…. ma come feci per entrare in una toilette mi sentii spingere dentro con una pacca sul culo, un’altra persona entrare dopo di me e chiudere la porta.
Feci per girarmi, un po’ incazzato, ma una mano forte, con fare fermo, mi bloccò con la faccia verso il muro ed una voce profonda, con tono sommesso, mi fece: “Ho visto come ti dai da fare, troietta, ed allora soddisferai anche me!” mentre nel contempo mi palpava il culo e mi abbassava i pantaloni. Sia il tono di voce che il modo di fare possessivo scatenarono in me nuove emozioni e mi sentii liquefare, le ginocchia molli, felice di sentirmi desiderato. Pertanto non reagì ed il tizio, sentendo la mia sottomissione ne approfittò per spogliarmi, abbassandomi i pantaloni sino alle caviglie e rialzandomi la tuta sin sopra la testa.
Tutto il mio corpo era a sua disposizione ed iniziò con il succhiarmi e mordermi i capezzoli per poi scendere, leccandomi, sino all’uccello che imboccò per qualche minuto, spompinandomi, e passare poi, facendo il periplo del mio bacino, al mio culo che prese a leccare ferocemente, dandomi ogni tanto qualche morso sulle chiappe, cosa che mi mandava in sollucchero, sino ad allargarmi, lentamente, le chiappe e slinguazzarmi, bagnandomi ben bene il buco del culo e cercando di introdurvi la lingua, unitamente ad un dito che subito dopo diventarono due, sempre continuando a leccarmi per bagnare meglio il buco. Quando fu convinto di avermi reso sufficientemente elastico si rialzò e mi ritrovai il suo cazzo, che nel frattempo aveva sciolto dai pantaloni, appoggiato al buco del culo che, voglioso, iniziò a contrarsi e rilassarsi risucchiandoselo, praticamente, dentro da solo. Lui non fece altro che accompagnare il tutto con una graduale, costante spinta in avanti e….. mi ritrovai pieno di un cazzo lungo, sufficientemente grosso ma non al punto di essere doloroso, cosicché non provai alcun dolore mentre il mio sfintere aveva continuato a contrarsi per assaporarlo tutto. Rimanemmo così per qualche minuto, dopodiché fui io a spingermi indietro sino a sentire le sue palle sbattermi sulle chiappe con uno schiocco perché, a quel punto, ero io che desideravo che mi inculasse, che mi possedesse, che mi facesse sentire quanto troia ero. E lui, come mi avesse letto nel pensiero, mi sussurrò nelle orecchie: “ Sì, troia, adesso ti faccio mia”. Ed iniziò un lento va e vieni con cui me lo faceva sentire tutto, sino in gola, procurandomi brividi continui di piacere che mi arrivavano sino al cervello. Andò avanti così per una ventina di minuti. Mi stava facendo uscire di testa, non ce la facevo più tanto ero elettrizzato, al punto che iniziai a sussurrare “Ti prego… godi, riempimi… voglio sentire la tua sborra!” ma lui continuava a tenermi sulle spine. Aveva iniziato, già da un po’, a torturarmi anche i capezzoli, strizzandomeli, in qualche momento anche in maniera dolorosa, ma che subito dopo diventava molto eccitante, ed alla mia nuova richiesta di godere, di riempirmi, mi rispose: “Se vuoi vengo, quando vuoi, ma lo prendi in bocca, e me lo succhi tutto.” Ero talmente elettrizzato che avrei fatto qualsiasi cosa purché si sfilasse da me, e gli dissi “Sì, tutto quello che vuoi, mi stai facendo impazzire, non ce la faccio più”! Iniziò ad incularmi in maniera più decisa, affondando, ogni tanto, con dei colpi violenti che mi facevano vibrare tutto, portandomi alla follia per il piacere che mi faceva provare, tanto che iniziai a godere, con schizzi lunghi e continui, sino a quando disse “Preparati” e si sfilò da me portandomelo davanti alla bocca: nel preciso momento in cui lo imboccavo iniziò ad eiaculare con schizzi copiosi, violenti, che quasi mi andarono per traverso. Il primo mi arrivò direttamente in gola creandomi un conato ed un colpo di tosse. Cercavo di non inghiottire, ma era talmente tanta che alla fine qualche sorso dovetti mandar giù. Quando finì mi rialzò e mi baciò in bocca, a tutta lingua. Di una lussuria ed una libidine unica.
