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Claudia la ragazza con il cazzo...
Era l’estate del 2003 ed io in vacanza in Liguria nella mia terra natia,decisi di incontrare dei miei vecchi amici per andare a mangiare fuori e poi a ballare,insomma di fare una serata diversa dalle solite serate dei che facevamo noi,con mogli e figli.optammo per la discoteca:La Cannicia a Marina di Pietrasanta in Versilia:Cena fuori,pesce e vino bianco e poi via verso il divertimento,io,Enrico,Costantino e Ruggero:Da casa mia in liguria nel golfo del tigullio la Versilia e’ distante circa una quarantina di minuti di macchina:Con la speranza di rimorchiare,usciti dal ristorante ognuno uso’ la sua macchina per arrivare in discoteca,cosi’ si evitavano,discorsi e obblighi per chi voleva andarsene prima o dopo.Arrivammo la’,un fiume di gente,macchine posteggiate ovunque,era ancora presto,circa le 2 del mattino e gli sciami di persone continuavano ad arrivare,un ora di coda e finalmente siamo dentro a quel carnaio,ci avviamo al bar,ordiniamo 4 drink e tra sguardi di ragazze,musica assordante,caldo,riusciamo ad arrivare a bordo pista,Enrico attacca bottone con una,Costantino sorseggia il suo gintonic,Ruggero balla come un deficiente ed io mi metto a ballare vicina a una tipetta molto carina,fisichetto perfetto sui 20 anni,con tacchi,jeans ed una magliettina trasparente che faceva risaltare i suoi seni.Sicuramente gli piaccio perchè vedo che mi sorride,mi chiede il nome,io gli chiedo il suo,insomma l’approccio era sicuro.Ancora due salti e gli dico,ti va di bere qualcosa,mi accenna di si’,non si capiva tanto la voce perchè la musica era veramente forte.ci avviamo verso il bar,io mi faccio una coca e rum e lei prende un gin e tonica,e’ molto carina,bei lineamenti,pelle abbronzata,mani curate con unghie lunghe,piedini stupendi e affusolati,occhioni blu,capelli fino alle spalle fermati con un fermaglio,labbra carnose ma sicuramente rifatte,pero’ ha una voce strana,roca,ma non maschile.Incominciano a venirmi dei dubbi,ma le ombre delle luci non mi fanno vedere bene il collo e quindi non posso sapere se e’ un trans o una donna. Oramai sono qui,’e’ la mia serata e male che vada,un pompino me lo farà.Passa ancora un oretta,e lei,entra sempre più in confidenza con me,fino al punto che in pista mi butta la lingua in bocca,a quel punto senza farmi notare le accarezzo il collo e vedo che ha il pomo d’ Adamo è un transessuale sicuramente.beh non c e’ problema,gli chiedo se gli va’ di fare un giro lei mi dice di si,mi congedo con i miei amici e ci avviamo verso la macchina,un'altra ventina di minuti di coda per poter uscire dal parcheggio e poi via,autostrada,al primo autogrill ci si ferma per un caffè e li’ ogni mio dubbio prende conferma,e’ come avevo immaginato,ma la voglia e’ tanta e lei o lui come volete chiamarla e’ veramente carina,femminile nelle movenze più di una donna ed ha un fisico meraviglioso,si prende il caffè si fa due discorsi e lei come per paura che io lo scoprissi prima,mi racconta che fin da piccola era un maschietto ma si sentiva una femminuccia,giocava con le ragazze,e di nascosto portava intimo femminile,fino ai 18 che andò a vivere da sola,e si mise in cura di ormoni,e si rifece i seni.Effettivamente a parte la vocetta un po’ più roca e il pomo d’Adamo era una donna a tutti gli effetti.La buttai li’,gli dissi:ti va di venire da me stanotte a Rapallo e fermarti a dormire li’?Senza pensarci due volte,mi rispose :ok,mando un messaggio alla mia coinquilina che non torno e andiamo.Me la presi molto comoda,senza superare i 100 km,e lei si approccio’ a me ancora di più,comincio a tastarmi il pacco,a baciarmi il collo,fino al punto che mi tiro’ fuori il cazzo e comincio’ a smanettarlo,tutto ad un tratto,mi guardo’ e mi disse:ti va se te lo succhio,ma mi raccomando tu guida e stai attento,in un attimo sentii la sua bocca calda,sulla mia cappella che andava su e giù,era difficile guidare ma la cosa era eccitante,mi piaceva,continuo’ senza sosta,fino al punto che gli dissi:Chiara sto’ per venire,mi rispose:tranquillo ho sete,ancora due succhiate e schizzai come un idrante nella sua gola,la ingoio’ tutta.tiro su la testa si pulì con la lingua quelle gocce che gli erano rimaste sulle labbra e mi disse:ti e’ piaciuto?Certo e’ stato fantastico!Il resto a casa quando arriviamo,ribatte’ lei,sempre che ce la fai ancora e scoppio’ in una risatina.Arrivammo a casa,probabilmente per la situazione,ormai il sonno era passato ero di nuovo eccitato,entrammo in casa,in due minuti ci trovammo sul letto e lei incomincio’ di nuovo con un solenne pompino,succhiava fortissimo,probabilmente aveva un dente scheggiato nella succhiata me lo rigava,ma il pompino era ancora meglio,io ero di nuovo al massimo dell’erezione,mi guardo e mi disse dai spogliamoci tutti,certo risposi,aveva un fisico da fare invidia a una velina,bella,magra,culetto a mandolino,seni finti ma non grandi,quasi come due tette femminili,un cazzetto che sembrava un clitoride, piccolino,quasi inesistente,due palline piccolissime,ci mettemmo a 69 e lei mi disse lascialo stare il cazzo,non sento nulla anche se lo tocchi,leccami per bene il culo,che mi fa impazzire! Parti’ una leccata da paura,poi si giro’e dopo avermi messo il preservativo,si fece inculare,il cazzo entro’ come nel burro,aveva un buchetto fantastico,mi cavalco’ per dieci minuti,godevamo come ossessi,era bellissimo sentire quella voce un po’ rauca che gemeva,mi disse di insultarla ed io cominciai,poi la misi a pecorina e la scopai per bene in quella posizione,era divina,godeva proprio come una donna,mi piaceva sentire le mie palle che facevano rumore mentre la inchiappettavo,per finire si mise sotto mi mise le gambe in spalla e si fece montare un po’ cosi’,stremato ma contento,l’avvisai della mia prossima venuta,mi sfilo’ il condom,lo prese in bocca e si fece di nuovo una scorpacciata di seme caldo.Stanchi,accaldati ma felici ci addormentammo abbracciati.Verso le 11 della mattina dopo mi svegliai prima di lei,preparai il caffè vedendo quel bel culetto me lo presi ancora a cappellate fino a mezzogiorno,mentre lei dormiva,e gli venni sulla schiena!Avevo superato le mie aspettative,e’ stato,diverso ma meraviglioso..
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10 years ago
admin, 75
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I vicini africani....
Sopra la mia abitazione vive una famiglia di extra comunitari,lui 26 anni,lei 23 ed una sorella di lei di 20 anni o poco piu',gente tranquilla,pulita che rispetta le regole condominiali e non crea nessun tipo di problema.Lui un bel ragazzotto ,fisico normale,lei una bella donna di colore,magra con quel bel culo,tratti somatici fini,capelli ricci con le treccine,una bellissima bocca e con una simpatia fuori dalla norma,la sorella un po' piu' in carne ma molto carina.Spesso ci capita di incontrarci durante il giorno nei dintorni dell'abitazione o nel bar li' vicino,con lui beviamo spesso una birra,un caffe' e ci scambiamo 4 chiacchiere visto che parla molto bene l'italiano,insomma siamo entrati in confidenza e qualche sera fa li ho invitati a mangiare da me tutti e tre,lui fa l'operaio,lei fa la traduttrice e la sorella piu' piccola e' disoccupata,organizziamo la cena,bella serata,ma ad un certo punto vedo che lui con la sorella di lei trovano una scusa per andare a casa e a me mi lasciano con la moglie,al momento non ci vedo niente di strano visto che non conosco le abitudini della loro famiglia,ma il tempo passa e dopo circa un oretta,di lui non so piu' niente e mi ritrovo con la moglie a scherzare un po' pesante.La serata finisce,lei esce e torna a casa e tutto torna normale.Il giorno dopo incontro lui al bar e tra una birretta e l'altra incomincia a spiegarmi che la sera della cena lui era andato a scopare con la sorella della moglie e che quella relazione durava gia' da un po' di tempo e la moglie sapeva tutto.Basito incomincio a capire la ragione del perche' la mogliettina ci aveva provato con me.Un pomeriggio la mogliettina essendo sola a casa mi invita da lei a prendere un caffe',e mi spiega per benino tutta la situazione disperandosi un po' e piangendo,io da buon vicino gli do' la mia spalla per consolarsi ma li' succede quello che speravo succedesse ed incominciamo a baciarci intensamente,le sue labbra sembrano di velluto e quella lingua che si intreccia con la mia ha un energia incredibile,dalla cucina passiamo al divano,incominciamo a toccarci,le sfilo la maglietta ed incomincio a succhiarle i seni,belli sodi,non grandi ma con un capezzolo che con due leccate diventa duro come un chiodo,lei di risposta incomincia a toccarmi il pacco,mi slaccia la cintura,mi apre la cerniera ed incomincia a masturbare il mio cazzo durissimo con foga come se fosse mesi che non ne menava uno,mi leva la maglietta ed incomincia a baciarmi il collo,i seni e scende giu',fino a trovarsi faccia a faccia con la mia cappela e a farla scomparire nella sua bocca,succhia come un idrovora,mi da dei colpi con la lingua sul frenulo che mi fanno letteralmente andare in estasi,mi alzo in piedi,mi levo i calzoni ormai scesi a mezza gamba,mi sfilo i boxer,la prendo per le treccine e gli scopo la bocca per bene,a colpi fluidi e decisi,glielo infilo tanto dentro che posso sentirgli la gola con la cappella,vedo la forma del mio cazzo sulle sue guance,lei geme gli piace essere trattata cosi',la prendo per mano e la porto in camera,la spoglio definitivamente,si mette in ginocchio sul letto e continua a lavorarmi di bocca,poi mi fa stendere a pancia in su e mi lecca il buco del culo,le palle,e' una maestra nell'arte dell orale,ora la giro,gli succhio di nuovo i seni e scendo fino alla sua vagina,piccola con labbra sporgenti profumata ma con quell'essenza naturale selvatica che hanno il 90 per centro delle donne di colore,la lecco per bene sento che gode,poi mi tiro su la metto a pecora e finalmente gli infilo il cazzo dentro e comincio a fotterla con foga,e' fradicia,gli piace,cambiamo posizione,e' veramente una cagnetta in calore,ci diamo per un po',la rimetto a pecorina e vedo che mi allarga il buchetto del culo,che se lo inumidisce con le dita come a dirmi di incularla,non ci penso due volte,gli infilo la lingua in culo,la lecco per un po' e poi finalmente la sodomizzo a dovere,sono carico devo schizzare,ho i coglioni che mi fanno male,glielo faccio notare e nel frattempo vedo che sul comodino ha un paio di occhiali da lettura,glieli faccio indossare,mi tiro su in piedi la prendo di nuovo per le treccine e gli sbatto la minchia in bocca fino a quando schizzo,la inondo,in faccia,sui capelli e nelle lenti degli occhiali,era tanto che non ricordavo un orgasmo cosi',ci accoccoliamo un po',mi accendo una sigaretta parliamo ancora un po' ci rivestiamo ed io torno nel mio appartamento soddisfatto.A tre mesi da quel giorno capita molte volte quando ho il pomeriggio libero di andare su da lei e ripetere quella situazione scambiandoci piacere reciproco..
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10 years ago
admin, 75
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Nel mio laboratorio...
Circa un mesetto fa entra nel mio laboratorio un ragazzetto carino,capello lungo,carnagione chiara,vestito sportivo,con un tatuaggio sul collo che presagiva altri tatuaggi nel suo corpo e con due o tre piercing,aveva un problema con un apparato elettronico e con la sua vocetta effemminata mi chiese assistenza,tra un discorso e l'altro instauriamo subito un bel feeling e capito il problema lo invito a passare dopo due giorni per ritirare l'oggetto in questione.Passano due giorni e torna,si ricomincia con i discorsi e il feeeling aumenta,entriamo in confidenza ci scambiamo il numero e alla sera ci scambiamo due o tre sms e diventiamo(amici).Dal primo momento che vidi Roberto', suscito' in me una voglia di fare porcate e sinceramente non credevo ci volesse molto tempo a scoparlo,visto il suo fare da femminuccia.Cosi' fu ed un giorno in laboratorio da me per divertimento ci trovammo a guardare dei video su uno di quei siti tipo "you porn"uno vicino l'altro.Io insistevo a guardare video etero ma lui voleva vedere video gay e sopratutto dove ci sono dei bear massicci che si scopano dei ragazzi 18 enni.Io sto' al gioco e vedo che lui incomincia a diventare rosso mentre guardiamo,ma quel rosso non da vergogna ma da eccitazione.Ne approfitto,mi alzo,chiudo la porta a chiave del laboratorio di modo che nessuno entrasse e nessuno vedesse dentro e mi risiedo vicino a lui.Rompo il ghiaccio,gli appoggio una mano sulla gamba,lui ricambia e mi appoggia la sua manina sul pacco,e mentre continuiamo a guardare mi tasta il cazzo da sopra ai jeans con delicatezza,io faccio lo stesso e sento il suo cazzetto durissimo sotto la sua tuta.La cosa va avanti,mi slaccia i jeans mi rovista nei boxer me lo tira fuori e continua a segarmi,ho il cazzo di marmo,un po' perche' mi piaceva sentire la sua manina che me lo menava ed un po' per la situazione che si e' creata,.Senza dire nulla si leva la giacca della tuta,si sfila i calzoni,i boxer e si infila sotto la scrivania,mi guarda il cazzo,continua a segarlo con tutte e due le mani e messo in ginocchio mentre io son seduto se lo prende in bocca,io gli tengo la testa,succhia con ingordigia,mi slingua la cappella,mi guarda e se lo fa sparire in gola,e' stupendo,uno dei migliori pompini mai ricevuti,ad un tratto si ferma mi riguarda con quel suo visino dolce e mi dice:ti piace come succhio?sono una pompinara coi fiocchi?Incomincio a dargli della puttana,della troia,gli piace e continua sempre piu' forte,sto quasi per esplodere.Lo tiro su tirandogli i capelli e gli dico:fammi vedere il culetto che ho voglia di leccartelo,mi da le spalle e si inarca,ha un culetto bianco,tondo e piccolino,comincio a leccarglielo e con una mano gli sego il cazzo,sento che gode,gli piace proprio farsi leccare il buco,do colpi di lingua sempre piu' forti,ha un buon sapore di carne e sapone,riesco ad infilargli la lingua dentro e lui mi dice:vengo vengo e schizza sulla scrivania mentre io sono ancora li' a ispezionargli il buchetto.Tutto rosso si gira e mi chiede scusa di aver schizzato,gli rispondo:ora la tua sborra la lecchi e pulisci tutta la scrivania a colpi di lingua,non se lo fa dire due volte e lecca il suo seme senza fare tanti discorsi.Non ne lascia una goccia,gli faccio pulire la bocca con un fazzolettino e gli dico:ora beviti la mia di sborra,si inginocchia di nuovo mi prende il cazzo in bocca e mi succhia senza sosta,sto per venire troia,succhia succhia,gli sparo una schizzata in gola da soffocarlo,mentre vengo gli tengo la testa per i capelli,mi guarda e ingoia ingoia.Non ne ha sprecato nemmeno una goccia,si alza e mi dice,il culo te lo do' stasera se mi inviti da te!!!!!Alle 21 ci diamo appuntamento a casa mia due birre,un bel film porno e si fa sfondare il culo per bene,E' diventato la mia troietta svuota coglioni e ci vediamo spesso.Bravo Roberto..
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10 years ago
admin, 75
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Quella casetta sui colli padovani
Era un giorno settimanale di luglio 2013,il caldo mi distruggeva,qualsiasi bevanda non mi dava refrigerio,mi arrivo' una telefonata di mia cugina Matilde che come al solito aveva incasinato il suo computer con dei virus e non riusciva piu a finire la tesina che stava preparando!Mi supplico' di andare a casa sua per sistemargli il pc e cosi' feci!Mi avviai verso i colli padovani,lei abita in una casetta con suo padre e sua madre sopra a Teolo,e' una bella ragazzina ha 19 anni,la classica tipetta emo,con unghie smaltate di nero,piercing,tatuaggi e magliette improponibili ma e' molto carina,bel fisichetto magro,pochissimo seno,bel culetto di marmo,boccuccia con rossetto scuro e occhioni verdi.E' la figlia del fratello della mia ex moglie,i suoi lavorano praticamente tutto il giorno e lei la maggior parte della giornata o e' da sola a casa a studiare oppure in giro con i suoi amici invertebrati.Insomma passa una ventina di minuti ed arrivo a casa sua,non ci avevo piu' messo piede da tre anni da quando mi ero separato,ma io e lei eravamo rimasti in buoni rapporti sia in chat che per sms.Appena arrivo mi apre il cancello,mi fa posteggiare e mi corre incontro tutta felice,maglietta nera calzoncini ed infradito che facevano risaltare quei piedini magri e meravigliosi smaltati di scuro,dicendomi:salvami ti prego,non posso andare avanti con gli studi perche' il pc non mi funziona,tranquilla gli rispondo entriamo e fammi vedere.Entriamo,passo da quell'immensa sala per entrare in camera da lei e mi siedo alla sua scrivania per controllare il computer,nel frattempo lei mi porta da bere un caffe' con degli amaretti ed incomincio il mio lavoro,lei si mette alla mia destra seduta ed osserva.Capisco subito il problema,ha preso un virus che gli rallenta tutto il ciclo di windows,comincio l'intervento e mentre gli salvo i dati sempre con lei vicino mi passa sotto gli occhi una cartella piena di foto porno e film porno e senza pensarci tanto gli dico:ora vedi dove sono i virus,scarichi sta roba invece di studiare ed il computer ti si blocca,lei cambia atteggiamento,arrossisce e mi dice,non dirlo alla mamma o a papa' non gli piacerebbe e mi farebbero paranoie,ma visto che non ho un ragazzo mi piace guardare questi video,immaginare situazionierotiche e toccarmi,lo faccio spesso!Tranquilla gli rispondo mi faccio i cazzi miei!Non mi scandalizzo,anzi questa cosa mi fa eccitare,pensare a te davanti allo schermo che ti tocchi e godi!Sei molto bella ma come mai non hai un ragazzo,se avessi vent anni di meno e non fossi mia cugina credo che ti corteggerei!Lei cambia esporessione e mi dice:ma cosa vuoi che siano ventanni e poi ora sei libero,non sei piu' sposato e puoi scoparti chi vuoi!Anche me se ti va e tutte le volte che ti va!Dopo quella frase che sinceramente mi ha spiazzato,prendo la palla al balzo ed incomincio a baciarla,dicendogli:sei sicura che non facciamo cazzate,sei sicura che lo vuoi?Senza dire una parola muove la testa in segno di si e cominciamo a baciarci,mi butta la lingua in bocca e limoniamo per qualche secondo,poi sento la sua mano scendere fino al pacco,mi slaccia i jeans corti,me lo tira fuori e comincia a menarlo,io faccio lo stesso,gli infilo la mano sotto la tshirt ed incomincio a stuzzicargli i seni gia turgidi come due chiodi,mi levo la maglietta lei si leva la sua,con la mia mano scendo fino alla sua fichetta ed incomincio a stimolargli il grilletto mentre lei mi sega energicamente,sono eccitatissimo,non capita tutti i giorni di avere una passerina di 19 anni tra le mani.Si va avanti per qualche minuto cosi',il condizionatore pompa aria fredda,ma il caldo ora e' il mio ultimo problemaMatilde gira la mia poltrona girevole,si inginocchia e con un boccone mi prende il cazzo in bocca,me lo lecca,me lo succhia,ci sputa sopra e con l'altra mano mi massaggia le palle,usa la bocca come una pornostar ed io li' seduto in estasi che gli tengo la testa e gli scopo la bocca con forza,ogni tanto alza gli occhi e mi guarda,che situazione bellissima,ormai siamo nudi ci alziamo mi prende per mano e senza tanti pensieri mi dice dai andiamo in camera dei miei,ma poi mi devi aiutare a fare il letto,ripassiamo pèer il salone e ci infiliamo nella camera dei miei ex cognati,mi stendo lei si stende vicino a me,e continua a baciarmi,scende scende e va di nuovo a prendersi cura del mio cazzo,sulla schiena ha due alette tatuate una luna nel centro della schiena ed un cuoricino tatuato sulla chiappa destra,vista da qui' e' uno spettacolo,ha una fichetta rosa e depilata che sditalino mentre mi succhia,ogni tanto si gira e mi dice:ti piace?succhio bene?Certo continua,non fermarti,gli rispondo!Ci mettiamo a 69 e finalmente mi assaporo quell'albicocca fradicia di piacere,lei geme ed ogni tanto mi riga con i denti il cazzo,sento che sto per esplodere,la fermo la metto a pancia in su ed incomincio di nuovo a leccargliela,e' buonissima,quel sapore meraviglioso che solo la fica ha,ogni tanto gli prendo i piedi in bocca e gli succhio le dita,gli mordicchio i seni,lei grida di piacere e mi fa capire che vuole che la scopi,la prendomi metto le sue gambe in spalla e gli infilo il cazzo,va dentro come risucchiato ed incomincio a pomparle la patatina,godo come una bestia gode anche lei,ora mi metto sotto io,mi cavalca,scopa come una troia,la giro e la prendo a pecorina scopandola con forza,lei ha gia avuto due orgasmi e' sempre piu' bagnata,ma ora devo schizzare io,ho le palle dure e piene,glielo faccio capire,mi metto in piedi lei in ginocchio sul letto me lo riprende in bocca e succhi succhia come non mai,si ferma e mi dice:sborrami in bocca,cosi' faccio ancora due colpi e gli riempo la gola di schizzi caldi mentre la tengo per i capelli,mi ha sfinito,si lecca quelle gocce di sperma che ha sulle labbra,mi guarda e mi dice:ti e' piaciuto,sono brava?Se vuoi una puttanella giovane sono qui' tutte le volte che devi svuotarti i coglioni,cosi' evito di guardare film porno e intasare di virus il pc!Torniamo di la' e mi metto al lavoro sul suo computer,tutto come se non fosse successo nulla.Ora ci vediamo due volte alla settimana ed ogni volta e' sempre piu' eccitante e Matilde ogni volta e' sempre piu' porca.Quella casetta sui colli padovani!.
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10 years ago
admin, 75
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Due lesbiche germaniche
"Era stata una dura giornata di lavoro, con le mie ultime forze cercaio di raggiungere casa per mettermi sotto la doccia una ventina di minuti..."
Correva l’agosto 2012,una giornata afosa,dove ti accorgi di qualche grado di refrigerio solo quando tramonta il sole,mentre le cicale smettono di cantare ed i grilli cominciano.Era stata una dura giornata di lavoro,con le mie ultime forze cercaio di raggiungere casa per mettermi sotto la doccia una ventina di minuti.Appena arrivato a casa mia,io abito un po’ fuori del centro abitato,e attaccato alla mia abitazione ce’ uno spiazzo grande dove a volte si fermano dei camper con targhe di ogni parte d’europa.quella sera mi diede nell’occhio un bel camperone,modello mercedes,bello grande,con targa tedesca,erano li’ da qualche oretta perche’ avevano tirato giu il tendalino e montato un tavolino e due sgabelli probabilmente per mangiare e passare li’ la notte.Subito subito non ci feci caso perche’ ero tanto desideroso di farmi una doccia che non ebbi il riguardo di vedere che erano due ragazze!Dopo la doccia come ogni sera mi preparai la gomma per innaffiare e cominciai il mio lavoro di irrigazione del mio orto che praticamente era attaccato allo spiazzo,un po’ di musica sul telefonino e via a dar da bere alle mie piantine,ma con la coda dell’occhio controllavo allo stesso tempo la situazione camper e li’ mi accorsi che erano due belle topone germaniche.Come tutti sappiamo,in quanto a mangiare e a vestirsi le tedesche ne capiscono zero,infatti erano le classiche ciabattare con canottierina e sandali e stavano preparando dei wurstel che avrebbero abbinato a una scatola di crauti che era gia’ sul tavolo,io invece avevo in programma delle belle trofie al pesto.Mentre stavo innaffiando,una di loro credo la piu’ giovane mi fa un cenno di saluto e si avvicina a chiedermi indicazioni per Rovigo dove avrebbero proseguito il giorno dopo,molto carina,capello rossiccio,lentiggini,seno piccolo a punta,culettino passabile,e due piedini stupendi,affusolati,perfetti,con uno smaltino madreperla che li faceva risaltare ancora di piu,parlavano un tedesco che naturalmente non capivo,ma la mia infarinatura di inglese,mista a veneto mi aiuto’ molto.Chiusi l’acqua e mi avvicinai al tendalino,dove l’altra tipa stava apparecchiando,lei sul metro e settanta,circa una decina di anni piu’ vecchia della prima,fisico asciutto,un seno molto piu’ grande dell’altro,insomma nell insieme una bella donna.Mi chiesero di sedermi e di bere e mangiare con loro,accettai la situazione si stava facendo interessante,andai in casa a prendere un po’ di soppressa,un po’ di salame e due bottiglie di vino bianco,che nel mio frigo non mancano mai,e incominciammo a bere e a mangiare.Circa due orette dopo,il vino incominciava a farsi strada nelle tedesche e la confidenza aumentava,ogni tanto mi scappava l’occhio sui seni e sui piedi della giovane e sulle labbra della sua amica,mi fecero vedere il camper dentro,era gigantesco,con l’aria condizionata e con un lettone grande,le pareti coperte da adesivi di luoghi che avevano visitato,pile di lattine di birra e vestiti qua’ e la messi in un disordine ordinato.La confidenza aumento’ e senza accorgemene mi ritrovai a baciarmi con la piu’ giovane,l’altra era ancora fuori a sorseggiare il vino bianco,come se non gliene fregasse nulla di quello che faceva la sua amica,i baci,divennero petting,i vestiti sparirono e ci ritrovammo nudi sul letto,io in piedi e lei con il mio cazzo in bocca seduta sul letto che succhiava come una forsennata,mi dava dei colpi di lingua impressionanti sulla cappella ed io gli tenevo la testa accompagnandola alla succhiata,sicuramente lei era bisex e l’altra la piu’ in eta’ era lesbica,dopo una bella succhiata si corico’ nel letto mostrandomi la fichetta pelosa,di pelo rosso,come per invitarmi a leccargliela,cosi’ feci,aveva un sapore buonissimo,un po’ acre,ma eccitante e tra una leccata e un'altra gli baciavo i piedi,e gli succhiavo le dita,era in estasi ed io ancora piu’ di lei,tutto andava per il meglio,ma nel meglio del meglio arrivo’ la sua amica e senza dire ne A ne B si spoglio’e si mise in letto con noi,la prima si mise a pecorina per farsi trapanare da me e la seconda sotto a leccargli la fica,andammo avanti un po’,era quasi mezzanotte,un po’ si faceva scopare da me ed un po giocherellava con la sua amica,che da me si fece toccare solo il seno,e sditalinare la fica,nulla di piu’,ma la situazione era eccitante e la piu’ piccola era veramente calda,la scopai in tutte le posizioni,era strettina,ma profonda e godeva in modo strano,a urletti che si alternavano,ad apnee,ormai stavo esplodendo,lo tirai fuori e come la ciliegina sulla torta,si misero insieme in ginocchio sul letto a succhiarmi fino a farmi esplodere,schizzi lunghi e abbondanti,non ne fecero cadere una goccia,mi pulirono per bene il cazzo con la lingua,ci rivestimmo e tornammo di fuori al tavolino a farci ancora qualche bicchiere fino a notte inoltrata.Poi ognuno a casa sua,io nella mia casuccia e loro nel camper.Il pomeriggio dopo prima di partire,vennero a salutarmi e mi regalarono tre scatole di crauti originali tedeschi che sono ancora nella dispensa da quel giorno…..
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10 years ago
admin, 75
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Le avventure di un sodomita 2 – uno sporco ricatto
Dopo tanto tempo torno a scrivervi un racconto di una storia accadutami qualche tempo fa, della quale ancor oggi ho un ricordo ben lucido e che tutt’ ora mi fa eccitare.
Da un certo periodo frequentavo un amico, un militare di colore che prestava servizio in una base non molto distante da dove abito. Con Tom ( nome inventato ) ci vedevamo con cadenza settimanale in un piccolo e tranquillo motel. Io con la scusa dello straordinario serale mi attardavo al rientro a casa e mi vedevo con Tom, il quale essendo amico del proprietario del motel riusciva a garantire una privacy completa ai nostri incontri. Ero molto soddisfatto della nostra attività sessuale. Tom aveva modi decisi ma mai brutali, un bel cazzo duro e nodoso ed aveva capito che per farmi godere doveva usare modi energici, mi inculava a lungo con colpi ben assestati facendo fare avanti ed indietro al suo turgido cazzo nel mio culo per tutta la sua lunghezza, sapeva che anche se io mi lamentavo un poco delle sue maniere, non doveva rallentare il suo ritmo bensì farmi tacere in modo autoritario e piegarmi ai suoi voleri. Tom aveva anche capito che quando comincio a godere col culo, perdo tutti i miei freni inibitori, divento una gran zoccola disposta a soddisfare tutti i suoi voleri, ad ogni nostro incontro erano garantiti almeno un paio di orgasmi a testa, lui mi ripassava il culo e la bocca almeno un paio di volte ed io una volta orgasmato la prima volta col mio culo ero disposto a soddisfare tutte le sue richieste.
Quella sera ci siamo dati appuntamento in un luogo diverso, un albergo ad ore non distante dalla stazione del treno, Tom mi disse che il Motel non era disponibile e che aveva trovato questo posto del quale conosceva i 2 proprietari, mi aveva anche rassicurato che non avrebbero registrato la nostra presenza nel registro degli ospiti, ma avrebbero trattenuto i nostri documenti presso la reception solo per il nostro periodo di permanenza nel locale. Sentendomi rassicurato dal mio amico entriamo nell’albergo, in fondo avevo una voglia matta di farmi scopare, Il locale si mostrava disadorno e trasandato, trasandati e poco avvezzi alla pulizia personale si mostravano anche i due proprietari, che ci attendevano dietro il banco della reception. Due persone di mezza età, alti, capelli grigi in disordine, uno ha un fisico robusto ma magro, mani grosse, vestito in modo molto trasandato dall’aspetto non molto pulito, Il suo socio sempre alto, robusto, ma grassoccio con una bella pancia prominente, oltre ad essere mal vestito da proprio una impressione di sudicio e mi guardava con un certo ghigno che mi intimoriva un poco.
Comunque lasciamo i nostri documenti ed entriamo nella camera assegnataci, mi appare come un luogo trasandato, con arredamento fatiscente, un letto matrimoniale, un comodino ed un vano bagno con il minimo essenziale, ma al momento l’unica cosa che mi importa e farmi scopare il culo dal mio amico. L’incontro non delude le mie aspettative, Tom mi prende subito di brutto inizia scopandomi la bocca fino in fondo alla gola, poi mi mette a gambe larghe sul letto e mi penetra di brutto con da subito un bel ritmo, mi fa perdere la testa e non riesco a trattenere il mio godimento manifestandolo con gemiti e gridolini di piacere, in un paio di ore raggiungo 3 orgasmi da sballo e due belle sborrate una sulle natiche ed una in faccia con relative pennellate di cazzo, ho il culo in fiamme ma sono soddisfatto. Tom fa subito la doccia, mi dice che deve rientrare presto, fissiamo come rivederci la prossima volta e lascia lui per primo l’albergo, contrariamente a tutte le altre volte dove ero io per primo ad andarmene, al momento no sapevo che quella sarebbe stata l’ultima volta che lo avrei visto.
Rinfrescato e rivestito vado alla reception a ritirare il mio documento, ci sono i due proprietari ad attendermi, mi guardano con un’ aria strana, con un leggero ghigno poco rassicurante.
- Potrei avere il mio documento? - chiedo, Il tizio più grasso si avvicina con il mio documento, mi fissa e dice:
- Ti sei fatto rompere il culo dal negro, vero? Ti sentivamo godere da qui, chissà come te lo ha sfondato….devi essere una gran zoccola per fartela con i cazzoni neri -. Indispettito del commento in modo impulsivo gli rispondo:
- Non sono cazzi che ti riguardano, cosa faccio e con chi me la faccio, rendimi il mio documento che voglio andarmene da questa topaia -. Finita la frase vedo il tizio più alto passare davanti al banco della reception ed impedirmi l’uscita dal locale mentre quello più grasso con aria minacciosa mi dice:
- Troietta, fai meno la sostenuta, te ne vuoi andare vero? Ma devi pagare la stanza, altrimenti cara la mia succhiacazzi, chiamo la polizia e dopo gli racconti tu cosa ci facevi con il negro nella stanza per due ore… Paga Puttana sono 200 euro – . A quel punto sono preso dal panico il solo pensiero dell’intervento della polizia e della fine della clandestinità della mia bisessualità mi terrorizza, ma non ho neanche i soldi che il tizio pretende per l’affitto di quella lurida camera.
- No vi prego venitemi in contro, non ho questi soldi con me, siate buoni domani torno e ve li porto..–
- Si col cazzo!! –. Mi risponde uno dei due. – Se te ne vai di qui chi ti rivede, troia, non hai soldi, vuol dire che farai con noi quello che hai fatto col negro… così ci paghi il debito -.
- No vi prego ho il culo in fiamme, non ce la faccio a scopare anche con voi due….-
- Vuol dire che ci farai un pompino a testa, puttana, scegli o ci sbocchini per bene oppure spieghi tutto alla polizia.-
Vistomi alle strette, ho acconsentito alla richiesta dei due lerci individui, i quali sghignazzando di gusto mi stavano accompagnando verso un corridoio in un’ altra stanza, che così a prima vista doveva essere un bar dismesso, deduco questo osservando un banco bar e degli sgabelli alti e lunghi. Il tizio più alto mi tiene per un braccio facendomi strada, lungo il tragitto mi palpa il culo a lungo cercando il mio buco attraverso le pieghe dei pantaloni, l’altro il ciccione si era già tirato giù la cerniera della patta e si palpava il cazzo mettendomelo ben in mostra. Raggiunta la sala in un attimo si liberarono degli abiti che indossavano, il ciccione in modo deciso mi fa inginocchiare davanti a loro e mi ordina:
- Comincia a menarcelo troia, falli diventare belli duri, poi ci dici se ti piacciono più questi cazzi o quello del negro. – Obbedisco e comincio a masturbarli, i due sono ben messi a cazzo, quello del ciccione e bello grosso con una bella cappella ma raggiunge la sua larghezza massima a metà lunghezza, tra l’altro notevole, sotto vedo due coglioni belli grossi. Il lungo invece ha una cappella grossissima ed un’asta lunga e venosa, così ad occhio valuto che farò fatica a riceverli in bocca e riuscire a soddisfarli, anche perchè entrambi quelle nerchie emanano un odore fetido. Di li a poco i due tizi cominciano a scoparmi la bocca, il primo a cominciare e il ciccione che in modo irruento mi fa spalancare le labbra e si insinua nella mia bocca riempiendola tutta, naturalmente a metà lunghezza quell’ arnese è più largo di quanto io possa spalancare la bocca, ma lui indifferente a questa mia difficoltà continua a spingere provocandomi dolore e conati di vomito, poi è la volta del più alto, anche lui senza tanti riguardi mi affonda il cazzo in gola fino a soffocarmi, con lui la difficoltà e fare entrare la cappella tra le mie labbra. I due si alternano nella mia bocca già da diverso tempo, sempre più arrapati, con i cazzi sempre più gonfi, con sempre più energia, ma non danno nessun segno di voler eiaculare.
- Questa Troia con la bocca non ci fa godere… -. Dice il lungo, - Ora lo spoglio così vedo se guardandogli quel culo rotto che si ritrova ci eccita di più -. Con fare deciso mi sfila la maglietta lasciandomi a dorso nudo, nello stesso momento il ciccione mi abbassa i pantaloni fino alle ginocchia e con modi decisi mi intima di sfilarmeli completamente, non porto mutande, quindi sono completamente nudo davanti a loro. – Guarda sta zoccola, va a giro senza mutande…. E con il culo rotto che si ritrova, allora sei proprio troia… -. Vado spesso senza mutande perché le trovo fastidiose, ma non pensavo che poteva essere motivo di arrapamento per quei due maiali.
Il Lungo in modo deciso mi piega a 90 gradi e mi fa allargare le gambe e comincia a palparmi il culo, il ciccione infila nuovamente la sua grossa fava nella mia dolorante bocca. Dopo un po sento 2 dita dilatare ed insinuarsi nel mio sfintere, il lungo mi sta perlustrando il culo in lungo ed in largo, in quel momento capisco che non me la sarei cavata solamente con 2 pompini, ma che i tizi avrebbero preteso il servizio completo, quello che non sapevo al momento e quanto avrebbero abusato di me per soddisfare le loro voglie. Ad un certo punto il lungo mi avvicina uno sgabello, me lo sistema sotto la pancia, mi piega si di esso a 90 gradi e mi allarga le gambe. Sento avvicinare la sua cappella al mio buco del culo e con un colpo secco e deciso mi penetra senza alcun riguardo, urlo dal dolore ma vengo subito soffocato dal cazzo del ciccione che mi arriva fino in gola, vengo scopato a lungo in quella posizione in entrambe i miei orifizi, in modo deciso, senza riguardi quelle aste di carne arrapate violano i miei buchi, inevitabilmente dal mio dolorante e provato culo inizio a sentire i primi sintomi di godimento, il cazzo comincia a sgocciolarmi, ed io in modo spontaneo comincio a gemere di piacere.
- Senti sta troia, faceva tanto la sostenuta e vedi ora come gode, zoccola te le leviamo noi le voglie ora, non ti è bastato il negrone? Non ti preoccupare ci pensiamo noi a mandarti a casa con il culo rotto –. Questo era quello che mi dicevano i due porci mentre mi seviziavano. Ad un certo punto, entrambi escono dai miei buchi, girano lo sgabello invertendo la loro posizione, ora è il lungo a trapanarmi la gola, mentre il ciccione avvicina il suo cazzo al mio dilaniato culo e con un colpo secco mi penetra, ha il cazzo più grosso e fatica ad entrare, ma dopo un po sento le sue grosse palle battere sulle mie natiche, segno che me lo ha infilato tutto dentro, dopo un po sento arrivare il mio primo orgasmo, intenso devastante, godo senza ritegno e spruzzo fiotti di sborra dal mio pene. I due maiali si scambiano i buchi varie volte senza mai rallentare il ritmo, senza mai aver riguardo delle mie povere e devastate membra, io sono stanchissimo, non ce la faccio più, ho le mascelle indolenzite ed il buco del culo devastato, ma loro non hanno nessun cedimento, in poco tempo raggiungo un altro intenso e lungo orgasmo, vengo col culo questa volta e non riesco a non manifestare il mio piacere, urlo il mio godimento questo fa arrapare maggiormente i due maiali che ridono soddisfatti e mi offendono con tutte le frasi possibili. Ad un certo punto il lungo, in quel momento dentro mio culo, dice:
- Ei che ne pensi, gli facciamo diventare indimenticabile questa serata? -.
