando e ogni tanto si girava verso di me lanciandomi dei sorrisi e con gli occhi e dei gesti mi faceva capire che si stava annoiando.
Certo il viaggio si faceva sentire e anche l’ora tarda e la fame cercavano di prendere il sopravvento.
Finita la lezione l’appuntamento era per la mattinata di domani e quindi ci recammo in hotel.
A pranzo si sedette vicino a me e fu piacevole scambiarsi notizie sulla sua vita, il ragazzo e la mia famiglia.
Andammo in camera e lei era accanto alla mia e con un sorriso mi licenziò.
In camera iniziai a spogliarmi per rimanere tutto nudo con l’intenzione di fare una doccia quando dalle pareti sentì che lei stava facendo lo stesso.
Iniziai ad immaginare quel suo corpicino, i sui fianchi, il seno appuntito e il culetto ben tornito.
Immaginai la sua fichetta ben curata con pochi peli ed entrato nella doccia avevo già il cazzo duro e dritto.
Finita la doccia misi un asciugamani e con la sigaretta mi affacciai alla finestra: lei era lì che fumava e parlava al cellulare con il fidanzato; un po’ arrabbiata.
Lo si capiva dal tono e da come tirava la sigaretta.
Finita la telefonata, mi scusai che non era mia intenzione ascoltare e che con i capelli neri bagnati era molto carina.
Lei sorrise e mi disse se volevo venire in camera per fumare insieme e chiacchierare un po’: “guarda che puoi venire anche così con l’asciugamano e che se volevo potevo asciugarmi da lei tanto non si faceva scrupoli avendo tre fratelli in casa” escamò.
La cosa mi piacque e di soppiatto entrai in camera sua e accesi un’altra sigaretta insieme a lei sulla finestra.
Lei aveva l’asciugamani fino a coprire i seni ma essendo corta arrivava a coprire a stento i glutei che si intravedevano quando si appoggiava sul davanzale.
Con la scusa di andare in bagno facevo avanti e dietro per poterla ammirare quei glutei da dea fino a quando lei non si chinò ancora di più a mostrarmi la fica da dietro.
Capì subito il segnale e mi appoggiai dietro di lei con il mio cazzo che faceva capolino fuori e iniziai a baciargli i capelli.
Lei iniziò a inarcare la schiena offrendomi quel culetto splendido e rotondo ancora bagnato; tolto quel panno iniziai a scivolare con la lingua su tutta la schiena fino sulle natiche e a leccargli il buchetto del culo.
Laura hai un culo da favola gli dissi e continuai a leccargli lo sfintere fino a penetrare la lingua dentro.
Il profumo del balsamo mi aveva inebriato il cervello e con le dita che avevano preso possesso della sua fica sentivo il lago di umore femminile che imbrattava la mia mano.
La tenni con una mano sulla spalla e iniziai a penetrarla dietro: il culetto sembrava una voragine; l’avevo lubrificato per bene ma capì che lì la strada era stata aperta da parecchio tempo e che il via vai era all’ordine del giorno.
Sentivo il calore delle sue viscere e ad ogni colpo lei gemeva e tremava: l’orgasmo l’aveva fatta trasalire e iniziava a succhiarmi le dita bagnate del suo sperma femminile.
“Questi giorni non posso rimanere senza un bastone dentro; non mi andava di andare a questo corso” diceva facendomi capire che avrebbe fatto l’amore tutta la notte e nei giorni a seguire.
“Poi il mio ragazzo stasera esce e va a divertirsi”……. “ quello stronzo”…..”sicuramente va a scopare”…….”quindi io voglio fare lo stesso”.
Quelle parole mi infoiarono ancora di più e iniziai a darle dei colpi tremendi, fino a squarciargli il culo e l’intestino.
Parlava a mezze parole e prendeva fiato quando lo tiravo fuori per poi penetrarla con durezza fino a farlo sentire nello stomaco.
Venni dentro di lei come un fiume in piena e lei, tiratolo fuori, si accovacciò per completare il prosciugamento con la bocca.
Ci sdraiammo sul letto: lei con i capelli e il viso sul mio petto e un sorriso malizioso per quella mezz’ora di penetrazione.
Il pensiero sia mio che suo: altri due giorni di sesso sfrenato.
Andai a Roma parecchie volte per ritrovarci in hotel e rivivere le stesse emozioni.
Un saluto alla mia cara amica e collega( non so se legge ma cmq la farò leggere).
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10 years ago
admin, 75
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Estate in grecia
Una storia vissuta a quasi vent’anni di età. La Grecia era un posto dove non ero mai stato e sentire i racconti di altre persone, del mare, del caldo e delle donne straniere che andavano lì anche per cercare di fare conquiste mi aveva attirato tanto che iniziai a preparare il viaggio per quella meta fantastica.
Tralascio il viaggio e le varie peripezie e inizio a raccontare il posto: Capo Sounion, a sud della Grecia con spiagge e coste quasi allo stato brado; belle donne tutte in topless che prendevano il sole.
Alloggiavo in un camping con altri amici e ognuno di noi una tenda due posti per eventuali accoppiamenti.
Il camping era pieno di tedeschi con le loro roulottes e come sempre non perdevano tempo rimanendo tutta la giornata a prendere il sole, dato che in Germania lo vedono con il cannocchiale.
Avevo notato una signora sulla trentina con marito e figli che quando si spalmava la crema solare era come se si massaggiasse su tutto il corpo.
Non staccavo gli occhi da lei e anche il marito si era accorto della mia presenza.
Lei , pure, aveva notato il mio sguardo e capiva la voglia e il desiderio di possederla; la scopavo con gli occhi e sicuramente le faceva piacere dato che iniziava a strofinarsi i capezzoli con la scusa di spalmarsi quell’olio abbronzante accarezzava tutto il corpo: dal collo ai capezzoli fino alle caviglie passando per le cosce quasi a toccarsi l’inguine e la fica.
L’unico problema era che non si alzava per niente da quel lettino e quelle poche volte che si bagnava in acqua lo faceva insieme al marito e i figli piccoli.
Avevo perso ogni speranza; facevo di tutto per avvicinarmi, le passavo davanti in ogni occasione cercando di incrociare i suoi occhi azzurri e anche al bar cercavo di portarmi il più vicino possibile per avere un contatto , anche per un attimo, con il suo corpo o i suoi capelli.
Poi il marito la tallonava sempre dato che sapeva che era una preda appetibile e non la lasciava mai da sola.
Solo una volta ero riuscito, scherzando, a rivolgerle la parola avvisandola che per la sua pelle bianca doveva stare attenta alle scottature e io, invece, avendo la pelle già abbronzata potevo stare sotto il sole.
Il marito aveva annuito e lei un sorriso di conferma.
La sera la cercavo per tutto il camping sperando di trovare l’occasione per abbordarla e questa occasione mi capitò quando organizzarono uno spettacolo per le persone che dovevano partire.
La vidi seduta tra la gente: indossava una veste fiorata, molto leggera e scollata sopra. I seni liberi di muoversi si intravedevano ogni volta che si abbassava o si muoveva al ritmo della musica e le gambe, non sempre accavallate, mostravano quel perizoma bianco direttamente, anche se la trasparenza della veste metteva in risalto quel culetto rotondo ed arrossato.
Il marito sempre attento beveva birra a tutto spiano e arrivati ad una certa ora era mezzo brillo.
Si iniziò a ballare e io mi incollai accanto a lei sorridendo e complimentandomi con lo sguardo per quel vestito sexy.
Giunti alla mezzanotte vedo che il marito borbottava e dopo un po’ andò via con i bimbi.
La cerbiatta era sola e il suo sguardo cercava tra la gente un volto amico.
Mi feci avanti immediatamente e incrociati gli occhi azzurri notai un senso di felicità nel sul viso perché ero lì vicino e mi feci avanti.
Iniziarono i lenti e senza dirle nulla la presi e la strinsi a me: sentivo il suo calore, i suoi seni che premevano il mio petto e lasciate le mani mi avvolse le braccia al collo.
Le mie mani erano scivolate ai fianchi e dietro la schiena premendogli il culetto per attaccarsi ancora di più al mio cazzo che era diventato come il ferro.
Lei sentiva quel bastone sul suo ventre e iniziava a dimenare i fianchi come se lo volesse fare suo.
I capelli biondi scivolavano sul mio viso e lasciai correre le mie labbra verso di lei: un primo bacio dopo quel tanto fremere; un bacio innocente e delicato.
Lei sorrise senza scollarsi dal mio corpo e continuando a strusciarsi sempre di più.
Parlammo e, ridendo, continuavo a farle battute e complimenti per il fisico nonostante due figli.
Senza capire come ci siamo trovati fuori dal rettangolo del ballo e abbiamo iniziato a camminare verso l’oscurità della spiaggia fino ai lettini.
La girai per vedere il suo viso bellissimo e i suoi occhi azzurri e iniziai a baciarla e toccarla da tutte le parti.
Leccavo i suoi seni e con le mani esploravo tutto il suo corpo; infilai la mano sotto il perizoma e sentì il suo umore che scivolava tra le cosce.
Ci sdraiammo sul lettino e iniziai a leccare quella fica bagnata e profumata; lei mugolava a ogni colpo di lingua e ad ogni penetrazione: avevo iniziato a scoparla con la lingua in profondità bevendo quel nettare dolce e amaro nello stesso tempo.
Ansimava e dopo un po’ iniziò ad avere un orgasmo interminabile che le fece cessare pure il respiro.
Non volevo smettere e abbassati i pantaloncini iniziai a penetrarla con decisione, aumentando i colpi sul suo ventre e tenendola per i fianchi.
Ad ogni colpo lei gridava di piacere e mi stringeva il collo con le braccia e la sua bocca nell’orecchio: push, push, spingi, ansimava e parlava a bassa voce.
L’orgasmo mi colava dappertutto e il calore del suo ventre mi inondava tutto il corpo.
Iniziai a sentire i fremiti; volevo esplodere dentro quella fessura e aumentai la velocità.
Lei iniziò a godere e a mordermi il lobo dell’orecchio fino a quando non scaricai quella voglia e il desiderio che avevo accumulato in quei giorni.
Rimanemmo abbracciati per molto tempo a baciarci sul collo, sulle labbra e il viso; il mio cazzo dentro di lei ancora duro sentiva le pulsazioni della sua fica calda e vogliosa, fino a quando non uscì da dentro di lei.
Lei sorrideva e mi diceva che aveva avuto pure lei la voglia di conoscermi e che aveva detto al marito che era l’ultima sera e toccava a lui portare a letto i bimbi.
La situazione l’aveva creata lei perché voleva avere una storia da raccontare alle amiche quando sarebbe tornata a casa.
Continuammo a fare l’amore per tutta la notte e………………non dico più nulla.
A quell’età mi ero innamorato e voglio tenere per me quelle sensazioni. Non l’ho più rivista né incontrata.
Non so nemmeno il nome e come rintracciarla.
Peccato che non esisteva Facebook per poterla rivedere.
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0
10 years ago
admin, 75
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Una sera vicino al mare.........
Sera fa, cn mio marito siamo stati ad una festa vicino al mare, vista la serata calda indossavo un vestitino molto leggero, corto e un poco trasparente, tacchi alti, ben truccata, tra un ballo e l'altro, mi resi conto di essere sotto lo sguardo di un ragazzo bellissimo, mi guardava insistentemente, mi sorrideva, la cosa mi imbarazzava e mi preoccupava, per spezzare questo incantesimo mi sn recata al bar per prendermi un drink, mentra as il mio turno mi sentivo pressata da un peso dietro, sentivo spingere, mi giro quasi infastidita, quando mi accorgo che era quel ragazzo, la cosa mi creava molto imbarazzo, ma nn riuscivo a distogliermi dalla situazione mi piaceva che lui spingeva da dietro, sentivo
il suo cazzo duro dietro di me, quasi mi dispiaceva di essere servita sarei rimasta ore in quella situazione ma nn dovevo perdere la calma di la c era mio marito, la cosa e' continuata x molto tempo sentivo il suo sguardo addosso, mentre eravamo seduti cn amici, mi accorgo che lui mi guarda mi accenna un sorriso e si incammina verso l interno della struttura del locale, nn so' cosa mi e' preso, approfittando che mio marito era impegnato a parlare con altri mi allontavo cn la scusa di recarmi nei servizi e mi incammino sulla stessa strada di quel meraviglioso ragazzo, era buio guardavo a dx e sx cn la speranza di vederlo, quando all improvviso mi sento presa x un braccio e tirata dietro a delle cabine, mi ha messo la lingua in bocca, ha iniziato a mettermi le mani ovunque, ero bagnatissima, nn seppi tirarmi indietro, le mie mani cercavano il suo cazzo, ma nn avevo molto tempo x andare oltre, lui si e' sbottonato, ed ha tirato fuori il suo cazzo, duro enorme, grosso, nn ci ho pensato due volte mi sn tuffata sul quel cazzo l ho preso tutto in bocca, volevo che lui mi sborrasse in bocca velocemente, ma nn e' stato cosi', all'improvviso mi alzo e vado via, ero preoccupata che fosse passato molto tempo nn volevo creare problemi, resto seduta cn mio marito ed amici quando mio marito mi dice che si sarebbe allontanato x una decina di minuti per dare un passaggio ad una cp di amici, io imbarazzata dissi che sarei rimasta li ad aspettarlo cn la scusa che ero stanca, intando cn gli occhi cercavo quel ragazzo meraviglioso, ma niente, rifaccio la stessa strada di prima ma niente, quando all improvviso lo vedo, ci fissiamo e lui si i incammina verso la spiaggia, al buio totale, lo seguo, a stenti lo vedo seduto su di un lettino, mi avvicino mi seggo vicino a lui e senza dire una parola ricominciamo a toccarci lo spompinavo, mi allargava le gambe, colavo cm una fontana, avevo perso il controllo, sento dei rumori, sn passi, inizio a ricompormi quando lui mi dici di stare calma, e' solo un suo amico che gli chiede il cellullare, invece di andarsene si siede vicino a noi, volevo morire, imbarazzata ed eccitata ancora, lui mi bacia in presenza del suo amico, mi tocca lo lascio fare, tira fuori il cazzo e mi spinge cn la testa sul suo palo, sento altre mani che mi toccano, mi piace istintivamente mi metto a pecora, sento spostarmi il perizoma, mi sento penetrata con le dita nel culo e nella figa, mi piaceva molto quella situazione, quando mi sento penetrata da un cazzo ancora piu grosso del primo, mi faceva molto male ma mi piaceva, spompinavo e mi facevo fottere da dietro, mi sento dire da dietro se prendevo qualcosa la mia risposta fu no, mi sento presa quasi cn forza, l amico mi infila cn forza il suo enorme cazzo in bocca e mi sborra riempendomi la bocca, ho bevuto tutto, bellissimo, poi ho iniziato a spompinare anche l altro e finalmente sn riusciuta a farlo venire un altra bellissima sborrata in bocca, nn avevo mai bevuta tanta sborra cm quella sera,in poco tempo ci siamo ricomposti ed ognuno x la sua strada, sn andata in bagno a riprendere il trucco ma sentivo ancora voglia, mi sn chiusa in bagno e mi sn masturbata, sn venuta bn tre volte, all uscita della toilette mi trovo mio marito ad aspettarmi, mi guarda mi abbraccia e mi dice ti sono mancato?
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10 years ago
admin, 75
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La mia prima volta
Era il 27 dicembre 1982 ero a Sanremo da sei mesi ero maggiorenne avevo fatto vari scatti fotografici di tramonti e paesaggi quella mattina intorno alle 12,00 andai da un fotografo vicino a casa di mia zia ...il signore mi chiese cosa volessi e io gli mostrai le mie fotografie lui mi disse di accomodarmi nel retro e subito dopo arrivo un rappresentante era l'ora di chiusura mi disse di non preoccuparmi chiuse il negozio e torno da me accese un proiettore con un filmino e mi disse guarda io finisco con il rappresentante e vengo mi misi a guardare il filmino e mi accorsi che era un film porno....incomincio' a battermi forte il cuore e inizio a indurirsi l'uccello cinque minuti dopo arrivo il fotografo e il rappresentante e mi sorrisero mi chiesero se ero eccitato io non avevo piu' salivazione il fotografo mi palpo l'uccello e mi disse bello duro mi sbottono i jeans si
inginocchio' davanti a me mi calo' gli slip e mi prese prima in mano l'uccello poi dolcemente incomincio' un lungo pompino il rappresentante mi stava alle spalle anche lui s'inginocchio' dietro di me e mi lecco' il culo lentamente io non capivo piu'nulla poi mi mise prima un dito poi due poi tre dita nel culo dolcemente mi voltai e vidi che si stava facendo una sega mi fecero sdraiare uno mi spompinava l'altro mi mise davanti la bocca il suo cazzo e me lo spinse lentamente in bocca iniziai un pompino mi sentivo la cappella che s'induriva dentro la mia bocca quando fu ben duro si levo' delicatamente e mi fece cambiare posizione
ero alla pecorina non riusci a dire nulla tale era l'eccitazione mi appoggio' la cappella allo sfintere e un attimo dopo mi sentivo la sua asta penetrare nel mio culo, in quel momento venni in bocca del fotografo che si assaporo' il mio sperma bollente ,dopdiche' a turno m'incularono venendo entrambi e anche io mentre loro mi possedevano io sborravo fiumi di sperma quando finimmo il fotografo doveva aprire il negozio cosi' ci salutammo e ci rivedemmo nei giorni seguenti con altri amici....ma questa e' un'altra storia.
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10 years ago
bernardette2014,
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Sul treno del piacere!
Con affanno si può dire considerando tutti gli anni passati solo a pensarci e a desiderare di farlo,alla fine sono riuscita a partire per questa mia avventura in questo mondo trasgressivo ed affascinante.
Ho aspettato molto,forse troppo tempo prima di decidermi a farlo e il motivo è stato che sapevo che mi sarebbe piaciuto...moltissimo!
Da poco più di 10 anni ho dato sfogo alla femmina che mi porto dentro...lingerie,scarpe e vestiti,trucchi e parrucche per essere sempre più femminile nel propormi a maschi compiacenti del genere al quale appartengo.
Mi piace sentirmi gli occhi addosso e le mani che palpano le natiche andando a cercare il buchino con il dito...e poi 2...3... e fino a 4 ci arrivo...forse potrei arrivare anche a prendere la mano intera ora...di sicuro mi inginocchio subito per tuffarmi in un bagnatissimo pompino al maschio che mi sta facendo prendere velocità!
Voglio sentirlo tra le labbra diventare grosso e duro,leccarlo e baciarlo con assoluta devozione...e pensando a quando quella cappella morbidamente dura farà capolino sul mio buco tra le chiappe...intanto me lo spingo in gola!
Da quando a 14 anni ho aperto per la prima volta la bocca al cazzo di Alfonso per gioco senza pensarci...non potevo più tirarmi indietro...avevo iniziato e quando ne aveva voglia aprivo la bocca e cominciavo ad eccitarmi anche io ad ogni pompino sempre un po di più...una situazione durata qualche mese dopo di chè fino a quando non ho deciso di smetterla di pensarci sù e di fare sul serio...non ho più avuto "contatti a pelle" con altri uomini.
Fino ad oggi non ho fatto molti incontri,forse una decina,alcuni assolutamente da dimenticare ed alcuni anche riprovati più volte e molto soddisfacenti.
Il pompino più lungo circa un'ora e mezza,per volere suo,fatto a quel tipo con il cazzo più grosso che avevo mai visto è un ricordo piacevolissimo...anche sentirlo tutto dentro di me mentre mi scopava sbattuta alla spalliera del divano senza possibilità di oppormi a quei 20 e passa cm di cazzo che mi facevano gemere e mugolare di piacere mentre mi sfondava il culo.
Peccato che forse a causa del mio buco stretto (...per lui!...vi posso assicurare che è tutt'altro che stretto...fino a quando non mi sono decisa a farlo con un uomo,e perciò per molti anni,ho fatto una considerevole pratica di allargamento con un'infinità di oggetti fallici e di dimensioni che stentavo a volte di credere che potessero entrare...era comunque un pò di tempo che non facevo niente e il buchino si era un pò contratto credo!) pochi colpi e mi ha girata facendomi inginocchiare di nuovo davanti a lui a bocca aperta per schizzarci dentro e sul viso...semplicemente fantastico...un piacere sconvolgente!
Riscoprire il gusto,dopo così tanto tempo,di fare pompini ricominciando a prendere il cazzo in bocca fino a sentire il gusto caldo dello sperma è stato un piacere più di allora.
La scopata più bella con un maschio di poco più giovane di me ed una persona fantastica!
Come d'accordo varcata la soglia di casa sua ho trovato solo il bagno illuminato nel quale sono entrata subito per potermi preparare ad incontrarlo.
Una delle poche volte che ho avuto il tempo di prepararmi a casa ed in poco tempo sono uscita.
Avevo appena acquistato una parrucca lunga ,e a vedere la sua espressione nel vedermi gli piacevo davvero.
Lui,su mia richiesta,indossava solo un'accappatoio e mi attendeva sul divano.
Si alzò in piedi e porgendomi,mentre non mi staccava gli occhi di dosso,un calice con delle ottime bollicine brindammo all'incontro...che stava iniziando.
Ero immobile al centro della stanza,prese a girarmi attorno facendomi una radiografia (era il suo mestiere!) e iniziando a palparmi il sedere...era eccitantissimo sentire i suoi commenti,sentivo il calore farsi strada dentro di me...e lui era eccitatissimo a giudicare dalla protuberanza che iniziava a vedersi bene sotto l'accappatoio...ancora con il calice in mano l'ho fatto fermare e messa in ginocchio davanti e aperto l'indumento che indossava...mi si presenta davanti un bel cazzo depilato,non grossissimo,ma di tutto rispetto e già duro con la cappella bella lucida in attesa di essere leccata!
Cosa che non ho perso tempo a fare...stavo iniziando a scaldarmi e a rilassarmi,sono sempre molto tesa al primo incontro...ma poi lascio andare i freni...ed entro in pieno nel ruolo da me preferito...che bell'uccello dritto e duro che avevo da leccare.
Non avevo nemmeno bisogno di usare le mani tanto era duro e dritto ed ho iniziato a prenderlo in bocca lui molto delicatamente mi guidava nel farlo...facendolo scendere in gola sempre un po di più e sentirne la cappella morbidamente dura fermarsi alcuni istanti (haimè non riesco a tenerlo in gola a lungo...ma con un po di buona volonta...per poco...ma ce la faccio!) tutto in bocca con molto piacere per entrambi!
Desideravo che giocasse con il suo bel cazzo duro nella mia bocca per tutto il tempo che voleva...e lo ha fatto per circa 10 minuti ed ero oramai rilassatissima...mi ha fatta alzare e,posati i calici che tra una pompata e l'altra avevamo vuotato,ci siamo diretti in camera da letto dove l'ho spogliato subito e mi sono inginocchiata ancora davanti a lui....lo volevo ancora in bocca...iniziavo a sentirmi davvero troia con un ragazzo di 10 anni più giovane di me...un pompino meraviglioso,lo sentivo bello duro.
L'ho fatto sedere sul bordo del letto e dandogli le spalle mi sono sfilata minigonna e perizoma e,allargando bene le gambe piegata in avanti a 90° per offrirgli una visione migliore,ho iniziato a lubrificarmi il buco con un paio di dita mentre lui si infilava il preservativo e appena calzato mi ci sono letteralmente seduta sopra....oooohh che piacere sentirlo scivolare dentro...duro e dritto...centimetro per centimetro e iniziare una lenta danza sù e giù per quell'asta...come inizio,devo dire,assolutamente piacevole.
Senza sfilare il cazzo dal buco mi sono trovata alla pecorina sul letto e lui in piedi dentro di me ha iniziato a stantuffare con più decisione sbattendo sulle mie chiappe e ficcandolo fino alle palle..."che buco Lolly...che bel culo...entra benissimo!"...oooohh caro come ti ho sentito bene (...sono eccitatissima mentre scrivo nel ripensarci)...quella si che era una scopata a pecorina...già su un'altro pianeta rispondevo ad ogni affondo offrendogli il mio culo a suo piacere...volevo che mi scopasse in ogni posizione e l'ha fatto con molta energia...girandomi e rigirandomi come voleva...ero stordita dal piacere di sentirlo sopra di me...dentro di me.
Un'ora circa...in cui mi sono sentita davvero come volevo,mi ha trattata proprio da femmina troia,riempita di cazzo a suo piacere...e quando ha deciso lui distesa sul letto ho atteso che mi venisse in bocca...ero eccitatissima anche io e al primo schizzo...mmmmh che bello...che mi ha sparato sulle guance senza quasi toccarmi ho goduto anche io...finendo mentre mi scopava in bocca facendomi scendere il resto che aveva nelle palle in gola.
Ho finalmente iniziato ad addentrarmi su questo "treno del piacere" e desidero restarci sopra a lungo per scoprire andando avanti quanto sapevo che mi sarebbe piaciuto...moltissimo!
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10 years ago
admin, 75
Last visit: 13 hours ago -
Ultima signora che ho leccato
l'ultima signora che ho leccato è andata così.
sono arrivato da lei e l'ho trovata con uno di quei vestiti lunghi, estivi con ai piedi uno splendido paio di ciabattine miste sughero e pelle con tacco da 3.
Mi sono subito inginocchiato e le ho baciato i piedini sulle dita e intorno.
Lei 56 anni un po robusta.
Con fare serioso, mi ha portato in camera sua dove si è accomodata in una sedia a dondolo mentre io mi inginocchiavo fra le sue gambe aperte. Si è sfilata le ciabatte e mi ha messo il piede quasi in faccia ordinandomi di massaggiarla e io l'ho fatto. La mia testa era fra le sue cosce e ogni tanto sbirciavo sotto la gonna.
Le ho baciato ripetutamente i piedi e, mentre la massaggiavo, lei si è rilassata ascoltando musica.
dopo circa 20 minuti di massaggi, mi ha ordinato di tagliarle le unghie dei piedi ed io contento, mi sono impegnato delicatamente stando attento a non farle del male. Le ho tagliate e messo lo smalto.
ho continuato poi a massaggiarla e con le mani sono salito sempre più sù
lei inizialmente non voleva ma con l'aumentare dell' eccitazione, mi ha concesso l'onore di leccarla.
Si è alzata e si è sfilato lo slip per poi risedersi. io ero sempre col viso fra le sue cosce e con cautela, mi sono avvicinato ed ho incominciato a leccare.
vedevo la sua pancetta davanti ai miei occhi fremere di gioia e sentivo gemiti e urla di piacere.
l'ho fatta godere così più e più volte leccando bene tutto il suo umore
quando si è alzata, ho colto l'occasione per leccarle bene il lato b mmmmmmmmmmmm. poi si e sdraiata sulla schiena e l'ho massaggiate e leccata credo ancora per un oretta
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10 years ago
LECCHINOO, 38
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Il cinema la mia passione segreta
Ritorno indietro negli anni ho 52 ho avuto moltissime esperienze ma mai sono riuscito a ripercorrere le prime eccitazioni da ragazzo quando al cinema con la ragazza facile di mano del paese ebbi i miei primi contatti con l'altro sesso.
Da allora ho avuto molte storie sia con singole e poi da sposato con molte coppie scelta rivelatasi eccitante oltre che azzeccata per evitare problemi di coinvolgimenti.
Ma tornando al cinema nel mio immaginario è stato sempre un posto che quando scende il buio mi ragala un'eccitazione particolare come di sentirsi in intimità con persone sconosciute e anche se capitato raramente di avere vicino una bella donna quando è successo da buon porco ho cercato sfioramenti e avvicinamenti che mi eccitano in particolar modo.
La mia città Perugia non ha naturalmente cinema hard e poi essendo sposato sono davvero poche le occasioni di poterci andare.
Ho provato con qualche annuncio a creare un incontro ma consapevole del
fatto che le situazioni impreviste siano sempre quelle più piccanti ed eccitanti.
UN RIMPIANTO una sera e prenotando cercavo sempre un posto che probabilmente mi avesse fatto stare vicino ad una coppia ...tipo le file a 3 delle grandi sale.
Entro e lo spettacolo stava iniziando sala già buia e quando mi siedo passo davanti ad una coppia giovane lei con due splendide coscie e con la minigonna wowwwww ho detto che belle gambe.
Era inverno e avevo con me il cappoto un film poco impegnato che sicuramente avrei visto poco mi siedo cappotto sulle gambe e comincio con la mano sotto il cappotto a cercare quelle coscie stupende che avevo appena visto.
Buio la mano scorre sulla seduta della poltroncina e tocco finalmente il filato che avvolge quelle splendide gambe strano ma nonostante tante avventure sessuali questa cosa mi eccita in modo particOlare scorro con estrema accorteza d'altronde ho anche soggezzione del fatto che sono una pesona adulta e lei giovane e un problema di quel tipo qual'ora non fossero gradite le mie attenzioni non potrei certo sopportarlo con queste sensazioni altalenanti il film stà scorrendo e io non abbandono il tepore di quelle coscie che mi hanno dato un'eccitazione fisica tipo quella che ha un ragazzino alle prime avventure ....incertezza dubbio di fare un figuraccia non mi hanno dato il coraggio di essere più deciso alla fine lui parlando con lei
dice una serata persa e non sò se fosse destinato al film di certo di secondo ordine oppure e.... giurai meglio una figuraccia che non avere coraggio.
Passano quasi due anni e una sera senza pensare a queste situazioni
vado al cinema con mia moglie acquistando i biglietti all'ingresso quIndi senza nessuna aspettativa entriamo e controllando i biglietti ci accorgiamo
che due ...BELLE SIGNORE..... avevano sbagliato posto E UNA VOLTA CHIARITO loro gentilmente si alzano e ci cedono i nostri posti.
Ancora inverno mi siedo tolgo il mio giacchetto di pelle e lo metto sulle gambe comincia la visione del film ma prima che sparissero le luci basse della pubblicità mi accorgo che seduta accanto a me c'è una coppia di giovani molto più giovani della coppia del racconto precedente ,scorro la sua figura e ha le gambe accavallate una ragazza carina coscie piene e anche
sul ginocchio accavallato un forma molto sensuale non magra ma ben tornita.
Inizia il film penso e mi dico daiiiiii vecchio maiale è una ragazzina non fare lo scemo ma quell'attrazzione al contatto è irresistibile e penso cavolo stasera c'è anche mia moglie che casini stai cercando????? ma non resisto
comincio con la mia mano a cercare il contatto con la sua coscia
la raggiungo calze ricamate piuttosto spesse ma in alcune zone
a pelle esposta nella zona del ricamo non respiro cerco di essere
il più lieve possibile senza cercare risposte o cercare di aumentare la pressione ma in queste nuove poltrone sono grandi ed è difficile questo tipo di accostamento sopratutto se cerchi di salire verso l'alto della coscia ma provo a cambiare e metto la mia mano col palmo rivolto verso l'alto e mentre mi avvicino mi accorgo di essere quasi a metà coscia un contatto lievissimo impalapabile e poco dopo però devo scostare la mano lei cambia posizione forse annoiata dal film si appoggia al suo ragazzo girando le coscie verso la mia poltrona mi domando non può averlo fatto apposta ma controllando dopo poco chiude gli occhi......dormirà???
mi muovo con estrema cautela controllando anche che mia moglie non vedesse niente di stano e con il respiro spezzato dalle sensazioni che stavo per provare faccio scivolare la mano sulla poltrona accanto raggiungo la fine della coscia ma devo dinuovo allontanare la mano avverto che si stà spostando e in effetti accavalla la gamba destra sopra la sinistra
e si gira ancora un pò di più verso il suo ragazzo.
A questo punto sento riaccostandomi che la mia punta delle dita è già olte la fine della coscia e nel lambire leggermente sperando che magari quelle calze avessero una fine ma purtroppo erano collant ,comunque quello che stavo toccando era molto piacevole l'attaccatura dei glutei alle coscie di una giovane ragazza ha quel taglio netto e quella leggera curvetta che stacca l'inizio dei glutei è un punto semplicemente stupendo da sognare sono eccitatissimo e a questo punto mi fermo se si dovesse spostare improvvisamente o svegliarsi qual'ora dormisse davvero ed accorgersi di sicuro il calore che aveva nella zona dove la mia mano era ederente alla
sua coscia e inizio del gluteo era molto diverso del resto del suo corpo
decido che è ora di finirla mi ritraggo e non sò se la differenza di calore
o perchè si fosse risvegliata ritraggo appena in tempo la mano mentre lei
con la sua scorreva il fondo della poltrona per sentire se c'era qualcosa
ho pensato che fortuna sai che casino ....oppure no finisce il film escono mi guardano tutte e due ma come dire senza far trafelare alcuna espressione
cosa che fra l'altro faccio anch'io e penso qualche volta mi metto in qualche casino ma che bello alla mia età vivere ancora queste emozioni e penso ......se mai una volta sarò fortunato da incontrare la coppia giusta magari lei in autoreggenti e .....senza intimo già CHISSA'
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10 years ago
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Il magazzino
Mi ha condotta in un magazzino, tranquillo e intasato di merce.
Lo seguivo e sapevo cosa stava succedendo. Lo sapevamo entrambi, anche se non ci eravamo detti niente.
E’ strano, non è che provassi qualcosa di particolare per lui, o cose del genere. Non c’era neanche una particolare attrazione fisica...
Aveva i tratti tipicamente meridionali: carnagione scura e capelli neri e ondulati, ma due incredibili occhi verdi da gatto. Erano il tratto più caratteristico e intrigante, perché per il resto non aveva l’aria di avere un corpo fresco e pulito a cui vien voglia di stringersi e affondarvisi dentro.
Attrazione e repulsione, o meglio, non familiarità, che si mescolavano e si sovrapponevano rendendo le mie sensazioni confuse e contrastanti. Eppure un sordo brivido mi stringeva la pancia cingendomi i fianchi e ripercuotendosi lungo le gambe fino a solleticarmi la pianta dei piedi.
Mentre avanzavamo tra i cumuli di casse e di sacchi la mia mente si chiudeva sempre più, rifuggendo quelle lontani sensazione che il mio corpo cercava di farle arrivare. E’ la solita storia, tutto è nelle mani di questa mia testa, che in un batter d’occhio pone il veto all’abbandono ed al piacere concludendo nel peggiore dei modi momenti che sembrano promettere solo il meglio.
Eppure qualcosa di colpo è cambiato.
Alla fine mi sono detta, ma chi se ne frega!
Lui mi ha condotta in fondo al magazzino e fermandosi, si voltato verso di me prendendomi una mano e attirandomi a lui.
Le sensazioni mi hanno investita lasciandomi senza fiato. Il suo odore era estraneo e particolare, il tocco delle sue mani ruvido e insolito. E poi all’improvviso ogni pensiero si è spento, il mio corpo si è abbandonato alla prepotenza di quelle sensazioni nuove ed eccitanti. Mi sono lasciata completamente andare.
Lui mi ha baciata con foga, con ruvidezza. La barba dura e folta, appena incolta, mi pungeva e mi irritava. La sua lingua si insinuava con prepotenza tra le mie labbra, tanto che con difficoltà la mia è riuscita poco a poco a riaversi e contraccambiare quel cercare e rimescolare nell’umido delle nostre bocche.
