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Sexy shop
Sexy shop
Un sexy shop (anglicismo traducibile con "negozio del sesso") è un negozio che vende articoli sessuali vietati ai minori, accessori erotici, articoli per sesso sicuro, materiale pornografico e biancheria intima femminile e maschile.
Il primo sexy shop in Italia è stato apero a Milano nel 1972.
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16 years ago
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Club privè
Club privéPer club privé si definisce un qualsivoglia locale privato, il cui accesso è ristretto ai soli soci dello stesso. La frequentazione avviene in orari stabiliti, possono essere orari notturni o anche pomeridiani.I club privé si differenziano a loro volta in diverse tipologie a seconda di come sono internamente organizzati. In particolare, le varie versioni di club privé spaziano dai più tradizionali night-club sino ai cosiddetti sex club, i quali all'interno possono disporre di un bar, della sauna, spazi nei quali gli associati possono fare conoscenza tra loro, entrare in confidenza anche stretta, eventualmente avere anche rapporti sessuali, nonché fare amicizia.I club privé sono accessibili ai soci, previo il rispetto di alcune regole ll'ingresso, sia per quanto concerne l'abbigliamento sia per il divieto di usare macchine fotografiche o (in taluni casi) anche telefoni cellulari. Essi sono maggiormente frequentati nei fine settimana nonché nelle cosiddette "serate speciali" a tema, nelle quali, per l'ingresso vi sono ulteriori restrizioni. Normalmente qualsiasi persona, sola o in compagnia, può associarsi.
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16 years ago
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Metodo Ogino_Knaus
Metodo Ogino-Knaus
Il metodo di Ogino-Knaus è un metodo anticoncezionale naturale, sviluppato nel 1924 dal medico giapponese Kyusaku Ogino, e perfezionato dal medico austriaco Hermann Knaus nel 1928, che consiste nel non avere rapporti sessuali completi nei giorni fecondi.
Riuscire ad individuare quali sono i giorni fecondi, così da poter
avere rapporti sessuali sicuri in tutti gli altri, è molto difficile.
Per una donna il cui ciclo mestruale
è regolarmente di 28 giorni, il periodo potenzialmente fertile è
compreso tra il 7° ed il 18° giorno del ciclo. Infatti la mestruazione
avviene circa al 14° giorno dopo l'ovulazione. L'ovulo vive dalle 12 alle 24 ore, mentre gli spermatozoi possono mantenere, all'interno dell'utero,
la loro capacità fecondante per 3-4 giorni. Calcolando tutto ciò,
considerando appunto un ciclo di 28 giorni, si ottiene il periodo a più
alta probabilità fecondativa, che è stato indicato dal 7° al 18°
giorno. Occorre in ogni caso sottolineare che nella maggior parte delle
donne la durata del ciclo mestruale è irregolare oppure diversa da
quella, indicativa, di 28 giorni; in questi casi il periodo fertile può
quindi oscillare in modo imprevedibile, rendendo l'applicazione di
questo metodo difficoltosa oltre che inefficace.
Va infine aggiunto che il metodo contraccettivo Ogino-Knaus può, da solo o in correlazione con altri metodi naturali,
svolgere un utile azione nel valutare preventivamente i giorni di
maggiore fertilità della donna, in tutti quei casi in cui la coppia
desidera intenzionalmente aumentare l'efficacia riproduttiva della
propria attività sessuale. In questo caso si parla appropriatamente di riconoscimento della fertilità.
Efficacia
L'indice di Pearl,
che misura la percentuale di insuccesso dei metodi contraccettivi, per
l'Ogino-Knaus si attesta attorno al 16-30%, percentuale molto
insoddisfacente se rapportata ai metodi contraccettivi ormonali e alle
barriere.
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16 years ago
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Ipersessualità
Ipersessualità
L'ipersessualità o dipendenza sessuale è un disturbo psicologico e comportamentale
nel quale il soggetto ha una necessità patologica ossessiva di avere
rapporti sessuali o comunque di pensare al sesso. Ha quindi una dipendenza dall'attività sessuale identica a quella che si può avere per un qualsiasi tipo di droga e quindi provoca presto o tardi un grande malessere.
Non c'è però consenso all'interno della comunità medica se la
dipendenza sessuale in effetti esista e al momento non è inclusa nel Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders (Manuale diagnostico e statistico dei disordini mentali) pubblicato negli Stati Uniti.
Coloro i quali ne supportano l'esistenza, la descrivono come molto
simile ad altre forme di dipendenza. L'atto, in questo caso quello
sessuale, viene utilizzato per gestire stress e umore.
In Italia il disturbo risulta essere relativamente diffuso, con un maggioranza di sesso maschile . Il soggetto tipico è un uomo di età non definita, con relazioni sentimentali stabili, laureato e non , ed appartentente a qualsiasi ceto sociale.
Conseguenze
L'ipersessualità comporta un'attitudine dell'uomo o della donna a
essere pronti in qualsiasi luogo e con qualsiasi persona a fare sesso
oppure a praticare atti di masturbazione, esibizionismo e voyeurismo.
Tale indole diventa molto sconveniente nell'ambito sociale poiché per
il senso comune del pudore - nonostante oggigiorno vi sia una tendenza
di maggiore apertura nel parlarne in pubblico - si consiglia di non
dare troppo spazio al sesso e comunque costituirebbe un'infrazione
della legge nei casi di atti osceni
in pubblico o di molestie sessuali. Per colui che ne soffre e ne è
cosciente, gradualmente tutti i rapporti affettivi e relazionali vanno
prima o poi a deteriorarsi, compromettendo di conseguenza qualsiasi
altra attività quotidiana del soggetto.
Il soggetto affetto da dipendenza sessuale ha livelli più alti
rispetto alla media della popolazione di disturbi della personalità
quali ansia, depressione, aggressività e ossessione.
Le conseguenze di una dipendenza sessuale possono essere molteplici.
Non necessariamente si presentano contemporaneamente in tutti i
soggetti e sono più o meno accentuate a seconda del livello di
dipendenza.
Tra le conseguenze che la dipendenza sessuale porta possono esservi:
Stress FisicoDeterioramento delle relazioni socialiDiminuzione della memoria a breve termine e di sintesi; diminuzione di abilità cognitive quali: intuito, astrazione, sintesi, creatività, concentrazione; opacità cognitivaDiminuzione del rendimento fisico; stanchezza cronicaAlterazione del sonnoAumento dell'ansia, senso di frustrazione, apatiaDisorientamento progettuale: incapacità di operare scelte importanti o cambiamentiSvalutazione di sé, tristezza, malinconia e depressione; irrequietezza; isolamento sociale
Tra le conseguenze legate specificatamente alla sessualità:
Saturazione attrattiva e affettiva, difficoltà di innamoramento.Anormalità delle relazioni sessuali: il soggetto cerca di ricreare con il suo partner uno schema osceno.
La dipendenza patologica è in taluni casi progressiva, aumentando di
intensità col presentarsi concomitante di una forma di saturazione
sessuale. Per poter soddisfare la propria pulsione può verificarsi nel
soggetto la ricerca sempre più intensa di rapporti sessuali tendenti
all'osceno o al perverso.
Tali aspetti vanno contestualizzati in un ambito di disagio
psicologico-psichiatrico. D'altra parte ancora oggi l'interesse della
psichiatria verso la sessualità e i problemi sessuali dei pazienti
affetti da disturbi mentali è tiepido: da ciò consegue una “certaâ€
impreparazione dello psichiatra nell'affrontare e nel gestire la
dimensione sessuale del suo assistito. Lo psichiatra si trova quindi
nella condizione disagevole di utilizzare la propria esperienza come
unico metro di misura di un comportamento sessuale. L'evento sessuale
rischia paradossalmente di essere "accettato" o "rifiutato" a seconda
se in accordo o meno con ciò che lo psichiatra ritiene del sesso
appartenere alle categorie del "buono" o del "cattivo"; viene meno
quindi la capacità di una comprensione che trascenda i luoghi comuni,
che, pur articolandosi e conflittualizzandosi, possa fornire paradigmi
esplicativi utili ad una gestione "scientificamente" corretta della
domanda e del disagio sessuale del paziente psichiatrico. Il soggetto
portatore di un disturbo psichiatrico è innanzi tutto una persona
sessuale con una propria identità, orientamento, preferenze e
conflittualità inerenti alla sessualità che si articolano con le
strutture psicopatologiche dei disturbi mentali e si declinano in
“neosessualitàâ€, la cui complessità deve essere interpretata più che
diagnosticata.
L'avvento di Internet, e la seguente facilità di accesso alla pornografia sembrerebbero avere influenza sull'aumento dei casi di dipendenza sessuale[1].
Diagnosi
La causa, secondo alcuni medici, può essere anche dovuta a traumi di tipo cerebrale ma più in generale è sconosciuta, come del resto lo sono tutti gli altri comportamenti sessuali anormali.
I criteri diagnostici sono simili a quelli suggeriti dal DSM per altre dipendenze. La diagnosi
clinica è resa molto complessa e difficile da riscontrare direttamente
in un soggetto, a meno che non sia egli stesso ad accusare la
disfunzione o che non sia un suo conoscente a farlo al posto suo in
modo da metterlo in cura.
Per distinguere il disturbo dell'ipersessualità (o dipendenza dal
sesso) da una più normale attività sessuale intensa sono stati
elaborati degli esami specifici. È importante dunque conoscere questo
disturbo in modo da saper identificare il prima possibile i sintomi ed
evitare che le prime conseguenze gravi della patologia si manifestino.
Terapia
Il disturbo, investendo naturalmente il campo psicologico, viene di norma curato tramite psicoterapia
individuale o di gruppo all'interno della quale viene applicato un
metodo leggermente diverso dall'"astinenza", che si prefigge più che
altro l'obiettivo di spingere il soggetto a superare l'ossessiva percezione del bisogno e ritornare ad avere un rapporto normale e sano con la sessualità.
In certi casi, accanto alla psicoterapia, viene impiegato anche l'uso di farmaci di tipo ansiolitico e farmaci in grado di placare o attenuare la libido.
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16 years ago
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Pornografia
Pornografia
« Pornografia? Sta bene:
Ma siete voi sicuri
Che il fine ognun misuri
Dalle apparenze oscene? »
(da "Le decadenti" in Rime di Argia Sbolenfi, Olindo Guerrini )
Cliente e prostituta in una illustrazione greca
La Fornarina, celebre opera di Raffaello,
un tempo veniva considerata "oscena" e "scandalosa". Oggi invece tutti
i critici d'arte sono concordi nel dire che si tratta di un grande
capolavoro artistico
La pornografia (dal greco ποÏνογÏαφια, letteralmente "scrivere su" o "disegnare prostitute") è la raffigurazione esplicita di soggetti erotici e sessuali, ovvero:
« trattazione
o rappresentazione esplicita, in scritti, disegni, film, fotografie,
ecc., di soggetti di carattere erotico e ritenuti osceni »
Generalmente nei paesi occidentali non è giudicata illegale, ma in molti contesti è (o è stata) soggetta a censura, e ne viene vietata la visione (in particolare a minorenni).
Da sempre si è dibattuto invano sul mutevole confine tra arte,
erotismo e pornografia (da alcuni considerato un vero e proprio
crimine). Volendo mettere in luce le differenze principali tra erotismo
e pornografia, si possono fare le seguenti constatazioni:
la pornografia è generalmente più esplicita, a differenza dell'erotismo che gioca su immagini meno esplicite;nella pornografia, generalmente, i rapporti sessuali documentati
sono preminenti rispetto al contesto psicologico ed emotivo nel quale
si realizzano (si ha, quindi, una minore attenzione per la sessualità
emotiva a vantaggio di una fisica);secondo autorevole opinione "l'erotismo è comunicazione, la pornografia è rappresentazione".
Non è possibile stabilire una distinzione netta tra pornografia ed
erotismo in quanto le definizioni si basano su un giudizio soggettivo e
mutevole (dipendente dal contesto sociale e storico) di cosa sia
"osceno".
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Storia della pornografia
Affresco su un muro di Pompei
Rapporto sessuale di Giulia e un atleta, disegno di Agostino Carracci
Pornografia cinese
La pornografia intesa in senso lato ha origini molto antiche;
qualche forma di rappresentazione esplicita di atti sessuali è
testimoniata presso la maggior parte delle civiltà della storia. È
questione controversa se l'importanza relativa della pornografia sia
correlata con il "grado di civiltà" di un popolo. Certamente la
pornografia intesa nel senso corrente è un fenomeno moderno;
nell'esaminare la storia di questo fenomeno, quindi, occorre estendere
l'accezione di pornografia ed intendere qualsiasi genere di
rappresentazione esplicita di atti sessuali, nudità e così via; tenendo
però presente che, al di fuori di alcuni casi, non sempre è
ipotizzabile che tale rappresentazione avesse lo scopo di provocare
eccitazione nell'osservatore.
Il
primo pornografo è stato il pittore Parrasio, vissuto ai tempi di
Socrate, che innamorato della prostituta Teodora la dipinse nuda,
(pittore di prostituta in greco "pornes grafos")
L'illustrazione sessuale è la più antica tra le varie raffigurazioni
visive; addirittura, sono state le sculture e le fotografie che
raffigurano nudità e corpi senza veli le prime forme d'illustrazione,
dando così il via ai vari modi d'intendere e d'interpretare il sesso
spinto, estremo, violento, esplicito, sfrenato e carnale. Ma non si è
mai scoperta con certezza la motivazione di tali illustrazioni, che
potrebbero essere state fatte per provocare eccitazione ma anche per
stupire il vedente.
Le donne nude e le attività sessuali sono descritte in maniera minuziosa nell'arte paleolitica (vedi ad esempio la Venere di Willendorf).
Tuttavia, non è sicuro che lo scopo di tali opere fosse il risveglio
sessuale, dato che tali immagini possono avere preferibilmente
un'importanza spirituale. Ci sono numerose immagini pornografiche
realizzate nelle mura romane di Pompei.
Inoltre, proprio in questa epoca sorsero la famose case chiuse (definite bordelli
dal linguaggio popolano), che avevano come segno distintivo alcuni
disegni pornografici affissi nella porta d'ingresso. Sempre a Pompei,
è stata recentemente notata la raffigurazione degli organi sessuali
maschili e femminili eseguita in alcune strade: è il segno che quelle
erano vie frequentate dalle prostitute.
Nell'aprile del 2005 alcuni archeologi della Germania
hanno notato un grosso disegno, di circa 7.000 anni fa, raffigurante un
uomo che si piega sopra una donna nel tentativo di veder soddisfatte le
proprie richieste sessuali. Tale figura è stata chiamata Adonis von Zschernitz.
Per molto tempo ed, in parte, anche oggi, la pornografia è diventata
bersaglio di lazzi e gag umoristiche o satiriche. Addirittura, nel 1920, furono pubblicati negli Stati Uniti d'America, alcuni fumetti d'impronta comica che prendevano bonariamente in giro il mondo della pornografia. Il titolo era Le Bibbie di Tijuana.
Nella seconda metà del XX secolo, la pornografia si è evoluta negli USA grazie ad alcune riviste specializzate per soli uomini, quali a esempio Playboy e Uomo Moderno (entrambe fondate nel 1950). Questi periodici hanno ritratto donne famose completamente nude, venendo usate per la masturbazione.
Dal 1960 in poi queste riviste hanno cercato una forma di raffigurazione sessuale più esplicita. Tale ricerca è terminata negli anni Novanta, quando erano ormai inseriti articoli ed immagini riguardanti l'amore lesbico, l'omosessualità, la penetrazione, il sesso di gruppo, il feticismo sessuale.
Forme di pornografia
Stampa
Le forme più diffuse della pornografia sono foto che ritraggono donne in atteggiamenti sessuali espliciti, immagini di rapporti sessuali eterosessuali o omosessuali con due, tre o più persone coinvolte.
La stampa dedicata alla pornografia è un mercato che non conosce
recessione, composto da centinaia di pubblicazioni periodiche come a
esempio Penthouse, Hustler, Private (rivista), Le ore e altre. Altre riviste sono in forma di fotoromanzo porno.
Pubblicazioni di notevole successo commerciale sono i fumetti porno che in Italia e Giappone sono disegnati da fumettisti di fama mondiale. Guido Crepax e Milo Manara son stati i maestri di fumetti erotici ma non porno e attualmente l'italiana Giovanna Casotto è considerata l'artista che disegna i migliori fumetti porno del mondo.
Cinema
La cinematografia
ha sempre avuto interesse per la pornografia ma ha trovato ostacoli
nelle legislazioni delle varie nazioni. Attualmente il genere del
cinema porno è un notevole affare commerciale nelle nazioni dove è
consentito.
Letteratura, musica, arte
L'Origine du monde di Gustave Courbet
Contenuti pornografici sono presenti in ogni forma di comunicazione
artistica, come pubblicazioni letterarie (romanzi, racconti, fumetti
eccetera).
Esistono forme artistiche con contenuti erotici da alcuni assimilate
alla pornografia, in letteratura (valgano per tutti gli esempi di La Chiave, dello scrittore giapponese Junichiro Tanizaki, tutta la bibliografia del Marchese de Sade e la letteratura popolare inglese che ha preceduto il romanzo Moll Flanders di Daniel Defoe), nei fumetti (il genere hentai giapponese), nell'arte (La fornarina di Raffaello), nella poesia (Catullo, Marziale, Tibullo, Properzio, Ovidio, Gabriele D'Annunzio e il "divino" Aretino) e nella musica (ad esempio il brano allora giudicato scandaloso Je t'aime... moi non plus di Serge Gainsbourg e Jane Birkin).
Nella pittura e nella fotografia numerosissimi sono i casi di nudità al confine con la pornografia.
Pornografia e internet
« Il tuo è il sito web non-porno più visitato di Internet: sei al trilionesimo posto! »
(dai Simpson)
La grande disponibilità di pubblico e l'economicità del mezzo, rendono Internet
un mezzo molto usato per la distribuzione e la fruizione di materiali a
contenuto pornografico. Di fatto, con l'avvento di internet,
soprattutto, per la diffusione di sistemi quali il file sharing
(condivisione di file), la pornografia è divenuta immediatamente e
anonimamente disponibile ovunque e per chiunque. L'ultima conseguenza
di questo fenomeno ha, innanzitutto, mitigato il generico sentimento di
condanna di fronte a questa forma espressiva, dall'altro ha agevolato
l'esplosione o larghissima diffusione di fenomeni quali il genere
"amatoriale", consistente nella realizzazione di foto e video di
carattere porno-erotico ritraente persone comuni (spesso gli stessi
soggetti autori del prodotto). Oltre al file sharing, altro
canale principale di distribuzione della pornografia via internet è
rappresentato dai siti a pagamento, un business sempre più lucroso per
i produttori di materiale professionale che stanno privilegiando il web
ai canali di distribuzione classici quali edicole, videoteche e sexy shop.
Pedopornografia In tutte le legislazioni
che la contemplano, la pedopornografia (ossia la pornografia che
include lo sfruttamento di individui prepuberi) è illegale e ne viene
punita con gravità sia la produzione, sia la distribuzione, sia la
detenzione, con o senza scopo di lucro; in Italia la pedopornografia è punita secondo gli articoli 600 e seguenti del codice penale con pene da 3 a 12 anni(vedi detenzione di materiale pornografico).
Comunemente, con il termine pedopornografia ci si riferisce a
qualsiasi prodotto pornografico coinvolgente minori anche adolescenti.
Ciò nonostante, è importante effettuare un distinguo tra pornografia
coinvolgente minori e pedopornografia. Mentre la prima si riferisce
alla produzione di materiale pornografico illegale poiché coinvolgente
soggetti che non hanno raggiunto la cosiddetta maggiore età, la seconda
si riferisce prettamente a quel tipo di prodotti pornografici
coinvolgenti persone di ambo i sessi che non hanno ancora subito le
trasformazioni fisiche e mentali proprie della pubertà, prodotti
destinati ai soggetti affetti dalla parafilia nota come pedofilia.
Questa distinzione è di fondamentale importanza se consideriamo la
variabile cronologica concernente il raggiungimento della maggiore età
da paese a paese (14, 16, 17, 18, 21 e addirittura 23 anni) e se si
pensa al rapporto ipotetico tra età cronologica ed età biologica, solo
circostanzialmente coincidenti. Ad esempio, è possibile che un prodotto
pornografico coinvolgente attori diciottenni, perfettamente legale in
Italia, sia illegale in un altro paese e viceversa il possesso o lo
scambio di un film pornografico girato all'estero nel rispetto delle
leggi del paese in questione sia illegale in Italia.
È da ricordare, infine, che la punibilità dei prodotti pornografici
con protagonisti soggetti minorenni prescinde dal vizio di volontà dei
soggetti coinvolti. Se, ad esempio, due adolescenti girassero un
filmato pornografico amatoriale che li ritrae coinvolti in atti
sessuali e, successivamente, raggiunta la maggiore età, decidessero di
distribuirlo, gli stessi sarebbero perseguibili.
Pedopornografia e internet
Negli ultimi anni l'avvento della fotografia digitale e della banda larga
ha sia contribuito all'aumento dei casi di pedopornografia amatoriale
sia facilitato le indagini di polizia volte all'individuazione dei
responsabili, attraverso il controllo della rete Internet
(una rete dove, per definizione, non esiste anonimato) utilizzata
spesso dai pedopornografi meno esperti per tenersi in contatto. Ciò
nonostante, i maggiori produttori di materiale pedopornografico
faticano ad essere individuati e continuano ad operare nei Paesi
caratterizzati dal fenomeno dei "bambini di strada".
Nel 2003 e nel 2004 la polizia di stato
italiana, in seguito a numerose indagini svolte utilizzando anche
Internet, ha arrestato diverse persone accusate di crimini legati alla
pedopornografia che si tenevano in contatto attraverso il web, mentre la magistratura ha formulato accuse come "apologia della pedofilia" ed "associazione a delinquere" per i responsabili. I mezzi di comunicazione di massa hanno dato ampio spazio agli arresti, ma molto meno alle sentenze.
Una
critica soventemente rivolta alla magistratura italiana nell'ambito
delle indagini volte all'individuazione dei pedopornografi ed alla
soppressione dei contenuti è quella di basarsi, inizialmente, su
valutazioni squisitamente estetiche per giudicare un prodotto come
avente per protagonisti soggetti minorenni ("sembra minorenne quindi
probabilmente lo è") e, successivamente, in fase di indagini
preliminari, su perizie concernenti valutazioni biologiche (tono
muscolare, pigmentazione, sviluppo del seno, del pene etc...) laddove,
come noto, sovente non esiste corrispondenza tra l'età biologica di un
soggetto e l'età anagrafica, quella appunto rilevante per il codice
italiano
Pornografia e censura
In molti si sono chiesti se la censura delle raffigurazioni
pornografiche sia giusta. I favorevoli alla censura credono che
un'azione legislativa più severa renderebbe la pornografia un fenomeno
molto più marginale di quanto non lo sia oggi.
I contrari alla censura sostengono che anche la pornografia può
essere considerata una forma d'arte e quindi non degna di essere
censurata. Inoltre, in molti hanno fatto notare che ciò che un tempo
era considerato pornografico, col tempo è diventato addirittura un
capolavoro. Basta fare gli esempi del Decamerone di Giovanni Boccaccio, che fu addirittura inserito nell'Indice dei libri proibiti dalla Chiesa Cattolica, e del romanzo di David Herbert Lawrence L'amante di Lady Chatterley, che fu considerato nell'anno in cui fu pubblicato (il 1928) osceno e offensivo al comune senso del pudore.
Proprio a causa di queste ragioni, finora, la censura ai danni della
pornografia si è utilizzata poche volte. Fanno eccezione, ovviamente, i
casi estremi in cui si oltrepassano sia i livelli legali sia quelli del
buon senso.
Una questione rilevante nel dibattito sulla censura riguarda il
ruolo della pornografia nella trasmissione e nella riproduzione di
forme di oppressione e violenza nei confronti della donna o di altre
figure, e, in ogni caso, di un uso puramente mercantile del corpo
umano. Una delle cose che più viene rimproverata alla pornografia è
l'eccessivo utilizzo del sadismo.
Secondo alcuni, infine, la mercificazione è arrivata ad un punto così
alto che la pornografia si può considerare addirittura come una
pseudo-religione pagana, basata sul culto del sesso e del Dio denaro.
In Giappone ad esempio, la legge proibisce di mostrare gli organi genitali al pubblico: pertanto, i film pornografici e le riviste (compresi anime e manga),
sono censurati. Di contro sempre in Giappone si realizzano film
dominati da scene di feticismo estremo come quelli del genere bukkake.
Femminismo e pornografia
Nei movimenti femministi s'individuano due posizioni contrapposte
riguardo la pornografia. Le femministe che hanno una visione positiva
del sesso, come la sociologa della Northwestern University di Chicago Laura Kipnis, considerano la pornografia un aspetto positivo e cruciale della rivoluzione sessuale
che ha portato alla liberazione della donna, contrariamente alla morale
dei conservatori, che la vedono invece come oppressiva per le donne.
Invece secondo l'altra posizione, rappresentata soprattutto dalla giurista Catharine MacKinnon
della University of Michigan Law School, la prospettiva
"liberazionista" della pornografia è puramente illusoria: anzi essa,
ponendo l'esposizione della sessualità della donna al centro del suo
fuoco, la danneggia sotto vari aspetti: innanzitutto, sostenendo una
ecologia culturale sessista che si compiace di ridurla a oggetto e
merce sessuale, e di trasmetterne un'immagine degradata. In secondo
luogo, essa si rende spesso causa o concausa di danni a persone
specifiche sia in fase di produzione (donne forzate a posare, o riprese
senza loro reale consenso alla produzione o circolazione del materiale
pornografico), sia dopo, attraverso le modalità della diffamazione o
della molestia, o ancora fornendo una spinta verso l'aggressione
sessuale in persone predisposte.
Per queste ragioni certi gruppi di femministe si sono spinte a
boicottare alcune manifestazioni pornografiche, sia cinematografiche
che letterarie. La contestazione più curiosa è avvenuta a Napoli nel 2000: un gruppo di femministe battagliere ha scaraventato dei pomodori contro Tinto Brass, il cui cinema appartiene per altro al genere soft e non a quello pornografico hard-core.
La pornografia secondo Chiesa Cattolica
La morale cattolica
da sempre condanna la pornografia, considerata come un atto che lede
gravemente la dignità della persona umana degradandola da fine a
oggetto.
Ecco come si esprime al riguardo il Catechismo della Chiesa Cattolica:
« La
pornografia consiste nel sottrarre all'intimità dei partner gli atti
sessuali, reali o simulati, per esibirli deliberatamente a terze
persone. Offende la castità perché snatura l'atto coniugale, dono
intimo degli sposi l'uno all'altro. Lede gravemente la dignità di
coloro che vi si prestano (attori,
commercianti, pubblico), poiché l'uno diventa per l'altro l'oggetto di
un piacere rudimentale e di un illecito guadagno. Immerge gli uni e gli
altri nell'illusione di un mondo irreale. È una colpa grave. Le
autorità civili devono impedire la produzione e la diffusione di
materiali pornografici »
(Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 2354)
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Hentai
Hentai
Hentai (変態 o ã¸ã‚“ãŸã„, Hentai) è una parola giapponese che significa "anormalità" o "metamorfosi". In Giappone
si utilizza anche con il significato di "sessualmente perverso", ed ha
una connotazione molto negativa, in quanto indica forme di "anomalia
sessuale" (変態性欲, hentai seiyoku), o di perversione.
Al di fuori del Giappone viene usato per riferirsi a opere a sfondo pornografico, divise principalemente tra hentai anime, hentai manga e videogiochi contenenti riferimenti sessuali (Eroge) o espliciti (H game). Per riferirsi a quanto inteso con esso in Occidente, viene usata invece l'espressione jÅ« hachi kin anime (18ç¦ã‚¢ãƒ‹ãƒ¡, jÅ« hachi kin anime "anime vietato ai minori di 18 anni"), oppure seijin manga (æˆäººæ¼«ç”», seijin manga"manga per adulti").
È spesso abbreviato con il termine etchi o ecchi (エッãƒ, ecchi), dalla pronuncia giapponese della consonante "H" (aitch, prunciata /eɪtʃ/), lettera iniziale della parola giapponese hentai.
//
Generalità
Rispetto all'erotismo nella fotografia,
l'hentai permette l'uso completo dell'immaginazione, così come di scene
completamente distaccate dalla realtà e dai valori culturali "normali".
Elementi di fantasie sessuali sono rappresentati in maniera che sarebbe
impossibile filmare, neppure disponendo di un budget consistente
dedicato agli effetti speciali.
Come forma di espressione di fantasie sessuali, le rappresentazioni
possono includere cose inaccettabili nella società o contrarie alle
norme sociali. Queste fantasie possono essere portate agli estremi,
dimostrando spesso desideri subconsci o motivazioni puramente carnali.
Questo contrasto tra la società umana accettata e la sensualità primale
è spesso una fonte di eccitazione primaria per chi vive una normale
vita giornaliera. Mentre un uomo eterosessuale può fantasticare di fare
sesso con una donna attraente incontrata lungo la strada per andare a
lavoro, non può agire sulla base di quelle motivazioni senza incorrere
in ripercussioni legali e condanna morale; l'hentai esiste come sfogo
primario di queste fantasie.
Questo aspetto della cultura giapponese ha acquistato una certa popolarità in Occidente grazie, in larga parte, a Internet. Sebbene siano prodotti anche in occidente fumetti e cartoni animati pornografici, questi non sono mai stati popolari quanto l'hentai.
In confronto ad altre forme di rappresentazioni erotiche l'hentai
spesso ritrae le donne come femmine normali nella società che si
ritrovano coinvolte in qualche tipo di incontro sessuale e sono spesso
eccitate da questo fino al punto di non ritorno. I personaggi possono
essere ritratti come timidi o senza pensieri consci riguardo al sesso,
fino a che non vengono piazzati in una situazione nella quale sono
stimolati ed eccitati. La linea tra sesso consensuale e non può
diventare confusa e l'atto diventa una giustificazione per il sesso in
sé stesso, motivato primariamente da bisogni e spinte sessuali,
abbandonando quella che può essere considerata la correttezza sociale e
morale a favore di un sesso puramente viscerale. Questo può essere
considerato da alcuni come deumanizzante. Mentre esiste un tema comune
di estranei maschi che convincono una donna ad essere fisicamente
eccitata dal suo stesso corpo e da quello che il maschio desidera, ci
sono anche rappresentazioni di sesso consensuale tra coppie, così come
di femmine assertive che prendono l'iniziativa sessuale.
Origine della parola
Non è chiaro come il termine hentai sia venuto a riferirsi al
contenuto sessualmente esplicito nella comunità mondiale dei fans di
anime. Comunque con la diffusione del World Wide Web,
il termine venne intensivamente prodotto da siti pornografici che
vendevano l'accesso a manga erotici (frequentemente copie pirata). I banner
che promuovevano questi siti potevano per esempio pubblicizzare
"ragazze dal vivo ed hentai" con hentai che si riferiva a manga erotici
in opposizione alle fotografie. Inoltre molte persone al di fuori della
comunità di appassionati di anime e manga ha cominciato ad associare
gli anime con un tipo particolare di pornografia estrema (cioè il tentacle rape) che può essere definito con facilità hentai anche in giapponese.
Hentai media
Manga per Adulti o "Ero Manga", sono manga con contenuto erotico.
Esiste un'enorme varietà di prodotti: si va dagli ecchi manga con vaghi
riferimenti sessuali ai manga pornografici veri e propri raccolti in determinate riviste specialistiche,
dove la trama diventa di secondaria importanza. In Giappone i manga per
adulti sono venduti nelle librerie (che sostitutiscono le nostre
edicole) e nei Konbeni ("convenience store", ovvero le catene di negozi
come gli americani 7/11). Il titolo più famoso di manga hentai è Secret Plot, titolo dalle vendite record nel 1995.Grafica computerizzata (CG artwork): include disegni individuali di un artista. Possono essere disponibili su siti web, CD-ROM
o in libri stampati. Le immagini disponibili su Internet sono nella
maggior parte dei casi estratte in modo illegale da videogiochi
bishÅjo, o comunque ricche di censure video a causa delle leggi
giapponesi.Videogiochi per adulti, videogiochi bishÅjo (giochi con belle ragazze), Eroge (contrazione giapponese delle parole "erotic" e "game"), H-game,
sono giochi con contenuti erotici. Possono essere di ogni genere (RPG,
Simulation games, Sparatutto, etc.), ma i più diffusi sono le ADV
(Adventure Games) basati su trame guidate dal personaggio.H-DÅjinshi
che si riferisce ad un tipo di lavoro che spesso usa personaggi di
manga, anime o videogiochi famosi presentati in situazioni sessuali. Di
solito si riferisce a manga stampati, ma può anche riferirsi ad ogni
tipo di lavoro visuale come videogiochi, animazioni e illustrazioni di
grafica computerizzata. La familiarità con un particolare personaggio o
ambientazione può aggiungere un senso di coinvolgimento con il
personaggio, rispetto ai personaggi generici usate nelle opere hentai
normali, rendendo i dÅjinshi molto più appetibili ai fans di un particolare personaggio. Erroneamente si considerano i dÅjinshi
opere unicamente erotiche, ma in realtà attualmente questo termine in
Giappone è diventato sinonimo di autoproduzioni di manga, videogiochi,
cd musicali e gadgets.Nei circoli di fanfiction, i lavori hentai sono spesso chiamati Lemon, un riferimento ad un popolare titolo hentai intitolato Cream Lemon. Le opere indicate come Lime sono quelle in cui i personaggi fanno praticamente tutto tranne avere rapporti regolari gli uni con gli altri.In Giappone, il mondo dei Garage Kit (sculture in resina prodotte
in serie limitata) è molto influenzato dal genere erotico e ormai la
maggioranza di opere presentate durante le fiere specializzate (vedi
Wonderfestival) hanno un carattere più o meno esplicitamente erotico.
Classificazione degli hentai
Esistono tre categorie principali di hentai: lavori che presentano
relazioni strettamente eterosessuali (spesso abbreviate "het" dai suoi
utenti), yaoi e yuri. Yaoi si riferisce a coppie maschili omosessuali, e yuri coppie lesbiche. Negli Yaoi generalmente i protagonisti sono maschi di genere ambiguo sia nell'aspetto che nei comportamenti. Questi maschi sono detti BishÅnen, che letteralmente significa "bel ragazzo". Il motivo dell'androginia è che il pubblico degli yaoi è principalmente composto da femmine. Comunque sono diversi dagli shÅnen-ai
(letteralmente , "ragazzo-amore"), nei quali due maschi esprimono
semplicemente i propri sentimenti romantici l'uno verso l'altro e non
hanno mai una reale relazione sessuale. Spesso negli yaoi la sessualità è esplicita e i protagonisti finalizzano le propri relazioni in rapporti sessuali.
Gli yuri sono molto simili agli yaoi tranne per il
fatto che si focalizzano su relazioni omossessuali femminili e le
femmine in una tipica illustrazione o animazione yuri. Le femmine negli yuri sono conosciute come "bishÅjo," che è sostanzialmente traducibile come "bella ragazza". Gli shÅjo-ai ("ragazza-amore") sono l'equivalente femminile degli shÅnen-ai.
La varietà dell'hentai racchiude tutti i possibili feticci sessuali, alcuni tipicamente giapponesi, altri più comuni, inclusi:
Bakunyū, rappresentazione di donne con grossi seni. Traduzione letterale inglese: "bursting breasts".BDSM,
si focalizza sulla dominazione mediante l'uso di corde, attrezzi,
giocattoli sessuali e strumenti elaborati. I tempi includono
l'imprigionamento, restrizione e sottomissione ai bisogni sessuali.Breast bondage o tortura del seno, molte volte affiancato al bakunyÅ«.Bukkake, una rappresentazione comune di una donna (o uomo) su cui più maschi eiaculano.coprofilia e urofilia, spesso mostrate in maniera esagerata.Deformità, proporzioni fisiche alterate, parti del corpo multiple o anatomie artificiali.Ecchi (o Etchi), si focalizza sulla nudità, nudità parziale ed abiti provocanti, piuttosto che sul puro sesso.Esibizionismo, spesso in luoghi in cui la polizia non è solita controllare.Expansion play,
rappresentazione di penetrazioni con oggetti di dimensioni
incompatibili con le proporzioni umane, che causano alterazioni
nell'anatomia dei personaggi femminili coinvolti, fino ad espansioni
innaturali dei genitali e dell'ano e al coinvolgimento degli organi
interni.Fantasy e ambientazioni fantascientifiche, che possono esistere di per sé o essere miscelate ad un'ambientazione contemporanea.Futanari,
una rappresentazione di femmine che possiedono genitali maschili,
spesso in coesistenza con quelli femminili, ed altrettanto
frequentemente esagerati oltre le dimensioni normali. Sebbene si
discuta se l'attrazione per questo tipo di opera indichi l'omosessualità del lettore, anche lettori eterosessuali
li gradiscono (visto che la maggior parte delle storie sono pur sempre
a sfondo saffico). Questo può essere dovuto al fatto che l'eccitazione
maschile e l'eiaculazione siano concetti più familiari al pubblico
maschile che non i genitali femminili.Guro (dall'inglese gore),
si focalizza sul sesso accompagnato da violenza cruda ed esplicita,
come mutilazioni e smembramenti. Può coinvolgere anche violenza
sessuale. È un mezzo per spingersi ancora di più verso l'estremo, e
spesso il dettaglio anatomico risulta particolarmente curato per
visualizzare in modo credibile le scene.Incesto, la rottura del tabù delle relazioni interfamiliari.Koonago, in cui donne vengono rimpicciolite e poi sfruttate per atti sessuali.Lattofilia, il feticismo che porta all'allattamento di un partner adulto.Lolicon e Shotacon, include, rispettivamente, ragazze o ragazzi prepuberi o appena puberi. Il genere equivale, come accettato in Giappone, a pornografia infantile.Maiesiofilia, attrazione sessuale per le donne incinte.Nekomimi (ragazze gatto) ed altri personaggi semiantropomorfi
che mostrano attributi animali, come orecchie, artigli e code.
Generalmente la pelle è completamente visibile e non coperta da
pelliccia, a differenza delle opere furry occidentali.Omorashi, in cui una persona trattiene l'urina fino al momento di bagnarsi.Tentacle rape, in cui tentacoli, come sostituti fallico, violentano una donna in modo fluido.Zoofilia, che include fare sesso con un'animale.
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Glory Hole - gloryhole
con il termine Glory Hole o gloryhole (in italiano letteralmente buco della gloria) si intende una particolare pratica erotica o meglio gioco erotico nel quale si pratica un foro ad altezza pene su una porta, un muro o comunque qualsiasi cosa che divida fisicamente i due partner.il lui quindi inserirà il proprio membro attraverso tale foro ed il partner dalla parte opposta della parete ci potrà giocare con fellazio o masturbazioni.il gioco può essere praticato oltre che dalla coppia da diversi partner che essendo divisi dalla parete non sapranno chi dalla parte opposta stà giocando con loro.il Glory Hole può essere praticato ovunque ci sia una parete "forata" nel punto giusto ma normalmente viene praticata in sexy club appositamente attrezzati... ultimamente molti club privè e night club si stanno dotando di questa attrattiva che a quanto sembra sta diventando molto di moda
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Giocando a tre (1)
Sono passati 3 anni da quel novembre in cui li ho conosciuti, e da allora siamo sempre stati insieme, una bella amicizia che col tempo si è consolidata. Con loro mi trovavo veramente a mio agio. Marco e il mio ragazzo si conoscono da una vita, sono più che amici, quasi fratelli. Anche se tra noi due era nato un rapporto che andava ben oltre l'amicizia, quei momenti a 3, specie il venerdi e il sabato sera, non li abbiamo mai lasciati, anche da fidanzati. Serate sempre molto leggere e divertenti, chiacchiere, molto feeling... si parlava veramente di tutto! questioni di lavoro, fatti quotidiani, famiglia, amicizie in comune...e anche sesso. Ci scherzavamo spesso, al mio ragazzo intrigava parecchio questa libertà che avevamo, anche perchè la fantasia non gli manca...e non solo la fantasia!
Una sera come altre… ero distesa sul letto, nuda. Lui inginocchiato vicino a me, mi mise il suo cazzo davanti alla bocca. Mentre lo guardavo intensamente, lo feci sparire veloce tra le labbra, fino in fondo come piace a lui. Le sue dita stavano scivolando tra le mie labbra, insistendo e giocando con il grilletto. La passione si era decisamente accesa tra di noi quella sera… si avvicinò al mio orecchio e iniziò a sussurrarmi una sua fantasia.... darmi ad un altro uomo! "Immagina che ora, mentre me lo stai succhiando, c'è un altro che ti sta leccando e palpando le tette!". Mentre glielo succhiavo, prese le mie gambe, le spalancò velocemente, come per espormi completamente al terzo del gioco, in piedi davanti a me aperta... Mi eccitai ancora di più… si sentiva che mi stavo bagnando... ma era solo una fantasia. Nella stanza non c'era nessuno.
Fu durante un'altra scopata che si materializzò per caso un nome. Eravamo sul divano, io lo cavalcavo completamente nuda, girata di schiena...lui mi stava palpando dappertutto, e io mi inarcai al passaggio delle sue mani esperte per offrirgli tutto... le tette, il ventre, giù all'inguine fino ad arrivare alle labbra, che trovò già bagnate. Non ci vuole molto, quest'uomo mi eccita solo col pensiero! Mentre mi stava accarezzando vogliosamente, appoggiai la testa alla sua spalla, mi inarcai completamente perchè mi potesse esplorare...è qui che iniziò di nuovo a sussurrarmi la fantasia a tre. "Immagina che ora li davanti a te ci sia un altro, che ti vuole... devi allargare bene le gambe, cosi ti può vedere bene e occuparsi della tua fighetta." Per renderla ancora più reale, mi sistemò, mi aprì... Ero sempre più eccitata. E nell'eccitazione del momento, gli sussurrai quasi per scherzo: "e chi è il terzo? Marco?". Non so come mai sono stata cosi audace, ma credo che per lui sia stata come una fitta, perchè mi ha guardato stralunando gli occhi. Non aveva mai pensato al suo amico in questa veste. Quando raccontava era sempre un estraneo che giocava con noi, qualcuno fuori dal giro degli amici stretti. E così mi guardò e sorridendo disse: "Beh, forse in fondo chi meglio di lui potrebbe apprezzare questo gioco con noi? Noi praticamente siamo fratelli, è un ragazzo serio, carino, riservato. E soprattutto, posso darti in mano ad una persona affidabile!".
Da quel momento diventò per lui un chiodo fisso, nei discorsi, nei pensieri, nelle sue fantasie... voleva che il terzo fosse Marco.
Si sa, le fantasie non restano tali per molto tempo.... questa prese forma durante una serata "only men" che erano soliti fare in settimana, amiconi com'erano. Davanti ad una birra al solito bar, gli mostrò alcune mie foto e video hot che gli avevo mandato in privato... questi giochi erotici a distanza erano il nostro modo di colmare la lontananza fisica che ogni tanto eravamo costretti a subire causa lavoro. Quella volta al bar, sicuramente dopo una serata passata a
parlare di donne e sesso, come spesso gli uomini fanno, provò ad alzare la posta in gioco… non più foto e video di sconosciute recuperati facilmente in internet, ma pose e gesti di una persona a loro molto vicina...io!! Iniziò a provocarlo, facendo cadere il discorso apposta su di me per vedere se era interessato...e Marco non era certo indifferente! Prima gli mostrò alcune mie foto nuda, per tastare il terreno... poi non resistette alla tentazione di fargli vedere un video dove giocavo con un vibratore. A seguire gli fece vedere un altro video dove mi stavo masturbando: infilavo il dito dentro, giocavo con la mia "tana", poi mi alzavo e camminando verso la camera leccavo il mio dito in modo provocante. Il video era molto sexy... evidentemente ispiravo molto sesso! Marco disse che dopo aver visto un video cosi era impossibile non volermi scopare subito. Quando glielo mostrò il mio ragazzo sentì una scossa, un'eccitazione incredibile nel mostrarmi così intimamente e nel vedere Marco che mi mangiava con gli occhi. Marco era visibilmente eccitato, tanto che gli chiese di rivederlo dal suo cellulare. Il giorno dopo mi raccontò di com’era andata la serata e il gioco che aveva iniziato. Mi chiese se poteva far vedere ancora a Marco i miei video, se avrei provato imbarazzo. Io gli dissi che se li vedeva dal suo telefono non c'erano problemi, conosco Marco e la sua riservatezza, mi fido ciecamente. Il mio ragazzo si stupì della mia audacia, non pensava che glielo avrei lasciato fare.
Dopo questa prima provocazione, le cose andarono sempre più veloci. Marco non osava mai con me per paura di rovinare la nostra amicizia, ma il mio ragazzo, eccitatissimo all'idea, iniziò ad escogitare un piccolo piano che fosse realizzabile, senza essere troppo impegnativo per nessuno. Un giorno nella nostra chat, per caso (ma neanche tanto), buttò lì una scommessa con me: chi perdeva era alla mercè degli altri due. In particolare, se avessi perso io, avrei dovuto fare una sfilata con dell'intimo che avrebbero scelto gli altri due. Neanche a farlo apposta, perdo la scommessa... in fondo era opinabile chi aveva realmente vinto! Era il gioco che stava prendendo forma. Non c'è dubbio che un po' gliel'ho lasciato fare, perchè sentivo che la sua eccitazione stava crescendo. Ma in fondo cresceva anche la mia voglia di superarmi e di sfidare la situazione.
Il mio lui iniziò a pubblicare in chat qualche proposta di completino intimo che avrei dovuto indossare per la sfilata... ormai i giochi erano veramente avanti. Restai al gioco, anche un po' ignara di quello che realmente sarebbe successo. Neanche a dirlo, loro avevano scelto un completino molto molto minimal, che lasciava vedere le tette e la figa...ma io ho preferito un vestitino a rete, che comunque non lasciava molto spazio alla fantasia. In pochi giorni arrivò il pacco, il mio ragazzo lo aprì ed iniziò già a fantasticare e lanciare provocazioni nella nostra chat, che accesero di colpo la situazione.
E' un venerdì sera e ci siamo trovati come spesso succede noi tre per una birra. Io maglia scollata, tacchi e pantaloni molto aderenti. Come sempre la serata finì a casa del mio ragazzo per l'ultimo caffè di rito e le ultime chiacchiere. Non mi ci è voluto molto a capire che ormai i giochi erano quasi fatti! Il mio ragazzo portò il discorso sulla scommessa persa e tirò fuori il vestitino appena arrivato. Sentivo che i suoi ormoni erano a mille, glielo leggevo in faccia... non vedeva l'ora di mostrarmi a Marco con quel completino addosso! Con un sorriso dissi "Ok! ho promesso che pago il mio debito!". Sentii palpabile l'eccitazione di entrambi, e nonostante facessero i navigati sul sesso, anche per loro era la prima volta in un gioco cosi.
Mentre si prepararono il caffè, io andai in camera a prepararmi...mi sentivo un po' incosciente nel fare questo spettacolo, ma ormai il dado era tratto e volevo vedere fin dove mi sarei spinta in questo azzardo.
Aprii la porta della sala un po' intimorita: era la prima volta che mi offrivo nuda ad uno che non fosse il mio ragazzo. Erano seduti sul divano. Entrai! Feci una camminata per la sala...indossavo scarpe nere con il tacco a spillo, un perizoma semitrasparente e il vestitino a rete che ovviamente lasciava le mie curve in bella mostra. Il vestitino era cortissimo, mi arrivava giusto all'inizio del culetto; le tette spingevano contro la rete e mettevano in mostra i capezzoli turgidi ed eccitati per la situazione.
Mi mangiarono con gli occhi, lo sentivo... Un po' ci presi gusto, mi piaceva essere guardata, era qualcosa di nuovo per me. Mi chiesero altro caffè… presi la moka, andai sculettando verso il lavello e iniziai a preparare altro caffè. Ero voltata di spalle, il mio culo era in bella vista attraverso la retina, sodo e rigido sopra i tacchi. Gli apprezzamenti non finivano mai.
Ad un certo punto mi sentii presa da dietro...era il mio lui che non resistette e mi venne a toccare, a baciare, ad abbracciare. Si erano alzati tutti e due, in verità.