- Certo -. Risponde il ciccione. – Mettimelo in braccio -. Non capisco cosa vogliono fare, ma la mia curiosità viene subito soddisfatta. Il ciccione mi gira con la pancia verso se, mi cinge per la vita e mi prende in braccio, mentre il lungo lo aiuta a sostenermi, da sotto mi introduce nuovamente la sua mazza nel mio culo, una volta infilata tutta mi sostiene in posizione tenendomi le gambe ben larghe, a questo punto capisco le loro intenzioni, il lungo avvicina il suo cazzo al mio culetto dilaniato, cerca una fessura, ed una volta trovata penetra anche il suo cazzo dentro di me. Sono Impalato da 2 cazzi contemporaneamente, cosa che fino a quel momento mai provata. Il dolore e fortissimo, sono dilatato al massimo, nel mio culo non c’è più un millimetro di spazio libero, I due mi sballottolano come un sacco e vanno avanti ed indietro contemporaneamente nel mio culo con quelle due mazze arrapate e durissime, urlo dal dolore, li imploro di smettere, ma loro insistono con forza e decisione, sento il mio culo lacerarsi sotto la spinta di quelle due aste di carne in poco tempo raggiungo un altro orgasmo da paura, quasi svengo dal piacere, sono stanchissimo, affranto, dolorante in tutti i miei buchi e questi due tizi continuano a fottermi senza pietà. Ad un certo punto sento i loro cazzi uscire da dentro di me, vengo messo in ginocchio in mezzo ai due che quasi contemporaneamente mi inondano la faccia di sborra, ordinandomi di aprire la bocca e bere il loro seme, ordinandomi di ripulirgli per benino il cazzo con la mia lingua. Una volta ripresi dal loro orgasmo i due continuano a tenermi in ginocchio con i loro cazzi sempre puntati al mio viso, si guardano soddisfatti e compiaciuti, non capisco cosa altro possono volere da me, ma solo per un attimo. Il ciccione con una mano mi tiene ferma la testa, punta il suo cazzo verso il mio volto e comincia a pisciarmi addosso, il lungo da parte sua lo imita, due getti di piscio caldo e puzzolente mi inondano completamente il viso ed il corpo.
Finito il tutto uno dei due mi lancia addosso i vestiti e mi dice: - Vestiti e vattene Troia -. Gli chiedo se posso andare in bagno per ripulirmi un po ma il ciccione mi dice: - Se vuoi possiamo ricominciare, zoccola, vattene così come sei, così ti ricorderai bene la buona educazione, maiala, Anzi se vuoi torna a trovarci, così te la ricordiamo nuovamente. –
Mi sono rivestito in fretta e furia così come ero, pieno di sborra e piscio dalla testa ai piedi e non sono mai più tornato in quel locale, ma tutte le volte che mi ricordo questo episodio non riesco a non eccitarmi e masturbarmi e sentirmi una grande troia.
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10 years ago
palamede90,
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Incontro al bar di una coppia con lui cuck
Questa è un'altra vicenda, realmente vissuta.
Il bar era un bar normale, dove si avvicendavano continuamente persone per consumare, i tavolini messi fuori, nella verandina, e qualcuno seduto lì a sorseggiare un caffè o un aperitivo.
Anche lei era seduta ad un tavolo, sola, bella, attraente ed esuberante nel suo fisico, stava consumando un aperitivo, ed a me gli occhi sono andati alla sua caviglia, che era coronata da una catenina, alla collana che portava, ed anche al pollice della mano dx che portava un anello. Mi hanno colpito questi simboli, oltre che, naturalmente, lei.
L'ho guardata per un pò, mentre con molta calma, poggiando le sue labbra sensuali al bordo del bicchiere, sorseggiava, guardandosi attorno con molta nonchalance. I nostri sguardi si sono incontrati alcune volte, e ad un certo punto le ho fatto un cenno di saluto abbassando leggermente la testa in avanti, lei mi ha sorriso, così mi sono avvicinato, e salutandola le ho detto che avevo notato il suo fare slow, di persona che si gode un attimo di tempo libero... mi ha sorriso, rispondendo che nella vita è importante dedicare a se stessi degli spazi, e che quello era uno di quei momenti.
L'accento non era palermitano, ed in effetti mi stava dicendo che veniva da un'altra parte della Sicilia. Mi incuriosiva la catenina che portava attorno alla caviglia, l'anello al pollice e la collana, che aveva due medagliette rappresentanti i cromosomi maschili e femminili, gliel'ho detto, e lei, per tutta risposta ritornò alla tesi del vivere bene fruendo degli spazi vitali per se stessi.....era molto seducente, vestita in maniera sobria, ma molto sensuale, e ad un certo punto, rigirandosi sulla sedia, mi mostrò le cosce, fasciate da seducenti calze velate.
Io ero già eccitato, il vedo e non vedo è il massimo della cerebralità, ed una donna che ti parla in quel modo, con quei simboli sul corpo, che mette in mostra le sue cosce, non fa altro che stimolarmi pensieri carnali.
Ero seduto al suo fianco, e lei, per mettersi di fronte, aveva fatto una giravolta sulla sedia, mostrandomi l'attaccatura delle cosce...avevo intravisto il chiaro della sua pelle, in contrasto con la fascia delle calze, e solo questa vista mi aveva fatto indurire il cazzo, ogni tanto deglutivo, ma lo faceva anche lei, ammiccante e bella, seduta di fronte a me, che, ormai spudorato, le guardavo i seni e le cosce che mi mostrava, quasi senza pudore.
Ero eccitato, ed anche lei, che, prendendo il bicchiere per sorseggiare l'aperitivo, fa cadere una goccia di liquido sul suo vestito; voleva asciugarla, per evitare che si macchiasse la camicetta,ed io, da perfetto cavaliere, ho preso una salviettina per aiutarla, le dico che era meglio andare nella toilette e passarci sopra una salvietta inumidita, così le propongo di accompagnarla al lavabo, entriamo, lei si mette di fronte allo specchio ed io dietro di lei, eccitato, con il cazzo che voleva uscire dai pantaloni, duro, teso, svettante.
Non potevo fare a meno di poggiarglielo sul culo, e lei, mentre con le mani armeggiava con la camicetta e la salvietta, spingeva delicatamente il suo culo verso il mio cazzo, mentre anche io spingevo verso di lei; ormai mi stava scoppiando, glielo strofinavo nel mezzo dei glutei, e vedevo la sua eccitazione, la sentivo, vedevo che era paonazza; l'ho tirato fuori, le ho alzato la gonna, le ho scostato il perizoma, dopo averci giocato un pò da sotto, e gliel'ho piantato in mezzo alle cosce, da dietro, allargandole delicatamente il culo con i pollici, lei adesso spingeva verso di me, inarcava i fianchi per sentire meglio il cazzo che ormai prepotente le si infilava in mezzo alle cosce, premendole la figa, che era bagnata fradicia, ed io lo sentivo che non aspettava altro che essere sfondata, non aspettava altro che questo, voleva sentire la mia cappella che le violava la figa, e mettendo le mani sul lavabo, inarcando i fianchi, favoriva la penetrazione.
Se lo è ritrovato tutto dentro d'un colpo, fino ai coglioni, tutto il cazzo nella sua lunghezza dentro la figa; gemeva, spingeva verso di me, si dimenava, era davvero una bella troia da monta, una donna da fottere, una cavalla che non aspettava altro che sborrarmi sul cazzo; abbiamo scopato per un pò, ogni tanto le mettevo una mano sulla bocca, per impedire che i suoi gemiti si sentissero fuori dalla porta, e ad un certo punto comincia a tremare, le tremano le cosce, i fianchi, il busto, vedo le sue tette, fuori dalla camicetta, con i capezzoli duri come pietra, glieli sfioro e le do colpi da dietro che potrebbero spaccarle la figa in due, lei se li gode come una buttana, e comincia a godere intensamente, bagnandosi ancora di più, sento che le sale la sborra, ed anche a me, le chiedo se posso sborrarle dentro, mi fa cenno di si, ed è un fiume di umori, suoi e miei, la sua sborra mischiata con la mia, che le esplode dentro la figa, che le cola sulle cosce, è bellissimo, i nostri corpi uniti attraverso la sua figa ed il mio cazzo duro, e le nostre sborre colanti.
Mi sono appoggiato a lei, puledra da monta, messa a cosce larghe, per riprendermi un pò. Ci siamo sistemati, lei ha asciugato le cosce, e siamo usciti dalla toilette, assieme, paonazzi e svuotati nelle nostre viscere; ci avviciniamo al tavolo, e troviamo seduto un signore, lei si gira verso di me e dice: ti presento mio marito.
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10 years ago
Hard3Dream,
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Lorena
Da alcuni anni ho scoperto la mia passione “segreta” per i travestiti e, grazie agli annunci pubblicati sui siti specializzati, ho avuto modo di conoscerne ed incontrarne alcuni. Con Marco (per me Lorena) si è però instaurato un rapporto privilegiato. Già dalla prima volta che ci siamo incontrati, ho provato per lui/lei una emozione superiore. Ricordo che, dopo un fitto scambio di e-mail, Lorena accettò di incontrarmi a casa sua. Quando arrivai, mi trovai di fronte un sensualissimo travestito 35enne . Marco/Lorena era truccata di tutto punto, ma non in modo volgare o eccessivo, con una parrucca di capelli neri lunghi e mossi . Indossava una vestaglia da camera classica, ricamata, lunga sino al ginocchio e calzava dei bellissimi sandali con tacco vertiginoso. Dopo un comprensibile iniziale imbarazzo da parte di entrambi, lei mi offrì da bere e facemmo conoscenza. Mentre parlavamo, la tensione diminuiva lasciando lo spazio ad una nascente eccitazione. Infatti, mentre eravamo seduti sul divano, non potei fare a meno di guardarle le splendide gambe che aveva magistralmente accavallato lasciando intravedere gli orli di bellissime calze velate nere, tenuti in tensione da un reggicalze anch’esso nero. Notando che mi ero quasi incantato, Lorena mi chiese a bruciapelo:- “Ti piacciono?”, non so se riferendosi alle calze o alle gambe. Bastò solo che rispondessi “moltissimo” perché Lorena si alzasse e, con lentezza e maestria quasi da consumata spogliarellista, si slacciasse la vestaglia, facendosela scivolare ai piedi ed esibendo un completino intimo di colore nero veramente notevole. Indossava un reggiseno imbottito di pizzo e delle mutandine trasparenti. Come ho già detto, reggicalze e calze nere, molto velate che, tra l’altro, sono sempre state la mia passione. Il corpo era perfettamente depilato e la carnagione abbronzata in maniera uniforme. Tale visione mi cagionò un immediata e violenta erezione tanto che il membro, compresso nei pantaloni, mi faceva male. Mi avvicinai a Lorena e la strinsi tra le mie braccia, baciandola sul collo e leccandola dietro i lobi, mentre le mie mani le accarezzavano dapprima la schiena e poi i sodi glutei. Lorena dimostrò di apprezzare molto questo approccio tanto che avvicinò la sua bocca alla mia e le nostre lingue si fusero per un lungo e voluttuoso bacio. Ormai ero eccitatissimo. Iniziai con continui baci e leccate a scendere lungo lo splendido e fremente corpo di Lorena. Mi ritrovai con il viso all’altezza del suo bacino. La mia lingua guizzava sulle sue mutandine. La girai e contemporaneamente gliele sfilai. Ebbi, davanti agli occhi, la visione del suo meraviglio culo. Forma rotonda, pelle liscia e più pallida rispetto al resto del corpo, perfettamente glabro. Poteva benissimo essere scambiato per un sedere femminile e, forse, anche meglio. Dopo alcuni istanti in cui rimasi a contemplare quell’opera d’arte, non resistetti ed iniziai a leccare e mordicchiare quelle succulente chiappe. Lorenza, gradendo il trattamento, si piegò leggermente in avanti ed io, che ero inginocchiato dietro di lei, divaricai con le mani i suoi glutei intravedendone così il bellissimo, nero, ed osceno fiorellino. Mi tuffai con il volto dentro quello splendore e leccai instancabilmente il suo buchetto con avidità, umettandolo per bene ed infilandogli ripetutamente la punta della lingua, aiutato in questo dal movimento ondulatorio di Lorena che gemeva e mi incitava. In quella posizione riuscivo anche, e con piacere, a leccare la base dei testicoli di Lorena che erano piccoli come noci ma lisci, depilati e profumati. Dopo svariati minuti di questa pratica, Lorenza si giro esibendomi davanti al volto, il suo cazzo eretto, di normali dimensioni, ma bello duro. Era ciò che aspettavo. Lo ingoiai famelico, leccandolo, baciandolo, passandogli la lingua dalla radice alla punta, succhiandogli i testicoli con ingordigia. Contemporaneamente le mie mani accarezzavano quelle stupende cosce velate dalle calze. Ero all’apice della voluttà e non mi ero ancora spogliato. L’uccello mi tirava in modo pazzesco, facendomi male, e sembrava chiedermi disperatamente di liberarlo dai pantaloni. Lorena, evidentemente avvedutasi di ciò, si staccò da me e, dopo avermi fatto risedere sul divano e toltimi i pantaloni, iniziò a leccarmi lo scroto e, con la punta della lingua, a risalire e scendere lungo la mia asta, che era dura come l’acciaio, senza peraltro quasi toccarla con le mani. Tutto ciò mi provocava dei brividi intensi lungo la schiena e credo che solo la maestria dimostrata da Lorena in tale circostanza mi abbia evitato di venire immediatamente. Infatti, intervallava la sua lenta azione con brevi pause che mi consentivano di riprendere un minimo di controllo sui miei sensi. Dopo alcuni minuti di questa pur entusiasmante pratica, Lorena, guardandomi intensamente negli occhi, mi chiese se volevo possederla. Era come chiedere ad un bimbo se volesse un regalo. Mi sentivo al settimo cielo. In un batter d’occhio, e senza alcuna difficoltà rispetto ad altre volte in cui avevo in detta circostanza avuto un afflosciamento di tensione, mi infilai il preservativo avvicinandomi a Lorena che si era già posizionata alla pecorina. Indirizzai la punta del membro verso quell’agognato pertugio che mi si apriva di fronte, e che già avevo abbondantemente umettato con la mia saliva e l’inserimento fu dolce, aiutato dalla spinta graduale che Lorena fece con il suo bacino. Una volta dentro di lei, sentii il suo sfintere avvolgere perfettamente il mio uccello, irradiandolo piacevolmente del suo calore, ed iniziai con un lento andirivieni, ben sapendo che non avrei resistito tanto visto il mio grado di eccitazione, ormai al limite. Infatti, dopo alcuni colpi, sentendomi il basso ventre ribollire, aumentai il ritmo delle spinte facendo gemere di piacere la mia partner. Ormai ero fuori controllo Non resistevo più. Feci appena in tempo ad estrarre il pene dal culo di Lorena, e liberarlo dal preservativo, che esplose in un primo violentissimo spruzzo di sperma che la raggiunse nei capelli. Seguirono violente contrazioni che liberarono fiotti di liquido biancastro che inondarono la schiena della mia amante. In quegli istanti, venni inebriato da un parossistico piacere che mai avevo provato prima di allora. Abbracciai Lorena e la baciai profondamente in bocca. Nessuno mi aveva mai fatto godere come lei e mi spiacque solo che, quella prima volta, forse durata troppo poco per lei. Ebbi comunque modo di rifarmi altre volte con Lorena per la quale, forse, è riservato anche un pezzetto del mio cuore.
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10 years ago
pablomat,
62
Last visit: 3 weeks ago
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Una conoscente
Questa storia è successa qualche anno fa, la mia fantasia l'ha un pò manipolata
Erano ormani 6 mesi che ero in trasferta per lavoro.
In quel periodo mi trovavo ad Ostia in hotel conobbi una donna Maria, attraente sulla 50ina, anche lei in giro per lavoro, dopo alcuni giorni in cui ci davamo appuntamento per colazione e per la cena, la confidenza si fece più profonda e ci raccontavamo delle nostre vite, fatte di lavoro e lontananza dalle famiglie.
Lei era separata con una figlia ormai grande, aveva deciso di rendersi disponibile per le trasferte in questo modo guadagnava di più e visitava posti i cui non era stata, infatti lei si fermava anche i fine settimana e poteva anche “fare quelle cose che a casa non avrebbe potuto”, e più esplicitamente disse che se voleva scopare con qualcuno nessuno l’avrebbe potuta giudicare, mentre al paese dove abita tutti notano tutto e giudicano.
Anch’io le dissi che dopotutto capitano esperienze che lontano da casa hanno un significato fini a loro stesse …..
Quella sera finimmo nella sua camera, ci spogliammo, aveva una pelle liscia, molto curata, un filino di pelo sormontava la sua figa, ci baciammo, poi fu lei a prendere l’iniziativa utilizzando il mio cazzo come un leccalecca, poi aprì le gambe e volle che le leccassi la figa, mi venne in bocca, poi continuò lei a farmi un pompino fino a quando le riempii la bocca di sperma, lo inghiottì tutto e ripulì il mio cazzo con precisione e passione. Finimmo così.
I giorni passavano e nonostante ci provassi non successe più nulla per qualche tempo, una sera mi invitò in camera sua, aveva preparato un a bottiglia di vino e ne versò due bicchieri, mi disse che aveva voglia di cazzo, e che voleva essere scopata ben bene, iniziamo a spogliarci e, sempre lei al comando, mi fece prima leccarle la figa, poi si pose a pecora e volle essere scopata, venni a breve, continuò assatanata sul mio cazzo per farlo tornare duro, poi volle essere nuovamente scopata.
Ero spompato, la foga di Maria mi aveva distrutto anche psicologicamente, non ero abituato ad essere comandato e posseduto, non ne aveva abbastanza, si stava masturbando e mi chiese di aiutarla a venire ancora una volta, mi riempì la mano di umore al momento di venire e volle che le metessi tutta la mano dentro, mente godeva strinse le gambe e urlò di piacere.
Mi disse “non ti offendere, ma scopate così ne ho fate molte, voglio di più, è un periodo che ho una voglia di cazzo da impazzire”.
Il fine settimana rientrai a casa e il lunedì quando ritornai al lavoro ricevetti un suo sms, “non ti impegnare stasera mi servi libero”, la sera uscimmo a mangiare un pizza alla pizzeria di fronte l’hotel, non accenno a nulla, ma ad un certo punto lei mi dice che ha invitato una persona in camera che lo ha conosciuto nel we w che dal costume la sua dotazione era niente male, ma che era un rozzo e non vuole essere sola e che ha detto che con lei ci sarebbe stato il compagno, si scusa per avermi coinvolto ma si fida di me, mi dice che così si sente più sicura, le ha inventato la scusa della coppia con marito guardone.
Tornati in albergo andiamo in camera sua e mi dice che io dovrò solo osservarla e non partecipare, che però nei prossimo giorni saprà ripagare la mia complicità.
Riceve un sms e mi chiede di andare a prendere la persona che è arrivata, scendo e mi si presenta Sergio uno sui 40 anni, alto e robusto per nulla tonico anzi, sembra un armadio, mi dice che ha portato anche un amico e che aveva accennato a Maria la possibilità di essere in due, che però se non ci va lo rimandava via, e mi presenta Alì un ragazzone di colore sui 30 veramente impressionate tanto è grande, circa 2 metri (sembra un giocatore di basket), per me nessun problema, possiamo salire.
Arrivati in camera Maria è stupita dei due, ma accetta che ci siano entrambi, a condizione che io sia presente, loro non hanno problemi.
In men che non si dica Sergio è nudo, sotto la pancetta ha un cazzo niente male, e ancora non è duro, inizia a leccare Maria che nel frattempo ha fatto sedere sul divanetto, poi fa cenno ad Alì di avvicinarsi e di spogliarsi, quando si toglie lo slip tira fuori un cazzo nero, lucido ed enorme, sembra il mio avambraccio, lo avvicina alla bocca di Maria che fa fatica a prendere anche solo la cappella tra le labbra, lo lecca ma non riesce a succhiarlo, si scambino i ruoli ed il cazzo di Sergio ora è bello duro, gran cazzo che di fronte al mio sembra enorme e sparisce di fronte a quello di Alì, questo però Maria lo spompina bene, riesce a prenderlo quasi tutto in bocca, questo gioco di cura dei due uomini su di lei e viceversa dura circa 15 minuti poi Sergio la prende in braccio e la porta sul letto, la pone a capretta e gli pianta il cazzo in figa senza nessun riguardo, Maria da prima ha un gemito di dolore ma poi geme di solo piacere, Sergio si rivolge a me e dice “la tua donna è proprio un puttana, un cagna in calore” nel frattempo Alì le sta ponendo il cazzo e lei lo sta lavorando con la bocca, Sergio esce e al suo posto fa andare Alì “trombala ben bene, è una grandissima troia vogliosa” dice nel frattempo, si toglie il preservativo e si mena l’uccello sul viso di Maria, gli esce un fiume di sborra che riempie la faccia di Maria “succhialo puttana” e gli sbatte in bocca l’uccello ancora gocciolante, Maria lo succhia con avidità e lo ripulisce tutto.
Alì le appoggia la cappella alla figa, Maria si dimena ancheggiando per aiutarlo ad entrare, quando la cappella sparisce in figa emette un urlo di dolore, Alì non si ferma e le infila quasi tutto quel cazzo enorme, la scena che sto vedendo è impressionante, Maria sta ululando di piacere “scopami, scopami, fammelo sentire tutto dentro” e Sergio rivolto a me “ne ho viste di troie ma una così le batte tutte, ha una voglia di cazzo impressionante” Alì resta dentro la figa di Maria per un tempo che sembra interminabile, in certi momenti arriva a sbattere il bacino sulle chiappe di Maria e lei tutte le volte che lo fa urla di piacere.
Quando le esce, Maria stravolta si gira nel letto, e lui toltosi il preservativo le sborra in bocca, tanta è la sborra che Maria non riesce ad ingoiarla tutta, mentre sta succedendo tutto questo Sergio si è disteso a fianco al lei nel letto e le dice di salire sopra al suo cazzo “non vorrai mica fermarti troia”, lei è esausta ma si tira indietro anzi è lei che rimesso un preservativo sul suo cazzo, ci sputa sopra per inumidirlo e si infila il cazzo sul quale sale e scende vigorosamente.
Alì intento si sta menando di fronte a lei che lecca il cazzo fino al momento che diventa duro e poi si sdraia di fianco a loro, Sergio spinge Maria a salire sopra il palo duro e nero, che con il preservativo sembra ancora più lucido. Maria riesce a farsi entrare il palo in figa e geme di piacere “sono una puttana” Sergio l guarda e dice “sei una grandissima troia e lui (indicando me) è un grandissimo cornuto, ti piace il cazzo” e le infila l’uccello in bocca, “succhia puttana”.
Impalata da Alì, il cazzo di Sergio in bocca, Maria è estasiata dal piacere, Sergio si mette alle sue spalle e le infila un dito nel culo, Maria gli dice di prendere l’olio nel cassetto del comodino e lui di bagna le dita, ora nel culo ne mette due, poi ne mette sula preservativo e infila il cazzo nell’ano, Maria si trova così impalata da due cazzoni, Sergio dopo poco esce ed io ho il buco di culo di Maria dilatato di fonte a me, Sergio si toglie il preservativo e sborra ancora una volta in faccia a Maria “lecca troia, succhia tutto puttanona”.
Sergio stoppa Maria ed Alì e gli chiede se vuol provare a prendere in culo il cazzone nero, lei dice di si, ma si raccomanda di far piano e lubrificare bene, Sergio mi fa cenno di avvicinarmi, ora siamo io e Sergio ai fianchi di Maria, Maria con il culo in aria a capretta e Alì con il palo in mano che sta cospargendo di olio sia la cappella che l’ano di Maria, prima le infila un paio di volte due dita poi Sergio mi fa cenno di divaricarle le chiappe il più possibile e vedo la cappella enorme appoggiarsi all’anelo anale, spinge piano Maria di divincola per aiutare ad entrare, al momento buono Alì con un colpo secco entra, Maria urla di dolore, le chiedo se devono smettere ma scuote la testa “lo voglio dentro” Alì stantuffa piano e riesce a farne entrare almeno 20 cm poi inizia ad accelerare il movimento e Maria inizia a gemere di piacere, Alì prosegue per qualche minuto poi esce, si toglie il preservativo e riempie la bocca di Maria della sua sborra.
ora sono tutti esausti e soddisfatti, Sergio ed Alì salutano “ciao bellissima puttana, se ne rivuoi ancora sai come fare e dove trovarci” poi si girano verso me e mi saluta “ ciao cornone, come fai a soddisfarla tutta????”
Maria ci mette una decina di minuti prima di riprendersi, mi ha chiesto di restare.
Mi dice che non ha mai passato una serata del genere, anche se era nelle sue fantasie, e che ha conosciuto Sergio nel fine settimana in una spiaggia naturista, lui ci ha provato ma lei (visto che la dotazione era notevole lo voleva) non si fidava, le sembrava un po rozzo e volgare e gli ha inventato la scusa del marito cuckold che ci sarebbe stato lunedì, per cui si erano accordati, ma che Alì era stata una sorpresa, e ridendo, “una notevole sorpresa”, poi mi prese in bocca l’uccello facendomi un pompino, “grazie” mi disse “vedrai che ti ricompenserò”.
Segue …..
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10 years ago
mirco1963,
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Femminilizzato !
In un vuoto e tardo pomeriggio primaverile, con l’arrivo della sera oramai incalzante, solo e senza impegni, decisi di andare a cinema per distrarmi dalla malinconica solitudine che si era impadronita di me. Il più vicino programmava un film erotico, con tette e culi al vento oscurati da pudiche stelline appropriatamente disposte su attraenti nudità femminili. Non ne vedevo da molti mesi in quanto erano ripetitivi e senza trame interessanti, tuttavia l’immagine provocante della locandina alimentò il desiderio e, infoiato, mi trovai nella sala buia in preda a un demone incontenibile.
Presi posto in ultima fila, in posizione molto laterale, defilata rispetto all’ingresso, pronto a scappare se fossi rimasto deluso da quello che speravo e temevo che mi accadesse. Le scene cominciarono a scorrere, nella sala imperavano i mugolii di piacere che accompagnavano le scene dense di rapporti sessuali di vario tipo.
Sapevo, per qualche sporadica esperienza, che nel settore in cui avevo preso posto ci si poteva imbattere in arrapati in cerca di contatto con altri maschi, in quanto alcune piccanti esperienze mi erano già capitate. In principio avevo accettato le avances di “passivi”; in seguito era accaduto che, dietro invito di occasionali partners, avevo accettato con interesse il ruolo passivo nel rapporto orale con gradimento sempre crescente. Ciò mi aveva fatto temere di scivolare verso la passività, ma avevo esorcizzato la mia paura allora, autoconvincendomi di essere un bisex attivo.
Ero conscio di gradire il contatto omosessuale, e quindi ero lì nel cinema con la speranza che la serata avrebbe potuto donarmi una gradevole scopata con un maschio desideroso di mettere in libertà il lato femminile della sua personalità.
Trascorsero una decina di minuti, e il posto al mio fianco fu occupato da un imponente e distinto signore. Lo sentii muoversi cambiando lievemente posizione, e incidentalmente, con finta casualità ma puntualmente, accostava la sua gamba alla mia: voleva saggiare la mia reazione. Non la ritrassi, anzi la spostai ancor più verso di lui in modo da farla combaciare alla sua. Lo squillo di tromba fu perfettamente recepito e, dopo poco, in prossimità del mio ginocchio avvertii il delicato avanzare delle dita che accennavano una timida carezza; restai fermo, godendo del contatto. Comprese che gradivo e, rincuorato e più spavaldo, accarezzò la mia coscia con l’intera mano, con decisione. Mi stavo eccitando. Visto il buon esito dell’esplorazione posò la mano sulla mia, prendendola e tirandola verso di sé. Compresi che voleva instaurare una reciprocità di contatto. Lo assecondai e lasciai che la conducesse verso la sua gamba, e pochi istanti dopo mi ritrovai il palmo della mano poggiato su un caldissimo e duro cazzo che nel frattempo aveva fatto sgusciare prepotentemente fuori con l’altra mano! Non mi ritrassi a quel contatto vigoroso, anzi richiusi le dita avvolgendo il carnoso tubero in una carezza armoniosa che lentamente scivolò verso l’alto e il basso. Lo sentii sospirare, e dopo alcuni secondi avvicinò la testa alla mia e sussurrò:
- Prendilo in bocca –
- No, non qui - replicai avvicinando a mia volta la testa verso la sua - ho timore che qualcuno possa vederci –
- Allora andiamo via, andiamo a divertirci tra noi –
Il tono era stato deciso, di chi dà un ordine. Risposi annichilito con un semplice sì. Si assestò i pantaloni, ci alzammo e uscimmo insieme, senza proferire parola, come due vecchi amici.
Non parlammo in macchina perché le gole erano serrate dal desiderio di dare sfogo alla nostra sessualità.
Mi condusse in un casolare abbandonato, e pensai che quel casolare era sicuro testimone di altre scorribande conclusesi con gioiose sborrate. Continuavamo a esser silenziosi, come se tra noi ci fosse una antica e collaudata intesa. Nel locale filtrava la poca luce fornita da una pallida luna che in cielo aveva preso il posto del sole, e si avvertiva solo lo spiegazzarsi dei tessuti dei nostri pantaloni che venivano sfilati. Le orecchie mi ronzavano sotto la spinta del sangue che ribolliva in tutto il mio essere. Non pensai più a nulla e ci abbracciammo ruvidamente, levigando reciprocamente i nostri tessuti muscolari, godendo del tepore che i nostri corpi si scambiavano.
D’un tratto distinsi, nell’affanno e fra i rantoli che uscivano dalle nostre gole, la sua voce, come in un sogno, che mi incitava a chinarmi per assaporare il suo turgido sesso nell’alveo orale. Non capii più dov’ero e cosa ero, provai solo l’irrefrenabile desiderio di esaudire quella impellente e prorompente sua richiesta, e di farlo con gran dedizione. Mi era già capitato e col passar del tempo lo gradivo sempre più. Dicono che ho talento per tale pratica e, ringalluzzito, a mia volta ho avuto la pretesa di insegnare a qualche amica a migliorare la prestazione in materia.
Ormai dilavavo la gran stecca con la lingua, le labbra, la bocca tutta, lo facevo uscire per strofinarlo sulla guancia e al contempo carezzarlo col palmo della mano per poi farlo sprofondare nell’avida bocca, e serrar forti le labbra in fase di risalita. Il monumentale attrezzo mi balenava davanti agli occhi entrando e uscendo dalle mie ospitali cavità, sempre più umido e duro, gonfio di tutto il sangue del mondo, inturgidendo il collo sotto il glande che si protendeva più in alto. Era bello nel suo sapore salino, mentre l’odore si inaspriva con il crescere dell’eccitazione. Succhiavo e pompavo a più non posso vibrando in tutto il mio essere trasformato in nuda gelatina, macchina di puro piacere. Con un fil di voce disse che la mia bocca val più di una fica; la frase mi gratificò alquanto, intuii che stavo dando il meglio di me e volevo sentirlo in paradiso, continuai con lo spirito di una fanciulla devota, e di lì a poco udii nuovamente la sua voce ovattata e profonda come in un rantolo:
- Girati - mi disse - voglio sentirlo tra le tue gambe –
Obbedii come se fossero state le sinapsi del mio cervello a comunicare l’ordine ai miei nervi, ai miei muscoli, al mio sangue. Le mie membra si rivolsero nella posizione migliore per accogliere il nuovo accadimento. In rapido religioso silenzio inarcai la schiena ed allargai le gambe per agevolare l’occasionale amante. Provai il calore immane che sprigionava il teso randello che s’appoggiava sulla stretta apertura dell’ignavo mio ano ancor stretto e vergine.
- No – emisi un roco urlo smorzato, divincolandomi – non voglio! non mi piace, è una cosa che non faccio! Non sverginarmi! –
- Calma - replicò - non preoccuparti. Mi piace solo appoggiarlo all’esterno sul buchino...sentire la punta del pene avvolta dalle tue morbide chiappe. Calmati tesoro mio, ti voglio bene, non voglio farti del male. Mi basta il gran piacere mentale di immaginare l'inculata... mi basta immaginarla –
Blandendomi con quelle rassicurazioni, accarezzandomi e spingendomi con delicata essenzialità, mi fece chinare in avanti in maniera che il capo fosse più in basso dell’estremità posteriore. I glutei erano pronti a cullare il bimbo! La posizione, sussurrò, lo intrigava enormemente. Ero un automa nelle mani del suo padrone. Provavo piacere ad accontentarlo, ne presi coscienza in seguito ripercorrendo mentalmente quei momenti.
Le sue mani, forti, possenti, che accarezzavano vigorose i miei fianchi, passavano sui capezzoli induriti dal desiderio che il mio essere provava, e tornavano ad afferrarmi i fianchi, lisciavano il mio giovanile pendulo addome, entrando nell’area pelvica ed incanalandosi verso l’asta tesa che circuiva fra il pollice e il medio, stimolando il flusso di liquido prostatico. Trasalivo ogni volta che le sue dita sfioravano il frenulo. Mi si infiammavano le meningi nell’attesa di esalare l’ultimo sperma. Soffrivo e godevo nell’attesa pregando che non finisse mai, ma che pur avesse un termine.
L’inferno si spalancò improvviso dentro il mio ano. Fu un ribollire di carni roventi che si accartocciavano nel delirio di un momento. L’inganno ruppe ogni indugio e si fiondò nel mio interno. Avvertivo violento il buio che mi circondava; annaspavo cercando di gridare tutto il dolore che quegli istanti di tregenda mi elargivano con tanto livore. Dimenai le anche, spingendo le mani contro il suo bacino, quasi a schiodarlo dal povero corpo martoriato. Ma ogni mio sforzo era vano!
Mi attanagliava con mille mani, con il peso della sua possanza fisica avanzava fino a farmi piangere; silenziosamente piangevo dentro la mia gola riarsa, dentro i miei occhi asciutti, nel mio animo ferito di essere umano violentato! Lo sfregamento violento irritava il povero ano preso alla sprovvista fino a farmi dolere in tutte le giunture. Supplicai di uscire da me, pregai di non farmi soffrire più.
La sua risposta fu dolce, rassicurante, e contrastava con la forte presa che esercitava sui miei fianchi, tipica di chi si è impadronito dell’altrui corpo. Infatti era ingannevole!
- Devi star fermo – disse – per non farti male devo uscire delicatamente perciò non devi dimenarti, ti conviene collaborare. Ora rilassati, io sto fermo, i tessuti del culo si distenderanno e uscirò facilmente. –
Ancora una volta la mia mente abbindolata dalla voce suadente mi indusse a seguire i consigli. Sentii che la verga indietreggiava nel mio colon traumatizzato, scivolando verso l’esterno, ma d’improvviso.... un affondo poderoso e violento mi rigettò nell’inferno facendomi rabbrividire e sudare freddo, mentre disperatamente la mia psiche urlava.
- E’ dentro, sta fermo che ti laceri! - disse per ottenere ancora una volta la mia collaborazione - Per uscire dovrò farlo piano, perché è tutto dentro fino alle palle –
Stetti fermo stringendo i denti, e stette fermo anche lui. Ansimavo. I miei fianchi erano sempre prigionieri delle sue forti mani, ma ormai non lo sentivo più come un estraneo, ma quasi come un male dovuto. Poi cominciò effettivamente ad arretrare, piano, e.... subito dopo a spingere, di nuovo, e poi di nuovo! Arretrava e avanzava, ritmicamente. Mi stava scopando, e non potevo sottrarmi: ero prigioniero. Delle sue forti mani, del suo desiderio. Forse anche della mia indole, giacché quando mi chiamò “bella puttana mia” non mi sentii offeso!
Nel frattempo i tessuti del mio povero culetto avevano cominciato ad assuefarsi alla dilatazione, con la conseguenza che il dolore si attenuava fino a scomparire lasciando il posto ad un leggero bruciore; lui ormai mi scopava energicamente, come forse aveva immaginato e desiderato di fare sin da quando ci eravamo sfiorati nel cinema. Ma nella mia mente stava accadendo qualcosa di strano: sentivo che un po’ di piacere si stava unendo al dolore, anzi stavo scoprendo che il dolore stesso può esser fonte di piacere, di un piacere sofisticato, di alto livello perché coinvolgeva non solo il corpo ma anche la mente!
Mi riscoprii eccitato, e mentre mi scopava sbattendo ripetutamente il bacino sulle mie natiche...... sborrai impetuosamente, inondando il pavimento!. Era come una fontana che zampillava allegra senza che nessuno la toccasse. Uno, due tre, quattro, cinque violenti zampilli, sei, sette, otto liquidi rivoli di sborra fluirono dall’opercolo della povera asta sbattuta dal retro e costretta a trovar sfogo al vulcano interiore che gli bruciava il deretano!
Aveva cantato, l’implume uccello, senza che mano lo avesse toccato! Il piacere provato nella mente sballottata dall’imprevista piega degli avvenimenti, la goduria prostatica provocata dall’ingresso dell’estraneo organo cavernoso aveva donato al giovane uccello un insopprimibile e inimmaginato orgasmo!
Dopo pochi istanti le sue mani divennero una morsa d’acciaio e le mie viscere furono invase da una sensazione di intenso calore e gioia profonda: la belva umana urlava il suo orgasmo apostrofandomi malamente con voce roca, sentii le sue energie versate nel mio corpo. Lui era impetuosamente esausto, io ero incredibilmente felice!
Si accasciò un attimo su di me, poi si sollevò tirandomi con sé. Mi tenne stretto al suo petto, il respiro affrettato come dopo una lunga corsa, io compresi che quella sera non solo avevo provato la piacevole sensazione di essere posseduto, ma che era cambiata la mia vita. Orizzonti nuovi mi si schiudevano, orizzonti che nella vita mi hanno spesso consentito di poter entrare in comunicazione profonda con l'universo femminile perché oramai ne ero parte.
Per un po’ mi tenne fermo nel suo abbraccio, poi cominciò ad accarezzarmi mentre mi baciava teneramente sul collo. Mi abbandonai fra le sue tenere e forti braccia, poi carezzai le sue mani, con le mie spalle interamente poggiate sul suo petto. Provavo una felicità nuova!
Non saprò mai chi è stato l'ignoto che ha saputo violentarmi con tanta determinata concupiscenza, ma sarei lieto di poterlo ritrovare per ringraziarlo.
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8
10 years ago
dolce3mente3bsx,
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Last visit: 4 days ago
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La piu grande sorpresa
una storia che assieme abbiamo deciso di raccontare, ci diverte e più la pensiamo più ci eccita, ecco perchè lo vogliamo fare con voi. e vero che questo gioco ci piace e da oltre 9 anni che volutamente ci siamo lanciati in questo mondo di vero erotismo. ma le sorprese non finiscono mai: una sera al mio rientro trovo una sorpresa un pò preannunciata ma mai avrei creduto che lei riuscisse in tutto senza il mio aiuto. entro in casa luci spente molto profumo e musica molto molto soft. a voce bassa chiamo lei in cucina, in bagno ma non risponde penso alla camera da letto ovvio. mi avvicino lentamente alla camera porta socchiusa e immagino che dorma. nella fessura della porta intravedo queste candele profumate accese la cosa gia pensando a quello che facciamo mi stuzzica e mi eccita. ma non riesco a pensare a quello che troverò apro la porta lentamente e intravedo un uomo nudo a bordo letto e un altro inginocchiato a letto trovo la mia lei nuda a centro che succhia entrambi. al mio arrivo accendo la luce, lei si ferma e mi dice cosa aspetti spegni e siediti ti farò godere come mai riusciresti a godere., adesso siediti e apprezzami con loro. poi si rivolge a questi 2 ragazzoni che gia in precedenza conoscevamo per altre serate, ragazzi facciamo vedere di cosa siamo capace. dopo essersi fatta leccare per dei minuti interminabili decidono di comune accordo di penetrarla contemporaneamente sento i suoi gemiti che colpiscono le mie orecchie sempre di più. apprezzavo uno di loro. con doti abbastanza grosse che affondava sempre di più dentro di lei girandola in varie posizioni mentre l'altro affondava nel suo culetto affondando colpi su colpi andando avanti per tempo scambiandosi più volte le posizioni. poi la chicca finale. credo che sia stata decisa da loro come sorpresa per me. ad un certo punto dopo circa un ora di sesso e che sesso, lei si prende il centro del letto, posizione pecorina direzione girata verso di me. capisco da subito cosa vuole fare. e la incito a terminare follemente. mentre il più grosso la penetra da dietro in figa riempendola di sua erotismo caldo l'altro pensava bene di riempirgli la bocca vedevo colare da entrambi i lati quel nettare che loro le davano e lei ne chiedeva ancora. dopo essersi rivestiti i due amici ci salutano e vanno via lei si avvicina dolcemente e mi chiede se la sorpresa da lei promessa era piaciuta. io dico SIIIIIIIII allora stai attento alla prossima volta. sarà una sfida che mi lancia? TERGIN
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2
10 years ago
admin, 75
online -
Questo piccolo grande agosto - seconda parte
Dedico la seconda e ultima parte del racconto a "lurido cane", l'unico che si è mostrato curioso di sapere come andava a finire!
