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La signora in talleur grigio
Ero un ragazzetto di 19 anni e lavoravo in una ditta di termoidraulica un giorno il signore che mi insegnava il mestiere non venne a lavorare per un'influenza ma il lavoro che si doveva svolgere in quella giornata non poteva essere rimandato allora il titolare decise di mandare solo me a sostituire questi termosifoni in una zona di roma nord. carico tutto il materiale nel furgone e mi incammino con il foglio del lavoro dal cliente del quale PURTROPPO non ricordo il nome. Arrivato li scarico il tutto, citofono e mi risponde una voce femminile dicendomi che il piano era il 5°. Caricato tutto salgo al piano, scarico l'ascensore e mi trovo davanti una signora sulla 40 castana scura, capelli lisci fino alle spalle due occhi nocciola molto grandi e luminosi, alta sul 1.50 molto graziosa, a grandi linee sul genere di sabrina ferrilli (giusto per far capire il tipo) sarà stato il tailleur grigio che aveva ma io la ricordo così .....molto arrapante! La saluto educatamente porgendole la mano e mi presento, lei con le spalle sulla mostra del portoncino d'entrata socchiude gli occhi, accenna un sorriso e mi porge la sua mano dicendomi che si chiamava Laura. Mi accoglie con un bellissimo sorriso, occhi grandi bel personalino avrà portato una 44 calzata a pennello. Portato il materiale in casa chiesi il permesso per entrare e lei rispose di entrare tranquillamente perchè tanto era sola, il mio imbarazzo di 19 enne si fece subito sentire e credo che lei se ne accorse ma ancora non sapevo quanto sarebbe cresciuto più avanti!!! Comincio ad impostare il lavoro con in mente quella bella signora intrigante avvertendo le farfalle che mi svolazzavano nello stomaco.... Davanti al termosifone in corridoio dove difronte c'era la cucina nella quale si mise a sedere la signora Laura cominciai a smontare il calorifero in uno strano ed insolito silenzio. Le davo le spalle e non sentendo nessun tipo di rumore mi voltai per la curiosita' di non sentire niente, e lei era seduta sulla sedia che mi guardava risfoggiando il suo sorriso accomodante e rassicurante. Imbarazzatomi ancora di piu'risposi al sorriso e voltai nervosamente la testa e cercai di concentrarmi sul lavoro da fare ma sentivo i suoi occhi su di me... Ad un tratto cominciò a parlarmi facendomi delle domande. Se fossi fidanzato, quanti anni avessi e in che zona abitassi, domande alle quali io risposi tranquillamente. Quando risposi alla domanda di essere fidanzato lei esordi con questa frase: "bhè è fortunata la tua fidanzata sei un bel ragazzetto simpatico e giovane" le mie guance ricordo bene che si avvamparono e lei mi chiese se mi fossi imbarazzato, io negai ma la signora sicura del suo evidente dominio sulla mia persona sapeva che stavo mentendo spudoratamente e che un ragazzo della mia eta' si sarebbe massacrato di seghe al solo pensiero che una signora piacente e d'esperienza come lei gli avesse fatto qualche apprezzamento come quelli appena fatti! Volevo trovare una via di fuga ero davvero in difficolta'... Finii il termosifone all'ingresso e ringraziai Dio di andare a quello successivo che era quello del bagno. Spostai tutto il materiale e mi misi a lavorare in bagno....finalmente non ce la facevo piu'. Avevo voglia di voltarmi per guardalla ma non lo feci e cercai di togliermi i pensieri maiali che mi ballavano nella mente, ero li per lavoro... e se avessi capito male? Se avessi frainteso la sua gentilezza? Così mentre pensavo a quello che dovevo fare i passi della signora rimbombavano dietro di me per il corridoio fino ad entrare nel bagno. Mi chiese se gradivo un pò di musica, io risposi di si e lei ando' ad accenderla con passo spedito e portamento da gran FEMMINA Sentii la musica e le mie spalle si rilassarono di colpo come se mi fossi tolto 20 chili da dosso, e subito dopo i passi tornavano verso di me entrò in bagno e stavolta sedendosi sulla tavoletta del WC mi accavallò le gambe praticamente in faccia....volevo morire! La situazione era diventata molto piu' chiara giocava con le gambe mentre tornava sul discorso della mia ragazza ... Alla fine incuriosita mi chiese in maniera esplicita:"senti ma tu lo fai l'amore con la tua ragazza"? Porca puttana sono diventato un pezzo di marmo ma decisi di rispondere con un timido: "bhè si"! Non contenta mi chiese :"ma lei rimane contenta"? Li ho capito che godeva nel mettermi in difficolta' e che era certa che tornando a casa gli avessi dedicato un segone di quelli dallo schizzo di almeno 50 Cm che te ne devi fare subito un'altro attaccato per avere la sensazione dello svutamento per avere fatto una bella sborrata! Capelli corti a spazzola, occhi verdi chiaro, con un paio di occhiali da sole in fronte una camicetta celeste, un maglioncino legato sulle spalle e un paio di pantaloni da operaio con all'interno un cazzo che mi stava letteralmente esplodendo nelle mutande, ecco questo era il ragazzo difronte alla signora! Alzo gli occhi e sul bagno appena ristrutturato per non guardare le sue gambe che dondolavano affianco al mio viso facendomi arrivare tutto il suo odore di donna Vidi una mattonella rotta e un buco nel muro, gli chiedo cosa fosse successo visto che il bagno era nuovissimo, e lei molto candidamente mi disse che il coglione del marito per mettere un porta asciugamano aveva bucato il tubo dell'acqua.... Finalmente finisco l'installazione nel bagno e vado nella camera dei figli (ne aveva due) il mio pensiero andava a 200 Km/h pensavo a lei che mi poggiava le mani sulla schiena massaggiandomi! Tutto ad un tratto squilla il telefono lei si alza e va a rispondere in cucina ho tirato un sospiro di sollievo abbasso gli occhi sul mio cazzo e.....avevo la divisa completamente macchiata di liquido seminale allora mi tolsi il maglioncino e me lo legai in vita per coprire quella situazione imbarazzantissima e per non farmi vedere da lei in quelle condizioni. Il termosifone in camera dei figli fu montato in un attimo ormai le mani andavano da sole e .....anche il cervello correva alla grande. Sentivo che parlava e rideva ma non capivo cosa dicesse nel mentre con la testa sotto i vestiti di laura avevo montato anche il termosifone in camera da pranzo. Avevo la salivazione a zero e le mani completamente bagnate il cazzo mi pulsava nervosamente nei boxer. Erano passate circa 2 ore e mezza e mi mancava un solo termosifone quello della sua camera da letto! sposto tutto il materiale in camera sua mentre lei era ancora in cucina al telefono. D'un tratto la sento correre per il corridoio entrando in camera da letto si sdraia sul letto e alza la cornetta del telefono continuando a parlare. Bhè dopo 30 secondi capii di cosa stavano parlando....e con chi...una sua amica! Parlava di quando scopava col marito e di quando gli succhiava il cazzo, che lui se ne veniva subito e che stava pensando di farsi un'amante giovane, lo definì "un torello da monta"!!!!!!!!! Scopate inculate bocchini...io ero di spalle e lavoravo senza neanche la forza di voltarmi...la ia mente era bloccata ma nelle mie mutande c'era un luna park! Finalmente attacca e mi dice "scusami per la telefonata questa mia amica conosce tutto di me e a parlare con lei non ho problemi, spero non ti abbia dato fastidio" Li avvertii una forza ed una dignita' che non avevo mai provato ne sentito prima di quel momento, mi sono girato con uno sguardo curioso e vidi che se ne stava sul letto sdraiata stile poppea, mi tolsi il maglione e gli dissi:" guarda cosa mi hai fatto fare" indicandomi col dito tutto il liquido seminale che aveva macchiato i miei pantaloni abbozzando un timido sorriso malizioso. Lei colse la palla al balzo!!! Sorridendo fissando quell'enorme macchia mi disse: "ho Madonna guarda cosa ti sei combinato vieni qui che ti pulisco!" e fece cenno di avvicinarmi mentre si mise seduta sul materasso. Andali li vicino a lei me mi mise subito una mano sul cazzo per sentire quanta ciccia ci fosse.... la troiona! Poi rimanedo seduta sul letto ed io in piedi davanti a lei alzo' la testa guardandomi dritto negli occhi, occhi che riconoscerei ancoira oggi in mezzo ad altri mille! La baciai, aveva una bocca da sturbo, fresca, ed una lingua vellutata che ricordo ancora benissimo. Non aveva un modo da fare aggressivo come credevo, ma era dolce e sensuale. Mentre ci baciavamo coninciò a sbottonarmi i pantaloni molto lentamente mettendomi stranamente a mio agio, senza correre. Non aprivo ancora gli occhi, godevo a pieno delle sue mani su di me senza e della sua bocca che cercava il giusto incastro con le mie labbra mentre la sua lingua pennellava la mia. Abbassati i pandaloni gli slip versavano in uno stato pietoso...completamente sborrate, lei le guardo e mi disse "sei davvero eccitatissimo per fare una cosa simile è"! Mi fece scendele gli slip e il mio cazzo svettò in su come l'asta di una bandiera pulsante lo ammiro' con attenzione come se volesse godere di quella visione prima di toccarla. Finalmente alzo la mano destra, volevo assolutamente la sua mano sul mio cazzo ed invece della mano ci poggiò solo due dita... spremette il mio cazzo facendo continuare ad uscire tutto il liquido che conteneva, le si umidirono le dita, le porto' alla bocca e letteralmente assaggio'poco per volta la lacrime del mio cazzo. La guardai sorpreso, era come se cercasse proprio di carpirne il sapore, poi alzo gli occhi e mi disse con una voce da vera troia: "mmmmmmmmm sai di buono, sai di giovane" Comincio a spalmarmi tutto il liquido che avevo sulle mutande e spremento l'altro che continuava ad uscire incessantemente a causa della mia spaventosa eccitazione sul cazzo che adesso era lucido per quanto era duro con una cappella bella gonfia e pulsante. Quando lo spalmò tutto e decise che era il momento rialzo' lo sguardo e fece il sorriso malizioso, lo stesso di quando entrai in casa sua e senza dirmi nulla comincio' da prima a leccarlo come fosse un cono gelato con tutta la lingua di fuori poi mi mise una mano sotto le palle e se lo mise in bocca e solo quando arrivo' alle tonsille ci chiuse sopra le labbra e se lo sfilo' come quando si succhia un calippo, piano piano lo fece uscire dalla bocca e assaporò di nuovo il gusto che aveva in bocca mentre gli usci' un: mmmmmmmmmmmmcome mi eccita questo sapore di sesso"! Era un piacere anche per gli occhi vedere con quanta cura e mestiere sapeva muoversi con un cazzo in bocca! Cominciò a succhiarlo sempre piu'avidanebte fino ad aggiungere una mano che mi segava e che si muoveva tipo cacciavite. Avevo il mento che toccava il petto e avevo assunto una posizione goffa e gobba ma stavo godendo a pieno di quella signora vogliosa che stava godendo a pieno del mio cazzo. dopo 5 minuti di sbocchiamento ero ancora eccitatissimo ma sentivo che così non sarei mai riuscito a venire,i miei tempi sono davvero lunghi! Fu come se mi avesse capito senza che gli dicessi nulla. Si alzo mi giro' intorno e mi fece sedere sul letto mi fece sdraiare con la schiena sul materasso si chinò su di me mi baciò le labbra e sentii quel sapore che lei diceva essere "giovane e fresco" poi scese a leccarmi il collo, petto, l'addome ricatturò il mio sguardo era bellissima con quella faccia da vera maiala goduriosa ed io stavo vivendo un sogno! Si lecco un dito mi guardo' con solito sorriso malizioso che avevo imparato ad apprezzare per poi togliere lo sguardo e riconcentrarsi sul mio cazzo, Sentii il suo dito umido che scendevasotto le mie palle compretamente sbavate dalla sua saliva ma non si fermò li, scese ancora di piu' arrivandomi sul buco del culo... Quel dito cominciò a girarci intorno, girarci intorno, poi si prese un po di saliva e riscendendo per dove era gia stato infilò piano piano la punta del suo dito mentre continuava a sbocchinarmi il cazzo avvertii un brivido sulla schiena, li mi abbandonai a quelle mani esperte che stavano provocandomi un eccitazione ed un piacere spaventoso e mai provato sentivo che la strada era buona per farmi sborrare di li a poco alla grande... Mi sputo' sul cazzo e comincio a menarmelo mentre guardava sul mio volto con la bocca aperta la testa china di lato e uno sguardo da schiava del cazzo il piacere che era capace di procurarmi. Il mio piacere era talmente elevato che mi sentivo il viso accigliatissimo e emettevo gemiti che non pensavo enanche di essere io a fare. Quando sentii che la sborra mi stava ribollendo dagli alluci dei piedi gli dissi che stavo per venire, lei non fece altro che riprendermelo in bocca ed aumentare i movimenti del dito e della bocca. Non so quanti schizzi feci quello che ricordo bene è che mando' giu' in 4 / 5 volte.... una sborrata come non ne avevo mai fatte...indimenticabile. Finito di ingoiarmi tutto mi diede un bacio sul cazzo ancora durissimo e semplicemente ando' in bagno, io rimasi sul letto incredulo e sfinito ma soddisfatto come non mai....un bocchino da una bella signora di 40 anni e quandoc cazzo mi sarebbe ricapitato! Gia assaporavo il fatto di raccontarlo agli amici in comitiva :-D Mi ricomposi alla meglio e la seguii in bagno li mi diede un'asciugamano da bidet e mi disse fai come se fossi a casa tua e uscì senza neanche guardarmi. Io mi lavai ancora incredulo come se fosse stato un sogno, se non fosse stato per le palle che sentivo prosciugate, e finito il bidet uscii. Finii il termosifone in camera sua non so come e ammucchiai i ferri ed il materiale all'ingresso mentre lei era rimasta in cucina. Mi chiese a chi dovesse intestare l'assegno, mentre lo compilava suonarono i figli che erano tornati da scuola, mi diede l'assegno dandomila mando io portai fuori tutto quanto e quando l'ascensore si apri davanti a me e i figli uscirono misi la borsa degli attrezzi per fermare la porta e caricare il materiale ma quando riuscii fuori per guardarla ancora una volta negli occhi chiuse la porta come se non fosse mai successo nulla. PS: SONO SICURISSIMO CHE ANCHE ADESSO CHE DOVREBBE AVERE SUI 50 ANNI FACCIA ANCORA LA SUA "PORCA" FIGURA ;-) I MIEI AMICI NON HANNO MAI CREDUTO A QUELLO CHE GLI HO RACCONTATO E PASSAI PER UNA SETTIMANA INTERA PER BUGIARDO! SOLO IO ED IL MIO CAZZO SAPPIAMO CHE E' STATO TUTTO VERO E CHE E' STATA LA MIA PRIMA VERA GRANDE SBORRATA QUELLA SCHIZZATA IN BOCCA A LAURA SIGNORA 40 ENNE ME LA SONO GODUTA ALLA GRANDE E ALLA FACCIA LORO ED E' CAPITATO PROPRIO A ME ;-) ancora adesso ricordo ogni momento di quella spettacolare esperienza. .
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12 years ago
ragazzoromano79,
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Last visit: 12 years ago
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Da etero a sborratoio (parete 03)
Da etero a sborratoio (parte 03) "Che cazzo ci fai ancora qui? Non sei andato via?" Mi sveglio di soprassalto. Mi sembra che siano passati pochi secondi da quando mi sono seduto sulla panchina ma ora è giorno inoltrato. Ho un gran mal di testa e mi duole tutto, il paricolare la bocca ed i muscoli della faccia. Mi volto verso la voce femminile che mi ha svegliato e vedo la cameriera che qualche ora prima mi aveva dato quei violenti calci alle palle. "Ciao..... " dico mentre mi riprendo lentamente "dopo che sono uscito dal tuo bar son successe molte cose.... " mi guarda con aria interrogativa "La mia macchina è rimasta nella prossima piazzola di sosta mi daresti un passaggio fin li" le dico in uno sprazzo di lucidità. "Ah ah ah ah ah" ride ironica "Non ti vedi? Non sei in grado di guidare!" La guardo interrogativo. Dopo averci riflettuto un istante prosegue "Dai... ti porto a casa mia stò qui vicino sennò chissà che combini ancora... così ti lavi e ti riprendi" Riesco a dire solo "Grazie... " sorpreso da quella offerta. "Aspetta qui vado a prendere la macchina" Si allontana. Non riesco a pensare ed il vuoto si riapproria di me. La macchina si ferma e la ragazza esce. Mi alzo. Tento di alzarmi ma stò proprio male. Ci riprovo con più cautela e pian piano ci riesco. Mi avvicino al lato passeggiero dell'auto "Dove credi di andare? Ridotto come sei mi rovini tutta l'auto... poi uno sborratoio come te mica lo porto accanto a me... accomodati nel bagagliaio" La guardo sorpreso. Apre lo sportellone ed io mi arrangio goffamente ad entrarci e sistemarmi nei piccoli spazi. Stò ancora cercando una posizione comoda quando lo sportellone viene sbattuto. Il rumore mi rintrona. La macchina parte e dopo pochi metri si ferma bruscamente. Freno a mano. Qualche passo. Si riapre il portellone. La luce mi da fastidio. "Dammi le chiavi della tua auto che te la faccio recuperare" Non capisco bene ma senza pensare le do le chiavi. Sbatte nuovamente il portellone. L'auto fà nervosamente pochi metri poi si ferma. Sento che esce e sbatte la porta. Dopo pochi istanti ricrollo nel sonno profondo. "Alzati pelandrone" Mi sveglio di soprassalto. Mi strattona energicamente. Tutto indolenzito mi arrangio ad alzarmi ed uscire barcollante dal bagagliaio. Entriamo in un piccolo condominio di periferia a pochi passi dall'auto. Due piani di scale. Entriamo nell'appartamento. Mi guida nel bagno. "Spogliati e lavati" dice con un tono che non lascia repliche, più un ordine che un invito. Esce dal bagno lasciando la porta aperta. Mi spoglio ed entro nella doccia. Sento un urlo "Non usare l'acqua clada che quella la voglio io!" Obbedisco senza pensare. L'acqua è fredda e la lascio scorrere sul corpo perdendo la cognizione del tempo. La doccia si apre bruscamente "Allora che fai? Lavati col sapone e sfrega bene che sei un cesso. E sbrigati che voglio fare la doccia anche io!" La guardo con gli occhi sbarrati... è completamente nuda. Quella ragazza che nella divisa dell'autogril non aveva attratto la mia attenzione nasconde un corpo lussurioso, prorompente, un seno molto grande e tonico, muscoli guizzanti e curve morbide armoniosamente coesistenti. E' già andata via. Prendo un flacone di shampoo e inizio a lavarmi. Inizio anche ad avvertire il freddo dell'acqua ma ricordo il divieto di usare quella calda. Torna davanti a me e mi porge un flacone "Questo serve a disinfettare i pavimenti, visto tutti i cazzi che ti sei preso usalo ma stà attento a non bruciarti occhi o bocca" E' sempre nuda, prendo il flacone e si allontana. Ha proprio dei fianchi stupendi larghi, armoniosamente inseriti in quel corpo così attraente. "E sbrigati!" mi urla dall'altra stanza. Rapidamente uso quel liquido per disinfettarmi. Brucia e penso che sia un bene: disinfetta. Rapidamente ho passato tutto il corpo, passo ancora una volta il saporne, mi sciacquo chiudo l'acqua ed esco dalla doccia gocciolante. Si infila nella doccia "Va in stanza da letto, ti ho messo a terra una ciotola con degli avanzi... come si fa con i cani... mi pare molto adeguato ad uno sborratoio. Poi attendimi" Apre l'acqua. Giro un po' disorientato per la casa. Vedo la ciotola. Sembra che vi siano stati svuotati dientro avanzi alla rinfusa: pezzi di carne, verdura macera, yogurt, acqua. Mi inginocchio... a quattro zampe... mangio senza usare le mani... è disgustoso ma continuo... mangio e bevo... inizio a sentire freddo, mi stò asciugando all'aria e non è caldo, non oso fare nulla e finisco il mio pasto fino a leccare la ciotola. Continuo a leccarla anche quando è finito il cibo. Mi butta uno straccio accanto. "Forza, pulisciti il muso e vieni a letto" La guardo interrogativo "Su su, alzati, cosa aspetti?" Mi pulisco il viso e mi alzo in piedi "Certo che quel cazzetto che ti ritrovi è proprio piccolino" ride sprezzante "funziona almeno?" Timidamente rispondo "No, sono anni ormai che non funziona." "Eh eh eh, ne ero certa... per questo sei diventato uno sborratoio." Poi quasi affettuosamente aggiunge "Su, vieni a letto con me... tanto non ho nulla da temere da te, vero?" Un po' vergognoso rispondo a bassa voce "Si... signora." Entra nel letto e mi guarda per invitarmi ad entrarci. La seguo un po' titubante. Si sistema sul fianco dandomi la schiena "Forza, abbracciami da dietro e carezzami... mi piace sentire il calore di un corpo". Mi metto aderente al suo corpo così invitante. Il mio petto contro la sua schiena, il mio pube sui suoi glutei, le mie gambe dietro le sue, una mia mano a carezzarle il ventre, le mie labbra a baciarle il collo. La sensazione è strana, da un lato il piacere di coccolare quel corpo caldo, morbido, accogliente, dall'altra l'umiliazione per il mio cazzo irrimediabilmente moscio appoggiato alle sue chiappe. Sento che guida la mia mano tra le sue gambe... sento il pelo folto del suo pube sotto le mie dita... istintivamente inizio a massaggiarle il clitoride. Sentendo le reazioni del suo corpo avverto un'eccitazione crescente che si materializza sui miei capezzoli turgidi... sulle mie labbra che sentono la mancanza di un cazzo. Così l'ho accompagnata all'orgasmo e poco dopo sono crollato in un sonno profondo. Mi sveglio solo nel letto. Resto nel letto sveglio ma inerme. Senza pensare a nulla. Fianlmente mi alzo. Ormai è quasi buio. Trovo un suo biglietto accanto ad una ciotola a terra con del cibo. Mi inginocchio e mangio come un cane. Pulisco il muso con lo straccio che è ancora li. Ancora in ginocchio leggo il foglio di carta. «Per sdebitarti dell'ospitalità e del cibo lava i piatti, riordina la cucina, pulisci il bagno, riordina la stanza da letto, pulisci tutti i pavimenti. Ti consiglio di gettare i tuoi vestiti te ne ho lasciati di vecchi che credo ti vadano bene. Troverai anche le chiavi della tua auto che è sotto casa. Resta nudo fin che non hai finito i lavori, poi vestiti e torna a casa. Quando esci porta giù le immondizie e tirati dietro la porta. Padrona Martina PS Se vuoi chiamarmi in futuro 347 42 ** ***» Mi alzo in piedi ed eseguo gli ordini. Lentamente lavoro avvertendo i dolori conseguenza dell'essere stato malmenato ed usato come uno sborratoio. Mentre lavoro riaffiorano nella mia mente i momenti della passata giornata. Finalmente ho finito, sono le due di notte. Indosso i vestiti che mi ha preparato. Sono vecchi vestiti da donna, neutri ma decisamente da donna. Un paio di jeans, una camicia un perizoma e dei collant a rete rovinati. Mi stanno stretti a parte la camicia fatta per conenere un seno prosperoso. Porto con me il foglietto con gli ordini ricevuti ed il numero di telefono di Martina. Controllo il portafogli, c'è tutto... o per lo meno tutto quello che mi hanno lasciato i trans ieri. Ho tutti i miei effetti personali. Mi accingo a tornare a casa nel cuore della notte. Ho qualche centinaia di chilometri per pensare al mio futuro, se continuare ad essere uno sborratoio o dimenticare questa parentesi della mia viata. Riuscirò a resistere alla tentazione di fermarmi alla prima piazzola in cui sostano i TIR? Prendo le immondizie differenziate, sulla lavagnetta dei pro-memoria scrivo : Grazie! alessandro lo sborratoio (graditissimi commenti pubblici e contatti di ogni tipo)
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12 years ago
ciuccia415439,
41
Last visit: 12 years ago
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Mister mistero......
ecco una nuova avventura dalla vostra troietta.giovedi notte 19 aprile ore 23 circa park noto centro commerciale hinterland cagliari prendo appuntam con un contatto di questo meraviglioso sito .carino 35 anni bellissimo fisico almeno dalle foto ......era libero dalla sua poco sexi fidanzata tipo suora .....vleva darmi da succhiare il suo bellissimo cazzone ,arrivo li lui scende dall macchina entra nella mia e non si tolgie il cappuccio della felpa dalla testa io gli dico ciao uomo misterioso e lui dice ciao ma non parla tanto,gli metto una mano sullla coscia e sento dei muscoli possenti e penso uauu che stallone muscoloso questo mi sfonda lui inizia add accarezzare la mia coscia felice delle mie calze autoregggenti e mi dice mmmm sei sexi marika dove mi porti ? io gli ho detto tranquillo ce un posticino qui vicino tranquillo dove possiamo divertirci.arrivo al posto sotto una pioggia battente e lui mi dice dai fermiamoci che ho voglia lo accontento si sbottona il giaccone e sento dei petttorali favolosi ero in brodo di giuggiole inizia accarezzargli il pacco che era sempre piu duro e lui mi ha detto dai cosa aspetti troia prendilo in bocca non me lo son fatta dire 2 volteho tirato fuori un cazzo da 20 cm nodoso curvo duro come il marmo , e me lo sono messo tutto in gola. era favoloso pulsava di piacere era molto eccitato il porko e mi chiedeva ti piace il mio cazzo troia vero?io non rispondevo perche avevo la bocca piena mmmm poi ha voluto sentire il calore del mio culetto, mi ha fatta scendere dalla macchina e mi ha inkulata con furore, sinche pieno e gonfio non stava per sborrare cosa che ha fatto scaricando nelal mia bocca un litro di sperma caldissimo.soddisfatto della mia bocca mi ha detto brava troia ora riportami alla mia macchina. io non finivo di ringraziarlo per il suo cazzo bellissimo nel mio culo , e lui sempre con la felpa in testa mi ha detto non saprai mai il volto delllo stallone che ti ha scopata, ma era davvero bellissimo lo stesso . un maskio cosi capita poche volte nella vita ciao a tutti porcellini contattatemi se volete vivere la stessa avventura ciao baci dalla vostra troiettaaaaaaaaaa
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12 years ago
marikatravestaquartu,
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Last visit: 3 years ago
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Francesca
Sinuoso profilo di donna graziosa al contorno di luminosa tenda mossa appena da un tuo dito a scostar inganni, come se oltre la nera seta il tuo sguardo rubasse oltre quel buio che ti è dinanzi; felina forma di ammaliante belva che in gabbia attendi chi dalle tue spalle osserva e nulla puoi... chiari i tuoi capelli che oltre l'intreccio di una benda ricadon sulla schiena a carezzar le spalle; le braccia strette a contenere il seno che è mosso e scosso da un gelido brivido di piacevole attesa. Sulla gamba destra il peso e la sinistra leggera come la testa invasa da pensieri e attese che son turbine ma non gravosi, che son piume in vortice e pulsar di tempie... E le terga tonde a corollar di un pizzo nero ch'è di Giunon carezza e di Venere lacrima che i sensi inumidisce ancora. Velate le gambe che conducono lo sguardo da una tornita coscia verso l'oscuro di un tacco, lungo il confondersi di un contorno che fugge dalla luce di una bianca finestra di sole a ricordar che il tempo muta e spesso ci confonde. Io quel profilo osservo per il tempo indefinito di un eterno istante, mi slaccio i polsini e mi sfilo la cravatta e la bianca camicia scivola via. Ti osservo. Tu attendi, con lo sguardo nel buio di seta e pensi e sogni nel vorticar di pensieri strani a tutto ciò che è stato, che può essere e che sarà.. Quell'attimo indefinito è questo gioco, di attesa, impazienza, energia, silenzio. Questo attimo è ciò ch'io vi racconto.
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12 years ago
admin, 75
Last visit: 8 hours ago -
La tua donna è mia!... (...o no?...)
Vorremmo incontrare un singolo che conosce bene le regole del gioco, uno che sappia qual'è il proprio ruolo e che riesca a stare al proprio posto. Un bull per la lei che stia ai desideri di entrambi. Questo diceva il loro annuncio. Per me va bene, so come funziona. Ho alle spalle qualche esperienza, ho sempre trovato la cosa divertente, specie se si crea la giusta complicità con entrambi i partners. Il segreto è lasciarsi andare ma con la dovuta attenzione verso chi ti ospita, ma senza forzare; oramai lo so per esperienza: quando un uomo decide che vuole vedere la sua donna con un altro, c'è sempre una specie di clausola sottintesa: l'uomo deve mantenere sempre il controllo della situazione, deve vedere sempre tutto quello che succede, in modo da poterti fermare quando lo ritiene opportuno... il piacere/dolore di vederla con un altro deve avere un limite che stabilisce lui. Qualche volta, ma solo qualche volta mi sono ritrovato a fare sesso estremo e selvaggio con la lei, ma è cosa assai rara... Fuori fa proprio bello: la primavera è arrivata, anche se uscendo dall'auto sento che fa ancora un po' freschetto... E' lei ad aprirmi la porta di casa, e ne resto piacevolmente sorpreso. Ha due occhi grandi, meravigliosi. Un viso dolce, limpido. E' abbastanza alta, snella. Jeans e maglietta bianca, non abbastanza lunga da coprire l'ombelico, non abbastanza corta da fartelo vedere bene. Non ha il reggiseno, e ha due tette da vertigine. Non enormi, forse una terza, ma comunque alte, scultoree, sfacciate come lei. I capezzoli tirano un po' il cotone della maglietta. E' bellissima, B. Una gatta, sensuale e sicura di sé, coi capelli lunghi fin quasi alle spalle, castani, mossi... sfacciati anche loro! B. è naturalmente dolce, lo si vede da lontano, ma è il modo in cui mi guarda a mettermi, di primo acchito, un po' in soggezione: per cinque lunghi secondi, appena aperta la porta, mi squadra con una specie di divertita ironia, dall'alto in basso e di nuovo in alto, soffermandosi un attimo solo all'altezza del mio inguine e tornando al mio viso (è sarcasmo quello che vedo?). Da una stanza accanto si sentono i passi di C. che arriva, calmo. All'arrivo di C., però, B. cambia espressione (e lo farà ancora stasera, oh se lo farà...), adesso non mi guarda più in modo altezzoso... non mi guarda e basta, sono già scomparso ai suoi occhi. "B., che fai, non lo fai entrare? Ciao, piacere, io sono C., e lei è B." Stringo la mano ad entrambi e in lei è di colpo scomparsa qualsiasi freddezza, ora di fronte a lui appare cordiale, addolcita. Se il suo obiettivo è quello di confondermi, non glielo permetterò: con questi due farò bene a tenere alte le difese, penso tra me... Entro finalmente nella loro tana... Carina, davvero molto carina. Pareti gialle, decise, arredamento moderno e minimale, megaschermo da 60 pollici enorme, magari un po' invedente, proprio davanti al divano per guardare insieme chissà quali porcate; luce gialla, soffusa, d'atmosfera. Bella casa. Mi sciolgo un po', solo un po'... Ci sediamo tutti e tre sul divano ad angolo, io un po' distante da loro. C. cinge B. con un braccio su una spalla, tiene le gambe accavallate, sicuro di sé ancor più della sua donna. Beati loro, penso mentre lei gli chiede cosa gli va di bere, proprio una bella coppia, sì, grazie, un Campari va benissimo... Già, proprio una bella coppia: lei ama il suo uomo e si vede, la loro complicità è palpabile, è nell'aria e quasi la si può toccare. Guardandoli sono certo che anche se ti capita di essere dentro B. e la stai scopando da bravo bull e lei sta letteralmente impazzendo, anche mentre le vieni dentro lei è più vicina al suo uomo, seduto magari lì sul divano a guardare, piuttosto che a te... Torno su questa terra, lui ha fatto una battuta su non so cosa e ridono entrambi. Sono allegri, ogni tanto si schioccano un veloce bacio. Mi piacciono le coppie serene, senza tanti problemi. Si chiacchiera un po', si beve qualcosa. Entrambi sono molto cordiali, a dispetto dell'impatto iniziale riescono a mettermi presto a mio agio rompendo il ghiaccio senza difficoltà; si ride tanto e questa è una cosa buona, avere un senso del'umorismo "affine" è una cosa che conta molto in queste situazioni, e dopo un po' io mi sento già a casa. Non c'è dubbio, l'atmosfera che si è creata è quella giusta. Dopo venti minuti e tante cose dette e non dette C. si alza dal divano, B. lo imita e io faccio altrettanto. "Allora, si va?", fa lui. Alzandomi insieme a loro, istintivamente guardo verso la mia destra, in fondo ad un piccolo corridoio c'è una porta aperta: la camera da letto. Vedo il letto, lenzuola rosse, una luce calda, diffusa. Ok, si va! penso io, ma poi... ... Ma poi C., anziché andare in direzione della camera da letto, si dirige dalla parte opposta, verso il portoncino d'ingresso, raccogliendo distrattamente dal bracciolo del divano un giubbotto leggero. "Dove andiamo?" chiedo sorpreso, rivolto a entrambi. "No, esco soltanto io, voi restate qui e vi rilassate, se possibile vi divertirtite!". (ho sentito bene?) Sgrano gli occhi, incredulo. C. mi guarda e ride di gusto. "Che c'è, hai paura? Guarda che non morde mica, B.!" Imbarazzato, cerco di riprendermi: "No, nessuna paura...(Non posso crederci. Non posso crederci. Non ci posso credere, questi sono matti da legare Ale), è solo che questa mi mancava, mai fatto, cioè, questo... questo gioco, ecco...". "Non preoccuparti, se è per questo nemmeno noi!" fa lui, allegro. B. di nuovo non mi degna di uno sguardo, ha gli occhi fissi su di lui. Restiamo un attimo così, tutti e tre in piedi davanti al portoncino d'ingresso: B., C., io e il mio palpabile imbarazzo. Ora B. è un po' più vicina a me che a lui, sento il suo profumo, mi piace. D'un tratto C. mi poggia una mano sulla spalla, come un fratello maggiore al suo fratellino. So cosa sta per dirmi: "Dai, Ale, era tutto uno scherzo! Per vedere la tua reazione, volevamo metterti un attimo in imbarazzo. Se ti sei ripreso e ti va ancora, andiamo a fare quattro salti in camera da letto!". Invece gli sento dire: "Ale, si vede da lontano che sei uno affidabile, non le faresti mai del male. Voglio che insieme facciate tutto quello che volete, io starò qui in giro per mezz'ora, forse di più. Di tutto quello che succede da adesso in poi non dovrete dirmi una sola parola..."(calca su quest'ultimo termine, "parola", e i suoi occhi si spostano velocemente da me a B. Cosa mi sono perso?)... "Non importa che parliate del più e del meno o anche di cose personali e intime", continua lui, "non importa che non vi sfioriate nemmeno oppure che lei si faccia massaggiare la schiena. Se lei vuole toccarti, lasciaglielo fare. L'importante è che decida tutto, ma proprio tutto lei, tu non prendere iniziative: è l'unico vincolo, l'unica regola. Se vi spogliate o restate vestiti per me è lo stesso, non me lo racconterete, non dovrete raccontarmelo e basta. Ridete, scherzate, baciatevi, fate quello che vi va di fare, ma alla fine non una parola con me di quanto è successo". E conclude con: "Hai la faccia da bravo ragazzo, sono certo che starete bene". Giuro che mi sarei aspettato tutto fuorché questo. Ora ho il cuore mi pompa in petto da far male, mentre lui mi parla non riesco a sostenere il suo sguardo per più di due secondi, abbasso gli occhi di continuo. Cerco lo sguardo di lei, ma B., di nuovo, non mi degna della minima attenzione: guarda lui, invece, lo guarda come se lo studiasse, con un'espressione interrogativa... d'improvviso, nel giro di pochi secondi, mi sento tagliato fuori, sono di nuovo un perfetto estraneo tra loro. "Non so se invidiarti o compatirti", vorrei dire a C. "Davvero sei così forte o così pazzo da fare questo?". Invece sto zitto. Mentre lui si inizia ad infilarsi il giubbotto, B. mi si avvicina ancora di più e mi prende per mano con delicatezza, proprio come farebbe una ragazzina col suo fidanzatino. Il gesto è fatto perché lui lo noti. C. ci guarda, ha davvero l'aria divertita. Ho un'erezione paurosa sotto i pantaloni, non sono certo di volere che lui se ne accorga. Sempre tenendomi per mano, B. si avvicina a C., gli sfiora appena le labbra con un bacio e gli chiede, sottovoce ma facendosi sentire anche da me: "prima di rientrare chiami?"."Non lo so", risponde lui, "lo vedrò sul momento...". Poi, sul viso di C. un mezzo sorriso, un'espressione che non saprei definire, tra la malinconia e la serenità, tra la passione e la sicurezza di sé... "fai la brava, che quando torno ci si diverte...". Questi due sanno giocare, non c'è dubbio, penso tra me. D'altra parte non sono certo di capire fino in fondo cosa stia succedendo in questa serata molto diversa da come me l'aspettavo. Tra l'altro, da come C. ha parlato, hanno in mente qualcosa di assolutamente soft, sono finito in mezzo a una specie di gioco della fiducia tra loro. Qualche toccatina fugace, al massimo un pompino e finirà lì: altro che sesso estremo e selvaggio! Non importa, in questo momento mi accontenterei comunque anche solo di poterla baciare, B.. La sua pelle ha un profumo che mi strega, la sua mano è morbida e calda, deliziosa. Invece la mia mano è gelata dentro quella di lei, sono agitatissimo. La camera è là in fondo, la porta di legno chiaro, aperta. Il letto matrimoniale, dal fondo della camera, ci guarda. D'un tratto la scintilla: ho capito cazzo, certo, signore e signori, è tutto un bluff!!! Ecco come va il gioco: resteremo soli, andremo in camera da letto, chiuderemo la porta. Inizieremo a fare le nostre cose, poi lui entrerà quasi subito, in silenzio, e ci spierà dal buco della serratura finché non ne avrà abbastanza: C. non perderà il controllo delle cose, sarà sempre lì a sorvegliarci. Che cazzo, ho già scoperto il loro gioco e lui non è nemmeno uscito ancora di casa! Vuole guardarci mentre facciamo sesso, solo che vuole farlo di nascosto, senza che io sappia della sua presenza: in fondo era prevedibile, chissà che pensavo! Lei saprà di essere spiata, e vogliono vedere fin dove mi spingo io. Poi lui entrerà, sul più bello. Lei fingerà stupore, mentre a me verrà un infarto (già, secondo voi, però! Niente da fare ragazzi, bravi ma vi ho beccati...) e lui, in fondo, avrà mantenuto il controllo di tutto quanto, dal principio alla fine. Potrà fermarci quando vuole semplicemente spalancando la porta, e si riprenderà la sua donna. Un gioco che capisco e condivido, e se sono arrivato fin lì a casa loro è perché so stare al gioco... Lui è già sul pianerottolo, fuori dalla porta; afferra la maniglia esterna, pronto a chiudere. Trattengo il fiato: ci siamo... uscirà di casa, rimarrà sul pianerottolo ad ascoltarci con l'orecchio poggiato alla porta e poi tutto andrà come deve andare: tutto come loro vogliono, tutto come io ho accettato che sia... tutto secondo i piani. Invece C. chiude quella porta, e tutto lo stracazzo di mondo si capovolge e va sottosopra più e più volte. Con me dentro. La porta si chiude con un click metallico e subito sento la mano di lei, che prima mi teneva dolcemente, stringersi più forte. Mi afferra la nuca, mi fa ruotare su me stesso. E' forte B., ma potrei resisterle, potrei guidare io il gioco. Scelgo di non farlo, e mi ritrovo la schiena sbattuta contro la porta d'ingresso. Un fugace lampo mi passa per il cervello: lui è ancora qui fuori, dietro di noi, ci ascolta immobile. Vorrei sentire i rumori all'esterno, ma lei è troppo rumorosa, troppo affannata. Tenendomi i capelli, graffiandomi la pelle del collo con le unghie mi dice: "Non devi parlare se non sono io a chiedertelo, d'accordo? E poi, da questo momento, voglio che mi guardi sempre negli occhi. Sempre, hai capito?". Mentre cerco di annuire mi infila con foga la lingua in bocca, mi bacia come un'ossessa. Chi è che ha detto che B. non morde?... B. mi invade la bocca con la lingua, gli occhi aperti e fissi sui miei , e nel frattempo mugola e ansima, ha il respiro rotto dall'eccitazione. Sembra che, senza C. davanti agli occhi, si sia liberato in lei un istinto segreto, potente, inarrestabile. Si spinge a me col bacino, ora siamo incollati, in piedi accanto alla porta (forse a cinque soli centimetri da C., o forse no: forse lui è già lontano). Lei si spinge a me e mentre mi scopa la bocca con la lingua ha già infilato l'altra mano dentro ai jeans e già muove con foga il polso, l'avambraccio, tutta la spalla, e il suo mugolare si trasforma, aumentando e diventando lungo, continuo, sembra voglia venire adesso, esplodendo violentemente. Si stacca dalla mia bocca con uno schiocco, mentre il suo lungo e sempre più alto "MMMMMMMMMMMMMMMMM!!!!..." diventa un urlo di piacere che mi invade la testa, mentre il suo respiro mi riempie il viso. Provo ad aprire bocca, per dire cosa poi non lo so nemmeno io, riesco a pronunciare una sola sillaba ma lei di colpo si sfila il polso da dentro i jeans e mi ficca quattro dita in bocca e giù in fondo alla gola, con decisione tanto da farmi male. Il suo sguardo è quasi incazzato, vedo riesplodere in quegli occhi tutto il sarcasmo di prima, ma anche di più: è disprezzo quello di B., ma non ho il tempo di mettere a fuoco l'idea, perché già la sto ingoiando: il contatto con il suo sapore mi manda fuori di testa all'istante. Un nettare dolce, caldo, denso, delizioso mi entra nella gola e nel cervello. Mi guarda fisso negli occhi, poi: "ti ho detto di non parlare se non te lo chiedo io! Hai capito o sei stupido?". Resto attonito, ma non smetto di succhiarla avidamente. Succhiando e mugolando, ancora le sue quattro dita dentro, annuisco piano, obbediente, in modo quasi impercettibile, senza staccare gli occhi da quelli di lei. Quegli occhi che, di qui a poco, imparerò ad amare. Mi toglie le dita dalla bocca. "Muoviti, che il tempo è poco!", poi mi prende per mano e si fionda in camera da letto. La seguo come un cagnolino, vedo la sua schiena, il suo braccio teso che mi tira con così tanta fretta, ha una schiena bellissima, una testa e una nuca bellissime, un culo bellissimo, delle gambe...eccoci: ora chiuderà la porta, è questo il gioco, no? E invece no, la porta resta aperta, e con lei tutte le possiblità di questo mondo. Bravo Ale, non avevi capito un cazzo! E adesso?... La stanza è grande, chiara. Quattro lampade a piantana lunghe, saranno alte due metri. Non sono un appassionato di queste cose, ma si vede che sono oggetti molto particolari... le luci, calde, creano un'atmosfera splendida. B. si toglie in fretta la maglietta, la vista dei suoi seni mi manda in estasi. Ho l'acquolina in bocca. Poi subito via i jeans: ha sotto delle mutandine bianche, di quelle coi fiocchetti che si slacciano di lato. Sul davanti sono fradicie. In un batter d'occhio è nuda, mutandine a parte. Mi salta letteralmente addosso, mi spoglia in pochi secondi. Cerco di assecondarla, ma è più veloce di me. Assatanata. Mi toglie la maglietta e subito mi si attacca a un capezzolo. Morde, succhia, e mugola e ansima e mi slaccia i bottoni dei jeans con un'abilità da professionista. Non è la B. che ho visto stasera, davanti al suo uomo. E' un meraviglioso animale senza il controllo di sé. Mi sfila i boxer e subito me lo prende in bocca come se il mio glande fosse per lei l'unica salvezza, l'unica fonte di ossigeno al mondo. E' avida, mi stringe le chiappe per spingersi a me, lo sento scivolarle in gola senza quasi fare resistenza. Dopo qualche secondo B. è in debito d'ossigeno, è paonazza ma continua a spingere in fondo. Resiste ancora e ancora, poi di colpo si stacca da me, ha un sussulto profondo alla gola, poi un altro, quasi un conato. Le cola un lungo e abbondante filo di bava sul mento e fino al seno. Vorrei leccarglielo, ma non me lo permetterebbe. E' in ginocchio, mi guarda da sotto dritto negli occhi. Un sorriso all'apparenza dolce ma, in fondo, ancora quel sarcasmo del cazzo. Poi ricomincia, me lo mangia di nuovo, e di nuovo fino in fondo alla gola. Tossisce, sento che mi ha inciso le natiche con le unghie, me ne accorgo soltanto adesso. Si solleva di colpo e mi è davanti, a respirarmi affannosamente sul viso. Poi mi mette le mani su entrambe le spalle e mi spinge in basso, con forza, come se fossimo in acqua e volesse buttarmi giù per annegarmi. Di nuovo, non faccio resistenza. "Leccami, succhiami le mutande!". Ubbidiente, inizio a succhiare rumorosamente il cotone delle sue mutandine, e più le succhio più le bagno di saliva, spingendo forte con la lingua più in fondo che posso, mentre lei in piedi mi si spinge contro, ancheggia, cavalca, mi stringe i capelli fino a farmi male. Con le dita riesco a slacciarle le mutandine, che ora stanno sù solo perché schiacciate tra la peluria del suo sesso che inarrestabile spinge, e il mio viso umido di lei. D'un tratto B. si si spinge all'indietro, sempre tenendomi attaccato a lei. Indietreggia lentamente trascinandomi con sé, tenendomi la testa attaccata al pube. La seguo strisciando sulle ginocchia, il viso ancora schiacciato sul suo sesso. Arriviamo vicino al letto. Finalmente mi lascia allontanare, posso respirare e guardarla. Il velo delle sue mutandine cade per terra, vedo la sua vulva rossa, gonfia, accogliente. B. si siede sul letto, allarga le cosce. Poi, con un entusiasmo irruento, quasi da adolescente, e con un gran sorriso: "Voglio che mi lecchi fino a farmi venire. Da qui al ritorno di C. voglio venire più volte possibile, più volte che si può... voglio avere più orgasmi possibile senza C."