{"linkButtonClass":"stories-filter__top-new-button button button_default","href":"\/aggiungi-racconti","title":"Aggiungi racconto","displayFirstSpan":true,"firstSpanClass":"stories__top-new-button-icon","firstSpanContent":"\n<svg class=\"svg-icon icon-add-button-icon\">\n <use xlink:href=\"\/build\/sprite-b7d274ecdc5bb7bee640a34835e80959.svg#add-button-icon\"><\/use>\n<\/svg>","displaySecondSpan":true,"secondSpanClass":"stories__top-new-button-text","secondSpanContent":"Aggiungi racconto","checkDeactivatedProfile":true}
-
LE MANI
LE MANI
Ciao sono Michelle,
Premessa:
Nei miei rapporti mi piace essere guidata e solo raramente conduco io il gioco; mi piace anche essere frustata in modo soft o legata.
Sapendo questo mio marito ha organizzato una serata “un po’ particolare” per dare una scossa al menage e farmi sentire un po’ slave.
Una sera a letto,mentre facevamo l’amore,mio marito mi ha chiesto se ero disposta a fare “ qualche gioco fuori dalle righe”, ho chiesto che cosa intendeva e mi ha risposto: “una situazione slave”.
Al momento ho tentennato a dare la risposta, anche se dentro di me ero per il si, ho risposto che non sapevo se ne ero capace…
Lui ha lasciato cadere il discorso.
Passano un paio di settimane e io non mi ricordavo piu’ della cosa, quando una sera che eravamo a casa da soli, senza figli, mi ha detto che avrebbe preparato lui una cena elegante.
In cambio io avrei dovuto indossare un completino intimo provocante: reggiseno con seni esposti, perizoma minimo, calze con reggicalze, sopra a tutto questo: una camicetta e una gonna sopra il ginocchio, un giro di perle al collo e un trucco leggero.
Naturalmente mentre mi preparo sento una strana eccitazione dentro che si accentua mentre mi guardo allo specchio nel vedermi cosi in intimo.. mi sento un po’ porcellina.
Finito di vestirmi scendo in sala da pranzo e lui mi fa trovare: lume di candela, tavola finemente imbandita, un profumino che sale dalla cucina…
Ceniamo.
Ottima cena, accompagnata da un buon vino …
Mentre ceniamo ci scambiamo delle occhiate particolari.. lui mi voleva ..e anch’io avevo voglia…
Finita la cena mi disse che dopo ci sarebbe stata una sorpresa, pero’ io avrei dovuto ubbidire senza discutere e che se lo avessi fatto mi sarei divertita….
Accondiscendo, lui mi guarda maliziosamente e dentro me il fuoco comincia a divampare..
Mi prende per mano e usciamo di casa, saliamo in auto, gli chiedo dove andiamo, lui non risponde ma mi passa una benda e mi dice di indossarla.
Eseguo l’ordine.
Bendata ed eccitata cerco di capire dove stiamo andando.
Dopo pochi minuti sento che l’auto percorre una strada di ghiaia, si ferma, mio marito scende, sento la mia portiera che si apre, mi aiuta a scendere.
Mi prende sottobraccio per non farmi cadere, mi aiuta a salire una breve scalinata e mi fa entrare in quella che percepisco come una stanza molto grande, ho un po’ di paura e mi agito…Lui si avvicina e mi sussurra all’orecchio di rilassarmi; il suono della sua voce ottiene l’effetto voluto.
Lui chiude il portone e il rumore che sento conferma che l’intuizione della dimensione della stanza era giusta.
Mi prende per mano e mi conduce in un’altra stanza.
Avverto che la temperatura qui e’ piu’ alta, poi capiro’ il perché.
Lui mi dice di togliermi la camicetta…eseguo… “ togliti la gonna”….. eseguo diligentemente, poi lui mi dice di aspettare li e di non muovermi e sento che esce dalla stanza….
Rimango sola e bendata… sono spinta dalla curiosita’ di togliermi la benda per capire dove sono, ma non lo faccio.. rimango immobile ed eccitata.. ho un po’ di paura…
Pur non sentendo nessun rumore ho la sensazione che ci sia qualcuno in quella stanza, un brivido mi assale… chiamo mio marito:” dove sei?”.. nessuna risposta.. “ ho paura”.. ma non risponde..lo richiamo piu’ forte.. a quel punto sento una porta che si apre e la sua voce che dice di stare tranquilla che non mi succedera’ nulla, mi tranquillizzo…la sua voce ha il potere di calmarmi.
Sono sempre in piedi in mezzo alla stanza bendata.
Sento dei passi..” e’ lui che si avvicina”, penso…
Due mani mi sfiorano i seni esposti, tremo, poi si sposta dietro di me e mi accarezza le spalle e il collo.. piego la testa istintivamente all’indietro dove penso che sia per baciarlo ma lui si ritrae..
Due mani mi accarezzano i piedi e le gambe.. pero’ non mi sembrano le sue .. o sbaglio?.
Non faccio in tempo a rispondermi che ogni dubbio viene chiarito nel momento in cui sento sul mio corpo 4 mani!!
“chi e’?” dico ad alta voce mentre mi sposto su un lato, cosi facendo vado a sbattere contro una persona! Ora le mani sono 6, 8…
Sento la voce di mio marito che mi dice che lui e’ li e di rilassarmi, riconosco le sue mani sul mio corpo, mi rassicurano…
Tutte le mani cominciano ad accarezzarmi in modo piu’ insistentemente.
Alcune mi tolgono il reggiseno, altre mi tolgono il perizoma..
Sono nuda e bagnata.
Ponendo attenzione sento che alcune mani sono piu’ delicate: Oddio! Delle donne mi stanno accarezzando nell’intimita’!!
Le mani, non so quante, mi accarezzano: alcune mi frugano nel sesso, altre indugiano sul mio volto, poi un dito si infila nella mia bocca, io lo succhio avidamente come se fosse un pene, altre dita si infilano nel mio ano e iniziano a muoversi lentamente.
Io ansimo e mi contorco alla ricerca del godimento, del tutto dimentica delle paure che avevo pochi minuti prima.
Mentre mi toccano sento dei rumori, come dei pezzi di legno che vengono mossi, non faccio in tempo a realizzare cosa posso essere che delle mani mi prendono e mi posizionano le mani e il collo in appositi alloggiamenti, un pezzo di legno scende sul mio collo e sui miei polsi… mi hanno messo alla gogna!!.
Due mani mi fanno allargare le gambe e i piedi vengono incatenati a terra.. sono cosi:
alla gogna , con le gambe aperte incatenate… mi sento oscenamente esposta.. un oggetto alla loro mercè… il mio sesso gronda !….
I tempi che prima erano dilatati adesso si fanno piu’ frenetici: deduco che intorno a me ci siano almeno 4 uomini e altrettante donne.. e tutti mi toccano, frugano.. masturbano..!!
Alcuni mi scopano davanti e dietro, altri mi possiedono in bocca, le donne succhiano i miei seni prosperosi oppure leccano il mio sesso pieno di sperma!
Mi incitano a darmi da fare … io eseguo come posso..
Mentre uno sta prendendomi in bocca ad un tratto sento un sibilo e subito dopo un bruciore sul sedere: mi stanno frustando!
A questo punto comincio ad urlare e a godere intensamente, orgasmi violenti mi assalgono e le gambe sono scosse da tremiti intensi di piacere!
Quel porco di mio marito sa che non resisto a questo trattamento e che impazzisco nel sentirmi frustata mentre succhio un sesso maschile!!
Piano piano sia gli uomini che le donne si allontanano.. evidentemente deduco che li ho soddisfatti!
Dopo un poco tutto torna a tacere , rimango alla gogna in silenzio, sento solo il mio respiro ansimante e le pulsazioni del mio sesso e le gambe che mi tremano…
Dopo qualche minuto dei passi si avvicinano; le gambe vengono slegate, la gogna si apre, mi raddrizzo, faccio per togliermi la benda ma una mano mi blocca.
Rimango in piedi ferma.. altre mani mi rivestono: reggiseno, perizoma, camicetta, gonna.
Una voce dice di non muovermi.. ubbidisco.
Sento degli altri passi… una mano prende la mia, riconosco quella di mio marito, lo seguo dolcemente, usciamo dalla stanza, attraversiamo l’altra, apre il portone, scendiamo i gradini,
siamo fuori!!
Lui apre la portiera, mi aiuta a salire e richiude.
Sale anche lui e dopo pochi minuti di percorso mi dice di togliermi la benda.
Mi guardo in giro, siamo sotto casa, lo guardo e lui:”Ti e’ piaciuta la sorpresa?”
Sono li, li x arrabbiarmi e fargli una scenata ma lui mi bacia e io gli confido che mi sono divertita moltissimo e che mi sono sentita una vera slave!
Ancora adesso a distanza di tempo ricordo con eccitazione tutto di quella serata.. specialmente tutte quelle mani sul mio corpo!
E devo ammettere che a volte chiedo a mio marito di possedermi bendata e legata e di frustarmi mentre eseguo a lui un rapporto orale!
Sono diventata una slave!
Michelle
7256
0
12 anni fa
william e michelle,
65/62
Ultima visita: 16 ore fa
-
Il fotografo
Mi piace tantissimo essere fotografata, ma avevo voglia di foto artistiche e non usuali come quelle che fa sempre mio marito. E' per questo che mi sono recata in uno studio fortografico specializzato in foto artistiche; quando arrivo suono il campanello e viene ad aprirmi un distinto signore di mezza età. Mi chiede che tipo di foto voglio e io preciso subito che desidero foto vestita, seminuda e anche completamente nuda, per dar modo all'obiettivo della macchina fotografica di immortalare ogni parte del mio corpo. L'appuntamento viene fissato per il martedì seguente alle ore sedici. Alla mattina del giorno stabiliito mi reco dalla parrucchiera per dare un'aggiustatina ai capelli e poi passo in un centro estetico per depilarmi le ascelle e la zona del pube: questa volta i peli devono essere tassativamente banditi dalle foto e il mio corpo deve risultare liscio e vellutato! Al pomeriggio, puntuale come un orologio svizzero, con un meraviglioso abito lungo, scarpe adeguate e biancheria di pizzo raggiungo lo studio fotografico. Dopo i prini convenevoli, vengo fatta accomodare in una stanza dove al centro troneggia un grande letto, fianchegggiato da vari specchi e poltrone in stile. Ci sono anche diverse lampade, che poi verranno accese all'occorrenza. Iniziamo con foto soft, per poi passare a quelle un po' più impegnative. "Scopra la spalla, tiri leggermente fuori la gamba, slacci il cinturino delle scarpe, abbassi le mutandine senza mostrare nulla", sono alcune delle frasi pronunciate dal valente fotografo. Le pose sono molto belle e io già pregusto il risultato finale del servizio. Quelle di nudo invece sono più "volgari", ma mi mettono in corpo una grande eccitazione, specialmente quando l'obiettivo ispeziona le mie parti intime. Dopo più di tre ore di lavoro, il servizio è finito e io chiedo quanto devo pagare. "Sono seicentomila lire, signora", mi dice affabilmente il fotografo. "Seicentomila lire?", replicò io. Faccio notare che io ho solo duecentomila lire e in più faccio osservare che quella cifra è impensabile per una casalinga come me, che per di più ha fatto tutto di nascosto dal marito, perchè assalita da una gran voglia di ben figurare. "Signora, non sono affari miei... io sono un fotografo professionista affermato, ho lavorato per tre ore producendo centinaia di scatti... la cosa non mi interessa proprio. Lei mi deve dare seicentomila lire! Punto e basta", dice con tono secco e risoluto il fotografo. "Mi aiuti, la prego, troviamo una soluzione al problema", ribatto io. "E va bene, ora telefono al mio amico e sento se ha bisogno di una come lei", dice con voce più dolce il titolare dello studio. Poi telefona ad un certo Dario, spiegando la situazione: "La signora deve necessariamente procurarsi quattrocentomila lire! E' debitrice verso di me di questa cifra". Poco dopo chiude la telefonata e mi dice che sono molto fortunata, grazie al mio aspetto piacente e gradevole. "Gentile signora, lei andrà dal mio amico Dario, proprietario di un club privè a Milano, e si metterà a sua disposizione per una festa privata che si terrà sabato prossimo nel suo locale. Non potrà opporre resistenza alcuna e dovrà soddisfare i capricci dei suoi agiati clienti. Potranno anche chiederle prestazioni sessuali, alle quali lei non potrà assolutamente sottrarsi. E' contenta, signora, vede che abbiamo sistemato la cosa?", mi dice il fotografo, sogghignando. Io ho dovuto accettare, visto che non avevo altra soluzione per raccimolare i soldi mancanti. Al sabato invento una scusa a Mario, mio marito, dicendogli che dovevo accompagnare mia madre a teatro, ben sapendo che lui non sarebbe mai venuto, visti i rapporti tesi che intrattiene con sua suocera. "Ciao amore, tornerò un po' tardi, perchè dopo il teatro mia madre vuole incontrarsi con qualche sua amica", dico a mio marito mentre sto per uscire di casa. E invece mi dirigo, con grande ansia, al club privè. Appena suono, la porta si spalanca e Dario mi viene ad aprire, qualificandosi per il proprietario del locale. Mi fa molti complimenti, sia per la mia persona, che per il mio elegante abito e poi mi dice che dovrò essere bendata per non riconoscere in alcun modo i suoi clienti. Io accetto e vengo bendata. Così privata della vista, mi accompagnano due baldi giovani nella discesa di una scala. I miei "collaboratori" mi conducono a quello che poi si rivela un grande letto matrimoniale. Mi stendo sul letto e poi mi abbandonano lì da sola. Dopo qualche minuto si apre una porta e capisco che comincia ad entrare gente. Parecchia gente che poi si disporrà ai bordi del letto. Riconosco la voce di Dario che dice: Ecco signori e signore, Sonia ha voluto essere tra noi questa sera per farci divertire. Come vedete è una donna interessante e quel che più conta è una persona disposta a tutto. Lei non lo fa per soldi (Pinocchio, quel Dario), ma solo per piacere. E' tutta vostra, si dia il via ai giochi!". Io tremo al pensiero di quello che succederà, ma non ho neanche il tempo di pensare che una mano, molto gentile, entra nel mio vestito, dirigendosi sul mio seno. Dapprima mi accarezza la tetta sul reggiseno e poi entra e mi afferra il capezzolo. Non lo stringe però tanto e io emetto solo un sussulto; successivamente la stessa mano mi alza la gonna e raggiunge le mie mutandine, accarezzandole dall'esterno. E' una mano piccola e delicata e io capisco che si tratta della mano di una donna: sono allibita perchè pensavo che i privè fossero luoghi dedicati ai soli maschi. Poi una mano sicuramente maschile mi slaccia il cinturino di una scarpa e me la toglie; sento che il mio piede viene portato alla bocca dello sconosciuto che lo bacia avidamente. Poi mi strappa la calza in corrispondenza del piede e mi lecca minuziosamente tutto il piede ormai nudo. Ora sul mio corpo ci sono tante mani, maschili e femminili, che mi toccano tutto dal seno alla figa, ma il vestito mi fa ancora da corazza. Vengo girata a pancia in giù e una mano si avventa sulla zip del vestito, abbassandola totalmente; il vestito mi viene sfilato e ora io mostro la mia biancheria intima e le mie autoreggenti. Un'altra mano mi toglie la scarpa rimasta e mi sfila delicatamente la calza, mentre una mano secca e rozza mi sfila l'altra calza strappata. Vengo girata a pancia in su e mi viene totlto il reggiseno. Una bocca si avvicina al mio seno e comincia a leccarmelo: è una bocca femminile, che ben presto si "trasferirà" sulla mie labbra. Sento la lingua della donna che vuole entrare nella mia bocca e io la spalanco per un bacio appassionato; non ho mai avuto rapporti lesbici, ma la cosa non è affatto sgradevole. Qualcuno mi toglie le mutandine, qualcun altro mi accarezza il pube liscio e vellutato e qualcun altro ancora fa commenti del tipo: "Ha proprio una bella figa... aspetta solo il nostro cazzo!". Mi viene infilato nella figa un grosso cazzo di plastica che poi capisco avere un "gemello" dall'altra estremità: era praticamente un fallo doppio che viene gestito da due donne contemporaneamente. Io non vedo la donna che sta dall'altra parte, ma sento distintamente i colpi quando lei spinge con la sua figa il fallo che ha dentro. Vengo così scopata da una sconosciuta. Poi qualcuno mi apre le dita dei piedi e mi lecca i piedi con grande slancio. A me piace molto farmi leccare i piedi e la cosa mi fa enorme piacere; poi però le dita dei miei piedi vengono portate indietro, come per stringerle in una morsa e i mie calcagni vengono bloccati da altre mani. Che cosa mi succederà? Poco dopo sento un bruciore sulla pianta di un piede... emetto delle urla... sì, mi stanno bruciando la pianta con una sigaretta accesa. Ridono, i porci, ridono e mi sbeffeggiano con frasi poco carine: "Cagna, non ti lamentare... sei tutta nostra questa sera... devi solo subire... subire e stare zitta... zitta, puttana". Poi ricevo bruciature anche sull'altro piede e il dolore si fa sentire. Nessuna parte delle piante dei piedi viene risparmiata: sotto le dita, sull'arco plantare e sul tallone la sigaretta accesa produce i suoi effetti deleteri. Intanto qualcuno mi strizza i capezzoli con un arnese metallico, che credo fosse una tenaglia. Altro dolore, ma non è tutto, perchè nell'arco della serata dovrò ancora soffrire molto. Ad un certo punto un grosso cazzo mi penetra nella figa, squassandomela, e contemporaneamente sento delle belle tette a contatto con le mie: probabilmente si trattava di un trans, ma la verità non la saprò mai. Comunque quella persona sapeva il fatto suo e mi ha fatto godere non poco con colpi di cazzo decisi e ben assestati. Io in quel momento godevo come una cagna in calore! Poi una raffica di uccelli mi pompano nella figa, mentre altri preferiscono il mio culo. Un uccello dopo l'altro davanti e poi ad un certo punto anche dietro: una doppia penetrazione, che continua per diverso tempo. Quando esce un uccello dalla figa, lo stesso viene subito rimpiazzato e così anche per il mio lato B. Insomma molte, molte doppie penetrazioni che non mi danno tregua. Poi è la volta della mia bocca, che mi viene spalancata e diventa una sorte di discarica di sborra: dieci o forse venti uomini hanno scaricato nella mia bocca il loro caldo tributo, che io ho ingoiato senza alcuna opposizione. Mi sentivo umiliata e offesa, stavo per essere trattata come uno straccio da latrina, senza alcun rispetto per la mia persona. Ero totalmente sottomessa ai loro voleri. Ad un certo punto tutti hanno smesso, come per incanto, di "occuparsi" di me. Niente mani, niente sfondamenti, niente versamenti di sperma, niente di niente! Io ero stesa sul letto, nuda e sentivo tante persone che bisbigliavano ai lati del letto. Ruppe il silenzio una voce dallo spiccato accento francese: "Tu sei il nostro giocattolo e noi abbiamo diritto di divertirci con te! Tu sei la nostra bambola e alle bambole a volte si vuole bene, a volte no". Ancora qualche minuto di silenzio, un tempo che mi raggelò. Non sapevo che cosa stava per accadere. Improvvisamente sentii un ago penetrare nel mio capezzolo. La sua punta premeva sul mio tenero capezzolo, che si spostava per rifiutare a quel corpo estraneo di penetrarlo... ma non più di tanto, perchè alla fine dovette cedere e fu trafitto da parte a parte. Urlai per il dolore. Sentii una voce che diceva: "E uno!". E contarono fino a dodici. Subito mi venne alla mente quel gioco che facevo con mio marito, che mi infilava ben sei aghi nel capezzolo, quattro a formare intorno un quadrato e due direttamente dentro il bottoncino. Il primo ago è doloroso, ma più ne vengono infilati e più il dolore aumenta, perchè come dicevo il capezzolo si sposta leggermente durante l'infilamento dell'ago e gli aghi già infilati lo seguono nel suo piccolo spostamento. Mio marito usa aghi dalla punta di plastica, lunghi qualche centimetro e questi mi sembravano proprio dello stesso tipo! Mah! Provai un dolore atroce quando i sei aghi furono infilati tutti nel capezzolo e poi qualcuno pensò bene di riservare lo stesso trattamento all capezzolo dell'altro seno. Per fortuna qualcuno penso anche a me, leccandomi la figa fuori e dentro e facendomi raggiungere l'ennesimo orgasmo. Mi agitavo come una biscia, perchè provo un intenso piacere a farmi leccare le labbra e l'interno della fighetta. Mi leccarono per bene anche tutto il buco dell'ano e mi introdussero diverse dita al suo interno. Piacere e dolore si fondevano insieme, in un'orgia dai contorni non più delimitati. Ma dopo il piacere, torna il dolore, questa volta sotto forma di bruciature di sigaretta sul seno, che rimase deturpato per alcuni giorni. Una sofferenza tremenda provai quella sera, perchè anche se la sigaretta viene appena appoggiata, la tenera pelle del seno si segna subito. A quel punto mi fecero scendere dal letto e dovetti fare un pompino a diversi uomini. Mentre spompinavo, c'era sempre qualcuno che mi premeva contro l'uccello di turno, facendomi sentire quasi soffocata da quelli più grossi e lunghi. E lì di grossi ce ne erano davvero tanti. Erano passate le ore, tra godimento e dolore, e sentii la voce del proprietario: "Signori, vi siete divertiti? Sonia è proprio una lurida e schifosa schiava, si concede a tutti e vi concede tutto. Guardate come l'avete ridotta! Una lavatina se la merita? Chi deve fare pipì, la può fare su Sonia! Così va a casa pulita e lavata per bene...". Un'altra umiliazione mi attendeva. Qualcuno mi fece la pipì addosso, lavandomi tutto il corpo, ma qualcuno pretese che io ingoiassi quella pioggia dorata. E io lo feci. Ero stata sottomessa, umiliata, sfondata davanti e dietro, avevo i piedi e i seni bruciacchiati e i capezzoli trafitti, avevo subito tante angherie di tutti i tipi... ero divenuta una donna oggetto. Telefonai ad un'amica, malgrado fosse notte fonda, e le chiesi di fare una doccia a casa sua prima di tornare da mio marito, almeno per salvare le apparenze. Ero stremata, ma avevo pagato il mio debito di vanità. Non feci l'amore con Mario per alcuni giorni, al fine di far guarire completamente i seni. Trovai però un biglietto da visita di quel club privè nella tasca interna della giacca di mio marito e mi venne un atroce dubbio: e se quella sera ci fosse stato anche lui a quella festa?
10889
1
12 anni fa
soniaslave,
42
Ultima visita: 11 anni fa
-
La giusta punizione
Purtroppo anche una moglie fedele come me può cadere in tentazione e cedere alle lusinghe di un uomo giovane e attraente. Ero andata in un negozio di calzature del centro città per acquistare un nuovo paio di decolletè nere con tacco 12. Entrai nel negozio e poco dopo si avvicinò un giovane commesso, che mi chiese in che cosa poteva essermi utile. Lì per lì volevo rispondere che poteva essermi molto utile a letto, ma mi comportai da brava quarantenne e chiesi di provare qualche paio di scarpe. Al terzo paio trovai le scarpe che cercavo, ma non nel colore che volevo. "Non si preoccupi, signora. Tra qualche giorno mi arrivano e se mi lascia il suo indirizzo glele faccio recapitare direttamente a casa", mi disse il titolare del negozio. Pagai, lasciai l'indirizzo e il numero di telefono. Puntualmente qualche giorno dopo squillò il telefono e il titolare del negozio di calzature mi comunicò che le scarpe che avevo scelto erano arrivate. Me le avrebbe portate a casa il commesso... e io inizia a fantasticare! Il giorno pattuito per la consegna cercai di rendermi attraente con calze nere autoreggenti, biancheria intima nera e un vestitino attillato che metteva in mostra le mie forme. Ciabattine dal tacco alto completavano il mio abbigliamento. Quando il campanello suonò, avevo il cuore in gola. Avevo una voglia pazza di stuzzicare quel giovane commesso. Lui mi disse che era meglio provare quelle scarpe e io mi sedetti sul divano. Quel giovane bello e aitante mi infilò le decolletè, che mi stavano alla perfezione. Mentre lui mi infilava le scarpe, io cercai di aprire le gambe per cercare di interessarlo. Il commesso iniziò ad accarezzarmi le gambe, salendo con le mani fino alle mie mutandine: poi la sua mano finì nei miei slip e lui si accorse del mio stato di eccitamento. Ci spogliammo a vicenda e in pochi minuti finimmo a letto. Lui era veramente uno stallone, mi faceva impazzire di piacere, un piacere che io non avevo mai provato nei rapporti monotoni e usuali che avevo con mio marito. Lui era sopra di me, mi teneva le gambe sollevate ed allargate e mi dava con il suo uccello colpi decisi nella figa. Io gemevo, mi agitavo e godevo come una pazza. La sfortuna volle che in quel momento la serratura della porta d'entrata si mise... in movimento! Era ritornato improvvisamente Mario, mio marito, colpito da un tremendo mal di testa. Attirato dai miei gemiti si precipitò in camera da letto e potè "gustarsi" quello che per lui non doveva essere un grande spettacolo. Sua moglie a letto con uno sconosciuto! Uscì precipitosamente e non ritornò più fino alle cinque del pomeriggio. Il giovane commesso, spaventato ed atterrito, uscì dall'appartamento altrettanto di fretta, lasciandomi con un orgasmo a metà. Quando mio marito ritornò non proferì molte parola, se non una lapidaria frase: "Se vuoi essere perdonata, devi essere punita e purificata". Aprrezzai la rima, ma fui sconvolta da quelle parole. Risposi di sì, che avrei fatto tutto quello che c'era da fare per essere perdonata. Lui prese un collare da cane con guinzaglio da una borsa di plastica e mi disse: "Spogliati troia, spogliati completamente che ora ti perdonerò". Io mi tolsi tutti gli indumenti, rimanendo con le sole ciabatte. Lui mi fece togliere anche quelle e io rimasi completamente nuda di fronte a quello che io avevo da sempre considerato l'unico mio grande amore. Sì, l'unico uomo della mia vita, prima di quel maledetto pomeriggio in cui avevo provato nuove ed intense emozioni. Mi mise il collare, mi infilò le scarpe appena acquistate e mi disse di mettermi quel cappotto lungo nero che avevo nell'armadio. "Ma sono nuda, devo vestirmi... e poi a che cosa serve questo collare?", dissi a mio marito che mi fissava con uno sguardo pieno d'odio. "Sei solo una misera puttana e se vuoi il mio perdono... mettiti il cappotto, senza fare tante domande", replicò mio marito. Io infilai il cappotto, che abbottonai con meticolosità. Con il cappotto chiuso e le scarpe non ero poi così sconvolgente. L'unica cosa che stonava era la mancanza delle calze nella stagione fredda. Salimmo in auto e lui iniziò a guidare, dirigendosi verso un luogo a me sconosciuto. Dopo mezz'ora circa arrivammo ad un grosso cancello di ferro chiuso, sul quale era affisso un cartello. Dietro quel cancello si celava un demolitore di autovetture. Alla vista dell'auto di mio marito, il cancello si spalancò, segno evidente che in quel luogo era conosciuto. Mi fece scendere dall'auto e io cominciavo ad agitarmi, perchè presumevo che la cosa stava prendendo un cattivo verso per me; lui mi lasciò ferma in un angolo e parlò con quello che doveva essere il proprietario della demolizione. Tornò verso di me e mi disse con voce austera: "Togliti il cappotto, inizia il tuo percorso di purificazione". "Mario, ma sotto sono completamente nuda, non posso...", balbettai io. "Davanti a quel figlio di puttana non avevi tanti problemi... eri nuda e in più ti scopava alla grande. E allora, che cosa aspetti? Fai quello che ti dico", disse mio marito. Mi tolsi il cappotto e lui afferrò il guinzaglio che avevo al collo. Mi tirò per un bel pezzo di viale, ai cui lati c'erano centinaia di auto in demolizione. Da diversi punti uscivano operai che assistevano increduli al passaggio di quellla donna nuda ed indifesa. Mio marito invitava tutti quelli che vedeva a seguirci, in quanto tutti avrebbero potuto assistere allo spettacolo che stavo per dare senza pudore. Ad un certo punto mi fece levare le scarpe e mi fece proseguire a piedi nudi. Lì il terreno era particolarmente insidioso, perchè era dove le vetture venivano schiacciate dal "ragno", prima di essere inviate alla pressa. Il terreno era cosparso da tracce di benzina ed olio e da piccoli frammenti di vetro, che si appiccicavano alle mie piante. "Fermati Mario, mi fanno male i piedi. Ahi, fammi togliere le schegge di vetro dai miei piedi, ti supplico", dissi a mio marito. Ma lui imperterrito mi tirava con il guinzaglio, non interessandosi minimamente ai miei problemi. Finalmente, con i piedi doloranti e tremante per il freddo, arrivammo davanti ad una struttura tubolare di ferro. Era una specie di croce: mi fece allargare le braccia e me le legò alla struttura metallica. Mi legò ai polsi e subito sotto le ascelle e poi legò anche i miei piedi a quella croce improvvisata. Intanto davanti a noi si era formata una piccola schiera dii operai incuriositi da quella donna nuda con guinzaglio. Mio marito afferrò una mia tetta, la strinse e mi mise una fascetta di plastica a strappo alla base della tetta. Strinse la fascetta, facendomi "esplodere" la mammella verso l'esterno. Anche l'altro seno subì lo stesso trattamento. Schiaffeggiò le mie tette, che in pochissimo tempo diventarono rosse per il freddo, gli schiaffi e la legatura che non permetteva una circolazione del sangue adeguata. Prese un cannello con una fiamma e scaldò la punta di un coltellino: quando la punta fu ben calda si avvicinò alle mie tette, bruciando la mia tenera pelle. Scaldava e incideva le mie tette, che in poco tempo furono completamente martoriate e piene di taglietti dolorosissimi. Poi prese la canna dell'acqua e mi lavò con il getto a pressione, da capo a piedi, insistendo sulla mia figa. "No Mario, ti prego, smettila... non resisto... non mi hai abbastanza umiliata e torturata davanti a tutti questi uomini?", dissi a Mario. Lui rispose di no, che non era abbastanza e rivolgendosi agli operai spiegò loro che l'avevo tradito con un altro uomo. "Ragazzi è tutta vostra, pisciatele addosso e riempitele la bocca di sperma. Non merita altro questa troia. E' una lurida vacca", disse mio marito con aria estermamente cattiva. A quel punto dalle tute uscirono tanti uccelli e tante mani iniziarono la masturbazione. Io ero veramente disperata per quel trattamento che ritenevo spropositato rispetto a quello che avevo fatto: ma il peggio doveva ancora venire! Gli operai salirono ad uno ad uno su un muletto e quello alla guida li sollevava fino a portare il loro uccello all'altezza della mia bocca: io aprivo la bocca e loro mi pisciavano dentro o mi riempivano la bocca di sperma, a loro piacimento. L'urina tracimava dalla mia bocca, in quanto non riuscivo ad ingoiarla tutta, per tanta che era e il mio corpo era ormai lavato dalla loro pipì. Ho ingoiato anche una quantità industriale di sborra: sembrava non avessero mai eiaculato! Alla fine di quel trattamento mi sentivo umiliata e offesa da tutti quei baldi giovani. Ero sempre legata e non potevo assolutamente muovermi. Mio marito si avvicinò con delle grosse forbici e invitò tutti gli operai a tagliarmi i capelli, dicendo: "Ora le facciamo un bel taglio, visto che lei è molto orgogliosa dei suoi lunghi capelli castani. Ah, ah, ah". Loro non se lo fecero dire due volte e si avvicendarono al taglio, riducendo la mia testa in un modo pietoso. Alcuni tagliavano i miei capelli in corrispondenza della cute, altri solo la parte finale, ma in poco tempo le mie orecchie si scoprirono e io rimasi con una montagna di capelli ai miei piedi. Come ero ridotta... i miei lunghi capelli erano diventati "mozziconi" insignificanti. Mio marito pensò poi bene di radermi con un rasoio, al fine di farmi diventare completamente calva. Calva, nuda e con le tette martoriate. Non ero più una donna, ero diventata un mostro! Tutti risero di me, mio marito mi slegò e mi fece camminare, tirata dal guinzagliio, fino ad un capannone dove erano stivati ricambi di auto. I miei piedi tagliuzzati dai vetri lasciavano piccole macchie di sangue sul terreno, ma lui non se ne preoccupò minimamente. Giunti al capannone mi fece stendere su un tavolo e chiese ai ragazzi, che nel frattempo ci avevano seguito, di sollevarmi le gambe e di allargarmele. Due di loro eseguirono gli ordini di mio marito, che chiese anche la collaborazione di altri per tenermi ferma. Ero immobilizzata da forti mani, senza la minima possibilità di muovermi. Mario afferrò le labbra della mia figa e le perforò con un ago da entrambe le parti. L'ago era seguito da un filo che serviva... a chiudermi la figa. Insomma, se non avete capito, me la cucì tutta, infischiandosene delle mie urla disumane e del dolore fortissimo che questa operazione mi provocava. Alla fine la mia figa era completamente chiusa e lui, ridendo beffardamente, disse: "Ecco avete visto tutti che cosa ho fatto, così questa puttana non potrà più tradirmi. Se proprio vorrrà lo potrà prendere nel culo, visto che le piace tanto farsi sodomizzare!". Ringraziò tutti e mi fece risalire in macchina completamente nuda. Giunti in prossimità di casa mi ridiede il cappotto e le scarpe, che infilai immediatamente. Poi però davanti al portone di casa incontrai un vicino, che mi guardò stupito per la mia testa completamente calva. Per fortuna non chiese spiegazioni, anche perchè sarebbe stato troppo imbarazzante darne. A casa mio marito mi riaprì la figa e io feci una lunga doccia, calda questa volta, ristoratrice. Ero stata purificata, secondo lui. Il mio corpo era martoriato e portò i segni di questa lezione per giorni. Per i miei capelli ci volle più tempo, visto che la ricrescita fu lunga e lenta. Fu un'esperienza che non auguro a nessun essere umano.
