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Attilio & priscilla part.2
Sessualmente era come se appagati avessimo preso una pausa, non ne parlavamo, facevamo poco sesso ed in maniera sbrigativa, come se dopo quella sera avessimo timore di andare oltre, come avessimo visto il punto di non ritorno che avrebbe potuto cambiare la nostra vita per sempre. Io non riuscivo a togliermi dalla mente quella inculata spettacolare, con Priscilla che godeva come la una porca e nell’immaginario la vedevo mentre la penetravo a pecorina con lei che si godeva il cazzone di Tony in bocca. Un’immagine che mi dava sensazioni fortemente contrastanti, libidine/gelosia. Quello che mi spaventava non era l’aspetto sessuale, ma il timore che la cosa potesse sfuggirmi di mano rischiando così di perdere mia moglie. Non avrei mai potuto accettare di perderla per la mia stupida voglia di trasgredire, lei si era rilevata molto più disinibita di quanto avrei potuto immaginare ed il suo modo di godere, in quei momenti, diveniva per me un propellente della libido. Questi erano i miei tormenti, ma i suoi? Forse il dubbio se raccontarmi la verità o meno sulla sua falsa amica….? Il desiderio di ripetere certe esperienze senza di me? Una sera appena a letto Priscilla prese l’iniziativa “sai..? ho sentito la mia amica, è logorata dal desiderio di ripetere quelle esperienze, dice che non riesce a togliersi dalla mente l’intensità degli orgasmi avuti sentendosi al centro dell’attenzione, essere leccata e presa in più modi ed avere più cazzi a disposizione. Ma sarà impazzita? Può una donna sentirsi così depravata?” chiese. Ci siamo, pensai, cosa si sta inventando ora? Usa la sua amica per dare sfogo alle sue fantasie o vuole testare quanto anch’io sia depravato? “Ma…” risposi “forse una donna se non ha inibizioni morali può essere portata a fantasticare rapporti multipli. Del resto il sesso di coppia è una regola morale che ci siamo dati per etica e religione, posso capire che una volta superato il confine, i limiti che ci imponiamo possano essere frantumati dalla lussuria, ma, a questo punto consiglia alla tua amica di andare in terapia, altrimenti potrebbe perdere il controllo”. “Tu dici?” ribadì “comunque lei continua a sperare che possa riaccadere, senza che il marito lo sappia, dice di non sentire sensi di colpa”. “Problemi suoi, comunque” conclusi “Buona notte amore”. Il mattino seguente in ufficio ripensai a quanto detto da Priscilla ed a mente lucida tutto era più chiaro, lei desiderava ripetere l’esperienza ma non aveva il coraggio di coinvolgermi, di mettermi a conoscenza di quanto realmente accaduto e di quanto da quel momento si sentisse intimamente maiala. Ok, pensai, ora la sistemo io. Preparai una nuova falsa partenza e per ulteriore conferma delle sue aspettative, la invitai a seguirmi, per poter fare shopping nel pomeriggio in Via Montenapoleone e farmi compagnia la sera. Lei, ovviamente declinò l’invito, adducendo di non sentirsi molto in forma per un viaggio così breve. Il piano ora era di toglierli la sete con il prosciutto, quattro uomini oltre me e Nicole avrebbero fatto parte del commando. Già dalla mattina della farsa partenza sentivo la libido montare e la fantasia galoppare. Sarei stato regista della più grande opera pornografica, con interprete principale la porcona di mia moglie. Si, con la telecamera avrei ripreso tutto, volevo documentare quanto Priscilla sarebbe stata maiala. Questa volta aspettammo fino alle ore 24:30, per essere certi di trovarla addormentata, dato che probabilmente sperava nella visita. Quando entrai la trovai profondamente addormentata, allora come concordato, Nicole usando la sola benda sugli occhi e sfiorando con le labbra la sua bocca la svegliò. “Ciao” disse Nicole “ ti ricordi di me?” Priscilla annuì con la testa. “Abbiamo voglia di giocare di nuovo con te, se vuoi questa volta ti lasciamo libere le mani per partecipare attivamente, ma devi promettere che non toglierai la benda dagli occhi, se invece non vuoi giocare possiamo accontentarti, andiamo via e tutto finisce qui. Cosa ne dici?” Priscilla per un momento (che sembrava interminabile) rimase in silenzio, poi quasi stesse facendoci un favore disse “ok visto che vi siete scomodati… accetto, ma vi prego non fatemi del male” e sfoggiò un sorriso che era tutto un programma. Con un gesto tolse il lenzuolo che la copriva e, sorpresa, era già nuda e completamente rasata. Era certa che avrebbe ricevuto questa visita od era soltanto una sua grande speranza? Perché depilarsi poi? Non lo aveva mai fatto. Probabilmente nell’ipotesi che sarebbe accaduto si era preparata al meglio, sul piano estetico ed igienico. Era evidente quindi che bramava spingersi oltre ed io a questo punto ero curioso ed eccitato nel voler scoprire quale sarebbe stato il suo limite. La cosa che appariva certa, era il suo alibi mentale, la costrizione ed il fatto di non conoscere i suoi “stupratori” oltre, ovviamente, al fatto che io non sarei mai potuto venirne a conoscenza annullava i sui freni inibitori. Feci cenno a Nicole di iniziare, mentre io mi accingevo a disporre la telecamera sul cavalletto. Nicole rapidamente denudatasi si sdraiò delicatamente sul corpo di Priscilla, avvolgendola completamente e pressando con il seno contro il suo in un abbraccio voluttuoso seguito da un intensissimo bacio con la lingua. Priscilla, prima sorpresa, ricambiava con pari passione se non maggiore. Due donne nude, avvinghiate con le lingue intrecciate in un vortice di passione lesbo, era l’immagine migliore per scatenare il delirio. I quattro ragazzi si erano già denudati con le aste tese pronti a portare il loro contributo di lussuria. Nicole esperta e molto coinvolta, come da copione, si girò in posizione 69 su Priscilla e leccando la sua clitoride, prese con le mani da sotto le natiche le grandi labbra massaggiandole ed aprendole lentamente spalancando la sua fessura all’imminente penetrazione di uno di quei pali che ormai si avvicinavano minacciosi. Priscilla come fosse un’apprendista, riproponeva su Nicole gli stessi movimenti. Le due vulve si dischiudevano sotto la pressione delle dita, aprendosi come dei boccioli sotto i raggi del sole, mostrando il diaframma vaginale pulsante e pregno di umori, in attesa famelica del manglio di carne infuocato entrare prepotente nel profondo delle loro intimità. Con la telecamera stavo riprendendo tutto con primi piani da sballo. Il mio cazzo era teso all’inverosimile. A quel punto Tony prese l’iniziativa portando in prossimità della bocca di Nicole il suo arnese che ben lubrificato dalla saliva fu indirizzato subito nella fessura tra le grandi labbra di Priscilla. Dall’altro lato accadeva la stessa cosa con l’asta tesa di uno degli altri ospiti nella vulva di Nicole. I due ragazzi presero a pomparle lentamente, penetrandole per tutta la lunghezza delle loro aste e suscitando vibrazioni di piacere in entrambe ad ogni spinta. Le due continuavano a leccarsi a vicenda in un crescendo di piacere incontrollato. Come da istruzioni feci cenno ai ragazzi di iniziare il carosello. Dovevano occuparsi alternativamente due delle loro vagine e due dei loro ani. Cominciarono cosi dopo aver lubrificato per bene le loro aste ad incularle ed a scoparle alla pecorina senza soluzione di continuità, scambiandosi di posto a rotazione ogni dieci affondi nelle loro carni. Ciò come previsto dava respiro ai ragazzi che avevano delle pause tra una penetrazione e l’altra e nel contempo non davano tregua a Priscilla e Nicole che venivano sbattute con continuità da una girandola di cazzi davanti e di dietro. Tutto ciò le portò in breve all’apice del piacere. Dopo il primo orgasmo che prese entrambe quasi contestualmente feci cenno a Nicole di lasciare il campo soltanto a Priscilla e prendere il mio posto alla telecamera. Priscilla ancora scossa dalle vibrazioni di piacere, fu sollevata di peso e calata sull’asta di Tony, piegata in avanti sul suo corpo con le natiche al cielo, libera di sbattersi l’ enorme membro dentro il suo ventre. Il cazzo mi tirava ormai da farmi male, ma non volevo ancora partecipare, volevo essere l’ultimo a godere del corpo di mia moglie. Priscilla prese a far scorrere su e giù l’asta di Tony nella sua fica, con sempre maggiore profondità e velocità, più si sbatteva più perdeva il controllo ed il senso di cosa stesse dicendo. “Dio, che bello, che cazzone, cosi, cosi, tutto…tutto dentro, siii che bello, è enorme, non venire, non venire, dai siii, anche dietro, uno nel culo, ne voglio uno anche nel culo” quasi supplicava. Io stavo per venire senza neanche averla ancora toccata. Accennai con la testa ai ragazzi di dare seguito alla richiesta ed il più lesto si piazzò immediatamente tra le sue natiche. Priscilla era talmente infoiata, bagnata ed aperta che assorbì il secondo cazzo come fosse precipitato in una voragine. Il suo ano era rimasto lubrificato, dilatato e pulsante per il prolungato trattamento precedente, la sua vagina gonfia di piacere e piena di umori. Lei si era ormai letteralmente piantata l’uccello di Tony, fino giù alle palle ed immobile si godeva il maltrattamento riservato al suo ano dai colpi inferti dall’ariete di turno con continui sussulti di piacere. Il primo dei ragazzi in breve sborrò il suo piacere nel suo orifizio e rapidamente fece spazio al secondo. Priscilla era ormai prossima al delirio, ormai il suono che usciva dalle sue labbra era soltanto “si..sii…si..si” ogni colpo che riceveva era un “siii..”. Questo ampliava la libido di chi la stava montando. Rapidamente uno dopo l’altro versarono il proprio seme nell’intestino di mia moglie con Tony, ancora armato, ben piantato ed immobile nella sua vulva. Mi avvicinai col membro teso pronto ad esplodere. Dal suo ano colava verso la vagina lo sperma ricevuto dai ragazzi a cui si aggiungevano gli umori delle sue ripetute venute e parte del lubrificante usato nel suo di dietro. Era meravigliosamente invitante, poggiai la cappella sull’asta di Tony, all’ingresso della vagina ed iniziai a premere lentamente. Vedevo il mo cazzo farsi spazio tra le pareti vaginali ed il cazzo di Tony, lo sentivo scivolare dentro nonostante l’ingombrante presenza dell’altro. Era una sensazione del tutto nuova ed eccitante. Stavo scopando mia moglie a due cazzi e lei sembrava non aspettasse altro. Si irrigidì, si alzò sulle braccia per fare pressione verso i due cazzi ed inizio a gemere ed a rantolare dal piacere. “scopatemi, spaccatemi la fica, più forte, dai, ancora, Dio mi uccidete, Dio non resisto, haaa, Bast..a, Bastaaa” Venimmo in una esplosione di orgasmi all’unisono, Priscilla schizzò fuori dall’ abbraccio carnale e presa da vibrazioni di piacere si accasciò su un fianco del letto. “Credo sia svenuta” apostrofò Nicole. “Ok dissi, approfittiamo per andarcene, credo che non dimenticherà facilmente questa esperienza”. Rapidamente ci ricomponemmo ed uscimmo di casa. Arrivato in macchina mi raggiunse un messaggio al telefonino, era Priscilla : Amore mio infinito, già mi manchi moltissimo, è stato travolgente ed immensamente meraviglioso, ora però torna da me, voglio dormire abbracciata a te. Ps: la prossima volta mi fai togliere la anche la benda sugli occhi?....
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12 years ago
romeodp,
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Last visit: 6 years ago
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Prima volta trav
Lo avevo conosciuto via internet, si era presentato come bsx, dalla foto capii subito che era carino: alto 168, magro, capelli corti biondi, occhi azzurri, 18 anni, pelle liscia e vellutata, sodo. Era uno studente che abitava a Milano e quel fine settimana era solo, i suoi compagni erano rientrati a casa. Andai da lui dopo averlo incontrato per un caffé. Ci sedemmo sul bordo del letto a parlare un po'. Si tolse le scarpe da sport che indossava e io feci lo stesso. Mentre parlavamo inizievamo ad appoggiare le mani sulle gambe dell'altro, poi qualche carezze in viso. L'eccitazione stava salendo. Ad un certo punto gli chiesi se potevo baciarlo e così abbiamo fatto, prima piano sulle labbra e poi sempre più intensamente con la lingua. Gli acccarezzai il collo e glielo baciai fino alle orecchie., ci togliemmo le magliette e con le mani ci eccitavamo sul petto e i capezzoli, poi fu il momento dei jeans, il bottone e la cerniera con la bocca mentre lui stava lì in piedi. Gli chiesi a quel punto se con quel bel corpo femminile non si era mai travestito e mi disse: "no ma vorrei farlo tanto, quando vedo la mia coinquilina e penso ai suoi vestiti mi eccito tanto". Allora lo portai nella stanza accanto, quella della ragazza che non c'era. Eravamo entrami in mutande e calze in spugna bianche. Aprii un armadietto nel quale c'era tutta la biancheria intima. Eravamo lui davanti a me che guardava e sceglieva le mutandine da indossare e io dietro di lui appoggiato che mi strusciavo su di lui. Ad un certo punto allungò le mani dietro e me lo toccò, io feci lo stesso allungando le mani davanti e ci spogliammo completamente. Prese una paio di mutandine con perizoma, un paio di collant e gli indossò; poi un bodi ed una minigonna ed infine un po' di trucco. Era una perfetta ragazza, veramente sexy ed eccitante....cosa abbiamo fatto ? (puntata 2)
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12 years ago
admin, 75
Last visit: 11 hours ago -
Muta ed immobile
Apri la porta ed io sono lì, sulla soglia. Sempre sulla soglia, ad attenderti. Prima che tu arrivassi mi sono bendata da sola ed ho stretto i polsi dietro la schiena, a fatica, con le manette di acciaio. Insosso un baby doll di pizzo nero, cortissimo, un paio di slip aperti ovunque, calze nere velate autoreggenti e dei sandali dai tacchi vertiginosi. Niente altro. Tu entri e taci. Come sempre taci e mi spingi verso la camera senza dire niente. Cammino piano ma conosco ogni centimetro della mia casa, riesco quindi a concentrare l’attenzione su di te, sul tuo odore, sul tuo respiro. Il mio desiderio è assolutamente proteso verso il tuo essere, la tua essenza, la tua mascolinità e dentro mi tormento di passione. So che mi guardi. Sei finalmente libero dai miei occhi indagatori e ti spingi, forse, un po’ più oltre ad analizzare la mia pelle, il mio sesso, i miei seni velati dal pizzo. E’ per questo che lo faccio, che mi assoggetto, che mi annullo: a volte detesto questo mio carattere incontenibile verso cui alzi mille difese. Ok, basta. Devo smetterla di cercarti, di volerti, di pensarti! Ma quante volte me lo sono promessa senza riuscirci? Quante volte ho ceduto al mio istinto? Si può controllare l’istinto? Si può tacere il sesso pulsante? Non lo so, ci provo… se tu mi aiuti. Mi spingi sul letto. Sono col viso sul piumone ed il sedere in alto che sporge. Tutto tace attorno a me. Ecco, ti togli le scarpe. Che poi mi ecciti anche vestito. Mi ecciti anche quando non ci sei, quando non ti vedo, quando non ti sento. Sei un supplizio. E quando mi chiedi di succhiartelo solamente ti detesto perché vorrei di più. E poi detesto me stessa perché, in fondo, mi basta anche il tuo sorriso. Mi basta anche il tuo silenzio. Tu mi ecciti. E non chiedermi perché. E non dirmi che c’è di meglio. E non sminuirti perché quello che mi provochi è indescrivibile. Forse mi è sufficiente riuscire a provare questo. O forse vorrei eccitare anche te. Mi alzi il baby doll. Le tue mani mi sfiorano appena. Sento la cerniera abbassarsi ed il tuo odore sfuggire dagli abiti. Se ti dicessi che ti amo rovinerei tutto. Taccio, immobile ed in attesa.
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12 years ago
admin, 75
Last visit: 11 hours ago -
La mia amante baby sitter-l'ingoio
Io è diciamo Angela,oramai eravamo amanti da circa un'anno.Ero stato il suo primo uomo,io sposato con due figli piccoli è con una bella moglie con cui a letto facevamo cose fantastiche.Ma Angela era entrata nella nostra vita perchè amici dei suoi genitori,faceva la baby sitter ad un'altra coppia di nostri amici.Quindi ci si vedeva spesso capivo di piacergli pensai di non farci nulla visto l'età,ma oramai lei era innamorata persa ed io non seppi resistere.Come già ho scritto lei era di una famiglia molto religiosa perciò molto repressa sessualmente,ma cedette.Fino allora chiavavamo soltanto,mi faceva pompini ma non voleva ingoiarlo,si faceva leccare la figa con gran piacere.Cercavamo ogni occasione per farlo.A volte chiamava a casa è se rispondevo io mi diceva sono sola a casa vieni è di corsa con una scusa andavo si faceva trovare pronta con un abitino senza nulla sotto,la sbattevo sul divano è scopavamo con furia,lei non prendeva la pillola,perciò non potevo sborrargli nella figa,non si faceva ancora inculare ed in bocca niente sborra.Per me era un tormento dovermi togliere dalla figa mentre stavo per venirli è venirgli sulla pancia.Finchè mia moglie ed i miei figli andarono al mare per una settimana ospiti dei miei suoceri.Mi dispiaceva perchè amavo i miei,ma Angela l'avrei potuta scopare su un comodo letto è farlo senza ansia.Così il primo pomeriggio che potè venire mi disse che aveva 5 ore a disposizione.Gli dissi di venire per pranzo,preparai qualcosa di leggero è misi delle asciugamano pulite sulle sedie,mi chiese perchè?Perchè mangiamo nudi,lei accetto subito volentieri.Quando finalmente andammo su quel comodo lettone,incominciai a leccarla tutta succhiargli la figa bagnata la faceva impazzire,così gli chiesi bello vero mentre ti succhio tutto quello che esce dalla tua figa?Lei sospirando "siiiiiiii".La voltai ed incomincia a scoparla a pecorina godeva da morire io stavo scoppiando,ma resistei ancora,avevo il mio piano,ci rilassammo un pò poi la feci inginocchiare sul letto mi tirai su è gli ficcai il mio cazzo duro,lei comincio a pomparlo voracemente allora gli dissi ti piaceva mentre ti succhiavo la figa?Lei non tiro fuori il cazzo dalla bocca ma scosse la testa per indicarmi di si,anche a me piacerebbe se succhi tutto ed incomincia a sborrare....cosa avrebbe fatto?Serrò la bocca ed ingoio tutto,stralunai non pensavo che avrebbe preso senza staccare la bocca la mia abbontante sborrata.Quando ebbe ingoiato fino l'ultima goccia mi guardo grata si capiva che era felice di averlo fatto gli chiesi ma come hai fatto ad ingoiare tutto la prima volta?Lo fatto con amore,fu la sua risposta ed era vero.
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12 years ago
globalsex,
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Attilio & priscilla part.1
Che palle…., dovevo fare qualcosa, non era possibile. La nostra storia stava lentamente andando alla deriva. L’amore se non alimentato da una buona intesa sessuale è destinato lentamente ad esaurirsi. Io l’amavo ancora, ma la crescita comune, sul piano sessuale, non solo non c’era stata ma si era invertita nelle aspettative. Lei, Priscilla, era come si sentisse appagata, svolgeva il suo compitino sessuale quando proprio non poteva evitarlo e si metteva tranquilla fino al successivo “obbligo matrimoniale” . Le sue prestazioni erano ormai ridotte al rapporto vaginale “missionario”. Altre posizioni erano poco gradite. Di tanto in tanto qualche fellatio forse per evitare altre mie richieste. Non era così all’inizio, c’era passione, anche lei prendeva iniziative, non sconvolgenti ma comunque azioni che partivano da lei e tutto faceva pensare ad una possibile crescita di libido e di esperienze di coppia. Pian piano invece, vedevo sempre più limitare le sue iniziative e frenare le mie. Se provavo a toccare il tasto pornografia mi faceva sentire un povero guardone depravato, se accennavo al possibile ausilio di giocattoli sessuali mi dava del matto come fossi un pervertito incallito, rapporti anali esclusi categoricamente. Tutto condito, per farmi sentire al massimo della colpa, dalla solita frase “ ma cosa ti prende? sei insoddisfatto? Non ti basto più? Non ti piace più fare sesso con me?”. Eppure sentivo che anche in lei c’era la porca che ogni uomo desidera avere per compagna, ma la porca era maledettamente repressa, dalla pigrizia fisica, dalla morale bigotta e dalla timidezza di fondo di esprimersi liberamente e compiutamente. Le parole non sarebbero state più sufficienti, dovevo trovare un crack, qualcosa che rompesse definitivamente questo andazzo, tutto tranne una lenta agonia sentimentale e sessuale. Presi così l’iniziativa e decisi di mettere in pratica quello che più volte avevo fantasticato. “Amore domani dovrò andare a Milano e se concludo la transazione dovrò trattenermi almeno un altro giorno per organizzare le cose”. Dissi mentre mi radevo la barba. “ Preparami la solita 24h, parto alle 11 da Fiumicino”. “ Perché non vai in treno, mi sentirei più tranquilla” rispose. “Amore sai che mi annoio in treno e poi è più rapido il rientro” ribadii. Il piano era partito, ora dovevo trovare ciò che mi occorreva e non avere incertezze. Il cloroformio, una escort con compagno e tutto il necessario reperito via internet…… tutto era organizzato, non restava che aspettare il giorno dopo. La mattina salutai come tutto fosse normale ed ovviamente invece che a Fiumicino mi recai nel mio ufficio per sistemare alcune pratiche in attesa dell’arrivo della sera. Priscilla regolarmente intorno alle 22,30 andava a dormire, perché lei ha sempre sostenuto di avere bisogno di otto/nove ore di sonno. Alle 23,00 con i miei complici (a pagamento): - lei Nicole, notevole, avrebbe potuto essere una top model se solo avesse saputo gestirsi meglio - lui, Tony (nome d’arte), ovviamente palestrato (giusto per la situazione) fisico perfetto e cervello assente. Avevo istruito entrambi, in qualunque momento io avessi dato il segnale avrebbero dovuto interrompere quello che stavamo facendo e dileguarsi rapidamente. Volevo testare gradualmente le reazioni di Priscilla per evitare danni irreparabili. Sarei entrato io cautamente in casa e se l’avessi trovata sveglia avrei finto che l’ arrivo anticipato fosse una mia sorpresa e per quella sera sarebbe finita così. Loro sarebbero stati pagati ugualmente ed avremmo rinviato ad altro momento quanto organizzato. Girai le chiavi nella toppa lentamente e solo in quell’attimo realizzai quello che stavo facendo, un momento di panico, una malcelata speranza di trovarla sveglia in contrasto al desiderio perverso di trovarla addormentata. Capivo che sarebbe stata la notte di non ritorno, in un verso o nell’altro. Non avrei avuto il coraggio di ripetere il tentativo, il cuore in gola, ora o mai più, mi dissi e varcai la soglia. Silenzio assoluto, come previsto Priscilla era già nelle braccia di Morfeo. Mi avvicinai al letto e con del cotone imbevuto di cloroformio mi assicurai che il suo sonno prendesse il totale sopravvento. Ciò fatto segnalai a Nicole e Tony di raggiungermi. Insieme spogliammo completamente Priscilla, operazione questa che già mi stava eccitando, vederla nuda ed impotente sotto gli occhi di estranei ed in balia delle mie trame mi aveva fatto superare le perplessità. Vedevo gli sguardi dei due complici, scorrere dalla cima dei capelli all’alluce dei piedi della bella addormentata, compiaciuti ed ammirati. Anche loro pregustavano quello che da lì a poco sarebbe avvenuto. Con delle manette (parte del corredo di acquisti via internet, ricevuti, ovviamente, in ufficio) fissammo i polsi alla spalliera del letto con le braccia aperte in posizione crocefisso. Alle caviglie due sciarpe di seta legate ai lati opposti della rete del letto in modo di tenerla ben aperta ma con lunghezza tale da permettergli movimenti in senso verticale. Dio quanto era bella, tutta nuda con il pelo ben curato a fare da cornice alle labbra rosa appena dischiuse. Il mio arnese era in fase crescente e la salivazione in aumento, così come la respirazione. Anche Nicole e Tony sembravano particolarmente interessati ad avviare i giochi, erano anche loro evidentemente eccitati, nonostante il loro fosse un lavoro. La bellezza di Priscilla doveva aver amplificato le aspettative ed il loro coinvolgimento. A quel punto le aggiungemmo una benda sugli occhi ed una sulla bocca e ci spogliammo completamente nudi anche noi. Non potei trattenere un’esclamazione di apprezzamento per Nicole, letteralmente spettacolare, con un seno perfetto, due natiche da urlo ed un viso fiabesco, così come notai che Tony non aveva soltanto i muscoli ipertrofici, ma in particolare, oltre la dimensione complessiva del pene un glande decisamente rilevante. Ora era tutto pronto, stava a Nicole iniziare come da istruzioni, con un batuffolo impregnato di aceto stimolò il risveglio di Priscilla, che dopo qualche secondo di torpore realizzò di trovarsi nelle condizioni in cui era. Nuda, legata ed in balia di sconosciuti. Iniziò a dimenarsi e tentare di urlare, senza ovviamente riuscire ad emettere poco più che dei gemiti. A quel punto la voce femminile di Nicole, ferma ma rassicurante “Stai calma, calma, non vogliamo farti del male, calmati o peggiori la situazione. Ascoltami bene, non abbiamo trovato contanti o preziosi in casa e ci dispiacerebbe andare via con un nulla di fatto, perciò abbiamo deciso di divertirci un po’, se non urli ti togliamo la benda dalla bocca e ti diverti anche tu, altrimenti al primo urlo saranno guai. Hai capito quello che ti ho detto? “ Priscilla annuì con la testa, la respirazione a duemila, probabilmente terrorizzata. “non urlerai vero?” continuò Nicole. Priscilla scosse la testa in segno di conferma. Tony le tolse il bavaglio e subito Priscilla implorò “non fatemi del male, vi prego, mio marito vi darà tutto ciò che vorrete” la mano di Nicole si posò delicatamente sulla sua bocca e gli sussurrò “quello che vogliamo ora è qui, rilassati” e sostituì la mano con le sue labbra in un bacio saffico tenero e non invasivo. Priscilla rimase con le labbra serrate ma chiaramente sorpresa dalla delicatezza di quel bacio, il suo affanno respiratorio andava normalizzandosi. Fu in quel momento che contestualmente io e Tony prendemmo possesso dei suoi capezzoli, leccandoli e ciucciandoli con dolcezza. “Ma cosa state facen…” Priscilla fu di nuovo interrotta dalle labbra di Nicole sulle sue. Noi continuavamo a leccare i suoi capezzoli e Nicole voluttuosamente penetrava con la sua lingua nella bocca di Priscilla che, dopo un accennato tentativo di scostarsi si abbandonò a quell’invasione calda ed umida. Subito dopo Nicole si tolse e sostituì la lingua con un suo capezzolo tra le labbra di Priscilla. Il respiro di mia moglie dopo aver preso regolarità di ritmo, cominciava di nuovo ad aumentare velocità. Questa volta però non era paura, cominciava ad uscire qualche gemito di piacere. “Ora basta, vi prego lasciatemi, non, non…” tentava ancora di difendere il suo onore, proprio in quel momento Nicole si spostò di nuovo per affondare il suo volto tra le sue gambe ed in luogo del capezzolo, Tony, accostò il suo arnese teso alle labbra di Priscilla. Quell’improvviso strumento sulle labbra aveva dato contorni diversi a tutta la vicenda. Capito il messaggio Tony si ritrasse e lasciò Nicole sola a slinguare la clitoride di Priscilla, cosa che sembrava gradire e rilassare nuovamente, visto come accompagnava con il bacino la pressione della lingua. Forse aveva realizzato che non ci sarebbe stata alcuna violenza ma soltanto ciò che lei avrebbe assecondato. Presi allora l’iniziativa e mi posizionai in ginocchio tra le gambe di mia moglie, iniziando a strofinare la cappella tra le sue grandi labbra, senza penetrarla e lasciando lo spazio a Nicole per continuare con la lingua a leccare il suo bottoccino. La cosa generò probabilmente la resa della resistenza. L’eccitazione di Priscilla aumentava a vista d’occhio, sia per i movimenti del suo bacino a pressare verso il mio membro che per i suoi gemiti di apprezzamento. Feci cenno a Tony di riproporre il suo cazzo sulle sue labbra e fu spettacolare vedere come lo accolse, con la lingua prima, come a testarne i contorni ed il sapore e dischiudendo le labbra poi lasciandolo scivolare come un cono gelato, fino ad accoglierne tutto il glande nella bocca. Contatto, questo tra le labbra, che impennò la libido di Priscilla, forse per le dimensioni di quel corpo carnoso che le occupava tutta la bocca, forse per la contestualità della lingua di Nicole e del mio cazzo tra le sue gambe, mai avevo visto quella quantità di umori che colavano dalla sua vagina. Ormai aveva abbattuto i timori e le paure ed evidentemente voleva sfruttare al meglio la situazione, senza sensi di colpa, perché impotente ed impossibilitata a sottrarsi a quanto stava accadendo. Aveva preso a gemere con maggiore intensità ed a pressare il bacino per essere penetrata. Ingoiava famelica e con evidente passione quel mostro turgido che aveva preso ad andarle su e giù fino in gola. Io ero già pronto per esplodere, tutta quella situazione mi aveva fatto salire la libido al massimo e la sensibilità del mio cazzo era fuori controllo. Vista la lubrificazione naturale che colava dalla sua natura verso l’ano, pensai di provare quello che desideravo dal primo giorno che la conobbi e che mai mi aveva concesso. Puntellai il glande sul roseo pertugio anale con lievissima pressione, senza spingere con forza, sentivo il diaframma ben chiuso senza segni di cedimento. Non volevo causarle dolore, cominciai così a pressare lievemente con movimenti rotatori della cappella come a cercare maggiore spazio prima di affondare. Nel frattempo Tony continuava a scoparla in bocca con ritmo costante e Nicole a leccare la sua clitoride. Per mia meraviglia Priscilla non tentava di ritrarsi ma era lì abbandonata e concentrata su quel tentativo di intrusione. Sensazione per lei veramente sconosciuta. Sentivo il suo ano pulsare come in prossimità di un orgasmo e sorpresa delle sorprese stavo entrando in quel buchetto da me sempre desiderato. La cappella, millimetro dopo millimetro, era ormai dentro la morsa del suo ano ed io non riuscendo più a trattenere l’orgasmo, uscii fuori di scatto per sborrare sulla faccia di Nicole e sulla natura di Priscilla che continuava ad essere leccata con insistenza. Vista la mia eiaculazione Tony si tolse dalla sua bocca e repentinamente si posizionò tra le gambe di Priscilla scostando anche Nicole. Puntò l’arnese ed affondò implacabile nella sua vulva, Priscilla emise una specie di rantolo vidi vibrare il suo ventre da scosse di piacere e capii che finalmente stavo vedendo in mia moglie la maiala che desideravo, porca e lasciva capace di godere liberamente dei piaceri della carne. Non volendo che finisse rapidamente il suo stato di goduria mi posi su di un suo capezzolo, ciucciandolo con passione ed invitando Nicole a prendere possesso dell’altro. Tony continuava a sbatterla con veemenza era instancabile, la pompava senza soluzione di continuità, sentivo Priscilla in stato di goduria permanente, non so quanti orgasmi abbia provato viste le continue scosse e contorsioni che produceva. Il cazzo mi era tornato dritto, decisi allora di approfittare anche io del materiale disponibile, mi misi dietro lo splendido fondo schiena di Nicole ed entrai nel suo culo in un sol colpo, come un coltello affonda nel burro. Ora stavo inculando Nicole mentre davanti ai mie occhi Tony pompava mia moglie. Una cosa che la mia fantasia non avrebbe mai potuto farmi comprendere per intensità emotiva e fisica, una situazione perversa ed incredibilmente voluttuosa, cominciai a pompare il culo di Nicole con sempre più forza, su e giù per tutta l’asta fino a battere con forza la pancia sulle sue natiche. Tony come se fosse una sorta di sfida prese a malmenare selvaggiamente con la sua mazza la vagina di mia moglie. Era ormai un delirio di godimenti, Nicole masturbandosi mentre le sbattevo con sempre più violenza il culo fu la prima ad arrivare implorandomi di sfondarla, di non smettere mai. Ciò portò Priscilla ad unirsi al delirio urlando si anch’io, anch’io, si sfondami, spacchami la fica, godo, godooo…. Le due donne erano in totale delirio. Nicole sembrava impazzita, continuava a spingere le sue natiche sulla mia pancia ed a roteare il bacino nel tentativo di farne entrare di più, feci cenno a Tony di venire a sostituirmi, viste le dimensioni notevolmente maggiori delle mie. In un attimo vidi Tony, evidentemente più esperto di me di tali situazioni, infilarsi tra le sue gambe, sotto di lei e penetrare la sua fica senza che io uscissi dal suo culo. Priscilla era come fosse svenuta, in uno stato di appagamento che l’aveva privata di ogni volontà. Io attore di una doppia penetrazione mai provata nella vita dentro un culo da oscar. Era veramente troppo, sentii una forte pressione alle tempie un calore pervadere il mio ventre ed a seguire un’ esplosione di sperma senza precedenti. Contestualmente, finalmente, anche Tony esplose il suo orgasmo nella vulva di Nicole che con qualche vibrazione residua si accasciò sul suo corpo in estasi. Erano