Eravamo lì tutti e tre vicino ai fornelli. Il mio ragazzo tirò fuori il suo cazzo duro, di marmo. Voleva che sentissi quanto era eccitato, voleva che lo segassi, che lo prendessi in bocca, che me lo infilassi dentro. Voleva tutto, lo sentivo, lo sapevo. Era un fuoco! Mi chinai e lo presi in bocca per succhiarglielo. So che non resiste quando mi chino ai suoi piedi, lo guardo dritto negli occhi e lo prendo tutto in bocca fino in fondo. Iniziai a leccarlo profondamente. Sentii che disse con soddisfazione a Marco "Allora, che te ne pare?". Marco gli rispose subito: "Beh, da voi due ora vedrei proprio volentieri uno spettacolino in diretta". Non c'è stato invito più accattivante: il mio lui mi prese, mi appoggiò al muretto della cucina, mi alzò il vestitino a rete, neanche tanto piano, mi spostò il perizoma... me lo infilò bello duro e iniziò a prendermi da dietro, mentre Marco ci guardava eccitato. Le sue mani correvano davanti sulle mie tette. Io lo lasciai fare, l'eccitazione era veramente tanta. Spinse il suo cazzo dentro di me un po' di volte...io ero molto bagnata, lo volevo dentro di me per godere. Marco continuava a guardarci con molta voglia negli occhi, lo spettacolo improvvisato lo eccitava da morire. Pensavo che si sarebbe unito anche lui, magari allungando una mano per toccarmi le tette....ma non è successo niente. Forse aspettava un mio cenno per agire, o forse la situazione aveva già toccato un livello inaspettato per la nostra amicizia. E penso che in fondo sia stato bello cosi. Come prima volta ci eravamo già spinti tutti e tre oltre le nostre fantasie iniziali.
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Giocando a tre (2)
Era passato qualche mese dalla sera della sfilata e le fantasie da quella volta si susseguirono rapide, fino ad un altro fatidico venerdì sera.
Eravamo a casa dal lavoro e il pomeriggio lo passammo a stuzzicarci. Era appena arrivato per posta il nuovo giocattolino, un plug anale. Tu volevi provarlo subito, per vedere come mi calzava questo “gioiello” nel culo, io invece ti stuzzico perchè ho altri progetti.
Alle 20 iniziammo a prepararci per uscire, avevamo appuntamento alle 21 con Marco per provare un nuovo ristorante. Il mio ragazzo mi avvertì che Marco era fuori dal cancello, ma io ovviamente non ero ancora pronta, mancavano gli ultimi dettagli da “femme fatale”, che non potevo certo trascurare visto i due begli uomini con cui uscivo!
Io indosso un vestitino nero aderente, che segnava le mie curve, abbastanza corto, con autoreggenti e un perizoma che lasciava intravedere tutto dalla bellissima trasparenza.
Lui appena mi vide mi abbracciò, mi baciò il collo e mi sussurrò in un orecchio "Piegati". Io lo guardai con occhi furbi, avevo già capito cosa voleva fare di me. Mi chinai in avanti appoggiandomi al tavolo del soggiorno. Lui si inginocchiò dietro di me, mi spostò il perizoma e mi diede una profonda leccata alla figa, da davanti a dietro, come solo lui sa fare. Andai in estasi, adoro essere presa così alla sprovvista, adoro essere leccata. Estrasse dalla tasca il plug, lo insalivò e lo spinse dentro di me. Sussultai, un misto tra dolore e piacere. Ammirò un po’ il mio culo incorniciato da questo giocattolo, poi risistemò il perizoma al suo posto. Ero evidentemente bagnata! Ma così com’ero uscii di casa.
Io salii in macchina dietro, lasciai davanti i due uomini a chiacchierare. Il mio lui chiese a Marco come va, poi si girò e con un sorriso malizioso mi chiese “E te come va?!”. La mia risposta fu altrettanto maliziosa: "MOLTO bene". Marco ci guardò un po’ curioso, ma sono convinta che avesse intuito qualcosa di malizioso nei nostri toni.
Mi fecero molti complimenti per come ero vestita. Il mio ragazzo colse la palla al balzo e aggiunse un po’ sfacciato “E vedessi sotto il vestito, è uno schianto!”. Io stetti al gioco, aprii di scatto le gambe e poi le chiusi ridendo. Peccato che Marco non potesse vedermi proprio bene dal sedile davanti!
La serata passò tra chiacchiere divertite e buon cibo. Ad un certo punto, mentre Marco stava ordinando il solito amaro a fine pasto, il mio ragazzo mi guardò intensamente, si avvicinò al mio orecchio sussurrandomi con fare imperativo: "Ora da brava vai in bagno, ti togli il perizoma e lo metti nella borsa. Poi torni qui a sederti".
Diligentemente mi alzai e andai in bagno. Quando tornai al tavolo, gli feci vedere il trofeo in mano, mi diede un bacio sulla guancia e con la mano passò lungo la mia schiena. Senza dare nell'occhio fece un giro leggero, mi palpò il culo e sentì con piacere il suo dito non aveva incontrato l'elastico. Nella mano avevo veramente il mio perizoma!
Marco chiese incuriosito “Che c'è?” e lui gli disse "Oh niente, solo che se volevi vedere l'intimo adesso puoi" e così facendo gli mostrai la mia borsa con dentro il perizoma nero.
Sgranò gli occhi incredulo, voleva mangiarmi, tirar su il vestito e guardare se era vero che ero nuda. Lui rincarò la dose dicendo "Adesso indossa solo il nuovo giocattolo". Gli mostrò la foto del plug, quella che mi aveva fatto di nascosto mentre me lo stava infilando a casa!
Diventa sempre più rosso, un misto di voglia e di imbarazzo per il luogo in cui si stava svolgendo questo gioco malizioso. Io ridendo lo guardai e confermai di avere solo addosso il plug. “Eh no, allora voglio vederlo anche io!” fu il suo commento diretto. E la mente tornò allo spettacolino di qualche mese prima. La mia mente stava già macinando una nuova fantasia a tre. La serata proseguì, ma eravamo visibilmente eccitati tutti e tre. Io ero già bagnata, per il plug e per la fantasia, ma fortunatamente il vestito scuro non lasciava trasparire i miei umori.
Una volta a casa, mentre sale l’ultimo caffè di rito, mi infilai di nuovo il mio perizoma. Era palpabile che stavano aspettando un nuovo spettacolino, e io mi preparai. Chiesi ad entrambi di sedersi sul divano, mentre finivo di preparare il caffè. Questa veste di cameriera sexy era molto eccitante.
Mentre aspettavamo il caffè, mi sistemai di fronte ai due uomini seduti sul divano, presi il mio vestito dalle spalline, le allargai, fino a lasciare le spalle scoperte. Il vestito scese ancora, in modo molto sensuale; si intravvedeva il reggiseno a balconcino, poi le tette uscirono fuori veloci, il capezzolo turgido bello in vista.
Il vestito scese ancora, ora si intravvedeva il perizoma, fino a che lo spingo giù veloce a terra. Resto solo con i tacchi, le autoreggenti, il reggiseno a balconcino, il perizoma semi trasparente che lasciava intravvedere le labbra nella penombra della luce soffusa.
La moka fece rumore, il caffè era pronto. Mi voltai per andare ai fornelli. Sentivo i loro sguardi eccitati addosso. “Sei veramente uno schianto!” mi sentii ripetere da entrambi.
Camminavo e il mio culo si muoveva in modo sensuale. Giocavo a fare la diva. Il mio ragazzo mi disse “Sono eccitato da morire, vieni a sentire quanto è duro”.
Posai i caffè sul tavolino, ma non erano certo interessati a quelli. Mi dissero: "Beh ora ci puoi mostrare anche il nuovo giocattolino". Li guardai ammiccante.
Mi girai, mi piegai a novanta davanti a loro. Loro erano li impalati, cosi eccitati da non riuscire a dire altro che “sei uno schianto”. Anche se ero girata, ogni tanto li guardavo e sentivo il fuoco nei loro occhi. Misi le mani sulle ginocchia e mi piegai ancora di più. Eccolo, si vedeva li, tra le fosse del mio culo. Si vedevano anche le mie labbra, e gli umori che colavano tra le cosce. Ero molto eccitata.
Mi fecero cenno di sedermi in mezzo a loro. Io mi alzai e obbedii.
Conosco quello sguardo: il mio ragazzo vorrebbe prendermi e scoparmi li sul posto, con foga. La testa e le mani appoggiate al corpo di Marco, mentre affonda i suoi colpi su di me. Me lo aveva già raccontato una volta mentre mi scopava, quella volta mi stava immaginando addosso ad un altro uomo mentre lui pompava con forza su di me.
Infatti non resistette, lo tirò fuori e me lo mise in mano. Io iniziai a segarlo; con la mano andai sulla patta dei pantaloni di Marco dicendogli “Dai faccio sfogare anche il tuo cazzo". Gli sbottonai i pantaloni e glielo tirai fuori.
Non ci misero molto a venire tra le mie mani, eccitati com'erano. Mi bagnarono con i loro succhi; li tenni in mano per un po’, per lasciar loro il tempo di riprendersi dal godimento.
Ormai si erano fatte le due di notte, e vedendo Marco stanco e leggermente brillo, il mio ragazzo gli propose di dormire sul divano.
Ci preparammo tutti e tre per la notte, ma il mio ragazzo era ancora troppo eccitato. Aveva voglia di prendermi. Appena entrai a letto, mi volle completamente nuda, anche senza slip. Iniziò a palparmi e a stuzzicarmi. Solo l’abat-jour del comodino emanava una luce soffusa, molto provocante. Tolse le coperte, mi volle vedere completamente nuda. Mi stese, iniziò a far scorrere la sua lingua su tutto il mio corpo, allungò la mano e prese la benda per gli occhi che teneva nel comodino. Mi nascose alla vista e mi legò le braccia con le manette che teneva fisse al letto; le sue mani correvano dappertutto, una sensazione meravigliosa. I miei piedi furono imprigionati da altre manette. Ero aperta, spalancata, a sua disposizione, il suo oggetto del desiderio. Non era la prima volta che mi legava, avevamo fatto altri giochi insieme, più o meno spinti. Ricordo la prima volta, io timorosa di quello che sarebbe successo. Ricordo la seconda, che fu un’esplosione di sensualità e passione, con musica soffusa, carezze di piume, tocchi di frustino e mani che mi esploravano. Ricordo un’altra volta, che in mancanza di giochi, uso dei pezzi di verdura per procurarmi piacere. Ogni volta un gioco nuovo, una complicità diversa, una passione intensa.
Iniziò a leccarmi.. le mie labbra erano umide e lui le succhiava con piacere. Risalì verso di me e mi sussurrò in un orecchio “Aspettami un attimo che vado a lavare il vibratore”.
Sono lì con le orecchie tese a captare ogni vibrazione dell’aria, non potendo vedere niente. Pochi istanti e lo sento di nuovo sopra di me. Fece scivolare il vibratore su tutto il mio corpo facendolo entrare dentro.
lo fece pompare.. stavo godendo. Sentii una lingua che accompagnava il vibratore.
Poi la bocca mi succhiò, mi leccò, esplorò ogni singolo centimetro delle mie labbra sentendo il mio sapore come se non lo avesse mai sentito prima.
E in effetti era così: andando a lavare il vibratore aveva incrociato Marco che spiava da fuori la camera e lo aveva invitato ad entrare e spogliarsi in silenzio.
Ora era lui che mi leccava con avidità, voglioso, ma io bendata ero all'oscuro di tutto e mi lasciai leccare godendo profondamente.
Gli fece cenno di togliersi perchè voleva scoparmi. Salì sul letto e si mise in mezzo alle mie gambe. Mi staccò le manette dai piedi in modo da potermi prendere bene, e con le gambe appoggiate alle sue braccia iniziò a scoparmi con foga. Marco era lì che ci guardava voglioso. Lui gli fece un cenno verso il comodino, vide che sopra c’era un preservativo, lo prese e se lo mise. Si alzò dal letto e lo invitò a prendere il suo posto. Io sentii qualcosa di strano, ma ero bendata, e stavo godendo. Nel silenzio di loro due pensai che fosse stato il mio ragazzo ad aprire la bustina del preservativo.
Qualcuno salì di nuovo sul letto, mi prese le gambe e infilò il suo cazzo dentro di me. Il mio lui guardava la scena, guardava mentre Marco mi prendeva veloce, non vedeva l'ora di vedermi tra le mani di un uomo che non era lui. E io godevo. Più tardi mi confesso che era un piacere guardarmi mentre godevo con un altro. Io sentivo che non erano gli stessi movimenti di sempre, ma nell’eccitazione del momento non feci domande, non volevo perdere nessun brivido. Ad un certo punto sento un cazzo che si avvicina alla mia bocca!! Per un attimo restai ferma, quasi pietrificata, ma poi ripresi a godere, pompata com’ero sotto. Il cazzo dentro la bocca era del mio ragazzo, ne riconoscevo il gusto! Mi stava pompando e io lo accolsi.
Marco venne dentro di me, lo sentii… fu una sensazione strana ma eccitante, essere posseduta da un altro uomo. Quando Marco vide che lo stavo succhiando al mio ragazzo, volle unirsi anche lui. Uscì da me, si tolse il preservativo e si mise dall'altra parte del mio corpo. Alternavo leccate e succhiate tra i due uomini al mio fianco.. mi sentii una mano liberata dalle manette, poi anche l’altra. Ora con le mani libere li presi entrambi, e mentre segavo uno succhiavo l'altro.
Stavano quasi per venire entrambi, ma c'era ancora una cosa che il mio ragazzo voleva fare di me. Mi sussurrò nell'orecchio di girarmi e mettermi a pecorina. Voleva farmi il culo! Io obbedii, sempre bendata, e lui si mise dietro di me. Stava quasi per entrare, ma mi faceva un pò male. Disse a Marco: “Vuoi avere l’onore di farle il culo prima tu?". Si tolse dal letto e lasciò il posto a Marco. Io ero in attesa di essere scopata, mi piace essere presa da dietro, da delle sensazioni speciali. Sentii Marco che sforzava, fino a quando entrò. Pompò dentro di me fino a venirmi dentro. Si tolse e il mio ragazzo prese il suo posto, iniziando a pomparmi di nuovo. Stavamo godendo entrambi; mentre affondava dentro di me, gridò di piacere. Anche io ero sazia di lui! Uscì dal mio corpo e mi buttai sul letto stanca ma pienamente soddisfatta! L’orgasmo era stato amplificato a mille grazie alla benda, che mi procura ogni volta sensazioni amplificate.
Dopo qualche ora di sonno, a mattina presto ci alzammo per fare colazione insieme. Non eravamo ancora stufi di noi, tra sorrisi soddisfatti e occhiate complici.
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Alla SPA Con Una Sconosciuta, Ma Non Troppo
Apro gli occhi e do uno sguardo alla finestra. Ho la vista ancora appannata, ma il grigio delle nuvole e la pioggia sono evidenti. Il posto accanto a me, nel letto è vuoto. La mia compagna si è alzata presto. Oggi è dovuta andare a Chions in veneto da un cliente e mi ha lasciato solo.Mi alzo con fatica, ma lentamente mi riprendo e riesco a superare indenne la mattinata, tra video riunioni e telefonate varie. La pioggia continua a cadere imperterrita. Un pranzo veloce con uno yogurt proteico mentre guardo le repliche di Fiorello in tv su RaiPlay. Il buonumore riesce a sconfiggere la tristezza della pioggia battente e dei nuvoloni scuri.Prendo il cellulare e inizio a vedere le novità su A69 e su tutti gli altri siti dove sono iscritto. Nulla di nuovo. Decido di riprendere a lavorare e far passare un po' di tempo, poi ricontrollerò la presenza di aggiornamenti o messaggi.La parte piacevole del mio lavoro è che in un batter d’occhio il tempo passa ed eccomi arrivato alle 18. Ricontrollo la situazione sul cellulare, ma nulla è variato.Allora cosa faccio? Visto che oggi è mercoledì mi viene in mente che una risposta alla mia domanda potrebbe essere quella di andare in una Spa dopo la palestra. Preparo quindi la borsa per la palestra e quella per la Spa. La palestra è abbastanza vuota, ma comunque i soliti avventori sono presenti, soprattutto alcune belle ragazze, che potrebbero essere mie figlie, ma che hanno un culo spettacolare. La vista dei loro corpi perfetti e intriganti mi fa riflettere: decido che la soluzione migliore per il dopo palestra è quella di andare ad Altedo per la Spa, così oltre al relax, forse troverò anche una distrazione per il mio “eretto amichetto”.Arrivo al BoleroPalace giusto in tempo per una bella sessione di aufguss prima della cena. Entro nella spa e mi dirigo verso la sauna. Lungo il percorso sento un “Ciao”, immagino però che non sia rivolto a me, non ho notato facce conosciute.Mancano ancora 5 minuti all’inizio della cerimonia, ma decido di entrare subito. Mi tolgo l’accappatoio e dopo aver poggiato il telo mi siedo in trepida attesa. Iniziano a entrare delle persone: 3 coppie, due uomini e una donna molto sexy con uno sguardo da cerbiatta dolce. Una cerbiatta con un corpo da favola. Due belle e sode tette, un sexy tatuaggio sulla spalla destra a tema floreale, degli addominali scolpiti e due ricciolini biondi proprio li sotto, coordinati alla fluente chioma. Purtroppo, si siede lontano da me, ma ben visibile ai miei occhi. La temperatura inizia a stimolare le prime goccioline di sudore.Inizia la sessione di aufguss e le gettate di aria rovente investono il mio corpo e quello della ragazza. Lei è seduta con le gambe incrociate e le mani dietro la testa. La postura evidenzia la spettacolare consistenza del seno e il calore ha fatto gonfiare così tanto i capezzoli che il solo guardarli è uno spettacolo. Riesco a notare il suo respiro accelerare e il suo petto sollevarsi e abbassarsi in modo sincronizzato con il ritmo della musica che risuona nell'ambiente. Le gocce di sudore si librano sul suo corpo, accentuando ancora di più la sua bellezza.Mentre sto cercando di concentrarmi sul calore e sul trasporto sensoriale che il aufguss mi sta regalando, non riesco a fare a meno di lasciarmi rapire dai pensieri che si accavallano nella mia mente. Quei capezzoli turgidi che si offrono al mio sguardo, invitanti e provocatori, mi rendono frenetico e desideroso di toccarli, di assaporarne la consistenza e il sapore.La ragazza mi sorprende con uno sguardo intenso e appena accenna un sorriso complice. La sua sensualità risveglia in me un desiderio incontenibile, un fuoco ardente che brucia dentro di me. Ecco che la mia immaginazione inizia a lavorare. Chiudo gli occhi e immagino di avvicinarmi a lei e poggiare le mie labbra sulle sue. Il bacio presto si trasforma in una sinfonia di desiderio e piacere. Le nostre mani irrequiete esplorano i nostri corpi e la sensazione della sua pelle calda al mio tocco stimola il mio amichetto che si risveglia. L’erezione che cresce non è solo nella mia testa, ma è anche nella realtà.Il sogno continua e mi vedo mentre le mie labbra esplorano il suo collo, la sua clavicola, il suo seno e le sue mani si inoltrano tra i miei capelli e sfiorano la mia pelle con dolcezza e passione.Un getto di aria calda mi desta dal sogno e mi riporta nella realtà. Apro gli occhi e vedo la ragazza ondeggiare a ritmo di musica, mentre la coppietta acconto a me fa la birichina.Quelle piccole goccioline di sudore che avevano fatto la comparsa appena entrato in sauna si sono trasformate in un fiume. La temperatura è alle stelle, ma le fiamme della mia eccitazione sono ancora più incandescenti. Un suo sguardo mi penetra e scivola lungo la mia pelle sudata, forse sto ancora immaginando, meglio se mi calmo e riprendo un poco di contegno, non voglio ne sembrare un maniaco e ne uno stalker.La cerimonia aufguss termina fortunatamente prima che il mio corpo decida di sciogliersi. Corro verso la doccia per raffreddare sia il corpo che la mente senza guardarmi in dietro. Mi raggiungono velocemente anche tutti gli altri, mi sbrigo velocemente in modo da lasciare loro il posto. In fila c’è anche la biondina completamente sudata, ha uno sguardo sexy da troia che mi fa tornare ad essere duro ed eccitato, ma prima che la doccia diventi un trombatoio a cielo aperto decido di andare a raffreddare i bollenti spiriti dentro l’idromassaggio. Mi posiziono nel mio angolino preferito con le bolle che importunano i testicoli e non solo.Sul divano di fronte a me la biondina si siede, apre le gambe e inizia a massaggiare la caramella bionda e succulenta che ha in mezzo alle gambe. Sembra fissarmi, ma ovviamente non credo che sia così. Intanto le sue dita entrano ed escono lentamente, e nel mentre si morde il labbro inferiore. Non solo le bolle dell’idromassaggio mi tengono in tiro, ma anche ciò che sto osservando. La mia mano destra scende a trovare il duro e vecchio amico di una vita e con lo stesso ritmo della biondina parte una sega ristoratrice. La mia fervida immaginazione corre e ogni volta che la mano scende mi sembra di affondare dentro quella figa aperta che davanti a me sta giocando con i miei sentimenti.Siamo soli, è giunta l’ora di cena, pertanto esco dalla vasca e mi dirigo verso l’accappatoio per andare a mangiare. Appena passo davanti alla ragazza le mie orecchie catturano un roco sussurro:«Che fai? Vai via? Non ti va di assaggiarmi?»Mi giro per vedere a chi è rivolto l’invito e appena mi accorgo che siamo veramente soli, mi avvicino a lei. Afferro la sua mano per il polso e faccio uscire le dita dalla sua figa, insieme esce un po' di denso liquido e senza nessuna remora avvicino le sue dita alle mie labbra e inizio a succhiarle. La mia lingua percepisce un sapore particolare, non mi dispiace quello che sto assaggiando e attirato come un orso davanti ad un alveare mi abbasso fino ad arrivare davanti alla sorgente di quel particolare miele.La ragazza allarga le gambe ancora di più come se volesse donarmi il suo frutto intimo. Le labbra davanti a me sono rosse umide e carnose, il clitoride gonfio luccica e attende solo di essere succhiato. Inizio a leccare con voracità, sento il suo corpo contorcersi e l’atmosfera rilassante della SPA si trasforma anche grazie ai gemiti che saturano l’aria insieme alla musica di sottofondo.Mi dispiace solo di non riuscire a penetrarla in profondità purtroppo la mia lingua non è molto lunga. Vorrei assaporare ogni millimetro di lei, ma devo chiedere aiuto alle mie dita per arrivare in profondità.Tuttavia, prima di riuscire a posizionare le mie dita dentro di lei, le sue mani afferrano la mia testa, spingendo il mio viso ancora di più tra le sue gambe, mentre la mia lingua danza sul suo clitoride con ritmo frenetico. Sento il suo respiro accelerare, un gemito più forte si libra nell'aria e capisco che sta per raggiungere l'apice del piacere. Continuo a leccare con più intensità, sentendo le sue cosce tremare sotto la mia bocca.Le sue labbra si aprono in un gemito prolungato, le sue dita si stringono tra i miei pochi capelli e io non smetto un istante, continuando a succhiare e leccare con desiderio. Il suo corpo si contorce ulteriormente, le sue gambe si chiudono attorno alla mia testa, stringendomi con una forza irresistibile.Finalmente, sento le sue contrazioni ritmiche e il suo liquido caldo inonda la mia bocca, un sapore dolce e salato che mi inebria. Sorrido soddisfatto, guardando il suo volto estasiato, mentre lei si lascia andare tra le mie braccia, esausta ma appagata.Mi alzo lentamente, passando un dito sulle sue labbra bagnate, sentendola ancora fremere di piacere al mio tocco. Le bacio dolcemente, gustando il sapore del suo orgasmo, mentre le mie mani esplorano il suo corpo, desiderose di scoprire ogni angolo nascosto, ogni piega sensuale. Mi alzo in piedi e in un attimo di lucidità mi presento.«Piacere, mi chiamo Giorgio»«Piacere tutto mio, sono Vanessa. E comunque già sapevo che sei. Ti ho riconosciuto quando sei entrato, leggo sempre i tuoi racconti su A69.»Stupito dalla sua affermazione, mi incuriosisco e continuo a farle domande, entrambi nudi e temporaneamente soddisfatti della breve sessione orale.«Ma dai, sul serio? E cosa ne pensi? »«Mi piacciono molto, non sono volgari e mi eccitano ogni volta. Quando sei entrato ho pensato che visto tutte le volte che mi hai fatto godere con la fantasia, almeno oggi, avrei potuto provare se nella realtà saresti stato in grado di farmi godere nello stesso modo.»«Uhh… ora sono curioso, ci sono riuscito?»«Beh credo che la risposta sia ancora sulla e dentro la tua bocca»«Si, hai ragione. Ti posso invitare a cena e poi magari ci conosciamo un po’ meglio?»Vanessa si mette in ginocchio sul divano, si avvicina al mio orecchio destro e mentre lo morde delicatamente:«Volentieri, però poi saliamo sopra e continuiamo perché non sono ancora soddisfatta»Con le mani le afferro la testa e l’allontano dal mio orecchio, subito dopo le nostre lingue si incontrano fugacemente intrecciandosi in bacio bagnato e ansioso. Le sue morbide labbra sono una promessa e le mie mani non possono far altro che parcheggiarsi sul suo seno, accarezzandolo e incontrando quei capezzoli che prima mi hanno fatto sognare.Devo interrompere l’incantesimo altrimenti rimaniamo qui per sempre.«Andiamo a mangiare?»********Grazie per aver letto la mia storia fino a questo punto. Spero che ti sia piaciuta. Ti invito a votarla e magari anche a lasciare un piccolo commento se ti va.Non sono uno scrittore professionista e la mia presenza su questa piattaforma è solo un altro modo per essere un po' esibizionista. Per questo motivo, apprezzo molto il fatto di ricevere un feedback.Le mie storie sono basate sulle mie esperienze e possono essere considerate come dei diari, ma non sono semplici resoconti. Di tanto in tanto li arricchisco con un po' di fantasia per renderli più accattivanti.“Questa è un’avventura avvenuta pochi giorni fa, ancora penso che sia frutto della mia fantasia, ma grazie al cielo non è così. Ovviamente la mia fugace compagna di giochi non si chiama Vanessa, spero di rincontrarla un giorno. Per il momento incrocio le dita e penso che mi dovrò impegnare e scrivere molti altri racconti, visto il risultato. Questo racconto è stata una sua esplicita richiesta, voleva esserne la protagonista ed è curiosa di leggere eventuali commenti.”Mi piace sperimentare e conoscere nuove persone per cimentarmi in nuove esperienze. Prediligo al 99% il mondo femminile, ma l'1% è dedicato ad un altro tipo di femminilità che ovviamente avrete potuto capire leggendo i miei racconti passati.Se vuoi, puoi contattarmi qui su A69 o su Tlgm con lo stesso nickname, giorgal73, per proposte, suggerimenti, commenti o inviti a serate o club per creare la nostra storia.
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Giorgio,
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Sexy Befana Al Bolero -1- La Sauna
Venerdì mattina ero sdraiato nella mia camera da letto, immerso in un romanzo Sexy-Fantasy mentre la voce sensuale di Mina suonava dolcemente in sottofondo. Il vinile che girava sul mio giradischi Technics 1200 è un disco classico che fa parte della mia collezione da oltre 20 anni. La musica riempiva la stanza con una sensazione di calore e nostalgia, mentre mi perdevo nelle pagine del libro.Il potere della musica è davvero notevole. Può commuoverci fino alle lacrime, farci ballare come se nessuno ci guardasse e persino risvegliare i nostri dispositivi elettronici da uno stato di quiescenza. Sì, hai letto bene. Mentre sono sul letto a leggere, perso nei miei mondi fantastici e sensuali, il mio telefono giaceva immobile e senza vita accanto a me. Ma poi, come un oracolo ancestrale, è arrivata “Se Telefonando”, una canzone così potente e accattivante che sembrava dare nuova vita al mio dispositivo.“Lo stupore della nottespalancata sul marci sorprese che eravamo sconosciutiio e te.Poi nel buio le tue manid'improvviso sulle mie,è cresciuto troppo in frettaquesto nostro amor.Se telefonandoio potessi dirti addio ti chiamerei.”All'improvviso, il mio telefono ha iniziato a vibrare con un'energia quasi palpabile, come se fosse vivo e pulsasse al ritmo della musica. Era come se la canzone avesse lanciato un incantesimo sul mio telefono, obbligandolo a prendere vita e a partecipare alla danza.I miei occhi abbandonarono le righe del libro e si posarono sul display luminoso del mio telefono. Con immensa gioia lessi il nome "Marica" e la mia testolina bacata iniziò a correre tra aspettative e possibilità.«Tesoro come stai?»«Bene, grazie e te? Sei sparita, è dal 30 dicembre che non dai segni di vita. Hai visto il video che ti ho inviato per Capodanno?»«Sì, l'ho visto. Mi scuso per non averti risposto prima, ma ultimamente sono stata sommersa da eventi e spettacoli. Come se non bastasse, il mio telefono è caduto e lo schermo si è rotto. Solo oggi, ora che i negozi hanno riaperto, ho potuto acquistarne uno nuovo. È stata un'esperienza piuttosto frustrante dover rimanere senza telefono per alcuni giorni. Tuttavia, sono riuscita a sopravvivere e, come puoi vedere, la prima cosa che ho fatto è stata chiamarti.»«Capito! Spero almeno che tu abbia avuto tempo per divertiti. Che mi racconti?»«Ho appena acquistato i biglietti del treno per Bologna perché il 6 e il 7 verrò dalle tue parti per girare un film con un produttore che mi ha presentato Sissi l’altra sera al Classe Mista».«Allora fammi sapere se avrai 5 minuti, magari ti raggiungo per un caffè. Poi se dovesse servire un aiuto per le riprese, io sarei sempre disponibile…se dovesse servire un aiuto».Sono passati diversi mesi dall'ultima volta che io e Marica abbiamo trascorso del tempo insieme. Purtroppo, a causa di impegni di lavoro, non ho potuto fare un viaggio a Milano per andare a trovarla. Tuttavia, so che anche lei è stata incredibilmente impegnata con il suo lavoro e i suoi impegni personali.Nonostante la distanza e gli impegni frenetici, ho cercato di rimanere in contatto con Marica il più possibile. Ci scriviamo spesso e occasionalmente ci videochiamiamo, ma non è come vederci di persona. Ovviamente la verità tra le righe è che mi manca il suo corpo e i momenti di pura perversione passati insieme.Quest'anno ho fatto il bravo e ho messo impegno e dedizione in ogni cosa. Con la Befana alle porte, mi auguro che il mio impegno venga premiato con un regalo speciale e sorprendente. Chissà, forse la Befana avrà notato la mia buona condotta e mi riserverà qualcosa di davvero unico e orgasmico!La telefonata mi ha distolto dalla lettura e, stanco di fissare le parole sulla pagina, decisi di fare una pausa.Anche se i saldi non erano ancora iniziati, vivendo vicino a un outlet e con il bisogno di uscire di casa, l’idea di fare una passeggiata ammirando le vetrine e le commesse dei negozi prese consistenza e si accese come una lampadina da 1000 watt.La tonificante aria invernale mi riempì di energia mentre mi godevo la mia piacevole passeggiata, finché non ricevetti un messaggio inaspettato da Marica. In poche parole, c'era scritto: "Cazzo!!!"Ho aspettato qualche secondo, ma non sono apparse altre parole oltre all'esclamazione fallica. Riprendendo la mia passeggiata, riflettei sulle possibili interpretazioni. Tuttavia, la curiosità mi rodeva l'anima come uno scoiattolo impazzito, così presi il telefono e chiamai Marica per avere una spiegazione.«Bel messaggio! Pregno di significato. Hai visto un bastone adamitico e mi volevi rendere partecipe dell’esperienza oppure è accaduto qualcosa?»«Il produttore ha annullato le riprese perché si è preso il Covid, quindi salta tutto. Almeno ha promesso che mi rimborserà il biglietto del treno.»«Uhh! Mi dispiace, però se ti va, visto che sicuramente non riuscirai a organizzarti per domani, che ne dici se vieni lo stesso a Bologna? Andiamo a fare shopping per le vie del centro e nel pomeriggio relax alla Spa e super festa trasgressiva, così il film lo fai con me?»«Guarda, mi avevi già convinto appena hai pronunciato la parola “shopping”, però l’idea della seratina sexy con te mi stimola. Ma dove andiamo?»«È un club Privé molto bello ed elegante con un'area spa. Ci vado da un paio di mesi. Non è lo stesso di quest'estate, è un altro. Di solito ci vado nei giorni feriali, perché nei giorni festivi è troppo affollato. Tuttavia, domani è l'Epifania e hanno organizzato un evento che credo sarà piacevole e intrigante. Dato che usciremo tardi e l'alcol non mancherà, prenoterò anche una stanza in un hotel vicino al locale e poi, domenica mattina, ti riaccompagnerò alla stazione.»«Affare fatto!Riassumiamo, il piano sarà: tu vieni a prendermi alla stazione alle 12:00. Porterò un vestito carino e scarpe comode per la nostra passeggiata e la sera ti sorprenderò con un vestito super erotico ornato di diamanti e tessuto trasparente che può essere rimosso con un solo gesto. Avrei dovuto indossarlo per il film, ma dato che le riprese sono state annullate, lo indosserò per te.»Sono stato felice di rivedere Marica, soprattutto perché ero curioso di conoscere le sue nuove attività. Alle 12:00 sono stato puntuale e ho trovato un posto al Kiss&Ride vicino all'uscita principale. Tuttavia, la mia amica, che ha il senso dell'orientamento di un'anatra confusa e rimbecillita, non riusciva a trovarmi. Dopo infinite istruzioni e indicazioni, mi sono arreso. Ho parcheggiato l'auto e sono entrato nella stazione per cercarla.Alla fine, l'ho trovata nella vecchia stazione e non in quella ad alta velocità. Non riesco ancora a capire come sia finita lì, un mistero che nemmeno Sherlock Holmes potrebbe risolvere.Dopo aver recuperato il "pacco", ci siamo diretti verso l'auto per sistemare le valigie e poi è iniziato il nostro shopping per le strade di Bologna. Dopo aver saccheggiato una serie di negozi e con i piedi stanchi per i chilometri percorsi, abbiamo concluso che era arrivato il momento di rilassarci all'interno della Spa. Pertanto, siamo tornati alla macchina e abbiamo preso la strada per Altedo.All'arrivo abbiamo subito notato che il locale era già piuttosto affollato. Abbiamo incontrato qualche difficoltà nello spogliatoio a causa del gran numero di persone, ma alla fine siamo riusciti a liberarci di tutti i vestiti e ci siamo diretti verso l'area SPA con solo un asciugamano avvolto intorno alla vita.Anche la piscina era affollata, quindi abbiamo deciso di dirigerci verso la sauna dove abbiamo notato solo due coppie.Una volta entrati, ci siamo posizionati al centro, ma il calore non era molto intenso; quindi, ci volle un po' di tempo prima di iniziare a sudare. Seduti l'uno accanto all'altra, le nostre mani iniziarono a fare le birichine. La mia iniziò ad accarezzarle la coscia e le parti interne, avventurandosi di tanto in tanto verso un punto più umido e succulento, mentre la sua mano si concentrava sul tronchetto della felicità, ma senza spingersi troppo oltre. Massaggi delicati, carezze delicate e occasionali avances ai gioielli di famiglia per farli sentire meno soli.Poiché il sesso è vietato nella sauna, ci siamo divertiti a stuzzicarci a vicenda in modo sensuale e a scambiarci baci. Marica, come al solito, ama condividere e ha chiesto alle altre ragazze se volessero unirsi al divertimento. Il partner maschile di una delle coppie ha accolto l’invito e si sedette alla sinistra della mia compagna.«Ciao, sono Enrico. Posso accarezzare il tuo seno?»«Tuttavia, dobbiamo impegnarci in uno scambio equo. Tu accarezzi i miei seni e la tua partner deve ricambiare il favore, dedicando le giuste attenzioni al qui presente mio amichetto!».La mano di Marica lasciò i miei testicoli e afferrò il pene per sottolineare a quale amichetto si stesse riferendo.Enrico sorrise e chiese alla moglie: «Lucia, ti va di giocare con noi? Solo per cinque minuti, poi magari dopo facciamo un salto in piscina».Lucia rispose al marito che sentiva caldo e che sarebbe stato meglio spostarsi fuori, sul divano, per un bel giochino. Così tutti e quattro ci alzammo e uscimmo dalla sauna. Prendemmo i teli e li sistemammo sul mega-divano. Marica si sdraiò sulla schiena, sollevando le ginocchia e allargando le gambe per offrire la sua patatina a Enrico. Io mi sedetti accanto alla sua testa, posizionando la mia mano destra sul seno più accessibile e iniziai a stuzzicare un capezzolo. Da moglie obbediente, Lucia si posizionò alla mia sinistra e, sporgendosi in avanti, iniziò a usare la bocca nel modo più appropriato, date le circostanze.Enrico rimase fermo per qualche istante, ammirando lo spettacolo davanti ai suoi occhi. Prima di abbandonarsi alle sue perversioni orali, espresse complimenti e apprezzamenti per ciò che stava ammirando.«Sei meravigliosa e questi tatuaggi sono un libretto di istruzioni molto chiaro e arrapante. Posso leccarti?»Chi ha letto il racconto “Le Occasioni Sono Fugaci” sa esattamente cosa i tatuaggi istigano a fare.Marica allungò il braccio destro e afferrò la testa di Enrico, tirandola verso di sé. Lui si tuffò e mise all'opera la sua lingua e le sue labbra, trasformandosi in un piranha vorace e affamato.Lucia non si fece parlare dietro. Anche le sue labbra fecero un lavoro spettacolare. Sentire la sua bocca calda massaggiare e succhiare avidamente il mio glande, fece solo che aumentare la durezza e l’erezione. L'intensa mungitura mi fece desiderare di più.Allungai il braccio sinistro e riuscii a inserire due dita dentro di lei. Era calda e molto bagnata, e sicuramente non era a causa della sauna precedente. Le mie dita iniziarono a entrare e uscire lentamente, la bocca di Lucia affondava ripetutamente fino a raggiungere la base del mio pene. Il mugolio di Marica richiamò la mia mano destra e io portai il mio indice alla sua bocca, che lei iniziò a succhiare.Le mie dita erano prigioniere di due ambienti caldi e umidi, ma profondamente diversi. Erano in competizione con Little Joe, anch'egli ospite di una calda grotta abitata da una lingua serpentina che mi stimolava in ogni modo possibile.Dalla dedizione di Lucia, capii che succhiare i cazzi era il suo hobby preferito. Non si fece distrarre dal didalino che le stavo facendo. La sua lingua percorreva in lungo e largo la mia asta e alcune volte cercava di profanare l’orifizio sulla punta del Glande gonfio e violaceo per la quantità infinita di sangue che scorreva nelle vene risucchiato dalla potente passione. Tuttavia, ogni volta che affondavo le dita, emetteva a sua volta dei perversi versetti di approvazione.Tre uomini, in piedi dentro la piscina, ammirarono la nostra performance masturbandosi con discrezione. C'erano anche un paio di donne che guardavano lo spettacolo, ma dato che i loro corpi erano completamente immersi nell'acqua, non potevo sapere se anche loro si stessero sollazzando.Marica iniziò a mordicchiare le mie dita. La osservai allargare ancora di più le gambe. Le mani di Enrico erano intrappolate tra le sue natiche e si sforzavano di tenere la zona pelvica il più in alto possibile, mentre la lingua percorreva la lunga fessura ripetutamente sostando ogni volta sul bocciolo gonfio quasi quanto il mio glande. L'orgasmo inondò il suo corpo, facendolo inarcare.Supposi che la bocca di Enrico venisse riempita dal caldo nettare prodotto dal piacere di Marica, così come il mio riempì la bocca di sua moglie.La bocca di Lucia, ormai piena, si allontanò da me e si avvicinò a quella di Marica. Mi spostai per fare spazio. Le due donne iniziarono a baciarsi e a scambiarsi il latte da me secreto. Mentre loro giocavano con le rispettive lingue, io mi divertivo a inserire la mia nel buchetto che le mie dita avevano precedentemente esplorato e conosciuto.Lucia aveva un buon sapore, le sue grandi labbra non erano così pronunciate come quelle della mia compagna, ma il calore che producevano era afrodisiaco. Assomigliava a una vagina asiatica: piccola e succulenta. L'orgasmo la travolse rapidamente, probabilmente stimolato dall'eccitazione del momento e dalla precedente penetrazione delle mie dita.Lo spettacolo era giunto al termine. Solo tre di noi si erano divertiti godendo come maialini in calore. Tuttavia, Enrico non sembrava insoddisfatto.Andammo sotto la doccia per una rapida rinfrescata. Sapevo che Marica non avrebbe lasciato Enrico a bocca asciutta. È una donna di sani principi e, una volta raggiunta l'area della doccia, si è messa all'opera. Soprattutto perché era attratta dalle dimensioni del palo che le stava davanti. L'ha assaporato con piacere, inghiottendolo tutto e pompandolo con foga. Io e Lucia abbiamo assistito al pompino mentre ci aiutavamo a lavarci a vicenda, ovviamente ho colto l'occasione per toccarla ovunque e soprattutto per testare i suoi piccoli capezzoli tra le mie labbra.Lucia non poté fare a meno di commentare l'abilità di Marica, mentre osservava il marito in uno stato di beatitudine con gli occhi chiusi.«La tua donna è veramente una gran troia, sembra una professionista del pompino»«Se prometti di mantenere il segreto, ti confesso una cosa. Non sembra una professionista, lo È! Ha girato alcuni film e ti assicuro che non erano né casti e ne innocenti».Appena Enrico sentì le mie parole, aprì gli occhi e riversò il suo piacere nella bocca di Marica. Tuttavia, la scena più bella fu quella successiva, che stupì Lucia. Marica non sputò subito lo sperma che l'aveva inondata. Si alzò lentamente, mantenendo lo sguardo fisso sugli occhi di Enrico fino a raggiungere la sua bocca. Si avvicinò e replicò l'azione che Lucia fece prima con lei, ovvero riversò tutto quello che aveva raccolto nella bocca del marito, trasformandolo successivamente in un bacio sensualmente bagnato. Lo sperma gocciolò a terra dalle bocche di entrambi.In risposta alla precedente affermazione di Lucia, le dissi:«Comunque, anche tuo marito è un gran sporcaccione. Vedo che non si trattiene, anzi, gli piace e si diverte!».«Non posso crederci, è la prima volta che lo fa! Con me non si è mai spinto oltre».Tutti e quattro ci sentivamo estremamente soddisfatti mentre ci dirigevamo verso la piscina calda per goderci appieno la lussuosa acqua. Mentre ci immergevamo nell'acqua, sentivamo i nostri muscoli rilassarsi e i nostri corpi ricaricarsi per le successive sessioni di “distrazione”.*******Ti ringrazio di aver letto il mio racconto fino alla fine. Nella speranza che ti sia piaciuto, ti invito a votarlo e se ti va anche di lasciare un piccolo commento.Non sono uno scrittore professionista e la mia presenza su questo portale alla fine è solo un altro modo di essere un po' esibizionista; pertanto, mi fa molto piacere ricevere dei feedback .I miei racconti sono frutto delle mie esperienze, potrebbero essere considerati dei diari, ma non sono dei semplici resoconti, ogni tanto vengono conditi anche da un po' di fantasia per renderli più accattivanti.Sono sempre alla ricerca di nuove esperienze e ispirazioni, se volete mi potete sia qui su A69 oppure anche su tlgm con lo stesso nickname, ovvero giorgal73 per proposte, suggerimenti, commenti o inviti.Ogni tanto aiuto anche qualcuno di voi a mettere per iscritto le proprie avventure/esperienze, contattatemi per maggiori dettagli. Se si tratta di revisionare e aggiustare un vostro racconto da pubblicare sul vostro profilo oppure di crearne uno nuovo in base alle vostre indicazioni da pubblicare sul mio di profilo, sarò sempre disponibile e ci organizzeremo di conseguenza.
