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Ri-Prendila cosi(terza parte di "a noi piace in tre"
insomma….io dovevo un favore a Lena e dovevo prestarmi a farmi fare foto mezza nuda con Dario,lei quasi urlava :“ma bellissimi cosi”..esclamo Lena vedemdoci con le mani dentro i pantaloni,siete eccitantissimi...infatti pensavo tra me e me a quanto tempo ci avrebbe impiegato Luca a spogliarla e farsela li, mentre guardava me ..
Lena ormai dava le dritte sulle posizioni, chiese a Dario di abbassarmi il leggins e di avvicinarsi con la faccia davanti al sedere come se dovesse baciare...Dario non mi chiese il permesso forse per paura di sentirsi dire un “no” quindi non perse tempo,mi prese per le spalle e delicatamente mi fece voltare,si abbasso quasi a sedersi sulle sue ginocchia e pian pianino incomincio’ ad abbassarmi il leggins scoprendo poco a poco la pelle nuda delle sedere fino a che non rimase tutto scoperto,o meglio coperto solo da qualche cm di stoffa del perizomino .Io mi lamentai un po “..ma dai ,il mio sedere non e’ bello come il tuo Lena!!” Lei prontamente non manco’ invece di fami i complimenti e di notare che avevo lavorato un po e che si era ben rassodato negli ultimi mesi.Dario esegui le istruzioni alla lettera e si avvicino’ con la faccia sul mio sedere ,Lena mi fece stare leggermente piegata in avanti per far risaltare le rotondita’ mentre continuava scattare foto ,Dario era cosi vicino che sentivo il respiro sulla pelle,mi vennero un po di brividi e poi lui mi sfioro’ con le labbra su una natica,Lena “spingeva” sempre piu’ e data la situazione approfitto’ per offrirmi al suo Dario,in realta’ si giustificava dicendo che era per la sua “voglia di vedere” me nuda e toccata da Dario,diceva che era per soddisfare una sua curiosita’ ma io e lei (a anche Luca) sapevamo che tutto cio’ era stato organizzato per Dario e la sua “fissa”,questa sarebbe stata la volta che quella fissa se la sarebbe tolta per sempre( o quasi).
Lena continuo’ “...Dario,mi fai vedere come baci le chiappe di Sandra? ”..e lui non se lo fece ripetere 2 volte ….prima a sinistra poi a destra ,molto delicatamente ,mi fece anche sentire la lingua...Lena scattava foto a raffica ,poi diede la macchina a Luca e venne da noi,chiese a Dario di appoggiare la faccia su sedere,lui lo fece e stavolta col naso era praticamente sulla patata.
Lena ebbe l’ennesima idea,era scatenata e decisa a portare a termine la sua opera,mi chiese se potevo fare la stessa cosa io ,cioe’ dovevo abbassargli il pantalone e avvicinarmi al suo pisello con la faccia ….io dissi “noooo,che non lo faccio” ma dopo un po mi feci convinvere ma con aria pseudo indispettita le dissi anche che quella era l’ultima richiesta.
Cosi mi girai,lui si alzo in piedi e gli sbottonai il pantalone,sembrava che non fosse in tiro cosi ero un po piu’ tranquilla,Dario era davanti a me con i pantaloni abbassati,in boxer neri,Luca scattava foto ,io gli misi le mani sui fianchi e gironzolavo attorno, con la mia testa ,gli passavo molto vicino..Lena mi incito’ “dai..ora abbassagli quel boxer”....io risposi,..”..dai no mi vergogno..” ma lei insistette finche anche Luca mi disse ..”dai ormai sei li…”
Mi feci coraggio,avevo un misto di imbarazzo e eccitazione,l’ok di Luca mi aveva dato una spinta un piu’ ,ero vicina a compiere una trasgressione di quelle che mi fanno eccitare molto,
e poi ero con persone che conoscevo ormai da anni e mi sentivo effettivamente a mio agio,la mia in verita’ comunque era piu “scena” che imbarazzo vero,dovevo almeno salvare le apparenze.Afferrai i lati del boxer a piano piano tiravo giu’ ,prima da un lato e poi dall’altro...mentre lo facevo ci scherzavo su e dicevo “cosa spuntera’ fuori ??”...finche’ si intravedeva gia’ sotto i peli del pube il tronco del pisello non ancora eretto,era evidentemente imbarazzato anche lui ,io dissi “..ma veramente lo devo fareee?”...e Dario disse “..non devi farlo per forza”....e Lena “...stai zitto che non ti capitera’ mai piu una cosa del genere in tutta la tua vita’”..
Mentre parlavano io,con un movimento piu’ veloce,tirai giu’ il boxer fino alle ginocchia,il pisello sballonzolava davanti a me moscio e … era .piccolo!!!!,era evidente che anche Dario era abbastanza imbarazzato,era sbalordito e certamente non si aspettava che sarebbe successo tutto cio’.
Lena esclamo’ una roba tipo “..ma che tristezza sei” rivolta al suo uomo..e mentre lo disse si avvicino’,glielo prese in mano e cerco’ di farlo’ venire su..”non si possono fare foto col pisello in queste condizioni”..e mentre parlava gli faceva praticamente una sega ...” ecco ,ora iniziamo a ragionare” continuo’ Lena ,in effetti il pisello ora era piu’ grosso,riconoscevo adesso la dimensione della cappella,molto grande ,io chiesi “ora che facciamo?” Luca disse con voce un po bassa di far finta di prenderlo..in bocca ,ma solo finta,mi disse di fare dei movimenti li vicino con le labbra.
Infatti era quello che avrei pensato di fare,rimisi le mani sui fianchi e mi avvicinai con la bocca,
proprio davanti a quella cappella ,la sfioravo con le guance ,prima destra poi sinistra ,poi andavo piu’ giu’ e riaprivo la bocca proprio davanti alla cappella in modo da fargli credere che
l’avrei preso in bocca da un momento all’altro,la cosa duro’ forse un minuto ,il tempo di veder crescere sotto i miei occhi il pisello che ora era in tiro al massimo.Poi mi rialzai in piedi ,mi girai con la schiena rivolta a Dario e ci facemmo fare delle foto cosi..il pisello era a mezzo centimetro da me,a volte mi toccava anche il sedere ma io facevo finta di niente finche’ non mi abbraccio del tutto e a quel punto me lo stampo sulle natiche,durissimo, Lena e Dario risero e dissero “ah pero!!..ci stiamo scaldando!”.”Ora mettevi di fronte e baciatevi.. o fate finta,e poi prendete la mano dell’altro e fate qualcosa,”Dario mi prese la mano e me la porto’ sul suo pisello e io feci lo stesso sulla mia tetta ,giocammo un po cosi e fu molto eccitante,chissa come si divertivano e godevano quegli altri due a guardarci ...Lena disse di spostarci sul divano….solo che dovevo accompagnare Dario prendendolo per...il pisello , io ormai stavo al gioco,ci stavamo tutti quanti ,ormai tutto era ammissibile(o quasi),speravo ancora che non andasse a finire in scopata ma probabilmente ero un po ingenua.
Con Luca e Dario,io mezza nuda,Dario col pisello fuori dai pantaloni,io che lo tenevo in mano portandolo a spasso nel soggiorno, come pensavo che andasse a finire?
Il pomeriggio contonuava..Luca disse “..Sandra sai come mi piacerebbe fare delle foto?” che tradotto equivaleva a chiedermi di realizzare una sua fantasia...“..siii,come ? “ risposi io contenta di esaudire una sua richiesta,” Vi mettete tutti e due sul divano seduti sui talloni l’uno di fronte all’altro “.
Beh!ensavo chissa’ che cosa ,cosi ci mettemmo proprio come voleva Luca,ma in quella posizione ero sicura che non “rischiavo” nulla ,almeno per il momento …pero’ mi tocco togliermi il leggins rimanendo in mutande ,lui era gia’ nudo completamente ,io avevo ancora la felpina col reggiseno sotto.Quando pensavo che gli animi si stessero per raffreddare ecco che la giornata invece si infuocava sempre piu’,Lena ci avvicino’ ulteriormente,io avevo in pratica il ginocchio in mezzo alle gambe di Dario e lui aveva il suo in mezzo alle mie ,a 2 centimetri dal toccarmi la patata.
Ci dissero di iniziare a far “qualcosa”...”cosa?” disse Dario,Lena disse di mettermi una mano nella felpa,lui delicatamente si avvicino’,mi guardo’ quasi per scusarsi ,e poi entro’ nella felpa;a me venne un gran caldo ,noi da quel punto in poi non facevamo caso che Luca scattava le foto,ci eravamo persino dimenticati .Lena dava quasi sempre lei le dritte,ordino’ di tirare giu’ la cerniera della felpa e Dario esegui’ ,me la sfilo’ sempre delicatamente dalle braccia ,avvicinandosi molto,viso contro viso,mi carezzo le spalle e mise tutte e due le mani sotto le spalline del reggiseno causandone la caduta,poi passo con le mani dietro e me l’ho slaccio’ finche non cadde sul divano e rimasi ..con le tette al vento.Lena diceva “bellissimo...ora col palmo della mano prendine una e baciale una guancia”....”cosi?” chiese Dario cercando di rimanere in tema “lavorativo”...”si,cosi”disse Lena che scatto’ qualche foto,poi conitnuo’ “..dai Sandra,non stare li impalata ,fai qualcosa anche tu “.
Meno male che Dario aveva preso l’iniziativa perche’ io ,veramente,non sapevo che fare,mi aveva preso in quel momento un seno e si era avvicinato al mio collo,conosceva bene il mio punto debole,io invece cominciavo a perdere le forze,Dario pian piano con la bocca arrivo al seno e baciava ovunque ,poi prese con le labbra il capezzolo e inizio a succhiare ,era delicato,per un attimo pensai che Luca aveva rivelato i miei punti deboli ma iniziavo a godere per davvero e la mia mente si concentro’ su altro.
D’istinto gli presi anch’io il pisello in mano e gli ricambiavo il favore ,ma lui risali con il viso verso di me e mi stampo’ le labbra sulle mie….io accellerai con la mano per cercare di farlo godere di piu’ e lui mi infilo’ la lingua e via anch’io slinguavo con lui .Quindi ora la scena che stavano guardando era ormai di sesso vero, tutti e due nudi seduti sui talloni,gambe piegate sulle ginocchia ,lui mi palpava avidamente il seno e io gli facevo una sega mentre le nostre lingue facevano il resto.
Dario prendeva l’iniziativa,mi fece girare di spalle e poi piegare in avanti ,come una gattina,sempre lentamente e delicatamente mi sfilo’ le mutandine ,poi inizio’ a baciarmi il sedere finche’ non arrivo’ sulla patata, e li insistette per un po,sentivo che si faceva spazio nelle grandi labbra con la sua lingua,finche non cerco’ il clitoride ,e lo lecco tanto ,tanto da farmi godere e anche venire la prima volta.
Sentivo Luca e lena che bisbigliavano qualcosa,non capivo bene ma Lena scommetteva su quanto tempo sarebbe passato primo che Dario mi avrebbe presa da dietro e che io presto gliel’avrei data(Luca me lo confido’ dopo).Alcune cose riuscivo a sentire e altre no,ricordo che Lena a un certo punto disse a Luca “dai,che ne dici di farli scopare ora? e Luca rispose “tanto Sandra non gliela dara’..vedrai.
Beh! io ora ero completamente nuda,eccitata e avevo voglia matta di scopare,speravo che mi prendesse Luca li sul divano invece ….”card full” un’altra volta.
Di nuovo Lena e Luca erano al PC per scaricare il materiale fotografico ,nel frattempo Dario mi prese dalle spalle e mi invito’ a rialzarmi e nel rialzarmi ricadetti seduta su lui,lo spazio era poco ma lui non fece nulla per spostarsi anzi,secondo me la fece apposta,caddi quindi seduta sulle sue gambe,sentivo il cazzo dietro la schiena ,lui mi tiro’ ancora piu’ vicino in pratica mi ci fece sedere sopra…
Gli altri 2 appena si accorsero che eravamo in quella nuova posizione impazzirono e vollero fare 200 altre foto,in pratica io ero seduta sulle gambe piegate di Dario che a sua volta era seduto con le sue gambe incrociate sul divano,ero di spalle a lui che mi teneva stretta e abbracciata mentre mostravo il seno ai “fotografi” e se mi sollevavo leggermente riuscivano a fotografarmi interamente nuda seduta su Dario.
Dario ne approfittava e come!!Mi palpava ovunque,per farmi fotografare in tutti i modi mi metteva le mani sulle tette,le sollevava ,poi metteva una mano sulla patatina e una sul seno e cosi via,il fatto e che se andava sulla patatina non finiva li perche’ essendo bagnata lui ci giocava un po e mi faceva “soffrire” poi Lena mi chiese se mi potevo sedere al contrario ,ci posizionarono di profilo rispetto a loro e mi fecero mettere le mie gambe (aperte) su quelle di Dario ,l’uno di frante all’altro ,come prima ma tutti e due a gambe aperte.
Che imbarazzo ,lui vedeva tutta la mia patatina,era gia’ ben curata e quasi tutt,il suo pisello su,in quel momento era moscio ,ci avvicinammo finche i due genitali non si sfioravano ,entrambi avevamo braccia distese all’indietro appoggiate sul divano .io sudavo ormai ,lui si fece leggermente avanti ancora un po e a quel punto Luca e Lena si divertivano e fare foto molto spinte.
Anche il pisello di Dario venne su duro subito tant’e’ che Lena ritenne che era il momento giusto per provarci ,chiese di avvicinarsi con la cappella verso la mia patata ,scattava appena facevamo qualsiasi movimento,Dario se lo prese in mano e lo indirizzo proprio li,mi sfiorava e poi cercava il mio seno con l’altra mano,Lena diceva “bellissimo...dai su ,ora entragli poco poco come se dovessi fartela”, e lui cosi fece,si fece spazio nella mia patatina bagnata e ci fu un accenno di penetrazione ,fece entrare mezza cappella.Poi Dario volle abbassare leggermente le luci,creo’ un po di penombra ,nel frattempo Lena ci disse di rimanere fermi cosi ,ma Dario approfittava di quel momento per fare dei piccoli movimenti avanti e dietro e io...beh! accompagnavo quei movimenti ,riuscivo a far entrare la cappella dentro quasi tutta ma non volevo che se ne accorgessero Avevamo un po approfittato di quel momento di pausa ,mi venne i bisogno di andare in bagno e fare la pipi,ed era vero.Ero tanto bagnata,nel usare il fazzolettino,mi toccai la patata in bagno e mi venne ancora piu’ voglia.Non mi era neanche accorta che ero entrata in bagno nuda e dovevo uscire dal bagno in quel modo,mi sentivo un po imbarazzata quindi usai l’asciugamano sulle tette per comprirmi, e cosi tornai in soggiorno.Inutile dire che a Lena piacque molto l’abbigliamento nuovo e Luca si eccito moltissimo,tanto che era dietro Lena e le infilo’ la mano nella maglietta dietro per poi entrare nel jeans attillatissimo .
Lena mi disse se potevo ritornare sul divano,Dario era seduto li ,non disse nulla e il pisello era tornato moscio allora Lena disse che non poteva pensarci lei tutte le volte, guardandomi e sorridendo,io capii subito e mi appoggia col seno sulle gambe di Dario e guardando Luca dissi di farmi delle foto cosi,ma poi venne in’idea a me stavolta,d’istinto ,spinsi Dario per le spalle costringendolo a cadere sul divano pancia in su,risali un’altro po in modo che fosse completamente steso e poi io staccai del tutto l’asciugamano e cominciai a gattonargli intorno,nuda ,solo col perizoma.Imitavo i passi di una panterina,gli passavo sopra col sedere,con le tette gli strusciavo sul pisello,Luca impazziva ed esclamava “uhahuuuuuwauu! finalmente qualcosa di serie,grande Sandra”Io intanto mi ci ero avvicinata col sedere sulla faccia e Dario poteva ogni tanto dare dei baci sulla pelle e dove capitava finche io con la bocca non sono andata nei pressi del pisello come se fossi in cerca di qualcosa da mangiare ...e piano piano,senza usare le mani,presi il suo tronco in bocca,poi arrivai alla cappella,ci giocai un po ,con la lingua,con le labbra finche non iniziai a fargli su e giu,sempre senza usare mai le mani..Era bellissimo,c’era un misto di emozioni ,mi piacevo il fatto di farmi vedere da Luca mentre ero il “giocattolo” erotico di una coppia.Ma ora era Luca a dettare le condizioni per le foto,e ormai non avevo piu’ scampo perche’ gia’ dalla prima foto capii come sarebbero andate le cose.Ora ero il suo “oggetto erotico “ e faceva di me quello che voleva;quando diceva “Dario ,prendila dai fianchi” significava che doveva penetrarmi tenendomi da dietro ,se diceva “ecco ora prendi la bocca” significava che voleva fare una foto col pisello nel mia bocca.
Dario non mi scopava,semplicemente mi penetrava nella patata o nella bocca tenendolo un po dentro,di quelle posizioni c’e ne fece fare una decina,in piedi di fronte con una gamba alzata ,da dietro con le mani sulle tette etcc. e la frase terminava sempre nello stesso modo :” ecco,ora prendila cosi”Dario quando poteva ne approfittava per far qualche movimento dentro e fuori,per godere un po ,solo una volta che gli era andato giu’ il pisello Lena gli disse di farlo rinvigorire e Dario prima uso’ la sua stessa mano e poi appena fu eretto me lo mise dentro di e fece ¾ volte avanti e dietro sempre mentre loro due guardavano,io non riusci a trattenere pero’ i gemiti di piacere,ogni volta che affondava mi batteva il cuore a 300 e emettevo il classico suono del godimento,”ahaaa””mhhhh”......Era passata mezzora,Luca (non ce’ la faceva piu’) appoggio’ la fotocamera sul tavolo,venne da noi e si mise….dietro di Lena,ovviamante,immagino quanto avesse resistito fin ora senza far nulla ,ed era stato bravissimo perche’ avrebbe corso il rischio di rovinare i piani .Ma ora non resisteva piu’ ,basta giocare ,le abbasso’ il jeans,lei si mosse per agevolarne la rimozione rimanendo nuda anche lei col sedere in aria,Luca si slaccio’ la cerniera e lo tiro’ fuori,io riuscivo a vedere tutta la scena e vidi il momento in cui si avvicino’ molto,poi cerco’ la patata e inizio’ a farsela davanti a me e Dario, Lena godeva come una maialina....I
ll gioco era finito,ora era sesso vero ,non ci nascondevamo piu’ nel far finta che stavamo giocando,ora tutti e 4 eravamo preda del piacere ,e quello era il nostro primo vero scambio di coppia.
Eravamo ormai tutti e 4 vicinissimi,potevamo toccarci tutti facilmente,Luca mi prese la testa, Mentre scopava Lena , mi bacio’ con tutta la forza e passione,mi fece sentire quanto stava godendo ,poi mi staccai dalla sua bocca e mi appoggia sulle labbra di Dario,e mi baciava con molta bramosita’ mentre la sua donna si faceva scopare da Luca.Pensavo solo a quando sarebbe toccato a me ,avevo voglia anch’io e non aspettai il passo successivo,andai a sedermi a cavalcioni su Dario ,per sedermi sopra di lui dovetti allargare parecchio le gambe,quando fui seduta su di lui sentivo tutta la carne del pisello duro sotto di me ,lui mi strinse a lui ,sentiva che sotto ero un lago e ,voleva sentire le mie tette su di lui,allo stesso tempo mi prese la testa fra le mani e mi slinguo’ ,sotto pian piano il pisello si faceva strada,mi sollevai un pochino ,gli presi il tronco e lo indirazzai dentro di me.Entro’ subito e subito mi inizio’ a scopare con movimenti continui ma lenti,ogni volta affondava sempre di piu’ e io godevo come una matta,ebbi anche l’istinto di dire delle cose ,dissi”non me lo ricordavo….cosi...l’ultima volta non sei riuscito a scoparmi mentre Lena si e’ fatta fare subito da Luca,io no...ma ora mi stai scopando..stronzettino c’e l’hai fatta”..Lui mi disse che ero una figa incredibile e che mentre scopavo diventavo molto piu’ arrapante e irresistibile
Mi faceva impazzire la cappella che entrava ,all’inizio, e poi quando arrivava al massimo in fondo….gli dissi che stavo per venire e lui disse che potevo,allora mi passai la mano davanti e mi toccai il clitoride,gli disse di spingere al massimo e per me fu un’esplosione pazzesca..
sentivo una lingua dietro e sotto,era quella di Lena che leccava li sotto ,sie me che Dario mentre aveva sempre dentro Luca che si era gustato tutta la scena del mio sedere ,da dietro aveva visto in diretta tutto ,non so so se lui era venuto ma mi accorsi che le sue mani erano sulle mie tette ,stava accellerando per venire anche lui….dopo qualche secondo venne ed era stravolto dal piacere.Io scappai di nuovo in bagno,e Lena mi segui’,facemmo le nostre cose e poi ritornammo sul divano,notai subito che Dario era ancora in erezione mentre Luca recuperava la macchina fotografica,Lena ando’ verso di lui.Io mi sedetti di nuovo sul divano col mio asciugamanino ma credo che ebbe di nuovo un effetto “arrapante” su Dario,lui si avvicino’ verso di me, mi fece aprire le gambe,si prese il pisello in mano e me lo mise dentro con una facilita’ unaudita,in realta’ io lo volevo ancora ,mi disse che aveva ancora una vogliia pazzesca di me,e io ….stranamente godevo di nuovo.Luca e Lena si girarono verso di noi,Lena disse “ma guarda quei due ..ancora”.
Io ero srdaiata schiena in giu’ e lui sopra di me,mi aveva fatto allargare le gambe e entrava fino in fondo,loro due si vennero a sedere vicino a noi, guardavano le foto dal display della macchina fotografica,Luca disse “..voi non vi preoccupate,fate pure.”
Dopo un po Dario mi fece posizionare di lato su un fianco,lui dietro di me e io rivolta verso di loro,potevo persino guardare le foto anch’io.Lui Continuava a infilarmi ,fare avanti e dietro,mi stava “gustando” il piu’ possibile e sembrava non avere fretta e ogni tanto scambiavamo persino qualche frase tutti insieme come se non stesse succendendo nulla .A me invece ogni tanto scappava un gemito di piacere e lui mi toccava le tette mostrandole a loro ,mi prendeva i capezzoli e poi passava la mano su tutte e due le tette scendendo fino alla patata,Poi continuo’
a gustarmi facendomi voltare ancora verso di lui ,sempre di fianco, cosi che mi poteva baciare e scopare allo stesso tempo,avevo raggiunto un certo equilibrio anch’io,mi gustavo il sesso con calma,davanti a Luca e Lena .Dopo un buon quarto d’ora Dario mi mise a pancia in giu’ col cuscino sotto,mi chiese se poteva venire ….dentro...e io guardai Luca e poi rilfettendo qualche secondo dissi..di si….che poteva,cosi mi toccai contemporaneamente con la mia mano ,alzai il sedere e riuscivo di nuovo a godere come una matta ,Luca fece in tempo ad avvicinarsi a me ,mi “offri” il suo pisello in bocca ,per me era la prima volta cosi, il suo in bocca mentre un’altro mi scopava da dietro,Godevo cosi’ tanto che dopo mi chiedevo come mai non l’avessimo fatto prima.Sentiva le palle di Dario sbattere sul mio sedere e Lena che lo baciava mentre era dentro di me ….non ci sono parole per descrivere tutto ,troppa roba,troppa emozione….
Dario mi venne dentro e io ciucciavo per godere il pisello dl Luca.Sembrava non bastare mai ma eravamo ormai sfiniti….
A distanza di un mese da quel pomeriggio ci siamo resi conto che ora e’ tutto diverso con Lena e Dario….abbiamo fatto altre cose che meritano di essere raccontate..
2625
4
8 years ago
AdamDTS,
32
Last visit: 1 day ago
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Mi sveglio nella notte.......lampo.......tuono......
Mi sveglio in piena notte. Piove. Apro le persiane e vedo bagliore di lampi in lontananza. Sono le due, non riesco a riprendere sonno.
Ritorno alla finestra. Il temporale si fa’ sempre più vicino, è quasi su di noi.
Adoro i temporali, i tuoni, la pioggia battente.
Un rumore, tu che sul letto cambi posizione.
Mentre il mio sguardo è ancora rivolto verso di te, un lampo squarcia il buio ed intravedo la tua sagoma. Brividi, ma non è il freddo.
La vista fugace del tuo corpo nel letto mi ha tolto del tutto il sonno.
La mia mano automaticamente sfiora la parte più intima di me.
Non ho bisogno di spogliarmi, d’estate dormo nudo.
Altro lampo, poi il tuono. Mi avvicino al letto, salgo, ti vengo vicino.
Non ti sfioro, mi godo il tuo profumo e il suono del tuo respiro regolare. Lampo. Tuono.
Con una mano ti sfioro il fianco e tu, al mio tocco, ti muovi. Ecco, adesso sei sdraiata normalmente, la mia mano sa la strada. Lampo. Le mie dita giocano con l’elastico del tuo intimo. Tuono. Il mio dito si fa’ più audace, cerca lei......
La trova, Umida......Lampo, e lampo di gelosia. Chi popola i tuoi sogni? Tuono e la mia mano che in un colpo solo ti abbassa il perizoma Ti svegli. Mi chiedi stordita cosa stia facendo. Ti intimo di stare zitta.E ferma.
Ti lasci togliere del tutto il perizoma.....una tua mano accenna una carezza.
Ti tolgo la mano. E ti invito di nuovo a stare ferma.
Stai per protestare ma la mia mano prende possesso del Tuo sesso ......Le parole si trasformano in gemiti. Su. Lampo. Giù. Tuono. La mia mano dapprima lentamente, poi sempre con più foga, si muove mentre nel palmo la tua eccitazione è consistente, calda.
Stacco la mano, me la lecco copiosamente e riprendo
I tuoi gemiti coperti dal tuono. Senti come scivola adesso la mia mano nel tuo sesso......Mugoli.......Lampo. Hai voglia di succhiare, di sentirmi godere.........Me lo prendi in bocca senza troppi preamboli. . Cerchi di prenderlo tutto, sento la cappella che ti sfiora la gola, in fondo. Lo mordi,come piace a te.
Lo mordi senza esagerare, ma stringi.
Più stringi e più lo senti gonfiarsi ed indurirsi. Senti la fica inondarsi di umori. Sei fradicia. I tuoi gemiti mi eccitano ancora di più. Adesso alterno mano e bocca, poi insieme. Cambio mano, la tocco con la sinistra e con la destra mi afferri le palle. Non stringi, accarezzi,Tu allarghi le gambe. Ti stanchi un attimo giusto il tempo di sussurrarti che mi piace, mentre succhi il cazzo.. E’ come un segnale. La tua. mano si infila tra i miei....capelli, a palmo aperto, sopra la nuca. Come un pettine. Ma i pettini non stringono, la tua mano invece sì. Stringendo le dita, i miei capelli ti fanno da presa. La mia testa, la mia bocca, sono in tuo potere. Me la fai leccare e succhiare avidamente.........di nuovo. Più mi fai male stringendo e spingendo e più sento ti ...sento bagnare. Mi allontani la testa, ti alzi a sedere e mi baci. Un bacio lungo, violento. Lampo. Ti sdrai di nuovo, sempre tenendomi per i capelli. Tuono. La mia bocca è piena di nuovo Dei tuoi umori.........Qualche spinta violenta e ti fermi. Ti faccio sdraiare, allarghi le gambe. La mia bocca bacia le grandi labbra, poi le apro con le dita. La mia lingua calda titilla il clitoride. Lampo. Il tuo respiro affannoso è l’unico suono prima del tuono. La mia lingua adesso è più insistente, più veloce. Dio come lecchi, me lo dici sottovoce. La mia mano non tiene aperto più niente, ora è la lingua a farsi strada da sola. Scopami la bocca, mi dici....salgo sopra di te , alzi la mano e lo afferri, lo conduci alle tue labbra, mentre continui a leccarmi. Le tue labbra mi circondano la cappella. Comincio a muovermi......Il mio.....cazzo ti riempie la bocca. Con la mano mi fai capire quando le mie spinte sono troppo irruenti. Poi le mie dita. Dentro di te........ Un dito, poi due. Il temporale intanto è al culmine. Ti faccio fermare una, due, tre volte perché sono vicino all’orgasmo. Anche tu devi fermarti. In una delle pause mi implori di scoparti.
Mi sdraio di nuovo e ti faccio venire sopra. Da quanto sei bagnata entra subito, Ti muovi subito velocemente. Hai voglia del mio cazzo e me lo fai capire. Ti stringo i seni e tu sei costretta a rallentare. L’orgasmo è un baratro, io sono sull’orlo del precipizio. Non voglio venire, non adesso. Mi fermo del tutto. Ti godo. Ti afferro i fianchi e ti muovi tu, da sopra Io mi sposto in avanti per agevolare il tuo movimento. Le nostre bocche si incontrano di nuovo, avide. Sento che l’onda dell’orgasmo che risale, piano. Stavolta non voglio fermarmi. Amore. Ti sussurro solo amore e tu capisci. I tuoi movimenti si fanno sempre più veloci, ed anche io ti accompagno,tenendoti per i fianchi. Godo come non mai, pregustando l’attimo in cui l’orgasmo percorrerà tutto il mio corpo. Sono vicino anche io, mi dici. E’ la fine. Quello che stavo cercando di trattenere, esplode.. Lampo.. Tuono. La mia mente si smarrisce, insieme alla tua, mentre ti riempio del mio seme caldo.
Le tue braccia mi accolgono. La pioggia ed il brontolio del temporale che si allontana ci cullano mentre ci addormentiamo.
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1
8 years ago
aaamaxpaul,
41
Last visit: 2 years ago
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La mia prima volta al cinema a luci rosse 3
L’indomani, al bar, ci presentammo. Andrea (nome fittizio) disse di essere un cantante d’opera. Era una bella persona, piena di personalità, alto, bruno, pieno di fascino. Ad un certo punto si alzò e, guardandomi fisso negli occhi, mi disse: “Vuoi venire a casa mia, così parliamo meglio?”. Una volta giunti mi offrì da bere e poi mi disse che gli ero piaciuto da subito e mi desiderava. Mi chiese se volevo diventare il suo amante fisso. Disse che aveva notato che ero sposato e che non mi avrebbe creato alcun problema, ma voleva che avessimo una relazione fissa.
Rimasi per qualche momento …. sconcertato. Non mi sarei aspettato una simile dichiarazione. Poi, dopo aver riflettuto per qualche minuto, valutato il personaggio e considerato che non avevo più avuto una relazione fissa da quando avevo 16 anni, finita per la morte di quelli che erano stati i miei due amanti (uno in particolare, che mi aveva plagiato) decisi di accettare la sua proposta. Felice mi prese per mano e mi portò in camera da letto dove mi abbracciò ed iniziò a spogliarmi nel mentre mi baciava in maniera estremamente libidinosa.
In breve ci ritrovammo nudi, sul letto, uniti in un 69 vorace, libidinoso, pieno di voglia di godere e, nel contempo, di far godere l’altro. Capace, com’ero, di controllare il mio orgasmo mi impegnai al massimo per riuscire a farlo godere prima che lui facesse godere me. Volevo portarlo allo sfinimento e…. ci riuscì !! Venne a profusione, emettendo suoni gutturali, chiedendomi di smettere di succhiarglielo, ma io non mi lasciai incantare dai suoi lamenti e continuai a succhiarglielo sinché lui non riuscì, a viva forza, a staccare la mia bocca dal suo uccello. Aveva il fiatone, dimenava la testa, ma trovò la forza di stringermi a sé e …baciarmi, come un affamato, succhiandomi la lingua e palpandomi tutto.
Una volta ripreso fiato mi girò a pancia sotto ed iniziò a leccarmi tutto, scendendo pian piano tra i miei glutei, andando poi ad aprire le mie chiappe per inserirvi la lingua ed iniziare a leccarmi il buco del culo, a bagnarlo, titillarlo, sino a riuscire ad inserirvi la lingua e incularmi con essa, allargando, man mano, lo sfintere. Aveva una lingua incredibilmente lunga, con la quale iniziò a fottermi come fosse un cazzo, facendomi provare sensazioni uniche. Iniziai a rantolare, chiedendogli ripetutamente di non farmi ancora soffrire dal desiderio di essere inculato.
Dopo la mia ennesima preghiera smise di incularmi con la lingua, mi girò mettendomi con le spalle sul letto, mi alzò le gambe mettendosele sulle spalle, mi puntò il cazzo sul buco e…. mi inculò con un colpo unico ! Da morire per il piacere di sentire quel lungo palo entrarmi dentro di botto, riempiendomi al punto che dovetti inspirare aria. Arrivato in fondo si fermò, si piegò e, stando fermo dentro di me, iniziò a baciarmi infilandomi quella lingua, che fino a qualche momento prima me l’ero ritrovata nel culo, tutta in bocca a cercare la mia, giocarci e poi succhiarmela facendomi impazzire. Non posso farci nulla: il bacio, per me, è il massimo dell’erotismo. Andò avanti a baciarmi per una decina di minuti, eccitandomi da impazzire. Eravamo talmente abbracciati stretti che il mio pene faceva fatica ad ingrossarsi, come invece l’eccitazione provocatami spingeva a farlo.
Dopo una decina di minuti si rialzò un po’ ed iniziò a muoversi dentro di me, con la calma che lo caratterizzava, lentamente ma profondamente, facendomi assaporare ogni cm. del suo attrezzo, come già aveva fatto al cinema, solo senza la fretta e la preoccupazione che potessero accendersi le luci, anzi a luce accesa, guardandoci profondamente negli occhi, assaporando ogni sensazione e godendone.
Godevo di ogni centimetro del suo sesso che mi penetrava, godevo del suo sguardo colmo di desiderio e di possesso. A sua volta lui godeva nel farmi suo, nel possedermi completamente, nel fare di me lo strumento del suo piacere. Ogni tanto affondava con qualche colpo più forte e più profondo, facendomi sussultare.
Dopo un po’ quasi si ripiegò su se stesso, continuando a muoversi dentro di me, e…. prese in bocca il mio uccello ed iniziò a farmi un pompino. Solo un’altra persona era riuscita a farmi questo ! Colui che mi aveva plagiato quando avevo 16 anni e che non avevo mai dimenticato, Leo, quello che mi aveva sverginato assieme al suo amico Nino, e ciò…. mi fece precipitare in un orgasmo allucinante: iniziai ad urlare il mio piacere, chiedendo “ancora… ancora… sì, così…”
Ed iniziai a scaricare nella sua bocca tutto il mio piacere. Gli riversai almeno cinque, sei schizzi abbondanti che lui si bevve come fosse un assetato. Tutto questo lo eccitò ed iniziò a penetrarmi sempre più forte sino ad arrivare all’orgasmo, riempiendomi il culo di sborra densa e in gran quantità. Il mio sfintere si contraeva dal piacere succhiandogli ogni goccia di sperma ma continuando a mantenerlo in erezione, tanto che, nonostante l’orgasmo, lui continuò a rimanere dentro di me ed a chiavarmi. Era una cosa unica: il mio piacere continuava a riempirmi di sensazioni e…. stavo continuando a godere senza soluzione di continuità. Mi sembrava di rivivere un sogno, viaggiavo su una nuvola.
Avevo ritrovato sensazioni che non pensavo di poter più rivivere. Andrea mi aveva riportato indietro nel tempo. Ero suo !!
Dimostrando una virilità incredibile non gli si era “ammosciato” neanche per un attimo. Era ancora ben infisso dentro di me e continuava a scoparmi con il suo ritmo che mi stava mandando al manicomio. Ero tutto un brivido e provavo un orgasmo continuo. Ed infine, dopo avermi portato allo sfinimento e quasi allo svenimento per il piacere pazzesco che mi aveva dato…. Venne di nuovo ! Mi sentii riempire da un clistere di sperma, tanto che quando finalmente uscì dal mio corpo dovetti correre immediatamente in bagno.
Quando ritornai da lui, lo trovai mollemente adagiato sul letto che stava riprendendo fiato: ci guardammo, mi chinai verso di lui e…. ci baciammo lingua in bocca come due assatanati di sesso. Mi aveva fatto impazzire, rivivere momenti che credevo sepolti nei miei ricordi, e fatto riaffiorare la mia parte… femminile !
Guardai l’orologio: dovevo scappare, erano passate già più di tre ore da quando ci eravamo incontrati e….. mia moglie mi stava aspettando per la cena. Gli chiesi di darmi il suo numero di telefono, per poterlo richiamare l’indomani e metterci d’accordo su quando vederci. Gli dissi che mi aveva fatto impazzire, aprendo la stanza dei ricordi, e che pertanto…. avevo voglia di rivederlo prima possibile.
Me lo diede e…. sempre guardandoci fissi negli occhi…. ci salutammo e me ne andai.
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La mia prima volta al cinema a luci rosse 2
…. ma come feci per entrare in una toilette mi sentii spingere dentro con una pacca sul culo, un’altra persona entrare dopo di me e chiudere la porta.
Feci per girarmi, un po’ incazzato, ma una mano forte, con fare fermo, mi bloccò con la faccia verso il muro ed una voce profonda, con tono sommesso, mi fece: “Ho visto come ti dai da fare, troietta, ed allora soddisferai anche me!” mentre nel contempo mi palpava il culo e mi abbassava i pantaloni. Sia il tono di voce che il modo di fare possessivo scatenarono in me nuove emozioni e mi sentii liquefare, le ginocchia molli, felice di sentirmi desiderato. Pertanto non reagì ed il tizio, sentendo la mia sottomissione ne approfittò per spogliarmi, abbassandomi i pantaloni sino alle caviglie e rialzandomi la tuta sin sopra la testa.
Tutto il mio corpo era a sua disposizione ed iniziò con il succhiarmi e mordermi i capezzoli per poi scendere, leccandomi, sino all’uccello che imboccò per qualche minuto, spompinandomi, e passare poi, facendo il periplo del mio bacino, al mio culo che prese a leccare ferocemente, dandomi ogni tanto qualche morso sulle chiappe, cosa che mi mandava in sollucchero, sino ad allargarmi, lentamente, le chiappe e slinguazzarmi, bagnandomi ben bene il buco del culo e cercando di introdurvi la lingua, unitamente ad un dito che subito dopo diventarono due, sempre continuando a leccarmi per bagnare meglio il buco. Quando fu convinto di avermi reso sufficientemente elastico si rialzò e mi ritrovai il suo cazzo, che nel frattempo aveva sciolto dai pantaloni, appoggiato al buco del culo che, voglioso, iniziò a contrarsi e rilassarsi risucchiandoselo, praticamente, dentro da solo. Lui non fece altro che accompagnare il tutto con una graduale, costante spinta in avanti e….. mi ritrovai pieno di un cazzo lungo, sufficientemente grosso ma non al punto di essere doloroso, cosicché non provai alcun dolore mentre il mio sfintere aveva continuato a contrarsi per assaporarlo tutto. Rimanemmo così per qualche minuto, dopodiché fui io a spingermi indietro sino a sentire le sue palle sbattermi sulle chiappe con uno schiocco perché, a quel punto, ero io che desideravo che mi inculasse, che mi possedesse, che mi facesse sentire quanto troia ero. E lui, come mi avesse letto nel pensiero, mi sussurrò nelle orecchie: “ Sì, troia, adesso ti faccio mia”. Ed iniziò un lento va e vieni con cui me lo faceva sentire tutto, sino in gola, procurandomi brividi continui di piacere che mi arrivavano sino al cervello. Andò avanti così per una ventina di minuti. Mi stava facendo uscire di testa, non ce la facevo più tanto ero elettrizzato, al punto che iniziai a sussurrare “Ti prego… godi, riempimi… voglio sentire la tua sborra!” ma lui continuava a tenermi sulle spine. Aveva iniziato, già da un po’, a torturarmi anche i capezzoli, strizzandomeli, in qualche momento anche in maniera dolorosa, ma che subito dopo diventava molto eccitante, ed alla mia nuova richiesta di godere, di riempirmi, mi rispose: “Se vuoi vengo, quando vuoi, ma lo prendi in bocca, e me lo succhi tutto.” Ero talmente elettrizzato che avrei fatto qualsiasi cosa purché si sfilasse da me, e gli dissi “Sì, tutto quello che vuoi, mi stai facendo impazzire, non ce la faccio più”! Iniziò ad incularmi in maniera più decisa, affondando, ogni tanto, con dei colpi violenti che mi facevano vibrare tutto, portandomi alla follia per il piacere che mi faceva provare, tanto che iniziai a godere, con schizzi lunghi e continui, sino a quando disse “Preparati” e si sfilò da me portandomelo davanti alla bocca: nel preciso momento in cui lo imboccavo iniziò ad eiaculare con schizzi copiosi, violenti, che quasi mi andarono per traverso. Il primo mi arrivò direttamente in gola creandomi un conato ed un colpo di tosse. Cercavo di non inghiottire, ma era talmente tanta che alla fine qualche sorso dovetti mandar giù. Quando finì mi rialzò e mi baciò in bocca, a tutta lingua. Di una lussuria ed una libidine unica.
Subito dopo si ricompose, mi diede una pacca sul culo, e dicendomi “Grazie” aprì la porta e se ne andò. Io rimasi inebetito, le gambe che mi tremavano, senza forze, facendo fatica a riprendere un respiro normale, riuscendo soltanto, in un attimo di lucidità, a richiudere la porta per non essere trovato da qualcun altro in quelle condizioni. Pian piano ripresi un respiro normale, riuscii ad asciugarmi da tutta la sborra che mi stava colando fuori (bè, ero pieno di tre grosse sborrate) e rivestirmi.
Ero ubriaco per le sensazioni provate, mi reggevo a stento sulle gambe, ma finalmente riuscì ad uscire dal cinema. Mi accorsi in quel momento che vi avevo passato più di tre ore. La mia prima volta era stata una cosa… esaltante !
Qualche giorno dopo, come da accordi presi con quei due la prima volta, mi ritrovai, fremente, alla cassa del cinema prima dell’orario di inizio della prossima proiezione.. Feci il biglietto e mi guardai attorno, nell’atrio, dove come al solito qualcuno stava fumando. E vidi i due tizi che parlottavano tra loro. Mi notarono ed io, lentamente e con fare indifferente, mi avviai per entrare in sala. Mi seguirono e, proprio in quel momento, si spensero le luci ed io mi posizionai a sinistra del tendaggio, leggermente discosto dalla parete, e loro mi arrivarono ai fianchi mettendosi a sx quello che la volta precedente avevo alla fine spompinato, ed alla dx quello che mi aveva inculato. Evidentemente, quando li avevo visti parlottare tra di loro era perché si stavano accordando su come “coinvolgermi”. Quel giorno visto che la giornata era calda e che mia moglie era al paesello dai suoi, per qualche giorno, avevo potuto vestirmi unicamente con la tuta, senza nulla sotto, cosicché mi aprii la giacca della tuta rimanendo a petto scoperto. I due, vedendo ciò, mi si accostarono immediatamente e, uno da una parte e l’altro dall’altro lato, si presero i miei capezzoli in bocca e iniziarono a suggerli come fossero dei biberon, mettendomi in mano, nel contempo, i loro cazzi affinché li masturbassi. Quello alla mia sinistra, mentre continuava a succhiarmi il capezzolo, mi abbassò i pantaloni rimanendo sorpreso per il fatto di ritrovarmi a culo nudo e, sussurrandomi “Che gran troia”, iniziò ad accarezzarmi il culo. L’altro, anche lui sempre continuando a succhiarmi il capezzolo, mi prese in mano l’uccello, iniziando a segarmelo. Ero impegnatissimo a masturbarli, lentamente, per farli morire dalla voglia e nel contempo ad assaporare le sensazioni che mi stavano dando, soprattutto dai morsi che ogni tanto, succhiandomeli, mi davano sui capezzoli. Ad un certo momento quello che mi accarezzava le natiche, allargandole man mano, smise di farlo e mi accorsi che stava armeggiando in tasca, si mise qualcosa sulla mano (scoprii, un attimo dopo, che si era messo della pomata) e andò direttamente tra le natiche, sul mio sfintere, iniziando a massaggiarlo (provai subito una sensazione di fresco, di lubrificazione) ed infilarci dentro le dita, per lubrificare anche l’interno. Una volta soddisfatto di come mi aveva ammorbidito prese, dal borsello che portava al collo, qualcosa che, qualche attimo più tardi, scoprì essere un vibratore. Una volta che me lo ebbe infilato… lo accese, dandomi una vera e propria scarica di piacere, iniziando a spingerlo e rilasciarlo, spingerlo e rilasciarlo e, abbandonando di suggermi il capezzolo, avvicinò la sua bocca alla mia, forzandola ad aprirsi e, mettendomi tutta la sua lingua in bocca, baciarmi voracemente, libidinosamente, continuando a muovere il vibratore. Avevo continue scariche di piacere che mi arrivavano al cervello. L’altro, che continuavo a segare e dimostrava grande capacità di resistenza, si piegò per prendere in bocca il mio cazzo e, massaggiandomi le palle, iniziare a farmi un pompino con i fiocchi. Pura libidine. Nel frattempo mi accorsi che c’erano diverse persone che girovacchiavano intorno a noi cercando di capire se potevano entrare nel gruppo, finché il più deciso si avvicinò e iniziò a succhiarmi i capezzoli, che erano rimasti liberi dalle mani dei due. Un attimo dopo anche la mia bocca rimase libera perché chi mi stava baciando aveva deciso che era ora di incularmi e perciò, spento il vibratore che ormai mi aveva allargato sufficientemente il culo, si posizionò dietro di me ed in un attimo mi ritrovai trafitto dal suo paletto. Senza darmi un attimo di respiro iniziò a stantuffarmi ad un ritmo piuttosto veloce, alternando colpi più leggeri a vere e proprie spinte da sfondamento. Pazzesco !! Se non fosse stato che eravamo al cinema, avrei iniziato ad urlare dal piacere, ma mi dovevo trattenere e ciò, in un certo senso, acuiva il piacere. Ciononostante qualche sospiro, qualche “sì, così” mi sfuggì, facendo ulteriormente avvicinare i curiosi e tutto ad un tratto mi ritrovai addosso delle mani che mi accarezzavano, una che scendeva sul mio culo sino ad andare a sentire il cazzo che mi inculava e massaggiargli le palle, ed infine uno che cercò le mie labbra e non appena aprii la bocca andò a suggere la mia lingua. Ero prigioniero, un oggetto in mano ad una moltitudine che stava facendo di me ciò che voleva, e continuamente mi ritrovavo in mano qualche cazzo da masturbare. Man mano che qualcuno godeva, soddisfatto, se ne andava ma c’era sempre qualcun’altro pronto a sostituirlo. Ma per fortuna qualcuno vigile e attento era rimasto perché ad un tratto si sentì bisbigliare “attenti, sta per finire il primo tempo!”. In un attimo l’assembramento si sciolse e tutti si allontanarono da me, anche se con grande dispiacere mio e di chi mi stava inculando, che però non si allontanò di molto. Feci appena in tempo a tirarmi su i pantaloni e richiudere la giacca della tuta che, in effetti, il primo tempo finì e si riaccesero le luci. Volsi attorno lo sguardo e vidi molti volti guardarmi, famelici.
