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Diario di paola giorno 3
È da un po' che non scrivo. Quindi dopo tanto tempo riprendo col mio diario. L'estate 2012 è stata una estate strana. Sono stata mollato dal mio ragazzo, e sinceramente non avevo molta voglia di fare come si fa di solito, sfogarsi senza pensare a niente, abbandonarsi agli eventi, devastarsi e quant altro...
Avevo solo bisogno di rasserenare la mente, e godermi il completo relax estivo... e così ho fatto. La mattina mare, fino a tardi, pranzo veloce, piccolo riposino pomeridiano e lunghe passeggiate.
Amiche, amici, chiacchierate lungo il campo di volley, serate allo chalet più in voga del momento, ma nessuno interesse per uomini, o voglia di flirtare...
Come ho detto altre volte, mi piace passeggiare, stare sugli scogli, godermi le onde del mare che si infrangono sugli scogli e il profumo che ne provocano.
Mi piace andare a passeggiare in una lunga spiaggia che termina su un promontorio che sfocia a mare, dove vi sono degli scavi archeologici, e la zona è difficilmente accessibile, per chi non ama le scarpinate. Il lato del promontorio che si affaccia al mare, ha lasciato scoperto il muro di cinta della vecchia città di kamarina, qualche grosso pezzo di muro è caduto, che adagiato su alcuni speroni di scogli ha generato delle spiaggette piccole e riservate. Passeggiavo sotto quel muro di cinta in un afoso pomeriggio di metà agosto, e colta dal caldo decisi di passeggiare in acqua; tolsi il costume come facevo sempre, quando non potendo andare in una spiaggia nudista mi dovevo accontentare di trovare i miei spazi di libertà e mi misi a passeggiare.
Quella zona mi affascina sempre... guardare dal mare quelle mura, è molto suggestivo... mi fa tornare indietro nel tempo, immagino la presenza di gente di più di 2000 anni fa che su quelle mura scrutavano il mare, di militari, di vedetta, di donne che aspettavano i loro mariti che tornavano con le barche...
Giunsi vicino alla famosa spiaggetta e lasciai il costume su uno scoglio abbastanza alto da evitare che un'onda me lo portasse via. Poi presi a fare una nuotatina e sdraiandomi sull'acqua mi godetti quella pace e quella tranquillità. Non mi importava di essere nuda: alla fin fine sapevo come ero fatta, facevo nudismo da una vita e comunque quel posto era abbastanza lontano dalla spiaggia e dal campetto di volley.
Rimasi li a galleggiare per un po finchè con la mano sentii uno scoglio e allora decisi di risvegliarmi dal mio torpore... mi rimisi in piedi e mi stavo dirigendo verso la spiaggetta, così per starmene un po sulla terraferma e godermi quel silenzio...
Dopo qualche passo, ero quasi arrivata alla battigia, mi resi conto di non essere sola: in una zona d'ombra creata sotto un grosso scoglio ci stava un tizio tutto nudo, col pisello eretto e scappellato, che mi guardava. Ogni tanto mi guardava, intervallando il suo leggero massaggio ad una occhiata furtiva. Io non ero imbarazzata, del resto da nudista non era la prima volta che capitava che qualcuno si masturbasse per me, ma venivo da un relax estremo e quella immagine, mi destabilizzò un poco.
Decisi di far finta di niente e di proseguire sulla spiaggia per andare a recuperare il costume che avevo lasciato più in la. Così arrivo allo scoglio, ma sinceramente non mi va di rivestirmi, possiamo pure dividere la spiaggetta senza problemi penso, così mi siedo sulla battigia, dando le spalle al coinquilino occasionale.
Passa un po di tempo e decido di bagnarmi di nuovo, quindi lascio il costume li sulla sabbia e mi tuffo. Mi allontano un po, ma cresceva in me la voglia e il desiderio di guardare. Così mi giro e mi immergo il più possibile, lasciando appena gli occhi fuori dall'acqua. Il mio guardare ovviamente non è assolutamente celato, ma poco mi importa ...
Ho i seni turgidi, e la gambe aperte, mi sto accarezzando convinta come al solito che nessuna mi veda o se ne possa accorgere. Lui capisce ovviamente che sto a fissarlo, quindi prova a fare finta di niente ma a toccarsi lo stesso. Ad un certo punto si alza nudo e tutto eretto e capendo palesemente che mi sono eccitata e che mi sto masturbando, si mette a ridere, poi si avvicina all'acqua, si inginocchia, si lava il pisello e si siede vicino al mio costume. Poi con una mano riprende a toccarsi e con l'altra gioca con il mio slip. Se lo accarezza, poi lo odora, sempre senza togliermi gli occhi di dosso...decido di rispondere, e così mi immergo faccio una nuotata sott'acqua nella sue direzione e alla fine riemergo. Riaffioro abbastanza vicina cosi mi sdraio sull'acqua mostrando la mia fica umida, e non di acqua, tenendo bel larghe le gambe... con una mano mi accarezzo i capezzoli, con l'altra sposto l'acqua in maniera tale da galleggiare rendendogli facile la visuale.
Sono li sdraiata sul pelo dell'acqua e faccio finta non ci sia nessuno. Continuo ad accarezzarmi i capezzoli e con la sinistra prendo a massaggiarmi il sesso. Passo sue dita sulla fessura, non entro solo massaggio da fuori. Apro e chiudo le dita mentre vado su e giù. Sento il mio sesso muoversi, crescere il desiderio e con le dita sento il turgido che vien fuori. Sono curiosa ed eccitata, così provo ad alzare la testa: il tizio è sempre li che adesso sta fermo, gambe larghe, pisello eretto sta a guardare cosa faccio e come mi muovo. Smetto di toccarmi e con le mani provo a spingermi verso di lui. Giungo con i piedi in mezzo alle gambe e, posate le mani a terra, prendo a segarlo con i piedi. Dapprima lo accarezzo soltanto, poi lo sego. Lui si butta indietro con la schiena godendosi quel momento, e io perseguo nel mio massaggio. Quando mi prende i piedi decido che è tempo di smetterla. Così mi giro sotto sopra, e mi metto a guardare il mare. Lui si alza, si avvicina a me, mi accarezza le gambe con molta delicatezza. Ha due mani grosse e forti, lo sento salire finchè arriva al mio sedere. Gioca con l'interno coscia e sento il suo pollice e le sue dita che accarezzano la mia fessura stimolandola senza mai entrare. Intanto con l'altra mano sta giocando col mio sedere, io glielo alzo per indurlo a continuare, e lui per tutta risposta mi allarga le natiche, prima mi da un pizzicotto sul buchetto poi prende a farlo rilassare, dapprima con un dito, poi con la lingua. Sono eccitata, e, visto che lui si concentra sul culo io infilo una mano e gioco con la mia patata. Finalmente entra il dito, io lascio andare un piccolo gridolino di piacere. Continua a infilarmi il dito su e giù e io cerco di accompagnare i suoi movimenti ancheggiando. Ad un certo punto toglie il dito e mi apre le gambe, si sistema in mezzo e dopo avere dato un'ultima leccata mi penetra.
Dapprima mette la scappella, poi da un colpo secco ed entra dentro. Io emetto un grido sordo, ma non voglio cedere. Stringo i denti e lo lascio fare. Mi penetra cambiando continuamente ritmo, e io lo assaporo di più sento quel corpo dentro di me che si insinua nelle mie budella, il sedere mi brucia, mi sento piena, ma lo voglio, lo voglio...
Quando lo tira fuori decido di cambiare posizione, continuo a non voltarmi verso di lui, ma si rende conto che mi sto alzando così si siede lui, faccio passare le mie gambe attorno a lui, poi mi siedo sul suo addome gli sego un po il membro e me lo metto dentro. Davanti. Stavolta sono io che tengo il ritmo, che decido come sfondare come spingere. Mi sento liberata, me stessa rilassata. Porto indietro la schiena, lui non c'è mi lascia fare e io andando ancora su e giù mi lascio sfregare il sesso sulla parte davanti, sul turgido, finchè non lo sento ansimare, sento che ha la bocca aperta. Metto una mano sulla mia passera e tengo dentro solo la cappella, glielo esco pian piano, massaggiandolo con la mano e il mio corpo, finchè non butta via un lunghissimo fiotto di sperma, che risale il mio corpo, il mio braccio e mi arriva in bocca.
È li che massaggiandogli le palle, aspetto che il suo membro si sgonfi. Raccolgo il mio costume, che il mare aveva preso in consegna e mi immergo... pronta per una nuova serata.
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11 years ago
happysun013,
30
Last visit: 8 years ago
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Diario di paola giorno 2
Continuammo a dormire insieme e a conoscerci con mio fratello Luca, da quel giorno in poi. Trascorremmo una settimana dedicata alla scoperta dei nostri corpi, alla scoperta dei modi più stimolanti del nostro corpo e a capire come meglio stimolare l'altro. Lui prese coraggio e cominciò anche a toccarmi. Riuscì a capire come mettermi le dita dentro, e quel gioco di stimolazione gli piacque, e pure a me!
Trascorrevamo i pomeriggi, giocando con i nostri corpi, provocandoci, anche soltanto tramite occhiatine, quando c'erano i nostri genitori presenti.
Avevamo fretta di andare a letto la sera, per potercene stare vicini nello stesso letto, accoccolati nudi sotto le lenzuola, uno sull'altro.
Non ci ponevamo più problemi nel cambiarci l'uno davanti all'altra, anzi forse, lo facevamo apposta e in più momenti durante la giornata.
Luca cominciò a non portare le mutande, almeno quando era in casa, e a volte mentre studiavamo, tirava fuori il pisello dal pantalone della tua, si avvicinava a me per chiedermi qualcosa di inutile e poi tornava ai suoi compiti.
Mi divertivo a farlo eccitare quando eravamo in compagnia di altra gente o dei genitori per vedere come cercasse di nascondere l'erezione in atto.
Un pomeriggio, poi, soli in casa, e nella nostra stanza, io ero intenta a fare i noiosi compiti di matematica, quando lui si alzò e uscì dalla camera per fare merenda. Rientrò poco dopo con un bicchiere di latte e mangiando una banana, ma soprattutto nudo e in tiro.
- Le banane sono finite, se vuoi c'è la mia - disse. Bel modo di proporre un pompino. Così sorrisi e mi misi in ginocchio davanti a lui, lo massaggia e presi a baciarlo, prima sulle palle, poi sul corpo, poi lo presi in bocca fin o in fondo.
Alternavo stantuffi veloci e profondi a leccate leggere, sul corpo del pisello e sulla cappella. Notavo che quando mi dedicavo al cappuccio lui si irrigidiva di più. Ripresi allora nel mio servizio sempre più intenta ad andare in fondo e a farlo venire, era ormai arrivato in fondo: stava scoppiando, e il respiro si faceva più forte. Mi prese la testa con le mani spingendo da solo il pisello fino in gola, aveva capito che stavo stancando e faceva da solo.
Fu mentre me lo spingeva in gola che venne. E venne copiosamente.
Non feci in tempo a tirarlo fuori perché mi teneva la testa e quindi mi sentii la sua sborra calda tutta in gola, parte usci fuori, ma lui era soddisfatto.
- La prossima volta non mi venire in bocca. Non mi piace - gli dissi. Così mi alzai, quasi risentita, bevvi il latte per togliermi quel gusto comunque ancora nuovo dalla bocca, e lo baciai. Poi mi avvicinai al suo orecchio - Non è vero. Hai un buon sapore! -
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11 years ago
happysun013,
30
Last visit: 8 years ago
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Diario di paola giorno 1
Non sto andando in ordine visto che sto cominciando a scrivere ora, ma mi andava di fissare alcuni ricordi piccanti della mia vita, e così vado un po' a casaccio.
Vi ho accennato che ho un fratellastro. Stranamente siamo molto legati, forse perchè abbiamo uno stesso vissuto: io ho perso il padre, lui la madre, e allora ci compensiamo a vicenda.
Nei primi tempi è capitato che lui fosse triste, per l'assenza della madre, per la nuova situazione familiare, e capitava che la sera a letto piangesse. Capitava allora che io scappavo ne suo letto per dormire con lui cercando di rasserenarlo.
E cosi abbiamo fatto per tanto tempo, quando c'era una qualche situazione che ci portava a essere tristi, dormivamo insieme per farci coraggio. Fu verso i 15 anni che una sera mentre parlavamo, sentii il suo membro drizzarsi, lui se ne accorse e si spostò repentinamente. Io dal canto mio feci finta di niente, ma mi eccitava quella situazione. Già più volte ovviamente mi aveva vista nuda cosi come io avevo sbirciato quando fosse stato nudo per cambiarsi, quando usciva dalla doccia etc...
Comunque decisi di non dirgli nulla e di non fargli capire che l'avevo sentito. Ma avevo un piano.
Se già giravo mezza nuda, cominciai ad esaltare certe situazioni nei giorni a venire... cominciai a indossare per casa magliette e pantaloncini abbastanza larghi, così che nei movimenti si potesse sbirciare, mentre studiavamo, poi, le nostre scrivanie erano l'una di fronte all'altra, e io tenevo le gambe incrociate cosicché i larghi pantaloncini di cotone potessero alzarsi... più volte gioca con la penna, leccando la punta e poi grattandomi la gamba sempre più su sicura che lui stesse guardando. Ad un certo punto lo vidi scoppiare, alzarsi e uscire. Avevo fatto centro.
Uscii di casa per incontrare una amica. La sera dopo cena, dopo un po' di tv con i nostri genitori andammo a dormire. Inutile dire che mi buttai nel suo letto, senza un motivo come avevamo fatto spesso.
Mi misi a strofinarmi a lui con indifferenza, chiacchierando del più e del meno finchè arrivò l'erezione. Anche questa volta lui provò ad allontanarsi, ma questa volta io reagì. - che è successo? - - nulla - mi disse lui.
Io sorrisi e mi avvicinai di nuovo a lui, presi ad accarezzarlo sul fianco e lui era irrigidito, imbarazzato. Portai la mano sempre più giù finchè, lo toccai.
Lui mi spostò la mano, imbarazzatissimo, e allora cercai di calmarlo. Gli feci capire che era naturale, che capita e che non c'è niente di male. Lui si rilassò e anche il membro. Allora chiesi se avesse mai baciato una ragazza o se avesse mai fatto sesso. Lui mi disse di no ad entrambe e allora feci la crocerossina - vuoi imparare? Ti posso insegnare se vuoi - . - ma tu sei mia sorella... o meglio non lo sei, ma è come se lo fossi! -
- E che importanza ha! Mica dobbiamo sposarci! E poi, meglio fare brutta figura con me che con una ragazza che ti piace! - non lo lasciai riflettere: lo baciai immediatamente. Iniziammo a pomiciare con foga e l'erezione non tardò ad arrivare.
Lui cercò di spostarsi ma lo misi subito a suo agio. Gli alzai la maglietta del pigiama e presi a baciarlo sul corpo, massaggiandolo accuratamente, fino a scendere sul membro. Quando fu più sereno, portai la mano sotto il pigiama e glielo presi in mano. Un bel membro non c'è che dire, e iniziai a segarlo. Si staccò da me. Mi staccò le mani di dosso e restò inerme, assaporando il mio lavoretto... lo scappellai, solleticai la cappella, i testicoli. Bagnai la mano con la saliva e ripresi a segarlo: dapprima con molta calma poi sempre con più forza. Mi fermai un attimo e decisi di spogliarmi. Così feci e mi sedetti nuda su di lui, ricominciammo a pomiciare mentre con la mano riprendevo a stantuffare.
- Siediti su di me - gli dissi e lui cosi fece. Tolse il pantalone del pigiama e si mise a cavallo su di me. Mi lasciò fare finchè non se ne venne su di me. Lo sperma mi arrivò fino in faccia, ma non ci feci caso. Quando il suo membro di rilassò, io ero ancora sotto l'effetto della sega con la sua sborra su di me, lui si alzò si premurò di trovare dei fazzoletti e asciugarmi e andò a dormire nel mio letto. Da solo.
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11 years ago
happysun013,
30
Last visit: 8 years ago
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Diario di paola giorno 0
Ciao, mi chiamo Paola. Oggi ho 32 anni, e ho deciso di cominciare a scrivere un diario, o meglio, un diario di ciò che è stato, ciò che sono stata in questi 32 anni.
Sono figlia unica, ma ho un fratello; sono orfana di padre, ma ne ho trovato uno...
Vivo in un piccolo paesino sul mare di poche anime d'inverno... e fin troppa gente d'estate nella provincia di Ragusa. Non ho sempre vissuto qui. Mi ci sono trasferita da Palermo, quando mia madre, riuscita ad assorbire il colpo della scomparsa di mio padre decise di ricominciare a vivere e di trasferirsi per ricominciare tutto d'a capo.
Avevo circa 8 anni quando ci trasferimmo...
Era un paesino che mia madre conosceva perché qui aveva una cara amica, e forse solo per questo si decise a trasferirsi qui.
Due anni dopo il nostro trasferimento, mia madre trovò un compagno, il compagno della sua vita e un mio nuovo padre. Io trovai un fratello, due anni più piccolo di me, ma comunque un amico e fratello.
Sono stata una persona molto libera, in grado di percepire e vivere con calma le mie voglie e realizzare le mie perversioni. E il mio fratellastro è stato la cavia ideale.
Partiamo dal dire che la mia prima famiglia è stata molto importante nella formazione della mia libertà sessuale. Mio padre nudista, trasmise questa idea di libertà a mia madre, e loro a me. Fui schiava solo del pannolino, poi per il resto sempre nuda. Non capivo perché mia nonna da piccolina, tendesse a coprirmi e a vestirmi quando veniva a trovarci e io per il caldo giocavo nella piccola verandina ovviamente nuda!
Crescendo, percepivo questa differenza quando i miei genitori mi portavano a mare, e, in alcuni casi sia io che loro, dovevamo stare col costume.
Crescendo, poi sono stata aiutata dal fatto, che questa libertà l'avessi già fatta mia, e lo sviluppo mi aiutò ulteriormente, lasciandomi un seno piccolo, una terza scarsa, che potevo ben gestire senza usare quegli odiosi reggiseni, che vedevo usare alle mie amiche, fin dagli inizi dei loro rigonfiamenti.