passate non meno di tre ore dall’inizio dei giochi, congedai Tony e Nicole dopo aver di nuovo addormentato Priscilla con una piccola quantità di cloroformio e ricomposi il tutto come nulla fosse successo. Le tolsi le manette la pulii dagli umori calati copiosi dalla sua passera la rivestii, facendo sparire ogni traccia di quanto avvenuto e me ne andai in ufficio a passare il resto della notte in attesa del (finto) rientro il giorno successivo. La mattina dopo la chiamai dal telefonino per comunicarle che sarei rientrato per ora di pranzo e per testare il suo stato d’animo. Per me la serata precedente era stata un’esperienza incredibile, non ero riuscito a dormire un minuto, le immagini, di mia moglie con quell’enorme cazzo in bocca mentre la iniziavo alla sodomia, i suoi orgasmi multipli e la doppia penetrazione a Nicole, non abbandonavano la mia mente. Ma lei? Cosa sarebbe accaduto? Come avrebbe reagito a mente fredda? Avrei dovuto dirle la verità? Ero in ansia, dovevo sapere al più presto le sue sensazioni. Lo stupore fu appunto quando mi rispose senza la minima inflessione emotiva, come nulla fosse successo, anzi talmente normale che mi comunicò che non l’avrei trovata a pranzo in quanto aveva appuntamento con il parrucchiere e quindi ci saremmo visti in serata. Se non era agitata, se addirittura aveva preso impegni dal parrucchiere, se non aveva necessità di incontrarmi, di parlarmi o semplicemente di rifugiarsi nelle mie braccia, nelle braccia della persona più vicina, fidata e sentimentalmente legata. Cosa era accaduto? Aveva rimosso, come fosse stato solamente un sogno od era stato semplicemente un incubo da cancellare? Ormai avrei dovuto aspettare la sera, per indagare cautamente e cercare di capire gli effetti di quanto accaduto. La sera arrivai a casa con un po’ di preoccupazione ed appena entrato rimasi basito, mi stava venendo incontro una sconosciuta meravigliosa, bellissima “Priscilla” balbettai “co..cosa hai fatto? Co..come ti sei combinata?” Aveva i capelli lunghissimi castani con colpi di sole luminosissimi, un trucco accurato ma non pesante, un vestito a tubo aderente, abbondantemente sopra il ginocchio, smanicato con scollatura da urlo. “Perché non ti piaccio?” rispose “ti avevo detto che sarei andata dal parrucchiere…” “Ma, sei completamente trasformata, il taglio, il colore dei capelli, l’abbigliamento, sei stupenda!” “Trovi? Ho fatto il colore, l’extensions ed ho rinnovato un po’ il guardaroba, niente di eccezionale.” “Il risultato è eccellente” aggiunsi. Oltre all’immagine anche lo sguardo sembrava diverso, più radioso, come fosse pervasa da una nuova linfa vitale, una sorta di euforia post traumatica. Ed ora? Pensai, che tipo di reazione produrrà questa situazione? Ne debbo parlare o lasciare che sia lei ad affrontare l’argomento? Questi ed altri mille interrogativi tempestavano la mia mente. Lei in effetti appariva molto tranquilla e serena, possibile che la notte passata non aveva lasciato traccia? Pensai di aspettare e vedere gli sviluppi, anche se credevo che, quanto meno, avrei dovuto fare il pompiere, lo psicologo o il marito comprensivo e partecipe del trauma subito. Misteri della psiche femminile mi dissi. Durante la cena finalmente Priscilla affrontò l’argomento, ma in maniera del tutto inaspettata. “Attilio” esordì “posso farti una confidenza sulla quale dovrai mantenere il segreto più assoluto? Sai riguarda un’amica e non dovrai chiedermi mai chi sia, perché è una cosa molto intima e delicata.” “Ma certo amore, sai quanto sono discreto, se pensi di poterti confidare puoi farlo in tutta tranquillità” risposi, pensando che fosse un ottimo escamotage per affrontare l’argomento. “Di cosa si tratta di così misterioso?” “Sai, ho incontrato questa amica che non vedevo da un po’ di tempo, sentiva il bisogno di confidarsi con una persona di fiducia per aiutarla a capire cosa fare, per un consiglio, se cercare di dimenticare o se addirittura dare continuità ad un aspetto di se che non conosceva.” “Ok, ma se non mi spieghi di cosa stiamo parlando…” la interruppi. Era stata alle prese con due cazzi contemporaneamente, di cui uno enorme, era stata per la prima volta penetrata analmente, anche se non compiutamente, era stata leccata, baciata e carezzata da un’altra donna, era venuta, ripetutamente, in uno stato di estasi mai percepito prima nella sua vita. “E quindi, il suo problema?” Chiesi. “Non sa se denunciare l’accaduto, se confidarsi con il marito?” “No, no il suo problema è che la cosa si è ripetuta la settimana successiva e la cosa gli è piaciuta ancora di più, perché si è aggiunto anche un altro uomo, lei ha ottenuto di avere le mani libere rimanendo con la sola benda sugli occhi ed ha potuto partecipare attivamente.” “Alt” interruppi “co…cosa stai dicendo? C’è stato un seguito?” Sapevo che ora stava inventando, ma a che scopo? Aveva completamente rotto gli argini inibitori e voleva farmi intendere qualcosa? Voleva vedere le mie reazioni a tali esperienze di vissuto? Od era semplicemente una sua speranza di sviluppo futuro? “Ma come è possibile che questi abbiano rischiato una seconda volta uno stupro?” replicai. “Non è stato proprio uno stupro, sembrerebbe che siano dei professionisti, non di rapine, ma una sorta di gruppo per la liberalizzazione sessuale per l’abbattimento delle inibizioni, loro non violentano, rendono partecipe la prescelta, così almeno gli hanno spiegato.” E’ impazzita, pensai, ma cosa sta inventando? Decisi di stare al gioco “ e, cosa è successo la seconda volta?” “Ancora più bello, ha detto. Si e fatta penetrare da tutti di dietro stando a pecorina, mentre l’altra lei da sotto le leccava la clitoride. Non avrebbe mai creduto, ha confessato, se non l’avesse provato direttamente che l’ano potesse dare tanto piacere, ma poi è stata presa in più posizioni, anche due insieme, uno in bocca ed un altro sotto, insomma un delirio di orgasmi.” Nel sentire mia moglie parlare palesemente di sesso (di sesso perverso) in maniera cosi coinvolta, mi aveva provocato un’erezione incontrollata. Avevo forse ottenuto la moglie che volevo? “Ma che tipo di consiglio ha voluto da te? “ “Mi ha chiesto se fosse il caso di parlarne con il marito, se fosse il caso di essere sincera e chiedere al marito di rivivere in qualche modo quelle emozioni insieme.” “E tu cosa gli hai detto?” Risposi sempre più infoiato. “La mia risposta è stata decisa: Sei Pazza? Capisco che possa esserti piaciuto come dici, ma coinvolgere tuo marito, mai, potrebbe essere l’inizio della fine del vostro rapporto. Chi ti garantisce l’aspetto sentimentale? Un conto è fare le cose sotto la copertura morale della costrizione, un altro lasciarsi andare alla lussuria. Con che coraggio guarderesti negli occhi tuo marito dopo che lo hai informato di aver goduto come una matta con altri od addirittura facendolo davanti a lui? Meglio evitare. Ho fatto bene? Il marito pensi potrebbe mai accettare…?Rimasi un attimo perplesso, non sapevo cosa rispondere ne cosa avesse realmente in mente. Voleva prima sincerarsi come un marito potesse accettare una simile avventura o in particolare come “io” avrei considerato tale situazione? “Ma lei, in effetti, cosa si aspetterebbe dal marito una volta messo al corrente? Sai ogni situazione potrebbe essere diversa. Se il marito è uno particolarmente geloso o possessivo è un conto, se è innamoratissimo e poco bigotto è un altro, sai bisognerebbe conoscerli meglio, non saprei…” Risposi. Finimmo di cenare andammo in soggiorno e Priscilla esordì di nuovo “Sai, mi dispiacerebbe se succedesse a me e fosse un altro a prendermi di dietro, dopo averlo sempre negato a te e scoprire anche che è piacevolissimo.” Così dicendo si voltò di spalle e chinandosi in avanti a gambe tese e leggermente divaricate mise in evidenza il suo maestoso fondo schiena. E’ la tua sera fortunata, evitiamo che possa accadere anche a me che sia un altro il primo a prendermi la verginità anale.” Cosi dicendo alzò il vestito e mostrò il suo fondoschiena, già completamente nudo. Rimasi di stucco, seduto sulla poltrona, quasi incredulo, mia moglie stava finalmente chiedendomi di prenderla di dietro, si di incularla, in maniera ferma, decisa, convinta. Mentre ancora incredulo sentivo gonfiarsi la patta dei pantaloni, lei si adagiò con il busto sul tavolo da pranzo a gambe ben divaricate, perfettamente a novanta gradi e aprendosi le natiche mi invitava a procedere. “Fai piano” fu l’unica ammonizione che mi fece. Mi avvicinai con l’asta ormai tesa al suo massimo, ma non potevo pensare di penetrarla istantaneamente, così mi inginocchiai ed immersi il mio viso tra le sue natiche iniziando a leccare il suo buchino rosa. Sentii subito il piacere che stava provando, il respiro era subito aumentato ed i suoi gemiti accompagnavano i movimenti della lingua. Con la mano prese subito a frugare tra le sue grandi labbra, scorrendo dalla clitoride all’ingresso della vagina. Si le stava piacendo, ciò mi stimolava ancora maggior libido. I suoi umori e la mia saliva avevano preparato l’orifizio, che aveva preso a pulsare lievemente, come volersi dischiudere all’imminente invasione. Mi alzai puntai l’ariete sul buco dischiuso e mi fermai. Volevo assaporare quel momento per il maggior tempo possibile, poi iniziai ad esercitare una lievissima pressione, vedevo il suo ano plasmarsi sul glande, dischiudersi lentamente per poi ritrarsi come a voler rigettare l’intruso e subito dopo rilassarsi per cedere più spazio al glande. Ciò si ripeteva con frequenza ritmica. Era come stesse mimando un delicatissimo pompino con l’orifizio anale concedendo ad ogni pulsazione più profondità al mio cazzo. “Piano amore, piano, altrimenti mi fai male” le parole di Priscilla mentre il bacino pressava e roteava per agevolare la penetrazione. “E’ bello, è veramente bello, siii…” continuava masturbandosi sotto. Ora tutta la cappella era dentro, avevo già voglia di venire ma sentivo il suo piacere montare e non volevo interrompere questo momento magico. Entrata la cappella con un’altra piccola pressione sprofondai con tutto il membro nel suo culo. “Dioo, godooo” quasi urlò al primo irrefrenabile orgasmo “dai sbattimi, sbattimi, così inculami, inculami, dai che bello siiii” Stava godendo con tutto il mio palo dentro e sembrava non bastasse tanto spingeva verso il mio ventre. “ Sii..” mi lasciai andare “ti inculo troia, ti sfondo il culo, zoccola siii godo, godo anch’io, siii” presi a sbatterla con violenza inaudita, seguì l’esplosione del mio sperma devastante per potenza e quantità. Priscilla dopo sussulti ripetuti, pervasa da orgasmo anale e clitorideo si accasciò liberando il mio arnese dalla morsa del suo ano. Ano che rimase qualche secondo meravigliosamente dilatato, in quello che mi sembrò uno spettacolo nello spettacolo. “Non posso crederci” sussurrò “è stato sublime, ti amo infinitamente Attilio.” “Perdonami amore” risposi “forse ho esagerato con parole e irruenza ma ero come in trance, stavo godendo veramente come mai prima.” “ E’ stato bellissimo fu la risposta rassicurante, anzi proprio quel modo di prendermi mi ha fatto perdere il controllo. Ma sia chiaro, ti è permesso soltanto quando facciamo sesso” e giù una grassa risata. Da quel giorno sembravamo due come due innamorati alle prime armi, tutte gentilezze, attenzioni….
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12 years ago
romeodp,
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Last visit: 6 years ago
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Io, lei e tre ragazzi tutti per noi...
Era un pomeriggio freddo e piovoso di febbraio, quando io e la mia amica Calipso, stando al telefono, cominciammo a parlare di sesso e fantasie erotiche, fin quando capitammo su questo sito...cosi, per gioco decidemmo di iscriverci, e io confessai a lei i miei desideri proibiti..una chicca che mi si era infilata nella testa da qualche mese, provare una cosa con più ragazzi, una cosa, eccitante e selvaggia, in grado di farmi sentire l'oggetto del piacere di due o più uomini, che allo stesso tempo volevo "dominare" io..! Cosi, dopo aver ricevuto moltissimi messaggi, moltissime richieste, due ragazzi, che si sono presentati come amici, hanno attirato la nostra attenzione...Entrambi, sotto la 30ina, belli, bel fisico e anche ben dotati. Uno lo chiamerò Ettore, e l'altro Achille. Abbiamo cominciato a farci vedere interessate a loro, e cosi abbiamo cominciato a parlare e a vederci in web finchè abbiamo deciso di incontrarci in un parcheggio della capitale, per poi andare nella casa al mare di Ettore, sulla costa laziale.. Essendo però due ragazze, anche alle loro prime esperienze di questo tipo, di questa vita così misteriosa e parallela a quella normale, abbiamo deciso di portarci con noi un mio amico, Cesare, a cui avevo confidato tutto, chiedendogli se voleva partecipare...Il tutto ci garantiva più sicurezza, e allo stesso tempo aumentava anche l'eccitazione, perchè si trattava non più di due ragazzi, ma di tre..! Dopo varie peripezie, arrivammo così nella casa di Ettore...Achille ci fece accomodare e sistemò i nostri cappotti e le nostre borse..mentre Cesare, Ettore e Calipso prendevano un caffè nell'angolo cottura, io rimasi a far due chiacchiere con Achille sul divano della casa..fin quando lui cominciò ad accarezzarmi le gambe..così mi sfilai le calze e mi misi sopra a lui...presto mi ritrovai solo con l'intimo addosso, un completino nero e argento di pizzo. Cominciai a sentire dei passi, mi voltai e vidi che erano arrivati anche gli altri..Cosi Calipso, mi diede un'occhiata e si spogliò anche lei, da sola, rimase in intimo, e si mise sull'altro divano con Cesare ed Ettore..Io mi lasciai il reggiseno..mi girai e ordinai ad Achille di penetrarmi a pecora da dietro, lentamente ma fino in fondo..lo volevo tutto, volevo che mi facesse anche un pò male, volevo godere e volevo che la mia amica mi sentisse urlare...dopo circa 10 minuti, cambiammo posizione..e così, mentre mi giravo, vidi Calipso con un gran pene tra le sue tette, mente il mio amico inginocchiato la assaporava...cosi decisi di fare la 69...volevo sentire la lingua di Achille dentro di me, muoversi con velocità, accompagnata dalle sue dita...e nel frattempo volevo qualcosa in bocca, per rilassarmi...! Dopo un pò...facemmo a cambio, io andai dagli altri due, e Calipso passò tra le braccia del clamoroso Achille..! Mi misi di nuovo a pecora, volevo esser presa da dietro, questa volta con forza da Ettore, mente il mio viso era rivolto in avanti e le mie labbra, ormai senza rossetto, si muovevano ritmicamente sul pene del mio amico..! Cambiammo varie posizioni, mentre mi gustavo la scena della mia amica con Achille, l'abile linguista..=) Infine venni..gemendo, cavalcando il mio amico, che nel frattempo con la mano mi stimolava il clitoride..mentre Ettore, da dietro mi palpava il seno..La mia amica era ancora lì..non aveva ancora finito e così decisi di andare a disturbarla, insieme agli altri due..Eravamo in cinque, un divano non bastava, così salimmo di sopra, nudi come eravamo, in camera da letto, interrompendo per qualche secondo i nostri piaceri, ma prima Calipso prese dalla sua borsa un tubo di panna spray che ci eravamo portate..! Entrammo in camera, ci mettemmo tutti sul letto..ero tra Ettore e Achille, i due guerrieri che si batterono per possedermi..così, decisi di tornare a far felice Achille, ma mi misi di lato, girata su un fianco. Lui era dietro di me, pronto a farmi sentire tutto il suo pene..ma questa volta a darmi il ritmo era lei, Calipso, che stando dall'altra parte del letto, sul bordo, a pecora, sfruttava le spinte che riceveva da Ettore per far muovere meglio Achille...finimmo così, con il povero Cesare, che ormai guardava la scena e ci spruzzava la panna addosso.... Bhè che dire, forse lui non si è goduto gli ultimi momenti, ma se non fosse stato per lui io e la mia amica non avremmo passato una giorata così...ehm...eccitante !
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12 years ago
admin, 75
Last visit: 11 hours ago -
L'amica baby sitter
Avevo una storia con una ragazza che faceva la baby sitter.Lei era a conoscenza che fossi sposato,ma era innamorata.Oramai erano due anni che ci frequentavamo di nascosto,da un'anno facevamo anche sesso completo.C'era voluto un pò perchè era giovane è vergine,ma poco alla volta le sue barriere erano cadute,accettava con gran piacere di ingoiare la mia sborra a volte voleva gliene lasciassi un pò sul viso perchè amava spargerselo.Ma la cosa che mi mancava era il rapporto anale,desideravo tantissimo il suo buchino.Ma lei si vergognava.Così decisi che la cosa migliore era far finta di non pensarci più è giocare d'astuzia.A volte andavo a trovarla nella casa dove lavorava,sapevo gli orari è se il bambino dormiva lei mi diceva di passare ed essendo un bimbo di poco più di un anno aveva il sonno pesante. Così un giorno che mi disse di passare,mi preparai mentalmente per riuscire finalmente ad incularla.Sapevo che lei lo desiderava ma si vergognava,avendo anche ricevuto una educazione religiosa molto bigotta.Era estate quindi vestiti leggeri,poi quando sapeva che avrebbe potuto farmi salire si vestiva con gonne leggere tanga,canotta è quasi sempre,si toglieva il reggiseno prima che arrivassi èra piccolo ma bellissimo due piccole è sode pere.Così arrivato subito ci abbracciamo è cominciamo a baciarci,sapevamo che non potevamo stare a far tanti preliminari perchè se il bimbo avrebbe pianto significava che era sveglio è dovevo filare.Subito gli sfilo gli slip,gli accarezzo la figa,gli infilo le dita lei comincia a bagnarsi,siamo in piedi la faccio inginocchiare lei subito capisce e s'infila il mio cazzo in bocca glielo faccio un po succhiare è slinguare,la tiro su di nuovo gli ficco la lingua in bocca ed intanto continuo con le dita è poi di nuovo giù a succhiarmi il cazzo,lei incomincia a non capire più niente sò che desidera essere scopata quando mi rendo conto che è super eccitata la faccio mettere a pecora su una poltrona gli sollevo la gonna allargo le gambe gli afferro le tette è comincio a pompargli la figa come sento che stà per venire smetto,poi ricomincio è smetto ora mi rendo conto che stà impazzendo vuole venire ma io gli struscio la mia cappella alla figa,poi gli struscio la cappella al buchino del suo bel culo,lei mi dice no ti prego!Non preoccuparti,lo voglio solo appoggiare,non spingere però,no!Lo tengo appoggiato è continuo ad accarezzargli i capezzoli,lei smania ma stà ferma,sento scivolare la punta del mio cazzo appena appena,ti prego,non preoccuparti non spingo.Intanto il mio cazzo è entrato almeno un centimetro perchè ilsuo buco del culo si è automaticamente rilassato per il piacere.Un minuto abbondante fermo così,lei si rilassa ora è un pò imbarazzata perchè non vuole far capire che sà che il mio cazzo stà per sfondargli il culo,visto che ora gli piace è vado giù tutto,lei mi dice ti prego non venirmi dentro.Và bene è sono fermo con tutto il mio cazzo dentro il suo culo.Quando capisco che bastano pochi colpi per sborrargli dentro il culo decido è senza dargli tempo di riflettere la pompo velocemente è la sborra incomincia ad inondargli il culo è lei viene,gli porgo da dietro la mia bocca è ci slinguiamo voracemente.Da quel giorno finchè è durata la nostra storia non ha mai smesso di farsi inculare,gli piaceva troppo ed è stato sempre bellissimo ed animalesco.
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12 years ago
globalsex,
52/52
Last visit: 7 years ago
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Un vero cuck
Mi aveva contattato lui dopo aver letto un mio annuncio su Fermoposta. Mi aveva mandato un paio di foto della moglie e il numero di cellulare al quale contattarlo. Avevo già avuto diversi incontri ma era la prima volta che un marito si dichiarava cornuto e mi confessava di eccitarsi nel ruolo del cuckold. Parlammo diverse volte al telefono io e lui , poi mi diede il numero della moglie con la quale nacque subito simpatia,feeling… la fantasia iniziava a galoppare, le idee, le fantasie e le proposte abbondavano per cui per evitare che col passare del tempo così come era nata la voglia di conoscersi potesse scemare decidemmo di incontrarci. Prenotò lui un ristorante 30 km fuori Roma, in un posto dove nessuno ci conosceva. Eravamo diventati complici e avevamo stabilito un bel programmino per la serata. Arrivarono prima loro, si sedettero al tavolo e dissero al cameriere di aspettare una persona con cui avrebbero dovuto discutere di lavoro. Per questo motivo scelsero un tavolo leggermente defilato dove poter parlare tranquillamente. Il ristorante aveva circa 70 coperti ma meno della metà erano occupati. Dopo 10 minuti arrivai io. Loro erano proprio una bella coppia,lui 55 enne elegante ed abbronzato, lei 45 anni sofisticata,sexy e molto bella. Eravamo seduti in un tavolo tondo, la signora nel mezzo… Il cameriere venne a prendere l’ordine,scelsi una buona bottiglia di vino ed iniziammo a chiacchierare finalmente di persona. Non persi tempo per fare i complimenti alla splendida Monica, ci guardavamo negli occhi e sembravamo intuirci al di la di quello che ci dicevamo. Entrammo subito in confidenza al punto che dopo aver mangiato il primo le dissi di andare in bagno a togliersi le mutandine. Ovviamente mi alzai anche io e con la scusa di andarmi a lavare le mani entrai nel bagno delle donne chiusi la porta e verificai di persona se avesse fatto quanto le avevo chiesto. Ci baciammo,ce l’avevo duro più del marmo… la situazione era eccitantissima e lei era molto bagnata. Dopo qualche minuto dovemmo ricomporci e a fatica ci staccamo. Tornati a tavolo il cornuto ci disse che gli sembrava che i due camerieri se la ridevano alle sue spalle,forse immaginando quello che era successo. Si alzò per andare al bagno e ne approfittai per baciare Monica e per accarezzarla tra le gambe… In quel momento fu chiaro a tutti che lui era cornuto…anche se i presenti immaginavano lo fosse in modo non consapevole! Quandò rientrò ci trovò a parlare in modo tranquillo e quando seppe quello che era successo si eccitò ancor di più… Prendemmo il dolce, pagò il conto e decidemmo di fare un giro con la loro macchina comoda e spaziosa. Lui guidava e noi dietro ci baciavamo, ricordo ancora il suo profumo,il calore della sua figa bagnata,la consistenza dei suoi seni… mentre il marito guidava lei me lo prese in bocca…un’esperienza stupenda… Ci accompagnò davanti un albergo,lui rimase in macchina e noi andammo a prendere una camera. Furono due ore meravigliose. Poi dopo una bella doccia che facemmo insieme con un ultimo amplesso sotto l’acqua scendemmo giù. Lui ci aspettava, aprì le portiere e ritornò al ristorante dove avevo lasciato la mia auto. Mi ringraziò per la bella serata. Fu un’esperienza bellissima e da li ci siamo visti altre volte ma quella prima la ricordo con grande piacere.
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12 years ago
lucapilon, 51
Last visit: 17 hours ago -
L'amica di mia moglie in ufficio.........
F. era una ragazza carina, ha quasi quindici anni meno del sottoscritto, lineamenti meditterranei ma corpo esile... è molto amica di mia moglie, si confidavano su tutto anche sul sesso... La mia lei mi parla delle sue confidenze, commentiamo insieme il fatto che F. e il suo compagno hanno una vita sessuale trieste.... F. finge gli orgasmi da sempre perchè lui è interessato solo a svuotarsi.... Io e la mia lei eravamo decisamente più disinibiti e amanti del sesso, io per mio desiderio mi dedicavo tantissimo ai suoi orgasmi, e questo F. lo sapeva. Mese di agosto, pomeriggio caldo in ufficio, sento bussate e vedo F. entrare... rimango sorpreso, non è la prima volta che ci incontriamo senza i nostri consorti ma è la prima che F. viene nel mio ufficio.... F. indossa uno di quegli scamiciati di jaens con le spalline e con i bottoni davanti fino ai piedi, mi saluta con un bacio sulla guancia e si siede di fronte a me, chiacchieriamo del più e del meno, lei accavalla le gambe e per farlo apre alcuni bottoni da sotto fino al ginocchio.... Mi dice se può confidarsi, se può chiudere la porta a chiave che si vergogna se entra qualcuno, io acconsento "i soli problemi con quello zucconne del suo uomo" penso.... Si risiede e quando accavalla le gambe la gonna lascia scoperta quasi completamente la cosia che io ammiro.... "dai, cosa mi guardi così mi hai già vista in costume al mare che c'è di strano?" Leggo la provocazione "una cosa è il costume, un'altra è la sensualità di mettere in mostra così le gambe, sei molto sexy" F. arroscisce ai complimenti non è abituata, sorride nervosamente...... "ma dai non sono sexy io" "ma che dici, vedere la coscia così fa immaginare cosa c'è più in su, fa sperare che i tuoi movimenti lascino vedere qualcosa in più, tu sei femmina e queste cose le sai...." "allora se faccio così cosa immagini?" aprendosi due bottoni in altro, lasciando intravedere dalla scollatura che probabilmente non porta il reggiseno.... "immagino che non hai reggiseno e che hai i capezzoli duri dall'eccitazione" Lei diventa rossa rossa in viso, si alza, si mette in piedi davanti a me e con aria di sfida mi dice "sei sicuro?" prendo i due lembi della gonna e con gesto deciso le sbottono tutto..... Sotto è completamente nuda, un boschetto di pelo nero compare difronte a me, due piccole tettine con dei grossi capezzoli duri davanti a me..... "sono stato a casa tua e tua moglie mi ha fatto vedere le vostre foto, hai un cazzo che sembra un vibratore lo voglio" mi prende la testa e la porta sulle tette per farsi succhiare i capezzoli duri. Non mi faccio pregare mentre mi alzo e mi apro i pantaloni... "che fai e se viene qualcuno?" "Bussa e se ne va, non possono aprire!" "e se aprono? mi vergogno" mentre la mia mano sente la fighetta fradicia.... "sei bagnata come un lego, hai le goccie che scendono tra le coscie e ti fai problemi...." La metto a sedere sula scrivania, le allargo le gambe e infilo la bocca tra le sue coscie... ha un profumo forte, che sale direttamente al cervello, deve essere proprio in calore.... Neanche due minuti e vibra tutta "sei già venuta?" "erano mesi che non avevo un orgasmo con qualòcuno, sempre a menarmela da sola.... mio dio che lingua, ancora... ancora..." Credo abbia avuto altri due o tre orgasmi nel giro di cinque minuti sempre con la mia lingua, il suo piacere mi colava dalla bocca, una fontana in astinenza.... "dammi il cazzo ti prego, ho voglia di sentire quel manco dentro" Le sue gambe sulle mie spalle, Le appoggio la puntatra le labbra depilate e vengo quasi risucchiata in quella figa fradicia e piena di scopate arretrate. Si tiene sulla scivania mentre la sbatto, "che bello... che cazzo.... godo..." sono le parole che escono dalla sua bocca mentre continua a sbrodolare..... "ho voglia di gridare...." le devo mettere una mano sulla bocca mentre gode tremando quasi in preda alle convulsioni "Non smettere... non ho mai avuto un cazzo dentro così tanto tempo.... sborrami dentro... sborrami dentro..... rienpimi!" A quella richiesta non resisto più e le scarico dentro quatro cinque schizzi di sborra calda mentre la vedo stesa tutta sudata, con i lunghi capelli bìneri medidi di sudore.... Alcuni secondi e mi sfilo.... lei ancora in calore con la mano si accarezza la figa raccogliendo lo sperma con la mano e succhandosi le dita.... "queso non l'ho mai fatto a Toni ma come mi hai scopato meriti..." Allora è una sfida, con le mani le tengo le gambe aperte e inizio a leccarle la figa con la mia borra che cola, prima cerca di fermarmi popi mi prende per i capelli e mi tiene premuto il viso mentre arriva l'ennesimo orgasmo.... Ci riprendiamo, ci vestiamo quasi imbarazzati... ci ricomponiamo e lei mi saluta dicendomi "adesso vado a casa tua a bere il caffè, avevo detto a Toni che passovo da voi...." La lingua in bocca per un bacio e se ne va....."proprio una gran zoccola la ragazza" il mio pensiero....
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12 years ago
admin, 75
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Il fuoco del drago
....il sottopassaggio aveva un chè di sinistro, un odore forte di urina ne testimoniava un uso improprio anche se abituale, a riprova che gli istinti e le necessità si sfogano nei luoghi bui e nascosti, che la vergogna ed il misfatto hanno i loro paradigmi. A quell'ora ne ero l'unico fruitore idoneo, dovevo solo attraversare una strada, ma la sensazione era di essere entrato in un luogo dove stagnavano pensieri primitivi oltre che odori. Ed io stavo andando, non potevo certo starli a raccattare per scrutarne le ombre..alle 5 di mattina,avevo un gran da fare, stavo già scappando. O meglio, stavo correndo ,come spesso mi accade, con la voglia di affaticare il corpo ben oltre la mente e farli marciare in sintonia. Pochi minuti prima lo specchio mi suggeriva il personaggio del giorno, un bell'IO versione Rocky Balboa, accessoriato di tutto punto per l'evento metropolitano di cui mi sentivo protagonista unico. Non v'era dubbio, "l'unico coglione in giro a quell'ora e con quel freddo a scarpinare sui viali," questo doveva essere il riassunto che leggevo negli occhi di coloro che vi erano costretti per lavoro e che sarebbero restati volentieri nei loro letti caldi. Il night warrior in me incassava mestamente questi giudizi cabinati a quattro ruote, ma compreso nel ruolo di giustiziere senza causa ,quale un insonne deve per necessità diventare pena un abbattimento dell'autostima, continuavo la mia corsa ritmata da un adrenergico Barrry de Vorzon stereofonico. Coglione si, ma con un background! Musica e memoria filmografica facevano mulinare le mie gambe oltre il minimo sindacale che m'ero imposto per arrivare a completare il giro previsto. Il cielo si tingeva di blu, ad est in un altrove indefinito cominciava il giorno, il buio era ancora buio, il freddo era secco, il naso colava, e l'alito era lo sbuffo di un drago. In erba però, perchè sul drago dovetti ricredemi subito. Lo vidi, anzi lo sentii prima di vederlo, gas a manetta ed un puntino incandescente con una scia sfumacchiante a conferma che questo Drago era migliore del mio. Mi fermai ad osservare affascinato quest'ossimoro motorizzato, un surgelato che sprizzava scintille di fuoco.Arrivava di gran carriera, ed era un uomo, contro ogni apparenza, un eroico col Ciao postbellico, orecchie al vento, senza guanti, sigaretta penzoloni sul labbro alla Bogart, in singolar tenzone con l'aria che voleva fumarsela al posto suo e la combinazione era stupefacente. Un tizzo ardente maivistotale fendeva l'aria davanti alla sua maschera ferma, facendomene immaginare l'acredine oculare. Lo vidi sfilare senza accennare a ripensamenti, senza porre fine al supplizio. E lì cominciò il calvario esegetico della visione. Qual'era il senso della sua apparizione, cos'èra quell'insieme apparentemente stonato......ma soprattutto, da dove veniva e dove andava? Cominciai ad ipotizzare che l 'uomo, un circa sessantenne, fosse un disoccupato in cerca di un'occupazione che lo facesse ammalare seriamente; l'incuranza con cui fendeva l'aria gelida deponeva a suo favore nel processo alle sue malsane intenzioni. Vista l'ora però, avrebbe potuto essere un turnista che smontava e tornava a casa, incazzato come un vikingo. Avrei anche detto come un nero, ma il freddo e la chioma chiara lo rendevano assai poco africano. O un marito furioso per la nottata passata accanto ad una moglie non più donna, quasi elefante visti i barriti che sicuramente avrà emesso nel suo russare da obesa. Oppure stai a vedere che era un eroe, quelli di razza moderna, che sopravvivono alle loro azioni e le perpetuano quotidianamente tanto da sembrare normali. Fumare controvento è un azione epica, è un desiderio avversato dagli elementi, è un andare contro sapendo di perdere, è diventare soldato armato di pugnale contro il fuoco di sbarramento di un plotone di artiglieria. Ovvio che ci vuole una giusta causa per immolarsi così, non puoi pensare che il tuo sia un sacrificio che fai per l'umanità. La tua sigaretta ridotta ad un carbone ardente se la fuma il vento ed il vento non ha niente di umano, ed il fumo non è neppure gradito agli dei che da secoli gradiscono il sangue. Eppure il fumo del drago non era un invenzione inutile quella mattina, ai miei occhi era poesia di una congiuntura irripetibile. Il buio, l'ora in cui io ero lì e lui pure, era un qualcosa che trovavo sensuale, passionale, decadente, mancavano solo dei violoncelli a sottolineare il quadro. Quante volte avrei voluto e non l'ho fatto, quante volte avrei voluto consumare la rabbia come fosse una sigaretta al vento, quante volte ho ricordato il suono della sua voce avendo la certezza non rassegnata che non l'avrei più ascoltata. Eccolo là, scomparendo alla mia vista, in lontananza, il drago bruciava le sue e le mie passioni.