25702
0
12 anni fa
soniaslave,
42
Ultima visita: 11 anni fa
-
Una donna per due
Quella che vi sto per raccontare è la storia che può accadere ad una donna che ama moltissimo suo marito e non vuole "dividersi" con altri, neanche per qualche interessante giochetto a tre. Il marito di Sonia invitò a casa un amico con l'intento di punire la moglie, che riteneva troppo casta e pura. Mario, il marito, sapeva che il suo amico Paolo era pratico di teorie ipnotiche e volle provarle sulla moglie. Così una sera Mario telefonò a Paolo, dicendogli: "Ti andrebbe di venire settimana prossima a casa mia per giocare un po' con me e Sonia?". Paolo rimase stupito dell'invito, poichè conosceva bene le idee di Sonia, ma accettò con curiosità. La domenica sera successiva Paolo arrivò alle 21,45 e Sonia, ignara di quello che sarebbe accaduto poco dopo, lo accolse con grandi feste. Taglio della torta, caffè d'obbligo e liquore e poi... Paolo chiese a Sonia come andasse la sua collezione di oggettini, che lei custodiva gelosamente in una vetrinetta in sala. Lei si alzò e si diresse alla vetrinetta, seguita dai due uomini. Mostrò a Paolo gli ultimi acquisti (Swarosky, animaletti in pietre dure, ecc) e lì Paolo la "colpì". Paolo doveva ipnotizzare Sonia, come stabilito in precedenza con Mario. Mario si mise alle spalle di Sonia, perchè doveva afferrarla al volo quando sarebbe caduta all'indietro. Pochi attimi dopo Sonia perse l'equilibrio (non so se colpita dallo sguardo o dalle gestualità di Paolo) e cadde all'indietro, come previsto. Mario la sorresse per le ascelle, mentre Paolo l'afferrò per i piedi. Sonia perse una scarpa (non so se volutamente tolta da Paolo o persa in modo fortuito) e i due uomini la trasportarono in cucina, dove la stesero dolcemente sul tavolo. Mario ritornò in sala a prendere la scarpa e la infilò al piede di Sonia. Paolo gli disse: "Non dovevamo spogliarla, ora la rivesti?". Mario rispose che non si era pentito, che lui la doveva spogliare come previsto: voleva solo che Sonia partisse da una condizione completa, con tutti i capi di abbigliamento addosso. Paolo gli chiese: "Da dove inizio a spogliarla?". "Da dove vuoi, è tutta tua", rispose il marito di Sonia, che già pregustava lo spettacolo di vedere la moglie alla mercè dell'amico. In quel momento Mario vedeva Sonia come una bambola vivente o, se volete, come una schiava da usare a suo piacimento (e forse a piacimento anche del suo amico). Sonia non era più rigida come quando la portarono in cucina e Paolo la sollevò per toglierle il golfino. Mario pensava poi che Paolo togliesse le scarpe a Sonia e invece l'amico proseguì slacciandole la camicetta rosa di seta. Gliela tolse e il marito pensò che la moglie era ancora presentabile, malgrado fosse rimasta con il reggiseno di pizzo. "Sai che tua moglie ha delle belle tette? Non me ne ero mai accorto", disse Paolo, ridendo. Mario ringraziò con un sorriso. Poi Paolo sfilo' la scarpa sinistra di Sonia e con fatica le sollevò la gonna che era alquanto attillata, dicendo: "Volevo vedere se aveva le autoreggenti per toglierle una calza. Ma ha le collant e non si può... quasi, quasi gliele strappo!". "No Paolo, non puoi farlo, ricordati che poi la dobbiamo rivestire completamente", ribattè il marito di Sonia. Paolo tolse a Sonia l'altra scarpa, le sbottonò la gonna e gliela sfilò. Ora la poveretta aveva solo il reggiseno, le calze e le mutandine. Dopo averle tolto con cura le calze, Paolo disse: "Se vuoi smetto, non c'è problema". Mario lo esortò a proseguire, dicendo che la voleva nuda. L'amico non se lo fece dire due volte e il slacciò reggiseno, che finì sulla sedia a far compagnia agli altri indumenti. Paolo strinse Sonia a sé, le cui tette erano ormai a contatto del suo corpo. "Ed ora il pezzo forte!", disse Paolo togliendo le mutandine a Sonia. Sonia era lì sul tavolo, completamente nuda, inerme e incapace di resistere ai voleri dei due amici. Mario temeva che la moglie si svegliasse, ma Paolo lo rassicurò ed estrasse dalla tasca un accendino. Lo accese e passò la fiamma sul palmo delle mani della "sventurata" e poi, con il permesso del marito, lo fece anche sui seni. Mario impazziva, vedendo la fiamma lambire il capezzolo e la pelle morbida del seno della moglie. "Puoi farlo anche sotto i piedi?", disse Mario. Paolo rispose di sì e cominciò a lambire con la fiamma le piante dei piedi di Sonia, che non sembrava soffrisse per quel trattamento apparentemente doloroso. Insistette parecchio con la fiamma sulle sue piante. Lei non si lamentava e Paolo disse che volendo poteva fare il giochetto anche in mezzo alle gambe. Mario però non glielo permise, avendo paura che il pelo della fighetta prendesse fuoco. A questo punto era stato deciso di fare un lavoretto nel culetto di Sonia. Ma Paolo, sorprendendo l'amico, disse: "Ti faccio una proposta indecente. Che ne direste di infilarle la bottiglia anche davanti? So che sicuramente la cosa ti costa, visto che Sonia è tua moglie, ma a me piacerebbe molto. Sai, sono molto eccitato". Il marito della donna rispose all' amico che, se lui riteneva di avere ancora autonomia e di poter controllare la moglie, per lui andava bene. Mario era eccitato nel vedere la moglie sottoposta a tutti questi giochetti erotici e l'idea che Sonia fosse completamente "annullata" lo rendeva felice ed enormemente eccitato. "Anzi, fallo tu", disse. Paolo prese una bottiglia da 0,75 litri piena di acqua minerale e cercò di infilarla nella bernardina di Sonia. Ma non ci riuscì. Tentò invano anche la seconda volta, ma non ci fu nulla da fare. Paolo ridendo, disse: "Ma tua moglie ha il buco davanti o è una bambola?". Mario rispose che il buco l'aveva eccome e che solitamente si dilatava molto con l'introduzione del pene. Inoltre aggiunse che quando faceva spogliare Sonia durante i loro reportages fotografici, la sua fighetta si bagnava parecchio e lui la immortalava puntualmente bagnata. Aprì le labbra della patatina di Sonia e si accorse che era completamente asciutta. I due decisero allora di sollecitare il clitoride, le labbra e l'interno della figa insieme. Sonia si ritrovò con dentro le dita di Mario e di Paolo e questa tecnica portò i suoi frutti. Sonia però non gemette e non sussultò come al solito. Era come non se ne fosse accorta. Mario divaricò le gambe a Sonia e Paolo prese la bottiglia e gliela infilò, senza tanti complimenti e senza tanti problemi, nella patatina. La bottiglia, era stata ben lavata all'esterno,ma non era stata svuotata, perchè così il tappo e il suo anello in plastica sarebbero stati un ostacolo all'introduzione nella fighetta della donna (per la filosofia più dolore, più piacere). Inoltre il peso dell'acqua avrebbe acuito la possibilità di entrare. Ora Paolo infilava e sfilava la bottiglia ripetutamente e, quando la bottiglia andava giù, la fighetta di Sonia si dilatava fino a ricevere tutto il collo della bottiglia. Alla fine del gioco, Paolo spalancò la figa di Sonia, le infilo' tre dita (che poi si mise in bocca)e disse a Mario: "Ora sì che è bagnata la porca, ma non si ricorderà di nulla, te l'assicuro". Il marito di Sonia rispose all'amico con un sorriso e gli chiese di aiutarlo a girarla. Lui disse che era in un momento particolare e che doveva tenerla sotto controllo. Con le mani sfiorò tutto il corpo di Sonia e poi dette il via alle future "operazioni". I due uomini girarono la loro "preda" a pancia in giù. Ora il culetto di Sonia era lì, pronto ad essere sodomizzato dalla bottiglia. Lei non ha un buco molto grande e Mario quantificò in circa 9 centimetri la larghezza della bottiglia, là dove finisce il collo. Nove centimetri di diametro... praticamente era come romperle il culo! Paolo allargò le natiche di Sonia e Mario versò dell'olio fino all'orlo del suo buchetto. Quando la prima quantità di olio scese nell'ano, ne versò altro e attese che anche questo venisse "assorbito". Poi Mario e Paolo infilarono nel buco dell'ano a turno prima un dito, poi due e alla fine tre, girandoli a mo' di trivella. Ma il buco resisteva e sembrava non volersi allargare. "Non ce la faremo mai", disse sconsolato Paolo. Il marito della donna chiese a Paolo di tenerla aperta il più possibile e iniziò a premere con la bottiglia. Fu difficilissimo. Provarono poi a versare dell'olio lungo il collo della bottiglia al fine di lubrificare bene il retto della donna. Di questa operazione ne beneficiò anche il tavolo!!! Ad un certo punto il tappo e l'anello di plastica furono inghiottiti dal buco ormai dilatato e slabbrato di Sonia e Mario fu assalito da alcuni dubbi. "Facendo così non le procureremo qualche ferita interna?", disse. Paolo, che opera nel campo medico, lo rassicurò e Mario continuò a inserire e disinserire la bottiglia, senza però estrarla completamente. Sonia emetteva qualche gemito, cosa che non aveva fatto prima quando le sollecitarono la figa. "Aiutami, voglio spaccare il culo a questa schiava che ha osato tradirmi! E' una puttana, va punita!", disse Mario. Paolo lo guardò stupito e gli chiese se amava i giochi SM e i rapporti padrone/schiava. Mario si riprese: stava involontariamente confessando i suoi gusti in campo sadomaso e poi non era vero che la moglie l'aveva tradito. Alla fine il buco di Sonia cedette completamente, sfinito dal continuo lavoro della bottiglia, il cui collo (e forse anche qualche cosa in più...) penetrò completamente nel suo ano. Il buco era gigantesco ora e per ottenere questo i due amici le avevano sicuramente anche fatto non poco male. Quando estrassero la bottiglia il buco rimase spalancato per alcuni istanti (o forse minuti) e Paolo infilò nel culo di Sonia prima un righello e poi il tacco di una scarpa. Poi il buco lentamente si richiuse. Pulirono il culetto di Sonia dall'olio, che era penetrato anche davanti ungendo il pelo della patatina. Il pelo era unto e Paolo propose di tagliarlo. "Ok, va bene, ma solo quello che non sembra volersi pulire dall'olio. Sonia non se ne deve accorgere", disse Mario. Passò le forbici all'amico che tagliò le ciocche più unte e le ripose in un sacchettino, che poi Mario gli diede con preghiera di buttarlo via. Non dovevano rimanere tracce! Poi Paolo iniziò ad asciugare la figa di Sonia con troppo trasporto, soffermandosi sulle labbra e anche sulle parti interne. "Aho, il gioco è finito, metti via i giocattoli!", disse Mario, ridendo. E tutti e due scoppiarono in una risata. Entrambi rivestirono la povera Sonia e poi la trasportarono sul divano. Per fortuna durante il "trasporto" l'occhio di Mario cadde sulle mutandine che erano cadute accidentalmente sul pavimento della cucina e allora... via di nuovo scarpe, gonna e calze e su le mutandine. Non esiste delitto perfetto! Poi Paolo risvegliò Sonia, che lì per lì apparve confusa. "Bella compagnia hai fatto a Paolo", disse Mario. Lei si scusò dicendo che durante la notte non aveva dormito! Il giorno seguente Sonia si lamentò di avere uno strano dolore al buchetto dell'ano e Mario diede la colpa ai suoi jeans troppo stretti. Poi Sonia non disse più niente e Mario se ne guardò bene dal chiedere notizie del buchetto del culo della moglie. Meglio dimenticare in certi casi!
11828
0
12 anni fa
soniaslave,
42
Ultima visita: 11 anni fa
-
Matrimonio con sorpresa
Era la fine degli anni Ottanta e avevo circa vent'anni, quando partecipai ad un matrimonio di mia cugina in Emilia Romagna. Non conoscevo ancora Mario (mio attuale marito) e partecipai da sola, in quanto allora ero single. Io ero vestita con un tailleur di colore grigio, camicetta bianca e scarpe nere con tacco abbastanza alto. Ricordo che a quel matrimonio c'erano tanti ragazzi e solo quattro ragazze, tra cui una ero io. Alla fine del pranzo ci sedemmo su un muretto per prendere un po' di quel sole caldo che la fine di agosto sa ancora riservare. Il pranzo di nozze si tenne in un ristorante molto sofisticato di un altro nostro lontano parente, non ricordo se in provincia di Modena o di Reggio Emilia. Stavamo tranquillamente conversando quando uno stuolo di ragazzi uscì dal ristorante. Otto di loro passeggiavano sul prato ai bordi della piscina con aria del tutto tranquilla ed indifferente. Aggirarono il muretto su cui noi ragazze eravamo sedute e si posero alle nostre spalle. Ricordo che all'improvviso ognuna di noi venne "bloccata" e trattenuta per le braccia un po' all'indietro. Praticamente avevamo due ragazzi ognuna che ci trattenevano, bloccandoci le braccia. Con mossa fulminea altri quattro si avventarono sulle nostre scarpe e ce le levarono: alle due ragazze con i calzoni tolsero solo una scarpa, mentre a me e ad un'altra ragazza tocco' la sorte peggiore, in quanto ci tolsero entrambe le scarpe. Poi i quattro assaltatori buttarono le loro prede in piscina! Le nostre povere sei scarpe finirono in acqua... Malgrado le nostre urla, nessuno uscì dal ristorante per venire in nostro soccorso. Ricordo che le scarpe galleggiavano sull'acqua e allora i quattro pensarono bene di dare dei colpi fino a farle andare a fondo. Oggi non ricordo più quanto pagai quelle scarpe, ma, come tutti, anch'io avevo comprato quelle scarpe per l'occasione del matrimonio e vederle prima in acqua e poi sul fondo della piscina... mi stringeva il cuore. Ognuna di noi fu spinta fino al bordo della piscina... per mostrare la fine indegna delle proprie scarpe. Io e l'altra con la gonna camminammo scalze con le calze a contatto del terreno (calze chiare, quasi invisibili), mentre quelle con i calzoni camminavano con una scarpa sì e l'altra no. Poi gli otto "amici" (ma quali amici? Chi li conosceva?) ci riportarono a sedere sul muretto, mentre gli altri quattro energumeni rientrarono al ristorante. Uscirono poco dopo con le forbici in mano e non paghi della bravata precedente, tagliarono ad ognuna di noi una calza all'altezza della caviglia. Ora tutte avevamo un piede completamente nudo, le più fortunate avevano l'altro con la scarpa. Era la prima volta in assoluto che mostravo forzatamente i miei piedi nudi (e per di più ad estranei). I quattro portarono all'interno del ristorante il loro bottino di guerra che fecero girare per i tavoli al posto del taglio della cravatta... chi dava qualcosa riceveva un piccolo pezzo di calza. Noi quattro ragazze venimmo portate, quasi a forza, all'interno del ristorante e assistemmo al giro delle calze. A ogni commensale veniva indicato il nome della proprietaria del feticcio, al fine che ognuno poteva scegliere la migliore (vi lascio immaginare... erano calze indossate dal mattino!). Alla fine del giro pro-calze, colui che dirigeva l'orchestra chiese a noi ragazze di sedere davanti al palco, in attesa di non so che... Si avvicinò a lui lo sposo, che gli parlò bisbigliando all'orecchio. Poco dopo il direttore d'orchestra disse, rivolgendosi a noi ragazze: "Lo sposo è stato molto contento delle "offerte" ricevute per le vostre calze e vi vuole premiare! La prima di voi che accetterà di togliersi il reggiseno verrà premiata con la cifra di venticinquemila lire". Noi quattro ci guardammo in faccia, allibite e basite per quelle parole. Nella sala piombò il silenzio, in attesa di una nostra risposta, che però tardava a venire. "Se non volete mostrare i seni... potete mostrarne solo uno... per dodicimilacinquecento lire", disse lo sposo. Silenzio assoluto. A quel punto il direttore d'orchestra alzò l'offerta a cinquantamila lire, poi a settantacinquemila ed infine a centomila. Io pensavo con rabbia alle mie scarpe, che probabilmente sarebbero state inutilizzabili una volta fuori dalla piscina, e con orgoglio misto ad un pizzico di esibizionismo, dissi: "Ok, mi spoglio io! Ma solo il reggiseno sia chiaro". Nella sala eccheggiò un brusio di approvazione. A dire il vero non dovevo essere il massimo, con un piede nudo e con la calza tagliata e l'altro scalzo, ma velato ancora dalla calza. "Vieni al centro della sala. Ti spoglia lo sposo!", disse il direttore d'orchestra. Io raggiunsi scalza il centro della sala e lo sposo mi si avvicinò. Mi tolse la giacca del tailleur, che diede ad un amico vicino e poi passò a sbottornarmi la camicetta. Ad ogni bottone che veniva slacciato, io mi sentivo sempre più tesa. Mi chiedevo se ce l'avessi fatta a portare a termine la mia prova di coraggio, davanti a circa duecento occhi! E oplà, la camicetta era stata completamente slacciata dallo sposo, che si accingeva a togliermela. Anche questa fu data al solito amico, che fungeva da attaccapanni. "E ora signori e signore, la qui presente Sonia sarà "privata" del reggiseno per la gioia dei vostri occhi", disse lo sposo. MI abbassò le spalline e io sentii i miei capezzoli diventare duri e turgidi. Ero imbarazzata al massimo, ma anche fiera di essere al centro dell'attenzione (e pensare che io sono tendenzialmente timida). Lo sposo mi slacciò il reggiseno e lo lanciò verso la platea. Un ragazzo lo prese al volo e tutti lo indicarono come sposo del futuro anno. Ma non era il bouquet... era il mio reggiseno! In quel momento io ero a seno nudo, con le mie tettine erette e con i capezzoli in evidenza. Mi fecero girare su me stessa più volte, per dare a tutti la possibilità di vedere lo spettacolo (uno spettacolo "minimo" visto che non porto la quinta misura!). Applausi e ancora applausi, poi mi vennero resituiti gli indumenti e potei rivestirmi. Inutile dire che più di uno dei presenti immortalo' il mio mini streap tease. E una foto a corpo intero finì anche sull'album degli sposi. Che cattivo gusto... una donna seminuda nel giorno del matrimonio! Poi tutti i ragazzi andarono a ripescare le nostre scarpe finite sul fondo della piscina con lunghi tubi, forse fatti con la canna. Rimisi le scarpe completamente bagnate e poi, non ricordo con precisione, forse le buttai arrivata a casa. Che scherzo stupido! Forse era complice anche il vino bevuto, che in Emilia Romagna scorre a fiumi, ma sta di fatto che io non gradii affatto questo scherzo.
10781
2
12 anni fa
soniaslave,
42
Ultima visita: 11 anni fa
-
Un pomeriggio diverso dal solito
L'appuntamento era fissato per lunedì alle ore quindici e l'annuncio era molto chiaro: "Siamo tre amici e disponiamo di sala per giochi erotici attrezzata con strumenti adatti a dare piacere alle donne sottomesse. Diamo la possibilità all'eventuale compagno di partecipare alla festa del sesso. Garantiamo che la donna non avrà rapporti intimi con alcuno". Io risposi all'annuncio e mi presentai, insieme a mio marito, all'indirizzo convenuto. Ero tutta vestita di nero, il colore che prediligo: camicetta, gonna, stivali, calze, reggiseno e mutandine erano rigorosamente neri, per accendere gli istinti più repressi. Ci aspettavamo due o tre uomini, che si sarebberio aggiunti a mio marito e avrebbero fatto di tutto per darmi piacere come schiava, con giochi erotici, ma senza sesso esplicito. Grande fu la sorpresa quando ci accorgemmo che gli uomini che ci aspettavano erano ben sette! L'annuncio parlava di tre uomini, ma comunque la cosa non mi spaventava più di tanto: più mani ti toccano e più libidine ti danno! Percorremmo un lungo corridoio, sul quale si affacciavano diverse stanze, alla cui fine c'era una porta che dava accesso ad un cortile interno, attraversato il quale finimmo in uno squallido capannone dall'alto soffitto. Lì c'erano varie attrezzature: una ruota, un cavallo per ginnastica, un lungo tavolo, un letto, un verriccello con catena in ferro attaccato al soffitto, vari attrezzi (vibratori, manette, corde, clips con pesi e altro) su un mobile e altre diavolerie di cui non conoscevo l'utilizzo. "Questo è il paradiso del sesso. Tu sei una donna sottomessa al genere maschile? Una slave, intendo dire. Qui ci divertiremo insieme e tu godrai come una pazza. Togliti la camicetta e la gonna, troia!". disse uno dei sette. Il linguaggio non era certo degno di Oxford, ma di solito è quello che piace alle schiave come me. Io mi levai la camicetta e la gonna e rimasi in reggiseno e mutandine. Mio marito già pregustava il dopo, che però per lui sarebbe stato diverso da quello che si pensava. Tre uomini lo presero a forza e lo portarono verso una poltrona, dove, malgrado il suo divincolarsi, fu legato saldamente, senza possibilità di muoversi. Gli abbassarono la cerniera dei pantaloni e gli tirarono fuori l'attributo, che però al momento risultava molto depresso. "Lasciatemi, questi non erano i patti", gridò lui, ma i sette risero all'unisono dicendo che in quel luogo solo loro comandavano. Io a quel punto cercai di scappare per chiedere aiuto, ma dopo pochi metri venni riacciuffata da due uomini che mi trascinarono di nuovo davanti a mio marito. Mi tennero sollevata da terra e altri mi tolsero gli stivali e le calze. Ora avevo solo la biancheria intima e i sette scrutavano il mio corpo. "Togliti il reggiseno e facci vedere le tette", disse uno e io ubbidii. Un altro mi prese un capezzolo tra le dita e me lo strizzò, facendomi urlare dal dolore. "Senti come urla questa cagna. Ora ci divertiremo con te, puttana. Farai tutto quello che vogliamo. Ormai sei in mano nostra e hai fatto male ad accettare l'invito. Guarda quel poveretto di tuo marito: è impotente e non ti può difendere", disse quello che io avevo pensato fosse il capo della banda. "Ora togliti le mutandine, che iniziamo a giocare", disse un altro. Io mi levai le mutandine e cercai di coprirmi come potevo con le mani. Avevo il presentimento che la cosa si stesse mettendo male e che potesse uscire da quei limiti che erano fissati sull'annuncio. Mi chiesero di portarmi sotto il verricello e di stendermi a terra; io mi rifiutai di farlo, in quanto in quel punto non c'era pavimento, ma solo terra battuta. Al mio rifuito tre di loro mi presero di forza e mi fecero stendere nel punto da loro indicato. Poi mi alzarono le gambe, divaricandomele e fissarono le mie caviglie all'estremità di una sbarra di ferro. Vidi che fecero scendere la catena di ferro del verricello fissato al soffitto e agganciarono la sbarrra a quest'ultima: avevo capito che volevano appendermi per le gambe, a testa in giù. E così fecero. Nel sollevarmi la mia schiena strisciò nella terra battuta, provocandomi dolore, e i miei capelli si sporcarono. Mi sollevarono da terra e io rimasi appesa, con le gambe allargate, ad un'altezza di un metro e mezzo; presero un vibratore e senza tanti complimenti me lo infilarono nella figa, accendendolo alla terza velocità. La mia bernarda non era pronta, ma ben presto l'iniziale fastidio si tramutò in piacere e allora uno di loro, vedendo che stavo quasi godendo, sentenziò: "Lurida cagna, ti sei sporcata la schiena con la terra e ora verrai frustata a dovere, così te la puliremo noi la schiena". E iniziarono a frustarmi la schiena e il culo, che dopo poco si arrossarono. Ricevetti molte frustate sulla schiena e sul sedere, a tal punto che in qualche zona della schiena affiorò anche il sangue. Il mio corpo oscillava per le frustate e loro mi rimandavano in posizione di partenza, ora con le mani, ora con la frusta. Qualche frustata mi venne data anche sul seno e sulla pancia, ma in misura nettamente minore. Mio marito chiese pietà per me, ma più lui invocava di smetterla e più loro ci davano dentro, in numero e intensità delle frustate. Io ero decisamente confusa: soffrivo perchè le caviglie mi cominciavano a fare male, soffrivo per le frustate sempre più decise e gioivo per il lavoro del vibratore. Un mix di dolore e gioia, mai provato fino ad allora. Poi smisero con la frusta, mi levarono il vibratore e mi fecero scendere ad un'altezza più bassa. I sette si denudarono e si misero in fila con gli uccelli in mano, masturbandosi. Poi il primo della fila mi disse: "Ora, lurida schiava farai a tutti noi un bel pompino, senza tanti indugi". Guardai mio marito e notai che anche il suo uccello era diventato duro e rigido. Iniziai a spompinare i sette, mentre a turno uno stava dietro di me e spingeva la mia testa contro l'addome dello spompinato di turno, infilandomi l'uccello in gola. Uno dietro l'altro, accontentai tutti; alcuni avevano degli uccelli veramente lunghi e grossi di sezione, altri meno. Quando vedevano che non avevo più saliva, mi sollevavano la testa e non esitavano a sputarmi la loro in bocca e in gola. Quando ebbi accontentato tutti, calarono la catena fino a farmi toccare terra. Ero sfinita per la posizione alquanto incomoda, ma per iniziava allora un percorso di grande godimento, in quanto mi sollevarono e mi portarono su un letto poco distante, dove tutti e sette mi scoparono a turno con grande frenesia. I miei torturatori si divertivano a sbeffeggiare mio marito con frasi offensive: "Guarda la tua troia come scopa bene... è tutta bagnata... è una vera puttana e finalmente con noi gode davvero! La sbattiamo davanti a te... te la sfondiamo davanti agli occhi... le spacchiamo la figa... senti come geme, la lurida vacca". Dopo aver accolto nella mia figa quattro uccelli, qualcuno pensò bene di interessare contemporaneamente anche il mio ano e mi ritrovai con una doppia penetrazione, davanti e dietro. Non avevo mai provato una cosa così, ma era veramente una situazione eccitante, che mi faceva impazzire di piacere. Mi ritrovai anche un uccello in bocca e fui così costretta anche a fare pompini, mentre i miei buchi si dilatavano a dismisura. Tutti e sette continuavano in questo pazzo gioco, alternandosi ora davanti, ora dietro e ora in bocca, mentre mio marito si disperava sulla poltrona nel vedermi in quella condizione disperata... che però per me tanto disperata non era! Forse soffriva più lui nel vedere sua moglie sbattuta da sette energumeni, che io che dovevo tenere testa alla situazione. La cosa durò forse un'ora e alla fine ero veramente sfinita, con la figa e il buco del culo devastati. Tre di loro vennero nella mia bocca e mi fecero ingoiare il caldo nettare, mentre due mi vennero nella figa e uno nel culo. Il settimo mi sborrò in faccia e poi mi sparse con la mano lo sperma, quasi mi volesse lavare il viso. Mio marito a quel punto venne slegato e io potei rivestirmi per far ritorno a casa. Durante il tragitto verso casa mio marito mi chiese se avevo provato gioia nell'essere scopata dai sette ragazzoni e io, con una faccia tosta non da poco, negai di aver goduto durante i vari rapporti avuti. Ma mentivo... o sì, se mentivo!
9594
0
12 anni fa
soniaslave,
42
Ultima visita: 11 anni fa
-
sogno di sempre,realizzato
un giorno siamo andati a fare un fine settimana esattamente a bologna.una sera dopo aver finito di cenare ,mentre discutavamo del piu e del meno dico- anna sai ho l indirizzo di un locale per scambio ,cosa ne pensi ,facciamo una visitina?lei nn risponde mi guarda in faccia e mi dice nn so .molte volte facendo l amore le chiedo se le piacerebbe fare l amore cn due uomini e lei mi risponde di si.Allora ritornando a quella sera si convice ci mettiamo sulla macchina impostiamo il navigatore e via si fa strada, emozionato io ,ma lei piu di me .Arrivati,entriamo mai stati prima in un locale del genere percio curiosi ,dopo un po andiamo al bar, prendiamo qualcosa da bere e andiamo a sederci in poltrona, mentre sorseggiavamo la bevanda, osserviamo le persone e la loro disinvoltura. Ad n tratto notai che la mia donna guardava cn interesse un uomo sulle 40anni ,anche lui ci guarda poi il suo sguardo si ferma su di lei.lei per chi nn lo sa e una donna di 42 anni ancora ma ancora una bella donna.quella sera era vestita cn una gonna appena sopra le ginocchie cn una magliettina a v che si vedevano quasi le tette di fuori.Tra me penso - e fatta. dico a anna -bel tipo vero te lo faresti- lei eccitata mi dice cn un modo strano- bel czzone e,subito io prendo la palla a balzo le propongo di andare nella stanza lei senza che mi risponde si alza e mi segue,la anna era eccitatissima arrivati io mi sdraio sul letto e esco il cazzo ,anna lo prende in mano e incomincia a menarlo poi si avvicina lo infila tutto in bocca che porca lo lecca come mai,inginocchiata sul letto,nella stanza semibuio vedoentrare un ombra era lui che si avvicinava a noi o meglio dire a lei .anna neanche se ne accorge lui si avvicina esce quel suo arnese piutosto grossoe si avvicina alla sua patatina tutta bagnata,lei ancora aveva il peri a dosso cn un dito lo sposta e gli e lo infila dentro lei continuando a farmi il pompino alza un attimo gli occhi vede che e il tizio di prima e poi cotinuava a succhiare quel mio cazzo duro come nn mai .gode come una porca le piace , ancora piu io vedendo lei cn 2 cazzi che gode come una cagna . abbiamo fatto un'esperienza da sempre sognata.