... L'aria di superiorità si è decisamente attenuata, ma poi in fondo non me ne frega più un cazzo, questa è la verità: sono pazzo di lei e ubbidiente la lecco, e la lecco, e la lecco... Viene tutte le volte allo stesso modo: infilo insieme la lingua e due dita della mano, prima diritte e poi leggermente curve, come a volerla chiamare a me. Il punto G è là dove deve stare, ed è meravigliosamente ruvido e sporgente e pieno, lei mi accompagna muovendo le anche e l'ugola... poi la mia lingua si separa dalle dita e va a tormentare il grilletto, mentre la mano sotto si fa più forte e decisa, accelera un po' e poi rallenta, quasi per dispetto, ma senza mai fermarsi. Adesso B. trema come una foglia, ed è esattamente quello che volevo:so che posso tenerla così molto a lungo, se lo voglio, in questo limbo tra l'attesa dell'orgasmo e l'esplosione del piacere. La mia lingua segue il ritmo delle dita, prima frenetico poi lento, poi di nuovo al ritmo regolare dei suoi gemiti. I meccanismi di B. sono più familiari di quanto credessi, dentro di lei sono a casa e so perfettamente come farle perdere la testa. Poi, all'improvviso, B. viene, e viene, e viene... Non lo so quante volte mi sia venuta in bocca ma è un continuo, un fiume in piena. Ogni orgasmo è un urlo continuo e lungo, a volte un semplce "aaaaaaaAAAAAAAHH!!!!!", altre volte una sequenza di brevi "Oh, Oh, Oh, Oh", ritmate, tutte uguali e in ascesa, fino al finale "ODDDIIIOSIIIIIII!!!", che sale e sale sempre di più mentre lei si spinge contro il mio viso, inondandolo. Ho appena scoperto che quando gode B. schizza fiotti caldi e abbondanti. I primi, in particolare, sono immensi: già dopo averla fatta venire due volte non sento più un centimetro di pelle asciutta sulla faccia, ogni orgasmo è una doccia sul viso o un meraviglioso, sorso di paradiso, acre, intenso, caldo. Ogni volta, appena venuta si ferma un attimo, poi mi guarda fisso negli occhi, a lungo, ogni volta un po' più sconvolta, ogni volta un po' meno in sé. Vedo svanire quell'iniziale sicurezza un po' per volta... ricomincio a leccarla, dopo un po' non mi guarda più e spinge soltanto, una furia cieca e affamata di sesso, di lingua, di orgasmi. Solo quando sente che sta per venire mi guarda di nuovo, ed ogni volta che viene siamo l'una negli occhi dell'altro... Davvero non lo saprei dire quanto tempo è passato, né quante volte è venuta. Da oggi, solo da oggi so cosa significa quando una donna è pluriorgasmica... Finalmente mi stacco da B., incredulo. Sono stravolto, mi fanno male i testicoli dall'eccitazione. E mi fanno male gli occhi, a furia di doverla guardare in faccia dal basso in alto. Soprattutto, mi fa un male cane la mandibola... Senza dire una parola B. si mette in ginocchio in mezzo al letto, si volta dandomi le spalle, poi si abbassa con il busto fino a poggiare i gomiti sul materasso, tenendo alto il culo verso di me. Stavolta non parla, non dice nulla. Non ne ha bisogno, perché so cosa vuole. Quella mezz'ora (mezz'ora? o era un'ora? o dieci minuti o un'eternità? Dio, fa che non finisca mai...), quello che abbiamo fatto prima, occhi negli occhi, ha creato tra un feeling che non richiede più parole. Mi porge il culo, B., e di nuovo ho la lingua dentro di lei, fonte di piacere e di perdizione. Anche adesso mugola senza sosta, anche adesso mi tiene la testa schiacciata contro di lei con una mano. Quando dopo un po' mi allontana, allunga un braccio di fronte a sé e sposta uno dei grossi cuscini poggiati contro la testata del letto...Uno specchio, grande, i bordi arrotondati. B. guarda la mia immagine riflessa alle sue spalle e mi dice, implorante: "stuprami, Ale, violentami. Da adesso comandi tu!" (non prendere l'iniziativa Ale, NON devi prendere l'iniziativa, è l'unica regola....), voglio che mi tratti da troia, voglio essere una cosa tua. SOLTANTO tua..." Guardo il suo culo proteso verso di me, quasi mi si appanna la vista...nella mia testa, un "click!" che sento solo io. Da quel momento non combatto più con me stesso, ragiono più, la prendo con una foga animalesca. Penetrarla è semplice come tagliare un budino, tanto è pronto ilculetto della mia B. la MIA B. Una, due, tre spinte potenti ed è già quasi attaccata allo specchio sul muro. Solo adesso sento che forse non è ancora abbastanza pronta per accogliermi, avverto una certa resistenza, quella di chi non è vergine, certo, ma allo stesso tempo...forse non è il caso che mi spinga troppo in fondo, d'altronde (lascia che sia lei a decidere, nonononono Scopala, scopala e basta, fai ciò che vuoi fare tu cazzo!)... Rallento, solo un po', per darle un po' di fiato. Lei però non ci sta, ha percepito la mia breve esitazione e si spinge a me con forza, all'indietro, facendo leva sui gomiti poggiati al letto e sulle gambe. Non resisto, le mollo una, due, tre spinte d'incontro e... sento distintamente quallcosa dentro il suo retto che cede. B. lancia un urlo di dolore, un "oooOOOOOOHHHDDDDIIIIIOOOO!!!!!!!!!!" che è insieme agghiacciante e meravigliosamente eccitante per me. Si è rotta B., si è fatta sfondare il culo da uno sconosciuto. In qualche modo, la sento davvero mia adesso. Penso che ora si fermerà, ma ancora una volta mi sorprende: senza la minima esitazione vedo il suo bacino muoversi lentamente, disegnando un movimento circolare lento ma deciso, dolcissimo e sinuoso, Guardami, mi dice fissandomi negli occhi davanti allo specchio. Dopo un breve silenzio: "Rompimi Ale, spaccami il culo ancora... Voglio che mi vieni in culo, schizzami dentro la tua sborra, riempimi di... Non la lascio finire: allungo di scatto il braccio destro, le afferro la nuca e le schiaccio la testa contro il materasso, soffocando le sue parole oscene e deliziose. Inizio a pomparla con decisione, spinte profonde e ritmiche mentre lei urla soffocata il suo piacere (o il suo dolore, ormai non m'importa più) al materasso. Continuando a spingerla tanto forte da farla arrivare fin quasi a toccare lo specchio le afferro entrambe le natiche con le mani e gliele stringo fino a lacerarle la pelle. La sculaccio con ampi movimenti del braccio, una, due, tre, cento volte. Alla fine ha la natica destra rosso fuoco, e nella voce sempre lo stesso cantilenante e ripetitivo Aahh_Aahh_Aahh_Aahh_Aahh_Aahh, che sale e scende e sale e scende ad ogni mio colpo di reni. Le afferro i capelli e le tiro indietro la testa, lei per tutto il tempo non ha mai distolto i suoi occhi dai miei, benché riflessi allo specchio, nemmeno quando la sculacciavo. Nel tempo interminabile in cui l'ho presa, ho visto il suo volto trasformarsi lentamente, percorrendo tutte le emozioni possibili... Dov'è la B. spavalda e sarcastica che mi ha aperto la porta? Dov'è quell'aria di derisione? Non ridi più, B.? Ora nell'espressione di B. vedo qualcosa di sconvolgente: i suoi occhi sono rossi, le guance rigate di lacrime, il rimmel le disegna sul viso tutta la storia del dolore di questa sera. B. mi guarda con un'espressione che è al tepo stesso devozione e rancore, vergogna e desiderio di averne ancora. Ha gli angoli della bocca piegati in basso, come un bambino che, offeso, non ti vuole dare (e non ti darà) la soddisfazione di vederlo scoppiare in lacrime e singhiozzi. Ha carattere, B. Poi si volta verso di me, all'indietro, contorcendosi per riuscire a guardarmi in faccia direttamente, senza la barriera dello specchio. Così, ancora ansimante, con voce tremante mi fa: "Tutto qui?" Il resto avviene in un baleno: le sputo in faccia e le mollo un ceffone quasi contemporaneamente, riportandole la testa alla posizione iniziale. Sputo ancora sulla sua immagine allo specchio, e mentre lei si spinge in avanti per leccare la mia saliva le riafferro i capelli e le spingo la testa in basso. Inizio a gridare come un ossesso: Puttana, B., Puttana, PUTTANA, Troia, TROIA, Godi puttana godi, Godi, GOODIIII!!!... Ora la sto pompando dall'alto, il mio cazzo le sfonda il retto da un'angolazione diversa, vado su e giù quasi perpendicolarmente al materasso. Nonostante la vioenza delle spinte, lei continua a tenere il sedere proteso verso di me, quasi sollevato, con l'intento di incontrare ogni mio colpo, ogni mia spinta. E' orgoglio o voglia o che cos'altro? Quello che sta scopando B. non è più Ale, è una bestia oscura e incosciente che non vuole altro che averla, posederla fino nei meandri più intimi... Mi sposto ancora un po' in avanti e sento che la cosa in qualche modo deve aver avuto un effetto esplosivo su di lei, perché lei passa dal ripetitivo gemito di prima a un più secco e ritmico Oh!_Oh!_Oh!_Oh!_Oh!_Oh!_Oh!_Oh!_Oddio Ale, oddio Aleee, Oddio mi fa male Amore, fa male amore mio Amore mio Amore Mio AMORE MIIIIOOOOO!!!!! Rompimi Amore, Sfondami, lui non mi ha mai avuta così, mai, non mi avrà mai come mi hai tu, sì, dai, spingi, ROMPIMI, ti amo amore ti amo,TI AMO, sono tua, tua sempre, tua, SFONDA, SFONDA, sfonda dai, daaai, daaaai, daidaidaidaidaiDAIDAIAAAAAHHAAHAHHH!!!!! Mentre viene stringe ancora un po' l'ano oramai sfondato e insieme mi schizza all'indietro, sulle palle, uno e due e tre fiotti caldi e abbondanti. Non resisto, mi sale dentro un urlo animale ed ho un orgasmo lungo, potente, immenso, da bestia. Dieci spinte, le più potenti della serata mia piccola B., te le ho conservate fino alla fine, hai visto? Poi si ferma, lentamente, come un battito d'ali di farfalla, sento piccoli singhiozzi soffocati. Piange, non so se di commozione o di rabbia e frustrazione per aver perso tutta sé stessa. Eppure è di nuovo è lì, B., a guardarmi negli occhi allo specchio. Senza parlare, solo con quegli occhioni rossi e stanchi mi dice quello che so già: che adesso è mia, che l'ho presa e l'ho vinta come ua preda. B. ha lasciato che la violassi nel profondo, si è donata e si è lasciata prendere, rubare, scippare. Si è lasciata annullare da uno sconosciuto, che le ha rotto il culo, e le ha rotto l'anima. Non lo so se mi odia, non so nemmeno se tutto questo l'ha voluto lei o l'ho voluto io o tutti e due, o nessuno. Che mi odii o no, cerca di sorridermi, forse facendo violenza a sé stessa ancora una volta questa sera. Un sorriso straziante, timido, di chi si vergogna di sé ma non lo ammette al mondo. Molto lentamente mi fa scivolare fuori, io mi abbandono sulle lenzuola. Vedo sul mio cazzo ciò che già sapevo esserci: B. saguina. Nel frattempo lei, guardando per terra, gli occhi bassi e la voce bassa, quasi ipercettibile, dice "scusami, vado una attimo di là..." Sentirla così mi dà un nodo alla gola, e quando s'inchina con difficoltà per raccogliere da terra la maglietta e i jeans mi si spezza il cuore. Ma resto immobile mentre la guardo uscire, scalza, camminando a stento, come sulle uova (Ale, cazzo, aiutala, non ti è ancora bastata?) Non lo so. Forse no. Sento che se le chiedessi di farlo ancora, non opporrebbe alcuna resistenza. Quasi quasi quando torna mi faccio fare un pompino...(Ale ma che cazzo pensi? Torna in te!...) Resto solo, sdraiato sulla schiena. Da qui posso vedere solo il soffitto illuminato dalle quattro lampade a piantana. Ma che cazzo di lampade, penso tra me, hanno un ché di "tecnologico", non so spiegarlo meglio. Sono "artistiche", ma a guardarle c'è qualcosa che non... E' come se... Sento scrosciare lacqua della docia in bagno, ed è come risvegliarsi con una secchiata d'acqua gelata alla faccia, con un unico pensiero nella testa: C., dove diavolo è finito? Da quanto tempo è via? Quando tornerà? Mi catapulto fuori dal letto, dov'è il mio dannato orologio? Ah, eccolo. NonononononoNONONONO non è possibile, un'ora e tre quarti cazzo cazzo cazzo quello arriva e trova tutto così, no!!! Mentre mi infilo frenetico i pantaloni cerco contemporaneamente di rifare il letto, di tirare le lenzuola, lui non deve sapere, lui non deve vedere, oddio non era questo che voleva, no, non era affatto questo... Non sento l'acqua della doccia chiudersi. Non sento i passi sulle scale, il portachiavi che esce dalla tasca del giubbotto. Click! C. entra piano, apparentemente calmo (calmo? No, non è possibile! E' pazzo di gelosia, non può non essere pazzo di rabbia e gelosia!!). La prima immagine che vede, nella luce fioca del soggiorno illuminato con luci soffuse, è l'immagine di me seduto sul divano, ansimante. Scatto in piedi, quasi sull'attenti, ho l'aria maledettamente colpevole, so che lo può vedere, che mi legge dentro. In fondo al corridoio, la porta della camera da letto è chiusa. C. la guarda, sofferandocisi per un istante eterno, lo sguardo distante. Poi si volta verso di me. Ha il volto tirato, quasi assente, come se fosse lontano anni luce, ma riesce comunque a sorridermi in modo vago. Le prime parole che pronuncia sono: "dov'è B.?". Non faccio in tempo ad aprire bocca, che lei fa capolino dal corridoio, a piedi nudi. Ha addoso jeans e maglietta bianca, l'ombelico che si vede e non si vede. Cammina lenta, prudente. Per l'ennesima volta questa sera, B. mi ignora, ha occhi solo per C., di nuovo: mi sento di colpo mutilato, come se mi avessero appena strappato un occhio. Ma in fondo che cosa mi aspettavo? Lui fa per avvicinarsi a lei, ma B. quasi lo respinge, fa un passo indietro e poi, senza aggiungere altro: "Siediti". Mentre lui si siede sul divano alla mia sinistra infila la mano sotto un cuscino che stava di lato, sopra il divano, qualcosa di lucido e nero. Non ho il tempo di vedere che cosa ha preso, che B. si si siede alla mia destra. Mi spinge delicatamente con una mano per farmi sedere in mezzo tra loro, io sono una statua di sale, non riesco a fare nulla. Una voce dentro mi dice di scappare, ma non ho la forza nelle gambe nemmeno per alzarmi dal divano, tanta è la paura che lui possa chiedere qualcosa e lei rispondergli. Cosa ha preso da sotto il cuscino? Per un attimo mi coglie il panico. Sbarro gli occhi, ha una pistola, ecco cos'ha. Farò una brutta fine, stavolta ho fatto un passo falso cazzo no non è possibile questi sono due pazzi scatenati voglio tornare a casa voglio sparire da qui se solo riuscissi a muovere le fottute gambe dai Ale dai cazzo muoviti muoviti MUOVITIIIII!!! Con qualche esitazione, C. estrae la mano da sotto il cuscino, gli trema la mano e si vede fin da qui, poi punta col braccio teso l'arma e... Accende. Un bagliore chiaro invade la stanza. 60 pollici di Plasma prendono vita invadendo il nostro ambiente. Di fronte a noi, lo schermo è diviso in 4 riquadri enormi, più uno centrale, ancora più grande, che in parte si sovrappone agli altri. Sono quasi certo di avere un infarto in atto, ma ancora non ho capito nulla, povero Ale. Siamo seduti affiancati, sento sulla mia gamba destra il contatto dei jeans di B., sulla sinistra la gamba di C.. Quello che succede poi, non lo racconterò. Magari la prossima volta... Ho sempre pensato che il vizio del cuckhold, per quanto non l'abbia mai provato di persona, sia un qualcosa di intrigante e di tremendamente coinvolgente: cedo temporaneamente la mia donna a un altro uomo per poi riaverla indietro più mia, ancora più vicina. Cedo la mia donna ma sempre mantenendo il pieno controllo della situazione, so io quello che si può o non si può fare, sono io a decidere con lei fino a che punto ci si può spingere, il bull deve restare al suo posto, che è quello che decidiamo io e lei per lui. Quello che hanno fatto B.e C. è qualcosa di terribilmente diverso, fuori da ogni logica che io possa comprendere. Lo stesso Leopold von Sacher-Masoch potrebbe alzarsi dalla tomba e venire a spiegarmelo di persona, e ancora non credo che riuscirei a concepirlo... L'ora e mezza seguente trascorre per me con una lentezza dilaniante, ogni secondo è un'ora, ogni minuto una settimana. Tremo come una foglia; per tutto il tempo non riesco a guardare B. alla mia destra perché dall'altra parte non stacco gli occhi da C. nemmeno per un istante, lo guardo con la coda dell'occhio perché ho paura che se gli volto le spalle per guardare B. lui mi taglierà la gola di netto per la gelosia. Continuo a guardare con la coda dell'occhio il suo sguardo fisso alla tv e non riesco a penetrare i suoi pensieri, lo vedo assente e attento al tempo stesso mentre osserva la perdita definitiva della donna che un tempo era sua, e adesso non più. Nessun controllo della situazione: tutto è già successo. Nessun patto tradito: nessuna "parola" sull'accaduto è stata pronunciata. Nessuna regola violata: rivedendo tutto dalle 5 telecamere che ci riprendevano dall'alto delle lampade a piantana e soprattutto da dietro lo specchio sul letto, quello col viso di lei sempre in primo piano, è più che evidente che il gioco l'ha guidato B. fin dall'inizio. Mi ha usato, ha usato la mia debolezza per il loro gioco, o forse per il SUO gioco. Quando, dopo un'ora e mezza in cui in tre riviviamo tutto l'accaduto, ciascuno dal proprio punto di vista, ciscuno diverso dagli altri, C. punta per la seconda volta il telecomando verso la tv. Spegne. Poi si volta verso di me, mi guarda un istante, corruga la fronte e abbassa le sopracciglia, come se si stesse sforzando di trovare le parole giuste per spiegare in modo semplice un concetto difficile. "Ascolta Ale..."
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12 years ago
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Da etero a sborratoio (parte 02)
DA ETERO A SBORRATOIO (Parte 02) Entro nella piazzola di sosta lungo l'autostrada quando le prime luci dell'alba iniziano a rompere le tenebre, ci sono molti tir in sosta ma non si vede nessuno. Percorro lentamente il posteggio e, finiti i tir, vedo un camper con le luci accese all'interno. Posteggio lì vicino e scendo. La brezza della prima mattina è frizzante, fresca, mi fa fremere e mi rendo conto di avere i capezzoli inturgiditi. Mi aggiro un po' per il piazzale quando la porta del camper si apre. Si affaccia un trans, di quelli grotteschi, volgari che mi urla "Vattene frocio! Non venire qui a toglierci il pane, brutto stronzo pompinaro!" Lo guardo sorpreso. Sono così chiare le mie intenzioni? Gli facio un cenno perche smetta di urlare e mi avvicino. E' li che mi aspetta in piedi dentro il camper. Ha un fisico mascolino su cui sono state attaccate due tette enormi, il viso sembra deformato, truccato in modo grossolano e volgare, con capelli lunghi e biondi. La pelle scura, quasi nera. Veste una minigonna attilata che rende ancora più in risalto i fianchi stretti da maschio. Scarpe con tacco altissimo molto usate. Mi attende con aria impaziente e seccata e quando sono a pochi metri gli sorrido per stemperare la tensione ma mi accorgo di non aver ottenuto l'effetto desiderato. Certo che ha proprio un fisico atletico e muscoloso! Sono arrivato e lo guardo dal basso verso l'alto, io a terra lui dentro il camper, mezzo metro sopra di me. Stò per rivolgergli la parola quando mi sferra un calcio nello stomaco senza alcun preavviso. Crollo a terra senza respiro. Sono immobilizzato dal dolore ed inerme per la sorpresa. Mi rendo conto che è sceso perche sento che mi da altri calci sul corpo. Calci veri, calci forti, resi ancora più micidiali dalle scarpe. Sembra che abbia smesso. Ci metto un po' a capire cosa succede. Mi rendo conto che è in piedi accanto a me... con un piede vicino alla mia faccia. Credo che voglia colpirmi ma mi accorgo che è fermo. Giro la testa verso l'alto ed ho una visione sublime e tremenda. La gamba possente che mi sovrasta... e più su vedo sotto la gonna. Non indossa mutande ed un pene nero e moscio pende verso di me. QUella visione mi fa dimenticare il dolore e la situazione: vorrei solo prenderlo in bocca. Mi avvicino al piede ed inizio a baciarlo in segno di sottomissione. Si allontana. Dopo alcuni minuti riprendo le forze e riesco ad alzarmi. I colpi che ho ricevuto sono stati veramente forti e mi fanno male tutte le parti del corpo. Non c'è nessuno e la porta del camper è chiusa. Mi guardo intorno perplesso ed attendo. Sono tentato di risalire in macchina ed andarmene ma c'è qualcosa che mi trattiene. Alla fine decido e busso alla porta del camper. Dopo un po' la porta si apre e compare un'altro trans. Questo è alto, slanciato, molto femminile e ben proporzionato. Anche la voce è soffice "Amore, non ti è bastato? ne vuoi ancora?". Rispondo messamente guardandogli i piedi "Mi scusi, non era mia intenzione darvi fastidio, sono un pompinaro alle prime armi... posso salire?" "Sali amore, e chiudi la porta" e così dicendo si gira mostrandomi un culo veramente strepitoso ed entra nel camper. Con un po' di cautela lo seguo e chiudo la porta dietro di me. Dentro gli spazi sono minimi ed i due sono seduti al tavolo nel fondo del camper, uno per lato. Mi avvicino un po' e sento il peso dello sguardo severo e seccato dei miei ospiti. In una situazione normale mi sarei seduto ma non c'erano sedie così dopo qualche secondo d'imbarazzo mi misi in ginocchio guardando terra. Il trans più massiccio scoppia in una risata fragorosa mentre l'altro mi dice "Amore, devi capire che noi campiamo con i camionisti, ogni pompino che fai ci rubi 20 euro" Sempre guardando terra rispondo "Mi scusi, non ci avevo pensato, non era mia intenzione... ho solo tanta voglia di svuotare cazzi..." Il trans più massiccio mi interrompe "Frocetta! guardami in faccia e dimmi la verità, hai così tanta voglia di succhiare cazzi?" Lo guardo negli occhi e dico solo "si" "Ce li hai 50 euro?" "Si, perche?" rispondo ingenuamente sorpreso. "Forza dammeli e succhia il mio di cazzo intanto... ma sappi che questa notte ho inculato una checca e non sono riuscita a lavarmi bene! Ah ah ah aha ha ah" Senza fiatare prendo il portafogli dalla tasca, non ci sono rimsto molti soldi ma mettendo assieme diverse banconote arrivo a 50. Glieli porgo. Li prende divertito. Appoggio a terra il portafogli e mi sistemo sotto il tavolo... per farmi spazio l'altro si alza... e va a distendersi sul letto sopra il posto guida. Alzo col viso la minigonna e compare uno splendido cazzo davanti a me. Lo prendo avidamente in bocca ed inzio a succhiarlo. E' disgustoso il sapore! Sa di merda, piscio, sborra, cazzo e chissà cos'altro! Ma è stupendo averlo in bocca... e pomparlo appassionatamente. Sento i muscoli della bocca farmi male, evidentemente tutti i pompini fatti precedentemente mi hanno provato, ma non smetto un attimo il mio movimento lento e regolare. Sento che si stà gonfiando e diventa nodoso. E' un vero piacere sentirlo scorrere sotto le mie labbra. Devo tenere la bocca spalancata per non toccarlo con i denti, è lungo ma non lunghissimo ma molto grosso. Mentre lo pompo il mondo sembra sparito, esiste solo questo cazzo torrido e durissimo che mi scorre nella bocca. Una sensazione fantastica, di appagamento, di piacere estremo. Dopo un tempo indefinito mi accorgo che si irrigidisce ... stà per sborrare... ritrae il cazzo in modo di avere solo la cappella in bocca... succhio con forza e sento che mi si riempie la bocca di sborra calda. Sento le pulsazioni del cazzo tra le mie labbra e provo un piacere sconosciuto per la soddisfazione di aver fatto godere quel stupendo cazzo. "Amore, non ingoiare" sento dire dall'altro trans. Apro gli occhi e accorgo che mi stà riprendendo con una videocamera. Il cazzo ormai moscio mi esce dalla bocca e resto a labbra socchiuse con un'espressione ebete ed un filo di sborra che mi cola dalla bocca. "Apri bene quella bocca da pompinaro e fa vedere tutta la mia sborra" dice divertito il trans che ho spompinato. Allora orgoglioso mi giro a favore della telecamera ed apro la bocca quanto posso. E' piena di sborra ed un po' ne esce colando lungo il mento. Non posso far a meno di ammirare il trans che stà riprendendo tutto. E' nudo, altissimo, completamente depilato, con un pene molto piccolo. "Amore, da bravo, sputa la sborra nel piatto che è per terra" Un po a malincuore mi accuccio e facio uscire tutta la sborra. "Bravo amore, ed ora leccala come una brava cagna pompinara" Eseguo felice di porter ingoiare finalmente quella sborra che mi sono guadagnato incurante del fatto che mi stà riprendendo in primissimo piano mentre lecco avidamente quella sborra fino all'ultima goccia. Raffreddata sul piatto è ancora più disgustosa ma la divoro come fosse il più dolce dei nettari. "Amore, ora devi succhiare anche il mio" Smetto di leccare il piatto ormai vuoto ed alzo il busto rimanendo in ginocchio. Mi trovo il cazzetto di fronte alla bocca e lo ingoio tutto facilmente. E' una strana sensazione succhiare un cazzetto così piccolo. Rapidamente diventa durissimo e muovo la testa avanti ed indietro molto rapidamente facendolo scorrere tra le labbra. Sento che inizia ad ansimare "Ahhh ahhhh siii ammmmore. Succhiami tutto il succo" Credevo che stesse venendo ma quello strano orgasmo che lo faceva fremere tutto non esplodeva ancora nella mia bocca. Continuavo a pomparlo avidamente e con forza. lo avevo stretto abbracciandolo attorno ai lombi. Spingevo la mia bocca tutta attorno al suo cazzo mentre mi dava violenti colpi di pube come se mi stesse scopando. Stringevo forte e cercavo di coordinare i movimenti mentre continuava a scoparmi la bocca. "Ahhhhhhhhhhhhhhhhhhh" un urlo disumano... gutturale... che non assomigliava nulla alla voce soffusa a cui ero abituato "bavi puttana!" ed inizia a sborrarmi in bocca mentre continua a sbattere il pube sulla mia faccia. Mi riversaa in gola una quantità impressionante di sborra rovente, decisamente disgustosa, che bevo goloso. Quando ha finito si stacca... e va a sedersi. Ora la videocamera è in mano all'altro che sembra aver ripreso tutto divertito. "Amore, sei stato bravo, erano mesi che non venivo... sai... gli ormoni mi stanno rendendo femmina" Trascorrono alcuni minuti di silenzio... in cui si consolida la complicità e l'intimità senza bisogno di parole. "Ora devi pagare il secondo pompino che hai fatto alla mia sorellina" Cerco il portafogli che avevo lasciato a terra e non lo trovo. Mi rendo conto che è sul tavolo. "Hai solo sette euro ancora, è un po' poco non credi" "Si, certo, posso andare ad un bancomat e portarvi il resto" "Ci hai preso per delle stupide? Te ne vai e non ti vediamo più!" Lo guardo sorpreso e stupito... attendendo un suggerimento. Vedo che ha ripreso la videocamera e stà riprendendo di nuovo. Non capisco ma presto mi si avvicina l'altro. Io sono sempre in ginocchio a suoi piedi. "Amore, apri bene la bocca che devo svuotarmi la vescica" Mi giro sorpeso e mi ritrovo il cazzetto scapellato tra le dita a pochi centimentri dalla mia bocca. Senza pensarci la apro e subito un zampillo fino ma intenso mi entra in bocca. Sento il piscio caldo che mi riempie la bocca e ben presto inizia a gorgogliare. "Bevi stupido frocio non vorrai mica sporcare!!!" mi rimprovera quello che stà riprendendo. Così ingoio il piscio mentre altro continua a riempirmi la bocca... ed ingoio ancora ed ancora. Quando ha finito mi porge la cappella che provvedo immediatamente ad accogliere tra le labbra e pulisco con la lingua. Ridono divertiti "Amore, sei proprio portato per fare il pompinaro". Lo guardo negli occhi "Grazie" è l'unica cosa che riesco a dire. "Frocetta, ho trovato il modo in cui puoi sdebidarti nei nostri confronti" lo guardo attendendo che mi spieghi "questa mattina ti offrirò ai camionisti al posto nostro, io chiederò solo 10 euro per l'uso del camper e con le mance che ti farai dare potrai pagare il tuo debito e forse ti resterà anche qualcosa" La soluzione mi pare geniale. "Si, la ringrazio per l'opportunità che mi da". Non avevo ben capito cosa sarebbe successo di li a poco. Mi fecero distendere sul tavolo all'insu con le spalle sul bordo del tavolo e la testa rivolta indietro. Così chi entrava trovava la mia bocca spalancata e poteva fare il suo comodo. Il trans alto si sistema nel letto sopra il posto guida con la telecamera in mano ed un sorriso malizioso stampato in viso mentre l'altro scende dal camper. Dopo pochi istanti entra il primo, si abbassa pantaloni e mutande e me lo sbatte in bocca senza dire nulla. Mi scopa con colpi violenti e frettolosi ed ho difficoltà a trovare il coordinamento. Viene presto riempendomi la gola ed esce dalla mia bocca. Immediatamente un'altro che era dietro al primo me lo mette in bocca. Questo ha il preservativo calzato. E' disgustoso il sapore del lattice. Viene rapidamente e lascia il turno al successivo. Si succedono rapidamente, qualcuno usa il cappuccio ma la maggior parte no. Non ho il tempo di gustarmi il cazzo che subito vengono e si allontanano lasciando lo spazio al prossimo. Bevo sborra e ricevo colpi di cazzo in gola. Senza tregua, senza tempo di riprendermi tra l'uno e l'altro. Poi come per magia finisce. Il trans alto è davanti ame... con il suo cazzetto a pochi centimetri dalla mia faccia. "Amore sei stato bravissimo erano tutti contenti, quanto ti sei fatto dare di mancia?" Io sono perplesso... aveva visto benissimo che nesuno mi aveva lasciato nulla. Mi sorride e si avvicina "Forza amore, leccami le palle che ne ho tanta voglia" Si avvicina ancora e facilmente posso leccargli le palle vista l'altezza. E' una sensazione nuova... piacevolissima... e stò prendendoci gusto ma mi accorgo che il suo cazzetto resta moscio... ma cio non di meno continuo imperterrito. "Cazzo! non posso lasciarvi soli un istante che subito non perdete tempo per divertirvi voi due!" dice fragorosamente entrando l'altro. Io continuo a leccare e sembra che riesca a dargli piacere anche se non c'è erezione. "Io per il camper ho fatto 320 euro ed erano tutti contenti, hanno detto che questo frocio di merda è più bravo di noi!" "E' vero, guarda come mi succhia le palle... si vede che ce l'ha nel sangue la voglia di cazzo... sembra nato apposta per fare lo sborratoio" "Quanto si è fatto dare di mancia il frocio?" "Nulla... era così impegnato a pigliare cazzi che non ha chiesto nulla... eh eh eh" "E' proprio una troia, bere tutta quella sborra senza chiedere nulla! Ah ah ahah ah". Continuano a parlare e scherzare ancora... mentre io sono preso dall'attività di leccare le palle e fin che ho quei gingilli in bocca non mi interessa gran che di tutto il resto. "Amore, per adesso basta, sei stato tanto bravo" e si allontana di qualche centimetro. Resto a bocca socchiusa... e lo posso guardare negli occhi... in quella posizione. Sporge la testa in vanti e mi guarda negli occhi... è dolcissimo... socchiude le labbra... e fa colare un filo di saliva... mi cade sul viso... corregge la posizione e mi entre in bocca... e bevo anche il suo sputo. Si allontana. L'altro mi domanda ironico "Allora... ti sei bevuto un sacco di sborra ma non hai fatto su neanche un euro. In più hai succhiato le palle alla mia sorellina e per questo ci devi altri cento euro. Per cui in totale ce ne devi 150. Come pensi di pagare il tuo debito, frocetto?" Resto perplesso. Lentamente scendo dal tavolo e riassumo una posizione eretta... mi siedo sulla panca accanto al tavolo. "Amore, quello non è il tuo posto, accomodati in ginocchio per terra" dice con una dolcezza incredibile. Ubbidisco... mentre loro si siedono. "Amore, facciamo così, ti accompagnamo con il camper ad un bancomat così puoi ritirare i soldi che ci devi, però dovrai darci qualcosa per il tempo che perdiamo, per la benzina, per l'autostrada... ora sono stanca e non voglio fare conti e mi sento generosa, ci darai solo 500 euro e saremo pari, non voglio aproffittare di te che in fondo sei un bravo ciucciacazzi" Resto interdetto, non so cosa dire. "Bravo! Sei un frocio del cazzo, uno sborratoio di merda ma una soluzione l'hai trovata!" dice l'altro alzandosi. Si avvia al posto di guida e mette in moto. Il camper si muove. L'altro distende le gambe sotto il tavolo e si stiracchia. Spontaneamente mi avvicino ed inizio a massaggiarglele delicatamente. Il viaggio dura una mezz'ora di silenzio surreale in cui l'attività di massaggio sembra appagare entrambi. Il camper si ferma. "Amore, dammi il tuo bancomat e dimmi il pin così posso scendere a prendere i soldi" Non obietto nulla. Ormai sono senza volontà nelle sue mani. Gli do il bancomat e dico solo "cinque zero due sette quattro". Prende il bancomat, scrive il codice su un pezzo di carta. si infila la minigonna ed un top, le scarpe altissime... e scende strizzandomi l'occhio. Dopo un paio di minuti risale "Amore, il tuo bancomat mi ha dato solo 1000 euro ma non ti preoccupare, farò finta che bastino." Lo guardo in modo interrogativo. Stò per parlare ma ricevo una ginocchiata in volto. Il camper riparte mentre sono a terra mentre si siede di nuovo sulla panca... appoggia un piedede sul mio petto e con il tacco dell'altro gioca nella mia bocca. Resto inebetito a smalitre il dolore e la fatica delle ultime ore che ormai si fa sentire decisamente. Passivamente lascio che il tacco lunghissimo si faccia spazio nella mia bocca aperta. Il camper si ferma. "Alzati amore, siamo arrivati, ricomponiti e scendi" Mi alzo e cerco di mettermi a posto. Mi da il mio portafogli "Ho mimesso il bancomat dentro e ti ho lasciato i sette euro che avevi". "Grazie" rispondo senza il coraggio di guardarlo in faccia. Prendo un biglietto da visita e glielo porgo "Spero di porterla incontrare di nuovo, la ringrazio di tutto". Scendiamo dal camper e troviamo fuori l'altro che ci aspetta. Ormai è giorno e la luce mi abbaglia. Siamo sul bordo del parcheggio ed il camper ci nasconde alla vista del resto del parcheggio. "Frocetto, ho voglia di pisciare, mettiti in ginocchio" dice il trans robusto con decisione. Ormai abituato ad obbedire senza discutere mi inginocchio. Allarga oscenamente le gambe ed alza la minigonna esponendo quell'arnese stupendo del tutto moscio. Istintivamente apro la bocca e chiudo gli occhi. Con mia sorpresa sento il piscio che mi colpisce sui capelli... e cola sul viso... sul corpo. Resto immobile... apprezzando quella doccia calda e ristoratrice. "Brava sorellina, innaffia bene questo frocio cuicciacazzi hi hihihihihi" Resto li in ginocchio ad occhi chiusi anche quando il piscio finisce. Sento il rumore dei loro tacchi allontanarsi, la porta del camper chiudersi, il motore avviarsi. Sento che se ne stanno andando ed avverto il sole che mi riscalda la pelle, mentre l'odore del piscio che mi ricopre mi distrae. Apro gli occhi e mi accorgo di non essere nella piazzola di sosta dove avevo lasciato l'auto. Mi guardo in giro.... sono nel piazzale della stazione di servizio dove tutto è iniziato... una dozzina d'ore fa. Trovo la forza per raggiungere una panchina appartata in un angolo di quel piazzale... mi siedo e crollo in un sonno profondo. -------------------------------------------------------------- racconto frutto di fantasie e desideri che si intrecciano osceni nella mente repressa di una troia pompinara... che non trova il coraggio di realizzarsi. alessandra, troia svuotacazzi (graditissimi commenti pubblici e contatti di ogni tipo)
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12 years ago
ciuccia415439,
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La nascita di monia
Ormai è praticamente da due anni che, con molta soddisfazione, pienezza e senza rimorsi, vivo la mia identità di Monia ed ancora oggi rivivo come se fosse ieri tutte quelle dinamiche che mi hanno portato verso questo mio nuovo io. Da quando ho compiuto la maggiore età, ho sempre avuto una certa attrazione verso gli uomini, adulti, forti, burberi, consapevoli del loro ruolo di maschio anche quando vanno a letto con persone dello stesso stesso. Devo dire che, anche da maschietto, le belle avventure non mi sono mancate ma sono state sempre circoscritte ad un mondo, quello gay, che col passar del tempo è diventato troppo glamour e troppo esposto, allontanando sempre più quel tipo di uomo per il quale ho sempre avuto grande attrazione (l'uomo tipicamente insospettabile, magari sposato insomma). Comunque aldilà della mia delusione per un ambiente dove ormai tutti sembravano essere mancate donne, tutto mi sarei immaginato tranne che diventare quello che sono ora. Tutto avvenne per puro caso: un giorno di fine maggio, un giorno ricordo molto caldo da sembrare estate, erano le 21 circa, stavo rientrando a casa e nel mio tragitto attraversai la zona di un centro commerciale vicino al quale vi era un ampio parcheggio per camion in sosta. Nulla di strano, tanto è vero che io stavo proseguendo normalmente il mio cammino, quando il mio sguardo fu colpito dalla visione di un uomo che passeggiava a piedi: un uomo sui 40/45 anni, moro, capelli brizzolati cortissimi, sguardo fiero. Ricordo indossava un paio di pantaloncini ed una maglietta che lasciavano intravedere gambe e braccia forti, prepotenti e pelose. Inutile negarlo: il tipico uomo al quale mi sarei concesso senza remore. Mi accostai con l'auto per vedere dove si stesse dirigendo e alla fine della sua passeggiata, salì a bordo di uno dei camion posteggiati in zona. Decisi allora di avvicinare la mia auto al suo camion, sperando di riuscire a catturare la sua attenzione ( che follia, ma in quel momento l'eccitazione mi portò ad illudermi che quell'uomo fosse raggiungibile per me). Mentre più volte passavo con l'auto vicino a quel camion, mi accorsi che, di fronte allo stesso camion, sul lato opposto della strada, c'era posteggiata un'altra auto: aveva la luce dell'abitacolo accesa e al suo interno si scorgeva una figura dai capelli lunghi e biondi. Incuriosito mi avvicinai a quell'auto e con molto stupore mi accorsi che era un uomo travestito da donna ( ammetto che non ne avevo mai visto uno da vicino). La cosa ovviamente non mi interessava e così decisi di accostare qualche cento metri dietro all'auto per vedere cosa succedesse. Poco dopo, quel camionista che tanto aveva rapito le mie fantasie e le mie voglie, scese dal camion e si diresse verso l'auto con a bordo la travesta: i due chiaccherarono un pò, e successivamente il camionista ritornò a bordo del suo mezzo, chiudendo le tendine. Pensai che fosse andato a riposare, quando subito dopo dall'auto uscì la trav: bella, sexy, provocante, tacchi alti, portamento da vera femmina, eccola recarsi senza indugio verso quel camion che, quasi magicamente, al cospetto di quella meravigliosa creatura, aprì la sua portiera per lasciarla entrare. Ben presto avevo capito che quella creatura femminile era riusciuta a rendere realtà tutto quello che per me, quella sera, rimase solamente fantasia e tanto rimpianto per non aver potuto essere l'oggetto del piacere di quell'uomo che tanto aveva ossessionato la mia mente. Deluso, ripresi il viaggio verso casa, ma durante tutto il tragitto un pensiero, dopo quelle scena, attanagliava la mia mente: “ E se fossi stata io quella maestosa creatura femminile? Ora sarei li, sarei con quell’uomo, sarei al suo cospetto prontA a dargli piacere e desiderosA di essere possedutA”. Già il mio pensiero si stava evolvendo: dentro di me qualcosa stava cambiando; la visione di quella travesta aveva avviato dentro di me qualcosa di nuovo, aveva aperto un nuovo orizzonte che da li a poco avrei deciso di esplorare. Dal giorno successivo, l’identità nuova iniziò a prendere possesso di me: cominciai ad andare in giro in cerca di negozi dove comprare intimo femminile, abiti, scarpe, trucchi, profumi e, ovviamente, una bella parrucca. Non nego l’imbarazzo nell’affrontare questi acquisti ( ogni mia sorellina confermerà il senso di vergogna provato quando per la prima volta ci siano affacciate a questo shopping alternativo), ma alla fine dopo circa una settimana, ero riuscito a comprare tutto quello di cui avevo bisogno. Così una sera decisi di depilarmi integralmente (vivendo solo per me la cosa non era problematica), e, dopo aver reso liscio il mio corpo, iniziai timidamente ad indossare le nuove vesti. Sin dall’inizio mi sentii a mio agio con i nuovi abiti: mi sentivo sexy e, a dire il vero, libero. Il vero problema fu il trucco ma, seguendo vari consigli letti in rete, riuscii ad abbozzare qualcosa ( ovviamente poi col passare del tempo l’inesperienza sarebbe stata colmata e tutto si sarebbe affinato, del resto noi creature di questo mondo siamo sempre in continua evoluzione e miglioramento). Completata l’opera mi misi davanti allo specchio: mi guardai e, quasi senza riflettere, mi dissi “ Ciao, io sono Monia”. Da quel momento Monia divenne parte di me, divenne me, da quel momento varcai quella sottile linea che mi ha portato ad essere quella che sono ora con molta soddisfazione, pienezza e senza rimorsi. Ovviamente, la piena realizzazione della mia nuova identità avrebbe potuto concretizzarsi solo in quello stesso luogo dove, per la prima volta, la mia mente aveva assaporato il mio nuovo io…ed era in quello stesso luogo che, dunque, Monia doveva andare per completarsi come creatura. Ormai era quasi la metà di giugno, estate piena qui in Sicilia, quando decisi di ritornare in quel luogo. Passai tutto il giorno a prepararmi al meglio ed aspettai che calasse il buio. Furtivamente mi infilai in auto, mi diressi verso un luogo isolato dove completai la trasformazione e, col cuore in gola, mi recai verso quel parcheggio: “ Torna indietro..è rischioso”…” Wow che bello, mi sento libera”…la mia mente era un continuo alternarsi di idee contrapposte ma alla fine, tra mille se e mille ma, arrivai di nuovo in quella area di parcheggio: c’erano diversi camion in sosta, ma il mio sguardo cadde subito su due uomini che stavano lì, davanti al loro camion: erano due uomini sui 45 anni più o meno, entrambi erano li a petto nudo ( e visto il caldo non era una cosa sorprendente). A dire il vero, solo uno dei due suscitò in me una certa fantasia, ma comunque mi accostai con l’auto davanti a loro, dall’altra parte della strada, tenendo accesa la luce dell’abitacolo in modo che mi notassero. Non passarono 5 minuti che, proprio quell’uomo che aveva attirato il mio sguardo, si avvicinò all’abitacolo facendomi cenno di abbassare il finestrino: “ Ciao scusami è la prima volta che ci fermiamo qui, ci puoi dire se il posto è tranquillo per dormire?”, mi chiese lui, “Si certo, molti tuoi colleghi sostano qui di notte senza problemi”, gli risposi, quasi con voce impaurita e timida. Lui mi ringraziò e se ne tornò dal collega….ed io pensai “Ecco, figurati se sono interessati a me….”. Delusa, rimisi in moto e andai a fare un giro più avanti….dopo circa 15-20 minuti ripassai da quella zona e vidi che quello stesso camionista era sempre li, solo, senza il collega. Nel frattempo aveva indossato una maglietta bianca, ma questo non aveva certo spento la mia voglia di essere posseduta da lui. Mi fermai di nuovo davanti a lui e gli feci un sorriso: così lui venne di nuovo incontro alla mia auto: “ Ciao – mi disse – il mio amico è nel camion a dormire, tu che fai di bello?”. Non so perché, ma forse perché aveva un’aria rassicurante, lo invitai a bordo della mia auto: si chiamava Michele, aveva 48 anni, ed era pugliese. Penso che siamo stati lì in auto almeno mezz’ora a chiacchierare, lui mi parlava del suo lavoro, di quanto fosse duro, di quanto fosse difficile stare lontano per tanti giorni dalla famiglia, e mentre lo ascoltavo scorgevo nei suoi occhi un velo quasi di tristezza, tanto che, quasi come per volerlo rassicurare, io misi la mia mano sulla sua gamba ed iniziai ad accarezzarla. Mi piaceva Michele: aveva uno sguardo fiero, un fisico forte e robusto, due mani grandi da lavoratore; ad un certo punto una di quelle mai scivolò sulla mia coscia: “Monia, ti confesso che sono stanco per il viaggio..quindi non prometto nulla”, dicendo questo Michele si portò la mano sulla patta del pantalone e la aprì: ben presto vidi fuoriuscire un bel cazzo, non ancora duro, ma dalle potenzialità notevoli. Dinnanzi a quella meravigliosa visione, misi in moto, ad andai in un posto più tranquillo ed isolato: e fu li che subito mi dedicai al cazzo di Michele; iniziai dalla cappella: sapeva di maschio, di vero maschio…un piacere da gustare in bocca; ben presto la mia bocca iniziò a scorrere su tutta l’asta fino ad arrivare ai coglioni, pelosissimi e gonfi; benché quel camionista si fosse definito stanco, ben presto il suo cazzone divenne marmo nella mia bocca. “Succhi meglio di una donna, brava Monia”, e ben presto sentii la mano forte e ruvida di quell’uomo che si insinuava nei miei collant, alla ricerca della mia fighetta anale da esplorare. Ero in estasi: in bocca quel bel cazzo duro e saporito, e dietro le dita di Michele che giocavano col mio culetto depilato e caldo. Eccitata ed in calore, iniziai a leccare Michele sulle cosce grandi e pelose: ogni centimetro che la mia lingua assaggiava sapeva di maschio, di vero maschio ed io mi sentivo la sua femmina, la sua troia, mi sentivo finalmente Monia. Dopo un bel po’ che avidamente pompavo il suo cazzo, Michele prese la mia testa e la posizionò in modo che la mia lingua battesse sui suoi coglioni: ben presto il suo ansimare divenne affannoso finchè il pube peloso del camionista non fu inondato della sua calda e densa sborra. Michele mi prese la testa, mi guardò negli occhi: “ Scusa tesoro, ma me lo hai sfinito” – disse sorridendo, ed entrambi ridemmo di gusto per quella situazione. “ Però Monia, io voglio anche provare il tuo culetto, voglio vedere quanto è caldo, io capito a volte da queste parti e vorrei scoparti per bene la prossima volta. Se vengo solo ti scopo sul mio camion se ti va”. Ovviamente io diedi il mio numero a Michele, lo aiutai a pulirsi e lo riaccompagnai al suo camion….secondo voi poi mi avrà richiamato??? Lascio a voi la risposta….. Questa comunque è la storia vera della genesi di Monia: tanto tempo è passato da quel giorno e, per fortuna, anche tanti cazzi sono passati sotto le mie attenzioni Spero solo un giorno di poter reincontrare quella splendida trav che quella sera fu la mia musa ispiratrice ( dopo quella sera infatti non l’ho mai più rivista in quella zona, magari era solo di passaggio)…per ringraziarla: magari sei qui splendida sorellina…..grazie di cuore.