Non appena le luci si spensero furono molti a riavvicinarsi, ma il più veloce fu quello che prima mi stava inculando e che non avendo ancora goduto, voleva riappropriarsi del mio culo, per finire il lavoro. Perciò, non appena mi fu vicino mi calò nuovamente i pantaloni, mi riallargò le chiappe e, essendo ancora ben lubrificato, riuscì a penetrarmi in un colpo solo. Una gran inspirazione da parte mia, per la sensazione datami dalla penetrazione improvvisa, ma nel contempo iniziai sin da subito ad ondeggiare i fianchi per sistemare meglio l’intruso che, come aveva fatto in precedenza, iniziò immediatamente a stantuffarmi. Nel frattempo gli altri, non so più quanti fossero, se 4 o 5, iniziarono a palparmi da tutte le parti, mi aprirono la giacca della tuta e ci fu chi prese a torturarmi i capezzoli, un paio si contendevano il mio cazzo, qualcun altro mi accarezzava tutto nel mentre qualcuno aveva ripreso possesso della mia bocca. Quello che mi stava inculando, con il suo ritmo variato, un po’ lento e dolce, un po’ veloce e violento, mi stava mandando fuori di testa. Ero tutto un brivido di piacere, praticamente un’ameba tra le mani di quelli sconosciuti, e quando colui che mi stava baciando (che nel frattempo avevo riconosciuto come quello che mi aveva inculato come secondo la volta precedente) mi fece piegare per prenderglielo in bocca, facendomi offrire, così, al mio sodomizzatore un angolo migliore per l’inculata, cosa che lui, con un grugnito, fece intendere di apprezzare molto, accelerando il ritmo sino a schizzare un’enorme quantità di sborra nel mio intestino. Il mio culo iniziò a contrarsi, succhiandogli così fuori dalle palle tutto il nettare che contenevano ma, così facendo, continuavo a mantenere in erezione il suo uccello che, in tutta sincerità, mi aveva trasmesso sensazioni incredibili, stupende. Intanto continuavo a succhiare il cazzo dell’altro che, evidentemente soddisfatto del mio trattamento, iniziò a riempirmi la bocca con il suo sperma, con schizzi morbidi, lenti, che mi diedero modo di assaporare quello sperma e trovarlo dolce, gustoso, tanto da iniziare ad ingoiarlo, cosa che normalmente non mi sarei mai sognato di fare. Tutto ciò mi portò ad avere un orgasmo, ben gradito da colui che mi stava spompinando in quel momento. Ero sfinito, mi reggevo a mala pena sulle gambe, ma per fortuna, pian pianino, il capannello di persone che avevo attorno si sciolse, evidentemente avevano capito che il momento magico era finito ma ….. avevo ancora un cazzo ( e che cazzo) tra le chiappe, che non voleva saperne di “smontare”. Dopo un po’, però, forse capendo che tra poco il film sarebbe finito, decise di abbandonare il possesso del mio culo e darmi così la possibilità di rivestirmi. Dovetti appoggiarmi, immediatamente, al muro per cercare di riprendere l’uso delle gambe. Il tizio rimase a breve distanza da me, evidentemente non voleva lasciarmi andare prima di avermi parlato.
Con difficoltà riuscì ad arrivare alle toilette, per ripulirmi un po’. Lui non mi seguì, ma attese lì vicino per non perdermi di vista. Decisamente voleva parlarmi.
Non appena uscito dalle toilette mi avviai all’uscita del cinema e presi la strada verso viale Giulio Cesare. Mi accorsi che il tizio mi stava seguendo e, dopo poco mi raggiunse dicendomi: “Scusa, vorrei parlarti…” Mi fermai, guardandolo, e rimasi in attesa. Dopo qualche secondo, riprese: “Mi piaci molto. Vorrei vederti al di fuori di questo ambiente, senza altri intorno, per goderti con calma.” E ci accordammo per incontrarci l’indomani in un bar là vicino e poi andare a casa sua.
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La mia prima volta al cinema a luci rosse 1
Lavoravo a Roma. Avevo poco più di trent’anni ed ero bisex. Avevo un bel fisico ed uno splendido culetto e spesso mi piaceva sentirmi desiderato ed accarezzato sul culo. Avevo sentito dire che in un cinema, vicino a Castel Sant’Angelo, che ormai dava solo pellicole a luci rosse, c’era la possibilità di fare qualche incontro.
Un giorno, nel tardo pomeriggio, ci andai. Entrando c’era un grande atrio con al centro la biglietteria e ai lati di questa c’erano due porte d’ingresso alla sala, chiuse da grosse e spesse tende di velluto a due ante. Nell’atrio c’erano alcune persone che fumavano. Entrando dalla tenda a destra della cassa scoprii che c’era ancora una seconda tenda doppia. Entrai in sala, scostando le tende dal centro, e mi fermai: non vedevo nulla, dovevo abituarmi al buio. Dietro di me entrarono, quasi urtandomi, un paio delle persone che prima stavano fumando e si misero una alla mia destra ed una alla mia sinistra. Essendomi fermato subito alla congiunzione dei due teli della tenda mi ritrovai a chiudere, praticamente, l’accesso e colsi che dietro a me si era fermato qualcuno che, dopo qualche momento, mi sfiorò, facendo finta fosse casuale, il culo. Feci l’indifferente e dopo un po’ mi sentii nuovamente sfiorare ed io non reagì dando alla persona la convinzione che poteva osare di più.
La carezza si fece decisa: a mano aperta iniziò ad accarezzarmi il culo e dopo un po’ si posizionò decisamente tra le chiappe, massaggiandole per allargarle. Ero andato al cinema vestito con una tuta. A mia moglie avevo detto che andavo in palestra.
Il massaggio si allargò e risalì sino a trovare l’elastico ed a quel punto inserì la mano nel pantalone scendendo con facilità, sino a trovare l’elastico delle mutande ed iniziare a farle scendere. A mano aperta mi stava accarezzando direttamente le natiche insinuandosi tra le chiappe, sino a trovare il mio sfintere ed iniziare a massaggiarlo per farlo allargare. Per un attimo uscì dai pantaloni, per inumidirsi le dita, mi fece spostare sulla sinistra, davanti alla tenda, liberando così il passaggio se fosse arrivato qualcuno dall’ingresso e poi si riposizionò tra le mie chiappe ritornando a massaggiare il mio sfintere e, con le dita inumidite, ci mise un attimo a riuscire a penetrarmi. Prima con un dito e poi, con delicatezza, con due, inserendole sempre di più. Mi stavo beando di quella introduzione, che mi stava dando sensazioni incredibili, tanto che evidentemente, senza accorgermene, devo aver fatto qualche sospiro di piacere perché le due persone che mi stavano ai lati e che nel frattempo si erano fatte più vicine a me senza che me ne accorgessi, iniziarono ad accarezzarmi, uno stringendomi i capezzoli e l’altro tirandomi giù i pantaloni e mettendomi la mano sull’uccello, iniziando a strofinarmelo, prima sopra le mutande, che pur essendo abbassate sul culo erano “impigliate” sull’uccello, poi abbassandole completamente e iniziando a masturbarmi. Quello che mi stava strizzando i capezzoli, notando la mia remissività, si fece più ardito, infilando le mani sotto la giacca della tuta, sollevandomela mettendo così a nudo il mio torace ed artigliando i miei capezzoli e strizzandoli con più decisione, avvicinando il viso al mio sino a baciarmi, infilandomi tutta la lingua in bocca e, praticamente, scopandomi la bocca. Ora dovete sapere che il bacio, per me, è sempre stato momento di grande erotismo ed emozione e data anche la situazione (paura di essere scoperto, le sensazioni che mi stavano dando gli altri) mi fecero provare brividi di piacere, al punto di tremare.
Colui che mi stava masturbando, nel frattempo, si era abbassato e mi stava facendo uno splendido pompino, mentre quello che ormai mi aveva bellamente infilato tre dita nel culo e me lo stava trapanando mi abbassò del tutto i pantaloni, fece uscire il suo cazzo dai suoi pantaloni, si appoggiò alle mie chiappe e, uscite le dita, pian piano, facendomi piegare un po’ in avanti, me lo infilò tutto dentro. Ebbi un respiro profondo, una inspirazione con la quale quel siluro entrò ancor meglio, e si fermò. Mi diede il tempo di abituarmi a quella intrusione non da poco, senz’altro più grossa di tre dita. Poi, una volta capito che mi ero abituato, prima mi fece fare un movimento con le anche che aiutò, ancor più, il suo uccello a prendere pieno possesso del mio culo, e successivamente iniziò a incularmi, lentamente, facendomi sentire completamente ogni cm. del suo uccello, sufficientemente lungo da darmi l’impressione che mi arrivasse in gola. Ed andò avanti così, sempre lentamente, con metodo, portandomi allo sfinimento: le gambe iniziavano a cedermi, per la posizione. Nel frattempo altri, notato il gruppetto, si erano avvicinati e uno aveva iniziato a mordermi i capezzoli ed un altro si era appoggiato sul culo di quello che mi stava spompinando iniziando, pian piano, ad abbassargli i pantaloni, tirare fuori il suo cazzo, appoggiarglielo al culo e con una semplice spinta entrargli dentro, iniziando ad incularlo mentre questo continuava sempre a spompinarmi. Situazione di un erotismo incredibile, sempre con la paura che si accendessero le luci perché in quel caso saremmo stati pizzicati “in mutande”. Stavo godendo come una troia al punto che iniziai a godere nella bocca di colui che me lo stava succhiando e che bevve tutto tranquillamente, anzi cercando di succhiarmi anche il cervello. Per l’intensità dell’orgasmo ebbi delle contrazioni anali che provocarono un ulteriore piacere a chi mi stava inculando, dandogli l’impressione che gli stessi facendo un pompino, e pertanto anche lui iniziò a godere riempiendomi completamente. Quello che continuava a baciarmi in bocca, con mio estremo piacere, nel frattempo mi aveva messo in mano il suo scettro perché lo masturbassi, come anche quello che mi stava succhiando i capezzoli, mentre quello che mi aveva spompinato si teneva sui miei fianchi perché chi lo stava inculando non aveva ancora goduto. Quando ciò avvenne il gruppetto iniziò a sciogliersi ed io potei rivestirmi. Un attimo dopo il film finì e si accesero le luci in sala: appena in tempo! Quello che mi baciava e quello che mi succhiava i capezzoli erano rimasti nelle mie vicinanze e, non appena si spensero le luci, si riavvicinarono: quello che prima mi baciava si mise dietro di me, ritirò fuori l’uccello, mettendomelo in mano in modo che glielo facessi nuovamente indurire, ed iniziò a calarmi i pantaloni, si bagnò ben bene la mano. mi insalivò ben bene il buco del culo e, una volta pronto, me lo posizionò ed iniziò a spingere, lentamente ma in modo uniforme, sino a farmelo entrare completamente, tanto che sentì le sue palle sbattermi contro il culo. Infilando le mani sotto la mia tuta mi tirava a se, ad ogni introduzione, tirandomi per i capezzoli che aveva iniziato a torturare, provocandomi spasmi di piacere. L’altro, nel frattempo, aveva iniziato a baciarmi il collo, le guance, le orecchie sino a che si posò sulle mie labbra, iniziando dapprima a leccarmele, e successivamente a cercare di forzarmele per introdurre la sua lingua nella mia bocca. A quel punto aprii la bocca e contraccambiai il bacio con passione, anche perché durante l’intervallo avevo visto che, come anche quello che mi stava inculando, erano due tipi interessanti, di poco oltre la quarantina. Scambiai, pertanto, un bacio estremamente sensuale con il tizio che, nel frattempo, mi aveva messo in mano il suo cazzo affinché lo masturbassi a dovere. L’altro, intanto, continuava metodicamente a trapanarmi provocandomi continui brividi di piacere.
Il bacio, intanto, proseguiva, quasi famelico sin quando il tizio, evidentemente molto eccitato dalla mia masturbazione, non staccò le sue labbra dalle mie e, mettendomi le mani sul viso e forzando la mia testa ad abbassarsi, non mi fece intendere che voleva gli facessi un bocchino. Ora devo confessare che mi piaceva molto prenderlo in culo, mi piaceva baciare (per me il massimo dell’atto sessuale) ma…. non amavo avere un cazzo in bocca! In quel momento, però, erotizzato al massimo com’ero, mi sembrò la cosa più naturale del mondo e, senza fare resistenza, mi abbassai a 90° sino ad imboccare il suo uccello che, al contatto, ebbe un fremito, penso di desiderio. Nel mentre l’altro, facilitato anche dalla posizione che avevo assunto, continuava imperterrito ad incularmi provocandomi continui brividi di piacere. Ero ad un tale stadio di erotizzazione che se qualcuno mi avesse solo sfiorato l’uccello avrei goduto immediatamente. Ma cercavo di trattenermi, per rendere ancora più belle, più intense, le sensazioni che provavo.
Imboccai, pertanto, quel cazzo profumato (sapeva di pulito, di sapone odoroso, gustoso) ed iniziai a sbocchinarlo cercando di fare quello che a me sarebbe piaciuto facessero, cercando di non usare i denti e, con pazienza, presi un ritmo che dopo un po’ mi accorsi che stava dando dei risultati visto i versi che il tizio iniziava a fare, sino a che mi mise le mani sulla testa per trattenermi ed iniziare a schizzarmi in bocca una caterva di sborra che non aveva un sapore spiacevole ma che non me la sentii di inghiottire. Mentre continuava a godere aprii un po’ la bocca e ne feci sgocciolare fuori un bel po’, sin quando non finì. A quel punto mi fece raddrizzare e, con mia grande sorpresa, torno a baciarmi leccando la sua sborra. Elettrizzante !!
Intanto il mio “sodomizzatore” continuava, imperterrito, a chiavarmi dandomi tali sensazioni che ad un certo punto non ce la feci più a trattenermi ed iniziai a godere senza neanche essermi toccato, schizzando come una fontana. Come al solito questo si trasmise al mio sfintere che iniziò a contrarsi in un modo che portò il mio sodomizzatore ad iniziare a godere e riversarmi in culo tutta la sua sborra. Finito di eiaculare mi tenne ancora stretto a se, continuando a stare dentro di me senza dar cenno di ammosciarsi. E intanto mi dava piccoli morsi sul collo, continuando così ad elettrizzarmi mentre il mio culo continuava a contrarsi, aiutandolo così a mantenersi in erezione. Era una cosa sublime ! Mi sembrava di andare fuori di testa, tanto mi sentivo elettrizzato. ….e quell’altro che continuava a baciarmi, a scoparmi in bocca con la lingua, mandandomi al manicomio per le sensazioni che provavo. Ma alla fine dovemmo scioglierci dall’abbraccio, poiché stava per terminare il primo tempo.
Mi tirai su i pantaloni, mi ricomposi alla bene e meglio e mi avviai alle toilette per asciugarmi dalla sborra che mi stava colando dal culo, tanto ne ero pieno.
Loro mi seguirono e, non appena entrati, prima che potessi entrare in una toilette, quasi all’unisono mi dissero. “Ci dobbiamo rivedere”. Così ci accordammo per rivederci lì, di là a qualche giorno, alla stessa ora. Detto ciò tutti e due mi baciarono e se ne andarono, ma come feci per entrare in una toilette mi sentii spingere dentro con una pacca sul culo, un’altra persona entrare dopo di me e chiudere la porta. Ma questa è un’altra storia.
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Al mare
A cominciare dalla primavera mi piace andare al mare di domenica.
Di solito inizio già dal mese di aprile, se il tempo permette, a volte è capitato di andarci a marzo; naturalmente in quel periodo non faccio il bagno ma mi rilasso prendendo il sole, ogni tanto mi bagno con una bottiglia che riempio con acqua di mare.
Dato che nel periodo primaverile ed anche fino a giugno c'è pochissima gente (a volte nessuno per l'intera giornata) mi denudo completamente, e mi distendo su di un telo. Ciò mi piace molto perchè dà una sensazione di libertà, tengo sempre a portata di mano qualcosa per coprirmi nel caso passasse qualcuno.
E' una sensazione piacevole farsi carezzare dal calore del sole...
Dopo le timide prime volte sono più spontaneo e, mettendomi in disparte, mi spoglio subito anche in presenza di altre persone.
Una domenica mi sono rilassato completamente, per la mancanza di scocciatori e curiosi che di solito passeggiano nei dintorni pensando fossi un gay.
Verso le 14.00 decisi di farmi un giro nella pineta e indossai le scarpe ed il costume entrando nella pineta, tornando verso la strada. Ogni tanto, dalla stradina interna alla pineta, ritornavo in spiaggia per dare un occhio e constatare la presenza di altre persone e per cercare un posto riparato dal vento.
In uno di questi rientri distrattamente arrivai in spiaggia e mi accorsi che c'era una coppia di ragazzi distesi, rimasi immobile, inebetito, da lontano non li avevo notato, forse proprio perchè distesi. Stavo per rientrare in pineta quando mi accorsi che in effetti stavano facendo sesso: erano distesi su un fianco, il ragazzo la prendeva da dietro e lei, dandogli le spalle, era rivolta verso di me. Non si accorsero del mio arrivo anche perchè non ero vicinissimo, ma abbastanza da vedere benissimo la scena,
Lei aveva i seni nudi mentre portava lo slip, sicuramente il ragazzo lo aveva spostato, ad ogni colpo che dava il ragazzo le tette ballavano in modo stupendo, era un bel seno pieno e sodo ma i colpi da dietro lo facevano roteare, il mio cazzo diventò di colpo di granito, mi accorsi che era presente poco distante anche una ragazza di circa 19-20 anni con un cane, pensavo fosse con loro.
Non sapevo cosa fare, se cacciare fuori il mio arnese o semplicemente guardare la scena, Erano due ragazzi di meno di 30 anni ciascuno, lei una bella ragazza, un bel viso ed un corpo da favola, con i seni che rimbalzavano a ritmo dei colpi del partner. Uno di quei colpi, forse più deciso degli altri, gli fece portare la testa all'indietro e per un attimo apri gli occhi e mi vide. Avvisò il ragazzo e si spostò restando sempre in topless.
Che bel seno che aveva, anche se pieno stava bello dritto.
Ebbi uno scatto, come se fossi stato visto rubare la marmellata dal barattolo, e mi ritirai in pineta.
Anche la ragazza col cane ritornò verso di loro ma non si fermò, in effetti non era con i due amanti.
Io stavo tornando verso la stradina e non ci potevo pensare a ciò che avevo visto: la mia prima volta che vedevo fare sesso da una coppia estranea. Era così eccitante! Forse proprio perchè inaspettato. Il mio cazzo era ancora durissimo; decisi di tornare indietro, almeno a guardare.
Tanto, mi dissi, se non volevano farsi vedere non lo avrebbero fatto in presenza della ragazza col cane: Mi feci coraggio e tornai indietro con cautela, cercando di non fare rumore.
Quando arrivai alla fine della pineta feci in modo di non farmi scorgere (prima invece me accorsi quando ero ormai ben visibile), mi misi in modo che solo la mia testa sarebbe stata vista.
Lei passeggiava sull'arenile mentre lui era ancora disteso, era una ragazza bella, alta circa 1.65, un seno di una quarta misura ma sodo, vedevo bene i suoi capezzoli, si guardò intorno e si avvicinò di nuovo al suo ragazzo che stava disteso con le gambe aperte. Gli si inginocchiò davanti gli spostò lo slip e prese il suo cazzo facendolo uscire di lato, con una mano gli prendeva l'asta e l'altra massaggiava le palle, le sue tette ciondolavano, prese il cazzo in bocca, prima solo la cappella con un gioco di lingua e poi lo fece scivolare in bocca succhiandolo, sembrava che lo avesse aspirato tutto.
Io avevo una visuale di lato da dietro erano alla mia sinistra, con il ragazzo che mi dava le spalle e lei di faccia.
Le intenta a giocare con il suo giocattolo aveva la testa abbassata, quindi non mi poteva vedere e mi sono goduto la scena completamente.
Era brava con la bocca e il cazzo del ragazzo era molto rigido, così come anche il mio che era diventato di nuovo di granito, non pensavo a toccarmi, ero troppo intento a godere della scena.
Gli leccava il cazzo, lo succhiava, lo prendeva tutto in bocca e le sue mani una teneva l'asta ed una massaggiava le palle, poi lo prese tutto in bocca mentre si toccava le tette stringendole.
Mi veniva voglia di andarci vicino e prenderla da dietro, o leccare quel bellissimo culo.
Ma avrei solo rovinato a me la scena e a loro il godimento.
Il gioco continuò con lei che comincio a toccarsi la patata, mentre io speravo di spogliasse tutta, con una mano reggeva il cazzo che entrava ed usciva dalla bocca e con l'altra si toccava la fica tutta bagnata, tanto che tirò la mano fuori dallo slip e la leccò avidamente, poi di nuovo il cazzo in bocca e la mano nello slip.
La vedevo contorcersi tutta, poi si scostò dal cazzo che esplose come uno zampillo schizzandogli sul seno. Lei spalmò quella crema calda su tutto il suo seno e si leccò le dita mentre l'altra mano continuava a toccarsi, si tirò indietro distendendosi sulla sabbia ed iniziò a masturbarsi infilando le dita, adesso si vedeva benissimo la sua fica, fino a che emise un grido e si rilassò completamente, come il suo partner.
A questo punto come in un risveglio mi toccai e verificai che il mio cazzo era di marmo, lo strinsi forte, mi ritirai un poco e cominciai a masturbarmi, mi volle poco ed anche io potevo stare su una fontana a fare lo zampillo: schizzai così forte che mi meravigliai io stesso...
Mi girai e mi accorsi che la ragazza mi aveva visto, rideva stringendosi le tette e guardando verso di me, facendomi notare anche dal suo amante, il quale si ricompose. Mi fecero capire che non volevano intrusioni ed ormai sfogato mi riavviai verso la stradina con le gambe tremolanti, mi pulii sempre camminando, con dei fazzolettini che avevo in borsa.
Non ci potevo pensare: avevo scoperto di essere un guardone mio malgrado. Ma mi era piaciuto molto, sembrava di aver assistito ad una scena di film porno dal vivo.
Dopo quel giorno quando vado via dalla spiaggia faccio sempre capolino ogni tanto per vedere se mi capita di nuovo...
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8 years ago
oxdan, 52
Last visit: 3 years ago -
Treno
Circa sei anni fa mi è successa una cosa molto particolare....anzi faccio una piccola premessa non mi è successa bensi l ho creata.
Uno dei miei desideri ricorrenti anche nel confessionale è simile a quanto mi è accaduto.
Questo è il mio racconto realmente accaduto:
Salgo in treno cammino fino a quando vedo una ragazza in un posto a due seduta in maniera poco ortodossa (diciamo cosiì) , o meglio era seduta con gambe molto aperte come volersi riposare , rilassare.
Nella nostra lettura maschile un atteggiamento simile crea e viene interpretato in maniera diversa, vedere questa ragazza di massimo 25 anni in quella posizione in me ha suscitato fantasie erotiche.
Mi siedo al suo fianco, cerco di carpire nel suo atteggiamento qualche segnale ma ......accavalla le gambe e si ricompone.
Mi prendo il mio quotidiano ed inizio a leggere sempre cercando di instaurare un rapporto di complicita' visiva con lei, dopo 10 minuti circa lei riprende la posizione precedente con lo sguardo rivolto verso il finestrino, inizia un leggero movimento di gambe ....come spesso facciamo tutti , dettato magari dal nervosismo e/o altro.
Maliziosamente apro tutto il mio quotidiano anche perchè nn avendo gli occhiali dietro faccio fatica a leggere da vicino, aprendo tutto il giornale struscio e lascio cadere la mia mano sinistra nel suo interno coscia, mi sono subito scusato ma .......ho letto nel suo sguardo un qualcosa di diverso.
Ho continuato cercando sempre in maniera molto soft di toccarla lasciando cadere il mio mignolo verso le sue gambe interne, vedevo un certo nervosismo in lei, le aperture crescevano il nervosismo nel muoversi anche ma nn ero sicuro di poter affondare...
La vedo che finge di appisolarsi o meglio socchiude gli occhi ma continua la gestualità cn le sue gambe, ormai la mia mano e quasi completamente sul suo interno coscia....Lei mi lascia fare è sempre piu nervosa ....
Mi chiedo oso?
Inizio i movimenti piu' maliziosi mi avvicino e salgo sempre piu' ....inguine , i miei strusciamneti provocano in lei leggeri saltelli , prova a richiudere leggermente le gambe ma nn riesce le riapre subito quasi a volersi far toccare...questo gioco dura per quasi un'ora la mia mano ormai struscia frequentemente la sua parte intima è partita ed io ho un erezione psicofisica che ricordero' per tutta la vita.
Non successe piu' nulla, Lei arrivo' a destinazione ci guardammo intensamente e mi chiese? Dove scende Lei? Non fui pronto nella risposta ed ebbi molta paura nel rispondere a tale domanda, ci guardammo ancora e mi disse ......peccato.
Cazzo sono 5/6 ANNI ed ancora ci penso..........
Scusatemi se nn sono stato capace di scriverla in maniera adeguata, ma nn sono uno scrittore ho buttato giu' la situazione che mi è capitata.
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8 years ago
stefanosims,
45
Last visit: 3 years ago
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Carnival in Venice (to be continued)
Con un abito che ben poco d'altro poteva lasciare all'immaginazione mi presentai al particolarissimo incontro, unica donna tra gli organizzatori del convegno mascherato nel quale alcuni amici avrebbero potuto godere di una ostentata esteriorità, ben consapevole delle estasiate attenzioni che di certo non sarebbero mancate.
Il gioco di ruolo implicava al mio compagno il veto di presenziare a ciò che nel contempo si fosse sviluppato, occultandone la visione con una mascherina posizionata sul volto, dando inizio all'evento che avrebbe convogliato tutte quelle conflittualità emotive condivise in maniera compartecipe, a consentire l'evolversi di interazioni accettate come fossero state più che lecite, anche la dove, in occasioni diverse, non sarebbe stato possibile esternarle con altrettanta facilità.
L'impalpabile velo, avvolgendo epidermiche forme esaltate dalle rarefatte trame del vestito, indossato per la particolare occasione, non poteva attenuare il migrante contatto di mani che attendevano solo che il momento di percorrerne l'intera lunghezza, all'avida ricerca di consistenti fattezze tutte da esplorare senza più alcuna remora imposta da normali convenzioni.
Impossibile impedire il connubio latente dei sensi, generatosi nell'irrazionalità dell'inusuale frangente, con il desiderio di liberare recondite fantasie subito liquefatte di fronte a qualsiasi pretesa.
Mentre il mio compagno, nella sua obbligata cecità, veniva guidato in disparte, quell'esile baluardo scivolava contemporaneamente a terra, sfilato senza ulteriori preamboli, esponendomi nuda tra i sempre più euforici astanti ormai liberissimi di poter godere di un corpo divenuto immediato territorio per ogni altra ambita conquista.
Manipolata con impunita determinazione non potei fare altro che cedere alle prevaricanti stimolazioni, assoggettandomi inerme al piacere che mi invase le viscere, ed al quale mi abbandonai totalmente arrendevole sino al sopraggiungere convulso dell'orgasmo.
To be continued
Â
1976
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8 years ago
gloria1951,
42
Last visit: 3 years ago
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Io e la mia amante
Arrivai..lei era li..puntuale...ciao,dopo tanto scrivere ci vediamo di persona....
Delle perversioni mie, anzi, adesso posso scrivere NOSTRE quella che gli avevo chiesto di esaudire era quella di non indossare biancheria intima...e cosi' fu'.
Mentre ci baciavamo per la prima volta allungai una mano sul suo culo e lei mi aveva accontentato....non c'era traccia di elastici neppure tra le chiappe...mmm l'avevo già duro..
....andiamo...su disse lei..io l'avrei scopata a pecorina li..sul cofano dell'auto...ma salii mio malgrado.
Avevamo scelto un posto lontano...al fresco della collina...era caldo e l'idea era stata perfetta.
Arrivati al posto scelto il parcheggio che nei giorni festivi e' gremito ..era completamente vuoto..lei non ci penso' due volte e mi disse:ti voglio fare prima una pompa!...non credevo alle mie orecchie...e nel mentre cercavo di mettere a fuoco quella parola magica...lei s'era preso il mio uccello e lo stava succhiando avidamente...
Ero al settimo cielo...mai in 50 anni una donna me lo stava leccando cosi' bene...dovetti resistere non poco per non schizzargli troppo presto tutta la mia voglia di lei in gola....
con mia immensa meraviglia riusci' a farlo sparire tutto nella sua bocca profonda..era come toccare il cielo con un dito..la mia cappella gonfia era andata oltre la sua gola...mai avuto una goduria del genere che mi porto' inevitabilmente a schizzare il tutto dentro di lei..che aperto lo sportello dell'auto...sputo'!
Questa cosa di sputare il mio sperma mi lascio' dispiaciuto...ma non potevo avere anche gli angeli....avevo già' il paradiso...
Trovammo un posticino un po' all'ombra io mi spogliai completamente essendo nudista era un sollievo stare senza vestiti...lei si tolse solo la parte di sotto...e naturalmente,come avevo costatato prima,era completamente nuda sotto..mmmmm
Premetto che amo le fichette depilate le adoro...mi danno un senso di pulizia e di ordine..lei no..l'aveva,si curata,ma con abbastanza peli di un rossiccio chiaro...
nonostante quella peluria mi avvicinai...era profumata..bagnatissima...anche lei si era eccitata molto..forse la causa era la mancanza di mutandine...forse la situazione..o il magico pompino che mi aveva,poco prima, regalato piaceva anche a lei...!!!Si piaceva molto anche a lei...mmm..avevo trovato una donna alla quale non devi chiedere...e' a lei che piace prendertelo in bocca....era una donna nata per i pompini!!
Questi erano i pensieri che scorrevano nella mia testa nel mentre la stavo leccando..sfoderando tutta la mia passione linguistica sulla sua fessura..traboccante di umori profumati..lei mugolava forte...e questa sua eccitazione eccitava anche me...avevo di nuovo il cazzo duro come il marmo...avrei voluto scoparla...ma ancora di piu' succhiargli il clitoride....mi avvicinai al piccolo cazzetto incastonato tra le piccole labbra..lo baciai..e con la lingua lo stuzzicavo...lei mi imploro' di non smettere....di non spostarmi da quel punto magico...
avevo scoperto che piu' che le dita nella fica a lei piaceva da pazzi l'orgasmo clitorideo..cosi' fu'...godette...ed urlo' come un lupo ulula alla luna piena!!!..mi affrettai ad assaporare i suoi umori che uscivano copiosamente dalle sue labbra morbide...che buona che era..mmmm.
...ora era il mio turno...lo volle dentro..nudo..senza preservativo...e la forte senzazione che la sua fica mi stava provocando mi lascio poco tempo..ero terribilmente eccitato...lei mi sussurro'..vienimi dentro...e cosi' fu...un fiume in piena..invase la sua caverna calda...godette di nuovo anche lei..insieme...aveva avuto,forse per la prima volta,un doppio orgasmo nel giro di poco tempo..e questo fu bellissimo......
...continua
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8 years ago
Alenaturista,
57
Last visit: 2 weeks ago
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La mia bella mistress
Era tempo che sognavo questo momento... e finalmente è accaduto...
Vederla mentre mi possiede è già cosa eccitante in se... ma sentire entrare dentro i suoi meravigliosi giocattoli è stata una cosa sublime...
Una bella cintura classica... con falli intercambiabili...
Abbiamo cominciato molto dolcemente... le sue dita mi allargavano pian piano il buco che avevo già sapientemente pulito... bello profumato e pronto all'evento...
E' il momento di indossare lo strapon... con il "falletto"... circa 17 cm con un diametro modesto... un po di crema... e comincio a sentirlo entrare... e fino in fondo...
Lei comincia a sbattermi e il mio culetto è già abbastanza allargato... è il momento del fallo "medio"... 20 cm con una circonferenza abbastanza importante... la cappella e le venature...
Lo appoggia piano adattando dolcemente il buco già abbastanza accogliente...
WOW... la cappella si è fatta sentire... notevolmente...e pian piano entra tutto.. ma proprio tutto... Io con le gambe all'aria che la guardo negli occhi mentre mi fotte come una puttana... e spinge quel fallo così grosso... la goduria comincia ad essere davvero grande...
E' il momento di un po di riposo prima del grande fallo... e lei gioca con le dita...ma non riesce ad infilarmene più di 4... con un massaggio prostatico davvero meraviglioso...
Si alza... prende la cintura... e ci monta su un fallo da 26 cm... largo quasi il doppio del precedente... realistico... con tutte le venature, una cappella larga per dilatare il buco e quindi accogliere tutti ei 26 quei cm...
E comincia ad appoggiarlo... entra sempre di più... sento la cappella che mi allarga il buco e poi... WOWOWOWOW... è entrata... e lei spinge lentamente fino in fondo quell'enorme giocattolo...
Mi mette a 90 gradi... poi a 45... poi me lo fa cavalcare... e che goduria vedere le sue tette perfette... il suo viso soddisfatto... i suoi occhi infuocati... la goduria è immensa... ora la mia bella deve essere soddisfatta...
E allora si... è tempo di leccare la sua bella fica bagnata, larga e piena di nettare da succhiare... e la mia lingua comincia a roteare...e poi dentro e il naso sul clitoride... e ancora la lingua... per poi arrivare ad infilare finalmente il mio di giocattolo dentro di lei... per un orgasmo impareggiabile per entrambi... quasi contemporaneo... come due amanti perfetti...
Un'esperienza impareggiabile...
Si... mi è piaciuto prenderlo dentro... specialmente gli ultimi due...
Ma ora la voglia è rimasta... e il prossimo... quasi certamente sarà un uccello vero!
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8 years ago
admin, 75
Last visit: 4 hours ago -
Una calda sera di giugno in trasferta
Una sera, mentre rientravamo da Sassari, il mio amico Kikko ( nome inventato) mi chiede di deviare per Oristano che aveva voglia di una birra. Era tardi e la maggior parte dei locali erano chiusi, per cui non avendo scelta siamo entrati al Mcdonalds. Abbiamo preso due birre e ci siamo accomodati in un tavolino in una sala dove c’era solo una coppia. Ad un certo punto mi accorgo che durante il viaggio avevo ricevuto un messaggio di un caro amico per cui cerco di rispondergli ma il mio cellulare inizia a fare i caprici. Pensando che si trattasse di problemi di ricezione, visto e considerato che avevano il cellulare in mano, mi avvicino alla coppia in sala chiedo se avevano campo. Dopo una breve verifica mi rispondo di si e mi chiedono quale fosse il mio problema. Da quel momento iniziamo a dialogare e molto gentilmente mi invitano insieme al mio amico di accomodarci al loro tavolo. Erano molto simpatici e lei era anche gnocca con la faccia da maialina per cui abbiamo subito simpatizzato e spaziato nelle argomentazioni finchè non abbiamo chiesto notizie su qualche spiaggia naturista in zona. A questo punto, la maialina, con un sorriso malizioso, racconta che un giorno aveva visto uno anziano e che aveva un cazzo enorme e con le mani indicava la sua lunghezza. A questo punto, il compagno prende l’iniziativa e ci invita ad uscire in quanto non erano discorsi da affrontare in quel locale anche perché c’era una cameriera che stava lavando per terra. Una volta fuori, ci siamo diretti verso un altro locale ma con sorpresa aveva appena chiuso. Alchè, la coppia ci informa che erano in camper e ci invitano a continuare il dialogo a bordo del mezzo. Una volta saliti a bordo, l’uomo mette in moto e parte verso la periferia e si parcheggia in un campo isolato. Tra me e il mio amico si era seduta la porcellina e già la sua vicinanza mi aveva turbato e sentivo il sangue ribollirmi anche perché oltre ad essere bella anche fisicamente era molto più giovane di me. Continuavamo a chiacchierare del più e del meno, quando il compagno usci fuori dal camper per effettuare una telefonata, a questo punto non avevo più resistito e le ho messo una mano tra le cosce. Inizialmente, la donna, era rimasta sorpresa però non mi aveva tolto la mano, per cui, facendo il disinvolto, continuavo tranquillamente nel mio intento e cercavo di raggiungere la sua figa. Lei, anziché allargare le cosce rimaneva impassibile, sembrava quasi che non stesse accadendo nulla di anomalo, era disinvolta e io avevo difficoltà per scostarle le mutandine e infilarle le dita in figa come era mio intento. A questo punto, prendevo la gamba e per divaricarla la poggiai sulle mie. Immediatamente ci infilai due dita, era umida, calda e vogliosa, a questo punto anche il mio amico accortosi della situazione iniziava a palparla. Lei iniziava a riscaldarsi e non avevo resistito a bacciarla, aveva una lingua che sembrava una saetta, si denotava immediatamente che era una donna passionale. A questo punto mi alzai in piedi e portai fuori l’uccello che lei prese subito in bocca. In quel momento rientrò il compagno che vedendo con sorpresa la situazione, non si perse d’animo e anche lui si spoglio e iniziava a masturbarsi. La situazione era chiara, si trattava di una coppia che voleva divertirsi e per dire il vero pure io e il mio amico. Spostammo il tavolo che ci limitava i movimenti e invitai la maialina a sedersi sul divanetto e dopo averle aperto le gambe, incollai la mia bocca nella sua figa e inizia con una calda e intensa leccata alla figa introducendole dentro anche due dita, mentre il mio amico le aveva messo il cazzo in bocca e lei succhiava come una dannata. Dopo fu il mio turno, le rimisi il cazzo in bocca, mentre il mio amico continuava la leccata di figa. La porcellina si infilò il mio cazzo in bocca e iniziò a spompinarmi con maestria e con quella linguetta mi faceva impazzire, me la passava lungo tutta l’asta e poi si soffermava sulla cappella e poi lo ingoiava di nuovo, era meravigliosamente porca, un vulcano in esplosione. Era arrivata l’ora della penetrazione e mentre mi spompinava invitai il mio amico di mettergliela dentro e cosi fu. Il suo compagno era eccitatissimo per cui lo invitai a prendere posizione per scoparla con la doppia penetrazione. Fu una lotta continua perché la porcellina aveva il culetto stretto ed ogni tanto il cazzo le usciva fuori ma non demordeva e se l rimetteva dentro. Ci alternammo per quasi due ore di sesso sfrenato, lei aveva raggiunto l’orgasmo ben 4 volte intensamente e 2 un po’ meno. Il suo compagno fu il primo a raggiungere l’orgasmo e la sborrò sulla schiena, mentre il mio amico le riempi la bocca e lei fu felice sostenendo che era ottima. Quando fu il mio turno per farle assaggiare il mio nettare, purtroppo lei era molto stanca, aveva la figa e il culo che le bruciava (due ore di sesso sfrenato, aveva ragione povera stellina), verso le 2 e mezza, il compagno mi invito a concludere che si era fatto tardi, per cui portai fuori l’uccello dalla figa e rimasi a bocca asciutta. Anche lei era rimasta delusa perché avrebbe voluto assaggiare il mio sperma. Ci salutammo con una velata promessa che probabilmente ci sarebbe stato un successivo incontro però con altri tre maschietti in quanto lei desiderava una gang cospicua..
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8 years ago
admin, 75
Last visit: 4 hours ago -
materico erotico
il mio stesso compagno non cela sintomatiche perplessità nel comprendere quali possano essere le vere cause che generano gli stimoli emozionali che mi conducono a prestare il corpo affinché possa trovare forma compiuta attraverso alcune opere realizzate dagli artisti ai quali lo vado elargendo in misura anche integrale, condividendone le irrefrenabili sensazioni capaci di procurarmi stati di euforica eccitazione difficili da contenere.
Quando poso nella nudità più assoluta, di fronte a chi trae ispirazione modellandomi nelle svariate modalità che mi vedono assecondarne le precise richieste, è come se con quelle mani così esperte andassero percorrendomi per l'intera epidermide, animando figurative staticità che poi ne deriveranno.
La materia gradualmente si liquefa mentre immobile mi sento a mia volta inumidita da cerebrali passioni, celando a stento l'esternazione di un fradicio orgasmo se mai quelle abilissime dita dovessero soffermarsi un po più a lungo sul corpo, imponendomi l'ulteriore rispetto di ferme rappresentazioni che dovrò saper replicare.
Ormai spossata, come neppure l'amplesso più estremo potrebbe sfiancarmi, finalmente mi viene concessa una pausa mentre il virtuale estimatore, comparandosi agli originali contorni appena plasmati, ricerca nel materico clone anche la benché minima impurità che ancora dovrà essere corretta sino a raggiungere la perfezione assoluta.
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8 years ago
gloria1951,
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Last visit: 3 years ago
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Prendila cosi(seconda parte di "a noi piace in tre"
...fu allora che Lena mi disse che secondo lei l’unico modo per far passare questi pensieri ricorrenti a Dario bisognava che anch’io mi dessi a lui.E io ….”ma Lena ..io...non...so..” Io non sapevo cosa dire,non volevo offenderla e non volevo neanche sminuire Dario ,non sapevo come uscirmene da questa situazione.in fin dei conti io non volevo fare sesso con Dario ,si magari era bello in quattro a farsi vedere, ci poteva stare ma proprio farmi fare da lui non mi ci vedevo.Le dissi..” e poi secondo me ,anche se lo facessimo in 4 con uno scambio completo non e’ detto che poi loro 2 ,ci metto anche Luca,smettono di pensare a queste cose”Lei mi rispose “Infatti non in 4,solo voi 2 mentre noi vi guardiamo e ..poi ….insomma ci inventiamo qualcosa”...io scoppia a ridere,le dissi che non riuscivo a immaginarmi Luca che mi vedeva fare sesso ,Io stetti zitta un po,facevo parlare lei in modo che ritirasse la domanda,poi anche lei ci riflette’ per qualche istante e disse”senti Sandra,so che non ti posso chiedere questo ,sarebbe troppo chiedertelo e mi rendo conto ,pero’ magari stavo pensando che a lui farebbe molto piacere fare delle foto con te,sai un po erotiche ma senza andare oltre,magari le scattiamo io e Luca e voi due ,insomma vi toccate un po…”
Ero sbalordita,sempre piu’ impacciata ,io non sapevo veramente che dire…..” ..si.,....ma poi non vorrei che le foto finissero in mani sbagliate,e poi non credi che Dario sarebbe ancora piu’ curioso di andare oltre e volere di piu’??”Lei mi rispose che a quel punto Dario avrebbe capito,cioe ,se io non mi sarei lasciata andare neanche in una occasione del genere allora doveva rassegnarsi.
Bah...mi sembro’ stavolta piu’ convincente,tutto sommato a fare solo le foto poteva essere divertente,anzi...l’’idea sotto sotto mi eccitava.
“Facciamo cosi,Lena,ne parlo con Luca...e poi vediamo”...”no no,no.”disse subite lei,”Luca non deve saperlo e men che meno Dario,vorrei fargli una sorpresa ,sai,per il nostro anniversario!!”Ci salutammo ,lei si scuso’ per avermi fatto queste richieste e io la rassicurai che non c’era niente di male o di sbagliato,sorrisi ,l’abbracciai anche visto che mi sembrava un po tesa e le dissi “dai...non preoccuparti,..ti capisco..”..insomma la rincurai ,allo stesso tempo pensavo al momento in cui l’avrei detto a Luca,immaginavo gia’ come ci saremmo divertiti...non vedevo l’ora di dirglielo,gia’ non potevo non dirglielo ma non mia andava neanche di rovinare la sopresa a Lena,l’unica persona che non avrebbe saputo niente del nostro piano sarebbe stato Dario…
“..mhmhmmm,allora la cosa si fa seria” commento’ subito Luca,hanno deciso che ti devono avere !..mi sa che stavolta se diciamo di si non ci potremo piu’ tirare indietro.”io gli chiesi “perche dici “avranno”,al plurale?”. Luca rispose :Eh!perche’ probabilmente vorra’ partecipare anche lei alle foto,e magari mi intrufolo anch’io e stavolta facciamo una cosa in 4 eh! ..”dai ,smettila ,mi fai diventare gelosa se parli cosi!.”risposi ancora io e poi aggiunsi :”quindi?che facciamo??,Luca rispose “non ti sembra l’occasione dell’anno?”...e io “ si pero’tu fai quello che vuoi ,io...lo sai ,con Dario non mi va di fare tutto,ma...mi gioco la mia chance per dopo…...anzi ,in cambio,mi devi promettere che mi farai fare qualcosa con Marco”...
Organizzo’ tutto Lena per la prima Domenica pomeriggio,si diede da fare per non far passare molto tempo e per non rischiare che qualcuno cambiasse idea,Luca mi stuzzicava dicendomi che secondo lui non vedevo l’ora,mi diceva che alla fine avrei fatto zozzerie imperdonabili ,pero’ mentre parlava era evidente che quelle zozzerie se le stava gia’ immaginando nella sua testa,quando ne parlava, in realta’ ero io che lo immaginavo col pisello che affondava in quel lsederino meraviglioso di Lena,quel sedere che a dire la verita’ fa eccitare moltissimo anche me.Comunque io ero stata chiara,per quel che riguardava me ,niente sesso con Dario.
Sabato sera andammo a cena fuori tutti e 4 e devo ammettere che fu una serata davvero piacevole,a me basta veramente mezzo bicchiere di rosso per farmi andare fuori,per poco non mi metto a ballare sul tavolo,per non parlare di quello che mi passa per la mente quando sono brilla,o meglio,mi viene spontaneo parlare quasi prima di pensare,cosi mi sono messa a dire qualsiasi cosa,che Luca non vedeva l’ora di mettere le mani sul culo di Lena e delle palle gigantesche di Marco e battute continue sull’argomento.Poi parliamo persino di politica e di serie Tv americani ,ma appena tocchiamo l’argomento sesso e io sono brilla sono incontrollabile,persino Luca si imbarazza,ma poi inizia a divertirsi anche lui e cio’ aiuta tutti quanti a essere piu’ “sciolti”.Cosi,arrivati a fine serata Lena “casualmente” ci chiede “che facciamo domani”,sicche io che dovevo stare al gioco “propongo” un film da noi.Tutti d’accordo,ci salutammo.
Ed eccoci alla domenica,fortunatamente il tempo era brutto,anzi ,era proprio brutto,persino freddo per essere inizio Maggio ,loro arrivarono nel primo pomeriggio,erano le 15 circa,io e Luca eravamo gia’ abbastanza assonnati o per meglio dire quel tipico “rincoglionimento” della domenica pomeriggio quando non fai nulla.La “furbettina” di Lena aveva messo bene in risalto il suo sederino con un jeans elasticizzato che se si presentava nuda non cambiava un gran che,d’altronde lei sapeva gia’ come dovevano evolversi gli eventi di quel pomeriggio quindi si era vestita a tema,io invece ero rimansa col leggins nero che di solito uso in palestra ,sopra avevo una felpina di mezza stagione,ma sotto la felpina avevo solo il reggiseno nero.
Luca non manco’ di fare i complimenti a Lena e Dario fece lostesso con me,noto’ persino che ero dimagrita un bel po’(ed era vero e felice visto il lavoro che faccio durante l’inverno),l’effetto di essere dimagrita mi faceva sembrare le tette ancora piu’ grosse ma in realta’ non era cosi.
Ci sedemmo sul divano e Luca tiro’ fuori dal frigo il nostro presecco preferito,Dario eclamo’ subito “ o nooo..cosi’ ci perdiamo subito Sandra!!”,e Luca disse prontamente” no,no...dammi retta,Sandra e’ piu’ divertente quando inizia a sbarellare con le parole!!”...Vabbehh,non e’ che
perdo la testa ma ifreni inibitori sicuramente diminuiscono!
Ma quando ci mettemmo sul divano e Luca accese il televisore,Luca mi tiro’ un piccolo scherzo,in realta aveva acceso e collegato il pc al televisore e quando si accese era accesa anche la videocamera che era puntata sulla mia patata,Dario disse prontamente”ah”che bel film che c’e’ in tv” ,Luca trovo’ una scusa “tecnica” ma loro insistevano”ma no!,lascia quel film” e ridevano….
Mentre Luca armeggiava con il pc Lena mi chiese se c’erano ancora in giro quelle foto fatte al mare un po di anni fa ,quelle che ci scatto proprio Dario,io le risposi che sicuramente erano da qualche parte ,le avrei cercate per fargliele vedere ma lei mi interruppe dicendo di lasciar stare,le avrebbe viste un’altra volta e poi propose “ma perche’ non facciamo qualcuna adesso” e io dissi che non ero messa bene ,neache truccata,con i capelli tipo pazzerella ,ma lei insistette aiutata anche da Luca che aggiunse una roba tipo che fare le foto era la sua passione.” e la macchina fotografica?” ,”chiesi io,” ..e da un po che non la usiamo,figo!,vado a prenderla io”,rispose Luca.Appena arrivato in sala Lena la strappo quasi dalle mani di Luca e disse “dai,dai le faccio io”;inizio a scattare a me ,a tutti e poi inizio’ a dire dai Dario mettiti in mezzo...e via scattava,poi la macchina passo nelle mani di Luca e ne scatto’ una decina lui ,noi donne abbracciate,con Dario in mezzo e mentre gli davamo un bacio sulla guancia,poi ognuno si metteva come voleva mentre Luca ci riprendeva e scattava.Poi di nuovo la macchina passo in mano a Lena ed eravamo rimasti io e Dario sul divano,lei diceva “dai mettevi vicino”,e scattava,”dai ora di spalle” e cosi’ via...sembrava si divertisse molto ,Dario invece si adattava semplicemente alla situazione,Luca,chissa,secondo me sperava in bella ammuchiata da un momento all’altro;io invece dovevo ricambiare un favore a Lena.
