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Cosa vorremmo fare
cosa cerchiamo:
Lei si presenta in un ufficio o camera adeguata , deve fare un colloquio / provino perché vorrebbe lavorare come modella hot, lui è solo il suo accompagnatore, una volta entrati si presenta un signore sulla 50/60ina , è un signore alto e robusto dall'aspetto curato e le dice di essere il responsabile per verificare quanto lei possa essere idonea, così dopo una formale ed educata presentazione le spiega che c'è una prassi da seguire per fare questo provino e le chiede se si è portata l'abbigliamento adatto. Lei risponde di si , con se ha qualche vestitino qualche body trasparente nonché un completino intimo e sandalini con tacco molto alto. Dopo queste poche e utili informazioni scambiate lui la invita a cambiarsi per potersi esibire. Si accomoda in zona appartata e torna con un vestito molto corto e attillato e scollato che mette in evidenza le curve della sua 5^ di seno , la invita a fare qualche passo girandosi e poi le chiede di mostrare qualche altro completo. Così dopo qualche minuto ritorna con un body a rete da sexy shop che lascia intravedere le mutandine e il reggiseno , sa già di dover mostrarsi camminando un po sui suoi tacchi alti, lui la guarda e le fa qualche complimento dicendo che fisicamente è molto simile a quanto stava cercando. Ora la invita ad accomodarsi così semi nuda davanti a un monitor (pc o tv) dicendole di mostrarle alcuni filmati di un servizio fotografico standard, così accende il monitor fa partire il filmato e si accomoda di fianco a lei. Nel filmato si vede un altra modella che ha appena eseguito cose simili a quanto fatto qualche minuto prima, poi il fotografo del filamto chiuede allamodella qualche posa un po più sensuale ,la fa appoggiare al muro prima con la schiena poi con il petto chiedendo di inarcarsi per esporre il culo poi le chiede di mettersi giu a 4 zampe e mostrarsi in vari profili. A questo punto ferma il filmato e chiede a lei di imitare quelle pose , lei accetta e si mostra davanti a lui eseguendo quanto richiesto. Le chiede di tornare a sedersi di fianco, le spiega che una parte del provino è stata completata poi le chiede se è interessata a proseguire la visione dove vedrà altri provini che le permetteranno di poter aspirare a lavorare anche in altri settori,. Lei incuriosita conferma l'interesse. Quindi fa ripartire il filamto e le mostra una lei seduta vicino a qualcuno il quale le prende lamano se laporta in mezzo alle gambe e glielo mette in mano accompagnandola in una lenta masturbazione. Insieme stanno guardando questa sequenza dove una attrice hard sta masturbando chi le è seduto vicino. Dopo un iniziale momento di imbarazzo lei viene rapita a guardare cosa succede nel film dove ora l'attrice scende in ginocchio davanti all'attore esi scopre le tette mettendosi in mezzo il suo cazzo e facendogli una spagnola lenta e sensuale. Poi ricomincia a masturbarlo tocacndosi in ginocchio davanti a lui seduto. L'atmosfera è molto accesa leinon sa se le chiederanno di fare anche queste cose e infatti dopo 1 minuto sente la mano dello sconosciuto che prende la sua e se la porta sulla patta come nel film… Lei quasi ipnotizzata dalla situazione non reagisce e lo lascia fare, lui sui apre la zip e glielo mette in mano dicendole "fai come hai visto" Così inizia a masturbarlo mentre davanti a lei le sceneche scorrono son sempre più forti ed esplicite, nel film l'attrice ora lo sta succhiando in ginocchio. A questo punto il signore le ordina di mettersi giu in ginocchio e di scoprirsi le tette facendo tutto come ha appena visto fare lei esegue gli ordini come fa una sottomessa soft, lui diventa sempre più deciso e autoritario infatti dopo averle messo l'uccello fra le tette le ordina di toccarsi davanti a lui mentre lo masturba. In quel momento suona il telefono dell'accompagnatore che stava assistendo al provino, così si allontana un attimo dalla stanza per rispondere. Loro rimango così soli cone lei in quella posizione, lui le ordina di alzarsi in piedi lei si alza davanti a lui, ora è li al suo cospetto con le tette fuori in mutandine sui tacchi alti, lui allunga una mano la infila fra le sue cosie , lei è molto eccitata sono li loro 2 e ha uno sconosciuto che le scosta la mutandina per sentire se si è bagnata ed eccitata, non c'era alcun dubbio lei ha già infradiciato le mutande, lui le scorre un dito lungo la sua fessura bagnata e poi guardandola le dice senza mezzi termini "ora sarai lamia troia per mezz'ora" e a queste parole leiè ancor più eccitata di prima anche se vorrebbe nasconderlo, cosi lui si alza davanti a lei tenendo lamano in mezzo alle sue gambe e accennando di infilarle la punta del dito, leiè sempre più in estasi e non sa cosa le succederà, ma subito dopo lui toglie lamano, la appoggia sulla sua spalla e spingendola in basso le fa capire che deve inginocchiarsi davanti a lui, abbassandosi si ritrova il suo cazzo durissimo davanti alla bocca, così le viene ordinato di leccarlo poi di leccare anche le palle, dopo un po sente la mano dietro la testa che laspinge verso il suo cazzo, le ordina di aprire la bocca lei esegue come in trans, glielo infila e le dice "succhialo" lei af tutto quanto le viene richiesto e inizia il pompino. Dopo un po sente entrambe le mani di lui che la guidano tenendole la testa e decidono come deve succhiarlo. Poi la stacca si risiede e le ordina di mettersi in ginocchio sul divano /letto con lui , stando di traverso alla pecorina così mentre glielo succhia lui le tocca le tette e le accarezza il culo. Poi girandosi verso l'accompagnatore (rientrato nel bel mezzo della scena) gli dice di portargli quell'anal plug che si vede sulla scrivania, l'accompagnatore lo fa così lui glielo infila nel culo delicatamente poi la lascia così in quella posizione a continuare a succhiarlo con il plug inserito. Lei è eccitatissima basterebbe sfiorarla un attimo per provocarle un orgasmo , ma il compito è quello di dimostrarsi brava nel fare queste cose quindi continua a succhiarlo aiutandosi con le mani. Mentre lo fa lui le sussurra all'orecchio "se tornerai un altra volta da me ti inculerò davvero e non con questo giocattolo" Lei ansima facendo capire che forse vorrà tornare per farlo veramente. A questo punto la stacca le dice di stendersi sul divano/letto e di iniziare a masturbarsi così aprendo un po le gambe. Lei lo fa, non vedeva l'ora dopo averla guardata un po gli avvicina il cazzo alla faccia e gli ordina di succhiarlo mentre si masturba, così in quella posizione lui decide di venirle in faccia e poi dicendole per un ultima volta che la vede come una troia le ordina di toccarsi fino a venire mentre lo pulisce con la punta della lingua. Non serve insistere dopo un minuto lei ha un orgasmo travolgente.
cerchiamo chi voglia esaudire questa fantasia in un gioco di ruolo/recita nella massima riservatezza
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6 years ago
admin, 75
Last visit: 9 hours ago -
History of violence 19
Sera. Ho appena fatto l'amore con mio marito, che ormai è ossessionato dall'idea di tornare in un club privè dove possa scoparsi un'altra donna concedendo in cambio sua moglie ad un altro uomo. Me lo chiede ogni giorno, in modo un po' ossessivo. Trovo la faccenda stupida e banale. Stupida e banale come l'uomo che ho appena sposato. La realtà pura e semplice è che l'amore che provavo per lui è evaporato in questi pochi mesi in cui la mia vita è completamente cambiata. Vedo il mio futuro con Rodolfo come un abisso di noia e di stupide bugie indispensabili per salvaguardare una situazione matrimoniale ormai per me priva di qualsivoglia interesse. C'è un solo uomo che davvero mi stimola, ed è Fausto. Non so dire quanto io ne sia innamorata, ma l'idea di vederlo mi fa torcere lo stomaco.
Controllo il cellulare, tanti messaggi come al solito. Tre sono di Aldo, tre professioni quasi poetiche di desiderio e di amore. Li leggo distrattamente, sorridendo, ma passo oltre senza rispondere.
La vita è strana, a volte, perchè è in questa precisa temperie psicologica che, nel pomeriggio, ricevo una proposta da Fausto. Ci vediamo verso le 17 a casa sua. Mi possiede a lungo, riempiendomi con il suo grosso sesso bruno. Mi fa venire tre paradisiache volte prima di svuotarsi i coglioni nella mia bocca rantolando e lasciandomi bere un buon mezzo bicchiere di sperma.
Fausto mi chiede di trasferirmi in una bella garconniere non lontano da casa sua, che mi metterebbe gratuitamente a disposizione. Vuole in cambio da me una sorta di collaborazione molto libera: accompagnarlo spesso in cene, occasioni e viaggi dove lui possa avvalersi della mia giovinezza, del mio viso pulito e della mia bella presenza per ben figurare. Mi dice senza mezzi termini che mi chiederà ogni tanto di andare a letto con degli uomini. Mi dice che, a mia completa discrezione e libera scelta, può facilmente trovarmi pochi e selezionati clienti con cui svolgere la "professione" di escort per mantenermi alla grande, indipendentemente da lui. Mi dice che non ha mai incontrato una donna come me e che vuole avermi vicino, in una relazione informale, mantenendo entrambi la propria libertà personale.
Per fare questo ovviamente devo mandare in malora il mio fresco matrimonio, affrontare il terremoto familiare che ne conseguirà, ed infine licenziarmi dal posto di lavoro che è stata la mia sicurezza per diversi anni.
Devo fare questa scelta, che in realtà dentro di me era già compiuta. Voglio essere libera e seguire i miei istinti senza lacci e lacciuoli. Se Rodolfo soffre, se i miei genitori mi disapprovano, non me ne frega un bel niente. Fausto riceve il mio immediato si.
Il giorno dopo Fausto mi porta nella garconniere, una deliziosa mansardina di una sessantina di metri quadri, arredata in maniera abbastanza inequivocabile. Colore rosso antico dappertutto, tende e trasparenze, un magnifico grande letto con baldacchino. In effetti è più un'alcova che un appartamento, ma dotato di un piccolo ed efficiente angolo cottura, un bellissimo bagno con vasca idromassaggio per due. Mi consegna le chiavi, poi mi butta sul letto. Il suo grosso cazzo bruno torreggia immediatamente dalla patta dei pantaloni. Mi inchino a baciarlo, leccandolo golosamente come fosse un gelato. Fausto mi afferra la testa e mi spinge la cappella in gola. Pregustavo una lunga scopata invece dopo pochi minuti mi scarica in bocca un'altra mezza bicchierata di sborra caldissima che deglutisco con piacere. Mi saluta con un bacio e mi lascia padrona del vapore nella mia nuova casa.
La sera stessa prendo il coraggio e dico freddamente a Rodolfo che lo lascio, voglio il divorzio, me ne vado di casa e vado a vivere con un altro uomo. Non mi dilungo sulla catena di problemi e di discussioni che ho dovuto affrontare nel periodo successivo. Ma quando una donna è decisa sa essere molto più spietata e determinata di un uomo. Il giorno dopo vado in ufficio e presento le dimissioni. Non sono preoccupata dell'avvenire incerto. Ho nemmeno 25 anni, sono bella, sono una gran troia e ormai ho acquisito la consapevolezza che all'occorrenza posso spremere gli uomini come limoni.
L'indomani mi trasferisco nella garconniere, sono mentalmente gasatissima. Fausto si offre di mandarmi un paio di ragazzi per aiutarmi a trasferire le mie cose dalla casa del mio ex-marito. Si presenta Giorgio insieme ad un ragazzo più giovane, sui 20 anni. Giorgio mi ha già scopata due volte e sono settimane che mi scrive periodicamente per rivedermi. Si è sempre comportato in maniera volgare ed arrogante con me, quando era in combutta con Sergio. Ma adesso che sono una "protetta" di Fausto la musica è cambiata e Giorgio è tutto moscio e rispettoso, sta al posto suo senza fiatare e senza sguardi strani o ammiccamenti. Cavolo, Fausto deve essere bello potente!!!!
Gli faccio caricare su un furgone la mia scrivania, tre scatoloni di scarpe e vestiti, un altro scatolone con il computer e altri effetti personali. I due uomini mi portano nella mia nuova casa dove sistemano tutto. Mi diverte immensamente vedere Giorgio costretto al posto suo da un'autorità superiore, dopo che in passato mi aveva trattato ed usato come una cagna. Guardo i due uomini al lavoro che disfano gli scatoloni, sistemano la scrivania, collegano lampade e computer, e la mia fica comincia a bagnarsi. Giorgio mi ha già chiavata due volte in maniera brutale, ricordo bene il suo grosso cazzo dentro di me, ed il ragazzino di 20 anni è abbastanza carino. Voglio divertirmi un po'. Chiedo a Giorgio di andarmi a comprare due pacchetti di sigarette e lui parte in direzione del tabaccaio senza fiatare. Vado al bagno, mi tolgo i jeans, resto in mutandine e camicetta. Esco dal bagno e chiamo Cristiano che nel salottino è ancora intento ad installare il mio computer. Entra in camera da letto e mi trova seduta sul letto in mutandine che lo guardo in maniera inequivocabile. Sapevo di piacere al ragazzo, avendolo sorpreso diverse volte a spiarmi il culo. Cristiano si avvicina, appena mi è a tiro gli appoggio una mano sul pacco. Armeggio con la lampo dei jeans e quando gli estraggo il cazzo dai pantaloni è già completamente eretto. Mi pare inutile tergiversare in preliminari, visto che sono già bagnatissima. Gli chiedo di indossare un preservativo, di togliermi le mutandine e di scoparmi subito. Mi diverte un sacco manovrare questo ragazzino a mio piacimento. Cristiano mi viene sopra, io allargo le cosce e lui inizia a chiavarmi alla missionaria. Certamente non è Fausto, ma è bravo e mi fa godere. Stiamo fottendo alla grande quando suona il citofono, è Giorgio con le sigarette. Dico a Cristiano di pregare Giorgio di aspettare giù al furgone qualche minuto e di tornare subito qui. Lo attendo posizionandomi a pecorina e lo incito a darsi da fare. Cristiano mi prende per i fianchi e me lo mette di nuovo dentro. Lo incito a sculacciarmi. Andiamo avanti quasi un'altra ora a scopare, cambiando più volte posizione. Penso sadicamente a Giorgio che aspetta nel furgone, rimasto a becco asciutto. Vengo urlando, dimenandomi insieme al ragazzino che a sua volta sbrodola tutto il suo piacere dentro la mia fica. Mentre lui si dà una ripulita io mi rivesto.
"Vai giù da quel cretino buzzurro del tuo amico, digli che mi hai scopata.... poi torna su e portami le sigarette... poi potete pure andarvene", lo liquido piuttosto freddamente.
E' bello assaporare una piccola vendetta, ogni tanto.
Passo il pomeriggio a riordinare e sistemare le mie cose negli armadi. Vorrei che Fausto mi chiamasse ma non lo fa. E' la mia prima sera da single, orovo una certa sensazione di abbandono e smarrimento che si accentua man mano che la sera si avvicina. Controllo il cellulare, trovo altri due messaggi di Aldo. Vuole tanto rivedermi, quando e dove voglio io.
Lo chiamo.
"Francesca!!!!". Sembra che lo abbia chiamato la regina d'Inghilterra.
"Ciao Aldo...."
Gli chiedo se desidera venire a trovarmi a casa mia, lui accetta entusiasta. Gli dò l'indirizzo pregandolo di presentarsi tra un paio d'ore.
Ho bisogno di un po' di calore per colmare il senso di vuoto che mi attanaglia. Vado al supermercato e faccio la spesa visto che frigo e dispensa sono completamente vuoti.
Quando Aldo arriva ho apparecchiato il piccolo tavolo. Ho cucinato un ottimo risotto alle ortiche e preparato il tiramisu che è la mia specialità.
Aldo entra, mi bacia. Stiamo qualche minuto a scambiarci effusioni come due fidanzatini.
Ceniamo insieme, lui si scioglie e mi racconta un sacco di aneddoti. E' simpatico e dolce, e mi fa ridere di gusto.
Dopo aver gustato un buon amaro di marca tace e mi guarda languido. Lo prendo per mano senza dire nulla e lo porto in camera da letto.
"Francesca... ma tu non sei sposata?"
"Si... ma ho divorziato... da un po' di tempo"
Arriva l'inevitabile domanda.
"Come è possibile che una ragazza bella e dolce come te faccia la prostituta? Non riesco a crederci, non è verosimile"
Non gli rispondo, gli abbasso i pantaloni e inizio a giocare con il suo cazzo, che non tarda ad indurirsi come il legno. Lo faccio impazzire con la lingua, con cui gli solletico il filetto, gli lambisco i bordi della cappella, gli vellico dolcemente le palle pelose per poi intrufolarmi nel culo. Aldo ama tantissimo il rimming; gli solletico l'ano a lungo per poi penetrarlo con le dita e la lingua. Aldo mi ricambia il favore infilandomi a sua volta la lingua davanti e dietro, succhiandomi a lungo la clitoride. Poi mi possiede fino allo sfinimento reciproco. Ci addormentiamo abbracciati. Sento di avere bisogno di un uomo gagliardo come Fausto, ma anche di un uomo dolce e carino come Aldo, che sappia rassicurarmi ed essermi vicino. Che riesca a colmare l'inevitabile senso di vuoto che mi prende dopo che mi sono divertita a farmi sbattere da tanti sconosciuti sporcaccioni...
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6 years ago
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Last visit: 3 years ago
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History of violence 18
Ho ancora qualche giorno residuo di ferie davanti a me. Rodolfo, il mio neo-marito, è appena uscito di casa per recarsi al lavoro. Mi rigiro nel letto in un piacevolissimo dormiveglia molto sensuale. Mi accarezzo il corpo, i seni, le mani si fanno strada tra le cosce... ho quasi voglia di masturbarmi al pensiero delle ore d'amore trascorse con Fausto il giorno addietro... e sempre il mio pensiero ritorna alla porca notte in balia dei camionisti, che non riesce ad uscirmi dalla mente. Ma non cedo alla tentazione di abbandonarmi ad un orgasmo.
Ieri sera Rodolfo mi ha chiesto di tornare ancora insieme al privè, magari con Marisa e Marcello, oppure buttandoci all'avventura, io e lui da soli, in cerca di qualche altra coppia o situazione stuzzicante. Devo dire che l'idea non mi attrae troppo. E poi... Sergio che mi ha consegnato senza fiatare alle cure di Fausto, è una faccenda che non mi quadra troppo, Sergio sembrava molto preso da me e troppo aggressivo per cedermi così di punto in bianco ad un amico... cosa ci sarà sotto? E Fausto [Dio, come mi scopa bene il mio Fausto...] che mi ha prospettato la possibilità di fare del sesso mercenario, un'idea che mi stimola non poco, anzi mi travolge decisamente.... Poi... ho il cellulare sempre pieno di messaggi, in particolare da uno dei due toscani che vorrebbe rivedermi, da due o tre tizi amici di Sergio, da Enzo e soprattutto da Aldo che mi scrive quasi disperatamente tre o quattro volte al giorno. Sono una moglie, da poco sposata in chiesa, ma solo sulla carta; la verità è che il desiderio maschile, da qualsiasi parte provenga, è per me linfa vitale, è adrenalina, è richiamo della foresta, è sangue che mi ribolle nelle vene. Tutto il resto è noia.
Prendo il cellulare e chiamo Aldo. Ho trascorso un paio di ore molto belle con lui pochi giorni prima del mio matrimonio, in macchina a fare sesso. Ora insiste, credo sia andato in fissa con me. Mi piace che un uomo stia in fissa con me. Mi risponde quasi trafelato.
"Francesca, oddio che bello sentirti... come stai?"
Un po' di convenevoli, poi la prevedibile dichiarazione che non fa che pensare a me e che non ne può più dal desiderio di vedermi. Ridacchio sotto i baffi, decido di dargli corda.
"Sono libera stamattina...."
Lo sento impacciato, ingolfato. Avrà degli impegni lavorativi, starà facendo qualcosa, vediamo se sa rinunciare a tutto per me.
"Dove possiamo vederci?". Mi fa. Si arrende subito... così è troppo facile.
"Sei tu l'uomo, decidi tu". Lo spiazzo un po'.
"Beh... io non sono molto esperto... tu dove porti i tuoi clienti di solito... quando li incontri di giorno..."
Aldo crede che io sia una prostituta, tanto vale lasciarglielo credere.
"Vado a casa dei clienti, oppure in motel...." rispondo.
"Allora... senti, non ti dispiace se ti porto in motel..." è ridondante, ma non glielo faccio notare.
Ci accordiamo, ci si vede tra un'ora ad un certo bar.
Non voglio propormi in maniera vistosa, indosso dei leggings neri con camicetta e giacchetta sopra, scarpe con tacchi non troppo alti, intimo curato. Aldo è emozionato, quando mi vede sembra l'emoticon con gli occhi a forma di cuore.
Mi bacia sulle labbra, glielo lascio fare. Lo ricordavo bene, un discreto cinquantenne dall'aria pulita.
Mi porta in un grazioso motel poco lontano. Appena entriamo in camera mi abbraccia con frenesia ed inizia a ricoprirmi di baci. Mi bacia dappertutto, collo, viso, labbra, occhi, orecchie. Mi piacciono da morire le sue effusioni ed incollo la mia bocca alla sua. Andiamo avanti a limonare almeno venti minuti. Aldo non vuole solo sesso, e si vede.... ciononostante appena mi sale sopra sento l'erezione contro il mio inguine. Apro le cosce e lo abbraccio con le gambe, intrecciandole dietro la sua schiena. Adesso il suo cazzo preme come un chiodo contro la mia fica, impedito però dagli indumenti. E' un attimo per lui sbottonarsi i pantaloni e per me abbassare i leggings quel tanto che basta per farmi penetrare. La scopata è travolgente, lui sembra letteralmente perdersi dentro di me. Poi improvvisamente il suo ritmo rallenta, gli occhi gli si riempiono di lacrime e inizia a ripetermi "ti amo", più e più volte. Gli prendo il viso tra le mani e lo zittisco con un lungo bacio con la lingua. Poi bruscamente lo faccio smontare da me, mi sfilo del tutto i leggins e gli sfilo i pantaloni prendendogli contemporaneamemte il membro in bocca. Non ce l'ha molto grosso, ma è duro come legno. Mi rendo conto solo allora che stiamo scopando senza preservativo. Pazienza.
"Mettimelo subito nel culo, ti prego" gli faccio, anche per ricondurre il nostro incontro ad un contesto più realistico.
Aldo mi trafigge il didietro, il suo cazzo è duro da morire e ha dimensioni perfette per il mio ano. Non me lo dilata esageratamente ma lo stimola alla perfezione. Mi incula a ritmo velocissimo finchè veniamo urlando insieme, lui riversando tutto il seme nel mio intestino.
Dopo due ore di sesso ritengo opportuno terminare l'incontro in maniera sbrigativa.
"Vorrei che non smettere mai di stare con te..." inizia Aldo, ma, sapendo dove vuole arrivare lo zittisco con un bacio.
"Sono una puttana, Aldo, e sono anche sposata...."
Lui tira fuori tre banconote da cento euro. Ne accetto una soltanto. Non vorrei nemmeno quella, ma a questo punto mi preme mantenere il mio ruolo.
Tornando a casa chiamo Enzo. Mi dice che sta al locale, gli chiedo se posso passare e se ha cinque minuti da dedicarmi. Enzo accetta. E' l'unica persona che spero possa dirmi che tipo di rapporti ci siano tra Sergio e Fausto.
Entro nel locale semideserto, visto che è passato da poco mezzogiorno. Ci sono un paio di inservienti che puliscono. Enzo sente lo scampanellio della porta e mi viene incontro. Mi porta nel suo ufficio.
"Dimmi tutto, bella Francesca mia".
Gli spiego la situazione. Mi pare un po' imbarazzato e restio a parlare. Mi spiega che lui è amico di Sergio, che Fausto lo conosce poco e non sa molto sui loro rapporti
Non mi accontento e gli dico con fare scherzoso che se vuole scoparmi ancora mi deve aiutare a capire bene la situazione. Enzo si mette a ridere e mi viene vicino. Mi abbraccia, mi bacia in bocca e mi appoggia le mani sulle natiche.
"Niente confessione, niente fica". Lo stoppo ridendo.
Mi porta sul divanetto dove ci sediamo e mi dice che in effetti qualcosa sa: Fausto ha molte attività, lecite e meno lecite. Gestisce un paio di ristoranti con altri tizi, una saletta di videogiochi e ha pure qualche giro strano, e che si serve di Sergio in diverse occasioni, quando si tratta di riscuotere soldi e crediti. Mi dice che Fausto tiene molto a me e che Sergio ha accettato di farsi da parte, accantonando definitivamente con questa "cessione" alcune loro vecchie pendenze. Mentre ancora sta parlando ritengo doveroso ringraziarlo, anche se mi ha rivelato cose che avevo già immaginato da sola. Armeggio con la lampo dei suoi pantaloni e quando arrivo ad estrarre il cazzo lo trovo già semieretto. Enzo non ha bisogno di chiedermi di chinarmi e prenderglielo in bocca perchè provvedo di mia iniziativa. Regalo ad Enzo un bel pompino molto insalivato e rumoroso... lui se lo gode completamente rilassandosi sul divano ed allungandosi. Mi metto in ginocchio davanti al divanetto per succhiare più comodamente e ci metto tutto l'impegno possibile. Enzo non tarda a rantolare di piacere, lascio che mi sbrodoli in bocca un fiotto di sperma caldo che assaporo con la lingua. Altri due o tre fiotti, poi mando giù tutto. Vuol dire che la fica gliela darò un'altra volta.
Torno a casa riflettendo sul mio futuro. Penso al senso di potere che oramai sto consolidando nei confronti del genere maschile. Sto imparando a giocare con la mia avvenenza, a servirmi della sfrontatezza e della mancanza di qualsiasi scrupolo che ormai fanno parte di me. Non ho nulla contro Rodolfo, gli voglio bene. Ma mi rendo conto sono passate soltanto tre settimane dal matrimonio e io proprio non so più che farmene di un marito. Preferirei passare qualche notte a settimana con Fausto piuttosto che tutte le notti con Rodolfo e soprattutto sta diventando imperativa l'esigenza di fare tutto quello che mi pare, senza dover inventare scuse e senza dover rendere conto a nessuno. Anche il lavoro di ufficio, a cui tra pochissimi giorni dovrò ritornare, mi sta ormai proprio stretto stretto stretto.
Urgono cambiamenti.
Grossi cambiamenti.
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6 years ago
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History of violence 17
Mi siedo al tavolo con Fausto e Sergio un po' disorientata. Fausto mi scosta la sedia, mi fa sedere e prende la parola: mi spiega di essere da anni in affari con Sergio, di conoscere i dettagli della mia situazione attuale e che è ora che le cose vengano messe a posto. Sergio annuisce impassibile, mi rendo conto che per qualche ragione che io ignoro il coltello dalla parte del manico ce l'ha Fausto. Fausto mi dice di aver parlato a lungo con Sergio e che lui non ha problemi a lasciarmi stare per il futuro. Sergio non aggiunge nulla, si alza e se ne va.
Rimango sola con Fausto, che diventa improvvisamente più tenero e premuroso. Mi prende le mani e mi confida di tenere moltissimo a me, e che un fiore tanto bello e delicato (parole sue), non va lasciato gestire da una persona rozza ed ignorante come Sergio. Gli chiedo per quale ragione non mi ha parlato prima a quattr'occhi, lui ribatte che era necessario vedersi in tre, affinchè non restassero questioni non chiarite.
Mi spiega che ciò che Sergio mi ha costretto a fare con il vecchietto di Corso Rinascimento è stato un favore dovuto ad una persona molto importante. Fausto soggiunge che non vuole che io venga usata, sfruttata e lasciata all'oscuro in questo modo e che se voglio fare queste cose è giusto che ne sia pienamente consapevole.
"Sapessi che ho dovuto fare con quel vecchio...." gli confido.
"Immagino, ma io ora voglio che sia tu a scegliere quello che vuoi fare, se lo vuoi fare... e che tu goda appieno dei benefici che ciò può portarti".
"Cosa intendi dire?..." gli rispondo intimidita.
Fausto invece di rispondere mi prende per mano e mi porta nel famoso bunker di Enzo. Sono già bagnatissima quando lui mi afferra per i fianchi da tergo e inizia a spogliarmi con studiata lentezza. Gli massaggio il pacco con spudorata iniziativa e mi pare di toccare un piccolo lampione. Mi inginocchio, gli sbottono la patta tesa, estraggo con impazienza quel paletto di carne turgida, gli insalivo la grossa asta leccandola golosamente mentre gli massaggio i coglioni. Appena le mie mutandine scivolano sul pavimento è un attimo per lui rovesciarmi sul letto, salirmi sopra e riempirmi con la sua enorme erezione. Mi scopa lentamente, assestandosi bene tra le mie cosce divaricate.
"Allora, come ti dicevo, una ragazza bella, giovane e porca come te può trarre grandissimi benefici da incontri come quelli che hai avuto con il vecchio"
"Si...." rispondo io, quasi in stato di trance per il sublime piacere che il suo cazzo mi sta regalando.
"So bene che ti eccita l'idea di prostituirti, vero?"
"Siiii..." rispondo, obnubilata dalle sensazioni della penetrazione.
"Puoi farlo lavorando per me, invece che fare favori a quello quello str@@@o di Sergio, e guadagnandoci pure un sacco di soldi?"
Fausto si toglie con mio enorme dispiacere.... ma subito mi gira, mi mette a pecorina e lascia che il suo arnese mi scivoli senza troppe resistenze fino in fondo al culo. Noto che è senza preservativo. Mi scopa il culo lentamente e divinamente.
"Allora che ne pensi della mia proposta?" mi fa.
Che io possa dare una risposta sensata mentre sono riempita da quella meraviglia di cazzo è fuori questione.... inizio a sospirare un "si" dopo l'altro abbandonandomi ad una serie di orgasmi celestiali....
La sera torno a casa da mio marito. Dal giorno del matrimonio Rodolfo mi salta addosso tute le sere, e anche stasera non fa eccezione. Appena ci mettiamo a letto per dormire mi afferra e mi ritrovo la sua lingua in bocca.
Mi faccio scopare con piacere e Rodolfo mi fa pure venire, ma io penso a Fausto ed alla sua proposta che mi sconvolge le budella...
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6 years ago
fd5947,
33
Last visit: 3 years ago
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Un altro incantesimo riuscito alla perfezione..
"Rotta per casa di Dio...stiamo volando alla festa...rotta per casa di Dio e siamo già con la testa...e le troveremo già a 90° gradi e noi...con il plug anale e noi...ce le tromberemo per tutta la notte"...ecco con la colonna sonora rivisitata degli 883 una delegazione Gangbangbologna si lanciava un venerdi sera in direzione bassa modenese dal leggendario Merlino.Merlino conosciuto nell'ambiente per le sue feste orgiastiche,ricche di artifizi,cambi di scenario e personaggi...vera icona in questo mondo pirotecnico e trasgressivo.Che onore presenziare anche se non tutti noi del gruppo,alle sue celebrazioni festaiole.Così Davide,Tony e Francesco veramente rotta per casa di Dio bazzicando posti sconosciuti ai più come Cavezzo,Bomporto,Sorbara...con quella meta,il castello del mago Merlino.Laggiù si tengono i riti carnali più forti e potenti e anche noi volevamo respirare quella magica sensazione delle sue serate...e come suoi aiutanti di una sera eravamo stati chiamati e non potevamo mancare all'appello.Forse troppo emozionati e troppo sul pezzo che eravamo anche troppo in anticipo.Sosta in apposito luogo di ricovero con un Tony rinfrancato dalla cura Rizzi anche noi "bolognesi" nel nostro piccolo cerchiamo illusioni e artifizi al normale scorrere dell'esistenza.Arriviamo con orario più consono sotto al Castello.Rimaniamo in attesa.Nel metre nel piazzale vediamo altri valorosi cavalieri gironzolare con agitazione.Sono cavalieri come noi,andiamo a stringere amicizia.Ecco il via libera...si aprono le porte del regno di Merlino...come il mondo incantato si apre lo scenario con una bella cula a 90° gradi riposta su un giaciglio...noi proseguiamo il cammino e troviamo in un altro ambiente una vogliosa sola nel letto...In questo primo momento saremo noi di Gangbangbologna a prendersi cura di lei...portandola al massimo dell'eccitazione e godimento...Davide tranquillizza...,Francesco convince e Tony penetra...penetra con vigore,forza tanto che siamo costretti a tenere la puledra,vuole scappare alla punizione anale che la aspetta.Ma non riuscirà a sfuggirci.Gli artifizi solo paventati eccoli che si manifestano.Da non so dove arriva una bionda spumeggiante portata al gunzaglio come una cagnetta nervosa e pervertita....,Merlino la cinge con una strumentazione di tortura e godimento...vediamo le sue nudità alla mercè di ogni cavaliere...lei aperta con le gambe spalancate...,a turno entriamo in lei,sentiamo i suoi spasmi la sua eccitazione primordiale...è bendata non sa quale cazzo di quale individuo la sta penetrando o deflorando...i liquidi goduriosi che emana il suo sesso hanno lubrificato ogni canale rendendolo via preferenziale di godimento...La tensione raggiunge livelli altissimi quando questa cagnetta viene ricondotta a 4 zampe nell'ambiente sottostante...si sente i colpi assestati di una frusta o qualcosa che lascia sul suo corpo segni inequivocabili di punizione...Ancora in balia dei cavalieri che se la ripassano per bene...Il rito magico prosegue per ore...si ode quel melodioso lamento femminile di trasporto intervallato anche da qualche momento maschile...Le damigelle vengono tenute per qualche ora dalla comitiva dei cavalieri.Nessuno sa o può solo immaginare questi fenomenali momenti magici del mago Merlino.Illusione o realtà?.a voi la sentenza...
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6 years ago
Gangbangbologna2018, 44/39
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Anna la tentatrice
Ciao Ragazzi, mi chiamo Andrea e volevo raccontarvi ciò che mi è successo con mia moglie Anna. Mia moglie ha 29 anni ed è una splendida donna con un corpo fantastico e sodo che mantiene in forma con sedute massacranti di palestra e un’alimentazione sana. Ventre piattissimo, cosce sode e un culetto che fa risaltare con leggings, jeans stretti e minigonne mozzafiato che ogni volta che siamo in giro fa girare tutti i maschietti. Abbiamo un’affinità, una complicità sessuale elevatissima che ci porta spesso ad inventarci le scenette più disparate per appagare il nostro grande appetito sessuale dove lei si diverte a far eccitare, con il suo grande fare da troia, soprattutto stalloni sulla 50ina che mai si immaginerebbero di essere provocati, stuzzicati e fatti eccitare da una femmina spettacolare come Anna. Abitiamo in provincia di Saronno e le nostre giornate sono piene del mio lavoro di programmatore e del suo insegnamento artistico in un liceo della città finquando un giorno non si stabilì nel piano sotto al nostro un insegnante di nome Angelo di 53 anni, un uomo ben piazzato brizzolato e soprattutto single. Facemmo conoscenza con lui nelle varie salite e discese delle scale; scoprimmo che insegnava latino in un’altra scuola della città, che adorava il calcio e io non potei non notare che le piaceva soprattutto la fisicità di mia moglie che nel salire le scale mostrava in leggings un magnifico culo solcato da un’eccitante perizoma. Un giorno a cena confidai a mia moglie questo particolare di Angelo e chiacchera dopo chiacchera scattò in noi il desiderio di farlo eccitare, morire di desiderio, soprattutto quando mia moglie venne a scoprire un particolare molto aprrezzato dalle donne…..un giorno mia moglie andò a fare la spesa in un grosso supermercato del centro con la collega di nome Francesca che le raccontò un aneddoto particolare su Angelo riferitogli dal marito anch’egli insegnante e collega del nostro vicino. I due si ritrovarono il venerdì nella consueta partitella di calcetto tra colleghi, un po’ per rilassarsi dalla dura settimana e un po’ per stare in forma; terminata la partitella si diressero negli spogliatoi del campetto rionale e il marito riferì a Francesca che Angelo tolta la divisa da calcetto mostrava un uccello di grosse dimensioni, massiccio, venoso con una cappella grossa e violacea e con due grossi testicoli penzolanti…un bellissimo esemplare di apparato genitale maschile completamente glabro. Francesca ne parlò entusiasta a mia moglie che al rientro dalla spesa notai molto eccitata e felice. Domandai durante la serata ad Anna il motivo di questa sua eccitazione e mi riferì il fatto che gli era stato raccontato da Francesca, che sarebbe stato eccitante stuzzicare uno stallone come lui, giocare, esibirsi e chissà magari se l’eccitazione e la situazione si scalda magari tirargli fuori il suo uccello e magari toccarlo. Un brivido di eccitazione scosse la mia schiena.. passai tutta la sera a pensare come agganciare Angelo, o per invitarlo a casa nostra, o per farci invitare da lui….l’idea che mi venne in mente era di fargli vedere alcuni libri che avevo in casa con la scusa di capirne meglio il loro significato; appena lo vidi rientrare mi precipitai sulle scale e con la scusa dei libri lo agganciai e mi invitò in casa sua facendomi accomodare nel suo elegante appartamento. Non mi trattenni molto poiché Angelo doveva rispondere ad alcune e-mail, ma mi invitò la sera per un aperitivo con mia moglie…era il via al nostro gioco…..salii le scale che separavano i due appartamenti completamente eccitato, entrai in casa e trovai mia moglie pronta a sapere che aveva detto….gli dissi che ci aspettava fra un’ora per un aperitivo….mi disse” vedrai amore mio come sarà eccitante stuzzicare Angelo….sono sicuro che gli piacerà vedere una femmina come me disposta a fargli gonfiare il suo grosso uccello…lo farò impazzire di godimento”..andò a farsi la doccia e prepararsi; uscì dopo un’ora dal bagno e rimasi frastornato dalla sua bellezza: capelli sciolti, leggero trucco e lucidalabbra da vera succhiatrice, orecchini, top corto senza maniche, una strepitosa minigonna che metteva in risalto le sue cosce sode e ai piedi eleganti ed eccitanti sandali con tacco altissimo……una femmina da competizione pronta a stendere lo stallone di turno. Giunte le 19 scendemmo e suonammo, il nostro cuore batteva all’impazzata così come l’eccitazione aveva riempito i nostri respiri e le nostre menti, ci aprì e ci accolse sorridente e gentile, notai che rimase favorevolmente impressionato dalla fisicità di Anna e ci fece accomodare sul divano sedendosi di fronte a lei sicuramente per poterla avere a tiro ed osservarla meglio. Notai che nel sedersi la gonnellina le si era accorciata e sicuramente le si poteva vedere il perizoma, ma non fece nulla per celare ciò che Angelo avrebbe dovuto vedere. Dopo i convenevoli parlammo a lungo del libro, anche se a noi poco ci importava, infatti la femmina pensava più ad accavallare ora da una parte ora dall’altra le sue gambe lucide e nude dove di tanto in tanto si perdeva lo sguardo del professore. Terminata la noiosa parte inerente al libro, ci rilassammo ed Angelo andò a prepararci un caffè mentre Anna si alzò e si poggiò alla ringhiera della veranda, che essendo non molto alta la faceva poggiare un po’ in basso, distese le gambe e inarcò la schiena mettendosi praticamente a 90 gradi mostrando due cosce splendide e un culetto sodo cui faceva capolino il perizoma con l’eccitante rigonfiamento della sua figa…..io cercando una scusa dissi che mi sarei ritirato per una telefonata e mi spostai in una stanza, ma rimasi nel buio andito dietro ad un mobile ad osservare la scena. Angelo rientrò dalla cucina e rimase pietrificato dalla visione celestiale che gli si presentava, notai che dopo aver poggiato il vassoio portò la mano sulla patta dei pantaloni che sicuramente gli si erano gonfiati..mia moglie si girò e notò la situazione e da grande troia gli chiese che stesse facendo…lui intimidito e rosso in volto non seppe rispondergli allora lei tastandogli il grosso pacco gli disse:” sai, sarei la donna giusta per il tuo uccello, sai sono brava ad addomesticare i cavalli specialmente quelli rinchiusi da tanto tempo e saprei sicuramente come farlo sfogare”….ancora” fammi vedere se ciò che si dice in giro sul tuo uccello è vero”!..l’ego maschile di Angelo vinse sulla timidezza , sbottonò i pantaloni e gli abbassò insieme alle mutande. Mia moglie alla visione di quello splendido uccello non ancora completamente eretto ebbe un’esclamazione di stupore..”wow, complimenti, posso?”…e portò la sua bella mano affusolata e ben curata sull’asta ancora morbida mentre con l’altra prese il grosso scroto. A quel contatto lui tirò indietro il capo ed ebbe un’espressione di godimento, sicuramente era da tanto tempo che non aveva contatti con qualche donna, ed averlo con una cavalla come Anna aveva effetti estasianti, tantè che ormai l’esemplare aveva raggiunto le sue dimensioni..bellissimo uccello duro in completa erezione con una grossa cappella violacea, due grossi testicoli penzolanti e gonfi……..lei si inginocchiò e disse:”mmmm....che palle piene che hai..chissà quanto bel succo contengono, non vedo l'ora di berlo tutto!...ora facciamo sfogare questo cavallo”!!!...e delicatamente si mise in bocca la cappella grossa massaggiandogli le palle con l’altra, mentre lui accompagnava il gesto tenendogli la testa per i capelli…entrava con calma olimpica ed usciva provocando al professore un sublime godimento, fin che lei accorgendosi dell’imminenza della sborrata si fermò e gli disse” ora mi scarichi in gola tutto il tuo nettare”..riprese a succhiare fin quando lui non le esplose in gola tutta la sua sborra che lei da brava cagna inghiottì tutto..rimase lunghi secondi a scaricarle tutto il suo sperma in bocca…era una scena pazzesca vedere una splendida femmina come Anna provocare un godimento simile ad un uomo più grande e ad abbatterlo con la sua splendida bocca. Terminato di sborrare lei si portò con un dito alla bocca una goccia di sperma rimasta sul labbro e gli ripulì da brava troia la cappella e si ricomposero. Io allora uscì dalla stanza facendo finta di nulla e notai la sofferenza nel volto di lui che non sapeva che pesci pigliare. Discorremmo un’altra mezz’ora finchè non rientrammo a casa e scopammo come ricci per tutta la notte.
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6 years ago
admin, 75
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Mr.3dipicche
Tutto ebbe inizio il 15 di Ottobre , era un classica giornata lavorativa , frenetica, ed intensa .
Dalla mia finestra iniziavo a vedere i primi segni dell'autunno , gli ultimi raggi di sole che accarezzano il prato .
Quando ad un certo punto mi suonarono al campanello ed io con molta poca voglia, aprì e mi trovai davanti uno dei miei clienti preferiti. Un ragazzo simpatico e solare di un anno più giovane di me e fin da subito ci fu gran sintonia.
Quando lo vidi pensai "finalmente qualcuno che mi rallegra la giornata" iniziammo subito a scherzare ed ovviamente a lavorare ma quella volta sentii qualcosa di diverso. Una sensazione mi pervase l' inguine , e sentii le pulsazioni e il calore misto a fuoco espandersi dentro il mio corpo e mi accorsi che anche lui mi osservava con occhi sfacciati.
Iniziammo a flirtare e nella mia testa si accese un desiderio profondo di sentirlo dentro di me. Con estrema lentezza mi alzai e andai per chiudere la porta dell'ufficio lui si alzò di scatto mi spinse contro il muro e mi slaccio ’ la gonna ,si abbassò ,si avvicinò
al mio sedere e iniziò a morsicchiarmi la natica e con una mano mi sfilò il perizoma nero e con l'altra sfiorò il mio sesso. Mi ritrovai completamente bagnata e senza biancheria , mi sentii completamente in estasy ma nel momento in cui lui si slacciò i pantaloni sentii aprire la porta d'ingresso , in tutta fretta mi tirai su la gonna e lui si sistemò la camicia e con ancora i bollori del sesso in corpo ci risedemmo e finimmo il nostro incontro. Mi bussarono alla porta ed apparve il mio capo , salutò il cliente e mi chiese di seguirlo un attimo in ufficio per delle pratiche , al mio rientro notai sul tavolo una carta col 3 di picche con scritto "bella riunione, se rivuoi il tuo tanga chiamami " ancora eccitata andai dal mio capo e gli chiesi due ore di permesso. Una volta fuori chiamai subito Mr3di picche e lui mi disse di incontrarci in una vietta laterale , senza mutande e tutta bagnata mi affrettai per raggiungerlo .
Arrivai al posto concordato…, trovai lui che mi aspettava in macchina , salii ,e non appena fui dentro mi mise la sua mano tra le cosce e con fermezza mi disse "Ti porto in un posto dove ti posso possedere tutta…. ma, nel tragitto fino a Gessate la mia mano non si staccherà mai da qui" Sentii le pulsazioni che divamparono e cercai di arrivare al suo membro per sentirlo , leccarlo , succhiarlo ma lui mi bloccò e mi sussurrò "non ancora , arriverà il momento ma non ora ".
Non so di preciso quanto sia durato il tragitto; ma il mio calore espose circa 3 volte , arrivammo a destinazione ,lui scese dalla macchina e con ancora le mie mutande in ostaggio mi aprì la portiera e ci avvicinammo all'ingresso della spa naturista.
Suonò il campanello… la ragazza in cassa mi chiese i documenti ed io, un po’ scombussolata glieli porsi…. Nel frattempo, lui proseguì nel suo gioco. La ragazza in Reception mi spiegò di che natura fosse il locale quindi come già sapevo, un club prive con spa naturista .In quel momento mi accorsi che la mia voglia di assaporare e di sentir dentro Mr3dipicche aumentò.
Entrammo negli spogliatoi ci avvicinammo al nostro armadietto , ci spogliammo e finalmente potei vedere il suo corpo ed lo immaginai dentro di me. Lui si avvicinò e mi disse "dai che ti voglio" io con tutta la bramosia in corpo mi spogliai più veloce che potei ed una volta messo il telo ci avviammo alla spa.
Io incuriosita guardai l'ambiente che mi circondava lui invece puntò diritto alle scale , io completamente in balia sua mi feci trascinare su e notai molte stanze. Si fermò davanti una con le ringhiere e dalla borsa tirò fuori tre bende . Con le sue mani forti mi buttò sul letto , iniziò a leccarmi tutto il corpo , sentii la sua lingua che mi sfiorò e le sue palle che mi accarezzarono , mi afferrò i polsi e iniziò a legarmi una mano e poi l'altra e per finire mi coprì gli occhi con l'ultimo pezzo di stoffa.
La mia mente e il mio corpo ormai succubi delle sue mani esperte persero ogni inibizione.
Sentii la sua lingua che mi percorse le natiche e nello stesso momento mi toccò con estrema forza il sesso . Le sue dita scorsero dall'inguine all'ano e le sentii calde che penetrarono sfacciate all'interno di quest'ultimo.
Io bramavo il suo membro , volevo sentirlo dentro e finalmente lui mi accontentò. Spinse così forte da farmi quasi male, misto a piacere; con una mano teneva spalancato il mio ano continuando ad accarezzarlo.
Allungò una mano ed iniziò a slegarmi , una volta libera mi inginocchiai di fronte a lui e finalmente presi in bocca il suo membro pulsante ed iniziai a leccarlo con estrema gola .. sentii il suo sapore ..dolciastro esplodermi in bocca e dopo averlo assaporato lo spinsi con decisione dentro di me ,mi esplose un urlo di puro godimento appena mi sentii penetrata.
Cominciò a muoverlo lentamente , aumentando sempre di più il ritmo e di tanto in tanto mi tirava qualche schiaffo deciso sulle natiche
io ansimavo come non mai .
Continuò con ritmo sempre più sostenuto, finché non ci fù un esplosione di puro godimento.
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6 years ago
laure, 30/27
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Claudia
Se avessi scommesso, avrei perso! L’ipotesi o la speranza che la Pantera potesse aver messo gli occhi su di me non mi ha mai sfiorato. Sto pensando questo, mentre la sua lingua sta esplorando la mia cavità orale e il suo bacino si muove ritmicamente, strusciando il suo sesso contro la dura realtà che è imprigionata nei miei pantaloni. La sua lingua si muove sapiente, lasciando poco spazio alle manovre della mia, il contatto delle sue labbra è erotico, sa decisamente come si bacia un uomo. Seduta sopra di me ha il controllo totale della situazione, le sue mani trattengono la mia testa e il suo corpo è appoggiato al mio. Con una mano le massaggio un seno constatando che sotto la maglia non è presente altro indumento intimo. L’altra mano accarezza la stoffa dei suoi leggings saggiando la consistenza dei glutei e verificando la presenza delle mutandine.
Ma facciamo un passo indietro. Voi non sapete perché sono qui adagiato su questo divano con addosso questa femmina felina in avanzato stato di eccitazione.