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12 years ago
admin, 75
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Da etero a sborratoio
DA ETERO A SBORRATOIO Stà scendendo la notte. Guido nell'autostrada deserta. Stazione di servizio. Mi fermo, benzina, caffè. Entro in bagno. Un uomo stà nel centro con i pantaloni aperti ed il cazzo a penzoloni mentre parla al cellulare. Il tutto ha un qualcosa di surreale. Stà con le gambe leggermente divaricate e parla rumorosamente al telefono. Il cazzo è completamente moscio ma di dimensioni impressionanti. Non posso far a meno di fissarlo inebetito... con le labbra socchiuse. Dopo qualche istante si acorge di me e mi si rivolge irridente "Frocio! che hai da guardare? ti piace il mio cazzo?!?!?!?" Sorpreso rispondo automaticamente "Si... mi scusi" ma non reggo lo sguardo... chino il capo e continuo a guardare quel cazzo... e mi accorgo che stà gocciolando un po' d'urina.. e tra i piedi c'è una piccola pozza. Scoppia a ridere "Troia! non perdere tempo! puliscimi il cazzo che mi hanno chiamato mentre stavo pisciando" Quelle parole non lasciavano replica. Erano un ordine. Quell'uomo così stravagante e così sicuro le aveva pronunciate sicuro che l'ordine sarebbe stato eseguito. Tanto sicuro che poi ha ripreso la discussione al telefono. Quelle parole furono come una frustata. Colpirono la parte più nascosta di me. Quella parte repressa per tanti anni che finalmente ed inaspettatamente ha la possibilità di emergere. Preso di sorpresa la troia che c'è in me prende il sopravvento sulla parte razionale. Mi accorgo che sono già in ginocchio ai suoi piedi solo perché sento le ginocchia bagnate e mi ricordo della pozza d'urina. Il suo cazzo da vicino è ancora più impressionante... completamente moscio ma veramente grande... con la cappella nascosta. Mi colpisce l'odore intenso... avvicino una mano per toccarlo quando sono stordito da uno schiaffo. Mi ritrovo a terra. Sono tutto bagnato del piscio che stà a terra. "Stronza! devi usare solo quel cesso di bocca da pompinara!" Fa ondeggiare il pene sopra di me con un movimento del bacino e riprende a pisciare. Solo un sampillo ma tanto basta per bagnarmi ancora. Mi colpisce con un calcio. "Muoviti troia!". Mi rimetto in ginocchio completamente stordito dalla situazione. Mi chino in avatnti per cattaruare con le labbra la punta di quel cazzo. Apro bene la bocca e quando sono a pochi centimetri un altro getto di piscio esce all'improvviso. Non mi fermo, in pochi istanti mi trovo la bocca piena della sua cappella ancora avvolta e di piscio. In quell'istante preciso qualcosa è cambiato. Mi son trovato a mio agio come se stessi facendo la cosa più naturale del mondo, come se l'avessi fatto centinaia di volta. Mi resi conto che stavo succhiando quel cazzo e bevendo il piscio. E mi rendevo conto che quella era la mia vera natura. Stavo succhiado avidamente quel cazzo enorme ma ancora moscio. Lo aspiravo nella mia bocca poi tiravo indietro la testa per farlo uscire fino alla cappella. Ripetevo il gesto lentamente con armoniosa perseveranza. Ogni volta assaporavo meglio quel cazzo che mi riempiva. Ad ogni passaggio acquisivo sicurezza. Ogni volta il piacere che provavo cresceva. Un piacere che non avevo mai provato. La consapevolezza di fare ciò per cui son nato. Dopo un tempo indefinito che a me sembrò un'eternità mi rendo conto che nonostante tutte le mie attenzioni quel cazzo è ancora moscio, devono esser passati più di dieci minuti, l'uomo a smesso di parlare al telefono e stà sicuro in mezzo al bagno con le gambe divaricate e le braccia ai fianchi... godendosi il mio servizio. L'idea di essere un frocio che spompina uno sconosciuto in un cesso dell'autostrada si materializza nella mia mente. Questa consapevolezza mi riempie di serenità. Ed inizia a montare in me un eccitazione che non avevo mai provato. Non un eccitazione virile. Il mio membro era completamente addormentato. Sentivo i capezzoli inturgiditi, il sangue scorrere nelle vene intensamente, il cervello iperattivo a captare ogni nuova sensazione. Finalmente il cazzo che pompo inizia a montare: la sensazione è esaltante! Intesifico i movimenti resi via via più agevoli dall'erezione montante. E' stupendo sentirlo scorrere tra le mie labbra duro e nodoso, caldissomo... enorme. Ogni volta cerco di affondare più possibile il cazzo nella mia gola ma inevitabilmente sbatte. Ora è pienamente eretto ed il piacere di pomparlo è enorme. Non vorrei che finisse mai. Improvvisamente prende con forza la mia testa tra le mani ed inizia a scoparmi la bocca con violenza. Sferra col bacino colpi di forza impressionante. Sono in difficoltà e cerco di mantenere equilibro e coordinazione. Continua senza interessarsi di me come se fossi un oggetto tra le sue mani. Ben presto il suo cazzo enorme ed irruento riesce a penetrarmi nella gola. Lo sfila quasi tutto e poi con forza dentro... a togliermi il respiro. Imparo a muovere la testa per assecondare la penetrazione. Il suo ritmo sale vigorosamente. Ho difficoltà a respirare tra un affondo e l'altro. Ora lo tiene piantato nella mia gola e spinge sincopatamente. Lo estrae per pochi secondo e poi di nuovo tutto dentro... a riempirmi. Ben presto imparo a farmi bastare quei pochi istanti per respirare. Il godimento che provo è incredibile. Essere usato in quel modo mi fà provare sensazioni straordinarie, di essere finalmente al mio posto... quel posto che ho cercato così a lungo invano. Il cazzo è piantato profondamente nella mia gola, torrido, con tutta la sua forza l'uomo lo spinge compulsivamente avendo perso ogni ritmo e finalmente avverto il suo orgasmo, sento il cazzo che si contrae e la sborra rovente nella mia gola. Dopo pochi istanti è tutto finito. Restiamo così, fermi, per alcuni secondi.... poi si ritrae. Istintivamente lo seguo, per non farlo uscire dalla mia bocca... continuo a succhiarlo per pulirlo bene e sento il sapore della sua sborra amarissima. Esce con mio dispiacere. L'impressione è che sia finito un sogno. Apro gli occhi e lo guardo... spontanemante gli dico "Grazie". Ride sonoramente "Sei una brava puttana ma hai bisogno d'esercizio. Sembrava la tua prima volta! Ah ah ah ah " "Guarda, mentre mi pompavi ho chiamato qualche amico, ti faranno fare esercizio, troia! Ah ah ah ah" Mi guardo ed effettivamente ci sono altre persone. L'uomo si allontana e senza che io mi possa riprendere un'altro si avvicina con il cazzo già ritto fuori dai pantaloni. Senza bisogno che dica nulla lo prendo in bocca ed inizio a pomparlo. Mi sorprendo di me stesso, della naturalezza con cui son passato da un cazzo all'altro. Proprio come una troia consumata. Ho continuato a pompare cazzi per ore, passando con disinvoltura da uno all'altro. Ho bevuto tutte le loro sborrate ed anche un po' di piscio ogni tanto. Non so dire quanti ne abbia presi ma non ne ero mai sazio. Sentivo la stanchezza del corpo ed il dolore per le contusioni dovute alla foga mia e degli uomini a cui lo succhiavo ma la voglia di cazzo era tale che non mi sarei mai fermato. Ad un certo punto come al risveglio di un sogno l'ultimo mi ha riempito di sborra e se n'è andato. Mi son ritrovato solo in ginocchio sporco di piscio e sborra e sudato come un vitello. Son rimasto li qualche minuto nel vuoto surreale nella speranza che altri venissero. Poi lentamente son rientrato in me, mi sono alzato, mi sono sciacquato e ricomposto per quel che era possibile. Allo specchio facevo veramente impressione! Esco dal bagno e vado al bar. Mi rendo conto che stà albeggiando. Al bancone c'è una ragazza di neanche trent'anni. Vedendomi sorride ironica "Tu devi essere la troia che questa notte ha spompinato nel cesso". La guardo sorpreso ma non riesco a reggere il suo sguardo beffardo. "Si, sono io" rispondo sommesso. "Lo sai, i tuoi amici hanno detto che avresti pagato tu il conto ma sei stato fortunato, hanno preso solo un caffè a testa dunque sono.... " e consultando un blocchetto "la bellezza di 56 caffè". Rimango sorpreso. Non capisco se scherza o dice il vero. "Vuoi un caffè anche tu?" mi chiede. "Si, grazie." Me lo appoggia sul bancone "Un po' di latte?" "Si, grazie." "Però il latte te lo devi guadagnare!" Non capisco. Strilla "Marioooooo." Dopo pochi istanti compare un uomo con la stessa divisa della ragazza. Lei dice "Son proprio curiosa di vedere, chissà che non imparo qualcosa." L'uomo mi si para davanti e come fosse la cosa più naturale del mondo mi inginocchio e gli apro i pantaloni. Inizio a pomparlo tra i ridolini della ragazza che commenta le mie mosse. Quando stà per venire l'uomo mi toglie il cazzo dalla bocca ed avvina la tazza col mio caffè sborrandovi dentro copiosamente. Quando ha finito di sborrare gli pulisco la cappella con la bocca... e rimetto il cazzo nei pantaloni. Cerco di rialzarmi ma mi accorgo che la ragazza da dietro mi afferra i capelli con forza "Io non ho un cazzo da farmi succhiare ma ho sempre desiderato..... " la guardo interrogativo "... prendere a calci le palle di un frocio! Ah ah ah ah ah ah." Mi viene daventi mentre sono ancora in ginocchio "Allarga le gambe frocio succhiacazzi" Eseguo senza fiatare. Si allontana un po e poi sferra un calcio tra le mie gambe "Ahggggggggggg" colpito in pieno. Il dolore è fortissimo e mi blocca il respiro. Ma ecco subito un altro calcio ancora più doloroso del precedente. Questa volta l'urlo mi si strozza in gola. Continua ancora ed ancora senza la minima pietà... fin che non si ritiene soddisfatta. Io crollo a terra. Dopo un po trovo le forze per rialzarmi ed i due sono dietro al bancone. Mi guardano. "Ringrazio entrambi... posso offrire un caffè anche a voi?" Scoppiano a ridere ed accettano. La ragazza prepara due caffè mentre il mio è ancora sul bancone. Attendo un po' imbarazzato quei pochi secondi ed ecco i tre caffè uno accanto all'altro. Aspetto che arrivi anche il cameriere quando la ragazza mi guarda intensamente negli occhi... poi si rascia la gola... e fà colare dalla bocca un grumo di catarro direttamente nel mio caffè... già insaporito dalla sborra dell'altro. Beviamo. Mi avvicino alla cassa e la ragazza inizia a fare il conto... le allungo due banconote da 50 ed un mio biglietto da visita "Tenga pure il resto, è di gran lunga il caffè più buono della mia vita." Mi guarda divertita "Bravo frocione, la prossima volta ti darò calci più forti. Ed ora vattene prima che arrivi qualcuno sennò ti metti a succhiarlo a tutti! Ahahahahahahah." Esco, riprendo l'autostrada ed inizio a pensare a quello che mi è successo. Sono assorto nei miei pensieri su come sarà il mio futuro quando mi accorgo che ho messo la freccia, mi stò fermando in una piazzola con molti camion in sosta. Mentre stavo ragionando la troia che è in me ha preso di nuovo il sopravvento... quei poveri camionisti forse desiderano un pompino prima di rimettersi in strada! E' bastata una notte per trasformarmi in un drogato di cazzo... non posso più farne a meno. .... solo una fantasia... per ora..... Alessandro, troia succhiacazzi.
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12 years ago
ciuccia415439,
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Che scopata con mia cognata....
Era sempre stata il mio sogno erotico, mi era capitato diverse volte di accompagnarla a casa di notte, dopo riunioni di famiglia, il marito lavorava in fabbrica di notte, per cui non presenziava mai. Mia cognata, un anno più grande di me, altezza media, visino accattivante, ogni curva al posto giusto ed una sesta esplosiva di seno. Mi divertivo a portarla in giro con la moto, sentivo quelle tette enormi e sode che si poggiavano sulla mia schiena, mi divertivo a fare battutine, avevamo molta confidenza, ma anche tantissimo rispetto, per cui a parte qualche sguardo non c’era mai stato nulla. Dovetti allontanarmi per lavoro per un periodo di tempo, continuavamo a sentirci, periodicamente ci scambiavamo degli sms, solo che l’ultima volta che la vidi, i suoi occhietti mi sembrarono più furbi del solito, per cui decisi di farmi un po’ più intraprendente; decisi pertanto di sondare il terreno, le scrissi via sms che l’avevo sognata, lei molto incuriosita volle sapere che facevamo nel sogno, ed io le risposi che stavamo facendo sesso. Lei non fece una piega, anzi mi confesso che non le sarebbe dispiaciuto per nulla se quel sogno fosse diventata realtà. Il resto dei giorni passati lontano da lei, furono uno scambio continuo di porno chiamate e porno sms, mi racconto delle sue fantasie, mi racconto delle sue esperienze, io le raccontai le mie, ci scambiammo foto di nudo e video in cui ci masturbavamo pensandoci. Finalmente dopo un mesetto feci rientro a casa, il mio primo pensiero fu quello di andarla a trovare, inventai una scusa a mia moglie ed approfittando del turno mattutino di mio cognato, andai a casa. Mi aprì la porta; era un vero spettacolo, vestita molto sexy con una mini gonna, molto mini, ed una camicetta di seta bianca, che a stento riusciva a trattenere quel ben di Dio. Ci baciammo con tutta la passione e la carica che avevamo accumulato in quel periodo di distacco, la presi e la adagiai sul un divanetto che stava accanto l’ingresso, cominciai ad esplorare il suo magnifico corpo, le sbottonai la camicia le tirai fuori le tette e cominciai a morderle i capezzoli, erano enormi e dure come il marmo, era davvero statuaria. Avevo il cuore che andava a mille, le mani tra le sue cosce che esploravano ogni angolo più nascosto del suo corpo, la mia lingua dentro la sua bocca ed il cazzo che stava per esplodere dentro i pantaloni. Giocammo un pochino sul divano, mi divertivo a vederla subire passivamente le mie “torture”, ad un tratto si divincolò dai miei tentacoli e mi disse “adesso tocca a me”, mi sbottonò i pantaloni e cominciò a leccarmi dalle palle fino alla punta del cazzo, con risalite lente e consistenti, non staccò un secondo lo sguardo dal mio, con gli occhi sembrava volesse dirmi, guarda quanto è zoccola la tua cognatina. Con non poca fatica le tolsi il cazzo dalla bocca, eravamo accostati alla porta d’ingresso e non volevo che si sentissero i miei muggiti o i suoi, la presi e la portai nella camera da letto. Sarò perverso, avrò una mente contorta, ma non c’è nulla di più bello di scoparsi la donna di un altro nella sua alcova. La poggia sul comò, le sfilai il perizoma e comincia a leccarle dal clitoride al buco del culo, ogni volta che trovavo un incavo infilavo dentro la lingua simulando la penetrazione, le gradì parecchio mi teneva la testa, assecondava i miei movimenti, finò a quando non raggiunse un orgasmo da paura, urlava e si dimenava, non mi permetteva (non ne avevo la minima intenzione) di staccarmi dalla lei; il suo sapore mi inebriava il cervello, il suo profumo era come droga. La presi gli ultimi vestiti, la lasciai in autoreggenti, le poggiai la cappella sulla labbra della figa ed cominciai a pomparla violentemente, era bagnatissima, la sentivo godere, urlava e tenendomi per le chiappe mi sbatteva con violenza verso di lei. La dominavo, rallentavo quando stavo per esplodere, la tenevo sulla corda. Cambiammo posizione, la misi a pecora davanti allo specchio, mi calai su di lei, e dopo averle aperto le chiappe, le lubrificai il buchino del culo, con una magnifica leccata, lei capì quel che volevo, si rilassò ed tenendosi le chiappe mi invitò a sfondarle il deretano. Cazzo non fece una piega, si prese tutta la verga senza fiatare, anzi mi incitava a fotterla come una puttana, la pompavo poi mi fermavo, le giravo il culo verso lo specchio e le facevo ammirare il suo ano dilatato. Ogni botta era un vero spettacolo, le sue enormi tette dondolavano con un movimento ipnotico, ero in estasi. Dopo non so quanti orgasmi, mi prese mi fece distendere sul letto e cominciò a cavalcarmi, stavolta sotto il suo dominio, durai davvero poco, la inondai di sborra in figa mentre le mie mani le torturavano i capezzoli. Si sfilò il cazzo da dentro, cambiò posizione e mi disse - non voglio che esca una goccia di sborra da dentro, stanotte voglio farmi leccare la figa dal tuo cognatino -.
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12 years ago
ms1773pi,
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Last visit: 4 days ago
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Ispezione anale
Un saluto a tutti i lettori di desiderya, premetto che il breve racconto che sto per scrivere è frutto di una mia fantasia erotica che ho da parecchio nei miei pensieri e vorrei tanto si realizzasse, mi presento, sono un dolce ragazzo bisex passivo della provincia di torino, 1.65x60, sempre depilato, pratico nudismo sui fiumi dove è concesso, vorrei ora tanto esaudire questa mia fantasia, essere visitato da mani esperte e professionali o medico in camice bianco, la visita me la immagino un pò così... dopo aver preso accordi telefonicamente mi ritrovo il giorno dell' appuntamento nel suo studio e mi accomodo, presentandomi il medico mi chiede di esporre i miei problemi, timidamente gli confido la mia bisessualità e gli racconto che da qualche tempo ho dei rapporti anali con dei giocattoli tipo falli di gomma e per sicurezza vorrei fare una visitina di controllo, dato che penso di aver esagerato con le dimensioni, quindi dopo qualche domanda di prassi mi chiede di passare alla visita, di spogliarmi e di mettermi sul lettino, detto fatto un emozione mi travolge da quella sua richiesta perchè da li a poco non saprei della sua reazione, si perchè appena comincio a spogliarmi lascio andare giù i pantaloni piano piano con sensualità ed ecco la sorpresa davanti ai suoi occhi, rimango con un perizoma vertiginoso e provocatorio che esalta i miei glutei e noto il suo sguardo che si fa interessante quasi che i suoi occhi non volevano credere a quella visione, io accorgendomi che avevo fatto colpo con voce maliziosa le chiedo se dovevo togliere anche quello, lui ribatte subito facendomi un complimento "ha proprio un bel culetto e lo visiterei con piacere" era quello che desideravo sentire e gli risposi subito "oh si dottore sono nelle sue mani, può farmi cosa desidera" cosi rotto subito il ghiaccio mi dice di mettermi a pecorina sul lettino che ci pensa lui a sfilarmi il perizoma, in quel momento ho il cuore che mi batte in gola, sento il mio buchetto voglioso che da lì a poco sarà presto ispezionato, il dottore mi abbassa il perizoma e con lo stetoscopio me lo appoggia sul buchetto dicendomi che lo sente pulsare veloce, io in quel momento inarco bene il fondo schiena per mostrargli bene il culetto, appena lo vidè esclamò "caspita ma è davvero una delizia il suo ano, viene quasi voglia di baciarlo" ed io rispondo "si dottore può anche leccarlo se vuole" non se lo fa ripetere che sento subito la sua lingua leccarmi tutto lo sfintere, lo lecca dolcemente, con gusto, va avanti cosi per mezzora, io sono ormai nelle sue mani e il mio piccolo pisello gocciola dal piacere che provo, ....da li in avanti lo scopriremo insieme come proseguirà , cè qualcuno che mi aiuta a realizzare tutto questo? chi come me ha queste fantasie ed è riuscito a realizzarle? vorrei provare anche il divaricatore anale, un saluto caro da genny.
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12 years ago
admin, 75
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La singola e la sorella - parte 1
questo racconto è di vita vissuta e tratta proprio l'incontro tramite una di questi siti che permettono alle persone di trovarsi e divertirsi. Ho mandato..alcune...mi correggo molte richieste sia a coppie che a singole, singolebx, lesbiche...etc...fortunatamente ho conosciuto una singola che ha risposto al mio messaggio..inizialmente ognuno scriveva di se e delle apsettative dell'altra persona..etc..etc..la faccio breve dopo alcune mail...riusciamo a fissare un incontro....vado contento di fare una nuova conoscenza, eccitato e timoroso..come spesso capita.. e se poi le foto non corrispondono alla realtà, se non mi piace come persona etc... etc.. raggiunto il luogo di incontro attendo attendo...ma nulla...dopo circa 40 minuti incazzato più che mai...me ne vado...torno a casa e mi metto al pc scrivendo che ero arrabbiato che non di fanno pacchi del genere etc... lei mi risponde che non sapeva come avvertirmi che mi chiede scusa e rifissa un secondo appuntamento promettendomi che non mi farà il pacco....visto che volevo proprio andare a fondo della cosa...la settimana successiva mi presento al solito posto e finalmente dopo un pò di attesa ecccola...si presenta...ciao..sei Marco...e io si e tu..sei Michela...si sono io...ci baciamo e ci abbracciamo e andiamo in un bar a parlare...Le foto che aveva sul sito erano mal fatte in rapporto a come era veramente... Dopo circa due ore di ciance....lei mi dice...ok senti adesso che ci conosciamo meglio possiamo incontrarci una prossima volta qua per parlare ancora ? Certo rispondo nessun problema..anzi preferisco sempre andare con calma.. c'è sempre tempo per approfondire la conoscenza e poi ognuno ha i suoi tempi...sperando sempre di essere piaciuto all'altra persona....e che quello sia un punto d'inizio e non di fine...ma quello è un'incognita...Passano circa 10 giorni e rieccola presentarsi per fare un secondo incontro...Dimenticavo io preferisco sempre incontri "diurni" per svariati motivi...Ci ritroviamo al solito posto e andiamo a pranzare insieme. Dopo pranzo andiamo a prendere un caffè e lì incontra per caso una sua amica ...almeno fino a quel momento mi sembrava ...amica e non "sorella"... ma è anche ragionevole visto che suo padre aveva avuto due mogli.....e lei non me l'ha presentata come sorella...quindi ingaro di tutto continuiamo i vari discorsi ma in compagnia della sua "amica" iniziamo a parlare di tutto e di più...e lì termina il secondo incontro... Ci lasciamo e ci diamo appuntamento per il giovedì successivo..sempre per parlare...
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12 years ago
marcoprivate336018, 40
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Sogno o realtà
Sono sdraiato, nudo. Sopra di me il corpo di Anna, anche lei nuda. Ci stiamo dando piacere entrambi in un bellissimo 69. Traiamo piacere l'uno dalla bocca dell'altro, con la punta della mia lingua che gioco con il suo clito, con le grandi labbra aperte dalle mie dite, mentre sento la sua bocca che gioca con il mio membro. La punta della sua lingua che prima contorna il mio glande, gioca con il mio frenulo, poi sento le sue labbra come se mi avesse dato un tenero bacio. Intanto la sua mano mi accarezza lo scroto, mi stringe le palle. Ormai la mia bocca è impregnata dei suoi umori, la mia lingua va dempre più in profondità dentro di lei, ora ci ggiungo anche un dito e sento il suo calore attraverso di esso., e lei di riflesso imbocca tutto il mio membro. Sento il suo dito appoggiarsi al mio ano, un brivido mi percorre ed io con il mio dito inizio lentamente ad esplorarla. Il suo uomo è lì con noi, sta osservando la scena, anche lui nudo. Ha voglia, lo si vede dal suo membro eretto. Ormai lei mi sta spompinando che è una meraviglia, sento le sue labbra, la sua bocca, il suo dito ormai è dentro di me di una falange e provo piacere. Lei con il mio membro in bocca fa un cenno al suo uomo, poi la sento fermare e in un sussrro dirmi :"APRIMI". Allora io capisco, mi fermo con la mia lingua, vedo il membro di Paolo davanti a me, pronto per penetrarla con me sotto, l'eccitazione mi prende, e dischiudo la bocca. Lui capisce cosa voglio e avvicina il suo cazzo alla mia bocca, tiro fuori la lingua, e lo assaggio lentamente per poi prendermelo tutto in bocca. Sento che mi riempie la bocca della sua presenza, lo insalivo, lo spompino piano, lo lecco come se fosse un gelato. Poi lo prendo in mano, sento la sua durezza e piano piano, lo indirizzo verso il fiore di lei. Ma prendo io il comando, non lo faccio entrare subito dentro. Tenendoglielo in mano indirizzo ola sua punta verso il clito di Anna, in modo da accarezzarlo. Lei geme e mi stringe il mio membro. Poi con le mie dite le apro le labbra e sempre con il cazzo di lui in mano, la faccio accarezzare da quel palo di carne. Tutto questo lo vedo con i miei occhi a pochi cm dal mio viso. Tutti e due hanno voglia, lei di essere penetrata e lui di penetrare, allora mi decido di farglielo fare, lascio la mia mano dal membro di lui. Paolo cpisce e finalmente inizia ad entrare dentro di Anna. Lei ormai mi sta dando piacere con il suo dito e la sua bocca. Poi Paolo esce tutto e vedo il suo cazzo bagnato dagli umori di Anna e non posso fare a meno di tirare fuori la lingua e assaggiare il miele della donna sul membro dell'uomo. Poi lui la penetra di nuovo ed io do piacere a lei con la mia bocca mentre il suo uomo la scopa. Siamo in un bellissimo quadretto, Anna ed io in un 69 e Paolo che infila il suo membro nel fiore di lei ma a volte nella mia bocca. Nella stanza si sente ofore di sesso, i gemiti di piacere di lei. Il mio membro diventa sempre più duro grazie alla bocca di lei e ormai alle due dite che mi ha messo dentro. Il membro di Paolo è sempre più duro, penso che siamo lì che stiamo per venire insieme. Ormai la mia bocca è impregnata del copioso miele di Anna che assaggio a volte dal suo fiore a volte attravero il membro di Paolo. Non ce la faccio più, sento che sto per venire, glielo dico. Anna non si ferma ma prosegue più velocemente e stessa cosa Paolo. Godo, vengo nella bocca di lei facendogli sentire il mio grido di godimento. Lei me lo pulisce tutto quanto poi inizio a sentirla ansimare sempre più forte. Vedo il membro di Paolo a darle colpi sempre più possenti fino a quando li sento gemere di godimento. Lui viene dentro di lei, poi lentamente lo tira fuori. Un misto di sborra e miele lo rende lucido. allungo la lingua e lo assaggio, sento il sapore di tutti e due, e mi paice. Intanto da dentro di Anna le cola il seme del suo uomo e allora faccio la stessa cosa che ho fatto con Paolo e la ripulisco con la mia lingua. Esausti ci slacciamo da quel 69 e ci sdraiamo sul letto, appagati tutti quanti. Fine
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12 years ago
admin, 75
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Il maschio come piace a me
Stasera prevedevo di tornare dal lavoro e passare la serata in casa, ho un paio di stivali nuovi con cui vorrei fare delle foto. Ho finito prima del previsto e ho deciso di fare un giro in uno di quei posti dove si "incontra". Ho girato per un po' in cerca della situazione giusta, dopo un'oretta senza risultati, avevo deciso di rinunciare. Andando via ho incrociato un'auto guidata da un uomo, che non era visibilissimo, anche perchè aveva un cappellino con la visiera, ma mi era sembrato avanti con gli anni, cosa che mi piace molto. Guardando nello specchio retrovisore ho visto che, dopo avermi incrociato, frenava. Ho deciso di provarci, quando ha visto che invertivo la direzione si è fermato in una piazzola, ho accostato e l'ho raggiunto alla sua auto, il colpo d'occhio non mi aveva tradito, era il genere di maschio che mi eccita di più: piu vicino ai 70 che ai 60, alto 1,85 e molto, molto, robusto, aveva i pantaloni aperti, subito ho cominciato ad accarezzargli un cazzetto piccolo e moscio. Mi ha fatto entrare in macchina, ho cominciato a succhiarlo. Ha rivelato le sue qualità, è diventato durissimo e, pur essendo corto era di una larghezza impressionante. Ho aperto la camicia del mio maschio e quando ho visto la sua enorme pancia e ho cominciato a baciarlo ovunque lui ha cominciato a grugnire. L'ho leccato per almeno 30 minuti, dal suo cazzo colava la mia saliva. Poi lo ha sfilato dalla mia bocca, ha girato alle mie spalle, ha cominciato a strofinarmelo sul collo, mi ha sborrato sulla guancia, una gran quantità di crema calda. Purtroppo non ero in abiti femminili, ma lui mi ha fatto sentire molto donna, avrei voluto tanto che mi inculasse, ma la situazione non era comodissima. Gli ho chiesto se potevamo rivederci ma lui mi ha detto che, anche se gli era piaciuto moltissimo, non poteva prendere contatti fissi. Ne cercherò un altro, ma mi piacerebbe incontrarlo ancora!
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12 years ago
timidatrav,
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Un preventivo fuori dall'ordinario.
Fui chiamato per un preventivo una mattina di Novembre, il tempo era di un grigio che avrei volentieri preferito rimanere sotto le coperte, spesso il freddo ed il tempo uggioso accrescono il mio desiderio di trasgredire, e risvegliano voglie e pensieri peraltro mai sopiti... Andai quindi svogliato all'appuntamento, e quasi meccanicamente pigiai il campanello del citofono rispondendo "sono il restauratore" alla voce maschile che udii uscire da quel cono metallico. La stessa voce che mi accolse sul ciglio di casa, un uomo sulla quarantina dall'aspetto molto curato, vestito di tutto punto e che gentilmente, subito dopo avermi porto la mano, mi fece entrare; la casa fin dall'ingresso era lo specchio dei proprietari, una famiglia benestante e di buona cultura, libri, stampe e dipinti alle pareti, mobili antichi che i miei occhi passarono velocemente in visione mentre ci spostavamo verso l'ampio salone ed in cui il pezzo incriminato, un antico cassettone barocco, era li, piuttosto malconcio ma ancora in tutto il suo splendore, in attesa della mia diagnosi. Mentre iniziavo a concentrarmi sul lavoro da fare, parlottandone col propiretario e complimentandomi con lui per il mobile, ecco giungere improvvisa quanto folgorante la proprietaria di casa, una donna anch'essa apparentemente matura ed a pensarci ora, a distanza di tempo, neanche particolarmente bella, ma di una immediata e magnetica sensualita' che subito diede impulso alla mia asta; evidentemente mi feci sfuggire qualcosa perche' lei, dopo la mia iniziale e maldestra occhiata, arrossi' un pochino, sotto gli occhi attenti ed il sorriso malizioso, ed ora a priori ne capisco il motivo, del marito al mio fianco. Difficile da spiegare cos'e' che attirasse di lei, intanto i suoi pantacollant, talmente aderenti che mostravano ogni segreto, e la forma del suo pube era li chiara, evidente, invitante; cosi' come le sue tette, prorompenti cosi' come si intravedevano da un corpino che le compriveva si, ma al contempo le esaltava. Aumentandone il desiderio. E le labbra, con una piega che ti ipnotizzava, e che induceva al peccato ed alla perdizione... Ora ricordo che fu proprio subito dopo che ci salutassimo con lei che il marito si allontano' dalla scena per fare una telefonata, comodamente seduto su una poltrona ma in una posizione da dove poteva, a distanza, osservarci; osservare noi due che fin da subito iniziammo a chiacchierare con passione del mobile e del suo restauro, a volte quasi sfiorandoci coi nostri corpi, ed ammetto ora a distanza di tempo che fin da subito cercai in tutti i modi di toccarla, dolcemente, avidamente, ora ad una mano, ora ad un braccio, quasi fosse almeno quello l'appagamento, il premio, la trasgressione massima consentitami quella mattina. Son sicuro, ora a ricordare, che lei sentisse il mio desiderio, che immaginasse il mio membro gia' duro, che leggesse le mie fantasie e di tutto cio' si sentisse gratificata, compiaciuta, ed alla fine languidamente attirata; perche' fu proprio in quegli attimi che si abbasso', maliziosa, a mostrarmi supina la base del mobile logorata dai tarli, quel culetto cosi' arrapante e turgido, quello spacco e quei due buchi che si intravedevano ed immaginavano fin sotto la tutina nera, attillatissima. Non potei fare a meno di poggiare delicatamente la mia mano, accarezzandole dolcemente il culo, in attesa di una reazione che temevo irascibile e che invece manco', e quindi mi indusse a continuare. Assalito da un irresistibile calore appoggiai il mio ventre al suo corpo, volevo farle sentire quanto per me lei fosse eccitante e quanto avesse acceso la mia asta; fu allora che con la coda degli occhi vidi il marito abbassarsi la patta dei pantaloni ed iniziare a toccarsi, fu quello il segnale rivelatore, disinibitore. Mi chinai sulle sue gambe ed iniziai a toccarla, mentre la mia lingua inizio' ad esplorare la sua schiena, lentamente, avida del suo profumo e del suo sapore. Con calma, godendomi il movimento, estasiato dalla vista che mi si apriva davanti gli occhi, le calai i pantacollant, e subito la mia lingua, il mio naso, le mie mani, iniziarono a leccare, odorare, toccare il suo bel culetto e la sua morbida figa, dolcezza ed acrezza, figa e culo sulla mia avida, insaziabile lingua. I suoi lamenti non fecero che accrescere il desiderio e la passione, d'un tratto ero in un vortice in cui nulla aveva piu' senso se non quello di possederla, farla godere, assaporarla, penetrarla. Ora lui sulla poltrona si masturbava con gusto, godeva del piacere di osservarla godere, e questo alimentava ancor piu' il mio ego, e l'atmosfera divento' sempre piu' calda ed eccitante al punto che dovetti togliermi i pantaloni, comprimevano il mio pisello gonfio fino al dolore; senza di me sopra lei si senti libera di cambiare posizione, libera di toccare anch'essa, libera di mettere in bocca il mio pisello, di leccarlo, su e giu', uno stantuffo caldo ed eccitante, su e giu', fino quasi a venirle in bocca, tanto fu il desiderio e l'enfasi con cui me lo ciucciava; volli muovermi su di lei, e ricominciare a leccarla mentre lei leccava me, e cosi' facemmo per un tempo che ora a distanza mi pare infinito, un attimo di tregua giusto per mettere un preservativo che il marito mi passo', preludio di una scopata che da li a poco ci coinvolse tutti e tre, io a godere della sua figa e delle sue procaci e morbite tette ed il marito del suo culo, lui della sua figa ed io del suo culo, un culo cosi' turgido ed buco cosi' oscuro ed ammaliante, cosi' invitante, cosi' meravigliosamente arrapante, su e giu' seguendo i vagiti ed i lamenti eccitati, imploranti, istigatori di lei. Ed alla fine l'apoteosi dei sensi, la sborrata nella sua bocca che ancora oggi ricordo esaustiva ed appagante, cieca e irrazionale, esplosiva e dirompente. Liberatoria. Ci rivestimmo con calma, non parlammo quasi mai, sazi ed esausti di quanto goduto, giusto il tempo di prendere un caffe' caldo e scambiare dei sorrisi complici; eravamo sereni, la nostra giornata poteva ricominciare monotona e stressante come sempre ma noi l'avevamo fatta franca, almeno per un po', concedendoci qualcosa tutto per noi.
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12 years ago
astamzio,
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Cinema a luci rosse
questo racconto che vi sto narrando, è realmente accaduto. sono di genova 55anni e sono bsx. questo cinema apre alle ore 10,30. mi trovavo nella zona e avevo anche voglia. entrai nella sala ci stavano solo 4 persone e si erano sedute tutte nell'ultima fila. il film era un porno e parlava di scambio di coppie. mi misi anche io in fondo alla sala. quando i miei occhi si abituarono al buio, vidi che erano 2 sui 30 anni e gli altri sui 50. tirai fuori il cazzo, e cominciavo a menarlo piano. anche loro si toccavano e io cominciavo ad eccitarmi. mi alzai e mi misi in piedi dove c'era una rientranza della sala. vidi che uno si alzò e venne verso di me. lo aveva fuori e mentre si avvicinava si teneva il cazzo in mano. si mise vicino a me e si abbassò i calzoni. bel fisico e un gran bel cazzo. mi guardo e mi disse " lo vuoi toccare troia" non me lo feci ripetere. mi inginocchiai e lo presi subito in mano. era grosso come piace a me. la cappella grande e liscia. aprii la bocca e cominciavo a fargli un pompino quando anche gli altri tre si avvicinarono a me. anche loro con i pantaloni abbassati. avevo davanti 4 cazzi duri e vogliosi. mi sentivo una puttana e mi piaceva. ne uscivo uno dalla bocca e subito ne spompinavo un altro. era eccitantissimo potermi godere tanti cazzi. li succhiavo e loro che mi dicevano che ero la loro puttana. sborrarono tutti insieme alcuna parti di sborra ando sul viso. uno mi prese la testa e mi mise il cazzone in bocca. " prendila troia fammi godere succhia cazzi." una volta goduto, si ricomposero e se ne andaroro. che cazzi fantastici che avevano...................
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12 years ago
admin, 75
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Il "vulcanico" buongiorno
...sei li accanto a me, nel mio letto..esausto dopo una notte d'amore e di passione. ti guardo, sei bello! sorrido e mi compiaccio, sei il mio uomo...dolcemente ti sfioro il corpo con le dita..mi tremano le mani dall'emozione mista all'eccitazione e alla smaniosa voglia di leccarti ogni millimetro del tuo invitante corpo. inizio a leccarti i contorni delle tue splendide e carnose labbra scendo pian piano, e ascolto il tuo respiro che si fa sempre piu corto..i battiti del tuo cuore aumentano..ti guardo..mi sussurri con voce roca ...: " nn fermarti" ed infatti nn ho nessuna intenzione di farlo... la tua pelle, liscia, soda e profumata..mi inebria. continuo a baciarti e leccarti dapertutto, collo, petto, ventre e nel mentre sento il tuo membro caldo, duro voglioso...vuoi toccarmi, ti tremano le mani e la bocca dal desiderio...ma ti fermo! voglio dedicarmi a te, gustarti , mangiarti..come la colazione piu prelibata e gustosa che esista. ...ormai ho l'acquilina in bocca...nn resisto più lo voglio! ..lo lecco, lo succhio..è venoso..pulsante, bolle..sento che freme ad ogni battito della mia lingua..ad ogni succhiata...ti guardo e ti sussurro vogliosa: "riempimi la bocca di te" ...continuo a succhiartelo avidamente...nel mentre, mi tocco la figa che ormai è fradicia, sento il mio miele che scende caldo fra le cosce...ci intingo le dita e te le porto in bocca....intanto continuo l'opera che avevo iniziato ...che verga invitante..mi fa impazzire il pensiero che stai per riempirmi la bocca di te...sei lì lì..lo sento..me lo affondi in bocca , tenendomi per i capelli...lo sento fino alla gola...si stai per scoppiarmi, inondarmi , riempirmi ...eccoti..ora siiii....siiii... ingoio tutto fino all'ultima goccia, tranne alcune piccole perle di sperma che nella foga..son colate sui miei seni...le raccolgo con le dita e me le porto in bocca...mmmmmmmmmh che buono...sa di rose e gelsomino...di zucchero velato....sa di te! _______________________________
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12 years ago
Vulcanica1Napoletana,
55/55
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Sesso campano
Era da poco passato mezzo giorno,mia mamma chiama...Scemooo,hai preso la mozzarella?No mamma,a muzzarell nn l'ho presa..e ui che sei scemo,mo'che c'magnamm..Ok scendo.Ragazzi scendo vado in Mozzarelleria e chi ti becco?Giulia..Teneva due Bocce esagerate,pareva uscit r'O'Bowling..mamma mia quanta qualita'campana Dop.Le dissi,ehi Giulia ti ricordi di me?si si..u scem..E so due ra'stammatin..si so u scem,pero'..u scem ten nu bazzuca..Lei sorrise e mi disse,beh bazzuca...me lo ricordo il tuo bazzuca,era un cannolicchio,pero'onore al merito..Lo sapevi usare!Na'figur i merd esagerata,in quel momento era appena entrato mio zio...ooo,complimenti e'..l'intera Mozzarelleria sap'che tu la'sott tien a calimero..No zio per la verita'nero ancora nun e',pero'a furia di martellarmelo..potrebbe diventare moro.Ci scambiammo i numeri e poi piu'niente.Le mozzarelle nn le trovai,mia mamma si incazzo'e io mi massacrai di pugnette davanti al Pc.Era un periodo duro,molto duro quello..quando taaaaaac..la Giulia'mi chiamo';weeeeee sceeeeeemo(aridaaaaajeeeeee),sai stasera son libera,che fai?Niente di che.Mi sbottonai la zip del pantalone e lei mi chiese..ma che e'sto rumore?No nient..ho aperto la persiana..Lei dolcemente mi disse"Ma comm cazz so i persian'a cas tua?"so lampo..Giulia..Mi chiese come andava e io stancamente risposi bene.In realta'mi stavo sparando una pugnetta su quelle belle cioleeeeeee aaaaaaa,che ciole la Giulia..Senti Markitie',stasera allora ci vogliamo vede'?E si..t'sacc gia',ma vediamoci..Ma che hai capitoooooo,mi disse..vediamoci in quel senso..!Mamma mia che culooooooo,ragazzi...mi feci la ceretta sotto le ascelle,mi rasai il pisello e gioioso mi venne una follicolite.Al tavolo parlammo del piu'e del meno,direi del meno onestamente..Meno lavoro,meno amici,maaaa...almeno c'era piu'pelo.Mamma che bella parola il pelo e come mi piace.Andammo a casa da me A Capaccio.Vado di la',nel bagno...a prepararmi calda per te.E agg capit,si na'specie i ciobar..Giulia..Usci'in completino intimo nero,sexy con una quarta abbondante,pelle color crema,na cosa esagerata...dolcemente fece capolino nella mutanda e me lo prese con curiosita'..apri'le sue carnose labbra e accolse il mio salsicciooto in bocca...mmmm,la lingua che girava sul glande,gli sguardi ammiccanti,il respiro affannato..le mie dita nel di lei sesso..O mamma...che cosa eccezzionale...Mi scorre sul corpo,si sfrega su di me,le bacio il collo scendo alla pancia piatta e salgo..succhio i capezzoli la guardo negli occhi e le dico,mi piaci un casino..Lei mi dice si,lo sento..ma nn s'alza pero'...e mi bacia..appena baciato,c'e'un sussulto,quasi doloroso...e giu'a bacialre i piedi..mmmm che buon odore,le lecco l'ano,quanto mi piace il suo odore..scendo nella vagina con dita,labbra e lingua e inizia pian pian a prender confidenza con me...le mie dita dentro di lei...o siiiii,lei che e'stupita nel piacere ....mi chiede il condom,le dico..Giuliaaaaaaaaa!Ci sappiamo da 20 anni e daiiii..Ma nn so con chi sei stato scusa..CON UNA PUGNETTA,GIULIA..10 ANNI DI PUGNETTE E POMPINI...daaaai...e lo facciam senza..o mamma che calore li'dentro...io su di lei,poi dentro di lei...inizio a spingere forte,lei e'silenziosa...mi chiedo,ooo cazzo nn facimm figur i merd e'...e allora spingo sempre piu'forte..strappo gridolini,la signora vicina di casa allucca..ooooooooo..a vulit finis ci stanno i bambini...signooooo'i bambini stanno appizzati con le recchie..tenen'38anni i bambini vostriiii...e continuo..un colpo,due colpi,tre colpi..ero na'mitraglietta,stavo a mille..Sii giulia,sentimiiii.aaaaahhh..siiiiiiiiii..Giuliaaaaaaaa aaaaaaaaaaaaa...esco fuori e le vengo sul seno.Lei lo prende..lo gusta...e lo ingoia io prendo e gusto i suoi umori...ci rivestiamo,l'accompagno a casa e le chiedo di stare insieme ancora.Mi ammicca sorridente....so passat tre ann..ma aro'stai Giuliaaaaaaaaa?
