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- 2 anni fa FESTA DI COMPLEANNO 1 Dopo che Alberto gli aveva organizzato la festa di compleanno a sorpresa, Irene si era ripromessa di ricambiare il pensiero gentile che aveva avuto per lei, conosceva benissimo le fantasie ed i desideri nascosti di Alberto, e si era ripromessa di fare in modo che anche la sorpresa per il compleanno di Alberto fosse davvero speciale. Quel giorno, come succedeva ogni tanto, aveva accompagnato in banca Alberto, da tempo il Direttore gli aveva assegnato una persona incaricata a seguire i loro investimenti, era una ragazza sui 30 anni, molto carina ed a detta di Alberto con un culo fantastico. Fin da subito Olga, cosi si chiamava la ragazza, aveva avuto mille attenzioni nei loro confronti, a volte assumendo un comportamento servile, forse causato dalla consistente entità del patrimonio di cui erano titolari, a volte Irene la trattava in modo freddo e distaccato perché era infastidita da come Olga faceva di tutto per mettersi in mostra e cercare di attirare l’attenzione di Alberto, era chiaro che cercava di circuirlo. Per questo motivo quel giorno gli era venuta in mente l’idea, allora aveva cercato di mettere da parte la sua freddezza e dimostrarsi amichevole nei confronti di Olga, che era rimasta sorpresa, in un momento in cui erano da sole, visto che Alberto era nell’ufficio del direttore. Irene si era dimostrata molto socievole ed amichevole nei confronti di Olga, gli aveva fatto dei complimenti sia per il lavoro che per abbigliamento, Olga ne era rimasta sorpresa e lusingata, ricambiando i complimenti ed aggiungendo anche che l’aveva sempre ammirata per la sua colasse bellezza ed eleganza. Irene aveva subito sfruttato l’occasione dicendogli che dovrebbero diventare amiche e qualche volta uscire insieme, ad Olga non sembrava vero ed aveva accolto con gioia l’invito di Irene ed era stato una vera gioia dargli il numero di telefono quando glielo aveva chiesto. Nei giorni che seguirono Irene trovava mille scuse per passare dalla banca e telefonare ad Olga, quel fine settimana l’aveva invitata a fare un giro di shopping nei negozi del centro, voleva cercare qualche occasione da sfruttare e decisa anche di cercare di crearla, poi aveva dato appuntamento ad Alberto per l’ora dell’aperitivo in modo di trovarsi tutte e 3 insieme con Olga fuori dal contesto lavorativo. Irene di proposito, per impressionarla, aveva portato Olga in boutique di famose griffe, quando provava qualche vestito chiedeva sempre la sua presenza con scusa di qualche consiglio, cercava di notare la sua espressione quando si spogliava, in una occasione aveva fatto provare un vestito anche a lei e con la scusa di aiutarla gli aveva appoggiato la mano sul seno, poi gli aveva fatto complimenti lamentandosi del suo e con scusa di sentire consistenza aveva preso la sua mano appoggiandosela sul seno, lei non aveva indugiato più del dovuto ma non era nemmeno arrossita. Quando si avvicinava l’orario dell’incontro con Aberto, Irene aveva fatto la sua scelta ma con stupore aveva fatto prendere un vestito anche a Olga dicendogli che era un regalo, lei era rimata molto sorpresa e felice e mentre si era avvicinata per dargli un abbraccio ed un bacio in senso di ringraziamento, Irene con mossa repentina aveva spostato il viso in modo che il bacio finisse sulle sue labbra mentre le sue mani si erano appoggiate sul seno di Olga che era arrossita un po'. L’euforia di Olga per il regalo ricevuto non era scemata nemmeno quando raggiunto Alberto avevano trascorso una oretta a chiacchierare di cose futili e non di lavoro, era ormai palese che Olga li ammirava e che Alberto non gli era indifferente, Irene dal canto suo era contenta da come procedevano le cose, ma doveva sbrigarsi la settimana dopo era il compleanno di Alberto e per quel giorno doveva essere certa di riuscire in quello che aveva in mente. Quel lunedì mattina Irene aveva in testa un piano che aveva elaborato ed aveva intenzione di metterlo in atto approfittando del fatto che Alberto sarebbe stato via tutto il giorno e sarebbe rientrato per cena, quindi adducendo una banale scusa su estratti conto bancari non chiari aveva telefonato al direttore chiedendo il favore, visto che lei non poteva, di mandare Olga da lei ed insieme controllarli, il Direttore non aveva fatto nessuna obiezione ed anzi si era offerto di avvertire Olga, ma Irene aveva declinato dicendo che chiamava lei per accordi sugli orari in cui vedersi, quindi la chiama: Pronto? Ciao Olga, sono Irene ti disturbo? Ciao Irene, non disturbi affatto è un piacere sentirti. Hai bisogno di qualcosa? Volevo chiederti un piacere personale. Dovevo andare a fare ceretta ma estetista è via ho pensato che forse mi avresti potuta aiutare se non ti scoccia. Figurati, non mi scoccia affatto, sono ben lieta di aiutarti, ma esco dall’ufficio alle 17 Tranquilla per quello, ho già chiamata Direttore con una scusa, gli ho detto che mi servivi per controllare degli estratti conto e lui ti ha concesso di venire da me nel pomeriggio. Benissimo allora dimmi a che ora vuoi che ci troviamo ed arrivo. Visto che non devi rientrare in ufficio che ne diresti di venire a pranzo? Sono sola Alberto è via. Ottimo allora quando finisco vengo ho già indirizzo sarà facile arrivare. Ciao a dopo. Un sorriso soddisfatto era comparso sul viso di Irene, adesso doveva organizzare per il pranzo, si sarebbe rivolta al catering, come al solito, intanto nella sua mente pensava di elaborare il piano che aveva in mente e che doveva mettere in atto all’arrivo di Olga. Irene era indecisa se apparecchiare sul patio o all’interno, poi aveva optato per intero, sul tavolo un piccolo cesto di fiori e due candele facevano da contorno ad una bottiglia di vino bianco ghiacciata il pranzo leggero, un misto carne e verdure, sarebbe arrivato tra poco, aveva tirato un po' le tende e messo musica di sottofondo, creando l’atmosfera di qualcosa di romantico. Fin dall’arrivo Olga era rimasta piacevolmente sorpresa della casa, durante il pranzo Irene aveva riempito più volte i bicchieri ed alla fine la bottiglia era finita, era di buon umore e la discussione riguardava la scusa inventata con il direttore, ridendo avevano concordato, in futuro, di usarla ancora per farsi un pomeriggio a crogiolarsi al sole a bordo piscina. Quando infine erano saliti al piano superiore per raggiungere il bagno attiguo la camera Irene aveva proposto a Olga di indossare un accappatoio per non sporcarsi ed essere più libera, lei aveva accettato ringraziando ma lo aveva indossato sopra slip e reggiseno che aveva tenuto, Irene al contrario sotto accappatoio era completamente nuda. Olga l’aveva aiutata in modo quasi professionale, anche se Irene ogni tanto faceva battute, ad un certo punto era perfino arrivata al punto di pensare che il piano sarebbe fallito, un barlume di speranza lo aveva avuto quando dopo aver finito la ceretta alle gambe gli aveva chiesto Non so se te la senti ad aiutarmi anche a depilare il sesso. Ad Alberto piace, altrimenti rimando Non c’è problema lo faccio anche io e so bene che è scomodo farlo da sole Irene era ritornata fiduciosa, ed anche se durante la depilazione, pur sfiorandola non era andata oltre, alla fine quando gli aveva chiesto di spalmargli la crema antiarrossante uno spiraglio di speranza era ritornato. Quando le mani di Olga iniziano a spalmare la crema sul suo sesso Irene chiude gli occhi ed allarga leggermente le gambe, piano piano le carezze fanno effetto ed inizia ad eccitarsi, poi per facilitargli il compito alza i piedi appoggiandoli su letto e divarica le gambe assumendo quasi la posizione di una partoriente. Il massaggio continua mentre Irene finge di tenere gli occhi chiusi, ma di nascosto spia le espressioni di Olga ed ha la sensazione che anche il suo respiro è diventato affannoso, poi quando massaggiando inguine lei non può fare a meno di sfiorargli il clitoride ha un piccolo orgasmo che gli fa vibrare il corpo seguito da un leggero gemito di piacere. Olga ha un leggero rossore ed un lieve sorriso, a questo punto Irene apre gli occhi e gli propone di fare un idromassaggio insieme visto che la vasca e abbastanza ampia. Una volta nell’idromassaggio, sedute una accanto all’altra, Irene decide di giocarsi il tutto per tutto, è consapevole che se vuole fare regalo ad Alberto non deve indugiare e provare fino a che Olga è disponibile. Appoggia il capo al bordo della vasca poi nel mettersi orizzontale appoggiando i piedi dall’altro lato della vasca, per reggersi appoggia una mano sulla coscia di Olga che non toglie quando è in posizione orizzontale, Olga non fa nessun movimento nemmeno quando la mano incomincia ad accarezzare la sua coscia, allora insiste fino a che arriva al suo sesso, lei resta immobile e si lascia accarezzare, ha il respiro un po' affannoso ma non di scosta dalle carezze. Irene inarca il corpo fin quasi a essere totalmente in orizzontale, in questa posizione il suo sesso è fuori dall’acqua ben visibile, Olga lo osserva senza fare nulla, a questo punto Irene gioca l’ultima carta, prende per mano Olga ed attira la sua mano sul seno, poi la lascia e torna ad accarezzarla sulle cosce e sul sesso, la mano sul seno inizia a muoversi timidamente l’atmosfera si surriscalda ed a questo punto Irene spinge la mano di Olga sul suo sesso, poi si gira verso di lei, che la guarda in modo impacciato e gli sorride, ed a questo punto la mano inizia a muoversi ad accarezzarla ad allargare il sesso e poi introdurre prima un dito e poi due. Irene è molto eccitata sia per le carezze ma anche perché consapevole di aver raggiunto lo scopo prefissato, lascia la posizione orizzontale e si mette seduta accanto, stringendo le gambe e tenendo la mano di Olga dentro il suo sesso. Inizia anche lei a toccarla, adesso in piacere sale sempre di più, raggiunto lo scopo adesso c’è la voglia di raggiungere l’orgasmo, si stanno masturbando a vicenda e quando Irene avvicina le labbra alle sue, Olga non ha più freni ed inizia a baciarla, i loro corpi fremono, le lingue di cercano le mani non smettono di sollecitare i loro clitoridi fino a che con lunghi gemiti non godono insieme scambiandosi un lungo bacio. Quando escono della vasca si asciugano e si vestono senza dire nulla, poi quando scendono vista ormai l’ora è Irene a dirgli Tesoro forse è meglio che tu vada prima che arrivi Alberto. Non vuoi che ci veda insieme? Temi possa capire? Lui è geloso? Geloso? No assolutamente anzi tutto il contrario. Ma dimmi una cosa a te Alberto piace? E’ un bell’uomo distinto brillante, penso piaccia a molte, ma non temere non sono una rivale Non temo nessuna rivale e fra noi non c’è gelosia, siamo una coppia aperta. Ma dimmi con sincerità se andresti a letto con Alberto. Sii sincera non avere nessun timore. Beh penso che se me lo chiedesse non direi di no anzi. Ma tu non sei gelosa? Sai voglio festeggiare il compleanno di Alberto, che sarà sabato, facendogli una sorpresa che gradirà molto, ma tu devi aiutarmi, devi essere mia complice e lui fino a sabato deve restare all’oscuro Per me va benissimo, anche se oggi è stata prima volta è stato bellissimo mi è piaciuto molto. Ok allora, fra un paio di giorni usciamo di nuovo insieme, senza dire nulla ad Alberto e poi sabato verrai anche tu a festeggiare con noi, dovrà essere una sorpresa per lui. La settimana era passata veloce, le due donne avevano organizzato tutti i particolari del loro piano, Alberto era all’oscuro di tutto, non aveva nemmeno idea di come avrebbero festeggiato, Irene gli aveva solo detto che ci sarebbe stata una festicciola ma qualcosa di intimo senza tanta gente. Il sabato sera, Irene aveva insistito con Alberto, per farlo vestire in modo elegante, in smoking, anche lei dal canto suo aveva indossato un vestito da sera molto elegante e sex, a quel punto Alberto aveva maturato la certezza che sarebbero usciti. Irene di proposito lo aveva tenuto a lungo in camera e quando alla fine erano scesi c’era stata la prima sorpresa. La sala è illuminata in modo fioco solo da candele sparse in punti strategici, nell’ambiente si respira un profumo esotico causato da steli di incenso acceso, sul tavolo illuminato da due candele c’è una meravigliosa orchidea bianca con accanto il carrello con un cestello contenente una bottiglia di champagne, in sottofondo una musichetta arabeggiante crea un’atmosfera esotica. Appena seduti arriva una cameriera che veste un costume arabo fatto di soli veli, come quello che di solito indossano le ballerine di danza del ventre, sul volto ha una mascherina tipo burqa, che coprendoli viso lasciando libera solo la bocca, la rende irriconoscibile. Ha un corpo sinuoso il seno prorompente fatica a restare nascosto e quando si avvia verso la cucina Alberto non può fare a meno di ammirare un culo stupendo, parzialmente coperto dai veli, ha il volto sorridente, Irene è raggiante perché ha capito che ha molto gradito la sorpresa. la cena è composta da cibi esotici leggermente piccanti, tutti i cibi hanno un gusto particolare ma sono molto gustosi. Alla fine della cena Irene lo invita a sedere sul divano, dopo che l’odalisca gli ha portato da bere una bevanda ambrata ma dal gusto intenso. Lo prega di attendere 10 minuti mentre lei sale di nuovo in camera, passano più di 10 minuti ma quando Irene scende la sorpresa è grande, anche lei è vestita da odalisca in tutto simile alla cameriera che li ha serviti, l’unica eccezione, lei non indossa la mascherina. Dopo la cena, quando Irene fa partire una musica sensuale ed arabeggiante dalla cucina arriva anche la cameriera, tutte e due davanti ad Alberto iniziano a muoversi in modo sensuale, non è una danza del ventre, ma è ugualmente molto erotica, lui resta seduto ad ammirarle, è un vero piacere stare a guardarle. Ad un certo punto alternandosi iniziano a strapparsi i veli uno ad uno, ad ogni velo che cade si scopre parte del loro corpo, Alberto inizia a eccitarsi sempre di più fino al punto di sentire il desiderio di alzarsi e raggiungerle, ma viene stoppato da Irene che gli fa promettere che attenderà fino alla fine del balletto, a malincuore si accomoda di nuovo e rimane ad osservare. Esauriti i veli, rimanendo coperte solo da dei minuscoli perizomi, la loro danza sensuale non si ferma, lentamente, alternandosi, iniziano a mettere a nudo i loro seni, non si limitano solo a togliere il reggiseno ma indugiano molto a scambiarsi carezze, adesso Alberto è eccitatissimo, vorrebbe spogliarsi ma Irene con un eloquente sguardo gli fa capire che deve aspettare. Allo stesso modo procedono a sfilarsi i perizoma fino a che rimangono tutte e due nude, la musica non è finita, loro continuano a ballare continuando ad accarezzarsi a vicenda, sia il seno che il sesso, dalle loro espressioni è chiaro che anche loro sono molto eccitate, quando la musica sta per finire, si abbracciano dandosi un lungo bacio, Alberto può chiaramente vedere le loro lingue che si cercano e le loro mani che insistono ad accarezzare i loro sessi, è al culmine non resiste sta quasi per godere solo osservandole. Quando infine la musica finisce loro si avvicinano lo prendono per mano e si avviano verso la camera da letto, è una scena quasi surreale, loro due nude e lui in smoking, giunti in camera, si trova in mezzo a loro che lentamente iniziano a spogliarlo, scambia un lungo bacio con Irene che inizia a emettere gemiti di piacere, poi infine quando è nudo lo fanno stendere sul letto e loro si mettono ai suoi lati, Irene lo prega ancora di non muoversi. Iniziano tutte e due a baciarlo, le loro bocche e le loro lingue si intrecciano in un unico bacio mentre le loro mani accarezzano il suo petto. Quando poi le loro labbra iniziano a scendere lungo il suo corpo fino ad arrivare al suo sesso gli sembra quasi di esplodere, è uno sforzo immane quello che deve fare per non lasciarsi andare all’orgasmo, quando infine le loro bocche arrivano al suo sesso e sente le loro bocche che a turno lo baciano, leccano ed ingoiano fino alla radice non resiste più, ha un orgasmo che lo fa urlare di piacere, si sente succhiare ancora, avendo la sensazione che sarebbero in grado perfino di succhiargli l’anima, poi attira a se Irene dandogli un lungo bacio. Alberto resta sdraiato, con il sesso moscio, poi le donne iniziano a scambiarsi baci e carezze, i loro gemiti di piacere, piano piano, fanno rinvigorire il suo sesso, vedere due donne fare l’amore lo fa eccitare moltissimo. Quando mettendosi a 69 iniziano a baciare vicendevolmente i loro sessi la sua erezione è completa, si pone dietro Irene che per facilitargli la penetrazione si mette carponi, a 4 zampe, e scivola dentro di lei, ormai bagnatissima ed eccitata, la sua penetrazione e i baci e le leccate sul clitoride da parte dell’altra donna la fanno raggiungere subito l’orgasmo, ma nessuno si ferma, adesso Irene è eccitatissima e quando la cameriera gli offre il suo sesso lei inizia a baciarla e succhiarla fino a che non godono di nuovo tutte e due, Alberto trattiene il suo godimento, gode della situazione, adesso è lui, mentre le due donne giacciono spossate, che elargisce baci e carezze ad entrambe in attesa che si riprendano. Quando l’eccitazione arriva al culmine Irene invita Alberto a penetrare la cameriera, che ascoltato l’invito, affonda il suo viso fra le sue gambe iniziando a baciare il suo sesso, ed offrendosi per essere penetrata, Alberto non può fare a meno di ammirare quel culo favoloso che lo attrae tanto ma, come inizio la penetra nel sesso, provando un intenso piacere, inizia un movimento lento e costante, mentre Irene inizia di nuovo a gemere. La cameriera ha delle contrazioni vaginali che fanno capire al Alberto che sta per godere e quindi inizia con movimenti più intensi fino a che lei non gode, ma non si ferma, inumidisce il suo ano con gli umori del suo orgasmo poi punta il suo sesso al buchino anale, lei si inarca ancora di più facendogli capire che è pronta, e quando spingendo lui riesce ad entrare tutto lei inizia a gemere, la prima a godere di nuovo è Irene poi Alberto non resistendo più schizza tutto il suo godimento nell’ano della cameriera che con l’aiuto delle carezze di Irene gode a sua volta. Restano sazi e spossati sul letto, Alberto non smette di baciare e ringraziare Irene per la bellissima festa a sorpresa e poi chiede: Adesso posso vedere il volto della stupenda sconosciuta? Quando Olga toglie la mascherina, lui resta a bocca aperta, non si sarebbe mai aspettato che fosse lei, poi viene a sapere che l’artefice di tutto era stata Irene che a lungo l’aveva quasi corteggiata per poi, sapendo che a Olga non era indifferente lui, a convincerla ad essere complice di quella sorpresa. Olga afferma che per lei, sia con Irene che adesso tutte e tre, erano state le sue prime esperienze trasgressive che aveva avuto, le aveva trovate altamente erotiche e soddisfacenti e che gli sarebbe piaciuto ripeterle, ma solo con noi. Rimangono a lungo a chiacchierare fino a tardi, quando Olga sta per andare via è Irene a parlare: Amore, visto che è la tua festa, e che tutto è stato eccezionale, questa volta voglio fare una eccezione, ma solo per questa volta. Se Olga gradisce stanotte potrà restare con noi, cosi domani possiamo continuare la festa. Sono felicissima di restare con voi sia stanotte ed anche domani. Ho molto da imparare. Grazie amore, sei un tesoro, se Olga è d’accordo, per domani potremmo organizzare per essere in numero pari, cosi il divertimento sarà maggiore. Olga si era dichiarata disponibile, ed a questo punto Alberto con Irene avevano concordato su chi invitare il giorno dopo, ma questa è un’altra storia, che con calma racconterò. 2067 0 3 anni fa
- 2 anni fa FESTA DI COMPLEANNO Tutto era pronto nei minimi particolari, avevo organizzato la festa per il compleanno di Irene tenendola all’oscuro di tutto, probabilmente lei si aspettava una cena insieme agli amici a casa nostra, ma stavolta avevo voluto preparargli una sorpresa, nessun amico invitato, solo noi, ed in un locale caratteristico, la sorpresa ci sarebbe stata ugualmente ma tenendola all’oscuro di tutto e lasciando a lei la decisione. A pranzo lei aveva cercato di indagare, capire come avremmo festeggiato, l’avevo lasciata sulle spine senza svelargli nulla, visto che aveva preso appuntamento dal parrucchiere ed estetista, l’unica raccomandazione che gli avevo fatto era quella di trovarsi a casa per le 18, a questo punto lei sorridendo aveva pensato che avessi organizzato a casa mentre lei era fuori ma si sbagliava. Al suo rientro io sono già pronto, lei è bellissima come sempre, si guarda in giro e non vedendo nessuno nè tantomeno nulla occorrente per la cena capisce che avremo festeggiato fuori, ma io non gli svelo nulla, lei và subito in agitazione non sapendo come vestirsi, io gli consiglio un abito comodo, elegante, sex, alla fine è uno schianto, indossa un abito blu marino, lungo e molto ampio, con uno spacco che lascia gran parte della coscia scoperta ed è molto scollato, è così bella che sarei tentato di mandare all’aria tutto e portarla subito a letto, ma ci sarà tempo per questo, oggi è la sua festa e voglio che si diverta al massimo. Quando la invito a seguirmi che andiamo a cena fuori, si meraviglia che usciamo così presto pensando che forse la porto in qualche posto lontano, ma quando parcheggio davanti al ristorante mi guarda sorpresa e mi chiede: - Amore ma ceniamo così presto? - Tranquilla amore, in questo posto si inizia a mangiare presto, ma si finisce tardi - Che festa hai organizzato? Restare per ore seduti al tavolo a mangiare? - Non preoccuparti, vedrai che la serata passerà velocemente. Solo una cosa, da quando saremo dentro tu sarai libera di decidere quello che vuoi, anche contro mio volere se vuoi, ma solo fino a mezzanotte, come Cenerentola, allo scoccare della mezzanotte desidero restare solo con te. Sei d’accordo? - Amore, ma io voglio che tu sia sempre con me. Non capisco questa tua richiesta. Il locale è molto bello, la sala è grandissima arredata come se fosse un’isola tropicale, è un misto di piante e fiori, al centro della sala una grande pista da ballo termina con un ampio soppalco dove suona una orchestra di chiare origini brasiliane, nella pista un gruppo di uomini e donne in costume continua a ballare al suono della musica, il tavolo che ho prenotato pur se un pochino defilato è in prima fila al limite della pista. A Irene il posto è subito piaciuto, per ringraziarmi mi ha dato un leggero bacio, siamo accolti con un aperitivo ed adesso lei si guarda intorno con curiosità, la sala è ormai piena, e qualche coppia in attesa del cibo ha iniziato a ballare, anche lei mi trascina con forza in pista, resto alcuni minuti ma quando l’orchestra inizia un latino americano con sollievo abbandono e torno al tavolo, Irene smania dal desiderio di ballare ed è subito invitata da un ragazzo mulatto a quanto sembra bravissimo, dopo un paio di balli torna al tavolo molto euforica. Il cameriere ci ha servito il primo piatto, iniziamo a mangiare, lei mi ringrazia della sorpresa aggiungendo che il posto gli piace moltissimo, sono molto contento che gli piaccia e ne approfitto per farla brindare sapendo che bastano pochi bicchieri di vino per farla andare su di giri, ho intenzione di farla sentire libera e disinibita per il resto della serata. Appena finito di mangiare torna in pista a ballare, resta da sola un attimo, subito un altro cavaliere si fa avanti, anche questo un ragazzo abbastanza giovane, mentre ballano chiacchierano, mi dirà poi che gli aveva fatto un sacco di complimenti, restano a ballare fino a che i camerieri passano per i tavoli con lunghi spadoni di carne infilzata fatta arrosto, molto tenera e saporita, Irene mangia con gusto non smettendo di osservare coloro che ballano e fremendo all’idea di tornare a ballare. Non abbiamo ancora finito che l’orchestra attacca con una musica sensuale, il ragazzo mulatto osserva Irene poi guarda verso di me che con un cenno gli faccio capire il desiderio di ballare di Irene, lui si avvicina e la invita, lei smette subito di mangiare e sorridendomi lo segue. La musica è molto sensuale il ragazzo è un ottimo ballerino, i loro corpi si strusciano, adesso il ballo è molto erotico, anche Irene è molto brava, a mano a mano tutti si fermano ad osservarli, i loro movimenti sono molto eccitanti, i corpi si strusciano imitando un amplesso in un ballo molto elettrizzante, alla fine tutti applaudono ed Irene arrossisce rendendosi conto che erano rimasti soli in pista, quando siede al tavolo è palese che il ballo l’ha fatta eccitare molto, stavolta non sono io a versargli da bere ma lo fa lei direttamente. Continua a ballare ancora a lungo, alternando i due ballerini, li osservo che chiacchierano spesso, poi quando per l’ennesima volta torna al tavolo, ne approfitto per chiedergli - Hai fatto conquiste amore, non ti mollano un attimo - Ma dai, stiamo solo ballando. Anche se sono balli sensuali - Dai non mi dire che non ci hanno provato e che non ti sei eccitata - Beh con balli cosi sensuali è normale eccitarsi. Ci hanno provato si, tutte e due mi hanno invitato ad andare in un posto più tranquillo a bere qualcosa - Amore, come ti ho detto prima, fino a mezzanotte sei libera di decidere quello che vuoi. - Ma sei scemo? Io non voglio nulla senza di te, assolutamente - Beh se non vuoi andare a bere, puoi sempre invitarli da noi a bere qualcosa - Ma io voglio ballare, non voglio andare via con loro - Potete continuare a ballare da noi e bere qualcosa, fino a mezzanotte, mancano solo poche ore A questo punto Irene, con il viso un po' imbronciato, si alza e torna a ballare, subito i ragazzi a turno ballano con lei, poi a un certo punto lei smette un attimo di ballare e si avvicina a me - Dicevi davvero di invitarli a casa a ballare? Tutte e due? - Certo amore, come fa piacere a te. Te lo ripeto fino a mezzanotte decidi tu - Ok aspettami un attimo. Faccio qualche ballo e decido. Irene balla ancora con tutte e due confabulando, poi mi raggiunge e mi dice: - Ok andiamo