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Giorgio,
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Sexy Befana Al Bolero -2- Il Dungeon
L'acqua della piscina non era molto calda, ma era comunque piacevole. L'eccessivo affollamento, tuttavia, era un po' sgradevole, anche se aumentava le possibilità di incontrare persone che la pensavano allo stesso modo e con desideri simili.Riuscimmo a trovare un posto centrale, quello con le bollicine vivaci e invadenti. Accanto a noi c'erano molte altre coppie di età diverse, impegnate in una conversazione o in altre attività più creative e piacevoli.I capezzoli di Marica fuoriuscivano dall’ acqua e imploravano attenzione.Lei seduta con le spalle sui getti, io davanti a lei, tra le sue gambe divaricate. Riuscii a resistere alla tentazione, tuttavia desideravo il suo corpo.Volevo sentire ogni centimetro della sua pelle tra le mie dita, perciò iniziai un massaggio sensuale. Mi allontanai leggermente da lei per riuscire a prendere con facilità i suoi piedi.I miei pollici sulle piante e tutte le altre dita sul dorso. Feci muovere i pollici dall’ alto verso il basso e viceversa imprimendo una pressione moderata.Gli occhi chiusi di Marica esternavano godimento e rilassamento. Mi soffermai un paio di minuti sui piedi. Poi le mie mani salirono lentamente fino ad appropriarsi dei polpacci. I palmi delle mie mani coprivano quasi completamente la zona e il movimento palpeggiatorio sempre più intenso, lentamente scioglieva il muscolo.Salii sempre lentamente e con le dita pressate sulla carne seguivo le linee linfatiche.Gli occhi sempre chiusi e il volto in estasi, mi resero più intraprendente. Lentamente mi inginocchiai e feci arrivare le mani sotto alle natiche. Le avvolsi e le strinsi, contemporaneamente la mia lingua, vicina al suo volto, si avventurò sulle labbra rosse. Gli occhi si aprirono un secondo, mi fissarono, si richiusero e la sua lingua si unì alla mia. Fu un bacio lento, non eccessivamente erotico se non per la situazione e il luogo.Le mie mani si spostarono dal sedere al seno, cercando i capezzoli. Li trovarono pronti e marmorei mentre si guastavano il caldo dell’acqua. Tuttavia, preferirono il mio tocco.Interruppi il bacio per riprendere il massaggio, questa volta concentrato sul corposo e sodo seno.«Andiamo a vedere là dietro? Vedo il soffitto che sembra un celo, magari c’è un po' più di intimità».Marica mi indicò la pseudo grotta alle nostre spalle. Ci alzammo per andare a studiare il nuovo luogo, purtroppo anche quello era molto affollato e l’unico posto disponibile era quello vicino all’ entrata, praticamente neanche ad un metro rispetto a dove eravamo posizionati prima.Alla nostra destra, una donna era seduta sopra un uomo e dai loro movimenti era chiaro che era in atto una penetrazione. Per evitare di suscitare l'invidia di Marica, infilai delicatamente due dita nella sua amichetta, desiderosa e sempre pronta. Lei ricambiò con affettuose carezze al mio gongolante amichetto.Dopo qualche minuto, la coppia alla nostra destra si separò. Lui si alzò in piedi, rivelando un pene completamente eretto che puntava verso l'alto. Le dimensioni erano sufficienti per definirlo un membro ben dotato. Si avvicinò a noi per uscire dal corridoio stellato e dirigersi verso l'esterno.Sia io che Marica eravamo seduti, quindi il pene viaggiante era all'altezza dei nostri volti quando ci passò accanto. Immediatamente Marica esclamò:«Oh, bene! Vedo un bel giocattolo pronto all'uso qui. Posso?»Vidi la mano di Marica afferrare il membro eretto davanti ai suoi occhi e portarlo alla bocca. Purtroppo, dopo solo due pompate, un frequentatore della piscina la rimproverò, affermando che non poteva praticare sesso orale in acqua.Per tutta risposta, la mia compagna spiegò che lo stava solo assaggiando per verificarne la consistenza. Tuttavia, il proprietario del palo assaggiato decise di prendere le distanze, forse per calmare la situazione ed è uscì dall’acqua.Marica non ebbe molto tempo per piangere la perdita di un succulento pompino, perché subito dopo il rimprovero, un membro dello staff venne ad avvisarci che dovevamo uscire dalla Spa e cambiarci, in quanto la festa sarebbe iniziata poco dopo, intorno alle 21:30 con una cena a buffet.Ci mettemmo in fila per una doccia veloce e poi ci dirigemmo verso lo spogliatoio. Purtroppo, non riuscimmo nel nostro intento. C'era troppa gente a cambiarsi e a prepararsi per la serata.Non volendo stressarmi feci una proposta semplice, ma efficace:«Che ne dici se andiamo a bere qualcosa? Così facciamo passare un poco di tempo e poi torniamo?».Marica mi guardò con i suoi occhioni profondi e titubanti: «Mi sembra un ottimo piano. Possiamo andare in giro con i nostri asciugamani?».«Sì, non preoccuparti! Non avremo problemi fino alla cena. Comunque, torniamo nel salone, almeno possiamo respirare meglio e posso farti fare un piccolo tour del club».Risalimmo le scale e ci dirigemmo verso il bar. Come al solito, Marica ordinò un prosecco, mentre io presi un cocktail a base di Amaretto di Saronno e arancia. Ci sedemmo e ci godemmo i nostri drink, insieme alle altre persone che stavano aspettando che si liberassero gli spogliatoi.Come promesso, una volta terminati i nostri drink, portai Marica a fare un rapido giro del locale. Subito volle visitare la sala fumatori per soddisfare le sue tendenze tossiche. Poi le mostrai la piccola sala cinema, dove stavano proiettando il solito filmetto hard, con tanto sesso, ma con poca eccitazione. Infine, la portai a esplorare la sala BDSM Dungeon.Le luci rosse soffuse e l'arredamento proiettarono nella nostra fantasia una prigione sotterranea dedicata ad ogni tipo di perversione e causarono un immediato senso di eccitamento nella la mia partner.Procedemmo con cautela ed esaminammo attentamente ogni elemento della stanza. Marica mi bombardava con innumerevoli domande e io facevo del mio meglio per rispondere sulla base delle mie limitate conoscenze.Grazie alle avventure passate con la mia ex, Ely, avevo una base di pratiche bondage e BDSM. Tuttavia, oltre a spiegare, non potevo fare molto altro.Ho imparato che in certi campi, soprattutto quelli legati al piacere, l'improvvisazione non è lo strumento migliore e che in contesti estremi bisogna essere molto preparati per rendere l'esperienza piacevole oltre ogni limite. Quindi, al massimo, potrei essere l'assistente e il servitore a tutto tondo, ma mai il padrone.A parte i mobili, la stanza era vuota, nessun essere umano era intento a distrarsi e a giocare con la strumentazione disponibile. Di conseguenza decidemmo di tornare indietro. Mentre percorremmo la strada dell’uscita, Marica si fermò davanti all'altalena dell'amore. Non sono certo che il nome corretto fosse proprio quello, ma, in un paio di occasioni in una villa di amici sentii chiamarla così.L’altalena, in pratica, era una specie di sella appesa al soffitto tramite catene, con maniglie e cinghie. L’utilizzo non è complicato. Permette di fare una serie di giochini con il partner sospeso.Marica fece scivolare a terra l'asciugamano dai fianchi, poi con grazia si sistemò sulla sella. Posizionò le gambe ai lati delle catene dentro le cinghie, allargandole a tal punto da aprire anche le sue belle labbra intime.La sua mano destra, lentamente, si appoggiò sul monte di venere e scivolò verso il clitoride che venne catturato dall’ indice e medio, trovando la posizione ideale per essere strizzato e stimolato.Mi inginocchiai, le allontanai la mano e la sostituii con le mie labbra che iniziarono a succhiare e a far crescere quel piccolo organo genitale.Divenne duro e reattivo.Lo stimolai anche con i denti, con delicatezza, solo il risucchio era rude e rumoroso.La posizione era magnifica, completamente aperta e disponibile per ogni mia perversione. Ero comodissimo e il movimento ondulatorio aiutava notevolmente ogni mia iniziativa.La sentii bagnarsi sempre di più. Un sapore inebriante avviluppò la mia lingua. I gemiti erano sempre più intensi. Inserii un dito all’ interno e lo roteai sugli umidi pareti. Ne inserii un secondo e mi ritrovai la mano completamente bagnata e viscida. Giocai dentro e fuori per un paio di minuti, poi, le dita, come impossessate da un diavoletto tentatore, cambiarono destinazione. Si posarono sul buchetto, anch’esso aperto, proprio sotto alla vulva. Entrarono senza tanta difficoltà, grazie anche all’immensa lubrificazione. Le dita vennero accolte fino in fondo e una contrazione anale le salutò e le ringraziò per la visita.«Prendi il preservativo e mettimelo tutto in culo, cazzo, sto godendo come una maiala! Mi piace un casino questa posizione, sento tutto e sto pure comoda!»La voce rauca e seducente con cui le sfuggirono le parole mi eccitò ulteriormente. Mi alzai in piedi. Presi un preservativo dalla tasca dell'accappatoio, ma a causa delle mie mani appiccicose non riuscii ad aprire facilmente la confezione; quindi, dovetti usare i denti e così ebbi l'opportunità di assaggiare ancora una volta la perversione. C'erano così tante secrezioni che non ebbi bisogno di lubrificare ulteriormente il mio pene.Appoggiai la punta del glande sulla rosellina semiaperta e in attesa di essere violata per la prima volta nella serata. L’altalena fu lo strumento perfetto che con le sue oscillazioni naturali favorì la penetrazione. Prima un centimetro, poi due e ad un certo punto tutta la cappella fu catturata dall’ anello anale che la imprigionò.Fu un rapimento veloce. Le pareti intorno al glande si plasmarono tutt’intorno e la sensazione di lieve costrizione mi fece spingere.Spinsi fino in fondo. La cosa meravigliosa è che la mia pancia non fu di impiccio, perché la posizione creata grazie all’ altalena mi permetteva di essere dentro completamente, senza ostacoli.Iniziai a spingere con un ritmo così impeccabile che nemmeno un metronomo avrebbe potuto rendere più perfetto. Le mie mani erano libere di muoversi e desiderose di provare le sensazioni che il corpo di Marica mi regalava con fervore ed entusiasmo.Spinsi e torturi i grandi e turgidi capezzoli, lunghi e sensibili alle mie attenzioni.Spinsi e il pollice della mano destra si divertì a circumnavigare il clitoride ormai elettrico e pronto ad esplodere.Spinsi e le mie dita vennero catturate dalla bocca calda e ansimante.Spinsi e un terremoto spasmodico fece eruttare una calda fonte che mi bagnò completamente.Spinsi ancora, con maggiore forza e velocità. Entrai e uscii con rude malvagità. La necessità di raggiungere il miogodimento si trasformò in un urlo di liberazione quando il mio sperma invase il preservativo.Ebbi timore che si fosse rotto, ma fortunatamente rimase integro. Il mio pene, ospite ancora per qualche secondo, perse la sensazione di contenimento e avvolgimento che purtroppo l’allargamento del culetto causò, ormai diventato il traforo del San Bernardo.Rimanendo dentro, riuscii a chinarmi e a stampare un veloce bacio sulla bocca di Marica e per non farmi mancare nulla, le morsi lievemente entrambi i capezzoli.I nostri corpi, bagnati sia dal sudore che dai nostri umori necessitavano di una ripulita, fortunatamente dentro il Dungeon c’era un bagno con la doccia che ci aiutò notevolmente a tornare decenti.Quando uscimmo dalla doccia, trovammo il nostro amico dal pene svettante. Di nuovo concentrato sulla sua compagna. Lo trovammo scoparla, prigioniera della gogna.Marica mi chiese se mi sarebbe piaciuto avvicinarmi e farle assaggiare il mio pene, vista la posizione favorevole. Dovetti però rifiutare per non fare brutta figura, visto che per il momento ero una pistola a salve, scarica e molliccia.Uscimmo dalla sala e fortunatamente trovammo lo spogliatoio abbastanza libero per darci una sistemata e un nuovo contegno per il proseguo della serata.
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8 months ago
Giorgio,
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Last visit: 8 months ago
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Sexy Befana Al Bolero -3- La Sala Coppie
Ciao, mi chiamo Marica. Sono la protagonista femminile della storia che stai leggendo. Per quest'ultima parte del racconto, Giorgio mi ha chiesto di fare da voce narrante.Come al solito, lui presterà le sue mani per scrivere, mentre io condividerò con lui i miei pensieri, le mie emozioni e le mie sensazioni di questa splendida serata.È stata una serata spontanea, molto più piacevole ed emozionante dei miei piani originali, che fortunatamente sono andati a monte. Un sabato unico, piacevole e libertino.Abbiamo iniziato con una piacevole passeggiata per le strade di Bologna, tra una leggera pioggerellina che non ci ha dato troppo fastidio. Abbiamo esplorato tutti i negozietti lungo via Indipendenza fino a raggiungere Piazza Maggiore. Giorgio doveva comprare una camicia al negozio Desigual, il che mi ha dato l'opportunità di trovare una bellissima giacca rosa con un grande cuore al centro. Purtroppo, le camicie erano finite, quindi siamo usciti dal negozio a mani vuote, tranne la mia giacca.Dopo due ore, la fame cominciava a farsi sentire. Sulla via del ritorno, ci siamo fermati in un pub nella zona universitaria, dove abbiamo soddisfatto il nostro appetito con deliziose e saporite fajitas, accompagnate da una birra scura.Subito dopo abbiamo recuperato la nostra auto e siamo andati in hotel, dove mi sono rinfrescata e preparata velocemente.Ero molto curiosa di vedere il locale, Giorgio me ne ha parlato spesso, ma non vivendo a Bologna non l’ho mai ne visitato e ne frequentato.Appena arrivati, abbiamo fatto un rapido giro. Il posto mi ha ricordato l’Harem di Milano, un club simile, ma molto più grande. Come ha già raccontato Giorgio: ci siamo recati prima alla spa e poi abbiamo fatto una visita veloce e stimolante nella sala Bdsm, sia per ingannare il tempo, sia per dare sfogo a qualche piccola voglia.Il tempo passò velocemente e arrivò inevitabilmente l'ora di cena. Un grande buffet con tanti piatti freddi e caldi era stato allestito nella zona ristorante. Presi delle verdure e della pasta, tutto accompagnato da un Sangiovese corposo e profumato. Feci due giri e per terminare, trascinai Giorgio nella sala fumatori.Fu gentilissimo e non mi stressò per il fumo e per questo lo ricompensai appoggiandogli la mia manina in mezzo alle gambe e gli stropicciai un pochino il suo duro amichetto.Dopo aver finito la sigaretta, tornammo nella sala principale, dove la musica era iniziata e la pista da ballo era gremita. Due splendide ragazze vestite da streghette sexy erano intrecciate intorno ai pali e ballavano in modo seducente e altamente erotico. Non perdevano occasione per toccarsi il seno e scambiarsi baci.Mi eccitai molto per la scena che si proponeva davanti ai miei occhi e iniziai a bagnarmi. Mi avvicinai alle ragazze con la speranza di giocare insieme a loro.La mia natura esibizionista mi spinse ad abbassare la parte superiore del vestito per scoprire i miei seni e offrirli alle incantevoli ballerine. Purtroppo, solo una di loro ne approfittò. Le sue mani accarezzarono tutto il corpo partendo dal collo, passando per i capezzoli rigidi e sensibili fino ad arrivare sui fianchi.La musica mi fece vibrare il corpo e l’anima, mentre il viso angelico e allo stesso tempo perverso della ragazza accendeva qualcosa di profondo e umido dentro di me. Con un gesto, feci cenno a Giorgio di avvicinarsi e gli chiesi di andare a visitare il privé al primo piano per vedere come fosse la situazione e poter dar sollievo alla mia calda e vogliosa passerina. Afferrai la mano di Giorgio e l’intrecciai alla mia, poi ci dirigemmo verso le scale.L’affollamento era alto e si era formata anche una fila per salire.«Andiamo direttamente nella sala delle coppie, non credo che qui troveremo una saletta libera».Effettivamente, dopo un veloce giro, tutte le stanze erano sold-out. L’unica speranza era la sala coppie. Varcato il cancello d’ingresso, notammo che il sovraffollamento era presente anche lì. Tuttavia, non ci scoraggiammo e ci inoltrammo all’interno.I gemiti e le urla di piacere ci circondavano. L’odore di sesso impregnava l’aria e quando arrivammo nella sala più spaziosa facemmo un po’ ti fatica a trovare un posticino per noi.I grandi letti erano presi, solo il divano laterale ci offrì dello spazio. Attorno a noi tantissime coppie nude erano concentrate sul proprio piacere.Io mi sfilai il vestito e rimasi solo con le scarpe ai piedi. Una volta nuda, armeggiai con la cintura e i pantaloni di Giorgio, riuscendo a sfilarglieli insieme ai boxer. Il pene del mio compagno risultò timido, ma appena mi abbassai e la mia bocca si prese cura di lui, divenne arzillo e pronto a nuove avventure. Lo sentii pulsare e crescere. Il suo sapore lievemente salato stuzzicò la mia lingua.Mentre la mia testa andava su e giù, guidata dalla mano che vi era appoggiata sopra, notai una coppia che si era seduta accanto a noi. L'uomo, sulla cinquantina, vestito con jeans scuri e camicia bianca, mise la sua mano sulla mia gamba. La donna, anch'essa sulla cinquantina, portava occhiali da segretaria troia, rosa con le punte estreme all’ insù, aveva uno sguardo da Bambi e i capelli raccolti in uno chignon.Si inginocchiò e iniziò ad assistermi. Le nostre lingue si sono intrecciate e io ho sentito subito un sentore di frutti di bosco, probabilmente dovuto a una caramella che aveva mangiato poco prima.Le morsi leggermente il labbro inferiore e la punta della sua lingua scivolò prima sotto il mio labbro superiore, e poi lungo i miei denti prima di tornare a esplorare il resto della mia bocca.Cercai di allontanarmi da lei e di concentrare la nostra attenzione sul glande pulsante e in attesa, che si trovava a pochi centimetri dalle nostre bocche.«Tesoro io sono Marica, tu come ti chiami?»«Sono Eleonora, mentre mio marito si chiama Franco.»«Eleonora, dai aiutami a succhiare questo cazzo, facciamo sentire a Giorgio quanto siamo brave.»Mentre guidavo Eleonora, la mano di Franco salì fino ad arrivare sulla Figa. Pochi istanti dopo sentii un dito entrare dentro di me.Ero bagnatissima e questo agevolò il polpastrello che si divertì a farmi un massaggio interno, come se stesse cercando la X del tesoro. Tuttavia, il tesoro lo trovò il pollice appena si scontrò con il mio grande e infuocato clitoride. Appena Franco si rese conto della grandezza del mio fiore peccaminoso, decise che la sua bocca era il luogo migliore per accoglierlo. Sentii le labbra lisce e calde avvilupparmi e iniziare a succhiarmi. La lingua, leggermente ruvida, passò più volte attorno al mio piccolo pene femminile, facendomi sussultare più volte. Ad ogni risucchio io mi bagnavo sempre di più.La mia bocca, impegnata ad assaggiare lentamente il funghetto rosa di Giorgio, spesso si scontrava con la lingua di Eleonora. Le nostre lingue indugiavano sul frenulo, accarezzandolo e picchiettandolo.Allontanai il viso di Eleonora. La fissai intensamente negli occhi, sputai sulla cappella davanti a noi e poi, la spinsi fino a farle ingoiare tutto il pene fino alla base e la mantenni ferma in quella posizione.Dopo alcuni secondi, risalì l’asta creando un effetto sottovuoto spettacolare, le sue guance erano incavate ed evidenziarono la forma del glande che le accarezzava dall’interno. Andava su e giù con grazia, litri e litri di saliva colavano ai lati della bocca. Ad un certo punto, Eleonora si fermò.Lasciò libero il cono gelato che puntò verso la mia bocca che lo catturò immediatamente per emulare ciò che pochi istanti prima stavo ammirando. Eleonora mi lasciò sola per dedicarsi ai miei capezzoli. Li morse e li succhiò abbandonando la delicatezza che prima aveva avuto con il pompino.Percepii una profonda e intensa voglia scaricarsi dalla sua bocca. Anche le sue mani presero a stringermi e a palparmi con intensità. Fortunatamente i morsi erano leggeri, come le piccole scariche elettriche che invadevano il mio corpo.Franco uscì da me, con le mani allargò le mie gambe e il vuoto lasciato dalla sua mano e dalla sua bocca venne colmato da Eleonora. La sensazione fu completamente diversa. Molto più rude ed energica. Le dita che aiutarono la sua instancabile lingua erano perfide e senza pietà. Il marito era lento e gentile, lei era veloce e affondava con vorace consapevolezza. Il tutto divenne ancora più travolgente quando le dita divennero tre, riempiendomi completamente.Il ritmo divenne incalzante. Mi sentivo profanata ed eccitata fino ad esplodere.L’orgasmo arrivò violento, la bocca piena mi impedì di palesare il mio piacere, ma comunque sarebbe stato uno tra i tanti che in quel momento erano miei compagni di viaggio. Il mio miele invase completamente la bocca e la faccia di Eleonora. Il mio piacere fu di stimolo a quello di Giorgio che si riversò nella mia bocca. Il pulsare del suo membro sembrava sincronizzato agli spasmi della mia pancia, i suoi schizzi mi arrivarono direttamente in gola.Credevo che Franco avrebbe approfittato della situazione, tuttavia, sia lui che Eleonora si alzarono. Li vidi andare al bagno, forse per ripulirsi, ma non tornarono più.Mi tirai su e andai anche io al bagno per sistemarmi un po’ e per ripulirmi. Quando tornai da Giorgio, la sala si era riempita ulteriormente, ma si era liberato un posto sul letto grande e ne approfittammo per prenderlo subito e stare più comodi. Ovunque i miei occhi si giravano, vedevano gente che scopava, che elargiva pompini e tutto quello che poteva dare piacere.Donne e uomini si guardavano, si toccavano e chiedevano il permesso di unirsi agli amplessi. Alcuni curiosi erano semplicemente degli spettatori passivi, altri erano dei protagonisti. Faceva caldo e l’odore di sesso si era intensificato, stavo per chiedere a Giorgio di uscire, quando un uomo, anzi un cazzo mostruoso mi chiese se mi potesse essere di aiuto. Si presentò come Gerardo.Fisicamente, un uomo medio, non particolarmente attraente. Con barba e capelli color sale e pepe e un fisico piuttosto magro. Tuttavia, ciò che lo rendeva perfetto per l'occasione era un pene grande come una lattina di birra da mezzo litro. Sia la lunghezza che la circonferenza mi hanno spaventato, ma hanno anche stuzzicato la mia curiosità di provare.«Ciao Gerardo, sono Marica e questo è il mio ragazzo Giorgio. Devo dire che ammiro i tuoi impressionanti attributi. Inoltre devo anche ammettere che sono allo stesso tempo curiosa e apprensiva. Se mi assicuri che sarai delicato e gentile, forse potremo fare qualche attività divertente e stimolante insieme. Giorgio, cosa ne pensi?»«Per me nessun problema, però deve promettere che lo tiene lontano anche da me! Ti va di prenderlo da davanti? Così io posso godermi le tue espressioni e non solo.»Notai un sorriso malizioso sul volto di Giorgio. Mi spostai verso il bordo del letto e allargai le gambe, cercando di aprire la mia vagina il più possibile. Usai le dita per tenere aperte le labbra esterne. Gerardo mi mise un preservativo. La cosa preoccupante è che il preservativo, sebbene grande, arrivasse solo a metà della sua lunghezza.Iniziò a premere e a strofinare contro di me. Me lo fece sentire per tutta la sua lunghezza. L'attrito con le mie labbra stimolò la lubrificazione e iniziai a bagnarmi. La sua asta, muovendosi, si scontrava anche con il mio clitoride, che mostrava la sua approvazione inviandomi segnali piacevoli.Arrivò il momento della penetrazione.La cappella puntò direttamente al centro, agevolata dalle mie dita che mi tenevano aperta e pronta per l’invasione. Spinse piano, la punta riuscì ad entrare completamente. Provai immediatamente una pressione interna sulle pareti che mi ricordò la nascita di mia figlia. Rimase qualche secondo immobile per farmi abituare e poi continuò ad entrare. Centimetro dopo centimetro la trivella avanzò fino a giungere al collo dell’utero spingendolo.Non provai dolore, ma una sensazione di totale pienezza. Aprii gli occhi che avevo tenuto chiusi durante la penetrazione e vidi che, anche se era arrivato a destinazione, il suo enorme pene era entrato solo per metà.Gli poggiai una mano sugli addominali come segnale di stop per non spingere ulteriormente. Prese le misure, Gerardo iniziò a scoparmi lentamente. Io sentivo chiaramente la cappella andare su e giù, inizialmente con un po’ di fastidio, ma poi, grazie ai miei umori, divenne solo piacevole e stimolante. Intanto i miei capezzoli vennero presi di mira dalle labbra di Giorgio, che sdraiato accanto a me, li leccava e li succhiava. Le due parti del mio corpo più sensibili mi stavano facendo impazzire. I miei rochi “sii” si unirono alla sinfonia della stanza.Giorgio, che mi conosce bene, è consapevole del mio intenso amore per il gioco di baci e leccate, sia sui capezzoli che sulle areole, che provocano in me lunghi e profondi brividi in tutto il corpo. Per questo si è impegnato tutto il tempo a uccidermi lentamente. Ogni tanto, si è distratto e i baci sono arrivati sul collo così come dei piccoli morsi e il tutto ha intensificato le mie sensazioni. Per distrarlo ho allungato una mano fino ai suoi testicoli. Ho giocato con loro e con il pene che stava dormendo, ma io sono brava in queste cose e sono riuscita a svegliarlo: in un baleno è tornato duro e pronto alle mie attenzioni.«Giorgio te lo voglio succhiare, ti prego mettimelo in bocca, ti voglio far godere come prima. Resisterò ancora per poco, Gerardo mi sta per far venire.»Mi piace quando i miei desideri vengono percepiti come comandi e, poco dopo la mia richiesta, la mia bocca era di nuovo piena e pronta a elargire piacere. Sapendo che era già venuto da poco, per avere la certezza di un nuovo orgasmo, insinuai un mio ditino nell’ano fino ad arrivare alla prostata. L’arma segreta funzionò egregiamente. Dopo neanche cinque minuti, la mia bocca tornò ad assaporare l’essenza di Giorgio.La troia che è in me riuscì subito a raggiungere un nuovo orgasmo, questa volta più forte di prima. Gerardo continuava a spingere, aumentando sempre di più il ritmo.«Te lo posso mettere in culo?»Ebbi un attimo di terrore. Rifiutai la richiesta perché il calibro del membro di Gerardo era troppo grosso per il mio forellino anale, anche se ogni tanto anche lui si diletta a godere, ma con cazzi più piccoli.«Se non riesci a venire te lo prendo in bocca!»«No, adesso vengo, aumento un po' il ritmo, fermami se senti dolore.»Lo volevo far giungere al traguardo, quindi strinsi i denti e lo lascia fare. Nel mentre Giorgio tornò a sdraiarsi accanto a me per donarmi una serie infinita di bacini sul viso e sul collo.Fortunatamente Gerardo venne poco dopo e neanche tanto silenziosamente. Il suo urlo orgasmico turbò delle fanciulle che si girarono a fissarlo. La mia patatina era distrutta, la sentivo dolorante ma felice.«Gio, ci rivestiamo e scendiamo a bere qualcosa?»«Certo, anche io ho bisogno di uscire e prendere aria. Per caso sai dove sono finiti i miei Boxer?»Cercammo ovunque, ma non li trovammo più. Quindi indossò i pantaloni e sorridendo mi fece: «Ora siamo in due a non portare le mutande, troveremo il modo di approfittare dell’opportunità!»Ormai erano le due del mattino e nella zona bar/sala da ballo erano rimaste poche persone, tutte le altre si divertivano al primo piano. Io presi l’ultimo gin-tonic, mentre Giorgio che doveva guidare si accontentò di un succo di frutta all’ ananas.«Gio, pensavo, ma se mi facessi un’ultima sigaretta e poi torniamo in albergo? Visto che domani mattina alle undici ho il treno per Milano.»«Per me va bene, ma se vuoi rimanere, ricordati che il biglietto può essere spostato.»«No, preferisco andare via, così mi posso fare una doccia con calma e dormire il più possibile.»Andammo nella sala fumatori dove trovammo una ragazza con due bei cazzoni in bocca che si divertiva, mentre i compagni fumavano beati una sigaretta.Io mi sedetti accanto al trio e accesi la sigaretta. Lo spettacolo era intrigante e mi fece apprezzare ancora di più le boccate di fumo. L’angelo tentatore di Giorgio mi chiese se per caso non volessi aiutare la biondina con le grandi tette che sollazzava i ragazzotti infoiati e goduriosi. La tentazione era forte, ma sapevo che le cose probabilmente sarebbero andate oltre il semplice pompino. Quindi declinai l’offerta.«Bastardello, lo so che ti piace la biondina e speri di fartela. Però sono stanca, magari quando arriveremo in albergo, farò in modo di non farti rimpiangere il fatto di non aver approfittato della situazione.»Per convincerlo ulteriormente gli misi una mano dentro i pantaloni e scoprii che la mancanza dei boxer mi rendeva il palpeggio più facile, ma soprattutto lo trovai durissimo, anche se era già venuto due volte. Feci scendere la mano fino ai testicoli, perché mi piace molto la sensazione di morbidezza e come una pallina antistress ci giocai fino al termine della sigaretta. Poi ci alzammo, prendemmo le nostre cose dallo spogliatoio e saliti in macchina prendemmo la via dell’hotel.Non appena entrammo nella stanza, mi tolsi rapidamente i vestiti e mi diressi verso il bagno. La doccia fu veloce, calda e tonificante. Mi asciugai e uscii.Trovai Giorgio sdraiato nudo sul letto, intento a darsi piacere. Ricordando la promessa fatta al club, mi avvicinai a lui. Non potevo limitarmi a fargli un pompino, perché sarebbe stata la terza volta; gli dovevo qualcosa di più.Presi un preservativo e glielo misi. Poi salii sul letto e mi abbassai lentamente su di lui, con le gambe ben aperte. Uno smorzacandela perfetto.Lui mise le mani sui miei fianchi e io iniziai a muovermi. Mi chinai per baciarlo e le sue mani si spostarono dai miei fianchi alla mia schiena, abbracciandomi strettamente.Mi piace molto la posizione, sia perché così ho io il controllo, sia perché mi permette di muovere i fianchi in ogni direzione, non solo nel tipico su e giù della penetrazione, ma anche movimenti circolari. Mi piace strusciare le mie parti intime su quelle del mio partner facendo in modo di stimolare il mio clitoride e sentire la resistenza del suo pene contro le mie pareti interne ad ogni giro. I movimenti circolari sono i migliori per me; amplificano notevolmente il mio piacere e ho scoperto che anche Giorgio li apprezza.Mi alzai in posizione seduta e questa volta le mani del mio compagno si posarono su entrambi i seni per palparli e accarezzarli.Aumentai il ritmo della cavalcata, lo spinsi ripetutamente dentro di me, sfregando vigorosamente il glande ogni volta che rientrava.L'attrito raggiunse il suo scopo e un altro orgasmo mi stravolse i sensi e il corpo.Purtroppo, Giorgio era ancora lontano, quindi decisi di passare al piano B, ovvero il piano Bocchino che prevedeva la sempre valida ed efficace stimolazione orale. Tuttavia, non gli feci un vero e proprio pompino, ma la mia bocca si concentrò sui suoi testicoli, succhiandoli e giocandoci mentre la mia mano destra lo masturbava e la mano sinistra gli massaggiava l'ano , visitandolo anche dentro. Ad un certo punto, sentii che la mano di Giorgio chiedere di sostituire la mia. Prese in mano il suo membro e la masturbazione si fece più intensa; nemmeno due minuti dopo il suo sperma uscì, sporcandomi i capelli e il viso.«Scusami, non volevo impiastricciarti, mi merito un bel pezzo di carbone!»«Stupido! Altro che carbone, dai vado a lavarmi di nuovo i capelli e poi ti lascio la doccia.»Certo, usare l'asciugacapelli alle quattro del mattino mi aveva fatto guadagnare un sacco di insulti, ma non potevo fare altro. Me ne andai e lasciai il bagno a Giorgio. Non appena mi sdraiai sul letto, i miei occhi si chiusero e mi addormentai immediatamente. Mi destai per cinque secondi solo quando sentii Giorgio sdraiarsi accanto a me e mi abbracciarmi.A quel punto caddi in letargo e solo dei leggeri morsi sui capezzoli e un infinità di bacini riuscirono a svegliarmi la mattina seguente alle dieci pronta per tornare a casa.*******Grazie per aver letto la mia storia fino alla fine. Spero che ti sia piaciuta e ti invito a votarla e magari anche a lasciare un piccolo commento se ti va.Non sono uno scrittore professionista e la mia presenza su questa piattaforma è solo un altro modo per essere un po' esibizionista. Per questo motivo, apprezzo molto il fatto di ricevere un feedback.Le mie storie sono basate sulle mie esperienze e possono essere considerate come dei diari, ma non sono semplici resoconti. Di tanto in tanto li arricchisco con un po' di fantasia per renderli più accattivanti.Sono sempre alla ricerca di nuove esperienze e di ispirazione. Se vuoi, puoi contattarmi qui su A69 o su Tlgm con lo stesso nickname, giorgal73, per proposte, suggerimenti, commenti o inviti a serate o club per creare la nostra storia.A volte aiuto anche gli altri utenti a mettere per iscritto le loro avventure/esperienze. Contattami per maggiori dettagli. Che si tratti di rivedere e migliorare la tua storia da pubblicare sul tuo profilo o di crearne una nuova sulla base delle tue indicazioni da pubblicare sul mio profilo, sarò sempre disponibile e ci metteremo d'accordo.
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8 months ago
Giorgio,
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la prima volta con Chiara
Chiedo scusa a quanti mi leggono se non seguirò un vero ordine cronologico delle esperienze avute con Chiara (nome di comodo) ma sono già passati più di due anni da quando ci siamo lasciati e le situazioni vissute le scrivo come mi vengono in mente. Non posso inserire esperienze avute con una lei dopo la relazione con Chiara in quanto finita talmente male (fatto tutto da lei e dal suo nuovo amichetto) che mi fa schifo il solo ricordareEra un pò di tempo che parlavo a Chiara delle mie esperienze al prive' o con scambi di coppia o di rapporti a tre coinvolgendo un altro uomo.Mentre le prime volte Chiara sembrava schernirsi, più se ne parlava più la vedevo coinvolta fintanto che una sera mi disse che le sarebbe piaciuto provare con un altro assieme a me ma che tassativamente non doveva esservi una donna.Solo che non sapevo come fare, al privè non voleva venire, mettere un annuncio men che meno quindi il compito era arduoUn sabato sera come tanti andammo a mangiare una pizza in una pizzeria appena fuori città che nonostante non fosse in vista era sempre molto frequentata. Arriviamo ma nel parcheggio interno manco una bicicletta ci stava.Esco e parcheggio in uno spiazzo poco lontano che erq lo spiazzo di alcune fabbriche li vicino.essendo estate Chiara indossava un vestitino corto che pareva un dalmata e le sue gambe abbronzate risaltavano molto.Mentre raggiungiamo la pizzeria un camion li parcheggiato accende i fanali quasi ad inquadrare Chiara..anzi era cosi e con due colpi di clacson l autista ha espresso il suo apprezzamento (almeno io ho inteso cosi)Questo pensiero mi turbava e spesso riaffiorava durante la cena, era la prima volta che immaginavo Chiara come una puttana.La serata trascorse in allegria, anche Chiara, che di solito è molto chiusa e riservata, si dimostrava alquanto loquace.Quando le dissi se aveva fatto caso ai fanali e al clacson del camion , lei con in bocca un grissino e con gli occhi puntati sui miei mi disse:-sei il solito porco- e se fosse vero?e lei- vuol dire che ho fatto colpo. Non è quello che vuoi?Bene tutto la serata a cazzo duro fantasticando con lei su possibili scenari.Lasciato locale, l'abbracciai avviandoci verso l'auto, e ripassando davanti al camion posto tra la macchina e la strada e mentre si camminava con una mano stavo azionando il telecomando per aprire l'auto, con l'altra accarezzai il culo di Chiara.Prima di salire la presi l'appoggiai alla macchina e la baciai accarezzandole la fica.Quasi quasi provo a scoparla qua – pensai – chissà se ci sta?Non abbiamo mai fatto nulla di così trasgressivo e il solo pensiero mi aveva procurato una forte erezione.Improvvisamente sentimmo una voce– eh beato te che ha una donna così bella con la quale passare la notte.Dal finestrino del camion sporgeva la testa di un uomo.Risposi – eh sì, sono proprio fortunato ad avere una donna così carina mentre lei viaggia solo ed è costretto a dormire da solo– no! ho un collega che ora sta dormendo, dobbiamo affrontare un lungo viaggio, e nonostante sia giovane e carino, non c'è certo paragone con la sua signoraIntanto mi ero appoggiato con la schiena all'auto , avevo tirato Chiara contro al mio ventre rivolta verso il camionista ed avevo iniziato a strofinarle il cazzo duro contro il culo – le piace tanto mia donna?– sì è bellissima– hai visto che bel seno? scommetto che ti piacerebbe vederlo nudonon so cosa mi abbia preso ma ormai l'avevo detto ed ero eccitatissimo; passai le mani sulle tette anche se non erano enormi ed iniziai a massaggiarle– ma cosa fai? sei matto. dai, andiamo a casami sussurrò Chiara. A mia volta le risposi leccandole un orecchio– lasciami fare solo per un pò, senti come sono eccitato…dai, facciamogli vedere qualcosa. hai sentito, poveraccio, deve affrontare un lungo viaggioChiara abbandonò la testa sulla mia spalla e lasciò che le sbottonassi la camicetta, l'uomo strabuzzò gli occhi alla vista di cotanta merce, il reggiseno copriva a malapena i capezzoli – allora come ti sembra?– magnifico, stupendo è proprio come piace a me.Ehi svegliati vieni un po a vedere che tette – dopo un pò apparve la testa del suo collegaOrmai avevo aperto tutta la camicetta e continuavo a palparla attraverso il reggiseno, Chiara non parlava, si lasciava fare, i due mi pregavano di mostrarla ancor di più, così abbassai le coppe mettendo a nudo il seno stupendo.I capezzoli erano duri tra le mie dita, a Chiara piace farseli martoriare dolcemente, infatti dopo un pò iniziò a strofinare il culo contro il mio cazzo durissimo, allora pensai di approfittarne ed iniziai a far salire la gonna lentamente, i maschi non parlavano, seguivano attentamente la mia mano che scopriva le cosce sempre più sù. Ormai la gonna era arrotolata in vita i due potevano vedere le mutandine di seta trasparenti coperte solo della mia mano che massaggiava la fica attraverso la sottile stoffa– allora come vi sembra la mia signora?– gran bel pezzo di fica – commentò uno– ora vi mostro anche il culocosì dicendo la feci girare contro l'auto sollevandole la gonna oltre le chiappe– sei un porco, non dovresti mostrarmi cosìnon oppose una gran resistenza e lasciò che le spostassi le mutandine e le scoprissi il culo – lasciati guardare, non vedi che ti stanno mangiando con gli occhi, quelli stanotte si fanno una sega e sborrano pensando a te. apri un pò le gambe, ti voglio infilare un dito nella fica – per un pò ha tenuto le cosce chiuse poi non ha resistito e si è aperta, era fradicia, in poco tempo i suoi umori hanno impiastricciato le mie dita.Chiara era eccitatissima, era tanto eccitata che forse quella sera avrebbe accettato di farsi scopare da qualcun'altro, non ci pensai due volte e provai ad andare oltre anche se sapevo che il gioco poteva essere rischioso.– Vi andrebbe di venire a toccare, se promettete di fare i bravi ve la faccio palpare– ma sei cretino – mi sussurrò Chiara– non voglio che altri mi tocchinoormai era tardi, i due erano lì di fronte, in un attimo si trovò quattro mani sui seni che la palpavano e le strizzavano i capezzoli, cerco di protestare ma invano, adesso sentiva le mani dappertutto, sul culo, tra le cosce e da come si muoveva direi che le piaceva.Intanto io mi ero appoggiato alla cabina del camion e mi godevo la scena; uno aveva in bocca un capezzolo e succhiava e slinguava, mentre l'altro cercava la bocca di mia moglie che non tardò a trovare aperta e disponibile, ormai potevano fare di lei quello che volevano. Quando misero a nudo i loro cazzi rimanemmo allibiti sia io che Chiara, uno aveva un affare sui 20 cm che paragonato ai miei 17 era già enorme, ma l'altro credo fosse di 23, 24 cm.Appena glieli avevano messi in mano lei li aveva mollati come se bruciassero poi li aveva ripresi e li accarezzava delicatamente con gli occhi pieni di stupore.Adesso più che eccitato ero preoccupato, la situazione mi stava sfuggendo di mano, all'inizio era un gioco per eccitarci ma adesso la cosa si faceva seria e poi Chiara non era abituata a simili calibri, temevo le facessero male.Così decisi di intervenire chiedendo a mia moglie se voleva rincasare, per tutta risposta impugnò le due verghe ed iniziò a menarle con vigore– adesso non ho voglia di andare a casa e poi questi devono affrontare un lungo viaggio e hanno il diritto di divertirsi un pòdetto questo, l'ho vista abbassarsi lentamente fino ad arrivare all'altezza dei cazzi in tiro.per una buona mezz'ora è rimasta inginocchiata lavorando di bocca e di lingua, i due appoggiati all'auto coi pantaloni abbassati la lasciavano fare.Più volte l'ho vista cercare di ingoiarne il più possibile, il bianco riusciva a prenderlo quasi tutto, ma il negro non entrava oltre la metà.Stanchi di farsi sbocchinare l'hanno fatta appoggiare al cofano della macchina, le hanno tolto le mutandine e a turno hanno iniziato a fotterla.Il primo lentamente dopo avere appoggiato la cappella alle grandi labbra l'ha presa per i fianchi spingendo dentro i suoi 20 cm poi ha iniziato chiavare – sì cosii dai spingi più fortedai scopami, che bello – di fronte a quella scena non potei resistere oltre, tirai fuori il cazzo che ormai mi faceva un male cane ed iniziai a masturbarmi lentamente, anche l'altro si massaggiava per essere pronto non appena l'amico avesse liberato il posto, il che avvenne di li a poco– vieni prendi il mio posto prima che sta troia mi faccia sborraresi avvicinò, strofinò il cappellone lungo il solco delle chiappe e sul pelo della fica poi iniziò a spingerlo dentro, la fica si dilatava all'inverosimile, al limite della lacerazione– fai piano, è troppo grosso…piano, ecco così sei bravo no…si…ancora un pò…piano, dai spingi, ancora, si tutto, dammelo tutto oh mi spacchi in due, lo sento, lo sento tutto dentro. chiavami,chiavami a lungo – anche lui la prese per i fianchi mentre affondava nella fica bagnata. Il si avvicinò al suo viso col cazzo duro iniziando a scoparla in bocca, andarono avanti a fotterla così per parecchio tempo, uno in fica e l'altro in bocca, poi si sfilarono contemporaneamente, la fecero inginocchiare davanti a loro e a turno le mettevano il cazzo in bocca – succhia puttana, succhia che ti sborriamo in gola – mi avvicinai per vedere meglio proprio mentre quello che l'aveva piu lungo stava per scaricarsi. Vidi la sborra colare dalla bocca di Chiara e finire sul seno, e sul vestito...quanta ne colava.Ma quanta sborra le stava schizzando in bocca? quando sfilò il cazzo pensavo si fosse svuotato invece un getto copioso le inondò il viso ed altri meno potenti le finirono sulle tette e sui vestiti. Mentre finiva di sborrare l'altro iniziava, anche lui le inondò la bocca il viso e le tette, poi tutti e due esausti si sono abbandonati contro la macchina mentre mia moglie si alzava spalmandosi la crema che aveva sul viso.In quel momento mi sborrai in mano rantolando, Chiara mi guardava mentre si puliva le mani con la lingua poi baciò a turno i suoi amanti.Questi ripresero a palparla infilandogli le dita e la lingua in ogni buco e quando le proposero di salire con loro in cabina per farsi una bella scopata sul lettino di bordo lei acconsenti e li seguì.Raccolse le mutandine da terra e allungandomele mi disse – tu aspetta in auto, quando ho finito ti raggiungo – Lo sportello si richiuse ed io mi ritrovai solo in macchina ad aspettare che finisse di scopare con i due sconosciuti, mi pareva di sognare, se penso che fino a poche ore fa eravamo una coppia che viveva nella più assoluta normalità.Ormai era passata più di un'ora e Chiara era sempre sul camion, non potevo vedere quello che facevano, ma attraverso i finestrini aperti sentivo benissimo i loro sospiri e i gridolini di piacere di mia moglie, la sentivo mentre incitava i maschi a fotterla più forte, a volte la sentivo gridare forte dal piacere.Ben presto mi ritrovai col cazzo in mano a masturbarmi mentre la immaginavo ora a gambe spalancate a farsi trapanare da uno, ora a cavalcare l'altro fino all'orgasmo, sborrai così quasi all'improvviso imbrattando il cruscotto ed il volante.Finalmente dopo oltre due ore la portiera del TIR si aprì, Chiara aggiustandosi la gonna con una mano e tenendo chiusa la camicetta con l'altra, mi sembrava distrutta, tanto che i suoi passi erano molto incerti.Salì al mio fianco, poggio la schiena alla portiera, aprì le gambe, la fica era ancora spalancata, i peli sommersi dalla sborra appena ricevuta.Mi prese una mano, mi tirò a se- dai prendi i fazzoletti nella mia borsetta e puliscimi cazzo quanta sborra mi hanno dato –- sai che mi hanno inculata. mi hanno inculata tutti e duemi sono alzato per guardarla, lei mi ha preso la faccia tra le mani – sì, mi sono fatta inculare come una troia, li ho presi anche insieme, uno in fica e l'altro in culo. dai finisci di pulire che poi torniamo a casa, sono stanca, ho sonnoAlle quattro del mattino eravamo a casa, una furtiva doccia poi a letto.