7954
1
12 anni fa
ledi06,
37/41
Ultima visita: 3 anni fa
-
Forse ho osato troppo!
Forse ho osato troppo quella volta che mi sono presentata a casa di un tizio che aveva messo un annuncio su un giornale. L'annuncio era molto garbato, davvero fatto bene e lasciava intuire che quel tizio di nome Gianluca fosse un gentile signore sulla quarantina molto esperto delle pratiche sadomaso. La cosa mi incuriosì a tal punto, che lo contattai e fissai un appuntamento a casa sua. Il giorno previsto, all'ora prevista mi presentai a casa sua vestita di tutto punto. Suonai al campanello e mi venne ad aprire un bell'uomo, dall'aspetto curato che mostrava circa quaranta/quarantacinque anni. Mi fece accomodare su un comodo divano in una bella sala, dai mobili antichi e lussuosi. Gianluca iniziò a parlare della situazione politica italiana e poi di altri mille argomenti, senza arrivare al motivo per cui io ero andata da lui. Passò più di mezz'ora e sembrava che non dovesse succedere nulla di ciò che mi aspettavo... quando ad un tratto si spalancò una porta del corridoio e apparvero quattro robusti giovanottoni dai sorrisi un po' "furbetti". Gianluca mi disse: "Ecco, ti presento i miei amici che mi daranno un aiuto nella tua educazione da slave". "Ma scusa, l'annuncio parlava di un solo uomo", ribattei io. Gianluca a quel punto si rabbuiò e mi apostrofò in modo piuttosto burbero: "Ora sei qui e non fare tante storie, puttana! Una brava donna non accetta mai appuntamenti con sconosciuti". Gianluca doveva essere il capo della banda, tanto è vero che ad un suo gesto i quattro mi sollevarono dal pavimento e mi portarono in una stanza in fondo al corridoio. Gianluca ci seguì. Io mi agitavo, perchè volevo tentare di fuggire, ma più lo facevo e più sentivo la morsa ferrea delle mani dei quattro. Mi adagiarono sul un lungo tavolo e due mi bloccarono le braccia, mentre altri due si dedicarono a slacciare i cinturini delle mie scarpe, sfilandomele con abbastanza grazia. Poi mi sfilarono i pantaloni e successivamente le calze. Uno dei quattro mi spostò leggermente le mutandine e sentenziò: "Ha la figa pelosa, rasiamogliela". Gianluca si assentò e apparve poco dopo con l'occorrente per la rasatura intima, che fece personalmente, dopo avermi strappato le mutandine quasi con rabbia. Quelli che mi tenevano ferme le braccia mi levarono la camicetta e subito dopo il reggiseno. Ora ero completamente nuda davanti ai cinque energumeni e mi sentivo un po' in imbarazzo, visto che era la prima volta che rimanevo nuda davanti ad estranei. E poi avevo realmente paura di quello che mi sarebbe potuto succedere. In quei momenti mi maledivo per essere stata curiosa ed aver risposto con troppa frenesia a quell'annuncio. Gianluca comandava il piccolo branco e ordinò di strizzarmi i capezzoli: senza farsi pregare due di loro mi strizzarono i capezzoli con molta forza, facendomi gridare per il dolore. Poi mi voltarono a pancia in giù e mi infilarono nel didietro un plug anale non proprio piccolo e lo fecero con molta sicurezza, cosa che mi fece pensare che erano pratici di queste tecniche. Io però sentii molto dolore, perchè non ero abbastanza rilassata e l'introduzione senza alcun preliminare fu per me dolorosa, a tal punto che emisi un urlo, soffocato da uno dei cinque che mi ficcò in bocca quello che rimaneva delle mie mutandine, tappandomi successivamente la bocca con una mano. Mi rivoltarono a pancia in su e ogni volta che mi facevano cambiare posizione lo facevano con molta energia, facendomi sbattere violentemente sul tavolo, ora le tette e la pancia, ora il culo e la schiena. Uno di loro mi disse: "Troia, ora che il tuo culo è servito, penseremo alla tua bella figa depilata", e prese una bottiglia dal lungo collo. Infilò la bottiglia nella mia figa, spingendo come dovesse farla penetrare tutta... ma è chiaro che ad un certo punto la bottiglia non potè entrare più di tanto e allora il tipo si arrabbiò, quasi fosse colpa mia della mancata introduzione totale della bottiglia. Gianluca disse: "Ma è possibile che una vacca simile abbia una bernarda così stretta?" e aiutò l'amico nello spingere la bottiglia. Io supplicai i due di smettere, perchè provavo troppo dolore e loro mi sbeffeggiavano con termini scurrili. Solo quando mi vennero le lacrime agli occhi, i due smisero di spingere e cominciarono a far scorrere avanti e indietro la bottiglia... a quel punto il dolore si tramutò in piacere ed emisi vari mugolii di soddisfazione. Poi, dopo questa pausa di piacere, tornò il buio più nero, perchè fu la volta di cinque lunghi aghi in ogni tetta. Con il primo mi trapassarono il capezzolo da parte a parte, mentre gli altri quattro furono infilati ai lati del capezzolo, due per parte. Stesso trattamento subì anche l'altra tetta. A me piace soffrire con questa tecnica, anche se non la consiglio, se non si adottano le giuste precauzioni. A quel punto mi sentivo completamente sottomessa e umiliata di fronte a cinque sconosciuti. Leggevo sui loro visi una beffarda soddisfazione, per poter usare una donna (e il suo corpo) a loro piacimento. Mi chiesero poi di leccare il tacco delle mie scarpe, ma io non volevo e non aprivo la bocca. Fu allora che Giovanni (uno dei cinque) mi aprì forzatamente la bocca e mi infilò un tacco in bocca. "Lecca, cagna", mi disse. Ma io non lo volevo assolutamente fare e allora mi sfilò il tacco dalla bocca e sempre tenendomela aperta, si avvicinò e mi sputò in bocca. Invitò poi anche gli altri a fare lo stesso: nessuno si fece pregare e io mi ritrovai la bocca e la gola invase dalla loro schifosa saliva. Penso che questo sia un gesto estremo di disprezzo per qualsiasi donna e in più umilia a dismisura l'essere umano, riducendolo a rango di una fogna. Non avevo scelta e non volevo che i cinque energumeni adottassero ancora quella tecnica orrenda e mi convinsi a leccare buona buona i tacchi delle mie scarpe. Poi mi fecero leccare anche la parte superiore delle scarpe, cinturini compresi. Io chiesi a quel punto di essere lasciata libera e Gianluca acconsentì alla mia richiesta. Mi sfilarono gli aghi dalle tette e successivamente il plug anale, che ormai aveva fatto il suo lavoro, allargandomi per bene il buco dell'ano. MI rivestirono completamente ad eccezione delle mutandine che erano semi strappate e che tennero come "trofeo di caccia". Mi fecero promettere che tutte le settimana sarei tornata per una "sana" lezione di sottomissione, Io risposi che sarei regolarmente tornata tutte le settimane. Secondo voi l'ho fatto?
24354
0
12 anni fa
soniaslave,
42
Ultima visita: 11 anni fa
-
Monopoli, che passione!
La nostra compagnia è composta abitualmente da sei coppie, che si ritrovano spesso e volentieri al sabato sera per fare quattro chiacchiere in allegria. A volte usciamo per il solito drink in centro o il solito cinemino, ma a volte rimaniamo anche in casa dell'uno o dell'altro. E sì, perchè siamo tutti appassionati del vecchio e caro Monopoli, un gioco ormai decisamente fuori moda. Noi dodici siamo molto affiatati, ma non pratichiamo mai scambi di coppie o orge comuni. Il sesso rimane una cosa intima e privata. Però quella sera abbiamo voluto dare una svolta alla nostra vita di gruppo, mettendoci un po' di "peperoncino": il tutto era stato architettato ad arte dai maschietti, che ci avevano proposto di indossare capi di vestiario non importanti, che si potessero rovinare... Noi donne eravamo all'oscuro di tutto, ma mai pensavamo che gli arguti uomini avessero pensato ad una cosa simile! Ci siamo ritrovati dopo cena, come tante altre volte a casa di Erika e, dopo un caffè con qualche pasticcino, un "ometto" ci ha proposto il solito, ma appassionante, Monopoli. Sì, però con una leggera modifica... Quella sera avrebbero giocato solo gli uomini e ai capi di vestiario di ogni donna spettatrice sarrebbero state abbinate le caselle del percorso del Monopoli (ad esempio Parco della Vittoria abbinato alle mie scarpe, Vicolo Corto al mio reggiseno e via dicendo). Quando uno finiva su quella casella poteva acquistarla, facendo togliere alla donna l'indumento abbinato. A quella proposta noi donne rispondemmo dapprima con poco entusiasmo, ma poi vista l'insistenza degli uomini accettammo tutte di buon grado. Ma c'era un problema! Come si faceva a conquistare il reggiseno, se sopra avevamo la camicetta e il golfino? Gli uomini avevano pensato anche a questo. Chi fosse capitato sulla casella abbinata al reggiseno... avrebbe sollevato il golfino e la camicetta alla "malcapitata" e con le forbici lo avrebbe tagliato, riducendolo a brandelli. Al primo tiro un nostro amico capitò sulla casella abbinata alle calze della padrona di casa e a quel punto, senza toglierle la gonna (solo sollevandola) e le scarpe, gliele tagliò con le forbici, facendole a pezzi. Al primo colpo io persi la gonna, ma dopo qualche giro fu la volta del mio reggiseno e allora dovetti sentire le mani di un amico (fino allora sconosciute) sul mio corpo. Mi sollevò il golfino e mi slacciò solo l'ultimo bottone della camicetta e poi salì con le mani fino al reggiseno, che tagliò in più pezzi e buttò sul pavimento, tra gli applausi generali. Poi fu la volta delle mie mutandine, che vennero anch'esse tagliate, in quanto indossavo ancora le calze. Rimasi con il golfino, la camicetta, le calze e le scarpe, ormai senza gonna, reggiseno e mutandine. Fu poi per me la volta delle calze, che vennero impietosamente tagliate in quanto avevo ancora le scarpe. Per fortuna persi poi le scarpe, il golfino e successivamente la camicetta, che venne risparmiata dall'essere fatta a pezzi. Ma ci fu anche Marilena che fu molto fortunata, in quanto fu spogliata quasi con metodo (la sorte le fu amica!) e potè andare a casa con tutti gli indumenti integri. Io avevo invece perso calze, reggiseno e mutandine e dovetti subire un po' di freddo. Alla fine, con l'acquisto delle case e degli alberghi, tutte noi donne rimanemmo nude, tra le approvazioni (nascoste e non) dei signori uomini. Fu un po' (molto) imbarazzante, ma anche molto divertente. Per fortuna nessuno degli uomini palpò più del dovuto, ma si limitarono a fare il loro lavoro!
6759
0
12 anni fa
soniaslave,
42
Ultima visita: 11 anni fa
-
doveva essere una serata tranquilla......
Eravamo nella nostra casetta del lago, pochi passi dalla Svizzera. Sono venuti a trovarci una coppia di amici con cui dovevamo dividere una cenetta...nulla di più. Loro sono di questo mondo ma quella sera sarebbe dovuta essere una di quelle tranquille; giusto una cenetta e via, al massimo qualcosa in macchina, al buio, ma tutto molto soft. Poi decidiamo di cercare una sauna vicino a Lugano. Ci erano arrivate delle pubblicità sulla mail. Ovviamente nessuna speranza di trovarci di fronte a qualcosa di interessante; daltronde non ne ha mai parlato nessuno e dunque qualche motivo ci sarà. Arriviamo: ci cambiamo. Il posto è carino: saune, idromassaggio grande, una bella sala con cuscini. Facciamo pochi passi e dalle saune spuntano 2, 3, 4, 5, 6 maschietti. Non male, giovani, bei fisici. Cosa desiderano è chiaro. Io e la mia amica togliamo l'asciugamano ed entriamo in sauna. I nostri maschietti ci vengono dietro. Ci guardiamo intorno un pò ma non c'è il tempo neanche per presentarsi! Ne viene fuori una serata veramente pazza. Ricordo poco, certamente ricordo tanti maschi caldissimi che arrivavano ovunque. La mia amica uguale. Quando la guardavo era circondata di maschietti. Una serata diversa, molto trasgressiva. Da ripetere! (dopo un pò di trasgressione "tradizionale" però...sono divertimenti da prendere con moderazione...) Gaia (jacogaia69)
7634
0
12 anni fa
jacogaia69,
29/34
Ultima visita: 9 anni fa
-
11.11.2011
..... con tutti questi undici, abbiamo deciso di incontrare un singolo che conoscevamo da tempo solo via cam. lei era molto agitata perchè naturalemte aveva paura di nn essere all'altezza del ragazzo da incontrare, lei era stupenda come sempre, vestita con pantaloni attillati e maglioncino nero, con un intimo nero trasparente. partiamo alle 20 ci troviamo davanti alla stazione FF.SS due chiacchiere e ci spostiamo in una birreria, e davanti una birra e un panino ci siamo conosciuti meglio. sembrava che fossimo amici da sempre ci siamo subito trovati bene si è parlato di tutto fino a quando verso le 21.10 c siamo trasferiti in motel. lì dalle 21.30 alle 23.30 è stato un tripudio di sesso sfrenato, ha iniziato baciandola da pertutto e a leccarla facendola venire un paio di volte poi è toccato a lei spompinarlo la bella sorpresa è stato che era molto dotato in circonferenza. lui è riuscito a coinvolgerla completamente è riuscito a farla sua, lei lo ha fatto sdraiare e lo ha montato con calma xchè vedevo che nn voleva perdere nessun cm del suo pene, dopo averlo cavalcato per un pò lui l'ha messa sotto di lui facendola urlare come nn mai è stato bellissimo, mentre era sotto se la girava in tutte le maniere facendo venire molte volte. poi lisa lo ha voluto di nuovo in bocca per poi farselo mettere nel secondo canale, era impressionante vedere come spariva nel suo culetto lei era eccitatissima e cavalcandolo si è fatta sbattere per un pò nel didietro per poi farsi mettere a pecora e farsi sbattere la patatina per bene, naturalmente continuando a venire. dopo due ore e una pompa di 15 min è riuscita a farlo venire. che dire io per quella sera ho fatto spettatore, ma spettatore di prima fila!!!
5641
3
12 anni fa
Bart e Lisa,
43/38
Ultima visita: 9 anni fa
-
PICCOLI GIOCHI PROIBITI
Cammino, guardo le lente falcate delle mie gambe.
Quanto mi piacciono le mie gambe.
Scelgo attentamente ogni mattino, nel sacro rituale dell’inizio giornata, dopo la colazione che mi carica di energia, l’abito che deve essere rigorosamente corto, le calze che devono dire “sfilatemi, sfilatemi, siamo l’ingresso al Paradiso proibito” e le scarpe, che devono sorreggere tutto il mio sex appeal.
E mentre guardo tutto questo, il sorriso mi sfiora, l’eccitazione mi prende, pregustando in anticipo il desiderio di sapere cosa mi accadrà in questa bellissima giornata.
I raggi del sole mi baciano il viso, scaldano la mia pelle, arrossata dal calore che penetra il mio corpo, la testa è ovattata dalla musica, che mi invade dalle cuffiette del mio MP3, ma i pensieri non si discostano da quanto è accaduto nella giornata di lunedì.
Sono una piacente cinquantenne, felicemente sposata ad un uomo, Fabio, che sa come rendermi appagata e felice.
Felice dell’appagamento o appagata dalla felicità.
Poco importa.
Condivide il mio piacevole segreto, il mio compiacente piccolo gioco proibito.
Mi piace scopare, adoro scopare, vivo per scopare.
Ed a Fabio, piace ancor di più, vedermelo fare.
Si eccita nel vedere mentre scopo con altri uomini ed io sono intrigata da questa situazione.
Di comune accordo, a volte, organizziamo incontri: scambi di coppia, incontri con single o donne vogliose di nuove esperienze.
Alessio è stato uno di questi piacevoli incontri, che rivedo sempre volentieri.
Il nostro ultimo incontro è stato proprio lunedì.
Rammento ogni momento, come fosse ora.
Sono in ufficio, tento di concentrarmi nel lavoro che devo concludere entro la mattinata, niente da fare, il pensiero dell’appuntamento che avrei avuto in serata con Alessio prendeva il sopravvento.
Sono troppo eccitata, il mio corpo freme, sento già le sue mani intrufolarsi sotto la mia gonna, le dita infilarsi sotto al perizoma, sento la sua lingua che si muove nella mia vagina e mi morde il clitoride… e sono già bagnata, cosa che accade ogni qualvolta mi lascio trasportare dalle mie fantasie erotiche.
Le pulsazioni frenetiche che sento salirmi da sotto la minigonna, sembrano prendere vita.
La sua lingua è dappertutto, le sue mani si introducono furtivamente sapienti in ogni mio piccolo buco e sanno portare la mia pazienza al limite dell’ insopportabile.
Apro la bocca, chiudo gli occhi, per assaporare l’attimo… ansimo.
Mi blocco di colpo, recuperando il brusco sapore della realtà.
Sono in ufficio, devo lavorare.
Mi guardo attorno di sottecchi, chiedendomi se la mia collega e amica, si sia accorta, dello stato in cui mi trovo.
Sono sciolta nell’estasi, il mio “simpatico maritino” non mi scopa da una settimana, mi ha costretta ad una settimana di ”digiuno sessuale”, per prolungare le mie voglie.
Ma non ce n’era assolutamente bisogno.
Amo scopare… amo, idolatro scopare.
E non c’è bisogno di alcun “digiuno” per aumentare il mio desiderio.
Io sono un desiderio unico.
Sento piccole pulsazioni di smania trapassarmi la figa, la testa mi pulsa, devo respirare piano e ripetermi: “Stai calma… calma… stasera scoperai… ce la puoi fare…. Resisti… Ma accidenti, non ce la posso fare, ho troppa voglia”.
Ripenso ai mille giochi del passato, in cui Fabio, da perfetto regista, mi aveva portato allo stremo dello spasimo.
Anziché calmarmi, mi eccito ancor di più.
Mi alzo e vado in bagno.
Osservandomi allo specchio, mi spruzzo il viso con acqua fresca, gli occhi sono lucidi e vogliosi, le labbra turgide e lussuriose, ci passo la lingua umettandole.
“Datemi un cazzo e spaccherò il mondo”.
Rivedo lo stesso gesto, nel bagno di un ristorante, con lo stesso desiderio e la stessa esaltazione.
Quella volta Fabio, mi aveva fatta vestire con una gonna lunga, non ne ero molto felice, ma le autoreggenti e il perizoma estremamente sexy mi avevano convinta, ma mi aveva persuasa ancor di più il vibratore che mi aveva infilato in figa.
Camminavamo verso il ristorante abbracciati e complici, ridendo come bambini, con il nostro segreto fra le mie gambe.
Il bastardo, ogni tanto azionava il telecomando, obbligandomi a fermarmi, lampi e scintille attraversavano il mio corpo, rendendomi schiava della mia stessa bramosia.
L’orgasmo mi sfiorava, mi prendeva e mi lasciava affranta e anelante della prossima scarica che non sapevo quando sarebbe arrivata.
Il ristorante era elegante, le portate appetitose e il tavolo illuminato alla luce di una candela.
Mi sentivo una principessa.
La principessa sul… pisello… anzi sul vibratore.
Quando si avvicinava il cameriere, Fabio azionava il telecomando, mandandomi in estasi.
A fatica controllavo i mugolii di piacere.
Era un orgasmo dopo l’altro.
Il cameriere mi osservava pensieroso e preoccupato, non comprendendo cosa ci fosse di anomalo nella nostra cena.
Era un bel ragazzo, muscoloso, alto e moro ed io di rimando lo guardavo, vedendo solo il suo cazzo sotto ai pantaloni ed immaginandolo dentro di me insieme al dildo.
Mi riprendo.
Mi sento una porca, una magnifica porca, felice di vivere e di scopare.
Sento il clitoride scoppiarmi nello slip.
“Se entra qualcuno nel bagno, gli salto addosso e me lo scopo, chiunque esso sia…” – lo dico sottovoce, magari qualcuno ode e viene in soccorso…
La mano corre veloce, ma il rumore della porta che si apre, mi blocca.
Chiudo le palpebre e alzo i bulbi oculari al cielo.
“Cazzo, Dio c’è… e mi ascolta…”
“Che succede?”
La voce della mia collega mi riporta alla realtà.
“Nulla… perché?”
“Sei paonazza… stai male?”
“Beh… in realtà non mi sento benissimo…”
“Non è che hai la febbre?”
Lei insiste, come posso spiegarle… è così pudica.
“Può essere…”.
“Sono febbricitante! La voglia di scopare è così tanta, che devo averne sessantanove di gradi… di febbre.”
Penso.
Le sorrido, scuoto la testa in silenzio, non so cosa dire, meglio tacere i pensieri che articolo sotto l’egida del sesso, per non incasinarmi ancora di più.
Finalmente si avvicina l’ora di tornare a casa, il mio appuntamento mi aspetta.
Voglio essere sexy e stuzzicante, devo scegliere con cura l’abito e l’intimo, voglio che Alessio guardandolo pensi solamente a togliermelo.
Manca poco alla fine della giornata di lavoro, bussano alla porta, apro e mi blocco, di fronte a me c’è Alessio.
Sono piacevolmente sorpresa.
Ha voluto farmi una sorpresa, mi porterà a prendere un aperitivo in centro.
Dopo il primo attimo di stordimento, assaporo la gradita visita inattesa.
Sorrido e ringrazio mentalmente Fabio, di sicuro c’è il suo zampino.
Mi sorride e in pochi secondi tutte le mie difese crollano, la mia concentrazione mentale finisce a puttane.
Lo faccio entrare e lo guido verso la poltrona dove vorrei farlo sedere, ma il suo incedere, i glutei che si muovono sotto ai jeans stretti al punto giusto, le gambe lunghe dai muscoli torniti mi fanno cambiare idea.
“Si… vieni ti mostro io dov’è il bagno…”.
Mi guarda stranito, non comprende, poi vede il mio sguardo e afferra tutto.
Mi segue.
Lo accompagno in bagno, mi assicuro che nessuno ci guardi ed entro con lui.
Chiudo la porta alle spalle con un colpo secco e veloce, è uno sparo nella mi figa ormai fradicia di voglia e umori.
Sono preda dell’euforia, non saprei dire chi dei due si avvicina per primo, sono baci insaziabili e profondi, la lingua che cerca la gola e il piacere.
Le sue mani che guizzano da sopra la camicetta fin sotto, alla ricerca del reggiseno, che scostato lascia fra le sue mani i miei seni che hanno ormai i capezzoli duri ed eretti.
Le sue mani che stringono i miei glutei che gridano vendetta e richieste di proposte indecenti.
Il desiderio è impellente.
Mi siedo sul lavabo, sollevo una gamba, lascio ai suoi occhi il mio perizoma, prendo la sua testa e la spingo dolcemente fra la culla del mio sesso.
Solleva la gonna, insinua la sua lingua nel mio perizoma, inizia a succhiarmi con esso, me lo morde e me lo strappa, grido di piacere, mi esplode la figa, ma mi controllo, non voglio venire.
Si alza, allungo una mano e gli apro i pantaloni, sfioro il suo cazzo duro e voglioso e me lo infilo fra la figa bagnata che attente ansiosa di essere riempita.
Pochi colpi, voglio solo un aperitivo.
Sbrodolo di goduria, senza togliermi il cazzo dalla sua casetta, mi gira e mi appoggia al lavandino continuando la penetrazione alla pecorina… assaporo per pochi minuti… poi esce, me lo mette in bocca, lo lecco, lo gusto… ma basta… deve essere solo un aperitivo!
Freniamo, ci sistemiamo ed usciamo, eccitati e sconvolti da questi preliminari.
Non guardo in faccia nessuno mentre saluto ed esco con Alessio, lo so, lo sento, la mia faccia è un invito al sesso ed io non voglio (al momento) altre offerte.
Passeggiamo per il centro, beviamo l’aperitivo, questa volta quello vero, stuzzichini e Prosecco di ottima qualità.
Apro la porta di casa, Fabio mi aspetta eccitato e curioso.
Nel suo sguardo la curiosità, vorrebbe sapere cosa abbiamo fatto, ma sa attendere paziente, si accontenta di un resoconto veloce, poi verrà il suo turno e il suo appagamento sarà anche la sua soddisfazione.
Mi spoglio, mi serve una doccia, devo schiarirmi le idee, voglio architettare anch’io qualche gioco nuovo.
Sono sotto la doccia, Fabio entra con Alessio.
“Perché non fai la doccia con la Anny?”
La voce roca e profonda di Fabio, ha una leggera incrinatura, solo io vi leggo tutta l’eccitazione che gli altri non percepiscono.
Esce e lascia la porta aperta.
Alessio si spoglia ed entra con me nel box doccia.
I nostri corpi nudi si avvicinano, si strofinano uno con l’altro, la schiuma scivola, lo scroscio dell’acqua fa da colonna sonora.
Mi lascio trasportare da questo turbinio di sensazioni, stanno godendo tutti i miei sensi.
Il respiro si fa affannoso, sento il suo uccello, è talmente duro che sembra voglia esplodere, mi inginocchio, lo prendo in bocca, lo gusto avidamente, mi sento un’assetata nel deserto caldo e afoso.
Sono tutta un brivido di piacere e di esaltazione.
Mi alza, mi gira, mi prende dapprima lentamente, poi i nostri corpi iniziano a muoversi a ritmo sfrenato, lo sento ansimare, chiudo gli occhi e mi abbandono a questo piacere…
Il suo cazzo duro e imperioso vuole comandare.
Abbandona la culla alla ricerca dell’antro della strega e vi penetra.
Mi ritrovo appoggiata alla parete della doccia, urlante di piacere, i colpi possenti che cancellano ogni altro pensiero.
Strillo il mio piacere con enfasi.
“Non ti fermare… non ti fermare…”
Mentre inarco i lombi per accoglierlo tutto dentro di me, mi tocco il clitoride tumido e carnoso, raggiungo l’orgasmo mentre sento il suo primo fiotto inondare il mio corpo.
Mi giro e mi accuccio per ricevere sul mio seno e sul mio viso tutto il resto del suo sperma che mescolo come crema al sapone.
Continuo a masturbarmi, mentre lo assaporo nuovamente in bocca per l’ultimo bacio.
Vedo il riflesso di Fabio, mi osserva al buio, sotto al boxer vedo il suo uccello turgido.
Termino la doccia, facendomi insaponare e lavare.
Le mani penetrano, massaggiano e rimescolano i miei sensi, che attendono agitati il prossimo round.
Ci rivestiamo, ci attende un nuovo locale, dove la cena ci darà nuova vitalità.
Mio marito è alla guida, io e Alessio siamo seduti sul sedile posteriore.
Alessio mi tocca le gambe, raggiunge il bordo delle calze che si lega al reggicalze, mi sfiora la pelle nuda.
Accidenti… ansimo, la voglia è sempre lì, in attesa, mai sopita, vorace ed affamata.
Rispondo al richiamo, lo prendo per il colletto della camicia e lo avvicino a me, affondo la mia lingua fra le sue labbra, succhio con voluttà, esploro… pensando che voglio ancora e ancora… e ancora… essere l’oggetto del desiderio.
Sento la mano di Alessio che inizia a giocare con il mio clitoride… non ho messo il perizoma, ero in attesa… cazzo…. come sono bagnata.
Un acre odore di umore vaginale si diffonde per l’abitacolo dell’auto, Alessio continua il suo gioco infilando un dito nella mia passera, sempre più in profondità, mi sdraia leggermente, toglie il dito me lo infila in bocca, me lo muove mimando un pompino.
Aggiunge un altro dito, me li fa leccare, quando sono ben umidificati, mi penetra nuovamente, lentamente e velocemente… mi fa impazzire… toglie nuovamente, mi rimette in bocca le dita che succhio avidamente… ne aggiunge un altro… ricomincia il gioco.
Sento quattro dita dentro di me, io non riesco più a stare ferma, mi muovo come un bruco impazzito nella mela… appoggio la mia mano sul suo cazzo e mi muovo al ritmo della sua musica, mentre urlo il mio piacere.
Afferro la sua mano e la tengo ferma dentro di me, assaporo fino all’ultimo spasimo il mio godimento.
Nel silenzio irreale, disturbato solo dai respiri irregolari dei nostri corpi, si percepisce una carica sensuale che ognuno di noi tre vive a suo modo, così divisi e così vicini.
Mi calmo.
Raggiungiamo il ristorante, respiro con lentezza, conto fino a dieci, poi ancora fino a venti.
Apro la portiera dell’auto, le mie gambe scivolano fuori, le scarpe di camoscio rosso con il tacco a spillo attira l’attenzione di un passante che si ferma e mi guarda estasiato, con naturalezza, sollevo lievemente la minigonna, lasciando alla sua vista il bordo di pizzo delle autoreggenti e la mia passerina totalmente depilata.
Scorgo i suoi pantaloni lievitare.
Riabbasso la gonna.
La serata è appena iniziata… ma questa è un’altra storia.
Continuo a camminare, raggiungo l’ingesso dell’ufficio, respiro profondamente, stasera incontrerò un nuovo amico, me lo sono scelta io questa volta… e Fabio sarà lo spettatore passivo, di questo nuovo gioco…
P.S. : i nomi dei personaggi sono frutto della mia fantasia, un grazie a mio marito che gode nel vedermi godere e un grazie ad Alessio per le situazioni erotiche in cui mi ha trascinato.
8881
0
12 anni fa
fiona59,
38/37
Ultima visita: 7 anni fa
-
una serata emozionante
I due ragazzi si alzarono insieme, e dal salotto passarono alla cucina. Da lì poi sarebbero scesi in cantina. C'era da scegliere il vino, bisognava "bagnare" quell'incontro tra amici. Era la prima volta che si trovavano a casa di Stefany. Prima di quella sera, i quattro si erano visti per un aperitivo,e prima ancora i contatti avvenivano solo tramite mail. infatti Gio e Pier si erano "trovati" casualmente su internet, per una vendita di libri usati. Non si incontrano spesso persone dotate di cervello , specialmente nella jungla online...così le due coppie decisero di frequentarsi. Nonostante i loro lavori fossero i più diversi, trovarono molti punti in comune nelle loro vite che rendevano i loro dialoghi molto spontanei e piacevolissimi. Per dirla tutta, quando si incontrarono per la prima volta furono presi da un moto di paura vicendevole...paura di trovarsi di fronte due persone che magari in apparenza erano state giudicate bene ma che in realtà si sarebbero rivelate maleducate, volgari o superficiali. Non fu così, anzi, ci fu la conferma di quanto di buono pareva essere. Oltretutto, anche la componente estetica regalò agli occhi dei quattro delle belle sensazioni, si trovarono insomma belli dentro e fuori. E così la sera di quell'aperitivo le due coppie parlarono per ore dell'argomento per cui si erano trovati, lo scambio di vecchi libri. Si diedero l'appuntamento in casa di Stefany qualche giorno dopo per approfondire l'argomento. Ed ecco quindi i ragazzi alle prese con il vino, come detto. Il fatto di aver lasciato di sopra le due ragazze sole, non sembrò dare adito a particolari pensieri da parte degli uomini. Poi, nel decidere tra un cabernet o un dolcetto, Pier esclamò:"Molto bella, tua moglie, oltre che simpatica, e la stessa cosa me l'ha detta Stefany.." Gio:"Grazie, sei gentile, anche la tua è molto bella. E ti sembrerà incredibile ma anche Helène mi ha detto la stessa cosa..." Un silenzio imbarazzato seguì tra i due. In realtà nel silenzio c'era la speranza che al loro ritorno al piano di sopra, le ragazze si fossero lasciate andare a qualche effusione. Gio e Pier erano due belle e brave persone, ma come quasi tutta la totalità dei maschi in circolazione sono convinti che il corpo femminile sia la perfezione, l'esaltazione del bello, e DUE corpi femminili quindi ancora di più. Se poi questi due corpi si muovono intrecciandosi tra loro, ansimando e sospirando all'unisono...