a casa, li ho invitati. Ma continueremo con qualche ballo e berremo qualcosa non altro. Durante il tragitto in auto, chiedo a Irene se c’è qualche problema visto il suo essere taciturna, lei in un primo momento non risponde, poi come per liberarsi di qualcosa si rivolge a me in modo brusco. - Amore non capisco perché fai decidere tutto a me, di solito non è cosi - Tesoro, oggi è la tua festa. Come ti ho detto fino a mezzanotte mi farebbe piacere che fossi tu a decidere, anzi vorrei dirti, se dovesse succedere qualcosa, sarai libera in tutto, preferisco lasciarti libera senza partecipare, sarai tu a decidere fin dove portare il gioco. - Scusa ma perché non dovresti partecipare? Lo sai che io ti voglio sempre vicino. - Tranquilla amore, come ti ho detto dopo mezzanotte sarai solo mia, mancano solo 2 ore ormai. Il resto del viaggio lo facciamo in silenzio, quando entriamo in casa è ancora imbronciata, mi avvicino a lei, la stringo forte e gli dò un bacio, poi la guardo negli occhi e gli dico - Amore è la tua festa, sei libera di fare quello che ti va. Non preoccuparti per me, avremo il resto della notte. Se ti divertirai io ne sarò felice, se vorrai solo ballare sarò felice lo stesso stai serena. Quando arrivano i due ragazzi, mentre Irene accende la musica io prendo una bottiglia di champagne, e poi abbasso leggermente la luce per creare un’atmosfera soffusa, beviamo un calice di champagne e poi Irene mi porge il calice e sorridendomi mi chiede di riempirlo di nuovo, mentre beve si porta al centro della stanza ed inizia a volteggiare facendo passi di danza, quando parte la stessa musica sensuale del locale, il ragazzo mulatto la raggiunge e la invita a ballare. Irene è tornata di buon umore, adesso è sorridente ed euforica, ma quando mi guarda sembra essere imbronciata nei mi confronti io al contrario gli rispondo con dei sorrisi, nel modo in cui si struscia addosso al ragazzo sembra che voglia farmi ingelosire, un po' ci riesce, ma resto impassibile. Quando incomincia un nuovo brano, sempre restando in mezzo alla sala, Irene si stacca leggermente dal mulatto e, sempre dondolandosi davanti a lui, lentamente inizia a sbottonargli la camicia, lui resta immobile, Irene balla girandogli intorno e nel contempo continuando a spogliarlo fino a che lui rimane completamente nudo ed immobile. A questo punto invita l’altro e sempre alternando movenze sensuali spoglia completamente anche lui, i due ragazzi restano immobili senza prendere nessuna iniziativa, Irene mi guarda in modo interrogativo, io gli sorrido e gli faccio cenno che tocca a lei chiedere, a questo punto lei rivolgendosi ai due giovani li incita a spogliarla lentamente, i due ragazzi guardano verso di me, seduto su divano, ed anche da parte mia ricevono un cenno a proseguire. Irene ha il mulatto di fronte e l’altro dietro, mentre il mulatto infila le mani nella scollatura ad afferrare il suo seno lei allunga la mano ad accarezzargli il sesso, l’altro ragazzo facendo salire le sue mani lungo le cosce gli alza il vestito poi lentamente gli scende le mutandine fino alle caviglie e poi glieli sfila, risale lentamente con le mani accarezzandogli le cosce, poi allentando le spalline fanno scivolare il vestito ai suoi piedi. Sono tutte e 3 nudi, mentre il mulatto gli accarezza il seno, l’altro inizia a baciarla sul collo, lei piega la testa sospirando, sono attaccati come un sandwich le loro mani esplorano tutto il suo corpo mentre i loro sessi si strusciamo sul suo sesso e sul sedere. I ragazzi non sembra abbiano fretta, sempre restando in piedi iniziano a baciare ogni centimetro del suo corpo, dove non arrivano con i baci ci arrivano con le carezze, dal canto suo lei accarezza i loro sessi facendoli diventare turgidi, i loro corpi continuano a strofinarsi mentre Irene non smette di gemere dal piacere, li osservo in silenzio, la scema mi fa eccitare moltissimo. Quando ad un certo punto lo sguardo di Irene incrocia il mio, pur sapendo che rischio di rompere l’atmosfera, indicando l’orologio faccio cenno che la mezzanotte è vicina, lei capisce subito e ricorda quello che gli avevo detto, ma non sembra avere fretta. Quando dopo le lunghe carezze al suo sesso lei ha un orgasmo, per un attimo mi viene da pensare che forse non vuole andare oltre, poi tutte e due si inginocchiano e lei allargando le gambe li facilita in modo che possono iniziare a leccarla sia davanti che dietro, ed il suo corpo si contrare di nuovo in un altro orgasmo, si stende sul tappeto attirando a se il mulatto che, lentamente, la penetra facendola gemere di piacere. Adesso Irene è consapevole che è lei che deve dirigere il gioco, infatti mentre il mulatto si muove dolcemente dentro di lei l’altro è in ginocchio, immobile, lei allunga una mano ed afferrando il suo sesso lo fa avvicinare fino a che è a portata delle sue labbra, inizia a baciarlo poi lo lecca ed infine lo ingoia succhiandolo, mentre continua ad avere orgasmi uno dietro l’altro, poi si gira di nuovo verso di me che con le mani gli faccio segno che mancano solo 10 minuti, non so se capisce ma si stacca un attimo per cambiare posizione. Fa sdraiare il ragazzo per terra poi sussurra qualcosa al mulatto che fa cenno di sì con la testa, lentamente va cavalcioni sopra al ragazzo afferrando il suo sesso ed indirizzandolo in modo che lei possa scivolare fino a che non lo ha tutto dentro, quando si piega in avanti il mulatto dopo averla leccata un po' si posiziona in modo da poterla penetrare da dietro, quando anche lui, con un colpo secco, entra tutto dentro lei, inizia a urlare di piacere mentre il suo corpo viene scosso da fremiti dovuti agli orgasmi che si susseguono uno dopo l’altro fino a quando l’ultimo il più intenso la raggiunge quando i due ragazzi godono contemporaneamente dento di lei. Si accasciano tutte e 3 sul tappeto ma non trascorrono nemmeno 2 minuti ed il pendolo inizia a battere la mezzanotte, è il segnale, i ragazzi gli danno un bacio ringraziandola, poi senza dire nulla si rivestono sotto lo sguardo di Irene e dopo un cenno di saluto escono chiudendosi la porta alle spalle. Irene mi osserva con il volto estasiato di chi ha appena goduto in modo fantastico, io ricambio con un sorriso, restiamo a lungo ad osservarci senza parlare, non serve, i nostri sguardi si dicono tutto, poi lei senza dire nulla si alza e va in bagno. Quando ritorna indossa un accappatoio, io sono rimasto sempre seduto sul divano, si avvicina lentamente fermandosi davanti a me che resto muto, fa scivolare l’accappatoio restando nuda davanti a me ancora vestito, ci osserviamo senza dirci nulla, poi avvicinandosi inizia a sbottonarmi la camicia, lentamente accarezzandomi il torace e baciandomi sul collo, poi passa ai pantaloni sfilandomeli con la stessa lentezza, appoggia il suo viso sul mio grembo strofinando la sua guancia sul mio sesso ancora dentro gli slip, ma al massimo dell’eccitazione, poi lo porta allo scoperto ed inizia a baciarlo e succhiarlo, io resto sempre immobile anche se muoio dalla voglia di accarezzare il suo seno. Sono al massimo dell’eccitazione e sto quasi per venire nella sua bocca, lei se ne rende conto e si ferma, poi inginocchiata sul divano a cavalcioni su di me, lentamente mi accoglie dentro di se, baciandomi e stringendomi forte, muove lentamente il bacino facendomi provare un piacere intenso, poi quando il suo movimento si fa più frenetico mi prega di non trattenermi e godere insieme a lei, godo per primo schizzando il mio orgasmo che fa godere anche lei che si stringe forte a me baciandomi, dopo alcuni minuti si alza mi prende per mano e mi dice: - Andiamo a letto amore, la notte è ancora lunga ed io voglio godere ancora sentendoti dentro di me. 2587 3 3 anni fa
- 1 anno fa Storia vera di una avventura di mezza estate STORIA VERA DI UNA AVVENTURA DI MEZZA ESTATE Qualche anno fa la mia compagna, Celine, ed io decidemmo di concederci un fine settimana di fine luglio in Liguria e naturalmente invitammo a venire con noi Cristiana, la nostra amica del cuore, con la quale formavamo un trio (che in effetti durò per quasi 5 anni). Scegliemmo i dintorni di Imperia, in quanto lì viveva un mio amico, Manuel, che avevo già fatto conoscere a Celine, in occasione di un altro fine settimana. Manuel ci aveva avvertito che, a causa di una piccola operazione, non avrebbe potuto combinare molto, ma che comunque ci teneva a rivederci e a far conoscere a Celine la sua ex moglie (che io conoscevo già). Prendemmo alloggio in un bel 4 stelle con piscina e, approfittando del terrazzo ben riparato, ci mettemmo a prendere il sole nudi. Celine è bruna, alta, magra , con una terza di seno, un culo non comune e non dimostra i suoi 40 anni. Anche Cristiana è bruna, ma più piccola, minuta, qualche anno più giovane , con una proporzionata seconda di seno. Celine ha occhi neri, penetranti, che fanno intuire la sua durezza da mistress, temperata, per chi la conosce e viene riconosciuto, come me, quale suo pari, da una dolcezza e una affettuosità particolari, spesso preludio di momenti di sesso senza limiti; Cristiana ha candidi occhi da cerbiatta, che nascondono una sessualità esplosiva, perfettamente bsx. Ci eravamo trovati empaticamente e la complicità era totale; tanto più che Celine ed io, entrambi dominanti, stavamo guidando Cristiana a esplorare le sue potenzialità di dominatrice. Sul terrazzo, al sole del tramonto di quel venerdì, le due fanciulle, scaldate dal sole, si lasciarono andare in un 69 spettacolare, che per un po’ io guardai affascinato masturbandomi. Poi , quando fui certo che Celine, che era sopra, fosse ben lubrificata , gli entrai in figa e cominciai a pompare come un invasato. Cristiana, sotto, leccava entrambi e, non appena Celine ebbe un orgasmo, le sfilò il mio uccello e reclamò’ la sua parte: mi fece sdraiare e si impalò’ su di me di schiena, si chinò in avanti attaccandosi alle mie caviglie, chiuse gli occhi e cominciò il suo su e giù (salire in giostra, lo chiamava lei), fino a venire con il suo classico mugolio arrapantissimo; che infatti portò anche me al limite: Celine, che ben mi conosce, lo capì, mi afferrò il cazzo , lo tolse dalla amica e se lo infilò in bocca, dove esplosi. L appuntamento con Manuel era per la sera dopo e quindi uscimmo a cena e poi andammo in un bar a bere qualcosa. Nel bar Celine notò il tatuato giovane barista e ci confessò che “le faceva sesso”. Siamo sempre stati poliamorosi e quindi era scontato che sarebbe stata libera di approcciarlo, ma esitava. Cristiana, dà disinibita birichina quale era, con un lampo di malizia negli occhi e un sorrisetto furbo, si alzò dal nostro tavolo, andò dal barista e gli chiese a che ora smontava, precisando ,a voce non troppo bassa e a beneficio dei presenti al bancone, che la cosa interessava quella sua amica laggiù, che cercava qualche concreta distrazione serale. Inutile dire che, chiarito non essere uno scherzo, il giovanotto fu ben felice di dare un appuntamento fuori dal locale a fine serata. Celine si presentò da sola, prese sottobraccio il ragazzo (vent’anni al massimo, bruno e palestrato), si levò lo slip davanti a lui, in mezzo alla strada, e gli chiese: ”dove andiamo?” II giovane era ovviamente intimorito, ma Celine era sfolgorante nel suo vestito estivo di maglina trasparente sostenuto solo da due sottili spalline, con la sua terza senza reggiseno ben in evidenza . Si avviarono verso la spiaggia e Cristiana ed io li seguimmo a distanza. Il barista aveva le chiavi di uno stabilimento balneare (come disse a Celine, era aiuto bagnino lì, durante il giorno) e condusse Celine nell’ufficio del bagnino. Cristiana ed io riuscimmo a seguirli nello stabilimento e, giunti vicino al locale dove si erano rinchiusi i due, feci appoggiare Cristiana a un muro con le mani, le sollevai la gonna, le scostai lo slip e, senza levarmi i pantaloni, la presi da dietro; con facilità, devo dire, perché la troietta si era ben bagnata al solo pensiero di quel che stava facendo la sua amica. Dopo neanche un quarto d’ora, mentre stavo ancora pompando, Celine usci dall’ufficio, completamente nuda, si guardò intorno, evidentemente cercando noi, e ci si avvicinò. “Sapevo che vi avrei trovato qui intorno –disse- Meno male: il ragazzo è durato dieci minuti e poi è venuto; accidenti a lui, sono rimasta appesa. Sergio, adesso devi farmi venire tu.” “ E no - disse Cristiana - sono in pista io adesso. Aspetta il tuo turno”. Io ricominciai a sbatterla mentre Celine cominciava a toccarsi. In quel momento dall’ufficio fece capolino il barista, nudo anch’egli, che rimase basito dallo spettacolo. Cristiana lo squadrò. I palestrati sono sempre stati una sua passione (una volta si fece, uno ad uno, allenatore compreso, tutti i componenti di una squadra di Thai boxe) e quindi gli gridò, ansimando: “ Ehi, tu, rientra e aspettami; arrivo”. Il ragazzo, sconcertato, ubbidì. Cristiana guardò Celine e le disse: “Si spera che dopo la prima sia un po’ meglio, no?” Poi venne con il suo caretteristico gemito sommesso e prolungato. Celine scosse le spalle, la scostò e prese il suo posto contro il muro; io la infilai prontamente. Cristiana si sfilò il vestito, si tolse lo slip e, nuda, si avvio verso l’ufficio. Quando uscì, meno di una mezzora dopo, Celine ed io avevamo appena concluso. Malgrado fosse “la seconda”, il giovanotto non era stato granchè: lungo a riprendersi e breve a venire. Tanto fumo e poco arrosto, insomma. Le due fanciulle convennero che le avevo abituate male: malgrado i miei 55 anni ero ancora meglio di tanti 20/30enni, aiutato anche dai miei 22 cm e dalla capacità di durare ore. Ce ne andammo salutando brevemente. Inutile dire che in albergo, prima di dormire, ci conciliammo il sonno con una sana scopata a tre. Il giorno dopo passò tra piscina, bagni, brevi incursioni in un ampio bagno per handicappati vicino alla piscina, nel quale mi appartavo ora con una, ora con l’altra, e pisolini al sole. In serata, altra cena in un buon ristorante. Le due si erano “ messe giù da guerra” e facevano la loro porca figura. Naturalmente, con gonne (non mini: troppo facile!)) e senza intimo. Dopocena, nel bar nel quale ci eravamo dati appuntamento con Manuel, nell’ attesa, guardavamo il passeggio. A un certo punto Cristiana ci fa notare una coppia, dicendoci: “ Guardate che belli quei due: me li farei al volo entrambi”. Fu piacevolmente sorpresa nello scoprire che erano proprio Manuel con la sua ex moglie (Eva). Fatte le presentazioni, Manuel, che, oltre a essere un gran bell’uomo (35 anni, alto, riccio, occhi chiari e parlantina facile) era un tipo sveglio, sottolineò subito che dopo la separazione i rapporti con sua moglie erano rimasti ottimi, specie per quanto riguardava il gioco. Celine intervenne, complimentandosi con Manuel per l avvenenza della compagna (più alta di lei, bruna, taglio dei capelli maschile, terza di seno, occhio malandrino, ampio vestito estivo rosso fuoco) e precisando, incidentalmente, che né lei, né Cristiana portavano intimo. Eva sorrise e disse: ”Se è per questo, neanch’io”. Stabilita, con soddisfazione di tutti, la esistenza di tale importante par condicio, ci avviammo sul lungomare, a quell’ora ormai tarda, poco frequentato. Dopo qualche decina di metri passammo accanto a due chioschi chiusi, in mezzo ai quali vi era uno spazio piuttosto riparato. Ebbi una idea e, strizzando l’occhio a Manuel, dichiarai che non mi fidavo delle parole di tre furbette come le nostre accompagnatrici e che questa storia del senza intimo era da verificare. Manuel mi appoggiò, naturalmente, e le tre pantere, dopo essersi scambiate qualche occhiata e due risatine, si sollevarono insieme le gonne, esponendo le loro splendide passerotte perfettamente depilate ( sul lungomare di Alassio!!!) . Se le accarezzarono brevemente reciprocamente per verificare la qualità della depilazione e poi…. abbassarono il sipario. Noi maschietti, ovviamente, avevamo una erezione imbarazzante (e pericolosa per Manuel, in convalescenza). Dopo una ulteriore camminata, condita di allusioni, ammiccamenti e imbarazzo per la situazione “impedita” dalla condizione di Manuel, giunti vicino alla nostra auto, sempre per par condicio, questa volta a mio sfavore, stante la invalidità di Manuel, decidemmo di salutarci. L’ auto dei nostri amici era lontana e quindi decidemmo di accompagnarceli. Eva salì davanti con me e le mie due grazie dietro, con Manuel in mezzo. Naturalmente, due minuti dopo, le due fetenti avevano già allungato le mani, anche slinguazzando a turno la bocca del ben contento Manuel, che non risparmiava carezze e toccamenti sui corpi seminudi delle due. Io allungai la destra, alzai la gonna di Eva e cominciai a masturbarla con leggerezza; lei mi venne dietro e inizio una “radiocronaca” ad alta voce di quello che le stavo facendo, con contorno di ansimi e gridolini. Dopo poco, alzando lo sguardo sul retrovisore, mi si gelò il sangue: una gazzella dei carabinieri ci stava seguendo a un paio di metri di distanza ed era evidente che stavano valutando con interesse, attraverso l’ampio vetro posteriore della mia station, quello che stava succedendo sul sedile posteriore( in pieno centro cittadino). Di conseguenza, al primo incrocio svoltai, per vedere se ci avrebbero seguiti. Fortunatamente ritennero di continuare sulla statale e noi tirammo un sospiro di sollievo. Purtroppo, avevo svoltato a sinistra, verso monte, e ci stavamo arrampicando su una di una di quelle tante strade liguri così strette da impedire la svolta ad U per ritornare sulla statale. Peraltro, mentre continuavamo ad salire a bassa velocità, gli animi in auto non si erano raffreddati affatto, anzi; per cui, a un certo punto, adocchiato il passo carraio di una villa che avrebbe consentito l’inversione di marcia, invece mi sono fermato, sono sceso, ho aperto la portiera lato passeggero, ho tirato fuori l’attrezzo rimanendo in piedi ed Eva, rimasta seduta in macchina, me lo ha entusiasticamente preso in bocca, iniziando un pompino favoloso e sditalinandosi freneticamente. Nel frattempo anche Manuel, impossibilitato ad usare il suo arnese per via di quella piccola operazione, era sceso, si era inginocchiato a terra e stava leccando la figa di Cristiana stesa, nuda, sul sedile posteriore. Dalla parte opposta, Celine, anch’essa ormai nuda, si era seduta sulla faccia della amica per farsi leccare ben bene, con la schiena verso l’interno dell’ auto e il corpo quasi tutto fuori dalla portiera aperta, verso la strada. Dopo parecchi minuti di questo circo, successe l’inevitabile: un’ auto, scendendo dal monte verso il mare, illuminò la scena con i fari, passando a poche decine di centimetri da noi. Non andò a sbattere contro qualcosa, ma sbandò vistosamente; e altre auto stavano arrivando . Era troppo; ci ricomponemmo alla meglio e iniziai la manovra per invertire la marcia. Nel farlo, alzai lo sguardo e solo allora notai, e feci notare, due telecamere di sorveglianza della villa puntate sul punto in cui eravamo. Scoppiamo a ridere: chissà se qualcuno ci aveva ammirato; o magari erano collegate a un registratore!!! 3068 1 4 anni fa
- 5 mesi fa Aleska e le sue voglie Ero sul traghetto per Arona, ero li che cercavo di connettere per raggiungere la pace dei sensi… anche questa notte, solo una, ed una soltanto, di “minkia”…. Sempre la stessa!Io avrei voluto un po’ di sesso vero! Un po’ di goduria “rupestre” che ne so io… Mio marito, mi porta sulla statale 33 del Sempione, al Km 13.500 dalla citta di Arona, distributore di benzina… e NON solo! I camionisti… i Guappi… che fanno finta di fare benzina… Gli amici del Bar che escono pensando di trovare la “donna della propria vita…!”Arriva mio marito e dice: “ Buona serata cara!.... Ti andrebbe di fare un giretto, invece di tornare subito a casa?” lo guardo, un po’ allibita, il mio cervello… corre! Ma, mi controllo e chiedo: “Dove?” La risposta, non fu immediata, ma dopo un momento di riflessione arrivò, dicendo: “Ma io andrei a fare un giretto, parcheggiamo la macchina, due passi a piedi, e poi, in qualche bar, per prender un buon Calvados…scaldato dalla mano, lo troviamo sicuramente!Allibita, è dire POCO!!!Da mio marito, una proposta simile? Ebbene SI!Lui continua: “ Sai quel bar sul porticiolo vecchio, al “L’angolino BAR 2.0”…. E’ interessante!!! Fanno dei cocktails molto interessanti!”Continuo a guardarlo allibita! E chiedo: “Ma Tu, come lo sai?” Il silenzio, per qualche secondo, che per me sono sembrati secoli, fu interrotto dalla sua voce, che diceva: “Me ne ha parlato Andreas…. Sai quel ragazzo nero che abbiamo visto l’atro giorno… a mercato! Bene, dice, che fanno dei “crostoni al prosciutto crudo e Maria…” con un “Irish coffe” molto interessanti! Ne mangi uno, e stai bene, per tre o quattro ore! Sei tranquillo, sei rilassato e sei anche eccitato!!!”Io penso che si possa anche provare, non succede nulla, al massimo… uno, si addormenta, per una mezzoretta! Che vuoi… più o di meno?Improvvisamente, ricordo... alto 1.85, magro, ma assolutamente, “non deperito!” anzi, due cosce da lottatore, molto interessanti! Che facevano presupporre, molto… all’inguine! Ma evito di rovinare la sorpresa, anzi, cerco proprio di non pensarci!Annuisco e dico, sempre più scoordinata nelle idee: “Va bene, andiamo! Ma poi… Secondo Te, devo seguire il mio istinto di femmina… oppure devo pensare a Mia madre… che mi cazzierà per tutta la vita, lo venisse mai, a sapere?”Qualche minuto di silenzio e poi la razionalità “fatta persona” mi rispose: “Primo: Qui ci siamo solo noi!”, “Secondo: Perché, Tua madre, dovrebbe mai venirlo a sapere?” “Terzo, più importante: La vita, Tua e Mia la gestiamo Noi!!! Giusto? Cosa mai dovrebbe centrare Tua madre con la minchia, che Tu vuoi prendere ora?”La mia risposta, non fu immediata, ma nel silenzio, fu una valanga!… “Perfetto, andiamo al Deposito 74”...Il percorso fu abbastanza breve, ma sufficiente a rinvangare, se non tutte, molte delle mie eccitazioni della mia vita! Ma sicuramente queste le superava tutte!Lo stomaco, sembrava, non avesse avuto cibo da 15 giorni. Le mie mani, sembravamo non avessero stretto “cazzi” da 15 anni! La mia figa, era un lago… al solo pensiero che Andreas la toccasse!Arriviamo e dopo un attimo, dalla stanza posteriore, quella del bigliardo… appare, non è un angelo, non è un miraggio, sono solo 185 cm di maschio e basta!Un maschio nero, con tutti gli stereotipi dedicati ad esso: alto, faccione simpatico, maglietta scura e jeans, Sarà ma certe volte gli stereotipi… pagano! Eccome, pagano! Ho immaginato subito, quasi tutto quello che sarebbe avvenuto dopo!Ci avviciniamo senza troppe confidenze, ma Lui appena si accorge della nostra presenza, dice con tono giocoso: “Ciao Alberto, ciao Aleska!!! Che piacere vedervi!”Sembra una banalità, ma un buon incontro, è già metà dell’opera! Ed il nostro, è stato un buon incontro, forse Alberto ed Andreas, si erano già conosciuti, forse si erano già messi d’accordo, ma a me in quel momento, non importava niente…Io sentivo e percepivo solo una cosa, che in qualsiasi modo, fosse finita quella serata… Sarebbe finita bene!Per prima cosa, data l’ora, Alberto, propone di andare a mangiare, qualche cosa, dopo l’aperitivo… perché la testa gira subito! Ma contemporaneamente, dice anche che a Lui piacerebbe fare “l’autista guardone’ Andreas, subito risponde: “Cosa vuole dire?” la risposta spiazzò un po’ tutti. Cioè: “E’ semplicissimo, Voi siete una coppia di amanti, ed io sono il taxista… che Vi porta verso il Vs. piacere!”Aleska, si guardò per un attimo attorno, guardò per un attimo Alberto, ma subito abbandonò la eventuale considerazione, per percorrere le strade della vita che si stavano aprendo difronte alla Sua serata! Sentiva, una forte umidità dalle parti del basso ventre! Un’umidità concretizzata dalla presenza di Andreas, il quale incurante della situazione, Le stava infilando una mano, profondamente, allargando tutta la sua figona in un solo colpo! Solo l’eccitazione di Aleska, poteva rendere quella situazione possibile e sensuale, solo l’umidità, se così si può chiamare, ha permesso, così tanto ardire!Ma a questo punto, eravamo arrivati davanti al ristorante il “La Piazzetta” dove si mangia pesce o quasi tutto quello che si vuole!Entriamo chiedendo un tavolo un po’ appartato per tre! “Prego signori…” Fu la risposta del cameriere, e ci guidò in fondo al locale, tavolo d’magolo… Aleska si accomodò subito nella sedia in fondo, così Io ed Andreas, ci potemmo sedere ai suoi lati, classico tavolino quadrato, in quel modo sia io che Andreas, avevamo a disposizione una coscia di Aleska e volendo si poteva anche smanacciare la sua figona! Dico a Aleska: “Non dimentichi qualche cosa?” Lei mi guarda un po’ allibita, ed io aggiungo: “Si cara, Ti sei dimenticata di togliere le mutande, anche se il Tuo tanga è pochissimo ingombrante, è meglio toglierlo, puoi tranquillamente, farlo qui, ora!” Aleska un po’ arrossisce, ma io aggiungo: “Ma si cara, sarà più bello per tutti poter annusare l’odore direttamente dalle Tue mutande, mentre mangiamo!” Aleska esegue un po’ imbarazzata, e mette il suo tanga a fianco al tovagliolo…. Mentre arriva il cameriere, io velocemente, lo prendo e dopo averlo lievemente annusato, lo infilo nel taschino della giacca…. A modo di fazzolettino.Ordiniamo, velocemente, un solo piatto a testa, la serata trascorre velocemente, anche se abbiamo tutta la notte davanti, prendiamo un caffè e vado a pagare, usciamo, risaliamo in macchina facendo salire Aleska ed Andreas dietro, mentre io salgo al posto di guida! Le stradem per tornare a casa, si snodano veloci, ma ci vuole un buon quarto d’ora, per arrivare a casa…. Io ho l’occhio fisso sul retrovisore, che avevo sapientemente, orientato ad altezza sedile posteriore. Era un continuo mugolare per le dita infilate nella figona di Aleska interrotte solo dai silenzi dei baci bocca a bocca!Arriviamo sotto casa e Alberto dice: “Eccoci… adesso, però state zitti, fino a quando non siamo in casa… Poi potremo fare tutto quello che vogliamo!” E così fu! la porta si chiuse alle nostre