Ovviamente, vi consiglio di leggere la prima parte e vi prego di non scrivere commenti negativi solo per cattiveria. Critiche negative saranno ben accette solo se costruttive.
Le due di notte. Sto vagabondando ormai da ore. Non so come riuscirò a guardarla in faccia, a starle accanto. Ieri sono riuscito a non tornare da lei, nel bungalow; le ho detto che avrei passato la notte con il direttore, a una festa.
Ma non posso più rimandare oltre; il tempo di prendere qualcosa al bar, e la raggiungerò. Cercherò di sentire se il suo corpo è cambiato, se c'è ancora qualcosa che ci può tenere uniti. ...Una voce, qualcuno mi chiama.
"Ma cosa fa quì?!? Il direttore la cercava, perchè non era nella sua stanza?"
"Emh... mi era piaciuto il villaggio, volevo darci un'occhiata..."
"Sa bene che il direttore non lo consente! Comunque è fortunato, ha marinato il suo lavoro proprio nel posto giusto..."
Mi preoccupo... "Di nuovo quella donna?"
"Si, il direttore non riusciva a prendere sonno, allora gli andava di giocare. Io sono quì per organizzare la cosa..."
"Cavolo! Il direttore sarà su tutte le furie..."
"Abbastanza. Guardi, lei sta facendo comunque un ottimo lavoro, e le verrò incontro. Contatterò il direttore e dirò che lei si era allontanato dalla sua stanza, ma non dall'hotel. Che era stato informato del gioco e che ha creduto che fossimo già qui, raggiungendo il villaggio con un taxi."
"Farò la figura del cretino..."
"Suvvia, regga la scusa, magari dia la colpa alla stanchezza, alla sonnolenza; lei sa recitare bene... e poi lo consideri come un colpo di fortuna, ha parecchi milioni da recuperare..."
"Giovanotto, ma cosa diamine ha fatto? Capisco la stanchezza, il debito contratto" sento un pizzico di vanto nelle sue parole... "ma stia più attento, cribio!"
La situazione ora è questa: l'istruttore ha contattato la mia ragazza, ha organizzato un incontro con lei; fra i cespugli vicino ai campi da tennis.
"Lui sarà nascosto tra i cespugli, lei dovrà avvicinarsi al cespuglio, magari fingendo di orinare, nel caso dovesse vederla qualcuno"
La cosa sta degenerando. Devo fargli cambiare idea; raggiungo il mio posto, accanto alla sua poltrona.
"Ma... ha già avuto un incontro ieri, e dopo l'orgasmo non mi sembrava contenta di essere stata con quell'uomo..."
"Giovanotto, cerca forse di fare il doppio gioco? Di intimorirmi? Non ci casco a questi bluff! Ricordi che le donne cedono sempre alla voglia di uomo..."
E' acceso un monitor solo. La telecamera tra i cespugli è una di quelle che permette di riprendere anche al buio. Ora bisogna solo aspettare, capire se la mia ragazza prenderà parte a quest'ennesima pazzia.
"A che pensa, giovanotto?"
"Non credo che verrà. Mi sembrava pentita del suo gesto; e poi non mi sembra una donna che lo fa all'aperto, in piena notte..."
"Io invece sono certo che si presenterà. Sarà pure come dice lei, ma siamo pur sempre in estate; è una stagione che fa perdere i freni inibitori... mi ci gioco i guadagni degli affari dei prossimi tre mesi, oltre ai miei averi. Se ha ragione lei, le dimezzo il debito..."
Mi guardo intorno; nella stanza, nulla sembra cambiato: i monitor, anche se spenti sono sempre lì; dietro di me, i segretari. Eppure, sento come se manca qualcosa...
Trasaliamo sentendo dei fruscii provenire dalle casse. ((Ci sei?)) è la voce della mia ragazza, che parla bisbigliando. Il direttore ha il volto raggiante, come per dire "vittoria!".
Vedo l'istruttore che allunga una mano oltre i cespugli; gli starà facendo qualche cenno per farle capire che è lì.
Qualche secondo, ed ecco apparire, tra le foglie, il sedere nudo di lei (e non solo il sedere...). Immagino fuori dal cespuglio la mia ragazza che, rassicurata dalla mano dell'istruttore, si alza la gonna, si sfila le mutande e, curvandosi come per fare la pipì, ma senza abbassarsi troppo, introduce il suo sedere e le gambe fra i cespugli. In poche parole, lei è a novanta gradi, dal bacino in giù dentro il cespuglio, dall'ombellico in su fuori il cespuglio, in attesa di essere posseduta.
Ho il cuore ormai a pezzi. E' più disinibita, disinvolta: farmi le corna è ormai una cosa naturale, per lei. Ma perchè non l'ho raggiunta, ieri notte? Potevo parlargli, cercare di rimediare e recuperare i cocci del nostro amore, ormai infranto.
((Ti va prima di toccarmelo?))
Lui ha una voce strana, o almeno me la ricordavo diversa. Si sbottona i pantaloni e se li sfila. Non ha le mutande. Il suo cazzo svetta duro. Non ha cambiato solo voce... Non è lui! Questo è il cazzo di un normo-dotato! Non riesco a nascondere lo stupore...
"Sorpreso, giovanotto? Uno dei miei segretari mi ha consigliato una variante interessante, si è sostituito all'istruttore" Bastardo... "Sono certo che quella ninfomane non si farà problemi!"
Il segretario, tra i cespugli, se lo impugna delicatamente, e lentamente inizia a menarselo, su e giù.
Non so cosa mi prende. E' come un fuoco che brucia giù, nella pancia. Ho paura che mi piaccia, vederla scopata da un altro...
La mia ragazza esce dal cespuglio, vedo rientrare solo il suo braccio. Mi fa sempre tanta tenerezza.
((Dai, smanettalo...))
Lei allunga il braccio, appoggia la mano sulla gamba del segretario. Tastando, cerca di capire cosa sta toccando. Inizia a salire su, trova i testicoli. Vedo la sua mano che tocca i testicoli di un altro uomo. Ora non ha più dubbi, deve solo salire un po' più su per masturbarlo.
"Pensa che lei se ne andrà inviperita, dopo essersi accorta dello scambio?"
Ormai non so più cosa pensare. Per un attimo, incrocio lo sguardo del segretario che prima mi ha aiutato. Mi incoraggia, con lo sguardo mi invita a stare al gioco.
"Sono certo che lei non sopporterà l'inganno" gli rispondo, anche se dentro di me non ne sono affatto convinto.
"I miei guadagni del prossimo anno contro i suoi debiti?"
Non ho più energie, annuisco soltanto un si.
La mia ragazza affera il cazzo del segretario. Vedo le sue dita avvolgere il suo membro e cominciare a menerglielo. Porta la mano un po' più su, cercando "il resto" del cazzo, che non c'è...
Lui subito le afferra il polso. Ho quasi la sensazione che stia usando anche un po' troppa forza.
((ehi, ma chi sei?!))
Inaspettatamente anche per me, lui inizia a fare subito la voce dura ((stai zitta, so chi sei, dirò tutto al tuo ragazzo))
((Cazzo!)) non avevo mai sentito una parolaccia da parte della mia ragazza.
L'uomo tra i cespugli tiene il polso di lei stretto. La mia ragazza non ha mollato la presa... lui ne approfitta; muovendo la sua mano, che le stringe il polso, muove la mano di lei, che continua così a masturbarlo.
Il direttore continua a seguire l'andamento del gioco, occhi fissi sul monitor e leggero sorriso di godimento. Io lo guardo con la coda dell'occhio, alternandolo con la visione dolorosa e ahimè eccitante delle immagini che scorrono sullo schermo.
Il silenzio fra i due amanti è irreale. Sento che si sta creando tra loro un legame di complicita; si stanno studiando, cercano di capire e di capirsi fra di loro. ((Lo vuoi in bocca?))
Una domanda che mi spiazza. Il direttore ora ruota leggermente gli occhi verso di me, per vedere le mie reazioni.
Lei, con la voce bassa, cavernosa, chiaramente eccitata, emette un ((si...))
"Vede, giovanotto! Tutte uguali! Tutte felici di farsi fottere!"
Mentre vedo la mia ragazza entrare fra i cespugli, inginocchiata per avvolgere tra le sue fauci il membro del segretario, io, con il cuore a pezzi, cerco di farmi forza, di non mostrarmi distrutto e di dare una risposta al direttore. "Non si spingerà oltre"
Non ci credo nemmeno io. Lei è lì; vedo il suo faccino che sale e scende sul cazzo di quell'uomo, che geme ((siii, brutta troia, succhia. Ti piace il cazzo, eh?))
Men di tutti, ormai, ci crede il direttore "Giovanotto, lei non ha più nulla da giocare, ormai la partita è persa per lei! Guardi..."
Ora la mia ragazza è a novanta gradi; dal bacino in su è fuori dai cespugli, mentre il suo sedere è piazzato lì, davanti al naso di lui, che non sa neanche dove cominciare. ((Dai, sbrigati, non ho molto tempo...)) Vedo lei che sculetta per invitare il suo amante a scoparla il più presto possibile, probabilmente prima che io torni e non la trovi in camera. Il segretario non se lo fa ripetere due volte. Lo vedo inginocchiarsi davanti a tanta meraviglia, poggiare le mani sui glutei e leccare l'intimità della mia ragazza, che incomincia già a emettere i primi versi di piacere.
Sente che non può aspettare oltre. Afferra il cazzo e lo poggia sulla vagina di lei. Lo vedo mentre cerca di dare il primo "colpo", ma evidentemente non deve essere entrato bene. Qualche secondo di "lotta", e finalmente la penetra. Io assisto impotente alla scena.
Muove veloce il bacino avanti e indietro, mi sembra quasi di vedere un cane che monta la cagna. E mi sale un po' di rabbia quando penso che la cagna, sotto, è la mia ragazza.
((uuh... uuuuhhh...)) gemono senza ritegno. Malgrado il segretario non sia all'altezza dell'animatore, lei sembra gradire il trattamento.
((fatti toccare le tette...)) la mia ragazza inizia a indietreggiare. Lui non riesce più a muovere il bacino, quindi indietreggia insieme a lei e si stacca. Vedo il cazzo che sguscia fuori dalla figa, è bagnatissimo. Ora anche il busto di lei è fra i cespugli; solo la testa rimane fuori.
Lui riappoggia il ventre sul sedere e i reni di lei. Lo vedo mentre infila le mani sotto la sua maglietta. Allunga le braccia e raggiunge i suoi seni. Sotto la stoffa, vedo la forma delle sue mani che palpano con energia, con voglia, con curiosità. Lo guardo, un po' rabbioso, mentre si appropia di quelli che erano i miei soli seni, fonte di nutrimento dei nostri futuri figli.
Le bacia la parte alta della schiena, il cazzo svetta duro tra le gambe della mia ragazza. E lei, provocandomi un brivido di rabbia ed eccitamento, senza cambiare la sua posizione a "120 gradi", allunga il suo braccio verso il bacino di lui, prendendogli il cazzo in mano e infilandoselo nella figa.
Riprendono la cavalcata, lui continua a palpare le tette della mia ragazza.
((ti sta piacendo, troia?))
((uuh... non preoccuparti, stai andando bene... aahh...))
La mia ragazza parla come un'esperta di cazzi. Il direttore esulta, anche lui gode, ha vinto la partita. Il più porco dei segretari si è pappato in un sol boccone la sua preda, mentre i suoi colleghi, dietro di me, massagiandosi il pacco, si godono lo spettacolo. Ma come è stato possibile?
((Si... si... fottimi... sto godendo come una troia... ooohhh...))
((ah, ah, tu sei una troia! ah, aaahhh!!!))
E' arrivato al limite, ormai non resiste più. Muove avanti e indietro il bacino il più veloce che può, porta le mani sui fianchi di lei, ed ecco che libera il suo piacere nell'utero della mia ragazza.
((No, no, fuori... schizza fuori... ooohhh...))
Sento che tutto è perduto. Penso allo sperma che pochi attimi prima era nei testicoli di lui ed ora si trova nel ventre di lei. Hanno il fiatone, il segretario gradualmente rallenta la scopata. Fermandosi del tutto, sfila il pene dalla mia ragazza, che, come dopo aver scopato con l'animatore, si accovaccia e incomincia a cacciare fuori lo sperma.
Vedo il suo uccello penzolone, gocciolante ancora della sua virilità. Si ripulisce con dei fazzolettini e si rimette i pantaloni. Mette dei fazzolettini puliti nella mano di lei, che usa per risistemarsi l'intimità.
Passando il fazzoletto sulla figa, la mia ragazza emette ancora qualche gemito.
((non sei venuta?)) che intenzioni ha, fare il "bis"? Mi volto per capire cosa stia succedendo, e mi accorgo solo ora che il direttore e i suoi segretari sono già andati via.
((mmm... non preoccuparti... sono abituata!)) stronzetta... ((dovevi solo resistere di più... mmm... ma sei stato bravo... tanto ora ci penserà il mio ragazzo a finire il lavoro!))
Ma come parla?!? Non l'avevo mai sentita parlare così nei miei confronti. Si, avevamo litigato tante volte, ma mai avevamo smarrito la bussola del cuore. E adesso?
Mi muovo come in trance. Non sono nel presente, i mille pensieri che mi stritolano la mente mi portano a compiere i movimenti come un automa. Il segretario mi ha avvisato che il direttore è crollato dal sonno, che sono tornati in albergo e di raggiungerli al più presto. Io rientro nel bungalow, mi abbandono sotto le lenzuola immobile, rigido, senza saper che fare. Lei è già nel letto.
Si sente che ha ancora voglia. Sento la sua energia sessuale, anche senza toccare il suo corpo, che si trasmette dai suoi genitali ai miei, e scorre per tutto il corpo, e fin fuori ai nostri corpi; anche nella stanza, intorno a noi.
Per quanto l'immagine del suo didietro sia eccitantissima, e il mio cazzo bussi prepotente nei calzoni, mi rendo conto che qualcosa si è rotto, lei non è più lei. Forse ora è consapevole del suo potere sugli uomini, e del potere che gli uomini hanno su di lei; e il piacere di esercitare e subire questo potere le ha fatto smarrire il cuore. E che ne sarà di noi, dopo questa vacanza? Torneremo a volerci bene come prima? Non ce la faccio...
((E allora?))
Non ce la faccio...
((mi sa che ti piace il cazzo, amore mio...))
La pugnalata al cuore della buonanotte.
Sono dietro la sbarra del passaggio a livello. Incredibile che al giorno d'oggi ce ne siano ancora. Sto fermo qui, insieme a una donna anziana che aspetta il momento in cui passerà il treno e finalmente si alzerà la sbarra.
L'estate è bella e lontana, siamo in autunno inoltrato. A quest'ora è già buio, e il freddo mi fa sentire che l'inverno sta cominciando a bussare.
Poche ore fa, lei mi ha confessato tutto. Non solo quello che già sapevo.
Fisso i binari davanti a me. Ripenso all'ultimo giorno al villaggio. Seduti al tavolino facevamo colazione insieme, prima che io andassi dal direttore; un momento trascorso non senza il timore che qualcuno avesse potuto vedermi in compagnia di lei. La paura di essere riconosciuto come il "fidanzato di puttana" non mi aveva mai abbandonato. Soprattutto se ripenso ai racconti del segretario, su quello che era successo nei giorni successivi all'avventura tra i cespugli.
Un uomo si avvicina e aspetta come noi che si alzi la sbarra. Guardo i nostri cappotti e penso all'estate che è soffiata via. Come tutti gli altri anni, è stato un po' morire e un po' rinascere. Anche io, come la mia ragazza, mi sento diverso, ma non più forte; sento che l'infanzia ormai è finita. La vita mi ha trascinato violentemente nel mondo adulto, e non riesco a smettere di chiedermi cosa ci sia di buono.
Anche in quell'ultimo giorno al villaggio provavo il disagio di questa nuova condizione; non vedevo l'ora di andarmene da quel villaggio, ma c'era una strana parte di me che avrebbe voluto restare, provare a fare di quest'estate una stagione migliore di quello che è stata, più simile a come la desideravo. L'infanzia non vuole proprio morire.
La mia ragazza, seduta al tavolo del bar, aveva più semplicemente il magone. Stava dando l'addio a un momento della sua vita nuovo ed eccitante, senza sapere se si sarebbe ripetuto. Sfuggiva sempre il nostro sguardo, guardando lontano, chissà dove...
Ma mentre la guardavo, mi sembrava di leggerle negli occhi...
Pensavo all'animatore che, forse ridendo, gli chiede come è andata tra i cespugli. Chissà come avrà reagito lei! Avrà riso, si sarà un po' incavolata? Fatto sta che gli è piaciuto...
E chi se la dimentica l'euforia degli altri segretari quando seppero che lei voleva farlo con più maschi! Sentivo la terra mancarmi sempre più sotto i piedi, arrivando alla conclusione che l'incontro avuto con due maschi diversi in meno di due giorni doveva avergli acceso qualche desiderio morboso...
Da un altro tavolo cadde un bicchiere, e per un attimo mi ripresi dai miei pensieri. Solo ora mi accorsi che la mia ragazza aveva girato il volto verso di me. Mi guardava, con un sorriso appena accennato tra le labbra. Io, con un grandissimo sforzo, le ricambiai un piccolo sorriso.
Subito portai lo sguardo altrove. Cavolo, non riesco più a guardarla. Finsi di essere interessato a qualcosa e guardai un po' più in là. I suoi occhi... cercavano il coraggio di guardare, ma dov'era questo coraggio mentre si godeva la sua gang?
Il segretario me le raccontava. Lei era bendata, i segretari intorno a lei; non mi era difficile immaginarli in cerchio, intorno alla mia ragazza, nudi, mentre se lo menavano a pochi centimetri dalla testa di lei inginocchiata. Immaginavo un cazzo che si strusciava tra i suoi capelli, uno nella sua bocca, due tra le sue mani; ma subito le mani liberavano la presa per due altri cazzi, così la bocca. Qualche altro uccello, prepotente, colpiva ripetutamente le sue guance, come per ricordargli che c'era anche lui. E lei subito si liberava la bocca per il nuovo ospite. Mani, bocca, bocca, mani, mani, bocca, bocca, bocca...
Finalmente, qualcuno un po' più intraprendente la prendeva per i fianchi, mettendola a pecorina. Si posizionava dietro di lei e con un colpo di reni dava inizio alla danza delle scopate.
La mia ragazza, accavallando le gambe sotto il tavolino, guardando di nuovo lontano, cercando chissà chi, mi mostrava involontariamente il culo. L'immagine del suo sedere mi martellava nella testa; non riesco a non immaginarla nella gang, mentre a pecorina portava il suo sedere avanti e indietro, seguendo il movimento di chi le aveva infilato il cazzo in figa. Un movimento che l'aiutava anche a farsi meglio il cazzo che aveva in bocca. E qualcuno non sarà più riuscito a trattenere lo sperma, schizzandogli fiumi di lava calda e biancastra sulla schiena, sui seni, nella bocca...
"Le venivamo anche nella figa!" mi precisava il mio "amico" segretario... Il desiderio di metterla incinta... la necessità di imporre la propria virilità per sentirsi più forti, quasi per dare un senso alla propria vita.
La donna anziana sbuffa, appoggiata alla sbarra. Inizia a lamentarsi delle cose che non vanno. Ma saranno realmente questi i suoi problemi? Un passaggio a livello? Il mal governo? Gli extracomunitari? O forse anche lei, ex grande proletaria, ha passato una vita a farsi fottere dal potere, a farsi illudere dalle gioie infime e bugiarde del piacere, e ora cerca un qualsiasi pretesto per sfogare la frustrazione di essere stata sedotta e abbandonata?
Il treno starà facendo ritardo, e stare fermo qui mi porta inevitabilmente a pensare alla sua confessione, a quello che non sapevo.
Era terminata l'ultima gang bang. Lei era rimasta nella camera presa dai segretari per farle la festa. Seduta sul letto, ancora nuda, gomiti puntati sulle ginocchia, volto ricurvo sulle mani, piangeva sommessamente. "Casualmente", entrò il direttore.
Lui finse sorpresa, quasi rabbia, lei era imbarazzata. "Calmatosi", il direttore le si avvicinò, prendendole una mano: "Perchè piangi, piccina?"
Lei riabbassò la testa, non riuscendo a parlare. "I tuoi amici ti hanno fatto qualcosa di male?"
"non... non lo so... io invece ho fatto del male, di sicuro! Sono andata a letto con loro, e sono una donna sposata..." "oh... perchè dici questo?"
"li ho seguiti... penso sia una cosa sbagliata" La mano del direttore ora le accarezzava il petto, all'altezza del cuore. L'altra mano, attorno alla sua spalla.
"oh, mbè... vedi... il matrimonio è un impegno serio, che merita rispetto. Ma alle volte veniamo travolti da forze che sono più grandi di noi..."
In quel momento le mancava un po' d'amore, o forse una figura paterna. Fatto sta che provò i brividi per la morbidezza delle sue mani; e non riuscì a fare a meno di socchiudere gli occhi, far ricadere la sua testa sulla spalla di lui, abbandonandosi al piacere del suo tocco "ma allora, di chi è la colpa? dei miei amici? del mio uomo?"
La mano del direttore scese sul suo ventre "nessuno! Non è colpa di nessuno..." Gli diede dei baci sulla testa, mentre la mano scendeva più giù " ...i tuoi amici non hanno colpa..." Delicatamente, allontanò la spalla dalla sua testa e si sedette accanto a lei, che restava come in trance, con gli occhi chiusi "... il tuo uomo non ha colpa..." sentiva le sue labbra che le baciavano il petto, scendendo piano piano, delicatamente; la baciò sulla bocca dello stomaco, l'ombelico, il ventre "...nessuna colpa..." Avrebbe voluto ribellarsi, ma il piacere è più forte. E lui sa che non doveva chiederle nulla; sentiva che ricambiava la sua voglia, sentiva la sua che, prepotente, tornava a bagnarla tra le gambe...
Si sbottonò i calzoni, se li calò giù fino alle caviglie, e la stessa cosa fece con le mutande. Il cazzo si ereggeva maestoso davanti a lei. Dolce e famelica, chinò il viso sul pezzo di carne e iniziò ad amarlo con la bocca. Lui sentiva le labbra che scorrevano, la lingua che avvolgeva il glande. Lei ormai è esperta di cazzi; capiva quando era troppo, quando doveva allontanare la bocca dall'uccello, affinchè il gioco non finisse troppo presto. Ma lei faceva buon viso a cattivo gioco, e approfittava delle pause per sentire con le dita la consistenza di quell'uccello, per sentire nella bocca il sapore che le ha lasciato.
Il gioco andava avanti da un bel po', quando una voce la fece trasalire "signor direttore"
Ero io, che mi chiedevo come mai avevo dovuto raggiungerlo in quella stanza.
Lo spavento intanto l'aveva svegliata, strappandola dallo stato di trance. Tutto è di nuovo chiaro, lucido; anzi, molto più chiaro di prima. Lei era inginocchiata davanti al direttore del suo fidanzato, con il suo cazzo nella bocca e gli stava facendo un pompino. Gli occhi erano aperti, si fissavano; l'improvvisa coscienza accende dentro di lei le prime sensazioni, sentimenti contrastanti. Com'è stato possibile? Come ha fatto a spingersi fin li? Ma la voglia e l'energia la sovrastavano, per questo non cambiò nulla, il rapporto riprese come prima, arricchito dal pregio della consapevolezza.
"Seguimi"
Il direttore, mettendole una mano sulla testa, si alzò e si mosse verso il bagno. La mia ragazza, senza togliersi il cazzo dalla bocca, portò le mani ai fianchi di lui, camminando quasi in ginocchio; "Entri pure, giovanotto!" mi disse il direttore, prima di chiusersi nel bagno insieme a lei.
Lui era in piedi, lei in ginocchio continuava a fargli il lavoretto con la bocca. "Sono nella toilette! La prego di controllare quella fattura!"
Un incosciente, stanco di aspettare, passa sotto la sbarra, attraversa di corsa i binari e raggiunge l'altro lato del passaggio a livello. Mi passa accanto, io cerco di mascherare le perplessità che mi ha suscitato. Conviene rischiare? Buttarsi in un pericolo simile per arrivare prima? Aveva realmente la neccessità di correre altrove o semplicemente non sopportava di dover aspettare? E' così insopportabile stare fermi, aspettare, anche a costo di perdere qualche istante di piacere o soddisfazione?
Ora capisco il perchè di quella richiesta. Non si era mai preoccupato più di tanto delle fatture, gli scontrini. Lui era lì, che godeva nel parlarmi mentre la mia donna gli faceva un bocchino. Lei mi raccontava e a me sembrava di vedere la sua nuca, la testa che si portava avanti e indietro, su e giù; mentre lui mi domandava del prezzo di quel primo, del secondo.
Solo allora lei prese la base del suo cazzo con la mano destra, se lo sfilò dalla bocca per dire ((non è giusto...))
"ok, lasci pure la fattura sul tavolo, giovanotto! ((Piccina mia, noi esseri umani siamo fatti così, passiamo il giorno a pentirci di quello che abbiamo fatto la sera prima. E di chi è la colpa?))"
Lei pendeva dalle sue labbra, lo fissava a bocca aperta, la mano ferma che ancora le teneva il cazzo. Lui le porta la punta del piede sulla figa, senza togliersi la scarpa, masturbandola.
((Della morale cattolica, bimba mia! L'abbiamo subita per secoli, è ci ha lasciato dentro quel senso di colpa che è contro natura, non ci permette di vivere a pieno il nostro corpo))
"Direttore, le ci vuole ancora molto?"
"Eh, un po'... ma lei mi aspetti quì, caro giovanotto!"
Lei è tornata in trance, persa nel piacere provocato dal direttore ((Stia tranquilla, il suo partner ha dimostrato a tutti di essere un uomo; dopo quest'ultima prova avrà una bella ricompensa))
Lei non potè indugiare oltre. Fu un attimo. Si alzò in piedi, il direttore le prese le mani e la tirò verso di lui. Lei completamente nuda, lui con i pantaloni calati intorno alle caviglie.
I loro genitali nudi, uno di fronte all'altro; il suo uccello a pochi centimetri dal suo pube. Lei cercò subito la posizione per essere scopata meglio; mise le mani sulle sue spalle, portò il bacino all'altezza del suo cazzo, mettendosi appena sulle punte e allargando le gambe, mentre lui fletteva un po' le ginocchia.
Il suo cazzo puntava verso la sua figa; lui sentiva l'odore della sua intimità. Si afferrò il cazzo; sentivano che era arrivato il momento; lo appoggiò sotto il pube e cercò di entrare. Lei mise il palmo della sua mano sinistra sul suo pube, le dita rivolte verso il basso. La mano era nella stessa posizione del ditalino. Puntò l'indice e il medio ai lati del clitoride e tirò su le labbra della figa per agevolargli l'entrata. Lui le appoggiò il glande alla sua apertura vaginale, ma si bloccò un attimo; forse l'immagine di lei, nuda, che con le dita si allarga la figa era troppo arrapante e doveva far calare l'eccitamento, per evitare di venire subito.
Lei gli diede appena il tempo di riprendere il controllo; subito portò la mano libera dietro la schiena di lui, all'altezza dei reni, e tirandolo a sè, lo obbligò a penetrarla.
"((oh... si... uh)) Bravo, giovanotto, lei sta facendo un ottimo lavoro"
Io, dietro la porta di quel bagno, pensavo fossero i complimenti che, dalla bocca del segretario, ora passavano dalla bocca del capo. Mentre il suo cazzo entrava veloce dentro di lei, io gli risposi "La ringrazio, signor direttore"
((aahh... il mio cazzo avvolto dalla tua carne, umida, calda, morbida. Il tuo uomo farà una grande carriera... ahh)) Lei iniziò a muovere il bacino, come per fargli una sega con la figa. La sensazione per lui fu molto intensa, sentendo le pareti vaginali scorrere sul suo cazzo.
Lei portò le braccia attorno al suo collo. Bisbigliava il piacere nel suo orecchio ((aahh... si... è per lui... ooh... è solo la morale cattolica... aahh)) I loro genitali sembravano di fuoco; faceva caldo, e il sudore iniziò a scorrere dai loro corpi, dalle ascelle, il collo, il corpo, le chiappe...
((Forse abbiamo bisogno di una doccia, bambina mia!))
Senza uscire da lei, il direttore la portò sotto la doccia. Lei lo seguì imbambolata, come fosse un automa. Intorno a loro c'era un'atmosfera strana, come in un sogno, irreale.
Lui aveva comunque un certo controllo della situazione; riuscì a togliersi i vestiti, lasciandoli lì per terra. Lei pensò, per un attimo, "ma che sto facendo?" c'era una parte di lei che ancora trovava tutto sbagliato, ma era anche tutto troppo eccitante... I loro odori, forse sgradevoli in altri momenti, ora avevano un non so che di afrodisiaco; un senso di repulsione ed attrazione che rispecchia perfettamente i desideri che abbiamo dentro.
Lui aprì il rubinetto; un po' di tempo per abituarsi al getto dell'acqua, e subito riprese a far scorrere il suo cazzo nella figa della mia ragazza, nella stessa posizione di prima, in piedi, abbracciati.
I loro bacini si muovevano uno verso l'altro, e poi si riallontanavano, e si riincontravano, e si riallontanavano; i loro pubi, incontrandosi e dividendosi infinite volte, compivano un gesto compiuto non pensando, ma in una condizione di abbandono della mente a favore del corpo, ascoltandosi e intuendosi inconsciamente. E questo senso di accordarsi naturalmente, la sensazione che i respiri, anche se affannosi, siano in perfetta sincronia che mi fanno pensare che l'atto sessuale sia uno dei momenti più alti della vita di un essere vivente. Nel momento in cui un essere vivente fa l'amore, dietro di lui ci sono tutti i rapporti avuti dagli altri esseri viventi che sono esistiti. C'è tutta la storia della vita, dalle origini all'ultimo istante in cui ci sarà l'amore nell'universo. Bisognerebbe valutare bene la persona che si sceglie di amare; ci si potrebbe sporcare in maniera irrimediabile.
((ah... ah... oh... che bello)) ((si, si, si, così... oohhh...))
"uuff... Non si preoccupi dei suoi debiti, giovanotto... oooh..." Il direttore, dal bagno, continuava a parlare a me, nella stanza affianco. Solo ora mi rendo conto che era anche un espediente, insieme al getto della doccia, per gemere più liberamente.
Arrivarono al limite, lui non resisteva più... I movimenti dei loro bacini si fecero più rapidi ((adesso... finalmente... ooohhh...))
Eruttò dentro di lei una quantità impressionante di sperma. Non riusciva più a muovere il bacino, teneva il cazzo spinto tutto dentro di lei, mentre l'orgasmo lo sconquassava. Anche lei raggiunse l'orgasmo; non terminarono i gemiti a parole, ma baciandosi con la forza, lui prendendogli la testa fra le sue mani e portando la sua bocca a quella di lei.
Eiacularono, entrambi al culmine dell'orgasmo, e le lingue, attorcigliandosi e vibrando per via dei loro gemiti ((mmmm...)), moltiplicarono il piacere.
Il piacere, pian piano, svanì. Rimasero ancora abbraciati, le bocche sono ancora unite, come i loro genitali. Le lingue tornarono a posto, permettendogli di riprendere fiato. Rimasero così per un po', l'acqua continuava a scrosciare su di loro, fino a quando, lentamente, si allontanò da lei, che portava la testa verso il basso, guardando i suoi piedi.
Il piacere e il desiderio hanno lasciato ora il posto al senso di colpa.
Lui approfittò dell'acqua per sciacquarsi il cazzo, lo scroto, le ascelle e vari punti del corpo. La mia ragazza, come sempre, si accovacciò per cacciare fuori lo sperma, agevolata questa volta dall'acqua della doccia. Adesso lui chiuse l'acqua.
"Giovanotto, mi passa degli abiti puliti e un accappatoio?"
Io, che fino a quel momento ero rimasto ignaro, seduto su una poltrona, quasi felice pensando che forse le cose stavano mettendosi per il meglio, presi quello che mi aveva chiesto e glieli passai dallo spiraglio che il direttore mi aprì.
In silenzio, senza che lei avesse il coraggio di guardarlo, uscì dalla doccia. Il direttore indossò l'accappatoio che era nel bagno, e avvolse dietro le spalle di lei quello che le avevo passato io, incominciando ad asciugarla. Lei era davanti a lui, con la testa bassa, rincoglionita, che si lasciava asciugare inerme da quell'uomo, come una bambina che si fa asciugare dal papà dopo il bagnetto. Forse rimpiangeva anche lei le illusioni dell'infanzia?
((Adesso vado avanti io, piccina. Quando saremo usciti, chiama uno dei miei segretari, chiedigli quello che ti serve))
Tornati in città, il rapporto fra noi due è tornato, apparentemente, normale. Abbiamo sbalordito le nostre famiglie, decidendo di colpo di convolare a nozze: tra qualche mese saremo genitori. E l'infanzia mi sembra lontana millenni.
Con gli occhi fissi sui binari, rivedo la mia ragazza; la sua pancia cresciuta, anche i seni sono già un po' più floridi. Noi abbiamo ripreso tranquillamente a recitare i ruoli della coppia felice; ma, senza confessarcelo prima di oggi pomeriggio, sapevamo già dal primo giorno in città che è solo una recita, che è tutto falso. Le sue frequenti uscite, gli impegni improvvisi; tutte cose che mi fanno supporre che abbia un amante.
Mentre davanti ai miei occhi scorrono le immagini di lei, le parole del mio "amico" segretario mi martellano la testa "gli sono venuto dentro!" "l'avrò messa incinta?" "Le venivamo anche nella figa!". Il mio amico... era contentissimo quando mi annunciava che ero stato promosso di livello; non più un semplice impiegato, ma un ruolo di maggiore responsabilità: mi si sta preparando una grande carriera.
Da lontano, si vede una luce. Il treno sta per arrivare.
Pericolosi questi passaggi a livello... la gente è impaziente, inconscientemente oltrepassa la sbarra per passare subito dall'altra parte, e spesso si ritrova sotto le rotaie. Sono notizie che ci sbalordiscono sempre, leggendole in fondo a qualche pagina sul giornale. Eppure, accadono abbastanza frequentemente.
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10 years ago
admin, 75
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Latino/americano
Non so da quale punto iniziare, comunque ieri sera, con mio marito siamo andati dietro invito di amici ad un locale all'aperto dove si ballava latino americano, prometto che sia io che mio marito nn lo sappiamo ballare,ma era un modo x uscire e magari incontrarsi con amici, sono una persona un po' particolare mi piace vestirmi in modo particolare, truccarmi bene ed indossare piccolissimi perizoma, amo farmi guardare, esibirmi, mi piace l'idea che qualcuno si ecciti guardandomi, dentro sono un po' anzi parecchio troia, di questo mio marito ne ne' a conoscenza e gli piace.Arriviamo verso 23,30 la serata era partita, molta gente, tutti in pista a ballare ma noi niente ascoltavamo e si parlava con amici, questi amici erano di casa, sapevano ballare il latino americano e frequentavano persone anche sudamericane per questa passione sfrenata, da alcuni loro mi chiedono se sapevamo ballare, ma noi abbiamo spiegato che nn abbiamo mai preso lezione di ballo per cui.........., uno di questi ragazzi cubani mi invita a ballare, voleva insegnarmi qualche passetto, io imbarazzata accettai sportivamente, mio marito mi faceva cenno di si, quindi mi sentivo tranquilla, questo ragazzo bello fisico asciutto viso simpatico, e anche sexy, iniziamo con i solita passetti, mi gira mi rivolta laa fine riusciamo a combinare un balletto, pero'la vicinanza di questo ragazzo mi turbava era sensuale, mi lasciavo guidare da lui, la pista era strapiena, quando succede che lui mi prende stringendomi a se per ballare, si attacca a me, sento il suo cazzo durissimo quasi tra le gambe, lo sentivo bene perche' il mio vestito era sottile, volevo staccarmi ma nn ci riuscivo continuavamo a ballare, lui sempre piu forte spingeva, doveva avere un cazzo enorme, la cosa mi piaceva, mi guardava negl'occhi x capire cosa potessi provare, capi che mi piaceva e continuava, poi mi ha girato standomi dietro e sempre ballando faceva la strassa cosa da dietro, lo sentivo grosso duro, ho iniziato a spingermi su di lui, mi sentivo bagnata, inzuppata, e questo e' durato x una decina di minuti, costretta ad andarmene, dovevo raggiungere mio marito e il gruppo, tutti mi chiedevano se era stato facile e se mi piaceva ballare il latino americano, si parlava, si rideva ma io pensavo sempre a quel ragazzo, nn mi staccava gli occhi da dosso, volevo riprovare le stesse cose di prima, quando una mia amica mi chiede di accompagnarla fuori dal locale per andare in macchina a prendere il suo cell, io dico si, l'accompagno, andiamo nel parcheggio, apre la sua macchina prende il cell e stavamo ritornando dentro al locale quando mi accorgo che il cubano ci aveva seguito, io lo avevo visto, la mia amica no, la testa mi dice un sacco di case, all improvviso dico alla mia amica che sarei andata in bagno e poi li avrei raggiunti, lei si allontana ed io resto sola, imbarazzata nn sapevo cosa fare, aspettavo qualcosa e quel qualcosa successe, lui usci dal posto dv si era quasi nascosto, mi sorride, ci guardiamo e senza parlare mi riporta nel parcheggio, dietro alle spalle del parcheggio ci stava la spiaggia, facciamo pochi metri e ci troviamo sulla spiaggia, mi prende cn forza mi bacia forte, la sua lingua forte doppia mi riempiva la bocca, sentivo di nuovo quel cazzo duro su di me, le sue mani cercavano la mia figa, ero bagnatissima, quando lo tira fuori e lo strofina sulle mia pancia, nn c'e'la facevo piu' lo prendo in mano, mi inginocchio e me lo ficco tutto in bocca, il tempo era poco mi rialzo mi giro mi sposto il perizoma mi chino e me lo metto da sola nella figa, faceva male x quanto era grosso, gli dicevo di tutto, spingi forte, sborrami in bocca, piu' forte e via cosi, sento che sta' per sborrare mi stacco da lui mi inginocchio e lo riprendo in bocca lui mi teneva per la tesata e spingeva forte, quando mi arriva una cascata di sborra in bocca, avevo la bocca piena, nn ci ho pensato due volte, ho bevuto tutto, ho pulito con la lingua quel grosso cazzo che ancora lo penso, lui si e' ricomposto ed e' andato via, io sn rimasta ancora qualche secondo e poi ho raggiunto il bagno, all'uscita sono andata al bar x bere qualcosa x cancellare i sapori della sperma bevuta, ho raggiunto gli amici e mio marito stava in pista a ballare a modo suo il latino americano, ho tirato un sospiro, devo fare una confessione sono recidiva, vivo questo tipo di emozioni, il sesso fatto cosi' mi fa impazzire, e la cosa me la porto dentro x molti giorni, masturbandomi continuamente pensando a queste avventure pazzesche!
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6
10 years ago
admin, 75
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quella strana voglia
una sera andai a trovare la mia amica rosy una ragazza molto aperta in tutto solare bella e molto porca arrivai a casa suonai il campanello per farmi aprire il portone. arrivata in casa mi accoglie con ospitalità prepara il caffe ed iniziano le nostre chiacchere i nostri pettegolezzi e le nostre storielle di sesso e di porcaggine varie. mentre si accendeva la nostra eccitazione squilla il cell lei risponde ed inizia una conversazione con claudia una sua amica che io avevo sentito solo parlare ma non avevo mai conosciuta. rosy invita claudia di venire a casa per pasasare un paio d,ore tra amiche e lei accenta l,invito arriva dopo 45 minuti si presenta una bella ragazza alta slanciata con dei tacchi vertiginosi ed un tubino da far girare la testa a tanti uomini e donne, iniziamo le presentazioni ed è bastato un attimo per capire che era vera ed irrestibile trans, ho sempre avuto fantasie molto porche.iniziamo con l,accarezzarci a vicenda tutte e tre ed aumentando l,eccitazione e la voglia di scoprire il corpo di claudia ed arrivare a succhiare il suo enorme e stupendo cazzo lasciadoci cosi in una lesbicata frenetica e senza freni. claudia a quel punto afferrò rosy e la fece distendere a pancia in sotto con le gambe divaricate.