Allora lasciate che ve lo racconti.
La mattinata è iniziata male, non trovo una pratica: “Maledizione, dove ho messo quei documenti, eppure sono sicuro che fossero qui”, impreco mentalmente.
Chiamo la mia collega e le chiedo se ha preso lei le carte che sto cercando da dieci minuti. Mi risponde che si, le ha lei, scusandosi per averle sottratte mentre ero in riunione, ma il nostro direttore le voleva visionare.
La informo che mi servono subito perché devo portarle a Pink Panther la nostra consulente legale, ho un appuntamento con lei entro quarantacinque minuti. A casa sua. E devo attraversare mezza città.
La gattona è a casa perché, come altri milioni di Italiani, è costipata. Quest’anno l’influenza sta facendo una strage.
Claudia, per noi Pink Panther, è uno degli avvocati dello studio legale che collabora con la nostra azienda. Il soprannome è dovuto ad un paio di fattori che la caratterizzano. Adora il colore rosa. Lo sfoggia non tanto nell’abbigliamento, quanto nell’uso di rossetti e smalti, in tutte le tonalità disponibili. L’altra caratteristica riguarda il suo modo di porsi. Sempre elegante, impeccabile, ha un fisico che definirei sportivo, una voce calda e movenze sinuose, insomma sprigiona sensualità da ogni poro. Ha 52 anni, 14 più di me, e mi eccita da morire, stato emotivo che condivido con quasi la totalità dei miei colleghi maschi. E’ consapevole di padroneggiare con maestria l’arte della seduzione, quando passa tra la gente non ha bisogno di voltarsi, lei sa benissimo che tutti gli organismi viventi di sesso maschile, nei dintorni, hanno gli occhi puntati sulla sua figura.
Arrivo a casa sua, suono il campanello e la sua voce alterata dall’altoparlante del videocitofono mi invita a salire. Dove, se non all’ultimo piano?
Quando esco dall’ascensore la trovo appoggiata allo stipite nel vano di ingresso del suo appartamento. Ingoio un po’ di saliva mentre guardo la sua splendida figura vestita da una maglia girocollo e da un paio di leggings attillatitissimi, il mio sguardo si sofferma per un secondo, forse di troppo, sul triangolino alla sommità delle sue cosce toniche. Ai piedi indossa dei calzerotti spessi:
-“Sei in ritardo, ciao.”- mi apostrofa. Le braccia conserte.
-“Ciao, si scusa. Non trovavo le carte perché le aveva prese il mio capo.”- mi giustifico, timidamente.
Entriamo nel suo regno, lei mi precede guidandomi verso il salone e mi invita a sedere all’importante tavolo e si accomoda di fianco a me. Estraggo dalla borsa il fascicolo e glielo porgo, lei lo apre ed incomincia a leggerlo dopo aver inforcato gli occhiali.
Ora non sono certo io il primo a rendervi edotti che ogni uomo è sensibile a certi particolari che le donne esibiscono più o meno consapevolmente, ci sono persone che vengono attratte dai piedi, altri dalle mani, oppure dai seni o dai glutei, elementi che provocano nei maschi, sensibili a queste caratteristiche, interesse ed eccitazione. Ecco, nel mio caso, provo assoluta attrazione per le donne coi capelli legati in una coda e che indossano gli occhiali da vista. Claudia esibiva entrambe le variabili, proiettandomi in uno stato di attrazione sensuale.
Il mio sguardo accarezza la sua figura scivolando dal volto al seno, alle mani e poi a ritroso, in un attimo vengo strappato dalle mie elucubrazioni quando, il soggetto delle mie divagazioni cerebrali, mi indica un passaggio che secondo lei non è chiaro e andrebbe riscritto utilizzando un linguaggio più facile da interpretare ma comunque sempre in stile “avvocato che la sa lunga”. Lei non si scosta e non mi porge il foglio, tiene il documento davanti a se, così sono io a sporgermi avvicinando la mia testa alla sua per leggere il passaggio che ha appena criticato, sento il suo profumo entrarmi nelle narici ed arrivare dritto al cervello, nel farlo appoggio un braccio allo schienale della sedia su cui lei è seduta.
-“Ecco, questo punto è da migliorare.”- dice, indicandomi col dito un paragrafo.
-“Si, certo, ma leggi questa parte.”- affermo indicandole, a mia volta, dove leggere.
Nel compiere questo gesto assolutamente innocente le nostre mani si sfiorano ed io avverto un brivido piacevole percorrere il mio corpo, dalla testa ai piedi. Se fossi un maestro Jedi di Star Wars direi che ho avvertito un tremito nella forza.
-“Hai delle belle mani, mi piacciono.”- declama sorniona, mentre accarezza il dorso della mia con le sue dita dalle unghie lunghe e perfettamente laccate di un rosa acceso. Non mi ritraggo, fossi matto.
-“G…grazie”- balbetto, godendo di quel contatto.
-“Le tue sono più belle”- aggiungo impacciato.
-“Mi stai per caso adulando, Carlo?”- domanda lei maliziosamente.
-Assolutamente………..si!”- affermo io titubante, percependo che anche l’inquilino del piano di sotto sta manifestando la sua contentezza.
Lei intreccia le sue dita con le mie, i nostri sguardi si incontrano, i suoi occhi sembrano scintillare, mi sorride piegando leggermente di lato la testa e abbandona il documento sul tavolo.
-“E cos’altro ti piace di me?”- chiede con un tono erotico che fa fremere il mio, a questo punto, marmoreo ego maschile.
-“Tutto.”- ammetto ormai intraprendente e aumentando la stretta delle sue dita tra le mie.
-“Bugiardo!”- mi apostrofa lei.
-“C’è sicuramente qualcosa di me che non ti piace”- insiste, maliziosa.
Allora, come avrebbe detto il grande Albertone Sordi “Maccarone tu me provochi……..e io me te magno”. Sono timido, certo, ma fatto di carne e sono sensibile, molto sensibile, al fascino che questa femmina emana da ogni cellula del suo corpo. Così recepisco il messaggio e mollo gli ormeggi.
-“Beh, una cosa c’è”- borbotto indossando la maschera del tipo dispiaciuto.
-“Il sapore del tuo rossetto”- le dico, e avvicino il mio viso al suo mentre lei assume un’espressione interrogativa.
-“Permetti?”- e agevolandole il quesito, senza attendere risposta, appoggio le mie labbra alle sue.
Lei non si sottrae alla mia invadenza, le sue dita stringono le mie, le sue labbra importunate dalle mie. Rimango incollato alla sua bocca alcuni secondi, un contatto elettrizzante nonostante la castità del bacio.
-“Allora?” domanda divertita e mia regala un altro dei suoi sorrisetti provocanti.
-“Mi sono sbagliato, ha un sapore buonissimo.”- ammetto.
-“Credo tu possa fare di meglio!”- mi bacchetta mentre con una mano dietro la mia nuca mia attira a se.
Stampa le sue labbra morbide sulle mie e subito sento la sua lingua violare, senza che io opponga alcuna resistenza, la mia bocca che la accoglie giubilante. Le nostre lingue fanno conoscenza, toccandosi, strofinandosi, spintonandosi e gustandosi. Non mi staccherei più da quel contatto così delicato ed intimo ma al tempo stesso forte della passionalità erotica del momento. Secondi, minuti forse, poi lei si scosta alzandosi in piedi e tenendomi ancora per mano mi guida verso il divano.
Ecco spiegato a voi lettori come e perché mi ritrovo qui, semisdraiato nel divano di Claudia che sta sopra di me strusciando il suo pube sulla mia rigida mascolinità. La sua lingua in piena attività mi sta massaggiando le papille gustative ed io non riesco a vincere la battaglia contro questo agguerrito invasore.
Mi stacco dal suo abbraccio, il tempo di riprendere fiato e afferro i suoi seni, coi pollici sento i capezzoli inturgidirsi sotto la stoffa della maglia, li bacio, le sue mani affondate nei miei capelli mi attirano a se.
Gioco con la lingua con quei turgidi pistilli, li solletico, li succhio, ci giro attorno leccando delicatamente, lei asseconda le mie manovre accarezzandomi la nuca. Faccio scivolare le mani sui suoi fianchi, trovo il bordo della maglia e lo sollevo, ci infilo sotto entrambe le mani, finalmente il contatto con la pelle nuda della sua schiena, la carezzo con un tocco lieve. Le nostre labbra ancora una volta si incontrano, le nostre lingue nuovamente si cercano, trovandosi. Non so lei, ma sono ripetutamente percorso da fremiti piacevoli ed eccitato più che mai, le mie dita scivolano con un tocco delicato lungo la sua schiena, sotto i polpastrelli sento le protuberanze delle sue vertebre. Credo che le mie carezze siano di suo gradimento perché inarca la schiena spingendo in avanti il busto e il suo seno contro la mia bocca dove la mia lingua lavora freneticamente, leccando e titillando i suoi capezzoli protesi.
La veemenza delle mie pratiche linguistiche, ha disegnato due umidi aloni più scuri lì dove le turgide punte delle sue mammelle spingono contro il tessuto che le ricopre. Li vede anche lei e ride, incrocia le braccia afferrando il bordo del maglioncino e con mossa rapida quest’ultimo vola via, liberando quei due succosi pompelmi che ora sono davanti ai miei occhi disponibili ai miei baci e a portata della mia lingua. Mi tuffo tra quelle colline, mentre lei sospira infilando le mani sotto la mia giacca che fa scivolare lungo le mie braccia, io le agevolo la manovra sollevando la schiena. Le sue dita armeggiano coi bottoni della mia camicia, mentre non smetto di assaporare il calore dei suoi seni, la dolcezza dei suoi capezzoli e delle areole che li incorniciano.
Stacco le mani per slacciare i bottoni che chiudono i polsini della mia camicia, lei la strattona per estrarla dai miei pantaloni e come per la giacca, la fa scivolare alle mie spalle, afferro i suoi fianchi, la attiro verso di me, le sue tette schiacciate contro il mio petto. Per un attimo ci fissiamo, occhi negli occhi, respiriamo con un leggero affanno, poi le nostre bocche tornano ad essere un tutt’uno. La sua tonica figura poggia sulla consistente erezione che lei mi ha procurato, Claudia la percepisce, muove il bacino avanti e indietro lungo l’asta legnosa che abita le mie parti basse.
Quanto è intimo un bacio? Quante sensazioni ci trasferiamo l’un l’altro col contatto delle nostre labbra? Quanta passione comunichiamo trafficando con le nostre lingue? Ma soprattutto; perché mi sto facendo queste domande invece di godermi il momento?
-“Spesso, in riunione, ho fantasticato su di te, su noi.”- mi confessa in un sospiro.
-“L’ho fatto anch’io! Non sai quante volte ti ho spogliata con la fantasia”- le rimando.
-“Solo spogliata?”- chiede con quella sua voce sensuale.
-“No, non solo spogliata.”- le confermo.
Le mie dita scivolano sotto l’elastico dei suoi leggings, i polpastrelli incontrano, prima il bordo poi il pizzo delle mutandine che ricoprono il suo fondoschiena, afferro quelle rotondità a piene mani, le strizzo sono sode, allenate da ore di palestra. La sento armeggiare con la fibbia della mia cintura, la libera e sfila la striscia di cuoio dai passanti che la trattenevano, lanciata di lato, atterra in un angolo del grande sofà. Tra un bacio e l’altro cerchiamo di riempire i nostri polmoni respirando con sempre maggiore affanno.
Claudia si piega sul mio petto e comincia a restituirmi i baci e le leccatine che sino a pochi minuti fa io avevo concesso ai suoi seni e a quei meravigliosi capezzoli. La sua lingua si muove sapiente, sembra conoscere i miei punti sensibili, le sue labbra baciano e succhiano con padronanza della situazione.
Armeggia coi bottoni e la zip dei miei calzoni, vincendo facilmente la loro resistenza, si solleva e li cala fino a metà delle mie cosce, la sua mano scivola sui boxer e trova l’impertinente voglia che ho di lei. La accarezza saggiandone la consistenza rocciosa. A mia volta la imito tirando verso il basso l’elastico dei leggings, poi mi sollevo, la giro facendola sedere e la libero da quell’indumento e dagli spessi calzerotti che nascondevano i suoi piedi curati. Lei ricambia abbassandomi e liberandomi dai pantaloni io mi sfilo scarpe e calze, il suo sguardo fissa l’erezione che i miei boxer elasticizzati non riescono a mascherare. Accarezza il tessuto rigonfio, mi attira a se e, protendendosi in avanti comincia a baciarlo. Le accarezzo la testa e la lascio fare.
-“Ora tocca a me.”- le comunico. E mi abbasso tra le sue cosce.
-“Accomodati.”- mi risponde, scivolando in avanti col bacino e divaricando le gambe.
Ho gli occhi puntati sul suo sesso velato dal pizzo del suo intimo, mi avvicino lentamente carezzandole le cosce lisce, accosto le labbra al tessuto e lo trovo umido della sua eccitazione, appoggio la lingua sul rigonfiamento che cela le labbra della sua femminilità e ne gusto il sapore, lo succhio cercando di riempirmi la bocca di quell’aroma sessuale che mi eccita ancor di più. Le sue dita stringono saldamente i miei capelli incoraggiandomi a proseguire in quella pratica. La sento ansimare lievemente. Mi inebrio dei suoi umori per un tempo che non saprei definire. Poi:
-“Vieni qui!”- comanda, battendo con una mano sul cuscino del divano ad indicarmi dove sedermi.
-“E’ il mio turno di assaggiarti”- aggiunge con impazienza.
-“Come lei comanda, avvocato”- rispondo io ironicamente e ricevo uno “scemo” in controbattuta.
Claudia afferra l’elastico delle mie mutande tira verso il basso, io cerco di agevolarle l’impresa alzando le mie terga e finalmente tutto quello di cui madre natura mi ha dotato viene di colpo esposto ed è lì davanti ai suoi occhi a sua completa disposizione. I miei boxer volano da qualche parte, le sue mani scivolano sulle mie cosce, una mano afferra l’asta eretta l’altra prende ad accarezzarmi i guardiani del cetriolo.
I suoi occhi fissano il mio sesso, sembrano studiarlo, delicatamente le sue dita scivolano verso il basso lungo la base della prominente rigidezza facendo scivolare la pelle del prepuzio, svestendo e liberando il mio glande gonfio e pulsante. Lo scruta per un attimo, col pollice ne accarezza la punta, lì dove l’orifizio ha liberato alcune gocce di liquido prespermatico, lo spalma sulla lucida pelle della cappella pulsante. Sposta l’asta imprigionata nella sua mano e prende a leccarmi lo scroto separando con leccate decise e delicate i due inquilini che sono lì dentro racchiusi. Prende un testicolo in bocca, lo succhia e lo accarezza con la lingua mentre, con movimenti lenti e circolari massaggia l’apice del mio sesso racchiuso nella sua mano. Per non fargli un torto ripete il trattamento orale anche al testicolo gemello, poi si dedica alla turgidità della mia mascolina appendice percorrendone la lunghezza con la lingua e una volta arrivata in cima inizia a baciarne delicatamente la punta. Apre leggermente le labbra e la accoglie dentro la sua bocca, sento la sua lingua scivolare lungo il mio frenulo mentre le sue labbra si contraggono attorno al mio glande, lo succhiano. Quindi lo libera e prende a dedicarsi all’intera asta, la lecca, la bacia, la mordicchia, dall’apice alla base e ritorno tenendo il mio sesso premuto contro le sue labbra con le dita della sua mano che accompagnano lievi le sue manovre.
Dalla mia posizione la guardo mentre è intenta a farmi impazzire di piacere, ogni tanto lei solleva gli occhi mi guarda godere della sua maestria.
Ora la punta del mio uccello è nuovamente nella sua bocca, la succhia e la esplora con la lingua mentre la sua mano scivola su e giù lungo il mio cetriolo che, all’improvviso, scompare totalmente nella sua cavità orale strappandomi un mugolio di piacere. Rimane così alcuni secondi, con le labbra avvolte attorno la base del mio sesso e poi riprendendo fiato prende a pomparmi con decisione aiutandosi con la mano.
Il piacere intenso delle sue attenzioni mi provoca brividi che percorrono il mio corpo della testa ai piedi, vedo i suoi occhi scrutarmi, sembra sorridano, le accarezzo il viso e reclino la testa all’indietro, ansimando.
Poi mi piego in avanti, verso di lei, non voglio ancora venire. La invito a sollevarsi e la bacio, assaporando il mio sapore. Lei si distende su di me mentre scivolo di lato adagiandomi sulla schiena, avverto la mia erezione premuta contro il suo ventre e la sua lingua lavorarsi la mia. Le mie mani scivolano sotto l’elastico dei suoi slip e li fanno scivolare verso le cosce portando alla luce le sue chiappe tonde. Con l’indice scorro dentro il solco del suo lato B e il mio polpastrello trova le creste del suo ano. Le tasto descrivendo dei cerchi su quella corona di carne, la sento contrarre, premo, con più convinzione non offre resistenza, dalla posizione in cui sono non riesco ad introdurre più della prima falange dentro la sua cavità posteriore, Claudia emette un gemito senza staccare le sue labbra. Poi si solleva sulle ginocchia senza abbandonare il contatto con le mie labbra, si sfila definitivamente le mutandine e le butta da qualche parte.
Ora nella mia mente si fa largo la necessità di leccare la sua parte più intima, quella che sino a pochi istanti prima era celata dal prezioso indumento intimo ed ora è libera, alla portata dei miei baci.
-“Perché non ti sdrai?”- le chiedo, arrapato più che mai.
-“Cos’hai in mente?”- domanda assecondando la mia richiesta.
-“Voglio consumare la mia lingua nella tua passera.”- le confesso.
Claudia si corica e divarica le cosce una gamba fuori dal divano il piede poggiato sul tappeto, l’altra gamba sollevata con la coscia piegata ad angolo retto e il polpaccio che scavalca lo schienale del divano. Il suo sesso semischiuso è lì, umido, di fronte a me che lo ammiro estasiato, il suo dito indice accarezza il clitoride e con l’altro dito, il medio, lo scappuccia e poi prende a far scivolare le due dita avanti e indietro. Come ipnotizzato la guardo masturbarsi, eccitato più che mai, metaforicamente dai lati della mia bocca scivolano due rivoli di bava.
-“Cosa aspetti?”- mi interroga lei riportandomi alla realtà.
-“Se…sei stupenda”- balbetto riscuotendomi delle mie elucubrazioni.
-“Fammi sentire la tua lingua.”- dichiara vogliosa.
Mi piego e prendo a baciarle l’interno delle cosce salendo verso la sua ostrica dischiusa che attende le mie attenzioni, mi dilungo tergiversando con baci e leccate sulle sue cosce e sul monte di venere senza mai arrivare a contatto diretto col suo sesso. La sento ansimare ed infine esasperata mi afferra saldamente i capelli e mi strattona sino a quando non sente il contatto della mia bocca contro il suo fiore dischiuso.
La mia lingua inizia a leccarle il perineo, e salgo ad assaggiarle il punto dove le grandi labbra iniziano a dividersi guidandomi verso la sua cavità vaginale, bagnata copiosamente come lo sono le mie labbra e il mio mento, esploro quella delizia che mi viene offerta dischiusa e pronta, la lecco e la penetro fin dove riesco. Claudia inarca la schiena ed emette un gridolino di piacere sentendo la mia lingua entrare in lei dolcemente, il sapore del suo sesso è afrodisiaco e inasprisce la mia già considerevole eccitazione. Con le labbra bacio e succhio le labbra della sua vulva pregne della sua ambrosia, prima una poi l’altra e poi di nuovo la prima quindi ritorno alla gemella. Lei geme e muove il bacino, io torno nel suo solco leccandolo verso l’alto, come la prua della nave fende l’acqua del mare, così la mia lingua solca le pieghe della sua femminilità separandole ed infine raggiungo il suo pistillo. Lo succhio delicatamente, lo bacio dolcemente, quindi prendo a sfiorarlo con la lingua, la sento ansimare sempre più forte sino a quando incomincia a gemere, allora prendo a leccarle il clitoride, con decisione, descrivendo piccoli cerchi intorno a quel piccolo glande, lo bacio con più convinzione e quindi comincio a fale una sorta di pompino. Lei geme sempre più forte poi all’improvviso inarca il bacino e smette letteralmente di respirare l’unico segno vitale che percepisco è la pressione esercitata dalla sua mano premuta sulla mia nuca, che mi invita a non smettere. Non ho idea di quanto tempo passi prima che i suoi polmoni tornino a riempirsi d’aria, solo dopo avere emesso un lungo e sonoro gemito liberatorio, solo allora distolgo l’attenzione dal suo pistillo e prendo al leccarle la passera in tutta la sua presenza.
Claudia mi prende la testa tra le mani e mi attira a se piegandosi leggermente in avanti cerca le mie labbra a cui si attacca con passione.
-“Voglio sentirti dentro di me!”- ordina con enfasi.
Ho l’uccello così duro che quasi fa male, mi abbasso portando il mio pube verso il suo fiore ormai non più proibito, la sua mano afferra e guida il mio attrezzo, sento il glande entrare in contatto con la sua apertura si fa strada con facilità scivolando dentro quel corpo a lungo desiderato e ora conosciuto, giù sino a quando non ho più nulla da offrirle. La guardo, è bellissima, i suoi occhi sembrano chiedermi di muovermi dentro di lei, lo faccio con movimenti lenti, voglio sentire tutta la sua essenza stringersi attorno al mio io che ora è dentro di lei. Mi ritraggo quasi sino ad uscire da quella tana calda ed accogliente, mi fermo qualche istante e quindi lentamente torno ad esplorare la sua profondità e a fermarmi in quel dolce abisso sentendo le sue contrazioni attorno alla mia asta.
-“Muoviti, Carlo.”- mi implora, ansimando.
-“Voglio che duri per sempre.”- le confesso continuando a muovermi con lentezza.
-“Così mi fai morire.”- ammette con tono supplicante.
Piega le gambe e le appoggia alle mie spalle, la mia testa tra le sue ginocchia, i suoi polpacci spingono sulle mie scapole, in questa posizione mi sembra di scivolare un po’ di più dentro di lei. Percepisco le sue contrazioni.
-“Muoviti, muoviti, muoviti, cazzo!”- mi intima quasi urlando.
L’accontento aumentando il ritmo delle spinte, lei ansima e mi incita a darle di più, io spingo fino in fondo sino a dove fisicamente mi è concesso e mi ritraggo quanto più è possibile senza uscire dalla sua passera, quindi affondo con veemenza, sento il mio pube schiacciarsi contro il suo sesso le mie palle cozzare contro le sue chiappe. Aumento il ritmo e la forza delle spinte, Claudia non ansima più ora geme con crescente intensità il livello sonoro si alza ed inizio a godere anch’io. Affondo dentro di lei con forza, i nostri gemiti sono accompagnati dal sonoro sbattere delle mie cosce contro le suo chiappe. Percepisco nel mio basso ventre il diffondersi del consueto calore che precede l’estasi, i suoi gemiti sono quasi un urlo, la trafiggo con impeto quasi violento sento il mio piacere espandersi dal ventre alle gambe e all’improvviso il silenzio, Claudia ha smesso di respirare in un rantolo ha piegato la testa all’indietro, io continuo a muovermi dentro di lei e in un attimo le mie gambe si fanno di burro, il respiro mi si strozza in gola ed esplodo dentro il suo ventre liberando tutto me stesso nella sua accogliente femminilità che percepisco contrarsi attorno al mio carnoso cilindro come se volesse spremerlo per accogliere ogni goccia del mio sperma.
L’orgasmo ci ha colti quasi all’unisono, riprendiamo fiato abbracciati. Poi quando il respiro si è regolarizzato ci baciamo, con tenerezza e a lungo, io che ancora sono dentro di lei percepisco il defluire della mia erezione e anche lei ne è consapevole ma entrambi non ci liberiamo da quell’abbraccio.
Ci ricomponiamo appagati, nudi, abbracciati, portiamo a termine lo scopo lavorativo della mia visita. Mentre rileggiamo il documento e gli appunti la mano di Claudia accarezza le mie aree erogene per eccellenza, mentre il mio braccio le passa dietro la nuca e la mia mano gioca col suo capezzolo.
-“Dove eravamo rimasti, prima che il lavoro ci interrompesse”- mi chiede sorridendo maliziosa.
-“Mi sembra stessimo ansimando e gemendo”- le rispondo.
-“Appunto!”- esclama lei.
E il mio uccello scompare tra le sue labbra. Mentre la sua lingua ispeziona ancora una volta la consistenza del mio essere maschio, io mi ritrovo a pensare a quante altre pratiche ho sulla scrivania da sottoporre alla sua supervisione.
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1
6 years ago
masaraj,
58
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Un trio indimenticabile - quarta parte
La mattina successiva era una nuova era per la nostra coppia. Mi sono alzato per primo, subito dopo una doccia, sono andato a preparare la colazione. Mi sentivo bene, perfettamente, con la certezza di aver aperto un angolo della nostra personalità, fino a quel momento assopito.
Virginia si unisce a me un po' più tardi, ci baciamo a lungo, teneramente. Mi sussurra il suo amore. Sento la sua forza sessuale, intensa, presente in profondità dentro di lei.
Antonio, dopo la doccia, si unisce a noi. Assaporiamo la nostra prima colazione insieme.
Virginia, bevendo un caffè, inizia la discussione sulla serata precedente, e dice: «come vedete il sequel, miei cari? Che mi dici tu Antonio?» e poi continua, passando lo sguarda da uno e l'altro, sperando di vedere nei nostri occhi la stessa sua lunghezza d'onda «… ve lo sto chiedendo perché vorrei rispettare le vostre decisioni … se volete … ci si può fermare qui …»
Antonio, risponde così: «Ma, devo dire, siete troppo attraenti, mi sento davvero bene con voi ... questa prima esperienza con un uomo mi è piaciuta …. da quello che ho visto, credo, che anche per voi è così. Non pensavo che fosse possibile, tutto era molto naturale, inoltre, non ho visto nessuna reazione contraria sia in me che in voi. Si ha l'impressione che tutto questo sia parte della nostra natura umana. Virginia, sei assolutamente sublime …. e vorrei anche imparare a farti godere e darti il massimo piacere possibile.»
Luca: «Antonio, sei stato molto rispettoso, ma lo sapevamo già, ti sei preso cura della mia piccola Virginia, e ti ringrazio per questo. Sì, all'inizio ammetto di avere avuto un po' di apprensione nel condividere Virginia con te. Ma fin dai primi minuti tutto era perfetto, tempismo, condivisione, ambiente, sensazioni …. Sì hai ragione quando dici che era naturale. Sapevo che l’idea di altri uomini non mi infastidisse, ma era solo un pensiero, lo conferma a me l’evento reale. Da parte mia, vorrei continuare.»
Virginia: «Io vivo un sogno. Da parte mia, … Sì... mi sento pronta a condividere me stessa completamente tra voi due. Mi piace darmi a voi senza limiti. Antonio sei stato un grande amante, non credo che mi sbaglio nel dire che continuerà così. Mi sento pronta.»
E continua così Virginia: «Sarà tutto come prima nella nostra amicizia e nei rapporti con gli altri nostri amici …, tranne le nostre serate che organizzeremo di tanto in tanto … io già mi sento pronta per il prossimo incontro…»
«Ottimo» afferma Antonio «Mhhhh …. anche io sono già pronto …. ed ho intenzione di godere della nostra relazione già ora».
Virginia viene verso di noi, si toglie l’accappatoio e si ritrova nuda di fronte a noi. Vediamo il suo corpo perfetto, i suoi grossi seni ben alti arroccati, i suoi splendidi capezzoli appetitosi, i fianchi femminili, la sua pelle seducente e dorata.
Lei va a cavalcioni su Antonio, offre i suoi seni. Lui li bacia mentre le sue mani accarezzano il suo corpo e le sue gambe.
Lei prende il suo cazzo in mano e lo masturba con intensità.
Io mi avvicino e, mescolando le nostre bocche baciandoci, appoggio il mio pene sulla schiena di Virginia.
La voglia di sesso cresce tra di noi, quindi ci trasferiamo nella stanza da letto. Ci rotoliamo sopra il letto e ci baciamo.
Siamo, io e Antonio, inginocchiati davanti a Virginia distesa sul letto, lei allarga le gambe e ne appoggia una sulla mia spalla e l’altra su quella di Antonio …. è superba, davanti a noi, con le gambe completamente allargate, la sua bella fessura, con le labbra morbide, è lì, in tutta la sua bellezza, davanti ai nostri occhi, e pronta a ricevere attenzioni.
Invito Antonio ad assaggiarla. Ben presto gioca con la sua lingua, passando dal piccolo foro al clitoride, mentre Virginia mi succhia il cazzo con mio enorme piacere. Poi mi piego e, chiudo la distanza tra i nostri corpi, vado verso il sesso di Antonio, fino a introdurlo nella mia bocca, lo pompo con grande piacere di entrambi. Formiamo un 69 ha tre molto caldo.
Virginia mi guarda succhiandomi, lei mi sorride mentre la mia bocca viene e va sulla bella minchia dura di Antonio.
La guardo diritto negli occhi, Virginia accarezza la testa di Antonio mentre la sua lingua e le dita la portano a gemere dal piacere.
Nella sua posizione, Antonio allarga le gambe e posso accarezzargli i testicoli nello stesso tempo che lo pompo. Dopo qualche attimo, prende la mia mano e la allunga tra le sue natiche alzando la coscia per liberarmi la strada … io capendo le sue intenzioni …. gli solletico, con il dito, il suo piccolo foro, poi con la mia lingua, introducendomi tra le sue gambe, lo raggiungo per lubrificarlo bene per preparare l’introduzione del dito.
E lui: «Ohhhhh … sì Luca ….. continua …. ora si che scivola bene in me»
Virginia, a questa esclamazione di Antonio, si alza e guarda la scena, avvicina la sua testa verso di noi per non perdere una briciola dello spettacolo delle mie dita scivolare dentro Antonio.
Io, prendo il suo cazzo in profondità nella mia bocca, assaporando il suo prepuzio, giocando con la mia lingua. Sento la premessa di godimento, salata sulla mia lingua. Lo masturbavo più forte giocando con la mia lingua e le mi labbra, e ritmicamente facevo scivolare il mio dito più in profondità nel suo culo.
Dissi: "Antonio, ti piace ……, eh?"
E lui: "Ohhh yeah …. moltissimo ... sto per venire se continui così!"
Io continuo, sperando che la mia attività possa far godere il nostro amico, ora con un ritmo più lento e poi aumentando la velocità e l’intensità dei miei movimenti.
Vidi Virginia che si riposizionava di nuovo davanti ad Antonio, proponendogli di leccare la sua figa. Dopo qualche minuto, improvvisamente, senti che i gemiti di Virginia aumentavano e diventavano sempre più sonori, il suo orgasmo arrivava sotto i colpi della lingua di Antonio sul suo clitoride.
Lei si abbandona … riprendendo, successivamente, i sensi. Il suo respiro ritorna normale dopo il forte piacere.
Nel frattempo, io ho smesso di giocare con il culo del mio amico, aumentando l’intensità della mia attività sul sesso di Antonio, leccando intensamente il suo prepuzio.
Ero di schiena rispetto a Virginia, Antonio è davanti a me ... mi trovo circondato dai miei partener. Virginia accarezza il mio cazzo. Io continuo a succhiare Antonio, lentamente per non farlo venire troppo velocemente.
Antonio, girandosi, prende il mio sesso e lo colloca tra le sue natiche. La sensazione è completamente diversa rispetto a una donna. Lui inizia un movimento, andare e viene, con il suo bacino, che continua a farmi indurire il cazzo. Poi, prende il mio uccello in mano e lo trascina sul suo piccolo buco e lo adagia delicatamente su di esso.
Io, chiedo: «Antonio … ti eccita il mio cazzo sul tuo culo?»
Lui risponde, con un tono di voce tra l’eccitato e il vergognoso: «sì …., mi piace sentirti così ... »
E poi, aggiunge: «Luca ….. mio caro, continua, adoro questa sensazione che sto provando ... non l’avrei mai detto … fai scorrere il tuo sesso bene ... »
E Virginia: «… hai capito, Antonio, perché noi donne amiamo questo? »
E Antonio: «Mhhhhh …… assolutamente... »
Virginia: «ti guarderò, andare avanti su questo sentiero … mi piace ….»
Luca, quindi, allarga le gambe di Antonio, mentre Virginia torna con l’olio lubrificante. Con un gesto intelligente, si prende cura di Antonio, aprendo, delicatamente, il suo piccolo buco, oleandolo e proponendolo a me.
Il gemito di piacere di entrambi si intensificano. Lei mi prende in mano e mi guida lentamente.
Gradualmente, la mia minchia sta scivolando dentro.
Mi fermo un attimo per non fargli male e …, Antonio mi dice, con una voce molto sensuale, di continuare perché la sensazione, fino a quel momento, è deliziosa.
E dice: «Vieni dentro di me, fai piano, ma non fermarti ... »
Virginia, dalla sua posizione, vede il mio sesso penetrare Antonio. Le nostre gambe sono aperte, così lei si china a baciare le mie palle, lei li prende in bocca e, masturba, Antonio allo stesso tempo, poi prende in bocca anche le sue palle. Lei geme di felicità, va da palle a palle, mentre io penetro Antonio, che mi chiede di continuare più forte.
Virginia prende il sesso di Antonio in bocca e si mette su a succhiarlo profondamente, combinando il mio movimento di andare e venire in modo sincrono.
Antonio: «Ohhhh …. questo è grande ….. sono completamente in estasi... »
La testa di Virginia, va sempre più velocemente, su e giù, con ampi movimenti.
Antonio: «Luca …. è fantastico continua ... e, si Virginia …. la tua bocca mi fa impazzire, Ohhhhh … che felicità ... » e poi continua «Virginia, la tua lingua mi fa sentire bene... Luca mi sento dentro il calore del tuo cazzo, mi fa impazzire ….. mi piace …. dai continua così!»
A un certo punto, Virginia si alza e va davanti ad Antonio avvicinando la figa al suo cazzo. La vedo che prende in mano il sesso di Antonio, lei allarga bene le gambe e introduce il cazzo dentro con movimenti rapidi e ritmici, posso quasi vedere la penetrazione ... è incredibile come sensazione. Per qualche minuto la nostra fusione è totale, io penetro Antonio che penetra Virginia, ci muoviamo con delicatezza, senza correre.
Virginia sente che presto sarà in grado di godere, Antonio mi informa: «Continuate, continuate e andate fino alla fine ...»
Io gli dico: «Sei sicuro?»
E lui, per tutta risposta: «Sicuramente, dammelo tutto!»
Io do un paio di colpi di reni un po' più rapidi, poi continuo con movimenti ampi e profondi, dopo alcuni minuti, inizio a godere ... mi perdo in lui … con una eiaculazione impressionante e il godimento che raggiungo mi lascia quasi inconscio.
Virgini: «Oooooooh miei cari, mi piace vedervi insieme!»
Sono ancora in Antonio, dopo la eiaculazione e sento tutto il suo corpo, ma soprattutto il suo ano contrarsi, lui, con un urlo di piacere, rilascia il suo sperma nella vagina di mia moglie.
E Virginia: «Ohhh, è troppo bello, vai avanti, non tirarlo fuori … dammi il tuo sperma mi stai facendo impazzire! Tesoro … guardami amore … ti amo … quanto ti faccio gode?»
Io rispondo: «il mio godimento è impressionante».
La forza di quei momenti ci lascia tutti esausti sul letto.
Antonio e Virginia si uniscono a me sul letto, lei ci bacia appassionatamente.
Noi assaporiamo questo momento, senza dire nulla. Le parole sono superflue. Dopo un lungo periodo di petting, accovacciati sul letto tutti e tre, tutti noi andiamo a fare una doccia.
È tardi mattinata, eppure è come se tutto fosse stato una continuazione di godimento ininterrotto. Abbiamo preparato qualcosa per pranzo, mangiando allegramente come se nulla fosse accaduto, un'atmosfera molto bella regnava, prova della naturalezza della nostra situazione.
Antonio bacia teneramente Virginia dicendogli: «Mi mancherai, questo è un passo decisivo nella mia vita, non lo dimenticherò mai. Non so come dirvi grazie per avermi accolto nella vostra vita sessuale. Sono molto onorato, vorrei davvero rimanere il vostro amante. Spero si possa rifare presto ….»
Virginia: «è lo stesso per noi! È una follia questo fine settimana, penso che nulla sarà mai come prima tra di noi. Antonio, andiamo avanti, non vedo perché non possiamo» e continua «ora che il reale sta prendendo il sopravvento sulla fantasia, devo confessare che me lo ero immaginato ben al di sotto di quello che è stato. Ho sognato di vivere questa esperienza con due uomini ... e grazie ad entrambi i miei cari è successo. Mi piace che sia tu, Antonio, il nostro amante. Non pensavo che fossi così forte sessualmente.»
Dopo esserci ricomposti e parlato un po’ tra di noia, ci salutiamo e ci riproponiamo di vederci a più presto per provare nuove sensazioni.
Chiudiamo la porta, Virgilia ed io riprendiamo la nostra vita di tutti i giorni. Ci sediamo sul divano, la stringo teneramente, non diciamo nulla, ma assaporiamo questo momento.
Virginia, a voce bassa, dice: «amore mio, ti sarò grata per sempre.»
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6 years ago
Al2016,
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Last visit: 15 hours ago
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Un trio indimenticabile - terza parte
Virginia è di nuovo in azione, affamata di sesso ... Lei ci bacia, ci accarezza dolcemente.
Virginia si gira di lato, io sono dietro di lei, con il cazzo che strofina nelle sue natiche, è una vera felicità avere il suo bel sedere a disposizione ed accogliente e caldo.
Antonio si mette a 69 rispetto a lei, gli lecca il clitoride, mentre il mio sesso strofina pochi centimetri dalla sua bocca, a volte, Virginia, gli dà un paio di colpi di lingua per stuzzicarlo.
Io, da dietro, riesco a penetrare la bagnatissima figa di Virginia, provo un immenso piacere … e comincio il mio andare e venire, a volte il mio sesso esce per via della posizione e Virginia lo rimette dentro sempre non abbandonando Antonio.
Lei lo succhia e allo stesso tempo, prendendo in bocca la sua verga, lo masturba ... all’improvviso cambiamo posizione e mi trovo leccare Virginia tra le gambe, che mi succhia, mentre Antonio va dietro di lei e si strofina la sua verga tra il suo piccolo buco …. si sente avverte, dai continui mugolii, che Virginia è sul punto di un orgasmo.
Lei è molto clitoridea, così mi sono attivato con la mia lingua per farle raggiungere l’apice del piacere. A volte il sesso di Antonio arriva, nel suo movimento, a toccarmi ed io lo prendo un po' in bocca. Tutto quello che immaginavo stava accadendo davanti ai miei occhi.
Virginia, allargando le chiappe, invita Antonio a penetrarla da dietro con più ritmo e più intensamente, lei è in trance tra i suoi due uomini.
Io lecco ancora e ancora. Antonio mantiene il movimento e asseconda Virginia nei sui desideri con il palo ben incastonato in essa. La mia lingua, con movimenti prima ampi e poi rapidi e brevi, si accanisce sulla punta del clitoride, sento irradiare e riverberare su tutto il suo corpo il suo godimento. Da li a pochi secondi, Virginia esplode in un orgasmo incredibile di eccezionale intensità.
Virginia, dopo l’intensa esplosione di piacere ci dice: «voglio sentire il vostro cazzo dentro di me mentre godete», e senza perdere tempo, fa distendere Antonio sul divano, si siede sopra di lui, riprende il suo sesso, lo masturba un po' e, poi, la introduce alla figa.
Lei inizia a fare piccoli movimenti del bacino, come lei ama, per poi aumentare l’intensità, risucchiando tutto l’asta dentro la sua figa, i testicoli di Antonio, in questo movimento, veniva spesso schiacciata tra le chiappe di Virginia, accentuando il piacere di Antonio.
Allo stesso tempo, lei richiamandomi a se, e facendomi posizionare in piedi sopra la testa di Antonio, mi succhiava e leccava in modo ritmico, assecondato dal suo movimento per la penetrazione di Antonio.
Il piacere che provavamo tutti era molto intenso e grande.
Antonio, alternando movimenti molto morbidi e penetrazioni più profonde, non può più contenersi, ci avverte che è sull'orlo del godimento.
Virginia: "Non trattenerti! Voglio sentire il tuo sperma che scorre in me. Ohhhh …. lascita andare, non ti fermare, godi in me, dammi tutto il tuo seme, riempi il mio ventre con il tuo sperma … ahhhhhhhh!»
Così, Antonio, dopo un intenso gemito, eiacula a lungo dentro il sesso di Virginia. Sento la sua bocca e la sua lingua sempre più “violenta” sul mio cazzo in corrispondenza dell’orgasmo di Antonio.
Dopo un buon momento di silenzio, riprendiamo forza e le nostre menti. Virginia si alza da Antonio, vedo lo sperma che scorre tra le gambe della mia donna che dice: «grandissima sensazione …. il nostro mix mi fa impazzire... Antonio, amavo farti venire in me, sono pieno del tuo sperma e mi piace» e rivolgendosi a me «amore viene a riempirmi … ora è il tuo turno»
Lei mi vuole ancora una volta, così io scivolo lentamente verso di lei … Antonio ora ci guarda …. continuando ad accarezzare e succhiare i seni Virginia …. mentre io la prendo nella posizione del missionario, la mia minchia ben piantato in lei.
Fa una strana impressione scivolare nel suo sesso pieno di sperma del nostro amico, è Incredibilmente bello e intenso.
Virginia: «Ohhhhh, amore mio continua, è grande così, mi fai impazzire ... dammi il tuo sperma …. Riempimi per bene, mi piace! ….. Ahhhh»
Comincio ad accelerare il mio movimento, mentre Virginia tira su le gambe per sentirmi meglio e profondamente dentro di lei. Ora do grandi colpi mentre Antonio sorride a guarda noi.
La situazione è troppo eccitante …. non riesco a resistere a lungo …. esplodo per la seconda volta per la gioia di Virginia: «Oh mio amore sì ... dammi anche il tuo sperma!»
Mi adagio su di lei per recuperare il respiro, e ci prendiamo qualche istante di riposo, Antonio continua ad accarezzare Virginia e me.
Gli occhi di Antonio brillano di una luce intensa, Virginia quasi piange di felicità, ci sentiamo così vicini ora. Lei mi ha ringraziato per avergli permesso di realizzare la sua fantasia.
Antonio è disteso accanto a lei, io dall'altra parte, Virginia dice: «grazie a entrambi, ho incredibilmente goduto …» prende le nostre mani e le appoggia tra le sue cosce «… grazie per avermi dato il vostro godimento, la sensazione del mescolamento in me il vostro sperma è favoloso ...».
Passiamo il resto della serata tutti e tre nudi di fronte al dessert e a qualche bicchierino di grappa. È abbastanza tardi, e proponiamo ad Antonio di dormire da noi.
Nuda tra noi due, Virginia allarga le gambe e passa le dita tra le sue piccole labbra, dicendo: «Guarda, sento il tuo sperma in me, mi piace ...». Si accarezza anche i seni mescolandogli umori attinti dal bacino, lentamente, come elettrificata dalla situazione.
Quello era il nuovo segnale. La tensione è diventata così forte, ancora una volta, che decidiamo tutti e tre di riprendere il “movimento” immediatamente...
Virginia, leccandosi le labbra sensualmente, ci dice, con una voce molto erotica, che gli piacerebbe averci dentro di lei contemporaneamente ...
Fa distendere Antonio, e sale su di lui …. la sua schiena arcuata che mostra tutto il suo culo, mi fa impazzire dal desiderio. Antonio accarezza e succhia i suoi seni. Il movimento lento è molto bello, il sesso di Antonio affondare nella fica di Virginia, fino in fondo … lei gioca con me …. per eccitarmi …. mi guarda invitandomi con gli occhi.
Vedo il suo ano che mi viene offerto, mi attrae da morire …. Capisco che è necessario, però, lubrificarlo, quindi prendo da un cassetto un lubrificante comprato ad hoc, e lo verso su sua ano da dietro, mentre lei cavalca Antonio ... la massaggio lentamente per lubrificare tutta la parte … immergo un dito dentro per lubrificare anche la parte interna, ed a quel punto, Virginia, gemendo disse: «la sensazione di due uomini su di me è stupefacente, mi piace da morire … dai mettilo dentro … sono pronta a ricevere i miei due uomini insieme.»
Quindi mi sposto dietro di lei, lubrifico anche il mio pene e, con attenzione, fermando il loro movimento, lo appoggio sul buco.
Apertura da me già conosciuta (e non solo da me) e molto esplorata in tante occasioni, certamente sempre molto stretta da penetrare.
Ma, con l’aiuto del lubrificante, e piccoli colpi ben eseguiti, penetro con il mio cazzo il bel buco di Virginia, affondandolo lentamente tutto dentro.
Un grido misto tra dolore e piacere viene emesso da Virginia, per qualche attimo lei resta ferma nella sua posizione ed io e Antonio cominciamo, timidamente, a muoverci senza nessuna coordinazione. A quel punto Virginia, prendendo l’iniziativa, ci chiede di assecondarla nei movimenti, ed inizia lei a dettare il ritmo.
I nostri movimenti diventano sincroni. È vero …. posso sentire il sesso di Antonio contro il mio attraverso la parete sottile di Virginia, …. è delizioso. Andiamo avanti dolcemente nei movimenti, assecondandola, per paura di farle del male, lei apprezza …. Soprattutto quando il nostro movimento è lento e profondo.
Virginia è arcuata, ondeggia, geme, si muove, prendo il suo seno in mano, continua a farsi penetrare ampliando i suoi movimenti …. fino a che … lei senza dare un segno premonitore … improvvisamente piangendo dal piacere …. scarica con un urlo il suo godimento ... lungo, molto intenso, sentiamo le sue contrazioni intorno ai nostri due sessi, dura davvero a lungo il suo tremore di piacere ... così intenso che ci conduce al nostro godimento, io eiaculo nel suo ano, poco dopo Antonio gode in lei, con getti lunghi...
Ci ritiriamo con cautela, è pieno di ovunque dei nostri umori ...
Questa volta ci sdraiamo veramente sfatti, ansimiamo per la mancanza di respiro tutti e tre ... ma tutte e tre siamo molto soddisfatti.
Abbiamo trascorso il resto della notte insieme, Virginia tra noi due. Nel sonno, ci siamo svegliati a volte strofinando i nostri corpi, ma la fatica era stata troppo grande. E il sonno ripreso, come un massetto di irrealtà che ci ha immerso tutti e tre nella schiuma dei sogni lucidi.
Continua ….
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0
6 years ago
Al2016,
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Un trio indimenticabile - seconda parte
Finalmente Antonio suonò al campanello di casa, ci salutammo, come al solito. Antonio fece i complimenti a Virginia per il suo vestito e le sue “graziose forme”, lei non mancava di ringraziarlo dandogli un grande bacio sulla guancia.
La conversazione è iniziata con una grande naturalezza, parlando di lavoro, di cibo, ecc..
Eravamo seduti sul divano, Antonio sulla poltrona di fronte a noi.
Dopo poco, abbiamo iniziato la cena, durante la quale, casualmente (o causalmente) abbiamo iniziato a parlare della conversazione telefonica che avevo avuto con lui giorni prima.
In Antonio traspariva un lieve barlume di disagio, ma gli abbiamo detto che non doveva preoccuparsi in quanto noi eravamo aperti a qualsiasi discussione.
E per essere più chiaro possibile, dissi: «posso assicurati, Antonio, che Virginia ha le stesse fantasie tue. Abbiamo avuto le stesse voglie e c’è stato, in passato, qualche incontro di Trio».
Virginia evidenziava un certo imbarazzo ma, allo stesso tempo, metteva in evidenza che la mia iniziativa la eccitava ...
Antonio, esclamò: «Wow! E.... come è andata?»
Risposi: «Molto bene, tutto molto tranquillo, senza nessuna fretta e con molto coinvolgimento da parte di tutti.»
«Sì, vedi,» disse Virginia «penso che sia un desiderio piuttosto particolare, che a pochi capita di raggiungere. Per paura … sicuramente...», continuando «suppongo che ami le donne e che, per te, l'opportunità non si è mai presentata per di fare sesso in tre? Come hai scoperto questo desiderio?»
Antonio: «Non saprei dirti, ma è una fantasia che da tempo ho e che non ho mai potuto mettere in pratica.»
Virginia: «Per noi è nata dopo tante discussioni, ed è successo di metterlo in pratica qualche volta. Poi, in particolare, un giorno che stavamo facendo l'amore Luca ed io, nella discussione e capitato di parlare di quello che ci sarebbe piaciuto fare oltre all’incontro a tre. Io ho detto che quello che immaginato oltre, era vedere i due uomini fare sesso tra di loro»
Antonio spalanca i suoi occhi, felice di avere avuto così tante confidenze da noi. Si agita un po' sul divano, sento la sua eccitazione.