Quando poi mi sono trasferita dove vivo ora, con il mare a pochi metri da casa, il mio vivere in libertà si è ampliato. Dapprima in bicicletta poi in motorino, ma comunque sempre, andavo in una spiaggetta a prendere il sole nuda. Questa cosa non è stata mai condivisa dal mio patrigno, il quale non faceva nudismo e quindi quando c'era lui in casa comunque stavo vestita, ma con mio fratellastro, essendo più piccolo di me e dividendo la camera da letto con lui, per forza di cose, lo "educai" al nudismo.
Mi è sempre piaciuto il corpo maschile... il fascino di quel pisello che cambia forma e diventa duro, caldo, eccitante...
Ricordo che in quinta elementare avevo degli spasimanti, il pomeriggio quando ci vedevamo, giravamo in bici, e quando ci fermavamo fuori dal paese, gli chiedevo se volessero un bacio e per pegno del loro amore dovevano ballare davanti a me col pisello di fuori... piccoli giochi infantili lo so, ma fu un bell'inizio.
Alle medie le cose cambiarono, i corpi soprattutto cambiarono. Io che non portavo reggiseno ero tenuta sott'occhio dai maschietti in fase di pubertà, e io non facevo niente per nascondermi. Anzi.
Non vedevo l'ora che ci fosse una supplenza per potere giocare con i maschietti della mia classe. Ci mettevamo in ultima fila e tra una provocazione e un'altra, ci scappava un pisello di fuori, una toccatina, una sega... ricordo che ogni volta che c'era una supplenza, qualche ragazzo tornava a casa con i pantaloni macchiati...
La prima sega che feci venne quasi prima del primo bacio serio.
Eravamo in classe, ultima ora in supplenza. Ero seduta come al solito nell'ultimo banco, con un tipo che mi piaceva parecchio. Lui mi aveva chiesto di uscire il sabato pomeriggio, e io per tutta risposta, gli chiesi se volesse uscire per scopare; pensavo diventasse paonazzo, ed invece, tranquillamente, mi disse che poteva anche succedere. - ah si? Bè allora fammi vedere il pisello - gli dissi - se mi piace esco con te! -
Senza battere ciglio, abbassò il pantalone della tuta per mostrare il suo pisello già eretto. Non era un pisellone ma comunque faceva la sua buona figura.
- Prendilo. Vedi se ti piace. E soprattutto se mi piace come lo tocchi allora potremmo anche scopare sabato. - Convinto e sfacciato, e io per tutta risposta non potevo tirarmi indietro. Così allungai la mano e cominciai a toccarlo, a segarlo... lo scappellai, facendo finta di seguire la noiosa conversazione del prof supplente con la secchione i primo banco, mentre lui sembrava tranquillissimo.
Tolsi la mano e me l'avvicinai alla bocca, ci misi su tutta la saliva che avevo e ripresi a segarlo. La mano scivolava meglio e lui apprezzò quel gesto e quella scorrevolezza. Ad un certo punto non riuscì più a resistere e se ne venne... gli tenni stretta la cappella, e riuscì a farlo scolare pian piano... aveva tutta la peluria tutta impastata di sperma come la mia mano.
La tolsi e lo guardai, sorridendo, poi mentre lui mi guardava, avvicinai la mano alla bocca e mi succhiai quello che avevo raccolto.
Lui sorrise, poi tirò su il pantalone della tuta e andò in bagno.
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11 years ago
happysun013,
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Last visit: 8 years ago
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Al semaforo
Era una sera come tante ,pioggia battente, ed io percorrevo una strada trafficata con molti semafori che costringevano a continue soste ...ad uno di questi semafori si avvicina un ragazzo di colore, in verità pensai che voleva vendermi qualcosa...ma contrariamente mi chiese se potevo dargli un passaggio ...visto la pioggia non esitai a farlo salire...notai subito che era un bel ragazzo...anche se a me non interessava tanto il suo aspetto...ma eventualmente la sua dotazione...ed in effetti dopo qualche secondo la parte femminile che è in me si fece 'avanti' ed iniziai a fissare il pacco che si intravedeva tra le gambe...e con un fare tra l'ingenuo e la troia gli chiesi: è vero che voi di colore avete il cazzo enorme? e lui che tanto sprovveduto non doveva essere mi rispose che potevo controllare...io non me lo feci dire e allungai la mano...al tatto si sentiva che era una nerchia importante...appena fuori dal centro abitato mi fermai in una zona appartata e lui mi chiese cosa volevo fare...io risposi che lo avrei fatto divertire ...in un attimo gli abbassai i pantaloni e gli tirai fuori l'uccello...che da moscio era grosso...iniziai a menarglielo su e giù. ..poi quando iniziò a diventare duro lo presi in bocca...e con mia grande soddisfazione mi riempiva interamente la bocca...almeno 22 cm di carne...umm...che pompino...per una ventina di minuti lo sbocchinai per bene da troia consumata....e lui mi sussurrava qualcosa nella sua lingua alternando con qualche "si zoccola...succhia così. .."ad un tratto diventò durissimo e senza avvertirmi ebbe un orgasmo intensissimo...mi schizzo dovunque...in bocca , sulle labbra, sulla camicia...sborrava e gridava dal godimento...dopo qualche minuto dopo essersi ripulito mi chiese di accompagnarlo a casa...ma io risposi che adesso dovevo godere io e non mi sarei mosso da lì se non mi avesse scopato il culo per bene...e nel dire questo mi tolsi i pantaloni ... lui rimase stupito nel vedere che indossavo delle autoreggenti e un perizoma che nascondeva il mio cazzetto decisamente piccolo al confronto della sua mazza...la vista del mio intimo femminile e del mio buchetto depilato...lo fecero immediatamente diventare duro...mi lubrificai a dovere e gli chiesi di chiavarmi da vera troia...mi appoggiò l'enorme cazzo sul buco e con un colpo secco mi infilò meta'cazzo dentro...ahi che dolore...esclamai...era grossissimo e durissimo...fai piano...dopo qualche secondo...il mio sfintere si stava dilatando...e lo stallone nero mi fece entrare l'altra metà di cazzo...umm...iniziavo pian piano dopo il dolore iniziale ad assaporare quell'enorme verga nera...dai così bravo su e giù , bravo scopami...si dentro di più non ti fermare ...ormai ero un fiume in piena...ed anche lui non era da meno...dopo aver alternato un paio di posizioni mi venne in culo...sentii un fiume di sborra calda dietro...non resistetti e venni anch'io per la terza volta...
da quella sera percorro spesso quella strada piena di semafori...
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1
11 years ago
ale1983bx,
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Last visit: 11 years ago
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Una sera ad imperia
Ero ad Imperia per lavoro e mi ero portata le mie cosine con la speranza di trovare un po di compagnia per la sera.
Al termine della giornata di lavoro e dopo aver cenato, mi sono messa in una chat con la speranza di trovare un bel maschio.
Tanti erano i contatti, tanti volevano solo vedermi in cam e chi poteva era a troppi km da me, nel frattempo si era fatta quasi mezzanotte ed io oramai avevo perso la speranza.
“dopo il prossimo chiudo e mi metto a dormire” mi ero detta e dopo pochi minuti si apre una finestra; era un ragazzo che si trovava nelle vicinanze ma anche lui non poteva ospitare, “e ti pareva” pensai.
Ma lui cominciò ad insistere dicendomi che conosceva un posticino tranquillo per scopare in macchina.
A me non è mai piaciuto farlo in auto, per cui iniziai a tergiversare, ma lui insisteva e alla fine o pensato che o approfittavo adesso o sarei rimasta a bocca asciutta, così ci dammo appuntamento nelle vicinanze dell’albergo dove alloggiavo.
Mi preparai ed uscii avviandomi in auto al luogo dell’appuntamento; mi sistemai, accesi una sigaretta e aspettai; da li a pochi minuti si avvicina un qashqai dal lato dalla guida, abbassa il finestrino e mi chiede “sei Milena?” rispondo di si e mi dice di seguirlo.
Siamo usciti da Imperia infilandoci in stradine sempre più strette, finchè, in prossimità di un pilone dell’autostrada si ferma e parcheggia in una rientranza, io mi fermo poco distante e lui entra in auto, mi fa ripartire e mi guida fino ad un piccolo spiazzo a ridosso di un campo di olivi.
Spento il motore, e passati sul sedile posteriore, al buio ho iniziato a carezzare le sue gambe e la sua patta, sentivo il gonfiore sotto i pantaloni e non ho aspettato oltre, ho aperto la zip e tirato fuori il suo cazzo, non era enorme, ma svettava duro fuori dei pantaloni.
Toltisi i pantaloni, ho iniziato a succhiarlo con gusto, mentre la sua mano si infilava sotto me cercando il mio buchetto; iniziò a carezzarmi il culo stimolando il buco con le dita; sentire le sue dita che spingevano per entrare mi fecero scattare la libido ed iniziai a spompinarlo con foga, succhiando la cappella, leccando cazzo e palle, finchè staccandomi, mi disse di girarmi.
Mi girai fu un fianco posizionando il mio culo all’altezza del suo cazzo che subito mi appoggiò; è stato un attimo e, gocciolante della mia saliva, sentii il mio buchetto aprirsi facendo scivolare dentro il suo cazzo per tutta la sua lunghezza.
Iniziò a pomparmi divinamente mentre io lo incitavo “dai scopami più forte…” “si, ti scopo troia… ti piace il cazzo?” era bellissimo, i suoi colpi mi facevano sussultare sul sedile, aumentò il ritmo finchè sentii le sue mani stringermi forte sui fianchi e mentre spingeva con forza irrigidendosi sentii il calore del suo orgasmo che mi riempiva dentro.
Rimanemmo alcuni minuti in quella posizione, con il suo cazzo dentro fino alle palle mentre alcune gocce di sborra iniziavano a colare sulla mia coscia.
Tolto il cazzo e pulitosi, ci siamo rivestiti, l’ho riaccompagnato alla sua auto e sono tornata il albergo soddisfatta e con la sborra che ancora colava lungo le cosce.
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11 years ago
milena3travesta,
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Lunedi mattina
Il lunedì mattina si sa, è disastroso, difficile alzarsi ed essere ben sveglio, dopo magari una domenica sera con gli amici anche solo per bere una birra. Ma il lavoro è lavoro e così, a malincuore, vado in ufficio. Caffè dalla macchinetta, passaggio dal magazzino, sigaretta passiva con le due ragioniere… solito rito insomma.
Il lunedi di solito in azienda di fa poco o nulla, quindi difficile svegliarsi in tali condizioni. Cosi apro il mio profilo face book (il secondo) e anche le chat erotiche. C’è una coppia esibizionista in un bar, che fa di tutto per farsi arrestare, ma li ammiro, è esibizionismo puro. Lei mostra le tette, lui il pisello… dopo essersi organizzati cambiando tavolo e trovando un po’ di privacy, proseguono con una sega e un pompino, in pieno locale pubblico: la cosa mi alletta. Il pisello si risveglia e cosi anche io.
Su FB mi contatta una nuova amica, mi chiede se ho dolori dopo il gioco del giorno prima, e le faccio un resoconto delle mie condizioni. Mi chiede dove sto e se voglio continuare a giocare. Vista la noia della giornata dico di si.
Mi invita a segarmi. Sinceramente già avevo pensato di farlo, così accetto volentieri, comunque diciamo che qui c’è poco via vai e quindi me lo tiro fuori. Prendo a segarmi, lo scappello e gioco per un po’. La mia amica mi invita a non venire, a fermarmi prima e cosi faccio. Trascorre un po’ di tempo, mi sono fermato più volte, quando, ho visite nel mio ufficio. Un cliente vuole essere redatto un documento, e cosi rimango col pisello al vento, e il cliente seduto di fronte a me. Faccio finta di nulla e faccio il mio lavoro, il pisello intanto si ammoscia.
Finita quella attività il tipo se ne va e io, accertato che non ci sia nessuno, mi alzo, sempre con la cappella che sta fuori e vado ad accostare la porta.
Ritorno alla mia scrivania, e riprendo a massaggiarmi. Da qualche tempo mi piace massaggiarmi senza comunque venire… voglio spingere finchè i testicoli non gridano basta, e cosi continuo nella mia attività.
Intanto i tipi in cam sono sempre più soli al bar, hanno ordinato da bere, e la tipa ha spostato il tablet sotto il tavolo. Cosi abbassa i jeans, mostrando una patata ben depilata e bianca e prende a masturbarsi. Sullo sfondo delle signore sono arrivate per un aperetivo…
Io continuo nella mia attività chattando con la mia amica, che mi chiede di mettere degli elastici alle palle, così dopo avere sbirciato attraverso la fessura della porta, prendo le palle e faccio un bel giro di elastico. Mi accorgo di averle legate troppo strette, ma quella sensazione mi piace e così lascio tutto com’è. Intanto arriva un altro cliente accompagnato dalla mia collega, i due si siedono mi espongono il problema e il mio pisello di nuovo si ammoscia. Nell’aria l’odore di seme che aleggia, mi concentro sul mio lavoro e servo il cliente, non vedendo l’ora di essere di nuovo libero.
Quando il cliente se ne va, io rimango con la mia collega che ha voglia di parlare, visto che ormai la mattinata sta per finire. Io ho ancora i tipi sul pc, lui è venuto in faccia a lei e io sono di nuovo in tiro. Decido di spegnere la chat, e provare a ricompormi nonostante la chiacchierona continui ad assillarmi.
Alla fine lei si alza perché deve andare a spegnere il suo di pc e prendere la borsa, così io ho la possibilità di sistemarmi meglio e uscire, spengo il pc e salutando le colleghe, rientro a casa.
Ho le palle piene, e la voglia di tenermi il pisello in tiro è sempre presente. Così non appena svolto l’angolo, me lo tiro di fuori e prendo a giocarci tra una marcia e l’altra. Passo davanti ad una scuola e becco l’uscita.. uff ci mancava anche la confusione. La strada è piena di auto e ragazzini che escono da scuola, nascondo ma non troppo il pisello e finalmente esco dalla coda. Faccio strada, e poco più avanti trovo uno scooter bianco con due liceali… decido così di farmi vedere. Abbasso quindi i finestrini e mi adeguo all’andatura dello scooter.
Provo a superare lo scooter con molta lentezza, emettendo dei mugolii… quasi mi mantengo alla loro velocità senza superare in modo che possano accorgersene.
Ed infatti, alla prima occhiata si mettono a ridere, cosi le supero e mi metto un po’ davanti a loro. Le vedo parlare e ridere, cosi provo a farmi superare. Mentre mi superano, riprendo a segarmi, appoggiando la testa e mugolando in modo, che possano sentire e guardare meglio. Mi sorpassano ridono, la ragazza dietro si volta per guardarmi, e io continuo con la faccia estasiata.
Arriviamo ad un incrocio, le ragazze sono ferme allo stop e io le affianco alla loro destra. Faccio finta di nulla, ma continuo a segarmi, sono arrivato più volte al limite, e ho le palle veramente piene, sento la cappella umida, il liquido sembra ormai esca da solo, cosi mentre riparto, mi tocco la cappella con le dita per asciugarla e poi me le lecco desideroso di quel gusto.
Continuo a seguire sullo specchietto le ragazze dietro di me, finchè non arriviamo allo stop successivo; le ragazze mi affiancano e quella dietro alza la maglietta a quella davanti e tirandogli fuori il bel perizoma, mentre ripartono…
È proprio in quel momento che me ne vengo in maniera furiosa e incontrollata, spruzzando sul volante, i pantaloni e la camicia… rimango bloccato. Le macchine dietro che suonano… tiro fuori il braccio per scusarmi, ingrano la prima e procedo, finchè non trovo uno slargo, mi accosto e mi pulisco… cavolo, ho macchiato i pantaloni!
[07.11.13]
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11 years ago
happysun013,
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Richiesta da blog
Avevo fatto un blog, dopo un anno di gioco su internet, la realtà virtuale stava diventando la mia seconda vita. Frequentavo chat per esibizionismo e dopo la noia iniziale avevo trovato il modo di rendere la cosa interessante. Certo poco reale e molto virtuale, ma, il piacere se si voleva si poteva reale, come ho già scritto, ho avuto una padrona per più di sei mesi. A lei venne l'idea di farmi fare un blog. Un blog dove inserire le foto, i video e i racconti di ciò che facevo e soprattutto di ciò che mi faceva fare.
Così scoprì anche dei forum dove scrivere racconti, e dove potevo trovare nuove padrone e nuovi confronti o spunti.
La realizzazione del blog mi servì per stimolare il mio esibizionismo. Qualcuno mi scrisse, fece una richiesta e io accettai. Così un sabato mattina, con un bel sole tardo primaverile, mi metto in auto e vado verso il mare, jeans maglietta, come richiesto, nulla sotto (ma in fin dei conti difficilmente porto qualcosa quando ho i jeans). Arrivo ad uno spiazzo davanti ad una spiaggia libera, fuori dalla stazione balneare e metto in atto la richiesta. Il posto dovete sapere è uno spiazzo non asfaltato a ridotto della spiaggia, molto grande e ben visibile. Fate conto che tra questo spiazzo e il mare ci sono al massimo dieci metri di spiaggia. Ci vanno le coppiette per appartarsi, i guardoni, ma, ci sono anche abitazioni, abusive, tutt'attorno a questo spiazzo. Arrivando, noto che in un paio di abitazioni ci sono persone. È fine primavera e molta gente comincia le grandi pulizie, per il trasferimento estivo. Comunque parcheggio l'auto, organizzo la macchina fotografica, mi tolgo i jeans, abbasso i finestrini dell'auto. Prendo a massaggiarmi il pisello, attivo la macchina fotografica in modalità video e la piazzo sul cruscotto in maniera che si veda me nudo e fuori; piazzo la macchina in modo tale che alle spalle ci sia una delle case abitate.
Prendo a toccarmi, la radio accesa, il mare di sottofondo, il mio pisello diventa duro, e, quindi lo scappello, accarezzo la punta. Me ne sto così.
Dal parabrezza entra un sole forte, e in macchina fa caldo sto in quelle condizioni e me ne fa ancora di più. Me ne sto li, quando sento uno scooter. Sono due rumene, che entrano nello spiazzo, parcheggiano il motorino dal lato apposto al mio (lato passeggero) e scendono in spiaggia. Danno una occhiata dalle mie parti poi proseguono per la loro passeggiata. Io le vedo passeggiare in spiaggia, scherzano, si tolgono le scarpe e assaggiano l'acqua con i piedi, provano a schizzarsi e io sempre li, col coso duro e la mia cappella che tira.