spalle ed io girai due mandate da dentro!Entrati, fu un continuo bacio profondissimo, mentre i vestiti tutti cadevano a terra mentre ci indirizzavamo verso la camera da letto!Entrammo tutti nudi, mentre ci stiamo sdraiando sul letto, Andreas ci guarda e dice: “No non così! Tu Alberto, sdraiati tranquillo con la testa qui sul bordo del letto!” poi aggiunge: “ Tu Aleska mettiti sopra di Lui, per potergli fare un bel pompino! La Tua figona sopra la sua bocca ed il tuo culo, qui proprio davanti al mio cazzo!”Devo dire che a Alberto la cosa, stava eccitando moltissimo! Io Aleska ero un po’ spaventata… invece! Stavo guardando il cazzo di Andreas, enorme durissimo e con la cappella lucida dal Durex che Lui, si era portato dietro.Appena io Aleska fui in posizione, Alberto incominciò a leccare la figa, bagnata fradicia da ore, Andreas con fare sapiente, versò un’abbondante quantità di Durex all’Aloe fra le chiappe di Aleska, il quale, piano piano, scendeva lambendo perfettamente lo sfintere, Andreas stava allargando le natiche, mettendo in perfetta mostra lo sfintere ancora chiuso, con un dito piano piano, aiutava il liquido a penetrare e contemporaneamente massaggiava lo sfintere, dapprima in modo circolare per rendere più disponibile la penetrazione, poi con un dito, piano, piano, entrò spingendo leggermente… Riuscì dallo sfintere per raccogliere altro Durex e rientrò ma questa volta con due dita! Aleska fece un piccolo gridolino di dolore, ma la sorpresa dell’insieme ebbe il sopravvento, i minuti, si susseguirono ed il gioco rimase lo stesso per alcuni minuti, Alberto lecca la figa ed Andreas dentro fuori dal culo di Aleska con due dita… sentiva in continuazione lo sfintere ammorbidirsi e dilatarsi.A questo punto, Andreas disse: “Adesso Ti inculo… perché bisogna chiamare le cose con loro nome…” Non aveva neanche finito la frase e già aveva appoggiato il suo grosso glande sullo sfintere… lo spettacolo per Alberto era meraviglioso, una visuale ‘unica’ di sua moglie inculata da un altro!La cappella piano piano sotto una spinta costante stava entrando completamente… ma questo era ancora niente per Aleska, il bello doveva ancora venire! Piano piano Andreas entrava ed usciva con la cappella dal culo, lubrificando con il Durex continuamente, poi ad un certo punto, prese Aleska per i fianchi tesi e di pelle liscia, tenendola saldamente con le sue grosse mani, Aleska, non aveva più scampo! Con lentezza e determinazione, spinse dolcemente ma costantemente… Aleska urlò più volte, ma il cazzone di Andreas era tutto dentro! Non c’era più scampo, o si era rotto il culo o si era adeguatamente dilatato… La seconda è quella giusta, il culo si dilata sempre sotto la spinta di un grosso cazzo! Di certo i primi minuti, non furono piacevoli per Aleska, ma il continuo stantuffare di Andreas, il continuo leccare la figa di Alberto, ebbero la meglio! Il culo di Aleska era pronto, morbidissimo e larghissimo, ad accogliere tutto il cazzo di Andreas fino a farlo sborrare! Ma Andreas, non era ancora completamente eccitato, difatti il cazzo si ingrossò ancora un bel po’ tanto da procurare nuovamente dolore a Aleska, la quale a questo punto disse: “Mi fai male!!” di rimando Andrea noncurante rispose: “Volevi o no, che Ti rompessi il culo… ecco fatto, d’ora in poi non avrai mai più problemi a prendere cazzi in culo!” Con le due mani ben salde a fianchi di Aleska, continuò, continuò ed ancora, continuò, solo l’eiaculazione profonda, infilandoglielo completamente dentro ed abbondante, tanto da uscirne un po’ lateralmente sulle natiche, pose fine a questa grandiosa inculata… piano, come era entrato, si sfilò dal culo di Aleska, lei stava per distendersi, quando nuovamente le mani di Andreas la ripresero… e contemporaneamente disse: “Non hai ancora finito!!! Devi anche fare sborrare Alberto… Su, vieni qui Alberto ed incula Tua moglie, sentirai il piacere unico, di sborrare nella sborra degli altri!”Alberto, rimase un attimo perplesso, ma non si fece pregare troppo, appoggio la sua cappella di tutto rispetto al culo della moglie ed in un attimo si sentì risucchiare dentro, in mezzo a tutta quella sborra calda! Gli bastarono pochissime pompate, per sborrare anche lui abbondantemente! “Ecco!” disse Andreas sorridendo: “Adesso Tua moglie è proprio diventata la vera troia che è sempre stata, ma prima non metteva in luce le sue doti migliori! D’ora in poi, sarà sempre più piacevole, sia starle accanto. Che scoparla o falla scopare da altri…. Lei avrà tanto bisogno di cazzo!! E Tu dagliene tanto… e se non basti, fagliene prendere altri… Sai sempre dove trovarmi! Oltre a tutti quelli che saprà trovarsi da sola! Ciao RAGAZZI!” Ci salutò, si rivestì e se ne andò Lasciandoci entrambi esausti nel letto a goderci la notte che oramai, stava quasi terminando.Ero sfinita, nonostante il culo mi bruciasse… ma ero contenta. 2577 0 4 anni fa
- 4 mesi fa Gangbang a Roma Erano anni che io e mio marito passavamo serate trasgressive con coppie e nei privè, prima solo con rapporti orali, poi con scambio completo... e da lì ho capoto che mi piacevano tanti i cazzi grossi! Così ho convinto mio marito a provare qualcosa di più e mi ha organizzato degli incontri con 2-3 singoli alla volta.... belle esperienza ma... la cosa che più eccitava la mia mente era di essere al centro di una Gang senza di lui. Così capita l'occasione di dover andare a Roma da sola per lavoro e... ecco fatto dal sito trovo un gruppo gang pronto ad ospitarmi!! così coinvolgo mio marito che accetta il mio desiderio a una condizione, che mi faccio fare un reportage fotografico completo della serata da rivedere assieme a casa e io.. non posso che accettare))) così lascio a lui la trattativa... con un giro di mail concorda la serata con 4 singoli e un fotografo! Attendevo con impazienza di partire facendo il conto alla rovescia dei giorni che mancano, poi finalmente arriva il grande momento! L'accordo era che due di loro venissero a prendermi all'hotel, io mi ero vestita con una lingerie nera a urlo ... in borsetta del lubrificante e un pò di preservativi per sicurezza. Quando arriva la macchina ero già tutta bagnata dall'eccitazione, salgo dietro dove c'è uno dei 2 singoli mentre l'altro era al volante. "ciao bella" -mi dice subito- "sei pronta?". ed a mia volta "io sì, spero lo siano anche i vostri cazzi!" so che agli uomini piacciono le donne senza peli sulla lingua, infatti li ho visti eccitarsi immediatamente, ma per esserne certa ho subito messo la mano sul cazzo del ragazzo che stava dietro con me sentendo un bel cazzo già duro! "dai andiamo che ti facciamo vedere cosa sappiamo fare" disse l'autista. Dopo 10 minuti arriviamo in una villetta con alcune candele accese in giardino che creavano una atmosfera sensuale... sia apre la porta e dentro trovo altri 7 ragazzi più il fotografo! cavolo dovevano essere i totale 5 e mi ritrovo con 10 cazzi da soddisfare... "mi sa che sarà un'intensa serata!!" esclamo subito sentendo il cuore che mi batte a 1000. “Mio marito mi ha tirato un bel scherzo” penso immaginandolo super eccitato mentre si fa una sega pensandomi in questa situazione, e allora decido che se lui ha voluto così non mi resta che accontentarlo! Mi portano in centro al salotto e mi ritrovo subito in mezzo a tante mani che iniziano a spogliarmi, prima la camicetta poi la gonna...poi ecco delle mani nelle mutandine... altre dita che entrano nella figa che era un lago...mi toccavano le tette, il culo.... le dita in bocca ... allora ho cominciato a darmi da fare prendendo in mano i cazzi.. erano tanti, duri, come mollavo uno ne arrivava un altro... ecco li segavo a 360 gradi.. poi qualcuno mi spinse per mettermi in ginocchio, io ubbidii e cominciai a succhiare il primo cazzo, ma avevo l’imbarazzo della scelta come mi giravo non avevo altro che cazzi da succhiare… uno… due cazzi in bocca … un cazzo per mano… Dio mio non finivano più! Ad un certo punto uno che doveva essere il capo tira fuori un foglietto e dice” bene ragazzi, ho un accordo con il marito e dobbiamo eseguire i suoi 3 desideri!” ma cos’è questa cosa? Che scherzo mi sta facendo il mio maritino? Poi il ragazzo mi fa alzare e piegandomi a 90 mi fa appoggiare le mani sul muro e aprire le gambe, poi dice agli altri 9 “forza tutti in fila, dovete dovete scoparla alla pecorina a turno, 5 colpi a testa e poi passate al prossimo!” così hanno iniziato a pomparmi… bum bum bum…sentivo i cazzi duri alternarsi nella mia figa, 1, 2,3…7,8… via un cazzo dentro un altro! Poi a un certo punto mentre gemevo mi mettono un telefono all’orecchio.. era mio marito! “ahh ahh..brutto porco” gli dico” ma quanti cazzi mi vuoi far prendere? uhhh” e lui “ma cara o le cose si fanno bene o no si fanno.. dai forza voglio che li fai sborrare tutti 10” non capivo più niente continuavano a scoparmi erano già al secondo giro… bum bum… a un certo punto si fermano come se fossero tutti d’accordo, e il capobanda nuovamente mi invita dolcemente verso un ragazzo sdraiato e ad in filarmi il suo cazzo a smorza candela… dio mio era un cazzo veramente grosso! Ma io ero un lago e mi entrava senza difficoltà tutto in figa, ho iniziato a muovermi convulsamente sul cazzo mentre sento il capobanda dire “ora secondo desiderio del maritino, tutti in fila e inculatela a turno in doppia penetrazione! 5 colpi a testa e poi il prossimo!” non ci potevo credere, mio marito che voleva farmi inculare da una squadra di calcio intera! Neanche finito di pensarci ecco che sento entrare in culo il promo cazzo… diomio quanto mi piace la doppia, sentivo i due cazzi muoversi armoniosamente in culo e figa, dentro e fuori… bum, bum,bum,bum… 2, 3, 4… 5,6,7 cazzi…ed ecco di nuovo il capobanda che mi mette il telefono all’orecchio , era mio marito “allora cara come va con la doppia?” mi dice serafico, ed io “ahh…uhh… maiale che non sei altro…ahhhh…. Questi stalloni mi stanno sfondando culo e figa di bruttooooo…ahh” e lui” ben cara allora falli godere per bene..”- e io “si caro.. e ohhh… tu fatti una sega mi raccomando..ahhhh”. Godevo come non mai pensando a mio marito si segava a casa mentre i cazzi continuavano ad alternarsi nel mio culo. Ad un certo punto, mentre mi pompavano figa e culo, un bull mi ha messo il suo cazzo in bocca e altri 2 si facevano segare, non capivo più niente… avevo solo cazzi duri da tutte le parti e 5 li gestivo contemporaneamente in figa, culo, bocca e mani! Ho avuto un orgasmo con mai nella mia vita… poi gli ho chiesto di fermarsi … ero decisamente stremata! Così il capo ha preso un paio di bottiglie di champagne belle fresche e le ha stappate offrendo a tutti un brindisi rinfrancante che .. è degenerato subito grazie a qualcuno che ha com9inciato a versarsi lo champagne sul cazzo e a farmelo leccare.. così anche gli altri hanno seguito l’esempio e mi sono ritrovata in ginocchio con tutti i cazzi intorno da sbocchinare! “dai succhiali bene troia.. ohhh” dicevano. I cazzi erano ancora tutti duri e tra lo champagne e l’eccitazione che avevo dentro ho cominciato a prendere il controllo della situazione, e come una vera padrona dissi “ avanti mettetevi tutti sdraiati che vi scopo io!” non attesero un secondo e me li trovo tutti 10 in fila con i cazzi ad alzabandiera! Inizio dal primo, mi punto il cazzo in figa e guardandolo negli occhi scendo piano piano fino a sentirlo tutto dentro.. poi mio muovo voluttuosamente su e giù “ahh ti piace vero brutto porco?” – “ohh..ahh. ohhh” non riusciva neanche a parlare da quanto era eccitato. Poi esco di scatto e girandomi come una ballerina mostrando il culo al secondo mi punto il secondo cazzo e pian piano anche questo me lo infilo tutto in figa… mi dimenavo su e giù mentre sentivo il cazzo gonfiarsi perché stava per sborrare “fermo! Non sborrare ancora .. poi la sborra la voglio tutta addosso!” così lo lasciai per passare al successivo … era come una giostra del piacere, fuori un cazzo dentro un altro! Non avrei mai pensato di saper tenere a bada 10 cazzi così abilmente, e il fotografo lo documentava con dovizia per ordine di mio marito. Ala fine del giro erano tutti intorno a me che si segavano i cazzi come dannati, io mi giravo e leccavo le cappelle a caso, 1,2,3.. poi altri cazzi 4,5,6.. e dietro altri ancora 7,8,9 .. poi faccio entrare uno in bocca fino in gola! “ahhh…ohhhhh.ahh .. che troia.. succhia dai!”. A quel punto un moretto non riesce a trattenersi e dà il via per primo sborrandomi in piena faccia… “ohhh sborrooooo” a gridato godendo. A quel punto come se non aspettassero che il via hanno cominciato a sborrarmi addosso uno dopo l’altro , 2,3,4,5… i cazzi spruzzavano sborra calda che min innondava il viso e mi colava sulle tette…6,7,8… tenevo la bocca aperta così da assaporare la sborra calda.. “ brava bevila tutta…ohhh” …9,10 così anche il fotografo ha avuto il suo premio sborrandomi per ultimo direttamente in bocca. Ero completamente inaffiata di sborra quando il capo si avvicina a me nuovamente mettendomi il telefono all’orecchio (pieno di sborra!!) era mio marito “ allora cara ti sei divertita?” - disse – “ beh per pegno dovrai prendere un taxi per andare in albergo senza lavarti la sborra dalla faccia, non pensavi mica di passarla lisca ah ah ah” … “che bastardo” pensai, d’altra parte non potevo certo deluderlo dopo l’esperienza che mi ha fatto fare… il capobanda aveva già chiamato il taxi, mi salutarono frettolosamente e mi hanno licenziato senza neanche lasciarmi il tempo di sistemarmi bene il vestito.. erano le 2 di notte … il tassista si era accorto della situazione ma non disse nulla e partì guardandomi insistentemente tramite lo specchietto retrovisore, mi sentivo una vera troia e mi chiedevo se anche questo fosse opera di quel porco di mio marito! Poi arrivammo in albergo, mi saluto con un filo di voce e se ne andò. Io entrai in camera e trovai un mazzo di 15 rose con un biglietto, era di mio marito ” Amore mio ora che hai provato 10 cazzi la prossima te ne faccio trovare 15” … non posso proprio lamentarmi di un marito così. 4364 3 4 anni fa
- 2 mesi fa la voglia.... Il nostro racconto...da dove iniziare...dalla voglia...la voglia che dentro di noi è cresciuta, il guardare altre donne, altri uomini e fantasticare insieme come sarebbe stato farsi guardare, farsi desiderare, farsi prendere dal sopravvento...lasciarsi andare e ...giocare....ma nel rispetto di entrambi, godere ma ancor prima far godere e l'eccitazione di veder godere il proprio partner con l'altra-o .....L'inizio?disastroso...l'idea di cercare una coppia inesperta proprio come noi...imbarazzo, iniziativa repressa...paura...inibizione...tutto questo ci ha avvolto....x un pò di tempo stop...non fa x noi....poi...una coppia...proprio qua su sexycommunity...una coppia insistente...con la lei prima carina, prima signora, poi via via decisa, con in testa...noi.....giorni, settimane, mesi di insistenze mai banali, iniziate con un'approccio soft, per poi seguire una linea ben precisa, stuzzicarci....i complimenti a mio marito...poi a me....i particolari....dapprima erotici...poi sexy...intriganti...poi più hard....e la nostra eccitazione, la nostra immaginazione su come sarebbe stato, su cosa.....l'inibizione che come x magia se ne andava giorno dopo giorno e quei commenti sempre più intimi che ci raggiungevano e ci colpivano....giocare tra noi iniziava a strrci stretto, le fantasie volavano, il desiderio si faceva forte, ci rapiva , ci trasportava in una dimensione mai provata prima.....la voglia di vedere mio marito giocare con un'altra lei...il pensiero di guardarli insieme, di vedere i loro visi ammiccare , lo spavento di vederli di fronte a me baciarsi, intrecciarsi...di sentire i loro gemiti e di vederli fare sesso, orale, poi di vederli uniti...l'uno dentro l'altro...avvolti, tutto questo rappresentava inizialmente una fantasia...ma poi con il passare dei giorni...qualcosa in più....come una cosa quasi dolorosa...la sensazione che mio marito potesse provare troppo piacere, di vederlo eccitato come mai prima d'ora....di vedere il suo...membro...no...il suo cazzo più eccitato che con me, di vedere lei, l'altra lei desiderosa di lui, di vederli insieme, come una coppia....una sola parola...sensazioni conturbanti e distanti tra loro......E poi....io....una donna fino ad ora irreprensibile, come tante, come tutte...poche storie, sempre "normali", finita una storia...il tempo x riprendersi...e poi una'latra storia...sempre cosi "normale"...sesso...si , giochi...normali.....e allora cosa mi stava succedendo...pensavo a lei con mio marito e mi faceva quasi male...ma...pensavo a me..con lei....e la volevo, sentivo le sue labbra sulle mie....la sentivo scendere, baciarmi lette, sudavo freddo, aprivo gli occhi e vedevo mio marito che mi guardava...e finiva il sogno...mi sentivo giudicata, vedevo nei suoi occhi il terrore di vere una donna sporca, lesbica....x un'attimo finiva tutto...ma poi i pensieri si ripresentavano, e diventavano forti e decisi, prendevano il sopravvento...e andavo oltre...mi sentivo bisex...questa strana parola...cosa significava, che ero lesbica...che mi piacevano le donne...no mi dicevo non è possibile...eppure....guardavo le foto di lei...e mi eccitavo...la sentivo bagnarsi...mi passavo una mano sugli slip...e sentivo il piacere che si faceva strada...non può essere mi dicevo...sarà x l'altro lui..x suo marito...è un bell'uomo e ha delle foto...hmmmm...niente male...ma poi mi rendevo conto che...le avevo guardate la volta scorsa...ora avevo visto solo le foto di lei e le avevo riguardate, sognate, desiderate, si in alcune foto volevo esserci, mi immaginavo con la lingua che la cercava, che la baciava, sentivo il suo sapore, era dolce, era meraviglioso....mi riempiva la bocca e non volevo che se ne andasse, cercavo le sue labbra, cercavo consensi, poi la baciavo cosi forte che che...la stavo leccando...avidamente e sentivo i suoi mugolii...le piaceva e ...insistevo....cosi tanto che la mia bocca si inebriava del suo piacere e desideravo che lo sentisse, che lo vedesse, nei miei occhi cercavo un modo xchè tutto questo mi potesse dare la certezza......allora risalivo verso il suo viso xchè volevo vederla...guardarla negli occhi e farle sentire il suo sapore, quello che portavo con me....desideravo la sua lingua ossessionatamente, i pochi minuti di piacere erano finiti in una preoccupazione che mi invadeva, guardare negli occhi mio marito, suo marito ma prima ancora lei.....era come se non fossi x nulla sicura che le fosse piaciuto, come se tutto questo dovesse finire....avevo un solo pensiero...baciarla, farle sentire i suoi umori a poi vedere al sua reazione...se si fosse staccata da me...se anche solo x un'attimo la sua lingua mi avesse lasciato mi sarei accorta....e il pensiero mi terrorizzava...avrei voluto scappare, rivestirmi e lasciarmi alle spalle tutto questo....ma il desiderio era più forte e la speranza anche ...volevo fortemente che lei.....e fu cosi...Quella fu la prima volta, per alcuni giorni non parlammo dell'accaduto poi piano piano con mio marito iniziammo a scambiarci le sensazioni di quel giorno che ci avrebbe cambiati, la cosa che ricordo è la sensazione di aver voluto "fare di più", stranamente la vergogna non faceva parte di quanto successo ma aveva preso il sopravvento il ...godere...si volevamo entrambi godere...di nuovo...rifarlo, magari con un'altra coppia, magari ancora più bisex, magari ancora più disinibita, iniziammo a cercare..., guardavamo tutto, x filo e x segno, quello che le altre coppie scrivevano , le foto e ci immaginavamo i nostri corpi a disposizione, fantasticavamo su come sarebbe stato e x la prima volta non mi sentivo sporca, guardavo le lei e immaginavo mio marito con loro, il pensiero mi inebriava, me ne accorgevo dalle..mutandine...si bagnavano alla ricerca su sc. e quando a volte i nostri gusti sembravano combaciare un brivido mi attraversava il corpo in un fremito che durava anche tutto il giorno, eravamo pronti x una nuova sfida, questa volta più decisi e vogliosi, volevamo toglierci il ruolo di coppia inesperta, lo eravamo ancora ovviamente ma il desiderio era cosi forte che nulla ci fermava, gli annunci più porco e perversi che prima scartavamo a priori adesso ci intrigavano....si trattava di trovare le persone giuste, il nostri requisiti erano tanti ma ci eravamo focalizzati su uno che ci sembrava obbligatorio x fare il "salto" di categoria...l'anal, un'esperienza anale che non fosse circoscritta solo a noi 2 ma un vero e proprio scambio anale, avevo voglia di essere presa dietro, x avere la figa libera xl'altra lei, immaginavo come potesse essere avere il cazzo che mi prendeva mentre la lingua mi faceva godere, ne avevo il desiderio, ero fermamente convinta, amavo il sesso anale da anni ed ero abbastanza dilatata x non dovermi preoccupare troppo delle dimensioni del cazzo che si sarebbe preso cura del mio lato b, avevo la mia fedele crema che mi faceva godere fin da subito e il pensiero fisso della lingua sul mio voglioso clitoride mi dava profonda sicurezza, sapevo di poter fag godere due uomini ed una donna e mio marito ne era entusiasta!!! 475 0 4 anni fa
- 4 anni fa la nostra prima volta Premessa: è il primo racconto che scrivo. Siate magnanimi.il racconto è un fatto realmente accaduto e risale a novembre 2016Ci presentiamo;io sono Diego ho 35 anni sono siciliano , Moro e con un fisico asciutto.icono un ragazzo attraente. Maria è la classica bellezza Siciliana; mora,occhi marroni,capelli ricci ed un corpicino da far invidia a molte.Con Un seno piccolo e sodo ed un culetto a mandorlino.Siamo sposati da 3 anni e la nostra vita sessuale è da sempre stata molto attiva con un feeling pazzesco. Da qualche tempo abbiamo iniziato a fantasticare su situazioni trasgressive. Maria si eccita tanto nell'immaginare di trovarci in mezzo ad altre coppie ed in particolar modo perde le staffe quando gli prospetto situazioni con più uomini. Un week end di novembre siamo dovuti partire per lavoro,destinazione Milano. Una volta li ho incominciato a smanettare con il cell. nell'intento di trovare un club o qualcosa di trasgressivo per prospettarlo a lei. Così una volta intercettato il posto,lo feci vedere a Maria che rifiutò di andarci,forse perché presa dalla paura di poterci ficcare nei guai. Dopo un po di pressioni e con i giusti paletti, Maria si convinse ad andare, forse spinta dalla curiosità o dall'eccitazione. Così ci andammo a preparare per questa nuova esperienza. Arrivati al club,entrammo e subito alla reception capirono che eravamo una giovane coppia inesperta. Cosi iniziammo a girovagare vicino al bar, per cercare di ambientarci ma il posto che ci faceva stare meglio era la sala fumatori. Li tante coppie e singoli ci osservavano con aria da predatori e noi ci sentimmo prede. Maria era molto agitata e così proposi di bere qualcosa di più forte in maniera da poter abbandonare le paure ed i freni inibitori. Dopo il secondo gin/tonic eravamo più rilassati, così con coraggio ci siamo incamminati verso quei meandri del club più segreti, quelle stanze buie dove i corpi si aggrovigliano,dove l'odore degli umori sessuali e le grida di piacere fanno venire i brividi. Ci avvicinammo davanti ad una stanza dove una coppia si scambiava effusioni con la partecipazione di un singolo. Era buio ma si intravedeva quanto bastava per capire che,erano ragazzi giovani e belli. Subito si accorsero di noi e ci fecero segno di unirci a loro. Maria pur essendo un po libera da freni inibitori, rifiutò all'istante e mi fece cenno di allontanarci. Camminando ancora verso altre stanze, vedevamo altre orgie ed altre situazioni molto spinte. In una stanza si stava consumando un gang con una donna e circa 10 uomini attorno che,alternandosi possedevano la donna in tutti i modi possibili ed inimmaginabili. La mia testa però era bloccata in quella stanza con i ragazzi. Cosi chiesi a Maria di ritornare di la a vedere i ragazzi a che punto erano. Lei capì le mie intenzioni e con una freddezza degna di un lottatore di boxe, mi fa ''amò io non ho paura che mi facciano qualcosa ma ho paura se mi lascio andare del tutto e dopo ci rimani male''. A quelle parole nella mia testa si è scatenato un groviglio di emozioni. Da un lato ho sentito una forte gelosia ma dall'altra un eccitazione mai avuta. Il mio cazzo voleva esplodere dai pantaloni. Così con cenno d'intesa ci dirigemmo verso quella stanza. Arrivati li davanti l'invito fu riproposto e stavolta accettato. Si spalancarono per noi le porte dell'inferno. Io presi subito la situazione in mano e avvicinandomi ai ragazzi spiegai che per noi era la prima volta e che volevamo solamente fare soft. Mentre io mi spogliavo i ragazzi iniziarono a spogliare delicatamente Maria, la lei di coppia iniziò a limonarla mentre i ragazzi si attaccarono ai suoi capezzoli e con le mani non lasciarono scoperto un solo centimetro del suo corpo. Io mi sentii per un attimo a disagio e non sapevo cosa fare ma, l'attesa durò poco perché lei si avvicinò a me e con dolcezza iniziò a baciarmi il collo per poi scendere fino ad arrivare al mio cazzo. Era da tanti anni che non sentivo un altra bocca succhiarmi e la sensazione fu straordinaria. Girandomi verso mia moglie uno spettacolo inatteso mi stava aspettando! maria aveva il cazzo in bocca del singolo mentre il lui di coppia era intento a leccarle la Fica. La sentivo ansimare e si dimenava come un anguilla. Quella visone mi fece raggiungere un'eccitazione tale da non capirci più nulla. Così quei paletti prefissati prima di entrare,quegli accordi presi con i ragazzi e tutte le seghe mentali ,svanirono nel nulla. Maria si lasciò andare a tutte le attenzioni che i nostri compagni di gioco le dedicarono. Iniziò a cavalcarli a turno, iniziò a scopare come una forsennata sempre con la bocca impegnata.Con il mio cazzo in bocca o a turno quello dei ragazzi, e per non farsi mancare nulla, anche con la fica di lei. Dopo più di un ora di sesso sfrenato,i nostri corpi esausti si adagiarono su quel materasso fradicio di umori e sudore. Una volta usciti dal club e saliti in macchina,un silenzio agghiacciante ci avvolse entrambi. Provavamo vergogna per quello che poco prima eravamo riusciti a fare. Per tutta la strada di ritorno non ci siamo detti una parola per paura di ferirci a vicenda. Arrivati in hotel dopo aver fatto la doccia, una serie di sguardi anticiparono una risata imbarazzante ma allo stesso tempo liberatoria. La serata si concluse con un altra ora di sesso, ripensando a tutto quello che avevamo fatto al club. 4857 2 4 anni fa