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Luca,
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una domenica in moto
Adoro le domeniche in moto col bel tempo e quindi ho pensato di integrare il mio annuncio su questo sito invitando singole per un giro in moto anche di natura erotica.Ricevo un messaggio da Cristina singola di Modena che si definisce zavorrina.Ci accordammo per la domenica di ieri 29/05/2023 di vederci al parcheggio del casello autostradale di MN sud. Lei alle 8.30 arriva puntuale, felicissima, tutta ben truccata, foulard di seta annodato in testa, occhiali da sole, jeans con protezioni, maglietta a maniche corte. Scende dall’auto e scarica il giubbino da moto, guanti, fascia per il collo e casco. Si avvicina sorridendo e mi dice:“Fammi vedere questo gioiellino! Stupenda!” disse, girando intorno alla moto “questo colore rosso è come piace a me.Dai che non vedo l’ora di partire”.Nel bauletto sistemammo l’occorrente per sdraiarci sull’erba, alcune bibite e un po’ di frutta.Partiamo con destinazione Lago di Garda.Durante il viaggio sentivo le tette di Cristina sulla schiena, suscitando in me fantasie.Cristina 50enne ha un corpo, senza falsa modestia, da fare invidia ad una trentenne, seno terza misura, belle gambe tornite, fianchi prominenti, un posteriore di belle forme e dimensioni, un bel viso curato e truccato, mani splendide con unghie curatissime e smaltate con colori raffinati.Saranno state le vibrazioni della moto quando mi ritrovai con il cazzo ben indurito tanto da dovermi sollevare leggermente dalla sella per sistemarlo meglio.“Cosa fai? Non fare acrobazie! Guarda che ci sono io qui dietro di te!”“Non preoccuparti. Mi stavo solo sistemando il cavallo dei pantaloni”“Capisco!” e spostò le sue mani dalla vita alle cosce; sentivo molto bene attraverso i pantaloni il calore delle sue mani, così come sentivo molto bene i piccoli movimenti verso il mio inguine.Gli dissi: Cris se non stai ferma alla prima capezzagna mi fermo e addio lago.Fortunatamente si è calmata con un sorriso.Arrivammo in zona lago e ci fermammo per una veloce colazione. Lei andò in bagno e poi su in moto destinazione un noto locale per motociclisti dove oltre che mangiare e bere si puo ascoltare ottima musica e dialogare.Arrivati parcheggiamo dove troviamo visto l’afflusso di moto, ordiniamo da mangiare ed andiamo a sederci.Faccio il cavaliere e vado a prendere io cibo e bere.Arrivo al tavolo e prendo la busta con dentro tovagliolo e posate e con mio stupore la trovo aperta con dentro un qualcosaq di strano faccio per estrarre quel qualcosa e mi accorgo che è un perizoma. Cris mi guarda e mi dice…scusa ma prima in bagno le ho tolte e non sapevo dove metterle. Che maialaPranziamo riprendiamo la moto e andiamo a fare un giro canti pochi chilometri abbandono la gardesana e mi infilo in una strada secondaria. Ci fermiamo in prossimità di una zona boscata e gli dico: scusa ma devo controllare una cosa…voglio vedere se quelle mutandine erano di ieri o se veramente prima te le sei tolte.Spento il motore della moto, ci avviammo verso un prato, srotolai la grande stuoia, poggiai bibite e fruttai e mi sdraiai sopra. Nel frattempo Cris si tolse i pantaloni coprendosi con la magliette un po lunga “Così sono più comoda, i pantaloni anche se leggeri mi danno sempre un po’ fastidio in mezzo alle gambe e poi così sono più signora!”Si accomodò accanto a me, togliendosi le scarpe.“Vieni qui tesoro! Metti la testa sulle mie gambe. Ho voglia di cicciolinare un po’. Mi sembra proprio il momento giusto. Così appoggiai la testa sulle sue cosce ed iniziò ad accarezzarmi fra i capelli, lentamente, dolcemente. “non hai niente da dirmi?”“Beh! Ora sono rilassato e felice con te e le mie conoscenze, anche femminili,“Dai raccontami un po’ le tue fantasie. Ad un tratto, sorridendo felice, mi fece alzare dalle sue cosce, si spostò dalla sua posizione e si sistemò in ginocchio seduta sui talloni mettendo la mia testa tra le sue gambe.Fu allora che sentii uno strano profumo, un profumo che penetrò le mie narici, intenso e gradevole che conoscevo bene.Continuavo nel racconto dei miei desideri ad occhi socchiusi. Sentivo che Cristina muoveva leggermente il bacino e apriva e chiudeva quasi impercettibilmente le cosce; non capivo perché lo facesse. Aprii bene gli occhi e vidi Cristina con gli occhi socchiusi che si mordeva il labbro inferiore, stava silenziosamente godendo mentre io raccontavo particolari piccanti e a volte sconci dei miei desideri sessuali.Le sue carezze diventavano più intense ed allora sposto la sua mano sul mio petto per farmi accarezzare il torace e titillare con le unghie i miei capezzoli che sono molto sensibili.Io continuavo a parlare perché volevo vedere dove lei sarebbe arrivata e cosa avrebbe fatto dopo.I miei pantaloni scoppiavano. Sentivo la sua mano scendere e ad un tratto sentii la mano entrare dentro i miei pantaloni ed il palmo caldo sul mio uccello.Dopo un bel massaggio al cazzo mi disse“Dovrei andare a fare pipì. Di là c’è un chiosco e penso che dovrebbe esserci anche una toilette. Mi accompagni?”“Si, volentieri, dai! andiamo” Lasciando tutto sull’erba e dirigendoci verso il chiosco che stava ad alcune centinaia di metri da noi.Ordinammo un paio di caffè e Cristina chiese della toilette “E’ sul retro del chiosco, signora. La porta però è difettosa e forse è meglio che il suo accompagnatore le tenga chiusa la porta”“Grazie. Hai sentito? Accompagnami per favore”Appena entrata nella toilette Cristina mi chiede di tenere chiusa la porta. Cosa che non feci. Mi piaceva troppo sentire lo scroscio della pipì nell’acqua del water poi tornammo verso la coperta sotto l’albero.Cris mi chiese un attimo di pazienza per andare alla fontanella, si lavò le mani e inumidì qualche cosa che al momento non capivo fosse.Tornati alla nostra stuoia stavamo per sederci quando Cris mi disse “coprimi alla vista per favore, devo fare una cosa. Ci metto un attimo”Così mi posizionai di fronte a lei e rimasi lì fermo immobile.“Non guardare, chiudi gli occhi devo fare una cosetta alla mia patatina” mi disse “devo pulirmi meglio, altrimenti dopo mi brucia”Feci finta di chiudere gli occhi non resistendo alla tentazione.La visione fu tremendamente eccitante: Cris si mise in ginocchio, aprì le gambe, sollevò di poco la gonna e infilò sotto la mano che stringeva alcuni fazzoletti di carta che aveva imbevuto di acqua le sue mutande di pizzo. Si stava rinfrescando. Io ero in visibilio, rosso paonazzo come un peperone. Il cazzo mi faceva male da quanto era duro.“Ho finito, apri pure gli occhi. Mi sono accorta cha hai sbirciato, porcellino!”Cristina allora si sedette ancora sul cuscino gonfiabile.“Vieni qui appoggiati alla mia coscia” e nel farlo sentii subito l’intenso profumo che avevo sentito prima. Non sapevo bene cosa fare.Ero perplesso e lei cogliendo questo mio stato “Stai tranquillo, ora ci pensa Cristina a te! Vedrai però che quanto succederà è un nostro segreto”“Giuro” risposi sorridendo.“Io mi occupo di te e poi tu ti occupi di me, va bene?”“Certo Cristina! Con piacere! Lo sai che stravedo per te farei qualunque cosa tu mi chiedessi”“Bene allora apri i jeans, sdraiati e lasciami fare”Cristina infilò una mano nei jeans, scostò l’elastico dei miei slip e mi afferrò l’uccello; sobbalzai “Calmo tesoro, calmo! Non ti agitare! Chiudi gli occhi e lasciami fare”Andò direttamente ai testicoli per accarezzarli e scaldarli, valutando il loro riempimento e poi è risalita verso l’alto, sistemando il cazzo che è diventato perfettamente dritto con la cappella che spuntava dalla patta aperta quasi completamente. Cristina iniziò a toccarmi delicatamente sulla parte inferiore della cappella, la cinse con indice e pollice e iniziò a stringerla e rilasciarla. Questo lavorio di dita mi mandò in visibilio.Lei se ne accorse e da esperta quale era disse “Calmo, falla durare il più possibile. Non venire!”Con tutte le mie forze mi trattenni.“Ecco bravo respira profondamente, ora ti faccio godere” e tolse la mano.Prese dalla borsetta un tubetto di crema per le mani se la spalmò per bene e riprese a massaggiarmi “Così va meglio vero? Non voglio fare male al mio amore!”Ora era molto meglio di prima ed era difficile non venire. Quando Cristina si accorse che stavo per venire, le afferrai il polso e lei iniziò a stringere andando su e giù con la mano “Vieni amore, vieni nella mia mano. Mi piace sentirti sborrare. Ho voglia di gustarmi il sapore della tua sborra”. Quelle parole furono come un tappo che apre una bottiglia di spumante, così versai sulla sua mano tutto il mio seme che subito dopo Cristina la portò alla bocca e leccandola avidamente “Ottima, stupenda! Era da molti giorni che non ne assaggiavo di così buona!”Mi sarei voluto sollevare per baciarla ma lei “Stai giù rilassati, ora sei più tranquillo vero?” ed io annuii con la testa.Mi aveva ucciso! Avevo avuto un orgasmo molto forte.Durante quel suo massaggio ho pensato a lei in tante posizioni ma anche a Elisa, sua figlia che per farmi arrapare e poi venire non era certo inferiore alla madre.Passarono alcuni minuti e Cristina mi chiese “vieni qui davanti a me, sdraiati a pancia in giù. Non preoccuparti tanto non ci nota nessuno” e così feci.Mi sdraiai di fronte a Cristina che tese la sua gonna a pieghe tanto quanto bastava per farmi vedere la sua figa ben tenuta come sempre “Ti piace amore? Non è quella di una ragazzina ma come ben sai è ancora attiva. Che te ne pare del profumo?”Non potevo creder ai miei occhi; avevo davanti a me una figa splendida. Era diversa da quella figa che la notte prima avevo visitato ma non visto. Era perfettamente curata, solo una piccola striscia di peli non lunghi castani poco sopra le grandi labbra carnose che alla loro congiunzione superiore mostravano un significativo rigonfiamento.“La vedi bene? Vedi in alto poco sotto i peli? Vedi quel rigonfiamento? Aspetta che ti faccio vedere meglio”Cristina infilò una mano sotto la gonna e con due dita allargò le grandi labbra “Vedi il bottoncino? Quello è il clitoride, come sai godo molto quando me lo tocco, diventa più lungo e duro come un piccolo cazzettino”Stamane prima che venissi a prendermi sono andata da un estetista maschio che mi ha fatto un piccolo trattamento e me lo ha ingrossato un pochino. Ti pare che il risultato sia soddisfacente?”Risposi “Mi sembra che abbia fatto un lavoro eccellente”“Ora toccami lì ti prego!”Allungai una mano sotto la gonna e sfiorai con un dito il clitoride di Cristina che sospirò profondamente “dai più forte, vai su e giù!”Feci come lei mi chiedeva e titillai il clitoride salendo e scendendo con un dito. Più che vedere sentivo il profumo degli umori della figa al momento il cui si spandevano sulle grandi labbra.Cristina portò le braccia dietro e si poggiò con le mani a terra “Dai, dentro e fuori, dentro e fuori come hai sempre fatto! Che bello! Non fermarti daiiiii! Continua così daiiiiii!”Cristina era partita, non capiva più niente e pensava solo a godersi quel momento di sesso esibito sul prato e faceva fatica a controllarsi “Vieni, leccala voglio sentire la tua lingua, vuoi?”. Non era necessaria una risposta.Lei sollevò leggermente la gonna ed io potessi avvicinarmi in modo da arrivare alla sua figa. Il profumo intenso e particolare della sua figa mi era entrato nelle narici ed era bello averlo sempre lì. Per come si era distesa riuscii a passare la lingua sul clitoride.“Vengoooooo, non smettere vengoooooooo!!” detto non urlando ma voce soffocata. Così mi ritrovai con il viso bagnato degli umori di Cristina che si lasciò andare distesa sul prato ed io sotto la sua gonna. Chi fosse passato lì mi avrebbe ritenuto molto fortunato e se fosse stato un puritano mi avrebbe bollato come erotomane.Lei distesa non si muoveva si godeva la fase post orgasmica. Ancora pochi minuti per riprendersi dall’orgasmo e Cristina era già pronta per venire un’altra volta. Questa volta però voleva il mio cazzo dolorante per la rigidità e ben voglioso di accoppiarsi con lei.“mettiti giù e abbassati un po’ i pantaloni”Cristina era già senza mutandine, mi scavalcò e si abbassò sul mio ventre con la figa umida e scivolosa; si alzò un poco tanto quanto bastava per impugnare il mio cazzo e infilarselo in figa, strabuzzando gli occhi e gemendo di piacere. N non seppe resistere alla tentazione di cavalcarmi furiosamente, facendo comunque attenzione che la sua gonna coprisse bene le nostre parti intime da sguardi indiscreti.Andava su e giù, si strusciava sentivo i suoi spruzzi, sentivo colare il suo succo“cazzo! vieni sborrami nella figa! Senti come è bagnata! Fammi sentire la tua sborra calda! Poi a casa voglio berti tutto”Ero pieno di sborra ed eccitatissimo. Non mi trattenni più, presi la Cristina per i fianchi e cominciai ad agitarmi, amplificando i suoi movimenti, inarcai la schiena e schizzai potenti getti di sperma.Cristina si mordeva le labbra per non urlare ed infine si lasciò andare sul mio petto. Rimasi dentro di lei fino a che il mio cazzo non fece capolino all’esterno della vulva.Cristina si sdraiò al mio fianco “Grazie tesoro, era da tempo che non godevo così” e dicendo queste parole si infilò una mano sotto la gonna per raccogliere qualche goccia di sperma che leccò lascivamente.“Adesso andiamo a casa perché non crederai di aver finito, il pomeriggio è lungo
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Luca,
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La Prima Volta Al Privè Con Chiara
Dopo quella prima volta con i due camionisti con Chiara il sesso non è stato piu la stessa cosa. Non c’era scopata che non ripensassimo a quella sera e pure lei mi stuzzicava quando le telefonavo chiedendole cosa facesse e lei di rimando – sono qui con i nostri due amici-.Un sabato pomeriggio mentre si giochicchiava sul letto pensando a cosa fare in serata le proposi di andare al privè. Mentre le altre voste erano parolacce questa volta mi disse – ma allora mi vuoi proprio troia?-Quindi decidemmo che avremmo provato quella esperienza senza dare programmi ciò che veniva veniva, anche il nulla e per la sua iniziazione sciegliemmo un club vicino a Verona.Giunti al locale facciamo la nostra tessera ed entriamo. Io gia lo conoscevo per esserci stato con altre e Chiara lo sapeva. Una volta dentro tutto sembrava svolgersi nel migliore dei modi nessuno infastidiva, nessuno. Cosi dopo aver bevuto qualcosa, smangiucchiato al buffet e ballato un po visto che la musica ci piaceva, ci sediamo sui divani della zona disco e parliamo un po’, sembra un po’ più rilassata adesso. Passa appena qualche minuto e si avvicina un tipo, non era un granché a dire il vero e ho subito sperato che andasse via prestoIl tipo: ciao ragazzi vi va un po’ di compagnia?Io: no grazie sei gentilissimo m per ora stiamo bene cosìPer fortuna non se lo fece ripetere 2 volte, si alzò e andò via.Io: visto amore, può capitare che qualcuno ci provi ma, come ti dicevo rispettano le regole, se dici no non ti rompono le scatoleChiara: speriamoTempo 5 minuti e ne arriva un altroIl tipo: buona sera ragazzi come va?Io: tutto ok grazie, ma perdonaci al momento preferiamo stare da soli.Anche questo non se lo fa ripetere, alza i tacchi e va via.Riprendiamo tranquillamente a chiacchierare tra noi 2 e stavolta il tempo inizia a passare più serenamente, già 15 ulteriori minuti e nessuno viene a “rompere le scatole”. A un certo punto vedo arrivare un signore distinto, ben vestito.Il tipo: piacere, io sono Franco, vi spiace se mi siedo un po con voi a fare 2 chiacchiere?Chiara: se sono solo 2 chiacchiere..!!Il tipo: ma certo figurati, sono un tipo per bene ioLa cosa mi stupì non poco, ma a dire il vero non mi dispiaceva avere un po di compagnia e, dal momento in cui era stata lei ad accettare la sua compagnia be,perché no!!Si iniziò a parlare del più e del meno, di dove eravamo, se prima volta in un posto simile per poi passare a confidenze personali, qualche battuta. A un certo punto lui si alza:Franco: scusate ragazzi, vado a prendere qualcosa da bere, torno subito.Chiara: però dai è simpatico, un tipo divertenteIo: giàEccolo di ritorno con 3 bicchieri in mano, erano dei cocktail.Seduto alla destra di lei, mentre io stavo alla sinistra tra un sorso e l’altro si riprese a parlare, si rideva, si facevano battute, e tra una battuta e l’altra, ridendo lui posò una mano sul ginocchio di lei. Lui con il suo sguardo cerca il mio, e io gli faccio un occhialino in segno di approvazione ma, lei sempre ridendo allontana la mano dal suo ginocchio. La chiacchierata continua per altri 15 minuti, e quella mano che continuava furtivamente a fare va e vieni dal suo ginocchio, misto al senso di “allegria” forse dovuta un po al cocktail iniziava a mettermi strane idee in testa.Franco: ok dai vado a prendere un altro cocktail, arrivo subito.Stavolta c’era confusione al banco del bar, e mentre da lontano lo osservavo dissi a Chiara:Io: dai non è giusto così, è andato per la seconda volta a prenderci da bere, così pare stiamo andando a scrocco, ti spiace se lo raggiungo un attimo così vado io a pagare?Chiara:be dai mi sembra giusto, ma cerca di non metterci troppo, come avevamo detto non dobbiamo stare lontaniIo:ok amore tranquilla, arrivo subitoRaggiunto Franco mentre faceva la coda al bar gli chiesi se gli dispiaceva che gli facessi compagnia e che sarebbe stato un piacere per me offrire io quel giro.Io: sai mi piace questo posto, bella serata, mai stato in un privèFranco:ottimo, mi fa piacere che ti piaccia, ma dimmi..cosa vorresti che accadesse ora con tua donna?Io:sai,con lei non è facile, ho già faticato tanto a farla entrare in questo posto, figuriamoci se si arriva a fare altro.Franco:ma a te farebbe piacere se lei come dire..si divertisse con altri?Io: l’ho sempre sognato, ma lei troppo santarellina,non credo la vedrò mai fare cose simili.Franco:a letto com’è, ti da tutto?Io: siFranco:waooo.Io: fai cio che vuoi sarà lei a dire eventualmente di no!!Franco:che porco, ma mi stai praticamente dicendo che vorresti vedere qualcuno che rompe il culo alla tua donnaIo:sai non mi è mai dispiaciuta l’idea ma sono parole buttate al vento, pure fantasie, ormai la conosco davvero da troppo tempo e mi sono rassegnato, so che non la vedrò mai trasgressiva.Franco:ascolta, la cosa più importante in questo gioco è la tua certezza nel volerlo fare, la tua complicità e la tua “benedizione”, per il resto…se tu mi dici che è quello che vuoi io accetto la sfida, sono sicuro che stasera ti riporterai a casa una donna che non pensavi neanche di avereIo: perché? Che donna dovrei riportarmi a casaFranco:una donna troia, rotta e soddisfattaIo: accidenti, sembri molto convinto nella tua riuscitaFranco: lo sono infattiIntanto la fila si andava smaltendo, arriviamo al banco, ordiniamo i nostri cocktail e torniamo da Chiara sistemandoci come prima, seduti ai suoi lati con lei al centro.Lei non è mai stata tipo da alcool, sicuro non era ubriaca e io non l’avrei mai voluto, ma quel secondo cocktail iniziava a metterle addosso una certa allegria (o almeno credo fosse quello),iniziava a ridere alle battute di lui rispondendo con altrettante battute, e quella mano sul suo ginocchio poi…da che la spostava dopo appena 2 secondi a che ora era ferma li da qualche minuto, la spostava solo quando lui, tra una risata e l’altra cercava di insinuarsi un po più in su, ma niente arrivato al massimo a metà coscia lei era pronta ad allontanarlo.Dovette passare una buona mezzoretta, tra un sorso e una risata e l’altra per poter vedere finalmente quella mano ferma lì a metà coscia, anche se lei adesso teneva le gambe ben strette per evitare che Franco andasse oltre.Franco: cavolo questa musica, sarà anche soft ma questo genere non riesco a mandarlo giu!!Non riuscivo neanche a capire che genere di musica fosse ma in effetti non aveva tutti i torti, ma da una decina di minuti quella musica era davvero orrenda e fastidiosa.Chiara: be in effetti è vero, hai ragioneFranco: che ne dite di spostarci un po’?Magari in qualche punto del locale in cui non si sente e si può chiacchierare più tranquillamente.Io: per me nessun problemaChiara: ok, facciamo pure un giroFranco:ok ,vediamo che troviamo di interessanteCi alziamo tutti e tre, io con la mano alla sua vita e Franco davanti a noi a fare strada, ci guardiamo attorno, Franco: qui sembra bellissimo, pare proprio molto tranquillo, venite ragazzi dai, accomodiamoci!Seduti nuovamente con lei al centro si riprende a chiacchierare, si ride, è piacevole, e quella mano nuovamente ferma li a metà del suo interno coscia mi eccita.Franco: io mi metto comodo, anche perché qui fa tanto caldo.Lei non disse nulla, io neanche. Franco una volta sbottonata la camicia senza comunque toglierla fece scivolare giù prima i pantaloni e poi le mutande, vedo quel bestione da vicino, la prima cosa che mi passa per la testa è…cavolo e fortuna che è ancora moscio, se duro a questo Rocco Siffredi lo farà ridere!!Chiara sbircia appena e si gira subito dall’altro lato.Franco: dai non vergognarti, non ti mangio mica, prima si rideva e ora ti giri?Non è mica cambiato nulla, sono solo mezzo nudo!! Lei si gira timidamente, i suoi occhi sembrano 2 padelle tanto sono spalancati, evidentemente era stupìta da quanto vedeva. Lei cerca di combattere l’imbarazzo riprendendo a parlare come se nulla fosse e dopo una quarto d’ora circa..Franco: ma dai perché non mi mettete comodi anche voi?Chiara: no non pensarci neanche, non esisteContinuando a chiacchierare lui si avvicina sempre più a lei, la solita meno sopra il ginocchioFranco: ma dimmi, non fai neanche una sola considerazione, ne hai mai visti come il mio?Chiara: a dire il vero no, fa un po impressione, ma non hai problemi ad andare con le donne?Io uno come te non lo farei mai neanche avvicinare!Franco: ma nooo esagerata, e che ho la peste?La battuta fece ridere un po tutti e mentre si rideva lui azzardò, prese la mano di lei e la portò sull’enorme membro ancora moscio.Chiara: no non è questione di avere la peste, ma certo come donna non avrei intenzione di farmi “uccidere” da un affare simile..hahahaOk la battuta, ok la risata ma…intanto lei non ritraeva la sua mano!!Dai tesoro guardalo un po più da vicinoPrendendola per la testa Franco la fece chinare verso il bestione per farglielo vedere da vicino, io ero eccitatissimo, la faccia della mia donna a pochissimi centimetri da quell’enorme mazza!!Chiara: ok dai mi sa che stiamo esagerando, il discorso sta degenerando e poi..ti ricordo che c’è anche lui qui presente.Franco:be tuo marito non sembra molto contrariato, dai osservalo da vicinoIntanto lei con la sua mano guidata ancora dalla mano di lui teneva ancora il mostro, la bocca a circa 5 centimentri dalla grossa cappella.Chiara: amore vuoi intervenire? Dice che non sei contrariato, vuoi dirgli che non è così? E’ convinto che tu sia d’accordo a farmelo vedere da vicino, vuoi dirgli invece cosa vuoi che faccia?Io: amore davvero vuoi che sia io a dire cosa voglio che tu faccia?Chiara:certo amore dai, così la chiudiamo qui perché lui si è convinto che..Senza neanche farla finire di parlare le metto una mano sulla testa, do una spinta verso il basso e..con la bocca ancora aperta visto che stava ancora parlando si ritrova con quel cappellone tra le labbra!Io: ora capisci cosa voglio che fai amore?La lascio un istante per darle modo di rispondere..Chiara: cazzo ma sei scemo? Ma che cazzo fai!!E giù di nuovo a spingerle la testa sulla cappella di Franco, ma stavolta non mi fermo, foglio vederglielo in bocca, ancora di più, e spingo!!Chiara: amore stai sbagliando tutto, ma sei sicuro? Poi non si torna indietro dai..Io: ma io non voglio tornare indietro amore, se a te piace, sono felice anche io di vederti felice mentre glielo succhi.Mi ha guardato un istante negli occhiChiara: ricorda che sei stato tu a volerloLo teneva con entrambe le mani e lo ha fissato per qualche secondo eha iniziato a stuzzicargli la punta con la lingua, e stavolta da sola.Franco: mmmm….vedi che ti piace? Ammettilo, cosa ne pensi?Chiara: penso che fa un po impressione, non ne ho mai visto uno così!!La mano di lui sulla testa di lei fu un chiaro ed evidente segno di quello che voleva, lei non chiese ,non si oppose ,non se lo fece chiedere, socchiuse solo gli occhi e aprendo la bocca accolse il grosso membro tra le sue labbra. Era davvero molto grosso, faticava a tenerlo in bocca e tirando via una mano per lasciare libera ulteriore lunghezza nell’enorme asta spinse la testa in basso fino ad ingoiarne la metà!!Io: cavolo Franco davvero impressionante, è davvero enorme, ma lo hai mai misurato?Franco: certo che si, 24cm, quanto quello del nostro caro conosciuto Rocco, lui però anche se di un solo centimetro lo frego per circonferenza, 17cm contro i suoi 16cm.Mi venne subito spontaneo fare delle proporzioni mentali, pensando a come la mia donna riuscisse a prendere per intero tutti i miei 16 mi son detto non avrà difficoltà per ora, ne sta mandando giù metà del suo, saranno circa 12cm, ma poi..guardando le guance deformate di lei ho subito pensato che in effetti il mio non era così grosso e che invece stava davvero faticando!!Atmosfera davvero caldissima, lei aveva iniziato un movimento di su e giù, a tratti lo tirava fuori riprendendo a leccargli la cappella per poi riprendere a succhiarlo, io ero eccitatissimo, le mie mani nun riuscivano più a star ferme, le punte delle mia dita erano già arrivati ai suoi slip e lei ormai in estasi non faceva resistenza, anzi apriva le gambe come a volermi dire di andare oltre.A un certo punto lui la allontana dal suo cazzo, si alza, io non capivo perché lo avesse fatto, tende le mani a Chiara ancora seduta, lei prende le sue mani e si alza, la abbraccia e la porta a se, sono avvinghiati e a me viene subito da notare quella differenza di altezza (non so perché) lei con i suoi 1,65 non era bassissima ma sembrava davvero piccolina attaccata al corpo statuario alto oltre 1,80, lui le afferra il vestito e tirandolo in alto glielo sfila lasciandolo cadere a terra, passandole le mani dietro la schiena le slaccia i reggiseno ed io ne approfitto per avvicinarmi dietro e tirarle via gli slip. Senza neanche accorgerci siamo ora tutti e tre nudi, in piedi.Franco: mettiti giù tesoro, fai vedere a tuo marito come sei brava a prendermelo in bocca.Senza dire una parola lei si abbassa, è accovacciata, le chiappe a pochi centimetri dal pavimento e le gambe spalancate ai lati dei fianchi di lui, osserva per qualche istante l’enorme bestione stranamente ancora moscio, lo afferra con una mano e se lo porta in bocca. Inizia nuovamente a succhiarlo, lui le tiene la testa ferma per farle capire di non tirarlo fuori, vedo quell’enorme palo di carne che lentamente si gonfia tra le labbra di mia donna. Ora la fa alzare, la fa sedere al mio lato per raggiungerci anche lui posizionandosi all’altro lato, lei è di nuovo al centro.Franco: dai ora fammi vedere come lo succhi a tuo maritoAvvicinadosi prima al mio orecchio mi ha sussurratoChiara: guarda cosa mi stai facendo fare, spero di non doverci pentire di quello che sta succedendo.Le accarezzo il viso come per tranquillizzarla, come per dirle che è tutto ok e sempre da seduta si china verso di me iniziando a succhiarmiIo:ti prego amore, fai come sai fare tu, prendilo tutto in bocca, fami sentire le tue labbra sulle palle.Franco: porcellino, ti piace farglielo mandare giù fino in gola e?Io: si è bellissimo sentirlo mentre lo prende tutto, io con i miei 16cm posso permettermelo, mi spiace tu non possa goderti questo piacere con quel bestione.Franco: e chi lo diceLa battuta suscitò una sonora risata, anche lei tirò fuori il mio cazzo dalla bocca per ridere ma io subito pronto la riportai al “suo dovere”. In quella posizione, seduta e china su di me, doveva essere un bel panorama quello che Chiara offriva al nostro amico che iniziava a darsi da fare tastandole le chiappe con le mani. A un certo punto Chiara inizia a gemere, ummmm, hooooo…ho subito intuito che qualche ditino del caro Franco dovesse essersi insinuato nella figa di mia donna. Ora lui da dietro si china su di lei, vedo le mani di lui che passano davanti iniziando a palparle e a stringerle le tette, prima l’una poi l’altra, sono attaccati, e mentre lei ancora china sul mio cazzo gli da le spalle, lui sembra incollato a lei, gli si strofina freneticamente, la cerca continuando a palparla, le solleva un po una gamba!!Chiara: mmmm….cazzoooLa sua esclamazione, il fatto che quasi mi aveva staccato il cazzo a morsi mi fece capire subito cosa era successo. Lui inizia a dare qualche leggero colpettino, lei protrae una mano dietro portandola sulla coscia di lui e cercando di farlo ritrarre un po ma lui resiste e continua a spingere, la vuole, e la sta prendendo. Mi lascia il cazzo, solleva un po la testa e mi guarda negli occhi, i suoi occhi sono lucidiChiara:amore è enorme, fa male, mi sta rompendo.Io: shhh, riprendimelo in bocca amore, non pensarci!!Andiamo avanti così per qualche minuto, tra spinte di lui, gemiti di lei e un fantastico pompino, non ho una visuale bellissima ma riesco a scorgere una porzione di quel cazzone, segno che non era andato dentro neanche per metà, l’aria è oramai davvero bollente. Ad un tratto lui rallenta, vuol farla rilassare un po ho pensato, lo vedo armeggiare qualche istante con il telefono per poi vederglielo posare, io non ho dato molto peso alla cosa, troppo preso dal pompino. A un certo punto vedo aprire la porta, vedo due sagome entrare e chiudersi dietro la porta a chiave, avanzano silenziosamente, sono i due amici di Franco, quelli che prima stavano alla SPA con lui, sicuramente prima mentre stava al telefono li avrà avvisati indicando loro la stanza in cui eravamo. Io non dico nulla, lei ancora china su di me non si accorge e le mani di uno dei due che senza perder tempo iniziano a palparle le cosce non desta la sua curiosità, avrà pensato fossi io o Franco. Ci vuole un colpettino più “sostanzioso” da parte di Franco per farla riemergere!!Chiara: haiiiiPer gridare si è giustamente staccata dal mio cazzo e..sollevando la testa si è accorta delle 2 nuove presenze. Sobbalza, in un movimento fulmineo è in piedi, senza neanche rendersi conto dello spettacolo che stava offrendo a tutti i presenti me compresoChiara: ma che vuol dire, stiamo esagerando qui, questi chi li ha fatti entrare?Franco: sono i miei amici cara, Luca e Paolo.Chiara: si ricordo ma questo non vuol dire che debbano stare qui, ok, mi sa che si è creata davvero troppa confusione, amore mi porgi i vestiti per favore? Andiamo via.Sembra va incazzata e risentita della presenza di quei due, che cazzo ho pensato, abbiamo rovinato tutto, Franco è stato uno stronzo a giocarsi questa stupida carta, io gliel’avevo detto che era troppo santarellina, doveva accontentarsi del punto in cui l’avevamo portata e non esagerare in quel modo.Franco si alza, si avvicina dietro di lei, le passa le mani davanti, la tira a sè e strizzandole le tette le dice:Franco: ma dai cara non fare così, vedrai che ci divertiamo tutti insieme.Chiara: ma per chi mi hai presa?Ma Franco non molla la presa, anzi le strizza le tette ancora di più, Luca a un lato si fa spazio con una mano tra il corpo di Chiara e quello di Franco iniziando a palparle il culo, Paolo dall’altro lato le posa una mano sulla figa ed un’altra su una tetta lasciata ora libera da Franco, nel giro di pochi istanti si ritrova con le mani di tre sconosciuti che la palpano ovunque, è tutto molto confuso, io non distinguo più neanche a chi appartenesse l’una o l’altra mano. Paolo sembrava un porco, dapprima le ha afferrato la figa come con quella manona come fosse un pacco, prima di ficcarle un dito dentro facendola sobbalzare.Chiara: haiii, porca puttana togli quel dito da lì.All’inizio non capì perché stesse facendo così per un dito, ma poi mi sono reso conto che non si riferiva a Paolo con il suo dito nella figa ma a Luca che le aveva piantato un dito nel culo. Anche gli altri due nel giro di pochi istanti sono nudi e duri, le mie normalissime dimensioni mi fanno sentire per qualche istante un mini dotato, ma mi rendo conto che non è così, i miei 16cm non sono certo da prendere in giro, non sono io mini dotato, sono tutti gli altri con dei cazzi fuori misura, non certo ai livelli di Franco ma..anche Luca e Paolo sono veramente molto ben messi, 19cm uno e 21 l’altro. Ora lei è seduta sul grande divano, tutti gli altri siamo in piedi attorno a lei, mi tende una mano a voler cercare la mia, come se volesse aiuto, mi avvicino, gliela porgo e la porto al mio cazzo.Io: segami amore, dai!!Testa abbassata e occhi chiusi ha preso timidamente a segarmi, prima Franco, posizionatosi davanti a lei con un piede sul divano ha indirizzato il suo cazzo verso la sua bocca, poi Luca nella stessa posizione e poi ancora Paolo, a turno li ha dovuti succhiare tutti e tre prima che si andassero a sedere.Paolo: da i porcellina sai che mi piace tanto come fai pompini? Però ora vorrei vedere te mentre ce lo prendi in bocca, mica possiamo essere solo noi a mettertelo tra le labbra, dai alzati e fatti un bel giretto sui nostri cazzi!!Cavolo, le stava parlando come fosse una troia, la cosa mi eccitava e allo stesso tempo mi spaventava, la paura che lei da un momento all’altro potesse alzarsi e far finire tutto!!Franco: dai Marco vieni qui, siediti accanto a noi che ora Chiara passa a farci un bel pompino ciascuno!Ho porto una mano a lei, l’ho tirata a me facendola alzare e mi sono seduto accanto ai nostri amici. Era li, in piedi, tutta nuda con quel ciuffetto tra le gambe in bella mostra. Paolo, il primo della fila la tira a se, lei fa per abbassarsi ma viene subito fermata da Luca che era seduto subito accanto a Paolo.Luca: no non abbassarti, chinati a 90 gradi, è bello vederti con le gambe ritte e piegata mentre ce lo prendi in bocca.Lei non parlava, si limitava a seguire le indicazioni, in piedi, gambe diritte, le mani poggiate sulle ginocchia di Paolo e piegata a oltre 90 gradi inizia a succhiargli il cazzo. Ora è il turno di Luca, stessa identica posizione, Luca sembra essere troppo eccitato, le afferra la testa e la spinge forse verso il basso, quando lei sembra quasi soffocare lui stringe la sua testa ancora di più e spinge ancora più forte, il suo mento contro i suoi coglioni, le ha fatto ingoiare 19cm di minchia ma spinge ancora, quasi a volerle far mandare giù anche i coglioni. Adesso lei si sposta, è il turno di Franco, il suo non può certo riuscire a mandarlo giù tutto, è troppo groppo, esageratamente grosso, ma basta averlo in bocca anche solo per metà per vedere la sua faccia deformata da quell’impressionante bestione. Ora tocca a me, non serve che io le spinga le testa, senza dir nulla fa scomparire i miei 16 cm fino alla gola, sono il primo a venire ma non voglio lo tiri fuori, le tengo la testa, sono talmente eccitato da scaricarle in gola quantità esagerate di sbora, pare quasi abbia dei conati di vomito ma la tengo ferma li, continua a succhiarmi fino a farmelo venire di nuovo duro. Luca si alza e si posiziona dietro di lei mentre tiene ancora il mio cazzo in bocca, la afferra per i fianchi, punta la cappella alla figa di Chiara e con movimenti lenti ma decisi inizia a scoparla.Chiara: mmmmmm….mmmmmmmmmmm….amore mi apre in dueeeSembra quasi crollare, non si regge in piedi e si accascia un po. La fanno inginocchiare sul divano, culo in alto e testa bassa, tocca a Paolo che come Luca inizia a pomparla da dietro fino a quando non sborra copioso sulla sua schiena.Sarebbe il turno di Franco adesso ma lei è veramente stremata, si butta distesa a pancia in giù sul divano.Chiara: mi state distruggendo.La girano su se stessa come fosse una cotoletta, Luca posizionato al suo lato sul divano le afferra una caviglia, il al lato di lei prendo l’altra, gliele solleviamo fino a che le sue stesse ginocchia non le arrivano alle tette, è tutta oscenamente aperta, Franco poggiandosi con le mani sulle sue spalle si lascia andare lentamente sopra di lei, cerca con il cazzo la sua figa, la trova, spinge piano fino a farvi entrare la grossa cappella, lei si contorce.Chiara: oddio…basta per favore, mi sta spaccando.Franco trae un lungo respiro, gli si gonfia il petto e come a volersi poi scaricare…è un solo colpo, forte, deciso, potente.Chiara:haaaaaaaaaaaaaa….Ad ogni colpo deciso quei 24cm si notano davvero molto bene, le si gonfia lo stomaco ad ogni botta ben assestata, tutta scosciata, è uno spettacolo vederla presa cosìChiara:haiii…cazzo mi rompeeeCrica 10/15 minuti a pomparla così mentre qualche cazzo le entra ed esce dalla bocca a tante mani lì a palparle finchè Franco non esce riempendola ovunque di sborra.Siamo tutti buttati sul divano, lei sembra sfinita, è stato tutto bellissimo, abbiamo terminato un esperienza indimenticabile pensai.In questi momenti di ripresa, di pausa e relax qualche mano le si posava ancora sulle tette, Luca al suo finco immobile con la sua mano ferma li tra le gambe di lei, e Franco tenendo la sua mano stretta sul suo pacco sembrava gonfiarsi nuovamente. I tre si guardano sorridenti, Luca e Paolo si alzano, serata finita ho pensato, adesso ci rivestiamo e salutiamo, chissà quale sarà il “verdetto” di Chiara stasera!!Ma non è finita così la serata, mi sbagliavo, Luca e Paolo ora in piedi si avvicinano ai lati di Chiara, Luca da un lato con una mano sotto il ginocchio e con l’altra sotto l’ascella di lei, Paolo lo stesso dall’altro lato, di peso la sollevano dal divano, lei non reagisce, io non capisco!! Sempre di peso, presa così la trasportano verso Franco che, nuovamente duro rimette in mostra il scettro tenendolo ben diritto con entrambe le mani. Chiara esausta non reagisce se non per dire giusto due parole:Chiara: basta ragazzi, mettetemi giù, sono veramente a pezzi non mi va più di continuare a giocare così.Luca: certo cara, abbi un po di pazienza, giusto qualche secondo e ti mettiamo subito giù!!Sempre ancora in braccio ai due lei è ora in direzione di Franco, esattamente sopra di lui, sorretta ancora dai due che lentamente la calano verso il basso, l’enorme cappella punta alla figa ormai straziataChiara: vi prego basta, non ce la faccio più, vi pregoIo inizio a pensare che forse si stia esagerando un po ma non riesco ad intervenire, quelle scene sono troppo forti, troppo eccitanti, vorrei fermarli ma l’eccitazione per quanto le stanno facendo è più forte di quella mia volontà. E’ dentro, la grossa cappella è tornata nuovamente a squarciarle la figa.Chiara: haaaaaaa….noooooo….brucia troppo ragazzi vi prego fermatevi.La sollevano un po, ma giusto quel tanto per tirarle fuori la cappella dalla figa senza che i due sessi perdessero comunque il contatto, Franco da sotto tenendolo sempre con la mano fa dondolare il suo bestione facendolo oscillare avanti e indietro fermandosi proprio lì, in quel suo buchetto mai profanato, in quel so buchetto ancora strettissimo per via di quella verginità che Chiara era riuscita a conservare fino a quei suoi 47 anni. Lui inarca la schiena, spinge lentamente Verso l’alto!Chiara: hei che fai, guarda che hai sbagliato zona..nell’eventualità non te ne fossi accorto.Franco:no cara tranquilla, non ho sbagliato, è il posto che cercavoChiara:ma che cazzo sei scemo?Che vuoi ammazzarmi? Lasciatemi andare dai, mettetemi giù!!Paolo: certoo…ti mettiamo giù subito, che dici Luca la mettiamo giù?Luca: si accordissimo dai, mettiamola giù.Iniziarono lentamente a metterla giù, ma di certo non come immaginava lei, Franco non lo reggeva più con le mani il suo cazzo, reggeva da solo, puntato minaccioso contro quel buchetto mai profanato.Chiara:ooooo…no no no!!Più i due allentavano la presa e più quel buchetto sotto il peso stesso del suo corpo premeva contro il bestione. Un enorme palo di carne, la forza di gravità, il peso del suo corpo, erano tanti i fattori contro cui il suo sfintere stava lottando, ma quanto poteva resistere ancora?Chiara:aaaaaaaaaaa………haiiiiiiiiiiii…cazzoooooooIl mio primo istinto fu quello di guardare la porta, l’urlo fu talmente forte che ebbi paura che qualcuno potesse sentire, ma poi pensai subito che la porta era chiusa a chiave dall’interno, mi girai verso il divano, lo spettacolo che avevo difronte era un misto tra il pauroso e l’eccitante, lei tenuta oramai solo in equilibrio dai due, con le gambe oscenamente aperte, Franco sdraiato sotto di lei, e l’enorme cappella ormai scomparsa tra le sue chiappe. E’ solo la cappella pensai, ma cavolo quanto è grossa!!Chiara girò la testa verso di me, qualche lacrima le sgorgava dagli occhi!!Chiara: amore aiutamiNon me lo feci ripetere, mi avvicinai a e lei prendendole la mano.Franco:decidi tu adesso, dicci se smettere o se vuoi davvero una donna troia!Non ho neanche risposto a quella frase che aveva tutta l’aria della sfida, salito sul divano mi metto in piedi, sono più in alto di lei, la scavalco mettendo entrambe le mie gambe ai fianchi di lei, la guardo in faccia , con una mano le asciugo le lacrime, metto un dito tra le sue labbra socchiuse nel tentativo di spegnere quei suoi sospiri affannosi, quel suo ansimare che sembrava un misto tra convulsioni e sofferenza, ogni suo muscolo che si contraeva, appoggio entrambe le mie mani sulle sue tette e lentamente mi siedo sul suo basso ventre..questa è stata la mia risposta!! Quel povero buchetto ora oltre al peso del suo corpo doveva sostenere anche quello del mio.Chiara: stronzoooo….haaaaaaaa.Mi sollevavo leggermente per andare poi giù con un colpettino, poi ancora, e poi di nuovo, sempre più forte, premendo sempre di più fino a quando a un tratto mi sollevai quasi del tutto per andare giù di colpo e con molta più forza.Chiara: Diooooooo….mi spaccaaaaaa…..amore mi sta rompendoooMi sollevo e scendo dal divano, voglio andarmi a godere lo spettacolo, mi abbasso per sbirciare, non credevo neanche io ai miei occhi, una buona metà di quell’enorme mazza le era sparita tra le chiappe.Mi avvicino al suo orecchio e le sussurro:Io: amore vedessi da vicino che scena, ti ricordo che è grosso quanto una lattina, lungo un quarto di metro e tu ne hai metà piantato nel culo.Chiara:sei un bastardo, ti toccherà farmi ricucire perché mi sta distruggendoDopo pochi secondi di pausa Franco riprende a dare dei col pettini in avanti, ritmati, lenti ma ben assestati, guadagnando sempre qualche centimetro in più dentro di lei e riportandola ad urlare come fosse una troia mentre viene squartata.Chiara: no cazzo, haiiiii, porca puttana mi state facendo maleseCon mio assoluto stupore tutto ad un tratto però le sue esclamazioni cambiano, come per magiàChiara:uuuuuuuu…..mi sta sventrandooo…fa malese…..siiiii maiale spaccami il culo, aprimi in due porcoIntanto i due la mollano, lei ora ha i piedi sul divano, potrebbe alzarsi ma non lo fa, anzi…ora c’è lui che spinge verso l’alto e lei verso il bassoChiara:vieni amore avvicinati, è questo che volevi?E vieni a vedere come mi rompono il culo……uuuuu…siiii…cosììììAdesso è Paolo a salire sul divano e a mettersi con i suoi piedi ai fianchi di lei, le afferra i polpacci, li tira in alto fino a farle toccare le tette con le ginocchia, quel mostro ancora piantato nel culo, si china lentamente sopra di lei, poggia la punta dei suoi 21cm contro la figa di Chiara e…è un solo colpo, forte, deciso, potente, e in pochi istanti un altro bel palo era sparito tra le gambe di Chiara.Chiara non grida ora, è letteralmente senza fiato, con le gambe stringe a se la schiena di Paolo che aumenta sempre di più i suoi movimenti e le sue spinte. Prima mi chiedevo..quanto può resistere il suo sfintere sotto il peso a tanta pressione? La risposta era presto arrivata, i coglioni di Franco e Paolo strusciavano fra di loro, erano arrivati a “destinazione, mi abbasso nuovamente e non vedo più l’enorme di palo di Franco, ora ne ho la certezza, Chiara ha 21cm di cazzo nella figa e altri 24cm di minchia piantati tutti su per il culo!!Le grida di lei sotto i colpi di loro iniziano nuovamente ad essere eccessivamente sonori ma c’èra ancora Luca pronto a porre rimedio alla cosa che, piazzatosi al suo fianco non ha perso tempo a tapparle la bocca.Eccitatissimo io le ho preso una mano portandola al mio cazzo, non era più una cosa soft, la stavamo scopando come fosse la peggiore delle troie, Franco nel suo culo, Paolo in figa e Luca le scopava la bocca mentre lei segava il mio.Sembrammo tutti coordinati, a parte Franco che riempendole l’intestino continuava a pomparle il culo uscirono tutti, Paolo a dare le ultime segate sopra di lei, Luca che una volta spruzzati i primi fiotti in bocca fece appena in tempo ad uscire per dirigersi verso il suo ed io che mi unì a loro. Aveva sborra ovunque, sui capelli, sulle tette, in faccia, quasi non riusciva ad aprire gli occhi quanto erano pieni.Sembrava far fatica ad alzarsi, l’aiutai a raccogliere i vestiti, lo indossa, mette le mutande nella borsetta, mi chiede dei fazzolettini per ripulirsi ma non ne ho, si passa una mano negli occhi giusto per riuscire ad aprirli un po, salutiamo con un ciao molto freddo e distaccato, apriamo la porta e usciamo.Nella ricerca di un bagno ci imbattiamo in diverse persone, ci guardano, mi sento più in ombarazzo io che lei per come e imbrattata, i capelli ancora imbiancati e stropicciati, la faccia impastata tra sborra e trucco, un rivolo di sborra denso e appiccicoso che le penzola dal mento. Finalmente troviamo un bagno, si da una ripulita e usciamo via dal locale.Arriviamo in macchina, salgo, aspetto che anche lei faccia altrettanto, mette una gamba dentro e sostenendosi alla maniglia cerca piano di sedersi, si lamenta dolorante!!Io: amore non riesci a sederti, ti fa male?Chiara: bastardo colpa tua che gli hai permesso di devastarmi il culo!!