Le due donne si spostano un po' più in la, verso gli scogli, si fanno delle foto col telefonino sugli scogli e io spostata l'angolazione della cam faccio un altro video. Apro dapprima lo sportello, poi scendo nudo con indosso solo la maglietta, e vado verso il cofano, prendo lo zaino con l'occorrente e dopo aver fatto qualche passo oltre l'auto come per guardare il mare, sicuro che mi abbiano visto col pisello all'aria, rientro in auto. Stacco la cam.
Tiro fuori il telo mare dallo zaino e lo sistemo dal lato passeggero, mettendomi culo a ponte sull'altro sedile e in modo che le donne mi vedano. Mentre sto ancora sistemando il telo, arriva un auto, tutta scassata, con un tizio che si ferma più in la. Io mi siedo e faccio finta di niente, lui guarda in giro, vede che sono solo, poi porge l'attenzione alle rumene. Una è in reggiseno e continuano a farsi le foto. Riaccende il motore e si sposta, in fondo allo spiazzo dove c'è una duna. Si parcheggia dietro, e come supponevo tira fuori il binocolo. Io riprendo a trastullarmi, e seguo le altre indicazioni. Tiro fuori un libro, poggio i piedi sul cruscotto allargando le gambe, mi massaggio le palle.
Devo fare un latro video così vedo di chiudere il discorso. Prendo un profilattico, poi una candela di circa 10 centimetri, la infilo nel profilattico e faccio un nodo in fondo.
Mi sdraio un pochino aprendo bene le gambe e, presa un po di crema, gioco col mio buchino. Ho il dito fatto di crema e lo passo sul buchetto per ammorbidirlo, lo apro un po' e metto dentro il dito. Mi ricordo di avere dimenticato la cam spenta, cosi la accendo e la sistemo. Riprendo il mio "massaggio".
Metto il dito finalmente dentro, ho provato altre volte e la mia ex mi stimolava quando mi faceva i pompini, ma non è mai stato il mio autoerotismo preferito.
Dopo avere entrato il dito,e chiuso gli occhi per un attimo, mi accorgo che le rumene stanno passando, e dall'altro lato dell'auto stanno vedendo tutto. Le vedo che ridono, io mi giro e continuo nel mio giochetto. Le perdo di vista, non le sento più e penso se ne siano andate, così prendo la candela e la metto dentro. Alzo la testa per guardarmi intorno, convinto che le due donne devono essere nei paraggi, ed infatti è così: si sono spostate un po' dietro la macchina ma abbastanza vicine da guardare in silenzio, sono abbracciate, quasi a camuffare che stiano guardando. Io sono eccitato e decido di giocare. Sposto ancora la cam loro si accorgono e ridono interessate. Abbasso il sedile, mi metto a ponte, praticamente col culo visibile oltre il finestrino e prendo a masturbarmi il sedere. Faccio finta di niente di essere solo, inizio a fare dei mugolii, ma continuo, vedo le donne che girano per l'auto passano e spassano in modo da guardare meglio, quando una delle due passa davanti al finestrino, io accenno un sorriso a dire - sto godendo - lei ride e si sposta. Le vedo allontanare, risalgono sul motorino e se ne vanno... io mi rilasso un po', mi giro, rimetto i piedi sul cruscotto, e riprendo a segarmi con la candela in culo.
Sento di nuovo il motorino che si avvicina, stavolta le due donne parcheggiano vicinissime alla mia auto, dal lat del conducente però in modo da potere stare comodamente sul motorino e vedersi lo spettacolo. Ridono, si toccano quando io le guardo...prendo a segarmi, quando ad un certo punto, una delle tipe si avvicina e si mette palesemente a guardare dal finestrino... si appoggia e sta a guardare - da fastidio? - no rispondo io, mi piace essere guardato.
L'altra si mette a fianco e guardano entrambe. Così mi giro dalla loro parte e mi masturbo il culo mettendoglielo davanti. Devo fare un altro video ancora, quindi sistemo la cam, e mi siedo tenendo le gambe vicine al corpo, in modo da essere tutto piegato e mi sego.
- che fai - dice l'altra, io rispondo che è una specie di penitenza per una scommessa persa, e che devo fare dei video, intanto le mie palle sono piene, così mi organizzo per sborrare. Mi sego più forte, sono tutto sudato per il caldo che fa e per l'agitazione, mi sto lamentando ma quasi non me ne accorgo, la tipa affacciata mi incita, e io alla fine vengo copiosamente sul mio corpo, sento tutto il corpo che trema e le forze che mi mancano. Rido soddisfatto. Mi prendo un bravo dalle tipe, e poi un invito a pulirmi. Io per tutta risposta, mi recupero la sborra e la bevo, loro approvano soddisfatte, il resto lo asciugo col telo tirandolo da sotto il culo.
Devo fare un ultimo video così posiziono la cam guardando fuori verso il mare, poi scendo nudo, con il telo in mano, mi dirigo a mare, mi do una lavata e mi dirigo di nuovo verso la macchina, passo davanti alle rumene, una è appoggiata allo sportello e le chiedo se mi fa entrare, l'altra mi viene dietro, mi tocca il culo, e mi tira fuori il profilattico con la candela: l'avevo scordata!
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11 years ago
happysun013,
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Pizza di compleanno
Da un bel po' frequento le video chat erotiche. Sono in realtà lente, difficile trovare una ragazza che si spogli con facilità o abbia voglia di giocare senza problemi. Le frequento perché quando mi viene voglia di svuotarmi, mi eccita l'idea di essere guardato, e così mi metto in pubblica e lo faccio. Pian piano, ho scoperto un lato nuovo: essere schiavo. Un pomeriggio mi è nata l'idea di far decidere a chi guarda cosa io debba fare in cam, così mi butto in pubblica, faccio la mia richiesta in attesa di una risposta. Trovo una signora sui 40, in cam che decide di giocare con me, mi fa spogliare, mi fa toccare... poi visto che la room è poco frequentata ci spostiamo da un'altra parte. Mi fa procurare oggetti: un cordino, un pennarello, una tazzina da caffè.
Mi ordina di mettere il pennarello dietro, e, io, dopo un po' di esitazione accetto. Lo trovo piacevole e allora continuo a giocare, le mi chiede di masturbarmi, ma senza venire. Mi fa legare le palle, e altre richieste... Dopo circa due ore ho dolore ai testicoli, così mi fa venire, ma nella tazzina. - bevi - mi chiede. Io esito un po', poi mi convinco a farlo; penso che comunque la mia l'ho assaggiata quando venivo sulle tette della mia ex, cosi prendo la tazzina e la bevo... Finisce il gioco e lei fa per salutare, io invece la blocco, e le do appuntamento per un'altra volta, non solo, ma le chiedo che se ha richieste, io le avrei realizzate e testimoniate con foto o video. Lei accetta di buon grado, ci scambiamo le mail, e da quel giorno abbiamo giocato per circa due anni... Un sabato pomeriggio ci vediamo in chat, lei sempre con questa vestaglia leggera nuda sotto, capelli nerissimi lunghi e mossi, una 4° di seno, divorziata. Ci mettiamo a parlare, non abbiamo molta voglia di giocare, anche se comunque io sono nudo con la cam sul pisello così come vuole lei. Parliamo del più e del meno, poi il discorso va sul sabato sera e su cosa avremmo fatto. Lei mi dice che uscirà con un tipo conosciuto in settimana, io rispondo che ho una pizza di compleanno, ma non ho molta voglia di andare. - tranquillo. Ora ti movimento io la serata. D'ora in poi sarai mio! Vatti a fare una doccia e portami con te -.
Così prendo il portatile, lo posiziono in bagno inquadrando la doccia, mi metto sotto l'acqua e procedo con la doccia. Terminata la doccia mi asciugo e torno in camera. - che ti metti per la serata? - mi chiede. - pantalone nero e camicia - rispondo io -. - Ok. Ora ti dirò cosa fare -.
- prendi il nostro dordino e legati le palle. Legale in modo che tirino, e sia abbastanza stretto così che non si sciolga -. Così prendo il cordino, tiro i testicoli verso il basso e faccio ruotare il cordino a spirale, in maniera da creare una sorta di cilindro di corda che tira i testicoli. Rigido.
- bravo, proprio così ti volevo. Non mettere mutande come sempre. ora prendi un profilattico e una candela. Infilati la candela nel culo e portala per tutta la sera... -. Io la guardo e mi lamento un poco perché fa male tutta la sera, con lo star seduto e inoltre ho paura che mi entri tutto e non possa uscirla...
Lei mi obbliga a farlo e cosi prendo una candela media circa di circa 10 cm, la metto nel profilattico e faccio un nodo per chiuderlo. Dentro il nodo faccio passare un altro cordino... poi mi passo il buco con la crema e metto dentro la candela, con il cordino che penzola.
- bene. Ora puoi vestirti.-
Così indosso i pantaloni e la camicia, la saluto ed esco. Mi sono masturbato per bene il culo e la candela si è sistemata, faccio delle prove prima di uscire, mi siedo, cammino e sembra tutto apposto. Mi sento un po' rigido sinceramente.
Vado quindi, in pizzeria cazzeggio con i miei amici, ma sento la candela che si muove, e, a metà serata, sentendo pinocchio che si sveglia, decido di fargli prendere aria. Così vado in bagno, posiziono la macchina fotografica, che porto sempre con me, sul cesso, attivo il video, mi metto a pecora e tiro fuori la candela. Rilasso un po' il culo, mentre mi si drizza il pisello, cosi decido di segarmi in quel posto sempre con il video acceso...e con la gente dietro la porta. Quando sono al culmine, rimetto la candela nel culo e cerco una trovata per sborrare.
Voglio lasciare il ricordo li ma non so dove venire: poi l'idea. Svito il porta sapone liquido e ci vengo dentro! Poi richiudo asciugo la cappella col dito, me lo lecco, mi sistemo e torno soddisfatto dai miei amici.
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11 years ago
happysun013,
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Università 01
Ho scelto di andare all'università fuori dalla Sicilia per potere fare nuove esperienze, per stare lontano da casa e avere la mia indipendenza. E questo effettivamente si è realizzato... I primi giorni a lezione, sono abbastanza disorientato: non conosco l'ambiente, come funziona orari e quant'altro... me ne sto un po' per i fatti miei, in disparte cercando di capirne i meccanismi. La mattina sempre puntuale davanti al cancello dove si accalcano gli universitari, in attesa del custode, perché le aule sono troppo piccole per tutta quella gente e quindi ogni mattina c'è la gara al posto. Nella calca ovviamente la mano morta ci scappa, ed io essendo sempre puntuale e stando davanti, ero sempre attorniato da ragazze, le solite secchione!
Una mattina mentre aspettavo l'apertura del cancello, una tizia davanti a me mi rivolge la parola, mi prende in giro perché ero arrivato un po in ritardo e quella mattina ero indietro... io sorrido, le dico - capita - e continuo a dormicchiare nell'attesa... quando il cancello finalmente si apre e arrivo in aula, questa ragazza mi fa cenni dicendo che mi aveva preso il posto: terza fila, lato destro, davanti alla finestra: il mio posto ideale. Lei si siede nel posto vicino al corridoio io quello dopo.
- piacere Mara -. -Simone- rispondo io, e ci mettiamo a chiacchierare del più e del meno, dello studio, degli appunti in copisteria e quant'altro. Arriva finalmente la prof, e ci mettiamo a seguirla con attenzione. Non avevo mai fatto ragioneria e non volevo perdere un istante di quella lezione. Ad un certo punto, mi sento sfiorare la gamba, guardo, ed era la sua mano che mi aveva sfiorato, lei si scusa; io rispondo che non era nulla e riprendiamo a seguire la lezione...
Dopo un po' la sua mano si appoggia di nuovo e questa volta la lascio fare, non mi distraggo più di tanto... è una mano leggerissima, unghia lunghe, che mi accarezza la gamba, io provo a seguire la lezione, ma quella mano è irresistibile... il pisello si sveglia e comincia a muoversi sotto i jeans, allora mi sistemo sulla sedia, per permettere al pisello di muoversi liberamente. Lei si rende conto del movimento e gli va incontro.
Allora io un po imbarazzato, metto la mano sul pisello, ma, come se nulla fosse, mi ritrovo dopo qualche attimo la sua mano sulla mia. La guardo come un ebbete, le sorrido e continuo a seguire la lezione. Non prendo più appunti, ormai non c'è verso: sono concentrato sulla sua mano. Quindi tolgo la mia e la lascio giocare.
Sento le sue unghia che grattano il jeans sul pisello, e il mio membro reagisce di conseguenza...
La guardo ancora non mi ero accorto di come fosse fisicamente sta ragazza: ero uno stecco 1,75 magrissima, un piccolo culetto e un seno piatto. Non aveva curve bellissime ovviamente, ma delle mani e delle labbra stupende...
Finita la lezione, finì pure lei di accarezzarmi. Andammo a prendere un caffè alla macchinetta, tutti sorridenti e contenti, poi risalendo le scale passammo davanti ai bagni, lei mi chiese se potessi tenerle la porta e io ovviamente risposi di si.
Entrai quindi nel bagno femminile e mi appoggiai al muretto vicino alla porta del suo bagno. Quando uscirono tutte le ragazze al suo della campanella della ripresa delle lezioni, lei mi abbracciò e mi baciò: le le sue labbra erano morbide come le sue mani!
Mi tirò dentro il bagno e mi fece uno di quei pompini che me lo ricorderò per tutta la vita!
Lo tirò tutto dentro la sua bocca, e riusciva ad attorcigliare la lingua attorno al mio membro senza problemi. Venni dentro la sua bocca e lei non fece una piega. Ingoiò tutto. Poi mi pulì il membro, e ci rimettemmo a pomiciare. Mi lasciò dicendo: - peccato per il pelo...
Da allora sono sempre rasato!
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11 years ago
happysun013,
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Obiettore di coscienza
Mi ero rovinato l'estate e l'anno successivo. Non ero riuscito a dare le materie necessarie per chiedere il rinvio del servizio di leva, così per evitarlo chiesi di fare l'obiettore di coscienza.
Mi mandarono a svolgerlo presso la segreteria studenti... due palle mostruose tutto il giorno a fare fotocopie e ricercare documenti in archivio. Cercavo di svagarmi guardando le ragazzine che venivano in segreteria a chiedere informazioni e cercando di sbirciare le tette di una dipendente cinquantenne che secondo me la sapeva lunga. 1,68, 4° di seno sempre abbronzantissima, con la camicia che le scoppiava, e che non mancava di farmi gli occhi dolci ad ogni occasione. Sposata con due figli... uff.
Ma gli occhi dolci si trasformarono presto in qualcosa di più concreto.
Veniva sempre vestita con gonne e camicie attillatissime e io non riuscivo e nascondere il mio desiderio e lei l'aveva capito. Finchè un giorno venne vestita con una gonna di pelle sopra il ginocchio, e, mi prese di mira. - oggi c'è da sistemare l'archivio e le documentazioni delle tesi. Prendi le cartelle dal mio tavolo, gli inserisci i verbali e le porti in archivio -. Comincia fin da subito il lavoro, ogni dieci cartelle andavo in archivio così con la scusa perdevo tempo e me ne stavo all'aperto, anche se l'archivio era venti metri più in la, ma si doveva attraversare il cortile universitario e qualcuno per una chiacchierata si incontrava sempre.
Verso metà giornata stavo sistemando le cartelle negli archivi, arriva lei, chiude la porta, e mi dice che era venuta a darmi una mano. Così anche lei i mette a sistemare, e nel contempo chiacchieriamo se ho una ragazza, con chi vivo etc...
Passa e spassa dietro di me e mi struscia le tettone, io faccio finta di niente, ma tra quello strusciamento e la camicia troppo aperta, non capisco niente!
Ad un certo punto finito il lavoro che stavamo facendo, mi dice che ha notato come la guardavo, come la mangiassi con gli occhi, e che però non ci usciva niente perché lei era sposata e certe cose non le faceva. Io allora rispondo che era una bella donna, e che avevo capito che non ci sarebbe uscito nulla. Lei allora mi ride in faccia - ti arrendi troppo facilmente... peccato -. E mi abbraccia premendo forte le tettone su di me. Te l'avrei data se non ti fossi arreso subito. - bè ma io l'ho detto per rispetto mica per altro! - in questo caso, continua lei, in questo caso, e con le mani mi spinge a inginocchiarmi, la puoi solo leccare, e mentre lo dice, io in ginocchio, alza la gonna di pelle mostrando la fica rasata, nuda, senza mutande e, con una striscetta di peluria.
È la cosa che adoro in assoluto - le risposi, e dopo avergliela massaggiata con le dita, la allargai e presi a leccargliela. Ci trovammo gusto e ben presto mentre leccavo e succhiavo avidamente, presi a toccargli quel fantastico fondoschiena solleticandogli il buchetto. Quando stette per venire, si allontanò da me e si ricompose. - tempo scaduto - e se ne tornò in segreteria.
Rimasi come un cretino. La bocca che mi odorava di fica e il pisello durissimo. Mi risistemai e me ne tornai alle mie cose.
Passai dal bagno, mi detti una sistemata e tornai al mio lavoro.
Come sempre le cose mie rimangono sempre a metà.
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happysun013,
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Università 02
Quando ero all'università mi piaceva moltissimo il fine settimana. A parte le uscite con gli amici, avevo la possibilità della casa tutta per me, perché i coinquilini tornavano dalle loro famiglie. E cosi avevo la possibilità di girare nudo per casa, senza nessuno che mi disturbasse. Pranzavo nudo, studiavo nudo. Anche con le finestre aperte, nonostante la strada non fosse larghissima e di fronte di fosse un altro condominio.
Non solo. Ma la domenica mi alzavo presto per godermi il silenzio del quartiere, che essendo pieno di uffici, di domenica, invece, sembrava deserto. D'estate da maggio in poi, dormivo con la finestra aperta, nudo.
Cominciando a tenere la finestra aperta per il caldo, ho scoperto gli orari della signora, ormai cinquantenne che mi abitava di fronte. La sera verso le sette, spegneva le luci di camera sua, teneva la porta finestra socchiusa e si cambiava, mostrando il seno nudo e ancora sodo.
La mattina sveglia alle 7.30, stesso discorso. Apertura delle finestre e cambio, con ulteriore mostra delle tette. Quando ero solo in casa, spostavo il letto davanti alla mia porta finestra e dormivo nudo, sapendo che lei mi poteva e mi guardava.