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12 years ago
admin, 75
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Un duplice viaggio tra anima e corpo
Non c’è nulla di prevedibile in te, perfino quando ti passi le dita sulla bocca, con il dorso della mano rivolto verso le labbra secche, riesci a stupirmi. Sei come una piccola perlina di vetro, che quando credi di aver bene stretto tra le dita per infilarci l’ago, fugge e si nasconde chissà dove. Non ci sei, non ci sei mai stato, ti ho trattenuto solo per pochi attimi e poi ti ho visto scomparire. Eppure nemmeno in questo sei prevedibile, perché ogni tanto ti scorgo nei miei pensieri e nelle mie espansioni di coscienza, con le dita a strusciare ancora quelle labbra sode. Bastardo. O forse sei sempre lo stesso animale solitario che non sa equilibrare istinto e raziocinio, che non sa accettare la forza di un fisico rozzo opposto ad una mente sottile ed astuta. Ti amo. Ti ho sempre amato da quando ho ricordo. Ti amavo anche prima di nascere, di esistere, di comprendere. Ti amo di più adesso che ti ho perduto, adesso che ti vivo solo in una dimensione sottile. So che sai. Che ti vedo con gli occhi dell’anima, appeso ad una vita che non senti tua, che ti percepisco irritato di fronte ad un gioco che non riesci a condurre. Stringi la mascella in un urlo rabbioso, i pugni nella tua virilità ancora inespressa, le palpebre in un sorriso sghembo che tiene a bada l’immaginazione. Non ci riuscirai a fermarmi. No, non con me. Sei passato sopra a tutte, sopra i corpi di troppe donne, frantumandogli l’anima. Ma io non sono prevedibile, sono riuscita a sottrarmi al tuo cazzo vigoroso, prima che si ancorasse, spudorato, alla mia anima. Ed ora sono qui, in questa dimensione superiore, a godere ancora di te, ma in altro modo; ho raggiunto nuove vette, nuovi livelli di consapevolezza, da quando ti ho conosciuto, spingendomi verso limiti estremi. E nelle mie notti solitarie, prima di cadere in quei tunnel di luce che mi portano verso di te, sosto una volta ancora sulle tue labbra secche e tra le grinze di una mente vacillante. Poi spalanco le gambe come piace a te. Troia. Mi diresti, accentuando il tono su ogni vocale e spingendo l’energia del tuo maschilismo represso verso l’esterno, a sfiorarmi l’inguine e poi restando fermo ad osservare come riesca a godere anche della tua immobilità silenziosa. Ci sei, ci sei sempre stato e continui ad esserci anche oggi che il mio corpo sottile esce da me per entrare in un maschio godendo di una donna o di altro maschio. Come ci riesca io non lo so. E’ colpa tua, sei tu la causa del mio duplice viaggio tra anima e corpo. Immagino di avere un cazzo tra le gambe. Un cazzo simile al tuo, circonciso, massiccio e colmo di potenza vitale. Una cappella liscia, gonfia, decisa, che sa ritrarsi, controllarsi ed affondare ancora senza prevedibilità. Ora sono un maschio che sente il bisogno di godere piantandosi nella carne. Carne qualunque. E mentre le mie dita ruotano impazzite sul clitoride, esco ancora da me ad osservare un altro maschio, piegato e proteso verso la mia erezione rabbiosa. Immagino un uomo alto, massiccio, inarcato ad attendere il dolore della sodomia, dolore fisico e piacere mentale. Gli osservo l’ano circondato dalla peluria, non liscio come il mio e mi eccito violentemente. Rientro in me e sento che l’orgasmo è vicino, ma non voglio, non voglio, io voglio te, ancora te. Sfondo, senza tante cure, quella barriera che mai prima d’ora avevo affrontato e mi muovo dentro un uomo. Esco di nuovo e ritorno in me. Grondo di godimento, ogni muscolo del corpo è teso ed il collo reclinato all’indietro fa intuire che sto per esplodere. Lo sodomizzo, sono un uomo che sodomizza un altro uomo, mentre masturba il suo enorme pene eretto. Solo l’idea mi fa impazzire. Voglio spingermi sempre più a fondo, voglio fargli male. Mi stacco e gli ordino di succhiarmelo, spingendogli il cazzo in gola in un attimo. Torno in me e mi immagino in ginocchio di fronte a te ai tuoi occhi spietati. Poi ancora provo le sensazioni di una bocca adorante intorno al mio cazzo turgido, sento la pelle tesa della gola e l’energia che sale dal centro per esplodere. Godo. Godo da donna e da uomo allo stesso tempo, mentre sento lo sperma uscire a fiotti dallo scroto che si contrae e dal mio utero che ha appena goduto di te. Godo di te senza che tu ci sia. Godo da uomo pur restando donna. In completa solitudine, questo duplice viaggio tra Anima e Corpo.
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12 years ago
admin, 75
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Omega
Hanno paura di farmi male, oppure hanno paura di loro stessi, della loro bestialità, quella che io cerco, lo sprezzo del limite, del baratro, del buio accecante della ragione, dell'Omega. Si affrettano a scusarsi, si dispiacciono, oppure non parlano, nessun gemito, nessun grugnito, nessun fiato dalla loro bocca. Non sono animali e per questo nemmeno uomini. Solo tu ci sei riuscito a stupirmi, solo tu mi ha montata come un primitivo, senza chiedere, senza scusarti, senza dispiacerti, facendomi male, gridare, scappare. Solo nei tuoi occhi ho visto le porte degli inferi che, aperte, hanno mostrato il bagliore che cercavo, solo nei tuoi colpi ho sentito l'urlo del giusto, che agonizzava, solo nella tua furia ho provato l'ebbrezza del distruttore che equilibra la vita alla morte. Ti aspettavo da secoli e forse nell'infinità del tempo ci siamo già accoppiati, perché il languore del mio cuore è vivo da quando ho ricordo ed infine ti ho scorto. La tua folle genialità mista ad un corpo da gladiatore mi ha stesa e per avvicinarti ho atteso e pianto e pregato, a mani giunte e gambe aperte. Per avvicinarti mi sono prostituita a Dio, al doppio volto della morte, al ghigno cinico della vita. Ho atteso, aspettato, atteso e ancora lo scorrere dei minuti, dei giorni, anni a consumarmi di voglia finché sono stata esaudita. Ti ho abbracciato come si fa con un amico. Ma poi mi sono aggrappata alle tue braccia assurde, ai tuoi muscoli osceni, per non andarmene. Ho odorato il tuo collo bugiardo, ho palpato il tuo petto stupido e dentro ti supplicavo di lasciarmi fare e dentro speravo di poter continuare. Invece mi hai alzata di peso e mi hai scostata. - Non posso. Ti ho guardato come si guarda un assassino, dispiaciuta, vinta, delusa ma da lì non mi sono mossa. Tu mi hai dato le spalle, chinando il capo. E ancora ho aspettato, atteso, sperato e pregato gli Elohim del cielo di rapire dalla tua mente il senso di colpa che ti fa credere di tradire lo stesso Dio che prego io. Che assurdità, adoriamo lo stesso Dio ma per motivi diametralmente opposti, lo vogliamo servire ma con azioni contrarie. Piano, mi sono riavvicinata, strofinando il viso al tuo collo, schiacciando il seno alla tua schiena, sussurrandoti: - Ma io ti amo. L'amore, come fosse un'attenuante a quello che andiamo a compiere. Come se non fosse in nome dell'amore che si compiono i maggiori crimini. Voglio te perché voglio distruzione. Ti sei voltato di scatto, gli occhi iniettati di sangue, il membro duro che premeva nei jeans e la mascella rigida. Hai parlato una lingua strana, sibilando tra i denti parole sconosciute e secche. Adrenalina pura. Poi mi hai afferrata per le cosce e mi hai alzata come fossi una piuma, intanto in me montava quell'energia che avevo solo percepito nelle mie peregrinazioni e che ti riempie la testa e il cuore e che ti sfinisce l' anima. Sì, era proprio questo che volevo. Una bomba voleva implodermi dentro. Mi hai presa sul tavolo, alzandomi di poco la gonna, senza nemmeno abbassarti i pantaloni e colpendomi talmente forte da farmi quasi svenire. Ho urlato e le mie grida si mescolavano alle tue parole straniere dette con rabbia e dolore. Ho ringraziato e ancora ho chiesto di non smettere più. Mi hai morso un seno, affondando i denti fino a farmi sanguinare, hai baciato le mie labbra lasciandomi addosso il sapore del sangue, poi senza preavviso ti sei staccato da me. Avrei voluto piangere. Invece mi hai voltata e montata ancora con più foga di prima, con meno pudore, come fanno le bestie feroci. Il mio viso sbatteva sul tavolo, il tuo corpo mi schiacciava, la violenza mi stordiva ma quella bomba era al limite. La bava della tua bocca sulla mia schiena, e visioni guizzanti nel mio cervello. Creature nere e spietate che amano, bianche anime che soffrono. Ero sul ciglio, sul bordo finale della vita, osservavo il precipizio desiderando percorrerlo. Il corpo teso verso la meta, l'anima prostrata che chiedeva compassione, l'utero che urlava il suo compenso. Completamente dolorante non riuscivo ad avere l'orgasmo. E tu battevi ancora le mie carni con quel membro enorme che mi stava sventrando, in preda ad un delirio folle, alla ricerca di una passata identità. Non mi sarei mai sottratta, avrei voluto tu mi portassi ancora un po' più in là, ancora un po' oltre. Vedevo il tunnel oscuro della morte richiamare le mie membra, deliziare la mia mente, volevo gettarmi nel baratro per non uscirne più. Poi tu mi hai preso la testa, me l'hai girata e mi hai detto tre parole con lo stesso sguardo demoniaco, nella stessa lingua sconosciuta, scopandomi ancora a ritmo martellante. Tre parole. E lì la bomba è implosa e lì sono morta e lì tutto il mio essere è precipitato fino al limite estremo della vita per poi risalire come fa l' allodola. Mi ha invasa il tuo seme, mi ha invasa la vita, mi ha invasa la morte. Questo figlio si chiamerà Omega.
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12 years ago
admin, 75
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Domenica pomeriggio con carla.
Carla. Carla ha 32 anni. Ha una terza abbondante di seno, gambe lunghe, grandi occhi nocciola e capelli castani, brillanti, lisci fino al sedere. Un culo che è tanto tondo da sembrare disegnato con il compasso. E' bella, Carla, ma non è questo che mi fa impazzire di lei. Se la guardi negli occhi vedi in lei una specie di innocenza, che però - qualche volta, solo raramente - si fa da parte e lascia tutto il suo spazio a una sensualità che non riesce a nascondersi. Ci sono volte in cui Carla sprizza sesso da tutti i pori. A volte ti basta guardarla per capire che ha voglia, lo vedi da come si muove, da come cammina, a volte se fai finta di niente e la osservi con la coda dell'occhio puoi vedere come ti guarda il pacco, furtiva, e poi sparisce, si chiude a chiave in camera sua per un tempo interminabile e quando ritorna cerca subito il tuo sguardo, quasi con avidità. Non sai se lo fa solo per capire se tu hai capito tutto, oppure solo per dire a sé stessa: l'ho scopato. Ma in quei momenti potresti impazzire. Sotto quell'aspetto innocente Carla in fondo è una gatta, un animale da sesso. E profuma di buono, un profumo naturale, da non crederci. Ha una voce quasi da bambina, quando la ascolti non riesci a non immaginartela mentre gode. Prima di domenica scorsa, Carla non faceva l'amore da quasi sette mesi. Da quando il suo fidanzato è ripartito ancora una volta per il kwait, anche quest'anno, per il suo lavoro di merda. La guardo e penso: brutto stronzo, a che vi serve essere ricchi sfondati se poi vi perdete il meglio della vita? E' sensuale, Carla. Bella e sensuale. Ma, ancora una volta, non è questo che di lei mi fa diventar matto. Prima di domenica scorsa credo di esserci andato vicino vicino così, qualche volta. Tanto vicino da dovermi forzare a tirarmi indietro. Come quella volta al matrimonio di Lidia e Paolo, quando (un po' brilla) cercò di infilarmi in bocca un dito coperto di panna della torta per farmela assaggiare. Come l'estate scorsa, il 28 Luglio 2011 (non lo scorderò mai), a casa dei suoi quando, a torso nudo sotto il pergolato, le aggiustavo la bici. Le davo le spalle, seduto a terra, e sentivo in lei quell'istinto inconfessabile... l'ho percepito tante volte, ma da sempre mi sono costretto a credere che si trattasse solo di una mia fantasia, che se solo avessi provato a fare una mossa falsa tutto mi sarebbe crollato addosso. Quel 28 luglio faceva caldo. Ero all'ombra ma sudavo, seduto su quell'erba, le mani sporche del grasso della catena della bici. Anche quel giorno Carla mi guardava in modo strano e io facevo finta (dovevo far finta) di niente. Ogni tanto mi si parava davanti, il vestitino corto a scoprire buona parte delle cosce, mi guardava in silenzio per degli istanti lunghissimi, mentre io mi sforzavo di fare l'indifferente, di tenere gli occhi sul mio lavoro. Ero certo che potesse vedere benissimo l'erezione sotto ai boxer, e l'idea mi sconvolgeva. Poi, ogni tanto, mi girava intorno, spariva dalla mia vista e mi faceva delle domande, mi invitava a parlare. E mentre io parlavo lei rimaneva in silenzio. Silenzi strani, fin troppo lunghi. Nella mia testa giravano fantasie sconcertanti, la vedevo dietro di me, a masturbarsi di nascosto per poi interrompere e tornare davanti a me, a guardarmi il pacco e poi di nuovo dietro la mia schiena, a scoparmi con gli occhi. Avrei voluto mollare la bici lì e scappare in bagno a masturbarmi selvaggiamente, ma quell'eccitazione era paralizzante. Poi accadde una cosa che mi sconvolse: Carla mi passò vicino, camminò sull'erba a piedi nudi fino al centro del giardino. Là colse un filo d'erba, si voltò e tornò verso di me, lentamente. Aveva il volto teso (sembrava impaurita, o qualcosa di simile..). Si chinò su di me, accovacciandosi sulle ginocchia, tenendo il filo d'erba con la sinistra. Lo teneva alla base, tra il pollice e l'indice e il medio, come si fa per tenere una penna in mano. Quel filo d'erba tremava, Carla tremava. Anche la catena della bici tremava tra le mie mani, e faceva rumore di metallo contro il telaio. Carla avvicinò le sue dita al mio naso, fin quasi a toccarlo. "Ale, senti che profumo", mi disse sforzandosi di sembrare indifferente, come se davvero mi stesse soltanto facendo annusare un filo d'erba, con una voce che sentivo eccitata e terrorizzata al tempo stesso. Il filo d'erba non aveva assolutamente alcun odore, ovviamente, ma le sue dita, quasi a contatto con le mie labbra, odoravano eccome... Inspirai profondamente, ostentando il mio piacere nel farlo, quasi volessi mangiare quell'odore. Spinsi la testa in avanti, poggiai le labbra sulle sue dita con un mezzo sorriso imbarazzato, fingendo di volermi poggiare su quel filo d'erba di alibi dietro al quale entrambi ci stavamo nascondendo. Aprii la bocca di scatto, nel gesto scherzoso (e apparentemente non malizioso) di voler afferrare quell'erba con le labbra, ma afferrai dolcemente la punta del suo indice e del suo medio, affrettandomi a toccarli subito con la punta della lingua, e di colpo il suo sapore più intimo e segreto mi fu dentro. Appena un istante, un milionesima parte di secondo in cui potei succhiarla senza che nulla fosse detto, nulla che fosse dichiarato, tutto poteva sembrare, a chi ci avesse osservati da fuori, niente più che uno scherzo innocente... d'un tratto la voce di Maria Rita, a pochissimi metri da noi. Solo il muretto di sassi ci separava dalla sua vista. Carla fu catapultata all'indietro, cadde seduta sull'erba e come una molla scattò in piedi e le andò incontro, senza nemmeno guardarmi e sì, rispose, sì che lo volevamo tutti e due il thé freddo, ma quanto hai dormito mamma, come hai fatto con tutto questo caldo? E Paola dov'è? Dorme anche lei? Ha un sapore celestiale, Carla. Ma non è nemmeno questo che mi fa morire... Carla è mia cognata. ecco cosa mi rende pazzo di lei. Da quel 28 luglio è passato quasi un anno. E' domenica, e fa di nuovo caldo. Da oggi, nulla sarà più come prima. Giacomo il petroliere è di nuovo lontano, tanto per cambiare. Ieri sera Carla si è sfogata con me ed ha pianto, rivolta al mare buio, appoggiata alla ringhiera di legno del balcone. Sta pensando di mollare lo studio legale e di seguirlo, così non ce la fa più. Abbiamo parlato fino alle tre di notte, mentre Paola aveva preso sonno molte ore prima. Mai e poi mai potrei confessare a Paola le mie fantasie, né lei sospetta nulla. Sono cauto, ci tengo a non distruggere ciò che ho costruito... Oggi però è un casino. Paola è andata con Maria Rita e Ignazio giù al paese, domani è una ricorrenza importante e c'è da fare un mucchio di spesa e mille giri a prendere questo e quello e quell'altro e in paese non c'è nemmeno tutto, ci si deve spostare in città... Non saranno a casa prima delle nove. Io devo lavorare anche oggi, devo mandare una mail di lavoro per domattina e cazzo davvero non posso staccare Paola, sì nemmeno in ferie, lo sai, dai riposerò da domani. Fate con comodo e state tranquilli. Anche Carla è rimasta qui, alle otto deve chiamare Giacomo, non lo sente da tre giorni. Ha la batteria scarica, dice (ed è sincera), non si era proprio accorta, deve lasciarlo attaccato alla corrente o si spegne, Giacomo poi può richiamare solo mercoledì e non le va di aspettare. Voi andate pure, dice, tanto non mi annoio, con Giacomo le telefonate durano delle ore, lo sapete... Entrambi vediamo l'auto partire, con calma. Ignazio ha sempre guidato piano. Il cancello automatico si chiude, la luce gialla non lampeggia più. Soli. (continua?...)
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12 years ago
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Il servizio fotografico.
Erano giorni di solitudine e noia. Dopo avere fatto la mamma a tempo pieno per oltre quattro anni, mi ritrovavo con molto tempo libero a disposizione, anche perché non ero ancora riuscita a trovare lavoro. Un giorno come tanti ero a casa da sola, senza nulla da fare se non aspettare l’orario per andare a riprendere mio figlio dall’asilo ed il rientro di mio marito dal lavoro. Come spesso succedeva in quei giorni, ero intenta a leggere gli annunci di lavoro, sperando di trovare qualcosa confacente ai miei studi ed alle mie aspettative. Leggendo i diversi annunci, la mia attenzione fu richiamata da un annuncio particolare: un’azienda cercava delle modelle non professioniste dai 20 ai 35 anni per una campagna pubblicitaria di intimo femminile, specificando che si ricercavano donne normali perché il tema della campagna pubblicitaria era “l’intimo per tutte”. Decisi di chiamare il numero dell’azienda, incuriosita dalla particolarità dell’annuncio ed allettata dal compenso, che si prometteva alto per un lavoro di poche ore. Un’addetta dell’azienda mi confermò che la paga prevista era di 1.500 euro e che si trattava di posare per circa un centinaio di foto, dalle quali poi avrebbero scelto quelle da pubblicare per la campagna pubblicitaria. Aggiunse che era necessario fare un colloquio con il pubblicitario e superare un provino. Fissai così l’appuntamento per il colloquio ed il giorno concordato mi recai presso l’indirizzo che mi aveva fornito l’addetta. Giunta sul posto, fui accolta dall’addetta con la quale avevo parlato, che mi fece accomodare, assicurandomi che di lì a poco mi avrebbero chiamata per il colloquio. Effettivamente, dopo nemmeno dieci minuti, mi disse che potevo entrare nella stanza di fronte. Entrai nella stanza e fui accolta da un signore di mezza età, il quale si presentò come il titolare dell’agenzia. Mi chiese quanti anni avevo e se avessi esperienze professionali in quel settore. Gli dissi che per me si trattava della prima volta e che non mi era nemmeno mai venuto in mente di poter fare la “modella”, che avevo 23 anni, che ero sposata e che, poiché non trovavo lavoro, avevo pensato a quella opportunità. “Così giovane già sposata?”, mi disse lui stupito. “Già ed ho anche un figlio di quasi cinque anni!”, gli risposi, “adesso però lui va all’asilo ed io ho molto tempo libero e vorrei trovare un’occupazione”, aggiunsi. Chiacchierammo ancora del più e del meno, sino a quando non entrò nella stanza il fotografo che si sarebbe occupato degli scatti della campagna pubblicitaria. A quel punto, il proprietario dell’agenzia mi disse che lo scopo della campagna era quello di pubblicizzare capi di intimo rivolti ad un pubblico femminile non troppo sofisticato e che, per quel motivo, si era pensato a modelle non professioniste e cioè a un tipo di bellezza “normale”, in modo da creare identificazione tra le possibili acquirenti e le modelle della campagna. Aggiunse che, a prima vista, io potevo essere adatta per la campagna. Prima che aggiungesse altro, gli rivelai una mia preoccupazione. Ero disposta a posare per quelle foto di intimo, ma il mio timore era che le foto potessero essere pubblicate su riviste o cartelli pubblicitari che avrebbero potuto vedere i miei familiari o amici. Intervenne il fotografo, che fino a quel momento era rimasto in silenzio, rassicurandomi: la campagna pubblicitaria non era rivolta al pubblico italiano, ma al mercato francese e si era scelto di prendere modelle di un altro stato proprio perché, puntando su modelle non professioniste, ci si era preoccupati dei possibili problemi di privacy che avrebbe comportato lo scegliere persone della zona di pubblicazione delle foto. Mi spiegò che lo stesso sarebbe avvenuto per gli altri stati dove la campagna pubblicitaria sarebbe stata pubblicata. Rassicurata, dissi loro che era pronta ad accettare il lavoro proposto. “Bene signora”, mi disse il proprietario dell’agenzia, “ma abbiamo bisogno di farle un breve provino per decidere se è la persona giusta”. Chiesi in cosa consisteva il provino ed il fotografo mi disse che si trattava semplicemente di vedere come fossi fisicamente in mutandine e reggiseno e se fossi fotogenica. “Va bene”, dissi, “anche se forse sarà un po’ imbarazzante per me, anche perché non l’ho mai fatto”. “Ma in fondo non è nulla di particolare, immagini di essere al mare in costume e vedrà che non proverà alcun imbarazzo”, mi disse il fotografo. Ci spostammo in un’altra stanza, che doveva essere il set fotografico, e i due mi dissero che, per il provino, potevo semplicemente sfilare davanti a loro con l’intimo che avevo addosso e che potevo spogliarmi dietro il paravento posto in fondo alla stanza. Mi spostai quindi dietro il paravento ed il fotografo mi disse di spogliarmi, tenendo indosso solo le mutandine, il reggiseno e le scarpe. Così feci, ma dopo essermi spogliata rimasi per qualche momento immobile dietro il paravento, indecisa sul da farsi. Il proprietario dell’agenzia si accorse della mia esitazione e mi spronò ad uscire da lì. “Signora non deve essere imbarazzata, vogliamo solo vederla per pochi minuti. D’altra parte, se vuole questo lavoro deve accantonare questi imbarazzi!”, mi disse. Aveva ragione. Venni fuori da dietro al paravento e, esitante, avanzai verso di loro. “Ecco brava”, mi disse il fotografo, “adesso faccia un giro intero su se stessa e poi continui a camminare verso di noi”. Così feci ed avanzai verso di loro. Giunta a pochi passi, mi fermai. Ero molto imbarazzata, anche perché, nonostante avessi indosso un completo semplicissimo bianco di cotone, le mutandine erano abbastanza striminzite, scoprendomi gran parte del sedere. “Va bene”, mi disse il fotografo, “però deve cercare di sorridere e di cancellare quell’espressione imbarazzata e colpevole dal suo volto”. “Non è facile”, replicai, “ma cercherò di essere più naturale. E’che è la prima volta che mi capita di sfilare così davanti a degli estranei e la cosa mi blocca un po’”. “E’ comprensibile”, disse il proprietario dell’agenzia, “ma deve pensare che per noi è normale e che non c’è nulla di male, che è solo un lavoro come un altro”. “Adesso può andare a rivestirsi”, mi disse il fotografo, “così la togliamo dall’imbarazzo”. “La aspettiamo nell’ufficio”, aggiunse il proprietario dell’agenzia. Non me lo feci ripetere due volte e velocemente mi ritirai dietro al paravento per rivestirmi. Mentre mi rivestivo pensai che probabilmente ero stata una stupida e che non mi avrebbero presa per i miei inutili imbarazzi. Rientrai nell’ufficio e mi sedetti di fronte alla scrivania dove si trovava il proprietario dell’agenzia, notando che il fotografo non c’era più. “Non faccio al vostro caso, vero?”, dissi subito. Lui mi guardò sorridendo. “Devo dirle, al contrario, che ha fatto ad entrambi una buona impressione. E’ una bella donna ed ha anche buon gusto nella scelta dell’intimo. E poi il fatto che era imbarazzata è un punto a suo favore, dato che lo spirito della campagna è proprio quella di ricercare modelle che rappresentino la donna della porta accanto e non le classiche modelle mangia uomini che spaventano la maggior parte delle donne”. “E poi sono sicuro che se dovessimo sceglierla per questo servizio, riuscirebbe a superare l’imbarazzo. Sono in questo campo da molti anni ormai ed ho imparato a conoscere le donne dall’intimo che indossano”, aggiunse. “E con questo cosa vuol dire?”, gli chiesi. “Niente di speciale, solo che, le ripeto, ho esperienza in questo campo e dalla scelta dell’intimo che indossava ho capito che è una donna che sa superare gli inutili imbarazzi e sa valorizzare il suo corpo”, “o mi sbaglio?”, concluse. “Non saprei cosa intende dire”, dissi io, “ma sono motivata a non perdere questa occasione di guadagno e credo che riuscirò, se mi sceglierete, a superare ogni imbarazzo ed a posare per il servizio fotografico”. “Va bene signora, voglio solo dire che lei indossa un completo intimo semplice ma al tempo stesso malizioso e che mette in risalto il suo sedere e questo mi fa capire che lei è consapevole del suo corpo e sa di avere un bel sedere e per questo lo valorizza”, mi disse, “per il momento comunque posso solo dirle che ci ha fatto una buona impressione e che le faremo sapere nei prossimi giorni se sarà lei la prescelta”. Lo ringraziai del complimento, che mi aveva fatto piacere, ci salutammo e ritornai a casa. Dopo quattro giorni mi chiamarono dall’agenzia, comunicandomi che avevo superato la selezione e che dovevo presentarmi la settimana successiva per l’inizio del lavoro. Il giorno prefissato ero lì. Dopo cinque minuti di anticamera, entrai nella stanza del titolare dell’agenzia, dove si trovava anche il fotografo. Ci salutammo e subito mi dissero che, se ero pronta, si potevano iniziare gli scatti. “Va bene, sono pronta”, dissi. “Bene, allora iniziamo subito e spero che non avrà imbarazzi questa volta”, disse il titolare dell’agenzia. Ci dirigemmo nella stanza attrezzata per le foto. “Bene signora, come l’altra volta può cambiarsi dietro il paravento, dove troverà alcuni dei completi intimi che dovrà indossare per le foto”. Così feci, mi spogliai ed indossai il primo dei completi messi ordinatamente in fila su di una sedia. Si trattava di un semplice completo bianco con le bordature in pizzo, molto castigato e per nulla sexy. Il fotografo mi fece alcuni scatti, chiedendomi di camminare per la stanza, di girarmi su me stessa e poi di sedermi su un divanetto che si trovava nella stanza. Man mano che passava il tempo, mi sentivo sempre più spigliata e meno imbarazzata, anche perché i completi che sino ad allora avevo indossato erano casti ed il fotografo aveva un comportamento professionale che mi faceva stare tranquilla, come pure il titolare dell’agenzia che per lo più era rimasto nel suo ufficio. Dopo circa un’ora e mezza, il fotografo disse che potevamo fare una pausa. “Si rivesta e ci raggiunga in ufficio, mi disse il titolare dell’agenzia. “E’ stata brava ed ho notato che col passare dei minuti era sempre più naturale e meno ingessata”, mi disse il fotografo non appena entrai in ufficio. “Si, effettivamente è stato più semplice di quello che pensavo”, risposi. “Perfetto, allora adesso ordiniamo qualcosa dal bar e poi riprendiamo con l’intimo da sera”, mi disse il titolare dell’agenzia. “Va bene, l’importante è che per le due abbiamo finito, perché devo andare a prendere mio figlio dall’asilo”, risposi. “Non si preoccupi, sono appena le 10 e mezzo, alle undici riprendiamo e per l’una dovremmo terminare per oggi”, mi disse il fotografo. Bevemmo i caffé portati dal bar e poco dopo rientrammo nella stanza delle foto. Rientrai dietro il paravento e trovai sulla solita sedia i nuovi completi da provare. Vidi subito che si trattava di capi più intriganti rispetto a quelli che avevo indossato prima. Indossai il primo, delle culottes e reggiseno neri con inserti in pizzo. Posai per le foto e questa volta notai che gli sguardi del titolare dell’agenzia si erano fatti più attenti ai miei movimenti. Successivamente, indossai tutti gli altri completi, notando che via via erano sempre più provocanti e succinti. La cosa, tuttavia, non mi imbarazzò particolarmente, anche perché mi ero ormai completamente calata nella parte e, in fondo, mi faceva anche piacere vedere che i due uomini dinanzi ai quali sfilavo non erano insensibili alla mia bellezza. Arrivai all’ultimo completo. Si trattava di un perizoma bianco e reggiseno. Era particolarmente succinto ed oltretutto era completamente trasparente, cosa che un po’ mi imbarazzava, anche perché si vedevano distintamente i peli del mio pube. Uscii da dietro il paravento un po’ titubante. “Che c’è signora, la vedo ingessata, mentre mi sembrava che avesse superato ogni imbarazzo sino a poco fa”, mi disse il fotografo. “Si, è solo che questo completo è davvero molto succinto”, dissi io. “Non deve preoccuparsi, sono un professionista, sono abituato a fotografare donne anche completamente nude, figuriamoci in intimo e lo stesso vale per il sig. Antonio (il titolare dell’agenzia)”, mi rassicurò il fotografo. “Adesso riprendiamo a scattare come prima”, aggiunse. Iniziai a muovermi nella stanza, seguendo le istruzioni del fotografo. Notai ancora gli sguardi un po’ famelici del titolare dell’agenzia, ma piano piano mi sciolsi e ripresi a sfilare con disinvoltura. “Ecco, brava, così va benissimo”, mi disse il fotografo. “Adesso ammicchi un po’, voglio che queste foto diano l’immagine di una donna di tutti i giorni che sa essere anche sexy e provocante quando vuole”, disse ancora. Feci come mi diceva, cercando di assumere pose da tentatrice ed espressioni maliziose. “Si, perfetto, ma lo sa che lei è davvero brava?”, mi gratificò il fotografo, “e poi questo perizoma le sta davvero a meraviglia ed è anche molto seducente il fatto che si vedano i peli del pube sotto la stoffa, non è vero sig. Antonio?”. “Verissimo”, confermò il titolare dell’agenzia, “devo ammettere che la signora si è rivelata una sorpresa, non credevo riuscisse in così poco tempo a posare con tanta disinvoltura”. “E poi”, aggiunse rivolgendosi a me, “è davvero intrigante con quel completo indosso”. Lusingata per quelle parole, ringraziai dei complimenti, confermando che anche io ero sorpresa di come riuscissi a posare con tanta disinvoltura. “Evidentemente ha scoperto che in fondo un po’ le piace farsi ammirare e poi questo è un lavoro e sa bene che non deve avere inutili imbarazzi”, aggiunse il sig. Antonio. Continuai a posare per le foto e mi muovevo per la stanza con sempre maggiore sicurezza, seguendo le istruzioni del fotografo. “Perfetto, abbiamo quasi finito”, mi disse il fotografo, “scattiamo solo qualche altra foto sul divano”. “Si metta seduta ed accavalli le gambe e poi le muova da un lato all’altro”, aggiunse. Eseguii. Poi mi chiese di distendermi e di muovere le gambe all’insù, come per simulare una pedalata. Poi, ancora, di mettermi distesa a pancia in giù, sollevando un po’ il bacino. Lui continuava a scattare le foto, mentre io ero sempre più presa dalla parte e mi sembrava davvero di essere una modella, esperta ed abituata a muovermi con disinvoltura. Nel contempo, ero intrigata dal fatto che quei due uomini mi vedessero così, mezza nuda, mentre mi muovevo sul divano. “Benissimo, abbiamo finito”, mi disse il fotografo, “può andare a rivestirsi”. Così feci e poi raggiunsi i due nell’ufficio del titolare dell’agenzia. “Allora signora, come vede è stato più semplice di quello che credeva ed, anzi, alla fine mi sono stupito anche io di come ha svolto il lavoro in maniera professionale”, mi disse il titolare dell’agenzia. “La ringrazio”, replicai, “in fondo non è stato difficile, una volta superato l’imbarazzo iniziale; anzi, devo dire che in fondo mi sono anche divertita”. “Si, me ne sono accorto”, mi disse il sig. Antonio, “anzi credo che, oltre ad essersi divertita, le abbia fatto piacere mettersi in mostra, soprattutto con gli ultimi completi che ha indossato”. Effettivamente aveva ragione, ma finsi un’espressione un po’ contrariata. “Su, non faccia quella faccia”, disse il sig. Antonio, “non volevo mica offenderla, anzi il mio era un complimento: non sempre, anche tra le modelle professioniste, si trovano donne consapevoli del proprio corpo e che hanno piacere, del tutto innocentemente, a metterlo in mostra”. “Beh, detta così suona molto meglio”, dissi sorridendo. Detto questo, il sig. Antonio mi consegnò una busta che conteneva il pagamento di quanto pattuito. “Bene, con questo abbiamo proprio finito”, disse il titolare dell’agenzia, “deve solo sottoscrivere questa autorizzazione alla pubblicazione delle foto che saranno scelte”. Lessi il foglio con attenzione e verificai che, come mi era stato detto, le foto sarebbero state pubblicate al di fuori dell’Italia. Firmai, quindi, senza problemi. “Signora, prima di salutarci, vorrei chiederle una cosa”, disse il sig. Antonio. “Mi dica pure”, dissi io. “Ecco, a giorni noi dovremmo occuparci di un’altra campagna pubblicitaria sempre per la stessa azienda, questa volta con intimo un po’ più ricercato e con la presenza anche di un indossatore di sesso maschile e mi chiedevo se fosse interessata anche a questo ulteriore lavoro”, mi disse il sig. Antonio. “Il compenso previsto è di duemila euro e le ore di lavoro dovrebbero essere pressoché le stesse”, aggiunse. “Perché no?”, risposi subito, “mi farebbero proprio comodo quei soldi”. “Allora siamo d’accordo”, disse il sig. Antonio, “dovremmo iniziare la prossima settimana, ma le faremo sapere il giorno preciso più in là. Per adesso, devo solo avvisarla del fatto che il modello è di origine americana ed è di colore, spero non abbia nulla in contrario”, aggiunse. “Certo che no, non sono mica razzista”, risposi, “e poi dobbiamo solo posare per delle foto”. Ci salutammo. Dopo qualche giorno mi chiamò la solita segretaria, dicendomi che dovevo presentarmi per la mattina del lunedì successivo. Così feci. Dopo i saluti di rito, entrammo nella stanza delle foto e lì mi fu presentato il ragazzo americano che avrebbe posato con me. Si chiamava Mike ed era un ragazzone alto e ben piazzato di 26 anni. Andai a prepararmi dietro il solito paravento, mentre per il ragazzo americano era stato predisposto un altro camerino improvvisato. Vidi che, effettivamente, i completi di quella nuova campagna pubblicitaria erano più belli e ricercati dei precedenti e che, per ciascuno di essi, vi erano anche le autoreggenti coordinate. Indossai il primo ed uscii all’esterno. Il ragazzo era già pronto. A torso nudo era davvero carino, con i muscoli in bella evidenza, ma senza essere troppo gonfio. Indossava un paio di boxer neri aderenti e notai che sembrava riempirli davvero bene, perché aveva un bel sedere sodo. Non potetti non notare, poi, che anche davanti li riempiva bene, anzi anche troppo, visto come risaltava il rigonfiamento del suo pene. Piacevolmente colpita da quella vista, dissi che ero pronta a scattare le foto. Posammo per numerosi scatti, cambiando ogni tanto l’intimo da indossare e muovendoci per la stanza sia da soli che insieme. Man mano che passava il tempo notai che gli sguardi del ragazzo, prima fugaci, si erano fatti sempre più insistenti, anche grazie al fatto che l’intimo che indossavo si faceva sempre più provocante. Anche a me ogni tanto cadeva lo sguardo sul corpo scultoreo di quel ragazzo, attratta da quel suo corpo imponente ma allo stesso tempo elastico e sinuoso. Anche il fotografo si accorse dei nostri sguardi, tanto che ad un certo punto ci disse di guardare sempre in macchina per non rovinare le foto. Proseguimmo ancora a posare per circa un’ora, sino a quando il titolare dell’agenzia non propose una pausa. Ci spostammo tutti nell’ufficio e, come l’altra volta, il sig. Antonio propose di ordinare qualcosa dal bar. Stavamo per ordinare i soliti caffè, ma Mike propose di ordinare qualcosa di più forte, consigliandoci un cocktail di sua invenzione. Accettammo e lo sentimmo dettare al telefono la composizione di quel cocktail. Non ricordo esattamente cosa fosse, ma quando lo bevvi capii che era molto alcolico. Finito di bere, rientrammo nella stanza delle foto per proseguire il servizio fotografico. Mi sentivo un po’ euforica per l’alcol bevuto. Ero abituata ogni tanto a bere, ma quel cocktail doveva essere davvero molto alcolico, dato che mi sentivo la testa leggera leggera. Mi cambiai ed indossai un altro dei completi. Uscita dal paravento, dissi subito al fotografo che forse avevo fatto male a bere tutto il cocktail, dato