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12 years ago
rotterdam19,
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Una giornata di uggiosa noia invernale
E' sabato di solito il we stephanie non si fa vedere ma lo scorso sabato è stato diverso. A casa sono sola mi annoio, entro su desy chatto un pò ma la conversazione langue ma non sino al punto di smontarmi.....decido di uscire, indosso intimo sotto gli abiti maschili e porto un paio di sandali nella borsa. Non so di preciso dove andare sono le 1430 la città (non sono a roma quel giorno) non è molto trafficata. La giornata è uggiosa e passo nelle vicinanze del mio cinema preferito. Parcheggio l'auto e con la borsa con dentro i sandali mi dirigo al cinema...il cuore batte forte come tutte le vote che vado a vedere un film hard nella ia città. L'ingresso è in una via centrale dove potrei essere vista, mi volto nessuno a parte una commessa che fuma su una porta...(godo sempre a essere riconcosciuta come frocia da una donna quando vado a comperare intimo o trucco faccio sempre capire che è per me) non mi faccio condizionare. Entro pago il bilgietto al gestore del cinema e passando attrverso le pesanti tende sono nel buio. Sullo schermo il solito ansimare e sudare di corpi uniti in amplessi di cui io vorrei essere protagonista come fammina passiva e sottomessa, intorno a me presenze che non distinguo. Ceco di abituarmi al buio ma non riesco nel frattempo sostituisco le scarpe in modo da mettere in mostra la mia femminilità taccata. Uno si avvicina puzza e sembra sporco non voglio e sguscio via con spiccata agile reticente femminilità, salgo, tichettando sui miei 12 cm, le scale della galleria e vado in fondo. Ci sono 5 o 6 persone e una vacca in tacchi non passa inosservata slaccio i pantaloni che faccio mollemente cadere a terra e metto nella borsa. Sono inequivocabilmente disponibile e disposta al cazzo, pronta per la monta i collant effetto reggicalze e il perizoma sono in bella vista a fasciarmi le gambe affusolate e rese ancor più sexy dalla penombra e dai tacchi a spillo; su tutto ciò troneggia il culo al quale una bocca volgiosa saprà indurire al punto giusto quasiasi cazzone si proponga nel modo più appropriato. Si avvicina un tizio piuttosto giovane sui 45 (il cinema è frequentato dai soliti porconi maturissimi mmmmmmm che sesso mi fanno) mi tocca mi prende i capezzoli fra le dita e stringe mi fa contorcere dal dolore e dall'eccitazione....si accorge che quasi il mio pisello scappa dal perizoma e mi strizza le palle, io anismo ansimo e mi concedo. Mi vole portare in una sorta di stanzetta dove dietro una tenda c'è un tavolo per scannare le vacche come me...ma la stanzetta è occupata du due che si spompinano...per un attimo credo e spero si volgia unire a loro ma noooo lui mi prende per un braccio e mentre io indugio mi stattona via. Lui mi fa scendere le scale sono semi nuda per fortuna non incontrimo nessuno (non so se ho oltrepassato il limite tollerato dai gestori) e mi porta nei cassi. Cerca di chiudere a chiave ma la prota rimane solo accostata. Mi spolgia del tutto ormai sono solo in intimo tacchi e reggiseno e mi prende, prende la mia bocca e poi prende la mia carne per un pò resisto appoggiata a un muro ma lui è resistente. La spossatezza dell godimento anale mi avvolge e quasi non mi reggo sulle gambe e piano piano scendo sino a appoggairmi sulla tazza. Lui continua a cavalcarmi non resito più ora sono in ginocchio che sbavo con il viso sul pavimento sotto alla tazza del cesso lui mi apre dall'alto verso il basso e continua l'andirivine di carne dura dentro e fuori il mio ano. Gode lo sento irrigidirsi e gode gode dentro di me e mi apre la carne. Quando si sfila mi sento vuota con le labbra dell'ano che percepisco chiaramente aperte e volgiose. Mi ricompongo e torno in sala ma ormai si è capito che sono una vacca volgiosa una troia che ci sta. In galleria di li a poco due pensionati mi portano quasi di peso in una nicchia e mentre osservo sullo schermo una femmina montata come un animale, in poco tempo sono di nuovo nuda i due mi leccano mi strizzano la cerne i capezzoli, le loro mani sono dappertutto infilano le dita , due, tre alla volta nel buco slargato e tirano, tirano con forza per aprire la carne che sento cedere e aprirsi in un'oscno invito. Questa volta però sono senza preservativi e quindi non si può andare oltre. Ma loro mi volgiono ed io sono troppo eccitata per sottrarmi li tocco li ingoio li bacio. Loro sono sempre più ecitati e mi manipolano come una bambola da sesso ed io da bambola da sesso mi comporto sino a quando quasi all'unisono vengono su di me li sento godere e gocciolare il loro seme sulla mia pelle sul mio viso lecco a abocca spalancata. Finiscono e mi carezzano mi infilano le dita gocciolanti sperma in bocca io sono in ginocchio mi coccolano ancora per un pò non con dolcezza ma con forte fermezza come a significare il loro possesso su di me.... e poi se ne vanno. Rimango ancra un pò poi mi ricomopongo e me ne vado anche io dopo essermi ripulita. Esco dal cinema nel grigiore del cielo che non promette nulal di buono. Ma che bella una giornata di uggiosa noia invernale.
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12 years ago
admin, 75
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Non pensavo di avere una moglie cosi troia
e capitato tutto inaspettatamente senza che io avessi mai pensato a una cosa cosi trasgressiva. un sabato sera mia moglie mi chiese di andare a cinema e io accettai volentieri visto che il cinema mi piace molto, ma quella sera tutto avrei creduto fuori che tutto avrei visto all'infuori del film . era l'ultimo spettacoloil cinema era quasi vuoto ci siamo seduti in ultima fila eravamo solo io e lei ma dopo un po che stavamo li un signore sulla quarantina di anni e venuto a sedersi a fianco di mia moglie la cosa mi e sembrata strana visto che nel cinema di posti liberi erano moltissimi anzi quasi tutti. appena e iniziata la programmazione vedevo mia moglie che si era messa il giaccone sulle gambe si muoveva stranamente come se si agitaassegli chiedo se si sentiva bebe e lei mi disse non sono mai stata cosi bene al che la cosa mi insospetti vedevo che il giaccone sulle gambe si muoveva allora decisi di infilare la mano sotto al che come arrivai in mezzo alle sue gambe sentii un'altra mano che non poteva essere la sua visto che le sue erano sopra il giaccone. al quel punto la guardai in viso e vidi che si leccava le labbra avrei dovuto arrabbiarmi ma mi ero eccitato da morire mi era diventato durissimo toccavo la mano di quel signore e sentivo le sue dita fella su fica. a quel punto le chie che stesse facendo elai con una faccia tosta mi disse cha aveva il suo cazzo in manomi chiese di tirare fuori anche il mio cosa che feci immediatamente lei a quel punto si alzo e a pecora si mise a ciucciare il cazzo di que signore un cazzo niente male davvoro lungo e grosso io mi misi dietro e la scopai a pecora non resistemmo tanto per arrivare entrambi io le sorrai nella fica e lui in bocca cosa che a me non lo aveva mai permesso poi con la bocca piena di sborra a baciato prima lui e poi me facendmi assaggiare lo sperma anche a me a quel punto ci riconbonemmo e andammo via non ne abbiamo mai parlat ma adesso se mi chiede di andare al cinema trovo una scusa per non andarci ma sono tentato di ripetere l'esperienavedremo se avrò il coraggio vi farò sapere .
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12 years ago
admin, 75
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Nel mio ufficio
Era un inutile giorno di fine agosto, tutti in vacanza tranne me, chiuso nel mio ufficio a cazzeggiare. Improvvisamente suona il campanello, mi affaccio per vedere chi fosse.....Si trattava di una bella ragazza bionda occhi azzurri, bel fisichino. Le apro e la faccio accomodare in ufficio. Mentre lavoro, lei, che nel frattempo si era presentata con il nome di GAIA, si toglie una maglia e rimane in top, mostrando un seno niente male. Comincio a distrarmi sempre di più..........Accavalla anche le gambe, e noto che gli short che portava erano veramente molto short...........Comincio a sentire caldo anche io. Purtroppo di sopra c'è un collega, quindi non posso sbilanciarmi.......Cominciamo comunque a chiacchierare del più e del meno, e mentre la saluto lei mi comincia ad accarezzare il braccio........Colgo il suo invito, ma il nomento non è propizio, quindi la invito a tornare nel mio ufficio il giorno successivo, in quanto sarei stato completamente da solo..... Passo un giorno, io non stavo più nella pelle, quella stupenda ragazza mi desideriva, mi voleva, come io volevo lei.........Passano le ore ma lei non si presenta, mi do del coglione da solo per l'occasione persa, fino a quando alle 11:50, dieci minuti prima della chiusura, sento suonare il campanello. Mi affaccio ed era lei......Stavalta non aveva più le treccine, portava una minigonna nera ed una maglia nera, con capelli biondissimi ondulati. Le apro, la porto in cucina e le offro un caffè......Dopo, mentre la accompagnio al piano terra, dove si trova il mio ufficio, la prendo da dietro e comincio a baciarle il collo, strusciandomi sul suo bellissimo culetto.....lei si gira e cominciamo a baciarci.....A quel punto mi accorgo che Gaia aveva il piercing alla lingua................L'eccitazione è alle stelle.....La porto dentro il mio ufficio e chiudo a chiave, le sfilo la maglia e comincio a baciarle il collo, le tolgo il reggiseno e spuntono due tettine, sarà stata una seconda......Inizio a succhiare i capezzoli mentre con le mani le tolgo la mini e il perizoma..........resta nuda........che spettacolo.....un culo scolpito con tatuaggio sul fondo schiena, la patatina completamente depilata......la faccio sedere, mi inginocchio e comincio a leccarle la figa......lei mi tiene la testa, la spinge e ansima sempre di più, le lecco il clitoride, poi la infilo dentro.......Mi viene in bocca due volte.....Dopo di che mi alzo e lei comincia a spogliarmi, mi toglie la cravatta, la camicia e poi via pantoloni e boxer. La faccio sedere restando in piedi, le prendo la testa e la spingo contro il mio cazzo ormai di marmo......E lì la bellissima 19enne Gaia mi sorprende......E' una pompinara da paura.....comincia a succhiarlo veramente bene, sento il suo piercing sulla cappella, poi sulle palle, lo prende tutto in bocca.........Veramente un pompino stupendo.....La fermo, mi siedo e la faccio mettere sopra di me, inizia a cavalcarmi, la ragazza è davvero bravissima, dopo 5 minuti di su e giù, si alza appoggia le mani sulla scrivania e si mette alla pecorina, io inizio a pompare con tutta la forza che ho, la voglio soddisfare, e lei viene due volte.....Non contenta la troia si stende a terra e mi metto sopra cominciando di nuovo a pompare come un pazzo, lei viene altre due volte, ma io ormai sono distrutto. Si rimette di nuovo a pecora e io ricomincio.........lei non è mai sazia.......Mentre pompo le squilla il cellulare......Era suo padre che le domandava dove fosse finita visto che erano le 13:40 ed aspettavano lei per pranzare. Gaia inventò una balla e poi mi disse che doveva andare......Io protestai in quanto non ero ancora venuto....Lei quindi si riabbasso e si mise a succhiarmelo.....Mi ha fatto impazzire, uno dei più bei pompini della mia vita.........e le sono venuto in bocca.....Gaia ingoiò tutto, quindi si rivestì. La riaccompagnai all'entrata, ci salutammo e da allora non ci siamo più visti. Tornato in ufficio per rivestirmi notai dei graffi. Andai allo specchio a guardarmi e vidi di essere pieno di graffi su tutta la schiena e sul collo......La troietta mi aveva lasciato segni evidenti.....Il duro è stato infatti inventare una balla che stesse in piedi a mia moglie, anche se fortunatamente, me la sono cavata...
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12 years ago
admin, 75
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Io, lei... l'altro!
DIVERSAMENTE DAI FORTUNATI CHE DICHIARANO DI RACCONTARE FATTI REALMENTE ACCADUTI I MIEI SONO RACCONTI (QUASI) TOTALMENTE DI FANTASIA, FANTASIE, SOGNI... MA SE E' VERO CHE A VOLTE I SOGNI DIVENTANO REALTA'... Finalmente riusciamo a fissare un incontro. Lei deve essere stata un po' come il primo amore che non si scorda mai! Il mio primo incontro con il "terzo sesso" e da allora, impegni permettendo, ho continuato a vederla. E' una mistress trav, la mia padrona. Dominante, feticista, matura... esattamente quello che cerco in queste avventure. La raggiungo al solito indirizzo. Il copione è più o meno sempre lo stesso ma ogni volta che sento le parole "sali" uscire dall'altoparlante del citofono, il cuore inizia a battere più forte. I due piani di scale li faccio sempre a piedi, forse mi aiutano a scaricare la tensione... La porta è sempre socchiusa e le luci sono spente ma la luce che filtra dalle tapparelle è sufficiente per vedere. Finalmente ci siamo. Apro la porta e me la trovo di fronte mentre svetta sui suoi tacchi vertiginosi. La prima cosa che dice è "spogliati". Una volta eseguito l'ordine mi chiama a se. Inizio a palparla, accarezzarla, faccio scorrere la lingua sui suoi indumenti di latex mentre il mio uccello palesa tutta la mia eccitazione. Solitamente mi direbbe di seguirla in camera ma non oggi! Appoggiandosi sullo schienale del divano alle sue spalle, scosta il perizoma e mi mette a tu per tu con il suo cazzo. Senza fare domande mi inginocchio e inizio a prendermene cura. Sentirlo crescere tra le mani è fantastico ma prenderlo in bocca è ancora meglio. Mi chiede se mi piace. Io sono così avido che rispondo mugugnando senza nemmeno staccarmi per un secondo. Poi l'imprevisto! Sento la porta d'ingresso chiudersi alle mie spalle. Nell'eccitazione non mi ero accorto fosse rimasta aperta. Giro la testa e vedo l' "altro"! La mia padrona sembra essere al corrente di tutto ed esattamente come ha fatto con me poco prima, chiede al nostro nuovo compagno di giochi di spogliarsi. Lui non parla ed esegue. Avvicinatosi a noi la mia padrona mi guarda e dice "e ora prenditi cura anche di lui". Non l'ho mai fatto così ma il cervello non ragione ed esegue: in un attimo sto segando il nuovo arrivato. Si accomodano entrambi sul divano e mentre io, carponi sul pavimento, succhio alternandomi tra uno e l'altra, ecco che arriva un nuovo comando: "scopatelo". Il nostro amico si alza in piedi. Io continuo a succhiare la mia padrona. Una cascata di fresco lubrificante mi si insinua tra le chiappe. Sentirla colare fino alle palle mi fa venire un brivido di piacere... Usa il suo pennello per spalmarmi il gel ovunque e improvvisamente inizia a spingere. Cerco di rilassare tutti i muscoli mentre lo sento farsi strada dentro di me ma la sensazione è comunque dolorosa. Mi scappa qualche urlo e la mia padrona mi riempie la bocca di carne per evitare che me ne scappi un altro. Dopo qualche istante il dolore lascia posto al piacere assoluto. Sono a pecora. Giro leggermente la testa e lo vedo mentre mi sbatte mettendolo dentro fino alle palle. "Vienigli dentro" dice lei e mi guarda come se mi stesse per fare il regalo più bello mai ricevuto... ed è così! Lui si sfila il profilattico e mi penetra ancora. Qualche colpo deciso per poi arrestarsi improvvisamente: uno schizzo caldo mi innonda il culo. Godo! La mia padrona si gusta la scena. Il suo piacere esplode sulla mia faccia.
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12 years ago
admin, 75
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Al sexyshop
Qualche un anno fa la ditta per cui lavoro mi invia ad Amsterdam. Colgo l`occasione e propongo a mia moglie Anna di accompagnarmi per fare qualche giorno in quella splendida città in vacanza. Anna accetta subito e quindi dopo i soliti preparativi partiamo. All`arrivo nel pomeriggio ci vengono a prendere i miei colleghi che ci accompagnano in albergo. Dopo aver effettuato il check in, ci portano a cena. Mia moglie, piuttosto timida e riservata mi chiede come vestirsi e io butto li una frase del tipo "amore mio, siamo nella capitale della trasgressione, lasciati un pò andare". mia moglie, sulla quarantina, ha un gran bel corpo, forme eccezionali, cosce velluate ed il classico vitino da vespa. Per di più quando si trucca un poco tende ad assumere un aria piuttosto maliziosa, quasi da troietta. Comunque me la trovo pronta per uscire con scarpe con i tacchi alti, quelle con i laccetti sul polpaccio, mini piuttosto corta, e un perizoma finissimo che sembrava fosse priva di qualsiasi indumento sotto la gonna. per di più fasciata in un vestitino attillato che rendeva un seno piuttsosto prominente. A quella vista mi venne subito in tiro e la baciai voracemente. Lei mi sgridò dicendo: "smettila che mi rovini il trucco" allora io feci la cosa più spontanea che mi venne in mente ma che a ripensarci dopo fu un grave ma piacevole errore: tirai fuori l`uccello duro e la feci inginocchiare per farmelo ciucciare. Come già detto Anna è timida e riservata, ma il gusto e soprattutto l`odore del (c...) la fanno andare fuori giri. Perde letteralmente la testa trasformandosi in una gran (t...). Dopo poche pompate mi ritrovai a riempirgli la bocca, e ripulendosi la bocca mi disse "così non vale, tu sei soddisfatto ed io ora sono un lago vogliosa di (c...)". Purtroppo era già tardi per cui fummo costretti a raggiungere i miei colleghi. Sarà per come era vestita, o sarà perchè aveva un aspetto da gran (t...), con ancora il gusto di sperma in bocca, che i miei colleghi furono letteralmente fulminati dalla visione. Erano in due e continuavano a farle complimenti eleganti e sexy a lei sembrava gradire parecchio il gioco. Andammo al ristorante e mentre entrammo mi sembrò con la coda dell`occhio che uno dei miei colleghi colse l`occasione per palparle il (c...). Feci finta di niente, anche perchè non ero sicuro, ma dagli occhi di mia moglie era chiaro che qualcosa fosse successo. La cena fu molto ricca ed il vino fu abbondante tanto che la mia mogliettina sembrava ormai fuori controllo, ridacchiava e si strusciava come una gatta contro di me ma anche contro i miei colleghi. Questi alla fine della cena proposero una passeggiata per il quartiere a luci rosse e mia moglie mi prese da parte e mi disse "ma non è un posto per signore questo" ed io risposi "lo è per signore in calore come te" e lei si mise a ridere entusiata. Dopo qualche minuto di passeggiata passammo davanti ad un sexy shop e i miei colleghi proposero di entrare. io ero riluttante ma mia moglie invogliata da quei due (b...)i di colleghi entrò decisamente. Potete immaginare cosa c`era all`interno: falli di gomma di tutte le dimensioni, DVD, riviste, completini sexy. Più mia moglie si aggirava per il locale più sembrava perdere il controllo ed attirava lo sguardo bavoso degli altri avventori. Ma la cosa che più l`attrasse furono le cabine dove all`interno si potevano osservare film porno. Entrò in uno di questi e la cosa che ci colpì immediatamente fu un forte odore di sborra, di (c...), di uomo. Io entrai con lei e vidi un divanetto con una scatola di salviette ed un cestino pieno di salviette sporche di sborra. Di fronte a noi c`era il video dove stava passando un film con un` orgia: una donna con almeno 5 cazzi che la pompavano. Mia moglie sentendo quegli odori, con il film di fronte a lei, il vino, e la voglia rimasta dal pompino in albergo mi tirò dentro, mi aprì la patta e tirò fuori il mio uccello. Sarà stato che avevo bevuto troppo e che mi aveva svuotato già in albergo fatto sta che con tutto il suo impegno di provetta pompinara non riuscivo a raggiungere un`erezione decente. Nel frattempo io mi ero seduto sul divanetto e lei si era chinata mostrando il (c...) verso la tendina che chiudeva la cabina. La sentii mugolare e poi mi accorsi che i mugolli non venivano per il ciucciare il mio (c...) semiduro, ma perchè qualcuno da dietro la tenda le stava pastrugnado la (f...)alla grande. Ormai eravamo in balia degli eventi. Ad un certo punto mi accorsi di due grosse mani che le fecero allargare le gambe (lei era sempre in piedi ma piegata a pecorina) e di una testa che si piazzava tra le sue cosce per una lenta e succosa leccata di figa. Lei mugolava e gemeva raggiungendo il primo orgasmo. Poi vidi che la testa si ritrasse per lasciar posto ad uno che probabilmente le aveva piantato un (c...)ne nella figa. Io avevo mia moglie impegnata con la bocca sul mio (c...), che nel frattempo veniva pompata con un buon ritmo facendola sobbalzare. Ad un cerio punto sollevò la testa dal mio (c...) e mi disse "basta, ho voglia di (c...) duro ed il tuo stasera è fuori uso". A quel punto tirò dentro il pompatore e mi accorsi che era uno dei miei due colleghi. Lei si rimise a pecorina appoggiando le ginocchia sul divanetto e incitando il montatore "Dai spaccami, pompami che mio marito stasera non riescie a farmi godere!!" quello non se lo fece ripetere e senza nemmeno guardarmi e chiedermi il permesso, gli piantò un palo di carne notevole nella vulva. Cominciò a montarla dandole colpi talmente forti da sentire i suoni della (f...)che veniva squassata in maniera selvaggia. Io rimasi in disparte ed in parte ero sconvolto, ma dall`altra ero veramente eccitato. Dopo qualche minuto entrò anche l`altro collega. Questi offrì il suo (c...) alla bocca della mia mogliettina che incominciò a leccarlo con cura, dalle palle al filetto della capella, alternando ciucciate della cappella con leccate dei (c...)i. La specialità di mia moglie e leccare le palle vicino all`inguine perchè è li che dice di sentire il vero odore di uomo. Il mio collega dopo qualche minuto non resistette e le riempì la bocca di sborra. Lei ripulì il (c...) con dolci leccate della cappella e poi si sfilò il (c...)ne dalla (f...)e fece sedere l`altro collega sul divanetto. Considerate che il tutto avveniva in uno spazio piuttosto stretto per cui l`odore di sborra, di sudore, di succo vaginale era veramente forte e penetrante. Una volta che il collega fu comodo seduto sul divano lei gli mise con la bocca, da vera (t...), un goldone e gli salì in groppa e cominciò a cavalcare quel palo di carne instancabile. Il mio collega farneticava frasi incomprensibili, mentre mia moglie, lo cavalcava con la mini tirata in vita e le scarpe con i tacchi ancora ai piedi. La vista di tutto ciò mi fece tirare nuovamente il (c...). cercai di piazzarmi dietro di lei per metterglielo in (c...) ma lei mi disse "eh no, il tuo turno è passato...". Infatti notai che il primo collega era uscito ed aveva lasciato il posto ad un tizio che si trovava nel negozio per caso. Questo era un tanghero piuttosto grosso che si sfilò il (c...), indossò anche lui un goldone, e lo appoggiò al buco del (c...) di mia moglie, la quale mi implorò e disse "ti prego lascialo fare...". Questo sputò sulla cappella appoggiata al buco del (c...) e lentamente la fece entrare nell`ano. Mia moglie si fermò per permettere la penetrazione che lentamente ma inesorabilmente procedeva. Quando fu tutto dentro incominciò a pompare e mia miglie raggiunse un orgasmo squassante urlando "fatemi la vostra (p...)! scopatemi!! ho voglia di (c...)!". Ora era presa da due (c...)ni mai visti prima e stava sbrodolando come una fontana. Il collega sotto di lei stava arrivando al capolinea e sfilandosi da sotto le offrì il (c...) da succhiare, dopo acer sfilato il presercativo, sbrrandole in bocca un`onda di sperma. Intanto altri due avventori si erano avvicinati a guaradando la scena si stavano segando. Il collega uscì e mia moglie sempre impalata nel (c...) dal tanghero godeva come una (t...). Il bestione ridendo mi guardava e diceva "your wife is very very good!! Italian bitch!!". Dopo pochi colpi lo vidi irrigidirsi e con contazioni della schiena scaricò la sua sborra nel (c...) della mia mogliettina urlando frsi sconnesse ed incomprensibili. I due che si stavano segando, un ragazzo sulla trentina ed un vecchio sulla sessantina ora volevano la loro razione. Entrarono dentro la cabina con io seduto come un ebete sul divanetto di fianco a mia moglie. Il giovane la prese se la mise sopra, indossò un presrvativo, e le piantò il (c...) in (c...). Incominciò a farla andare su e giù mentre il vecchietto con il (c...) semiduro se lo faceva ciucciare per farlo tirare. Quando raggiunse un`erezione soddisfacente, mia moglie da (t...) provetta, infilò con la bocca il preservativo sul (c...) del vecchio, che si piazzò tra le cosce e lo infilò incominciando a pompare. Aveva nuovamente due cazzi a disposizione e ragiungeva di nuovo orgasmi pazzeschi. Ormai era sfatta e colava sborra e umori dappertutto. I due si sfilarono dai rispettivi buchi e le vennero addosso, il vecchio sulla pancia mentre il giovane aveva fatto in tempo a piazzarsi davanti al lei per sborrarle sul viso. Tutti si ripulirono ed uscirono. I miei colleghi mi salutarono molto cortesemente e mi diedero appuntamento al mattino per lavorare. Noi uscimmo disfatti dal negozio, con il padrone che ci chiese persino 50 Euro per aver occupato la cabina. Mia moglie visibilmente soddisfatta mi abbracciò e mi disse "grazie amore mio, è stata una serata fantastica. Non te la prendere, è stata colpa tua, in albergo sei stato egoista e mi hai fatto andare con la (f...)gonfia e bagnata. pensaci per il futuro".