- 11 mesi fa Sex toy per la padrona Apro la porta e lei mi si presenta davanti con un vestito nero e una scollatura dove mi cade subito l’occhio. “Dove cazzo guardi, maiale! Ora fammi entrare, e guai a te se apri bocca senza permesso!” Mi sposto per farla entrare, lei procede in soggiorno e si siede sul divano, tenendo la borsa a fianco a sè. “Ora vieni qui e inginocchiati a terra, servo!” Ubbidisco e mi metto davanti a lei che si posiziona con le gambe leggermente divaricate e mi guarda combattuto mentre cerco di evitare di guardarle in mezzo, non senza scivolare con qualche rapida occhiata. Non porta gli slip ed è tutta rasata. Comincia a venirmi duro, cerco di dissimulare, ma inutilmente. “Guarda che porco, adesso ti sistemo io, togliti subito i vestiti!” Rapido, senza alzarmi, mi tolgo scarpe, calzini, pantaloni e camicia, rimanendo in mutande davanti a lei. “Tutto.” Un po’ reticente, tolgo anche i boxer, e rimango nudo e con un’erezione davanti a lei che si compiace della mia sottomissione. “Bene, ora è il momento di insegnarti il tuo ruolo e il tuo posto. Mettiti questo, si addice di più alla sgualdrina che sei!” Tira fuori dalla borsa un vestito fucsia e me lo lancia in faccia. Lo prendo e lo indosso, sentendomi un po’ umiliato. “Guarda la mia troietta, adesso sì che ci capiamo. Ti piace il vestitino troietta?” “Sì padrona” “Bene, ora appoggiati lì e non fiatare.” Mi prende per il collo da dietro e mi fa stendere il busto sulla chaise longue, con le ginocchia a terra, e il sedere esposto. Sento che armeggia con la borsa, tirando fuori delle cose, poi ascolto l’inconfondibile rumore di guanti in gomma mentre li indossa, seguiti da un barattolo che si apre. “Adesso ti preparo io per il tuo ruolo da troietta” Sento immediatamente la sua mano guantata che spalma del gel attorno al mio buco, per poi infilarci dentro una, due, e poi tre dita, armeggiando e a tratti ridendo e prendendomi in giro. “Guarda la troietta come si apre, adesso ti sistemo” E infila il quarto dito, iniziando a entrare e uscire con le nocche lentamente ma inesorabilmente, per qualche minuto, continuando a darmi della troietta sfigata. Ad un certo punto inizia a ruotare la mano con le dita dentro di me, e trattengo a stento un gemito. “Sei proprio una puttana, guarda che robe, sei aperta come una galleria! E scommetto che ti piace. Allora, che mi dici? Rispondi!” “Sì padrona, mi piace” E comincia a ruotare e a spingere avanti e indietro con le quattro dita e le nocche, sempre più velocemente, fino a quando non mi scappa un gemito. “Chi ti ha autorizzato ad emettere suoni? Brutta sfigata, fai silenzio! Adesso ti punisco io!” Si alza, mi schiaccia la testa sul cuscino intimandomi: “Adesso stai a faccia in giù, guai a te se guardi” E se ne va in camera mia dove le avevo detto che tengo i giocattoli. Torna e si rimette dietro di me, e immediatamente sento entrare di colpo il plug nero, cavo all’interno e piuttosto grosso. Non oso emettere un suono, anche se a fatica, e la sento che mi ride dietro: “Ahahah, che razza di sfigata troietta che sei! Adesso vedi come ti sistemo!” Prende la mia camicia e me la annoda sulla testa, bendandomi e coprendo tutta la faccia tranne la bocca. Poi cammina e la sento cercare tra i cassetti della cucina. Cos’avrà in mente? Torna e mi intima: “Ora alzati e fai silenzio, guai se sento una parola!” Mi alzo in piedi, con il membro duro e il buco aperto, e sento il rumore inconfondibile del cellophane che si srotola. Inizia ad arrotolarlo attorno ai polpacci, stringendo il necessario per impedire i movimenti, e salendo piano piano, giro dopo giro. Arrivata al pene, si ferma e dice: “Ma che fai? Ti si sta rammollendo? Cos’è, stai diventando una femminuccia sul serio? Brutta troia sfigata!” A quel punto sento la sua mano che lo prende e inizia a masturbarlo, poi sento la sua lingua, le labbra, l’interno della bocca… Che estasi! Ma appena mi torna eretto, smette subito, mi tira uno schiaffo sulle natiche ancora nude e mi intima “Adesso stai fermo, troietta di merda!” Riprende con il cellophane, gira attorno al pene, coprendo le palle e lasciando fuori solo l’asta dura, stringendo bene perché non si muova niente, e continua sul busto chiudendomi anche le braccia, lasciando scoperte spalle e testa. Ora mi trovo davanti a lei, in piedi, bendato e senza potermi muovere, con il buco aperto dal plug costretto in posizione dalla stretta fasciatura, e il pene esposto per i suoi capricci. “Ora mi diverto un po’, stenditi lì, troietta! Ah ah ah! Sembri un verme mummificato! Il mio verme troietta! Ah ah ah!” E piano, mi accompagna facendomi stendere a pancia in giù sulla chaise longue. Sento che armeggia ancora per circa un minuto, per poi sedersi a cavalcioni sulle mie cosce. Con le mani, strappa il cellophane attorno al buco e senza dire una parola estrae lentamente il plug. Poi riprende a giocare con la mano guantata, infilando gradualmente le quattro dita e stantuffando fino all’attaccatura del pollice. “Guarda la troietta come se la gode in silenzio!” Ad un certo punto estrae un po’ la mano, e sento che infila il pollice. Piano, inizia ad entrare con le quattro nocche, e infine, dopo poco tempo che entra ed esce, riesce a far passare la nocca del pollice, entrando praticamente con tutta la mano nel mio buco. “Ah ah ah! Ti sto aprendo il culo come si fa con un cazzo di tacchino ripieno, ma che razza di vacca sei?” La sento poi chiudere il pugno dentro di me, iniziando a ruotare la mano e infine a stantuffare, aumentando poco a poco la velocità. Dopo parecchi minuti che si diverte ad aprirmi, il mio buco è praticamente slabrato, la sento entrare e uscire col pugno dal polso alle nocche mentre al contempo ruota la mano. Ad un certo punto, senza dire niente, estrae in modo lento ma deciso il pugno chiuso, quasi strappandomi un gemito che non oso pensare a cos’avrebbe portato. “Aaah, guarda che bel culo aperto che ha adesso il mio verme troietta! È il momento di scoparti come si deve!” Sento appoggiare all’apertura uno dei miei dildo, dal peso si direbbe quello grosso arancione. Poco alla volta lo sento entrare, centimetro dopo centimetro, fino a quando non sento le sue anche premere contro le mie natiche. “bene, adesso ti fotto come la troietta che sei!” E inizia a fottermi con quel dildo enorme indossato come strap-on, dapprima lentamente, poi con spinte sempre più decise, sento il suo peso sulle mie natiche ad ogni spinta, sento che appoggia le sue mani sulla mia schiena e continua dando colpi decisi, profondi e veloci. “senti come entra comodo, ti ho aperto per bene eh? Troietta, adesso continuo a scoparti finché non mi stanco!” E continua a schernirmi e a ridere mentre mi scopa da dietro, e io non posso vedere niente né muovermi in alcun modo, sono sotto il suo completo controllo e mi sta usando come una bambola da scopare. Va avanti così per un parecchi minuti, forse una mezz’ora, a quel punto sento il buco slabrato aprirsi e dilatarsi ad ogni suo colpo senza la minima resistenza. Poi si ferma, lentamente estrae il dildo e si alza, poi sento rientrare il plug che mi aveva tolto prima. “Non pensare che ti lasci il buco vuoto, meriti di rimanere aperta come la troia che sei!” Infine riprende la pellicola e la arrotola molto stretta ricoprendo nuovamente tutto e impedendo al plug di uscire anche se lo avessi spinto io. Poi mi gira a pancia in sù, sento cadere lo strapon a terra, seguito dalla sua mano che prende il mio pene. “Sei proprio diventato una troietta, ti si è rammollito di nuovo. Sei fortunato che mi sei piaciuto oggi, perciò meriti di offrirmi il tuo cazzo da troietta sfigata per il mio piacere. vedi di non venire in trenta secondi altrimenti te lo stacco a morsi.” A quel punto lo sento mentre lo prende in bocca e inizia a stimolare succhiando e giocando con la lingua, inutile dire che dopo poco tempo mi ritrovo con un’erezione pulsante. Cavoli, quanto vorrei vederla all’opera, ma non oso aprire bocca, perché ormai sono in suo potere, mi sta usando come il suo giocattolo personale. La sento che si mette a cavalcioni sopra di me, tenendolo in mano e piano piano guidandolo dentro di sè, mio dio che sensazione estatica! Appoggia le mani sul torace incellofanato, e inizia a dondolarsi secondo il suo ritmo e le sue esigenze, io non posso nemmeno muovere un muscolo in quelle condizioni, le sto praticamente facendo da bambola per il sesso personale. Continua così per un buon quarto d’ora, ansimando sempre di più finché non sento l’inconfondibile calore dei suoi liquidi di orgasmo che si infiltrano sotto il cellophane. Rallenta un po’, si ferma e rimane seduta per qualche secondo, prima di alzarsi. “Bene, sei stata brava, non sei nemmeno venuta. Così mi piace, troietta. Adesso te lo tieni così, e se vuoi venire ti arrangi da sola quando me ne vado. Ora alzati che ti libero” Se ne va in bagno, ci resta qualche minuto e poi torna, si riveste con calma e mi fa alzare, srotola tutto il cellophane, e gentilmente mi asciuga con dello scottex. “Questo per ringraziarti perché sei stata brava” Senza togliere il plug mi infila i boxer, i pantaloni e la camicia, io collaboro in silenzio. “Accompagnami alla porta, puoi salutarmi quando me ne vado” Andiamo verso la porta, le apro, si avvicina e mi regala un bacio a stampo sulle labbra: “Ciao stella, grazie di essere stata la mia troietta per oggi. Mi raccomando sfogati adesso. Alla prossima” “Ciao padrona, alla prossima” 2709 0 4 anni fa
- 11 mesi fa Stop Ad un certo punto, mentre le sto versando l’acqua, mi guarda con un sorrisetto beffardo e dice un secco “Stop!”. Io capisco subito a cosa si riferisce, era un gioco che facevamo nella vecchia compagnia da adolescenti, in cui alla parola suddetta, l’interessato doveva immobilizzarsi completamente nella posizione in cui si fosse trovato, a qualsiasi costo. Serviva a creare situazioni imbarazzanti e a ridere facendo a gara a chi fermava chi nella peggior situazione. Il gioco finiva con la parola “Play”, il più delle volte tra le risa a profusione di tutti, vittima compresa. E così mi ritrovo ad esclamare “e che cazzo!” mentre l’acqua continua a sgorgare dalla bottiglia, riempiendo il bicchiere fino all’orlo. Viviana dice “Play!” appena dopo che un po’ d’acqua straborda dall’orlo e bagna il tavolo, scivolando sul pavimento; io sollevo rapido la bottiglia, la mando a fanculo mentre ridiamo entrambi, e vado a prendere dei panni assorbenti per asciugare il disastro. “Vedo che non ti sei dimenticato come si gioca, mi fa piacere” mi dice mentre asciugo il tavolo “Si beh, dimmi piuttosto che ce l’hai ancora legata al dito per quella volta che ti abbiamo stoppata sul ciglio della strada mentre tornavamo dalla festa di paese” le rispondo io. “Dai, è stata una carognata, siete andati a nascondervi e subito dopo è passata una pattuglia a farmi un sacco di domande sul perché fossi sul ciglio della strada in una zona industriale a quell’ora di notte, è stato imbarazzante” “Ma no dai, alla fine se la ridevano pure loro, è stato divertente” ribatto io mentre mi chino per asciugare il pavimento “Stop!” “Mi spiace Vi, ma non sono in equilibrio precario né sto facendo qualcosa di disastroso, stavolta hai toppato” “Eh no caro, stavolta hai toppato tu. Sei esattamente dove voglio che tu sia” mi risponde lei sorridendo. “beh, non c’è granché di imbarazzante, pubblico non ne hai e tutt’al più ti puoi fare due risate perché ti sto facendo da sguattero in casa” “Ah sì? Dici? Eppure qui hai scritto, testuali parole, che ti piace essere dominato, che il tuo buchetto è ben allenato, che aspetti una padrona, che vuoi essere scopato a lungo, che vuoi essere umiliato e ridotto ad oggetto, che…” A quel punto, bianco in faccia, mi rendo conto che mentre stavo in bagno lei ha sbirciato nel telefono, e sul browser era aperto il mio annuncio. Che stupido, dovevo ricordare che lei conosce le mie password. E ancora più stupido perché che non le cambio mai… Faccio per alzarmi e lei mi ferma subito con il piede sulla schiena: “Eh no caro, sei in stop e non ti muovi. Sai, è un pezzo che cerco qualcuno con cui divertirmi, e tu sembri proprio la persona adatta, così posso vendicarmi di quella volta; sono giorni che pregusto questo momento, ora sei il mio schiavo, e non far finta che non ti piaccia, altrimenti spiffero agli altri del tuo profilo erotico. Ora stai fermo e zitto, finché non dico play.” A questo punto non ho più nulla per controbattere, mi ha effettivamente in suo potere e non posso fare niente, ma ha ragione, in fondo la situazione non mi dispiace. Viviana è una donna sveglia e fantasiosa, anche se non propriamente bellissima, ma ormai che importa? Sono curioso di vedere dove arriva, in fondo non credo sia così navigata, magari me la cavo con quattro risate alla fine di tutto. Senza troppe cerimonie, mi butta supino e toglie tutti i vestiti, mentre io decido di assecondarla e di non fare storie stando in silenzio. A quel punto mi dà uno schiaffetto sulle natiche e mi dice “ora ti farò muovere, ma dovrai stare in silenzio. Salirai su quello sgabello in ginocchio senza protestare. Annuisci se hai capito”. Io annuisco, lei attende qualche secondo e pronuncia “Play!”. Mi alzo in piedi, con lei che mi guarda ridendo, mentre vado verso lo sgabello girevole con le ruote e mi ci inginocchio sopra. Le ruote sono su una base piuttosto larga, perciò l’equilibrio è meno precario di quello che pensavo. A quel punto sento “Stop!” e torno immobile. Mi passa davanti e va verso un mobiletto, apre l’anta e tira fuori un plug abbastanza lungo, grande quanto una piccola bottiglietta d’acqua e grosso altrettanto nel punto più largo, un barattolo enorme di lubrificante e una sac à poche dal beccuccio piuttosto importante. “Ora ti preparo per i giochi che ho in mente schiavetto mio, rilassati e apri il tuo bel -buchetto allenato-, è così che lo chiami? Vediamo se è la verità.” Si mette sul tavolo e versa una copiosa quantità di gel dentro la sac a poche, tappando col pollice il beccuccio. La procedura è lenta, vista la consistenza del gel, e mentre osservo in silenzio lei alza lo sguardo e mi dice “Questo ti finisce tutto dentro, così renderà tutto più interessante. Non pensare che finirà tanto presto.” Finisce di riempire e si alza, si mette dietro di me e infila lentamente il grande beccuccio nel buco. Arriva in profondità e poi si muove lentamente entrando e uscendo, mentre io trattengo un gemito di piacere. “E bravo il mio schiavetto diligente, subisci in silenzio, mi piace, vediamo se reggi anche questo in silenzio”, e improvvisamente schiaccia la sac à poche spruzzando una gran quantità di gel dentro di me, e continua per un bel po’, finché non mi sento pieno fino in profondità, mi sembra di essere gonfiato come un palloncino. Senza dire niente, estrae lentamente il beccuccio e subito fa entrare i primi centimetri di plug per impedire che esca anche solo una goccia di gel. Lentamente poi inizia a spingere, facendo entrare poco a poco il plug in tutta la sua lunghezza. Sento che mano a mano il buco si allarga, lei che sorride compiaciuta mentre trattengo gemiti di piacere, finché non raggiunge il punto più largo, spinge un altro po’ e poi lascia andare, in modo che l’elasticità del buco si chiuda attorno al collo risucchiando il plug per la lunghezza che rimane. Il collo è abbastanza lungo, e sento il plug che continua ad entrare per un po’ prima di appoggiare la base sulla mia pelle. La sensazione è favolosa, e il pene comincia ad indurirsi velocemente; lei si allontana un po’ e osserva la scena: “bene, vedo che ti stai ambientando eh? Ma tu guarda che razza di porco schifoso che mi sono ritrovata per tutto questo tempo senza saperlo! Adesso ti sistemo per bene!” Cammina con calma verso la cucina, e da un cassetto tira fuori un rotolo gigante di pellicola trasparente per alimenti. “Ora è il momento di impacchettare il mio schiavo, così te ne starai buono buono per quando arriverà la sorpresa”. Inizia ad arrotolare la pellicola attorno alla mia coscia sinistra, per poi passare dietro la schiena e arrotolare anche l’altra coscia, infine ritornando dietro la schiena. Compie questo giro diverse volte, finché la pellicola no forma uno spesso strato che mi tiene le cosce legate al busto, con le ginocchia vicine al petto. Continua poi a girare anche davanti, coprendo pancia, glutei e pene, stringendo bene e facendo molti giri, comprendendo infine anche le braccia che rimangono legate ai lati del busto. Così mi ritrovo inginocchiato in avanti, coperto di pellicola che mi lascia totalmente inerme, lasciando fuori solo i polpacci, la testa e le spalle. Mi sento un pacco, il plug dentro pulsa e fa indurire il pene schiacciato dalla pellicola e io riesco a stento a trattenere i gemiti, ma mi impegno e non emetto un suono. Non riesco quasi a muovermi, ma anche volendo non mi conviene, perché rischio di cadere così impacchettato. A quel punto mi fa alzare il didietro, portandomi quasi a testa in giù, e inizia ad arrotolare i polpacci fissandoli allo sgabello. Poi prende un paio di cuscini quadrati e spessi dal divano e li fissa tra i polpacci e le cosce, in modo da impedirmi di abbassare il didietro. Completa il tutto con altri giri di pellicola attorno a tutto il corpo e lo sgabello, badando bene a lasciare fuori spalle e testa, lasciandomi impacchettato come un salame e col culo all’aria, quasi del tutto incapace di muovermi. Come ultimo tocco, abbassa lo sgabello facendo arrivare la mia faccia fino a pochi centimetri dal pavimento, e le mie natiche a portata per i suoi programmi. Si allontana un po’, mi guarda e scoppia a ridere: “Ma guarda che ridicolo che sei, ti sei fatto impacchettare in questo modo senza fare un solo suono, com’è il giocattolino che hai entro? Ti sta aprendo per bene? A questo punto il gel dovrebbe essersi fatto strada fino in profondità, è ora di divertirsi schiavetto! Entra pure Luca!” La mia faccia sbianca a quelle parole, mentre giro la testa vedo entrare Luca, uno della compagnia, e a quanto pare anche fidanzato di Viviana. "tesoro sei favolosa, la tua fantasia supera le mie aspettative, guarda come hai impacchettato il nostro schiavetto, culo all'aria e immobile" e iniziano a ridere e a schernirmi spingendo lo sgabello in giro mentre io mi crogiolo nella vergogna, ma in fondo devo ammettere che la situazione non mi dispiace del tutto, si vede che erano d’accordo su questa cosa fin dall’inizio, e probabilmente sapevano che in fondo sarebbe piaciuto anche a me, perciò decisi di continuare a stare al gioco senza emettere un fiato. “Dai tesoro, prepara lo schiavetto che adesso ci divertiamo” “Certo amore mio, vedrai, è tutto aperto e morbido come piace a te, e il nostro schiavetto è così bravo che sarebbe un peccato non usarlo a dovere” Quindi Viviana si avvicina e con le mani strappa la pellicola attorno al mio buco, iniziando a giocare con il plug, spingendo e schiaffeggiandone la base. Intanto Luca dietro di me inizia a spogliarsi, poi si mette a fianco a me e si abbassa, mostrando un pene enorme ed eretto, mentre se lo masturba con la mano: “lo vedi questo, brutto pervertito sfigato? Questo ti sfonderà finché non ne avrò abbastanza, e non credere che finirà tanto presto!” e si alza ridendo, andando di nuovo dietro di me. “Sei pronto amore? Quando vuoi fammi un cenno che ti lascio spazio”. Passano pochi secondi, e senza preavviso sento il plug estratto di colpo, seguito da una penetrazione decisa e quasi istantanea del grosso cazzo di Luca, che inizia a scorrere dando colpi decisi e profondi, lo sento spingere selvaggiamente dentro di me mentre a tratti mugugna e sghignazza: “Tesoro, scusa se te lo dico ma questo culo è quasi meglio del tuo, sembra un budino, ma quanto lubrificante ci hai messo dentro? Ah ahah, guarda il nostro schiavetto sfigato come lo prende bene, non fa una piega! Sai una cosa? Mi sa che adesso voglio vedere anche te mentre lo fotti, vai a prepararti che io intanto me lo godo ancora un po’!” E così Viviana esce dalla stanza mentre Luca continua a spingere il suo cazzone dentro di me, sembra un enorme martello che mi rimesta tutto il gel che ho dentro, mentre dilata e apre il buco senza sosta, sono in estasi ma non emetto ancora un fiato, per paura di rovinare tutto. Dopo pochi minuti, rientra Viviana in completo intimo, ma con uno strapon grosso come una lattina e poco più lungo. Si avvicina in silenzio, e mi sussurra all’orecchio “adesso vediamo se il tuo -buchetto allenato- è veramente aperto come dici”. Intanto Luca ride di gusto, e poi mi prende sui fianchi e inizia a tirare colpi ancora più decisi, ma più lenti e profondi, mentre inizia a mugugnare fino a quando non si ferma, spinge e tira il mio culo a sè venendomi dentro e riempiendo le mie interiora di sperma caldo in quantità. In fine si stacca, e dice “Tesoro, devo farti i miei complimenti. Credo di non avere mai scopato un culo così piacevole, avrai di che invidiare il nostro schiavetto in futuro!” “Amore mio, te l’avevo detto che ti saresti divertito, ma ora è arrivato il momento del nostro schiavetto, vediamo che sa fare col suo culo: sta a vedere”. Con una mano mi cinge il fianco mentre sento la punta del grosso dildo spingere contro il mio ano, ancora pulsante dopo il quarto d’ora abbondante passato a soddisfare il cazzo enorme di Luca. Sento che entra piano piano, allargando sempre di più e poi ritorna, va avanti così per qualche spinta fino a quando la sento dire “però, è già pronto il mio schiavetto, ma guarda un po’, ci hai messo così poco a dilatarti che sono tentata di spingerlo tutto dentro di colpo, che ne dici?” Io faccio per risponderle, ma appena inspiro per farlo, lei mi coglie di sorpresa e con una spinta infila tutto il dildo fino a sbattere violentemente con le anche sulle mie natiche, e a quel punto mi lascio scappare un gemito. “Ah ah ah! Finalmente! Il nostro sfigatello sta cominciando a rendersi conto dov’è finito, hai sentito tesoro?” “Vai così angelo mio, sfonda lo sfigato!” E inizia il giro: la sento arretrare lentamente, fino quasi a far uscire la punta, per poi dare un’altra spinta decisa fino in fondo, avanti così senza sosta; io sono stordito, immerso in un misto di dolore e piacere, non riesco a dire né fare niente, la mia mente è totalmente invasa dalle sensazioni che vengono da quell’unica apertura lì dietro, mentre si dilata e si distorce sotto i colpi impietosi di Viviana. Il resto del corpo è come inesistente, sotto la coltre di pellicola, sento a malapena gli schiaffi che tira alle natiche e si aggiungono all’umiliante piacere sottomesso che sto provando. Dopo un tempo imprecisato, non sono certo in grado di calcolarlo, Viviana si ferma con tutto il dildo dentro di me, appoggiata alle mie natiche spingendo con forza, stacca il freno dalle ruote e spinge lo sgabello col ventre, tenendomi bene sui fianchi con le mani. “Guarda amore, la mia carriola!” “Ah ah ah” e iniziarono a ridere entrambi mentre venivo spinto in giro. “Adesso guarda: lancio dello sfigato!” e di colpo spinge con le mani, estraendo violentemente il grosso dildo e facendomi scorrere in avanti sul salotto, col buco aperto a dismisura, pulsante e gonfio a tal punto che sento l’aria entrare mentre avanzo per la casa. Dopo aver riso per un po’, vedo Luca che si alza col suo cazzone di nuovo duro ed eretto, mentre viene verso di me, prende lo sgabello e lo blocca di nuovo, e di colpo ricomincia a fottermi senza pietà né preavviso: “cazzo che figata amore, è come lanciare un salame in galleria, ah ah ah! Dai, vai a preparare il resto che quando finisco qui ci rilassiamo un poco”. E mentre Viviana esce dalla stanza, io vengo scopato senza sosta: “non pensare che duri poco stavolta, sfigato di merda, ti ho già sborrato dentro e adesso me la godo finché non mi stanco!” E così avanti, a schernirmi mentre mi fotte con violenza quando, dopo pochi minuti, rientra Viviana e si unisce a lui nel prendermi in giro. Vanno avanti così per una buona mezz’ora, il mio culo è praticamente slabrato quando ad un certo punto si stacca di colpo senza venire. "Tesoro, ho un'idea, tienilo aperto mentre vado a cercare qualcosa" e mentre lascia la stanza, Viviana mi guarda perfida, noto adesso che indossa un guanto di gomma trasparente: "eh già porco sfigato, adesso è ora di sentire come sei messo lì dentro, voglio sentirlo con le mie mani, letteralmente! Ah ah ah!" E inizia subito a infilarci le dita. Inutile dire che a quel punto le bastano ormai pochi secondi perché io inizi già a sentire le nocche che entrano spingendo e allargando, e sento già il buco richiudersi attorno al suo polso mentre piano piano stringe la mano a pugno e inizia a ruotarla dentro di me, dandomi sensazioni indescrivibili. Poi dopo pochi minuti inizia a tirare, estraendo lentamente il pugno chiuso. sento il buco dilatarsi un sacco, la sensazione invade la mia mente finché non esce del tutto, lasciando una voragine aperta e pulsante. A quel punto entra Luca, con il dildo di prima infilato in un tubo di plastica poco più grosso: “Amore, hai fatto un lavoro coi fiocchi, adesso sta a vedere”. Si mette dietro di me, e infila lentamente la prima parte del dildo; poi piano piano spinge in avanti il cilindro, facendolo entrare nel buco centimetro dopo centimetro: “questo terrà il culo dello sfigato aperto e dilatato per i nostri giochi amore mio, ti piace?” “Ma che bella idea tesoro, guarda, lo shiavetto sfigato continua a tacere, che pezzo di idiota, un porco sfigato senza dignità! Adesso lo sistemiamo!”