Era bellissima, il suo culo fantastico la eccitava da morire; inizio lentamente a baciarle il collo per poi scendere man mano lungo la linea della spina dorsale, fino a giungere con la lingua nell'incavo delle sue natiche.
Le leccò a quel punto il sedere, soffermandosi sull'apertura dell'ano, quasi volesse penetrarlo con la lingua, poi scese più giù fino a raggiungere la fica di rosy, ormai piena di umori.
La sua lingua era come impazzita, andava su e giù tra le labbra calde dell'amica raccogliendo tutti gli umori che le donava.mugolando come una vera troia. iniziarono su di me entrambi a leccarmi
e le gambe mi tremavano a tal punto che sembrava di sentirmi male.
All'improvviso chiusi le gambe imprigionando la testa di rosy ed arrivai con una serie di orgasmi
Una lava di caldi umori mi colava tra le gambe, ma rosy assatanata era lì a raccoglierli tutti con la sua lingua.
claudia a quel punto balzò sulle ginocchia sottraendosi alle nostre carezze e disse amiche : " adesso basta care adesso tocca a me farvi godere e dio solo sa quanto lo desidero" e così dicendo presi a baciare claudia,
claudia fu per noi una vera rivelazione in fatto di sesso.
apri le gambe il più possibile e mentre continuavo a baciarmi infilò prima un dito, poi due, poi tre nella fica.cosi iniziai a tremare tutta, non ce la facevo più volevo godere, ma allo stesso tempo volevo che non finisse mai claudia inizio una lunga penetrazione facendomi andare in delirio completo
rosy e la sua lingua ormai si era impossessata dei .miei duri capezzoli, tintinnandoli e succhiandoli senza tregua Una scarica di umori bollenti arrivarono. claudia non smetteva di scoparmi e rosy di leccarmi ed arrivammo tutte e tre con una scarica violenta scatenò
un orgasmo triplo
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0
10 years ago
admin, 75
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il barista
come tutte le mattine ormai da mesi entro nel solito bar per fare colazione.mi avvicino al bancone come sempre.l,altro giorno il barista mi si avvicina dicendomi: il capuccino e la brioches se non ti dispiace li offro io visto che questa mattina sei in anticipo ed hai un pò di tempo per fermarti un attimo visto che sei sempre di corsa.io rimango un pò stupita da quanto il barista sappia di me significa che è unpò che mi osserva e incuriosita accetto. un pò intimidita, ci sediamo ad un tavolino e cominciamo a fare due chiacchere parlando del piu del meno. fabio e molto simpatico e cordiale mi accorgo che inizia a guardarmi le coscie ed inizia a farmi dei complimenti sempre più spinti. andiamo avanti ancora alcuni giorni tra chiacchre palpatine e complimenti fin che una mattina arrivo al bar molto prima rispetto al mio orario entrata nel bar fabio stava finendo di lavare il pavimento del bagno e con una scusa mi ci porto dentro inizio a palparmi tutta facendomi eccitare sento la sua mano infilarsi fra le mie cosce e arrivare alla mia fighetta, che era pronta ad esplodere già da un pezzo. Resto in quella posizione, sono già eccitata e disponibile. Sento un dito sfregarmi le grandi labbra ed impregnarsi dei miei umori. Ora gira la mano inducendomi ad allargare le gambe. Infila un dito nella fighetta e poi subito un altro, inizia a stantuffarmi delicatamente facendomi gemere di piacere. Mi solleva il vestito e con una mano mi spinge la schiena verso il basso, mettendo così in bella mostra la mia fighetta rasata di fresco.
Sento qualcosa di duro poggiarsi sul mio clitoride e strusciarsi contro di esso furiosamente facendomi gemere ancora di più. Mi allarga la fighetta con le mani e lo sento entrare, finalmente! Grosso e duro, entra dentro lentamente, poco alla volta. Inizio ad urlare dal piacere, i suoi movimenti sono lenti e delicati, accendendo in me ancora più desiderio. eccitare al tal punto che mi inginocchiai e cominciai a slacciare la cintura guardandolo fisso negli occhi non ci mi si molto a liberare il suo cazzo era duro la cappella rossa, e gonfia lo presi in bocca subito lo succhiavo e lo masturbavo con foga mi mise a pecora Sono al limite del piacere, lo voglio sentire in tutta la sua forza: “Scopami, dai più forte! Fammi tua!!” E all’improvviso i suoi movimenti si fanno più veloci e, cazzo! sento un bruciore improvviso e caccio un urlo di dolore e piacere: “E’ enorme!” Ora sento le sue palle gonfie sbattere contro la mia fighetta accaldata e dolorante.
Mi possiede tutta, con forza e vigore, urlo come un’assatanata senza mai riprendere fiato.
Con una mano mi sgrilletto il clitoride e esplodo in un’enorme orgasmo, bagnando tutto quel lungo cazzone coi miei umori.e mentre ì gli succhiavo il cazzo lui con la mano mi masturbava dall' eccitazione lui venne subito sulla mia faccia mentre io avevo il mio terzo orgasmo,mi lavai il viso e corsi al lavoro con una eccitazione mai provata prima. avevo fatto godere un altro uomo che non fosse mio marito e lui mi aveva regalato ben tre orgasmi. .
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10 years ago
admin, 75
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"ascolta, ale..."
Vorremmo incontrare un singolo che conosce bene le regole del gioco, uno che sappia qual'è il proprio ruolo e che riesca a stare al proprio posto. Un bull per la lei che stia ai desideri di entrambi.
Questo diceva il loro annuncio.
Per me va bene, so come funziona. Ho alle spalle qualche esperienza, ho sempre trovato la cosa divertente, specie se si crea la giusta complicità con entrambi i partners.
Il segreto è lasciarsi andare ma con la dovuta attenzione verso chi ti ospita, ma senza forzare; oramai lo so per esperienza: quando un uomo decide che vuole vedere la sua donna con un altro, c'è sempre una specie di clausola sottintesa: l'uomo deve mantenere sempre il controllo della situazione, deve vedere sempre tutto quello che succede, in modo da poterti fermare quando lo ritiene opportuno... il piacere/dolore di vederla con un altro deve avere un limite che stabilisce lui.
Qualche volta, ma solo qualche volta mi sono ritrovato a fare sesso estremo e selvaggio con la lei, ma è cosa assai rara...
Fuori fa proprio bello: la primavera è arrivata, anche se uscendo dall'auto sento che fa ancora un po' freschetto...
E' lei ad aprirmi la porta di casa, e ne resto piacevolmente sorpreso.
Ha due occhi grandi, meravigliosi.
Un viso dolce, limpido.
E' abbastanza alta, snella. Jeans e maglietta bianca, non abbastanza lunga da coprire l'ombelico, non abbastanza corta da fartelo vedere bene. Non ha il reggiseno, e ha due tette da vertigine. Non enormi, forse una terza, ma comunque alte, scultoree, sfacciate come lei. I capezzoli tirano un po' il cotone della maglietta.
E' bellissima, B. Una gatta, sensuale e sicura di sé, coi capelli lunghi fin quasi alle spalle, castani, mossi... sfacciati anche loro!
B. è naturalmente dolce, lo si vede da lontano, ma è il modo in cui mi guarda a mettermi, di primo acchito, un po' in soggezione: per cinque lunghi secondi, appena aperta la porta, mi squadra con una specie di divertita ironia, dall'alto in basso e di nuovo in alto, soffermandosi un attimo solo all'altezza del mio inguine e tornando al mio viso (è sarcasmo quello che vedo?).
Da una stanza accanto si sentono i passi di C. che arriva, calmo. All'arrivo di C., però, B. cambia espressione (e lo farà ancora stasera, oh se lo farà...), adesso non mi guarda più in modo altezzoso... non mi guarda e basta, sono già scomparso ai suoi occhi.
"B., che fai, non lo fai entrare? Ciao, piacere, io sono C., e lei è B." Stringo la mano ad entrambi e in lei è di colpo scomparsa qualsiasi freddezza, ora di fronte a lui appare cordiale, addolcita. Se il suo obiettivo è quello di confondermi, non glielo permetterò: con questi due farò bene a tenere alte le difese, penso tra me...
Entro finalmente nella loro tana... Carina, davvero molto carina. Pareti gialle, decise, arredamento moderno e minimale, megaschermo da 60 pollici enorme, magari un po' invedente, proprio davanti al divano per guardare insieme chissà quali porcate; luce gialla, soffusa, d'atmosfera. Bella casa. Mi sciolgo un po', solo un po'...
Ci sediamo tutti e tre sul divano ad angolo, io un po' distante da loro. C. cinge B. con un braccio su una spalla, tiene le gambe accavallate, sicuro di sé ancor più della sua donna.
Beati loro, penso mentre lei gli chiede cosa gli va di bere, proprio una bella coppia, sì, grazie, un Campari va benissimo...
Già, proprio una bella coppia: lei ama il suo uomo e si vede, la loro complicità è palpabile, è nell'aria e quasi la si può toccare.
Guardandoli sono certo che anche se ti capita di essere dentro B. e la stai scopando da bravo bull e lei sta letteralmente impazzendo, anche mentre le vieni dentro lei è più vicina al suo uomo, seduto magari lì sul divano a guardare, piuttosto che a te...
Torno su questa terra, lui ha fatto una battuta su non so cosa e ridono entrambi. Sono allegri, ogni tanto si schioccano un veloce bacio. Mi piacciono le coppie serene, senza tanti problemi.
Si chiacchiera un po', si beve qualcosa. Entrambi sono molto cordiali, a dispetto dell'impatto iniziale riescono a mettermi presto a mio agio rompendo il ghiaccio senza difficoltà; si ride tanto e questa è una cosa buona, avere un senso del'umorismo "affine" è una cosa che conta molto in queste situazioni, e dopo un po' io mi sento già a casa.
Non c'è dubbio, l'atmosfera che si è creata è quella giusta.
Dopo venti minuti e tante cose dette e non dette C. si alza dal divano, B. lo imita e io faccio altrettanto.
"Allora, si va?", fa lui. Alzandomi insieme a loro, istintivamente guardo verso la mia destra, in fondo ad un piccolo corridoio c'è una porta aperta: la camera da letto. Vedo il letto, lenzuola rosse, una luce calda, diffusa. Ok, si va! penso io, ma poi...
... Ma poi C., anziché andare in direzione della camera da letto, si dirige dalla parte opposta, verso il portoncino d'ingresso, raccogliendo distrattamente dal bracciolo del divano un giubbotto leggero.
"Dove andiamo?" chiedo sorpreso, rivolto a entrambi.
"No, esco soltanto io, voi restate qui e vi rilassate, se possibile vi divertirtite!".
(ho sentito bene?)
Sgrano gli occhi, incredulo. C. mi guarda e ride di gusto. "Che c'è, hai paura? Guarda che non morde mica, B.!"
Imbarazzato, cerco di riprendermi: "No, nessuna paura...(Non posso crederci. Non posso crederci. Non ci posso credere, questi sono matti da legare Ale), è solo che questa mi mancava, mai fatto, cioè, questo... questo gioco, ecco...".
"Non preoccuparti, se è per questo nemmeno noi!" fa lui, allegro.
B. di nuovo non mi degna di uno sguardo, ha gli occhi fissi su di lui.
Restiamo un attimo così, tutti e tre in piedi davanti al portoncino d'ingresso: B., C., io e il mio palpabile imbarazzo.
Ora B. è un po' più vicina a me che a lui, sento il suo profumo, mi piace.
D'un tratto C. mi poggia una mano sulla spalla, come un fratello maggiore al suo fratellino. So cosa sta per dirmi: "Dai, Ale, era tutto uno scherzo! Per vedere la tua reazione, volevamo metterti un attimo in imbarazzo. Se ti sei ripreso e ti va ancora, andiamo a fare quattro salti in camera da letto!".
Invece gli sento dire: "Ale, si vede da lontano che sei uno affidabile, non le faresti mai del male. Voglio che insieme facciate tutto quello che volete, io starò qui in giro per mezz'ora, forse di più. Di tutto quello che succede da adesso in poi non dovrete dirmi una sola parola..."(calca su quest'ultimo termine, "parola", e i suoi occhi si spostano velocemente da me a B. Cosa mi sono perso?)... "Non importa che parliate del più e del meno o anche di cose personali e intime", continua lui, "non importa che non vi sfioriate nemmeno oppure che lei si faccia massaggiare la schiena. Se lei vuole toccarti, lasciaglielo fare. L'importante è che decida tutto, ma proprio tutto lei, tu non prendere iniziative: è l'unico vincolo, l'unica regola. Se vi spogliate o restate vestiti per me è lo stesso, non me lo racconterete, non dovrete raccontarmelo e basta. Ridete, scherzate, baciatevi, fate quello che vi va di fare, ma alla fine non una parola con me di quanto è successo".
E conclude con: "Hai la faccia da bravo ragazzo, sono certo che starete bene".
Giuro che mi sarei aspettato tutto fuorché questo.
Ora ho il cuore mi pompa in petto da far male, mentre lui mi parla non riesco a sostenere il suo sguardo per più di due secondi, abbasso gli occhi di continuo. Cerco lo sguardo di lei, ma B., di nuovo, non mi degna della minima attenzione: guarda lui, invece, lo guarda come se lo studiasse, con un'espressione interrogativa... d'improvviso, nel giro di pochi secondi, mi sento tagliato fuori, sono di nuovo un perfetto estraneo tra loro.
"Non so se invidiarti o compatirti", vorrei dire a C. "Davvero sei così forte o così pazzo da fare questo?". Invece sto zitto.
Mentre lui si inizia ad infilarsi il giubbotto, B. mi si avvicina ancora di più e mi prende per mano con delicatezza, proprio come farebbe una ragazzina col suo fidanzatino. Il gesto è fatto perché lui lo noti. C. ci guarda, ha davvero l'aria divertita.
Ho un'erezione paurosa sotto i pantaloni, non sono certo di volere che lui se ne accorga. Sempre tenendomi per mano, B. si avvicina a C., gli sfiora appena le labbra con un bacio e gli chiede, sottovoce ma facendosi sentire anche da me: "prima di rientrare chiami?"."Non lo so", risponde lui, "lo vedrò sul momento...".
Poi, sul viso di C. un mezzo sorriso, un'espressione che non saprei definire, tra la malinconia e la serenità, tra la passione e la sicurezza di sé... "fai la brava, che quando torno ci si diverte...".
Questi due sanno giocare, non c'è dubbio, penso tra me.
D'altra parte non sono certo di capire fino in fondo cosa stia succedendo in questa serata molto diversa da come me l'aspettavo.
Tra l'altro, da come C. ha parlato, hanno in mente qualcosa di assolutamente soft, sono finito in mezzo a una specie di gioco della fiducia tra loro. Qualche toccatina fugace, al massimo un pompino e finirà lì: altro che sesso estremo e selvaggio!
Non importa, in questo momento mi accontenterei comunque anche solo di poterla baciare, B.. La sua pelle ha un profumo che mi strega, la sua mano è morbida e calda, deliziosa. Invece la mia mano è gelata dentro quella di lei, sono agitatissimo. La camera è là in fondo, la porta di legno chiaro, aperta. Il letto matrimoniale, dal fondo della camera, ci guarda.
D'un tratto la scintilla: ho capito cazzo, certo, signore e signori, è tutto un bluff!!!
Ecco come va il gioco: resteremo soli, andremo in camera da letto, chiuderemo la porta.
Inizieremo a fare le nostre cose, poi lui entrerà quasi subito, in silenzio, e ci spierà dal buco della serratura finché non ne avrà abbastanza: C. non perderà il controllo delle cose, sarà sempre lì a sorvegliarci.
Che cazzo, ho già scoperto il loro gioco e lui non è nemmeno uscito ancora di casa! Vuole guardarci mentre facciamo sesso, solo che vuole farlo di nascosto, senza che io sappia della sua presenza: in fondo era prevedibile, chissà che pensavo!
Lei saprà di essere spiata, e vogliono vedere fin dove mi spingo io.
Poi lui entrerà, sul più bello. Lei fingerà stupore, mentre a me verrà un infarto (già, secondo voi, però! Niente da fare ragazzi, bravi ma vi ho beccati...) e lui, in fondo, avrà mantenuto il controllo di tutto quanto, dal principio alla fine. Potrà fermarci quando vuole semplicemente spalancando la porta, e si riprenderà la sua donna. Un gioco che capisco e condivido, e se sono arrivato fin lì a casa loro è perché so stare al gioco...
Lui è già sul pianerottolo, fuori dalla porta; afferra la maniglia esterna, pronto a chiudere.
Trattengo il fiato: ci siamo... uscirà di casa, rimarrà sul pianerottolo ad ascoltarci con l'orecchio poggiato alla porta e poi tutto andrà come deve andare: tutto come loro vogliono, tutto come io ho accettato che sia... tutto secondo i piani.
Invece C. chiude quella porta, e tutto lo stracazzo di mondo si capovolge e va sottosopra più e più volte. Con me dentro.
La porta si chiude con un click metallico e subito sento la mano di lei, che prima mi teneva dolcemente, stringersi più forte. Mi afferra la nuca, mi fa ruotare su me stesso. E' forte B., ma potrei resisterle, potrei guidare io il gioco. Scelgo di non farlo, e mi ritrovo la schiena sbattuta contro la porta d'ingresso. Un fugace lampo mi passa per il cervello: lui è ancora qui fuori, dietro di noi, ci ascolta immobile. Vorrei sentire i rumori all'esterno, ma lei è troppo rumorosa, troppo affannata. Tenendomi i capelli, graffiandomi la pelle del collo con le unghie mi dice: "Non devi parlare se non sono io a chiedertelo, d'accordo? E poi, da questo momento, voglio che mi guardi sempre negli occhi. Sempre, hai capito?". Mentre cerco di annuire mi infila con foga la lingua in bocca, mi bacia come un'ossessa. Chi è che ha detto che B. non morde?...
B. mi invade la bocca con la lingua, gli occhi aperti e fissi sui miei , e nel frattempo mugola e ansima, ha il respiro rotto dall'eccitazione. Sembra che, senza C. davanti agli occhi, si sia liberato in lei un istinto segreto, potente, inarrestabile. Si spinge a me col bacino, ora siamo incollati, in piedi accanto alla porta (forse a cinque soli centimetri da C., o forse no: forse lui è già lontano). Lei si spinge a me e mentre mi scopa la bocca con la lingua ha già infilato l'altra mano dentro ai jeans e già muove con foga il polso, l'avambraccio, tutta la spalla, e il suo mugolare si trasforma, aumentando e diventando lungo, continuo, sembra voglia venire adesso, esplodendo violentemente.
Si stacca dalla mia bocca con uno schiocco, mentre il suo lungo e sempre più alto "MMMMMMMMMMMMMMMMM!!!!..." diventa un urlo di piacere che mi invade la testa, mentre il suo respiro mi riempie il viso.
Provo ad aprire bocca, per dire cosa poi non lo so nemmeno io, riesco a pronunciare una sola sillaba ma lei di colpo si sfila il polso da dentro i jeans e mi ficca quattro dita in bocca e giù in fondo alla gola, con decisione tanto da farmi male. Il suo sguardo è quasi incazzato, vedo riesplodere in quegli occhi tutto il sarcasmo di prima, ma anche di più: è disprezzo quello di B., ma non ho il tempo di mettere a fuoco l'idea, perché già la sto ingoiando: il contatto con il suo sapore mi manda fuori di testa all'istante. Un nettare dolce, caldo, denso, delizioso mi entra nella gola e nel cervello.
Mi guarda fisso negli occhi, poi: "ti ho detto di non parlare se non te lo chiedo io! Hai capito o sei stupido?". Resto attonito, ma non smetto di succhiarla avidamente. Succhiando e mugolando, ancora le sue quattro dita dentro, annuisco piano, obbediente, in modo quasi impercettibile, senza staccare gli occhi da quelli di lei. Quegli occhi che, di qui a poco, imparerò ad amare.
Mi toglie le dita dalla bocca. "Muoviti, che il tempo è poco!", poi mi prende per mano e si fionda in camera da letto. La seguo come un cagnolino, vedo la sua schiena, il suo braccio teso che mi tira con così tanta fretta, ha una schiena bellissima, una testa e una nuca bellissime, un culo bellissimo, delle gambe...eccoci: ora chiuderà la porta, è questo il gioco, no?
E invece no, la porta resta aperta, e con lei tutte le possiblità di questo mondo. Bravo Ale, non avevi capito un cazzo! E adesso?...
La stanza è grande, chiara. Quattro lampade a piantana lunghe, saranno alte due metri. Non sono un appassionato di queste cose, ma si vede che sono oggetti molto particolari... le luci, calde, creano un'atmosfera splendida.
B. si toglie in fretta la maglietta, la vista dei suoi seni mi manda in estasi. Ho l'acquolina in bocca. Poi subito via i jeans: ha sotto delle mutandine bianche, di quelle coi fiocchetti che si slacciano di lato. Sul davanti sono fradicie.
In un batter d'occhio è nuda, mutandine a parte. Mi salta letteralmente addosso, mi spoglia in pochi secondi. Cerco di assecondarla, ma è più veloce di me. Assatanata. Mi toglie la maglietta e subito mi si attacca a un capezzolo. Morde, succhia, e mugola e ansima e mi slaccia i bottoni dei jeans con un'abilità da professionista. Non è la B. che ho visto stasera, davanti al suo uomo.
E' un meraviglioso animale senza il controllo di sé. Mi sfila i boxer e subito me lo prende in bocca come se il mio glande fosse per lei l'unica salvezza, l'unica fonte di ossigeno al mondo. E' avida, mi stringe le chiappe per spingersi a me, lo sento scivolarle in gola senza quasi fare resistenza. Dopo qualche secondo B. è in debito d'ossigeno, è paonazza ma continua a spingere in fondo.
Resiste ancora e ancora, poi di colpo si stacca da me, ha un sussulto profondo alla gola, poi un altro, quasi un conato. Le cola un lungo e abbondante filo di bava sul mento e fino al seno. Vorrei leccarglielo, ma non me lo permetterebbe. E' in ginocchio, mi guarda da sotto dritto negli occhi. Un sorriso all'apparenza dolce ma, in fondo, ancora quel sarcasmo del cazzo. Poi ricomincia, me lo mangia di nuovo, e di nuovo fino in fondo alla gola. Tossisce, sento che mi ha inciso le natiche con le unghie, me ne accorgo soltanto adesso.
Si solleva di colpo e mi è davanti, a respirarmi affannosamente sul viso.
Poi mi mette le mani su entrambe le spalle e mi spinge in basso, con forza, come se fossimo in acqua e volesse buttarmi giù per annegarmi. Di nuovo, non faccio resistenza.
"Leccami, succhiami le mutande!". Ubbidiente, inizio a succhiare rumorosamente il cotone delle sue mutandine, e più le succhio più le bagno di saliva, spingendo forte con la lingua più in fondo che posso, mentre lei in piedi mi si spinge contro, ancheggia, cavalca, mi stringe i capelli fino a farmi male. Con le dita riesco a slacciarle le mutandine, che ora stanno sù solo perché schiacciate tra la peluria del suo sesso che inarrestabile spinge, e il mio viso umido di lei.
D'un tratto B. si si spinge all'indietro, sempre tenendomi attaccato a lei. Indietreggia lentamente trascinandomi con sé, tenendomi la testa attaccata al pube. La seguo strisciando sulle ginocchia, il viso ancora schiacciato sul suo sesso. Arriviamo vicino al letto. Finalmente mi lascia allontanare, posso respirare e guardarla. Il velo delle sue mutandine cade per terra, vedo la sua vulva rossa, gonfia, accogliente. B. si siede sul letto, allarga le cosce. Poi, con un entusiasmo irruento, quasi da adolescente, e con un gran sorriso: "Voglio che mi lecchi fino a farmi venire. Da qui al ritorno di C. voglio venire più volte possibile, più volte che si può... voglio avere più orgasmi possibile senza C."... L'aria di superiorità si è decisamente attenuata, ma poi in fondo non me ne frega più un cazzo, questa è la verità:
sono pazzo di lei e ubbidiente la lecco, e la lecco, e la lecco...
Viene tutte le volte allo stesso modo: infilo insieme la lingua e due dita della mano, prima diritte e poi leggermente curve, come a volerla chiamare a me. Il punto G è là dove deve stare, ed è meravigliosamente ruvido e sporgente e pieno, lei mi accompagna muovendo le anche e l'ugola... poi la mia lingua si separa dalle dita e va a tormentare il grilletto, mentre la mano sotto si fa più forte e decisa, accelera un po' e poi rallenta, quasi per dispetto, ma senza mai fermarsi.
Adesso B. trema come una foglia, ed è esattamente quello che volevo:so che posso tenerla così molto a lungo, se lo voglio, in questo limbo tra l'attesa dell'orgasmo e l'esplosione del piacere.
La mia lingua segue il ritmo delle dita, prima frenetico poi lento, poi di nuovo al ritmo regolare dei suoi gemiti. I meccanismi di B. sono più familiari di quanto credessi, dentro di lei sono a casa e so perfettamente come farle perdere la testa.
Poi, all'improvviso, B. viene, e viene, e viene...
Non lo so quante volte mi sia venuta in bocca ma è un continuo, un fiume in piena. Ogni orgasmo è un urlo continuo e lungo, a volte un semplce "aaaaaaaAAAAAAAHH!!!!!", altre volte una sequenza di brevi "Oh, Oh, Oh, Oh", ritmate, tutte uguali e in ascesa, fino al finale "ODDDIIIOSIIIIIII!!!", che sale e sale sempre di più mentre lei si spinge contro il mio viso, inondandolo.
Ho appena scoperto che quando gode B. schizza fiotti caldi e abbondanti. I primi, in particolare, sono immensi: già dopo averla fatta venire due volte non sento più un centimetro di pelle asciutta sulla faccia, ogni orgasmo è una doccia sul viso o un meraviglioso, sorso di paradiso, acre, intenso, caldo.
Ogni volta, appena venuta si ferma un attimo, poi mi guarda fisso negli occhi, a lungo, ogni volta un po' più sconvolta, ogni volta un po' meno in sé.
Vedo svanire quell'iniziale sicurezza un po' per volta... ricomincio a leccarla, dopo un po' non mi guarda più e spinge soltanto, una furia cieca e affamata di sesso, di lingua, di orgasmi. Solo quando sente che sta per venire mi guarda di nuovo, ed ogni volta che viene siamo l'una negli occhi dell'altro...
Davvero non lo saprei dire quanto tempo è passato, né quante volte è venuta. Da oggi, solo da oggi so cosa significa quando una donna è pluriorgasmica...
Finalmente mi stacco da B., incredulo. Sono stravolto, mi fanno male i testicoli dall'eccitazione. E mi fanno male gli occhi, a furia di doverla guardare in faccia dal basso in alto. Soprattutto, mi fa un male cane la mandibola...
Senza dire una parola B. si mette in ginocchio in mezzo al letto, si volta dandomi le spalle, poi si abbassa con il busto fino a poggiare i gomiti sul materasso, tenendo alto il culo verso di me. Stavolta non parla, non dice nulla. Non ne ha bisogno, perché so cosa vuole. Quella mezz'ora (mezz'ora? o era un'ora? o dieci minuti o un'eternità? Dio, fa che non finisca mai...), quello che abbiamo fatto prima, occhi negli occhi, ha creato tra un feeling che non richiede più parole.
Mi porge il culo, B., e di nuovo ho la lingua dentro di lei, fonte di piacere e di perdizione. Anche adesso mugola senza sosta, anche adesso mi tiene la testa schiacciata contro di lei con una mano.
Quando dopo un po' mi allontana, allunga un braccio di fronte a sé e sposta uno dei grossi cuscini poggiati contro la testata del letto...Uno specchio, grande, i bordi arrotondati. B. guarda la mia immagine riflessa alle sue spalle e mi dice, implorante: "stuprami, Ale, violentami. Da adesso comandi tu!" (non prendere l'iniziativa Ale, NON devi prendere l'iniziativa, è l'unica regola....), voglio che mi tratti da troia, voglio essere una cosa tua. SOLTANTO tua..."
Guardo il suo culo proteso verso di me, quasi mi si appanna la vista...nella mia testa, un "click!" che sento solo io. Da quel momento non combatto più con me stesso, ragiono più, la prendo con una foga animalesca.
Penetrarla è semplice come tagliare un budino, tanto è pronto ilculetto della mia B. la MIA B.
Una, due, tre spinte potenti ed è già quasi attaccata allo specchio sul muro.
Solo adesso sento che forse non è ancora abbastanza pronta per accogliermi, avverto una certa resistenza, quella di chi non è vergine, certo, ma allo stesso tempo...forse non è il caso che mi spinga troppo in fondo, d'altronde (lascia che sia lei a decidere, nonononono Scopala, scopala e basta, fai ciò che vuoi fare tu cazzo!)...
Rallento, solo un po', per darle un po' di fiato. Lei però non ci sta, ha percepito la mia breve esitazione e si spinge a me con forza, all'indietro, facendo leva sui gomiti poggiati al letto e sulle gambe. Non resisto, le mollo una, due, tre spinte d'incontro e... sento distintamente quallcosa dentro il suo retto che cede. B. lancia un urlo di dolore, un "oooOOOOOOHHHDDDDIIIIIOOOO!!!!!!!!!!" che è insieme agghiacciante e meravigliosamente eccitante per me. Si è rotta B., si è fatta sfondare il culo da uno sconosciuto.
In qualche modo, la sento davvero mia adesso.
Penso che ora si fermerà, ma ancora una volta mi sorprende: senza la minima esitazione vedo il suo bacino muoversi lentamente, disegnando un movimento circolare lento ma deciso, dolcissimo e sinuoso, Guardami, mi dice fissandomi negli occhi davanti allo specchio. Dopo un breve silenzio: "Rompimi Ale, spaccami il culo ancora... Voglio che mi vieni in culo, schizzami dentro la tua sborra, riempimi di...
Non la lascio finire: allungo di scatto il braccio destro, le afferro la nuca e le schiaccio la testa contro il materasso, soffocando le sue parole oscene e deliziose.
Inizio a pomparla con decisione, spinte profonde e ritmiche mentre lei urla soffocata il suo piacere (o il suo dolore, ormai non m'importa più) al materasso. Continuando a spingerla tanto forte da farla arrivare fin quasi a toccare lo specchio le afferro entrambe le natiche con le mani e gliele stringo fino a lacerarle la pelle. La sculaccio con ampi movimenti del braccio, una, due, tre, cento volte. Alla fine ha la natica destra rosso fuoco, e nella voce sempre lo stesso cantilenante e ripetitivo Aahh_Aahh_Aahh_Aahh_Aahh_Aahh, che sale e scende e sale e scende ad ogni mio colpo di reni.
Le afferro i capelli e le tiro indietro la testa, lei per tutto il tempo non ha mai distolto i suoi occhi dai miei, benché riflessi allo specchio, nemmeno quando la sculacciavo.
Nel tempo interminabile in cui l'ho presa, ho visto il suo volto trasformarsi lentamente, percorrendo tutte le emozioni possibili...
Dov'è la B. spavalda e sarcastica che mi ha aperto la porta?
Dov'è quell'aria di derisione?
Non ridi più, B.?
Ora nell'espressione di B. vedo qualcosa di sconvolgente: i suoi occhi sono rossi, le guance rigate di lacrime, il rimmel le disegna sul viso tutta la storia del dolore di questa sera. B. mi guarda con un'espressione che è al tepo stesso devozione e rancore, vergogna e desiderio di averne ancora. Ha gli angoli della bocca piegati in basso, come un bambino che, offeso, non ti vuole dare (e non ti darà) la soddisfazione di vederlo scoppiare in lacrime e singhiozzi. Ha carattere, B.
Poi si volta verso di me, all'indietro, contorcendosi per riuscire a guardarmi in faccia direttamente, senza la barriera dello specchio. Così, ancora ansimante, con voce tremante mi fa:
"Tutto qui?"
Il resto avviene in un baleno: le sputo in faccia e le mollo un ceffone quasi contemporaneamente, riportandole la testa alla posizione iniziale. Sputo ancora sulla sua immagine allo specchio, e mentre lei si spinge in avanti per leccare la mia saliva le riafferro i capelli e le spingo la testa in basso.
Inizio a gridare come un ossesso: Puttana, B., Puttana, PUTTANA, Troia, TROIA, Godi puttana godi, Godi, GOODIIII!!!...
Ora la sto pompando dall'alto, il mio cazzo le sfonda il retto da un'angolazione diversa, vado su e giù quasi perpendicolarmente al materasso. Nonostante la vioenza delle spinte, lei continua a tenere il sedere proteso verso di me, quasi sollevato, con l'intento di incontrare ogni mio colpo, ogni mia spinta. E' orgoglio o voglia o che cos'altro?
Quello che sta scopando B. non è più Ale, è una bestia oscura e incosciente che non vuole altro che averla, posederla fino nei meandri più intimi...
Mi sposto ancora un po' in avanti e sento che la cosa in qualche modo deve aver avuto un effetto esplosivo su di lei, perché lei passa dal ripetitivo gemito di prima a un più secco e ritmico Oh!_Oh!_Oh!_Oh!_Oh!_Oh!_Oh!_Oh!_Oddio Ale, oddio Aleee, Oddio mi fa male Amore, fa male amore mio Amore mio Amore Mio AMORE MIIIIOOOOO!!!!! Rompimi Amore, Sfondami, lui non mi ha mai avuta così, mai, non mi avrà mai come mi hai tu, sì, dai, spingi, ROMPIMI, ti amo amore ti amo,TI AMO, sono tua, tua sempre, tua, SFONDA, SFONDA, sfonda dai, daaai, daaaai, daidaidaidaidaiDAIDAIAAAAAHHAAHAHHH!!!!!
Mentre viene stringe ancora un po' l'ano oramai sfondato e insieme mi schizza all'indietro, sulle palle, uno e due e tre fiotti caldi e abbondanti.
Non resisto, mi sale dentro un urlo animale ed ho un orgasmo lungo, potente, immenso, da bestia.
Dieci spinte, le più potenti della serata mia piccola B., te le ho conservate fino alla fine, hai visto?
Poi si ferma, lentamente, come un battito d'ali di farfalla, sento piccoli singhiozzi soffocati. Piange, non so se di commozione o di rabbia e frustrazione per aver perso tutta sé stessa.
Eppure è di nuovo è lì, B., a guardarmi negli occhi allo specchio.
Senza parlare, solo con quegli occhioni rossi e stanchi mi dice quello che so già: che adesso è mia, che l'ho presa e l'ho vinta come ua preda.
B. ha lasciato che la violassi nel profondo, si è donata e si è lasciata prendere, rubare, scippare.
Si è lasciata annullare da uno sconosciuto, che le ha rotto il culo, e le ha rotto l'anima.
Non lo so se mi odia, non so nemmeno se tutto questo l'ha voluto lei o l'ho voluto io o tutti e due, o nessuno.
Che mi odii o no, cerca di sorridermi, forse facendo violenza a sé stessa ancora una volta questa sera. Un sorriso straziante, timido, di chi si vergogna di sé ma non lo ammette al mondo.
Molto lentamente mi fa scivolare fuori, io mi abbandono sulle lenzuola. Vedo sul mio cazzo ciò che già sapevo esserci: B. saguina. Nel frattempo lei, guardando per terra, gli occhi bassi e la voce bassa, quasi ipercettibile, dice "scusami, vado una attimo di là..." Sentirla così mi dà un nodo alla gola, e quando s'inchina con difficoltà per raccogliere da terra la maglietta e i jeans mi si spezza il cuore.
Ma resto immobile mentre la guardo uscire, scalza, camminando a stento, come sulle uova (Ale, cazzo, aiutala, non ti è ancora bastata?)
Non lo so. Forse no. Sento che se le chiedessi di farlo ancora, non opporrebbe alcuna resistenza. Quasi quasi quando torna mi faccio fare un pompino...(Ale ma che cazzo pensi? Torna in te!...)
Resto solo, sdraiato sulla schiena. Da qui posso vedere solo il soffitto illuminato dalle quattro lampade a piantana. Ma che cazzo di lampade, penso tra me, hanno un ché di "tecnologico", non so spiegarlo meglio. Sono "artistiche", ma a guardarle c'è qualcosa che non... E' come se...
Sento scrosciare lacqua della docia in bagno, ed è come risvegliarsi con una secchiata d'acqua gelata alla faccia, con un unico pensiero nella testa:
C., dove diavolo è finito? Da quanto tempo è via? Quando tornerà?
Mi catapulto fuori dal letto, dov'è il mio dannato orologio? Ah, eccolo. NonononononoNONONONO non è possibile, un'ora e tre quarti cazzo cazzo cazzo quello arriva e trova tutto così, no!!!
Mentre mi infilo frenetico i pantaloni cerco contemporaneamente di rifare il letto, di tirare le lenzuola, lui non deve sapere, lui non deve vedere, oddio non era questo che voleva, no, non era affatto questo...
Non sento l'acqua della doccia chiudersi.
Non sento i passi sulle scale, il portachiavi che esce dalla tasca del giubbotto.
Click!
C. entra piano, apparentemente calmo (calmo? No, non è possibile! E' pazzo di gelosia, non può non essere pazzo di rabbia e gelosia!!). La prima immagine che vede, nella luce fioca del soggiorno illuminato con luci soffuse, è l'immagine di me seduto sul divano, ansimante.
Scatto in piedi, quasi sull'attenti, ho l'aria maledettamente colpevole, so che lo può vedere, che mi legge dentro. In fondo al corridoio, la porta della camera da letto è chiusa. C. la guarda, sofferandocisi per un istante eterno, lo sguardo distante. Poi si volta verso di me. Ha il volto tirato, quasi assente, come se fosse lontano anni luce, ma riesce comunque a sorridermi in modo vago.
Le prime parole che pronuncia sono: "dov'è B.?".
Non faccio in tempo ad aprire bocca, che lei fa capolino dal corridoio, a piedi nudi. Ha addoso jeans e maglietta bianca, l'ombelico che si vede e non si vede. Cammina lenta, prudente. Per l'ennesima volta questa sera, B. mi ignora, ha occhi solo per C., di nuovo: mi sento di colpo mutilato, come se mi avessero appena strappato un occhio. Ma in fondo che cosa mi aspettavo?
Lui fa per avvicinarsi a lei, ma B. quasi lo respinge, fa un passo indietro e poi, senza aggiungere altro: "Siediti".
Mentre lui si siede sul divano alla mia sinistra infila la mano sotto un cuscino che stava di lato, sopra il divano, qualcosa di lucido e nero.
Non ho il tempo di vedere che cosa ha preso, che B. si si siede alla mia destra. Mi spinge delicatamente con una mano per farmi sedere in mezzo tra loro, io sono una statua di sale, non riesco a fare nulla. Una voce dentro mi dice di scappare, ma non ho la forza nelle gambe nemmeno per alzarmi dal divano, tanta è la paura che lui possa chiedere qualcosa e lei rispondergli.
Cosa ha preso da sotto il cuscino? Per un attimo mi coglie il panico. Sbarro gli occhi, ha una pistola, ecco cos'ha.
Farò una brutta fine, stavolta ho fatto un passo falso cazzo no non è possibile questi sono due pazzi scatenati voglio tornare a casa voglio sparire da qui se solo riuscissi a muovere le fottute gambe dai Ale dai cazzo muoviti muoviti MUOVITIIIII!!!
Con qualche esitazione, C. estrae la mano da sotto il cuscino, gli trema la mano e si vede fin da qui, poi punta col braccio teso l'arma e... Accende.
Un bagliore chiaro invade la stanza. 60 pollici di Plasma prendono vita invadendo il nostro ambiente. Di fronte a noi, lo schermo è diviso in 4 riquadri enormi, più uno centrale, ancora più grande, che in parte si sovrappone agli altri.
Sono quasi certo di avere un infarto in atto, ma ancora non ho capito nulla, povero Ale. Siamo seduti affiancati, sento sulla mia gamba destra il contatto dei jeans di B., sulla sinistra la gamba di C..
Quello che succede poi, non lo racconterò. Magari la prossima volta...
Ho sempre pensato che il vizio del cuckhold, per quanto non l'abbia mai provato di persona, sia un qualcosa di intrigante e di tremendamente coinvolgente: cedo temporaneamente la mia donna a un altro uomo per poi riaverla indietro più mia, ancora più vicina.
Cedo la mia donna ma sempre mantenendo il pieno controllo della situazione, so io quello che si può o non si può fare, sono io a decidere con lei fino a che punto ci si può spingere, il bull deve restare al suo posto, che è quello che decidiamo io e lei per lui.