Cominciai a mostrarmi nei momenti in cui lei era in balcone o aveva la finestra aperta. Un sabato sera nel tardi, faceva caldo e mi misi in balcone tutto nudo con il pisello in erezione, tranquillo tanto in strada non passava nessuno e fregandomene se qualcuno mi guardava dal condominio di fronte. Una sensazione di libertà mai sentita. Si affacciò lei e io feci finta di niente ma l'erezione arrivò. Non potei fare a meno di scappallarmi. La guardai, le sorrisi ed entrai dentro a prendermi un bicchiere d'acqua. Poi tornai fuori, mi appoggia al muretto e ogni tanto mi massaggiavo la cappella. Lei entrò ma la vidi che si mise dietro la finestra a guardare fuori.
Andai a dormire con l'erezione in corso sapendo che lei guardava.
L'indomani mi svegliai con la sensazione che lei stesse guardando, e dopo qualche minuto, lei aprì la porta finestra in mutande e i seni al vento, poi fece qualche passo indietro e si sedette a guardare.
Io per tutta risposta mi affacciai sempre duro, poi mi appoggiai alla scrivania che era posizionata vicino alla finestra e cominciai a toccarmi, ignorandola, ma guardando comunque nella sua direzione. Dopo una decina di minuti che continuava quel giochetto, e lei di nuovo era uscita e poi rientrata, guardai un paio di piani più sotto la scala accanto. Sapevo che ci abitava una signora anziana, aveva un balcone pieno di piante di tutte le dimensioni, e tra quelle, era spuntato un tizio, sui trentacinque in accappatoio... dapprima mi nascosi, poi pensai che essendo più in basso, dal punto in cui ero messo non mi vedeva.
Quindi ricominciai a segarmi, stavolta più deciso...
La vidi attraversare la stanza e d'un tratto la vidi togliere le mutande. Si sedette, e credo che cominciò a masturbarsi, ma non riuscivo a vederla... guardando altrove tornai al tizio, che fumava e guardava nella mia direzione! Slacciò l'accappatoio e cominciò a toccarsi senza mostrarlo, poi tirò fuori la cappella... e io guardavo sia lui che lei. Ma la cosa mi eccitava. Due persone che mi guardavano e si masturbavano.
Il gioco mi piaceva e mi eccitava. E quindi continuai, a volte facendo qualche passo verso fuori. Il tizio aprì totalmente l'accappatoio mostrandosi nudo. Continuai a toccarmi e alla fine sborrai in balcone copiosamente... poi tutto sborrato tornai a dormire...
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happysun013,
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Centro commerciale
Sabato pomeriggio non avevo nulla da fare, così decido di andare a cazzeggiare un po al centro commerciale a Ragusa. Jeans e maglione al solito senza mutande. Giro per il corridoio del centro ed entro alla oviesse. Giro per il reparto alla ricerca di qualcosa. In realtà non voglio comprare nulla, ma ho del tempo da perdere e quindi prendo un paio di pantaloni e mi dirigo verso il camerino. È di lato, è uomo-donna con le tendine e il classico specchio di fronte. Ci sono solo donne e per caso dimentico un po di tenda aperta. Tolgo i pantaloni e piuttosto che provare quelli che avevo preso sullo scaffale, mi guardo il cazzo allo specchio, me lo accarezzo, tiro fuori la cappella. Passa gente, sento la ragazza accanto che si sta provando delle robe, con la madre che rompe fuori. Quando finisce la vedo passare attraverso la fessura della tenda. Non so se mi vede, ma di sicuro mi ha fatto venire voglia. Così mi rimetto i pantaloni, ed esco fuori, faccio un giro e trovo una tuta. Ritorno in camerino mi provo la tuta. Mi giro e rigiro allo specchio, poi abbasso i pantaloni e inizio a segarmi, mi appoggio allo specchio, e mi sego forte... alla fine, quando sto per venire, mi tolgo i pantaloni della tuta e ci vengo sopra. Ripulisco il cazzo asciugandolo con il pantalone, poi lo piego, lo sistemo, mi sistemo io, torno allo scaffale per posare quello che avevo preso ed esco fuori, segato e rilassato.
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happysun013,
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Perizoma perso
Ecco che arriva la mail tanto desiderata. Avevo da qualche tempo ricominciato a frequentare forum per esibizionisti, e così scrivendo trovai una ragazza, che dopo una breve conoscenza su skype mi propose un giochino.
Tieniti pronto perché ti dirò cosa fare.
Così finalmente la mail arrivò. La lessi bene, poi mi organizzai. Andai alla oviesse, e trovai quello che cercavo: un costume rosso ciliegio, osceno, ma che serviva allo scopo della mail.
Rientrai a casa, presi ago e filo, forbici e trasformai quel costume da bagno in un mini perizoma, una di quelli con le bretelle sottili a filo, in cui l’unica stoffa è quella per la sacca per il pisello. Tolsi la retina bianca lasciando solo il tessuto rosso e trasparente. Lo provai un paio di volte, feci delle migliorie, e poi decisi di fare delle prove prima di esaudire la richiesta. Così la sera dopo cena, lo indossai, poi indossai un jeans lasciandoli abbottonati per metà patta e arrotolai la parte superiori in maniera da abbassare ulteriormente la vita. Poi misi una maglietta a maniche corte vecchia che mi stava abbastanza corta, praticamente in linea con la vita dei jeans e uscii. Abitavo a catania, periodo universitario e a maggio a catania si schiatta di caldo anche di notte.
Presi a passeggiare per il quartiere, mani in tasca, per una catania zona piazza europa non molto popolata. Ogni tanto abbasso i jeans tenendo sempre le mani in tasca soprattutto quando incrocio gente e soprattutto quando incontro donne. Ad un certo punto vedo arrivare due donne nella mia direzione, io mi trovo davanti ad una profumeria, e li c’è una panchina in pietra. Così decido di sedermi, abbasso ancora un po i jeans, e alzo poco la maglietta in modo tale che rivolgendo il sedere possa essere a vista il perizoma. Poi prendo il telefono e mi piego ulteriormente , come se fossi intento a scrivere un sms. Le donne arrivano, mi notano, ma si fermano sulla vetrina della profumeria, hanno una discussione in corso, quindi tra una occhiata e l’altra sono ferme dietro di me. Io decido di farmi notare, quindi dapprima mi sventolo con la maglietta, e alzandola, poi tiro indietro il sedere: il jeans, mi è praticamente tutto sceso, sento ormai la pietra col mio sedere. Una delle due donne si gira e mi nota. Mi accorgo che la discussione si interrompe e ridono. Io faccio per sistemarmi meglio, il pisello mi è diventato duro e mi è uscito da perizoma, poi con la mano faccio per grattarmi il fianco e alzo l’elastico del perizoma, poi prendo gli auricolari del telefono e li indosso, senza però accendere la musica, voglio ascoltare e capire cosa dicono di me.
Una delle due donne si viene a sedere sulla panchina, dandomi le spalle e sento che l’amica è li di fronte a lei, sento che prendono delle sigarette e fumano, chiacchierando. Quella seduta tiene la mano sulla panca a pochi centimetri dal mio culo, e ad un certo punto succede l’inevitabile, quella mano poggiata che teneva la sigaretta, si sposta appoggiando la sigaretta accesa al mio sedere! Io scatto in piedi, non mi sarei immaginato quella azione e toccandomi il sedere mi giro. Le donne ridono a crepapelle, io con la mano mi strofino per farmi passare la bruciatura, quando le donne mi riguardano cercando di farfugliare un – tutto bene? – riprendono a ridere a crepapelle, di fatto mi ero girato e il pisello in erezione era fuori dai jeans calati! La donna seduta, quindi si alza e sempre ridendo mi chiede scusa per lo scherzo. Io imbarazzatissimo, faccio un cenno di saluto e me ne vado.
Rientro a casa, sono imbarazzatissimo e paonazzo. Tolgo il perizoma vado a farmi una doccia e mi metto a letto nudo. Passa un po’ di tempo, ma non riesco a dormire, così alzo la serranda ed esco fuori in balcone. Sembra che la strada taccia, e io me ne sto li nudo appoggiato alla ringhiera in ferro del balcone con l’uccello in tiro. Ho un gomito appoggiato e l’altra mano che mi massaggia il pisello. Ho scappellato, e mi sto segando in balcone all’aperto. Mi guardo in torno e non vedo nessuno cosi decido di continuare. Mi sego sempre più forte, bagno la punta con la saliva, e avvicino il pisello alla ringhiera, sono diritto e orgoglioso mi sto facendo una sega su tutta la città. Ho le palle piene e sto per venire, così do un’altra bagnata alla cappella, e riprendo a segarmi. Sto godendo come un matto, mi sento ansimare, e non ho motivo di nasconderlo sento il mio respiro affannoso, piego la testa, sto per venire, prendo un paio di bei respiri mentre riapro gli occhi, guardo al palazzo di fronte, verso quel balcone pieno di piante che sembra una foresta: vedo una luce: una sigaretta! Rimango col fiato sospeso ma non posso più far nulla: sborro vengo dal balcone: una striscia di liquido esce da mio pisello e dopo 3 piani si infrange sul tettuccio di una BMW. So che ormai sono stato visto: faccio finta di nulla e torno a dormire rilassato.
Faccio passare un paio di giorni e poi metto in atto la richiesta.
Rimetto il perizoma, i jeans come avevo fatto in prova, una polo, ed esco di casa. Sono circa le 10 del mattino. Percorro corso italia fino a piazza europa; attraverso la piazzetta e trovo dei ragazzi che hanno fatto buca e che sono li a godersi il sole di maggio. Proseguo e arrivo alla scogliera. Li c’è una piazzetta che si affaccia sugli scogli di pietra lavica dove la gente va a prendere il sole. Su quella piazzetta trovo una comitiva di ragazzine che stanno chiacchierando, con gli zaini accanto, hanno palesemente marinato la scuola. Così entro in azione. Scendo sugli scogli e vado verso il mare, tenendo i jeans più bassi possibili. Scelgo un percorso tra gli scogli che costeggi la piazzetta in modo da essere alla portata delle ragazze. Mi soffermo a guardare il mare, mi alzo la maglietta, mi inginocchio in maniera da far salire il perizoma e far scendere i jeans. Ritorno un po’ indietro poi torno alla scusa del telefono e così faccio una telefonata alla prima persona che mi capita, prendo a chiacchierare al telefono proprio sotto la piazzetta e il bordo della stessa dove le ragazze stanno a sedere. Così mi arrotolo la maglietta mi alzo il perizoma giocando con l’elastico finchè una delle ragazze mi nota e fa notare la scena alle sue amiche, si fa quasi silenzio, si mettono tutte a guardare. Io so di essere guardato e mi abbasso a cercare qualcosa tra gli scogli che in realtà non c’è. Il jeans si abbassa ulteriormente e il pisello invece cresce. Sento le risa, una delle ragazze che dice di fare una foto e con la coda dell’occhio vedo che stanno usando i telefoni per farle. Mi giro dando le spalle e metto una mano nei pantaloni, tiro fuori il pisello, lo scappello, e poi mi giro camminando verso il muretto della piazzetta. Sono imbarazzato ma nello stesso tempo eccitato. Mi accorgo che le ragazze hanno notato il pisello di fuori, alcune si girano altre continuano a guardare. Abbasso la maglietta. Poi passando davanti a loro, dico al telefono, più alle ragazze che alla mia interlocutrice telefonica: Sai ho deciso di andarmi a fare il bagno! Così faccio il giro rientro in piazzetta e passo davanti alla comitiva. Sento farfugliare un idea di seguirmi e io so che ormai lo faranno. Giungo all’altra parte della piazzetta, salo sulla strada che aggira un piccolo promontorio che si trova sul lato opposto rispetto al porticciolo dove, c’è una caletta tra gli scogli da dove è possibile entrare in mare senza problemi e soprattutto è abbastanza riservato.
Così scendo nella caletta, tolgo maglietta e jeans, e metto i piedi in acqua. Mi accorgo che solo 3 ragazze mi hanno seguito, raggiungendomi dagli scogli, e fermandosi sul promontorio a due passi dal mare. Io faccio finta di non vederle. Entro in acqua, e mi faccio una nuotata. Me ne sto a guardare lontano in realtà segandomi, poi quando sono bello duro, mi avvicino agli scogli, sempre facendo finta di non avere visto le tipe tolgo il perizoma e lo lancio sullo scoglio. Nudo a dorso mostrando il pisello ben eretto fuori dall’acqua. Poi sento le risate e faccio per girarmi. Prendo più aria che posso, mi immergo e riaffioro proprio davanti a loro. Faccio un’altra piccola nuotata, come se volessi allontanarmi e mi metto a morto, mostrando il pisello scappellato. Guardo la situazione e vedo che sono solo con loro, così ogni tanto mi sego, senza guardarle. Chiudo gli occhi, mi rilasso e mi sego leggermente, finchè non vengo disturbato da una specie di richiamo: una delle ragazze aveva raggiunto il mio perizoma sullo scoglio e l’aveva preso. Io la guarda faccio per raggiungerla e uscire dall’acqua, ma lei era già andata via e con lei le sue amiche. Così ritorno ai miei jeans, aspetto di asciugarmi al sole, infilo jeans e maglietta e ritorno verso casa.
Ripassando dalla piazzetta le ragazze mi mostrano il perizoma in segno di trofeo, io mi giro e con tranquillità faccio segno che lo possono tenere.
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11 years ago
happysun013,
30
Last visit: 8 years ago
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Richiesta: spiaggia
Pomeriggio, mi preparo per la mia uscita in spiaggia. È arrivata la richiesta e spetta a me realizzarla. Trovo il classico cordino rosso, buttato in fondo al cassetto, mi spoglio, mi tiro le palle e le lego strette. Ho voglia di farmi un po male. D'altronde me lo hanno richiesto. Fin li tutto bene.
Infilo la maglietta e il costume a boxer aderente cui ho tolto la retina interna. È un costume ormai vecchio e il tessuto elastico ormai non aderisce alla pelle ma sta largo, e il pisello tende a uscire.
Mi metto in auto e vado in spiaggia. Parcheggio l’auto e scendo in spiaggia. Prendo a camminare, so in che parte della spiaggia devo andare… man mano che cammino il costume tende ad alzarsi, sento la cappella che si sfrega sul bordo del costume. Mi imbarazzo un po e tendo a coprirmi. In quella parte della spiaggia c’è gente e famiglie, e mi imbarazza il fatto che ci siano bimbi in giro. Proseguo per la spiaggia e la gente si dirada, cosi posso camminare più tranquillo, il pisello strofinandosi col bordo, si eccita e si alza, tirandosi il costume, ma ormai c’è poca gente, singoli, pochissime coppie… faccio finta di niente.
Dopo un po di cammino trovo una coppia sotto un ombrellone, vedo lei che accarezza lui sulla gamba, quando gli passo davanti mi accorgo che il tipo ha il costume spostato e il pisello di fuori… lo guardo con piacere e proseguo.
Arrivo finalmente agli scogli, poco dopo la coppia, mi metto nudo, mi scappello, mi tocco le palle tutte tirate per il cordino e mi faccio il bagno. So che oltre gli scogli c’è una spiaggetta ed è li che voglio andare. Guardo la coppia con interesse vedendo palesemente il movimento di mano della moglie sul marito, ed esco dall’acqua eccitato. Raccolgo lo zaino e mi arrampico sugli scogli.
Prima di scendere nella spiaggetta mi metto in piedi sugli scogli, mi sego un po e poi scendo definitivamente.
Quando arrivo giù mi accorgo di non essere solo. C’è un tipo all’ombra sotto gli scogli nudo che si tocca, cosi decido di far finta di niente e mi metto più in la. Stendo il telo e mi vado a fare il bagno. Uscendo dall’acqua mi accorgo che la coppia di prima si è alzata e guarda con aria interessata dalle mie parti.
Cosi esco e mi stendo sul telo massaggiandomi il pisello.
Il tipo allora esce allo scoperto con l’arnese in tiro e mi si avvicina. Io per tutta risposta mi siedo mi appoggio agli scogli, metto l’mp3 e chiusi gli occhi, mi lecco le labbra continuamente.
Il tipo si avvicina, gli faccio capire cosa voglio e lui me lo mette in bocca. O lavoro per bene, gli lecco e succhio le palle, e poi lo lascio spingere. Mi tiene la testa e spinge, io riesco a gestirlo, lo sento nella mia bocca caldo e duro…
Quando lo vedo troppo teso, lo allontano un po’ e prendo a spampinarlo io. Quando tiro fuori dalla bocca il membro apro gli occhi un attimo e mi accorgo che la coppia è seduta sugli scogli a guardare.
Finisco quello che devo fare e il tipo mi viene in faccia… lo sego finchè non si affloscia e poi mi appoggio allo scoglio soddisfatto. Il tipo raccoglie le sue cose e con indifferenza se ne va…
Decido di farmi un bagno anche per pulirmi la faccia dalla sborra… mi faccio una nuotata ben sapendo che la coppia mi sta ancora guardando, e quando esco i due stanno a chiacchierare vicino al mio telo.
Io faccio finta di niente e vado a sdraiarmi.
È lei che mi rivolge la parola. Mi guarda le palle e mi chiede se ho paura di perderle così strette. Io rispondo di no che solo mi procura piacere… la tipa si abbassa e prova a toccarmele, si ferma chiedendomi il permesso e io la lascio fare…
Poi mi chiede se so fare la stessa cosa anche alle donne e cosi si spoglia e si sdraia accanto. Io allora mi metto in mezzo alle sue gambe gliele allargo e le sistemo come voglio e prendo a leccare la patata. La massaggio, lei si eccita e io continuo. Intanto anche il marito si è spogliato. Dopo essersi segato un po si sistema dietro di me, mi tocca le palle, gioca con il mio buchetto e prende a segarmi. Io sento la moglie che cresce in piacere e continuo finchè non viene…
Quando finisco mi metto sulla donna, sento il marito che si stringe dietro e mi sega, mi sega in maniera forte mi fa male, le palle mi scoppiano… finchè non vengo sulla donna…
Quando mi rilasso vedo lei che sta per pulirsi con la mano. Le faccio segno di no e prendo a leccarla raccogliendo tutto il mio sperma. Mentre faccio questo lavoro il marito continua a segarsi finchè non mi viene sul culo.
