Insieme ad alcuni amici, avevamo affittato una cantina dove ci ritrovavamo per suonare la chitarra e dove speravamo di poter portare le ragazze! Poi allora andava di moda mettere su questi piccoli “Club” tra amici.
La cantina ce l’aveva affittata una Signora francese sulla quarantina molto bella e provocante che diceva di essere originaria di Cannes, dove aveva fatto la controfigura di Brigitte Bardot, alla quale, invero, somigliava molto, imitandone anche la pettinatura e l’abbigliamento.
Era arrivata nella nostra Città per curare il figlio affetto da leucemia in quanto il locale ospedale era allora un’eccellenza in questo campo ed aveva acquistato un palazzetto con al piano terra un negozio ed una cantina.
Ufficialmente lavorava come modista nel suo negozio aperto sotto casa, in realtà faceva spettacoli di spogliarello ed arte varia in un locale notturno allora molto in voga in Città e si diceva che organizzasse poi a casa sua incontri di sesso sfrenato durante i quali,con facoltosi imprenditori, professionisti e commercianti che frequentavano il locale dove si esibiva.
Noi avevamo affittato la sua cantina dandole diversi mesi di anticipo.
Accadde però che il padre di uno dei miei amici, che era un alto funzionario della Questura, venuto a saperlo, le impose di mandarci via motivandolo con il fatto che disturbavamo con la nostra musica i vicini di casa.
Era evidentemente una scusa, in realtà non voleva il figlio avesse rapporti con questa persona. In ogni modo dovemmo andarcene.
Nel frattempo purtroppo il figlio della Signora, che inizialmente sembrava aver trovato la cura giusta, morì e Lei cadde nella più totale disperazione.
Dovevamo recuperare i soldi dati come anticipo e me ne occupai io, che ero un poco il tesoriere del gruppo.
Quando seppi che si era rimessa, decisi di tornare da Lei in quanto i soldi da recuperare erano per noi importanti e comunque non aveva manifestato alcuna difficoltà a restituirceli.
Erano passati un paio di mesi e la trovai in gran forma, in guepiere e reggicalze insieme ad un’amica con la quale faceva gli spettacoli al locale, che invece indossava solo una vestaglia trasparente, senza nulla sotto.
Nemmeno la Signora indossava slip e non essendo in uso la depilazione del pube, ma solo curare un poco il pelo in estate, avevano una peluria folta ma curata che mi eccitò subito moltissimo.
Mi ricevettero cordiali e la Signora mi disse che si ricordava bene di quando l’avevo trovata nella vasca da bagno: non riusciva più a parlare ma mi vedeva. Inoltre mi disse che non voleva più morire in quel momento e che ebbe paura che io scappassi senza chiamare nessuno!
(Ho letto poi che spesso i suicidi, dopo il gesto estremo, non perseverano se si riesce a fermarli, tanto che in taluni luoghi, come il ponte di Ariccia ai Castelli romani, luogo in passato di molti suicidi e per questo detto appunto “Ponte dei suicidi”, sono state installate delle reti affinché dopo il primo salto, il suicida possa fermarsi ed in genere non persevera nel suo gesto).
Non ricordo quando la Signora mi disse queste cose cosa le risposi, ma credo che rimasi basito o quasi, perché ero molto eccitato da quelle presenze ed eccitato vuol dire che avevo già il cazzo duro solo guardandole!
Se ne accorsero, risero tra loro, mi dissero di avvicinarmi e mi palparono insieme tra le gambe masturbandomi per un poco da sopra alla stoffa dei pantaloni.
Non so come sia riuscito a trattenermi e non sborrare subito per quanto ero eccitato dalla situazione!
Poi la Signora, che fino a quel momento avevo sempre chiamato così, mi disse di chiamarla Dedé (Adele), che la sua amica si chiamava Monique (Monica) e chiamando anche me con un diminutivo alla francese, mi spinse con il viso tra le sue cosce ed iniziarono a toccarsi e baciarsi l’una con l’altra.
Con le varie esperienze che avevo avuto, ma soprattutto dopo quelle vissute con le mie fidanzatine, credevo di essere un maestro nel cunnilinguo, ma Lei mi fermò subito, incominciando a spiegarmi come dovevo fare.
Questo frenò un poco la mia terribile eccitazione, aiutandomi a non venirmene subito.
Ero concentrato su quello che mi diceva di fare, la sentivo provare piacere, sentivo la sua fica bagnarsi sempre di più, il suo sapore e la cosa mi esalava.
Mi disse di spogliarmi e restare nudo, col cazzo grosso e duro libero, fu un attimo!