Quello che hanno fatto B.e C. è qualcosa di terribilmente diverso, fuori da ogni logica che io possa comprendere. Lo stesso Leopold von Sacher-Masoch potrebbe alzarsi dalla tomba e venire a spiegarmelo di persona, e ancora non credo che riuscirei a concepirlo...
L'ora e mezza seguente trascorre per me con una lentezza dilaniante, ogni secondo è un'ora, ogni minuto una settimana. Tremo come una foglia; per tutto il tempo non riesco a guardare B. alla mia destra perché dall'altra parte non stacco gli occhi da C. nemmeno per un istante, lo guardo con la coda dell'occhio perché ho paura che se gli volto le spalle per guardare B. lui mi taglierà la gola di netto per la gelosia. Continuo a guardare con la coda dell'occhio il suo sguardo fisso alla tv e non riesco a penetrare i suoi pensieri, lo vedo assente e attento al tempo stesso mentre osserva la perdita definitiva della donna che un tempo era sua, e adesso non più.
Nessun controllo della situazione: tutto è già successo.
Nessun patto tradito: nessuna "parola" sull'accaduto è stata pronunciata.
Nessuna regola violata: rivedendo tutto dalle 5 telecamere che ci riprendevano dall'alto delle lampade a piantana e soprattutto da dietro lo specchio sul letto, quello col viso di lei sempre in primo piano, è più che evidente che il gioco l'ha guidato B. fin dall'inizio.
Mi ha usato, ha usato la mia debolezza per il loro gioco, o forse per il SUO gioco.
Quando, dopo un'ora e mezza in cui in tre riviviamo tutto l'accaduto, ciascuno dal proprio punto di vista, ciscuno diverso dagli altri, C. punta per la seconda volta il telecomando verso la tv. Spegne.
Poi si volta verso di me, mi guarda un istante, corruga la fronte e abbassa le sopracciglia, come se si stesse sforzando di trovare le parole giuste per spiegare in modo semplice un concetto difficile.
"Ascolta, Ale..."
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10 years ago
pryg1978,
35
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Ferragosto al fiume
Era il giorno di ferragosto ero sola faceva un caldo torrido cosi' decisi di andare al fiume presi tutto l'occorrente e mi avviai in auto arrivata in un punto preciso svoltai in una stradina sterrata proseguii fino ad un boschetto poi li mi fermai ,mi travestii da donna chiusi l'auto e proseguii a piedi mi misi un paio d'occhiali da donna cosi' se incrociavo qualcuno non mi riconosceva avevo una parrucca bionda ,un po di rossetto sulle labbra e minigonna ,un copri costume proseguii fino ad una spiaggetta di sabbia isolata stesi il telo e mi denudai era la prima volta che fuori di casa ero nuda in pubblico anche se non c'era nessuno mi misi l'olio solare e mi distesi sul telo ....era una sensazione troppo bella ed eccitante sentire l'aria che mi accarezzava la pelle liscia mentre ero stesa a prendere il sole attorno a me non c'era nessuno ma mi sembrava di essere osservata dopo circa mezz'ora vidi un signore di mezza eta' completamente nudo che passeggiava tranquillo feci finta di nulla ma a vedere il suo uccello penzolante mi fece trasalire al ritorno il signore mi saluto io allora mi girai per salutarlo e vidi che poso' subito lo sguardo sul mio uccello lo invitai a sedersi lui si sedette e mi chiese cosa facessi li tutta sola io le dissi che non avevo nessuno e con la mano mi avvicinai al suo uccello ,si accorse del mio avvicinamento e mi disse toccalo pure cosi iniziai a fargli una sega quando lo senti in mano non capii piu' nulla mi chinai sull'uccello e iniziai un lungo pompino mi sentivo la cappella pulsare nella gola ....lui ansimava e mi pregava di continuare io continuai ..fino a che fu duro la cappella era grossa e lucida .....tenevo con la mano l'asta era enorme mi girai e gli chiesi di incularmi quasi lo supplicai lui non si fece pregare
dopo essersi messo il preservativo ed aver lubrificato il mio buchetto appoggio la sua grossa e turgida cappella si fermo 'e poi la spinse lentamente finche' mi scivolo tutto dentro ....inizio a stantuffarmi il culo io gemevo di piacere e lui affondava colpi sempre piu' decisi mi sentivo i suoi coglioni sbattere contro il culo e godevo come una cagna in calore
non mi ero resa conto che nel frattempo erano arrivati altri due uomini che si godevano lo spettacolo e nel vederci si stavano masturbando mentre il mio amico mi continuava ad ingroppare uno si avvicino alla mia bocca e mi infilo 'il suo uccello rimasi un po interdetta poi presi il ritmo giusto e continuai a gustarmi i due uccelli uno in culo e l'altro in bocca mentre il terzo mi schizzo' la sua sborra calda in faccia......dopo questa scopata ci rivedemmo la domenica successiva tutti e 4 al solito posto durante la settimana mi sognavo quei bei cazzi e non vedevo l'ora di ripoterli assaporare.
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10 years ago
bernardette2014,
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La prima volta - giorno 2
Prendere sonno quella notte fu praticamente impossibile.
La mattina dopo alle 9 ricevetti un messaggio dal Padrone. Trovati alle 18 in albergo da me!
Passai il pomeriggio con i miei al mare a contare i minuti che mi separavano dall'appuntamento. Alle 5 passai da casa, il tempo di una doccia e mi fiondai all'albergo con il cuore che batteva a 1000 per l'eccitazione.
Arrivato in camera mi fece subito spogliare, mettere a 4 zampe sul tavolino basso della stanza e controllò nuovamente il suo nuovo possedimento molto attentamente.
Finita l'ispezione disse "Bene, vedo che ti interessa andare avanti con la tua vita da schiavo, da oggi inizierà il tuo addestramento, se alla fine della settimana sarò soddisfatto di te diventerai mio ufficialmente".
Mi ordinò di scendere dal tavolino e di mettermi in ginocchio ai suoi piedi "Per prima cosa ci occuperemo del tuo aspetto esteriore, dovrai essere sempre depilato, questa volta ci penso io, ma dalla prossima dovrai venire tu senza un pelo, chiaro?""
"Si Padrone" fu la mia risposta.
Mise un asciugamano sul letto, mi fece mettere sdraiato a pancia in su, gambe aperte e alzate e iniziò l'opera aiutandosi prima con una crema e poi con un rasoio. In poco tempo aveva eliminato i miei pochi peli.
"Bene" disse passando un dito nel solco liscio tra le mie chiappe "Adesso vediamo di insegnarti a diventare una brava puttanella" Mi trascinò giù dal letto lasciandomi in ginocchio, lui si mise seduto sul bordo, abbassò il costume che indossava e disse "Vediamo cosa sai fare". Iniziai così il mio secondo pompino, questa volta fu interminabile, non so per quanto andai avanti a pompare ma il Padrone non veniva mai e continuava a darmi ordini e istruzioni su come succhiarglielo meglio, dove passare la lingua...
Inutile dire che ero eccitato come non lo ero mai stato in vita mia, quel cazzo che entrava e usciva dalla mia bocca mi stava provocando l'erezione più grande mai avuta.
Il Padrone non ci mise molto ad accorgersene, mi staccò dal suo cazzo e mi diede un bicchiere, "tho! Adesso mentre mi succhi ti dovrai anche segare, mi raccomando sborra in questo bicchiere e smetti di segarti solo quando io sarò venuto".
Ci misi pochissimo a sborrare dentro quel bicchiere e, prima che lui mi venisse in bocca avevo sborrato un altra volta.
Una volta svuotato il padrone mi fece rimanere in ginocchio col bicchiere in mano, la bocca aperta e la sua sborra in bella mostra sulla lingua mentre andava a prendere qualcosa nella valigia.
Tornò da me con un cazzo finto di quelli con una ventosa alla base, lo fissò per terra in mezzo alla stanza e tornò da me.
"Ora manda giù" Io deglutii tutto quello che avevo sulla lingua e il padrone mi condusse a 4 zampe dove aveva fissato il cazzo.
"Non voglio sprecare il mio cazzo per sverginare un culo da checca come il tuo, per cui sarai tu stesso a sverginarti impalandoti su questo, ma voglio essere buono, potrai lubrificarlo usando la tua saliva e la sborra che hai raccolto nel bicchiere"
"Grazie Padrone" dissi, un po' spaventato, e mi inginocchiai per iniziare a lubrificare lo strumento sul quale mi sarei impalato di li a poco.
Il Padrone intanto si sdraiò sul letto per godersi comodo lo spettacolo.
Dopo averlo inumidito per bene ci versai sopra della sborra e la spalmai su tutta l'asta, quella rimasta la passai sul buchetto, dentro e fuori, per cercare di renderlo il più scorrevole possibile.
Mi alzai in piedi, mi tremavano le gambe, il Padrone mi fece un gesto come di fare in fretta, mi abbassai, puntai la punta al mio buco e iniziai a scendere piano piano.
Lo sentivo farsi strada dentro di me, mi sentivo aprire in due, cercavo di essere il più rilassato possibile ma non riuscivo a farlo entrare più di tanto. Il Padrone spazientito mi ordinò di sedermici sopra e di smettera di fare resistenza con le gambe, così feci e lo sentii farsi strada dentro di me fino in fondo.
Il Padrone mi guardò con aria soddisfatta e mi ordinò di fare su e giù come se stessi scopando, cosa che iniziai a fare. Il male si mischiò presto all'eccitazione di essere davanti a un uomo, un Padrone, a saltellare su un cazzo finto, quante volte avevo sognato una cosa come quella. Dopo qualche minuto il padrone mi ordinò di smettere e di mostrargli il mio buco se era sufficientemente largo. Mi misi a pecora davanti a lui, faccia a terra, con le mani tenevo le chiappe divaricate. Lui guardò il mio ano e disse che non era ancora abbastanza.
Si avvicinò al cazzo finto, lo staccò da terra e lo mise contro una parete, poi mi ordinò di mettermi a 4 zampe e di rimettermelo dentro.
Questa volta l'inserimento fu meno traumatico e il cazzo entrò con meno problemi il Padrone mi rifece andare avanti e indietro finchè non mi si mise davanti col cazzo tornato duro e me lo fece succhiare di nuovo.
Poche succhiate e inizio lui a dare il ritmo al mio pompino, ogni sua spinta mi faceva entrare sempre di più il suo cazzo in gola e il fallo di gomma nel culo. Mi sentivo una vera puttana scopata in ogni suo buco. Quando fu soddisfatto mi fece togliere il cazzo finto dal culo, mi fece mettere sul letto e lo sostituì con il suo di cazzo. Mi scopò finchè non lo sentii esplodere dentro di me.
Stanco e affamato si fece ripulire il cazzo e mi diede un paio di mutandine da donna dicendo "Ora andiamo a mangiare fuori".
Il resto della serata fu piacevole, parlammo del più e del meno, una serata normale insomma... se solo non avessi avuto un paio di mutandine di pizzo addosso e il culo dolorante e colante sborra...
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10 years ago
fab82470303,
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Un buon inizio
Finalmente é arrivato il caldo e questo sabato lasciando i bambini dalla nonna ci siamo recati alla casa a mare per vedere cosa c'é da fare prima di trasferirci per le vacanze estive. In auto durante il tragitto, inaspettatamente, mia moglie, appoggia la testa sulla spalla destra mi bacia sul collo e mi sfiora il cazzo. La guardo per capire, vista la sua cronica, inappetenza sessuale e mi dice : hei cosa vuoi, é da questa notte che ho voglia . Io la guardo annuisco e conoscendola non avanzo alcuna probabile fantasia, sapendo già della risposta negativa.
Continuiamo la strada, senza piu manifestazioni di affetto, anche se nella mia testa cerano milioni di fantasie sessuali da volere concretizzare.
Giunti a mare mi dirigo verso il solito bar per il solito caffé, prima di andare a casa, lei mi chiede se facciamo un giro in spiaggia, al quanto strano visto che a lei non piace scendere in spiaggia, comunque ne approfitto visto il caldo . Mi dirigo verso la spiaggia, ma mi dice di non andare li, bensi, alla spiaggetta della stazione, perché voleva stare in costume senza troppa gente. Acconsento anche se per me un posto valeva l'altro . Giunti alla spiaggetta prendiamo i teli mare e ci stendiamo,subito vicino alla pineta. Mi metto seduto e lei immediatamente, mi infila una mano sotto il costume iniziandomi a massaggiare le palle alternandosi con colpi di masturbazione, la guardo apre le cosce e mi chiede di toccargli la fica, non aspettavo altro, infilo le dita e mi accorgo che era bagnatissima, un vero lago. Nel frattempo giunge un ragazzo sui 20 anni ed io un po imbarazzato mi ricompongo, anche se era impossibile nascondere la mia erezione, con fare disinvoltoil ragazzo, si sistema non troppo lontano da noi . Passati pochi minuti, sento nuovamente le sue mani sul mio cazzo ma questa volta lo tira fuori ed inizia a succhiarlo da gran troia.
Io provo a fargli ricordare che non siamo soli e lei guarda il ragazzino poi guarda me e continua a succhiare e a mugolare. Alzo la testa e noto che il ragazzo stava, con il suo arnese da fuori e si masturbava, godenedosi lo spettacolo. Preso dalla situazione, le ho sfilato il cazzo dalla bocca e l'ho montata a pecora, come una gran troia, vedevo che spingeva con i fianchi, quasi a farsi infilare anche le palle nella fica . Il ragazzo sempre piu eccitato continuava a menarsi il cazzo, cosi gli ho fatto segno di avvicinarsi e mentre la sbattevo, lui si é steso davanti infilandogli il cazzo in bocca. Non credevo ai miei occhi, mia moglie da gran troia, come ho sempre desiderato, gli leccava e succhiava, il cazzo, passando dalle palle alla cappella con gran maestria. Dopo alcuni minuti io ho provveduta a riempirla di sborra, mentre lei godeva con il cazzo del ragazzo in bocca, alcuni istanti dopo anche lui é venuto, mantenendola con i capelli sull'uccello per fargli ingoiare ogni goccia di sperma, poi si é alzato e mi ha detto : complimenti per la gran puttana ci vediamo al prossimo appuntamento, sempre su desyderia . Io ho guardato la mia lei che compiaciuta mi ha detto, amore é un buon inizio come hai sempre voluto.
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10 years ago
bello9316193,
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Rimini per lavoro
Come al solito, in viaggio di lavoro direzione Rimini. Faccio l’Adriatica la mattina presto per presentarmi in un’azienda per dei macchinari elettronici.
Devo fare un corso di preparazione che dura 3 giorni e la cosa per certi versi non mi andava ma nello stesso tempo, rimanere un paio di giorni fuori dalle balle mi avrebbe fatto riposare un pochettino e staccare la spina dal solito ufficio.
Al corso partecipavano anche dei colleghi di Roma e l’appuntamento era direttamente in azienda per prendere visione degli orari per poi proseguire in albergo e confermare le camere.
Giunti in azienda con mio stupore vidi una donna del gruppo dei romani: molto giovane e spigliata; era una new entry in ditta e doveva iniziare a fare esperienza con le apparecchiature, anche se la mansione principale era di rimanere in ufficio e lavorare con le carte e fatture varie.
Ci presentammo tutti e alla fine dell’orario di lavoro chiesi a Laura ( nome finto ) in quale albergo avessero prenotato e con discrezione domandai pure se il fidanzato eventuale fosse lì con lei.
Lei rispose che il fidanzato era a casa e non lavorava nella stessa azienda ma faceva l’insegnante e l’albergo era lo stesso di tutti dato che il prezzo sarebbe stato più conveniente per le ditte se avessimo prenotato in compagnia.
Durante la conferenza dove ci spiegavano le “utilities” delle nuove apparecchiature io non smettevo di guardare Laura, le sue gambe sotto quella gonnellina a tubetto e i seni che sembravano due piramidi appuntite sotto la camicetta bianca.
Le labbra avvolte in un rossetto rosso vermiglio sembravano delle fragole mature e pronte per essere assaggiate e gustate.
Lei con la coda dell’occhio capiva che la stavo osservando e ogni tanto si girava verso di me lanciandomi dei sorrisi e con gli occhi e dei gesti mi faceva capire che si stava annoiando.
Certo il viaggio si faceva sentire e anche l’ora tarda e la fame cercavano di prendere il sopravvento.
Finita la lezione l’appuntamento era per la mattinata di domani e quindi ci recammo in hotel.
A pranzo si sedette vicino a me e fu piacevole scambiarsi notizie sulla sua vita, il ragazzo e la mia famiglia.
Andammo in camera e lei era accanto alla mia e con un sorriso mi licenziò.
In camera iniziai a spogliarmi per rimanere tutto nudo con l’intenzione di fare una doccia quando dalle pareti sentì che lei stava facendo lo stesso.
Iniziai ad immaginare quel suo corpicino, i sui fianchi, il seno appuntito e il culetto ben tornito.
Immaginai la sua fichetta ben curata con pochi peli ed entrato nella doccia avevo già il cazzo duro e dritto.
Finita la doccia misi un asciugamani e con la sigaretta mi affacciai alla finestra: lei era lì che fumava e parlava al cellulare con il fidanzato; un po’ arrabbiata.
Lo si capiva dal tono e da come tirava la sigaretta.
Finita la telefonata, mi scusai che non era mia intenzione ascoltare e che con i capelli neri bagnati era molto carina.
Lei sorrise e mi disse se volevo venire in camera per fumare insieme e chiacchierare un po’: “guarda che puoi venire anche così con l’asciugamano e che se volevo potevo asciugarmi da lei tanto non si faceva scrupoli avendo tre fratelli in casa” escamò.
La cosa mi piacque e di soppiatto entrai in camera sua e accesi un’altra sigaretta insieme a lei sulla finestra.
Lei aveva l’asciugamani fino a coprire i seni ma essendo corta arrivava a coprire a stento i glutei che si intravedevano quando si appoggiava sul davanzale.
Con la scusa di andare in bagno facevo avanti e dietro per poterla ammirare quei glutei da dea fino a quando lei non si chinò ancora di più a mostrarmi la fica da dietro.
Capì subito il segnale e mi appoggiai dietro di lei con il mio cazzo che faceva capolino fuori e iniziai a baciargli i capelli.
Lei iniziò a inarcare la schiena offrendomi quel culetto splendido e rotondo ancora bagnato; tolto quel panno iniziai a scivolare con la lingua su tutta la schiena fino sulle natiche e a leccargli il buchetto del culo.
Laura hai un culo da favola gli dissi e continuai a leccargli lo sfintere fino a penetrare la lingua dentro.
Il profumo del balsamo mi aveva inebriato il cervello e con le dita che avevano preso possesso della sua fica sentivo il lago di umore femminile che imbrattava la mia mano.
La tenni con una mano sulla spalla e iniziai a penetrarla dietro: il culetto sembrava una voragine; l’avevo lubrificato per bene ma capì che lì la strada era stata aperta da parecchio tempo e che il via vai era all’ordine del giorno.
Sentivo il calore delle sue viscere e ad ogni colpo lei gemeva e tremava: l’orgasmo l’aveva fatta trasalire e iniziava a succhiarmi le dita bagnate del suo sperma femminile.
“Questi giorni non posso rimanere senza un bastone dentro; non mi andava di andare a questo corso” diceva facendomi capire che avrebbe fatto l’amore tutta la notte e nei giorni a seguire.
“Poi il mio ragazzo stasera esce e va a divertirsi”……. “ quello stronzo”…..”sicuramente va a scopare”…….”quindi io voglio fare lo stesso”.
Quelle parole mi infoiarono ancora di più e iniziai a darle dei colpi tremendi, fino a squarciargli il culo e l’intestino.
Parlava a mezze parole e prendeva fiato quando lo tiravo fuori per poi penetrarla con durezza fino a farlo sentire nello stomaco.
Venni dentro di lei come un fiume in piena e lei, tiratolo fuori, si accovacciò per completare il prosciugamento con la bocca.
Ci sdraiammo sul letto: lei con i capelli e il viso sul mio petto e un sorriso malizioso per quella mezz’ora di penetrazione.
Il pensiero sia mio che suo: altri due giorni di sesso sfrenato.
Andai a Roma parecchie volte per ritrovarci in hotel e rivivere le stesse emozioni.
Un saluto alla mia cara amica e collega( non so se legge ma cmq la farò leggere).
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10 years ago
admin, 75
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Estate in grecia
Una storia vissuta a quasi vent’anni di età. La Grecia era un posto dove non ero mai stato e sentire i racconti di altre persone, del mare, del caldo e delle donne straniere che andavano lì anche per cercare di fare conquiste mi aveva attirato tanto che iniziai a preparare il viaggio per quella meta fantastica.
Tralascio il viaggio e le varie peripezie e inizio a raccontare il posto: Capo Sounion, a sud della Grecia con spiagge e coste quasi allo stato brado; belle donne tutte in topless che prendevano il sole.
Alloggiavo in un camping con altri amici e ognuno di noi una tenda due posti per eventuali accoppiamenti.
Il camping era pieno di tedeschi con le loro roulottes e come sempre non perdevano tempo rimanendo tutta la giornata a prendere il sole, dato che in Germania lo vedono con il cannocchiale.
Avevo notato una signora sulla trentina con marito e figli che quando si spalmava la crema solare era come se si massaggiasse su tutto il corpo.
Non staccavo gli occhi da lei e anche il marito si era accorto della mia presenza.
Lei , pure, aveva notato il mio sguardo e capiva la voglia e il desiderio di possederla; la scopavo con gli occhi e sicuramente le faceva piacere dato che iniziava a strofinarsi i capezzoli con la scusa di spalmarsi quell’olio abbronzante accarezzava tutto il corpo: dal collo ai capezzoli fino alle caviglie passando per le cosce quasi a toccarsi l’inguine e la fica.
L’unico problema era che non si alzava per niente da quel lettino e quelle poche volte che si bagnava in acqua lo faceva insieme al marito e i figli piccoli.
Avevo perso ogni speranza; facevo di tutto per avvicinarmi, le passavo davanti in ogni occasione cercando di incrociare i suoi occhi azzurri e anche al bar cercavo di portarmi il più vicino possibile per avere un contatto , anche per un attimo, con il suo corpo o i suoi capelli.
Poi il marito la tallonava sempre dato che sapeva che era una preda appetibile e non la lasciava mai da sola.
Solo una volta ero riuscito, scherzando, a rivolgerle la parola avvisandola che per la sua pelle bianca doveva stare attenta alle scottature e io, invece, avendo la pelle già abbronzata potevo stare sotto il sole.
Il marito aveva annuito e lei un sorriso di conferma.
La sera la cercavo per tutto il camping sperando di trovare l’occasione per abbordarla e questa occasione mi capitò quando organizzarono uno spettacolo per le persone che dovevano partire.
La vidi seduta tra la gente: indossava una veste fiorata, molto leggera e scollata sopra. I seni liberi di muoversi si intravedevano ogni volta che si abbassava o si muoveva al ritmo della musica e le gambe, non sempre accavallate, mostravano quel perizoma bianco direttamente, anche se la trasparenza della veste metteva in risalto quel culetto rotondo ed arrossato.
Il marito sempre attento beveva birra a tutto spiano e arrivati ad una certa ora era mezzo brillo.
Si iniziò a ballare e io mi incollai accanto a lei sorridendo e complimentandomi con lo sguardo per quel vestito sexy.
Giunti alla mezzanotte vedo che il marito borbottava e dopo un po’ andò via con i bimbi.
La cerbiatta era sola e il suo sguardo cercava tra la gente un volto amico.
Mi feci avanti immediatamente e incrociati gli occhi azzurri notai un senso di felicità nel sul viso perché ero lì vicino e mi feci avanti.
Iniziarono i lenti e senza dirle nulla la presi e la strinsi a me: sentivo il suo calore, i suoi seni che premevano il mio petto e lasciate le mani mi avvolse le braccia al collo.
Le mie mani erano scivolate ai fianchi e dietro la schiena premendogli il culetto per attaccarsi ancora di più al mio cazzo che era diventato come il ferro.
Lei sentiva quel bastone sul suo ventre e iniziava a dimenare i fianchi come se lo volesse fare suo.
I capelli biondi scivolavano sul mio viso e lasciai correre le mie labbra verso di lei: un primo bacio dopo quel tanto fremere; un bacio innocente e delicato.
Lei sorrise senza scollarsi dal mio corpo e continuando a strusciarsi sempre di più.
Parlammo e, ridendo, continuavo a farle battute e complimenti per il fisico nonostante due figli.
Senza capire come ci siamo trovati fuori dal rettangolo del ballo e abbiamo iniziato a camminare verso l’oscurità della spiaggia fino ai lettini.
La girai per vedere il suo viso bellissimo e i suoi occhi azzurri e iniziai a baciarla e toccarla da tutte le parti.
Leccavo i suoi seni e con le mani esploravo tutto il suo corpo; infilai la mano sotto il perizoma e sentì il suo umore che scivolava tra le cosce.
Ci sdraiammo sul lettino e iniziai a leccare quella fica bagnata e profumata; lei mugolava a ogni colpo di lingua e ad ogni penetrazione: avevo iniziato a scoparla con la lingua in profondità bevendo quel nettare dolce e amaro nello stesso tempo.
Ansimava e dopo un po’ iniziò ad avere un orgasmo interminabile che le fece cessare pure il respiro.
Non volevo smettere e abbassati i pantaloncini iniziai a penetrarla con decisione, aumentando i colpi sul suo ventre e tenendola per i fianchi.
Ad ogni colpo lei gridava di piacere e mi stringeva il collo con le braccia e la sua bocca nell’orecchio: push, push, spingi, ansimava e parlava a bassa voce.
L’orgasmo mi colava dappertutto e il calore del suo ventre mi inondava tutto il corpo.
Iniziai a sentire i fremiti; volevo esplodere dentro quella fessura e aumentai la velocità.
Lei iniziò a godere e a mordermi il lobo dell’orecchio fino a quando non scaricai quella voglia e il desiderio che avevo accumulato in quei giorni.
Rimanemmo abbracciati per molto tempo a baciarci sul collo, sulle labbra e il viso; il mio cazzo dentro di lei ancora duro sentiva le pulsazioni della sua fica calda e vogliosa, fino a quando non uscì da dentro di lei.
Lei sorrideva e mi diceva che aveva avuto pure lei la voglia di conoscermi e che aveva detto al marito che era l’ultima sera e toccava a lui portare a letto i bimbi.
La situazione l’aveva creata lei perché voleva avere una storia da raccontare alle amiche quando sarebbe tornata a casa.
Continuammo a fare l’amore per tutta la notte e………………non dico più nulla.
A quell’età mi ero innamorato e voglio tenere per me quelle sensazioni. Non l’ho più rivista né incontrata.
Non so nemmeno il nome e come rintracciarla.
Peccato che non esisteva Facebook per poterla rivedere.
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10 years ago
admin, 75
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Una sera vicino al mare.........
Sera fa, cn mio marito siamo stati ad una festa vicino al mare, vista la serata calda indossavo un vestitino molto leggero, corto e un poco trasparente, tacchi alti, ben truccata, tra un ballo e l'altro, mi resi conto di essere sotto lo sguardo di un ragazzo bellissimo, mi guardava insistentemente, mi sorrideva, la cosa mi imbarazzava e mi preoccupava, per spezzare questo incantesimo mi sn recata al bar per prendermi un drink, mentra as il mio turno mi sentivo pressata da un peso dietro, sentivo spingere, mi giro quasi infastidita, quando mi accorgo che era quel ragazzo, la cosa mi creava molto imbarazzo, ma nn riuscivo a distogliermi dalla situazione mi piaceva che lui spingeva da dietro, sentivo
il suo cazzo duro dietro di me, quasi mi dispiaceva di essere servita sarei rimasta ore in quella situazione ma nn dovevo perdere la calma di la c era mio marito, la cosa e' continuata x molto tempo sentivo il suo sguardo addosso, mentre eravamo seduti cn amici, mi accorgo che lui mi guarda mi accenna un sorriso e si incammina verso l interno della struttura del locale, nn so' cosa mi e' preso, approfittando che mio marito era impegnato a parlare con altri mi allontavo cn la scusa di recarmi nei servizi e mi incammino sulla stessa strada di quel meraviglioso ragazzo, era buio guardavo a dx e sx cn la speranza di vederlo, quando all improvviso mi sento presa x un braccio e tirata dietro a delle cabine, mi ha messo la lingua in bocca, ha iniziato a mettermi le mani ovunque, ero bagnatissima, nn seppi tirarmi indietro, le mie mani cercavano il suo cazzo, ma nn avevo molto tempo x andare oltre, lui si e' sbottonato, ed ha tirato fuori il suo cazzo, duro enorme, grosso, nn ci ho pensato due volte mi sn tuffata sul quel cazzo l ho preso tutto in bocca, volevo che lui mi sborrasse in bocca velocemente, ma nn e' stato cosi', all'improvviso mi alzo e vado via, ero preoccupata che fosse passato molto tempo nn volevo creare problemi, resto seduta cn mio marito ed amici quando mio marito mi dice che si sarebbe allontanato x una decina di minuti per dare un passaggio ad una cp di amici, io imbarazzata dissi che sarei rimasta li ad aspettarlo cn la scusa che ero stanca, intando cn gli occhi cercavo quel ragazzo meraviglioso, ma niente, rifaccio la stessa strada di prima ma niente, quando all improvviso lo vedo, ci fissiamo e lui si i incammina verso la spiaggia, al buio totale, lo seguo, a stenti lo vedo seduto su di un lettino, mi avvicino mi seggo vicino a lui e senza dire una parola ricominciamo a toccarci lo spompinavo, mi allargava le gambe, colavo cm una fontana, avevo perso il controllo, sento dei rumori, sn passi, inizio a ricompormi quando lui mi dici di stare calma, e' solo un suo amico che gli chiede il cellullare, invece di andarsene si siede vicino a noi, volevo morire, imbarazzata ed eccitata ancora, lui mi bacia in presenza del suo amico, mi tocca lo lascio fare, tira fuori il cazzo e mi spinge cn la testa sul suo palo, sento altre mani che mi toccano, mi piace istintivamente mi metto a pecora, sento spostarmi il perizoma, mi sento penetrata con le dita nel culo e nella figa, mi piaceva molto quella situazione, quando mi sento penetrata da un cazzo ancora piu grosso del primo, mi faceva molto male ma mi piaceva, spompinavo e mi facevo fottere da dietro, mi sento dire da dietro se prendevo qualcosa la mia risposta fu no, mi sento presa quasi cn forza, l amico mi infila cn forza il suo enorme cazzo in bocca e mi sborra riempendomi la bocca, ho bevuto tutto, bellissimo, poi ho iniziato a spompinare anche l altro e finalmente sn riusciuta a farlo venire un altra bellissima sborrata in bocca, nn avevo mai bevuta tanta sborra cm quella sera,in poco tempo ci siamo ricomposti ed ognuno x la sua strada, sn andata in bagno a riprendere il trucco ma sentivo ancora voglia, mi sn chiusa in bagno e mi sn masturbata, sn venuta bn tre volte, all uscita della toilette mi trovo mio marito ad aspettarmi, mi guarda mi abbraccia e mi dice ti sono mancato?
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10 years ago
admin, 75
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La mia prima volta
Era il 27 dicembre 1982 ero a Sanremo da sei mesi ero maggiorenne avevo fatto vari scatti fotografici di tramonti e paesaggi quella mattina intorno alle 12,00 andai da un fotografo vicino a casa di mia zia ...il signore mi chiese cosa volessi e io gli mostrai le mie fotografie lui mi disse di accomodarmi nel retro e subito dopo arrivo un rappresentante era l'ora di chiusura mi disse di non preoccuparmi chiuse il negozio e torno da me accese un proiettore con un filmino e mi disse guarda io finisco con il rappresentante e vengo mi misi a guardare il filmino e mi accorsi che era un film porno....incomincio' a battermi forte il cuore e inizio a indurirsi l'uccello cinque minuti dopo arrivo il fotografo e il rappresentante e mi sorrisero mi chiesero se ero eccitato io non avevo piu' salivazione il fotografo mi palpo l'uccello e mi disse bello duro mi sbottono i jeans si
inginocchio' davanti a me mi calo' gli slip e mi prese prima in mano l'uccello poi dolcemente incomincio' un lungo pompino il rappresentante mi stava alle spalle anche lui s'inginocchio' dietro di me e mi lecco' il culo lentamente io non capivo piu'nulla poi mi mise prima un dito poi due poi tre dita nel culo dolcemente mi voltai e vidi che si stava facendo una sega mi fecero sdraiare uno mi spompinava l'altro mi mise davanti la bocca il suo cazzo e me lo spinse lentamente in bocca iniziai un pompino mi sentivo la cappella che s'induriva dentro la mia bocca quando fu ben duro si levo' delicatamente e mi fece cambiare posizione
ero alla pecorina non riusci a dire nulla tale era l'eccitazione mi appoggio' la cappella allo sfintere e un attimo dopo mi sentivo la sua asta penetrare nel mio culo, in quel momento venni in bocca del fotografo che si assaporo' il mio sperma bollente ,dopdiche' a turno m'incularono venendo entrambi e anche io mentre loro mi possedevano io sborravo fiumi di sperma quando finimmo il fotografo doveva aprire il negozio cosi' ci salutammo e ci rivedemmo nei giorni seguenti con altri amici....ma questa e' un'altra storia.
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10 years ago
bernardette2014,
52
Last visit: 10 years ago
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Sul treno del piacere!
Con affanno si può dire considerando tutti gli anni passati solo a pensarci e a desiderare di farlo,alla fine sono riuscita a partire per questa mia avventura in questo mondo trasgressivo ed affascinante.
Ho aspettato molto,forse troppo tempo prima di decidermi a farlo e il motivo è stato che sapevo che mi sarebbe piaciuto...moltissimo!
Da poco più di 10 anni ho dato sfogo alla femmina che mi porto dentro...lingerie,scarpe e vestiti,trucchi e parrucche per essere sempre più femminile nel propormi a maschi compiacenti del genere al quale appartengo.
Mi piace sentirmi gli occhi addosso e le mani che palpano le natiche andando a cercare il buchino con il dito...e poi 2...3... e fino a 4 ci arrivo...forse potrei arrivare anche a prendere la mano intera ora...di sicuro mi inginocchio subito per tuffarmi in un bagnatissimo pompino al maschio che mi sta facendo prendere velocità!
Voglio sentirlo tra le labbra diventare grosso e duro,leccarlo e baciarlo con assoluta devozione...e pensando a quando quella cappella morbidamente dura farà capolino sul mio buco tra le chiappe...intanto me lo spingo in gola!
Da quando a 14 anni ho aperto per la prima volta la bocca al cazzo di Alfonso per gioco senza pensarci...non potevo più tirarmi indietro...avevo iniziato e quando ne aveva voglia aprivo la bocca e cominciavo ad eccitarmi anche io ad ogni pompino sempre un po di più...una situazione durata qualche mese dopo di chè fino a quando non ho deciso di smetterla di pensarci sù e di fare sul serio...non ho più avuto "contatti a pelle" con altri uomini.
Fino ad oggi non ho fatto molti incontri,forse una decina,alcuni assolutamente da dimenticare ed alcuni anche riprovati più volte e molto soddisfacenti.
Il pompino più lungo circa un'ora e mezza,per volere suo,fatto a quel tipo con il cazzo più grosso che avevo mai visto è un ricordo piacevolissimo...anche sentirlo tutto dentro di me mentre mi scopava sbattuta alla spalliera del divano senza possibilità di oppormi a quei 20 e passa cm di cazzo che mi facevano gemere e mugolare di piacere mentre mi sfondava il culo.
Peccato che forse a causa del mio buco stretto (...per lui!...vi posso assicurare che è tutt'altro che stretto...fino a quando non mi sono decisa a farlo con un uomo,e perciò per molti anni,ho fatto una considerevole pratica di allargamento con un'infinità di oggetti fallici e di dimensioni che stentavo a volte di credere che potessero entrare...era comunque un pò di tempo che non facevo niente e il buchino si era un pò contratto credo!) pochi colpi e mi ha girata facendomi inginocchiare di nuovo davanti a lui a bocca aperta per schizzarci dentro e sul viso...semplicemente fantastico...un piacere sconvolgente!
Riscoprire il gusto,dopo così tanto tempo,di fare pompini ricominciando a prendere il cazzo in bocca fino a sentire il gusto caldo dello sperma è stato un piacere più di allora.
La scopata più bella con un maschio di poco più giovane di me ed una persona fantastica!
Come d'accordo varcata la soglia di casa sua ho trovato solo il bagno illuminato nel quale sono entrata subito per potermi preparare ad incontrarlo.
Una delle poche volte che ho avuto il tempo di prepararmi a casa ed in poco tempo sono uscita.
Avevo appena acquistato una parrucca lunga ,e a vedere la sua espressione nel vedermi gli piacevo davvero.
Lui,su mia richiesta,indossava solo un'accappatoio e mi attendeva sul divano.
Si alzò in piedi e porgendomi,mentre non mi staccava gli occhi di dosso,un calice con delle ottime bollicine brindammo all'incontro...che stava iniziando.
Ero immobile al centro della stanza,prese a girarmi attorno facendomi una radiografia (era il suo mestiere!) e iniziando a palparmi il sedere...era eccitantissimo sentire i suoi commenti,sentivo il calore farsi strada dentro di me...e lui era eccitatissimo a giudicare dalla protuberanza che iniziava a vedersi bene sotto l'accappatoio...ancora con il calice in mano l'ho fatto fermare e messa in ginocchio davanti e aperto l'indumento che indossava...mi si presenta davanti un bel cazzo depilato,non grossissimo,ma di tutto rispetto e già duro con la cappella bella lucida in attesa di essere leccata!
Cosa che non ho perso tempo a fare...stavo iniziando a scaldarmi e a rilassarmi,sono sempre molto tesa al primo incontro...ma poi lascio andare i freni...ed entro in pieno nel ruolo da me preferito...che bell'uccello dritto e duro che avevo da leccare.
Non avevo nemmeno bisogno di usare le mani tanto era duro e dritto ed ho iniziato a prenderlo in bocca lui molto delicatamente mi guidava nel farlo...facendolo scendere in gola sempre un po di più e sentirne la cappella morbidamente dura fermarsi alcuni istanti (haimè non riesco a tenerlo in gola a lungo...ma con un po di buona volonta...per poco...ma ce la faccio!) tutto in bocca con molto piacere per entrambi!
Desideravo che giocasse con il suo bel cazzo duro nella mia bocca per tutto il tempo che voleva...e lo ha fatto per circa 10 minuti ed ero oramai rilassatissima...mi ha fatta alzare e,posati i calici che tra una pompata e l'altra avevamo vuotato,ci siamo diretti in camera da letto dove l'ho spogliato subito e mi sono inginocchiata ancora davanti a lui....lo volevo ancora in bocca...iniziavo a sentirmi davvero troia con un ragazzo di 10 anni più giovane di me...un pompino meraviglioso,lo sentivo bello duro.
L'ho fatto sedere sul bordo del letto e dandogli le spalle mi sono sfilata minigonna e perizoma e,allargando bene le gambe piegata in avanti a 90° per offrirgli una visione migliore,ho iniziato a lubrificarmi il buco con un paio di dita mentre lui si infilava il preservativo e appena calzato mi ci sono letteralmente seduta sopra....oooohh che piacere sentirlo scivolare dentro...duro e dritto...centimetro per centimetro e iniziare una lenta danza sù e giù per quell'asta...come inizio,devo dire,assolutamente piacevole.
Senza sfilare il cazzo dal buco mi sono trovata alla pecorina sul letto e lui in piedi dentro di me ha iniziato a stantuffare con più decisione sbattendo sulle mie chiappe e ficcandolo fino alle palle..."che buco Lolly...che bel culo...entra benissimo!"...oooohh caro come ti ho sentito bene (...sono eccitatissima mentre scrivo nel ripensarci)...quella si che era una scopata a pecorina...già su un'altro pianeta rispondevo ad ogni affondo offrendogli il mio culo a suo piacere...volevo che mi scopasse in ogni posizione e l'ha fatto con molta energia...girandomi e rigirandomi come voleva...ero stordita dal piacere di sentirlo sopra di me...dentro di me.