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Luca,
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ALTRA TAPPA PER FAR DIVENTARE CHIARA UNA VERA TROIA
Una sera di luglio era il suo compleanno.Al mattinole avevo mandato un messaggio: stasera ti porto a cena fuori, preparati!La sua risposta non si era fatta attendere: “ Mmmm ... e cosa mi devo mettere? A te cosa farebbe piacere? Voglio farti un regalo anche io ... farò quello che vuoi tu, decidi tu!”Era la mia occasione, avevo la possibilità di vedere finalmente se Chiara era veramente diventata ciò che volevo: una perfetta troiale scrissi: “Ti voglio al massimo stasera, non mi basta che tu sia sexy, ti voglio troia!”.Al mio messaggio non rispose lasciandomi nel dubbio sino a sera: avevo fatto bene a essere così esplicito? Oramai ero arrivato a casa e ci avrei messo a saperlo. Avevo scelto un ristorante un po’ fuori mano, sicuro così di non incontrare nessun conoscente, discretamente elegante e con un patio all’aperto.Arrivo a casa sua ed entro in casa. Chiara mi accolse con un caldo bacio invitandomi a prepararmi e senza far nessun cenno al suo abbigliamento che mi pareva del tutto normale, sin troppo sobrio per le mie richieste: gonna al ginocchio, una maglietta aderente che in effetti metteva in risalto le sue forme anche sotto la camicetta bianca. Mentre finivo di prepararmi, Chiara mi guardò con un sorriso di sfida, alzò la gonna dicendomi: -Sono abbastanza zoccola per il mio porcello?-Sotto la gonna aveva un paio di calze nere velate con reggicalze, quel reggicalze che le avevo regalato e non aveva mai messo, così come il completino perizoma minuscolo e reggiseno così piccolo che i capezzoli uscivano fuori e bucavano la camicetta! Per l’eccitazione non capivo più nulla ... lo aveva fatto, si era vestita come la troia che avevo sempre desiderato! La baciai appassionatamente e le dissi: - Chiara... cosa sei stasera?--La tua troia!- Fu la risposta e mi bastò.Durante il viaggio non smise un attimo di tormentarmi, alzando la gonna e mostrandomi il bordo della calza, sapendo di farmi impazzire o accarezzandosi con falsa naturalezza i seni per mostrare i suoi capezzoli duri attraverso la maglietta. Arrivammo al parcheggio del ristorante e scesi per aprirle la portiera con fare cavalleresco ma anche per ammirarla meglio: per scendere dall’auto infatti, aveva aperto le gambe mostrando interamente le sue splendide cosce e il candore della pelle a contrasto con la balza nera della calza aveva acceso il mio desiderio e non solo il mio. Con la coda dell’occhio potevo scorgere tre clienti che si stavano incamminando al ristorante dietro di noi non si erano persi nulla della visuale offerta da mia moglie tanto che i loro rozzi complimenti rivolti a Chiara al nostro passaggio avevano aumentato la mia eccitazione.-Li hai sentiti quei porci cosa hanno detto? Non dici nulla?- disse Chiara rossa in volto ma io, oramai avevo deciso di giocare fino in fondo la mia partita: -Certo che li ho sentiti, pensano tu sia una troia, ma d’altronde, sei vestita da troia, no amore? La mia troia- risposi toccandole vistosamente il culo.Entrammo nel ristorante seguiti dal terzetto che rideva alle nostre spalle.Un cameriere gentilissimo ci accompagnò al nostro tavolo ed io, da buon cavaliere, feci accomodare Chiara spostandole la sedia! Sapeva di essere esposta agli sguardi ma accettò la sfida. Sapevo benissimo cosa pensava in quel momento: “Mi vuoi troia? Stai a vedere come ti accontento!”Dal reggiseno striminzito i capezzoli fuoriuscivano prepotenti spingendo contro la seta sottile della camicetta … la troia si era già eccitata, pensai … ed il cameriere non le toglieva gli occhi di dosso!La feci sedere con le spalle al muro ed io a lato; mentre assaggiavamo gli antipasti non smettevo di coprirla di complimenti, di battutine a doppio senso e, soprattutto, di riempirle il bicchiere sapendo quale effetto faceva l’alcool su di lei, togliendole ogni freno inibitore. Chiara rideva, scherzava e a un certo punto cominciò persino a provocare il cameriere slacciando un bottone della camicetta e passando ripetutamente la lingua sulle labbra rosse ogni volta che si avvicinava al nostro tavolo, poi guardandomi mi disse: -Sono abbastanza troia per te stasera, amore? Vuoi che faccia altro? Vuoi che esageri? Te l’ho promesso, farò tutto quello che vuoi stasera!-L’aria di sfida delle sue parole era evidente ma non sapeva quello che avevo in mente: trasformare la mia adorata moglie in una vera troia per una sera!-Guardali!- Le dissi, facendole notare i tre seduti non molto lontano che ci sorridevano ridacchiando tra loro … potevo immaginare i loro discorsi volgari … -Vedi come ti guardano? Dai, provochiamoli!-Chiara mi guardò con aria interrogativa.-Vai in bagno e togliti le mutandine, così facciamo vedere loro “una bella cosa”- aggiunsi con un sorriso beffardo. Mia moglie mandò giù un altro bicchiere di bianco e si alzò: con uno strano sorriso sulle labbra mi disse: -Credi che non ne sia capace? Ora vedi!-La seguivo con lo sguardo mentre ancheggiando vistosamente si allontanava verso i bagni. Anche il terzetto la guardava, anzi, la scopava con gli occhi e la scena mi eccitò terribilmente.Ancheggiava ancora mentre tornava dai bagni tenendo qualcosa di nero in mano, ma non capivo cosa. Lo capìì quando arrivò al tavolo: Chiara come un trofeo teneva in mano le mutandine nere, alzò il braccio mostrandole a me ma sorridendo al terzetto e usandole come un tovagliolo mi pulì la bocca per poi lasciarle sul tavolo. Felice ed eccitata tornò a sedersi mentre io rimasi di sale. Il terzetto non le levava gli occhi di dosso e il cameriere si precipitò al nostro tavolo. Chiara oramai aveva preso il gioco in mano, forse anche per effetto dell’alcool e, guardandomi negli occhi lasciò cadere il tovagliolo tra le gambe. Non appena il cameriere si chinò a raccoglierlo, Chiara lentamente aprì le gambe fino a spalancarle il viso dell’uomo era adesso a neanche un metro dalla figa depilata di mia moglie, la scena era surreale! Lui, una statua di sale che si stava sciogliendo dal calore, io incredulo e eccitato, il terzetto che sentivo grugnire alle nostre spalle mentre si godeva lo spettacolo e lei, padrona della scena. Neanche quando il povero cameriere balbettando qualcosa si alzò lei si ricompose, lasciandosi ammirare dal terzetto. Mi sorrise, io ricambiai il sorriso e le dissi: -Sei una troia, amore mio!- Ricambiò il sorriso: -Vero? Non è così che mi vuoi? - La cena andò avanti tra provocazioni, battute e doppi sensi sempre più volgari e il povero cameriere sempre più stordito dall’eccitazione. Dopo il dessert Chiara si pulì la bocca e con quel sorriso che oramai avevo imparato a riconoscere, mi disse. -Ma le sigarette? Ho proprio voglia di fumarne una ora, le hai lasciate in auto? Non preoccuparti, vado io a prenderle.-Oramai il locale si era svuotato e a parte noi, il terzetto che oramai si capiva che ci stava puntando, e pochi altri, era vuoto.Io rimasi a guardarla mente si alzava e lentamente si aggiustò una calza alzandosi la gonna e sistemandola al reggicalze come se fossimo soli, poi, prese le mutandine nere che ancora stavano sul tavolo e si allontanò verso l’uscita; si fermò solo davanti al tavolo dei tre, guardò il più rozzo di loro, quello che non aveva smesso di far sentire le sue volgarità e passandogli le mutandine sulle labbra e agli angoli della bocca, gli disse: -Asciugati, hai la bavetta che ti cola.-Si diresse all’uscita lasciando le mutandine sul loro tavolo. Due del tavolo scoppiarono in una fragorosa risata, mentre il terzo mi fissava con lo sguardo quantomeno stupito e il perizomino semitrasparente di mia moglie in mano. Poi d’improvviso si alzò e venne verso di me, mi sventolò le mutandine davanti al viso e mi disse: -Non ti dispiace vero se gliele riportiamo noi, vero? Mica vogliamo che prenda freddo…-Io sorrisi, ormai il gioco era partito e non si poteva certo tornare indietro.-Certo, datemi il tempo di pagare la cena e vi seguo…--No, tranquillo, alla cena ci pensiamo noi.-Uno di loro andò dal cameriere e gli disse qualcosa, poi tornò velocemente dai colleghi, e si incamminarono verso l’uscita. Io li seguii qualche passo indietro. Chiara era appoggiata all’auto, che era parcheggiata al di là del piazzale sterrato. i tre attraversarono il piazzale e le si avvicinarono, e il tipo con le sue mutandine in mano le disse: - Ehi bella, grazie per avermi asciugato la bocca…. Dopo magari ricambio anche io, asciugandotela, che ne pensi?-Lei non rispose ma lui aveva già iniziato a palpeggiarla. Anche gli altri due si avvicinarono, e mentre lui le sollevava la maglina colorata uno dei due cominciò ad accarezzarle una coscia e a stuzzicarle l’orecchio sinistro con la lingua. Le mani dei tre la frugavano con decisione, ben presto capii dall’ansimare di lei che uno di loro aveva anche trovato il punto giusto. Il primo le aveva ormai sfilato la magliettina e le stava leccando i capezzoli che spuntavano dal reggiseno nero. Si scostò di poco da lei e si slacciò i pantaloni facendoli scivolare a terra: -Dai bellezza, facci vedere quanto sei brava…-Delicatamente ma con decisione le mise la mano dietro la nuca e la spinse verso il basso facendola accosciare davanti a lui. Lei si fece scappare un “OOOOH” di sorpresa davanti a quel grosso cazzo, prima di assaggiarlo con la lingua, per poi prenderlo in bocca con gusto e maestria. Guardavo con eccitazione la mano dell’uomo infilata nei capelli rossi di Chiara che le impartiva il ritmo del pompino, quasi senza accorgermene avevo il cazzo in mano e mi stavo masturbando. Nel frattempo anche gli altri due si erano calati i calzoni, e i loro cazzi erano a pochi centimetri dal viso di mia moglie. –Faccela provare anche a noi, la bocca di questa bella signora…-Lei non se lo fece dire due volte, e cominciò a pompare con gusto anche gli altri due cazzi che le si erano parati davanti. Il suono di un clacson mi fece sussultare, facendomi render conto che eravamo in piena vista della strada. Lo feci notare ad uno dei tre che aveva preso l’iniziativa, il quale rise: - E che problema c’è?- poi però ci ripensò: -Va bene… Vieni bella, spostiamoci un po’ più in là.- La fece rialzare prendendola per il polso e si incamminò verso l’altro lato del piazzale, dove erano parcheggiati tre autorimorchi. Prima però si soffermò in mezzo al piazzale deserto e voltandosi verso di lei le sfilò la gonna viola, che era l’ultimo indumento che le rimaneva indosso, lasciandola con addosso solo gli stivali, le calze nere e il reggicalze. Il contrasto della sua pelle bianca nuda con l’intimo nero alla luce del grosso faro che illuminava il parcheggio sterrato era eccitantissimo. Si soffermò lì a palpeggiarla, infilandole una mano tra le gambe, lei reclinò la testa, segno che le dita dell’uomo le stavano frugando dentro la fica. Indugiò in mezzo al piazzale per un po’, e io capii a cosa mirava: stava aspettando che passasse qualche auto, prima di portarla dietro ai camion. Infatti passò un auto, che rallentò vistosamente. Ebbi paura che si fermasse e che la cosa potesse diventare pericolosa, ma a quel punto lui rise e la portò finalmente in mezzo a due dei camion parcheggiati, seguito dai suoi due amici e da me. Fecero inginocchiare Chiara, e lì ricominciò il rituale del pompino a girare: loro tre attorno a lei che se lo facevano succhiare a turno. Finalmente uno di loro le si accosciò accanto e prese a masturbarla, preparandola alla monta. Lei mugolava, a bocca piena, mentre le dita dell’uomo le penetravano la fica e (da quel che potevo intuire) il culo. Le si mise dietro, spingendola in avanti per farla mettere a quattro zampe: -Facciamo sentire un po’ di cazzo a questa troia…-Cominciò a scoparla reggendola per i fianchi, incitandola continuare a lavorarsi i cazzi degli altri due con la bocca: -Brava troia, succhiati quei cazzi, che dopo toccherà anche a loro…-Dopo un po’ lasciò il posto al tipo grosso che aveva fatto partire il tutto, che continuava a dimostrarsi il più porco e scurrile. Lui volle che Chiara . si girasse a pancia su, sdraiata a terra e le allargò le gambe facedole spalancare la fica: - Fammi sentire quanto è dolce la tua fica.- Si buttò dentro a leccargliela, lei sussultava ridendo, poi si sollevò e le infilò dentro il grosso cazzo, tenendole le caviglie per tenerle gambe ben divaricate: -Ora ti apro ben bene, troia. E tu scopala in bocca, che sennò la signora si annoia…-L’altro suo amico obbedì ridendo, fottendole letteralmente la bocca, mentre lei sdraiata a terra mugugnava sotto i loro colpi. Dopo un po’ lui la girò di nuovo, facendola mettere di nuovo a pecorina, e continuò a scoparla da dietro, tenendola con una mano per il reggicalze come se fosse la briglia di un cavallo. Con l’altra mano cominciò a carezzarle le natiche, poi vidi perfettamente che le infilava il pollice nel culo, facendola sobbalzare.-Senti che bel buchetto accogliente…- Glielo lavorò per qualche minuto, poi sfilò il cazzo dalla fica di Chiara e lo spinse senza troppi problemi dentro al suo culo. Gli altri due avevano smesso di farsi spompinare, e si limitavano a palparle le tette, lei quindi aveva la bocca libera e sottolineava i colpi dell’uomo con gridolini e mugolii, mentre lui la inculava incitandola a voce alta: -Ti piace prenderlo nel culo, eh, troia?- Te lo rompiamo tutto, questo culo… Ti sfondo tutta, maiala…-La inculava selvaggiamente mentre la insultava, ma a lei la cosa non sembrava dispiacere affatto, i suoi gridolini si alternavano a risatine e mugolii. Sentii un rumore poco dietro di me, mi voltai e vidi che c’era il cameriere, con le brache calate che stava assistendo masturbandosi. Io non gli dissi nulla, allora prese coraggio e si avvicinò, continuando a masturbarsi.I tre iniziarono a scambiarsi, inculandola a turno, Chiara ormai era scatenata e li incitava a sbatterla come una cagna. Uno di loro notò il cameriere fermo accanto a me. Rise, poi gli disse: -Hey amico, vieni a prenderti la mancia, sono sicuro che al signore accanto a te non dispiacerà se un cameriere gli rompe il culo!-Non se lo fece dire due volte, si avvicinò, gli altri gli lasciarono il posto, e anche lui la inculò da dietro, tenendola per i fianchi e grugnendo come un matto. Dopo un po’ il tipo grosso si fece di nuovo sotto, spostando senza troppi discorsi il timido cameriere e facendo cambiare posizione a Chiara, facendola di nuovo sdraiare a pancia su:-Voltati troia, voglio guardarti bene in faccia mentre finisco di sfondarti il culo…- Le sollevò il bacino alzandole le gambe e ricominciò a incularla in quella posizione. Grugniva come un cinghiale, inculandola sempre più forte e in profondità, il rumore della carne contro carne quasi copriva i gemiti di mia moglie, ormai completamente abbandonata. Poi di colpo mollò la presa sulle sue gambe, sfilandosi e balzando in avanti le prese la nuca e proruppe con una abbondante sborrata sul suo viso, per poi dando gli ultimi colpi. Quasi non aveva ancora finito, che uno dei suoi amici aveva preso il suo posto, riprendendo a fottere il culo di Chiara con foga. Per poi a sua volta erompere in una sborrata che le schizzò il seno, il collo e il mento. Il terzo invece le inondò di nuovo il viso e la bocca, lasciando il posto al cameriere. Dopo qualche colpo lo vidi fremere, e capii che stava sfogando il proprio orgasmo dentro al culo di mia moglie. Il tipo grosso si rivolse finalmente a me: -Amico, non stare lì impalato, ora è il tuo turno… Non avrai mica paura di usarla come sborratoio come abbiamo fatto noi?-Mi avvicinai sborrandole in bocca mentre gli altri ridevano.Uno dei tre si avvicinò di nuovo a mia moglie: -Sei stata gentilissima, tesoro, ad asciugarmi la bocca, prima. Adesso che abbiamo ripagato la tua troiaggine, voglio restituirti il favore…-Prese le mutandine che si era tenuto e le passò sul viso e sul corpo di mia moglie, più che per asciugarla per raccogliere lo sperma, poi gliele passò sulle labbra: -Leccale, tesoro, sappiamo bene che ti piace la sborra…- Lei sorrise e obbedì, leccandole e lasciando poi che lui gliele infilasse in bocca delicatamente. Ce ne andammo senza troppi saluti.
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7 months ago
Luca,
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Un sushi... un po' piccante
E' giovedì, ma non sarà un giovedì qualsiasi. Appuntamento a pranzo per un sushi come spesso facciamo in smart working, ma questa volta non saremo soli, ci sarà un ospite, un perfetto sconosciuto a dire la verità. Non abbiamo neanche voluto vedere la foto, per non rovinare il gioco e l’intesa mentale che si era progressivamente creata nelle settimane prima in chat.
Ci incontriamo per la prima volta, lui è in zona per lavoro, e noi ci siamo presi un po’ più di tempo, chissà cosa nascerà da questo incontro. Già i baci di saluto sono carichi di attesa. Lui è un tipo simpatico, ha un'aria intrigante, chiacchieriamo e ci conosciamo meglio, un'ora passa veloce. Usciamo dal locale, ma non ci salutiamo ancora... abbiamo un'altra oretta prima di tornare al lavoro e ai vari impegni. Camminando verso il parcheggio c'è un bel gioco di sguardi, di sorrisi... siamo tutti consapevoli che il bello deve ancora arrivare, l’immaginazione è alle stelle e ognuno sta segretamente fantasticando su quale sarà la prossima mossa degli altri due.
Decidiamo di andare a bere un caffè in un bar poco lontano. Il nostro amico apre la porta della sua macchina per far salire lei e, volendo alzare un pò l'asticella, mentre lei si gira per sedersi, con la sua mano accompagna piano il suo bel culo, indugiando e sorridendo. Lei si gira sorpresa ma divertita, lo guarda, gli fa l'occhiolino... "Mettiti alla guida, noi per il momento ci accomodiamo dietro". La macchina parte, il gioco inizia... non resisto e comincio a baciarla... mi apro i pantaloni, libero il mio cazzo insofferente e la invito a succhiarmelo! Lei lo prende in mano, lo sega un po’ mentre mi guarda, poi lentamente lo prende in bocca tutto. Su e giù, dentro e fuori, fino in fondo… è sempre un piacere vedere come lo lavora con la sua lingua. Di solito chiudo gli occhi e mi godo il trattamento di piacere, ma oggi non siamo soli. Alzo gli occhi e vedo che il guidatore che si gode lo spettacolo come può, a volte dallo specchietto retrovisore, a volte si gira. Percepisco che è una tortura, lo sarebbe per chiunque... accosta la macchina, tenta di allungare una mano dietro per partecipare anche lui al gioco, ma non ha molto margine di movimento. Per il momento deve accontentarsi di guardare.
Dopo pochi minuti arriviamo al bar di un distributore, ci ricomponiamo e scendiamo a prendere un caffè, come se non fosse successo niente nel tragitto... ma l'aria aveva cominciato a diventare molto calda. Il caffè va giù in fretta, paghiamo come se dovessimo scappare. Carichi di aspettative torniamo alla macchina, ma questa volta però io mi faccio dare le chiavi e lascio lui con la mia lei dietro. Parto piano, ora è il suo turno... lui la guarda, attende un suo cenno… lei allunga una gamba sui sedili, anche sopra di lui. Una mano comincia a ticchettare, piano piano risale la pelle. Esplora le cosce, poi sempre più su. La percorre piano piano, si gusta ogni centimetro, fino ad aprirle la camicia. Non le chiede il permesso, sgancia un bottone, e arriva dritto sotto al reggiseno. Lei aveva già cominciato a chiudere gli occhi, e ad assaporare tutte le vibrazioni che quel tocco sconosciuto le regalava. Con l'altra mano libera si tocca il cazzo, fino a tirarlo fuori duro! Si aspetta un adeguato trattamento anche lui e porta la mano di lei a sentire l'erezione. Lei glielo sega un pò, ricordandosi della palpata intensa di poco prima... gioca ancora, su e giù, su e giù, con mano decisa lo sega per bene. Continua a segarlo, con ritmo intenso. Ad un certo punto, si china e lo prende in bocca! lo succhia un po’, e io resto con gli occhi spalancati per la sua intraprendenza. Non mi aspettavo che fosse così audace con questo sconosciuto, e devo dire che questo me l’ha fatto venire ancora più duro. Volevo segarmi, ma non avevo ancora trovato il posto giusto per fermarmi. La tortura ora era mia!
Poi improvvisamente, si ferma... si alza, porta le mani sotto la gonna e si sfila il perizoma. Glielo mostra sorridendo, maliziosa... piano piano si adagia sul sedile, inizia ad allargare un pò le gambe e ad alzare la gonna, abbastanza da lasciar spazio alla sua figa bagnata, che richiede ora il suo momento di piacere. Lui capisce subito cosa deve fare e si china davanti a lei per leccargliela. I suoi due uomini avevano avuto il loro fugace momento di godimento, ora era il suo turno. Lo spettacolo era troppo invitante, così faccio un giro un pò più lungo per dare modo ai miei passeggeri di divertirsi. Cerco un parcheggio un po' appartato, anche se è giorno è poco frequentato e posso godermi tranquillo la scena di lei che gioca con uno sconosciuto. Adoro quando si lascia andare così, quando sa quello che vuole e va a prenderselo. E' fantastica mentre se la fa leccare... chiude gli occhi, vibra di piacere, si contorce sotto i colpi di una lingua che la tocca per la prima volta. Evidentemente ha esperienza il nostro amico, non indugia, va profondo e deciso. E lei tocca i suoi capelli perchè non sposti la testa, si gode il piacere fino in fondo. E io finalmente posso segarmi e cercare di sfogare quella voglia di prenderla che mi tormenta da un bel po’.
Dopo qualche minuto controllo l'ora e a malincuore, accendo la macchina e riparto verso il parcheggio del locale. Per tutto il viaggio lui non ha mai smesso di affondare la lingua nella sua figa ormai bagnata fradicia di piacere. Quando spengo il motore, capiscono che il gioco è ormai terminato. Lei prende il viso del nostro amico, lo alza delicatamente e gli sorride con un grazie sussurrato. Stava quasi per godere, ma il tempo a disposizione era purtroppo finito. Proviamo a ricomporci in qualche modo: i nostri pantaloni si chiudono a fatica, e non lasciano molti dubbi su cosa sia successo prima. Lei si abbottona la camicia, fa scendere la gonna quel tanto da coprirsi. Carichi di adrenalina ci salutiamo. Lui palpa di nuovo il culo di lei mentre la abbraccia, lei fa altrettanto con il suo cazzo duro. Sembrava quasi che quel gioco incompiuto gridasse vendetta. Improvvisamente gli tira giù la zip dei pantaloni e gli sussurra all’orecchio “noi finiamo dopo a casa, ma a te ci penso io ora”. Io resto di nuovo senza parole, sforiamo l’orario ma apprezzo che non lo voglia lasciare in sospeso per tutto il viaggio di ritorno. Lui sorride ed entra in macchina, mentre io resto fuori a fare da palo. Lei riprende a segarlo, in modo sicuro e veloce. Poi lo prende in bocca e lo pompa. Lui è in evidente eccitazione, il suo cazzo ormai sta per esplodere. Lo riprende in mano e gli dà il colpo finale…il nostro amico viene tra le sue mani. Un paio di minuti di silenzio e poi lei esce dalla macchina. Ridiamo tutti e tre per questo finale spiazzante, ma lo salutiamo cosi, dal finestrino, lasciandogli il tempo di riprendersi e sistemarsi.
In macchina diretti a casa, non resisto e mentre guido le infilo dentro un dito e la masturbo … lei ancora senza slip, piena di umori e della saliva del nostro ospite, si lascia fare, apre bene le gambe. Mi eccita sentire quel miscuglio di piacere nella sua figa. Appena arrivati a casa la prendo di colpo e la scopo in piedi. Le sue mani sulla libreria, io dietro, la gonna su, la camicia completamente aperta, le sue tette libere a cui mi aggrappo... è troppa la voglia di scoparla, di chiudere quel cerchio aperto in macchina. Veniamo tutti e due velocemente, i preliminari erano stati potenti, quello sconosciuto aveva acceso la nostra fantasia e il piacere, anche se il tempo era stato molto poco. La situazione era così proibita e irresistibile: l’incontro di giorno, il gioco in macchina, per le vie e i locali della città, il finale a sorpresa…penso che anche al nostro amico non sarebbe dispiaciuto scoparla di brutto, magari appoggiato al muro del bagno del locale di prima, così pulito ed elegante come un salotto... chissà, forse al prossimo appuntamento…
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6 months ago
DreamingPassion,
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ap.1: Un’incredibile esperienza sessuale giovanile: Dedé e Monique.
Insieme ad alcuni amici, avevamo affittato una cantina dove ci ritrovavamo per suonare la chitarra e dove speravamo di poter portare le ragazze! Poi allora andava di moda mettere su questi piccoli “Club” tra amici.La cantina ce l’aveva affittata una Signora francese sulla quarantina molto bella e provocante che diceva di essere originaria di Cannes, dove aveva fatto la controfigura di Brigitte Bardot, alla quale, invero, somigliava molto, imitandone anche la pettinatura e l’abbigliamento.Era arrivata nella nostra Città per curare il figlio affetto da leucemia in quanto il locale ospedale era allora un’eccellenza in questo campo ed aveva acquistato un palazzetto con al piano terra un negozio ed una cantina.Ufficialmente lavorava come modista nel suo negozio aperto sotto casa, in realtà faceva spettacoli di spogliarello ed arte varia in un locale notturno allora molto in voga in Città e si diceva che organizzasse poi a casa sua incontri di sesso sfrenato durante i quali,con facoltosi imprenditori, professionisti e commercianti che frequentavano il locale dove si esibiva. Noi avevamo affittato la sua cantina dandole diversi mesi di anticipo.Accadde però che il padre di uno dei miei amici, che era un alto funzionario della Questura, venuto a saperlo, le impose di mandarci via motivandolo con il fatto che disturbavamo con la nostra musica i vicini di casa.Era evidentemente una scusa, in realtà non voleva il figlio avesse rapporti con questa persona. In ogni modo dovemmo andarcene.Nel frattempo purtroppo il figlio della Signora, che inizialmente sembrava aver trovato la cura giusta, morì e Lei cadde nella più totale disperazione.Dovevamo recuperare i soldi dati come anticipo e me ne occupai io, che ero un poco il tesoriere del gruppo.Quando seppi che si era rimessa, decisi di tornare da Lei in quanto i soldi da recuperare erano per noi importanti e comunque non aveva manifestato alcuna difficoltà a restituirceli.Erano passati un paio di mesi e la trovai in gran forma, in guepiere e reggicalze insieme ad un’amica con la quale faceva gli spettacoli al locale, che invece indossava solo una vestaglia trasparente, senza nulla sotto.Nemmeno la Signora indossava slip e non essendo in uso la depilazione del pube, ma solo curare un poco il pelo in estate, avevano una peluria folta ma curata che mi eccitò subito moltissimo.Mi ricevettero cordiali e la Signora mi disse che si ricordava bene di quando l’avevo trovata nella vasca da bagno: non riusciva più a parlare ma mi vedeva. Inoltre mi disse che non voleva più morire in quel momento e che ebbe paura che io scappassi senza chiamare nessuno!(Ho letto poi che spesso i suicidi, dopo il gesto estremo, non perseverano se si riesce a fermarli, tanto che in taluni luoghi, come il ponte di Ariccia ai Castelli romani, luogo in passato di molti suicidi e per questo detto appunto “Ponte dei suicidi”, sono state installate delle reti affinché dopo il primo salto, il suicida possa fermarsi ed in genere non persevera nel suo gesto).Non ricordo quando la Signora mi disse queste cose cosa le risposi, ma credo che rimasi basito o quasi, perché ero molto eccitato da quelle presenze ed eccitato vuol dire che avevo già il cazzo duro solo guardandole!Se ne accorsero, risero tra loro, mi dissero di avvicinarmi e mi palparono insieme tra le gambe masturbandomi per un poco da sopra alla stoffa dei pantaloni.Non so come sia riuscito a trattenermi e non sborrare subito per quanto ero eccitato dalla situazione! Poi la Signora, che fino a quel momento avevo sempre chiamato così, mi disse di chiamarla Dedé (Adele), che la sua amica si chiamava Monique (Monica) e chiamando anche me con un diminutivo alla francese, mi spinse con il viso tra le sue cosce ed iniziarono a toccarsi e baciarsi l’una con l’altra. Con le varie esperienze che avevo avuto, ma soprattutto dopo quelle vissute con le mie fidanzatine, credevo di essere un maestro nel cunnilinguo, ma Lei mi fermò subito, incominciando a spiegarmi come dovevo fare.Questo frenò un poco la mia terribile eccitazione, aiutandomi a non venirmene subito.Ero concentrato su quello che mi diceva di fare, la sentivo provare piacere, sentivo la sua fica bagnarsi sempre di più, il suo sapore e la cosa mi esalava.Mi disse di spogliarmi e restare nudo, col cazzo grosso e duro libero, fu un attimo!A questi punto Monique si staccò da Lei prendendo il mio uccello che scoppiava in mano, lo scoprì tutto, il frenulo libero lasciava scoprire tutta la cappella e tirare la pelle fino in fondo all’asta ed iniziò a baciarlo ed a succhiarlo.Mentre aveva tutta la mia cappella in bocca, sentii la sua lingua che l’avvolgeva leccandola e succhiandola all’interno della bocca.Provai un piacere che ricordo come fosse ieri e che ho poi sempre ricercato con tutte le donne che ho frequentato.A questo punto ebbi un’eruzione copiosa e forte, violenta, di sborra densa, che Lei trattenne tutta in bocca. Risero, mi sentii in imbarazzo e credo che dissi qualcosa di ridicolo tipo:- In genere non vengo così, subito …Risero ancora e poi Dedé mi disse:- Non ti preoccupare, alcuni durano anche molto meno! Ah ah … e magari hanno pagato 200.000 lire!Quest’ultima frase mi bloccò ulteriormente, perché pensai che mi volesse restituire così i soldi dei mesi anticipati! Ed avrei poi dovuto metterceli io, quei soldi!Per inciso la cifra che disse corrispondeva all’incirca allo stipendio netto che mio padre percepiva in un mese!Lei si accorse di questo e sempre ridendo mi disse:- Non ti preoccupare, tu mi hai salvato la vita ed ora te lo dico, prima di te è entrato un altro, ma è scappato per paura di compromettersi!- Se non c’eri tu ero riuscita davvero a morire!Poi Monique si avvicinò e mi baciò in bocca, ancora col mio sperma sulla lingua passandomelo tutto, poi baciò Dedé e poi anche Dedé mi baciò.Il bacio che ci scambiammo con Monique e poi con Dedé passandoci la mia sborra, se a taluni può sembrare poco piacevole, fu invece anch’esso un piacere nuovo molto intenso e sempre ho cercato di goderne poi con le donne che ho incontrato.Fu un’iniziazione al sesso orale che segnerà la mia ricerca del piacere erotico per sempre! Rimasi con loro ancora un paio d’ore.Bevemmo e prendemmo il sole nudi su una terrazza alla quale si accedeva dalla soffitta-mansarda sopra al all’appartamento.Da lassù si dominava la Vallata sottostante la Città. Qualcuno poteva anche vederci in distanza, ma non ce preoccupammo.In terrazza ripresi il cunnilinguo con Dedé e poi leccai a lungo la fica anche a Monique.Dopo furono loro a leccare e succhiare il mio cazzo, facendomi godere un bocchino in “doppia” incredibile e sborrai ancora copiosamente, credo addirittura due volte di seguito.Che tempi di recupero brevi e fantastici allora!Poi mi dissero che aspettavano amici e me ne andai.Restammo d’accordo di rivederci dopo un paio di giorni.Recuperai qualche giorno dopo anche le mensilità anticipate, ma non raccontai mai ai miei amici cosa mi era accaduto!Ci siamo frequentati poi per alcuni anni, anche se saltuariamente. Anche durante l’Università, fino al mio primo impiego, ogni tanto andavo a trovarle e qualche volta rimanevo a dormire con loro.Come dicevo, Dedé raccontava di essere stata la controfigura della Bardot e di aver conosciuto moltissime celebrità francesi con le quali era poi diventata mica. Non credevo molto a questa cosa ma non me ne importava troppo.Qualche anno dopo capitai in Città ma non riuscii a contattarla anticipatamente, non c’erano i mezzi ci comunicazione di oggi.Andai da Lei nel pomeriggio ma mi disse che aveva ospiti, c’era il suo amico ….. e disse il nome di uno chansonnier francese che era in tournée in Italia in quel periodo.Mi disse di aspettare e dopo aver sentito qualcuno, forse lui stesso, mi invitò ad entrare a bere qualcosa con loro.Me lo presentò dicendogli che io ero quello che le aveva salato la vita e di cui gli aveva parlato. Non ero scappato via come l’altro stronzo.Lui era quello vero! A meno che non fosse pure lui una controfigura così somigliante!La sera avrebbero fatto festa e chiedevano la massima riservatezza.Dopo il drink me ne andai.Le esperienze sessuali vissute con loro non furono solo di sesso orale, ma anche di sesso anale, che praticavano godendone moltissimo ed al quale mi iniziarono, non lo avevo mai praticato prima.Nemmeno con l’amica di mamma, con la quale lo farò solo alcuni anni più tardi, quando torneremo a frequentarci per un certo periodo.Imparai con loro a far godere una donna in fica e nel “bocciolo”, come loro chiamavano il buco di culo, alternativamente e contemporaneamente! Con le dita, la lingua, il cazzo. Anche usando vibratori, che erano una novità, a batteria.Spesso mentre scopavo Dedé, Lei sopra di me nella posizione così detta a “smorza candela”, Monique le leccava la figga ed i l buco di culo stando di fianco a noi e la masturbava con le dita intorno alla fica piena del mio cazzo o infilandogliele nell’ano. Dedé poi la ricambiava invertendo le parti e la cosa accadeva ancora più spesso mentre le inculavo.In questi momenti le sentivo leccarmi il cazzo ed i coglioni e le prime volte l’eccitazione era così intensa che sborravo subito, non riuscivo a resistere!Organizzavano spesso incontri a casa loro che erano, credo, vere e proprie orge con più uomini e solo loro due, forse tirando anche cocaina, ma non mi fecero mai partecipare, né con me usarono mai cocaina o altre droghe, nemmeno spinelli, che pure all’epoca erano molto in voga. Dopo queste esperienze la mia ricerca del piacere erotico con una donna divenne quasi un’ossessione e continua anche oggi ad esserlo.Monique si sposò qualche anno dopo con un imprenditore locale e si trasferì all’Estero, dove lui aveva alcune sue attività economiche ed anche Dedé dopo un altro anno o due si sposò con una sua vecchia fiamma e lasciò la Città per tornare a Cannes.Quando Dedé lasciò l’Itali ci incontrammo a Roma in Aeroporto e pranzammo insieme.Poi non ho avuto più con tatti con loro, come avevamo deciso di fare.Con Dedé e Monique non era solo un fatto prestazionale, ma di coinvolgimento di testa.Riuscivamo a creare la situazione di reciproca provocazione ed appagamento senza limiti e tabù ma con un gran rispetto ed una grande dedizione ognuno per l’altro. Verso la fine del Liceo avvenne un fatto che sarà determinante per la mia educazione sentimentale.Insieme ad alcuni amici, avevamo affittato una cantina dove ci ritrovavamo per suonare la chitarra e dove speravamo di poter portare le ragazze! Poi allora andava di moda mettere su questi piccoli “Club” tra amici.La cantina ce l’aveva affittata una Signora francese sulla quarantina molto bella e provocante che diceva di essere originaria di Cannes, dove aveva fatto la controfigura di Brigitte Bardot, alla quale, invero, somigliava molto, imitandone anche la pettinatura e l’abbigliamento.Era arrivata nella nostra Città per curare il figlio affetto da leucemia in quanto il locale ospedale era allora un’eccellenza in questo campo ed aveva acquistato un palazzetto con al piano terra un negozio ed una cantina.Ufficialmente lavorava come modista nel suo negozio aperto sotto casa, in realtà faceva spettacoli di spogliarello ed arte varia in un locale notturno allora molto in voga in Città e si diceva che organizzasse poi a casa sua incontri di sesso sfrenato durante i quali girava anche la cocaina,con facoltosi imprenditori, professionisti e commercianti che frequentavano il locale dove si esibiva. Noi avevamo affittato la sua cantina dandole diversi mesi di anticipo.Accadde però che il padre di uno dei miei amici, che era un alto funzionario della Questura, venuto a saperlo, le impose di mandarci via motivandolo con il fatto che disturbavamo con la nostra musica i vicini di casa.Era evidentemente una scusa, in realtà non voleva il figlio avesse rapporti con questa persona. In ogni modo dovemmo andarcene.Nel frattempo purtroppo il figlio della Signora, che inizialmente sembrava aver trovato la cura giusta, morì e Lei cadde nella più totale disperazione.Dovevamo recuperare i soldi dati come anticipo e me ne occupai io, che ero un poco il tesoriere del gruppo. Andai da Lei e trovai la porta semi aperta, entrai chiamandola e la trovai nella vasca da bagno che si era tagliuzzata le vene dei polsi ed aveva ingerito varie pasticche di un barbiturico. Era in modo di suicidarsi che andava molto in voga allora, tra gli artisti.Chiamai subito dal telefono di casa l’ambulanza e la Questura, che arrivarono in tempo affinché non morisse dissanguata e potesse essere disintossicata.Il funzionario della Questura che arrivò mi conosceva e mi disse che era meglio se sparivo e così feci.Quando seppi che si era rimessa, decisi di tornare da Lei in quanto i soldi da recuperare erano per noi importanti e comunque non aveva manifestato alcuna difficoltà a restituirceli.Erano passati un paio di mesi e la trovai in gran forma, in guepiere e reggicalze insieme ad un’amica con la quale faceva gli spettacoli al locale, che invece indossava solo una vestaglia trasparente, senza nulla sotto.Nemmeno la Signora indossava slip e non essendo in uso la depilazione del pube, ma solo curare un poco il pelo in estate, avevano una peluria folta ma curata che mi eccitò subito moltissimo.Mi ricevettero cordiali e la Signora mi disse che si ricordava bene di quando l’avevo trovata nella vasca da bagno: non riusciva più a parlare ma mi vedeva. Inoltre mi disse che non voleva più morire in quel momento e che ebbe paura che io scappassi senza chiamare nessuno!(Ho letto poi che spesso i suicidi, dopo il gesto estremo, non perseverano se si riesce a fermarli, tanto che in taluni luoghi, come il ponte di Ariccia ai Castelli romani, luogo in passato di molti suicidi e per questo detto appunto “Ponte dei suicidi”, sono state installate delle reti affinché dopo il primo salto, il suicida possa fermarsi ed in genere non persevera nel suo gesto).Non ricordo quando la Signora mi disse queste cose cosa le risposi, ma credo che rimasi basito o quasi, perché ero molto eccitato da quelle presenze ed eccitato vuol dire che avevo già il cazzo duro solo guardandole!Se ne accorsero, risero tra loro, mi dissero di avvicinarmi e mi palparono insieme tra le gambe masturbandomi per un poco da sopra alla stoffa dei pantaloni.Non so come sia riuscito a trattenermi e non sborrare subito per quanto ero eccitato dalla situazione! Poi la Signora, che fino a quel momento avevo sempre chiamato così, mi disse di chiamarla Dedé (Adele), che la sua amica si chiamava Monique (Monica) e chiamando anche me con un diminutivo alla francese, mi spinse con il viso tra le sue cosce ed iniziarono a toccarsi e baciarsi l’una con l’altra. Con le varie esperienze che avevo avuto, ma soprattutto dopo quelle vissute con le mie fidanzatine, credevo di essere un maestro nel cunnilinguo, ma Lei mi fermò subito, incominciando a spiegarmi come dovevo fare.Questo frenò un poco la mia terribile eccitazione, aiutandomi a non venirmene subito.Ero concentrato su quello che mi diceva di fare, la sentivo provare piacere, sentivo la sua fica bagnarsi sempre di più, il suo sapore e la cosa mi esalava.Mi disse di spogliarmi e restare nudo, col cazzo grosso e duro libero, fu un attimo!A questi punto Monique si staccò da Lei prendendo il mio uccello che scoppiava in mano, lo scoprì tutto, il frenulo libero lasciava scoprire tutta la cappella e tirare la pelle fino in fondo all’asta ed iniziò a baciarlo ed a succhiarlo.Mentre aveva tutta la mia cappella in bocca, sentii la sua lingua che l’avvolgeva leccandola e succhiandola all’interno della bocca.Provai un piacere che ricordo come fosse ieri e che ho poi sempre ricercato con tutte le donne che ho frequentato.A questo punto ebbi un’eruzione copiosa e forte, violenta, di sborra densa, che Lei trattenne tutta in bocca. Risero, mi sentii in imbarazzo e credo che dissi qualcosa di ridicolo tipo:- In genere non vengo così, subito …Risero ancora e poi Dedé mi disse:- Non ti preoccupare, alcuni durano anche molto meno! Ah ah … e magari hanno pagato 200.000 lire!Quest’ultima frase mi bloccò ulteriormente, perché pensai che mi volesse restituire così i soldi dei mesi anticipati! Ed avrei poi dovuto metterceli io, quei soldi!Per inciso la cifra che disse corrispondeva all’incirca allo stipendio netto che mio padre percepiva in un mese!Lei si accorse di questo e sempre ridendo mi disse:- Non ti preoccupare, tu mi hai salvato la vita ed ora te lo dico, prima di te è entrato un altro, ma è scappato per paura di compromettersi!- Se non c’eri tu ero riuscita davvero a morire!Poi Monique si avvicinò e mi baciò in bocca, ancora col mio sperma sulla lingua passandomelo tutto, poi baciò Dedé e poi anche Dedé mi baciò.Il bacio che ci scambiammo con Monique e poi con Dedé passandoci la mia sborra, se a taluni può sembrare poco piacevole, fu invece anch’esso un piacere nuovo molto intenso e sempre ho cercato di goderne poi con le donne che ho incontrato.Fu un’iniziazione al sesso orale che segnerà la mia ricerca del piacere erotico per sempre! Rimasi con loro ancora un paio d’ore.Bevemmo e prendemmo il sole nudi su una terrazza alla quale si accedeva dalla soffitta-mansarda sopra al all’appartamento.Da lassù si dominava la Vallata sottostante la Città. Qualcuno poteva anche vederci in distanza, ma non ce preoccupammo.In terrazza ripresi il cunnilinguo con Dedé e poi leccai a lungo la fica anche a Monique.Dopo furono loro a leccare e succhiare il mio cazzo, facendomi godere un bocchino in “doppia” incredibile e sborrai ancora copiosamente, credo addirittura due volte di seguito.Che tempi di recupero brevi e fantastici allora!Poi mi dissero che aspettavano amici e me ne andai.Restammo d’accordo di rivederci dopo un paio di giorni.Recuperai qualche giorno dopo anche le mensilità anticipate, ma non raccontai mai ai miei amici cosa mi era accaduto!Ci siamo frequentati poi per alcuni anni, anche se saltuariamente. Anche durante l’Università, fino al mio primo impiego, ogni tanto andavo a trovarle e qualche volta rimanevo a dormire con loro.Come dicevo, Dedé raccontava di essere stata la controfigura della Bardot e di aver conosciuto moltissime celebrità francesi con le quali era poi diventata mica. Non credevo molto a questa cosa ma non me ne importava troppo.Qualche anno dopo capitai in Città ma non riuscii a contattarla anticipatamente, non c’erano i mezzi ci comunicazione di oggi.Andai da Lei nel pomeriggio ma mi disse che aveva ospiti, c’era il suo amico ….. e disse il nome di uno chansonnier francese che era in tournée in Italia in quel periodo.Mi disse di aspettare e dopo aver sentito qualcuno, forse lui stesso, mi invitò ad entrare a bere qualcosa con loro.Me lo presentò dicendogli che io ero quello che le aveva salato la vita e di cui gli aveva parlato. Non ero scappato via come l’altro stronzo.Lui era quello vero! A meno che non fosse pure lui una controfigura così somigliante!La sera avrebbero fatto festa e chiedevano la massima riservatezza.Dopo il drink me ne andai.Le esperienze sessuali vissute con loro non furono solo di sesso orale, ma anche di sesso anale, che praticavano godendone moltissimo ed al quale mi iniziarono, non lo avevo mai praticato prima.Nemmeno con l’amica di mamma, con la quale lo farò solo alcuni anni più tardi, quando torneremo a frequentarci per un certo periodo.Imparai con loro a far godere una donna in fica e nel “bocciolo”, come loro chiamavano il buco di culo, alternativamente e contemporaneamente! Con le dita, la lingua, il cazzo. Anche usando vibratori, che erano una novità, a batteria.Spesso mentre scopavo Dedé, Lei sopra di me nella posizione così detta a “smorza candela”, Monique le leccava la figga ed i l buco di culo stando di fianco a noi e la masturbava con le dita intorno alla fica piena del mio cazzo o infilandogliele nell’ano. Dedé poi la ricambiava invertendo le parti e la cosa accadeva ancora più spesso mentre le inculavo.In questi momenti le sentivo leccarmi il cazzo ed i coglioni e le prime volte l’eccitazione era così intensa che sborravo subito, non riuscivo a resistere!Organizzavano spesso incontri a casa loro che erano, credo, vere e proprie orge con più uomini e solo loro due, forse tirando anche cocaina, ma non mi fecero mai partecipare, né con me usarono mai cocaina o altre droghe, nemmeno spinelli, che pure all’epoca erano molto in voga. Dopo queste esperienze la mia ricerca del piacere erotico con una donna divenne quasi un’ossessione e continua anche oggi ad esserlo.Monique si sposò qualche anno dopo con un imprenditore locale e si trasferì all’Estero, dove lui aveva alcune sue attività economiche ed anche Dedé dopo un altro anno o due si sposò con una sua vecchia fiamma e lasciò la Città per tornare a Cannes.Quando Dedé lasciò l’Itali ci incontrammo a Roma in Aeroporto e pranzammo insieme.Poi non ho avuto più con tatti con loro, come avevamo deciso di fare.Con Dedé e Monique non era solo un fatto prestazionale, ma di coinvolgimento di testa.Riuscivamo a creare la situazione di reciproca provocazione ed appagamento senza limiti e tabù ma con un gran rispetto ed una grande dedizione ognuno per l’altro.
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6 months ago
HenryB,
62
Last visit: 6 months ago
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La vacanza perfetta....
Questo racconto è di pura Fantasia. I nomi, i luoghi e le situazione non sono reali. Dopo una lunga attesa, anche quest'anno sono arrivate le tanto agognate ferie. Un mese intero senza lo stress del lavoro. Finalmente, Marco e Annalisa, possono preparare il loro primo viaggio in camper. Si, perché per quest'anno la decisione è stata quella di noleggiare un camper e fare una vacanza in giro per la Toscana, per godersi questo splendido viaggio e a godersi appieno la loro intimità. Il giorno seguente, subito sveglia presto per preparare le ultime cose, caricare vestiti, cibo per il viaggio e sistemare al meglio tutto. Annalisa stava pulendo e sistemando le cose al loro posto, quando Marco salì sul camper e la vide, girata di spalle con i leggings, non capi più nulla. Le si avvicinò, le mise le mani sui fianchi, lei ebbe il tempo di dire "amoreeee", che iniziò a baciarle il collo e passare la lingua dietro l'orecchio.... Lei lo adorava. "Ma cosa fai, dai che dobbiamo finire di preparare". Marco aveva già il cazzo duro, senza mai lasciare la sua posizione, si abbassò i pantaloncini e iniziò a strusciare il cazzo sul culo di Annalisa, lei sorrise...."Lo sai che non possiamo adesso, non fare il porcellino". Ma Marco le aveva già infilato una mano nelle mutandine e la stava sgrillettando. Lei ansimava, si stava eccitando. Lasciò le cose che aveva ancora in mano, allargò le gambe in modo che Marco potesse intrufolarsi meglio."Che porco che sei.... Hai sempre voglia" disse Annalisa, poi scivolò giù in ginocchio e prese il cazzo di Marco in mano, sputò sulla cappella, lo segò per qualche minuto e iniziò a spompinarlo golosamente. La sua bocca calda, andava su e giù per tutta l'asta, insalivando tutto il membro, dalle palle fino alla punta, per poi farlo riscivolare tutto in bocca, fino alla gola."Alzati ora, voglio scoparti". Annalisa non se lo fece ripetere e in meno di un secondo, aveva il cazzo di Marco tutto dentro alla sua fighetta bagnata, che la pompava come un forsennato. Lei gemeva e si contorceva, aveva voglia di gridare, ma non le sembrava una bella idea, visto che erano nel cortile di casa, erano su un camper ed era mattina... Poi Marco si fermò di colpo, tirò fuori il cazzo dalla fighetta di Annalisa e si girò verso un vano del camper poco dietro ai sedili."Ma che fai? Non mi scopi più?“ esortò Annalisa con una vocina da bambina vogliosa. Marco tirò fuori un beauty case dal vano, lo aprì e tirò fuori un tubetto di lubrificante e un plug anale. "No ti prego amore, non adesso, non mi sembra il momento ideale qui" le fece notare Annalisa, ma Marco non volle sentire ragioni. "Girati, non ti preoccupare, prima o poi te lo devo mettere nel tuo bel culetto e ora ho proprio voglia" Lei si girò obbediente, un po' impaurita ma anche vogliosa, era molto eccitata ma non si aspettava di perdere la verginità anale proprio in quel momento, su un camper ....Marco spalmò il lubrificante sul buchino e prese a fare scivolare il dito come a massaggiare l'ingresso. Poi puntò il dito e lo fece entrare piano piano ... Annalisa gemeva, chiedendo di fare piano. Poi le dita diventano due. Dentro e fuori, dentro e fuori. Era arrivato il momento di provare il plug. Dopo averlo ricoperto di lubrificante, Marco disse ad Annalisa di allargare bene le chiappe, sputò sul buchino e infilò delicatamente il plug tutto dentro il culo. Annalisa a bocca aperta e occhi sbarrati emise un gemito più forte. "Fai piano ti prego, mi fa male" disse lei con le lacrime agli occhi.... Marco lasciò il plug inserito e torno a scoparla in figa. Lei tra un misto di dolore ed eccitazione ne era estasiata. Mentre la scopava le stringeva i seni, stringendole i capezzoli con le dita. Gemeva e godeva, era al settimo cielo. Marco si fermò ancora una volta, proprio mentre lei ebbe un orgasmo. Tolse il plug, abbondò con il lubrificante e la penetrò un attimo con due dita."Ahi, piano.... Ti prego fai piano...." Appoggiò la punta del cazzo verso il buco allargato e spinse piano.."Ahhh, aia, piano.... È grande, mi sta facendo un male atroce...." Prima ancora che Annalisa potesse finire la frase, il cazzo era scivolato tutto dentro e era iniziata la sua cavalcata della gloria. I gemiti di Annalisa, misti a dolore e piacere erano intensi. La stava inculando, così a sorpresa, senza essere preparata, senza essere pronta. Ma le stava iniziando a piacere, il dolore ora era sopportabile, sentiva il cazzo di Marco che la sfondava sempre di più. Era anche più rilassata. Marco aumentò il ritmo e dopo tre colpi più forti urlò "Si... Si.... Eccola, sto arrivandoooo..." E scarico tutto il suo getto di sborra caldo nel culo di Annalisa, lei ne sentiva il valore che la inondava al suo interno....Marco si staccò tirando fuori il cazzo umido e ancora duro, lei si girò di scatto tenendosi la mano quasi a tappare il buco del culo..."Ma sei scemo? Ma mi hai sborrato in culo? Oddio non ci posso credere, ma sei un coglione!!!" Si tirò su alla meglio i leggings e corse in casa sbattendo la porta sel camper..... Marco sorrise con il cazzo che si stava ammosciando. Pulí tutto e rimise tutto a posto. Si rivesti e andò anche lui in casa per darsi una sciacquata.... Entrò in bagno e vide Annalisa sul bidè che si buttava acqua sul buchino come se dovesse spegnere un incendio. ..."Sei uno stronzo, ora dovrò fare tutto il viaggio con il culo in fiamme per colpa tua", disse lei ridendo. Le era piaciuto, anche se non se l'aspettava."Oh, vieni qui piccola, scusami. Ma quando ti ho visto non ho resistito..." E la abbracciò mentre era seduta ancora sul bidè. Con la sua testa appoggiata alla pancia, Marco senti che il cazzo era tornato duro .... Lo tirò fuori un'altra volta e glielo mise in bocca. Annalisa fu ancora una volta sorpresa ebbe il tempo di dire solo "Mah ..." E iniziò un pompino da favola. L'eccitazione di Marco era alle stelle. Lei era molto abile con la bocca e nel giro di pochi minuti, le esplose nella bocca la rimanenza di sborra che aveva."Mmmm, ci mancava una buona colazione nutriente, ma che ti prende oggi? Sei un porco" disse lei sorridendo e sputando tutta la crema sulle tette, che pian piano scivolò sull' ombelico e sulla fighetta umida."Ora mi devo rilavare, guarda cos'hai combinato un'altra volta, porco" gli disse mentre si passava le dita sul clitoride."Beh, se la ingoiavi, non c'era nessun problema. Ma tranquilla, ci penso io a ripuliti adesso...."Lei fece una smorfia tipo broncio alla parola ingoiare e poi aggiunse: " Ma cos'hai in mente ora? Ti ricordi che dobbiamo partire? Dai, basta ora, è tardissimo"Lui le mise una mano sulla spalla e la spinse con la schiena contro il muro. Si mise in piedi davanti a lei e iniziò a pisciarle addosso, sulle tette, sulla figa ..."Nooooooo, ma che cazzo stai facendo, mi stai pisciando addosso, ma sei Pirla? Ma basta, smettila"Annalisa faceva la schizzinosa, ma le stava piacendo questa nuova cosa, anche perché in quanto a porcaggine era una vera troia da competizione."Dai, smettila che ti piace, porcellina vogliosa. Ora vieni qui, avvicinati..."Lei si avvicinò al cazzo con la faccia e subito un getto di pipì le inondò la faccia. Rideva e per istinto aprì la bocca, si fece riempire la bocca, fece dei gargarismi guardando il suo porco felice e sorridente, buttò fuori la pipì dalla bocca e se la deve riempire finché Marco non finì.Marco scese e la baciò. "Ti amo alla follia piccola, sarà una vacanza fantastica"."Lo sarà porcellino mio, lo sarà", rispose dando ancora una succhiata al cazzo di Marco e sorridendo. Fine prima parte.