Io raccolgo tutta la mia sborra la faccio vedere alla donna e la ingoio davanti a un suo bel sorriso.
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11 years ago
happysun013,
30
Last visit: 8 years ago
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Quell'incontro in spiaggia
Spesso nel periodo estivo, la domenica vado a prendere il sole a Focene, una piccola località a ridosso dell’aeroporto di Fiumicino.
Erano già un paio di volte che andavo nella spiaggia nudisti, quella domenica mi ero depilata totalmente, lasciando un minuscolo ciuffettino di pelo corto.
Carica di ombrellone, lettino e frigo portatile, trovo il posticino adatto, una piccola area delimitata da tronchi disposti in quadrato.
Sistemo il lettino, l’ombrellone, mi assicuro di mettere il frigo portatile all’ombra e, una volta spogliata di tutto, mi sono distesa a prendere il sole.
C’era un leggero venticello che rendeva la giornata ideale.
Ogni tanto mi alzavo per fare un bagno per poi tornare a distendermi.
Avevo notato un uomo sui 45… 50 anni, un bel pezzo di maschio e con una bella dotazione; vedevo che passeggiava passando spesso davanti a me, guardandomi.
Ad un certo punto si siede su un tronco ad una decina di metri da me, porcella come sono ho incollato gli occhi su di lui ed ho inarcato la schiena mettendo in risalto il mio culetto abbronzato, muovendolo lentamente.
Lui si guarda intorno e poi torna ad osservarmi restando li per qualche minuto, finchè si alza e comincia ad avvicinarsi.
Era titubante, ma una volta arrivato in prossimità dei tronchi che erano intorno a me, gli sorrido e lui scavalca il perimetro sedendosi su una pietra di fianco a me salutandomi.
Senza dire una parola mi carezza una gamba ed il culo, lui era seduto rivolto verso di me con le gambe aperte ed il suo cazzo pendolava li, vicino a me.
Mentre continuavamo a guardarci negli occhi ho allungato la mano iniziando a carezzare il suo cazzo che subito ha reagito iniziando ad alzarsi.
Avrei voluto prenderlo in bocca, ma il posto non ci consentiva di avere quel minimo di intimità, così, mi girai verso di lui restando sdraiata ed aprendo un po’ le gambe.
Lui passò una mano tra le mie gambe iniziando e stimolare il mio buchetto mentre io gli massaggiavo il cazzo che oramai era duro come il marmo; sentivo le sue dita che si facevano un varco scivolando dentro al mio culo, quanto avrei voluto che il suo cazzo avesse preso il posto delle dita.
Il piacere mi stava inebriando mentre la mia mano lo segava con sempre più decisione, finchè vedo che si avvicina di più a me e sento uno schizzo sul mio petto, poi un altro, una copiosa sborrata colava sul mio petto e riempiva la mia mano.
Soddisfatto si è chinato, mi ha baciato ringraziandomi ed è andato via.
È stata una bellissima esperienza, peccato che ci siamo più rincontrati.
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11 years ago
milena3travesta,
45
Last visit: 10 years ago
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Il bel marcantonio
giornata noiosa zona snob io e la mia amica in giro giovani oche alla ricerca del gallo ,lei oggi non vuole stare con nessuno neanche con me,shame,si vuole innamorare del ricco sempre a dieta con le sue gocce e i suoi integratori x la sua dieta ogni dieci metri scende dalla macchina e piscia per strada,una palla al piede ma indispensabile ce la mette tutta ad entrare nella parte,mistress credi che questo si innamorera di me ?mistress cos'e'e che dovrei fare con queste assurde orecchie?mistress vieni anche te con me nei miei orgia partyes stasera?io no, vita spericolata l amante eccitante pericoloso e bello perche i belli credano siano sempre pericolosi e' a me sconosciuto ,lo trovo sulla strada lui e le sue baghette scapolo d oro bello come il sole,ciao bella ragazza t va di salire su da me e bere una cosa,che spregiudicatezza in queste lidi eppure siamo a genova,MA DI DOV'E'? con quel naso e quel pacco em be si 2+2 gia 3,ah ah ah ,bello l appartamento di questo bel moro dai capelli ricci imprenditore con un fisico spettacolare e un membro non convenzionale,bedda madre figlia mia siediti sul divano e parliamo due minuti tempo che mi siedo lo avevo gia addosso tempo che mi tocco la camicetta ero gia sul tavolo tempo che sono venuta come una pazza ero gia sulle sue lenzuole in noir silk ,non l ho mai piu visto ne mai ho suonato alla sua porta ,ma evidentemente e' stata una delle piu soddisfacenti scopate della MIA VITA.pink tales from mistressbs
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11 years ago
admin, 75
Last visit: 3 hours ago -
Che donna
E dal 2008 che frequento questo splendido sito . lho conosciuto
grazie ad una vecchia amica che da un po nn frequento più.
premetto che ho sempre scopato tanto , le donne nn mi sono mai mancate
ma scopare una donna con il marito e mettere lei al centro delle
attenzioni di due bei maschioni e bellissimo. sono eterissimo .
mi piacciono le donne in tutte le loro sfaccettature.
alte basse bionde brune ......la donna e lessenziale per la ns vita.
andiamo al dunque.
dopo alcuni mesi di messaggi mail e telefonate
mi misi in contatto con una cp napoletana
per una questione di pricacy nn svelo il loro nick
anzi se loro leggeranno questa mia lettera capiranno.
dopo varie telefonate arriva il giorno dellincontro
era un sabato pomeriggio a napoli pioveva.....
ci incontrammo un bel caffe , vari sguardi , uscimmo dal bar......
e lei decise che gli piacevo...salimmo in macchina e ci avviammo
in un appartamento che quellamica mia mi presto.
tutto pronto pulito e ordinato
luci in penombra , music sottofondo , vodka e champagne iniziarono
a riscaldare gli animi......lei era bellisima 45 anni bionda bella
liscia , provocante......lingery sexy
lui subito prese la situazione in mano la inizio a spogliare
e la lascio con minislip e reggiseno.....poi mi invito
io iniziai a toccare a baciare il collo il seno...
ma lei nn perse tempo subito tocco il mio cazzo per capire le dimensioni.
tutti e tre sul letto ....lui aveva un cazzo esagerato
io mi difendo benissimo ma lui aveva un cazzo enorme
la leccavo tutta la fica ormai colante di umori mentre lui
gli ficco tutto il cazzo in bocca impressionante
lei incominciava a torcersi ad ansimare la mia lingua
incominciava a dare i primi frutti.... lei mi mise le mani dietro la testa
e spingava la mia nuca sul suo clitoride ormai duro come un cazzetto.
cambiammo posizione e vidi il suo cazzo scomparire nella fica bagnata
in un solo colpo......adesso lei ingoiava tutto il mio cazzo ormai duro e grosso
lui la scopava forte sempre più forte la incitava a succhiare la mia cappella gonfia
lei incominciava ad urlare scopatemi allargatemi tutta
allora lui mi invitava a scoparla e tua......mi disse
lei voglio stare sopra tu sotto....la scopavo lei si muoveva dolcemente
era una artista , avevo tutto il suo culo palpato dalla mie mani e che culo
lei si giro e lo invito....dai sfondami il culo
e cosi tutti e tre eravamo una persona sola persona
lei incomincio ad urlare diceva parolacce ...voglio di più
più forte .....il marito prese n dildo e glie lo ficco in bocca......
i nostri respiri diventavano sempre più affannosi
impressionante eravamo un solo corpo e quanta passione
e che donna ormai sotto i nostri colpi era al culmine
del piacere......non so quante volte ha goduto
ma che donna ....alla fine il suo corpo fu invaso da flotti di sperma bollente.
ma che donna una vera grande milf.
si alzo dal letto ci lascio sfiniti , contenta di aver dominato due uomini.
passo più o meno mezzora il marito ando in bagno....
e lui volle scopare di nuovo con me.......
lo so lui ci spiava , lei era un lago aperta e allargata
mi isi sopra e la scopai per tanto ma tanto .....alla fina dopo alcuni
suoi orgasmi ......mi disse lasciami il tuo sapore in bocca.......
mi fece una pompa esagerata neanche una goccia lascio uscire
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11 years ago
profondoazzurro462010,
30
Last visit: 6 years ago
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Moglie feticista in gangbang
Finalmente era arrivato il giorno in cui mia moglie aveva deciso di scopare insieme a me e ad altri due amici conosciuti sui siti di scambisti. In realtà non
erano proprio dei bei ragazzi eppure mia moglie era stata giorni a scegliere le foto che più la intrigavano e logicamente li aveva selezionati esclusivamente
per le dimensioni spropositate dei loro cazzi.Mi diceva, che se proprio lo doveva fare, almeno doveva prenderli belli grossi!
Lei aveva preparato una piccola e cenetta e dopo brevi presentazioni e sguardi evidenti rivolti alle patte dei pantaloni dei nuovi signori, mia moglie disse
di sederci a tavola solo in mutande. La cosa ci intrigò e così facemmo.Lei invece rimase composta con il suo vestitino e le calze autoreggenti che si
intravedevano. Sapevo che era senza mutandine, già con la ficona da fuori, pronta a qualsiasi evenzienza come lei mi aveva confidato.
Si parlava del piu e del meno e i commensali erano molto attratti dallo sguardo da troia della mia mogliettina e la stavano riempendo di complimenti. Io,
rispetto agli altri ero meno partecipe ai discorsi, perchè in realtà la mia mente non riusciva a pensare ad altro che da li a poco i due si sarebbero scopati
la mia dolce mogliettina!!!Probabilmente ero l'unico ad avere già il cazzo in tiro senza ancora cominciare. Eravamo al dolce anzi più precisamente al gelato.
Infatti mia moglie prese da freezer una vascetta di gelato e fece 1 porzione ciascuno.
Si avvicinava il momento quando con stupore collettivo, mia moglie mi dice di alzarmi in piedi e spostarmi verso di lei. Da seduta, mi calò le mutande.Bastò
che mi sfiorasse la cappella con un dito ed il mio iniziò ad avere le contrazioni precedenti alla sborrata. Prontamente la troia afferrò la sua coppa di
gelato, e avvicinandovi il mio cazzo vicino,lo condì con una sborrata bella densa e abbondante. Poi guardandoci con aria da troia disse: VI ASSICURO CHE COSI
E MOLTO MA MOOOLTO PIU GUSTOSO!!! Prese un bel cucchaio di sborra e gelato, lo mise in bocca e iniziò a mangiare, fino a che la coppa fu vuota.
Si alzò senza dire una parola e si spostò sculettando come una sgualdrina in camera da letto.
Feci cenno ai due di seguirla . Si alzarono dalla sedia e vidi che avevano i cazzi eccitatissimi dalla scena che uscivano dalle mutande. Fu una cosa
bellissima immaginarli già dentro di lei.
Entrammo in camera e la trovammo a coscie aperte. Io mi sedetti sulla poltrona ed incitai i due che le si avvicinarono vicino alla bocca. Non appena vide
quei due missili, mia moglie disse: OHHHH, E CHE COSA SONO STE DUE MAZZONE!!! MEGLIO CHE IN FOTO. MARITINO MIO, MI DISPIACE MA SARANNO ALMENO 2 VOLTE E MEZZA
IL TUO CAZZETTINO!!! FORZA FATEMI SENTIRE DONNA!!!!
I due obbedirono e facevano a gara ad entrare nella sua bocca lubrificata. Lei spompinava avidamente e se li sbatteva sul viso, sulle orecchia, sulle tette.
I due che erano feticisti nel frattempo le allargarono le gambe ed iniziarono a leccarle i piedini, rivestiti dalle autoreggenti a da sandali stile lap dance
con tacco altissimo e zeppa. Dopo averli spompinati per bene in modo da amumentarne ulterioremente le dimensioni si girò a pecora presentando il suo culo
vergine(infatti non lo aveva mai dato a nessuno). BRAVI, MI SENTO UNA TROIA QUALCUNO MI SFONDI IL CULO...Il ragazzo con l'uccellone più doppio si fece
avanti. La prese da dietro, stracciandoglielo completamente. Mia moglie urlò di dolore misto a piacere poi si abituò e l'umono stantuffava alla grande.
L'altro si fece spazio e infilò il suo cazzo lunghissimo nella ficona bagnatissima di mia moglie, dilatandola come mai avevo visto. Orami li vedevo
disinibiti al massimo e avevano completamente perso quel po di vergogna dovuta alla mia presenza. Iniziarono a parlare ma l'unica cosa che sapevano dire
erano insulti e parolacce. SEI UNA TROIA... DAI FAI GODERE I NOSTRI CAZZONI... GUARDA QUEL CAZZETTO DI TUO MARITO, SI STA MASTURBANDO SULLA POLTRONA... GLI
PIACE QUANDO TI CHIAVANO GLI ALTRI...
e lei rispondeva: SIIIII, RAGAZZI, SIETE DEI VERI UOMINI... I VOSTRI SONO CAZZI DI PRIMA CATEGORIA... ME LI SONO SCELTI PROPRIO BENE I MIEI PISELLONI!!!
E anche io dicevo qualcosa: OOHHH, AMORE, COME E' ECCITANTE VEDERTI MONTATA DA QUESTI DUE STALLONI, QUANTO SEI TROIA. DEVI ESSERE SEMPRE COSI TROIA!!!
Era ormai da un pezzo che se la stavano chiavando ed io non avevo voluto interferire. Erano ormai esausti e mia moglie se ne era accorta. Aveva capito che di
li a poco sarebbero esplosi.
Si fermò, si alzò all'impiedi sui suoi tacchi e come una mistress disse ai due ed anche a me di inginocchiarci ai suoi piedi.
Lo facemmo. SU MASTURBATEVI E VENITEMI SUI PIEDI, PORCELLONI!!! La cosa fece eccitare tutti. Fui il primo a venire, schizzandole lo sperma sul piede
sinistro. La scena fece arrendere gli altri due che espolsero quasi contemporaniamente tutta la sborra che avevano nelle palle sul piede destro di mia moglie
inondandole le scarpe e le calze di liquido caldo e denso. Era una scena eccitantissima. Andai in bagno per prenderle un fazzolettino, sicchè pulisse lo
sperma dalle scarpe ma lei mi interruppe e disse: AMORE, CHE CAZZO FAI, SPRECHI IL PREZIOSO SPERMA IN QUESTO MODO!!! NON PREOCCUPARTI MI OCCUPO IO DI PULIRE
LE SCARPE. Se le tolse dal piede e una alla volta le lustrò, con la lingua, succhiando, leccando e bevendo tutta la sborra con cui le avevamo ricoperte.
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11 years ago
calvobig,
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Last visit: 4 years ago
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Relax in spa
Con la mia lei, avevamo deciso di concederci tre giorni di relax per tentare di smaltire il carico di stress che oggi purtroppo si accumula a dismisura nella vita operativa di tutti i giorni.
Località scelta, un hotel con spa a Merano.
Al mattino escursioni mentre al pomeriggio scendevamo nella spa per massaggi, bagno turco, sauna e piscina.
Niente di eclatante ma tutto sommato carino e rilassante.
L'ultimo pomeriggio scendiamo un po' sul tardi, e vedo solo una presenza femminile nella piscina.
Mi tuffo in piscina e mi accorgo che ha l'accappatoio aperto ed è senza slip, nuoto nella piscina e ho la sensazione che, più che chiedere l'accappatoio, lo lasci aprire generando in me una certa evoluzione fisica. Tengo sotto controllo la topina rasata della bella ragazza anche dopo uscito dalla piscina e sistematomi a fianco della mia lei che leggeva un libro. Dopo pochi minuti entra un ragazzo proveniente dalla zona sauna, va dalla ragazza, ed appena tolto l'accappatoio, si tuffa in piscina totalmente nudo oltretutto con un certo affare in evidenza.
Anche alla mia signora noto che fa un certo effetto, si vede bene, passano alcuni minuti, il ragazzo risale e si sdraia a fianco della ragazza, sembra tutto tranquillo. Noi, forse un po' stimolati da quanto visto, decidiamo di fare una sauna e, strano ma vero, la mia lei propone di togliere gli slip per la sauna e tenere solamente l'accappatoio. Trascorsi una quindicina di minuti usciamo, doccia poi ci apprestiamo a rientrare a bordo piscina sugli sdraio per un relax. Avvicinandomi alla porta vetri che separa locali sauna da piscina, noto che la coppia di ragazzi sono in effusioni amorose avanzate.
Tentenniamo un attimo poi decidiamo comunque di entrare, naturalmente la scena mi ha ulteriormente stimolato ed anche la mia lei, la vedo molto sveglia.
Tornati sugli sdrai anche noi non facciamo attenzione a chiudere gli accappatoi e lasciamo in vista tutte la nostre parti nascoste,in particolare il mio è svettante ed in piena erezione.
La coppia riprende le effusioni e pian piano ci coinvolge al punto da iniziare anche noi al toccarci a vicenda, al che, forse interpretando giustamente come un incitamento iniziano un vero rapporto dove il lui la prende da dietro. La situazione si scalda ancora di più al punto che la coppia si avvicina ai nostri lettini sdrai e visto che non abbiamo rifiutato ma anzi abbiamo dato segnali di apprezzamento, le attività si evolvono al punto che abbiamo iniziato al toccarci a vicenda, il lui la mia lei che aveva sciolto ogni pudore e mostrava una bella passerotta anch'essa depilata con attenzione, ed io che alternavo carezze ai seni quasi perfetti della lei, alla sua bellissima topina, già però occupata dal suo lui.
Forse il fatto di essere in luogo pubblico con la possibilità di essere scoperti da qualcuno che poteva entrare in piscina e la cosa nata così per caso è stata così eccitante per tutti che in pochissimo tempo abbiamo raggiunto tutti il massimo del piacere, è stato bellissimo!
Una esperienza nuova, intensa ed indimenticabile, peccato era l'ultimo nostro giorno di permanenza.