Un'ora circa...in cui mi sono sentita davvero come volevo,mi ha trattata proprio da femmina troia,riempita di cazzo a suo piacere...e quando ha deciso lui distesa sul letto ho atteso che mi venisse in bocca...ero eccitatissima anche io e al primo schizzo...mmmmh che bello...che mi ha sparato sulle guance senza quasi toccarmi ho goduto anche io...finendo mentre mi scopava in bocca facendomi scendere il resto che aveva nelle palle in gola.
Ho finalmente iniziato ad addentrarmi su questo "treno del piacere" e desidero restarci sopra a lungo per scoprire andando avanti quanto sapevo che mi sarebbe piaciuto...moltissimo!
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10 years ago
admin, 75
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Ultima signora che ho leccato
l'ultima signora che ho leccato è andata così.
sono arrivato da lei e l'ho trovata con uno di quei vestiti lunghi, estivi con ai piedi uno splendido paio di ciabattine miste sughero e pelle con tacco da 3.
Mi sono subito inginocchiato e le ho baciato i piedini sulle dita e intorno.
Lei 56 anni un po robusta.
Con fare serioso, mi ha portato in camera sua dove si è accomodata in una sedia a dondolo mentre io mi inginocchiavo fra le sue gambe aperte. Si è sfilata le ciabatte e mi ha messo il piede quasi in faccia ordinandomi di massaggiarla e io l'ho fatto. La mia testa era fra le sue cosce e ogni tanto sbirciavo sotto la gonna.
Le ho baciato ripetutamente i piedi e, mentre la massaggiavo, lei si è rilassata ascoltando musica.
dopo circa 20 minuti di massaggi, mi ha ordinato di tagliarle le unghie dei piedi ed io contento, mi sono impegnato delicatamente stando attento a non farle del male. Le ho tagliate e messo lo smalto.
ho continuato poi a massaggiarla e con le mani sono salito sempre più sù
lei inizialmente non voleva ma con l'aumentare dell' eccitazione, mi ha concesso l'onore di leccarla.
Si è alzata e si è sfilato lo slip per poi risedersi. io ero sempre col viso fra le sue cosce e con cautela, mi sono avvicinato ed ho incominciato a leccare.
vedevo la sua pancetta davanti ai miei occhi fremere di gioia e sentivo gemiti e urla di piacere.
l'ho fatta godere così più e più volte leccando bene tutto il suo umore
quando si è alzata, ho colto l'occasione per leccarle bene il lato b mmmmmmmmmmmm. poi si e sdraiata sulla schiena e l'ho massaggiate e leccata credo ancora per un oretta
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10 years ago
LECCHINOO, 38
Last visit: 3 years ago -
Il cinema la mia passione segreta
Ritorno indietro negli anni ho 52 ho avuto moltissime esperienze ma mai sono riuscito a ripercorrere le prime eccitazioni da ragazzo quando al cinema con la ragazza facile di mano del paese ebbi i miei primi contatti con l'altro sesso.
Da allora ho avuto molte storie sia con singole e poi da sposato con molte coppie scelta rivelatasi eccitante oltre che azzeccata per evitare problemi di coinvolgimenti.
Ma tornando al cinema nel mio immaginario è stato sempre un posto che quando scende il buio mi ragala un'eccitazione particolare come di sentirsi in intimità con persone sconosciute e anche se capitato raramente di avere vicino una bella donna quando è successo da buon porco ho cercato sfioramenti e avvicinamenti che mi eccitano in particolar modo.
La mia città Perugia non ha naturalmente cinema hard e poi essendo sposato sono davvero poche le occasioni di poterci andare.
Ho provato con qualche annuncio a creare un incontro ma consapevole del
fatto che le situazioni impreviste siano sempre quelle più piccanti ed eccitanti.
UN RIMPIANTO una sera e prenotando cercavo sempre un posto che probabilmente mi avesse fatto stare vicino ad una coppia ...tipo le file a 3 delle grandi sale.
Entro e lo spettacolo stava iniziando sala già buia e quando mi siedo passo davanti ad una coppia giovane lei con due splendide coscie e con la minigonna wowwwww ho detto che belle gambe.
Era inverno e avevo con me il cappoto un film poco impegnato che sicuramente avrei visto poco mi siedo cappotto sulle gambe e comincio con la mano sotto il cappotto a cercare quelle coscie stupende che avevo appena visto.
Buio la mano scorre sulla seduta della poltroncina e tocco finalmente il filato che avvolge quelle splendide gambe strano ma nonostante tante avventure sessuali questa cosa mi eccita in modo particOlare scorro con estrema accorteza d'altronde ho anche soggezzione del fatto che sono una pesona adulta e lei giovane e un problema di quel tipo qual'ora non fossero gradite le mie attenzioni non potrei certo sopportarlo con queste sensazioni altalenanti il film stà scorrendo e io non abbandono il tepore di quelle coscie che mi hanno dato un'eccitazione fisica tipo quella che ha un ragazzino alle prime avventure ....incertezza dubbio di fare un figuraccia non mi hanno dato il coraggio di essere più deciso alla fine lui parlando con lei
dice una serata persa e non sò se fosse destinato al film di certo di secondo ordine oppure e.... giurai meglio una figuraccia che non avere coraggio.
Passano quasi due anni e una sera senza pensare a queste situazioni
vado al cinema con mia moglie acquistando i biglietti all'ingresso quIndi senza nessuna aspettativa entriamo e controllando i biglietti ci accorgiamo
che due ...BELLE SIGNORE..... avevano sbagliato posto E UNA VOLTA CHIARITO loro gentilmente si alzano e ci cedono i nostri posti.
Ancora inverno mi siedo tolgo il mio giacchetto di pelle e lo metto sulle gambe comincia la visione del film ma prima che sparissero le luci basse della pubblicità mi accorgo che seduta accanto a me c'è una coppia di giovani molto più giovani della coppia del racconto precedente ,scorro la sua figura e ha le gambe accavallate una ragazza carina coscie piene e anche
sul ginocchio accavallato un forma molto sensuale non magra ma ben tornita.
Inizia il film penso e mi dico daiiiiii vecchio maiale è una ragazzina non fare lo scemo ma quell'attrazzione al contatto è irresistibile e penso cavolo stasera c'è anche mia moglie che casini stai cercando????? ma non resisto
comincio con la mia mano a cercare il contatto con la sua coscia
la raggiungo calze ricamate piuttosto spesse ma in alcune zone
a pelle esposta nella zona del ricamo non respiro cerco di essere
il più lieve possibile senza cercare risposte o cercare di aumentare la pressione ma in queste nuove poltrone sono grandi ed è difficile questo tipo di accostamento sopratutto se cerchi di salire verso l'alto della coscia ma provo a cambiare e metto la mia mano col palmo rivolto verso l'alto e mentre mi avvicino mi accorgo di essere quasi a metà coscia un contatto lievissimo impalapabile e poco dopo però devo scostare la mano lei cambia posizione forse annoiata dal film si appoggia al suo ragazzo girando le coscie verso la mia poltrona mi domando non può averlo fatto apposta ma controllando dopo poco chiude gli occhi......dormirà???
mi muovo con estrema cautela controllando anche che mia moglie non vedesse niente di stano e con il respiro spezzato dalle sensazioni che stavo per provare faccio scivolare la mano sulla poltrona accanto raggiungo la fine della coscia ma devo dinuovo allontanare la mano avverto che si stà spostando e in effetti accavalla la gamba destra sopra la sinistra
e si gira ancora un pò di più verso il suo ragazzo.
A questo punto sento riaccostandomi che la mia punta delle dita è già olte la fine della coscia e nel lambire leggermente sperando che magari quelle calze avessero una fine ma purtroppo erano collant ,comunque quello che stavo toccando era molto piacevole l'attaccatura dei glutei alle coscie di una giovane ragazza ha quel taglio netto e quella leggera curvetta che stacca l'inizio dei glutei è un punto semplicemente stupendo da sognare sono eccitatissimo e a questo punto mi fermo se si dovesse spostare improvvisamente o svegliarsi qual'ora dormisse davvero ed accorgersi di sicuro il calore che aveva nella zona dove la mia mano era ederente alla
sua coscia e inizio del gluteo era molto diverso del resto del suo corpo
decido che è ora di finirla mi ritraggo e non sò se la differenza di calore
o perchè si fosse risvegliata ritraggo appena in tempo la mano mentre lei
con la sua scorreva il fondo della poltrona per sentire se c'era qualcosa
ho pensato che fortuna sai che casino ....oppure no finisce il film escono mi guardano tutte e due ma come dire senza far trafelare alcuna espressione
cosa che fra l'altro faccio anch'io e penso qualche volta mi metto in qualche casino ma che bello alla mia età vivere ancora queste emozioni e penso ......se mai una volta sarò fortunato da incontrare la coppia giusta magari lei in autoreggenti e .....senza intimo già CHISSA'
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10 years ago
affidabile, 48
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Il magazzino
Mi ha condotta in un magazzino, tranquillo e intasato di merce.
Lo seguivo e sapevo cosa stava succedendo. Lo sapevamo entrambi, anche se non ci eravamo detti niente.
E’ strano, non è che provassi qualcosa di particolare per lui, o cose del genere. Non c’era neanche una particolare attrazione fisica...
Aveva i tratti tipicamente meridionali: carnagione scura e capelli neri e ondulati, ma due incredibili occhi verdi da gatto. Erano il tratto più caratteristico e intrigante, perché per il resto non aveva l’aria di avere un corpo fresco e pulito a cui vien voglia di stringersi e affondarvisi dentro.
Attrazione e repulsione, o meglio, non familiarità, che si mescolavano e si sovrapponevano rendendo le mie sensazioni confuse e contrastanti. Eppure un sordo brivido mi stringeva la pancia cingendomi i fianchi e ripercuotendosi lungo le gambe fino a solleticarmi la pianta dei piedi.
Mentre avanzavamo tra i cumuli di casse e di sacchi la mia mente si chiudeva sempre più, rifuggendo quelle lontani sensazione che il mio corpo cercava di farle arrivare. E’ la solita storia, tutto è nelle mani di questa mia testa, che in un batter d’occhio pone il veto all’abbandono ed al piacere concludendo nel peggiore dei modi momenti che sembrano promettere solo il meglio.
Eppure qualcosa di colpo è cambiato.
Alla fine mi sono detta, ma chi se ne frega!
Lui mi ha condotta in fondo al magazzino e fermandosi, si voltato verso di me prendendomi una mano e attirandomi a lui.
Le sensazioni mi hanno investita lasciandomi senza fiato. Il suo odore era estraneo e particolare, il tocco delle sue mani ruvido e insolito. E poi all’improvviso ogni pensiero si è spento, il mio corpo si è abbandonato alla prepotenza di quelle sensazioni nuove ed eccitanti. Mi sono lasciata completamente andare.
Lui mi ha baciata con foga, con ruvidezza. La barba dura e folta, appena incolta, mi pungeva e mi irritava. La sua lingua si insinuava con prepotenza tra le mie labbra, tanto che con difficoltà la mia è riuscita poco a poco a riaversi e contraccambiare quel cercare e rimescolare nell’umido delle nostre bocche.
Il brivido intorno all’ombelico si è espanso verso il basso, tra le mie gambe in una calda e umida onda di piacere.
Ero stordita, intontita, cercavo di capire chi fossi e cosa stessi facendo, e mentre lui si staccava di colpo da me sono rimasta con il viso umido alzato e gli occhi chiusi, in cerca di un senso a quelle sensazioni.
Quando ho riaperto gli occhi, lui aveva steso a terra un grosso cartone pulito. Dritto di fronte a me, con gesti decisi e senza dire una parola, si è tolto la maglietta e sbottonato i pantaloni, appoggiandosi ad una pila di sacchi bianchi alle sue spalle.
Sapevo cosa dovevo fare.
Mi sono avvicinata inginocchiandomi davanti a lui. Ho aperto con aria quasi assente i pantaloni, scoprendo gli slip tesi verso di me. Non appena l’ho liberato il suo cazzo ha svettato dritto verso il mio viso. Ce l’avevo lungo, grosso... avevo la bocca secca e il respiro affannoso.
Il suo odore era forte, non lo conoscevo. Però mi piaceva stringerlo, vedere la pelle che poco a poco scopriva la cappella grossa.
Ho cominciato a muovere la mano lungo tirando in fondo la pelle più che potevo, e intanto con l’altra mano gli accarezzavo e soppesavo le palle grosse e morbide, forse pregustando già quello che potevamo darmi.
Avevo voglia di leccarlo, ma ero titubante. Lui però non resisteva più, e alla fine mi ha attirato il viso verso la punta lucida, dal cui buco pendeva già una chiara goccia trasparente. Senza pensarci me la sono messa in bocca, cercando di seguirne il contorno con la lingua. Era difficile, quel cazzo mi riempiva tutta la bocca, e tenendolo fermo dentro ho cominciato a solleticargli il buchino con la punta della lingua. Lui ha cominciato a gemere, muovendo le anche per intimarmi di essere più decisa. E’ bastato poco, e sbavando e gemendo ho cominciato a pompare con foga... si, mi sentivo porca, e mi piaceva.
Lui era eccitatissimo, lo sentivo dalla durezza. Lo reggevo con entrambe le mani, mentre guidavo la cappella dentro e fuori dalle mie labbra, prendendo solo fiato ogni tanto leccandolo avida fino all’attaccatura delle palle.
Era solo più un turbine di piacere, e senza neanche accorgermi mi sono ritrovata nuda e sdraiata sul cartone. Si è buttato su di me, baciandomi e stringendomi le tette e i capezzoli. Ho trattenuto il fiato mentre la punta del suo cazzo cercava la strada tra le mie gambe, ma alla fine non ha incontrato nessuna resistenza.
E scivolato dentro in un solo colpo, cominciando a scorrere dentro e fuori. Si muoveva ritmicamente mentre mi affondava in bocca la lingua più che poteva. Ad ogni colpo il suo pube batteva contro il mio clitoride, e la punta del cazzo mi arrivava fino in pancia. Godevo, e la prima cosa che ho pensato è stata , Dio, cosa mi sono persa fino ad adesso...
Non ho dovuto neanche toccarmi, il piacere è stato da subito un lento ma continuo crescendo che poco a poco è risalito dalla mia figa riempita come non mai per poi esplodere in un orgasmo completo che dalla testa è sceso in ogni parte del corpo.
Sentendomi venire lui ha acceleratole spinte, affondando di meno dentro di me ma muovendo in fretta la cappella avanti e indietro all’entrata della figa. All’improvviso, con un grugnito, è affondato in tutta la sua lunghezza, è ho avvertito distintamente i primi quattro fiotti caldi che mi hanno inondata.
Ha ripreso fiato è si è rialzato, guardandosi intorno allarmato come se solo in quel momento si fosse reso conto che qualcuno poteva scoprirci.
Ma io non me ne curavano, sollevandomi a sedere guardavo le labbra della mia figa aperte e stropicciate, e un rivolo abbondante di sperma che piano piano colava tra di esse allargandosi sul cartone ondulato...
...da quanto mi era finito il ciclo?
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10 years ago
admin, 75
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Cinzia e filippo
Ribadisco, qualora ce ne fosse ancora bisogno che i miei racconti sono tutti veri…
Come altre volte le cose non succedono perché ci si mette a tavolino a progettare, cominciano senza rendercene conto all’inizio, poi lungo la via prendono la direzione che magari nemmeno avremmo immaginato.
Ho conosciuto una signora in rete, di una città vicina, sapete come vanno queste cose, ci si scrive, ci si trova simpatici, poi le chat, webcam………e l’incontro. Odio questi primi approcci, sempre un po’ impacciati e ci si sente a disagio, ma tutto e’ andato per il meglio. Mi pensava più alto e con il
naso a patata, no, il naso non e’ a patata e non sono certo un gigante anche se non credo che avrebbe cambiato qualcosa.
Lei 35enne, coniugata, un figlio di 8 anni, un marito un po’ annoiato e latitante.…..insomma il solito incontro per ritrovare i brividi degli anni passati. Primi approcci in macchina, la signora e’ morbida e molto piacevole, non troppo magra, piuttosto timorosa ma con una grande voglia di cazzo, mi confessa che suo marito la scopa una volta al mese, se va bene, niente preliminari e sonno immediato dopo. Insomma ce la caviamo con un bel ditalino ed un pompino. Siccome non ha ingoiato del tutto finisco che mi trovo con uno schizzo di sborra sulla camicia. Sembra dispiaciuta e si e’ offerta di portarsela a casa per ridarmela lavata e stirata. Per carità, però mi e’ sembrata un’idea simpatica.
Ci vediamo un paio di volte ma la cosa comincia ad annoiarmi un po’, a 20 anni scopavo solo in macchina, Fiat 500 provate a immaginare, adesso mi trovo a 50 anni piuttosto scomodo ma lei non vuole venire in un motel, ha sempre poco tempo e non possiamo andare lontano con il rischio di incontrare qualcuno che la conosce. Non ha tanto paura del marito ma piuttosto degli amici e della famiglia. Anzi lui qualche anno prima le aveva proposto diverse volte di farlo in tre o in quattro, si eccitava molto quando lo diceva ma lei pensava che fosse un modo per scaricarla come una troia e lo aveva sempre rifiutato.
Ultimamente non ne parlava più però non la cercava mai, forse aveva una amante e lei aveva pensato di riprendersi la sua vita e contraccambiarlo ma con un uomo che le piacesse e scelto da lei, non dal marito.
Sinceramente stavo stufandomi, apprezzo molto il sesso orale ma come aperitivo, se una donna mi piace la voglio scopare e riempire come e dove si deve, se non c’e’ questa prospettiva l’interesse cala. Insomma si doveva essere accorta che io ero meno assiduo e allora mi ha proposto di andarla
trovare a casa nelle mattine in cui e’ sola, e’ un grosso condominio con tante entrate e ascensori, marito al lavoro, figlio a scuola, si può fare.
La prima volta sembravo un Arsenio Lupen, ma la troppa cautela e’ proprio quello che attira i sospetti, comunque tutto filò liscio. La trovo molto agitata anche se eccitatissima, dieci secondi dopo che la porta era chiusa l’avevo già spogliata, insomma non siamo arrivati al letto, rotolavamo sul tappeto del soggiorno. Pochi preliminari, eravamo troppo eccitati, l’ho infilata quasi subito ma mi e’ sfuggita dicendo che voleva il condom, non voleva restare incinta visto che non prendeva alcuna precauzione. Lo stop mi ha fatto incazzare ma l’ultima affermazione mi ha fatto esplodere il cazzo, e’ diventato di marmo. Lei che continuava a scusarsi con me ed a spiegarmi le sue ragioni, nuda con le gambe aperte e la figa ancora socchiusa, ragazzi, da perdere la testa. Capisce che ci sono rimasto male e si avvicina per coccolarmi ma io invece sono soltanto eccitato come un toro e le sue carezze non mi calmano di certo. La lascio fare e intanto mi impegno anch’io, vedo che
si rilassa un po’, deve averne anche lei una voglia bestiale, insomma, dopo dieci minuti mi lascia entrare di nuovo ma mi fa promettere che sarò bravo e lo tirerò fuori all’ultimo. La rassicuro ma non ci scommetterei un centesimo.
Comincio a montarla alla grande, sono eccitato come un pazzo sapendola aperta e fertile sotto di me, lei deve proprio essere in astinenza da una vita perché ha già avuto un orgasmo da paura e spinge a tutta forza per farmi entrare, le gambe dietro la mia schiena, insomma una montata da Guinness.
E’ uno spettacolo vederla godere sotto i miei colpi e dopo un po’ mi sento vicino all’orgasmo, sono combattuto, faccio un estremo tentativo e mi fermo dentro di lei sussurrandole che sto per venire e chiedendole di dirmi cosa dovevo fare. Invece di ribellarsi mi si e’ avvinghiata addosso ancora di più e mi ha ficcato la lingua in bocca. Non ci ho visto più visto ed ho incominciato a sborrare conficcato in fondo mentre lei si e’ spalancata godendo e spingendo sempre più forte. Insomma una sborrata atomica, lunga e intensa, devo avergliene sparato dentro un litro, non finivo più di schizzare e lei fremeva e godeva in continuazione dicendomi che era calda, era bella, che non la
sentiva da troppi anni…..insomma ci siamo capiti.
Siamo rimasti qualche minuto avvinghiati sul tappeto senza parlare poi ha spalancato gli occhi e mi ha detto “Cosa abbiamo fatto ! Siamo pazzi, sei un pazzo ed io più di te, Adesso cosa faccio ?” Insomma prima che potessi rispondere era schizzata in bagno lasciandomi in ginocchio con il cazzo
fradicio. Quando e’ uscita era ancora sconvolta, mi ha detto che era tardi, che dovevo andare subito……insomma era disperata e sinceramente mi dispiaceva.
Appena in strada l’ho chiamata al cellulare ma l’ho sentita fredda e preoccupata a me invece era tornata la voglia di farci l’amore ma non glielo ho detto.
Purtroppo io stavo partendo per un viaggio di lavoro e sarei rimasto via per due settimane, mi dispiaceva lasciarla così preoccupata ma non sapevo cosa fare. Nei giorni successivi le telefonavo spesso e per fortuna si era un po’ tranquillizzata però la sentivo tesa, non era lei. Avrei voluto essere stato più corretto ma anche lei mi aveva impedito di venire fuori, le era piaciuto da matti mi era sembrato, forse questo la disturbava, l’averlo desiderato troppo come me.
Quando sto per tornare dopo una decina di giorni mi chiama lei, la sento
allegra e mi annuncia che non ero diventato papà, Io non mi mostro felice e le rispondo che una bimba con il suo nasino era la cosa che desideravo di più ma che ero felice per lei. Il complimento deve aver colpito il segno, credo che per una donna sia molto gratificante, infatti nei giorni successivi diventa il nostro gioco segreto. E’ lei che lo inizia ad ogni telefonata e sembra che la diverta molto, parliamo di come sarà la nostra bimba, come la chiameremo, che dono le faremmo quando andrà a scuola, insomma un gioco anche lei conclude sempre dicendo che e’ solo un gioco e che siamo due pazzi, ma la eccita molto e figuriamoci io. Mi dice anche che il marito e’ tornato alla
carica con lo scambio di coppia o sesso a tre e che lei gli ha dato un po’ corda, lui si e’ eccitato molto ma le mestruazioni gli hanno impedito di approfittare i lei. Mi confessa che non vuole più fare all’amore con lui, lo ha fatto godere con la bocca chiamandolo con il mio nome. E’ impazzito di piacere. Bene, tutto si e’ aggiustato.
Appena torno non vedo l’ora di incontrarla ma devo aspettare la fine del weekend. Lunedì mattina sono di nuovo a casa sua, e’ stupenda, distesa e felice, questa volta raggiungiamo il letto e facciamo l’amore più rilassati, lei e’ sensualissima e scatenata, mi fa di tutto, gode ma non smette un attimo di provocarmi e cercarmi, insomma quando arrivo al capolinea e’ sopra di me che mi sta mungendo senza tregua. Cerco di fermarla e le dico di lasciarmi venire fuori, ma lei mi guarda negli occhi e risponde soltanto “Se lo fai come riusciamo a far arrivare la piccola Cinzietta ?” Ragazzi, credevo di non finire più di sborrare, l’ho sentita spalancarsi tutta succhiarmi sino all’ultima goccia, le ho imbottito l’utero di sperma e sembrava non averne mai abbastanza, Poi siamo rimasti abbracciati a baciarci teneramente mentre lei mi parlava di Cinzietta, la nostra figlia che stavamo facendo. Sarà perché ero in astinenza da un po’ ma mi e tornato durissimo e le ho scaricato dopo un po’ un’altra razione di sborra bollente nella figa. Poi era davvero tardi e dovevo scappare però mi dispiaceva e anche a lei, l’ho capito dal lungo bacio sulla porta.
Il nostro gioco sulla piccola Cinzia e’ diventato una costante delle nostre conversazioni e almeno una volta alla settimana nel mese scorso abbiamo trovato il modo di vederci e provare a farla nascere. L’impegno e’ stato davvero totale da entrambe le parti e non vi sto a dire che stupende ore
abbiamo passato insieme.
Nel frattempo abbiamo messo in cantiere anche Filippo, un bel maschietto che assomiglierà a me ma con i suoi occhioni, insomma non smettevamo mai di fantasticare sui figli che sarebbero nati.
Sembra che il marito sia molto eccitato all’idea che la moglie gli permetta di immaginare che lei faccia sesso con un altro uomo, si masturba e le chiede tutti i particolari questo fantomatico amante. Lei gli da corda ma gli ha anche rivelato che un ispettore della sua scuola, lei e’ insegnante, la corteggia molto, un uomo molto discreto e che lei non ne e’ indifferente. Naturalmente la descrizione corrisponde alla mia.
Lui ha insistito che mi invitasse a cena e così ci siamo ritrovati tutti insieme intorno alla tavola. Ero un po’ perplesso nell’incontrare il marito ma lei ha insistito e mi ha rivelato che lui le aveva chiesto di vestirsi molto sexy, testuali parole. Non ce ne era bisogno ma l’ho trovata molto eccitante, ci e’ scappato solo un bacio e qualche carezza di sfuggita. Il giorno dopo mi ha detto che lui e’ entusiasta di me, pensa che stiamo bene insieme e che sarei l’amante che lui ha sempre sognato per la moglie. Insomma tutto per il meglio.
La settimana scorsa mi ha chiamato chiedendo se potevo andare da lei immediatamente, erano le 10 di mattina. Ho fatto l’impossibile e dopo un’ora suonavo alla sua porta, lei mi ha aperto e senza una parola mi ha trascinato a letto, si e’ distesa a gambe aperte senza slip. Intanto mi ha annunciato che aveva un ritardo di cinque giorni e che non poteva aspettare a dirmelo. L’ho penetrata di colpo, era fradicia di voglia e con un po’ di delicatezza abbiamo scopato come folli, ha preteso che le venissi dentro due volte in fila, una per Cinzia e una per Filippo.. Poi sono scappato in ufficio con tutta la testa in subbuglio. Uno dei nostri bimbi, oppure entrambi, erano in arrivo.
La mattina dopo però mi ha telefonato molto abbattuta, le mestruazioni arrivate in ritardo avevano tolto ogni speranza. Però l’ho sentita anche molto decisa, mi ha detto che dobbiamo impegnarci di più, altrimenti ci potremmo mettere anni e lei non vuole aspettare tanto i nostri bimbi. Siccome il figlio, finite le scuole sarà per tutto il mese al mare con i nonni ha convinto il marito che io andrò a cena da loro tutte le sere, fermandomi anche a dormire. Questo non l’ha detto al marito ma sa che anche lui non vede l’ora. Dice che se per tutto il mese la terrò piena del mio seme Cinzia o Filippo arriveranno subito, chissà magari entrambi insieme.
Che dire, la prospettiva mi eccita da impazzire, ci applicheremo con impegno e
metodo, l’unico modo per raggiungere i risultati..vero ? Questa sera cominciamo…
Vi terrò informati sugli sviluppi, se vorrete……..
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10 years ago
scopodonnexsetteore,
52
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Da tecnico a troia
Lo so che non si addice ad una fanciulla, ma a volte mi capita che qualcuno mi chiami per sistemare l’antenna televisiva.
In genere non mescolo mai il sesso con il lavoro, ma quella volta…
Veniamo ai fatti.
Qualche tempo fa mi chiamò un uomo dicendomi che aveva avuto il numero da un amico comune e che era disperato perché da quando si era passati al digitale, in cucina vedeva tutti i canali, in salone alcuni non li vedeva, in camera non ne vedeva altri.
Mi dice che era disperato perché vivendo in campagna, non tutti i tecnici erano disposti a spostarsi fuori Roma e gli unici che erano andati avevano solo peggiorato la situazione.
Gli dico che sono disponibile, ma dobbiamo vederci di mattina e mettere in ballo tutto il giorno; lui acconsente e fissiamo l’appuntamento per l’indomani mattina.
Con non poche difficoltà giungo a casa di Mauro (nome fittizio) con tutta la mia attrezzatura.
Mauro ha ancora l’accappatoio addosso quando mi accoglie nel suo piccolo cascinale a nord-ovest di Roma, mentre prepara un caffè mi racconta che vive solo in quella che una volta era la casa dei suoi quando facevano i contadini e che lui aveva ristrutturato da qualche anno.
Dopo il caffè decido di mettermi al lavoro, così prima andiamo in salone, appoggio lo strumento a terra ed inizio a fare una serie di verifiche, durante le quali lui si allontana per tornare dopo qualche minuto, finito in salone ci spostiamo in cucina ed al termine andiamo in camera.
Entriamo in camera e noto sul letto dell’abbigliamento femminile sexy, non gli do tanto peso, ma lui con estrema calma, dolcezza e sfacciataggine mi dice “prima in sala ho ammirato il tuo perizoma ed ho pensato che forse preferisci indossare questi anziché guardare l’antenna”… un brivido mi ha percorso la schiena, rendendomi conto in quel momento che abbassandomi per guardare lo strumento avevo messo in bella mostra il perizoma di pizzo che indossavo.
Credo di essere arrossita perché Mauro mi fa “tranquilla, sarà il nostro segreto… sai a me piacciono molto le ragazze come te” invitandomi a cambiarmi gli abiti.
Per un momento non sapevo cosa fare… poi mi feci coraggio e gli dissi che dovevo andare in bagno… li trovai un set completo di trucchi, che usai non appena finii di prepararmi il buchetto… tornai in camera nuda, indossando solo trucco ed il perizoma che avevo e lui mi invitò ad indossare il completino che era sul letto, mentre mi porgeva parrucca e scarpe.
Dopo poco era completamente trasformata, perizoma, reggiseno, reggicalze e calze rossi, mini abito nero aderente, parrucca rossa lunga e decolté nere… oltre ad essere truccatissima.
Mi fece fare un giro
su me stessa… si avvicinò carezzandomi una spalla e con fare passionale mi prese con un braccio da dietro tirandomi a se ed incollando la sua bocca alla mia.
Per un po restai senza respirare, vuoi che mi teneva stratta a lui, vuoi quella sua lingua che mi vorticava in bocca… quando finalmente si staccò feci un lungo sospiro… m durò poco perché appoggiando le mani sulle mie spalle premette per farmi abbassare e facendomi davanti all’accappatoio aperto ed il suo cazzo gia duro che svettava verso di me.
Iniziai un lungo e dolce pompino… carezzavo la sua pancia, i suoi fianchi, i suoi testicoli, mentre facevo scivolare il suo cazzo dentro e fuori la mia bocca.
Ero andata per vedere un’antenna e mi ritrovavo in ginocchio con un cazzo in gola mentre Mauro mi incitava... “sapevo che eri una gran pompinara… vediamo ora come lo prendi nel culo…”.
Mi fece distendere sul letto e lui, tolto l’accappatoio, si sistemò sopra di me sollevandomi le gambe sulle sue spalle e, spostato il perizoma, senza troppi convenevoli spinse il cazzo tutto dentro fino alla radice facendomi trasalire ed iniziando a scoparmi con foga.
Il suo pistonare mi scuoteva sul letto… mentre carezzavo i suoi fianchi mugolavo di piacere e lo incitavo a scoparmi più forte… “spingi forte… fammi sentire troia…”, “si, troia… ti piace farti scopare… che troia che sei… che culo che hai…”.
Andammo avanti per una mezzora finchè mi disse “ora prendilo in bocca che voglio godere”… non me lo feci ripetere e scambiatoci di posto, lo presi in bocca e lo spompinai finchè non iniziai a sentire la sua sborra che mi riempiva la bocca, mentre Mauro irrigidendosi godeva ed io ingoiavo il suo seme.
Esausti ci accasciammo una di fianco all’altro… “avevi messo in programma tutto il giorno… allora scoperemo tutto il giorno” mi disse.
E così fu… una giornata di sesso meraviglioso…
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10 years ago
milena3travesta,
45
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Prima volta - giorno 1
sono in Toscana, un noioso martedì sera estivo.
cena con i miei e loro amici, bevo un po' ma mi annoio come non mai. Dopocena decido di andare in paese a vedere se incontro qualche amico o in alternativa per bermi una birra in santa pace. Entro in un locale a caso, non trovo nessuno che conosco e decido di ordinare una birra al banco. Dopo poco mi si avvicina un ragazzo più grande di me, sui 35 anni che attacca bottone. I discorsi si susseguono, così come i drink. Non mi accorgo quasi che siamo passati dalla birra al long island e più aumentano i cocktail più i discorsi, da parte di lui, si fanno più arditi.
Mi racconta di essere un padrone, di aver sottomesso parecchie schiave e schiavi e gli piace dettagliare alcune delle pratiche che sottopone ai suoi sottomessi.
Verso l'una di notte sono parecchio brillo e molto eccitato. Gli dico che ho bisogno di fare un giro per prendere una boccata d'aria e lui si offre di accompagnarmi.
Facciamo il lungo mare e intanto che passeggiamo lui inizia a dirmi che secondo lui sarei un ottimo schiavetto. Io rido imbarazzato e non rispondo. Lui continua imperterrito a dire che dovrei provare e a un certo punto mi mette una mano sul pacco dicendo che se non volevo provare non avrei dovuto avere quell'erezione.
Imbarazzato provo a farfugliare qualche scusa ma lui mi porta in una zona "protetta" e mi dice che mi avrebbe fatto un piccolo test.
Mi fa spogliare completamente, io ho il cuore in gola per la paura che ci veda qualcuno, mi fa mettere a 4 zampe e inizia un attenta analisi del mio corpo. Mi sento un animale con le sue mani che frugano tutto il mio corpo, soffermandosi sulle zone più sensibili. La mia eccitazione è innegabile, ma dopo poco lui mi ordina di rivestirmi.
Una volta rivestito mi fa la domanda che avrebbe cambiato la mia vita... "vuoi andare oltre?"
Avrei voluto fare mille domande, chiedere cosa avrebbe comportato l'andare oltre ma le risposte possibili erano solo 2, si o no. Abbasso il capo e dico, "Si padrone".
Lui sorride, cambia tono di voce e mi ordina di seguirlo.
Mi porta in albergo da lui, saliamo, entriamo nella sua stanza, mi fa nuovamente spogliare, si siede sul letto e mi fa mettere in ginocchio ai suoi piedi.
Inizia a dettarmi le regole della mia sottomissione, alle posizioni da tenere in sua presenza, a come chiamarlo... dopo circa un quarto d'ora di regole mi riispeziona tutto per bene, questa volta con più calma, inizia dai piedi che osserva per bene, sente se sono morbidi o callosi, soppesa per bene le palle, scappella il cazzo, lo schiaccia tra le dita, tira due sculacciate sulle chiappe che poi apre per bene divaricandomi le gambe in modo da offrirgli completamente il mio buchetto, sento un dito che ci preme contro e che lo forza per entrare. Sento male ma resisto, lui non è contento di come entra, mi mette il dito in bocca e me lo fa ciucciare, una volta soddisfatto lo rimette dentro fino in fondo e lo spinge dentro e fuori un po' di volte.
"Va bene" esclama dopo l'ispezione "mi puoi andare bene come schiavo".
Prima di rimandarmi a casa si spoglia completamente, si sdraia sul letto e mi invita a fargli un pompino, il mio primo pompino.
Malgrado sia la mia prima volta salgo sul letto di corsa e inizio a leccarglielo e succhiarglielo, lui mi da istruzioni su come fare, io, come in trance eseguo tutto quello che mi chiede, compreso leccargli il buco del culo. Al culmine del piacere mi blocca la testa e mi sborra in bocca un fiume di caldo nettare che chiaramente devo ingoiare e pulisco per bene il suo cazzo dalle ultime gocce...
Sfinito mi dice di tornare l'indomani verso le 4 del pomeriggio perchè avremmo avuto molto da fare e mi vieta tassativamente di masturbarmi una volta a casa.
Sono le 4 di notte, mi incammino verso casa con un nuovo sapore in bocca e la consapevolezza di una nuova vita che stava per cominciare.
Lo pubblico il giorno 2?
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10 years ago
fab82470303,
30
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Una sera al cinema
Solo oggi,dopo circa tre mesi,posso finalmente raccontarvi questa storia realmente accaduta una sera piovosa di febbraio.Solo oggi dopo avere trovato il coraggio di raccontarla al mio lui che ha scoperto con piacere che un nostro intimo desiderio si era realizzato,purtroppo senza di lui.
Decidiamo di andare dopo cena a vedere un film divertente,ultimo spettacolo,mi vesto come piace a a lui,cappotto nero,abitino corto,autoreggenti,tacchi a spillo,niente intimo.A lui piace tanto,lo eccita da morire,sentire gli sguardi pieni di desiderio di altri uomini posarsi sul mio corpo e a me piace essere ammirata,desiderata.Il nostro gioco di solito finisce qui,le nostre fantasie ci bastano ma quella sera....
Durante il primo tempo lui riceve un sms,mi dice di scusarlo,deve necessariamente per qualche minuto uscire a telefonare con urgenza per questioni di lavoro.
Appena uscito un ragazzo,un gran bel ragazzo sui 30 anni,che non avevo notato nell' oscurita' della sala arriva e si siede proprio accanto a me.
Mi sussurra sei bellissima e senza perdere un attimo mi accarezza con delicatezza le cosce che erano in bella vista.Ero paralizzata,non sapevo come reagire,di norma gli avrei dato un ceffone ma al tempo stesso ero eccitatissima e bagnata e poi era veramente un gran bel ragazzo.Lo lascio fare e lui con esperienza muove la sua mano fino a toccarmi intimamente,mi masturba e mi piace tantissimo!!!!In quel momento non provo sensi di colpa verso il mio lui,solo piacere e tanta eccitazione.Un orgasmo enorme si impadronisce di me,vengo fino a bagnare la poltrona con il mio liquido vaginale,nel frattempo mi accorgo che il ragazzo aveva tirato fuori il suo uccello e si stava masturbando.
Mi chiede con gentilezza se lo tocco,con un sorriso lo prendo in mano e dopo pochi attimi viene anche lui schizzando tantissimo la poltrona di fronte.Finisce li',gli dico che a momenti potrebbe rientrare mio marito,lui capisce,si alza e sparisce nell'oscurita' come era arrivato. Ho atteso tanto tempo per parlarne al mio lui,da un lato con dei sensi di colpa,dall'altro arrivando a pensare che forse era stato lui stesso ad organizzare tutto per farmi rompere il ghiaccio e realizzare una nostra fantasia.Solo oggi durante un nostro rapporto ho trovato il coraggio di raccontargli e lui mi ha confermato che non era nulla di organizzato e che gli dispiaceva soltanto non avere potuto assistere mentre godevo di quella strana ed inaspettata situazione.Baci da Miss Esibizionista
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10 years ago
coppiaeccellente, 46/46
Last visit: 10 years ago -
Quella notte dii fuoco
Nonostante fossero ormai le due di notte, non riuscivo a prendere sonno. MI sentivo bagnata ed eccitata.....faceva caldo....un'estate come quella così calda non se ne vedevano da anni.
Allora mi alzai e presi la decisione. Mi truccai accuratamente con colori sgargianti e volgar: rosso fiamma alle labbra, azzurro alle palpebre, abbondantissimo fondo tinta. Poi mi denudai ed inizia a vestire i panni della troietta: perizoma rosso, abitino mini mini che lasciava vedere il culetto , calze a rete autoreggenti e , immancabili, tacchi a spillo vertiginosi 12 cm. Così conciata non potevo passare inosservata......e allora via, la notte era lunga e si preannunciava piccante.
Con l'auto mi diressi al primo parcheggio frequentato da guardoni, coppiette, segaioli e maschi vogliosi di metterlo in qualsiasi buco capitasse loro a tiro.....quello che andavo cercando.
Arrivata al parcheggio, mi aggiusto l'abitino cortissimo, apro la portiera e metto ben in vista la gamba velata dalle calze con il tacco a spillo....poi metto in vista anche l'altra gamba....apro un pò le gambe per far vedere il rosso del perizoma. Il cazzo intanto mi si era gonfiato e faticava a stare tutto dentro le mutandine. Però non volevo che si vedesee. Io sono solo passiva e godo solo a prenderlo.
Cominciano a passare alcune auto...rallentano e i conducenti guardano.
Mi sento sempre più eccitata sapendo tutti quei sguardi addosso a me, alle mi gambe, alle mie mutandine, un pò bagnate dall'eccitazione.....sguardi vogloisi di prendermi e farmi qualcosa di osceno, fino a farmi male.E io mi sentosempre più eccitata.....ho voglia di cazzo ho voglia di prenderlo......Un'auto si ferma e il conducente tira giu il finestrino: "ciao bella.....cosa fai?"