Le ragazze continuarono per qualche minuto i loro discorsi che variavano dai figli, ai gatti, alla casa (quella di Pier e Stefany era da mille e una notte...). Stefany si alzò e si recò vicino al tavolo dove c'era il computer portatile. Chiamò vicino a se Helène e aprì il suo sito preferito sull'arredamento. Voleva farle vedere alcune ambientazioni e chiederle dei pareri. Lo schermo era piccolo ed Helène dovette avvicinare molto il suo viso verso quello di Stefany. Rimasero così, qualche minuto ad aprire finestre, a cliccare, evidenziare, commentare. Helène ascoltava interessata, ma da qualche istante si era mentalmente distaccata, perchè la vicinanza con l'altro corpo le stava dando i brividi, e non di freddo...Stefany aveva la stessa sensazione in corpo, ma nessuna delle due poteva immaginare dell'altra...
Fu un gesto più istintivo che altro, quasi involontario, ma netto, deciso. E inequivocabile. Helène passò il braccio intorno al collo di Stefany e dolcemente la tirò a se. I volti emozionati, uno di fronte all'altro, per un momento lunghissimo rimasero così, come sospesi, incorporei. La distanza tra le loro labbra si faceva sempre più sottile, fino a quando si appoggiarono l'una sull'altra. Il bacio fu meraviglioso e intenso. Ne seguirono tanti altri e dal tavolo si spinsero sul divano. In quell'istante arrivarono i loro compagni; a Gio quasi cadde di mano la bottiglia di vino che avevano scelto. Pier rimase a bocca spalancata. La visione era qualcosa di celestiale e meravigliosa. Quasi con timore di disturbare, i due si sedettero sul divano di fronte.
La sera era appena iniziata, davanti a loro ancora molte ore.....
6073
4
12 anni fa
leibellabisex,
27/35
Ultima visita: 5 anni fa
-
MACCHIATO CALDO E BRIOCHE AL CIOCCOLATO
Le nove di mattina. Tra poco piu’ di un quarto d’ora almeno. I campanile della chiesa a venti metri dal bar dara’ il segnale…
Il bar centrale. del paese e’ particolarmente affollato in questa giornata di primo sole freddo da fine ottobre.
Siamo sedute con uno squisito macchiato caldo e una brioche al cioccolato.
Siamo scintillanti, “tirate”, ci guardano. Siamo qui per questo…
Il ritmo della mattinata, i suoni, i colori parlano di ritmi dolci. La cura profumata delle persone, i vetri appannati…
L’eye liner lo ho tirato lungo in pieno stile ’70. Il trucco sopra e’ color argento, il rossetto “glossy” lucido, rosso intenso: il trucco per noi ragazze di colore e’ diverso…
Ho curato il ciuffo dei capelli col taglio alla “Valentina di Crepax” sotto la tesa del cappello col frontino corto di velluto a coste color kaki posto in obliquo.
Un giubbotto grigio di jeans imbottito, cangiante; e una sciarpa cammouflage militare di seta a due giri attorno al collo. Sotto una camicia verde militare e un maglione bordeaux con doppio scollo a “v” fronte-retro.
Una minigonna della stessa stoffa e colore del cappello. Gambe accavallate. Scarpe col tacco, nere, a scarponcino con la fibbia. Ery fetish, very mistress…
I collant sono a corpino “tutto nudo”, lisci completamente, neri. Quindi niente slip, niente reggiseno. Il profumo e’ marcato.
Anche lei e’ tirata davvero: di solito a quest’ora non siamo certo a cosce cosi’ fuori, ci siamo sfidate a farlo. E’ bionda, le ha grosse almeno quanto me. Il suo giubbotto di velluto a coste color rosso rubino le arriva quasi al bordo della mini a portafoglio grigia a riquadri. Accavallandole ha le cosce scoperte fino quasi al culo. Mai vista, in questo posto e a quest’ora con le cosce cosi’ platealmente esposte: certo meritano…
Delle calze a rete larga sovrapposte a calze color carne che sembra non abbia niente: collant a corpino nudo anche i suoi, li abbiamo comperati assieme… Cuciture comfort, nessuno slip disegnato o cucito…
Una camicia i cui bottoni tesi urlano sotto la spinta delle tette, niente reggiseno, niente slip nemmeno per lei.
Uno stivaletto in pelle bordeaux come il giubbotto. Stile texano; dello stesso colore la coppola di velluto raso che, visto i colori che aveva, le ho prestato perche’ fosse in tinta. Una sciarpa d’angora beige a trama larga. Occhiali tondi anni ’70. Fa molto porca…Le leccherei la faccia come un gatto. La leccherei tutta. La lecchero’ tutta…
In sotto fondo un pezzo carinissimo di un gruppo delle nostre terre, Carnicats; il titolo del brano e’ l’esatta replica del nome del gruppo.
“Carnia sulle spalle; noi da in cima ai monti tu fai rap da fondo valle…”
Sorridiamo e ballicchiamo da ferme. Allo stesso ritmo, in modo piu’ o meno cosciente ma compiaciuto si muove il bar: e’ divertente sentire dell’R&B in dialetto friulano…
L’atmosfera sembra un pre-natalizio col sole.
Vetri appannati, caldo all’interno. Tutto molto sereno. Di certo contribuiamo al calore: i nostri cuori battono forte…Bagnatissime tra le cosce, ancora tutte calde di sesso…
Tutti gentilissimi. Ma ci sbranano con gli occhi: siamo qui per questo, questo volevamo.
A quest’ora e in questo modo. Sentire foia in una atmosfera gentile, quotidiana, dove ci conoscano, in un orario inusuale per certe tentazioni e pensieri.
Mi fa ridere. Mi dice l’ora sara’ anomala ma appropriata: e’ un po’ una puttana bastarda dagli occhi cerbiatteschi…E parte a raccontare ridendo…
Operatrici sociali: capita spesso che in tailleur e cartellino si giri per le case a quest’ora. E se una volta era il contrario adesso non e’ infrequente che per i turni in fabbrica o perche’ spesso sono le donne ad avere piu’ costanza di lavoro a casa trovi il marito. “E si sa a quest’ora li trovi duri come non mai, bisogna essere pronte a cogliere l’occasione per cui. E poi e’ cosi’ eccitante con le loro donne che ti hanno scaldato il letto…Confesso di averne approfittato piu’ di una volta. E vuoi mettere poi i sorrisi gentili verso ora di pranzo mentre si fa la spesa dopo che mi sono scopata i loro mariti? Loro si lamentano, io passo all’ora in cui i loro cazzi sono duri e loro travolgenti…” E ride.
In effetti mi giro attorno e i pantaloni sono belli gonfi, gli occhi puntati sull enostre cosce da dietro i giornali e le tazze dei cappuccini…
Siamo qui…E abbiamo addosso qualcosa di speciale che difficilmente coglieranno, gli sguardi intensi, i sorrisi complici e siamo felici.
I nostri corpi ancora molto, molto caldi. Fresche come rose, ci sentiamo belle: quanto darebbero per vederci fare un sessantanove leccandoci la figa, le nera e la bianca, la mora e la bionda, le due belle ragazze per bene dal viso di bamboline e le tette cosi’ grosse. Ci prendiamo ogni sguardo e ce lo godiamo, ce lo diciamo con gli occhi. Occhi che brillano, capezzoli che si gonfiano e battono, le fiche bagnate. All’ora in cui tra poco si svuotera’ il bar per riempirsi di nuovo verso quella dell’aperitivo andremo in un grande letto a toglierci tutto, masturbarci, leccarci e parlare dei cazzi gonfi che stiamo vedendo qui attorno adesso e ci sbraneremo. Rispondiamo con sorrisi solari e voce dolce, parole carine, eleganti. In realta’ dentro e’ tumulto e non siamo mai state cosi’ volgari e sguaiate: ci metteremmo a cosce spalancate aprendoci la fica con le dita, passando la lingua sulle labbra e implorando cazzo e lingue e dita…
E invece, appunto: rispondiamo gentili a complimenti e battute molto dolci in questa atmosfera e look da caffe’ Viennese. Discorsi da bar, cosa faremo il pomeriggio in associazione, la castagnata…
Volevamo questa atmosfera ed essere qui ora. Non abbiamo quasi dormito ma siamo fresche come rose: ci sara’ tempo magari il primo pomeriggio, per riposare un po’.
Stiamo da Dio. Ovattate; non spente, l’esatto contrario. Incorniciate in abiti sexy ma elegantemente sportivo invernali in uno stile ed atmosfera mitteleuropea. Nord est.
Volevamo essere qui. Nel nostro paese, con i nostri conoscenti, le persone con cui lavoriamo. Per noi stesse…
Ci hanno montate come bestie tutta la notte, come animali. Come baldracche. Siamo state a ballare con i nostri uomini in un club prive. Sudando, provocando. Lasciandoci toccare in pista, baciando, allungando anche noi le mani, seminude.
Per finire in un box nude. Farci tra noi, farci fare dai nostri uomini, per poi scambiarceli e farci doppiare con l’altra seduta sul viso di quella che stava sotto. Per poi impazzire e rilanciare una sfida dei nostri maschi che ci facevano notare gli sguardi fuori dai box. Sorridendo, ammiccando, aprendo le gambe e facendo cenno di entrare mentre uno dopo l’altro in quel box…Quindici? Venti uomini? Non saprei dirlo. Stanotte avrebbero potuto essere il doppio, eravamo scatenate.
Ogni centimetro della pelle percorso da mani, bocche, lingue. Violate da dita, lingue, cazzi in bocca, in figa, in culo. Mani che accarezzano desiderose e delicate. Mani che torcono e che afferrano, mani che bloccano e obbligano a posizioni oscene, schiocchi di sberle. Sul viso, sul culo, sulle tette. “Puttana negra ninfomane”, “Cagne viziose e insaziabili”.
“Tuto qui…? Piu’ forte, dai, fateci…”
Le mie urla, i suoi gemiti, corpi sudati, rantoli maschili, respiri. Piena di cazzo e poi altri cazzi. Getti bollenti di sperma, scambiarli con le bocche, leccarceli dai corpi, spalmarci, godere nelle loro bocche inarcandoci. Siamo ancora tutte coperte di sperma, piene di sperma. Non ci siamo spente a casa,non ci siamo spente in macchina nel viaggio di ritorno, ci siamo fatte tra noi restando sole con i nostri uomini affaccendati tra lavoro ed altro, non possiamo spegnerci.
Non ci siamo lavate: puttane accaldate odorose di maschio e sborra e figa bagnata e cosce sudate. Mi basta annusarle i capelli per riaccenderli, come fanno a non sentirlo…? Trucco scenico: un look per bene e un po’ di profumo basta per essere plausibili…
E volevamo essere qui cosi’, ora, farci guardare annusare, desiderare nel nostro quotidiano piu’ “soft” pensando: se sapeste cosa ci facciamo tra noi, cosa ci facciamo fare, quanto siamo puttane.Mi farei diversi tra i presenti. Tra poco , da sole, le diro’ chi e lei lo stesso. Le diro’ di uno che mi sono fatta “clandestinamente”; e forse, finalmente, questa troia mi raccontera’ di quando, prima di essere complici, mi ha fatta cornuta: allora la avrei ammazzata. Semplicemente ha solo anticipato le mie mosse clandestine intenzionali con suo marito. Questione di momenti, io avevo esitato, lei no…
Ci sfiniremo. G
Guarderemo i messaggi delle nostre pagine a luci rosse in rete e ci sfiniremo di ditalini parlando di maschi
9947
1
13 anni fa
Shaarika89,
33/28
Ultima visita: 12 anni fa
-
soppresso
6075
0
13 anni fa
EMMEeELLE,
46/44
Ultima visita: 10 anni fa
-
soppresso
5434
2
13 anni fa
EMMEeELLE,
46/44
Ultima visita: 10 anni fa
-
incontro con paola e marco
Conoscemmo Paola e Marco in un privè dove solitamente giocavamo soft con le coppie del posto, appartati con loro Paola cominciò a spogliare Laura mentre io toccavo Paola e Marco si slaccia i pantaloni e abbassa slip e, tira fuori ...un cazzo ...grossissimo.. degno di un attore da film porno, a quella vista gli occhi di mia moglie brillavano, cominciò a toccarlo con desiderio poi a leccarlo fino a sbocchinarlo nel frattempo Marco le aveva infilato un dito in passera e la sditalinava mentre io, leccavo Paola, decidemmo sia io che mia moglie, che finalmente era arrivata l' ora di andare fino in fondo a questa esperienza e, finalmente dopo tanti giochi soft di scopare e, quello che più desideravo di più segretamente era proprio quello di guardarla mentre si faceva scopare e, fino a quel momento a lei non avevo mai parlato apertamente di questo, cioè non le avevo di certo detto che volevo guardarla mentre mi metteva le corna!! ma sono sicuro che lei, avesse capito proprio bene...cosa volessi da lei durante quegli incontri soft con le coppie..e, spesso quando tornavamo a casa mi stuzzicava con qualche battutina...e, giocavamo un pò sulla cosa
Così Marco dapprima appoggiò la sua cappella gonfia, turgida sulla fichetta della mia tenera mogliettina la aprìì con due dita e, cominciò a strofinarlgliela sul grilletto e, ora spingendola ora infilandola.. quella cappella che alla vista sembrava sempre più gonfia muovendola sulla sua fica bagnata il gioco continuava... con le dite ora allargava ora le granti labbra continuando a strofinarle la cappella di quel randello nudo, si mise il preservativo, lei era distesa sul letto lui le allargò le coscie, io potevo guardarmi lo spettacolo, mia moglie appena il cazzo le stava entrando dentro, chiese a Marco: per favore fai piano non vorrei sentire male con quel coso così grosso...e allora Marco nè infilò un pezzo, stavo guardando mentre quel bastone le entrava dentro quando mia moglie, ad un tratto: aspetta un momento..fai pianino...così... e Marco molto lentamente continuò a penetrarla, la vista di quel cazzo così gonfio, lungo, grosso che si muoveva dentro la fichettina stretta di mia moglie mi eccitava da impazzire, fica che fino a quel momento lì, era riservata solo a me, sentivo il cuore che mi batteva dal desiderio in quel momento mi sentivo appagato, mia moglie mi stava facendo il più segreto dei regali, il desiderio inconfessabile che avevo, il più intimo.
Nel frattempo che assistevo a quel fantastico spettacolo Paola cominciò a farmi un bocchino mentre Marco la stava ora scopando donandole un lento sù e giù e, mia moglie cominciava ad ansimare, sentivo il suo respiro farsi sempre più affannoso, come la stava facendo godere!!!idal piacere che le procurava sussurrava ha...ha.. così...sì...sì...finchè ad un tratto...Marco fece uscire il cazzo dalla sua fica e lo rinfilò con un gran colpo secco, tutto dentro, allora mia moglie non riuscì a trattenere uno strillo... Hooo mhhhh!!!e Marco continuava incalzante a darle colpi secchi e, dalla fica vedevo uscire secrezioni vaginali, mentre quel cazzo le entrava ed usciva come uno stantuffo, mia moglie ebbe un primo orgasmo gemendo mhmhmh!!! e, Marco ancora non veniva e continuava a scoparla con gran impeto dandole ora colpi secchi. intanto Paola continuava a succhiarmi io non riuscivo a staccare lo sguardo da quella meravigliosa scopata e, me la stavo godendo, mentre Paola, giocava col mio cazzo e Marco giù un colpo deciso e, giù ancora un altro,se la stava sbattendo proprio alla grande e, nel vero senzo della parola!!la fica di mia moglie era tutta bagnata continuavano a fuoriuscire secrezioni sotto i colpi sempre più incalzanti di Marco e lei, ansimandosussurrava ora, ancora...non ti fermare...poi finalmente... ebbe un secondo orgasmo, da come godeva sembrava in preda a convulsioni ..infine Marco si tolse il preservativo e fece una schizzata di sperma caldo sulla pancia e sulle poppe di mia moglie, io sborrai in bocca a Paola, quella fù la più bella esperienza che ho fatto con mia moglie, peccato che le esperienze in cui ci si diverte e si gode veramente in questo tipo di giochi accadano raramente, cioè spesso è le persone che troviamo che possano farci o meno divertire speriamo che in questo sito...
9258
3
13 anni fa
maliziabagnata,
27/29
Ultima visita: 12 anni fa
-
estate da cuck
Con il termine inglese cuckold si usa indicare l'uomo che consapevolmente e volontariamente induce la propria partner a vivere esperienze sessuali con altri uomini (a loro volta denominati bull, tori, con allusione alla funzione di monta di tali animali). (da Wikipedia).
Ecco cosa siamo noi: una coppia cuckold. All'inizio è nato tutto come un gioco, poi, vista la mia natura, è diventata una passione per entrambi a cui non sappiamo più resistere.
All'inizio c'era un po' di titubanza, di ingenuità, di paura...in realtà il fatto era che non avevo un amante che sapesse soddisfarmi abbastanza come mio marito. La svolta è arrivata quando questa estate mi sono dovuta trasferire a lavorare in un campeggio a diversi chilometri da casa e, per motivi logistici, ho alloggiato lì, nei bungalow, insieme ai miei colleghi, mentre mio marito, dovendo lavorare, non poteva permettersi di allontanarsi da casa.
Arrivo la prima sera, i miei colleghi erano già lì che lavoravano da qualche settimana asssieme e così conosco le new entries. Il mio sguardo cade subito su un ragazzo, occhio e croce mio coetaneo (solo con il passare dei giorni scopro che ha 7 anni meno di me), moro, occhi neri, bello e abbronzato, sorriso smagliante...insomma...di una bellezza tale per cui quando mi stringe la mano dicendomi semplicemente “Piacere, Francesco” subito capisco che questa estate non sarebbe stata di solo lavoro....e lo capisco dal fatto che un brivido mi corre lungo la schiena, divento rossa in volto come una teenager e mi sento le labbra bagnate, ma non quelle sul volto.
La prima notte chiamo mio marito e con una telefonata veloce gli faccio capire che la voglia di tornare dai miei nuovi colleghi è più forte che stare al telefono con lui.
Dal giorno dopo iniziano le giornate al lavoro, mare, piscina, ecc ecc....ottime occasioni per lui per sfoggiare il suo addominale scolpito, le sue spalle possenti, e anche il suo pacco ben rigonfio; ottime per me per mostrare il mio culo alto, il mio seno tondo e sodo e anche la mia porcaggine.
Durante il lavoro fioccano le frecciatine, le occhiate, le battute, le occasioni per sfiorarci a vicenda diventano sempre più numerose man mano che passa il tempo, ma ognuno rimane al suo posto, ben cosciente di quella che è la vera natura l'uno dell'altra. Intanto mio marito lo sento sempre meno spesso al telefono, ogni occasione per stare con Francesco è buona e quel poco che racconto al mio uomo di lui diventa un'occasione di eccitazione per entrambi!
Una sera decidiamo di incontrarci tutti quanti sulla spiaggia al lume della luna, c'è chi porta da bere, chi porta la chitarra, chi semplicemente un mini abito che lascia intravedere le cosce e la schiena come me. Ci sediamo, iniziamo a chiacchierare, ridere, scherzare, bere...e nel momento in cui l'alcol fa il suo effetto mi ritrovo distesa sulla sabbia tra le braccia di Francesco, in un tono amichevole agli occhi dei miei colleghi che non alzano ciglio, ma tra me e lui la situazione era ben diversa. Già, perchè la penombra della luna mascherava la sua mano che pian pianino dalla schiena scendeva accarezzarmi il culo e le cosce. I miei capezzoli diventano turgidi e ancora una volta sento la scossa che mi paralizza. Sono senza mutandine, ho voluto farlo apposta a dimenticarle per vedere dove saremmo arrivati quella sera. Lui se ne accorge e spinge un dito in profondità, il mio piacere glielo bagna tutto e dopo che si è goduto questo momento ritira la mano e con un gesto innocente, come per sfiorarsi il naso, si annusa il dito che rilasciava nell'aria un profumo di figa. Mio marito mi chiama, è arrabbiato perchè quella sera non gli ho scritto nemmeno un sms per rassicurarlo che la serata stesse andando bene e fosse tutto apposto. Questa volta non gli basta sapere che ero con Francesco per mettersi tranquillo e, preso dalla rabbia, mi proibisce di continuare a vederlo x quella sera. Per fortuna la lontananza in certi momenti è utile, soprattutto quando la mia voglia di avere fra le gambe un uomo più giovane e porco è più forte di ogni altro sentimento.
Ritorno al mio gruppo e vedo che alcuni iniziano ad essere stanchi e a proporre di tornare alle nostre stanze. Io colgo l'occasione per lanciare uno sguardo di malizia a Francesco e confermare che anch'io sarei andata nella mia stanza....ma non a dormire. La ragazza con cui divido la camera quella sera aveva un appuntamento galante e quindi, bella che eccitata, si allontana dal gruppo non lasciando traccia di se. Intanto, ritirata nei miei alloggi, inizio a sciogliermi i capelli che mi cadono fluenti sulle spalle, mi sfilo in vestitino che lascio cadere a terra, apro l'armadio ed estraggo il mio intimo per la notte: un babydoll in pizzo nero che mio marito mi ha regalato per San Valentino nella speranza lo usassi con qualche bel bull. Sinceramente anch'io questa sera spero di usarlo con un bel bull. Faccio in tempo a mandare un sms al mio cornuto per rassicurarlo che stavo andando a letto quando sento bussare alla porta. E' Francesco che mi chiede se ho una sigaretta. Lo faccio accomodare e gli offro una sigaretta, lui sembra altamente compiaciuto dal vedermi in quella mise notturna e il pacco che gli gonfia i pantaloni lo conferma. Mi siedo sul letto della mia compagna di stanza, lui si distende comodo sul mio, lì accanto, e con un sorriso provocatorio si accende la sigaretta. Vederlo espellere il fumo mi eccita da morire e così mi metto anch'io distesa comoda sul letto facendo sollevare leggermente la gonna in tulle e lasciando scoprire le cosce. Inizia lui il discorso e va subito su argomenti intriganti. Mi racconta le sue avventure più erotiche, mi racconta di aver fatto il bull in passato, di aver partecipato a gang bang, ecc ecc. Io sto al gioco e non racconto del rapporto che ho con mio marito ma semplicemente gli lancio una frecciatina: “Franci...voi uomini siete tanto bravi a parlare, ma quando è il momento di mettervi al gioco vi tirate sempre indietro!”. Lui ride e, rimanendo al gioco, mi chiede di metterlo alla prova. Così mi alzo, vado verso il suo letto, lui si mette seduto e sorride, mi piazzo davanti a lui e mi chino a novanta appoggiandomi sulle sue spalle e mettendogli il seno in faccia. Passano 10 secondi che dentro di me sembrano 10 minuti, tempo per poter annusare il profumo emanato dai nostri ormoni, bagnarci tutti e capire che ci vogliamo intensamente. Lui mi prende in vita con tutta la forza che ha, mi solleva e mi mette sul suo letto accanto a lui, iniziamo a baciarci con una passione che non provavo più da mesi, lui mi lecca il collo, scende a leccarmi il decoltè, sembra un toro infuriato perchè non sa dove prendermi, baciarmi e leccarmi, si toglie rapidamente la maglia e, abbracciandomi, sento subito che il suo calore mi avvolge e il suo profumo mi spiazza. Sono frastornata, mi sento una ragazzina alle prese con la sua prima storia da porca, anche se in realtà ne ho vissute già diverse in passato. Lui non ha tempo di levarmi il miniperizoma in pizzo che avevo vestito per la notte e così, una volta distesa con violenza, lo sposta di lato, e inizia a leccarmela. Saranno trascorsi pochi minuti quando da lontano sento la voce della mia coinquilina che rientra. Francesco si alza di fretta ed esce dalla finestra. Finisce così il nostro primo incontro: una grande passione lasciata a mezz'aria. Il giorno dopo a lavoro torniamo ad essere i professionisti di sempre ma nei momenti in cui siamo soli ci scappa un bacio fugace e una palpatina veloce, con il rischio di essere colti in flagrante. La sera colgo l'occasione del fatto che il suo coinquilino è al bar con amici per passare a salutarlo in camera. Vado da lui vestita con una gonnellina e un top molto casti che nascondono la mia vera natura, lui mi accoglie sul letto disteso con la sigaretta in bocca, mi fa accomodare vicino a lui e iniziamo a chiacchierare. Intanto mentre parliamo la sua mano sfiora le mie cosce e il suo sguardo la segue. Io non resisto, ancora con gli ormoni a mille dalla sera prima mi distendo accanto a lui lasciandomi cadere fra le sue braccia che mi avvolgono, inizio a baciarlo, a leccargli il collo, le orecchie, gli tolgo la maglia e vado a sfiorare con la punta della lingua il suo punto debole: i capezzoli. Subito l'animale che nasconde nelle mutande si risveglia e così, continuando a leccarlo inizio a sbottonargli i jeans. Dai pettorali passo a leccare gli addominali, il bordo dei pantaloni, gli levo il jeans e inizio a leccargli anche l'inguine. La mia voglia di lui è troppo forte e così, con la stessa furia con cui lui mi ha violentata la sera prima, gli levo anche l'intimo. La sorpresa non è una sorpresa perchè già l'intuito mi aveva fatto capire che il suo “amico” fosse delle dimensioni che ho sempre apprezzato: lungo e largo. Inizio a succhiarglielo così bene che lui non ha più nemmeno il fiato per fumarsi la sigaretta: rimane lì, inebetito preso dal piacere che una dolce troietta più grande di lui gli stesse facendo il pompino più bello della sua vita (come mi ha confessato dopo). Un po' gli lecco le palle, un po gliele gratto, un po gli stimolo la cappella, l'asta, me lo godo tutto talmente di gusto che non sento nemmeno il cellulare che suona: è mio marito! Intanto la porta si apre ed entra il coinquilino di Francesco che prima rimane spiazzato, poi si compiace e con un sorriso entra in camera come se fosse entrato in un bordello. Io me ne frego della sua presenza e anche Francesco. Lo guardiamo sedersi sul letto, gli sorridiamo, lui sorride a noi e continua a godersi la visuale tirandosi fuori il cazzo dai pantaloni e iniziando a smanettarselo venendo in un batter d'occhio. Francesco invece resiste. Oltre ad essere ben dotato è anche molto resistente e trova anche il tempo di risollevarsi, spogliarmi davanti al suo coinquilino, iniziare a leccarmela e toccarmi dovunque. Ci troviamo nudi sul letto, presi da una voglia immensa l'uno dell'altra che non c'è nulla al mondo che in quel momento possa distrarmi e allontanarmi dal mio nuovo giovane amante. Con l'uccello inizia a sfiorarmi la figa, strusciandosi la cappella sulle mie labbra. Sono estremamente bagnata e, così facendo, si bagna ancora di più. Al che mi prende e mi mette a pecorina e in un batter d'occhio mi ritrovo a novanta con lui dietro. Provo a dirgli che non voglio essere scopata senza preservativo, ma il piacere mi toglie il fiato e così, quando sento il suo cazzo duro, caldo e bagnato che mi entra dentro, anziché arrabbiarmi spero che non si fermi più! Mentre mi scopa mi sculaccia, mi prende il collo, mi lecca la schiena e io non riesco e non voglio reagire. Desidero solo che il tempo si fermi e che mi riempia così ancora a lungo. Il rumore dei suoi colpi sul mio culo riempiono la stanza e le mie urla di piacere sono smorzate dalla sua mano che mi tiene la bocca tappata per non attirare l'attenzione dei vicini di stanza. I suoi sussurri e le sue parole “Godi, troia” mi eccitano da morire e inizio a scoparmi da sola sul suo grosso cazzo finchè anche lui non riesce più, tira fuori il suo arnese dalla mia figa giusto in tempo perchè mi viene dovunque e un fiume di sperma mi cola giù dal culo e dalla schiena. Rimango tramortita sul letto e lui lo stesso, si accascia accanto a me e così ci addormentiamo insieme abbracciati l'uno all'altra fra tante coccole e baci, come è giusto gli amanti facciano.
La mattina mi sveglio ancora nel suo letto, gli do il bacio del buongiorno e subito mi alzo. Devo uscire dalla sua stanza prima che mi veda qualcuno. Andando al lavoro chiamo mio marito dal momento che la sera prima mi sono completamente dimenticata di richiamare presa com'ero da Francesco. Lo sento un po' affranto ma, come gli racconto la scena nei minimi dettagli, lui subito si riprende e si eccita scusandosi del fatto di avermi disturbato. Io gli prometto che lo avrei avvisato quando sarei stata con il mio nuovo amante e, allo stesso tempo, gli chiedo di non cercarmi quando sono con lui onde creare situazioni di imbarazzo. Lui acconsente e non vede l'ora di arrivare al lavoro per farsi una sega pensando a quanto è troia sua moglie al lavoro. Quel giorno mio marito ha lavorato tutto il giorno con il pisello duro e decide di venirmi a trovare nel weekend e di conoscere questo ragazzo che mi ha risvegliata dal punto di vista sessuale.
In attesa del weekend le serate mie e di Francesco diventano sempre più passionali, erotiche e trasgressive.
Il weekend mio marito arriva, sono contenta di rivederlo e non vedo l'ora di fargli conoscere Francesco. Come si presentano mio marito si sente subito in competizione di fronte un così bel ragazzo e, sapendo quanto sono stata troia con lui, mi porta in camera e inizia a scoparmi quasi per punirmi. Io però non lo sento così bene e non godo come ho goduto in questi giorni passati e questo lo spinge a scoparmi con ancora più violenza, ma è così eccitato che quasi subito fa uscire il suo cazzo e me lo mette in bocca sborandomi dovunque: bocca, faccia, collo. Sono una colata di sperma, rido e lui con me. Mi ripulisco e lo bacio. Lo amo da morire.
Sabato sera decidiamo di andare a ballare la salsa perchè in campeggio fanno serata salsera e, accompagnata dai miei uomini, entro in pista e inizio a dare il meglio di me. La gente mi guarda e sento gli occhi vogliosi degli uomini e invidiosi delle donne addosso. Da brava salsera sono vestita con delle coulotte nere, reggiseno e solo un abitino di tulle. Vedendomi mentre mi muovo, i miei uomini si divertono a confabulare qualcosa fra di loro mentre io do il meglio di me ballando.