Subito dopo si ricompose, mi diede una pacca sul culo, e dicendomi “Grazie” aprì la porta e se ne andò. Io rimasi inebetito, le gambe che mi tremavano, senza forze, facendo fatica a riprendere un respiro normale, riuscendo soltanto, in un attimo di lucidità, a richiudere la porta per non essere trovato da qualcun altro in quelle condizioni. Pian piano ripresi un respiro normale, riuscii ad asciugarmi da tutta la sborra che mi stava colando fuori (bè, ero pieno di tre grosse sborrate) e rivestirmi.
Ero ubriaco per le sensazioni provate, mi reggevo a stento sulle gambe, ma finalmente riuscì ad uscire dal cinema. Mi accorsi in quel momento che vi avevo passato più di tre ore. La mia prima volta era stata una cosa… esaltante !
Qualche giorno dopo, come da accordi presi con quei due la prima volta, mi ritrovai, fremente, alla cassa del cinema prima dell’orario di inizio della prossima proiezione.. Feci il biglietto e mi guardai attorno, nell’atrio, dove come al solito qualcuno stava fumando. E vidi i due tizi che parlottavano tra loro. Mi notarono ed io, lentamente e con fare indifferente, mi avviai per entrare in sala. Mi seguirono e, proprio in quel momento, si spensero le luci ed io mi posizionai a sinistra del tendaggio, leggermente discosto dalla parete, e loro mi arrivarono ai fianchi mettendosi a sx quello che la volta precedente avevo alla fine spompinato, ed alla dx quello che mi aveva inculato. Evidentemente, quando li avevo visti parlottare tra di loro era perché si stavano accordando su come “coinvolgermi”. Quel giorno visto che la giornata era calda e che mia moglie era al paesello dai suoi, per qualche giorno, avevo potuto vestirmi unicamente con la tuta, senza nulla sotto, cosicché mi aprii la giacca della tuta rimanendo a petto scoperto. I due, vedendo ciò, mi si accostarono immediatamente e, uno da una parte e l’altro dall’altro lato, si presero i miei capezzoli in bocca e iniziarono a suggerli come fossero dei biberon, mettendomi in mano, nel contempo, i loro cazzi affinché li masturbassi. Quello alla mia sinistra, mentre continuava a succhiarmi il capezzolo, mi abbassò i pantaloni rimanendo sorpreso per il fatto di ritrovarmi a culo nudo e, sussurrandomi “Che gran troia”, iniziò ad accarezzarmi il culo. L’altro, anche lui sempre continuando a succhiarmi il capezzolo, mi prese in mano l’uccello, iniziando a segarmelo. Ero impegnatissimo a masturbarli, lentamente, per farli morire dalla voglia e nel contempo ad assaporare le sensazioni che mi stavano dando, soprattutto dai morsi che ogni tanto, succhiandomeli, mi davano sui capezzoli. Ad un certo momento quello che mi accarezzava le natiche, allargandole man mano, smise di farlo e mi accorsi che stava armeggiando in tasca, si mise qualcosa sulla mano (scoprii, un attimo dopo, che si era messo della pomata) e andò direttamente tra le natiche, sul mio sfintere, iniziando a massaggiarlo (provai subito una sensazione di fresco, di lubrificazione) ed infilarci dentro le dita, per lubrificare anche l’interno. Una volta soddisfatto di come mi aveva ammorbidito prese, dal borsello che portava al collo, qualcosa che, qualche attimo più tardi, scoprì essere un vibratore. Una volta che me lo ebbe infilato… lo accese, dandomi una vera e propria scarica di piacere, iniziando a spingerlo e rilasciarlo, spingerlo e rilasciarlo e, abbandonando di suggermi il capezzolo, avvicinò la sua bocca alla mia, forzandola ad aprirsi e, mettendomi tutta la sua lingua in bocca, baciarmi voracemente, libidinosamente, continuando a muovere il vibratore. Avevo continue scariche di piacere che mi arrivavano al cervello. L’altro, che continuavo a segare e dimostrava grande capacità di resistenza, si piegò per prendere in bocca il mio cazzo e, massaggiandomi le palle, iniziare a farmi un pompino con i fiocchi. Pura libidine. Nel frattempo mi accorsi che c’erano diverse persone che girovacchiavano intorno a noi cercando di capire se potevano entrare nel gruppo, finché il più deciso si avvicinò e iniziò a succhiarmi i capezzoli, che erano rimasti liberi dalle mani dei due. Un attimo dopo anche la mia bocca rimase libera perché chi mi stava baciando aveva deciso che era ora di incularmi e perciò, spento il vibratore che ormai mi aveva allargato sufficientemente il culo, si posizionò dietro di me ed in un attimo mi ritrovai trafitto dal suo paletto. Senza darmi un attimo di respiro