Il brivido intorno all’ombelico si è espanso verso il basso, tra le mie gambe in una calda e umida onda di piacere.
Ero stordita, intontita, cercavo di capire chi fossi e cosa stessi facendo, e mentre lui si staccava di colpo da me sono rimasta con il viso umido alzato e gli occhi chiusi, in cerca di un senso a quelle sensazioni.
Quando ho riaperto gli occhi, lui aveva steso a terra un grosso cartone pulito. Dritto di fronte a me, con gesti decisi e senza dire una parola, si è tolto la maglietta e sbottonato i pantaloni, appoggiandosi ad una pila di sacchi bianchi alle sue spalle.
Sapevo cosa dovevo fare.
Mi sono avvicinata inginocchiandomi davanti a lui. Ho aperto con aria quasi assente i pantaloni, scoprendo gli slip tesi verso di me. Non appena l’ho liberato il suo cazzo ha svettato dritto verso il mio viso. Ce l’avevo lungo, grosso... avevo la bocca secca e il respiro affannoso.
Il suo odore era forte, non lo conoscevo. Però mi piaceva stringerlo, vedere la pelle che poco a poco scopriva la cappella grossa.
Ho cominciato a muovere la mano lungo tirando in fondo la pelle più che potevo, e intanto con l’altra mano gli accarezzavo e soppesavo le palle grosse e morbide, forse pregustando già quello che potevamo darmi.
Avevo voglia di leccarlo, ma ero titubante. Lui però non resisteva più, e alla fine mi ha attirato il viso verso la punta lucida, dal cui buco pendeva già una chiara goccia trasparente. Senza pensarci me la sono messa in bocca, cercando di seguirne il contorno con la lingua. Era difficile, quel cazzo mi riempiva tutta la bocca, e tenendolo fermo dentro ho cominciato a solleticargli il buchino con la punta della lingua. Lui ha cominciato a gemere, muovendo le anche per intimarmi di essere più decisa. E’ bastato poco, e sbavando e gemendo ho cominciato a pompare con foga... si, mi sentivo porca, e mi piaceva.
Lui era eccitatissimo, lo sentivo dalla durezza. Lo reggevo con entrambe le mani, mentre guidavo la cappella dentro e fuori dalle mie labbra, prendendo solo fiato ogni tanto leccandolo avida fino all’attaccatura delle palle.
Era solo più un turbine di piacere, e senza neanche accorgermi mi sono ritrovata nuda e sdraiata sul cartone. Si è buttato su di me, baciandomi e stringendomi le tette e i capezzoli. Ho trattenuto il fiato mentre la punta del suo cazzo cercava la strada tra le mie gambe, ma alla fine non ha incontrato nessuna resistenza.
E scivolato dentro in un solo colpo, cominciando a scorrere dentro e fuori. Si muoveva ritmicamente mentre mi affondava in bocca la lingua più che poteva. Ad ogni colpo il suo pube batteva contro il mio clitoride, e la punta del cazzo mi arrivava fino in pancia. Godevo, e la prima cosa che ho pensato è stata , Dio, cosa mi sono persa fino ad adesso...
Non ho dovuto neanche toccarmi, il piacere è stato da subito un lento ma continuo crescendo che poco a poco è risalito dalla mia figa riempita come non mai per poi esplodere in un orgasmo completo che dalla testa è sceso in ogni parte del corpo.
Sentendomi venire lui ha acceleratole spinte, affondando di meno dentro di me ma muovendo in fretta la cappella avanti e indietro all’entrata della figa. All’improvviso, con un grugnito, è affondato in tutta la sua lunghezza, è ho avvertito distintamente i primi quattro fiotti caldi che mi hanno inondata.
Ha ripreso fiato è si è rialzato, guardandosi intorno allarmato come se solo in quel momento si fosse reso conto che qualcuno poteva scoprirci.
Ma io non me ne curavano, sollevandomi a sedere guardavo le labbra della mia figa aperte e stropicciate, e un rivolo abbondante di sperma che piano piano colava tra di esse allargandosi sul cartone ondulato...
...da quanto mi era finito il ciclo?
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10 years ago
admin, 75
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Cinzia e filippo
Ribadisco, qualora ce ne fosse ancora bisogno che i miei racconti sono tutti veri…
Come altre volte le cose non succedono perché ci si mette a tavolino a progettare, cominciano senza rendercene conto all’inizio, poi lungo la via prendono la direzione che magari nemmeno avremmo immaginato.
Ho conosciuto una signora in rete, di una città vicina, sapete come vanno queste cose, ci si scrive, ci si trova simpatici, poi le chat, webcam………e l’incontro. Odio questi primi approcci, sempre un po’ impacciati e ci si sente a disagio, ma tutto e’ andato per il meglio. Mi pensava più alto e con il
naso a patata, no, il naso non e’ a patata e non sono certo un gigante anche se non credo che avrebbe cambiato qualcosa.
Lei 35enne, coniugata, un figlio di 8 anni, un marito un po’ annoiato e latitante.…..insomma il solito incontro per ritrovare i brividi degli anni passati. Primi approcci in macchina, la signora e’ morbida e molto piacevole, non troppo magra, piuttosto timorosa ma con una grande voglia di cazzo, mi confessa che suo marito la scopa una volta al mese, se va bene, niente preliminari e sonno immediato dopo. Insomma ce la caviamo con un bel ditalino ed un pompino. Siccome non ha ingoiato del tutto finisco che mi trovo con uno schizzo di sborra sulla camicia. Sembra dispiaciuta e si e’ offerta di portarsela a casa per ridarmela lavata e stirata. Per carità, però mi e’ sembrata un’idea simpatica.
Ci vediamo un paio di volte ma la cosa comincia ad annoiarmi un po’, a 20 anni scopavo solo in macchina, Fiat 500 provate a immaginare, adesso mi trovo a 50 anni piuttosto scomodo ma lei non vuole venire in un motel, ha sempre poco tempo e non possiamo andare lontano con il rischio di incontrare qualcuno che la conosce. Non ha tanto paura del marito ma piuttosto degli amici e della famiglia. Anzi lui qualche anno prima le aveva proposto diverse volte di farlo in tre o in quattro, si eccitava molto quando lo diceva ma lei pensava che fosse un modo per scaricarla come una troia e lo aveva sempre rifiutato.
Ultimamente non ne parlava più però non la cercava mai, forse aveva una amante e lei aveva pensato di riprendersi la sua vita e contraccambiarlo ma con un uomo che le piacesse e scelto da lei, non dal marito.
Sinceramente stavo stufandomi, apprezzo molto il sesso orale ma come aperitivo, se una donna mi piace la voglio scopare e riempire come e dove si deve, se non c’e’ questa prospettiva l’interesse cala. Insomma si doveva essere accorta che io ero meno assiduo e allora mi ha proposto di andarla
trovare a casa nelle mattine in cui e’ sola, e’ un grosso condominio con tante entrate e ascensori, marito al lavoro, figlio a scuola, si può fare.
La prima volta sembravo un Arsenio Lupen, ma la troppa cautela e’ proprio quello che attira i sospetti, comunque tutto filò liscio. La trovo molto agitata anche se eccitatissima, dieci secondi dopo che la porta era chiusa l’avevo già spogliata, insomma non siamo arrivati al letto, rotolavamo sul tappeto del soggiorno. Pochi preliminari, eravamo troppo eccitati, l’ho infilata quasi subito ma mi e’ sfuggita dicendo che voleva il condom, non voleva restare incinta visto che non prendeva alcuna precauzione. Lo stop mi ha fatto incazzare ma l’ultima affermazione mi ha fatto esplodere il cazzo, e’ diventato di marmo. Lei che continuava a scusarsi con me ed a spiegarmi le sue ragioni, nuda con le gambe aperte e la figa ancora socchiusa, ragazzi, da perdere la testa. Capisce che ci sono rimasto male e si avvicina per coccolarmi ma io invece sono soltanto eccitato come un toro e le sue carezze non mi calmano di certo. La lascio fare e intanto mi impegno anch’io, vedo che
si rilassa un po’, deve averne anche lei una voglia bestiale, insomma, dopo dieci minuti mi lascia entrare di nuovo ma mi fa promettere che sarò bravo e lo tirerò fuori all’ultimo. La rassicuro ma non ci scommetterei un centesimo.
Comincio a montarla alla grande, sono eccitato come un pazzo sapendola aperta e fertile sotto di me, lei deve proprio essere in astinenza da una vita perché ha già avuto un orgasmo da paura e spinge a tutta forza per farmi entrare, le gambe dietro la mia schiena, insomma una montata da Guinness.
E’ uno spettacolo vederla godere sotto i miei colpi e dopo un po’ mi sento vicino all’orgasmo, sono combattuto, faccio un estremo tentativo e mi fermo dentro di lei sussurrandole che sto per venire e chiedendole di dirmi cosa dovevo fare. Invece di ribellarsi mi si e’ avvinghiata addosso ancora di più e mi ha ficcato la lingua in bocca. Non ci ho visto più visto ed ho incominciato a sborrare conficcato in fondo mentre lei si e’ spalancata godendo e spingendo sempre più forte. Insomma una sborrata atomica, lunga e intensa, devo avergliene sparato dentro un litro, non finivo più di schizzare e lei fremeva e godeva in continuazione dicendomi che era calda, era bella, che non la
sentiva da troppi anni…..insomma ci siamo capiti.
Siamo rimasti qualche minuto avvinghiati sul tappeto senza parlare poi ha spalancato gli occhi e mi ha detto “Cosa abbiamo fatto ! Siamo pazzi, sei un pazzo ed io più di te, Adesso cosa faccio ?” Insomma prima che potessi rispondere era schizzata in bagno lasciandomi in ginocchio con il cazzo
fradicio. Quando e’ uscita era ancora sconvolta, mi ha detto che era tardi, che dovevo andare subito……insomma era disperata e sinceramente mi dispiaceva.
Appena in strada l’ho chiamata al cellulare ma l’ho sentita fredda e preoccupata a me invece era tornata la voglia di farci l’amore ma non glielo ho detto.
Purtroppo io stavo partendo per un viaggio di lavoro e sarei rimasto via per due settimane, mi dispiaceva lasciarla così preoccupata ma non sapevo cosa fare. Nei giorni successivi le telefonavo spesso e per fortuna si era un po’ tranquillizzata però la sentivo tesa, non era lei. Avrei voluto essere stato più corretto ma anche lei mi aveva impedito di venire fuori, le era piaciuto da matti mi era sembrato, forse questo la disturbava, l’averlo desiderato troppo come me.
Quando sto per tornare dopo una decina di giorni mi chiama lei, la sento
allegra e mi annuncia che non ero diventato papà, Io non mi mostro felice e le rispondo che una bimba con il suo nasino era la cosa che desideravo di più ma che ero felice per lei. Il complimento deve aver colpito il segno, credo che per una donna sia molto gratificante, infatti nei giorni successivi diventa il nostro gioco segreto. E’ lei che lo inizia ad ogni telefonata e sembra che la diverta molto, parliamo di come sarà la nostra bimba, come la chiameremo, che dono le faremmo quando andrà a scuola, insomma un gioco anche lei conclude sempre dicendo che e’ solo un gioco e che siamo due pazzi, ma la eccita molto e figuriamoci io. Mi dice anche che il marito e’ tornato alla
carica con lo scambio di coppia o sesso a tre e che lei gli ha dato un po’ corda, lui si e’ eccitato molto ma le mestruazioni gli hanno impedito di approfittare i lei. Mi confessa che non vuole più fare all’amore con lui, lo ha fatto godere con la bocca chiamandolo con il mio nome. E’ impazzito di piacere. Bene, tutto si e’ aggiustato.
Appena torno non vedo l’ora di incontrarla ma devo aspettare la fine del weekend. Lunedì mattina sono di nuovo a casa sua, e’ stupenda, distesa e felice, questa volta raggiungiamo il letto e facciamo l’amore più rilassati, lei e’ sensualissima e scatenata, mi fa di tutto, gode ma non smette un attimo di provocarmi e cercarmi, insomma quando arrivo al capolinea e’ sopra di me che mi sta mungendo senza tregua. Cerco di fermarla e le dico di lasciarmi venire fuori, ma lei mi guarda negli occhi e risponde soltanto “Se lo fai come riusciamo a far arrivare la piccola Cinzietta ?” Ragazzi, credevo di non finire più di sborrare, l’ho sentita spalancarsi tutta succhiarmi sino all’ultima goccia, le ho imbottito l’utero di sperma e sembrava non averne mai abbastanza, Poi siamo rimasti abbracciati a baciarci teneramente mentre lei mi parlava di Cinzietta, la nostra figlia che stavamo facendo. Sarà perché ero in astinenza da un po’ ma mi e tornato durissimo e le ho scaricato dopo un po’ un’altra razione di sborra bollente nella figa. Poi era davvero tardi e dovevo scappare però mi dispiaceva e anche a lei, l’ho capito dal lungo bacio sulla porta.
Il nostro gioco sulla piccola Cinzia e’ diventato una costante delle nostre conversazioni e almeno una volta alla settimana nel mese scorso abbiamo trovato il modo di vederci e provare a farla nascere. L’impegno e’ stato davvero totale da entrambe le parti e non vi sto a dire che stupende ore
abbiamo passato insieme.
Nel frattempo abbiamo messo in cantiere anche Filippo, un bel maschietto che assomiglierà a me ma con i suoi occhioni, insomma non smettevamo mai di fantasticare sui figli che sarebbero nati.
Sembra che il marito sia molto eccitato all’idea che la moglie gli permetta di immaginare che lei faccia sesso con un altro uomo, si masturba e le chiede tutti i particolari questo fantomatico amante. Lei gli da corda ma gli ha anche rivelato che un ispettore della sua scuola, lei e’ insegnante, la corteggia molto, un uomo molto discreto e che lei non ne e’ indifferente. Naturalmente la descrizione corrisponde alla mia.
Lui ha insistito che mi invitasse a cena e così ci siamo ritrovati tutti insieme intorno alla tavola. Ero un po’ perplesso nell’incontrare il marito ma lei ha insistito e mi ha rivelato che lui le aveva chiesto di vestirsi molto sexy, testuali parole. Non ce ne era bisogno ma l’ho trovata molto eccitante, ci e’ scappato solo un bacio e qualche carezza di sfuggita. Il giorno dopo mi ha detto che lui e’ entusiasta di me, pensa che stiamo bene insieme e che sarei l’amante che lui ha sempre sognato per la moglie. Insomma tutto per il meglio.
La settimana scorsa mi ha chiamato chiedendo se potevo andare da lei immediatamente, erano le 10 di mattina. Ho fatto l’impossibile e dopo un’ora suonavo alla sua porta, lei mi ha aperto e senza una parola mi ha trascinato a letto, si e’ distesa a gambe aperte senza slip. Intanto mi ha annunciato che aveva un ritardo di cinque giorni e che non poteva aspettare a dirmelo. L’ho penetrata di colpo, era fradicia di voglia e con un po’ di delicatezza abbiamo scopato come folli, ha preteso che le venissi dentro due volte in fila, una per Cinzia e una per Filippo.. Poi sono scappato in ufficio con tutta la testa in subbuglio. Uno dei nostri bimbi, oppure entrambi, erano in arrivo.
La mattina dopo però mi ha telefonato molto abbattuta, le mestruazioni arrivate in ritardo avevano tolto ogni speranza. Però l’ho sentita anche molto decisa, mi ha detto che dobbiamo impegnarci di più, altrimenti ci potremmo mettere anni e lei non vuole aspettare tanto i nostri bimbi. Siccome il figlio, finite le scuole sarà per tutto il mese al mare con i nonni ha convinto il marito che io andrò a cena da loro tutte le sere, fermandomi anche a dormire. Questo non l’ha detto al marito ma sa che anche lui non vede l’ora. Dice che se per tutto il mese la terrò piena del mio seme Cinzia o Filippo arriveranno subito, chissà magari entrambi insieme.
Che dire, la prospettiva mi eccita da impazzire, ci applicheremo con impegno e
metodo, l’unico modo per raggiungere i risultati..vero ? Questa sera cominciamo…
Vi terrò informati sugli sviluppi, se vorrete……..
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10 years ago
scopodonnexsetteore,
52
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Da tecnico a troia
Lo so che non si addice ad una fanciulla, ma a volte mi capita che qualcuno mi chiami per sistemare l’antenna televisiva.
In genere non mescolo mai il sesso con il lavoro, ma quella volta…
Veniamo ai fatti.
Qualche tempo fa mi chiamò un uomo dicendomi che aveva avuto il numero da un amico comune e che era disperato perché da quando si era passati al digitale, in cucina vedeva tutti i canali, in salone alcuni non li vedeva, in camera non ne vedeva altri.
Mi dice che era disperato perché vivendo in campagna, non tutti i tecnici erano disposti a spostarsi fuori Roma e gli unici che erano andati avevano solo peggiorato la situazione.
Gli dico che sono disponibile, ma dobbiamo vederci di mattina e mettere in ballo tutto il giorno; lui acconsente e fissiamo l’appuntamento per l’indomani mattina.
Con non poche difficoltà giungo a casa di Mauro (nome fittizio) con tutta la mia attrezzatura.
Mauro ha ancora l’accappatoio addosso quando mi accoglie nel suo piccolo cascinale a nord-ovest di Roma, mentre prepara un caffè mi racconta che vive solo in quella che una volta era la casa dei suoi quando facevano i contadini e che lui aveva ristrutturato da qualche anno.
Dopo il caffè decido di mettermi al lavoro, così prima andiamo in salone, appoggio lo strumento a terra ed inizio a fare una serie di verifiche, durante le quali lui si allontana per tornare dopo qualche minuto, finito in salone ci spostiamo in cucina ed al termine andiamo in camera.
Entriamo in camera e noto sul letto dell’abbigliamento femminile sexy, non gli do tanto peso, ma lui con estrema calma, dolcezza e sfacciataggine mi dice “prima in sala ho ammirato il tuo perizoma ed ho pensato che forse preferisci indossare questi anziché guardare l’antenna”… un brivido mi ha percorso la schiena, rendendomi conto in quel momento che abbassandomi per guardare lo strumento avevo messo in bella mostra il perizoma di pizzo che indossavo.
Credo di essere arrossita perché Mauro mi fa “tranquilla, sarà il nostro segreto… sai a me piacciono molto le ragazze come te” invitandomi a cambiarmi gli abiti.
Per un momento non sapevo cosa fare… poi mi feci coraggio e gli dissi che dovevo andare in bagno… li trovai un set completo di trucchi, che usai non appena finii di prepararmi il buchetto… tornai in camera nuda, indossando solo trucco ed il perizoma che avevo e lui mi invitò ad indossare il completino che era sul letto, mentre mi porgeva parrucca e scarpe.
Dopo poco era completamente trasformata, perizoma, reggiseno, reggicalze e calze rossi, mini abito nero aderente, parrucca rossa lunga e decolté nere… oltre ad essere truccatissima.
Mi fece fare un giro
su me stessa… si avvicinò carezzandomi una spalla e con fare passionale mi prese con un braccio da dietro tirandomi a se ed incollando la sua bocca alla mia.
Per un po restai senza respirare, vuoi che mi teneva stratta a lui, vuoi quella sua lingua che mi vorticava in bocca… quando finalmente si staccò feci un lungo sospiro… m durò poco perché appoggiando le mani sulle mie spalle premette per farmi abbassare e facendomi davanti all’accappatoio aperto ed il suo cazzo gia duro che svettava verso di me.
Iniziai un lungo e dolce pompino… carezzavo la sua pancia, i suoi fianchi, i suoi testicoli, mentre facevo scivolare il suo cazzo dentro e fuori la mia bocca.
Ero andata per vedere un’antenna e mi ritrovavo in ginocchio con un cazzo in gola mentre Mauro mi incitava... “sapevo che eri una gran pompinara… vediamo ora come lo prendi nel culo…”.
Mi fece distendere sul letto e lui, tolto l’accappatoio, si sistemò sopra di me sollevandomi le gambe sulle sue spalle e, spostato il perizoma, senza troppi convenevoli spinse il cazzo tutto dentro fino alla radice facendomi trasalire ed iniziando a scoparmi con foga.
Il suo pistonare mi scuoteva sul letto… mentre carezzavo i suoi fianchi mugolavo di piacere e lo incitavo a scoparmi più forte… “spingi forte… fammi sentire troia…”, “si, troia… ti piace farti scopare… che troia che sei… che culo che hai…”.
Andammo avanti per una mezzora finchè mi disse “ora prendilo in bocca che voglio godere”… non me lo feci ripetere e scambiatoci di posto, lo presi in bocca e lo spompinai finchè non iniziai a sentire la sua sborra che mi riempiva la bocca, mentre Mauro irrigidendosi godeva ed io ingoiavo il suo seme.
Esausti ci accasciammo una di fianco all’altro… “avevi messo in programma tutto il giorno… allora scoperemo tutto il giorno” mi disse.
E così fu… una giornata di sesso meraviglioso…
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10 years ago
milena3travesta,
45
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Prima volta - giorno 1
sono in Toscana, un noioso martedì sera estivo.
cena con i miei e loro amici, bevo un po' ma mi annoio come non mai. Dopocena decido di andare in paese a vedere se incontro qualche amico o in alternativa per bermi una birra in santa pace. Entro in un locale a caso, non trovo nessuno che conosco e decido di ordinare una birra al banco. Dopo poco mi si avvicina un ragazzo più grande di me, sui 35 anni che attacca bottone. I discorsi si susseguono, così come i drink. Non mi accorgo quasi che siamo passati dalla birra al long island e più aumentano i cocktail più i discorsi, da parte di lui, si fanno più arditi.
Mi racconta di essere un padrone, di aver sottomesso parecchie schiave e schiavi e gli piace dettagliare alcune delle pratiche che sottopone ai suoi sottomessi.
Verso l'una di notte sono parecchio brillo e molto eccitato. Gli dico che ho bisogno di fare un giro per prendere una boccata d'aria e lui si offre di accompagnarmi.
Facciamo il lungo mare e intanto che passeggiamo lui inizia a dirmi che secondo lui sarei un ottimo schiavetto. Io rido imbarazzato e non rispondo. Lui continua imperterrito a dire che dovrei provare e a un certo punto mi mette una mano sul pacco dicendo che se non volevo provare non avrei dovuto avere quell'erezione.
Imbarazzato provo a farfugliare qualche scusa ma lui mi porta in una zona "protetta" e mi dice che mi avrebbe fatto un piccolo test.
Mi fa spogliare completamente, io ho il cuore in gola per la paura che ci veda qualcuno, mi fa mettere a 4 zampe e inizia un attenta analisi del mio corpo. Mi sento un animale con le sue mani che frugano tutto il mio corpo, soffermandosi sulle zone più sensibili. La mia eccitazione è innegabile, ma dopo poco lui mi ordina di rivestirmi.
Una volta rivestito mi fa la domanda che avrebbe cambiato la mia vita... "vuoi andare oltre?"
Avrei voluto fare mille domande, chiedere cosa avrebbe comportato l'andare oltre ma le risposte possibili erano solo 2, si o no. Abbasso il capo e dico, "Si padrone".
Lui sorride, cambia tono di voce e mi ordina di seguirlo.
Mi porta in albergo da lui, saliamo, entriamo nella sua stanza, mi fa nuovamente spogliare, si siede sul letto e mi fa mettere in ginocchio ai suoi piedi.
Inizia a dettarmi le regole della mia sottomissione, alle posizioni da tenere in sua presenza, a come chiamarlo... dopo circa un quarto d'ora di regole mi riispeziona tutto per bene, questa volta con più calma, inizia dai piedi che osserva per bene, sente se sono morbidi o callosi, soppesa per bene le palle, scappella il cazzo, lo schiaccia tra le dita, tira due sculacciate sulle chiappe che poi apre per bene divaricandomi le gambe in modo da offrirgli completamente il mio buchetto, sento un dito che ci preme contro e che lo forza per entrare. Sento male ma resisto, lui non è contento di come entra, mi mette il dito in bocca e me lo fa ciucciare, una volta soddisfatto lo rimette dentro fino in fondo e lo spinge dentro e fuori un po' di volte.
"Va bene" esclama dopo l'ispezione "mi puoi andare bene come schiavo".
Prima di rimandarmi a casa si spoglia completamente, si sdraia sul letto e mi invita a fargli un pompino, il mio primo pompino.
Malgrado sia la mia prima volta salgo sul letto di corsa e inizio a leccarglielo e succhiarglielo, lui mi da istruzioni su come fare, io, come in trance eseguo tutto quello che mi chiede, compreso leccargli il buco del culo. Al culmine del piacere mi blocca la testa e mi sborra in bocca un fiume di caldo nettare che chiaramente devo ingoiare e pulisco per bene il suo cazzo dalle ultime gocce...
Sfinito mi dice di tornare l'indomani verso le 4 del pomeriggio perchè avremmo avuto molto da fare e mi vieta tassativamente di masturbarmi una volta a casa.
Sono le 4 di notte, mi incammino verso casa con un nuovo sapore in bocca e la consapevolezza di una nuova vita che stava per cominciare.
Lo pubblico il giorno 2?
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10 years ago
fab82470303,
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Una sera al cinema
Solo oggi,dopo circa tre mesi,posso finalmente raccontarvi questa storia realmente accaduta una sera piovosa di febbraio.Solo oggi dopo avere trovato il coraggio di raccontarla al mio lui che ha scoperto con piacere che un nostro intimo desiderio si era realizzato,purtroppo senza di lui.
Decidiamo di andare dopo cena a vedere un film divertente,ultimo spettacolo,mi vesto come piace a a lui,cappotto nero,abitino corto,autoreggenti,tacchi a spillo,niente intimo.A lui piace tanto,lo eccita da morire,sentire gli sguardi pieni di desiderio di altri uomini posarsi sul mio corpo e a me piace essere ammirata,desiderata.Il nostro gioco di solito finisce qui,le nostre fantasie ci bastano ma quella sera....
Durante il primo tempo lui riceve un sms,mi dice di scusarlo,deve necessariamente per qualche minuto uscire a telefonare con urgenza per questioni di lavoro.
Appena uscito un ragazzo,un gran bel ragazzo sui 30 anni,che non avevo notato nell' oscurita' della sala arriva e si siede proprio accanto a me.
Mi sussurra sei bellissima e senza perdere un attimo mi accarezza con delicatezza le cosce che erano in bella vista.Ero paralizzata,non sapevo come reagire,di norma gli avrei dato un ceffone ma al tempo stesso ero eccitatissima e bagnata e poi era veramente un gran bel ragazzo.Lo lascio fare e lui con esperienza muove la sua mano fino a toccarmi intimamente,mi masturba e mi piace tantissimo!!!!In quel momento non provo sensi di colpa verso il mio lui,solo piacere e tanta eccitazione.Un orgasmo enorme si impadronisce di me,vengo fino a bagnare la poltrona con il mio liquido vaginale,nel frattempo mi accorgo che il ragazzo aveva tirato fuori il suo uccello e si stava masturbando.
Mi chiede con gentilezza se lo tocco,con un sorriso lo prendo in mano e dopo pochi attimi viene anche lui schizzando tantissimo la poltrona di fronte.Finisce li',gli dico che a momenti potrebbe rientrare mio marito,lui capisce,si alza e sparisce nell'oscurita' come era arrivato. Ho atteso tanto tempo per parlarne al mio lui,da un lato con dei sensi di colpa,dall'altro arrivando a pensare che forse era stato lui stesso ad organizzare tutto per farmi rompere il ghiaccio e realizzare una nostra fantasia.Solo oggi durante un nostro rapporto ho trovato il coraggio di raccontargli e lui mi ha confermato che non era nulla di organizzato e che gli dispiaceva soltanto non avere potuto assistere mentre godevo di quella strana ed inaspettata situazione.Baci da Miss Esibizionista
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10 years ago
coppiaeccellente, 46/46
Last visit: 10 years ago -
Quella notte dii fuoco
Nonostante fossero ormai le due di notte, non riuscivo a prendere sonno. MI sentivo bagnata ed eccitata.....faceva caldo....un'estate come quella così calda non se ne vedevano da anni.
Allora mi alzai e presi la decisione. Mi truccai accuratamente con colori sgargianti e volgar: rosso fiamma alle labbra, azzurro alle palpebre, abbondantissimo fondo tinta. Poi mi denudai ed inizia a vestire i panni della troietta: perizoma rosso, abitino mini mini che lasciava vedere il culetto , calze a rete autoreggenti e , immancabili, tacchi a spillo vertiginosi 12 cm. Così conciata non potevo passare inosservata......e allora via, la notte era lunga e si preannunciava piccante.
Con l'auto mi diressi al primo parcheggio frequentato da guardoni, coppiette, segaioli e maschi vogliosi di metterlo in qualsiasi buco capitasse loro a tiro.....quello che andavo cercando.
Arrivata al parcheggio, mi aggiusto l'abitino cortissimo, apro la portiera e metto ben in vista la gamba velata dalle calze con il tacco a spillo....poi metto in vista anche l'altra gamba....apro un pò le gambe per far vedere il rosso del perizoma. Il cazzo intanto mi si era gonfiato e faticava a stare tutto dentro le mutandine. Però non volevo che si vedesee. Io sono solo passiva e godo solo a prenderlo.
Cominciano a passare alcune auto...rallentano e i conducenti guardano.
Mi sento sempre più eccitata sapendo tutti quei sguardi addosso a me, alle mi gambe, alle mie mutandine, un pò bagnate dall'eccitazione.....sguardi vogloisi di prendermi e farmi qualcosa di osceno, fino a farmi male.E io mi sentosempre più eccitata.....ho voglia di cazzo ho voglia di prenderlo......Un'auto si ferma e il conducente tira giu il finestrino: "ciao bella.....cosa fai?"
E' un ragazzo niente male, e ha un'arnese non da poco, già pronto, in mano, dritto dritto che si sta sparando una sega.
Glielo guardo e riispondo: "niente male ul tuo arnese....se vuoi ti aiuto....con la bocca....."
Mi apre la portiera e io entro subito nell'auto e.......me lo mette subito subito in bocca...anzi, me lo schiaffa in bocca e con la mano spinge la mioa testa fino a farmelo eentrare tutto in gola. Non faccio in tempo a farmelo scorrere un pò tra le labbra che mi sento inondare tutta al bocc a del suo caldo sperma. Mi riempe tutta e la sborra cola ai lati della mia bocca. Mando giù e, ancora vogliosa , gli dico: ora voglio che tu mi faccia venire prendendomi nel culo con forza....capito, devi scoparrmi da gran troia che sono...oora....." E così mi giro per fargli vedere il culo e per eccitarlo, mi faccio toccare l'ano, penetrare dalle sue dita....spero che il cazzo gli torni duro come prima......(fine I puntata)
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10 years ago
velina,
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A scuola di massaggi tantra
Mi sono sempre piaciuti i massaggi, chiaramente sto parlando dei massaggi del corpo rilassanti ed anche, perché no un po’ erotici e non parlo di massaggi terapeutici, massaggiare un bel corpo femminile e sentirne le forme, arrivando in ogni angolo del corpo con le mani.
E’ così che mi sono avvicinato alle tecniche di massaggio Tantra, dapprima leggendo tutto quello che trovavo su internet al riguardo, poi trovando la tecnica e la metodologia Tantra sempre più interessante, ho cominciato a cercare chi lo praticava e chi lo insegnava.
Non è stata un’impresa facile, in quanto i corsi non si tenevano in zone proprio vicine, cominciai a cercare tra gli annunci di massaggi chi lo praticava, ma trovavo solo prostitute che di Tantra sicuramente conoscevano solo la parola, finchè un bel giorno trovai un’annuncio di una donna che lo praticava, la chiamai mi feci spiegare come funzionare (anche per capire se era la solita prostituta) e forse era la persona che stavo cercando.
Ci siamo dati appuntamento a casa sua per il giorno seguente, arrivai presso la sua abitazione e dopo la presentazione di rito mi fece accomodare in una stanzetta che pareva di essere entrato in un tempio indiano, profumi di incensi che mi invadevano l’olfatto, luci di candele ad illuminare la stanza creavano un’atmosfera intima e surreale, una musica New Age di sottofondo creava un’atmosfera decisamente intrigante e mistica, poi c’era il lettino dei massaggi, li in terra in mezzo ad una distesa di tappeti indiani.
Mi piaceva molto l’ambientazione del posto, mi metteva una forma di rilassamento interiore. La donna dei massaggi, una signora sulla quarantina, una gran bella donna dai lineamenti piacevoli e dalle curve del corpo molto sinuose, vestita con una specie di pareo che non lasciava intuire le forme che c’erano sotto, ma la mia immaginazione si era costruita un corpo elegante e con delle belle curve.
Mi fece accomodare e ci sedemmo sul lettino uno di fronte all’altra, le spiegai che ero lì perché ero attirato dalle pratiche Tantriche e volevo prima provare su di me e poi imparare a praticare se mi fosse piaciuto.
Lei accettò e mi disse che ben volentieri mi avrebbe dapprima praticato alcuni massaggi e che successivamente me li avrebbe anche insegnati, ma ci voleva del tempo perché non sarebbe stata una cosa facile e rapida. Mi invitò a spogliarmi e sdraiarmi sul lettino, dicendomi che potevo coprirmi le parti intime con l’asciugamano se avessi avuto pudore, ma che comunque sarebbe stato meglio se fossi stato completamente nudo e che anche lei si sarebbe poi successivamente spogliata perché il massaggio si pratica anche con il corpo.
Non mi senti assolutamente imbarazzato anche perché in quel posto mi sentivo completamente a mio agio, lei sapeva infondermi un senso di tranquillità e di relax che mai avevo provato con una persona sconosciuta, così mi spogliai a mi misi a pancia in giù steso sul lettino, lei inizio a preparare delle ciotoline con un liquido gelatinoso e mi spiegò che era gel nuru per massaggi, poi si tolse il pareo e sotto era completamente nuda, il suo corpo era esattamente quello che mi ero immaginato, bello, statuario con tutte le forme giuste al posto giusto, un sedere perfetto ed un paio di seni non molto grandi ma belli sodi.
Quella vista mi provocò una mezza erezione, ma non volevo fare il porco della situazione, anche perché non sapevo come sarebbe andato a finire questo massaggio. Lei su mise in ginocchio dietro di me e comincio a riempirmi la schiena di questa sostanza scivolosa, nel frattempo sentii le sue mani che scorrevano dalla schiena verso le gambe passando per le natiche. Il massaggio alla schiena durò una decina di minuti, poi sentivo che il suo corpo si strusciava sul mio, no era volgare, ma molto eccitante.
Il massaggio con il corpo continuò una buona mezz’ora, ogni tanto sfiorando le mie parti intime ma senza toccarle, erano solo dei leggeri sfioramenti che mi avevano provocato una mezza erezione.