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12 years ago
admin, 75
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Il mio primo incontro & inizio
Questa storia è successa qualche anno fa quando ero fidanzato e da quel momento ho avuto il mio battesimo ad entrare in questo bel mondo.... Tutto iniziò così... Quando feci per inserire le chiavi all'interno dell'avviamento del motore della macchina, vidi due luci che si stavano facendo sempre più vicine al parcheggio. La macchina accostò sul nostro lato e spense il motore. Fin li niente di strano, pensai. La solita coppia che viene a parlare o stare per i fatti propri, senonché ad un tratto dalla vettura scende un uomo sulla trentina che si dirige verso la nostra macchina. Abbassai il finestrino pensando che l'uomo avesse bisogno di aiuto o comunque una qualche genere d' informazione; quando questo si avvicinò, fece una domanda che mi ammutolì: “Salve ragazzi, volevo chiedervi se volevate venire in macchina nostra e vedere me e mia moglie scopare?”. Fino ad allora io e la mia ragazza,Alessia, una bella bionda con gli occhi azzurri e il corpo da favola,non ci eravamo mai trovati ad affrontare questo genere di situazioni. Girai la testa verso di lei, e la vidi con gli occhi sbarrati e preoccupata sulla possibile continuazione di serata. Sapevo che ad Alessia sarebbe piaciuto un esperienza del genere, perché varie volte avevano fantasticato su possibili situazioni erotiche, e anche pornografiche durante l'amplesso, ma quello che non sapevo e se voleva tramutare le sue fantasie in realtà. Dopo alcuni interminabili secondi, il volto e gli occhi di Alessia si calmarono e assunse un aspetto sereno come se si fosse trovata altre volte in queste situazioni; si avvicinò al mio orecchio e succhiandone il lobo mi sussurrò all'orecchio: “Per me va bene amore”. Quando udii queste parole che mi stuzzicarono il cervello, sentii il mi cazzo diventare sempre più duro per l'eccitazione e quasi sfondarmi i pantaloni. Superato lo stato di shock,mi voltai verso l'uomo, che non aveva ancora un nome,e gli dissi che per noi andava bene. Insieme, scendemmo dalla macchina e ci presentammo. L'uomo si chiamava Roberto. Era un uomo sulla trentina, alto moro con gli occhi chiari e i capelli leggermente lunghi. Restammo fuori dalla sua macchina ancora per qualche minuto a parlare, mentre una sigaretta si consumava. Lei era molto attenta a quello che le succedeva intorno e cercava di gettare occhiate verso l'interno dell'altra macchina per osservare chi c'era all'interno. Ad un certo punto,Roberto spense la sigaretta con il piede sul terreno e ci fece accomodare nei posti davanti della sua macchina, mentre lui si spostò sui sedili dietro insieme alla moglie che lo attendeva da qualche minuto. Appena entrati vidi spuntare da dietro il poggia testa la mano della moglie di Roberto, che si presentò ad entrambi con il nome di Angelica. Angelica era una donna molto simile alla mia Alessia: bionda con gli occhi chiari e le curve al posto giusto. All'inizio non ci fu alcuna parola fra di noi poi, la conversazione andò avanti animatamente per una buona mezz'ora, e io e Alessia ci scordammo perfino il motivo di perché fossimo in quella macchina con degli sconosciuti che ci avevano proposto di guardarli mentre scopavano. Le cose cambiarono quando vidi Roberto accarezzare i fianchi ad Angelica con delicatezza. Ci fu una fugace occhiata tra me e Ludovica, e capimmo entrambi in quel momento che la serata stava prendendo un'altra piega. Quella sera Angelica indossava, proprio come Alessia, una gonna che arrivava poco sopra il ginocchio con delle calze nere ed un paio di decolté .Roberto sembrava attratto dal suo abbigliamento, tanto che non riusciva a fermare le sue mani, che in quel momento stavano accarezzando il ginocchio e l'interno coscia. Le mani erano delicate sulle gambe, e toccavano delicatamente le calze scorrendo dal ginocchio all'inizio della gonna; poi discendevano seguendo il percorso contrario. Angelica sembrava gradire queste prime coccole, visto che allargo leggermente le gambe, facendo intravedere la fine delle autoreggenti. Io e Alessia, non perdemmo un solo secondo e stavamo a guardarli con gli occhi fissi su entrambi, mentre il mio cazzo e la sua figa erano vogliosi di vedere il resto. Roberto invitò Angelica ad alzare il culetto e alzò la gonna verso il bacino facendo intravedere a me e alla mia ragazza, le autoreggenti e le mutandine nere,che premevano contro le labbra della sua figa. Angelica non era certo una donna che stava con le mani in mano e le allungò verso ijeans di Roberto e separò i due lembi in modo da scoprire il suo intimo. Quando Angelica divaricò i lembi del pantalone, scoprì il suo pene ancora intrappolato nelle mutande, ma duro, e voglioso di prenderla. Vidi gli occhi di Alessia, che si spostarono verso questo pacco che nascondeva ancora la verga di Roberto; e con curiosità cercava di immaginare la bellezza del suo cazzo che si intravedeva nella sagoma. Alcuni secondi dopo Angelica scoprì il cazzo dalla sua prigione e gli tolse le mutande di dosso. Gli occhi di entrambe le donne si spostarono verso l'oggetto del loro piacere, e se lo immaginavano già in ogni buco del loro bellissimo corpo. Roberto ripagò di li a poco anche Angelica con la stessa medaglia e gli sfilò la gonna,la maglia e le mutandine nere che mostravano, nelle vicinanze della vagina un contorno più nero dato dagli umori di Angelica. Rimasero entrambi con le membra di fuori mentre ci fissavano dritti negli occhi come per dire: “vi piace ,vero,quello che state guardando?”. Noi stavamo zitti, fermi e guardammo come ci aveva chiesto Roberto. Lui prese le gambe di lei e le mise sopra i sedili in modo che si vedesse ancora di più la figa di Angelica bella larga e gonfia di piacere. L'allargò con entrambe le dita, mentre la testa di lei cadde all'indietro per manifestare lo stato di piacere; con la mano libera cominciò a toccare prima il monte di Venere e poi a scendere verso il clitoride. Quando il dito di Roberto giunse al clitoride,Angelica sospirò , per far capire che era quello il punto che le piaceva di più di tutti. Il dito cominciò a girare introno al clitoride lentamente e delicatamente, mentre i sospiri divennero sempre più intensi e ravvicinati. Ad un tratto Roberto si fermò e con entrambe le mani allargò la figa ad Angelica ancora di più: in quel momento vidi, una goccia di miele che,partendo dalle labbra, le solcò per poi dirigersi verso il suo culo. Lui, fece più volte questa manovra come se volesse aprire il più possibile e farci vedere quanto sua moglie provava piacere ad essere osservata. La sua figa aveva delle labbra carnose, che nascondevano verso l'interno una vagina rosea e bagnata. Angelica,all'ennesimo urlo di piacere, afferrò con la mano il cazzo di Roberto ed iniziò prima scappellarlo, poi si portò la sua mano bagnata dalla saliva al glande per lubrificarlo, e permettergli così di entrare meglio dentro di lei. Quando la saliva colava sul suo pene, con la mano lo segava dall'apice fino alla base per assicurarsi che ogni lembo di pelle fosse ricoperto dalla sua saliva. Lo spettacolo,quindi, a cui stavamo assistendo io e la mia lei era quello di una coppia che si stava masturbando a vicenda mentre i nostri occhi erano fissi su di loro, ed in particolare sui loro membri. Angelica si stancò di segare Roberto e decise si farlo avvicinare alla sua bocca, perché aveva di succhiarlo, cosi bello turgido, che era,e di passarlo sul suo palato. Lo sguardo di Alessia si fece più attento, mentre il cazzo di lui spariva nella bocca di Angelica. Avevo avuto sempre il sospetto che a Alessia piacesse vedere il cazzo di altri uomini, ma in questo momento, con quello sguardo capii,che era doveva essere vero per forza. Presa dal momento Alessia allungò la mano verso il mio pene e cominciò a sfiorarlo da sopra i pantaloni facendomelo diventare turgido e grosso; allo stesso modo anch'io feci la stessa cosa, peccato che lei avesse solo una gonnellina. La coppia stufata dei preliminari,iniziò a scopare davanti i nostri occhi, mentre noi ci sfioravamo le membra. Il pene di Roberto penetrò la figa bella bagnata e larga di Angelica,senza alcuno sforzo . Ad ogni colpo si vedeva il suo cazzo uscire sempre più ricoperto degli umori di Angelica. Angelica dal canto suo, non poteva che lasciarsi sfondare aprendo le gambe, ancorandole alla schiena di Roberto. Alessia a questa scena non resistette e spinse le mie mani verso il suo buchetto più volte, per farmi capire che voleva essere masturbata senza quelle dannate mutandine. Questa scena fu vista da Roberto che più di tanto non ci fece caso e continuò a infilarglielo dentro a sua moglie. Le mutandine di Alessia diventarono sempre più umide, sempre più umide fino quando decisi di toglierle e di lasciarla con la sua bellissima vagina al vento. La figa di Alessia ha delle labbra molto sottili e rosate, che scortano la lingua quando le attraversi con la lingua; divaricando queste, si apre la sua vagina che se particolarmente eccitata, è larga e non frena l'entrata di un qualsiasi oggetto. Alessia inoltre, ha piacere sempre di farmela trovare bella depilata; sa che se fa cosi si assicura tante leccate, perché io a questo non riesco proprio a resistere. Quando tolsi le mutandine, le portai verso di me per vedere quanto miele aveva lasciato sopra: toccai e sentii che erano inzuppate. Il dito che avevo fatto passare sul suo miele glielo misi in bocca:iniziò a succhiarmelo fra le labbra ed a cullarlo tra la sua lingua. Nei riuscii a resistere a questa scena e cominciai a masturbarla. Le misi prima un dito,poi due andando dentro fino in fondo, e muovendole per poi uscire e toccarle il clitoride. Girai lo sguardo e in quel momento vidi Roberto che stava scopando sua moglie con una foga inaudita. Decisi quindi di seguire il suo ritmo sussurrandole all'orecchio: “pensa di avere, dentro di te lui”. Le lasciai dunque le dita dentro muovendole a ritmo dei colpi di bacino di Roberto. Alessia non era più in se: cominciava a mugugnare e a dimenarsi dal piacere mentre aveva le mie dita dentro di lei. Continuammo ad osservare la scena. Roberto girò sua moglie a pecorina e spinse la punta del suo cazzo, di nuovo verso la vagina di Angelica. Iniziò a scoparla ancora con più forza e più intensamente, fino a quando lei venne. Lui non si fermò e continuò ancora a scoparla,mentre io, con le mani nella figa di Alessia, aumentavo,come lui, i colpi. Roberto stava scopando sempre con più rapidità e si capiva che stava venendo. Alessia era curiosa di vedere dove,ma soprattutto quanto avrebbe sborrato Roberto. Il maritino si tolse dalla figa di Angelica,che l'aveva accolto benevolmente, e la fece inginocchiare per farla succhiare. Roberto divenne sempre più rosso e agitato, fino a quando gli spasmi divennero più forti: gli era venuto in bocca. Lei, continuò ancora per un po a pulirglielo e alla fine si stacco dal suo cazzo e venne verso di noi. Angelica aprì la bocca ed entrambi vedemmo lo sperma di Roberto all'interno. Ce lo fece osservare per un po poi chiuse la bocca e lo ingoiò tutto. La scopata fra di loro era terminata, ma non certo la serata, che invece da li in poi divenne ancora più eccitante perché ad essere i protagonisti saremmo stati noi, ma noi questo ancora non lo sapevamo. Dopo che Angelica ingoiò tutto, notò che le mie mani erano nella figa della mia lei e si stupì. Andò verso l'orecchio di Roberto e gli chiese qualcosa che noi non riuscimmo ad udire. Roberto ad un certo punto sorrise, si alzò, venne verso di noi e ci chiese: “Mia moglie voleva chiedervi se possiamo fare lo stesso con voi,ora?” Alessia cambiò espressione in un istante e si tolse le mie dita, uscendo dalla macchina. Non mi diede il tempo neanche di trattenerla e di farla calmare. Uscì ed andò verso la nostra macchina parcheggiata di fianco. Decisi di uscire per vedere se aveva bisogno di qualcosa. Appena arrivato da lei mi disse che voleva farlo ma si vergognava. La tranquillizzai e le dissi che avrei rispettato qualsiasi sua risposta. Ci pensò un attimo, e dopo un po venne verso di me e mi succhiò il lobo dell'orecchio. Capii subito che la risposta fu positiva. La presi per mano e la condussi all'interno della macchina dei nostri amici appena conosciuti, ci invertimmo i posti, andando nei sedili posteriori, al posto di Roberto e Angelica,mentre loro andarono nei posti anteriori come spettatori della nostra prima scopata esibizionista. Io e Alessia iniziammo a baciarci, a toccarci la schiena e i capelli mentre le nostre membra erano già pronte ad incontrarsi. Ad un certo punto,sentii la mano di Alessia che stava andando sempre più in basso. Con le dita, oltrepassò la linea delle mutande e sfiorò il glande. In quel momento pensai che il cazzo mi esplodesse, lo sentivo pulsare da tanto era forte la mia eccitazione. In quel momento mi sentii si osservato, ma allo stesso tempo provavo uno strano piacere a farmi osservare con in cazzo turgido e grosso davanti a due estranei mentre Alessia non vedeva l'ora di provarlo su di se. Mi chiesi se anche a lei fosse piaciuto,avere la figa bella larga e farsela guardare da degli estranei, ma in particolar modo dal maschietto, Roberto. Decisi quindi di toglierle la maglia e la gonna lasciandola solo con le autoreggenti. Era completamente nuda davanti ad una coppietta. In quel momento vidi gli occhi di Roberto che la fissavano tutta. Non sapevo ancora, però se a Alessia piaceva veramente essere guardata tutta, così decisi di toccarle la figa per vedere se era pregna dei suoi umori. Quando la mia mano giunse nell'interno coscia, fui completamente sorpreso dalla quantità di miele che aveva prodotto la sua figa. Era così fradicia che le goccioline uscivano fuori dalla vagina, per poi colare sui sedili. Iniziai ad andare dentro e fuori a toccarle il clitoride e portarmi le dita che avevo inzuppato nella sua vagina,verso la mia bocca per assaggiarle. Lo feci un po di volte, poi la voglia fu così impetuosa che gliela leccai tutta. Ad Alessia piace tantissimo quando le presto attenzioni orali e si abbandona totalmente al piacere. Quella sera, il suo corpo era totalmente rilassato. Mi osservava mentre gliela leccavo,e mi spingeva la testa affinché continuassi. La leccai, la leccai e la rileccai fino a quando ebbe tutta la zona pubica bagnata dalla mia saliva e dai suoi umori. Quando sentii che la le pareti vaginali iniziarono a rilassarsi decisi di introdurre un dito anche nel suo meraviglioso culo. Alessia non ama il sesso anale, ma ogni tanto mi permette di sfondarglielo con le dita o di farselo toccare. Personalmente, mi piace riempirle entrambi i buchetti. Anche se lei non lo dice il più delle volte , la sento godere il doppio quando è tutta bella piena. Quando fu riempita per bene, le continuai a leccare il clitoride, muovendo di tanto in tanto le dita. Sentii il suo corpo inarcarsi verso il soffitto della macchina, i suoi piedini allungarsi a e la bocca aprirsi: stava avendo un orgasmo. Di li a poco lanciò un grido di piacere che non avevo mai sentito prima. Per ringraziarmi dell'orgasmo che le avevo fatto avere, mi fece sedere sul sedile ed iniziò a prendermelo in bocca. Alessia è bravissima a fare i pompini, e quella sera non si stava smentendo. Lo prese con le sue mani alla base e lo scappellò. Se lo mise sulle labbra facendoselo passare dalla rima labiale fino all'apice. Tirò fuori la lingua e iniziò a leccarlo tutto, ma in particolare sul frenulo. Aprì,poi, la sua bocca e si mise tutto il cazzo dentro, fino a che il glande non andò a colpire il palato, poi chiuse. La sensazione che provai fu di caldo e umido,intorno al cazzo. La tenevo per i capelli e sentii la sua testa spingere verso la base del mio cazzo per prenderlo tutto il gola; ci riuscì e continuò a masturbarmi,oppure togliendoselo e sbattendoselo sulla guancia, sputandoci sopra e andando a pulirlo tutto. Del mio cazzo, Alessia, stava facendo quello che voleva. Continuò a masturbarmi con la bocca fino a quando vidi Roberto che dal sedile anteriore le stava toccando il suo culetto. Alessia, all'inizio lasciò fare, poi però si staccò dal mio pene, e guardandomi dritto negli occhi mi chiese: “Lo lasci fare?”. Gli risposi che mi sarebbe piaciuto ancora di più se Roberto avesse continuato nella sua opera; e lei di tutta risposta disse: “Allora sarò totalmente a vostra disposizione” Da quel momento in poi Alessia divenne la nostra puttanella. Roberto cominciò ad eccitarsi si spogliò nuovamente e si spostò nei sedili posteriori con noi, mentre Alessia continuava ancora a prendermelo in bocca. Roberto a questo punto si trovò il culetto e la vagina aperta davanti a lui. Questo gli scatenò una profonda erezione che sfiorò la pelle sensibile di Alessia. Roberto prese le gambe di Alessia all'altezza delle caviglie e la invitò ad allargarle leggermente, in modo da scollare le due labbra e scoprire il suo buchetto. Quando lo fece, si tuffò con la lingua ad assaggiare gli umori della mia lei. Sapevo esattamente quando la lingua di Roberto colpiva le labbra di Alessia, perché produceva dei mugolii che andavano a colpire le pareti del mio cazzo, che in quel momento si trovava dentro la sua bocca. Dopo avergliela lubrificata per bene, Roberto, prese il suo cazzo tra le mani e lo appoggiò all'entrata del canale di Alessia. Lei si spinse indietro e lo prese tutto fino in fondo. Le piaceva un sacco essere il ”gioco”, “l'attrazione”, “l'oggetto” del nostro piacere. Volevo scoparla anch'io nella figa, quindi decidemmo di scambiarci i posti, e dare la possibilità anche a Roberto di provare le magnifiche attenzioni orali di Alessia. Ora era Roberto che si stava scopando la sua bocca, mentre io da dietro le stavo occupando tutta la figa con il mio cazzo. Alessia, prese gusto a succhiarlo e continuò a lungo, fino a quando decidemmo di prenderla in entrambi i buchetti. Si, decidemmo di sfondarle la figa e il culo e farle provare due uomini al suo interno. Io mi distesi sui sedili con lei sopra. Glielo misi nella vagina, ormai così bagnata che il mio cazzo non fece nessuna fatica ad entrarci. Le misi le mani sulle natiche e le aprii leggermente, in modo da facilitare a Roberto l'entrata. Il suo pene non fece tantissima fatica ad entrare. Alessia finalmente era riempita tutta da due cazzi: era la mia fantasia da un sacco di tempo ed è inutile descrivere il mio piacere nel vederla e nel sentirla così disinibita. Io e Roberto non durammo molto e nel giro di alcuni minuti,sentimmo lo stimolo a sborrare. Volevamo, però sapere dove venire; così chiedemmo alla diretta interessata dove voleva riceve dello sperma caldo. Lei rispose ansimando che era indecisa se farci venire dentro oppure farsi sborrare tutta. A prendere in mano la situazione fu Roberto che optò per ricoprirla tutta: dalla testa ai piedi. Dopo alcuni colpi ci togliemmo e cominciammo a masturbarci mentre lei era sotto di noi, con la bocca aperta e gli occhi puntati verso l'alto. Venni prima io che le imbrattai il seno, e parte della guancia. Le gocce sul seno cominciarono a colare verso la figa, così Alessia decise di spalmarsela tutta, portandosi, come ultimo gesto, le mani alla bocca, per assaggiarla e gustarsela tutta. Roberto vedendo questa scena si eccitò ancora di più. Dissi ad Alessia se voleva assaggiare anche il suo sperma, visto che il mio lo gustava ogni volta. Lei, fece gesto di si con la testa. Alessia si avvicinò al cazzo di Roberto, che in quel momento era al massimo dell'erezione e del turgore e cominciò a segarlo velocemente. Alessia, non vedeva l'ora di riceve il suo sperma in bocca. Quando Roberto disse: “Sto venendo”, lei aprì la bocca da brava puttanella e si lasciò spruzzare dentro tutto lo sperma caldo,pulendo, poi, la cappella per bene. Una volta finito Alessia tenne tutto in bocca, e andò verso Angelica che nel mentre si stava gustando lo spettacolo. Le disse di aprire la bocca e le svuotò parte dello sperma di suo marito sulla sua lingua, mentre l'altra parte la inghiottì Alessia assaggiando,finalmente la sborra di un altro uomo. La serata finì di li a poco, ripromettendoci che si saremmo incontrati ancora solo se il caso l'avesse voluto.
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12 years ago
admin, 75
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Primavera proibita
Tre giorni di pioggia e fango li avevano sfiancati nell'intimo del loro essere, il grigiore del cielo si era infiltrato nel quotidiano ed al rientro serale non vi era energia che permettesse di valicare le meccaniche azioni dell'ordinario. Alle 20 di sera Jean era ipnotizzato dal piccolo schermo in fondo alla cucina dove ad ondate continue veniva riproposto il dramma giapponese e la forchetta pareva quasi che cercasse da sola il riso nel piatto per poi miracolosamente portarsi alla sua bocca .... tanto avvertiva Valerie, seduta alla sua sinistra e che a quel risotto aveva dato i sapori e le forme del suo corpo: rientrata in anticipo si era adoperata ai fornelli e nella pentola lo aveva girato a lungo perdendosi nei vortici sinuosi che creava col mestolo nel mentre fantasticava sul sopraggiungere del marito e di quel lieve, furtivo tocco di labbra sul collo che avrebbe echeggiato nel suo ventre con quel vuoto allo stomaco che sempre lo accompagnava .... ma non stasera, no. Come l'ambiente è in grado di condizionarci, come i sensi dipendano dal resto e quanta energia ci voglia ... ma la natura è questa, una sottile sfida che arricchisce la nostra vita. Verso le 23 Jean la raggiunse sul divano dove Valerie si era sdraiata, com’era sua abitudine col televisore acceso ..... i piedi di Lei cercarono riparo al di sotto dei glutei di Lui e fece in modo che un pedalino Le si sfilasse per manifestargli l'intensa visone del piede smaltato di nero in perfetta simbiosi con l'estensione della caviglia. Jean ne carezzò la pianta e delicatamente si portò l'alluce alla bocca roteandogli la lingua intorno .... domani amor mio, domani ...... Valerie mostrò gli incisivi che affondavano nel labbro inferiore ed il suo corpo era un fremito ...... sentiva l'energia della primavera, la sentiva in sé ed era pronta ad esplodere, a condividerla, a nutrirsene avidamente ... a centellinarla con sottile ingordigia. L’indomani era un giorno feriale come tanti ma non per noi disse Jean mentre pestavano la ghiaia del viale alberato diretto al bosco, non vi erano mountain bike e non v'era il vociare della gente dei weekend, il sole scaldava l'aria, il cinguettio tra i cespugli e le foglie frusciavano per una leggera brezza, tanto rappresentava il primo vero dono che la natura potesse far loro in questo marzo. Valerie, d’improvviso lo superò accelerando il passo, indossava una mini bianca che sventagliava esaltando il colore bruno delle sue cosce, si voltò appena ed a denti stretti gli disse di raggiungerla nel boschetto, sulla loro panchina di fronte allo stagno ... lei corse via anticipandolo per quanto avesse potuto, lui lasciò che tutto si compisse e pian piano pregustando il sapore della sua carne le venne dietro guardandosi intorno. Era lì, accovacciata sul legno, senza le scarpe poste accuratamente sul terreno ancora umido, la testa china in avanti con la chioma nera che mascherava le ginocchia e gran parte delle gambe. D'un tratto aprì le cosce lasciando che le mani vibrassero su di esse in un invito spasmodico, non indossava slip ed il sesso roseo e luccicante pareva che imitasse la bocca di lei, le sue labbra rosse sulle quali la lingua sbatteva più volte. < Assaporami .... vieni qua .... gustami adesso e lasciami godere, ne ho una voglia matta Tresòr> Jean sbottonandosi la camiciola si chinò davanti a lei .... mirò in tutte le sue forme quel corpo succulento e si fece strada delicatamente con le dita e con la bocca cercando per quanto possibile di evitare almeno per ora il suo frutto ...Valerie s'inarcò e tenendolo per i capelli cercava per quanto le fosse possibile di avvicinarlo a sé, . Jean la fissava negli occhi e le mostrava come raccogliendo il nettare del suo ventre se lo portava sulle labbra raccogliendolo con la punta della lingua. . E così fu ... Jean avidamente gustava quel monte e vi si faceva varco ..... Valerie,appoggiata sullo schienale aveva lo sguardo perso tra gli alberi e con la mano si masturbava, raccoglieva il suo umore e si inumidiva i capezzoli, raggiungeva la bocca di lui e gliene dava a bere, se lo passava ovunque sapendo che lui l'avrebbe poi raccolto ..... . Le pareva che la natura godesse con loro, che festeggiasse i loro corpi ... e quando stava per voltarsi mossa dal desiderio di succhiare il totem che svettava tra le cosce di Jean, percepì che tra gli alberi c'era qualcuno ...... qualcuno li stava osservando. La paura per un attimo, per un solo attimo, la distolse dall'immondo piacere che stava provando, intravide una sagoma affiancata ad un albero, saranno stati una ventina di metri, pareva che indossasse una tuta da jogging di colore blu, non osava guardare più in alto per paura di scorgerne il volto ma in tal modo poté osservare con più attenzione il contesto che lo circondava: era un uomo e non era solo, la corteccia copriva qualcun altro anzi, qualcun’altra ..... una biondina dai capelli corti che in ginocchio era rivolta verso di Lui all'altezza del pube. Mai prima d'ora Valerie era stata attraversata da emozioni così profondamente intense e violente al contempo, un vorticoso ritorno a quanto stava vivendo le inebriò il petto, il vuoto allo stomaco le rimbombava nella testa e non seppe come ma nel mentre ritornò a gemere rumorosamente fece un gesto allo sconosciuto mostrandogli i denti come una tigre ... quel lui dovette capire e si scostò dal fusto dell'albero in modo che la sua compagna potesse venir fuori, allo scoperto .... era ignuda dalla cintola in su con un petto strepitoso, si strizzava le tette e la sua lingua pareva facesse addirittura rumore ... non era un sogno .... Valerie e lo sconosciuto si guardavano e si eccitavano l'un l'altra in una sottile, perversa ed oscena competizione ..... nessuno dei due ritenne opportuno avvertirne il proprio partner .... questa silenziosa complicità aveva un effetto ancor più inebriante. Le più invereconde e crasse fantasie di Valerie iniziavano a manifestarsi ... voleva essere guardata, adorata, desiderata ..... . Si voltò di scatto e rapidamente afferrò il suo Jean portandolo a sedere sulla panca, gli leccò avidamente il volto, aveva gli occhi iniettati e si mordeva le labbra, Jean sentì il caldo del suo ventre avvolgergli il cazzo orma duro come il marmo. , urlò quasi e proprio per farsi sentire, avvertiva lo sguardo sul suo corpo che s'impennava sull'asta, sentiva dentro di se' il riverbero del piacere provato dall'osservatore e guardava, si … , vedeva la biondina che spompinava a più non posso aiutandosi con una mano, mirava quelle tette da mordere ... sentiva il forte desiderio di succhiare, avrebbe voluto condividere quel cazzo insieme a lei, baciarla e passarselo di bocca ...... quando .... quando un brivido violento la colse e le tolse il fiato, vibrava tutta e cavalcava come una forsennata il suo uomo strappandosi dapprima la maglietta da dosso e poi i capelli di Jean .... fu così che venne, esausta, sfiancata, ebbe solo la forza di scivolar giù tra le cosce di Lui e prenderglielo con le labbra, il suo capo andava avanti ed indietro, sentiva tamburellare il mondo dentro sé, era una danza tribale, assaporava sul glande il sapore della sua vagina e che stava per eccitarla ancora una volta, urlò quasi rabbiosa masturbandolo con violenza inaudita fino a quando il getto caldo non la colpì sul volto ed il prolungato, animalesco gemito di Jean fu il magnifico corollario di quell'amplesso. Chiuse gli occhi e si strinse a lui, sentiva la testa vuota ed era lontana da tutto quanto la circondasse .... pochi interminabili secondi .... un giovane uomo in tuta da jogging ed una graziosa minuta biondina dal petto rigoglioso si posero di fronte a loro ... sorridevano quasi impacciati ma spronati dal coraggio e dal profondo desiderio di conoscerli. FINE
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12 years ago
admin, 75
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Nell'area di parcheggio
Ieri sera viaggiavo sulla solita autostrada e, giunto presso una nota ampia area di parcheggio, mi sono fermato per sgranghirmi un pò e fumare una sigaretta. Ho accostato lungo l'aiola che delimitata l'area, ho spento il motore e ho iniziato a fumare rilassandomi. Dopo qualche istante è giunta una vettura; dopo aver fatto un paio di giri ha accostato davanti a me sullo stesso lato e, facendo retromarcia, si è fermata a pochi centimetri dalla mia vettura, nonostante ci fosse tantissimo spazio, ha spento il motore e le luci. Dopo qualche secondo ho visto le luci lampeggiare brevemente, cosa che si è ripetuta per due volte, allora ho lampeggiato anche io. Al mio segnale ho visto la portiera lato autista aprirsi e scendere un figura maschile, che non potevo ben distinguere a causa del'oscurità, si è spostato dal lato dell'aiola e si è appoggiato con le spalle ala vettura. Un pò titubante sono sceso e mi sono avvicinato per capire se avesse bisogno di qualche cosa. Avanzavo lentamente a causa dell'oscurità e ho appoggiato una mano alla vettura dato lo spazio ristretto. Con fare molto delicato, senza dire parola, lui ha preso la mia mano e l'ha avvicinata delicatamente al suo inguine. In pratica, senza neanche rendermene conto, mi sono ritrovato a impugnare qualcosa che nell'oscurità non vedevo ma che ho velocemente realizzato essere il suo cazzo. Era qualcosa di grosso, lungo, caldo; tenendomi per il polso ha iniziato a far andare la mia mano su e giù facendosi masturbare. Mi ha preso subito una crescente eccitazione, il suo cazzo diventava sempre più duro e grosso, ora la mia mano liberata dalla sua stretta lo lavorava con più dovizia, ho scoperto la cappella che sentivo larga e liscia, l'ho stimolata sotto il frenulo sentendolo crescere e indururisi ancora di più. I miei occhi si erano abituati all'oscurità e ora potevo distinguere che si trattava di una ragazzo dell'apparente età di 30 anni circa, alto come me(1,80), biondo con bei lineamenti, e vedevo meglio anche il suo membro che era davvero molto bello. Continuavo a masturbarlo con sempre maggiore piacere quando ho sentito la sua mano frugare nei miei pantaloni, abbassare la cerniera, prendere il mio cazzo anch'esso duro, tirarlo fuori e inziare una piacevolissima masturbazione. Nel contempo ha accostato le sue labbra alle mie che si sono dischiuse per accogliere la sua lingua, dando così il via a un lunghissimo dolcissimo ed eccitantissimo bacio con contemporanea reciproca masturbazione. Per fortuna non è arrivato nessun mezzo e siamo stati così per parecchi piacevolissimi minuti sinchè, travolti dal piacere, con le bocche sempre incollate, stringendoci e segandoci i cazzi a ritmo crescente, abbiamo raggiunto insieme un poderosissimo orgasmo con copiosa eiaculazione. Immediatamente dopo lui ha tirato fuori dei fazzoletti di carta e, dopo essersi ripulito, ha ripulito delicatamente il mio cazzo, si è rimesso a bordo ed è ripartito dicendomi solo: grazie è stato bellissimo! Non mi ha dato il tempo di dirgli che era stato altrettanto bello anche per me e che mi ha lasciato col desiderio di prendere in bocca il suo stupendo cazzo e di dargli il mio. Mi fermerò sempre in quel parcheggio con la speranza di incontrare ancora quell'angelo biondo...
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12 years ago
capo19502000,
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Partenze...
Là fuori ci sono (lo scoprirò più tardi) diciassette gradi sotto zero, ma da sotto questo piumone sembrano essercene meno cinquanta. I nostri corpi intrecciati sono caldi e profumati. Le mani si muovono lente, esplorando languidamente morbide curve in cerca di piaceri nascosti. Dovrei andare lo so, lo sai, e me lo dici. Ma non ho voglia, e il mio cazzo duro premuto contro il tuo fianco ne è il chiaro segnale. Contribuisci al mio disagio stringendolo e massaggiandolo distrattamente, per poi ripetere che è meglio che vada. Ma io ho voglia di godere su di te, usarti come stimolo alla mia voglia e vedere il mio sperma sulla tua pelle bianca. Te lo dico mentre mi stringo forte alla base della cappella, strusciandola poi contro la tua coscia, schiacciandola e premendola per poter godere di fantastiche scosse di piacere che dalla punta del cazzo mi risalgono fino alla pancia. Tu ridacchi, e i tuoi seni gonfi oscillano appena. Poi allunghi lo sguardo maliziosa, godendo dello spettacolo di misero autoerotismo che si consuma con l’aiuto della tua pelle morbida. E allora cambio posizione, mettendomi a cavalcioni su di te all’altezza della pancia e porgendoti il cazzo duro e gonfio, con la cappella arrossata e le vene gonfie che si snodano sinuose per tutta la lunghezza. Forse ti fai impietosire, ma non esiti farlo sparire all’interno della bocca, leccando e succhiando oscenamente, lasciando colare un copioso rivolo di densa saliva dalle labbra corrucciate. Mi fai godere quando fai cosi, muovendomi fuori e dentro la tua bocca con una mano stretta alla base del cazzo e l’altra aperta sul mio culo. Ma ti ho detto che voglio venire su di te, per conto mio, e allora ti fermo, cominciando a masturbarmi velocemente aiutato dallo strato abbondante di saliva che mi hai lasciato. Mi faccio un sega tra le tue tette, inondandole ben presto di grossi schizzi bianchi e densi che poi spalmo massaggiando a piene mani, strizzandoti i capezzoli fino a strapparti una fugace smorfia di dolore mista a piacere. Adesso posso anche uscire là fuori al freddo… il pensiero di quello che mi aspetta in quel letto caldo sarà meno opprimente.