“Dai ,mettiti a pancia un giu’ sulle gambe di Dario”..ordino’ lei cercando di “spingere” la
situazione piu’ sull’erotico.,infatti io,con aria un po sbarazzina e giocherellona,eseguii sdraiandomi su di lui,sedere in alto ,lui non ne approfitto’ subito finche non glielo ordino’ Lena che disse “dagli una piccola sculacciata al sedere,cosi si riprende un po” scattava qualche foto finche Luca non volle tenere la fotocamera .Dario prima mi diede qualche pacca sul culo e poi ci rimase appoggiato su con la mano .Lena ando’ ancora avanti e disse “dai tiragli giu’ il leggins,fate una foto cosi,e’ troppo divertente”,anche Luca disse “dai,dai forza, qui ci sono delle foto incredibili”..
Ora Dario eseguiva e basta,mi abbasso’ il pantalone ,avviamente avevo il perizoma nuovo di zecca,merletto fucsia e nero ,piaceva molto a Luca.”dai,vai con qualche schiaffettino” diceva Lena,io le dissi che dopo sarebbe toccato a lei,”siete perfetti per le foto” disse Luca.
A quel punto lo stesso Luca mi disse”sarebbe ancora meglio pero’ senza quella felpa ingombrante”
e io…”no ,no ho freddo”....ma Dario disse con tono malizioso che mi avrebbe scaldato lui...io con un po di broncio sul viso(finta arrabbiatura) io mi alzai in piedi,mi tirai prima su il leggins e poi iniziai piano piano un con un po di timidezza a tirare giu la cerniera della felpa,ma Lena mi blocco e disse”aspetta!! ferma!ferma cosi...mamma mia,cosi sei troppo provocante”,in effetti mi si vedeva gia il reggiseno e il decolte’ spuntava fuori dalla felpa,ora era di nuovo lei che scattava le foto,poi
continuo’ a dare isctruzioni a Dario dicendogli di avvcinarmi e di prendermi la vita con le mani ,e lei scattava.
Poi ci consiglio’ di andare verso la colonna di ghisa,che sostiene la scala che va al primo piano ,perche lei aveva qualche idea per delle foto li, mi scatto’ alcune foto mentre era sola ,poi Dario si avvicino’ dietro di me e mi stava a pochi centimentri dal collo,sentivo il respiro e piu’ si avvicinava piu’ sentivo uno strano brivido,”..ecco,bravo,fai finta che di darle dei baci sul collo” diceva lei a Dario che invece di fare finta mi sbaciucchio’ sul collo,inutile dire che l’effetto che aveva su di me iniziava a farsi sentire nelle parti basse..’..ma stavo tranquilla e cercavo di essere naturale in modo che non si capisse nulla...poi Lena disse una frase che sembrava una citazione ,ma credo involontaria,di una famosa canzone di Battisti,disse “..dai ..prendila cosi”.Quella frase si poteva prestare a molte interpretazioni in quel momento,Dario
chiese “la prendo come esattamente?”...facendoci capire che era ingenuamente immerso nel gioco e che non aveva ancora capito il piano di Lena ,non ebbe risposta e lui semplicemente mi abbraccio’ aderendo con tutto il corpo,beh!,mi accorsi evidentemente che gli era venuto su il pisello ,ed era duro a quanto pare,io stetti li senza far nulla.
Lena continuo’ dicendo”perche’ non fate finta di toccarvi un po?”...
!mhmmm!pensai ,il gioco si fa serio,allora entrambi cominciammo a cercare con le mani delle parti del corpo,lui ando’ sull’ombelico mentre io...beh,infilai dentro il pantalone la mia mano,tanto non mi si vedeva quello che facevo,lui invece doveva stare piu cauto perche io ero davanti e si vedeva tutto.Mentre Lena scattava io gurdai negli occhi Luca,gli feci apire che stavo per fare qualcosa di porcellino,lui sorrise malizioasamente ,io andai con la mano sul a ridosso del pisello ma senza toccarlo,3 secondi dopo lo afferrai !!Dario sobbalzo’ un po,sentivo ora palpitare il suo cuore a 300,penso che non credeva a quello che stava succedendo,la mia mano saliva pianissimo verso la sua cappella e poi riscendevo lentamente,volevo farlo impazzire…..Lena si spostava da diverse angolazioni e poi cedette la macchina a Luca che guardo’ dentro l’obiettivo e disse “attenzione!! card full! ,cosi ci chiese di stare fermi 10 secondi che avrebbe scaricato i file sul PC,certo fermi…...Lena si avvicino’ a Luca per guardare come operava sul PC e Dario….scese giu’ con la mano dall’ombelico e entro’ nei miei slip,sotto il leggins…...ando’ a cercare il mio clit….e pian pianino mi ricambiava il “favore”, contemporaneamente mi sussurro’ all’orecchio se vuoi la guerra, guerra sia ! con l’altra mano risali’ sul seno e io muovevo la mia mano un po’ piu’ veloce ma non fiatavo…..poi loro due si girarono perche’ avevano finito..e ...
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8 years ago
AdamDTS,
32
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Finalmente è successo
Ancora penso a ciò che è accaduto stamattina... io e Anna spesso abbiamo fantasticato di conoscere una coppia per giocare tutti insieme o un singolo o una singola, così... girovagando tra vari annunci uno aveva attirato la nostra attenzione.
Contattati via email scopro che sono una coppia irregolare, lei molto curiosa ma molto indecisa, lui invece sposato.
Stamattina propongo a lui un caffè conoscitivo, Anna è casa perché ha deciso di non andare in ufficio a lavorare stamattina, e prima di uscire mi dice che ha molta voglia di giocare per la serata... io sorrido e maliziosamente le dico:
"e se tornassi stamattina con un amico?"
e lei:
"magari"... ma pensa io la stia prendendo in giro...
Così vado all'appuntamento, si presenta Luca, un ragazzo giovane sui 34 anni, sportivo, come lo siamo noi, a modo e simpatico. Mi spiega la titubanza della sua amica che peraltro non posso che comprendere... e... decido di chiedergli se gli va di venire a casa da noi, rendendolo edotto del fatto che Anna è alla sua prima esperienza e che potrebbe anche dargli un bel due di picche.
Mando un messaggio ad Anna che sulle prime non crede io faccia sul serio, poi mi scrive "ok dai venite"
Salgo prima io, lui aspetta giù in modo che lei lo possa vedere dalla finestra.
Le piace, così scendo e lo faccio salire.
Gli ho già spiegato che dovrà sedersi e potrà inizialmente solo guardarci e partecipare solo se chiamato da lei...
Andiamo in camera da letto e lo facciamo accomodare su una poltrona a fianco del letto. Io e Anna iniziamo a baciarci ed a spogliarci... butto Anna sul letto e inizio a leccarla avidamente, alzo la testa, la guardo e le dico "ci sta guardando vedi?" lei annuisce e geme... dico a lui di spogliarsi, ha un cazzo grosso, non troppo lungo ma grosso.
Adesso inizio a scoparla, le chiedo se vuole che lui si avvicini e lei fa cenno di si, si avvicina, Anna glielo prende subito in mano, lui geme e lei lo sega mentre la scopo, lo fa avvicinare fino a prenderglielo in bocca, io la guardo eccitatissimo... la sento pronta, passo un profilattico a Luca e chiedo ad Anna se lo vuole, lei mi guarda maliziosa e mi dice di si, lo fa sdraiare a pancia in giù e ci si impala sopra, lo vedo sparire, entrambi gemono, io nel mentre mi sego e accarezzo Anna dappertutto, mi piace da morire vederla e sentirla godere. Lo cavalca, la faccio abbassare e ungo di olio il buchetto dietro... entro piano piano, lei urla di piacere ma presto mi dice di uscire, le fa male, abbiamo entrambi due cazzi grossi e si deve abituare, riprende a scopare, lui però non riesce più a trattenersi e viene... ci mettiamo tutti a ridere, io riprendo a scoparla e le schizzo sulla pancia... ridiamo tutti ora, è stato bellissimo anche se imbarazzati e in parte impacciati... lui va via... io e Anna ci baciamo, e lei mi dice:
"è venuto troppo presto dobbiamo riprovarlo"
il resto della mattina, pausa pranzo a parte, lo abbiamo passato a scopare come conigli ripensando a quanto accaduto. Ho fatto venire Anna diverse volte, perchè voglio che sia sempre sazia e soddisfatta.
Lo rifaremo.
Presto.
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8 years ago
admin, 75
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lungo il fiume
Percorrendo su è giù il canale in sella ad una moto d'acqua, in compagnia di chi la stava guidando in quelle acrobatiche evoluzioni, G. pareva non preoccuparsi minimamente della propria condizione di assoluta nudità, ben consapevole di quanto tutto ciò avrebbe di sicuro inciso nei pensieri del rispettivo compagno motivandone le più contrastanti elucubrazioni mentali.
Pur trovandosi in un luogo in cui il naturismo veniva tollerato, molte erano le altre persone che non lo praticavano, in particolar modo sull'altro lato del corso d'acqua dalla cui sponda la visione di G. non poteva di certo passare del tutto inosservata.
Eccitatissima non aveva esitato ad accettare l'invito della persona assieme alla quale si stava accompagnando in quel modo, incurante di offrirsi integralmente al contatto epidermico generato ad ogni sobbalzo del natante sulla superficie.
Le fantasie più estreme iniziarono a prendere corpo nella mente del compagno di lei, facendogliela immaginare mentre, allontanandosi sempre più oltre un'ansa del fiume, andava scomparendo dalla sua vista in compagnia di quell'individuo.
Reprimendo l'istinto di volersi a propria volta dirigere in quella direzione, ben sapendo che gli sarebbe stato in ogni caso impossibile poterli raggiungere, ulteriori fantasmi iniziarono ad invaderne i pensieri già assumendo forme non dissimili da quella realtà.
All'approdo sulla riva G. non aveva opposto alcuna obiezione, come neppure all'ulteriore invito di lasciarsi guidare dall'uomo verso la fitta boscaglia, per nulla infastidita dal palese desiderio che volesse approfittare di quella sua esuberante disponibilità.
A quel punto non sarebbe stato per lui molto difficile comprendere che non avrebbe incontrato eccessive resistenze che potessero contrastarlo in ciò che voleva, anche se incredulo che una donna come lei fosse disponibile nel concedersi in maniera così inaspettata.
Il compagno di G. se la immaginava sovrastata dalla mole dell'occasionale amante intento a penetrarla come in molti avrebbero desiderato, percorrendone l'intimo canale con la medesima velocità esercitata poco prima sull'acqua, invadendola con impunita soddisfazione sino a colmarne le viscere al culminare di un orgasmo reciproco.
Solo vedendoli ricomparire dall'ansa del fiume il compagno di lei poté attenuare il proprio ineludibile tormento, cercando di mascherare il morboso desiderio di voler apprendere direttamente dalle labbra di lei quanto fosse avvenuto lontano dalla portata della sua vista, sicuro che non gli avrebbe celato il benché minimo dettaglio di quel fugace incontro.
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8 years ago
gloria1951,
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A cena con amici
Tutto è cominciato nel nostro ristorante preferito...
eravamo io, Lei e due amiche, appena entrati prendiamo posto al tavolo, Lei al mio fianco e le amiche di fronte a noi. comincia la cena e parliamo serenamente raccontandoci le novità, non ci vedevamo tutti insieme da un po'... all'improvviso, mentre un'amica mi parlava, vedo che al tavolo vicino si siedono 3 ragazze. ce n'è una proprio di fronte che mostra il suo abbondante seno da una scollatura ai limiti dell'osceno.
Continuiamo a parlare per fatti nostri ma il mio occhio continua a cadere su quella scollatura, attratto come una calamita, fino al punto di non sentire più quello che mi stanno dicendo.
Cerco di creare un contatto visivo e comincio a guardare quella ragazza negli occhi, lei è sempre rivolta verso le proprie amiche ma io insisto, finché non alza lo sguardo e mi vede... resto ancora per qualche secondo a guardarla, lei accenna un sorriso e poi distoglie di nuovo lo sguardo.
Torno con la mente al mio tavolo ma non la perdo di vista e quando mi accorgo che si sta girando verso di me la guardo negli occhi e poi, facendomi più audace, le guardo il seno in modo esplicito per farle capire la mia attrazione. Lei sembra che non colga il mio messaggio ma pochi secondi dopo, seppur guardando le sue amiche, poggia i gomiti sul tavolo, si porta in avanti con il petto e stringe il seno tra le braccia per gonfiarlo ancora di più.
Da quel momento nella mia mente non c'è stato più posto per nulla, solo quell'immagine stampata davanti agli occhi... quel seno che sembrava dovesse esplodere nel vestitino scollato.
Tornati a casa io e Lei abbiamo fatto l'amore, ho chiuso gli occhi e mi sono abbandonato al suo seno con in mente l'immagine di quella sconosciuta...
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8 years ago
admin, 75
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Sogno perverso nel parcheggio
Un'auto in un parcheggio isolato mi lampeggia facendomi capire che devo avvicinarmi... i finestrini sono oscurati e le luci spente, non riesco a capire chi ci sia dentro, ad un tratto il finestrino si abbassa ma, continuo a non vedere chi c'è... una mano di donna mi fa cenno di aprire i pantaloni ed io eseguo, apro i pantaloni, abbasso gli slip e tiro fuori il cazzo... vedo di nuovo la mano di donna che lo prende e lo attrae verso di se portandolo dentro la fessura del finestrino aperto...
comincio a sentire le mani che scorrono lungo il cazzo, e qualcosa di morbido e leggermente umido sulla cappella, sono labbra, non so di chi ma la cosa mi eccita e resto lì, appoggiato all'auto con il cazzo tra le labbra di qualcuno che non ho mai visto... non so se la bocca sia della stessa donna che me lo ha preso in mano o se ci sia qualcun altro dentro che mi stia spompinando con avidità, ma questo dubbio non mi spaventa e resto lì a godere...
quando tutto il finestrino viene aperto vedo che a spompinarmi sono in due la donna e il suo compagno... mi dicono di farli bere, lei comincia a segarmi velocemente e io li accontento con un fiume di caldo sperma, i due si baciano e si leccano per pulire tutto, ingoiano e ringraziano, hanno gradito il mio cazzo e soprattutto il mio sperma, così decidono di premiarmi offrendomi di scopare la donna...
lasciando lo sportello chiuso la donna si mette a pecorina, mentre il compagno, ormai eccitato tira fuori il cazzo... lei lo prende in bocca mentre dalla parte opposta, la mia, si sporge facendo letteralmente uscire il culo dal finestrino, io assaporo con la lingua la sua fica e mi accorgo che è già bagnatissima, così infilo il mio cazzo, rimasto turgido dopo il pompino, e la scopo con vigore mentre succhia il cazzo del compagno...
sento i suoi gemiti che crescono e lui mi invita ad incularla, così, senza smettere di penetrarla, mi bagno un dito e comincio ad allargare il suo buchino, le dita diventano due e lei mi fa capire che le piace... tiro fuori il cazzo zuppo del suo piacere e lo infilo nel buchino, sento che entra con difficoltà, ma con movimenti lenti e decisi riesco ad infilarlo tutto, è stretto ma mi risucchia come un vortice fino a che non tocco la sua fica con le palle... lei continua a spompinare il suo compagno e io continuo ad incularla con colpi sempre più potenti fino a che, allo stremo delle forze, non esplodo di nuovo, tutto nel suo culo...
anche il compagno raggiunge l'orgasmo, inondandola con il suo sperma... e mentre lei finisce l'opera pulendo il cazzo di lui, lui mi chiede di fare il giro, io mi affaccio all'altro finestrino, infilo di nuovo il cazzo, ormai pieno di sesso, e lui lo pulisce per bene prendendolo tutto in bocca...
mi ringraziano di nuovo e mi salutano, i finestrini si chiudono, sento il rumore del motore che si accende... io rimetto il cazzo nei pantaloni, più pulito di prima dall'abile lingua di lui, e la macchina riparte... non sparò mai come si chiamavano, ma non importa, sono stati momenti indimenticabili.
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8 years ago
admin, 75
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Harem
Sono circondato da donne, corpi senza veli e curve sinuose...
Mi spogliano, mi toccano dappertutto e mi leccano avidamente...
Il mio cazzo viene conteso da tutte le amanti e passa di mano in mano, sento le dita che scivolano sulla cappella umida e gonfia...
Le mie mani esplorano tutto intorno a me, sfiorando corpi setosi e caldi, le mie dita curiose si infilano negli spazi più reconditi in cerca di un rifugio caldo e accogliente...
Una sinfonia di gemiti è il sottofondo che accompagna questi momenti di piacere e, arrivata al culmine dell'eccitazione, la più audace di tutte le amanti prende il mio cazzo tra le mani e avvicina il suo ventre al mio, sfregando la mia cappella sulla sua fica umida e bollente...
Lentamente scende e sento di entrare nel mondo dell'eros, si accende il piacere che pervade tutto il mio corpo, un gemito più forte è il segnale che le piace e che l'orgasmo è vicino...
Un'altra amante si avvicina, mi circonda il viso con le ginocchia invitandomi a leccare il suo frutto proibito, che trasuda sesso, io infilo morbidamente la lingua nella fica e comincio ad assaporare il suo nettare, con lunghe e lente pennellate, dal buchino più stretto e timido a quello più spregiudicato e caldo, dipingo il suo piacere che sento divampare sulle labbra come il fuoco della passione...
Ad un tratto la prima rallenta, esausta ma colma di piacere, si solleva dal mio cazzo che ormai batte come il cuore erotico della mia anima trasgressiva, pronto a ricevere le attenzioni di un'altra amante, che non tarda a prenderlo in bocca per lubrificarlo un po' e se lo infila nella fica con decisione, i suoi movimenti sono più frenetici, sento che le piace e i suoi gemiti aumentano fino ad arrivare al culmine del suo piacere...
Così abbandona il mio cazzo, sempre più gonfio, l'amante seduta davanti a me, ormai completamente bagnata, scorrendo sul mio corpo fino alla base del cazzo, si allontana facendo scorrere la mia cappella tra le sue natiche...
Sento che la mia eccitazione è incontenible, tornano tutte su di me, un'amante di spalle mi offre il suo culo e lentamente scende lungo il mio cazzo ardente, un'altra con la testa tra le mie gambe accompagna con la lingua ciò che sta accadendo, la sento salire dalle palle verso il cazzo, passa per il buchino pieno del mio cazzo e va oltre, dedicandosi alla fica dell'amante che mi cavalca...
Con le mani cerco e trovo intorno a me corpi caldi e bagnati finché decido di prendere il controllo della situazione, con un gesto faccio capire le mie intenzioni, la mia amante, puntando le ginocchia, si solleva e si china in avanti poggiandosi sulle mani fino a formare una perfetta pecorina, io in ginocchio dietro di lei riprendo a penetralra, prima nella fica e poi di nuovo nel culo... da sotto sento sbucare una lingua che gioca con le mie palle ed esplora in su e in giu fino ad arrivare al mio buchino, io mi sento invaso da un fremito e comincio a spingere con più vigore...
Un'amante, impaziente di attendere il suo turno, sovrastando la pecorina e mettendosi a cavalcioni di fronte a me, mi porge la sua fica, io la lecco mentre continuo la mia opera, con colpi sempre più potenti, finché non sento un grido misto di dolore e piacere...
Allora lo tiro fuori, e un'amante lascia il posto all'altra, che finalmente riceve il mio cazzo nella sua fica grondante di eccitazione...
Le lingue sul mio corpo si moltiplicano, avverto la sete nei loro gemiti, così mi alzo in piedi e loro raccolte tutte in cerchio continuano a masturbarmi, sento le loro lingue avide, tutte vicine tra loro, che mi sfiorano la cappella e io, ormai esausto, raggiungo l'orgasmo inondandole con un fiume di sperma bollente...
Loro lo raccolgono tutto leccandosi a vicenda e leccando il mio cazzo, la più avida di tutte me lo prende in mano e continua a segarlo tenendo la mia cappella tra le labbra, in attesa di ricevere l'ultima goccia che succhia via prima ancora che esca del tutto...
Giocano un po' con il mio sperma, baciandosi tra loro e leccandosi fino a che tutte non hanno avuto la loro parte...
Infine soddisfatte lo ingoiano mentre mi guardano con un sorriso malizioso che lascia in me la voglia di sesso...
Resto lì, giaccio in un quel letto sinuoso di corpi femminili, assaporo l'odore del sesso che ristagna nell'aria, testimone del momento erotico appena trascorso.
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8 years ago
admin, 75
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Nel bagno turco
Questo è il mio primo racconto, non sono mai stato tanto bravo a scrivere ma ho deciso di provare e raccogliere i vostri giudizi.
Un pomeriggio in cui ero stranamente libero da impegni ho deciso di provare ad andare in una sauna gay.
In passato ero stato, all'estero, nella parte di sauna riservata agli uomini e avevo intuito che il livello di eccitazione era abbastanza alto, ma mai avrei immaginato di trovarmi in una situazione così eccitante come quella che sto per descrivere.
La sauna si trova alla periferia della mia città, arrivato ho parcheggiato nel parcheggio antistante l'ingresso e ho notato che c'erano poche macchine, il primo pensiero è stato "se ci sono poche persone probabilmente farò solo una sauna....".
Subito all’ingresso un ragazzo carino mi fa una tessera, mi consegna la chiave dell'armadietto, l'asciugamano, le ciabatte e mi indica lo spogliatoio.
Lo spogliatoio è deserto, io mi svesto poi, messo l'asciugamano in vita e calzato le ciabatte, mi avvio verso la zona sauna.
Il centro è piuttosto ampio con una bella piscina e una vasca idromassaggio, peccato non ci sia nessuno.
Andando verso le docce vedo che anche la sauna è vuota, solo vicino alla porta d'ingresso del bagno Turco ci sono degli asciugamani appesi.
Dopo la doccia inizio con una sauna, è veramente calda. Dopo un po’, tutto solo e sudato, decido di uscire. Faccio una doccia per cercare di smettere di sudare e decido di visitare il bagno Turco.
Il bagno Turco è diviso in due stanze. Una più piccola con al centro una piccola vasca circolare su un piedistallo e posizionata proprio sotto il getto di vapore, la seconda molto più grande con una panca tutto attorno alla stanza e al centro una grande tavolo di pietra.
Si vede poco, sia per il buio sia, come prevedibile, per il vapore.
Nella stanza c’è solo un uomo, in piedi vicino alla porta di uscita, fermo con il corpo e con la mano si massaggia un bel cazzo ancora moscio.
Io giro un po’ per le due stanze quando vedo che l’uomo si sdraia sul tavolo al centro della stanza, si posiziona per bene di schiena e continua a massaggiarsi il cazzo che piano piano sta prendendo consistenza.
Mi sembra sia sulla cinquantina, con un fisico asciutto.
Io continuo a gironzolare per vedere come evolve la situazione e nel mentre comincio anche io ad accarezzarmi.
Mentre sono intento nel capire come comportarmi, entra un ragazzo giovane, abbastanza alto, fisico palestrato.
Io ho continuo a gironzolare guardando un po’ l’uomo sdraiato sul tavolo e un po’ il bel ragazzo. Avvicinandomi noto che il ragazzo appena entrato ha un cazzo bello grande.
Anche il ragazzo comincia a girare per la stanza e mentre cammina si tocca il cazzo guardando l'uomo sdraiato. Non si sta masturbando, se lo accarezza piano piano, si accarezza le palle per poi tornare a giocare con il cazzo.
L’uomo sdraiato, che si accorto di essere al centro degli interessi del ragazzo, per attirare ancora di più l’attenzione si accarezzai con una mano il petto mentre con l’altra si masturba.
La cosa va avanti un po' e a tutti e due diventa sempre più duro.
A questo punto il ragazzo si avvicina al tavolo e accarezza l'uomo sdraiato con una mano mentre con l’altra inizia anche lui a masturbarsi. Dapprima gli sfiora le gambe, lentamente, poi piano piano arriva alle palle e comincia a giocarci accarezzandole e stringendole. La sua mano incontra la mano dell’uomo che non ha mai smesso di masturbarsi e adesso ha il cazzo durissimo e una meravigliosa cappella.
Io non riesco a non guardare, sono ipnotizzato. Ce l’ho duro come il marmo, sento anche che comincio a bagnarmi. Mi sembra di essere in un film porno.
Il ragazzo si china sull'uomo e inizia a leccargli le palle. L’uomo smette di masturbarsi e il suo cazzo rimane dritto e duro in bella mostra mentre la lingua del ragazzo continua ad esplorare ogni parte delle palle. Poi piano piano comincia a leccare l’asta, l’uomo ha un fremito, il ragazzo indugia poi sale fino ad arrivare alla cappella.
Mi sembra che il mio cuore salti fuori dal petto, sono eccitato, sudato, incredulo e sento il sangue pulsare nelle vene del mio cazzo durissimo.
Il ragazzo inizia un pompino incredibile, lento e profondo.
Si sta gustando ogni centimetro del cazzo dell’uomo, il quale prende in mano il cazzo del ragazzo, che nel frattempo è diventato veramente grosso, e lo masturba.
Io sono pietrificato, mi accarezzo il cazzo continuando a guardarli. Aspetto ancora un po’ poi mi avvicino, tocco timidamente il ragazzo, che è chinato intento a fare il pompino, e si lascia accarezzare. Sono attraversato da un brivido anche se sono in un bagno Turco.
Ha la pelle liscia e bagnata di sudore, gli accarezzo la schiena e scendo fino al sedere. Il sedere è duro, tondo, meraviglioso.
Sono talmente eccitato che sto per venire. Poi proseguo e gli accarezzo le palle, sono lisce, morbide, gioco con i suoi testicoli mentre sento la mano dell’uomo che continua ad andare su e giù su quell’asta imponente.
Il ragazzo continua il pompino mentre gioca con le palle dell’uomo che mugola di piacere.
Intanto sento la mano dell'uomo che ogni volta che scende accarezza anche la mia, allora anche io accarezzo il cazzo durissimo del ragazzo e lo masturbiamo assieme. Ha una cappella che sembra stia per esplodere, è durissima, liscia, le vene del cazzo pulsano e posso sentire il suo odore.
A quel punto il ragazzo avvicina il suo culo fantastico a me cercando il mio cazzo. Io lo tocco solo con la punta, sono troppo eccitato e rischio di esplodere.
Non vengo ma mi devo trattenere con tutte le mi forze, non capisco più nulla.
Sono in una sauna, ho in mano un cazzo enorme, durissimo di un ragazzo che sta facendo un pompino a un uomo che lo masturba assieme a me. Sento il culo liscio e meraviglioso che sfrega contro la mia cappella. Penso sia un sogno, e che sogno.
Mi scosto quel tanto che basta a non farmi toccare, non resisterei ancora, e continuo a masturbarlo.
A questo punto l’uomo sdraiato sul tavolo in preda agli spasmi esplode emettendo un urlo soffocato, il ragazzo torna in posizione eretta e viene copiosamente. Sento il suo sperma colare lungo l’asta, sento il suo corpo tremare, rallento via via il ritmo fino a lasciare la presa.
Il ragazzo senza nemmeno voltarsi esce dal bagno Turco, poco dopo anche l'uomo si alza dal tavolo ed esce.
Io rimango solo nel bagno Turco, ho il cazzo durissimo, la mente sconvolta e piena di pensieri. In realtà credevo di essere solo, mi si avvicina un uomo, probabilmente entrato mentre ero in “trance”, si inginocchia e inizia a farmi un pompino.
Sento la sua bocca calda avvolgere il mio cazzo, la sua lingua cercare la mia cappella.
Io non capisco più nulla e vengo quasi subito.
L’uomo si alza e mi dice “questo come ringraziamento per lo spettacolo” ed esce dal bagno Turco.
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3
8 years ago
pipppero,
48
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La mia migliore amica
Anche se appartenevamo a due Amministrazione diverse, lavoravamo nello stesso stabile. La prima volta che vidi Monica (nome di comodo), rimasi fulminato dal suo stupendo tisico, 8 anni più giovane di me, alta, coscia lunga, un seno perfetto, insomma un fisico straordinariamente in forma da far invidia ad una 30enne. Il suo look era sempre diverso, un giorno in jeans con maglietta attillata che evidenziava il seno, il giorno successivo con una minigonna mozzafiato, il giorno successivo ancora con abito elegante e spacco laterale, insomma una che non passava inosservato per niente e infatti tutti le stavano dietro e facevano a gara per chi riusciva a conquistarla. Davanti a tutti questi pretendenti, peraltro molti anche più giovani di me, sinceramente non vedevo alcuna speranza che una gnocca cosi prestigiosa potesse degnarmi di attenzione o di interesse. Col trascorrere del tempo, visto che ci accumunava il maledetto vizio del fumo, spesso ci incontravamo dove era prevista l’area fumatori….vai oggi, vai domani, col tempo iniziamo a scambiare qualche parola sino al punto che dopo aver simpatizzato ci accordavamo con incontrarci in sala fumatori chiacchierare. Successivamente, avevamo anche iniziato a frequentarci i fine settimana con tutta la sua comitiva, andando a cena e a ballare tutti assieme . nel corso di 3 o 4 anni, trascorsi in periodi in cui c’era una frequentazione assidua, in altri invece, in cui ci si allontanava semplicemente perché qualcuno/a intraprendeva storie con altre persone esterne al gruppo. Dopo una brutta storia che aveva attraversato, la incontro casualmente e faccio fatica a riconoscerla. Era dimagrita tantissimo, quei jeans che da sempre le avevano messo in evidenza le sue perfette forme,sembrava un sacco vuoto, era triste, desolata, rassegnata, insomma non era più la Monica che avevo sempre conosciuto. Nell’occasione si confidò, la delusione amorosa che aveva appena vissuto e non si capacitava del come era caduta nella trappola; Lei che faceva sbarellare gli uomini e che ne faceva ciò che meglio preferiva, si era scontrata con uno che invece l’aveva ridotta succube di Lui….
Piano piano, riuscii a superare questo brutto periodo e a riprendersi, riprendemmo la frequentazione con la comitiva e tutto ritornò come ai vecchi tempi. Poiché abitiamo in un’isola fantastica dove per prendere il sole ed abbronzarsi nn bisogna necessariamente aspettare l’estate, anche Lei amante del mare, abbiamo già iniziato a prendere la tintarella, anzi Lei qualche settimana prima di me. Cosi una domenica, decidemmo di andare in una spiaggetta appartata frequentata da nudisti per la tintarella integrale. Anche se avevamo una confidenza straordinaria in quanto ci raccontavamo tutto anche le nostre avventure e gusti sessuali, non era mai capitato di trovarci nudi uno di fronte all’altra e cosi quella domenica ci siamo spogliati e distesi a prendere il sole con una naturalezza straordinaria come fossimo abitudinari. Durante la mattinata, avevamo spaziamo, come nostro solito, in vari argomenti finchè raccontò di un tipo che la corteggiava da tempo e che armatosi di coraggio le disse: tu parli parli, fai capire che…. mi illudi, a poi alla fine nn me la dai. Presi l’occasione al volo e feci la battuta: già ha ragione povero uomo, anche a me non l’hai mai data!.....mi fissa negli occhi e mi risponde: amico TU PERO’ NON ME L’HAI MAI CHIESTA!!, non persi l’occasione e le ribadii; certo, per un semplice motivo, perché anche se mi piaci un casino non voglio perdere la tua amicizia in quanto per me è molto più importante di una scopata!!!.....A quel punto, guardandomi fisso negli occhi mi disse che il tutto dipendeva nel sapere dall’inizio che percorso affrontare e che due persone intelligenti potevano intrattenere anche un rapporto di TROMBAMICO…..non mi feci ripetere l’invito due volte e le nostre bocche si trovarono incollate in un bacio passionale. Mentre con le mani accarezzavo tutto il suo corpo, ( quello che avevo sempre desiderato fare ), giunsi al suo fiorellino e mi resi conto che era tutto bagnato fradicio e li capii che anche Lei mi desiderava tanto. Ci lasciammo trascinare dalla passione e dopo una bella “LIMONATA” la penetrai, ci lasciamo travolgere dal desiderio come se il mondo fosse tutto nostro ma così non fu, ad un certo punto mi sussurrò: abbiamo spettatori a quanto pare, ma che siamo al cinema???....mi voltai ed effettivamente 4 o 5 guardoni, se pur a 6/8 metri distanza, ci ronzavano attorno per cui ci fu l’interruzione dello spettacolo e si allontanarono. Ci buttammo in acqua per spegnere i bollori e poi ritornammo a sdraiarci negli appositi asciugamani e commentammo l’accaduto. Le avevo manifestato il dispiacere per il mancato orgasmo, visto e considerata l’intesa e la passione che ci aveva coinvolto, ma lei mi replicò: amico io un orgasmo l’ho raggiunto, e sai quando…..quando me la stavi leccando e ti ho chiesto di mettermelo dentro…continuò…. certo che non mi sono potuta lasciare andare con le mie solite rimostranze, ma solo perché siamo pur sempre in spiaggia e mi fece l’occhiolino con un sorriso accattivante. Devo essere sincero se nn me lo avesse detto, anche se sono molto attento alle reazioni del partner, non l’avrei mai immaginato…. si avevo capito che era vicinissima all’orgasmo ma non che lo avesse raggiunto. La cosa mi aveva fatto piacere anche se io ero rimasto all’asciutto e infatti poco dopo mi misi seduto dietro di lei e dopo averla abbracciata iniziavo a baciarla sul collo, a succhiarle l’orecchio, ad accarezzarle i seni e infine la mia mano raggiunse il fiorellino che trovai di nuovo bagnato…..dopo un po’ smisi perché mi ero reso conto che nonostante la mia amica gnocca fosse disinibita si imbarazzava per il continuo va e vieni dei curiosi. Intanto la mia mente cercava una soluzione per porre rimedio a quella scopata a metà dove non avevo potuto nemmeno dimostrarle totalmente la mia arte amatoria e quindi, dopo aver ricevuto una telefonata da parte di mia figlia che i informava che non sarebbe rientrata a pranzo decisi di proporre a Monica di pranzare assieme. Inizialmente mi rispose che aveva già preso un impegno con una sua amica e che quindi doveva prima contattarla e vedere se riusciva o meno a posticipare l’appuntamento….. Detto… > ….fatto……, dopo aver informato l’amica accettò l’invito però specificandomi che subito dopo pranzo sarebbe andata via. Rientrammo a casa, una doccia veloce, pranzammo e i nostri discorsi ritornarono sempre a bomba…IL SESSO…. Non c’era nulla da fare, effettivamente eravamo due maialini passionali e il pensiero che dopo mangiato se ne andasse cosi non mi stava bene, per cui mi rimaneva una sola carta da giocarmi. Infatti, quando si alzò per salutarmi, nonostante il suo rifiuto tassativo per coerenza nei confronti dell’amica che l’attendeva, con la scusa di darle l’ultimo bacio di saluto, visto che rispondeva con tanta passione inizia a toccarle il seno e poi scesi giù e constatai che era bagnatissima a questo punto andò su di giri e iniziò a spogliarsi e ci dirigemmo immediatamente verso la camera da letto. Ci lasciammo andare come due affamati di sesso, per un’ora e più, abbiamo percorso tutte le posizioni, 69, rapporti orali, classica posizione, pecorina e infine il rapporto anale, questo me lo chiese mentre facevano il 69 quando la mia lingua le lavorava per bene l’ano, ad un certo punto si sposta e mi implora di penetrarla analmente, mi raccomandò solo di iniziare piano di darle il tempo di adattarsi….abbiamo goduto come non mai, la sentivo rabbrividire, sentivo i nervi del suo corpo che le reagivano con delle scosse…..Alla fine le chiesi se potevo arrivarle in bocca e lei con un cenno affermativo mi prese il membro in iniziò a succhiare come una ninfomane e a gustarsi tutto il mio sperma senza lasciarne cadere una goccia. Eravamo tutti e due completamente sudati però eravamo entrambi soddisfatti, non so quante volte lei abbia raggiunto l’orgasmo ma posso dire che era un continuo fiume in piena. Ormai si erano fatte le 17, lei doveva raggiungere l’amica per cui una doccia veloce, un caffè e il bacio di saluto, stavolta solo sulle labbra.
Anche se non ne abbiamo ancora parlato, come mia consuetudine dopo ogni rapporto sessuale, mi è sembrata pienamente soddisfatta e presumo che ci saranno altre occasioni analoghe.
Fatto accaduto il 22 maggio 2016
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Un giorno al mare
Week end al mare
Erano passate diverse settimane dal'ultima uscita con Stefano,ed un po' mi mancava neanche sentirlo molto spesso,ma d'altronde,con la mole di lavoro dei ultimi tempi,era normale.
Giusto qualche sms,qualche chiamata al volo,e di pochi minuti,quasi si era piu' stressati dopo la chiamata che prima,data la fretta.
Ma era giunto il momento,un week end tutto nostro,sole,mare,qualche trasfressione,se capitava,ma sempre in compagnia.
Quindi attendo con ansia Stefano alla stazione di Faenza,alle sette del sabato mattina pressochè deserta,solo qualche spazzino che compiva il suo lavoro lento,quasi addormentato.
Annunciano l'arrivo del treno,ed io sobbalzo,esco da quel limbo nel quale ero entrata causa lo spazzino,e mi carico di eccitazione...ecco Stefano.
Un lungo abbraccio,senza parole ma intenso,due amici,ma nello stesso momento due complici di avventure,spesso al limite della decenza,o del'indecenza...
Senza proferir parola andiamo verso il bar di fronte alla stazione,caffè e brioches,mano nella mano,a cerca re sempre un contatto.
“Come stai”,mi chiede Steve,”ormai non ti riconoscevo,da mo' che non ci vediamo...”
“Bene,dai...tanto lavoro,ma ogni tanto...una piccola fuga dallo stress e qualche maschietto per distrarmi,ci passa...e tu?”
“Ma sai,come te,poco tempo libero,pero' anch'io qualche maschietto me lo sono fatto,dai...”.
Una bella risata di cuore,liberatoria,e si consumava la colazione.
Passata una mezz'oretta,tra vivande e due chiacchiere per riprendere il tempo perso,decidiamo di farci un giretto per Faenza,per poi passare da me,a depositare la borsa.
“Sai di cosa avrei voglia...?”,mi chiede mentre disfa il bagaglio.
Ci bloccammo assieme,con sguardo malizioso l'uno verso l'altra,e poi parte l'ennesima risata...che porcelle che siamo...
“No dai,a parte gli scerzi,ho una voglia di mare,di relax in spiaggia,che non ti dico.”,mi confida.
“Oggi pomeriggio ci andiamo...Lido di Dante,va bene?”,e lo osservo con attenzione.
“Beh,una spiaggia nudista non si nega mai...poi...come è il giro,quest'anno?”
“Ottimo...certi fighi da paura,anche un bel assortimento di ragazzi d colore,ma molto culturisti...sia di palestra...che di culo....hahaha!”.
Poi,sistemato Steve,ci accomodiamo sul lettone,accendiamo la tv,e ci sdraiamo per una sigaretta e due coccole.
Dopo qualche minuto di carinerie,vedo che al mio baldo amichetto si stava svegliano qualcosa sotto ai boxer,vadi diretta con la mano a toccare,e trovo il suo tronchetto della felicita' gia' bello eretto.
Come resistere;calo il pantaloncino e vedo svettare fuori il suo cazzo,non di dimensioni enormi,ma di tutto rispetto.
Lo prendo in mano,notando un suo sussulto,allora lo aferro decisa,lo masturbo lentamente,e pian piano scendo per portare la bocca alla capella gonfia,inizio con die colpetti di lingua,e vedo che sono graditi,allora apro la bocca e me lo infilo fino al inizio della gola,tutto dentro,succhio e gioco con la lingua sulla capella,ma ora dentro la mia bocca,cosa che so...Steve adora.
Bastano pochi minuti di questo gioco,che Steve si scarica nella mia bocca,riempendomela quasi...un getto enorme!
Ingoio tutto avidamente,poi lo guardo neglio occhi e gli dico”Okayora la colazione è completa...”,e ricominciamo a ridere.
Una mezz'oretta di chiacchiere e di televisione,e ci troviamo addormentati sul letto...une piccola pennica ci stava proprio bene.
Verso le dieci del mattino mi sveglio,vado in cucna a preparo due caffè belli bassi,neri senza zucchero,come piace ad entrambi,ma ecco che spunta anche il mio amico del cuore,degustiamo in cucina.
Ripresi ci dirigiamo al'auto per un giretto e qualche spesuccia al volo,poi a casa per una bella insalata mista.
Terminato il pranzo,porpongo a Stefano “Andiamo allora? Verso il mare,intendo?”.
Lui annuisce,cosi ci prepariamo due teli,le creme abbronzanti,qualcosina da leggere,e si parte.
Passato un leggero traffico di Ravenna,anche perchè d'estate c'è poca gente nelle citta',prendiamo la via per Lido di Dante.
Lido di Dante non è una citta' grande...a dire il vero,neanche una citta',è un paesino
simpatico,molti stabili nuovi,diversi parcheggi,sia per auto come anche per camper,qualche bagno normale,per poi,allontanandosi dal centro,si entra nella zona FKK,quella naturista,ove l'obbligo del costume non è piu' prioritario.
La spiaggia è abbastanza afollata nella zona normale,ma come si entra in quella nudusta si ritrova un altro paesaggio...molto spazzio libero,le dune alla fine della spiaggia,e quasi tutti nudi,tanto da far sembrare fuori posto,chi indossa qualcosa.
Senza imbarazzo ci togliamo il costume,d'obbligo prima,stendiamo i teli vicino alle dune,e una volta sistemati,ci dirigiamo verso l'acqua.
Visto il calore incorporato nella mezz'oretta prima,al tocco delle prime onde,ci sembrava freddissima,l'acqua,ma con un po' di coraggio,entriamo e ci bagniamo tutti fino al collo,per poi tornare di corsa ai teli a buttarsi a pancia in su,crociolandoci dal caldo sole.
Non so quanto eravamo stesi in quella posizione,come mio solito,mi ero appisolata,dal caldo e dal fruscio delle onde,la leggera brezza sui nostri corpi...una anestesia perfetta per me.
Non saprei quanto tempo passo',ma venni risvegliata da mio torpore da un”pssst...Jenny...svegliati...”,Steve mi stava osservando ed indicava con gli occhi davanti a noi.
Alzai lentamente la testa e notai che attorno a noi si erano parcheggiati sei maschi di una certa eta',direi ad occhio tutti dai 50 anni in su,tutt con gli sguardi rivolti a noi due,ammicando e facendo occhiolini,si toccavano riparati da sguardi indiscreti.
Sicuramente i marpioni avevano adocchiato la coppietta appartata,lui dpilatissimo anche nelle zone inguinali,ed io,depilata totalmente,il mio discreto seno,con in piu' le unghie ai piedi smaltate di viola scuro...certamente non una coppia convenzionale,direi.
“ed ora...?”,mi apostrofa Steve,”cosa facciamo?”.
“Facciamo che prendiamo il sole,caro...cosa pemsavi,che non dessimo almeno un pochino nel'occhio,una coppietta come noi?”,e gli sorrisi innocentemente,per posare una mano sulla sua coscia sinistra,”Poi...se i eccita giocare davanti al pubblico,basta dirlo...”.
Al primo tocco ebbe un piccolo balzo,ma subito dopo,complice del mio sorriso,il mio compagno apri leggermente le gambe,mostrando il suo arnese da 20 cm ciondolante.
Io,con perfetta indifferenza,stesa al suo fianco,allungo la mano ed inizio a msturbalro in piena vista dei vecchietti,che a loro volta intensificavano la loro massaggiata.
Pochi attimi e Steve aveva un'asta bella turgida,eretta e pulsante nella mia mano,io continuai a fare su e giu' con la mano,e in breve tempo senti la mia mano umidiccia,
coperta del succo di cazzo,come amo chiamarlo io.
Mi porto la mano sporca alla boca e lecco tutto avidamente,avendo poi anch'io una erezione non da poco...adoro fare esibizioni al'aperto.
Pulita la mano,ci alzammo e andiamo a rinfrescarci nel mare per qualche minuto,ma vediamo che il pubblico che avevamo attorno non si toglie di mezzo...restano tutti li'.
Cinque minuti a inzupparci e si torna i teli per riprendere il terpore del sole pomeridiano,ora con una sigaretta,un sorso d'acqua,ma sempre sotto controllo dei simpatici maschietti attorno a noi.
Erano ormai le cinque del pomeriggio,quando da lontano si sente una voce gridare “Cocco!!! Coccobelo—cocco!!!”,era un ragazzo mulatto,probabilmente marochino,sui trent'anni,fisico asciutto,leggermente palestrato,pelle ambrata,indossava un boxer mare verde pisello fino al ginocchio,nella destra la cesta con le fette di cocco,nella sinistra un secchio con acqua fresca per inumidire il frutto.
Ad un mio cenno,il ragazzo volta verso di noi,Steve si sorprende,dicendomi”mah...a me mica va il cocco,ora...”,ed io di rimando,”Vedi ora,che cocco ti faccio avere,tesoro...”.
Steve allora ha capito il mio gioco,spalanca gli occhi,e sembra quasi spavenato,ma curioso.
“Ciao belle signorine,”,ci saluta l'aitante moretto con un aorriso quasi abbagliante,a confronto con la pelle color cuoio,”una fetta di cocco?”.
“Due fette,grazie,”,gli rispondo,estraendo una banconota da cinque euro,”e cosa hai,oltre al cocco,come frutta...?”,e lo osservo attenta da sopra gli occhiali da sole,con un sorriso malizioso.
Il messaggio era indubbio...le unghie dei piedi smaltate di viola,il seno al vento e il mio pene moscio a penzoloni,due frocie in cerca di divertimento.
Il suo sguardo si illumina,guarda noi due,e vecchietti attorno,allunga lo sguardo per vederesi attorno,e capendo che non avevamo molta gente attorno,tira leggermente su la gamba del boxer,facendo intravedere la capella di un pene di misura extra.
“Ho anche la banana,se a qualcuno piace...”,e mi vede ga' con gli occhi illuminati d'immenso.
Vedo con la coda del'occhio Steve sbalordito,quasi incredulo,vedo il pubblico sorriderci,e toccarsi discretamente,per non destare scandalo in pubblico,alcuni coperti dal telo mare,altri piu' spudorati,coi gioielli al vento,ed io che stomassaggiando il prepuzio del govane dalla pelle ambrata,notando che è gia' in erezione.
“La banana,ci andrebbe proprio bene,sai...”,gli bisbigio,e continuo ad osservare il suo pene,anzichè l viso con quella leggera barba incolta.
“Ci???”,ripete interessato il boy,”se ne avete voglia in due...aspetta un momento”.
Estrae dal marsupio un telefonino,compone il numero ed inzia a parlare con qualcuno nella sua lingua,per noi incomprensibile.
Una chiamata breve,dieci,forse quindici secondi,poi chude e si rivolge ad ambedue,stavolta.
“Perchè non andiamo in pineta...si sta piu' freschi...”,poi si alza e mi porge la mano.
Io aferro la sua mano e quella di Steve,puntualizzando che siamo assieme,che lui viene con me.
“Non ti preoccupare,staremo bene tutti...”,mi risponde sornione,”ho chiamato dei amici,sai...”.
Ci alziamo e ci spostiamo verso la zona alberata,seguiti dal folto pubblico di mezz'eta',curiosi di vedere come continua questo pomeriggio.
Entrati nel boschetto,purtroppo meno fitto negli anni,causa un incendio di dieci anni fa,ma comunque ancora ben conservato,ci facciamo condurro verso un capanno dei forestali,in legno scuro,con davanti un tavolo lungo e due panche ai lati.
Ci fa sedere con la schiena rivolta al tavolo,mi si para di fronte,circondati da ormai setto o otto maschi attorno,si sfila il boxer,presentandomi un cazzo di almeno 25 centimetri,gia' duro e vibrante,e nel frattempo,infila due dita in bocca a Steve,che li succhia subito apassionatamente.
“non ti preoccupare,frocietta...tra poco ce n'è anche per te...”,mentre si aferra il cazzone e me lo porge alla bocca.
Infatti,mentre io inzio un pompino apassionato,spinto da una mano del ragazzo sulla nuca,da dietro il gruppo di guardoni appare un senegalese,che ci sorride,saluta l'amico con una stretta di mano,e come niente fosse,si abassa a sua volta lo slip mare color arcobaleno,svettando una proboscide asinina alla faccia di Steve,ora stupito,ora eccitato.
Continuiamo i nostri lavori di bocca,soto qualche bisbiglio dei presenti,che divano delle troie,delle luride vacce,dei froci rottinculo,atti solo a soddisfare cazzi sconosiuti,a il goco ci eccitava ancora piu',stavamo gia' gocciolando dai nostri cazzi,assaporando le capelle scure,che ci sfondavano l'ugola.
Ad un tratto l ragazzo che stavo succhiando o,si stacca,e mi chiede la crema solare.