che mi sentivo un po’ brilla. “Effettivamente era davvero molto alcolico”, dissero il fotografo ed il sig. Antonio, “speriamo che non pregiudichi il lavoro che abbiamo ancora da fare”. Indossavo un completo nero davvero molto sexy, composto da un tanga parecchio sgambato, reggiseno a balconcino e autoreggenti con i bordi di pizzo molto alti. Vidi che il ragazzo aveva un paio di boxer bianchi molto aderenti, che mettevano in risalto il suo sedere perfetto. Cominciammo a posare per le foto, ma, quasi subito, forse anche per l’effetto dell’alcol bevuto, mi accorsi che mi fissava continuamente, soffermando il suo sguardo su tutto il corpo. Quei suoi occhi penetranti sembravano volermi spogliare ed avrebbero dovuto mettermi in imbarazzo, ma mi sentivo allegra ed ero felice di suscitare quell’interesse così poco nascosto. Anche io guardavo il suo bel corpo e notai che i suoi boxer si stavano gonfiando in maniera preoccupante. Intanto continuavamo a posare per le foto, spostandoci per la stanza secondo quello che ci diceva il fotografo. Io camminava per la stanza e posavo con la consapevolezza che il mio corpo, messo in risalto dal completo che indossavo, era oggetto degli sguardi sempre più attenti dei tre uomini che si trovavano nella stanza. La cosa mi intrigava sempre più e poi non potevo restare indifferente vedendo come il ragazzo americano si stesse eccitando guardandomi. Il fotografo, che si era certamente accorto dell’appariscente eccitazione del ragazzo, ci chiese, credo maliziosamente, di avvicinarci, in modo da scattare alcune foto che ci ritraessero vicini. Seguimmo le sue istruzioni e mi ritrovai a pochi centimetri da Mike, restando affascinata dal suo corpo così perfetto. Poi il fotografo disse a Mike di passare dietro di me e di avvicinarsi alle mie spalle. “Avvicina le mani alla schiena della signora, facendo finta di slacciarle il reggiseno, voglio che dalle foto venga fuori una scena di vita quotidiana, ma al tempo stesso sensuale”, disse il fotografo. Sentii le calde mani di Mike che mi sfioravano la schiena, posandosi in corrispondenza dell’allacciatura del reggiseno. Poi lo sentii avvicinarsi ancor di più, sino a quando il suo corpo non aderì al mio. “Si, bravo, così va bene”, disse il fotografo. “Lei signora tiri un po’ indietro la testa, come a offrire il suo collo da baciare”, aggiunse. Sentivo tutta la possanza del ragazzo americano alle mie spalle e, quando lui si avvicinò ancor di più, sussultai. Avevo sentito al di sopra del mio sedere il rigonfiamento dei suoi boxer e capii che era ormai del tutto eccitato, dato che lo sentivo duro e pulsante sotto la stoffa dei boxer. Lui non faceva nulla per nasconderlo ed anzi si avvicinò ancor di più e, piegando leggermente le gambe, fece aderire i suoi boxer proprio all’altezza del mio sedere, premendo. Sussultai ancora e, questa volta, sentii distintamente il suo pene che premeva sulle mie natiche. Era durissimo e sembrava enorme. Quel contatto così ravvicinato mi aveva eccitata, ma riacquistata un minimo di lucidità mi scostai, liberandomi da quel contatto così sensuale, ma del tutto sconveniente per una donna sposata come me. “Forse è il caso che facciamo una pausa”, dissi con un filo di voce. “Che c’è che non va signora?”, disse il titolare dell’agenzia. Mike nel frattempo si era spostato di fianco a me. “C’è che Mike è un po’ troppo su di giri, credo”, dissi io. L’eccitazione del ragazzo americano era ben visibile sotto i boxer che indossava, che a malapena riuscivano a contenere il suo membro eretto. “Si signora, mi scusi, ma non sono riuscito a trattenermi”, disse Mike. “Deve capirlo signora”, disse il titolare dell’agenzia, “con quel completo indosso è davvero molto seducente e posso capire che Mike, standole così vicino, si sia potuto lasciar trasportare un pochino”. “Suvvia, continuiamo a scattare, in fondo non succede nulla di male e poi deve essere felice di suscitare tanta attenzione in Mike”, “anzi, ad essere sincero, anche a me appare molto desiderabile con quel completo, ma le assicuro che nessuno di noi ha secondi fini”, aggiunse. Ero combattuta: da un lato il mio cervello mi diceva di interrompere lì il lavoro, dall’altro, forse anche perché ero un po’ brilla, mi sentivo appagata ed intrigata da quella situazione. “Va bene”, dissi, “andiamo avanti”. “Benissimo, riprendiamo da dove ci eravamo interrotti”, disse il fotografo. “Mike, torna alle spalle della signora e lei signora ritorni nella posizione di prima, con la testa leggermente piegata all’indietro”. Così facemmo e, di nuovo, sentii il corpo di Mike aderire al mio. Fui percorsa da un brivido e scoprii, con preoccupazione, che non si trattava di imbarazzo, ma di piacere. Mike intanto, piegando di nuovo un po’ le gambe, aveva ripreso a puntare il suo pene sulle mie natiche e lo sentivo premere e pulsare distintamente. Istintivamente, inarcai leggermente la schiena, quasi a favorire quel suo contatto così eccitante. Lui percepì quel mio movimento, intuì che evidentemente quel suo contatto così stretto non mi dava alcun fastidio e premette ancor di più, insinuandosi tra le mie natiche. “Adesso spostatevi di fianco mantenendo questa posizione”, disse il fotografo. Così facemmo, con Mike che rimase attaccato a me, muovendoci come se fossimo una cosa sola. “Bene così”, disse il fotografo, “queste foto sono di grande impatto e l’eccitazione di Mike le rende ancora più realistiche”. Capii che in quella posizione sia il fotografo che il titolare dell’agenzia potevano notare con chiarezza l’eccitazione del ragazzo americano e che il suo pene eretto era completamente poggiato sul mio sedere. Quella consapevolezza mi intrigò notevolmente e, abbandonato ogni pudore, inarcai la schiena e tirai in fuori ancor di più il sedere, consentendo a Mike di aderire ancor di più a me, affondando completamente i suoi boxer tra le mie natiche. Non mi interessava più che cosa potessero pensare di me, né il fatto che fossi sposata. Ero semplicemente inebriata da quella situazione così sensuale e, sicuramente anche per l’effetto del cocktail che avevo bevuto, non sentivo alcuna inibizione ed anzi ero eccitatissima da quel contatto e dal fatto che avvenisse sotto gli occhi del fotografo e del titolare dell’agenzia. Entrambi gli uomini si accorsero di quanto stava avvenendo e di come il mio atteggiamento fosse cambiato e si scambiarono un’occhiata d’intesa. “Vedo che è nata una certa complicità”, disse sorridendo il fotografo, “voglio sfruttarla, prendete voi l’iniziativa e scegliete le pose che volete”. Mike intanto continuava a premersi addosso a me, spingendo con il bacino. Sentivo i suoi boxer premere contro le mie natiche e sembrava che stessero per scoppiare. Le sue mani si posarono sulla mia schiena, massaggiandomi le scapole e il collo. Il fotografo si muoveva intorno a noi, continuando a scattare ed anche il titolare dell’agenzia si era avvicinato per vedere più da vicino quello che stava succedendo. Io ero ormai completamente fuori di me, inebriata da quel contatto fisico e dalla situazione che si era venuta a creare. Mike intanto aveva spostato le sue mani sull’allacciatura del reggiseno e con un movimento rapido lo slacciò, facendolo cadere in terra. Poi, rapido, portò le sue mani sui seni, massaggiandoli dolcemente. Sentivo i capezzoli indurirsi per quel contatto e mi spinsi ancora contro di lui, roteando il bacino e strusciandomi sui suoi boxer e sul suo pene durissimo. Non mi importava più di nulla, volevo solo sentirmi addosso quel bel ragazzone così eccitato e non mi interessava la presenza del fotografo e del sig. Antonio, che non si perdevano un attimo della scena che si delineava di fronte a loro. Anzi, la cosa contribuiva ad eccitarmi ancor di più. Le mani di Mike scesero più in basso, sulla pancia e poi, sfiorando la stoffa del tanga, lungo le gambe, risalendo poi sul sedere. A quel punto non ce la feci più, volevo accarezzarlo anche io e mi girai. Lo guardai sorridendo e gli accarezzai il petto poderoso. Poi le mie mani scesero verso gli addominali. Accarezzai il suo stomaco piatto e muscoloso e poi scesi ancora più in basso. Guardavo ipnotizzata il rigonfiamento dei suoi boxer, sempre più pronunciato e desideravo solo poterlo toccare e vedere. Gli misi una mano proprio lì e rimasi esterrefatta. Sentivo che era durissimo e mi sembrava davvero enorme. Gli sfilai i boxer e lo ammirai così, nudo di fronte a me. Aveva un cazzo davvero poderoso, nerissimo e gigantesco. Ero estasiata da quella visione! Lo sfiorai con una mano e poi lo impugnai con decisione. La prima impressione che avevo avuto era proprio quella giusta: era durissimo e di una consistenza portentosa. Sentivo che mi stavo bagnando copiosamente e sentivo la stoffa del tanga aderire sempre più alle labbra della mia fica ormai dischiusa. Continuavo a stringere quella magnifica asta e la percorrevo con entrambe le mani per tutta la sua lunghezza, sino ai testicoli, turgidi e colmi. Fu allora che sentii delle mani che si posavano sulle mie natiche. Mi voltai e vidi che il fotografo ed il titolare dell’agenzia erano vicinissimi dietro di me e avevano posato le loro mani sul mio sedere. Avvenne tutto in un attimo. Mi sfilarono il tanga e mi condussero sul divanetto. Mi distesi e spalancai le gambe, accarezzandomi voluttuosamente la fica. Mi sentivo già fradicia e la sentivo completamente aperta, con le grandi labbra del tutto dischiuse. I tre mi guardavano estasiati, rapiti dallo spettacolo della mia eccitazione e dalla vista della mia fica così aperta. Mike si avvicinò e si distese sopra di me, puntando la sua enorme cappella tra le mie gambe. Non fece alcun fatica e il suo bel cazzo mi scivolò dentro senza difficoltà. Lo sentii penetrare a fondo, con lentezza, sino a quando non entrò completamente e sentii le sue palle posarsi sulle mie natiche. Era una sensazione fantastica e mai provata prima. Era enorme ed il saperlo tutto dentro di me mi faceva eccitare e bagnare ancora di più. Rimase fermo in quella posizione per alcuni interminabili momenti e poi iniziò a muoversi, prima lentamente e con movimenti rotatori e poi più velocemente, affondando sempre più tra le mie gambe. Iniziai a gemere sempre più forte, stravolta dal piacere. Mi riempiva meravigliosamente, stimolando ogni punto della mia fica, che mai prima avevo sentito così piena. Nel frattempo, il fotografo ed il sig. Antonio si godevano la scena. Poi mi si avvicinarono e, sbottonandosi i pantaloni, tirarono fuori i loro cazzi già duri. Li afferrai tra le mani, iniziando a masturbarli lentamente, mentre Mike continuava a scoparmi sempre più forte, strappandomi mugolii di profondo godimento. I due mi si avvicinarono ulteriormente, puntando i loro cazzi verso la mia bocca. Iniziai a leccarli voracemente e poi a succhiarli con avidità, passando dall’uno all’altro con una disinvoltura che mi stupì. Non mi ero mai sentita così in vita mia e la cosa non faceva che eccitarmi ulteriormente. Immaginai nella mia mente la scena di cui ero protagonista, come se per un attimo fossi stata un’altra persona intenta ad osservare quello che stava avvenendo e mi vidi come una magnifica porca, soddisfatta di essere scopata da un enorme cazzo di colore e di succhiarne altri due. Fu in quel momento che venni la prima volta. Mi tirai indietro con bacino, facendomi scivolare fuori il cazzo di Mike, impregnato dei miei umori. Lo feci sedere sul divanetto e, mettendomi in ginocchio, iniziai a leccarlo e succhiarlo furiosamente, spingendo in fuori il sedere in direzione dei due uomini in piedi accanto al divano. “Leccatemi la fica”, dissi loro. Non se lo fecero ripetere due volte ed entrambi cominciarono a leccare e succhiarmi la fica ed il sedere. Ero completamente stravolta dal piacere e muovevo il bacino avanti e indietro, mentre continuavo a succhiare la cappella gonfissima del cazzo di Mike. Lo sentii esplodere dentro la mia bocca e fui invasa da un fiotto di sperma caldo. Rimasi senza fiato e lo tirai fuori, continuando a masturbarlo. Venne per alcuni interminabili secondi, riempiendomi la faccia ed i seni con il suo seme. Nel frattempo, dopo avermi leccata per bene, i due dietro di me avevano puntato i loro cazzi i direzione della mia fica, strusciandoli tra le mie gambe. L’enorme cazzo di Mike si era un po’ afflosciato e decisi di lasciargli qualche momento di tregua, in modo che potesse riprendersi. Mi voltai verso i due uomini. “Adesso voglio che mi scopate insieme”, dissi. “Che maiala!”, si lasciò sfuggire il sig. Antonio. Quelle parole, che in un’altra occasione mi avrebbero fatta arrabbiare, non mi offesero. “Si, sono una grande maiala”, dissi “e adesso voglio provare anche i vostri cazzi”. Dissi al sig. Antonio di distendersi sul tappeto che si trovava vicino al divano e mi sedetti sopra di lui rivolgendogli le spalle. Impugnai il suo cazzo e me lo infilai tutto dentro. La mia fica era talmente dilatata che quasi non lo sentii. Poi dissi al fotografo di avvicinarsi e spalancai ancor di più le gambe, muovendo il bacino in avanti. Capì che cosa volevo e si distese sopra di me, puntando il suo cazzo verso la mia fica. Lo guidai con le mani, aiutandolo ad entrarmi dentro. Avevo due cazzi nella fica! Quella consapevolezza mi stravolse ed un brivido lunghissimo mi percorse la schiena. “Adesso scopatemi forte”, dissi ai due. Dopo un momento di stasi, evidentemente causato dallo stupore di trovarsi entrambi immersi nella mia fica, iniziarono entrambi a muoversi dentro di me, prima in modo un po’ brusco e poi, coordinando i loro ed i miei movimenti, sempre più a fondo e velocemente. Sentivo i loro cazzi duri entrarmi dentro senza difficoltà e le pareti della mia fica dilatarsi e bagnarsi a dismisura. I due mi scopavano sempre più forte, strappandomi grida di piacere. “L’ho capito da quando ho visto l’intimo che indossavi la prima volta che eri una grande porca”, mi disse il titolare dell’agenzia. “Oh si”, dissi io mugolando, “sono porca e mi piace troppo scopare”. Mike intanto ci guardava dal divano e vidi che il suo cazzo stava tornando a drizzarsi. “Vieni qui ragazzone”, gli dissi, “voglio di nuovo il tuo bel cazzone”. Mike si alzò e si avvicinò. “Bravo”, dissi, “adesso scopami la bocca, voglio succhiartelo tutto”. “Cazzo che maialona che sei”, disse il fotografo. Mike si piegò su di me e subito gli presi in mano il cazzo e me lo portai tra le labbra. Lo succhiavo e leccavo, percorrendolo tutto con la lingua sino ai testicoli, che leccai a lungo mentre lo masturbavo. Lo sentii crescere e tornare di nuovo durissimo. I due continuavano a scoparmi intensamente. I mie mugolii si fecero ancora più acuti e non riuscivo a frenarli. Si stavano trasformando in vere e proprie urla di piacere. Quel trambusto non sfuggì alla segretaria dell’agenzia e sentimmo bussare alla porta. Poi la porta si aprì di colpo. “Che succede sig. Antonio?”, disse la segretaria e poi “Ohhhh!”, portandosi le mani alla bocca. Rimase così pietrificata di fronte alla scena che le si parava davanti, senza sapere più cosa fare. Noi quattro ci eravamo bloccati di colpo e la guardavamo senza sapere cosa dire. Dopo pochi istanti di reciproco imbarazzo, fu il titolare dell’agenzia a rompere gli indugi. “Come vedi non succede nulla cara Federica, noi e la signora Marta ci stiamo solo divertendo un po’ e le urla che hai sentito erano quelle della signora che evidentemente apprezza molto quello che stiamo facendo”. “Scusatemi”, disse la segretaria, restando però immobile vicino alla porta, senza decidersi ad uscire. Intanto il titolare dell’agenzia aveva ripreso a muoversi dentro di me ed io, superato l’imbarazzo di quella intrusione, avevo ripreso a leccare il cazzo di Mike. Notai che la segretaria era immobile ed osservava la scena e mi accorsi che guardava, come ipnotizzata, l’enorme cazzo di Mike. “E’ bello, vero?”, le dissi sorridendole. “Non ne avevo mai visto uno tanto grande”, mi rispose. “Se vuoi puoi restare qui, ma chiudi la porta”, le disse il sig. Antonio. Lei lo fece e restò lì a guardarci. I due ripresero a scoparmi con foga ed io, mentre continuavo ad accarezzare e stringere il cazzo di Mike, le dissi di avvicinarsi. Era una ragazza sui 30 anni, con un bel viso, ma un po’ sovrappeso. Si avvicinò. “Dai toccalo”, le dissi, “guarda quanto è grosso”. Vidi che esitava ed allora le presi la mano e gliela posi sul cazzo di Mike. “Stringilo dai, senti che bello che è così duro!”, dissi ancora. Io intanto ripresi a succhiarlo avidamente, mentre la segretaria lo stringeva ed iniziava a masturbarlo piano, spingendomelo ancora di più tra le labbra. I due intensificarono i loro movimenti dentro di me e dopo poco li sentii entrambi venire. Si rialzarono, ammirando la mia fica spalancata, dalla quale colava copioso il loro seme, misto ad i miei umori. Ero fradicia, ma sempre molto eccitata e desiderosa di essere scopata ancora a lungo. “Adesso guarda come mi scopo il cazzo di Mike”, dissi alla segretaria. Lo feci distendere sul tappeto e mi portai sopra di lui. Impugnai il suo cazzo e me lo infilai dentro, fino alle palle. Poi iniziai a muovermi, sempre con il suo cazzo completamente dentro di me, strusciando le natiche sui suoi testicoli. La segretaria guardava la scena a bocca aperta, rapita. “Mamma mia”, disse, “ma come fa ad entrare tutto, è così grosso!”. “Oh si”, dissi io gemendo, “è tanto grosso, ma io lo voglio proprio tutto!”. Adesso mi muovevo sopra di lui rapidamente e tutti osservavano quella lunga asta nera che scompariva e riemergeva tra le mie gambe sempre più velocemente. La sentivo scorrere dentro di me senza trovare alcuna resistenza e mi stupivo di come riuscissi a contenerla tutta. I miei umori colavano fuori dalla fica, grondante e fradicia come mai prima. Il fotografo ed il titolare dell’agenzia, intanto, si erano avvicinati alla segretaria e la stavano palpando, ma lei rifiutò le loro avances, evidentemente turbata ed imbarazzata dalla situazione. I due erano nuovamente eccitati ed il sig. Antonio mi si parò di fronte, avvicinando il suo cazzo alla mia bocca. Lo afferrai e me lo portai tra le labbra, succhiandolo intensamente, mentre continuavo a muovermi frenetica sopra Mike. Il fotografo si spostò alle mie spalle e subito sentii il suo cazzo duro poggiarsi tra le mie natiche, puntando diritto al buco del mio sedere. “Adesso godi porcona!, mi disse, spingendo contro le mie natiche. Lo sentii penetrare, prima con un po’ di difficoltà, ma poi mi scivolò dentro anche lui, aiutato dal fatto che ero completamente bagnata. Quando lo sentii tutto dentro, restai per un momento senza fiato, stravolta da quella doppia penetrazione così inaspettata. Approfittando di quel momento di stallo, sia Mike che il fotografo iniziarono a muoversi dentro di me, scopandomi con foga, alternando i loro movimenti di spinta. Urlavo dal piacere, ma le mie grida erano soffocate dal sig. Antonio, che mi scopava la bocca, facendomi rimanere senza fiato. La segretaria mi guardava allibita, ma nello stesso tempo affascinata. Vidi che iniziava ad accarezzarsi e che sul suo volto appariva un’espressione di estrema eccitazione. Poi la vidi sfilarsi la gonna e le mutandine ed iniziare a masturbarsi con foga, mentre osservava quei tre uomini che mi scopavano appassionatamente. Non credevo ai mie occhi! Mi sembrava di essere finita in una pellicola pornografica e mi stupivo di esserne proprio io la protagonista. Non che fossi una santarellina, anzi mi era sempre piaciuto il sesso, ma mai avrei immaginato di farlo con tre sconosciuti contemporaneamente e, per di più, sotto lo sguardo di un’altra donna! Quel pensiero mi passò nella mente in una frazione di secondo e contribuì ad aumentare, se possibile ancora di più, la mia eccitazione. Stavo godendo come una matta, ormai alla mercé dei colpi poderosi che quei tre mi rifilavano, riempiendo ogni mio orifizio. Venni con un profondo lamento godurioso, che mi lasciò stordita e dopo pochi secondi vennero anche i tre uomini, inondandomi all’unisono la fica, il culo e la bocca. Restai distesa immobile e ad occhi chiusi per parecchi secondi, scossa ogni tanto da fremiti che facevano pulsare tutto il mio corpo. Quando riaprii gli occhi, mi accorsi di essere rimasta sola nella stanza. Mi rialzai a fatica, sentendo colare il seme di quegli uomini e mi diressi verso il bagno dell’agenzia, dove mi lavai alla meglio. Rivestitami, uscii dalla stanza e mi ritrovai nella sala d’attesa deserta dell’agenzia. Stavo per andarmene, quando sentii il titolare dell’agenzia che mi chiamava. “Vai già via?”, mi disse, “non ci saluti nemmeno?” “Si, giusto”, dissi io, “ma sono stravolta e devo correre a casa prima che mio marito si insospettisca”. “Solo un momento”, disse il sig. Antonio, “ci salutiamo e poi devo anche pagarti il lavoro di oggi”. Entrai quindi nella sua stanza, dove si trovavano anche Mike ed il fotografo. Il sig. Antonio mi consegnò la somma pattuita per le foto. Non sapevo che dire. “Adesso devo proprio scappare”, dissi. I tre si alzarono in piedi e, forse anche loro un po’ imbarazzati per tutto quello che era avvenuto, mi porsero la mano, che strinsi a ciascuno di loro. L’ultimo che salutai fu Mike, il quale mi strinse la mano con forza e prima di lasciarmela disse se non potevamo per caso rivederci. “Meglio di no”, dissi io, “non ho intenzione di iniziare nessuna storia extraconiugale. E’ stato bellissimo quello che è avvenuto oggi, ma è meglio che rimanga una cosa isolata”. Detto questo, uscii dalla stanza e me ne andai.
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12 years ago
admin, 75
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La prima pompa
anni fa decido una sera di prendere la macchina di padre per andare a fare un giro di sera passo dalla crocetta da corso unità d'italia per poi arrivare in via cavalli trovo un trav diponibile mi fermo decidiamo di proseguire faccio il giro dell'isolato ci fermiamo e incominciamo a toccarci mi chiede cosa ne pensi? preso dall'emozione e dalla voglia mi chino sopra e senza preservativo incomincio a baciarlo che buon gusto continuo a leccarlo lo sento mugolare mi piace sentirlo crescere ma poi mi rendo conto che è venuto duro come il marmo purtroppo mi spavento e smetto,adesso avrei continuato fino a farlo venire, allora capisce e incomincia a sua volta portandomi fino a godere. Se penso che sono passati quasi trent'anni mi viene la malinconia ed il rammarico di aver smesso ora avolte passo ancora da via cavalli ma non c'è più nulla
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12 years ago
admin, 75
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Volevo un cazzo nero
Sono un 40 enne bsx, mi piacciono da matti le donne, ma ogni tanto sento crescere in me un grande grosso e duro desiderio di cazzo. Mi trovavo in un periodo come questo ed ero a casa da solo. In quel frangente desideravo non un membro qualsiasi, ma un pene di colore. Cosi vagavo per i vari siti d'incotri cercando qualcosa. Niente, niente di niente. Fino a che incappai in un annuncio di sesso a pagamento, si trattava di un trans indiano che mstrava la foto del cazzo, bello leggermente ricurvo in avanti con una bella cappella carnosa e nero, nero come io lo desideravo. Fui parecchio titubante, il sesso a pagamento non mi piace, ma quel cazzo mi eccitava troppo. Poi l'annuncio mostrava che non si trattava di una vera professionista, piuttosto di qualcuno che voleva arrotondare. Chiamai e fissai un appuntamento, lei si trovava in un paesino un po sperduto in campagna. Ci arrivai che era notte fonda, suonai il campanello e comparve questa sinuosa creatura un ragazzo scuro ed efebo in intimo da donna. Era strano un uomo, non un trans ma un trav, molto femminile. Mi accompagno in stanza da letto, mi accarezzava e mi fissava, io la fissavo a mia volta ed arrossiva. Ad un certo punto mi feci coraggio le tirai fuori il cazzo ed iniziai a segarlo con dolcezza, non era enorme, ma bello ed eccitante. Le misi un condom ed iniziai a pompare e leccare con maestria e tanta voglia. In quel momento il membro che avevo davanti era il mio idolo da adorare da coccolare, da mirare con occhi famelici. L'espressione di lei indicava una grande goduria. La mia lingua roteava sulla sua cappella nera, le mie labbra sigillavano il suo bastone rovente. La bocca scorreva su e giu come un mantice, e succhiavo e godevo di quel pezzo di carne. Lei ansimava e roteava gli occhi come in estasi. Dopo una decina di minuti mi accorsi che stava per venire allora mi fermai e gli chiesi di incularmi, lo desideravo tanto. Mi fece mettere appoggiato al letto col culo in alto e mi penetro, prima piano poi con sempre piu foga. Mi sentii femmina, una femmina posseduta da un animale infoiato ma dolce. Ad un certo punto si irrigidi e venne nel preservativo dentro il mio culo. Venne stantuffandomi come un'ossessa. Io però avevo ancora una voglia matta, cosi la girai gli lubrificai il buchino, era perfetto, liscio senza peli, come velluto nero. Ora ero io il padrone della situazione. Un padrone porco e ingrifato come un toro da monta. La rosellina era bella stretta, stentai non poco ad entrare ma poi vi riusciii la pompai come un osssesso, lei gemeva di dolore e di goduria. Piu gemeva e piu pompavo, piu pompavo e piu gemeva. Infine venni anch'io. Ci salutammo con alcune carezze e baci. Fu davvero bello. Non vidi piu annunci suoi sul web, peccato. Al pensiero me la rifarei di nuovo.
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12 years ago
admin, 75
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Scopato
Mi descrivo sono un 40 enne muscoloso, carino molto ben dotato sposato e con una regolare famiglia. Da qualche anno ho scoperto la passione per le persone del mio sesso, con l'andare del tempo sui è andat definendo la mia indole versatile ma prevalentemente passiva. Avevo un gran desiderio di essere posseduto da un'uomo solamente attivo. Cosi dovendo spostarmi per lavoro da casa cercai fra gli annunci un attivo in loco. Non ero molto speranzoso, i veri attivi sono davvero pochi. Su un sito di annunci trovai un inserto che faceva grossomodo cosi : "Maschio attivo 50 enne bsx ospitale, elegante, colto, e ben dotato cerca maschio passivo ", era un sogno che stava per avverarsi. Gli scrissi una mail e ricevetti in cambio un numero di telefono. Dopo varie vicessitudini riuscimmo a fissare un appuntamento. Lui mi ricevette in una villa da favola con una grande vetrata che dava sulla città. Era un uomo alto, magro ed elegante. Mi fece accomodare sul divano e mi riempi di domande. All'inizio ero quasi seccato, poi capii che la sua intenzione era solo verificare il mio stato di salute cosi risposi e ci scambiammo un po di opinioni. Ma io non lo ascoltavo e pensavo al suo cazzo era davvero cosi dotato come diceva l'annuncio ? "allora hai vogliaa di fare qualcosa ? ", mi chiese all'improvviso. Io non aspettavo altro ed annuii. Lui iniziò a spogliarsi e io lo imitaii. Quando si tolse gli slip rimasi esterefatto, aveva un bel cazzo grosso e lungo con una bella cappella carnosa come piace a me, muscoloso ma slanciato, nonostante i suoi 50 anni. No parlammo molto finimmo sul divano io fra le sue gambe gli facevo un pompino sublime. Ad un tratto mi invitò a metterci a 69 ed inizio a leccarmi il buchino e a penetralo con una, due tre dita. Alternava le penetrazioni alle leccate, a qualche schiaffo sulle natiche e a leccate di cazzo. Io in estasi lo pompavo, lo segavo gli leccavo l'asta e i testicoli, gli penetravo lo scroto con la lingua. Lui era duro durisimo, lungo e grosso. La cosa ando avanti per una mezz'ora buona mi sentivo la sua donna, desiderata, e appagata. Io sono molto ben dotato e lui era il primo che trovavo con una dotazione forse maggiore della mia, depilato ovunque, attivo e porco quanto basta. "andiamo a letto " mi dice e mi spinge in camera, mi butta sul letto e reinizia il lavoro di lingua, e di dita. Io non sto piu nella pelle voglio essere penetrato. Prende una crema mi spalma il buchino e punta la cappella, mi fa un male cane e davvero grosso. Cambio posizione mi metto pancia sopra con le mie gambe sulle sue spalle, sono oscenamente piegato in due col culo all'aria. Lui mi penetra e io controllo la paenetrazione mi stantuffa cosi per vari minuti, il mio culo si rilassa e io inizio a godere. Dopo un po ho bisogno di cambiare posizione e mi metto a pecora e lui continua inesorabile. Dopo una ventina di minuti ci fermiamo. Mi sdraio pancia sotto lui al mio fianco inizia uno stupendo massaggio prostatico, io mi rilasso, godo del trattamento e riprendo fiato. Appena mi riprendo mi sento piu troia che mai e prendo l'iniziativa. Lo faccio sdraiare supino lo pompo per bene fino a farlo tornare di pietra. Lo lubrifico e mi impalo su di lui. inizio a muovermi roteando il culo e segandomi, piano piano, poi sempre piu forte finche entrambi veniamo, lui nel mio culo, io sulle sue gambe. Appena mi stacco lui mi ripulisce il cazzo con un bel pompino. MMMMM che scopata ragazzi non la dimenticherò mai. Si è fatto tardi, ci lasciamo, ma spero di potere ancora tornare da lui e sentirmi troia come quel giorno .
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12 years ago
admin, 75
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Dildo e sborra gay
Mi rendo conto che ogni giorno che passa divento sempre piu porco, anzi piu porca perchè sto apprezzando sempre di piu una goduria di tipo femminile. Cosi accadde che sta vo cercando fra gli annunci gay una coppia di maschi attivi che fosse disposta a farmi sentire la loro troia passiva,ma niente nessuna risposta.... Però ricevetti il contatto da un signore di mezza età diceva di essere attivo, sano e pulito di avere un bell'arnese e mi descrisse di come gli sarebbe piaciuto farmi godere con l'uso di vibratori ed in fine penetrandomi. Le cose che mi diceva mi scaldavano parecchio, non era quello che stavo cercando, ma perche non provare anche questo ? E cosi fu, ci demmo appuntamento, nello scambio di mail mi fece capire che era a posto e che era effettivamente sano, questa per me è una condizione indispensabile. Ci incontrammo e mi invitò a casa sua, mi invitò a farmi il bide e lui fece altrettanto poi mi condusse in camera da letto. Si spogliò e li ebbi la prima piacevole sorpresa aveva un bel cazzo sui 18 cm ma con una bella cappella grossa e violaceaa come piace a me. Non seppi resistere ed iniziai a leccarla con tutta la passione che ho dentro. Aveva un gusto un po forte, ma questo non fece altro che aumentare la mia voglia. Gliela succhiai e leccai in tutte le posizioni non potevo piu starne senza. Poi mi chiese di sdraiarmi prono col culo in alto inizio a lubrificarmi il culo ed infilarci prima una poi due dita, poi un cazzo finto di piccole dimensioni ed inizio a muoverlo prima piano poi con velocità crescente. E fu qui che arrivò la seconda sorpresa, la velocità e il ritmo con cui muoveva quel dildo stava creando sensazioni nuove in me, era come se dovessi pisciare da un momento all'altro piano piano mi accorsi che questa sensazione era una vera goduria e il mio cazzo rilasciava a getto continuo un piccolo, ma costante flusso di presperma. Stavo godendo come un matto e cosi gli chiesi di incularmi, si infilò il preservativo e provò piu volte senza successo causa il mio culo stretto e il suo cazzo maturo non perfettamente duro. Allora gli dissi che volevo mi scopasse la bocca e mi riempisse di sborra. Volevo sentire il sapore e sopratutto sentirmi troia. Nessuno finora ha apito in pieno questo mio lato. Speriamo un giormo di riuscire. cosi mi misi a pecorina mi infilai il dildo nell'ano e presi a pomparlo con foga. Lui mi scopava, io con una mano agitavo il dildo in culo alternandomi a segarmi il cazzo. Andammo avanti in questo modo per un po, poi ad un tratto esplose con un getto abbondante che mi riempi la gola di liquido caldo e denso... mmm mi piaceva da morire. Accellerai la sega e venni anche io con grande goduria. Ci lasciammo con l'idea di rivedersi ancora e provare nuovi giochi, magari in tre.
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12 years ago
admin, 75
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Trasgressione tra i boschi seconda parte
Poi scendemmo dal auto x darci una rinfrescata e io mi diedi anke una sistematina e ci accorgemmo che eravamo arrivati in alta montagn atra i boschi di faggi,lui apri il cofano del auto e tiro' fuori un plaid e ci appartammo in un anfratto dove la roccia creava quasi una grotta naturale,lui stese il plaid a terra e ci sedemmo e mentre si parlava delle emozioni dell'avventura di prima in auto,sentimmo entrambi una voglia di baciarci ,ci baciavamo con tanta passione che si infiammo' di nuovo il nostro desiderio e la nostra passione e tra baci intensi,lekkate ci trovammo che ci stavamo spogliando reciprocamente,io mentre gli toglievo la camicia gli accarezzavo il suo torace villoso da buon maschio mediterraneo,lui mi tolse i miei jeans aderenti,poi via il suo pantalone,i suoi slip bianchi e via anke il mio pery. mentre i nostri corpi aggrovigliati si dimenavono su quel plaid e le nostre lingue si cercavono e affondavono sempre piu nelle nostre bokke. poi la mia lingua parti da dietro le sue orekkie per scivolare su i suoi capezzoli man mano scese nel suo basso ventre per poi arrivare sul suo oggetto di virilita'che man mano diventava sempre piu' grosso e duro nella ora mai bokka che era diventata un forno di piacere,poi la lingua scese lungo i suoi testicoli e poi sempre piu' giu' fino al suo ano. mentre lui si dimenava dal piacere e mi implorava di smettere per poter entrare dentro di me,io continuai questo gioco di lingua ancora x molto,finche' lui con un movimento fulmineo ci siamo trovati io a gattoni davanti a lui e lui dietro di me e cosi dopo un attimo ho sentito mentre entrava dentro di me e piu spingeva in avanti e piu' lo sentivo dentro di me e piu il piacere saliva sempre piu', in un gioko dove il piacere e' sempre in salita,poi con un altro suo movimento fulmineo ma senza staccarci un altro, ci siamo trovati io seduta su di lui e lui steso a terra sotto di me e mentre andavo giu sentivo il suo attrezzo che entrava sempre piu' dentro di me fino allo stomako, il piacere era piu' forte del dolore e nonostante tutto questo ci piaceva da morire e mentre andavo giu ci baciavamo intensamente e le nostre lingue si incrociavono. solo dopo tantissimi momenti di piacere ci siamo trovati entrambi in un uniko e solo ma lungo orgasmo di piacere reciproco..!! bella espiernza...un saluto a tutti voi e un bacio a fabio kissssss
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12 years ago
admin, 75
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Trasgressione tra i boschi prima parte.
ciao a tutti sono florantrav e vi racconto cosa mi e' successoa me altro giorno. sono stata contattata diverso tempo fa qui su desy da una persona che chiamero' fabio, all'inizio con una semplice email di presentazione e poi con il passare dei giorni, questo rapporto epistolare andava sempre piu' ad intensificarsi con email sempre piu' lunghe e profonde, finche' alle mail si iniziarono ad allegare anche foto di noi e di foto sempre piu' in momenti intimi. finche' altro giorno ,insieme abbiamo deciso di dare una svolta a tutta questa corrispondenza virtuale e abbiamo deciso di incontrarci,lui voleva all'inizio un incintro all'aperto e in un luogo pubblico,ma io ferma sulla mia posizione di trav solo in privato, dopo vari tiri e molla siamo arrivati ad un punto di incontro. si all'aperto ,ma in un posto isolato dove non potevono vederci sguardi indiscreti cioe' fuori da centri abitati. definito il luogo,il giorno e l'ora, io sono arrivata li con un po di tempo in anticipo, giusto x prepararmi al meglio e lui e' arrivato puntualissimo.sono scesa dalla mia auto e salita sulla sua,tra presentazioni,complimenti e bacetti vari ,lui ha messo in moto auto e siamo partiti x una strada che portava in montagna e mentre andavamo su si parlava un po di noi in generale e lui tra uno sguardo,un bacetto mi accarezzava le mie gambe con un modo tutto suo ed io a quel punto mentro lo baciavo ,con la mano gli accarezzai il suo pakko,che piu lo strusciavo ,piu lo sentivo diventare duro coem un pezzo di marmo e tra una strusciata e l'altra gli sbottonai la lampo e iniziai a leccarglielo tutto e poi mentre andavo su e giu con la mia bocca,lui gemeva di un piacere immenso e mentre lui continua a godere ,guidava senza fermarsi e mi implorava di continuare e di non smettere mai e mentre io continuavo ad assaporarlo tutto, solo dopo un bel po di tempo ad un certo punto sentii inkiodare di colpo auto e nello stesso tempo emise un grido di goduria mentre dal suo cazzo fuori usci un lungo getto di nettare ,cosi copioso che investi tutto il mio viso del suo umore e del suo odore acre..mmmmmm...