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5 months ago
Cucciolodolce,
47
Last visit: 1 month ago
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La vacanza perfetta (2a parte)
Questo racconto è di pura Fantasia. I nomi, i luoghi e le situazione non sono reali
La vacanza trascorreva alla grande per Marco e Annalisa, l'idea di noleggiare un camper era stata ottima. Poi, con la scusa di avere un camper, ad ogni occasione si finiva per farsi una bella scopata. Anche quando si spostavano tra un posto e l'altro, Annalisa segava spesso Marco. Si, si avvicinava, gli ordinava di abbassare i pantaloncini, gli prendeva il cazzo in mano e lo segava, poi quando stava per venire, si fermava, gli stringeva il cazzo con forza per fermare la sua eruzione. Una volta, in un tragitto più lungo, lo aveva fatto cinque volte, rischiando che quasi Marco svenisse alla guida. Una volta sicura, che il flusso di sperma si era fermato, lasciava di colpo il cazzo e si allontanava ghignando, da vera stronzetta. Ovvio, che appena arrivati a destinazione, Marco la trascinava dietro e si vendicava, scopandola a dovere.
Arrivati nel piccolo paesino che si erano prefissati come prossima meta, spostarono con il camper nel parcheggio di un market e dopo essersi assicurati che non ci fossero divieti per quel tipo di mezzo, decisero di entrare a comprare un po' di provviste. Una volta dentro, iniziarono a girare per gli scaffali per fare i loro acquisti, quando ad un certo punto, Marco disse "scusami un attimo, torno subito", si diresse verso l'uscita e si fermò a parlare con un ragazzo di colore, che lavorava nel market come guardia. Dopo circa una ventina di minuti, torno finalmente da Annalisa che non capiva cosa stesse succedendo.
"Ma che fine hai fatto? Perché parlavi con la guardia? Lo conosci?“
"Tranquilla amore, gli ho solo chiesto delle informazioni sul parcheggio, se potevamo lasciare qui il camper e se stanotte, potevamo sostare qui, visto che è un posto illuminato e ci sono le telecamere...." Marco si era studiato tutto in pochi minuti, era credibile e Annalisa non chiese altro.
"Mi ha anche detto che qui vicino, c'è un sentiero che porta su in collina, attraverso un bosco e una volta che siamo in cima, c'è una vista bellissima".
"Ok, meraviglioso. Allora appena sistemata la spesa, ci andiamo." Rispose lei, felice.
Così fecero. Si incamminarono per il sentiero, accompagnati dal canto delle cicale, dopo pochi passi si ritrovarono in un bosco, con tanta ombra e clima leggermente più fresco. Si sentiva anche l'acqua di un ruscello che scorreva lì vicino. Cammina, cammina, mano nella mano, Marco si inoltrò in una piccola discesa che portava ad una roccia. Ovviamente Annalisa lo seguì a ruota. Il ruscello era lì e la roccia, nella sua parte posteriore, creava una sorta di piccola rientranza, una piccola grotta di un paio di metri. Marco entrò e una volta in fondo, si girò verso Annalisa e gli disse di fargli una foto. Lei posò lo zainetto a terra e prese la macchina fotografica e appena so preparò per scattare la foto, Marco si abbassò i pantaloncini mettendo in mostra il suo cazzo duro....
"Ma che cazzo fai, tira su i pantaloncini, ma sei scemo? Se arriva qualcuno?“ disse lei con voce bassa e incredula.
"Dai, vieni qui, fammi un pompino, senti come si sta bene qui".
"No, ma tu non stai bene, è appena passata una famiglia con dei bambini poco sopra di noi. Figurati se mi metto a succhiartelo qui. Smettila, tu sei matto.
Marco prese il cazzo in mano e lo agitò come fosse il sonaglio di un crotalo. A quel richiamo, lei corse dentro, gli prese il cazzo tra le mani e gli disse: "Ma guarda cosa mi tocca fare. Sei peggio di un bambino. Due minuti, non un secondo di più!" Scese in ginocchio e iniziò a spompinarlo golosamente, era così duro e liscio, lo leccava e lo succhiava avidamente. Alla parola basta adesso di lei, lui le prese la testa e cominciò a scoparle la bocca, in profondità. Lei aveva il viso coperto dalle lacrime e da quel filo di trucco che si scioglieva con esse. Quando senti che stava per arrivare, le tolse il cazzo dalla bocca e le sborrò in faccia, poi glielo rimise in bocca per farselo ripulire.
"Noooooo, guarda come mi hai conciata, mi hai riempito, anche nell'occhio. Che cazzo faccio ora? Proseguo il cammino così? Mamma mia ..."
Marco rideva, mentre si menava l'uccello eccitato a vederla così. Prese la bottiglietta di acqua e le sciaquò il viso, poi prese delle salviettine dallo zainetto e gliele porse.
"Certo che sei uno stronzo. Ma come ti vengono certe idee del cazzo?"
"Amore, la colpa è tua, tu mi ecciti"
Lei mentre si ripuliva gli fece un sorriso e gli stampò un ti amo nell'aria. Le era piaciuto. Faceva sempre la santarellina ma lei godeva di queste trovate di Marco.
Ancora in ginocchio intenta a ripulirsi, guardava malissimo Marco, che la guardava passarsi quella salviettina in viso, ma allo stesso tempo sogghignava, adorava il suo uomo che era sempre pronto a farla godere.
Ripresero il cammino e arrivarono in cima alla collina, dove restarono abbracciati a lungo a guardare quella vista meravigliosa, proprio come due veri innamorati.
Passarono due ore abbracciati come due ragazzini e decisero che forse era meglio avviarsi e tornare al camper. Mentre scendevano mano nella mano scherzavano e si baciavano, arrivati al bivio dove qualche ora prima, Marco aveva portato nella grotta Annalisa con l'inganno, proprio Marco, trascinò un'altra volta Annalisa, che anche stavolta non era d'accordo....
"No, amore, basta, so cosa vuoi. No. Basta. Andiamo al camper, saremo più comodi li. Smettila di fare il bambino, ci farai scoprire da qualcuno" Ma Marco era deciso:
"Aspetta, vieni. Non è quello che pensi. Stavolta sarà più veloce. Non posso arrivare al camper senza farlo. Non resisto...."
Riportò Annalisa nella piccola grotta. Le chiese di mettersi in ginocchio, ma con la testa leggermente più in avanti rispetto al corpo...
"Ma che cazzo dobbiamo fare? Va bene così? Mamma mia tu sei pazzo!“
Marco annui, tirò fuori il cazzo dai pantaloncini e le disse di aprire la bocca.... Lei capì cos'aveva in mente, gli fece una smorfia di disgusto, ma spalancò la bocca più che poteva. Un getto di pipì le riempì la bocca, fuoriuscendo dai lati della stessa, lo invitò a fermarsi un attimo, lo guardò negli occhi e ingoiò tutta la pipì che aveva in bocca. Poi si rimise a bocca aperta ad aspettare ancora il suo getto, che non tardò ad arrivare...
"L'hai bevuta quasi tutta, allora ti piace.... Amore, mi hai fatto eccitare, ma non ti scopo qui, ti scopo più tardi sul camper e vedrai come ti piacerà.....". Alle parole di Marco, Annalisa tirò un sospiro di sollievo mentre si asciugava la bocca.
"Tu sei pazzo. La prima volta è stato difficile, ma ora mi piace sempre di più. Però sei un porco, riesci a farmi diventare troia anche in un bosco pieno di uccellini"
Scoppiarono a ridere e dopo un bacio appassionato. Si avviarono, stavolta seriamente, al camper.
Il parcheggio era deserto, c'era solo il loro camper. Una cena tranquilli, quattro chiacchere e un'altra giornata sembrava finire. Giusto il tempo di bere il caffè che il silenzio venne rotto da dei colpi sulla porta del camper....
"Oddio, stanno picchiando sulla porta del camper, chi sarà? Ho paura Marco...." Annalisa era spaventata. Marco si alzo, andò alla porta, aprì e si sentì, Ciao, grazie per essere venuto, prego accomodati. Annalisa nascosta dietro alla porta del piccolo bagno sbirciava fuori e vide salire sul camper assieme a Marco, la guardia del market. Oddio, menomale. Che paura, pensò..
Annalisa uscì dal bagno e salutò il ragazzo, che ricambiò il saluto e la stretta di mano.
"Ma tu lo sapevi che doveva arrivare? Perché non mi hai detto niente? Sono quasi morta di paura!"
"Tranquilla amore, si, gli ho chiesto io di passare stasera, era una sorpresa per te".
Una sorpresa? Che sorpresa poteva essere per Annalisa il ragazzo di colore che faceva la guardia al market. Annalisa continuava a non capire. Diventò rossa, cercava nello sguardo di Marco un aiuto, una risposta .....
"Amore, non hai ancora capito perché è venuto qui a trovarci?"
Lei aveva lo sguardo fisso, non riusciva a capire. Così, Marco, iniziò il suo gioco di seduzione.
"Amore, si gentile, spogliati per il nostro ospite"
Annalisa, con uno sguardo stupito, capì finalmente qual' era la sorpresa ,....
Sorrise e iniziò a spogliarsi. Prima la maglietta, poi gli shorts, rimase in reggiseno e mutandine.
"Bravissima amore, ora, da brava, dai il benvenuto al nostro ospite, come ti ho insegnato". Annalisa era stranita da questa situazione, ma si stava eccitando tantissimo....
"Ah, dimenticavo, il nostro ospite si chiama Tommy, sii gentile con lui"
Annalisa si inginocchiò davanti a Tommy, gli abbassò la cerniera dei pantaloni, infilò la mano e subito la sua espressione cambiò.... Aprì i pantaloni di Tommy e li abbassò in un colpo solo, lo stesso i boxer.... Rimase a bocca aperta. Quel cazzo era enorme. Guardò Marco come per chiedergli cosa doveva fare, lui annui con la testa. Cominciò a segare quel cazzo, sputando sulla cappella e segandolo a due mani. Poi, inizio a prenderlo in bocca. Era grosso, faceva quasi fatica. Ma ormai, era partita la troiaggine alla massima potenza. Respirava a fatica quando succhiava, era davvero enorme. Così, anche Marco tirò fuori il suo uccello e lo porse alla sua sposa. Stava spompinando due cazzi per la prima volta, le sembrava di impazzire e Marco approfittò che Annalisa era occupata con quell'enorme cazzo in gola, per prendere il plug e infilarlo nel culo di lei. Ebbe un sussulto quando il plug entrò, ma non sentì dolore come la prima volta. Prese anche un preservativo e lo diede a Tommy. Fece alzare lei e la fece mettere sul letto con le gambe larghe. Invitò Tommy a possederla. Non se lo fece ripetere. Afferrò Annalisa per le cosce e se la tirò verso di sé, appoggiò il cazzo alle sua fighette, Marco ci passò la mano ricoperta di lubrificante, passando fuori e dentro la figa, facendola mugolare di piacere. Ora era pronta. Un colpo del giovane e mezzo cazzo aveva già squarciato Annalisa, che tirò un urlo di dolore, ma che si trasformò presto in piacere....
"Oh cazzo, è enorme. Mi sta aprendo in due. Continua Tommy, sbattimi con questo palo..."
Tommy sorrise e affondò i colpi, lei godeva come una forsennata, le sue unghie lasciano i segni nelle braccia di Tommy. Si trovo presto anche il cazzo di Marco in bocca, si sentiva impalata.
Ora Marco fece segno a Tommy di cambiare, fece sdraiare Tommy, subito Annalisa si sedette sopra quel cazzo enorme e duro, iniziarono a baciarsi mentre il cazzo era scivolato tutto dentro. Fu a quel punto, che il plug venne tolto dal culo di lei e subito sostituito dal cazzo di Marco. Un altro grido di dolore da parte di Annalisa, che stava affrontando la sua prima doppia penetrazione.... Geneva, si dibatteva scopata da due cazzi insieme, ma era sempre più bagnata e grondante. La cosa durò parecchi minuti, fino a quando di staccarono entrambi e fecero mettere Annalisa in ginocchio. Tommy tolse il preservativo e lei iniziò a succhiare entrambi i cazzi. Entrambi le vennero in bocca, lei si senti come affogare. Con la bocca piena di sborra e i cazzi tra le mani, aspettò che anche l'ultima goccia le cadde in bocca e ingoiò tutto, mostrando la bocca vuota ai due tori.
Erano tutti e tre stanchi, sudati ma totalmente appagati da quella scopata.
Annalisa non voleva smettere di leccare e succhiare quei due cazzi. Si alzò in piedi sorridente, con ancora un rigolo di sborra che le colava dalla bocca.
"Cazzo ragazzi, mi avete fatto sudare stasera, ho bevuto un po', ma ho ancora sete....."
Aprì un vano dove stavano le stoviglie e prese la pentola alta, quella per gli spaghetti, si rimise in ginocchio, con la pentola sotto la bocca....
Marco capì al volo cosa voleva la troietta, parlò nell'orecchio a Tommy e subito, cazzo alla mano, pisciarono in bocca tutti e due ad Annalisa. Ne fu estasiata, ormai non ne poteva più fare a meno. Bevve gran parte della pipì, leccandosi più volte le labbra. Succhiò ancora per bene le cappelle di entrambi mentre anche lei, fece pipì nella pentola. Fu una serata indimenticabile, il loro rapporto si saldò ancora di più. Tutti i taboo erano stati infranti.... O quasi... C'erano ancora tanti giorni di vacanza in giro con il camper.... Chissà cosa sarebbe potuto succedere ancora la sopra .......
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5 months ago
Cucciolodolce,
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Vaginismo
Vaginismo
Il vaginismo è un disturbo sessuale che consiste in una contrazione riflessa e involontaria dei muscoli del perineo, della vulva, dell'orifizio vaginale tale da impedire la penetrazione durante il coito e spesso anche durante l'esame ginecologico.
Può essere collegata a ricordi traumatici legati alla penetrazione o, più in generale, alla vita sessuale.
Molte donne che soffrono di vaginismo raggiungono comunque l'orgasmo attraverso la stimolazione del clitoride o il petting.
Descrizione del disturbo
Questo riflesso che causa un improvviso irrigidimento dei muscoli
vaginali, rende di fatto la penetrazione sessuale dolorosa se non
addirittura impossibile. La gravità del disturbo può variare di molto
da persona a persona.
Il vaginismo può essere paragonato al riflesso dell'occhio che chiude la palpebra quando un oggetto viene verso di esso.
Il riflesso condizionato può innescare un circolo vizioso: ad
esempio se ad un'adolescente si dice che la prima volta che farà sesso
sarà alquanto "doloroso", ella potrebbe sviluppare il vaginismo
unicamente per il timore di provare dolore. Quando la stessa in seguito
riceverà delle avance sessuali, i suoi muscoli vaginali si
irrigidiranno rendendo la penetrazione molto difficoltosa; in pratica
proverà paura ogni volta che riceverà una proposta sessuale.
Le donne con il vaginismo possono provare tuttavia piacere con altre pratiche sessuali, purché queste non implichino la penetrazione.
I partner delle donne affette dal vaginismo possono essere indotti a
pensare che le stesse non provino attrazione sessuale, ma sono invece
scoraggiate dal dolore che insorge ogni volta che viene tentata una
penetrazione.
Vi sono svariati fattori che possono causare il vaginismo, sia di tipo psicologico che fisiologico; un esempio è quello di un abuso sessuale passato, che farà credere alla donna che il sesso è immorale o volgare, specialmente quello che le farà perdere la "verginità".
Questo disturbo non comporta conseguenze serie a livello fisico, a
meno che la persona che ne soffre non stia cercando con insistenza di
avere un rapporto sessuale completo, ma può causare estrema sofferenza
dal punto di vista emotivo e relazionale soprattutto se si vive una
relazione di coppia incentrata sull'idea che il sesso e il sesso
penetrativo siano importanti.
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16 years ago
admin,
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Sono Troia
Sono troia e mi eccita tantissimo. Ho scoperto di avere una naturale predilizione per il cazzo molto giovane e sono stata fortunata a trovare quelli giusti. Alle prime esperienze è seguita la scoperta del porno. Attraverso i social ho cominciato a chattare esibendomi a sconosciuti. Il passaggio agli incontri è stato rapidissimo, per lo più uomini sposati e maturi, gruppi con i quali ho sperimentato molte delle cose che immaginavo: bukkake, gangbang, fisting, dogging, pissing, scat. Sentirmi usata, intimamente ed esplicitamente troia, condivisa, mi ha portato alle prime sperimentazioni come escort, aprendomi ad un mondo che mi ha regalato tanto godimento. Con i social ho avuto la possibilità di entrare a contatto con attori e creator porno, produttori, gestori di privè e anche in questo caso brevemente, il passaggio a frequentare privè, produttori e attori è stato piuttosto rapido. Anche se l'idea di fare porno mi eccita tantissimo, ho resistito alle decine di proposte, limitandomi a partecipare a serate e incontri hard, senza però cedere alle lusinghe delle produzioni hard. Ad oggi resto una ragazza normalissima che vive di una seconda anima perversa, adoro lasciare che questa seconda me, prenda il sopravvento, eccitata all'idea di essere usata, comprata, sborrata, esibita, mostrata, condivisa per quella che sono: Sono Troia!
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7 months ago
AdamDTS,
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La vacanza perfetta (3a parte)
Rieccoci in viaggio, in un'altra giornata calda per una nuova destinazione. Sono passati due giorni da quella serata con la guardia del piccolo Market, una serata fantastica, anche se Marco e Annalisa non ne hanno parlato poi più di tanto. A lei era piaciuto tantissimo, quelle situazioni che Marco riusciva a creare, la eccitavano e la facevano sentire sempre più troia. Dopo quella sera, si sono divertiti, hanno fatto sesso ad ogni occasione, insomma, la loro vita non era cambiata dopo quella sera. Anzi, addirittura, in qualche occasione, era proprio Annalisa a provocare Marco..... Trovato posto per sostare con il camper, addirittura sotto un enorme gelso che faceva proprio una gran bella ombra, si incamminarono nel paesino a loro sconosciuto. Nella piccola vietta, il caldo si faceva sentire, ma un lieve brezza, ben gradita, li accompagnava verso il centro. Una foto sulla panchina, una foto abbracciati davanti ad un negozio con un'insegna buffa, baci calorosi come se piovessero e in poco tempo arrivarono nella piazzetta che doveva essere il centro del paese. Non c'era molta gente in giro, alcuni negozi erano chiusi, ma il bar no, quello era aperto. La voglia di gelato di Annalisa vinse su tutto. Il piccolo bar era molto accogliente e aveva una veranda dove sedersi che era una meraviglia. Ordinarono e andato a sedersi in veranda, dove c'erano soltanto una coppia con un bimbo, un cane sdraiato al centro, due gatti e quattro uomini anziani che giocavano a carte. Subito Annalisa si mise a guardarli divertita, perché i quattro, stavano giocando a carte ma in modo piuttosto colorito e chiassoso. Mentre mangiava il suo gelato, sorrideva divertita a vedere i quattro. Marco notò ancora di più la sua bellezza e quella sua luce negli occhi mentre rideva. Inutile dire che era eccitato.... Passata una mezz'oretta, si alzarono per uscire e Annalisa si assentò cinque minuti per andare al bagno. Quando uscì, Marco la stava aspettando fuori dal bar."Che stronzetto che sei, io credevo che mi seguivi in bagno, ho visto che avevi il cazzo duro al tavolo! Ti ho aspettato un po', poi ho fatto pipì e sono uscita". "Amore, cucciola, non ci ho nemmeno pensato, non mi sembrava il luogo adatto, dai....""Adesso sua maestà vuole solo luoghi adatti? Non mi sembra che in altre occasioni i luoghi erano adatti. Non mi vuoi più scopare?“Risero entrambi, e abbracciati continuarono la camminata. Ora Marco sapeva che doveva rimediare a questa voglia..... Videro una piccola via in salita, decisero di prenderla per vedere dove portava. Non ci misero molto ad arrivare alla fine della salita, dove c'era soltanto una piccola Chiesa e un piccolo cimitero proprio a fianco. Annalisa guardò Marco con aria un po' delusa e gli disse:"Questo paesino è bello, ma è il più brutto e cattivo che abbiamo visto fin'ora""Perché piccola?“"Perché non c'è neanche un posto che ti stimola a tirarlo fuori"Marco scoppiò a ridere, lei aveva il broncio come una bambina, ma non riusciva più a trettenersi dal ridere..."Tranquilla piccola, vedrai che quando meno te l'aspetti, anche questo paesino ti lascerà un ricordo che ti piacerà tanto"Lei lo abbracciò sorridente, con gli occhi pieni di voglia di sesso. Poi c'è fece scivolare una mano nei pantaloni di Marco, afferrandogli il cazzo. Era nel pieno di una crisi di voglia. "Torniamo al camper, forse ho qualcosa che ti piacerà "Lei sgranò gli occhi, finalmente aveva capito che da li a poco, Marco l'avrebbe scopata come Dio comanda.Arrivarono al camper e una volta saliti, lei si spinse verso Marco ormai con la voglia di cazzo che le stava facendo prendere fuoco. Lui la fermò, gli disse di aspettare un attimo, di dargli solo due minuti. Lei, con la mano nei pantaloncini, sbuffò scherzosamente mentre si masturbava con foga ....Marco scese dal camper. Lei non capì, cercava di sbirciare dal finestrino ma un ramo dell'albero le impediva di vedere oltre. Quando la porta si riaprì pochi minuti dopo, sentiva delle voci, ma continuava a non capire....Ad un tratto vide salire nel camper un uomo, che non era Marco, sfilò al volo la mano con le dita fradice dai pantaloncini e vide un altro uomo salire, poi un terzo. Il quarto e poi Marco.Annalisa era immobile in piedi a un metro da queste persone. "Amore, ti presento Mario, Lorenzo, Giovanni e Attilio, li hai conosciuti prima al bar, stavano giocando a carte.""Piacere, Annalisa", disse lei spaesata e fissa sugli occhi di Marco, per cercare una spiegazione. "Niente , tranquilla amore, prima al bar, mentre tu eri in bagno, io ho parlato con questi signori e gli ho espresso il tuo desiderio, quello che mi avevi detto al tavolo ...""Ah, si? Ok, e cosa gli avresti detto di quello che ti ho detto io al bar?“ incalzò lei per cercare di capire cos'aveva in mente Marco, anche se, più o meno, aveva un'idea .."Gli ho solo detto che ti sarebbe piaciuto fare un pompino a tutti e quattro insieme""Oh si, si... Era questo che volevo" rispose lei, stando al gioco, anche perché ormai, chiarito il disegno di quello che stava per succedere, era eccitata come un vulcano pronto ad esplodere ..Annalisa sorrise, invitò i quattro vicini a lei, che accettarono subito senza discutere. La circondarono, sentiva le loro mani dappertutto, si trovò nuda in un attimo, le sue bocche sembravano le bocche di un branco di lupi sulla preda. Non staccava gli occhi da Marco, che la guardava mentre si stava masturbando. Annalisa era sempre più eccitata, i quattro si erano spogliati, abbassò lo sguardo e vide i loro cazzi, barzotti. Uno dei quattro, le alzò la testa e prese al limonarsela con ardore, lei non fece niente per evitarlo. Un altro le stava leccando la figa, che ormai era un lago e le sue tettine erano preda degli altri due. Cercava di farsi largo con le mani, raggiunse due cazzi e iniziò a masturbarli, Senza staccarsi dall'uomo che la stava baciando.Marco, stava fermo ad ammirare Annalisa che ormai era in balia dei quattro, la vedeva godere, la sentiva gemere.Annalisa si staccò dalla bocca dell'uomo che la baciava, guardò Marco e si lasciò scivolare in ginocchio. I quattro, si misero intorno a lei. Iniziò a spompinare un cazzo mentre con le mani segnava altri due. La sua bocca era fuori controllo, alternava i cazzi con mani e bocca, dovette lavorare molto su quei cazzi che, stavano mettendoci molto a diventare duri. Ma non si perse d'animo, succhiava e risucchiava, la saliva che produceva mentre succhiava inondava i cazzi e colava anche dalla bocca. Ora erano diventati belli duri, ma quanta fatica, le mascelle iniziavano a farle male. Marco prese a dare ordini ai quattro chiamandoli per nome, lei si sforzava di ascoltare ma non si ricordava chi fosse uno e chi fosse l'altro. Ne fece sdraiare uno a terra, dopo avergli servito un preservativo, fece sedere Annalisa su di lui. Il cazzo dell'uomo scivolò in un lampo nella figa fradicia, gli altri tre continuavano a farsi spompinare, addirittura con due cazzi alla volta in bocca. I quattro si alternarono a scopare Annalisa in figa, Marco, decise che era il momento di partecipare. Prese il lubrificante, unse il culo di lei e ci fiondò il cazzo fino in fondo. Annalisa tirò un grido soffocato dal cazzo che stava spompinado, godeva come una troia. Era la prima volta che non aveva un buco libero e neanche a dirlo, la cosa la faceva impazzire. Andarono avanti per quasi un'ora a scoparla a turno, ma nessun'altro a parte Marco, glielo mise nel culo. Annalisa era esausta, la fecero mettere in ginocchio, Annalisa si asciugò il sudore dagli occhi e aprì la bocca aspettando il momento in cui avrebbero sborrato. Gli uomini, si stavano segando davanti a lei, pronti a darle ciò che chiedeva. Non ci volle molto. A turno, si avvicinarono alla bocca di Annalisa e le sborrarono dentro, in faccia, sui capelli. Riempirono la sua bocca e il suo viso di sborra calda, che lei raccoglieva con le mani e con la lingua se stava per cadere.Era in ginocchio, con la testa leggermente all'indietro, una maschera di sperma. Esuausta, ma soddisfatta, terribilmente appagata. Dopo essersi tolta la sborra dagli occhi, intravide Marco sorridente che parlava con gli uomini. Gli uomini annuivano, sorridendo. Marco, prese ancora una volta la pentola più alta e si diresse verso Annalisa. Lei capì subito cosa la aspettava ora. Sputò un po' di saliva mista a sperma nella pentola, guardò i cinque e disse:"Su, avanti, non abbiate paura, chi è il primo? Chi mi ripulisce?" Mettendosi un dito in bocca come una troietta vogliosa....I cinque compagni di scopata si avvicinarono e con il cazzo in mano, iniziarono a pisciarle, in faccia e in bocca. Le sembrava di annagare dalla quantità di pipì che le stava arrivando, ma allo stesso tempo non ne voleva perdere neanche una goccia. Succhiò ancora tutti e cinque i cazzi come per ringraziarli, posò la pentola, salutò e ringraziò i quattro compagni di giochi e corse a farsi la doccia. Gli uomini, si rivestirono, salutarono Marco, lo ringraziarono per quest'avventura e tornarono alle loro vite. Marco era felice, soddisfatto e sempre più innamorato.Quando Annalisa uscì dalla doccia, si butto sul letto esclamando wow. Marco la raggiunse e la baciò abbracciandola."Come va cucciola? Come ti è sembrata questa nuova esperienza?“"Fantastica, mi avete uccisa, ma mi è piaciuta. Poi il fatto di avere sempre sorprese senza sapere niente, mi eccita da morire. D'altronde, questo è il prezzo da pagare quando hai un marito che è un porco maiale".Scoppiarono a ridere, poi Marco disse:"Dai, vado a farmi una doccia e poi usciamo a cena, preparati""Mmmm.... Che cosa ti frulla in testa?""Niente amore, voglio solo uscire a cena con te"Arrivati in un piccolo ristorante del paesino, carino, non molto pieno ma comunque c'era gente. Il cameriere arrivò subito e fece accomodare Marco e Annalisa al loro tavolo. L'atmosfera era gradevole, la musica di sottofondo accompagnava gradevolmente la serata, la candela sul tavolo e i fiori creavano quella magia che ad Annalisa piaceva molto. Ordinarono con tutta calma e i piatti vennero serviti con cura e professione dal personale, tutti carini e gentili. La coppietta innamorata era arrivata al ristorante, consigliato da Attilio, uno degli amici che avevano "conosciuto" nel pomeriggio, prendendo un bus, per non stare a spostare il camper. Quindi dovevano stare attento anche all'orario, perché l'ultima corsa ara a mezzanotte. Calcolando che le lancette dell'orologio segnavano le 22:30, non si allarmarono più di tanto...Anche perché, Marco non voleva fare le cose di fretta, la situazione di questa serata poteva nascondere qualcosa di buono. Mentre scherzava e rideva con Annalisa, ignara come al solito dei pensieri porci di Marco, sondava il terreno qua e la per capire se per il finale di serata, ci scappava qualcosa di eccitante. Nel frattempo, il tempo scorreva. Alle 23:40, ormai la sala del locale era quasi vuota, così decisero di alzarsi, pagare e uscire. Mentre Marco saldava il conto, arrivò il titolare del locale a ringraziare la coppia, chiedendo se poteva offrire qualcosa, come usava fare di solito. Marco e Annalisa si guardarono negli occhi e Marco declinò l'invito, spiegando che se avrebbero perso il bus, non sapevano come tornare al camper. Lui subito disse che non c'era problema, sia lui e la moglie, che i ragazzi che lavoravano da lui, avrebbero fatto la loro stessa strada, quindi gli avrebbero dato volentieri un passaggio. Uno sguardo veloce con Annalisa, lei aveva capito che nella mente di Marco, stava per nascere qualcosa... Rossa in volto, sorrise e annui. La festa continuava. Fino a mezzanotte e dieci, risero e scherzarono con il titolare, la moglie e un paio di cameriere. Poi una delle due, disse a Marco che lei stava per tornare a casa, se avessero voluto, un passaggio glielo avrebbe dato lei.Accettarono la disponibilità di Gaia, salutarono e ringraziarono di nuovo tutti e si incamminarono. Annalisa sali davanti con Gaia e Marco dietro. Durante il viaggio continuarono a ridere e a scherzare, i tre erano molto a loro agio. Una volta arrivato al camper, Annalisa prese in mano il gioco e sicura di sé, invitò Gaia da loro, per bere un caffè prima di tornare a casa. Gaia la ringraziò, le rispose che però era un po' stanca e poi non voleva disturbare. Allora Annalisa insistette, "ma no dai, ma quale disturbo, non è una casa vera e propria, cinque minuti per bere un caffè, per ringraziarti della tua cortesia di averci riaccompagnato""Va bene, dai, vorrà dire che domani mattina dormirò una mezz'oretta in più" rispose Gaia. A Marco si aprì lo scenario. Annalisa non aveva mai preso l'iniziativa, non capiva cos' avesse in mente, ma una cosa era sicura, lui aveva il cazzo già duro.....Con Marco a preparare il caffè e le due ragazze al tavolo a chiaccherare, la serata sembrava molto elettrizzante... Lui decise di non interferire, volle lasciare fare tutto alla mogliettina, era curioso di vedere se aveva un programma già disegnato."Tu hai un ragazzo?" Chiese Annalisa a Gaia"Fino ad un anno fa si, poi ho scoperto che se la faceva con una mia amica ed è finita""Oh, mi dispiace averti fatto questa domanda, scusami""Figurati, nessun problema, è storia vecchia e poi per il momento sto bene così""Ma poi sei così giovane. Hai tutto il tempo, pensa a divertirti. E inoltre, sei anche molto bella...."Alla frase di Annalisa, Gaia arrossì. Per fortuna, Marco arrivò con il caffè. Annalisa la fede ridere ancora un po', mentre bevevano il caffè, raccontando di quanto imbranato fosse a volte Marco, inventandosi anche dei particolari che non erano mai successi. Gaia rideva, rideva e rideva, quindi era giunto il momento per Annalisa, di calare il jolly."Capito cara? Ma io, nonostante tutto lo amo alla follia""Siete una coppia bellissima. Ma ora, se mi volete scusare, io andrei a nanna, sto incominciando a crollare.""Ah, ma dammi solo cinque minuti, per ringraziarti ancora una volta per la splendida serata" Annalisa si alzo dal tavolo, prese Gaia per mano e la portò verso il letto. Si mise davanti a lei, le sue braccia le avvolsero i fianchi, si avvicinò con la bocca alla sua per baciarla....Gaia si ritrasse, "scusa, cosa fai?“"Ti volevo soltanto baciare per dirti grazie""Tranquilla Annalisa, non ce n'è bisogno, è stato un piacere per me""Ma ora vorrei che il piacere sia nostro ...."Tornò a baciarla, stavolta Gaia la assecondò e si diedero un bacio con la lingua."Ok, orai hai ringraziato, è stato bello, ma ora devo andare" replicò Gaia un po' a disagio..."Non hai mai provato con una donna, vero? Non devi essere a disagio. All'inizio è una cosa strana, ma vedrai che ti piacerà.....""N..no, non... Non ho mai provato. E a dire la verità, non ci ho mai pensato...." Balbettò Gaia, rossa in volto e gli occhi puntati a terra....."Allora, lasciati andare, vedrai che poi mi ringrazierai, tu mi piaci. Mi stai eccitando, proviamo, se non ti piace, smettiamo"La baciò ancora, con le mani che ispezionavano il corpo di Gaia, tolse la maglietta a Gaia, alla vista del suo seno, Annalisa prese a toccarlo, quelle tettine piccole e sode. Iniziò a baciare e succhiare quei capezzoli, dando dei piccoli colpetti con la lingua, mentre con le mani ispezionava sotto la gonnellina. Gaia sembrava gradire quella situazione. Ma di colpo si bloccò e respinse Annalisa."C'è tuo marito che ci guarda, ti prego basta"Annalisa strinse a se, riprese a succhiarle le tettine, nel frattempo Marco le raggiunse."Non ti devi preoccupare Gaia, noi siamo una coppia aperta, ci piace vedere il nostro partner godere, lasciati andare, vedrai che alla fine esploderai di piacere"Un sospiro di Gaia ruppe il silenzio, le dita di Annalisa erano arrivate nelle mutandine di Gaia e le stavano stimolando il clitoride.....Ora Gaia era nuda, con la schiena appoggiata al petto di Marco e la lingua di Annalisa le stava esplorando la fighetta. Gaia ansimava a bocca aperta e occhi chiusi, stava assaporando per la prima volta quel piacere, non era mai stata in questa situazione con una donna. Ormai era nel pieno del piacere, non aveva più le forze per dire no. Marco si avvicinò alla sua bocca e iniziò a baciarla, lei, si lasciò andare a quel bacio, un bacio che non aveva mai provato, Dio se baciava bene Marco. Annalisa la trascinò giù in ginocchio con lei, la baciò profondamente. Marco si tolse i pantaloni e mise in mostra il suo cazzo già duro. Gaia appena vide quel cazzo davanti a lei, arrossì e abbassò lo sguardo."Che c'è, non ti piace? Hai visto com'è bello duro?“ le disse Annalisa, poco prima di farlo scivolare tutto nella sua bocca. Gaia la guardava sorpresa, il cazzo di Marco non era per niente piccolo, ma lo faceva sparire tutto. Mentre Annalisa faceva quel pompino doc, guardava Gaia, che ansia volta la fissava incredula, poi lasciò la presa, si staccò e lo porse a Gaia, invitandola a succhiarlo.... Gaia guardò Annalisa, non sapeva se voleva provare, ma ad un altro invito di Annalisa, si avvicinò, aprí la bocca e lo fece scivolare dolcemente dentro ...."Brava piccola, così, vedi che ti piace? Succhialo tutto, sei brava, fallo tuo questo cazzo"Le due ragazze, succhiavano e leccavano cazzo e palle alternandosi, Marco non diceva niente, si godeva quel momento in silenzio. Ma era arrivato il momento per Annalisa di godere, fece posizionare sul letto Gaia a gambe aperte, si mise a pecorina davanti a lei e mentre le la cava la figa, Marco iniziò a scoparle la figa. Gaia godeva con la lingua e le dita di Annalisa che giocavano nella sua fessura ormai grondante. Ansimava e godeva, ma guardava anche Marco, che la eccitava. Marco tolse il cazzo da dentro Annalisa, lei capì subito e prese la mano di Gaia, la fece sdraiare davanti a Marco a gambe spalancate. Gaia aveva capito che voleva scoparsela, fece per rilazarsi, ma Annalisa le si sedette sulla faccia, portandole la figa grondante sulla bocca."Dai, leccamela ti prego, voglio che senti i miei umori sulla lingua"Annalisa non l'aveva mai fatto, ma era davvero eccitata, doveva in contemporanea occuparsi della figa di Annalisa, preoccupata che a breve il cazzo di Marco l'avrebbe aperta..... Iniziò a leccare, la sensazione era strana, ma le piaceva, le piaceva quel sapore, succhiava il clitoride molto bene ma ad un tratto, senti il cazzo di Marco appoggiato sulla sua fighetta, si irrigidì, la mano di Annalisa presero a farle un ditalino per farla bagnare ancora di più e poi l'affondo deciso ma delicato di Marco. Strinse con le mani le cosce di Annalisa, sentiva quel cazzo dentro di lei, le sembrò di impazzire sotto i colpi di Marco. Annalisa stava per esplodere, propose a Gaia un sessantanove, Gaia non si lasciò pregare. Lei sotto con Annalisa sopra, si leccavano come due liceali, e Marco prese la palla la balzo. Si posizionò dalla parte della testa di Gaia, passò la punta del cazzo sulla figa di Annalisa e poi lo mise in bocca a Gaia, lo ritolse dalla bocca e lo puntò dritto nel culo di Annalisa, che era in estasi totale. Il cazzo di Marco nel culo e la lingua di Gaia nella figa, un orgasmo dietro l'altro. Gaia temeva che Marco volesse inculare anche lei, aveva questa paura ora, lei non lo aveva mai fatto, doveva fare un gran male, visto anche i rantolii e i lamenti di Annalisa. Ma non fu così per fortuna sua, anche perché, Marco stava ormai per esplodere. Le fece sedere tutte e due sul letto e mentre le ragazze si limonavano con ardore, lui si segava per gli ultimi colpi davanti alle loro bocche. Al grido di Marco, Annalisa disse a Gaia di aprire la bocca, lei non ci pensò e lo fece. Un getto di sborra calda esplose dal cazzo di Marco, riempiendo sia la bocca di Gaia che quella di Annalisa. Gaia aveva un espressione di disgusto, non aveva mai assaggiato la sborra, mentre Annalisa aveva già ingoiato tutto. Capendo che per Gaia era la prima volta, le disse di svuotare la sborra nella sua bocca, cosa che Gaia fece. E dopo aver ingoiato anche la parte di Gaia, si baciarono. Anche questa volta, i corpi dei tre erano esausti, rimasero sdraiati nudi nel letto per un po'. Finché si addormentarono. La mattina, salutarono Gaia, che li ringraziò per la bellissima esperienza e loro fecero lo stesso. Il viaggio ripartí, ormai verso il ritorno. La vacanza stava ormai per finire. Annalisa e Marco erano davvero felici, per loro questa, era stata davvero la vacanza perfetta.
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5 months ago
Cucciolodolce,
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La metamorfosi di Eva (capitolo 1)
Ormai avevo i suoi polpacci sulle spalle e lei, nonostante il suo no si preparava per essere scopata, ma continuava a dire:-“no dai, non lo fare, e poi in..."Sia 100 volte maledetto me, per aver convinto Eva “mia moglie” a soddisfare il mio desiderio sfrenato di far sesso.Tutto ha avuto inizio così:La sera durante la cena già sapevo che andando a letto lei si sarebbe accontentata della classica scopata “del missionario”, a me non bastava, ma lei non si muoveva oltre quello, stanco di tutto questo ménage mi sono proposto di dare una svolta a questo tran tran.Eva 35 anni, 170 cm di altezza, 58 chilogrammi di peso, una terza di seno che nonostante avesse avuto un figlio era sempre bello tonico e poteva permettersi di non indossare il reggiseno; capelli lunghi che portava sempre con molta molta cura, insomma..... un fisico da fare invidia a molte donne, ed infine un culo che grazie a Dio non passava inosservato.Alcune volte, passeggiando con lei, notavo che gli uomini rallentavano il proprio passo per trattenersi dietro di lei ed ammirare quel suo naturale ancheggiare; delle volte sentivo dei commenti molto porci nei suoi confronti e qualche commento meno lusinghiero sul mio conto, della serie “poverino, chissà quante corna”.Insomma passare da cornuto senza esserlo proprio non fa piacere, ma l'orgoglio di avere una moglie così mi faceva superare questo disagio.Ormai avevo ordito il mio piano e per iniziare ho messo all’attenzione di Eva, se mai non se ne fosse resa conto, di come altri uomini la osservavano, Lei, maliziosamente ma anche con un po’ di rossore, che non vedevo da tempo sulle sue guance , con aria tra il sorpreso e l’ingenuo mi ha dato dello scemo sorridendo.È stato quel suo sorrisetto, che mi ha fatto capire che quel suo modo di vestire e di porsi, non era proprio innocente come sembrava, ma in lei c’era una velata malizia seduttiva.Forse ero stato io l’ingenuo nel non vedere e nel non essermi accorto del suo ostentare quel fascino seduttivo. Avevo capito che avrei trovato, se fatto con intelligenza, terreno fertile.Tutta questa castità esternata da parte sua, non era altro che un retaggio educativo familiare. Ecco.......ora forse avevo trovato il modo per portarla a cambiare questo atteggiamento.Non ho perso più tempo a farmi seghe mentali e la sera stessa ho affrontato l'argomento.io:-“tesoro, ti sei resa conto quanto sei osservata quando andiamo a passeggio? A volte ho come l'impressione che ti mangino con gli occhi“Lei subito rossa in viso come non mai ed in palese imbarazzo:-“Dai.... non dire scemenze!”.Io:-“no no, è così e mi sono reso conto anche che a te questo non dispiace!”.Lei:-“non penserai mica che io ti faccia le corna?”.Io:-“ no no, ma scherzi.... non lo dire nemmeno per scherzo, so che sei fedele, ci metterei le mani sul fuoco, anzi.... ti dico che fino ad ora ti ho visto sotto un aspetto sbagliato, mi piaci moltissimo nella tua femminilità”.Lei:-“ma io sono sempre stata cosi, sei te che non mi hai mai fatto sentire come sono!”.Io:-“hai ragione tesoro e desidero molto vederti così, anzi.... vorrei vederti molto più intraprendente.”.La serata, messo a letto il bambino, non è stata la solita noiosa serata. Mentre metteva in ordine la cucina i sui movimenti sensuali mi facevano capire il suo desiderio di donna piacente, io di conseguenza, non capivo il perché ma ho avuto una erezione che non finiva più.Il desiderio di possederla subito era molto forte, mi sono alzato dal divano e sono andato da lei per abbracciala da dietro, lei si è fermata per assaporare più profondamente quell’attimo diverso dal solito.Scansati i suoi splendidi capelli ho iniziato a baciarla sul collo, invece di ritrarsi mi si è avvicinata maggiormente ed ha appoggiato la sua testa sulla mia spalla, le ho fatto sentire l’erezione tra le chiappe e lei ha iniziato a strusciarsi e spingere con forza per sentirlo meglio.Solo in quel momento con una mano mi sono slacciato i pantaloni e mi sono tirato giù tutto, mutande comprese, con il cazzo duro come un pezzo di legno glielo ho spinto tra le gambe facendogli entrare tra le cosce anche la gonna.Il suo respiro si è fatto forte, ansimava e continuava a muoversi come se la stessi scopando, preso dalla situazione ormai incandescente ho osato, e dicendo a me stesso o ora o mai più, le ho sollevato le gonna e scavalcando le giarrettiere sono riuscito ad afferrare il suo perizoma, con una mano l’ho preso e glielo ho abbassato fino alle autoreggenti.Ormai travolti dalla passione lei, senza parlare si è stesa con l’addome sulla cucina, non c'eano più dubbi, voleva che la scopassi in quel modo, l’ho penetrata, i suoi umori erano talmente abbondanti da inumidirgli anche le cosce.Io fermo dentro di lei che cercavo di allontanarmi dall’orgasmo, lei che continuava a muoversi ed io:-“ dimmi la verità, lo volevi proprio così, desideri essere trattata come una puttana , dillo!!! Dillo, ammettilo che ti piace essere trattata come una puttana!!”Lei:-“ siiiii, se proprio vuoi che te lo dica, si, desidero essere trattata cosi sono una puttana”.Purtroppo sono bastati due colpi perché io raggiungessi l'orgasmo.Lei;-“ancora, ancora, lo voglio non ti fermare! Lo voglio, lo voglio, dammelo, di più di più”.Io che ancora non ero uscito da lei ma che stavo perdendo l’erezione :-“ dimmi la verità, lo vorresti anche più grosso?”Lei capendo la mia situazione Con voce flebile è sempre più sensuale:-“ siiiiii lo voglio più grosso”.Non c’era più niente da fare, con quelle sue intime parole “lo voglio più grosso” ho dovuto gettare la sugna.Ci ricomponemmo entrambi ed io tornai seduto sul divano e lei con tenerezza venne a mettersi proprio sulle mi gambe e abbracciandomi come per consolarmi:-“ dai, non fare così, lo rifaremo!”.Tutto fu rimandato a quando andammo a letto. Come sempre mi feci la doccia ed infilai sotto le lenzuola aspettando lei, ormai ero nuovamente pronto per un altro rapporto e lei lo capiva dalla sporgenza che vedeva da sopra il lenzuolo, ma si fece desiderare, continuava a camminare per la camera con tutto il suo intimo più sexy del solito, proprio da puttana e troia come piaceva a me.Alla fine anche lei è infilata sotto le lenzuola, ed invece di girarsi verso di me e prendermi il cazzo in in mano si è girata dall’altra parte e giratasi un attimo verso di me mi ha dato un bacino sulla fronte e mi ha dato la buona notte.Ma come facevo con l’erezione che avevo, così decisi che comunque l'avrei scopata, mi girai verso di lei e come ho fatto in cucina gliel'ho messo tra le cosce, lei faceva finta di niente, anzi protestava:-“dai tesoro dormiamo”.L’ho presa, l’ho fatta mettere supina e, spostatomi le ho allargato le gambe, mi sono messo i suoi piedi sulle spalle e con l’uccello in mano mi sono avvicinato a lei, lei non voleva, ma quel suo no per me era un non voglio, ma se non lo fai...., ormai avevo i suoi polpacci sulle spalle e lei, nonostante il suo no si preparava per essere scopata, ma continuava a dire:-“no dai, non lo fare, e poi in questo modo sembro proprio una puttana”.Io, capita l’antifona :-“ no, tu sei una puttana e d’ora in avanti ti scoperò solo come voglio io!”, anche lei iniziava ad entrare nella parte e mentre iniziano a penetrarla:-“siiiii, mi piace, sono la tua puttana”,Io;-“ no, tu non sei la mia puttana, tu sei una puttana ed anche un po’ troia, lei aveva allungato le braccia e mi aveva messo le mani sui fianchi accompagnando i miei movimenti.Lei;-“ siiii sono una puttana da strada e te il mio cliente, devo soddisfarti!”Io già troppo sudi giri:-“ troia, troia e maiala vogliosa!”.Lei;-“ siii sono quello che desideri, anche troia vogliosa, lo voglio lo voglio”.Ormai la stavo sbattendo chiamandola di tutto un pò da parecchio e lei, come me stava per raggiungere l'orgasmo.Lei;-“ lo voglio più grosso più grosso”E queste sono state le ultime parole prima che raggiungessimo l’orgasmo insieme.Passammo la nottata felici e soddisfatti.Ora....solo per amore nei suoi confronti, sono stato tutta la notte a pensare come poter fare per soddisfarla a pieno. Quello che non potevo dargli io era il cazzo più grosso, questo era certo.Ma il desiderio di soddisfarla senza farla sentire in colpa ha preso la mia mente per giorni, tutte le volte che facevamo l’amore emergeva sempre questo fatto “PIÙ GROSSO, PIÙ GROSSO”.Così, sapendo che a lei piaceva la seduzione l’ho invogliata a fare un gioco, quasi l’ho sfidata.Durante il pranzo l’ho provocata toccando la sua vanità e il suo orgoglio femminile e......Io;-“ si, tu sei eccezionale ma ci sono persone che nemmeno con la tortura riusciresti a sedurre”.Lei:-“ ma che dici, se volessi e se mi ci mettessi d’impegno farei cadere chiunque nella mia rete, solo credo che diventeresti geloso e questa è l’unica cosa che non desidero”.Io:-“ Geloso???? Questo se veramente tu fossi a caccia, ma se sapessi che sarebbe solo una scommessa mi divertirei e basta”Lei:-“ e va bene, ti faccio vedere io come si fa, tu trovami un pezzo di ghiaccio ed io ti faccio vedere come faccio per farlo sciogliere.”Io:-“ ovvio che è solo un gioco, ad un certo punto tu devi fermarti”Lei;-“ ok, te trovami uno che sai essere veramente irremovibile e vedremo.”Ovviamente io in questi giorni avevo già individuato la persona giusta, non tanto perché irremovibile, ma perché sicuro della sua dotazione, lui, si chiama Rex e frequenta la mia solita palestra, quando facciamo la doccia insieme ho avuto modo constatare i requisiti, a riposo lo aveva più grosso è più lungo del mio in erezione.Dovrò farmelo amico.Così è stato, prima ci trovavamo alcuni giorni casualmente insieme, ora casualmente i nostri orari e giorni coincidevano sempre.Da qui a diventare amici il passo è stato breve.Ovviamente ne ho parlato ad Eva, lei, determinata a smentirmi, ma non volendo farmi sentire in imbarazzo non sapeva come fare, le sono venuto incontro io, lui sarebbe venuto a cena da noi quale mio amico e poi avremo deciso come fare. Il gioco era iniziato.I dubbi di Eva erano sinceramente molti, ed è dipeso fortemente ed esclusivamente da me portare avanti questa storia, sapevo che se avessi detto basta, Eva non avrebbe avuto niente da recriminare, forse avrei dovuto un po’ subire qualche piccola allusione ma niente di più.Fu così che invitai Rex a cena per il giorno dopo.Eva, saputo questo ha manifestato solo agitazione, non era più serena, dentro di se sapeva che forse sarebbe potuto accadere anche qualcosa di diverso e impaurita di questo ha provato a tastare il mio stato d’animo.Io sempre convinto di volerla fare felice sono stato irremovibile;-“ dai, ormai l’ho invitato e tu potrai fare quello che vuoi, puoi provare a fare quanto abbiamo detto, ma potrai anche metterti in pantofole e pigiama e per me non cambierà niente.”Si è sentita subito rasserenata e così abbiamo cenato serenamente, poi siamo andati a letto e non abbiamo fatto l’amore, ma ci siamo addormentati abbracciati l’uno all’altra, ovviamente ognuno nei suoi pensieri per il giorno successivo.La mattina appena svegli lei;-“ stamani andrò dalla parrucchiera e dall’estetista, poi porterò Piero dalla nonna e farò un po’ di spesa, in casa abbiamo veramente poco.Non è stato necessario che le chiedessi le sue intenzioni ed ho fatto finta di niente, questo per non metterla a disagio, l’ho salutata come sempre e sono andato a lavorare.La sera sarei rientrato dopo la palestra con Rex.Così è stato, ho suonato in campanello perché Eva venisse ad aprire, così le avrei presentato Rex, è venuta ad aprire, era bellissima e dopo averle presentato Rex i suoi complimenti non finivano più.Lei subito davanti a noi ha fatto strada, dietro di lei ho mandato Rex perché potesse apprezzare subito le forme “come se ce ne fosse stato bisogno” del mio tesoro e per ultimo io.Eva l 'abbiamo fatta mettere tra noi due, in quel modo le era vicino e poteva essere servito meglio.I suoi occhi non di distoglievano dal suo splendido decollté e lei non perdeva occasione nel servirlo di strusciarsi un po’ a lui, lui con fare rispettoso ma non indifferente godeva di tutte queste attenzioni.A metà cena chiese di andare in bagno ed al suo ritorno notammo sia io che Eva che qualcosa nei suoi pantaloni era cambiatoLa cena finì con soddisfazione di tutti, con lei sempre più vicina lui. Fu lei ad accompagnarlo alla porta con un invito per la settimana successiva. Invito ovviamente graditissimo.Non era successo niente “a parte due maschi arrapati e l’aver gettato le basi per il futuro incontro.Appena soli Eva si volta verso di me e mi dice:-“ e quello lo ritieni irreprensibile? La prossima volta ti dimostrerò il contrario, ovviamente devi darmi l’occasione di trovarmi alcuni minuti da sola con lui!”Io:-“ e certo, come potresti fare con me li presente, ti darò una decina di minuti…................ continua
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5 months ago
Soniatravslave,
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Sesso di gruppo
Sesso di gruppo
Peter Fendi - Scena erotica
sesso orale con un uomo e due donne
Il termine sesso di gruppo indica una attività sessuale cui partecipano 3 o più persone.