A questi punto Monique si staccò da Lei prendendo il mio uccello che scoppiava in mano, lo scoprì tutto, il frenulo libero lasciava scoprire tutta la cappella e tirare la pelle fino in fondo all’asta ed iniziò a baciarlo ed a succhiarlo.
Mentre aveva tutta la mia cappella in bocca, sentii la sua lingua che l’avvolgeva leccandola e succhiandola all’interno della bocca.
Provai un piacere che ricordo come fosse ieri e che ho poi sempre ricercato con tutte le donne che ho frequentato.
A questo punto ebbi un’eruzione copiosa e forte, violenta, di sborra densa, che Lei trattenne tutta in bocca.
Risero, mi sentii in imbarazzo e credo che dissi qualcosa di ridicolo tipo:
- In genere non vengo così, subito …
Risero ancora e poi Dedé mi disse:
- Non ti preoccupare, alcuni durano anche molto meno! Ah ah … e magari hanno pagato 200.000 lire!
Quest’ultima frase mi bloccò ulteriormente, perché pensai che mi volesse restituire così i soldi dei mesi anticipati! Ed avrei poi dovuto metterceli io, quei soldi!
Per inciso la cifra che disse corrispondeva all’incirca allo stipendio netto che mio padre percepiva in un mese!
Lei si accorse di questo e sempre ridendo mi disse:
- Non ti preoccupare, tu mi hai salvato la vita ed ora te lo dico, prima di te è entrato un altro, ma è scappato per paura di compromettersi!
- Se non c’eri tu ero riuscita davvero a morire!
Poi Monique si avvicinò e mi baciò in bocca, ancora col mio sperma sulla lingua passandomelo tutto, poi baciò Dedé e poi anche Dedé mi baciò.
Il bacio che ci scambiammo con Monique e poi con Dedé passandoci la mia sborra, se a taluni può sembrare poco piacevole, fu invece anch’esso un piacere nuovo molto intenso e sempre ho cercato di goderne poi con le donne che ho incontrato.
Fu un’iniziazione al sesso orale che segnerà la mia ricerca del piacere erotico per sempre!
Rimasi con loro ancora un paio d’ore.
Bevemmo e prendemmo il sole nudi su una terrazza alla quale si accedeva dalla soffitta-mansarda sopra al all’appartamento.
Da lassù si dominava la Vallata sottostante la Città.
Qualcuno poteva anche vederci in distanza, ma non ce preoccupammo.
In terrazza ripresi il cunnilinguo con Dedé e poi leccai a lungo la fica anche a Monique.
Dopo furono loro a leccare e succhiare il mio cazzo, facendomi godere un bocchino in “doppia” incredibile e sborrai ancora copiosamente, credo addirittura due volte di seguito.
Che tempi di recupero brevi e fantastici allora!
Poi mi dissero che aspettavano amici e me ne andai.
Restammo d’accordo di rivederci dopo un paio di giorni.
Recuperai qualche giorno dopo anche le mensilità anticipate, ma non raccontai mai ai miei amici cosa mi era accaduto!
Ci siamo frequentati poi per alcuni anni, anche se saltuariamente.
Anche durante l’Università, fino al mio primo impiego, ogni tanto andavo a trovarle e qualche volta rimanevo a dormire con loro.
Come dicevo, Dedé raccontava di essere stata la controfigura della Bardot e di aver conosciuto moltissime celebrità francesi con le quali era poi diventata mica. Non credevo molto a questa cosa ma non me ne importava troppo.
Qualche anno dopo capitai in Città ma non riuscii a contattarla anticipatamente, non c’erano i mezzi ci comunicazione di oggi.
Andai da Lei nel pomeriggio ma mi disse che aveva ospiti, c’era il suo amico ….. e disse il nome di uno chansonnier francese che era in tournée in Italia in quel periodo.
Mi disse di aspettare e dopo aver sentito qualcuno, forse lui stesso, mi invitò ad entrare a bere qualcosa con loro.
Me lo presentò dicendogli che io ero quello che le aveva salato la vita e di cui gli aveva parlato. Non ero scappato via come l’altro stronzo.
Lui era quello vero! A meno che non fosse pure lui una controfigura così somigliante!
La sera avrebbero fatto festa e chiedevano la massima riservatezza.
Dopo il drink me ne andai.
Le esperienze sessuali vissute con loro non furono solo di sesso orale, ma anche di sesso anale, che praticavano godendone moltissimo ed al quale mi iniziarono, non lo avevo mai praticato prima.
Nemmeno con l’amica di mamma, con la quale lo farò solo alcuni anni più tardi, quando torneremo a frequentarci per un certo periodo.