Mi fa alzare,voltare di schiena,alzare una gamba sulla panca,e poi si umetta due dita col prodotto denso,bianco,vschioso.
Con le dita unte mi lubrifica il buchetto che gia' palpita per l'eccitazione,infila ambedue le dita dentro,facendomi mugugnare di piacere,poi,mentre si lubrifica l'asta,si avvicina al mio orecchio e mi sussurra”Hai voglia,cagna...vuoi sentire il cazzo del tuo Maschio?”.
In preda ai sensi annuisco solo,senza parole,sporgo megio le chiappe per ricevere meglio le dita dentro di me...poi passa al'azione,sento la capella bollente con la mia figa anale,spinge per forzarla,ed entra,quasi fino alla radice,una sfondata mozzafiato.
“Prendilo tutto,frocia,che non sei altro...”,mi insulta a ripetizione,cosa che mi eccita ancora di piu',oltre al farmi scopare davanti a degli sconosciuti,”Godi cosi,vacca?”.
Io gli rispondo di si,sto goccialando come una fontanella,dal pene moscio,e nel mentre mi faccio scopare senza oppore la minima resistenza,noto che anche Steve si ritrova piegato a novanta gradi sul tavolo,si tiene le natiche ben aperte,e si sta facendo pentrare a fondo...colpi di cazzo fino ai coglioni...
Siamo due fanciulle in balia dei bruti,prede sottomesse alle loro voglie sadiche,con attorno un folto gruppo di gente che oltre a masturbarsi sul'immagine che proponiamo,ci insultano a loro volta.
Adesso,mentre mi scopa furiosamente,il marocchino mi prende per la faccio,se la avvicina alla sua,”Sei la mia schiava...la mia puttana...dillo!”,ed io lo dico di fronte a tutti,che sono la sua troia,pronta a servirlo in qualsiasi porcata lui voglia da me.
Sempre in quella morsa,mi susurra,”stasera verrete a casa con noi...abitiamo in otto,nel nostro appartamente...sarete le nostre serve e puttane...capito?”,in preda alla foia di farmi fottere,completamente in balia del cazzone che mi sta montando,gli facco cenno,di si...ci saremo state.
Ora il mio stupratore mi aferra per il braccio,esce dal mio culo ormai aperto,mi fa voltare e mi spinge a sdraiarmi pancia in su sul tavolo,mi prende per le gambe,mi avvicina al orlo del tavolo,poi riprende a stantufarmi violentemente.
L'altra coppia lo imita,Steve entro breve si ritrova faccia-a-faccia con me,penetrate senza sosta.
“Ora,cari signori”,dice ad alta voce il mio scopatore,”potete sborrare adosso,in faccia e in bocca ale nostre troie,se volete...”.
A quella frase smettiamo di baciarci,Steve ed io,e ci voltiamo verso l'esterno del tavolo,in attesa dei getti a noi indirizzati.
Qualche scizzo a destra,qualche scizzo a sinistra,veniamo coperte di sperma caldo,viscido,costrette anche a ripulire quei cazzetti gocciolanti con la bocca,
per accentuare la nostra sensazione di troie depravate.
Ben presto anche i nostri montoni raggiungono l'orgasmo,che pero' viene scaricato nei nostri culetti sfondati.
Ben presto gli spettatori se ne vanno,lasciandoci sdraiate a farci le coccole,Steve ed io,due baci tra noi...pero' veniamo presto sveglieta dal nostro torpore.
“Venite a pulirci i cazzi,vacche”,ci dice il senegalese,”pensate che sia finita qui?”,e noto che stanno frugando nel mio marsupio,per estrarre le nostre carte d'identita'.
“Ora siete le nostre puttane,capito?”,esorta il mio maschio,”I vostri documenti li abbiamo,possiamo trovarvi quando vogliamo,okay?”
Annuiamo in silenzio,e lui riprende,”Vedo le unghi smaltate da troia,vi piace fare le troie vestite da puttane,vero?”,ed io annuisco,dando una gomitatina a Steve,che a sua volta china il capo.
“Stasera vi voglio a questo indirizzo alle dieci”,e ci scrive su un figlietto l'indirizzo,”venite vestite da mignotte,quali siete,altrimenti vi troviamo noi.”.
Imbarazzate,piu' che altro,per la mesta figura di lasciare i nostri documenti cosi' leggermente a disposizione,prendiamo le nostre cose e ci drigiamo verso l'auto,alla fine della pineta.
Steve,dopo qualche minuto mi chiede,”ed ora...come facciamo?”,hanno i nostri documenti...Io,domenica sera scompaio,ma tu resti qua',tesoro...”.
“Daremo come ci ha detto”,rispondo pensierosa,”saremo le puttane di otto extracomunitari,amo'”.
“Non so neanche travestrmi,non l'ho mai fatto...”,ribatte Steve,”come si fa?”.
“A quello,ci penso io”,rispondo,”Ho di tutto e di piu',da farti mettere,ti trasformo nella perfetta zoccola da strada,gioia.”.
In silenzio,quasi ipnotizzate,torniamo verso casa,dove nel frigo ci aspettava una bella insalata di riso fresca,ma verra' lasciata li,eravamo troppo tese alla prospettiva del week end cambiato.
Tornate a csa,ci rilassiamo,docciamo da tutto l'apiccicaticcio,ci diamo le nostre creme emilienti,e ci sdraiamo sul letto,silenziose.
Dopo qualche minuto mi alzo e mi dirigo verso l'armadio,per fare un inventario del'abbigliamento sexy di Jenny,scrutando Steve e poi gli indumenti.
Estraggo una abitino micro in rete nera a maglie larghe,molto scollato sopra,molto corto sotto,maniche sempre in rete lunghe...Poi passo al problema maggiore;le scarpe.
Chiedo il numero,per fortuna era un 42,ed io ho un 42 che ordinai mesi fa,ma che non mi calzava,quindi erano ferme nella scatola.
Gli porgo il paio nero laccato,tacco 15 con plateau,e lo incito”Provale e vediamo con ti ci trovi,divrebbero essere abbastanza comode...”,cosi vedo la mia compagna d'avventura sedersi al bordo letto,indossare le sarpe,poi alzarsi,un po' dondolante.
“Ma come cazz...fate?”,mi cheide,”Io qui m'amazzo...”.
Mi esce una piccola risatina,ma poi lo prendo per il braccio e lo accompagno lungo il corridoio,e gia' dopo qualche passo vedo che inizia a trovarcisi bene,passo sicuro,anche il culetto assume una forma piu' rotonda...da troietta.
Gli apoggio la mano su una chiappa e gli confido che sta diventando una bella troietta,quelle scarpe le donano.
Ancora dubbiosa,Steve,che sta diventando Stefania,si guarda allo specchio,e dopo attenta riflessione,amette che assume forme molto piu' da porca.
Ora tocca a me...cosa mi metto?
Cerco convinta che nella mischia delle cose,una abitino simile,ma in bianco,ci sia,e lo trovo,dopo qualche minuto.
Me lo metto,calo prepotenmente la scollatura fino ai capezzoli,mettendo in mostra le forme del seno,poi passo alla scarpa...seciso per una Giaro,rossa e nera laccate,tacco 18,sempre con plateau.
“Wow,esclama Sefania,”una perfetta puttana da strada,tesoro”.
Io mi guardo conpiaciuta e decido che vado bene cosi'.
L'apetito si fa vivo,e ci dirigiamo sui nostri tacchi in cucina,per due sforchettate di riso,poi si va nello studio,dove sono i trucchi...si inizia il lavoro.
Stefania andra' con un trucco pesante,zigomi evidenziati,occhi contornati da solo eyeliner nero,ma abbondantemente,da troia.
Io scelgo per me piu' o meno lo stesso trucco,abbastanza vistoso e facile,ma di sicuro efetto.
Stefania ora diventa mora a caschetto,con dei orecchini vistosi in strass,mentre io divento la bionda di sempre,capeli lunghi alla spalla,orecchino ad anella grande.
Qualche aggiunta di bigiotteria ,braccialini ed anelli,per rendere tutto omogeneo,ed il gioco è fatto.
Siamo due perfette zoccole,pronte ad affrontare la serata a noi dedicata.
Per evitare scandali di quartiere,scendiamo le scale al buio,per fiondarci in auto e partire a razzo,onde avitare di essere viste da gente che magari ci conosce.
Uscite da faenza,accosto e imposto nel navigatore l'indirizzo del foglietto.
Torniamo a Ravenna,l'appartamento si trova nella periferia nord,verso Ferrara,in pienza zona industriale.
Arrivate al civico,ci guardiamo ancora un attimo,prima di scenderee ci auguriamo “In culo alla zoccola,tesoro”.
Scese dal'auto,vediamo un gruppo di maschi di colore,che stanno banchettando in giardino,quello che sembra l'appartamento di un custode di una azienda,che affiora alle loro spalle.
“Le due froce!”,sento gridare dal allegro gruppo,”venite qua' puttane!”.
Ci dirigiamo verso il cancellino che ci viene aperto,e siamo invitate con plateale gesto dal ragazzo marocchino che mi ha scopata quattro ore prima,”Benvenute,troie...”.
Ci portano due sedie,e noi ci accomodiamo tra loro,eccitate e spaventate al contempo,mentre loro bivaccano in allegria.
Mi ritrovo,quasi sorpresa,perchè m'immaginavo dei carnefici senza scrupoli,mentre qui sembra quasi essere arrivate al banchetto di amici.
Dopo poco pero',uno dei neri al mio fianco fa cadere una mano sul mi ginocchio sinistro,e qualche secondo dopo,Stefania riceve a sua volta,una mano sul suo destro.
Facciamo finta di nulla,anche se quelle mani si fanno insistenti,salgono pian piano lungo la coscia,per finire tra le nostre gambe,ora ho un maschione di colore che mi sta toccando le parti intime,mentre il clima alla tavolata continua euforico.
Il maschio alla mia sinistra non resta indfferente alla mia pisella che continua a gocciolare,mi prende la mano e se la infila sotto ai pantaloncini,facendomi sentire una bega mezza sveglia,e gia' ora di dimensioni notevoli.
A Stefi non va diversamente...ora le si è apoggiato un tipo,armadio a muro come fisico,alle spalle,toccandole le tettine sotto al vestitino.
Passano i minuti,che quel palo nero che ho tra le mani,diventa duro come il marmo.
Il tipo non fa altro che sfilarsi il pantaloncino beige,mettendo in mostra il suo atrezzo,un cazzone di circa 25 centimetri,con un diametro,che la mia mano non riesce contenere,dal pollice al mignolo.
Un piccolo “Wow”,mi esce sottovoce,e lui,con il sorriso che risplende dal viso color cioccolato fondente,mi invita ad abassarmi,per assaggiarlo.
Non me lo faccio ripetere,scivolo giu' dalla sedia,mi accomodo in ginocchio tra le sue cosce divaricate.ed prendo in bocca tanto ben di dio...tutto giu' fino in gola.
Stefania da canto suo,si ritrova sempre seduta,con una mazza nera apoggiata su una spalla,mntre con la destra sta masturbando l'altro palo,pero' gli occhi fissi sul pezzo sulla sua spalla.
Ben presto il tono festaiolo si traforma in atmosfera altamente erotica...sospiri afannati,parole sussurrate,mani che toccano,frugano ovunque le nostre intimita'.
So che ad un tratto mi ritrovo a quattro zampe sul prato,culo scoperto e tette di fuori,con qualcuno che mi fruga il seno,qualcun'altro il buchetto del culo ed il pene grondandte,ho un cazzone nero in bocca che mi fotte l'ugola...non capisco piu' nulla,ma va bene cosi'...
La Stefi è ormai fuori dalla mia vista,so che si trova incastrata tra un grupetto di maschi,ma non so come se la sta passando,vedo solamente che qualche maschio,ogni tanto alza lo sguardo,probalimente per il piacere che lei gli sta dando.
Ora sento una punta di pisellone puntarmi il buchetto e con un secco colpo inflzarmi senza esitazione,sento il mio buchetto dolorante per un istante,forzato dalla dimensione,ma non me ne preoccupo,tra poco passera' tutto,dando posto al piacere.
Sono accerchiata,un maschio mi sta scopando,uno in bocca,e due...uno ad ogni mano,il cerchio attorno a me è chiuso,sono la loro troia e mi stanno usando proprio come mi aspettavo...da troia,appunto.
Ben presto uno dei maschi che sto masturbando viene sulla guancia con un verso di godimento forte,imbrattamdomi parte del viso,ma io senza staccarmi dai altri tre,continuo inperterrita.
Poco dopo anche il palo che ho in bocca gode,quasi a sffocarmi,tanta sborra ha emesso,obbligandmi ad ingoiarla tutta,dato che non usciva dalla mia bocca.
Il terzo del quartetto mi gode in pancia una quantita' di sperma,quasi assurdo da contenere,per la mia figa anale.
Il quarto ora vuole prendere il posto nel mio didietro,ed io lo facilito,riassumendo la osa a quattro zampe,per sentirmelo entrare con un colpo secco fino alle palle,tanto sono stata allargata e lubrificata dallo sperma di quello prima.
Anche il quarto comunque non tarda molto a godermi dentro,insultandomi,dandomi della troia frocia,che sono la sua troia di propieta',e che con me ci faceva quello che voleva lui.
Estratto il pene dalla mia figa grondante,butto uno sguardo alla Ste,che,vedo,ha avuto lo stesso mio trattamento,e dopo poco ci ritroviamo ambedue sul prato,a coscie spalancate,perdendo succo dalle nostre fighe,gia' abbastanza provate fisicamente.
Il gruppo dei maschi,ora piu' rilassati,è tornato ai loro posti a tavola,e ci invitano a tornarci anche noi,ma tardiamo ancora qualche attimo,per ripendere un minimo di forze.
Torniamo a tavola,silenziosamente cerchiamo di rimetterci un po' a posto l'abbigliamento,non voglio pensare a come sia ridotto il trucco,e sento che lentamente perdo seme dal buchetto dello sfintere.
Poco dopo ci alziamo per chiedere del bagno,anche perchè almeno ci liberiamo dal'inseminazione,e ci vediamo allo specchio.
Una rinfrescatina veloce,una scaricata di succo di maschio nel wc,una sistemata ala bene meglio al trucco e siamo pronte a tutto,si torna in gioco.
Mentre torniamo fuori verso il gruppo,la Stefi mi ferma afferandomi il braccio,e mi chiede come sto,se me la sentivo di continuare,per rievere i nostri documenti,e si dispiaceva della situazione contorta che si era creata dal week end,che doveva essere di tranquillo relax.
Io,con un timido sorriso,la prendo per la mano,e le sussurro al'orecchio”Vieni con me”,e ci avviamo verso il ragazzo marocchino della scopata pomeridiana.
“Stefy tesoro”,inizio il discorso,”ti presento Mario...Mario,ti presento Stefy”,e la osservo col mio sorriso di malizia ancora piu' accentuato.
Mario le proge la mano in segno di saluto,anch'egli con un simpatico sorriso.
Vedo la Stefy interdetta,persa in un mucchio di domande,senza risposta.
Le prendo la mano e ci allontaniamo di qualche metro dalla comitiva.
“Ma...ma tu...lo sapevi,come andava a finire?”,io non risposi,ma continuavo ad osservarla divertita,”Non mi dire che era tutto combinato...”.
La su voce era quasi intimorita,incerta,persa e confusa.
Le cingo le braccia sulle spalle,mi avvicino alla sua bocca e le stampo un bacio con la lingua,apassionato,intenso.
“Mario è un giovane che studia legge a Bologna ed assieme ai suoi amici arrotondano,vendendo prodotti in spiaggia...i soliti vu cumpra',dai...”,le spiego dolcemente,”e quando ci siamo sentiti settimana scorsa,e gli avevo parlato di te,ci era venuta l'idea di farti una scerzetto...diciamo...porno,tesoro...”.
Vedevo stefy sempre piu' incredula e persa in un limbo di domande.
“Dai,amo'...Non mi dire,che non ti stai divertendo anche tu...siamo troie nel D.N.A,è un dato di fatto...e cosa fare,due troie come noi,se non darci alla pazza gioia con una banda di maschioni come loro ?”
Ho visto un breve lampo di cattiveria nei suoi occhi,un attimo credevo quasi si togliesse il tacco 15 per darmelo in testa,ma poi desiste subito,abassa lo sguardo e mi confida”beh,in efetti...ci ho preso gusto,devo ametterlo,pero' anche tu...lasciarmi con il patema dei documanti persi...”.
“Sono nel cruscotto del'auto,amo'...lo sono sempre stati.”,le rispondo.
Passano altri dieci secondi di pensieri che nella sua testolina viaggiavano a mille,senza pero' mai trovare una risposta concreta.
Mi fa spallucce,”Sai che ti dico?”,mi guarda dritta negli occhi,”Stavolta l'hai fatta tu a me,ma una vendetta,stesso genere...aspettatela,tesoro”,mi sorride e si volta tornando verso la tavolata.
La seguo divertita,e vedo che anche la Stefy si sta scatenando,tra baci,toccate e palpate,per prosseguire la nottata,fino al alba del giorno seguente.
FINE
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8 years ago
JennyTrans,
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La postina vicina di casa
era una caldissima mattina di agosto , ero ancora a letto e suona il campanello , guardo l'orologio, sono le 10, e che cazzo penso, non si puo dormiree mi alzo in pantaloncini e vado ad aprire. La postina con una busta in mano, mi fa, raccomandata per lei. gli dico di accomodarsi e non mi rendo conto che il mio cazzo e dritto e avendo solo i pantaloncini se vede.
Lei mi guarda, ed entra, lascia la busta sul tavolo e mi chiede del bagno, ed io la accompagno. lei entra e lascia aperta la porta, in effetti la vista del mio cazzo dritto l'aveva fatta bagnare , al punto che gocciolava, sento aprire l'acqua della doccia e mi affaccio sulla porta del bagno , e lei con naturalezza mi dice , mi porti un telo ? ed io si ok, invece di portare il telo mi levo i pantaloncini ed entro sotto la doccia con lei.
lei mi abbraccia , mi stringe , si inginocchia e mi chiede se lo puo salutare ed io rispondo di si, e comincia a sbaciucchiarlo e a leccare la cappella con l'acqua della doccia aperta e sembra di essere sotto una cascata. La postina in questione è una donna alta 1,70 con delle tette misura 6 abbondante, bel culetto a mandolino , è la mia vicina di casa, sposata ma senza figli. dalla doccia la prendo in braccio e la porto sul divano e li si comincia a fare di tutte le posizioni , credo che chi ha fatto il kamasutra vedendoci sarebbe impallidito per la nostra foga con cui si scopava, ad un certo punto , guarda l'orologgio e mi fa ,, o cavolo sono le 12 passate devo correre a casa , ed io di rimando la metto a pecorina e me la inculo sborrando dentro il suo bel culetto e dopo la lascio andare. Da una sua confessione era da molto che voleva essere presa da me ed aveva trovato l'occasione della raccomandata ,,,, inesistente ,,, mmmmmmm che bellisssima scopata ( segue )
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8 years ago
admin, 75
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La verità dell'imbianchino
La primavera è la stagione ideale per ripulire la casa ; Mario stava dicendo alla moglie Marisa, che non potevano più rimandare, la loro casa aveva bisogno di una bella ripitturata, Marisa era d'accordo anche se i lavori avrebbero richiesto del tempo, e comportato dei sacrifici per tutta la famiglia che oltre a loro comprendeva la figlia Cristina che aveva da poco compiuto 18 anni e dal piccolo Daniele di 13, più Dino un bastardino di taglia media, che dormiva di continuo.
Non avendo nessun altro posto dove andare, sarebbero rimasti in casa durante i lavori adeguandosi alle difficoltà.
Il giorno dopo, Mario contattò consigliato da un parente, un imbianchino Romeno che per comodità aveva italianizzato il suo nome in Raffaele, gli era stato detto che era molto bravo, un tipo particolare ma che sapeva fare il proprio lavoro.
Nel pomeriggio Raffaele si presentò nell'appartamento, era un uomo di mezza età di bassa statura, con una pancia prorompente e in testa pochi capelli, non era quello che si definisce un bell'uomo, in mano aveva un blocchetto più la penna e un metro.
Marisa gli chiese se gradiva un caffè, il Romeno rispose di sì, a Marisa non stava simpatico aveva dei modi bruschi e poco educati, sentì anche l'odore di sudore che emanava, segno che la pulizia personale non era una delle sue priorità.
Cosa questa che a lei dava molto fastidio, Marisa era una donna alta e magra ma dalle forme sinuose e delicate, molto educata, l'esatto contrario dell'imbianchino.
Mentre sorseggiavano il caffè, Mario domandò quanto tempo occorreva per fare il lavoro. Raffaele rispose almeno un mese.
- Un mese, ma e troppo, come possiamo vivere un mese con la casa sotto sopra? -Disse Marisa un po' preoccupata.
Raffaele rispose con tono severo.
- I lavori fatti bene richiedono tempo signora mia.
- Perché non prende qualcuno per farsi dare una mano? - Domandò Mario.
- Io lavoro da solo, non voglio nessuno tra i piedi.- Rispose secco il Romeno nella sua maniera irritante.
Marisa lo conosceva da pochi minuti ma già lo detestava, e pensare che avrebbe dovuto tenerselo in casa per un mese.
Dopo che l'operaio uscì, Marisa propose al marito di cercare qualcun'altro.
- No, e un po' sgorbutico ma molto in gamba e poi il prezzo per il lavoro e ottimo. - Disse Mario, che sapeva quanto costava caro ripitturare tutto l'appartamento.
Il lunedì successivo Raffaele suonò alla porta erano le sette del mattino, nella casa la famiglia si era appena svegliata, e come tutte le mattine erano indaffarati a prepararsi, chi per andare al lavoro chi a scuola.
Marisa aprì la porta in vestaglia, sul pianerottolo c'era il Romeno in tuta da lavoro con una scala a tracolla.
- Ma sono appena le sette, non e troppo presto.- protestò la padrona di casa.
- No, è l'ora giusta, i lavori di pittura vanno fatti con la luce del sole. - Disse l'uomo entrando in casa con la scala.
Marisa non detestava più quell'uomo, lo odiava semplicemente.
Raffaele parlò un po' con il padrone di casa, che poi uscì con il figlio, l'avrebbe accompagnato a scuola prima di andare al lavoro.
-Vado al bagno, gradirei del caffè - Disse perentorio a Marisa, che rimase senza parole quell'uomo non sapeva neanche cosa fosse l'educazione.
Raffaele aprì la porta del bagno e dentro ci trovò la giovane Cristina che davanti allo specchio finiva di truccarsi.
- Opssss, dovrei pisciare.- Disse l'uomo.
- La giovane lo guardò perplessa.- Si accomodi, io ho finito.- Ed uscì dal bagno, mentre si allontanava sentì lo scrosciò dell'urina, l'operaio non aveva nemmeno chiuso la porta.
Cristina andò dalla madre in cucina che preparava il caffè.
-Ma dove l'avete trovato quel cafone.- Disse alla madre.
- Non farci caso tesoro, lasciamolo lavorare così finisce e ce lo togliamo dai piedi.
- D'accordo ciao mamma, io vado a scuola.
Marisa rimase sola in casa con quell'essere che detestava, che stava entrando in cucina sistemandosi la patta.
- E' pronto il caffè.- Disse.
Mentre sorseggiavano il caffè, Marisa notò lo sguardo dell'uomo sul suo decoltè, la vestaglia si era aperta, e una buona parte del suo seno era bene in vista, la donna a disagio si sistemò.
L'uomo continuando a guardarla disse.- Complimenti signora, sua figlia e veramente una bella ragazza a ripreso tutto da lei.
- Grazie - Disse Marisa sorpresa dal complimento.- e continuò dicendo.- Ho preso le ferie dal lavoro così posso aiutarla.
- Si, va bene, mi servirà una mano per spostare e coprire con i teli la mobilia.- Disse l'imbianchino.
- Ma devi cambiarti, non posso lavorare se mi giri per casa in vestaglia.
Adesso gli dava del tu, e poi quel modo di parlargli, come se il padrone di casa fosse lui, e lei la cameriera.
Marisa sospirò sperando che quel mese passasse in fretta.
Andò nella sua stanza, cercò qualcosa di vecchio da indossare per il lavoro, tirò fuori un paio di jeans sdrucito, gli stava stretto, tanto che il tessuto tra le gambe gli entrava nella fregna, indossò una canottiera nera che gli lasciava scoperte le spalle e copriva appena il seno, si guardò allo specchio, vestita così in giro non ci sarebbe mai andata.
Raffaele aveva terminato di portare in casa il materiale che serviva per il lavoro, quando vide la padrona di casa esclamò.
- Era meglio se rimanevi in vestaglia.
Marisa rispose scocciata, le avance dell'uomo non solo non l'intesessavano ma gli facevano addirittura schifo.
- Tu pensa solo a fare il tuo lavoro.- Era passata anche lei a dargli del tu.
- Cosa devo fare?- Domandò sforzandosi di rimanere calma.
- Cominciamo a togliere le tende dalle finestre.
Raffaele sistemò la scala sotto la finestra, e fece segno alla donna di salire.
- Smontale tu, io ti reggo la scala.
Marisa salì, mentre smontava le tende, guardò in basso, l'operaio aveva in mano una birra e gli guardava il culo fasciato dagli strettissimi jeans.
- Non e troppo presto per bere birra?- Gli disse, sorvolando sul fatto che gli stava guardando il culo.
- Perché c'è un orario per bere quando uno a sete.- Rispose l'uomo.
Marisa lasciò perdere, tanto era fiato sprecato, finito di togliere le tende a quella finestra, mentre scendeva sentì la mano di Raffaele appoggiarsi su una chiappa e stringerla.
Marisa reagì male.- Non ti permettere, o ti butto fuori di casa.
- Volevo solo aiutarti a scendere.- Si difese l'uomo sorridendo, la minaccia gli era scivolata addosso senza scalfirlo.
Tolsero tutte le tende del salone, e infine passarono in bagno, Marisa salì ancora sopra la scala, stava togliendo la tenda alla finestra quando Raffaele tranguiò a canna l'ultimo sorso di birra, appoggiò la bottiglia vuota sul lavandino e ruttò.
Marisa lo guardò disgustata ma non disse nulla.
Poi come se fosse solo e stesse facendo la cosa più naturale del mondo. Raffaele alzò la tavoletta del cesso, si abbassò la lampo e di fronte a Marisa sopra la scala che lo guardava incredula, tirò fuori un cazzo enorme e urinò.
Marisa mentalmente confrontò quel cazzo a quello del marito, quello dell'imbianchino da moscio era grande quasi quanto quello del marito al massimo dell'erezione.
- Ma sei proprio un selvaggio, non potevi dirmelo che ti scappava, sarei uscita.- Disse la donna, che però non riusciva a staccare gli occhi da quel grosso biscione che urinava.
Raffaele continuando a pisciare rumorosamente, alzò gli occhi e disse.
- E' colpa della birra, mi fa pisciare di continuo.- finito di pisciare lo sgrullò. A Marisa sembrava un randello, che si agitava in aria.
- Questa e un altra cosa che non devi fare più.- Gli disse ma la vista di quel coso enorme l'aveva turbata. Lei moglie fedele e donna di sani principi, aveva la fregna bagnata alla vista di un cazzo enorme.
Finito di togliere le tende, passarono a smontare le prese di corrente, inginocchiata a terra Marisa cercava di non pensare a quello che aveva visto, chiese a Raffaele dietro di lei di passargli un cacciavite, con una mano teneva la presa e l'altra l'allungò verso l'uomo dietro di lei, invece del freddo cacciavite in mano si ritrovò qualcosa di grande caldo e morbido, si girò di scatto ed esclamò
.
- Ma cosa cavolo?
- Non cavolo, ma cazzo, si chiama cazzo.- Disse sorridendo l'uomo che al posto del cacciavite in mano gli aveva messo il cazzo.
- Ma... come ti permetti, io lo dico a mio marito, ti faccio arrestare.- Disse Marisa arrabbiata, ma il cazzo che gli si stava indurendo in mano non lo mollava, lo teneva stretto tra le lunghe dita affusolate.
- Intanto, tu mi hai arrestato il cazzo, però. - Disse l'uomo che vedeva, che la donna oltre a non lasciargli il cazzo aveva preso a masturbarlo.
Marisa non riusciva a lasciare la presa, il cazzo nella sua mano era diventato duro e grande, molto grande, muoveva il polso avanti e indietro, scoprendo la cappella, mentre sentiva la fica allagarsi sempre di più.
Ancora inginocchiata prese a fare un vero e proprio pippone a quell'essere che detestava, ma che aveva un cazzo di dimensioni che lei non aveva neanche mai creduto possibili per un essere umano.
Lo guardava con occhi sbarrati mentre continuava a masturbarlo, improvvisamente vide e sentì il cazzo esplodere, dalla cappella partirono repentini getti di sborra calda che appiccicosa gli arrivò in faccia e scivolando sul lungo collo fino al decoltè, molta gli colò sopra la mano e il polso, il porco l'aveva imbrattata di sborra.
Marisa lasciò il cazzo che continuava a emettere sborra, si guardò incredula la mano lorda e appiccicosa, sul viso sentiva la sborra calda, un rivolo gli era scivolato tra i seni provocandogli un brivido.
Raffaele prese uno straccio e lo dette alla donna inginocchiata e immobile incredula di quello che aveva appena fatto, poi disse.
-Adesso basta con i divertimenti abbiamo del lavoro da fare.
Per il resto della mattinata i due non si parlarono, Marisa era eccitata, inconsciamente cercava il contatto con l'uomo che furbescamente gli aveva messo il cazzo in mano, ma lui l'ignorò continuando a lavorare a testa bassa, arrivò l'ora di pranzo di solito i figli della donna rientravano da scuola ma oggi entrambi avrebbero pranzato fuori.
Raffaele parlò e ciò che disse era a metà tra una domanda e una richiesta.
- Cosa c'è da mangiare.
Marisa suo malgrado si scoprì felice che lui gli avesse rivolto la parola.
- Ti preparo qualcosa.
In cucina gli preparò una bistecca, lo vide mangiare come un lupo, e bersi una bottiglia di vino rosso, si accorse che i modi poco educati dell'uomo non gli davano più fastidio ma anzi l'eccitavano sempre di più.
Dopo aver mangiato e ruttato si alzò, Marisa era seduta su una sedia del tavolo della cucina, in attesa di qualcosa che temeva e sperava allo stesso modo, non dovette aspettare molto l'uomo aveva gradito il pranzo e voleva ringraziare la padrona di casa, si sbottono la tuta da lavoro che cadde arrotolata ai suoi piedi, e porse il cazzo alla donna, che si precipitò a prenderlo in bocca, lo desiderava da ore e adesso che l'aveva tra le labbra lo succhiava voracemente, l'uomo grugniva e gli teneva la testa, il cazzo nella bocca di Marisa era di nuovo mastodontico, la sua fica aveva
inumidito il cavallo dei suoi jeans da ore di eccitazione continua e inappagata.
L'uomo tolse il cazzo dalla bocca della donna e lo sbatteva sul suo muso bagnato di saliva.
- Vuoi essere scopata vero?
- Sì - fu la risposta secca di Marisa.- Alzandosi in piedi, superava in altezza l'uomo con tutta la testa.
- Vai in camera da letto dei tuoi figli voglio scoparti la - Ordinò Raffaele alla donna che ormai teneva in pugno.
Marisa non protestò qualunque posto andava bene pur di prendere quel cazzo che desiderava con tutta se stessa nella sorca.
A Raffaele, scopare quella donna, nella cameretta dei suoi figli procurava quell' eccitazione in più, entrarono, c'erano due letti, alle pareti poster di cantanti e calciatori, una scrivania con un computer e una foto che ritraeva tutta la famiglia, l'uomo la prese la guardò e disse.
- Che bella famiglia che hai, adesso spogliati e sdraiati sul letto di tuo figlio.
Marisa eseguì si tolse la canottiera i capezzoli spiccavano eccitati sui seni gonfi e sodi, sfilò i jeans, finalmente la fregna accaldata prese aria, si sdraiò a gambe aperte, fremeva dalla voglia, la donna sofistica e di sani principi si era trasformata in una puttana piena di voglia, ma l'uomo la lascio sospirare non andava di fretta, si sedette al lato del letto continuando a guardare la foto, Marisa allungò una mano e gli prese il cazzo in mano, nella cameretta entrò anche il cane che si sdraiò ai piedi del letto.
- Dai scopami, dai.- Pregava la troia che aveva perso ogni ritegno.
Raffaele appoggiò la foto sopra la pancia della donna, che non capiva, ma non chiedeva spiegazioni voleva solo essere scopata, dopo essersi denudato, l'uomo si sistemò tra le gambe della donna, la
sua pancia prominente schiacciò la pancia della donna sotto di lui, tra loro la foto della famiglia, la cui madre con la fica che bocchegiava aspettava di essere penetrata, Raffaele prese il cazzo alla radice e né infilò poco più della cappella nelle labbra della fica. Marisa gemeva e si contorceva sopra il lettino del figlio, ad ogni affondò l'uomo spingeva sempre più il cazzo nella fica della donna, finche con un colpo possente lo piantò tutto nella fregna, che lo avvolse risucchiandolo, i gemiti di Marisa erano diventati gridolini scomposti, l'uomo prese a pomparla con vigore.
La donna mai nella sua vita era stata chiavata così, il cazzo gli riempiva tutta la fregna, sospirava e gemeva come impazzita ; nello spazio di una mattinata era diventata una moglie adultera. Stava tradendo il marito con un uomo che per cultura ed educazione era lontano da lei anni luce.
Però con quell'uomo tanto diverso stava scoprendo il sesso, quello vero quello fatto per godere, brutale e senza amore, era talmente bello e diverso che capì che non ne avrebbe più potuto fare a meno.
Marisa godette una prima volta ma l'uomo continuava a spingergli il cazzo nella sorca senza tregua, strappandogli un altro orgasmo, la sua fica tracimava fuori tante di quelle secrezioni che sotto il suo culo che rimbalzava sul materasso su e giù, sentiva la copertina che ricopriva il letto del figlio umida ; l'uomo sopra di lei e dentro di lei grugniva, puzzava di sudore, ma non gli dava fastidio, era l'odore del maschio che la stava facendo godere come una troia, venne ancora una volta ululando, sentiva la sua stessa voce ma faceva fatica a credere che era lei ad emettere quei suoni lussuriosi.
Raffaele stava per sborrare, si tolse da dentro la fica, con disappunto della troia che voleva sentire la sborra dentro la sorca in fiamme, ma l'uomo sborrò sopra la sua pancia più precisamente sopra la foto che per il sudore gli sì era attaccata sopra l'ombelico, la foto della sua famiglia fu ricoperta di sborra.
Ansimante e con la fica rossa e tumefatta Marisa prese la foto e la guardò scolava sborra. Marisa chiese all'uomo perché l'avesse fatto.
- Perché sei una troia, ho sborrato sulla tua famiglia, per dimostrarti che quelle come te, scopate come si deve, perdono ogni ritegno, per il cazzo mettete in secondo piano tutto anche la famiglia,tutte,siete e siamo tutti uguali, dei luridi porci lussuriosi avidi di Cazzo e Figa,Tu NoN Sei Da Meno.Sei una Vacca Lurida- Disse Raffaele.
Marisa rimase allibita lui l'aveva scopata e in più gli aveva anche fatto la morale, ma era vero quello che gli aveva detto ciò che aveva fatto era grave.
Poi si vestirono e tornarono al lavoro, fino alle quattro del pomeriggio, era l'ora per Raffaele di staccare.
Sulla porta, Marisa gli disse solo.
-A domani.
Raffaele prendendosi il cazzo in mano attraverso la tuta rispose.
- A domani.
Dopo un mezzora tutti i suoi familiari rientrarono in casa davanti a loro in apparenza c'era la solita donna, ma dentro di lei ora bruciava un fuoco, che non si spegneva con l'acqua ma con un mare di sborra, il marito che da quel giorno era entrato nell'ampio club dei cornuti, guardava il lavoro fatto e disse.
- Non male per essere il primo giorno.
- Vero, Raffaele sì e dato molto da fare.- Disse lei sfiorandosi la fica velocemente.
Andò nella stanza dei figli, che il giorno l'aveva vista farsi chiavare e godere oscenamente, sopra la scrivania la foto che lei aveva rimesso a posto dopo averla ripulita dalla sborra ingordamente con la lingua.
Suo figlio saltellava col culo sul letto, sentì una mano inumidirsi al contatto con la coperta l'odorò e chiese alla madre cos'era.
-Niente.- rispose lei, ma pensò " e solo brodo di troia, di quella troia di tua madre che gode ".
Di notte nel suo letto mentre il marito russava, lei si toccava la fica, gli sembrava di sentire ancora il grosso cazzo riempirla tutta, si masturbò, godette, mentre dalle labbra gli sfuggì il nome di quello che gli aveva fatto perdere il lume della ragione, "Raffaele".
In passato uomini in gamba eleganti e affascinanti gli avevano fatto una corte asfissiante ma lei fedele al marito e ai suoi principi aveva sempre rifiutato indignata, un uomo rozzo e maleducato era riuscito a scoparla perdendoci neanche una mezza giornata.
Marisa aveva da poco superato i quaranta, e nel suo letto a fianco dell'uomo che aveva felicemente sposato, aveva la fregna bagnata mentre pensava a un uomo il cui cazzo l'aveva stregata.
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8 years ago
admin, 75
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in posa
Non è facile posare assieme ad un modello, avvertendone il calore epidermico senza poter celare sensazioni emotive generate dal corpo a contatto con la propria nudità.
Immaginarne la genitale protuberanza divenire all'improvviso oggetto contundente, assumendo dimensione spropositata e pronta a ledere anfratti resi ancor più vulnerabili da una simile condizione.
Nell'impossibilità di potermi del tutto ritrarre, sentendolo approfittarsi del particolare frangente, eccolo lentamente interferire su labbra rese turgide da incontinente passione, rivelando di un'indole
ormai non più tanto segreta.
Colui che immortala l'evento non fa nulla per imporre, con la propria esclusiva presenza, che non possa avere decorso ciò che la natura pretende quale tributo all'istinto.
Scivoloso come un serpente, la cui sommità si va incuneando nello scovato anfratto, scorre ambiguo oltrepassando senza alcuna omertà il dischiuso pertugio alla ricerca di ovattati piaceri.
Dentro di me è un impeto folle che devasta la mente, subito arrendevole al prevaricante dominio che sconquassa ogni possibile resistenza invadendomi sino al cervello.
Inutile trattenere gementi confessioni avvertendo le viscere colmarsi dell'irruente sfogo capace di inseminare sino all'orgasmo più estremo.
Ormai duttile oggetto di piacere, prostrata di fronte all'implacabile persecutore, lambendone ogni residuo di liquido seminale, dichiaro in maniera indelebile l'essere insospettabilmente puttana, come in fondo il mio stesso compagno desidera.
2065
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8 years ago
gloria1951,
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Aggiungi un posto a...........letto
Con Laura, la mia compagna ormai da sette anni, ho un rapporto molto pieno, intenso e soddisfacente anche per quanto riguarda la sfera sessuale.
Laura 48 anni, con due figli oltre i 25 anni, è quella che si definisce. seppure alta poco più di un metro e sessanta, una donna molto attraente, con un corpo armonioso e pieno: un seno tra la terza e la quarta misura che non ha bisogno di sostegni, due gambe diritte, piene e tornite, un sederino tondo e pieno che attira gli sguardi e un viso dotato di due occhi azzurri dallo sguardo intenso. ci Siamo innamorati al primo incontri e no ci siamo più lasciati, anche perché la nostra intesa sessuale è stata fin da subito appagante e stimolante.
Da circa due anni i suoi figli vivono da soli, uno in città assieme alla sua compagna, mentre il più grande fuori città per motivi di lavoro e così sono andato a vivere stabilmente da lei.
Come detto stiamo molto bene insieme, ci completiamo a vicenda e a letto siamo molto affiatati e riusciamo a darci sempre tanto piacere.
Premesso che non mi piacerebbe condividerla con un altra persona, uomo o donna che sia, così per gioco ho cominciato a stuzzicarla dicendole che mi sarebbe piaciuto fare sesso con qualche altra donna e lei, fingendo permissività, mi ha chiesto con chi mi piacerebbe farlo e io ho un po tergiversato per poi parlare di qualche sua amica e lei continuava chiedendomi cosa mi sarebbe piaciuto farle, ecc. ecc. per concludere poi che ero un vero porcellone e che mai avrebbe consentito un fatto del genere (ma notavo che al momento lei era un po più eccitata, ma niente altro).
In questi sette anni di rapporto ho avuto modo di fare la conoscenza dei suoi parenti di città e anche della provincia e tra questi una sua cugina Teresa poco più che cinquantenne che vive con i genitori anziani.
Una sera di circa otto mesi fa mi annuncia che sua cugina Teresa ha ottenuto il trasferimento del posto di lavoro qui in città e considerato che verrà ad abitare con noi considerato che ci sono due stanze libere e che lei sarebbe dovuta andare in affitto.
Ovviamente non ho nulla in contrario e Teresa viene a vivere assieme a noi.
Teresa è una donna molto simpatica, con un carattere aperto, di gran compagnia e affabile.
Dal punto di vista fisico è alta quanto Laura, con un senso quinta misura ancora florido, un po piena nei fianchi, con gambe comunque piene ma belle, sedere pieno ma accattivante, non bellissima da molto attraente. Diverse volte ho fatto in modo di far capire a Teresa che la guardo con piacere, osservando le sue gambe scoperte, il suo seno o girandomi per guardarle il culo.
Laura in compagnia di Teresa è molto più socievole e allegra ed entrambe collaborano volentieri nelle faccende di casa.
La presenza di Teresa è abbastanza gradita anche a me e debbo dire che la trovo attraente anche dal punto di vista fisico e ho ripreso con Laura il discorso del sesso con l'amica introducendo al suo posto Teresa. Apriti cielo: porco e maiale si sono sprecati; non ti basta quello che ti do io, il sesso totale che facciamo e ora vorresti farlo anche con mia cugina; sei un porco, non ti sazi mai, non ti basta farlo ogni giorno. Laura, a dire il vero, a letto è perfetta, si da in tutti i modi, prende lei l'iniziativa, mi stuzzica, mi coinvolge, gode esaltandosi e mi da piacere pieno con ogni parte di se.
poco più di una settimana fa, nel corso di una gita Laura ha preso una storta ad un piede che ha procurato tanto dolore e gonfiore e difficoltà di deambulazione autonoma.
L'altra sera per vedere la TV, Laura si è stesa su uno dei divani, mente nell'altro (un due posti) ci siamo seduti io e Teresa; dato che nonostante sia primavera inoltrata fa ancora freddo e l'impianto di riscaldamento non è in uso, Sia Laura che Teresa utilizzano un plaid per riparare le gambe.
Essendo Teresa seduta accanto a me, ne avverto il contatto e il calore e lo trovo eccitante e così introduco una mano sotto il plaid e cerco di accostarmi alla coscia; al contatto noto che Teresa si irrigidisce e i suoi occhi inviano fulmini e saette mente un sua mano scosta la mia dalla sua coscia. Dopo un poco ripeto la stessa operazione e la risposta è identica e più decisa.
Laura nel frattempo chiede di essere accompagnata in bagno e prima che si proponga Teresa lo faccio io alzandomi e andandole incontro.
Laura sedutasi in bagno mi dice che si è accorta di un certo movimento, che sto facendo il porco e che ha capito che sto cercando di coinvolgere Teresa dicendomi che Lei sicuramente non ne vuole sapere niente specie dopo l'esperienza fallimentare con il suo ex fidanzato. Mi chiede di lasciarla un po sola ed esco. Vado verso Teresa che subito mi dice che se non smetto lo dirà a Laura e dopo andrà via; le dico che Laura sa, che ha capito che tu mi attiri molto sessualmente e che quindi è meglio non fare o dire niente.
Laura ora chiama per il sostegno e vado a riprenderla.
Rioccupiamo le posizioni di prima e io dopo un poco reintroduco la mano sotto il plaid e l'accosto alla coscia, la palpo, l'accarezzo senza reazione alcuna,scendo all'interno coscia e mi soffermo, mi sposto un po più in lato e sono a contatto con lo slip, vi passo le dita esternamente, sfioro la carne calda che sta sotto, volgo lo sguardo verso Teresa, anche Lei mi sta guardando, sposto con le dita il bordino dello slip e introduco le dita nella sua fica bagnata e mi fermo: i suoi occhi ora mi fissano dolci e la sua mano prende la mia e ne dirige i movimento mentre il suo bacino inizia a muoversi.
Laura ora non guarda più la televisione, la sua mano è sotto il plaid e lo fa cadere mentre inizia a masturbarsi e nel frattempo dice a Teresa di spegnere la TV e di andare a preparare il lettone per andarci così a coricare tutti e tre insieme visto che entrambe gradiamo le attenzioni di quel gran porcone del suo uomo.
Teresa lascia in un attimo il cazzo del quale si era già impossessata e sorridente e contenta si avvia verso la stanza da letto.
(il seguito ......... dopo)
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Il vecchio garage 3
Mia sorella Arianna aveva due anni più di me. Quando nacque i nostri genitori vivevano in due stati diversi: mio padre girava spesso l’Europa per seguire le manovre Nato e mia madre la tirò su come una ragazza-madre per i primi anni poi fu costretta ad affidarla alle suore, in un convento scuola.
Quando la famiglia si riunì erano passati quasi 10 anni e tra mia sorella e me i rapporti avevano talmente risentito di questa lontananza che fra noi esisteva solo un rapporto tra quasi coetanei, l’uno indipendente dall’altra. Ma crescendo, le nostre strade si rincontrarono: soprattutto verso i diciassette diciotto anni in cui scambiarsi confidenze era frequente.
In me era evidente l’inclinazione all’esser femmina e questo forniva diversi argomenti ai nostri dialoghi: “Hai mai baciato una donna? “ un giorno mi chiese, “dovresti!, non sai come si sciolgono quando hanno la lingua in bocca” .
Io che prima di allora non avevo mai preso in considerazione il bacio fra uomo e donna e a dire il vero nemmeno il bacio, mi lasciai irretire dalla dolce sfrontatezza con cui mi guardava mentre me lo chiese. Così arrossii.
“Sei proprio una femminuccia” mi disse!
“Guarda, ti insegno io” e appoggiando la bocca al vetro della finestra si esibì in un bacio profondo con la lingua, di cui potei osservare bene la dinamica interna grazie alla trasparenza del vetro.
“Visto?, vieni qui”, non avevo idea di cosa volesse dirmi, perché in realtà era un qualcosa che voleva farmi e infatti poco dopo sentii le sue labbra bagnate aderire alle mie che si aprirono timidamente e si illanguidirono in uno scambio di saliva e di contatti lingua con lingua che mi sconvolsero! Avevo baciato una donna, come si bacia una donna, e per di più lo avevo fatto con mia sorella!!!
I giorni seguenti li passammo ad “approfondire” e, vuoi perché avevo maturato la mia nuova identità, vuoi perché la stimolazione dovuta al bacio aveva esposto al desiderio ogni parte di me, mi sentivo pronta per il grande passo.
In uno dei miei pomeriggi in solitario, ormai divenuto tempio di piaceri proibiti andai al garage vestito da viziosetta teenager: jeans a braghetta che lasciavano scoperti quasi tutti i glutei, e perizoma rosso che sbordava alla sommità; tacco dodici canottierina sopra l’ombelico, capelli vaporosi e piastrati più lunghi da un lato, riccio tirabaci e rossetto.
Il cuore mi batteva forte, come al solito, sarebbe potuto entrare qualche adulto del quartiere e svergognarmi. Invece neanche fossimo in contatto telepatico eccoti arrivare Mauro e Daniele.
“che figa!!!!” esclamò Mauro avvicinandosi.
Mi ritrassi quel tanto che servì per farmi spazio ma anche farmi cingere in vita e attirare poi con violenza e libidine dalle sue braccia forti che mi avvolsero come piante carnivore.
Sentii il mio corpo flettersi come una canna di palude.
Daniele intanto si era seduto poco più in là e ormai seminudo stava giocando col bordo inguinale degli slip tirandolo e lasciandolo andare in un movimento che metteva a nudo le sue palle completamente senza peli.
In quel garage faceva caldo, il ricircolo dell’aria era poco ma mi rendo conto che proprio per questa ragione esso restituiva rumori di sospiri e odori di corpi in preda all’eccitazione.
Fui presto denudata e come al solito spinta al muro, voltata e costretta ad allargare le gambe come stessi subendo una perquisizione. Daniele continuava la sua pratica porcellina inserendo talora la mano sinistra nelle mutandine, accarezzando e scappellando un cazzo di sedici centimetri che arrivava fino all’ombelico.