Mi fece girare e mi massaggiò davanti, senza mai toccare il mio pene che ormai aveva un’erezione molto evidente, lei mi rassicuro di non preoccuparmi se mi fossi eccitato, disse che dovevo trattenere l’energia e che avrei avuto un’orgasmo bellissimo senza bisogno di fare nulla, avrei solo dovuto lasciarla fare. Continuò a strusciare i suo corpo sul mio salendomi sopra e massaggiandomi con il corpo, toccandomi in tutti i punti piu sensuali del mio corpo, li aveva trovati tutti, mi stava facendo impazzire, ma stavo bene.
Sono stato più volte sul punto di venire, desideravo sborrare perche mi stava scoppiando, ma lei lo percepiva e spostava i massaggi in altre punti, finche mi disse “ora sei pronto, se vuoi puoi libere la tua energia…”, si mise sopra di me strusciando sopra la sua patatina umida senza farlo entrare, poi scivolando indietro avvicinò la faccia al pene cominciò a leccarmi la punta senza prenderlo completamente in bocca e quando lei sentì che stavo per venire lo affondò completamente in bocca e ne succhiò completamente il succo.
Fù un orgasmo pazzesco, una cosa che non avevo mai provato prima, un’orgasmo durato momenti inteminabili, coronato dalle sue mani sapienti.
Ma non era ancora finita, lei continuò a strusciarsi sopra di me ed a farmi massaggi e manipolazioni sapienti ancora per parecchio fino a farmi avere un altro orgasmo, questa volta con lei sopra ed il mio uccello tra le sue chiappe, che era solo scivolato parzialmente dentro la sua patata, ma senza entrarci del tutto.
Mi disse che se volevo ci potevamo rivedere quando volevo, mi chiese solo un’offerta per quella “lezione”, dicendomi che non lo faceva per i soldi, le lasciai 50 euro perché se li era meritati tutti, promettendomi che sarei tornato.
Il giorno dopo e per alcune settimane seguenti ero da lei, non mi ha chiesto nulla per insegnarmi la tecnica del massaggio, abbiamo scopato realmente solo una paio di volte, le rimanenti volte sono stati tutti orgasmi stupendi senza bisogno di scopare, riuscendo a farmi avere anche 3 o 4 orgasmi ogni volta che ci incontravamo.
E’ stata una maestra insuperabile a cui poi sono seguite altre persone che mi hanno permesso di affinare questa tecnica.
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10 years ago
stocca,
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La prima volta con una coppia bisex
La mia prima volta che mi ritrovai inconsapevolmente e piacevolmente calato nel ruolo di bisex è stato con una coppia di amici coetanei.
All'epoca avevo circa 35 anni, frequentavo una compagnia di amici, solitamente il ritrovo era in un baretto della zona, meta di partenza per le serate o la discoteca.
Fu lì che conoscei questa coppietta sposata, anche loro della mia età, anno piu anno meno, loro li avevo visti una sola volta e non avevo mai avuto rapporti personali con loro, a parte le classiche presentazioni, erano amici di amici… le solite cose che il caso fa incontrare.
Era un venerdì sera, serata di ritrovo e di divertimento per la compagnia, io invece per una serie di problematiche arrivai al puntello tardi ed il gruppo era già partito, meta una discoteca della zona immagino.
Nel baretto era rimasta una coppietta che avevo conosciuto in precedenza un paio di settimane prima, chiesi a loro dove fossero andati, mi dissero che la meta era una discoteca distante circa 50 km e loro non avevano voluto unirsi alla compagnia, sarebbero rimasti li ancora un pò per poi rientrare a casa.
Bevemmo qualcosa assieme e ci fermammo a parlare del più e del meno, lui un bel ragazzo e lei molto carina, non so se era colpa dei due prosecchi che ci siamo sparati parlando, ma a me è parso che lei mi facesse degli ammiccamenti ed apprezzamenti un po’ fuori dalle righe, ma inizialmente non ci detti troppo peso, poi dopo un’altro prosecco e un po' di chiacchere il discorso scivolò sul sesso (guarda caso..) entrambe parlavano di sesso libero e di spiagge nudiste.
Lei era seduta molto vicino a me e sentivo che sotto al tavolo stava strusciando la sua gamba gamba sulla mia.
Mi sentivo in evidente imbarazzo e cercai di spostarmi, ma notai che lui non faceva una piega vedendo che lei si incollava sempre di più a me, anzi si stavano guardando con un ghigno complice, pensavo mi stessero prendendo per il culo, che fosse uno scherzo, ma decisi di lasciarla fare, finchè ad un certo momento sentii la sua mano sulla mia coscia e li non veramente non sapevo più cosa fare e come trattenermi, anche perché lei era veramente una bella gnocca.
Dopo una mezz’oretta di chiacchiere e questa che si strusciava addosso, proposi di dare una svolta alla situazione, avrei dovuto uscire da quella situazione per me un pò imbarazzante, chiesi quali erano i loro programmi per la serata.
Mi invitarono a casa loro per bere “quella bottiglia di prosecco che abbiamo in fresco” e così mi avrebbero fatto vedere la casa nuova, accettai di buon grado visto che ero abbastanza eccitato e non capivo come poteva evolversi la situazione, ma la cosa mi stuzzicava molto, al massimo sarei tornato a casa brillo a forza di prosecchi e mi sarei sparato una sega pensando a lei che mi si strofinava addosso.
Salii sulla mia auto per seguirli, ma siccome ero parcheggiato alla cazzo di cane e stavo bloccando la loro auto, lui mi chiese se avessi voluto portare con me in auto sua moglie, così non mi sarei perso, lui ci avrebbe seguito con la sua auto, accettai ben volentieri e lui guardandomi con aria maliziosa concluse con la frase "..così avete l'occasione per conoscervi meglio no..." concludendo con un bel “..guarda che non sono geloso… rilassati!”
Ero al settimo cielo, con la strafiga in macchina, gonna dalle dimensioni ridotte, decolté da urlo, ed una bellissima 4a di seno che non aveva bisogno di farsi commentare ma solo di farsi desiderare.
Lei salì sulla mia auto, mentre il marito se ne andò sulla sua, chiuse la portiera e con fare malizioso e provocante mi appoggiò la mano sull'interno coscia fino ad arrivare molto vicino alle palle e mi disse: "non ti dispiace se ti do un bacetto? sei molto carino lo sai!...un bacetto innocente, non ti preoccupare..." e mi infilò una lingua in bocca che mi fece esplodere le mutande!
Ora nelle mie mutante c’erano l’atomica di Hiroshyma e Nagasaky pronte ad esplodere, qualche megatone di ormoni che avevano preso il soppravvento e si erano impossessati del mio cervello.
In uno sprazzo di lucidità (ma pur sempre con una tega di ghisa) le chiedo che ne pensava il marito, lei mi rispose di non preoccuparmi che a lui era d'accordo e mi disse anche: "…ma non te n'eri accorto?". E poi aggiunse: "rilassati... sei troppo teso, poi ti faccio un massaggio per rilassarti.."
Avvio l'auto e parto, mentre lei con la mano massaggiava dall'interno coscia alle palle sfiorandole delicatamente, allora presi anche io l'iniziativa e le appoggiai una mano sulla coscia arrivando fino alla passerina notai che aveva le mutande inzuppate di umori e la patatina strafonda e bollente.
Arrivamo a casa loro, mi fecero accomodare, lui tirò fuori dal frigo la famosa bottiglia di prosecco e disse a lei: "tesoro fai vedere la casa al nostro amico, intanto io preparo uno stuzzichino e verso il prosecchino".
Fu così che lei mi portò a fare il giro turistico della casa, molto ben arredata, prima il bagno, poi il salotto, poi la mansardina, ficnche il tour arrivò alla camera matrimoniale, entrammo in camera e lei richiuse subito dietro la porta e saltandomi in braccio ed infilandomi una lingua in bocca (roba da film porno pensai tra me e me… che culo), mi chiese se volevo provare il letto e mi ci sbattette letteralmente sopra, ci ritrovammo distesi sul letto, io sotto e lei sopra, avvinghiati in un intreccio di corpi vogliosi, ci stavamo baciando infilandoci le mani dappertutto, allorchè entrò in camera il marito con la bottiglia, tre bicchieri, un vassoio di stuzzichini e con aria soddisfatta disse: "ah bene... vedo che avete cominciato a fare conoscenza… io vado in bagno e poi arrivo a farvi compagnia… fate… fate…mhhh" (più varii mugolii che non riesco a trasporre sulla tastiera).
In pochi attimi eravamo già entrambe completamente nudi, lei tirò fuori da un cassetto un barattolino di gel per massaggi al sapore di fragola, mi disse di rilassarmi che mi avrebbe fatto un massaggino.
La situazione si era fatta molto intrigante, lei mi stava massaggiando e ungendo di gel per massaggi e strusciava il suo corpo sul mio, eravamo entrambe unti e scivolosi, mi ungeva e massaggiava il pene, poi scendeva sulle palle per finire nell'ano ed ogni volta che ci passava vicino ci infilava dentro mezzo dito superlubrificato di gel.
Continuò il suo stupendo massaggio per un po’, alternando il massaggio a qualche passata di lingua su tutto il corpo, poi ritornò il marito dal bagno, mi ero già dimenticato che esisteva, anzi speravo avesse un teletrasporto nel bagno e si fosse trasportato su qualche altro pianeta del sistema solare, invece era lì pure lui, ed era tutto nudo e con l'uccello molto duro e bello grosso.
Io modestamente ho una bella dotazione tra le gambe, ma quello mi pareva enorme rispetto al mio, una specie di pianta di banano senza foglie, probabilmente era eccitato dalla situazione vedendo sua moglie avvinghiata a me. Tra me e me pensavo dove cazzo l’avrebbe messo quel bazooka… vabbe.
Si infilò pure lui nel lettone e iniziò a leccarle la patatina, mentre lei aveva il mio pisellone tutto in bocca, poi io e lui ci scambiammo i ruoli ed io le leccai la patatina, un sapore misto fragola ed umori che mi pervase completamente, era una fica stupenda, anzi lo stato dell’arte, con un corpo da velina di striscia la notizia, ed io ero li che la stavo leccando.
Poi lei si girò e mi fece sdraiare, si mise sopra di me e comincio a strusciare la patatina unta e lubrificatissima sul mio cazzo con movimenti lenti e calibrati, piano e dolcemente finchè il cazzo entrò da solo nella sua passerina, le si muoveva lentamente conducendo il gioco, con movimenti lenti e sinuosi, era l'estasi dei sensi, ero dentro e provavo mille sensazioni stupende, non stavamo scopando ma muovendoci lentamente, sentivo il suo clitoride sulla punta del mio pene.
Cambiammo posizione e mi fece girare, lei sotto ed io sopra, non capivo il perché di questo cambio di posizione, a me piaceva di più lei sopra, ma pensavo che a lei piacesse di più cosi e non ci pensai finche non sentii da dietro le mani di suo marito che mi sfioravano il sedere.
Lui si era messo dietro di noi e massaggiava il mio pene e le palle unte di gel mentre entrava ed usciva dalla fica di sua moglie, finchè arrivo al mio buchino giocandoci con il dito e ansimando mi disse " se ti da fastidio mi fermo...".
Io annuii e lo lasciai fare, preso dall'estasi com'ero, ero dentro di lei e non ne sarei uscito nemmeno se mi sparavano, figuriamoci se lo fermavo, lui continuò a massaggiare il mio buchetto finchè mi fece scivolare dentro un dito unto di gel, dio se mi piaceva avrei voluto che continuasse a sditalinarmi l'ano, mi piaceva da morire, stavo per esplodere ma quando lei percepiva che stavo per godere rallentava, mi stava portando ad'una eccitazione veramente speciale e sublime, mai provata prima d'ora, o forse voleva farmi esplodere.
Lui mi stava massaggiando l'ano e me lo leccava infilandoci la lingua, poi cominciò a strusciarmi il pene contro le chiappe, era una bella sensazione, alzai un po’ il sedere ed allargai le gambe per permettergli di strofinarlo meglio e di farmelo sentire, era una sensazione piacevole, allargavo le chiappe per quel che potevo e sentivo il buchino che pulsava di piacere, ad un certo punto lo sentii sempre più vicino e pressante, stava infilando il suo cazzo poderoso nel mio sedere, stava entrando dentro di me, delicato e gentile, entrava un pezzettino per volta e poi usciva cercando di non farmi male, sentivo il mio buco dilatarsi ed era piacevole, mentre lui faceva scorrere quel pistone nel mio culo a quel punto sborrai tutto dento di lei, un’orgasmo lunghissimo, sublime, poderoso.
Dopo ver goduto non mi fermai perchè mi era rimasto ancora durissimo, lei mi prende il cazzo sbrodolato della sua fica, del mio sperma e del gel lo toglie dalla fica e se lo infila nel culo, le entro dentro facilemnte e senza sforzo, mentre lui era ancora dentro nel mio sedere e mi faceva sentire sensazioni mai provate, si muoveva piano piano e dolcemente.
Dopo circa 10 o 15 minuti lui venne, lo sentii godere dentro di me, provai la sensazione di un getto di sperma caldo che mi invadeva da dentro, io a mia volta sborrai per la seconda volta dentro il culetto di lei e godè pure lei per l'ennesima volta.
E' stato tutto così sublime, intenso, piacevole. L’ho preso in culo la prima volta e mi è pure piaciuto una cifra, il mio pensiero è solo che da ora in poi mi piacerà scopare e farmi scopare.
Ci siamo poi rivisti molte altre volte e abbiamo fatto sesso sempre con piu affinità e complicità come se ci fossimo conosciuti da sempre.
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10 years ago
stocca,
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Un bellissimo incontro con una coppiai bisex
Rispondo ogni tanto agli annunci di coppie che cercano un singolo, io solitamente scrivo solo a coppie con lui bisex, perché ritengo che il gioco a tre, dove le persone si trovano nude a fare giochi di qualunque natura essi siano, non debba limitarsi ed incentrarsi a soddisfare solo, ma tutti tre siano coinvolti e partecipi anche se in maniera soft.
Non ho mai provato nessun tabù nel prendere in mano, in bocca, o in altri posti che la vostra fantasia vi suggerisce, un bel cazzo, cosi come mi piace in egual misura leccare una bella patatina umida e profumata…
Quando rispondo agli annunci di coppie, cerco di presentarmi sempre con molto garbo e delicatezza, descrivendo le mie proposte e lasciando sempre ampio potere decisionale sul mio ruolo, cercando sempre di assecondare le richieste di chi sta cercando un singolo.
Per un maschietto solitario come me, ovviamente le risposte di ritorno sono molto basse con una percentuale molto vicina allo zero. Anche presentandosi nel migliore dei modi possibili, la mia esperienza insegna che è molto difficile arrivare ad un incontro reale.
Ogni tanto però la fortuna ci mette lo zampino e ricevo qualche risposta positiva, ho fatto degli incontri belli ed alcuni meno belli, persone simpatiche ed altre sgarbatissime e piene di arroganza, ma nel contesto mi sono sempre divertito, e spero di aver soddisfatto quelli che mi hanno ospitato nel loro letto.
Ma vi voglio raccontare ora, di una stupenda coppia che ho conosciuto qualche tempo fa, tramite un sito di annunci, con cui è continuata una bellissima amicizia anche fuori dal lettone dei giochi.
Risposi ad un paio di annunci e dopo alcuni giorni ricevetti una risposta da una coppia coetanea e della zona, i quali mi scrissero che erano interessati a conoscermi. Ovviamente risposi subito lasciando il mio numero di cellulare ed il giorno dopo ricevetti risposta con un messaggio SMS.
Così dopo uno scambio di messaggi e qualche chiamata telefonica, ci accordammo per vederci il giorno dopo a casa loro per un caffè e per conoscerci un po’.
Accettai di buon grado di conoscerli, ed il giorno dopo mi recai a casa loro, lei era una bella donna un po’ formosetta ma nei punti giusti, un viso molto dolce e sensuale ed una bella bocca, lui un bel 40enne un po’ calvo, simpatico e cordiale.
Arrivato in casa loro, ci facemmo le presentazioni, poi mi fecero accomodare in salotto, un paio di minuti per superare l’attimo di imbarazzo reciproco e rompere il ghiaccio, le presentazioni, quattro chiacchiere con il marito mentre lei stava preparando il caffè, poi arrivò anche lei, sorridente e raggiante, con il vassoio dei caffè e si accomodò sul divano mettendosi in mezzo di noi due maschietti.
A questo punto la conversazione scivolò sul motivo dell’incontro, sulle reciproche esperienze personali, raccontandoci i nostri gusti e preferenze in fatto di sesso, così ognuno disse la sua entrando in un vortice discorsi sempre più piccanti, tanto che ormai io ce l’avevo durissimo e notando la patta dei pantaloni anche lui era in uno stato di eccitazione non indifferente.
Lei pure notò questo nostro stato di eccitamento, così sfiorandoci delicatamente ad entrambe la patta la patta dei pantaloni per saggiarne la durezza, candidamente ci disse: “Ehmm.. complimenti ragazzi, ora vi lascio soli un’attimo io vado in bagno”.
Si alzò e salì le scale, si diresse verso il bagno lanciando un sorriso ammiccante e sensuale.
Noi due maschietti rimanemmo soli sul divano a chiacchierare, poi lui mi fece presente che a lei ero sicuramente piaciuto ed era andata in bagno per cambiarsi, l’abbigliamento sarebbe stato una bella sorpresa, mi propose allora di preparale anche noi una sorpresa quando sarebbe ritornata, chiedendomi se mi andava di farci trovare già nudi.
Accettai di buon grado e ci spogliammo entrambe, eravamo nudi e seduti molto vicini sul divano, entrambi con una visibile eccitazione, lui cominciò a toccarmi l’interno coscia sfiorando i testicoli e con lenti e dolci movimenti finì per ritrovarsi in mano il mio pene, ormai durissimo ed al massimo stadio di eccitazione, poi lentamente si abbassò, lo prese in bocca e cominciò a succhiarmelo, io nel frattempo iniziai a toccare il suo cazzo duro e grosso facendogli capire che anche a me sarebbe piaciuto assaggiarne il sapore, così alzò la testa staccandosi dal mio cazzo e io mi chinai verso il suo pene durissimo prendendolo tutto in bocca, era grosso, molto grosso e piacevolmente duro e con un buon odore.
Non avevo mai visto un cazzo così grosso, era una sensazione stupenda poterlo succhiare.
Continuammo così per 10 o 15 minuti, finche lei scese le scale con addosso uno stupendo baby doll rosso che lasciava intravedere un perizoma nero ed un paio di stivali neri con il tacco a spillo vertiginoso, un’abbigliamento degno di una pornostar, veramente eccitantissimo e molto sexy.
Lei si avvicinò a noi due già eccitati dai nostri preliminari tra maschietti, poi si sedette sulle mia ginocchia strusciando il sedere sul mio cazzo, un culo favoloso e perfetto che mai avrei immaginato, i jeans che indossava prima non le rendevano giustizia come quel perizoma.
Lei continuò a strofinarsi su di me, mentre con l’altra mano tastava il cazzo del marito, poi si gire e sedette sulle mie gambe infilandomi una poderosa lingua in bocca mentre mi strofinava la sua patata calda e umida sul cazzo, poi si mise in ginocchio davanti a me, prima leccandomi le palle, fino ad arrivare all’asta del cazzo, poi mi prese le gambe, me le allargò e mi infilò una poderosa lingua nell’ano, calda, caldissima, provocandomi una sensazione stupenda che quasi mi fece venire, mentre nel frattempo che lei lavorava con la lingua nel mio buchetto, lui mi prese nuovamente il cazzo in bocca.
Avevo il mio cazzo nella bocca di lui e lei che mi infilava la lingua nel culo, una sensazione sublime.
Continuammo per un po’ in posizioni varie finche finalmente riuscii ad assaggiare la sua fichetta, era umidissima e saporita, la leccai per bene fino a farla venire nella mia bocca.
Subito dopo lei volle essere scopata e mi supplico di infilarglielo, mi misi sotto e lei sopra di me, mentre il marito successivamente arrivò da dietro e glielo infilò nel culo, stava godendo come una pazza con un cazzo in culo e uno in fica, io sentivo le palle di lui che sbattevano contro le mie.
Lei venne subito dopo un’altra volta, mentre la stavo scopando, sentii che stavo per venire e glielo dissi che stavo sborrando, lo tirai fuori e lei me lo prese in bocca, le venni tutto in bocca e continuò a succhiarmelo fino a tirarmi fuori l’anima, dopo un minuto godette anche il marito che le sborro sui seni.
Dopo il primo round, durato non so nemmeno quanto tempo, forse un’ora o giu di li, facemmo una pausa, prendendoci una birra, sdraiati nudi e soddisfatti sul divano.
Solo dopo pochi minuti eravamo già di nuovo pieni di voglia tutti quanti e ricominciammo a toccarci ed a giocare, continuammo per qualche ora mi pare, il tutto era stato molto bello e piacevole per tutti.
Ci siamo poi risentiti e rivisti molte altre volte, ora purtroppo loro si sono trasferiti ed hanno cambiato casa per la nascita di un figlio, la loro libertà e disponibilità di tempo non è più la stessa ma siamo rimasti molto amici e ci siamo ripromessi di ritrovarci presto.
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stocca,
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Schiava per la prima volta
“Tu pensa al trucco che al tuo abbigliamento ci penso io!” – così Rolando quella domenica pomeriggio. “Mi sa che promette bene” – pensai e così mi chiusi in bagno per ubbidire al mio vate sessuale nonché marito.
“Ho finito” – lo chiamai e lui si presentò con una corda e una scatola “strana”. “Vieni qui che ti preparo il reggitette” – ordinò con il suo solito tono che non ammetteva repliche, così ubbidii e lui cominciò ad armeggiare con le mie tette stringendo attorno alla base di entrambe la corda tirandola fino a farmi urlare per il male e fissandola così, passandomela dietro la nuca. “Ecco il tuo reggitette di oggi!” – esclamò, “adesso tocca al reggicalze” e così dicendo aprì la scatolina da cui estrasse un reggicalze davvero insolito: era fatto di due pezzi identici, ciascuno che finiva con due gancetti classici da reggicalze, ma che dall’altra parte aveva due mollette a scatto strettissime “ecco queste te le devi fissare per bene alle labbra della fica!”. “Ma tu sei pazzo!” – esclamai, ma lui mi riprese subito ricordandomi che non più tardi di mezz’ora prima gli avevo giurato che mai e poi mai avrei disatteso un suo ordine: lui era il mio unico vate del sesso! Così rassegnata mi applicai con molta sofferenza quel reggicalze così particolare e sopra indossai il vestitino a tubino che Rolando mi aveva portato: era aderente più di una seconda pelle, per cui si vedevano benissimo le tette peraltro gonfie in modo abnorme a causa della corda che le stringeva fortissimo alla base e ancor di più i capezzoli che da tanto erano grossi sembravano quasi finti! Comunque ubbidii, indossai anche le scarpe con tacco a spillo da 12 centimetri e chiesi “ dove intendi portarmi così conciata?” – “A Viareggio in passeggiata” – fu al sua risposta lapidaria.
Passai il pomeriggio sul lungomare di Viareggio sentendomi un battona: tutti mi guardavano, le donne con disapprovazione, gli uomini con uno sguardo luminoso di desiderio, comunque quello che più di tutti era eccitato era ovviamente Rolando, anche perché sapeva benissimo come mi sentissi e tra l’altro sapeva anche cosa avessi attaccato alla fica e anche infilato dentro! Infatti prima di uscire di casa mi porse le famose palline cinesi dicendomi “infilatele dentro tutte due!” e io così feci, ben sapendo però cosa mi avrebbero fatto provare: un continuo titillamento del clitoride, che unito a quello seppur doloroso a cui erano sottoposti i miei capezzoli mi provocava una colata continua di sborra dalla fica.
Verso sera tornammo alla macchina e io pensavo che la serata fosse finita così, invece il bello doveva ancora venire! Appena entrati lui mi fece sollevare il vestito da sotto il culo così che le chiappe poggiassero sul sedile direttamente, e poi allungò la mano a toccarmi la fica che ovviamente era fradicia! “Ti piace questo gioco troia!” – esclamò, e io non riuscii a negare, così partimmo, ma la strada non era quella del ritorno verso casa! “Dove mi porti?” – chiesi allora “ vedrai, ti piacerà” – fu la sua risposta lapidaria. Dopo circa mezz’ora giungemmo davanti ad una villetta molto isolata in aperta campagna, Rolando scese suonò e il cancello si aprì, come se fosse uno di casa! Scoprii poi che già alcune volte era stato in quella casa, proprio per organizzare la serata che mi stava per prospettare “Ciao sono Claudia e mio marito è Claudio” – mi salutò una donna biondissima, bella, sui quarant’anni, molto formosa e truccatissima, con un abbigliamento tutto di cuoio nero. Entrai e dopo pochi minuti mi trovai con Claudia e Claudio una a destra e l’altro a sinistra che mi palpavano le tette molto compiaciuti “mhhh che bei meloni hai, sei proprio una troietta come ci ha fatto vedere Rolando” – mi sussurrò all’orecchio Claudia e così dicendo mi sfilò di dosso il vestito, lasciandomi quindi nuda con solo quel particolare reggitette e reggicalze!
“Vieni” – mi disse “vedrai come ti divertirai”, e così dicendo mi prese per mano e mi portò in una stanza che era davvero incredibile: una vera e propria stanza delle torture!
Catene, croci, fruste di ogni tipo, e legacci per immobilizzare nelle posizioni più incredibili e oscene!
Rimasi perplessa ed interdetta, decisa a ribellarmi, ma Rolando dietro di me mi sussurrò “ricorda che sono io a decidere cosa devi e non devi fare in ambito sessuale!” - ed era vero, già da tanti anni lui mi organizzava incontri di sesso con gruppi di uomini, soli, o di uomini e donne dove io ero sempre la protagonista principale, centro delle attenzioni di tutti, mentre lui si godeva lo spettacolo da troia che ogni volta gli offrivo!
La sua voce mi incoraggiò ad entrare e così in men che non si dica mi trovai con le mani legate strettissime sopra la testa e altrettanto le caviglie costringendomi in una posizione diciamo a gambe larghe….
“Vedo che ti piacciono le pinze” – mi sussurrò suadente Claudia, io non risposi, ma urlai quando a tutti due capezzoli mi applicò due pinze metalliche con i dentini aguzzi per provocare forte dolore, ma troppo corti per bucare la pelle, e non era finita perché poi a ciascuna pinza agganciò due pesi tremendi che mi deformarono visivamente le tette tirandole verso il basso: sembrava mi si stessero per strappare via! Mi sganciò dalla fica il reggicalze e io pensai che almeno lì potevo rilassarmi, poi mi sfilò le palline fradice e colanti della mia sborra “vedo che ti piace molto soffrire puttana!” – e così dicendo diede uno strattone ai legacci che mi costringevano in quella posizione oscena, facendomi sobbalzare per il dolore, “vedrai, il vero dolore lo proverai ora!” – aggiunse e si presentò insieme a Claudio entrambi armati di fruste, mentre Rolando era intento a filmare ogni minimo dettaglio della serata. “A me lascia le tette e il culo e tu occupati della sua fica!” – ordinò Claudia con una voce che era diventata all’improvviso perentoria, rivolgendosi al marito. Non aveva ancora finito la frase che un colpo secco di frusta mi colpì in pieno i seni facendomi urlare sia per la sorpresa che per il dolore – “ puoi urlare quanto vuoi, ma non implorare pietà, perché se lo farai ci accaniremo su di te con ancora maggiore violenza e depravazione” – aggiunse la troia, prima di assestarmi la seconda frustata che colpì secca entrambi i capezzoli. “Anzi ad ogni colpo dovrai urlare oltre che per il dolore anche “Sono una troia!” – aggiunse, altrimenti sarai punita ancora di più! Cominciarono poi a colpirmi entrambi: Claudia sul culo e tette, ma soprattutto tette, e Claudio sulle cosce e soprattutto sulla fica. Andò avanti così per un bel po’ con me che urlavo sempre più per il dolore senza dimenticare mai di aggiungere “Sono una troia!” – soffrendo sempre più, al punto che ad un certo momento mi pisciai addosso senza nemmeno rendermene conto! “Facciamola riposare, prima della colata di cera” – esclamò Claudia ormai estasiata ed ipereccitata da quel gioco depravato, e così dicendo mi fece spostare, rimanendo sempre saldamente legata, e sdraiare su una panca, sempre ovviamente a braccia e gambe larghissime! Ero in una posizione scomodissima a pancia in su con la testa forzatamente reclinata all’indietro - “Hai sete?” - mi chiese Claudio, e senza farmi rispondere mi pisciò in bocca facendo in modo che una buona parte della sua urina mi andasse tutta in bocca, poi fu la volta di Claudia che mentre mi pisciava in bocca pretese che le leccassi la fica e che lo facessi bene altrimenti……. Così leccai la sua fica che mi pisciava addosso e un buona parte la ingoiai anche se contro voglia, e mentre leccavo sentivo il suo clitoride duro e gonfio per l’eccitazione! Mi lasciarono poi da sola nella stanza per buoni dieci minuti, così tutta pisciata e stretta nei legacci con le gambe che mi dolevano per la posizione innaturale in cui ero costretta. Sentivo un dolore fortissimo alle tette e alla fica, oltre che ovviamente a tutto il corpo martoriato da tutte le frustate subite, e non immaginavo che stavo per provarne uno ben maggiore! Le tette tra l’altro erano sempre strette dal reggitette di Rolando che impediva al sangue di defluire regolarmente facendomi se possibile ancora più male.
Avevo socchiuso gli occhi per cercare di rilassarmi, e quindi mi trovò del tutto impreparata il dolore improvviso e acuto ai capezzoli: Claudia mi stava colando cera bollente a non più di cinque centimetri di distanza dalla mia pelle, da una enorme candela rossa, “fa male?” – chiese ironica “sii da morireee” urlai – “benissimo allora proseguiamo così!” fu la sua risposta e così dicendo iniziò una colata di cera bollente su tutti i miei punti più sensibili, insistendo ovviamente sui capezzoli e sul clitoride! Tra urla disumane mi coprirono tutto il corpo di cera, facendomi il calco interno sia della fica che del buco del culo, colata tutta davanti e dietro! Non ricordo cosa accadde poi, perché immagino di avere temporaneamente perso i sensi, ma so che mi svegliai il giorno dopo con dei dolori fortissimi dappertutto, e andata in bagno scoprii come era ridotto il mio corpo: una maschera bluastra piena di lividi violacei e di macchie rosso scuro dovute alle ustioni provocate dalla cera bollente, non avevo un centimetro di corpo rosa, tutto era tumefatto e livido, solo il viso era salvo!
Tornammo a casa quel pomeriggio e appena arrivata a casa mi misi a letto senza rivolgere più la parola a Rolando, quella volta aveva davvero passato i limiti!
Passarono così due settimane, ma per tornare a vedere il mio corpo senza alcun livido fu necessario più di un mese. La cosa che mi sconvolse moltissimo fu che ripensando a quella sera, a tutto quello che avevo subito, sentivo la fica che si bagnava e colava di eccitazione pura, in pratica quel dolore quelle umiliazioni, essere stata schiava consapevole di due porci mi era piaciuto moltissimo!!! Avevo paura, ma sentivo già che prima o poi sarei stata io a chiedere a Rolando di tornare a trovare Claudia e Claudio e infatti……..
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Un gioco perverso
Erano ormai alcuni anni che un insolito filo conduttore andava via via tracciando il nostro particolare percorso erotico a cui peraltro entrambi ci eravamo piacevolmente “adattati”: Rolando sempre presente a godere con la vista e l’udito alle mie performance erotiche, che ormai presa dalla parte, la interpretavo con crescente diligenza e profitto riuscendo sempre più ad abbandonarmi al piacere puro degustando i "piatti erotici" che mi preparava.
Il compito di Rolando era infatti quasi sempre, quello di scegliermi i partners che dovevano comunque avere necessariamente dei requisiti minimi di qualità: intelligenza, disponibilità, bellezza, pulizia, e … ovviamente cazzo superdotato, grande abbondanza di sperma, capacità di durata e di autocontrollo durante il coito…
Non era poi così difficile: trovare uomini disponibili per una serata di puro sesso con una bella donna, dichiaratamente puttana, il più delle volte con cena compresa, il tutto gratis, era in effetti più facile del previsto, al punto che molte volte si rendeva necessario operare delle scelte escludendo qualcuno…!
Nel corso del tempo il “gioco” si era arricchito di cerimoniali e di particolari che rendevano il tutto ancor più eccitante ed intrigante: poteva succedere infatti che lui mi chiedesse di essere denudato alla presenza dei miei amanti, prima dell'inizio dei giochi erotici, quindi di essere legato mani e piedi (mani sopra la testa e gambe divaricate), imbavagliato e ancorato ai piedi del letto, il tutto accompagnato da frasi del tipo "ecco brutto porco schifoso adesso sei in prima fila per lo spettacolo porno di tua moglie puttana, guarda bene e ascolta in silenzio!"
Va da sé che in tali circostanze io facessi in modo che la posizione preferenziale per i "giochi" risultasse quanto più possibile vicina se non addirittura confinante con il suo viso.
Era successo così anche la prima volta che mi ero ritrovata davanti non uno ma due uomini “sconosciuti”: belli, bellissimi e soprattutto tanto porci: Paolo e Andrea.
Avevo scelto un abbigliamento esplicito per quella serata, non sapendo però di avere a che fare con due uomini, e che uomini!
Così mi ero presentata in salotto dove i due, in compagnia di Rolando, si stavano gustando un filmino con scene di sesso in cui ero la protagonista indiscussa, coperta da un baby doll nero completamente trasparente e sandali a zatterone con un tacco di 25 – 30 centimetri.
“Siediti qui” – mi invitò Rolando, dopo avermi presentato i due uomini, e così dicendo si scostò lasciandomi libero il posto tra Paolo e Andrea.
Mi accomodai proprio mentre sullo schermo scorrevano le immagini che mi vedevano mugolare felice mentre ricevevo docilmente sul viso gli schizzi di sperma di un mio amante; il rivedermi così porca mi imbarazzò al punto tale ch rimasi così immobile tra i due uomini senza parlare e senza muovermi.
Ma ben presto sentì che altre mani si muovevano eccome..!
In men che non si dica mi ritrovai ad impugnare due cazzi gonfi di desiderio, mentre altre mani frugavano tra le mie cosce e le tette! Ci spostammo rapidamente in camera da letto e fu lì che mi prese il desiderio di essere “dominatrice”, così dopo aver denudato Rolando lo imbavagliai e lo legai saldamente mani e piedi, in una posizione tale per cui fosse costretto a vedere ogni mia evoluzione in tutti i più particolareggiati dettagli.
Cominciai a spompinare i due cazzi a non più di cinque centimetri dal volto di Rolando: com'era rosso e com'era teso il suo cazzo! "Guarda maiale, guarda bene come mi ciuccio questi due cazzi, lo farò qui così potrai vedere bene quando mi sborreranno in faccia, perché ho deciso di farmi imbrattare bene il viso da tutti e due, tanto per familiarizzare un po'" - così gli dissi, sapendo quanto lo eccitasse il mio linguaggio depravato!