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12 years ago
admin, 75
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Prima volta scopata da un singolo
qualche volta,abbiamo incontriamo qualche singolo per giochi di esibizioni e voyerismo ci contatta un singolo,che a primo impatto sembra molto educato e cortese,una persona a modo ed affidabile,che rispecchia la nostra ricerca. dopo qualche scambio di mail e qualche telefonoata,decidiamo di incontrarci. i patti sono chiari: guardare e assolutamente non toccare!!! ci troviamo ad un punto stabilito,chiaccheriamo del più e del meno ad un bar. il tempo passa piacevolmente ma l'imbarazzo reciproco è tangibile... di solito abbiamo fatto incontri diretti, ci siamo trovati sul posto e giocato direttamente,quasi senza scambiare una parola. decidiamo di andare ed il nostro amico,accenna se volessiamo proseguire le chiacchere in casa sua. ci guardiamo negli occhi... accettiamo e ci dirigiamo alla nostra auti per essere guidati in casa del nostro amico alessio. arrivati in macchina parliamo del fatto di aver accettato l'invito... quasi ci abbiamo ripensato e decidiamo di trattenerci giusto pochi minuti e senza andar oltre qualche fugace chiacchera. arrivimo e seguiamo il nostro amico. ci fà accomodare in soggiorno e subito ci offre beveraggio e qualcosa da stuzzicare, qualche chiacchera,qualche battuta e molti complimentii ad ilaria alla sua bellezza ed ai suoi tatto... lei comincia a scioglersi,quasi sembra interessata cerca un cenno di intesa che non tarda ad arrivare. chidde di andare al bagno e che la seguissi un minuto. entrati in bagno ilaria,chiede se volessi fare pochissima roba,giusto per vedere testare l'amico e vedere se era affidabile come diceva. rientro in soggiorno e dopo qualche minuto lei torna. minuti interminabile e decido di dare il via... cominico a bacialra e cade un silenzio tombale... alessio si trova evidentemente spiazzato dalla situazione a sopresa. un bacio tira l'altro,la mani si insinuano sotto la mini ed al top... cominciano a vedersi le forme eccitanti e sexy di ilaria che comincia a toccarmi. piano piani scende con i baci,slaccia il pantalone e comincia a dare i bacetti che sono il preludio dei suoi inimitabili ed unici lavori con la bocca. alessio è impietrito,immobile si gode lo spettacolo. lei cominica i suoi affondi... scende giù e sempr epiù giù,succhiando come lei sola sà fare ed arrivando fino alla base... mai nessuna fatto dei pompini così. ila mi guarda con sguardo da porca e poi guarda fisso negli occhi il povero alessio. lo invito a commentare e lui accenna qualche timida parola... stavo per venire quindi per distaccare un pò,spoglio ila,la stendo sul divano e comincio a leccarle la sua magnifica fighetta rasata. alessio si tocca timidamente attraverso i pantolani,quansi vergongnandosi e togliendo la mano quando lo guardiamo. ila comincia a guardare fisso alessio... dritto negli occhi e la cosa si nota che lo i mbarazza molto. di colpo comincio a scopare ila...la figa bollente ed inzuppata mi fà scivolare dentro. invito alessio a commentare,non essere timido,ila aggiunge subito che se volesse toccarsi mentre guardava,poteva tranquillamente. alessio sembra che prende coraggio,abbassi il jeans e comincia a toccarsi... si vede che stava esplodendo per la situazione erotica e per la bellezza di lei. mi siedo ed ila si mette su di mè... la posizione che più ama ed in cui dà il meglio di sè... comincia a cavalcare con foga... l'avviso che se continua così,mi avrebbe fatto venire subito. si avviciano e mi sussurra chiedendo se non avessi voluto che alessio la potesse toccare un pò... così potevo calmarmi un pò ed in fondo era una cosa di cui pesso avevamo fatto fantasie e anche realizzato ma slo con coppie. preso di sorpresa non rispondo...la prima volta che lei prende iniziativa in tal senso,altre volte lo avevoproposto e si era sempre negata alla situazione,quasi arrabiandosi. mi chiedo se sia la situazione o qualcosa di più... faccio sdraiare ila ed invito alessio a massaggiare e leccare i piedi ad ila... lei impazzisce quando si adorano i suoi bellissimi piedini sempre curati,smaltati e con un tatuaggio che ne esalta la porcaggine delle sue etremità. alessio si fionda... vedo lei che è contenta e mi invita a ringrazirmi con la bocca... cominica a succhiuare avida come non mai... stò per venire,le dico di fermasi,ma nulla... lei continua,anzi lo tiene stretto tra le labbra per non farlo scappare... vengo come non mai... e lei ingoia cob solita maestria. sono quasi sfinito... vado a sciaquarmi ed al mio rientro trovo ila che cerca il mio sguardo. mi fà un cenno... capisco che vuole qualcosa oltre il semplice feticismo... mi siedo e lei si mette a pecorina... alessio si allontana subito ma lo invito ad avvinarsi e leccarle la fighetta inzuppata. ila ricomincia a succhiare... mentre gode sotto i colpi di lingua che si vede che sono esperti e ben studiati. ila sussulta dal piacere... stà per venire...anzi viene!!! alessio imperterrito continua a leccarle la figa e poi si sposta nel buchetto... altrena lingua e mani... ila succhia fino a farmelo drizzare di nuovo. appena duro si mette su a cavalcare... prendo iniziativa e dico ad alessio,di spogliarsi e metterlo in bocca ad ila per vedere quanto è brava con la bocca. lei non tradisce emozioni,se non un accenno allo stupore. lui si avvicina con il cazzo alla sua bocca attendendo che sia lei a prendere iniziativa. ila capisce dopo qualche esitazione si fionda a succhiare... si vede che stà godendo come non mai e che tiene duro per non venire... ma nonostante i sacrifici e l'impegno,dice che stà venendo e si sposta spruzandosi sulla mano. si allontana per ripulirsi. ila mi dice che c'è quasi rimasta male... lo avrebbe voluto lei quel nettare... alessio ritrona e riprende il suo posto... lo invito di nuovo ad avvicinarsi, e visto che abbiamo cambiato posizione a farsi succhiare ancora,ovviamete accetta subito. io le stò scopando il suo bel culetto mentre lei succhia avidamente. ila si sposta,mi fà sedere e si siede sù di mè... si mette di nuovo dietro il mio arnese ed alessio in piedi che si fà succhiare. di colpo e con mio stupore,ila invita ale a leccarle la figa... lui titubante accetta... altra sopresa che mi gela il sangue... ila invita ale a penetrarla... sò che ama la doppia e gode come una matta,manon mi sarei aspettato in quel momento che avessimo avuto quela esperienza. lui infila rapido un preservativo e la penetra. lei comincia a mugolare di piacere... pochi minuti e le riempio il culetto... alessio continua a pomparla come piace a lei. vado di nuovo verso il bagno ma prima di andare dico che possono contianure. non se lo fanno ripeter e ila si mette a pecora e lei stessa prende il cazzo di alessio e le si fà penetrare dietro,nonostante ancora colante del mio nettare appena versato. rientro in soggiorno e vedo lei che gode come una matta... mi piace vedere quanto sia porca . gode ed ancora gode... cambiano qualche posizione,fino quando ila si mette inginocchiata a terrra e si piega sul cazzo di alessio. lo eccita con la bocca e le tette. si vede che alessio stà per venire... avvisa ila... lei si fionda sul cazzo e comincia a succhiare... lui gode e le riempie la bocca... lei soddisfatta si toglie solo quando esausto alessio c'è l'ha completamente moscio... altra ripluta,piano piano ci rivestiamo quattro chiacchere veloci e senza accennare più di tanto q quanto fatto ed andiamo. in macchina rientrando a casa parliamo della situazione con inifita eccitazione ed entrambi piacevolmente stupiti... ci è piacuto ad entrambi ed alessio ognitanto lo vediamo ancora... mai avrei pensato che ila avrebbe potuto arrivare a tanto... ;-)
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12 years ago
becp,
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Giochi di coppia
Dedicato a Tyzzy Siamo insieme a questa coppia. Secondo me la loro età era attorno dai 45 ai 50 anni. Tu sei vestita con un abitino nero aderente che arriva fino a un pò sopra le ginocchia, la schiena totalmente scoperta, e il vestito davanti chiuso fino al collo. Lei invece, un bel fisico, delle belle gambe, molto probabilmente si mantiene in forma andando in palestra Si percepisce che lei ha le calze con i reggicalze, in quanto ha una minigonna che lascia intravedere una porzione di pelle delle sue gambe toniche. Sopra una camicetta bianca senza reggiseno sotto. Io e il suo lui, un bell'uomo, siamo seduti sul divano, vestiti normalmente che vi guardiamo. Siete una di fronte all'altra che vi scrutate, vi guardate spogliandovi con gli occhi. Tu hai i cappelli raccolti, lei invece i capelli corti. Ad un certo punto lei ha iniziato ad accarezzarti il volto con mano leggera guardandoti negli occhi, che esprimevano la voglia che avevi di lei. Poi lei ha guardato il suo uomo e lui ha fatto un cenno con la testa. Allora lei ha iniziato a girarti attorno, si è messa dietro di te, ha avvicinato il suo viso al tuo collo e ha sentito il profumo che ti sei messa per l'occasione. Intanto la sua mano ha iniziato ad accarezzarti il tuo braccio delicatamente sentendo la freschezza della tua pelle. Tu sei lì immobile. Poi lei ha iniziato a slacciare il laccio che teneva fermo il vestito al collo e a far scendere la lampo del tuo vestito e il vestito è caduto mettendoti a nudo davanti a noi in tutta la tua bellezza. I nostri occhi vogliosi ti guardano. I miei partono dai tuoi bei seni fino ad arrivare al tuo bellissimo fiore depilato. Lei sempre da dietro ti mette le mani sopra le tue cosce, te le accarezza e poi si spostano al tuo interno coscia e con una leggere pressione ti fa aprire lentamente le gambe. Poi ti mette una mano sulla schiena e ti fa pigare leggermente verso di noi. Sei eccitata perchè notiamo i tuoi capezzoli che iniziano a indurirsi. Poi lei avvicina la sua boccca al tuo orecchio, te lo morde e te lo lecca un pò e con la mano ti accarezza un seno. Ti prende un capezzolo e ci gioca con le dita e ti sussurra: "Spogliali". Ti pieghi ancora di più fino a metterti in ginocchio. TI muovi come una gattina in calore verso il suo uomo. Lui è lì, seduto sul divano di fianco a me, vestito. Apre leggermente le gambe e tu ti accomodi lì. Alzi la schiena, il tuo sguardo va verso di me, ci guardiamo negli occhi poi riguardi lui. La tua mano inizia ad accarezzargli il viso, il collo poi il torace. Le tue dita iniziano a sbottonaargli la camicia, mentre lei ti guarda, e ti accarezza la tua schiena nuda. Io sono lì eccitato di fianco a te che ti guardo, esploro il tuo corpo. Ormai le tue mani hanno slacciato tutti i bottoni della camicia e lo scopri. Noti che anche fisicamente è un bell'uomo, che si prende cura di se. Gli accarezzi la pelle nuda, quando ad un certo punto hai un brivido perchè lei hai iniziato ad accarezzarti il tuo bel fondoschiena e si sta avvicinando al tuo interno coscia. Le tue mani ora giocano sul suo membro duro che percepisci da dentro i pantaloni. Lo accarezzi e poi lo stringi. Senti che ha già preso consistenza. Allora inizi a tirare giù la lampo. Lui ti aiuta a levargli i pantaloni. Ora lui è lì con gli slip, il suo membro duro che fa leggermente capolino da fuori le mutande. Lo accarezzi da sopra la stoffa. Glielo stringi e poi con la mano gli stringi le palle. Senti che sono belle piene. Lei intanto con la sua mano ha iniziato ad accarezzarti il tuo fiore. Per aiutarla hai leggermente divaricato le gambe. la tua mano ora si infila sotto gli slip. Lo accarezzi piano dalle palle fino al membro duro. TI piace il calore della sua pelle, sai che si sta sempre più eccitando. Con il viso vai quasi a toccarlo e ne percepisci il profumo. Io continuo a guardarti e eccitarmi nel vederti così. Una mano di lei intanto ha trovato il tuo clito e te lo accarezza piano, mentre l'altra h iniziato a giocare con i tuoi seni. Si avvicina al tuo orecchio e ti dice :"Tiraglielo fuori" e tu ubbidisci. Prendi con le mani l'elastico delle mutande e gliele tiri giù e finalmente il suo membro si libera. Le vedi che è bello duro, una bella cappella rossa che si gonfia dall'eccitazione. Ti viene voglia di assaggiarlo, stai per accarezzarlo con la lingua quando senti lei che ti pizzica il clito leggermente e ti dice: "Non ora, spoglia il tuo uomo". Un sospiro di dispiacere esce dalla tua bocca. Mi guardi negli occhi, sono lucidi dall'ecitazione come i miei. Mi prendi l'orlo della maglietta che indosso e me la tiri via. Ti appare il mio torso. Come hai fatto con l'uomo di lei, me lo accarezzi, sento le tue unghie leggere. scendi giù. TI mordi il labbro, i nostri occhi sono sempre fissi. Sento la tua carezza sul membro, il rumore della zip e la tua mano stringere fortemente il mio cazzo eccitato. Intanto lei continua ad accarezzarti e con la lingua ora ti sta leccando l'orecchio. Senti la pelle nuda del mio membro perchè io al contrario dell'uomo di lei, non mi sono messo gli slip. Lo accarezzi, senti che anche le mie palle sono piene. Lei ora ti dice < PUOI ASSAGGIARLI INSIEME > poi lei ci fa alzare, ci mette uno di fianco all'altro, e tu lì in ginocchio davanti a noi. Con la mano inizi a prendere il cazzo di lui, ne senti la consistenza, ti lecchi le labbra perchè non vedevi l'ora di assaggiarlo e avvicini le labbra alla sua cappella. Lei ti sta accarezzando la testa e poi, senza che tu lo aspetti, ti avvicina sempre di più il viso al cazzo del suo uomo. Lo accogli nella tua bocca, ed inizi a succhiarlo. Con la mano gli stringi le palle, gliele accarezzi. Lei si inginocchia di fianco a te, ti accarezza tutto i lcorpo. Senti le sue carezze, le sue dita che giocano con i tuoi capezzoli e tu ormai hai appena perso ogni remora e stai facendo un bellissimo pompino al suo uomo. Poi lei prende il mio cazzo e lo dirige verso la tua bocca e tu stacchi un attimo ed inizi con me lo stesso lavoro che facevi con lui. Lei ha sostituito le sue dita con le sue labbra sul tuo corpo. Senti la sua lingua giocare con i tuoi capezzoli mentre le dita della sua mano sta giocando con il tuo clito. Tu ormai ti stai alternando sui nostri membri duri. Li baci, li succhi, li lecchi. TI piaciono e ormai sei bagnata dall'eccitazione. Li senti indurirsi sempre di più nella tua bocca e ad un certo punto senti che lei ormai con il suo dito è dentro di te, entrato facilemente grazie al tuo miele. Vorresti continuare, ma ad un certo punto lei si ferma. Si alza, viene verso di me e mi dice:"Dagli una mano". Allora mi inginocchio di fianco a te. Accarezzo con la mano un tuo seno, ci guardiamo, mi avvicini il cazzo dell'uomo verso la mia bocca e guardandoti tiro fuori la lingua ed inizio ad accarezzarli la cappella. Tu mi guardi e sorridi e poi inisieme iniziamo a leccarlo. Ogni tanto le nostre lingue si incrociano, ci baciamo, sentiamo il sapore del maschio attraverso le nostre lingue. Poi tu me lo porgi di più e mi sussurri: "Succhialo". E allora io apro le labbra e me lo metto in bocca. Sento la cappella attraverso le mie labbra, lo succhio mentre te gli lecchi le palle. Intanto lei ci sta accarezzando e ogni tanto si tocca. Senti le sue dita che ti esplorano mentre noi facciamo il servizio a suo marito. Poi si inginocchia dietro di te e senti la sua lingua esplorarti. non ce la fa più, ti vuole. Allora si rialza. Ti ferma e dice :"lascialo continuare da solo". Ti fa alzare, ti prende per mano e ti dice: "Spogliami". E allora tu inizia a spogliarla. Ormai io prendo sempre più confidenza con quel cazzo e con la coda dell'occhio ti vedo mentre la spogli. Le tue mani scorrono su quel corpo femminile che hai davanti. Lo accarezzi e percepisci il calore da della pelle sotto la stoffa. La camicetta e bianca, molto leggera e intravedi i suoi capezzoli turgidi come i tuoi. Appoggi le labbra e gli baci un capezzolo da sopra la stoffa. Lei geme, mentre la sua mano accarezza la tua pella nuda. Poi inizi a sbottonargli la camicetta, un bottone dopo l'altro ed ecco che finalmente i suoi seni vengono fuori. Li guardi con voglia. Lei ti mette la mano sulla testa e te la spinge contro come chiaro invito a giocarci con la tua bocca. Senti con la lingua quei capezzoli appuntiti. Ti piaciono, glieli lecchi, glieli baci, ogni tanto un piccolo morso mentre lei ti sta palpando il tuo sedere. Alterni la tua bocca tra l'uno e l'altro e con la mano ti aiuti sollevandoli, palpandoli per portarli alla tua bocca. Lei intanto ti sta leccando l'orecchio, e poi sussurra:"Baciamela". Allora tu lenta con la tua bocca scendi, senti il suo sapore, i lsuo profumo. Arrivi all'ombelico, ci giochi con la lingua, poi continui a scendere arrivi alla gonna. Lentamente prendi in mano la zip e la apri così da essere facilitata in quello che farai dopo. Gli levi la gonna e sotto appare il reggicalze e come avevi visto prima, il suo fiore depilato per te. Luccicante di voglia. E intanto noi due ci siamo il cambio. Ora è l'uomo di lei che mi sta spompinando il mi omembro. Io nudo seduto in divano che ti guarda, mentre vengo leccato da un uomo. Vedo il tuo corpo da dietro, li in ginocchio, il tuo splendido fondoschiena. Ti vedo mentre lecchi la donna e questa si sta toccando i seni. Sono eccitato all'inverosimile da tutta la situazione. Senti il suo miele sulla tua lingua, ormai l'hai scaldata bene. La penetri sempre di più con la lingua, hai il mento bagnato dal suo piacere. Ma anche tu lo sei, e vorresti che qualcuno ti desse piacere. Lei lo percepisce e allora con le mani che aveva messo sulla tuta testa per spingerti dentro di lei ti ferma. Ti alza il viso. vi guardate e poi ti dice: "ti voglio leccare mentre mi lecchi". Allora tutte e due vi alzate. Io vi vedo, sto scoppeiando di piacere dalla vostra visione ma soprattutto dal servizio che mi sta facendo l'uomo, che ormai mi sta spompinando con un suo dito nel mio ano. Lei ci guarda e gli viene un'idea. Si avvicina a noi. Mi accarezza il viso, con la sua mano, poi avvicina un dito alle mie labbra ed io distinto glielo lecco e lo succhio come un piccolo cazzo mentre il suo uomo continua a spompinarmi. Lei sorride, allora con l'altra mano ferma il suo uomo, lo tira su in piedi lo bacia sentendo attraverso la sua lingua il sapore del mio cazzo. E poi sussurra :"venite anche voi" e noi la seguiamo vero il letto, dove tu hai visto tutta la scena da lì sdraita. Arriviamo vicino a letto, ci fa accomodare. Mi prende il cazzo in mano, me lo sega un attimo, me lo stringe e poi lo porta vicino a te, che sei sempre sdraiata, al tuo viso. Tu ci guardi e capisci cosa vuol fare, allora ti umetti le labbra, lei sempre con la mano sul mio cazzo te lo avvicina alla bocca e tu lo prendi. Inizi a leccarmelo, lo senti bello duro. Lei si abbasa un pò, mi morde le palle, me le lecca, tu gli fai un pò di posto ed insieme giocate. Ogni tanto le vostre lingue si incrociano, vi baciate, sentite il mio sapore attraverso le vostre labbra, le vostre lingue. Poi lei si ferma. TI accarezza il viso, scende con le mani. Ti palpa il seno. TU continui a pomparmi con la tua bocca, scende sempre di più. Senti la sua lingua carezzarti fino ad arrivare al tuo fiore che si butta come un'ingorda. Poi si posiziona bene sopra di te e tu vedi il suo fiore bagnato mentre mi spompini e allora inizi ad alternarci. Un pò di figa, un pò di cazzo.... il suo uomo si posiziona anche lui, ma dall'altra parte. Ora siete in un 69 con due uomini a vostra disposiozne. Tu sotto, lei sopra, io che mi faccio spompinare da te mentre la lecchi, lui da lei mentre lecchi lei. Poi senti che oltre la lingua di lei qualcos'altro. E' la cappella del cazzo del suo uomo che ti sta accarezzando la tua figa bagnata. E' piacevole. Non entra dentro di te, ma ti tocca solo. Allora tu fai la stessa cosa, con la bocca indirizzi il mio cazzo verso di lei. Io vedo cosa succede dall'altra paerte del tuo corpo ed inizio a fare anche io come fa il suo uomo. Vi accarezziamo entrambe mentre voi vi leccate. sentiamo le vostre lingue, la vostra figa bagnata, i nostri cazzi sono duri dall'eccitazione. Io e lui ci guardiamo in faccia, e ci capiamo. Lentamente vi penetriamo. Entriamo senza fatica talmente siete bagnate. Tu vedi il mio cazzo entrare dentro di lei e tiri fuori la lingua e me lo lecchi mentre io entro dentro di lei, e tu senti lui che ti entra dentro e la lingua di lei sul tuo clito. La tua lingua si sposta sul suo clito. Vedi il mio cazzo tutto dentro di lei e poi lo vedi uscire tutto bagnato del miele di lei. La stessa cosa lo vede lei dall'altra parte ma su di te. E poi di nuovo dentro. E vi iniziamo a scoparvi così, una sopra l'altra con la faccia ognuna davanti la figa dell'altra. Poi ci fermiamo, li facciamo uscire. E voi due dall'eccitazione li leccate. Sentite il vostro sapore attraverso il cazzo. Poi lo succhiate. siete inebriate, il sapore di donna con quello dell'uomo. Poi vi riassaggiate, un buonissimo miele esce da voi, inebriante. Ma poi le danze riiniziano, i cazzi rientrano in figa e la doppia scopata alla 69 continua. Le spinte si fanno sempre piu' insietenti, le vostre lingue sempre piu' fuoriose. Ormai l'eccitazione ha preso il soppravvento, un alternanza di figa e bocca. Sempre più veloci, sempre più forsennate. Nella stanza si sentono solo più gemiti di piacere, respiri affannosi. Sentiamo le vostre fighe sempre più strette, prossime all'orgasmo mentre sentite i nostri cazzi sempre più duri, dentro di voi e li vedete anche con i vostri occhi, li sentite con la vostra bocca... I vostri corpi si strusciano, un'odore di sesso impregna la stanza. Bocche, cazzi, fighe, ormai non si capisce più nulla, dove i nostri cazzi entrano ed escono. E voi non sapete più cosa state leccando se il nostro cazzo o le vostre fighe bagantissime. Lui ed io non ce la facciamo più e come se fossimo sincronizzati veniamo tutti quanti insieme. Lui viene dentro di te, io vengo mentre lo tiro fuori e ti innondo del mio seme il tuo viso e la figa di lei. Tu urli di piacere e lei lo stesso. Esausti ci sdraiamo tutti insieme sul letto uno di fianco a l'altro. Ci guardiamo, mi avvicino a te e ci baciamo. Sentiamo con nostre lingue il sapore di figa e sperma. L'altra coppia ci guarda mentre ci baciamo e sorridono e poi fanno la stessa cosa loro. Poi esausti ci addormentiamo tutti quanti in un intreccio di gambe, braccia, mani sui seni, sui genitali, non sapendo bene a chi appartengono, ma appagati.
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12 years ago
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In vacanza
Dedicata ad una coppia amica.... E finalmente erano arrivati. Avevano aspettato per tutto l'anno e ce l'avevano fatta, erano finalmente in vacanza in Italia. Era da due anni che avevano cercato di andarci, ma per impegni imprevisti non c'erano riusciti. Ma ora.... Mesi prima avevano deciso che quest'anno avrebbero affitatto una villetta al mare, erano andati in una agenzia di viaggio e avevano prenotato. Ed ora erano lì, Katy e Louis. Un piccolo borgo, vicino al mare, dove si potevano affittare delle piccole casette abbbinate a due a due.... Si cambiarono perchè volevano andare subito in spiaggia. Lei si mise un due pezzi che aveva comprato prima di partire, poi prese un pareo e se lo mise attorno alle gambe. Lui era coi boxer da mare e un maglietta. La spiaggia era vicinissima, quindi non fecero tanta strada. A quell'ora c'era abbastanza gente, girarono un pò e poi finalmente trovarono un angolino tutto per loro. Posizionarono i teli, lei si levò il pareo e l parte sopra del suo costume, gli piaceva prendere il sole in toples e lui la maglia. Li posizionarono sul telo e poi insieme si avviarono verso li mare. Si tuffarono, lacqua era bella calda, lei coi capelli bagnati si avvicinò al suo uomo e guardandolo negli occhi lo baciò sulle labbra. Le mani di lui andarono sui suoi fianchi. Il bacio divenne passionale e le loro lingue si incontrarono e giocarono. La stretta di lui si fece più fore e lei si appoggiò maggiormente a lui. Attorno c'erano altre persone chi stava giocando, chi nuotava. E questo li eccitò. Le mani di lui dai fianchi di lei passarono al suo sedere e la spinse contro di se. Lei sentì il membro del suo uomo che iniziava ad eccitarsi e a lei questo faceva piacere. COn una sua mano, nascosta dall'acqua, andò a cercarlo e da sopra il costume iniziò a masaggiarlo. Intanto una mano di lui che era sul sedere piano piano iniziò da dietro a scostare il costume di lei e ad accarezzarla. Si baciarono più forte, si stavano eccitando, nonostante ci fosse persone intorno che magari potevano vederli. La mano di lei adesso aveva scostato il costume di lui e finalmente con la sua nuda mano lo stava accarezzando. La mano di lui invece era riuscita ad arrivare al suo fiore e anche lui aveva iniziato ad accarezzarla. La voglia stava crescendo. Lei sentì i suoi seni inturgidirsi e tra le sue mani il cazzo del suo uomo farsi sempre più duro. Sentiva le dita di lui dentro di lei che la stava accarezzando e i suoi umori iniziarono ad essere una cosa unica con l'acqua di mare. SI morse il labbro, andò vicino all'orecchio del suo uomo e gli disse di farla venire. Lui la strinse stretta a se e accelerò i movimenti della sua mano su di lei. Lei iniziò ad ansimare e iniziò a segare quel bel cazzo duro. Le loro mani si fecero sempre più veloci fino che non ce la fecero ed insieme vennero,lì mezzo al mare.... Aspettarono un attimo e poi uscirono dal mare. Ridendo e scherzando. ERano contenti. Arrivarono al loro posto e si sdraiarono. lei con la schiena e lui a pancia in giù. ERano tutti e due appagati. Lei aveva amncora i capezzoli turgidi per l'accaduto belli esposti al sole. Durante quel piccolo amplesso non si erano accorti che qualcuno li aveva osservati bene e molto probabilmente aveva capito che si erano dati piacere sott'acqua. La stanchezza prese il sopravvento su di lui e lo calò nelle braccia di morfeo. Lei continuò a prendere il sole. Ad aun certo punto si avvicinò un ragazzo e gli chiese se voleva un massaggio. Lei girò lo sguardo verso il suo uomo e vedendolo addormentato diede il suo consenso. Si girò con la schiena verso l'alto. Senti le mani di quello sconosiuto sul suo corpo. Un piccolo brivido nell'attimo che gli mise la crema per il massaggio. Lentamnte le mani di ui partirono dalle spalle. Lei si abbandonò a quel piacevole tocco. Quel masaggio gli stava dando un sensazione piacevole. Sentiva la stoffa dell'asciugamano sui suoi capezzoli belli duri. Ora le mani dell'uomo erano sulla sua schiena e ogni tanto le sue dita da sopra gli toccavano leggermente l'inizio dei seni da dietro. Lei non gli disse niente, anzi gli piaceva... Poi le mani di lui, continuarono il massaggio e arrivarono sul suo sedere. Tocchi lievi, molto piacevoli. Lei senza accorgersene aprì leggermente le gambe. Le mani dell'uomo iniziarono un tocco più energico fino a quasi a palparla. Lei iniziò ad eccitarsi. Poi le mani dell'uomo, lentamente presero il dietro del costume e lo tesero fino a farlo diventare un filo e glio mise tra le chiappe. Lei ebbe un attimo di sorpresa ma poi gli piacque e allargo di + le sue gambe. Ora le mani edll'uomo si fecero più audaci e lentamente un dito calò nel solco tra le due chiappe. Sentiva quel dito stuzzicarla e questo gli piaceva. Iniziò a sentirsi bagnare. Si stava eccitando. Poi il dito non si fermo e proseguì il suo viaggio e da dietro iniziò a sfiorarle il suo fiore. Gli piaceva, molto, sentire quel tocco. Poi improvvisamente il dito tornò e sentì di nuovo le mani dell'uomo sul suo sedere che poi si spostarono sulle cosce. Il massaggio continuò fino ad arrivare ai piedi. Una volta lì, sentì la voce dell'uomo che gli disse di girarsi e lei obbedì. Vide il ragazzo davanti a sè, giovane, bello a dorso nudo. Lui la guardò, vide i capezzoli turgidi di lei. Lei si passò la lingua sulle labbra. Lentamente ilragazzo gli riprese le gambe e continuò il suo massaggio partendo dai piedi. Lei notò il bozzo che aveva lui all'altezza dei boxer. Una gamba di lei andò a tastarlo mentre lui continuava il massaggio all'interno coscia. Gli piaceva quello che sentiva. Le mani di lui salirono, arrivarono all'altezza del suo fiore ricoperto dal suo costume. Lieve la mano di lui iniziò a massaggiarla da sopra il costume. Lei chiuse gli occhi e si godette quella piacevole sensazione. Il ragazzo scostò leggermetne il costume di lei,lei aprì un pò di + le gambe e con decisione il ragazzo iniziò a toccare il suo fiore. Lei si stava bagnando. Sentiva quella mano accarezzarla. Una mano di lei non ce la fece e lentamente andò su un suo capezzole e iniziò a giocarci con le dita. Era eccitata. Un dito di lui si fece audace e iniziò a penetrarla nella sua figa. Lei se lo sentì tutto. Un piccolo gemito gli uscì dalla bocca. La mano con la quale si stava dando piacere al capezzolo, lentamente andò alla ricerca dell'eccitazione di lui e lo trovò. Lo sentì attraverso la stoffa dei boxer. Lo saggiò con la mano, gli piacque la consistenza. Il ragazzo continuò. Ora aveva una mano che dava piacere a lei e l'altra aveva raggiunto i suoi seni, e stava tintillando con le sue dita i suoi capezzoli. Il respiro di lei si fece più affannoso. Stava per avere un altro orgasmo. Voltò lo sguardo e vide il suo uomo li adagiato che ormai si stava godendo anche lui la scena... Lei guardo negli occhi il suo uomo con occhi desiderosi. Lui fece un breve cenno del capo. Allora si alzò, si sistemò un attimo e prese per mano il ragazzo. Si diressero verso il loro alloggio seguiti dal suo uomo da dietro. Il ragazzo non poteva crederci a quello che stava avvenendo. Entrarono nella casa vuota, sapevano che la babysitter aveva portato loro figlio a giocare insieme agli altri nella spiaggia. Appena entrati, lei prese il ragazzo, lo fermò in mezzo alla stanza, intanto suo marito chiuse la porta e si sedette sulla poltrona vicino per godersi tutta la scena.... Lei si avvicinò al ragazzo e strusciò i suoi seni sul dorso di lui, poi con le mani inizò ad accarezzargli da sopra i boxer il suo bel membro duro. Intanto inizò a scendere per mettersi in ginocchio e nel mentre con la sua bocca iniziò a baciare il petto dell'uomo. Scese sempre più giù fino ad essere in ginocchio, con il viso a pochi cm dai boxer tirati in prossimità del cazzo del ragazzo. Si avvicinò con la bocca e inizò morderlo da sopra la stoffa. Intanto le mani di lei andarono verso l'elastico e.... in un colpo solo tirò giù i boxer e davanti a lei svettò il cazzo del ragazzo, bello duro, con la cappella bella rossa. Lei guardò il suo uomo e poi guardandolo negli occhi, tirò fuori la lingua e piano piano iniziò a leccare la cappella del ragazzo. Come fosse il miglior gelato che avesse mai assaggiato con la lingua lo leccò bene bene, prima la cappella, poi scese e leccò tutta l'asta fino ad arrivare alle palle. Lì gli diede un picoclo morso perchè erano belle piene, poi riprese la sua leccata e torno sù. Arrivò di nuovo alla cappella, la sua lingua giocò sul prepuzio, per poi leccare tutta la cappella. Poi si fermò. Il suo sguardo torno su suo marito seduto sulla sedia che si era liberato anche lui dal costume e si stava accarezzando. Lei guardandolo negli occhi pieni di voglia, aprì la bocca e come una affamata si prese il cazzo del ragazzo ed iniziò a succhiarlo mentre continuava a guardare il suo uomo che aveva iniziato a segarsi sulla sedia... Lei continuava a lavorare il cazzo del ragazzo con la sua bocca. Leccatine miste a succhiate. in più una mano di lei accarezzava le palle e le sentiva belle gonfie. Con l'altra mano iniziò a darsi piacere. Il ragazzo mise una mano sulla testa di lei ed iniziò ad accrezzargli i capelli. Il suo uomo intanto li guardava dalla sedia. Aveva il cazzo duro in mano e aveva iniziato a segarsi. Lei girò lo sguardo e lo vide. Con la sua bocca iniziò a lavorarlo ancora di più. Poi si fermò. Guardo il suo uomo e gli disse... "vieni qui". Il suo uomo si alzò e si mise di fianco al ragazzo. Lei con la sua bocca gli diede una leccatina stringendo con la mano il cazzo del ragazzo e continuando a segarlo per non farlo smollare. Ed iniziò un doppio pompino. Alternava la sua lingua prima sul cazzo di uno poi sull'altro. Prima una succhiata, poi una leccata. Gli piaceva, si sentiva calda. E mentre la sua bocca era impegnata col cazzo di uno, con la mano segava l'altro, lo accarezzava, per renderli sempre più duri per lei. E intnato i due uomini avevano iniziato a toccarla sulle spalle, sui seni, fino a dove riuscivano da quella posizione. E lei continuava a bagnarsi e eccitarsi sempre di più... Non ce la faceva più li vleva entrambi. Si fermò, si alzò, prese con le mani i due cazzi e li trascinò con se sul letto. Si mise sdraiata con le gambe aperte e disse.. "leccatemi" e i due uomini non se lo fecero ripetere... Il suo uomo si posizionò tra i suoi seni e iniziò a leccare i capezzoli, mentre il ragazzo iniziò a dare piacere al suo fiore bagnato. Sentiva quelle due lingue esplorare il suo corpo. Un fremito dopo l'altro le scosse il corpo. Stava godendo di quelle leccate. Il ragazzo iniziò oltre alla lingua anche a sditalinarla, sentiva quel dito acarezzare dentro di lei. I muscoli della sua viagina lo strinsero forte. La lingua del suo uomo ora era sostituita dai suoi denti. Li sentiva mordere i capezzoli belli turgidi. Egridò... ebbe un primo orgasmo... I due uomini non si fermarono. La dua figa era un torrente in piena. Ora lei li voleva. Tutti e due insieme. SI alzò, li fece sdraiare. Con la sua bocca li assaggiò ancora una volta e poi si mise sopra il suo uomo e lentamente si impalò... Se lo voleva sentire bello duro dentro di lei. Era talmente bagnata che il cazzo del suo uomo non fece fatica ed entro dentro tutto quanto fino alle palle. Poi una volta che fu dentro di lei. SI fermò per gustarselo bene. E poi... iniziò a cavalcarlo, prima lentamnete. Le mani del suo uomo andarono sui suoi seni perchè questo sapeva che gli piaceva e che la faceva eccitare ancora di più. Lei girò lo sguardo verso i ragazzo e con voce roca gli disse .."inculami". Il ragazzo non se lo fece ripetere due volte. Si alzò, si posizionò dietro di lei e avvicinò il suo viso al suo secondo fiore mentre lei continuava a cavalcare il suo uomo. Il ragazzo iniziò a leccargli il buchino. Lei sentendo quella lingua accarezzarglielo godette ancora di più della cavalcata. Una volta che fu ben insalivato, i ragazzo si posizionò con il suo membro, la cavalcata si interruppe per poterlo accoglierlo. E piano piano, iniziò a penetrarla nel culo.... Il cazzo del ragazzo iniziò piano piano ad entrare nel suo secondo fiore. Il suo uomo col cazzo in figa stette fermo così la doppia penetrazione poteva avvenire meglio. Lei si sentiva riempita, sentiva i due cazzi dentro di lei. ERano fermi per farla sentire bene. Con i muscoli vaginali li e anali li stringeva bene bene tutti e due. Gli mancava il fiato. Li sentiva pulsare dentro di lei. Il suo uomo sotto iniziò a leccargli i capezzoli turgidi r piano piano inizio a sfilarlo dalla figa di lei. Intanto il ragazzo, con le mani sul suo sedere continuava ad essere dentro il suo culo. Quando il suo uomo non lo fece uscire tutto ma si fermò, in modo da avere solo la cappella dentro di lei, e poi iniziò di nuovo a rientrare. A quel punto totccò al ragazzo che lentamente iniziò a uscire da lei e mentre il suo uomo era di nuovo dentro, stavolta il ragazzo era quasi fuori, solo con la cappella del suo cazzo. E come un macchinario ben oliato dagli umori di lei che stava grondando, iniziarono a scoparla alternandosi, quando il suo uomo era dentro la figa, il ragazzo era fuori; quando il ragazzo era dentro il suo ano, il suo uomo era fuori. E lei godeva, pechè aveva sempre un cazzo dentro di lei. Intanto la lingua del suo uomo continuava a leccargli i seni e le mani del ragazzo ad accarezargli il culo e i fianchi. Poi ad un certio punto, come se si fossero messi daccordo, i due uomini iniziarono a scoparla non più alternati ma insieme e a lei gli mancò il fiato perchè stava godendo, un piacere così intenso non l'aveva mai provato. Sentiva quei due cazzi belli duri, e continuava a bganarsi ed iniziò a gemere. Nella stanza si sentiva un forte odore di sesso. E mentre scopavano non si accorserò che dall'altra parte della finestra, due occhi da cerbiatta carichi di lussuria li stavano osservando. Con un ultimo affondo lei non ce la fece più e godette, urlò di piacere. I due uomini si fermarono dentro di lei e sentirono i suoi muscoli stringerli. Lei si accasciò sul suo uomo che era posizionato sotto. Il ragazzo piano si sfilo e stessa cosa fece il suo uomo. Lei si sdraiò sul letto con le gambe larghe con il respiro affannato, rossa in volta per l'orgasmo avuto. I due uomini, uno da una parte e la'ltro dall'altra, si avvicinarono a lei ed uno inizò a suggergli un capezzolo e stessa cosa fece l'altro. Poi come se fossero due gemelli si mossero in sincronia facendo le stesse cose, solo che uno con la parte destra e l'altra con la sinistra. Lei sentiva quelle lingue, quei palpeggiamenti su tutto il suo corpo. sentiva le mani dei duoi uomini arrivare in figa ed entrambi iniziarono ad acarezzare quel bellissimo fiore che aveva appena goduto. L'eccitazione riprese di nuovo il sopravvento. Le bocche degli uomini lungo il loro tragitto erano arrivati là dove aveva appena goduto. Sentiva le loro lingue esplorarla, suggerre il suo miele. Con le mani iniziò a cercare i cazzi dei suoi uomini e li trovò. Si posizionarono meglio come un 69 fatto in tre. Lei con la bocca iniziò a cercare uno di quei membri bellli duri e con l'altra iniziò a segare l'altro ed iniziò a intervalli, prima uno e poi la'ltro. Intanto le lingue continuavano sulla sua figa, sentiva dita penetrarla dentro, stava godendo di quella situazione. Sentiva anche che adesso si stavano dedicando al suo secondo fiore. E intanto lei lecccava, pompava quei bei cazzi duri per lei. Poi non ce la fece più. Li fece smettere, voleva godere di nuovo, sentirli di nuovo dentro di lei. Allora posizionò il suo uomo con la schiena sul letto, lei si posizionò sopra di lui ma con la schiena rivolta verso l'esterno. Prese in mano il cazzo del suo uomo ed iniziò ad impalarsi nel culo. I suoi umori colavano dalla figa all'ano e in più con l'inculata di prima fu molto più agevole. Se lo infilò piano piano per gustarselo tutto fino a quando non fu tutto dentro di lei. Stette ferma, chiuse gli occhi e si morse il labbro. Poi li aprì guardò il ragazzo. Il ragazzo si avvicinò puntò il cazzo verso la sua figa e lentamente iniziò ad entrare dentro di lei. E intanto gli occhi da cerbiatto iniziò ad accarezzarsi dall'eccitaione di vedere quella doppia penetrazione. Come prima, i due uomini dietro piacere alla donna che si stava facenda penetrare sia in culo che in figa. Fecero la stessa cosa di prima, prima alternandosi e poi insieme. Lei stava provando sensazioni incredibili. Li sentiva sempre più duri, le cappelle grosse dentro di lei. Con i suoi musocli li stringevi, li voleva farli godere dentro di lei. Sentiva su tutto il suo corpo le mani dei due uomini. Il respiro si fece sempre più affannoso, i due entravano ed uscivano sempre più veloci fino a che lei godette e con un urlo liberatorio ebbe un orgasmo e nel mentre si sentì riempire dentro dalla sborra dei due uomini che godettero con lei. Ed intanto fuori, un'altra persona godette delle proprie carezze.
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12 years ago
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Bendata
Bendata.... sei sdraiata...hai gli occhi bendati...ti senti strana , non ha mai provato una sensazione così.. l'oscurità ti circonde...sei vestita con la vestaglia trasparente, un miniperizoma nero e delle calze autoreggenti...sei molto eccitata non sai cosa succederà...senti solo dei rumori soffusi...un brivido ti percorre quando senti una mano che inizia ad accarezzarti il tuo corpo...senti la mano che ti accarezza il seno da sopra la vestaglia...senti un'altra mano sulle tue gambe...poi senti un'altra sull'altro stuo seno... capisci che nella stanza ci sono due persone...le mani che ti accarezzano i seni iniziano a slacciare la vestaglietta e a liberarli...ai i capezzoli talmente duri per l'eccitazione come degli spilli...senti dell'umido attorno...capisci che qualcuno te li sta succhiando...mentre con l'altra mano ti accarezza quello libero... intanto l'altro continua ad accarezzarti...è arrivato alle cosce e senti il contatto della sua mano dove finiscono le autoreggenti e inizia la pelle libera...e continuano ad andare sempre + su, in un lento massaggio...la bocca di uno intanto continua su un seno e poi su un altro... ogni tanto sale un po' più su e ti lecca il collo per poi arrivare all'orecchio... te lo morde...sei molto eccitata, ti umetti le labbra con la lingua... sotto senti che l'altro si è avvicinato al tuo fiore ricoperto solo di quel piccolo perizoma...senti le mani avvicinare fino a quando le senti che scostano il tuo perizome...ti senti accarezzare lentamente, per facilitargli il compito gli apri leggermente le gambe...sentire solo con il tatto senza vedere ti fa accelerare il respiro,,,senti che ti stai bagnando...le mani sotto si trasformano in una bocca...senti una lingua che ti sta penetrando dentro...la senti prima sulle grandi labbra poi si fa più audace ed entra dentro di te...intanto la linguia che si stava occupando della parte di sopra scende di nuovo verso i seni...te li succhia ancora un pò e ad un tratto capisci che qualcuno si è messo a cavalcioni su di te...senti le mani che ti stringono i seni e qualcosa di duro in mezzo a loro...un cazzo...stai facendo una spagnola bendata... senti che va lento...tiri fuori la lingua per sentirlo nel momento che si avvicina al tuo viso...lui capisce e te lo avvicina di +... inizi a leccarglielo... intanto sotto di te..la lingua si è sostituita con un dito...ti sta masturbando...ogni tanto senti un guizzo della lingua sull'altro tuo fiore...con un orgasmo in arrivo continui il tuo pompino.......... ...sei un lago...un cazzo in bocca che te lo stai gustando come se fosse il gelato più prelibato che tu abba mai assaggiato...una lingua che ti sta esplorando il tuo secondo fiore mentre delle dita ti stanno esplorando la tua fica...no ce la fai più ed hai un orgasmo...ti bagni tutta e brividi ti corrono per tutto il corpo grazie anche alle sensazione che sono più acuite essendo bendata...dopo questo orgasmo...i tuoi amanti si fermano...e ti lasciano lì in mezzo al letto...un flebile "no" ti esce dalle labbra...ma ad un certo punto... senti qualcosa di duro premere vicino alla tua bocca...sorridi e accogli il cazzo...lo trovi diverso da quello di prima e capisci che è della persone che prima ti leccava la figa...e inizi a leccarlo come hai fatto prima...la tua fica è bollente...e senti anche lì qualcosa che piano piano entra... e il cazzo dell'altro uomo...mugoli con la bocca piena mentre il cazzo ti entra nella fica...coi muscoli della vagina inizi a pomparlo...lui sta fermo poi inizia un lento movimento dentro di te, mentre continui a succhiare l'altro cazzo...sono sensazioni nuo0ve per te...bendata...ti stanno scopando in due...la tua bocca continua a succhiare inperterrita...ogni tanto delle mani ti accarezzano i senti e ti tintillano i capezzoli...senti ad un certo punto che quello che ti sta scopando in fica ti prende le gambe e te le alza...senti dell'umido sulle dita dei piedi...capisci che mentre ti sta scopando, con la bocca ti sta succhiando le dita dei piedi inguaiate nelle calze...e questo ti fa piacere....il cazzo che hai in bocca diventa sempre più grosso..capisci che lo stai portando all'orgasmo... ma...si fermano di nuovo...e ti lasciano di nuovo in bali della cecità....senti che ti prendono le mani e ti fanno alzare...avverti un movimento sul letto...capisci che uno si è sdraiato...l'altro ti accompagna su di lui...senti che sotto di te c'è un cazzo svettante che non vede l'ora di rientrare neela tua fica.... e allora visto che sei eccitata da morire...ti impali...sei a smorzacandela...te lo fai entrare dentro tutto e inizi a cavalcarlo...dietro di te sulla tua schiena nda è appoggiato l'altro...da dietro ti accarezza i seni mentre vai su e giù...senti il suo cazzo da dietro....le mani continuano ad esplorarti e scendono sempre più giù...accarezzano la tua figa mentre cavalchi l'altro cazzo...poi si spostano fino ad arrivareal tuo culo...prima le senti sulle tue chiappe poi si fanno sempre più audaci e una arriva vicino all'altro tuo fiore...tu continui la tua cavalcata...senti il cazzo duro dentro di te...i tuoi muscoli vaginali lo spremono...intanto un dito da dietro inizia ad entrare dentro di te...poi ne senti due...stai godendo...un cazzo un fica e due dita nel culo...ad un certo punto le dita escono...senti una mano premee la schiena per farti capire che devi piegarti verso il basso..smetti un'attimo di cavalcare...ti abbassi e senti la lingua di quello che cavalcavi lambire i tuoi seni aiutandosi con le mani...hai sempre il suo cazzo in fica...intanto dietro, le mani dell'altro ti allargano le chiappe....e inizi a sentire qualcosa di + grosso rispetto alle dita...è il cazzo del secondo uomo...il tuo respiro si fa sempre + affannato per via dell'eccitazione e del godimento che stai provando...lo senti entrare dentro di te...sempre pìù lentamente per non farti male ma per farti provare solo piacere...il tuo respiro si blocca un attiamo...lo senti tutto dentro di te...anzi li senti tutte e due...uno in fica e l'altro in culo...aspettano un secondo che i tuoi muscoli si adattino ai loro cazzi..e poi con movimenti coordinati..iniziano a scoparti.... ...sei piena dentro di te...due cazzi...uno nel culo e l'altra nella figa che coordinati ti stanno scopando...tu sei ancora con la benda...sensazioni mai provate prima...nella stanza si sentono i tuoi gemiti ad ogni affondo...due mani e ogni tanto una lingua di quello di sotto, li senti sui tuoi seni...altre mani sui tuoi glutei...le tue mani appoggiati sul letto facilitare i tuoi movimenti...senti arrivare l'ennesimo orgasmo di questo incontro...tutto il tuo corpo rabbrividisce e ti bagni come una fontana...esausta ti accasci sull'uomo sotto di te...i cazzi ancora duri si sfilano da te...senti che ti girano...ora hai la schiena a contatto con il torso dell'uomo che ti stava sotto...le sue mani iniziano ad accarezzarti in un lento massaggio...senti il suo cazzo duro vicino al tuo secondo fiore...intanto l'altro uomo ha iniziato ad accarezzarti le gambe...e ogni tanto ti fa sentire il suo cazzo lunghe di esse...le mani di quello di sotto iniziano di nuovo a massaggiare il tuo seno...la voglia sta rinascndo...con il cazzo vicino tu inizi un lento massaggio col tuo sedere...poi le tue mani si avvicinano a lui, glielo prendi e telo indirizzi nel tuo secondo canale...piano, lentamente entra dentro di te...lo senti tutto...intanto anche l'altro si sta avvicinando seguendo le tue gambe...lo senti vicino al tuo fiore, e come una carezza, lentamente entra anche lui dentro di te...se di nuovo piena...due cazzi...in fica e in culo...solo che sei in altra posizione...le tue gamba si incrociano sulla schiena di chi ti è appena penetrato...e di nuovo...come se lo facessero da anni...iniziano a scoparti...i tuoi gemiti ricominciano a farsi sentire...un odore di sesso e di corpi imprenia la stanza...mani ti accarezzano lungo tutto il corpo...vanno avanti, dentro di te...li senti prendere velocità...ti manca il respiro...e inizi il piacere arrivare...fino a quando hai di nuovo un brivido...l'orgasmo è arrivato...urli dal piacere...ma loro non hanno finito..i loro cazzi sono ancora duri...ad un certo punto pronunci con un fil di voce..."venitemi in viso"...e come un comando, la macchina si ferma....escono da dentro di te...ti fanno sdraiare...senti i due cazzi dri vicino alle tue labbra...ed inizi ad assaggiarli..prima uno poi l'altro..senti i tuoi sapori...poi ti fai più decisa e inizi un doppio pompino...alternadoti..prima uno poi l'altro, e poi di nuovo...fino a che no li senti pronti...che sta per arrivare anche per loro finalmente l'orgasmo...apri la bocca tirando fuori la lingua e... ti sborrano come due fontane...accogli tutti in bocca...sborrano copioso il loro nettare....lo senti tutto...e lo ingoi...un sorriso di gratitudine e appagamento compare sul tuo volto...e come sono arrivati..le due macchine da sesso...silenziose...escono lasciandoti ancora bendata.... FINE
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12 years ago
admin, 75
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Un po' signora.... molto troia!