A volte per indicare un rapporto sessuale collettivo si menziona la parola orgia, anche se in quest'ultima non è detto che la sfera sessuale sia l'elemento predominante.
Le penetrazioni, se praticate, possono avvenire con l'uso delle dita, dei dildo, Strap-on dildo indossati da donne, plugs, mani intere (tecnica del fisting) o più comunenente con l'uso del pene.
In molti casi le penetrazioni possono essere multiple, ovvero prevedere
l'intervento contemporaneo di più soggetti maschili su una unica donna,
penetrata sia nella vagina che nell'ano e/o nella bocca,
ovvero altre forme di amplesso multiplo, sia etero che omosessuale. Il
sesso di gruppo può avere luogo anche senza alcuna penetrazione, ad
esempio con persone che praticano la masturbazione.
Al sesso di gruppo possono partecipare sia uomini che donne, ma anche solo uomini o solo donne.
Pratiche di gruppo
Oltre alle tecniche più note (penetrazioni "singole" oppure
"multiple" e "sesso orale"), esistono altre pratiche che vengono
esercitate in gruppo (oltre che come attività sessuali di coppia) e che
sono sicuramente meno usuali, come ad esempio:
il Bukkake, una pratica in cui una serie di uomini eiaculano a turno oppure insieme su una donna o un uomo in ginocchio.
il Tickling, una tecnica di gruppo particolare e poco praticata (fa parte del complesso di pratiche detto BDSM), in cui una o più persone vengono torturate (previo consenso) da più persone simultaneamente tramite solletico. Le parti anatomiche generalmente più interessate da tale pratica sono i piedi, le ascelle
ed altre zone sensibili. La persona solleticata viene in questi casi
immobilizzata, per inibirne le possibili reazioni di opposizione.
Diffusione del sesso di gruppo
Mentre il sesso di gruppo - inteso come fantasia sessuale - è un argomento abbastanza comune, la reale diffusione del fenomeno ad oggi è ignota.
A detta di alcuni il sesso di gruppo è un fenomeno che si avvicina molto alla pornografia;
in realtà questo non è vero, in quanto esistono molti club privati dove
si praticano svariate forme di sesso collettivo, senza alcuna forma di
pubblicizzazione delle stesse. Con la diffusione di internet, tuttavia,
si è sviluppato anche un certo mercato, anche commercialmente
significativo, relativo a registrazioni amatoriali di rapporti sessuali
di gruppo, consumati in realtà più per divertimento che a scopo di
lucro.
Infatti il numero di film pornografici amatoriali è enorme; il sesso di
gruppo appare in questi documentari come pornografia amatoriale
realizzata da persone con affinità erotica.
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16 years ago
admin,
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Il manicomio.
Anno 1978, Ora non ricordo il come e il perché ma mi ritrovai completamente nudo su un lercio materasso di un letto in una stanzetta di un manicomio abbandonato. Confuso, impaurito mi vedo entrare nella stanzetta senza porta due uomini anziani, nudi, con il cazzo già in tiro, uno gelosissimo l'altro meno. Capisco che non ho scampo e mi metto schifato a pancia sotto. Uno dei due lo sento che mi allarga in modo violento le chiappe, il mio buco del culo si apre e sento che mi stanno introducendo forse un dito o due. Metto un gemito e subito mi viene messo una mano enorme sulla bocca e un pugno mi preme con forza al fondo schiena. Lo sento, mi sta puntando la cappella bagnata al buco del culo che con difficoltà si riapre e fa entrare un cazzone fino ai coglioni e il pompaggio si fa sempre piu veloce... Passano pochi minuti, mi sento lo sperma che mi innonda l'intestino... Un gemito. Una voce mi ordina "spingi che la la faccio mangiare". Io spingo e mi esce dal buco sborra e forse anche cacca. Uno dei due la sta recuperando in una specie di vaschetta lurida come la stanza... "Bevi e mangia, cagna!" Mi rifiuto, mi volto ma vengo preso dai capelli e mi turano il naso. Non respiro apro la bocca e sento il liquido con qualche pezzetto di merda che mi entra nella bocca. "Manda giù troia! Tutta!" ...sconvolto obbedisco!
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6 months ago
AmputeSexeS,
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Orgia
Orgia
Baccanale col tino (Andrea Mantegna).
Incisione (1470)
Una delle illustrazioni dell'opera “Gamiani, una notte di eccessi†(autore ignoto).
L'illustrazione raffigura tre donne ed un uomo
La parola orgia può avere molteplici significati.
Quello più radicato nell'immaginario collettivo, consiste in una tipologia di "rapporto sessuale" che si può definire "di gruppo", ossia che si contraddistingue per la presenza di più di due persone, anche quando viene praticato da scambisti di coppia.
Per orgia si può però intendere anche una cerimonia collettiva a
base di altri elementi non necessariamente attinenti alla sfera
sessuale, ad esempio da fattori quali l'esoterismo, la spiritualità ed altro.
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Cenni storici
Le orge nell'antica Roma
Nell'antichità sembra che le "orge" fossero, più che un evento per praticare sesso di gruppo,
affari privati con tanto cibo e vino, specie nel periodo Romano. Le
orge erano un atto comune; gli abitanti della stessa zona,
ristrettamente alle categorie abbienti, erano soliti organizzare cene e
feste durante le quali si attuava lo scambio di coppia sia
eterosessuale che omosessuale ed a volte si ricorreva ai servizi di prostitute.
Paul Avril, Sesso di gruppo, in cui compaiono donne e un solo uomo
Orgia tratta da un illustrazione del Kama Sutra in Oriente. Tre donne e un uomo
.
Le Baccanali
Si trattava di antiche feste orgiastiche a sfondo propiziatorio del culto Orfeo-Dionisio.
Il nome è di origine romana e deriva da rituali dedicati al dio Bacco, ma la sua origine è più antica, probabilmente risale alla Magna Grecia e vennero importate in Roma, nel II secolo a.C.
Già all'epoca romana, ma probabilmente lo era anche prima, era
divenuta da semplice festa orgiastica a vero e proprio rito
propiziatorio degli dei, tipicamente in occasione della cosiddetta "semina e delle messi".
Le Baccanti, anche dette Menadi, sono le sacerdotesse di Dionisio o Bacco;
vengono spesso raffigurate semi-nude oppure vestite in modo succinto,
mentre danzano eccitate da un furore conferito dalla divinità durante
le cerimonie.
Le orge nel Buddismo Vajarayana
Riti orgiastici caratterizzati da erotismo, magia e stregoneria,
erano propri di una forma di Buddismo denominato "Buddhismo Tantrico" o
"Vajarayana". Questa corrente del Buddismo esiste ancora e conta circa 4 milioni di seguaci, tra cui molti tibetani.
Il Vajarayana predica che il "corpo umano" non è la sorgente dei dolori,
bensì un mezzo per conquistare la "morte", intesa come "liberazione" o
avvicinamento al "divino"; per il raggiungimento di tale scopo propone
degli elementi comunemente respinti dall'ascesi, cioè il sesso,
l'amore, la voglia di godersi la vita, l'ebbrezza alcoolica ed altro.
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16 years ago
admin,
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Prevenzione dell'AIDS
Prevenzione dell'AIDS
Le diverse modalità di trasmissione dell'HIV (virus generalmente ritenuto responsabile dello scatenarsi dell'AIDS)
sono ben note e riconosciute. Altrettanto ben note sono le modalità di
prevenzione dal contagio. Tuttavia, recenti studi epidemiologici e
comportamentali in Europa e Nord America suggeriscono che una
consistente minoranza di giovani continui a praticare attività ad alto
rischio e che, nonostante siano a conoscenza dell'AIDS, sottostimino il
rischio di venire contagiati dall'HIV. La trasmissione dell'HIV attraverso l'uso intravenoso di droghe è drasticamente calato e il contagio via trasfusione di sangue è praticamente obsoleto in queste popolazioni.
//
Prevenzione della trasmissione sessuale dell'HIV
Aspetti scientifici
I rapporti sessuali ricettivi e non protetti sono molto più a
rischio dei rapporti insertivi non protetti, con il rischio di
trasmettere l'HIV da un partner infetto a uno non infetto attraverso un
rapporto anale insertivo molto più grande del rischio di trasmissione
attraverso un rapporto anale ricettivo o il sesso orale. Secondo il
ministero della salute francese, la probabilità di trasmissione per
atto varia dallo 0.03% allo 0.07% nel caso di rapporto vaginale
ricettivo, dallo 0.02% allo 0.05% nel caso di rapporto vaginale
insertivo, dallo 0.01% allo 0.185% nel caso di rapporto anale
insertivo, e dallo 0.5% al 3% nel caso di rapporto anale ricettivo.
Le Malattie sessualmente trasmissibili
(MST) incrementano il rischio di trasmissione e infezione dell'HIV in
quanto causano la rottura della normale barriera epiteliale attraverso
ulcerazione e/o microulcerazione genitale, e provocano l'accumulo di
gruppi di cellule sensibili all'HIV o infette da HIV (linfociti e macrofagi) nel seme e nelle secrezioni vaginali.
Studi epidemiologici provenienti dall'Africa sub-sahariana, Europa e
Nord America hanno ipotizzato che approssimativamente esiste un rischio
quattro volte maggiore di essere infettato da HIV in presenza di ulcere
genitali come quelle provocate dalla sifilide e/o ulcera molle, e un significante rischio, sebbene minore, in presenza di MST come la gonorrea, clamidia e triconomiasi che causano localmente l'accumulo di linfociti e macrofagi.
La trasmissione dell'HIV dipende dall'infettività del paziente zero
e dalla sensibilità del partner non infetto. L'infettività sembra
variare durante il corso della sindrome e delle sue manifestazioni
patologiche e non è costante tra i soggetti. Una carica virale non
identificabile nel plasma non significa che ci sia una bassa carica
virale nel liquido seminale o nelle secrezioni genitali. Un incremento
di un fattore 10 di RNA HIV nel liquido seminale è associato con un
incremento della trasmissione del virus dell'81%.Se qualcuno è già infetto da HIV, questo non protegge dall'essere infettato da un'altra e più virulenta specie.Il sesso orale non è esente da rischi visto che è stato dimostrato
che l'HIV può essere trasmesso sia attraverso rapporti orali ricettivi
che insertivi.
Strategie di prevenzione
Durante rapporti sessuali il solo preservativo,
che può essere maschile o femminile, può ridurre (il preservativo
elimina il rischio di infezione se indossato correttamente, questo è
quello che dicono i siti ufficiali), le possibilità di contrarre l'HIV
nonché le possibilità di rimanere incinta. Deve però essere utilizzato
durante tutto il rapporto di penetrazione in caso di partner sieropositivo o la cui sieropositività non è conosciuta, come può avvenire per rapporti occasionali.
L'effettivo uso del preservativo e la protezione delle trasfusioni di sangue
in Nord America e nell'Europa Centro-Occidentale sono ritenuti alla
base del più basso tasso di incidenza dell'AIDS in queste regioni.
Adottare questi metodi di prevenzione ha causato però in alcune
regioni controversie e difficoltà. Alcuni associano queste difficoltà
come conseguenza della forte influenza di indicazione religiose che
sconsigliano o condannano l'utilizzo dei preservativi.
Il preservativo maschile
è la sola più efficiente tecnologia che riduce la trasmissione sessuale
dell'HIV ed altre infezioni sessualmente trasmesse. Affinché sia
efficiente deve essere utilizzato correttamente durante ogni atto
sessuale. Lubrificanti contenenti oli, come vasellina o burro, non
vanno usati in quanto indeboliscono il preservativo rendendolo poroso.
Se necessario, sono raccomandati lubrificanti a base di acqua. I
preservativi hanno date standard di scadenza. È fondamentale
controllare la data di scadenza e se è conforme allo standard Europeo
(EC 600) o a quello Americano (D3492) prima dell'uso.Il preservativo femminile è un'alternativa a quello maschile ed è fatto di poliuretano,
che consente il suo utilizzo in presenza di lubrificanti a base di
olio. Sono più larghi dei preservativi maschili e sono progettati per
essere inseriti in vagina.
Con il costante e corretto utilizzo dei preservativi vi è un rischio
di contrarre l'infezione da HIV molto basso. Studi su un utilizzo
assiduo del preservativo in coppie nelle quali solo uno dei partner è
sieropositivo hanno mostrato tassi di incidenza di infezione del
partner sano inferiori all'1% annuo.
Programmi governativi
Il governo U.S.A. e U.S. Health Organizations adottano entrambi l' Approccio dell'ABC (ABC Approach) allo scopo di ridurre il rischio di contrarre l'AIDS durante i rapporti sessuali:
Abstinence (astinenza o rimandare le attività sessuali, specialmente per i giovani)Being faithful (lett. essere fedeli), specialmente per coloro che abbiano relazioni serieCondom, (uso del-) per coloro che hanno un comportamento sessuale che li mette a rischio
Questo approccio ha avuto molto successo in Uganda,
dove la prevalenza dell'HIV è diminuita dal 15% al 5%. Tuttavia,
l'approccio ABC è lontano da tutto ciò che l'Uganda ha fatto, poiché l'Uganda
ha sperimentato per la prima volta degli approcci utili a ridurre lo
stigma sociale della malattia, parlando apertamente dei comportamenti
sessuali, senza mettere da parte gli studenti delle scuole colpiti
dall'HIV, persuadendo singoli o coppie a fare dei test e a servirsi dei
consultori, migliorando lo status delle donne, coinvolgendo le
organizzazioni religiose, enlisting i guaritori tribali, e molto altro.Inoltre, occorre notare che non c'è alcuna prova conclusiva che i
programmi basati sulla sola astinenza abbiano avuto successo in ogni
paese del mondo nel ridurre la trasmissione dell'HIV. Questo è il
motivo per cui l'uso del preservativo è caldamente consigliato insieme
all'astinenza. C'è una certa confusione derivata dalla sovrapposizione
con l'Approccio CNN. Cioè:
Condom (uso del-), per coloro che ingaggiano comportamenti sessuali a rischio.Needles (aghi), usare solo quelli nuovi (usa e getta).Negoziare, capacità di-; trovare un compromesso per fare del
sesso in modo più sicuro con il partner e dare la possibilità alle
donne di fare le scelte più convenienti per loro.
L'Approccio ABC è stato criticato, poiché un partner fedele di un partner infedele è a rischio di AIDS Molti pensano che la combinazione dell'approccio CNN con l'approccio ABC costituirà la platform ottimale per la prevenzione.
Circoncisione
Attualmente una ricerca sta chiarendo una possibile relazione tra la circoncisione
maschile, effettuata in alcuni contesti culturali, e l'HIV. Tuttavia
l'UNAIDS crede che sia prematuro inserire la circoncisione nei
programmi di prevenzione all'HIV.
Inoltre, esperti medici sudafricani ritengono che l'uso ripetitivo
di coltelli non sterilizzati nel rituale della circoncisione degli
adolescenti potrebbe favorire la diffusione dell'HIV.
Prevenire la trasmissione dell'HIV tramite il sangue e derivati
Fondamenti scientifici
Condividere e riutilizzare siringhe rappresenta il maggiore rischio di infezione non solo per HIV ma anche per l'Epatite virale B e l'Epatite virale C.
Negli Stati Uniti un terzo di tutte le nuove infezioni da HIV possono
essere ricondotte a questo tipo di scambi e quasi il 50% dei
tossicodipendenti hanno l'epatite C.
Si pensa però che il rischio di essere infettato con l'HIV da una
sola puntura di un ago già usato su una persona affetta da HIV sia
circa 1 su 150. La profilassi post-eposizione con farmaci anti-HIV può abbassare ulteriormente quella piccola percentuale di rischio.Le precauzioni universalmente riconosciute spesso non sono seguite nell'Africa sub-Sahariana e in gran parte dell'Asia a causa sia della mancanza di materiale che di inadeguata preparazione. L'OMS, l'Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO, World Health Organisation) stima che approssimativamente il 2.5% di tutte le infezioni da HIV nell'Africa
sub-Sahariana sia trasmesso tramite iniezioni non sicure praticate in o
da strutture sanitarie. A causa di ciò, l'Assemblea Generale degli
Stati Uniti, sostenuta da un consenso unanime nell'ambiente medico, ha
fatto urgentemente appello a tutte le nazioni affinché adottino quelle
precauzioni ormai universalmente riconosciute all'interno delle proprie
strutture sanitarie.
Strategie di prevenzione [modifica]
In quei paesi in cui sono stati introdotti il miglioramento delle
tecniche di selezione dei donatori e il test agli anticorpi, il rischio
di trasmettere l'infezione da HIV a coloro che ricevono trasfusioni di sangue è stato eliminato con ottimi risultati. Secondo la OMS,
la stragrande maggioranza della popolazione mondiale non ha accesso a
banche del sangue sicure e "tra il 5% e il 10% delle infezioni da HIV
contratte in tutto il mondo è trasmesso attraverso la trasfusione di
sangue e derivati infetti del sangue".Medici e paramedici che seguono le precauzioni universali o praticano l'isolamento sicuro dalle sostanze provenienti dall'interno del corpo, per esempio indossando guanti di latex al momento di praticare le iniezioni e lavarsi frequentemente le mani possono contribuire a prevenire le infezioni da HIV.Tutte le organizzazioni per la prevenzione dell'AIDS consigliano a
coloro che fanno uso di droga di non condividere aghi o altro materiale
necessario alla preparazione e all'assunzione di droga (incluse le
siringhe, i batuffoli di cotone, i cucchiai, l'acqua per diluire la
droga, o le cannucce, ad es. quelle per il crack).
È importante che le persone adoperino aghi nuovi di zecca e che i
professionisti di tossicodipendenza mettono a disposizione tutte le
informazioni per sterilizzare gli aghi con la semplice candeggina. In
alcune città degli Stati Uniti e altri paesi occidentali, gli aghi sono
disponibili gratuitamente ai supermercati dell'ago o nei siti dove la
garanzia di iniezioni sicure è certificata per legge.
Trasmissione da madre a figlio
Fondamenti scientifici
Vi è un 15-30% di rischio di trasmissione materno fetale dell'HIV durante la gravidanza, travaglio e parto.
Nei paesi sviluppati il rischio di trasmissione dell'HIV da madre a
figlio può ridursi allo 0-5%. Diversi sono i fattori che determinano il
rischio di infezione, in ma particolar modo il tasso virale della mamma
al momento del parto (quanto più alto è il tasso, tanto maggiore è il
rischio). L'allattamento al seno aumenta il rischio di trasmissione del
10-15%. Tale rischio dipende da fattori clinici e può variare a seconda
delle modalità e della durata dell'allattamento.
Strategie di prevenzione
Le ricerche hanno dimostrato che i farmaci antiretrovirali, il
parto cesareo e il latte in polvere riducono il rischio di trasmissione
del HIV da madre a figlio.Quando è possibile e conveniente un'alternativa all'allattamento al
seno, si raccomanda alle mamme infette con l'HIV di evitare di
allattare il bimbo al seno. In caso contrario, lo si raccomanda solo
per i primi mesi di vita, ricordando che dovrebbe essere interrotto al
più presto possibile.
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Bondage
Bondage
Esempio di bondage: il "Monoguanto"
Hogtie verticale.
Con bondage (in inglese schiavitù, soggezione) si indicano un insieme di attività sessuali basate sulle costrizioni fisiche realizzate con legature, corsetti, cappucci, bavagli o più in generale sull'impedimento consenziente alla libertà fisica, di muoversi, di vedere, di parlare, di sentire.
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Descrizione
Partendo dal light bondage, ovverosia il legare solo mani e/o piedi, si arriva a forme di annodamento complete, in cui si impedisce ogni movimento al sub ("mummification"), o addirittura impedendogli ogni contatto col terreno ("suspension" - vedi foto).
In alcune forme il bondage si è trasformato, dalla pratica sessuale
che era e rimane, una forma d'arte apprezzata in fotografia e nelle
pitture, soprattutto in Giappone.
Nel praticare il bondage bisogna già avere una certa dimestichezza: le corde possono impedire al sangue di fluire correttamente (talvolta si fa con intenzione, per esempio per rendere doloroso e sensibile il seno femminile). Bisogna sempre controllare e rimuovere le corde non appena gli arti iniziano a sembrare violacei.
Inoltre le corde possono essere posizionate in maniera tale da irritare
ed infiammare le terminazioni nervose, causando dolori ed insensibilità
degli arti che possono durare anche a lungo o diventare permanenti
(casi limite).
Al bondage viene spesso attribuito anche il breath control, o controllo del respiro, pratica decisamente estrema e che può provocare danni cerebrali se usata senza cognizione di causa.
Altro elemento molto importante per salvaguardare la sicurezza del sub è che le pratiche bondage siano consenzienti.
Inoltre è importante usare con coscienza i bavagli: essi possono
portare ad un affaticamento del respiro con conseguenze serie. Per
questo non bisogna mai lasciare da sola una persona legata e
imbavagliata quindi incapace di poter agire in caso di pericolo.
Alle volte in associazione al bondage sono eseguite pratiche di dominazione psicologica e giochi sadomasochisti
(frustate e pene dolorose) il cui scopo è quello di far crescere nel
partner sottomesso il senso di umiliazione. Se il partner dominante non
possiede un certo autocontrollo e/o agisce senza cognizione di causa,
diventa elevato il rischio di oltrepassare il limite e sfociare in
pratiche esclusivamente violente.
Galleria fotografica
Si riportano qui di seguito alcune fra le tecniche più comuni di Bondage.
Fotomodella legata dal collo all'inguine
Fotomodella incatenata per i polsi
Tecnica denominata "Hogtie, ossia incaprettamento" (EN)
Donna con mani e piedi nella gogna
Bondage dei gomiti
Una "sospensione" parziale (con abbigliamento leather)
Imbavagliamento con "Ball gag", una palla, generalmente di consistenza gommosa e legatura del corpo
Un "Ring gag", un anello che obbliga chi lo indossa a mantenere la bocca aperta
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PUNTO G (come trovarlo e come stimolarlo)
PUNTO
G (come trovarlo e come stimolarlo) Ti invitiamo a
seguire questo massaggio (alcuni lo considerano un rituale)
passo per passo. E' un modo sicuro e collaudato
per svegliare le potenzialità del punto G. Non
è l'unico modo per entrarci in contatto,
ma almeno la prima volta è consigliabile procedere
in modo sistematico. Quando poi avrai preso confidenza,
lo potrai sempre modificare a tuo piacimento. Una volta
che hai identificato il punto G con sicurezza seguendo
questi passi, tutte le sue emozioni ti saranno più
familiari, riuscirai più facilmente a ritrovarlo
quando ti masturbi e riconoscerai meglio le sue sensazioni
tipiche quando farai l'amore.
Ma ora passiamo alla pratica, spiegando prima come individuare
il punto G mediante la collaborazione di un compagno
e poi come farlo da sola.
Un'avvertenza:
seguire i 5 passi con metodo non significa farlo meccanicamente,
anzi, fallo con emozione, con passione, con difficoltà,
con piacere, fallo come viene, ma rimani nel ritmo,
senza bruciare le tappe.
Certo, durante i corsi di Tantra questo massaggio dura
più di quattro ore e i partecipanti vengono aiutati
dal contesto, sostenuti dalla presenza di una guida
passo per passo, dall'atmosfera di gruppo, dall'intenso
lavoro sulla sessualità svolto nei giorni precedenti,
insomma, da una serie di circostanze che aiutano a superare
le possibili difficoltà della prima volta. Facendolo
a casa con il tuo compagno (o con la tua compagna se
vivi una relazione lesbica), un lasso di tempo di una
o due ore può essere considerato più ragionevole. Quali sono i 5 passi
1. Preparare il viaggio: l'uomo si prende
cura dell'ambiente, per esempio accompagna i bambini
dalla nonna, porta la camera ad una temperatura gradevole,
attacca la segreteria telefonica e fa tutto ciò
che serve per potersi dedicare per due ore esclusivamente
alla sua donna. Prepara anche tutto il necessario che
servirà durante il massaggio: olio e gel vaginale.
Se siete tesi, potete iniziare con un po' di movimento,
streching o danza, per entrare più in contatto
con il vostro corpo, poi aprite il rituale con un saluto.
Come prima cosa vi comunicate le paure, aspettative,
preoccupazioni e pensieri rispetto all'esperienza
che state per fare. Poi l'uomo fa alla donna un
massaggio per rilassare tutto il corpo, e quando lei
sarà sdraiata supina si siede tra le sue gambe.
2. Bussare alla porta: In questa
fase l'uomo si avvicina alla zona calda aiutando
alla donna a scendere con la propria coscienza nei genitali
e a rilassarli. Massaggia i muscoli addominali, quindi
massaggia l'inguine e il perineo. Poi distribuisce
l'olio sui genitali e prosegue con il massaggio
delle grandi labbra e infine delle piccole labbra. Durante
tutti questi massaggi, con l'altra mano ogni tanto
distribuisce l'energia a tutto il corpo.
3. Aprire la porta: L'uomo
pone un dito all'entrata della vagina e, quando
lei chiama, entra con delicatezza con la prima falange,
premendo lateralmente in tutte le direzioni. Bisogna
immaginare di toccare ogni ora di un orologio con le
12 verso il clitoride e le 6 verso l'ano. Dopodiché
l'uomo entra con la seconda falange, premendo
ancora tutte le ore, ma questa volta più in profondità.
Alla fine entra con tutto il dito e facendo pressione
aiuta la vagina a rilassarsi in tutte le direzioni,
tralasciando per il momento le 12.4. Togliere il velo: L'uomo può ora
andare sulle ore 12 e cercare il punto G chiedendo feedback
alla donna. Inizialmente esercita una pressione delicata,
poi la fai aumentare in modo costante per alcuni minuti,
quindi iniziare ad alternare una pressione costante
sul punto G con delle pulsazioni o vibrazioni per un
bel periodo.
5. Il femminile svelato: Dopo
aver stimolato a lungo il punto G. l'uomo ritira
lentamente il dito e lascia riposare la donna nelle
sue sensazioni. Alla fine concludete il massaggio e
lo spazio rituale con un saluto.Come avrete notato,
il metodo non è affatto complesso. Ciò
che rende questo viaggio più imprevedibile non
è infatti l'aspetto tecnico, ma le sensazioni
e le emozioni che lo accompagnano. Come per Cristoforo
Colombo, la vera sfida non era tenere il timone per
orientare la sua nave verso ovest o trovare i venti
giusti, ma quella dell'ignoto. Analogamente, anche
il nostro viaggio ci porterà a scoprire un nuovo
mondo, nuovi territori della nostra sessualità,
stupendoci e disorientandoci con sensazioni curiose,
emozioni profonde, e una più acuta consapevolezza
di sé.
COME STIMOLARLO
Ora ti puoi mettere
alla ricerca del punto G, piegando il dito in alto e
tastando avanti e indietro sulle ore 12 nella vagina
della tua compagna, lungo una linea immaginaria che
va dall'osso pubico fino al collo dell'utero.
Generalmente riconosci il punto G dal suo tessuto leggermente
più rugoso e talvolta più turgido, più
in rilievo rispetto alle zone limitrofe, come il tetto
del palato. Gli uomini lo descrivono come un'oliva,
una noce, una piccola isola oppure come “un bruco
cicciotelloâ€. Se non sei sicuro di essere sul
punto, prova la stessa pressione in un'area di
1 cm più avanti, più indietro o lateralmente,
finché la differenza diventa palpabile. Ma non
sempre il punto sacro è riconoscibile al primo
contatto, anzi, spesso è dormiente e si inturgidisce
soltanto quando viene stimolato. In quel caso ti ritrovi
alle prese con un paradosso: per trovarlo bisogna stimolarlo,
ma per stimolarlo bisogna prima averlo trovato. L'unica
soluzione è continuare a toccare i diversi punti
sulla linea delle 12 e con un po' di pazienza
prima o poi troverai una zona che cambierà consistenza
sotto la tua pressione, gonfiandosi. Tastandolo potresti
percepire anche delle piccole scariche. Nel dubbio chiedi
conferma alla tua compagna. Una volta che hai individuato
l'area che ti interessa, rimani lì e mantieni
un contatto dolce e benevolo immaginando di passare
con il tuo respiro attraverso il dito. Il Koka Sastra
indiano chiama questo gioco col dito ardhentu o “mezzalunaâ€.
Se teniamo presente che sulle latitudini dell'India
la luna è più “sdraiata†sull'orizzonte
rispetto al cielo italiano, ne otteniamo una bella immagine
del dito inserito nella vagina e curvato verso l'alto
proprio come una mezza luna. Come donna, riconosci
di averlo trovato dall'inconfondibile sensazione
di dover urinare anche se avevi svuotato la vescica
poco tempo prima. E' solo un'impressione
passeggera, quindi non devi assecondarla interrompendo
il massaggio per andare in bagno. Molte volte avverti
anche un senso di fastidio, di bruciore, di fitte, o
di scariche elettriche. Insomma, nulla di piacevole,
ma almeno sai di aver trovato il punto giusto. Circa
la metà degli uomini lo trova nell'arco
di alcuni minuti, una percentuale leggermente inferiore
ne impiega 2 o 3, altri cercano per più di 5
minuti. Come uomo, se inizialmente esercitavi un tocco delicato,
quando il punto G si inturgidisce puoi gradualmente
aumentare la pressione per circa 5 minuti. Poi allentala
di nuovo, anche se non del tutto, per far riposare un
po' il dito. Volendo, puoi inserirne un altro
senza ritirare il primo (per esempio aggiungere l'indice
al medio) e prepararti a una pressione ancora più
decisa. Il punto G non è delicato come il clitoride,
richiede molta più pressione. Per cambiare puoi
anche alternare il tocco costante con diversi movimenti
accompagnati dal tuo respiro.
Lo stantuffo: avanti e indietro come un pistone
La fluttuazione: come lo stantuffo, con movimenti più
dolci e più lenti
La vibrazione: movimenti ancora più dolci, ma
più veloci, come quando tremi dal freddo
L'invito: piegando il dito in su verso di te come
nel gesto che significa “vieni qua†Rimani almeno 15-20
minuti sul punto G. Generalmente un movimento costante
e continuo aiuta più a rilassarsi, mentre un
movimento ritmato viene percepito come più stimolante,
perciò è bello alternare i due. Con la
mano libera accarezza qualche volta le gambe, le braccia,
la pancia della donna per distribuire la carica, in
modo che l'energia liberata possa diffondersi
in tutto il corpo.
Un consiglio per l'uomo: se fai partire il movimento
dal respiro, ti risparmi parecchia fatica. Hai presente
la differenza tra uno sforzo muscolare e un movimento
fatto con il respiro? Ricordarti quando con il cacciavite
devi superare una filettatura arrugginita o quando devi
aprire un barattolo di marmellata sottovuoto. Se ti
concentri molto sullo sforzo nella mano, diventa faticoso.
Se fai lo stesso movimento accompagnandolo dall'espirazione,
il risultato è sorprendentemente facile. Con
lo stesso principio i karateka spaccano mattoni senza
farsi male. Tradotto nel massaggio del punto G questa
armonizzazione tra movimento e respiro ti dà
la capacità di stimolare la donna per un lungo
periodo con una forte pressione senza stancarti. Lei
non si sente in colpa vedendo la tua fatica o il tuo
disagio e tu puoi godere dello spettacolo del suo piacere.
Se ti piacciono le visualizzazioni, ti puoi immaginare
che nell'espirazione l'energia parta dal
tuo gomito (non dal dito) per arrivare come un raggio
fino al punto G e che l'aria uscente crei pulsazioni
e vibrazioni stimolanti per la donna.
Molti uomini raccontano che non è facile rimanere
centrati e presenti quando nella donna si svegliano
le energie sessuali. Quando la donna
si permette di lasciarsi andare alle sensazioni più
svariate, probabilmente ti arriveranno ondate di piacere
femminile, di sentimenti che ti potranno incuriosire,
infastidire o fare paura. In questi momenti, non reagire,
ma osserva semplicemente quanto succede nel tuo corpo,
mentre continui il massaggio rimanendo ben centrato
nel tuo polo maschile e nel respiro. Non è necessario
che tu capisca o sappia interpretare tutto quello che
sta accadendo alla donna: assecondalo e lasciati sorprendere
dalla ricchezza di emozioni e sensazioni alternanti.
Non aspettarti per forza le classiche contrazioni del
tratto più esterno della vagina come avvengono
durante l'orgasmo clitorideo. Qui potrebbe anche
non accadere niente di simile, anzi, l'apertura
si può addirittura allargare. Inoltre può
– ma non deve – accadere, che la donna arrivi
all'apice del piacere con un'eiaculazione.
Per questa eventualità tieni preparato un asciugamano.
E' anche possibile che in certi momenti la donna
ti chieda di muovere il dito più velocemente,
di passare più in fretta alla fase successiva
o di fare tutta un'altra cosa. Segui ugualmente
i tempi indicati, non per essere pignolo, ma per svelare
il punto G. Alcuni autori descrivono
il punto G come la parte interiore del clitoride. Tralasciando
l'aspetto anatomico possiamo dire che i vissuti
di queste due zone sensibili non riflettono affatto
questa tesi. Il clitoride ha una reazione lineare: il primo tocco
è piacevolmente eccitante, e i successivi sono
via via sempre più eccitanti fino a raggiungere
l'orgasmo. Il punto G è
tutto il contrario, la sua reazione è ondeggiante,
oscilla dal dolore al piacere, dal pianto al riso, dal
non star più nella pelle fino alla pace più
profonda; insomma, da un estremo all'altro. Attraverso
la stimolazione di un unico punto la donna può
sperimentare l'intero universo di sentimenti che
il suo corpo le può offrire. Oltretutto, le sensazioni
non rimangono limitate all'area pubica o al bacino,
ma tendono a coinvolgere la totalità del corpo.
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Fetish
Fetish
Il fetish è un approccio alla sessualità caratterizzato dalla rilevanza erotizzante attribuita sia a determinati tipi d'abbigliamento,
in genere intimo - come corsetti e simili - sia, e soprattutto, per
l'importanza data al materiale di cui essi sono fatti, come la gomma, il cuoio, il latex e così via. Nero e, in minor misura, rosso o il bianco sono i colori prevalentemente preferiti.
Guanti e scarpe femminili, dal tacco molto alto, sono altri accessori fondamentali per l'estetica fetish. E lo stesso per gli stivali
(anche in questo caso prevalentemente femminili), specie se fascianti
l'intera gamba. Il fetish, quindi non si caratterizza per la
predilezione per una o più specifiche pratiche sessuali, quanto
piuttosto per la ricerca di determinate situazioni in cui la componente
estetica è senz'altro centrale. Una particolare variante del fetish è
quella in cui l'elemento caratterizzante è costituito da divise o
uniformi, siano esse militari (o simili, come divise da poliziotto), o
civili: solitamente abiti da infermiera, da scolara o da cameriera,
oppure abiti ecclesiastici e altro. Rilevanti esempi di erotismo fetish
si trovano nella produzione cinematografica del regista Andrew Blake.
Di notevole interesse sono anche le coniugazioni del fetish proprie
dell'erotisimo gay, cui un'impronta molto forte è stata data dalla
produzione del disegantore Tom Of Finland
i suoi muscolosi marinai, motociclisti, soldati sono diventati un
archetipo dell'erotismo fetish, ripreso ad esempio nel celeberrimo flim
Querelle de Brest di R. W. Fassbinder. sono inoltre presenti forme di
feticismo che coinvolgono il latex e materiali ad esso simili.sia come
abito,sia come oggetti...negli ultimi anni si e fatta strada la pratica
denominata balloon fetish,ovvero il feticismo dei palloncini...il
piacere spesso maschile provato nel vedere ndividui di sesso
femminile,interagire,giocare ,gonfiare e far esplodere i
palloncini...una sorta di predominio della sensualita femminile su di
essi.
Resta il fatto che la sensibilità fetish, poiché in effetti di sfera
della percezione e psicologia della sensualità comunque si tratta, può
afferire molti ambiti e temi; il feticista, secondo infinite
declinazioni probabilmente differenti da singolo individuo a individuo,
quasi come impronte digitali, è portato ad attribuire una forte carica
di fascinazione erotica a oggetti e prassi le più svariate, sulla base
di un vissuto personale del quale può essere o meno consapevole,
secondo esiti che possono da persona a persona divenire di grande
originalità e libertà espressiva ed esistenziale come di introflessa e
nevrotica maniacalità deviata. Fuor da pruderie e moralismi tout-court,
la più raffinata concezione estetica dell'esistenza come la più
rudimentale patologia psicanalitica possono enumerarsi nell'infinito
scenario del feticismo (ma anche dell'eros considerato "normale"), che
può divenire momento di amplificazione colta e sofisticata della sfera
erotica come al contrario una sua regressione perversa e impotente che
tende a sostituire l'altro da sé con un oggetto o un'azione più o meno
carichi di valenze e rimozioni simboliche sostitutive. Nella
soggettività di queste dimensioni riesce davvero difficile e tutto
sommato arbitrario tracciare griglie di giudizio moralistiche o
pseudoetiche. Pur senza bisogno di ricorrere a banalizzazioni popolari
come il noto detto "in amore è vietato vietare" (e pure qualcuno
potrebbe obiettare che nel feticismo poca cittadinanza possa
rivendicare l'amore come sentimento alto, ma infine chi può avere
l'ultima parola di verità su ciò, se in fondo anche un grande artista
dovrà innamorarsi della suo blocco di marmo, per cavarne fuori
faticosamente una splendida scultura di sublime bellezza, quindi quanto
feticismo anche nell'arte, che viene considerata una delle massime
espressioni umane), un giudizio viene davvero difficile e in fondo
perché dover giudicare, se qualcuno per motivi magari complessi e
sfaccettati trova sensuale la boccata di fumo azzurrognolo che
un'affascinante donna raffinata gli può refolare maliziosamente sul
volto prima di baciarlo lasciandogli una vivida macchia del proprio
rossetto sulle labbra, anziché ritenere la sfera delle proprie istanze
erotiche unicamente soddisfatta da un tradizionale bacio? Non si tratta
forse di convenzioni fragili e relative anche quelle cui si affidano la
maggioranza delle donne considerate sessualmente "tradizionali", quando
indossano bracciali, anelli, forano i lobi con perline, dipingono il
volto e le unghie con colori diversi da cultura a cultura, indossano
accessori di pelle come scarpe, sandali, stivali, sottolineano le curve
con abiti più o meno sagomati o innaturali? Non è forse una forma di
altrettanto feticismo sottotraccia e forse per questo più ipocrita, per
quanto accettato in tutte le culture? Ai giusti l'ardua sentenza. Se ve
ne sono su questa terra. Ai liberi le scelte sessuali ed erotiche che
credono, purché nella reciproca consensualità tra partner.
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Nudismo Naturismo
Naturismo
« Il
naturismo è un modo di vivere in armonia con la natura, caratterizzato
dalla pratica della nudità in comune, allo scopo di favorire il
rispetto di se stessi, degli altri e dell'ambiente »
(1974, definizione della Federazione Naturista Internazionale al 14° Congresso Naturista Mondiale)
Una ragazza pratica naturismo presso una spiaggia di Formentera
Il naturismo o nudismo è un movimento che si propone di promulgare un contatto con la natura
privo di artificiosità e convenzioni sociali, promuovendo il rispetto
per le persone, gli animali, e l'ambiente attraverso la nudità sociale
in spazi privati o pubblici. Il naturismo non ha nei propri precetti
originali componenti erotico-esibizionistiche.
Numerosi termini (come ad esempio "nudità sociale") sono stati
proposti come sostitutivo dei due termini suddetti senza però assumere
la diffusione dei precedenti.
//
Filosofia naturista e controversia
I naturisti pensano che la nudità non sia né degradante, né
immorale, né indecente, argomentando che il nudismo è uno stato
naturale poiché l'essere umano è nato in stato di nudità.
Il naturista desidera vivere nel rispetto del proprio corpo, avendo
cura della propria salute e apprezzando il contatto con gli elementi
naturali. Tra i naturisti è altresì piuttosto comune la convinzione che
l'esposizione del corpo nudo offra numerosi benefici alla salute
psico-fisica, e permetta una migliore accettazione di sé stessi e degli
altri. Nei centri naturisti è prevalente la presenza di famiglie e di
persone di età matura, meno frequenti i giovani; nei luoghi dove è
permesso ma non obbligatorio, gli uomini che lo praticano sono più
delle donne.
Esiste anche una pratica naturista più radicale, secondo la quale il corpo non va spogliato solo dai tessuti ma anche dai peli. Questa forma di naturismo è chiamata smooth naturism (attualmente non esiste una traduzione italiana del termine) e i suoi praticanti smoothie.
Negli ultimi anni c'è stato un incremento di naturisti che ricorrono
alla depilazione, ma la maggior parte lo fa per motivi soggettivi, e
non per aderenza ad un'idea. Nei casi più estremi viene attuata la
depilazione totale del corpo, sopracciglia incluse.
L'aspetto storico più importante, è la connessione della nascita di
questo movimento di pensiero e stile di vita con le istanze di Libertà
(magari nell'ambito del socialismo anarchico), della reazione
all'inurbamento selvaggio e disordinato (di cui parla magistralmente
Jack London ne “Il popolo dell'abissoâ€) conseguente ad una rivoluzione
industriale che aveva perso ogni controllo, la riscoperta di nuove
forme di spiritualità (magari piuttosto confusa, ma di evidente
reazione alle religioni istituzionalizzate “di statoâ€), di recupero del
valore del corpo in connessione con la psiche correlato alla scoperta
della psicanalisi (dalle prime insicure teorie freudiane sino ad
arrivare a Jung ed a Lowen).
Tutto questo fa si che coloro che aderirono a questo movimento di
pensiero fossero anche portatori delle istanze di “liberazione
sessuale†di matrice psicoanalitica e socialista rappresentando la
“reazione†alla repressione ufficializzata della sessualità perdurata
dal primo medioevo agli inizi del ‘900, ma non certo che praticassero
riti orgiastici come spesso s'è verificato in certe sette neo-pagane da
tempi remoti sino ai giorni nostri!
Sicuramente Naturisti a pieno titolo erano gli aderenti al movimento
hippies negli anni '60 e '70 (anche se in questo ambito l'impiego
diffuso di droghe più o meno leggere era di quanto più distante ci
fosse alla filosofia naturista), che molto ha contribuito ad una sua
diffusione nel mondo, come a rendere comunemente accettate certe idee
che erano considerate quantomeno sovversive sino agli anni '50.
Privo invece di qualsiasi rilevanza culturale è il naturismo (o
meglio, il nudismo) “modaiolo†che si ripropone sui media all'inizio,
ogni anno, della buona stagione, che anzi contribuisce a dare una
visione quanto mai limitativa e distorta di questo movimento di
pensiero. Qui si rimarca la sostanziale differenza tra "Naturismo" e
"Nudismo". Su un piano strettamente filosofico, inoltre, si potrebbe
rimarcare una sostanziale differenza esistente tra l'essere "nudi" e
"svestiti". Pertanto la nudità, che abbiamo definito come non
accidentale, ma voluta o comunque espressione culturale, è
un'espressione integrale di corporeità e di vita. In questo specifico
stato di nudità c'è una manifesta intenzione di massimizzare
l'espressione corporea. Simbolicamente, a meno che ciò non sia
conseguente a ragioni contingenti (quale la temperatura dell'ambiente,
troppo bassa o troppo alta), l'indossare un abito equivale a
l'indossare una maschera, e una maschera o nasconde o identifica un
ruolo (quale le maschere da commedia e da tragedia greche, o le
maschere rituali impiegate presso certi popoli).
Quali sono gli elementi della filosofia Naturista che si sono, in
diversa misura, radicati o che sono stati accettati nella società
d'oggi?