5
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11 years ago
ugo61,
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Non credevo di essere così masochista
Diversi anni fa ho conosciuto una coppia in chat. Una chat dove ancora non ci si vedeva in cam. Ci siamo inviati delle foto, erano attraenti, arrapanti. Mi dissero al telefono (che nel frattempo c'eravamo scambiati) che potevo andare. Non sono un uomo brutto, ma già allora ero un po' sovrappeso. Massimo (l'uomo della coppia) mi disse che per loro contava più che altro la dedizione dell'uomo e se si adattava (e godeva) delle loro pratiche sadomaso. Un po' preoccupato gli chiesi se erano particolarmente dure. Mi rispose: - Vedrai-. E aggiunse che non era il caso di dilungarsi a dire ciò che si poteva fare. Se mai dicessi subito le preclusioni che avevo. Risposi che non mi andava che ci fosse penetrazione fra uomini. Mi rispose che, essendo la sua donna così attraente di sicuro preferiva penetrare lei. Dissi inoltre che non mi piacevano giochi con le feci e segni permanenti sul corpo.- Era d'accordo.
Continua
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11 years ago
aipiedi, 68
Last visit: 1 day ago -
Passato felice
Ciao vi racconto un po di me e di cio che mi e capitato un po di tempo tramite desiderya ho conosciuto tempo fa un ragazzo di agrigento bel cazzo.
Ogni volta che provava a portarmi a casa sua,visto che non so trattenermi vedendo i pantaloni eccitati,sull ascensore premevo stop,e slacciandogli la cintura e sbottonando i pantaloni,lo prendevo in mano.
Mmm che storia la lingua mi scendeva e saliva sulla sua mazza per inumidirlo e cosi penetrarmi meglio la gola.
Ma purtroppo ciò che e bello dura poco,veniva subito.
Gran bella quantità.cosi neanche riuscivo a prenderlo.
Cosi un giorno mi fece salire a piedi terso piano a piedi,entrammo a casa sua e mi porto subito a letto,come al solito lo presi in bocca per inumidirlo,magari questa volta sarebbe riuscito a penetrarmi un po :).
Ma suonarono alla porta dopo non appena 5 minuti che eravamo,li.
Entrarono in stanza 4 suoi amici,ed anche se cera buio mi ricordo le misure.
Lui mi sussurrò al orecchio"se non riesco io loro si "
Cosi cercai con le mani e si qualcuno lo aveva piccolo ma lo sapeva usare molto bene e qualche altro un po troppo.fu un avventura che rifarei,non avevo neanche una mano libera.
A pecora la mia posizione preferita,mani strette a due mazze,ed a giro mi penetravano sia bocca per inumidirlo,che fortemente il culetto.
Uno solo mi schiaffeggiava e mi allargava le chiappe per penetrarmi piu affondo.
dal primo che mi venne dietro iniziarono tutti a venirmi a dosso ed in faccia.
Anche io riuscii a venire in tempo,stupendo.
Fu la mia prima esperienza in un orgia.
Lo rifarei al buoi ovviamente :)
Ciao a tutti
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11 years ago
admin, 75
Last visit: 3 hours ago -
Soddisfare mia moglie
Ciao mi chiamo Giovanni. Dalle foto si vede chiaramente che lei è davvero bella. Immagino la miriade di messaggi che ricevete ogni giorno ma spero siate curiosi di venire a sbirciare il mio profilo. Vi anticipo che sono una persona a cui non piace la volgarità , sono solare passionale e piena di energia. Mi piacciono i rapporti dove a essere coinvolti siano tutti i sensi e soprattutto la testa e la buona educazione...fatti anche di amicizia e complicità, anticamera dell'eros! Un bacio ed a presto spero.....
P.S. Posseggo anche un camper nuovo con la quale si può fare una gita al mare o in campagna in assoluto relax. Ecco questo è il messaggio che ho mandato ad una coppia che aveva pubblicato l'annuncio qui su questo fantastico sito. Il loro annuncio diceva "coppia cerca singolo anche per un amicizia duratura quindi deve avere un cervello e soprattutto deve saperlo usare". Fin qui un annuncio chiaro e determinato corredato poi da delle foto della lei di coppia in pose artistiche non volgari, dove le nudità che si vedevano, facevano immaginare una bella donna agile sinuosa con una potente carica erotica. Ma la parte che mi ha intrigato di più è stata quella finale dell'annuncio dove c'era un P.S. che diceva "a noi piace fotografare gli incontri". Lì ho capito che la coppia oltre ad avere una vena artistica doveva essere anche molto porcellina. La fortuna volle che loro dopo qualche tempo risposero al messaggio dicendo che erano interessati a conoscerci meglio e che magari avrebbero preferito vederci in cam. Stabilito l'ora ci vedemmo in cam e subito nel monitor mi apparve il lui della coppia disteso su un letto. Pizzetto occhiali un po' in carne ma con un sorriso da porco che la diceva lunga. Dopo aver chattato per un paio di minuti sposta la cam e vedo la moglie in camicia da notte bianca che si avvicina al monitor. Mora con un bel viso ed occhiali da dove s'intravvedevano degli occhi vivaci e con un sorriso a tre quarti molto sexy che faceva davvero capire come doveva essere sveglia a letto. Siamo subito entrati in simpatia e concordammo di vederci la sera stessa in una località marina vicino Catania dentro il mio camper. Idea che a loro intrigava moltissimo perché in effetti il camper è una soluzione discreta comoda ed accogliente per incontrarsi in qualsiasi posto che sia mare o montagna o in pieno centro in città. Noi dentro ed il mondo fuori. Arrivai verso le 9:30 di sera nel luogo convenuto e loro erano già li puntualissimi, cosa che mi fece molto piacere perché anche dalla puntualità si vedono le persone serie. Scesero dalla
macchina e salirono sul camper accomodandosi subito sul divano-letto ed entrando subito in confidenza con l'ambiente intimo e perché no anche afrodisiaco dell'atmosfera che c'era li dentro. Offrii loro da bere ed iniziammo a conoscerci meglio parlando un po' delle nostre vite e delle nostre esperienze. Naturalmente occasione anche per squadrarci meglio e incrociare gli sguardi per avvertire anche le cariche erotiche di ciascuno di noi pronte ad esplodere. Lui meglio che in cam. si chiama Carlo, un uomo sulla cinquantina ma portati benissimo. Un po' sovrappeso ma agile nei movimenti. Socievole alla mano e soprattutto si vedeva che era un tipo voglioso. Lei si chiama Simona. Una donna sulla quarantina avanzata ma portati benissimo, davvero fantastica. Non una donna appariscente ma molto sensuale e sexy nei modi di fare e nei movimenti . Ripeto mora con occhi bellissimi scuri con taglio leggermente orientale dietro agli occhiali che uniti al bel viso e quel sorriso accattivante facevano di lei una donna molto arrapante. Voce sensuale calda e sicura che mostravano di lei un carattere determinato. Fisicamente pelle abbronzata liscia e profumata. Aveva un mini abito estivo largo in tessuto leggerissimo da dove uscivano delle belle cosce vellutate, delle braccia e mani agili che mi facevano davvero pensare ad un felino pronto a graffiare. La conversazione inevitabilmente arrivò al punto che più c'interessava. Il sesso! Cosa ci piaceva fare e cosa volevamo fare. Ebbene non ci fu molto da dire perché io subito manifestai la voglia di baciarla da subito e lui per tutta risposta mi disse "la priorità è soddisfare mia moglie". Allora subito mi sedetti di fianco a lei e dissi "certo sarebbe davvero un peccato non soddisfarla, posso?" e mettendole una mano da dietro la nuca me la tirai verso di me e cominciai a baciarla davanti al marito mentre con l'altra mano cominciai a tastarle le tette da sopra il vestito. Tette una seconda piena ma sodissime con piccoli capezzoli già ritti e durissimi . Il sapore della sua bocca era buonissimo mi staccai dopo un po' e le girai la testa verso il marito che la baciò avidamente. Si vedeva che già si era eccitato tantissimo. Quindi cominciò un tastarsi da sopra i vestiti ed un alternanza di baci in bocca a Simona. Prima io poi lui poi di nuovo io e poi lui mescolando la saliva di tutti e tre nelle nostre bocche mentre con le mani lei ci toccava contemporaneamente i nostri cazzi da sopra i pantaloncini e noi dal canto nostro già con le mani eravamo sotto i suoi vestiti che la tastavano dappertutto fino a quando io non arrivai sotto le sue mutandine. La fica era già bella umida e accogliente sotto le mie dita e anche lei si fece più audace e con sorprendente maestria con una mano a destra ed un a sinistra tirò fuori i nostri cazzi e cominciò a segarli contemporaneamente. Una sega lenta e sapiente che unita al piacere provocato dalle nostre bocche ci faceva ansimare sempre di più contorcendo i nostri corpi ad ogni singolo movimento. Fu li che suo marito le prese la testa e se la portò sul suo cazzo guardandomi negli occhi mentre la moglie si apprestava a fargli un bel pompino anch'esso lento. Notai che lui aveva un bello cazzo grosso e che gradiva davvero il trattamento della moglie. Io cominciai a scendere e a fare conoscenza delle grazie di quella bella femmina. Bella fica depilata e soprattutto profumata nonostante fosse già bagnatissima. Mi misi a leccarla avidamente succhiando umori e colandole la saliva dalla mia bocca. Saliva che scorreva dalla fica al buco del culo. Cominciai a leccare anche quello scorrendo dal basso verso l'alto e poi dall'alto verso il basso con la lingua una volta il buchetto una volta la fica. Mi piaceva poi penetrarla con la lingua alternatamente fica e culo sempre più in fondo e lei gradiva molto. Si vedeva come sempre con il bacino assecondava a ritmo delle mie leccate e delle mie penetrazioni con la lingua contornate dalla saliva che producevo in quantità per bagnarla tantissimo. In quel contesto mi piace che giù ci sia un ambiente bagnato dove la bocca la lingua e le dita possono insinuarsi dappertutto senza resistenza alcuna, solo piacere. Lei dopo qualche minuto di questo, trattamento mentre succhiava il cazzo del marito che da sopra osservava me che le davo piacere, godette ansimando e contorcendosi come un gatto in piene convulsioni lasciando per un attimo il cazzo di suo marito per espellere l'aria trattenuta per l'apice del godimento. Il marito a quel punto non le diede neanche il tempo di riprendersi bene che le si mise di fianco e con il cazzo durissimo la penetrò con un colpo secco in fica. Evidentemente gli piaceva approfittare di quel momento e lo aveva aspettato tanto che cominciò a scoparla selvaggiamente in quella posizione. Io mi alzai e notai che lei non si era tolta le scarpe estive che fasciavano un piede ben fatto e sexy anch'esso. Aveva un che di erotico che cominciai a segarmi tenendole il piede appoggiato al mio cazzo. La scena era questa: lui la scopava di lato mentre lei aveva la coscia sollevata che tenevo in mano per strusciare il mio cazzo sui suoi polpacci e sulle dita dei suoi piedi. Davvero molto eccitante ve lo assicuro. Lui dopo qualche minuto di martellamento le tolse il cazzo della fica e glielo mise dentro al culo con la stessa violenza di quando l'aveva penetrata davanti. Li lei s'inarco un po' dal dolore e lui per tutta riposta affondò di più dicendole piano "ti sto facendo male?". Ma glielo chiedeva tanto per chiedere perché tanto affondava ugualmente senza pietà fino in fondo. Lei mugolava di dolore ed io pensavo che per fortuna l'avevo bagnata bene bene e fu allora che anch'io approfittai di questa sottomissione mettendoglielo in bocca mentre un po' soffriva tenendole la testa con due mani e penetrando il mio cazzo fino in fondo alla gola. Dopo un po' però notai che i mugolii diventarono di piacere tanto che Simona mise la mano sul fianco del marito per dettare un ritmo voluto da lei dentro il suo culo. Mi venne spontaneo allora calarmi e leccarle la fica esposta mentre lui la scopava. La leccavo avendo il cazzo di lui a contatto con il mio naso che la inculava fino in fondo. Anche li lei ebbe un altro orgasmo. Tanto che lasciò il mio cazzo per dedicarsi completamente a se stessa e al suo godimento. Io allora in quel tempo morto mi misi il preservativo e lui posizionando sua moglie a pecorina davanti a me disse "inculala fino in fondo che le piace tanto" dandole anche una piccola sculacciata per far capire che era roba sua e me la offriva volentieri. Prima di incularla ammirai davvero il suo culo a pecorina che fino ad allora non avevo ancora potuto apprezzare bene. Aveva un culo fantastico. Sodo abbronzato anch'esso perché sicuramente usava il perizoma e liscio come quello di una ragazza di vent'anni. A quel punto, dopo tanta considerazione, appoggiai il mio cazzo e affondai in un colpo solo anch'esso forte, tanto, che lei non potette fare a meno di emettere un urlo di dolore. Cominciai anch'io a pomparla forte fino alle palle mentre con una mano le toccavo davanti la fica a masturbarle il clitoride come mi piace fare e nel frattempo Carlo la baciava in bocca in maniera passionale alternando ai baci il cazzo fino in fondo alla gola sempre con forza. Poi ad un certo puntò si staccò da lei prese la macchina fotografica e cominciò a fotografare lei inculata da me. Scatti ovunque. Sopra sotto di lato. Lei davvero fantastica perché soffriva godeva e saliva in sala di regia quando voleva dettando i ritmi a tutti. Tanto che dopo qualche minuto mi fece sdraiare e mi salì sopra a cavalcioni e mi scopò con un ritmo lento. Saliva e scendeva sul mio cazzo piano piano come a gustarsi tutta la misura del mio cazzo centimetro dopo centimetro e lui sempre a fotografare. Li potei apprezzare le tette di Simona. Cominciai a baciarle avidamente succhiandole i capezzoli bagnandoli con molta saliva e schiaffeggiandoli di tanto in tanto mentre ogni tanto le prendevo la testa per baciarla con passione in bocca. Lei sorrideva con il suo sorriso a tre quarti e mi faceva impazzire sta cosa. Ero sempre più coinvolto. Le misi da quella posizione un dito nel culo che lei gradiva molto in quella posizione. Dito che poi Carlo spostò per far posto al suo cazzo nel culo di Simona che poteva cosi godere di un bella doppia penetrazione. Lei li si abbandonò sopra di me totalmente. I colpi di lui erano sempre più forti e lei gemette diverse volte dentro la mia bocca. Potevo godere appieno degli attimi di godimento di lei sotto i colpi compressi di tutti e due mentre con il bacino aderente al mio strusciava il clitoride e la bocca era riempita dalla mia lingua. Quando gemette più forte suo marito uscì si mise in piedi e le indirizzò il cazzo direttamente in faccia e tenendola per i capelli tirata un po' giù le sborrò in faccia ed in bocca gemendo anche lui tantissimo gridando poi "siiii cosi" . Sborrò cosi tanto che alcune gocce arrivarono in faccia anche a me che stavo giù in traiettoria e la cosa che mi fece eccitare di più fu che lei con la faccia e la bocca sporca di sborra si piegò su di me e mi baciò in bocca avidamente tenendomi fermo con le mani e con le gambe come a non volermi fare scappare (cosa che non avrei mai fatto) e con il solo movimento del bacino con il mio cazzo fino in fondo mi fece sborrare dentro di lei come non mai con spasmi del mio corpo pazzeschi sotto di lei che non mi lasciava andare né con il corpo ne con la bocca,nonostante mi contorcessi con forza, fino a quando non cessarono le convulsioni del mio godimento. Neanche a dirlo che il suo sorriso a tre quarti fece capolino non appena cessarono gli spasmi ed io ero li a tentare di rilassarmi e gustarmi anche con il pensiero su quello che mi era accaduto pochi secondi prima. Ci sdraiammo tutti e tre con Simona sempre in mezzo che sorrideva un po' a me ed un po' a lui come compiaciuta e soddisfatta del trattamento ricevuto. A turno ci lavammo poi in bagno e bevemmo uno spumante che tenevo in frigo. Neanche a dirlo ma ci muovevamo tutti spontaneamente come ci conoscessimo da sempre. I sorrisi erano più complici e si scherzava un po' su noi stessi. Davvero il clima era più goliardico che mai tanto che volutamente rovesciai un po' di spumante sulle tette di Simona. Pretesto per leccarla tutta come se fossimo due cagnolini. Cominciammo a versare un po' di spumante nelle cosce e la leccammo, poi in viso e la leccammo tutta anche dentro le orecchie facendola ridere un po'. L'eccitazione cresceva di nuovo a tutti tanto che lei mi fece mettere a pancia in su dandomi la fica in bocca succhiando poi il mio cazzo e quello di suo marito che si mise in piedi. Li prendeva ora insieme in bocca leccando insalivando e spompinando mentre io da dietro le leccavo la fica mentre con le mani le tenevo le natiche per dettare un ritmo sulla mia faccia. Lei poi fece sdraiare Carlo e si mise a cavalcioni dandogli le spalle e cominciò al solito un su e giù lento a gustarsi il palo del marito mentre io mi misi in piedi e le misi il cazzo in bocca sbattendoglielo ogni tanto in viso. Dopo poco però feci una cosa ispirato dalla posizione assunta da loro. Le alzai le gambe in maniera che fosse coricata di spalle su suo marito impalata cosi fino in fondo. Da li godevo della vista della fica aperta dal cazzo di Carlo che pensai di penetrarla in fica contemporaneamente. Appoggiai il cazzo ma lei non se lo aspettava, tanto, che corrucciò la fronte dubbiosa ed un po' spaventata su quello che stavo facendo. Ma mi lasciò fare. Quindi appoggiai ed entrai pian pianino tutto dentro fino in fondo mentre lei contorceva il viso mostrando si il sorriso, ma stavolta più che sorriso era un ghigno di sforzo per contenere due cazzi in fica. Arrivato in fondo mi fermai e cominciai a cercare la sua bocca con la mia fino a quando non si trovarono e potei avvertire un rilassamento della fica giù che aveva finalmente accettato l'allargamento forzato. Fu li che mentre le baciavo in bocca cominciai a pompare piano sentendo tutto amplificato. Le pareti della fica erano più strette e sentivo il cazzo del marito duro come il marmo fermo immobile (anche perché da li potevo spingere solo io) che non faceva altro che eccitarmi di più e pompare sempre più velocemente. Li non aderivo perfettamente al suo clitoride ma ci pensò lei. Allungo la sua mano destra e cominciò a masturbarsi sotto i nostri colpi mugolando sempre più forte fino a quando i mugolii non diventarono grida e si abbandonò in un urlo di godimento come non mai prima fino a quel momento. Lei si accasciò totalmente a peso morto mentre si masturbava ed aveva degli spasmi che non riusciva a controllare. Tanti che lei alla fine cedette in un urlo liberatorio seguito poi da piccoli mugolii per la serie "fate di me quello volete che tanto non ci sono più". Carlo allora ho capito che sono proprio quelli i momenti per cui lui impazzisce di più. Tanto che da sotto le prese i fianchi e la pompò con forza scalzando pure me. Poi sempre da sotto mentre lei era esausta ed inerme l'avvinghiò con tutte e due le braccia fino a toccarle le tette e poi stringendola a se forte forte le diede una decina di colpi fortissimi fino a quando non le sborrò dentro gridando anche lui il suo godimento. Io non da meno tirai lei, che ormai sembrava in trance, per le gambe verso di me facendo uscire il marito da sotto e cominciai a pomparla nella fica allargata da entrambi e sborrata dal marito come un infoiato. Glielo misi pure nel culo. Ormai i canali erano aperti e lei era li davvero stanca. Ma con il suo solito sorriso apprezzava che io entrassi dentro di lei una volta nel culo ed una volta nella fica di continuo facendo colare la saliva in caduta libera per lubrificare il clitoride che nel frattempo masturbavo con le dita. Come per dire "la prossima volta fallo prima questo trattamento che approfitterò per godere anche cosi ma adesso sono proprio arrivata". Quel sorriso proprio mi fece impazzire (era una serata che mi faceva impazzire per la verità) tanto, che uscì fuori mi tolsi il preservativo e le puntai il cazzo proprio sulla faccia. Lei il sorriso non lo tolse come per invitarmi a fare quello che volevo. E cosi feci. Le sborrai in bocca ed in faccia ed il bello fu che lei, sempre con il sorriso, prese il mio cazzo e se lo mise in bocca per pulirlo bene fino all'ultima goccia mentre da sopra mi appoggiai sulle mensole del camper per reggere ai nuovi spasmi del godimento infinito. Ero talmente sfinito stavolta che non mi accorsi che il marito era da un po' che fotografava e con un sorriso mi fece il segno con il pollice su per dire ok. Ci siamo poi ricomposti lavati e vestiti sempre con il sorriso e l'armonia che si era creata e ci salutammo ripromettendoci di risentirci nei prossimi giorni facendoci complimenti a vicenda non solo sulla performance ma soprattutto su come eravamo. Persone reali con una vita propria a cui piace giocare nel pieno rispetto reciproco mantenendo una lealtà che in questo contesto, non finirò mai di ripeterlo, non guasta mai. Nella strada del ritorno inutile dirvi che pensando a quello che mi era successo mi venne di nuovo durissimo sperando di rivederli prestissimo. Spero vi sia piaciuto questo racconto e che lo commentiate per condividere anche i vostri pensieri. Un bacio a tutti i lettori di questo sito.