Così Rolando aveva assistito, quasi da protagonista, al mio spettacolo da pompinara, imbrattata dappertutto, aveva sentito bene il grido insieme di stupore e di gioia che mi era sfuggito quando il primo schizzo mi aveva solcato il viso!
"Guarda finocchio come mi hanno ricamato il viso questi due porci!" – gli dissi – mostrandogli il viso completamente imbrattato da copiosi rivoli di sperma che si univano a quelli che mi colavano dalla bocca, ancora completamente impastata di sborra, formando insieme densi filamenti che, si allungavano dal mio mento come stalattiti da cui si distaccavano grosse gocce che cadevano sulle tette dove si completava l'opera di "ricamo" sul mio corpo.
Ero piena dappertutto: i capelli, la fronte, gli occhi, le gote, le orecchie, la bocca, il mento, il collo, il seno, la pancia, persino la schiena dove vari rivoli avevano raggiunto il mio culo.
Quando capii che i due porci si stavano rieccitando ingoiai la sborra residua che mi era ancora rimasta in bocca e ripresi a spompinarli senza peraltro pulirmi anche in minima parte il viso: ero talmente "ricoperta" che faticavo ad aprire gli occhi, ma tanto a quel punto era forse meglio "operare" ad occhi chiusi!
Intanto Rolando con le mani completamente anchilosate per gli stretti legacci aveva il cazzo talmente teso da sentirselo scoppiare: dalla cappella gonfia fluiva ormai senza più soluzione di continuità una lunga colata di quel liquido lubrificante che solitamente precede la sborrata e che aveva creato in terra ai suoi piedi un autentico laghetto!
Così imbavagliato mugolava, nella speranza che gli allentassi un po' i legacci, ma io invece gli urlai: "cosa hai da lamentarti, non ti piace più lo spettacolo brutto porco?! Vorrà dire, lurido guardone schifoso, che il resto lo guarderai dalla toppa della serratura!" e così dicendo gli sciolsi i legacci di mani e piedi e lo scaraventai fuori dalla stanza richiudendo in fretta la porta a cui fece seguito un doppio giro di chiave.
Sapevo che la porta era disassata per cui anche chiusa restava, nell’angolo in basso, un’ampia fessura attraverso la quale era possibile con una certa agevolezza, curiosare all'interno stando inginocchiati sul pavimento.
Lo sbocchinare due membri così ragguardevoli mi provocava una deformazione del viso come un rigonfiamento, che evidenziava al massimo il solco del secondo mento. Ammirandomi riflessa nello specchio ricordai come Rolando mi avesse detto in precedenti occasioni, che quello era il segno distintivo e inconfondibile delle vere bocchinare.
I due uomini ormai eccitatissimi cominciarono a palparmi e a slinguarmi dappertutto infilandomi le mani fra le cosce, aprendo dolcemente le labbra del sesso, ormai completamente fradicio se non addirittura allagato e da cui colavano ampi e densi rivoli di sborra vaginale che si distaccavano in lunghi filamenti biancastri.
Così Rolando mi spiò attraverso la fessura della porta, mentre mi aprivo quanto più possibile ai due amanti che lui mi aveva scelto, mi sentì incitarli con linguaggio sempre più volgare ed esplicito a prendermi in tutti i modi; e i due uomini non si fecero certo pregare a lungo. Mi misero alla pecorina e uno mi penetrò nella fica mentre l'altro si faceva ancora spompinare il cazzo, poi cominciò una sarabanda di posizioni sempre più audaci, alla fine mi ritrovai sdraiata, viso contro viso (o è meglio dire lingua contro lingua) con uno dei due amanti che mi aveva infilato per tutta la sua lunghezza il cazzo nella fica mentre l'altro continuava a gustarsi la mia grandissima abilità di pompinara.
Durò poco che anche l'altro partner si staccò dalla mia bocca e con il cazzo gocciolante di saliva si posizionò alle mie spalle; solo il tempo di capire le sue intenzioni e di esclamare con una punta di timore "piano, ti prego" - il cazzo lubrificato si aprì rapidamente un varco nel mio buco del culo. L'entrata fu imperiosa con un solo colpo di reni mi aveva infilato nel culo quei ventidue o ventitré centimetri di cazzo, facendomi sussultare e gridare sia per il dolore che per lo stupore. "Ahhh che male, ahhh piano così sii, mmnhh ecco bravo adesso va bene, ohhh sii oddio che bello ahhh ahhh mmnhh che meraviglia dai così porci prendetemi tutta daii sfondatemi tutto culo e fica sii sono la vostra baldracca mi dovete fare impazzire dai porci sii sempre più forte così dentro per bene è così bello sentire i vostri cazzi che si incrociano dentro di me ahhh come godo sento già che avrò un orgasmo travolgente dai fottete bene la vostra battona daii" - questo fu il soliloquio a cui assistette Rolando impotente al di là della porta!
In seguito Rolando mi raccontò che accucciato come un cane mi spiava e mi vide completamente rapita: dalla bocca urlante mi colava un fitto rivolo di saliva, gli occhi erano completamente assenti e quasi sempre chiusi ad assaporare meglio quel profondo stato di estasi erotica, preparandomi all'epilogo del piacere che precede la pace dei sensi, i due uomini, anch'essi esausti mi penetravano con foga sempre crescente e ormai riuscivano ad infilare nella fica e nel buco del culo i loro cazzi con una facilità estrema: all’improvviso, senza che me ne ricordi urlai - "daii siii cosiiiii siii cosiiiii ecco ecco bravi dai luridi maiali dai ancora di più sii daii fate urlare questa puttana questa zoccola siii ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhh…" - l'urlo durò diversi minuti e temo fu sentito anche all’esterno di casa!
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Puttana sull'aurelia
Sabato sera e come ormai da un po’ di tempo, momento di scegliere il “giochino” erotico che ci avrebbe accompagnato per tutto il week end; la discussione verteva sul fatto se io dovessi o meno assistere in veste di spettatrice al filmino porno che Rolando aveva girato la settimana prima, ovviamente con me quale attrice protagonista principale alle prese con tre suoi amici!!
“Non voglio vedermi mentre faccio la troia, lo sai che mi imbarazza moltissimo, anche davanti a te!” “ Eh no mia cara ti voglio qui vicino a me, molto vicina e anche agghindata, molto agghindata, anzi vai a prepararti e… mi raccomando fatti puttana, in modo esplicito e volgare, molto volgare” – “va bene lo farò, però stasera non mi dovrai scopare, sarò io a far venire te come e quando tu lo vorrai, proprio come si fa con una puttana, anzi facciamo così: perché il tutto sia ancora più realistico voglio che mi paghi come si fa con le battone vere, e io non ti deluderò!” – replicai decisa. “O.K. ma allora visto che vuoi proprio che sia tutto molto reale, pretendo che tu accetti di fare la battona fino in fondo e quindi stasera ti porterò lungo l’Aurelia e verrò a ‘rimorchiarti’ dopo un po’, è deciso!” – troncò secco Rolando – “il filmino me lo guarderò da solo mentre tu ti prepari”.
Cercai inutilmente di far cambiare idea a Rolando, rendendomi conto in fretta del vicolo cieco in cui mi ero andata ad infilare da sola con la mia uscita davvero infelice, ma fu tutto inutile Rolando rimase risoluto: “stasera farai la battona davvero!” – mi disse. Rassegnata andai in bagno a prepararmi, mentre Rolando, si gustava il filmino porno…
“No, no così non va proprio, ho detto battona non educanda!” – mi redarguì severo e deciso venendo a spiare in bagno come intendevo essere puttana, provai ad insistere ma fu tutto inutile: quella sera Rolando mi pretendeva battona davvero!
“Va bene così, capo?!” – lo interrogai sarcastica scendendo le scale un’ora dopo – “si direi proprio di si, brava!” – mi rispose esaminando ogni dettaglio con estrema attenzione – “sei una battona perfetta, e ora andiamo!”. Certo non avrebbe potuto pretendere di più: reggicalze nero, calze nere, scarpe nere con una zeppa e un tacco vertiginoso di 20 centimetri, mutandine e reggiseno assenti, minigonna nera in latex e sopra una maglietta nera di rete a maglie larghissime che mi lasciava i seni completamente in vista, il tutto completato da un trucco che era il più pesante che mai mi fossi fatta sul viso, impossibile sbagliare: solo le puttane DOC lo esibivano!
Raggiungemmo l’Aurelia verso le 11 di sera, ma sopraffatta dall’imbarazzo scartai, con varie scuse, tutte le piazzole che Rolando mi proponeva fino a quando – “ecco qui è l’ideale, dai scendi e mi raccomando non nasconderti, devi stare bene in vista sull’orlo della strada come fanno le altre battone, guarda che io ti osserverò e se non sarai ben esposta non ti verrò più a riprendere, quindi … fai la brava! Ah e … pensa anche a quanto chiedere per le tue prestazioni e mi raccomando per culo e fica usa il preservativo: te ne ho messo due scatole da venti in borsetta! Ciao e a presto” – così dicendo chiuse la portiera dell’auto e si allontanò rapidamente dietro la curva, lasciandomi lì al buio da sola.
La paura che inizialmente mi attanagliò insieme ad una sensazione di profonda vergogna e al terrore di essere riconosciuta da qualche vicino di casa o amico, lasciò ben presto il campo alla rassegnazione, e così come Rolando mi aveva ordinato, mi piazzai sul ciglio della strada in modo da essere illuminata per bene dai fari delle auto che passavano. Cominciai a passeggiare nervosamente ed ecco che un’auto rallentò, si fermò, abbassò il finestrino, due occhi mi squadrarono da capo a piedi – “fammi vedere meglio il culo” – ordinò una voce imperiosa, e io nuova a quella situazione, sollevai quell’esile striscia di gonna per mostrare bene tutto. “Quanto vuoi per una scopata in gruppo, siamo in tre e devi farcelo mettere dappertutto?!!” – “per le orge voglio cinquecento euro” – risposi quasi meccanicamente – “va bene monta in macchina troia!” – risponde quella voce da dentro l’automobile.
Ubbidii meccanicamente e appena dentro l’auto i due uomini che stavano seduti insieme a me sul sedile posteriore, cominciarono a palparmi dappertutto senza pietà strizzandomi violentemente le tette e spingendomi con forza la testa verso i loro cazzi già ben duri e pronti. Smisi di pensare e mi abbandonai agli istinti, così cominciai a sbocchinare entrambi senza più alcun pudore, sentendomi ormai troia davvero! Fermarono la macchina in un parcheggio e mi fecero scendere e sdraiare sul cofano ancora caldo della macchina e dopo essere stata costretta ad un pompino triplo, iniziarono a penetrarmi in tutti i buchi e in tutti i modi dandomi ordini come ad una schiava “Succhia lurida puttana, apriti quel culo rotto brutta vacca schifosa….!” e via così per una buona mezz’ora o forse più, fino a quando decisero che si erano divertiti abbastanza, così “ stai giù in ginocchio e leccaci i cazzi che ti vogliamo sborrare sulla tua faccia da battona!” – ordinò uno e io ubbidii, proprio come una docile battona, fino a farmi riempire tutto il viso e non solo del loro sperma caldo e odoroso. Mi pagarono e mi riportarono alla mia piazzola, senza permettermi di ripulirmi il viso, per cui quando scesi la sborra si era già seccata parzialmente e quando cercai in borsetta un fazzoletto per pulirmi scoprii che Rolando me li aveva tolti tutti!!
Rimasi quindi a battere così imbrattata di sborra, ne sentivo l’odore intenso su di me e pensai che così conciata non avrei avuto più clienti, e invece….
Scoprii così che conciata in quello stato ero ancora più eccitante e i clienti sempre più numerosi, si sentivano autorizzati a farmi le richieste più oscene e che io decisi avrei accontentato tutte – “Rolando mi vuole battona? Bene lo accontenterò!” - pensai.
Mi trovai quindi a prendere cazzi dappertutto e in tutti i modi e le posizioni, sempre più imbrattata di sborra e più odorosa anche del sudore e della saliva dei miei clienti, che si accanivano con particolare sadismo sulle mie tette che palpavano e strizzavano con una violenza inimmaginabile, facendomi urlare per il dolore.
Mi ritrovai accucciata ai piedi di gruppi di tre quattro uomini a succhiare i loro cazzi - “Succhia puttana, sbocchinaci per bene brutta troia, altrimenti non ti paghiamo” – mi incitavano, mentre con le mani mi serravano saldamente le tette, e io mi affondavo in bocca alternativamente prima uno e poi l’altro cazzo, mentre con le mani masturbavo gli altri.
Ancora “colante” e imbrattata mi facevo pagare e poi pronta per nuovi cazzi, così per 4-5 ore di seguito senza che di Rolando ci fosse traccia.
Finalmente la voce che provenne dall’ennesima auto che si era fermata, mi suonò familiare – “quanto vuoi battona per una notte intera, sappi che intendo sborrarti in gola e che pretendo un ingoio completo e il cazzo perfettamente pulito e voglio guidarti io la testa per darti il ritmo?!!!” – “trecento euro, ma per te farò uno sconto speciale: ne basteranno duecento” – risposi con fare professionale fingendo di non conoscere il mio interlocutore. “Monta baldracca, ti porterò a casa mia!” – ordinò secco Rolando.
Raccolta la gonna salii a bordo e rimasi in silenzio mentre l’auto ripartì sgommando – “puzzi di sborra da fare schifo, brutta troia!” – “per forza, ho appena fatto un pompino a tre uomini, mi sembra regolare, anche perché quel bastardo del mio magnaccia mi ha lasciata qui a battere, senza nemmeno una salvietta per pulirmi!”.
Appena a casa lo spogliai completamente nudo, poi mi piazzai con il culo davanti ad uno specchio, così che lui potesse vedere bene, mi piegai in avanti per succhiargli il cazzo golosamente, esponendo al suo sguardo il mio sesso sgocciolante, la sua mano mi guidò inesorabile, spingendomi con forza la testa a sé, facendo in modo che tutto il cazzo mi si conficcasse in gola ed incitandomi con parole sempre più volgari – “dai troia schifosa succhia, succhia bene l’uccello, non ti fermare sgualdrina, continua a spompinare il cazzo per bene così dai lurida baldracca, dai!” – quest’ultimo incitamento accompagnò la sua sborrata che mi finì in ampi e copiosi fiotti direttamente in gola facendomi rischiare a più riprese il soffocamento... La mia abilità di pompinara mi permise comunque di portare a termine quel bocchino con un ingoio da manuale: alla fine il cazzo era pronto per essere riposto nei pantaloni perfettamente pulito. “Sei contento?” – lo interrogai con voce roca – “Si, sei davvero una battona insuperabile, e pensare che oggi ti sei già presa una razione di cazzo impressionante” – mi rispose, mettendomi in mano due banconote da cento euro.
“Lo sai? Stasera ho guadagnato la bellezza di tremila duecento Euro….quasi quasi faccio la battona di professione, non ho mai guadagnato così tanto in poco tempo!” conclusi, prima di andare in bagno finalmente a lavarmi!
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Una gradita sorpresa
Che Rolando fosse una sorgente di continue sorprese, già lo sapevo, ma quello che mi stava preparando per quella serata certo Stella non lo avrei mai immaginato!
“Stasera ho voglia di sesso” – mi disse con fare molto diretto – “e voglio che tu lo faccia lasciandoti bendare gli occhi, così puoi già immedesimarti nella situazione di farlo con un altro uomo al posto mio!” Una proposta tanto “innocua” da non sollevare in me alcun sospetto di intrigo o altro. Così quella sera, dopo esserci entrambi vestiti in modo particolare, lui da maggiordomo, io da disinibita donna di spettacolo, ecco apparire la benda che non dovrà essere tolta dagli occhi per nessuna ragione, - “solo io potrò farlo se e quando lo riterrò opportuno!” – ribadì ancora una volta Rolando facendo trasparire un’insolita determinazione.
Così mi ritrovai “guidata” e accompagnata da lui in una stanza, dove dopo avermi fatta sedere su una sedia mi legò saldamente dicendomi di avere pazienza, poi uscito dalla stanza, chiuse la porta a chiave e si allontanò. Dopo un po’, dopo un bel po’, ormai spazientita cominciai a chiamare Rolando perché mi desse una spiegazione di questo gioco, - “tra l’altro mi si stanno informicolendo completamente le mani!” – costatai.
“Eccomi da te, donna inquieta!” – mi disse mentre mi slegava, - “e mi raccomando, ricorda di non tentare mai di levarti la benda dagli occhi!” - “Si, si, stai tranquillo, se te l’ho promesso lo sai che mantengo sempre quello che dico, io…!” – “ecco seguimi così, attenta agli scalini, stiamo andando nel nostro boudoir, siamo arrivati, adesso siediti qui sulla poltroncina e fammi vedere come fai a sedurre il tuo maggiordomo!” – terminate quelle parole … ah se avessi anche lontanamente subodorato quello che stava per accadere!
Quell’imbroglione di Rolando aveva fatto in modo che al posto suo ci fosse … ma sì, ma sì: c’era proprio un altro uomo, un uomo peraltro molto bello con una fisionomia ed un’anatomia completamente diverse dalle sue, quasi glabro, al contrario” di lui che è ricoperto quasi dappertutto da una vera e propria “pelliccia, e soprattutto dotato di un sesso veramente grande e poderoso, molto, ma molto di più di ciò che la natura abbia donato a mio marito!
È d’obbligo una descrizione sintetica della scena: Rolando, attrezzato con telecamera, si era messo in posizione defilata, ma in modo tale da riuscire ad ingannarmi sulla direzione da cui proveniva la sua voce, io morbidamente adagiata sulla poltroncina, mentre Piero, questo era il nome del “terzo”, stava in piedi appunto a fianco della poltroncina. “Battista, ho bisogno di un massaggio particolare” – sospirai con voce melensa, - “come comanda mia signora” – rispose Rolando, facendo contemporaneamente un cenno a Piero perché cominciasse ad “operare”.
Così Piero cominciò ad insinuare le sue mani attraverso i pochi vestiti che indossavo, mi sbottonò lentamente la camicetta con una mano, mentre con l’altra mi percorreva una coscia andando rapidamente ad incrociare un gancetto del reggicalze. “Mhnn ahhh, che bel massaggio, continua ti prego” – mugolai ignara di quel che realmente stava accadendo.
Avevo ormai i seni scoperti, la gonna benché ancora allacciata sembrava non esserci, le mani di Piero esploravano il corpo sempre più caldo ed eccitato, prima palpando e massaggiando sapientemente i seni, poi pizzicando i capezzoli, infine aprendomi la fessura ormai fradicia con le dita. Rolando mi confessò poi che Piero, vedendo il mio corpo completamente depilato si eccitò moltissimo, così si piegò lentamente su di me percorrendo il mio corpo prima con una serie di baci, poi con morsetti calibrati nei punti più “strategici”, infine con la lingua aperta a bagnare tutta la pelle, dalle orecchie alla fica. “Cazzo, ho bisogno di cazzo, di tanto cazzo, vieni Battista fatti preparare adeguatamente!” – mugolai ormai completamente ubriaca di libido.
Era arrivato il momento tanto atteso da Rolando: stavo spogliando con una certa fretta Piero, convinta peraltro di avere a che fare con mio marito, in pochi secondi caddero pantaloni, mutande, giacca e camicia e mostrai di saper restituire con altrettanta qualità toccate e leccate. Era tale il mio grado di eccitazione che procedevo scatenata lungo quel corpo così caldo, senza che mi sfiorasse il benché minimo dubbio di ciò che stava realmente accadendo; solo l’impatto con il sesso, davvero prepotente, mi fece sobbalzare, mi fermai un attimo, lo baciai lo toccai, lo odorai, lo leccai e poi dopo una breve esitazione di poche decine di secondi proseguii e lo feci affondare dentro la bocca scatenandomi in un pompino davvero da premio! Con la mente percorsa da forte dubbio di avere a che fare con il sesso di Rolando decisi comunque di gustarmi fino in fondo tutta quella delizia.
Da quel momento assecondai il gioco perverso di Rolando che immaginai, stava sicuramente guardando e riprendendo ogni attimo di quella serata. Mi levai tutti i vestiti, mi alzai in piedi e feci sedere Piero sulla poltroncina al mio posto, poi mi misi davanti a lui rimanendo in piedi a gambe divaricate, lentamente mi chinai in avanti verso il basso fino a ritrovare quel cazzo meraviglioso per avvolgerlo nuovamente con le mie labbra in un lungo, morbido, perverso pompino. Feci in modo che Rolando potesse gustarsi uno spettacolo adeguato, lo immaginavo sdraiato quasi a terra per poter riprendere al meglio quella meraviglia che mai gli era riuscito di vedere: davanti a lui, quasi sopra la testa, inguainate in un paio di calze velatissime nere, si slanciavano le mie cosce e più avanti, alla loro confluenza il meraviglioso vertice dove si trovano buco del culo e fica. Guardando poi in seguito il video girato da Rolando notai come la mia fica sborrasse davvero copiosamente prima dell’orgasmo, infatti lunghi filamenti fuoriuscivano dalle grandi labbra aperte e imperlate, colando in dense gocce fino a terra. Poco più avanti ballonzolavano liberamente le mie tette al lento ritmo del pompino, l’andirivieni della testa determinava la corrispondente oscillazione delle tette; a quel punto sapevo che lui mi stava osservando e sapevo bene cosa offrirgli! Il porco indugiò a lungo con la videocamera, con frequenti stacchi e zoomate su ogni particolare: il buco del culo, la fica, i filamenti di sborra, le tette, le labbra della bocca completamente deformate ad “ospitare” quella grossa, enorme banana che toglieva quasi il respiro! - Rolando si rivelò un abile regista porno effettuando riprese memorabili con lo zoom: un primo piano sulle tette così gonfie e voluminose con i capezzoli tesi e turgidi per l’eccitazione ormai fuori controllo, e tra quelle due “bocce” si intravedevano con sufficiente definizione, il mio mento e le labbra inferiori tutte deformate e avviluppate attorno al cazzo viscido di saliva; il tutto accompagnato da un mio sempre più insistente mugolio di piacere, anche in risposta alle incitazioni sempre più volgari che Rolando mi rivolgeva. Gustate a “freddo” con l’uso del rallentatore, sembravano scene di una danza “rituale”: il dondolio delle tette che accompagnava l’andirivieni della bocca lungo il cazzo e anche il mugolio che emettevo sembrava la sinfonia di accompagnamento..! -
Ancora pochi minuti di quel “trattamento” e.. Piero ormai completamente in estasi, mi scaricò in bocca una copiosa cascata di sperma, fresco fluido, buono, che odorava di buono, al punto che dopo avergli ripulito per bene il cazzo, mi sollevai in piedi girandomi lentamente, socchiusi la bocca facendo fuoriuscire la lingua tutta imbiancata a raccogliere ogni minima goccia di sperma dalle labbra, e con una manovra repentina la richiusi ingoiando tutto con il massimo piacere!
“E adesso inculami maiale, oggi voglio prendere il cazzo per bene e dappertutto, hai visto come sono troia oggi!” – e così dicendo ricominciai a spompinare quel membro per ridargli il vigore di prima. Fu a quel punto che Rolando mi levò la benda dagli occhi, così dopo un’occhiata approfondita a quel partner “sconosciuto” sogghignai compiaciuta “avevo intuito che c’era qualcosa d’insolito, solo che non riuscivo a crederci fino a quando non ho assaggiato il tuo uccello. E che uccello, mai in vita mia mi era capitata tanta grazia! Finora ho sempre dovuto accontentarmi del cazzetto da finocchio di Rolando, ma oggi non intendo rinunciare a niente, voglio provare e gustare tutto, visto che è quello che quello che vuole quel porco!” – a questo punto ritornò il silenzio rotto solo dal mio mugolio mentre avevo ricominciato il pompino interrotto e quando ritenni sufficiente la qualità dell’erezione mi piegai in avanti accovacciandomi sulla poltrona alla pecorina, offrendo il mio culo a Piero – “ecco adesso inculami per bene, voglio che me lo infili fino in fondo, mi devi sverginare perché quel finocchio di mio marito non è mai riuscito a sfondarmi per bene il culo!”. Con un simile linguaggio osceno l’amplesso raggiunse in breve, livelli di perversione inaudita e offrii a Piero tutto di me, godendo come mai prima avevo fatto.
Rolando filmò tutto, guardandomi con gli occhi dilatati per l’eccitazione e quando vide che ero ormai “persa” fece entrare nella stanza un altro suo amico, già nudo ed eccitato il quale senza nemmeno parlarmi si mise dietro di me e mi piantò il suo membro nel culo, mentre Piero mi scopava scatenato….
Invece di incazzarmi per questo nuovo “scherzo” di Rolando urlai incitando i miei due partner a sfondarmi tutta, dimenandomi forsennata mentre sentivo salire dentro di me un orgasmo mostruoso!! Urlai e urlai ancora li implorai di no sborrare e di continuare …… venni di nuovo e poi ancora …… fino quasi a perdere i sensi…e solo allora senti dentro di me due fiumi di fluido caldo che mi percorrevano culo e fica…..
Quando ci abbandonammo spossati al meritato riposo, nella stanza si respirava un odore di sesso così intenso e avvolgente da essere avvertito anche dopo un lungo tempo di permanenza all’interno. “Adesso vieni qui e ripuliscimi culo e fica!” – ordinai a Rolando, che ubbidì eseguendo docile docile come un cane…! L’affondare la lingua nei miei buchi, così colmi di umori, di odori e di sapori diversi e strani, provocò in lui un’eccitazione mai provata che lo portò a ripulirmi tutta in modo meticolosissimo ogni zona, anche la più recondita e nascosta, inghiottendo tutto, proprio come un servo, anzi per meglio dire, come uno schiavo fedele!
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La prima esperienza al privè
“Stella, Stella, dove sei?!” – Rolando era impaziente, stranamente impaziente.
“Vieni a vedere cosa ti ho comperato, dai, ho un sacco di sorprese bellissime!” – “vedere, vedere” – risposi curiosissima – “cominciamo dalle cose più hard, sai cosa sono queste? No? Beh te lo dico io: queste sono le famose palline cinesi che servono a massaggiare in profondità il sesso femminile” – “ma come si usano?” – “molto semplice: si infilano tutte e due nella fica, lasciando fuori solo questo anellino legato al filo a cui sono fissate, sai serve per tirarle fuori, altrimenti in una fica come la tua si perderebbero!” – “stronzo! Sei in vena di complimenti?” – “dai era solo una battuta spiritosa! Non sarai davvero così permalosa!” – “OK ma che ci devo fare? Vuoi che le indossi stasera?” – “Certo, stasera ti porto a ballare, per cui tutto il tempo avrai dentro la fica un massaggiatore personale che si prenderà cura della tua eccitazione; e.. non è finita, guarda un po’ che completino indosserai” – così dicendo mi porse un pacchetto contenente un completo di pizzo nero, composto da sostieni tette (di quelli che reggono e comprimono il seno lasciandolo però completamente scoperto) e reggicalze.
“I tuoi soliti regali interessati!” – lo provocai- “ah sì e allora guarda un po’ qui, ti sembra interessato anche questo?!” – mi rispose consegnandomi una borsa di nylon molto voluminosa, - “caspita, ma cosa c’è dentro? Ohhh mamma mia, ma, ma sei proprio matto!!” – esclamai aprendo il sacco – “una pelliccia, ma e il tuo animalismo che fine ha fatto ?!!” – “tranquilla, è una pelliccia ecologica, bella, ma ecologica” – in effetti Rolando doveva aver speso davvero molto per quel capo così bello: una pelliccia molto raffinata che, indossata mi copriva dal collo fino alle caviglie, - “la indosserai stasera, e sarai la più bella di tutte!”
L’euforia e l’emozione per quel regalo così prezioso mi avevano confusa e rimasi così a rimirarmi davanti allo specchio, con la pelliccia addosso, “sotto la pelliccia mettiti questo” – specificò Rolando, porgendomi una gonna nera lunga anch’essa, come la pelliccia fino ai piedi, e dotata di spacco laterale fino ai fianchi, chiuso da un bottone a metà coscia; - “e sopra cosa devo mettere?” – gli chiesi – “indossa questo top” – il top era di pura seta molto fine, quasi trasparente, si allacciava sulla schiena che restava in buona parte nuda, - “spero che ci sia caldo dove andremo, altrimenti mi becco un accidente” – replicai nel vedere un capo di abbigliamento così succinto.
Quella sera Stella mi preparai molto più rapidamente del solito, senza peraltro dimenticare alcunché: palline, ecc. tutto al posto giusto, anche il trucco volutamente pesante!
“Mnhhh, mi stanno già massaggiando, ahhh che bello!” – esclamai riferendomi ovviamente alle palline cinesi, mentre ero seduta in macchina durante il viaggio verso la famosa sala da ballo, - “mi immagino come sarà quando ballerò ….!” – “potresti rischiare di avere un orgasmo sulla pista da ballo, e ….. da sola!!” – rispose Rolando euforico.
Non capivo il perché di tutta quell’euforia, ma cominciai a capire quando arrivati e scesi dall’auto lessi l’insegna del locale: “Tortuga” poi guardandomi intorno vidi che il portone d’ingresso era chiuso e per entrare bisognava suonare il campanello, essere scrutati da un usciere, e solo dopo accedere all’interno. Appena entrati Rolando consegnò all’usciere un biglietto – “lo aveva già acquistato, il vigliacco!” – pensai, poi una ragazza molto carina prese in consegna giaccone e pelliccia. “Prego accomodatevi” – una voce suadente ci invitò ad entrare: il locale era molto buio soprattutto per chi, come noi, vi accedeva dall’esterno, si sentiva una musica suadente, ma non assordante, si scorgeva nella penombra la pista da ballo già molto animata. Ci sedemmo su uno dei molti divanetti che circondavano la pista da ballo, ordinando da bere due margarita, e rimanemmo a guardare. “Andiamo a ballare?” – proposi – “con piacere” – così cominciammo a scioglierci in balli sempre più coinvolgenti fino a quando Rolando – “sono stanco non ce la faccio più, mi siedo qui e ti guardo, continua tu da sola” – disse andando nuovamente a sedersi sul divano. Forse anche per merito del margarita, sta di fatto che più ballavo e più avrei ballato, forse anche per merito di quello che avevo dentro la fica: uno strumento di tortura, una tortura dolce, dolcissima che mi trastullava provocandomi un piacere sempre più intenso con il risultato che, sentivo come alcune gocce di godimento mi stavano colando lungo le cosce. Il bello era che quel titillamento non era il solo a cui il mio corpo fosse sottoposto, solo adesso infatti, avevo capito il perché della scelta di Rolando del top di seta: il fatto che il seno fosse completamente scoperto e contemporaneamente strizzato, con i capezzoli ben orientati verso l’esterno, faceva sì che gli stessi strusciassero ad ogni mio movimento, contro quel capo così liscio e aderente che li copriva, provocandomi un continuo vellicamento che me li aveva ormai resi talmente tesi e turgidi da sembrare quasi tumefatti aumentando ancora il mio livello di eccitazione.
Rolando se ne stava seduto e mi guardava ballare, vedevo i suoi occhi lucidi di eccitazione posarsi prima sul mio top attraverso cui si vedevano nei minimi dettagli sia i capezzoli che i seni, e poi andare più in basso alle mie cosce dove notai essere perfettamente visibile il reggicalze che indossavo sotto dal momento che il bottone della gonna si era “misteriosamente” aperto.
Mi cadde lo sguardo su una coppia che era seduta un po’ in disparte, a cui si erano aggiunti altri due uomini che stavano accarezzando la donna dappertutto davanti al marito evidentemente compiacente, e probabilmente a sua volta a caccia di qualche novità! “Mi hai portata in un club privè, brutto porco, sei proprio un gran perverso!” – esclamai risentita scendendo dalla pista da ballo, ma lui per tutta risposta mi baciò così appassionatamente da farmi sbollire subito la rabbia, anche perché in effetti dopo quasi due ore di ininterrotti titillamenti a fica e capezzoli ero sconvolta. “Vuoi offrirmi a degli sconosciuti stasera?” – gli chiesi ormai certa dei suoi obiettivi per quella serata, lui non rispose e mi baciò di nuovo palpandomi le cosce.
“C’è uno che mi sta palpando la coscia” – gli sussurrai all’orecchio poco dopo essermi seduta al suo fianco – lui sbirciò e mi disse – “lascialo fare vediamo fin dove arriva!”. E lo sconosciuto arrivò ben presto in cima alla coscia dove era evidente il mio stato di eccitazione e dove penzolava ancora il filo a cui erano legate le palline cinesi… Sentii le dita dello sconosciuto entrarmi dentro e armeggiare fino a far sgusciare fuori le palline fradice, io intanto stavo con la testa rivolta dall’altra parte bisbigliando all’orecchio di Rolando tutto quello che stava succedendo, convinta che lui mi avrebbe dato qualche consiglio per togliermi da quella situazione.
All’improvviso dietro di me una mano s’insinuò dentro il top afferrandomi un seno e facendomi sobbalzare e ansimare sia per il gesto inatteso che per l’eccitazione che ormai mi pervadeva tutta, poco dopo una lingua cominciò, sempre da dietro, a leccarmi il lobo dell’orecchio….
“Mi palpano tutta” – esclamai – “allunga la mano anche tu dai” – fa la sua risposta! Lo guardai negli occhi leggendovi un’eccitazione così intensa che quasi non lo riconoscevo, e ubbidii: posai la mano fra le gambe dello sconosciuto, ma sempre con lo sguardo rivolto vero Rolando, - “com’è eccitato?” – mi domandò. “Ha un cazzo enorme” – fu la mia risposta lapidaria, anche perché avevo ormai deciso di provare e cedere…. Girai dunque la testa verso il mio sconosciuto palpeggiatore e mi avvicinai rapida alla sua bocca infilandoci dentro la mia lingua, mentre aprivo i suoi pantaloni per far uscire il suo membro durissimo e mentre quello che mi palpava una tetta mi toglieva il top lasciandomi così a seno nudo. Pochi minuti e un’altra mano percorreva rapida l’altra coscia, “Rolando pensai” – ma girandomi vidi che era un altro uomo che mi prese la mano libera e l’appoggiò sopra il suo cazzo mentre mi baciava appassionatamente. Adesso la situazione era davvero bollente: a destra e a sinistra impugnavo due cazzi enormi, alle spalle uno sconosciuto mi spremeva le tette, due mani si contendevano la mia fica allagata di godimento e quando girai di nuovo la testa vidi davanti a me a non più di 2 centimetri dalla bocca un altro uccello gonfio di eccitazione: “4 uomini….una bella serata davvero” - pensai!
Si avvicinò il gestore del club che con fare molto riservato ci consigliò di spostarci in una stanza destinata agli accoppiamenti “occasionali – “starete molto più comodi e potrete scatenarvi senza alcun problema!” – aggiunse.
Infatti c’erano in quel club privé parecchie stanze, tutte arredate in modo semplice: un grande lettone rotondo al centro e tutti specchi intorno sia alle pareti che al soffitto; con un particolare che io non conoscevo: gli specchi erano tutti semitrasparenti per cui, essendo le stanze ben illuminate, era possibile da fuori, godersi lo spettacolo di ciò che accadeva all’interno.