Lunedì mattina... inizia una nuova settimana di abitudinario tran tran ... sveglia presto, colazione con la moglie ed i bambini che urlacchiano e recalcitrano , non vogliono andare a scuola... la depressione mi assale se penso al capufficio che mi aspetta da lì a poco per inondarmi delle sue solite parole e delle sue insulse cartacce da sbrigare... La mia mente è invece pervasa dal pensiero fisso : poter concedere almeno una mezza giornata alla mia parte femminile , da troppo tempo compressa, alleviata solo dalla mia abitudine di indossare almeno dell'intimo sexy sotto i vestiti da uomo (mi ero fatta una piccola borsa portadocumenti che tenevo in macchina e che portavo con me salendo in ufficio, al cui interno tenevo lingerie di vario genere). Ma era ben altro ciò di cui avevo un fottuto bisogno.... Mentre meditavo su queste cose, a metà giornata venivo raggiunta da una telefonata di mia moglie, che con tono fortemente preoccupato mi annunciava che doveva recarsi per almeno tre giorni dai suoi, in quanto suo padre si era sentito male ed era ricoverato in ospedale . Io le dissi di non preoccuparsi, avrei pensato io ai bambini in quei giorni, ma non mi aspettavo neppure lontanamente la sua risposta: "amore, li porto con me, ho già avvisato la scuola...." . Quasi non ci credevo: sarei stata sola soletta come non capitava da anni... A metà pomeriggio mia moglie mi telefonò ancora per riferirmi che era già arrivata a Roma con i bambini e che suo padre stava effettivamente ancora male... Cominciai subito a pensare a cosa avrei potuto fare in quei giorni, anzi in quelle notti, di libertinaggio assoluto. Ero così eccitata che mi accorsi di aver bagnato il perizoma che avevo indossato sotto i pantaloni appena arrivata in ufficio... Finito di lavorare, non pensai minimamente a cambiarmi il perizoma umidiccio ed uscii dall'ufficio di buona lena, mi recai subito al centro commerciale per fare acquisti... Mi comprai un bellissimo tailleur rosso fuoco, giacca attillata e gonna sopra il ginocchio con allacciatura sul dietro formata da sette bottoni piuttosto grandi di madreperla nera, oltre che reggicalze nero e viola coordinato con brasiliane e reggiseno push up, ed un bel paio di calze autoreggenti nere velatissime con la riga e bordo alto in pizzo. Quindi passai dal sex shop vicino a casa, ove acquistai un cuneo anale nuovo di media grandezza ed un paio di polacchine nere lucide con tacco a spillo di 12 cm . Giunta a casa, mi feci subito una doccia molto calda e mi depilai per bene le parti intime (nel resto del corpo ho pochissimi peli, praticamente invisibili), dopo di che mi incremai ben bene le tettine (le ho naturalmente abbastanza femminili, senza peli e con due bei capezzoli a punta) ed umettai ben bene la mia ficanale con un olio profumato alla vaniglia. Decisa a folleggiare, pensai, tanto per cominciare la serata. di andare al ristorante da sola, vestita con tutte le mie nuove cosine acquistate, lasciando il prosieguo aperto agli eventi... Indossai quindi il completino intimo, il tailleur, con sotto la giacca una camicetta di seta bianca di mia moglie abbastanza ampia e scollata (mia moglie dopo le gravidanze è piuttosto sovrappeso, quindi le sue misure sono alquanto simili alle mie), misi la parrucca rossa a caschetto e mi truccai piuttosto pesantemente (ombretto nero sfumato in viola, in tinta con la lingerie, mascara volumizzante, eyeliner, fondotinta mattone, sugli zigomi phard in crema, con brillantini, di colore ancora più scuro, ed un gloss rosso vermiglio per le labbra con tanto di matita color prugna per il contorno della bocca) ed infilai quindi le polacchine. Presi la mia borsetta di vernice nera ove riposi tutti i trucchi ed un paio di preservativi, oltre che le sigarette Cartier bianche (quelle con il filtro rivestito in seta). Per essere ben pronta ad eventuali sviluppi sessuali, mi portai in borsetta anche il cuneo anale appena acquistato, con l'intenzione di infilarmelo nella toilette del ristorante, sia per godermi quella presenza tra le chiappe mentre consumavo la cena, sia per essere già bella morbida e accogliente per lo sperato finale hard della serata. Mi guardai allo specchio... Praticamente ero diventata una appariscente femmina in calore in cerca di uccelli! Ebbi un fremito di compiacimento ed avvertii il solito languore al pancino oltre che il ben noto tremore alle ginocchia, segni inequivocabili che mi annunciavano di essere pronta per il mio ruolo di troia sottomessa. Nonostante l'evidente stato di eccitazione, mi resi conto di un grave problema, che peraltro avevo avvertito già nel vestirmi: non avendo provato il tailleur al centro commerciale (per ovvi motivi). mi accorsi, solo a quel punto, rimirandomi e girandomi tra gli specchi della camera da letto, che la gonna era davvero sin troppo aderente; i bottoni, infatti, tiravano tantissimo , tanto che tra un bottone e l'altro (la gonna era tutta abbottonata sul dietro, dalla vita all'orlo) si vedevano chiaramente all'altezza del culo la mutandina, quindi la pelle nuda e, scendendo, il bordo in pizzo delle calze... inoltre il reggicalze segnava la gonna rivelando chiaramente la sua presenza .... Avvampai all'idea di uscire conciata così, anche se era buio... la giacchina del tailleur arrivava appena alla vita, quindi al ristorante tutti avrebbero potuto vedere come ero agghindata sotto la gonna... ma ormai era fatta! Mi spruzzai una buona dose di Poison (il profumo di mia moglie), la cui boccetta pure riposi in borsa. All'ultimo, presa da non so quale pudore, mi infilai un impermeabile/spolverino nero, sempre di mia moglie, per evitare che almeno per strada si potesse vedere l'indegno spettacolo del mio didietro e delle mie cosce che occhieggiavano abbondantemente tra un bottone e l'altro della gonna. Chiamai quindi il taxi e presi l'ascensore nella speranza di non essere intercettata da qualche condomino, ed in questo fui davvero fortunata, vista l'ora non tarda. Mi fermai all'interno del portone ad attendere il taxi, che sopraggiunse dopo un paio di minuti. Uscii con passo abbastanza incerto (il primo impatto con il luogo pubblico mi rende sempre vagamente timorosa); intendevo salire rapidamente sul taxi, ma il mio incedere per l'appunto incerto e, forse, il mio aspetto da femmina evidentemente attraente per non dire di peggio, induceva il taxista a scendere rapidamente dall'auto per aprirmi lui la portiera. Era un bell'uomo sulla trentina, capelli lunghi neri raccolti in un codino, abbronzato e con una barba incolta di qualche giorno, alto almeno 1.85, che indossava un giubbetto di pelle tipo chiodo aperto su una t shirt bianca e jeans alquanto aderenti e strappati su una coscia. Non incrociai volutamente lo sguardo, per evitare che intuisse la voglia di cazzo che avevo nella mia testa. Lo ringrazia per la cortesia con voce sommessa e salii in auto da brava signora, sedendomi portando le gambe unite all'interno, senza scosciarmi (come invece avrei voluto tanto fare... ma all'inizio della serata è sempre così, vengo travolta da uno strano pudore). Il taxista si sedette alla guida e notai subito che sistemò lo specchietto retrovisore per potermi spiare; la cosa mi fece davvero piacere e, incrociandone lo sguardo nello specchietto, feci un sorriso abbastanza eloquente . Era una Mercedes station wagon davvero accogliente e nuova, il profumo della pelle dei sedili avvolgenti mi dette un piacere particolare, e mentre assaporavo queste sensazioni, dissi al taxista di portarmi al ristorante prescelto. L'uomo partì piuttosto velocemente e, nel guidare, sempre spiandomi dallo specchietto in modo evidente, mi chiese cosa andava a fare una bella signora come me al ristorante da sola ; risposi che ero parecchio annoiata e speravo di passare una serata piacevole. Lui mi lanciò un sorriso accattivante e, addirittura girandosi verso di me, mi chiese dove fosse mio marito.... Stavo per rispondergli di farsi gli affari suoi, quando un forte suono di clacson indusse l'uomo a rigirarsi verso la strada: stavamo per fare un frontale con un'altra auto! Il taxista fu costretto ad una manovra talmente brusca ed accelerata per evitare l'incidente, che mi trovai sbattuta sul lato opposto del sedile posteriore. Mentre l'uomo inveiva pesantemente, mi resi conto che nel franare dall'altro lato del sedile era successo qualcosa alla mia gonna, ma essendo seduta non riuscivo a capire bene cosa. Mi risistemai alla bene e meglio, ma stavolta fui costretta, data la posizione innaturale, a spalancare le cosce nello spostarmi verso la mia posizione iniziale sul sedile posteriore destro; la gonna strettissima mi risalì quindi praticamente sino all'inguine ed il taxista, nonostante lo scampato pericolo, si accorse della mia manovra ed abbassò lo specchietto retrovisore per non perdersi lo spettacolo, che in effetti non si perse... tanto che poco dopo, passando impudentemente al "tu" mi disse: "signora, sei davvero affascinante, se vuoi ti passo a prendere dopo il ristorante ed andiamo a bere qualcosa assieme". Io lo congedai freddamente dicendogli che mi aveva fatto spaventare troppo e non sarei mai più salita in taxi con lui; anzi, essendo quasi arrivati al ristorante, gli chiesi di accostare per farmi scendere (anche sei in realtà ero eccitatissima per avergli appena dato spettacolo delle mie cosce e del mio intimo...). Lui a quel punto accostò, non mi fece pagare spiegandomi che per lui era stato un piacere portarmi e mi disse: "comunque credo che ci rivedremo...." . Tacqui e pensai di scendere dalla macchina, senza aspettare che mi aprisse la portiera, e questa volta non da signora per bene.... Mi scosciai in modo studiato, con estrema lentezza... la gonna era ormai diventata inesistente, di fatto arrotolata sopra l'inguine... ero talmente infoiata che feci cadere apposta la borsa sulla strada e, per recuperarla, non scesi dal taxi, ma divaricai le gambe ancora di più, lasciandone una sul sedile del taxi ed appoggiando il tacco sul marciapiede... Recuperata la borsa lo guardai con fare da maiala , lui era completamente girato e mi guardava a sua volta con sfacciataggine tra le cosce... "Buonasera" e scesi. Appena in piedi, mi risistemai la gonna lentamente e feci i circa duecento metri che mi separavano dal ristorante sculettando oscenamente sulle mie polacchine tacco 12... l'aria fresca mi accarezzava dappertutto, non mi volsi ma capii dal silenzio del motore che il taxi era rimasto fermo dove mi aveva lasciata ... Non me ne curai affatto. Entrai al ristorante, c'era poca gente... il maitre, un uomo grasso e rubizzo di mezza età, mi accolse sorridente e con fare fin troppo viscido mi chiese di seguirlo al guardaroba per lasciare lo spolverino. Qui giunti, mi tolse lui lo spolverino... ed esclamò! Ma signora, lei non può entrare in sala così conciata! Non capivo, in effetti ricordavo che i bottoni della gonna lasciavano intravedere le mutandine ed il bordo delle calze, ma non ero poi così tanto indecente! Mi girai avvampando e dissi al maitre "Come si permette? Cosa c'è che non va?" Lui, passando al tu, sottovoce mi disse: "Guardati allo specchio, hai il culo di fuori! Lo vedo che sei una puttana, ma questo è troppo per un locale pubblico!" Mi girai repentinamente verso lo specchio ed a quel punto capii e trasalii: ecco cos'era successo nel taxi in occasione della brusca manovra.... il bottone posto all'altezza del culo era saltato, e la gonna era in quel punto totalmente aperta, rivelando la mia "brasiliana" nera e viola infilata tra le natiche! Il maitre mise la sua grassa mano sul mio culetto offerto al pubblico sguardo, e facendo scorrere il dito medio tra le mie chiappette, inducendomi un fremito di piacere che mi fece tremare le ginocchia, mi disse: "Sei una gran puttana, se vuoi mangiare in questo locale devi rimetterti lo spolverino, se no te ne vai.... " . Mi girai un po' indignata ma soprattutto eccitata per il tocco di quel porco.. lo guardai fissa negli occhi e gli risposi sottovoce: "Ho bisogno della toilette...." . Lui mi fece cenno che era dietro l'angolo del corridoio, ed io mi avviai con passo lento e volutamente provocatorio... senza voltarmi, sapevo che stava fissando il mio culo scoperto, velato in parte dalle sole mutandine, che aveva appena palpato... Entrai nella toilette e mi guardai allo specchio... avevo un aspetto stravolto, come se avessi appena scopato con due o tre uomini... mi chiusi nel bagnetto, mi tirai su la gonna e mi toccai tra le cosce e sulla fighetta anale... davanti ero già umida, dietro di più.... in quel momento, ricordai di avere in borsa il nuovo plug-in, lo presi tremante e, tolte le mutandine, lo infilai lentamente nel culetto.... chiusi gli occhi immaginando prima il taxista con in mano il suo membro eretto di proporzioni spropositate, poi il maitre intento a toccarsi il suo cazzetto flaccido da sopra i pantaloni.... immediatamente raggiunsi l'orgasmo, lasciandomi scappare anche un gemito.... Dopo un interminabile minuto, mi ripresi e mi asciugai con la carta igienica la mano dai miei umori che erano sgorgati dal mio clito moscio. Mi rimisi le mutandine lasciando dento il culetto il plug-in. Uscii dal cessetto con le gambe molli e le ginocchia tremanti, mi guardai nuovamente allo specchio ... ero ancora più stravolta di prima! Mi diedi una ripassata al trucco e con un sospiro aprii la porta della toilette... appena fuori c'era ancora il maitre con il mio spolverino in mano, che mi guardò sogghignando e disse "Tutto bene signora?". Capii che aveva origliato da dietro la porta ed evidentemente si era reso ben conto di cosa avevo fatto. Presi dalle sue mani lo spolverino , quindi gli dissi seccamente: "Questo posto non mi piace, tu non mi piaci, me ne vado!" A bella posta attraversai la sala sculettando vistosamente (in ciò aiutata dal plug-in che mi ero infilata nel culetto) ed esibendo le mie mutandine brasiliane ben visibili dalla gonna aperta sul dietro ai pochi avventori... giunta alla porta infilai lo spolverino ed uscii . Una volta sulla strada, mi sentii ancora più porca e vogliosa di cazzo, sia per essere con il culo scoperto, sia per avere appena goduto, sia e soprattutto per la goduriosa presenza che covavo tra le chiappe... Si era alzata una brezza tiepida che si infilava sotto lo spolverino e sotto la gonna, eccitandomi ulteriormente. Il mio primo impulso sarebbe stato di battere il marciapiede, spacciandomi per puttana , ma non arrivai a tanto. Con una certa sorpresa, mentre meditavo sul da farsi, notai che il taxi era ancora fermo dove mi aveva lasciata... Avrei voluto raggiungerlo e farmi scopare da quel ragazzo nerboruto sul sedile di dietro, ma non lo feci... mentre lo pensavo, notai che quel porco mi stava facendo gli abbaglianti, quindi mi aveva vista e mi stava aspettando.... A quel punto fui inaspettatamente sopraffatta da un momento di pudore, tanto che mi allacciai lo spolverino strettamente e mi incamminai come un automa, pur sempre sculettando, verso la direzione opposta, senza sapere in realtà dove andare. Camminai per diversi minuti senza meta, incrociando passanti distratti e coppie, senza guardare nessuno negli occhi... pensavo al cazzo del taxista e mi davo della troia da sola.... Ad un certo punto mi sedetti su una panchina, per decidere che fare. Sedendomi avvertii ancora di più la presenza del plug-in tra le chiappe ed ebbi un fremito di piacere. Accavallai le gambe languidamente e pensai, pensai, pensai.... sin quando mi venne in mente che a pochi passi vi era un museo aperto per via di un vernissage di un famoso pittore... Decisi quindi di recarmi là, per distrarre i miei pensieri dal cazzo del taxista. Giunsi all'ingresso decisamente sollevata, l'aria si era fatta fresca e mi aveva svegliato dai torpori da troia nei quali ero piombata. Pagai il biglietto e passai davanti al guardaroba, dove un addetto mi invitò a lasciare lo spolverino.... Stavo per farlo quando mi ricordai di avere il culo all'aria, quindi rifiutai garbatamente e passai oltre. La mostra era frequentata da parecchia bella gente... giunta nella sala principale, mi fermai davanti all'opera più celebre del pittore e rimasi come incantata ad osservarla.... era favolosamente sensuale! Fatalmente socchiusi gli occhi ed avvertii nuovamente sia il languore al pancino, sia il tremore alle ginocchia, segnali ben noti.... Inziai ad avvertire che il mio clito si stava bagnando, automaticamente mi venne da contrarre lo sfintere e riavvertii la presenza del plug-in tra le chiappe.... mi sfuggì un gemito, mi guardai intorno e mi sedetti su un divanetto posto al centro della sala. Vampate di calore mi assalivano ad ondate, dovetti slacciare lo spolverino.... non fu sufficiente, le ondate di calore si erano fatte incessanti! Mi alzai e nel fare ciò contrassi nuovamente lo sfintere... stavo per godere.... Mi diressi fuori dalla sala con passo incerto e tremante, mi girai un attimo ad osservare se qualcuno si fosse accorto del mio stato, e vidi un uomo alto e prestante, con un paio di occhiali scuri, che mi osservava sorridente avvicinandosi a me.... Rimasi come inebetita.... ferma come una statua guardandolo. Lui mi raggiunse, si presentò: "piacere sono Franco, è qui da sola?" . La sua voce era calda e molto maschile. Farfugliai "piacere Stefania", aggiungendo: "mi scusi, non mi sento tanto bene...., meglio se vado a casa...." . Ed iniziai a dirigermi verso l'uscita a passo svelto. Lui però mi seguiva sorridendo, non aveva alcuna intenzione di mollare la presa. Accelerai il passo in modo scomposto, praticamente stavo correndo senza rendermi conto del motivo per cui scappassi da lui.. sentivo i suoi passi svelti dietro di me, stava per raggiungermi, avevo la gonna strettissima ed i tacchi a spillo, non potevo certo distanziarlo! Avevo il cuore in gola e mi sentivo ancora più bagnata tra le cosce! Mentre, sempre scappando, pensavo... "Mio dio, che faccio ora? Chi mai sarà questo? E se è un maniaco?" , persi l'equilibrio e caddi rovinosamente a terra... Forse persi i sensi per un attimo per il dolore alla caviglia che si era stortata nella caduta.... quando riaprii gli occhi, ero per terra ... lui era chinato su di me, il suo alito sapeva di alcool e tabacco.... non capivo cosa mi dicesse, ma mi accorsi che nella caduta ero rovinata sul fianco, la gonna mi era risalita sino all'inguine, lasciando scoperte le cosce ben oltre il limite del bordo delle autoreggenti... soprattutto avevo le cosce leggermente divaricate mostrando così le mie mutandine... che avvertii essere parecchio bagnate dei miei umori. Non avevo però la forza di rialzarmi o anche solo modificare quella posizione oscena... A quel punto, lui mi afferrò da sotto il culo e la schiena e con un movimento fermo e repentino mi rimise in piedi. Capii a quel punto che sollevandomi dal culo, l'uomo si fosse accorto della presenza della base del plug-in...., perchè mentre mi teneva in braccio sussurrò "puttana, cosa ti sei infilata ?" Lo guardai stravolta dal dolore alla caviglia ma anche dal piacere che mi aveva provocato il contatto con le sue braccia e gli dissi: "Lasciami stare, voglio andare a casa..." . Non gli lasciai modo di replicare, avevo intenzione di correre verso l'uscita... ma nel voltarmi repentinamente sentii che il plug-in mi scivolava via dalle chiappe cadendo in terra! Mi girai, e lo vidi sul pavimento... proprio mentre lui si avvicinava e lo raccoglieva sogghignando! A quel punto, iniziai a correre per quanto mi consentissero i tacchi a spillo (la gonna era rimasta arrotolata e non pensai certo a rimetterla a posto...). Mi infilai in una zona buia del museo intenzionata a trovare un uscita di emergenza (era la soluzione più rapida e vicina), sentivo solo il rumore dei miei tacchi e nessun passo dietro di me... quindi rallentai e trovai l'uscita di emergenza... Spinsi la porta antipanico e mi trovai sul retro del museo, la ventata di aria fresca mi fece riprendere... Stravolta, mi riassestai per prima cosa la gonna; quindi feci il giro del palazzo per tornare sulla via principale, con l'intenzione di prendere un taxi per farmi riportare a casa.... Ero ancora turbata e spaventata.... Girato l'angolo, mi trovai davanti all'ingresso del museo... dove vidi subito un taxi fermo che non era la Mercedes che mi aveva raccattata ad inizio serata... Mi avvicinai tirando un sospiro di sollievo, sorridendo, quando.... si abbassò il finestrino posteriore e dal buio spuntò una mano che faceva dondolare un oggetto ... incuriosita dalla scena strana, mi avvicinai sempre sorridente per veder meglio cosa fosse e.... omioddio, era il mio plug-in!!!!! Come ipnotizzata, mi avvicinai alla portiera del taxi... mantenendo quel sorriso ebete.... il plug-in sparì nel buio, comparve l'altra mano che mi invitava ad entrare spudoratamente con il cenno dell'indice.... Ormai ero appena fuori del taxi, a quel punto la portiera si spalancò ed il braccio dell'uomo afferrò la mia mano e mi tirò dentro con violenza. Mi trovai sul sedile posteriore senza neanche accorgermi, ero praticamente sdraiata sulla pancia addosso a quell'uomo, che con il braccio destro chiuse la portiera e diede un indirizzo al taxista, il quale subito mise in moto.... Mi raddrizzai alla bene e meglio senza profferire parola, avrei voluto non essere mai uscita quella sera! Nel mentre che pensavo a cosa avrebbe potuto accadere, l'uomo aveva già infilato la mano tra le mie cosce.... Non potei fare a meno di spalancarle gemendo come una cagna in calore, mentre notavo che il taxista orientava lo specchietto per non perdersi lo spettacolo... L'uomo mi infilò due dita nel culo e cominciò a stantuffare, con l'altra mano mi prese la testa e me la chinò verso il suo uccello che aveva estratto dalla patta.... Era non tanto lungo ma larghissimo, spalancai la bocca ma non ci stava! Iniziai a pomparlo, anche perchè costretta dalla sua mano che mi spingeva su e giù... diomio, si ingrossava ancora di più! Lui stantuffava le sue dita nel mio culo ed io pompavo, stavo per venire quando lui si ingrossò mostruosamente, e cacciando un urlo animalesco mi versò in bocca un quantitativo enorme di sborra, che dovetti in parte sputare fuori per non affogare, mentre anch'io godevo miagolando come una gatta in calore e bagnando le mutandine con quel poco liquido seminale, denso e bollente, che mi restava !!!! Il taxista, allibito dalla scena ed eccitato evidentemente, accostò... scese dalla macchina, spalancò la portiera e mi strattonò fuori.... Non feci neanche a tempo a veder che faccia avesse, che mi aveva già piegato alla pecorina sul cofano.... mi abbassò le mutandine e mi ficcò dentro il suo arnese che mi sembrò enorme... cacciai un urlo di dolore, lo sentivo in fondo all'intestino e le sue palle erano poggiate sulla mia ficanale.... iniziò a stantuffarmi con violenza insultandomi in dialetto siciliano.... colpi sempre più forti, ormai non capivo più se era dentro o fuori di me.... dopo almeno dieci minuti di sfondamento del mio culetto, mi esplose dentro diversi getti di lava bollente ed io me ne venni ancora gridando "Si, Si, maschiaccio.... riempimi, rompimiiiiii !!!!!!!!!!" Finito di scoparmi, il taxista mi spinse sul marciapiede facendomi cadere a terra ed insultandomi: "Bottana, continua il tuo lavoro che la notte è lunga! " Risalì in macchina e sgommò via. Mi trovai quindi per terra sul marciapiede, senza rendermi conto in che zona fossi, con le mutandine scese a metà coscia, la gonna rialzata sui fianchi e lo spolverino buttato addosso a mò di coperta, la bocca ed il culo pieni di sborra, le calze smagliate.... Nessuna traccia dell'uomo che mi aveva attirato sul taxi.... Mi rialzai lentamente, tirandomi su le mutandine ed abbassando la gonna... Infilai lo spolverino e mi guardai intorno spaesata... la sborra mi colava dalla bocca e dal culo, la avvertivo distintamente... mi pulii la bocca con la mano aperta e me la leccai sguaiatamente.... Iniziai a camminare lentamente e capii di trovarmi in periferia, puntai quindi la fermata dell'autobus a circa cento metri, era una linea che mi avrebbe condotto a casa, per fortuna! Mi sedetti sulla panchina della fermata a gambe larghe per farmi rinfrescare il culetto, ancora dolorante ed infiammato, dall'aria della notte; arrivò l'autobus dopo circa dieci minuti, durante i quali fui assoggettata ad insulti da molti uomini che passavano in macchina, che rallentavano e si sporgevano dal finestrino, vedendomi in quella posa oscena. Finalmente arrivò l'autobus e benchè a fatica salii e mi avvicinai al conducente, con il quale attaccai discorso per non essere infastidita dai pochi passeggeri, tutti extracomunitari, che mi guardavano insistentemente facendo commenti scurrili ad alta voce .... d'altra parte dovevo essere davvero impresentabile: a parte lo sperma dei due uomini che avevano abusato di me, che sentivo in bocca e mi gocciolava dal culo, dettagli che per fortuna non si potevano vedere, avevo il trucco completamente sfatto, la bocca sbavata di rossetto, il mascara e l'ombretto colanti, le calze smagliate ed i vestiti stropicciati... Giunsi finalmente alla fermata vicino a casa, scesi e mi incamminai lentamente verso il portone, non vedevo l'ora di sdraiarmi sul divano.... Varcai l'androne e presi l'ascensore, arrivai sul pianerottolo, aprii la porta di casa ed entrai ... finalmente! Sbattei la porta alle mie spalle, giunsi in sala, mi tolsi lo spolverino facendolo scivolare a terra lentamente e mi buttai a pancia in giù sul divano, senza neppure togliere le scarpe! Chiusi gli occhi ripensando a quella serata, soprattutto a quel cazzo enorme che avevo spompinato nel taxi e che mi aveva quasi affogata! A quel pensiero, avvertii che la mia ficanale ricominciava a contrarsi, espellendo ancora un buon quantitativo di sborra del taxista.... Stavo portando la mano dietro per raccoglierla ed assaggiarla, quando sentii un rumore, come di un oggetto caduto per terra... Nello stato di torpore in cui mi trovavo non realizzai molto cosa potesse essere quel rumore, ma dopo pochi secondi vidi rotolare qualcosa di piccolo sul pavimento. Non avendo la forza di alzarmi, scivolai lentamente dal divano e proseguendo a carponi, mi avvicinai all'oggetto che si era fermato in prossimità dello zoccolino, in fondo alla stanza. Lo guardai e strabuzzai gli occhi: era il bottone della gonna che avevo perso in taxi ad inizio serata! Mentre stavo a carponi sul pavimento chiedendomi come diavolo potesse trovarsi lì quel bottone, mi sentii afferrare da dietro per i fianchi da una presa d'acciaio e sollevarmi in un attimo in piedi... Terrorizzata, farfugliai... "Chi sei?..." Sentii nell'orecchio un respiro caldo ed affannoso ed un viso con una barba ispida che mi si appoggiò alla guancia..., sussurrandomi: "Troia, te l'avevo detto che ci saremmo rivisti..." . Stavo per gridare aiuto quando, bloccata da quella presa d'acciaio, nella impossibilità di girarmi per vedere chi fosse quell'uomo, lo sconosciuto, sempre standomi dietro, cominciò a leccarmi il collo ed a mordermi il lobo dell'orecchio... Mi dimenticai all'istante che ero nelle mani di uno sconosciuto in casa mia ed incurante del pericolo che correvo, iniziai a gemere come una cagna... La cosa fece eccitare ancora di più l'uomo, che mi infilò una mano sotto la gonna risalendo lentamente verso il culo... ben presto giunse alle mie mutandine ed accorgendosi che erano bagnate della sborra che era colata dal buchetto, iniziò ad urlare: "vacca, troia, puttana, quanti ne hai presi stasera, sei una lurida cagna in calore, adesso ti sfondoooo!!!!!" Detto fatto, mi agguantò per un braccio e mi fece letteralmente volare sul divano, dove mi adagiai semisdraiata a cosce spalancate e guardandolo lo riconobbi : era il taxista di inizio serata! Dopo un secondo ce l'avevo addosso, mi arrotolò la gonna sopra l'inguine, estrasse di tasca un coltello.... pensai al peggio!!! Paralizzata dal terrore, lo vidi puntare al mio basso ventre... ma lui infilò la lama sotto le mutandine e me le strappò con un movimento repentino, quindi le sfilò, le appallottolò e me le mise a forza in bocca... A quel punto persi definitivamente ogni ritegno, volevo masturbarmi il clito per godere ma mentre lo pensai mi accorsi che me ne ero già venuta... poche gocce sul pube depilato ma fui scossa da tremiti convulsi ... gemevo come una vacca in calore.... a quel punto lui mi prese in braccio e mi infilò con decisione sul suo enorme cazzo eretto, che appena feci a tempo a scorgere culminasse in una ancor più grossa cappella violacea! Mi infilò sino in fondo, avvertii non più dolore (il mio culo era ormai slargato all'inverosimile...) ma la sua presenza di fuoco dentro di me! Iniziò a scoparmi in piedi sollevandomi a tempo a forza di braccia, sentivo il cuore che andava a mille, intanto mi tolse di bocca quel che restava delle mie povere brasiliane di seta cacciandomi dentro tutta la sua lingua... Sbavavo da tutte le parti, quando lo sentii pulsare e gonfiarsi ancora più dentro di me, sinchè mi riversò dentro una quantità spaventosa di sperma bollente: venni anch'io per l'ennesima volta quella notte!!! Restai accovacciata sul suo cazzo ancora ritto per qualche tempo (non saprei dire quanto)... sentivo il suo sperma che colava lungo le cosce, era ancora caldissimo.... Ad un certo punto, lui mi guardò negli occhi, mi sputò in faccia e mi scaricò a terra! Non contento, prima di andarsene mi spostò con un calcio nel culo verso il divano e, giunto alla porta, mi disse: "Mi aspettavi, signora, hai lasciato apposta la porta aperta... Domani sera torno a trovarti.... " La sera dopo l'ho aspettato ma non si è mai più rivisto. E' stata una fantastica serata, un po' da signora, molto da grande troia!
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12 years ago
stefylegs69, 42
Last visit: 9 years ago -
Ospite infamiglia italiana
Mi chiamo Mahdi adesso sono 5 anni che studio in italia voglio raccontarvi una esperienza vissuta da me,la mia prima volta che sono giunto qua dalla mia terra Israele.Ospite di una famiglia siciliana (Simona e Giuseppe) come tante all'insegna della normalità comincio a vivere la mia nuova vita anche se non come la vorrei io in questo splendido paese,purtroppo fatta di tanto studio e poco svago ,passo molto tempo in casa non dispongo di soldi è non voglio pesare come ospite.Il tempo passa sento che sono diventato parte di quella famiglia,le loro discussioni che prima si svolgevano in mia assenza o quando erano in camera adesso mi fanno spettatore anche se io me ne sto fuori cioè no commento i loro battibecchi mi piace starmene in disparte.Mi manca la mia terra mi manca la mia ragazza l'estate sta per arrivare potrò tornare a casa per le vacanze, comincia anche a fare caldo l'abbigliamento cambia,una mattina fine aprile non vado in facoltà, di solito la mattina non resta nessuno perchè lavorano quindi convinto di essere solo giro per casa in slip ,per andare in bagno passo dalla cucina dove mi accorsi di non essere solo,vidi Simona che stava bevendo il caffè indossava una camicia da notte gialla le si vedevano i seni perfettamente le sue curve il pelo nero della fica non portava nulla sotto non sapevo ne cosa fare ne cosa dire! in quel momento ci siamo guardati lei dice vuoi del caffè?? Si grazie .Non riuscivo a staccare i mie occhi da i suoi seni avevo un erezione spaventosa quasi il pene mi usciva dagli slip,bevo il caffè vado in bagno dovevo masturbarmi non c'è la facevo più, da quel momento in poi quella visione era sempre nella mia mente mi masturbavo in continuazione per calmare i miei ormoni.Alle 14 arriva Giuseppe si pranza insieme nessun argomento sull'accaduto meglio cosi.Le lezioni sono quasi finite adesso si studia per dare gli esami, a Palermo a maggio fa molto caldo.Una mattina mi alzai uscii dalla stanza con dei shorts e con mia felicità vidi che cera Simona in casa stava sistemando le tende, non avevamo il climatizzatore quindi con le tende si potevano tenere le finestre aperte,buongiorno appena svegliato?? Si!! Mi aiuteresti a sistemare un po le tende o devi tornare a studiare??Certo.!!Simona indossava un copri costume abbastanza corto azzurro si a tratti gli uscivano i capezzoli ma non mi bastava questa visione,Ehh Madhi sali la scala e sistema la tenda nella cerniera, credo di averlo fatto per il preciso scopo di costringere a fare salire lei sulla scala,Le dico guarda Simo non ci riesco,Lei mi dice scendi ci provo io.non appena lei salii sulla scala non potevo fare a meno di guardarla da sotto,vedevo il buco del culo coperto solo da quel minuscolo filo dei suo intimo,le labbra della sua fica il pelo nero, ero come il trance avrei voluto saltargli addosso ma che figura avrei fatto se non ci stava?? Anche se pensavo in mente mia che lei sapeva benissimo come la stessi guardando. Avevo tutto da pardere.Finito il tutto lei andò a fare la spesa è io a masturbarmi tanto per cambiare .All'arrivo di Giuseppe ,e brava Simona sistemato le tende! sola o ti a aiutato Giuseppe?? Lei risp. no tutto da sola questa sua risposta mi lascio perplesso,perchè una bugia?? La mia mente diventata in governabile mentre studiavo mentre ero a letto mentre facevo la qualsiasi lei era li.Una notte saranno state le 3 li senti rientrare dalla mia stanza senti dire a Giuseppe chiudi la porta delle camera da letto,Simona rispose dai lasciamola un po socchiusa fa caldo, da quelle parole fui preso da una fortissima tentazione,andare a guardare la loro intimità,pensavo essere impazzito ma andai lo stesso.Mi avvia in punta di piedi senza ripensarci mi avvicinai alla loro camera ,il mio cuore sembrava esplodere volevo sbirciare a tutti i costi quindi mi accostai alla porta, vidi Simona sdraiata sul letto mentre succhiava il pene del marito e con una mano si masturbava la fica,avrei voluto leccarla io in quel momento non potevo fare a meno di cominciare a segarmi che Giuseppe venne con il pompino, per paura che andasse in bagno a lavarsi fuggi in camera mia, e cosi fu.Ma Il tempo che la luce del bagno si spense mi riavviai verso la loro camera da letto non fecero più nulla,li sentivo solo bisbigliare ma mi basto solo sentire :Simo tu domani vai in ufficio ?? Lei risp. no domani o un sacco di cosa da fare in casa.. ok ok allora domattina non ti sveglio. Tornato in camera ero felice, Dvevo solo escogitare qualcosa. Simona si alzava alle 8,30 quando non andava in ufficio e puntualmente andava in bagno. Non o dormito tutta alla notte alle 8 stavo in bagno con la porta socchiusa nudo, perdevo tempo ad aggiustarmi la barba alla specchio (bella scusa) avevo un erezione spaventosa,da buon arabo il mio pene e circonciso e abbastanza lungo, alle 8,20 sentii uno sbadiglio, bene dissi sta arrivando cominciai a canticchiare cosi lei sapesse che c'ero io,lei restò in silenzio dietro la porta, non ci potevo credere mi stava spiando posai la lama per la barba,e comincia segarmi davanti allo specchio dopo qualche minuto senti un respiro da dietro la porta ,dissi chi c'è a voce alta??ma in mente mia pensavo ti ho fregato troia!Nessuna risp.senti passi veloci andare verso la cucina,misi gli slip per non fare intendere nulla e andai ,Simona sei tu?? Mi sono messo paura pensavo fossi a lavoro.MA le scuse pensai ora fossero superflue al punto dove si era,mi avvicinai a sempre più lei comincia a toccarle i seni,scesi con mano fino alla sua fica bagnata,le aprii le gambe scostai il perizoma e cominciai a leccargliela ,la sentivo godere tremava dai brividi ,avevo voglia di penetrarla e cosi feci,la girai di spalle appoggiandosi in avanti sul tavolo e comincia,continuammo fino a poco prima di pranzo cioè all'arrivo di Giuseppe,mentre mangiavo pensavo che sul quel tavolo mi sono sbattuto Simona. Facevamo sesso quasi tutti i giorni, le pompe erano frequenti direi giornaliere purtroppo arrivo anche il tempo delle vacanze e io dovevo tornare a casa .Questo al prossimo racconto!!
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12 years ago
Mahdi422836,
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Last visit: 12 years ago
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Sull'evoluzione di un meraviglioso rapporto cuckol
Come sa chi mi conosce, pur essendo io un notorio cuckold voyeur fortunatamente pieno di corna da parecchi anni grazie alla mia donna, non sono mai stato il genere di maschio sottomesso ed umiliato dalla sweet o anche dai suoi vari amanti, occasionali o fissi che siano. Anzi, di solito per creare un’ottima intesa e alchimia a tre, il bull deve necessariamente passare sotto la mia lente di osservazione e deve in qualche modo essere lui a subire il mio giudizio, prima che possa entrare tra le grazie della mia femminona, ma questo a nostro giudizio rende la cosa ancora più intrigante, perché è lì che si vale l’intelligenza e la classe del bull stesso: creare una complicità con il Padrone della sweet per poter poi “rivalersi”, una volta avuto accesso al nostro talamo, padroneggiando con la sua stessa donna, rendendola sua per quella sera. Quando un bull mi convince ed in un certo modo si sottomette alla mia superiorità (che mi deriva dal “possedere” le redini del gioco, dal “possesso” di quella meravigliosa grazia, dalla volontà di darla ad altri e dall’ultima parola sul darla o non darla a colui che si propone) ne ricava in premio il possesso della mia donna, che per quella sera diventa sua, per quella sera la vera coppia è costituita da loro due ed in tal senso le situazioni si rovesciano ed io diventerei spettatore passivo messo all’angolo totalmente, ed in ciò si giocherebbe il ruolo dell’umiliato, perché è implicito nel gioco che a quel punto, avendo io concesso la mia donna ad un altro uomo, al termine di una serrata e spietata selezione durante la quale sono stato protagonista principale di richieste e regole, a quel momento devo accettare, secondo quelle stesse regole del gioco, il nuovo scenario. Nei primi tempi questo nuovo scenario non era molto dissimile a quello della fase precedente: spesso il bull era comunque in soggezione, causa la mia forte personalità ed intransigenza mostrata durante il processo di selezione, ma anche poco propenso a dettare regole da maschio predominante, a causa del clima di affiatamento, simpatia e fiducia quasi cameratesca creatosi paradossalmente ma motivatamente tra di noi durante le fasi del processo selettivo: e la mia stessa femmina non riusciva a prescindere dal forte sentimento nei miei riguardi, e dal clima quasi gioviale ed allegro creatosi in tre, e pur dedicandosi completamente all’altro maschio durante il sesso adulterino la sua mente continuava ad essere impegnata a pensarmi, i suoi occhi e le sue mani a cercarmi. Io ero presente con parole, gesti, con foto, e qualche volta fisicamente partecipavo al sesso con gli altri due. Loro mi coinvolgevano, nessuno dei due riusciva ad escludermi completamente, erano situazioni molto giocose e coinvolgenti per tutti e tre, ed a loro modo incredibilmente stimolanti, che hanno segnato un momento della nostra evoluzione sentimentale, affettiva, sessuale e di crescita di coppia veramente in modo meraviglioso. Fasi di una relazione cuckold che poi evolve, a seconda di quello che si comincia a scegliere e preferire durante il cammino intrapreso insieme. Noi due insieme, ma anche insieme ad amanti di lei che hanno segnato il suo e nostro immaginario, amanti pessimi ed amanti eccellenti che ci hanno aiutato a capire cosa cercavamo, cosa preferivamo, quale profilo, quale scenario, quale situazione, quale stato mentale. Cosa accade oggi? Oggi nessuno scenario ci è precluso: all’interno di questo gioco abbiamo fatto esperienze notevoli ed allora, fatta salva la fase selettiva che è sempre molto rigorosa e regolata, quando ci ritroviamo in tre ci sentiamo molto più liberi di giocare come ci pare. Quella che prima poteva essere soggezione, timore di ferire o urtare in qualche modo l’altro, timore che qualche parola detta o qualche gesto fatto potesse diventare argomento di discussione una volta rimasti soli, timore o ansia di non sapere l’altro come vivesse quel momento, tutto questo è stato messo da parte, col tempo e l’esperienza. Ed ovviamente questo stato di cose si ripercuote positivamente sul nostro bull che sente di poter vivere quel momento e quella situazione in modo meno macchinoso e con la massima spontaneità. Sa che se è arrivato sin lì, all’interno di una coppia affiatata, esperta, guardinga, selettiva, seria, rigorosa, cementata da esperienze temporali di svariato genere e risvolti, è perché si è guadagnato la nostra fiducia e che il modo migliore per continuare a farlo è essere se stesso, perché è quel suo modo di dire, di fare e di suggerire che mi ha convinto che è un tipo giusto, ed a quel punto, respirando quel clima di complicità e intesa totale tra me e lei, può permettersi di dire o fare – nell’ambito delle regole che abbiamo definito e rifinito insieme – quel che meglio vuole, che lo caratterizza, che lo rende se stesso liberamente. Molto spesso questo stato di cose si traduce in situazioni in cui, finalmente, io divento quasi invisibile, i due amanti se ne dicono e se ne fanno di cotte e di crude senza preoccuparsi di me, incuranti e quasi non più coscienti della mia presenza nell’angolo e questa cosa, lo devo ammettere, mi suscita una tale eccitazione da farmi vibrare completamente, da farmi venire i capogiri. Questo conduce a due cose: in primo luogo, capita che essendo i due amanti totalmente isolati, entrambi riescono a percepire, pur se nel breve volgere di una serata, se si è creata tra di loro l’alchimia giusta dei corpi e della sessualità adulta, fisica e mentale. Quando questo avviene, capita che entrambi abbiano la voglia ed il desiderio di rivedersi: ecco perché nel tempo si è giunti a che lei avesse un paio di amanti fissi. Ovviamente poiché l’appetito vien mangiando, capita che i due amanti, che pur riescono ad essere scatenati e senza vincoli in mia presenza, possano desiderare un’ancor maggior intimità, ed allora capita che lei mi chieda, durante l’amplesso coll’amante ma in realtà ancor prima di incontrarlo, che io mi assenti per un po’. Che io sia in un’altra stanza. O che io sia addirittura fuori casa. Nei paraggi, magari sceso per comprare qualcosa al bar, ma non presente fisicamente in casa, anche se per poco. Io accetto, ma poiché io sono un voyeur in qualche modo devo vedere. Ecco perché ultimamente alle foto sto sostituendo i video. Preferisco filmare i due amanti, che io sia presente o meno (lasciando la webcam a registrare, ad esempio), perché è tremendamente eccitante rivederli dopo, come di nascosto, mentre da soli scopano, si baciano e si prendono e si sussurrano frasi erotiche ed eccitate. Con le luci soffuse, senza inutili scatti che fissano un semplice momento, pur bello, ma privo di sfumature e di riverberi mentali che un video intero è in grado di suscitare. Questo scenario mi suggerisce da tempo un duplice desiderio, di cui lei è ovviamente al corrente, ma che ancora non sono riuscito a realizzare. Il primo, di cui ho parlato spesso su altri forum, è quello di coinvolgere un altro uomo nella visione di questi filmati, che oramai sono molteplici ma che non ho più voglia di inserire in rete, sia per una questione di privacy (essendo veri e proprio film diventa sempre più arduo, complicato, difficile occultare i volti e le voci) sia perché, se penso all’eccitazione che si prova nel vedere filmati hard di gente vera, vere coppie, veri tradimenti, vero feticismo voyeuristico, mi assale un forte desiderio di vivere in prima persona la reazione di un uomo nell’osservare filmati di questo genera ma riguardanti la mia donna, e senza censura alcuna. Che io li metta in rete censuratissimi e tagliati, senza poter vedere le facce di chi li guarda, cosa risolvo? Non è meglio mostrarli in tutta la loro integrità a qualcuno in carne ed ossa, che me li commenta di persona? Sarebbe un sogno. L’altro desiderio è quello estremo: che Lei possa finalmente tradirmi in mia completa assenza. Ma non come è capitato qualche volta, che io esco dalla porta e Lei rimane nel letto col suo amante. Certo questo è favoloso, quando sai che potrai rivederli nel filmino o quando magari il filmino non c’è e ti dovrai affidare al resoconto di Lei, magari immaginando che qualcosa te lo stia nascondendo, o te lo stia lasciando immaginare, amplificandolo, minimizzandolo, con sottigliezze e parole ricercate... No, io desidero la situazione estrema: Lei che mi tradisca quando io non ci sono. Non sono sicuro di sapere se mi piacerebbe veramente, né di sapere come reagirei, così come non sono sicuro se sarebbe meglio essere preallarmato (sapere cioè che si vede con uno e poi dopo essere messo al corrente a cose fatte) o direttamente a freddo, del tipo: ti devo raccontare una cosa. Il tradimento nudo e crudo, nascosto e inconsapevole raccontato a cose avvenute e senza nessun preavviso. So che ne parliamo spesso, nel senso che quando scopiamo io ne parlo spesso, e si sa che in quei momenti tutto ti eccita e ti travolge all’estremo, anche magari cose di cui non sei convinto a mente fredda: eppure io per provocarla, per suscitare qualche sua reazione possibilista o meno mi dichiaro convinto e certo di volerlo, mentre lei non si mostra certa e sicura, nell’uno come nell’altro senso, cioè di volerlo fare o di non volerlo fare. Si limita ad ascoltare il mio desiderio, l’auspicio che accada una cosa del genere, e di rimbalzo fa facce difficilmente interpretabili, smozzica frasi del tipo “se capiterà lo saprai immediatamente”, ma oltre questo non sono riuscito a penetrare nella nebulosa dei suoi pensieri reali in merito. Però so anche che tempo fa Lei mi disse (con un ritardo di due giorni…) di aver incontrato per strada un vecchio amico, di essersi fatta convincere a prendere insieme un caffè (a dispetto di ciò che si possa immaginare, queste sweet convinte e dolcissime non sono necessariamente alla ricerca di cazzi a tutte le ore del giorno) e che alla fine sono rimasti che si sarebbero rivisti. Nel raccontarlo lei concluse dicendo che non me ne aveva accennato perché le era sfuggito (traduzione sottilissima: o realmente le era sfuggito, quindi la circostanza era completamente slegata da qualunque fantasia adulterina, e quindi sull’argomento mi stava fornendo un indizio in “negativo”: o stava già facendo le prove tecniche di adulterio estremo: fare accadere la cosa e poi, solo poi, confessarmelo) ma aggiunse che in ogni caso immaginava che dirmelo mi avrebbe eccitato (anche se era stato tutto molto innocuo) perché avrei potuto fantasticare sul concetto di lei ed un altro uomo insieme in un bar a mia insaputa. E soprattutto aggiunse: credo che lo rivedrò. Anche qui la doppia interpretazione di cui ho parlato sopra: me lo disse perché era davvero un vecchissimo e carissimo amico, quello del quale si dice sempre “credo che lo rivedrò”? o perché aveva in mente il tradimento con me all’oscuro? Solo questo dubbio bastò a scatenare l’inferno di eccitazione in me. Perché è stata la prima volta che si è prospettato questo scenario inusuale: lei che prende l’iniziativa senza di me, lontana da me, all’insaputa di me. Una nuova dimensione del rapporto cuckold che estremizza in un colpo solo tutte le fasi precedenti. Non più io protagonista, non più situazione a tre, non più foto, non più video, non più io presente, non più io consapevole. Ma la possibilità di un tradimento che quando sarà lo deciderà Lei e me lo dirà o non dirà subito secondo come vorrà. Ad oggi è rimasto uno scenario verbale tra di noi, ma solo scriverlo e pensarlo mi fa andare in brodo di giuggiole. Chi è arrivato a leggere fino a qui si chiederà cosa c’entri tutto ciò con l’umiliazione di cui parlo nel titolo. Certo, alcuni spunti ci sono, come la richiesta di farmi a volte da parte, il fatto che quando è con i suoi amanti fissi spesso si dimentica della mia presenza, e cose del genere. Ma quel che è emerso nel corso degli anni è, finalmente, il paragone. Il paragone della dimensione, dello spessore, della durezza del cazzo. Voi dovete sapere che all’inizio della nostra relazione lei era molto compiaciuta dal mio cazzo, che è bello lungo e resistente. E lo elogiava spesso. Ma poiché io sono un perverso e ho questa inclinazione all’oscillazione delle situazioni tra due opposti (o sentirmi padrone severo costringendo la mia donna alla dedizione e devozione più assoluta, o sentirmi umiliato e deriso, schernito e reso infinitamente geloso, perché quando la mia donna vuole farmi ingelosire ci riesce ovviamente alla grande ed io devo dissimulare perché l’uomo che si mostra geloso è orribile da vedere, ma dentro di me gelosia e piacere della gelosia sono un’unica fottutissima e beata sensazione), ho sempre avuto una particolare attenzione nel selezionare maschi che avessero anche e soprattutto (oltre al discorso dell’intelligenza, dell’educazione, del carattere, della serietà, della maturità, dell’affidabilità, della disponibilità, ecc.) caratteristiche fisiche e di dotazione notevolmente diverse dalle mie: cazzi grossi, larghi, di notevole spessore. Diametro. Questo perché, per il particolare tipo di predisposizione al piacere ed alle posizioni del piacere della mia donna, le nerchie doppie sono in assoluto le sue preferite (come quelle di tante donne), e soprattutto perché, essendo la mia donna una mangiatrice di cazzi (letteralmente: il cazzo se lo infila in bocca fino in gola), la dotazione lunga le crea maggiori problemi durante il sesso orale, mentre un cazzo appena più corto ma più doppio riesce a soddisfarla doppiamente (appunto!) quando se lo imbocca: le riempie tutta la bocca e non le sollecita in negativo la gola. In questo modo le viene anche più facile bere tutto il piscio di seme al momento dell’orgasmo maschile, visto che è notoriamente un’amante della sborra (più che berla tutta, mi piace assaporarla ed assaggiarne il sapore ed il gusto, visto che è diverso per ogni maschio, mi disse una volta, non rendendosi conto, o forse proprio sì, che ciò che lei dice per il seme di uomo viene detto dai grandi gourmet per bevande come il vino!) Torniamo al cazzo. Certo, il cazzo largo e spesso, che per caratteristiche implicite sconfigge il mio sul versante del sesso orale e vaginale, rischia di perdere la partita sul versante anale visto che parrebbe preferibile essere penetrati nel culo da un sigaro lungo e sottile piuttosto che massiccio e largo. Ma attenti alle apparenze! Con quel culetto elastico che si ritrova la mia donna, nel suo sfintere potrebbe entrarci anche la dotazione di un mulo, ed anzi esperienze passate di fisting con plug, manganelli, melenzane e bottiglie mi hanno confermato nella mia idea: anche nel suo culo il cazzo doppio va alla grande. O meglio: anche se lei finge di lamentarsi (parlandone con me) che alcuni cazzi (visti in foto) rischiano di farle assai male nel culo, quando un bull asinino decide di volersela inculare (e, ci credereste? Ci sono alcuni tizi che non ci pensano proprio, talvolta facendola rimanere male!) lei mica si oppone o si lamenta della dimensione o chiede di fare piano o altre cose del genere. No, no: lei si lascia scavare nell’ano come e più di quanto faccia con me. Oltretutto voi non potete immaginare la soddisfazione di entrare in quelle cavità dopo che ci è passato un pistone esagerato: è qui che parte l’umiliazione. Come dicevo, ho scelto sempre cazzi migliori del mio. E così, nel corso degli anni, dei tradimenti e delle cavalcate, la mia donna si è progressivamente convinta che il mio cazzo, alla fine, non è poi questo granchè e che a giudicare dalla sua pluricazziennale esperienza, è anzi assai inferiore alla media. Certamente alla media in termini di spessore ma anche, a ben guardare, alla media in termini di lunghezza. Già da qualche anno a questa parte faceva delle ironie sottili sul “pisellino”, frecciatine eccitanti a cui io davo seguito chiedendole quale fosse, allora, il cazzo che Lei preferiva. Ovviamente a me bastava che non dicesse il mio, ma poi con gioia ho scoperto che lei aveva una precisa classifica di cazzi preferiti – di amanti reali, si intende – a seconda che si trattasse di farselo in bocca, o montarselo sopra. O farselo scivolare tra le mani, e via dicendo. Non parliamo poi delle preferenze in termini di sapore dello sperma, di cui come ho detto lei è ghiotta. Il giorno che finalmente è caduto l’ennesimo tabù sono stato bravissimo a cogliere l’attimo, registrando la sua voce mentre lo diceva. E lo disse con nettezza: io ti amo, lo sai. Ma il suo cazzo (parlando di un suo amante) è molto più bello, molto più grande e più spesso del tuo. Ed io amo quel suo cazzo. E’ stato il paradiso. Momenti del genere valgono da soli un'intera carriera da cuckold professionale! Ma non mi bastava. Così un’altra volta, all’ennesima ironia sul mio piccolino, mentre si scopava, le ho chiesto: ma hai sempre pensato che il mio cazzo fosse piccolo o hai maturato questa convinzione col passare del tempo e delle nerchie? Ovviamente la seconda: il mio cazzo era piccolo se paragonato a quello di tutti gli altri suoi amanti. Questa è stata la felicità. La felicità perché io voglio che quando lei pensi al concetto di cazzo, di cazzo bello grosso che lei desidera in quel momento possedere e da cui brama essere posseduta, debba escludere da questo pensiero il mio cazzo. Perché l’idea di non associare il concetto di cazzo al concetto di marito è la premessa morbosa e stimolante per passare al concetto di adulterio, tradimento e cuckoldismo. E soprattutto perché è meraviglioso pensare che più accumula esperienze di cazzi e tradimenti, più il mio cazzo si rimpicciolisce ai suoi occhi e nella sua mente. Questo alimenta un ottimo circolo virtuoso per il cornuto quale sono. Ultimamente, poi, le cose sono tracimate. Qualunque tipo di scherzo, allusione, ironia e battuta passa dalla dimensione infima del mio cazzo (esagerando all’eccesso la piccolezza del coso, ma in questa esagerazione spontanea sta l’eccitazione e il godimento). Il pisellino, lo stuzzichino, tutti termini diminutivi. Quando ha scopato con il suo ultimo amante, settimane fa, amante che l’ha compressa e pompata in figa, per venirle poi in bocca e, dopo una mezz’oretta di chiacchiere se l’è ripresa per sborrarle nel culo, è successo questo. 1) all’inizio han cominciato a baciarsi e fare petting sul divano. Io ovviamente riprendevo. Ad un certo punto ho lasciato la telecamera fissa e mi sono spostato vicino a loro per fare giusto due foto. Quando ho rivisto il filmato, si vede questo momento in cui accanto ai due compaio io con la digitale in mano. Scena di sottile umiliazione: io con lo sguardo avvinto e allupato ed i due che se ne fottono altamente della mia presenza e si baciano e si succhiano le lingue senza calcolarmi minimamente. 2) Dopo la prima venuta, loro due nel letto insieme, Lei mi ha chiesto di scendere per fare un servizio realmente non indispensabile. Sono rimasti soli 5/10 minuti. Al termine della serata le ho chiesto cosa fosse accaduto nei momenti della mia assenza. Mi ha risposto che si sono baciati, che aveva voglia di rimanere sola con lui, senza me, senza telecamere, fotocamere o quant’altro. 3) sempre al termine della serata, io e lei a letto da soli, lei che mi racconta le sue sensazioni, io che ovviamente devo prenderla nel culo dove giace ancora la sborra dell’altro maschio. Il culo è larghissimo e glielo dico. Lei mi risponde che è ovvio e normale che io ci vada largo, visto che prima ci è passata una mazza vera, ed ora un ditino. Inoltre, non si limita più a farmi osservare la cosa dal mio punto di vista e cioè: ti senti largo perché nella tua donna è entrato un uomo più dotato di te. Ma dal suo: quando la penetro come secondo uomo dopo l’amante, mi fa osservare che io sarò anche largo li dentro, ma anche lei non se la passa bene perché non sente – letteralmente – un cazzo! Conclusione: ho raggiunto il mio scopo. La mia donna immagina e sa per esperienze vissute che la maggior parte dei cazzi che stanno lì fuori sono più doppi e soddisfacenti del mio. Ma soprattutto non perde occasione per ricordarmelo e farmelo notare. Anche se io sono il suo Padrone, lei ora sa come finalmente come umiliarmi e non perde un’occasione che sia una per farlo, con eccitantissima perfidia e dolcezza.