Terminata la musica mi riavvicino ai miei uomini tutta sudata e loro mi guardano molto apprezzanti. Francesco mi dice di aver bisogno di andare a prendersi una giacca in camera e io, con la scusa di dover andare a bere qualcosa, lo accompagno lasciando mio marito solo con gli altri colleghi. Incamminandoci verso le stanze sento la sua voglia di me e, scherzando (ma neanche troppo), gli propongo di passare per la mia stanza. Lui coglie la palla al balzo e quando si tratta di entrare nelle nostre stanze lui entra con me, faccio in tempo a chiudere la porta che mi ritrovo spalle al muro, lui che mi bacia e io che ricambio e mi faccio baciare. Mi chino, gli sbottono velocemente i jeans e, calati i boxer, inizio a succhiarlo. Ci rendiamo conto che non abbiamo troppo tempo e che probabilmente qualcuno che conoscevamo stava per arrivare così, questa volta in poco tempo, mi viene in bocca e io, da brava troia, ingoio tutto senza neanche sporcare in giro. Lui contento si alza i pantaloni, mi bacia la guancia ed esce. Giusto in tempo perchè mio marito entra. Si era immaginato che sarei andata a fare la zoccola con Francesco e allora era venuto ad avvisarmi che la mia compagna di stanza stava per venire in alloggio. Io lo faccio entrare e mi chiede col sorriso “Cosa stavi facendo, mia troietta?”. Io avevo appena ingoiato un sacco di sperma e, baciandolo, faccio in modo da far risalire un po di sperma di Francesco dalla gola e passarglielo in bocca. Lui capisce cosa avevo appena fatto e spalanca gli occhi lasciandolo senza fiato per l'atto appena compiuto. Non avevo mai fatto una cosa del genere e gli rispondo semplicemente “Gliel'ho succhiato e mi è venuto in bocca se non l'hai capito”. Mio marito si è sentito un sacco cornuto e ancora oggi, al pensiero della sensazione che ha provato, gli viene il cazzo duro.Ho trascorso così due mesi in campeggio, questa estate, dove ho vissuto ogni giorno i miei orgasmi migliori. Mio marito, che prima che partissi era triste e affranto, ha vissuto con me dei rischi e delle emozioni che ogni vero cuck dovrebbe provare. Francesco viene dal Sud Italia, siamo rimasti grandi amici e gli voglio un sacco di bene, così come lui lo vuole a me. Me ne sono quasi innamorata e dagli occhi con cui mi guarda posso dire altrettanto da parte sua. E' stato senz'altro il miglior amante che ho avuto (fino ad ora) in vita mia. Ora che sono tornata a casa ed il mio lavoro estivo è terminato, ci stiamo organizzando assieme con Francesco perchè venga a trascorrere qualche giorno al Nord ospite a casa nostra. Io non vedo l'ora, Francesco non vede l'ora e anche mio marito. Consapevole del fatto che sarà lui per qualche giorno a doversi trasferire nella camera degli ospiti mentre il mio amante farà l'amore con me nel nostro letto nuziale. Sono gli estremi a cui un cuck deve sottostare. Ora capite il motivo per cui una vera troietta e un cuck si amano da morire e non possono vivere l'uno senza l'altra, presi dalle emozioni che solo loro riescono a provocarsi a vicenda.
Amore ti amo. Ma godo di più facendo sesso con altri.
25859
6
13 anni fa
lovelikati,
29/27
Ultima visita: 8 mesi fa
-
quello che cerchiamo da una coppia...
Ste ha contattato una coppia e ha deciso con loro il giorno, luogo e ora di un nostro incontro. Si occupa sempre di tutto lui perché conosce benissimo i miei gusti e perché io non riuscirei a sopportare l’imbarazzo in quanto molto timida!!
Il posto deciso è un bel hotel e l’orario è per dopocena. Noi saliamo nella nostra stanza che abbiamo preso mentre l’altra coppia è già in hotel in una loro stanza.
Arrivati in camera ci prepariamo e Ste mi benda poi manda un SMS all’altra coppia per dirgli il numero della nostra stanza. Ecco, hanno bussato!! Ste va ad aprire la porta e li accoglie silenziosamente.
Li sento entrare… sento le mani di Ste che mi toccano… ora sento su di me anche le mani di LEI e del suo LUI.
Sento le loro labbra che iniziano a sfiorare il mio collo e il mio viso!!! Mi sfilano piano il vestitino che indosso e iniziano a toccarmi ovunque… e le loro bocche sfiorano tutto il mio corpo e le loro mani mi accarezzano ovunque!!!
Io mi sento inebriata e sottomessa al loro piacere!!
La LEI mi guida verso il letto e mi dice di stendermi a pancia in su. Inizia a leccarmi tutta mentre il suo LUI e Ste si avvicinano coi loro bei cazzoni duri alla mia faccia e inizio a leccarglieli per bene!!!
Ora LEI mi dice di girarmi e di mettermi a pecorina poi dice al suo LUI di scoparmi tutta, di mettermelo dentro tutto!!!
LEI si mette semistesa davanti a me e mi chiede dolcemente, quasi a supplicarmi, di leccargliela!!!
Dopo un po’ mi dice… “voglio vederti che lo prendi tutto nel culo fino alle palle!! Voglio sentirti urlare e godere di piacere… Dai fammi vedere come lo prendi bene in culo…” e a quel punto chiede al suo LUI di infilarmelo tutto nel culo… piano ma… TUTTO!!!!
Io sento il suo LUI che inizia ad appoggiarmelo li dietro... sento le mani di lei tenermi le natiche bene aperte e poi... ecco... lo sento entrare dolcemente ma inesorabilmente tutto... e sento sempre la presenza di LEI che mi dice cosa vuole vedermi fare…. E la cosa MI PIACE!!!
Ste si divide dal giocare con me e con LEI… ma lo sento godere nel vedermi aprire per bene!!!!
Si, stiamo veramente godendo tutti da matti…. E i LUI stanno per venire!!!!
LEI dice al suo LUI di venirmi in bocca e a me dice… “dai, fatti sborrare in bocca!!! Fatti sborrare in bocca e bevi tutto senza perdere una goccia…”
ECCO… mi stanno inondando la bocca… a fatica mando giù tutto ma… ci riesco e… quanto è buona!!!
Chissà se rimarrà sempre e solo una fantasia o se prima o poi si avvererà!!!
5776
8
13 anni fa
AdamDTS,
32
Ultima visita: 6 ore fa
-
Fisting alla Kleopatra...
Punta Croce Estate 2011...Spiaggia decisamente più coinvolgente, più invitante, più attiva... più porca quest'anno... rispetto all'anno scorso...Perscorsa tutta la sinuosa stradina polverosa dopo il Camping Amarine arrivi a quel piccolo tunnel naturale creato dalle piante a mò di piccola galleria lunga 4 metri scarsi.. Gia davanti a questo.. buco immagino tanti e tutti gli altri possibili buchi... ascolto il vento che si incanala in quel tunnel... e lo immagino come un super cazzo entrare in una super gnocca.. mi sale l'energia dalla mia figa fino al cervello al sol saper di entrare in Spiaggia...Siamo appostati al centro di quella che io definisco l'area hard di quella lingua di scigli appianati di Punta Kruiz, sopra di noi il boschetto, sotto di noi altro posto per stendersi ma notevolmente più scosceso, nel ns gergo "in terrazza". Guardando il Mare, alla ns dx a 300 metri c'è l'area gay, alla ns sx sempre a 300 metri circa c'è l'area che io definisco soft... sembra vi sostino quelle persone che non amano aver troppi spettatori... o ricevere troppe provocazioni... Da attenta cacciatrice sto osservando il mio Clue Privè preferito studiando un pò le persone, le dinamiche passate e presenti, cercando di cogliere sguardi o intenzioni... Più che i Moschetti (i cazzi) guardo immaginandone il sapore in bocca i diversi bellissimi roastbeef (le Fighe) che sfilano davanti a me o che qualcuna mi apre graziosamente ... "ummm" mi sto masturbando la mente... Quando vedo una Donna convinta, decisa, disinibita.. si sveglia il maschio che è in me.. "quanti bei roastbeef !" penso... "ci vorrebbe proprio un aperitivo alla gnocca" mi dico..." poi magari scatta qualche altro grande show coi ns Amici super attrezzati e super giocattoloni " continuo fra me e me. Sono circa le 18? Bah.. li il tempo si ferma. Diciamo che sta arrivando l'ora dei granchi... luce calda e viva, stimolantissima, mare dolcissimo da sottofondo... ormoni in fase acuta: la spiaggia in particolare a queste ore diviene un collettivo naturale spettacolo di persone che danno e ricevono diversi piaceri, che generalmente sfociano in enormi orgasmi... anche gridati a pieno al mondo... Giro su me stessa a 360 gradi per far il punto della situazione... Lì basta un secondo per creare un gran spettacolo, almeno secondo me... Chiamo il mio amato "Amore... avrei voglia sai di partire con un pò di casino...". "Ma và?" mi risponde.. scherzosamente. In quel mentre i ns sguardi sono catturati da un dolce lento e leggero scivolare di una mano maschile sulla schiena della sua Donna, sù e giù, sù e giù... da metà schiena fino al cocige... Una mano elegente dallo smalto sulle unghie di color salmone scuro, come anche ai piedi. Quel bel ragazzo sulla 40ina aveva già incuriosito la mia persona al suo arrivo in Spiaggia al mattino tardo per i sandali in sughero che portava legati attorno al collo, per gli orecchini pendenti e piuttosto grandi ai lobi delle orecchie, per i braccieletti rigidi che portava da ambo i polsi... e per un leggero trucco agli occhi. Appariscente ma con classe e gusto. Onestamente non saprei quanti e quali gusti erotico-sessuale viva un personaggio del genere, forse tantissimi... Allo scorrere di quella mano dopo un pò quel bel culetto a mandolino inizia a dondolare, da destra a sinistra, poi segue l'andamento scandito dal giovane... sù e giù, sù e giù.. Lui accompagna il balletto anche con l'altra mano, quasi per farle provare innumerevoli brividi.. e lei danza per lui col suo culetto sempre più animatamente. Questa.. danza ha colto non solo la mia attenzione e del mio Patrik ma anche diversi altri occhi, cazzi segaioli e immaginazioni nelle coscienze attorno a noi. Cala il solito silenzio quasi sacrale, canta solo il Mare ed il Vento, vibrano nell'aria voglie desideri e fantasie collettivre ed individuali... sembra una composizione orchestrale dove tutti hanno la loro parte.. oppure un opera teatrale dove però nessuno recita ma vive davvero le emozioni e sensazioni. La mente si ferma, senti solo il calore e l'eccitazione scorrerti nelle vene, occuparti il cervello, tutto il tuo essere è avvolto in una magia indescrivibile.. senti,vivi la Libertà di poter essere ed esprimerti.. Il giovane inizia ad umentare il ritmo di quello sculettare e il suo sguardo dal bel culo di lei sale agli occhi miei, in piedi in alto rispetto a loro, a terra nella terrazza della Spiaggia.Il giovane mi tende una mano... Guardo Patrik, mi schiaccia l'occhiolino.. scendo piano piano dalle coppia,... che succederà ora? Seduta davanti a quel bel culo, inizio a sfiorarla come fa lui.. Lei non sa di me. Non so aspettare ancora tanto,.. inizio a sfiorale le grandi labbra, leccandomi un pò le dita, leccandola poi direttamente..e Lei andeggia ancora.. Stiamo diversi minunti a baci e leccate di gnocca finchè inizio ad entrare con le dita ( n.b. : specialmente in ambienti così procuriamo sempre di lavarci spesso genitali e mani con salvietine igieneizzanti, ovviamente). Con una mano lui mi porge un barattolo contenente vasellina.. e continua ad accarezzare la sua Lei... Proseguo la mia parte di danza entrando con le dita dell'altra mano nel bellissimo buchetto B così la super donna si trova ad un certo momento con tre mie dita nel culo e quattro in figa... Ma il suo gran porco splendido maschio mi fa capire di torgliermi qualche braccialetto.. " non posso crederci.. magari! L'ho sempre vissuto io e ora ho la possibilità di farlo provare..." penso.. Da buona Kleopatra porto molti gioielli e ornamenti addosso.. che assicuro ho saputo togliere velocemente in quel momento. Ebbene.. levati anelli e braccialetti da poter avere così almeno il polso libero... mi ungo per bene la mano sx di vasellina, la dx resta con tre dita nel bel buco B, lui continua a contornare la scena e piano piano proseguo io... punto in figa prima un dito, poi l'altro, il terzo, il quarto... incurvo leggermente li palmo ed inserisco piano il pollice.. Una ventosa! La sua caverna di figa mi ha dolcemente succhiato la mano! Enorme! Ci starebbe anche l'altra mano mia.. Non riesco a credere che un pancino così tenga cotanta figa libera dentro e lei che gode, gode e gode ,geme di piacere,.. lui le stimola il clito, io spingo sù e giù e lei mi segue.. mi ha strabagnato la mano.. ho un composto sulla mano di gnocca-vasellina di un profumino inebriante.. Quasi temo farle male ma è lei a spingersi sulla mia mano.. mi cavalca la mano.. !Tolgo le dita dal culetto e la tocco io sul clito... sfrego sfrego... il ritmo sincronizzato perfettamente fra noi aumenta sempre più.. sempre più... aumentano i respiri profondi e le apnee, aumenteno i gemiti, aumenta lo sfregamento clitoreideo, aumenta la cavalcata di quella figa con la mia mano,aumenta il sangue al cervello... tutti i muscoli si contraggono sempre più forte fino all'esplosione urlata di godimento liberatorio assoluto di questa gran Donna , donante anche di una gustosa saporita squirterata... Il godimento collettivo... Sia al Partik che a quel giovane brillano gli occhi... Lei l'Estasi assoluta personificata. Io... di più ancora. Cinque-dieci secondi per gustarsi l'attimo su di sè, poi il gustarci fra di noi con profodi autentici abbracci, baci e "grazie di cuore" e in fine immancabilmente mi parte l'applauso che diviene contagioso, collettivo... così tutta la Spiaggia carinamente ci fa festa... Lascio immaginare e molti lo sanno che tipo di assemblamenti si formano a Punta Croce in queste circostanze...Punta Croce... mi ha sempre donato bellissime esperienze e fatto conoscere tante stupende persone...Questo Giovane (con il quale sono scattati altri giochi in seguito) mentre stava per salire sul cannottino per andare a casa, d' un tratto è corso verso me, poco prima di passare dentro il piccolo tunnel alberato per il rientro in stanza, e al mio polso ha messo uno dei suoi bracciali dicendomi in inglese " così ti ricordi di me e di noi, domattina partiamo). Mi ha baciata anche da parte di lei ed è corso alla barchetta, dove lo stava aspettando... Ed io col cuore in mano e lacrime sincere ho seguito il loro partire come lui ha seguito me e la sua Donna nel nostro piacere...Grazie di cuoreKleopatra
17410
3
13 anni fa
kleopatrik,
37/28
Ultima visita: 7 anni fa
-
Bello al bar.
In agosto siamo stati in vacanza al mare, in una località della riviera adriatica, per la gioia del bimbo, non certo sperando in qualche trasgressione per noi....il nostro massimo svago era andare dopo cena a prendere un caffè e una grappa e non sempre riuscivamo a farlo in santa pace....
Comunque, a due passi dal nostro Hotel abbiamo trovato un bar davvero bello....forse anche troppo per quella spenta e tristuccia località da anziani o da famiglie. Una struttura modernissima, bel design, fatta con gusto e originalità...non il solito bar, ma un ambiente fresco, giovane, musicale, accogliente anche per l'atmosfera. Ma in realtà in questo posto c'erano altri aspetti positivi dal mio personale punto di vista: TUTTO il personale addetto era MASCHILE e molto giovane!! Una vera rarità....non solo....dei sei/sette ragazzi che ho visto, tra barman e camerieri, un paio erano piuttosto discreti. Quindi l'idea di recarsi ogni sera in visita presso quel posticino per degustarsi con calma un caffè e una grappa barricata non mi dispiaceva affatto, pur essendo sempre accompagnata da mio marito e dal nostro cucciolo.
Il tipo del piano superiore dove ci andavamo a sedere sempre noi, in terrazza, non era male, ma sembrava piuttosto disinteressato alle donne avventrici del locale...non mi diceva nulla un tipo così; invece al bancone di ingresso avevo notato fin dalla prima sera, un tipo piuttosto interessante e decisamente bello! Gli davo una trentina di anni scarsi, castano, fisico atletico, altezza giusta, tratti somatici sensuali, occhi stupendi...ecco, direi che il particolare degno di nota erano gli occhi. Ogni volta che arrivavamo, vedevo che mi guardava con piacere e io lo riguardavo e lui mi riguardava e io non riuscivo a fare a meno di guardarlo, quegli occhi magnetici, in quelle poche occasioni in cui mi avvicinavo al bancone con qualche scusa, mi perforavano...bell'effetto devo dire. Sui nove giorni di permanenza, penso che sei/sette sere siamo tornati là, la sera dopo cena, e più lo vedevo e più mi saliva il desiderio di poterlo conoscere, di poterlo guardare da vicino dentro quegli occhi profondissimi, di poterlo toccare...baciare....Mi presentavo sempre tutta tirata a lucido, vestitini sexy che esaltassero la mia femminilità e le mie belle forme ed in effetti mi accorgevo di colpire bene il bersaglio....Una sera dopo l'altra, arrivò anche l'ultima...
Avevo confessato a Fabio che il tipo mi attraeva parecchio, e che avrei voluto trovare il modo di poterlo rivedere in altra occasione, magari con lui per un triangolo. Fabio mi disse che se proprio mi piaceva così tanto, visto che questa circostanza capita molto raramente, avremmo potuto trovare il modo di fissarci. Ad un certo punto decisi di prendere una iniziativa....mi congedai dal tavolo e dissi a Fabio che avevo bisogno di andare al bagno...Fabio non era molto convinto della mia esigenza e forse aveva già capito tutto, ma mi lasciò andare: Fabio ti adoro!
Scesi la splendida scalona a chiocciola che portava giù al piano terra, trepidante per l'emozione, e mi avvicinai al bancone, osservata dai suoi colleghi incuriositi....Gli feci un cenno con la mano come per avvicinarsi, non volevo farmi sentire. Lui visibilmente contento mi si avvicina al viso, mi pianta gli occhi dentro i miei e mi dice subito: “sai che sei una gran bella donna?...” io lo ringrazio e ricambio il complimento...gli dico che quei bellissimi occhi non mi vedranno più perché l'indomani sarei partita; al che lui ebbe un piccolo sconforto e mi chiese un contatto per potersi rivedere...mi feci dare carta e penna e tentai di scrivergli la mail, ma troppo emozionata mi tremava la mano e non riuscii a scriverla bene...poi con voce sensuale gli dissi: “senti...dispiace molto anche a me non rivederti, ma vorrei sapere una cosa...dove si trova il bagno?”...
Lui colse al volo la mia richiesta e disse: “se vuoi ti accompagno...”, uscì dal bancone e mi fece strada sul retro dove c'erano due porte, una del bagno e una del ripostiglio privato e mi apri questa...entrammo veloci, chiuse la porta, c'era buio...mi sentii afferrare sui fianchi ed appoggiare la sua bocca carnosa sulle mie labbra, mi baciò con trasporto e passione, ricambiati da parte mia. Sentii le sue mani lisce scorrere sulle mie cosce dal basso in alto ed il mio vestitino leggero e attillato salirmi al punto vita. Mi voltò con il viso alla parete e accese la luce, si chinò un poco, mi spostò il perizoma e mi cominciò a leccare in mezzo alle chiappe...che brivido! Poi si rialzò e cominciò a baciarmi sul collo, a morsicchiarmi, mentre sentii le sue dita che esploravano la mia fighetta rugiadosa e poi entrarono dentro...Mi stavo preoccupando che Fabio potesse venirmi a cercare, non vedendomi tornare dal bagno, mentre da un lato questo pensiero mi eccitava ancora di più, anzi, ci speravo un po' che venisse e mi trovasse lì, e magari dopo essersi arrabbiato (per finta o per davvero) mi scopasse seduta stante, davanti al mio giovane puledrino. Mi venne una gran voglia di prenderglielo in bocca...mi voltai rapida e mentre le nostre lingue frullavano una attorno all'altra, gli slacciai la cintura, gli abbassai i pantaloni e sentii già che il suo pisello era uscito fuori dagli slip, mi piegai verso di lui e lo vidi durissimo e con la cappella viola che mi apprestai a leccare; gli abbassai del tutto le mutande e mentre glielo accarezzavo con le mani vidi uscire quella gocciolina deliziosa che assaporai con la punta della lingua...mmm...che buona! Gli leccai un po' le palle liscissime e depilate, dopodiché me lo presi tutto in bocca e me lo gustai per bene, mentre con le mani ora toccava a me andare in esplorazione...
Il tipo ansimava pesantemente ed era eccitatissimo e mentre lo segavo e lo succhiavo, sentivo che non avrebbe resistito ancora molto...e visto che il mio tempo stringeva, gli chiesi di spruzzarmi tutto il suo nettare caldo direttamente in bocca: la proposta a quanto pare fu scatenante e mi trovai, di lì a poco, quasi affogata di sperma...e qualche schizzo mi finì pure sul vestitino!! Mi ricomposi in fretta e fuggii da Fabio che cominciava a spazientirsi. Mi chiese che fine avessi fatto, piuttosto alterato, e come mai quelle macchie sul vestito...Non ce la feci a mentire e gli raccontai tutto per filo e per segno: lo vidi incazzato ma anche eccitato e quella notte mi punì!...
5272
3
13 anni fa
cora-fabio,
46/37
Ultima visita: 12 anni fa
-
solo un sorriso. I cap.
una luce stretta e intensa invadeva con la sua fascia di luce il buio della camera dove si trovavano. La porta era socchiusa e non si riusciva a comprendere chi e cosa ci fosse oltre quella soglia. Gli occhi, dopo 30 minuti di buoi assoluto, con l'improvvisa apertura della porta, non riuscivano a distingure nulla. Una figura sfocata di donna, alta e molto formosa che senza dire una parola li invitava a entrare. Luca diede la mano a Laura e entrarno nella luce. Si aprì innanzi a loro una grossa camera, arredata molto semplicemente: due sedie di legno, un lettino per massaggi, un pavimento di marmo nero e le parti piene di quadri raffiguranti navi nel mezzo del mare in tempesta. Letta la meraviglia nei volti della coppia, la donna disse sorridendo: "cosa credevate di trovare catene e ganci arruginiti?".Adesso che la coppia distingueva tutto, inzio a osservare la donna che li aveva fatti entrare. Mora e alta, un corsetto di pelle che la cingeva una vita stretta e due seni proromenti a stento contenuti. Li fissava e li guardava, avvicinandosi a Laura le si avvicinò e con un movimento dolce le disse bisbigliando nell'orecchio: "benvenuta.... ". Luca nel vedere la donna bisibgliare qualcosa a Laura, subito s'incuriosì e cerco di capire, ma la donna gli si avvicinò a due centimetri dalla faccia e gli disse:" non dire una parola!" A quella distanza lui potè sentire il dolce profumo della donna e i duri seni su di se. Non disse nulla. "Sedete sulle due sedie", disse la donna.....(te be continued),
4698
1
13 anni fa
arboc e mila,
30/29
Ultima visita: 12 anni fa
-
Cena con amica
Stasera deve venire a farci visita una mia carissima amica. Ho organizzato io la serata e con la mia amica abbiamo già fantasticato su come potrebbe evolversi la serata, ma non voglio dire niente alla mia ragazza, voglio che sia una sorpresa. E comunque non deve per forza succedere qualcosa.
Con Cesca siamo già un qualcosa di più che amici, c’è una certa intimità un po’ sbarazzina che ci distrae dalla solita routine di coppia di entrambi. Ogni tanto capita di vederci noi due, all’insaputa del suo fidanzato e di sfogarci non solo fisicamente, ma anche, come due amici di vecchia data, da tutto ciò che solo noi due possiamo raccontarci.
È un sabato di metà luglio, il caldo a Torino inizia a farsi sentire, ma accompagnato da un venticello gradevole. Mancano solo poche ore alla cena e io e Chiara stiamo finendo di apparecchiare e cucinare. Lei, nonostante sia in vesti casalinghe con una semplice maglietta, un pantaloncino corto e i capelli raccolti, è sempre sensuale; i suoi seni si intravvedono sotto la maglietta bianca e il suo bel culo è evidenziato dai pantaloncini forse ormai un po’ stretti. Rimango imbambolato a guardarla mentre raccoglie uno strofinaccio che le è appena caduto: “certo che potresti darmi una mano invece di fissarmi il culo!” inveisce con quel suo sorrisetto con un misto di stanchezza e maliziosità. Io mi scuso con un semplice “lo sai che mi piace fissare le cose belle” e torno a finire di apparecchiare. La tavola è imbandita molto semplicemente, nessuno di noi ama le cose sfarzose e impegnative. Per fortuna abbiamo preparato tutte portate fredde, così, ora che è tutto pronto e mancano solo più 45 minuti all’arrivo della nostra ospite, ci concediamo un po’ di relax e il tempo per prepararci.
“Visto che c’è tempo, mi faccio una doccia” mi avverte Chiara, mentre entra nel bagno “tu intanto vestiti, mica vorrai rimanere in tuta!”. Nel frattempo prendo la macchina fotografica e la seguo “quasi quasi, rimango nudo per le mie due donne” sorrido al sol pensiero che questo forse accadrà veramente, proprio questa sera. “Sei il solito maiale! E poi chi lo sa … tu vestiti, che se ti vogliamo nudo ci pensiamo noi a spogliarti; non credi sia meglio? … … Hey e smettila di farmi le foto!” Il flash mi ha fregato, però intanto la foto è venuta degna di nota: son riuscito a fargliela proprio mentre si insaponava quel suo bel grosso seno.
Guardo l’ora, mi accorgo che ormai manca poco all’arrivo della nostra ospite e decido di andarmi a vestire sul serio. Decido di mettermi un pantalone bianco leggero e una maglietta nera, quelle che mi ha regalato Chiara lo scorso Natale.
Lei esce dalla doccia “come mi vuoi vestita?”, non ci penso neanche e mentre controllo l’ora le dico “che ne dici della minigonna e la maglietta nera scollata? Sexy e un po’ maialina come piaci a me!”; sono già le nove e cinque e mi arriva un messaggio di Cesca che dice che sta parcheggiando. Pochi attimi dopo sentiamo il citofono. “Finalmente! Ho una fame!” esclamo mentre apro il portone.
Dopo esserci salutati, nasce un po’ di imbarazzo generale dovuto forse al fatto che è la prima volta che ci troviamo noi tre soli in casa. Cesca, vestita con un bel vestitino tutto rosso abbondantemente scollato e non molto lungo, cerca di rompere il ghiaccio complimentandosi per la casa. “Mentre io finisco di mettere le cose in tavola, falle fare un giro della casa” mi consiglia Chiara. Facendo cenno a Cesca di passare avanti, la indirizzo verso le altre stanze. Lei si gira verso di me, io non posso fare a meno di guardarle il seno che sporge dalla sua scollatura. “Sei sempre il solito eh?! Sai una cosa? Non ho le mutandine stasera.” “Ma dai, non ci credo! Fa vedere! Tanto Chiara è di là, mica ci vede” sorrido, mentre lei, senza farselo ripetere si gira di schiena, si china leggermente in avanti e alza il vestitino quel tanto che basta a mostrare il suo sedere tutto nudo. “Wow, sei proprio una monella eh?!”. Sorridendo torniamo in sala, dove Chiara ha finito di mettere in tavola e ci aspetta. L’atmosfera si è fatta pian piano più rilassata e, mangiando si inizia a ridere e scherzare tranquillamente.
La cena è ormai al termine, manca solo più il dolce: del gelato servito con della crema di whisky, per tenere freschi i bollenti spiriti. “Mi ricordi dov’è il bagno?” chiede Cesca. L’accompagno proponendomi “chiamami se ti serve una mano eh” con Chiara che subito dietro “ma la smetti di fare il maiale?! Perdonalo, è fatto così” con quel suo bel sorriso un po’ arrossato da forse un po’ troppa crema di whisky. “Tranquilla Chiara” rassicura Cesca.
“Cazzo, sono già le dieci, è meglio che io vada”, la nostra ospite recupera la giacca e la borsetta e ci saluta baciandoci entrambi sulle guance sfiorando a mala pena anche le nostre labbra. Chiara l’accompagna alla porta “mi spiace che tu debba andare via così presto, vieni a trovarci presto, così possiamo trattenerci più a lungo.” “Tranquilla, ci vedremo più presto di quanto possiate pensare!” sorride lanciandomi uno sguardo d’intesa.
“Che ne dici di provare quelle nuove cavigliere e polsiere? Avervi tutte e due vestite così provocanti mi ha messo una voglia …” L’abbraccio forte e, con le mani sul suo culo bello sodo, la bacio con passione! “Ma dobbiamo mettere a posto tutto, dai …” “Lo faccio io più tardi, prometto. Ora ho voglia di te!” Andiamo in camera da letto, prendo le cavigliere, le polsiere e una benda nera; mi giro verso di Chiara e la trovo già nuda “Hai voglia di me? Fai di me tutto ciò che vuoi!” “Sei proprio la mia porca!” così dicendo, la faccio sdraiare e la lego al letto e la bendo. La bacio su tutto il corpo e, baciandola sulla sua figa, sento che è già eccitatissima. “Arrivo subito, vado a prendere una cosa di là!” “Dove vai? Dai, rimani qui che ho voglia!” Senza dirle nulla mi allontano in silenzio e vado verso la porta d’ingresso. Come avevamo stabilito prima in bagno, Cesca era lì ad aspettarmi; non faccio in tempo ad aprire la porta che lei mi bacia con foga “Non vedevo l’ora di farlo, ho una voglia che neanche immagini!” “Lo dici a me? Come ho detto prima a Chiara, avervi entrambe così provocanti, mi stavate facendo impazzire di voglia. Dai, togliti le scarpe e andiamo di là, che è già legata e bendata.” Ci dirigiamo entrambi in camera da letto “Eccomi maialina mia!” “Dov’eri finito? Pensavo non …” non la lascio finire di parlare, che la bacio subito in bocca, mentre Cesca rimane a guardare e inizia a palparsi il seno. “Ho una piccola sorpresa per te, spero ti piaccia.” “Mmmm che aspetti, dammela!” “Sei la solita curiosa, porta pazienza e l’avrai” e inizio a palparle il seno e leccarle i capezzoli. Mi spoglio anch’io di fronte a Cesca, la bacio e le faccio cenno di spogliarsi anche lei. Prima di spogliarsi, si china e prende in bocca il mio cazzo “Hey sei sparito di nuovo?” “No, ci sono, mi sto spogliando e preparando la sorpresa” le dico mentre Cesca si rialza e si spoglia. Mi porto nuovamente sul letto e, con una mano sulla sua figa bagnata, le punto il mio cazzo duro e ancora umido della saliva di Cesca sulla bocca. Chiara lo prende nella sua calda bocca e inizia a succhiarlo. Adoro i suoi pompini, starei ore a farmelo succhiare da lei; ma stasera è lei che deve godere! Prima di abbandonare quel paradiso, le prendo la testa e la spingo verso di me, da farle andare il mio cazzo fino in gola.