Come nei baci profondi che avevo sperimentato con Arianna, la lingua di Mauro si insinuò presto nella rosellina ormai semiaperta che gli porgevo inarcandomi: con le mani intanto mi impastava il culetto ben bene. Ah se mi piaceva!, mi piaceva tanto, gemevo e mi sentivo troia, volevo darmi tutta, non mi bastava spingere il culo sulla sua lingua, la volevo dentro, dentro, e con le mani mi allargavo le natiche per allargare il buchino che ne richiedeva ancora: “ daii ti prego ti prego, ahhh siiiii, uhmmmm..” ne volevo di più, di più e glielo comunicavo implorando. Mauro sapeva tenermi sapientemente sulla soglia dell’orgasmo palpandomi da dietro, masturbandomi fino all’apice per poi fermarsi e leccarsi le dita su cui erano scese alcune gocce di cremina. Avevo brividi incontrollati che mi scuotevano come non mai. Così come per istinto mi pizzicavo i capezzoli portando spontaneamente le mani al petto come avvertissi la presenza di un seno, quello che desideravo avere. Volevo il seno, lo desideravo, è un pensiero che ho sempre fatto e lì in quel momento era come se lo avessi avuto e lo porgevo: Daniele infatti, che nel frattempo si era tolto le mutandine ed era completamente nudo, mi strofinava il cazzo sulla gamba, sui fianchi mentre mordicchiava i miei capezzoli turgidi con le labbra. La sua pelle, liscia come una pelle appena apparsa, senza peli, morbida e morbosa mi eccitava al punto che mi costringeva ad una torsione del busto per sentirla anche sul davanti.
Mi sollevai un po’ staccandomi da Mauro che nel frattempo mi aveva infradiciato il buchino a furia di leccarmi: toccandomi lo sentivo infatti del tutto lubrificato e sensibilmente aperto.
Mi sollevai e strinsi a me Daniele strusciando il mio corpo sul suo. Eravamo entrambi al massimo dell’eccitazione sessuale; Mauro intanto mi pretendeva ancora: la sua lingua mi stava leccando le palle e le leccava anche a Daniele. Eravamo fusi tutti e tre nell’odore di sesso, di gioco trasgressivo, di attesa, in un luogo che pareva esserci per far godere le gioie del sesso. In accordo mi girarono e mi spinsero sul tavolo li vicino, porsi meglio a loro il culo, si alternarono a leccarmi e palparmi: ciascuno voleva la sua parte e io volevo offrir loro tutto due volte di più. Daniele, che credevo il meno esperto avvicinò le labbra alle mie. Ci baciammo, lasciai fuggire la lingua nella sua bocca fresca di chewing gum alla menta, mi avvinghiai a lui. Mauro mi fece succhiare le sue dita e le tenne per un po’ nella mia bocca abbandonata e lasciva, poi cominciò ad infilarmele in culo.
Sembravo fatta per essere inculata: le dita cominciavano ad esser più d’una e ancora ne chiedevo. Possibile? Eppure…
Senza pormi spiegazioni feci capire con lamenti di godimento che era il momento.
Mauro non se lo fece ripetere se lo smanettò un po’ inumidendolo e cominciò la penetrazione: non credevo alle mie sensazioni, mi sentivo femmina grata e vogliosa, non provavo per nulla il tanto temuto bruciore della prima volta, ma solo una crescente e piacevole molestia scivolosa e sgusciante che aveva preso ritmo. Avevo il cazzo di Daniele in bocca e me lo pappavo golosamente: che buono!!!! lo slapazzavo e lo masturbavo, avreste dovuto sentire come godeva.
E ogni tanto perdevo il controllo: il cazzo di Mauro mi stava modellando il culo per questa e le prossime volte e non volevo finisse mai “no ti prego noo continua, ahhh sono tua, sono la tua puttana, ahhh mi piaceee!!! è bello è bello ahhhh!!!!
Daniele mi inondò e poco dopo Mauro gemette e venne in un modo molto femminile: avevo scoperto qualcosa di lui che mi nascondeva?
La voglia non mi passò nemmeno quando sborrai nelle mani di Daniele che volle darmi il “colpo di grazia”. Fu l’orgasmo mio più grande: mi sembrò durare e durare e mi permise di mostrarmi fragile e viziosa ancora e ancora. Ero stata sodomizzata, mi sentivo diversa, felice.
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Tutto iniziò così da trav
Dopo quel fatidico pomeriggio ormai mi sentivo donna e troia in tutti i sensi e in ogni momento rivivevo quell’incontro con la coppia dove la Lei mi aveva sodomizzata.
Al lavoro e nel tempo libero mi ritornavano quei piaceri e non vedevo l’ora di ripeterli.
Ma come mi ero ritrovato in quella situazione? Come mai mi era presa la voglia di sentirmi donna nell’intimo e mettere tutto in pratica?
Ricordavo la prima volta quando per gioco io e le mie cuginette giocavamo insieme al dottore e l’ammalato, anzi per l’esattezza alle dottoresse e l’ammalato che ero io.
Si iniziava per gioco per poi spogliarsi tutti insieme e loro già avevano nel corpo il seme delle mistress.
A circa diciannove anni ci siamo incontrati nuovamente un pomeriggio e ripensando ai giochi da ragazzi decidemmo di ripetere il tutto ma stavolta, essendo più grandi ed essendo loro donne mi convinsero che le dottoresse dovevano visitare solamente delle donne.
Mi convinsero che, non avendo peli nel corpo, avrei potuto indossare benissimo qualche loro vestito per rendere il tutto più veritiero e quindi, portatomi nelle loro camera, mi tirarono fuori tutto il guarda roba a disposizione.
Io ero un po’ arrossito per la situazione e vedendo tutta quella lingerie che mai avevo avuto a disposizione.
Inizia a toccare e a palpare la soffice seta di una vestaglia; le calze autoreggenti e perizomi merlettati; minigonne e abitini di seta che loro indossavano durante le serate estive.
Scelsi della calze bianche autoreggenti, un perizoma anch’esso bianco e una mini di cotone tipo scolaretta a quadri rossa.
Sopra tutto nudo indossai una camicetta bianca che legai alla vita con un nodo sopra l’ombelico e purtroppo, siccome mi mancavano le scarpe rimasi senza con i piedi a contatto con il pavimento di legno.
L’ultima cosa che mancava era una parrucca, ma per loro non era importante quanto il trucco: infatti portatami in camera iniziarono a lavorare sul viso con tutti gli attrezzi del mestiere.
Il lavoro era fatto e guardatami allo specchio, come loro, rimasi a bocca aperta: una donna a tutti gli effetti ma con il cazzo in mezzo alle gambe.
Durante il gioco della vestizione mi ero eccitato e il perizoma conteneva a stento il mio bastone che si inumidiva sempre di più.
Loro non curanti facevano finta di nulla ma sembravano molto più attente al mio culetto; infatti ogni tanto non perdevano tempo a toccarmelo e a pizzicarlo………..e la cosa mi faceva piacere.
Giunti alla fine loro si tolsero i vestiti e tutte nude indossarono dei camici bianchi da lavoro come per darsi delle arie da dottoresse.
Mi ordinarono di uscire e chiudere la porta perché dovevano preparare la stanza.
Feci come mi ordinarono e dopo un richiamo per avvisarmi che erano pronte, bussai tremolante alla porta.
Anna (nome di comodo) faceva la segretaria e Rita ( nome di comodo ) e più grande di circa un anno rispetto a me faceva l’austera Dottoressa.
La stanza era pronta e anche il letto che poi era la scrivania da studio adibita con un lenzuolo e un cuscino.
Anna mi fece alcune domande e mi presentò alla Dottoressa Rita che leggeva delle carte per darsi quell’aria austera.
“Il paziente avverte dolori alle gambe, alla bassa schiena che si ripercuotono per tutto il bacino” esclamò la segretaria facendomi cenno di sdraiarmi sul letto a pancia in giù.
Salii sul quella scrivania e messomi a pancia in giù Rita cominciò a palparmi la schiena prima per poi scendere verso i glutei e le gambe.
Avvertii un fremito durante la palpazione del culetto e lei, che aveva percepito il tutto, rispose che il problema poteva trovarsi proprio lì e che avevo bisogno di massaggi per liberarmi dallo stress.
Iniziò a roteare le mani sui glutei e a pressare su di essi; poi sentii un oggetto strano che vibrava sempre sui glutei e sulla schiena: si trattava di un vibratore di medie dimensioni: di quelli normali bianchi e dalla forma di un tubetto anatomico.
“Questo è una delizia se saputo usare e noi lo sappiamo usare benissimo su noi stesse quando ci sentiamo stressate” risposero ridacchiando e continuando a strusciarmelo dietro.
Iniziai a sentire sollievo come se quei massaggi stessero facendo miracoli e dissi che era piacevole sentirlo addosso.
Rita, scostato il perizoma, iniziò a farmelo sentire sullo sfintere e usando una crema del corpo iniziò a premerlo dentro.
All’inizio mi diede fastidio durante la penetrazione e anche un po’ di dolore ma, con l’aggiunta di altra crema fredda, lo sentii scivolare dentro fino all’intestino.
Non faceva male e tirandolo via per poi sentirlo nuovamente dentro iniziava a darmi piacere.
Quelle vibrazioni si ripercuotevano dentro di me e sentivo pure il cazzo che si ingigantiva a dismisura che colava liquido pre-spermatico che mi bagnava tutta.
Lo sentivo scivolare dentro per poi tutto fuori e il calore si espandeva su tutto il culetto: iniziavo a gemere di piacere e loro ridacchiavano di brutto.
“Mi sa che sei peggio di noi e che l’essere penetrata ti piace davvero; Anna non ci credeva tanto ma ora penso che si sia convinta e che potresti anche ricevere qualcosa di più grande” mi sussurrava all’orecchio, leccandolo con la lingua fino all’interno per poi scendere sul collo.
Io annuivo che aveva ragione e la cosa mi piaceva tanto al punto che senza toccarmi, con la pressione del vibro che spingeva il mio culetto, venni con un’esplosione molto potente bagnando le gambe e tutto il tavolino.
La segretaria Anna raccolse con le dita quel seme e porgendolo alle mie labbra mi ordinò di ripulirlo.
Senza battere ciglia aprii la bocca e inizia a succhiare quel liquido divino dal sapore per me nuovo.
Finita la visita rimasi sdraiata con loro che ridacchiavano e mi palpavano ancora.
Sono passati molti anni da quella splendida avventura e da lì iniziai ad indossare lingerie sempre più sexy e abitini più succinti; non ho più giocato al paziente e alla dottoressa ma ho ricercato esperienze sempre più avvincenti e stupende che mi portavano al settimo cielo.
Alla prossima avventura da me vissuta.
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8 years ago
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E così finimmo a sorseggiare un caffè...
Ma forse è meglio iniziare dall’inizio.
Sono sempre stato un amante del bello, immaterialmente parlando, amante delle donne, in quanto essere celestiale ed amante del buon sesso.
Mi ero iscritto da circa un anno sul sito di incontri, cercavo una donna matura (anche mentalmente) o una coppia con lui contemplativo.
Ero un virgulto d’uomo non ancora completato. Felicemente fidanzato e voglioso di esperienze diverse, con la consapevolezza, purtroppo, che la mia Lei non avrebbe mai accettato di dividermi con un’altra donna e mai e poi mai avrebbe avuto rapporti con un altro uomo.
La situazione era quasi imbarazzante, ad ogni accenno della mia voglia di trasgredire ai ferrei dettami, si innescava una guerra intestina che portata il malumore in entrambi.
Così, all’insaputa della mia metà, mi ero iscritto. Ma oramai erano passati parecchi mesi, e non riuscivo ad avere un minimo di visibilità verso le categorie che mi interessavano.
Ma all’improvviso, un giorno di primavera inoltrata, ricevetti un messaggio da una coppia che avrebbe avuto piacere di avere un incontro conoscitivo con me. Ero al settimo cielo, il cuore batteva all’impazzata e l’adrenalina di quella notizia continuava ad andarmi in circolo e a rendermi euforico.
Risposi garbatamente che ero fidanzato, ma la mia Lei non avrebbe partecipato, anzi, non avrebbe saputo nulla.
Spiegai nella mia mail i motivi per cui mi presentavo solo e attesi una risposta.
Passarono due o tre giorni, la coppia mi ricontattò e mi allegò delle foto di Lei, Loredana, vestita, seminuda e nuda…
Non riesco a descrivere quello che mi capitò, le stesse sensazioni provate dopo la prima mail si erano ripresentate, più forti e pulsanti di prima.
Attesi una mezza giornata prima di rispondere, poi, preso il coraggio a quattro mani, iniziai, come capita sempre in questi casi, la mia descrizione fisica…
“Sono alto 1,78 mt, peso 65 kg, sono biondo, occhi azzurri, fisico esile ma muscoloso, per le misure intime non saprei dirvi, non ho mai misurato nulla, ma dalle foto che vedo sul sito, credo di essere nella media. Diciamo circa 22/23 cm…
Sono pulito, riservato, distinto. Donatore di sangue abituale. Ricerco pari requisiti.
Sono della provincia di Salerno, Angri, poco distante da voi. Mi piacerebbe incontrarvi per conoscervi e poi, se soddisfatti dell’incontro conoscitivo, avere un rapporto con Loredana…”
Dopo circa due giorni mi ritrovo una mail di Antonio, è così che si chiama il lui della coppia, in cui, oltre ad inviarmi ulteriori foto di Loredana, si descrivono e mi dicono che avrebbero voglia di incontrarmi.
Prendiamo appuntamento per un venerdì pomeriggio inoltrato. Ci incontriamo in un bar del loro paese, li saluto come se fossero vecchi amici, così le persone nel bar non si insospettiscono, e ci sediamo ad un tavolino.
Loredana aveva una specie di sahariana beige, molto larga e semitrasparente, un cappello a tesa larga che le nascondeva quasi completamente i capelli castani con riflessi ramati, il volto tondo, un paio di occhiali che ne celavano gli occhi, una collana color ambra ed un paio di scarpe dello stesso colore. Dal suo abbigliamento traspariva la sagoma del corpo, aveva di sicuro qualche chilo in più, ma non era grassa e poi si notava il suo seno, e come avrei potuto non farlo?
Un seno bello grande, che premeva contro quell’abito che ne faceva trasparire sia la grandezza sia il capezzolo grande quasi quanto un bicchiere di plastica.
Lei sembrava volesse nascondersi al mio sguardo, ma io ero andato per lei, quindi cercavo di frugare tra gli spiragli che il suo abbigliamento lasciava alla mia vista, ogni minimo segno di malessere, ogni centimetro di viso, ogni sguardo che lei mi concedeva…
Inizia finalmente la nostra conoscenza. Siamo tutti e tre molto nervosi e timidi. Antonio cerca di stemperare l’atmosfera cominciando a parlarmi del loro rapporto, del perché fanno questo e di come sia migliorata la loro vita sentimentale da quando hanno iniziato.
“Abbiamo iniziato da circa due anni, ma abbiamo avuto, in questi due anni, solo 4 incontri andati a buon fine.
Io sono ingegnere, lavoro ancora e mai lei (Loredana) potrà incontrare nessuno quando non ci sono. Posso essere spettatore o aspettare in un’altra stanza, ma mai qualcuno dovrà entrare in casa senza la mia presenza…”
Come detto, quello era il mio primo incontro, ed a quelle parole il mio timore, la paura di essere cascato in un tranello, cominciò a salire.
Perché Antonio mi stava dicendo questo? Cosa dovevo aspettarmi se la nostra chiacchierata fosse andata a buon fine? Cosa poteva succedere una volta entrato in casa loro? E cosa molto più importante, perche Loredana non aveva ancora pronunciato una sola parola oltre al ciao rivoltomi all’inizio?
Mi feci coraggio e chiesi.
Chiesi ad Antonio perché Loredana non aveva ancora detto nulla. La risposta mi lascio sorpreso ed interdetto…
“Devi sapere che io sono laureato, Loredana e diplomata. Non vorremmo che il suo parlare, o qualunque intercalare lei abbia, rovinasse il nostro incontro”.
D’istinto risposi “Credo che saper parlare, avere dizione e saper ragionare siano cose soggettive. Sbagliare un vocabolo o avere un intercalare non significa non aver studiato. Si può essere nervosi, tesi, e qualche errore può esserci. L’importante è che il pensiero, nella sua interezza, sia equilibrato, abbia un significato…”
Loredana per la prima volta sorrise, allora mi sorse il dubbio che non le piacessi, che non ero il suo tipo, altrimenti perché quel sorriso proprio in quel momento e non prima, a tutti gli sguardi che gli avevo rivolto?
Ma Antonio interruppe il mio pensiero e continuò.
“Abbiamo una posizione sociale agiata, non possiamo lamentarci, ma a noi manca qualcosa. Non sappiamo cos’è, ma quel qualcosa l’abbiamo ritrovato in questi incontri. Devi sapere che se, e dico se, tu avrai un rapporto con mia moglie, quando tu andrai via e lei si sarà fatta una doccia, io mi stenderò vicino a lei, la coccolerò, la bacerò e poi avremo un rapporto”.
Non sapevo cosa pensare. Ero frastornato, c’erano dinamiche che non riuscivo a comprendere fino in fondo ma che accettavo, non perché dovessi arrivare al mio scopo, ma perché ero convinto che ogni persona è differente dalle altre e quindi ha una visione della vita personale.
Dopo queste parole, molto spesso durante il nostro parlare, mi rivolgevo a Loredana, che nel frattempo si era tolta gli occhiali, per chiederle se aveva bisogno di questo sprone, se anche a lei andava bene il concetto espresso da Antonio, se era consapevole o sottomessa a questo ragionamento…
Ma come fatto fino a quel momento, Loredana rimaneva in silenzio. Risposte monosillabiche che facevano sorgere in me domande a cui solo lei poteva rispondere.
Capii che se tutto fosse andato per il verso giusto, quelle domande che mi stingevano lo stomaco le avrei potute fare stando da solo con lei.
Così proseguimmo il nostro parlare per un po’ di tempo, io ero sempre più ingolosito dalla situazione, ma a questo punto era meglio separarci e, a mente fredda, ragionare su quello che ci eravamo detti.
Il nostro primo incontro durò circa due ore, ma la mole di informazioni e presupposti era enorme e ritornai a casa euforico come non mai.
Ricordo che quella sera andai a prendere la mia fidanzata per andare a mangiare una pizza ed a bere un bicchiere di vino in un locale poco distante da dove abitavo, ma la voglia di ritornare a casa e ripensare, elaborare, tutto quello detto, era tremenda.
Passarono altri due giorni da quell’incontro e non avevo più avuto notizie da Antonio.
Il lunedì sera, apro la mail e trovo un messaggio. Alle immancabili foto seguiva un invito a recarmi a casa loro, corredato da come dovevo fare per non insospettire nessuno.
Mi indicano la strada per arrivare al cancello di una villetta, suono come da accordi e mi avvicino alla casa.
All’improvviso si apre il portone d’ingresso e mi viene incontro Antonio.
Io preoccupato, era il primo incontro, chiedo dove fosse Loredana. Lui si scosta dalla visuale del portone e scorgo lei, in vestaglia lunga rossa che mi osserva dall’interno di casa.
Mi tranquillizzo, credo che queste cose vadano proprio così, lontano da occhi discreti e molta cautela…
Entro, saluto Loredana e mi fanno accomodare in un salottino. Iniziamo a parlare di nuovo. Antonio detta delle regole, “Oggi, se vuoi, sarete da soli, io aspetterò in una stanza attigua, ogni tanto entrerò, dopo aver bussato, per assicurarmi che tutto sia come dev’essere” “Come detto già, Lei non avrà mai incontri se io non sono in casa, quindi non chiederle di darti un appuntamento senza la mia presenza” “Quello che farete dev’essere gestito da voi due, io non interverrò sulle vostre decisioni” “se, in evenienze superiori, io dovessi separarvi, non dovrai in alcun modo rifiutare la mia decisione”
Questo decalogo mi fece pensare ad un padrone ed alla sua schiava, ma prontamente lui riprese “Non sono un padrone e lei non è la mia schiava, lo faccio solo perché tengo a lei e voglio proteggerla…”
Dopo queste parole ci disse di cominciare a salire in camera e di iniziare a trovare un po’ d’intimità.
Uscimmo dal salottino e cominciammo a salire una scala che portava ai piani superiori. Loredana in silenzio mi precedeva ed io la seguivo con in testa tutte le domande che le avrei fatto e guardandole, incantato, il sedere.
Arrivammo davanti ad una porta socchiusa da cui usciva una musica in sottofondo, lei si girò verso di me e disse “siamo arrivati, sei sicuro di voler entrare insieme a me?”
La voce era tremolante, come se stesse per succedere qualcosa, il mio cuore batteva all’impazzata, ma con voce ferma risposi di si.
Lei mi guardo il viso e mi sorrise. Mi prese per mano e mi fece varcare la porta.
Ero arrivato nel loro talamo nunziale, non una camera normale con un letto, ma la loro camera da letto.
Cominciò a spogliarsi in un angolo con la luce meno intensa della stanza, ma io la fermai. Lei si rivestì in tutta fretta come se avesse avuto ordine di farlo, ma io con voce calma e gentile gli dissi “perché non ti siedi qui accanto a me? Sai, ho delle cose da chiederti, domande alle quali solo tu puoi dare delle risposte”
La risposta che ricevetti fù sconcertante, “non vuoi scoparmi?” “certo” risposi,”ma voglio farlo in modo che abbia una parvenza di sentimento, non sono mica un’animale”.
Lei si avvicinò e si sedette un po’ scostata da me. Gli chiesi “perché non parli mai? Perché è solo tuo marito ad imporsi? Alla fine sei tu che avrai un rapporto con me, forse non sono il tuo tipo? Troppo esile? Cercavi qualcosa di diverso e ti sono stato imposto?”
Per tutta risposta ricevetti un sorriso. Eureka, era il secondo in mezz’ora, forse cominciava a sciogliersi, almeno il nostro rapporto sarebbe stato più equilibrato…
Poi disse “No, sei un bel ragazzo, simpatico, hai un cervello e cosa molto importante per me, sei gentile, non avrai tanti muscoli, ma quello che conta non è alla vista di tutti…
Il fatto è che io ho 53 anni, se un ragazzo della tua età vuole stare con una signora della mia, la prima cosa chi mi chiedono e di fare sesso violento, mi legano, mi schiaffeggiano e poi senza avere il garbo di giocare un po’, vogliono l’ano, ed io non vorrei, ma se non concedo quello che vogliono, allora dopo vanno via e non riusciamo più ad incontrarli… e poi, mi hai vista bene? Sono un po’ robusta, non sono la Loren, ho questo seno così grande che mi fa vergognare di andare in giro…”
“Vorrei solo che tu mi scopassi senza picchiarmi o legarmi e se proprio vuoi il mio culo, abbi l’accortenza di giocare prima, usare l’olio e poi metterlo dentro…”
Allibito saltai dal letto. “Credi che io sia un’animale? Non cerco il dolore altrui se proprio non sono costretto. Se ti piaceva essere dominata sarebbe stato diverso, ma visto che non sei così perché dovrei violentarti?”
Erano passati 10 minuti ed io e lei eravamo ancora vestiti. All’improvviso bussarono e dopo qualche secondo si aprì la porta. Era Antonio, che come promesso, era venuto a controllare che tutto fosse tranquillo.
Vedendomi ancora semivestito si avvisino e sussurrò qualcosa all’orecchio di Loredana e si diresse verso la porta da cui era entrato, senza aggiungere altro.
Una volta uscito, Loredana cominciò a svestirsi di nuovo, si slacciò la vestaglia e la lasciò cadere a terra. Poi si piegò su di me e comincio a sfilarmi i pantaloni, poi i calzini e poggiò le mani sul mio pene.
Cominciò a stringerlo e a strofinarlo, a leccarlo da sopra il boxer e a mordicchiarlo.
Forse avevo capito cosa voleva e la fermai, la feci risedere al mio fianco e cominciai ad accarezzarla…
Iniziai dal collo, scendendo sulle spalle e mordicchiandole il collo, con le mani arrivai sul suo immenso seno e cominciai a giocare su tutta la sua superficie. Poi mi alzai e mi sedetti dietro di lei, il mio pene, oramai duro, si strofinava alla sua schiena, le mie mani le massaggiavano il seno ed il ventre, la mia calda lingua le leccava il collo e la mia bocca le mordeva l’orecchio. Potevo sentire sotto i polpastrelli la sua pelle che per il piacere diventava “ruvida”. Avevo proprio capito, non voleva una persona che la possedesse, voleva una persona che la trattasse da donna.
Ma a quel punto cosa potevo fare? Ero eccitatissimo, avrei avuto bisogno di sbollire un pochino, ed ecco che all’improvviso si sentì bussare di nuovo.
Entro Antonio che ci disse che era passata quasi un’ora, si rassicurò che tutto stesse a posto e ritornò nella stanza attigua.
Appena il nostro ospite uscì, dissi a Loredana che avrei voluto che mi facesse un pompino, ma non in ginocchio, doveva mettersi in modo che io potessi toccarle la figa e l’ano. Lei con un sorrisetto garbato si sdraio in modo che io potessi fare quello che volevo e, dopo aver indossato il preservativo, iniziò a prendere il mio cazzo durissimo in mano, cominciò a leccarlo con movimenti circolari della lingua e dopo alcuni minuti lo prese in bocca. Una sensazione incredibile, il mio cazzo era entrato in una bocca caldissima e soddisfatta per come mi ero comportato fino a quel punto.
Io non avevo perso tempo e avevo iniziato a toccarle la figa ed il clitoride. Ad ogni tocco sentivo Loredana che si contraeva dal piacere e dopo circa 10 minuti sentii le mie dita bagnatissime. Aveva avuto un orgasmo, lascio il mio cazzo per 2 minuti, continuando a masturbarmi con la mano e poi ricominciò con la bocca.
Io oramai ero convinto di aver trovato la chiave per aprire la porta della sua felicità e ricominciai a toccarle la figa. Ma lei mi posizionò le dita all’altezza dell’ano, voleva che giocassi per farla ammorbidire. Senza indugiare iniziai a penetrarla prima con un dito, poi, visto il dilatamento, con due, poi con tre, erano passate 2 ore, e tra le svariate visite di Antonio, tutto procedeva per il meglio…
All’improvviso sentii che stavo per eiaculare, le dissi che stavo per venire. Lei prese il mio cazzo, mi tolse il preservativo e cominciò a masturbarmi, con la bocca sempre vicino al mio cazzo, aspettando per bere il mio sperma…
L’eccitazione era tanta ed all’improvviso venni. Loredana senza scomporsi fece in modo di prendere il mio sperma in bocca, una parte lo sputò, ma una parte lo tenne in bocca. Ricominciò a masturbarmi per fare in modo che quel momento durasse il più a lungo possibile, ma la natura stava facendo il suo corso ed il mio pene stava per rilassarsi.
Lei mi guardò, mi sorrise poggiò la mia mano sul suo enorme seno. A quel punto l’incontro era concluso, ma io cominciai a massaggiarle il seno e ripresi a toccarle la figa.
Oramai la chimica che si era venuta a creare mi permetteva di prendermi delle libertà con lei, così chiesi se aveva qualche giochino, un vibratore, cose del genere…
Lei mi guardò sospettosa ma poi mi rispose di si.
“E’ nel secondo cassetto dell’armadio centrale, vuoi che lo prenda?”
“Si” gli risposi, “voglio stare ancora un altro po’ di tempo con te…”
Lei si alzò, andò all’armadio, aprì il cassetto e prese un vibratore.
Si riavvicinò al letto, me lo porse e disse: “ed ora?”
“nulla di più semplice, lo useremo”
Ma alla porta si sentì bussare. Era il solito Antonio che vigilava. Così nascosi il vibratore sotto il letto e cominciai a rivestirmi.
Antonio entrò nella stanza con un sorriso che andava da guancia a guancia, quasi sicuramente aveva osservato tutto dalla toppa della chiave, ma io ero consapevole di questo e non feci una piega.
Mi ero rivestito, Lei era quasi ancora nuda, Antonio mi disse che era ora che io andassi e mi accompagnò alle scale.
Scesi lentamente, aprii la porta ed entrai in auto.
Misi in moto e mi avviai verso il cancello d’ingresso che si apriva lentamente davanti a me.
Ora mi balenavano in mente 1000 domande, ma quella che più di tutte mi rodeva era: “perché non mi hanno chiesto di risentirci?”
Ed io “perché non ho chiesto di risentirci?”
Ma oramai era tardi, non potevo di certo tornare indietro.
Passò quasi una settimana dall’incontro, io mi ero quasi dissuaso dall’ipotesi che Loredana ed Antonio mi potessero richiamare, ma all’improvviso il telefono squillò, era Antonio, risposi con una voce squillante. Dall’altra parte del telefono la voce di Antonio che mi chiedeva se quella sera sarei potuto andare a casa loro un caffè. Senza indugio accettai, erano persone tranquille, non c’era da preoccuparsi.
Arrivato davanti al cancello di casa, mi venne aperto, e come l’altra volta aprì Antonio. Loredana era sempre dietro la porta che guardava tutto, ed io ero felice che anche stavolta lei era lì ad aspettarmi. Ma a differenza dell’altra volta, Loredana era vestita con un abitino nero e molto attillato che mostrava il suo fisico non proprio da top model, ma a me andava bene, in fondo l’avevo visto al naturale e mi era piaciuto.
Entrammo nel solito salottino al pian terreno, Loredana andò a preparare il caffè ed Antonio iniziò a parlare.
“Senti, l’altra volta io ho spiato dalla serratura, Loredana era euforica quando tu sei andato via e appena dopo la doccia io e mia moglie abbiamo fatto l’amore…”
“Mi fa piacere che voi abbiate avuto il vostro momento d’intimità” e come se li conoscessi dall’infanzia dissi “e com’è andata?”
Antonio sembrò sobbalzare, forse quella domanda era troppo privata, non avrei dovuta farla…
Ma dopo un attimo mi disse “bene, è andata bene, ci siamo divertiti”
“Ora, però, ti vorrei chiedere di essere presente quando tu e Loredana farete l’amore… e Loredana vorrebbe che tu non mettessi precauzioni…”
La richiesta mi lasciò basito, aveva delle regole ed ora lui le voleva cambiare? Perché quella richiesta? Io ero conscio del mio stato di salute, ma chi mi rassicurava del suo?
Antonio mi guardò, forse aveva fiutato il mio stato d’animo non proprio tranquillo, estrasse dal cassetto del tavolo una busta e me la porse.
“Due giorni fa abbiamo fatto le analisi, anche quelle per HIV, il tampone è negativo, ma gli esiti saranno pronti tra qualche giorno. Questo è per dimostrarti che non vogliamo di certo rovinati. Sei il primo a cui abbiamo chiesto un secondo incontro, non vorremmo che il nostro rapporto si interrompesse…”
Le parole usate da Antonio e gli sguardi che Loredana mi lanciava mentre preparava il caffè erano rassicuranti, ma io ero e sono abituato a ragionare, e se si tratta della mia salute, divento un monolite.
Prendo la busta, leggo il tutto, le analisi erano ottime, nessuna alterazione, ma avrei voluto pensarci e lo dissi.
“Ascoltatemi, le analisi sono regolari, ma sinceramente non mi sento ancora a mio agio, vorrei che passasse ulteriore tempo prima di non usare protezioni…”
Antonio annuì, mentre Loredana mi guardò leggermente infastidita o forse delusa…
Poi ripresi “non dico che avete alterato le analisi, dico solo che non me la sento ancora… anch’io non voglio rovinare quello che si stà creando tra di noi, chiedo solo tempo per riflettere…”
A quel punto cercavo un gesto, uno sguardo di Loredana che mi facesse capire di aver compreso la situazione. Ed il gesto arrivò, un sorriso appena accennato che mi tranquillizzò sull’accaduto.
A quel punto chiesi “per quanto riguarda la tua presenza nella stanza, perché ora cambi il modo di agire?”
Lui disse “non cambio modo di agire, la prima volta eravate soli, ora voglio assistere, mi metterò in un angolo e guarderò. Sarò padrone, in casa mia di fare quello che voglio?”
Forse mi ero spinto troppo oltre, in effetti eravamo in casa sua, ma io volevo solo spiegazioni…
Loredana si avvicinò, mise una mano sulla spalla di Antonio e disse “caro, non ti agitare, possibile che tu non capisca? Ha paura, sono cose nuove, non aggredirlo, in fondo ha ragione anche lui, siamo stati noi a richiamarlo, ha diritto a delle spiegazioni, poi deciderà su quello che vuole fare…”
“Se proprio non si fida, stavolta faremo come l’altra volta, ma se ci sarà una nuova visita, io voglio essere presente…”
Quindi questo presupponeva il fatto che io e Loredana quella sera avremmo avuto un nuovo rapporto.
Prendemmo il caffè e Loredana mi invitò a seguirla. Come l’altra volta mi precedeva e salendo le scale ancheggiava in maniera molto ammiccante, alzando leggermente la gonna e lasciando intravedere il suo intimo di pizzo nero.
Entrammo nella stanza, mi prese la mano e me la poggiò sul seno semicoperto, io, preso dal fuoco della passione cominciai a baciarle il collo e a palpeggiarle il seno ed il culo.
Ci sedemmo sul letto e lei si lasciò cadere. Inizio a calare la zip che andava in tutta la lunghezza del vestito e rimase in slip. Poi prese la mia cintura, la slaccio. Io tolsi i pantaloni ed iniziai a toccarle la figa che dopo pochi minuti era già bagnata.
Lei continuava a masturbarmi e con il mio cazzo tra le mani, avvicinava la bocca ma senza sfiorarlo, simulando un pompino…
A quel punto presi un preservativo e lo indossasi, lei mi guardava contrariata, ed in quel momento l’avrei tolto, ma non lo feci.
Allora lei dalla simulazione andò ai fatti.
Prese il mio cazzo in bocca, cominciò a succhiarlo e con la mano sinistra inizio a toccarsi il culo. Da sola inserì un dito, poi due, poi tre.
All’improvviso afferrò la mia mano e la portò, insieme alla sua nel culo.
Ero ed era arrapatissima, si alzo, di distese a pancia in giù e mi disse di fare quello che voleva. Cosa voleva era chiaro, voleva che io la prendessi da dietro. Sinceramente non aspettavo altro, gli misi il mio cazzo nel culo e con una mano le masturbavo il clitoride.
Non ci volle molto perché lei godesse, ma mi chiese di non smettere.
Quella sera godette tre volte, e come già successo, quando fui io a venire, lei mi tolse il preservativo e continuò a masturbarmi fino a quando non riuscì a bere una parte del mio sperma.
In tutta la serata Antonio era entrato solo 2 volte, strano, forse si era arrabbiato per il fatto che non potesse assistere…
Come al solito restai altri 10 o 15 minuti con lei a coccolarla e poi mi rivestii. Lei rimase in camera, io scesi le scale, mi rimisi in macchina ed andai, anche stavolta senza chiedere nulla.
Ritornai a casa e a riflettere sulle richieste che mi erano state fatte. Rilessi il mio annuncio, avevo specificato di essere etero, di non voler rapporti bisex con uomini, allora perché quella richiesta?
Per quanto riguardava il preservativo ero abbastanza sicuro, guardando le analisi, che era tutto a posto, quindi a quella richiesta avrei potuto accettare, ma l’altra? Era quella che mi ronzava incessantemente in testa…
Avevo deciso, se mi avessero richiamato, avrei fatto le mie domande. Ascoltate le risposte avrei deciso il da farsi. In fondo eravamo tutti adulti e vaccinati.
Dopo circa un’ulteriore settimana, il telefono squillò di nuovo. Era il solito Antonio che mi invitava per un caffè.
Solita routine, macchina, cancello, porta, Antonio, Loredana, salottino, caffè…
Ma stasera sarebbe stato diverso, loro si aspettavano qualcosa da me ed io mi aspettavo risposte concrete.
Ci sedemmo e cominciai a chiedere “Vorrei che anche Loredana sedesse insieme a noi, quindi aspettiamo che prepari il caffè e dopo parleremo di quello che capita”
Antonio annuì e restammo in silenzio per qualche minuto.
Appena pronto il caffè, Loredana si mise a sedere con noi ed io iniziai “Allora, credo di essere stato chiaro nell’annuncio, non sono bisex, non cerco rapporti bisex, non voglio giochi, neanche soft, con bisex. Quindi, se lo scopo è quello di avere rapporti omo, io mi tiro fuori. Senza se e senza ma, ci siamo divertiti ma adesso la smettiamo…”
Una risatina, seguita da un’altra, si levò nell’aria. “Credi che io voglia avere un rapporto con te? Non me lo sogno neanche, sono etero, fiero, non ti avrei mai chiesto una cosa del genere… la spiegazione è molto più semplice. Io vi osservo, mi masturbo, ma dal buco della serratura, una posizione scomoda. Voglio solo stare comodo, come state voi, non mi avvicinerò, starò lontano, in un angolo. Ma tu guarda, ma cosa vai pensando? Se fosse stato così ti avrei chiesto subito se eri d’accordo. E poi credi che ti avrei fatto sbattere mia moglie due volte prima di chiedertelo?”
Ero imbarazzato, ma risposi “era meglio mettere le cose in chiaro” l’unica frase a cui pensai…
E tra una risatina e l’altro, fui quasi costretto dalla vergogna a cedere.
Poi Loredana mi chiese “…e per quanto riguarda noi due? Hai pensato a farlo senza preservativo?”
Credo che in quel momento il colore del mio volto cambio dal rosa pallido al rosso fuoco… “certo, ci ho pensato e ho supposto che sarebbe molto meglio iniziare gradatamente…”
La fronte di Loredana si aggrottò, “cosa vuol dire?”
“Semplicemente che verrà spontaneo, potrebbe accadere anche stasera, ma non te lo assicuro”
Così, dopo quella spiegazione, ci incamminammo tutti e tre su per le scale, verso la stanza che ci avrebbe ospitato.
Entrammo, c’erano candele accese e profumo d’incenso, una sedia in un angolo ed il letto pronto per noi due.
Loredana mi chiese “ti piace? Ho pensato a tutto io, mi faceva piacere che tu ti sentissi a tuo agio, e poi le candele e l’incenso danno un’atmosfera particolare”
“Hai pensato a tutto tu? Sono lusingato…”
Antonio si tolse i pantaloni e si accomodò sulla sedia posta in un angolo.
Io e Loredana, come al solito, iniziammo il nostro rituale di accoppiamento fatto di carezze e baci. Al solito ci sdraiammo ed inizia a toccarle i capezzoli che divennero duri. Poi scesi giù fino ad arrivare all’inguine e cominciai a toccarle il clitoride, alternandolo ad un allargamento della figa che faceva contorcere di piacere Loredana.
Antonio era sempre seduto, ma stava masturbandosi, e quella scena era poco edificante per il mio stato interiore…
Tanto che non mi accorsi che Loredana mi aveva sfilato i boxer e mi stava leccando il cazzo e le palle.
Era successo tutto naturalmente, come se nulla fosse, me lo teneva in bocca, potevo sentire il calore della lingua sulla mia cappella, e non avevo il preservativo.
La guardai, le sorrisi. Lei comincio a prenderlo sempre più in fondo, lo teneva, e sembrava stesse strozzando, ma poi lo lasciava. Giusto il tempo di riprendere fiato e ricominciava a prendere il cazzo in bocca, a massaggiarlo con la lingua, a leccarmi le palle.
Io giocavo sempre con la sua figa ed il suo culo, perché avevo capito che quello che voleva era farselo mettere nel culo, ed io l’avrei accontentata per l’ennesima volta.
Ma questa volta capitò qualcosa d’imprevisto. A differenza delle altre volte, stavolta ero io che stavo per venire, così l’avvertii e le venni in bocca. Lo sperma le scorreva dalle labbra e lei felice, con la lingua, mi leccava la cappella bagnata. Poi quando tutto ebbe termine, mi guardò e disse, “bene, stasera eri molto contento, sei venuto prima di me…”
Io imbarazzato dissi che avrei rimediato un’altra sera, ma lei mi indicò il bagno e disse “lavati e poi torna da me”
Nel frattempo Antonio si era masturbato e Loredana prese uno straccio per pulire dove era arrivato. Si fece una doccia veloce, quello doveva essere il segnale che io dovevo andare, ma poi mi prese per mano e mi fece sdraiare di nuovo sul letto.
Si stese vicino a me e cominciò a mordere il mio cazzo. Morsetti leggeri, sia ben chiaro, solo per svegliarlo di nuovo. Mordeva e leccava, instancabile, fino a che il mio periodo refrattario non finì, il cazzo mi ridivenne duro ed io, che nel frattempo avevo continuato a giocare con la figa ed il culo di Loredana, la voltai e delicatamente lo misi nel suo bel culo, rosa chiaro, sodo, caldo ed accogliente.
Ci volle poco per far venire Loredana, quella sera lo feci 5 volte, ed io arrivai 2 volte. Ma era stata una serata fantastica…
Antonio continuava a masturbarsi, io e Loredana prendemmo i nostri 10 minuti di coccole e poi io cominciai a rivestirmi.
A differenza del solito, quella sera anche lei si rivesti, mentre Antonio restò sulla sedia.
Noi scendemmo nel salottino dove Loredana mi fece sedere e scesa sotto il tavolo mi slaccio i pantaloni e riprese di nuovo in bocca il mio cazzo che non ci mise nulla per ritornare duro.
Poi, appurato che fosse diventato duro, mi si sedette sopra, non aveva rimesso lo slip, e cominciò a saltellare. Quella sera l’unica cosa che riuscì a separarci fù Antonio che scendeva le scale…
Aspettai che scendesse, salutai e andai via.
Tornai a casa ed andai a letto, dormii come un bimbo…
Attendevo con ansia una chiamata, erano diventati la mia droga.
Passò più di una settimana, ma la chiamata arrivò.
Appuntamento per un caffè, ma prima Antonio voleva parlarmi… di nuovo? Cosa poteva esserci ancora?
Con l’animo leggero, di chi non ha fatto nulla di male, mi avvio verso la loro casa.
Al solito, Antonio mi apre il portoncino e Loredana è lì.
Ci accomodiamo nel salottino, Loredana prepara il caffè ed Antonio inizia “Senti, ricordi quelle regole che ti dissi la prima volta? Dobbiamo rinegoziarle…”
“Allora, se io non sono in casa tu puoi venire, ma almeno dovete avvertirmi…”
Ed io “ma scusatemi, io non ho mai infranto questa regola, questa è casa tua, non mi permetterei mai di farlo”
“Ed è proprio per questo che dobbiamo rinegoziare le regole. Loredana da quando ci sei tu sembra un’altra persona. Più solare, più estroversa, più comunicativa, più gattina e più cattiva… Voglio solo che tu stia attento alle persone che possono vedere…”
“A me andrebbe benissimo, ma non saprei come comportarmi, alla fine abbiamo instaurato un rapporto che va bene a tutti…”
Loredana mi interruppe. “Cerco di spiegarti meglio, noi non abbiamo cercato più nessuno, ci basti tu, a me basti tu. Però vorrei considerarmi donna sempre, non solo quando c’è lui, quindi mi piacerebbe che tu venissi a casa anche quando non c’è, anche solo per un caffè, per parlare un po’, per giocare senza fare sesso o semplicemente per fare sesso. Questo tocca a noi deciderlo di volta in volta… Antonio è contento, io sono contenta… e tu?”
Quel ragionamento mi mise in imbarazzo, mai avrei pensato di avere una relazione come quella, ma in fin dei conti era appagante per tutti. Io, manco a dirlo, ero contentissimo, Antonio sorrideva e Loredana mi guardava con l’animo di aspetta un responso.
Risposi di si, le regole sarebbero cambiate, ma chiesi a Loredana di non essere impaziente…
Poi chiesi se le faceva piacere salire in camera. Lei, di gran fretta si tolse i guanti da cucina, mi afferrò la mano e mi trascinò via.
Salimmo in camera, come al solito, ma Antonio non ci seguì.
Quella volta giocammo solo, lei mi masturbava ed io le toccavo la figa ed il culo. Poi inizio a prenderlo in bocca, lentamente con la lingua bagnata e golosa lo leccava e guardandomi attendeva un mio gesto, il segno che stavo per venire.
Era diventata calda, la sua figa grondava per l’eccitazione, era venuta, ma continuava imperterrita a tenermelo in bocca.
Dopo un po’ di tempo le dissi che stavo venendo e lei attese il mio nettare.
Rimanemmo sdraiati per un po’, dopo andammo in bagno e facemmo una doccia, insieme.
Fu lei a lavarmi, con cura maniacale. Le sue mani sulla schiena risvegliavano il mio cazzo. Ma cosa avrei potuto fare? Quella donna mi arrapava a tal punto che non riuscivo a reprimere le mie voglie.
Quando arrivo con le mani a lavare il mio cazzo, era di nuovo duro e lei cominciò a massaggiarlo e a mordicchiarlo… Voleva ricominciare. E meno male che ero andato solo per una chiacchierata…
Dopo circa 10 minuti che Loredana aveva il mio cazzo in bocca, suonò il telefono. Era la figlia che avvisava che sarebbe passata.
Ed ora? Mi avrebbe trovato in casa. Nulla di più semplice. Io sarei stato il figlio di un’amica che andava a trovarli.
Ci rivestimmo in tutta fretta e scendemmo nel salottino.
La figlio, Elisa, arrivò, busso il campanello e Loredana andò ad aprire. Entrò nel salottino, e mi guardò. Era stupenda, castana ed occhi scuri, alta più o meno 1 metro e 70. Un seno bello grande (e già, chissà da chi l’aveva ereditato…), fisico slanciato ed un sorriso incantevole.
Ci presentarono, e si sedette con noi. Dopo aver parlato del più e del meno per circa mezz’ora, mi defilai, dissi che dovevo tornare a casa per degli impegni lavorativi e andai via.
Da quel giorno le cose cambiarono veramente. Io, ogni qual volta potevo, scappavo a casa di Loredana, anche solo per parlare, ma il più delle volte non andavo mai via senza almeno un pompino…
Con cadenze diverse, passarono circa due anni dal nostro primo incontro. Un giorno squillò il telefono, era Loredana, pensai che avesse bisogno di me e mi stavo preparando. Lei mi interruppe, “senti, siamo in ospedale, stavamo insieme ed Antonio s’è sentito male. Ho chiamato l’ambulanza ed ora siamo qui”
Ok, dimmi dove e vi raggiungo. Mi disse dov’erano e andai. Mi venne incontro proprio Loredana che mi disse che Antonio aveva avuto un malore abbastanza serio, un infarto, ed era accaduto mentre stavano a letto a fare l’amore…
Entrai in ospedale e, accompagnato da Loredana, mi presentai come il nipote. Il dottore, molto gentilmente, mi illustrò le condizioni generali e ci rassicurò che era stato un qualcosa di lievissimo e che non ci sarebbero state ripercussioni.
Antonio stette in ospedale circa una settimana ed in quella settimana io e Loredana non stemmo insieme. Si, andai, ma solo per chiacchierare, per farle compagnia.
Quando Antonio ritornò a casa io andai a trovarlo, era sensibilmente emozionato e contento nel vedermi e questo a me dava un senso di benessere e soddisfazione.
Ci sono tornato molte volte, in quella casa, e non solo per stare con Loredana, ma anche per fare compagnia, ascoltare e parlare con Antonio.
Così un giorno di primavera andando per quel sentiero oramai a me così familiare, li trovai seduti sotto una pianta di ulivo, vicino al loro tavolino, che parlavano.
Arrivato scesi dall’auto, mi invitarono a sedermi, lo feci.
Loredana andò a preparare il caffè ed io ed Antonio iniziammo a parlare.
“Sai, Loredana è molto premurosa, mi vizia, ma ha paura che io possa avere di nuovo un malore e quindi non stiamo insieme da quando è accaduto il mio ricovero…” “potresti parlargli e convincerla almeno a provarci?” “ora mi sento male, male davvero, fino ad ora era una nostra scelta avere te nella nostra famiglia. Ci hai aiutato a stare meglio come coppia, ma ora… ora io mi sento solo un cornuto. Con una moglie infedele… che tu e lei facevate sesso o amore in mia presenza o con il mio consenso era una nostra decisione. Quando andavi via, come ti ho raccontato, noi due stavamo insieme, quindi tu eri un incentivo al nostro amore. Ora cosa sei? Sei l’uomo che si scopa mia moglie. Non servi ad incentivare nulla. Ma sia ben chiaro, non ho nulla contro di te, ma se tu non servi a noi, ma solo a lei, io mi sento un cornuto, e stò male…”
Non ebbi il coraggio di dire nulla, in effetti il suo ragionamento era lineare, io ero un oggetto per arrivare al loro scopo, anche se mi avevano sempre trattato bene ero questo. Un oggetto.