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12 years ago
Cucknapoletano,
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La sorpresa
Era luglio del 2003;io e Laura ,da due giorni eravamo in vacanza a Rimini. Una vacanza attesa per tanto tempo.noi due soli.Nella fase di "mezza eta'",stavamo riscoprendo nuove forme di eccitazione.Io ero fisicamente e sessualmente un po' "svogliato",Laura ,invece, sebbene non lo esternasse,era dal lato sessuale ,in fermento. Lo intuivo benissimo:abitini sexy,cura nel truccarsi, sguardi verso l'altro sesso intensi...La terza mattina di vacanza uscii dall'hotel che ci ospitava di buon ora,mi piaceva camminare nella citta' sonnolenta.Andai sul lungomare,poco lontano,e camminai sulla battigia:c'era la bassa marea e l'acqua era di molto ritirata lasciando scoperta la sabbia che rivelava piccole conchiglie colorate.Vidi una coppia giovane che poco lontana da me raccoglieva e selezionava le meraviglie del mare commentandone i colori.Davanti ai miei piedi vidi una conchiglia che mi parve interessanteLei.Per un attimo fu sorpresa poi il volto si illumino' in un sorriso: esclamo' un "bellissima,grazie", facendola vedere al suo ragazzo.Anche Lui dimostro' interesse e ne commento' la forma e i colori. Ci presentammo:Elena,Luigi.Parlammo del piu' e del meno e mentalmente li analizzavo:Lei snella,bel culetto e terza di tettine,nera di capelli; Lui biondiccio capelli lunghi mossi non tanto alto,fisico snello e con un bel pacco che rigonfiava il costume da bagno.Pensavo,lascivamente, ad uno scambio di coppia mentre si chiacchierava....scacciai i pensieri, ci salutammo e proseguii la mia passeggiata.Pero' la mente inseguiva pensieri di sesso con Elena e Luigi attori.La sera stessa, mentre ero seduto in un bar assieme a Laura,Li vidi passare,mano nella mano, e anche Loro si accorsero di me:feci un cenno di saluto e li invitai al tavolo;accettarono avvianndosi verso di noi. Mi alzai per riceverli e per presentarli a Laura.Fu come se ci conoscessimo da sempre: il dialogo tra Elena e Laura era fluido cosi' tra me e Luigi.La serata prosegui sino a tarda ora e quando prendemmo la via dell'hotel le strade erano un po' svuotate.Ad un tratto Luigi mi venne vicino e mi bisbiglio': "facciamo sesso a quattro?" per un attimo mi sentii le gambe molli da emozione,la proposta mi era inaspettata;farfugliai un "magari".Vidi Luigi avvicinarsi a Laura e, mentre camminava,infilarle una mano sotto l'abitino, al tempo stesso baciarla sul collo.Sentii il cazzo indurirsi al quella visione.Arrivammo in hotel in fretta.Ricordo che appena nella camera fummo nudi tutti e quattro e Laura inginocchiata dinanzi a Luigi impegnata in un pompino avido. Elena succhiava il mio mentre io seguivo ogni gesto di Laura che dava piacere a quel maschio dal cazzo enorme che le affondava in gola.Vidi un rivolo di sborra scivolare dalla bocca di Laura e nel mentre innondai la gola di Elena.La notte era appena iniziata.Vi furono altre quindici notti di sesso e piacevoli momenti.E la novita' che Laura ed Elena si esibirono in un 69 da urlo. Laura, alla fine della vacanza, mi disse che ero un marito fantastico e che,tornati in citta', avremmo cercato altri incontri con coppie. Cosi' e' stato.
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12 years ago
admin, 75
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In vacanza
Dedicata ad una coppia amica.... E finalmente erano arrivati. Avevano aspettato per tutto l'anno e ce l'avevano fatta, erano finalmente in vacanza in Italia. Era da due anni che avevano cercato di andarci, ma per impegni imprevisti non c'erano riusciti. Ma ora.... Mesi prima avevano deciso che quest'anno avrebbero affitatto una villetta al mare, erano andati in una agenzia di viaggio e avevano prenotato. Ed ora erano lì, Katy e Louis. Un piccolo borgo, vicino al mare, dove si potevano affittare delle piccole casette abbbinate a due a due.... Si cambiarono perchè volevano andare subito in spiaggia. Lei si mise un due pezzi che aveva comprato prima di partire, poi prese un pareo e se lo mise attorno alle gambe. Lui era coi boxer da mare e un maglietta. La spiaggia era vicinissima, quindi non fecero tanta strada. A quell'ora c'era abbastanza gente, girarono un pò e poi finalmente trovarono un angolino tutto per loro. Posizionarono i teli, lei si levò il pareo e l parte sopra del suo costume, gli piaceva prendere il sole in toples e lui la maglia. Li posizionarono sul telo e poi insieme si avviarono verso li mare. Si tuffarono, lacqua era bella calda, lei coi capelli bagnati si avvicinò al suo uomo e guardandolo negli occhi lo baciò sulle labbra. Le mani di lui andarono sui suoi fianchi. Il bacio divenne passionale e le loro lingue si incontrarono e giocarono. La stretta di lui si fece più fore e lei si appoggiò maggiormente a lui. Attorno c'erano altre persone chi stava giocando, chi nuotava. E questo li eccitò. Le mani di lui dai fianchi di lei passarono al suo sedere e la spinse contro di se. Lei sentì il membro del suo uomo che iniziava ad eccitarsi e a lei questo faceva piacere. COn una sua mano, nascosta dall'acqua, andò a cercarlo e da sopra il costume iniziò a masaggiarlo. Intanto una mano di lui che era sul sedere piano piano iniziò da dietro a scostare il costume di lei e ad accarezzarla. Si baciarono più forte, si stavano eccitando, nonostante ci fosse persone intorno che magari potevano vederli. La mano di lei adesso aveva scostato il costume di lui e finalmente con la sua nuda mano lo stava accarezzando. La mano di lui invece era riuscita ad arrivare al suo fiore e anche lui aveva iniziato ad accarezzarla. La voglia stava crescendo. Lei sentì i suoi seni inturgidirsi e tra le sue mani il cazzo del suo uomo farsi sempre più duro. Sentiva le dita di lui dentro di lei che la stava accarezzando e i suoi umori iniziarono ad essere una cosa unica con l'acqua di mare. SI morse il labbro, andò vicino all'orecchio del suo uomo e gli disse di farla venire. Lui la strinse stretta a se e accelerò i movimenti della sua mano su di lei. Lei iniziò ad ansimare e iniziò a segare quel bel cazzo duro. Le loro mani si fecero sempre più veloci fino che non ce la fecero ed insieme vennero,lì mezzo al mare.... Aspettarono un attimo e poi uscirono dal mare. Ridendo e scherzando. ERano contenti. Arrivarono al loro posto e si sdraiarono. lei con la schiena e lui a pancia in giù. ERano tutti e due appagati. Lei aveva amncora i capezzoli turgidi per l'accaduto belli esposti al sole. Durante quel piccolo amplesso non si erano accorti che qualcuno li aveva osservati bene e molto probabilmente aveva capito che si erano dati piacere sott'acqua. La stanchezza prese il sopravvento su di lui e lo calò nelle braccia di morfeo. Lei continuò a prendere il sole. Ad aun certo punto si avvicinò un ragazzo e gli chiese se voleva un massaggio. Lei girò lo sguardo verso il suo uomo e vedendolo addormentato diede il suo consenso. Si girò con la schiena verso l'alto. Senti le mani di quello sconosiuto sul suo corpo. Un piccolo brivido nell'attimo che gli mise la crema per il massaggio. Lentamnte le mani di ui partirono dalle spalle. Lei si abbandonò a quel piacevole tocco. Quel masaggio gli stava dando un sensazione piacevole. Sentiva la stoffa dell'asciugamano sui suoi capezzoli belli duri. Ora le mani dell'uomo erano sulla sua schiena e ogni tanto le sue dita da sopra gli toccavano leggermente l'inizio dei seni da dietro. Lei non gli disse niente, anzi gli piaceva... Poi le mani di lui, continuarono il massaggio e arrivarono sul suo sedere. Tocchi lievi, molto piacevoli. Lei senza accorgersene aprì leggermente le gambe. Le mani dell'uomo iniziarono un tocco più energico fino a quasi a palparla. Lei iniziò ad eccitarsi. Poi le mani dell'uomo, lentamente presero il dietro del costume e lo tesero fino a farlo diventare un filo e glio mise tra le chiappe. Lei ebbe un attimo di sorpresa ma poi gli piacque e allargo di + le sue gambe. Ora le mani edll'uomo si fecero più audaci e lentamente un dito calò nel solco tra le due chiappe. Sentiva quel dito stuzzicarla e questo gli piaceva. Iniziò a sentirsi bagnare. Si stava eccitando. Poi il dito non si fermo e proseguì il suo viaggio e da dietro iniziò a sfiorarle il suo fiore. Gli piaceva, molto, sentire quel tocco. Poi improvvisamente il dito tornò e sentì di nuovo le mani dell'uomo sul suo sedere che poi si spostarono sulle cosce. Il massaggio continuò fino ad arrivare ai piedi. Una volta lì, sentì la voce dell'uomo che gli disse di girarsi e lei obbedì. Vide il ragazzo davanti a sè, giovane, bello a dorso nudo. Lui la guardò, vide i capezzoli turgidi di lei. Lei si passò la lingua sulle labbra. Lentamente ilragazzo gli riprese le gambe e continuò il suo massaggio partendo dai piedi. Lei notò il bozzo che aveva lui all'altezza dei boxer. Una gamba di lei andò a tastarlo mentre lui continuava il massaggio all'interno coscia. Gli piaceva quello che sentiva. Le mani di lui salirono, arrivarono all'altezza del suo fiore ricoperto dal suo costume. Lieve la mano di lui iniziò a massaggiarla da sopra il costume. Lei chiuse gli occhi e si godette quella piacevole sensazione. Il ragazzo scostò leggermetne il costume di lei,lei aprì un pò di + le gambe e con decisione il ragazzo iniziò a toccare il suo fiore. Lei si stava bagnando. Sentiva quella mano accarezzarla. Una mano di lei non ce la fece e lentamente andò su un suo capezzole e iniziò a giocarci con le dita. Era eccitata. Un dito di lui si fece audace e iniziò a penetrarla nella sua figa. Lei se lo sentì tutto. Un piccolo gemito gli uscì dalla bocca. La mano con la quale si stava dando piacere al capezzolo, lentamente andò alla ricerca dell'eccitazione di lui e lo trovò. Lo sentì attraverso la stoffa dei boxer. Lo saggiò con la mano, gli piacque la consistenza. Il ragazzo continuò. Ora aveva una mano che dava piacere a lei e l'altra aveva raggiunto i suoi seni, e stava tintillando con le sue dita i suoi capezzoli. Il respiro di lei si fece più affannoso. Stava per avere un altro orgasmo. Voltò lo sguardo e vide il suo uomo li adagiato che ormai si stava godendo anche lui la scena... Lei guardo negli occhi il suo uomo con occhi desiderosi. Lui fece un breve cenno del capo. Allora si alzò, si sistemò un attimo e prese per mano il ragazzo. Si diressero verso il loro alloggio seguiti dal suo uomo da dietro. Il ragazzo non poteva crederci a quello che stava avvenendo. Entrarono nella casa vuota, sapevano che la babysitter aveva portato loro figlio a giocare insieme agli altri nella spiaggia. Appena entrati, lei prese il ragazzo, lo fermò in mezzo alla stanza, intanto suo marito chiuse la porta e si sedette sulla poltrona vicino per godersi tutta la scena.... Lei si avvicinò al ragazzo e strusciò i suoi seni sul dorso di lui, poi con le mani inizò ad accarezzargli da sopra i boxer il suo bel membro duro. Intanto inizò a scendere per mettersi in ginocchio e nel mentre con la sua bocca iniziò a baciare il petto dell'uomo. Scese sempre più giù fino ad essere in ginocchio, con il viso a pochi cm dai boxer tirati in prossimità del cazzo del ragazzo. Si avvicinò con la bocca e inizò morderlo da sopra la stoffa. Intanto le mani di lei andarono verso l'elastico e.... in un colpo solo tirò giù i boxer e davanti a lei svettò il cazzo del ragazzo, bello duro, con la cappella bella rossa. Lei guardò il suo uomo e poi guardandolo negli occhi, tirò fuori la lingua e piano piano iniziò a leccare la cappella del ragazzo. Come fosse il miglior gelato che avesse mai assaggiato con la lingua lo leccò bene bene, prima la cappella, poi scese e leccò tutta l'asta fino ad arrivare alle palle. Lì gli diede un picoclo morso perchè erano belle piene, poi riprese la sua leccata e torno sù. Arrivò di nuovo alla cappella, la sua lingua giocò sul prepuzio, per poi leccare tutta la cappella. Poi si fermò. Il suo sguardo torno su suo marito seduto sulla sedia che si era liberato anche lui dal costume e si stava accarezzando. Lei guardandolo negli occhi pieni di voglia, aprì la bocca e come una affamata si prese il cazzo del ragazzo ed iniziò a succhiarlo mentre continuava a guardare il suo uomo che aveva iniziato a segarsi sulla sedia... Lei continuava a lavorare il cazzo del ragazzo con la sua bocca. Leccatine miste a succhiate. in più una mano di lei accarezzava le palle e le sentiva belle gonfie. Con l'altra mano iniziò a darsi piacere. Il ragazzo mise una mano sulla testa di lei ed iniziò ad accrezzargli i capelli. Il suo uomo intanto li guardava dalla sedia. Aveva il cazzo duro in mano e aveva iniziato a segarsi. Lei girò lo sguardo e lo vide. Con la sua bocca iniziò a lavorarlo ancora di più. Poi si fermò. Guardo il suo uomo e gli disse... "vieni qui". Il suo uomo si alzò e si mise di fianco al ragazzo. Lei con la sua bocca gli diede una leccatina stringendo con la mano il cazzo del ragazzo e continuando a segarlo per non farlo smollare. Ed iniziò un doppio pompino. Alternava la sua lingua prima sul cazzo di uno poi sull'altro. Prima una succhiata, poi una leccata. Gli piaceva, si sentiva calda. E mentre la sua bocca era impegnata col cazzo di uno, con la mano segava l'altro, lo accarezzava, per renderli sempre più duri per lei. E intnato i due uomini avevano iniziato a toccarla sulle spalle, sui seni, fino a dove riuscivano da quella posizione. E lei continuava a bagnarsi e eccitarsi sempre di più... Non ce la faceva più li vleva entrambi. Si fermò, si alzò, prese con le mani i due cazzi e li trascinò con se sul letto. Si mise sdraiata con le gambe aperte e disse.. "leccatemi" e i due uomini non se lo fecero ripetere... Il suo uomo si posizionò tra i suoi seni e iniziò a leccare i capezzoli, mentre il ragazzo iniziò a dare piacere al suo fiore bagnato. Sentiva quelle due lingue esplorare il suo corpo. Un fremito dopo l'altro le scosse il corpo. Stava godendo di quelle leccate. Il ragazzo iniziò oltre alla lingua anche a sditalinarla, sentiva quel dito acarezzare dentro di lei. I muscoli della sua viagina lo strinsero forte. La lingua del suo uomo ora era sostituita dai suoi denti. Li sentiva mordere i capezzoli belli turgidi. Egridò... ebbe un primo orgasmo... I due uomini non si fermarono. La dua figa era un torrente in piena. Ora lei li voleva. Tutti e due insieme. SI alzò, li fece sdraiare. Con la sua bocca li assaggiò ancora una volta e poi si mise sopra il suo uomo e lentamente si impalò... Se lo voleva sentire bello duro dentro di lei. Era talmente bagnata che il cazzo del suo uomo non fece fatica ed entro dentro tutto quanto fino alle palle. Poi una volta che fu dentro di lei. SI fermò per gustarselo bene. E poi... iniziò a cavalcarlo, prima lentamnete. Le mani del suo uomo andarono sui suoi seni perchè questo sapeva che gli piaceva e che la faceva eccitare ancora di più. Lei girò lo sguardo verso i ragazzo e con voce roca gli disse .."inculami". Il ragazzo non se lo fece ripetere due volte. Si alzò, si posizionò dietro di lei e avvicinò il suo viso al suo secondo fiore mentre lei continuava a cavalcare il suo uomo. Il ragazzo iniziò a leccargli il buchino. Lei sentendo quella lingua accarezzarglielo godette ancora di più della cavalcata. Una volta che fu ben insalivato, i ragazzo si posizionò con il suo membro, la cavalcata si interruppe per poterlo accoglierlo. E piano piano, iniziò a penetrarla nel culo.... Il cazzo del ragazzo iniziò piano piano ad entrare nel suo secondo fiore. Il suo uomo col cazzo in figa stette fermo così la doppia penetrazione poteva avvenire meglio. Lei si sentiva riempita, sentiva i due cazzi dentro di lei. ERano fermi per farla sentire bene. Con i muscoli vaginali li e anali li stringeva bene bene tutti e due. Gli mancava il fiato. Li sentiva pulsare dentro di lei. Il suo uomo sotto iniziò a leccargli i capezzoli turgidi r piano piano inizio a sfilarlo dalla figa di lei. Intanto il ragazzo, con le mani sul suo sedere continuava ad essere dentro il suo culo. Quando il suo uomo non lo fece uscire tutto ma si fermò, in modo da avere solo la cappella dentro di lei, e poi iniziò di nuovo a rientrare. A quel punto totccò al ragazzo che lentamente iniziò a uscire da lei e mentre il suo uomo era di nuovo dentro, stavolta il ragazzo era quasi fuori, solo con la cappella del suo cazzo. E come un macchinario ben oliato dagli umori di lei che stava grondando, iniziarono a scoparla alternandosi, quando il suo uomo era dentro la figa, il ragazzo era fuori; quando il ragazzo era dentro il suo ano, il suo uomo era fuori. E lei godeva, pechè aveva sempre un cazzo dentro di lei. Intanto la lingua del suo uomo continuava a leccargli i seni e le mani del ragazzo ad accarezargli il culo e i fianchi. Poi ad un certio punto, come se si fossero messi daccordo, i due uomini iniziarono a scoparla non più alternati ma insieme e a lei gli mancò il fiato perchè stava godendo, un piacere così intenso non l'aveva mai provato. Sentiva quei due cazzi belli duri, e continuava a bganarsi ed iniziò a gemere. Nella stanza si sentiva un forte odore di sesso. E mentre scopavano non si accorserò che dall'altra parte della finestra, due occhi da cerbiatta carichi di lussuria li stavano osservando. Con un ultimo affondo lei non ce la fece più e godette, urlò di piacere. I due uomini si fermarono dentro di lei e sentirono i suoi muscoli stringerli. Lei si accasciò sul suo uomo che era posizionato sotto. Il ragazzo piano si sfilo e stessa cosa fece il suo uomo. Lei si sdraiò sul letto con le gambe larghe con il respiro affannato, rossa in volta per l'orgasmo avuto. I due uomini, uno da una parte e la'ltro dall'altra, si avvicinarono a lei ed uno inizò a suggergli un capezzolo e stessa cosa fece l'altro. Poi come se fossero due gemelli si mossero in sincronia facendo le stesse cose, solo che uno con la parte destra e l'altra con la sinistra. Lei sentiva quelle lingue, quei palpeggiamenti su tutto il suo corpo. sentiva le mani dei duoi uomini arrivare in figa ed entrambi iniziarono ad acarezzare quel bellissimo fiore che aveva appena goduto. L'eccitazione riprese di nuovo il sopravvento. Le bocche degli uomini lungo il loro tragitto erano arrivati là dove aveva appena goduto. Sentiva le loro lingue esplorarla, suggerre il suo miele. Con le mani iniziò a cercare i cazzi dei suoi uomini e li trovò. Si posizionarono meglio come un 69 fatto in tre. Lei con la bocca iniziò a cercare uno di quei membri bellli duri e con l'altra iniziò a segare l'altro ed iniziò a intervalli, prima uno e poi la'ltro. Intanto le lingue continuavano sulla sua figa, sentiva dita penetrarla dentro, stava godendo di quella situazione. Sentiva anche che adesso si stavano dedicando al suo secondo fiore. E intanto lei lecccava, pompava quei bei cazzi duri per lei. Poi non ce la fece più. Li fece smettere, voleva godere di nuovo, sentirli di nuovo dentro di lei. Allora posizionò il suo uomo con la schiena sul letto, lei si posizionò sopra di lui ma con la schiena rivolta verso l'esterno. Prese in mano il cazzo del suo uomo ed iniziò ad impalarsi nel culo. I suoi umori colavano dalla figa all'ano e in più con l'inculata di prima fu molto più agevole. Se lo infilò piano piano per gustarselo tutto fino a quando non fu tutto dentro di lei. Stette ferma, chiuse gli occhi e si morse il labbro. Poi li aprì guardò il ragazzo. Il ragazzo si avvicinò puntò il cazzo verso la sua figa e lentamente iniziò ad entrare dentro di lei. E intanto gli occhi da cerbiatto iniziò ad accarezzarsi dall'eccitaione di vedere quella doppia penetrazione. Come prima, i due uomini dietro piacere alla donna che si stava facenda penetrare sia in culo che in figa. Fecero la stessa cosa di prima, prima alternandosi e poi insieme. Lei stava provando sensazioni incredibili. Li sentiva sempre più duri, le cappelle grosse dentro di lei. Con i suoi musocli li stringevi, li voleva farli godere dentro di lei. Sentiva su tutto il suo corpo le mani dei due uomini. Il respiro si fece sempre più affannoso, i due entravano ed uscivano sempre più veloci fino a che lei godette e con un urlo liberatorio ebbe un orgasmo e nel mentre si sentì riempire dentro dalla sborra dei due uomini che godettero con lei. Ed intanto fuori, un'altra persona godette delle proprie carezze.
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12 years ago
admin, 75
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Prima volta con un trav
Ieri ero molto eccitato, avevo una voglia. Sarà l'astinenza da sesso, sarà perchè sento la primavera, sarà perchè dovevo incontrare la coppia che avevo già fotografato, comunque sta che avevo voglia. Vado sul solito sito di annunci e vedo che mi conttata un trav che mi aveva già contattato una volta che voleva farsi delle foto. Io ci penso su e mi dico "Perchè no?". Mi immaginavo già cosa sarebbe successo dopo le foto ma era l'occasione per provare, per levarmi una curiosità che avevo da un bel pò: dare piacere ad un membro maschile. Ci messaggiamo un pò, poi mi da i lsuo numero di cell, e ci fissiamo luogo e ora dell'appuntamento. Mi lavo, faccio la doccia, mi preparo tutto. Vado a pranzo e poi finito, prendo la macchina e vado. 1 ora di viaggio. In macchina pensavo "ma chi me lo fa fare?" però non tornavo indietro, continuavo. Arrivo ad un distributore di benzina (luogo dell'appuntamento), parcheggio e si avvicina un tipo con la macchina. Era lui. Magro, fin troppo secondo me, sembianze tra il maschile e il femminile. Il mio primo pensiero è stato...torno indietro. E inve ce no. Mi chiede di salire in macchina che c'è un bel pò per arrivare dove voleva portarmi ed io gli dico che preferivo aver la macchina, sa mai che da casa mi arrivasse una telefonata e dovevo rientrare (sinceramente lo speravo mentre lo seguivo dietro con la macchina). Altra mezz'ora di macchina...ed io nella mia mente mi dicevo..ora torna insdietro è troppo lontano. Ma invece continuavo. Nel mio profondo volevo vedere fino a dove arrivavo. Finalmente arriviamo. Parcheggiamo. Mi porta in un alloggio e i chiede come volevo far le foto. Io gli dico come voleva lui. E lui mi dice che le vuole far in bianco e nero. Io imposto la macchina fotografica, ogni tanto batto la testa contro il soffitto perchè era una mansarda ed in aluni punti era più basso il soffito. Ci scmabiamo un pò di parole, mentre lui si cambia, si mette una parrucca, si trucca, mette una vestaglietta, le scarpe con i tacchi. Io lo guardo, non riuscivo ad eccitarmi proprio niente, forse perchè era troppo magro. boh...non saprei. Mi chiede se poteva offririmi da bere io nego, in quanto preferivo essere lucido. Presona gentile e a modo, una bella persona niente da dire. Una volta che è pronto inizio a s**ttare. Mi chiedeva a me come doveva mettersi, io gli dicevo come mettersi ogni tanto, ma non era in grado di posare. Molto meglio la lei della coppia che avevo già fotografato. E mentre fotografavo cercavo di eccitarmi ma non riuscivo... Poi gli ho chiesto se voleva cambiare il vestito, e allora ne ha messo un altro. Gli ho chiesto se aveva delle autoreggenti o delle calze particolari (perchè pensavo che così al meno mi eccitavo di più) e mi ha detto che non ne aveva.... Dopo che si è cambiato, abbiamo fatto un'altra serie di fotografie. Poi ha deciso che bastavano. Mi ha detto di riposarci un pò sul letto. E allora mi sono stravaccato. Lui di fianco a me. Ha iniziato ad accarezzarmi da sopra la maglia. Mi ha chiesto se ero peloso ed io gli ho detto "guarda". E allora lui mi ha levato la maglia. Lì ho iniziato ad eccitarmi. SI è avvicinato, io ho chiuso gli occhi e poi...abbiamo iniziato a baciarci. Nella mia mente ho annullato l'uomo pensando di essere con una donna. Abbiamo iniziato a baciarci, a toccarci. La sua mano era sul mio membro che ora era eccitato. Le sue mani sul mio dorso che mi accarezzavano. Mi ha levato i pantaloni. Io lo baciavo sul collo, poi sono andato a cercare i seni, che logicamente non c'erano..allora gli hjo leccato i capezzoli. L'eccitazione del momento h preso il sopravvento. Gli ho messo la mano sotto lo slip, ho sentito il suo membro e l'ho stretto. Era sottile, depilato. Lui ha preso il mio, si è abbassato e me l'ha preso in bocca. Poi l'ho fatto spostare e ho preso i lsuo in bocca, è rimasto piazzato perchè non pensava in quanto gli avevo detto che per me era la prima volta con un uomo. Gliel'ho succhiato, con le labbra, con la lingua. Però non mi piaceva tanto. Lo facevo per il suo piacere non per il mio. Poi allora mi ha detto di metterci in un 69. E ci siamo succhiati a vicenda. Forse perchè la voglia di sborrare era tanta, sta di fatto che sono venuto prima io... Io dop oche osno venuto, ho ripreso in bocca il suo, volevo farlo venire così me ne sarei andato prima. L'ho insalivato, l'ho pompato. Lui mi diceva che ero bravo, ed era la mia prima volta. Ma a me sincermante forse perchè era troppo sottile non so...comunque poi si è messo a cavalcioni su di me. Io continuavo a spompinarlo, mi ha scopato in bocca, voleva mettermi un dito dietro ma io gli ho detto di no. Non mi andava con lui. Poi l'ho tirato fuori dalla bocca, ho iniziato a segarlo. Lui mi ha chiesto dove venire e gli ho detto di godere, di sborrare. Lui era estasiato. Fino a quando non è venuto sul mio dorso, mentre lo segavo. Poi quando ha stava per finire di sborrare l'ho ripreso in bocca per assaggiarne il seme e gli ultimi fiotti li ho presi in bocca. Ma li ho sputati, non ho ingoiato. Poi l'ho segato piano piano. Ci siamo lavati, ci siamo vestiti, mi ha detto che gli è piaciuto. E poi niente, me ne sono andato. Mi ha poi mandato un messaggio che era stato bene con me e sperava in una prossima volta. Allora poi una volta che gli ho mandato le foto via email (non aveva un portatile da scaricare le foto) gli ho detto che mi ero divertito anche io ma che sinceramente preferivo un corpo femminile. Questa è stata la mia gioranta di ieri...
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12 years ago
admin, 75
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Sentirsi troia ii parte
Ero lì legato…in attesa. Mi avevano ammanettato altre volte, ma questa volta era diverso, sentivo altre voci, c’erano altre persone e la cosa mi inquietava. Non potevo muovermi, ero a pancia in giu, ammanettato alla testiera del letto, le gambe aperte ed anch’esse legate, il mio culo esposto. Ero nudo se si esclude delle calze autoreggenti nere, sentivo tra le gambe il cazzo gonfio, e avevo anche un po freddo. Mi avevano ammanettato dopo che mi avevano chiavato violentemente, a turno, li avevo soddisfatti con il culo, ma li avevo fatto venire con la bocca, sentivo ancora il sapore dello sperma sulla lingua. Non avevo paura, era da tanto che li conoscevo ed avevo la massima fiducia in loro, mi avevano fatto percorrere la strada della bisessualità e ne ero contento. Ero curioso, forse un po inquieto ma sicuramente non impaurito. Ero dentro quella casa da piu di dieci ore e in quelle ore ero stato il loro giocattolo, mi avevano chiavato in culo ed in bocca, avevano martoriato i miei capezzoli, giocato con la cera, mi avevano usato come bagno per il loro piscio, ed erano venuti parecchie volte sul mio corpo. Sentivo lo sperma addosso, nei punti in cui si era rappreso sentivo la peluria tirare, non mi avevano ancora fatto godere, e sentivo il mio cazzo turgido dall’eccitazione. Improvvisamente sentii la porta aprirsi, fu un attimo si richiuse immediatamente, in quell’attimo avvertii distintamente tre voci estranee, erano di la e sapevo che presto sarebbero entrati. Sentii avvicinare roberto, lo sentii dietro di me, non potevo girarmi ma avvertivo la sua presenza nella stanza, sentii le sue mani sulla schiena che mi accarezzavano dolcemente. Poi sentii la sua voce roca nell’orecchio, scandiva le parole piano piano, indistintamente lo sentii sussurrare “”li dovrai soddisfare tutti, solo cosi potrai dire che sei una vera cagna””. Sapeva la mia ritrosia a fare sesso con gli sconosciuti, capi che era per questo che mi aveva legato. mi continuo a dire parole dolci, me li sussurrava all’orecchio le sue dita iniziarono ad allargare il buchino. Sentivo le sue dita entrare nel mio culo, era bravo, mi stava allargando piano piano, mi stava preparando ad accogliere ben altro. Quando decise che poteva bastare si stacco da me e apri la porta, senti questa volta nitidamente che diceva “la troia e’ pronta”. Entrarono insieme a giovanni erano piu di quelli che credevo. Iniziarono ad uno ad uno come in una catena di montaggio, prima in bocca e poi dietro, senza soluzione di continuità, facevano indurire il loro uccello e me lo sbattevano dietro. Ognuno di loro aveva una tecnica diversa, c’e’ chi mi chiavo con forza, facendomi urlare, c’e’ chi mi cavalcava piano, facendomi sentire cm dopo cm il cazzo che entrava dentro di me. C’e’ chi mi venne dietro, qualcuno sulla schiena, due in bocca. Non so quanto durò, non riuscii a contare con esattezza quanti furono, so solo che alla fine ero esausto. Uscirono tutti dalla stanza, e restammo solamente noi tre. Mi slegarono ed iniziarono a massaggiarmi, furono stupendi, dedicarono al mio corpo la massima attenzione, ogni cm della mia pelle ebbe riservato un attenzione massima. Alla fine decisero che potevo venire, piano piano entrambi iniziarono a leccare il mio cazzo come fosse un gelato. Venni quasi immediatamente ero troppo eccitato. Mi abbracciarono entrambi, piano piano nell’orecchio senti sussurrare “che troia, ne hai fatti godere cinque, sei proprio una vera porca” Mi abbracciarono e mi addormentai esausto, cullato dalle braccia di quegli uomini che ormai mi avevano fatto diventare donna.
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12 years ago
piacere1totale,
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Sentirsi troia
Appena ti vidi all’aeroporto, il mio cuore si fermo, sapevo quello che mi attendeva e ne aveva paura, ma allo stesso tempo ne ero attirato come una falena lo e’ dalla luce. Era da tre anni che ci conoscevamo ma ormai ero diventato la tua donna, io maschio benestante, scappavo periodicamente dalla mia famiglia per concedere il mio corpo, a te maschio bsx. Eravamo assieme al tuo compagno, un trio perfetto, ci nutrivamo dei nostri corpi alla ricerca di quel piacere, per tanti anni a me sconosciuto. La trasformazione ormai era avvenuta, ero diventato la vostra troia in calore, pronta a soddisfare i piu turpi desideri, questa volta sarebbe stato peggio….o meglio ancora non sapevo. Non eravamo neppure partiti dal parcheggio, che ti abbassasti la cerniera, il tuo cazzo turgido vide l’aria, era come lo ricordavo, non grandissimo ma abbastanza lungo, lo guardai, pulsava di eccitazione. Sapevo quello che volevi per averne parlato tante volte per sms, non mi feci pregare, mi abbassai e senza neppure toccarlo me lo misi in bocca. Non avevamo parlato tanto, e non avevamo bisogno di parole, iniziai un lento pompino mentre tu portavi la macchina. Con la coda dell’occhio vedevo i camion che a causa della nostra lenta andatura ci superavano, non sapevo se gli autisti ci vedessero ma in fondo me ne importava molto poco. Passarono una quindicina di minuti, senti la macchina rallentare, eravamo dinanzi una edificio abbandonato. Mi ordinasti di smettere, e dopo esserti ricomposto scendesti dalla macchina, sapevo che volevi chiavarmi e ti seguii. Entrammo dentro quello che doveva essere stato un fienile, mi girasti e dopo avermi abbassato i pantaloni, animalescamente mi trombasti, sapevo che eri abbastanza resistente, e sentivo i tuoi colpi che mi stantuffavano, ero con le mani appoggiate alla parete, la schiena inarcata per agevolarti. Sentivo la tua voce che mi dava della cagna, che mi diceva che ero una delle troie piu porche che avevi mai conosciuto, che ormai ti avevo superato. Mi piace essere trombato in piedi, secondo me amplifica le sensazioni, senti il cazzo che entra nel buchino, senti la tua carne che si allarga per accoglierlo. Non sapevo come avevi deciso di godere ma ero pronto ad accogliere ogni tuo desiderio. Improvvisamente ti fermasti, senti la tua voce esclamare “succhia cagna”, mi girai e mi inginocchiai per prendertelo in bocca. Sentivo sulla lingua il sapore del mio culo, avvertivo il tuo cazzo pulsare, guardavo con la coda dell’occhio la tua faccia estasiata nell’attesa dell’orgasmo. Continuai imperterrito a succhiare fin quando non sentii le prime gocce sul palato, raddoppiai l’impegno e ricevetti il tuo schizzo in gola, superai il naturale conato di vomito e mi sforzai di inghiottire, era la prima volta che mi venivi in bocca e non volevo deluderti. Non me ne scappo una goccia, e sono ancora orgoglioso di questo. Ci rivestimmo e andammo in un bar, sentivo sulla lingua il sapore dello sperma, mi divertivo a vedere le persone che ci prendevano per amici ma non sapevano cosa avevamo appena finito di fare. Arrivammo a casa, e li rividi giovanni, era sul divano, nudo. Non so se l’avevi avvertito ma il suo uccello di grande dimensioni era gia in tiro, anche questa volta non ci pensai un attimo e dopo essermi levato il cappotto, ancora vestito, mi inginocchiai tra le sue gambe. Iniziai a leccarlo con foga, il suo cazzo mi e’ sempre piaciuto, abbastanza grosso e lungo, e’ un piacere lavorarselo. La mia lingua andava su e giu, non tralasciavo le palle, ogni tanto le prendevo in bocca e le succhiavo, sentivo i mugulii di piacere che venivano dall’uomo. Ci misi impegno molto impegno, vedevo il cazzo lucido di saliva, ogni tanto la goccia sulla cappella che mi affrettavo a ripulire con la lingua. Senti l’orgasmo arrivare, il cazzo inizio a vibrare e un fiotto di sperma usci di scatto. Mi affrettai a prenderlo in bocca ma il meglio era gia perso, mentalmente mi ripromisi che la prossima volta avrei fatto di meglio. Finito il pompino ci salutammo affettuosamente, i loro corpi erano soddisfatti della mia bocca, e io sentivo il mio cazzo scoppiare dall’eccitazione, non avrei chiesto nulla, cosi erano gli accordi e infatti feci finta di nulla Andai in bagno per una doccia, trovai pronti i panni che avrei dovuto indossare per quella notte, mi volevano veramente troia e per sentirsi troia bisognava avere vestiti da troia. Mi avevano preparato delle calze autoreggenti, un perizoma di una taglia piu piccola,scarpe con il tacco e un corpetto che lasciava i capezzoli scoperti. Indossai il tutto e uscii, mi aspettavate nudi sul letto… E’ troppo lungo dire ciò che quella notte mi fecero, goderono di ogni singolo cm della mia pelle, mi usarono come bagno, mi legarono e torturarono i miei capezzoli, mi fotografarono con il buco dilatato dopo avermi trombato a turno, mi fecero bere la loro sborra e il loro piscio, giocarono con il mio cazzo e alla fine della nottata mi fecero godere con le loro bocche. Posso dire solamente che quando ci separammo pensai che era stata una delle nottate piu bella della mia vita.
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12 years ago
piacere1totale,
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Contro la monotonia
Io e Laura eravamo in una fase della vita di coppia un po' "stagnante";50 anni io,47 lei,eravamo quasi come fratelli.Eppure io di fantasie sessuali ne avevo,ma me le tenevo chiuse nella mente:cosi' il menage familiare scivolava avvolto nella monotonia.Eravamo fisicamente belli,sani,curati;lei poi,era,da sempre una bella donna:165x58kg,capellilunghi,neri,mossi,4 di seno ed un bel culo sodo.Eppure vi era quella nuvola di noia quotidiana.La stagione stava aprendosi e ,a maggio inoltrato,il sole scaldava l'aria e metteva allegria: Un pomeriggio,libero per entrambi dal lavoro,senza dir nulla a Laura,Presi l'auto e andammo per un giro senza meta.Lei mi chiedeva:"dove andiamo?",ma io non davo risposte,del resto non lo sapevo nemmeno io.Presi la strada del fiume Po,una strada arginale molto pittoresca con il sole alle spalle.C'era parecchio movimento:molte auto,qualche famigliola,persone.Proseguivo piano,gurdando il corso d'acqua,imponente,e le sue immense secche di sabbia.Vidi sotto a strada uno spiazzo e lentamente entrai nel viottolo che vi accedeva.Una sorta di spiaggia sottoriva:Scendemmo,ci guardammo attorno,non c'era anima viva.Presi laura per mano e camminammo verso il corso d'acqua,poco lontano.C'era silenzio e si stava bene.Ogni tanto accarezzavo Laura e la toccavo con desiderio che lei intuiva e assecondava.Mi ero eccitato in quel gioco innocente e pure Lei che rimaneva sotto le mie dita che la toccavano offrendosi.Tornai alla macchina in fretta e una volta dentro presi a spogliare Laura pieno di voglia,con foga presto la denudai e lei sorridendomi innarcava il corpo nudo verso di me.Iniziai a leccale la figa,gia bagnata della sua voglia,accompagnato dai suoi gemiti di piacere.Il mio cazzo,dentro i i pantaloni,mi scoppiava di voglia.La leccai ovunque,davanti e dietro e i suoi gemiti erano la "colonna"sonora di quel momento insolito.La penetrai in un sol colpo,ed iniziai a montarla con foga e lei rispondeva venendo incontro ai mie colpi e urlado di piacere.Mai aveva reagito con tanta libidine.Venni dentro di lei dopo poco.Inizio' cosi' la nostra metamorfosi esistenziale.
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12 years ago
admin, 75
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