Ora è il turno di Cesca. Le faccio cenno di prendere il mio posto e di cominciare a palparla. Lei non se lo fa ripetere due volte, si mette sul letto e inizia a muovere le sue mani su tutto il corpo: le palpa il seno, gioca con i capezzoli e inizia a prendere confidenza con la figa bagnata di Chiara. Per entrambe è la prima volta con una donna. “Amore, ma sei tu?” Io non rispondo, mi avvicino a Cesca e le faccio intuire di baciarla in bocca. Lei tentenna un po’, ma l’eccitazione è fortissima e cede. Inizia a baciarla solo sulle labbra, ma Chiara, ignara di chi fosse, apre la bocca per un bacio con la lingua e la nostra amica si diletta in un bacio profondo alla francese. “Dai cazzo, non sei tu! Dimmi chi c’è dai!” Se n’è ovviamente accorta. “Sh, non te lo dico, tu pensa a godere e goderti il momento!” le dico salendo anch’io sul letto e rimettendole il mio cazzo in bocca. “Leccagliela un po’!” suggerisco a Cesca, che baciandomi nuovamente ed eccitata come non avevo mai visto, obbedisce e inizia a leccargliela. Sento Chiara che inizia godere, la lingua della nostra amica la sta facendo impazzire e più gode più prende il mio cazzo in bocca. “Prendilo tutto in bocca come prima, porca!” le dico spingendole nuovamente la testa contro di me e scopandola in bocca. Nel frattempo Cesca si è lasciata prendere dalla voglia e sta leccando come una vera maiala nel mentre che si tocca. Vedo che anche lei è bagnatissima ed eccitata, interrompo il fantastico pompino e mi porto dietro la nostra amica. Le faccio intendere di stendersi sul corpo di Chiara. Lei si sposta in avanti, lasciando il suo seno strusciare su tutto il corpo della mia ragazza, fino a che i loro seni si scontrano. Chiara trasale un attimo, ma è troppo presa dall’eccitazione del momento che non dice nulla e continua a godere, a godere delle mie dita che stanno penetrando la sua fighetta ormai fradicia di umori e della lingua di Cesca che gioca con i suoi capezzoli e le sue labbra. Chiara cede a quella lingua insistente e la bacia, la succhia come fosse un cazzo. Mi distanzio per un momento e mi godo lo spettacolo. È una scena magnifica ed eccitante vedere le mie due maiale giocare così. Mi riunisco a loro, abbasso il culo di Cesca, così che le due fighe siano a contatto tra loro e inizio a leccarle entrambe. Le sento godere e più le sento più la mia lingua affonda nelle loro fighe. Afferro una spalla di Cesca per farla alzare e sedersi su di Chiara. La bacio a lungo mentre lei si struscia sulla mia ragazza che sento godere e dire “Dai porco, scopami, ho voglia del tuo cazzo ora!” “Sì porca, ora avrai anche il mio cazzo!” e rivolgendomi a Cesca “mettile la tua figa sulla bocca, voglio che anche lei te la lecchi” “Sì, ma poi anch’io voglio il tuo cazzo, non dimenticartelo … a noi è quello che piace!” Appena finisce di dirlo e di posizionarsi sulla faccia di Chiara, mi metto in piedi davanti a lei e le spingo la testa sul mio membro. “Eccoti il mio cazzo! Vi adoro così porche!” Mentre mi godo il pompino della nostra amica, tolgo la benda a Chiara, e lascio che si goda la visione della figa di Cesca e del pompino in atto. Ormai l’eccitazione è al massimo e inizia leccare, pian piano sempre con più eccitazione tanto da far staccare la bocca di Cesca che si lascia andare ad un grido di piacere e agli spasmi dell’orgasmo. Ne approfitto per allontanarmi un attimo e slegare la prigioniera che afferra i fianchi della nostra amica e continua a leccarla. Ormai ci ha preso gusto e rimango a godermi lo spettacolo per qualche attimo. “Ora però ho proprio voglia di essere scopata” dice spostando dolcemente Cesca e mettendosi a pecora. Non me lo faccio certo ripetere e la penetro, scopandola subito con forti colpi! Più gode e più la scopo con forza, mentre Cesca la bacia e le palpa il seno. Ormai la nostra amica è del tutto disinibita e di sua iniziativa, si porta sotto Chiara come se dovessero fare un 69 e inizia a leccarle velocemente il clitoride. Sta godendo come una vera porca! Anche lei ormai ha perso ogni inibizione, abbassa la testa e inizia a leccare avidamente la figa della nostra amica. Con un po’ di saliva lubrifico il culo di Chiara che continua a danzarmi davanti agli occhi e, penetrandolo con un dito lo preparo. Appena pronto il culo, la penetro pian piano e sempre più a fondo per abituarla al mio cazzo e inizio a scoparla con forza anche lì. Le bocche delle due ragazze ormai non si staccano dalle loro fighe, fino a che con un grido acuto e fortissimi spasmi sento Chiara venire e vedo colare il suo piacere sulle labbra della nostra amica. “Ora tocca a me farmi scopare!” In un attimo Cesca mi fa cenno di sdraiarmi sulla schiena e mi è subito sopra con il mio cazzo dentro di lei. Inizia a cavalcarmi con movimenti circolari, tenendomi dentro di sé. Sento le pareti della sua fighetta avvolgermi completamente e vedo la sua espressione farsi sempre più vogliosa. Chiara ancora vogliosa, si mette a cavalcioni sulla mia faccia “che effetto fa avere una figa in faccia?” vendicandosi per quello che è successo prima. “Un effetto stupendo” le dico infilandole la lingua dentro e iniziando a muoverla su e giù. Con Cesca che continuava a cavalcarmi, la figa di Chiara in faccia e le due ragazze che ogni tanto si baciano che “sto venendo, fatevi sborrare sul seno”; entrambe si mettono in ginocchio di fronte a me, Cesca, vogliosa anche del mio sperma, mi spompina veloce e si gode i miei primi schizzi in bocca lasciandoli colare sul suo seno, lasciando tutto il resto a riempire quello di Chiara.
Un po’ stanchi da tutto quel movimento “allora che ne pensi di questa sorpresa?” “Niente male, direi … goduriosa!”
Contenti della riuscita della serata, ci risistemiamo e rivestiamo. “Faccio un caffè?” propone Chiara “così da riprenderci un po’.” La serata si chiude dimentica dell’imbarazzo iniziale prima della cena e con i buoni propositi di ripetere l’esperienza.
7696
5
13 anni fa
AdamDTS,
32
Ultima visita: 6 ore fa
-
Di ritorno dal mare
Io e Patty siamo fidanzati da qualche mese e da subito la nostra relazione è stata assai intrigante e divertente, tutti e due condividevamo certe idee sul sesso, quindi abbiamo deciso di fare le cose che ci piacciono.Lei è andata al mare con i suoi figli, io purtroppo a casa a lavorare, ci sentiamo in chat e al telefono e oltre a dirci le cose normali, come va? Il mare e bello? Ti diverti le ragazze stanno bene, ci piace anche scherzare sul fatto che lei abbia conosciuto qualche ragazzo che magari la facesse arrapare.Niente fino a una sera, lei mi dice che ha conosciuto chattando un ragazzo e che le piacerebbe scoparselo, il problema è che lui non vuole farlo in tre e quindi….. ovviamente le volte che ci è capitato di fare questa cosa l ‘abbiamo fatta insieme e l’idea che lei andasse a scopare senza di me non è che mi piaceva molto, poi però ho pensato e anche lei che poteva essere eccitante, quindi abbiamo deciso di farlo.Lei torna il Giovedi dal mare e si mette d’accordo con lui per scopare il venerdì.E’ venerdì, per la prima volta sento che sono un po’ geloso, ma nello stesso tempo eccitatissimo, non è mai successo che fosse sola con un altro…comunque ci sentiamo al telefono (non abitiamo insieme) e poi in cam decidiamo cosa deve indossare per essere montata.Una camicetta leggermente trasparente senza reggiseno sotto, mentre la mette anche lei eccitata vedo che le si induriscono i capezzoli….un perizoma nero , una gonna appena sopra al ginocchio, sandali con il tacco.. pronta!!!!.Ci mettiamo d’accordo che mi terrà informata su cosa sta facendo inviandomi qualche messaggio…. Mi saluta e parte.IO rimango a casa e mi assale una sensazione strana di gelosia ma anche di grande eccitazione, comunque cerco di non pensarci, prima che si incontrino ci vorrà ancora quasi un’ ora… mi metto a fare delle cose per ingannare il tempo, ma la testa era sempre lì…mi perdo facendo delle cose sul computer… zzz zzzz zzz, un messaggino.. “amore sono arrivata lui è qui, mi sembra a posto…”.
Passano 15 minuti…… per me in quel momento quei 15 minuti sono sembrate ore.. zzz zzz zzz “amore vado a scopare”.Immediatamente mi eccito come un matto, è strana questa situazione non sono con lei ma è come se ci fossi……la fantasia vola mi immagino cosa starà succedendo ma devo aspettare che lei mi dica qualcosa..il tempo in queste situazioni è un nemico…sto lì a pensare a quello che stanno facendo… dopo un po’, non so dire quanto tempo….zzzz zzzz zzzzz un mms, una foto…..!!! la apro con il cuore in gola e il cazzo duro come il marmo…. Patty piena di sborra sulle tette….. Bellissimo e lei bravissima anche se mi è lontata sa cosa deve fare per farmi godere….ero eccitato come un pazzo!!!!Il tempo passa e io arrapato come un porco guardo la sua foto e quasi mi vengo nei pantaloni, ma la sorpresapiù grande deve ancora arrivare… zzzz zzz zzz
“amore posso farmi inculare?” leggo e una sensazione di calore mi sale dallo stomaco, raramente Patty scrive cose così dirette e poi lei non è mai stata una amante del sesso anale, segno che la situazione le piaceva… ci penso un secondo e rispondo “si amore fallo per me”….La mia eccitazione in quel momento era indescrivibile, mi piaceva questa cosa.Circa 15 minuti dopo zzz zzz zzz un’altra foto….. la apro e vedo il cazzo di lui che la prende dietro….mi tocco e vengo anche io….L ultimo messaggio dice “amore ho finito e adesso vengo da te e voglio che mi scopi”.L’aspetto…devo dire che questa esperienza a distanza non ci è dispiaciuta, anche se credo sia sempre più bello farlo insieme , ma non si sa mai che si possa ripetere la situazione.
6620
1
13 anni fa
marcopatty75,
41/37
Ultima visita: 12 anni fa
-
una cena quasi perfetta
Concordiamo al cellulare per l’indomani una serata insieme per una cena fuori….io e mia moglie e la nostra coppia amica
Ci vediamo verso le 21.30. Ho prenotato in un bel localino dove si mangia del buon pesce. Cena simpatica, con un buon vino bianco ghiacciato che accompagna le varie pietanze. Si parla di tutto e, pagato il conto, poi decidiamo di fare due passi e di spostarci in un bar nelle vicinanze dove servono dell’ottimo gelato a fanno un buon caffè.
Dopo prendiamo una sola auto. La loro. Lui alla guida, mia moglie a fianco, io dietro con l’altra signora. Siamo in una zona dove c’è un lago e ci fermiamo in un belvedere. Si chiacchiera un po e poi la lei prende l iniziativa invitandomi di nascosto a toccarla sotto la gonna…e non mi tiro indietro affatto sentendo la sua figa già bagnata… Allora decidiamo di baciarci tutti. Noi sul sedile di dietro, lui e mia moglie su quello anteriore…nella penombra vedo le loro lingue unirsi ma non scorgo niente di piu…io invece bacio la signora a lungo scendendole sul collo e leccandole i capezzoli….la tocco fra le gambe, sulla sua fighetta rasata e già molto bagnata…..lei mi tocca fra le gambe, sopra i pantaloni…sente il mio cazzo duro…vuole toccarlo direttamente…..
Poi arriva un’auto a fianco con dei giovani a bordo….preferiamo spostarci….per evitare problemi…non si sa mai. Ma l’atmosfera si è interrotta e dato anche che si è fatto tardi decidiamo di vederci un’altra sera prenotando anche un hotel…..
Ci salutiamo e ripresa l’auto rientriamo ciascuno alle nostre case. Mentre guido, mia moglie mi dice:- ricordi quello spiazzo dove una volte ci siamo fermati ……!?” Ed io “ … certo….” Mi dice “…fermati ho voglia….”
Mi fermo di li a poco. Spengo i fari. Lei si fionda sul mio cazzo fra l'altro già duro, lo tira fuori e mi comincia a spompinare alla grande…..mi dice di toccarle la figa ed io le chiedo se quanto accaduto le fosse piaciuto…Mi dice di si…raccontandomi quello che era stato nascosto alla mia vista poco prima....Lui, mi dice, bacia davvero bene ed anche le aveva infilato una mano aprendole la cerniera dei suo pantaloni aderenti che accentuavano le suel belle forme e le aveva toccato la figa anche a lei bagnata….lei le aveva massaggiato il cazzo da sopra i pantaloni sentendo in pieno la sua durezza….e mentre parla la sento ormai un lago…ha voglia del cazzo di lui….la masturbo alla grande dicendole che è la mano di lui a farlo e che quel cazzo duro che stringe è il suo…..ormai fradicia con i suoi umori che bagnano il sedile viene due volte da gran troia godendo come mai….toccandosi anche lei tutta,,,figa …tette….bocca…..
Poi tocca a me. Mi spompina alla grande dicendomi che farà altrettanto con lui e che farà impallidire sua moglie a confronto……un fiotto di sperma calda le cola sulle tette…..
Prevediamo una prossima calda notte in hotel con i nostri amici......
6041
2
13 anni fa
luca e giovanna,
37/44
Ultima visita: 3 anni fa
-
In balia del fist
Siamo a casa di un nostro amico con il quale abbiamo giocato già alcune volte. Ci troviamo molto bene e ci divertiamo parecchio.
Lui le sta scattando alcune foto molto sexy e provocanti, alcune anche molto porche. Lei con solo la giacca in pelle nera, seduta sul divano con le gambe aperte, scarpe nere col tacco alto, un filo di rossetto e una sigaretta tra le labbra mentre lei si tiene la sua calda fighetta aperta con le dita.
Vedere questa immagine idilliaca, mi fa viaggiare con la fantasia e me la immagino sdraiata sul letto “vestita” esattamente così, con le gambe bene aperte in attesa. In attesa di un’idea che è da qualche tempo che ho in mente, poterle infilare tutta la mia mano nella figa.
Intanto il nostro amico continua a scattare foto, ma la mia mente ormai sta ancora pensando alla mia mano che inizia a cospargersi di lubrificante e inizia a penetrarla. Prima due dita, tutte dentro bene in fondo, roteandole dentro di lei per abituarla pian piano a quello che starà per entrare.
“Ok, ora girati di schiena, chinati e appoggiati allo schienale del divano” continua a dirigere il set fotografico e io continuo il mio viaggio. Il terzo dito entra con facilità e sento lei che mi dice di metterne già un altro che sta godendo come una porca. Non esito un attimo e anche il mignolo è dentro di lei. Mi fermo un attimo e muovo lentamente le dita dentro la sua figa per poterle dare il tempo di dilatarsi ancora quel poco che basta per infilare l’ultimo dito. Nonostante i suoi umori siano tanti e caldissimi, aggiungo ancora del lubrificante, non voglio fare in fretta voglio godermi questo momento e soprattutto farglielo godere!
“Bravissima, allarga bene quel bellissimo culo, fammi vedere che ti togli il plug.” La scena inizia a farsi più piccante anche sul set fotografico, stiamo scattando una foto dove si veda bene il suo culo aperto. Ancora di più questo scatto mi riporta alla mia fantasia. La guardo in volto per chiederle tacitamente se è tutto ok, le ricambia lo sguardo facendo un cenno di consenso con la testa e continuando a godere. È arrivata l’ora del quinto dito; tiro fuori leggermente la mano e dispongo tutte e cinque le dita a mo di cuneo e, roteandola leggermente, le faccio entrare con sommo godimento da parte di entrambi. Muovo la mano sempre lentamente un po’ avanti e indietro e un po’ la ruoto. Pian piano inizio a staccare il pollice dalle altre dita unite e vedo la sua figa che lentamente si allarga sempre di più.
“Perfetto! Che culo meraviglioso che hai! E … che bello che è aperto così!” Effettivamente la visione del suo culo così aperto e così perfetto mi distrae dalla mia fantasia, ma solo per poco.
Ormai ci siamo, la sua figa è pronta; si sente da come si muovono fluidamente le cinque dita dentro di lei. Non devo fare nessuno sforzo per completare l’opera e infilarle tutta la mano dentro. Solo ancora qualche goccia di lubrificante per rendere più facile l’entrata e … non l’avevo mai sentita godere così! Un volta dentro, rimango fermo con la mano e con l’altra le stuzzico il clitoride come piace a lei. Con delicatezza, rimanendole dentro, chiudo la mano a formare un pugno e … …
“Fabri, ci sei?!” il mio amico mi richiama all’attenzione. “Sì, sì scusate … mi ero un attimo perso in una fantasia.”
“Sentite ragazzi, a fare tutte ste foto, mi sono eccitata, che ne dite di farmi diventare la vostra porca?”
E così, abbandoniamo la macchina fotografica e la mia fantasia rimane appesa per il momento nella mia mente. Chi sa se mai si realizzerà?
8306
0
13 anni fa
AdamDTS,
32
Ultima visita: 6 ore fa
-
il continuo di una serata trasgressiva
giunsero le 19 fummo ragiunti dalla sua amica io mi sistemai il trucco pesa nte da troia e sembravo una puttana da strada mi aveva dato deglindumenti calze nere con fiori un bel paio di stivali a coscia con un tacco di ben 13 centimetri un bustino nero che mi stringeva e cosi mettevano in mostra le tette colla na braccialettii e orecchini venne in bagno e mi disse di pogiare le mani sul vater e cosi facendo ero con il culo aperto e bello alto comincio a inserirmi dentro una pomata ed ebbi subito la senzazione che il buco si dilatasse alle stremo una senzazione strana e unica atal punto che sborrai subito e lei mi lascio una manata su una natica facendomi un dolore e bruciore dicendomi porca vacca troia che non sei perche ai sborrato o ra troia mettiti in ginochio e pulisci dai porca e cosi feci mentre lei minfilo un cuneo dentro cosi grosso che lanciai unurlo che ce troia ti fa male? non sai cosa ti aspetta brutta puttanacosi conciata mi porto nellaltra stanza dove cera gia la sua amica una bella donna sulla quarantina molto alta vestitta tutta in pelle nera senza slip aveva la fica rasata e con se aveva una grossa borsa disse apena mi vida oooo che bella troia mi ai trovato amore e cosi dicendo si avicino a lei e la bacio in bocca poi venne verso me e mi fissi due pinzette ai capezoli con i pesi mugolai lei sei una cagna e milascio uno schiaffo dicendomi non devi fiatare troia ummmmm mi carezzo il culo le palle il cazzo sei anche dotata troia megio vero amore siiii cosi ci divertiamo di piu mi sistemarono sul il lettino e iniziarono a torturarmi prima mi tole il cuneo dal culo e comincioa infirmi dentro tutta la mano mi sentivo apreire era sconvolgente poi anche latra provo ad ainfilarci dentro la sua mano mugolavo come una cagna mi sentivo come divisa in due come un na bestia fremevo sussuravo ero fuori di me comuncia pure ad orinare una delle due allora prese un calice e la raccolse tutta dicedomi dopo dovrai berla troia non so per quanto mi torturarono il culo ero fuori di me non capivo piu niente e il tempo passava e non sapevo quanto mi fecero scendere e mi stesero sul pavimento una si sedette sulla mia facia e cosi mi forzo il suo culo aspro e con forte sapore mi disse di leccare ogni tanto si scostava per darmi la fica latra si mise il mio cazo in fica credo e cosi facendo mentre si baciavano mugolavano e mostringevano ai loro vizzi non so nemmeno li quanto tempo passo cominciarono a godere sentivo il liquido nella mia bocca che io ingoiavo aspro acre e la fica emanava un sapore di cozze fresche senti gli spasmi e godermi in bocca che inondo come se pisciasse si staccarono e dopo un po vennero a turno orinandomi in bocca poi si fecero pulire sia fica che culo erano soddisfate credevo no loro no continuarono a baciarsi e leccarsi e mi costrinsero ad assistere con un cuneo dentro fermato con del nastro adesivo seduto sul pavimento a lato del divano o del letto poi si asopirono ed anchi ma venni sveglito di colpo dovevano orinare e avevano scelto che ogni volta mela facevano in bocca e non so quante volte lo fecero giunsero le 11 del mattino ero esausta e distesa sul pavimento quano ricevetti un calcio nel culo il cuneo mi fece un male cane erano loro dai puttana e lora di svegliarsi e di farci un lungo bide troia sei contenta io dissi ssssiiiiiii e cosi feci avevano le fiche che emanavano unodore forte e ripugnante le leccai per piu diunora poi feci una doccia e ci salutammo fu molto bello ed ecitante saluto tutti coloro che leggerano se poi desiderate avermi come bide ?
6262
0
13 anni fa
Ramonaschiava,
42
Ultima visita: 3 anni fa
-
Galeotta fù la Roulette
Spesso, come si evince dal nostro annuncio, abbiamo la possibilità di prenderci delle mini vacanze, in una di queste nel settembre u.s., andammo da parenti chi vivono a Trieste, io (Francesco) una sera di queste proposi a Donatella di passare una serata in quel di Portorose (Slovenia) al Casinò, all'arrivo solite formalità, documenti, file per entrare (era un sabato) tantissima gente, ci spostammo subito ad uno dei tavoli di roulette e iniziammo a giocare, premesso che lo scrivente qualcosina delle regole della roulette la conosce, bensì la Donatella zero di zero, accanto a noi vediamo una coppia (m/f) la lei si rivolge alla Donatella e gli dice di puntare le fish sui numeri che puntava lei, io ed il lui di coppia iniziammo a discutere del fatto che la fortuna aiuta gli audaci ma anche e sopratutto i profani, senza dilungarci dopo quattro giri la Donatella e la lei di coppia portavano nelle loro tasche dieci volte la posta investita, iniziamo a scambiarci sguardi e complimenti a valanga, ci accomodiamo al bar offrendo noi un drink a loro, il lui di coppia mi fà un complimento da passare alla Donatella (sarà stato timido ??? manco per l'anticamera), mi propone di finire la serata a casa loro e Capodistria, ovvio appena lo propongo alla Donatella non fà altro che prendere la palla al balzo, allora io di rimando alla proposta del lui di coppia gli dico Donatella viene con te in auto ed io mi porto la tua signora sino a casa vostra, così fù !!! nel mentre arrivavamo a casa loro le mie mani che perlustravano le sue cosce aperte volutamente, il finale di questa storia si esaurisce a casa loro, abbiamo giocato sino al mattino, ci siamo salutati eppoi ci siamo rivisti da noi in Puglia nella nostra casa al mare, vai mai a pensare che una serata al Casinò si tramuti nel gioco di coppia, chissà se ci capiterà un'altra serata intrigante ed improvvisa come quella sopra citata, bacioni a tutte le coppie di SC, Donatella & Francesco.
5259
0
13 anni fa
CPDIEFFE,
57/57
Ultima visita: 11 anni fa
-
Allegramente ( schiava? ) di Luciana e Laura
Non fu semplice coordinare l’appuntamento per quel lunedi sera a casa nostra; Luciana e Giovanni, la coppia che frequentavamo abitualmente, era riuscita a far coincidere anche gli orari di Laura, una loro amica, che aveva mostrato interesse per i nostri giochi; tutti e tre sarebbero arrivati tra poco. Io e Sofia eravamo in attesa, come sempre lei più tranquilla, nonostante il ruolo che la attendeva e che, come sempre, la avrebbe vista sottomettersi alle fantasie di tutti, specialmente a quelle due donne.
- “ Stanno arrivando” – le dico vedendo dalla finestra i tre che scendevano dall’automobile – “ Preparati ! “
Sofia, vestita in maniera elegante ma sobria, con un vestito leggero nero e autoreggenti ma senza mutandine, si accomoda sotto la smother-box che avevamo acquistato in un sexy-shop on-line. Quel giorno eravamo in troppi e quindi non avremmo avuto troppo tempo per sottoporre Sofia a lunghi facesitting, tuttavia mi sembrava un’idea stuzzicante quella di far stare seduta una delle due donne, durante le consuete chiacchiere preliminari, sul viso di Sofia per iniziare a stabilire i ruoli. Da sotto il buco della sedia, in realtà uno sgabello piuttosto basso con un cuscino anch’esso a forma di ciambella, il volto di Sofia mi sorride
- “ Cominciamo così “ - le dico –“ e speriamo che abbia un bel culo “. Sofia è appassionata del culo femminile, annuisce, mi chino e le do un bacio sulla bocca – “ Se c’è qualcosa che non ti piacerà fammelo capire “
- “ Lo sai bene quello che mi piace, mi fido di te e voglio farti godere, tu pensa a fare il porco “ – mi risponde.
Apro la porta e saluto gli ospiti. Luciana e Giovanni li conoscevamo bene, Luciana aveva già dominato Sofia altre volte, confidavo quindi che avesse parlato con Laura dei suoi gusti. Faccio la conoscenza di Laura, una ragazza di 33 anni, bionda, la pelle chiarissima, assai graziosa e all’apparenza simpatica
- “ Dov’è la mia schiavetta? “ – chiede Luciana
- “ Sta aspettando che qualcuna si prenda comodamente il caffè “– ammicco io, sapendo che Luciana aveva già sperimentato la comodità di quell’attrezzo in diversi contesti.
- “ Allora ho capito” – dice Luciana mentre io le accenno di entrare nel soggiorno. Luciana fa segno a Laura di seguirla e le due donne entrano nel soggiorno dove Sofia aspetta nella sua posizione – “ Ciao Sofia, possiamo accomodarci per fare due chiacchiere?” – Aggiunge sporgendosi a guardare in basso la faccia di Sofia che spunta dal buco.
- “ Prego… accomodati “ – dice Sofia sorridendo nervosamente.
- “ Un momento “ - interrompe Giovanni, - “ abbiamo un’ospite, meglio far sedere lei sul viso di Sofia, tu ci sei già stata un mucchio di volte” - e fa cenno a Laura di sedersi lei
- “ Mi levo la gonna? “ – chiede Laura nuova a questo giochetto - “ Sotto sono nuda “-
- “ No, per adesso siediti così, facciamole crescere la voglia “ – suggerisco io – “ mi piace che non ti abbia ancora vista in faccia mentre metti il culo sulla sua “ - Laura si siede nella smother-box lentamente assestando bene il culo sul viso di Sofia e lasciando cadere la gonna ai lati. Luciana intanto si avvicina e, sollevando la gonna di Laura si assicura che Sofia possa respirare dal naso
- “ Tutto a posto? “ – Chiede Luciana a Sofia della quale sono visibili solo gli occhi. Sofia mugugna e fa cenno di si. Sono certo che non vuole perdersi un secondo dei profumi di quel fondoschiena, Luciana lascia ricadere la gonna e si siede sul divano. Io intanto servo i caffè a tutti.
- “ Stai comoda Laura? “ – le chiedo premurosamente e con malizia
- “ Comodissima… “ ridacchia lei
- “ Secondo me sta più comoda Sofia “ – dice Giovanni – “ Vediamo se gode, dai Luciana “. Luciana si china e solleva il vestito a Sofia.
- “ Apri le gambe, voglio sentire se sei già bagnata “ – le dice Luciana. Sofia obbediente apre le gambe mentre Luciana inizia a toccarle la fica – “ E’ bagnatissima questa troietta, fammi sentire bene...” - Così facendo Luciana infila un dito profondamente nella fica di Sofia che inizia a gemere di piacere
- “ Mi sta leccando il culo… mmm che bello “ – Laura sente la lingua di Sofia che si insinua nel culo e si muove leggermente con l’ano che, vista l’altezza della smother-box che la costringe stare accovacciata, deve essere completamente dilatato sopra le labbra si Sofia.
- “ Spingile il culo in bocca mentre la sditalino…” - Insiste Luciana mentre Sofia si gode la penetrazione delle sue dita in profondità. Decido di fermare la cosa per ritardare l’orgasmo di Sofia che sarebbe certo venuto da li a poco
- “ Andateci piano, così viene subito “ - dico a Luciana che, seguendo il mio consiglio, estrae le dita dalla fica di Sofia mostrandoci quanto erano, effettivamente, bagnate
- “ Però continua a leccarmi il culo “ – dice Laura che evidentemente sta provando gusto dal lavoro che la lingua di Sofia sta svolgendo in mezzo alle chiappe.
- “ Ok ragazze, adesso fatevi preparare dalla vostra schiava e fateci scopare perché ci sono venuti i cazzi duri “ – dice Giovanni.
Laura si alza dal suo speciale cuscino scoprendo il volto di Sofia, arrossato e un po’ congestionato; per la prima volta le due donne si guardano negli occhi
- “ Sei davvero una gran leccaculo “ - le dice Laura
- “ Si lo so…” - ansima Sofia – “ lo so…. “
- “ Adesso togliti di li sotto, devi leccarci per bene, perché questi due ci vogliono scopare “ – dice Luciana a Sofia – “ Prima però spogliati, ti vogliamo nuda “
Sofia esce da sotto la smother box e si alza in piedi in mezzo alle due donne, si slaccia il vestito e lo lascia cadere rimanendo nuda con solo autoreggenti e scarpe
Luciana le palpa le tette mentre Laura le tocca il culo
- “ Ti è piaciuto il culo di Laura? Eh… troia? “ - le chiede Luciana tirandole un capezzolo
- “ Moltissimo….tanto “ – ansima Sofia sentendosi palpeggiata da entrambe le donne – “ Voglio leccarvi…” - Aggiunge
- “ Ma si che ci leccherai… fica e culo, tanto culo come piace a te “ – Così facendo Luciana spinge Sofia in ginocchio e mette il piede sopra la smother box aprendosi la fica con le mani
- “ Leccami la fica troia… “ – ordina – “ …facci vedere che lesbicona che sei “
Sofia si precipita sotto Luciana aprendo la bocca ed iniziando a leccarle la fica con passione. Luciana inizia a godere mentre Sofia le succhia lentamente le labbra, passando la lingua su tutto il taglio, dentro e fuori, raccogliendone gli umori che iniziando a colarle in viso. Luciana le afferra la testa e preme la bocca di Sofia su di se, strofinandosi su tutto il viso, la bocca, il naso, le guance che presto diventeranno bagnati dei suoi umori.
- “ Lecca porca, leccami la fica, ahh…che troia…” - Sofia non riesce a parlare ma geme di piacere, lasciando che la fica dell’altra le impregni il volto di lubriche colature. Logicamente, dopo poco, Laura pretende lo stesso trattamento
- “ Dalla a me ora “ – chiede a Laura. Luciana stacca la bocca di Sofia dalla propria fica e le gira la testa in direzione di quella di Laura. Sofia si tuffa senza esitazioni sul sesso della nuova amica che non tarda a rilasciare nella sua bocca, anch’essa, abbondanti liquidi del piacere femminile che Sofia accoglie su di se come manna
- “ Cazzo che lingua…. Mmmm… che lesbica !! “ – sussurra Laura godendo di piacere per il lavoro incessante della lingua – “ Non sono mai stata leccata così….“ – Penso che Sofia sia orgogliosa del lavoro fatto e lascia che le due donne trascinino la sua testa alternativamente e più volte verso i loro sessi.
- “ Adesso ho bisogno di un cazzo “ – dice Luciana rivolgendosi a me
- “ Anch’io….ora basta troia, ci continui a leccare dopo “ – dice Laura staccandosi la bocca di Sofia dalla fica. Mentre Sofia rimane seduta per terra la guardo, ha le labbra e il viso arrossati, lucide e bagnate e capisco che sta per venire, le faccio un cenno per capire se va tutto ok, lei alza gli occhi per farmi capire che è in paradiso
- “ Ragazze, prima di scopare almeno fatela venire ci vorrà un attimo… “ - dico a Luciana, poi mi avvicino a lei e le sussurro all’orecchio – “ Fai come l’altra volta, se ti riesce, lo sai che impazzisce”
- “ Ok, provo a spingere, se mi viene “ – risponde Luciana con la quale ci eravamo capiti al volo
- “ Vieni porcellina, anche tu Laura, fai come faccio io “ – Luciana si avvicina a Sofia che è ancora seduta sul pavimento e si gira piegandosi fino a posizionare il culo vicino al suo volto – “ Toccati e metti la bocca sul buco “ – ordina Luciana.
- “ Oh sii… si… “ - dice Sofia iniziando a toccarsi e aprendo la bocca in modo tale che il buco del culo di Luciana si posizioni nel centro
- “ Tienimela ferma Laura “ – chiede Luciana. Laura preme la nuca d Sofia contro il culo di Luciana, Sofia affonda le dita nella sua fica e geme di piacere in maniera rumorosa
- “ Che fai? “ – chiede Laura vedendo che Luciana sta spingendo evidentemente con il culo
- “ Mmm… a questa troia piace sentire il buco del culo che le spinge sulla bocca, vero troia? “ – Sofia non può parlare ma annuisce e continua a toccarsi – “ Preparati a ricevere una bella scorreggina ora…. Aaaahhh “ – Sentiamo tutti un piccolo suono sordo e comprendiamo che un peto di Luciana si è perso nella gola di Sofia la quale ha un orgasmo immediato ed intensissimo mentre una sorpresissima Laura continua a tenerla premuta sul culo
- “ Cazzo che troia… le hai scorreggiato in bocca? “ – chiede Laura a Luciana ridendo
- “ Si, ora lasciala, è venuta, andiamo a scopare con questi bei cazzoni “ – Poi rivolgendosi a Sofia, appena travolta da un orgasmo pazzesco –“ Piaciuta ?” -
- “ Si tantissimo sono venuta… uahh… “ – Sofia non ha mai avuto problemi ad ammettere le proprie perversioni e quanto queste le piacciono
- “ Come si dice allora? “
- “ Grazie “ – Risponde Sofia
- “ Brava, dopo vediamo se convinciamo anche Laura, ma ora voglio farmi scopare dal tuo maritino, ok? ”
Laura nel frattempo si era piazzata sul divano in ginocchio e presto viene raggiunta da Luciana, Giovanni inizia a scopare Laura mentre io infilo il cazzo nella fica di Luciana da dietro
- “ Vieni qui sotto “ – dico a Sofia mentre scopo Luciana che è già bagnatissima. Sofia si siede sul pavimento e infila la testa tra le mie gambe e quelle di Luciana iniziando a leccarmi le palle e risalendo fino al cazzo che entra ed esce dalla fica di Luciana. – “ Brava, guarda come me la scopo… tu lecca “ – Le dico per attizzare in lei il piacere nel vedermi scopare altre donne. Poi estraggo il cazzo dalla fica, bagnato e lo infilo in profondità nella bocca di Sofia
- “ Puliscilo per bene troia “ – quindi continuo a scopare Luciana che sento venire mentre Sofia, da sotto, le lecca la clitoride e il mio cazzo la stantuffa senza tregua. Intanto Giovanni e Laura stavano facendo la stessa cosa, quindi Sofia si sposta da loro per ripetere le stesse operazioni, anche Giovanni di tanto in tanto estrae il cazzo dalla fica di Laura e lo infila in gola a Sofia.