Loredana ritornò con il caffè. Passarono 5 o 6 minuti senza che nessuno dicesse nulla. Poi all’improvviso Antonio aggiunse “scusami, non volevo, sono nervoso, sono costernato, dispiaciuto, ma questa situazione mi innervosisce… Non vorrei che tu pensassi che non ti sono grato, ma oggi è così che mi sento, e volendoti rendere partecipe di tutto quello che succede tra di noi, dovevo dirtelo”
A quel punto risposi “non ti preoccupare, posso capire, e di sicuro non mi offendo. Anzi, in verità mi fa molto piacere che tu mi consideri in quel modo. Di sicuro cercherò di aiutarti”
Così Loredana si avvicinò e mi fece cenno di seguirla. Salimmo le scale ed entrammo in camera. Lei si sdraiò e prese il vibratore che non eravamo mai riusciti ad usare. Si chino sul mio inguine e cominciò a succhiare e mordicchiare il mio pene.
Come sempre “lui” fece il suo dovere, si indurì e lei iniziò ad inumidirlo con la lingua.
In tutto il tempo che Loredana mi succhiò il cazzo, il vibratore era inserito nel culo e, dopo svariati minuti, oltre a farla gemere di eccitazione, le aveva provocato una dilatazione dello stesso.
Allora le chiesi se non era il caso di chiamare Antonio, saremmo stati tutti e tre, ed avremmo fatto in modo di non farlo stancare troppo.
All’inizio Loredana era restia, ma con il passare dei minuti, e vedendo che io non accennavo a metterla a pecorina, si affacciò alla finestra e lo chiamò.
Mentre Antonio saliva le scale Loredana si volto e mi disse una sola parola “stronzo”… ma con il sorriso sulle labbra, per cui non mi offesi…
Antonio entrò in camera ed io lo invitai a spogliarsi e a raggiungerci. Non credo di averlo visto mai così, con le lacrime agli occhi.
Si spogliò e si avvicinò al letto, ma senza stendersi, era rimasto in piedi e non sapeva cosa fare.
Allora gli feci cenno di sdraiarsi dietro Loredana, tolsi il vibratore e dissi ad Antonio “dai, forza, iniziamo con qualcosa che non ti faccia sforzare troppo. Lo so che è un po’ diverso dal solito, ma fai l’amore con tua moglie…”
Loredana aiutò Antonio a mettere il pene nel culo e succhiando sempre il mio cazzo, cominciò ad andare avanti ed indietro.
Passarono poco più di 5 minuti ed Antonio, felice per il ritrovato accoppiamento, venne.
Felice si alzò e andò a fare la doccia mentre Loredana continuava a succhiarmi l’uccello. Dopo poco anche io venni e, come di consuetudine, lei bevve il mio sperma.
Dopo quella volta le cose per noi tre andarono sempre meglio. Fino al giorno in cui Loredana mi chiamò per dirmi che Antonio era di nuovo in ospedale, in condizioni gravissime…
Presi l’auto ed andai in ospedale, quella scena non la dimenticherò mai. Antonio intubato e Loredana piangente.
Purtroppo quella fu l’ultima volta che vidi Antonio vivo.
Morì non per il cuore, ma per un’incidente d’auto.
Spero solo che la mia presenza nella vita di queste due persone, abbia fatto in modo di farli sentire vivi e felici più di quello che sarebbero stati…
E vi dirò di più, ancora fino a poco tempo fa, io e Loredana ci siamo visti. Per un caffè, per chiacchierare, per guardare un film.
E’ capitato anche che io sia rimasto a dormire a casa sua, facendo sesso ma anche come semplice ospite.
E’ capitato che alla soglia dei 60 anni Loredana avesse ancora voglia di fare l’amore, di farsi solo toccare o di, molto spesso, succhiare e mordicchiare il mio cazzo.
E ad essere sinceri a me, anche se oramai il suo corpo comincia a paventare il peso degli anni, Loredana piace sempre. E’ una donna forte e coraggiosa che non si è abbattuta e anzi ha continuato quello che aveva iniziato con suo marito.
Oggi andrò a trovarla. Lei mi aprirà la porta, andremo nel salottino dove, in bella mostra, c’è una foto di Antonio a pesca, berremo un caffè, chiacchiereremo di quello che ci è capitato, lei poggerà il suo enorme seno sulla tavola e si lamenterà del fatto che oramai è troppo pesante per la sua schiena, io mi alzerò e le massaggerò il collo e le spalle, poi il seno e la pancia. Lei si girerà e probabilmente inizierà a mordere il mio cazzo senza metterlo fuori, morderà il pantalone fino a farmelo diventare duro. Poi con ogni probabilità ci siederemo sul divano, lei si stenderà, alzerà la gamba in modo che io possa vedere la sua figa e mi sbottonerà il pantalone.
Prenderà il mio cazzo e comincerà a succhiarlo voracemente, mentre con l’altra mano si masturberà il clitoride. Io le terrò il suo seno e giocherò con i capezzoli induriti e con il suo culo.
Probabilmente dopo vorra che io la scopi nel culo, ed io lo farò.
Loredana è una donna speciale, una quasi 60 enne con il corpo di una 45 enne e la mente lucida e precisa.
Spero solo che i nostri incontri non facciano dispiacere il nostro caro e amato Antonio..
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8 years ago
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La sposina puteolana
3° episodio “la sposina puteolana con coniuge sterile”
In questo episodio rivivrò le tantissime meravigliose scopate con Ninetta, diminutivo di Filomena, una giovane avvenente sposina puteolana.(Pozzuoli vicino Napoli) che ingravidai a richiesta di lei e con il consenso del coniuge, impotente e sterile.
M’ero sposato da pochi mesi e per lavoro dovetti staccarmi dalla calda, sensuale e bella giovane moglie, dalle incantevoli carni bianche, dalle sode cosce e dalle grosse mammelle, che avevo ingravidata dopo poche settimane dal si nuziale. Mi destinarono a Pozzuoli ad inizio estate. Presi alloggio al primo ed ultimo piano di un casetta con vista sulla spiaggia. L’appartamento adiacente era occupato da una coppia di novelli sposini poco più che ventenni ed ancora senza prole.
Lui, impiegato, usciva all’alba e rientrava ad ora di cena. Lei casalinga in cerca di lavoro. L’elasticità d’orario della mia attività mi permise di stringere da subito amicizia con lei.
A prima vista fui preso dal desiderio di possedermela. La sposina, era un gran pezzo di fica, una bella gnocca, anzi bellissima, magra il giusto, occhi verdi, bionda, un sedere da mordere. Girava per casa con una camicetta bianca semitrasparente che esaltava il suo prorompente seno, tutto da succhiare e leccare, e faceva intravvedere i pronunciati capezzoli su una estesa rosetta. Una vera naturale afrodite, un corpo da modella che per strada faceva girare a molti la testa ed altro. Una venere del Botticelli per sfilate di lingeria intima di marche di qualità. Decisamente il mio tipo!. Indossava spesso fuseaux neri che le slanciava lo statuario corpo e magnificava gli stretti fianchi e l’ampio bacino. Il suo coniuge, invece, era un ragazzo basso, fisico flaccido, addome pronunciato, un uomo sovrappeso, capelli e barba castani, dall’aspetto non proprio del tipico "bello e dannato" che può anche far colpo. ma alla prova dei fatti evanescente e insignificante. Lei ci sfigurava accanto a quel maschio. Non mi ci volle molto per appurare che la donnina era insoddisfatta del coniuge. Capii da subito che a breve mi si prospettavano intriganti, inaspettate, amicali ed allettanti scopate con la sposina. Mi balzò in mente l’idea di abbindolare lo sposo. Desideravo fottergli la freschissima e inesperta moglie che volevo addestrare al meglio alle gioie del sesso. A fine settimana rientravo in sede, da mia moglie. Evento che mi impediva di coltivare assiduamente l’amicizia con i vicini ed insidiare la bona vicina e godermi, quindi, le sue certe stupende prestazioni sessuali. Decisi di restare a Pozzuoli il più a lungo possibile. Diluii i rientri in sede di fine settimana. Alla seconda domenica che passai a Pozzuoli ebbi la gradita sorpresa di essere invitato a pranzo dai vicini. Scambiate le frasi di rito. Si entrò nel vivo delle nostre esperienze. Ruppi subito il ghiaccio e confidai d’essere un consumato play boy. Ero esperto nel soddisfare le voglie femminili. Mai fallito un corteggiamento femminile di singole e/o di coppia. Ne lui e ne lei si scandalizzarono. Con mia meraviglia mi invitarono a spendere nei particolari delle avventure galanti vissute e di mio maggior gradimento. Riassunsi la mia vita sessuale dalla pubertà al matrimonio, come descritta negli episodi 1° e 2° già pubblicati. La incuriosita sposina mi chiese di dettagliare i rapporti erotico avvenuti ed il coniuge l’assecondava. Quando esposi che le donne mi inseguivano per godersi il mio extralarge pene che la natura m’aveva fornito. Entrambi, sposina e coniuge, che apparentemente e forse effettivamente era già cuck, non credevano che affermassi il vero e che avessero dinanzi un esemplare maschio con un cazzo lungo 25cm e grosso 20.
A loro parere un pene così non esisteva, e se fosse esistito era naturale che fosse molto ricercato. Loro erano originari di un paesino dell’interno. Fidanzatini fin dall’infanzia e giunti alle nozze con lei illibata. Ninetta insofferente del tran, tran paesano chiese ad un conoscente, maturo industriale napoletano che villeggiava da anni dalle sue parti, di trovare un impiego al coniuge a Napoli. La promessa sposa lasciò intendere che sarebbe stata compiacente per la cortesia ricevuta. M’ero di già reso conto quale gratitudine lei aveva promesso una volta accontentata. L’uomo che a volte vedevo loro ospite era il maturo industriale che s’intratteneva con la Ninetta per delle ore in assenza dello sposo. Per me e per il vicinato era palese che se l’intendevano e che il marito cuck abboccava. Superato l’iniziale diffidenza e creato il giusto feeling entrai nelle cose intime di lei. Quando eravamo soli, sia lei che io lo ricercavamo, fui reso partecipe dei suoi tentativi, senza buon esito, di restare gravida, sia che fosse il consorte o il maturo industriale. Presi l’abitudine di sorseggiare il caffè a casa della sposina dopo la partenza del marito, aspirante cornuto o già cuck-felice e beato. Poi, passai a vie di fatto. Un giorno con gesto istintivo e veloce ma apparente innocente le strisciai il mio duro malloppo sulle sue natiche. Ninetta non si mostrò infastidita, insofferente, anzi, m’apparve interessata e compiaciuta del mio gesto o avance.
Non pranzavo più in ufficio ma cenavo a casa loro frequentemente. Lo sposo rincasava sempre più tardi. Ormai ero certo che l’uomo ci stava. Mi metteva a mio agio nel corteggiare la sua mogliettina, perché lui non era in grado di soddisfare le cogenti voglie sessuali di lei ne d’ingravidarla. Una sera mentre facevo la doccia, fantasticavo di stare chiavandomi la dolce vicina, avevo il cazzo in piena erezione quando entrò in casa il vicino. Uscii dal bagno nudo, entrai in camera sfacciatamente e gli mostrai il cazzo dicendo “ guarda se è vero che l’ho di 25cm e chiedi a tua moglie se lo vuole provare” Lui lo osservò ed esclamò, “se desideri realmente chiavarti mia moglie io te lo consentirò solo se me l’ingravidi come lei ardentemente desidera. Tu penso che hai intuito che neppure l’amico industriale finora c’è riuscito. Sai, egli si deve fottere non solo la moglie a Napoli anche l’amante di Cuba. Quindi, passato il capriccio della novità di montarsi la mia giovane mogliettina ora dirada le sue visite e non me l’ingravida.” La sera io e lui passeggiavamo sul molo e conversavamo amichevolmente e francamente. Ci si accordava come coinvolgere con garbo la donna a farsi chiavare da me salvando le apparenze e la faccia. Gli proposi di far preparare una cenetta con i fiocchi a base di frutti di mare afrodisiaci. Formaggi piccanti e tante altre pietanze che rendessero agevole tracannare il rinomato vino locale, la falangina di 14°. Durante il pranzo lui avrebbe proiettato uno video porno molto spinto e poi fingere di cascar morto di sonno in modo ch’io potessi possedermi a piacimento la moglie disinibita dalla visione di sesso del filmato. Così una sera si proiettò un filmino osé in cui una giovane procace e provocante novella sposa, una fotocopia di Ninetta, se la chiavavano due stalloni vicini di casa della coppia. I dialoghi spiegavano che i maschi erano a perfetta conoscenza che la sposina era insoddisfatta delle prestazioni del marito e senza ostacolo la insidiano e la convincono a farsi fottere. Lei non andava per le spicce e li accoglie tosto nel talamo coniugale. Le scene mostravano i due stalloni che a turno stantuffano la fichetta della donnina con i loro grossi cazzi. Lei alzava il culo e favoriva la desiderata penetrazione a pelle dei peni che sparivano nel fondo fica per riapparire fuori e poi di nuovo affondare tutto dentro. La fanciulla ci godeva a iosa e i maschi svuotavano il seme dei gonfi coglioni tutto dentro l’utero al fine d’ingravidarla come lei ed il cuck desideravano. Sul video si susseguivano scene di cazzi in ano e in fica in contemporanea, poi, due in fica e anche due in ano. I maschi erano molto infoiati perché la femmina giovane, ben fatta, assai calda mostrava chiaramente che il cazzo lo desiderava, le piaceva essere fottuta. Bastarono una decina di minuti di video per accendere le voglie sessuali di Ninetta, che si rivolse al coniuge ”o provvedi a spegnere il fuoco che arde nella mia fica o in alternativa, avendo tu visto che il toscano ha un cazzo lungo e grosso come quelli del video accordagli il permesso di chiavarmi all’istante”. Lui di rimando “ eccoti accontentata, gli apro all’istante la patta e tu controlli se ti piace che ti monta ”. Fu così che il cuck mi sbottonò i pantaloni, intrufolò la mano e ne tirò fuori il mio cazzo che era al massimo dell’eccitazione e durezza e disse alla moglie “ so che non t’intendi a fondo di cazzi perché di certo hai visto e provato il mio pisello, e poi di certo hai scappellato, succhiato e goduto con quello del nostro amico industriale, ora hai l’occasione di soddisfarti con un vero cazzo, 25cm, un super extra”.
Mentre lui parlava lei aveva già allungato la piccola manina stava scappellandomelo e smanettando con bramosia. È pleonastico dire che nella mia testa la fantasia veleggiava in alto tra le nuvole del terreste paradiso e che toccai i vertici del piacere quando avvertii che due calde labbra me lo stavano leccando e succiando piano, piano e che il mio cazzo scivolava sempre più giù nelle profondità della boccuccia della arrapata sposina. Sulle sedie non era agevole andare oltre ed il premuroso sposino propose di sdraiarci sul divano. Lei si mise in mezzo a noi. Il marito finse di essere mezzo ubriaco e iniziava a spogliarla. Lei già scosciata si dava da fare per sfilarmi il pantalone. Non mi persi d’animo. Sfoggiai la mia arte seduttrice. Con maestria aiutai lui a denudare lei, e lo feci a mo di audace sexy spogliarello. Gli occhi del cuck sfavillavano ma il suo cazzo continuava a restare moscio. Carezzato freneticamente ogni lembo di quel corpo femminile che prometteva di elargirmi gioie sessuali per duraturo tempo, le sfilai il cazzo dalla famelica bocca e lo posizionai al centro delle labbra della fica. Lei mi avvinghiò, mi strinse ai suoi turgidi seni e ficcò le unghie sotto le mie scapole. Con fare naturale il cornuto si mise a fare lingua in bocca a lei. Io partii con l’alfabeto dei preliminari sessuali insegnatami dalla matrona mia nave scuola dell’erotismo. Passo imprevisto fu che prima della penetrazione in vagina, il cuck e la sposina s’impossessarono del mio cazzo e s’alternarono a tenermelo in bocca, facendomi un favoloso pompino a doppia fauce. Lui, disinvolto, forse effettivamente ebbro o ubriaco prese i bicchieri li riempì di champagne e ci invitò a brindare ad una sincera e duratura amicizia.
Si accosciò sul divano e sibilò “che aspetti a farti chiavare ed ingravidare dal nostro vicino che ha l’attrezzo idoneo allo scopo”. Poi, il volontario cuck inizia a russare. Ormai era fatta. Non avevo più dubbi che il marito desiderava ardentemente che gli ingravidassi la moglie.
Sullo schermo si svolgevano immagini di sesso di gruppo, gang bang. La sposina del video era alle prese con quattro cazzi. In ano quello di un negro, alto, massiccio, proprio imponente, in fica due mazze lunghe e spesse ed in bocca un altro maestoso pene. Feci scorrere velocemente il video fino a che proiettò una donna che spingeva un carrozzino con un bebè. Lei capì il senso finale del filmino e con rabbia rivolto all’incosciente coniuge gli disse “ cornuto, tu non sei stato buono ad ingravidarmi, ne lo è stato il vecchio, metterò alla prova questo toscanaccio. Da stasera e per tre mesi dormirò tra lui e te, mi farò montare e chiavare ripetutamente.. Sono certa che il cazzo di questo toscano che mi sto tirando a letto m’ingraviderà. Se lui non ci riuscisse, sta certo che tra un anno ti sgraverò un figlio di colore, nero, nero come il carbone. Ho visto il negro come l’ha lungo e grosso e a costo di farmela sfondare andrò a cercarlo”. Aveva colpito nel segno, l’avevo violentata mentalmente. Poi, lei mi tese la mano e mi condusse in camera da letto. Lei già nuda, con in bella mostra le sue lisce carni bianche, i seni turgidi e regolari, i fianchi stretti su un culo tondo e portentoso, un insieme degno delle Afrodite di Milo del Fidia o della Venere del Botticedlli, m’aprì le stupende, splendide cosce ed apparve il taglietto nel mezzo del pronunciato pube. Ero smanioso di sfondare quel buchetto, la fica della sposina in cui erano entrati il moscio cazzo del cuck e raramente quello altrettanto flaccido del vecchio amico e amante industriale.
Il 4° episodio tratta la monta della sposa puteolana
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Il garage 2
Ho ancora nelle narici l’odore acre e crudo del garage di ferraglie, tavole e vecchi armadi dove giocavo ad essere la schiava di Mauro. I nostri incontri avvenivano nelle ore più assolate. Un giorno, ricordo, stavo sfilando davanti allo specchio in cameretta con la biancheria intima di mia sorella: camicette, canottierine, tacchi, rossetti e ciprie, approfittando del fatto che se ne era appena andata da un’amica per finire la traduzione di greco (ho sempre spiato Arianna mentre si lavava si cambiava si truccava e lei non mi ha mai proibito di farlo, sapeva che lo facevo e le piaceva).
Ad un tratto sento arrivare la zia dal piano di sotto dove abitava e metto via tutto alla svelta precedendola nelle scale: lei saliva io scendevo.
“ Ecco la nostra bischerina” mi dice,
“Ma ziaaaa!!!!”
“E’ che sei così bella che potresti essere una femminuccia”
E’ vero! Sono sempre stato scambiato per una femminuccia: nonostante frequentassi l’anno della maturità il mio corpo era perfettamente glabro: né barba né peli, se non che nel pube, tipo adolescente. Il mio corpo sembrava quello di una ragazza.
Il torso armonioso il petto arcuato e dolce come una losanga luminosa, i capezzoli rosa e l’aureola più ampia di quella normalmente presente in un maschio.
La mia voce di giovane tenore del coro parrocchiale toccava punte da soprano e al telefono era simile a quella di mia sorella.
Anzi ero scambiato per lei quasi sempre.
Ne ho sempre provato vergogna.
Ma quel giorno quando sentìi arrivare il solito desiderio delle ore più calde, quelle che dissuadono chiunque dall’uscire di casa, non riuscìì a trattenermi. Benché il caldo affogasse il pomeriggio la mia pelle chiedeva sesso. In silenzio, con pudore e timore di essere scoperto, chiedevo e cercavo sesso.
Salutai la zia attraverso l’androne del palazzo e raggiunsi la solita finestra sul retro del garage vecchio. Giorni prima avevo nascosto qualche fumetto per adulti dentro uno dei mattoni forati del muro perimetrale proprio dietro una lamiera arrugginita.
Il pavimento in terra trasudava e l’afrore di quell’angolo vietato mi ricordava quello del sesso quando abbassavo le mutandine davanti a qualcuno che voleva guardarmi.
Mi piaceva essere guardato, anzi guardata, ne ho sempre avuta voglia: perdevo il sonno immaginando di spogliarmi davanti a più persone. La mia natura esibizionistica si era espressa presto. Come sempre quando mi trovavo lì dentro mi batteva il cuore: sapevo cosa stavo facendo e sapevo che era proibito. Avrei fatto meglio a stare a casa a riposare in quelle ore, come tanti coetanei, invece correvo lì per istinto, non desideravo altro.
Mentre sfogliavo i giornalini mi sembrava che una biscia si stesse insinuando nei pantaloni, ma era solo la sensazione che lo sfregamento delle mutandine contro i jeans mi procurava aprendo e chiudendo le gambe a forbice come per masturbarmi.
Bonnie, la protagonista della storia, si stava facendo toccare alla pecorina: una mano le sfiorava la peluria inumidendosi inimmaginabilmente e due dita la penetravano dolcemente. Nella sua bocca semichiusa la lingua roteava uscendo a leccare le labbra. Si insalivava si abbandonava all’orgasmo, al pianto dell’estasi mentre andava alla deriva tra lo stordimento e il piacere.
Ma ecco che una due tre ombre saltarono dentro in garage dalla stessa finestra: rispettivamente Mauro, Angelino e Daniele un altro porcellino che frequentavo negli spogliatoi della palestra.
Le vidi con la coda dell’occhio e subito eccole davanti, attorno, a me ancora turbata. Pensai che Mauro aveva raccontato dei nostri momenti ad altri.
“Dai che con lei ci divertiamo “ sibilò Mauro.
Dapprima vollero condividere le immagini del fumetto con Bonnie completamente nuda, imprigionata e alla mercé di impropri secondini che la facevano mugulare.
Angelino il più esperto disse subito “ dai facciamolo anche noi, tu sei Bonnie troietta e noi i tuoi rapitori”
Opposi resistenza, ovvio, ma assecondavo, anche se un po’ timorosamente, per paura che qualcuno ci scoprisse.
“Si daiii” esclamò Daniele, e senza chiedermelo mi spogliò della camicetta di seta che mi aveva prestato Arianna; Mauro finì l’opera togliendomi le scarpe mentre gli altri mi afferrarono le braccia dietro liberandomi dei pantaloni. Nella posizione in cui mi trovavo mettevo in evidenzia il culetto sodo e leggermente a pera e, nello stupore di tutti, le mutandine rosa, ricamate ai bordi, di mia sorella, di una taglia più piccola, che comprimevano i glutei lasciandone fuori oltre la metà ancora più sporgenti.
Sentivo le loro mani dappertutto, ma soprattutto tra le cosce e sui capezzoli: mi eccitavano i pizzicotti, i loro commenti caldi e osceni.
“Farai quello che vogliamo noi stavolta(…)dai fatti guardare balla sculetta(…)guarda come ti scapelli bene puttanella(…)inarcati inarcati!!”
Gemevo senz’ordine, scomposta e abbandonata all’odore al silenzio alle voci silenti e complici.
Mauro si spogliò, Daniele e Angelino si mostrarono nella loro bellezza in boxer.
A un certo punto vollero provare la scena del fumetto e mi misero alla pecorina, si zittirono: il mio culetto tondo in quella posizione occupava tutta la scena
“Inarcalo, inarcalo” volevano vedere cos’altro sarebbe potuto apparire quel bendiddio che sapevo di avere, tanto lo guardavo allo specchio senza soluzione di continuità. Poi sento uno due tre palmi carezzarmi da sotto e un dito che preme sulla rosellina tonda e mite.
Ho una serie di sensazioni che partono improvvisamente e da una prima forma di sollievo epidermico passo a un solletico sporco che poi subito si arresta per ricominciare qualche istante dopo.
Guardo il colore della mia pelle nei chiaroscuri di quel luogo che accentua le tonalità di bianco di beige di rosa del mio corpo. Ho davanti a me tre cazzi eccitati tesi come corde e uno di essi spinge sulle mie labbra!!!
Non avevo mai fatto una cosa del genere ma il piacere di dare piacere in quel momento mi fa aprire la labbra come fossero petali, con la lingua che si avvita su una cappella rossa da morire, come le spire di una serpe, iniziando a suggere.
Sento Mauro respirare profondamente mentre Angelino e Daniele si masturbano a vicenda e godono.
Ed ecco, finalmente, sulle labbra e sul viso sborra che mi cola agli angoli della bocca, della mia bocca compiacente e ingorda che scende a baciare asta e palle, palle e asta per ridiscendere e risalire in modo convulso.
E’un attimo ma sembra preparato da un secolo quell’orgasmo riprovevole e immorale che rubo con soddisfazione ai benpensanti e che imbratta le prime pagine del fumetto di Bonnie.
Non soddisfatta però aiuto gli altri due appoggiando il culo sui rispettivi cazzi a cui faccio una sega.
Sono l’unica a non venire, ma nella mente ho altri progetti per me stessa: la prossima volta li vorrò tutti, voglio farmi usare come una vera femmina.
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Il vecchio garage e i primi passi dell’eros.
Quando mi capita di sentire odore di legno invecchiato e di terra umida, ripenso a quel garage vecchio che stava sottocasa, una rimessa di cicli e motocicli arrugginiti che oggi varrebbero una fortuna ma che allora nessuno sapeva come smaltire. Quei ricordi cominciano subito a procurarmi
piene emozioni. Ero nella fase in cui non sai ancora cosa sei, se ragazzo o ragazza, ti mancano tutti i segni della virilità e non compaiono quelli della femminilità. Benché avessi ampiamente superato l’età dell’innocenza e il foglio rosa in tasca, infatti avevo un’espressione efebica, un viso da fanciullo e una voce dolce, quasi bianca (al telefono mi scambiavano spesso per mia sorella), dei glutei tondi tondi e nessuna peluria sul corpo. C’era qualcosa dentro di me ancora non ben espresso nonostante una certa biologia dicesse che fossi un maschietto.
Nei pomeriggi dopo scuola, era bello giocare con Lupo, il mio meticcio di piccola taglia, a guardie e ladri: gli mancava solo il collare con la stella di sceriffo, perché sapeva scovarmi in ogni nascondiglio. La sua simpatia attirava spesso da me Mauro, un coetaneo pluribocciato di grande sensibilità e gioiosità. Tra me e lui, dirimpettai, si era instaurata un’amicizia più che da vicini di casa, l’uno attendeva l’altro per scendere in giardino a giocare ma all’apparire di Lupo Mauro scendeva per primo. Non avevo mai considerato certe sue battute un po’ brusche e mai visto di buon occhio quando sfogliava di là della rete i fumetti per adulti del fratello.
Un giorno ne portò uno, si chiamava “Bonnie” molto noto a quell’epoca, ma in circolazione solo in una certa fascia d’età. Lo portò per sfogliarlo con me e forse per vedere le mie reazioni. Non ero nuovo, a dire il vero, a quel genere di immagini, me ne erano già capitate in compagnia di altri amici; così quando capii che avremmo visto insieme un fumetto per adulti sentii un brivido e una sensazione di calore insieme fra il plesso solare e il sesso.
Gettammo una bella palla di pezza a Lupo ed entrammo in quel garage da una finestra coi vetri rotti sempre mezza aperta. All’interno quell’odore ristagnante di vecchiume e muffa a così poca distanza olfattiva dall’odore di sesso sembrava ideale per condividere il proibito.
Le prime pagine di “Bonnie” introducevano al dialogo sul piacere che non ha età perché conforme all’essere umano dalla notte dei tempi: la splendida fuorilegge bionda stava corrompendo un secondino del carcere femminile con la complicità di un’altra detenuta che la stava masturbando.
Le scene successive, mostravano lingue di saliva scendere dagli angoli della sua bocca e fiotti di umori, stillati oltre le sue intime labbra, catturati dal palmo della mano dell’altra. Mi sentivo sempre più Bonnie, volevo essere sempre più lei, in quella e in altre scene, dove veniva costretta a spogliarsi davanti a secondini di entrambi i sessi che se la godevano di brutto.
“ Facciamo come loro?” disse a un tratto Mauro “ tu fai Bonnie io le guardie” e mi spinse contro una madia sghemba che mi fece inarcare la schiena costringendomi ad appoggiarmi estendendo all’indietro le braccia. Mi sentii vinto da quella forza piacevole a cui mi arresi immaginandomi nella stessa situazione di Bonnie. Mauro, evidentemente già esperto, lo capì e senza chiedermi nulla mi infilò una mano nelle mutandine lasciandola scivolare fino sotto le palle. Ebbi un sussulto e per un automatismo reagii : “ No, No, No, lasciami stare, non voglio” ero già pienamente nella fiction con la sola differenza che stavo vivendo realmente quell’incanto e lo desideravo.
Cominciammo allora il gioco della ragazza rapita e del rapitore ( io ero la ragazza) al quale non poter di no e al quale doversi abbandonare volenti o nolenti.
Furbo come una volpe Mauro si fermò subito dopo per vedere le mie reazioni al che io lo implorai di lasciarmi andare “ No no lasciami, non voglio ho paura, non mi toccare” ma stavo fingendo, perché il mio cazzo era già diventato duro e bagnato in punta.
Mi slacciò i pantaloni e me li abbassò accarezzandomi i glutei. Subito con fare manesco com’era sua abitudine mi fece girare e mi buttò a pancia in giù sul piano di una tavolozza li accanto cominciando a palparmi le palle e a scapellarmi delicatamente. Ero stordito ma continuavo a giocare alla finzione del rapimento. Ora avevo il cazzo completamente scappellato e duro, rosso in punta e odoroso di piacere; lui si abbassò e cominciò col leccarmi le palle, facendomi provare note di contorta eccitazione, non prevista, non conosciuta e fortemente immorale.
Me le leccò me le mangiò mentre con la mano cominciava lentamente a masturbarmi. Godevo ma volevo recitare ancora la scena stabilita “ siii toccami, mi fa impazzire, noo smetti, non farlo, non voglio”: cos’ero, dov’ero, non lo so, non tornava più nulla.
Sentii le sue labbra vicine a baciarmi da sotto, da dietro e poi un movimento dolce e sporcaccione insieme, sulla rosellina del mio buchino, della sua lingua. Mi lasciai fare per una buona mezz’ora chiamando aiuto, per finta naturalmente, supplicando di lasciarmi “libera”, sempre più fingendo.
Ero fradicio, lavato dalla sua saliva in ogni poro della pelle e il mio buchino era così umettato da
essere ancora più invitante. Un avvampo senza eiaculazione e poco dopo un fiotto di cremina bianca, e poi un altro e un altro ancora, potenti, mi portarono a mugulare come una femmina in calore andando a colare sulle gambe del tavolo. Non ebbi nessuna voglia di ricompormi di smettere di tornare ad essere “ a posto” e in regola con la morale, e rimasi lì mezzo nudo a godere della lingua di Mauro che giocava col forellino in punta leccando e poi lasciando il filetto lattiginoso di quel primo passo verso l’eros.
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Trav e usata
Mi preparo per l’appuntamento indossando una guepiere nera trasparente con sotto un perizoma merlettato; le calze velate con reggicalze sempre nere avvolgono le mia gambe femminili.
Il perizoma mantiene a stento il mio membro già eccitato durante la preparazione della vestizione e le movenze femminili mi trasportano in un’altra realtà.
Indosso parrucca con capelli corti neri e mi ammiro allo specchio ancheggiando le anche e girandomi di spalle ammiro il sederino bianco che già reclama qualcosa di duro.
Aspetto la coppia amica con trepidazione che verrà a trovarmi a casa e nell’attesa mi metto a camminare sui miei tacchi alti come se dovessi fare una sfilata di moda ed essere ammirata e votata da molti ammiratori.
Suona il campanello…….la lei risponde dicendomi che sale da sola per prepararsi insieme a me nel trucco in modo da rendermi ancora più femminile e attendere il suo lui che rimane in macchina con il cuore alla gola.
La faccio entrare: una donna slanciata su tacchi vertiginosi e un mini tailleur nero molto fine.
Mi bacia e prendendomi per mano mi fa roteare ammirando e soffermandosi sui miei glutei.
Mi sta già valutando il culetto e palpandomi mi dice che sono proprio una donna e non vede l’ora di assaggiarmi.
Si, infatti lei ama indossare strap-on e godere penetrando un bel culetto in lingerie ed osservare il suo lui che mi possiede in tutte le posizioni.
La precedo per andare in bagno cercando di sculettare per eccitarla ancora e lei sorride apprezzando le mie forme.
Inizia a truccarmi in modo divino: un rossetto rosso fuoco riempie le mie labbra e dopo passa agli occhi con tinta azzurra per esaltare i lineamenti.
Mi guardo allo specchio e rimango stupita………..mi alzo volteggiando sui tacchi e penso che sono pronta.
Pure lei apprezza baciandomi sulla guancia e mano nella mano ci portiamo in salotto per iniziare i giochi.
Prende il cellulare e avvisa che siamo pronte e nell’attesa inizia a spogliarsi con lascivia fissandomi negli occhi.
Bussano alla porta; il cuore mi trema come tremano le mie mani e le mie gambe e seduta inizio a toccarmi le cosce e i glutei.
Lei va ad aprire presentandomi il suo uomo con un sorriso che mi fa calmare e mi invita ad alzarmi per salutarlo.
Ancheggio verso di lui e ci baciamo sulle guance.
Lui non può non fare apprezzamenti e rivolgendosi alla sua donna le dice che stavolta ha scelto bene e che sarebbe stato un bel pomeriggio.
Comincio a parlare un po’ con lui, da quando erano sposati e nel frattempo si avvicina palpandomi delicatamente dappertutto.
Mi prende per mano e mi chiede se vogliamo andare in camera da letto per conoscerci meglio.
Faccio strada con lui che mi ammira e rivolgendomi apprezzamenti per il culetto spinto fuori dal modo di come camminavo.
Mi siedo sul letto e inizia a togliersi i pantaloni e lo slip mostrando il cazzo già turgido e voglioso. Senza pensare inizio a misurarlo con la mano e lo avvicino alla mia bocca: prima lo struscio e ci gioco con le guance poi di colpo inizio a prenderlo dentro assaporando gli umori dell’eccitazione con la lingua e alla fine cerco di inghiottirlo tutto scorrendo per tutta la sua lunghezza.
Lo tengo con la mano e faccio scivolare la mia bocca avanti e dietro succhiando quell’enorme uccello che diventava sempre più duro e turgido.
All’improvviso compare lei che sorridendo ammicca chiedendo se c’era posto. La guardo nella sua bellezza, con lingerie sexy ma soprattutto con uno strap-on che mi fa rabbrividire: grosso quanto una bomboletta da schiuma da barba e lungo sui 30 centimetri che pende verso il basso.
Lei vede la mia sorpresa negli occhi e la paura e mi dice che lavorerà per benino con crema il mio buchetto prima di impalarmi e quindi mi dice di non aver paura perché farà in modo di non farmi male.
Iniziamo a baciare il cazzo del suo lui e ogni tanto a baciarci a vicenda per passarci gli umori con la lingua.
Dopo un po’ di tempo sento che il cazzo inizia a tremare e che sta per venire; lei mi invita a prenderlo tutto in bocca e attendere quel fiume di sperma che inonda la mia bocca e scende in gola.
Deglutisco quel nettare aspro ma dolce nello stesso tempo e le ultime gocce ce le passiamo con la bocca con un lungo bacio.
“ora sei pronta” mi dice; “ hai bevuto e ingoiato ma io non sono sazia” continua ordinandomi di mettermi sdraiata a pancia in giù e di allargare le gambe.
Mi giro come dice lei con le mani allungate e inizio a sentire il lui che mi mette un cuscino sotto la pancia in modo da sollevare il bacino e favorire la visione del mio buchetto che tremava per l’attesa.
Lei inizia a slinguare il buchetto e dopo con le dita sento che spalma un unguento fresco e scivoloso che mi calma un poco.
Sento le sue dita che si fanno spazio dentro di me, prima uno………poi due e inizia a rotearle.
I suoi massaggi mi rilassano e cerco di rilassare i muscoli.
Ormai sono sua e in quella posizione non potevo muovermi dato che anche il suo lui mi stava trattenendo le braccia in modo da non poter scappare.
Un paio di secondi di pausa e capisco che si sta preparando a cavalcioni tra le mie gambe aperte come una troia a prendere la mira: inizio a sentire la punta di quel bastone e il glande di gomma si fa spazio tra le mie natiche allargate dalla mano di lei.
Inizia a premere piano piano e il lubrificante favorisce l’ingresso verso il basso: inizio a gridare dicendo di fare piano perché sentivo lo sfintere che faceva resistenza e male nello stesso tempo.
Lei mi sussurra che era la fase iniziale ma poi avrei goduto come una troia in calore e di rilassarmi per non fare resistenza.
Capii che dovevo arrendermi; non potevo scappare e orami ero sotto il suo peso o per meglio dire sotto quel bastone che mi allargava a dismisura.
Un’altra pressione e sentii un rumore sordo come di uno strappo al culetto; ero rotto ormai e la strada di quel bastone era aperta.
Gridai con forza mordendo le lenzuola e iniziando a lacrimare sul letto.
Lui la incitava a penetrarmi e mi diceva di rimanere calma e rilassata; lei rimanendo prima ferma per lo strappo dopo iniziava ad affondare dentro di me con movimenti di spinta e poi ritornando indietro e ad ogni spinta andava sempre più giù.
Il dolore andava diminuendo e il calore dello sfregamento aumentava; stavo iniziando a godere di quel bastone e sentivo l’intestino muoversi e i colpi nella pancia.
Ora lacrimavo ancora ma di piacere perché la sensazione di trovarmi impalata mi faceva sentire femmina e troia allo stesso tempo incitandola a non fermarsi.
Lei si stende sulla mia schiena e inizia a baciarmi il collo e poi cerca la mia bocca e ad ogni spinta mi stringe le labbra come per distogliermi dalla penetrazione.
Pure lei stava sbrodolando dalla fica umori a più non posso e il clitoride veniva eccitato dalla pressione e ad ogni colpo dentro di me.
Sentivo il suo corpo e i suoi seni sopra di me che strusciavano e la sua lingua calda mi penetrava la bocca bevendo la mia saliva.
Io ero immobile alla sua mercede e le gambe iniziavano a tremare.
Mi sentivo larga dietro e calda………….mi aveva aperto come una mela e pensavo che ormai la strada era fatta.
Inizia a venire di getto e lei, estratto quel bastone di colpo, mi prese il cazzo e iniziò a pulire il mio glande.
Voleva bere pure lei e avere la sua parte di sperma caldo sulla bocca.
Dopo iniziò a baciarmi sussurrandomi che ero stata brava e che aveva goduto come una matta. Rimanemmo sdraiati un po’ e parlando di come mi aveva allargato e sorridendo con il marito che dopo avrebbe voluto continuare.
Mi alzai per andare in bagno e pulirmi dietro lasciandoli nel letto.
Ma questa è un’altra storia……………….
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8 years ago
admin, 75
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Il cornuto donnetta con consorte vogliosa di cazzo
un mese fa andai a Parma per lavoro e li feci conoscenza dei proprietari di un negozio di scarpe dove feci un acquisto.Lui era un uomo sulla mia eta, 56 o 57 anni, non molto alto, magro, molto educato e affabile, fin troppo.Lei una bella donna, gentilissima, sui 54 o 55, formosetta, un poco piu alta di lui, ben fatta e verita bene. Cominciammo a parlare del più e del meno, diventammo amici tanto da invitarli a La Spezia per un week end, anche se non vennero mai. Ci scambiammo i telefoni per sentirci ed infatti li chiamai la settimana dopo per invitarli. Rispose lui dicendomi che la moglie era dal figlio a Bologna per alcuni giorni e cominciammo a parlare. Siamo stati al telefono moltissimo tempo, parlando di tutto...anche di donne... infatti finiamo a parlare di sesso. Io gli dissi che ho una bella moglie ma non troppo calda e lui risponde che invece la sua è fin troppo calda e ridendo disse che ci vorrebbe un altro per calmarla. Prendo la palla al balzo e ridendo mi offro di farlo io. Lui ride e mi dice che potrebbe prendermi in parola e comincia col dire che è molto autoritaria con lui!.."a vederla non sembra" gli rispondo, ma lui dice che è cosi. Mi sembrava molto sottomesso e gli dicio che se vuole la scopo davvero. Per farla breve ci parliamo seriamente e mi dice che hanno gusti particolari, cioè ne avevano parlato a letto ma mai reaklizzati .Mi disse che sia lui che-lei sognavano di trovare un uomo molto autoritario che trattasse lui da cornuto impotente e scopasse lei come una troia.. ero imbarazzato ed eccitato, gli dico che sarei tornato da loro ma lui mi disse che potevo farlo ma in un guiorno di chiusura e senza dirlo a lei. Infatti il lunedi dopo erano chiusi e torno a Parma velocemente, lui mi aspettava al negozio. Entro e chiude la saracinesca.Dentro c'era anche la moglie vestita nene molto sexy..parliamo e poi mi butto..comincio subito col dirgli che ha una moglie molto bella e sicuramente puttana e che lui non la chiava perche impotente. Erano eccitati...gli dico di farmi vedere il cazzetto e lui abbassa i pantaloni. Aveva veramente un cazzettino e mi faceva ridere il pensiero di quando la scopa. Mi giro verso di lei e abracciandola le dico che è una gran piuttana e sollevo la gonna..ordino a lui di tirarmi fuori il cazzo e lo fa..poi ordino alla puttana di succhiarlo..lei si avvicina con un SI PADRONE e comincia succhiarlo...la strizzavo , la palpavo..aveva una fica formosa bellissima...ordino a lui di leccargliela prima di fotterla..poi chiedo a lei di tutto..prima cosa con chi ha montato senza dirglielo e lei risponde che ha montato con due uomini..uno di 35 ed è il rappresentante che viene da loro e uno di 50 che conosce da tempo..ed era la verità!!! il marito aveva lo sguardo incredulo..mi disse chi l'ha sverginata e che si fa i ditalini quando è sola perchè lui n on la soddisfa...andammo avanti cosi per molto..Mi ero portato una corda e lego lei braccia e piedi al bancone, piegata a pecora e comincio a fotterla faccio avvicinare lui e gli ordino di tenermi il cazzo con la mano mentre la fotto..lo faceva eccitato..poi mi aiuta a incularla..la moglie godeva e urlava, schizzava come un uomo, squirtava ed io ordinavo a lui di leccare tutto..alla fine sborro su di lei, impregno sia i vestiti che le mutandine che erano tolte e sul bancone, poi dico al cornuto di pulire e lui con la lingua passa tutto come una scopa...fantastico!!!!! l'ho scopata altre due volte ma senza il cornuto..sborravo sulle mutandine e gliele facevo rimettere, poi telefonavo al cornuto dicendogli di toglierle lui quando arrivava a casa e annusare la sborra....
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8 years ago
admin, 75
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Ne sono fiera
Ne Sono Fiera
Gli ultimi quattro anni della mia vita, mi hanno vista costantemente e sempre di più al centro di situazioni da vera zoccola. Ormai, mi considero una zoccola senza limiti, una bevitrice di sborra senza fondo ed una ninfomane mai sazia di cazzo.
Dopo quel capodanno, Luca iniziò ad organizzarmi sempre più spesso incontri di gangbang tramite gli annunci che avevamo, ed abbiamo, pubblicati sui vari portali erotici, a portarmi nei club privè, soprattutto noti per esser molto frequentati da singoli, e molto spesso, ci siamo anche creati delle situazioni da alta tensione erotica nei posti più svariati, come i cinema porno, bagni di autogrill, luoghi di incontro all'aperto, perfino in palestre ed officine.
Nel frattempo poi, mi concedevo in lunghe scopate ed inculate anche a mio fratello Ninni, che ormai preferiva di gran lunga scoparsi sua sorella, piuttosto che sua moglie.
Anche il lavoro era diventato molto interessante, e lo è tutt'ora, visto che seguo sempre il mio capo nei suoi viaggi in giro per il mondo e che quasi tutti i giorni, sia in ufficio che quando siamo in giro, scopiamo furiosamente.
Ci fu una sera poi, che riuscii a farmi scopare da Luca e dal mio capo Ettore insieme.
Mi feci sbattere in tutte le posizioni, sempre attenta ad avere in bocca il cazzo di quello che non mi stava scopando.
Quando Luca ha smise di scoparmi per prendersi cura del mio culetto, sapevo che stava per arrivare il momento in cui avrei avuto due cazzi dentro; la mia fighetta gocciolava copiosamente e le dita di Luca entravano e uscivano dal mio culo ormai senza sforzo, così che ci appoggiò la punta del cazzo ed iniziò a spingere.
Il suo cazzone entrò come una lama nel burro caldo provocandomi un infinito godimento mentre il cazzone di Ettore mi riempiva la bocca facendomi respirare a fatica.
Luca mi inculava aumentando il ritmo e la profondità della spinta, senza trascurare di massaggiarmi il clitoride e infilarmi le dita nella fica. Godevo come una vacca.
Ettore poi mi fece mettere a cavalcioni sul suo cazzone e Luca puntò di nuovo al mio culetto e quando finalmente furono entrambi dentro di me iniziarono a sbattermi con violenza facendomi urlare e provare un orgasmo violentissimo. Luca si tolse poi dal mio culo e mi fecero mettere di nuovo a quattro zampe; lo succhiavo a Luca ed Ettore mi infilò nel culo tutto il suo cazzo con una sola spinta decisa che mi fece ululare di godimento.
Ettore mi sbatteva fortissimo, mi dava dei colpi come se fossi la più consumata delle pornostar e sentivo un piacere che mi squassava, che trasmettevo a Luca coi movimenti della mia bocca ed infilandomi il suo cazzo così a fondo nella gola da fargli sentire le tonsille.
Quando tutti e tre non ne potevamo più, i ragazzi mi fecero sdraiare mentre loro due in piedi mi
venivano addosso, in faccia, in bocca, lasciandomi senza fiato e coprendomi di sborra.
Ricordo anche che in una sera di agosto, Luca mi fece sbattere come una cagna in calore da un nutrito gruppo di suoi amici e conoscenti nella sala da biliardo dove andare lui a giocare.
Mi fece mettere una micro gonna laminata fuxia, zoccoli fuxia e una camicia di pizzo annodata
sotto al seno, e mi portò lì dentro vestita così; lui aveva avvisato tutti i presenti del nostro arrivo e di quanto io fossi troia.
Quando entrammo notai che, ad occhio e croce ci saranno stati una trentina di uomini, alcuni bei ragazzi, altri brutti uomini di mezza età ed un ragazzo di colore.
Commenti e risatine accolsero il nostro arrivo in sala e come Luca informò tutti che “Ragazzi, questa è Manuela, quella troia che vi dicevo ieri.”, due ragazzi senza esitare mi infilarono, uno ciascuno, la mano sotto la camicetta sciogliendomi il nodo e tirando fuori le mie tette nude con i capezzoli duri come chiodi.
Tutto poi avvenne poi con estrema lentezza ma con molta decisione. Altri due ragazzi si avvicinarono e senza tanti complimenti mi sollevarono la minigonna lasciando alla vista di tutti la mia fica nuda senza slip. Questo scatenò tutti i restanti presenti che iniziarono ad appellarmi nei peggiori dei modi.
Il titolare della bisca fece cenno di usare uno dei biliardi e così venni sollevata come una piuma e buttata sul tavolo verde. Quasi mi strapparono di dosso i vestiti tanto che in un attimo rimasi praticamente nuda stesa sul tavolo da biliardo con le gambe completamente divaricate. Mentre un ragazzo fece per sfilarmi gli zoccoli, Luca gli ordinò immediatamente di non togliermeli ma di lasciarmi nuda con gli zoccoli svedesi fuxia ai piedi.
Un numero sconsiderato di mani mi percorse il corpo palpandomi in ogni centimetro mentre il titolare della bisca si fece largo e, facendo valere il diritto di proprietario, si mise con la faccia davanti alla mia fica e dopo commenti sul mio profumo, cominciò con vigore a leccarmela penetrandomi con la sua lingua ruvida. Continuando a leccare e mordicchiarmi il clitoride, si staccò per un istante ed esclamò: “Ma questa gran troia è già tutta bagnata...”