. Sento ancora il cilindro entrare, sempre di più, fino ad appoggiare in fondo, dove il dildo spinge senza riuscire ad entrare di più. A quel punto Luca estrae lentamente il dildo, e tenendo il cilindro fermo con la mano, allarga bene le natiche in modo che il bordo entri ancora un po’ sotto lo sfintere anale. Ed ecco fatto, ho un cilindro nel culo dentro al quale ci può passare anche una mano, è infilato giusto oltre lo sfintere, così che non scivoli fuori, e arriva in fondo per quasi venti centimetri ad appoggiare sulle pareti interne, lasciando intravedere la caverna che viene dopo. Credo sia di metallo, perché ne sento il peso importante, e inoltre la posizione a culo all’aria mi rende difficile liberarmene semplicemente spingendo. Ma in fondo non lo vorrei fare, sono ancora curioso, anche se un po’ preoccupato, di vedere cosa si inventeranno ora i miei nuovi aguzzini. “Tesoro, adesso dimmi, cosa ti sembra?” “Uhm… non lo so, a me sembra quasi un mobiletto, ci metterei dei fiori” “Ah Ah Ah! Brava! Hai ragione, ma non vorrai mettere dei fiori così a secco?” “Certo che no, non vorrei che si seccassero, dai che lo riempiamo allora” “Il nostro schiavetto sfigato è appena stato declassato a vaso da fiori” “Ah ah ah ah” E mentre ridono, Viviana si toglie gli slip e sale sopra un tavolino, mentre Luca spinge lo sgabello sotto di lei. A quel punto Viviana si siede sopra le mie natiche, e dopo qualche secondo inizia ad urinare dentro il buco: “aaahhh, che liberazione! Era un po’ che la tenevo, e tu amore? Ne hai?” “Certo tesoro, aspetto con educazione che tu finisca, il nostro cesso sfigato ha bisogno di sentirsi utile prima di fare il vaso da fiori” E così, dopo una lunga urinata, Viviana si alza e lascia spazio a Luca, che dopo pochi secondi inizia a riempire anche lui il buco. Sento il liquido caldo scendere, e mi concentro sulla sensazione di piacere mista al leggero dolore che la dilatazione estrema iniziava a darmi, sotto le loro risa di scherno. Quindi Rientra Viviana, che era uscita subito, con una coperta e un mazzo di spatiflora bianchi: “Adesso prepariamo il nostro tavolino fiorito, amore mio”. Vai a prendere il resto sù” “Arrivo amore” E Luca rientra dopo pochi secondi, con un ripiano a cerchio bucato in centro. Mi appoggia il ripiano sulle natiche, e inizia a girarlo… e scopro che si sta avvitando all’interno del cilindro! Sono scioccato, mi stanno davvero trasformando in un tavolino... Viviana infine stende la tovaglia sopra il tavolino, in modo da far coincidere il foro con quello del ripiano. Alla fine, ne risulta che io vengo totalmente coperto da una coltre bordeaux, diventando a tutti gli effetti un tavolino da salotto. Il mio culo pieno di urina è esposto, e Viviana inizia a metterci sopra le spatiflora una alla volta, canticchiando come una decoratrice di interni. A quel punto sento che prendono le sedie, mentre Viviana dice: “Vuoi un gelato amore mio?” “Certo tesoro, così proviamo il tavolino nuovo” E così Luca si siede, e aspetta Viviana mentre lo sento giocare con i fiori infilati nel mio buco. A quel punto dice: “Tesoro, scusa ma credo che i fiori abbiano preso abbastanza, è ora di scaricare” “Va bene amore, fai pure, arrivo subito” Quindi tira fuori un dildo piuttosto sottile e lungo, toglie i fiori dal buco e inizia a penetrare sul fondo del cilindro, stimolando l’apertura della caverna e facendo scorrere l’urina in profondità dentro di me. A quel punto sento manovrare e capisco che sta asciugando tutto con uno straccio. “Amore, ci butto dentro un po’ di acqua e menta, così profuma” “Certo amore” E sento scorrere un liquido freddissimo dentro il buco fino in profondità. Passano pochi minuti, e rientra Viviana dall’altra stanza, si siede e appoggia i piedi sotto la mia faccia. Sono profumati, probabilmente li ha appena lavati, e senza dire una parola me li strofina sulle labbra e sulla pelle, poi indietreggia un po’ e infila l’alluce nella mia bocca, io inizio a succhiare e a leccare, e lei spinge infilando più dita possibile nella bocca. “Aah, che bravo il nostro schiavetto-tavolino, si sta impegnando tanto” “Mi fa piacere tesoro” E mentre do piacere alla padrona, trasformato in un tavolino, con il buco esposto ai loro capricci e slabrato dal cilindro, la coppia conversa e si gusta il gelato. Â Continua... 2172 0 4 anni fa
- 2 anni fa LEZIONE DI BALLO Finalmente Irene l’aveva avuta vinta, si era messa in testa che mi doveva insegnare a ballare e ci era riuscita, lei appassionata di ballo mi aveva convinto, per tutto l’inverno mi aveva portato a scuola di ballo, e dopo tante lezioni, a 45 anni di età, la mia goffaggine era sparita, lei diceva che ero diventato bravo, a me bastava soltanto potermi muovere in modo armonioso e farla contenta portandola ogni tanto a ballare. Fino ad adesso avevo ballato solo alla scuola questo primo week end di inizio giugno lei aveva organizzato la nostra uscita, mi aveva tenuto nascosto il luogo dove aveva prenotato, unica condizione che io gli avevo posto era che il vestito per quella serata lo avremmo scelto insieme ma la parola finale toccava a me. La boutique in cui l’avevo portata era una di quelle in cui lei faceva pochi acquisti poiché a suo parere i vestiti erano troppo sex e spinti e non adatti a serate di gala, stavolta però io volevo proprio quello un vestito elegante ma anche molto sex, dopo tante prove alla fine avevamo scelto un vestito color argento in seta una ampia scollatura davanti e schiena totalmente scoperta, logicamente da portare senza reggiseno, completava il lato sex un vistoso spacco che se non si restava attenti lasciava intravedere mutandine, con il vestito era compreso un minuscolo perizoma dello stesso colore e stoffa del vestito. Anche se lo considerava un po' troppo osè, Irene mi aveva accontentato, logicamente come ogni donna non si era accontentata di un solo vestito ed all’uscita della boutique eravamo colmi di pacchetti, per me eravamo andati sul classico, un paio di pantaloni blu che mi calzavano a pennello e la classica camicia bianca. Il giorno dopo appena sveglio vedo Irene già pronta mi invita a prepararmi dicendomi che voleva partire prima di pranzo e che avremmo pranzato per strada, faccio una doccia veloce ed un’altrettanta veloce colazione e partiamo, appena in circonvallazione mi fa subito prendere l’autostrada e mi dice di proseguire verso Venezia, ora avevo chiara la nostra destinazione, quando gli chiedo conferma lei ride negando sia Venezia la destinazione e dicendo che sarebbe stato un posto che lei conosceva bene poiché per anni ci aveva passato le vacanze estive. Arriviamo a destinazione nel tardo pomeriggio, dopo che ci siamo sistemati in camera, sistemato la nostra roba, mi avvicino ad Irene con l’intento di baciarla e portarla a letto per farci l’amore, lei mi blocca subito dicendomi di stare buono di farmi una passeggiata perché lei aveva appuntamento dal parrucchiere, di cattiva voglia acconsento e lei dopo avermi dato un bacio esce per il suo appuntamento, non sapendo come passare il tempo decido di fare una passeggiata sul lungomare in cerca di un buon ristorante per la sera. Passano un paio di ore e di Irene ancora nemmeno l’ombra, inizio ad essere impaziente, decido allora di scendere nella hall ad attenderla, passa quasi un’altra ora, ormai la mia pazienza è al limite, da innervosito divento incazzato anche perché non so nulla del programma della serata e non ho nemmeno prenotato ristorante, sono a smadonnare davanti all’entrata dell’hotel quando la vedo arrivare, più si avvicina più resto sbalordito, quando mi è davanti resto a bocca aperta, è stupenda, ha accorciato i suoi capelli biondi. Sta benissimo. Ma il lavoro perfetto lo ha fatto la truccatrice e stupenda mi avvicino ad abbracciarla e lei mi da un fuggevole bacio sulle labbra e poi prendendomi per mano mi porta di corsa verso la nostra camera, gli chiedo dove vuole andare a mangiare ma lei mi assicura che è tutto a posto e già prenotato, in un attimo è nuda davanti a me, e cerca il vestito da indossare, non resisto a vederla cosi bella gli sono addosso e lei sorridendo mi scaccia pregandomi di aver pazienza, si veste in un attimo aggiungendo qualche gioiello che la rende più affascinante. Come al solito appena arriviamo al ristorante tutti gli sguardi sono diretti al nostro Ferrari, stavolta per poco, appena Irene scende dall’auto i presenti spostano gli sguardi su di lei, gli uomini se la mangiano con gli occhi e mi guardano con molta invidia, facciamo l’ingresso al ristorante e ci portano al tavolo prenotato da Irene, la sala è enorme con in mezzo un grande spazio vuoto, dove presumo si ballerà, il nostro tavolo è in fondo al terrazzo su una piattaforma sul mare, praticamente ci affacciamo sul mare e lo abbiamo anche sotto, è una serata bellissima la nostra zona è illuminata solo dalle candele sul tavolo e dalla luna, devo dire che anche come posto è molto bello, si sente l’odore della salsedine ed il rumore delle onde che si infrangono nei pilastri della struttura, anche io continuo a mangiarmi con gli occhi Irene e lei mi promette che mi farà passare una notte indimenticabile. Quando iniziamo a mangiare una orchestra inizia a suonare ed i primi avventori nella pausa tra una portata e l’altra iniziano a ballare, noi decidiamo di mangiare con calma, prima del dolce Irene mi invita al primo ballo, e un languido e romantico swing, ci dondoliamo abbracciati Irene mi guarda sorridente i suoi occhi sprizzano felicità e mi elogia come ballerino, io sono in estasi a tenerla fra le braccia, e non solo io, basta poco ed ho una notevole erezione, temo che al ritorno al tavolo qualcuno se ne potrebbe accorgere, lo faccio presente a Irene che fa una risata ma ballando, essendo provetta ballerina mi porta in prossimità del nostro tavolo dove possiamo sedere tranquillamente. Passiamo la serata a ballare ed io sono sempre più eccitato, Irene è euforica, ha bevuto qualche bicchier in più e perde in parte i freni inibitori, non cerca più di stare attenta allo spacco del vestito, ne tantomeno al fatto che ogni tanto dalla scollatura fa capolino un capezzolo, io non ho fatto altro che strusciarmi contro di lei per tutta la serata facendogli sentire la mia erezione ed in un momento in cui siamo stati affacciati al balcone sul mare avendo potuto con la mia mano raggiungere la sua figa ho constatato che anche lei era eccitatissima. Ad un certo punto della serata un ballerino di latino americano, si avvicina a Irene e la invita a ballare, lei con mia meraviglia declina l’invito dicendogli che aveva già il ballerino per tutta la serata, approfitto per dargli un bacio e lei mi sussurra che stanotte vuole essere solo mia, sono al settimo cielo dalla gioia ed anche quando un signore sui 50 anni insieme a una ragazza molto bella anche se un po' volgarotta si avvicinano con l’intento di attaccare bottone li liquidiamo gentilmente ma in modo fermo, è chiaro che stasera non ci sarà spazio per trasgressioni e ci godremo la nostra serata. Verso mezzanotte chiedo ad Irene se ha voglia di rientrare, lei sorridendo mi risponde che è consapevole che la voglia è più mia che sua e che dovevo avere pazienza perché avevamo tutta la notte ed il giorno dopo davanti poi ad un certo momento mi prende per mano e mi invita a seguirla, imbocca una scaletta che scende sotto la piattaforma, dove c’è un altro spazio, molto più vicino al mare, con alcune poltrone e due sedie a dondolo, siamo al limite della piattaforma 10 centimetri sotto di noi c’è l’acqua il mare è calmissimo altrimenti credo che le onde sommergerebbero lo spazio, Irene si appoggia alla balaustra poi mi attira a se ed inizia a baciarmi, la sua lingua non mi da pace, bacia con una intensità maggiore del solito, in un momento di pausa lentamente allarga suo vestito e mette a nudo il suo seno è un chiaro invito a baciarlo io inizio ad accarezzarlo, sento i capezzoli inturgidirsi sotto le mia dita Irene sospirando piega il capo all’indietro lasciando scoperto il collo, io inizio a baciare e sfiorare con la lingua il suo collo per poi scendere lentamente fino a raggiungere il suo seno, succhio i suoi capezzoli e con le mani scendo a cercare la sua figa, il minuscolo perizoma è un ostacolo irrisorio, quando sto per inginocchiarmi per poter leccare la sua figa, Irene mi trattiene pregandomi di continuare il quel modo, l’accontento e lei allargando il vestito mette a nudo la sua figa, io continuo a baciare l sua bocca il suo collo il suo seno mentre lei lentamente apre la cerniera dei mie pantaloni ed afferra il mio cazzo, lo accarezza lo stringe e poi se lo struscia sulla figa, la mia cappella sente il suo clitoride sono sempre più eccitato ed invito Irene verso le poltrone, lei mi blocca li e non mi fa muovere continua a strusciarsi il mio cazzo su suo clitoride poi appoggia il suo piede alla ringhiera in questo modo resta con le gambe divaricate e poi aver indirizzato il mio cazzo alla sua figa mi chiede di prenderla in quel modo, anche lei e bagnata fradicia basta una leggera spinta e sotto tutto dentro di lei, mi stringe fortissimo e basta poco e gode con un orgasmo che la scuote tutta continuo a baciarla ed accarezzarla e lei mi chiede di godere anche io vuole sentirsi inondare del mio orgasmo, quando mi lascio andare e i primi schizzi arrivano dentro di lei ha di nuovo un altro orgasmo e si stringe forte a me uso il mio fazzoletto per aiutarla a pulirsi un po' ci sistemiamo e ci sediamo sulla dondolo a riprendere fiato. E’ a questo punto che seduti in un angolo della piattaforma notiamo il signore di prima con la ragazza giovane, lei è intenta a fargli un pompino, sicuramente hanno assistito al nostro amplesso ed adesso vogliono farci capire che sono disponibili anche ad altro, restiamo seduti sulla sdraio Irene abbracciata a me, e li osserviamo, adesso siamo noi a goderci lo spettacolo, l’uomo ci osserva con sguardo invitante ma noi restiamo immobili, poi cambia posizione va piegare la ragazza a pecorina gli alza la minuscola gonna mettendo in mostra un bellissimo culo, la ragazza è senza mutande e lui subito con un colpo secco gli è dentro, si sono posizionati in modo che noi possiamo vedere chiaramente, lui continua a guardare Irene voglioso, come a fargli capire che desidererebbe avere lei, mentre Irene resta impassibile, basta poco ed anche lui gode dentro la ragazza. Dopo che si sono sistemati, con la banalissima scusa di chiedere di accendere sigaretta s avvicinano a noi, la ragazza sposta subito una poltroncina e senza chiedere permesso si siedono davanti a noi quasi a contatto, Irene in un primo momento ha un moto di stizza, li sta quasi invitando ad allontanarsi, poi si calma, dopo le presentazioni si chiacchiera dl più e del meno Arturo e Franca hanno l’educazione ed il buon gusto di non fare nessun accenno agli amplessi consumati pubblicamente poco prima, e con il passare del tempo si rivelano 2 persone colte ed intelligenti anche ad Irene diventano simpatici e la sento più rilassata ed a suo agio, sono regolarmente sposati anche se noi avevamo pensato di no, vista la differenza di età, 20 anni ci confermano loro, Arturo è un piccolo industriale venuto su dal niente e Franca diciamo quadi che se la è cresciuta, ci invitano a pranzo per il giorno dopo a casa loroinvito che accettiamo, poi mentre Arturo che sicuramente ci ha visti arrivare inizia a chiedermi di parlargli del mio Ferrari, mentre noi discutiamo di auto, mi accorgo che Franca furtivamente ha messo una mano sula gambe di Irene che ha un leggero movimento, la guardo e lei mi fa cenno che è tutto a posto e si stringe di più a me, Franca accarezza la coscia nella sua lunghezza, Irene sempre stretta a me si sistema meglio sul dondolo divaricando leggermente le gambe, anche Arturo ha smesso di parlare ed assiste alla scena leggermente più staccato, adesso le carezze di Franca sono più decise con la scusa di dare un bacio bisbiglio all’orecchio di Irene se tutto ok, lei mi fa uno sguardo eloquente dicendo si con la testa, Franca si sposta leggermente in avanti ed affonda la sua bocca sulla figa di Irene ed inizia a leccarla, lei si stringe a me baciandomi ed inarcandoci in modo che Franca posso leccarla a fondo, mentre il suo respiro diventa più affannoso le sue mani armeggiano con mie pantaloni li sbottona raggiungendo il mio cazzo e tirandolo fuori, anche Franca accarezza il mio cazzo e quando Irene ha un primo orgasmo, sposta la sua bocca dalla sua figa al mio cazzo ed inizia a farmi un pompino, Arturo che fino a quel momento era stato in disparte si sposta mettendosi accanto a Franca ed allunga le mani per accarezzare il seno ad Irene, alla prima carezza, anche con mio stupore, Irene gli allontana la mano poi chiede a Franca di spostarsi ed essendo di nuovo il mio cazzo duro mi viene sopra infilandosi il mio cazzo dentro ed attaccandosi al mio collo ed iniziare a baciarmi si muove lentamente in modo dolce, Franca ed Arturo per un po' la accarezzano sulla schiena e sul culo poi anche loro iniziano a far l’amore fra di loro, Irene inizia a tempestarmi di baci tutto il volto e dopo un po' gode di nuovo avendo un orgasmo accompagnato da gridolini, io mi trattengo anche perché la notte sarà lunga e per adesso va bene cosi, pochi minuti dopo anche Arturo e Franca godono, ci sistemiamo sempre non parlando di sesso come se fosse un tabù e ci salutiamo dandoci appuntamento al giorno dopo, mentre rientriamo in hotel chiedo a Irene se ci fosse qualche problema con Arturo e lei mi risponde che non c’era nessun problema e che anzi era un tipo molto intrigante e sicuramente molto delicato e dolce come piaceva a lei, ma poi aggiungeva che quella notte voleva essere solo mia e fare l’amore solo con me, gli do un bacio ed abbracciati saliamo in camera. Appena arriviamo in camera, Irene si avvicina a me mi da un bacio e lentamente inizia a sbottonarmi camicia pregandomi di restare immobile, inizia ad accarezzarmi il torace poi a baciarlo mentre con le mani inizia a slacciarmi pantaloni, quando mi ha spogliato spostando leggermente le spalline fa cadere il suo vestito a terra e poi si sfila il minuscolo perizoma, siede al bordo del letto e mi attira verso di se, il mio cazzo duro è a pochi centimetri dalla sua bocca, lo prende in mano lo accarezza lo sfiora con le labbra, con una mano mi tocca le palle poi lentamente lo fa sparire nella sua bocca, inizia a succhiare come un bimbo succhia il capezzolo, il cazzo mi diventa duro come il marmo, tento di farla sdraiare ma lei mi prega di restare ancora in quella posizione, continua a succhiare ed accarezzare il mio cazzo, ci gioca in tutti i modi, faccio fatica a trattenermi, finalmente lentamente si sdraia, mi inginocchio ai piedi del letto gli faccio mettere le gambe sulle mie spalle ed inizio a leccarla, con la lingua disegno i contorni del suo inguine mentre con una mano le massaggio lentamente il monte di venere, mi avvicino al suo clitoride sfiorandolo e facendogli sentire solo il calore del mio alito, inarca la schiena offrendomi la sua figa ed allora lentamente inizio a leccarla, prendo in bocca il suo clitoride ed inizio a succhiarlo la sento rabbrividire di piacere, poi inizio a dargli lunghe leccate dal clitoride fino al buchetto dietro, le sue mani tengono bloccata la mia testa e quando sento le sue gambe che stringono imprigionandola capisco che sta per godere inizio a succhiare più forte fino a che la mia bocca non è inondata dai suoi umori, succhio fino all’ultima goccia poi mi alzo e lentamente affondo il mio cazzo dentro di lei che attorciglia le sue gambe intorno alla mia schiena tenendomi bloccato dentro di lei. Alterno colpi leggeri e cadenzati alternandole a nuove leccate di figa e culetto, poi quando è bagnata al punto giusto, gli faccio alzare di più le gambe punto il mio cazzo nel suo buchetto dietro e lentamente spingo fino a che sono tutto dentro, continuiamo a baciarmi i nostri respiri diventano sempre più affannosi e quando la sento di nuovo godere mi lascio andare anche io e libero il mio godimento dentro di lei, continuiamo a baciarci per un tempo indefinito e poi ci addormentiamo abbracciati. Il mattino dopo finita la colazione e dopo aver fatto passeggiata ci avviamo verso casa di Arturo e Franca, entriamo in una bella e moderna villa con un ampio e bello giardino, all’entrata un grande patio confina con una piscina altrettanto grande con accanto una vasca idromassaggio, Arturo e Franca ci accolgono in modo caloroso, dopo i saluti di rito Irene si avvicina al bordo della piscina seguita anche da noi, Franca gli chiede se ha desiderio di prendere il sole e fare il bagno che in quel caso gli avrebbe prestato un costume, Irene fissandola gli risponde che non ne ha bisogno e che noi siamo patiti del naturismo e senza aggiungere altro sfila il vestito e le mutandine e resta nuda accomodandosi su una sdraio, Arturo resta a bocca aperta, la fissa incantato mangiandosela con gli occhi, lei lo guarda e gli sorride, poi invita anche me a spogliarmi e sdraiarmi accanto a lei, chiedo ad Arturo se ci sono problemi se anche io mi metto nudo e lui deglutendo sempre con gli occhi puntato ad Irene mi invita a fare come se fossi a casa mia, mi spoglio anche io e mi stendo sulla sdraio accanto a Irene, Arturo e Franca si congedano un attimo dirigendosi verso casa e dicendoci che sarebbero arrivati a momenti. Quando restiamo soli fisso Irene con aria interrogativa, lei mi sorride dicendomi che il giorno prima voleva essere solo mia, ma che oggi se capitava occasione avrebbe gradito anche trasgredire, quando gli faccio notare che Arturo era dal giorno prima che se la mangiava con gli occhi lei mi dice che lo trova un bell’uomo, intelligente, colto e molto intrigante, aggiungendo anche che la sera prima aveva notato che era anche ben dotato, sorridiamo consapevoli che oggi a differenza della sera prima ci sarà un seguito con Arturo e Franca. Quando ritornano, anche loro, sono in parte nudi, Arturo ha un costume a pantaloncini, si nota un fisico asciutto e già abbronzato, mentre Franca in topless mette in mostra un bellissimo seno sodo e formoso, il culo lo avevamo ammirato la sera prima ed anche quello era molto bello. Irene li osserva poi si alza e sorridendo di avvicina ad Arturo dicendo che non poteva stare con pantaloncini e senza dargli nemmeno tempo di capire glieli fa scendere sfilandoglieli ed invitandolo a sedere davanti a noi, poi rivolta verso Franca invita anche lei a mettersi nuda, e quando toglie slip mette in mostra una bella figa depilata ma con un ciuffetto di peli all’altezza del monte di venere. Restiamo a chiacchierare del più e del meno, si nota dal loro leggero disagio che non sono abituati a stare nudi, per noi invece è una cosa naturale, Arturo va a prendere aperitivi mentre Franca sistema il tavolo per il pranzo a bordo piscina, Irene intanto ha avvicinato le sdraio ed adesso mi bacia ed inizia a strusciarsi, quando glielo chiedo mi conferma che Arturo è intrigante ed ha voglia di scoparselo, poi facendomi battuta mi dice che nemmeno a me andrà male poiché Franca è una gran bella figa. Quando arrivano gli aperitivi, Irene ha appoggiato la testa sul mio petto , iniziando a darmi bacetti, mentre con una mano sta giocando con il mio cazzo che intanto è diventato duro, Arturo siede e ci osserva un po’ impacciato, Irene continua a massaggiarmi il cazzo fissando Arturo, che memore del rifiuto della sera prima non osa avvicinarsi ne a prendere iniziativa, quando Irene inizia a farmi un pompino lui non riesce più a nascondere la sua erezione e dopo un po’ si tuffa in acqua ma non smette di guardarci, Irene si alza fa passare le gambe a cavallo della sdraio e rivolta verso la piscina lentamente si fa scivolare il cazzo dentro la figa, con una mano si tocca il clitoride e con l’altra si accarezza il seno sempre fissando Arturo che è sempre più impacciato ed eccitato, a questo punto Irene rompendo gli indugi chiama Arturo e lo invita ad avvicinarsi, in un primo tempo resta un po’ interdetto poi lei gli fa chiaramente cenno di avvicinarsi, quando esce dalla piscina, si nota chiaramente che il bagno non è servito a calmarlo, il suo cazzo svetta in piena erezione e bastano due passi per essere davanti a Irene che allunga una mano afferrandoglielo ed iniziando a segarlo, poi lo attira a se e lo prende in bocca ed inizia a succhiarlo, Arturo chiude gli occhi con una espressione estasiata poi allunga le mani ed inizia ad accarezzargli il seno, Franca ci osserva ma non si avvicina sento la figa di Irene bagnatissima, anche lei è molto eccitata inizia a muoversi più velocemente e raggiunge l’orgasmo, a quel punto anche Arturo eccitato al massimo gode in bocca a Irene che con mia sorpresa – visto che non lo gradisce molto - ingoia tutto nel frattempo anche Franca si è avvicinata abbraccia Irene e gli da un lungo bacio in bocca, sento gli umori di Irene scendere lungo il mio cazzo, ma mi trattengo dal venire e quando Irene si stacca da me è Franca che succhia i suoi umori dal mio cazzo facendomi un pompino, ma anche stavolta mi trattengo dal venire. Ci rilassiamo un po’ e poi pranziamo, stavolta parliamo sia della sera prima che di oggi ed Irene spiega ad Arturo perché aveva rifiutato il suo approccio la sera prima aggiungendo che al contrario oggi era giornata di trasgressione. Finiamo il pranzo con calma e dopo il caffè Irene in modo sorprendente – di solito non prende mai iniziativa – va dietro Arturo ancora seduto a tavola gli mette le mani sul petto ed inizia a baciarlo sul collo, io mi avvicino a Franca mi metto davanti a lei e la invito a succhiarmi il cazzo, dopo un po’ Irene prende Arturo per mano e si avvia verso l’interno della casa, anche io e Franca li seguiamo in camera da letto, Irene si sdraia sul letto ed invita Arturo a leccarla lui è raggiante, dopo sera prima mai avrebbe sperato di scopare Irene, inizia ad accarezzarla dai piedi lentamente sale con le mani lungo il suo corpo facendo seguire la sua lingua lungo le sue cosce fino a che non arriva alla figa, inizia a leccarla delicatamente e dolcemente come piace ad Irene che allarga le gambe offrendosi tutta ai suoi baci per poi invitarlo a prenderla, Arturo delicatamente affonda tutto dentro di lei ed inizia a pomparla aumentando la frequenza dei colpi, lei ha un primo orgasmo ma Arturo non si ferma fino a quando dopo l’ennesimo orgasmo anche lui gode dentro di lei, nel frattempo accanto a loro Franca mi aveva fatto sdraiare supino e mi era venuta sopra godendo anche lei, quando Arturo si stacca da Irene, Franca si alza la afferra dai piedi e la attira il fondo al letto, lei in piedi si piega a 90 gradi ed inizia a leccargli la figa ancora piena del godimento di Arturo ed invita me a prenderla a pecorina, inizio a sbatterla, mentre Irene si gode le sue leccate, poi mi stacco mi abbasso ed inizio a leccargli buchetto, Franca capisce mie intenzioni ed allarga di più le gambe, la bagno con la mia saliva mista ai suoi umori, e dopo avergli infilato il cazzo in figa per bagnarlo, lo sfilo e lo appoggio al suo buchetto, la sento che si contrae e mi prega di fare piano perché è la prima volta, do una spinta decisa e la mia cappella è dentro facendo urlare Franca, resto immobile un attimo e quando vedo che lei lecca con nuova foga Irene spingo con decisione fino a che non sono tutto dentro, Franca smette di leccare Irene anche perché sul suo volto le smorfie di dolore e di godimento si alternano, a questo punto Irene si gira e va sotto ed inizia a succhiare il clitoride a Franca che lentamente trasforma i lamenti di dolore in lamenti di godimento Arturo ne approfitta e si posizione fra le gambe si Irene ed inizia a leccarla per poi dopo un po’ quando torna di nuovo duro affondare il suo cazzo nella figa di Irene, la prima a godere è Franca seguita poi ad uno ad uno da tutti noi in un godimento totale, restiamo a letto a coccolarci, scherzosamente prendo in giro Irene dicendogli che era la prima volta che la vedevo così trasgressiva e piena di iniziativa, risponde allo scherzo dicendomi che visto che gli dicevo sempre che doveva essere più intraprendente e che una volta fatto avevo da ridire sarebbe stata ultima volta. Continuiamo a scherzare e visto il feeling che si è creato con Franca ed Arturo li invitiamo per un week end da noi visto che ci hanno svelato che per loro era stata la prima volta, anche se era da tanto che cercavano occasione, gli proponiamo un week end lungo in modo di avere la possibilità di fargli visitare anche qualche locale scambista e di aiutarli nel loro percorso, ci salutiamo con la promessa di rivederci a breve. 2934 0 5 anni fa