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12 years ago
admin, 75
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Io regina nei miei sogni
A te mia Regina, semplicemente estasiato e pendo dalle tue labbra, torturandomi con la testa al solo pensiero delle ore che ci dividono, l’incontro dei nostri sguardi....l’ascolto delle nostre voci che non hanno filtri da comunicazione telefonica.... Il nostro profumo riempie il luogo in cui siamo, a te il mio ti sembra gia’ di sentirlo quasi conoscerlo.......come la fragranza del pane fresco, ben cotto ed appena sfornato.....con all’interno la sua mollica vellutata e ancora tiepida........buono...come me. Le tue dita vi affondano all’interno, estraendone un pezzetto e lo porto alla tua bocca, schiudi le labbra lo assaporo, gli occhi si chiudono......ahhhh godimento puro, l’assaporare con intensita’ la cosa piu’ semplice al naturale.......... Riapri gli occhi e’ hai davanti a te la mia immagine, la tua figura.......non e’ un sogno, mi rendo allora conto che stavo assaporando te......Mia Regina.......immensita’ mi pervade. Adesso continuiamo reciprocamente a parlare, assaporare, sorridere, baciare, un intreccio di curve che si esplora, fusione delle nostre armonie, gli sguardi si rincorrono, le labbra si schiudono, le bocche reclamano avidamente il loro “cibo”..... Le mani scorrono su di noi ci solleticano, e di nuovo gli sguardi complici trasmettono mille emozioni...........mille giochi e trasgressioni da fare insieme..... Mille silenzi, pieni parole che escono dalle nostre teste.......i nostri abbracci............... Non so cosa domani accada, non so cosa succede, non so se avremo tempo di pensare all’elemento cibo ed altro, se impegnati a sfamarci reciprocamente e dissetandoci attraverso noi stessi e del nostro ego.... Se avremo tempo di capire cosa fare.......io vivo in un sogno, mille reazioni di me contrastanti mi esaltano...... Che bello, tentero’ sempre che la novita’ non passi, che i tuoi livelli di adrenalina rimangano alti altalenandosi attraverso uno scritto, una voce al telefono, un incontro dal vivo...... Con la stessa forza di adesso, capace di dividermi in pezzi che hanno la stessa capacita’ di sentire e farti sentire tutto cio’ che stiamo assaporando........ Ogni volta che lo desideriamo il nostro ego e’ incontenibile........come un vulcano in eruzione, e ogni volta l’eruzione incontenibile, sara’ sempre diversa ma con la stessa intensita’, passione e trasgressione...... Un abbraccio, corpo a corpo......un bacio lungo ci veda protagonisti. Il Re alla Regina
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12 years ago
duedelfinixdue,
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Un sogno da vivere
È una sera di tarda primavera: il cielo è limpido, la brezza ha allontanato la foschia provocata dal caldo torrido rendendo incantevole il panorama che si gode dalla veranda della camera a picco sul mare. La temperatura è scesa leggermente: ora è gradevole oziare stando sdraiati sul letto con le finestre aperte. Tu esci dal bagno dopo aver fatto la doccia; con un accappatoio sulle spalle ti avvii la veranda per assaporare la frescura della sera. Indossi un nuovo paio di sandali neri con il tacco a spillo (mi stai provocando, lo so, stuzzicare e' il tuo fore) e le tue gambe si scoprono ad ogni passo fino alla coscia; solo la mano, con un gesto quasi pudico, impedisce che l’accappatoio si apra lasciando il tuo corpo offerto al mio sguardo goloso di te. Sulla soglia della porta finestra porti le mani ai fianchi: ora non vuoi più coprirti, giri la testa, le labbra atteggiate ad un sorriso carico di sottintesi mentre il tuo sguardo malizioso mi invita a raggiungerti. Mi alzo e ti abbraccio da dietro: con una mano mi fermo sul ventre nervoso con l’altra ti stringo all’altezza del seno per sentire il calore della tua pelle, percorsa da brividi, non so se di freddo o ................ Spingi indietro il tuo corpo contro di me, abbandonandomi la testa sulla spalla, allora la mano dal tuo ventre sale leggera fino al collo per poi ridiscendere a disegnare arabeschi sulla pelle ancora umida, ma quando sto per raggiungere l’inguine mi blocchi. Allora cerco il tuo seno per sentire il turgore dei tuoi seni, mentre ti bacio sul collo tu volti la testa e incontri le mie labbra. Il tuo sapore ed il tuo profumo mi confonde e la barriera creata dall’asciugamano avvolto intorno ai miei fianchi non riesce più a contenere una strano effetto che va a poggiare contro il tuo sedere....scusa. Raggiungo di nuovo il tuo centro del piacere: la carezza mi trasmette una scarica elettrica ed un senso di vertigine, mi blocchi ancora la mano e staccandoti dalle mie labbra sussurri che hai in serbo per me una sorpresa; Dobbiamo vestirci per la cena, l’attesa farà crescere la nostra eccitazione. Ti allontani e questa volta non ti preoccupi di tener chiuso l’accappatoio, anzi lo lasci cadere con un sorriso malizioso, per continuare il nostro gioco un pochino insolito. Accetto con piacere questa tua iniziativa deciso a prendervi parte attiva assecondandoti mi sdraio sul letto per contemplarti mentre compi il rito così eccitante della vestizione, ammiro la delicatezza dei tuo gesti nello scegliere il capo intimo, non il solito perizoma bensì delle coulotte aderenti e velate color turchese che ti fasciano le natiche evidenziandone le curve, mettendo ancor piu’ in risalto la tua pelle abbronzata. Il reggiseno dello stesso tipo e colore è a mezza coppa cosi da raccogliere delicatamente il tuo splendido seno lasciandone una generosa porzione in vista con l'aureola in evidenza oltre il bordo della coppa. Completi il rito con un vestito leggero di cotone blu di lino (quanti bottoni stai allacciando….troppi?), ne lasci maliziosamente aperti alcuni sia alla scollatura che sulle gambe e guardandomi con intenzione mormori che il numero dei bottoni che slaccerai dipenderà da quanto saprò intrigarti durante la serata. Accetto la sfida, ormai preso, e mi vesto per la cena. Saliamo in macchina e ci dirigiamo verso un ristorantino tipico appollaiato sopra la scogliera: l’ambiente è discreto ed elegante, ci sono un altro paio di coppie che occupano la sala, chiediamo al cameriere di poterci sedere in un tavolo sulla terrazza che domina l’incredibile paesaggio marino inondato dalla calda luce del tramonto e gli ultimi raggi di sole che pervadono il tuo dolce e sorridente volto. Per tutta la durata della cena, a base di ottimo pesce e di un fresco vinello bianco che va giù come acqua, ridiamo e scherziamo come ragazzini alla prima uscita, il vino ha contribuito a riscaldare l’atmosfera mentre aspettiamo il dolce: una coppa di fragole adagiate su di un candido letto di panna. Ad un certo momento sposti la sedia ed accavalli le gambe scoprendone una generosa porzione, mi accorgo che hai slacciato altri bottoni, colgo il segnale e ti guardo dritto negli occhi: forse stiamo già facendo l’amore con lo sguardo. Quando il cameriere ci serve i caffè non fai nulla per ricomporti,anzi, gli sorridi, invitante ( forse è solo la mia impressione?). Bevuto il caffè giocherelli con un bottone della scollatura che “inavvertitamente” slacci, dopo di che ci alziamo e ci avviamo verso l’uscita, lo stesso cameriere è seduto ad un tavolo e ci saluta; Tu, senza parlare , ti avvicini a lui, ti chini in avanti, lasciandogli una mancia oltremodo generosa: vedo gli occhi dell’uomo frugare febbrilmente tra i tuoi seni, così sapientemente esposti. Non posso fare a meno di provare un misto di gelosia e di eccitazione di fronte al tuo “spettacolino”. Tornando verso di me hai un sorriso soddisfatto, come di gatta ben pasciuta: posso scorgere i capezzoli eretti attraverso la stoffa leggera del vestito, segno inequivocabile della tua eccitazione nooooo sicuramente e' la frescura della sera, penso piu’ ad uno stato di eccitazione, mi prendi sotto braccio e ci avviamo verso il parcheggio. Arrivati alla macchina ti prendo per le spalle e ti faccio voltare per baciarti: le nostre bocche si uniscono, ci esploriamo a vicenda con la lingua mentre premo il mio corpo contro il tuo, per trasmetterti la mia agitazione. Mi allontani con dolcezza e con una mano mi accarezzi, dicendomi che la serata è appena iniziata. -La notte è giovane, devi saper aspettare…- mormori al mio orecchio. Ti chiedo dove vuoi andare e tu: -Facciamo quattro passi in paese- Entriamo in macchina e durante il percorso ogni occasione è buona per ridere, siamo decisamente su di giri, allungo una mano e ti scopro una gamba cominciando ad accarezzare la tua pelle abbronzata e setosa, visto che non reagisci risalgo per tutta la coscia, continuando così senza andare oltre, fino a che non arriviamo a destinazione. Prima di scendere mi chiedi maliziosa di slacciare altri due bottoni visto che con quella carezza me li sono meritati e decido di liberarne uno sotto ed uno sopra, cosi, quando scendi, hai le gambe ed il seno più esposti agli sguardi. Le vie del centro sono frequentate ed i negozi aperti fino a tarda notte. Decidiamo di entrare in un negozio di abbigliamento da mare e lingerie, abbiamo visto in vetrina un costume da bagno intero, molto sgambato e molto scollato sia davanti che dietro. Chiediamo alla commessa la possibilità di provarlo, entri nel camerino e ti cambi; la porta bassa fa si che io possa vederti gli occhi splendenti ed il volto sorridente e leggermente arrossato. Quando sei pronta apri la porta per farti ammirare ed io resto incantato dallo spettacolo che mi si presenta: il tuo corpo è messo in evidenza dal costume, le cosce sembrano non aver fine, la profonda scollatura mette in mostra i morbidi seni di di velluto dove i capezzoli turgidi fanno bella mostra di se tendendo la stoffa sottile. I sandali con il tacco sono la ciliegina sulla torta, ti slanciano elegantemente nel tuo movimento quasi felino. Non so per quanto tempo resto come in trance, fatto sta che quando mi riprendo noto il silenzio che si è creato nel negozio, mi volto e vedo un altro paio di clienti fermi ad ammirarti. Acquistiamo il costume ed usciamo. Poi mano nella mano passeggiamo guardando le vetrine; ad un certo punto ti abbassi per mostrarmi un paio di scarpe ed i miei occhi possono così vagare nella scollatura, ora diventata davvero audace: ti sei “dimenticata”di indossare il reggiseno, te lo faccio notare quando ti rialzi, ma non sembri farci molto caso, mi rispondi con un sorriso malizioso ed ammicante. E non posso davvero fare a meno di abbracciarti e baciarti sulla bocca e sul collo per poi risalire fino all’orecchio dove ti sussurro un grazie molto eccitato, per la bravura che dimostri nel continuare il nostro gioco. Per tutta risposta mi inviti ad entrare nel negozio di scarpe, cosi potrai farmi un’altra sorpresa. Un commesso ci accoglie, pronto a servirti, ti siedi sul divanetto in attesa e mi fai cenno di sistemarmi di fronte a te, una volta seduta allarghi leggermente le gambe e attraverso lo spacco, ormai quasi inguinale, esponendo la tua coperta intimita' con disinvoltura mai vista, sicuramente e' l'effetto del vino non mi rendo conto cio' che e' esposta alla mia vista. Ora sono proprio curioso di vedere il seguito della tua esibizione. Arrivato il commesso con le scarpe ti alzi per provarle, di fronte allo specchio che mi sta a fianco. Guardandomi, come per chieder un parere, sposti un lembo del vestito apparentemente per permettermi di apprezzare meglio le calzature, in verità per un attimo lo alzi tutto, sara' l'effetto del vino lo so. Nello stesso istante noto l’espressione del commesso cambiare da ammirata a sbalordita (lo specchio, penso, ha visto tutto anche lui…), tu richiudi il vestito con naturalezza come non fosse successo nulla e continui a rimirarti come se fossi su una passerella da sfilata, mentre il ragazzo con aria imbarazzata ci chiede cosa intendiamo fare. Io, fingendo una calma che non provo affatto e sperando che la camicia lunga e larga nasconda la reazioni atipiche, rispondo che comperiamo quelle scarpe che ti stanno così bene, belle scarpe per una splendida donna… Lui mi guarda dritto negli occhi con sguardo perplesso ed io di rimando gli chiedo se anche lui non è d’accordo sul fatto che la mia compagna sia una gran bella donna. Balbettando un si imbarazzatissimo prende la scatola che gli stai porgendo e si avvia verso la cassa. Io ti afferro e ti bacio proprio lì, nel negozio di fronte ai clienti e alle persone che passano al di là della vetrina. Una volta fuori l’eccitazione è talmente forte che voliamo alla macchina senza proferire alcuna parola sull’accaduto ma i nostri sguardi complici si incrociano e parlano per noi. Eccoci alla macchina giusto il tempo di depositare gli acquisti appena fatti e ci avviamo correndo verso la spiaggia. Cerchiamo un posto riparato, dietro agli scogli e ci lasciamo cadere per terra, uno sull’altro, ansanti, come due adolescentiche..........il resto lo immagini o il sogno continua, con le sue sfumature un po' colorite.......ma i scendere nella volgarita' e dettagli anatomici ....... Ci guardiamo dritti negli occhi: siamo bravi a far l’amore, ci siamo trovati….la luna piena ci illumina. Sguazziamo e giochiamo in acqua fino a quando non ci sentiamo intirizziti. Quando torniamo alla spiaggia per rivestirci, ci accorgiamo della strana luce che ci circonda:..............................è quasi l’alba . E’ bello vedere sorgere il sole ; ci sediamo vicini ed io da dietro ti abbraccio per goderci lo spettacolo…....
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12 years ago
duedelfinixdue,
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La prima volta con una coppia
Salve, vi racconterò la mia prima volta con una coppia............. navigavo alla ricerca di un qualsiasi incontro con singola o coppia, già da diversi mesi, ma nulla. Un giorno era settembre trovo un annuncio di una coppia della mia zona che valuta singoli da inserire nel loro rapporto. Preparo una bella mail do presentazione dettagliata e con allegate diverse foto mie . La risposta non si è fatta attendere molto, non erano interessati alla conoscenza via mail se messenger ne altro di virtuale ma subito scambio numeri di telefono e primo incontro a tre in un bar. Il venerdi successivo all'ora stabilita ero davanti al bar, per farmi riconoscere ero vestito di bianco quasi per intero . Vedo scendere una bella signora tiratissima, tacchi alti troccata in maniera molto pesante che si dirige proprio verso me............. Cazzo in tiro quasi all'istante, presentazioni di rito, feeling quasi insantaneo sia con lei che con lui, un bell'uomo sulla 40ina, poi poco l'aperitivo decidiamo di andare a cena. Non mi toglieva gli occhi di dosso, lui molto cordiale alla mano un chiaccherone, il vino bianco che accompagnavamo alla cena di pesce iniziava a fare i suoi effetti. Pago la cena , ( era il minimo) e m'invitano a casa loro per un caffè, accetto volentieri, tre minuti di auto e siamo a casa loro. Un appartamento molto bellino dopo il caffè chiedo di andare alla toilette, quando esco li trovo sul divano , luio seduto sul bracciolo con i pantaloni giù lei a pecora che lo prendeva in gola........... Mi butto a capofitto subito, lei già bagnata fradicia inizio a lappare da dietro la sua figa, poi cambio, me lo prende in bocca e lui inizia a sbatterla da dietro, dopo passiamo alla camera da letto, siamo andati avanti a darci il cambio almeno per 10 -15 minuti sempre sbattuta a 90°, ad un certo punto basta basta li voglio tutti e due dentro......... La mia prima doppia penetrazione, mi fa accomodare seduto appoggiato alla testiera del letto e si accomoda sul mio cazzo ansima come una vacca, non si trattiene per nulla, lui intanto allenta l'ano con le dita , e paffffff tutto dentro risucchiato dal quel culo fantastico. Non resistevo più , lei in preda ad un orgasmo devastante continuava a dirmi di insultarla, si dimmi che sono al tua troia, dai sfonda questa porca................. Quando ha pronunciato dai sborratemi tutta, detto fatto inondata non ho resistito a rienpirle la figa. Appagati e rilassati siamo restati sul letto un'ora a parlare io continuavo ad accarezzarla, quando l'uccello di colpo si è svegliato dal torpore lei senza nemmeno farsi dire nulla lo ha ripreso in bocca, anzi puntualizzo in gola!!!!! altra scopata da urlo, siamo andati avanti non so per quanto tempo, lui si è rivelato un vero toro da monta non immaginavo, lei l'amante perfetta, peccato che poco pochi mesi si sono sposati e non hanno voluto più incontrarmi. Scusate se non è scritto molto bene, ma non sono uno scrittore, spero di farlo meglio la prox volta .
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12 years ago
titen,
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Ho rubato la sua intimità
Sono immobile, fermo, impietrito. Mi dividono pochi centimetri, una porta formata da una lastra di compensato multistrato rivestita in finto wenge. La sento, si muove, sento la fibbia della cinta che tintenna emettendo un suono metallico a contatto con il pavimento. La immagino mentre lentamente e muovendo i fianchi si libera di quei suoi jeans attillati che pian pianto scendono strofinando sulle gambe come se fossero un guanto da sfilare. La immagino quando con le dita ha arpionato i lati del suo perizoma in pizzo nero spingendolo come una attimo prima ha fatto con i jeans. Sì … proprio lo stesso perizoma che le ho intravisto questa mattina quando si è piegata, quasi inginocchiatasi, per posare quella carpetta ad anelli metallici sullo scaffale. La sento che ha abbassato la tavolaccia del water ed adesso ci si è seduta sopra, pronta a liberare la sua vescica. Il suo piscio scroscia sulle pareti del cesso, è forte ed intenso, continuo e rumoroso. Mi trema la gola e sono impietrito, ho voglia di spiarla, di guardarla dal buco, di rubare la sua intimità, di essere un porco, di essere un lurido e viscido meschino, di essere un vigliacco, di essere una merda d’uomo, ho voglia di vederla nel suo intimo, lì seduta mentre piscia. Mi abbasso lentamente, trattengo il respiro, ho paura che mi senta, che avverta la mia presenza. La paura mi eccita, e più mi eccita e più sono goffo nei movimenti. Socchiudo al massimo la porta dell’antibagno e spero che nessuno dei colleghi si accorga di ciò che sto facendo. Mi trovo all’altezza del buco della serratura e la luce che trapassa disegna la sagoma sul mio viso. Lei è lì, bellissima, con i suoi capelli neri e lunghi che le scendono coprendole le spalle. Non riesco a vedere altro perché seduta, vedo il suo viso, incrocio il suo sguardo ed un brivido di vergogna assale la mia schiena e graffia la mia dignità. Con la lingua sta inumidendo il suo labro inferiore e con le dita annoda un ciuffo di capelli. Come amo quando gioca con le suo ciocche e sbarazzina ed involontaria esplode di sensualità nei suo gesti. Ha i capezzoli turgidi, sollecitati dal freddo, che disegnano due punte sul suo maglioncino leggero ed attillato che mostra i suoi seni sodi ma dolcemente morbidi. Quei sei che nel movimento del corpo ondeggiano disordinatamente ma che sono capaci di offrire una armonia sensuale ed accattivante. Si gira per prende la cartaigenica e nel movimento il suo seno si comprime e si modella accrescendo la sua dimensione e mostrando pezzi di pelle che erano celati sotto il suo maglione. Avvolge con la cartaigenica la mano destra e la strappa dal rotolo per poi portarla in basso, ma la mia visuale non mi permette di vedere nulla se non immaginare che la stessa venga strofinata sulla sua figa bagnata da quella pioggia dorata che è stata capace di produrre qualche momento prima. Con uno strattone verso il basso libera la mano avvolta dalla cartaigenica ormai inumidita. Finalmente ha finito e alzandosi in piedi mi ritrovo a concretizzare i miei sogni e le mie immaginazioni. Vedo la sua vulva ricoperta da una leggera peluria nera che disegna un triangolino geometricamente perfetto. Inaspettatamente si gira su se stessa offrendomi il culo, bello, sodo, bianco. Non facci in tempo a riprendermi da quella imprevista visione che si china verso il basso, mettendosi alla pecorina, regalandomi la vista della sua figa che si apre e schiude le sue labbra carnose, grandi e rosse, proiettando il mio sguardo a quel piccolo buco leggermente dilatato capace di accogliere un cazzo venoso e carico di sburro. Solleva il suo perizoma che coprendo quel capolavoro mi fa capire che ormai siamo ai titoli di coda, poi il jeans sempre con movimenti ondulatori dei fianchi, si ricompone e scarica lo sciacquone. Mi rialzo immediatamente ma i miei occhi non riescono a mettere bene a fuoco per qualche secondo, sento la chiave nella toppa che gira e vedo la maniglia abbassarsi. Esce , mi guarda e mi dice Io la guardo e non riesco a dire neanche una parola, le calo la testa ed entro nel bagno riservato agli uomini, mentre accosto la porta, lei ormai avviata si gira e mi strizza l’occhio sparendo dietro l’angolo. Non ha visto nulla e non ha capito nulla, ne sono certo, ma io sicuramente rimarrò rincoglionito e con le palle gonfie tutto il giorno, almeno finché non potrò tornare a casa e farmi una bella sega pensando alle suo corpo.
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12 years ago
ghinza,
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Tremanti pensieri
Sei bella, anzi di più, sei stupenda. Mi guardi negli occhi e penso che ti ritrovo su questo letto dopo averti persa ogni giorno, per anni. Quale sconosciuta eri tu ieri, vecchia mia, che ciabattavi per casa con noncuranza e mi guardavi con l'interesse che si dedica ad una lavastoviglie? Eppure l'uomo che ti sta di fianco e ti sente godere sono sempre io, quello di sempre, ma il maschio che vedi in me forse no. E' quello che stai guardando vero? E' la libidine che mi gronda dagli occhi che ti spaventa e t'attrae, non avevi mai visto i miei occhi cambiare di forma. E la mia bocca che ora ti cerca è più grande, la mia lingua che t'esplora è pulsante ed immensa. Sto cambiando pelle, sto cambiando odore, lo sto mescolando con acqua di lussuria. Pure tu, ieri, non avevi quest'odore, questi occhi e questa voce. Eri vizza e pallida, un contorno svuotato di tutto quello che non provo più per te. L'amore sfibrato, la noia delle cose che vedi ogni mattina al risveglio il sesso senza sentimento ma con tanta comprensione, hanno riempito la tua progressiva scomparsa dal mio desiderio di passione eterna. Non mi dirai domani che l'hai fatto per me, non mi potrai dire che non eri tu su questo letto a fare queste cose che avrai pensato mille volte senza farmene sentire la stuzzicante malizia. Eppure l'avrei voluto, che mi sussurrassi all'orecchio una fantasia che spezzasse le catene delle regole, una piccola cosa innocua che non bruciasse la pelle ma incendiasse il respiro. Non come ora, mentre lui ti possiede ritmando uno spartito in similpelle, mentre lei mi succhia ed io ne godo, con l'istinto sento che domani saremo di nuovo noi, complici di un reato immaginario eppur blindati nelle nostre private emozioni. Tremo al pensiero di ritrovarti spesa in banali convinzioni, alfine tradite, sulle quali verserai lacrime di pentimento, senza aver capito che non esisti in una sola forma, in una sola donna. E mentre io tremo, tu godi e mi dici.. ti amo.
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13 years ago
rotterdam19,
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Last visit: 3 years ago
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...questa volta è l'ultima !!
Sono le 16:00 del 02 Aprile dello scorso anno, ed eccomi nuovamente in macchina con il mio padrone: il "Porko" . Come chi è il Porko??? Ormai con l'arma del ricatto, dispone del mio corpo e mi usa per i suoi giochi e dei suoi amici che chiama clienti; per conoscerlo meglio dovete leggere i miei primi racconti. Dove stiamo andando??? E' inizio mese, ed abbiamo il consueto incontro con il "Cliente" per la fornitura di materiale informatico, inizialmente, e poi...... Siamo in viaggio e mentre lui è intento a guidare, palpeggiandomi di tanto in tanto la coscia ed il culo, eccitato a tirarmi fuori del jeans il perizoma, io sono seduta in silenzio, tenendo tra le mani la tuta che mi ha portato. La guardo e cerco di immaginare cosa mi aspetta questa volta. E' una tuta in latex nero, con tacchi annessi, ed un cappuccio che copre la testa ed il volto, che lascia una apertura solo alla bocca. Ho provato ad indossarla ieri sera a casa, dopo che me l'ha consegnata in ufficio, è molto sexy indosso, poichè aderentissima, ma quando metto il cappuccio non vedo più niente e percepisco un senso di angoscia e disorientamento, che a dire il vero mi mette un pò paura. Giunti a destinazione, saliamo velocemente ed entriamo nell'ufficio, dove il "Cliente" ci aspettava seduto alla scrivania con al fianco una donna vestita solo dell' intimo, che non avevo mai visto prima. "..vi aspettavo un pò prima..sbrighiamoci che gli amici sono impazienti.."disse il cliente. La donna, sulla cinquantina abbondante di età, capelli lunghi biondo platino, molto in carne, indossava un reggiseno rosso che conteneva a difficoltà i suoi enormi seni, calze nere a rete con reggicalze rosso, tacchi con zeppa altissimi 15 cm, non indossava l'intimo di sotto, per cui mostrava un folto pelo nero. Lei, si avvicinò verso di me e presami per mano mi portò in bagno per farmi preparare. "Anna...piacere" disse lei e si avvicinò scambiandoci due bacini sulle guance, "..piacere Jessika" risposi. Mentre mi spogliavo, mi guardava con stupore e tiratami uno schiaffetto sul culo "..che bel corpo tonico che hai...e che culetto stupendo...avessi io il tuo fisico" mi disse con ammirazione. Quelle parole mi fecero molto piacere, soprattutto dette da una donna e provai un brivido di eccitazione. Questa volta ci misi un attimo a prepararmi, non dovevo fare altro che indossare la tuta e non c'era nemmeno bisogno di truccarmi, solo un bel rossetto rosso acceso, "..pronta..." dissi, tirnado un lungo sopriro. La donna mi diede un dolce bacio sulle labbra, mi prese per mano ed entrammo. "..oh dio mio.." esclamai; avevo dinanzi a me, oltre al Porko ed al Cliente, tre uomini di colore totalmente nudi. Tre omaccioni alti, robusti, neri come la notte, dal quale corpo ciondolavano dei cazzi lunghissimi nonostante ancora moschi. A quella esclamazione, la donna subito mi aiutò ad indossare il cappuccio...rimasi al buio, ed immobile, sopraffatta dalla paura di non vedere più nulla attorno a me. Venni presa e fatta girare, mi passarono di mano in mano e sculacciata, spinta e sballottata fra di loro, fino a quando persa l'orientamento ed il precario equilibrio, caddi a terra, tra le loro srisa e ghignazzi. Mentro ero a terra, confusa con la testa che mi girava, ricevetti vari ceffoni in faccia, che non potevo capire da chi e da quante persone provenissero. Successivamente fui messa in ginocchio, e mi trovai in faccia la figa di Anna; in bocca sentii la folta peluria così iniziai a leccarla avidamente, assaporando tutti i suoi caldi umori, era gia caldissima ed un lago di piacere. Improvvisamente qualcuno mi prese le mani e me le bloccò dietro le spalle con violenza, procurandomi non poco dolore e mi spinse la testa verso un cazzo. Mi trovai ad ingoiare i cazzi dei tre neri. Pur non potendo vedere, intuivo che fossero i loro per il forte odore e sapore che ha la pelle degli uomoni di colore. Gia conoscevo il sapore di un cazzo nero, provato qualche anno addietro da un giovane ambulante senegalese. Due dei loro cazzi erano lunghissimi, sicuramente superavano i 23 cm, ma uno era di spessore enorme, poichè non riuscivo a tenerlo in bocca e a stento ingoiavo la cappella, che da sola mi riempiva la bocca. Dai mugugni di piacere, intuivo che apprezzavano molto il mio lavorare di bocca, quando ad un tratto venni abbandonata a me stessa, in compagnia del solo cane che sentivo strusciarsi addosso. I mandinghi si erano riversati su Anna, poichè la sentivo urlare di piacere come una matta; godeva e urlava forte, senza trattenere il suo piacere, mentre gli altri la riempivano di parolacce "..godi puttana....prendilo tutto.... sei una troia...ti piace troia...". Nell'aria si sentiva odore di sesso, ed eccitata, vagai a quattro zampe nel buio, fino a quando incontrai una gamba di Anna. Così, affamata ed eccitata, iniziai a baciare e leccare la sua gamba, per poi scendere al piede e tacchi. Leccavo e suchiavo avidamente, fino a quando i maschi presi dalla foga dell'orgasmo iniziarono a sborrarmi in bocca. Ricevetti in bocca un lago di sborra, era quasi nauseante per quanta ne avevo ingoiata. Dopo venni alzata per mano, portata in bagno e fatta accomodare nella vasca. Lì ricevetti un fiume di pioggia dorata; la sentivo ovunque ricoprire il mio corpo ed il mio volto. Venni intimata a berla, ma io furbamente la tenevo in bocca per farla sgorgare dolcemente addosso senza ingoiarla. Quando tutti finirono di svuotarsi la vescica, Anna rimase con me in bagno, dicendomi che voleva fare la doccia insieme. Mi aiutò a togliere la tuta e rimasi nuda, poi si spogliò ed entro nella vasca con me. Lei era in piedi dinanzi a me seduta .."ora voglio che bevi anche la mia ... ma la devi ingoiare davvero ...è l'unico modo per farmi provare l'orgasmo.." mi disse. Ubbidiì ed abbandonata alle sue parole, aprii la bocca verso alla sua figa e subito fui invasa dal suo caldo piscio, che al contrario di quello degli uomini non aveva un sapore nauseante. Mentro bevevo la calda pioggia dorata, lei si masturbava impetuosamente il clitoride, cadendo in un violento orgasmo di urla frenetiche di piacere. Poi mi prese la testa e la avvicinò alla figa, ordinandomi di leccarla. Iniziai a leccare avidamente le sue labbra, affondando dentro la lingua; il sapore era di piscio misto a quello degli uomori del piacere, ed ebbi un'erezione. Lei si accorse della mia eccitazione e subito volle prenderlo in bocca. Nonostante il mio cazzo non fosse piccolo, lo ingoiò in un sol boccone, tenedolo a lungo in gola provocandomi eccitazione con giochetti di lingua. Nel frattento mi aveva messo un dito nel culo, al quale ne seguì un altrò che mi dilatò per bene lo sfintere. Oramai ero eccitatissima e fui colta da un orgasmo improvviso che gli riempì la bocca; mi baciò dolcemente la cappella e fece cadere la mia sborra pian piano sul suo enerme seno. Alla vista di quei seni enormi bagnati da sperma e saliva non resistetti, ed iniziai a leccarli tutti per ripulirli. "..sei eccezzionale... è tutto vero quello che si dice su di te.." mi disse. Poi avvicinò la sua bocca alla mia, ed iniziammo a limonare aggrovigliando avidamente le nostre lingue, passandoci con la lingua lo sperma da una bocca all'altra.Facemmo la doccia, lavandoci e scherzando insieme; fu un momento dolce e piacevole. Di là il Porko mi aspettava impaziente di rientrare a casa. Anche se alla fine dei conti fu una bella serata trasgressiva, mi promisi che "questa volta è stata l'ultima"; devo essere forte e reagire; non posso essere la schiava di uno che dispone del mio corpo per i suoi ed altrui piaceri.