Essi possono così riassumere:
la riscoperta del valore del corpo in relazione anche al benessere psichico;una visione equilibrata della relazione tra corpo e sessualità;l'utilità psicofisica di una pratica sportiva o comunque di un regolare esercizio fisico;la riscoperta della “medicina naturale†e delle “medicine
complementari†(così dette alternative), che, soprattutto, si rivolgono
alla conservazione della salute e che allargano la visione terapeutica
dalla patologia del singolo organo al recupero del benessere di tutto
il corpo e della sfera psichica connessa, anche con la riscoperta e
valorizzazione della fitoterapia, dell'omeopatia, della medicina
etnica, dell'osteopatia, ecc.;correlatamente alla presa di coscienza della necessità di un
miglioramento qualitativo dell'alimentazione, con la presa di coscienza
dell'importanza degli alimenti integrali, dei prodotti dell'agricoltura
biodinamica, della dieta vegetariana, ecc.;addirittura con la presa di coscienza della necessita di un
cambiamento delle tecniche didattiche tradizionali per un migliore
sviluppo della personalità (Adolphe Ferriere);la prioritaria necessità della tutela e del rispetto dell'ambiente tanto naturale che antropizzato;la necessità del recupero di forme di socialità e momenti di vita collettiva di alto livello qualitativo.
“Togliersi i vestiti†può essere una reazione
anticonformista, una espressione di libertà, un atto di protesta od
altro. Lo stare nudi in spiaggia od in casa può essere la ricerca di un
benessere (dopo un primo momento di adattamento si ci avvede in maniera
chiara del senso di benessere che si riceve dal contatto con l'aria
libera e della libertà di movimenti che pian piano si acquista). Ma
questo è solo un aspetto del Naturismo, il più eclatante secondo la
visione comune, ma appunto è solo un aspetto di uno stile di vita e di
un modo di pensare che implica una certa visione globale dell'esistenza
e dell'Uomo.
Luoghi ed attività
Per motivi culturali e climatici, il naturismo viene praticato di
norma maggiormente durante l'estate in strutture attrezzate come campeggi, centri e villaggi di vacanza, centri termali, oppure in spiagge libere o attrezzate.
Le attività tipiche di questi centri sono le normali attività di relax e svago presenti in qualunque altro posto.
In Italia
In Italia i luoghi dedicati al naturismo sono pochi. Sono presenti alcuni campeggi in Emilia Romagna, Liguria, Piemonte, Sardegna, Sicilia e Calabria.
Sono inoltre presenti alcune spiagge, tra le quali quella di Lido di Dante presso Ravenna, di Lido di Volano nei pressi di Comacchio (entrambe ufficiali), del Nido dell'Aquila presso San Vincenzo (Livorno), di Pizzo Greco, nel comune di Isola di Capo Rizzuto (Calabria), tra i lidi Ultima spiaggia e Scissure presso Gaeta, e quella di Capocotta a Roma,
in cui un tratto di arenile è stato ufficialmente adibito alla pratica
del naturismo, così come l'ultimo tratto della spiaggia del Mingardo a Marina di Camerota (SA), detto Troncone (noto anche come spiaggia gay).
Oltre a queste è da citare il caso, unico in italia, del torrente
Diaterna, sull'appenino Tosco-Emiliano in località Scheggianico, dove
da diversi anni con il benestare delle amministrazioni comunali i
nudisti si ritrovano ogni week end sulle rive del fiume contribuendo a
mantenere la naturale bellezza di questo luogo.
Storia del naturismo
È nella Germania degli anni '20 che, dopo le prime esperienze della fine dell'800, si consolida la Nacktkultur ossia la cultura della nudità, ma il Nazismo
rifiutò il neonato movimento, che intanto aveva preso il nome di FKK
("Freikörperkultur" ovvero "cultura del corpo libero"), bandendolo nel 1933.
Negli Stati uniti, l'immigrato tedesco Kurt Barthel organizzò il primo evento nudista nei dintorni di New York, e fondò l'American League for Physical Culture (Associazione americana per la cultura fisica).
Dopo la seconda guerra mondiale i movimenti risorsero rapidamente, e divennero popolari in Francia ed Inghilterra.
In seguito il naturismo si è diffuso nella maggior parte dei paesi
democratici nel mondo e sono oltre 30 i paesi ad avere una federazione
nazionale affiliata alla International Naturist Federation (INF/FNI).
In Italia attività naturiste sono attestate, secondo le testimonianze di Bruno Zuculin (console italiano in Brasile nella prima metà del Novecento), dagli anni cinquanta sull'Isola di Ponza e sulle spiagge di Focene, in provincia di Roma. Si trattava di un fenomeno nascosto e condannato, di pochi iniziati, per lo più iscritti alle associazioni estere o alla Federazione Naturista Internazionale.
Solo nel 1964 nasce l'Unione Naturisti Italiani (UNI), a cui segue nel 1972 la Federazione Naturista Italiana
(FENAIT). Nei primi anni del nuovo secolo, alcune associazioni in
disaccordo con l'operato della FENAIT decidono di dare vita ad una
confederazione che propugni un naturismo rinnovato nelle idee e nei
fatti; nasce così la CONAIT,
Confederazione Naturista Italiana, che non è stata tuttavia accettata
come componente della Federazione Internazionale INF/FNI.
Stime del fenomeno
Il numero di naturisti in Europa
è attestato intorno ai 20 milioni con circa 600 strutture naturiste
(campeggi e villaggi turistici) e numerosissime spiagge (oltre 200 solo
in Spagna).
In Francia
vi sono circa 160 strutture naturiste. Nel mondo sono 32 gli Stati che
hanno una federazione naturista nazionale aderente alla International
Naturist Federation.
Associazioni
A livello internazionale è presente la International Naturist Federation - Fédération Naturiste Internationale (INF-FNI), a cui fanno capo le federazioni nazionali.
In Italia, come federazioni nazionali, sono presenti sia la Federazione Naturista Italiana (FENAIT) che la Confederazione Naturista Italiana (CONAIT), alle quali fanno capo le varie associazioni presenti in Italia. Ma solamente la Federazione Naturista Italiana
(FENAIT) è membro della INF-FNI (lo statuto della INF-FNI prevede che
vi sia un solo rappresentante per nazione), per cui solamente le
associazioni aderenti a tale federazione sono autorizzate a rilasciare
ai propri membri la tessera INF-FNI ed i relativi bollini annuali.
Normative
Italia
La prima proposta di legge sul naturismo, in Italia, venne presentata il 19 ottobre del 1993 dall'On, Sauro Turroni, della Federazione dei Verdi
su richiesta del Presidente Fidenzio Laghi a nome dell'Associazione
Naturista Emiliano Romagnola (A.N.E.R.). Fu poi ripresentata nella
successiva legislatura iniziata nel 1994 e nella legislatura iniziata
nel 1996 col n.529. Anche l'allora minoranza parlamentare presentò nel
1999, una sua proposta di legge, concorrente, la n.6490, ad opera di Piergiorgio Massidda di Forza Italia.
Solo il 21 marzo 2000, la XII Commissione della Camera dei Deputati
(Affari Sociali) discusse per la prima volta della questione,
esprimendo l'esigenza di formulare un testo unico, comprensivo di
quanto in entrambe le proposte. Venne così nominato un "Comitato
Ristretto" incaricato di svolgere audizioni sulla questione.
Il 24 gennaio 2001
la XII Commissione adottò come testo base la pdl C.529, integrata da
quanto elaborato dal "Comitato Ristretto". Nacque così la pdl "Norme
per il riconoscimento e la regolamentazione della pratica naturista",
ma, volgendo la legislatura ormai al termine, essa non venne mai votata
né in Commissione né in Aula.
Nel corso della XIV Legislatura vennero presentate ben quattro proposte di legge inerenti il naturismo: la C.286 (Massidda, Forza Italia, il 30 maggio 2001); la S.153 (Turroni, Verdi, il 7 giugno 2001); la C.961 (Alfonso Pecoraro Scanio, Federazione dei Verdi) il 21 giugno 2001; infine, il 28 luglio 2004, Franco Grillini (Democratici di Sinistra)
presentò alla Camera la C.5194 che, al contrario delle precedenti, si
limitava alla "Depenalizzazione della pratica del naturismo" ed alla
"Disciplina delle strutture turistico-ricreative riservate ai
naturisti".
Pur sottoscritta da 40 parlamentari dell'opposizione, questa proposta di legge, assegnata alla XII Commissione il 27 settembre 2004,
non venne iscritta nel calendario dei lavori della stessa fino alla
fine della legislatura. Franco Grillini ha ripresentato il 28 aprile 2006 la proposta di due anni prima, questa volta indicata come C.276. Nel frattempo, il 19 luglio 2006. Frattanto la Regione Emilia-Romagna ha approvato una legge regionale dal titolo "Valorizzazione della pratica del naturismo".
Di rilevanza sono anche le due sentenze n.1765 e n.3557 della Corte di Cassazione che nel corso del 2000 hanno di fatto reso legittimo il naturismo nei luoghi in cui è consuetudine.
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annunci erotici ed annunci sessuali
Annunci Erotici - Annunci SessualiAdmingli annunci erotici o annunci sessuali si sono sviluppati moltissimo nel corso dell'ultima decade grazie soprattutto all'avvento di internet ed ancor più negli ultimi anni con la diffusione della banda larga che riduce il cosiddetto "digital divide" che purtroppo ancora oggi affligge un paese come l'Italia...gli annunci erotici o annunci sessuali sono un mezzo,non una soluzione, per ampliare il proprio bacino di conoscenze eliminando la titubanza che si creerebbe con un incontro reale.La possibilità di aprirsi è fondamentale, sapere che chi risponderà all'annuncio avrà i nostri gusti e saprà cosa cerchiamo ci rende meno timidi e permette di osare, a volte anche esagerare, nel porsi.l'immediatezza nella pubblicazione dell'annuncio erotico la grandissima diffusione di visite e la pronta risposta sono il grande mezzo di cui disponiamo,questo è il fotoannuncio. Questo genere di annunci erotici o annunci sessuali che dir si voglia fanno crollare l'ultima barriera, quella che realmente limitava i vecchi sistemi come i fermoposta o gli annunci erotici su giornali più o meno specializzati, i fotoannunci erotici permettono di scegliere,secondo i nostri gusti visivi oltre che sociali. statisticamente gli annunci erotici con foto vengono visitati dalle 8 alle 10 volte in più rispetto ad un annuncio privo di immagini e se presente una galleria di più foto questa percentuale sale di altre 6 volte. un annuncio erotico corredato da più foto risulta più credibile di uno generalista,oltre che ovviamente permettere a chi lo visualizza di farsi una idea "visiva" di chi ha di fronte.Come creare un buon annuncio erotico - annuncio sessuale Per Le Singole:foto: evitate assolutamente foto di fiori paesaggi cartoni animati ecc, chi legge è curioso di "vedere" e questo tipo di immagini rendono l'annuncio irritante preferite piuttosto una immagine sobria magari con un vestitino carino e sempre rigorosamente a volto censurato.annuncio: non ponete limiti assoluti ma cercate di essere garbate e nel caso una categoria non sia di vostro interesse scrivetelo con delicatezza,descrivetevi e descrivete cosa vi piace quali sono i vostri gusti e desideri siate sempre coloro che vengono scelte non chi sceglie.Per Le Trav-Trans: foto: inserite foto ampie non dettagli anatomici una foto in lingerie e magari una buona posa sono sempre apprezzate. non siate esageratamente volgari ma fate capire visivamente quali sono i vostri gusti...annuncio: sbizzarritevi ma sempre senza peccare di narcisismo gli annunci trav-trans per natura possono essere vari assolutamente da evitare le volgarità nel testo di norma non sono apprezzate.Per Le Coppie:foto: le foto sono fondamentali negli annunci di coppia. la foto principale deve essere sempre femminile e mai di particolari anatomici. nella galleria inserite almeno 2 foto di entrambi ricordate che la coppia è formata da 2 persone e quindi inserite sempre foto del lui meglio se a figura intera.annuncio: pensate a chi legge.inserite una breve descrizione della coppia e poi specificate bene i vostri gusti e le vostre inclinazioni non fate mai richieste specifiche potrebbero essere interpretate male. preferite un annuncio con toni cordiali ed allegri. ricordatevi sempre di specificare se vi piacciono le feste con più coppie o se preferite l'incontro a 4 e non per ultimo specificate sempre se siete o meno scambisti questo è molto importante dal momento che le coppie scambiste non rivestono la totalità degli annunci erotici ma anzi sono una minoranza e nella maggior parte dei casi si omette di specificare questo importante particolare... Per i Singoli:foto: qui c'è un dogma da rispettare" MAI e poi MAI inserire la foto del membro" come foto di presentazione questo è importantissimo inseritela magari nella galleria ma mai come foto principale. Pensate davvero che una singola o peggio ancora una coppia vi contattino fra migliaia di annunci scrivendo un messaggio ad un pene? annuncio: solo il 2% degli annunci singolo vengono letti con interesse questo dato è terrificante ma in parte è causa di 2 fattori, il primo citato sopra è la foto infatti il pubblico che clicca sulla foto del membro è lo 0,8% secondo fattore è la povertà lessicale. quando inserite un annuncio seguite uno schema logico non siate ne frettolosi ne superficiali. descrivetevi bene senza esagerare e senza mai usare esempi di incontri passati (questo genera una inconscia sfiducia nel lettore) usate bene il lessico cercando di non commettere errori grammaticali preferite frasi semplici ad elaborati concetti. Non fate mai richieste specifiche questo è un classico errore che normalmente porta l'annuncio ad essere immediatamente scartato. ricordatevi un pò di umorismo non guasta mai...quindi siate allegri ed evitate qualsiasi forma di morbosismo. se siete persone dolci e delicate scrivetelo! non abbiate timore di sembrare poco virili chi sceglie sono di norma le signore...che difficilmente apprezzano toni volgari e crudi.
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Fuochi di capodanno
Anche quest'anno è finito.Mi ritrovo in un locale con amici a festeggiare. In realtà sono qui solo per gli amici. Non mi piace stare in un locale a capodanno. Ma stare a casa con quella che sarà la ex moglie è anche peggio. La maggior parte di loro voleva evadere. Democraticamente si è votato, la maggioranza ha vinto.Ed eccomi qui: completo nero, giacca lunga con collo coreano; camicia grigio chiaro, cangiante, a righe, sempre in tonalità di grigio ma più scure.La flute di champagne nella mano destra, la sinistra in tasca... in attesa di chissà cosa.
Cammino tra la gente cercando di divertirmi, cercando una mia evasione. E' quasi ora......inizia il coro del conto alla rovescia, mi avvicino al gruppo, è quasi il momento di brindare al nuovo anno.Abbandono i miei pensieri e mi unisco al coro: "cinque... ".In una frazione di secondo ti vedo, abito lungo con spacco fin sopra la metà coscia. A fianco ad un uomo. Forse il tuo. Non lo so, non mi importa."quattro..." continuo il countdown, ma guardo te: capelli scuri, lunghi, leggermente mossi."tre..." corpo asciutto e sinuoso, con le curve al posto giusto."due..." terza di seno, coppe sode, scollatura profonda... s'intravede che porti un reggiseno senza coppe. I capezzoli liberi di muoversi strofinano sul tessuto e tendono verso l'esterno, quasi a voler richiamare l'attenzione."uno..." sguardo intrigante, sicuro di sé."Auguri! Buon anno..." Tra i baci e gli abbracci i miei occhi ti cercano, ti seguono, ti scrutano tra la folla...è ora dei fuochi. Nonostante la temperatura della gelida notte invernale, ci dirigiamo sul terrazzo ad osservare i fuochi artificiali.Ti seguo, mi dirigo verso di te. Mi posiziono alle tue spalle. L'uomo che ti è accanto ti parla. La mia mano più audace che mai, incurante degli avvertimenti del cervello e della gente che ci circonda, si posiziona sulla tua coscia.
Nessun segno di ribellione da parte tua. Immagino che tu abbia chiuso gli occhi per goderti la carezza che le mie dita ti stanno offrendo. Ma questa tua concessione mi autorizza a fare di più: cerco lo spacco, la mia mano s'insinua all'interno. Scopro con piacere che porti le autoreggenti. Le mie dita percorrono la tua pelle sino a raggiungere il tuo intimo. Con il pollice mi sposto sul gluteo e ne percorro il confine tra pelle e pizzo. Scie luminose incendiano la notte, mentre il tuo silenzio incendia il mio desiderio.Oso di più. Le dita scostano il bordo elastico del tanga. L'indice gioca per qualche secondo con le tue labbra per poi tuffarsi nel tuo caldo fiore. Forse anche tu hai voglia di qualcosa di più di una semplice serata tra amici, forse l'idea di essere toccata da uno sconosciuto... qualcuno accanto a te ti dice che i fuochi sono davvero belli. "E' stupendo!". La tua risposta esce soffocata e strozzata da un gemito, che si perde tra i botti di fine anno.Le mie dita si muovono velocemente dentro te, mentre con l'indice cerco e stuzzico il clitoride.Improvvisamente una mano mi ferma. Un brivido mi percorre.L'altra tua mano scivola dietro la schiena e si posa sui miei pantaloni, in cerca del sesso. Lo trovi, lo tasti, lo stringi. Poi con estrema destrezza mi abbassi la cerniera e lo estrai.Vedo la tua schiena chinarsi leggermente in avanti. Capisco!Non vuoi godere con le dita, vuoi godere sul serio. E vuoi regalarmi un sogno.Lo sguardo della gente, degli amici, di tutti è proiettato ai giochi di luce nel cielo. Tutt'intorno a noi è buio. Scosto la gonna, approfittando dell'ampio spacco. Mi aiuti e sposti il tanga, porgendomi le grandi labbra. Appoggio il membro tra le tue cosce. Spingo il glande appena dentro... mi fermo. Lascio che i nostri sessi si conoscano, si godano il primo momento di piacere... lascio che i tuoi umori avvolgano il mio sesso. I fuochi si stanno intensificando, lo spettacolo sta per finire.Istintivamente spingi indietro i tuoi glutei. Entro completamente in te. La mia mano, che prima accarezzava le tue cosce, ti afferra per il fianco. I miei movimenti sono lenti ma decisi. La mano si sposta sul tuo seno, infilandosi nella scollatura. Lo afferro con la mano, mentre con l'indice ed il medio afferro e gioco con tuo capezzolo. Incalzo il ritmo. Non resisterò ancora molto. Pochi attimi e un gemito strozzato mi fa capire che stai godendo. Subito dopo esco e raggiungo il mio piacere sui tuoi glutei.I nostri respiri, i nostri battiti lentamente tornano alla normalità, mentre nel cielo si spegne l'ultimo fuoco.
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mentecorpoanima,
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Sara e Roberta
Finalmente era arrivato l' weekend e io e Sara, ci eravamo prefissate una giornata tranquilla, senza nessuno tra i piedi, per pranzare insieme, fare un giro al centro commerciale e la sera pizza più film. Il mio ragazzo era partito presto con gli amici per seguire la sua squadra del cuore in trasferta, avrei avuto una giornata tutta per me, così la decisione di stare con Sara, che si era appena lasciata con il suo ragazzo, mi sembrava la scelta migliore... Alle 11 passo da lei a prenderla, un messaggio veloce e in un attimo, la vedo uscire dal portone si casa, scendo dalla macchina e le vado incontro. Il suo volto è triste, sembra perfino svogliata di uscire. Senza dirle nulla la abbraccio, lei si stringe nel mio abbraccio e scoppia a piangere. Niente male come inizio, pensai. Allora cercai di tranquillizzarla, "No, piccola, non fare così, basta piangere. Dai, fammi un bel sorriso che oggi io e te ci divertiamo". Lei accennò un sorriso, mentre si asciugava le lacrime dalle guance e mi singhiozzò, "Si, scusami, hai ragione. Oggi ci dobbiamo divertire". Finalmente sorridenti, salimmo in macchina e ci dirigemmo al ristorante dove avevo prenotato. Pranzetto a base di pesce, vino bianco e contorno di perché e per come la sua storia con Alessio fosse finita. Al che, al caffè, dopo averla fatta sfogare, le dissi, "non pensarci più ora, per oggi almeno, divertiamoci io e te. Mi prometti che per oggi non ci penserai più?" Dopo avermelo promesso, uscimmo dal ristorante e partimmo dritte per il centro commerciale.....Dopo un'ora per negozi, non mi sembrava vero di vederla scherzare e sorridere. Ero felice anch'io. Girammo e rigirammo quei negozi per varie volte, ad un tratto Sara mi chiama con un vestitino molto carino tra le mani, chiedendomi, se, lo avesse provato, sarei stata sincera con lei su come le stava. Io le feci la faccia di chi ci pensa su un po' e poi, sorridendo, le dissi di sì. Sara corse nel camerino, tirò la tendina e si mise a provare il vestito. Io da fuori, sorridevo ed ero finalmente felice per lei. Mi girai verso il camerino e da uno spazio aperto della tendina, la vidi mentre si spogliava. Mi sentii strana, forse complice il vino, ma ebbi come un brivido, non riuscivo a smettere di guardare.... Si infilò il vestito e uscì, chiedendomi come le stava... "Ma ti sta un incanto addosso, l'unica cosa è che, magari, con un reggiseno adatto, poi ti sta da favola", dissi ridendo. Sarà mi disse aspetta, tornò nel camerino, abbassò il vestito e si tolse il reggiseno... Vidi il suo seno nello specchio, sentii un senso di calore, ma che mi stava succedendo?"Roberta? Roby cos'hai? Sei tutta rossa... Non ti senti bene?" "Si, si scusami, è che mi è venuto un po' caldo qui dentro. Ora il tuo vestito è perfetto."Non so cosa mi sia preso, ma quando ho visto il suo seno nudo, non ho capito più niente, spero non se ne sia accorta.... Anche dopo, in giro, il mio sguardo finiva sulla scollatura della sua maglietta. Era più forte di me.... Uscimmo dal centro commerciale, un po' di aria mi avrebbe sicuramente fatto bene. Tornammo a casa di Sara, senza per fortuna parlare della situazione nel camerino. Una volta in casa, ci concedemmo un attimo di relax prima della seratina pizza più film.. Mi infilai i pantaloni della tuta e una maglietta mentre aspettavo che sarà tornasse dal bagno. Tornò con un paio di pantaloncini ed una maglietta bianca, senza reggiseno. Io ebbi ancora quella sensazione di caldo. "Ma spiegami una cosa, ma non è che per caso, sono io che ti faccio venire caldo? Mi chiese Sara sorridendo.."Ma no, figurati, e per quale motivo?""Magari per questo? E mentre diceva queste parole, Sara si tolse letteralmente la maglietta restando a seno nudo, a mezzo metro da me...Io rimasi di pietra .. Volevo sprofondare. Ma ero come ipnotizzata dal suo seno. La sola cosa che usci dalle mie labbra fu un Mah...."Non te ne devi vergognare, anche a me è capitato qualche volta... Lasciati andare, avvicinati, toccami...""Sara, no aspetta, io....io... io non... A me piacciono gli uomini, non mi fraintendere, ma non c'è la farei con una donna..."Ma Sara era già attaccata a me, prese le mie mani e le portò sui suoi seni....Era una cosa nuova per me, stavo provando sensazioni mai provate prima e la cosa strana, è che mi piaceva. Sentivo tra le mani il calore del suo corpo, sentivo i suoi capezzoli sotto le dita..."Lasciati andare Roby, ne hai bisogno e ne ho bisogno anch'io, non c'è niente di male. Ci conosciamo da anni e sappiamo entrambe di cos'ha bisogno una e di cosa ha bisogno l'altra. In questo momento, abbiamo bisogno di una cosa sola, entrambe, insieme...." E mi stampò un bacio con la lingua che mi fece venire i brividi. Io a questo punto, non mi potevo più nascondere o tirare indietro, ero troppo eccitata. Sara mi tolse la maglietta e il reggiseno, iniziò ad accarezzarmi e poi si mise a succhiarmi i capezzoli, la sua lingua era come quella di un serpente, mentre con le mani infilate nella tuta mi stringeva le natiche. Io godevo tantissimo, era la prima volta con una donna ed ero in estasi. Spostò la sua mano destra tra le mie gambe, prima da sopra le mutandine, poi entrò nelle mutandine con la mano e con le dita iniziò a massaggiare il clitoride, dolcemente. Io ero una fontanella. La fermai, la presi per mano, la portai sul divano e le tolsi pantaloncini e mutandine. A mia volta, mi misi a succhiarle i capezzoli, mentre con la mano scendevo tra le sue gambe, scesi senza mai staccare la mia bocca dal suo corpo, fino ad arrivare all'ombelico, lo leccai fuori e dentro, guardai Sara, aveva gli occhi chiusi. Mi staccai e iniziai a baciare e a leccare l'interno delle sue cosce, mentre con la mano le massaggiavo le labbra. Salii con la lingua e iniziai a leccarla, Sara ebbe un gemito, io continuai baciando e leccando la sua vagina. Aveva un buon sapore. Succhiai dolcemente il suo clitoride, come se le stessi facendo un pompino e mentre lo facevo, la penetrai con due dita, delicatamente, fuori e dentro. Sara tramava e gemeva, io ero al settimo cielo. Mi mise le mani sulle spalle, io alzai la testa, si divincolò e venne a baciarmi in bocca, poi mi ordinò di sdraiarmi, che ora era il mio turno....Sentivo la sua lingua nella mia fessura bagnata, entrare e uscire, alternandosi alle dita, non so quante volte venni, ma ero quasi esausta. Ci dedicammo anche un 69 senza risparmiarci, ormai eravamo fuse una nel corpo dell'altra. Sara era fuori controllo e io la seguivo a ruota, mi fece alzare e mettere a pecorina sul divano, inizio a penetrarmi con le dita nella vagina, io godevo come una cagna, la pregavo di non smettere. Senza togliere la mano, iniziò a leccarmi il buchino, sentivo la sua lingua e la sua saliva passare sul mio buco del culetto, era strano, ma mi piaceva. Cambiò la mano che mi penetrava nella vagina e in un lampo, mi penetrò con un dito piano piano nel buchino dietro.... All'inizio sentii un po' di male e di fastidio, ma poi mi rilassai e mi piacque. Stavo ricevendo una doppia penetrazione con le sue dita.... Non avrei mai detto che Sara era così porca. Io ormai non capivo più niente, le restitui il favore con la mia lingua e le mie dita e godemmo ancora per un po'. Finimmo abbracciate, esauste ma felici sul divano. Ci baciammo ancora a lungo prima di andare a fare una doccia insieme. Prima di quel giorno l'idea di fare l'amore con una donna non mi aveva mai sfiorato. Ma mi è piaciuto tantissimo e pensai che con Sara, la cosa non doveva finire li... infatti, decisi anche di dormire da Lei quella notte......
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7 months ago
Cucciolodolce,
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La prima volta con Serena la figlia di Chiara
Sono oramai due anni che ho chiuso una storia con la mia ex Chiara. Da lei trascorrevo praticamente il fine settimana ed ogni tanto veniva a trovarla sua figlia Serena che all’epoca aveva 24 anni.Con Chiara avevo un rapporto molto bello e sessualmente di altissimo livello ed anche piuttosto trasgressivo visto che si frequentava il privè o altre situazioni con singoli.Anche con serena ero molto in sintonia a livello caratteriale e spesso si parlava dei suoi casini con i suoi ragazzi.In questi ultimi giorni Serena si è litigata con Marco, il suo boy-friend, cadendo in una strano stato...un misto tra euforia e leggerezza.È diventata più espansiva e mansueta ed ha cominciato a mostrare degli atteggiamenti che prima non si sarebbe nemmeno sognata di avere, tipo girare per casa in slip e reggiseno.Aveva un corpo da farti smettere di respirare.Un sabato pomeriggio dopo aver ultimando di sistemare le mie cose nell’armadio sono andato sotto la doccia e mentre mi sto insaponando sento la porta aprirsi e chiudersi con lo scrocco della chiave.So che a Chiara piace farsi una bella scopata sotto la doccia quando e possibile, quindi le dico che non era possibile perche Serena era in casa...e con sorpresa invece di sentire la voce di Chiara sento quella di Serena che mi dice"senti non ti andrebbe di fare a con me quello che volevi fare con mamma?"Io attonito di primo acchito ho risposto un secco NO e l ho mandata fuori immediatamente, anche se però a mente lucida ho riflettuto su che bella scopata doveva essere con Serena e mi masturbai pensando a quel suo culo tornito e a quella fichetta gonfia di piacere e feci una sborrata mai vista.La sera stessa dopo cena Serena usci con alcune sue amiche ed io mi misi sul divano a guardar un film con Chiara.Durante il film Chiara prende a farmi un pompino da paura e dopo esserle venuto in bocca mi sono sincerato con bacio che avesse bevuto tutto come sempre fa. Mi sono inginocchiato e di rimando le ho fatto un lavoretto con lingua,sulla sua bellissima fica depilata.Il giorno seguente Chiara mi dice che sarebbe andata a fare compere al supermercato e che si sarebbe poi fermata a trovare la sorella.Serena, che era nella sua stanza appresa la notizia dai saluti della mamma si mise ad ascoltare un po di musica, io vado sul terrazzo a fumare una sigaretta (allora fumavo) e vedo la finestra aperta della camera di Serena.Non sentendo la musica, do un occhiata dentro e la vedo distesa sul letto, nuda, con un fallo che le entra ed esce dalla fica,mentre con l altra mano si strizza un capezzolo.Finito la sigaretta in quattro boccate rientro e mi metto davanti alla porta della sua camera, indeciso su come approcciare, prendo coraggio e busso.Si sente un po di confusione ma poi mi dice di entrare e la trovo seduta sul letto in costume da bagno.Il costume pero lascia intravedere la parte che il fluido della sua fica ha intriso e facendo finta di niente le chiedo che strano odore ce nella cameretta.Lei arrossi di colpo ed io eccitato dalla sua timidezza le chiesi come mai le sue mutandine fossero cosi bagnate tra le cosce...Lei prese la mia mano e la mise sulla sua fica...era bollente e fradicia di umori.Ritirai la mano e la portai davanti al viso per sentirne il profumo e ne assaggiai anche il sapore, dolce e voluttuoso.Lei rimase seduta a guardare quello che facevo poi mi fece scivolare giù i pantoloncini e rimase bloccata davanti al mio cazzo che era diventato di pietra e carne.Lo prese con le mani e mi succhiò la cappella prima di frlo scivolare tutto in gola, sentivo le palle appoggiate al suo mentoLe scostai la testa e le infilai la lingua in bocca mentre mi inginocchiavo per andare a leccare quella sontuosa e profumata fica.Aveva un clitoride che sembrava un capezzolo tanto era pronunciato e gonfio,infatti bastarono pochi colpi di linguae raggiunse l orgasmo.Mi rialzai e le dissi di mettersi in ginocchio appoggiandosi sui gomiti.Lei esegui prontamente, mettendomi davanti tutto il suo spettacolo,fica e culo era li aperti e pronti per ricevere il mio cazzo.Le appoggiai la cappella sulle labbra della fica e le feci fare dentro e fuori un paio di volte, poi glielo feci assaggiare fino in fondo con un colpo di reni.Era come avere infilato il cazzo in un forno tanto era calda e stretta...Io dandole una sonora sculacciata sulle chiappe continuai a pomparla, dentro e fuori, mentre con le dita mi facevo posto nel suo culetto, fino a farla schizzare ancora di piacere...Tirai fuori il cazzo da quella stretta fessura carnosa e profumata e con la cappella feci scivolare un po di fluido su quel buchetto violaceo e ad ogni passaggio sentivo il suo respiro diventare piu intenso.Quel culo aveva fame di cazzo e me lo diceva tutte le volte che sfiorandolo aveva una contrazione dilatandosi sempre piu.Ricordo solo che mentre facevo mia, lei disse che non voleva altro che essere inculata da me dopo averla ripetutamente inculata le venni in culo e lei per tutta risposta si tolse e me lo lecco per ripulirlo tutto.La ringrazia baciandola
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7 months ago
Luca,
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Nicole la mia schiava parigina e inizio castità forzata
Nicole è una ragazza francese di origine italiana. Mi scrive una mail il sette di giugno dicendo che è da sempre una mia grande lettrice, ma che solo ora si è sentita pronta a fare il grande passo e a contattarmi.Per provocazione le chiedo di mostrarmi la merce, cosa che le ho chiesto per metterla in imbarazzo e vedere se è veramente una sottomessa, o una delle solite folgorate sulla via delle sfumature di grigio, a posteriori credo che l’avesse capito essendo una persona molto intelligente.La sua risposta mi lascia abbastanza basito oltre a mandarmi le foto mi dice che è pronta e disponibile a fare qualsiasi cosa le ordinerò. E’ una ragazza abbastanza alta, un seno non grandissimo anche se comunque porta una terza misura, un bel sederino.Le dico allora che comunicare la mail non è che sia tanto comoda e che su whatapp o telegram sarebbe più comodo. Lei mi dà immediatamente il suo numero di cellulare chiedendomi di scriverle subito, che è impaziente di diventare la mia schiava anche se è fidanzata, ma non le interessa.Nella foga però mi dice però una cosa da cui si denota che dalla lettura dei miei racconti non ha colto quello che mi piace di più ordinare, infatti mi dice che si masturba spesso fino anche a tre volte al giorno.Le scrivo subito su whatapp dicendole che sono esigente e che come prima cosa dovrà pulire il water con la lingua, lei dice che è una cosa che un po’ la disgusta condividendo l’appartamento con altre persone, ma che obbedirà.A questo punto le ordino dieci giorni di castità forzata e di depilarsi completamente la passerina, lei mi risponde che prenderà subito appuntamento con l’estetista per depilarsela e che per lei sarà dura non toccarsi in quanto le piace masturbarsi spesso.Mi dice poi che domani è il suo compleanno e che viene il suo ragazzo dall’Italia e che sicuramente vorrà scopare, ma le rispondo che essendo in castità forzata non può farlo, ma può far godere lui, ma non viceversa lui non può toccarla. Lei anche se controvoglia mi dice che obbedisce.Il ragazzo non prende affatto bene la cosa e contrariato dal fatto di essersi fatto un viaggio dall’Italia a Parigi per trovare la sua ragazza che non lo fa neanche scopare la molla.La sera dopo capita un fatto che rischia di stroncare il nostro rapporto, essendo fuori a un compleanno di un amico le rispondo che non posso occuparmi di lei e non la prende bene dicendo che come lei mi ha dato serietà come schiava io le devo dare serietà come padrone e che non vuole più essere una mia schiava e si limiterà a masturbarsi sui miei racconti come aveva fatto prima di contattarmi.Capisco subito però che in realtà ciò non è vero e che dice questo solo perché si è sentita trascurata, per un paio di giorni mi manda messaggi in cui mi tiene il broncio, fino a che mi dice che avevo ragione io e che si era sentita trascurata, voleva farmelo capire. Io le dico che va bene, ma deve chiedermi scusa in ginocchia e la castità sarebbe stata di quindici giorni e non più di dieci.Il pomeriggio successivo mi scrive un messaggio in cui dice che si è svegliata con il lenzuolo tutto bagnato dai suoi umori, che si sente mentalmente assoggettata a me e per fortuna aveva i pantaloni perché le cadevano gli umori lungo la gamba.Le difficoltà di Nicole sono ogni giorno superiori in quanto facendo la baby sitter per arrotondare si mette inevitabilmente in certe posizioni con le gambe andando a stimolare parti sensibili, cosa che rende ancora più difficoltoso resistere alla castità.Almeno due, tre volte al giorno mi dice che questa prova le sta facendo passare le pene dell’inferno, ma vuole farcela per soddisfare il suo padrone, oltre che nel timore per quella che sarebbe la punizione se non ce la facesse.Per vedere se effettivamente sta rispettando la castità forzata le chiedo di farmi vedere le mutandine che indossa e mi mostra degli slip completamente impregnati di umori, poi mi dice che questa sera prima di coricarsi leggerà lo stesso qualcuno dei miei racconti anche se sa di farsi del male non potendosi toccare.Il giorno dopo la cosa si fa sentire quando è seduta con le bambine su un tavolo avrebbe voglia di incrociare le gambe per darsi un po’ di piacere, ma riesce a resistere e a non farlo. La sera va a letto presto senza leggere racconti erotici, sperando di dormire meglio della notte precedente.La mattina però non sta affatto bene si sveglia con un raffreddore accentuato, ma dopo aver preso dei farmaci nel pomeriggio le passa subito, torna ad eccitarsi e mi dice che ogni volta che le scrivo o mi sente è felice e si eccita subito.Nei giorni seguenti non ci sono sussulti si abitua alla castità forzata, anche se soffrendo arriva però un momento particolare quando deve andare dall’estetista per fare la manutenzione alla depilazione della passerina.L’estetista era una ragazza di 22 anni, molto gioviale che parlava con lei del più e del meno in tranquillità, ma l’imbarazzo è venuto quando per qualche istante le ha toccato il clitoride e si è accorta di quanto era bagnata e allora le ha fatto un sorrisino ammiccando.
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5 months ago
padronebastardo,
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Nicole la mia schiava parigina fine castità forzata
L’episodio dall’estetista che inavvertitamente le ha toccato il clitoride anche se è un episodio durato un attimo meno di cinque secondi, ha reso l’eccitazione di Nicole più intesa, così come la sua capacità di resistere alla castità assai più complicate.La sera va con degli amici a bere qualcosa, ma questo non aumenta la sua capacità di resistenza, anzi la depilazione della fighetta l’ha resa più sensibile del solito al punto che quando qualche uomo la guarda si immagina scene erotiche e si bagna parecchio, e gli umori le scendono lungo la gamba facendola vergognare parecchio, anche pensando che la domenica come al solito andrà in piscina e col costume la sua eccitazione potrebbe essere facilmente visibile a tutti.L’indomani inizia a lavorare alle otto e questo le fa tenere la mente impegnata e pensare poco alle sue voglie fino a sentire il che le consente di sentire poco l’eccitazione che porta dentro il suo corpo. Alle due circa le ordino di indossare delle mutandine bianche per vedere se sta davvero rispettando la castità forzata, dato che gli umori sul bianco risaltano meglio. Alle quattro le mutandine erano praticamente tutte zeppe di umori.Le scrivo che la sera non so se riusciremo a vederci o sentirli dato che avevo degli amici a casa, ma che cercherò di mandarle qualche messaggio per provocarla lo stesso. Lei mi risponde che non sa se è perché sono diversi giorni che è in castità, ma quando la chiamo “cagnetta”. “Cagna” o simili la sua fighetta gronda.L’indomani mi racconta del sogno che ha fatto la notte si ricorda che era da sola in un taxi quando il tassista le dice che lui ha ancora voglia di fare sesso, ma la moglie quindi si deve arrangiare in altre maniere, ferma il taxi e la spoglie, ma poi non sa come è andata a finire perché si è svegliata con la fighetta inzuppata in modo incredibile.Il giorno dopo mi chiama dicendomi che siccome era in pausa si era distesa sul letto e aveva troppa voglia e mi chiedeva pietà chiedendomi di fare finire la castità forzata, perché non ce la faceva più, ma io risposi che non se ne parlava nemmeno per scherzo, anche se capivo che stava impazzendo.Mi racconta che la sera era invitata a mangiare a casa di una sua amica con forti tendenze lesbiche e la sua capacità di resistenza sarebbe stata messa a dura prova, anzi la metteva a dura prova anche solo uno sguardo di un uomo o di una donna, addirittura quando nel suo lavoro di baby sitter doveva fare una danza con una bambina che le chiedeva di mettersi a quattro zampe si infradiciava tutta.La sera dall’amica andò proprio come lei temette: dopo la cena cominciò a toccarle le tette e lei per evitare il peggio fu stata costretta a trovare una scusa e tornare a casa.I giorni seguenti furono abbastanza tranquilli e furono molto utili per conoscerci meglio e scoprii l’intelligenza, la vivacità, le capacità intellettuali di Nicole che si dimostrava oltre a una gran cagna, una persona molto interessante anche per molti altri aspetti.Per mettere un po’ di pepe le dico che le do la possibilità di far finire la castità se lo fa con una donna di almeno sessant’anni sapendo che in una città di persone snob, come Parigi era una cosa abbastanza complicata che capitasse, infatti fu quello che capitò, ma contribuì a eccitare ancora di più Nicole e a diminuire le sue capacità di resistenza, che addirittura cercava di non andare spesso in bagno perché facendo pipì sentiva la fighetta ancora più bagnata e che pulsava.I giorni seguenti continuarono senza grandi sussulti, dato che Nicole era molto impegnata, i problemi cominciarono a sorgere gli ultimi due giorni che erano un sabato e una domenica, perché sono giorni in cui non essendo tanto impegnata non aveva la testa sgombra da altre cose e la mente pone l’attenzione sulle sue voglie: i suoi capezzoli sono praticamente permanente duri, il clitoride gonfio in seduta stante, ormai la sua capacità di resistenza ridotta ai minimi termini.Ormai sta arrivando il quindicesimo giorno e le dico che per uscire dalla castità forzata deve prima masturbarsi sei volte fermandosi prima di godere, ma non ce la fa e dopo la quinta volta ha un orgasmo violento di un intensità che non aveva avuto da molto tempo.Mi vedo costretto comunque a punirla per questa mancanza e durante i colpi che ho inflitto sulla passerina Nicole ha avuto un altro orgasmo.
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5 months ago
padronebastardo,
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Nicole con la sua amica lesbica a vedere Francia Belgio e secondo inco
Nicole mi dice che la sua amica lesbica Angélique l’ha invitata a vedere la semifinale dei mondiali Francia Belgio nel bistrot sotto casa sua e mi chiede il permesso di poterci andare. Angélique è una ragazza molto particolare, infatti è lesbica e ha un attrazione particolare per Nicole, capita spesso infatti che quando ha bevuto un goccio in più la abbracci o cerchi di metterle le mani sulle tette.Sono abbastanza titubante se darle il permesso, ma so che anche che Nicole freme dalla voglia di farsi leccare la vagina da una donna, decido quindi di accordarle il permesso di incontrarla, ma dicendole che questa sera potrà solo farsi leccare le tette, la fighetta gliela potrà far leccare solo tra qualche giorno. Nicole mi guarda con uno sguardo che sembra dire sempre meglio di niente.Le ragazze si siedono a un tavolino e cominciano a vedere la partita che inizialmente si fa più difficile del previsto per la Francia e quindi Angélique è piuttosto tesa e concentrata sulla partita-.Questo dura fino al gol di Umtiti, dal quale Angélique comincia a ordinare da bere prima per festeggiare il gol, poi il mancato ritorno del Belgio e poi la vittoria della Francia.Dopo quest’ultimo fatto Angèlique esce in strada visibilmente brilla per festeggiare la vittoria della nazionale che è arrivata in finale di colpa e complice l’alcol e il casino degno più di Rio che di Parigi, comincia a scaldarsi e ad abbracciare Nicole che inizialmente sta un po’ sulle sue tirandosela un po’.Angèlique allora le dice senza tanta timidezza già te la sei tirata quando siamo andate al concerto sotto la torre Eifell, e quando ti ho invitata a casa mia vedi vdi lasciarti un po’ andare.Nicole allora il cui scopo è quello di farsi leccare le tette da Angèlique , decide di lasciarsi abbracciare fino a farsi toccare il stupendo culetto.Dopo un po’ che Angèlique è con le mani sul culetto di Nicole le chiede se la può seguire a casa sua e questa facendo finta di farlo controvoglia dice di sì.Una volta arrivate a casa di Angèlique essendo questa venuta a meno dei freni inibitori per via dell’alcol le dice che ha voglia di scopare con lei.Nicole conscia del mio ordine di non potersi fare leccare la passerina quella sera dice a Angélique che la metterà alla prova se riuscirà a farle raggiungere l’orgasmo leccandole solo le tette le consentirà di leccare la sua depilatissima e vogliosa passerina e forse anche il suo meraviglioso culetto praticamente vergine.Nonostante tutta l’esperienza di una lesbica molto troia far avere un orgasmo solo leccando le tette non è così facile e pur eccitando terribilmente Nicole i cui capezzoli ormai erano irti come scogli non riuscì a farle raggiungere l’orgasmo e dopo un po’ salutò Angélique sensibilmente delusa.In realtà Nicole non era affatto delusa e avrebbe avuto volentieri un orgasmo, aveva solo obbedito al mio ordine di non farlo e me lo fece notare. Io le dissi che l’orgasmo l’avrebbe avuto per via della lingua di Angélique, infatti tra un giorno due avrebbe richiamato Angélique e gli avrebbe detto che le poteva dare una seconda possibilità e questa volta avrebbe potuto farsi leccare la passerina anche se non riusciva a farle avere un orgasmo solo leccandole le tette.Passato qualche giorno Nicole manda un messaggio ad Angèlique dicendole che forse l’altro giorno è stata un po’ stronza e che se voleva le dava un’altra possibilità. Questa volta la invitava a casa sua a mangiare per una cena galante a lume di candela e se da cosa nasce cosa chissà….Angèlique dice di accettare e dopo due giorni la aspetta a casa sua, dopo una stupenda a luna di candela, Nicole si avvicina e le dice che se la fa eccitare le fa leccare la passerina.Angèlique comincia a limonare baciando Nicole prima sulle labbra e poi sulla lingua. La spoglia fino a denudare le sue tette non grandissime, ma con due capezzoli molto belli e sensibili. La foga di Angèlique è tale che Nicole questa volta rischia sul serio di avere un orgasmo dal modo in cui le vengono leccate da Angélique che sembra veramente un ossessa.Nicole a questo punto le dice di spogliarla e di farla godere. Angèlique non aspettava altro, la porta sotto il letto comincia prima a leccarle il clitoride fino a farlo diventare duro come il marmo e poi insinuarsi come un ossessa sull’entrata della vagina e la parte circostante l’ano. L’orgasmo di Nicole è violentissimo, la voglia di farsela leccare era tantissima, l’attesa e la voglia di Angélique hanno fatto il resto.Angélique le dice prima di andare via cerca di dire a quel bastardo del tuo uomo che se qualche volta non fa il bastardo potrebbe andare bene lo stesso, perché solo lui poteva concepire una bastardata cosa come quella dell’altra sera.Per circa una settimana Nicole e Angèlique non si erano più viste e questo aveva comportato un certo turbamento in Angeliquè che nonostante l’intraprendenza era in realtà una ragazza abbastanza timida.Angèlique decide quindi di telefonare a Nicole e questa le dice che essendo un po’ raffreddata ha preferito non muoversi in questi giorni. Angèlique allora con un coraggio insospettabile le dice che la sera sarebbe venuta a trovarla per farle compagnia.La sera sulle sette Angèlique arriva a casa di Nicole con un pacco di biscotti al cioccolato che sono i suoi preferiti.Nicole la accoglie vestita con un paio di pantaloncini e in canottiera, senza reggiseno e con i capelli sciolti.Una volta sedute attorno al tavolo per mangiare tè e biscotti incominciato a parlare, Nicole le dice che oltre a stare male ha mille pensieri per la testa (università, lavoro, trovare casa) e li Angèlique la prende per mano, le fa la prima carezza e le racconta di essere molto triste perché la sera precedente si era ubriacata ed era andata a letto con un ragazzo che manco le piaceva obnubilata dai fumi dell’alcol.Con la scusa che Nicole si sentiva debole le ragazze si sono spostate a parlare e ridere in camera da letto e Angèlique dice a Nicole che le sarebbe mancata tanto con la sua partenza essendo l’unica persona in grado di capirla e conoscerla davvero. Nicole non le risponde, a quel punto Angelique la accarezza sulla guancia e le ragazze cominciano a limonare. Nicole sentiva la voglia aumentare ad ogni bacio e la passerina bagnarsi sempre di più fino a quando ha cominciato a spogliare Angèlique e le ragazze si sono trovate in perizoma sul letto.Angèlique va sopra a Nicole e comincia a leccarle le tette, la quale diventa sempre più fradicia(già di per sé non ci vuole tanto nota dell’autore). Angelique se ne accorge e le mette due dita nella passerina che fa entrare e uscire toccando insieme il clitoride con un altro dito. Angelique allora cominciò a leccare il clitoride di Nicole, i cui umori aumentavano sempre di più. Evidentemente Angèlique avendo parecchia esperienza nell’arte di Saffo sapeva dove mettere la lingua e infatti ci mette davvero poco a far avere un orgasmo a Nicole.Dopo l’orgasmo di Nicole le ragazze bevono una birra e poi sarebbe toccato a Nicole far godere Angèlique ed era molto titubante essendo solo la seconda volta che toccava una donna.Nicole comincia a leccare le tette di Angèlique, poi scivola con la mano fino alla fighetta soffermandosi un bel po’ sul clitoride, poi comincia a leccarle la passerina fermandosi diverse volte come le avevo suggerito io.Angèlique fu molto colpita da questa cosa e guardò Nicole in faccia stranita tanto che a fine serata le dice sai Nicole stavo per godere e diverse volte ti sei fermata o hai allentato il ritmo, dopo la sua risposta Angèlique le fa un sorriso e cambia discorso.
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5 months ago
padronebastardo,
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