Ero del tutto ignara di questo “marchingegno”, ed ero convinta di potermi godere in pace gli uomini che mi avevano “agganciata”, stavolta senza la presenza del mio “guardone”.
Solo dopo Rolando mi raccontò che si era accomodato in un punto d’osservazione ottimale davanti a quello che a me da dentro sembrava uno specchio mentre da fuori era una finestra enorme da cui si potevano scorgere tutti i dettagli anche i più insignificanti, da lì non sfuggiva davvero nulla!
Mi trovai rapidamente senza gonna e top, sdraiata sul letto con due uomini inginocchiati vicino al mio viso, che strofinavano i loro cazzi tesi sulle mie labbra per invitarmi a leccare. Cominciai così a leccare le due cappelle che mi si appoggiavano alle labbra, bagnandole ad ogni colpo di lingua con la saliva abbandonandomi ad un pompino doppio davvero estasiante: prima con lente e accurate passate di lingua percorrendo le due aste tese e gonfie, poi dedicandomi ai coglioni, percorrendone ogni millimetro, sempre con la punta della lingua irrigidita per essere più efficace. Gli altri due uomini si alternavano intanto sulla mia fica e sul buco del culo, leccandoli avidamente.
Mi raccontò poi Rolando che attorno a lui si formò ben presto un piccolo capannello di guardoni che dapprima titubanti, poi sempre più eccitati, cominciarono a masturbarsi commentando a voce alta quello che li eccitava di più: “guarda quella puttana a gambe larghe come pompa i due cazzoni” – disse uno, “sbaglio o ha la fica completamente depilata?” – domandò un altro – “è vero è tutta depilata anche sotto le ascelle, dev’essere proprio una gran troia!” – concluse un terzo. Rolando ascoltava quei commenti rimanendo in silenzio, eccitandosi ancora di più nel sentire apprezzamenti sempre più volgari rivolti a me, consapevole che nessuno dei presenti sapeva ovviamente, che si trattasse di sua moglie.
“Guarda che troia, come si offre a quell’uomo con quel cazzone enorme, senti come rantola, la puttana!” – infatti vicino alle varie finestre/specchio erano collocati anche degli altoparlanti che diffondevano le voci provenienti dall’interno e così anche Rolando mi sentì fare la troia davvero!
I cazzi si alternavano ormai da tanto tempo dentro di me: culo, fica, bocca, provai doppie sconvolgenti che trascinarono ad orgasmi inimmaginabili: Carlo, Francesco Maurizio e Andrea questi i nomi dei miei amanti! Riuscii a prendere contemporaneamente nel culo il cazzo di Francesco e di Andrea, generando lo scompiglio nella sempre più nutrita schiera di guardoni che da fuori si godevano il mio show; a quella vista mi raccontò poi Rolando, tutti si abbandonarono ai commenti più truci – “oh ma quella troiona è proprio sfondata dappertutto! E guarda come gode anche nel culo!” – se ne uscì uno – “è si, quella è capace di prendersi anche una decina di cazzi al colpo!” – gli fece eco un altro, e così via, man mano che dentro le cose evolvevano sempre più verso un finale davvero “pirotecnico”.
Sentii che appoggiate alle mie labbra c’erano due cappelle gonfie e pulsanti quelle di Carlo e Maurizio, e cominciai a leccarle dapprima con movimenti molto lenti, poi sempre più avvolgenti fino a percorrere entrambi i cazzi con la bocca aperta. Avevo cazzi dappertutto: uno in fica uno in culo piantati fino alle palle e due che si contendevano la mia gola! Una situazione così perversa generò il caos sia dentro che fuori: Carlo e Maurizio mi sborrarono quasi all’unisono sul viso e in bocca e mi lasciarono poi a gustarmi l’orgasmo travolgente che i cazzi in culo e fica mi provocarono: urlai come una forsennata implorandoli di continuare e poi urlai ancora e poi ancora…in preda ad una serie impressionante di orgasmi e alla fine crollai esausta mentre i due mandrilli mi allagavano tutta con la loro calda sborra. Fuori intanto, la schiera di guardoni riempì di sperma parecchi pacchetti di Cleenex, e che seghe felici! Rolando mi raccontò tutto dopo!
Mi addormentai per lo sfinimento e quando mi risvegliai, realizzai tutto ciò che era successo e che avevo fatto, poi mi rialzai sentendo con un lungo filo di sborra che mi colava dalla fica e dal culo, mi rivestii in fretta, salutai tutti con un bacio ed uscii dalla stanza preoccupata di ritrovare Rolando - “chissà dov’è andato” – pensai – “ma, cosa ci fai tu qui?” – gli chiesi stupita vedendolo appena fuori dalla stanza, – “ho assistito, insieme ad una nutrita folla, ad uno spettacolo davvero speciale, i miei complimenti!!” – mi rispose con tono sarcastico, mostrandomi gli specchi semitrasparenti, - “anche se sono un po’ arrabbiato, perché hai cercato di fare la furba e di imboscarti senza di me!” – proseguì – “sarebbe stata la giusta punizione, visto che mi hai portata in un club privé sapendo bene che ero contraria!” – “hai ragione, però… adesso che hai provato non pensi che ogni tanto possa essere un’occasione ghiotta di evasione?” – “si, si, però … non voglio che diventi un’abitudine, …. una volta ogni tanto e deciderò io!”.
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Festa di carnevale
“Sei sicuro che saremo tutti seminudi?” – “oh l’invito mi sembra alquanto esplicito: l’abbigliamento, ovviamente in maschera, dovrà essere altamente sexy, ed è sottolineato, sia per gli uomini che per le donne” – “si ma questo non vuol dire essere seminudi!” – “no eh, e allora cosa vuol dire secondo te: ‘verrà eletta la maschera ritenuta più sexy della serata, in altre parole la più nuda’?” – ribattè Rolando rileggendo il contenuto dell’invito ad una festa di carnevale, che avevamo ricevuto la settimana scorsa da Claudia e Carlo, due coniugi conosciuti in un privè qualche settimana prima.
Quella volta scelsi un abbigliamento “particolare”: un corpetto color rosa carne con laccetti sulla schiena, che mi strizzava al massimo vita e seno, facendo fuoriuscire completamente i capezzoli, sotto solo le cinghiette del reggicalze e un paio di calze a rete anch’esse color rosa, infine ai piedi un paio di sandali rosa pastello con la zeppa e con un tacco di 20 cm. Anche il trucco scelto era in linea con l’abbigliamento da battona: guance color arancio, occhi segnati e colorati con un marrone scuro iridescente, rossetto marrone scuro mi conferivano un aspetto da vera puttana
Uscimmo di casa, avvolti lui in un cappottone grigio, io nella mia pelliccia sintetica, per raggiungere l’auto al parcheggio con la sensazione strana dell’aria fresca che da sotto mi accarezzava la fica.
“Cosa fai adesso” – chiesi preoccupata – “mi fermo in quel bar a bere un caffè insieme a te, vieni” – mi rispose Rolando scendendo dall’auto. Lo seguii titubante dopo essermi accertata che la pelliccia fosse perfettamente abbottonata – “sai che figura se qualcuno vedesse! Certo è eccitante l’idea di stare, praticamente nuda, in mezzo a tanta gente, prendere il caffè stando al fianco di uomini che mi guardano per il mio trucco, ma che mai e poi mai immaginerebbero come sono agghindata sotto!” – tali pensieri mi provocarono un’improvvisa eccitazione, che in breve mi allagò la fica, provocandomi una sensazione di fresco mai provata.
“Hai visto come ti guardavano? Ti avrebbero spogliata con gli occhi, anche se in realtà c’è ben poco da spogliare …!” – “sfido io, mi hai portata di sera, in un bar praticamente di soli uomini, con un trucco da battona, cosa ti aspettavi?!! Ora però pensa a guidare, non vorrei che ci perdessimo…”
Dopo circa mezz’ora raggiungemmo una villetta isolata, Rolando suonò il campanello e la voce inconfondibile di Claudia lo invitò ad entrare, aprendogli il cancello elettrico.
“Ciao, cara come stai?” – mi salutò Claudia, dandomi un bacio lieve sulle labbra – “sei veramente bella, complimenti!” – poi entrate, mi aiutò a togliere la pelliccia e… sorpresa – “uhauu ma, ma sei davvero bellissima e supersexy, sarà praticamente impossibile superarti in sensualità stasera!” – e così dicendo mi fece entrare nel salone dove erano già riuniti tutti gli altri invitati della serata –“ecco a voi Stella!” – e un sospiro di ammirazione unito ad un applauso spontaneo, si levò tra tutti i presenti.
Mi guardai intorno: cinque uomini e tre donne, oltre a me e Rolando, c’era aria di orge …..
Fatte rapide conoscenze la serata prese inizio con i soliti balli; mi sentivo un po’ a disagio, così nuda, strizzata dentro ad un corpetto che, oltre a non coprirmi nulla metteva in evidenza, sia le tette che il culo, tutti gli altri avevano sì abbigliamenti più o meno “espliciti”, però erano coperti, o almeno parzialmente.
Il ballo servì così a vincere quell’iniziale senso di imbarazzo: in pista c’erano tutti e da sotto i pochi vestiti di ciascuno si intravedevano chiaramente seni, cosce e cazzi ciondolanti.
“Adesso tutti qui sui tappeti, si gioca alla mosca bianca!” – invitò Carlo, dopo circa un’ora e mezza di balli sfrenati.
Mosca bianca è un gioco di società, che ha quale unica finalità, quella di giocare puntando o capi d’abbigliamento, o meglio pescando da un apposito mazzo delle penalità da scontare a fine gioco.
Io che partivo già nuda, fui presto costretta a giocare sulle penalità, e c’è da dire che all’inizio sembravo avviata ad una strepitosa vittoria, ero riuscita infatti, a spogliare tutti e tutte, solo che proprio allora la fortuna mi abbandonò, lasciandomi alla mercé delle penalità; ne accumulai una quantità enorme…!
“Decideremo collegialmente una penalità” – mi confermarono – “una con cui le sconti tutte” – “Verrai bendata e ammanettata dietro la schiena, poi dovrai fare un pompino a ciascuno di noi, escluso il tuo uomo, e dovrai indovinare i proprietari di ciascun cazzo, se vincerai potrai sputare lo sperma, altrimenti lo dovrai ingoiare tutto. In più se sbaglierai i primi due, pagherai un pegno intermedio, e se dovessi sbagliarli tutti cinque, ci sarà il pegno finale..!”
Pochi minuti dopo ero già “pronta”: bendata, ammanettata e inginocchiata davanti a quei cinque maschioni – “puoi cominciare” – mi sussurrò all’orecchio Claudia, con voce suadente, e così accolsi in bocca il primo di quei cinque cazzi focosi. “Questo è … Stefano!” – mormorai indecisa,– “no, sbagliato!” – fu la risposta sempre di Claudia. Così dopo una decina di minuti di spompinate, mi ritrovai con la bocca inondata della sborra di chissà chi, obbligata ad ingoiarla – “quanta ne ha fatta, e com’è odorosa” – pensai mentre, con un gesto repentino, ingerii quell’abbondante razione di sperma. La stessa scena si ripeté anche per il secondo cazzo, per cui avendo inanellato due errori consecutivi fui costretta anche a subire l’ulteriore penalità: Lilli mi applicò ai capezzoli due pinzette che si aprivano come una corolla di fiore, se premute in punta, ma che si richiudevano a molla se rilasciate, più o meno il principio delle matite a scatto. “Non mi fanno un granché male” – valutai, senza sapere però una caratteristica importante delle pinzette: avevano una catenella in punta, che se tirata stringeva con maggior forza la pinza intorno al capezzolo, consentendo quindi di allungarlo a piacere. “Succhia puttana, fai sborrare bene questi uomini, altrimenti ti stacco le tette!” – mi ordinò imperiosa, Lilli, facendo seguire a quell’ordine uno strattone violento alle due catenelle che mi fece sobbalzare per il dolore.
Obbedii docile, spompinando con tutta la mia maestria quel cazzo che era talmente grosso da deformarmi il viso, mi riempiva la bocca quasi a soffocarmi, e intanto Lilli con una mal celata vena di sadismo tirava con sempre maggior forza le catenelle, provocandomi un allungamento evidente di capezzoli e tette, mugolavo, quasi a cercare di liberarmi sia del cazzo davvero spropositato, sia soprattutto di quella tortura continua ai capezzoli. L’improvvisa sborrata mi colse impreparata e, solo a grande fatica riuscii ad ingoiare tutto, visto che, tanto per cambiare, anche stavolta avevo sbagliato nuovamente il nome del proprietario del cazzo. Ormai ne restavano solo due e poi quel gioco, divenuto per me davvero umiliante, si sarebbe concluso, e soprattutto quella tortura ai capezzoli divenuta ormai insopportabile – “mi immagino come sarà eccitato quel porco di Rolando nel godersi questo spettacolo!” – pensai mentre il quarto cazzo mi si infilava in gola. “Sei Carlo” – mugolai – “no, tesoro hai sbagliato di nuovo” – mi sussurrò all’orecchio Claudia, con una voce suadente. Era passata ormai mezz’ora, e io mugolavo per incitare alla sborrata quell’uomo, ma lui sembrava proprio prendersela comoda, e quando decise di venire, lo fece scaricandomi in bocca una quantità di sperma così abbondante che solo con grande fatica riuscii ad ingoiare tutta! Intanto quella puttana di Lilli si accaniva sempre più sui miei capezzoli che ormai si erano allungati di un bel po’, “speriamo che finisca presto” – meditai preoccupata, mentre un acre sapore di sborra mi saliva intenso dallo stomaco e mi saturava l’olfatto e il gusto. Spompinai dunque anche l’ultimo cazzo ormai rassegnata a dover fare un altro ingoio, mossi la testa molto rapidamente assecondando al massimo le pulsioni del cazzo, che captavo chiaramente attraverso le labbra, lo portai alla sborrata in pochissimi minuti, solo che il mio stomaco era ormai sazio, e la copiosità di quella sborrata tra l’altro particolarmente odorosa mi colse di sorpresa, al punto che non riuscii a trattenere un seppur lieve rigurgito di sperma che mi tracimò dalla bocca formando alcuni rivoli sul mento fino a colare in lunghissimi filamenti bianchi: d’altronde, mai in vita mia avevo mangiato una tale quantità di sperma! L’odore persistente della sborra mi riempì bocca e naso per tutta la serata, anche se, il fatto di essere stata liberata e sbendata fu per me un’autentica gioia, al punto che quando mi dissero che l’ultimo pegno da pagare era di fare l’amore con Claudia e le altre donne, lì davanti a tutti, non mi sgomentai più di tanto.
In breve mi trovai davanti Marcella, che mi abbracciò focosamente attirandomi a sé e baciandomi calorosamente, infilandomi in bocca la lingua, una lingua lunghissima, e palpandomi il culo, Lilli m’avvolse da dietro, afferrandomi saldamente le tette con le mani, e premendomi i suoi seni contro la schiena. Certo Lilli era stata particolarmente stronza con me, durante il pegno precedente, con quella tortura ai capezzoli, ma ora ne godevo i frutti: infatti quella prolungata strizzata a cui erano stato sottoposti, li aveva resi ipersensibili e anche un minimo strofinamento delle dita era sufficiente a farli gonfiare ed indurire trasformandoli in due veri e propri “centri di godimento”. Inoltre Lilli era proprio una donna bellissima: un viso molto dolce e sensuale, capelli lunghi e biondi naturali, seno “da favola”, una delle rare donne con le tette veramente a pera e … che tette, grosse e sode, un culo a mandolino, una fichetta da “verginella” con pochissimi peli biondi, due cosce ben tornite e lunghissime!
Così avvolta e coinvolta dalle “attenzioni” di quelle due donne così esperte nel gioco lesbico, mi lasciai trascinare facilmente, scordai in quel lasso di tempo tutto il mio amore per il cazzo ed assaggiai molto profondamente il gusto delle donne, in un rapporto lesbico sempre più ardito. Leccai fiche, tette, incrociai lingue con la mia, penetrai buchi del culo, palpai tette e culi, strofinai la mia fica contro le altre e, fatto davvero importante godetti così profondamente da sembrare a tutti lesbica da sempre.
Passai il resto della serata con Lilli che non mi si staccava più di dosso, voleva ballare sempre con me, sfruttava ogni occasione per baciarmi e palparmi, offrendomi al contempo il proprio corpo senza alcun ritegno: sembrava si fosse invaghita di me!
Quella notte dormimmo a casa di Claudia e Carlo, e al risveglio, mi ritrovai a fianco nel letto … Lilli, mentre Rolando era sul divano. Mi alzai per andare in bagno, sentivo ancora in bocca e nel naso l’odore intenso e acre della sborra, - “ieri ho proprio fatto indigestione di sperma” – meditai, mentre un rigurgito me ne riportò in bocca anche il sapore, oltre all’odore. Mi sedetti sul water per pisciare, quando entrò in bagno Lilli che senza dirmi niente mi si piazzò davanti, collocando il proprio sesso a diretto contatto con la mia bocca, e solo a quel punto esclamò “ciao, tesoro”, - intuii subito il suo desiderio e mi abbandonai a quell’approccio insieme così dolce e perverso, leccai la fica di Lilli e con le mani le palpai avidamente le tette, quelle tette meravigliose, leccai e leccai ancora, penetrando tra le grandi labbra, dischiudendole con la lingua, ad incontrare una cascata di umori, su fino al grilletto, teso e gonfio – “ahnn ohhh mnhhh siiii daiii” – mugolò Lilli assecondando i colpi di lingua con ampi movimenti del bacino: pochi minuti e nella mia bocca fluirono i densi umori dell’orgasmo di Lilli, che riavutasi volle ricambiare subito, leccandomi la fica ancora bagnata di piscia, trascinandomi ad un orgasmo incredibile – “per fortuna che ero convinta di non riuscire a godere di mattina presto …!” – pensai ……..
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Un capodanno speciale
“Allora è deciso: per l’ultimo dell’anno andiamo alla festa organizzata a casa di Elena, e dato che mi ha detto che ci sono più donne che uomini ho invitato anche Cesare, verrà in macchina con noi.” Cesare era un nostro amico comune e un collega di lavoro di Rolando, sui quarant’anni e scapolo, inguaribilmente scapolo! In realtà Rolando sapeva bene come Cesare vivesse la sua solitudine con tristezza e soprattutto quanta voglia di sesso lui avesse, era evidente sia dai suoi discorsi, sia dalle frequentissime “visite” a siti web porno che faceva anche in orario di lavoro…
Certo non avrei mai potuto immaginare il “progetto” del mio compagno, così quella sera, per l’ultimo dell’anno scelsi un abbigliamento volutamente sexy sia “sotto” che sopra, in tema con la serata, il tutto per soddisfare la ben nota perversione del mio partner: sostieni seno nero orlato di pizzo, mini perizoma nero completamente trasparente, reggicalze e calze nere velatissime; sopra camicetta in seta semitrasparente grigia chiusa da tre soli bottoni, gonna nera con generosissimo spacco laterale da cui si potevano intravedere benissimo calze e reggicalze. La scelta di quella camicetta coordinata con il sostieni seno era “strategica” come ben sapevo: infatti il continuo sfregamento della seta contro i capezzoli sospinti in fuori dal sostieni seno, provocava la loro continua stimolazione del tutto simile ad un vellicamento di lingua durante un rapporto sessuale, con l’unica differenza che nel caso presente il titillamento era destinato a durare molte ore. Il piacere provato era raddoppiato nel vedere gli sguardi vogliosi degli uomini posati sulle mie tette, visibili ed evidenti quasi come fossi nuda, con i capezzoli irrigiditi e turgidi da sembrare due lamponi! La festa da Elena trascorre comunque fluida e in allegria, tra balli e chiacchierate, brindisi e “trenini” vari, anche con qualche palpatina più o meno distratta, ma siamo all’ultimo dell’anno e … in fondo fa parte della festa anche questo! Nonostante i molti momenti di aggregazione, quella sera Cesare rimase spesso defilato e solo, per cui verso le 2 del mattino Rolando propose a tutti e tre di tornare a casa, proposta accettata con piacere da tutti. Il viaggio di ritorno trascorse in un’insolita atmosfera di silenzio, forse anche a seguito alle copiose bevute ed ai numerosi brindisi!
“Vieni dentro un attimo?” chiese Rolando, già sapendo quasi il contenuto della risposta; “no dai è tardi e devo fare ancora più di 100 chilometri per arrivare a casa mia!”
“Puoi fermarti a dormire da noi” ribadì rapido e deciso Rolando, “abbiamo un comodissimo divano letto!” “Si dai Cesare, rimani qui così domani sarai sicuramente più in forma per guidare la macchina fino a casa tua!”, aggiunsi ignara di ciò che passava nella mente del mio uomo.
“D’accordo mi avete convinto, rimango a patto però che domani vi offra il pranzo ad un ristorante”; “OK, allora dobbiamo fare un brindisi tra di noi, per augurarci un anno felice e spensierato!”, così dicendo Rolando aprì il frigorifero ed estrasse una bottiglia magnum di Champagne. “Dai prendi tre calici” mi disse, mentre era impegnato nell’operazione di “stappo”.
“Auguri” echeggiò nel salotto “Auguri”, e tra un augurio e l’altro Rolando verificava che avessi sempre il calice ben colmo, facendomi bere una considerevole quantità di quel dolce ed inebriante nettare.
Così tra un “Auguri” e l’altro abbracciò voluttuosamente e cominciò a baciarmi con la lingua, senza preoccuparsi assolutamente della presenza di Cesare che rimase un po’ sorpreso e defilato ad osservare.
In un primo momento cercai di oppormi a quel abbraccio così erotico, ma i fumi dell’alcol e delle bollicine resero la mia, una resistenza assai blanda! Così al primo bacio ne seguì un altro ancora più lungo e coinvolgente: ormai le mani di Rolando percorrevano con crescente frenesia il mio corpo, insinuandosi lentamente nello spacco generoso della gonna offrendo a Cesare un inatteso spettacolo ad altissima tensione erotica: le cosce inguainate in un reggicalze con calze nere velatissime, scoprendo di lì a poco, anche il ridottissimo perizoma che copriva a malapena il sesso. Quando con rapidi gesti, le mani mi sbottonarono la camicetta, scoprendo alla vista uno spettacolo inatteso e irresistibile: i miei seni nudi con i capezzoli turgidi, sorretti da un sostieni seno, notai con la coda dell’ occhio Cesare tutto arrossato in preda ad un misto di imbarazzo ed eccitazione “cosa stanno facendo questi due, si mettono a scopare qui davanti a me, si sono forse dimenticati che ci sono anch’io?” immagino si domandasse fra sé, sorpreso. Totalmente preso dallo spettacolo osceno, con gli occhi paralizzati e il respiro affannoso, lo notai incrociare lo sguardo di Rolando che con un esplicito ammiccamento, lo invitò ad avvicinarsi e a “partecipare” anche lui, così vinto l’iniziale e comprensibile imbarazzo, si piazzò alle mie spalle mentre ero sempre impegnata a baciare Rolando, mi afferrò saldamente le tette cominciando al contempo a leccarmi le orecchie. Quel “doppio attacco” provocò in tutti e tre l’effetto di una bomba: Rolando mi rigirò quasi subito verso Cesare, il quale senza attendere oltre, mi infilò in bocca la sua lingua sbottonandomi al contempo con l’altra mano l’ultimo bottone che ancora teneva chiusa la gonna.
Fu questione di un attimo: rimasi nuda tra due uomini che eccitatissimi si contendevano le mie parti scoperte, così bastò una semplice carezza di Rolando per “guidarmi” spingendo la mia testa all’altezza dei due cazzi ancora “prigionieri” dentro i pantaloni: pochi secondi e li impugnavo entrambi, dapprima slinguandoli, poi passando ad una serie di succhiate sempre più voluttuose. “Succhia il suo, è lui l’ospite, io voglio guardarti..” mi sussurrò Rolando con una voce così arrochita che non avevo mai sentito, così ormai consapevole di cosa stesse accadendo mi ritrovai in bocca l’uccello del migliore amico di famiglia, che con la fame arretrata che aveva, resistette solo pochi secondi prima di scaricarmi in bocca un fiume di sperma, accompagnando la sborrata con urla liberatorie quasi sovrumane!
Ingoiare quella “novità” fu quasi un obbligo, e così dopo una prima “generosa” boccata, mi ritrovai di lì a pochi secondi la bocca nuovamente piena di sperma “mamma mia quanta sborra, sembra non finire più” pensai mentre m’impegnavo in un nuovo “ingoio”.
La fame si sa fa miracoli: non fu necessario attendere neanche un minuto e il cazzo di Cesare si presentava già nuovamente orgoglioso in una promettente erezione, così il “caro amico di famiglia” messo da parte l’iniziale pudore, si abbandonò senza più scrupoli, a soddisfare i suoi più perversi desideri “Dai troiona mettiti alla pecorina che ti voglio inculare!” mi ordinò perentorio. Forse per lo stupore, o forse ancora per la “debolezza” psicologica dovuta ai fumi dell’alcol, o ancora e meglio per la curiosità e l’eccitazione di quell’atmosfera inattesa, fatto sta che ubbidii docile mettendomi sul divano a pecorina e mostrando per bene i miei orifizi. “Fammelo succhiare un po’ prima, te lo devo lubrificare, altrimenti mi farai male!” lo supplicai, ma dopo alcuni minuti di spompinate sentii l’asta rigida farsi largo tra le mie chiappe. Rolando non resistette a quella vista, e mettendosi sotto di me, mi infilò lesto il cazzo in fica dando vita per la prima volta, ad un amplesso simultaneo a tre con me penetrata contemporaneamente in culo e fica.
“Ti piace puttana prendere due cazzi, vedrai come ti faremo sborrare!” esclamava ansimante, mentre sentiva il cazzo di Cesare premere con forza contro la propria cappella, così separati solo da pochi centimetri…. Ero ormai pervasa da uno stato d’estasi fino ad allora sconosciuto, mi abbandonai a quel piacere libidinoso ed intenso, assecondando i due uomini con movimenti sempre più ritmati e profondi dei fianchi incitandoli ad entrare ancora di più dentro di me, ma senza sborrare! “Fatemi godere dai maiali schifosi, ma non sborrate, voglio prendervi dopo!”, e così dicendo mi abbandonai al mio primo grande ed intenso orgasmo multiplo e simultaneo, vaginale ed anale, della mia vita sessuale. Se fosse passato qualcuno davanti a casa si sarebbe certamente spaventato per le urla disumane che emisi nel perdurare del godimento, e sarebbe rimasto esterrefatto per la volgarità ed oscenità delle parole udite! Ripreso il “controllo” della situazione li feci mettere inginocchiati uno di fronte all’altro, mi sdraiai tra loro, in modo da avere i due cazzi all’altezza della bocca “voglio che mi sborriate tutti e due sul viso adesso” ordinai mentre iniziavo con la lingua un titillamento irresistibile sui due glandi. “Dai sborratemi in faccia, porci” esclamai, pochi secondi prima di venire investita da un doppio getto di caldo e denso liquido seminale che mi coprì tutto il viso, andando poi a colare in lunghi rivoli sui seni turgidi e quasi tumefatti per le violente palpate a cui erano stati sottoposti durante tutta la serata.
Il mattino dopo, verso mezzogiorno mi risvegliai da un lungo e profondo sonno, durante il quale credevo di avere sognato tutto, ma il bruciore all’ano e la vicinanza di Cesare, nudo e con il cazzo ancora duro mi riportò rapidamente alla realtà: la “fame” dell’amico era davvero tanta e parimenti la disinvoltura con la quale disponeva ormai come un padrone del mio corpo “apri le gambe baldracca che ho voglia di fotterti” e così dicendo mi infilò con decisione il cazzo in fica provocandomi un iniziale senso di disagio dovuto alla temporanea mancanza di lubrificazione, che però non tardò ad arrivare copiosa, permettendomi di avere così un altro lunghissimo orgasmo con quell’amico ormai diciamo divenuto più che “intimo”!
“Adesso mi devo preparare per andare a pranzo, andate di sotto e aspettatemi” ordinai, ormai consapevole di tutti gli accadimenti di quella pazza notte di Capodanno.
Quando mi presentai ai miei due uomini sembravo vestita come la sera prima, stessa gonna, stessa camicetta, ma sotto invece di tanti “orpelli” avevo scelto una tutina aderentissima e trasparentissima con dei buchi “strategici”: capezzoli e sesso restavano scoperti.
Al ristorante il cibo venne poco apprezzato, era molto più importante il gioco erotico tra noi tre, fatto di continui sguardi, di velati sfioramenti, di ammiccamenti più o meno evidenti; così il ritorno a casa fu vissuto quasi come una liberazione; durante il viaggio di ritorno io e Cesare sedemmo sul sedile posteriore, dando vita ad una pomiciata affannosa sotto lo sguardo attento di Rolando che invece della strada, osservava dallo specchietto retrovisore… L’ultima scopata volli farla da sola con Cesare, mentre Rolando assisteva in silenzio, riprendendo tutto con la telecamera! Così mi esibii quasi fossi un’attrice su un palco, mi feci penetrare in mille posizioni diverse, consentendo a Rolando di vedere “bene” come il cazzo di Cesare mi apriva la fica, anche stavolta il coito terminò con una copiosa sborrata in faccia che, secondo gli ordini di Cesare, venne lasciata asciugare sul viso, senza pulirla. “Adesso devo proprio andare, ma spero che ci si possa rivedere presto…” salutò Cesare, mentre si infilava il giaccone per andare a casa propria.
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Dall'estetista per depilarmi
Mi ritirai per fare un bagno con acqua caldissima aromatizzato con sali da bagno al mughetto. Quando fui nuda mi guardai allo specchio e nel vedere il mio corpo riflesso potei constatare come fosse sempre bello asciutto e sodo, nonostante negli ultimi due anni avessi, ormai definitivamente, acquisito tre chili in più di peso - "ma ben distribuiti" - pensai tra sé - ed in effetti i chili in più avevano rimpinguato solo seno e culo!
Mi piaceva osservare il mio corpo così glabro senza più alcun pelo, a nascondere anche il più intimo segreto: gambe, fica, culo, ventre, braccia, seno, ascelle, sembravano essere di porcellana tanto erano lisci sia al tatto che alla vista; "in effetti Rolando aveva proprio avuto una buona idea" – convenni!
Il corpo depilato in maniera definitiva, con un trattamento laser ad efficacia garantita, era il risultato del regalo di compleanno che mi aveva fatto Rolando due anni prima, quando con un insperato colpo di fortuna aveva vinto la rispettabile cifra di quindicimila euro al superenalotto e ne aveva destinata una parte allo scopo. Dopo avermi convinta della validità della scelta, e aiutata a superare l’imbarazzo causato dalla “particolarità” di alcune zone destinatarie del trattamento di depilazione “ti accompagno io, vedrai sarà una cosa naturale in più sarà un’occasione per mostrarti nella tua massima intimità” – mi aveva rassicurata con tono convincente. Nel centro estetico che avevamo scelto, l’estetista era un uomo giovane e molto bello che potei apprezzare sia per la professionalità mostrata sia per il fascino. L’iniziale imbarazzo fu vinto partendo dalle gambe e dalle altre zone periferiche, così quando fu la volta di depilare il sesso e ad alcuni peli presenti intorno ai capezzoli pretesi che Rolando non mi accompagnasse più: “vuoi che lo faccia? … e lo farò a modo mio” mi imposi, “potrai immaginare quello che mi farà Mario!”.
Mario, così si chiamava l’estetista mi stava aspettando, mi fece accomodare e mi disse sempre con voce professionale “si spogli completamente, levi pure anche il reggiseno, oggi intendo terminare il trattamento per cui faremo sia il pube che il seno” – quelle parole risuonarono per me come un ordine perentorio al quale ubbidii docile docile, sfilandomi con insolita rapidità tutti gli indumenti che indossavo, quasi a vincere in quel modo l’imbarazzo che comunque sentivo. Mi sdraiai sul lettino e Mario cominciò il trattamento laser partendo dalla pancia, scendendo al pube sempre più giù, a quel punto fui costretta ad assumere una posizione di massima apertura per consentire a Mario di proseguire il suo lavoro. Chiusi gli occhi per nascondere l’imbarazzo e la vergogna che sentivo e rimasi in silenzio sperando che tutto finisse presto. Mario operò con grande destrezza e delicatezza, ma quando le sue dita giunsero necessariamente in contatto con le grandi labbra, sentii un ribollire interno che cresceva man mano che il laser si insinuava fra le mie cosce alla ricerca dei peli nelle zone più recondite.
“Adesso facciamo una pausa davanti per evitare irritazioni, si giri dietro che togliamo i peli dalla zona anale” – mi sollecitò Mario – io ubbidii docilmente mettendomi quindi in una posizione alquanto oscena, praticamente a pecorina. Mario lavorò con dovizia e professionalità levando in pochissimo tempo tutti i peli presenti intorno all’ano e nelle zone circostanti, facendomi rimettere a pancia in su con le gambe divaricate.