Antonio con un tono di voce molto caldo dice: «e...? Cosa mi vuoi dire oltre?»
E Virginia: «Mi chiedo se ho bevuto troppo questa sera ... ohhh e poi, dopo tutto quello che ti sto dicendo, chi sa cosa penserai di noi …. comunque cercherò di andare fino alla fine della discussione. Sì, immagino ancora di fare l'amore con due uomini allo stesso tempo e che loro hanno un rapporto regolare tra loro. Sembra pazzesco e irrealistico, ma mi eccita. »
Antonio: «e tu Luca, come hai preso il suo desiderio? Nessuna gelosia? »
Ed io: «ad essere onesti, non immaginavo un trio del genere. Una donna tra due uomini, coccolati, pieni, e due uomini complici e aperti ad accarezzarsi tra di loro. Questo non mi era mai venuto in mente, però, ora penso che può essere piacevole, per non parlare del piacere che mi provoca il soddisfare le idee sessuali di Virginia!»
Virginia mi fa l’occhiolino e mi sorride. La vedo accavallare le gambe, rivelando la parte alta delle sue calze dicendo: «Sì, abbiamo scoperto il nostro piacere comune, anche per gli uomini, non pensavo che avremmo potuto condividere questo, data la gelosia maschile, ma a noi accade di essere perfettamente sintonizzati sui nostri desideri.»
Io aggiungo: «è una sensazione inebriante essere in grado di condividere tutto ciò efficacemente, e anche se molte coppie condividono le loro fantasie, a volte ci sono squilibri. I gusti di uno non sono quelli dell'altro. Così, quando abbiamo capito e abbiamo confessato che entrambi amiamo le stesse cose, è stato facile dare un impulso alla nostra sessualità.»
Antonio chiede: «e come si fa a immaginare …. che cosa si accende, cosa ti eccita in questa combinazione? Come ti dividi tra due uomini Virginia? E tu Luca, come si fa a concepire la tua complicità con un amante?»
Virginia risponde: «Mhhh …. penso che sia il fatto di avere un'attenzione costante per una notte, di essere pienamente donna, facendomi desiderare, rendendoli pazzi per me e portando i miei due uomini a godere sia una cosa assolutamente eccitante e coinvolgente. Li vedo insieme, li vedo complici in carezze, e ci vedo indistintamente a fare l'amore tutti e tre.»
Ribadisce Antonio: «Devo ammetterlo, quello che dite, mi rende molto invidioso. Lo vedo come un sogno e non saprei proprio come creare una situazione per viverlo e, quantomeno, vederlo in pratica. Forse perché tutto è possibile nei sogni, ma la realtà è sempre più difficile da gestire. Non riesco a immaginare io con un estraneo e la sua compagna. Sembra così irrealistico ... »
Io continuo: «io, in realtà, non so se la gelosia non si risvegli oltre la fantasia nel momento vivo del rapporto a tre. È ancora un argomento difficile da immaginare senza provarlo, ma, credo che sia tutta una questione di fiducia tra la coppia che possa non far nascere la gelosia. Quello che abbiamo costruito è più importante del resto .... »
Virginia, aggiunge: «condivido, mio caro, un trio è una fantasia e un desiderio che non va oltre la fase della sessualità e del gioco.»
Antonio: «certo, deve rimanere così!!!»
Luca: «La mia idea è che i due uomini si mettono al servizio della donna, una sorta di divinizzazione del godimento e del piacere femminile, Il mio compagno dovrebbe essere così aperto alle mie carezze … e restituire il favore»
Virginia, aggiunge: «Mi piacerebbe, tesoro, lo sai, anche vedere far sesso tra i due miei uomi!!!»
Antonio: «Posso dirvi una cosa, penso di essere pronto per una fusione totale del Trio, che ognuno si prenda cura degli altri due a sua volta. Non lo avrei mai immaginato, quattro anni fa, quando eravamo insieme, Teresa ed io. Era tutto molto “tradizionale”, molto saggio, molto poco cerebrale. E devo confessare che le mie idee, che ho tenuto per me, mi stavano già toccando un bel po' di tempo fa, ma era impossibile condividerle con lei. Forse avrei dovuto osare? Dopo tutto … queste sono solo idee, desideri, nulla è obbligatorio. Forse avrebbe potuto salvare il nostro matrimonio? Non lo so ... »
Virginia, visibilmente su di giri, si muove sempre di più accanto a me. Passa la mano sulla mia patta come per assicurarsi che tutto questo sia reale. La prendo tra le mie braccia e la faccio accovacciare su di me.
Antonio, di fronte a noi, guada con attenzione tutti i nostri movimenti.
Passo la mia mano tra i capelli, e la bacio sulla bocca, preludio ha una tensione che si manifesta e che aspetta solo di contenere per esplodere.
Sento il suo desiderio e la sua eccitazione, come se la presenza di Antonio gli desse un ardore in più. La sua lingua affonda nella mia bocca, lentamente.
L'ho messa a cavalcioni su di me, il suo bellissimo culo è alla vista di Antonio che non crede ai suoi occhi.
Sfilo via il vestito di Virginia, che si ritrova in topless di fronte a me. Antonio osserva le natiche ben rotonda e piena strofinare sulla patta dei miei pantaloni.
Virginia, spastandosi di lato, mi spoglia, togliendomi pantalone e slip, poi si toglie con estrema grazie, guardando negli occhi Antonio, il suo piccolissimo perizoma, siamo tutti e due nudi, è Impossibile fermarci, l’eccitazione è alle stelle ...
Si risiede a cavalcioni di fronte a me, sulle mie cosce, e continuiamo a baciarci, la prendo per i capelli e, davanti ai suoi grossi seni, comincio a prenderli in bocca, a giocare con i capezzoli.
Il suo sesso strofina il mio, è bagnato fradicio. La sua mano da sotto, gioca con i miei testicoli, lei mi masturba contro il suo sesso, mentre io lecco i suoi capezzoli eccitati dalla tensione erotica del momento.
Virginia: «Oh mio caro … sì continua …»
Si gira per vedere la reazione di Antonio, che non osa fare un gesto e dice: «Va tutto bene? …. Vuoi che ci fermiamo?»
Antonio: «Niente affatto, sei meravigliosa ... Virginia sei una vera dea, il tuo corpo e la tua bellezza sono incredibili. Ti ho sempre trovato la più bella del nostro gruppo... Luca, sei fortunato ... Virginia, il tuo uomo ci sa fare, mi piace come ti accarezza, amo il suo modo di prendere in mano la situazione, amo il suo sesso, mi piace vedervi così ... »
E Virginia, di rimando: «allora mettiti a tuo agio» disse «non rimanere così, unisciti a noi.»
Lui si alza dalla poltrona e, lentamente si spoglia. Mette in mostra un corpo molto bello, equilibrato, pulito, con un bel sesso di considerevoli dimensioni, già pronto e turgido.
Virginia, gli dà la schiena, e io, gradualmente, scivolo tra le sue gambe... poi, lentamente, si gira di fronte Antonio, mostrando pienamente il suo bel seno e il suo bel sesso.
Accarezzando da dietro, lo sento particolarmente umido e aperta, come mai prima d'allora. La accarezzo dolcemente, la mia mano si muove tra le sue piccole labbra, sul suo clitoride... lei bagnata come non mai, mi dice di «continua …. ti prego …», sento la morbidezza della sua pelle ... e i primi sui gemiti di desiderio e di eccitazione.
Lei mi masturbava lentamente, prendendo il piacere di sentire il mio cazzo rigido e duro in mano... Io, la faccio sedere sul divano e mi accovaccio davanti a lei. La mia bocca prende possesso della sua figa. La mia lingua stimola il suo clitoride, il quale si rivela in tutto il suo splendore, duro e molto grande.
E lei: «Ahhhh …… , mi piace molto, non voglio che ti fermi!». E rivolgendosi ad Antonio gli chiede se andava tutto bene, lui era visibilmente molto eccitato.
Lei, a quel punto, lo avvicina a sé e lo bacia, e gli sussurra discretamente: «era da molto tempo che mi immaginavo di averti … ora che sei qui voglio giocare con te e farti giocare con Luca»
Senza esitazione, prende la mano a Luca, portandola verso il sesso di Antonio, cinge lo stesso sovrapponendo la sua.
A questo punto, Luca e dietro a Virginia, che ha sul davanti Antonio. Una sorta di sandwich con lei al centro. La bacio sul collo, mentre lei prende il mio sesso in mano. Luca, aiutata dall’altra mano di Virginia, masturba Antonio. Situazione veramente incredibile e molto eccitante.
Io giro intorno, per mettere Antonio tra noi due. La sua schiena era proprio li, davanti a me. Le sue natiche strofinavano con il mio cazzo duro ... continuavo a masturbarlo lentamente, la mia mano scorrevole sul prepuzio, ho trovato la situazione molto bella, e, restando dietro, continuavo ad accarezzare le sue natiche con il mio cazzo.
Eravamo così vicini che sentivo Antonio sussurrare all’orecchio di Virginia, baciandola: «sono scioccato, sei bellissima, ti desidero più di ogni altra cosa, voglio avere la tua figa.»
Virginia: «anche io ti desidero dentro di me, vedo però che apprezzi anche essere masturbato da Luca, il tuo cazzo e dritto e duro all’inverosimile»
Io non pensavo che per vederla masturbare il sesso di un altro uomo rispetto al mio mi avrebbe dato tanto piacere, ero assolutamente felice della situazione che si era creata.
Così, circondato dai nostri due corpi e catturato dalla situazione a tre mi sento molto eccitato.
Quindi dico ad Antonio: «Virginia è la regina della serata, ora noi due ci prenderemo cura di lei.»
Lui mi guarda con un sorriso complice, strizza l'occhio dicendo: «sarò molto felice di assecondare tutti i desideri di Virginia, già mi sta facendo impazzire dal desiderio, le sue forme sono bellissime e mi eccitano, le sue curve armoniose e la morbidezza della sua pelle mi fa dare di matto dalla eccitazione.»
Ora sono di fronte a Virginia e Antonio è dietro di lei. La accarezziamo dappertutto, Antonio prende i suoi seni in mano e li accarezza dolcemente, li baciamo a turno. Virginia passa da una bocca all'altra, mescolando i nostri umori.
Afferrando i nostri sessi, ci masturba entrambi allo stesso tempo, mentre le nostre mani lo coprono con carezze e le nostre bocche la riempiono baci e leccate ...
Antonio, improvvisamente mette la mano sulla mano di Virginia che posta sul mio sesso ... Lei lo guarda e sorride... e poi, guarda me cercando la mia approvazione ... io annuisco.
A quel punto, Antonio con un grande sorriso rivolto verso di me toglie la mano di Virginia ... continuando lui a masturbarmi ... continua il movimento e vedo che si eccita immensamente.
Entrambi, super eccitati, gemono dal piacere. E anche io … Il mio migliore amico mi masturba ... non so se è un sogno o se sia reale.
Virginia allarga le cosce e fa scivolare la mia mano nel suo sesso, con un movimento sensuale appoggia le sue natiche sul cazzo di Antonio, facendolo adagiare perfettamente tra di esse.
I suoi movimenti lenti, terribilmente sensuali, producono un inteso piacere ad Antonio che, di rimando, accelera i movimenti della mano sul mio cazzo. Io continuo ad accarezzare il clitoride di Virginia.
Quel movimento sensuale di Virginia su Antonio mi cattura talmente che trovo naturale scendere di nuovo verso il sesso di Virginia per leccarla, a volte, tra una un movimento e un altro, anche il sesso di Antonio, scivolando tra le piccole labbra di Virginia, arriva sulla mia bocca.
Per la prima volta nella mia vita ho il sesso di un uomo così vicino... Continuo a girare la lingua sul suo clitoride .... Virginia non può più trattenersi, prende la mia mano e la dirige verso le natiche, dove c’è il bel cazzo duro di Antonio. Capisco cosa vuole. Sono in ginocchio di fronte a Virginia, che si scosta di lato in modo che io potessi essere libero con il cazzo di Antonio davanti a me. Lo prendo con tutte e due le mani, ricoprendolo per intero e assaporo il piacere intenso di masturbarlo vigorosamente.
Lei ci accarezza entrambi, ci bacia, strofina la sua bella figa inondata di umori su di noi. È così bella, fluttuando sensualmente sotto le nostre carezze, ci masturba lentamente di nuovo allo stesso tempo, mentre noi succhiamo i suoi seni, uno su ogni lato, sul dorso. Le sue cosce, istintivamente si aprono..., avendo cura di dargli il massimo del piacere con le carezze le nostre dita si mescolano.
Io e Antonio ci scambiamo uno sguardo complice.
Gli dico: «Penso che non sia mai troppo tardi per sperimentare?»
E lui con un cenno della testa accetta di andare oltre.
Virginia ci guarda teneramente sorridendo, annuisce e si capisce che possiamo andare oltre, esaudendo tutti i nostri desideri...
Così Virginia ci chiede di stare in piedi, si inginocchia e la vedo dolcemente leccare il cazzo di Antonio, le prende le palle in bocca mentre si masturba allo stesso tempo. Ingoia tutto il sesso di Antonio. Poi, molto delicatamente, massaggia con la lingua il glande. Ritmicamente passa da un sesso all'altro, chiudendo gli occhi per assaporare questo momento, succhia uno e masturba l'altro allo stesso tempo e viceversa, ora accelera il movimento. Intuisco, conoscendola, cosa intende fare e sono felice di vedere la sua intenzione di farci godere … la tensione sale ...
Virginia, allora, mi chiede di sdraiarmi. Poi si inginocchiano davanti a me e, rivolgendosi verso Antonio, gli chiede di assecondarla.
Prendendo con la mano il mio sesso, dice, con un tono di voce suadente: «Lasciati andare, vedrai che ti piacerà.»
Poi, dolcemente lo invita a passare la lingua su tutta la mia asta. Lentamente il mio pene scompare nella sua bocca e lui inizia a succhiarlo. Poi, ritmicamente, sale su e giù sull’asta, sempre succhiandolo.
Virginia, guarda la scena ed accarezzandosi tra le gambe, gemeva intensamente.
Io sentendo la lingua di Antonio tutta intorno al cazzo, ricevo sensazioni incredibile ...
Antonio, tirando fuori in mia cazzo dalla bocca, lo condivide con Virginia, così ora ho due lingue e due bocche che mi fanno godere da impazzire.
La mia eccitazione è al massimo, li fermo per evitare di eiaculare.
Virginia mi chiede di alzarmi così da mettere nella stessa situazione Antonio. Quindi ci avvicendiamo, io e lei, succhiamo e lecchiamo il cazzo di Antonio.
Esperienza incredibile, prendo per la prima volta il sesso di un uomo in bocca e, allo stesso tempo, sento e gusto della lingua di Virginia, la sensazione è deliziosa.
Virginia è pazza dal desiderio, lei ama vedere quella situazione molto stana. Antonio geme con gridolini sempre più intensi e forti.
Ad un certo punto, Antonio dice: «Ohhhhh …., Virginia e Luca, stop. Non ce la faccio più, sto per godere ….»
Guardo Virginia, lei è quasi in trance, si accarezza i seni e, di tanto in tanto, la sua mano scivola tra le sue cosce. Con un filo di voce, dice: «tesoro, vai avanti …. e la sua festa …. fallo godere»
Così io continuo a pompare Antonio, aiutandomi con la mano, capisco dai sussulti di Antonio, che il momento della liberazione della tensione, sarebbe arrivato presto.
Improvvisamente, con un intenso genito, arcuando la schiena verso di me, inizia a eiaculare nella mia bocca. La quantità dello sperma è impressionante, tengo i sorsi di sperma di Antonio e quando finisce il suo godimento con grandi grida, condivido il seme con Virginia mescolandolo nella sua bocca. Lei geme nel sentire il nettare di un altro uomo, io sono molto eccitato dallo spettacolo, il suo gusto è buono e insieme ingoiamo, per la prima volta, uno sperma diverso dal mio.
Antonio prende fiato. Sembra anche completamente estasiato dalla situazione, e dice: «è stato... incredibile ... non so cosa dire ... Luca e Virginia, grazie ... voglio restituirti il favore.»
E così ricomincia, come già fatto prima, a succhiarmi a fondo il mio cazzo. La mia eccitazione e all’apice, e dopo poco, con un sussulto e un fremito di piacere, eiaculo con grandi getti nella sua bocca.
Antonio e Virginia, come prima, condividono il mio sperma.
Ci stendiamo, esausti, tutti e tre sul divano, abbracciati. Stanchi ma tutti e tre felice di condividere questa intimità ... i nostri corpi restano aggrovigliati dopo aver condiviso tante sensazioni e sentimenti.
Virginia, confida: «è stato incredibile ... che serata, non immaginavo di ricevere tanto piacere da voi. Mi piacerebbe stare ancora tante ore insieme, per tutto il weekend. Per voi come è stato? Luca, come ti senti?»
Io rispondo: «Ascolta Virginia, questo è un enorme sconvolgimento per tutti, almeno io la penso così, e voi? … E’ stato tutto molto intenso, sicuramente più di quanto avrei potuto immaginare. Mi sento come se volessi andare avanti per sempre, e tu Antonio?»
Antonio: «sono già pronto per rifare tutto, quando volete possiamo andare avanti!!!»
Virginia: «chi l’avrebbe mai detto, riuscire a sperimentare e vivere i miei desideri con i miei due uomini? Incredibile!»
Continua …….
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Al2016,
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Un trio indimenticabile - prima parte
Io sono Luca, e mia moglie, Virginia, ci siamo incontrati tanti anni fa, nella città dove viviamo.
Abbiamo avuto sempre una grande complicità, e questo in tutti i settori, nessun segreto e tabù per noi. Così abbiamo costruito un rapporto di ascolto, di rispetto, di comprensione, in modo naturale.
Istintivamente, la nostra vita sessuale si basa anche su questa grande complicità.
Abbiamo iniziato a parlare delle nostre fantasie molto presto nel nostro rapporto, parlando liberamente dei nostri desideri, senza cercare di nascondere, di mentire, o di sopprimere i nostri desideri.
Eravamo d'accordo che parlare di fantasie erotiche non significasse necessariamente che le avremmo realizzate, così abbiamo capito che potevamo dirci tutto senza timore del giudizio dell'altro.
Un giorno, ci riposavamo tranquillamente sul letto, lei tra le mie braccia ha iniziato o rievocare il precedente incontro avuto con Francesco.
Io, di conseguenza, confermavo il piacere che avevo avuto da quella situazione in tre, e che da tempo avevo immaginato una situazione simile, una donna ben circondata e assecondata da due uomini e che, il vero trio, era proprio quello in cui i tre protagonisti fanno l'amore insieme, mescolandosi senza distinzioni, in fondo quello che era successo con il nostro amico Francesco.
Virginia ama queste mie attenzioni nei suoi confronti, e dopo qualche esitazione, sussurra nel mio orecchio una sua grande fantasia: «Mhhhh ... amo questa idea di essere circondata, di essere il motore erotico di un trio. Sono super eccitata all’idea che tre persone si mescolano, si leccano, si succhiano, accarezzano l'altro senza limiti. Mi bagno solo a pensarci ...»
A quel punto dopo un sospiro aggiunge: «E tu, tesoro, preferiresti provare di nuovo con un altro uomo o con un'altra donna?»
Sento nelle sue parole l'aspettativa di conoscere i miei gusti e i miei desideri, esitando a sviluppare i suoi pensieri.
Virginia prende in mano il mio sesso e lo accarezza sul palmo della mano. La sua gamba è piegata sulle mie gambe, si strofina il cavallo contro il mio bacino, lentamente, come volesse prepararmi a penetrarla.
«Oh sì, - risposi io – rifare un incontro a tre, mi piacerebbe molto. Devo confessare che nei miei sogni erotici sono davvero emozionato quando ti immagino circondata da due uomini. Il fatto di soddisfare intensamente la donna, le posizioni che permette, ha sempre eccitato il mio pensiero erotico. Quindi Sì, non mi dispiacerebbe di rifarlo con un uomo.»
La vedo sorridere e comprendo che lei è sollevata ... capiamo allora che abbiamo la stessa fantasia.
Lei sospira e si avvicina sempre più verso di me, prendendo con tutte e due le mani il mio cazzo. Io gli accarezzo i capelli, e le dico in un orecchio: «Immaginati, ora, un bell'uomo dietro di te che ti bacia sul collo con me, mentre masturbi entrambi …»
Lei risponde: «Ohhh … questo mi farebbe impazzire!!! …» facendo scorrere il cazzo tra le sue dita ... e continua: «nei miei sogni, spesso mi vedo con due uomini, tu e il nostro amante, mi vedo totalmente immersa tra voi due, sentendo il vostro desiderio per me, ma anche tra voi ...»
Lei, prendendomi la mia mano, bagna il mio dito media nella sua bocca, poi, lo fa scivolare nel suo sesso già abbondantemente bagnato.
«Continua …» gli dico.
E lei: «Mi sento presa tra te e lui, mi sento totalmente donna, per ricevere il tuo sesso in bocca, in me, e, allo stesso tempo, sentire la sua bocca sul mio seno, il mio sesso, il mio piccolo buco...» poi aggiunge, quasi nascondendo le parole tra brevi gemiti per via del movimento del mio dito sul suo clitoride «mi farebbe impazzire molto vedervi che vi masturbate a vicenda …. ti piacerebbe anche questo, masturbare il sesso di un altro uomo?»
Continua a godere del movimento delle mie dita sul suo sesso, aspettando la mia risposta, ma io la lascio attendere un po'...
«Ahhhhhh …. continua la mio caro, mi piace quello che fai!» Lei dice
Dopo qualche attimo rispondo: «Penso che non mi dispiacerebbe farlo …. anzi, credo che mi piacerebbe masturbare un altro uomo, sentire la sua verga tra le dita... questo anche perché so che ti farebbe eccitare …»
E lei, di rimando: «Assaggiare un po', leccare? Passare la lingua sul suo pene?» … aggiunge poi con un sospiro: «Ahhhh …. sento che sto per arrivare … non fermare la tua mano!!!»
Io dopo un attimo, senza pensarci su molto, eccitato dalla situazione, risposi: «Sì mi piacerebbe baciare il suo sesso, passare la mia lingua, prenderlo lentamente in bocca .… farlo reciprocamente fino a farlo godere …. »
Il corpo di Virginia trema tutto ... risponde con un tremore al movimento delle mie dita che le causano piacere. Sta prendendo una specie di intensa febbre sessuale ...
Virginia aggiunge: «Ohhhh, e se lui ti dice che godrà .... quando lo pompi, cosa fai?»
Lei aspetta le mie parole ... ma io le lascio immaginare la risposta perché sento che si sta trattenendo nel godere ….
Quindi mi giro e ci mettiamo nella posizione del 69 … lei mi succhia vigorosamente, prendendo in bocca tutta la mia verga, con una intensità che non accadeva da qualche tempo, forse per darmi una consulenza su come fare e, quindi, mostrarmi la possibile estensione di sensazioni che possono fornire una bocca nel succhiare.
Io le solletico il clitoride con la mia lingua e ho messo un dito nel suo sesso, accarezzando delicatamente il suo ano allo stesso tempo.
Immagino il sesso di un uomo dietro Virginia che scorra tra le natiche, venendo a diffondere le sue piccole labbra e toccando passando le mie labbra.
E quindi, risposi: «Se il nostro amante mi avverte che godrà mentre è nella mia bocca, penso che lo lascerei eiaculare senza ritirarmi. Vorrei lasciarlo versare nella mia bocca e vorrei ingoiare tutto senza dimenticare una goccia».
È in questo momento, quando finisco la mia frase, lei scoppia in un godimento insolito, come non gli avevo mai visto e sentito fare. Le lacrime scorrono sulle sue guance. L'ho lasciata riguadagnare la sua compostezza, sembrava totalmente stravolta dal piacere.
Lei, dopo un attimo, ritorna con la bocca sul mio cazzo, io sono sul punto di godere. Lei pompa con vigore, e dice: «mio caro, impara da me, impara a succhiare come faccio io, tu stai arrivando a darmi tutto il tuo sperma …»
La sua lingua gira intorno al mio glande, poi va il più giù possibile, quando improvvisamente, con un gemito, il mio seme viene schizzato nella sua bocca.
Quattro lunghi schizzi ... lei non si ritira, mantenendo tutto in bocca, quindi, sale a cavalcioni su di me e mi fa cenno, con la bocca piena di sperma, di mettermi di fronte a lei.
Il mio sesso è contro di lei, io tengo le sue natiche da dietro, lei si avvicina e poi mescoliamo le nostre bocche, condividendo il mio seme.
Così abbiamo "giocato" con questa idea per un lungo periodo facendo sesso.
Avevamo realizzato, anche con persone conosciute in rete, incontri ma mai con una tale modalità di complicità e di scambio. Niente del genere era mai successo.
Pensavamo, se fosse successo, allora sarebbe il risultato del caso e l'opportunità di coglierla sarebbe stata attivata al momento senza premeditazione.
La nostra vita continuava il suo corso, con gioie e dolori, come sempre. Nessuno nel nostro gruppo di amici, nonostante il fatto che la maggior parte di loro sono molto intimi, sembravano di condividere con noi questa idea di amore a tre.
Le nostre discussioni sul sesso, nei nostri incontri, erano sempre molto generali. A tutti piace parlare e scherzare su di esso fino a quando non rivela nulla dei loro desideri intimi.
Un episodio, nato da una situazione di uno dei nostri amici più intimi, Antonio, con cui abbiamo forti legami, la separazione dalla moglie mi ha portato a confidenze sempre più personali con lui. Qualche volta parlando tra di noi, la discussione si spostava sul sesso, ma sempre in modo generale, senza rivelare troppo.
Un giorno, parlando al telefono, mi ha detto che si sentiva molto solo dopo la sua separazione e che non aveva avuto l'opportunità di incontrare altre donne.
Gli ho confidato che invidiavo la sua condizione in quanto poteva approfittarne per sperimentare qualsiasi cosa o situazione e, confidenza per confidenza, gli ho chiesto cosa avrebbe voluto provare.
Lui, rispondendo alla mia sollecitazione, mi disse, tra le altre cose, che l'idea di essere invitato da una coppia lo avrebbe interessato molto, ed era una situazione che stimolavo molto le sue fantasie erotiche.
Io colsi la chance al volo, dicendogli che in effetti la sua è una bella idea e che, probabilmente, prima o dopo avrebbe potuto incontrare una coppia aperta a tale situazione.
E lui, di rimando: «Mi piacerebbe crederti, ma come si fa a incontrare una coppia talmente libera? In box Swingers, in una discoteca o altro, non credo che sia facile …» ha detto scherzando.
Ed io: «Beh ci sono annunci online sui siti specializzati, su alcuni giornali ... non lo so, credo che li si possa avere una chance.»
Antonio: «è difficile in ogni caso» e continuando, «ho tentato di osservare e sondare le persone che conosco... ma sembra quasi impossibile realizzare questa mia fantasia... nessuno dei nostri amici e delle persone che frequento sembra interessato o è connesso a siti del genere.»
Ed io: «è un po' particolare come situazione, non è comune comunque o facile da confessare anche se piacerebbe farlo ... ci vuole una intimità superiore alla semplice conoscenza o amicizia.»
Antonio: «sì certamente, non è facile confessarla, e poi presuppone una buona ed indistinta comunione sessuale tra le tre persone, deve essere una situazione sorprendente ed eccitante. Beh io preferisco non pensarci, se troverò la situazione giusta, bene … ma probabilmente sarà difficile se non impossibile realizzarla.»
Quella sera, ho parlato con Virginia circa la conversazione avuta con Antonio. Lei ha trovato questo, naturalmente, molto interessante. Ci siamo detti allora che avremmo potuto invitare il nostro amico per una cena, e che se la discussione si fosse ripresentata … qualcosa sarebbe potuto accadere o no, ma senza preordinare nulla, tutto sarebbe rimasto aperto.
Pochi giorni dopo, invitammo a cena il nostro amico, cosa che era già accaduta più volte dopo la sua separazione.
Virginia si era preparata un vestito particolarmente sexy, ha messo su un bel vestito nero, molto aderente, con una scollatura molto aperta che metteva in evidenza il suo seno.
Il vestito era spaccato su un lato, e lasciava intravedere le calze nere autoreggenti. Inoltre, si era messa un perizoma davvero piccolo abbinato ad un reggiseno in pizzo.
Nel vederla vestire in quel modo sexy, non ho potuto fare a meno di accarezzarle le natiche e i suoi bei seni. La mia mano, poi, è scivolata già per accarezzare il suo piccolo ciuffo di peli sul pube, masturbandola per qualche secondo, ci siamo baciati, la tensione ha cominciato a salire...
Abbiamo lottato per resistere alla voglia di fare sesso prima che arrivasse Antonio a casa nostra, ma abbiamo concordato che fosse meglio aspettare ...
Continua ………
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6 years ago
Al2016,
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Tutto per caso
Erano mesi che nei nostri rapporti esisteva nell'immaginario il terzo da
inserire nel nostro letto. Siamo una coppia sposata da una vita e volevamo
provare nuove esperienze. Mia moglie quando ne parlavamo pareva le
piacesse l'idea ma quando era il momento di mettere in pratica ciò che
fantasticavamo si tirave indietro e io rimanevo con la dannata voglia di
vederla posseduta da un altro uomo.
Siamo un coppia matura io 60 e 55 mia moglie e spesso giocavamo in auto con la speranza di essere spiati da qualcuno ed era un bel vedere perchè mia moglie è una bellissima donna che ama vestire in modo sexy, sempre in autoreggenti, capelli biondi ricci, quarta di seno e per mio piacere non depilata. Spesso andavamo a cinema con la voglia di giocare e io sempre speranzoso di mettere in pratica il mio sogno. La stuzzicavo parecchio, le scoprivo le gambe mettendo in mostra le sue gambe fasciate da bellissime autoreggenti. Col passare del tempo avevo perso le speranze di sentirmi finalmente cornuto perchè era risoluta solo quando immaginavamo o che stavamo solo io e lei. Ma una sera nel vedere un film di Tinto Brass tutto si avverò come per incanto.
Entrammo in sala con le luci ancora accese, c'erano pochissime persone poichè il film lo davano già da un paio di settimane. Mia moglie indossava un gonna leggerissima un dito sopra le ginocchia, una camicia bianca che metteva in mostra il suo bellissimo seno (quarta taglia) ovviamente le
immancabili autoreggenti e scarpe tacco 10 nonostante la sua altezza 174 cm. Un leggerissimo spolverino la copriva in parte, infatti nel momento
che ci sedemmo, mi accorsi che la sue gambe rimanevano scoperte da far intravedere le sue calze. Di questa cosa ne fui contentissimo.
Il film cominciò e vuoi le scene eccitanti vuoi la voglia di giocare, cominciai a toccarle le gambe, sembrava piacerle parecchio perchè mi agevolava nei
movimenti delle dita che piano piano s'intrufolavano sotto il perizoma.
Volevo farla perdere qualsiasi freno inibitorio perchè ero eccitatissimo solo
al pensiero che qualcuno potesse toccarla e che potesse giocare con un altro cazzo. Aveva le gambe scoperte sino all'inguine, le sfilai il perizoma
rendendomi conto che era bagnatissimo. All'orecchio le commentavo le scene del film invitandola ad immedesimarsi, a lasciarsi andare.
Finito il primo tempo ci ricomponemmo alla buona e in fretta ma lei rimase con le gambe scoperte in quella posizione. Si vedeva che stava senza perizoma ma con mio piacere non si coprì incurante di essere vista da qualcun altro. Fu in quel momento che mi accorsi che un coetaneo si era
seduto a quattro o cinque poltrone distanti da mia moglie. Il cuore mi batteva forte forse si stava avverando il mio sogno. Mi avvicinai all'orecchio di mia moglie e le dissi di quel tizio ma lei mi disse che se ne era accorta e questa cosa la eccitava parecchio.
Si spensero le luci e cominciò il secondo tempo il tizio a fianco non guardava più lo schermo ma le gambe di mia moglie che aprendo le gambe cominciò a toccarsi guardandolo, e fu li che vide che poverino ormai eccitato si stava masturbando.Non proferii parola restai in silenzio senza muovere un dito lasciandola libera di fare quello che voleva. Poco dopo il tizio si alzò si avvicinò a mia moglie e senza proferire parola le mise due dita nella figa ormai in attesa da molto di quella mossa. Le aprì la camicetta e tirò fuori il capezzolo durissimo cominciando a succhiarlo poi prese la sua mano e se la portò sul suo cazzo. Stavo impazzendo senza nemmeno toccarmi venni copiosamente. Il tizio comandava tutta la situazione si abbassò e cominciò a leccarla facendola venire diverse volte poi la prese per il collo e cominciò a farselo succhiare. All'improvviso il tizio si alzò e guardandomi negli occhi mi disse " cornuto ricomponiti e portamela fuori ho voglia di chiavarla" gurdai mia moglie per avere il suo
assenso ma non feci in tempo perchè si era già alzata per raggiungerlo. Uscimo poco dopo, lui che ci stava aspettando, si avvicinò e con autorevolezza mi disse " la troia viene con me seguici con la tua auto" ubbidii senza proferire parola. Vidi mia moglie allontanarsi dando la mano a quell'uomo che tirandola a se le mise una mano sul culo. Salirono in auto e cominciai a seguirli...........ma questa è un altra storia
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6 years ago
profcouple70,
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Avventura in belgio
Storia vera
Sono un tecnico, per lavoro andiamo in Belgio in una ditta, come a volte capita c’è in ditta un italiano e con me altri 5 tecnici venuti dal Italia, divento molto amico di Mario e una sera ci invita tutti a casa sua per una spaghettata. Conosciamo la sua compagna, una italiana mista olandese che ha vissuto in Inghilterra, la serata va a meraviglia, noi portiamo il vino in abbondanza e gli spaghetti sono favolosi, serata bellissima con la compagna sempre un po in disparte, io riesco a fine serata a parlare con lei, non parla molto ma io riesco a metterla a suo agio e con me dialoga, mi racconta un po la sua vita. Non è bellissima, ma ha un bel fisico, non magra ne grassa, un bel seno e bionda, per avere 50 anni è una bella donna, Serata finita e andiamo a casa.
Il lavoro finisce e io per contratto devo rimanere in Belgio per 2 settimane, con Mario diventiamo molto amici e lavorando insieme vuole che gli racconti tutti le mie avventure erotiche avute in giro per il mondo, e si diverte da matti ad ascoltarle.
Un giorno dopo l’ennesima storia erotica raccontata mi dice “stasera la racconto a Tina, si ecciterà di sicuro” al che io dico “ma sei matto ?” (sto sintetizzando il piu possibile, cerco di essere breve) mi spiega che loro applicano lo scambio di coppie e ogni tanto vanno nei club privè, io sono uno che quando ero a Londra frequentavo dei circoli fetisch (potrei raccontare decine di storie qui anche molto interessanti) quindi non mi scandalizza la cosa. Mi dice con naturalezza “ dai stasera vieni a casa mia che scopiamo la Tina, a lei tu gli piaci…” dico “ok vengo…voglio vedere !”.
Arrivo alle dopo cena, suono e viene ad aprirmi Mario nudo “ Giusto in tempo, dai entra che noi abbiamo iniziato” entro in camera e in effetti c’era Mario e Tina nudi nel letto, mi guardano, io calmo mi avvicino a Tina, la saluto baciandola in bocca, lei noto è eccitata e la cosa noto le piace molto, poi dico “ ok voglio vedervi un po, io rimango seduto e vi guardo un po, voi continuate, decido io quando entrare” (ricordo e faccio capire che io sono un Dom, decido io quando e come) lei guardandomi annuisce, si sdraia e invita Mario aprendo le gambe a penetrarla, , Mario esegue, lei chiude gli occhi e comincia a godere, io guardo, e aspetto, ad un certo punto, e io lo sapevo, Tina apre gli occhi e mi fissa, come a dirmi, dopo voglio te, si instaura tra me e lei un colloquio di sguardi, di sfida, mi fa capire “poi mi scopi ?” e io “certo che ti scopo !, te lo metto anche in bocca…” lei interrompe Mario, prende il cazzo di Mario e inizia a succhiarlo, e dopo un po mi guarda e mi fa capire “ guarda come succhio il cazzo, va bene cosi ?” naturalmente faccio capire a lei che va bene, chiude gli occhi come se avesse capito, è eccitata, si muove sinuosa, fa di tutto per provocarmi e far in modo che io mi spogli, ma io resisto, mi fa vedere tutto il suo repertorio, tutti i sui movimenti sono lenti, studiati, il cazzo è di Mario ma guarda sempre me, e anche a Mario la cosa piace. Resisto ed aspetto, giocano fanno di tutto, usano un vibratore, si sputano e si leccano , io mi alzo solo per offrire lo champagne, naturalmente lo verso sui seni e sulla figa di Tina e per l’eccitazione di tutti e due iniziano a leccarsi, torno a sedermi e noto la delusione di Tina, Mario dopo averle provate tutte e eccitatissimo fa girare la Tina e cerca di incularla, sapevo da Mario che lei non amava tantissimo la cosa, e io sapevo che sarebbe arrivato questo momento, Tina prima cerca di resistere ma poi troppo eccitata accetta, timorosa si blocca e lascia fare a Mario, vinta, a questo punto arrivo io già nudo vado da Tina, le prendo la faccia e la bacio, la lingua in bocca, le dico “ ci sono io ti aiuto io, con me vicino non sentirai dolore” Tina vede il mio cazzo duro e si eccita ancora di più, non gliene frega niente del culo, vuole il mio cazzo, mi sistema sulla spalliera e nello stesso momento che gli metto il cazzo in bocca Mario da dietro la incula, ma lei è concentrata sul mio cazzo, le prendo la testa e con forza gli sbatto il cazzo in fondo alla gola, Mario fa lo stesso con il culo, in fondo, io gli sbatto le palle in faccia, gli strizzo le tette e gli accarezzo la figa, le gode e rantola come una pazza…Mario gli sborra in culo e esce esausto, lei continua a sbocchinare, la fermo, e dico “pulisci il cazzo a Mario che adesso tocca a me scoparti” lei annuisce buona e ubbidiente, basta dare gli ordini giusti e tutte ubbidiscono, si gira verso Mario e incomincia a pulirgli il cazzo con passione, si mette volutamente a pecorina, il culo ancora aperto e sporco di sperma, la prendo per i capelli, la aiuto a sbocchinare Mario, poi tirando i capelli la penetro con forza, quando ha finito con mario si concentra su di me, gode come una pazza, finalmente un cazzo in figa, la prendo con forza e gli sussurro “ sei una troia fantastastica…adesso fammi venire “ a queste parole si eccita ancora di piu aumenta il ritmo del bacino, sa come fare venire alla svelta un uomo, prima di venire esco il cazzo la giro e spriccio in modo esagerato sulle tette, sul collo, lei si agita mi prende il cazzo e lo slinguazza, mi fa vedere lo sperma che gli cola dalla bocca, è contenta eccitata , sudata e felice, urla…”cazzo che scopata !!!” Mario è felice e gli appoggia il cazzo in bocca, lei succhia tutto quello che si muove, lecca anche il vibratore, poi si butta su di me sfinita.
Dopo un po mi dice “ Sir tu qui devi venire più spesso…promettimelo…” io non posso far altro che dire “ Sicuro “
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6 years ago
willywin,
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master
L’uomo la fece spogliare completamente, verificandone compiaciuto la totale rasatura del pube, eseguita in modo integrale così come le era stato richiesto, quindi le fece indossare un corpetto formato da un insieme di strisce in cuoio che, cingendole il busto, strizzandole i seni e comprimendole la vagina, le ponevano in ulteriore risalto le intime labbra, solcandogliele profondamente.
Soddisfatto da ciò la fece rivestire, ordinandole di indossare obbligatoriamente sotto gli abiti quella singolare struttura, sino a quando si fossero nuovamente incontrati, osservandola allontanarsi con passo incerto a causa della cinghia che le strofinava la clitoride ad ogni movenza.
Mostrandosi al compagno, nella costrizione in cui era stata posta, recependone l’inevitabile turbamento al pensiero di quanto avveniva, si predispose ad uscire non senza provare un sottile senso di eccitazione al pensiero delle persone che avrebbe incontrato, del tutto ignare della condizione in cui si trovava.
Trascorso il periodo convenuto, ed ormai assuefattasi al bustino che le fasciava il corpo in maniera così succinta, si ripresentò all’uomo che l’aveva obbligata ad attenersi scrupolosamente a quell’insolito rituale.
Egli, consegnandole un paio di lunghi guanti in lattice, le fece poi indossare, direttamente sulla nuda epidermide, un abito da sera, quindi uscirono assieme verso una destinazione a lei del tutto ignota.
Giunti nella località prestabilita si trovò a contatto con numerose altre persone a lei sconosciute con le quali si intrattenne restando inconsapevole se queste ultime potessero mai essere al corrente di quanto il proprio accompagnatore avesse preteso da lei.
La serata trascorse con apparente normalità senza che nulla di particolare potesse modificarne lo svolgimento se non fosse stato per l’insospettabile condizione in cui sapeva di trovarsi.
Ancora una volta venne congedata dall’uomo, il quale pareva attratto più dal fatto di vederla con indosso quella struttura, nella quale l’aveva obbligata sotto ai vestiti, che dal volerla possedere realmente come in molti avrebbero di sicuro desiderato alla sola visione della sua nudità integrale.
Lo stesso compagno di lei pareva molto stupito che in seguito ad eventi così particolari non avesse dovuto anche concedersi alla persona che l’aveva coinvolta in un gioco nel quale lui stesso si era lasciato trasportare emotivamente, se pure relegato al ruolo passivo di complice.
Altre serate ebbero eguale decorso prima che l’uomo si decidesse a confermarle quanto trovasse estremamente eccitante avere imposto ad una donna come lei il giogo che la faceva apparire quale propria schiava disposta ad accettare di sottomettersi a qualsiasi altra prova avesse stabilito di imporle.
Solo allora la attrasse a se, sollevandole l’orlo dell’abito e scoprendola sino alle reni, allentandole il corpetto in modo da poterla possedere dopo averla posta piegata in avanti, penetrandola con veemente determinazione senza più alcun altro indugio, profanandola con perentoria determinazione in entrambe gli orifizi.
Con le braccia protese contro ad una parete G. si lasciò invadere senza opporre alcuna resistenza, incurante che i propri gemiti potessero raggiungere coloro che, nelle stanze adiacenti a quella dove si trovavano, avrebbero potuto coglierne l’ansimare mentre, in preda ad un piacere così dissoluto, si abbandonava all’orgasmo.
Solo allora ebbe la certezza che stava iniziando per lei un nuovo percorso, al quale avrebbe dovuto scrupolosamente attenersi se non voleva essere severamente punita come l'uomo le aveva preannunciato nel caso si fosse opposta alle ulteriori richieste che le avrebbe fatto di volta in volta pervenire.
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6 years ago
gloria1951,
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Tracy
Come al solito dopo tre ore di riunione la noia ha preso il sopravvento sulla maggior parte dei partecipanti, ed io non faccio eccezione, l’abbiocco è in agguato. Cerco di tenere viva la mia attenzione scarabocchiando sul block notes che ho davanti. Finalmente il mio interesse si riaccende quando il direttore della mia divisione prende la parola e spiega agli astanti che presso la nostra filiale Statunitense si è presentata un’emergenza. In pratica il progetto su cui stanno lavorando si è bloccato per le dimissioni improvvise, improrogabili e immediate dell’unica risorsa che lo stava portando avanti. Urge trovare entro pochi giorni qualcuno che prenda un aereo e si rechi presso la nostra sede d’oltreoceano e si dia da fare per portare a termine il lavoro rimasto in sospeso giusto il tempo necessario ad assumere un sostituto.
Del mio reparto sono il più papabile in quanto ho quasi terminato il mio progetto, rimangono solo dei dettagli che posso gestire tranquillamente anche da un ufficio americano. Mi ritrovo, così, investito della trasferta fuori programma ma che non disdegno, cambiare aria ogni tanto fa bene, poi tutto è a carico della compagnia, auto, hotel, telefono per quindici giorni da passare in USA.
Arrivo di notte e ho qualche difficoltà a trovare il mio hotel, l’auto prenotata, sebbene richiesta con navigatore mi è stata consegnata senza e così devo affidarmi alla cartina gentilmente fornitami in aeroporto dalla compagnia di noleggio. Alla fine lo trovo, era nascosto dietro un ristorante davanti al quale sono passato e ripassato almeno quattro volte. Prendo possesso della mia camera e punto un paio di sveglie prima di abbandonarmi al meritato riposo ma solo dopo che una doccia ristoratrice si è portata via una parte del peso accumulato nelle quindici ore, tra voli e scali, spese per il viaggio.
La prima suoneria mi riporta alla realtà ma mi sembra di avere chiuso gli occhi solo da pochi minuti, quando la seconda attacca mi faccio violenza e metto le gambe fuori dal letto, qualche minuto per prendere possesso delle facoltà minime che mi consentono di posizionarmi sotto la doccia e che la giornata abbia inizio.
Arrivo presso la sede Americana della mia compagnia in perfetto orario. Ad accogliermi, dietro il bancone della reception c’è Sandy, giunonica e sorridente, sui quaranta, con due notevoli bocce strizzate dentro un reggiseno push up a sua volta fasciato dalla maglia attillata provvista di un generoso décolleté, il suo nome è serigrafato sulla targhetta appuntata sulla sua tetta destra.
- “Sono Carlo (taldeitali) “ - mi presento.
- “Ben arrivato! Scott la sta aspettando. “ – mi informa, mentre sulla tastiera del telefono digita il numero del mio collega yankee con cui devo incontrarmi.
La giornata passa abbastanza velocemente. Torno in hotel dopo avere mangiato qualcosa e fatto quattro passi digestivi. La doccia mi restituisce un po’ di vigore ma appena mi accomodo nel letto King Size la palpebra cala e perdo letteralmente i sensi. Il fuso orario ha avuto la meglio, quando riapro gli occhi sono le quattro del mattino, in Italia sono le dieci, non ho più sonno. La televisione mi aiuta a tirare l’ora di alzarmi.
Scendo nella sala dove servono la colazione, mi districo tra salsicce, uova strapazzate, bacon e altre prelibatezze tipicamente americane e infine trovo il caffè, il latte e le marmellate. Mentre sono intento a nutrirmi consulto la posta elettronica. Sono concentrato nella lettura quando la mia attenzione viene catturata da due scarpe di vernice rossa che vestono due piedi dalla pelle liscia e chiara, le caviglie sottili proseguono verso due polpacci torniti. La gonna del tailleur cela, dal ginocchio in su, le cosce che immagino proporzionate e toniche. Dalla mia posizione posso apprezzare la rotondità del lato B di questa femmina che si muove con atletica leggiadria padroneggiando l’equilibrio offerto dall’esile appoggio dei tacchi che definirei importanti.
I capelli castani sono raccolti sulla nuca e fermati da due bastoncini che ricordano le bacchette utilizzate nei ristoranti asiatici. Quando passa sul lato opposto del bancone posso rimirare anche il lato A. Il seno è discreto né piccolo né grande, giusto, come piace a me. Il viso è grazioso ma non riesco a cogliere il colore degli occhi che rimane celato dietro i riflessi delle lenti degli occhiali che le danno un’aria autorevole. Mi lascio trasportare dalla fantasia cercando di immaginare che lavoro fa, da dove viene, cosa le piace e cosa no, ma anche che lingerie indossa e come possa essere senza tutte quelle bucce, nature, come mamma l’ha fatta, insomma, nuda. Mi passa vicino per andare a sedersi poco più in là a consumare la sua colazione, non mi degna di uno sguardo. Ha un buon profumo.
La vibrazione del mio smartphone mi riporta alla realtà avvisandomi che è ora di andare, mi alzo cercando di dissimulare la mia erezione tenendo il tablet ad altezza inguinale.
La mattinata lavorativa inizia con una riunione che finisce verso le dieci e trenta, ci prendiamo una pausa caffè, ed è nell’angolo ristoro che mi attende la sorpresa. La Femmina con le scarpe rosse è lì davanti a me con un bicchiere in mano sta parlando con un’altra donna che i miei colleghi americani salutano e così partono le presentazioni.
La donna misteriosa che qualche ora prima ha solleticato la mia fantasia si chiama Tracy, è una collega inglese, lavora nella sede di Birmingham e si occupa di risorse umane.
- “Carlo, piacere di conoscerti, sono della sede di Milano.” – le dico afferrando la mano che lei mi sta porgendo.
- “Questa mattina ti ho vista fare colazione in hotel” – aggiungo. Mi sembra anche di arrossire un tantino ripensando all’effetto che la sua visione mi ha procurato. Se lei se ne è accorta non lo dà a vedere.
- “Ah bene, allora probabilmente ci rincontreremo.” – afferma lei. Io e tutto il mio ego lo speriamo vivamente.
Finalmente arriva sera, torno in hotel. Tracy è al banco della reception, mi avvicino. Lei si volta mi riconosce e mi sorride, l’impiegata dell’Hotel le allunga una cartina sulla quale ha tracciato qualche cerchio con la penna.