iniziò a stantuffarmi ad un ritmo piuttosto veloce, alternando colpi più leggeri a vere e proprie spinte da sfondamento. Pazzesco !! Se non fosse stato che eravamo al cinema, avrei iniziato ad urlare dal piacere, ma mi dovevo trattenere e ciò, in un certo senso, acuiva il piacere. Ciononostante qualche sospiro, qualche “sì, così” mi sfuggì, facendo ulteriormente avvicinare i curiosi e tutto ad un tratto mi ritrovai addosso delle mani che mi accarezzavano, una che scendeva sul mio culo sino ad andare a sentire il cazzo che mi inculava e massaggiargli le palle, ed infine uno che cercò le mie labbra e non appena aprii la bocca andò a suggere la mia lingua. Ero prigioniero, un oggetto in mano ad una moltitudine che stava facendo di me ciò che voleva, e continuamente mi ritrovavo in mano qualche cazzo da masturbare. Man mano che qualcuno godeva, soddisfatto, se ne andava ma c’era sempre qualcun’altro pronto a sostituirlo. Ma per fortuna qualcuno vigile e attento era rimasto perché ad un tratto si sentì bisbigliare “attenti, sta per finire il primo tempo!”. In un attimo l’assembramento si sciolse e tutti si allontanarono da me, anche se con grande dispiacere mio e di chi mi stava inculando, che però non si allontanò di molto. Feci appena in tempo a tirarmi su i pantaloni e richiudere la giacca della tuta che, in effetti, il primo tempo finì e si riaccesero le luci. Volsi attorno lo sguardo e vidi molti volti guardarmi, famelici.
Non appena le luci si spensero furono molti a riavvicinarsi, ma il più veloce fu quello che prima mi stava inculando e che non avendo ancora goduto, voleva riappropriarsi del mio culo, per finire il lavoro. Perciò, non appena mi fu vicino mi calò nuovamente i pantaloni, mi riallargò le chiappe e, essendo ancora ben lubrificato, riuscì a penetrarmi in un colpo solo. Una gran inspirazione da parte mia, per la sensazione datami dalla penetrazione improvvisa, ma nel contempo iniziai sin da subito ad ondeggiare i fianchi per sistemare meglio l’intruso che, come aveva fatto in precedenza, iniziò immediatamente a stantuffarmi. Nel frattempo gli altri, non so più quanti fossero, se 4 o 5, iniziarono a palparmi da tutte le parti, mi aprirono la giacca della tuta e ci fu chi prese a torturarmi i capezzoli, un paio si contendevano il mio cazzo, qualcun altro mi accarezzava tutto nel mentre qualcuno aveva ripreso possesso della mia bocca. Quello che mi stava inculando, con il suo ritmo variato, un po’ lento e dolce, un po’ veloce e violento, mi stava mandando fuori di testa. Ero tutto un brivido di piacere, praticamente un’ameba tra le mani di quelli sconosciuti, e quando colui che mi stava baciando (che nel frattempo avevo riconosciuto come quello che mi aveva inculato come secondo la volta precedente) mi fece piegare per prenderglielo in bocca, facendomi offrire, così, al mio sodomizzatore un angolo migliore per l’inculata, cosa che lui, con un grugnito, fece intendere di apprezzare molto, accelerando il ritmo sino a schizzare un’enorme quantità di sborra nel mio intestino. Il mio culo iniziò a contrarsi, succhiandogli così fuori dalle palle tutto il nettare che contenevano ma, così facendo, continuavo a mantenere in erezione il suo uccello che, in tutta sincerità, mi aveva trasmesso sensazioni incredibili, stupende. Intanto continuavo a succhiare il cazzo dell’altro che, evidentemente soddisfatto del mio trattamento, iniziò a riempirmi la bocca con il suo sperma, con schizzi morbidi, lenti, che mi diedero modo di assaporare quello sperma e trovarlo dolce, gustoso, tanto da iniziare ad ingoiarlo, cosa che normalmente non mi sarei mai sognato di fare. Tutto ciò mi portò ad avere un orgasmo, ben gradito da colui che mi stava spompinando in quel momento. Ero sfinito, mi reggevo a mala pena sulle gambe, ma per fortuna, pian pianino, il capannello di persone che avevo attorno si sciolse, evidentemente avevano capito che il momento magico era finito ma ….. avevo ancora un cazzo ( e che cazzo) tra le chiappe, che non voleva saperne di “smontare”. Dopo un po’, però, forse capendo che tra poco il film sarebbe finito, decise di abbandonare il possesso del mio culo e darmi così la possibilità di rivestirmi. Dovetti appoggiarmi, immediatamente, al muro per cercare di riprendere l’uso delle gambe. Il tizio rimase a breve distanza da me, evidentemente non voleva lasciarmi andare prima di avermi parlato.