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11 years ago
Riservatosex,
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Last visit: 9 years ago
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Scoprire di essere cornuto
Salve, questo racconto che vi sto per scrivere è reale successo il 28/12/2013.
Da anni frequento questo mondo e mi intriga molto con amiche ho anche avuto qualche esperienza di scambio ma da un po mi ero allontanato perchè ho conosciuto una ragazza con cui sto ed non sa nulla di questo mondo. Bhe andiamo ai fatti questa ragazza con cui sto la chiamerò per semplicità frà , tiene 24 anni è mora alta 165 fisico fantastico 3 di seno durissimo e un culetto fantastico come potete immaginare un sacco gli rompono le scatole e io sono molto geloso e per questo si fanno un sacco di storie ma lei mi dice sempre che so amici ho clienti perche lei lavora in un negozio. Una sera durante le feste natalizie gli chiedo di uscire andare al cinema o farci un giro lei ama andare in giro ma quella sera mi dice no teso vado a casa stasera so distrutta dai facciamo domani, io gli dico ok però mi nasce un dubbio e decido di andare a controllare d'avanti casa sua se ci sta l'auto preso dalla mia gelosia lei dista circa 15 km dal mio paese, arrivo nel parcheggio del suo paese dove lei lascia sempre l'auto alle 20,45 vedo l'auto li tutto ok però penso ora asp qualche minuto lei di solito se esce esce alle 9 cosi mi nascondo ed asp. verso le 21 e qualche minuto arriva un auto di grossa cilindrata e si parcheggia li vicino io non ci faccio caso ma dopo poki minuti vedo arrivare lei ed avvicinarsi a quest auto scende un uomo sulla cinquantina si salutano normalmente lei fa il giro è sale in macchina (a quel punto stavo per andare li ma poi penso e se è qualcuno per il lavoro oppure altro potrà dirmi vedi sei tu che ti fai i film infondo stavano parlando) cosi decido di asp dopo qualche minuto accendono la macchina è vanno via io li seguo a distanza si dirigono per una strada poko frequentata è dopo qualche km si fermano io a distanza mi fermo e mi avvicino a piedi loro sono parcheggiati all'ingresso di una stradina di campagna dove si può vedere solo la parte posteriore dell'auto. cosi mi arrampico tra la vegetazione e mi avvicino a circa una decina di metri e vedo che fanno ci sta poka luce solo quella della luna ma si vedono chiaramente parlano e io non so se intervenire o cosa dopo un 20 minuti che stavano li sento il cell suonare un suo sms con scritto " Notte tesoro io mi metto a letto sono distrutta ci sentiamo domani " ed io penso cazzo questa mi prende per culo voglio vedere fin dove arriva ,vedo chiaramente lei che mette il telefono in borsa dopo aver letto la mia risp . Vedo lei togliersi il giubbotto è poggiarlo dietro ed in un attimo chinarsi su di lui giuro mi si fermo il cuore io non riuscivo a vedere bene ma sicuramente lui si era già abbassato i pantaloni e dopo qualche istante mi fu chiaro perche vedevo la sua testa andare su e giu, stavo per andare li è fare un casino ma poi mi blocca una voglia quasi una fantasia che avevo sempre avuto e continuo a guardare eccitato di questa cosa cosi decido di stare li e guardare e mi comincio a toccare vedo lei che va su e giu con la testa si comincia a sogliare lui che gli tocchi i suoi seni con i suoi grossi capezzoli e io guardandoli mi sego ormai l'eccitazione a preso il sopravvento e la gelosia è svanita, dopo un po vedo lei salire sopra di lui e comincia a farsi scopare riesco a sentire i suoi lamenti di piacere perche lei grida un sacco quando gode e io li a guardarla andare su è giu questo per un venti minuti ad un certo punto vedo lei spostarsi al suo lato ed aprirsi lo sportello di lui si accende la luce e vedo chiaramente lei completamente nuda accanto è scoppio in una rigogliosa venuta un eccitazione mai provata prima lui scende è si pulisce il suo cazzo ancora sporco di spermacon dei fazzoletti mentre lei accanto si riveste io resto li immobile eccitato al massimo è soddisfatto lui l'ha riaccompagnata a casa ed io andai via e non gli ho mai detto nulla di quella sera !
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11 years ago
admin, 75
Last visit: 3 hours ago -
La coppia con lui bisex passivo
Contatto una coppia toscana in cui lui si dichiara esplicitamente cuckold e bisex passivo.
La distanza e gli impegni fanno sì che il contatto si protrae per alcuni mesi, ma finalmente approfittando di un loro viaggio a Bologna, concordiamo di incontrarci e di passare una giornata assieme.
Arrivano puntuali e li vado ad accogliere al casello di Faenza e li accompagno dove ospito. Sono maturi, over 50, lei procace ma non certo grassa, lui magro.
Appena arrivati lei chiede di potere usufruire del bagno per prepararsi e lui mi si avvicina subito iniziando a prendersi cura del mio gingillo che si presenta subito in tiro. Devo dire che è veramente bravo di bocca, lo lecca con gusto, lo succhia avidamente, ci mette arte e passione.
Dopo pochi minuti lei esce nuda e con uno sguardo malizioso e da Signora irreprensibile con cui si era presentata, sembra invece una Lady calda e trasgressiva.
La invito a prendersi cura anche lei del mio gioiello e mi fanno uno splendido orale a due bocche, un vero e proprio sogno!!
Poi mi stendo e mentre lui continua sapientemente con la bocca, inizio a leccare a Lei, profondamente e delicatamente il gioiello. Inizia a gemere piano piano, poi a salire di tono, fino a mugolare ad alta voce. Dopo 5 minuti, mi implora di penetrarla e la impalo a missionario con una splendida scopata, incitato dal marito eccitatissimo alla vista.
Dopo una abbondante venuta, ci rilassiamo un attimo gustando il prosecco che avevo preparato e continuiamo a conoscerci e scoprire i nostri gusti più reconditi.
Ricominciamo e questa volta voglio che sia lei a prenderlo in bocca, assistita da lui, che mi implora di gustarlo, ma glielo lascio fare solo dopo che il mio gingillo è in piena forma. A quel punto la metto a pecorina e lui mi aiuta e mi guida alla penetrazione anale di Lei, che per un attimo protesta per il dolore (è molto grosso), ma poi lo accoglie tutto e la scopo analmente fino alla sborrata finale, con lei che si dimena e si contorce dal piacere.
Lei si dichiara esausta e si va a fare la doccia.
Io mi rilasso un attimo e vedo lui che mi si avvicina e mi implora di farlo suo.
Ritorno in tiro sotto i colpi della sua lingua e quando lei esce rivestita dal bagno, mi esorta a spaccargli il culo anche a lui. Se con lei sono stato dolce e sono entrato con dolcezza, con lui lo sbatto a pecorina, è magro, depilato, ha un culo sodo nonostante l'età e lo impalo con forza senza tanti preamboli. Inizia a urlare dal dolore e dal piacere, ma io spingo ancora più forte ed entra tutto e lo inculo senza pietà, senza dargli tregua.
Come spesso mi capita alla terza erezione non riesco a sborrare, ma dopo una quindicina di minuti di inculata e dopo che lui è spossato dal dolore e dal piacere, lo giro e lo penetro analmente dal davanti, facendogli letteralmente uscire gli occhi dalle orbite dal piacere.
Dopo 5 minuti finalmente vengo e lo trovo esausto, rannicchiato quasi fetalmente da quanto lo avevo posseduto.
Gli ordino di pulirmi il cazzo e lui devo e servizievole si mette in ginocchio e lo pulisce, mentre bacio appassionatamente la sua Signora.
Terminato l'incontro, usciamo ed andiamo tutti al ristorante, dove tutto sembriamo fuochè uno stallone e due troie rotte in culo che avevo prima sfondato....
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11 years ago
CARPEDIEM2010, 47
Last visit: 10 years ago -
All'area di servizio
Dopo la separazione ero tornata a vivere nella mia città.
Per circa un anno sono rimasta segnata dalla separazione, nonostante sia stata io a volerla andandomene.
Finalmente però avevo ritrovato il mio equilibrio ed il desiderio di indossare indumenti femminili era tornato a crescere.
Con il tempo mi ero rifatta un piccolo guardaroba ed avevo iniziato a depilarmi totalmente, così ogni tanto la sera mi preparavo, portavo le mie cosine in uno zainetto e, salita in auto, toglievo i pantaloni, indossavo scarpe e parrucca, mi truccavo e via, iniziavo i miei giri in auto nei dintorni della città.
A pochi chilometri, sulla superstrada, c’è una stazione di servizio dove sapevo che c’era sempre un po’ di movimento; alcune volte ci sono andata, ma ogni volta che qualcuno ha cercato di segnalarmi la sua presenza, presa sempre dalla mia forte timidezza sono sempre andata via tra mille paure.
Quella sera invece mi ero ripromessa di restare.
Come al solito arrivata sul posto, muovendomi lentamente con l’auto mi sono guardata intorno, ma non c’era nessuno, così mi sono fermata e, ascoltando un po di musica, ho iniziato a sistemare il trucco, quando dallo specchietto vedo avvicinarsi da dietro un’auto che mi lampeggia e si ferma di fianco a me.
Scende dall’auto viene vicino al mio sportello ed io mentre abbasso il finestrino sento una morsa che mi stringe lo stomaco.
Non ricordo cosa ci siamo detti, la testa mi girava e l’emozione mi attanagliava, ma mi disse di seguirlo; era un bell’uomo sui 40 anni, ben vestito e, credo, anche benestante visto che guidava un porsche cayenne.
Si mette in moto ed io lo seguo, tra la nebbia che c’era quella sera e l’emozione che mi annebbiava il cervello, non so dire dove siamo andati, so solo che ad un certo punto, in una stradina isolata lui si ferma e scende dall’auto ed io faccio lo stesso.
Avevo una minigonna di pelle nera aderente, una camicetta bianca, dei sandali tacco 12 autoreggenti e parrucca dai capelli neri, lunghi e mossi, e truccatissima.
Come sono scesa ha iniziato a farmi mille apprezzamenti mentre le sue mani esploravano tutto il mio corpo, finchè, lui preso dall’eccitazione si slaccia i pantaloni e mi fa inginocchiare.
Un attimo ed il suo cazzo è già tutto nella mia bocca, inizio a fargli un lungo pompino mentre lui continua con gli apprezzamenti “sei uno spettacolo, una gran bella troia… devo scoparti…” non aveva un cazzo enorme, ma proporzionato, duro e saporito, la timidezza era oramai un ricordo e mi dedico con gusto e passione al suo cazzo leccandolo, succhiandolo e prendendolo fino in gola.
Ad un certo punto mi fa girare appoggiandomi con le mani al sedile dell’auto stando in piedi, mentre lui mi alza la minigonna, mi abbassa il perizoma fino a metà coscia e non faccio in tempo a sentire la sua cappella sul buchetto che, tenendomi stretta per i fianchi, da un colpo di reni ed io sobbalzo in avanti con il suo cazzo tutto dentro.
Mi scopava così, in mezzo alla stradina, sentivo la sua cappella che spingeva dentro lo sfintere e le sue palle che battevano sulle mie.
Ero al settimo cielo, scopata come una troia di strada.
Mi ha pistonata nel culo per venti minuti, i suoi gemiti si univano ai miei, finchè, dicendo che stava per venire, mi ha fatto girare ed inginocchiare velocemente, il tempo di aprire la bocca ed il suo cazzo era già dentro, il primo schizzo l’ho sentito direttamente in gola e non ho potuto che mandarlo giu, i successivi mi hanno riempito la bocca mentre lui si contorceva e mi teneva la testa.
L’eccitazione era arrivata al punto che venni anche io mentre dal suo cazzo uscivano le ultime gocce di sborra.
Poi di colpo si è rilassato, fermando la sua furia, ho allontanato leggermente la testa per leccare le ultime gocce, con la lingua gli ho pulito accuratamente la cappella e poi guardandolo negli occhi, sfinito e soddisfatto ho ingoiato tutto.
Mi ha detto brava, mi ha ringraziato mentre si ricomponeva e, salito in auto è ripartito lasciandomi li con ancora una goccia del suo sapore che mi colava da un lato del labbro.
Sono tornata altre volte in quella stazione di servizio, ma non lui non l’ho più incontrato.
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11 years ago
milena3travesta,
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Io e mia moglie sotto sequestro
Ho ancora paura che, alla fine, Possa succedere.
Mia moglie è ancora una gran bella donna. E' lì, legata mani e piedi, supina, su un minuscolo lettino, come servita su un piatto d'argento. Un bocconcino che dei veri maschi non possono non desiderare.
Quella sera cenavamo tranquilli nella nostra villa. Io ero molto stanco, dopo una giornata nell'ufficio dell'azienda di suo padre, che è un importante dirigente.
Ce li trovammo in cucina. Da dove entrarono? Quanti erano? E chi lo sa. Entrarono con una tale furia ed energia che potevano essere dieci, venti, ma anche solo tre. Pensammo subito alla semplice rapina, manteniamo il sangue freddo e cerchiamo di assecondarli; non vale rischiare la vita per un po' di soldi. Ci puntarono le pistole e ci dissero di seguirli. Eravamo confusi; facemmo comunque come dicevano. Ebbi un attimo in cui pensai di reagire, ma un paio di occhi che spuntavano da un passamontagna capirono subito le mie intenzioni e mi fecero capire che non era il caso.
Ci fecero salire su un furgone. Ci legarono le mani dietro la schiena e ci misero un sacco in testa.
D'allora siamo in questa stanzetta, su due lettini, mani e piedi legati alla testata e alla base. E' sempre buio, abbiamo perso la cognizione del tempo.
Non è diverso da come si vede nei film. Noi facciamo come dicono e loro ci rispettano e ci garantiscono quel minimo indispensabile ad ogni essere umano. Mi rimane comunque la paura che possano approfittarsene. Fino ad ora hanno avuto un comportamento corretto; ma hanno pur sempre il coltello dalla parte del manico.
Ce ne uno che mi irrita più di tutti. Indossano sempre il passamontagna, non riesco a vederli in volto; ma le mani delicate, il corpo magro e non ancora robusto rispetto a quello degli altri, mi fanno pensare che sia abbastanza giovane. Non a caso è quello che ci fa la guardia, "il palo"; è quello a cui dobbiamo rivolgerci in caso di neccessità.
E' fu proprio lì che cominciai a sudare freddo. Arrivò il momento in cui incominciammo a sentire il bisogno di usare il bagno. Decidemmo di trattenere il più possibile; non sapevamo quanto sarebbe durata, magari saremmo stati liberi da lì a poco. La lettera per il riscatto mia moglie l'aveva già scritta. Un esperienza terribile. Sentimmo il rumore della serratura che si apriva; subito ci passò un brivido di terrore sulla schiena. D'improvviso, la porta si aprì e la luce entrò prepotente, facendoci male agli occhi. Quando riuscìi a tenere gli occhi aperti, vidi mia moglie che cercava di alzare la schiena, gemendo di dolore. Gli avevano liberato le mani: "adesso scrivi una lettera a casa...". Gli stavano vicinissimi. Vedevo le loro mani su di lei, più che altro per assicurarsi che non facesse qualche stupidata. Fu comunque un immagine che mi fece effetto. Nemmeno io mi ero mai permesso di toccarla in modo così energico. Ora degli sconosciuti, virilissimi, dominavano mia moglie, le tenevano un braccio, mentre con l'altro scriveva: "noi stiamo bene..." un altro gli mise una mano sulla testa, spingendola in basso, verso il foglio, anche se il gesto poteva prendere vari significati... "la nostra vita dipende da te... fai presto...". Una mano ora scendeva sul suo fianco, e vedevo il viso di mia moglie: rimase lucida e fredda, manteneva il controllo. Solo per un'attimo ebbi la sensazione di vederla emettere un sospiro. Pensai che fu per la paura. "Firmala!" Quindi le riattacarono i polsi alla testata.