- “Ciao, giornata pesante?” – le chiedo.
- “Abbastanza, ma ora è passata.” – mi risponde lei. Così parliamo per qualche minuto di lavoro e vengo a sapere che lei si fermerà sino a fine settimana.
- “E’ quasi ora di cena, ti va di mangiare qualcosa assieme?” – chiedo con un po’ di azzardo.
- “Volentieri, mangiare sola non mi piace.” – risponde accettando l’invito. Ci accordiamo per vederci dopo un’ora, il tempo di cambiarci mettendoci qualcosa di più comodo.
Arrivo nella hall per primo mi accomodo in uno dei divanetti e attendo. Dopo cinque minuti le porte dell’ascensore si aprono e Tracy appare in tutto il suo splendore. Indossa un giubbino di pelle, nero, sopra ad un tubino grigio, le scarpe rosse sono state sostituite con più confortevoli scarpe da tennis bianche.
- “Andiamo?” – chiede.
- “Sono pronto.” – le rispondo e ci avviamo alla macchina.
Lascio a lei il compito di decidere dove cenare, mi elenca i consigli che ha ricevuto dai colleghi, opta per una steak house vicino al centro cittadino. Ceniamo divorandoci due bistecconi con contorno di patatine e diamo fondo ad una bottiglia di vino. Conoscendo la rigidità delle regole americane in merito alla guida in stato di ebrezza mi limito ad un bicchiere e mezzo di Cabernet il resto finisce a piccoli sorsi nella pancina della mia nuova amica. Passiamo così un paio d’ore rilassanti ridendo e scherzando, la mia collega si rivela essere una compagnia piacevole, è dotata di ironia e intelligenza, l’alcol poi si sa, aiuta a lasciarsi andare. Usciamo dal ristorante e optiamo per fare una passeggiata. Il centro cittadino è popolato, ci sono molti locali aperti con tavolini all’esterno e musica country a manetta. Entriamo in uno di questi bar dove un gruppo suona dal vivo. Tracy si spara due bicchieroni di Moijto, io un paio di birrette. Mentre torniamo in hotel mi rendo conto che La mia collega è alquanto alticcia non ubriaca ma decisamente su di giri. Mi chiedo mentalmente “ma quanto bevono sti Inglesi”. Arrivati a destinazione mi premuro di accompagnarla alla sua camera non tanto per un innato senso cavalleresco ma più che altro per assicurarmi che entri nella stanza giusta.
- “Grazie per la serata.” – le dico, mentre lei inserisce la chiave elettronica nel lettore sopra la maniglia.
- “Sono stata bene.” - mi risponde, sporgendosi mi bacia su una guancia e mi augura una buonanotte. Quindi si gira e perde per un attimo l’equilibrio, riacquista la stabilità appoggiandosi allo stipite, mi sorride e sparisce nella sua camera, la porta si chiude dietro di lei.
La mattina seguente scendo per la colazione nella sala semideserta, di Tracy nessuna traccia. Mi propongo di andare a cercarla qualora ritardasse più del dovuto. La vedo apparire dopo una decina di minuti, è in perfetta forma. Indossa un bell’abito a fiori e si muove con sicurezza sopra tacchi alti quanto quelli del giorno precedente, avanza senza esitazioni con le sue belle gambe che poggiano su di un paio di scarpe colore blu cobalto in perfetto coordinamento coi motivi floreali del vestito.
- “Buongiorno, dormito bene?” – le chiedo con curiosità.
- “Benissimo, grazie.” – risponde lei.
- “Andiamo al lavoro insieme?” – chiedo offrendole un passaggio dal momento che lei si sposta in taxi.
- “Certo, volentieri!” – risponde, sorridendomi.
Il tragitto dall’hotel alla ditta è alquanto breve, ci impegna per una ventina di minuti scarsi che trascorriamo parlando del più e del meno. Non perdo l’occasione però per chiederle di cenare ancora con me. Tracy accetta.
Ci incontriamo nella hall, lei è splendida. Abbandonati gli abiti consoni all’ambiente lavorativo si trasforma nella ragazza della porta accanto e libera un fascino magnetico. Mentre mi avvicino noto che gli sguardi di tutti i presenti appartenenti al genere maschile e anche quelli di un paio di signore sono calamitati dai glutei della mia collega, messi in evidenza dagli aderentissimi leggins grigi che, come una seconda pelle, avvolgono le sue rotondità, insinuandosi senza pudore nel solco che divide quelle chiappe modellate alla perfezione.
Ceniamo in un ristorante che offre cucina messicana. Durante la cena, da alcuni atteggiamenti di comunicazione non verbale, ho la netta sensazione di non esserle indifferente, sta decisamente flirtando con me.
- “Facciamo una passeggiata?” – le chiedo.
- “Prendiamo un dessert?” – controbatte.
- “Se il dolce sei tu, non posso rifiutare.” – azzardo io con le palpitazioni accelerate.
Lei mi guarda per qualche secondo piegando la testa di lato, si ravviva i capelli con la mano e mi sorride.
- “Spero che tu noi sia diabetico.” – risponde maliziosamente fissandomi coi suoi occhi ammaliatori.
Mi alzo porgendole la mano che lei afferra lasciandosi guidare verso l’auto. Prima di uscire mi fermo, le cingo i fianchi e l’attiro a me, le nostre labbra si uniscono, la mia lingua si fa strada nella sua bocca, ad impedire che arrivi a toccarle le tonsille c’è la sua che sembra avere le stesse intenzioni, faccio scivolare una mano che termina il suo percorso su una chiappa della mia collega. Noto gli sguardi delle persone sedute nella sala. Alcune infastidite esprimono il loro disappunto con smorfie malcelate, altre fanno commenti sottovoce ma buona parte degli sguardi maschili non riesce a dissimulare ammirazione e una punta di invidia. Deve essere chiaro a tutti che lo splendore che stringo tra le braccia è mio territorio, con buona pace per il mondo.
Arriviamo in hotel in un lampo, ci fiondiamo nell’ascensore, Tracy pigia il pulsante che ordina al mezzo meccanico di portarci al suo piano. Dentro la cabina mi inchioda contro la parete e mi bacia appassionatamente strusciandosi contro la mia prepotente voglia di lei. Entriamo nella sua camera e i nostri vestiti schizzano in tutte le direzioni. Finalmente siamo nudi, uno di fronte all’altra, contempliamo a vicenda i nostri corpi. Il suo è meraviglioso, la desidero e il mio ventunesimo dito, il più grosso di tutti quelli che ho in dotazione rigidamente puntato verso il suo corpo sembra dire, impertinente: “ti voglio”.
Lei si avvicina, si impossessa con salda presa delle mie chiappe mi attira a se facendo aderire il suo ventre al mio schiacciando la mia erezione nel mezzo, le sue labbra cercano le mie le lingue si intrecciano, la tengo per la nuca e le spalle. Le sue dita mi sfiorano l’ano, mi contraggo, non smetto di baciarla avidamente e sento il mio cazzo pulsare ardente. Le afferro la parte alta delle cosce e la sollevo, il mio uccello liberato si appoggia contro la sua figa, stringe le gambe attorno ai mie fianchi, non mi molla mentre la sua lingua continua a strusciarsi contro la mia. Mi giro verso il letto e la adagio sopra, stacco a malincuore le mie labbra dalle sue e scendo a baciarle i seni, i suoi capezzoli sono due piccole dita puntate verso il soffitto. Ne saggio il turgore con la lingua, voglio entrare nella sua intimità. La prendo per i fianchi, la sua mano afferra la mia manifesta mascolinità guidandola all’imboccatura del suo sesso, entro nella sua passera lentamente, lei mi accoglie con facilità dischiudendosi alla mia timida pressione. E’ così bagnata. Sono dentro di lei, così, fermo, sento le pareti della sua bernarda contrarsi stringendo il mio rigido pennacchio. La mia cappella pulsa in quell’accogliente fiore del piacere.
- “Dai scopami.” – mi incita Tracy ansimando.
Inizio a muovermi avanti e indietro, lei inarca il bacino accompagnando i miei affondi. Quanto è bella questa donna che sta sotto di me, vedo il suo piacere e ne godo anch’io. Il ritmo si fa più intenso così come i mugolii, il suo corpo è un tempio consacrato al sesso, percepisco le sue contrazioni i suoi movimenti che assecondano le mie spinte. Il suo orgasmo si manifesta con l’inarcamento della schiena, la sospensione del respiro e le sue dita contratte a stringere le mie chiappe, spingo a fondo più che posso e libero dentro di lei il mio piacere. Faccio per uscire ma lei me lo impedisce agganciando, tra loro, le caviglie dietro la mia schiena.
- “No. Ti voglio ancora.” – mi comunica.
Faccio scivolare le mani dietro di lei e la attiro a me, ci ritroviamo in una posizione scomoda, io inginocchiato e lei seduta sulle mie cosce ancora trafitta dalla mia banana. Sostenendola mi giro e mi sdraio sulla schiena, ora lei è sopra di me, ha il pieno potere della situazione, inizia a cavalcarmi con crescente intensità io le afferro i seni. Sono sodi e i capezzoli sono turgidi, lei ansima aumentando il ritmo, mi sta possedendo prendendo dentro di se tutto quello che ho da offrirle, sono alla sua mercé col timore che la mia erezione ceda. Non succede. Tracy è in preda ad un frenetico su e giù sopra il mio paletto di carne, inarca la schiena senza smettere di cavalcarmi furiosamente e i mugolii diventano ansimi che sfociano in un liberatorio urlo di piacere. Si adagia su di me, la sua bocca cerca la mia e torniamo a baciarci mentre le mie dita trovano il suo ano ed inizio a giocarci mentre le pareti della sua passera si stringono attorno alla mia erezione che va scomparendo.
Mi tocco il bassoventre e lo trovo fradicio, non è il mio sperma e non sono gli umori della sua lubrificazione è qualcosa di diverso che mi infradicia il pube colando sulle palle, è la sua eiaculazione. Lei me lo conferma.
Rimaniamo abbracciati, appagati ma non sazi. Infilo una mano tra le sue cosce, lei le spalanca lasciandomi libero di esplorare la sua figa. E’ così bagnata. Voglio assaggiarla. Mi accovaccio tra le sue gambe ed inizio a leccarla. I suoi umori sono colati sino al buco del suo culo, li raccolgo con la lingua hanno un sapore asprigno, il suo ano si contrae. Risalgo leccandole le labbra esterne e mi soffermo a succhiarle il clitoride, lei muove il bacino e mi afferra i capelli attirandomi a se. Insinuo la lingua tra le labbra interne, carnose, le esploro poi scendo ancora un poco e cerco di penetrarla per quanto possibile con la lingua. Succhio e lecco avidamente sentendola ansimare, poi torno a dedicarmi al suo turgido clitoride. Lo solletico con la punta, lo succhio, lo libero, ci gioco lei mi invita a non smettere. L’accontento. Mentre mi inebrio dei suoi umori, infilo un dito là dove poco prima il mio uccello scivolava avanti e indietro, poi ne infilo un altro e la scopo così, con le dita, mentre continuo a leccarle il grilletto. I movimenti del bacino accompagnano le mie pratiche e il suo orgasmo si presenta prepotente. Mi sollevo le sue gambe divaricate mi consentono di ammirare le contrazioni della sua figa dalla cui apertura cola un liquido traslucido.
Ho una erezione imperiosa, prendo una mano di Tracy e la guido verso il mio battacchio, lei lo afferra saldamente ancora preda del piacere appena provato ed inizia a massaggiarlo su e giù. Poi si solleva sulle ginocchia, io mi sdraio sulla schiena. La mia collega abbassa la testa e prende tutto il mio uccello dentro la sua bocca. Lo succhia da vera esperta, le sue labbra scivolano lungo l’asta dalla base sino alla punta. La sua lingua sa come accarezzare una cappella gonfia e pulsante. Un pompino maestoso, delicato ed intenso allo stesso tempo. Le sue mani giocano coi miei testicoli. Sono rapito dalla sua arte così raffinata e esplodo in un orgasmo galattico riempiendole la bocca di sborra.
Ci abbandoniamo soddisfatti nel grande letto. Abbracciati, ci coccoliamo sino a quando il sonno ci raggiunge.
La sveglia del mio smartphone suona implacabile, la spengo, Tracy ha gli occhi chiusi, dorme. Mi alzo e vado in bagno e mi infilo sotto la doccia. Mentre mi sto insaponando sento una mano scivolare tra le mie chiappe e afferrarmi le palle, la mia collega si è svegliata. Entra anche lei nella doccia, ci baciamo.
- “Buongiorno.” – le sussurro.
- “Sei già sveglio?” – chiede, stringendo con la mano la parte di me che è più pimpante.
Ci insaponiamo a vicenda arrivando alle parti più remote e intime dei nostri corpi, la passione si riaccende. Lei si volta piegandosi in avanti, appoggia i palmi alle piastrelle e struscia le chiappe sul mio battacchio più pronto che mai.
- “Prendimi!” – mi ordina.
Punto la cappella all’imboccatura della sua figa, la afferro per i fianchi e scivolo dentro di lei con estrema facilità. Lei Incoraggia i miei affondi spingendo all’indietro il suo magnifico culo, capisco che vuole essere sbattuta con più vigore, l’accontento. Glielo spingo dentro con forza fino in fondo, la sento gemere sempre più forte, ansimo anch’io, sento arrivare il culmine del piacere, si espande dall’inguine, le gambe si fanno molli ma spingo come se volessi trapassarla col mio cazzo. Esplodo dentro di lei tutto il mio sperma e la sento emettere un urlo sommesso e prolungato, il suo corpo si rilassa, smetto di spingere rimango lì dentro di lei, percepisco le sue contrazioni.
Che donna stupenda. I restanti giorni passano in un baleno, di giorno in ufficio di notte in un letto, nudi, scopando come se non ci fosse un domani. La trasferta perfetta. Ma come tutte le cose belle e piacevoli arriva velocemente il momento della separazione. Dopo l’ennesima notte di passione l’accompagno all’aeroporto, ci siamo scambiati i numeri di telefono, con la promessa di rivederci.
Sono passate tre settimane dal mio rientro in Italia, è un venerdì ed è quasi ora di pranzo, sono impaziente perché ho preso mezza giornata di ferie, alle 15 ho un aereo che mi porterà in Inghilterra. Ho un appuntamento per cena con Tracy, ho da dedicarle tutto l weekend, spero lo apprezzerà.
5
2
6 years ago
masaraj,
58
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Prime corna a treviso
Cp matura, io, coniuge da 35 anni di una donna sexy bella e sensuale, ma asp. cuck fin da poche settimane dopo le nozze, perché attizzato ed arrapato dal constatare che la mia consorte è un bocconcino desiderato dai maschi, miei e suoi amici, dai colleghi di lavoro di entrambi e da buona parte di quelli che incontriamo per strada e più ancora al mare. Uomini smaniosi di corteggiarla con palese intendo di montarla ed alcuni sono così sfrontati da chiedere il mio consenso e aiutino per realizzare la loro sospirata scopata con l’avvenente moglie che mi ritrovo. Molti dei medesimi sono convinti e certi che io non la soddisfi a pieno sessualmente e provano a circuirla per potersela chiavare per via di diceria che mi danno essere mini dotato, vale a dire sotto i canonici 13,5cm della media dei cazzi maschili nazionali. In tutti questi anni non è accaduto nulla, sono sempre stato il solo maschio che mi sono chiavato la mia moglie e l’ho ingravidata 2 volte. Diversi anni fa le ho dichiarato di avere ardente voglia di vederla fottere con dotati bull, anche di colore. L’ho pressata spesso perché si decidesse a farmi assistere alla monta di un dotato maschio di suo gradimento. Quando siamo stati in viaggi di piacere ho creato sempre favorevoli condizioni perché camerieri, amici di viaggio o avventori dell’hotel potessero spingerla e convincerla a farsi scopare da loro medesimi. In agosto scorso a Treviso avviene il sospirato ed atteso evento. In un bar poco distante dall’hotel dove alloggiavamo, ad un avventore, mio coetaneo, fisico atletico, alto 190,asciutto e bel viso, chiedo informazioni sulla città e lo invito ad accomodarsi al tavolo. L’uomo posizione una sedia accanto a mia moglie, quasi a contato fisico e si accomoda. Parla forbitamente, è uomo di classe, che a volo ha intuito ciò che io vorrei che lui facesse con mia moglie, cioè che la concupisse e la menasse a letto con lui. Vedo mia moglie per la prima volta essere attratta, interessata e disposta ad accettare i cortesi galanti complimenti dello occasionale avventore, rapportandosi con lui in un amabile discorrere. Io do lena ad entrambi di fare una più intima conoscenza dei reciproci interessi culturali e non, anzi acconsento che con libertà di accompagnarla in giro per le vie della Città. Per mia moglie è ovvio che io, asp. cuck, sarei stato ligio ad ogni suo capriccio o gioco. Escono dal bar uno accanto allo altro e sbirciano la merce esposta nei negozi, soffermandosi sempre a lungo avanti a quelli di biancheria intima, confabulano sotto voce tra loro sui modelli molto sexy e spinti. Il presunto bull sa di dover saggiare la disponibilità di mia moglie per ciò che vuole proporle. Il pensiero del maschio, che mi si accosta, è accertarsi se voglio che si scopi mia moglie, anzi me lo chiede esplicitamente. E’ evidente che da gran signore quale si considera vuole un preventivo mio assenso ad essere più audace e lascivo con mia moglie, toccarle le parte intime del corpo al fine di centrare l’obiettivo, cioè la piena e totale sua partecipazione a soggiacere con lui sessualmente. Il bull si tranquillizza quando reclino innanzi il capo per dire si, cioè che mi piace essere gravato da tante pesanti corna, così passa a via di fatto. Ritorna accanto a mia moglie, la prende sotto braccio come fosse moglie sua. Si ferma in disparte in un angolo del caseggiato e messola spalle a muro le liscia e carezza cosce e seni, sottolineando quanto è bona e come starebbero bene addosso a lei i sexy abiti in esposizione, anzi vuole farle una sua attenzione e le propone di accedere al negozio per scegliere ciò che più le piace. Offerta che mia moglie con fare civettuolo, schernendosi rifiuta, ma acconsente e lo invoglia a procedere i contatti fisici, tanto che lui ficca tra cosce la mano e lesto le tocca la fica. Mia moglie trasale di gioia. Vedo, spero e mi convinco che è la volta buona che sarò reso cornuto e lascio fare. Li seguo a debita distanza sul marciapiedi opposto e giunti avanti hotel mia moglie preso per mano lo sconosciuto si dirige alla reception, prende la chiave ed entra in ascensore con lui. Quando a mia volta dopo alcuni minuti entro in camera, loro sono già nudi e assai avanti nello scambio di lascive effusioni a bordo letto e disinvoltamente entrambi mi ignorano. Alquanto sorpreso vedo mia moglie piegare la testa tra le cosce di lui e preso il cazza in bocca repentinamente comincia a leccare cappella e prepuzio. Cazzo che pende non proprio verticalmente dall’inguine del maschio anche se non segna mezzogiorno, cioè no è ritto verticalmente. Cazzo che nella boccuccia di mia moglie cresce rapidamente in consistenza fino a divenire grande giusto il doppio del mio e che mia moglie spalancata a dismisura le mascelle se lo fa scendere in gola fino alle palle. Senza sosta lei succhia avidamente i 25cm e passa del lungo cazzo che è anche molto grosso ed è sormontato da una larga cappella a testa di fungo tonda 20cm, che lo rende ancora più mostruoso. Lui spinge e ritira il cazzo dalla bocca di mia moglie per poi ricacciarcelo prepotentemente in fondo alla gola con immensa sua goduria, di mia moglie ed ancor più mia. Contorsione e spasimo di piacere sono un tutt’uno nel bull per l’inaspettato famelico pompino che mia mogli gli sta propinando con la bramosia della neofita. Bucchino che lui apprezza e se lo gode quale esperto fruitore di tante monte di cp. A sentir lui quello che mia moglie gli fa è il migliore fino ad ora ricevuto. È molto ghiotto perche praticato da un assatanata succhia cazzi in astinenza da sempre, anzi golosa per non avere avuto prima a sua disposizione un vero cazzo, cosa che lei attende da una eternità. Fare una pompa come Dio comanda non era in lista. Quindi, il bull rivolto a mia moglie le dice “sai vorrei farti un complimento molto spinto, però, temo che mi fraintendi e ti offendi ”. Rispondiamo all’unisono che siamo gente di mondo, dica pure in libertà quel che gli frulla in testa. “Cara signora, (attacca a dire il bull), ti confesso che sei una eccellente pompinara, mi fai un bocchino e dei succhiotti di alta ed eccelsa qualità, mostri una esperienza e pratica di gestione del cazzo che supera ampiamente quella delle centinaia di mogli di cuck che mi sono chiavato nella mia lunga vita di gaudente gigolò e ti assicuro che la tua boccuccia sta dando una goduria al mio cazzo come non ha mai provato neppure con le centinaia di mignotte scopate, alle quali tu fai degna straordinaria emulazione. Ti prego di continuare, voluttuosamente e con impegno a poppare in modo che gradisco lo tua pompa come effettuata da boccuccia molto allenata a farlo e concludi con ingoio totale del mio seme che tra qualche istante ti inonderà la gola. È palese che hai un’abilità e maestria degna di esperienza paragonabile a quella di una prostituta in attività da prolungato tempo, cioè una sublime ed elevata bravura nel praticare il bucchino che acquisiscono solo le mignotte dopo tanti, tantissimi cazzi spompinati. Penso e temo che benché lo neghi hai già fatto voraci pompe a centinaia di cazzi di dotati maschi senza che tuo marito ne sia venuto a conoscenza” Sono teso come una corda di violino per una prevedibile reazione di mia moglie, che invece si lascia scappare una formidabile risata. Poi, a sua volta dice al bull “ ti confermo e mi devi credere che ho succhiato solo il mini pene di mio marito, se mi reputi esperta il merito non è della mia bocca ma del cazzo che possiedi, che a confronto del cazzettino di mio marito mi costringe a spalancarla per accogliere un vero pulsante pene che mi da la giusta ispirazione oltre il consueto di come va fatto un bocchino ad un magnifico simile attrezzo, il tuo invidiabile pene”. Capisco e giustifico che mia moglie non mi cerca con i suoi occhi intenda come è a procedere di godersi la imprevista grazia di Dio, una manna non dal cielo, ma di un lungo e ritto cazzo che sporge enormemente dall’inguine del bull, un qualcosa che lei da sempre ha rifiutato di conoscere e di cui ora si pente di averlo fatto. Intanto il bull ha i suoi occhi appuntati e ben fissi nei miei per avere conferma di poter continuare a godersi la piacevole e imprevista pompa di mia moglie. Nel contempo mi esprime, sempre con gli occhi ora sfavillanti e vittoriosi, la sua pseudo stima di avere una assatanata sessuata moglie nonché gratitudine e riconoscenza per il mio comportamento da perfetto sottomesso contento cornuto, quale lui a momenti mi renderà con una lunghissima forsennata formidabile chiavata con cazzo a pelle nella fica di mia moglie ch’egli presume stretta, anzi molto stretta, che si appresta a compiere, versandovi dentro il copioso seme dei suoi grossi coglioni colmi come uova sode, con piacevole goduria di noi tre partecipanti. Spogliatomi a mia volta prendo in braccio mia moglie e l’adagio in mezzo al letto a gambe aperte con in bella mostra il taglietto della sua depilata farfallina che sino a quello istante solo il mio cazzettino ha violato. La mia mogliettina con dito indice mi indica che vuole dare la precedenza al cazzo del maturo ospite che è già duro a sufficienza, rispetto al mio ancora flaccido. Il cazzo del bull si ingrossa a vista d’occhio a dismisura. Lei capisce che il mio mini pene aumenta lentamente e meno dello abituale per la soggezione che ho nel vedermelo osservato dai luminosi, spavaldi e gaudenti occhi del bull, che mostra palese meraviglia che sono ancora aspirante cornuto, cioè che mia moglie si è accontentato incredibilmente del mio cazzerttino e non ne ha cercato di più consistenti per cui si ritrova una vagina per niente slabbrata, allargata e sfondata, una fica quasi intatta, cioè semivergine che lui, il fortunato bull, avrà tutta a sua completa disposizione per un coito da favola, da sogno e da mille e una notte. È spettacolare la visione che mi è data godere, cioè la maestria del bull che, lubrificatosi il pene a pelle, insalivato con una lenta leccata o la fica di mia moglie, compreso l’insinuazione della sua lunga lingua a fondo vagina, molto meglio di come da sempre io ho fatto, roteato il dito medio a bordo grandi labbra vulva. Poi, tolto il dito medio pone la cappella del suo cazzo sulle labbra della fica e inizia a strusciarci sopra, fa fare capolino in vagina del solo mezzo prepuzio e lo fa tante volte con mia moglie che inarca il sedere per farlo entrare di più, ma il bull non è pronto ad accogliere la sua maldestra perorazione. Continua imperterrito a sollecitare la bocca vagina per alcuni minuti fino a che mia moglie calda abbastanza le pone le mani sui glutei per tirarlo a se. è il segnale che il trevigiano attende per inizia la chiavata vera e propria, una metodo a me sconosciuto, lunga preparazione alla penetrazione in fica ambita e voluta dalla femmina. Lui ha costretto mia moglie a segnala di essere pronta a prendersi il grosso attrezzo tutto intero dentro la vagina, quindi, si inarca sui ginocchi e spinge progressivamente e lentamente i 25cm di cazzo in fica fino a sentire le palle strusciare sulle labbra vulvari e la punta del cazzo essere giunta a contatto del fondo dell’utero, il punto che fa sobbalzare mia moglie, che avverte ed apprezza la novità alzando per la prima volta il culo onde godersi il contatto del pene tutto dentro fino dove mai prima era entrato altro cazzo. Il bull è certo che mia moglie è sessualmente sua, l’afferra per i fianchi e se la tira sotto di se per iniziare una furiosa violenta veloce cavalcata che fa sobbalzare di continuo mia moglie che a sua volta gli si avvinghia alla sua schiena con le unghia ficcate nella carne. Il bull pur intensamente occupato nella libidinosa e lussuriosa chiavata, non si esima dal fissare prepotentemente i suoi occhi nei miei perché vuole che io sia a perfetta totale conoscenza e coscienza di quanto mi sta accadendo. Vuole che mi renda conto di come mia moglie partecipa alla monta con un entusiasmo che a suo avviso non ha mai fatto prima così. Vuole che io prendo nota che mia moglie gode assai e che risponde con colpi in su del suo bacino ai continui affondi del cazzo in fica, agevolando le penetrazioni per facilitare e rendere fattibile che con i possenti colpi di pistone del cazzo si fonda e si forgia la corona che sarà da entrambi a breve calata ed assestata sul capo mio quale emblema che sono stato reso un perfetto, lieto e contento cornuto. Il bull ha intrinseche caratteristiche sessuali di resistente e duraturo chiavatore, ma è certo che egli ora con mia moglie vuole e sta dando il meglio di se. Desidera vederla godere a go go sotto di se e avanti a me e farmi costatare che egli le dona i suoi primi orgasmi plurimi. Sempre il bull incrocia e fissa i suoi sfavillanti e vittoriosi occhi, fuori orbita, nei miei, increduli per quel che vedono, smorti e bassi perché mia moglie con netta soddisfazione mi sta rendendo cornuto. Inoltre il bull ha il chiaro intendo di comunicarmi che ho una moglie bona, sexy e sensualissima, apparentemente frigida, ma in realtà nel suo intimo di insoddisfazione sessuale, è molto, troppo troia e lui si arrapa meravigliosamente. Poi, che io non mi distragga, ma segua a puntino i singoli successivi flessi del coito. Vedere come egli si inarca sui ginocchi e con un colpo secco dei reni velocissimamente cala a fondo fica di mia moglie il suo cazzo e svuota dentro tutto il seme dei gonfi coglioni colmi come uova sode. Seme che egli vuole che accerto essere depositato li dove il mio mini pene mai è giunto. Sentirgli dire sotto voce a mia moglie di confermargli che mai pria di ora lei ha goduto tanto e avvertito copiosa sborra a fondo utero. Di sputarmi in faccia il suo disprezzo per essere poco dotato e quindi predestinato ad essere cornuto, cosa che sarebbe dovuto avvenire anni addietro, magari a 40-45 anni, quando era più fresca e pimpante. Il gioco continua per ore e mentre io mi scopo mia moglie, lui il bull si lava nel bagno il pene e lo ficca nuovamente e prepotentemente nella spalancata accogliente boccuccia di lei, che con fatica ed occhi sbarrati se lo lascia scivolare tutto in fondo alla gola. Mia moglie riprende a succhiare e smanettare avidamente il cazzo fino a farlo rinvigorire completamente con la inusitata sua lena e ardore e smette solo ingoiando il totale residuo sperma dei coglioni di lui che con grugnito da gorilla seguito da infinito sospiro si abbatte sul letto esausto, ringraziando ed elogiando mia moglie di averlo appagato come mai prima. Assistendo all’eccitante coito anche il mio si rizza e arrapo e gongolante di letizia sborro sui suoi seni della moglie e con caldi baci ricambio la piacevole sorpresa regalatomi. Il bull seduto a sponda letto chiede a mia moglie se è proprio vero che lui è il primo maschio, a parte il coniuge, che loro due hanno reso, oggi, “cornuto”di fatto e di nome, che l’ha scopata, se la chiavata l’è piaciuta, se si sente disinibita al punto giusto di volergli concedere il bis, pur dopo essersi soddisfatta facendosi montare da altri maschi, magari dotati quanto lui o anche di più, visto che lei ha fattezze di gran troia. Avuto risposta affermativa, si ringalluzzisce e coricatola a sponda letto a gambe alzate sulle sue spalle reintroduce il cazzo in fica, dopo aver tentato più volte di ficcarlo in culo. Vedo le braccia di mia moglie stendersi ed abbrancare il bull avvinghiandosi con le mani alle sue spalle e ficcando l’unghie nella pelle delle terga re e languidamente baciargli il collo ed un gelido fremito mi percuote la schiena da capo a pie, m’ha reso cornuto!!! Scopa per altri 20 primi, tempo nel quale mia moglie lieta e felice gode più volte. Poi, tira il cazzo fuori dalla fica lo scappella velocemente un attimo e lo dirige in modo da schizzare in facci a me le residue grumose gocce di seme degli svuotati coglioni, ed è l’atto conclusivo della duratura seduta di sesso, circa 4 ore. Non abbiamo scambiato cellulari ne indirizzi per cui lo sconosciuto che mi ha disinibito la moglie non avrà il mio futuro grazie quando mia moglie farà bis e sarò vero cornuto.
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6 years ago
torreann,
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Last visit: 3 years ago
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Martedì mattina al bar
Stamane, martedì, io ed Amanda a metà mattina ci fermiamo al caffè un po' più "in" della nostra città.
Quando Amanda scende dall'auto con i suoi capelli biondi freschi di parrucchiera, un giacchino corto, tacco moderato ma significativo, leggins blu di classe ma incollati al suo corpo, non sono riuscito a non guardarmela per bene e, perchè no, orgoglioso di lei... Una volta che mi rigirai dopo aver chiuso l'auto Amanda stava andando verso una vetrina di abbigliamento (....) e ciò mi diede l'occasione per guardargli il culo ben scolpito dai sottili leggins. La raggiunsi e nel momento in cui si rigirò verso di me notai che i leggins scolpivano perfettamente anche le forme delle grandi labbra tra le sue cosce ! La cosa mi fece piacere, non so se Amanda ne era consapevole o fosse un disguido dovuti all'intimo sottile sotto i pantaloni ancor più sottili !! La abbracciai per quei pochi metri fino ad arrivare all'entrata, quando mi girai per aprirgli la porta e farla educatamente entrare per prima. La signora era così ben presentata agli altri presenti nel locale. Il barista, che guarda abitualmente con interesse Amanda, l'ha accarezzata con uno sguardo da capo a piedi... Sempre al bar un pò più avanti c'era un bel ragazzo donnaiolo che ben conosciamo ed ho notato il dolce tono di voce col quale ha salutato Amanda....lui aveva già notato quel che c'era da notare... A dir la verità anch'io notai che, a sua volta, lui era in dolce compagnia di una bella ragazza con un bel fisico interessante... Lui è spesso in compagnia con belle ragazze: è bello, single e benestante. Visto che Amanda dava spettacolo gli proposi di prendere il caffè al banco con la scusa di sciogliermi un po' le gambe. A me fa' sempre piacere esibirla, e a lei non spiace di certo ! Restammo lì in piedi un po' più del necessario visto che il barista si mise a parlare del più e del meno con noi (il corpo di Amanda gli intratteneva lo sguardo dei clienti). Due cinquantenni su di un tavolino accanto a noi non staccarono mai lo sguardo dalla vita di Amanda. Altre signore belle e distinte mostravano indifferenza verso l'esibizionista, ma era solo apparente. Amanda parlando con me e col barista continuava a girarsi dando così modo a chi faceva piacere di guardarla bene e di "rifarsi gli occhi" ! Il suo sorriso malizioso mi fece pensare che era consapevole di essere al centro dell'attenzione (e gli faceva piacere). Così finché pagai alla cassa Amanda si girò per scambiare due parole con una commessa ed io per richiamarla senza interrompere il dialogo gli appoggiai dolcemente la mano sul culo per girarla verso di me e sospingerla leggermente verso l'uscita. Mano che tenni orgogliosamente finché non mi servì ad aprire la porta. Altra sfilata della signora fino all'auto e poi via nel mio ufficio...dove i miei collaboratori non hanno disdegnano di guardare la mogliettina del capo.......
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7 years ago
lucaeamanda, 51/50
Last visit: 7 hours ago -
Cinema a luci rosse
Era una piovigginosa giornata invernale, essendo solo a casa, mia moglie era andata a trovare i suoi e sarebbe tornata dopo due giorni , mi sono al-
dato sul tardi e con una noia infinita . Mi sono tolto il pigiama ed ho rimira-
to il mio nudo corpo statuario e mi sono piaciuto. Mentre mi rimiravo ho
pensato che non era giusto che fossi solo io a guardarmi ma che le mie fem-
mine fattezze fossero rimirate anche da altri .
Premetto che sono completamente depilato e quindi guardandomi da dietro
è difficile capire il mio sesso. Mi sono dato un leggero trucco , ho messo un paio di autoreggenti a rete nere ( che mi stanno una meraviglia ) mi sono infilato pantaloni della tuta , naturalmente senza slip , con cintura elastica ( così scivolano meglio ) e mi sono messa una maglietta con la zip davanti in modo da poterla aprire
fino in fondo x fare vedere le mie deliziose tettine.
L'unico luogo dove avrei potuto avere qualche incontro immediato era sicuramente un cinema a luci rosse e quindi mi sono incamminato per andarci.
Appena entrato l'oscurità totale non ti fa vedere nulla e quindi a tentoni mi
sono diretto verso un angolo della sala dove sapevo che vi era una rientranza molto frequentata. Mi sono messo in una posizione tale da lascia-
re un po di spazio detto di me per..........
Ho aspettato n bel po e , quando avevo perso tutte le speranze, sento una mano che comincia a palparmi le natiche e poi mi abbassa i pantaloni e comincia a lavorare con le dita nel mio buchetto.Non potete immaginare che
meravigliosa sensazione si possa provare quando nel buio di un cinema qualcuno comincia a palpare.Ad un tratto sento qualcosa di molto grosso che sostituisce le dita ed incomincia a strofinarsi nel mio buchetto.Sento una vampata di calore al viso e capisco che finalmente avrò quello che cercavo.
il mio occasionale amico incomincia a forzare l'entrata dapprima lentamente ma non appena la cappella è dentro, con un colpo siccome lo infila tutto dentro. Per il dolore non ho potuto fare altre che gridare anche se attutito dalla mia mano che avevo messo davanti la bocca , ma naturalmente era stato sentito e questo aveva fatto avvicinare altre persone. Mentre era alla pecorina che stavo godendo come una troia con quel cazzo che entrava ed usciva con violenza, sento un altro cazzo che si fa largo nella mia bocca ed io incomincio a succhiarlo avidamente con immenso piacere.
Mentre stavo godendo come non mai si era radunata un po di gente e tra questi ho notato un extracomunitario che si stava segando un cazzo enorme
( penso ameno 24 cm e molto grosso ). Ad un tratto sento che i miei trom-
batori stanno per godere ed ad un tratto mi trovo la bocca ed il culo pieni
di sborra che colava da tutte le parti ed io mi dimenavo come una gran troia,
la troia che mi sentivo in quel momento. A questo punto sento che il cazzo che avevo in culo si affloscia , ma non era ancora uscito del tutto che un urlo pazzesco ( sicuramente sentito in tutta la sala ) esce dalla mia bocca ,
l'extracomunitario aveva sostituito il mio primo occasionale amico e, dato che il buco era ancora aperto e lubrificato dalla sborra , me lo aveva infilato
con un colpo secco che mi aveva spaccato in due.
Dopo i primi momenti di dolore , non appena il cazzo ha incominciato ad en-
trare ed uscire dal mio culo con colpi possenti , il piacere che provavo è stato indescrivibile e più stantuffava più il piacere aumentava. Penso che mi
abbia sodomizzato x più di un'ora e mi ha sborsato dentro per tre volte senza mai uscire il cazzo dal culo e naturalmente il mio buco non potendo trattenere
tutto quello sperma , ha incominciato a colarmi lungo le mie lunghe cosce. ( N.B. Io godo con il culo non con il cazzo,quello che provate voi quando sborrate io lo provo durante tutto il tempo che un cazzo entra ed esce dal mio culo.)
Durante tutto questo tempo chi mi spompinava ,chi mi succhiava le tette e chi me lo metteva in bocca, praticamente ero diventata la troia di tutti.
E stata un'esperienza bellissima e fantastica, è indescrivibile il piacere che si prova ad essere inculati da diverse persone nel buio di una sala e mentre altre persone ti guardano.
P.S. Il racconto è vita vissuta è realmente accaduto tutto quanto descritto, la fantasia riguarda le sborrate in bocca ed in culo, il tutto è avvenuto con la massima protezione ( non sono i tempi di farsi sborrare dentro , farsi sborrare dentro è fantastico ma solo da persone conosciute ).
Sono stato un po in ansia quando mi ha inculato l'extracomunitario che avendolo molto grosso e lungo avrebbe potuto rompere il profilattico ed infatti controllavo in continuazione).
Mi piacerebbe sentire i vostri pareri e se qualcuno ha avuto esperienze del genere, gradisco anche vostri messaggi)
Un 👄👅da Ninetta23
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7 years ago
Ninetta23,
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Last visit: 1 year ago
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Che meravigliosa sorpresa.
Sono giorni che il mio amante non viene a trovarmi , il troppo lavoro che lo porta fuori città spesso, l'influenza una prima volta, la ricaduta, poi una fiera, ci hanno impedito di vederci per un po'. Sono vogliosa e desiderosa di vederlo come non mai. Ceno e sparecchio, poi lavo i piatti, sono emozionata ed eccitata tanto da avere un leggero tremolio alle mani. Per l'occasione mi sono travestita proprio bene, calze trasparenti velatissime, reggicalze, perizoma e reggiseno neri, ai piedi un paio di ciabattine nuove che porto spesso in casa anche quando non aspetto lui. Sopra una gonna nera che mi fascia i fianchi e una camicetta che mi disegna le forme e mi fa davvero assomigliare ad una vera donna. La casa in penombra, ho solamente la luce sul lavello accesa, musica in sottofondo. Lo sento arrivare, apre la porta ed entra, mi raggiunge in cucina e mi abbraccia da dietro. mi sfila subito la camicetta dalla gonna, mi bacia il collo, i lobi delle orecchie e mi spinge la lingua dentro, procurandomi dei brividi di piacere. infila le mani sotto la camicetta, poi solleva il reggiseno e cerca i capezzoli che inizia a solleticare con le mani, sa come toccarmi per rendermi disinibita e porca. Mi solleva la gonna, mi accarezza le gambe nella parte dove finiscono le calze, le gambe liscie, i glutei, sono andata dall'estetista ed ho fatto una ceretta completa. , mi sculaccia e mi apostrofa come la sua troietta. Mi solleva una gamba per farmela appoggiare sul top della cucina, lascio che la ciabattina si sfili dal mio piede, lo appoggio e lui si china, mi sposta il perizoma di lato e inizia a leccarmi la fichetta, la chiamiamo così , mi procura un piacere immenso, le sue mani mi accarezzano su tutta la lunghezza velata delle calze. Ora complice la fica tutta bagnata dalla sua lingua inizia a spingerci dentro un dito, ho un brivido di piacere, anche perchè lui continua a leccarmi e a spingere su e giù il dito che ben presto diventano due. Sono così eccitata che non capisco più nulla , si alza in piedi ma lascia le dita dentro di me e le fa scorrere su e giù, mi bacia in bocca, sono così eccitata che non mi accorgo che non è solo e che adesso c'è un'altra lingua che mi lecca la fica mentre lui sfila le sue dita e lascia il mio buchetto , si fa per dire, tutto libero e aperto per la lingua del suo amichetto, che in ginocchio dietro di me ha preso allegramente il posto suo. Ho un sobbalzo di paura perchè non me lo aspettavo e non mi ero accorta che non era da solo. Era da molto tempo che ne parlavamo e che mi sarebbe piaciuto fare sesso a tre con un altro maschio oltre a lui ma non me lo aspettavo . Ora mi prendono mi piegano in avanti facendomi appoggiare al tavolo , mi divaricano le gambe e il mio lui mi solleva la gonna e mi sposta di lato il perizoma, iniziano a penetrarmi con le loro dita, prima uno poi due, tre e infine quattro , sono così sincronizzati che quando uno spinge le sue due dentro, l'altro le fa scorrere in giu, è una sensazione nuova per me ed eccitantissima, mi dice che sono un troia, si abbassa i pantaloni tira fuori il membro turgido e inizia a spingermelo dentro, mentre il suo amico mi tiene ferma la testa sul piano del tavolo e inizia a sfiorarmi le labbra con la punta del pene, me lo fa ingoiare e mi scopa la bocca come fosse una fica. Vanno avanti così per parecchio, la mia fica oramai è bella rilassata e dilatata il mio amante entra ed esce con il suo membro molto facilmente procurandomi un piacere intenso, ma sento che anche a lui sta piacendo dai gemiti che emette. Si ferma, esce e si cambia di posto con il suo compare. Mi rigira facendo appoggiare la schiena al tavolo, mi solleva le gambe afferrandole per le caviglie , me le apre, poi se le appoggia alle spalle e mi spinge dentro un fallo enorme che poco prima facevo fatica a tenere in bocca. Mi strappa un gemito di dolore ma che piano piano diventa di piacere, quando mi rilasso e la mia fichetta si abitua al calibro. il mio amante mi mette il pene sulle labbra e io inizio a leccarglielo , lui mi gira la faccia e me lo mette in bocca e inizia a scoparmi . Poi mi sbottona la camicetta e va a cercare i capezzoli, è così bravo a stimolarli che temo non durerò molto senza raggiungere un orgasmo intenso, cosa che avviene tra le mie grida di piacere subito dopo. Anche a loro non deve mancare molto perchè mi fanno mettere in ginocchio, mi fanno aprire la bocca e tirare fuori la lingua, mi sbattono il loro membri duri sulla bocca si masturbano all'unisono fino a inondarmi la bocca del loro nettare. Che magnifica serata abbiamo trascorso. Spero solamente che il mio uomo lo inviti di nuovo a giocare con noi. magari assieme alla sua compagna, donna avvenente e disinibita da quel che si dice.
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7 years ago
Erika1Monti,
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Last visit: 5 years ago
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Un trio in una calda serata di luglio
Dopo le belle serate trascorse con i nostri cari amici di scorribande sessuali, Elena e Giuseppe, incontri sempre più intensi e trasgressivi.
Volevamo, io e Virginia, passare oltre, trovare nuovi stimoli per evitare la “monotonia” di situazioni già vissute.
La ricerca di una nuova coppia, però, risultava sempre molto complicata. Spesso non si riusciva a trovare la situazione giusta e, soprattutto, coinvolgente.
Qualche altro incontro lo avevamo realizzato, anche molto bello, ma ha sempre richiesto molto impegno nell’organizzarlo ed è stato sempre complicato da gestire nel tempo.
Dal momento che la nostra voglia di sesso di gruppo era sempre viva, e non volevamo continuare solo a sognarlo, in alcune chat abbiamo accettato di condividere l’amicizia anche con singoli in cerca di coppie.
Accettammo, effettuando una certa selezione tra le innumerevoli richieste, le proposte di amicizia di alcuni singoli.
Nella vastità di Internet, ci capitava di chiacchierare con persone, spesso molto simpatiche e cordiali. Con alcuni di loro c’era anche una certa affinità di idee.
Con uno in particolare, tutti questi aspetti collimavano quasi perfettamente con le nostre.
Francesco (così si faceva chiamare in rete), viveva vicinissimo a noi, non nella stessa nostra città (condizione favorevole per noi) ma ad una distanza chilometrica colmabile con pochi minuti di viaggio. Quindi situazione quasi ideale.
Abbastanza presto, l’idea di organizzare un incontro per conoscerci meglio e, soprattutto di presenza, divenne operativa.
Dopo esserci incontrati in rete, scambiando le nostre idee, passammo alla fase successiva, contattandoci per telefono, abbiamo discusso i dettagli di un eventuale incontro.
Per telefono abbiamo parlato liberamente sia dei nostri desideri sia dei nostri tabù (anche se in realtà non ve ne erano troppi di tabù).
Quando il nostro interlocutore ci ha confessato la sua inesperienza, abbiamo esitato un attimo.
Ma dal momento che era soprattutto Virginia interessata all’incontro, in qualche modo, l’inesperienza di Francesco l’attirava e, quindi, abbiamo finalmente concluso che l'incontro poteva realizzarsi e prendemmo un appuntamento.
In quella calda serata di luglio, dopo esserci vestiti adeguatamente per l’incontro. Ci siamo diretti verso il punto d'incontro concordato.
Arrivati all’appuntamento, Francesco era già lì ad attenderci, sicuramente molto emozionato ed eccitato anche lui.
Dopo una breve presentazione, lo abbiamo fatto salire in auto, per poter parlare più tranquillamente.
In brevissimo tempo, la nostra discussione, aveva preso una piega molto “eccitante”, parlando delle nostre esperienze e, lui, ribadendo la sua quasi completa inesperienza, si diceva totalmente convito di voler avere un rapporto di amicizia con una coppia, anche non solo per il sesso.
Con la nostra discussione, sincera e cordiale, abbiamo posto le basi di un rapporto positivo tra di noi.
Sembrava quasi che ci conoscessimo da tanti anni, la confidenza nasceva anche dalla capacità di Francesco di essere totalmente esplicito ma, allo stesso tempo, molto rispettoso ed educato.
L’idea di un possibile rapporto di amicizia “particolare” maturava sempre più tra di noi, la convinzione di tutto ciò non modificava, però, per nulla l’idea di Virginia, che il primo incontro doveva essere solo per fare conoscenza, magari “particolare”, ma senza nulla di più.
Infatti, dopo una bella chiacchierata in macchina, una lunga passeggiata a piedi e un buon momento ricreativo in un bar del posto, ci siamo salutati, prendendo, però, appuntamento per il sabato successivo a casa nostra.
Virginia era stata molto attenta nel fornire tutte le indicazioni per raggiugere la nostra casa, si capiva che aveva molta voglia di rincontrare Francesco.
Gli aveva spiegato nei minimi particolare come raggiungerla ed aveva fissato più volte l’ora in cui ci saremmo rivisti.
Dopo esserci salutati con Francesco, ritornammo a casa. Nessuno dei due, lungo il tragitto aveva detto nulla sull’incontro.
Rientrati in casa, Virginia, però, ha iniziato a sondare la mia sensazione.
All’improvviso, con voce ferma disse: “Cosa ne pensi di Francesco? Sembra un bravo ragazzo!!!”.
Gli risposi, sorridendo, intuendo le sua vere intenzioni: ”Perché mi fai questa domanda, …. hai intenzione di fidanzarti con lui?”
E Virginia: “Dai … non scherzare … lo sai cosa volevo dire.”
Ed io: ”Si sembra tranquillo, educato e molto … impacciato. Si vede che non ha esperienza. Ma a te è piaciuto?”
Virginia: ”Si, non è male, mi piace l’idea di essere io a poterlo condurre nel gioco. Sembra eccitante come situazione. Ma a te l’idea che io possa essere posseduta da un altro uomo ti va?
Risposi con un tono sarcastico: “Beh, è già successo, non sarebbe sicuramente la prima volta, non è vero?”
Virginia: “Si, ma questa volta è diverso, non ci sarebbe una lei che ti trastulla e soprattutto ti distrae da me.”