Con difficoltà riuscì ad arrivare alle toilette, per ripulirmi un po’. Lui non mi seguì, ma attese lì vicino per non perdermi di vista. Decisamente voleva parlarmi.
Non appena uscito dalle toilette mi avviai all’uscita del cinema e presi la strada verso viale Giulio Cesare. Mi accorsi che il tizio mi stava seguendo e, dopo poco mi raggiunse dicendomi: “Scusa, vorrei parlarti…” Mi fermai, guardandolo, e rimasi in attesa. Dopo qualche secondo, riprese: “Mi piaci molto. Vorrei vederti al di fuori di questo ambiente, senza altri intorno, per goderti con calma.” E ci accordammo per incontrarci l’indomani in un bar là vicino e poi andare a casa sua.
La mia prima volta al cinema a luci rosse 2
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8 years ago
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Certificazione Profili
esistono due tipi di certificazione, la prima per le coppie e singole e la seconda per i singoli ed i trav/trans.
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17 years ago
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16 years ago
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Mia moglie confessa finalmente
Allora,non so da che parte cominciare, c'è tanta carne al fuoco.Siamo una coppia di 47 e 46 anni, insieme da sempre, sposati e con un figlio.Come succede a tutte le coppie prima o poi, anche noi dopo tanti anni abbiamo subito un calo di desiderio reciproco dovuto alla routine,alla monotonia e ai problemi quotidiani che ti assorbono tutte le energie.In questi ultimi anni per cercare di venirne fuori e ritrovare la nostra intesa ho cercato di capire quali erano le sue fantasie e cosa la faceva eccitare avvicinandomi anche alle tematiche cuckold per cercare di coinvolgerla.Naturalmente il pensare a lei mentre veniva presa da un'altro mi eccitava parecchio e anche lei mentre scopavamo e le raccontavo le mie fantasie godeva da matti.Purtroppo al di fuori dell'atto sessuale di questi discorsi si parlava poco e anche se poi sono riuscito a farle promettere che avremmo realizzato qualcuna di queste fantasie, in concreto successe ben poco.Sentivo che c'era qualcosa che la bloccava ma in cuor mio speravo si sbloccasse lavorondola ai fianchi con continui imput.Invece qualche giorno fà è successo quello che non mi aspettavo più anche se lo sapevo senza certezza.Partiamo dalla confessione, come spesso accade le stavo scrivendo qualche porcata su whatsapp, le solite cose, quanto sei porca, chissà se con un'altro cazzo lo saresti di piu ecc..Ad un certo punto il fulmine a ciel sereno, mi scrive: "comunque posso dirti che uno stretto lungo l'ho gia preso, scusami", potete immaginare come mi sono sentito, un conto è saperlo senza prove, un'altro è sentirselo confessare cosi candidamente.Stranamente non mi è montata la rabbia, anzi il mio cazzo si è svegliato in un attimo e lo ho risposto "cioè?".E lei: "in quel periodo ho scopato con uno, al motel,mi sono sempre sentita in colpa a tal punto che non sono piu riuscita".Io: "con chi, troia, lo sapevo, devi raccontarmi tutto".Lei: "questa sera ma giura che mi perdoni".io: "mi stai facendo eccitare come un porco e ti perdono solo se lo rifarai per me e con me".Lei:"si, forse ora si".Io:"non stò nella pelle, voglio sapere tutto, non vedo l'ora".Lei: "ok, scusami mi sento una merda perchè dovevo dirtelo prima, anche se sono certa che lo avevi già capito".Io:"lo avevo già capito ma non avevo la certezza, l'importante e che finalmente ti sei liberata da questo peso, ora cominciamo a vivere".Come potete immaginare aspettavo trepidante che tornasse dal lavoro, appena entrata mi abbraccia con le lacrime agli occhi chiedendomi scusa e sedendosi sul divano inizia a raccontarmi la storia.Ha