Imparai con loro a far godere una donna in fica e nel “bocciolo”, come loro chiamavano il buco di culo, alternativamente e contemporaneamente! Con le dita, la lingua, il cazzo. Anche usando vibratori, che erano una novità, a batteria.
Spesso mentre scopavo Dedé, Lei sopra di me nella posizione così detta a “smorza candela”, Monique le leccava la figga ed i l buco di culo stando di fianco a noi e la masturbava con le dita intorno alla fica piena del mio cazzo o infilandogliele nell’ano.
Dedé poi la ricambiava invertendo le parti e la cosa accadeva ancora più spesso mentre le inculavo.
In questi momenti le sentivo leccarmi il cazzo ed i coglioni e le prime volte l’eccitazione era così intensa che sborravo subito, non riuscivo a resistere!
Organizzavano spesso incontri a casa loro che erano, credo, vere e proprie orge con più uomini e solo loro due, forse tirando anche cocaina, ma non mi fecero mai partecipare, né con me usarono mai cocaina o altre droghe, nemmeno spinelli, che pure all’epoca erano molto in voga.
Dopo queste esperienze la mia ricerca del piacere erotico con una donna divenne quasi un’ossessione e continua anche oggi ad esserlo.
Monique si sposò qualche anno dopo con un imprenditore locale e si trasferì all’Estero, dove lui aveva alcune sue attività economiche ed anche Dedé dopo un altro anno o due si sposò con una sua vecchia fiamma e lasciò la Città per tornare a Cannes.
Quando Dedé lasciò l’Itali ci incontrammo a Roma in Aeroporto e pranzammo insieme.
Poi non ho avuto più con tatti con loro, come avevamo deciso di fare.
Con Dedé e Monique non era solo un fatto prestazionale, ma di coinvolgimento di testa.
Riuscivamo a creare la situazione di reciproca provocazione ed appagamento senza limiti e tabù ma con un gran rispetto ed una grande dedizione ognuno per l’altro.
Verso la fine del Liceo avvenne un fatto che sarà determinante per la mia educazione sentimentale.
Insieme ad alcuni amici, avevamo affittato una cantina dove ci ritrovavamo per suonare la chitarra e dove speravamo di poter portare le ragazze! Poi allora andava di moda mettere su questi piccoli “Club” tra amici.
La cantina ce l’aveva affittata una Signora francese sulla quarantina molto bella e provocante che diceva di essere originaria di Cannes, dove aveva fatto la controfigura di Brigitte Bardot, alla quale, invero, somigliava molto, imitandone anche la pettinatura e l’abbigliamento.
Era arrivata nella nostra Città per curare il figlio affetto da leucemia in quanto il locale ospedale era allora un’eccellenza in questo campo ed aveva acquistato un palazzetto con al piano terra un negozio ed una cantina.
Ufficialmente lavorava come modista nel suo negozio aperto sotto casa, in realtà faceva spettacoli di spogliarello ed arte varia in un locale notturno allora molto in voga in Città e si diceva che organizzasse poi a casa sua incontri di sesso sfrenato durante i quali girava anche la cocaina,con facoltosi imprenditori, professionisti e commercianti che frequentavano il locale dove si esibiva.
Noi avevamo affittato la sua cantina dandole diversi mesi di anticipo.
Accadde però che il padre di uno dei miei amici, che era un alto funzionario della Questura, venuto a saperlo, le impose di mandarci via motivandolo con il fatto che disturbavamo con la nostra musica i vicini di casa.
Era evidentemente una scusa, in realtà non voleva il figlio avesse rapporti con questa persona. In ogni modo dovemmo andarcene.
Nel frattempo purtroppo il figlio della Signora, che inizialmente sembrava aver trovato la cura giusta, morì e Lei cadde nella più totale disperazione.
Dovevamo recuperare i soldi dati come anticipo e me ne occupai io, che ero un poco il tesoriere del gruppo.
Andai da Lei e trovai la porta semi aperta, entrai chiamandola e la trovai nella vasca da bagno che si era tagliuzzata le vene dei polsi ed aveva ingerito varie pasticche di un barbiturico.
Era in modo di suicidarsi che andava molto in voga allora, tra gli artisti.
Chiamai subito dal telefono di casa l’ambulanza e la Questura, che arrivarono in tempo affinché non morisse dissanguata e potesse essere disintossicata.
Il funzionario della Questura che arrivò mi conosceva e mi disse che era meglio se sparivo e così feci.
Quando seppi che si era rimessa, decisi di tornare da Lei in quanto i soldi da recuperare erano per noi importanti e comunque non aveva manifestato alcuna difficoltà a restituirceli.