A questo punto venni circondata di cazzi. Tanti, grossi e tutti già in tiro. Me ne trovai subito un paio che mi sbatterono sulle guance e girandomi prima verso destra e poi verso sinistra, li presi alternatamente in bocca leccandoli e succhiandoli, iniziando così dei un gran pompini. Nel
frattempo il titolare della bisca, con l'aiuto di due ragazzi che mi tenevano ben divaricate le gambe, mi infilò due dita nella fica e con l’altra mano due dita nel buchetto posteriore facendomi sussultare.
Poi iniziò un vero tourbillon di cazzi.
A turno mi si parava davanti qualcuno con l'uccello all'altezza della bocca e senza tanti preamboli me lo infilava dentro. Io leccavo e succhiavo senza quasi più capire nulla, perdendo il conto di quanti ne avessi già sbocchinati, dove mi rigiravo vedevo solo cazzi in tiro pronti per la mia bocca.
Quello che capii dopo qualche minuto è che avevano smesso di leccarmi la fica e le dita stavano per essere sostituite da un bel cazzo duro. Poi sentii che tra i tanti commenti tutti incitavano il ragazzo nero, che nel frattempo si era avvicinato e mi sbatteva in faccia un cazzo asinino di quasi 30 cm., grande come il mio avambraccio.
Il ragazzo mi fece mettere a pecorina sul biliardo e mi puntò la cappella sulla mia fica spalancata e fradicia d'umori. Lo sfregò con cura lungo tutta la fessura della fica, facendomi tremare dal godimento, poi con calma cominciò ad entrarmi dentro. Ululavo di piacere, ma un enorme cazzone mi veniva piazzato in bocca ed iniziò un veloce avanti-indietro come se volesse scoparmi tra le labbra.
Strinsi forte le labbra e con la lingua mulinavo intorno alla cappella di quel cazzone che mi entrava ed usciva dalla bocca, ed il ragazzo venne subito inondami tutta la faccia. Da gran troia quale sono, mi leccai la lebbra per cercare di assaporarne il gusto. Amo il sapore della sborra in bocca. L'ho sempre amato.
Il negro intanto mi pompava alla grande, aprendomi sempre di più la fica, incitato dagli altri che a turno si facevano masturbare e spompinare da me. Alcuni di questi cazzi iniziavano a venire e fiotti caldi di sperma mi arrivavano da qualsiasi parte, mentre varie cappelle si infilavano nella mia bocca mai sazia.
Il negro uscì dalla fica ed appoggiandomi il cazzo, che mi sembrò ancor più lungo, tra le tette iniziò
con una copiosa sborrata inondandomi completamente. A questo punto, sempre a pecorina, iniziarono ad inserirmi dita unte nel buco del culo e poi venni inculata a turno. Io avevo già raggiunto diversi orgasmi ma quell'ulteriore dose di cazzo mi diede maggior vigore ed iniziai con maggiore dedizione a sbocchinare i cazzoni che mi si presentavano davanti. Con la coda dell'occhio vidi che entravano altri 4 tipi che senza attendere alcun invito si accomodarono con i loro cazzoni fuori dai pantaloni a farseli succhiare da me.
Mi stavano facendo una vera festa. Continuai a sbocchinarne ed a smanettarne uno dietro l’altro, mentre altri cazzi ancora a turno si alternavano nei miei buchi; chi sceglieva la fica, chi preferiva mettermelo tutto nel culo, in una fantastica sequenza di godimento.
Altri ragazzi entrarono nella bisca, penso che a quel punto ci siano stati più di quaranta uomini in tutto, ed io ero la vacca di tutti loro. Luca mi sfilò gli zoccoli dai piedi ed invitò tutti a sborrarci dentro. Chi mi scopava o mi inculava quando stava per venire si fermava e sborrava nei miei clogs svedesi, così come quelli di turno che spompinavo che si allontanavano dalla mia bocca per svuotare le palle nei miei clogs fuxia. Anche quelli che si masturbavano facevano lo stesso.
Dopo un po’, quando i clogs erano ben carichi di sperma, mi fermarono e mi fecero sedere sul biliardo; Luca era in piedi sopra di me con i miei zoccoli pieni di sperma in mano, poi me li rovesciò contemporaneamente sul viso dopo avermi ordinato di aprire la bocca. Bevvi una quantità di sperma incredibile, mentre una quantità ancora più grande mi riempì il viso e mi colò sul collo e
sulle tette.
Una volta svuotati gli zoccoli sul mio viso e nella mia bocca, Luca mi ordinò di leccarli e ripulirli il più possibile, passando la lingua dentro, fin dove mi era possibile, all’interno dei clogs. Dopo avermi concesso un break per ripulirmi e farmi bere una Coca Cola, ricominciammo ed andammo ancora avanti a scopare, in totale, per un’altra ora buona, dove tutti gli uomini presenti, a turno, chi sopra e chi sotto, mi presero in mezzo a ripetute doppie penetrazioni. Io, sdraiata su un uomo con il cazzo infilato nella fica, con le mani mi divaricavo le chiappe per facilitare chi da dietro me lo sbatteva nel culo, ormai slabbrato.
Ci passarono tutti, sborrandomi addosso almeno una volta. Al termine, madida di sudore, ero sazia ma stravolta, con il viso ed i capelli imbrattati di sperma.
Mi sentivo piena e rivoli di sborra mi colavano su tutto il corpo facendomi sentire davvero una gran troia. Il titolare della bisca mi si avvicinò e mi disse: “E brava la nostra zoccola. Ne hai presi di cazzi eh ?? Lo sai quanti sono passati almeno una volta per i tuoi buchetti e ti hanno sborrato addosso? In tutto 43. Sei una vera puttana lo sai?”
“Certo che lo so, e ne sono fiera.”
Cercai di sistemarmi alla meglio in bagno, ma quando mi rivestii, i capelli erano ancora pieni di sborra, tanta che sembrava gel, mentre i miei piedi sciacquavano nello sperma ancora presente all’interno degli zoccoli.
In quelle condizioni uscii dalla bisca insieme a Luca, sotto lo sguardo allibito di alcuni passanti che mi fissarono finché non salii in macchina.
Una sera sempre di quell'estate del 2004, Luca mi organizzò poi uno splendido bukkake. Mise un annuncio su vari portali erotici per un appuntamento al buio. A chi scriveva, dava un appuntamento per la sera stabilita in un parcheggio in zona Focene, che di giorno è il parcheggio di una spiaggia nudista. Lì, scriveva a tutti, ci sarebbe stata una zoccola in calore in tanga ed inginocchiata su un telo da mare, pronta a ricevere in faccia ed in bocca la sborra di tutti. Quella zoccola in calore ero io.
Fu proprio in quel modo, e con dei clogs rossi ai piedi, che mi trovarono ben 37 uomini, di ogni età ed aspetto, che vennero lì per segarsi o farsi sbocchianare da me e sborrarmi in bocca ed in faccia. Alla fine di quello splendido bukkake ero piena di sperma, dalla testa alla pancia, e fu in queste condizioni che Luca mi riportò a casa, poiché non avendo lì possibilità di pulirmi se non con dei fazzoletti di carta (ma mi sarei ancor di più impiastrata...), non potevo certo rivestirmi sopra un mare di sborra...
Fortuna che la macchina di Luca aveva i vetri oscurati e che nel tragitto dal box a casa, non incontrai nessuno, perché rientrai a casa, a notte fonda, in tanga, con il seno nudo e piena di sborra che mi si stava essiccando addosso.
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8 years ago
admin, 75
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adrenalina
Sempre per mantenere inalterate le attenzione del mio compagno non esito a turbarne i pensieri stimolandone le reazioni emotive soprattutto quando mi appresto ad affrontare altre persone dopo essermi predisposta in maniera voluta a far si che al di la del mio visibile aspetto si possano celare maliziose rivelazioni.
Oltre ogni possibile fantasia ciò che maggiormente lo intriga è il sapermi del tutto priva della biancheria intima, immaginando che ciò possa espormi ancor più facilmente alle lubriche attenzioni di chi possa trovarsi nella condizione ottimale per intravedere il mio stato, anteponendo alla comunicazione verbale un tacito invito alla trasgressione.
Di fatto il desiderio inesauribile di immaginare l'eventualità di confronti eccitanti non esclude mai che si vadano a generare irrazionali conoscenze come quelle avvenuti tra le persone entrate a far parte della ristrettissima cerchia di amici assieme ai quali condividere nella maniera più complice le nostre rispettive pulsioni.
Questo porta ad accettare che tra noi avvengano trasposizioni emotive capaci di eludere forme conflittuali senza che con ciò nel mio compagno non vadano in ogni caso del tutto a reprimersi sentimenti di istintiva gelosia alla sola idea che ad altri sia concessa una occasione di accessibilità alle forme più intime del mio corpo.
Come non accogliere allora l'irresistibile richiamo di poter esporre l'essere femmina nei modi che ne esaltino l'essenza in maniera totale, anche quando ciò potrebbe apparire come eccesso per i parametri che differenziano l'abitudine dal desueto.
Nel frattempo sono pronta ad indossare, sopra al trasparentissimo collant, solo l'abito con il quale mi presenterò ad un incontro con una persona del tutto ignara delle torbide fantasie che albergano nella mia mente, trovando modo per fare della normalità ricercata alternanza ad una insospettabile indole.
Al mio compagno l'onere ti torturarsi al perdurare dell'assenza per ciò che potrebbe nel frangente verificarsi se il mio interlocutore dovesse rivelare un profilo capace di incuriosirmi sino a volerne approfondire meglio l'aspetto superficiale.
Non è da molti saper stimolare i mie interessi a tal punto, e se ciò accade chi mi conosce molto bene sa farsene una ragione, condividendo piaceri dai quali non potrebbe mai essere escluso, divenendone a propria volta insostituibile artefice.
Quando mi presento di fronte a chi ormai da tempo mi ritrae, soddisfacendo le mia edonistica propensione all'esibizionismo, appaio con sembianze a cui molti ambirebbero, lasciando cadere ogni protettivo baluardo che occulta la mia intimità, esponendomi nuda a sguardi ancora capaci di procurarmi intrinseche inibizioni, con ciò senza esigenza alcuna di sentirmi sfiorare sull'intera epidermide.
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8 years ago
gloria1951,
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Che piacere avere le corna. seconda parte
Due giorni dopo l’ho accompagnata dal miglior ginecologo della città. Quando siamo entrati ci siamo trovati davanti un uomo sulla cinquantina, alto occhi scuri capelli brizzolati, che quando ha visto mia moglie è rimasto affascinato dalla sua bellezza, anche perché Anna, indossava un abito leggero che metteva risalto le sue forme. Dopo le domande di rito ha fatto accomodare mia moglie sopra l’apposito lettino, facendole divaricare le gambe, si è seduto davanti alla sua fica posta in bella mostra, facendo dei prelievi e dei tamponi vaginali. Vedere un uomo che osservava la fica di mia moglie mi ha procurato un’eccitazione enorme che difficilmente si riusciva a celare al punto tale che anche il medico se n’è accorto, ma con finta indifferenza ha pregato mia moglie di ripassare due giorni dopo per avere le risposte dei suoi esami. A sera quando siamo andati a casa ho scopato Anna con intensa passione per la forte eccitazione che mi aveva procurato lo sguardo carico di desiderio del dottore. Due giorni dopo ho lasciato che Anna andasse da sola nello studio medico e la sera nell’intimità del nostro letto e mi sono fatto raccontare come si era svolta la visita.
“Appena entrata mi ha pregato di spogliarmi completamente nuda dopo avermi fatto distendere e sollevare le gambe ha iniziato a palparmi il seno, ma non in maniera professionale in maniera intensa ed erotica stuzzicando e pizzicandomi i capezzoli fino a renderli duri ed eccitati. Girando lo sguardo verso sinistra ho visto la stoffa dei pantaloni che si stava gonfiando denotando la presenza di un considerevole pacco. Non soddisfatto di questo si è seduto fra le mie cosce e prima un dito, poi con due a preso a masturbarmi intensamente mentre con il pollice dall’altra mano continuava a torturarmi il clitoride, fin quando ho raggiunto l’orgasmo. A quel punto lui si è alzato e si è messo di nuovo di lato a me continuando con la mano destra a masturbarmi mentre guardava la mia bocca e il suo grosso pacco posto a poca distanza dal mio viso. Non ho saputo resistere, ho allungato la mano e attraverso la stoffa ho sentito la notevole consistenza di ciò che doveva esserci sotto. In un attimo ha aperto una cerniera e un grosso membro di splendide proporzioni si è presentato a pochi centimetri dalle mie labbra che ho aperto per accogliere quel meraviglioso membro che mi veniva offerto.”
“Brava succhialo bene, e poi te lo pianto tutto dentro di scopo a dovere, così questa sera avrei qualcosa da raccontare a quel cornuto di tuo marito che si è eccitato quando l’altro ieri mi ha visto che guardavo con desiderio la splendida fica che hai.”
“Dopo averlo succhiato un po’, lui si è spostato in mezzo alle mie cosce e lentamente mi ha penetrato fino in fondo. Sentivo il suo cazzo entrami dentro, dilatarmi le pareti ed arrivare fino in fondo procurandomi un intenso piacere. A preso a pomparmi lentamente facendo ruotare il bacino procurandomi tre orgasmi in rapida successione fin quando all’improvviso mi ha schizzato dentro tutto il suo piacere.”
“Eccomi troia…… Sì così….. Dai godi…… Vieni che ti sborro dentro!!!”
“Dopo essersi svuotato dentro di me e ha offerto di fazzolettini per ripulirmi, e mi ha fatto rivestire dandomi appuntamento al mese prossimo.”
Ho abbracciato Anna l’ho baciata con intensa passione, poi le sono salito sopra e l’ho scopata intensamente facendola godere riversando in lei tutto il mio piacere. Per i nove mesi della gravidanza regolarmente il ginecologo è stato l’unico cazzo che Anna s’è presa oltre il mio, e poi una splendida mattina ha dato alla luce una bimba bellissima sembrava la copia della madre alla quale abbiamo dato il nome di Silvia. Dopo tre mesi è tornata a far visita al ginecologo per controllare se dopo il parto tutto fosse tornato regolare, poiché in questo tempo non avevamo avuto nessun rapporto sessuale completo se non sporadici bocchini. Ovviamente lui non la scopata per non correre il rischio di metterla di nuovo incinta, ma ha voluto provare il piacere di piantarlo nel culo. La sera a letto Anna mi ha raccontato del piacere che aveva provato a sentire di nuovo un membro dentro di lei, e poiché ero eccitato dal suo racconto senza esitare sono salito su di lei ho cominciato a scoparla di nuovo. All’inizio ho dovuto fare particolare attenzione in quanto come le aveva detto il ginecologo la prima volta sarebbe stata come se l’avessi dovuta sverginare di nuovo, e in effetti all’inizio era molto stretta, e per un attimo ho avuto proprio la sensazione di sverginarla. Abbiamo iniziato a godere entrambi del piacere della scopata che stavamo facendo al punto tale che lei ha iniziato a godere eccitarmi sempre di più a farla impazzire.
“Dai amore, sbattimi sempre più forte, fammelo sentire tutto, dai più forte….Oraaaaa… Daiiiii….Vengonooooo….Siiii è bellissimo!!!”
Disteso su di lei la scopavo con piacere, lei ha sollevato le gambe stringendole dietro la mia schiena. Ho cominciato pomparla come un dannato, facendole assaporare il più possibile il piacere che stavo dando fin quando improvvisamente sono venuto. Era talmente bello che nessuno dei due ha avuto il coraggio di interrompere l’orgasmo nel momento in cui venivano e quindi sono rimasto ben piantate dentro di lei inondando la vagina con caldi getti di seme caldo è bollente che immancabilmente l’hanno fecondata di nuovo. Dopo un attimo di smarrimento lei mi ha sorriso e mi ha ringraziato. Così nei mesi successivi ha ripreso a far visita al ginecologo il quale era molto compiaciuto del fatto che lei era incinta ma soprattutto del piacere di poterla chiavare ancora. Questo secondo parto però avuto una lieve complicazione costringendo il ginecologo ad effettuare un taglio cesareo per far nascere uno splendido maschio alla quale lei ha voluto mettere il nome di Nino. Non dovendolo l’allattare al seno per via dell’operazione dopo poche settimane sono tornate le mestruazioni e lei ha iniziato di nuovo a prendere la pillola, e negli otto mesi successivi si è presa la libertà di provare altri 4 maschi, anche se non ne ha ricavato una grande soddisfazione. L’estate successiva abbiamo deciso di prendere una settimana di ferie e di andare in una nota località balneare della nostra bellissima regione. Il secondo giorno mentre stavo giocando con i figli visto Anna che parlava con un signore che stava seduto sotto l’ombrellone accanto a noi. Passata la mattinata siamo tornati in albergo per il pranzo, e appena messi i bimbi a riposare per via del caldo del pomeriggio lei mi ha guardato con occhi languidi e un sorriso carico di desiderio.
“Il signore di fianco a noi, si chiama Augusto, e mi ha invitato a fare un giro con la sua barca, se non ti dispiace ci vediamo tra un po’. ”
L’ho osservata dalla terrazza attraversare la strada prendere sottobraccio il tizio che la stava aspettando. L’ho vista tornare alle sette del pomeriggio, con il viso rilassato stanca ma felice. Dopo una rapida doccia siamo scesi per la cena, e dopo una breve passeggiata poiché i figli erano stanchi siamo ritornati in albergo e ci siamo ritrovati abbracciati nel nostro letto dove lei sdraiata su un fianco con la mano destra che segava lentamente il mio cazzo, mi ha raccontato come aveva passato il pomeriggio.
“Siamo andati al molo per lui è una splendida barca dopo aver lasciato il porto ci siamo diretti al largo fino a un punto dove lui ha gettato l’ancora poiché faceva molto caldo mi ha invitato a fare il bagno ovviamente nuda. Ci siamo tuffati dopo una bella nuotata siamo risaliti sulla barca, lui mi ha abbracciata tenendomi da dietro. Sentivo premere sul solco delle natiche uno splendido palo di carne dura e pulsante. Siamo sdraiati e abbiamo iniziato a fare un 69. Mentre cercavo di infilarmi in gola buona parte di quel meraviglioso cazzo, lui mi faceva impazzire leccandomi superbamente fra le pieghe della mia fica, succhiando con forza il mio bottoncino fin quando ho raggiunto l’orgasmo. Poi lui si è girato e tenendomi sul lato destro ha sollevato la mia gamba, ed è entrato tutto dentro di me iniziando un lento ma costante movimento di pompaggio che ben presto mi ha fatto raggiungere l’ennesimo orgasmo.”
“Sii dai…. Si dai più forte….. Sei fantastico….Mi fai morire… Dai che vengono….Oraaaa…Vvengoooo!!!”
“Ho iniziato a godere sempre più forte mentre lui continuò a pomparmi sempre con lo stesso ritmo, sembrava instancabile fin quando dopo l’ennesimo mio orgasmo è venuto anche lui scaricando dentro di me caldi getti di seme bollente. ”
“Eccomi….. Oraaa.sborrooo…..”
“Siamo rimasti distesi e abbracciati, quando lui mi ha offerto di fare un altro bagno, mentre eravamo nell’acqua ha continuato a stuzzicarmi e a giocare con mio corpo mantenendo sempre viva la mia eccitazione. Quando siamo risaliti, lui era già quasi in tiro, e con poche leccate fatto tornare perfettamente duro. Lui mi ha fatto inginocchiare, poi ho sentito la sua lingua indugiare a lungo sul mio fiorellino anale poi lentamente la sua bruciante cappella mi ha penetrato aprendomi il culo, e lentamente è entrato tutto dentro di me. Mi ha afferrato per i fianchi e ha preso a stantuffarmi con un ritmo costante, mentre io godevo senza ritegno.”
“.. Siiiiii….È bellissimo….. Dai più forte….. Sfondami il culo!!!”
“Ho perso il conto di quante volte ho urlato vengo, fin quando lui me lo ha piantato tutto dentro ed ha iniziato a svuotarsi dentro di me, con un vero e proprio clistere di sborra.”
“eccomi troia….. ti farcisco il culo….Te lo riempo…sborrooo!!.”
“Dopo esserci rinfrescati siamo ritornati, e lui mi ha detto che domani ha degli impegni, ma sé voglio, dopodomani uscirà di nuovo in barca assieme a quattro amici, e non ti nego che mi piacerebbe andare con loro.”
Ero talmente eccitato dal racconto che stavo quasi per venire quando ho detto che mi sarebbe piaciuto scoparla.
“No, ti voglio in bocca, tutti mi inondano la fica e il culo, ma nessuno me lo schizza in bocca, anche se una cosa che mi fa impazzire, specie se sei tu a farlo, poiché il tuo è il più buono di tutti.”
Detto questo si è infilato in gola e mi ha spremuto fino all’ultima goccia. L’indomani, ha passato tutta la giornata, a giocare con i figli, ed io la guardavo ammirando quella madre premurosa che con gioia e pazienza si dedicava interamente alle sue creature. La sera dopo una breve passeggiata siamo tornati in camera nostra e lei ha voluto fare l’amore con me in maniera calda e appassionata. L’indomani mentre giocavo con i miei figli sul bagnasciuga ho visto arrivare Augusto che dopo averle fatto un breve saluto ha invitato ad andare con lui. Lei mi ha guardato, e ha tirato un bacio, poi se ne andata con lui. È tornata la sera, erano quasi le 20, aveva il viso stanco, l’aria distrutta, e ancora tracce di seme maschile fra i capelli. Le ho chiesto di venire a cena con noi, ma lei, mi ha sorriso e mi ha detto che avrebbe fatto una rapida doccia che mi avrebbe atteso del nostro letto. Circa due ore dopo quando sono tornato le stava dormendo profondamente, ed io nel buio della camera ammiravo il suo corpo nudo che dormiva maniera calma rilassata. Immaginando quanto poteva aver goduto, ha iniziato a segarmi lentamente. Ero così preso dal piacere che tenevo gli occhi chiusi per immaginarmi le scene di lei alle prese con altri uomini che un lungo gemito uscito dalla mia bocca.
“Lascia faccio io.”
Mi ha detto lei che si era svegliata, e afferrato il mio cazzo duro lo segava lentamente. Dopo avermi dato un bacio in bocca, è scivolata silenziosamente sul mio corpo, per poi stringere fra le labbra il mio membro duro e pronto all’orgasmo. Un piacere intenso e sublime invaso il mio corpo e un attimo dopo mi ha riversato in gola tutto il mio piacere. Dopo aver spremuto fino all’ultima goccia lei si è distesa di nuovo vicino a me e ha iniziato a raccontare come aveva passato una giornata con i suoi amici.
“Quando siamo arrivati al molo, abbiamo già trovato la barca di Augusto pronta per salpare, a bordo vi erano quattro suoi amici che dopo una breve presentazione mi hanno accolto calorosamente fra di loro. C’era Gino, che nei quattro era il più anziano, poi Luca, il più giovane, Tino completamente calvo, mentre Lucio era il più magro di tutti. Ci siamo allontanati e come la volta precedente abbiamo ancorato la barca al largo. Dopo uno sguardo d’intesa tutti e cinque si sono denudati e mi hanno invitato a fare lo stesso, e poi ci siamo tuffati in mare per un bagno rinfrescante. Quando sono risalita loro erano già sulla barca e a quel punto hanno iniziato a baciarmi, a toccarmi. Sentire cinque bocche, 10 mani, che ti baciano, toccano, e accarezzano dappertutto mi ha mandato fuori di testa. Ad un tratto mi sono trovata inginocchiato fra loro che mi stavano intorno formando circolo mentre ognuno mi dava da succhiare il suo membro già atteso il duro. Gino, era quello più dotato circonferenza, mentre Lucio sicuramente era quello che lo aveva più lungo di tutti. Augusto è stato il primo a sdraiarsi supino e a farmi impalare su di lui. Appena l’ho sentito entrambi fino in fondo mi hanno fatto distendere su di lui e subito Lucio dopo avermi lubrificato il fiorellino anale con della saliva ha appoggiato la sua dura cappella e con una spinta decisa e mi ha infilato più della metà del culo. Sentirmi prendere da due maschi contemporaneamente, mentre un terzo lo spingeva giù per la gola, e gli altri due si facevano segare uno per mano mi ha mandato veramente in estasi. Non so quante volte sono venuta, ho goduto tantissimo, e ogni volta che uno mi riempiva uno dei buchi, subito un altro prendeva il suo posto in una girandola di orgasmi e sborrate senza fine. Dopo un lungo tempo durante il quale ho goduto senza ritegno anche loro hanno deciso che era ora di fare una pausa. Mi hanno fatto scendere sulla piccola piattaforma che c’è sulla poppa della barca e dopo avermi fatto distendere loro, si sono allineati sopra di me e tutti e cinque improvvisamente mi hanno urinato addosso. Sentirmi dalla pioggia dorata che bagnava ogni centimetro del mio corpo mi ha fatto quasi avere un orgasmo. Poi ci siamo di nuovo tuffati in mare dove abbiamo scherzato molto, e una volta risaliti a bordo e hanno fatto distendere sul tavolo, e improvvisamente hanno deposto sul mio corpo il loro pranzo, un’insalata di riso freddo, che poi ognuno ha preso a mangiare senza l’ausilio di nessuna posata, ma semplicemente mangiando con la propria bocca e quindi continuando ad eccitare il mio corpo. Terminato questo gioco era già pronta a godere di nuovo le loro hanno ripreso ad infilarmi a tre per volta facendomi godere tante altre volte. Improvvisamente abbiamo sentito il rumore di una barca che si stava avvicinando, era un peschereccio il cui proprietario è un amico di Augusto.”
“Vediamo se hanno del pesce fresco.”- Ha detto Augusto.
“La barca si è avvicinata e il proprietario dopo aver scambiato con i saluti con Augusto ha visto che cosa gli altri tre mi stavano facendo, e quindi ha chiesto di partecipare. Immediatamente mi sono trovata circondata da altri tre maschi. Il proprietario del peschereccio, tipo grasso e sudicio con un cazzo piegato, un tizio più anziano che però ce l’aveva grosso e nodoso, ma il più spettacolare era il ragazzo di colore che sembrava avere un serpente fra le gambe da quanto lo aveva lungo. Senza tanti convenevoli mi sono trovata impalata sul vecchio, mentre il grassone lo spingeva con forza in gola, ma improvvisamente ho sentito che il ragazzo di colore me lo appoggiava al culo, e con una spinta decisa lui infilava tutto dentro. Mi hanno scopato per più di un’ora, alternandosi nei miei buchi, per poi schizzarmi tutta la loro sborra addosso. Hanno salutato tutti e dopo aver regalato una cassetta di pesce ad Augusto se ne sono andati. ”
“Guarda troia, questo pesce questa sera lo mangeremo con la soddisfazione che tu ce l’hai pagato facendoti sbattere per quella puttanata sei.”
“Hanno ripreso a scoparmi sempre con più gusto e insultandomi, fin quando ormai stava calando la sera e dopo che tutti si erano di nuovo svuotati dentro di me mi hanno sollevato di peso e gettato in acqua, gridando che quello era l’unico modo per poter ripulire una vacca sfondata farcita di sborra. È stato incredibile intenso, e molto sconvolgente, essere posseduta contemporaneamente da più maschi mi ha fatto provare sensazioni uniche e irripetibili.”
Finito il racconto sia di nuovo messa a dormire ed io mi sono alzato sono andati in bagno per non disturbarla mi sono tirato una sega monumentale sborrando anche l’anima. L’indomani ce ne siamo andati, e nei tre mesi successivi Anna sembrava cambiata. Si era presa la libertà di andare con due o tre maschi, ma a suo dire non ne aveva ricavato molto piacere. Ho cercato di capire il motivo e alla fine mi ha detto che l’unico maschio singolo con il quale riusciva a godere ero io, mentre con gli altri non trovava quello stimolo il piacere che aveva provato quando era posseduta da più maschi insieme. A quel punto ho deciso che dovevo fare qualcosa per far tornare il sorriso e la voglia di godere a mia moglie. Dopo una breve ricerca ho avuto l’ispirazione giusta, e così per il ponte dell’8 dicembre abbiamo lasciato i nostri figli ai miei suoceri che ne erano molto contenti, e siamo volati a Milano. Giunti in città siamo andati in albergo e dopo una breve passeggiata abbiamo raggiunto con un taxi un negozio molto particolare che volevo che lei vedesse per la prima volta: un sexy shop. Entrati nel negozio lei è rimasta letteralmente stupita dalla gran quantità di cose interessanti che vi erano, e dopo un’attenta ricerca abbiamo acquistato tre abiti veramente sexy con l’aggiunta di scarpe dal tacco proibitivo, nonché alcuni stivali sempre con il tacco altissimo. La sera dopo cena sempre in taxi siamo andati davanti a un locale molto particolare, un club prive. Appena entrati mia moglie è rimasta subito affascinata sia dall’ambiente che dagli sguardi ammirati che maschi presenti le rivolgevano. Per prima cosa ho voluto che provasse un glory hole. È stato fantastico vedere il suo sguardo compiaciuto quando dai tanti buchi si è trovata e splendidi membri da succhiare godere. Dopo averne spremuti circa una decina, ci siamo diretti nell’altra parte del locale sempre seguiti da un discreto numero di maschi desiderosi di avere un contatto più intimo con lei. Siamo entrati in una piccola camera, dove lei, ha ricevuto le attenzioni di molti uomini che la toccavano, la stavano eccitando con baci e carezze fin quando hanno cominciato a penetrarla a tre per volta. Goduto tantissimo, perché per ogni maschio che le schizzava addosso il suo piacere subito un altro prendeva il posto del buco lasciato libero. Abbiamo lasciato il locale che erano le quattro del mattino stanchi ma felici. Da quella sera sono passati diversi anni e Anna ha sempre più affinato il gusto e il piacere di farsi possedere da più maschi. Col tempo ho scoperto un sito dove si può offrire la moglie ad altri uomini, definiti bull, che provvedono a montare a far godere la donna che viene offerta, e due giorni fa, in occasione del suo 40º compleanno, con la complicità di un bull ho organizzato una festa a sorpresa, dove l’ospite femminile era solo lei. Grazie a una webcam ho potuto ammirare a distanza tutto quello che un numero considerevole di maschi ha fatto mia moglie e quando sono andato a riprenderla stava ancora succhiando un ultimo maschio. Dopo averlo spremuto fino all’ultima goccia ce ne siamo andati. Appena salita in auto si è addormentata, mentre guidavo guardavo la mia donna che dormiva beatamente accanto a me. Non m’importa nulla di quello che pensa la gente se lei una gran troia, ed io ho un gran cornuto, ma il piacere sublime sottile che io provo nel vedere mia moglie posseduta da altri maschi per me non ha prezzo.
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8 years ago
admin, 75
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...a noi piace in tre...
..e’ passato un’altro anno,nessuna nuova esperienza ne tanto meno non ci sono ricapitate situazione particolari al di fuori della coppia,io sinceramente non ci penso molto e se non sono coinvolta da qualche idea di Luca sinceramente non mi sforzo neanche affinche ci sia la possibilita’’ che succeda qualcosa.
Luca ogni tanto ci prova,senza dirmelo,ma anche lui ,effettivamente,se non succede per caso(o quasi) poi molla il colpo.Finche il mese scorso ,sempre con la scusa di vedere la partita europea ,non si ripresenta Dario un mercoledi sera.in quel periodo io avevo gia’ iniziato i miei piccoli trattamenti serali,dopo cena,per migliorare gli inestetismi delle mie gambe,oltre a fare un po di ciclette,e di step , poi sul divano,mentre ci guardiamo i nostri serial preferiti,mi massaggio le gambe con delle creme speciali.Chiaramente mi metto mezza nuda,con canottiera e, se fa freddo, maglia pigiama; sotto invece solo col perizoma.“..si pero’ , anche se viene Dario,io li faccio lo stesso i miei trattamenti alle gambe,tanto nuda mi ha visto gia’...” dissi io il pomeriggio per sms a Luca.lui mi rispose che se non mi creavo problemi potevo fare quello che volevo, poi aggiunse che pero’ non c’era la necessita’ di stare nuda per forza…..
Certo non era proprio elegante o sexy spalmarsi una crema in presenza di 2 uomini ma oramai Dario era di “famiglia” ,e poi in effetti non e’ che proprio ero nuda…!
Comunque sia io che Luca,in realta’ avevamo colto l’occasione senza pensarci 2 volte e sotto sotto entrambi sapevamo gia’ che il fine ultimo era quello di stuzzicarci un po;Dario arrivo’ che erano le 20, mangiammo una pizza al volo e alle 21 tutti sul divano a vedere la partita,io feci finta di niente ,feci finta di calare dalle nuvole dicendo “ scusate ma io mi faccio i miei trattamenti se non vi dispiace” ...Dario chiese solo dove doveva sedersi per non dare fastidio ,cosi si sedette all’estremita’ opposta alla mia mentre Luca era al centro vicino a me.
La partita stava per iniziare,io avevo preso il mio kit di “bellezza” e l’avevo sistemato vicino a me,loro due erano seduti comodi e Luca aveva il telecomando,spegnemmo la luce principale,come al solito,e rimase accesa solo un faretto alle nostre spalle meno luminoso ma che consentiva comunque di vederci bene ,solo un po soffusi.
La partita inizio’,loro erano gia’ intenti a commentare,cosi io mi abbassai il mio leggins fino alle ginocchia,poi mi sfilalai solo dalla parte della gamba sinistra,quella che Dario non potea vedere essendo dalla parte opposta,mi spalmai la crema su tutta la coscia ,poi mi voltai su un fianco verso Luca e me la spalmai anche sul gluteo ,rimasi cosi per circa 20 minuti (era quello il tempo necessario per l’assorbimento della crema)quindi ora dovevo trattare l’altra gamba,mi rigirai di fronte al televisore (loro mi vedevano quindi di lato) e mi sfilai anche l’altra gamba fino a sotto il ginocchio ma senza togliere del tutto i miei leggings neri.in quella posizione mi spalmai la crema sulla gamba destra ,e poi mi voltai sulla mia sinistra dando praticamente la visione del culo verso di loro.Beh!,sapeva che sarebbe stato un pochino provocante ma era proprio quello il divertimento!!! con la schiena un po piu’ avanti e il sedere un po sollevato cominciai a spalmarmi proprio sulla chiappa,spostai persino gli slip verso l’interno creando quasi l’effetto perizoma e continuai a massaggiare come se nulla fosse.mi divertivo a vedere le loro facce,Dario faceva finta di niente ma non ci riusciva,buttava l’occhio sempre con la scusa di rivolgersi a Luca,Luca invece sembrava piu’ normale ma so che si stava divertendo un sacco.Continuai a massaggiarmi il sedere con la mano destra ma li feci sembrare piu’ “palpeggiamenti” che altro!Poi suono’ il timer della mia sveglia,era terminato il periodo per la gamba destra quindi fine del trattamento.Fini’ dopo qualche minuto anche il primo tempo,cosi io mi ritirai sul il mio leggings,poi feci un po di scena: salii sul divano in piedi ,mi tirai su i pantaloni girandomi per mostrare il sedere e chiesi sfacciatamente ;”allora il mio culo puo’ competere con quello di Lena o sono ancora lontana? “
Dario mi rassicuro’ subito e mi fece i complimenti mentre Luca scherzando disse che dovevo lavorare ancora un po .
Dario mi chiese quanto tempo dedicavo a fare massaggi alle gambe perche’ mi diceva che stavo proprio bene( certo….ovvio che mi faceva i complimenti)...A quel punto li lasciai e andai in bagno a fare la pipi e poi a turno andarono anche loro ,bevemmo qualcosa ,loro una birra ,io
acqua,poi inizio’ il secondo tempo e io saltai subito in mezzo alle gambe di Luca implorandolo col mio modo di fare un po malizioso ,di farmi rilassare digitando sul collo ,cosi appoggia la mia testa all’indietro su di lui e mi misi comoda ,mi appoggiai anche la copertina sulle gambe e me la tirai un po su.
Dopo 10 minuti Luca era li che giochicchiava con la punta delle sue dita sul mio collo ,ma ero totalmente insoddisfatta o quasi; lo rimproverai dicendogli che non stavo ricevendo il beneficio che mi aspettavo ,in realta’ era un modo per spingerlo a fare qualcosa di piu’ infatti lui subito disse che piu’di cosi non poteva fare poiche’’ gli dava enorme fastidio il contatto delle sue mani sulla stoffa di quel pigiama;”devo togliertelo se vuoi di piu’ “ mi disse.Lo feci io ,mi sfilai il pigiama rimanendo in canottiera,La canottiera era corta sopra l’ombelico,pancia scoperta, con delle spalline sottilissime e molto scollata anche sotto le ascelle ,mi tirai ancora piu’ su la copertina fino alla pancia ,Luca finalmente massaggiava a piene mani dal collo alla schiena fino alle braccia,poi mi fece cadere la bretelline per massaggiare meglio sulle spalle e la canottiera si scosto’ anche davanti al limite dai capezzoli e mostrando tutto il decolte sfacciatamente,tanto che a un certo punto Dario disse “..ma non e’ che vi devo lasciare da soli?”....dopo una ventina di minuti dovetti andare in bagno di nuovo e ne approfittai per farmi guardare da loro due, canottierina semitrasparente cortissima,le tette mi sballonzolavano un po e leggings ,aderentissimo, mi disegnava gambe e sedere ...stetti li davanti a loro un po con la scusa di cercare le ciabatte ,mi guardarono e come! Stavolta senza fare commenti ,al ritorno Luca mi chiese di avvicinargli la bottiglia dell’acqua dal tavolo in cucina ,credo che lo fece per farmi stare in piedi un’altro pochino in modo che mi potessero guardare ,io avviamente ero divertita dal fatto di girare seminuda davanti a loro,mi eccitava moltissimo ,solo al ritorno sul divano Luca fece una battuta del tipo che non si va mica in giro per la casa nudi se ci ci sono ospiti ,Dario disse subito..” si ,si ,,,si deve andare nudi per la casa,,anzi!”
Poi ritornai sul divano e visto che l’atmosfera si era fatta piu’ scherzosa mi lanciai praticamente di traverso sulle loro gambe ,col sedere sopra le ginocchia di Luca e con la schiena sulle gambe di Dario ,”dai..lavorate ,datevi da fare ...non posso mica stare qui senza ricevere nulla in cambio..eh!..dai,gambe e schiena per favore..” Luca si lascio’ andare a qualche commento maschilista su come invece i ruoli di chi dovrebbe comandare in casa si sono invertiti ...ma ci fece solo ridacchiare mentre tutte le mani erano calde e delicate su di me.
Piano piano Luca mi abbasso,il leggings fino a scoprirmi il sedere ,Dario non andava invece oltre ,”passeggiava tra il collo e la colonna vertebrale ,20 minuti fantastici,penso di essermi anche bagnata.E’ bello se hai amici di cui ti puoi fidare e con i quali puoi lasciarti andare senza inibizioni e dare un po di sfogo alla fantasia.Ma poi la partita fini e anche l’incantesimo che si era creato, mi rimisi il pigiama e Dario se ne ando da li a poco.Quando rimanemmo da soli io avevo proprio voglia di farmi prendere e figuriamoci Luca,presi l’iniziativa e gli sfilai i pantaloni ,mi ci sono seduta sopra ,glielo preso e me lo sono infilato dentro mentre gli dicevo che il suo pisello era bello e pronto e anche la mia patata era pronta,mi sono scaldata cosi a fare su e giu’ ,poi lui ha voluto prendermi da dietro,come piace a lui,in quella posizione poteva afferrarmi le tette …..e poi….via tutto il resto …….
Ma la vera sorpresa arrivo’ il giorno dopo...quando mi chiamo’ Lena,che era ormai la donna ufficiale di Dario (che Luca s’era gia’ fatta quasi un anno e mezzo fa in una sera di capodanno) per una richiesta che non mi sarei mai aspettata dopo cosi tanto tempo….persino Luca rimase sorpreso…..
Dario pare le avesse raccontato della serata prima ,in che modo mi fossi fatta vedere e dei miei massaggi ,cosi,insomma erano ritornati alla carica forse per “finire” di fare quello che Dario aveva iniziato quella famosa sera di capodanno,me lo ricordo bene,per farmi gli auguri di buonanno,i in un angolo appartati ,io mezza ubriaca,mi infilo’ il pisello, e, credo,5 volte fece avanti e dietro,insomma stavamo praticamente iniziando a scopare ma quasi subito arrivarono in stanza gli altri amici.
Lena mi diede appuntamento il giorno dopo,mi disse che sarebbe stato meglio parlami di persona davanti a un te e a quattrocchi.
Ci trovammo in un bar vicino dove lavoravo io,piuttosto in centro,Lena mi guardava in modo strano,mi sembrava troppo affettuosa ed era come quello sguardo di chi l’aveva combinata grossa;chissa cosa doveva dirmi ,pensavo tra me e me….
Parlammo prima della serata appena trascorsa sul divano,che Dario appena si era visto con lei era “arrapatissimo” e mi confido’ che l’aveva scopata in un modo infuocato e che parlava di me e delle mie tette mentre lo facevano.Fu allora che Lena mi disse che ......
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8 years ago
AdamDTS,
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che piacere avere le corna. prima parte
Mi chiamo Franco, ho 46 anni, e da 22 sono sposato con Anna. La nostra storia, è cominciata quando lei è stata assunta come cassiera in uno dei due supermercati che all’epoca avevo, oggi ne ho quattro. La sua prorompente bellezza non era certo passata inosservata, e molti le facevano la corte. Alta uno e 85, capelli neri e lunghi, occhi scuri, viso tondo e dolce come una bocca ampia, e labbra carnose, una terza di seno, cosce lunghe e affusolate, sormontate da uno splendido culo a mandolino. Appena l’ho conosciuta l’ho invitata a cena, e dopo una splendida serata, passata a ridere e scherzare al ristorante, le ho chiesto se voleva salire a casa mia, poiché all’epoca, già vivevo da solo. Appena entrati l’ho abbracciata e stretta a me, i nostri occhi si sono incrociati, e un attimo dopo le nostre bocche si sono unite in un bacio caldo e sensuale. Ci siamo spogliati velocemente, e sdraiati comodamente nel letto abbiamo iniziato ad esplorare i nostri corpi. La sua bocca famelica, dopo aver percorso tutto il mio corpo si è impossessata del mio membro turgido e duro. Le sue calde labbra lo hanno stretto e risucchiato tutto in gola, mentre io passavo ripetutamente la mia lingua nel taglio bollente della sua fica. Ad un tratto il suo corpo si è teso e ha cominciato a tremare dal piacere che stava provando, e contemporaneamente la sua bocca dopo essersi infilata tutto il mio membro fino in fondo alla gola si è scatenata fino a farmi raggiungere un orgasmo. Le sono venuto in gola schizzando tutto il mio piacere mentre nella mia bocca ricevevo il suo orgasmo. Dopo un lungo istante, in cui siamo rimasti immobili, lei ha ripreso a succhiare, leccare e segare il mio membro per farlo rimanere duro. Pochi minuti dopo mi ha spinto di lato facendomi sdraiare supino per poi impalarsi su di me. Sono scivolato dentro di lei senza nessuna fatica da quanto era bagnata fradicia dei suoi umori. Ha iniziato un lento movimento con il quale assaporava intensamente il piacere che la mia penetrazione le dava, fin quando ha iniziato a godere di nuovo mentre io, sollevate le mani, le stringevo e impastavo i seni strizzandole con forza i capezzoli.
“Vengo! Sii dai... Vengo! Ora… Vengooooo……”
Ha iniziato a tremare e a muoversi velocemente, portando anche me ad un piacere intenso fin quando ho sentito montare velocemente anche il mio orgasmo.
“Eccomi, si è ancora un poco….. Ora… Sto per sborrare….”
L’ho guardata cercando di capire se era il caso di farlo uscire o venirle dentro. Lei mi ha sorriso e continuando a muoversi più velocemente e ha detto di continuare che era protetta. Pochi istanti dopo scaricavo dentro di lei due getti caldi bollenti. Sfinita si è distesa su di me, sentivo il suo cuore battere con un tamburo, mentre i nostri respiri corti ci facevano ansimare. L’ho abbracciata forte tenendola stretta, e lei dopo un po’ è scivolata in basso e ha ripreso il mio membro in bocca succhiandolo con forza dopo averlo ripulito i miei e dei suoi umori di cui era intriso.
“Lasciati andare, voglio che ti torni duro, perché lo voglio sentire anche nel culo.”
Quelle parole hanno eccitato e mi sono lasciato andare abbandonandomi al piacere delle sue labbra. Pochi minuti di intenso lavoro, e subito il mio cazzo ha raggiunto di nuovo la giusta consistenza e durezza, lei mi ha sorriso, si è girata piegandosi sulle ginocchia con il viso appoggiato al cuscino ha portato le mani dietro, e afferrando le chiappe le a tese per aprirsi il buco del culo. Ho lasciato colare un po’ di saliva e poi ho appoggiato la cappella sul suo fiorellino anale, che dopo una breve pressione ha ceduto immediatamente e in un attimo le sono entrato tutto dentro fin quando le mie palle non hanno sbattuto le labbra della sua fica.
“Siiii….Daiiiii….Spingilo tutto dentro fino in fondo…….Fammelo sentire fino in gola!!!”
Ha iniziato a godere muovendo il culo in senso rotatorio, per assaporare meglio la penetrazione. L’ho afferrata per i fianchi e ho iniziato a pomparla spingendolo tutto fino in fondo. Era meravigliosa, godeva e mi incitava a muovermi sempre più forte. Lo stantuffata il più a lungo possibile, ma l’eccitazione era tanta, e piacere che stavo provando mi hanno portato ben presto all’ennesimo orgasmo.
“Dai godi, vieni che sono quasi al limite, ma voglio sentire ancora un tuo orgasmo.”
Le ho detto pompandola al massimo. Lei ha preso a muoversi velocemente mentre con la mano destra si masturbala con forza.
“Si eccomi… Ancora un attimo….Dai ci sono….. Oraaaaa….Vengo!!!!!”
Il suo grido di piacere, è stato per me il massimo e le sono esploso dentro il culo. Sfiniti ci siamo adagiati sul letto ancora abbracciati e stanchi ci siamo addormentati. Da quella sera per più di un mese siamo sempre usciti tutte le sere insieme, ripetendo sempre lo stesso copione, cena, e intensa scopata. Una sera, dopo aver goduto abbondantemente, e averla riempita in tutti i buchi mentre eravamo abbracciati ho detto:
“Voglio sposarti, voglio passare con te il resto della mia vita. Voglio averti sempre al mio fianco, addormentarmi con te, svegliarmi ogni giorno con il tuo sorriso.”
È rimasta un attimo in silenzio, quasi a riflettere sulle mie parole, poi mi ha guardato mi ha dato un bacio e mi ha sorriso.
“Ci devo pensare, non è così facile risponderti.”
Per tre giorni io sono rimasto assente per lavoro, quando sono tornato, l’ha cercata, ma solo al sabato, sono riuscito a stare di nuovo con lei, dopo l’ennesima scopata, le ho rinnovato la mia offerta.
“Sei proprio sicuro, di volermi sposare? Mi conosci da poco tempo, non sai molto su di me, e poi io amo molto la mia libertà, e questo potrebbe non piacerti, perché al mio senso di libertà, io non ci rinuncerò mai.” - Mi ha detto guardandomi dritto negli occhi.
L’ho abbracciata forte, coprendola di baci, l’ho guardata dritta negli occhi.
“Tutto quello che devo sapere le te, l’ho imparato in un mese insieme, e cioè che mi piaci perché sei molto bella, soprattutto mi fa impazzire il tuo modo di fare l’amore, quindi quello che pensa la gente, o ciò che hai fatto prima, non me ne frega niente. Per quanto concerne il tuo senso di libertà, io non ho nessun problema a concederti tutta la libertà che vuoi, in ogni momento, in ogni luogo, e per tutto il tempo che vorrai, tu sarai libera di fare ciò che vorrai.”