conosciuto quest'uomo su una chat come semplice amicizia e parla oggi, parla domani, si sono scambiati il numero di cell. e sono entrati sempre più in confidenza sfogandosi a vicenda e raccontandosi ognuno le proprie storie e i propri problemi, lui separato con due figli e lei che in quel periodo non andava d'accordo con me.Questo rapporto mi ha detto che è durato 5 o 6 mesi finchè un giorno lui le disse che voleva incontrarla e lei accetto.Lui era di Torino e una sera si incontrarono, andarono a mangiare e parlarono molto, si creò una bella sintonia e decisero di rivedersi ancora.La seconda volta, vista la lontananza decise di prendere una camera in albergo per non dover fare la strada di ritorno la notte, lei si fermò in pezzeria, prese due pizze e mangiarono in camera sul letto.Dopo mangiato iniziarono a baciarsi e toccarsi, lui la leccò e la masturbò facendola godere molto e lei fece altrettanto, un bel pompino, aveva un cazzo stretto di diametro ma molto lungo e mi ha confessato che aveva un buon sapore e le è piaciuto molto.Arrivati al culmine dell'eccitazione lui le ha chiesto di poterla scopare, lei era bagnatissima e ne aveva una gran voglia ma non avevano i preservativi e non se l'è sentita(non prendeva la pillola).Allora giusto per farlo comunque godere si è dedicata al suo cazzo con la bocca facendolo impazzire fino a farlo godere, lui stava per veniree continuava dirglielo pensando di toglierlo dalla sua bocca ma lei non lo ascoltò e lo fece sborrare in bocca continuando a pomparlo finchè non uscì l'ultima goccia.Aveva la bocca piena di sborra di uno che non era suo marito ed era eccitata come la più grande delle troie, lui era in estasi e le disse che non aveva mai goduto in questo modo fantastico.Per quella sera finì così ma naturalmente non la storia.Si incontrarono ancora una volta, stessa procedura, cena e poi a letto, mi ha raccontato che era in accappatoio, lo aprì e lui era già eccitato, lei si tuffò sul cazzo e inizio a spompinarlo, lui la spogliò e la leccò per bene infilandole qualche dito nella figa fradicia.E fu così che arrivò il momento, mise il preservativo e la penetrò, mi ha detto che non capiva più nulla, era in estasi, quel cazzo sguazzava nei suoi umori, lo sentiva entrare e uscire in tutta la lunghezza e si sentiva troia ma libera, l'unico problema è che era troppo lungo e quando le sbatteva in fondo le faceva male.La prese in diverse posizioni e alla fine lei volle cavalcarlo, è la sua posizione preferita, ma mi ha detto che non riuscì a prenderlo tutto per via del dolore ma che ebbe un orgasmo da paura.Lo fecero per tre volte quella sera e godette come mai aveva goduto, purtroppo come spesso succede lui si innamorò e lei invece si riempì la testa di sensi di colpa e decise di interrompere la relazione.Questo è quanto, ora ditemi,cosa pensate ora della mia signora?Ora sembra più serena e anche se non ci siamo ancora arrivati la vedo molto decisa e più complice nel voler realizzare le mie fantasie, speriamo presto.
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11 years ago
pillinca,
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per le donne di sexylombardia
petali di rosa. Passa il vento e vi solleva o petali di rosa che a terra vi adagiate come ali di farfalle stanche mentre il giallo diseccato dei pistilli resta inerme a guardare le rosse bianche spoglie che in volo verso l'alto più non san tornare. Ma l'uccellino dalla nota lieve canta ed esulta sù quel caldo candido tappeto di petali di rosa. Eh! la vita eterno effluvio di gioia nella sua breve fragilità. un bacio a tutte Valerio1000
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17 years ago
valerio,
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