Dopo aver pensato per un attimo, risposi: “Si vedrà, non saprei darti una risposta adesso. Credo di no. Non mi dovrebbe dare fastidio, infondo siamo sempre insieme. Ci sei tu, ed io con te voglio fare sesso anche se ci sarà Francesco, lo faremo in tre, non solo voi due da soli…… certo sarai molto impegnata tu …. e penso che la cosa ti dispiaccia molto …. vero?”
Virginia: “Certamente … lo sai, sarà un peso enorme per me .....” con una risatina si allontana da me per andare in cucina per preparare la cena.
Per il resto dei giorni ne parlammo solo saltuariamente, ma senza aggiungere nulla di più a quanto detto.
Senza farci caso, Il sabato era già arrivato, era tutto pronto per l’incontro. La casa ben profumata, il grande schermo della tv pronto a diffondere un bel film porno.
Per l’occasione, avevo scelto un film molto particolare che avevamo già visto, tempo prima, con Virginia. Un film dal titolo “Patricia Petite in a threesome double penetration”, molto particolare ed eccitante. Era pronto e posizionato in standby.
Virginia si era attrezzata bene per l’incontro. Nel suo negozio preferito di lingeria aveva comprato un body nero molto sexy che lasciava intravedere tutto. Delle autoreggenti con una balza di pizzo chiusa con fiocchetti. Nell’insieme una visione molto “cattiva” e sofisticata.
Aveva scelto un miniabito nero a fascia elasticizzato, una via di mezzo tra una canotta lunga o un tubino molto corto.
Molto sexy e provocante, soprattutto perché lasciava intravedere tutte le sue forme, dai seni ai fianchi, fino giù al pube.
Nell’attesa, io e Virginia, in quel tardo pomeriggio, avevamo bevuto un drink, come diceva sempre lei: “è il modo migliore per sciogliermi, l’alcol che gira nel mio corpo mi fa questo effetto.”
All’ora concordata, con estrema puntualità che sicuramente faceva trasparire una certa ansia, Francesco ha suonato al nostro campanello.
Ho chiesto a Virginia: “Vuoi aprire tu, per metterlo a proprio agio o vuoi che vada io?”
Lei rispose, con un’aria compiaciuta: “No, no vado io, tu aspettaci qui, voglio parlare con lui per un attimo prima di venire da te.”
Risposi: “Ok. Ti aspetto qui!!!”
Non so cosa si sono detti Virginia e Francesco di la, all’ingresso, ma l’impressione che ho avuto, dopo qualche minuto, quando sono entrati nella stanza, è stata subito positiva.
Si vedeva che era ancora teso ma, sicuramente l’aver incontrato prima Virginia, lo aveva tranquillizzato.
Francesco era vestito in modo casual, con una camicia e jeans.
Appena entrato nella stanza mi ha salutato calorosamente, manifestando il suo gradimento per l’accoglienza informale che avevamo messo in atto.
Entrambi, Virginia e Francesco, quando sono entrati nella stanza, hanno dato l’impressione di aver superato il momento iniziale di timidezza e che la simpatia di entrambi abbiamo avuto un forte impatto nello sciogliere tutti e renderci molto cordiali e socievoli.
Soprattutto, guardando attentamente Francesco, i suoi modi e il suo vestito davano una forte sensazione, rendendolo molto attraente.
Ci siamo accomodati nel salotto e abbiamo iniziato a parlare un po' di cose "normali". Seduta sul divano con lui, bevendo qualche bicchiere di vino bianco freddo, ascoltando i brani di un cd di Tracy Chapman, l’atmosfera ben presto si scaldò.
Virginia era seduta accanto a Francesco, sul divano, io ero di fronte, ad una certa distanza ma non lontano, seduto su un altro divano del salotto.
La discussione era diventata sempre più piccante, ed ho notato, che se non avessi preso io l’iniziativa, Francesco non avrebbe avuto mai il coraggio di proporsi.
Quindi dissi a Virginia: “Perché non fai vedere a Francesco il completino che hai comprato in suo onore?”
E lei: “Se vi va, vi faccio uno strip tese.”
Francesco non rispose, ma dall’espressione del volto si capiva che gradiva la cosa.
Io gli dissi: “Certamente …. Mi piace l’idea!!!”
Virginia si alzò dal divano e, mettendosi tra noi due, iniziò a muoversi in modo sexy.
Cominciò a danzare al ritmo della musica. Il vestito, molto stretto, pian piano si alzò sempre più sulle gambe, rivelando, prima le cosce cerchiate dall’autoreggente, e poi, pian piano, le parti intime ancora coperte dal body.
Il volto di Francesco era completamente catturato dai movimenti di Virginia e dal suo corpo.
Virginia con fare molto “sensuale”, mentre ballava, a volte si avvicinava così tanto, quasi ad avere involontari contatti con lui.
All’improvviso con movimento sinuoso, si sfilò il vestito, restando con il solo body e le calze.
Ora Francesco, poteva fantasticare meglio sul corso di Virginia, quasi completamente visibile vista la trasparenza dei body.
Quei pochi minuti di ballo avevano fatto diventare sempre più caldo l’ambiente.
Sia io sia Francesco, sognavamo di assaporare quei fianchi snelli e il suo culo perfetto.
A quel punto mi ricordai del film che avevo impostato nella TV, chiesi se avessero voglia di vederlo. Il consenso fu unanime, quindi attivai, con il telecomando il film.
Le scene, molto esplicite di sesso a tre, scorrevano sullo schermo catturando parzialmente i nostri sguardi.
Quando Virginia notò i nostri sguardi, da dove trasparivano tutti i nostri pensieri, ci sorrise e bevendo un sorso dal suo bicchiere di vino, ci disse: “Vedo che il mio ballo vi piace, ma quello che fanno quei tre forse di più. Appena finisco lo strip vi sottoporrò ad un controllo fisico lì sotto … i vostri uccelli non mentono ….”
Con un sorriso riprese a muoversi.
Anche io ho alzato il bicchiere in segno di consenso, poi ho rivolto la mia attenzione a Francesco, dicendogli: “Non ti sentire obbligato al solo guardare, se ti va, puoi interagire con Virginia, massaggiarla per tutto il corpo, a lei piace avere certe attenzioni.”
Francesco, sentendo le mie parole, si alzò immediatamente dal divano, ed andò da lei e la baciò appassionatamente sul collo accarezzandola e massaggiandola.
Le mani di Francesco, sempre più esigenti, alla fine scomparvero sotto il suo body.
Virginia, a questa iniziativa di Francesco da me stimolata, rivolse uno sguardo lussurioso nella mia direzione.
Lasciò che le mani di Francesco vagassero sul suo corpo, sotto il body.
Lui le toccò i seni, poi tornò indietro sul ventre.
Lentamente le massaggiò la schiena, sganciando il fermaglio che teneva il body, lo spinse decisamente verso l'alto, rivelando tutto il suo sesso.
Quando finalmente la liberò dal body, lasciandolo cadere a terra, lei si accoccolò vicino a lui, e i due, muovendosi lentamente, al ritmo della musica, si strusciavano uno contro l’altro.
Mentre danzavano così intensamente davanti a me, lentamente la sollevò delicatamente e, mentre mi voltava le spalle, ho intravisto uscire dai suoi pantaloni, il cazzo di Francesco.
Evidentemente Virginia aveva iniziato a fare quella esplorazione che aveva accennato prima.
Ora tutte le "dighe mentali" erano state infrante e, sicuramente Francesco aveva acquisito una certa sicurezza.
Il video che andava nella grande TV, sicuramente stimolava le nostre fantasie sessuali.
Mi sono liberato del mio pantalone e sono andato dai due.
Quando Virginia notò il mio sguardo lussurioso, con il quale indubbiamente la guardai, si voltò verso di me e con uno sguardo seducente e per provocarmi cominciò a massaggiarsi i seni.
Quella vista mi ha fatto impazzire e, quindi, mi sono unito al loro movimento.
Virginia si inginocchiò davanti a me. Come in un film, ha strisciato tra le mie gambe, si è arrampicata su di me ed ha iniziato a infilare le mani nei miei boxer. non senza toccare le mie palle e il mio cazzo già duro.
Per un momento si fermò, e solo allora ho notato il suo respiro ritmico, ed ho visto accovacciato dietro di lei Francesco, il quale, evidentemente, aveva appena cominciato a rovistare la figa di Virginia con le dita.
Almeno questo è quello che immaginavo non avendo la visione libera, vedevo, però, la lussuria nei suoi occhi.
Virginia, senza preavviso, improvvisamente, afferrò il mio cazzo e cominciò a “massaggiarlo” su e giù con la lingua, mentre mi accarezzava le palle con una mano, sentivo che il mio cazzo si stava facendo sempre più duro.
Solo per un po' lo massaggiò poi, cominciò a succhiarlo e infilarlo in bocca. Era una sensazione bellissima, non perché non l’avesse mai fatto, ma la situazione diversa amplificava le mie sensazioni.
Per la prima volta, la mia donna ha avuto l’opportunità di avere due uccelli a disposizione ma, con mia sorpresa, aveva preso per primo il mio in bocca.
Lei mi succhiò, mi lecco, con una intensità tali, da pura lussuria: ero stravolto, avevo gli occhi che vagavano per la stanza, sono caduto, quasi in trans, sul divano e l’intensità delle sue labbra sul mio cazzo erano entusiasmanti.
Mentre giacevo sul divano con le gambe divaricate e ho alzato lo sguardo, ho sentito la sua lingua girarmi delicatamente attorno al mio glande - non senza pizzicare occasionalmente anche il mio scroto. Lì ero particolarmente sensibile e così, senza accorgermene, mi uscirono dei brevi suoni incomprensibili dalla bocca.
Mentre lei mi succhiava, tuttavia, il nostro amico non era rimasto inattivo, dopo essersi liberato degli abiti, continuava ad accarezzarla da dietro, la cosa non dispiaceva per nulla a Virginia.
Poco dopo, Virginia si fermò e i ci suggerì di andare in camera da letto, sicuramente saremmo stati più comodi.
Andando nella stanza, lei camminava, facendo strada, davanti a Francesco, il quale lasciava che i suoi occhi scivolassero sulla sua schiena e sul suo culo perfetto.
Il mio cazzo era ancora rigido, come quello di Francesco, camminando, passo dopo passo, ballonzolavano da sinistra a destra.
Virginia sembrò averlo notato, perché, ad un certo punto, si fermò per un momento e ci guardò mentre ci avvicinavamo a lei.
Quando ci fermammo di fronte a lei, tutti e due, istintivamente allungammo le mani per toccarla, lei ci ha afferrato per i cazzi e ci ha trascinato in camera da letto.
Una volta lì, si gettò a letto con il suo nuovo amico ormai nudo e lo baciò di nuovo appassionatamente.
Dopo un po', si inginocchiò con le gambe aperte, si sporse in avanti e cominciò a baciare, leccare e succhiare il cazzo di Francesco, a quel punto, con stupore, si accorse che era circonciso, non lo avevamo notato nessuno prima.
Con curiosità chiese a Francesco: “Ma per te e meglio o peggio essere circonciso, voglio dire, hai sensazioni diverse rispetto ad uno non circonciso?”
Francesco, tirandolo su, rispose: “Guardalo, cosa ha di verso da quello di Luca, nulla solo una piccola pelle in meno. Alcuni dicono che è meglio, probabilmente per il fatto che è meno sensibile essendo sempre scoperto. Se fosse così, ci devi lavorare di più per farlo godere, ci stai?”
L’inziale timidezza di Francesco era sparita completamente, ora sembrava. E forse lo era veramente, totalmente a proprio agio con noi.
Virginia, con un sorrisetto malizioso, disse: “Certo che ci sto, e ti farò vedere come godrai tra poco, ci darò dentro alla grande …..” poi guardando verso di me, aggiunse: “Bada bene anche tu, non ti trascurerò, anzi ….”
Io annui con un cenno del capo, quella situazione, la presenza di Francesco, il loro rapporto avevano in me fatto sviluppare un senso di tranquillità che allo stesso tempo, oltre ad essere rassicurante, era molto eccitante.
Virginia si girò di nuovo verso Francesco, e con un gesto armonioso si distese su di lui, gli afferrò il cazzo, e con movimenti prima rotatori e poi dalle palle fino alla punta, lo lecco per bene inumidendolo col la saliva.
Con quella posizione che aveva assunto Virginia per succhiare Francesco, mi mostrava il suo culo perfetto e io feci scorrere con cura la mano sulle sue curve.
Mi sono fermato, un attimo, per godere di quella vista perfetta.
Tuttavia, sono stato rapidamente riportato alla realtà dal suo respiro e dal suo forte schiocco che lei esercitava ogni volta che tirava fuori dalla bocca il cazzo di Francesco.
Così ho fatto scorrere lentamente la mano verso la sua figa e l'ho masturbata con attenzione, come piaceva a lei.
Tuttavia, dato che non era molto bagnata nonostante il massaggio intimo avuto prima dal nostro amico, mi sono chinato e ho provato a leccarla con la lingua. Dal momento che non sono riuscito davvero ad arrivare alle sue labbra per via della sua posizione, sono tornato al suo culo.
Lussurioso lasciai che la mia lingua vagasse sulle sue natiche.
Mentre mi avvicinavo all'ano perfettamente rasato con la lingua, lei mi guardò in un modo sensuale.
Le restituii lo sguardo ed ho continuato con il mio trattamento.
Quando sono arrivato all'ano, l'ho leccato dolcemente.
Quando ho notato una contrazione dei suoi muscoli anali, sapevo cosa voleva.
Mentre stavo cercando di possedere con la mia lingua il suo ano, ho lentamente spinto una mano tra le gambe ed ho accarezzato la sua figa e il suo clitoride.
La sollevai di più, quindi, mi stesi sulla schiena e strisciai tra le sue gambe.
Lei abbassò il bacino e mi spinse in faccia la sua figa ora bagnata.
Io, lentamente, cominciai a stuzzicare il suo clitoride con la lingua, prima delicatamente e poi sempre più intensamente.
Alternando movimenti veloci con leccate più intense e profonde con tutta la grandezza della lingua.
Sapevo che Virginia amava essere leccata in quel modo e, con enorme felicità, la senti gemere dal piacere.
Lei, allo stesso tempo, con la sua calda bocca, stava “lavorando” Francesco, con movimenti, una volta più veloce, una volta più lenti.
Si sentivano e si capiva quando aumentava il ritmo, dai segnali che l’amico rilasciava con i suoi gemiti, dicendo: “Si, si …. così, no, no … non ti fermare … continua ti prego!!!”.
Mentre io "impastato" con la mia lingua e le guance dagli umori di Virginia, continuavo a “massaggiare” le labbra della sua figa e il clitoride.
Lentamente le sue labbra si aprirono e così presto la penetrai con la lingua, massaggiandola dentro.
Movimento ritmico, dentro, fuori, clitoride che la condusse a godere in poco tempo.
La sentii vibrare, la sia figa, appoggiata sulla mia faccia, si contraeva.
Lei gemette rumorosamente e mi versò un torrente di umori in faccia.
Strisciando fuori da sotto di lei, ho notato che Francesco, dopo aver preso un preservativo che si trovava sul comodino. Si avvicinava, da dietro, a Virginia.
Anche lei lo notò, allora mi tirò in avanti, verso la sua faccia, e prese il mio uccello in bocca, lasciando a Francesco il suo bel fiore oramai molto umido dagli umori suoi e dalla mia saliva.
Francesco si posizionò dietro Virginia e, con un movimento rapido ma allo stesso tempo leggero, la penetrò.
Io potevo vedere tutto essendo inginocchiato sul letto davanti a Virginia.
Lei era in ginocchio sul letto, appoggiata sugli avanbracci, in una posizione tale da dare l’intera figa libera a Francesco.
Lui la stava montando con movimenti lenti ma profondi.
Movimenti che inducevamo Virginia a riproporli, con la bocca, sul mio cazzo.
Una movenza così armoniosa e così sensuale da stimolarmi all’inverosimile.
Avrei voluto avere a disposizione una telecamera per riprendere tutto, così da poter dire dopo, è successo veramente, era tutto così bello.
Sentivo il cazzo di Francesco che, entrando ed uscendo dalla figa di Virginia, emetteva un suono particolare, molto singolare ed eccitante.
Non ci avevo mai fatto caso a quei rumori nei precedenti nostri rapporti, forse erano creati dalla particolare posizione che aveva assunto Virginia o dalla consistenza del cazzo di Francesco, non sicuramente molto lungo ma, estremamente grande di circonferenza. Un vero e proprio stantuffo.
Lo sentivo ansimare e lodare Virginia per le belle sensazioni che ci stava regalando.
Mi guardava negli occhi con una espressione di compiacimento e di gratitudine per aver concesso a lui quelle ore di passione sfrenata con mia moglie.
Sentivo Virginia ansimare dal piacere ma, allo stesso tempo, non abbandonare neanche per un attimo il mio pene, leccandolo e succhiandolo con una energia tale da farmi sentire al centro delle sue attenzioni.
Non avrei mai immaginato che quella situazione, così particolare, potesse piacermi in quel modo.
Quando, con enorme soddisfazione e piacere, prima Francesco e poi io siamo venuti, alternativamente Virginia, prese in bocca i nostri cazzi, leccandoli e gustandosi tutti i nostri umori.
Era una situazione molto intima e molto coinvolgente.
Ma, soprattutto eccitante, infatti, visibilmente i nostri cazzi riprendevano vigore.
Lei, accorgendosi della situazione, si strinse di nuovo il cazzo del nostro amico tra le mani, poi si fermò e mi guardò e disse: “Vi andrebbe di continuare … a me piacerebbe provare altre posizioni”.
La risposta fu una e una sola, formulata da noi due all’unisono: “Siiiiii!!!, Certamente.”
Affascinato da quella situazione che si era creata, molto coinvolgente e sensuale, mi sono coricato sulla schiena sul letto, offrendo il mio cazzo a Virginia.
Lei mi salì sopra e spinto il mio sesso tra le sue gambe, lo adagiò alle labbra della sua figa.
Poi con un leggero movimento del ventre verso il basso, lo fece entrare, per tutta la sua lunghezza, dentro la figa, iniziando un movimento “su e giù” con una intensità e una forza da stravolgermi e farmi genere.
Francesco, nel frattempo era rimasto calmo.
Ho lasciato il mio sguardo verso la sua direzione e ho scoperto che mi guardava con pura lussuria, così ho tirato indietro il mio cazzo un po' e poi, lo ho spinto lentamente di nuovo dentro Virginia.
Lei gemette e subito, richiamando a sé Francesco, prese il suo cazzo nella bocca.
Lentamente, iniziai a muovere il bacino avanti e indietro, il che evidentemente non era abbastanza per lei.
Infatti, lei ha iniziato a premere il bacino contro il mio a un ritmo più veloce.
Mi fermai di nuovo per un momento.
Mi piaceva e mi divertivo a sentire lei che scopare il mio cazzo, ma dopo un breve momento ho iniziato a spingerlo di nuovo, trovando rapidamente il ritmo giusto, afferrandola dai fianchi.
Stare sotto è una delle posizioni che mi piace di più, ho scopato lei (o lei me?), distribuendo momenti veloce e profondi, con momenti lenti e superficiali, estraendo il mio cazzo, ogni tanto, strofinando, brevemente, il mio pene sul suo bocciolo, per poi spingerlo velocemente dentro di lei.
Il suo ansimare stava diventando sempre più veloce e intenso, stava diventando sempre più difficile, per lei, tenere il cazzo del nostro amico in bocca. Quindi lo lasciò scivolare fuori.
Vidi Francesco, dopo aver recuperato un profilattico, posizionarsi per prenderla da dietro, lo osservai raddrizzarsi e posizionarsi in ginocchio sul letto, superando le mie gambe.
Senza tirare il mio cazzo fuori da Virginia, le ho chiesto di piegarsi in avanti appoggiando suo seno sodo su di me.
Questo per dare la possibilità a Francesco di posizionarsi proprio in corrispondenza del buco del culo di Virginia.
Lui capì la mia mossa e la assecondò, ora era dietro di lei, intento a massaggiare il suo buco del culo con l’olio che avevamo comprato per l’occasione.
Poiché era molto resistente alla penetrazione il buco di Virginia, vista la posizione e la presenza già del mio cazzo nella figa, Francesco trovava molta difficoltà a penetrarla. Quindi, accontentandosi, lasciò scivolare il suo cazzo lungo le chiappe ma, fuori da lei.
L’inesperienza di Francesco, si manifestò in modo evidente in questa situazione.
Io, tuttavia, dopo essermi fermato bruscamente per aiutarlo, ho iniziato di nuovo a scoparla.
Virginia ansimava e respirava sempre più velocemente.
Era evidente che era molto eccitata, vicina a raggiungere di nuovo l'orgasmo.
A quel punto Virginia, comprendendo la situazione, disse a Francesco: “Non ti preoccupare se non ci sei riuscito, mettilo dentro la figa. Dai che ti aiuto anche io….. Mi piacerebbe sentire il calore del tuo cazzo dentro di me, dai prova!!!”
Poi, rivolgendosi a me, con un sorrisino malizioso, disse: “Lasciagli il posto, non essere egoista, non te ne farò pentire….”
Lui, senza aspettare altro, si riposizionò meglio dietro Virginia e, si ripropose con il suo cazzo nella figa ormai ben oleata da me.
Questa volta, anche se con difficoltà, riusciva a penetrare Virginia, la quale, con un gridolino, manifestava la sua approvazione.
Ora era invasa dal cazzo di Francesco, che si muoveva ritmicamente dentro di lei, l’espressione del suo volto faceva trasparire la sua forte goduria.
Con movimenti alternati, avanti – indietro, Virginia accompagnavano quelli di Francesco. Tutto questo dava il senso del piacere che lei provava.
Bastarono pochi minuti, soprattutto per l’enorme spinta erotica che sprigionava Virginia, e Francesco, con un vigoroso urlo, venne.
Francesco si allontanò da Virginia togliendosi il preservativo, era evidentemente molto soddisfatto.
Quando si allontanò, per lasciare la stanza e ci guardò, noi eravamo ancora intenti nella nostra cavalcata e ci stavamo godendo quei momenti.
Ci ha sorriso e poi è scomparso nel corridoio. Attraversandolo in cerca del bagno.
Noi continuammo a scopare fino dopo il suo ritorno nella stanza da letto, raggiungendo l’orgasmo in simultanea.
Virginia gemeva ed urlava per il piacere e l’eccitazione mentre sentiva il mio sperma caldo nel suo corpo.
Restammo abbracciati mentre il mio cazzo si stava ammosciando in lei, entrambi guardavamo Francesco, nudo e seduto accanto a noi, che accarezzava dolcemente le spalle di Virginia.
Virginia volle ringraziare Francesco per i bei momenti avuti insieme, si alzò da me ed avvicinandosi a lui, lo baciò in modo passionale.
Cosa che colpì Francesco. Eravamo tutti esausti ma molto soddisfatti.
Il tempo era passato così velocemente, che non ci eravamo accorti che si erano fatte quasi l’una di notte.
Dopo essersi rivestito, Francesco, ci salutò per fare rientro a casa, ribadendo il suo grande desiderio di voler consolidare la nostra amicizia appena nata.
La nostra risposta fu di un assoluto consenso, confermando, la nostra volontà di voler approfondire i nostri rapporti di amicizia, proprio perché avevamo molto gradito il suo comportamento, molto educato e rispettoso ma, allo stesso tempo, molto sensuale.
Avevamo fatto una nuova amicizie ed una nuova esperienza particolare, eravamo sicuri che avremmo sperimentato molti altri incontri, anche più belli e arrapanti, con il nostro nuovo amico.
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Al2016,
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“l’autostrada ed il casello bagnato”
PRECISO CHE NON SONO UN PROFESSORE E L’HO SCRITTO SENZA RILEGGERLO, AL SOLO SCOPO DI RACCONTARE UNA VECCHIA ESPERIENZA REALMENTE ACCADUTAMI.
Anni fa una coppia mi contattò tramite un sito di annunci. Veniva in vacanza nel catanese e mi chiese di organizzare qualcosa di molto intrigante e trasgressivo.
Allora contattai alcuni miei amici fidati, spiegai loro la situazione ed ovviamente erano entusiasti! Sfido.....
La coppia arrivó nel mio bel paesello. Una macchina di grossa cilindrata si parcheggia, un sms con scritto: “siamo arrivati” li aveva preceduti di qualche istante. Dall’auto scende lui, uno sguardo attorno i ns sguardi s’incrociano e come accade in questi casi, un accenno comune per capire che siamo noi. Lui, rassicurato che fossimo persone ok, si gira verso di lei e gli fa cenno che può scendere. L’adrenalina scorreva dentro i ns corpi, regalandoci emozioni indescrivibili. Mille domande ci ponevamo: “saremo capaci di soddisfarla, appagarla, ecc. ecc.). Lei scende, una donna sui 45/50 anni, ben vestita, alta sul metro e settanta circa, con le curve giuste al posto giusto. Un bel viso, labbra carnose, occhi grandi e luminosi. Ricordo ancora quella gonna nera appena sopra il ginocchio, con uno spacco vertiginoso che arrivava fino all’inguine, tuttavia temuto chiuso da un accessorio a specchio che lasciava intravedere quel tanto per far viaggiare le menti di tutti gli astanti. Ci avviciniamo presentandoci e dopo i convenevoli, chiedo se volessero un caffè conoscitivo. Loro annuiscono e come precedentemente accordati tra noi quattro amici, due andammo al bar a prendere un caffè, gli altri due andarono a preparare la location.
Giunti al bar in pieno centro, ci accomodiamo; lei con stile, classe ed eleganza si siede, lasciando ben poco alla ns immaginazione. Infatti, sedendosi, ci regalò la prima visione di quella meravigliosa fica, completamente depilata! In quel periodo avevo 28 anni ed era la prima volta che mi accingevo a queste esperienze. Pertanto, vi lascio immaginare come il sangue mi ribolliva nelle vene. Ordiniamo e lei sorseggiando il caffè, mi chiese: “Ma questo paese è famoso per certi vs prodotti, vorrei acquistare qualcosa, dove mi consigliate di andare?”. A questa domanda, mille pensieri mi pervasero la mente, tranne quello corretto. Ci guardammo negli occhi col mio amico, vedendoci sfumare tutto in pochi istanti; in quanto pensammo: “Vuole fare shopping, senza andare oltre”. Da persone educate e rispettose, annuimmo e accompagnammo la coppia di amici nel più grande negozio di prodotti tipici. Uno spazio di circa mq 1000 nel cuore del centro storico, pieno di tanti prodotti artistici e fatti a mano. Entrammo e tutto potevamo aspettarci, tranne che....dopo alcuni minuti di girare tra i corridoio, mentre lei ammirava quelle opere d’arte; lui mi avvicina da dietro e mi sussurra: “Se vuoi toccala!”. Nella mia mente pensai: “Ho sentito bene? Forse la voglia di possederla è talmente tanta che ho sentito male”. Lui mi guarda e mi annuisce di palparla. Alche parte una palpatina di culo a mordi e fuggi. Pensai che qualcuno potesse vederci essendo dentro un grande locale pubblico pieno di gente e turistiche. Lui mi rincara la dose, facendomi segno di essere più deciso. Alche pensai: “Ma cu si ni futtiiii!” e feci scivolare la mano sotto la gonna, tra le gambe. Mi girai attorno, in quel corridoio non c’era nessuno e feci salire la mano su tra quell’autostrada liscia e vellutata, fino a giungere in quel casello bagnato come se cadesse acqua a catinelle. Lei non aspettava altro che qualcuno la toccasse. Nel sentire tutta quella lussuria, vi lascio immaginare la mia reazione.....
Intanto il mio amico era incredulo e mi fece cenno di fare attenzione che qualcuno poteva vederci e che siamo persone molto conosciute nel ns paese. Figuratevi in quel momento, quanto stavo pensando a tutto ciò!
Ad un certo punto c’era un ripostiglio con accesso unico e un po’ riparato, entrammo li e non so come ci ritrovammo con lei chinata e con i ns membri in mano mentre il marito faceva il palo e godendosi quello spettacolo della moglie che spompinava due dei quattro ragazzi conosciuti mezz’ora prima. Esplodemmo nella sua bocca ed avidamente non lascio perdere neanche una goccia. Ci ricomponemmo, lei scelse alcuni oggetti e si avvicinò alla cassa. Feci cenno al
cassiere che avrei pagato tutto, quindi lei si giro e partirono i soliti convenevoli. La rassicurai che era un omaggio fatto col cuore e senza nessuna intenzione di essere mercimonio. Girandomi, vidi che negli uffici dove c’era la moglie del titolare c’era un impianto di video sorveglianza con una telecamera puntata anche in quel ripostiglio. Lì per lì non dissi nulla a nessuno in merito ma questa è un’altra storia. Alche ci avviammo verso la location dove ci aspettavano gli altri due. Sorvolo sul fatto che durante il tragitto il marito guidava con accanto il mio amico ed io dietro con lei che continuò quanto aveva iniziato nel ripostiglio. Lui ci guardava dallo specchietto mentre il mio amico mi sussurrava: “Bastardo che culo!”.
Giunti a destinazione, inutile scendere nei particolari siamo scesi e ci siamo ritrovati a fare sesso in cinque con una donna. Tutti assieme, tanto da pensare che forse stavo sognando. Invece era pura realtà. Aveva tutti e tre i buchi pieni e le due mani occupate. Una visione a dir poco estasiante, eccitante che magari vi racconterò in seguito.
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7 years ago
BULLSICILIA158863,
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Mitologia Perversa - Di ricatti, dominazioni e complicità - INTRO
(trovate le parti successive sul nostro profilo!)1.Narciso non si aspettava proprio che lui sarebbe potuto arrivare a tanto. E forse nemmeno Eco si sarebbe immaginato che lei l’avrebbe portato a varcare quella soglia.
Tremavano i polsi solo a pensarci. La proposta e la conseguenza di un rifiuto. Erano entrambe di un altro livello, più serio e pericoloso di quanto finora sperimentato.
Tremavano, i polsi, di paura, rabbia e inevitabile incontrollabile fermento di piacere.
Ma come c’erano arrivati?
Dopo i primi mesi di vorticose montagne russe, tra fughe e riacciuffamenti, vette di intensità e abissi di incomprensione, sembrava che ormai fossero riusciti a trovare un equilibrio, finalmente la giusta misura tra “tranquillità e complicità”.
Avevano avuto quindi esperienze letteralmente sublimi di scambio e giochi a quattro, conosciuto altre coppie sorprendentemente affini, esplorato e soddisfatto ampiamente tutte le fantasie che entrambi si portavano dentro da tempo: doppie penetrazioni, doppi pompini, tette e fighe e cazzi sempre nuovi divorati con voglia spasmodica, sempre occhi negli occhi, violenze e dolori e dominazioni sempre più efficaci ed eccitanti, sintonia sempre più totale. Fisica ed emotiva, carnale e spirituale. C’era quasi da osare chiamarla felicità, quella follia clandestina che li vedeva uniti al di fuori del mondo.
Eppure. Un piccolo tarlo rodeva da tempo nel cervello mai domo di Eco.
Era successo pochi mesi prima, un commento quasi casuale all’interno di uno dei tanti discorsi da letto, in cui ciascuno cercava di affermare e ribadire la propria identità, spiegare la propria interpretazione di questo loro rapporto così complesso e particolare. Non ci si capiva sempre, anzi. Ci si faceva male, a volte, senza volerlo o forse anche senza accorgersene. Parole in leggerezza che diventavano macigni, rivelazioni apparentemente innocue che provocavano maremoti interiori. Bisogna avere molta cautela quando due persone sanno, e ammettono, di non essere esaustivi uno per l’altro. La gelosia, l’insicurezza, la fottuta competizione: possiamo anche rigettarli come concetti, ma sono sentimenti umani ineludibili e inesorabili, e loro due inesorabilmente umani lo erano. Avrebbero voluto, per certi aspetti, assomigliare davvero a quelle figure mitologiche da cui prendevano il nome, affascinanti sì ma anche così mono-dimensionali. In realtà invece qualcosa ci dice che Eco -seppur di certo innamorato delle sue infinite parole e teorie- non sarebbe mai finito ad ascoltare la sua stessa voce ripetutamente da solo in una caverna buia, e Narciso -seppur non proprio avvezza all’empatia altruista- non si meritava in fondo di soccombere nel riflesso di un fiume.
Certo, l’incomunicabilità sembrava un ostacolo del passato, ma quel tarlo di dover in qualche maniera sempre eguagliare qualcosa o qualcuno, con cui a quanto pare tuttora succedevano cose “anche peggiori” (ovvero, per chi gode in quella direzione, tradotto in “anche migliori”), quel tarlo che paradossalmente lo aveva in realtà aiutato a sigillare -quasi con uno scatto secco- anche i suoi necessari compartimenti stagni emotivi come già spontaneamente faceva lei, quel pensiero strisciante e sotterraneo che altrove lei vivesse almeno le stesse identiche intensità, insomma, alla fine proprio non se ne andava.
E così, serviva solo l’occasione giusta, quella coppia con qualche conoscenza in più, qualche telefonata organizzativa, e la definitiva esperienza che sarebbe stata indimenticabile e finalmente completamente impareggiabile, era pronta da essere vissuta.
Mancava solo da convincere Narciso.
2.
Fin dall’inizio, da quella scintilla esplosa clamorosamente sui divani di un circolino di provincia, lei non aveva mostrato remore di nessun tipo verso perversioni considerate generalmente estreme. Sigle di quattro lettere non rendono sufficientemente l’idea della voglia viscerale di morsi, schiaffi, frustrate, umiliazioni e sottomissioni. Lui ne fu quasi sconvolto all’inizio, ma non quanto lo fu successivamente quando scoprì dentro di sé quel corrispondente istinto di dominazione che non si sarebbe mai immaginato di possedere. Quei primi sguardi di fuoco che lei gli generava quando aveva il culo in aria, ansiosa di ricevere la sua dolorosa punizione, erano solo il preludio di ben altre intensità che avrebbero poi toccato.
Durante quelle sessioni di sesso spinto e forsennato, si stimolavano poi ulteriormente a vicenda descrivendo scenari immaginari di fantasie incompiute, esagerando dettagli e spingendosi anche oltre i limiti, sull’onda dell’abbandono di ogni remora quando il suo cazzo pulsava dentro di lei ed entrambi non capivano più il confine tra realtà e desiderio.
Ma una volta tornati nell’alveo della lucidità post-orgasmica, l’idea di superare alcune frontiere mettevano oggettivo timore, in particolare a Narciso.
Aggiungere ai propri giochi un’altra coppia, un uomo e una donna, ovvero far godere e godere di altri 3 corpi, era un conto. Un meraviglioso conto. Gestire invece più uomini, magari ben dotati, magari 5/6 o anche 10 cazzi grossi e duri, tutti in una volta, magari tutti irruenti e senza pietà, doverli soddisfare e sottostare a ogni tipo di ordine, di degradazione e umiliazione, la faceva sì un po’ bagnare là sotto, ma anche parecchio inquietare e spaventare. Non ne avevano quindi neanche mai parlato più di tanto, e non aveva avuto -finora- senso forzare la mano.
A questo punto allora a Eco serviva il giusto incentivo, la giusta leva, per portarla a fare questo ulteriore passo, che avrebbe finalmente ucciso quel tarlo roditore che masticava affamato nel retro della sua mente. Gli venne quindi in mente un’idea che poteva sembrare una misura estrema, del tutto fuori luogo, un accordo talmente ovvio e tacito che veniva rotto, che la prima inevitabile reazione di Narciso fu la rabbia cieca. Non poteva proprio immaginare che lui avrebbe minacciato di tradire così la sua fiducia.
Avevano fatto quelle primissime foto soprattutto per gioco: fu il modo per dare il via all’avventura virtuale che poi realizzò la sfilza di soddisfazioni reali. Non ne fecero più altre, non ce ne fu semplicemente bisogno. Ma, nella loro versione originale, in un paio di quelle il volto di Narciso era ben riconoscibile e, per chi aveva familiarità con le sue terga o con i giocattolini custoditi nel suo cassetto delle meraviglie, anche quel culo da cui spuntava un originalissimo butt-plug rosa con criniera nera non lasciava troppo spazio a fraintendimenti.
Non serviva farne chissà cosa, come spargerle ai quattro venti indiscriminatamente, con il rischio che si perdessero nella vastità della rete. Sarebbe bastato anche solo farle girare anonimamente su alcuni circuiti telefonici, e la possibilità di creare seri imbarazzi -e dover poi fornire impossibili spiegazioni- era quasi fin troppo facile.
Nessuno dei due sapeva se Eco sarebbe stato davvero in grado di procedere con un gesto così folle e devastante. Razionalmente, sembrava proprio impossibile. Ma non si può mai sapere cosa può succedere nella testa di un uomo messo suo malgrado in una perenne gara al buio.
In ogni caso la posizione di pieno -ed enorme- Potere in cui anche solo questa minacciosa ipotesi lo poneva nei confronti di lei, li proiettò entrambi in una dimensione di gioco di dominazione totale, e eccitante come non mai. Soprattutto, sotto questa spada di Damocle, lei non avrebbe potuto rifiutare più nulla, nemmeno un tabù come una gang-bang violenta, in cui Narciso sarebbe stata la schiava completamente nelle mani del suo uomo, e degli uomini con cui avrebbe scelto di condividerla. Le avrebbero fatto letteralmente di tutto, e ad ogni possibile remora o obiezione, le foto incriminanti sarebbero state spedite. Subisci, obbedisci, o altrimenti paghi le conseguenze.Questi erano i patti, questo era il ricatto.
(continua qui: https://www.sexycommunity.it/racconti-erotici/orge-e-gangbang/2937-mitologia-perversa-di-ricatti-dominazioni-e-complicit-1-parte)
1929
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7 years ago
Eco e Narciso,
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Last visit: 1 month ago
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Finale di Champions 2017
Storia Vera scritta da Lei.(Quando si dice che lo sport unisce :)Finale di Champions 2017 .. ci siamo. Decidiamo di vedere la partita assieme, lui milanista, appassionato di sport, un bel moro, altissimo, abbronzato, simpatico.Arrivo a casa sua poco prima che la partita inizi, sono bianco nera dalla bandiera che lascio di fianco a me sul suo divano di pelle, al vestito, le scarpe e l'intimo.. cosa non si fa per augurarsi la vittoria. Lui pantaloncini e maglietta. Serata afosa, portafinestra completamente aperta e augurandoci una bella partita ci sediamo sul divano con una birra ghiacciata tra le mani.I minuti passano, le azioni, la tensione, le imprecazioni, i sorsi che rinfrescano la gola e l'alcool che solletica i pensieri.. siamo uno di fianco all'altro e ammetto che il diavolo milanista così vicino mi tenta parecchio. Sento il suo profumo, la sua mano appoggiata dietro la mia testa, tra il voler guardare la partita e cedere a lui passa il primo tempo. Il fischio che manda i giocatori negli spogliatoi dà inizio alle nostre bocche che si cercano subito. La sua lingua scivola veloce nella mia così come la sua mano sulle mie cosce.Ho caldo, mi tolgo il vestito restando in intimo e tacchi, lui si sfila la maglietta. Lo accarezzo, ci baciamo.. che voglia di lui, di noi! Sento tutto il suo desiderio sopra i pantaloncini in jeans che slaccio e presto, sdraiata sul divano a gattoni, mi ritrovo con la bocca sul suo cazzo.Lecco la sua pelle liscia che sento dura, prepotente affonda tra le mie labbra e la sua voce non fa che incendiarmi. Ne sono golosa, lo sente e mi lascia fare per poi scivolare lui con la bocca tra le mie gambe. Mi sfila gli slip e inizia a baciarla, leccarla, succhiarla senza sosta. Mi lascio trascinare dal piacere, mi lascio scopare dalla sua bocca, dalla sua lingua, dalle sue dita che non ancora sazi si muovono. Mi alzo e in ginocchio sul divano lui si abbassa sopra di me, entra dentro di me mentre mi bacia e mi fa sospirare, bocca su bocca..Sono così bagnata, il suo muoversi, spingerlo a fondo dentro, mentre mi tiene per i fianchi prima e il seno dopo.Le sue mani se ne impossessano abbassandomi il baby doll, le impastano, stringono, accarezzano, lasciando tra le dita i soli capezzoli. Sono sempre più calda e quando sento che mi accarezza le natiche mi appoggio al divano e lascio che entri anche lì. Eccitati sempre di più non ci accorgiamo nemmeno che la partita è ricominciata e che ci sono stati altri goal.Ora il nostro desiderio ci ha imprigionati uno contro l'altro, i suoi colpi, il suo corpo che sbatte contro il mio, i nostri gemiti e respiri.La sua mano lo accompagna nel mio buco più stretto, l'altra mi tiene forte a lui, mi fa impazzire, grondare di nettare e piacere.Mi abbasso in ginocchio sul suo tappeto, le spalle alla televisione (in segno di protesta, ovviamente..) e di nuovo a deliziarlo della mia bocca. E il diavolo milanista si gode questa immagine.. la mia bocca che si riempie lentamente della sua asta, la mia lingua che lo lecca ovunque, sentendolo sempre più eccitato.. impossibile non essere entrambi anche divertiti, una gobba e un milanista che stanno scopando mentre dalla finestra le urla degli spettatori ci fanno da sottofondo.Mi fa alzare e mi porta in camera sua, sul suo letto.. abbiamo ancora da soddisfarci.Prende qualcosa da un cassetto che sento scivolare dentro per poi sentire il suo cazzo appoggiarsi ancora sul sedere e ricomincia la danza.. il suo bacino, la sua voglia sono adesso animaleschi e non fanno che farmi mugolare, non resisto, gemo, mi muovo, mi sento piena, mi fa sentire il piacere in ogni centimetro del corpo fino a quando spostandosi in ginocchio verso il mio viso mi lascia bere, me lo lascia asciugare.Di là sono alla premiazione mentre il mio premio l'ho appena ricevuto e .. che premio!
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7 years ago
1bullpercoppie, 47
Last visit: 8 hours ago -
tropici
Dopo una lunga escursione lungo la battigia deserta, cavalcando nella integrale nudità , il mio solerte accompagnatore locale, sicuramente ancor più stimolato dal riscontro di quella dimostrata disinibizione, volle proporre anche una gita in barca, manifestando intenzionalità neppure troppo recondite.
Accettando tale invito non potevo che essere ben consapevole di ciò che si sarebbe anche potuto verificare una volta approdati nel punto ancor più isolato dove avrebbe desiderato condurmi.
Tuttavia la mia innata voglia di sperimentare, senza preclusioni di genere, esperienze di ogni natura, non poteva impedirmi di aderire all’allettante proposta, lasciando al mio compagno l’onere di condividere quanto avevo stabilito di voler assecondare.
Coperta solo da un velatissimo pareo, che ben poco lasciava all’immaginazione di colui che in fondo aveva già avuto modo di ammirare a lungo la mia completa nudità, presi posto all’interno dell’imbarcazione sulla quale prendemmo il largo, seguiti dagli sguardi non privi di eloquente apprensione di chi era rimasto sulla sponda in febbrile attesa del ritorno.
Durante la navigazione, liberandomi del pareo, mi distesi lascivamente sul bordo della barca desiderosa di abbronzarmi in maniera integrale, confermando di non avere alcuna remora ad esibirmi alla presenza del mio accompagnatore.
Ormai convintosi di poter cogliere l’opportunità per beneficiare di ciò che gli andavo elargendo in quella spudorata maniera, si propose di aiutarmi a cospargere l’epidermide con l’unguento solare che stavo utilizzando.
Assentendo a che potesse svolgere quanto prospettato lasciai che quelle sue mani potessero indugiare sempre più nei punti nevralgici che molti uomini avrebbero ambito poter percorrere in modo altrettanto invasivo.
In breve le sue dita si impadronirono dei capezzoli già ben turgidi di passione prima di scendere lungo il ventre per andare ad esplorare anfratti ancora più estremi, iniziando una abilissima danza attorno ad una clitoride ormai in preda a convulsive sensazioni mentali.
Avvolta nella tribale morsa che mi rendeva epidermica schiava di ciò che in un solo istante si era subito trasformato nel mio nero padrone, mi ritrovai a soggiacere sotto a quella massa di scura antracite, penetrata con foga inaudita da un maglio di ebano puro.
Cullata dal flusso ondoso la barca muoveva al ritmo delle percosse che andavo subendo, mentre il vento trasportava lontana la eco rantolante della totale sopraffazione che in breve mi stava conducendo all’orgasmo.
Caduta nell’oblio artificioso di cui ero ormai preda, seguendo in ipnosi quell’ombra sino alla riva, inginocchiandomi ai piedi del nero stregone presi a venerarne la nerboruta protuberanza, accogliendola tra le labbra ubbidiente all’ordine che mi veniva impartito.
Soffocando in fondo al palato gementi latrati, ed ingollando sino allo spasimo estremo l’intera lunghezza della turgida verga, mi apprestai a cibarmi dell’effluvio copioso e violento che lasciai potesse sgorgare scivoloso tutto giù nelle viscere.
Trattenuta saldamente per i capelli venni condotta oltre la fitta vegetazione sino ad un capanno nel quale, legata per i polsi e per le caviglie, ed appesa ad un palo, ad ulteriore suggello di quell’assunto potere, subii la profanante penetrazione anale alla quale mi adeguai docile come esplicitamente preteso.
Solo all’imbrunire, e finalmente liberata dal giogo di cui ero stata consenziente ostaggio, venni ricondotta da un compagno in morbosa attesa di poter finalmente apprendere i trasgressivi dettagli di quel mio avventuroso peregrinare.
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7 years ago
gloria1951,
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Last visit: 3 years ago
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È così che tutto ebbe inizio …. (seconda parte)
L’ambiente era strutturato con due ampie docce, non era una vera e propria stanza, ma una zona, molto accogliente, aperto al giardino, abbastanza grande da ospitarci tutti e quattro allo stesso tempo e per fornire spazio sufficiente anche per stare seduti su ampi divanetti.
Ci siamo bagnati insieme, nelle due docce, sempre suddivisi per coppia.
Virginia, è entrata per prima sotto la doccia chiedendomi di aiutarla.
Ho versato un po' di gel doccia sulle sue tette, massaggiandole a fondo.
Piacevole attività per me e, ovviamente, anche per lei.
Ho visto e sentito i suoi capezzoli indurirsi e raddrizzarsi.
Ho aggiunto un altro po' di gel doccia sulla mia mano e l'ho allungato il massaggio sullo stomaco, con movimenti della mano sempre più verso il basso.
Arrivato alle cosce, non mi sono fermato ma ho raggiunto la sua figa.
Ho massaggiato la pelle a fondo con il gel doccia. Tutto era liscio e scivoloso, così le mie dita entrarono, quasi senza sforzo, nel suo buco.
È tutto molto bello e sensuale, cosa che non mi ha lasciato indifferente. Il mio cazzo era di nuovo in erezione e, essendo molto vicina a Virginia, percepivo un piacevole calore del suo addome.
Virginia mi guardò e, vedendo la mia erezione, disse: “Che cosa abbiamo lì?"
Si vedeva dall’espressione del suo volto che era felice di essere stata lei l’artefice della mia eccitazione.
Poi, prendendo un po' di gel doccia, mi insaponò il cazzo. Lo massaggiò delicatamente con la mano scivolosa. Quindi, serrò la mano intorno al cazzo e la lasciò scivolare su e giù.
La guardai negli occhi, continuando a massaggiare il suo corpo.
Virginia disse, sorridendo: "Sento che sei di nuovo pronto!!!"
Risposi: "Si, certamente …. le tue amorevoli cure mi fanno questo effetto …".
Proprio come noi, Elena e Giuseppe si lavavano l'un l'altro. Anche il cazzo di Giuseppe non gli pendeva più tristemente, ma si era raddrizzato di nuovo.
Non era duro come il mio, ma era già quasi completamente in erezione.
Giuseppe stava insaponando il culo di Elena. La sua mano vagava sempre più a fondo, finché alla fine non l'afferrò da dietro e raggiunse la sua figa.
Elena si sporse un po' in avanti per rendere più facile il lavoro di Giuseppe.
Era visibilmente compiaciuta e si vedeva che le piaceva quello che le stava facendo. Aveva chiuso gli occhi e si dava completamente alle attenzioni che lui le aveva rivolto.
Ma poi si raddrizzò di nuovo e come faceva Virginia con me, si concentrò suo cazzo di Giuseppe. Massaggiandolo, lo afferrò, lo insaponò e, quindi, si voltò verso l'asta che ora nuovamente turgida. Ma anche lei lo abbandonò presto.
Dopo esserci abbondantemente sciacquati, ci sedemmo insieme nei salottini della stanza.
Era totalmente un momento di rilassatezza, non abbiamo parlato molto. Ma ci siamo guardati. Virginia guardava Elena, sdraiata acconto a Giuseppe, con le gambe aperte che lasciavano intravedere il pube.
Virginia mi guardò, poi rivolse lo sguardo di nuovo verso Elena, e con un tono di voce calda disse: “Ci siamo calmati e rilassati tutti, bene ……. a me, però, piace molto quello che vedo, direi che mi eccita e mi attira."