- 2 anni fa Serata calda - parte 3 ...segue...I 4 erano a tavola e avevano appena finito di mangiare dei panini, naturalmente non avevano perso tempo a rivestirsi, quindi se ne stavano lì seduti completamente nudi, Cristina si alzò con i piatti e lì andò a posare nel lavandino. Cesare seguendola con lo sguardo, non resistette e la raggiunse abbracciandola da dietro e cominciando a baciarla sul collo. Anche gli altri due iniziarono a stuzzicarsi con baci e toccatine. A un certo punto Marco andò da Cristina la prese per la mano e la trascinò via da Cesare dicendo a lui di seguirli, passando di fianco ad Anna prese la mano anche di lei e portò entrambe in camera da letto, le fece sedere una di fronte all'altra sui due lati del letto e poi ordinò di cominciare a masturbarsi guardandosi tra di loro. Lui e Cesare si piazzarono ognuno dietro la rispettiva partner e iniziarono ad accarezzarsi i membri.Quando vide le donne sufficientemente umide Marco disse all'altro uomo di prendere Anna per le gambe e tirarla verso Cristina, lo stesso fece lui, in questo modo avvicinarono le ragazze incrociando le gambe e portando a contatto le due passere, dopodichè fecero sdraiare entrambe con la testa che sporgeva fuori dal bordo del letto, la posizione ideale per un bel pompino rovesciato, in un attimo infatti i due cazzi si infilarono ognuno nella bocca della rispettiva compagna. I due uomini si godevano lo spettacolo di quelle dee spingendo i loro membri in profondità, la posizione permetteva di vedere i rigonfiamenti nelle gole delle donne e questo lì eccitava molto. Anna e Cristina a loro volta eccitate da quella sottomissione iniziarono a muoversi, strusciando le loro belle fighe bagnate, l'eccitazione e il piacere crescevano e i loro corpi acceleravano, sembravano due anguille impazzite. L'orgasmo le sorprese contemporaneamente, dovettero smettere di succhiare per riprendersi.I maschi però non sembravano apprezzare l'idea di fermarsi proprio in quel momento, Marco rovesciò Anna e la mise a pecorina penetrandola da subito con foga, Cesare invece fece girare la su donna di 180 gradi le prese le gambe, se le mise sulle spalle e iniziò a scoparla con determinazione. In quella posizione le teste delle ragazze si trovavano una sopra l'altra, così ne approfittarono per scambiarsi lunghi baci carnali mentre i loro uomini continuavano a trombarle.Marco si infilò un dito in bocca e poi cominciò a passarlo sul buchino massaggiandolo e lubrificandolo, in poco tempo Anna si ritrovò con due dita nel culo..."uhm si che bello, godo..." ansimava la ragazza, dall'altra parte nel frattempo Cesare aveva messo anche Cristina a pecora e la stava scopando così forte che le palle gli sbattevano contro il clitoride, alternava poi colpi di cazzo a pacche sul culo dicendole: "ti piace così vero? fammi sentire quanto ti piace" "oh si...più forte spingi più forte".Marco intanto aveva preparato per bene il culo di Anna, sfilò il membro dalla figa e lo appoggiò al buchino spingendo piano piano, la ragazza era così eccitata che non ci fu molta resistenza e il cazzo in un attimo fu dentro fino alle palle "si dai, così, sfondami tutta". Dopo un po' le posizioni si invertirono, Anna salì sopra di lui dandogli le spalle, si impalò e cominciò la cavalcata.Anche Cesare sentendo un po' di stanchezza decise di sdraiarsi e lasciò che fosse la bocca di Cristina a proseguire il gioco, la ragazza alternava grandi succhiate profonde a seghe spettacolari durante le quali volgeva lo sguardo per vedere cosa faceva l'altra coppia, la visione di Anna che saliva e scendeva facendo sparire quel palo di carne la eccitò ancora di più, non resistette, si posizionò davanti all'amica, la spinse facendola adagiare con la schiena sul corpo di M e mentre lui continuava a incularla lei cominciò a leccarle il clitoride.Cesare si godette per qualche istante quello spettacolo, poi si alzò in piedi sul letto, si piazzò sopra Anna e dopo essersi chinato a darle un bacio con la lingua, le piazzò in bocca il suo uccello."Dai facciamola impazzire, sfondiamola tutta, in fondo è questo che vuole, vero tesoro?"disse Marco "si voglio essere completamente aperta" rispose Anna in preda agli spasmi dell'ennesimo orgasmo. Cesare incrociando lo sguardo del ragazzo intuì subito i suoi pensieri, si portò ai piedi dell'amica, fece spostare Cristina, la quale diede un paio di leccate alla cappella del suo uomo e poi lo aiutò a puntare il cazzo sulla figa dell'amica.Pian piano riusci ad infilarsi, attraverso la carne riusciva a sentire il cazzo di Marco che si muoveva nell'altro buco e dopo un po' di impaccio iniziale i due uomini riuscirono a prendere i tempi giusti e a muoversi sincronizzati. La situazione era all'eccitamento estremo, Anna riempita di cazzo fin nelle viscere scoppiò subito in un violento e prolungato orgasmo che quasi la fece svenire dal piacere, anche Cristina che incantata dallo spettacolo offerto dai tre aveva iniziato a masturbarsi furiosamente raggiunse in fretta un orgasmo.Non passò molto che pure i due ragazzi esplosero inondando tutti i buchi della ragazza di sperma. "ah sto per morire" disse Anna mentre gli altri si sfilavano dal suo corpo. La giovane si distese completamente devastata dalle penetrazioni e dagli orgasmi, dai suoi buchi colavano i liquidi che l'avevano riempita.Anche Marco e Cesare si accasciarono sul letto sotto lo sguardo malizioso e furbetto di Cristina che li rimproverò:"non sarete mica stanchi? Ora arriva il mio turno!".Così detto allungò le mani e afferrò con ognuna un uccello, massaggiandoli per farli tornare duri. Lì fece sdraiare in modo che i due membri fossero molto vicini, praticamente a contatto, dopodichè ci si fiondò con la bocca passando la lingua da uno all'altro e infilandoli in bocca insieme. Non ci volle molto perchè entrambi tornassero al loro iniziale vigore.La ragazza lì voleva entrambi, salì in groppa a Cesare facendo scivolare il cazzo nella sua passera, quando fu tutto dentro si chinò verso il membro di Marco e lo prese in bocca, mentre succhiava faceva oscillare il bacino, provocare piacere a due uomini contemporaneamente la mandava in estasi. Decise che era giunto anche per lei il momento di penetrata in tutti i buchi così chiese a Marco di incularla. I ragazzo approcciò con lentezza e delicatezza, ma lei desiderava essere riempita quindi anche questa volta la penetrazione fu facile. "oh si, mi sento piena" i tre cominciarono a muoversi come una sola persona, Anna intanto lì osservava massaggiandosi le parti intime. Arrivò in fretta il primo nuovo orgasmo di Cristina che non si abbandonò ma continuò a incitare i due uomini, ne voleva ancora, ne voleva di più, dopo un po' cambiarono posizione, questa volta lei si girò facendosi impalare il culo dal cazzo di Cesare e accogliendo nella figa invece quello di Marco "ah...ah...ah" i versi della donna crescevano di intensità, sentiva che mancava poco ad esplodere. "si sto per venire, spingete spingete...siiii vengooo" l'orgasmo fu molto potente, la fece vibrare dalla testa ai piedi, i suoi buchi si strinsero in uno spasmo facendo venire gli uomini che non resistettero a quella ulteriore botta di piacere. Spremettero dentro di lei fino all'ultima goccia, poi si abbandonarono tutti stremati.Quando ritornarono in loro passarono un po' di tempo a chiaccherare e a commentare l'andamento della serata che venne poi conclusa con un rilassante bagno a 4 dove a turno in 3 lavavano il quarto.Si separarono con la promessa di rivedersi presto per sperimentare altri giochi e nuove esperienze.FINE. 2548 0 5 anni fa
- 2 anni fa Serata calda - parte 2 ...segue...Le ragazze sul sedile dietro erano come indemoniate, continuavano baciarsi e toccarsi, e soprattutto a spogliarsi. Nella macchina si stava propagando un profumo di sesso femminile che unito ai mugolii e agli urletti faceva girare la testa ai due uomini seduti davanti che non vedevano l'ora di arrivare.Giunti finalmente sotto casa Cristina e Anna infilarono velocemente i vestiti dentro le borse e indossarono solo i loro cappotti dopodichè scesero e tutti assieme si avviarono verso l'ingresso del palazzo. L'attesa davanti all'ascensore sembrava non finire mai, i maschietti avevano dei rigonfiamenti nei pantaloni che lasciavano immaginare che sotto quelle cuciture i cazzi erano pronti ad esplodere. Appena entrate nell'ascensore le ragazze ripresero a baciarsi lasciando cadere a terra i cappotti, rimanendo con addosso solo le scarpe col tacco. Raggiunto il piano Cristina strappò letteralmente le chiavi dalle mani di Cesare, prese per mano Anna e la trascinò verso l'appartamento lasciando indietro i due uomini inebetiti che si guardarono estremamente arrossati, raccolsero borse e cappotti e si avviarono verso l'uscio socchiuso della casa, attraverso il quale già si sentiva ansimare e godere. Chiusa la porta alle spalle non persero tempo, mollarono tutto lì per terra e si spostarono velocemente in camera dove vennero accolti dallo spettacolo offerto dalle due donne che erano impegnate sul letto in uno stupendo 69, Cristina stava sotto con la testa appoggiata ai cuscini in modo da poter leccare meglio la figa di Anna la quale invece stava sopra a carponi, con il muso affondato tra le gambe dell'amica. In un attimo i maschi furono nudi e con l'uccello in mano, si spostarono ai piedi del letto. "Amore, guarda cosa c'è qui per te" disse Marco "mmm" rispose lei alzando la testa, aprì la bocca e prese il suo cazzo, intanto con la mano cominciò a segare quello di Cesare. I due uomini cominciarono ad alternarsi dentro quella bocca calda, a volte la penetrarono contemporaneamente, fino a quando ad un certo punto Cesare. si stacco per andare a farsi continuare quel lavoretto orale dalla sua donna. Cristina lo accolse ben volentieri, succhiò subito con avidità mentre con le dita penetrava la fighetta bagnata dell'amica.Dal canto suo Anna pareva apprezzare sia le attenzioni di Cristina sia il cazzo di Marco che ad ogni colpo affondava sempre più in profondità nella sua gola. Con la sua mano intanto alternava carezze al clitoride dell'amica a vere e proprie penetrazioni, prima con un dito, poi con due. Quando la sentì bagnata al punto giusto smise di succhiare il cazzo di Marco lo prese e lo indirizzò verso il buco di Cristina guardando il suo ragazzo negli occhi e trasmettendogli tutta la sua eccitazione. Senza mai staccare il suo sguardo da quello di lei Marco cominciò a penetrare quella bella figa lentamente, per tutta la lunghezza, entrava fino alle palle e poi tornava indietro quasi fino a sfilarlo. Cristina in estasi per quella doppia penetrazione cominciò a mugugnare sempre più forte aumentando ulteriormente l'eccitazione di Cesare che le stava scopando la bocca e che cominciò ad accarezzare il culo di Anna tirandole delle sberle di tanto in tanto."ah si così, più forte più forte" Cristina sentiva l'orgasmo avvicinarsi e incitava Marco a darci dentro, il suo uomo aveva gli occhi fuori dalle orbite nel vedere la sua compagna in preda agli spasmi del godimento e non resistette più, doveva infilare anche lui il suo membro in un bell'antro caldo, così si posizionò dietro a Anna e cominciò a penetrarla con colpi decisi, la ragazza cominciò a urlare di piacere e assecondò i movimenti inarcando di più la schiena e spingendo indietro col culo. "ah si così, sfondami!". Cesare non se lo fece ripetere due volte e aumentò il ritmo.Nel frattempo anche Marco pompava fortissimo Cristina che ormai era al limite "ci sono, si, sto per venire...continua...oh...si si si siiiiii vengoooo ahhhhh" una serie di scosse elettriche partirono dalla sua figa e si propagarono per tutto il suo corpo, per qualche minuto non capì più nulla. Quando si riprese scivolò da sotto a Cesare e Anna che nel frattempo godevano come dei maiali e si scambiavano frasi impronunciabili, e si piazzò di fronte a Marco baciandolo con la lingua per poi scendere sempre più in giù fino a prendergli in bocca il cazzo. Succhiava con foga aiutandosi con una mano mentre con l'altra accarezzava le palle, "oh si che brava! non ce la faccio più sto per venire" "mmmm...mmm" Cristina succhiò ancora più forte e il ragazzo non resistette più esplodendo in un poderoso orgasmo e riempiendole la bocca di succo cremoso. A quel punto lei si girò verso Anna e cominciò a baciarla, sentire il sapore del suo ragazzo nella bocca di un'altra mentre veniva trombata dall'uomo della stessa fu il colpo di grazia, l'orgasmo la prese squassandole tutto il corpo. Neanche Cesare potè resistere, sfilò il cazzo e cominciò ad annaffiare la schiena di Anna che nel frattempo era crollata sul materasso. Cristina scambiò un bacio col suo uomo che era visibilmente soddisfatto, poi con uno sguardo provocatorio si chinò sulla schiena dell'amica e cominciò a ripulirla con la lingua.Alla fine di questa scena eccitante i 4 erano stanchi e soddisfatti, ma ancora non del tutto appagati."Cosa dite facciamo una pausa per uno spuntino?" disse Cesare "Si, anche perchè dobbiamo recuperare le energie per quello che ci aspetta dopo..." rispose Marco "e cosa ci aspetta?" ribatterono in coro le ragazze incuriosite e provocanti. Uno sguardo complice tra i due uomini e un sorriso malizioso fu tutto ciò che ebbero come risposta...Continua... 2173 0 5 anni fa
- 2 anni fa Serata calda - parte 1 Era ora di andare, Anna diede l'ultimo ritocco al trucco e raggiunse Marco alla macchina. Arrivarono sul luogo all'appuntamento, Cesare e Cristina erano già lì. Venendosi incontro si capiva che la serata, nonostante l'aria autunnale, sarebbe stata bollente, gli uomini infatti non fecero neanche in tempo a stringersi la mano che la loro attenzione venne attirata da Cristina e Anna che si stavano salutando con un profondo bacio carnale. "Cominciamo bene" disse Marco che con lo sguardo percorse le gambe delle ragazze dalle caviglie fino all'orlo delle minigonne, lasciando il resto della risalita all'immaginazione."Eh si, mi sa che ci aspetta parecchio divertimento stasera" ribattè CesareDopo un tempo interminabile le ragazze si staccarono e i 4 si incamminarono verso il ristorante.Appena entrati la maggior parte degli uomini si girò a guardare le due donzelle le quali parvero apprezzare, anzi cominciarono ad atteggiarsi e sfilarono per raggiungere Marco e Cesare che nel frattempo avevano occupato un tavolo in un angolo un po' appartato.Durante la cena gli argomenti erano svariati anche se alla fine tutto si perdeva in doppi sensi, battutine e sguardi dall'alto contenuto erotico.Arrivati al dolce Anna e Cristina andarono in bagno e gli uomini ne approfittarono per raffreddare un po' gli spiriti parlando del campionato.Dopo una decina di minuti le donne raggiunsero gli uomini mettendo in mostra sguardi maliziosi e risatine che nascondevano dei segreti, infatti appena seduta Cristina prese qualcosa dalla borsa e la mise nella mano di Cesare sussurrandogli nell'orecchio: "sono le mutandine di Anna" - "ve le siete scambiate come fanno i calciatori con la maglia?" - "mmm no...io non potevo darle le mie...non le ho messe". Cesare arrossato bevve un bicchiere di vino rosso tutto d'un fiato."ueilà pensavamo foste cadute nel buco" disse Marco ad Anna dopo le stampò un bacio sulle labbra e rimase interdetto "sai di..." - "di Cristina" finì la frase Anna"Che è successo in bagno?"- "Beh sai com'è..."-rispose lei fissando l'altra -"eravamo lì, una ritoccatina al trucco, poi ci siamo guardate, ci siamo avvicinate e poi..beh passare dalle labbra alle grandi labbra è un attimo, si è seduta sul tavolino ha allargato un po' le gambe facendomi notare che era senza mutande e io non ho resistito, ho cominciato a baciarle l'interno coscia, poi sono risalita su su su fino al suo frutto proibito, l'ho leccata fino a quando ha avuto un orgasmo" - "ah! e poi?" - "e poi dopo che è venuta ha ricambiato il piacere!" - "ehm" mentre Anna parlava Cristina, aveva preso la mano di Marco e se l'era portata sul ginocchio, trascinandola sempre più su fino a farla sparire sotto la minigonna. Nel frattempo Anna aveva allungato la mano portandola sul pacco di Cesare il quale parve apprezzare molto e favorì l'azione abbassando la lampo e lasciando il suo membro libero di tuffarsi nel palmo della ragazza.La mano di Marco era ormai arrivata nell'antro del piacere di Cristina, cominciò a massaggiarla con delicatezza, infilò il dito che sprofondò senza difficoltà grazie agli abbondanti umori, non pago infilò anche il secondo dito e cominciò a ruotare lentamente, lei ebbe un sussulto di piacere e si morse il labbro per non lasciarsi sfuggire un gridolino. Guardandola negli occhi Marco sfilò le dita e se le portò alla bocca per gustare il suo sapore, poi si rivolse a Cesare il qualche stava ricevendo una bella sega sotto il tavolo, e dopo un cenno di intesa chiese il conto.Si ricomposero, pagarono e uscirono ognuno a braccetto con il partner dell'altro, inutile dire che le mani degli uomini si muovevano sul culo delle ragazze, sia sopra sia sotto la gonna, attirando gli sguardi curiosi dei passanti. Arrivati alle macchine sia Cristina che Anna decisero di prendere in mano la situazione, o meglio, non era la situazione, e a dirla tutta non era in mano...ma in bocca.Entrambe cominciarono a succhiare avidamente, scambiandosi spesso di posizione. Leccavano bene tutta l'asta per poi prenderla in bocca e farla sparire completamente nella loro gola mentre con le mani accarezzavano le palle, la situazione era estremamente eccitante, i due uomini in piedi con la schiena appoggiata all'auto ogni tanto si scambiavano degli sguardi carichi di soddisfazione, mentre le loro donne accucciate davanti a loro lì portavano in paradiso con la bocca. "sto per venire!" esclamò Marco ma Cristina non pareva avere intenzione di fermarsi, andò avanti fino a che lui non le esplose in bocca riempiendola del suo succo caldo, continuò ancora finchè non bevve anche l'ultima goccia, la stessa cosa accadde subito dopo a all'altra coppia ma quando lui esplose Anna tenne tutto sulla lingua, si staccò, aprì le labbra per mostrare a Cesare la bocca piena del suo sperma, dopodichè mandò giù."Adesso è il nostro turno"- disse Marco - "però è meglio spostarci a casa". Salirono in macchina, gli uomini davanti e le donne dietro..che per ingannare l'attesa del viaggio iniziarono a limonare per scambiarsi i sapori dei rispettivi partners, ma si sa, in certe situazioni le mani non possono stare ferme così....CONTINUA.. 3267 0 5 anni fa
- 20 ore fa Pelle su pelle Vogliamo raccontare un po' una serata ....e la raccontiamo assieme, pertanto di proposito è scritta un po' da lei, un po' da lui ed un po' in terza persona. E' un sabato dello scorso settembre, i sensi sono ancora bollenti dall'estate che sta per arrivare alla fine. Decidiamo di uscire a cena, e giusto per stare in compagnia chiamiamo alcune coppie che conosciamo. Una anche molto intimamente.Luca ha un impegno di lavoro quel pomeriggio così Amanda è libera di prepararsi per bene con calma.Quando Luca arriva a casa va' in camera a cambiarsi ed Amanda dal bagno gli grida che è quasi pronta ! Nel cervello di Luca si accende il desiderio...si immagina Amanda...come sarà...Amanda chiede quali degli amici hanno confermato la presenza... in base a ciò magari si abbiglia..."Sembra tutti coloro che abbiamo chiamato Amore ! " Bene risponde lei...."Ma non essere troppo troia altrimenti le altre donne si ingelosiscono..."In realtà Luca non vede l'ora che Amanda si vesta elegantemente. Amanda mi grida di sedermi sul divano per una sfilata in esclusiva per me! Mi siedo. Esce con dei jeans molto attillati, un top che alza e pone in evidenza i suoi seni e copre a malapena i capezzoli, e delle scarpe con tacco da 16 cm che sotto i jeans non la fa' sembrare neanche tanto troia. Era stata dalla parrucchiera e si era fatta fare un' acconciatura molto moderna ed aggressiva. Il cazzo dentro i miei pantaloni già mi si stava rizzando. Mi alzai gli accarezzai i fianchi e la baciai in bocca con un lungo bacio finché le mie mani scivolavano e massaggiavano il suo rotondo culo. La coppia con cui abbiamo più confidenza (ed intimita') ci telefona e ci dice che passano loro a prenderci. Hanno un Porsche Panamera e la pelle di Amanda già ben conosce la pelle dei suoi sedili. Arrivati al bel ristorante ci troviamo in 4 eleganti signore e 4 signori. La cena scorre allegramente tranquilla...beh con tempeste di ormoni perché credo che ciascuno dei 4 maschi al minimo segnale avrebbe scopato tutte le splendide signore. Eravamo al dolce e da un tavolo si alza una signorina sui 25 anni con un vestito che poco lasciava all'immaginazione, in pizzo, attillato e che faceva trasparire il suo bel seno e l'intimo. Luca volle fare lo spiritoso e ridendo disse "un attimo che mi gira la testa !" La serata stava proseguendo bene, vedevo che gli occhi dei nostri amici maschi desideravano qualcosa di me.... e quella sera volevo divertirmi anche con più di un uomo... Non sopportai che Luca la fissasse per tutto quel tempo ! Così partii al contrattacco e gli dissi "amore guarda che quella lì sa appena come si fa' ad andare a letto con un uomo ! Non ha l'esperienza delle 40enni come noi !! Così Luca guardandomi aggiunse ma proverei a vedere se è davvero così !! Io che stavo seduta di fronte a lui con un signora da un lato ed un signore dall'altro mi alzai e mi sedetti direttamente sulle gambe di colui che era passato a prenderci a casa nostra e che in quel momento era seduto accanto a me. A quel punto strinse i miei fianchi e le mie anche tra le sue mani !! Io cominciai a muovermi lentamente sul suo cazzo per vedere la reazione di Luca e dell'amico (Stefano). Sua moglie si mise a ridere (??) e a fare casino ! Ma lo sapevo che a lei piace fare questi giochi !! Dopo un minuto che ero lì, seduta sopra Stefano dissi agli altri scherzando "beh se anche rimango sopra a Stefano mica sa' questa gente qual'è il mio marito ! " ...e così Luca pensa alla 25enne !! Così si perde una serata con una mogliettina d'oro in cambio di una che chissa' se la becca innanzitutto !! Penso che in quel momento Luca avrebbe pagato non so cosa per avere la signorina seduta sulle sue gambe !! Ma la vita non sempre va' come si vorrebbe, anche se sei benestante, ed intanto era lì a mani vuote ed io tra le mani di un altro uomo che, complice un paravento che c'era accanto al nostro tavolo, massaggiava il mio collo, le mie spalle e quando mi alzavo un po' anche il mio culo !! Ma eravamo tutti insieme, tutti amici open-mind e tutti in vena di scherzare ! Ad un certo punto per non farlo soffrire troppo tornai in maniera più composta sulla mia sedia. Luca e Stefano era stuzzicati !! La moglie di Stefano un po' stordita ma pensierosa....C'erano gli altri 4 che conosciamo meno... La cena si conclude bene, in modo educato, da signore eleganti ma non volgari.... Ci salutiamo tutti, solo che i due ci devono accompagnare a casa.... così finché i maschi andarono a pagare chiesi alla moglie di Stefano se gli andava di giocare un po' a casa nostra e gli chiesi se potevo salire sul sedile posteriore della loro auto con suo marito. Senza esagerare. Ci penso’ ed acconsenti'. Uscendo abbracciai Luca e gli chiesi se gli era piaciuta la serata e mi rispose "si troia" ! "ma se ti piace che io lo sia", " si amore" , "allora ho un'altra proposta: ma te la dico quando sentono anche i nostri due amici di stasera ! ". Prima di entrare in auto, nel buio del parcheggio, Amanda si frappone tra me e la porta posteriore dell'auto dove stavo salendo...mi tocca e dice non ti piacerebbe provare a guidare la Porsche di Stefano così lui si siede dietro con me e magari io provo lui ? o lui prova me ? Luca con lo sguardo cercò subito una reazione contraria della moglie di Stefano, ma lei sorrise ! era mia complice ! E Luca dovette dirmi “ok, amore !” . Quindi tutti concordi, e via partimmo! Avremmo impiegato circa 20 minuti a ritornare. Appena Luca partì gli chiesi come era l'auto, come la sentiva, come era la pelle del sedile. Finché Luca rispondeva io mi tolsi i jeans ed il perizoma. Mi sedetti sopra Stefano come a smorza-candela, ma lui era vestito, per ora. Premetto: è stato difficilissimo perché c'è un tunnel centrale tra i due sedili dietro e poi è stretta ! Girandomi verso il mio guidatore Luca, feci scendere lentamente dalla sua spalla i miei jeans per fargli capire la situazione... Ora diciamo a Stefano che provi la mia di pelle... e così Stefano lanciò le sue mani sulle mie gambe e poi sul mio culo ! Quando si rese conto che avevo tolto anche il perizoma mi baciò il collo mi disse "sei forte" e dopo un po' comincio' ad accarezzarmi le grandi labbra. Io presi il perizoma e lo lanciai sul cruscotto davanti ! Tutti al corrente ! Luca grida "troia ! " A me piace sentirmelo dire quando mi diverto e lo posseggo, mentalmente e non solo !! Stefano ha un bel fisico e mi sapeva toccare bene, anche se il cazzo se lo tenne dentro i calzoni, durante il viaggio di ritorno ci siamo divertiti tutti lo stesso ! 2894 0 5 anni fa