Due mesi dopo, ci siamo sposati, con una bella cerimonia riservata a pochi parenti e pochi intimi amici. Abbiamo fatto un bel viaggio di nozze durante il quale siamo divertiti molto, poi siamo tornati e abbiamo iniziato nostra vita insieme. Per circa sei mesi le cose sono filate benissimo, io andavo al lavoro al mattino fino alla sera, passava le sue giornate fra piscina, palestra, estetista, parrucchiere quant’altro. Lentamente mi sono accorto che anche il nostro rapporto sessuale era un po’ scemato, il desiderio andava calando, avevo la sensazione che la monotonia stesse prendendo il sopravvento sulla nostra intesa sessuale. Casualmente un pomeriggio, mi sono trovato a passare, nella zona dove lei andava in piscina, e l’ho visto uscire insieme ad un uomo. Un tipo basso, tarchiato, dall’aspetto massiccio, e insieme si sono allontanati con l’auto di mia moglie. Stupito per la scoperta, si sono messo a seguirli, e dopo un tratto di strada hanno imboccato un viottolo di campagna che portava ad un piccolo lago, si sono fermati fra la vegetazione vicino all’acqua. Sono sceso, dopo aver percorso un breve tratto a piedi sono nascosto dietro le grosse rocce dalle quali avevano una perfetta visuale di ciò che stava succedendo dentro l’auto. Quando sono arrivato ho visto mia moglie piegata sul corpo dell’uomo e le stava facendo una pompa stupenda. Per un attimo la rabbia ha avuto il sopravvento, e stavo quasi per andare da lei per gridarle tutto il mio disprezzo. Lei intanto si è staccata da lui tirandosi su per spogliarsi ha reso visibile il cazzo di lui, che era di proporzioni mai viste. Non eccessivamente lungo, ma dalla grossa circonferenza, e questo per un attimo mi ha bloccato. Mi sono subito reso conto che quel grosso palo avrebbe fatto godere mia moglie più di quanto avessi fatto io in tutti questi mesi, e questo in un certo senso mi ha affascinato, facendomi rimanere ad osservare la scena. Dopo essersi spogliata Anna è salita su di lui, e lentamente si è infilata dentro quel grosso palo iniziando a godere del piacere che le procurava. Io alla mia posizione osservavo la scena e ben presto mi sono reso conto che mi stavo eccitando nel vedere mia moglie farsi sfondare da un altro uomo. Ben presto i suoi movimenti sono diventati rapidi e lei è iniziato a godere urlando come una pazza, e incitando lui a scoparla più forte.
“Si più forte….Dai sfondami tutta….Fammelo uscire dalla bocca….. Siiiii… Vengo!!!! Oraaaa!!!!”
L’ho vista tremare tutta, scuotersi per l’orgasmo che stava provando, Mi gustavo questa visione altamente erotica di mia moglie che stava godendo su quel grosso cazzo che la sfondava, e senza neanche rendermi conto mi ero preso il mio cazzo in mano e mi stavo segando come un pazzo, assecondando i movimenti di lui che la scopava. Ad un tratto lui ha cambiato posizione dopo averla messa di lato ha preso a stantuffarla con forza gridando frasi oscene e insultandola con lei lo incitava a pomparla ancora più forte.
“Vacca….. Troia….Zoccola….Ti sfondo tutta…… Te la spacco tutta….E adesso ti riempo….Eccomi.. Oraaaaa!!!”
Le ha dato alcuni colpi ancora più forti devastanti, poi si è piantato dentro di lei sborrando come un fiume in piena, riempendola con lunghi getti di seme caldo.
Per un lungo istante sono rimasti immobili, e in quel momento mi sono accorto che anch’io nel momento in cui lui veniva avevo raggiunto l’orgasmo, schizzando la mia semenza sulla pietra che avevo davanti. Ho visto che si stavano rivestendo e quindi sono tornato rapidamente sui miei passi e me ne sono andato. La sera nel letto, l’ho abbracciata forte, dopo averla baciata l’ho guardata dritta negli occhi.
“Come ti ho detto a suo tempo tu sei libera di fare ciò che vuoi, l’unica cosa che vorrei sapere è se con il tizio con cui ha scopato oggi solo sesso c’è dell’altro.”
Lei è rimasta per una attimo sbalordita, poi mi ha abbracciato, e dopo un lungo istante di silenzio e ha mi ha detto:
“Non so come tu lo abbia scoperto, ma tanto credo che ormai sia inutile, domani mattina prendo le mie cose me ne vado, poiché non credo che tu vorrai ancora vivere con una donna che quando sente forte il desiderio di provare un altro maschio non sa resistere.”
Ho preso il viso fra le mani, l’ho guardata dritta negli occhi.
“Non capisco perché, tu te ne voglia andare, poiché come t’ho detto sei libera di fare ciò che vuoi, e questo significa che può scopare con chi vuoi, ma io vorrei riuscire solo a capire che cosa sono io per te. Tutto qui.”
Mi ha abbracciato e mi ha baciato.
“Loro non sono niente, è, e sarà soltanto sesso, mentre a te ti amo. Tu per me se tutto, l’amore, il compagno, il complice dei miei giochi, ai quali non so rinunciare. Decidi tu, cosa vuoi da me.”
“Voglio che tu viva le tue avventure, che godi di tutti i maschi che vuoi, l’unica cosa che voglio che ogni volta che vai con un altro io lo voglio sapere è inoltre mi deve raccontare per filo e per segno tutto quello che fai con lui. Credi di riuscire a tener fede a questo patto?”
Mi ha abbracciato e mi ha giurato che avrebbe tenuto fede al nostro patto tenendomi sempre al corrente di tutto quello che avrebbe fatto con altri eventuali maschi. Allora le ha chiesto chi era l’uomo con cui era stata nel pomeriggio.
“Si chiama Nino, è un cugino del proprietario della piscina, capitato per caso, e da un po’ di giorni quando nuoto lui si mette vicino a me e mi mostra sempre il suo pacco considerevole. Oggi mi ha guardato negli occhi e mi ha detto se volevo assaggiarlo. Per un attimo ci ho pensato, e poiché sono mesi che non mi concedo nessuna libertà ha deciso di vivere un attimo di trasgressione. Devo ammettere che quando me lo sono trovato davanti sono rimasta letteralmente sbalordita, era il più grosso cazzo che avessi mai visto e per un attimo ho avuto paura di non riuscire a prenderlo dentro. Tu invece come hai fatto scoprilo?”
Ho raccontato brevemente tutto quello che era successo e anche del fatto che mi ero segato nel vedere lei mentre godeva impalata sopra quel trave. Le ho chiesto poi se aveva ancora intenzione di rivederlo. Lei mi ha detto che si sarebbero sentiti il giorno dopo. Mentre parlava la sua mano accarezzava il mio membro che era di nuovo tornato duro.
“Accidenti, ti eccita proprio sapere che tua moglie fa la troia con un altro uomo!!!!”
Senza aggiungere altro è l’ha messo in bocca e mi ha succhiato anche l’anima. L’indomani prima di uscire l’ho pregata di fare una cosa per me.
“Quando ti chiama Nino, invitalo a venire qui a casa nostra, e prendi il telefono della nostra camera, chiamami, lasciando la comunicazione aperta, voglio sentire quando ti scopa.”
Circa due ore dopo è suonato il telefono, e appena ho risposto ho sentito lei che mi ha detto: ascolta. Ho sentito dei passi di una persona che stava entrando nella mia camera da letto.
“Accidenti, se proprio la troia, mi vuoi scopare nel letto dove dormi con quel cornuto di tuo marito. Scommetto che quando farai di nuovo l’amore con lui ti basterà chiudere gli occhi per ricordarti di quanto hai goduto con me. Dai zoccola, inginocchiati e succhiamelo.”
Dopo un attimo di silenzio, ho sentito i classici rumori, di mia moglie che sicuramente si stava godendo con la bocca quel grosso cazzo.
“Mettiti sdraiata, che voglio leccarti la fica, così entrerà più facilmente.”
Poco dopo lei gli ha ordinato di sdraiarsi supino perché voleva impalarsi su di lui e dopo un lungo istante di silenzio ho sentito i gemiti di mia moglie che evidentemente iniziava infilarsi quel grosso membro nel il ventre.
“Muuuuhhhhuuu….Siiiii spingimelo tutto dentro… Oddio.. Mi sta sventrando….. È bellissimo… Ora… godoooooo!!!! ”
Lentamente ho cominciato a sentire il cigolio del letto, alquanto ritmato, e Anna che continuava a godere fin quando sfinita si è adagiata su di lui.
“Zoccola, riprenditi un po’, perché voglio scoparti e goderti tutta. Dai, girati, che ti voglio da dietro.”
Dopo un istante di silenzio ho sentito mia moglie di nuovo genere di piacere, mentre forte si sentiva il classico ciaf, ciaf di due corpi che sbattono, con lei che lo incitava a sbatterla sempre più forte.
“Godi Troia, che sto per riempirti questa fica spanata… eccomi….Ora….sborro….Siiiiii….. Ti riempo….”
Per il lungo istante c’è stato il silenzio mentre io mi sono accorto che mentre li ascoltavo mi ero segato furiosamente ed ero venuto riempendo un fazzolettino che tenevo in mano nello stesso istante in cui lui aveva inondato il ventre di mia moglie.
“Dai vacca, succhialo le fanno tornare di nuovo duro, che voglio sfondarti anche il culo.”
Di nuovo, ho sentito i classici rumori di una bocca che sta succhiando avidamente, mentre lui continuava a insultarla chiamandola troia, zoccola, vacca, succhia cazzi, fin quando lui ha detto di girarsi che l’avrebbe inculata. Ho sentito muoversi i loro corpi sul letto poi mia moglie che lo pregava di fare lentamente.
“Piano… Ti prego fai piano… Mi spacchi……”
“Zitta troia, tanto dallo spacco questo culo da vacca… Se vuoi sentire meno dolore masturbati…”
Per un lungo istante ho sentito solo cigolare del letto e dei lievi lamenti di Anna che poi dopo un lungo gemito ha iniziato ad incitare il maschio pomparla più forte.
“Siiiiiii….. È bellissimo….. mi stai spando il culo….si dai… più forte che mi piace….. Dai sfondalo tutto….Fammelo arrivare in gola.”
Lui ha preso a sbatterla con forza sempre continuando a insultarla con lei che godeva e urlava sempre più forte fin quando lui, con un lungo gemito deve averle sborrato in culo. Poi per un momento c’stato il silenzio, fin quando lui deve essersi rivestito perché l’ha salutata dandole appuntamento alla prossima volta, appena si fosse ripresa del piacere che aveva provato. Dopo un lungo istante ho sentito Anna sollevare il telefono:
“Ti è piaciuto? Ora sono stanca vado immergermi nella vasca da bagno.”
La sera quando sono tornato, lei mi ha abbracciato e baciato con molta passione, e poco dopo mentre eravamo intenti a cenare abbiamo sentito dal notiziario regionale una notizia che ha fatto sbiancare il viso di Anna. Un motociclista non aveva rispettato lo stop ad un incrocio ed era finito sotto le ruote di un camion morendo sul colpo. Guardando la foto ho riconosciuto l’uomo che avevo visto insieme alla moglie, e che nel del mattino era stato in casa mia e l’aveva fatta godere mentre io li ascoltavo. Dopo quell’episodio per circa tre mesi, Anna, era caduta in uno stato di costante malinconia. Ho cercato in tutti i modi di farla distrarre, invitandola a trovare altri maschi, ma lei non sembrava avere altri interessi. Così ho deciso di farle una nuova proposta:
“Che ne dici se mettiamo al mondo un figlio?”
È rimasta un attimo in silenzio, poi mi ha guardato e il suo viso si è illuminato quasi per incanto.
“Sai che potrebbe essere una bella idea, in fondo siamo sposati da quasi un anno e l’idea di restare incinta non mi dispiace affatto. Quindi sarà necessario che io smetta di prendere la pillola, e che tu faccia una semplice serie di esami per vedere se tutto è a posto.” Dopo 10 giorni sono venute di nuovo le mestruazioni, e a quel punto lei ha smesso di prendere ogni precauzione e verificato che per me era tutto a posto abbiamo iniziato a scopare ogni giorno con me che le inondavano regolarmente la vagina con calde sbarrate dopo averla sentita godere fra le mie braccia. Dopo circa due settimane, una mattina mentre stavamo facendo colazione mi dice che devo trovare un idraulico perché lo scarico del water si era rotto. Sono andato in azienda, ed ho telefonato ad uno specialista pregandolo di venire ad aggiustare il guasto in casa mia. A sera quando sono tornato ho visto Anna alquanto pensierosa, e le ho chiesto se era venuto l’idraulico.
“Per essere venuto, è venuto tanto, accidenti, quanto è venuto.!!”
Mi sono seduto sul divano, tenendola fra le braccia, l’ho guardata cercando di capire. Lei con l’aria pensierosa, mi ha dato la spiegazione.
“È venuto l’idraulico, ed ha aggiustato rapidamente il guasto, a quel punto ho chiesto se potevo offrirgli qualcosa. Lui mi ha guardato, e mi ha detto che bella com’ero qualunque cosa le avessi offerto l’avrebbe accettata volentieri, e in cambio mi ha detto se vuoi ti offro questo. Alle parole ha fatto seguito il gesto di toccarsi un voluminoso pacco che già era evidente sotto la tuta da lavoro. Non so cosa mi sia preso, ma senza pensarci due volte mi sono inginocchiata davanti a lui che ha aperto la patta dei pantaloni e subito mi sono trovata davanti un bel cazzo di buone proporzioni, già quasi perfettamente duro. Ho preso a sbocchinarlo con gusto, e lui mi ha preso la testa fra le mani e tenendomi ferma l’ha spinto ripetutamente giù per la gola.”
“Accidenti come succhi bene!!!!! Dai leccalo bene, che te lo pianto tutto dentro. ”
“Ad un tratto, mi ha sollevato e dopo avermi girato e ha fatto appoggiare al lavabo, ha abbassato le mutandine e appoggiato il cazzo direttamente sul taglio della fica con un sol colpo la spinto tutto dentro. Mi ha afferrato per i fianchi ed ha cominciato a pomparmi molto velocemente. Lo spingeva con forza fino in fondo, ed io ho iniziato a godere sbrodolando senza ritegno.”
“Siiiiiii….. Dai scopami….Fammelo sentire tutto….. Fino in fondo….. Dai che vengono…… Oraaaaaa….Vengonoooooo!!”
“Ho goduto tre volte, e improvvisamente l’ha spinto tutto dentro fino in fondo un attimo dopo mi ha inondato l’utero con una quantità industriale di sborra. Poi si è sfilato, si è rivestito e mi ha detto che per il conto era già stato pagato quindi se n’è andato. Io mi sono seduta sul water, perché le gambe hanno iniziato a tremare, prima per il piacere, poi per il fatto che come una scema mi ero fatta venire dentro, dimenticando che non sono protetta, quindi lui potrebbe avermi messo incinta.”
Ho guardato Anna dritto negli occhi.
“Hai detto lui che non eri protetta?”
“No lui non sa niente, ha solo sborrato dentro.”
“Allora non farti più nessuna colpa, nessuno saprà mai questo fatto e quindi andiamo avanti nel nostro progetto, e poiché ora mi hai eccitato girati che ti scopo pure io.”
L’ho penetrata, scopata con intensa passione schizzandole dentro tutta la mia semenza. Tre settimane dopo, una mattina mentre stavamo facendo colazione, si è alzata di corsa, è andata in bagno a vomitare, quando è tornata mi ha guardato, e con un sorriso malizioso mi ha detto che da due giorni aveva strane nausee mattutine, che a suo dire doveva essere incinta. Abbiamo fatto un test di gravidanza ed è risultato positivo.
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I ragazzi del lavaggio
Mi chiamo Giulia ho 27 anni, sono alta uno e 85, occhi scuri capelli castani, terza di seno, cosce lunghe e affusolate, sormontate da un bel culo a mandolino, viso tondo e ben proporzionato, bocca ampia labbra carnose. Lavoro come impiegata in un grosso gruppo bancario, ed ho molte amicizie, sia maschili che femminili. Due in particolare mi sono molto care, sono Sonia, e Francesca. Loro sono le amiche del cuore, quelle con cui si passa più tempo insieme, vacanze estive, e serate in discoteca, le uniche con cui si condividono tutti i segreti. Vivo in un piccolo ma accogliente appartamento, e amo fare una vita alquanto libera, specie per quanto concerne il sesso. Amo divertirmi, senza avere tanti problemi, e spesso il sabato sera dopo la discoteca amo trovare un bel maschio con il quale faccio sesso in maniera totale e completa. Circa un anno fa, quella matta di Sonia, si è innamorata di Matteo. Francesca e io, ci siamo subito rese conto che la nostra amica aveva deciso di fare sul serio. In fondo Matteo è un bravo ragazzo, dolce e carino e follemente innamorato di lei. Così due mesi fa la nostra amica ci comunica che ha deciso di sposarsi, che noi due avremmo dovuto farle da testimone. Circa 10 giorni fa Francesca ha organizzato uno speciale addio al celibato in onore della nostra amica. Ci ha invitato a cena a casa sua, e poi improvvisamente hanno fatto la loro comparsa nove maschi, tutti molto belli e ben dotati, che hanno fatto divertire ed impazzire di piacere la festeggiata. Sonia consapevole del fatto che dopo quella sera aveva deciso di essere una moglie fedele, non si è lasciato sfuggire l’occasione per una bella scorpacciata di cazzi decisamente fuori dal comune. Per quanto mi riguarda proprio quella settimana avevo il ciclo mestruale che mi stava devastando, con una perdita di sangue veramente eccezionale, e quindi per non rimanere proprio a “bocca asciutta” mi sono succhiata tre bei maschi spremendoli fino all’ultima goccia. Questa settimana che precede il matrimonio non abbiamo avuto, né io né Francesca, un minuto di tregua, fra prove del vestito, prove della cerimonia, e crisi paranoie della sposa, al punto che entrambe pregavamo che arrivasse quanto prima il fatidico giorno. Finalmente domenica, mi sono svegliata presto, ho fatto una doccia rilassante, ed ha iniziato a vestirmi per andare a casa della sposa dove la parrucchiera avrebbe provveduto ad acconciare i miei capelli in perfetta sintonia con quelli di Francesca e della sposa. Per l’occasione ho acquistato uno splendido abito, costituito da vari veli sovrapposti, che creano uno splendido gioco del vedo/non vedo, rendendolo sexy ma estremamente elegante. La parte alta che copre il seno è sorretta da due spalline che si incrociano dietro la schiena lasciata quasi completamente scoperta quindi questo mi obbliga a non indossare nessun tipo di reggiseno, anche se la mia terza tonda e piena sta su meravigliosamente. Sotto invece ho indossato un mini string, alquanto esiguo, costituito da un piccolo triangolo che copre a malapena il taglio della fica, mentre è tenuto su da un sottile filo interdentale che sparisce completamente solco delle natiche. Indosso inoltre le calze autoreggenti color carne estremamente velate con un pizzo 10 che arriva fino all’attaccatura della coscia. Completano il tutto un paio di meravigliosi sandali dal tacco proibitivo. Mi guardo allo specchio e dopo aver completato il trucco del viso con un lucidalabbra rosso perfettamente intonato allo smalto delle unghie delle mie mani che hanno dita lunghe e affusolate non posso fare a meno di farmi un complimento.
“Giulia, se proprio una gran fica!! Se fossi un maschio di scoperei!”
Esco velocemente di casa e vado a prendere la mia auto che ho parcheggiato lungo il viale poiché la sera prima nel parcheggio del palazzo non c’era posto e quando arrivo davanti alla mia Giulietta nera resto tremendamente sconvolta. Senza rendermene conto ho parcheggiato la mia auto sotto una pianta dove la notte si sono ritrovati a dormire un’enorme branco di storni che l’hanno interamente ricoperta dei loro escrementi.
“Accidenti!!!!! Maledizione!!!!!! e adesso come faccio?????”
Cercando di non sporcarmi, riesco ad entrare e a malapena e usando tergicristalli riesco ad avere un minimo di visibilità dal vetro davanti, mentalmente sto cercando un lavaggio per poter ripulire la mia auto per quanto mi sforzi non mi viene in mente nulla. Mi avvio lungo il viale e giunta alla rotonda, mi ricordo che due giorni prima quando stavo tornando a casa una deviazione lungo la statale che aveva costretti a passare all’inizio della zona industriale, e mentre ero in fila in una grande rotonda, ho visto un cartello dove si diceva che c’era un lavaggio di auto a mano. Sbaglio strada due volte, ma alla fine riesco ad arrivare davanti ad un cartello che dice una cosa che mi fa immensamente piacere.
“Car Wash Florida… Mettetevi nelle nostre mani.”
Entro nel piccolo piazzale e immediatamente mi trovo davanti ad un ampio locale adibito a lavaggio. Appena scesa dall’auto, mi si presenta davanti un giovane alto e meravigliosamente bello. Capelli biondi, occhi chiari, e barba chiara leggermente incolta, un’aria da maledetto, tremendamente eccitante, ma quello che mi fa sciogliere sono i suoi pettorali, malcelati da una T-shirt bianca talmente attillata che sembra dipinta sui suoi muscoli, e un discreto bozzo appena delineato sotto la stoffa dei jeans. Immediatamente dietro di lui si materializzano due ragazzi decisamente più giovani, uno moro con i capelli ricci, e l’altro un ragazzo di colore completamente calvo. Espongo il mio dramma, e subito ad un cenno del biondo i due ragazzi infilano la mia auto dentro il lavaggio mentre lui mi porge la mano.
“Si rilassi signorina, venga che le offro un caffè. ”
Entriamo in una piccola porta laterale e subito mi rendo conto che è un piccolo studio dove c’è un divano, una scrivania con un telefono, e in fondo un distributore automatico di caffè e merendine, con al lato destro una piccola porta dove un cartello indica un bagno. Mi siedo sul divano, mentre lui si gira di spalle e seleziona il caffè nel distributore automatico. Il mio vestito scivola lungo le cosce e chiaramente quando lui si gira avrà una perfetta visione delle mie gambe, mentre io non posso fare altro che ammirarlo da dietro, bello come davanti, con un culo sodo e duro, stretto dentro dei jeans molto attillati. Lui si gira e con il caffè in mano si avvicina a me che sono seduta. Lo fa lentamente ammirando sicuramente le mie cosce fino all’attaccatura della fica. Mentre lo osservo avvicinarsi, non posso fare a meno, poiché sta seduta molto più in basso di lui, notare il considerevole pacco che si sta gonfiando e che lui mi ostenta davanti alla faccia porgendomi il caffè.
“Se vuoi te lo posso macchiare.”
Il suo gesto, seguito dalla frase a doppio senso, hanno su di me l’effetto illanguidirmi lo stomaco, e mentre prendo la tazzina del caffè e con lo stecchino, sciolgono zucchero, mentalmente faccio il conto di quanti giorni sono che non mi faccio una bella scopata. Se si esclude il gioco di bocca durante l’addio al celibato, e questa settimana, durante la quale fra i molteplici impegni legati al matrimonio non ho avuto un minuto di pace sono ben 15 giorni forse più che non godo. Lo guardò con un sorriso malizioso e lo ripagò con la stessa moneta.
“Non vedo latte a scaldare, e a me macchiato mi piace caldo.”
Lui senza aggiungere altro apre la patta dei pantaloni, e mi porge davanti alla faccia uno dei più bei cazzi che abbia mai visto, e vi assicuro che ne ho visti parecchi, ma bello come quello sicuramente pochi. Oltre una ventina di centimetri, dall’aspetto tronco conico, più grosso alla base, e un po’ più fino sulla punta sormontato da una cappella che sembrava una grossa fragola matura.
“Se ti piace caldo lo puoi mungere direttamente da te.”
Immediatamente sento bagnarmi fra le cosce sollevo la mano destra e afferrò quello splendido esempio di scettro, e per quanto io abbia dita lunghe e affusolate con l’aggiunta di unghie laccate di rosso, non riesco a congiungere l’indice pollice per quanto è grossa circonferenza di quella mazza. Lo avvicinò alla mia bocca, e aspiro l’odore, sa di maschio, apro la bocca, con la punta della lingua ne assaggia il sapore. Un lungo gemito esce dalla sua bocca appena la mia lingua si è appoggiato sulla sua cappella, mentre io lentamente gioco con il fremulo e poi tenendo ben ferma la splendida mazza faccio scivolare la mia bocca lungo tutta la sua lunghezza.
“mmmmmmmmhhhuuuummmm”
Lo sento gemere, mentre io mi sento sciogliere un lago fra le cosce. Risalgo lentamente ritorno in cima a quella colonna di carne, che ora vibra e sembra gonfiarsi ancora di più apro le labbra e cerco di infilarmi in bocca più che posso. Sento la sua mano appoggiarsi lentamente alla mia testa, e fare una leggera pressione affinché io infili ancora di più in gola. Lo tengo qualche secondo in bocca resistendo ai coniati di vomito, lo sfilo e continuo a leccarlo sputandoci sopra della saliva per lubrificare il più possibile questo palo incredibile che ora voglio dentro di me. Lui si gusta per qualche altro momento il piacere della mia bocca poi mi solleva dopo essersi abbassato i pantaloni alle caviglie si siede sul divano e mi attira sopra di sé. Sposta leggermente il filo dello string, e subito dopo sento una bollente cappella farsi strada fra le pieghe della mia micia. Lo sento entrare lentamente, aprirmi, farsi strada strusciando e dilatando le pareti della mia vagina. Scivola così lentamente dentro di me che mi sto bagnando come non mai, è tanto lungo che sembra non finire mai fin quando lo sento sbattere con forza in fondo dell’utero, che mi procura un primo incredibile orgasmo.
“Siiiiiiii….. Accidentiiiii….Sei enormeeee….Sfondami tuttaaaa… Vengo!!! Vengo!!! cazzo sto venendoooo!!!....”
Tremo tutta, mentre sono scossa da incredibili brividi di piacere. Lentamente inizio a muovermi su e giù continuando ad impalarmi su quel meraviglioso cazzo che mi sfonda e mi riempie facendomi morire. Basta poco per farmi avere un secondo orgasmo, che mi lascia sfinita, e mi distendo su di lui che nel frattempo ha messo a nudo i miei seni e me li sta palpando. Dopo un lungo istante che sono rimasta immobile, e con gli occhi chiusi, ricomincio a muovermi, e solo allora mi rendo conto che anche gli altri due ragazzi si sono uniti a noi. Il moro, è immobile davanti a me e mi offre bel cazzo, che anche se di dimensioni inferiori a quello che mi sto godendo comunque di tutto rispetto. Lo avvicina alla mia bocca ed io ormai in preda a un delirio erotico lo accolgono fra le mie labbra e inizio a succhiarlo con gusto. Dopo averlo leccato succhiato, lui si sposta e lascia la mia bocca che subito viene occupata dal ragazzo di colore che mi offre un palo lungo e nero, una vera proboscide!, che infila gola con qualche difficoltà.
“Dai succhialo….. Che poi te lo pianto in culo!!!!!..”
Un lungo fremito percorre il mio corpo nel sentire quelle parole. Lui gioca ancora un po’ a schiaffeggiarmi col suo grosso cazzo, poi il biondo si gira e si distende sul divano tirandomi su di lui. Il ragazzo di colore esce dalla mia bocca che subito viene di nuovo occupata dall’altro cazzo, lo sento inginocchiarsi dietro di me e subito dopo aver fatto colare della saliva lungo il taglio delle mie natiche tenute aperte dalle mani del biondo appoggia la sua cappella sopra la mia rondella che si tende e cede di colpo facendosi che lui ne infili più della metà dentro di me in un colpo solo.
“Haaa…… Pianooooo….Che mi sfondiiiii….. Siiiiiiii…..”
Mi ha afferrato per i fianchi e lentamente lo spinge tutto dentro di me. È così lungo che mi sembra riesca dalla bocca che è stata di nuovo riempita dal moro. Per qualche secondo rimane immobile mentre io mi sento piena sto per esplodere in un incredibile orgasmo mai provato prima.
“Siiiiiiiiiiiiii….. Dai muoveteviiiiii…….Siiiiii sfondatemi tuttaaaa!!!”
Immediatamente iniziano a scoparmi tutti e tre insieme. Il moro ritiene la testa fra le mani e mi spinge il suo cazzo in gola, mentre il ragazzo di colore mi pompa il culo in maniera fantastica andando a strusciare contro lo cazzo del biondo che se anche è diviso da una sottile membrana mi sembra di averli tutti e due dello stesso buco. Godo, vengo, vorrei urlare il mio piacere, ma il moro è giunto all’apice, e con delle spinte tremende mi spinge il suo palo direttamente in fondo alla gola poi d’un tratto mi resta piantato dentro e mi inonda direttamente lo stomaco di crema calda.
“Bevi troia….. Bevilo tutto!!!!.”
Dopo i primi schizzi, lo sfila e mi lascia solo la cappella in bocca che io pulisco e lecco spremendolo fino all’ultima goccia. Soddisfatto mi fa un sorriso se ne va, mentre io sento che dietro di me anche il ragazzo di colore e prossimo al piacere. Lo sento gonfiarsi e dilatarmi sempre di più, mi giro la guardò e gli dico che lo voglio in gola anche il suo. Devo andare alla cerimonia, e non posso colare sborra da tutti i buchi, quindi l’ingoio. Lui mi pompa ancora un po’ poi si sfila di colpo e me lo presenta davanti alla bocca che apro per ricevere direttamente in gola cinque schizzi di crema calda densa particolarmente speziata. Dopo averlo spremuto leccato anche lui mi ringrazia e se ne va torna a finire di lavare la mia auto. Il biondo mi guarda sorridendo continua a torturarmi seni mentre dal basso mi sfonda con colpi tremendi. Lo guardo, e gli dico che voglio bere anche il suo. Lui mi solleva e mi adagia lentamente sopra la scrivania tenendo le mie cosce in alto aperte con i talloni appoggiati sopra i suoi pettorali. Mi guarda con occhi carichi di voglia e incomincia a pomparmi con dei colpi tremendi che mi scuotono tutta facendomi tremare e sobbalzare i seni che lui continua a torturare strizzandole i capezzoli poi di colpo si sfila e mi presenta davanti alla bocca la sua splendida e bollente cappella piena dei miei umori e del suo imminente piacere che mi scarica con lunghi fiotti direttamente tutto in bocca. Devo ingoiare velocemente perché la quantità è decisamente superiore a quella degli altri. Ingoio, lecco, succhio, e ripulisco fino all’ultima goccia. Per un lungo istante rimango immobile ancora distesa sulla scrivania, mentre lui rimette dentro quello splendido scettro ancora semi turgido, con gli occhi indica la porta del bagno. Entro in un piccolo locale pulitissimo e profumato, mi sistemo il trucco, e quando esco la mia vettura è già pronta fuori del lavaggio lavata e pulita perfettamente in ordine. Chiedo quanto devo.
“La prima volta è omaggio, io sono Luca, questo il mio biglietto da visita con il mio cellulare, se prenoti non dovrai mai fare la fila. In cambio ti chiediamo di farci della pubblicità.”
Mi porge le chiavi io li guardo prende il biglietto e lo metto fra le mie cose, guardo l’orologio e vedo che è maledettamente tardi quindi mi avvio verso l’uscita. Giunta allo stop incrocio una grossa vettura con alla guida una splendida signora e per un attimo i nostri sguardi si incrociano. La guardo e le faccio un sorriso malizioso mentre leggo ancora una volta lo slogan del lavaggio.
“Mettetevi nelle nostre mani.”
Sicuramente non sarà l’ultima volta che lo farò, ne parlerò anche alle mie amiche, non prima però di essermi tolta ancora una volta lo sfizio di godere di un maschio stupendo come Luca.
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Una moglie imprevedibile
Mi chiamò Franco, ho 47 anni, sono sposato con Anna da quasi 25 anni. Anna, è una donna stupenda, alta uno e 65, capelli neri ricciolini con una folta chioma. È una donna molto dolce e simpatica, allegra e solare, e in tutti questi anni ho avuto sempre molte soddisfazioni nel vivere con lei. Abbiamo un figlio grande che da tempo studia all’estero, e quindi la nostra ritrovata solitudine ci spinge a sperimentare nuove idee in campo sessuale. Non posso certo lamentarmi di lei, a letto sa essere un’amante completa, generosa, disponibile a sperimentare sempre nuove idee e posizioni. Qualche tempo fa, avevo una fantasia in testa, che mi eccitava moltissimo, e ogni volta che facevamo l’amore, pensavo a questa mia idea, il risultato, era che la scopavo con più impeto e passione. Una sera, dopo che l’avevo fatta godere moltissimo, l’ho guardata negli occhi e le ha sorriso.
“Che ne dici, se in questo letto oltre a me ci fosse un altro uomo?”
Lei mi ha guardato, per un attimo era stupita, poi ha fatto un mezzo sorriso, e mi ha detto che ero matto. Nei giorni seguenti ripensavo al fatto che non mi aveva detto di no, e questo mi aveva fatto ben sperare. Così decisi di applicare una nuova strategia, andai in un sexy shop, e comperai due falli, uno nero, è uno color carne, grossi, molto realistici. La volta successiva mentre la scopavo l’ho fatta giocare con questi due nuovi oggetti, invitandola ad immaginare che fossero altri due maschi che la stavano penetrando. Dopo un momentaneo imbarazzo, Anna, ha cominciato a godere del gioco e della fantasia che le proponevo. Dopo un po’ di tempo, sono tornato di nuovo la carica, proponendole di sfogliare come alcune pagine di siti porno, dove c’erano molti maschi ben dotati, che si proponevano come terza persona nel letto di coppie che desideravano inserire un singolo nei loro giochi. Lentamente con titubanza, Anna si è lasciata convincere, ed insieme abbiamo cominciato a visionare le foto. Ben presto mi sono reso conto, che le piacevano di più i maschi più giovani, di me, e soprattutto quelli ben dotati. Le ho proposto allora, di scrivere a uno di loro per chiedere di partecipare ai nostri giochi. Lei, ha rifiutato sdegnosamente.
“A chi vuoi che interessi, una vecchia come me!”
Ha commentato lei cercando di sviare il discorso. Consapevole di questo sono andato avanti con il mio piano proponendole di fare la cosa opposta:
“Mettiamo delle nostre foto in un nostro account, e vediamo che cosa ne pensano di una “vecchia” come te.”
Lentamente si è lasciata convincere, e si è lasciata fare delle foto dal carattere decisamente porno. Creato l’account, e postato delle foto, abbiamo atteso per vedere quanti maschi si sarebbero interessati a lei. Dopo due giorni, abbiamo dovuto bloccare l’account per l’eccessivo numero di maschi che volevano avere un incontro con lei. Dopo una lunga ed estenuante selezione ne abbiamo scelti due che abbiamo deciso di incontrare. Due giorni dopo siamo andati all’appuntamento in casa di uno dei due singoli, e lei era tesa al massimo, scura in viso e per niente tranquilla. Appena entrati, dopo alcuni convenevoli ho iniziato a baciare Anna cercando di farla sciogliere, e quando pensavo si fosse lasciata andare ho invitato i due ragazzi a partecipare. Ci siamo trasferiti in camera da letto, ma lei è rimasta sempre tesa e taciturna. Nonostante loro si davano da fare, lei non si è mai sciolta, e silenziosamente si è lasciata scopare senza nessun trasporto o partecipazione. Una persona inerme e passiva, al punto tale che i due ragazzi mi hanno dato un’occhiata e mi hanno fatto capire che così non andava quindi ci siamo rivestiti ce ne siamo andati. Tornando a casa ho chiesto che cosa è che non aveva funzionato, lei guardando fuori dal finestrino mi ha detto che non si sentiva a suo agio che non era quello che desidera. Consapevole di aver sbagliato approccio lasciato passare un po’ di tempo e le ho fatto di nuovo un’altra proposta, selezionare un nuovo maschio, uno soltanto, e passare una serata a cena con lui per farne la conoscenza, se poi la cosa era di suo gradimento avremmo potuto continuare o lasciar perdere. Dopo qualche titubanza ha accettato e siamo usciti a cena con Luca, un ragazzo di circa trent’anni, alto, moro e dal fisico splendido, frutto del lavoro di istruttore di nuoto che gli hanno messo in risalto dei pettorali stupendi. Durante tutta la cena abbiamo conversato amabilmente parlando di tutto, dal lavoro allo sport, al tempo, e altre banalità, senza mai entrare nel discorso sesso. Anna era abbastanza tranquilla, ha riso, scherzato tutta la serata e a quel punto ho deciso di lasciarli un momento soli fingendo di dover andare in bagno. Quando sono tornato, loro continuavano a parlare e scherzare, e poiché nessuno aveva accennato di voler fare sesso ho preferito chiudere la serata così. Tornando a casa le ha chiesto cosa ne pensava di Luca, e lei quasi distrattamente mi ha detto che era un ragazzo simpatico e carino. Tre giorni dopo, mi dice che la sera uscirà con la sua amica del cuore per andare a ballare, sapendo che io non amo questo divertimento, e quindi non trovando niente da ridire, l’ho lasciata andare tranquillamente. Verso le 23, mentre stavo sdraiato in poltrona a leggere un libro sorseggiando un vino da meditazione, ricevo un SMS sul mio cellulare: “chiamami.”
La chiamo un po’ preoccupato, e lei mi risponde in maniera distratta, quasi intenta a fare qualcosa che non le permetteva di parlare liberamente. Quando le chiedo dove sia, lei mi risponde che non lo sa, mentre sento in sottofondo che qualcuno la sta eccitando, la sta toccando, procurandole dei gemiti di piacere, e alla fine mi passa un tizio, che mi dice che la stanno scopando in tre, senza aggiungere altro chiude la comunicazione. Preoccupato per lei, la richiamo ma per quanto suona il telefono nessuno risponde. Indeciso sul da farsi sto per chiamare la polizia, quando è lei che mi manda un altro messaggio chiedendomi cosa voglio. Sempre più preoccupato la richiamo e questa volta mi risponde, mi chiede cosa voglio in quanto lei è indaffarata succhiare il cazzo di Luca, che insieme a due suoi amici, la stanno facendo godere come non mai, e quando avrà finito la dovrà andare a riprendere. Alle tre del mattino un nuovo messaggio mi dice che devo andare a prendere all’indirizzo che lei stessa mi fornisce. Quando arrivo, preoccupato suono la porta, e mi apre un tizio completamente nudo.
“Tu devi essere il marito di Anna, viene guarda, ci ha spremuti tutti e tre fino all’ultima goccia, è una donna fantastica, sei molto fortunato.”
Mi stringe la mano, e mi dà una pacca sulle spalle compiaciuto, poi mi presenta l’altro che se ne sta seduto sul divano, con un bicchiere in mano mentre lì vicino Anna inginocchiata davanti a Luca lo sta succhiando un intenso piacere.
“Complimenti amico la tua donna veramente fantastica, lei non ama il sesso lo adora, lei non fa una pompa, ma un vero capolavoro, guarda lo sta adorando, sei molto fortunato ad avere una donna così. ”
Rimango momento estasiato nel vedere Anna che sta completando il suo capolavoro, lo fa venire e gli spreme fino all’ultima goccia, poi si gira mi guarda con un sorriso compiaciuto se ne va in bagno. Dopo essersi sommariamente rivestita ce ne andiamo, in auto le chiedo cosa le abbia fatto cambiare idea. Lei mi dice che al ristorante quando io sono andato in bagno si sono scambiati i numeri di cellulare e il giorno dopo l’ha chiamato per prendere un caffè insieme, e poiché la cosa le era piaciuta molto, aveva voluto vedere se ciò che aveva visto nelle foto corrispondeva al vero e trovato un angolino appartato si era divertita a fare un meraviglioso pompino a Luca. Poi desiderosa di capire cosa poteva provare una donna stretta fra due uomini lo aveva pregato di trovare un amico con cui fare sesso insieme. Lui generosamente di amici ne era trovati due quindi lei aveva goduto in una maniera talmente appagante che da oggi in poi avrebbe più voluto farne a meno. Eccitato dal suo racconto ho trovato un posto appartato ho voluto scoparla anch’io. L’ho spogliata e ho iniziato a toccarla e a leccarla tutta.
“Dai Franco che fai, non mi sono lavata e ho ancora addosso tutto il seme degli altri maschi.”
Non me ne fregato niente, l’ho leccate toccata e poi ho preso a scoparla con forza e passione facendola godere ancora, fin quando mi sono reso conto che nel posto dove eravamo erano giunte due persone che avvicinatosi lentamente alla vettura si stavano segando con il cazzo in mano. Quando l’ho detto ad Anna, credevo che il gioco sarebbe finito lì invece lei mi ha sorriso e ha continuato a godere gridando più forte.
“Siiiiiii…… Dai scopami più forteeeeee….. Dai fammelo sentire tuttooooo…….Vengonooooooo”
Mentre continuava a sbatterla, ho visto i due sconosciuti avvicinarsi e appoggiare le cappelle ai finestrini della vettura. Ho invitato Anna a girare il viso verso di loro ed appoggiare le labbra al vetro. Lei con un gesto semplice abbassato un po’ al finestrino, e immediatamente ha iniziato a succhiare anche quei due cazzi che gli venivano offerti. Era troppo, ho iniziato a sborrare come un fiume in piena, inondandole la vagina già piena dello sperma degli altri maschi. Ancora molto eccitato, ho aperto lo sportello e dopo averla fatta girare l’ho fatta sedere di nuovo sul mio cazzo che era rimasto incredibilmente duro, piantandolo direttamente nel suo culo che essendo stato abbondantemente spanato nelle ore precedenti mi ha lasciato entrare senza nessun problema. Lei piegata in avanti continuava a succhiare i due sconosciuti. La situazione era talmente eccitante che rapidamente i due maschi sono venuti riempendole ancora la bocca di altro sperma, schizzandole sul viso e sul seno, poi con un semplice gesto del capo ci hanno salutati se ne sono andati mentre io l’ho fatta alzare in piedi e appoggiata allo sportello ho continuato ad incularla con forza fin quando mi sono svuotato nel suo culo spanato.
“Eccomi sborrooooo………… Tieni vacca sfondataaaa…….”
Poi siamo tornati a casa che erano quasi le sei del mattino. Per circa 20 giorni non ho fatto altro che scopare Anna, sempre avendo ben chiaro nella mia mente l’immagine di lei che godeva con altri maschi, e nonostante io le chiedevo ripetutamente di rivivere la stessa cosa in mia presenza ricevevo da lei sempre lo stesso rifiuto.
“No non voglio, se tu sei presente non riesco a lasciarmi andare, è più forte di me.”
Consapevole che non avrei ottenuto nulla ho deciso di lasciare a lei la direzione del gioco. Dopo circa 10 giorni, e mi dice che andrà di nuovo da Luca, che quando ne avrà abbastanza dovrò di nuovo andare a prenderla. È uscita verso le 20, e mi ha mandato un messaggio alle quattro del mattino, dicendomi di raggiungerla dopo circa una mezz’ora. Quando sono arrivato stava ancora godendo con un maschio di colore, alto con una dotazione da far paura. Dopo l’ennesimo orgasmo lei mi ha guardato mi ha sorriso mentre lui lo sfilava dal culo di Anna, e tenendola ferma per i capelli e lo spingeva giù per la gola.
“Dai troia succhialo che voglio sfondarti anche la gola”
Dopo averle dato dei colpi tremendi, il ragazzo ha iniziato a schizzare dentro la sua bocca.
“Bevi…… Dai ingoiaaa tutto…… Bevi troiaaaaa”
Lei ha cercato di contenere quel fiume in piena che le veniva scaricato in gola, ma rivoli di crema bianca le colavano agli angoli della bocca. Poi dopo essersi rialzata si è rivestita indossando solo un impermeabile, e mi ha pregato di portarla a casa. Appena giunti le ho preparato una vasca con acqua calda, salì da bagno, e candele profumate. Dopo esserci immersi con me che la tenevo abbracciata e distesa sul mio petto lei mi ha raccontato tutto quello che era successo a casa di Luca. Appena arrivata si è trovata davanti a nove maschi, di cui due di colore. Hanno iniziato a farla godere in tutti i modi, e ad un tratto mentre Luca la scopava davanti uno dei due ragazzi di colore l’ha fatta distendere su di lui, e lei credeva che lui le avrebbe piantato quel palo in culo, invece ragazzo lentamente lo ha infilato davanti insieme a quello di Luca. Una doppia in fica tremenda!
“Oddiooooo……… Pianoooo….. Così mi sfondate tutta!.... Siiiiiii..”
Ha incominciato a godere mentre loro le offrivano e le infilavano ogni buco. Dopo ragazzo di colore, e Luca, anche gli altri hanno voluto prenderla in doppia sia davanti che dietro sfondandole tutti i buchi facendola godere fin quasi a svenire. Sentendo quel racconto mi è venuto durissimo, e lei guardandomi mi ha sorriso, poi essendo molto stanca ma lo ha preso in bocca e mi ha succhiato facendomi schizzare anche l’anima. Dopo circa 10 giorni durante i quali Anna è tornato ad essere la donna di sempre tranquilla e simpatica improvvisamente mi ha detto il sabato successivo sarebbe andata con Luca in un club prive, dove avrebbe avuto l’opportunità di dare sfogo a tutte le sue fantasie. Inutile dire che non era richiesta la mia presenza.
“Quando avrò finito, ti mando un messaggio e mi vieni a prendere a casa di Luca.”
La sera l’ho vista prepararsi per uscire, gonna cortissima, autoreggenti, scarpe col tacco 15, nessun tipo di intimo, è una camicetta che a malapena riuscivano a contenere la sua quarta abbondante. Appena lei è uscita ho seguiti, e dopo circa un’ora di strada li ho visti arrivare davanti a un locale a cui insegna chiaramente indicava un club prive. Dopo cinque minuti che sono entrati, sono entrato anch’io, e mantenendomi nel buio li ho individuati seduti al bancone del bar, con Luca che rideva e scherzava con mentre stavano bevendo. Poco dopo lui l’ha presa per mano e passando in un altro lato del locale l’ha fatto entrare in una piccola stanza dove alle pareti c’erano dei buchi. Immediatamente dopo dai buchi sono apparsi dei membri lunghi e duri pronti per essere succhiati, cosa che lei ha fatto immediatamente con estremo piacere sia suo, sia del maschio che veniva succhiato. Non resistendo alla tentazione sono andato dall’altro lato e trovando buco libero ha infilato anche il mio dentro. Ero teso è duro, e ad un tratto ho sentito le sue calde labbra avvolgermelo tutto. Mi ha segato velocemente e succhiandomi con forza mi ha lasciato venire nella sua bocca senza perderne neanche una goccia. Sconvolto, ed eccitato dalla strana esperienza mi sono allontanato aspettando che lei uscisse da quel posto. Dopo circa mezz’ora Luca l’ha presa di nuovo per mano e seguita da un gruppo di maschi di varia età sono entrati in una stanza dove al centro c’era un letto rotondo e subito dopo tante mani hanno incominciato ad accarezzarla e tanti cazzi le sono stati offerti da succhiare. Non sono entrato con lei ma da una piccola porta laterale ho potuto vedere attraverso un vetro quello che succedeva dentro la stanza. Non so in quanti l’hanno scopata, ma dopo circa tre ore, durante le quali io mi ero segato due volte, lei ha goduto tantissimo, ricevendo spesso anche tre maschi per volta e alla fine più di una decina di loro hanno fatta inginocchiare segandosi velocemente l’hanno coperta di sborra schizzandole addosso tutti insieme. A quel punto me ne sono andato tanto quello che volevo vedere l’avevo visto. Sono tornato indietro e in quel momento lei mi ha detto di aspettarla a casa di Luca. Quando è arrivata l’ho vista venire verso di me, malferma sulle gambe, è salita e appoggiata la testa finestrino si è addormentata. Tornati a casa è andata direttamente a dormire tanta era la stanchezza senza nemmeno farsi una doccia ma restando ancora coperta degli schizzi del seme dei maschi che l’avevano inondata. L’indomani si è svegliata verso le sei del pomeriggio, e dopo essersi fatto una doccia è venuta in cucina dove io le ho preparato un paio di tramezzini per alleviare la sua fame. Mentre mangiava mi ha guardato e sorridendomi ha detto:
”Ti è piaciuto lo spettacolo?”
L’ho guardata cercando di capire a cosa si riferisse, e lei continuando a mangiare con un dolcissimo sorriso e ha spiegato.
“Dopo tanti anni che lo succhiò e che ne bevo il suo piacere credi che io non sia capace di riconoscere il cazzo di mio marito? Appena l’ho visto uscire dal buco ho capito che eri tu, e stranamente la cosa mi hai eccitato, sapevo che mi guardavi, anche se io non ti vedevo sapevo che tu c’eri e questo mi hai eccitato molto di più.”
Sono rimasto un po’ stupito sono avvicinato la abbracciata e baciata. Questa mia moglie, una donna fantastica e incredibilmente imprevedibile capace di donarmi emozioni sconvolgenti, e sono sicuro che fra di noi il gioco non finisce qui.
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8 years ago
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