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13 years ago
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Venduta per la firma di un contratto
Se avete letto il mio racconto precedente, gia conoscete la mia storia e quello che sto patendo in ufficio con il "Porko", ma le conseguenze maggiori sono nate successivamente, quando insieme a lui sono costretta a spostarmi per tutta la provincia per recarci da clienti e fornitori. Tra fine ed inizio del mese, è sempre una data di queste occasioni, ed una mattina di Marzo, a fine lavoro, il giorno prima di un appuntamento con un cliente importante, esordì dicendomi che l'indomani avremmo dovuto concludere un grosso affare e che dovevo portare con me il necessario per essere Jessika, ed un vestito da sera, escluso intimo e calze al quale avrebbe provveduto lui. .."Cosa avrà in mente questo bastardo.." pensai nella mia mente, e lui incazzato .."hai capito troietta???".. feci un cenno con il capo ed andai a casa. Tutta la sera pensai a cosa avesse in mento il Porko, tante possibilità mi balzarono per la testa, ma alla fine mi arresi e non mi rimaneva che aspettare l'indomani. Nel frattempo preparai una borsa da viaggio con all'interno il necessario per trasformarmi in Jessika, parrucca, gioielli, tacchi, trucchi, ed un bell'abito da sera lungo trasparente in pizzo, ove si potevano intravedere le mie curve, all'intimo aveva detto che pensava lui. Andai a letto e nonostante gli sforzi non riuscii a dormire dall'agitazione. L'indomani mi recai in ufficio, e dopo aver sbrigato alcune pratiche, salgo in macchina con lui per recarci all'appuntamento prefissato con il cliente. Mi guardò in faccia e notato il mio viso stanco per la notte insonne, esordì dicendo "..stanotte non hai dormito, vero???...Sarai andata a succhiare cazzi sicuramente..puttanella mia...". Inutili le mie insistenti domande su cosa avesse in mente, ed ad un certo punto "..basta non rompere....stai un po' zitta ...anzi tienimelo bello duro come solo tu sai fare.." e lo tirò fuori dalla patta dai pantaloni, e prendendomi la mano la poggiò sul cazzo per potevo masturbare. Iniziai a fagli una sega, ma essendo il suo cazzo molto, ma molto spesso, a dir la verità non mi viene bene segarlo, tanto che lui un pò stizzito mi ordinò di bagnargnelo bene con la bocca per lubrificarlo, intimandomi di non farlo sborrare perchè ora non era il momento. Mentre mi alternavo con le mani e con la bocca e lui intento a guidare, sententolo ansimare, mi eccitai della situazione e, lasciatami scappare un pò la mano, gli feci raggiungere l'orgasmo, bello copioso e denso come sempre, preoccupandomi di trattenere tutto il suo sperma tra le mie mani per non farlo sporcare. Il Porko si infuriò ed immediatamente accostò la macchina in una piazzola; scese di scatto con i pantaloni ancora slacciati e venne dal lato del mio sportello come una furia. Aprì di colpo lo sportello e mi tirò fuori dalla macchina per i capelli .."sei una troia di merda..schifosa..bastarda.." mi insultò in tutti i modi .."ti avevo detto che non dovevi farmi sborrare..se non avevano l'appuntamento ti ammazzavo di botte.." e mi trascinò dall'altra parte della macchina. .." ora fammi pisciare stronza"..."e lavati le mani dalla mia sborra" Senza opporre resistenza ed un po' dispiaciuta per quello che era accaduto, presi il cazzo in mano e lo portai dietro un cespuglietto dove mi pisciò in mano, lunga e calda. Poi mi spinse la testa in giù e disse "ora puliscimelo bene". Mi inginocchiai e gli leccai il cazzo tutto intorno la cappella e nel buchino, ripulendolo dallo sperma e dalle gocce di piscio. "Ora andiamo e vedi di non farmi scherzi con il cliente.. dobbiamo fare bella figura o non ci firma il contratto delle forniture...e poi saranno cavoli amari con il capo". Salimmo in macchina e riprendemmo la strada. Arrivammo a destinazione, entrammo in un palazzo, e solo allora, salendo le scale vennì sopraffatta dalla paura, tanto che nel salire ebbi un attimo di esitazione fermandomi per le scale. Il Porko che mi stava dietro mi diede subito una pacca sul sedere.."muoviti, ci aspettano". Entrammo nello studio del cliente, un bell'uomo sulla sessantina, distinto e ben vestito, e dalle presentazioni anche simpatico. Non ci mettemmo molto a sbrigare e chiudere il contratto, infatti il cliente sembrava quasi avere fretta, quando ad un tratto si rivolse al Porko "..come promesso ho firmato il contratto...ora tocca a te mantenere le promesse". Immediatamente il Porko si rivolse a me e mi diede una busta con l'intimo che aveva portato lui, la aprii e vidi un bellissimo completo reggiseno/tanga nero in pizzo, reggicalze e calze nere velate.. "prendi anche la tua roba e vatti a cambiare in bagno... e sbrigati.." mi disse. Ubbidii senza dire una parola ed entrai in bagno a cambiarmi. Iniziai a truccarmi in viso e poi passare lo smalto nero sulle unghie delle mani, ai piedi lo avevo gia messo da casa. Indossai il reggiseno, il perizoma, ed agganciai le calze al reggicalze, eccitandomi sentendo in nylon che saliva lungo le cosce, ed un bel paio di decoltè nere con tacco dodici. Poi indossai il vestito, nero in pizzo trasparente, si vedevano bene le mie sinuosità; alla fine la parrucca nera ed entrai. Il clente rimase a bocca aperta e subito mi venne incontro dandomi un bacio sulle labbra; "..piacere Jessika"..dissi io, "il piacere sarò tutto mio.." disse lui . Il Porko invece era seduto su una poltrona a guardare. L'uomo iniziò a limonarmi con passione e sentivo che era ben eccitato, alternava baci in bocca e sul collo, tanto da provocarmi una erezione; appoggiai il mio cazzo al suo, ma questo capì che lo infastidì poichè si ritrasse e subito mi tirò con decisione la testa in giù per fargli un pompino. Gli tirai giù i pantaloni e le mutande, dai quali ne fuoriuscì un bel cazzo sui 18 cm; iniziai a succhiare come mio solito, cominciando dalla cappella, leccandola e bagnandola bene con la saliva, fino a quando non divenne viola dal piacere. Poi lo ingoiai tutto ed iniziai a spomparlo velocemente, alternando delle soste con il cazzo tutto in gola; questo mi procurava l'aumento di salivazione, che allontanando la bocca dal cazzo, permette di vedere i filamenti di saliva che lascia dalla bocca alla cappella. L'uomo alla vista di ciò si eccitò ancora di più e dalla sua bocca rilasciò uno sputo che cadde sul suo cazzo; immediatamente ingoiai il cazzo per prendere la sua saliva. A quel punto era talmente eccitato che avevo capito che stava per sborrare, così decisi di allontanarmi dal cazzo per evitare il prematuro orgasmo e mi dedicai a leccargli le palle, allorquando scesa più sotto per leccargli il buco del culo, appena messa la lingua all'interno del buco, ed affondando con forza, gridò di piacere sborrandomi copiosamente sulla schiena. Ripresi il cazzo in bocca per pulirlo, ed alla fine alzatami, mi diede un bacio .."tesoro sei stata stupenda.... mai nessuna donna è stata tanto abile con la bocca quanto te .... "mi diede un bacio sulle labbra ed andò via di fretta dicendo che aveva un appuntamento urgente, ma che noi potevano risistemarci con calma e poi andare via. Durante tutto questo, il Porko era rimasto fermo sulla poltrona, ma si vedeva bene che si era eccitato, dal gonfiore della patta dei pantaloni. Andai in bagno per struccarmi e rivestirmi e dopo circa una mezz'oretta andammo via. Durante il tragitto di rientro in macchina, non dissi una parola, al contrario del Porko che non smetteva di parlare dell'incontro, ancora tutto eccitato e complimentandosi di come mi ero comportata. I giorni successivi seguirono con le solite sue richieste in ufficio per farlo godere, con seghe e pompini nel bagno, cosa che tutto sommato non mi pesava più di tanto, sebbene non provavo piacere nel farlo; ma purtroppo ne valeva il mio posto di lavoro. Poi una mattina di inizio del mese successivo, mi disse che l'indomani pomeriggio dovevano recarci dal cliente della scorsa volta e che quindi avrei dovuto essere nuovamente accondiscendente con lui per la conclusione del solito contratto di forniture di materiali informatici. Questa volta mi disse che la "Jessika" doveva portare con se solo il necessario per rimanere in intimo, ma doveva essere sexy e trasgressivo. Giunta a casa e presa dall'agitazione ed eccitazione, iniziai a provarmi allo specchio i vari completini a mia disposizione, ci tenevo molto a presentarmi sexy e trasgressiva. Alla fine optai per un corpetto nero misto a raso e pelle, a cui avrei agganciato delle calze a rete, un bel perizoma nero, guanti neri lunghi di raso, sandali nero tacco dodici ed una parrucca castano/rossiccia. La mattina mi recai a lavoro portando con me la borsa che avevo preparato la sera prima e verso le quattro del pomeriggio il Porko venne a prendermi in ufficio. Durante tutto il viaggio, stranamente non disse una parola, ma capivo che era eccitatissimo, poichè nonostante seduto a guidare, si agitava molto per la smania di arrivare il prima possibile all'appuntamento. Arrivammo, ed entrati nell'ufficio, rimasi un po' basita poichè non vi era nessuno.."..vai in bagno a cambiarti.." disse il Porko.. "..ma come??? ed il contratto???.." dissi io, preoccupata per il lavoro.. "tranquilla, è gia tutto fatto e firmato"..mi tranquillizzo lui. Andai in bagno a prepararmi e truccarmi, solitamente impiego una mezz'oretta a farlo, ed in questo arco di tempo dall'altra parte sentivo un vociare e sghignazzi di persone. prima di entrare provai a spiare dal buco della serratura, ma non si intravedeva nulla, così presi un lungo respiro per farmi forza ed entrari. Appena entrata, rimasi immobile sulla porta per quello che vidi: vi erano tre uomini molto anziani, sulla settantina, supini sul divano, ai quali una giovane ragazza leccava a turno il buco del culo. La ragazza era una bella biondina, carina, dal viso dolce ed ingenuo, era totalmente nuda, aveva la pelle chiara e liscia, una seconda di seno, ed a dir il vero non sono sicura che fosse maggiorenne. Ero ancora sulla porta, quando vennero il Porko ed il Cliente a prendermi per mano e mi fecero inginocchiare sotto una scrivania. Mentre ero sotto la scrivania, il cliente si sedette e mi ordinò di succhiargli il cazzo da sotto il tavolo. Iniziai a succhiarlo e leccarlo con piacere, con la maestria di cui sono capace, mentre lui ammirava lo spettacolo alle mie spalle, di cui non sono in grado di raccontare poichè non staccando la bocca dal suo cazzo, non potevo vedere cosa accadeva alle mie spalle. Ad un tratto il cliente si alzò, ed insieme al Porko mi presero e stesero a terra, su una tovaglia in cellophane ai piedi del tavolo. Mi legarono le mani ai piedi del tavolo, con una stretta ben decisa che mi stringeva i polsi e poi mi misero un "morso di gomma" in bocca (gli amanti del sadomaso conoscono bene questi giocattolini) che non mi permetteva di parlare. Mentre ero a terra inerme ed immobile, riuscivo ad intravedere che gli uomini erano in cerchio intorno alla giovane ragazza, toccandola e palpandogli i seni e la bella fighetta liscia senza peli, ed a turno venivano spompinati. Quando ad un tratto, "..ora va da lei.." disse il cliente alla ragazza. La ragazzina si diresse verso di me ed iniziò a spominarmi facendomi indurire bene il cazzo, anche se a dir la verità non era una abile pompinara; .."..ora riempilo bene di saliva e salici sopra.." disse sempre il Cliente, conduttore dei giochi. La giovane mi guardò negli occhi un attimo e rilasciò sul mio cazzo tantissima saliva calda che mi fece diventare il cazzo durissimo, sentendo tutto quel calore ed umidità; poi salì su di me, prese il cazzo con la sua mano gentile e lo indirizzò alla fighetta; lo fece entrare pian piano, un po' per volta, dolcemente e quando fu tutto dentro gemette, soffermandosi per una decina di secondi con il cazzo in figa senza muoversi. .."dai comincia a cavalcare e falla godere, bambina mia.." disse il cliente. La ragazza iniziò a cavalcarmi, cominciò piano piano, mentre tutti gli altri erano intorno ad ammirare lo spettacolo, masturbandosi e palpando, leccando i seni. Poi la spinsero ad accellerare il ritmo, accompagnandola ed indirizzandola con le mani nei movimenti, ed io mi eccitavo sempre di più nello scopare quella fighetta stretta, fin quando gli sborrai dentro lasciandomi andare a dei mugusgni di piacere soffocati dal morso che avevo in bocca. Subito dopo anche la ragazza raggiunse il suo orgasmo, nel sentire la mia sborra calda che gli riempiva la figa, lasciando un grido di piacere e si accasciò sul mio petto. Ad un tratto il Cliente la tirò su e mentre si alzava dal mio cazzo, vedevo gocciolare dalla sua fighetta sperma misto a sangue; diedi una occhiata al mio cazzo ed era pieno di sangue. Rimasi confusa, non capivo se era sangue mestruale o l'ipotesi che fosse vergine; .." l'aveva fatto con il ciclo o l'avevo svergiata ..."..e mentre mi facevo queste domande, si avvicinarono a me gli uomoni che masturbandosi velocemente mi sborrarono addosso, riempiendo il mio corpo di sperma, caldo e denso. Era la prima volta che prendevo addosso tutta quella sborra e a dire la verità fu molto piacevole sentirla addosso, se non chè mi fosse donata da tre vecchi panciuti e pelati. Nell'attesa di essere liberata, che a dire il vero non ce la facevo più a tenere le braccia legate, si avvicinarono il Porko ed il Cliente, che tirati fuori i loro cazzi mi dissero "..ora lavati troia...lavati con questa bella pioggia calda.." e mi gettarono addosso una copiosa e calda pioggia d'orata lungo tutto il corpo, inondandomi dalla testa ai piedi. Ero ancora lì, a terra, immmobile ed inerme legata ai piedi del tavolo, ed inzuppata di sperma e piscio, mentre attorno a me venivo derisa e schernita. Ad un certo punto andarono tutti via e rimase solo il Porko che cominciò a sciogliermi dalle corde; mi recai in bagno per cambiarmi, ma lì non trovai la mia roba. Fui colta dall'angoscia "..ed ora come rientro a casa..???.." pensai; chiesi al Porko ma lui "..ed io che cazzo ne so dove sono i tuoi vestiti..dai sbrigati, vieni via così che non ho tempo da perdere ...e muoviti sta puttana di merda..". Ormani, rassegnata, non sapevo più che pensare e fare e, sporca e puzzolente di piscio e sperma, andammo via. Lungo il tragitto in macchina vi fù un silenzio tombale tra noi, sino a quando, giunti a circa cinquecentro metri da casa, accostò sulla statale e con tono minaccioso mi disse "..ora scendi e vattene...". Rimasi basita .."ma come ???..come faccio??..se mi vede qualcuno....".. e lui "..non te lo ripeto nuovamente...o scendi da sola o ti faccio scendere io..".; a quel punto non mi rimase altra scelta: scesi dalla macchian e mi diressi velocemente verso casa; camminavo a passo spedito lungo la statale, a testa bassa per non essere riconosciuta dagli automobilisti che transitavano. Ero quasi nuda, sembravo una prostituta da strada, con le braccia conserte cercavo di coprirmi sia dalla la vergogna che per il freddo, dovuto all'ormai sera ed ancora bagnata di piscio. Gli automobilisti che passavano mi suonavano e mi vergognavo da morire, ad un certo punto un camion dietro di me rallenta, mi lampeggia e suona; mi sta dietro, io accellero il passo oramai non manca molto per arrivare a casa. Il camion si ferma e scende un uomo robusto che si dirige verso di me; inizio a correre e lui mi insegue, ma improvvisamente inciampo e cado a terra, non è facile correre con i tacchi alti. Il camionista mi raggiunge e mi afferra per un braccio con forza mentre io cerco di divincolarmi. "..dove credi di andare troietta.." mi disse e con brutalità mi trascinò di peso a borso strada sotto una scarpata. Per un pò cercai di divincolarmi invano, l'uomo era alto e robusto e capii che era inutile cercare di scappare. Si tirò il cazzo fuori dai pantaloni, era già eccitato, un cazzo grosso e nodoso. Io rimasi ferma davanti a lui, quando ad un tratto mi tirò due ceffoni in viso con una violenza tale che solo al pensiero, ancora oggi sento il dolore sul viso "...che fai impalata..succhiamelo puttana... lo so che ti piace..troia.." mi disse con disprezzo ed eccitazione. Senza opporre alcuna resistenza al mio aguzzino iniziai a succhiargli e leccargli il cazzo, cercando di farlo godere il più in fretta possibile, al fine che l'incubo finisse presto. Aveva un cazzo molto doppio e nodoso, emanava un odore forte, dal sapore acre di piscio e sudore, aveva il pelo folto e bianco, un pò pungente e a fatica riuscivo ad ingoiarlo tutto. Accellerai il ritmo quando capii che era eccitatissimo, fino a quando l'uomo ti strinse con forza a se la testa, facendomi ingoiare tutto il cazzo in gola. Mi sentifo soffocare e mi mancava il respiro, quando ad un tratto la mia bocca venne invasa dal suo piacere, che mi scese direttamente giù per la gola. A quel punto ebbì come un rigurgito, il camionista mi liberò dalla presa, e sputai in terra il rimanente sperma che mi era rimasto in bocca. L'uomo mi fissò, ed all'improvviso mi scagliò un altro schiaffone che mi fece cadera a terra dicendo "...ti è piaciuto puttana ??.." ed andò via. Scoppiai a piangere, quando lo sguardo in lontanaza vide più in là il Porko, fermo a bordo strada appoggiato alla macchina, posizione dalla quale ner aveva gustato l'accaduto. Salì in macchina e si diresse verso di me "..dai Jessy dali in macchina che ti riaccompagno a casa..". Ancora in lacrime accettai l'invito e venni riaccompagnata a casa. Prima di uscire dalla macchina mi mise una mano sulla coscia "..l'hai capito o no che sei il mio giocattolo.." mi disse con tono soddisfatto. Salii di corsa a casa, oramai era sera, e desideravo solo immergermi in un rilassante bagno caldo, che mi ripulisse del ricordo di quella giornata.
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13 years ago
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Scoperta in ufficio
Sono da circa quattro anni che mi travesto, ma lo faccio solo in privato e solo con persone che dopo aver conosciuto, o cercato di conoscere bene in chatt e che mi hanno trasmesso riservatezza, decido di incontrare. Sono una amante dei pompini, mi piace molto farli e non resisto davanti un uccelllo; non mi importa nè l'età nè l'aspetto fisico, mi interessa solo un bel cazzo duro da succhiare e che mi riempia la bocca. Sono alta 1.80, magra, fisico tonico, occhi verdi, con un culetto sodo, che sino ad ora non ho mai donato. Sono impiegata in un'ufficio commerciale, nessuno è a conoscenza della mia doppia vita, che tengo bene nascosta dai colleghi di ufficio e soprattutto dal mio capo, maschio all'antica. Poichè mi travesto solo di nascosto e faccio raramente incontri, per il poco tempo a disposizione ed i vari impegni lavorativi/familiari, spesso mi piace indossare sotto i normali indumenti, perizoma, corpetti, autoreggenti, che adoro sentirli sulla mia pelle durante la giornata e mentre sono al lavoro. Le mie avventure o disavventure, cominciarono quando un giorno in ufficio, un mio collega che chiamerò "il Porko" (nomignolo con cui oramai lo chiamo) vide spuntare dal jeans un bel perizoma di colore rosso, causa la mia disattenzione nel piegarmi a prendere del materiale. "..Quindi sei una troietta.." mi disse con tono compiaciuto, mentre io facendo l'ignara gli risposi di cosa parlasse. "Il Porko" è un uomo che tutti noi colleghi di ufficio consideriamo un viscido, poichè persona cattiva e maligna, sempre a giudicare e parlare male degli altri ed è conosciuto come un eterno arrapato; è singol, non di bell'aspetto, alto circa 1.75, molto grasso e non è una persona molto curata, ma sul lavoro e con il capo, ha una grande influenza. Questo per dirvi che non è mai rientrato nelle mie fantasie erotiche, al contrario di altri colleghi giovani, che mi farei volentieri, nonostante sono una che non si sofferma all'aspetto fisico. Neanche il tempo di ritornare alla scrivania che me lo ritrovo davanti a me con il cazzo in mano, un cazzo che mi sembrava piccolo, ma molto spesso.."lo vuoi troia ????....lo sapevo che eri una troietta ... hai la faccia di una puttanella..." . Subito mi alzavo di scatto allontanandolo dicendogli che non si doveva permettere mai più. Il Porko sembreva aver capito e si allontanava nel suo ufficio. Riprendevo l'attività lavorativa, ma nella mente mi balenavano un sacco di domande e paure sugli sviluppi di questa situazione e le conseguenze che potrebbe portare. Starà zitto e mi lascerà in pace???? la mia paura è soprattutto per il lavoro, paura di perdere il lavore se arrivasse all'orecchiio del capo una notizia del mio essere. Comunque continuo a lavorare al p.c., quando controllando la posta elettronica leggo una email del Porko .... "se non vuoi che il capo sappia del tuo vizietto vieni alle 11:30 in bagno". Panico, sono nel panico, non so cosa fare e cosa pensare. Manca mezz'ora alle 11:30, una mezz'ora interminabile ma alla fine mi faccio coraggio e vado. E' lì che mi aspetta, e mi dice di entrare in uno dei bagni; lui entra insieme a me e chiude di scatto la porta a chiave. In questo momento sono soffocata dalla paura, lui con tono deciso e minacciono "..se ci tieni al tuo lavoro d'ora in poi dovrai essere mia e fare tutto quello che ti dirò... dovrai ubbidirmi e soddisfarmi..." neanche finito di pronunciare queste parole che si buttava su di me iniziando a lecccarmi il collo e stringendomi forte con le sue grandi mani. Rimasi impotente e paralizzata difronte a lui, che continuava a leccarmi, toccarmi e palparmi ovunque, ed infilandomi una mano nel jeans con forza mi strappo il perizoma tirandolo fuori e se lo mise in bocca. Poi mi disse di spogliarmi, e ci misi un po' a realizzare e capire cosa mi dicesse, ero proprio imbambolata, fin quanto lo ripetè con tono stizzito. Mi denudai, rimanendo solo con un toppino marrone e le autoreggenti nere. Alla vista impazzì, dicendomi che lo facevo arrapare di brutto ed inizio a struscairmi il suo cazzo sul culo. Dopo mi prese per la testa .."...ora succhiamelo troia...fammi godere ... fammi sentire quanto ti piace succhiare i cazzi"...mi inginocchiai e glielo tirai fuori dalle mutande. Non era un cazzo lungo, anzi tutt'alto, molto corto sui 12 cm, ma credetemi mai visto un cazzo tanto spesso; non so definirlo in centimetri, ma a malapena riuscivo a tenerlo in bocca, sforzandomi di aprirla tutta; aveva un odore forte di piscio, si vede che non è abituato a lavarlo molto. Dopo aver provato a tenerlo in bocca il più possibile, inevitabilmente non ce la facevo più a tenere la bocca dilatata al massimo, ed iniziai a leccarglielo come un gelato, leccando soprattutto l'enorme cappella, giocandoci con la lingua e riempiendola di saliva, anche per non sentire l'odore del piscio. Giochetto che aveva gradito molto, poichè lo sentivo mugugnare di piacere, fino a quando mi tirò per i capelli e mi spinse la testa per riprenderlo in bocca; lo presi in bocca e spinse la testa sempre di più, mi entrò tutto e mi sentii soffocare, non respiravo, ma non riuscivo ad allontamarmi poichè mi teneva stretto al suo ventre, fino a quando mi venne in bocca, era copiosa e densa, sicuramente era tanto che non sborrava, ed a quel punto come per istinto mi lasciò i capelli e potei divincolarmi subito con la bocca piena di sperma che gocciolava. Fu poca quella che sputai nel cesso perchè la maggior parte mi entrò direttamente in gola. Il Porko era soddisfatto .." sei proprio brava ... si vede che sei nata per fare pompini ... ci divertiremo tanto insieme..ora puliscilo per bene". Senza dire una parola presi a ripulirgli il cazzo leccandolo piano piano con la lingua fino all'uscita dell'ultima goccia di sperma. Si ricompose e mi disse "..d'ora in poi sarai Jessika .. la mia Jessika.. farai tutto quello che voglio ...o sarai una disoccupata". Da quel giorno l'ufficio per me è diventato un inferno, il Proko non perde occasione per venirmi vicino a strusciarsi, deridermi e costringermi a falo godere. In ufficio mi porta anche dei regali, ma più che miei sono per lui; intimo e completini sexy, corpetti, autoreggenti, chemise, che più gli piacciono e lo faccio eccitare, ordinandomi di andarli a provare in bagno per poi venire a vedere come mi stanno. Potete immaginare da soli che vistimeli indossare, si eccita senza controllo e mi salta addasso ogni volta. In un'ultima di queste, mi regalò una chemise di seta bordeaux, perizoma in pizzo nero, autoreggenti a rete rosse, e dopo pochi minuti era talmente eccitato che mi ha sborrato subito in faccia e dopo avermela spalmata bene sul viso con le sue manone grandi, mi fece leccare le dita ripulendole dallo sperma. Poi con violenza mi spinse con la testa sul cesso tenendomi ferma con un piede e mi pisciò in faccia.. "ecco, pulisciti ora... lavati ... è bella calda" mi disse. Non credevo a quello che mi stava accadendo, rimasi immobile per paura della sua reazione violenta nel caso mi sottraessi, spesso mi aveva malmenato nel mio dissuadere, era la prima volta che qualcuno mi pisciava i faccia, era la mia prima esperienza di pissing, anche se contro la mia volontà; quel piscio caldo che mi spruzzava in faccia ed aveva un odore nauseante Ero confusa in quello che mi accadeva, lì con la testa sul cesso mentre il Porko mi pisciava in faccia, mista all'incredulità, lo spavento ed anche un po' all'eccitazione. Si l'eccitazione, perchè con il tempo ho capito di essere si una troietta, ma inconsciamente credo che di essere una cagna, perchè mentre accadeva tutto questo ho provato un'eiaculazione accidentale che mi riempiva il perizoma. Il Porko accortosi del mio orgasmo, mi sfilava il perizoma e me lo infilava in bocca costringendomi a leccare il mio sperma. "Ti ho lavata per bene....così avrai il mio odore addosso per tutto la giornata ... troietta mia".. mi disse. Io mi ricomposi alla meglio e per quello che potevo, mi lavai nel piccolo lavandino, ritornando in ufficio come se nulla fosse. Durante la giornata fui anche derisa dagli altri colleghi, che sentivano il forte odore su di me e mi schernivano .."ma che profumo uso ???? ....de toilette ??? .... sa di piscio ...", tutto sotto gli occhi conpiaciuti del mio aguzzino Porko.
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Un racconto nato da un posto di blocco dopo una sc
Mi son messo la divisa, ho fatto un posto di blocco e ti ho fermata mentre eri alla guida della tua auto... affacciandomi nell'abitacolo per chiederti di favorirmi i documenti venivo attratto dalla balza in pizzo delle tue autoreggenti che riuscivo ad intravedere appena a filo della gonna... ti guardo negli occhi e già il mio cazzo comincia a gonfiarsi.... tu cominci ad allargare l'abbottonatura del tuo cappotto... come per dire "e non hai visto ancora le mie tette!" ti invito a scendere dall'auto... ti bagni le labbra con la lingua, i tuoi occhi puntano ai mie pantaloni... ti mordi le labbra mentre mi fissi negli occhi. Mi sbatto la paletta tra le mani.... avrei una voglia matta di infilarla sotto la tua gonna.... quando scendi rimango a guardare i tacchi dei tuoi stivali.... luccicanti, alti, sottili..... lussuriosi! Ti invito a poggiare le mani sul cofano per una perquisizione.... mi guardi con sfida..... mi chiedi un attimo, mi chiedi se puoi fare una cosa.... ti dico sì.... e tu ti infili le mani sotto la gonna... ti sfili il perizoma e me lo sbatti in faccia... ...è bagnato...sento il tuo profumo...sento l'odore del piacere....avrei voglia di mangiarlo.... ma io inflessibile al mio dovere ti invito a poggiare le tue mani sul cofano..... tu esegui l'ordine.... comincio a perquisire le tue tasche e con sorpresa ci trovo un oggetto di piacere.... guardo le tue gambe allargate ed il mio cazzo diventa sempre più duro... voglioso... ti tocco i fianchi... ti accarezzo i seni.... scendo giù e accarezzo le tue gambe.... sono in ginocchio dietro di te.... con il manico della paletta sollevo la tua gonna e vedo la tua fica gocciolare..... la accarezzo...la sfioro e le tue mani cominciano a tremare... a sbattere sul cofano.... comincio a leccarti da dietro....sento il tuo respiro... il tuo bacino che ad un ritmo lento si muove voglioso...prima in avanti e poi indietro la tua mano avvolge la mia testa.... la stringe tra le tue chiappe mentre ti lecco il culo... ti ordino di rimettere le mani sul cofano... mi alzo.... mi sbottono i pantaloni e ti strofino il mio glande sulle chiappe.... i tuoi occhi si chiudono.... e pian piano comincio ad entrare dentro di te... ti sbatto... ti sbatto sul cofano della tua macchina..... stringo i tuoi fianchi.... "ti spremo" ! mentre sento il piacere ingrossarsi dentro di me..... come un gigante addormentato che si alza e diventa imponente..... sento la tua sborra calda sul mio cazzo....... sento la tua voce flebile di piacere.... imperterrito continuo a sbatterti violentemente... ti faccio voltare verso di me... ti faccio inginocchiare e ti ordino di continuare il mio piacere con la tua bocca.... lo prendi tra le labbra.... me lo succhi.... sento le tue guance avvolgerlo mentre è nella tua bocca.... sento le mie mani accarezzare i miei testicoli.... sento un tuo dito penetrarmi.... sento il calore della mia sborra risalire dai testicoli... attraversare il mio cazzo.... la vedo che ti schizza sulle tue labbra assetate di piacere.
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13 years ago
admin, 75
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Due amici ci ospitano
Ciao a tutti,quello che sto per raccontare non è un fatto realmente accaduto ma è virtualmente nella mente soprattutto mia e di mia moglie. Ogni volta lo vuole raccontato e ogni volta va sempre piu in estasi,le piace,la intriga e la fa sentire sempre piu porca e troia. ----------------------------------------------------------------------------------------- Raccontai: eravamo a Roma per una Fiera e ci ospitavano due amici miei di vecchia data. La sera a cena mentre mangiavamo mi accorgevo che i miei amici le guardavano il culo e la cosa mi eccitava,pensavo nella mia testa che se non fossi stato il loro amico l'avrebbero sfondata tutta e sta cosa mi eccitava.Una volta finita la cena andammo a letto, noi due in una camera e loro due nella loro. A letto ero eccitato all'idea che i miei amici avevano fatto pensieri porci su mia moglie e per farla eccitare glielo raccontai. le dissi che i miei amici le guardavano il culo e mentre parlavo le toccavo la figa,lei al racconto si eccitava e mi diceva che non mi avrebbero rispettato come amico se succedeva l'occassione l'avrebbero allargata tutta.Cosi siamo arrivati tutti e due in una fase di massimo eccitamento che io le dissi"dai gioia alzati con il perizoma e vai in bagno a quest'ora i miei amici sono a letto,mi eccita sapere che sei nel corridoio in perizoma con il culetto di fuori e corri il rischio che ti vedono" e lei "siiiiiiiiiii anch'io sono eccitata all'idea di essere scoperta ma vado solo perchè sono sicura che sono a letto" cosi lei si alzò,io rimasi a letto e in perizoma lei andò in bagno a luce spenta per paura di essere scoperta. Arrivata vicino il bagno la porta si apri era uno dei miei amici in mutande,alla vista di mia moglie al buio con il culetto di fuori il cazzo gli diventò enorme anche perchè le osservava le mutandine bagnatissime a causa del mio racconto e mia moglie eccitata si eccito ancora di piu alla vista di quel cazzo che gli riempiva tutte le mutande. Cosi il mio amico le disse"che fai qui al buio,dai vieni in camera con noi e parliamo" lei lo segui e appena entrata nella camera lui chiuse a chiave e chiamando l'altro amico che rimase anche lui a bocca aperta si misero sul letto. Nemmeno il tempo di due parole e si fece togliere il perizoma e mentre uno alla sua destra e l'altro a sinistra con le mani le toccavano la figa ormai impazzita,lei stringeva i due cazzi e io vedendo che non tornava piu andai a cercarla ma in bagno non c'era e cosi mi soffermai alla porta della camera dei due amici e sentivo"dai tu daglielo in bocca mentre io le scasso la figa" e lei "ohhhh siiiiiiiii sieti due porciiiiiiiiiiii" e loro "ohhhhhhh siiiiiiiiiiiii mentre tuo marito dorme noi ti scassiamo tutta,ti sborriamo nel culo e in bocca" e a quel punto lei va in estasi facendosi aprire tutto.
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13 years ago
admin, 75
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Il matrimonio del mio amico......
Quante volte prima di andare ad un matrimonio sbuffiamo e faremo qualsiasi cosa per non andarci...beh non è il mio caso in quanto è proprio in queste occasioni che gambe, tacchi e calze vengono indossate da splendide gambe e le fantasie più sfrenate s'innestano nei ns pensieri. Così quella volta in cui un mio amico decise di fare il grande passo sapevo che sarebbe stata una bella occasione per vedere e chissà....Proprio durante i preparativi la mia lei decide di vestirsi come meglio non potevo sperare. Vestito chanel rosa chiaro, camicetta bianca ben scollata eppoi calze super velate, qusi invisibili e sandalo nero tacco 13. Già durante il viaggio per andare alla cerimonia comincio ad accarezzarle le gambe e comincio ad eccitarmi sempre più cercando già con i pensieri un posto, un occasione da cogliere...Arrivati al ristorante, dopo la cerimonia, Le sue gambe cominciano ad essere oggetto di sguardi ed attenzioni dei presenti fatto sta che appena mi allontano per prendere il prosecco trovo un lui che parlava con la mia lei del più e del meno. Assisto alla scena incuriosito ed eccitato conoscendo la mia lei, timida all'apparenza ma sempre con una gran voglia....e sicuramente compiaciuta delle attenzioni. Comincia la cena ed il caso vuole che il tale si trovi al ns tavolo, continua così la sera con chiacchere, le solite, ma al contempo vedo sempre più lo sguardo eccitato del tal Simone che tra una parola e l'altra tira qualche complmento alla mia lei...A quel punto sempre più eccitato sussurro all'orecchio della mia lei se vorrebbe farsi accarezzare le gambe sotto al tavolo ma lei stizzita si allontana con il viso. Insisto di nuovo e lei con fare deciso mi dice "se proprio lo desideri!" Dopo un pò vedo la mia lei che struscia, casualmente, una gamba su quella di Simone: all'inizio sembra preso alla sprovvista ma noto poi che ricambia e la mia lei che lo guarda compiaciuta. Poco dopo sparisce la mano di lui e capisco che la sta carezzando sulla gamba, il tutto senza che gli altri al tavolo si accorgano di nulla. Fingo così di allontanarmi e dall'altro lato della sala vedo che lo sfregamento e l'accarezzamento continua. Finita la parte al tavolo chiedo alla mia lei cosa era successo e lei mi racconta nel dettaglio anche il ditalino leggero sulla fica coperta dalle calze...Non capisco più nulla ma mettendomi nei panni di Simone e pensando a quanto fosse infoiato dico alla mia lei completamente fuori di testa: perchè non gli fai una sega? Anche stavolta la reazione sembra fredda ma anche lei a quel punto capisce il filo del gioco....Così continua la serata e comincia la musica, si parla ci si siede sui divani, quando lei mi chiama da parte e mi dice andiamo al bagno? Lì si alza la gonna e mi fa vedere una chiazza bianca sulle calze ancora umide. mi dice adesso sei contento? gli ho fatto una sega sul divano e mi sono pulita le mani sui collant, ma quando vedo pure la sborra sui sandali, tiro fuori il mio cazzo ormai turgido e colante e glielo faccio spompinare prendendogli la testa senza neanche farla abbassare seduta...Eccitati al massimo la gira e l'appoggio sul lavandino e prendendola da dietro comincio a montarla abbassandogli i collant appena e spostando le mutandine. Dopo pochi colpi lei gode e subito dopo si siede sul cesso e comincia a spompinarlo facendosi inondare la bocca di sperma. Non contenta mi fa vedere che sputa il tutto sulla coscia spalmandosi la sborra su tutta la coscia. Ci ricomponiamo velocemente ed usciamo, la musica era terminata ed era ora di tornare, chissà se mai avrà rivisto poi Simone............