- 4 anni fa La peccatrice Vittoria,redenzione a suon di cazzi... Nel paese con il simbolo del "Cavallino Rampante",c'è una "casa dei peccati" le cui insegne spente in settimana,ogni venerdì sera "magicamente" prendono vita e si illuminano a festa.Lo "slogan" del padrone di casa,recita: "Puttanieri e troie...welcome".Sta di fatto che ogni tanto questo albergatore apre a nuovi amici e un venerdì,la nostra confraternita ha avuto da lui libero accesso agli ambienti della sua "maison particulière".Noi frati confessori delle peccatrici peggiori,chiamati a purificare e redimere la bella Vittoria.Vittoria,immorale espressione della femminilità più assoluta...,angelo del demonio con la sua bellezza statuaria doveva essere presa e riportata sulla retta via.Giorgio il compagno,in confessione privata con me (padre Davide) mi aveva confidato che la giovane donna si era lanciata da tempo in rapporti carnali con tanti uomini sconosciuti.Eresia,inganno,Vittoria era un dono del cielo e come tale solo persone del signore potevano avere il diritto di toccarla ed esaminarla.Noi frati mendicanti bolognesi,a pieno titolo rivendicavamo la pecorella smarrita e volevamo riportarla sotto la nostra ala protettrice.Per il suo trattamento si necessitava di tanti confratelli e quindi alla sacra riunione erano presenti padre Antonio,padre Luca e padre Francesco...proprio loro erano con me in preghiera in quella casa della perdizione.Il nostro saio indossato come arma di difesa,il solo nostro credo per purificare e riportare sulla retta via la giovane Vittoria.Ecco il tocco della campanella ad introdurre l'arrivo della viziosa e del suo compagno.Io padre Davide davanti e dietro di me i frati confratelli; l'uscio si apre e dall'oscurità emergono due figure umane.La peccatrice statuaria entra nella sala della confessione,si inchina in mezzo ai frati in ascolto della predica.Devota annuisce quando incomincio l'orazione."Peccatrice per te c'è una possibilità di redenzione ma dovrai eseguire i nostri voleri..."Lo sguardo della donna è un misto tra paura e perplessità,ha peccato tanto nella sua vita e in quella sera ne avrebbe pagato le conseguenze.Ci mettiamo in cerchio intorno a lei,solleviamo la tonaca e indichiamo il sesso,la devota esegue a turno impegnandosi nella redenzione.I frati confratelli rinvigoriti le prendono il capo e la costringono a ingoiare completamente il membro,deve per colpa,sentirselo proprio dentro alla gola,fino in fondo.Il processo di espiazione è iniziato,si procede alla seconda fase.Sollevata da terra viene condotta al piano superiore dove l'aspetta un attrezzo di pentimento.L'abito immorale che indossa le viene tolto,le mani immobilizzate e legate a una balaustra di legno...lei si trova quindi bloccata,girata di schiena verso il volere dei frati confratelli.Le viene messo sotto le gambe un giaciglio che la porta alla giusta altezza per la redenzione finale.I suoi due buchi del piacere quindi si trovano disponibili per essere usati.Questo accadrà...la bella Vittoria viene presa a turno dai confratelli che eseguono il processo dell'espiazione finale.Aperta e bagnata dopo aver subito questa punizione spirituale viene condotta in un'altra posizione.Vittoria occhi chiusi e testa inclinata all'indietro...i getti arrivano sul suo volto a decretare l'assoluzione finale.Noi siamo qui sempre in attesa di nuove peccatrici... 3383 1 5 anni fa
- 4 anni fa Viola la peccatrice...espiazione a suon di cazzi... "Ti fidi di me...lo sai che sei una porca depravata...sei venuta qui per espiare le tue colpe di peccatrice..."Prendo la mano di Viola...apro la porta che conduce nei sotterranei del palazzo e la conduco giù nel nostro inferno...Enrico,il compagno,ci segue...Viola nelle mie mani di gran sacerdote della depravazione...sento le sue vibrazioni di eccitazione e timore...,siamo estranei e sconosciuti...solo il compagno è stato filtro per lo svolgimento di questa serata...Io sono la sua estensione..è presente ma lascia fare...Scendiamo le scalinate...armonioso il tacco che si infrange sul gradino...ogni tacchettio mi giro guardo Viola e la sfido visivamente per vedere i segnali equivocabili sul suo volto...In quei 30 gradini percorsi ho percepito curiosità,preoccupazione e un crescente e irrefrenabile desiderio...Siamo arrivati alla porta...mi sono fermato frontalmente a lei ho preso la benda e l'ho calata sul suo volto..."Bene cara puttanella...ora sei qui nel nostro luogo sacro,sei venuta per avere la tua espiazione...sei pronta?".Viola: "Non lo so..."Davide: "Lo capirai ben presto troietta !"E con questa ultima perentoria frase ho aperto la porta del nostro inferno.Buio...solo tante candele illuminate...una musica liturgica in sottofondo...Viola ha allungato le mani come a cercare un senso,uno cognizione dello spazio...io sono arretrato dietro di lei e materialmente le ho fatto fare quei passi che la portavano all'interno...Io e Enrico eravamo ben consapevoli che li dentro erano presenti 6 sacerdoti pronti a venire fuori per incominciare il processo di punizione della giovane peccatrice...lei no invece...ancora sentiva le nostre presenze dietro di lei...ma il rito prevedeva che la puttanella avesse iniziale timore per questo portata in posizione centrale nella stanza,ci siamo pure noi allontanati lasciandola quindi bendata la così da sola...Passati qualche minuto e abbiamo goduto nel vedere quel suo crescente smarrimento nel non sapere cosa sarebbe precisamente capitato...la puttanella cercava cazzi ma poteva subire la punizione di una bella frusta...Ho assaporato il momento opportuno per ripresentarmi sulla scena..."Bene cara vogliosa peccatrice se sei qui ti sei voluta sacrificare al nostro gruppo...ora sarai la nostra troia di questa sera...entrate fratelli..."E da ogni angolo del locale eccoli 6 confratelli uscire e accerchiare la giocane Viola che bel presto si è sentita sei presenze maschili a cerchio..."La puttanella è stata fatta inginocchiare e ad ogni sacerdote è stato oralmente interrogato...presa e rialzata stata condotta nella camera penetrata con vigore...Godeva la puttanella...il rito è proseguito sempre con più intensità...Viola punita e scopata...la punizione si è tramutata in godimento assoluto in una sorta di rito magico...i suoi schizzi di piacere testimoniavano che il rito di punizione si stava trasformando in rituale di piacere...I sacerdoti hanno continuato per ore prendendosi ogni pertugio della donna che si lasciava fare vinta dalla forza dei valorosi sacerdoti...Portata,esausta e basgnata nuovamente nel centro del'ambiente ha sentito esplodere schizzi caldi di 7 uomini dentro la sua bocca... 2628 0 5 anni fa
- 11 mesi fa Miss e la bambola M:_Ciao stellina, entra pure. Ma come ti sei ridotta? Sei proprio senza speranze, così proprio non va. Entro e mi accompagna in una camera dove mi fa rimanere in piedi davanti a lei. M:_Ecco, ora togli questi stracci da ragazzo, che non si addicono alla tua essenza. Via la maglietta... Uhm... sei meno in forma oggi, ti sei data alla pazza gioia eh? Non va bene! Vuoi diventarmi una scrofa anche in apparenza? Sù, via anche il resto forza! Fammi sentire come siamo messe qui... Con delicatezza mi controlla il plug che mi aveva inserito il giorno prima, ormai non mi dava più fastidio nonostante fosse grande quanto una mela, provo un po' di piacere mentre lo muove un po' per vedere se è lubrificato e si compiace di notare che ho mantenuto tutto pulito, lubrificato e dilatato come piace a lei. M:bene, noto con piacere che almeno hai fatto i compiti, oggi allora ci dedicheremo a vedere se è servito allo scopo. Ora metti questo, l'ho conservato proprio per quest'occasione speciale! Mi fa entrare in un vestitino da scolaretta giapponese, mi è sempre piaciuta la sua passione per il manga e il cosplay, a quanto pare a lei piace vestire anche le sue schiavette. Le mutandine fucsia hanno un'apertura dietro, molto ampia, il ché mi fa intuire che questa volta ha intenzione di sfiancarmi davvero. La minigonna è praticamente poco più di una cintura, e la maglietta aderente lascia intravedere il reggiseno rosa che mi ha allacciato sotto. Apre un'anta a fianco a quella dei vestiti e ne estrae una chioma viola a caschetto, che mi sistema con la cura di chi sta preparando una principessa, solo che in questo caso sta solo prolungando la propria attesa, per pregustarsi tutto con calma mentre pianifica il da farsi. Io rimango docile mentre mi guida con le sue mani mettendomi in posizione come un manichino, per farmi indossare le autoreggenti bianche e le scarpette viola. M:_Ecco qua, adesso sembri proprio una bella ragazzina appena uscita dalla maturità. Direi che è ora di smetterla con gli esercizi e lo studio, e di darsi alle cose serie, non credi? S:_Certo miss, sotto la sua guida che spero di seguire come meglio le aggrada, confido di raggiungere l'obiettivo di diventare la sua bambola preferita. M:_ma che carina che sei, dai vieni che adesso iniziamo a giocare, so che in fondo non vedi l'ora, maialina che non sei altro! Mi accompagna in un'altra stanza piuttosto scarna, con due armadi rosa decorati con motivi floreali, nei quali tiene tutti gli strumenti con i quali gioca con le sue bambole, ormai mi è tutto familiare, ma aspetto come sempre che sia lei a muovermi e a guidarmi, come le piace fare, come se fossi un manichino. Mi guida verso quello che chiamo il legatoio, che usa quando deve giocare seriamente, nel caso che le sue bambole comincino ad agitarsi o a muoversi troppo le piace tenerle ben ferme con cinghie e corde che impediscono loro qualsiasi movimento, rendendole praticamente inermi e spalancate davanti a qualsiasi perversione le passi per la testa. M:_non ti spaventare stellina, è per il tuo bene, so che vuoi diventare una brava bambola, ma per questo devi passare un po' di tempo qui, in modo da abituarti. Per prima cosa mi sistema piegata in avanti con la testa all'altezza delle ginocchia, appoggiata al cuscino del legatoio. Assicura il mio busto con una cinghia molto larga, che mi copre quasi metà schiena e mi tiene incollata al legatoio. Già così non riesco a muovermi molto, ma so che a lei non basta. Con delicatezza mi solleva le gambe, applica delle cinghie alle caviglie e le assicura alla cinghia più grande in modo che rimangano sollevate da terra, ora sono in una posizione che è equivalente all'essere accucciata, ma quasi a testa in giù. Prende una corda e assicura le ginocchia al legatoio, ora dal busto in giù è come se fossi letteralmente pietrificato, sento il plug sistemarsi nel mio buchetto largo, so che le piace questa posizione perché quando toglierà il plug il mio buco rimarrà spalancato davanti alla gioia dei suoi occhi mai stanchi. Ora mi si pone davanti e mi assicura un cuscino comodo sotto il mento, prima di passare la corda su spalle e avambracci, immobilizzandomi completamente alla sua mercé. M:_bene stellina mia, ora possiamo cominciare. Cerca di fare la brava e avrai un premio quando avrò giocato con te, se sarò contenta. La sento già armeggiare con il plug dietro, lo sta girando per prepararmi all'estrazione, ma non mi spaventa perché lo sento girare davvero comodo ormai. M:_ma senti che robe! Sei proprio cresciuta bene stellina! Lentamente ma con decisione estrae il plug, e sento distintamente un "plop", seguito dalla sensazione dell'aria all'interno del buco. Dev'essere davvero spalancato, penso, e la conferma mi è data dal suo silenzio prolungato, so che sta contemplando la scena. Sento che sta infilando i suoi guanti, dopo qualche attimo senza che dica una parola sento che introduce le dita e comincia a giocare un po', credo con entrambe le mani... sì, decisamente con entrambe le mani. Sento che sta tirando con tre dita per mano, allargando il buco per bene. Sento che sta inserendo qualcosa di freddo... M:_questo è per tenerti aperta per un po' stellina, così posso lubrificarti bene anche in fondo Sì, lo sento che entra e una volta in posizione viene allargato per bene, sono quasi al mio limite... mio dio, sento l'aria fresca fin dentro! Credo che me l'abbia proprio spalancato per bene stavolta, sento tirare tutto... Ed ecco che arriva, una sensazione fredda che scende in profondità, sento che mi sta colando dentro un sacco di lubrificante... ma quanto ne mette? Che sensazione, sembra che voglia riempirmi completamente... Ecco, ora si ferma. M:_mi raccomando, rimani rilassata. Se solo provi a muoverti e a rovesciare il mio lavoretto, non la passerai liscia! S:_certo miss, ce la faccio M:_ma che brava stellina, continua così e il tuo premio si avvicinerà sempre più. Mentre mi parla, la sento prendere qualcosa, e non ho nemmeno il tempo di pensare che sento subito entrare qualcosa di morbido e lungo... M:_questo è per distribuire bene tutto il lubrificante stellina, brava così. Mi sento penetrare in profondità, non è grosso ma sento che scava in fondo, sempre più in fondo... ora lo sta muovendo avanti e indietro, sento scorrere tutto e sento le mie parti più interne stimolate dal suo gioco, comincio a gemere un po', e la sento sorridere come intenerita dalla cosa. Continua così per un po', aumentando sempre più il ritmo, fino al punto che sento scorrere un sacco, probabilmente lo sta inserendo ed estraendo continuamente per tutta la sua lunghezza... Ma quanto lungo è?!? M:_ok stellina, sembra essere tutto a posto ora. Sento che mi toglie il divaricatore, il buco non sembra chiudersi per niente, e mentre mi passa davanti per appoggiare i giocattoli, riesco a vedere che ha usato un coso che è lungo quasi quanto un braccio, sottile ma decisamente lungo! Cavoli... Mi sa che oggi sarà dura, chissà cos'ha in mente... Senza dire una parola, torna dietro di me e comincia a giocare con le dita, in poco tempo sento che sta dilatando, segno che sta cercando di inserire la mano. Oh, beh, a questo punto speriamo che vada tutto bene, l'ultima volta ci ho messo un sacco ad abituarmici, mi ha fatto male tutto il giorno dopo! S:_uh... M:_eee dai sù, non vorrai dirmi che è troppo, ieri sembrava ti fossi abituata S:_sì miss, mi piace così M:_bene, che brava che sei, è entrata bene sai? E sento tutto così morbido qui... Sei un tesoro stellina mia S:_grazie miss Sento che si muove delicatamente, un po' ruotando la mano, un po' avanti e indietro, poi pian piano sento che la tira indietro un po' di più, e torna dentro, sempre lentamente, ma senza fermarsi. Pian piano si muove in modo da far quasi uscire le nocche e poi rientrare, sento il buco dilatato come non mai, credo che abbia la mano chiusa a pugno... Ora sta aumentando la velocità, sento che il buco si è abituato ormai, si sta muovendo agevolmente ruotando e stantuffando, ora rallenta e cerca di uscire con tutto il pugno, cerco di trattenere i gemiti quando estrae M:_ma che brava la mia stellina, vedi che ce la fai? ora la sento che rientra, lentamente... passa le nocche e subito estrae, e continua a rifarlo sempre più velocemente, entrando ogni volta sempre più in profondità, sento che ora quando entra chiude il pugno per estrarlo con decisione, riesce a far tutto così bene che il mio buco si abitua subito... o sono le sue "cure" ad avermi resa così "disponibile"? Resta il fatto che ora la sento entrare e uscire a pugno chiuso, fino al polso, al ritmo di una scopata dolce. Mi escono dei gemiti che non so trattenere, mi si sta sciogliendo la mente nel piacere come se fossi in un mare di crema, con la mia miss che mi scopa il buco con i suoi pugni... M:_ma sentila, la mia maialina! Non hai un minimo di ritegno eh? Cerca di contenerti o niente premio! Ora rallenta e si ferma, estrae con calma l'ultimo pugno e torna all'armadio, sento un rumore di cinghie e di metallo, probabilmente sta indossando il suo strap-on. M:_oggi c'è una sorpresa per celebrare l'evento stellina, preparati Mi passa davanti con quello che sembra avere il diametro di un braccio attaccato allo strap-on. Non so cosa pensare, a questo punto non posso più fare nulla che mi possa sottrarre all'impalamento. Una mera considerazione è la fortuna che abbia scelto qualcosa di non troppo profondo, a occhio direi sui 30cm, all'inizio non è così grosso, ma poi circa a due terzi si allarga parecchio; sembra un enorme tentacolo conico che sussulta come un serpente a ogni suo passo. Senza dire una parola mi cammina dietro, sento scorrere dentro una cascata di lubrificante che mi scivola all'interno riempiendo ogni profindità raggiungibile, è ancora tutto ben dilatato per fortuna. M:_ora rilassati, iniziamo... Sento entrare la prima parte, scivola dentro come se fosse risucchiato, non sembra così enorme in effetti. Poi però si blocca, c'è un ingrosso che sento spingere sul buco che è già ben dilatato, è così grosso che sento la mia miss prima appoggiarsi con il suo peso, poi prendere le maniglie del legatoio per tirare e fare forza, quando ad un certo punto sento il buco cedere lentamente per accogliere in profondità l'ultimo terzo del biscione, avrà almeno sette o otto centimetri di diametro. Mi sento impalata, non riesco a muovere un muscolo, incollata al legatoio cerco di non gemere, mentre mi sento scavare, quando percepisco le sue anche ricoperte di latex appoggiarsi a me. È entrato fino in fondo! M:_ma che brava la mia stellina, vedi che ce la fai? Ora tieni duro che ci divertiamo un po'. Ora comincia lentamente ad andare avanti e indietro, badando bene a non far uscire la parte grossa in modo che il buco si abitui a quella dilatazione estrema. Non ho mai preso niente di così grosso, sento che scava in profondità dentro di me e mi dilata il buco come mai prima d'ora. Piano piano riesco a rilassarmi di più, e lei, sentendo una minr resistenza, prende ad aumentare la velocità sempre di più, senza fermarsi, ora mi sta praticamente scopando come se fossi la puttanella di un camionista, spingendo a un ritmo frenetico e affondando il tentacolo gigante nelle profondità del mio buco, mentre a ogni mio gemito ride come divertita dalla scena che lei stessa ha architettato con soddisfazione. Piano piano rallenta il ritmo, dopo quello che sembra un tempo infinito. Da quanto tempo sono lì? Ore? Giorni? M:_ma guarda la mia stellina che è stanca! Ma scommetto che ti sei divertita a godere come una maialina, dico bene? S:_sì miss, grazie M:_ci avrei giurato... Ma dai, devo dire che sei stata brava, posso dire che ti meriti il premio Piano piano estrae il mostro, sembra che le mie profondità cerchino di trattenere quell'enormità risucchiando e muovendosi mentre esce, provocandomi moti di piacere che mi fanno fremere il corpo. se non fossi legata credo che le mie gambe cederebbero sotto il piacere, come sciolte. Ora mi massaggia bene con le mani, aggiungendo lubrificante ed entrando con una mano alla volta, ormai così agevolmente che sembra un dolce massaggio rispetto a prima. La mia dilatazione dev'essere assurda vista da lì. Ora la sento armeggiare con qualcosa di metallico... M:_questo è un po' più grande del precedente stellina mia, ormai sembri lo scarico di una grondaia. Dai che è quasi finita... Sento l'acciaio freddo entrare, non troppo in profondità, mentre con quella che credo sia una vite mi allarga a dismisura il buco, fino al punto in cui potrebbe entrare di nuovo il mostro di poco fa. Con la mano lubrificata entra e spalma sulle pareti di quella che ormai è una piccola caverna, un sacco di lubrificante. Chissà cosa vuole fare adesso, sono un po' eccitato e un po' agitato, lei lo sente, e se ne compiace. M:_stai tranquilla stellina mia, ti ho detto che avresti avuto un regalo e così è, ti ho preparato la cena con le mie manine, e ora, visto che hai fatto tanta fatica per me, ti ricompenserò imboccandoti fino a quando sarai sazia. Contenta? S:_sì miss, grazie M:_ne ero sicura. Aspetta qui, vado a prendere la tua cena e torno. Non ti muovere mi raccomando! Ed esce dalla stanza ridendo sarcastica. Torna poco dopo con dei contenitori in ceramica coperti, e me li appoggia davanti. Immediatamente ho la conferma di cosa pensavo che volesse fare... M:_ora facciamo un bel giochino io e te, stellina mia. La tua bocca è bella spalancata, l'ho preparata a dovere perché tu possa saziarti con tutto il cibo che ti piace, perciò iniziamo subito; scegli una delle terrine, e io ti imboccherò con tutto quello che c'è dentro. S:_... M:_sù sù, lo so che hai tanta fame stellina, non essere timida, l'ho fatto per te, non vorrai dirmi che non hai fame? S:_miss, ho tanta fame, la prego mi sazi, non vedo l'ora di assaggiare i suoi piatti... M:_così mi piace, quale vuoi mangiare prima? S:_la seconda M:_bene. Guarda un po' cosa ti ho preparato: Spaghetti! E visto che ti piace tanto, li ho preparati con il lubrificante che preferisci, ce n'è davvero tanto come puoi vedere, so che sei una golosona e ho voluto accontentarti, ti piace? S:_sì miss, moltissimo M:_oh, che tenera che sei... dai sù, mangia Quindi mi si mette dietro e inizia a prendere manate di spaghetti e a ficcarmeli dentro il buco, ma ci staranno tutti? È praticamente un piatto abbondante, non è possibile... Sento che con la mano spinge in profondità, facendo scivolare gli spaghetti fin nei recessi più interni del buco M:_ma guarda la mia stellina che brava, non si vedono più i primi bocconi! L'hai mandato giù tutto d'un fiato eh? Maialina che non sei altro! E continua a gettare spaghetti a manate, fino a riempirmi il buco, per poi spingere con il pugno per farli entrare in profondità. M:_che brava la mia stellina, hai mangiato tutto! Adesso dimmi, sei sazia? S:_no miss, ho ancora fame M:_così mi piace, lo immaginavo. Per questo ho preparato tante cose per te. Cosa vuoi mangiare adesso? S:_la prima M:_uuuh che ingorda la mia stellina, vuoi mangiare già il dolce? Uff, e va bene ti accontento. Ho preparato per te un'intera tortina di yogurt gelato, sei contenta? S:_sì miss, molto M:_bene allora, dai che ti imbocco Sento la crema freddissima entrare assieme alla sua mano, la "tortina" sarà per almeno quattro persone, mi sembra impossibile che entri tutto... e invece sento che spinge, gli spaghetti in fondo li sento muoversi verso le profondità, mi sta riempiendo davvero! M:_e brava la mia stellina, dai sù che devi mangiare tutto! Adesso cosa vuoi? S:_la quinta M:_bene, so che adori le uova sode e te ne ho preparate una decina, così ti rimetti in forze! Praticamente le sto facendo da canestro, mentre getta le uova una ad una facendole cadere nel buco aperto, per poi spingerle in fondo con la mano. M:_ma che ingorda! Scommetto che hai ancora fame eh? Quale vuoi? S:_la quarta M:_ah, questo è il contorno: insalata di piselli, fagioli e mais, con salsa di lubrificante che ti piace tanto E qui prende un imbuto e comincia a versare una terrina di insalata "lubrificata" nella caverna, aiutandosi a farci stare tutto con un dildo della misura dell'imboccatura. Sono allo stremo, sento che non ci può stare più niente, lei se ne accorge M:_eh, sei un'ingorda, guai a te se adesso butti fuori, mi arrabbio sai! S:_no miss, ancora la prego M:_così va meglio. Devi rimetterti in forze dopo le fatiche di oggi. È rimasta l'ultima, vuoi sapere cos'è? S:_sì miss, ho fame M:_ma il tuo piatto preferito stella! wurstel bavaresi extra large! Te ne ho preparati quattro dei più grossi che il macellaio mi ha trovato, ti piacciono? S:_sì miss, ne voglio ancora! M:_però questi te li devi gustare bene, togliamo questo coso che così te li prendi come si deve Lentamente svita il divaricatore, tenendo il cibo dentro con la mano e facendo scivolare lentamente l'acciaio su per l'avambraccio, in modo che il buco si chiuda leggermente attorno al suo polso. Poi lentamente estrae la mano, badando a lasciare dentro ogni briciola di cibo, io faccio del mio meglio e fortunatamente non esce nulla. Poi senza che io abbia il tempo di realizzarlo, infila a forza il primo missile facendomi sussultare. M:_piano, vuoi ingozzarti? Lo so che ti piacciono, maialina! Poi il secondo, praticamente sparato dentro, e poi il terzo, che inserisce allo stesso modo. Infine sento entrare la punta del quarto, seguita dalla sua mano che lo tiene. Inserisce tutto il pugno e spinge il cibo ancora in profondità. Sono davvero stupito che ci stia ancora tutta la sua mano... ma credo che sia parte dei suoi piani. Infatti si alza e va verso l'armadio. M:_brava la mia stellina! Adesso facciamo in modo che non esca niente, così digerisci per bene. Sarai sazia adesso, dico bene? S:_sì miss M:_Mi fa piacere vedere che ti sei finalmente messa