Elena alzò lo sguardo sorpresa. Poi, sorridendo, disse: "Quando vuoi, sarò felice di accontentarti!"
Ci fu di nuovo silenzio.
Dopo un po' Giuseppe mi disse: “Se ti va, andiamo dentro e prendiamo qualcosa da mangiare e da bere.”
Io annuì e, quindi, ci allontanammo.
Al nostro ritorno con snack e vino bianco freddo, notammo Elena e Virginia che si erano distese, una di fronte all’altra, per chiacchierare.
Non ricordo il perché e il come, ma abbiamo avuto tutti, in quei momenti la consapevolezza del fatto che tra di noi quattro era maturata una forma di complicità, direi la chimica giusta, che ci faceva stare bene insieme.
Questa consapevolezza deve sicuramente aver avuto inizio quando Elena ha fatto a mia moglie qualche complimento piccante sul suo corpo, soprattutto per il seno molto sodo e dalla tipica forma detta a “coppe di champagne”.
La stessa, con parole molto esplicite, invitò sua marito, Giuseppe, a massaggiare il corpo di Virginia, dichiarando la sua bravura in tale operazione.
Lui, alzatosi dalla sedia ed attraversato la piccola stanza verso Virginia, ha iniziato a massaggiarle, da dietro, il collo, le spalle. Poi, vedendo la risposta positiva di Virginia, continuò il suo massaggio scivolando sul petto, fin giù al pube.
Allo stesso tempo, io, invitato da Elena mi distesi vicino a lei.
Elena, a quel punto, con una voce sensuale, mi disse: "Guarda cosa stanno facendo i nostri sposi!"
Avevo quasi evitato di guardare, in fondo era la prima volta che la mia Virginia, in mia presenza, veniva “toccata” (e non solo) da un altro uomo, anche se molto amico. Avevo paura di sentirmi geloso, soprattutto se fosse successo, come in realtà poi è successo, vedere mia moglie baciare appassionatamente un altro uomo.
Ma ora che stava accadendo era eccitante e persino quasi naturale. Ho visto mia moglie "in azione" con un altro uomo, come se la stavo osservando esibirsi.
E intanto, avevo la possibilità di baciare e toccare un'altra donna per la quale, spesso, avevo fantasticato.
Quindi, mi girai verso Elena e senza alcun preambolo o discussione la baciai e la accarezzai su tutto il corpo.
Dopo qualche attimo, con mia enorme sorpresa, lei disse: "Mi piace baciarti, ma vorrei baciare ed accarezzare anche tua moglie".
E poi, guardando verso Virginia, aggiunse: "Non vuoi avere il tuo primo bacio con un'altra donna?"
Giuseppe ed io li lasciammo libere, ci allontanammo un po' e guardammo mentre le nostre mogli si abbracciavano su un divanetto e si baciavano sulla bocca, accarezzandosi le labbra a vicenda.
Virginia emise un leggero gemito che mi riempi di gioia. Disse: “Non posso credere che stia succedendo … non avevo idea che sarebbe successo oggi."
Decidemmo di spostarci all’interno della casa, nel soggiorno con ampi divani dove la grande vetrata dava sulla piscina e sul prato del giardino.
Durante il passaggio dalle docce esterne alla casa, io e Giuseppe scoprimmo che le nostre mogli non riuscivano, dall’eccitazione, a tenere le mani lontane l'una dall'altra.
Si sedettero al centro del grande divano, e noi due, ci sedemmo alle estremità.
Virginia e Elena continuarono a baciarsi e toccarsi facendo scorrere le loro mani sui loro corpi.
Virginia, quasi inconsciamente, strisciando sul divano si pose tra le gambe di Elena, dicendo timidamente: "Non so come darti piacere!"
Elena rispose: "Non ti preoccupare, fai quello che ti piacerebbe aver fatto".
Io e Giuseppe eravamo elettrizzati, osservavamo le nostre mogli che stavano avendo la loro prima esperienza insieme.
Elena gemeva e si contorceva: "Sei brava, veramente brava!!!" sussurrò. "Mi stai facendo morire …..!"
A un certo punto, io e Giuseppe, completamente arrapati, ci siamo alzati dal divano per guardare meglio la scena.
Virginia era inginocchiata sul pavimento e leccava Elena tra le sue gambe.
A quel punto, avvicinandomi verso Elena, mi inginocchiai sul divano, proponendole il mio sesso, lei accettò e lo leccò avidamente.
Vidi Giuseppe in ginocchio dietro Virginia, infilarsi tra le sue chiappe e iniziare a fotterla da dietro mentre lei era intenta a leccare la figa di Elena.
Quella era la prima volta che mia moglie veniva penetrata da un altro uomo in mia presenza e, contemporaneamente io stavo con un’altra donna.
Non si distinguevano i suoni soffusi e lamentosi che stavamo facendo un po' tutti, ma la sensazione era che a tutti stava piacendo quello che accadeva in quel soggiorno.
Sono riuscito, dopo un po', a distendermi sul divano e far salire a cavalcioni su di me, in posizione da cowgirl, Elena.
Con grande entusiasmo, mi disse leccandomi l'orecchio: "Voglio sentire il tuo cazzo duro dentro di me, fottimi!!!"
Ed io risposi: "E’ da tanto tempo che lo desidero, voglio assaggiare, fino in fondo, la tua figa." L'energia che si percepiva nell’area era incredibile.
Elena iniziò a cavalcare su di me intensamente, mettendo in mostra gradi doti di scopatrice.
Ad un certo punto, per potersi massaggiare il clitoride, si girò di spalle verso di me e, infilandosi di nuovo il cazzo dentro la figa, masturbandosi, continuò a pompare con vigore sul di me mostrandomi il suo perfetto culo che ho assaporato infilandogli un dito dentro.
Idea che è piaciuta molto ad Elena, che con voce rotta dalla goduria, mi disse: “La prossima volta, se ci sarà una prossima volta, mi piacerebbe averti dentro dietro, ti va?”
“Caspita”, risposi, “certamente che mi va, sempre se Giuseppe è d’accordo”.
Giuseppe non disse nulla, ma guardò negli occhi Virginia, mentre la trombava, come per dirle: “Se me lo dai anche tu il tuo culo, perché no”.
Dopo una lunga cavalcata, abbiamo entrambi condiviso un orgasmo prolungato ed intenso, mentre Virginia e Giuseppe, ancora intenti nella loro azione, ci guardavano.
A quel punto, Virginia era ora sul pavimento, inginocchiata davanti a Giuseppe, prendendo in bocca il suo sesso, disse: "Hai un bel cazzo, voglio godermelo un po' in bocca."
Dall'altra parte del divano, Elena stava ancora lavorando sul mio cazzo. Faceva scorrere la testa su e giù in un movimento ritmico, muovendosi leggermente da un lato all'altro mentre raggiungeva la base del pene.
All'improvviso mia moglie, vedendo cosa stava facendo Elena, ha deciso di unirsi a lei, inginocchiandosi accanto, le due donne si alternavano facendo scivolare le loro bocche bagnate per tutta la lunghezza della mia verga, di nuovo eretta.
Si sono alternati a leccare la cappella, le loro lingue mi sfioravano e poi si toccavano tra di loro. Poi si baciarono a tra di loro.
Ritornando su di me, Virginia disse: "Ti piace sentire le bocche di due donne su di te allo stesso tempo?"
In effetti, molte volte, durante i nostri momenti di intimità, avevamo spesso fantasticato su una situazione del genere.
Ora stava davvero accadendo. Qualcosa che avevo fantasticato così a lungo, e visto in così tante scene porno, stava realmente accadendo nella mia vita.
È successo così tanto, così in fretta. Sembrava tutto immaginario e non raggiungibile, eppure stavamo vivendo questi potenti momenti di estrema goduria.
Era estremamente eccitante vedere Elena leccare la figa di mia moglie. La prima volta che mia moglie riceveva il piacere orale da un'altra donna.
Dopo che Elena ebbe finito di baciarla, la guardai, era molto eccitata e, sembrò leggesse nella mia mente: "Vuoi assaggiarla, su di me?" lei disse.
Lasciai uscire qualcosa tra un grugnito e un gemito, e Elena e io ci baciammo profondamente, affamati, leccandoci le labbra e le lingue a vicenda. Assaggiavo gli umori di mia moglie sulle labbra di un'altra donna.
Ricordo mia moglie che strisciava sul pavimento per mettersi di nuovo tra le gambe di Elena. Lei gemette e dal piacere si contorceva: "Sei veramente brava, mi fai impazzire," sussurrò "Continua, …. continua, mi stai facendo venire di nuovo!"
Mi sono allontanato un attimo, avevo bisogno di bere qualcosa, ero troppo eccitato.
Dopo aver bevuto un drink, sono tornato verso loro, la scena che mi sono trovato davanti era meravigliosa: Elena era inginocchiata sul divano a leccare la figa di mia moglie, mia moglie si era sdraiata sul divano, mentre Giuseppe, in ginocchio sul pavimento, leccava Elena da dietro. Dopo pochi minuti, Elena, con un grande urlo di piacere, venne di nuovo.
Elena dopo un po', si allontanò, Giuseppe allora si coricò sul divano e chiese a Virginia di salirgli sopra. Iniziarono una nuova scopata.
A quella vista del culo per aria di Virginia, mi è ritornato in mente una sua fantasia più volte detta, avere due cazzi in contemporanea che la fottevano. Mi sono infilato dietro di lei, lentamente, mi sono proposto con il cazzo teso verso il culo.
Con l’aiuto di Elena, nel frattempo rientrata nel gruppo, abbiamo inumidito, con dell’olio, il buco e le pareti del culo di Virginia e, dopo aver lentamente appoggiato ed entrato il mio cazzo, ho iniziato a fotterla da dietro mentre lei stava seduta su Giuseppe.
Elena a quel punto, con le gambe aperte, si era posizionata sulla faccia di Giuseppe, per avere la sua parte di attenzioni.
Era la prima volta che mia moglie veniva penetrata da due uomini contemporaneamente, e io potevo distinguere dai suoni bassi e lamentosi che stava facendo nella sua gola che la sensazione le piaceva ed anche molto.
Virginia ha iniziato a muoversi e a far entrare in profondità i due cazzi, poi sempre più veloce. Ogni movimento del suo corpo si riverberava nell’espressione del viso, come se stesse dedicando tutto ciò che aveva appreso da anni di esperienza nel piacere degli uomini in questo atto intimo.
Sentì Giuseppe dire: "Sei meravigliosa, sto venendo!" e Virginia rispose un una sorta di grugnito: "Uhh-huh!" senza fermare il suo movimento, anzi aumentando la forza e la velocità.
Giuseppe venne dentro Virginia urlando di piacere: “Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!! Sii!! Sii!”.
Anche io ero quasi pronto e dissi, con un profondo sospiro e sussurrando: "Oh Dio .... sto vendo!!!"
"Uhh-huh," disse Virginia.
Avevo visto il marito di Elena scopare mia moglie, l'avevo vista mentre leccava la figa di mia moglie, ora volevo che Elena assaggiasse me. Volevo venire nella sua bocca, volevo possedere anche quell'aspetto di lei.
Tirai Elena verso di me, e con grande piacere mi accorsi che lei aveva già compreso la mia idea. Infatti lei senza indugiare, iniziò a leccare ed a prendere in bocca il mio pene. Succiando e leccando dalle palle in su e poi agguantandolo per tutta la sua lunghezza dentro la sua calda bocca.
Cominciai a tremare e gemere, la mia erezione esplose in tante pulsazioni, in una cascata di piacere, eiaculando con forza nella bocca di Elena.
Lei rimase ferma, appoggiando la mano contro il mio scroto, la sentii deglutire senza staccare la sua bocca da me.
"Oh Dio!!!!" dissi, senza fiato.
"Stai bene?" lei disse. "Mi è piaciuto inghiottire il tuo sperma."
"Sei grande!!!!" le ho detto. Era così ... intimo.
Abbiamo finito la serata con un ultimo bicchiere di vino. Ricordo di aver visto mia moglie e Elena, nude, mentre si versavano da bere l'uno per l'altra, e proprio questa scena si rivelava ai miei occhi incredibilmente sexy.
Mi piaceva la sensazione scaturita dal vedere mia moglie nuda con un'altra donna, anch’essa nuda di fronte a me e un altro uomo.
Adoravo sapere che quest'altra coppia aveva avuto modo di sperimentare parte di ciò che amavo di più di questa donna.
Mia moglie ed io ci vestimmo per andare a casa, e prima di andarcene ognuno di noi ebbe un ultimo bacio della buonanotte da Elena e da Giuseppe.
Io e mia moglie siamo saliti in macchina e siamo ripartiti per casa, eravamo soddisfatti, ridevamo scambiandoci occhiate complici.
Non sapevamo se la nostra esperienza con Elena e Giuseppe, da poco fatta, sarebbe finita per essere una cosa da fare una volta sola, o se ci sarebbero state altri incontri, ma ci ha dato, in ogni caso, un'enorme sensazione di sicurezza e avventurosità che, sicuramente, resterà e ci consentirà di portare avanti la nostra relazione.
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3
7 years ago
Al2016,
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Mike e zik amici di figa. cap 4 (ultimo)
MIKE E ZIK AMICI DI FIGA (genere vario) CAP. IV
Johanna porta Moane ad appoggiare sul tavolo il suo sedere... un sedere che Zik solo in quell ‘ intrigantissimo momento nota: un culo in fondo perfetto: un mandolino fatto da liutaio esperto. Tondo come Giotto solo avrebbe potuto fare. Morbido come … solo chi lo avrebbe toccato poteva capire.
Zik era ammaliato: una donna sempre considerata modesta,quasi insignificante, con un corpo che era in realtà un vero ben di Dio, dolcissimo e armonioso, e in quel momento assolutamente perfetto! Una donna con una spontaneità sessuale che avrebbe eccitato un morto! E… non ultimo… con una VOGLIA… una voglia… ansimante! Da capogiro.
Il culo di Moane aveva toccato il tavolo e lei vi ci aveva appoggiato ben bene le stupende chiappe sode e tonde. Inaspettatamente… Un suono umido, come se il tavolo fosse stato bagnato: sciaff! Eppure il tavolo era fuori dalla zona vapori … come poteva essere? Era Moane… , che era ormai un lago di piacere!
Nonostante la sua non più tenera età Moane sta aumentando il ritmo del suo respiro, la voglia di contatto con il suo corpo e la rapidità dei suoi movimenti, che hanno denudato le tette della bellissima amica vestita di lino… ma ormai poco vestita. Johanna infatti, a piedi nudi, con il sonaglio dolce della cavigliera indiana si ritrova con il top abbassato, ed è ora vestita solo della gonna di lino lunga. I capelli lunghi scuri e ramati e due capezzoli lunghissimi, danno piacere a Moane, sempre più eccitata. Johanna si sta totalmente concedendo al piacere naturalissimo che sente insieme alla quasi incoscia Moane. Abilissima nel multitasking: Segue Zik, asseconda Moane e… gode di suo!
Johanna ormai si sente come fosse una protagonista del film ad altissimo contenuto erotico che si gira di fronte a Zik, e le piace sia quello che fa che quello che provoca in Zik, oltre al piacere che da a Moane. Quindi, da protagonista spontanea, con la sua dolcezza ed umanità, ma non senza un senso di eccezionale trasgressione che la fa sentire profondamente desiderata, e una bella troia, ma approvata da tutti, lentamente e dolcemente, prima sfila la gonna a Moane, e poi le mutandine… giù giù sulle gambe nude della dolcissima amica che non smetteva di ansimare e di baciarla.
Moane si era seduta sul tavolo a gambe larghe, mentre sotto il pelo corto della sua fichetta (fresca e rasata da poco) spuntava l’angolo del tavolo. Le gambe quindi tendevano ad allargarsi. E quella fichetta dolcissima si mostrava sempre più aperta… E Zik non perse il comando: indicando la patatina fresca in vista, fece il gesto di leccare!
Johanna a quel punto sta diventando sempre più presa dall’eccitazione e… sempre più porca. Non lo fa più per Moane, ma per la trasgressione e l’eccitazione che insieme alla naturale dolcezza e umanità, l’hanno conquistata. Quasi violentemente si stacca da Moane che ansimava, si mette davanti alla figa dell’amica, posa entrambe le mani sull’interno dellecoscie e…. tira fuori la lingua con un sorriso aguzzo e penetrante… come a dire “Guarda di cosa sono capace”! Moane si stupisce, come a risvegliarsi e a prendere coscienza di tutto ciò che ava fatto. E con la coscienza arriva il giudizio su se stessa: NO! Non era una soluzione quella… non avrebbe cambiato nulla tra lei e Mike… e non voleva più che Johanna continuasse. Scosse la testa per dire “NO…” Ma Johanna, la bellissima donna in stile indiano, ma italianissima, si china sedendosi sulle caviglie e ora non l’avrebbe fermata più nessuno! Sbatte via il braccio di Moane (che aveva ripreso coscienza e la stava fermando) e si tuffa nel morbido delle sue doppie labbra… E Zik… a bocca perta.
***
Moane subisce il colpo sul braccio e quello sulla fregna ! … E si contorce sul tavolo sbattendoci sopra la schiena mentre si sdraia violentemente, ritornando nell’incoscienza del piacere più sublime!! Cade anche qualche cosa per terra. Qualche rumore in più oltre ai mugulii delle due femmine impazzite per motivi diversi. Forse anche delle posate o del ferro…? un colpo di un cancello che sbatte…? sembra di sentire di tutto in quel momento.
La scena è perfetta per una masturbazione senza respiro! Moane sdraiata, a gambe larghe, piegate, colle scarpe sul bordo del tavolo, ha addosso solo (oltre alle scarpe) la maglietta bianca col collo di struzzo che è diventata trasparente per via del sudore. Gli enormi seni con aureola gigante fanno da ponte alla parte della maglietta che va da un capezzolo all’altro, unica parte rimasta bianca, mentre tutta la maglietta rimanente (aderente) ha preso la colorazione scura della pelle bagnata dal sudore. Scendendo, la scena non cambia: sudore che esce dai pori della pelle, umore che esce dalle labbra mai lasciate ferme dalla lingua dolce ma sempre più forsennata, di Johanna… sudore dai suoi capelli, sudore dalla sua schiena nuda… E…? Quello cos’era? Sudore che cadeva grondante sui piedi di Johanna e per terra? NO…!
Anche Johanna adesso …. Gocciolava sui propri piedi!
Ora però basta: Zik ha deciso di intervenire. Non ne può più di fare il guardone, come in crociera, anche se la cosa lo manda in estasi. Vuole scoperchiare il lato B a Johanna, e penetrarla da dietro in uno o l’altro degli orifizi. Johanna infatti sta godendo sì, ma solo nel cervello! Aveva bisogno di un grande cazzo tutto per lei. Le grandi spinte di cazzo le avrebbero anche dato il ritmo della leccata a Moane che ormai in preda alla sua ampia semplicità senza tabù prima con un filo divoce “Ah! Si! SII! NON SMETTERE, e poi grida: JOHANNAAAAAAAAAAAA!!!
Johanna, sentendo URLARE il proprio nome da una Moane ESTASIATA, si eccita ancora di più e oltre alla leccata infila un dito nell’ano all’ANIMALE che aveva davanti, in estasi sul tavolo! Lo fa però….. da donna! Dolcemente! In pieno controllo del piacere dell’amica. Prima succhiando il dito e inumidendolo tutto. Poi… prima solleticando l‘ano (sempre senza staccare la lingua dalla fica), e poi spingendo il dito dentro mentre Moane stringe le chiappe e le rilascia… le stringe e le rilascia, e quando le rilascia il dito entra lento ma deciso… come attraverso una porta che si apre e si chiude… finchè… la porta è aperta.
E sulla porta appare Mike!
***
Mike, entrato mestamente per non essere riuscito a fare nulla (Nulla!) con la Berbera, … ora… è scombussolato …. ! Bocca spalancata, certamente preso in contropiede, …
E il cervello si libera del pensiero della disfatta subita al porto… e il sangue dal cervello, scende al cazzo.
NON AVEVA MAI VISTO MOANE in atteggiamento LESBO. Né MAI l’avrebbe sospettato.
La lingua di Johanna lubrificava il lungo clitoride rizzo di Moane, sempre ad occhi chiusi, impazzita e senza controllo, che dall’agitazione e in preda al delirio di un piacere così semplice e spontaneo, per aumentare il suo piacere … ALZA i piedi da terra, e verticalizza le gambe al cielo: l’ano era tutto per Johanna.
Mike non credeva i suoi occhi. La sua semplice Moane… era diventata una prima donna assoluta di un cast hard e soprattutto… godeva come una vacca! E tutto con assoluta spontaneità !!!
Johanna era in preda anche lei al delirio della nuova esperienza bi-sex e desiderava solo far venire Moane… che era sempre più vicina a quel momento. Quindi non smetteva di leccare il clitoride di Moane, tenendo aperta la figa dell’amica con una mano e infilando dentro e fuori il dito dell’altra mano nel culo di Moane, grondante di piacere.
Moane, che per istinto aveva sempre tenuto gli occhi chiusi sotto il suo caschetto biondo, assaporando così tutto molto di più, non aveva più modo di tornare alla ragione e ovviamente non aveva visto Mike. Ma godeva e godeva, urlando e tremando dal piacere. Unica cosa che indossava: le scarpe e le piume di struzzo, perché ormai la maglietta bianca bagnata non esisteva quasi più. La Donna che succhia si mette in ginocchio, vestita solo della gonna di lino e della cavigliera, e nel chinarsi fa sporgere il culo…
Zik non ce la fa più: estrae il suo cazzo durissimo e come un aquila artiglia la gonna di lino con modi ruvidi, animaleschi e vuole penetrare con colpi duri quella figa ormai grondante.
Johanna capisce cosa succede ed eccitandosi ancor più fa sporgere il suo gran culo desideroso senza smettere il cunnilingus. Zik che MAI pensava di avere una avventura del genere scoperchia al massimo le chiappe di Johanna e la incula senza chiedere permesso...
Moane sente il ritmo diverso e le botte sulla sua fichetta: dal dolcissimo succhiarle il clitoride alle botte su di esso Moane esplode: Gira all’impazzata la testa a desta e a sinistra, aggrottando le sopracciglia e facendo uscire lacrime e Urla di godimento! AAAhh! AAAh!!! AAAHHH!!!!!!! E i piedi tornano a terra, poi salgono forsennatamente sul bordo del tavolo diventando quasi… prensili! Le braccia istintivamente buttate all’indietro… cosa voleva fare? O si sentiva di fare? Certamente non stava pensando… Le mani appoggiano sul tavolo e… SU il culo! Per istinto irrefrenabile Moane era ora nella posizione A PONTE, come un tavolino, ma con fica spalancata e protesa in avanti e testa e collo all’indietro, sempre roteanti a destra e a sinistra, ansimando violentemente.
Mike impazzisce dal piacere nel vedere la sua Moane così in estasi in quel trio. Estrae finalmente l’uccello turgido sapendo che questa volta avrà tutto quello che voleva e anche molto di più.
Con una decisione da comandante dei Marines si abbassa la cerniera, e vola alla bocca di Moane, che aveva sempre gli occhi chiusi. Con una mano sulla nuca le fa ingoiare il cazzo. Moane … non capisce… ma vede che Mike era tornato e…finalmente LA VUOLE! LA VUOLE CON UN ECCITAZIONE DA TORO. Si sente in paradiso…. E il suo godimento non conosce precedenti…. IN BOCCA IL CAZZO DEL SUO UOMO, LA FICA DITALIZZATA DA MANI INCANTATE, IL CLITORIDE SUCCHIATO E LECCATO COL RITMO DEI COLPI CHE JOHANNA PRENDE NEL CULO…… MOANE GODE …….E ……..
S – Q – U – I – R – T – A !!!!!!
****
Su tutto! UN IDRANTE !!!!!!!!!!!! Uno spruzzo apertissimo, amplissimo e fortissimo, che prende dalla faccia alle tette di Johanna, fino su alla faccia di Zik !!!!
E a quel punto, faccia grondante di umore di donna, e sensazione mai provata da grandissima troia… anche Johanna mette la sua mano ad arrovellarsi la fica, mentre il culo è costantemente penetrato forsennatamente dal suo uomo, ormai diventato BESTIA URLANTE (QUANTO SIETE FIGHEEEEEE!!! QUANTO SIETE PORCHEEEEEEEEE!). E sulla la sua figona già grondante di umore passa in modo frequentissimo la mano aperta a destra e a sinistra a pendolo, strapazzando il suo grilletto: e in perfetta sintonia con la dolcissima amica SQUIRTA PURE LEI !!!! Johanna squirta a spruzzi discontinui, ad ogni spinta di cazzo di Zik. Vedere una bellezza della natura come Johanna squirtare fa venire Zik immediatamente, ma senza uscire dalla sorca della bellissima donna che sta scopando, e non si sa per quante volte, continua a scoparla e a venire.
Mike attonito… vuole scoparsi Moane e strappa la figa dalla bocca di Johanna, bocca che, privata improvvisamente di un godimento, per difesa e in un attimo di deirio, usa i denti per trattenere il clitoride gigante di Moane riuscendo solo a pizzicarlo! Moane SPALANCA GLI OCCHI ululando!!!
Mike in estasi alla visione di tutto ciò, punta al culo della propria donna…, culo mai provato prima, forse per mancanza di interesse.
E Moane, la semplice Moane, genuina come il sole, quando nel culo, fino a quel momento scopato da un dito femminle, sente arrivare un cazzo superdotato in circonferenza, RI-SQUIRTA stavolta un getto senza fine mentre urlava: SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII !!! Un respiro e poi squirta ancora: SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII !!! respiro, poi: SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!!!!! Due stantuffate, e … SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII !
La testa sbatte da destra a sinistra: SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII, ansima intanto che Mike la sfonda e la schiena si inarca: SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII !
Per 8 volte …… un idrante… Negli occhi e nella bocca aperta degli osservatori!
***
I quattro amici sono coricati tutti sul letto ampio di Moane e Mike nella stanza buia illuminata solo dalla luna. Luna che guardano fuori dalla finestra perta, nudi. Nessuno parla. Ancora gli occhi spalancati al pensiero di cosa era successo…
Si addormentano tutti dopo poco, esausti…. Ed ancora increduli.
I loro sogni non li conosciamo…. Ma a volte la realtà li supera.
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Mike e zik amici di figa. cap 3
MIKE E ZIK AMICI DI FIGA (genere vario) CAP. III
Quella sera Zik e Johanna si presentano alla porta della casa di Mike e Moane. Sono molto in ghingheri. Moane va ad aprire, e Zik le fa una grande festa e le presenta subito Johanna. Moane si complimenta per il vestito di Johanna: bianco avorio, di morbido lino, schiena nuda e decoro di perline sul seno. Johanna è molto bella, magra, elegante, mora e… fresca di parrucchiera: i capelli bellissimi, lunghi, coi riflessi ambrati e col movimento a ricciolo alla fine. Zik ne è fiero, e si vede. Di “strano” Johanna ha che… non se la tira! Non si sente importante perché bella. E’ bella, punto. Come un'altra è meno bella. Per lei la bellezza non è così importante. E’ invece attenta e dolce. Un pezzo raro da vedere per un uomo. Ma non dimentichiamo il punto di vista della donna: Johanna, bella, seducente e talentuosa, e al contempo molto umana e quasi… semplice, è una amica che Moane avrebbe sempre voluto. Johanna è anche pratica. Mette in riga Zik quando questi non è abbastanza attento alle altre persone e si comporta “da orso”, come gli uomini spesso fanno. Johanna … poteva essere una suora con molto talento intelligente e bella. Difficile quasi da… immaginare.
Le prime battute si svolgono all’ingresso e in salone, mentre poi, come sovente accade, il fornello chiama, e tutti si spostano in cucina.
Johanna ha i tacchi con perline, in nuance colle perline che impreziosiscono la sua coppa B. Ma i tacchi dopo un po’ le fanno male ai piedi. Quindi, poco dopo chiede di poterle togliere e rimane a piedi nudi tutta la sera. Bei piedi. Magri. Smaltati di un blu scuro serio, molto elegante. Una cavigliera di argento indiano. Tribale, insieme ai quei suoi piedi nudi.
Moane invece è apparentemente opposta: Capello corto biondo a caschetto. E’ sicuramente sempre stata una ragazza normale, magari nemmeno molto apprezzata, per la sua semplicità , tra la boy-scout e la insignificante. Ma ha una gran dote: la spontaneità, il candore, la profondità delle cose vere. Una “ragazza” attenta e dolce. Vestito semplice, nulla che ricordi il vestito di Johanna o le feste di gala. Solo le scarpe spiccano , molto femminili per l’occasione, di un camoscio color amaranto-fucsia. Gambe nude, belle, dolci. Una semplice gonna a scacchi, una maglietta bianca con scritta con brillantini, ma con una piuma di struzzo a bordare il decoltè, un bel seno abbondante, una 4a piena. Non era altissima, e non era magrissima. Le braccia però proporzionate, viso molto dolce e sorridente. Una persona equilibrata. Una persona buona, lontano un miglio. Piacevole, ma non intrigante. A prima vista.
Poi, dopo i primi convenevoli e discorsi introduttivi, Moane, intanto che è ai fornelli, nell’ isola centrale della cucina, deve ammettere: “Mike non è ancora tornato, ma sarà qui a momenti…”
Zik mangia subito la foglia e Johanna pure, perché glie ne aveva accennato Zik.
Sono sempre tutti e tre in cucina, mentre ancora l’arrosto cuoce, che dopo un po’ sia la musica di sottofondo che le battute finiscono… e Moane dopo un lungo silenzio che prelude a qualcosa di importante, scoppia a singhiozzare e poi a piangere in preda alla tristezza. “E’ ….con un’altra… lo so! Non…. non mi vuole più… ! “
Colti di sorpresa dal pianto ma non dall’argomento, Zik e Johanna provano a ribattere: “Ma che dici? Dai…- prova a tranquillizzarla Zik… e Johanna, sorpresa, si avvicina a sostenere fisicamente l’amica.
“Mike ha ragione! – continua Moane- Io…. non sono sexy,… non mi metto i tacchi a spillo e la guepiere… sono semplice…”
“Dai… - partecipa umanamente Johanna – su…” e l’abbraccia, mentre Moane si lascia andare e non muove le braccia, penzoloni. Era letteralmente disperata…!!!
***
Occhi chiusi e in pianto, Moane porta indietro la testa dalla disperazione, mentre Johanna evita che cada, prima spaventandosi un attimo e poi tenendola e sostenendola.
Moane respira, ma non apre gli occhi tristi. “Non mi vuoleeeeee!”. Porta la testa in avanti e la piega in giù, ormai in una crisi depressiva. Zik è imbarazzatissimo, perché sa dove è Mike, e sentendosi vicino a Moane, viene quasi da piangere pure a lui, così come a Johanna, che però cercava di rimanere lucida, essendo una donna pratica. Abbraccia infatti Moane con tutto il suo cuore e porta la testa di Moane sulla sua spalla. Dondolandola un po’ come a calmarla.
“Mike non ha mai apprezzato davvero nè me nè il mio corpo… - continua amara e con tono molto basso, Moane – non sono abbastanza donna….” e sudava, disperata, confusa.
A quel punto, senza schifo del sudore, Johanna con una mano le prende la testa e l’altra la schiena, appiccicandola a sé. Zik non potè fare a meno di notare che il seno grande e il seno piccolo si erano incontrati e premevano attaccati, ma in quel momento non c’era godimento. Solo tristezza.
Moane per l’abbraccio, sente un po’ di calore umano e girando la testa (sulla spalla di Johanna) verso l’interno finisce col naso e la bocca contro il collo di Johanna, anche lei dispiaciuta e sudata per il vapore della cucina, e l’emozione della tristezza.
E senza sapere bene cosa fa, sudatissima, ansimando e singhiozzando Moane…. Si alza dal collo e si attacca alle labbra di Johanna, baciandola!
Johanna… si irrigidisce immediatamente e spalanca gli occhi, così come Zik, sbalordito.
Si passa in un attimo dai lamenti, le consolazioni e i singhiozzii, al silenzio. Alla pace…. di un bacio. Non importava che fosse saffico.
Zik si intenerisce per la scena. Come una bimba che ha bisogno del bacio della mamma.
Johanna con ancora gli occhi sgranati e con la sua umanità rimane immobile e non osa ribellarsi, anche se l’istinto… insomma, baciare una donna non era cosa per lei… Ma in quel momento… le capitava.
Johanna nota nel silenzio che Moane insiste nel bacio perché trova finamente pace e piacere, e quindi anche Johanna si addolcisce. La lascia fare. Le vuole bene... è il bacio è dolcissimo.
Le mani di Moane dolcmente prendono a carezzare il viso di Johanna mentre non smette di baciarla. Poi attraversano i suoi capelli dalla fronte al collo, e il suo bisogno di umanità… sale. Insieme al suo respiro ansimante, mezzo soffocato dal bacio dolcissimo… e lunghissimo.
Le mani di Johanna che prima stringevano Moane e poi si erano irrigidite… riprendono a carezzare la maglietta sudata di Moane, vedendo che le faceva bene. Moane era felice in quel momento e Johanna per nulla al mondo l’avrebbe lasciata o avrebbe smesso di carezzarle la schiena. In fondo, pensava Johanna che doveva razionalizzare, un bacio delicato sulla bocca non era mica necessariamente da lesbica…
…finchè Moane sempre più sudata e bisognosa di sentirsi amata… non ci mise la lingua!
***
Una lingua davvero morbida… che si muove lentamente… avida di calore umano.
Le mani di Zik… a quel punto sono sul cazzo.
Moane è partita… in preda a una dolcezza mai provata prima. Si sente capita. Amata. Finalmente. Non sa più che sesso abbia. Ma non è più importante. La sua spontaneità ha preso il sopravvento. E’ lei al 1000 per 1000!
Johanne ha riaperto gli occhi e senza togliere le labbra da quelle di Moane guarda supplichevole Zik come a chiedere: “ e ora che faccio?”
E’ qui che Zik, per la prima volta con Johanna, diventa il leader e il regista assoluto: lascia il cazzo e scatta ad indicare a Johanna di non muoversi e, col palmo della mano rivolto alla fdanzata, Zik le fa cenno di calmarsi e di continuare…
Ed è solo qui che, fidandosi di Zik, Johanna finalmente smette di preoccuparsi e… accetta completamente Moane!
Moane intanto passava dalla dolcezza e dalla delicatezza ad una maggiore intensità, cominciando a baciare sul collo la sua amica, sotto i folti capelli lisci e ben pettinati e nel complice coinvolgimento del vapore della cucina…
Johanna a questo punto chiude gli occhi e “sente” Moane. Che la stava leccando!
Con dolcezza innata… Sul collo, sulle spalle, sul seno… e qui… Sotto alle perline una piccola erezione: il capezzolo duro di Johanna. Le due donne erano avvolte dal vapore, dal sudore, dalla sensazione di un massaggio così delicato che nessuna lingua da uomo avrebbe potuto creare.
Ma prima ancora di capire questo… a Johanna sembra che il solletico del vapore che le gocciola addosso all’ esterno del corpo….. le stia scendendo, anche e copiosamente, in ….fica!
Zik intanto non vuole che il “sogno sonnambulo” finisca e Moane si “svegli”. Quindi a gesti , senza emettere un suono (si sentiva solo l’ansimante Moane e … forse basta) indica il tavolo della cucina, libero dalle sedie che erano state usate in sala, dove far appoggiare Moane. Johanne ubbidì, accettando la regia di Zik, ma come ogni grande attore fa persino di più… ormai partecipe (come mai avrebbe pensato), in un desiderio che sta a metà tra la curiosità di un nuovo e inimmaginato godimento e il suo lato pratico che le dice di assecondare “tutto ciò che fa piacere a Moane”. Ma ormai… non solo a Moane!
***
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Mike e zik amici di figa. cap 2
MIKE E ZIK AMICI DI FIGA (genere vario) CAP. II
“Occazzo!....” esclama Mike, di nuovo eccitato.
"L'americana si è abbassata in un attimo la gonna, ha fatto rientrare le tette ed era subito pronta... ad aprire! MA IO ERO SENZA PANTALONI, con la faccia LAVATA, la camicia pure e il cazzo ancora ABBONDANTEMENTE duro.... ho fatto giusto in tempo a fare un salto nascondendo la mia nudità dietro all'americana per non farmi vedere da chi bussava. E l’americana, incurante, ha aperto. Era l'ufficiale di bordo, incazzata per gli schiamazzi! Una donna alta e magra, bella, mora, capelli lunghi coi boccoli, labbra carnose, con la divisa scura, spinta appena in fuori dal seno piccolo, i pantaloni stretti che disegnavano le cosce e il culo leggermente ampio... e perfettamente tondo…. Ma stranamente portava delle scarpe colla zeppa. Un dettaglio femminile e non adeguato alla divisa. Lei una figa mostruosa… una venere. Dall’autorità che mostrava sembrava il capitano. Io sbirciavo da dietro, sempre un po’ nascondendomi, e non potevo toglierle lo sguardo di dosso…. era davvero figa. Lei nell' incazzatura per gli schiamazzi... E’ ENTRATA in stanza!"...
All’ingresso di questo nuovo personaggio della storia Mike torna interessato e senza accorgersi, forse il fascino della divisa o la donna alta e bella, incazzata e da domare pure lei... si riporta la mano sul pene, ancora bagnato.
Continua Zik:" Quella è entrata e... mi ha visto quasi nudo, ha abbassato lo sguardo e vedendo il mio LUI, ha sbattuto gli occhi INCREDULA…, eh, sai...,"
Mike oramai è infastidito, e Zik è prevedibile…
"Poi – prosegue Zik – ha visto la vasca con la schiuma... non ci voleva un genio per capire che noi dovevamo….!
E a quel punto sai che ha fatto? Si è calmata!!!
Si… Ha abbandonato la rabbia… e con uno sguardo aguzzo da porcona ha detto all'americana di chiudere la porta. "
“EHHHH?” Mike non ci crede:
"NO!!!!! NON e' possibile...!
NOn ci credo non ti puoi essere fatto anche l'ufficiale..."
"infatti, - continua Zik - come ti dicevo, purtroppo no".
“E come mai?”
Zik cambiò tono e si fece serio. Sembrava... SINCERO!
"MI ha guardato a lungo il cazzo. Sorrideva in modo infido. Poi guardava la passerona Americana. E rideva. L'Americana si mostrava forte e spavalda e le è andata incontro con la mano tesa dicendo: "Hello, I am Julie!" quali a scusarsi per lo schiamazzo precedente e proponendosi come amica, come nulla fosse...
Ma l'ufficiale… aggrottando improvvisamente le ciglia le ha schiaffeggiato con notevole violenza la mano!"
***
"NO!..." esclama Mike che davanti all introduzione delle seconda donna nel racconto già faceva fatica a tenere a bada la sua mano. Soprattutto da quando l'ufficiale aveva ordinato di chiudere la porta...!
Allo schiaffo violento sulla mano, poi... a Mike era tornato di nuovo durissimo!
"E... cosa ha fatto? Vai avanti!" incalza Mike.
"Allora..- riprende Zik- io avevo ancora i miei 30 cm fuori..."
“Seeeeeeeeh! Non esagerare! - fa Mike! – ora ce l’hai più lungo di Rocco?”
"Va beh, ok, 25! ... che questa, dai pantaloni si è tolta.... la cintura! La vacca ... ecco cosa stava pensando divertita!"
"Ma mi sembri serio, Zik.." chiede Mike.
"Sì... questa parte non mi piace, perchè MI HA COSTRETTO A GUARDARE!"
"Cosa????" chiede Mike sbalordito.
“Sì, non ci crederai: Hanno fatto di tutto… e senza di me! Il "capitano" ha detto a Julie di entrare nella vasca schiumosa così com'era: vestita”.
"Vestita? La troia!... - esclama Mike - Una lesbicona autoritaria e stupenda cui piace vedere la carne vogliosa attraverso un vestito intriso d'acqua!... e...?"
Zik prosegue: "Julie era nella vasca posta al centro della stanza, inzuppata come un babà al Rhum ! la testa e le tette sporgevano dalla schiuma. Io non potevo muovermi se no prendevo una cinghata... ma non mi lamentavo della scena, a dire il vero. La cagna in calore, si è tolta la camicetta colle mostrine e ha esibito un seno spettacolare: alto, sodo, una terza perfetta. Abbronzato pure!
Poi (bada bene) senza togliersi i pantaloni, si è avvicinata alla vasca e L’HA... CAVALCATA! mettendo le gambe aperte che penzolano fuori i bordi, il culo che si riempiva di schiuma e il corpo inclinato all'indietro con le mani appoggiate sul bordo. Ora una cosa che mi ha fatto quasi venire guardandole: la "capitana" … che fino ad ora era stata incazzata, autoritaria e a tratti violenta…. Vira di netto e… ha addolcito tutto il suo atteggiamento, quasi a ricordarsi di essere una dolcissima femme fatale.
La voce quindi è diventata dolcissima, e la sensualissima donna guardava con dolcezza la faccia di Julie che sorrideva, intanto che fuori il cielo diventava blu…. Ci sarebbe voluta una musica sottile.... tutto diventava… romantico…. E appassionatamente…. lesbo. (E io guardo…)
In quella dolce atmosfera colei che aveva assunto il comando sussurra dolcemente a Julie di abbassarle la cerniera... dietro la quale non c’erano mutandine....
La (ormai dolcissima e astutissima) comandante in capo VOLEVA essere leccata, e leccata, e leccata.... e per Julie probabilmente diventava sempre più chiaro che SOLO DOPO una lunga leccata, avrebbe potuto farle di tutto... tutto (!) quello che anche Julie voleva”.
***
"MIIIIINCHIA..... !" Esclama Mike.
"Certo che... non essere coinvolto... Col tuo cazzone...(!) deve far male... ma se è lesbica è lesbica!" Mike stuzzica un pochino Zik.
"Secondo me non è lesbica. E' per punirmi! Perche non avevo scelto di trombarmi lei, ma Julie, che non era certo bella come lei". Conclude Zik. Ma sinceramente mi sembrava molto più zoccola….”
Mike capisce che Zik non stava raccontando balle stavolta. La storia diventa profondamente intrigante poiché era una storia ... VERA!
"OK... , e poi?" chiede Mike. "Eri arrivato alla figa del capitano, aperta davanti alla faccia di Julie... tra l'altro pelosa?"
"Mike,... stavolta ti saresti fatto una sega davanti a loro, se fossi stato in me: era la fica più pelosa che avessi mai visto. Talmente pelosa che "la capitana" ha dovuto mettersi una mano dentro i pantaloni quando Julie ha tirato giù la cerniera, per non farsi strappare il pelo... e quando la cerniera era abbassata, il pelo usciva dalla patta come un cazzo. Avrà avuto 7/8 cm di pelo sporgente, o di più!"
"Eeeeeh!"
"Giuro! Credo la capitana fosse di nazionalità nordafricana troppo pelose per me... Algerina, o che. NO: Berbera! Ecco. Berbera!
Comunque Julie era estasiata! Aveva gli occhi sgranati per la bellezza ammaliante di Atef" dice Zik.
"Atef si chiama la “capitana”?"
"Sì. Lo so perchè ho fatto indagini dopo... Avrei voluto scoparmela dopo aver visto tutta quella scena, ma... lei per il resto del viaggio mi ha guardato sempre sorridendo della serie: Zero, mio caro.... Zero chance!
"Ma dopo tutta quella scena?-chede Mike. “Cosa è successo?”
“Julie, tutta piena di schiuma e bagnata come una spugna imbevuta prima ha usato le dita e toccava la capitana con una delicatezza che prima non potevo nemmeno sospettare. Tra le sue dita che morbide allargavano il folto cespuglio nero e la schiuma bianca che lo ammorbidiva e pettinava… arrivava l’altra mano a toccare e fuggire, con tocchi sapienti e repentini, il clitoride di Afef, che se non sbaglio è diventato… il triplo!!! Non ci crederai: un cazzino ritto e turgido, che Julie sgrillettava allo stesso tempo con l’altra mano.
lo spettacolo era unico. La capitana si contorceva… mugulava, sospirava… e dopo lunghissimi minuti, … un BALZO in avanti sulla vasca: la “capitana” voleva la bocca di Julie.
E con una provocantissima delicatezza da lesbicona, con un sorriso complice e porco… la bocca di Julie… è arrivata!”
***
Zik continua nel suo racconto: “Afef inarcava la schiena irrigidendosi e tremando “… AH!” A volte urlava. E Julie cambiava ritmo: ora più forte e poi la lingua succhiava… lentamente…. Poi d’improvviso, una sberla alla figa! La capitana scattava irrigidendosi per un secondo e godendo il secondo dopo…. E intanto Julie cercando delicatamente di scoprire i limiti del piacere di chi aveva di fronte, le infila, uno dopo l’altro, tre dita nella fregna! E al terzo….un profondo e diffuso AAAAAAAHHHHHHHH! pervade la cabina...
Caro Mike… Avevo l’impressione che non fosse più il bianco della schiuma a scendere dalla figa della capitana….”
Mike non ce la fa più e viene per la seconda volta…
***
“E poi, mio caro Mike, la scena finale: Afef si avvolge lentamente un capo della cintura su una mano e poi sempre lentamente, l’altro capo sull’altra mano lasciando una cinquantina di cm di cintura tra le due mani e… violentemente ha agganciato il collo di Julie che aveva riperso a penetrarla colle dita. Così tirando il collo di Julie a sé, si scivolò avanti colla sua sorca fino alla bocca di Julie e…. un'altra ondata, anzi TZUNAMI di godimento, tra le dita che la fottevano forte, la lingua ora a sgrillettare pazzamente e Afef che si teneva stretta la cinghia e la testa di Julie…
Eh, no. Non ce la facevo più… mi sono allora mosso ormai deciso a chiavarmele entrambe, col cazzone prorompente…!!!
E…. SCIAFFFFFF ! La capitana aveva calcolato tutto: anche il mio movimento. E mi ha fermato con una CINGHIATA!!! Ho ancora il segno su schiena e culo… maledetta stronza troiazza!
Voleva umiliarmi e lo poteva fare! Controllava tutto.
Cavalcava la vasca, sferzava scudisciate allo stallone (me) e si gongolava dal piacere, alternando dolcezza e determinazione!
Poi la cosa tra loro è ripresa e io buono a guardare, col mio cazzo in mano…”
Mike comincia ad averne abbastanza di venire… ma non può staccarsi dal telefono.
Il racconto è ancora lungo e questa incredibile Afef è diventata un sogno per Mike, che è abituato alla e prevedibile dolcezza della sua compagna Moane. Mike desidera ora trasgredire….
“Zik,- gli dice – la nave è ancora qui?”
“Sì… perché?”
Mike ha raggiunto quel momento della vita dove si prendono decisioni e la decisione era… che era arrivata l’ora di muoversi.
“Vado al porto.Te la trombo io quella!!!”
Detto fatto, Mike si fa dare l’ indirizzo esatto dall’esterrefatto Zik, ed esce.
“Ma Mike! - Esclama Zik,- stasera venivamo a cena da voi io e la mia nuova tipa. Volevo presentarvela, che così mi dite,…”
Ma Mike non è più al telefono. Se n’èa già andato: ormai nulla l’avrebbe più tenuto. Una volta nella vita quella Afef passa di lì. Deve provare a DOMARLA! E in un colpo vuole eguagliare e superare Zik.
Troppi anni Zik aveva parlato delle sue imprese stimolando Mike. Stavolta Mike vuole emularlo. Anche lui ha diritto a provare la fica di qualcun altra. La sua donna è sempre dolce e mai aggressiva a letto… scopare la fantastica Afef avrebbe avuto un altro sapore!!!
***
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Mike e zik, amici di figa cap 1
MIKE E ZIK AMICI DI FIGA (genere vario) CAP. I
Mike è sempre stato un bravo bambino, suo cugino Zik un ragazzaccio.
Eppure sia da piccoli che ancor oggi, a 30 anni passati da un po’, sono sempre molto amici.
Da adolescenti, andavano in giro insieme ad abbordare le ragazze della loro età. Eh! A 15 anni... hai il massimo degli ormoni! Ma le ragazze… niente! Solo una o due, col fare molto più da troia delle altre, ci stavano per un po', ma poi mollavano divertite un due di picche. Quelle sere solo tante seghe.