E' un ragazzo niente male, e ha un'arnese non da poco, già pronto, in mano, dritto dritto che si sta sparando una sega.
Glielo guardo e riispondo: "niente male ul tuo arnese....se vuoi ti aiuto....con la bocca....."
Mi apre la portiera e io entro subito nell'auto e.......me lo mette subito subito in bocca...anzi, me lo schiaffa in bocca e con la mano spinge la mioa testa fino a farmelo eentrare tutto in gola. Non faccio in tempo a farmelo scorrere un pò tra le labbra che mi sento inondare tutta al bocc a del suo caldo sperma. Mi riempe tutta e la sborra cola ai lati della mia bocca. Mando giù e, ancora vogliosa , gli dico: ora voglio che tu mi faccia venire prendendomi nel culo con forza....capito, devi scoparrmi da gran troia che sono...oora....." E così mi giro per fargli vedere il culo e per eccitarlo, mi faccio toccare l'ano, penetrare dalle sue dita....spero che il cazzo gli torni duro come prima......(fine I puntata)
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10 years ago
velina,
35
Last visit: 9 years ago
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A scuola di massaggi tantra
Mi sono sempre piaciuti i massaggi, chiaramente sto parlando dei massaggi del corpo rilassanti ed anche, perché no un po’ erotici e non parlo di massaggi terapeutici, massaggiare un bel corpo femminile e sentirne le forme, arrivando in ogni angolo del corpo con le mani.
E’ così che mi sono avvicinato alle tecniche di massaggio Tantra, dapprima leggendo tutto quello che trovavo su internet al riguardo, poi trovando la tecnica e la metodologia Tantra sempre più interessante, ho cominciato a cercare chi lo praticava e chi lo insegnava.
Non è stata un’impresa facile, in quanto i corsi non si tenevano in zone proprio vicine, cominciai a cercare tra gli annunci di massaggi chi lo praticava, ma trovavo solo prostitute che di Tantra sicuramente conoscevano solo la parola, finchè un bel giorno trovai un’annuncio di una donna che lo praticava, la chiamai mi feci spiegare come funzionare (anche per capire se era la solita prostituta) e forse era la persona che stavo cercando.
Ci siamo dati appuntamento a casa sua per il giorno seguente, arrivai presso la sua abitazione e dopo la presentazione di rito mi fece accomodare in una stanzetta che pareva di essere entrato in un tempio indiano, profumi di incensi che mi invadevano l’olfatto, luci di candele ad illuminare la stanza creavano un’atmosfera intima e surreale, una musica New Age di sottofondo creava un’atmosfera decisamente intrigante e mistica, poi c’era il lettino dei massaggi, li in terra in mezzo ad una distesa di tappeti indiani.
Mi piaceva molto l’ambientazione del posto, mi metteva una forma di rilassamento interiore. La donna dei massaggi, una signora sulla quarantina, una gran bella donna dai lineamenti piacevoli e dalle curve del corpo molto sinuose, vestita con una specie di pareo che non lasciava intuire le forme che c’erano sotto, ma la mia immaginazione si era costruita un corpo elegante e con delle belle curve.
Mi fece accomodare e ci sedemmo sul lettino uno di fronte all’altra, le spiegai che ero lì perché ero attirato dalle pratiche Tantriche e volevo prima provare su di me e poi imparare a praticare se mi fosse piaciuto.
Lei accettò e mi disse che ben volentieri mi avrebbe dapprima praticato alcuni massaggi e che successivamente me li avrebbe anche insegnati, ma ci voleva del tempo perché non sarebbe stata una cosa facile e rapida. Mi invitò a spogliarmi e sdraiarmi sul lettino, dicendomi che potevo coprirmi le parti intime con l’asciugamano se avessi avuto pudore, ma che comunque sarebbe stato meglio se fossi stato completamente nudo e che anche lei si sarebbe poi successivamente spogliata perché il massaggio si pratica anche con il corpo.
Non mi senti assolutamente imbarazzato anche perché in quel posto mi sentivo completamente a mio agio, lei sapeva infondermi un senso di tranquillità e di relax che mai avevo provato con una persona sconosciuta, così mi spogliai a mi misi a pancia in giù steso sul lettino, lei inizio a preparare delle ciotoline con un liquido gelatinoso e mi spiegò che era gel nuru per massaggi, poi si tolse il pareo e sotto era completamente nuda, il suo corpo era esattamente quello che mi ero immaginato, bello, statuario con tutte le forme giuste al posto giusto, un sedere perfetto ed un paio di seni non molto grandi ma belli sodi.
Quella vista mi provocò una mezza erezione, ma non volevo fare il porco della situazione, anche perché non sapevo come sarebbe andato a finire questo massaggio. Lei su mise in ginocchio dietro di me e comincio a riempirmi la schiena di questa sostanza scivolosa, nel frattempo sentii le sue mani che scorrevano dalla schiena verso le gambe passando per le natiche. Il massaggio alla schiena durò una decina di minuti, poi sentivo che il suo corpo si strusciava sul mio, no era volgare, ma molto eccitante.
Il massaggio con il corpo continuò una buona mezz’ora, ogni tanto sfiorando le mie parti intime ma senza toccarle, erano solo dei leggeri sfioramenti che mi avevano provocato una mezza erezione.
Mi fece girare e mi massaggiò davanti, senza mai toccare il mio pene che ormai aveva un’erezione molto evidente, lei mi rassicuro di non preoccuparmi se mi fossi eccitato, disse che dovevo trattenere l’energia e che avrei avuto un’orgasmo bellissimo senza bisogno di fare nulla, avrei solo dovuto lasciarla fare. Continuò a strusciare i suo corpo sul mio salendomi sopra e massaggiandomi con il corpo, toccandomi in tutti i punti piu sensuali del mio corpo, li aveva trovati tutti, mi stava facendo impazzire, ma stavo bene.
Sono stato più volte sul punto di venire, desideravo sborrare perche mi stava scoppiando, ma lei lo percepiva e spostava i massaggi in altre punti, finche mi disse “ora sei pronto, se vuoi puoi libere la tua energia…”, si mise sopra di me strusciando sopra la sua patatina umida senza farlo entrare, poi scivolando indietro avvicinò la faccia al pene cominciò a leccarmi la punta senza prenderlo completamente in bocca e quando lei sentì che stavo per venire lo affondò completamente in bocca e ne succhiò completamente il succo.
Fù un orgasmo pazzesco, una cosa che non avevo mai provato prima, un’orgasmo durato momenti inteminabili, coronato dalle sue mani sapienti.
Ma non era ancora finita, lei continuò a strusciarsi sopra di me ed a farmi massaggi e manipolazioni sapienti ancora per parecchio fino a farmi avere un altro orgasmo, questa volta con lei sopra ed il mio uccello tra le sue chiappe, che era solo scivolato parzialmente dentro la sua patata, ma senza entrarci del tutto.
Mi disse che se volevo ci potevamo rivedere quando volevo, mi chiese solo un’offerta per quella “lezione”, dicendomi che non lo faceva per i soldi, le lasciai 50 euro perché se li era meritati tutti, promettendomi che sarei tornato.
Il giorno dopo e per alcune settimane seguenti ero da lei, non mi ha chiesto nulla per insegnarmi la tecnica del massaggio, abbiamo scopato realmente solo una paio di volte, le rimanenti volte sono stati tutti orgasmi stupendi senza bisogno di scopare, riuscendo a farmi avere anche 3 o 4 orgasmi ogni volta che ci incontravamo.
E’ stata una maestra insuperabile a cui poi sono seguite altre persone che mi hanno permesso di affinare questa tecnica.
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10 years ago
stocca,
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La prima volta con una coppia bisex
La mia prima volta che mi ritrovai inconsapevolmente e piacevolmente calato nel ruolo di bisex è stato con una coppia di amici coetanei.
All'epoca avevo circa 35 anni, frequentavo una compagnia di amici, solitamente il ritrovo era in un baretto della zona, meta di partenza per le serate o la discoteca.
Fu lì che conoscei questa coppietta sposata, anche loro della mia età, anno piu anno meno, loro li avevo visti una sola volta e non avevo mai avuto rapporti personali con loro, a parte le classiche presentazioni, erano amici di amici… le solite cose che il caso fa incontrare.
Era un venerdì sera, serata di ritrovo e di divertimento per la compagnia, io invece per una serie di problematiche arrivai al puntello tardi ed il gruppo era già partito, meta una discoteca della zona immagino.
Nel baretto era rimasta una coppietta che avevo conosciuto in precedenza un paio di settimane prima, chiesi a loro dove fossero andati, mi dissero che la meta era una discoteca distante circa 50 km e loro non avevano voluto unirsi alla compagnia, sarebbero rimasti li ancora un pò per poi rientrare a casa.
Bevemmo qualcosa assieme e ci fermammo a parlare del più e del meno, lui un bel ragazzo e lei molto carina, non so se era colpa dei due prosecchi che ci siamo sparati parlando, ma a me è parso che lei mi facesse degli ammiccamenti ed apprezzamenti un po’ fuori dalle righe, ma inizialmente non ci detti troppo peso, poi dopo un’altro prosecco e un po' di chiacchere il discorso scivolò sul sesso (guarda caso..) entrambe parlavano di sesso libero e di spiagge nudiste.
Lei era seduta molto vicino a me e sentivo che sotto al tavolo stava strusciando la sua gamba gamba sulla mia.
Mi sentivo in evidente imbarazzo e cercai di spostarmi, ma notai che lui non faceva una piega vedendo che lei si incollava sempre di più a me, anzi si stavano guardando con un ghigno complice, pensavo mi stessero prendendo per il culo, che fosse uno scherzo, ma decisi di lasciarla fare, finchè ad un certo momento sentii la sua mano sulla mia coscia e li non veramente non sapevo più cosa fare e come trattenermi, anche perché lei era veramente una bella gnocca.
Dopo una mezz’oretta di chiacchiere e questa che si strusciava addosso, proposi di dare una svolta alla situazione, avrei dovuto uscire da quella situazione per me un pò imbarazzante, chiesi quali erano i loro programmi per la serata.
Mi invitarono a casa loro per bere “quella bottiglia di prosecco che abbiamo in fresco” e così mi avrebbero fatto vedere la casa nuova, accettai di buon grado visto che ero abbastanza eccitato e non capivo come poteva evolversi la situazione, ma la cosa mi stuzzicava molto, al massimo sarei tornato a casa brillo a forza di prosecchi e mi sarei sparato una sega pensando a lei che mi si strofinava addosso.
Salii sulla mia auto per seguirli, ma siccome ero parcheggiato alla cazzo di cane e stavo bloccando la loro auto, lui mi chiese se avessi voluto portare con me in auto sua moglie, così non mi sarei perso, lui ci avrebbe seguito con la sua auto, accettai ben volentieri e lui guardandomi con aria maliziosa concluse con la frase "..così avete l'occasione per conoscervi meglio no..." concludendo con un bel “..guarda che non sono geloso… rilassati!”
Ero al settimo cielo, con la strafiga in macchina, gonna dalle dimensioni ridotte, decolté da urlo, ed una bellissima 4a di seno che non aveva bisogno di farsi commentare ma solo di farsi desiderare.
Lei salì sulla mia auto, mentre il marito se ne andò sulla sua, chiuse la portiera e con fare malizioso e provocante mi appoggiò la mano sull'interno coscia fino ad arrivare molto vicino alle palle e mi disse: "non ti dispiace se ti do un bacetto? sei molto carino lo sai!...un bacetto innocente, non ti preoccupare..." e mi infilò una lingua in bocca che mi fece esplodere le mutande!
Ora nelle mie mutante c’erano l’atomica di Hiroshyma e Nagasaky pronte ad esplodere, qualche megatone di ormoni che avevano preso il soppravvento e si erano impossessati del mio cervello.
In uno sprazzo di lucidità (ma pur sempre con una tega di ghisa) le chiedo che ne pensava il marito, lei mi rispose di non preoccuparmi che a lui era d'accordo e mi disse anche: "…ma non te n'eri accorto?". E poi aggiunse: "rilassati... sei troppo teso, poi ti faccio un massaggio per rilassarti.."
Avvio l'auto e parto, mentre lei con la mano massaggiava dall'interno coscia alle palle sfiorandole delicatamente, allora presi anche io l'iniziativa e le appoggiai una mano sulla coscia arrivando fino alla passerina notai che aveva le mutande inzuppate di umori e la patatina strafonda e bollente.
Arrivamo a casa loro, mi fecero accomodare, lui tirò fuori dal frigo la famosa bottiglia di prosecco e disse a lei: "tesoro fai vedere la casa al nostro amico, intanto io preparo uno stuzzichino e verso il prosecchino".
Fu così che lei mi portò a fare il giro turistico della casa, molto ben arredata, prima il bagno, poi il salotto, poi la mansardina, ficnche il tour arrivò alla camera matrimoniale, entrammo in camera e lei richiuse subito dietro la porta e saltandomi in braccio ed infilandomi una lingua in bocca (roba da film porno pensai tra me e me… che culo), mi chiese se volevo provare il letto e mi ci sbattette letteralmente sopra, ci ritrovammo distesi sul letto, io sotto e lei sopra, avvinghiati in un intreccio di corpi vogliosi, ci stavamo baciando infilandoci le mani dappertutto, allorchè entrò in camera il marito con la bottiglia, tre bicchieri, un vassoio di stuzzichini e con aria soddisfatta disse: "ah bene... vedo che avete cominciato a fare conoscenza… io vado in bagno e poi arrivo a farvi compagnia… fate… fate…mhhh" (più varii mugolii che non riesco a trasporre sulla tastiera).
In pochi attimi eravamo già entrambe completamente nudi, lei tirò fuori da un cassetto un barattolino di gel per massaggi al sapore di fragola, mi disse di rilassarmi che mi avrebbe fatto un massaggino.
La situazione si era fatta molto intrigante, lei mi stava massaggiando e ungendo di gel per massaggi e strusciava il suo corpo sul mio, eravamo entrambe unti e scivolosi, mi ungeva e massaggiava il pene, poi scendeva sulle palle per finire nell'ano ed ogni volta che ci passava vicino ci infilava dentro mezzo dito superlubrificato di gel.
Continuò il suo stupendo massaggio per un po’, alternando il massaggio a qualche passata di lingua su tutto il corpo, poi ritornò il marito dal bagno, mi ero già dimenticato che esisteva, anzi speravo avesse un teletrasporto nel bagno e si fosse trasportato su qualche altro pianeta del sistema solare, invece era lì pure lui, ed era tutto nudo e con l'uccello molto duro e bello grosso.
Io modestamente ho una bella dotazione tra le gambe, ma quello mi pareva enorme rispetto al mio, una specie di pianta di banano senza foglie, probabilmente era eccitato dalla situazione vedendo sua moglie avvinghiata a me. Tra me e me pensavo dove cazzo l’avrebbe messo quel bazooka… vabbe.
Si infilò pure lui nel lettone e iniziò a leccarle la patatina, mentre lei aveva il mio pisellone tutto in bocca, poi io e lui ci scambiammo i ruoli ed io le leccai la patatina, un sapore misto fragola ed umori che mi pervase completamente, era una fica stupenda, anzi lo stato dell’arte, con un corpo da velina di striscia la notizia, ed io ero li che la stavo leccando.
Poi lei si girò e mi fece sdraiare, si mise sopra di me e comincio a strusciare la patatina unta e lubrificatissima sul mio cazzo con movimenti lenti e calibrati, piano e dolcemente finchè il cazzo entrò da solo nella sua passerina, le si muoveva lentamente conducendo il gioco, con movimenti lenti e sinuosi, era l'estasi dei sensi, ero dentro e provavo mille sensazioni stupende, non stavamo scopando ma muovendoci lentamente, sentivo il suo clitoride sulla punta del mio pene.
Cambiammo posizione e mi fece girare, lei sotto ed io sopra, non capivo il perché di questo cambio di posizione, a me piaceva di più lei sopra, ma pensavo che a lei piacesse di più cosi e non ci pensai finche non sentii da dietro le mani di suo marito che mi sfioravano il sedere.
Lui si era messo dietro di noi e massaggiava il mio pene e le palle unte di gel mentre entrava ed usciva dalla fica di sua moglie, finchè arrivo al mio buchino giocandoci con il dito e ansimando mi disse " se ti da fastidio mi fermo...".
Io annuii e lo lasciai fare, preso dall'estasi com'ero, ero dentro di lei e non ne sarei uscito nemmeno se mi sparavano, figuriamoci se lo fermavo, lui continuò a massaggiare il mio buchetto finchè mi fece scivolare dentro un dito unto di gel, dio se mi piaceva avrei voluto che continuasse a sditalinarmi l'ano, mi piaceva da morire, stavo per esplodere ma quando lei percepiva che stavo per godere rallentava, mi stava portando ad'una eccitazione veramente speciale e sublime, mai provata prima d'ora, o forse voleva farmi esplodere.
Lui mi stava massaggiando l'ano e me lo leccava infilandoci la lingua, poi cominciò a strusciarmi il pene contro le chiappe, era una bella sensazione, alzai un po’ il sedere ed allargai le gambe per permettergli di strofinarlo meglio e di farmelo sentire, era una sensazione piacevole, allargavo le chiappe per quel che potevo e sentivo il buchino che pulsava di piacere, ad un certo punto lo sentii sempre più vicino e pressante, stava infilando il suo cazzo poderoso nel mio sedere, stava entrando dentro di me, delicato e gentile, entrava un pezzettino per volta e poi usciva cercando di non farmi male, sentivo il mio buco dilatarsi ed era piacevole, mentre lui faceva scorrere quel pistone nel mio culo a quel punto sborrai tutto dento di lei, un’orgasmo lunghissimo, sublime, poderoso.
Dopo ver goduto non mi fermai perchè mi era rimasto ancora durissimo, lei mi prende il cazzo sbrodolato della sua fica, del mio sperma e del gel lo toglie dalla fica e se lo infila nel culo, le entro dentro facilemnte e senza sforzo, mentre lui era ancora dentro nel mio sedere e mi faceva sentire sensazioni mai provate, si muoveva piano piano e dolcemente.
Dopo circa 10 o 15 minuti lui venne, lo sentii godere dentro di me, provai la sensazione di un getto di sperma caldo che mi invadeva da dentro, io a mia volta sborrai per la seconda volta dentro il culetto di lei e godè pure lei per l'ennesima volta.
E' stato tutto così sublime, intenso, piacevole. L’ho preso in culo la prima volta e mi è pure piaciuto una cifra, il mio pensiero è solo che da ora in poi mi piacerà scopare e farmi scopare.
Ci siamo poi rivisti molte altre volte e abbiamo fatto sesso sempre con piu affinità e complicità come se ci fossimo conosciuti da sempre.
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10 years ago
stocca,
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Un bellissimo incontro con una coppiai bisex
Rispondo ogni tanto agli annunci di coppie che cercano un singolo, io solitamente scrivo solo a coppie con lui bisex, perché ritengo che il gioco a tre, dove le persone si trovano nude a fare giochi di qualunque natura essi siano, non debba limitarsi ed incentrarsi a soddisfare solo, ma tutti tre siano coinvolti e partecipi anche se in maniera soft.
Non ho mai provato nessun tabù nel prendere in mano, in bocca, o in altri posti che la vostra fantasia vi suggerisce, un bel cazzo, cosi come mi piace in egual misura leccare una bella patatina umida e profumata…
Quando rispondo agli annunci di coppie, cerco di presentarmi sempre con molto garbo e delicatezza, descrivendo le mie proposte e lasciando sempre ampio potere decisionale sul mio ruolo, cercando sempre di assecondare le richieste di chi sta cercando un singolo.
Per un maschietto solitario come me, ovviamente le risposte di ritorno sono molto basse con una percentuale molto vicina allo zero. Anche presentandosi nel migliore dei modi possibili, la mia esperienza insegna che è molto difficile arrivare ad un incontro reale.
Ogni tanto però la fortuna ci mette lo zampino e ricevo qualche risposta positiva, ho fatto degli incontri belli ed alcuni meno belli, persone simpatiche ed altre sgarbatissime e piene di arroganza, ma nel contesto mi sono sempre divertito, e spero di aver soddisfatto quelli che mi hanno ospitato nel loro letto.
Ma vi voglio raccontare ora, di una stupenda coppia che ho conosciuto qualche tempo fa, tramite un sito di annunci, con cui è continuata una bellissima amicizia anche fuori dal lettone dei giochi.
Risposi ad un paio di annunci e dopo alcuni giorni ricevetti una risposta da una coppia coetanea e della zona, i quali mi scrissero che erano interessati a conoscermi. Ovviamente risposi subito lasciando il mio numero di cellulare ed il giorno dopo ricevetti risposta con un messaggio SMS.
Così dopo uno scambio di messaggi e qualche chiamata telefonica, ci accordammo per vederci il giorno dopo a casa loro per un caffè e per conoscerci un po’.
Accettai di buon grado di conoscerli, ed il giorno dopo mi recai a casa loro, lei era una bella donna un po’ formosetta ma nei punti giusti, un viso molto dolce e sensuale ed una bella bocca, lui un bel 40enne un po’ calvo, simpatico e cordiale.
Arrivato in casa loro, ci facemmo le presentazioni, poi mi fecero accomodare in salotto, un paio di minuti per superare l’attimo di imbarazzo reciproco e rompere il ghiaccio, le presentazioni, quattro chiacchiere con il marito mentre lei stava preparando il caffè, poi arrivò anche lei, sorridente e raggiante, con il vassoio dei caffè e si accomodò sul divano mettendosi in mezzo di noi due maschietti.
A questo punto la conversazione scivolò sul motivo dell’incontro, sulle reciproche esperienze personali, raccontandoci i nostri gusti e preferenze in fatto di sesso, così ognuno disse la sua entrando in un vortice discorsi sempre più piccanti, tanto che ormai io ce l’avevo durissimo e notando la patta dei pantaloni anche lui era in uno stato di eccitazione non indifferente.
Lei pure notò questo nostro stato di eccitamento, così sfiorandoci delicatamente ad entrambe la patta la patta dei pantaloni per saggiarne la durezza, candidamente ci disse: “Ehmm.. complimenti ragazzi, ora vi lascio soli un’attimo io vado in bagno”.
Si alzò e salì le scale, si diresse verso il bagno lanciando un sorriso ammiccante e sensuale.
Noi due maschietti rimanemmo soli sul divano a chiacchierare, poi lui mi fece presente che a lei ero sicuramente piaciuto ed era andata in bagno per cambiarsi, l’abbigliamento sarebbe stato una bella sorpresa, mi propose allora di preparale anche noi una sorpresa quando sarebbe ritornata, chiedendomi se mi andava di farci trovare già nudi.
Accettai di buon grado e ci spogliammo entrambe, eravamo nudi e seduti molto vicini sul divano, entrambi con una visibile eccitazione, lui cominciò a toccarmi l’interno coscia sfiorando i testicoli e con lenti e dolci movimenti finì per ritrovarsi in mano il mio pene, ormai durissimo ed al massimo stadio di eccitazione, poi lentamente si abbassò, lo prese in bocca e cominciò a succhiarmelo, io nel frattempo iniziai a toccare il suo cazzo duro e grosso facendogli capire che anche a me sarebbe piaciuto assaggiarne il sapore, così alzò la testa staccandosi dal mio cazzo e io mi chinai verso il suo pene durissimo prendendolo tutto in bocca, era grosso, molto grosso e piacevolmente duro e con un buon odore.
Non avevo mai visto un cazzo così grosso, era una sensazione stupenda poterlo succhiare.
Continuammo così per 10 o 15 minuti, finche lei scese le scale con addosso uno stupendo baby doll rosso che lasciava intravedere un perizoma nero ed un paio di stivali neri con il tacco a spillo vertiginoso, un’abbigliamento degno di una pornostar, veramente eccitantissimo e molto sexy.
Lei si avvicinò a noi due già eccitati dai nostri preliminari tra maschietti, poi si sedette sulle mia ginocchia strusciando il sedere sul mio cazzo, un culo favoloso e perfetto che mai avrei immaginato, i jeans che indossava prima non le rendevano giustizia come quel perizoma.
Lei continuò a strofinarsi su di me, mentre con l’altra mano tastava il cazzo del marito, poi si gire e sedette sulle mie gambe infilandomi una poderosa lingua in bocca mentre mi strofinava la sua patata calda e umida sul cazzo, poi si mise in ginocchio davanti a me, prima leccandomi le palle, fino ad arrivare all’asta del cazzo, poi mi prese le gambe, me le allargò e mi infilò una poderosa lingua nell’ano, calda, caldissima, provocandomi una sensazione stupenda che quasi mi fece venire, mentre nel frattempo che lei lavorava con la lingua nel mio buchetto, lui mi prese nuovamente il cazzo in bocca.
Avevo il mio cazzo nella bocca di lui e lei che mi infilava la lingua nel culo, una sensazione sublime.
Continuammo per un po’ in posizioni varie finche finalmente riuscii ad assaggiare la sua fichetta, era umidissima e saporita, la leccai per bene fino a farla venire nella mia bocca.
Subito dopo lei volle essere scopata e mi supplico di infilarglielo, mi misi sotto e lei sopra di me, mentre il marito successivamente arrivò da dietro e glielo infilò nel culo, stava godendo come una pazza con un cazzo in culo e uno in fica, io sentivo le palle di lui che sbattevano contro le mie.
Lei venne subito dopo un’altra volta, mentre la stavo scopando, sentii che stavo per venire e glielo dissi che stavo sborrando, lo tirai fuori e lei me lo prese in bocca, le venni tutto in bocca e continuò a succhiarmelo fino a tirarmi fuori l’anima, dopo un minuto godette anche il marito che le sborro sui seni.
Dopo il primo round, durato non so nemmeno quanto tempo, forse un’ora o giu di li, facemmo una pausa, prendendoci una birra, sdraiati nudi e soddisfatti sul divano.
Solo dopo pochi minuti eravamo già di nuovo pieni di voglia tutti quanti e ricominciammo a toccarci ed a giocare, continuammo per qualche ora mi pare, il tutto era stato molto bello e piacevole per tutti.
Ci siamo poi risentiti e rivisti molte altre volte, ora purtroppo loro si sono trasferiti ed hanno cambiato casa per la nascita di un figlio, la loro libertà e disponibilità di tempo non è più la stessa ma siamo rimasti molto amici e ci siamo ripromessi di ritrovarci presto.
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10 years ago
stocca,
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Schiava per la prima volta
“Tu pensa al trucco che al tuo abbigliamento ci penso io!” – così Rolando quella domenica pomeriggio. “Mi sa che promette bene” – pensai e così mi chiusi in bagno per ubbidire al mio vate sessuale nonché marito.
“Ho finito” – lo chiamai e lui si presentò con una corda e una scatola “strana”. “Vieni qui che ti preparo il reggitette” – ordinò con il suo solito tono che non ammetteva repliche, così ubbidii e lui cominciò ad armeggiare con le mie tette stringendo attorno alla base di entrambe la corda tirandola fino a farmi urlare per il male e fissandola così, passandomela dietro la nuca. “Ecco il tuo reggitette di oggi!” – esclamò, “adesso tocca al reggicalze” e così dicendo aprì la scatolina da cui estrasse un reggicalze davvero insolito: era fatto di due pezzi identici, ciascuno che finiva con due gancetti classici da reggicalze, ma che dall’altra parte aveva due mollette a scatto strettissime “ecco queste te le devi fissare per bene alle labbra della fica!”. “Ma tu sei pazzo!” – esclamai, ma lui mi riprese subito ricordandomi che non più tardi di mezz’ora prima gli avevo giurato che mai e poi mai avrei disatteso un suo ordine: lui era il mio unico vate del sesso! Così rassegnata mi applicai con molta sofferenza quel reggicalze così particolare e sopra indossai il vestitino a tubino che Rolando mi aveva portato: era aderente più di una seconda pelle, per cui si vedevano benissimo le tette peraltro gonfie in modo abnorme a causa della corda che le stringeva fortissimo alla base e ancor di più i capezzoli che da tanto erano grossi sembravano quasi finti! Comunque ubbidii, indossai anche le scarpe con tacco a spillo da 12 centimetri e chiesi “ dove intendi portarmi così conciata?” – “A Viareggio in passeggiata” – fu al sua risposta lapidaria.
Passai il pomeriggio sul lungomare di Viareggio sentendomi un battona: tutti mi guardavano, le donne con disapprovazione, gli uomini con uno sguardo luminoso di desiderio, comunque quello che più di tutti era eccitato era ovviamente Rolando, anche perché sapeva benissimo come mi sentissi e tra l’altro sapeva anche cosa avessi attaccato alla fica e anche infilato dentro! Infatti prima di uscire di casa mi porse le famose palline cinesi dicendomi “infilatele dentro tutte due!” e io così feci, ben sapendo però cosa mi avrebbero fatto provare: un continuo titillamento del clitoride, che unito a quello seppur doloroso a cui erano sottoposti i miei capezzoli mi provocava una colata continua di sborra dalla fica.
Verso sera tornammo alla macchina e io pensavo che la serata fosse finita così, invece il bello doveva ancora venire! Appena entrati lui mi fece sollevare il vestito da sotto il culo così che le chiappe poggiassero sul sedile direttamente, e poi allungò la mano a toccarmi la fica che ovviamente era fradicia! “Ti piace questo gioco troia!” – esclamò, e io non riuscii a negare, così partimmo, ma la strada non era quella del ritorno verso casa! “Dove mi porti?” – chiesi allora “ vedrai, ti piacerà” – fu la sua risposta lapidaria. Dopo circa mezz’ora giungemmo davanti ad una villetta molto isolata in aperta campagna, Rolando scese suonò e il cancello si aprì, come se fosse uno di casa! Scoprii poi che già alcune volte era stato in quella casa, proprio per organizzare la serata che mi stava per prospettare “Ciao sono Claudia e mio marito è Claudio” – mi salutò una donna biondissima, bella, sui quarant’anni, molto formosa e truccatissima, con un abbigliamento tutto di cuoio nero. Entrai e dopo pochi minuti mi trovai con Claudia e Claudio una a destra e l’altro a sinistra che mi palpavano le tette molto compiaciuti “mhhh che bei meloni hai, sei proprio una troietta come ci ha fatto vedere Rolando” – mi sussurrò all’orecchio Claudia e così dicendo mi sfilò di dosso il vestito, lasciandomi quindi nuda con solo quel particolare reggitette e reggicalze!
“Vieni” – mi disse “vedrai come ti divertirai”, e così dicendo mi prese per mano e mi portò in una stanza che era davvero incredibile: una vera e propria stanza delle torture!
Catene, croci, fruste di ogni tipo, e legacci per immobilizzare nelle posizioni più incredibili e oscene!
Rimasi perplessa ed interdetta, decisa a ribellarmi, ma Rolando dietro di me mi sussurrò “ricorda che sono io a decidere cosa devi e non devi fare in ambito sessuale!” - ed era vero, già da tanti anni lui mi organizzava incontri di sesso con gruppi di uomini, soli, o di uomini e donne dove io ero sempre la protagonista principale, centro delle attenzioni di tutti, mentre lui si godeva lo spettacolo da troia che ogni volta gli offrivo!
La sua voce mi incoraggiò ad entrare e così in men che non si dica mi trovai con le mani legate strettissime sopra la testa e altrettanto le caviglie costringendomi in una posizione diciamo a gambe larghe….
“Vedo che ti piacciono le pinze” – mi sussurrò suadente Claudia, io non risposi, ma urlai quando a tutti due capezzoli mi applicò due pinze metalliche con i dentini aguzzi per provocare forte dolore, ma troppo corti per bucare la pelle, e non era finita perché poi a ciascuna pinza agganciò due pesi tremendi che mi deformarono visivamente le tette tirandole verso il basso: sembrava mi si stessero per strappare via! Mi sganciò dalla fica il reggicalze e io pensai che almeno lì potevo rilassarmi, poi mi sfilò le palline fradice e colanti della mia sborra “vedo che ti piace molto soffrire puttana!” – e così dicendo diede uno strattone ai legacci che mi costringevano in quella posizione oscena, facendomi sobbalzare per il dolore, “vedrai, il vero dolore lo proverai ora!” – aggiunse e si presentò insieme a Claudio entrambi armati di fruste, mentre Rolando era intento a filmare ogni minimo dettaglio della serata. “A me lascia le tette e il culo e tu occupati della sua fica!” – ordinò Claudia con una voce che era diventata all’improvviso perentoria, rivolgendosi al marito. Non aveva ancora finito la frase che un colpo secco di frusta mi colpì in pieno i seni facendomi urlare sia per la sorpresa che per il dolore – “ puoi urlare quanto vuoi, ma non implorare pietà, perché se lo farai ci accaniremo su di te con ancora maggiore violenza e depravazione” – aggiunse la troia, prima di assestarmi la seconda frustata che colpì secca entrambi i capezzoli. “Anzi ad ogni colpo dovrai urlare oltre che per il dolore anche “Sono una troia!” – aggiunse, altrimenti sarai punita ancora di più! Cominciarono poi a colpirmi entrambi: Claudia sul culo e tette, ma soprattutto tette, e Claudio sulle cosce e soprattutto sulla fica. Andò avanti così per un bel po’ con me che urlavo sempre più per il dolore senza dimenticare mai di aggiungere “Sono una troia!” – soffrendo sempre più, al punto che ad un certo momento mi pisciai addosso senza nemmeno rendermene conto! “Facciamola riposare, prima della colata di cera” – esclamò Claudia ormai estasiata ed ipereccitata da quel gioco depravato, e così dicendo mi fece spostare, rimanendo sempre saldamente legata, e sdraiare su una panca, sempre ovviamente a braccia e gambe larghissime! Ero in una posizione scomodissima a pancia in su con la testa forzatamente reclinata all’indietro - “Hai sete?” - mi chiese Claudio, e senza farmi rispondere mi pisciò in bocca facendo in modo che una buona parte della sua urina mi andasse tutta in bocca, poi fu la volta di Claudia che mentre mi pisciava in bocca pretese che le leccassi la fica e che lo facessi bene altrimenti……. Così leccai la sua fica che mi pisciava addosso e un buona parte la ingoiai anche se contro voglia, e mentre leccavo sentivo il suo clitoride duro e gonfio per l’eccitazione! Mi lasciarono poi da sola nella stanza per buoni dieci minuti, così tutta pisciata e stretta nei legacci con le gambe che mi dolevano per la posizione innaturale in cui ero costretta. Sentivo un dolore fortissimo alle tette e alla fica, oltre che ovviamente a tutto il corpo martoriato da tutte le frustate subite, e non immaginavo che stavo per provarne uno ben maggiore! Le tette tra l’altro erano sempre strette dal reggitette di Rolando che impediva al sangue di defluire regolarmente facendomi se possibile ancora più male.
Avevo socchiuso gli occhi per cercare di rilassarmi, e quindi mi trovò del tutto impreparata il dolore improvviso e acuto ai capezzoli: Claudia mi stava colando cera bollente a non più di cinque centimetri di distanza dalla mia pelle, da una enorme candela rossa, “fa male?” – chiese ironica “sii da morireee” urlai – “benissimo allora proseguiamo così!” fu la sua risposta e così dicendo iniziò una colata di cera bollente su tutti i miei punti più sensibili, insistendo ovviamente sui capezzoli e sul clitoride! Tra urla disumane mi coprirono tutto il corpo di cera, facendomi il calco interno sia della fica che del buco del culo, colata tutta davanti e dietro! Non ricordo cosa accadde poi, perché immagino di avere temporaneamente perso i sensi, ma so che mi svegliai il giorno dopo con dei dolori fortissimi dappertutto, e andata in bagno scoprii come era ridotto il mio corpo: una maschera bluastra piena di lividi violacei e di macchie rosso scuro dovute alle ustioni provocate dalla cera bollente, non avevo un centimetro di corpo rosa, tutto era tumefatto e livido, solo il viso era salvo!
Tornammo a casa quel pomeriggio e appena arrivata a casa mi misi a letto senza rivolgere più la parola a Rolando, quella volta aveva davvero passato i limiti!
Passarono così due settimane, ma per tornare a vedere il mio corpo senza alcun livido fu necessario più di un mese. La cosa che mi sconvolse moltissimo fu che ripensando a quella sera, a tutto quello che avevo subito, sentivo la fica che si bagnava e colava di eccitazione pura, in pratica quel dolore quelle umiliazioni, essere stata schiava consapevole di due porci mi era piaciuto moltissimo!!! Avevo paura, ma sentivo già che prima o poi sarei stata io a chiedere a Rolando di tornare a trovare Claudia e Claudio e infatti……..
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10 years ago
admin, 75
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Un gioco perverso
Erano ormai alcuni anni che un insolito filo conduttore andava via via tracciando il nostro particolare percorso erotico a cui peraltro entrambi ci eravamo piacevolmente “adattati”: Rolando sempre presente a godere con la vista e l’udito alle mie performance erotiche, che ormai presa dalla parte, la interpretavo con crescente diligenza e profitto riuscendo sempre più ad abbandonarmi al piacere puro degustando i "piatti erotici" che mi preparava.
Il compito di Rolando era infatti quasi sempre, quello di scegliermi i partners che dovevano comunque avere necessariamente dei requisiti minimi di qualità: intelligenza, disponibilità, bellezza, pulizia, e … ovviamente cazzo superdotato, grande abbondanza di sperma, capacità di durata e di autocontrollo durante il coito…
Non era poi così difficile: trovare uomini disponibili per una serata di puro sesso con una bella donna, dichiaratamente puttana, il più delle volte con cena compresa, il tutto gratis, era in effetti più facile del previsto, al punto che molte volte si rendeva necessario operare delle scelte escludendo qualcuno…!
Nel corso del tempo il “gioco” si era arricchito di cerimoniali e di particolari che rendevano il tutto ancor più eccitante ed intrigante: poteva succedere infatti che lui mi chiedesse di essere denudato alla presenza dei miei amanti, prima dell'inizio dei giochi erotici, quindi di essere legato mani e piedi (mani sopra la testa e gambe divaricate), imbavagliato e ancorato ai piedi del letto, il tutto accompagnato da frasi del tipo "ecco brutto porco schifoso adesso sei in prima fila per lo spettacolo porno di tua moglie puttana, guarda bene e ascolta in silenzio!"
Va da sé che in tali circostanze io facessi in modo che la posizione preferenziale per i "giochi" risultasse quanto più possibile vicina se non addirittura confinante con il suo viso.
Era successo così anche la prima volta che mi ero ritrovata davanti non uno ma due uomini “sconosciuti”: belli, bellissimi e soprattutto tanto porci: Paolo e Andrea.
Avevo scelto un abbigliamento esplicito per quella serata, non sapendo però di avere a che fare con due uomini, e che uomini!
Così mi ero presentata in salotto dove i due, in compagnia di Rolando, si stavano gustando un filmino con scene di sesso in cui ero la protagonista indiscussa, coperta da un baby doll nero completamente trasparente e sandali a zatterone con un tacco di 25 – 30 centimetri.
“Siediti qui” – mi invitò Rolando, dopo avermi presentato i due uomini, e così dicendo si scostò lasciandomi libero il posto tra Paolo e Andrea.
Mi accomodai proprio mentre sullo schermo scorrevano le immagini che mi vedevano mugolare felice mentre ricevevo docilmente sul viso gli schizzi di sperma di un mio amante; il rivedermi così porca mi imbarazzò al punto tale ch rimasi così immobile tra i due uomini senza parlare e senza muovermi.
Ma ben presto sentì che altre mani si muovevano eccome..!
In men che non si dica mi ritrovai ad impugnare due cazzi gonfi di desiderio, mentre altre mani frugavano tra le mie cosce e le tette! Ci spostammo rapidamente in camera da letto e fu lì che mi prese il desiderio di essere “dominatrice”, così dopo aver denudato Rolando lo imbavagliai e lo legai saldamente mani e piedi, in una posizione tale per cui fosse costretto a vedere ogni mia evoluzione in tutti i più particolareggiati dettagli.
Cominciai a spompinare i due cazzi a non più di cinque centimetri dal volto di Rolando: com'era rosso e com'era teso il suo cazzo! "Guarda maiale, guarda bene come mi ciuccio questi due cazzi, lo farò qui così potrai vedere bene quando mi sborreranno in faccia, perché ho deciso di farmi imbrattare bene il viso da tutti e due, tanto per familiarizzare un po'" - così gli dissi, sapendo quanto lo eccitasse il mio linguaggio depravato!