Restavano ormai poche decine di peli che Mario eliminò in brevissimo tempo durante il quale ebbe comunque il tempo di accorgersi della mia seppur involontaria, crescente eccitazione: il mio sesso si stava bagnando sempre più al punto che gli umori fuoriuscivano dalle labbra formando una piccola gemma luccicante intorno al clitoride. Restavano ancora cinque piccoli peli sul seno e fu proprio in quell’occasione che Mario si abbandonò ad una licenza erotica pizzicandomi leggermente i capezzoli. A quella sollecitazione reagii chiudendo e stringendo le gambe ma rimanendo con gli occhi chiusi; Mario allora allungò una mano fra le mie cosce iniziando un lento massaggio del clitoride, questo mi fece crollare e cominciai ad ansimare, così riaprendo gli occhi scoprii di avere le labbra di Mario ormai prossime alle mie, lo fissai un attimo e poi senza parlare gli infilai in bocca la lingua invitandolo al contempo con le mani a proseguire con maggior determinazione il massaggio iniziato. Le braccia forti di Mario mi avvinghiarono dal lettino su cui ero adagiata per trascinarmi in piedi, attaccata al suo corpo in un bacio senza respiro e senza tempo. La situazione era molto eccitante quanto imbarazzante: io tutta nuda in piedi abbracciata ad un uomo tutto vestito che conoscevo appena, almeno fino a quel momento…! Senza staccare le nostre lingue anche per un istante, frugai freneticamente nei pantaloni di Mario, finché non trovai il suo sesso ormai teso e gonfio, lo liberai rapidamente di pantaloni e mutande iniziando a masturbarlo con tutta la maestria di cui ero capace. In un attimo quel cazzo non enorme ma veramente “bello”, si infilò deciso nella mia bocca mentre, accovacciata ai suoi piedi, lo accolsi con estrema voluttà, mugolando di piacere ed esibendomi in quello che da sempre era, e rimane il mio “pezzo” preferito: il pompino da troia. Non una parola era uscita dalle nostre bocche se non alcuni “Siii” di approvazione e d’incitamento appena sussurrati a fior di labbra, solo i nostri corpi stavano parlando, e come! A malapena celati da un semplice separé c’eravamo Mario in piedi nudo dalla cintola in giù, con me tutta nuda accucciata ai suoi piedi, che gli pompavo a piene labbra, lasciva e sensuale ma al contempo scatenata, il cazzo. Decisi che era giunto il momento di assaggiare il cazzo in un altro modo: infilandomelo dentro la fica cavalcandolo a spegnimoccolo, e invitandolo a palparmi le tette e soprattutto a pizzicarmi e mordermi i capezzoli. Passarono pochi minuti prima che un orgasmo travolgente m’inondasse improvviso e violento, facendomi urlare di piacere, senza preoccuparmi del rischio di essere sentita da altri; quando mi ripresi notai con sorpresa che Mario non aveva eiaculato “mi piacerebbe venire nella tua bocca” – mi sussurrò tra l’impacciato e l’eccitato – e io senza rispondergli agguantai il suo cazzo ancora tutto viscido dei miei umori e me lo infilai in bocca dando vita ad un pompino memorabile. Date le ridotte dimensioni del cazzo, riuscii a prenderlo in bocca per tutta la sua lunghezza, e rimanendo immobile alla sua base lo “lavoravo” di lingua e di labbra fino a quando un getto caldo mi riempì la gola seguito subito da altri tre fiotti meno violenti del primo ma più intensi; continuai a succhiare fino all’ultima goccia di sborra e poi staccatami dal cazzo desiderai ingoiare tutto per poter conservare per un po’ dentro di me il sapore di quell’uomo così bello. Mi rivestii lo salutai con un ultimo rapido bacio ed uscii dal Centro Estetico “il conto verrà a saldarlo mio marito domattina” – aggiunsi uscendo – “in fondo caro Rolando mi hai praticamente imposto una cosa che era di per sé ad alto rischio erotico ed io ti ho accontentato” - pensai mentre risalivo in macchina per tornare verso casa ancora sconvolta per quanto era accaduto poco prima.
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10 years ago
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Situazione inattesa...
Oggi, finito il lavoro, parcheggio sotto ad un albero per fare una paio di telefonate... sono nel piazzale di un centro commerciale in zona Castelfranco v.to, c'è un giardinetto dove so che di sera dicono si trovi anche da divertirsi....
nel mentre vedo una bella coppietta, con la lei credo cubana, addentrarsi nel giardino abbracciati e molto teneri... si guardano attorno, si girano, si rigirano, come se cercassero qualcosa o un posto dove stare tranquilli.
Trovano una pancheina a dire il vero non molto nascosta e si siedono a chiaccherare, accarezzandosi di tanto in tanto.
Niente di più di una normalissima coppia di innnamorati.
Però qualcosa mi fa sembrare strana la situazione, io li guardo e loro sono sicuro mi vedano perchè saranno si e non ad una 40 di metri da me.
Poi arrivano dei giardinieri e così si spostano dall'altro lato del giardino e del centro commerciale.
Con calma mi sposto e li vedo sempre ad una 50 di metri da me....
sempre seduti su altra panchina a chiaccherare ed accarezzarsi...
esco dall'auto, e non volendo assolutamente disturbare, anche perchè potrei solo rimediare una bella figuraccia credo, mi spoto al centro dello spiazzo che c'è tra le due costruzioni del centro commerciale.
loro mi vedono chiaramente di fronte a loro.
Poco dopo si alzano e vengono verso di me... quando sono ad una trentina di metri lui si allontana e scompare dietro un'ala del palazza a noi di fronte, mentre lei prosegue dritta verso di me e dell'ingresso al centro.... io non mi sbilancio anche se lei cammina facendo danzare al meglio i propri fianchi in un modo estremamente sensuale...e rimango fermo, vedendo lui che ricompare dall'altro lato della costruzione...
qualche dubbio mi viene... che lo abbia fatto a posta per vedere cos' avrei fatto? o che sia solo andato a recuperare qualcosa in auto...? chi lo sa, in queste situazioni fraintendere è molto più facile di quel che si crede...
con calma entrano nel centro e dopo un po' li seguo.
Appena entrato vedo lei uscire dalla toilette guardandomi (forse per caso èh) ed anche lui mi nota.
entrano al cisalfa ed io pure comincio a guardare sbdatamente ai vari articoli sportivi buttando di tanto in tanto l'occhio verso di loro.
Stanno scegliendo dei costumi per lei..... e poco dopo lei si addentra nei camerini mentre lui rimane li dai costumi...
non so che fare, così passo lentamente di fianco a lui e mi posiziono a guardare gli occhiali da sole praticamente al camerino dove vedo le caviglie di lei ed i pantaloni a terra..... devo ammettere di essere abbastanza in imbarazzo è la prima volta che mi avventuro in una situazione simile.
passo un secondo, lui dopo essermi passato davanti, apre a metà la tenda per porgerle un altro costume da provare!!
LA vedo praticamente in perizoma e reggiseno! un gran bel vedere, poi lui resta li a chiaccherare con lei per almeno un paio di minuti, lei è girata verso di me ed in un paio di occasioni incorcio il suo sguardo....
poi richiudono e lui torna verso lo scaffale tornando poco dopo ripetendo lo show!! attendo un istante ed esco, non vorrei rimediare qualche magra figura... poco dopo anche loro escono dal locale e mi passano davanti.
io attendo per vedere se era tutto un frainteso o se realmente volevano farsi vedere... si allontanano una quarantina di metri e poi lui butta uno sguardo verso di me.
Dopo averle bisbigliato qualcosa lei si specchia sulle vetrate del centro sistemandosi in modo molto erotico i jeans super adrenti che indossa!
che fare??!!
girano l'angolo ed io recupero l'auto per passare verso di loro e capire quali fossero le loro reali intenzioni...
il tempo di arrivare e sono erpò già spariti.... o almeno in mezzo a tutte e auto parcheggiate non li riesco a vedere...
resterò smpre col dubbio se sia stato un "gioco a tre" o se sia stata solo la mia fantasia a prendere il largo...
in ogni caso la situazione, tutto questo sapere/non sapere, questo forse gioco, mi ha lasciato delle emozioni inaspettate e davvero eccitanti.
Spero di poter riprovare situazioni del genere, mi piacciono un sacco!
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10 years ago
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Stanza n°13
week end in agriturismo con amici,io..unica single del gruppo .arrivati sul posto comincia la perlustrazione:papere,maiali,cavalli,la reception,il ristorante...ecco,proprio qui ci imbattiamo in un gruppo di maltesi venuti apposta per l addio al celibato e per un attimo il pensiero mi vede li ,sdraiata sul tavolo mentre con i loro arnesi in mano cominciano ad avvicinarsi.
Il pensiero svanisce quando arriva il mio turno,registrazione documenti. Mi consegnano la chiave e mi avvertono che il mio chalet è in fondo,proprio l ultimo,lontano pure dai miei amici..beh...single,prezzo maggiore per la camera e pure sperduta:sembro proprio sfigata se non fosse che il mio chalet è proprio vicino a quello dei maltesi.
inizia cosí un pomeriggio di pensieri ed eccitazione,incentivato da un "hello" e sguardi sfuggenti con un componente del gruppo. Si fa sera,si cena,complice qualche bicchiere di troppo di vino,continua il gioco di sguardi...gli sorrido mentre nella mia mente sono già andata oltre.
Finita la cena,si torna in camera,io mi soffermo ancora un pò con gli amici e poi dritta a letto.proprio mentre mi avvio nel mio chalet avverto la sua presenza,è li ,fuori dalla porta della sua stanza che m aspetta.fingo indifferenza e continuo a camminare,lo sento avvicinarsi e proprio mentre metto apro la porta,lui mi prende e mi stringe da dietro..già lo sento quanto è eccitato e non sembra nemmeno esser messo male.dubbio sparito non appena entrati in camera,mi fa subito inginocchiare e me lo mette in bocca..io comincio a lavorarci come di dovere..sputo sulla punta..lo lecco tutto..lo riprendo in bocca tutto.mi arriva fino in gola,gli sputo sopra e lo lascio li cosí,mi alzo e vado a sciacquarmi un attimino.al mio ritorno,lui è sdraiato sul letto,col suo arnese in mano..vuole che lo prenda ancora in bocca e la cosa non mi dispiace affatto.ricomincio a leccarlo,lentamente dalle palle alla punta e viceversa..la mia lingua scorre sul suo arnese di nuovo pronto..si sposta,in ginocchio sul bordo del letto e mi tira a se,con due dita assapora i miei umori..sono tutta bagnata e bramosa del suo cazzo!lo avvicina,lo entra e a poco a poco mi fa godere del suo arnese,in tutta la sua lunghezza poi con due colpi violenti comincia a scoparmi selvaggiamente..mentre mi scopa blatera qualcosa ma non lo capisco,sono troppo presa dal godere..me lo ripete.."fuck my friends,fuck my friends".nemmeno il tempo di rispondere che sento aprire la porta,l aveva lasciata socchiusa apposta,entra qualcuno ,uno si posiziona proprio davanti a me..si abbassa i pantaloni ,lo tira subito fuori e comincia a sbattermelo in faccia "obbligandomi" a prenderlo in bocca,stavolta è lui che decide tenendomi per la testa.l altro resta fermo a guardare e comincia a toccarsi. Nel frattempo il tipo che ho davanti si sdraia e mi invita a salirgli su,mentre chi mi scopa sta per venire e si ferma..gli salgo su, metto il suo cazzo subito tutto dentro e comincio a muovermi mentre prendo in bocca quello che mi aveva scopata finora..glielo prendo tutto..mi riempie la bocca e all improvviso esplode di piacere .
Mmm...quanto mi piace!!!
Continuo a muovermi ,lui impazzisce dal piacere..lo sento dentro di me,duro..ma non è l unica cosa che sento,infatti l altro si avvicina ,mi sculaccia,mi allarga il culo e ci sputa..ci infila prima un dito e ci gioca un pò,poi con fare "gentile",comincia a spingere un pò con la punta del suo gran bel cazzo ..e uno e due eeeed è tutto dentro il mio culo.sto godendo un sacco e vengo subito ma...continuo,voglio ancora provare e dare piacere!!!
continuano a scoparmi,sempre piú forte...piú velocemente..io sono di nuovo in estasi e sento che pure sono al limite.comincio a gridare piú forte,sto venendo ..siiiiii...pure dal culo..e pure loro esplodono inondanomi di piacere culo e fica..
davvero interessante questo week end in agriturismo!!!
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10 years ago
micinaincarne, 30
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Un incontro mozzafiato
RACCONTO
uno scambio perfetto
Avevamo un po' di incontri alle nostre spalle, ne avevamo viste tante, coppie vere , coppie false costruite ad arte per l'occasione, coppie non convinte, insomma una varietà enorme, in fondo come tutto il resto anche questo mondo è bello perché è vario. Dimenticavo di presentarmi sono Ale e mia moglie(vera) è Manuela, siamo ospiti su questo stupendo sito, Manuela è una donna stupenda, mora capelli lunghi, nero corvino,occhi verdi penetranti, di quelli che ti tagliano in due, labbra carnose, sinuosa con tutte le curve al loro posto, una passionalità dirompente, lei stessa si definisce:" un motore diesel" perché impiega un po' per scaldarsi ma poi non si spegne così facilmente. Io sono un uomo normale appena brizzolato, normodotato, una grande resistenza e soprattutto pluriorgasmico come la mia Lei. Ogni volta che Manuela indossa qualcosa di appena un po' vistoso, non si riesce a camminare senza notare gli sguardi languidi di ragazzi e uomini di ogni età. Purtroppo nei mesi estivi del 2007 avevamo inanellato una serie di brutte esperienze, persone scorrette, persone montate, vecchietti in compagnia di "vistose" signorine prese per l'occasione e a tutti costoro avevamo mollato un bel no!! Tra i vari contatti c'erano stati anche loro lui E. e lei S., una coppia dell'Umbria ci avevano scritto : "trasgrediamo insieme?", lui al telefono era stato gioviale, anche molto convincente, una gran parlantina, un buon italiano con tante piccole espressioni in inglese, il che ci faceva capire che avevamo a che fare con un certo tipo di persona che a noi piace. Le foto mostravano una bella presenza, tutto sembrava ok. Purtroppo a causa di nostri timori per la location dove ci saremmo dovuti incontrare avevano fatto saltare il tutto con grande rammarico. E. dispiaciuto aveva detto al telefono," ok sarà per un'altra volta!", ma quello a noi sembrava proprio un addio ad una bella occasione, poi tirando su le spalle ci siamo guardati con Manuela, e abbiamo detto :" magari anche questa era una "sola". Uno strano modo per vedere positivo nel negativo….. Passa qualche mese all'improvviso mentre ero in albergo solo, lontano da casa per motivi di lavoro, leggo un messaggio sul telefonino: " vi ricordate di noi? Ci piacerebbe incontrarvi"… bella domanda! Purtroppo a causa di un furto era sparito il nostro telefonino e addio preziosa rubrica, cosi gelosamente protetta. Con una serie di giri di parole mandai un sms cercando di non far capire che non mi ricordavo ma avevo bisogno di sapere la provenienza, alla loro risposta capii e chiamai subito mia moglie e ci organizzammo per incontrarli. La location era rimasta la stessa, un piccolo paesino dell'Umbria, dove si trovava questo piccolo "rifugio peccatorum ", molto bello, tipicamente medioevale, la nostra perplessità era data dal fatto che li abitavano dei nostri carissimi amici "normali", cioè di quelli con i quali non fai certe cose, e per questo eravamo un po' intimoriti; alla fine abbiamo detto: sai che c'è? non ce ne frega niente, cercheremo di stare attenti". E siamo andati. Come sempre al primo incontro abbiamo sempre una specie di dolore di stomaco, di quelli che ti lasciano un po' in fermento come se da un momento all'altro dovessi scoppiare. Viaggiavamo e guardavamo il paesaggio, l'appuntamento era per le 19:30 ma noi c'eravamo mossi con largo anticipo, per cui si procedeva con un andatura tranquilla, c'erano momenti di tranquillo silenzio, ognuno perso nei suoi pensieri intervallati a momenti di chiacchiere tanto per… Ad un certo punto arriva la telefonata, era E. giustamente ci dava le indicazioni per incontrarci in una area di servizio per lasciare l'auto e poi andare a prendere un caffé e conoscersi un po'. Il dialogo fu veloce , ci vediamo al tale posto io ho quest'auto e tu? Una volta prese le indicazioni ci salutammo. Il mal di stomaco ritorna a cavalcare, una sola espressione:"speriamo bene!!" mentre arriviamo vediamo l'auto descritta nella telefonata, ferma nell'area di servizio. Un fuoristrada nero, accostammo e ci guardammo, E. e S. stavano chiacchierando e ridevano tranquillamente a bordo della loro auto, appena ci videro scesero dall'auto, E. fu il primo e con fare molto atletico si avvicinò a Manuela e disinvoltamente la saluto con un bacino sulla guancia, S. impiegò un po' di più perché era dall'altro lato dell'auto ma appena svoltò l'angolo che la copriva si rivelò nella sua bellezza, Manuela ed io ci guardammo per un attimo e sorridemmo come volessimo dire:non era una "sola". S. indossava un vestitino leggero bianco con qualche disegno in nero, dei sandali neri alti molto eleganti e una piccola giacca, che comunque lasciava intravedere il suo bel decoltè, era di un eleganza travolgente, un leggero venticello le faceva svolazzare il vestito, ci venne incontro e con un grandissimo sorriso ci salutò calorosamente. ………. ………….Un attimo che mi riprendo!!! Ovviamente Manuela aveva lasciato le stesse sensazioni in E. infatti Manuela scendendo dall'auto aveva appena rivelato che indossava delle calze nere autoreggenti con i tacchi a spillo, e si sa, non è facile scendere dall'auto senza far intravedere qualcosa. Comunque E. esclamò: " allora?" Lasciate l'auto e andiamo a prendere qualcosa! Salimmo in auto e andammo alla ricerca di un bar aperto, dopo diversi chilometri trovammo un bar aperto proprio sotto una nota località turistica, non era gran che ma per noi tutto sembrava bello. Intanto mentre chiacchieravamo del più e del meno, si rideva e ci si lanciava qualche occhiata tanto per capire, sbirciare, afferrare qualche segnale, più guardavamo E. e S. più ci sembrava di conoscerli da una vita, Lui come me 40 anni molto ben portati, S. non ancora trentenne, Manuela 40 molto, ma molto ben portati. Un caffè, una birra , qualche chiacchiera e dopo un po' di conoscenza arriva il momento ….allora che dite? Che si fa? Era E. che parlava, ci guardò e disse:" andiamo a casa che fa un po' più caldo!" Cosi noi due ci guardammo e mano nella mano li seguimmo, il tragitto sembrava lunghissimo ma poi arrivammo in questo incantevole paesino, tutto in salita, un bellissimo borgo medioevale. S. che conosceva la scala con le sue lunghissime gambe e il suo vestitino svolazzante camminava avanti, era uno spettacolo travolgente, Manuela e io ci guardavamo e poi la ammiravamo. Siamo sempre stati molto complici e abbiamo sempre avuto una amore per la bellezza in genere, per cui ci siamo sempre divertiti anche a guardare queste cose insieme, senza gelosie. Mentre camminavamo Manuela pensava al fatto che di li a poco ci saremmo potuti dedicare gli uni agli altri e che in questo caso ognuno ne avrebbe tratto una grande soddisfazione, perché pur essendo tutte belle persone eravamo molto diversi tra noi, per cui c'era l'attrazione da ciò che è diverso dal solito. Una volta arrivati a casa entrammo, era un piccolo appartamento, molto carino proprio a ridosso del centro storico, E. aprì le persiane per far entrare un po' di luce che veniva dai lampioni che stavano sulle mura. Una luce giallina che colpiva e ammorbidiva la stanza rendendola molto romantica. Ognuno di noi si mise libero, mentre si beveva qualcosa si chiacchierava, mi assentati un attimo e tornando nel soggiorno, li sentivo ridere e scherzare, "che cosa è successo'" chiesi a Manuela ed ella: " non sai cosa ti sei perso!" cosa? Replicai, e lei : " S. ci ha appena fatto vedere il suo tatuaggio! Beh! Lo vedo anch'io! Dissi, riferendomi a un tatuaggio che si vedeva sulla spalla, ma Manuela rispose: " no, non mi riferisco a quello! E quale? .. Manuela guardando S. le disse glielo fai vedere? E S. sorridendo, col una semplicità disarmante, sollevò il vestitino leggero e mi fece ammirare il suo bel tatuaggio sul fianco che partiva dalle mutandine e si arrampicava fin quasi sotto al seno. Mi mancò il fiato, ancora non realizzavo che era li davanti a miei occhi, esclamai:Bellissimo, stupendo anche tutto il contorno!! Nel giro di pochi secondi ci ritrovammo tutti in abbigliamento più leggero, Manuela era bellissima con le sue calze nere autoreggenti, tacchi a spillo, una vestaglietta,vedo non vedo che in qualche modo copriva tutto. E. la studiava palmo per palmo, S. aveva sfilato il vestito e stava li imponente davanti ai nostri occhi in topless, con una paio di mutandine molto eleganti e i suoi sandali neri. E. si sedette e S. cominciò a baciarlo prima sulla bocca e poi piano piano scese giù fino a quando dalla reazione di E. non capimmo che lo aveva afferrato in bocca, S. saliva e scendeva sapientemente e con grande dolcezza sul pene di E. era bellissimo vedere il sedere armonico di S. fregiato da quelle mutandine muoversi mentre lei baciava E. Manuela cominciò lo stesso lavoro con me, era stupendo anche guardarsi mentre ognuno pensava la proprio partner naturale. Ad un certo momento si misero sedute le signore e noi davanti a loro, poi ci guardammo un attimo e ci scambiammo di posto, Uhauuuuu! Fu l'espressione di entrambi , era stupendo le nostre donne ci stavano regalando momenti di altissimo intrigo e piacere. Vedevo Manuela affondare la gola sul glande di E. e poi spingersi fino alla gola, con un trasporto tale che mi faceva diventare sempre più duro, nel frattempo S. dolcemente si avvolgeva intorno al mio pene e leccava e ingoiava con una delicatezza travolgente. Dopo intensi minuti facemmo stendere le nostre signore e cominciammo noi a donare loro il piacere con una lenta ma inesorabile leccata della loro stupenda femminilità , era bellissimo vederle entrambe con le gambe aperte davanti ai nostri occhi nel pieno dello loro splendore, dopo qualche minuto ci rendemmo conto che stavamo stretti e Manuela , mano nella mano con E. se ne andò in camera da letto, E. ci propose di andare anche noi ma dicemmo che saremmo andati più tardi. Intanto mi trovavo tutto solo davanti a S. con la vagina che cominciava a gonfiarsi dal turgore, era bellissima la sensazione passando dal clitoride turgido e scendendo giù dalle grandi labbra fino a raccoglierne il succo con piccoli colpetti di lingua verso l'interno che si dischiudeva timidamente davanti alla mia lingua. Sentivo S. piegarsi e contrarsi sotto i colpi della mia lingua, per circa venti minuti c'erano continue scariche elettriche che attraversavano il corpo di S. e arrivavano a me e attraversavano anche me fino a sentire la radice dei capelli che si rizzava, naturalmente insieme al resto. Intanto di là sentivo che Manuela aveva cominciato i giochi più profondi , i gemiti i gridolini erano il suo linguaggio per esprimere il godimento. Ad un certo punto S. con un gesto dolcissimo mi prende il viso fra le mani mi bacia languidamente e mi fa cenno di penetrarla, il tempo di andare nella camera da letto a prendere l'occorrente e naturalmente ebbi la conferma che Manuela cavalcava alla grande nella grande prateria del piacere. Tornai con quello che mi serviva e dopo pochi secondi ero nel corpo di quella stupenda semidivinità che aveva il volto trasfigurato dal piacere, non c'è niente di più bello di portare una donna a desiderare di essere penetrata. Non era mai capitato fino ad ora di trovarci in due stanze separate ma non provare il minimo disappunto, perché l'intesa tra Manuela e E. e tra me e S. era totale, era come se avessimo fatto l'amore insieme da sempre e se solo avessimo potuto farlo senza profilattico avremmo superato il cielo altro che di tre metri!!!. Rimanemmo l'uno dentro l'altra con vari movimenti ritmati e con dei baci che duravano fino alla mancanza del fiato per entrambi. Minuti intensi di reciproco piacere donato l'uno all'altro, ad un certo punto mi resi conto che S. era troppo piegata e le chiesi di spostarci di là sul letto se i nostri partner ci avrebbero fatto spazio; ci mettemmo vicino a Manuela e E, era bellissimo guardarli far l'amore, intanto S. si era messa piegata davanti a me, dandomi le "spalle", mi trovavo davanti due glutei morbidi vellutati, lisci come la seta bellissimi da toccare e da stringere, mentre accarezzavo E mi dice: sai che S. ama i rapporti anali? Chiesi a S. è così? Lo vuoi? Lei mi rispose certo!! Non me lo feci dire due volte dopo averla lubrificata con i suoi stessi umori che abbondavano davanti, la penetrai fummo immediatamente attraversati da una scarica come di alta tensione, dopo qualche minuto di queste intense sensazioni le venni dentro con un'abbondanza maestosa. Ci piegammo e ci mettemmo l'uno vicino all'altra ad accarezzarci dolcemente baciandoci e facendoci delle tenere carezze. S è una persona come i raggi del sole, calda e nello stesso tempo , limpida, trasparente. Manuela ed E. avevano anche loro coronato il loro rapporto. Eravamo tutti intenti l'uno all'altro a coccolarci. Dopo una bevuta, una rinfrescata tornammo a metterci tutti insieme sul letto e gira che ti rigira , ci ritrovammo tutti a fare giochi orali, eravamo di nuovo tutti accesi, intenti a donarci piacere intenso, questa volta furono Manuela ed E, a spostarsi di là sul divanetto, sentivo Manuela gemere in maniera particolare, intanto mi godevo gli abbracci delle gambe di S. mi piaceva sentirle intorno al viso, lisce, tornite, delicate con i sandali neri ancora ai piedi era bellissima anche tutta nuda con i sandali soltanto ai piedi era elegantissima. Intanto sentii Manuela che aumentava il gemito, sempre più soffocato, capii che stava per venire in maniera possente, E. aveva la sua testa tra le gambe di Manuela e continuava a stuzzicare, succhiare il clitoride al punto che Manuela lo implorò di fermarsi altrimenti avrebbe bagnato tutto e sembrò che E. non aspettasse altro, continuo imperterrito fino a che non si ritrovò allagato da una serie di schizzi che lo allagarono letteralmente, E dopo aver goduto appieno il suo ambito premio si alzò, asciugò alla meglio il pavimento e continuò a penetrarla in tutte le maniere, ogni volta che andavo di là la trovava una volta a cavallo, una volta sdraiata, un 'altra di lato, a tergo, insomma non si fecero mancare nulla. E noi? Io e S. anche noi provammo di tutto perfino l'anello tanto pubblicizzato, che ci dette interessanti stimoli, eravamo come ubriachi l'uno dell'altra. Ad un certo punto Manuela ed E vennero in camera mano nella mano e dissero proviamo questa doppia penetrazione? Si può mai rispondere di no ad una proposta del genere? Un generoso bacio a S. naturalmente le chiesi il consenso e le fece cenno di si, alquanto divertita, tanto sapeva che sarebbe toccato anche a lei, per la prima volta. Una volta trovata la posizione cominciamo ad alternarci nel ritmo E ed io stavamo dentro il corpo di Manuela separati da una piccolissima parete di pochi millimetri e sentivamo che insieme tutti e tre eravamo attraversati da una sola corrente. Pochi minuti e Manuela era arrivata allo stremo,al punto che i picchi di piacere erano cosi alti da diventare quasi dolorosi. Dopo esserci separati, una brave rinfrescata , fu il turno di S che si mise seduta su E. poi si piegò su di lui come a baciarlo con la bocca e mentre lei si piegava ecco presentarsi davanti alla mia vista il suo roseo buchetto, con delicatezza mi accostai e dopo pochi secondi eccoci di nuovo entrambi nella stessa donna, e mentre S. continuava a contrarsi con mille sensazioni stupende anche noi eravamo arrivati al capolinea, quando ormai non ce la facevamo più ci sdraiammo gli uni accanto agli altri e ci riposammo. Eravamo stremati ma soddisfatti come mai prima. Putroppo erano passate le ore, dovevamo tornare a casa e ci aspettava un ora e mezza di viaggio. E e S con grande generosità si rivestirono e ci accompagnarono all'auto, che era rimasta parcheggiata in area di servizio, mentre ci rivestivamo mi girai e vidi che la dolcissima S. aveva indossato dei pantaloni molto comodi e un maglioncino perché fuori intanto faceva freddo, mi guardò dicendomi ti dispiace, e io… " perché?" sei bella comunque. Entrammo in auto, intanto il " magone" adesso stava prendendo il posto del mal di stomaco iniziale, però la vita è fatta così, le cose belle come fortunatamente anche le cose brutte hanno un inizio e anche una fine. Arrivammo all'auto, i ragazzi scesero, Manuela e E. scesero dallo stesso lato, e S ed io anche, vidi che E. si accostava a Manuela e la salutò con una abbraccio e un lungo bacio sulla bocca…. Strano pensai Manuela di solito fuori dalle quattro mura è molto rigida, ma rimasi favorevolmente sorpreso. Allo stesso modo S. si avvicinò a me ci abbracciamo e ci demmo un lungo bacio, con una carezza dietro al collo e una frase sussurrata: …è stato un immenso piacere…. Anche per me!!! Ci salutammo con i rispettivi partner e poi le solite raccomandazioni… e poi via ognuno per la sua strada, i chilometri volarono, tornammo a casa e ancora non credevamo che ci era accaduto davvero. Ci siamo sentiti e abbiamo un ricordo prezioso gli uni degli altri , fatto di profumi, sensazioni, visioni, anche dopo giorni da quella bellissima esperienza. Un giorno memorabile!! Grazie S. e E. persone stupende!!