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13 years ago
marcus161879,
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Al mare con gli amici
tutto inizio quando con un mio amico ci mettemmo daccordo di andare in vacanza al mare con le proprie lei.... abbiamo affittato un appartamentino x quattro persone....sala e cucina ,2 camere matrimoniali separate da un muro molto fino...e un bagno ...... siamo partiti e siamo arrivati li nel pomeriggio ...appena arrivati ci siamo cominciati a metter comodi e a disfare le valigie......mentre eravamo li la lei del mio amico si mette gia in costume e mentre sistema le sue cose mi accorgo che mentre è a pecorina si intravede le labbra della sua figa.....rimango li sempre nei sui dintorni e mentre la guardo immaggino di scoparmela x bene li dovè ...che lei ci goda nell idea di prendere il cazzo dell'amico del marito..... sistemato tutto decidiamo di riposarci e ognuno si chiude nella propria stanza ...io ero eccitatissimo ma la mia lei crollo subito...cosi nel silenzio cominciai a sentire come dei rumoretti nella stanza vicino....eccitato mi alzo e ascolto vicino al muro e sentivo come ansimava la lei ......non resisto piu' e vado vicino la loro porta e comincio a guardare dalla serratura della porta che sono quelle vecchie di una volta con il foro grande....e li vedo li sul letto nudi che facevano un 69 ...avevo la lei difronte che ingoiava il cazzo duro del mio amico lo tirava tutto su e giu e lo ingoiava tutto fino alle palle....li me lo sono tirato fuori e mi sono messo a massaggiarmi il cazzo che ormai era durissimo .....dopo un po' si è fatta avanti e senza girarsi se lo è messo nella figa e hanno cominciato a scoparsi x bene...vedendola difronte a me immagginavo che se la scopassimo assieme in tre con il mio amico.....fino a quando stavo x arrivare e sono scappato in bagno e ho inondato il lavandino della mia sborra calda.....uscendo dal bagno mi sono trovato la lei difronte che stava x andare in bagno ....e quando mi ha guardato in faccia ha notato benissimo che ero tutto arrossito e ha lanciato subito uno sguardo al mio pantaloncino dove si vedeva ancora la forma del mio cazzo ancora duro e uno sguardo al bagno come se abbia capito che li stavo spiando dalla serratura... dopo un po' il mio amico esce in veranda a fumare una sigaretta e lei disse che andava a fare la doccia ad'alta voce ...che lo sentii anch'io ... appena si chiuse in bagno corsi subito a spiarla di nuovo...ma a differenza questa volta mi accorsi che lei si moveva come se sapesse che qualcuno (cioè io) la stava spiando........si comincio' a togliere tutto pian piano e con una sensualità eccitantissima.....si guardava allo specchio e si accarezzava delicatamente tutte le sue forme...il seno ...i suoi capezzoli ....cosi mi sono proprio tolto tutto..pantaloncini e box come se volevo che mi scoprisse qualcuno ...ho cominciato a segarmi di nuovo ...lo avevo durissimo...lei comincia a entrare in doccia che fortuna ha voluto era proprio davanti la porta e erano quelle doccie senza box e senza telo...diciamo le doccie delle case al mare..... mentre mi continuavo a masturbare lei continua a toccarsi tutta bagnata anche dal bagnoschiuma....si tocca tutta delle tette durissime belle sode ..un culo raffinato tirato in su'....una figa pulitissima tutta da leccare..... fino a quando non alza una gamba e comincia a masturbarsi rivolta verso lo spioncino della porta.....allora capisco che lei sa' che io sono li a guardarla e si masturba come una troia che aspetta solo un bel cazzone...e bammm...che mi lascio andare ...emetto un gemito e sborro tutto sulla porta del bagno...... guardo x vedere se poteva avermi sentito e la vedo li che sorrideva e poi ha continuato a farsi la sua famosa doccia......... il giorno seguente dopo aver parlato con la mia lei ho proposto al mio amico di giocare in quattro con le nostre relative lei..... un estate con gli amici.........smak
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13 years ago
admin, 75
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Bisex in prova. (fantasy)
Sono le 23.00, come ogni venerdi finisco le prove e tra una risata e un’altra si decide cosa fare per continuare la serata. Il venerdi sera è la serata che più adoro, il gusto di sapere che l’indomani non si lavora e ci si può riposare coscienti del fatto che c’è ancora un’altra sera libera è stupendo. Ma questo venerdi sono tutti impegnati tra partitone a Risiko o c..za.e varie; no! Non mi va. Prendo la macchina, la mia cara macchina che non mi abbandona mai, e comincio il solito giro, il pub della barocca Ibla, il bar Fashion della “mi interessa solo l’apparenza” Ragusa e anche la ridente cittadina sul mare, ma niente. Un mare di gente, tanti amici, ma non riesco a trovare il giusto feeling, quella famosa linea d’onda da seguire, che poi, io non l’ho mai capita questa dell’onda… comunque… Risalgo verso Ragusa, un po’ desolato ed un po’ alticcio, mi auto rimprovero: “C..z. ti eri promesso di non farlo più! Se bevi non guidi” ma eccoci qua, come in film muto in bianco e nero, quei film che mettono un po’ di tristezza a prescindere dalla trama, ma io sono l’attore ed anche il regista, mettiamo un po’ di pepe in questa pellicola. Senza rendermene conto (più o meno) inizio a girovagare “in quel posto”, come lo definiscono alcuni amici miei, in quel posto dove la sera girano tante macchine, tutte con dentro una sola persona, di sesso maschile. Io sono un bisex att. in prova, ma mai e poi mai ho frequentato posti del genere, per carità nessun pregiudizio, però sono troppo riservato. Invece sono qui, giro e mi guardo intorno, una macchina mi segue ma riesco a far disperdere le mie tracce, ma passa poco che ne incrocio un’altra e non mi sembra vero, ma sono quasi certo di aver visto alla guida una ragazza; ora sono io ad inseguire, si ferma, mi accosto, non vedo bene, si aprono i finestrini, il cuore in gola, osservo. Mi assale una delusione, non è una donna ma un ragazzo mio coetaneo, capelli lunghetti e mi sorride. Sorrido. Siamo entrambi in imbarazzo, io rompo il ghiaccio: “Sono attivo” dico, “sono un cretino” penso. Ma cosa dico? neanche un ciao, un piacere, no, solo sono attivo… Ma lui non perde tempo e mi dice che gli sta bene, è versatile con tanta voglia di succhiare un bel cazzo; mi eccito. Poche altre parole e cominciamo a muoverci con entrambe le macchine verso un posticino tranquillo che conosce lui, lontano da occhi indiscreti. Pochi km e siamo arrivati, aperta campagna ed un silenzio da poesia, sapete quel silenzio in cui si odono rumori naturali che in fin dei conti quando lo si descrive si esclama “che silenzio!!”. Scendo io dalla mia cara macchina, sono eccitato e si vede anche con i pantaloni, entro nella sua e mi tolgo gli occhiali, mi giro e lui sorridendomi mi dice che sono carino, io rispondo che pure lui non è niente male, ma in realtà non riesco a definire bene se un uomo è carino oppure no, sono solo un bisex in prova! Mi tocca, si abbassa e comincia a passare le labbra sui pantaloni proprio dove c’è il mio cazzo duro, mi stringe le cosce ed io involontariamente emetto mugoli di piacere, la mia eccitazione sale ed i miei pantaloni scendono giù, si fermano alle caviglie insieme ai boxer mentre tra le cosce si erge, fiero di se stesso, il mio membro che viene continuamente violentato da continui colpi di lingua alternati da dolci baci… non vorrei ammetterlo ma sono in estasi, continuo a dare piccoli colpi di reni involontari ed impazzisco letteralmente quando la bocca di lui si impadronisce quasi totalmente del mio cazzo. GODO. La testa è quasi totalmente tirata indietro e la schiena inarcata, le mani che si aggrappano al poggiatesta e le sue parole che mi rimbombano dentro ossessivamente “che bel cazzo, è durissimo”. Si ferma. Mi guarda compiaciuto e con fare lesto si abbassa i pantaloni, “stanno per scoppiare” mi sussurra ridendo. Ed effettivamente non ha tutti i torti, ha l’attrezzo tra le mani, un po’ più piccolo del mio in lunghezza ma nettamente più grosso. Lo osservo. Mi chino e lo prendo in bocca. Non è la prima volta ma stavolta lo sto facendo avidamente, con gusto e con fare molto “professionale” quanto naturale. Lui contorcendosi dal piacere mi sussurra che ho delle labbra stupende e che sta per venire, ancora pochi colpi di lingua, scosto la testa lo agguanto per bene con la mano lo muovo un pochino ed è fatta, 2 lunghi schizzi fuoriescono dalla grossa cappella e vanno a finire sulle sue cosce. Lui sospira, mi guarda e quasi con violenza mi tira indietro, si abbassa e riprende in bocca il suo giocattolo, lo ingoia tutto, lo lecca, se lo passa in faccia e lo riprende in bocca menandolo, passano ancora pochi secondi ed è fatta, riesco soltanto a borbottare “veng..” che in un attimo sento dalle viscere un movimento, sento il passaggio nel canale uretrale e scoppio. Lui non si sposta ed al contrario, avidamente, gusta il frutto del mio fantastico orgasmo, lo assapora restando incollato all’asta, gli cola dai bordi della bocca e con lenti movimenti, su e giù, lo spalma lungo tutta la sua lunghezza, lo lascia andare e lo riprende. Godo. I minuti seguenti lasciano spazio solo a poche frasi di circostanza e qualche piccolo complimento. Lui: “ci rivediamo ? ”, Io: “credo di no”…. ..sono solo un “bisex in prova”.
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13 years ago
admin, 75
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Una sera al privè 2
Quando la mia padrona prese coscenza di sè,non perdeva occasione x umiliarmi e x farmi fare la troia,prima con i suoi amici obbligandomi a succhiarli mentre lei mi penetrava con i vibratori e mi inculava con lo strap-on...una sera volle punirmi perchè secondo lei non avevo succhiato bene il suo amico super super dotato...un cazzone enorme...allora mi legò le mani dietro alla schiena,passò la corda su una sbarra tirando e obbligandomi a mettermi a 90 gradi,mi legò le ginocchia ad un bastore così che non potessi chiudere le gambe ed invitò il suo amico a spaccarmi il culo senza nemmeno mettermi un pò di lubrificante....mi strizzava le palle e mi scapellava mentre con l'altra mano mi infilava le dita nel culo....poi senza preavviso unì le mani e mi infilò 4 o 6 dita nel culo e tirò x allargarlo così che il super cazzo potesse entrare...e così fù... Lei lo incitava a scoparmi con sempre maggiore impeto ed io mi sentivo arrivare il cazzo in fondo all'intestino e mi sbatteva contro la prostata...e il buco del culo mi bruciava e più mi lamentavo e più lei incitava suo amico a sbattermi con vigore... una sensazione unica...intanto invitò il marito a sbattermi il cazzo in bocca e me lo faceva spompinare....Alla fine mi sborrarono entrambi dentro di me,l'amico nel culo ( un super clistere di sborra calda) ed il marito in bocca...e venni anch'io sborrando per terra...e lei non paga mi obbligò a ripulire il cazzo dell'amico dopo che uscì dal mio culo,incitandomi a farlo bene e frustandomi se non mi impegnavo abbastanza e intanto la sborra cominciava a colarmi dal culo sulle cosce....e poi mi fece risucchiare la mia sborra da terra... Cazzo che serata... Era venerdi sera,e mi promise che il giorno dopo mi avrebbe portato in un privè e mi avrebbe fatto sbattere da chiunque avesse voluto...così mi fece travestire da donna,con parrucca e tette finte,andammo al locale,e cominciammo a ballare,mi fece salire sul cubo e li mi sfilò il perizoma,mi fece girare e mostrò il mio culo senza però far vedere il mio pisello...io l'avevo già duro...salì anche lei sul cubo e cominciava ad eccitare i presenti facendomi toccare da tutti...e quando pensò che l'atmosfera si era surriscaldata a sufficienza,mi portò nel prive con il grande lettone e mi fece mettere a pecorina,mi alzò la mini,mettendo in evidenza il mio culo contornato dal reggicalze con le calze a rete...da vera troia...e invitava i singoli a toccarmi,a farsi spompjnare e ad incularmi...intanto lei mi teneva i coglioni ben stretti in mano facendomi sembrare proprio una femminuccia...ne ho contati venti poi ho perso il conto...lei intanto si faceva sbattere davanti a me tenendomi sempre per i coglioni e strizzandoli ancor di più ogni volta che godeva,e così mi impediva di sborrare...poi invitò un singolo a prendere un bicchiere di carta mi fece sborrare dentro,lei lo riempì di pipi e poi mi obbligò a bere davanti a tutti,ed io non potei fare altro che ubbidire... Cazzo,una serata indimenticabile !!!!!!!!!!!!!!
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13 years ago
admin, 75
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La mia brava ragazza
era la fine dello scorso anno, quando ebbi la conferma che dovevo recarmi all'estero per lavoro. dato che si trattava di assentarmi per un mesetto o forse due io e la mia brava ragazza ci mettemmo d'accordo di dedicare una seratina solo ed esclusivamente a noi , visto che nell'ultimo periodo eravamo sempre impegnati con cene a casa di amici, cene fuori ma sempre con amici etc etc. fortunatamente riuscimmo a liberarci per l'ultima sera utile prima della partenza e decidemmo cosi di andare a cena nella trattoria vicino casa, nonche la nostra preferita e la piu frequentata da noi. potrete ben immaginare che a partire dalle cameriere il barista, cuoco e gestore conosciamo tutti molto bene.tant'è vero la mattina prenotai il tavolo e la sera di loro iniziativa ci fecero trovare un tavolo tutto addobbato con cura, molto molto carino, senza aver chiesto nulla a nessuno. ci sediamo ed iniziamo con antipasti vari e bottiglia di vino il tutto era a base di Pesce...per l'occasione lei indossava un vestitino molto invitante con autoregenti che le donano sempre. trascorsa la serata tra musica dal vivo e risate varie ci alziamo,pago il conto e ci viene offerto il classico ammazza caffè...ci cosigliano di provare il brandy che seppur non sia un ammazza caffè non mi è dispiaciuto. mi accorsi che dopo il brandy la mia ragazza assume un atteggiamento diverso, diciamo da classica troietta. usciamo ed entriamo subito nell'auto che avevo parcheggiato esattamente difronte l'uscita della trattoria. lei inizia a baciarmi mi sfiora la lingua sulle labbra e di colpo sento la sua mano tra le gambe...ero gia eccitato...era gia duro ...e lei che mi strofinava lentamente, piano piano ...il suo sguardo diventa sempre piu malizioso...i suoi baci diventano dei piccoli morsi sulle mie labbra e intanto la sua mano penetra nei miei pantaloni , me lo tira fuori...lo.accarezza e continua a baciarmi e continua a mordemi. era un piacere vederla giocare con il mio cazzo duro e bagnato e la sua mano liscia e vellutata che lo sfiorava e lo stringeva dal basso verso l'alto , ed io che ansimavo e sospiravo quasi fosse un pompino.passarono pochi minuti ed eccola che si china ...lo prende in bocca... se lo sbatte tra i denti e con foca inizia a succhiarlo da vera maestra...in quell'istante vidi due uomini uscire dalla trattoria avvicinarsi verso di noi...erano li ad un passo dal finestrino ...entrambi guardavano...la mia ragazza si accorse di tutto guardò per un secondo ignorando tutti e tutto... tornò giu a succhiarlo ancora di piu... e con la mano lo stringeva forte e mi strizzava le palle, uno spettacolo ero al settimo cielo! vedo i due uomini salire sul loro suv di fianco a noi, da quell'altezza la visuale è megliore...intanto io cercavo invano di non venire ho resistito piu che potevo ma l'idea di vedere i due che guardavano lei con il cazzo in bocca mi mandava in delirio. e sopratutto vedere la mia futura sposa che comodamente continua il suo giochetto..era bellissimo....... non ce la faccio piu! ecco che le riempio la bocca e lei.........divinamente ingoia! finito il tutto il suv va via, faccio manovra e vediamo che c'era altra gente compreso il personale della trattoria....
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13 years ago
semprecoppia,
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Il mio schiavo..
Era da tanto ke aspettavo di incontrarlo..un ragazzo molto carino, laureato bel fisico e molto dotato.. quella sera ci eravamo dati appuntamento in un hotel a metà strada tra le nostre rispettive città e io indossavo un lungo cappotto ke aveva lo scopo di nascondere il fatto ke indossassi soltanto un corpetto e un perizoma.. arrivai all'hotel, scesi e raggiunsi la porta della stanza dove lui mi aspettava..la porta era socchiusa così la spinsi un pò e vidi ke tutto l'ambiente era illuminato da una luce soffusa, ke quasi ti accarezzava e ti avvolgeva..entrai nella stanza, kiusi la porta e lo vidi ke mi aspettava proprio come gli avevo ordinato..era a 4 zampe a terra con un bel collare al collo da cui partiva un lungo guinzaglio. indossava un perizoma e un reggiseno e bramava nel vedermi..lo capivo dal suo sguardo. mi avvicinai e gli dissi "hai visto ke la tua padrona è arrivata ed è qui solo per te, per umiliarti e sottometterti, troietta?" lui rispose "si padrona, farò tutto quello ke desideri, sono il tuo umile servo. un oggetto nelle tue mani". allora presi dalla borsa un frustino nero e iniziai a colpirlo, prima piano, poi sempre più forte, sulla schiena, sulle gambe, sul culo... lui si lamentava ma io sapevo bene ke godeva e ke aspettava solo di essere punito ancora e ancora. dopo ke ebbi finito con il frustino il suo culo era tutto rosso,ma non contenta gli dissi di sdraiarsi a terra e iniziai a torturarlo con il tacco a spillo dei miei stivali..gli dissi di leccarmeli tutti finchè non fossero stati puliti, ma il cane bastardo andava così piano ke iniziai a sputarlo e a chiamarlo troia, puttana, il giocattolo della padrona, che quello era niente in confronto a quello ke ancora doveva subire.. allora lo spintonai in bagno, gli ordinai di togliersi il perizoma e gli dissi di sdraiarsi nella vasca, e io, una volta tolto il perizoma lo bagnai tutto con la mia calda pipì..il petto il cazzo le palle erano tutte bagnate e lui era contento, mugolava, e allora una volta finito gli dissi di leccarmi la figa e pulirla bene bene e così lui fece. avvicinò il suo volto alla mia figa fradicia e iniziò a leccare e a pulirla. man mano ke leccava sentivo la voglia crescere dentro di me, ma i giochi erano ancora all'inizio, così gli dissi di asciugarsi e stendersi sul letto. presi una candela, la accesi e iniziai a fargli colare la cera prima sulle cosce, poi sulla pancia, sui capezzoli, e infine sul pube e sul suo cazzo eretto, finchè non mi implorò di smetterla, ke nn ce la faceva a sopportare il calore troppo forte..allora decisi ke era giunto il momento anke per lui di godere al massimo, così mi misi a cavalcioni su di lui e iniziai a scoparlo con foga minacciando il cane skifoso di non avere l'orgasmo altrimenti avrebbe fatto arrabbiare la sua padrona..il cane scopava da dio..mi misi a pecora e iniziò a scoparmi il culo come un vero animale..io godevo e sentivo anke lui godere da matti.. ma non era ancora finita.. volevo ke anke quel bastardo, quella troia, provasse la sensazione di avere il culo sfondato da un bel cazzo.. allora presi un cazzo, lo bagnai ben bene e iniziai a spingerlo nel suo culo, prima piano piano, poi più forte..la puttana mi pregò di smettere, che gli facevo troppo male, ma io gli dissi di stare zitto e subire e di non aprire bocca finchè la padrona non glielo avesse ordinato. e così fece..prese quel cazzo nel culo per una buona mezz'oretta senza più lamentarsi ma gemendo e mugolando.. quando decisi ke era abbastanza e ke ora sarebbe stato premiato per l'ubbidienza dimostratami, iniziai a fargli un pompino e in un niente venne e mi inondò la bocca con il suo sperma caldo..allora mi avvicinai al suo volto e lo baciai, costringendo anke lui ad assaporarlo.. dopo un lungo bacio mi disse ke era contento di avere una padrona come me, ke lo punisse e lo amasse allo stesso tempo..
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13 years ago
admin, 75
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24 ore fantastiche...............
eccomi qua a raccontarvi un'altra storia degna di essere raccontata.... Da tempo ci sentivamo per telefono e da tempo non ci vedevamo.... io in toscana e lei in romagna.... mi chiedeva come sono le donne toscane ed io a lamentarmi che non avevo incontrato ancora nessuna donna che mi abbia lasciato veramente il segno, del fatto che quelle tre o quattro che ho incontrato non erano brave a fare pompini, che erano molto fredde durante l'atto... sentitomi un poco giù mi cheiede se avessi voglia di rivederla, ed ovviamente rispondo di si. chiude il telefono e mi richiama dopo una ventina di minuti dicendomi che il sabato mattina intorno alle dieci sarebbe passata a prendermi...... puntuale sabato mattna passa a prendermi ma mi chiede di prendere la mia macchina ed io accetto, mi dice di aver prenotato un BB nei pressi di montecatini... appena entrato in autostrada si fionda sul cazzo dapprima massaggiandolo e poi appena duro mi dice di non aver fatto colazione e voleva approfittarne subito....................... pompino da urlo..... non lascia nulla, lo pulisce tutto per bene..... Dopo circa mezz'ora arriviamo a destinazione e fatto il check-in andiamo in camera, mi spoglio vado in doccia e mentre mi insaponavo entra lei dicendomi che aveva voglia di essere insaponata da me.... dopo lunghi baci ed insaponate nuovamente, sotto la doccia, inizia aspompinarmi alla grande poi mi da le spalle appogiandosi alla parete e mi chiede di prenderla...... dopo averlo messo in figa e avergli dato qualche botta mi dice che lo voleva in culo...... si abbassa un poco e glielo infilo facendola gemere..... sentivo la carne aprirsi al passaggio del mio cazzo bello duro.... questa volta le vengo dentro riempendole tutto il culo.... mangiato un po di frutta che aveva portato ci buttiamo sul letto e la tocca a me farla godere di bocca leccandola sapientemente succhiandole il clitoride la faccio venire più volte.... lecco e succhio per quasi un'ora..... fantastica donna...... ci riposiamo un poco e nuovo passaggio di doccia... visto che avevamo a disposizione un cucinino decidiamo di mangiare in casa ed usciamo a prendere delle bistecche e del vino..... grande rientro con grande sborrata sulle sue tettone..... in 24 ore mi ha fatto venire 8 volte..... alla fine abbiamo calcolato che si sarà tenuta il cazzo in fica ed in bocca almeno per sei ore..... che scopata fantastica era da tempo che non me ne facevo...... ho voluto chiudere la storia velocemente per non annoiaravi!!! ma vi assicuro che mi fa impazzire sentire il cazzo in bocca di una donna che sapientemente lo fa diventare sempre più duro........... portarti lì lì per venire e fermarsi per poi riprendere dopo qualche minuto............. grazie fantastica DANY........ ora sinceramente spero di poter raccontare una bella scopata qnche con una bella toscana..... un bacio a tutte le donne.......
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13 years ago
admin, 75
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Il gioco degli sguardi
Il nostro sguardo è veicolo di desiderio fra me ed il mio lui: oggi come allora, adesso più di prima. Basta guardarci per capire se è comune la voglia di fare l'amore, basta un minuto per finire a letto e scopare fino ad uscire e voler ricominciare daccapo. Da quando ci conosciamo il gioco e la passione non sono mai mancati: basta sfiorarci per entrare in quel buco rosso della passione, dell'intrigo, del desiderio ed uscirne dopo ore come se n avessimo fatto niente. E da quando abbiamo fatto il primo scambio la passione tra noi si è rafforzata, aumentando vertiginosamente fino a portarci all'apice del piacere ed ogni volta che facciamo un viaggio nelll'eros è sempre più forte, più bello, e ci unisce ancora di più. L'ultima volta è stato il viaggio più bello, più estasiante, più unico che mai: abiamo cenato insieme ed avevo bisogno di lui più che mai ,gli ho fatte un pò di coccole, girandogli intorno e facendogli sentire se quanto lo desiderassi per finire a letto, gli ho fatto un pompino e l'ho cavalcato fino ad esaurimento delle mie forze, pausa sigaretta per poi finire a pecorina una piacevolissima, lunghissima penetrazione vaginale da farmi urlre dal piacere, amante favoloso, esperto, è irinunciabile vivere al suo fianco, ma prima un bellissimo 69 pieno di passione, desiderio, un lungo ed estenuante dolcissimo supplizio, dopo la penetrazione in vagina mi ha chiesto in quella posizione il culo, ancora mi fa male, ma in totale il voto che do al mio amore per i nostri momenti più intimi è sempre 10 e lode
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13 years ago
palmal,
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Partita a carte
Era una sera come tante, stanco del lavoro, mi metto un po' a giocare on-line a un gioco di carte. Si forma il tavolo e mia compagna una che come avatar aveva messo titty. Dal profilo è della mia stessa città, cosi per gioco si comincia a chiacchierare. Vinciamo, lei: "stasera è la prima che vinco" io: "beh non avevi ancora giocato con me". Così giochiamo altre 3 partite, tutte vinte. Alla fine mi dà il suo contatto fb "così magari giochiamo ancora insieme" io: "sicuro". il giorno dopo è on-line sulla chat; guardo le foto, una bella donna, viso un po' triste, bel corpicino, direi una 44 non grossa, ma formosa sicuro; cosi chiacchieriamo un po' - divorziata, due figli, maestra di scuola, un marito stronzo, lei un po' solo e vogliosa di ridere, insomma una quarantaduenne sola in cerca di affetto - cosi si parla si ride si scherza e il feeling cresce. una sera durante una chiacchiera le chiedo se per il sabato le andava di vederci, magari per pranzo: "certo, mi farebbe molto piacere"; cosi il fine settimana vado da lei (abitavamo a circa 30 km di distanza) per portarla a mangiare fuori; ci incontriamo vicino ad un bar, finalmente ci vediamo, è divertente, molto allegra, mi sembra diversa da come mi era sembrata all'inizio; si era tirata a lucido, capelli fatti, mani curatissime, truccata ma non troppo, forse sul vestito mi aspettavo qualcosa di più, alla fine era coperta più di quel che speravo. Arriviamo al ristorante, la giornata è splendida, ci sediamo fuori e continuiamo a parlare; la compagnia è molto piacevole, è facile farla ridere e poi "hai una voce davvero sexy - le dico" lei: "beh il mio sogno era fare la cantante, poi sai mi sono sposata presto perchè incinta e ho fatto la maestra d'asilo" io: "fortunati i tuoi bimbi direi". pranzo ottimo, compagnia ancora di più, lei a tratti timida a tratti o forse sono io che la imbarazzo quando le faccio battutine. A fine pranzo dico "prendi il caffè?" lei "no dai vieni a casa che te lo preparo io". Cosi ci avviamo verso casa sua che era poi vicino al ristorante. Saliamo e mi fa accomodare in salotto, "i tuoi figli non ci sono?" le chiedo, "no, oggi è sabato sono fuori, vado a preparare il caffè e se permetti a togliermi le scarpe che mi fanno male, tu accomodati", "sì tranquilla anche se il tacco ti dona". Mentre è via mi guardo intorno e osservo le foto che sono un po' sparse qua e là; i figli, lei con loro, lei da giovane; guardo quest'ultima e noto che doveva essere una gran bella donna, un bel seno in un fisico magrolino, doveva avere diversi corteggiatori qualche anno fa. Distratto dalle foto non mi accorgo che era ritornata, mi chiede "quanto zucchero?", mi giro e la vedo: si era cambiata anche il vestito, indossava una sottoveste nera trasparente, senza reggiseno, e i due melloni facevano capolinea senza riuscire a tenersi! resto senza fiato, e chi se l'aspettava! davvero notevole; mi avvicino fino ad arrivare a poco dal suo visto: "questo vestitino devo dire che ti dona molto di più" detto questo la bacio, un bacio caldo e appassionato, mentre la bacio allungo la mano sul seno! una quarta davvero soda, la mano stenta a coprirla, i capezzoli incominciano a irrigidirsi, scendo e le accarezzo il culo, la signora fa palestra per rassodarsi, mi piace... e poi lì, in mezzo alle gambe; lo slip è completamente bagnato, quando la sfioro emette anche un gemito; la mia eccitazione sale, la porto sul tavolo, la sdraio, le alzo la parte di sotto della sottoveste, voglio leccarle i suoi umori caldi, le sfilo lo slip e parto... lei è completamente bagnata, una figa curatissima, la signora si era preparata in tutto, un triangolo disegnato da una ceretta accurata. Mentre la lecco le labbra lei: "PRENDIMI, ora, ti prego". Mi sbottono il jeans e lo tiro fuori, non l'avessi mai fatto! appena lo vede duro per lei, si avventa e me lo prende subito in bocca incominciando a farmi un pompino divino, grande ritmo e grande sensibilità. Mentre va, la faccio alzare e la poggio a pecora sul tavolo, tocca a me; il cazzo pur essendo oramai di marmo entra in quella fica bagnata come burro, inizio a pomparla mentre la sento godere. Spingo a con foga e lei mi dice qualcosa, ma sono troppo eccitato per sentirla cosi continuo, continuo, finchè lei non si volta e mi dice: "il mio culo sta aspettando di avere la sua parte"; cosi esco e incomincio a toccarle delicatamente il culo perfettamente depilato anch'esso; inizio piano a penetrarla e subito la sento irrigidirsi "fai piano, se no me lo sfondi" io: "prima mi ecciti e poi mi chiedi di fare calma?" e riparto, una, due, tre sono dentro al culo! lei sta urlando mentre io la sto penetrando! sta godendo, la sento vibrare tutta! il sudore si mischia con gli umori dei ns corpi, il cazzo mi sembra che viva di vita propria, instancabile continua il suo lavoro dentro di lei finchè non la sento arrivare e urlare come un ossesso. "ero anni che non venivo sbattuta cosi" io "mica abbiamo finito" lei "no, ora tocca a me farti godere"; detto cosi mi fa sedere sul divano e mi sale sopra. Fantastico, mi riempio la bocca delle sue tette mentre mi saltella sul cazzo, mi sbatte senza sosta, il mio uccello vuole espodere, lo sento che non riesce più a resistere, ma non voglio arrivare dentro di lei; "sto per arrivare, apri la bocca" lei "inondami" e cosi comincia a spompinarmi di nuovo finchè non espoldo. Lo sperma le arriva fino in gola e lei come se niente fosse ingoia tutta pulendomi il cazzo come appena lavato. Ancora oggi, se voglio farmi una partita a carte ho una compagna di un certo livello
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13 years ago
admin, 75
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Harry potter