in testa come si debba stare in casa mia, sono proprio felice. Ecco, tieni... Sento entrare una cosa enorme che si allarga, si allarga un sacco, è quasi come il mostro, ma appena penso di cedere, ecco che si restringe di colpo... è un plug enorme! Viene immediatamente risucchiato dentro dal grosso diametro, spingendo tutto il cibo in profondità. Il collo è talmente stretto che nonostante sia pieno di tutto quel cibo, mi è impossibile spingere a sufficienza per farlo uscire. Dev'essere estratto con l'aiuto di una mano che lo tira, ma dubito che la mia miss abbia in mente di estrarlo così presto. Mi sento ripieno come un tacchino, mentre piano piano mi libera dal legatoio, mi asciuga e mi pulisce tutto attorno al buco, e mi rimette in piedi. Se non fosse per i cinque piatti di cibo che spingono contro l'insormontabile plug, dilatando le profondità del mio buco come niente mai prima, potrei anche riuscire a sembrare una scolaretta per bene, ma in questo stato devo davvero fare del mio meglio per compiacere la mia miss. Mi guarda soddisfatta, mentre mi scivola dietro abbracciandomi teneramente... Ma poi appoggia un ginocchio sulla base del plug, spinge e allo stesso tempo stringe le braccia attorno alla mia pancia, facendomi gemere da un misto di dolore e piacere. Poi si allontana e mi lascia lì inerme, va a prendere un collare e me lo allaccia addosso, assicurandoci una catena con la quale mi guida in giro per casa, fino a portarmi in una stanza vuota con una gabbia nella quale mi rinchiude, legandomi le mani alle sbarre per evitare che mi tolga il plug. Rimane lontana per un tempo interminabile, sembrano passare ore sotto quella tortura, ogni mio movimento fa sì che tutto spinga per far uscire tutto, ma il plug regge molto bene, il mio buco si è ormai stretto attorno al collo e rimuoverlo sarà un'impresa. Ma ecco che entra nella stanza con due amiche, mi riportano nella stanza del legatoio mentre la mia miss si vanta della sua schiavetta molto capiente, e invita le amiche a provarmi. Incredula, vengo legata nuovamente, immobile e alla mercé di tre sadiche. Sento tirare il plug e a mia volta cerco di spingere per farlo uscire, quando uno schiaffo della mia miss mi avvisa che lei non vuole che esca nulla. A quel punto cerco di tenere il più possibile, ma quando il plug viene estratto inevitabilmente escono due dei quattro wurstel che contenevo alla fine di tutto quel cibo. In tre si mettono a ridere e a schernirmi, la miss mi dice che verrò punita per questo, e senza troppe cerimonie mi rimette dentro a forza entrambi i wurstel in un colpo, con tutto il pugno, spingendo in fondo tutto quanto stava per uscire. A questo punto il legatoio viene girato sul perno dove sta montato, ed io finisco per assumere una posizione verticale, come se fossi accucciato, ma legato e sospeso. Mentre una delle amiche mi tiene tappato il buco con un pugno, non senza divertirsi a ruotare e stantuffare, vedo con sgomento che la miss con l'altra sua amica trascinano sotto di me un dildo meccanico corto, delle dimensioni di una lattina di quelle strette. Sento la mano dentro aprirsi e accogliere il dildo, uscendo piano per non trascinare il cibo. Ora si allontanano tutte e tre, e con il telecomando azionano lo stantuffo che parte lentamente, ma presto sento il movimento accelerare, la miss mi intima di trattenere o sarà peggio per me, ma ad un certo punto il movimento veloce stimola troppo ed escono di nuovo i due wurstel, sono troppo dilatato perché il dildo riesca a fare da tappo. A questo punto, prima che mi renda conto dell’errore commesso, sento la miss M:_Metti al massimo. Immediatamente sento il mio buco sconquassato da quella che è l’entrata e l’uscita per intero del dildo alla velocità di una vibrazione. La stimolazione è così forte che sento uscire prepotentemente ogni pezzo di cibo che mi è stato inserito, tra le risa a profusione della miss e delle sue amiche. Dopo un minuto che mi è parso un’ eternità, sento un liquido freddo spruzzato con violenza dal dildo per raggiungere le profondità e far uscire anche il più piccolo granello di cibo rimasto, senza il minimo cenno a rallentare il dildo continua a stantuffare spruzzando acqua e lubrificante per interminabili minuti, mentre le mie padrone decidono cosa fare di me in seguito. La macchina infernale viene spenta, e sento le miss deridermi per il mio stato pietoso. D’un tratto una delle due amiche vuole provare a rifare il gioco, e terrorizzato vengo nuovamente ruotato col legatoio a testa in giù… Passano ore interminabili, mentre vengo riempita, svuotata e ripulita per altre due volte, quando alla fine, distrutta e dilatata fin dove possibile, vengo rimessa a testa in giù per l’ultima volta. A:_direi che è ora di riporre la nostra bambolina ripiena, che ne dite? M:_certo, ma non vorrete mica lasciarla così, rischiamo che si restringa, poi ci tocca rifare tutto da capo A:_hai ragione, ho capito al volo. Vado a prendere il tappo. Vedo tornare l’amica con quello che sembra essere un serpentone molto flessibile, del diametro di un braccio ma soprattutto lungo come un braccio! E come se non bastasse alla base si ingrossa il doppio, finendo con un collo dello stesso diametro della lunghezza e una base. È un enorme e lungo plug! L’altra amica lubrifica bene l’entrata e con entrambe le mani spalanca impietosa il mio buco. La miss inizia quindi a versare un litro di lubrificante molto denso che scende in profondità grazie alla dilatazione estrema che ho subìto. A quel punto sento entrare il plug gigante, sempre più in profondità, mi sembra incredibile che una cosa simile mi stia riempiendo a tal punto. È come se stessero inserendo ancora cibo, ma lo sento scorrere in profondità molto più velocemente, ben lubrificato ed enorme. Quando penso di non farcela, sento il buco allargarsi oltremodo, mentre l’amica spinge l’ultima parte che entra in uno schiocco umido, stringendosi e impedendomi di espellerlo. Vengo ruotato diritto, e per istinto sento le profondità spingere per far uscire il tappo, che però è talmente in profondità e ben stretto alla base, che alla fine si rivela tutto vano. Tra le risate delle amiche, la miss mi slega e mi rimette in piedi. Riesco a malapena a camminare con il mio buco così pieno e dilatato, e mentre mi mette il collare, la miss spiega alle amiche: M:_allora, direi che la puttanella è stata promossa a bambolina ufficiale del gruppo di cucina. Che ne dite? A:_per noi va bene, gli incontri GIORNALIERI sono sempre divertenti quando le bambole sono così ben fatte. A:_si, sono sicura che col tempo potremo farci stare anche più cibo, le altre del gruppo non vedono l'ora di provarla! M:_e sia allora! Abbiamo la bambola! Avvisate le altre, da domani ci ritroveremo tutte e quindici ogni giorno, per iniziare penso che faremo dei turni di tre al giorno, mentre le altre osservano e commentano. Alla fine, la migliore riceverà in premio questa bambola tutta per sé, per tutto il tempo che vorrà. Chissà quanto potrà contenere a quel punto… A:_già, non sto più nella pelle! A:_a domani M:_a domani mie care M:_bene stellina, sono proprio contenta di te. Sei stata promossa a pieni voti dalle due più severe, sono sicura che le altre ti adoreranno. Ora vieni, ti ripongo in gabbia che de i riposare. S:_si miss. Sono completamente alla sua mercé, incapace di reagire o di fare alcunché, in quelle condizioni. Posso solo fare ciò che mi chiede, e prima o poi, se sarò brava e lei soddisfatta, mi libererà. Forse. 388 0 5 anni fa
- 3 ore fa Idea folle Riuscii a vederli un tardo pomeriggio in un posteggio. Erano in ritardo e io avevo poco tempo. Poco prima di allontanarmi feci una sosta e vidi passare la loro auto. Quindi con una rapida manovra rientrai nel parcheggio e feci come mi avevano detto loro. Mi affiancai alla loro auto nella parte del parcheggio più lontana dalla strada. vedevo due figure nell'ombra che si muovevano...intuivo che amoreggiavano e che lei stava giocando con il membro del marito. Dopo alcuni minuti le luci interne delle nostre auto si accesero e cominciai a scorgere le loro sagome. Quando decisi di aprire la mia portiera a emi avvicinai al loro finestrino una magica visione apparve ai miei occhi. Lei era seminuda e lui aveva i calzoni scesi. Ci presentammo e nel poco tempo a disposizione....accarezzai lo splendido seno di Mia....poi dopo aver chiesto il permesso mi sporsi all'interno della loro auto e comincia a leccarle i capezzoli e insinuarmi nelle sue intimità. Lei era eccitata...suo marito voleva mettere in risalto le bellezze del suo corpo..ma non serviva..ero letteralmente stregato. lei ad un certo punto volse il suo bel culetto verso di me e cominciò a succhiare il cazzo a suo marito. La sua pelle liscia fu tastata dalle mie mani...le scostai le natiche e le leccai il buchino e poi la figa.....che si bagnò tutta.....allora infilai le mie dita dentro al suo sesso che si dilatava e cominciai a stantuffarla. La temperatura si stava alzando troppo e per paura di non potermi fermare....sul più bello....riuscii a staccarmi da quel corpo voglioso. Andai a casa e la sua immagine mi rimase in mente per alcuni giorni. Entrambi eravamo impazienti di rivederci..ma le occasioni e il tempo erano difficili da trovare Mi fu proposto da Mia di sviluppare un’idea che evidentemente lei aveva in mente da tempo. Avrebbe voluto avere un incontro in un bagno di un qualche locale pubblico (cinema, teatro,bar,centro commerciale). L’idea era buona anche se bisogna muoversi con attenzione e non destare in alcun modo sospetti da parte di nessuno. Telecamere sono disseminate ovunque e persone curiose si muovono intorno a noi pronte a sollevare polveroni. Mi presi il tempo per fare alcune verifiche fino a quando pensai di aver trovato il luogo giusto per l’incontro. Mandai a loro alcune foto di riferimento. Un centro commerciale in cui si vendevano mobili aveva un bagno unisex, facilmente accessibile. Si trovava in uno spazio ben controllabile da fuori, ma allo stesso tempo in un angolo non molto osservabile dai clienti in transito nel centro.Purtroppo per me era difficile trovare il momento giusto per attuare questa fantasia. Domenica, sì, anzi no o forse sì. Li avvertii che avrei potuto far saltare l’appuntamento ma Mia era disposta a correre questo rischio; era troppo eccitata dall’idea e anche suo marito ne era attratto.L’incontro era fissato dopo pranzo al posteggio del negozio. Oramai le nostre auto ci erano conosciute. Quando arrivai feci un rapido giro; ad una prima vista non li scorsi….forse avevano cambiato idea. Mi accorsi dopo che un auto nera era parcheggiata un po’ lontana dalle altre. Era vuota, forse non era la loro; di certo non ricordavo la targa. Come al solito non avevo molto tempo e dopo aver atteso alcuni minuti, decisi di entrare nel negozio di mobili per vedere se era lì dentro. La particolarità stava nel fatto che una volta entrati, per uscire si doveva comunque transitare per tutta l’esposizione. Salii le scale che portavano nel reparto salotti. Essendo domenica il centro era piuttosto affollato. Mi guardai intorno. Non ero sicuro di riconoscerli; quando ci eravamo incontrati tutto era stato così veloce, in penombra e io ero ottenebrato dalle grazie di Mia. Nel primo ambiente che esponeva un divano, li trovai adagiati a testare la comodità della seduta. Mia era vestita normalmente ma indossava una gonna piuttosto corta. I clienti che transitavano non potevano fare a meno di notarla. Quando mi videro loro sorrisero e a me venne un tuffo al cuore….Ci stringemmo la mano in modo formale, anche per non destare la curiosità di eventuali nostri conoscenti che fossero stati all’interno del negozio. Forse loro avrebbero voluto diversamente, ma li invitai a proseguire lungo l’esposizione mentre io li seguivo a poca distanza. Spesso e volentieri Mia si girava per vedere se li seguivo, sembrava impaziente. Attraversammo i vari reparti, fino a quando raggiungemmo l’esposizione dei bagni; non vi erano molti stand. Mia a quel punto si staccò da suo marito e si accostò ad un lavandino. Si girò verso di me; vidi il suo sguardo..era come un via libera….mi avvicinai a lei, appoggiandomi da dietro a lei in maniera impercettibile. Le dissi :” Posso offrirti un caffè?” Lei annuì e ci dirigemmo verso il bar/ristorante che stava a metà dell’esposizione. Prendemmo qualcosa da sorseggiare al banco del bar. Il bagno, quello che rappresentava il luogo della trasgressione era lì a pochi passi. Suo marito aveva la missione di andare a verificare se il luogo fosse accessibile, cioè se l’interno non fosse occupato e se non ci fossero persone nell’antibagno. Uscita dal bar ci avviammo verso lo spazio dove si trovava il bagno. Ci fermammo dal lato opposto, dove avevo scattato le foto che avevo mandato loro. Aspettammo il segnale di suo marito, dopo di che facemmo il nostro ingresso nella toilette. Chiudemmo a chiave la porta. Suo marito doveva coprirci le spalle, doveva stare nell’antibagno per scoraggiare l’ingresso di altre persone. Infatti l’ambiente era piuttosto angusto e altre persone non avrebbero sostato se avessero visto già una persona in attesa. Mia aveva una gonna di quelle che sbottonate di lato si aprono e si tolgono senza problemi. Non indossava mutandine ma aveva delle splendide autoreggenti nere. Mi sedetti sul coperchio del WC e lei mise il suo sesso, divaricando le gambe, sopra il mio viso. Io la accarezzai sulla sua pelle liscia delle cosce e poi raggiungendo la sua fica, le strofinai il clitoride. Era tutta bagnata. Presi allora a lambirla nelle grandi labbra con la lingua insinuandomi poi in profondità assaporando il suo desiderio. La sentivo sempre più eccitata. Il suo respiro ritmato divenne più veloce fino a quando dopo un grande sospiro, lanciò un urletto di piacere, si contrasse e venne.Anche il mio desiderio diventò incontrollabile e Mia se ne era accorta. Mi slaccio i pantaloni e vide il mio membro ingrossato. Non potevamo soffermarci troppo per non destare sospetti. Lo assaporò un poco, per fissarne il desiderio. Poi lo vesti con il profilattico con una manovra sicura da vera maestra del sesso. Si appoggiò sulla parete vicino al cesto di fiori e si inarcò per ospitare il mio cazzo dentro di lei. Non feci fatica a penetrarla , era dilatata e umida. Le diedi alcuni colpi decisi ma a ritmo lento per farmi carpire dal piacere di quel bellissimo amplesso. Suo marito fece il segnale convenuto. Busso due volte “toc toc”. Avevamo poco tempo a disposizione. Lei allora si sfilò , sfilò il condom dal mio membro e cominciò a succhiarmelo con avidità in attese del mio miele. Ero talmente eccitato che non passò molto che eruttai il mio caldo seme nella sua bocca con fortissime contrazioni, spruzzando il mio sperma sul suo viso. A quel punto Mia mi chiese di fare una cosa per lei e suo marito: scattarle una foto con il suo telefonino in viso, prima che si lavasse e si pulisse del mio seme. Click, scattai la foto, ci risistemammo, aprimmo la porta davanti a suo marito. Io uscii per primo, poi loro mi seguirono fuori dal bagno. Mi allontanai, avevo fretta. Li lasciai, ma con la coda dell’occhio vidi che si davano un bacio mentre Mia le faceva vedere la foto. Sarebbero sicuramente andati a festeggiare insieme e a continuare l’ardente giornata amoreggiando chissà dove. 4140 0 5 anni fa
- 3 ore fa Autorimessa per Classe A Quella donna, alta slanciata, capelli biondi corti, indossava l’intimo in una maniera talmente elegante e sexy che turbava i mie sonni ogni sera. Il suo lui, un uomo poco più maturo di me, amava sfoggiarla e parlare di lei, anche se selezionava con grande cura le persone con cui teneva la corrispondenza, Quando la vidi in volto in una foto, il suo sorriso radioso mi rapì. A vederla sembrava una donna di alta classe che godeva degli agi della vita (vacanze, mare, cultura) e che amava follemente il marito con cui condivideva momenti di felicità e rilassatezza. Tra noi maschi si era creata una buona complicità. Lui mi confidò che erano attirati, specialmente lei, dalle situazioni insolite improvvisate e che in queste sua moglie dava il meglio di se stessa e si lasciava andare in maniera completa. Cominciai a pensare a luoghi e situazioni che avrebbero potuto renderla partecipe fino a farmi quasi scoppiare la testa. Certo avevo una fervida immaginazione ma sarei riuscito a trovare la molla giusta?. La cosa che mi colpì è che quella donna, aveva un grande appetito anche se la loro vita sessuale di coppia era appagante. Anche durante le gite in montagna, lei solleticata dalla maglietta aderente mostrava con orgoglio i suoi capezzoli turgidi. Un giorno inaspettatamente mi arrivò un messaggio con indicato un’ora e un appuntamento per un caffè. Lui mi disse, “Facilmente in centro città, farai fatica a trovare posteggio. Lascia l’auto nel parcheggio sotterraneo…dista poche centinaia di metri dal bar”. Così feci, arrivai con un po’ di ritardo all’appuntamento tanto che mi giunse una telefonata da lui impaziente che diceva “Affrettati ci sono pochi posti liberi”. Io pensai subito che si riferisse ai tavolini del bar. Come imboccai l’ingresso del parcheggio, un nuovo messaggio con indicato (piano – 7 posto 69). Non capii subito mentre ero al volante, comunque scesi come telecomandato verso il settimo piano interrato, l’ultimo, e posteggiai al posto 69. Tutto intorno a me vi era semioscurità. Pensai “Lui sarà il proprietario del garage sotterraneo? Come faceva a sapere del posto libero?” Realizzai solo in quel momento che in effetti molti posti del parcheggio erano occupati da auto. Erano posti delimitati da pareti. Scesi dall’auto e feci per dirigermi verso l’uscita e l’ascensore che portava ad essa. Notai un furgoncino, che spuntava leggermente fuori dalle strisce bianche. Le luci dell’interno si illuminarono, una portiera si stava aprendo. La prima cosa che vidi erano le sue scarpe con tacco alto, poi le gambe snelle con calze velate. Quando la vidi in piedi fui invaso da una grande emozione. Nel frattempo scese dall’auto furgonata anche suo marito che mi sorrise. Mi chiamò ”Mario che ci fai qui? “ Andai verso di loro. Ci stringemmo la mano. Lui disse “ Questo è Mario un mio amico del circolo dello scopone”. Volsi lo sguardo verso di lei che mi fissò negli occhi. Forse era un segnale convenuto trai i due, non so. Fatto sta che il suo sguardo si abbassò. Mi sembrava che guardasse verso le mie parti basse. Guardai anche io e mi accorsi che si era formato “un pacco”. Subito provai un attimo di imbarazzo, poi andai verso quella donna e dopo averle fatto un complimento “Suo marito mi ha sempre detto che aveva una moglie attraente ma non pensavo così tanto, lei è stupenda”, lei sorrise, io le porsi la mano e poi mi allungai per darle un bacio di benvenuto sulla guancia. Come accostai il mio viso al suo, fui inebriato dal suo profumo. Non mi accontentai e il secondo bacio glielo diedi sulle labbra. Lei non si scansò anzi, mi attirò a lei e non resistetti. La bacia in bocca, la mia lingua si attorcigliò alla sua in voluttuose mosse. Lui intanto la cinse da dietro e la portò a sé. La prese per mano e andarono dietro all’auto, nello spazio che stava tra questa e il muro. Cominciarono a baciarsi appassionatamente davanti a me. Lui le alzò la gonna…era senza mutandine…mostrò il suo delizioso culo alla mia vista. Lei si inarcò leggermente e lo rivolse verso di me. Mi accovacciai e presi a lambirle il sesso prima sfiorandola con la mano e poi indugiando con la lingua, laccandole entrambi i due buchi. Lei si stava sciogliendo e stava crescendo l’eccitazione. Avevo voglia di scoparla. Incontrai lo sguardo di lui, mi disse “cosa aspetti !” Mi sbottonai i calzoni, li feci scendere insieme ai mio intimo e la penetrai con foga. La sbattevo contro il posteriore della’auto a cui era aggrappata. Non feci fatica a entrare in lei, era dilatata e bagnatissima. Lei avvertì nello suo sesso tutto il mio desiderio. Vibrava sotto i miei colpi e mugolava. Mi fermai prima che tutto diventasse troppo intenso e rischioso per la fine dei giochi. Lei però voleva due cazzi e lo disse sottovoce. Fu accontentata. Io mi appoggiai con il fondoschiena al cofano dell’auto. Il marito la possedette da dietro. Lei si appoggiò con i seni sul mio corpo. I movimenti del suo lui la facevano ondeggiare e i suoi seni sfregavamo sopra al mio sesso. Poi me lo prese in bocca e cominciò a succhiarmelo. Suo marito sapientemente le violò anche l’altro orifizio e glielo pose tra le natiche. Colpi lenti ma profondi. Lei, la dea stava giocando con il mio arnese in un crescendo di eccitazione. La presi per i capelli guidandola sul mio cazzo con energia in modo che sentisse desiderio e vigore. Entrambi, noi uomini, la facemmo sentire porca, battezzandola con frasi esplicite. La sentimmo vibrare, aumentare il respiro, lasciarsi andare in un sospiro e un grido mentre era presa da intime contrazioni. Suo marito era stato abile a alternare culo e fica. Anche per noi scattò l’orgasmo e con grandi fiotti le inondammo bocca e sesso. Il seme di lui le colava ancora dalla vagina quando lei fece per entrare in auto e seduta di traverso sulla poltroncina a gambe larghe si sporgeva per scambiare con me l’ultimo bacio. Lasciatemi dire, bonariamente “che donna porca di classe”. 2847 0 5 anni fa
- 3 ore fa Piccoli giochi di ruolo L’appuntamento per vederci finalmente di persona era presso l’Autogrill. Mi dissero il modello e il colore della loro auto (rossa). Arrivai puntuale, scesi dall’auto ma non vidi nessuna auto simile alla loro. Passavano i minuti e nessuna automobile si scorgeva all’orizzonte. Mentre sostavo vicino alla mia berlina si avvicinò un uomo ben piazzato che con fare gentile mi disse :”La professoressa la sta aspettando”. Non capii di cosa stesse parlando…..vedendomi perplesso mi indicò un auto leggermente defilata. Non era assolutamente l’auto che mi avevano segnalato. Ero titubante….ma allo stesso tempo curioso. Mi avviai verso quell’auto nera in disparte. Quando arrivai davanti vidi aprirsi la portiera. La signora aveva i capelli biondi corti, portava occhiali , un giaccone e vestito poco appariscente. Mi disse “Finalmente è arrivato, non si ricorda che dobbiamo preparare l’esame!?” Fece per scendere dall’auto e nel movimento divaricò leggermente le gambe, si tirò su la gonna e mi fece ammirare delle splendide autoreggenti nere; ma la cosa più sconvolgente era vedere che non portava mutandine. Nel frattempo arrivò anche l’uomo che avevo precedentemente incontrato.Lui salì al posto di guida mentre la “professoressa” da ora in poi la chiamerò così, salì con me di dietro. Mi chiese “Quale lingua preferisce’?” Io non avendo la risposta pronta, tentennai. Neanche il tempo di riprendermi e la prof. aveva già tirato giù la zip dei miei pantaloni e scostando i miei slip, si accorse di trovarsi di fronte ad un membro già pronto. Come deliziata da tale visione prese a giocare con la sua bocca, mentre il marito osservava la scena dallo specchietto retrovisore. La mia asta così sollecitata diventò durissima….le chiesi di andarci piano….ma lei mi rispose…”devi superare l’esame!”. Non si fermava un attimo…ero in imbarazzo il piacere cresceva, non sapevo cosa fare….L’uomo mi disse “ Non preoccuparti…..esplodi!” Proruppi con ripetute contrazioni latte caldo nella sua bocca…continuava a defluire e lei non ne perdeva una goccia. Quando volse il suo sguardo verso di me….disse…”Esame di ammissione superato! Ora inizia la prova vera e propria” e aggiunsero insieme “Non volevi visitare il Museo?”. Prendemmo le nostre auto e in qualche modo raggiungemmo il parco con annesso il Museo. La statua di Montanelli vedendoci passare a fianco fece arricciare un sopracciglio. Durante tutta la visita la prof mi faceva domande e mi provocava con sguardi e allusioni. Una volta usciti in un area del parco poco affollata e ricca di cespugli la professoressa si divertiva a farmela vedere, e accarezzare. Le mie dita e quelle di suo marito si alternavano, seduti in una panchina ad esplorare la sua intimità bagnata. La nostra temperatura e il nostro desiderio stava crescendo ma quello non era il luogo adatto. Dove si sarebbe potuti andare? Loro mi dissero “portati a casa tua”. In quel momento , come in un risveglio da un sonno, tutto stava per sparire. Io non posso ospitare…..lo dissi quasi singhiozzando.La prof con tono deciso disse “Come puoi pensare di imparare, se non studi e avanzi scuse. Mi hai fatto perdere del tempo!” L’uomo tentò di rincuorarmi dicendomi “Non sei ancora pronto…ma puoi rifarti”.In quel momento capii che la giornata stava per finire. Ci dirigemmo ognuno sulle nostre auto. Loro fecero prima, misero in moto, mi passarono a passo d’uomo molto vicino. La prof appoggiò al finestrino un foglio con scritto “Motel Luna ” e poco dopo accelerarono. Mi lanciai al loro inseguimento. Arrivammo insieme al Motel. Eravamo tutti trepidanti. Prendemmo due camere. Loro mi dissero di aspettare qualche minuto prima di raggiungerli. Quando bussai alla loro porta mi aprì il marito e vidi la prof distesa sul letto con un intimo mozzafiato rosso. L’uomo tolse l’accappatoio e cominciò a fare l’amore con lei. Mentre giocava con il suo arnese e veniva penetrata, la prof continua va a guardarmi. Io stavo seduto sulla poltrona ad ammirare sempre più eccitato. Poi lei ruppe gli indugi e riferendosi a me mi disse “Vieni devo valutarti oltre che sull’orale anche sulla pratica”. Mi misi nudo e mi unii alle danze. Subito le leccai il sesso, era bagnatissima. Poi la mettemmo fra di noi. Lei gemeva, le riempimmo entrambi buchi, ci alternammo nelle varie posizioni con un crescendo di godimento. Loro si baciavano in bocca mentre lei era sopra di me e la impalavo. Andammo avanti per un po’. La sentimmo godere…..Chiedemmo alla prof come voleva che venissimo….ce lo confidò in un orecchio con un filo di voce. Alla fine ci lasciammo andare esausti nel letto. Io arrischiai “prof che voto mi da?” Lei rispose “Sei stiracchiato..” e poi rise di gusto. 3079 0 5 anni fa