- “ Il culo adesso “ – dice Giovanni a Laura che annuisce – “ Sofia preparalo “ -. Sofia quindi esce da sotto ed inizia a lubrificare con la lingua il culo di Laura, introducendole dentro la lingua aiutata da Giovanni che le preme il capo
- “ Ho voglia di mettertelo in culo anch’io “ – dico a Luciana
- “ Dai inculami forte, sbattimi davanti a tua moglie… “ – annuisce lei. Chiamo Sofia e le chiedo di lubrificare l’ano di Luciana come aveva fatto con Laura. Sofia obbediente esegue così io e Giovanni possiamo provvedere a stantuffare i culi di Laura e Luciana, scambiandoci spesso tra le due donne. Sofia, mentre ci spostiamo da un culo all’altro provvede con la lingua a mantenere aperti i due orifizi leccando e pulendo.
- “ In gola, pulisci ” – dico a Sofia mentre estraggo il cazzo dal fondo del culo di Laura, Sofia esegue spingendoselo in gola e succhiandolo. Giovanni fa lo stesso così, i sapori profondi delle due donne continuano a pervadere la bocca di Sofia, perfetta schiava di tutti. Non riesco più a trattenere l’orgasmo e vengo dentro al culo di Luciana ( con la quale ci eravamo scambiati i certificati sanitari ), mentre Giovanni, dopo aver fatto venire Laura preferisce ricorrere alla bocca di Sofia: estrae il cazzo dal culo di Laura e lo mette davanti alla bocca di Sofia che riceve tutto lo sperma ingoiandolo con piacere ingordo, poi ripulisce ancora una volta il cazzo di Giovanni e dopo si butta ancora con la bocca sul culo di un’esausta Laura.
- “ Brava, ora sdraiati, dico a Sofia “ – Luciana è piena della mia sbroda
- “ Ohhh….siiiii, questo si cazzo… “ – Sofia si sdraia sul tappeto mentre Luciana si alza e si accuccia sopra la sua bocca
- “ Ecco tutto lo sperma di tuo marito, preferisci prenderlo da qui, vero cessa? “ – le dice Luciana mentre Sofia impazzisce di libidine
- “ Sii…. Dammelo in bocca, sono la tua cessa “ – urla Sofia mentre Luciana spinge con l’ano il mio sperma dentro la sua bocca aperta insieme all’aria accumulato durante l’inculata. Luciana tappa letteralmente la bocca di Sofia con il culo che vediamo spingere dentro la bocca e dai movimenti della gola e dai sordi rumori di Sofia intuiamo che Sofia stia ingoiando il mio sperma con avida libidine direttamente da quel buco del culo
- “ Dio che porcata! “ – esclama Laura che, nel frattempo , aveva iniziato a masturbare Sofia e aveva sentito che le era venuta sulle dita.
- “ Continuate a farle quello che volete “ – dico io che, nel frattempo, mi ero seduto sul divano un po’ stanco e, con Giovanni, contemplavamo la scena
- “ Ragazzi siamo stanche anche noi “ – dice Luciana alzandosi dalla faccia di Sofia che respirava affannosamente
- E tu come va…. Sofia ? – chiede Giovanni. Sofia si tira su sulle braccia restando seduta per terra e rovistandosi la bocca per scacciare i sapori che, finita l’eccitazione, dovevano essere un po’ troppo sgradevoli e, oltretutto probabilmente aveva le mandibole un po’ affaticate
- “ Bene… mi sento mancare le gambe e sentite il cuore” – dice prendendo la mano di Laura e premendosela sul petto
Decidiamo di riposarci un poco, intanto Sofia va a rinfrescarsi e sciacquarsi la bocca, torna da noi dove stavamo parlando di quanto Sofia fosse sempre eccezionale nel darsi, io non potevo che esserne orgoglioso.
- “ Ora se qualcuna volesse baciarmi… “ – dice Sofia rientrando allegramente – “ Finchè ho la bocca baciabile…. “ aggiunse allegramente ridacchiando
Laura la prende sul divano davanti a se ed inizia a baciare Sofia introducendole la lingua a fondo e palpandole le tette. Sofia si illanguidisce di nuovo e porge la bocca a Luciana che, anche lei, la bacia e la palpeggia
- “ Sono tutta vostra… fatemi tutto “ – sussurra Sofia di nuovo nel paradiso saffico
- “ Vado a prendere lo strap “ – dice Luciana – “ Marco date il vostro a Laura cosi la scopiamo in due “. Prendo dalla borsa lo strap-on e aiuto Laura ad Indossarlo. Sofia apre le gambe sulla poltrona e mostra la fica a Laura che la infila scopandola con forza e la bacia con trasporto premendo le proprie tette contro quelle di Sofia
- “ Tieni troia, troia…. ti piace farti fare le porcate dalle ragazze eh? –
- “ Si…si…. Scopami, mi piace….aahha…” - Intanto Laura si è avvicinata e da il cambio a Luciana, poi cambiano nuovamente portando Sofia sulla soglia dell’orgasmo
- “ Girati vacca “ – dice Luciana. Sofia obbedisce e porge il culo. Luciana introduce lentamente la punta e poi affonda nel culo di Sofia montandola con tutto il peso, anche in questo caso le donne si danno il cambio spesso. Sofia viene penetrata ripetutamente da entrambe nel culo e nella fica, mentre una la monta, l’altra le infila le tette in bocca o la bacia, entrambe le rivolgono gli apprezzamenti più sconci tra i quali “ troia”, “vacca”, “lesbica mangia fiche” o “bocca da peti” sono i più gentili.
Finita la scopata Sofia deve riposare, si siede sulla poltrona esausta e soddisfatta e ci osserva mentre, io e Giovanni, ci prendiamo nuovamente cura di Luciana e Laura che ci scambiamo più volte, mettendo loro i nostri cazzi in bocca, nella fica e nel culo con evidente successo visto che le due vengono più volte.
Mentre noi quattro siamo esausti Sofia, un po’ riposata, ci osserva, capisco che si aspetta ancora qualcosa, e che vederci scopare la ha eccitata di nuovo. Penso che la cosa migliore sia quella di premiarla facendola umiliare dalle due donne secondo il comprovato schema della volgarità raffinata.
- “ Ragazze a voi non scappa la pipì?” – chiedo sardonico
- “ A me si “ – dice Laura – “ e poi mi hanno detto di trattenerla…” -
- “ Anche a me, appunto l’ho tenuta per lei … per premiarla “ – insiste Luciana, guardo Sofia e mi accorgo che sorride soddisfatta e intrigatissima
- “ Tu che dici Sofia? Vuoi aiutare le nostre amiche a fare la pipì? “ – le chiedo
- “ Si… venite… “ - Sofia ha un sussulto di vivissima eccitazione
- “ Allora chiediglielo per bene, da schiavetta devota… ragazze alzatevi” – propongo – “ E’ un regalo che ti devi meritare “
Sofia si mette a quattro zampe mentre Luciana e Laura le si avvicinano, poi bacia i piedi di Laura e inizia a leccarli
- “ Dai chiedile cosa vorresti, senza giri di parole che ci eccitiamo di più – insisto io sapendo bene quanto questa umiliazione sia capace di accendere in Sofia la libidine più sfrenata. Sofia alza la testa e guarda dal basso Laura
- “ Ti prego Laura, pisciami in bocca “ – dice Sofia fissando negli occhi Laura e poi abbassando lo sguardo verso la peluria della fica
- “ D’accordo, lo farò porcellina, visto che ti piace tanto fare il cesso “ – così dicendo sfiora le labbra di Sofia con un leggero bacio
- “ Adesso chiedi a Luciana “
Sofia ripete l’operazione, bacia i piedi di Luciana e ripete
- “ Ti prego Luciana, pisciami in bocca “
- “ Sei la nostra troia Sofia? “
- “ Si, sono la vostra troia… siii “
- “ Bene, portatela in bagno, a quattro zampe “ – propongo
Luciana fa strada, Sofia cammina a quattro zampe verso il bagno, Laura dietro di lei le da dei calcetti sul culo per i quali Sofia ansima ancora di piacere, io e Giovanni seguiamo dietro per assistere allo spettacolo. Le tre donne arrivano davanti alla vasca, Sofia fa per alzarsi ma viene bloccata da Laura
- “ Aspetta un attimo, forse ora…. “ – dice girandosi e porgendo le natiche alla faccia di Sofia – “ Baciami il culo, Sofia “ – Sofia obbediente copre di baci il culo di Laura con studiata sensualità, non bara mai, poi Laura prende la testa di Sofia e la spinge al centro, incastrandosela in mezzo alle chiappe
- “ Che fai Laura? “ – chiede Luciana
- “ Aspetta…. Apri la bocca “ – ordina a Sofia che ha iniziato a toccarsi di nuovo. Sofia esegue, seguono attimi in cui Laura si concentra e contrae il sedere tenendo Sofia che nel frattempo ha spalancato la bocca, ben premuta sul suo ano. Dopo poco vediamo le guance di Sofia gonfiarsi e il rumore dell’aria che sfugge dall’angolo della bocca di Sofia ci fa capire che anche Laura ha voluto togliersi lo sfizio di mollare un peto in bocca ad una sempre più eccitatissima Sofia.
- “ Adesso va meglio “ – sospira Laura mentre Sofia, svincolata dalla pressione della mano di Laura continua baciarle le natiche ringraziandola
- “ Grazie, grazie…. Ooohh…. Grazie “ – Sofia non resiste a questo tipo di umiliazioni, un po’ bizzarre, ma lei stessa sostiene che, dopo averle provate una volta è impossibile farne a meno e che l’idea che una donna le scorreggi in bocca è insieme grottesca e fantastica, un’umiliazione ormai irrinunciabile per lei. So che difficilmente riesce a trattenere un orgasmo quando una donna la usa così, quindi affretto i tempi
- “ Sofia, non toccarti adesso, sdraiati nella vasca e godi con la loro pipì “ – Laura e Luciana aiutano Sofia ad entrare nella vasca, la fanno sdraiare sul fondo
- “ Insieme o una alla volta? “ – si chiede Laura
- “ Insieme vi prego, verrò subito e voglio che siate tutte e due “ – chiede Sofia eccitata
Laura e Luciana mettono i piedi ai bordi della vasca, in maniera tale che possano guardarsi in viso, Laura è sopra il volto di Sofia, un po’ più indietro, Luciana invece è sopra la pancia, con una bella visuale del volto di Sofia.
- “ Sono il vostro cesso….pisciatemi “ – chiede Sofia lasciando scivolare un dito nella propria fica
- “ Mirate alla bocca ragazze “ – dice Giovanni
Luciana è la prima a pisciare, non è la prima volta che lo fa su Sofia, il getto cade subito sulle tette che Sofia inizia a massaggiarsi, dopo poco parte la pipì di Laura che colpisce in piena faccia Sofia la quale è costretta strizzare gli occhi. Ora le due pisciate raggiungono calde, simultanee e potenti Sofia che inizia a godere
- “ Ecco il bagnetto preferito da una frocia come te” – dice Luciana, poi dirige il getto verso la bocca aperta di Sofia, Laura fa altrettanto e, presto, la gola e la bocca si riempiono del piscio delle due donne che fuoriesce schiumando dalla bocca di Sofia la quale, di tanto in tanto, ingoia quel cocktail speciale
- “ Brava, bevi….. così, ti piace proprio la pipì delle femminucce eh?” – incalza Luciana mentre Sofia sta avendo evidentemente un orgasmo collassante che la costringe a prendere aria girando il volto per svuotarsi la bocca e prendere aria e lasciando che le due pisciate terminino dappertutto, indirizzate dalle due donne che non trascurano di bagnare alcuna parte del suo corpo.
- “ Ohh… che cesso che sono…aaahh…siii “ – si autoproclama l’esausta Sofia mentre le goccioline si affievoliscono
- “ Asciugaci adesso “ – propone Laura sporgendole la fica sopra la bocca. Sofia provvede, con la lingua fuori , ad asciugare ogni goccia di pipì rimasta incastrata nelle labbra delle due fiche gocciolanti di Laura e Luciana. Le ragazze scendono e io e Giovanni ci ritroviamo con i cazzi duri tanto che decidiamo entrambi di sborrare in faccia e in bocca a Sofia
- “ Andiamocene adesso “ – Invito tutti a lasciare il bagno perché so che a Sofia piace essere usata e lasciata li, forse si toccherà nuovamente.
Ci rivestiamo tutti mentre sentiamo scorrere l’acqua della doccia. Dopo venti minuti appare Sofia sorridente, in accappatoio, e tutti quanti le tributiamo un meritato applauso
- “ Sofia sei fantastica “ – le dico baciandola sulla bocca, tutti annuiscono
- “ Oddio è stato bellissimo, ora però basta… almeno per qualche giorno”
Rimaniamo a parlare ancora un po’ del più e del meno e ci diamo appuntamento alla prossima settimana.
20752
1
13 anni fa
Sofia,
38/40
Ultima visita: 8 anni fa
-
S.Valentino
Quest'estate, abbiamo conosciuto in una discoteca di Riccione 2 ragazzi 29 e 32 anni di Venezia con i quali Simona ha giocato per tutta la vacanza. I 2 le piacevano perché erano di oggettiva avvenenza, fine nei modi e con 2 cazzi enormi più di 22 cm. A fine gennaio di quest'anno i ragazzi ci chiamano dicendo che per 4 giorni si trovavano dalle nostre parti per lavoro, che erano in compagnia anche di un'altra persona, un loro collega molto bello e con una dotazione fuori parametro...Detto da loro che sono super(super messi forte!) la cosa incuriosisce Simona la quale decide l'incontro per il giorno di S.valentino. Decidiamo che l'incontro avverrà in un Motel, dove si può entrare ed arrivare davanti la camera con la macchina,dove non ci sono problemi per eventuali rumori o urla di lei. Ma la cosa particolare è stata un'altra. io (Marco) ho detto ai ragazzi che non sarei stato con loro, ma dotavo di una telecamera Simona che avrebbe dovuto riprendere tutto nei minimi particolari, e dissi loro che lei si aspettava una serata forte,dove sarebbe stata fatta oggetto di brutali scopate senza nessun limite da parte loro. Alle 8 Simona era in albergo,e i ragazzi dopo averle presentato il loro amico (molto bello anche lui) le hanno fatto bere diversi martini e wodka. Entrati in camera come da accordi hanno acceso la telecamera e ripreso tutta la serata facendo anche delle foto con la macchina portata da lei. L'hanno scopata per 4 ore facendole di tutto, nel filmato si vede lei barcollante di alcol che spompina a turno tutti,poi sdraiata sul letto a pancia in giù viene presa a frustate sul culo fino a farlo diventare un fuoco! Non si sono accontetati di colpire le natiche ma le tenevano le chiappe aperte per colpire il buchetto del culo e la fica, fino a quando quello dei 3 che aveva un cazzo veramente spropositato le ha poggiato la cappella enorme sul buco del culo e tentato un paio di volte di spingere, ma lei per la grandezza del membro si è ritratta dal dolore. Allora viene bloccata dai 2 ragazzi: uno le sale sulla schiena sedendosi e bloccando il corpo mentre le mani l'altro le aprivano il culo così il terzo ragazzo le ha sfondato il culo con un colpo secco mentre lei urlava e li implorava di fare piano. Dopo i primi 20 minuti di cavalcata violenta nel suo culo che è servita per aprire per i giochi le hanno scattato una foto( che abbiamo pubblicato insieme ad altre di quella serata) per far vedere come l'avevano sfondata...A fine serata quando ormai era stremata da pompini con ingoio e doppie penetrazioni, dopo averle sborrato ovunque, sudicia di sborra l'hanno portata nel bagno e fatta inginocchiare nel box doccia dove le hanno pisciato addosso. Tornata a casa era stremata ma appagata, era venuta di continuo ma le bruciava tutto, figa e culo, con quest'ultimo poi segnato da profonde strisciate rosse delle frustate avute...
9592
2
13 anni fa
mogliebang,
36/31
Ultima visita: 7 anni fa
-
Sabato mattina
Ciao Amici..grazie in anticipo per il tempo che dedicherete alla lettura del nostro racconto(spero vi piaccia) e scusateci per il linguaggio a volte colorito ma era l'unico modo per rendere bene l'idea!.. BENE..tutto ebbe inizio un sabato mattina come tanti altri(pensavo io): sveglia prestissimo(accidenti al lavoro), ginnastica, colazione veloce, doccia e leccatina alla moglie che pur assonnata apprezza sempre... Esco di casa e mi preparo ad affrontare il solito giro soft del sabato mattina( faccio l'agente di commercio) quando mi si accende una spia sul cruscotto..proseguire è da pazzi,chiamare la mogie che dorme peggio quindi torno a casa per chiamare l'autofficina..magari c'è qualcuno anche di sabato.. Voi dovete sapere che noi abitiamo in campagna in un paesino in prov. di Novara e casa nostra è in fondo ad un viottolo sterrato, quindi capirete il mio stupore quando vedo un auto parcheggiata vicino casa alle otto di mattina. Forse per aver visto troppi 007 decido di fermarmi e proseguire apiedi, entrare dall'orto e sbirciare dalla finestra della cucina(piano terra..non esageriamo) TA TAAM intravedo mia moglie che ,molto serenamente, con una mano gira il caffè e con l'altra massaggia l'uccello di un nostro conoscente( che per comodità chiameremo Paolo)..avrei voluto urlare ma la voce mi si spense in gola..rabbia..dolore ma anche eccitazione.. ORA,passato il primo attimo di smarrimento(vorrei vedere voi!) penso:"MI GUSTO LA SCENA E POI MI SENTONO"..effettivamente non era male,dopo qualche massaggino Paolo si alza e come nel più classico dei film porno gli piazza l'uccello in bocca. A mia moglie il cazzo in bocca è sempre piaciuto ma non pensavo cosi tanto da farlo sparire del tutto..Fino a quì tutto bene(mi stavo addirittura toccando )..quando suona il citofono..loro non mi sembrano scocciati..mia moglie apre ed eccoti apparire un tipo che si presenta educatamente e saluta Paolo calorosamente...nel giro di due secondi si spoglia e mostra un cazzo enorme a mia moglie che per niente intimorita si mette in ginocchi e comincia a pompare... é a questo punto che succede l'inaspettato(per me):Paolo prende mia moglie da dietro e sporgendosi in avanti inizia a succhiare il cazzo di ROCCO(indovinate perchè lo chiameremo così ?) alternandolo con mia moglie. Questa scena continua ancora un pò finchè mia moglie si alza,spalanca le coscie sedendosi sul divano e invita Rocco a penetrarla e Paolo a leccarli entrambi... Non mi stava più nei pantaloni quando ecco un altro cambio di scena; fa sedere Paolo sul divano,gli si siede sopra piano piano( lo sta prendendo in culo) e offre la figa a Rocco per una doppia penetrazione interminabile... Dopo dieci minuti buoni Rocco toglie il preservativo appena in tempo per sborrare in mezzo alle tettone di mia moglie che soddisfatta si alza( leggera smorfia di dolore) e fa venire anche Paolo( forse per la 2^ volta). A questo punto si ricompongono,bevono un altro caffè e si salutano da buoni amici... VOI COSA AVRESTE FATTO ADESSO? Io ho aspettato due minuti ho preso l'auto e sono rientrato tranquillo..."Ciao Amore,non mi funziona l'auto perciò il giro di stamattina è saltato..cosa dici ce la facciamo una scopatina??" LEI tranquilla girandosi di spalle-" Si però lo voglio subito nel culo".. Nemmeno il tempo di puntarlo che scivola dentro accompagnato da una sborrata da OSCAR..glielo piazzo in bocca e me lo faccio pompare ancora per 10 minuti prima di venire per una 2^ volta... Lei alza gli occhi e mi dice-" Vedo che ti ha fatto bene lo spettacolino..la prossima volta però unisciti a Noi!!" QUESTO RACCONTO IN PARTE E' REALE ED IN PARTE COLORITO DA ME...MA COME SPESSO ACCADE LA REALTA' SUPERA LA FANTASIA- Un bacio da Ulisse & Coco
9854
5
13 anni fa
cocco 69,
41/39
Ultima visita: 1 anno fa
-
l estate scorsa
L'estate scorsa.
Eravamo a Taormina in uno dei nostri week end estivi per le varie località della nostra bella isola. Avevamo affittato un simpatico piccolo attico in un accogliente hotel al centro, Dopo il mare del mattino, un pranzo di fronte il meraviglioso panorama di Mazzarò ed Isola Bella, lo shopping del pomeriggio ed una cenetta intima la sera, stanchi eravamo rientrati in stanza e ci eravamo messi comodi e bere qualcosa nel terrazzo. Io avevo anticipato mettendomi in pantaloncini e polo, seduto sul divano, aspettando la mia signora. Di fronte su un'altro terrazzino vedo una oppia che chiacchiera e che saluto con un cenno del capo. Ad un tratto si presenta in un intimo scuro, con una vestaglietta fino alla coscia di seta. Splendida, mora ed abbronzata, con un sandalo con un tacco che slanciava le sue belle gambe e dava ancor piu "sodità" al suo bel culetto. Spegne la luce esterna del terrazzo e si mette di fronte a me, lasciando che la piccola luce interna e la luce della luna facesse intravedere le nostre ombre. Poggia due bicchieri di drink sul tavolo e si siede cavalcioni su di me......io vedo la coppia di fronte che nel frattempo rientra e spegne la luce estrena lasciando accesauna luce piu soffusa in camera....li vedo dietro alla persiana che ci guardano....mia moglie che da loro le spalle forse non se ne è accorta ed allor cominia a sfilrmi il pantaloncino lasciandomi nei soli slip e togliendomi anche la polo. Poi mi bacia tutto, tirando fuori il mio cazzo e mettendosi alla pecorina mentre mi pompa.......sono in estasi...soo certo che quella coppia ci sta guardando da dietro le persiane...vedo delle ombre che i muovono ed immagino che stiano anche loro facendo la stessa cosa.....mia moglie allora, sempre secondo me all'oscuro di quanto immagino, mi sale sopra inginocchianosi sul divanetto e cominciando a salire e scendere sulla mia asta ormai durissima.....proviamo anche altre posizioni....io sempre seduto e lei di schiena che sale e scende sempre...poi messa a pecora mentre io la sfondo....poi sul divano a gambe aperte che la lecco.....infine veniamo e godiamo come due matti..senza fare eccessivo rumore.....esausti rentriamo e ci facciamo una doccia ed andiamo a letto. Do un'occhiata al balcone di fronte. La luce si spegne....anche io allora spengo la luce e auguro la buona notte a mia moglie che ricambia e mi dice:-" Credi che saremo piaciuti ai nostri vicini.....? "...un fremito ed un brivido mi passano per la schiena....
5925
4
13 anni fa
luca e giovanna,
37/44
Ultima visita: 3 anni fa
-
il nostro primo scambio con una giovane coppia
Non eravamo per nulla convinti di incontrare Marco ed Anna,
la giovane coppia che aveva risposto al nostro “last”. In passato le coppie
molto più giovani di noi si erano rivelate, spesso e volentieri, poco
affidabili e ahimè poco serie ma la curiosità fu tale che quella sera organizzammo
ugualmente con loro. Sara, mia moglie, si vestii con il solito abito nero
succinto, tacchi e decolté in bella vista ed io, più casual, con la giacca di
pelle e i jeans attillati. Arrivando davanti al bar con qualche minuto di
ritardo, lì trovammo già lì che attendevano. Erano più giovani dei vent’anni che avevano
dichiarato nella mail ed erano ancora più belli e sensuali di quanto ci
aspettavamo che fossero realmente. Entrambi erano testimonial, a loro dire, di
una poco conosciuta marca di intimo. Lei era una “velina” mora, molto
sexy, con addosso una mini e dei sandali con i tacchi alti. Lui, un bel fighetto con un viso molto carino e leggermente abbronzato.
A parte l’iniziale disagio per la differenza di età, per il resto, ci trovammo
subito in sintonia con loro e da lì a poco decidemmo di approfondirne la
conoscenza altrove. Le ragazze erano visibilmente eccitate ed attratte una dell’altra
per cui non ci volle molto tempo per arrivare nel nostro
appartamento. Entrati in casa, le “due” partirono subito in quarta con un
gioco saffico molto eccitante e poi decidettero di coinvolgere inizialmente solo un maschietto. La scelta, "pilotata" da Sara, ricadde su Marco che si sdraiò
in mezzo a loro e si fece spogliare e baciare da entrambe. La più decisa era mia
moglie quindi, che probabilmente per la piacevole e fresca novità, dopo avergli leccato l’addome,
si piego maggiormente e cominciò a succhiargli l’arnese. Il mio grado di gelosia nei loro confronti cominciò così a
salire vertiginosamente ma decisi che era ancora presto per intervenire, dato
che volevo capire fino a che punto Sara si voleva spingere in quella sua prima situazione a tre senza di me. Guardandomi, mentre pompava il cazzo di Marco ed Anna la faceva
godere da dietro, disse: ”adesso lo scopo… del resto è questo
che desideri, vero?”. Non feci in tempo a
dirgli di no che si mise sopra a cavalcioni ed iniziò a scoparlo. Accidenti, i primi minuti furono terribili. Un misto di rabbia e di
smarrimento totale anche perché lo scambio non lo desideravo realmente. Non sapevo se andarmene o rimanere, ma fortunatamente, da lì a poco, la cosa cominciò a disturbarmi
meno ed a eccitarmi un po’. Cominciai a pensare di farla godere ancora di più quella gran troia e che il suo piacere era anche il mio. Mi avvicinai così a quel set da film porno e mi sdraiai accanto
con il cazzo che mi esplodeva nelle mutande. Anna, attenta alla nuova situazione, iniziò a succhiarmelo
ed io con una mano gli afferrai il capo e con l’altra giocai con il 2° canale
di Sara. Probabilmente la mia mano ispirò Sara a spingersi oltre, a tal punto che, poco
dopo, mi chiese: “voglio sentire anche il tuo cazzo dentro”. Io, da gran
bastardo per il trattamento subito poco prima, balzai subito dietro e per
vendicarmi gli infilai dentro il cazzo senza troppi preliminari. Sentii che aveva qualche gemito di dolore per
via delle dimensioni e della fretta ma me ne fregai e prosegui senza sosta fino a che
il suo godimento ebbe sopravvento al dolore. Non ero sazio e non ero ancora venuto però. Volevo
pareggiare il conto con entrambi e così infilai la lingua tra le chiappe della
ragazzina messasi a disposizione e preparai la strada verso il suo giovane buchino. Marco
mi disse: " è vergine e non te lo permetto". Io sinceramente me ne
fregai, invitandolo a farsi i "cazzi suoi", come si suol dire e come del resto aveva fatto finora scopandosi
mia moglie e con una mano gli diedi degli schiaffi alle chiappe sode
(forse un peccato per come erano belle) e con l’altra cominciai a giocare con
il suo clitoride. Poi sbattei dentro con forza e senza esitazioni il
cazzo nel culo e cominciai a sfondarlo!!! Non ricordo quanti colpi di uccello e
quanti schiaffi gli rifilai ma la venuta per entrambi fu da infarto! Da quel momento fu un susseguirsi di emozioni senza sosta...
25108
0
13 anni fa
nuovi desideri,
45/44
Ultima visita: 1 anno fa
-
al privè
dopo tanto pregare da parte mia (lui) finalmente una sera ci siamo decisi, lei veramente incazzata con me, quasi mi odiava, mi diceva in auto, quando sono sola a casa a me piace fare la troia e fantasticare, ma qui mi sento proprio una troia, vera e non sono capace di essere me stessa! Io le dissi che era tutto tranquillo, era solo una serata diversa fra me e lei e che nessuno ci avrebbe disturbato.Entrammo nel locale, nel riminese, carino accogliente, all'inizio eravamo allo sbando, ma ci incominciammo ad addentrare in alcune stanze frequentate da coppie più o meno carine, la vedevo comunque eccitata e provai a chiederle se, si sentiva pronta a concedersi a me in privato, magari qualcuno ci guarda le dissi.. detto fatto: incomincia a leccargliela ed era già bagnata fradicia, mi spompinò per un ora e vedevo nelle fessure occhi che osservavano e cazzi duri che si affacciavano sui buchi, quando all'improvviso un cazzo di dimensioni stratosferiche circa 25 26 cm credo, mai visto una roba così. lei sembrava non accorgersi di quella mazza, quando all'improvviso si gira e mi dice, scopami a pecora, voglio succhiare quel cazzo enorme.Finimmo la serata, invitando quel singolo nella nostra stanza, e scopammo sabry per tre ore, lei si tirava quel cazzo enorme in figa senza problemi, sembrava che nemmeno lo sentisse, comunque venne tantissime volte e quella sera me la ricorderò per sempre....invitammo quel ragazzo poco più che ventenne tre o quattro volte a casa nostra!!!che sensazioni fantastiche
6771
1
13 anni fa
AdamDTS,
32
Ultima visita: 6 ore fa
-
io,lei,lui è .....