Mike e Zik oggi sono cresciuti e si raccontano ancora molto le loro esperienze. Molto diverse per la verità…
Zik ha provato di tutto o quasi. Mike no. Ma non invidia Zik: non ha la convinzione che Zik sia realizzato perché è sempre agitato. Zik non è mai stato un ragazzo tranquillo e non si capisce se sia oggi un uomo appagato. Forse un valido motivo che spiega la cosa è proprio che Zik non ha mai avuto una compagna fissa, e questo lo rende ansioso… desideroso di apparire… mentre Mike non è come lui: è tranquillo e riservato, da tempo insieme a Moane,una sua coetanea. … Il nome ricorda la mitica Moana Pozzi, che fu una donna da capogiro… e che fece sognare il mondo dell’eros e… , a dire il vero, chiunque! Ma Moane non la ricorda per nulla. E’ anzi giudicata poco sexy, una donna senza malizia, acqua e sapone, modello “casa e famiglia”, solare e forse troppo semplice per Mike, che le vuole bene… ma invece ha la fantasia di donne sofisticate, che non te la danno “facile”, proprio come le sognava da adolescente, e quasi a farti impazzire, ti attizzano con vestiti e atteggiamenti da vere stronze di gran classe, maliziose, consapevoli, divertite, inarrivabili…
I racconti piccanti tra i due sono ancora all’ ordine del giorno. Quelli telefonici di Zik sono sempre infuocati e... forse esagerati. Ma Mike sogna molto e... a dire il vero si eccita ascoltando storie e fantasie. La verità è che si masturba persino per i racconti telefonici di Zik. Mike vorrebbe… osare come lui. Avere il coraggio… ma non è pronto. Forse un giorno.
Zik non lo sa, ma percepisce che a Mike piacciono i suoi racconti. E a lui peraltro piace raccontare e farsi bello, stando al centro dell’attenzione...
Oggi è proprio un giorno di telefonata piccante... e Zik, al rientro da un viaggio, racconta a Mike di una porcellona ricca e formosa, sui 40, e molto stronza e porca. Una di quelle donne che non sono bellissime, ma forse anche per quello hanno un richiamo sessuale enorme, per tutto: la classe, i vestiti, il trucco, le scarpe, la faccia…! Insomma: i tanti soldi rendono una ricca donna matura col fare sprezzante, da volgare bagascia ad arrapante troiona di gran lusso...
***
"Ero dunque in crociera - racconta Zik al telefono - e lei seduta al tavolino di uno dei bar della nave. Maneggiava whatsapp velocemente come avrei voluto che maneggiasse il mio cazzo. E ogni tanto socchiudeva gli occhi compiaciuta, probabilmente per un video o che. Io immaginavo che lo fosse per aver visto foto delle mie dimensioni mostruose."
A Mike non piace quando Zik si vanta del suo uccello. Mike non ha grandi dimensioni. Lunghezza normale. Ha molta circonferenza invece. Sa che molte donne apprezzano molto e a volte preferiscono la grande circonferenza, ma la lunghezza per lui è importante e… invidia da morire Zik e tutto il suo mondo esagerato, il suo pene esagerato, le sue avventure esagerate. Lui non l’avrebbe mai avuto un pene enorme. Si tiene queste cose per sé, un po’ timido… ma enormemente voglioso. Voglioso di trasgredire con qualcuna diversa da Moane… una che solo a guardarti… vuole che tu capisca che lei è troia.
"Mi sono alzato dal mio posto, a tre tavolini di distanza - continua Zik - perchè vedendo che era sola da un po', ho dedotto che non aveva nessun marito o uomo. E ho deciso di abbordarla".
"Com'era fisicamente?" chiede Mike.
“Una quarantina d'anni, forse poco meno. Grassa no… ma non magra, un po’ volgare, e con due tette enormi e mal contenute da un vestito fasciante, lungo, rosso scuro. Gambe magre, con cavigliera sottile d'oro. Scarpe di sicuro italiane, molto di lusso,... tacco 12, fatte di una garza nera traforata, con il buco centrale davanti, da cui uscivano grandi unghie rosse smaltate ... e tutto questo… era di giorno! Una puttanona di sicuro!"
"E il viso?" Chiede MIke.
"Ma checcazzo te ne frega?"
"mi eccita il viso – replica Mike - hai detto stronza: si vedeva dal viso?"
Zik ci pensa un po' e poi esclama: "Si ! Viso molto da stronza. Un viso presuntuoso con gli angoli della bocca all'ingiù, tipo da incazzata. Le sopracciglia da malefica che quando rideva nemmeno si alzavano... insomma: una “cattivona”! Ha ha ha…”
"Non dirmi che sei riuscito a trombarti anche questa..." chiede Mike che già “assaporava” la cosa, visualizzando il vestito e le scarpe…
"Certo! che ti credi?"
"Racconta, dai...!"
Zik procede: “Ho deciso l'approccio da "castigatore", pertanto mi son fatto una… carezzina in mezzo ai jeans guardando lei, me lo sono fatto rizzare subito, poi coi jeans attillati e il pacco gonfio che si vedeva benissimo, sono andato verso di lei deciso."
Mike già si era portato la mano sul pene, eccitato.
"Sono arrivato davanti a lei e lei mi ha guardato subito con disprezzo. Come dire CAZZO VUOI??..."
"YES?" mi dice con faccia schifata. Poi vede il mio RAPACE gonfio ed esplode a ridere e mi fa: “SIT DOWN!"
"Davvero? – esclama Mike - Perchè ha riso? E poi… Ti ha detto di sederti! Era inglese?"
"Calma! …. Americana. Grandi scopatrici le Americane.... Si mangiano letteralmente il tuo cazzo, con una figa che ci manca poco abbia davvero i denti...
Oh, non ci crederai, ma mi ha preso, nemmeno chiesto il nome, e portato in cabina." conclude Zik.
"Così???? Senza che tu le chiedessi nulla...?"
"Certo! Una troia affamata che secondo me si era messa i tacchi e il vestito per cuccare e... sapeva ci avrebbe messo ben poco!"
MIke si smanetta già l'uccello perchè la situazione lo intriga molto.
Zik contunua: "Non ci credevo: una scena come nei migliori film porno: abbiamo preso un corridoio riservato ai VIP, e con scheda magnetica che aveva tra le tette apre la porta borchiata e…. una cabina da sballo, grandissima, con una vasca da bagno imperiale in centro alla stanza, già con acqua e schiuma!!! Quella donna volgare e di certo troiona doveva essere una mafiosa, o una donna potente… o comunque una piena di soldi da fare schifo... abituata a prendere quello che voleva avere.
Appena dentro la cabina dopo l’attimo di ammirazione per la vasca e la cabina, mi sono girato verso di lei che aveva chiuso la porta e le sono saltato addosso con grande mascolinità! E quasi violentemente l’ho schiacciata tra… la porta e il mio CONDOR!"
Mike, sempre invidiosamente stizzito, non apprezza ma lascia correre. Vuol sapere il seguito!
" insomma – continua Zik - lei si mostrava tanto sprezzante e decisa, ma poi ho preso io il comando e l'ho fatto con furore: attaccata, e subito stantuffata!"
“Subito? Senza nessun preliminare?”
"Ma vaffanculo i preliminari! Meritava di essere subito messa al suo posto la ricca americana tettona e troiona! E così faccio: la trombo, e la trombo, e la ri-trombo!"
Mike ha una turgidità di uccello evidente... e prova gusto al più piccolo tocco…
"Poi- prosegue Zik- dopo mezz’ora che la stantuffavo per bene, lei ha fatto una cosa fantastica: sopra la porta c'era un ripiano sorretto da due grossi sostegni di ferro, e LEI…. lei... si è appesa!!!
Bella piena, con quelle tettone immense… sarà stata 80 kg ...! Eppure... agile!!!!
Allora…. Ho fatto la contromossa: io ho messo i miei avambracci sotto le sue cosce, le ho alzato le gambe e l'ho penetrata da sotto, come se fossi io a sostenere tutto quel peso! HA ha ha!!!
"Una posa piena di energia!" Disse MIke un po' invidioso... mentre, eccitatissimo, al contempo si smanettava ormai con decisione e rozzezza, e stava attento a non venire.
“Lei – continua Zik - aveva gli occhi infuocati e guardandomi con possesso diceva" ITALIAN STALLION! YOU ARE FUCKING GOOD!" E poi il suo frequente YES ! YEEEEEES! Contraendo le sopracciglia in segno di evidente godimento.
***
"Fantastico"- dice Mike - " te la sei scopata sulla porta!" E poi quasi a compensare, sminuendo l’amico, aggiunge: "Ma a me non piacciono le ciccione che di solito sono rasate e senza un pelo..." A Mike e Zik in realtà piacciono molto le donne più diverse, anche se a entrambi piacciono “tonde”, anche mature, e sicuramente delle gran porche, ma a Mike piace da morire il pelo.
"Hei!- si indispettisce Zik - 80 kg non sono ciccione, sono solo piene e abbondanti, con tanta roba che si muove e... che TU muovi! E poi.... era pelosa!"
"Davvero?" Mike sgrana gli occhi al pensiero.
"Sì... biondo rossa... pelosissima! Non si rasava da mesi! Una selva bagnata!!! Quasi ispida!....
SCHERZO!”
Mike stava per venire...! "ECCHECCAZZO, ZIK! Vaffanculo!"
“Mi dispiace per te, caro Mike, ma quella donna di pelo nemmeno l’ombra. Aveva la pelle fantastica: tesa come un tamburo africano! E la patatina era depilatissima: liscia come la polpa di un AVOCADO, e avev labbra morbide e saporite come una.... MORTADELLA FRESCA!
Dopo la stantuffata sula porta infatti, mi sono abbassato velocemente e con voracità, lei sempre appesa, mi sono messo le sue gambe in spalla HA HA HA! e ho cominciato a leccare!
Lei... MMMMH! Ah... AH... AHHHH! godeva come una vacca,....
Io, ha ha ha!, non sapevo più in quale lingua parlasse e ... premevo nella fica colla lingua dura, poi col naso e la lingua e poi con tutto il mento e il naso e... ci affondavo quasi la testa! Una fica fatta apposta per il fisting!”
***
Mike si ritrova le mani piene di sperma.
"E Lei .... E' venuta ancora, ma a questo punto, emettendo un urlo da sirena dei pompieri, ha stretto le gambe e mi ha quasi spappolato la faccia!
E' scesa da quella porta che mi guardava esausta e compiaciuta, ma, come se non ne avesse ancora abbastanza, sempre con le sopracciglia aggrottate e provocanti come per dire: SEI UN MAGO del piacere e mi hai fatto godere come una cagna…, ma non credere di aver finito!"
"Fantastico..." dice Mike.
Mike pensa che Zik sia un grande, ma gli pare che spesso ne approfitti e forse gonfi la cosa per farsi bello, con quel suo cazzo gigante, le donne super-troione, le situazioni intrigantissime, ecc... insomma non è al 100% sicuro che sia proprio tutto vero quello che racconta.
"E non è mica tutto..." aggiunge Zik.
"NO???" Mike era ormai venuto e non era interessato in altre probabili sbruffonate... Non ci credeva più tanto a quella storia.
"Si è aggiunta un altra donna..."
NO, Mike sta per dirgli che non ci crede...
"…che però non sono riuscito a scoparmi".
Mike si trattiene: qualcosa non gli torna nell’ipotesi delle balle del tutto inventate. "Continua!" gli disse quindi.
“Certo. Appena finita la leccata e il “fisting” col naso e col mento e quasi con la testa, e mentre io avevo la faccia ancora lavata dal suo umore... bussano dannatamente forte alla porta: Una voce incazzata… di donna!"
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È così che tutto ebbe inizio …. (prima parte)
Un'estate calda e bella di tanto tempo fa.
Mia moglie, Virginia, ed io (Luca) spesso ci ritrovavamo a parlare come sarebbe stato farlo con una coppia. Certo non sarebbe stato facile trovarne una che poteva soddisfare tutte le nostre esigenze, soprattutto quelle relative alla riservatezza.
All’epoca non avevamo nessuna esperienza in questo campo, solo le nostre fantasie.
In quel periodo avevamo stretto una solida amicizia con una coppia. Uscivamo quasi tutti i sabati sera, organizzavamo i nostri viaggi estivi ed invernali insieme, insomma, eravamo molto affiatati e, direi anche, complici.
Infatti spesso, nei nostri momenti insieme, ci ritrovavamo a parlare di sesso. Loro erano più esperti di noi, avendo avuto alcune esperienze con altre coppie e, saltuari “visite” a club privé della nostra zona.
I loro racconti ci incuriosivano sempre più, la nostra paura ricorrente era quella che se fosse successo qualcosa di sesso tra di noi, pensavamo che fosse possibile che si alterasse in nostro ottimo rapporto di amicizia.
Le discussioni, le situazioni “strane” però si accavallavano sempre più, sempre più si parlava di sesso e di rapporti con partner diversi fino a raggiugere una sorta di accordo che si configurava nel fatto che tra noi poteva benissimo accadere senza che il tutto fosse preventivamente organizzato.
I fatti dimostrarono come realmente la questione, tra di noi, fosse proprio realizzabile in questi termini.
Ma, ritorniamo, a quella estate molto calda. Visto le condizioni particolari del tempo, la coppia di amici, ha avuto la buona idea di invitarci a trascorrere il sabato pomeriggio a casa loro per goderci con loro la nuova piscina che avevano fatto costruire nel parco della casa.
Noi accettammo ben volentieri, quindi, nel primo pomeriggio, io e mia moglie ci siamo messi in viaggio, con la nostra auto, per raggiugere la loro casa.
Seduta sul lato del passeggero, Virginia indossa un pantaloncino di jeans blu chiaro, il tipo di pantaloncini che scendono appena sotto la piega dei glutei e su cui gli uomini amano lasciare vagare gli occhi. Sopra indossava una piccola canotta nera sotto la quale nascondeva un reggiseno coordinato con il perizoma che indossava sotto i pantaloncini.
Io indossavo un bermuda beige e una camicia in tinta.
Dopo alcuni minuti di viaggio, raggiungemmo la casa dei nostri amici.
Loro vivono in una bella casa di campagna con un terreno molto ampio tutto intorno all’edificio principale. Il tutto delimitato da alte siepi che non lasciano intravedere nulla dell’interno.
Mia moglie, appena scesa dall'auto, si premurò di suonare il campanello posto alla destra del cancello, le rispose la voce femminile della nostra amica Elena, Virginia a quel punto disse: “Ehi, ciao, eccoci qui!”
Aperto il cancello, ci avviammo lungo il viottolo che conduce alla casa e ci trovammo, dopo pochi passi, faccia a faccia con una grande piscina blu in cui i nostri amici già si stanno rinfrescando.
“Ciao, come va?” ci chiese Elena, avvicinandosi a noi.
Era evidente che era appena uscita dall'acqua della piscina. Il suo corpo brillava sotto l'effetto del sole sulle gocce d’acqua. Il costume da bagno nero con puntini bianchi di Elena si infilava sul suo cavallo e sul suo pube che, evidentemente, immaginavo fosse epilato. Sul petto, gli stessi motivi con piccole bretelle che si ergono sulle sue spalle.
La forma dei suoi seni ha attirato subito la mia attenzione.
“Sei già in equipaggiamento da combattimento!” disse Virginia, sorridendogli.
“Perché dovremmo privarci di questo piacere?” rispose Elena, e si avvicinò a noi per darci un bacio.
Le sue guance bagnate si sono appena incollate su quelle di mia moglie e mia. L'acqua ha sempre avuto su di me un potere molto erotico.
"Ciao amici" disse Giuseppe, il marito di Elena
“Come stai?” Gli risposi.
“Eccellentemente!” disse avvicinandosi a Virgilia i cui occhi si spostarono rapidamente sul corpo di Giuseppe, anch'esso gocciolante d'acqua.
“Vuoi farti un tuffo in piscina?” Giuseppe chiese a mia moglie.
“Certo,” lei rispose “non prima di essermi messa in costume.”
Entrambi si scambiarono un sorriso amichevole.
“Potete andare a cambiarvi in casa.” ci disse Elena.
Conoscevamo bene la casa, quindi, aprimmo la porta che si affaccia su una piccola stanza adibita a magazzino. Comincio o a spogliarmi, togliendomi i bermuda ed il boxer che indossavo.
Il mio cazzo era, a quel punto, proprio di fronte in direzione di mia moglie che lo guarda.
“Ciao”, disse sorridendo, venendo a stuzzicarlo con le dita.
Il mio cazzo rispose con un piccolo movimento involontario.
Ho sorriso a mia moglie che ha iniziato a togliersi la canottiera riponendola sulla mia testa.
Poi si sgancia il reggiseno per liberare il suo petto, un piccolo scrigno con bellissime areole sormontate da un capezzolo che aspettano solo di essere accarezzate.
Indossa la parte superiore del suo costume da bagno, un top che si allaccia sulla schiena facendo un piccolo nodo. Quindi rimuove i suoi pantaloncini di jeans e, inevitabilmente, mi appare il suo pube rasato che domina l'entrata della sua vagina.
“Ehi, piccolo guardone!!!” mi disse, voltandosi.
Sorrido e poi mi affretto a guardare i suoi glutei rotondeggianti. Un gluteo che amo toccare, guardare, massaggiare e sul quale ho già fatto molte cose “cattive”.
Pensai: “Wow, il culo di mia moglie è troppo bello!”
Lei lo nascose alla mia vista indossando il suo costume, tipo brasiliano, che lasciava intravedere la rotondità delle sue natiche per il piacere degli occhi maschili.
Legandosi i lacci sui fianchi mi disse: “Allora, hai intenzione di restare qui dentro?”
“E perché no!” Risposi con un sorriso.
“Dai, mettiti il costume e uniamoci a loro.” ha aggiunto Virginia.
Mi metto il mio boxer nero da bagno che modella il mio cazzo, non proprio a riposo ma neanche in piena rigidità, come risultato del suo solletico manuale. Usciamo per unirci ai nostri amici che ci aspettano vicino alla loro piscina. Virginia e io sentiamo i loro sguardi sui nostri corpi quasi nudi.
"Dai, andiamo a nuotare." disse Elena, iniziando a entrare nell'acqua.
“Eccomi!” dico io tuffandomi direttamente.
Virginia, nel frattempo, in modo più tranquillo, entra a poco a poco con delicatezza della scala, prima di immergere completamente il suo corpo nell'acqua.
“Ooooh, bellissimo!” Dico, sentendo la freschezza dell'acqua su di me.
“Ne approfittiamo ogni giorno.” dice Giuseppe.
"Hai ragione, è veramente bello." rispose Virginia.
Nuotiamo un po' e siamo tutti e quattro nell'acqua. Dopo alcune decine di minuti trascorsi in piscina, Elena ci offre un drink.
Esce dall'acqua vicino alla scala, momento magico perché non sono lontano e posso tranquillamente vedere le sue natiche e le sue gambe fuori, una scena super sensuale e molto eccitante.
Ritorna qualche minuto dopo con un vassoio sul quale sono collocati quattro bicchieri e una brocca di sangria.
Virginia, Giuseppe ed io usciamo dalla piscina e andiamo alle sedie, dove c'è la nostra ospite.
Sediamo Virginia e io fianco a fianco su due sdraio mentre Elena e Giuseppe sono posti di fronte a noi.
Giuseppe riempie i quattro bicchieri e ce ne offre due.
“Salute!” esclama mia moglie, alzando il bicchiere.
Tutti e quattro beviamo qualche sorso di sangria, leggera, poco alcolica.
Gli sguardi vagano, di tanto in tanto, sui corpi seminudi l'uno dell'altro.
Le gambe delle donne, i torsi degli uomini, i seni delle donne, l'inguine degli uomini. In breve, passiamo un buon pomeriggio.
Una volta svuotata la brocca di sangria, ci sdraiamo sulle sedie per goderci il sole sulle nostre pelli discutendo tra di noi.
Disteso sulla pancia, la testa rivolta verso Elena, i miei occhi la scrutano con discrezione. La visione del suo corpo mi dà una certa eccitazione.
Poi mi giro per sdraiarmi sulla schiena, senza preoccuparmi del “gonfiore” del mio costume.
Virginia mi guarda meccanicamente e dice: “Beh, baby sei eccitato?”
Poi mette la sua mano tra le mie gambe, sul mio costume e accarezza il mio cazzo.
Lei sorride stringendo nella mano il cazzo, dice: "È una buona cosa, ma non è il posto giusto per mostrarti.”
Un po' imbarazzato, arrossisco, mentre Elena e Giuseppe ridono guardando la mano di Virginia accarezzare il mio cazzo.
“Oh non preoccuparti, ne ho già visti altri!” disse Elena, mettendo la mano sulla coscia di Giuseppe.
“Sì, lo immagino ….” aggiunse Virginia sorridente, “però questo è ancora il cazzo del mio uomo! Un bel pisellone.”
La mano di Virginia sul mio cazzo non calma la mia eccitazione, anzi, stimola di più l’erezione. A quel punto sento le due donne parlare tra loro.
“E tu, tu non dai retta a Giuseppe?” Virginia chiede a Elena, “mettigli una mano sul …..”
Elena, non sentendo alcuna tensione nel suo costume da bagno, inizia ad accarezzare delicatamente il sesso di Giuseppe attraverso il costume.
La sua mano si muoveva dolcemente, una carezza che sembra essere gradita dall’espressione del viso di Giuseppe.
Virginia guardando anche le carezze che Elena dà a suo marito, imita i suoi movimenti su di me. Una certa atmosfera erotica è palpabile tra noi quattro.
Giuseppe e io ci godiamo le carezze che le nostre donne ci fanno. I nostri sessi stanno crescendo entrambi. Dopo pochi minuti, Elena sposta il costume da bagno di suo marito e rivela il suo sesso ai nostri occhi.
Virginia non si nasconde dal guardarlo. I suoi occhi sono inchiodati su di esso. Ma presto, lei può vedere solo la bocca della Elena che divora letteralmente il sesso di Giuseppe, il quale inizia a gemere di piacere.
È come se io e Virginia stessimo guardando un film porno eccetto che, in questo caso, entrambi gli attori erano veri, in carne ed ossa, proprio di fronte a noi.
Le mie mani non reggono più, li faccio scivolare sul retro di mia moglie per accarezzarla e farla eccitare. Dal basso verso l'alto, dall'alto verso il basso, mentre lei guarda i nostri amici, soprattutto Elena che sta facendo un bel pompino a Giuseppe.
Poi, senza dire nulla a Virginia, tiro il nodo che allaccia la parte superiore del bikini che le cade sulle cosce.
Giuseppe si gira a guardare il seno di mia moglie che ho appena scoperto.
È elettrizzato e sorride a Virginia mentre sua moglie lo lecca dalle palle al glande.
Virginia fa scorrere la mano sotto il mio costume da bagno e mi masturba, mentre io solletico i suoi capezzoli con il mio pollice e il mio indice.
Accarezzo i suoi piccoli seni allegramente sotto gli occhi divoratori di Giuseppe.
La mia mano segue le curve del corpo di Virginia, lei comincia ad ansimare e far uscire alcuni piccoli furtivi gemiti.
Poi le mie dita scendono sul suo ventre e girano intorno all'ombelico, sentendo una piccola contrazione negli addominali, che non mi impedisce di immergermi sotto il suo costume per accarezzarla direttamente sul sesso.
Elena gira la testa verso di noi mentre succhia ancora avidamente il suo uomo.
Virginia chiude gli occhi e approfitta delle mie dita che iniziano a bagnarsi.
Giro attorno al suo clitoride e gioco con le labbra del suo sesso inserendo di tanto in tanto una falange dentro per inumidire il mio dito della sua secrezione, in modo che scivoli meglio sul suo clitoride.
Il corpo di Virginia ondeggia, lei se ne compiace.
Poi si alza, voltando le spalle a Elena e Giuseppe. Si sporge in avanti per togliere il mio costume da bagno, lasciandomi completamente nudo di fronte ai nostri amici.
Sale su di me, si sovrappone e allarga il suo costume.
Giuseppe non si priva di guardare l'intimità di Virginia che prende il mio cazzo in mano e lo introduce all'ingresso della sua figa. Lei, a quel punto, si lascia cadere delicatamente su di me.
Sento il calore della sua vagina che arriva a circondare il mio pene e, poi, la lunghezza del mio sesso.
Ci stiamo baciando e scopando di fronte ai nostri amici. Questa è la prima volta che facciamo questo genere di cose. La situazione ci dà una grande eccitazione.
Virginia ondeggia sempre di più su di me, i suoi piccoli seni al sole, mentre Elena si alza per togliersi gli slip del bikini e si pone sopra il cazzo di suo marito.
Le donne si danno da fare con i nostri gingilli, provando piacere e ne danno anche a noi.
Le mani di Giuseppe e le mie accarezzano i corpi delle nostre donne.
Per liberare completamente il corpo, Virginia, scioglie il fiocco che lei aveva fatto per tener su lo slip del costume, lasciandolo cadere sul pavimento accanto a noi.
Ore è completamente nuda, il che non dispiace per nulla a Giuseppe che accoppiandosi con la moglie non distoglie gli occhi da lei.
Elena e Virginia si lanciano qualche sguardo complice e sorridono.
Giuseppe si alza e mette Elena inginocchiata sulla sedia sdraio. Lui ora la prende da dietro.
Mia moglie guarda quella sorta di film a luci rosse, scene che non la lasciano indifferente.
Giuseppe irrompe nella figa della moglie che fa una smorfia di piacere. I suoi seni, ancora prigionieri del suo bikini, oscillano al ritmo della scopata di Giuseppe.
Sono entrambi belli in questa posizione, carini da guardare.
Virginia si alza, mi sorride, poi dice: “Dai, piccolo, sta a te lavorare ora.”
Si sdraia sul lettino, guardandomi intensamente.
Quindi, mi tolgo totalmente il costume da bagno per mettermi a mio agio. Sento lo sguardo di Elena su di me. Mi prendo del tempo per lasciarla guardare.
Poi mi adagio tra le cosce di mia moglie che ha sollevato e, allargato le gambe per facilitare il mio accesso, metto il mio glande sulla sua vagina e spingo per entrare in lei.
Lei urla di piacere: “Aaaaaaaaahhhhhhhhhhh!”
Iniziamo a scopare nella posizione del missionario accanto ai nostri amici che, allo stesso tempo, stanno scopando alla pecorina.
Lo sguardo di Giuseppe è sempre su mia moglie, proprio come il mio su la sua.
A questo punto sentiamo Elena dire: “Oh sì tesoro, mi sto divertendo, continua, continua ….”
Giuseppe la sta scopando alla grande alla pecorina.
Quindi Elena porge la mano verso Virginia, sorridendo, la quale accetta il contatto allungando la sua.
Elena, dopo averla affetta, la stringe con forza mentre raggiunge l'orgasmo.
“Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!! Sii!! Sii!” Possiamo sentirla gridare.
Allo stesso tempo, Giuseppe stringe le labbra e anche lui fa un gemito di piacere mentre, godendo, scarica tutto il suo sperma dentro sua moglie.
Entrambi erano al settimo cielo.
Cosa che non è diverso per noi, infatti sento la figa di Virginia che si contrae dal piacere, gli occhi chiusi, la bocca aperta, grida: “Aaaaaaaaahhhhhhhhhh!” Anche lei è arrivata a godere sotto la forza del mio cazzo.
La guardo godere, proprio come Elena e Giuseppe che si abbracciano.
Dopo diversi lunghi secondi di estasi, Virginia riapre gli occhi e sorride.
Mi spinge un po' a tirarmi fuori da lei il mio pene. Distesa sulla sdraio, inizia a masturbarmi sorridendo, mi dice: “Baby, ora è il tuo turno.”
Mi crogiolo nella sua mano mentre accarezzo i suoi piccoli seni.
La sua mano è attaccata al mio sesso. Bastano pochi secondi per farmi venire. Lo sperma esce dal mio pene e innaffiando la sua pancia.
Mi sorride mentre le ultime gocce le colano sulla mano e sull'avambraccio.
Restiamo alcuni momenti così, tutti e quattro, non sapendo cosa dire.
Poi Elena, prendendo l’iniziativa, disse: “Farò una doccia prima di tornare in piscina.”
Ridemmo tutti e quattro e, seguimmo Elena, tutti nudi, verso le docce.
Continua …….
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Sul lungotevere
Sul Lungotevere
Era mezzanotte o poco più. Stavo percorrendo il Lungotevere direzione da S. Paolo verso il Flaminio. Ero giunto nei pressi di Castel S. Angelo e sentivo il bisogno di urinare. Mi ricordai che lì, dopo il ponte di Castel S. Angelo c’era un vespasiano. Rallentai, mi accostai sulla destra e posteggiai. Scesi ed attraversai la strada, poiché il vespasiano si trovava in prossimità del parapetto che dava sul Tevere.
Dovetti fare qualche decina di metri nella direzione in cui stavo andando e… eccolo lì. C’era un tizio che bighellonava nei pressi ma, iniziando ad avere una vera urgenza di urinare mi avvicinai e vidi che il primo box (il vespasiano era fatto ad otto, con due box con le aperture verso il Tevere era occupato da un tizio che stava mostrando di masturbarsi con piacere, il secondo… era libero, ed era anche quello che rimaneva meglio nel cono d’ombra rispetto alle macchine che arrivavano da Sud. Vi entrai e mi affrettai a scaricare la vescica. Il tizio dell’altro box venne a vedere meglio chi fossi e, vedendo che stavo ancora pisciando, si avvicinò e mi posò una mano sul culo. A quel punto le cose erano due: o lo scacciavo in malo modo o… ci stavo a farmi accarezzare. Essendo bsex la cosa non mi dispiaceva per niente. Tra l’altro, venendo da una partita tra amici, giocata all’Eur, ero in tuta e questo facilitò il tizio che, accortosi del mio abbigliamento, risalì un attimo sino alla cintura e, verificato che era effettivamente il pantalone di una tuta, infilò la mano nell’elastico e, facendo scendere un po’ il pantalone, iniziò a massaggiarmi le chiappe a piena mano. Nel frattempo il tizio, che all’inizio si aggirava nei pressi, si era avvicinato e allungando una mano e prendendomi per la spalla mi aveva fatto ruotare di 90° e tirato verso l’ingresso del box. In questo modo ero completamente rivolto, con le spalle, verso il tizio che mi stava massaggiando il culo e che, in tal modo, si trovò avvantaggiato nel cercare di penetrarmi tra le chiappe e stimolarmi lo sfintere, riuscendo ad inserirvi due dita. Colui che mi aveva fatto ruotare si impossessò di uno dei miei capezzoli, torturandomelo. Ero tutto un brivido, vuoi per la situazione a rischio che scatenava l’adrenalina, vuoi per le sensazioni che mi stavano dando. Entro qualche minuto sentì quello che mi stava inculando con le dita smettere di masturbarsi, calarmi i pantaloni, sputarsi sulla mano e bagnarmi il buco del culo e, subito dopo, puntarmi il suo uccello sul buco e spingere per penetrarmi. Mi resi il più morbido possibile e…. mi penetrò con una certa facilità. Respirai a fondo, mossi un po’ il culo per assestarlo meglio e…. lasciai che iniziasse ad incularmi. Prese un ritmo lento, gustando ogni cm. del suo possesso. Ero in sollucchero !
Godevo da pazzi a sentirmi inculare in quel modo. L’altro, nel frattempo, aveva smesso di torturarmi il capezzolo, che ormai era super sensibile, ed aveva iniziato a masturbarmi al ritmo dell’inculata. Allungai la mano all’indietro per prendere in mano il suo e contraccambiare la masturbazione, cosa che gradì molto.
Fui il primo a godere, schizzando sulla parete del vespasiano. Quello che mi inculava sembrava in grado di trattenersi a lungo. Cercai di stimolarlo contraendo lo sfintere e dandogli la sensazione che gli stessi facendo un pompino con il culo. Gradì molto, ma ciò non lo portò a cambiare il ritmo né ad accelerare il suo godimento. Era una super inculata. Me la stavo veramente gustando ed ero tutto un brivido. Quello che stavo masturbando iniziò a godere mentre aveva ripreso a torturarmi i capezzoli. Ma colui che mi stava inculando con il suo ritmo mi stava distruggendo ! Riusciva a controllare il suo piacere ma ciò mi stava creando grossi problemi di equilibrio e di resistenza sulle gambe, semi piegate per dargli miglior angolo per l’inculata. Erano già più di venti minuti che mi stava inculando e… andò avanti ancora per una decina di minuti. Ma ogni cosa ha un inizio ed una fine e finalmente cedette ed iniziò a scaricarmi nel culo un torrente di sborra, facendomi nuovamente godere. E in un attimo il suo uccello si ridusse e scivolò fuori dal mio culo. Riuscì, così, a rialzarmi e stendere un po’ la schiena, stanza per la posizione, ma colui che avevo masturbato e che era ancora lì, presente, mi rigirò e mi baciò in bocca, in modo lascivo, lussurioso. Il bacio, per me, è da sempre motivo di grossa eccitazione. Gli concessi molto goduriosamente la mia bocca, contraccambiando in toto il suo bacio, ritrovando una erezione di cui il tizio si accorse e pertanto smise di baciarmi, si inchinò e me lo prese in bocca iniziando a farmi un pompino favoloso.
Quello che mi aveva inculato, vedendo la posizione di colui che mi spompinava, gli posò le mani sul culo e gli abbassò i pantaloni iniziando a palparglielo in maniera possessiva, allargandogli le chiappe e cercando di violargli lo sfintere. Mi accorsi che glielo aveva infilato nel culo da come strinse la bocca sul mio cazzo. Rimase per un momento immobile… poi riprese a succhiarmelo. Gli presi la testa tra le mani per trattenerlo e cercai di controllarmi per dare al sodomizzatore tutto il tempo di godersi l’inculata. Prendemmo lo stesso ritmo. Fu così che, dopo un po’, godemmo insieme riempiendo il tizio in bocca ed in culo., una esplosione di sborra.
Ripreso fiato… mi riassettai e me ne andai salutandoli. Che bella serata !!
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7 years ago
admin, 75
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Brezza marina
Quella che ti sa regalare la brezza marina è una piacevole sensazione e quel giorno di un assolato agosto leggera soffiava dal mare verso la spiaggia. Sembrava un giorno come tanti, sole, mare, relax, insomma, tutto come sempre. Percorso il sentiero che precedeva il paradiso, mi accorsi che, nonostante fosse ancora mattino presto, c'era già un bel pò di gente; il mare era fantastico così come il sole, intento a baciare quei corpi vestiti solamente dei loro colori mentre quella leggerissima brezza dolcemente li accarezzava. Liberatomi finalmente del costume mi sdraiai, ci misi poco a chiudere gli occhi, la notte a lavoro e il viaggio mi avevano un pò frastornato. Ma purtroppo la quiete durò poco, una voce interruppe bruscamente il mio sonno.. sentii chiamarmi una, due, tre volte, mi voltai e la sagoma di Simone, un amico di vecchia data, mi si parò davanti.. Simo, più a destra, ecco, bravo. così va bene.. aprire gli occhi e accecarmi non sarebbe stato proprio il massimo. Ci salutiamo e si comincia a parlare del più e del meno. Nel frattempo, però, avevo bisogno di mettermi gli occhiali da sole.. troppo chiari i miei occhi per resistere ai suoi raggi.. quel sole che, col passare del tempo, si faceva sempre più intenso.. il caldo cominciava a farsi strada e con esso anche la temperatura della spiaggia, lievitata da qualche lei di coppia veramente interessante a cui lanciavo, di tanto in tanto, qualche occhiatina nei momenti in cui Simone era intento a fare altro, come lanciare qualche pietra in mare oppure rovistare nel suo marsupio alla nevrotica ricerca di qualche mini accendino che tanto amava collezionare. Mi ripeteva spesso, se scopassi tanto quanto fumo sarei l'uomo più felice di questo mondo. Ci salutammo promettendoci che una sera saremmo andati a bere qualcosa insieme; lo seguii con lo sguardo mentre andava via, mi accorsi che non era solo, con lui c'erano altre 2 persone che non conoscevo e, nonostante il suo invito ad unirmi a loro, preferii restarmene da solo, quel giorno mi andava così. Intanto, si era fatta già metà mattinata e un bel bagno era quello di cui avevo bisogno, anche per svegliarmi un po'.. l'acqua era bellissima e cristallina, un tuffo e di ritorno in spiaggia a lasciarmi asciugare dal sole; così pensavo io ma il movimento, a mio dire sospetto di una coppia, che avevo già notato appena arrivato in spiaggia, stravolse i miei piani. Niente da dire, gran bel stravolgimento; li seguo con la coda dell'occhio e vedo che s'incamminano verso la scogliera.. lui al collo portava una macchina fotografica, lei aveva addosso solamente un pareo che portava con eleganza, nonostante ai suoi piedi non ci fossero nè scarpe nè tacchi vertiginosi ma solamente un normale paio d'infradito. Aspetto qualche attimo, il tempo di saperli già dall'altra parte della scogliera e m'incammino anch'io verso quei grandi massi.. arrivato fino in fondo oltrepasso una grande siepe, mi arresto all'improvviso e mi ci nascondo dietro.. faccio per scorgermi quanto basta ed eccomi li, nel bel mezzo di un book fotografico, dove lei giocava col pareo, in pose sensuali ed ammiccanti, mentre il suo uomo era intento a non perdersi un solo attimo di quei momenti. Toh, eccolo lì, spettatore fortunato di un film che da sempre mi ero immaginato.. quel giorno, quella mattina di un ferragosto ormai alle porte, si stava avverando un mio sogno. Toccai la siepe, chiusi e riaprii gli occhi e realizzai che ero proprio io e, soprattutto, che mi trovavo a vivere quell'esperienza che tante volte mi ero immaginato nella mia testa. Qualche altro scatto e poi via verso quella galleria abbandonata.. appena un cenno istintivo di saluto e l'emozione che dentro di me sentivo farsi sempre più forte. Abbracciati e sorridenti, mano nella mano, s'incamminano verso l'uscita della galleria mentre io li seguo a debita distanza.. ma non vanno via, chissa', forse la voglia di qualche altro scatto, pensai, avrà preso, nel frattempo, il sopravvento; ed eccola li, a mostrare tutta la sua grazia e tutta la sua femminilità al marito fotografo e a me, spettatore fortunato. Di spalle e con le mani appoggiate alla ringhiera la sua bellezza volteggiava nell'aria, quel suo profumo e il suo visino da birbante mi avevano stregato.. l'emozione provata dalla siepe si era fatta più grande e sentivo crescermi dentro l'adrenalina.. un balbettante mio "posso avvicinarmi?", quindi un cenno con la testa di lei ed eccomi li, al suo fianco. Devo ammettere che da vicino era ancora più bella, con quel suo seno favoloso e quella sua pelle finemente abbronzata.. le diedi un bacio sotto l'orecchio e il suo profumo continuava a farmi impazzire; dolcemente le accarezzai il seno fino a baciarlo, mentre notavo che suo marito per un attimo si era arrestato, ben felice di contemplare la sua meravigliosa donna. E che donna.. afferrò il mio membro e si chinò mettendosi in posa, non poteva mancare uno scatto del genere.. felice il suo lui e felicissimo io.. uno, due e poi ancora un altro.. "brava così, non muoverti.. ferma così.. bravissima"; poi fui io ad inginocchiarmi verso il suo piacere mentre le sue mani afferravano i miei capelli.. "ancora un altro scatto, ferma così".. Si voltò, regalandomi il suo culo; ero eccitatissimo, il mio membro era sempre più duro.. le toccai le sue fantastiche natiche fino ad aprirgliele per poi avvicinarci prima la bocca e poi la lingua.. aveva un buon odore, si chinò leggermente appoggiandosi al cancello. Ti piace? Da morire le risposi.. continuai a leccarglielo, i suoi gemiti di piacere mi mandavano fuori di testa. All'improvviso mi fermo', adesso tocca a me! E la vidi lentamente avvicinarsi al mio piacere.. che bocca favolosa che aveva, cominciò a prenderselo in bocca, ci sapeva fare, eccome se ci sapeva fare, prima con le mani e poi senza continuava nel suo gioco, mentre ero io adesso ad accarezzare i suoi capelli biondi. Ogni tanto mi guardava con quei suoi occhi belli e blu, quando invece li richiudeva potevo ammirarne il suo viso intento a spompinarmi con passione ed energia alternate a qualche momento di dolcezza. Di tanto in tanto sentivo una voce che mi ricordava di non essere soli io e lei in quel momento; era il suo uomo che molto eccitato ci guardava estasiato. Intanto il mio piacere saliva sempre di più.. daiii che vengo.. sì mi disse, lo voglio tutto in bocca; non finì di pronunciare quelle poche parole che copiosamente le inondai la sua bellissima ed accogliente bocca. Speravo che fossero attimi senza fine quelli che stavo vivendo ma alla vista del pareo che aveva, nel frattempo, raccolto da terra, mi accorsi che il mio viaggio stava volgendo al termine.. "ci sono i bimbi in spiaggia ad aspettarci".. in quel momento, lo ammetto, ho maledetto l'apertura della scuola a settembre, anticiparla ai primi di agosto, no eh?! Ci fu un saluto e uno scambio di sorrisi; rimasi lì, fermo per un pò, mentre uno stridente frinire delle cicale accompagnava i miei pensieri che andavano ad infrangersi nella bellezza di quella piacevole brezza marina.
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7 years ago
incercadiemozioni,
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primo incontro
Beh che dire di noi, oltre a quello riportato nel profilo....siamo sportivi, eta 36/39 anni, amiamo la buona cucina e un buon bicchiere di vino, culturalmente preparati e con una gran passione comune tra di noi, che ci tiene molto legati ed innamorati...il sesso..siamo una coppia in cui entrambe partecipiamo nei giochi, e non c'è ne cuck ne sweet, ma semplicemente un grande affiatamento reciproco, che ha portato negli anni a voler cercare qualche altra sfumatura del sesso. Ci siamo da poco affacciati a questo mondo, o meglio era gia un po che seguivamo il tutto, ma al di fuori, senza essere protagonisti. Tutto poi si é avverato, e il nostro primo vero incontro, é stato un confronto ed una chiaccherata con un giovane bull.. In noi la voglia é cresciuta giorno dopo giorno, cosi abbiamo deciso di richiamarlo, richiamare sempre lui, in quanto avevamo avuto modo di conoscerlo, e ci é parso fin da subito una persona vicina e consona alle nostre aspettative. E cosi é stato, dopo l incontro conoscitivo sono passate circa un paio di settimane, e ci siamo ritrovati al solito posto, ma questa volta decisi entrambe a mettere in pratica, cio che fino a quel momento rientrava nelle nostre fantasie....e cosi é stato, passato il momento di timidezza iniziale, abbiamo inziato a giocare, e siamo entrati in un turbinio di emozioni e voglie, che ci ha portato al settimo cielo..entrambi eccitatissimi abbiamo trascorso una serata molto piacevole, ma soprattutto consci, che ci é piaciuto, e con il tempo avremmo voluto riprovare...e cosi é stato dopo neanche un mese abbiamo incontrato il nostro secondo bull, e anche li é stato un vortice di emozioni ed eccitazione... Potevamo finalmente dire, bene, siamo approdati anche noi in questo mondo. Un salutone a tutti quelli che ci seguono, con i vostri piacevoli commenti, gli leggiamo tutti, ed un benvenuto a chi avremmo modo di conoscere nei nostri incontri futuri. A&D
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7 years ago
anitha,
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Anaizit, laragazza della chat
Era una sera come tante altre, girovagavo per la chat senza riuscire ad aprire una conversazione con nessuno…quando “Anaizit” rispose al mio messaggio!
Dopo le presentazioni di rito, iniziamo a discute del più e del meno, quando le chiedo da quale città della sicilia scrivesse…lei rispose “sono di catania!” e pensai: ecco dopo tanto tempo riesco a trovare una ragazza con la quale si riesce a discutere e dove stà?! A 200km da me!
Ma comunque non mi lascio demoralizzare dai km e continuiamo a chattare, lei ragazza di 28 anni sposata senza figli, la discussione è molto varia…dall’attualità alla politica ai gusti personali e finalmente al sesso!
Ci raccontiamo gusti esperienze e preferenze sessuali, lei mi racconta che non è mai stata fedele al suo attuale marito intrattenendo incontri a luci rosse con il suo migliore amico nonché testimone di nozze, ma che interruppe questi incontri in quanto si stava innamorando e preferì fermarsi li!
Ad ogni modo, le nostre conversazioni continuarono a susseguirsi nei giorni e mesi seguenti instaurando un bel rapporto confidenziale al punto che ci siamo confidati cose che mai a nessuno avremmo detto! Lei mi disse pure che il marito non la baciava e non le laccava la figa!
Nei mesi di conoscenza non mancarono foto intime e video di masturbazioni di entrambi e sopratutto videochiamate hot su skype Decisi che si doveva passare dal virtuale al reale…lei fu d’accordo e decidemmo di incontrarci a metà strada, ovvero ad Enna!
Fissammo il giorno ed, arrivò!
La andai a prendere alla fermata del bus e finalmente la vidi in carne d ossa!
“Anaizit” è una ragazza alta circa 1.65, corporature nella norma, una 3° scarsetta di seno ma credetemi un culetto tondo da fare paura!
Ci salutammo con un bacio sulla guancia, salimmo in macchina e ci spostammo sul lago di Pergusa, li entrammo in un parco e ci sedemmo su di una panchina di fronte il lago.
Eravamo impacciati, ma passati pochi minuti iniziammo a parlare del più e del meno…trascorsa un’oretta per metterci a nostro aggio si passa ai discorsi hot e di li a poco la mia erezione si fece evidente in quanto, strategicamente misi un pantalone di tuta, lei la notò, io le passai un braccio attorno al collo e tirandola verso la mia bocca iniziai a baciarla portandole la mano sopra il mio pacco gonfio di desiderio di possederla!
Dopo pochi minuti bi bacio salivoso e strizzatine di tette il pacco mi stava esplodendo….era indispensabile dare una svolta a quella situazione!
Le dissi devo andare in bagno a fare la pipì, i servizi sono da quella parte andiamo….ci incamminammo e mentre ci si avviava verso alla toilette non facevo che altro che toccarle strizzarle il culo (cosa che per altro io adoro); Arrivati ai servizi ci dividemmo perché anche lei aveva bisogno di andare, entrato in bagno e tirato fuori il cazzo duro come il marmo, ebbi notevoli difficoltà ad urinare tanto che standoci più del dovuto sentii bussare alla porta: occupato risposi! Sono “Anaizit” tutto ok?! Si risposi, sgrullando il cazzo durissimo che non faceva cenno di volersi sgonfiare.
Presi la palla al balzo…aprii la porta e la tirai dentro e chiudendo la porta e la sbattei contro iniziando a cacciare la mia lingua dentro la sua bocca e toccandole i seni ed appoggiando il mio durissimo desiderio di lei poco sopra l’ombelico, essendo lei alta 1.60 ed io 1.80, lei inizia e a dimenarsi come se fosse posseduta e cerca il mio cazzo con le mai.
Io la fermai, mi fermai di baciarla e di esplorare il suo corpo con le mai.
La fissai e senza dirle una parola le sbottonai i jeans e tirando giù in un solo colpo anche gli slip…mi si presentò uno spettacolo paradisiaco….gli slip erano praticamente fradici di umori vaginali e la fica totalmente depilata grondante di lussuria, mi inginocchiai e lei capendo i miei intenti si distaccò leggermente dalla porta, divaricò le gambe ed inarcò leggermente la schiena in modo da offrirmi una eccellente posizione per leccarle la fica….mi ci fiondai subito….quanto la desideravo quella fica, vista fin ora solo attraverso foto e video, e finalmente era mia!
Ma bastarono poche passate di lingua a farla venire emettendo mugolii di piacere!
Ritornata in se disse: è ora che ricambi il favore, e le posizioni si invertirono!
Si inginocchiò davanti a me che appoggiato alla porta le puntavo il cazzo turgido e gonfio dritto in faccia, lo prese in mano e con una coordinazione mano-bocca eccezionale, dapprima lo scappellò e poi lo fece sparire tutto dentro la bocca iniziando un "suegiù" divino!
Mai nessuna mi aveva fatto una pompa del genere, aveva una coordinazione assurda tra mano e bocca, quando affondava prima lo scappellava con la mano e poi affondava di gola, e quando si tirava indietro sentivo la sua gola scivolare via lasciando posto alla sua mano intrisa di saliva…che goduria….non potevo più resistere dove possederla!
La allontanai, presi un preservativo dalla tasca, lo srotolai sull’asta, e la misi a pecora facendole appoggiare le mani sulla porta, e la penetrai…era bagnatissima ed il membro si face strada facilmente dentro di lei.
Iniziai fin da subito a affondare colpi secchi e potenti…lei gemeva di piacere e mentre con una mano le strizzavo la 3° scarsa con l’altre le smanettavo il clitoride gonfio e turgido di piacere, la feci godere mentre la possedevo!
Dopo pochi minuti che la trapanavo ero al limite non potevo resiste più…avevo necessità di esplodere, le sfilai l’asta dalla fica grondante e nel frattempo sfilandomi il condom le dissi: inginocchiati davanti al mio cazzo e guardami godere…detto..fatto!
Diedi forse 1 o 2 scappellate alla mazza e le esplosi in faccia inondandole il viso con il mio sperma!
Ci ricomponemmo e ripulimmo ed uscimmo dal bagno, le poche ore che rimasero da trascorre insieme passarono parlando del più e de meno.
Poi la riaccompagnai a prendere il bus e salutandoci ci dicemmo….dobbiamo rivederci…..ma questa è un’altra storia.