Erano passati un paio di mesi e la trovai in gran forma, in guepiere e reggicalze insieme ad un’amica con la quale faceva gli spettacoli al locale, che invece indossava solo una vestaglia trasparente, senza nulla sotto.
Nemmeno la Signora indossava slip e non essendo in uso la depilazione del pube, ma solo curare un poco il pelo in estate, avevano una peluria folta ma curata che mi eccitò subito moltissimo.
Mi ricevettero cordiali e la Signora mi disse che si ricordava bene di quando l’avevo trovata nella vasca da bagno: non riusciva più a parlare ma mi vedeva. Inoltre mi disse che non voleva più morire in quel momento e che ebbe paura che io scappassi senza chiamare nessuno!
(Ho letto poi che spesso i suicidi, dopo il gesto estremo, non perseverano se si riesce a fermarli, tanto che in taluni luoghi, come il ponte di Ariccia ai Castelli romani, luogo in passato di molti suicidi e per questo detto appunto “Ponte dei suicidi”, sono state installate delle reti affinché dopo il primo salto, il suicida possa fermarsi ed in genere non persevera nel suo gesto).
Non ricordo quando la Signora mi disse queste cose cosa le risposi, ma credo che rimasi basito o quasi, perché ero molto eccitato da quelle presenze ed eccitato vuol dire che avevo già il cazzo duro solo guardandole!
Se ne accorsero, risero tra loro, mi dissero di avvicinarmi e mi palparono insieme tra le gambe masturbandomi per un poco da sopra alla stoffa dei pantaloni.
Non so come sia riuscito a trattenermi e non sborrare subito per quanto ero eccitato dalla situazione!
Poi la Signora, che fino a quel momento avevo sempre chiamato così, mi disse di chiamarla Dedé (Adele), che la sua amica si chiamava Monique (Monica) e chiamando anche me con un diminutivo alla francese, mi spinse con il viso tra le sue cosce ed iniziarono a toccarsi e baciarsi l’una con l’altra.
Con le varie esperienze che avevo avuto, ma soprattutto dopo quelle vissute con le mie fidanzatine, credevo di essere un maestro nel cunnilinguo, ma Lei mi fermò subito, incominciando a spiegarmi come dovevo fare.
Questo frenò un poco la mia terribile eccitazione, aiutandomi a non venirmene subito.
Ero concentrato su quello che mi diceva di fare, la sentivo provare piacere, sentivo la sua fica bagnarsi sempre di più, il suo sapore e la cosa mi esalava.
Mi disse di spogliarmi e restare nudo, col cazzo grosso e duro libero, fu un attimo!
A questi punto Monique si staccò da Lei prendendo il mio uccello che scoppiava in mano, lo scoprì tutto, il frenulo libero lasciava scoprire tutta la cappella e tirare la pelle fino in fondo all’asta ed iniziò a baciarlo ed a succhiarlo.
Mentre aveva tutta la mia cappella in bocca, sentii la sua lingua che l’avvolgeva leccandola e succhiandola all’interno della bocca.
Provai un piacere che ricordo come fosse ieri e che ho poi sempre ricercato con tutte le donne che ho frequentato.
A questo punto ebbi un’eruzione copiosa e forte, violenta, di sborra densa, che Lei trattenne tutta in bocca.
Risero, mi sentii in imbarazzo e credo che dissi qualcosa di ridicolo tipo:
- In genere non vengo così, subito …
Risero ancora e poi Dedé mi disse:
- Non ti preoccupare, alcuni durano anche molto meno! Ah ah … e magari hanno pagato 200.000 lire!
Quest’ultima frase mi bloccò ulteriormente, perché pensai che mi volesse restituire così i soldi dei mesi anticipati! Ed avrei poi dovuto metterceli io, quei soldi!
Per inciso la cifra che disse corrispondeva all’incirca allo stipendio netto che mio padre percepiva in un mese!
Lei si accorse di questo e sempre ridendo mi disse:
- Non ti preoccupare, tu mi hai salvato la vita ed ora te lo dico, prima di te è entrato un altro, ma è scappato per paura di compromettersi!
- Se non c’eri tu ero riuscita davvero a morire!
Poi Monique si avvicinò e mi baciò in bocca, ancora col mio sperma sulla lingua passandomelo tutto, poi baciò Dedé e poi anche Dedé mi baciò.
Il bacio che ci scambiammo con Monique e poi con Dedé passandoci la mia sborra, se a taluni può sembrare poco piacevole, fu invece anch’esso un piacere nuovo molto intenso e sempre ho cercato di goderne poi con le donne che ho incontrato.