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10 years ago
manuela1de1vivo, 51/51
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Un incontro soft profondo
incontro con
AUTORE: manuela68it[ MODIFICA ] [ ELIMINA ]LINGUA DEL RACCONTO: Presenti 5 commenti su questo raccontoLa storia che raccontiamo questa volta ha come sempre un profondo legame con la realtà, anzi è indissolubile, non ci interessa fantasticare perché in dieci anni di questi giochi possiamo ben dire che la realtà spesso ha superato di molto la fantasia. Tutto è accaduto i primi giorni di settembre ma la tessitura per l’incontro è cominciata molto tempo prima. Eravamo presenti sul sito di LMO da diversi mesi, ad un certo punto ci fu fatta una proposta, alla quale non demmo grande importanza, perché purtroppo di proposte ne arrivano tante ogni giorno e se dovessimo dare un seguito a tutte, diventerebbe un lavoro vero e proprio, non solo ma ci vorrebbero anche tante energie da spendere in tutti i sensi. Tuttavia avevamo notato che la proposta arrivava dalla toscana, ci guardammo e ci dicemmo chissà potremmo abbinare la conoscenza di questa coppia la prossima volta che andremo in toscana, cosa che facciamo di tanto in tanto per passare un we di pace e un pizzico di trasgressione. Rispondemmo e ci fu uno scambio epistolare, il contatto era il lui della coppia che chiameremo M. ci scrisse che aveva il desiderio che la sua donna potesse avere una prima esperienza nel gioco e cercava una coppia che avesse la pazienza e la delicatezza di approcciarsi senza correre troppo. Come sempre non c’era nulla di scontato anzi forse la certezza che non si sarebbe arrivati allo scambio. Chissà perché accettammo di continuare la corrispondenza, di solito per quanto interessanti, noi rifiutiamo certi inviti, siamo in gioco da tanto tempo e tra le esperienze fatte, quelle che partivano con la richiesta di pazienza, quelle dove si iniziava senza sapere dove si andava a finire di solito ci avevano deluso e in qualche situazione perfino messi in profondo imbarazzo. La nostra frase per chi ci fa questo tipo di invito è sempre la stessa frase, citando pretty woman, “ noi non ci vogliamo accontentare! noi vogliamo la Fiaba”. Abbiamo scambiato tante volte che i giochi soft non ci soddisfano veramente. Comunque noi facemmo a M. una promessa, dicemmo :”la prossima volta che verremo in toscana ti faremo sapere”. Ci rispose che ci contava. Passò qualche mese ma non potevamo muoverci, ogni tanto M ci scriveva, pensando che noi fossimo di quelli che fanno promesse a vuoto e poi spariscono. Noi confermavamo dicendo che “un uomo vale quanto la sua parola” e noi avevamo promesso ed avremmo mantenuto la parola. Arrivò il giorno, così con una decina di giorni di anticipo comunicammo la data che poteva essere utile per incontrarsi, saremmo stati tre giorni in toscana e dovevamo solo accordarci per vederci. Il giorno prima di partire parlammo al telefono tra uomini, M. mi spiegò le loro esigenze, i loro dubbi e le loro certezze, ribadì il discorso della pazienza, ci fece vedere qualche foto, però (trattandosi di uno sconosciuto, ci scusiamo per questo) non capivamo se fosse uno di quei sognatori che si masturbano mentalmente sognando e fantasticando o fosse veramente una persona sincera che voleva vivere questa bellissima esperienza con la sua donna… “ mah chissà! Dicevamo, chissà se lei sa quello che sta accadendo o sta facendo tutto lui da solo” di nuovo, mah! proviamo a fidarci ! al massimo sprechiamo qualche ora ! C’era qualche problema fisiologico, c’era qualche problema di tempo, le cose non sembravano affatto mettersi bene, sotto sotto, avevamo molti dubbi. Partimmo e incontrammo varie difficoltà, disavventure che ci stavano facendo rinunciare al viaggio, sembrava che questo week end stesse prendendo proprio una bruttissima piega, fortunatamente e con grande accanimento cercammo di resistere contro la sfiga galoppante e continuammo. Arrivati nell'agriturismo dove eravamo alloggiati ci rilassammo, passammo due giorni serenamente con qualche piccola puntatina di trasgressione, divertendoci a fare qualche foto osé per le strade semi- illuminate di alcuni bei paesini toscani. Il venerdì mattina M ci contattò, e chattammo su whatsapp, ci mandò qualche foto e intravedemmo una bella femminilità nelle immagini che ci arrivarono, nel frattempo M ci confidò che la sua donna C avrebbe voluto tantissimo provare una esperienza bisex, ci colpì una foto di lei che si toccava tra le gambe e lui raccontava che questo avveniva mentre C pensava a Manuela.. wow eccitantissimo! Che donna sensuale! M continuava a chiedere: ”Manuela è bisex?” io continuavo a rispondere :”certo che lo è, confermiamo quello che abbiamo scritto nell'annuncio, però anche le donne bisex, giocano solo se c’è feeling, niente di scontato”! Ci chiedeva qualche foto di Manuela e cosi ne facemmo qualcuna osé mentre preparavamo il pranzo. Arrivò la mattina, mentre ci rilassavamo in piscina il tempo passava e intanto s’ era fatta l’ora per andargli incontro, c’eravamo dati un appuntamento in un centro commerciale a pochi chilometri. Non avevamo tanta voglia di lasciare la piscina per andare a quest’incontro al buio, ma la parola data contava molto per noi! Andammo all’incontro ma per strada ci furono dei problemi avevamo lasciato il telefono a casa, e sarebbe stato impossibile sentirsi e riconoscersi senza telefono, fummo assaliti dai dubbi, non volevamo che i ragazzi si facessero una strana idea di noi, considerandoci come una di quelle coppie che rifila le cosiddette “sòle”, termine moderno per definire una buca- Tornammo di corsa in camera e li chiamammo, alla fine concordammo di vederci direttamente in agriturismo. Andammo loro incontro con la nostra auto e li accompagnammo da noi. Il primo a scendere era M. bell’uomo alto, fisico atletico, poi scese lei C. bella, elegante, un bel taglio di capelli moderno, giovane, occhi verde scuro, labbra carnose, segni particolari : “splendida” età sui trent’anni ma ne dimostrava anche di meno. Un vestitino leggero, corto, che veniva continuamente accarezzato da un leggerissimo, impercettibile, venticello, sufficiente a rivelare qualche particolare delle gambe, e quando il vento lo spingeva sulla pelle si intravedeva un sederino meraviglioso, non si riusciva ad intravedere l’intimo e perciò si capiva che doveva essere delicatamente sexy. Le scarpe eleganti, tacchi quasi a spillo, gambe mmm…. A volte finiscono le parole… Tornai con i piedi per terra, ci guardammo, era tutto un gioco di sguardi, ci si studiava, cercando di percepire le reazioni, gli occhi, i sorrisi, anche i mancati sorrisi…. Non sapevamo cosa pensare, non facevano trapelare molto, non sembravano entusiasti, forse il viaggio, la stanchezza, o forse noi non eravamo per niente come immaginavano, chissà? Nella nostra mente i pensieri si rincorrevano, cercando di percepire se fossimo graditi o meno, la corsa dei pensieri ogni tanto si arrestava e così finivano ad tamponarsi, a scontrarsi l’uno con l’altro generando il caos tipico delle fughe dai luoghi affollati. Ero preoccupato, ma l’incontro era già partito senza pretese, certo un po’ mi dispiaceva perché avevamo sacrificato mezza giornata del nostro già misero week end per vederli, in ogni caso ci avviammo verso l’appartamento ,facendo considerazioni sul posto e sbirciandoci l’uno con l’altro. Manuela era vestita in modo elegante e nello stesso tempo apparentemente casto, perché l’incontro sarebbe dovuto avvenire in un centro commerciale e lei non ama dare nell'occhio. Entrammo, li facemmo accomodare e cominciammo a parlare del più e del meno, parlammo un po’ delle disavventure che c’erano capitate e che ci stavano impedendo di incontrarci, però cosi facendo il tempo trascorreva, e nessuno aveva il coraggio di intraprendere il discorso dei giochi o cose del genere, poi qualche battuta sulle foto viste, qualche cosa sugli incontri fatti da noi nel passato….. e intanto il tempo scorreva.. Io continuavo a non capire se eravamo graditi o meno, però non sapevo come comportarmi, Manuela invece pensò bene di alzarsi e dire che faceva caldo così se ne andò in camera da letto, attraversando il lungo corridoio in penombra, andò a mettere addosso qualcosa di più leggero. Dopo qualche minuto C. chiese se poteva approfittare del bagno e siccome era nella stessa direzione della camera da letto all'uscita dal bagno si incrociò con Manuela. Diciamo che Manuela non era andata a mettere qualcosa di più leggero ma semplicemente a togliere gli abiti che aveva addosso rimanendo in intimo… le fece una proposta dolce e delicata alla quale C non seppe dire di no. Intanto noi uomini eravamo rimasti da soli, M era seduto in direzione del corridoio e stava intravedendo la scena, intanto M mi confermava che C non era disponibile per lo scambio e io non potevo fare altro che prenderne atto, avevo comunque spiegato a M. che non sono un cuckold tipico ma un marito che ama lo scambio tra coppie ma ama anche giocare con il supporto di singoli o gang, però con le coppie sono scambista, pertanto se non c’è scambio ,per me va bene ! ma questo vale per tutti! Come recita l’adagio :”Patti chiari amicizia lunga” Ad un certo punto M si alzò e si diresse verso la porta socchiusa della camera da letto la spinse di qualche millimetro e sbirciò, mi disse che c’era un certo movimento, io sentivo solo dei sospiri profondi, percepivo dei suoni che assomigliavano allo schioccare di baci, ma non riuscivo a vedere nulla, la figura imponente di M. copriva la porta, certo un po’ mi “rodeva” ma la pazienza è il mio forte. Ad un certo punto M. riaccostò la porta e mi disse: “ lasciamole in pace”, sospirai e pensai tra me e me “ ..ma quando tocca a me vedere qualcosa? Provai a guardare dentro e intravidi le due donne l’una difronte all'altra, erano in tanga, sensualissime ,stavano in ginocchio sul letto e si baciavano delicatamente e sensualmente, le mani dell’una sfioravano la pelle dell’altra e il corpo sussultava quando il passaggio della mano generava una scarica di energia piacevole che dal corpo arrivava fino al cervello. Mi dissi: basta, rispettiamo il loro desiderio di intimità! Me ne andai di nuovo nel soggiorno, dopo un minuto M. si alzò e andò a controllare, e la cosa si ripeté per un paio di volte e intanto il tempo scorreva inesorabilmente. Ad un certo punto non sentii più M e vidi che era entrato e stava seduto su una panca vicino al letto ammirando le due donne da vicino, mi avvicinai anch'io, e vidi una scena meravigliosa, un numero che a me piace tanto, un artistico 69, C. era piegata con il sedere verso la porta, la luce fioca faceva intravedere le grandi labbra schiuse, mentre ogni tanto Manuela che stava sotto, allungava la testa e la lingua per colpirla e leccarla dolcemente… immediatamente il mio “socio” si irrigidì, ero emozionato a vedere tale bellezza, erano entrambe due cigni che si muovevano con una grazia vellutata. A rendere il tutto ancora più sognante, c’erano dei veli che scendevano dal tetto sul nostro letto, che contribuivano a creare il gioco di vedo non vedo, un gioco che rende anche le cose più hard eleganti e per niente volgari. Ogni tanto cambiavano posizione ma continuavano a scambiarsi carezze, emozioni, baci. C. era veramente timida, ma si muoveva con una tale naturalezza che sembrava lo avesse fatto da una vita. Manuela non è molto intraprendente come bisex, però mi aveva promesso che avrebbe fatto di tutto per rendere felice C e poi C è molto, ma molto più bella di quello che potevamo mai immaginare, per cui la bisessualità di Manuela non faticava affatto a farsi strada prepotentemente. Intanto M . si era spogliato e si era messo accanto a C contribuendo ad accarezzarla mentre lei e Manuela giocavano insieme, io mi ero messo vicino a Manuela, le davo dei baci sui capelli, mentre lei con la lingua sfiorava il clitoride di C, inutile dire che avevo il sesso di C a cinque centimetri dal naso ed era dura non sfiorarla, ma i patti sono patti! porca miseria! Godevo e soffrivo nello stesso tempo. Ad un certo momento la scena cambiò mentre Manuela leccava C stando sotto, M approfittando della posizione di C un po’ piegata la penetrò e nello stesso tempo incoraggiava C a toccare Manuela, a leccarla, ad infilarle le dita dentro, C alternava dei baci a dei delicati colpi di lingua e poi al tocco con le dita, ad un certo punto M infilò le dita dentro le labbra di Manuela e cominciò a masturbarla potentemente, Manuela sembrava gradire ma non capiva cosa stesse succedendo, mugugnava, godeva. Io li spettatore non sapevo dove mettere le mani, al momento non c’era spiraglio, era tutto occupato. Mi godevo la scena, godevo e soffrivo, soffrivo e godevo, a volte il piacere di vedere la propria donna giocare e godere così tanto è misto a sofferenza e non capisci se si tratta di un : “piacere doloroso” o di una “sofferenza piacevole”. Scusate la botta di filosofia! Ad un certo punto si aperse uno spiraglio per me mi spostai dal lato opposto e vidi che M non stava più penetrando C ma la sfiorava semplicemente, io ero li a cinque centimetri dalle labbra di C , schiuse, umidissime, gonfie di piacere, non resistetti e cominciai sfiorarla, la mia mano tremava al punto che da sola era sufficiente a masturbarla, ero lì titillando il suo clitoride lei gradiva, ma ovviamente in quel groviglio di corpi non si riusciva a capire chi la toccava e chi no. Ad un certo punto M si fece di nuovo strada dentro C e cominciò a penetrarla impetuosamente, Manuela riuscì a defilarsi perché risultava scomodo stare con la testa a due millimetri dal sesso di lei mentre si dilatava sotto i colpi imponenti di M, e poi ogni tanto quando l’attrezzo di M. scappava fuori dal corpo di C nella foga del momento Manuela si ritrovava “il socio” di M sopra le labbra e volendo rispettare i patti non poteva rimanere in quella posizione. È vero : a volte scegliamo di farci del male da soli! Ma anche questo fa parte del gioco! Cosi cominciammo a giocare alla pari, ognuno con la propria partner, però accarezzandosi, di tanto in tanto, sfiorandosi delicatamente e sensualmente. E così mentre eravamo presi dalle emozioni, carichi e gonfi a causa delle ore passate ad ammirare ci siamo lasciati andare dentro e sulle nostre donne, quanto vigore era uscito fuori dai nostri sessi, quasi indolenziti dal tempo trascorso in tensione a causa dell’eccitazione. Ci lavammo e ci mettemmo sdraiati a parlare, ad ammirare le foto artistiche fatte a Manuela, il giorno prima, (che sono online) e mentre eravamo tutti li a dialogare, chiesi a C, ma posso darti un bacio sul sedere? Lei mi rispose sorridendo :” quanti ne vuoi!” , palpitai è le diedi due baci, uno per lato accarezzandola delicatamente, Manuela mi guardò e mi sorrise, dicendomi hai visto quanto è bella? E come dice il famoso capo indiano del programma di radio2 “610- seiunozero”, risposi “ esticazzi”!! risata per tutti. Le ragazze si lasciarono andare ad altre carezze, giocarono ancora per un po’, godemmo tutti a guardarci gli uni e gli altri, ma poi il tempo tiranno ci costrinse a chiudere i giochi. Prendemmo qualcosa insieme, i volti questa volta non celavano i sentimenti, erano luminosi, Manuela felice dell’esperienza era ancora più bella, come sempre dopo che ha goduto, C bellissima prima ma adesso era luminosa e solare. Li accompagnai giù per le scale , i timidi e sfuggenti saluti iniziali adesso avevano ceduto il posto ad affettuosi , teneri saluti, sento ancora nella mente il ricordo dei bacini sulle guance mentre con la mano sfioro il vestitino e sento la pelle del suo fianco, niente di osceno, ma molto, molto sensuale. Ciò che avremmo escluso dall'inizio ci ha ridonato sensazioni che avevamo dimenticato avendo vissuto negli anni esperienze più hard. Ovviamente non se ne può fare una regola ma abbiamo capito, che certi limiti ci aiutano a cercare e trovare piacere nelle cose più semplici come il tocco delle dita sulla pelle! Un bacio a C ed M
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10 years ago
manuela1de1vivo, 51/51
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Questo piccolo grande agosto - prima parte
E' un racconto di fantasia, qualcuno potrebbe trovarlo "amorale". Sconsiglio quindi la lettura ai lettori più moralisti. Per tutti gli altri, buona lettura!
p.s. evitate i commenti che vogliono solo essere cattivi. Accetto critiche negative solo se costruttive.
Sono trascorsi già due giorni da quando hanno avuto inizio queste "vacanze". A me sembra ne siano passati mille... Ho dovuto seguire il Direttore durante interminabili e noiosi ricevimenti nelle ville di ricchi signori; assisterlo durante le interminabili partite a ventuno, a chemin... assecondarlo durante i suoi scaramantici rituali e superstizioni!
Molti dei miei ruffiani colleghi avrebbero fatto carte false per essere al mio posto: una settimana a Saint Tropez per assistere il Direttore durante la sua vacanza. Ovviamente, tutto spesato e conteggiato in busta paga.
Per questo la mia ragazza, forse un po' per farmi pagare di averle rovinato i progetti per l'estate, ha preteso di seguirmi, soggiornando nel bungalow di un camping sulla costa azzurra. La raggiungo ogni notte, rinunciando alla comoda camera dell'hotel messa a mia disposizione dalla ditta e rischiando di essere scoperto dal Direttore, che per fortuna ha il sonno pesante e la notte dorme tranquillo. Così, pur sacrificando qualche ora di sonno, riusciamo a dormire uno accanto all'altro, dopo aver passato la giornata io in un angolo del jet set, aspettando il nuovo ordine del Direttore; e lei vivendo la vita che il villaggio le offre, provando nuovi sport e conoscendo gente nuova.
Il Direttore è seduto a un tavolo del bar dell'hotel, leggendo i quotidiani italiani e internazionali, mentre i suoi segretari gli si avvicinano e allontanano, comunicandogli l'andamento di tutti i suoi affari.
"Signor Direttore, ce l'ha! L'ha trovata!" Uno di loro è arivato correndo da noi.
Cerco di capire di che si tratta.
"Ma se la sta già facendo?"
"No, Direttore, va tutto secondo i piani, se la deve ancora cucinare; è il tipo di donna che lei ha richiesto, una che non la dà facilmente"
"Oh, finalmente, ero stufo di questi giochetti d'azzardo ripetitivi e senza il reale piacere del rischio..."
Ci dirigiamo verso una destinazione a me ignota; uno dei segretari, intanto, mi spiega il gioco estivo preferito dal Direttore: "La grande proletaria va a farsi fottere".
Si svolge su una delle spiaggie della costa azzurra. Ogni hanno viene contattato uno dei dipendenti della struttura balneare scelta, possibilmente italiano e che ci sappia fare con le donne. Il suo compito è quello di sedurre una delle tante donne che, dopo un anno di lavoro noioso e frustrante, decide di dare una "botta di vita" andando in vacanza sulle spiaggie di Saint Tropez o qualsiasi altra spiaggia dalla fama internazionale.
Scendiamo dall'auto e mi rendo conto che siamo nello stesso camping della mia ragazza. Inizio già a pensare in quali momenti della giornata posso svignarmela per raggiungerla.
Il responsabile della struttura ci viene incontro con un gran sorriso. Parla in francese, dice che tutto è pronto, che possiamo andare nella nostra camera, che lui definisce "speciale".
"Ora entra in gioco lei, giovanotto..." mi dice uno dei segretari.
Entriamo nella "stanza speciale"... incredibile! Ci sono tre monitor; da quel che ho intuito, sono collegati alle telecamere di sorveglianza sparse nel camping. Non nego che la cosa abbia un non so che di eccitante, ma mi rimane comunque qualche perplessità: si tratta sempre di una donna ignara, che viene usata come un oggetto. Solo che rifiutarmi, significa il licenziamento... ehi, che vuol dire che io entro in gioco?
"Cosa crede, che il direttore abbia bisogno di una badante? Lei è quì perchè il Direttore si aspetta che lei faccia "il tifo" per la donna del suo ceto; come ha sempre fatto, incomincierà a scommettere anche con lei"
Io e il segretario siamo in un angolo, il Direttore è occupato a seguire i preparativi per "lo spettacolo". "Certo, è un po' bizzarro tutto questo..."
"La capisco, ma bisogna anche capirlo: è annoiato dai tavoli da gioco, dove la maggior parte dei suoi sfidanti sono milirdari che giocano solo per passare il tempo. Cerca un gioco d'azzardo più realistico, con avversari sinceri"
"Eh, ma anch'io non sento il bisogno di scommettere..."
"Suvvia, cerchi di tenerlo contento, le sarà riconoscente..."
Non mi resta che accettare.
"Allora, procediamo?"
"Si, eccoci direttore..."
Il direttore è su una poltrona davanti ai monitor, io seduto su una sedia affianco a lui. Alle nostre spalle, i suoi segretari.
Visualizziamo la zona dei campi sportivi. La telecamera zoomma oltre una lunga siepe. Oltre la siepe, il reticolato che circonda il campo da tennis. Sul campo, alcune persone.
"eccolo, Direttore, è già all'azione"
"Ma chi è?" Ce lo indicano. Cavolo...
Spero di aver capito male; perchè l'uomo che mi indicano si sta "cucinando" la mia ragazza.
"Cosa sta facendo?"
"Si sta di nuovo spacciando per istruttore di tennis, signor Direttore"
Gli altri segretari bisbigliano [ahahah] [non sa nemmeno tenere la penna in mano quando deve fare la sua firma, figurati se sa giocare a tennis!] [ahahah]
Che cavolo di situazione! Ci voleva pure il coro dei simpatici, dietro di me...
E' dietro la mia ragazza, con il suo petto attacato alle spalle di lei. E non solo i busti sono uniti... Penso stia cercando di insegnarle a tenere la racchetta. Sembra la posizione del tango, solo che lui è dietro la mia donna, mentre lei gli da le spalle. Gli tiene la mano con la racchetta, mimando di colpire la pallina, mentre l'altro braccio lo cinge alla vita di lei. Ovviamente sono vicinissimi anche sotto la cintura...
"Ha visto, giovanotto? Le sta facendo sentire il pacco!"
"Si, ho notato..." Trattengo la rabbia, fingendo di godermi lo spettacolo.
[ahahah]
Mentre portano la racchetta in avanti, per colpire l'inesistente palla, ho l'impressione che lui dia un piccolo colpetto di reni, ruotando per un attimo il bacino in avanti. La mia ragazza sembra non accorgersene. Anzi, ridono, scherzano. Sembrano proprio due che si stanno divertendo.
Per quanto mi dia la nausea, non riesco a fare a meno di usare l'immaginazione: rivedo il bacino della mia ragazza, le sue natiche. Tra le sue chiappe, sulle lombari, lui le starà strofinando il cazzo; immagino il suo cazzo in erezione, il frenulo che gode sul corpo della mia donna, lo scroto che si delizia col suo calore e la sua morbidezza. Con una mano le tiene il polso, ma con l'altra? La mano del braccio attorno alla sua vita si bea del ventre di lei, sul suo ombellico; e fugacemente sfiora un po' più giù...
"Cosa pensa, giovanotto, a quella donna le sta piacendo oppure non si accorge di nulla?"
"Sono sicuro che non si accorge di nulla, anzi, dal suo volto mi sembra una ragazza per bene"
"Bravo, giovanotto, vedo che lei ha una buona considerazione per le donne del suo ceto..."
Che devo fare?!? Forse dovrei andare lì, tirargli un cazzottone... o prima tirare un cazzotto a tutti i presenti, Direttore in Primis... anzi no, non c'è bisogno della violenza, sono una persona per bene, non un porco troglodita. Si, ma comunque che figura ci faccio? Per ora è meglio se sto al gioco... Ma se lei dovesse vedermi? Incontrarmi fuori da questa stanza e venirmi incontro sorridente chiamandomi per nome, in presenza di direttore e segretari? Non devo mai farmi vedere da lei. O meglio, non farmi vedere fino a quando la mia ragazza non lascerà tutti a becco asciutto, dimostrandosi quello che è: una donna pulita e fedele.
[Gli va bene quest'anno al Direttore, questa mi sembra proprio una di quelle che ci sta] [già, l'ho notato anch'io, ingenua e gatta morta come le altre!] [mi sa che anche quest'anno ci godiamo un bello spettacolo] [cazzo, non vedo l'ora, chissà che bel figone peloso che c'ha!] [Ahahah]
Cretini, quest'anno ci rimarrete di stucco! ...o no?
((non così... le dita non così avanti...))
((è che non sono abituata!))
La sua voce! Com'è possibile? Esce da due casse poste sotto i monitor...
((Te lo ripetuto tante volte! La mano che tiene la racchetta devi tenerla a martello... guarda che ti sculaccio!)) neanche il tempo di finire la frase, che l'animatore, con la mano del braccio intorno alla vita, tira un "simpatico" schiaffetto sul fianco sinistro della mia ragazza. Per me, un lampo: non ho mai visto nessuno permettersi certe "libertà" con lei. E la cosa mi riempe di rabbia; anche se non posso negare che l'immagine del sedere della mia ragazza che per un attimo ha tremolato sotto l'urto del colpo è stata un'immagine molto eccitante.
((ahahah... che maestro severo!)) e poi la risata di lei; fresca, quasi isterica, con la voce alta, acuta: non l'ho mai sentita ridere e parlare così.
[severo... vedrai quando te lo schiafferà in culo!] [ahahaha]
"Mmm, un ceffone sulle chiappe e lei se la ride... è sicuro che sia indifferente?"
"Certo!" mi viene quasi da urlare, ma mi sforzo ancora di essere disinvolto "è solo un po' ingenua, ma sono certo che non si spingerà oltre"
"ci scommetterebbe?"
"Lo stipendio di questo mese!"
"Se ha ragione lei, glielo pago due volte!"
((non alzare troppo il polso, tieni la mano bassa... più bassa...))
Ogni volta che ripete "più bassa", la mano di lui, poggiata sul ventre della mia ragazza, si abbassa di millimetro in millimetro verso il suo pube.
((maestro... così mi distrai... ahahaha)) ha detto lei, afferrando la mano di lui e riportandola più su.
Lui fa lo gnorri ((oh, scusami, non era mia intenzione...))
[la mano morta!] [ahahaha]
((si, non preoccuparti...))
Vorrei guardare il direttore con aria sorniona, di chi sa di aver vinto. La mia ragazza tiene alto il mio onore!
"L'ho capita, sa, giovanotto! Non le sottovaluti le donne... ci tengono a mostrarsi serie, ma se poi gli viene la voglia..."
"Non tutte, Direttore. Sono certo che questa donna è qui solo per divertirsi, ma senza andare oltre. Potrei scommetterci i miei stipendi fino a Dicembre!"
"Andata, giovanotto..."
Solo ora ripenso alla sua ultima frase... non preoccuparti... ma è veramente così ingenua?!? E questi cretini alle mie spalle... in questo momento sento di odiarli. Ma li guardo, e penso che se quella lì non fosse la mia ragazza, in questo momento sarei tranquillamente unito a loro, a ridere alle loro battute cretine...
((... adesso porta la mano avanti... più avanti, così prendi la palla...)) Gli altri devono essere distratti da qualcos'altro, perchè sembra che solo io mi sia accorto che su "prendi la palla" lui sta dando una "botta" a la mia donna, portando il bacino velocemente avanti e indietro. Non voglio far vedere che sono turbato, e lo faccio notare agli altri.
[già, è vero; starà usando il metodo... dell'ipnosi!] [ahahah]
"Cos'ha, giovanotto... forse, paura?"
"Ma di cosa, signor Direttore?!? Per me, mi gioco gli stipendi fino a Pasqua!"
"Ah Ah Ah, giovanotto, non vorrà mica diventare mio dipendente gratuitamente!"
Incrocio per un attimo lo sguardo del segretario con cui ho parlato. Mi fa un occhiolino, come per dirmi che vado bene. Mi sento un pappone...
((ehi, maestro... ma gioca anche lui?)) dice lei, con un sorriso malizioso. Io e gli altri non abbiamo dubbi: si sta riferendo al cazzo in erezione. La mia ragazza sente il cazzo turgido sulla sua schiena. Lui le bisbiglia qualcosa nell'orecchio, e noi rimaniamo perplessi.
"Signor Direttore, credo di conoscere il suo trucco; gli avrà detto di rimanere un po' in quella posizione, finchè non gli passa l'erezione, e che non è dovuto a lei ma a qualcun'altra"
"Ah Ah Ah, e lei le tiene il gioco! si rende conto, giovanotto?"
"Un anno di stipendio, mi gioco i miei stipendi fino al prossimo agosto!"
"Giovanotto, se va avanti così, la posta diventerà troppo alta anche per me!"
Il segretario e il direttore hanno ragione, lei gli sta coprendo l'erezione. Si vede che non stanno realmente impegnandosi nello "studio" del tennis, ma stanno facendo finta. Parlano con meno entusiasmo, sono un po' più seri. Ma c'è stato un attimo; la mia ragazza ha portato per un attimo la testa leggermente all'indietro, gli occhi socchiusi, un lieve sorriso, un'espressione gioconda, come quando respiri a pieni polmoni l'odore di un prato nel mese di giugno.
Si stanno salutando. Si stanno dicendo qualcosa, ma non si capisce. Non avevo mai visto la mia ragazza ridere così tanto, sembra una ragazzina. Si scambiano dei baci sulle guance, ma lui, per fare il simpatico, cerca di baciarle le labbra. Lei si scansa, ride forse perchè lo prende per un semplice scherzo e si allontana.
"Ma cosa crede, giovanotto, che la cosa sia finita qui? Rimaniamo che le raddoppio lo stipendio per un anno, ma domani avrò la rivincita!" ...domani?! Non è ancora finita?!
Passano alcuni minuti, quando sentiamo bussare alla porta.
"mbè, ha visto, direttore, che le ho rimediato quest'anno?"
Il segretario lo accoglie "La prego, si spogli e ci dia il microfono, ha dato un po' di problemi e bisogna cambiarlo..."
"Ok... me la sto lavorando bene, no, direttore?" Sbruffone, lo riempirei di cazzotti "E' una tipa che non ha mai vissuto certe esperienze, probabilmente pensa che stia solo scherzando. Insomma, è una preda facile!"
"In questa stanza c'è il bagno, nel caso abbia bisogno di una doccia"
E' talmente sbruffone che tiene la porta aperta e parla anche dal bagno.
Il direttore gli parla "Ah, Ragazzo, io so bene che a tutte le donne piace il membro, anche se non tutte lo sanno. Un certo tipo di educazione, magari un marito con poca fantasia possono far sopperire certi normali istinti e voglie"
Guardo un attimo fuori dalla finestra. Penso a lei, e al resto del mondo fuori di quì che cerca di vivere l'estate come può.
"Infatti è fidanzata; penso sia il solito borghesuccio noioso" Si spoglia, ha solo le mutande "Ma la signora può stare tranquilla" si batte con una mano sul fianco e mima una scopata portando il bacino avanti e indietro un paio di volte "glieli assesto io due bei colpi, la faccio tornare a vivere!"
Gli altri segretari, se potessero, scoppierebbero a ridere...
Si cala le mutande. E' impressionante. Mai visto un coso così lungo, e sinceramente credevo fosse possibile vederli solo nei porno. E' barzotto, nè in erezione nè a riposo.
Ho un flash: rivedo lui e la mia ragazza di nuovo sul campo da tennis, esattamente come li ho visti alcuni minuti fa. Stesso punto, stessa posizione, stessa gente. Ma li vedo nudi, completamente e tranquillamente nudi. Lei con la racchetta in mano, che finge di "studiare" per non dare nell'occhio, per non far capire a chi è in giro che lui ha il cazzo duro, bello lungo; la punta le arriva quasi sotto le scapole. Lui le strofina la base del cazzo tra le natiche, i testicoli che penzolano solleticano l'ingresso dell'intimità più segreta di lei, che ora lascia andare liberamente la testa all'indietro, occhi socchiusi, ad inspirare l'aria calda e dolce della vita. Anche lei, lentamente, segue il lento ondeggìo del bacino di lui; sembra quasi voler sporgere il sedere verso di lui, per agevolargli l'operazione. E iniziano a baciarsi, sempre in quella posizione, la mia ragazza ruotando la testa verso di lui, lui sporgendola verso di lei...
"Adesso la lasciamo, lei faccia pure con comodo, la stanza è anche sua"
Il direttore è il suo segretario più fedele escono per primi, poi io, che mi accorgo, con la coda dell'occhio e dell'orecchio che gli altri segretari salutano in modo molto "confidenziale" l'istruttore... [ciao, cazzone!] [alla prossima!] [Mi raccomando, siamo con te!] Mentre lui canticchia, sotto la doccia "ahahaha, mi faccio una bella figa, e mi danno pure una bella cifra..."
Nel letto mi giro e mi rigiro. Non riesco a prendere sonno. Sarà il caldo; o molto più probabilmente il turbinio di emozioni della giornata trascorsa.
Che farà la mia ragazza? Che sarà del nostro rapporto? Ho cercato una scusa per farla andare via, per salvarci, ma non ho trovato nulla. E poi se le chiedessi di andarsene, potrebbe prenderla male...
Non sono il solo che non riesce a dormire. Anche lei si rigira nel letto...
"cara, sono stanco..."
"dai, è da un po' che non lo facciamo..."
Non l'ho mai sentita così eccitata. E lo trovo preoccupante...
Lei mi si strofina contro, sotto le lenzuola, respira profondamente, mi sembra anche di sentire qualche rumore... liquido.
"che hai? non sei mai stata così..." "non ti piace?" "no, no, accarezzami..."
Meglio accontentarla. D'altronde, è il mio dovere!
Se potessi vedermi. Immobile, sdraiato pancia in su, con lei cavalcioni su di me. Non ci è mai capitato di farlo in questa posizione, di solito lei è più passiva. Le sono dentro.
Vedo il lenzuolo che sale e scende, spostato dal suo bacino. Fulmineo, inaspettato, rivedo lei e l'istruttore. Immagino che sia lui a scoparla, che le riempe la figa con quel mostro che ha tra le gambe. Non riesco a frenare l'orgasmo...
"aah, sii"
"no, aspetta, ancora un po'..."
"non resisto... ooohhh..."
Sono venuto, e non riesco più a farlo diventare duro. I rumori delle lenzuola lentamente svaniscono, l'energie calano quasi di colpo. La mia ragazza si arrende, sente che i suoi baci, la sua passione non riescono a risvegliarmi. Si gira verso il suo lato del letto; sembra emettere un forte sbuffo.
Siamo fritti.
La mattina è trascorsa come al solito, noiosamente. Il direttore legge i suoi giornali, incontra qualche suo amico industriale e di quel momento non se ne parla più, e io mi metto un po' l'anima in pace, pensando che forse la cosa è svanita nel nulla.
Finchè questo pomeriggio è arrivata la notizia che temevo.
"Signor Direttore, fra trenta minuti lui è al nascondiglio"
Ci precipitiamo nella "stanza speciale". Il cuore mi batte all'impazzata, mentre il segretario mi spiega cos'è il nascondiglio. E' una delle stanze degli animatori, abbastanza grande, con una scrivania, delle sedie e un armadio con dei costumi e altre cose strane. In questa stanza gli animatori usano fare runioni e prove degli spettacoli.
Nel nascondiglio ci sono le telecamere, nascoste in modo da garantire le migliori riprese possibili. Peccato che lo spettacolo potrebbe non essere di mio gradimento!
"Allora, giovanotto, pronto per la rivincita?"
Non è mica detto che verrà la mia donna; potrebbe anche essere che lei l'ha madato in bianco e l'animatore si è scelto un'altra pollastra da cucinarsi. Dico al direttore ciò che penso.
"Giovanotto, mi congratulo, lei è uno dei migliori giocatori che abbia mai incontrato. Si giocherebbe due anni di stipendio che sarà di nuovo quella donna?"
Ripenso un attimo a quello che è successo ieri sera. Ma mi riprendo subito, lei non mi farebbe mai una cosa del genere.
Si sta aprendo la porta. Vedo l'animatore ((Dai, entra))
Non ci sono più dubbi: dopo l'animatore, ecco entrare lei.
"Ah Ah Ah, è ora, cosa si gioca, giovanotto?"
Ho l'amaro in bocca. "Facciamo pure tre anni di stipendio, signor direttore!"
Loro due chiudono la porta.
((qui possiamo allenarci con calma))
((ma di che si tratta? Ho capito che si tratta di qualcosa di trasgressivo, ma non credo sia il caso di spingerci in qualcosa di pericoloso. D'altronde, non voglio mica diventare una tennista professionista!))
Brava, tienigli testa a questo sbruffone [... così fan tutte!] [ahahahah] Il solito coro di cretini....
"Non stia tanto tranquillo, giovanotto, quella donna è un osso duro, ma alla voglia di maschio non si resiste..."
"Ho piena fiducia in qualla donna" comunque, seguo il suo consiglio, e non sto tranquillo...
((Tranquilla, non facciamo nulla di male. Si tratta solo di usare una persona come se fosse lo strumento del gioco))
[il solito trucco!] [già, è gli funziona sempre!] Questi commenti iniziano a preoccuparmi...
((Tu saresti la racchetta?))
((Esatto! Per tenere la racchetta, bisogna tenere l'impugnatura giusta. Non troppo dura, non troppo morbida. Un maestro non può vedere ad occhio l'intensità con cui stringi, nè la rachetta può parlarti. Ma un maestro-racchetta può parlarti!))
La mia ragazza sembra un po' turbata; lo sguardo spento, un po' verso il basso. Il direttore la guarda, con il fiato sospeso. ((ma devo toccarti per forza... lì?))
((E' il punto più sensibile del corpo umano. E si può impugnare))
Attimi di silenzio. Subito rotti dal direttore "Quella li si lascia andare, giovanotto..."
"NO... emh... ma no, non credo..."
((non credo sia il caso...)) Dai amore, fagli vedere chi sei!
((no, no, no, no... non devi preoccuparti. Non stiamo facendo nulla di sporco, non stai tradendo tuo marito. Stai tranquilla. Guarda, prendimi la mano)) Lei un po' attonita allunga la sua mano verso l'istruttore ((Senti? è solo una parte del corpo. Sali verso la spalla))
La mia ragazza e l'istruttore sono in piedi, uno di fronte all'altro. Tra di loro, meno di un metro di distanza. Intorno a loro, si sta creando quell'atmosfera particolare di timore ed eccitamento.
((Toccala. Senti la mia spalla?)) lei tocca in maniera molto superficiale, quasi con timore. Guardo i segretari con la coda dell'occhio; qualcuno ha un sorrisino, come divertito. Il direttore pure ha un sorrisino, ma quello stesso sorriso di chi sente che sta per vincere; i suoi occhi sono fissi sui due amanti, come quando si fissa la roulette che gira.
Non posso però fare a meno di notare che i segretari si massaggiano il pacco... ((non preoccuparti, stringi un po' più forte)) la mia ragazza sembra imbambolata, quasi scioccata, ad ogni modo inizia a stringere un po' più forte, aprendo e chiudendo la mano, cercando di mostrare sicurezza ((senti? è solo una parte del corpo. Anche dove mi toccherai tra un po', laggiù, pensa solo che è una parte del corpo, niente di più))
[certo che dire niente di più... con quella mazza che si ritrova!] [ihihihih] Io non so che fare; la mia ragazza è ormai in balìa di quell'uomo. Vorrei uscire da questo stanzino-armadio e riempirlo di cazzotti; ma nei momenti di lucidità mi rendo conto che è della mia ragazza la scelta. Sono certo che al momento giusto saprà tirarsi indietro. Altrimenti, che faccio?
((che faccio?))
((porta le mani lì. La racchetta è nella custodia, estraila))
Lei ha sempre quell'aria astratta. Non parla e sembra tremare, in certi momenti. Con movimenti molto lenti e pieni, delicati e decisi, porta le mani sulla cinta di quell'uomo, la slaccia. Stacca il bottone e abbassa la zip. Porta le mani sui suoi fianchi, infila i pollici nei bordi dei pantaloni e li tira giù fino alle caviglie. Per fare questo, si è dovuta abbassare, piegando le ginocchia e di conseguenza sporgendo il culo; l'idea del culo della mia ragazza, anche se coperto, ma ammirato da tutti i presenti mi ha riempito di rabbia. Non so dove guardare: se vedere con la coda dell'occhio i segretari, se le fissavano il culo, o se prestare attenzione agli occhi lascivi dell'istruttore.
La mia ragazza è li, quasi in ginocchio, mani all'altezza delle caviglie di lui; improvvisamente sembra essersi resa conto che il pacco dell'istruttore è a pochi centimetri dal naso di lei. Il grosso pene dev'essere nè in erezione nè a riposo, perchè è ben evidente, tutto spostato da un lato nelle mutande. Anche così coperto, è evidente che si tratta di un pene di notevoli dimensioni.
[non ha l'aria di essere sorpresa] [con tutte le volte che glielo ha strusciato addosso... sa già che cosa le aspetta!] [pffahahhpfff]
In effetti è ridicola mentre finge indifferenza; non riesce a staccare gli occhi dal pacco di lui, non si è nemmeno rialzata. Porta le mani davanti al pacco, infila le dita nei bordi anteriori delle mutande e inizia a calarle. Il cazzo, libero dalla pressione delle mutande, scatta di colpo in avanti, come una molla, colpendola in pieno viso. Lei, come spaventata, tira la testa verso dietro, chiudendo gli occhi.
I segretari si contorcono per non farsi sentire, per non scoppiare in una fragorosa risata.