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7 years ago
admin, 75
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L’idea ….. particolare di virginia (seconda parte)
Sin dalla mattina di sabato, dopo una nottata tranquilla, trapelava nell’aria una certa tensione.
Già dalla colazione, Virginia, sembrava che volesse farsi perdonare, in anticipo, per qualcosa che avrebbe fatto solo nel tardo pomeriggio.
Sicuramente emergeva in lei una certa sensazione di disagio nei miei confronti.
Atteggiamento messo in atto per tutta la mattinata e per l’intero pomeriggio. Fino, quasi, all’ora dell’appuntamento.
Avendo capito il perché di tale comportamento, la rassicurai, dicendogli: “Virginia, non essere né ansiosa né preoccupata per me, va tutto bene, in fondo se vedi che le cose non vanno per il verso giusto o che la situazione non ti piace o non piace a me, basta dire di no e fermare tutto. Siamo a casa nostra, anche per questo devi sentirti tranquilla, qui comandi tu.”
Lei, facendo un gran sospiro, rispose: “Hai proprio ragione, sono tesa come le corde di un violino. Troppo agitata, soprattutto per te. In fondo io sono l’artefice di tutto ciò, l’unica responsabile e se le cose non vanno bene ….”
Te lo ripeto, dissi: “Non preoccuparti, basta parlare o solo darci uno sguardo e se non ti va, o se ti senti a disagio, si blocca tutto, ok? …. Ora rilassati, fatti un bel bagno caldo tonificante e preparati per la serata.”
Virginia per l’occasione aveva comprato un bel completino, molto sexy, reggiseno e tanga in pizzo nero, accoppiandolo ad una vestaglia di seta nera. Aveva voluto presentarsi così agli ospiti, senza abiti, senza l’ipocrita falsità della scena dei vestiti. Lo aveva anche detto a Johnny e Federico di non aspettarsi preamboli di discussione in salotto o di caffe o altro. Essendo lei sempre molto risoluta, puntava sempre all’obiettivo.
A quel punto si erano fatte le 19, Virginia era pronta e sedeva sul divano in vestaglia. Io, vestito normalmente, sorseggiavo un bicchiere di vino bianco seduto accanto a lei.
Sentimmo, con un sussulto, il suono del campanello di casa. Ci aspettavamo l’evento ma ci raggiunse quasi inaspettato.
Guardai Virginia e le chiesi: “Vuoi andare tu, o vuoi che vada io ad aprire?”
Lei rispose, con un filo di voce: “No, vai tu, sono troppo agitata e mi batte forte il cuore.”
Le dissi: “Ok.” e mi allontanai per andare alla porta di casa.
In qui momenti mi risuonavano nella mente le parole di Virginia: “Caro, per favore lascia che succeda, entrambi sappiamo di cosa si tratta, per favore lasciami avere questa esperienza, lasciami scopare con loro due, ti prego, io ti amo e ti amerò sempre!"
Quelle parole di Virginia per me erano state (e lo sono ancora) pura lussuria e senza pensarci, dopo averli fatti entrare, condussi i due amici nel salotto di casa dove ci attendeva Virginia.
I due sembravano aver già vissuto quella situazione, in pratica sapevano quello che sarebbe successo da lì a poco e sorrisero fiduciosi e si avvicinarono decisi verso Virginia. Lei si alzò dal divano e venne in contro a loro.
Io pensavo: “Wow, che spettacolo, due ragazzi di bell'aspetto e la mia Virginia, sono così belli che non sembra reale”.
Mi sono fermato un po' in disparte per guardare il tutto. Il mio cuore pulsava e ho notato come il mio pene stava già rizzandosi.
Entrambi, senza preamboli, come avevamo concordato nelle lunghe discussioni in chat e Skype, si sono avvicinati a Virginia e hanno iniziato subito a toccarle le tette e il culo. Tutto il suo corpo è stato sondato da quattro forti mani.
Virginia chiuse gli occhi e si lasciò andare. Potevo sentire un gemito sommesso che le usciva dalla bocca.
Johnny, gli levò la vestaglia di seta nera, e il reggiseno, e si concentrò con un massaggio sui capezzoli di Virginia.
Virginia mise le mani attorno alla testa di Federico, la avvicinò alla sua e lo baciò intensamente.
Io, molto eccitato, ma al contempo, molto impaurito, a quella visione, mi sono chiesto: "cosa sta succedendo qui, cosa stiamo facendo, amo così tanto la mia Virginia da concedergli questo! È giusto quello che stiamo facendo? "
La risposta è stata immediata, è bastato toccare il mio cazzo. Era così duro, che non ne potevo più, dopo averlo tirato fuori dai pantaloni, ho iniziato a masturbarmi.
Johnny se ne accorse e sorrise. Anche Virginia mi guardò e sorridendo annuì.
Johnny si tolse la camicia mentre Federico apriva la cintura e sbottonava i pantaloni.
Virginia a quel punto disse a tutti noi: “perché non andiamo di là, nella stanza da letto, staremo tutti più comodi.”
Arrivai nella stanza per primo, indicando a Johnny e Federico la strada. Quindi, mi sedetti sul letto per guardare loro.
Virginia, raggiungendoci nella stanza, sembrava pienamente convinta e capace di gestire la situazione.
Baciava entrambi toccandosi le sue tette calde. I suoi capezzoli erano ora molto duri.
Federico si tirò giù i pantaloni e allo stesso tempo, la mia dolce piccola Virginia, cadde in ginocchio ai suoi piedi.
Non potevo credere ai miei occhi. Ora il cazzo circonciso di Federico era diventato veramente grosso e duro.
Senza pensarci troppo, Virginia aprì la bocca e iniziò a succhiarlo e leccarlo. Con la sua mano era intenta, inoltre, a massaggiare le palle. Dopo un poco, lo tiro fuori dalla bocca, per massaggiava il prepuzio con entrambe le mani. Cominciò a coccolare con la lingua il glande, era completamente fuori di testa. Non avevo mai visto Virginia così prima d’ora.
Federico, dimostrando di gradire molto l’opera di Virginia, gemette. Si tolse anche la maglietta e le scarpe e rimase completamente nudo. Il suo corpo era armonioso e muscoloso.
Anche Johnny ha iniziato a spogliarsi. Virginia si gustava, leccandolo e succhiandolo, lo scroto di Federico, mentre Johnny tirava giù i suoi boxer, tutti guardammo il suo cazzo. Ragguardevolmente più lungo di quello di Federico. La venatura del pene erano davvero incredibili. Erano così evidenti come se stesse facendo esercizi di forza con il suo membro.
Virginia non ci pensò a lungo. Lasciando quello di Federico, ha immediatamente iniziato a succhiare il cazzo nero di Johnny. Gemeva per la pura lussuria, anche se non la toccavano nemmeno.
Ora i due cazzi erano tesi e duri, leccati e succhiati entrambi da Virginia. Si sentiva un suono schioccante mentre rilasciava il cazzo di Johnny dalla sua bocca e prendeva quello di Federico. Lo stesso al contrario. Lei gemeva mentre veniva afferrata e palpeggiata dalle quattro mani dei nostri amici.
Ad un certo punto, Federico, guardandomi, l'afferrò per i capelli e premette il suo viso verso di me. La spinse sempre di più nella mia direzione finché lei non arrivò con la sua bocca all’altezza della mia. Lei a quel punto, comprendendo le intenzioni di Federico, mi baciò.
Sentii un sapore molto intenso e particolare. Una miscela della sua saliva di Virginia e il sapore dei due grossi cazzi che prima aveva succhiato.
Nel frattempo, tutti i miei dubbi erano spariti, la conferma era data dalla possente erezione del mio pene.
"Guardalo Virginia, ehi, a Luca piace!" disse Johnny sedendosi sul letto.
Non mi importava nulla ora, i miei pensieri si erano dissolti. Di nuovo, ho spinto la mia lingua nella bocca di Virginia. Mi resi conto di come sorrideva e gemeva con lussuria e dissi in risposta a Johnny "Si amico, è fico. Virginia! Ti amo!".
Virginia si sedette inginocchiata sul letto. Il pene di Johnny era proprio di fronte al suo viso. Ancora una volta, prese il suo cazzo in bocca e si lanciò in un andare su e giù selvaggio.
Che spettacolo!
Il culo si sollevò in modo che io e Federico avessimo una visione perfetta della sua fica esposta e arrapata e totalmente rasata, e del suo buco del culo anch’esso rasato.
Mai prima d'ora avevo visto la figa di Virginia così bagnata, la sua secrezione addirittura colava con tante piccole gocce.
Federico si avvicinò e si sistemò in ginocchio proprio dietro di lei, appoggiando il glande sulla fica umida di Virginia e, lentamente, lo infilò dentro. Virginia si fermò e gemette rumorosamente. Centimetro per centimetro Federico spinse il suo cazzo più avanti nel buco.
Johnny aveva ora premuto la testa di Virginia contro la sua minchia, ed è per questo che si sentivano solo dei sommessi gemiti soffocati. Lei non riusciva a gestire le dimensioni del pene, ma fece uno sforzo.
Dopo che Federico ebbe affondato il suo cazzo dentro di lei per diverso tempo, il gemito di Virginia si fece più forte e improvvisamente iniziò a godere come una matta.
Virginia, liberandosi dal cazzo di Johnny dalla bocca, gridò violentemente per l’orgasmo raggiunto.
In quel preciso momento, dalla emozione suscitata dalla sonora goduria di Virginia, sono venuto anche io, facendo cadere alcune gocce del mio sperma sul pavimento.
I ragazzi nel sentire i geniti di Virginia e nel vedere la mia reazione, scoppiarono a ridere. Erano anche loro in estasi.
Ho visto Federico spingere energicamente, di nuovo, il cazzo dentro Virginia, la sua galoppata continuava ritmicamente. Tirandolo, ogni tanto, interamente fuori, sulla sua asta ora era chiaramente visibile il muco della fica. Anche le sue palle, quasi penetrate dentro, erano piene di muco.
Johnny si alzò. Ora voleva scopare Virginia da dietro. Federico, a quel punto, tirando fuori il cazzo, lasciò Virginia all’amico.
Una figa completamente aperta si manifestò davanti ai miei occhi. Non ho potuto resistere e ho dovuto alzarmi e leccare quella meraviglia. Virginia non aveva mai assaggiato così bene la mia lingua. La mia faccia era completamente bagnata dagli umori. Virginia gemette e si contorse al minimo tocco del suo clitoride.
All'improvviso, notai la verga di Johnny accanto alla mia faccia. Lui mi guardò, e, senza dire nulla, improvvisamente, mi prese per i capelli e mi ficcò il suo cazzo in bocca.
Strana sensazione che però non mi diete fastidio, anzi, assecondandolo, cercai di infilare il suo caldo pistone più a fondo nella mia bocca.
A Johnny la cosa piacque, lasciandomi fare, disse: “Hai visto che anche tu sei bravo a succhiare, non solo Virginia.”
Virginia, sentendo queste parole, ha afferrato il pene di Federico succhiandolo voracemente.
Dopo un poco, Johnny guardando Virginia, fu attirato dalla posizione che aveva assunto, quindi tirò fuori il cazzo dalla mia bocca e di girò verso di lei. Mi sedetti di nuovo sul bordo del letto per guardare la scena.
Johnny era proprio dietro a Virginia, lei era ancora con il cazzo in bocca di Federico.
Johnny la sollevò per i fianchi e avvicino il suo lungo pene verso il suo culo. Sentii Virginia lamentarsi, gemendo e ansimando, con un respiro sincopato.
Dissi a Virginia: "Cosa ti sta succedendo?!"
Lei non rispose, ma dalla espressione del suo volto, non sembrava nulla di negativo, anzi …
Ho pensato guardando Johnny “Quel mascalzone ha davvero messo il suo enorme pene nel culo di Virginia?”
Si, Johnny aveva infilato il suo mostruoso cazzo nel suo buco stretto. All'improvviso l'urlo di Virginia fu più intenso. Una miscela di dolore e lussuria attraversò il suo corpo.
Johnny spinse il suo cazzo nero rasato sempre più nel suo buco del culo. Fino a quando non è stato completamente riposto in esso. I suoi testicoli ora toccavano la fica di Virginia.
Virginia ha cominciato a vibrare di nuovo sotto i colpi di Johnny, scatenandosi in un gemito di godimento che non lasciava dubbi.
Gli chiesi: “Sei venuta di nuovo?”
Lei mi guardò senza rispondere. Aveva le lacrime agli occhi, ma sembrava enormemente felice.
Johnny continuava a pompare nel buco del culo di Virginia. Ancora e ancora, tirava fuori il suo cazzo completamente, lo metteva nella figa di Virginia, per poi, tirarlo fuori e spingerlo di nuovo nel suo buco del culo ora completamente allargato. Ogni volta che lo tirava fuori, il suo ano era sempre più visibilmente aperto.
Anche il mio cazzo era di nuovo duro.
Ho guardato verso Federico. Si era appena alzato in piedi e, subito dopo, inginocchiato davanti a Virginia.
Lentamente, Johnny iniziò a gemere più forte. Era arrivato il momento per lui?
A quel punto, i tre interruppero brevemente il loro sesso.
Federico si sdraiò sul letto di schiena. Fece segno a Virginia di salire su di lui. Virginia, afferrato il suo uccello, lo spinse dentro la sua fica ancora bagnata e gocciolante. Ora stava cavalcando su Federico.
Johnny, tornando di nuovo di dietro, spinse il suo cazzo dentro il buco del culo di Virginia.
Ora i suoi due buchi erano allargati fino all’inverosimile.
Dopo alcune spinte, Virginia è arrivata a godere con un enorme orgasmo. Vidi le sue unghie scavare nella pelle di Federico. Virginia gemeva e tremava come non mai.
Federico e Johnny, a quel punto, hanno aumentato il ritmo. Virginia li assecondava. Le loro palle si toccavano sbattendo tra di loro.
Ansimando e gridando dal piacere, i due sono venuti allo stesso tempo.
Sono venuti con forza nella mia dolce compagna.
Entrambi hanno pompato il loro sperma nella mia Virginia, una volta così timida e pudica.
Tirarono fuori il loro cazzo, ancora duro, dal culo e dalla figa di Virginia, lei era inondata di sperma, gli colava a tutte le parti.
Virginia si voltò, scese da Federico e si sdraiò sul letto, immobile e ansimante. Il seme dei due ragazzi le scorreva tra le gambe.
La seguii con attenzione, mi avvicinai e la baciai appassionatamente. Lei sollevò il bacino e mi strinse la testa con una mano. Sapevo cosa dovevo fare ora. Pieno di piacere ho leccato la sua figa. Una miscela di sapori, sensazioni e situazione estrema che mi ha fatto venire di nuovo.
Con la faccia imbrattata, ho baciato di nuovo Virginia e mi sono sdraiato accanto a lei.
Intanto Johnny e Federico erano spariti nel bagno. Dopo poco sono ritornati. Ci siamo seduti sul letto per parlare un po' dell’esperienza vissuta insieme, tutti eravamo molto soddisfatti, soprattutto Virginia che aveva avuto a disposizione tutto il necessario per soddisfare i suoi sogni più reconditi.
Dopo circa 30 minuti, Johnny e Federico, si sono rivestiti e sono andati via, non prima di prendere l’impegno di rivederci ancora.
Dopo che sono andati via, Virginia ed io ci siamo guardati e ci siamo abbracciati, eravamo ancora nudi e odonati degli umori di tutti. Ci siamo ripromessi che quell’incontro non avrebbe cambiato nulla nella nostra vita di coppia, ma che, sicuramente, andava rifatto.
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L’idea ….. particolare di virginia (prima parte)
L’altro giorno, a tarda sera, quando siamo andati a letto io e Virginia, ho notato nel suo volto una espressione del tutto inattesa, sembrava che sognasse a occhi aperti.
Le chiesi cosa stesse pensando in quel momento. Lei mi diede una risposta evasiva, asserendo che non pensava a nulla.
Risposta che non mi ha convinto, per cui ho insistito, precisando che poteva dirmi tutto, come al solito, senza nessun problema.
Ha esitato un po' e, poi, mi ha fatto capire che aveva appena pensato a come sarebbe stato tra di noi se avessimo fatto sesso insieme con un ragazzo di colore.
A quel punto gli chiesi: “Vuoi dirmi che non sono abbastanza per te? Forse l’idea di avere un cazzo nero tra le gambe ti è nata per via del film porno della sera prima?”
Lei rispose: “Sei bravo a letto ma ho, dà qualche tempo, questa idea che mi gira per la mente.”
Continua dicendo: “l’idea mi è venuta a causa di una cosa che mi è successa l’altro giorno mentre stavo camminando per il parco in una zona molto tranquilla ed isolata. Sono passata accanto a una siepe molto alta ed ho sentito un violento gemito. Non mi sono fermata e sono andata avanti, ma la curiosità era così grande che sono tornata indietro per capire chi e cosa fosse stato a generare quel gemito. Tra gli arbusti alti, allora, vidi cosa stava succedendo, una donna stava scopando con un ragazzone nero. Volevo allontanarmi, ma non lo feci. A quel punto, osservando di nascosto, ho visto tirare fuori dalla figa della donna l’enorme cazzo del ragazzo di colore, il quale, girando come un fuscello la donna, la impalava da dietro, credo nel buco del culo. I gemiti della donna diventarono veri e propri ululati di piacere, si vedeva e si sentiva che gli procurava un enorme piacere la sventola del ragazzo.”
Dopo qualche secondo di pausa, Virginia continua il racconto: “… Andai via, ma quella vista mi aveva così catturato e turbato positivamente che avrei avuto voglia di ritornare indietro. Appena arrivata a casa ho preso il vibratore e mi sono scatenata.”
A quel racconto, io risposi: “Cosa ti aspetti da me? Cosa vuoi che ti dica o che faccia dopo questo racconto.”
Lei: “Io dico solo che mi andrebbe di provare con un ragazzo di colore, ma solo se tu vuoi farlo e sei partecipe.”
Non era la prima volta che avevamo fantasticato con situazioni come quella che mi aveva raccontato Virginia. Sempre e solo fantasie mediate dall’uso di vibratori durante il nostro sesso.
Qualche volta era capitato di fare sesso assieme ad una coppia di amici. Ma in quanto amici veri, il tutto era passato senza lasciare nessun segno particolare. In fondo ci conoscevamo così bene da essere quasi “normale” scambiarci i partener e fare sesso insieme.
Quella sera però era tutto diverso, passò interamente discutendone senza fare sesso, restando d’accordo che il giorno dopo avremmo fatto una ricerca in rete sui siti specializzati per valutare meglio la cosa.
L’indomani mattina, Virginia si sedette davanti al computer prestissimo e, navigando tra moltissime inserzioni di uomini neri che si proponevano per le coppie, ne ha selezionato alcune e me le ha proposte.
Disse Virginia: “Spero che la cosa non ti turbi, lo so è un desiderio folle però, spero, che sia bello anche per te vedermi godere con un uomo nero dal cazzo enorme. In fondo è già successo che qualche altro mi fotta assieme a te, e la cosa ci è piaciuta molto.”
Poi si gira verso di me, mi prende la mano e la spinge tra le sue gambe. Posso sentire quanto è bagnata dopo aver solo visto delle foto, la sua eccitazione era quasi incredibile.
Non avevo mai visto così determinata Virginia, quindi che era assolutamente inutile oppormi a quella sua idea, conoscendola bene, l’avrebbe realizzata anche senza il mio consenso.
Lei, senza aggiungere altro, mi diede un bacio, io la abbracciai e, quindi, continuammo ad andare avanti nella ricerca.
Navigammo tra gli annunci e ne evidenziammo alcuni di singoli di colore. Quindi studiammo attentamente questi annunci un po' più in particolare.
Io chiesi a Virginia: “cosa pensi che sia importante per te individuare in questi uomini.”
Virginia: “dovrebbe avere un bell'aspetto, avere anche un lungo e grosso cazzo resistente, oltre ad essere molto serio e riservato. Non deve avere preclusione per la tua presenza.”
Cercammo ancora fino a trovare un annuncio in cui si descriveva un ragazzo nigeriano: “ho 28 anni, pratico molti sport, sono alto 190 ed il mio cazzo è 22x5, vivo a (in sostanza molto vicino a noi), ecc.”
Chiedo a Virginia: “Cosa ne pensi?”
Virginia mi guarda con gli occhi scintillanti e dice: “Sì, potrebbe piacermi, il suo aspetto fisico si adatta a quello che avevo immaginato di avere”.
Continua dopo qualche attimo: “Quindi, cosa ne pensi, scriviamo a lui e gli chiediamo altre foto e un incontro su Skype. Gli spiego meglio cosa intendiamo fare ed aspetto la sua risposta?”
Gli risposi di sì, anche se non ero molto convinto, e le dissi: “Se per te è ok, scrivigli un messaggio”.
Quasi immediatamente arrivò la risposta.
Il suo nome è Johnny, accettava positivamente tutte le nostre richieste dichiarando di aver avuto, in precedenza, esperienze del genere altre volte. Chiedeva più notizie su Virginia, soprattutto rispetto a cosa si aspettava da questa avventura e ci dava appuntamento sulla chat del sito.
Una volta fatto l’accesso alla chat, lascio la tastiera a Virginia e mi siedo accanto a lei.
Dopo un'iniziale imbarazzo ed esitazione, lei si sblocca, e chatta liberamente. Quando i due sono totalmente d'accordo su tutti punti, prendono un appuntamento per il prossimo fine settimana. Ci diamo anche un appuntamento su Skype per il giorno dopo. Quindi ci salutiamo.
Virginia è così eccitata che riesce a malapena a contenere sé stessa, lei mi prende tra le braccia, mi bacia e dice: “Tesoro, grazie per aver consentito di esaudire questa mia fantasia, vedrai sarà meraviglioso.”
Poi lei tira la mia mano verso il suo addome, e dice: “senti come sono bagnata, è successo adesso”.
Davvero lei era così bagnata che il suo umore usciva già fuori dalla figa. Potevo spingere, senza problemi, le mie dita dentro. Lei era così calda e vogliosa che, con un movimento delle mani sulla gonna per rimuoverla, mi invita esplicitamente a scopare.
Sono un po' confuso, non avevo mai visto Virginia così, sicuramente l’idea di venire scopata da un cazzo nero l’aveva stimolata.
Comunque, pensai, perché non approfittarne in fondo il mio attrezzo era già pronto, tirai giù i pantaloni e, dopo aver fatto distendere Virginia sul divano, lo infilai in profondità nella sua umida figa.
Dopo una lunga e aggressiva cavalcata, Virginia si girò per farlo alla pecorina, posizione che le piaceva particolarmente. Quindi, con quel movimento, mi mostrò il suo culo perfetto, io feci scorrere con cura le mani sulle sue curve. Mi fermai, per un attimo, a godermi quel momento e quella vista perfetta.
Lussurioso lasciai che la mia lingua vagasse per le sue chiappe. Mentre mi avvicinavo all'ano con la lingua (perfettamente rasato come lo teneva sempre Virginia), lei girò la sua faccia di colpo verso di me, e mi guardò con la passione dipinta negli occhi, le restituii lo sguardo e le dissi: “Se per te va bene, io continuerei, lentamente, a lubrificare il tuo culo.”
Lei, con un profondo sospiro rispose: “Si, mi piace molto … ma non ti dimenticare di masturbarmi il clitoride”.
Arrivato all'ano, l'ho leccato dolcemente ma intensamente. Ad un certo punto, notai la contrazione dei suoi muscoli anali, sapevo cosa voleva dire e cosa dovevo fare. Infatti, mentre allargavo con la mia lingua il suo ano, ho lentamente spinto una mano tra le sue gambe e accarezzato il clitoride. Dopo alcuni colpi, la senti genere e godere con una intensità tale che aveva raramente provato prima, almeno per quel che io mi ricordo.
Io mi stesi di schiena sul divano e strisciai tra le sue gambe. Mentre facevo questo movimento, lei abbassò il bacino e mi spinse in faccia la sua figa già bagnata. Felicissimo, la leccai intensamente. Ero così eccitato che non ci voleva molto prima che arrivassi. Infatti, è bastato la mano di Virginia, posta dietro la sua schiena, che mi masturbasse, ed io, con un sussulto di piacere, le spruzzai il mio sperma lungo la sua schiena.
Eravamo tutti e due esausti ma felici, Virginia si abbassò su di me, e con passionalità prese il mio cazzo, ancora pieno di sborra, in bocca. Lo succhiò così intensamente da tiragli fuori tutto il seme. Lo sentì rinvigorirsi così tanto da diventare duro di nuovo.
A quel punto non ebbi più dubbi, era la volta di inculare Virginia per bene. La stuzzicai di nuovo con la lingua tra il clitoride e il buco del culo e, dopo averla lubrificata abbondantemente, la presi da dietro con delicatezza.
La senti vibrare e genere sotto i miei colpi, senza pensarci su, anche con una certa violenza, la penetrai con il mio cazzo con un ritmo sempre più intenso.
Lei diceva: “Si, è così che ti voglio. Dai continua … continua, mettilo tutto dentro, sto arrivando di nuovo.” E con la mano stuzzicava vivacemente il suo clitoride.
Dopo alcuni minuti la sentì urlare dalla goduria, le vibrazioni e i sussulti del suo culo e della sua figa mi eccitarono così tanto che venni dentro di lei quasi all’unisono.
Eravamo veramente stanchi, ma, tutti e due, soddisfatti e piacevolmente rilassati.
Se tutto questo era nato solo dall’idea di avere tra di noi qualcuno, immaginavamo tutti e due, cosa sarebbe potuto accadere di più intenso con un cazzo reale in più tra di noi.
Nei giorni successivi, prima dell’incontro, Virginia chatto più volte con Johnny, e più volte ci incontrammo su Skype, entravamo sempre più in confidenza, a tal punto che lo stesso propose qualcosa di molto trasgressivo.
Parlando delle sue avventure, Johnny aveva citato alcune sue esperienze con coppie e un suo amico bianco, Federico. Anche lui dal pene ben messo e che aveva come caratteristica particolare di essere circonciso. Ne avevano parlato così tanto, nei minimi particolari, che Virginia era rimasta, prima, molto turbata, poi, confusa, ed in ultimo molto stimolata e catturata.
Quella idea gli ha frullato in mente per tutta la settimana, parlandone ripetutamente con me. Io non sapevo cosa dirle, più volte ho tentato di mettere sul piatto della bilancia i pro e i contro di tale situazione, ma lei non riusciva a staccare la mente da quella idea dicendomi: “Caro, per favore lascia che succeda, entrambi sappiamo di cosa si tratta, per favore lasciami avere questa esperienza, lasciami scopare con loro due, ti prego, io ti amo e ti amerò sempre!".
Non opposi più la mia volontà, raccomandando a Virginia di contattare Johnny per avere maggiori informazioni su Federico e, se fosse possibile di metterlo in contatto direttamente con noi per conoscerlo meglio.
Virginia acconsentì e si mise subito in contatto con Johnny.
L’appuntamento era rimasto inalterato come giorno ed orario, l’unica cosa che cambiava erano gli ospiti, sarebbero stati due invece che uno.
…….. Continua …….
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Una esperienza .... travolgente
Per un po', dopo la prima mia esperienza bisex, non sapevo davvero quale fosse la mia sessualità.
Una sera, nel mio appartamento, mi sono trovato da solo (mia moglie era in viaggio per lavoro), con le mie domande e con le mie fantasie.
Come al solito, invece di stare a guardare la tv, mi sono connesso a un sito di chat, erano già le 18, volevo chattare, solo chattare.
Mi sono immerso, come al solito, in discussioni molto strane e spesso sconnesse quando, improvvisamente, un uomo di 55 anni, luigi (nome probabilmente inventato) mi ha contattato.
Dai discorsi intrapresi, sembrava più “normale” di quelli con cui avevo chattato fino a quel momento. Un uomo davvero simpatico, che riusciva a intraprendere discorsi molto affascinanti, aperto mentalmente e capace di discutere di tutto.
Dopo una buona mezz'ora di discussione, visto che vivevamo nella stessa città e molto vicini tra di noi, mi ha chiesto se avessi voglia di incontrarlo dal vivo, bere qualcosa insieme, e continuare a parlare.
Ammetto che ero un po' spaventato ma accettai lo stesso l’invito. Concordammo di vederci ad un Bar che conoscevamo tutti e due, molto vicino casa mia, quindi, fatto una doccia, mi sono vestito e sono uscito da casa.
Come concordato, vedo la macchina di Luigi posteggiata proprio davanti al Bar, ci presentiamo e, dopo, siamo entrati nel Bar per bere qualcosa e parlare un poco.
Sin dal primo approccio si è dimostrato un uomo dall’aspetto molto curato e carino, con un modo di fare molto tranquillo, per cui, tutti i miei timori e paure svaniscono, mi rassereno e tranquillizzo.
Dopo aver consumato l’ordinazione al Bar, Luigi mi invita a raggiugere la sua auto per continuare la nostra discussione a casa sua. Entrato nella sua auto, ci avviamo, come d’accordo. Arrivati siamo saliti nel suo appartamento, molto normale, in ordine, con un buon profumo.
Non noto nulla di speciale a parte, con mio grande stupore, un film gay, piuttosto esplicito, che andava sulla sua TV.
Lui nota che osservo il film e mi dice immediatamente:
"Se ti dà fastidio, posso spegnere la TV".
Gli dissi di no, d'altronde durante le discussioni online avevo parlato e fatto domande a lui soprattutto su quell'argomento. Quindi ci accomodammo su un ampio divano per chiacchierare, lui mi offre un drink che accetto molto volentieri.
La discussione è normale, lui fa di tutto per farmi sentire a mio agio.
"Cosa fai nella vita, da dove vieni, ecc."
All'improvviso inizia a parlare apertamente di sesso. Mi sento un po' a disagio, forse non mi sentivo ancora pronto ad affrontare quei discorsi, quindi ci tengo a precisare che ho poca esperienza e che la sodomia mi attrae molto ma che non so se potrei anche provare piacere.
Dopo queste mie parole, cominciò a cambiare un po' il suo comportamento, mostrandosi sempre più apertamente interessato. Mi manifesta il suo gradimento nei miei confronti ed afferma che avrebbe avuto molto piacere ad aiutarmi a svelare la mia vera natura sessuale.
Mi ritrovo improvvisamente rosso di vergogna ma molto interessato alla sua proposta. Il film porno gay era sempre in background e improvvisamente mi ha chiesto se la sua visione mi eccitava, ho confessato di sì.
I tanti drink e la situazione particolare mi avevano sbloccato, riuscivo ad essere più sincero rispetto ai miei veri sentimenti.
A quel punto lui disse:
"Senti penso che tu sia molto bello, ti piacerebbe vedere il mio uccello dal vivo invece di vederli in TV?"
Continua dicendo, con una voce rassicurante:
“Rispondi di si solo se l’idea ti piace e ti può interessare.”
Con qualche imbarazzo, ho acconsentito. E lui, senza perder tempo, ha tirato fuori il suo membro. Era già visibilmente eccitato. Nella mia mente mi sono detto: "wow, è davvero enorme!”
Lui, vedendo il mio volto stupito, mi dice:
"Quindi ti piace?"
Ed io: "Sì, ammetto che è più grande di quanto pensassi."
"Bene, ora che hai visto il mio cazzo, mi faresti vedere il tuo culo?"
Non sapevo cosa dire, ma accettai, così mi alzai dal suo divano per sbottonarmi i pantaloni, appena abbassati, tirai giù anche i boxer, mostrandogli, inavvertitamente, il mio cazzo, già in erezione.
E lui: "Wow, ma sei già eccitato!”
Ero in una stanza, con i pantaloni e i boxer abbassati alle caviglie, davanti a un cazzo enorme, e tutto mi sembrava normale. Mi girai per mostrargli il culo, come mi aveva chiesto.
A quel punto, lui prende l’iniziativa, mi afferra per i fianchi per avvicinare il mio culo al suo cazzo. Mi sono ritrovato senza accorgermi, con il culo per aria e con lui che lo allarga le chiappe per individuare meglio il mio buco vergine. Ero rosso di vergogna. Ma anche molto emozionato ed eccitato.
"Bene, ora che sei qui che ne di ci di provare tutto quello che ci siamo detti?"
Non ero in grado di rispondere. Lui mi ordina:
"Mettiti a carponi sul divano."
Istintivamente ho eseguito l’ordine. Mi sono ritrovato a quattro zampe, con il culo per aria, i pantaloni ancora alle caviglie e lui che stava già cominciando, dopo aver spruzzato del liquido oleoso, a spingere le dita nel mio buco senza chiedermi nulla ... Ero elettrizzato.
"Ora ti apro il culo e ti fotto, vedrai ti piacerà", mi disse.
"Sono vergine, sono spaventato dal possibile dolore", gli dissi a bassa voce.
"Non preoccuparti, ci so fare, non è il primo che apro".
La mi paura era tanta, lui sembrava ignorare tutto ciò che gli avevo detto, affondando il dito spingendolo nel culo, con l'altra mano mi reggeva per poter manovrare meglio, dicendomi:
"Ti piace? Pian piano vedrai, prenderai tutto il mio cazzo dentro".
"lo vuoi? Chiedimelo puttana" ha detto, io non ho risposto subito ... e lui ha spinto un secondo dito nel mio culo lubrificato.
"Il cazzo, lo voglio" gli ho detto.
Avevo due dita di uno sconosciuto nel culo, già pronto a sfondarmelo. Non sapevo cosa fare, più volevo fuggire più mi sentivo intrappolato.
"Vuoi il mio uccello, avrai il mio caro tesoro!"
Ero paralizzato, spaventato e con il desiderio di scappare, ma anche con un forte desiderio di andare fino in fondo alla mia fantasia, quest’ultima ha preso il sopravvento su tutti gli altri stati d’animo.
Lui, intanto, allargava il mio culo con le sue due dita, e la cosa mi piaceva sempre più, ho iniziato a rilassarmi davvero. E più muoveva le dita, più mi sentivo eccitato.
All'improvviso tolse le dita dal mio buco. L'ho sentito mentre cercava qualcosa nel tavolino del salotto. Non mi sono mosso, le natiche aperte. Vidi che appoggiava un pacchetto di preservativi sul divano.
Non ci credevo, le cose che avevo immaginato pensavo che sarebbe sempre rimaste una fantasia, un desiderio latente, ma non che il tutto poteva accadere proprio ora. Stasera sarei stato sodomizzato. Mi sentivo in dovere di implorarlo, con una voce molto bassa:
"Ho paura, farà del male?"
"No, lubrificheremo tutto, vedrai, scivolerà dentro il tuo piccolo buco senza problemi"
In quel momento, sempre a culo aperto, non vedendo nemmeno quello che Luigi stava facendo, immaginavo quello che sarebbe successo e lui, aggiunse:
"Spero che tu sia bravo a scopare come sembra" mi disse in un modo che era quasi dolce quanto brutale.
Come riflesso a tale considerazione ho messo in atto un movimento quasi incontrollabile, o inarcato il mio culo ancora un po'.
E lui:
"Hai capito velocemente come offrire il buco del culo al cazzo."
Le parole che Luigi utilizzava, a quel punto, sono diventate molto volgari, ma anche terribilmente eccitanti. All'improvviso senti un liquido viscoso correre nel mio culo, e quasi immediatamente le sue dita tornarono a cercarmi il buco.
"Ti fotterò mia cara", ha detto lui!
Più durava questo momento, più mi vergognavo, e non cessavo mai di dirmi:
"Ma cosa ti sta facendo!!! Perché lo vuoi così tanto!!!"
"Dai, tesoro, adesso ti fotterò!" Il mio cuore batteva all’impazzata. Sono quasi entrato nel panico.
Ho sentito il suo pene appoggiato sul culo ed una forte sensazione di piacevole calore.
"Vedrai come ti piacerà" e cominciò a spingere delicatamente.
Mio Dio, ho sentito che il mio culo che stava per strapparsi, ho tentato di emettere dei lamenti, ma le parole non mi sono uscite di bocca:
"Io ... att ..." Non ho finito nessuno dei miei tentativi di parlare.
"Zitto, concentrati sulla mia verga nel tuo culo!" ha detto autorevolmente.
Mi bruciava tutto, ho avuto l'impressione di morire dal dolore e non provare piacere quando il suo membro mi ha aperto il culo.
All'improvviso si fermò:
"Ok, ora spingo un po' di più!" mi ha detto.
Pensai: “Mio dio, ho capito bene, ora spingerà tutto il suo pene nel mio culo!”
Sono entrato nel panico, cercando di discutere la cosa con lui, il quale, tenendo i miei fianchi saldamente, inizia a spingere il suo cazzo fino in fondo nel mio buco, troppo stretto per il suo cazzo enorme. Il mio culo era lacerato, mi contorcevo ma non osavo dire nulla per paura di deluderlo.
In pochi istanti sentivo le sue palle contro il mio culo. Mi resi conto che aveva entrato il suo intero membro. Ho sentito un terribile calore nella mia pancia.
"Ecco, mia cara, ora pensa che il mio cazzo è in fondo al tuo buco" mi disse.
"Ugh! AAARGH! Sto soffrendo", gli dissi.
"Ti abituerai, rilassati e sentirai con piacere il mio cazzo in fondo al tuo culo da troia", disse come se avesse qualche volta provato la stessa sensazione.
Sapeva come farlo, il mio culo ha iniziato a tollerare quel cazzo, il dolore si attenuava piano piano fino a diventare piacere. Ecco, ho avuto un cazzo nel culo fino in fondo. Dovevo sapere se alla fine lo avrei amato o se mi fosse rimasto solo il dolore. Quindi, ho provato a dare dei piccoli colpi indietro con il corpo, nonostante il dolore.
E lui: "Hai visto, hai capito come si fa, puttana"
Il mio movimento Luigi l'ha preso come un invito a darci dentro. Ha iniziato a ficcare nel mio culo, andando avanti e indietro, il suo enorme cazzo. Il buco del culo sembrava in fiamme. Prima, tutto in fondo. Poi più movimenti brevi. Ripetendo innumerevoli volte la sequenza. L'ho sentivo ansimare: "Sì! YAAH! Sì! WOW! Sì!"
Il dolore intenso è gradualmente scomparso senza che me ne fossi accorto e ho iniziato a sentire piacevolmente qualcosa che si muoveva nel culo. Senza accorgermene, non stavo più lamentando sotto i suoi colpi di cazzo ma gemendo.
Quando se ne accorse, divenne quasi incontrollabile: "Ti sfondo il culo, non sarai in grado di camminare dopo", ha detto. Ma anche, con voce calda, si complimentò del mio culo stretto.
Una volta che lui ha preso il ritmo, ho iniziato a sentire aumentare il piacere anale. Ma montava anche una terribile vergogna per aver offerto il mio culo a un completo sconosciuto.
Mi sentivo eccitato come non lo ero mai stato prima. Cominciai a rantolare, ad amare questo cazzo, le sue spinte, ho allargato il culo come se mi fosse naturale.
All'improvviso, lui, lo ha tirato fuori dal mio culo, dicendomi:
"Guarda quanto è aperto quel culo vergine! Eccoti diventato una vera troia!"
Con mia sorpresa, ricordo ancora la mia voce sommessa che diceva: "Oh, peccato, dai rimettilo dentro!"
Non ci potevo credere! Come potevo trasformarmi da un uomo pieno di dubbi come ero, in un animale in calore.
Ovviamente la risposta non si è fatta attendere per molto: "Ti vado a fottere mio piccolo frocio, apri il culo!" E ha conficcato il suo cazzo, senza timore, nel mio culo ancora aperto.
Ha continuato a fottermi senza tregua: "Mi godrò la mia troietta preferita" disse.
ho capito che gli piace tanto, spingendo fino in fondo il suo cazzo, sbattere le palle sul mio sedere.
Insultarmi per Luigi era un vero e proprio divertimento, non ricordo le sue esatte parole, ma ovviamente era sempre molto oscene.
Mi ricordo, però, perfettamente, quando stava per venire. Tirò fuori il cazzo, tolse il preservativo e con la sua mano finì l’opera. Sentì i suoi gemiti e la forza dirompente del suo caldo sperma che inondava il mio fondo schiena.
Queste sensazioni intense, credo, non le dimenticherò più per il resto della mia vita.
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Capodanno (cont.)
tornai in casa, mia moglie sembrava molto indaffarata anzi agitata, mentre Gianni aveva l'aria pacifica, malgrado il suo pacco fosse ancora molto gonfio... li seguivo con gli occhi mentre giravano per la casa, tra il salone, il salotto, lo studio, il pranzo, la cucina, ma non era mai da soli...
oramai si avvicinava la mezzanotte, saltarono i tappi di spumante, scambi di auguri, baci ed abbracci con tutti, Lalla fu molto dolce con me, ma quando lui l'abbracciò era tesa spasmodicamente, il suo corpo era una muta offerta al maschio che aveva saputo eccitarla al massimo... finalmente mi accorsi che scendevano e li seguii con gran cautela mentre andavano verso la cantina e lui la spingeva delicatamente con
la manona posata sul suo splendido culo: si chiusero la porta alle spalle.
Io entrai dal garage, al buio, da lì si passava nel ripostiglio per il giardinaggio che comunicava direttamente con la cantina vera e propria, e fu lì che mi acquattai nel buio per spiarli... e potevo vederli bene, perchè avevano acceso la luce nella cantina...
si stavano baciando, ma già lui freneticamente le sollevava il vestito fino in vita e le sfilava l'esiguo slippino di pizzo rosso, aiutandola a sedersi sul tavolo da lavoro, con le gambe allargate... la testa di lui affondò immediatamente fra le cosce di Lalla, e lei emise un gemito prolungato, ora potevo sentire il rumore della lingua che lappava la fica di mia moglie mentre la porca fatti scivolare gli spallini tirava fuori le tette e bagnati i diti di saliva si umettava i capezzoli, grossi, duri... l'uomo si accorse della manovra, e continuando a slinguarle la fregna allungò entrambe le mani a strizzarle i capezzoli quasi con violenza, ed infatti lei ululava sordamente ma credo che il piacere superasse il dolore... la leccò a lungo fra le gambe passando poi anche al buchetto (cosa che a me la porca non voleva mai concedere)...
finalmente, lui si sollevò, slacciò i calzoni e li lasciò cadere attorno alle caviglie, attirò mia moglie sul bordo estremo del tavolo e, stringendo in mano il suo grossissimo affare, lo scappellò appoggiandoglielo alla fica... lo sfregava lentamente contro le labbrone bagnate mentre le titillava il clitoride con il dito medio... certi di essere da soli, gridavano scatenati, sfogando tutta la loro lussuria... lei lo implorava di sfondarla, di farglielo sentire fino nella pancia, di inondarla di sborra... e lui la trattava da troia, lodando le sue magnifiche tettone, la figa bagnata, dicendole che era una vacca da soddisfare, da riempire di cazzo...
la penetrò all'improvviso con un colpo secco che le tolse il respiro e quindi prese a cavalcarla con ritmo sicuro, accelerando man mano...
ben due volte lei urlò tutto il piacere, da me mai - disse - era stata squassata da un orgasmo come quello che il porco le procurava e lui sghignazzava promettendole che l'avrebbe fatta godere ancora di più...
tolse il cazzone sbrodolante dalla fica di mia moglie e si arrampicò sul tavolo, si inginocchiò sopra di lei, calandosi pian piano fino a posarle l'uccello fra le tette... la porca capì a volo e le strinse attorno al bastone nodoso, che lui strusciava mugolando... ogni volta che la cappellona spuntava fra i seni, lei allungava la lingua a leccarla con ingordigia... poi lui avanzò ancora e iniziò a chiavarla in bocca... sentivo i suoi lamenti sordi e qualche rigurgito, sembrava soffocasse...
io, nel buio, mi masturbavo frenetico, impazzito dal piacere...
lo stallone per qualche attimo si bloccò... scese dal tavolo e fece scendere pure Lalla, mettendola a 90°, le braccia appoggiate sul piano, le gambe leggermente divaricate e il culo offerto alle sue voglie... prese a passare lentamente il grosso cazzone nel solco dell chiappe sode di mia moglie e poi iniziò a spingere molto lentamente, ignorando i lamenti di lei, veramente assai deboli... potevo vedere l'enorme pezzo di carne dura che affondava nel suo corpo , fino a scomparire completamente... si fermò per un momento prima d'iniziare
a penetrarla ritmicamente, stringendola per i fianchi e inculandola a lungo... i grossi coglioni pelosi sbattevano con un rumore sordo... e la porca godeva, godeva e glielo diceva ed ascoltandola godevo anch'io.
Quando il maschio urlò che stava per venire, lei gli gridò di riempirle la fica, quindi lui estrasse il grosso manico dal suo culo e lo infilò in mezzo alle cosce di Lalla, chiavandola alla pecorina... con pochi colpi violenti si vuotò nel corpo di mia moglie... erano esausti tutti e due...
io avevo già schizzato a terra, nel buio, da un bel po'...
mia moglie raccolse da terra le mutandine e si asciugò le cosce lungo le quali scendeva il liquido del maschio che le aveva riempito la fica, poi si rassettò l'abito, mentre anche Gianni si rivestiva...
scivolai in casa un attimo prima di loro, lei mi vide, si avvicinò e mi disse compiaciuta che la festa stava andando proprio bene e lei era molto contenta, io le risposi che il nuovo anno sarebbe stato certamente bellissimo...
se ripensavo che lei sotto l'abitino elegante ora era nuda, con la fica ancora bagnata del succo del mio amico, mi tornavo ad eccitare...
entrai nel salone, la festa continuava...
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Capodanno
è successo l'altro capodanno...
il mio collega ed amico Gianni è un bell'uomo molto ben dotato e un grande porco, ama vantarsi con me delle sue conquiste e anche se mi racconta tutti i particolari, molto correttamente mai mi ha detto chi erano le donne - quasi tutte sposate - con cui compie le sue indescrivibili maialate...
proprio un anno fa invitammo a casa nostra un foltissimo gruppo di amici per festeggiare l'arrivo dell'anno nuovo e naturalmente c'era pure lui (con sua moglie)...
mia moglie era particolarmente attraente con un elegantissimo abitino mini dalla profonda scollatura, tanto profonda che non potè mettere il reggiseno, quindi sotto il leggerissimo tessuto indossava soltanto il doveroso slippino rosso benaugurale...
c'era chi ballava, chi chiacchierava, chi giocava, come la moglie del mio amico, ma con tanta gente che invadeva la casa, c'era naturalmente una gran confusione, però il mio amico per fortuna dava una mano a mia moglie tra la sala e la cucina mentre io mi occupavo delle bevande...
ad un certo punto uscii sul terrazzo per prendere una cassetta di bottiglie e vidi che la cucina era illuminata, mi accostai alle persiane, le cui lamelle erano semiaperte e li vidi: lui con mia moglie...
le stava carezzando le spalle, la schiena, la stringeva a sé e lei lo lasciava fare molto compiaciuta poi la lingua di lui prese a scorrerle sul collo, le mordicchiava l'orecchio (lo so che è una cosa che le fa perdere ogni freno) quindi si baciarono, a lungo, voluttuosamente, slinguandosi in modo osceno; intanto la manona di lui le carezzava le chiappe, per infilarsi sotto l'abito, sollevandolo in modo da poterle accarezzare il culo ed infilarsi sotto lo slippino mentre lei muoveva i fianchi lascivamente...
accidenti... sentivo il bozzo che mi si stava gonfiando, non era possibile... stavo guardando mia moglie che pomiciava pesantemente con il mio migliore amico e l'uccello mi tirava... sì, ero eccitato come un porco...
Gianni ora le palpava le tette e senza difficoltà riuscì a farne uscire una dalla scollatura di mia moglie leccandola e succhiandole il capezzolo mentre lei gettava la testa all'indietro e spalancava la bocca sospirando di piacere...
pure lei però si dava da fare, vedevo le sue mani curate che massaggiavano il bozzo prorompente del maschio, per poi far scorrere lo zip infilandosi nella patta, fino a tirargli fuori la minchiona dai calzoni, ed era un arnese incredibile, grosso e duro, già in completa erezione che lei prese a menare vigorosamente...
l'uomo le posò una mano sulla spalla premendola verso il basso e costringendola così ad abbassarsi fino ad essere accucciata con il viso davanti al grosso cazzone svettante: lei lo ammirò estasiasta prima di scappellarlo scoprendo il glande rosso-violaceo tutto imperlato di goccioline... naturalmente prese a baciarlo, a leccarlo con avidità, facendo scorrere la lingua rosea su e giù lungo quell'asta
sontuosa...
io non resistevo più, spiando mia moglie che leccava il cazzo di un altro maschio (e che maschio) mi tirai fuori l'uccello e presi a menarmelo... mi eccitavo come un matto guardandola succhiare quel manico eretto, e leccare le grosse palle pelose che il mio amico aveva tirato fuori strofinandole sul viso della mia signora... oramai stavo per scoppiare, ma in quel momento qualcosa o qualcuno li disturbò e si ricomposero con rapidità frenetica... ma io oramai avevo sborrato nella mia mano... oddio: avevo sborrato mentre mia moglie si faceva palpare da un amico e lo spompinava perdutamente...!
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