Così Rolando aveva assistito, quasi da protagonista, al mio spettacolo da pompinara, imbrattata dappertutto, aveva sentito bene il grido insieme di stupore e di gioia che mi era sfuggito quando il primo schizzo mi aveva solcato il viso!
"Guarda finocchio come mi hanno ricamato il viso questi due porci!" – gli dissi – mostrandogli il viso completamente imbrattato da copiosi rivoli di sperma che si univano a quelli che mi colavano dalla bocca, ancora completamente impastata di sborra, formando insieme densi filamenti che, si allungavano dal mio mento come stalattiti da cui si distaccavano grosse gocce che cadevano sulle tette dove si completava l'opera di "ricamo" sul mio corpo.
Ero piena dappertutto: i capelli, la fronte, gli occhi, le gote, le orecchie, la bocca, il mento, il collo, il seno, la pancia, persino la schiena dove vari rivoli avevano raggiunto il mio culo.
Quando capii che i due porci si stavano rieccitando ingoiai la sborra residua che mi era ancora rimasta in bocca e ripresi a spompinarli senza peraltro pulirmi anche in minima parte il viso: ero talmente "ricoperta" che faticavo ad aprire gli occhi, ma tanto a quel punto era forse meglio "operare" ad occhi chiusi!
Intanto Rolando con le mani completamente anchilosate per gli stretti legacci aveva il cazzo talmente teso da sentirselo scoppiare: dalla cappella gonfia fluiva ormai senza più soluzione di continuità una lunga colata di quel liquido lubrificante che solitamente precede la sborrata e che aveva creato in terra ai suoi piedi un autentico laghetto!
Così imbavagliato mugolava, nella speranza che gli allentassi un po' i legacci, ma io invece gli urlai: "cosa hai da lamentarti, non ti piace più lo spettacolo brutto porco?! Vorrà dire, lurido guardone schifoso, che il resto lo guarderai dalla toppa della serratura!" e così dicendo gli sciolsi i legacci di mani e piedi e lo scaraventai fuori dalla stanza richiudendo in fretta la porta a cui fece seguito un doppio giro di chiave.
Sapevo che la porta era disassata per cui anche chiusa restava, nell’angolo in basso, un’ampia fessura attraverso la quale era possibile con una certa agevolezza, curiosare all'interno stando inginocchiati sul pavimento.
Lo sbocchinare due membri così ragguardevoli mi provocava una deformazione del viso come un rigonfiamento, che evidenziava al massimo il solco del secondo mento. Ammirandomi riflessa nello specchio ricordai come Rolando mi avesse detto in precedenti occasioni, che quello era il segno distintivo e inconfondibile delle vere bocchinare.
I due uomini ormai eccitatissimi cominciarono a palparmi e a slinguarmi dappertutto infilandomi le mani fra le cosce, aprendo dolcemente le labbra del sesso, ormai completamente fradicio se non addirittura allagato e da cui colavano ampi e densi rivoli di sborra vaginale che si distaccavano in lunghi filamenti biancastri.
Così Rolando mi spiò attraverso la fessura della porta, mentre mi aprivo quanto più possibile ai due amanti che lui mi aveva scelto, mi sentì incitarli con linguaggio sempre più volgare ed esplicito a prendermi in tutti i modi; e i due uomini non si fecero certo pregare a lungo. Mi misero alla pecorina e uno mi penetrò nella fica mentre l'altro si faceva ancora spompinare il cazzo, poi cominciò una sarabanda di posizioni sempre più audaci, alla fine mi ritrovai sdraiata, viso contro viso (o è meglio dire lingua contro lingua) con uno dei due amanti che mi aveva infilato per tutta la sua lunghezza il cazzo nella fica mentre l'altro continuava a gustarsi la mia grandissima abilità di pompinara.
Durò poco che anche l'altro partner si staccò dalla mia bocca e con il cazzo gocciolante di saliva si posizionò alle mie spalle; solo il tempo di capire le sue intenzioni e di esclamare con una punta di timore "piano, ti prego" - il cazzo lubrificato si aprì rapidamente un varco nel mio buco del culo. L'entrata fu imperiosa con un solo colpo di reni mi aveva infilato nel culo quei ventidue o ventitré centimetri di cazzo, facendomi sussultare e gridare sia per il dolore che per lo stupore. "Ahhh che male, ahhh piano così sii, mmnhh ecco bravo adesso va bene, ohhh sii oddio che bello ahhh ahhh mmnhh che meraviglia dai così porci prendetemi tutta daii sfondatemi tutto culo e fica sii sono la vostra baldracca mi dovete fare impazzire dai porci sii sempre più forte così dentro per bene è così bello sentire i vostri cazzi che si incrociano dentro di me ahhh come godo sento già che avrò un orgasmo travolgente dai fottete bene la vostra battona daii" - questo fu il soliloquio a cui assistette Rolando impotente al di là della porta!
In seguito Rolando mi raccontò che accucciato come un cane mi spiava e mi vide completamente rapita: dalla bocca urlante mi colava un fitto rivolo di saliva, gli occhi erano completamente assenti e quasi sempre chiusi ad assaporare meglio quel profondo stato di estasi erotica, preparandomi all'epilogo del piacere che precede la pace dei sensi, i due uomini, anch'essi esausti mi penetravano con foga sempre crescente e ormai riuscivano ad infilare nella fica e nel buco del culo i loro cazzi con una facilità estrema: all’improvviso, senza che me ne ricordi urlai - "daii siii cosiiiii siii cosiiiii ecco ecco bravi dai luridi maiali dai ancora di più sii daii fate urlare questa puttana questa zoccola siii ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhh…" - l'urlo durò diversi minuti e temo fu sentito anche all’esterno di casa!
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10 years ago
admin, 75
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Puttana sull'aurelia
Sabato sera e come ormai da un po’ di tempo, momento di scegliere il “giochino” erotico che ci avrebbe accompagnato per tutto il week end; la discussione verteva sul fatto se io dovessi o meno assistere in veste di spettatrice al filmino porno che Rolando aveva girato la settimana prima, ovviamente con me quale attrice protagonista principale alle prese con tre suoi amici!!
“Non voglio vedermi mentre faccio la troia, lo sai che mi imbarazza moltissimo, anche davanti a te!” “ Eh no mia cara ti voglio qui vicino a me, molto vicina e anche agghindata, molto agghindata, anzi vai a prepararti e… mi raccomando fatti puttana, in modo esplicito e volgare, molto volgare” – “va bene lo farò, però stasera non mi dovrai scopare, sarò io a far venire te come e quando tu lo vorrai, proprio come si fa con una puttana, anzi facciamo così: perché il tutto sia ancora più realistico voglio che mi paghi come si fa con le battone vere, e io non ti deluderò!” – replicai decisa. “O.K. ma allora visto che vuoi proprio che sia tutto molto reale, pretendo che tu accetti di fare la battona fino in fondo e quindi stasera ti porterò lungo l’Aurelia e verrò a ‘rimorchiarti’ dopo un po’, è deciso!” – troncò secco Rolando – “il filmino me lo guarderò da solo mentre tu ti prepari”.
Cercai inutilmente di far cambiare idea a Rolando, rendendomi conto in fretta del vicolo cieco in cui mi ero andata ad infilare da sola con la mia uscita davvero infelice, ma fu tutto inutile Rolando rimase risoluto: “stasera farai la battona davvero!” – mi disse. Rassegnata andai in bagno a prepararmi, mentre Rolando, si gustava il filmino porno…
“No, no così non va proprio, ho detto battona non educanda!” – mi redarguì severo e deciso venendo a spiare in bagno come intendevo essere puttana, provai ad insistere ma fu tutto inutile: quella sera Rolando mi pretendeva battona davvero!
“Va bene così, capo?!” – lo interrogai sarcastica scendendo le scale un’ora dopo – “si direi proprio di si, brava!” – mi rispose esaminando ogni dettaglio con estrema attenzione – “sei una battona perfetta, e ora andiamo!”. Certo non avrebbe potuto pretendere di più: reggicalze nero, calze nere, scarpe nere con una zeppa e un tacco vertiginoso di 20 centimetri, mutandine e reggiseno assenti, minigonna nera in latex e sopra una maglietta nera di rete a maglie larghissime che mi lasciava i seni completamente in vista, il tutto completato da un trucco che era il più pesante che mai mi fossi fatta sul viso, impossibile sbagliare: solo le puttane DOC lo esibivano!
Raggiungemmo l’Aurelia verso le 11 di sera, ma sopraffatta dall’imbarazzo scartai, con varie scuse, tutte le piazzole che Rolando mi proponeva fino a quando – “ecco qui è l’ideale, dai scendi e mi raccomando non nasconderti, devi stare bene in vista sull’orlo della strada come fanno le altre battone, guarda che io ti osserverò e se non sarai ben esposta non ti verrò più a riprendere, quindi … fai la brava! Ah e … pensa anche a quanto chiedere per le tue prestazioni e mi raccomando per culo e fica usa il preservativo: te ne ho messo due scatole da venti in borsetta! Ciao e a presto” – così dicendo chiuse la portiera dell’auto e si allontanò rapidamente dietro la curva, lasciandomi lì al buio da sola.
La paura che inizialmente mi attanagliò insieme ad una sensazione di profonda vergogna e al terrore di essere riconosciuta da qualche vicino di casa o amico, lasciò ben presto il campo alla rassegnazione, e così come Rolando mi aveva ordinato, mi piazzai sul ciglio della strada in modo da essere illuminata per bene dai fari delle auto che passavano. Cominciai a passeggiare nervosamente ed ecco che un’auto rallentò, si fermò, abbassò il finestrino, due occhi mi squadrarono da capo a piedi – “fammi vedere meglio il culo” – ordinò una voce imperiosa, e io nuova a quella situazione, sollevai quell’esile striscia di gonna per mostrare bene tutto. “Quanto vuoi per una scopata in gruppo, siamo in tre e devi farcelo mettere dappertutto?!!” – “per le orge voglio cinquecento euro” – risposi quasi meccanicamente – “va bene monta in macchina troia!” – risponde quella voce da dentro l’automobile.
Ubbidii meccanicamente e appena dentro l’auto i due uomini che stavano seduti insieme a me sul sedile posteriore, cominciarono a palparmi dappertutto senza pietà strizzandomi violentemente le tette e spingendomi con forza la testa verso i loro cazzi già ben duri e pronti. Smisi di pensare e mi abbandonai agli istinti, così cominciai a sbocchinare entrambi senza più alcun pudore, sentendomi ormai troia davvero! Fermarono la macchina in un parcheggio e mi fecero scendere e sdraiare sul cofano ancora caldo della macchina e dopo essere stata costretta ad un pompino triplo, iniziarono a penetrarmi in tutti i buchi e in tutti i modi dandomi ordini come ad una schiava “Succhia lurida puttana, apriti quel culo rotto brutta vacca schifosa….!” e via così per una buona mezz’ora o forse più, fino a quando decisero che si erano divertiti abbastanza, così “ stai giù in ginocchio e leccaci i cazzi che ti vogliamo sborrare sulla tua faccia da battona!” – ordinò uno e io ubbidii, proprio come una docile battona, fino a farmi riempire tutto il viso e non solo del loro sperma caldo e odoroso. Mi pagarono e mi riportarono alla mia piazzola, senza permettermi di ripulirmi il viso, per cui quando scesi la sborra si era già seccata parzialmente e quando cercai in borsetta un fazzoletto per pulirmi scoprii che Rolando me li aveva tolti tutti!!
Rimasi quindi a battere così imbrattata di sborra, ne sentivo l’odore intenso su di me e pensai che così conciata non avrei avuto più clienti, e invece….
Scoprii così che conciata in quello stato ero ancora più eccitante e i clienti sempre più numerosi, si sentivano autorizzati a farmi le richieste più oscene e che io decisi avrei accontentato tutte – “Rolando mi vuole battona? Bene lo accontenterò!” - pensai.
Mi trovai quindi a prendere cazzi dappertutto e in tutti i modi e le posizioni, sempre più imbrattata di sborra e più odorosa anche del sudore e della saliva dei miei clienti, che si accanivano con particolare sadismo sulle mie tette che palpavano e strizzavano con una violenza inimmaginabile, facendomi urlare per il dolore.
Mi ritrovai accucciata ai piedi di gruppi di tre quattro uomini a succhiare i loro cazzi - “Succhia puttana, sbocchinaci per bene brutta troia, altrimenti non ti paghiamo” – mi incitavano, mentre con le mani mi serravano saldamente le tette, e io mi affondavo in bocca alternativamente prima uno e poi l’altro cazzo, mentre con le mani masturbavo gli altri.
Ancora “colante” e imbrattata mi facevo pagare e poi pronta per nuovi cazzi, così per 4-5 ore di seguito senza che di Rolando ci fosse traccia.
Finalmente la voce che provenne dall’ennesima auto che si era fermata, mi suonò familiare – “quanto vuoi battona per una notte intera, sappi che intendo sborrarti in gola e che pretendo un ingoio completo e il cazzo perfettamente pulito e voglio guidarti io la testa per darti il ritmo?!!!” – “trecento euro, ma per te farò uno sconto speciale: ne basteranno duecento” – risposi con fare professionale fingendo di non conoscere il mio interlocutore. “Monta baldracca, ti porterò a casa mia!” – ordinò secco Rolando.
Raccolta la gonna salii a bordo e rimasi in silenzio mentre l’auto ripartì sgommando – “puzzi di sborra da fare schifo, brutta troia!” – “per forza, ho appena fatto un pompino a tre uomini, mi sembra regolare, anche perché quel bastardo del mio magnaccia mi ha lasciata qui a battere, senza nemmeno una salvietta per pulirmi!”.
Appena a casa lo spogliai completamente nudo, poi mi piazzai con il culo davanti ad uno specchio, così che lui potesse vedere bene, mi piegai in avanti per succhiargli il cazzo golosamente, esponendo al suo sguardo il mio sesso sgocciolante, la sua mano mi guidò inesorabile, spingendomi con forza la testa a sé, facendo in modo che tutto il cazzo mi si conficcasse in gola ed incitandomi con parole sempre più volgari – “dai troia schifosa succhia, succhia bene l’uccello, non ti fermare sgualdrina, continua a spompinare il cazzo per bene così dai lurida baldracca, dai!” – quest’ultimo incitamento accompagnò la sua sborrata che mi finì in ampi e copiosi fiotti direttamente in gola facendomi rischiare a più riprese il soffocamento... La mia abilità di pompinara mi permise comunque di portare a termine quel bocchino con un ingoio da manuale: alla fine il cazzo era pronto per essere riposto nei pantaloni perfettamente pulito. “Sei contento?” – lo interrogai con voce roca – “Si, sei davvero una battona insuperabile, e pensare che oggi ti sei già presa una razione di cazzo impressionante” – mi rispose, mettendomi in mano due banconote da cento euro.
“Lo sai? Stasera ho guadagnato la bellezza di tremila duecento Euro….quasi quasi faccio la battona di professione, non ho mai guadagnato così tanto in poco tempo!” conclusi, prima di andare in bagno finalmente a lavarmi!
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10 years ago
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Una gradita sorpresa
Che Rolando fosse una sorgente di continue sorprese, già lo sapevo, ma quello che mi stava preparando per quella serata certo Stella non lo avrei mai immaginato!
“Stasera ho voglia di sesso” – mi disse con fare molto diretto – “e voglio che tu lo faccia lasciandoti bendare gli occhi, così puoi già immedesimarti nella situazione di farlo con un altro uomo al posto mio!” Una proposta tanto “innocua” da non sollevare in me alcun sospetto di intrigo o altro. Così quella sera, dopo esserci entrambi vestiti in modo particolare, lui da maggiordomo, io da disinibita donna di spettacolo, ecco apparire la benda che non dovrà essere tolta dagli occhi per nessuna ragione, - “solo io potrò farlo se e quando lo riterrò opportuno!” – ribadì ancora una volta Rolando facendo trasparire un’insolita determinazione.
Così mi ritrovai “guidata” e accompagnata da lui in una stanza, dove dopo avermi fatta sedere su una sedia mi legò saldamente dicendomi di avere pazienza, poi uscito dalla stanza, chiuse la porta a chiave e si allontanò. Dopo un po’, dopo un bel po’, ormai spazientita cominciai a chiamare Rolando perché mi desse una spiegazione di questo gioco, - “tra l’altro mi si stanno informicolendo completamente le mani!” – costatai.
“Eccomi da te, donna inquieta!” – mi disse mentre mi slegava, - “e mi raccomando, ricorda di non tentare mai di levarti la benda dagli occhi!” - “Si, si, stai tranquillo, se te l’ho promesso lo sai che mantengo sempre quello che dico, io…!” – “ecco seguimi così, attenta agli scalini, stiamo andando nel nostro boudoir, siamo arrivati, adesso siediti qui sulla poltroncina e fammi vedere come fai a sedurre il tuo maggiordomo!” – terminate quelle parole … ah se avessi anche lontanamente subodorato quello che stava per accadere!
Quell’imbroglione di Rolando aveva fatto in modo che al posto suo ci fosse … ma sì, ma sì: c’era proprio un altro uomo, un uomo peraltro molto bello con una fisionomia ed un’anatomia completamente diverse dalle sue, quasi glabro, al contrario” di lui che è ricoperto quasi dappertutto da una vera e propria “pelliccia, e soprattutto dotato di un sesso veramente grande e poderoso, molto, ma molto di più di ciò che la natura abbia donato a mio marito!
È d’obbligo una descrizione sintetica della scena: Rolando, attrezzato con telecamera, si era messo in posizione defilata, ma in modo tale da riuscire ad ingannarmi sulla direzione da cui proveniva la sua voce, io morbidamente adagiata sulla poltroncina, mentre Piero, questo era il nome del “terzo”, stava in piedi appunto a fianco della poltroncina. “Battista, ho bisogno di un massaggio particolare” – sospirai con voce melensa, - “come comanda mia signora” – rispose Rolando, facendo contemporaneamente un cenno a Piero perché cominciasse ad “operare”.
Così Piero cominciò ad insinuare le sue mani attraverso i pochi vestiti che indossavo, mi sbottonò lentamente la camicetta con una mano, mentre con l’altra mi percorreva una coscia andando rapidamente ad incrociare un gancetto del reggicalze. “Mhnn ahhh, che bel massaggio, continua ti prego” – mugolai ignara di quel che realmente stava accadendo.
Avevo ormai i seni scoperti, la gonna benché ancora allacciata sembrava non esserci, le mani di Piero esploravano il corpo sempre più caldo ed eccitato, prima palpando e massaggiando sapientemente i seni, poi pizzicando i capezzoli, infine aprendomi la fessura ormai fradicia con le dita. Rolando mi confessò poi che Piero, vedendo il mio corpo completamente depilato si eccitò moltissimo, così si piegò lentamente su di me percorrendo il mio corpo prima con una serie di baci, poi con morsetti calibrati nei punti più “strategici”, infine con la lingua aperta a bagnare tutta la pelle, dalle orecchie alla fica. “Cazzo, ho bisogno di cazzo, di tanto cazzo, vieni Battista fatti preparare adeguatamente!” – mugolai ormai completamente ubriaca di libido.
Era arrivato il momento tanto atteso da Rolando: stavo spogliando con una certa fretta Piero, convinta peraltro di avere a che fare con mio marito, in pochi secondi caddero pantaloni, mutande, giacca e camicia e mostrai di saper restituire con altrettanta qualità toccate e leccate. Era tale il mio grado di eccitazione che procedevo scatenata lungo quel corpo così caldo, senza che mi sfiorasse il benché minimo dubbio di ciò che stava realmente accadendo; solo l’impatto con il sesso, davvero prepotente, mi fece sobbalzare, mi fermai un attimo, lo baciai lo toccai, lo odorai, lo leccai e poi dopo una breve esitazione di poche decine di secondi proseguii e lo feci affondare dentro la bocca scatenandomi in un pompino davvero da premio! Con la mente percorsa da forte dubbio di avere a che fare con il sesso di Rolando decisi comunque di gustarmi fino in fondo tutta quella delizia.
Da quel momento assecondai il gioco perverso di Rolando che immaginai, stava sicuramente guardando e riprendendo ogni attimo di quella serata. Mi levai tutti i vestiti, mi alzai in piedi e feci sedere Piero sulla poltroncina al mio posto, poi mi misi davanti a lui rimanendo in piedi a gambe divaricate, lentamente mi chinai in avanti verso il basso fino a ritrovare quel cazzo meraviglioso per avvolgerlo nuovamente con le mie labbra in un lungo, morbido, perverso pompino. Feci in modo che Rolando potesse gustarsi uno spettacolo adeguato, lo immaginavo sdraiato quasi a terra per poter riprendere al meglio quella meraviglia che mai gli era riuscito di vedere: davanti a lui, quasi sopra la testa, inguainate in un paio di calze velatissime nere, si slanciavano le mie cosce e più avanti, alla loro confluenza il meraviglioso vertice dove si trovano buco del culo e fica. Guardando poi in seguito il video girato da Rolando notai come la mia fica sborrasse davvero copiosamente prima dell’orgasmo, infatti lunghi filamenti fuoriuscivano dalle grandi labbra aperte e imperlate, colando in dense gocce fino a terra. Poco più avanti ballonzolavano liberamente le mie tette al lento ritmo del pompino, l’andirivieni della testa determinava la corrispondente oscillazione delle tette; a quel punto sapevo che lui mi stava osservando e sapevo bene cosa offrirgli! Il porco indugiò a lungo con la videocamera, con frequenti stacchi e zoomate su ogni particolare: il buco del culo, la fica, i filamenti di sborra, le tette, le labbra della bocca completamente deformate ad “ospitare” quella grossa, enorme banana che toglieva quasi il respiro! - Rolando si rivelò un abile regista porno effettuando riprese memorabili con lo zoom: un primo piano sulle tette così gonfie e voluminose con i capezzoli tesi e turgidi per l’eccitazione ormai fuori controllo, e tra quelle due “bocce” si intravedevano con sufficiente definizione, il mio mento e le labbra inferiori tutte deformate e avviluppate attorno al cazzo viscido di saliva; il tutto accompagnato da un mio sempre più insistente mugolio di piacere, anche in risposta alle incitazioni sempre più volgari che Rolando mi rivolgeva. Gustate a “freddo” con l’uso del rallentatore, sembravano scene di una danza “rituale”: il dondolio delle tette che accompagnava l’andirivieni della bocca lungo il cazzo e anche il mugolio che emettevo sembrava la sinfonia di accompagnamento..! -
Ancora pochi minuti di quel “trattamento” e.. Piero ormai completamente in estasi, mi scaricò in bocca una copiosa cascata di sperma, fresco fluido, buono, che odorava di buono, al punto che dopo avergli ripulito per bene il cazzo, mi sollevai in piedi girandomi lentamente, socchiusi la bocca facendo fuoriuscire la lingua tutta imbiancata a raccogliere ogni minima goccia di sperma dalle labbra, e con una manovra repentina la richiusi ingoiando tutto con il massimo piacere!
“E adesso inculami maiale, oggi voglio prendere il cazzo per bene e dappertutto, hai visto come sono troia oggi!” – e così dicendo ricominciai a spompinare quel membro per ridargli il vigore di prima. Fu a quel punto che Rolando mi levò la benda dagli occhi, così dopo un’occhiata approfondita a quel partner “sconosciuto” sogghignai compiaciuta “avevo intuito che c’era qualcosa d’insolito, solo che non riuscivo a crederci fino a quando non ho assaggiato il tuo uccello. E che uccello, mai in vita mia mi era capitata tanta grazia! Finora ho sempre dovuto accontentarmi del cazzetto da finocchio di Rolando, ma oggi non intendo rinunciare a niente, voglio provare e gustare tutto, visto che è quello che quello che vuole quel porco!” – a questo punto ritornò il silenzio rotto solo dal mio mugolio mentre avevo ricominciato il pompino interrotto e quando ritenni sufficiente la qualità dell’erezione mi piegai in avanti accovacciandomi sulla poltrona alla pecorina, offrendo il mio culo a Piero – “ecco adesso inculami per bene, voglio che me lo infili fino in fondo, mi devi sverginare perché quel finocchio di mio marito non è mai riuscito a sfondarmi per bene il culo!”. Con un simile linguaggio osceno l’amplesso raggiunse in breve, livelli di perversione inaudita e offrii a Piero tutto di me, godendo come mai prima avevo fatto.
Rolando filmò tutto, guardandomi con gli occhi dilatati per l’eccitazione e quando vide che ero ormai “persa” fece entrare nella stanza un altro suo amico, già nudo ed eccitato il quale senza nemmeno parlarmi si mise dietro di me e mi piantò il suo membro nel culo, mentre Piero mi scopava scatenato….
Invece di incazzarmi per questo nuovo “scherzo” di Rolando urlai incitando i miei due partner a sfondarmi tutta, dimenandomi forsennata mentre sentivo salire dentro di me un orgasmo mostruoso!! Urlai e urlai ancora li implorai di no sborrare e di continuare …… venni di nuovo e poi ancora …… fino quasi a perdere i sensi…e solo allora senti dentro di me due fiumi di fluido caldo che mi percorrevano culo e fica…..
Quando ci abbandonammo spossati al meritato riposo, nella stanza si respirava un odore di sesso così intenso e avvolgente da essere avvertito anche dopo un lungo tempo di permanenza all’interno. “Adesso vieni qui e ripuliscimi culo e fica!” – ordinai a Rolando, che ubbidì eseguendo docile docile come un cane…! L’affondare la lingua nei miei buchi, così colmi di umori, di odori e di sapori diversi e strani, provocò in lui un’eccitazione mai provata che lo portò a ripulirmi tutta in modo meticolosissimo ogni zona, anche la più recondita e nascosta, inghiottendo tutto, proprio come un servo, anzi per meglio dire, come uno schiavo fedele!
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10 years ago
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La prima esperienza al privè
“Stella, Stella, dove sei?!” – Rolando era impaziente, stranamente impaziente.
“Vieni a vedere cosa ti ho comperato, dai, ho un sacco di sorprese bellissime!” – “vedere, vedere” – risposi curiosissima – “cominciamo dalle cose più hard, sai cosa sono queste? No? Beh te lo dico io: queste sono le famose palline cinesi che servono a massaggiare in profondità il sesso femminile” – “ma come si usano?” – “molto semplice: si infilano tutte e due nella fica, lasciando fuori solo questo anellino legato al filo a cui sono fissate, sai serve per tirarle fuori, altrimenti in una fica come la tua si perderebbero!” – “stronzo! Sei in vena di complimenti?” – “dai era solo una battuta spiritosa! Non sarai davvero così permalosa!” – “OK ma che ci devo fare? Vuoi che le indossi stasera?” – “Certo, stasera ti porto a ballare, per cui tutto il tempo avrai dentro la fica un massaggiatore personale che si prenderà cura della tua eccitazione; e.. non è finita, guarda un po’ che completino indosserai” – così dicendo mi porse un pacchetto contenente un completo di pizzo nero, composto da sostieni tette (di quelli che reggono e comprimono il seno lasciandolo però completamente scoperto) e reggicalze.
“I tuoi soliti regali interessati!” – lo provocai- “ah sì e allora guarda un po’ qui, ti sembra interessato anche questo?!” – mi rispose consegnandomi una borsa di nylon molto voluminosa, - “caspita, ma cosa c’è dentro? Ohhh mamma mia, ma, ma sei proprio matto!!” – esclamai aprendo il sacco – “una pelliccia, ma e il tuo animalismo che fine ha fatto ?!!” – “tranquilla, è una pelliccia ecologica, bella, ma ecologica” – in effetti Rolando doveva aver speso davvero molto per quel capo così bello: una pelliccia molto raffinata che, indossata mi copriva dal collo fino alle caviglie, - “la indosserai stasera, e sarai la più bella di tutte!”
L’euforia e l’emozione per quel regalo così prezioso mi avevano confusa e rimasi così a rimirarmi davanti allo specchio, con la pelliccia addosso, “sotto la pelliccia mettiti questo” – specificò Rolando, porgendomi una gonna nera lunga anch’essa, come la pelliccia fino ai piedi, e dotata di spacco laterale fino ai fianchi, chiuso da un bottone a metà coscia; - “e sopra cosa devo mettere?” – gli chiesi – “indossa questo top” – il top era di pura seta molto fine, quasi trasparente, si allacciava sulla schiena che restava in buona parte nuda, - “spero che ci sia caldo dove andremo, altrimenti mi becco un accidente” – replicai nel vedere un capo di abbigliamento così succinto.
Quella sera Stella mi preparai molto più rapidamente del solito, senza peraltro dimenticare alcunché: palline, ecc. tutto al posto giusto, anche il trucco volutamente pesante!
“Mnhhh, mi stanno già massaggiando, ahhh che bello!” – esclamai riferendomi ovviamente alle palline cinesi, mentre ero seduta in macchina durante il viaggio verso la famosa sala da ballo, - “mi immagino come sarà quando ballerò ….!” – “potresti rischiare di avere un orgasmo sulla pista da ballo, e ….. da sola!!” – rispose Rolando euforico.
Non capivo il perché di tutta quell’euforia, ma cominciai a capire quando arrivati e scesi dall’auto lessi l’insegna del locale: “Tortuga” poi guardandomi intorno vidi che il portone d’ingresso era chiuso e per entrare bisognava suonare il campanello, essere scrutati da un usciere, e solo dopo accedere all’interno. Appena entrati Rolando consegnò all’usciere un biglietto – “lo aveva già acquistato, il vigliacco!” – pensai, poi una ragazza molto carina prese in consegna giaccone e pelliccia. “Prego accomodatevi” – una voce suadente ci invitò ad entrare: il locale era molto buio soprattutto per chi, come noi, vi accedeva dall’esterno, si sentiva una musica suadente, ma non assordante, si scorgeva nella penombra la pista da ballo già molto animata. Ci sedemmo su uno dei molti divanetti che circondavano la pista da ballo, ordinando da bere due margarita, e rimanemmo a guardare. “Andiamo a ballare?” – proposi – “con piacere” – così cominciammo a scioglierci in balli sempre più coinvolgenti fino a quando Rolando – “sono stanco non ce la faccio più, mi siedo qui e ti guardo, continua tu da sola” – disse andando nuovamente a sedersi sul divano. Forse anche per merito del margarita, sta di fatto che più ballavo e più avrei ballato, forse anche per merito di quello che avevo dentro la fica: uno strumento di tortura, una tortura dolce, dolcissima che mi trastullava provocandomi un piacere sempre più intenso con il risultato che, sentivo come alcune gocce di godimento mi stavano colando lungo le cosce. Il bello era che quel titillamento non era il solo a cui il mio corpo fosse sottoposto, solo adesso infatti, avevo capito il perché della scelta di Rolando del top di seta: il fatto che il seno fosse completamente scoperto e contemporaneamente strizzato, con i capezzoli ben orientati verso l’esterno, faceva sì che gli stessi strusciassero ad ogni mio movimento, contro quel capo così liscio e aderente che li copriva, provocandomi un continuo vellicamento che me li aveva ormai resi talmente tesi e turgidi da sembrare quasi tumefatti aumentando ancora il mio livello di eccitazione.
Rolando se ne stava seduto e mi guardava ballare, vedevo i suoi occhi lucidi di eccitazione posarsi prima sul mio top attraverso cui si vedevano nei minimi dettagli sia i capezzoli che i seni, e poi andare più in basso alle mie cosce dove notai essere perfettamente visibile il reggicalze che indossavo sotto dal momento che il bottone della gonna si era “misteriosamente” aperto.
Mi cadde lo sguardo su una coppia che era seduta un po’ in disparte, a cui si erano aggiunti altri due uomini che stavano accarezzando la donna dappertutto davanti al marito evidentemente compiacente, e probabilmente a sua volta a caccia di qualche novità! “Mi hai portata in un club privè, brutto porco, sei proprio un gran perverso!” – esclamai risentita scendendo dalla pista da ballo, ma lui per tutta risposta mi baciò così appassionatamente da farmi sbollire subito la rabbia, anche perché in effetti dopo quasi due ore di ininterrotti titillamenti a fica e capezzoli ero sconvolta. “Vuoi offrirmi a degli sconosciuti stasera?” – gli chiesi ormai certa dei suoi obiettivi per quella serata, lui non rispose e mi baciò di nuovo palpandomi le cosce.
“C’è uno che mi sta palpando la coscia” – gli sussurrai all’orecchio poco dopo essermi seduta al suo fianco – lui sbirciò e mi disse – “lascialo fare vediamo fin dove arriva!”. E lo sconosciuto arrivò ben presto in cima alla coscia dove era evidente il mio stato di eccitazione e dove penzolava ancora il filo a cui erano legate le palline cinesi… Sentii le dita dello sconosciuto entrarmi dentro e armeggiare fino a far sgusciare fuori le palline fradice, io intanto stavo con la testa rivolta dall’altra parte bisbigliando all’orecchio di Rolando tutto quello che stava succedendo, convinta che lui mi avrebbe dato qualche consiglio per togliermi da quella situazione.
All’improvviso dietro di me una mano s’insinuò dentro il top afferrandomi un seno e facendomi sobbalzare e ansimare sia per il gesto inatteso che per l’eccitazione che ormai mi pervadeva tutta, poco dopo una lingua cominciò, sempre da dietro, a leccarmi il lobo dell’orecchio….
“Mi palpano tutta” – esclamai – “allunga la mano anche tu dai” – fa la sua risposta! Lo guardai negli occhi leggendovi un’eccitazione così intensa che quasi non lo riconoscevo, e ubbidii: posai la mano fra le gambe dello sconosciuto, ma sempre con lo sguardo rivolto vero Rolando, - “com’è eccitato?” – mi domandò. “Ha un cazzo enorme” – fu la mia risposta lapidaria, anche perché avevo ormai deciso di provare e cedere…. Girai dunque la testa verso il mio sconosciuto palpeggiatore e mi avvicinai rapida alla sua bocca infilandoci dentro la mia lingua, mentre aprivo i suoi pantaloni per far uscire il suo membro durissimo e mentre quello che mi palpava una tetta mi toglieva il top lasciandomi così a seno nudo. Pochi minuti e un’altra mano percorreva rapida l’altra coscia, “Rolando pensai” – ma girandomi vidi che era un altro uomo che mi prese la mano libera e l’appoggiò sopra il suo cazzo mentre mi baciava appassionatamente. Adesso la situazione era davvero bollente: a destra e a sinistra impugnavo due cazzi enormi, alle spalle uno sconosciuto mi spremeva le tette, due mani si contendevano la mia fica allagata di godimento e quando girai di nuovo la testa vidi davanti a me a non più di 2 centimetri dalla bocca un altro uccello gonfio di eccitazione: “4 uomini….una bella serata davvero” - pensai!
Si avvicinò il gestore del club che con fare molto riservato ci consigliò di spostarci in una stanza destinata agli accoppiamenti “occasionali – “starete molto più comodi e potrete scatenarvi senza alcun problema!” – aggiunse.
Infatti c’erano in quel club privé parecchie stanze, tutte arredate in modo semplice: un grande lettone rotondo al centro e tutti specchi intorno sia alle pareti che al soffitto; con un particolare che io non conoscevo: gli specchi erano tutti semitrasparenti per cui, essendo le stanze ben illuminate, era possibile da fuori, godersi lo spettacolo di ciò che accadeva all’interno.
Ero del tutto ignara di questo “marchingegno”, ed ero convinta di potermi godere in pace gli uomini che mi avevano “agganciata”, stavolta senza la presenza del mio “guardone”.
Solo dopo Rolando mi raccontò che si era accomodato in un punto d’osservazione ottimale davanti a quello che a me da dentro sembrava uno specchio mentre da fuori era una finestra enorme da cui si potevano scorgere tutti i dettagli anche i più insignificanti, da lì non sfuggiva davvero nulla!
Mi trovai rapidamente senza gonna e top, sdraiata sul letto con due uomini inginocchiati vicino al mio viso, che strofinavano i loro cazzi tesi sulle mie labbra per invitarmi a leccare. Cominciai così a leccare le due cappelle che mi si appoggiavano alle labbra, bagnandole ad ogni colpo di lingua con la saliva abbandonandomi ad un pompino doppio davvero estasiante: prima con lente e accurate passate di lingua percorrendo le due aste tese e gonfie, poi dedicandomi ai coglioni, percorrendone ogni millimetro, sempre con la punta della lingua irrigidita per essere più efficace. Gli altri due uomini si alternavano intanto sulla mia fica e sul buco del culo, leccandoli avidamente.
Mi raccontò poi Rolando che attorno a lui si formò ben presto un piccolo capannello di guardoni che dapprima titubanti, poi sempre più eccitati, cominciarono a masturbarsi commentando a voce alta quello che li eccitava di più: “guarda quella puttana a gambe larghe come pompa i due cazzoni” – disse uno, “sbaglio o ha la fica completamente depilata?” – domandò un altro – “è vero è tutta depilata anche sotto le ascelle, dev’essere proprio una gran troia!” – concluse un terzo. Rolando ascoltava quei commenti rimanendo in silenzio, eccitandosi ancora di più nel sentire apprezzamenti sempre più volgari rivolti a me, consapevole che nessuno dei presenti sapeva ovviamente, che si trattasse di sua moglie.
“Guarda che troia, come si offre a quell’uomo con quel cazzone enorme, senti come rantola, la puttana!” – infatti vicino alle varie finestre/specchio erano collocati anche degli altoparlanti che diffondevano le voci provenienti dall’interno e così anche Rolando mi sentì fare la troia davvero!
I cazzi si alternavano ormai da tanto tempo dentro di me: culo, fica, bocca, provai doppie sconvolgenti che trascinarono ad orgasmi inimmaginabili: Carlo, Francesco Maurizio e Andrea questi i nomi dei miei amanti! Riuscii a prendere contemporaneamente nel culo il cazzo di Francesco e di Andrea, generando lo scompiglio nella sempre più nutrita schiera di guardoni che da fuori si godevano il mio show; a quella vista mi raccontò poi Rolando, tutti si abbandonarono ai commenti più truci – “oh ma quella troiona è proprio sfondata dappertutto! E guarda come gode anche nel culo!” – se ne uscì uno – “è si, quella è capace di prendersi anche una decina di cazzi al colpo!” – gli fece eco un altro, e così via, man mano che dentro le cose evolvevano sempre più verso un finale davvero “pirotecnico”.
Sentii che appoggiate alle mie labbra c’erano due cappelle gonfie e pulsanti quelle di Carlo e Maurizio, e cominciai a leccarle dapprima con movimenti molto lenti, poi sempre più avvolgenti fino a percorrere entrambi i cazzi con la bocca aperta. Avevo cazzi dappertutto: uno in fica uno in culo piantati fino alle palle e due che si contendevano la mia gola! Una situazione così perversa generò il caos sia dentro che fuori: Carlo e Maurizio mi sborrarono quasi all’unisono sul viso e in bocca e mi lasciarono poi a gustarmi l’orgasmo travolgente che i cazzi in culo e fica mi provocarono: urlai come una forsennata implorandoli di continuare e poi urlai ancora e poi ancora…in preda ad una serie impressionante di orgasmi e alla fine crollai esausta mentre i due mandrilli mi allagavano tutta con la loro calda sborra. Fuori intanto, la schiera di guardoni riempì di sperma parecchi pacchetti di Cleenex, e che seghe felici! Rolando mi raccontò tutto dopo!
Mi addormentai per lo sfinimento e quando mi risvegliai, realizzai tutto ciò che era successo e che avevo fatto, poi mi rialzai sentendo con un lungo filo di sborra che mi colava dalla fica e dal culo, mi rivestii in fretta, salutai tutti con un bacio ed uscii dalla stanza preoccupata di ritrovare Rolando - “chissà dov’è andato” – pensai – “ma, cosa ci fai tu qui?” – gli chiesi stupita vedendolo appena fuori dalla stanza, – “ho assistito, insieme ad una nutrita folla, ad uno spettacolo davvero speciale, i miei complimenti!!” – mi rispose con tono sarcastico, mostrandomi gli specchi semitrasparenti, - “anche se sono un po’ arrabbiato, perché hai cercato di fare la furba e di imboscarti senza di me!” – proseguì – “sarebbe stata la giusta punizione, visto che mi hai portata in un club privé sapendo bene che ero contraria!” – “hai ragione, però… adesso che hai provato non pensi che ogni tanto possa essere un’occasione ghiotta di evasione?” – “si, si, però … non voglio che diventi un’abitudine, …. una volta ogni tanto e deciderò io!”.
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10 years ago
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