L'istruttore allunga una mano verso il viso di lei, accarezzandola come per tranquillizzarla. Lei sforza un sorriso e lentamente riprende le sue operazioni. Finisce di calare le mutande; le sfila insieme ai pantaloni, facendogli alzare prima un piede, poi l'altro. Delicatamente, sposta gli indumenti un po' più in là.
((Bisogna aver cura degli strumenti, anche delle custodie)) e la mia ragazza, sempre con quell'aria imbambolata e imbarazzata, raccoglie gli abiti, si alza in piedi, li piega con cura e li poggia su una sedia. Sento montare la gelosia; rivedo quegli stessi gesti che lei usa per me, per i miei abiti. Ora lo fa per un altro uomo, un uomo che vuole solo possederla, e lei glielo sta permettendo.
"Aaahh... sta cedendo, giovanotto, sta cedendo..."
Il cuore batte all'impazzata, la testa annebiata. Non ragiono più. "... cinque anni di stipendio..."
"... contro una delle mie imbarcazioni..."
Mi viene il dubbio che lei forse non pensa assolutamente a me in questo momento, ha testa solo per lui, per la sua virilità, per il suo cazzo. Io non esisto più.
Ritorna verso l'istruttore. Il suo cazzo è ora a un buon punto della sua erezione. E' impressionante. Lungo e anche con una circonferenza non indifferente. La mia ragazza si rimette in piedi davanti a lui, evidentemente impacciata e frastornata, non sa che deve fare. Lui allora si tiene il cazzo con una mano, mentre con l'altra afferra la mano di lei. Lei segue il suo movimento, tiene la mano morbida e se la lascia mettere sul cazzo. Come intuendo, inizia a muoverla, portandola lentamente su è giù.
((si, così va bene... si...))
Non c'è più nulla da fare. Ora appartiene a lui, io non esisto più. Adesso per lei c'è solo quell'uomo.
Vanno avanti così per un po'. I segretari sono presi dallo spettacolo che si stanno godendo. Qualcuno a volte sibila un [dai] [succhiaglielo] [spogliati].
((no, non va bene, devi mettere più forza nella punta delle dita. Senti...)) Il suo non è stato un gesto lento, ma le sensazioni intense di rabbia ed eccitamento che mi ha causato mi ha permesso di vedere il movimento in modo lucidissimo, in ogni singolo dettaglio. Mentre la mia ragazza continuava a masturbarlo, lui ha allungato la mano destra verso il suo ventre; con la punta delle dita, ha sollevato la maglia quel tanto che basta per scoprire il bordo dei pantaloncini di lei. Ha ruotato il palmo verso l'alto, puntando le dita verso il basso, in direzione del pube, e ha infilato la mano nei pantaloncini e sicuramente nelle mutande. Guardando la mano sparire dentro, ho immaginato la punta delle dita premere sul basso ventre della mia ragazza, in modo da superare agevolmente il bordo delle mutandine. Ho immaginato le dita scorrere tra i peli del suo pube. Deve aver raggiunto il clitoride, perchè lei, di scatto, ha lasciato un po' crollare le gambe, piegando leggermente le ginocchia, curvando un po' le spalle e la testa verso il basso, mentre sul volto un espressione che sembrava di dolore, accompagnato da un breve ma intenso "aahh...". Le sta piacendo...
Immagino le dita dell'animatore sgrillettare la figa della mia ragazza, vedo la forma della mano dell'animatore nei suoi pantaloni, vedo la stoffa muoversi mentre l'animatore la masturba, dicendogli ((senti? Questa è l'intensità giusta...)) La mia ragazza sembra stia combattendo con il piacere che prova nella sua intimità. Finge, devo dire inutilmente, di accettare la cosa normalmente; cerca di portare la testa in su, annuendo dei "si" con la testa.
Per lei è ormai uno sforzo continuare la masturbazione "Vede, giovanotto, che le dicevo. Ha trovato il maschio giusto, e ormai manca poco..." ... se la scopa?!?!
"No, non lo farà, mi ci gioco dieci anni!!!"
"Si Arrenda, giovanotto. Quella donna sta cedendo, mi gioco anche una delle mie ville..."
L'animatore sfila la mano dalla mia ragazza ((che stupido, devo estrarre anch'io la racchetta...))
((no, meglio di no. Magari puoi continuare così...))
((Ma dai, stai tranquilla...))
Possibile che ci sia ancora una piccola speranza? Si accontenterà di questa piccola trasgressione? Sono sempre in piedi, uno di fronte all'altro. Mentre la mia ragazza continua la sega, lui le slaccia i pantaloni e, poggiando le mani ai fianchi di lei, glieli cala. La mia ragazza, per non perdere la presa della "racchetta" dell'istruttore, si piega sulle gambe, permettendo comunque all'istruttore di abbassarle l'indumento. Si rialzano e stesso discorso per le mutandine.
I segretari, sempre alle nostre spalle, si fanno più vicini e quasi si alzano sulle punte dei piedi per poter ammirare meglio la sua figa, che viene ripresa dalle telecamere in tutto il suo splendore, da tutte le angolazioni. [che fessa!] [come glielo schiafferei in culo!]
L'istruttore, riallungata la mano, riprende a masturbarla.
Sento come se hanno finito di giocare al maestro e l'allieva: si stanno semplicemente masturbando. Tutti intorno a me sono presi dal piacere di possedere: l'istruttore è tutto preso dalla sua preda, dimenticando, o meglio, fregandosene dei clienti del villaggio, e del fidanzato di lei; la mia ragazza, sulla soglia forse mai varcata della trasgressione e del piacere sessuale sfrenato e fine a se stesso, sente la mano di lui tra le sue cosce, mentre stringe uno scettro che forse non si è mai resa conto di apprezzare, assaporando il piacere di possedere un uomo che la possegga per bene, dimenticando l'uomo a cui ha promesso fedeltà; il direttore, che possiede già tutto, più di quello di cui ha bisogno, che si gode il potere di mettere in piedi un gioco del genere, il potere di stare per vincere, per poter dire che lui è il più forte: il troppo avere gli ha fatto dimenticare il suo senso di essere umano; i segretari che si godono lo spettacolo, forse immaginando di infilare il loro pene dentro la mia ragazza, nella bocca, nella figa, nel culo, dimenticando che quella potrebbe essere la loro di moglie, o la loro sorella, la loro madre. E io guardo tutto intorno a me in maniera lucida, nuova. Cosa sto dimenticando, io? Forse il mio è un posto riservato, da cui vedere tutto l'universo fuori dalle sue forme: marito, moglie, padrone, servo, amico, amante, estate, inverno...
Il pene dell'istruttore è molto lungo, la mano della mia ragazza è appena sotto i suoi seni. Il piacere del ditalino le fa tenere gli occhi socchiusi, la testa rivolta verso il basso, le spalle curve e la bocca socchiusa. E' un attimo: l'istruttore scatta il bacino in avanti mettendosi in punta di piedi, centrando in pieno la bocca della mia ragazza con il cazzo. Lei subito porta la testa indietro, estrendosi il glande dalla bocca, mollando la presa dal cazzo. Forse metterà fine a questa lucida follia?
Si porta le mani alla bocca, gli occhi sbarrati, fissi nel vuoto; ha l'espressione di chi ha scoperto qualcosa di terribile. "... cederà, mi ci gioco altre due ville e tutte le mie navi..."
"...vent'anni di stipendio..."
Lui si muove verso la mia ragazza, la mano verso il viso; l'accarezza ((ehi, scusami, non volevo spaventarti...)) avvicina il viso a quello di lei; si fissano per alcuni secondi.
Lei getta le braccia intorno al suo collo e iniziano a pomiciare con passione. [si vedeva che era troia...] commenta qualcuno. E non si può dargli torto. La mia ragazza è nuda dall'ombellico in giù, abbracciata ad un uomo altrettanto semivestito. Vedo le bocche unite, le mani che accarezzano le nuche. Le bocche si staccano, ma non il loro legame. Lui tira fuori la lingua e la passa sulle labbra della mia ragazza; lei ricambia, e vedo le loro lingue che si leccano.
"Finiamo di spogliarci?"
Si dividono, il tempo di sfilarsi le magliette, gettarle chissà dove e subito si riabbracciano. Si baciano, le mani scorrono dietro le schiene, si palpano i glutei. L'istruttore, continuando a baciare la mia ragazza, passo dopo passo, la fa indietreggiare, avvicinandola lentamente al tavolo che è alle spalle di lei. Lei sente il bordo del tavolo sui suoi glutei e un po' trasale. Lui subito la prende per le cosce e la fa sedere sul tavolo. Le bacia la bocca, pian piano scende con le labbra giù per il collo, quindi i seni. Vedo la lingua che rotea sui capezzoli, li succhia e provo una forte invidia, vedendo la mia ragazza scossa dai brividi e sentendo lo "smack" della bocca di lui mentre si stacca dal capezzolo. Non riesco a fare a meno di pensare che fino a ieri solo la mia bocca aveva il diritto di stare lì; io e la creatura che avremmo avuto. Io ora non esisto più, lei concede i suoi seni ad un altro uomo, perchè la natura, nel suo inconscio, la prepara all'eventuale creatura che potrebbe nascere nove mesi dopo quel momento.
La sua bocca riprende a scendere, le bacia il pancino, quindi lei allarga un po' più le cosce, permettendo al suo uomo di leccarle la figa. Non ha interesse che per quella lingua che le sta scorrendo sulle labbra, sul clitoride.
((gemi senza problemi, qui non ci sente nessuno...)) per lei è come se finalmente le avessero tolto un tappo dalla bocca ((aaaahh.... siiii... continua così... siiii...))
L'istruttore si solleva dalla sua figa, prende il cazzo in mano e lo scuote leggermente, come per offriglierlo ((vuoi riprovare?))
"...aggiungo le mie auto, i miei quadri, le mie sculture..."
"...quarant'anni di stipendio..."
La mia ragazza, sempre seduta sul tavolo, curva il busto sul membro di lui, tenendo un braccio intorno al suo collo, forse per non cadere in avanti. Socchiude gli occhi, le labbra appena aperte e prende in bocca il suo cazzo, per quello che può. Si lascia andare, porta la testa su e giù, gustandosi il frutto proibito ((ah, si, succhia... hai visto che ti piace? aahh...))
Questa "stanza speciale" ormai è una sauna. Il sudore scende copioso dalla fronte di ognuno di noi. Attorno a me, sento, energicamente, che i presenti desiderano una cosa sola: vedere la figa della mia ragazza ben riempita, che avvenga la scopata. La mia energia, che desidera il contrario, è troppo sola, piccola e debole per vincere la loro...
L'istruttore indietreggia, estraendo il pene dalla bocca della mia ragazza. Credo che stia arrivando il momento che tutti aspettano; e che io temo.
"...tutto! Mi gioco tutto, anche la mia azienda..."
"...tutta la mia vita..."
La mia ragazza guarda lui negli occhi, come chiedendo perchè ha smesso. Lui le ricambia lo sguardo.
Finalmente, una parola dell'istruttore mette fine all'insostenibile tensione: ((Allargatela!))
((Si, mettimelo, ti prego, non ce la faccio più...))
E il gruppo si scioglie in dei [siii] [e vai] [si vedeva la faccia della bagasciona...] [quasi, quasi, ci provo anch'io...]
La mia ultima speranza svanisce guardandola mentre si sdraia; la sua figa a bordo-tavolo. Mette i piedi vicino alle sue natiche, con le piante poggiate sul bordo del tavolo, ginocchia che puntano verso l'alto e gambe ben larghe. Allunga le mani verso la sua intimità e con la punta delle dita tira verso l'esterno le labbra vaginali, esponendo in maniera oscena il suo ingresso.
L'istruttore si afferra il cazzo. Lo punta verso di lei. Alle mie spalle, sento chiaramente sussurare [dai, dai...].
Il glande dell'istruttore è poggiato sull'orifizio della mia ragazza; lentamente, lo vedo scorrere dentro. [ssii!!]
Lui le prende i fianchi con le mani. Ora vedo solo l'animatore di spalle, e le gambe di lei che si stendono oltre di lui. Vedo il culo di lui che fa avanti e indietro, avanti e indietro.
((ah, si, così...))
((ti piace, eh?))
((sii, questo si che è un cazzo...))
Ah, allora un po' a me ci pensa. L'amplesso va avanti da un po'. Lui si sbatte la mia ragazza, senza mai rallentare il movimento del bacino, anzi, aumentando gradualmente la velocità. Lei geme molto; il pene, scorrendo in maniera regolare e via via sempre più veloce fra le sue pareti vaginali, sta facendo bene il suo lavoro. Lo si capisce anche perchè lei, riuscendo a controllare lo "sconquasso" del suo corpo tra una botta e l'altra, porta i suoi piedini sulla schiena di lui, accarezzandolo dalle scapole ai glutei, scendendo oltre, dietro i suoi polpacci, e quindi tornando su...
Tutto qui? Volevano semplicemente questo? Imbrogli, recite, bugie, inganni... Tanto impegno, per cosa? Per qualche secondo di piacere intenso? Non può essere solo questo. Cosa c'è dietro il piacere sessuale? Dietro il gioco? Dietro l'avere? Perchè ci danniamo tanto per farci una scopata, per riempirci la casa di cose che non ci serviranno mai, per sprecare la propria vita davanti a una macchinetta del video-poker?
L'istruttore inclina la testa all'indietro. Il momento è arrivato. ((oohhh, oohhh, vengo...))
((No, non dentro! Escilo, escilo... ooohhh....))
Bastardo! Le è venuto dentro... Immagino il cazzo dell'istruttore in figa alla mia ragazza, che gli innonda l'utero di sperma. Sento il calore dello sperma, il suo odore, e immagino quello che ora allaga lei. L'istruttore finalmente si ferma, si allontana da lei e vedo il suo cazzo che, sgusciato fuori dalla mia ragazza, punta verso il basso, mentre un filo liquido lo unisce ancora alla figa. Lei balza giù dal tavolo. Subito si accovaccia per terra, cercando di cacciare fuori lo sperma. Lo vedo colare giù dalla figa, a terra si crea una bella pozza. Ne ha schizzato parecchio.
Il direttore balza in piedi "Ah Ah Ah... ho vinto, giovanotto. Mi deve parechi anni di dipendenza gratuita!"
L'istruttore guarda la mia ragazza ((scusami...)) Lei gira la testa dall'altro lato. Non gli risponde. Prende i suoi fazzolettini e si pulisce la fessa, gettandoli sul tavolo. Prende le mutande e se le infila, lasciando un fazzolettino asciutto e non aperto, piegato, fra l'apertura vaginale e le mutandine.
Alle mie spalle, i segretari sono scoppiati in un applauso, andando verso il direttore, che porta una mano verso l'alto, come per dire che non è il caso di festeggiare tanto. Io non mi sono mosso dalla sedia. Sono rimasto così, senza inghiottire nè sputare.
I due amanti si rivestono.
((stai bene?))
((Si...)) Dice lei, a voce bassa, senza alzare lo sguardo. Si dirige verso la porta.
((ci vediamo dopo))
((ok)) dice lei, dandogli un bacio sulle labbra.
Lei esce dalla stanza, mentre lui, ripreso il suo carattere di buffone, alza i pollici verso una delle telecamere.
"Coraggio, giovanotto, si riprenda. Vada ad aiutare quel bravo ragazzo, a rimettere in ordine il nascondiglio" La rabbia in me è molto forte. Devo anche ripulire i resti di questa scopata. La scopata che ha riempito di orgoglio questi palloni gonfiati, che ha fatto sentire donna la mia ragazza, che ha "educato" i segretari al sesso senza scrupoli, che mi ha fatto sentire inutile la vita.
Ma l'erezione che prepotente spinge nei miei calzoni, come me la spiego? Dovrei ammettere, in fondo a qualche parte di me, che mi è piaciuto?
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10 years ago
admin, 75
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La domenica mattina al fiume...
Estate 2013, per la tintarella integrale non hai tante possibilità, infilarsi nel greto del Tagliamento e cercare un posticino tranquillo dove denudarti ad abbronzarti e se capita fare del sesso con qualche visitatore....
Domenica mattina, sono arrivato presto per sopportare il caldo.
Avevo trovato qualche metro quadro di sabbia, un piccolo dosso, tra i sassi e i cespugli. Ho steso l'asciugamano e mi sono messo a prendere il sole....
Quando sentivo un auto transitare mi alzavo per curiosare, dopo un paio di auto dei soliti curiosi, si ferma una punto bianca che parcheggia vicino alla mia auto verde, scende un uomo dall'aspetto massiccio che guarda in giro. Passeggiando esco dai cespugli per farmi notare, cosa che evidentemente è andata a buon fine considerato che l'uomo si mette davanti l'auto aprendosi la patta dei pantaloni in evidente segnale di ciò che cerca.
Me ne torno sul mio asciugamano e aspetto quello che succede...
Il tizio compare a venti metri da me, nudo, con i vestiti messi in un asciugamano che tiene a mò di sacco che appoggia a terra. Come notato è un omone di almeno un metro e 85 e sopra il quintale, poco pelo e il cazzo già duro, non lunghissimo, piuttosto tozzo con una cappella rosso cupo in bella evidenza, il tutto chiuso in un anello di pelle con le borchie che chiude cazzo e testicoli alla base, l'idea che possa essere un maschio deciso nei modi mi eccita ancora di più.
Sono steso a pancia in giù, con la coda dell'occhio lo vedo passeggiare dietro di me, con mossa un po' da troia, inarco il bacino facendo finta di pulire l'asciugamano dalla sabbia, con quella mossa finisco per mettermi quasi a pecora, con le gambre un po' aperte, il cazzo a penzoloni e il culo bene in mostra per una ventina di secondi mentre da sotto lo vedo a qualche metro da me che si accarezza il cazzo duro.
La mossa deve essere arrivata come l'invito a farsi avanti, qualche secondo e mentre sento una voce bassa con accento meridionale che mi dice ciao sento una mano calda sul culo.... rispondo al saluto, e al suo "Bel culo, posso?" alzo il culo senza dire nulla. La mano scivola sullo scroto, stringe i testicoli e li tira in giù forte... Alzati, mi ordina e prende il mio posto disteso, con il cazzo in mostra, succhia! la seconda parola.
Non me lo faccio ripetere, inizio a leccare i testicoli belli in evidenza, l'asta fino a leccare quella cappella in evidenza, grossa come una prugna, lecco con la punta i contorni, salgo dal filetto e lecco il forellino del cazzo che il maschio fa vibrare. Mi mette una mano sulla nuca e mi spinge costringendomi a prendere tutto il cazzo in bocca, con la cappella che mi spinge sul palato e i testicoli che mi accarezzano il mento. E' lui che decide il ritmo del pompino, mi tiene fermo per qualche secondo, riesco a respirare quando mi lascia alzare la testa per scorrere sull'asta con la bocca (non lunghissima, 13/15 cm non grosso ma una spelndida cappella ma duro come poche volte capita.
Qualche minuto di pompa in quella posizione, mi fa alzare, mettiti a pecora zozza... e cosi faccio.
Il mio culo è già pronto (pulizia interna e gel già nel culo), uno schiaffo sonoro sul culo, alza bene il culo. Mi ritrovo con lui in piedi, le mani che mi stringono bene nel bacino, gambe leggermente piegate, con la testa quasi a terra per spiare quello che il tizio mi farà...
Sento sputare della saliva sul solco del culo, le dita che la portano al buco, uno poi due dita che saggiano il mio buco.... Sei già aperta zozza, il complimento che mi fa, e in due secondi sento la cappella puntare il buco del mio culo, spingo forte lo sfintere per farlo entrare bene e la cappella desiderata entra in me, con un solo colpo sento scivolare il cazzo tutto dentro e i sui testicoli sui miei...
Con il sottofondo dei miei gemiti e l'aria tra le foglie inizia la monta.
Alterna la posizione delle mani, o mi sbatte facendo uscire quasi completamente il cazzo per poi sbatterlo fino in fondo o mi mette una mano su una spalla per tenermi fermo mentre spinge il cazzo in fondo muovendo il bacino mentre mi rifila sonori schiaffi nel culo.
Quando la sua mano batte sul mio culo mi dice zozza ti piace e riesco solo a dire si, si ,si... saranno stati una decina di minuti tra il cazzo che mi riempie e si muoveva dentro o che entra ed esce in modo deciso, io da sotto vedo le sue gambe tese, il suo corpo massiccio che indietreggia per sbattermi poi con, delicata, violenza...
Sento un suo grugnito che sta arrivando, si sfila da me che cado a pecora sulle ginocchia, si sta girando per sborrare... sulla schiena, sulla schiena è la mia richiesta, quasi una supplica...
Due, tre fiotti caldi mi arrivano sulla parte alta della schiena, mentro si appoggia con una mano su di me
Rimango in quella posizione con lo sperma caldo, il buco del culo che vibra... lui si pulisce con un fazzolettino di carta che poi butta a terra davanti al mio viso quasi a sottolineare la sua superiorità...
complimenti, sei una gran zozza. mi piaci, hai un bel culo e pulito. Piacere Paolo.
Se ne va mentre mi siedo e lo sperma mi scivola sulla schiena....
Mi arriva un sms sul telefono, "Cosa ti avevo detto, Paolo ti scoperà bene" il messaggio del mio amico di inculate che mi aveva promesso di farmi sbattere da un suo amico fidato....
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10 years ago
profondo3largo,
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Eccitazione
Siamo soli in quelli stanza, lei nuda sale sul tavolo stendendosi a pancia in giù e mi invita ad avvicinarmi. Io sono nudo, la vedo, così bellissima, senza nulla addosso, con una pelle vellutata. Mi metto difronte a lei, anche io nudo con il pene ormai in piena eccitazione vicino al suo volto. E così lei inizia a prenderlo, con le mani lo accarezza, lo stringe, lo fa diventare ancora più eccitato. E' impossibile non far uscire piccoli gemiti di piacere per il suo lavoro... Poco alla volta inizia anche con la bocca, lo bacia, lo lecca, piano molto piano. Vorrei dirle di fare più in fretta, con più energia, ma mi rendo conto che il piacere finirebbe subito... Allungo la mano sulla sua schiena fino ad arrivare al suo ano, glielo accarezzo con le dita, ci giro intorno, provo a insinuarmi con un dito e subito mi accorgo che a lei non dispiace. Iniziamo così a scambiarci piaceri, lei continua con la sua bocca a farmi impazzire, ha iniziato anche con le mani ad accarezzare e stringere i miei testicoli... Non credo che durerò ancora molto, è divina. Io continuo a massaggiarle, accarezzarle e penetrarle l'ano con le dita, lei non chiede di più, ogni tanto si ferma per godere anche lei, le piace, ci piace... Abbiamo giocato soft, ma è stato comunque fantastico...
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10 years ago
admin, 75
Last visit: 13 hours ago -
La mia storia con una coppia parte ii°
Cì siamo rivisti parecchie volte sempre a cefalù
stessa situazione con qualche piccola variante che
insieme mi spompinavano, ma voglio andare al meglio
della storia. Finalmente si sono liberati un fine
settimana 2 giorni fuori da poter stare tutta la
notte insieme in hotel,io prenoto l'hotel a catania
2 stanze una x me singola una x loro doppia.
parlando con lei gli ho detto di portare il vibra
con le cinghie (chi ha letto il primo racconto capirà)
arriva quel benedetto sabato, alle 20,30 arrivano a
catania andiamo in hotel lasciamo il tutto e andiamo a
cenare a base di pesce vino bianco frizzantino bello fresco
si parla di tutto tranne della notte che dovevamo passare insieme
lui si alza x andare in bagno rimango con lei, gli chiedo sei tranquilla
lei mi risponde si stanotte voglio fare pazzie ......io: cosa hai in mente
lei mi dice stasera voglio incularlo con il vibra d'avanti a te ....
IO: gli rispondo stasera facciamo il trenino ....lei: come il trenino??
mentre tu inculi lui io inculo te, mi sorride e dice hummm mi piace.
Lui torna al tavolo e vede lei che sorrideva e dice mi sono perso qualcosa
no no risponde lei stavamo parlando dell'ultima volta che c'ì siamo visti
il gran bel finale.( che spompinavano insieme) lui sorride e si continua
la cena erano le 23 quando siamo usciti dal ristorante gli propongo di
andare sul lungo mare a bere qualcosa arrivati ordiniamo 3 prosecchi
dopo aver brindato alla nostra bella amicizia lei si avvicina a suo marito
dicendogli all'orecchio stasera facciamo il trenino...Lui come il trenino???
lei ridendo gli dice mentre io inculo te lui incula me ......
Lui e come sè il vibra e a casa ,lei no no l'ho portato e stato lui (IO)
a dirmelo di portarlo .....lui non dice niente ma vedo che già gli brillano gli occhi.
dopo un pò cì alziamo x andare in hotel eravamo con la mia macchina lui seduto dietro
mi chiede perchè hai detto a mia moglie di portare il vibra ?? Io: perchè stasera voglio
vederti mentre tua moglie ti incula , lui annuisce senza parlare arriviamo in hotel
appena scesi dalla macchina dico a lei dammi la scheda della porta voi nè avete 2
io vado a farmi una mini doccia e poi salgo nella vostra stanza lei mi da la scheda
e gli dico all'orecchio voi inziate quando salgo voglio trovare lui messo a 90 gradi
mentre l'ho stai inculando, lei mi dice va bene . io mi faccio una doccia
mi accendo la tv perdo un pò di tempo passa mezzora e mi avvio al piano di sopra
nella loro stanza apro c'era la luce del bagno che illuminava la stanza da letto
in penombra lui messo in ginocchio sul letto e lei con il vibra allacciato
che l'ho penetrava mi avvicino e inizio a baciare lei sul collo di dietro ma era troppo
buio x vedere bene quindi accendo la luce accanto al letto, lei mi dice toccami il seno
che già sto x arrivare le tringo i capezzoli con 2 dita lei si gira la testa mi bacia e sento
che sta avendo un'orgasmo appena lei si calma un pò io mi avvicino a lui dicendo che nè dici
di prenderlo in bocca mentre lei ti incula, mi metto sdraiato sul letto d'avanti a lui
e inizia a spompinare lei aumenta il ritmo e sento che lui spompina con passione a quel punto lei
inizia ad ansimare dicendo dai spompina che mi piace vederti così ed esplode in un orgasmo quando vedo lui
che aveva l'asciugamani sotto di lui la prende era arrivato anche lui, a quel punto mi alzo vado dietro di
lei sposta la cinghia del vibra che aveva in mezzo alle natiche e inizio a penetrarla era la prima volta
che gli prendevo il culo in macchina non c'era spazio x farlo i movimenti non erano sincronizzati quindi
lei si fermava x farla entrare una volta dentro cì siamo coordinati ma non era un bel trenino come avevo
immaginato dopo un pò mi tolgo lei si toglie anche dal culo di lui, cì buttiamo sul letto lei in mezzo
gli dico di prenderlo in bocca lei si china e inizia lui guardava dopo un pò mi rivolgo a lui dicendogli
leccagli la figa e il culo da dietro lui scende da letto si mette in ginocchio sul tappetino lei si mette
con il culo che sporge dal letto e lui inizia a leccarla e sento che lei inizia a mugolare di piacere
dopo un pò esplode sentivo il mio cazzo nella sua bocca risucchiarlo......lei era al settimo cielo
mi dice lasciamo rilassare un pò cì mettiamo sdraiati nel letto lei in mezzo quando dice stanotte mi volete
distruggere già ho avuto 5 orgasmi sorridiamo io e lui.........ad un certo punto lei dice al marito
senti adesso mi devi dire la verità ti sei fatto mai inculare da un'uomo ,lui giura di no anche sè nella sua
fantasia la sempre immaginato, come le seghe che si faceva sotto la doccia pensava uno che l'ho inculava
lei dice e sè lui stasera ti inculasse, io gli dico io non ho mai inculato un'uomo quindi non sè nè parla
lei risponde mi piacere vederlo mentre un'uomo l'ho incula anche sè l'ho faccio io con il vibra
ma non è la stessa cosa ho portato anche i preservativi ..........io tentenno ma penso siamo nel
ballo e balliamo e gli dico ok con il preservativo, lei cì prende i nostri cazzi in mano e inizia a menarli
e dice ma non sul letto voglio vederlo in bagno appoggiato al lavandino e tu che l'ho inculi, io entro
dopo che avete iniziato, come sè l'ho scopro mentre si fà inculare ,detto fatto cì alziamo andiamo in bagno
prima gli dico fammelo diventare duro in bocca si abbassa e inizia dopo un pò metto il preservativo e inizio
a pentrarlo lei dal letto vedeva tutto la porta era socchiusa lui rispondeva bene al mio cazzo dentro inizio
a pomparlo quando entra lei si avvicina e guarda come gli entra il cazzo nel culo e inizia a toccarsi poi gli
prende il cazzo il mano al marito e inizia a segarlo mentre lei si masturba era accanto a me gli dice adesso
si che mi piace vederti con un cazzo vero nel culo..io mi bagno un dito con la saliva e mentre lei masturbava
lui e si masturbava anche lei gli entro il dito nel culo da lì a poco lei inizia a godere e lui sborra 2/3
di fila, lei che gli cedevano le ginocchia sè dovuta appoggiare a me e a suo marito x non cadere ha avuto
un'orgasmo intenso e prolungato a quel punto io mi sfilo da lui tolgo il preservativo metto lei appoggiata
al lavandino e inizio a penetrarla nel culo lei si china un pò gli entra tutta e continua a masturbarsi
il marito che guardava e si segava lei ha avuto ancora un'orgasmo che si tappava la bocca x non gridare
dal piacere, a quel punto io gli dico adesso ti riempio il culo di sborra ,lei siiiiiii fammi sentire come
mi riempiiii siamo arrivati tutti e 3 insieme una cosa fantastica lei non si sorreggeva sulle gambe
l'abbiamo sorretta fino al letto .
Cì siamo sdraiati sul letto e addormentati lei durante la notte si accucciava verso di me la mattina
abbiamo fatto colazione verso le 11 sono ripartiti io sono andato a casa alle 12 mi squilla il cell
era lei ancora erano a metà strada e mi dice e stata la + bella nottata della mia vita
IO: gli dico e x tuo marito?? idem mi ha detto che adesso e l'uomo + felice del mondo. cì siamo visti altre
volte in macchina a cefalù loro con i figli non e facile stare fuori il sabato sera ......
Ma va bene così cì sarà qualche altro sabato libero x loro è c'è anche in programma un viaggio di 3/4 giorni
a roma speriamo presto ...........
Spero che questa seconda parte sia come mi avete detto molto eccitante come la prima
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10 years ago
Veromaster48,
48
Last visit: 6 years ago
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La mia prima esperienza
salve a tutti quello che vi racconto e' un qualcosa di unico;e' da premettere che ho sempre vissuto lontano da casa e per oltre 20 anni ho vissuto a roma,avevo 19 anni quando una sera passeggiando in un parco della capitale ero solo e pensieroso ,era da poco che vivevo nella grande citta' ,quando a un certo punto vedo nell'ombra dei movimenti strani li per li mi spaventai essendo solo ,di colpo mi lanciai in un cespuglio del parco e esservo cosa stesse succedendo;bhe non ci crederete ma quando mi rendo conto che era una coppia che nel bel mezzo della notte in una serena primavera lei era appoggiata ad un recinto e lui che spingeva da dietro per me era una cosa nuova essendo ragazzetto e cosi mi avvicinai un pochino ma con la paura di essere scoperto e che smettessero,ma la voglia di guardare era forte e nei miei pantaloni l'argomento cresceva ero gonfio come l'uovo quando avvicinandomi di qualche passo una foglia fa rumore e cosi' fui scoperto,il sangue mi si ghiaccio' quando fui notato e lei mi fece cenno con la mano di avvicinarmi ,io con timore x fortuna mi avvicinai quando mi afferro' x la cinghia e mi tiro' a lei con furia assatanata me lo tiro' fuori e comincio' a succhiare scappellandomi con foca non vi nascondo che dopo poche boccate fece una scappellata cosi' violenta e profonda che provai anche dolore ma allo stesso tempo skizzai tanta di quella sborra che non fece in tempo ad ingoiare tutto si comincio' a spalmare la sborra da tutte le parti ,mentre il marito mi manteneva le braccia tenendomi premuto forte a lei ,lui mi diede un profilattico e amici miei la giovinezza lo skizzo che avevo appena fatto e la mia prima esperienza simile non vi dico quando indossai quel cappuccio finimmo per sdraiarci sul prato e come un toro spingevo affondo e la cosa piu skizzata era che il marito mi teneva forte per le braccia guardandomi in faccia piu' mi vedeva godere e piu mi tirava a se con lei in mezzo ,si fece infilare da tutte le parti e quando arrivava im momento di venire mi sfilo' nuovamente il cappuccio e ingoio' nuovamente tutto,da quella sera x 20 anni vissuti nella capitale puntualmente mi sono continuato a vedere con la stessa coppia anche se oggi invecchiati ma sempre attraente lei grazie e complimenti ancora .bhe!!!!!!!
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10 years ago
duro78, 47
Last visit: 17 hours ago -
Un bel trio
Conoscere una coppia e diventare amico per poi dividere momenti insieme non è facile a me è successo dopo tanti tentativi di trovare un bel feeling con una coppia con lui bisex e lei grande troia sempre vogliosa di cazzo dopo una conoscenza di diverse email abbiamo fissato un appuntamento in un alberghino puntuali ci siamo incontrati e dopo aver preso un caffè insieme abbiamo subito trovato il giusto feeling eravamo tutti e tre concordi su quello che desideravamo avere uno spazio nostro di forti emozioni con tutti e due i sessi.Quindi in camera ci siamo spogliati lubrificati e io con la lei di lui abbiamo iniziato i giusti preliminari iniziandoci a toccare e baciare mentre lui si smanettava il cazzo fino a quando si è avvicinato e lo ha messo in bocca a lei,mentre lo ciucciava io le toccavo le palle e accarezzavo i capezzoli di lui quindi ha voluto in accordo con lei che lo dovevo inculare mentre scopava mi sono messo il profilattico e lo inculato come una troia con le mani spingeva su di lei mentre la scopava per portare il culo in modo che il mio cazzo poteva entrare tutto e gemeva come una troia ho appena fatto in tempo a levare il preservativo che ho sborrato su la faccia di lei e lui mentre la scopava leccava tutta la mia sborra poi anche lei si è fatta inculare mentre spompinava lui poi hanno preso il mio cazzo e lo hanno messo in mezzo alle loro lingue la mia cappelle era ritornata grossa e dura allora ho scopato lei mentre lui mi dava il suo cazzo in bocca, scopavo e leccavo la sua cappella con la punta della lingua godevamo tutti e tre tantissimo, dopo lei ha voluto una doppia lui la scopava e io la inculavo il mio cazzo era in fiamme i suoi gemiti erano infiniti fino a quando poi lui ha sborrato nella fregna di lei, hanno poi desiderato che riempissi le loro facce con la mia sborra è stata una bella fontana si sono leccati e poi entrambi hanno leccato il mio cazzo che ancora era bagnato di sborra.E'stata una bella esperienza che spero di riprovare con un altra meravigliosa coppia.
7
3
10 years ago
Efisto,
50
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