Fu un’iniziazione al sesso orale che segnerà la mia ricerca del piacere erotico per sempre!
Rimasi con loro ancora un paio d’ore.
Bevemmo e prendemmo il sole nudi su una terrazza alla quale si accedeva dalla soffitta-mansarda sopra al all’appartamento.
Da lassù si dominava la Vallata sottostante la Città.
Qualcuno poteva anche vederci in distanza, ma non ce preoccupammo.
In terrazza ripresi il cunnilinguo con Dedé e poi leccai a lungo la fica anche a Monique.
Dopo furono loro a leccare e succhiare il mio cazzo, facendomi godere un bocchino in “doppia” incredibile e sborrai ancora copiosamente, credo addirittura due volte di seguito.
Che tempi di recupero brevi e fantastici allora!
Poi mi dissero che aspettavano amici e me ne andai.
Restammo d’accordo di rivederci dopo un paio di giorni.
Recuperai qualche giorno dopo anche le mensilità anticipate, ma non raccontai mai ai miei amici cosa mi era accaduto!
Ci siamo frequentati poi per alcuni anni, anche se saltuariamente.
Anche durante l’Università, fino al mio primo impiego, ogni tanto andavo a trovarle e qualche volta rimanevo a dormire con loro.
Come dicevo, Dedé raccontava di essere stata la controfigura della Bardot e di aver conosciuto moltissime celebrità francesi con le quali era poi diventata mica. Non credevo molto a questa cosa ma non me ne importava troppo.
Qualche anno dopo capitai in Città ma non riuscii a contattarla anticipatamente, non c’erano i mezzi ci comunicazione di oggi.
Andai da Lei nel pomeriggio ma mi disse che aveva ospiti, c’era il suo amico ….. e disse il nome di uno chansonnier francese che era in tournée in Italia in quel periodo.
Mi disse di aspettare e dopo aver sentito qualcuno, forse lui stesso, mi invitò ad entrare a bere qualcosa con loro.
Me lo presentò dicendogli che io ero quello che le aveva salato la vita e di cui gli aveva parlato. Non ero scappato via come l’altro stronzo.
Lui era quello vero! A meno che non fosse pure lui una controfigura così somigliante!
La sera avrebbero fatto festa e chiedevano la massima riservatezza.
Dopo il drink me ne andai.
Le esperienze sessuali vissute con loro non furono solo di sesso orale, ma anche di sesso anale, che praticavano godendone moltissimo ed al quale mi iniziarono, non lo avevo mai praticato prima.
Nemmeno con l’amica di mamma, con la quale lo farò solo alcuni anni più tardi, quando torneremo a frequentarci per un certo periodo.
Imparai con loro a far godere una donna in fica e nel “bocciolo”, come loro chiamavano il buco di culo, alternativamente e contemporaneamente! Con le dita, la lingua, il cazzo. Anche usando vibratori, che erano una novità, a batteria.
Spesso mentre scopavo Dedé, Lei sopra di me nella posizione così detta a “smorza candela”, Monique le leccava la figga ed i l buco di culo stando di fianco a noi e la masturbava con le dita intorno alla fica piena del mio cazzo o infilandogliele nell’ano.
Dedé poi la ricambiava invertendo le parti e la cosa accadeva ancora più spesso mentre le inculavo.
In questi momenti le sentivo leccarmi il cazzo ed i coglioni e le prime volte l’eccitazione era così intensa che sborravo subito, non riuscivo a resistere!
Organizzavano spesso incontri a casa loro che erano, credo, vere e proprie orge con più uomini e solo loro due, forse tirando anche cocaina, ma non mi fecero mai partecipare, né con me usarono mai cocaina o altre droghe, nemmeno spinelli, che pure all’epoca erano molto in voga.
Dopo queste esperienze la mia ricerca del piacere erotico con una donna divenne quasi un’ossessione e continua anche oggi ad esserlo.
Monique si sposò qualche anno dopo con un imprenditore locale e si trasferì all’Estero, dove lui aveva alcune sue attività economiche ed anche Dedé dopo un altro anno o due si sposò con una sua vecchia fiamma e lasciò la Città per tornare a Cannes.
Quando Dedé lasciò l’Itali ci incontrammo a Roma in Aeroporto e pranzammo insieme.
Poi non ho avuto più con tatti con loro, come avevamo deciso di fare.
Con Dedé e Monique non era solo un fatto prestazionale, ma di coinvolgimento di testa.
Riuscivamo a creare la situazione di reciproca provocazione ed appagamento senza limiti e tabù ma con un gran rispetto ed una grande dedizione ognuno per l’altro.
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