Mentre leggevo un noto giornale...ho pensato che non poteva essere vero simile annuncio,cmq provo a chiamare.....SQUILLA!!!RISPONDE!!!!dico che anche noi siamo una coppia,faccio il solito discorso di presentazione e ci accordiamo per un caffè.... Non ci speravo più di tanto per chè di fregature ne abbiamo presse parecchio il fatto era che eravamo al appuntamento.La troia ha voluto scarpe,vestito nuovo è parrucchiere (DONNE) cmq era bellissima,elegante ma troia al punto giusto.M_MI SONO ROTTO LE SCATOLE, è PASSATA PIù DI 20 MIN DAL ORARIO ACCORDATOF-MA ANCORA CHE CREDI A QUESTI ANNUNCI DI PERVERTITI SEI IL SOLITO DEFICIENTE,TUTTI BIDONO LI PRENDI TEM_STAI ZITTA CHE Mò PROVO A CHIAMARE SE NON RISPONDONO SE NE ANDIAMO....,COMINCIA PER SALIRE IN MACCHINA CHE MI SEMBRI UNA ZOCCOLA LI IN PIEDI Ero molto arrabbiato,non per la sola,per chè mi son fatto 70 km andata e poi dovevo fare anche il ritorno.... che tra benzina è autostrada.....io lavoro in fabbrica è cè la crisi Vedo arrivare verso di noi due cavallone ma tutto ho pensato meno che erano lì per la annuncio...ma effetivamente erano lì per l'anuncio!!!ci avviamo verso casa loro ma c'era qualcosa de una che non mi conviceva più di tanto...era troppo alta è il piede troppo grande...ma mi son detto che ero emozionato è forse la euforia mi stava faccendo brutti scherzi Caffè presso me ritrovo sul letto con tre donne(quasi)mia moglie che godeva mentre si faceva slinguazare tutta...a un certo punto alessandra se tira fori la bestia O DIOOOO!!!!!MADON!!!un po mi sono frenato ma non mi importava me la facevo uguale..era troppo bona...provo a metterselo mentre lei a sua volta se facceva mia moglie,mentre mia moglie a sua volta leccava la figa a quel altra(che scena)non capivo più niente,metto il preservativo,vedo sto culo tutto largo per me......................................................................................................................................................maledetto uccello non si è adrizzato ,sono venuto con una pippa
5602
0
13 anni fa
AdamDTS,
32
Ultima visita: 6 ore fa
-
Il tavolo da pranzo
Weekend da sogno nella casa al mare di ricchi ed ospitali amici. Un appartamento per coppia, dotato d'ogni confort. Amici, come dire, normali, per cui non ci si aspettava nessuna avance, nessun divertimento extra, e tuttavia relax, buona compagnia, buona cucina. Finchè... Finchè non è arrivata Eleonora, rovente moglie di Enrico. Eleonora ed Enrico sono amici locali dei nostri amici, dunque han dormito a casa loro e son venuti ad aggiungersi al già folto gruppetto verso le 12,30 di domenica. Aperitivo. Pranzo. Battute. Si ride. Eleonora ha bevuto quanto basta. Qualcuno mette della musica. Eleonora si scalda un po' di più. Un attimo di distrazione e nessuno sà più dire come è successo, ma Eleonora è ora in piedi sul grande tavolo appena sparecchiato, e balla da sola. Enrico, il marito, ritma il tempo con le mani, le sorride. Tutti cominciamo a battere le mani, involontariamente incalzandola. Eleonora ha lo sguardo sognante, è felice e scatenata. E comincia ad aver caldo. Slaccia il foulard che ha al collo e lo lascia svolazzare sul viso del padrone di casa. Poi sfila la camicetta. Gli applausi sono diventati frenetici. Mi guardo in giro e mi rendo conto che questa volta nessuna delle coppie presenti ha portato bambini... Scambio un'occhiata significativa con Clelia. Annuisce. E salta sul tavolo anche lei.Già pubblicato su un altro sito. Ma sono io l'autore.
6852
0
13 anni fa
Geroboam,
52
Ultima visita: 8 anni fa
-
Forse una vera slave - parte 1
Erano alcuni mesi che non incontravo nuove "slave": a seguito di alcuni incontri con finte schiave che alla fine cercavano solamente un pomeriggio di sesso "strano", avevo deciso di prendermi una pausa.Quella proposta però mi aveva colpito. Veniva da una giovane alunna 26enne, priva di esperienza, che voleva essere iniziata al bdsm. Sento un messaggio in arrivo mentre guido tra questi pensieri: è arrivata al punto d'incontro, è puntuale. Avrei voluto farla aspettare un pò, ma questo pomeriggio i tempi sono tiratissimi. Mi fermo dietro la sua auto, vedo che guarda dallo specchietto e scende. Attraverso il finestrino del passeggero vedo che è minuta, è proprio come nelle foto che mi aveva voluto mandare. Scendo anche io e la guardo da sopra il tettuccio della mia auto: Il caschetto di riccioli biondi risalta molto sugli abiti neri che indossa. Un saluto di convenienza e le dico di raggiungermi. Le avevo chiesto tre cose: di indossare una gonna molto corta come nelle foto, di non indossare intimo e di non usare il bagno sino a quando lo avessi concesso io. E' vicina ora, ha gli occhi grandi e scuri, l'aria da bimba un pò spaurita. La faccio girare lentamente su se stessa. Ha scelto abiti appropriati ma la sua poca altezza la sacrifica un pò. Le dico di raccogliere un oggetto a terra, mi guarda stupita, non capisce sul momento. Solo dopo il mio secondo e deciso "raccogli" capisce e si china in avanti mostrandomi che ha ubbidito e le sue nudità sono esposte. Si sofferma un attimo in quella posizione. Le dico di salire in auto, cosa che fa appena recuperate alcune cose dalla sua. La prima parte del viaggio verso il mio rifugio si svolge tra poche parole. Anche i gesti sono quasi banali e guidati dalla mia insofferenza: le faccio alzare la gonna, la palpo, stringo forte i suoi piccoli seni.... La faccio bendare poco prima dell'arrivo. Fermo l'auto accanto a casa e le faccio togliere gli stivali che indossa. Sussulta quando poggia i piedi scalzi sul cemento corrugato antighiaccio e rovinato dal freddo e dalle pale dello spartineve. Arrivati al marciapiede la faccio gattonare sino alla porta che mi dilungo ad aprire. Il tempo di sistemare alcune cose e mi faccio preparare un caffè dopo averle tolto la benda. Mentre è indaffarata tra le capsule e cercando di capire come funziona la macchina, vedo con piacere le ginocchia arrossate ed i puntini rosseggianti che i minuscoli sassi conficcati hanno lasciato. Mi porge il caffè inginocchiandosi al mio fianco. Se continua così... come faccio a punirla ?Le dico di alzarsi e mettersi eretta con le mani dietro la nuca, le correggo per sfizio 2 o 3 volte la posizione che a dire il vero è perfetta. La guardo mentre finisco il caffè e mentre penso che dovrò modificare alcune cose programmate vista la sua buona volontà. Sfilarle la gonna è semplice, ma la maglietta devo strapparla visto che non voglio che abbandoni la postura. Mentre lo faccio le comunico alcune cose di base, necessarie, in quanto non avevamo mai parlato prima di aspettative, pratiche o limiti. Le comunico la safe-word che userà solo in caso estremo. Le dico che non voglio dei "no" come risposta, ma piuttosto delle alternative equiparabili se proprio indispensabile. Dovrà chiedere il consenso per ogni cosa. E' nuda ora e vedo dalla sua pelle che ha freddo: volutamente ho abbassato il riscaldamento.La faccio chinare avanti e le indico di allargare le gambe. Prende la posizione con facilità: mi ha detto di che segue corsi di ballo che, per quanto vedo, danno ottimi frutti. Le infilo un dito in bocca per farlo umettare bene prima di infilarlo in quello stretto buchetto esposto. Sento lo sfintere stringere sul mio dito mentre con decisione continuo a spingere per tutta la lunghezza. Sento qualche lamento che sopisco con sculacciate ed una strizzata al suo seno. Ill suo capezzolo mi dà l'idea per punirla: è turgido, si sta eccitando... o ha freddo....Sfilo il dito per infilarne un altro poco più sotto. E bagnata, "Non ti ho permesso di eccitarti", "mi spiace Signore" sussurra. Mi siedo e la faccio sdraiare sulle mie ginocchia, afferro i capelli per tenerle sollevata la testa mentre le dico di contare i colpi sulle sue natiche. Prendo un grosso dildo e lo metto a terra "montalo, visto che ti ecciti per nulla".I piedi a terra, le mani dietro la nuca, scende con il bacino sino ad iniziare la penetrazione con una smorfia: è davvero grosso per la sua stretta fessura. Lentamente, ma riesce a scendere sino a quasi toccare terra con le natiche, è in quella posizione mi chiede per l'ennesima volta di poter usare il bagno. Seccato dall'interruzione la dispongo a 4 zampe con le cosce serrate e le dico di farla lì come una cagna quale è. Ad un suo accenno di vergogna ed un lamento, sfilo la cinghia ed inizio a colpirla sempre più forte sino a quando il liquido inizia ad uscire copioso bagnando le cosce e creando sotto ed intorno a lei una pozza.Mi sfugge un sorrisetto quando la vedo abbassare il capo frustrata ed umiliata per la situazione. Prendo uno straccio e gettandolo sulla sua faccia le ordino di pulire per bene lo schifo che ha combinato ed un colpo con la suola del mio stivale su quel bel culetto la fa cadere pancia sotto in quel luridume."Sbrigati stupida cagna" la sollecito. Finita l'opera di pulizia, la trascino verso la doccia perchè si lavi di dosso i suoi liquidi. Tenta di aprire l'acqua ma la blocco facendolai inginocchiare seduta sui talloni. E' chiaro quello che voglio fare e mentre abbasso la cerniera vedo che si avvicina col viso alla patta socchiudendo la bocca. Rimane stupita della sberla che arriva improvvisa e geme quando l'afferro per i capelli sollevando il viso."Quando vorrò usare la tua bocca lo farò". L'impulso è forte, ma voglio andare per gradi e voglio decidere io cosa fare e quando farlo."vedo che tremi cagnetta, ora ti faccio una bella doccia calda" sussurro mentre il fiotto inizia ad uscire inondandole il collo ed il seno e colando su tutto il corpo."Puliscimi ora!" obbedisce succhiando e leccando le ultime gocce. Le punto addosso il getto potente della doccia per lavarla; geme per l'acqua troppo fredda.La bendo dopo che si è asciugata e mi faccio togliere gli stivali che nonostante le giornate già miti ho comunque indossato dal mattino."Lavami bene i piedi con la lingua" ed inizia a farlo timidamente. L'afferro per i capelli e la schiaffeggio, "Fallo bene e con decisione". La sua lingua si muove meglio ora, la tiene ben umida ad ogni leccata e temendo una mia reazione fa un lavoro certosino. Mi alzo davanti a lei inginocchiata e tolgo i pantaloni. Inizia ad eccitarmi la piccola. Le blocco le mani dietro la schiena, mi siedo e dico alla puttanella di avanzare leggermente ed iniziare a leccare. Ginocchioni e bendata avanza e poggia la sua lingua tra ano e scroto ed inizia a leccare con la stessa dedizione di prima. Lo fa con devozione e precisione scendendo sin dove può leccando e risale succhiando delicatamente gli attributi. Le chiedo se si sta eccitando ed al suo "si Signore, mi dispiace". L'afferro per i capelli e la sdraio sul tavolo in modo che la testa sia riversa all'indietro e le sue grazie ben esposte sull'altro bordo. La rimprovero mentre penetro la sua bocca con il mio sesso e le perquoto il pube con una bacchetta. Tengo premuto in gola mentre le bacchettate si fanno più forti e precise. Mi sfilo per farle prender fiato, le dico di fare un respiro profondo e mettere fuori la lingua il più possibile prima di entrare di nuovo e sentire la sua gola stringersi sul glande. Le reggo la testa che istintivamente allontanerebbe e la trattengo per un pò, godendo di quelle pulsazioni sulla cima."Sei solo una puttanella" le grido mentre mi sposto dall'altro capo e vedo la sua stessa saliva colarle sul viso. Le infilo due dita nella fessura ormai fradicia. Sussulta compiaciuta, ma la faccio lamentare quando le tolgo e la schiaffeggio con forza tra le gambe. Le dita ora allargano il forellino in modo da facilitare l'entrata decisa della punta gonfia provocando un sussulto ed un lamento. Mi fermo un attimo per poi premere piano ma deciso e sino a sentire le sue natiche poggiate sul mio inguine."Non mi piacciono le troiette" le dico sfilandomi da quella pur piacevole posizione per avvicinarmi di nuovo alla sua bocca. Capisce e si ritrae "no ti prego Signore" riesce a dire prima che due schiaffi le ricordino che i "no" non sono ammessi. "Farò quello che vuoi, sono la tua cagna, usa la mia bocca come ti piace, ma non dopo che.... non ce la faccio... non ancora.." mi supplica. La faccio scendere con forza dal tavolo e con una spinta la getto a terra e la slego, si inginocchia ed aprendo la bocca mi invita a svuotarmi dentro di lei. Ha capito, mi secca dirlo ma è brava: mi ha dato l'alternativa plausibile."Non ora puttana!!" e lascio cadere alcune gocce di saliva in quella fogna spalancata. La lego con le mani e le braccia sollvate, le gambe divaricate, la cinghia comincia a colpire, forte vedo la carne arrossare sempre più. Alterno i colpi tra natiche, cosce, schiena e seni dosando la forza con attenzione. I vistosi arrossamenti mi convincono che è tempo di usare una bacchetta: la pelle sarà molto più sensibile ora. Vedo i segni netti di un eccitante rosso vivo ricamare quel culo ben fatto. I suoi lamenti non mi fermano, anzi mi compiacciono. Mi fermo solo quando una piccolissima goccia di sangue esce dopo l'ennesimo colpo. Mi prendo un attimo di pausa, fumo una sigaretta mentre la guardo in quella posizione e vedo i segni di lacrime che escono da sotto la maschera.Finisco con calma la sigaretta, due urletti sottolineano le clips che le metto ai capezzoli. La spingo a terra, la lego in modo che le sue mani siano bloccate sulle natiche e la sua testa tenuta a terra, le gambe ben aperte. Non può praticamente muoversi ora e lascio cadere la mia saliva sul buchetto mentre le dico di bagnarlo bene usando le sue dita che a malapena arrivano sin lì."Allarga bene ora" mi avvicino e premo, sento le sue dita tendere la pelle; entro premendo con decisione ed ancora arrivo sino in fondo. Metto un piede davanti alla sua bocca e sento la sua lingua e le labbra lavorare sulle dita mentre mi muovo dentro di lei per tutta la lunghezza. Inizio a pompare sempre più velocemente e sento i suoi lamenti divenire gemiti di piacere "non vorrai godere eh? troia?!", "Sì Signore, ti prego...." Mi fermo per tentare di bloccare il suo orgasmo "Se vuoi godere lo farai da sola, se lo farai sarai punita" Sento pulsare lo sfintere nel suo tentativo di recuperare l'orgasmo, ma un suo gesto di disappunto mi fa capire che non ci riuscirà, ma quelle pulsazioni hanno stimolato il mio. Un pò seccato mi rendo conto che devo finire e con pochi colpi scarico dentro e in fondo a lei imprecando. Mentre la libero dalle corde mi chiede di nuovo di poter godere. La schiaffeggio più volte "Sei solo una puttanella! vediamo se vuoi essere punita seriamente".Si mette sul divano aprendo flessuosamente le gambe al massimo ed inizia a masturbarsi provocandomi mentre la guardo.Più volte nego il permesso di finire, ma frustrata, alla fine non resiste e conclude tutt'altro che silenziosamente. Mi guarda aspettando la mia certa reazione che arriva dopo poco con numerose e violente cinghiate sulle cosce già segnate. Emette solo piccoli lamenti sommessi. Le metto la cinghia al collo e la trascino così in bagno, mi faccio lavare per bene prima di disporla davanti alla tazza. Capisce, si mette di lato e socchiude la bocca abbassandosi ed aspettando l'umiliazione del mio getto sul viso ed in bocca. Di nuovo mi pulisce succhiando e leccando a lungo. "Grazie Signore" mi dice un attimo prima del mio "lavati troia che sei lurida".Ritorna chiedendo timidamente cosa deve indossare per la cena: le indico un minuscolo grembiulino bianco.
16685
1
13 anni fa
MasterSevero,
52
Ultima visita: 2 anni fa
-
plastic worm
Era una calda serata estiva,l'afa non dava tregua continuavo a rigirami sul divano, lo sguardo vagava sullo schermo del tv color, stanca del programma inutile che trasmettevano accesi il pc.
Curiosa come tutte le donne che possano chiamarsi tali capitai per caso su una chat line e li iniziò la mia avventura; non avevo mai chattato prima, l'idea di chiaccherare di cose anche personali con gente mai vista prima mi metteva leggermente a disagio ma ero nello stesso tempo attirata dall'idea di nuove conoscenze; dopo i primi minuti di incertezza cominciarono ad arrivare una serie di messaggi di posta..alcuni carini e allegri altri leggermente malinconici, uno però aveva attirato la mia attenzione...recitava pressapoco così : - buonasera Mistress posso conversare con lei?...
Mistress? Mi scusi sono una neofita cosa intende con questo termine?
L'uomo che si trovava dall'altro lato dello schermo cominciò a raccontarmi cose che anche se solo lontanamente avevo immaginato ora erano chiare e attiravano la mia attenzione sempre di più... il sesso se ben raccontato alle volte accende il desiderio più di un film, le immagini si susseguivano nella mia mente man mano che l'uomo scriveva...passarono alcuni giorni e sempre più bramosa di desiderio tutte le sere accendevo il pc alla ricerca di quell'uomo intrigante che mi riempiva i sogni; immaginavo i nostri corpi muoversi frenetici all'unisono su fresche lenzuola, immaginavo la mia bocca assaporare ogni lembo della sua pelle, riuscivo ad immaginare anche il suo profumo caldo e muschiato, però non riuscivo a dare un volto a quell'uomo che accendeva di desiderio le mie notti...ogni sera speravo in un suo invito, ma nulla, finchè un giorno stanca di aspettare, mi feci avanti io...invitandolo a casa...oddio uno sconosciuto a casa, uno sconosciuto che viene a trovarmi solo per quello...si per il mio spasmodico desiderio di sesso, oddio, mi sentivo fremere di eccitazione e di paura, cosa mi farà mai, cosa si aspetterà da me...dopo un paio di giorni il momento fatidico è arrivato, giro per casa in preda al panico con la testa piena di mille pensieri : -se non gli piaccio, e ..e.. se lui non piace a me ? E se non sono abbastanza disinibita per un uomo con così tanta esperienza... mentre la testa è in preda al panico comincio a vestirmi, calze nere, guepierre, perizoma e reggiseno, camicetta di seta, gonna a tubino nero, scarpe con tacco... mi rimiro nello specchio ...tutto sommato non sono poi così male, raccolgo i capelli sulla nuca, comincio a truccarmi perdendomi nei miei pensieri
ritorno in me al suono del campanello...di corsa mi precipito ad aprire ( al citofono: - prendi l'ascensore, quarto piano ti aspetto sul pianerottolo)...esco dalla porta e aspetto .. finalmente la porta dell'ascensore si apre ed eccolo, un uomo alto robusto con gli occhi di un azzurro glaciale i capelli biondi e una espressione dolce, nella mano sinistra una valigia rossa , mi porge la mano destra : -piacere ( un sorriso delicato gli si dipinge in viso ) andiamo, vorrei fare una cosa con te se non ti spaventi troppo.
Con l'espressione maliziosa in viso mi invita a entrare nel mio appartamento, rapida mi affretto a fargli strada, richiudo l'uscio dietro di me e subito mi trovo faccia a faccia con lui, che subito mi mette alle strette, le spalle mie appoggiate alla porta e lui che indaga il mio viso e poi mi bacia appassionatamente senza lasciarmi il tempo di respirare, le mani leste senza indugio esplorano il mio corpo una sul seno , una sulla coscia, non so se ribellarmi o lasciarmi andare, ma sono troppo eccitata, e lui non è affatto male anzi...così robusto, così maschile... : -emm ( cerco di schiarirmi la voce ) hai detto che volevi fare una cosa...butto mezza frase mentre lui continua a baciarmi il collo, l'incavo fra i seni...già la mia camicetta è al suolo... : - si ciccina ( la voce calda e gentile ) vorrei mummificarti ... : - mummificarmi? Cosa intendi? ( mentre lo dice prende la valigia rossa, la apre e ne estrae un grosso rullo di nastro latex nero lucido, un paio di forbici, un grosso dildo vibrante nero e li appoggia in ordine sul tavolo della mia cucina) e ...e.. come intendi farlo?
Sul suo viso un sorriso quasi cinico, gli occhi gli scintillano : - Ciccina, non ti preoccupare, se hai paura devi dirmelo, devi avere assoluta fiducia in me, non è un gioco comune anzi, è pericoloso e se non ho la tua piena fiducia( mentre parla i nostri sguardi si incrociano, sul mio viso si legge l'eccitazione per quella strana situazione, il perizoma è già umido dei miei umori, annuisco appena mentre lo fisso negli occhi, senza nessuna esitazione mi sfilo la gonna rimanendo in guepierre) : - sfilati anche il perizoma e il reggiseno, devi rimanere nuda...però non immaginavo che fossi così carina ( un po' arrossisco alle sue parole, mentre mi spoglio completamente) : - brava, ora unisci le caviglie ( prende il nastro nero e comincia a fasciarmi completamente le gambe, le braccia distese lungo il corpo , il nastro mi stringe sempre più forte le ginocchia sono immobilizzate, le braccia anche, il nastro avvolge sempre più strettamente tutto il mio corpo, solo il volto è scoperto...i tappi mi vengono inseriti nelle orecchie, poi una maschera in lycra nera, e ancora nastro nero a coprire tutta la testa, solo le labbra e il naso rimangono liberi, sono completamente inerme, come una bambola di lattice nero, non riesco a muovermi, dipendo totalmente da lui...con forza, mi prende in braccio, mi porta in camera dove mi appoggia delicatamente sul letto, sono completamente estraniata dal mondo, sudo per il caldo dovuto alla pellicola plastica che mi avvolge completamente ) ....uno squarcio sulla plastica all'altezza dei genitali....qualcosa di caldissimo mi sfiora nel mio intimo, un dito...mi stimola, poi il dildo vibrante mi viene infilato completamente nella sorca, comincia a scendere caldissimo il miele dalle mie viscere, la sua lingua morbida comincia a farsi strada verso il mio clitoride, l'eccitazione cresce in me sempre più forte, sono un lungo verme inerte di plastica nera che spamodicamente si contrae, sono li a gemere ansimando di piacere, ed ecco il suo fallo mi penetra la bocca e io avidamente comincio a succhiarlo caldo e liscio, continua a entrarmi in bocca non riesco quasi a respirare, il piacere continua sempre più forte in me, mentre la sua bocca avida dei miei umori succhia il mio clito, il fallo di lattice viene portato alla massima vibrazione mentre il membro turgido mi riempie la bocca, un 69 in cui sono completamente inerme il piacere mi prende , fortissimo intenso, mentre copioso lo sperma invade la mia bocca , lo bevo, avidamente, ingorda , ebbra di piacere, la farfallina mi si contrae in modo spasmodico attorno al dildo nero, vengo....e l'orgasmo rende entrambi felici e senza forze...mi libera dal nastro e dolcemente mi bacia...è stato il primo di molti caldissimi incontri...
molto tempo è passato da allora, e molto son cresciuta in questo mondo meraviglioso ricco di lussuriosi passatempi, e tu saresti disposto a farti coinvolgere come ho fatto io?
6815
0
13 anni fa
LadyViola,
37/33
Ultima visita: 5 anni fa
-
la nostra 1 volta
Ciao a tutti.. Siamo coppiamelchi56 U&R coppia molto affiatata in tutto x tutto con moltissime fantasie che cercheremo di realizzarle Tutte.. Racconteremo la nostra 1 esperienza dopo molti inviti..ma mai con persone della stessa città accettammo di vederci con una coppia simile a noi..semplice educata ma vogliosa
Che chiameremo F lui E lei
Sia la mia R ….. che altra signora dopo alcune volte che ebbero contato telefonico.. decidemmo x una cena .. Il giorno dell appuntamento arrivo
Emozionatissimi ma sicuri certi di cosa e chi stavamo x incontrare.. Loro attendevano all uscita dello svincolo autostrada mantenendo un contatto telefonico per eventuali cambiamenti ritardi ecc … arrivammo scesero dalla loro auto . soliti saluti sorrisi … . ci fu una totale distensione ma aumento di eccitazione.. ci fecero strada fermandoci in un parcheggio decidemmo di andare con la mia ..cosi le donne dietro parlammo del più e del meno ma sentivo R la sua voce il suo sorridere Giunti si vide questa pizzeria situata su una bellissima collina entrammo poca gente prendemmo posto… le due donne vicinissime sembravano amiche da sempre io e F iniziammo a dialogare lo vedevo impacciato ma pian piano prese coraggio , le signore ridevano e parlavano anche sottovoce …. Pensavo che sarebbe stata una magnifica serata .. R DISSE CHE ANDAVA IN BAGNO E … LA SEGUII PASSAVANO I MINUTI LE PIZZE ARRIVARANO MA LORO ERANO ANCORA IN BAGNO... E ERA TUTTA ROSSA IN VISO. . R anche SORRIDENTE SI AVVICINO BACIANDOMI CAPI’ … ERA ECCITATISSIMA BRUCIAVA ..DISSE “ SI “ avevano limonato consumammo la cena allegramente con dirci si noi … Fummo invitati casa a bere qualcosa mentre si saliva le scale la coppia prese in mezzo R ed iniziarono a baciarla lei una bella mora sui 47 anni lui 53 anni piu alto di tutti ma simpaticone , mentre le donne si baciavano in bocca lui accarezzava entrambi poi volle baciare R.. che rispose al bacio mentre E mi passo le mani sul mio cazzo duro sopra la stoffa ed io gli strinsi un capezzolo mi mostro la lingua che succhiai ..salimmo appena chiusa la porta in cucina la padrona presa R ed iniziarono a succhiasi avidamente intanto il marito versava da bere .. vidi R che succhiava il seno stringendo i capezzoli di E che si contorceva ansimava F mise musica sottofondo e le donne scomparvero nella camera da letto … ero eccitatissimo ma calmo volevo gustarmi tutto mentre bevevo il mio bicchiere di cognac F mi passo la sua mano sul cazzo e mi disse andiamo a vedere cosa fanno la scena che mi apparve la padrona di casa sdraiata sul letto cosce aperte al massimo e R inginocchiata le leccava la fica le mordeva le cosce mentre E le teneva i capelli F si sbottono i pantaloni e porto il cazzo duro vicino la bocca di R che subito gli succhio la capella lo pompo lo insalivo e poi baciò E io mi avvinai a R la baciai e mi desse assaggia la fica di E ..iniziai a leccarla mentre R inizio a fare il pompino a F lo pompava dolcemente e avidamente immaginavo cosa provasse e brava a fare pompini E nel mentre si mise tra le cosce di R leccandogli fica e culo la sentivo gemere sapevo che iniziava a sborrare di fica e di culo E gli infilo un cazzo finto nel culo di R inserendo il vibro mi avvicini alla bocca del mio amore R che inizio a succhiare anche me F mi prese le palle in mano e mi sorrise cosi allungai la mia mano accarezzando le sue palle il sogno del mio amore R si muoveva con il bacino con il culo e fica e pompava due cazzi mi guardo capi che voleva darmi tutta la sua saliva e la baciai nel baciarla ebbi la capella di F vicino ed iniziai a succhiarla anche io mentre R le succhiava le palle
E si alzo e infilo due dita nel culo del marito F prese la testa di R con entrambi le mani con un movimento su e giù sentiva sia le dita della moglie e scopava nella bocca di R mentre io infilai le dita nella fica di E mi disse scopami mentre io scopo mio marito con le dita mi misi dietro lei e infilai di colpo il cazzo che entro in una fica caldissima F fece uscire il cazzo dalla bocca di R si mise con la sua bocca tra le cosce della moglie iniziando a leccarci palle e fica il mio amore R si sedette sul cazzo duro di F lo mise in fica di colpo ..vedevo calcare e godere il mio amore R … sentivo i colpi della lingua di F sulle mie palle leccava la moglie che godeva e sborrava di continuo ogni tanto lo sfilavo e lo infilavo nella bocca di F che succhiava divinamente ..la E di colpo mi disse scopalo gli piace inculalo lo tirai .fuori R si alzo dal cazzo di F le due donne prima mi succhiarono entrambi il mio cazzo … poi leccarono il culo di F la moglie lo fece piegare ed io entrai nel culo di F era caldissimo lo sentivo che stringeva la capellaaa
Le due donne si misero a guadarci ..ed iniziarono a leccarsi baciarsi R infilo un cazzo grosso ne culo di E .. che godeva di continuo F urlava che voleva sborrare le due donne si avvicinarono e lo succhiarono gli svuotando le palle con le bocche mentre io continuavo a montarlo, le due donne con la bocca di sborra si baciarono e poi il mio amore R venne a baciarmi con un po di sborra che io presi subito volevo sborrare anche io cosi mentre pulivo F succhiandogli le ultime gocce di sborra svuotavo nelle bocche delle signore la mia … sborra fu una bellissima nottata da ricordare..nella speranza di incontrare gente cosi
10116
2
13 anni fa
coppiamelchi56,
41/44
Ultima visita: 8 anni fa
-
tutti insieme
Quando chiudiamo gli occhi spesso ci tornamo in mente quei momenti vissuti tra l'inquietudine iniziale seguita poi dal vortice e dalla passione, come quella volta con il tramviere (lo chiamiamo così) che dopo esserci incontrati decidiamo di andare a casa sua. O quando andiamo con quella coppia nella loro bella casa a s.siro, o come l'ultima volta da F., un sinolo di saronno. Quando siamo nella nostra intimità ci piace ricordare mentre approfittammo della momentanea assenza del tranviere in cucina e ci alzammo e cominciammo a baciarci ed a toccarci, mentre lui arrivò e si mise dietro di lei, Laura mentre mi aveva già preso il mio gonfiore in mano sentiva lui che la baciava sul collo e pian pian faceva scivolare le sue mani lungo i fianchi su a cercare il suo bel seno e giù a cercare la sua mutandina. Nel mentre Laura non ce la fa a resistere e comincia a toccarlo dai pantaloni e si accorse subito del vigore del nostro amico. allora comincia a sbottonarlo e glielo stringe nella mano mentre con l'altra fa lo stesso con il mio già in tiro. Da li a poco andammo in camera e toccandola sento che lei era già eccitatissima allora decido di prenderla da dietro. a quel punto lei comincia a baciarlo e a scendere sul suo petto fino al suo cazzo vigoroso. La visione delle sue mani che lo accarezzano e lo strofinarsi sopra il viso con voglia ed eccitazzione quella verga gonfia mi piaceve da morire. allora comincia a leccarglielo con gusto. E ci piace ricordare quanto abbia goduto mentre la scopava da dietro intimandaloa di stare ferma, poichè Laura dll'eccitazione di dimenava. Ci piace ricordare e dirci tutte le emozioni provate in quei momenti. Come anche l'ultima volta a casa di F., dove dopo una piacevole chiacchierata andammo tutti in camera, dove lui aveva già acceso le candele: Io avevo già parzialmente spogliato Laura e gliela porsi frontale. Lui ha cominciato deliatamente a toccarla e cominciarono a prendere contatto. Anche in quest'occasione si ritovò in mezzo a noi e sentiva le nnostre mani che si scontravano sul suo seno, tra le sue gambe. Le nostra dita bagnate si incrociavano menre sentiva le nostre lingue dappertutto. Lei cominciò ancora ad accarezzare e a liverarci i nostri cazzi. Lei ce li accarezza come solo lei sa fare. allora la feci sedere e lei comincio dal mmio mentre aveva ben saldo il suo tra le mani. Poi fece lo stesso con lui cercando di prenderlo in bocca ed assaporandolo di gusto da aumentargli la salivazione lucidandogli quella bella verga. allora cominciammo a prenderla in tutti i modi e lei che cercava i nostri cazzi gonfi per assaporarli con la lingua. Quando mi resi conto che il nostro amico la stava prendendo da dietro mi sdraiai e la riempimmo tutta. Ricordo ancora la sua goduria sotto i nostri colpi. Ricordiamo le sue mani ed il cazzo che ad un certo punto ha estratto e gliel'ha portato alla bocca. Io ancora sotto vedendola baciarlo coì bene venni copiosamente e dopo un po anche il nostro amico venne. E ci piacque anche quando tutti e tre siamo rimasti sul letto in quel breve relax, ma Laura infondo infondo aveva ancora voglia,allora adesso fantastichiamo come sarebbe bello poter ripetere queste esperienze, magari con tutti e due i nostri amici insieme e vederla presa da loro due insieme e con una coppia che ci aiuti a completare il quadro. Sarebbe bello poterla vedere mentre viene baciata e toccata dappertutto, completamente dedicata ai piaceri di tutti. Vederla attelnarsi a tutti sarebbe bello.Prima con le mani, poi con tutto il resto. Vederla godere sotto i colpi, le mani e le lingue di tutti. Metterla a disposizione e loro che la desiderano la prendono con voglia e foga, proprioncome le scorse volte. Lei che non lascia nessuno scontento e si dimena con tutto il suo corpo passionale.
Per adesso è solo un pensiero... ma anche le altre volte partì tutto per gioco.
5527
0
13 anni fa
AdamDTS,
32
Ultima visita: 6 ore fa