Un freddo venerdì di novembre, uno dei pochi in cui potevo tardare poiché il sabato avrei potuto dormire fino a tardi. Succedeva raramente di essere libero nei fine settimana, anche per questo la mia storia con Manuela era finita. Troppo lavoro, troppo stress, troppi amici, ma soprattutto poco amore. E quando metti la carriera prima della tua donna non può certo andare come nelle favole. Così troncammo una storia di 3 anni in una chiacchierata durata meno di tre ore. Erano passati diversi mesi e non ne sentivo la mancanza. E in questo periodo qualche amica a scaldare il mio letto non era mancata. No, l’amore non c’era e se c’era stato era finito. Così mi ritrovai a non avere nulla da fare in una serata invernale come tante. Davide , mio fedele e onnipresente amico, si era sentito male all’ultimo momento prima di andarcene al cinema per la proiezione delle 20.30: “Ho la febbre, porca puttana!” mi aveva detto al telefono “Guardati Harry Potter, ma non me lo spiegare, se no ci perdo il gusto.” Ottimo! Bella serata di merda il compagnia del maghetto che a lui tanto piaceva e a me dava quasi il voltastomaco. Ma starmene in casa mi infastidiva e non sapevo chi chiamare… e poi il cinema distava poco da casa quindi tanto valeva andarci. Dopo un quarto d’ora di fila riuscii a comprare uno degli ultimi biglietti rimasti e mentre mi dirigevo all’ingresso della sala, sentii una voce femminile alle mie spalle: “Non vedo l’ora… uhhhh”. Ragazzine da cioè. Mi girai con aria di disprezzo e mi ritrovai faccia a faccia con una ragazza di almeno un metro e settanta. Non la conoscevo, ma non mi era del tutto estranea. L’avevo vista in giro più volte, soprattutto nei pressi della parrocchia , in compagnia di altri ragazzi, tutti appartenenti ad un’associazione cattolica. Solitamente in jeans e scarpe comode, aveva lunghi capelli biondi e ricci, un visino pulito e l’aria angelica. Una ragazza di cui un bravo ragazzo può innamorarsi facilmente. E il bravo ragazzo c’era, proprio lì al suo fianco, come sempre. Avevano una relazione da almeno dieci anni. Studente universitario (come lei del resto probabilmente) figlio di un noto commercialista e proprietario di una Ford Fiesta. “Qualcosa non va?” stavolta fu lui a parlare guardandomi con impazienza. “Tutto ok” risposi con un sorriso smagliante e falso come il 3 euro. Mi girai di nuovo, pochi passi ed entrai nella sala, scostando una tenda rossa e pesante. Una bolgia dinanzi ai miei occhi. Gente ovunque, quasi tutte le poltrone occupate. A coronamento della pessima serata c’era il mio posto a sedere, che era l’ultimo di una fila centrale, sul lato destro. Tolsi il giubbotto, mi accomodai poggiandolo sul bracciolo a destra e mi arrabbiai di brutto. Visuale pessima, ragazzini urlanti, sulla mia destra lo stretto corridoio e poi la parete e sulla sinistra pochi posti vuoti che a breve sarebbero stati occupati dai brufolosi. “Meglio se ne me stavo a casa a giocare alla Playstation” pensai. Fu in quel momento che mi resi conto che la coppia di poco prima mi aveva seguito. “Permesso” chiese lui e mi passò davanti tenendo per mano la sua dolce compagna. E fu mentre lei mi fu di nuovo davanti che mi resi conto di come era vestita, cosa cui non avevo badato poco prima. L’abituale abbigliamento casual con cui la vedevo spesso girare in paese era stato sostituito da un tubino nero che le fasciava i fianchi sinuosi e soprattutto un fondoschiena alto e proporzionato al fisico slanciato. Si fermava poco sopra le ginocchia e lo scollo a V lasciava intravedere un seno piccolo ma invitante. Sul collo le brillava una piccola croce che luccicava sotto le luci della sala, stesso effetto facevano i suoi piccoli orecchini pendenti da orecchie delicate. Ma fu quando si sedette al mio fianco che rimasi davvero sorpreso. Appoggiò il suo cappotto sulle proprie gambe e le accavallò. Il mio sguardo fu attratto dalle sue linee e da un polpaccio carnoso. Indossava calze nere e le scarpe col tacco, che nonostante il primo freddo invernale, lasciavano scoperti tallone ed alluce. Quella santarellina, quella sera, era estremamente sexy. Sentii il mio cazzo indurirsi in pochi secondi. Parlava al suo ragazzo dandomi quasi le spalle senza dar modo a lui di vedere che la stavo ormai fissando, coperto com’ero dai suoi capelli ricci e voluminosi. Le luci si spensero. Ai miei occhi apparve per un po’ il buio totale e riuscii a staccare lo sguardo dalle sue gambe. La vista si abituò brevemente alla luce proveniente dal maxischermo, su cui giravano ancora gli ultimi trailer prima di dare inizio al film. Provai a rilassarmi, cercai di distendere i nervi, e ci riuscii. “Come sono eccitata!” Ancora la sua voce, leggermente stridula. Mi voltai ancora a sinistra e la vidi guardare le immagini davanti a se. Sorrideva in quel suo profilo affascinante. Naso lievemente pronunciato, zigomi alti ed il taglio degli occhi che sembrava dipinto. E stavolta, avendola più vicino, il suo profumo mi investì sovrastando gli odori di popcorn e polvere della sala. Un profumo fresco, intenso, che mi ricordò il talco. Mi accorsi di avere di nuovo un’erezione. Distolsi lo sguardo da lei e mi guardai fra le gambe. Nonostante la camicia infilata nei pantaloni e i jeans non aderenti, era evidente che avessi il cazzo in tiro. Pensai di coprirlo con il giubbotto e mentre alzai lo sguardo mi accorsi che lei stava fissando il mio uccello. Era come incantata, sicuramente sorpresa. Si voltò a guardare lo schermo poco dopo senza rendersi conto che l’avevo vista. La mia eccitazione aumentò. Sentivo il cazzo pulsare sotto i bottoni dei jeans e decisi che l’avrei toccata, dovevo avere un contatto fisico. Appoggiai il gomito sinistro sul bracciolo che divideva le nostre poltrone sfiorandole il braccio. Allungai la mano e i nostri mignoli si toccarono. Mi fermai così, immobile, con le mani l’una di fianco all’altra. Lei non si ritrasse. Rimanemmo immobili per quasi un minuto, occhi sullo schermo, poi cominciai a muovere le dita. Salii fino alle nocche accarezzandole dolcemente e la sua mano comincio a tremare lievemente. Era impaurita? Probabile. Eccitata? Probabile anche questo. Mi spinsi oltre e le coprii l’intera mano con la mia, inserendo le mie dita fra le sue e continuando ad accarezzare leggermente. Il suo tremolio aumentò e di certo anche la sua eccitazione. Volevo sapere se si stava bagnando. Se quel senso di freschezza del suo profumo c’era anche nella sua fica di certo depilata. Come se mi avesse letto nel pensiero apri le gambe che da accavallate erano ormai aperte. Ormai fuori di me staccai la mano dalla sua e la infilai dal basso sotto il suo cappotto posandogliela sul ginocchio destro e cominciai ad accarezzarlo. La fissavo, lei occhi sullo schermo, io sulle sue labbra carnose. Poi, quasi di scatto, afferrò con l’altra mano quella del suo fidanzato e con forza se la trascinò sul basso ventre… voleva essere toccata, voleva un dito e immaginava un cazzo. Lui, quasi con sdegno e concentrato sul film se ne liberò lasciandola a mordersi il labbro inferiore senza nemmeno guardarla. Scesi con la mia mano nell’interno coscia e sussultò. Senza perder tempo risalii la gamba ed ebbi un’altra sorpresa: autoreggenti. La santarellina indossava calze di classe. Toccai a malapena la stoffa delle mutandine, spostandole velocemente con il mignolo e coprendole tutta la fica con la mano. Era un fiume. Bagnatissima, aperta, vogliosa. C’era il rischio che il suo ragazzo si accorgesse di tutto, così come le persone dietro di noi potessero vedere il mio braccio ormai su di lei, ma non mi importò, e con il polpastrello del dito medio riuscii a penetrarla. Entrò subito, senza alcuna resistenza. Non potevo sporgermi di più, né lei poteva spostare il bacino. Non potevo penetrarla inserendo tutto il dito, ma continuai così, poco a poco, un po’ dentro e poi totalmente fuori, alternando la lieve penetrazione a qualche carezza alle labbra bagnatissime. Dopo qualche minuto chiuse le gambe e le accavallò, lasciandomi sospeso. Ritirai la mano da sotto il cappotto e me la portai al naso. Inspirai profondamente e fu come inspirare cocaina. Fui inondato dal profumo del suo piacere ed mi eccitai talmente tanto che quasi venni nei pantaloni. Trascorse del tempo e le luci si accesero di nuovo. Guardai subito lei. Un volto coperto di un leggero sudore, gli occhi lucidi e rossastra di eccitazione e imbarazzo. Guardava ancora lo schermo ormai illuminato dalle luci della sala. Eravamo all’intervallo del film. Afferrai il mio giubbotto, lo appoggiai sul mio braccio e mi alzai coprendo l’erezione. Volevo scappare a casa. Meglio andare via e finirla lì. Mentre camminavo vidi delle persone dirigersi verso un’uscita laterale per fumare. Si, una sigaretta mi avrebbe rilassato e poi cosa poteva succedere di male? Perché scappare? Mi voltai indietro, la coppia era ancora seduta, si parlavano a malapena. Nessun problema in vista. Fumai in mezzo ad altri, all’aria aperta, distogliendo la mente da ciò che era successo. Quando tutti rientrarono io fui l’ultimo a farlo e anziché svoltare a destra verso il mio posto, mi diressi al bagno, con l’unico intento di svuotare la mia vescica. Le luci si sarebbero spente di nuovo a breve per la seconda parte del film. Due porte l’una di fronte all’altra, aperte. Maschi a sinistra. Mentre entrai due ragazzini sorridenti uscirono. Sulla destra c’erano tre piccole cabine con le tazze, sembrava il bagno di un autogrill più che un cinema. Di fianco alla porta, orinatoi. A sinistra un uomo sulla cinquantina terminò di lavarsi le mani e andò via senza asciugarsele. Lo seguii con lo sguardo e gli lasciai spazio per farlo uscire e nel voltarmi vidi lei uscire dal bagno delle femmine. Indietreggiai, colpito. Lei si fermò di scatto. Ci fissammo per qualche istante che sembrarono millenni, ma che mi diedero il tempo di decidere. Raggiunsi l’ultima cabina assicurandomi che le altre due fossero vuote. Mi fermai all’ingresso con la mano spalancata sulla porta che apriva verso l’interno ed attesi con il cuore che mi batteva forte nel petto. Sentii di nuovo l’erezione crescere poco a poco. Lei guardò alla sua sinistra, verso la sala… un secondo… due... poi mi venne incontro, passo agile e sulle punte, per evitare il rumore dei tacchi sul pavimento. Sinuosa, sexy, eccitante. Entrò nella cabina ed io subito dopo con lei. Chiusi la porta con il lucchetto e ci fissammo. Resse il mio sguardo, ma aveva paura. Non era abituata ad incontri del genere ed io nemmeno. Quasi tremava. Aveva mai tradito il suo ragazzo? Pensiero veloce nella mia mente. Sta di fatto che reggeva il mio sguardo mentre le misi una mano dietro la nuca, fra i folti capelli, e diedi un leggero strattone mentre col braccio sulla sua spalla la spinsi verso il basso. Si inginocchiò lentamente, cedendo alla mia spinta, ancora guardandomi negli occhi, mentre io con l’altra mano mi tiravo fuori il cazzo in tiro. Senza nemmeno guardarlo aprì la bocca e se lo infilò fra le labbra, poi chiuse gli occhi e ne assaporò la punta con la lingua. Con una mano sui miei fianchi e l’altra alla base del mio uccello cominciò a pompare sempre più a fondo e ad un ritmo sempre più elevato. Accompagnava ogni affondo con la mano. Lingua quasi immobile, ma mi faceva godere parecchio. Non insegnano i pompini nelle associazioni cattoliche (o forse si?). Sentivo il cazzo indurirsi sempre di più e lo sentiva anche lei. Cominciai a spingere la sua testa mentre ancora le tiravo i capelli. Adesso non tremava più, era di nuovo rossa in volto ed era evidentemente eccitata. Cominciò ad emettere piccoli suoni “mmhh mmmhh”. Con la bocca piena era contenta la santarellina. Aprii gli occhi e con ancora il cazzo in bocca alzò lo sguardo su di me, mentre con la mano cominciò ad accarezzarmi le palle. Stavo per esplodere e non volevo. Volevo una sveltina, le dovevo pompare la fica quasi per principio, non venire con un pompino veloce. La alzai di peso che ancora mi reggeva le palle, la voltai e le alzai la gonna fino ai fianchi. Indossava un perizoma nero ed il suo culo era favoloso. Nonostante fosse longilinea, era in carne e morbida sotto il tocco delle mie mani. Carnagione chiara, pelle liscia e curata. Due nei sulla parte bassa della schiena. Ripresi a tirarle i capelli. Sovrastavamo la tazza in quel piccolo spazio nascosti dagli occhi degli altri. La piegai in avanti, appoggiando la sua fronte alla parete e da dietro la penetrai spostando il perizoma di lato. Sentii la cappella entrare senza alcuna resistenza. Era bagnata e vogliosa, aspettava solo me dentro di lei. Dovetti alzarmi sulle punte per penetrarla ancora e più a fondo. Lei, con la testa ed i palmi delle mani contro il muro, si inginocchiò leggermente mentre apriva le gambe… ne voleva di più. Al terzo slancio entrò tutto. Lanciò un gridolino di piacere che mi spedì in paradiso: “haaaiuu”. Sentivo di venire e farlo così presto non avrebbe dato piacere a nessuno dei due. Quindi rimasi dentro di lei, tirai il petto in fuori e inspirai profondamente per rilassare i muscoli. Alzando la testa lo vidi: il suo ragazzo ci guardava dall’alto. la cabina non toccava il soffitto e lui, dalla cabina di fianco, probabilmente in piedi sulla tazza, ci spiava scosso in volto. Aveva la bocca e gli occhi spalancati. La sua brava ragazza acqua e sapone, compagna per tanti anni, di buona famiglia e dal fresco profumo si stava facendo sbattere in un luogo pubblico da uno sconosciuto. E quello sconosciuto ero io. Velocemente mi resi conto che la porta non toccava terra, che probabilmente l’aveva cercata non vedendola tornare e visti i nostri piedi era salito sulla tazza di fianco per assicurarsi che la troia appartata in un cesso al cinema fosse proprio lei. Rimasi impietrito. Lei, ignara di tutto e sentendomi fermo, comincio a muoversi avanti ed indietro, continuando a scoparmi con un movimento ritmico. Le lasciai i capelli ed i fianchi, appoggiai le mani sulle pareti ai lati ed uscii da lei muovendo il bacino all’indietro. Mi preparavo al caos che sarebbe scaturito. Lei eccitatissima si voltò verso di me, seguii il mio sguardo e lo vide. Sbiancò in un secondo. Eravamo entrambi immobili, con i palmi sulle pareti a guardarlo pietrificati. Ma le mani di lui? Vedevo che con la sinistra si reggeva alla parete che divideva le cabine, ma non la destra. Così notai che la sua spalla si muoveva. E mi resi conto che anche il braccio faceva lo stesso. Quella bocca spalancata non era di stupore, era di piacere… si stava masturbando. Magari all’inizio era scosso, magari quando aveva cominciato a spiarci era rimasto immobile ed aveva sfiorato l’infarto, ma poi si era eccitato e aveva cominciato a toccarsi. Quello che d’impatto mi era sembrato sgomento nel suo volto, era invece eccitazione. Adesso mi era chiaro e la cosa mi provocò un fremito al basso ventre, facendomi indurire il cazzo come mai prima. Sentivo un oggetto fra le mie gambe, un corpo estraneo non più appartenente al mio fisico. Lei stava per rialzarsi, così la afferrai con forza di nuovo per i capelli, portando il suo orecchio alle mie labbra mentre continuava a guardare lui: “gli piace” le sussurrai “gli piace vederti scopare”. La penetrai con forza e lei stavolta gridò “aaaaaaahhh” . Cercò di divincolarsi, ma affondai ancora in lei, più forte. Stavolta alzai il tono della voce “chiediglielo!”. Con le labbra tremolanti ed il mio cazzo nella fica parlò a stento e sottovoce:“vuoi?” Lui rispose come se non aspettasse altro che quella domanda: “Ohhh siiii troiahhh” e fece un lieve movimento della testa dall’alto in basso. Lei si rilassò di colpo, lo guardava mentre appoggiò di nuovo le mani sulla parete di fronte e si abbassò. Mi concentrai su di lei. Sempre più duro ed eccitato, deciso a scoparla con forza, cominciai a pomparle la fica. I due si guardavano, godevano, mentre io cominciai a sfondarla. Facevo uscire il cazzo quasi del tutto e lo spingevo con violenza nella sua fica bagnata mentre mi inondava le palle della sua voglia di essere distrutta. Ad ogni slancio il rumore dei corpi era uno scioccho “ciach ciach ciach”. Era così aperta che quasi non la sentivo e continuai a spingere sempre più forte mentre i due si parlavano sottovoce fra gridolini di piacere “dai scopami forte amore” “dai troia prendilo tutto”. Fu quando lei venne ed urlò “sono una troia sono una troia!” che sentii di esplodere. Uscii dalla sua fica appena in tempo per inondarle quel culo bianco di sborra calda. Lo sperma le schizzò sul vestito e le colò fra le natiche mentre lei ancora si dibatteva con movimenti circolari godendo di un orgasmo che forse mai aveva provato prima “mmmmmmhhhhhhhhhh”. Mi rilassai di colpo, ansimando. Ero sfinito e lei lo stesso. Alzai lo sguardo e lui non c’era più. Me l’ero sognato? No di certo. Senza pulirmi mi rivestii alla svelta. Lei era lentissima ed io senza un perchè avevo voglia di fare presto. Eravamo stati chiusi in bagno pochi minuti, ma avevamo perso la cognizione del tempo e non sapevamo aldilà della piccola porta cosa succedeva. Volevo controllare. Si rivestii lentamente impiegando diversi minuti. Era imbarazzata, stravolta e sicuramente sconvolta. Stava mettendo a fuoco l’accaduto che la sconvolgeva con il passare del tempo. Si sistemò i capelli ed uscimmo con le macchie di sperma sul suo vestito evidenti ad un occhio attento. Controllai la cabina di fianco, era vuota. Sulla parete macchie di sperma che colavano giu. Mi voltai verso l’uscita dal bagno e lui era lì ad aspettarci, con in mano il proprio giubbotto ed il cappotto di lei. La coprì appoggiandoglielo sulle spalle, coprendo le macchie sul vestito e si diressero velocemente verso l’uscita. Vidi qualcosa cadere ai loro piedi. Camminarono velocemente e senza voltarsi mentre io mi chinavo a raccogliere quell’oggetto. Un semplice foglio di carta con su scritte tre lettere in maiuscolo MSN ed un indirizzo email. Il nome contenuto nella mail era maschile. Rimasi per l’ennesima volta sorpreso. Era ovvio che non avevano mai avuto esperienze del genere, non in coppia almeno, su quello ci avrei scommesso le palle, ma lui era rimasto riflessivo e lucido, al punto tale da lasciarmi una forma di contatto. Infilai il foglietto in tasca e andai a recuperare il mio giubbotto in sala. Uscii dal cinema a passo svelto, cominciai a correre nel parcheggio e salito in auto tirai un sospiro di sollievo. Mi presi qualche minuto prima di girare la chiave nel cruscotto e fu allora che pensai: Harry Potter grazie per la magia.
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13 years ago
admin, 75
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Gioco tra coppie
Questa fantasia è dedicata ad una mia amica, Tyzzy, che è anche la protagonista insieme a me di questo racconto. Siamo insieme a questa coppia. Secondo me la loro età era attorno dai 45 ai 50 anni. Tu sei vestita con un abitino nero aderente che arriva fino a un pò sopra le ginocchia, la schiena totalmente scoperta, e il vestito davanti chiuso fino al collo. Lei invece, un bel fisico, delle belle gambe, molto probabilmente si mantiene in forma andando in palestra Si percepisce che lei ha le calze con i reggicalze, in quanto ha una minigonna che lascia intravedere una porzione di pelle delle sue gambe toniche. Sopra una camicetta bianca senza reggiseno sotto. Io e il suo lui, un bell'uomo, siamo seduti sul divano, vestiti normalmente che vi guardiamo. Siete una di fronte all'altra che vi scrutate, vi guardate spogliandovi con gli occhi. Tu hai i cappelli raccolti, lei invece i capelli corti. Ad un certo punto lei ha iniziato ad accarezzarti il volto con mano leggera guardandoti negli occhi, che esprimevano la voglia che avevi di lei. Poi lei ha guardato il suo uomo e lui ha fatto un cenno con la testa. Allora lei ha iniziato a girarti attorno, si è messa dietro di te, ha avvicinato il suo viso al tuo collo e ha sentito il profumo che ti sei messa per l'occasione. Intanto la sua mano ha iniziato ad accarezzarti il tuo braccio delicatamente sentendo la freschezza della tua pelle. Tu sei lì immobile. Poi lei ha iniziato a slacciare il laccio che teneva fermo il vestito al collo e a far scendere la lampo del tuo vestito e il vestito è caduto mettendoti a nudo davanti a noi in tutta la tua bellezza. I nostri occhi vogliosi ti guardano. I miei partono dai tuoi bei seni fino ad arrivare al tuo bellissimo fiore depilato. Lei sempre da dietro ti mette le mani sopra le tue cosce, te le accarezza e poi si spostano al tuo interno coscia e con una leggere pressione ti fa aprire lentamente le gambe. Poi ti mette una mano sulla schiena e ti fa pigare leggermente verso di noi. Sei eccitata perchè notiamo i tuoi capezzoli che iniziano a indurirsi. Poi lei avvicina la sua boccca al tuo orecchio, te lo morde e te lo lecca un pò e con la mano ti accarezza un seno. Ti prende un capezzolo e ci gioca con le dita e ti sussurra: "Spogliali". Ti pieghi ancora di più fino a metterti in ginocchio. TI muovi come una gattina in calore verso il suo uomo. Lui è lì, seduto sul divano di fianco a me, vestito. Apre leggermente le gambe e tu ti accomodi lì. Alzi la schiena, il tuo sguardo va verso di me, ci guardiamo negli occhi poi riguardi lui. La tua mano inizia ad accarezzargli il viso, il collo poi il torace. Le tue dita iniziano a sbottonaargli la camicia, mentre lei ti guarda, e ti accarezza la tua schiena nuda. Io sono lì eccitato di fianco a te che ti guardo, esploro il tuo corpo. Ormai le tue mani hanno slacciato tutti i bottoni della camicia e lo scopri. Noti che anche fisicamente è un bell'uomo, che si prende cura di se. Gli accarezzi la pelle nuda, quando ad un certo punto hai un brivido perchè lei hai iniziato ad accarezzarti il tuo bel fondoschiena e si sta avvicinando al tuo interno coscia. Le tue mani ora giocano sul suo membro duro che percepisci da dentro i pantaloni. Lo accarezzi e poi lo stringi. Senti che ha già preso consistenza. Allora inizi a tirare giù la lampo. Lui ti aiuta a levargli i pantaloni. Ora lui è lì con gli slip, il suo membro duro che fa leggermente capolino da fuori le mutande. Lo accarezzi da sopra la stoffa. Glielo stringi e poi con la mano gli stringi le palle. Senti che sono belle piene. Lei intanto con la sua mano ha iniziato ad accarezzarti il tuo fiore. Per aiutarla hai leggermente divaricato le gambe. la tua mano ora si infila sotto gli slip. Lo accarezzi piano dalle palle fino al membro duro. TI piace il calore della sua pelle, sai che si sta sempre più eccitando. Con il viso vai quasi a toccarlo e ne percepisci il profumo. Io continuo a guardarti e eccitarmi nel vederti così. Una mano di lei intanto ha trovato il tuo clito e te lo accarezza piano, mentre l'altra h iniziato a giocare con i tuoi seni. Si avvicina al tuo orecchio e ti dice :"Tiraglielo fuori" e tu ubbidisci. Prendi con le mani l'elastico delle mutande e gliele tiri giù e finalmente il suo membro si libera. Le vedi che è bello duro, una bella cappella rossa che si gonfia dall'eccitazione. Ti viene voglia di assaggiarlo, stai per accarezzarlo con la lingua quando senti lei che ti pizzica il clito leggermente e ti dice: "Non ora, spoglia il tuo uomo". Un sospiro di dispiacere esce dalla tua bocca. Mi guardi negli occhi, sono lucidi dall'ecitazione come i miei. Mi prendi l'orlo della maglietta che indosso e me la tiri via. Ti appare il mio torso. Come hai fatto con l'uomo di lei, me lo accarezzi, sento le tue unghie leggere. scendi giù. TI mordi il labbro, i nostri occhi sono sempre fissi. Sento la tua carezza sul membro, il rumore della zip e la tua mano stringere fortemente il mio cazzo eccitato. Intanto lei continua ad accarezzarti e con la lingua ora ti sta leccando l'orecchio. Senti la pelle nuda del mio membro perchè io al contrario dell'uomo di lei, non mi sono messo gli slip. Lo accarezzi, senti che anche le mie palle sono piene. Lei ora ti dice < PUOI ASSAGGIARLI INSIEME > poi lei ci fa alzare, ci mette uno di fianco all'altro, e tu lì in ginocchio davanti a noi. Con la mano inizi a prendere il cazzo di lui, ne senti la consistenza, ti lecchi le labbra perchè non vedevi l'ora di assaggiarlo e avvicini le labbra alla sua cappella. Lei ti sta accarezzando la testa e poi, senza che tu lo aspetti, ti avvicina sempre di più il viso al cazzo del suo uomo. Lo accogli nella tua bocca, ed inizi a succhiarlo. Con la mano gli stringi le palle, gliele accarezzi. Lei si inginocchia di fianco a te, ti accarezza tutto i lcorpo. Senti le sue carezze, le sue dita che giocano con i tuoi capezzoli e tu ormai hai appena perso ogni remora e stai facendo un bellissimo pompino al suo uomo. Poi lei prende il mio cazzo e lo dirige verso la tua bocca e tu stacchi un attimo ed inizi con me lo stesso lavoro che facevi con lui. Lei ha sostituito le sue dita con le sue labbra sul tuo corpo. Senti la sua lingua giocare con i tuoi capezzoli mentre le dita della sua mano sta giocando con il tuo clito. Tu ormai ti stai alternando sui nostri membri duri. Li baci, li succhi, li lecchi. TI piaciono e ormai sei bagnata dall'eccitazione. Li senti indurirsi sempre di più nella tua bocca e ad un certo punto senti che lei ormai con il suo dito è dentro di te, entrato facilemente grazie al tuo miele. Vorresti continuare, ma ad un certo punto lei si ferma. Si alza, viene verso di me e mi dice:"Dagli una mano". Allora mi inginocchio di fianco a te. Accarezzo con la mano un tuo seno, ci guardiamo, mi avvicini il cazzo dell'uomo verso la mia bocca e guardandoti tiro fuori la lingua ed inizio ad accarezzarli la cappella. Tu mi guardi e sorridi e poi inisieme iniziamo a leccarlo. Ogni tanto le nostre lingue si incrociano, ci baciamo, sentiamo il sapore del maschio attraverso le nostre lingue. Poi tu me lo porgi di più e mi sussurri: "Succhialo". E allora io apro le labbra e me lo metto in bocca. Sento la cappella attraverso le mie labbra, lo succhio mentre te gli lecchi le palle. Intanto lei ci sta accarezzando e ogni tanto si tocca. Senti le sue dita che ti esplorano mentre noi facciamo il servizio a suo marito. Poi si inginocchia dietro di te e senti la sua lingua esplorarti. non ce la fa più, ti vuole. Allora si rialza. Ti ferma e dice :"lascialo continuare da solo". Ti fa alzare, ti prende per mano e ti dice: "Spogliami". E allora tu inizia a spogliarla. Ormai io prendo sempre più confidenza con quel cazzo e con la coda dell'occhio ti vedo mentre la spogli. Le tue mani scorrono su quel corpo femminile che hai davanti. Lo accarezzi e percepisci il calore da della pelle sotto la stoffa. La camicetta e bianca, molto leggera e intravedi i suoi capezzoli turgidi come i tuoi. Appoggi le labbra e gli baci un capezzolo da sopra la stoffa. Lei geme, mentre la sua mano accarezza la tua pella nuda. Poi inizi a sbottonargli la camicetta, un bottone dopo l'altro ed ecco che finalmente i suoi seni vengono fuori. Li guardi con voglia. Lei ti mette la mano sulla testa e te la spinge contro come chiaro invito a giocarci con la tua bocca. Senti con la lingua quei capezzoli appuntiti. Ti piaciono, glieli lecchi, glieli baci, ogni tanto un piccolo morso mentre lei ti sta palpando il tuo sedere. Alterni la tua bocca tra l'uno e l'altro e con la mano ti aiuti sollevandoli, palpandoli per portarli alla tua bocca. Lei intanto ti sta leccando l'orecchio, e poi sussurra:"Baciamela". Allora tu lenta con la tua bocca scendi, senti il suo sapore, i lsuo profumo. Arrivi all'ombelico, ci giochi con la lingua, poi continui a scendere arrivi alla gonna. Lentamente prendi in mano la zip e la apri così da essere facilitata in quello che farai dopo. Gli levi la gonna e sotto appare il reggicalze e come avevi visto prima, il suo fiore depilato per te. Luccicante di voglia. E intanto noi due ci siamo il cambio. Ora è l'uomo di lei che mi sta spompinando il mi omembro. Io nudo seduto in divano che ti guarda, mentre vengo leccato da un uomo. Vedo il tuo corpo da dietro, li in ginocchio, il tuo splendido fondoschiena. Ti vedo mentre lecchi la donna e questa si sta toccando i seni. Sono eccitato all'inverosimile da tutta la situazione. Senti il suo miele sulla tua lingua, ormai l'hai scaldata bene. La penetri sempre di più con la lingua, hai il mento bagnato dal suo piacere. Ma anche tu lo sei, e vorresti che qualcuno ti desse piacere. Lei lo percepisce e allora con le mani che aveva messo sulla tuta testa per spingerti dentro di lei ti ferma. Ti alza il viso. vi guardate e poi ti dice: "ti voglio leccare mentre mi lecchi". Allora tutte e due vi alzate. Io vi vedo, sto scoppeiando di piacere dalla vostra visione ma soprattutto dal servizio che mi sta facendo l'uomo, che ormai mi sta spompinando con un suo dito nel mio ano. Lei ci guarda e gli viene un'idea. Si avvicina a noi. Mi accarezza il viso, con la sua mano, poi avvicina un dito alle mie labbra ed io distinto glielo lecco e lo succhio come un piccolo cazzo mentre il suo uomo continua a spompinarmi. Lei sorride, allora con l'altra mano ferma il suo uomo, lo tira su in piedi lo bacia sentendo attraverso la sua lingua il sapore del mio cazzo. E poi sussurra :"venite anche voi" e noi la seguiamo vero il letto, dove tu hai visto tutta la scena da lì sdraita. Arriviamo vicino a letto, ci fa accomodare. Mi prende il cazzo in mano, me lo sega un attimo, me lo stringe e poi lo porta vicino a te, che sei sempre sdraiata, al tuo viso. Tu ci guardi e capisci cosa vuol fare, allora ti umetti le labbra, lei sempre con la mano sul mio cazzo te lo avvicina alla bocca e tu lo prendi. Inizi a leccarmelo, lo senti bello duro. Lei si abbasa un pò, mi morde le palle, me le lecca, tu gli fai un pò di posto ed insieme giocate. Ogni tanto le vostre lingue si incrociano, vi baciate, sentite il mio sapore attraverso le vostre labbra, le vostre lingue. Poi lei si ferma. TI accarezza il viso, scende con le mani. Ti palpa il seno. TU continui a pomparmi con la tua bocca, scende sempre di più. Senti la sua lingua carezzarti fino ad arrivare al tuo fiore che si butta come un'ingorda. Poi si posiziona bene sopra di te e tu vedi il suo fiore bagnato mentre mi spompini e allora inizi ad alternarci. Un pò di figa, un pò di cazzo.... il suo uomo si posiziona anche lui, ma dall'altra parte. Ora siete in un 69 con due uomini a vostra disposiozne. Tu sotto, lei sopra, io che mi faccio spompinare da te mentre la lecchi, lui da lei mentre lecchi lei. Poi senti che oltre la lingua di lei qualcos'altro. E' la cappella del cazzo del suo uomo che ti sta accarezzando la tua figa bagnata. E' piacevole. Non entra dentro di te, ma ti tocca solo. Allora tu fai la stessa cosa, con la bocca indirizzi il mio cazzo verso di lei. Io vedo cosa succede dall'altra paerte del tuo corpo ed inizio a fare anche io come fa il suo uomo. Vi accarezziamo entrambe mentre voi vi leccate. sentiamo le vostre lingue, la vostra figa bagnata, i nostri cazzi sono duri dall'eccitazione. Io e lui ci guardiamo in faccia, e ci capiamo. Lentamente vi penetriamo. Entriamo senza fatica talmente siete bagnate. Tu vedi il mio cazzo entrare dentro di lei e tiri fuori la lingua e me lo lecchi mentre io entro dentro di lei, e tu senti lui che ti entra dentro e la lingua di lei sul tuo clito. La tua lingua si sposta sul suo clito. Vedi il mio cazzo tutto dentro di lei e poi lo vedi uscire tutto bagnato del miele di lei. La stessa cosa lo vede lei dall'altra parte ma su di te. E poi di nuovo dentro. E vi iniziamo a scoparvi così, una sopra l'altra con la faccia ognuna davanti la figa dell'altra. Poi ci fermiamo, li facciamo uscire. E voi due dall'eccitazione li leccate. Sentite il vostro sapore attraverso il cazzo. Poi lo succhiate. siete inebriate, il sapore di donna con quello dell'uomo. Poi vi riassaggiate, un buonissimo miele esce da voi, inebriante. Ma poi le danze riiniziano, i cazzi rientrano in figa e la doppia scopata alla 69 continua. Le spinte si fanno sempre piu' insietenti, le vostre lingue sempre piu' fuoriose. Ormai l'eccitazione ha preso il soppravvento, un alternanza di figa e bocca. Sempre più veloci, sempre più forsennate. Nella stanza si sentono solo più gemiti di piacere, respiri affannosi. Sentiamo le vostre fighe sempre più strette, prossime all'orgasmo mentre sentite i nostri cazzi sempre più duri, dentro di voi e li vedete anche con i vostri occhi, li sentite con la vostra bocca... I vostri corpi si strusciano, un'odore di sesso impregna la stanza. Bocche, cazzi, fighe, ormai non si capisce più nulla, dove i nostri cazzi entrano ed escono. E voi non sapete più cosa state leccando se il nostro cazzo o le vostre fighe bagantissime. Lui ed io non ce la facciamo più e come se fossimo sincronizzati veniamo tutti quanti insieme. Lui viene dentro di te, io vengo mentre lo tiro fuori e ti innondo del mio seme il tuo viso e la figa di lei. Tu urli di piacere e lei lo stesso. Esausti ci sdraiamo tutti insieme sul letto uno di fianco a l'altro. Ci guardiamo, mi avvicino a te e ci baciamo. Sentiamo con nostre lingue il sapore di figa e sperma. L'altra coppia ci guarda mentre ci baciamo e sorridono e poi fanno la stessa cosa loro. Poi esausti ci addormentiamo tutti quanti in un intreccio di gambe, braccia, mani sui seni, sui genitali, non sapendo bene a chi appartengono, ma appagati. FINE
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