Arrivò il momento però in cui non potevamo trattenere oltre. Chiamammo il "secondino" e gli spiegammo la situazione. Si allontanò e io incominciai a pensare a mia moglie che l'avrebbe fatta davanti a un uomo, e a che genere di uomo! L'avrebbero portata nella stanza da bagno e chissà cosa sarebbe potuto succedere. Mentre pensavo a come riuscire ad essere presente anch'io, in modo da proteggerla, lo vidi rientrare con un pitale, uno di quelli che usavano i nostri trisnonni, e un rotolo di carta igenica.
Il ragazzo sciolse i piedi e le mani di mia moglie e, dopo che lei si fu alzata, gli rilegò velocemente i polsi dietro la schiena. Io guardavo attentissimo e preoccupato, pensando fino a che punto era il caso di assecondarli e "fare come dicono loro". Il ragazzo si abbassò e cominciò a sbottonarle i pantaloni. Glieli calò. Era la prima volta che mia moglie mi appariva in modo così disinibito; e lo spettacolo non era niente male: la pelle candida e liscia delle gambe, il monte di venere ben pronunciato sotto la stoffa bianca delle mutande. Probabilmente era una prima volta anche per lui, perchè poco dopo aver infilato i suoi indici nelle mutandine di lei, accadde qualcosa di strano; il ragazzo alzò il mento e incrociò gli occhi di mia moglie. Si creò un'atmosfera come di imbarazzo reciproco ma "condiviso" e accettato da entrambi. Lui era stato, tutto sommato, abbastanza delicato nei movimenti, ed era possibile che ciò avesse potuto svegliare un possibile istinto materno da parte di lei. Lui cercò di rompere l'atmosfera, e con forzata disinvoltura tirò giù le mutande di mia moglie.
Aveva il pube di mia moglie a pochi centimetri dal suo naso. Era ridicolo fingere disinvoltura: si stava godendo lo spettacolo. Me lo confermò quell'espirazione fatta a bocca chiusa, dalle narici, ma che sembrava uno sbuffo. Stava succedendo quello che temevo; incominciai a pensare a suo padre, e anche al mio; la loro onestà, i grandi sacrifici di una vita dedicata al lavoro, l'educazione basati su sani principi etici e morali; ora i peli pubici di sua figlia erano a pochi centimetri dal muso di un ragazzino, che ne aspirava gli odori.
Riuscì a riprendersi e, alzatosi in piedi, prese il pitale, lo mise al centro del punto più spazioso della piccola stanza e afferrò mia moglie per i gomiti; la portò davanti al pitale e la posizionò su di esso. Fece in tempo però a non perdere lo spettacolo del posteriore che mia moglie stava sporgendo per centrare il pitale; mi disse poi che non si sedette perchè era sempre un vaso da notte di estranei e chissà chi l'aveva usato. Mimò quindi di sedersi, senza toccare il pitale, facendosi reggere dal sequestratore. Non posso negare che la gelosia si unì all'eccitazione: oltre i bellissimi glutei, vedevo anche le sue labbra e l'introito vaginale che spuntava da esse.
Erano passati però già alcuni secondi e ancora non aveva fatto nulla. Ma che aspetta? Forse deve scioglersi dall'imbarazzo. Lo spettacolo che segui fu sicuramente meno piacevole. Quando ebbe finito, arrivo il momento di pulirsi; mia moglie aveva avuto sempre i polsi legati dietro la schiena. Quell'ingrato compito se l'assunse il giovane sequestratore. Prese la carta igenica e portò la mano sulle parti intime di lei. Ma appena lui la toccò, mia moglie si allontanò dalla sua mano scattando il bacino in avanti, emettendo un secco "mh!". Il ragazzo aveva la faccia terrorizzata, sapeva di avergli fatto male, ma non capiva come. Io pensai che probabilmente gli aveva toccato il clitoride, che, delicato com'è, toccato senza lubrificazione può dare dolore.
Dopo pochi interminabili secondi in cui rimasero immobili, lei riabbassò il bacino mostrando le terga. Lui, delicatissimo, cominciò a pulire. Gettò la carta sporca e ne prese altra pulita. Gradualmente, cominciò a strofinare energicamente. Credo che, finito il dovere di pulire, ora stesse cominciando il piacere di esplorare quest'universo sconosciuto. Immaginavo il piacere della sua mente e delle sue dita mentre palpavano le labbra della figa di mia moglie, ne sentiva la consistenza, mentre sfiorava la clitoride e l'ingresso della vagina, la quale, fino a quel momento, era stata solo mia, che assistevo inerme, legato a un letto, rabbioso ed eccitato. Quando però ebbi la sensazione che mia moglie stesse incominciando a oscillare il bacino avanti e indietro, pensai che forse non era più il caso di lasciar fare, e dissi al sequestratore che ora del pitale avevo bisogno io.
Quando finirà questo supplizio? Non riesco a pensare ad altro. Con mia moglie, durante le chiacchierate che sono l'unico svago della nostra costretta e buia prigionia, non ho voluto parlare di ciò che è successo con il ragazzo. Non c'è nulla da dire, abbiamo solo cagato e pisciato. Punto. Ora non ci resta altro che aspettare che quest'incubo finisca, prima che possa essere troppo tardi.
Ritorniamo a sonnecchiare, che è l'alternativa allo svago della chiacchierata. Quanto abbiamo dormito; senza sapere se è giorno oppure notte, se quello che stavamo mangiando, sempre legati al letto, era il pranzo o la cena.
Nel dormi-veglia, mi accorgo che il ragazzo è entrato nella nostra stanza. Non ha cercato di svegliarci, non ha nemmeno acceso o portato la luce. Fingo di dormire, cercando di capire che intenzioni abbia ora il nostro carceriere.
Si mette, in piedi, al lato destro del lettino di lei. Il mio lettino è alla sinistra di quello suo; vedo quindi mia moglie che dorme e subito dopo il suo letto c'è il ragazzo, di fronte a me.
E' tesissimo, è questo non promette niente di buono. Per nessuno; anche io non faccio sesso da alcuni giorni prima del sequestro, ed oltre ad aver paura per il mio onore, ho anche paura che l'eccitazione possa annebbiarmi la lucidità della mente e farmi trovare eccitante questa situazione.
Il ragazzo è tesissimo, e si sente che vuole fare qualcosa ma che ha paura di fare una cazzata. Ma ecco che, molto lentamente, dirige le mani all'orlo inferiore della maglia di mia moglie. La porta su, fino al massimo, attento a non svegliarla. Che intenzioni ha? Le argomentazioni ci sono tutte: il petto nudo di mia moglie è delizioso. Infatti le mani, timidissime, iniziano a toccarle la pancia, il seno ancora nascosto dal reggiseno. Ma ancora per poco: afferra le coppe e l'elastico dalla parte inferiore e glieli tira su, come ha fatto con la maglia.
Rivedo il seno di mia moglie. Mi ritorna in mente quella volta che, sdraiato sul letto, la guardavo mentre si rivestiva; si sedette, nuda, sulla sedia vicino al comò. Iniziò a indossare le calze, e per farlo sporse il petto in avanti. E' stato la volta che più mi eccitò guardare il seno di mia moglie. Le ammiravo, e incominciai a sentire il desiderio di avere un figlio da lei; un nostro bambino, che si sarebbe nutrito di lei poppando dalle sue morbide e dolcissime mammelle. Il figlio che ancora non abbiamo avuto.
Ora però è un'altra la bocca che succhia, se le sta godendo lui, meno candidamente; perchè la lingua che ora saetta e rotea su quei capezzoli, su quelle aureole non è quella innocente di un figlio, ma quello di un maschio che la vuole possedere, che vuole farsi padre di una donna che ha già un uomo: io.
E' inutile negarlo: mi sta diventando duro, ma sono anche un po' incazzato; però non so proprio cosa fare. Rischiare? Reagire? Finchè si limita al seno, posso anche lasciarlo fare.
Ma ho fatto i conti senza l'oste. Il ragazzino sa che c'è un bottino ben più prezioso se scende un po' più giù. Decide di ripetere un gesto non nuovo per lui: abbassa i pantaloni e quindi le mutande di mia moglie, fino alle caviglie.
L'amore fra me e mia moglie non è mai stato contaminato da pratiche volgari e peccaminose. Ed è per questo che anche per me è la prima volta che vedo mia moglie così: praticamente nuda, con le sue parti intime così oscenamente esposte. Sono così eccitato che la sborrata mi esploderebbe nelle mutande, se non fosse per la rabbia che mi suscita quel ragazzino che si sta abbuffando di un delizioso pranzo che non gli appartiene. Sarà giovane, ma sa cos'è un ditalino: lo sta appena facendo a mia moglie. Gia... e mia moglie?
Sollevo appena lo sguardo verso il suo volto. Non c'è dubbio: sta fingendo di dormire. Ha gli occhi chiusi, ma le labbra appena socchiuse e il muso appena rivolto verso l'alto mi fanno capire che il trattamento gli sta piacendo. E poi credo stia cominciando ad ansimare. Probabilmente anche lei sta lasciando fare. Meglio così.
Peccato che lui si sia fatto coraggio e ha tirato fuori il cazzo. Che vuol fare? fino a che punto vuole diventare "padre"? Si sta segando. Con l'altra mano continua il ditalino. Ma dev'essere scomodo, perchè decide di usare entrambe le mani per la sega. Così scopro che sa anche cos'è un cunilingus. Intanto lei sta cominciando a gemere in maniera più spudorata, mentre io sudo freddo, perchè penso che di là potrebbero sentirci... cioè, sentirli!
Così come mia moglie ha smesso di fingere di dormire, penso sia il caso che la smetta anch'io: "ehi... oh... eehiii!!! Fate piano!" Ma io non esisto; tra loro ormai se creata una forte sintonia. Io non esisto più, lei è suo. Il ritmo si fa sempre più veloce, anche mia moglie, che ha i polsi legati sopra la sua testa, incomincia a muovere il bacino avanti e indietro, per dirigere meglio la lingua del suo amante sui punti giusti della sua femminilità. Con un urlo, esplodono in un orgasmo.
E qualcuno accende la luce...
"ma che cazzo succede!" Finalmente, forse adesso i sequestratori più maturi metteranno le cose apposto. "ma porca puttana! Lo sapete che a me piacciono i lavori fatti bene, puliti!"
"dai capo, è giovane, cosa ti aspettavi, che non lo facesse?" Non farti convincere. Non farti convincere...
"già, e poi lei mica urlava perchè non ci stava, anzi..." Ma cosa crede, che mia moglie sia una puttana?!?
"...eh, anzi, mi sa che ha fatto bene! che da quando abbiamo cominciato sto lavoro, non possiamo sfogarci nemmeno co' le puttane" E' arrivata la conferma: vogliono usare mia moglie come fosse una puttana...
Questi ultimi commenti mi rassicurano poco. Sono entrati tutti nello stanza, e ancora non capisco quanti sono. Io non esisto, sono tutti intorno al letto di mia moglie. Immobili; guardano il capo e aspettano una sua risposta.
Lui si gira verso il ragazzo "ma almeno te la sei scopata?" Addio. "naaa, è ancora giovane. Che vuoi che abbia fatto! Bisogna dargli una spintarella..." "già, spogliati. Che lei te la prepariamo noi!"
La situazione sta precipitando così in fretta. Sta succedendo quello che temevo. Quegli uomini si muovono tutti intorno a mia moglie, e riesco a sbirciare la situazione tra i loro corpi: le hanno slegato le mani e i piedi, ma solo per toglierle i vestiti; le hanno riattacato sia polsi che caviglie al letto, supina, ma in modo che le gambe e le braccia siano abbastanza aperte.
Solo ora mi convinco realmente di quanto sia bella mia moglie. Ora intravedo le caviglie e i piedi, ora il busto e i seni, ora parte dei glutei e i peli del pube, ora il suo volto. Preoccupato, ma comunque abbastanza disteso, come una bambina che si ritrova davanti a qualcosa di nuovo, shockante ma attraente.
Arriva il nuovo ordine del capo "dai su, datti da fare". Gli altri sono sempre intorno al letto di mia moglie. Due di loro sono fra il mio letto e il suo e mi danno le spalle. Il primo mi copre la visuale di lei dai piedi alle ginocchia, il secondo dall'ombellico alla parte alta dei seni. Ciò che vedo sono le sue cosce, il bacino e subito dopo la testa.
Riesco a vedere per un attimo anche il ragazzo in piedi; completamente nudo, ha solo il passamontagna. E' proprio un ragazzino; ha il pube molto folto, ma quasi nessun pelo sul petto, oltre le ascelle. E devo ammettere che ha proprio un bel corpo, tonico, ben modellato. E il cazzo, malgrado l'orgasmo di poco tempo fa, e bello dritto. E anche abbastanza dotato...
Sale sul letto. Punta le ginocchia sul materasso, nello spazio che le gambe, tese e divaricata di lei, offrono. Non si è ancora sdraiato; affera il cazzo con la mano destra. Si abbassa e si sdraia su mia moglie.
Immagino le loro pance e i loro capezzoli che si toccano, la piacevolezza delle loro pelli lisce e delicate che si strofinano tra di loro. Intanto vedo lui che fa scorrere il glande su e giù sopra la figa di mia moglie; è chiaramente inesperto, non sa come farlo entrare. E' qui ho un colpo al cuore: mia moglie inizia a curvare il bacino in avanti; lui capisce il segnale e rimane fermo, con il cazzo puntato sulla figa. Ed è mia moglie che, riportando il bacino un po' indietro e poi rimandandolo in avanti, a penetrarsi con il cazzo del suo giovane amante.
E' fatta. Sono bello e cornuto. Il ragazzo mette i palmi sui fianchi di mia moglie, all'altezza dei glutei, e comincio a vedere le sue giovani chiappe che salgono e scendono, salgono e scendono dal bacino di lei. Le gambe tese di mia moglie mi permettono inoltre di vedere, mentre lui sale, i loro pubi. Umidi, pulsanti. Il letto incomincia a cigolare in maniera ritmica, e ritmico è anche il suono dei loro umori, che stanno iniziando a fondersi in un liquido solo. Dovevano essere molto bagnati, perchè il rumore del pene che scorre avanti e indietro nella vagina è così forte che, pur non vedendo i loro genitali, riesco a immaginarli.
Gli altri rapitori, intanto, stanno incominciando a sfilarsi i pantaloni e le maglie, ma non ovviamente i passamontagna. E' un gruppo molto eterogeneo; qualcuno è un po' più grasso, qualcuno abbastanza tonico, chi peloso e chi meno. Ma tutti sono intorno al letto degli amanti e stanno cominciando a menarselo. D'improvviso vengo coplito dal suono di uno schiocco; sollevo un po' la testa e vedo il ragazzo che, sollevato il passamontagna sul naso, sta dando dei bacini a stampo alle labbra di mia moglie. Il rumore è forte perchè anche mia moglie sta ricambiando, ed è impossibile non sentire il rumore che il risucchio delle labbra fanno mentre si uniscono in questo bacio di tipo molto casto. Molto casto fino a quando lui non la guarda negli occhi e esce fuori, timidamente, la lingua. Si fissano qualche secondo; mia moglie indietreggia impercettibilmente la testa, quasi chiedendosi cosa fare. Ma sa cosa fare, e socchiudendo gli occhi apre leggermente le labbra e, riportando la testa un po' avanti, accoglie la lingua del giovane, come prima aveva fatto con il cazzo. Un bacio come quelli del cinema: gli occhi chiusi, le teste che appena appena roteavano, le lingue che ognittanto si intravedevano ai bordi delle labbra e le guance che, ritmicamente, si gonfiavano e sgonfiavano. Non riesco a capire mia moglie: certo, anche lei aveva vissuto dei giorni di astinenza, come tutti, come anche i rapitori, come anche suo padre, in pensiero per lei; ma un orgasmo prima l'aveva già avuto! Avrebbe dovuto essere sufficiente per placare la voglia. Quello che sta facendo, le piace? o sta lasciando fare, per non correre rischi, ribellandosi? Comunque, credo stia lasciando fare un po' troppo...
A un certo punto, il piede sinistro di mia moglie si libera. E adesso? Mentre temo il peggio, vedo la gamba che si solleva; sicuramente si gode la libertà di poterla, finalmente, piegare. Questo, però, mi permette di vedere i loro genitali. Soprattutto quando lei attorciglia la gamba dietro la schiena del ragazzo. Vedo il cazzo che entra ed esce dalla figa di mia moglie, vedo l'alone che si è formato sul lenzuolo, sotto le chiappe di lei.
"Ragazzi, le piace proprio!" "Già, queste corde non servono" "questa non deve mai aver preso un cazzo decente in vita sua" Mentre questi commenti colpiscono le mie orecchie, io mi estranio dal mondo, e con la fantasia scorro l'album dei ricordi: la prima volta che l'ho vista, il suo sorriso, le mosse per conquistarla, il primo bacio. Il mare, l'ingenuità dell'infanzia, l'amore.
Quando ritorno alla realtà, lei è completamente avvinghiata a lui. Non hanno cambiato posizione, semplicemente l'hanno slegata, e ha le sue braccia intorno al suo collo e le gambe avvinghiate dietro la sua schiena. Mi sa che il contatto completo con il corpo di mia moglie deve aver fatto perdere il controllo al ragazzo, che solleva la testa verso l'alto, porta un po' le spalle indietro, senza staccare la sua pancia e il pube da quelli di mamma e, con gli occhi socchiusi e la bocca semiaperta inizia a mugulare dei "ah... aahh...aaahhhhh!!!!"
Sta eiaculando. Sta riempendo l'utero di mia moglie con il suo sperma. La sta innondando, si fa padre-padrone di quella che credevo sarebbe stata di mia sola ed esclusiva proprietà... Vedo i glutei che si contraggono, e ogni contrazione è una schizzata. Una, due, tre volte, quattro volte, cinque volte... ormai ho perso il conto. Anche lei sta godendo, sussurrando dei "si... si..."
Gli altri rapitori iniziano a festeggiare, gridacchiando dei "vai" "così" "yuhuuu!" Loro due rimangono immobili qualche secondo. Poi si staccano. Il ragazzo scende dal letto, con il cazzo gocciolante, ha la testa un po' bassa e un sorrisino timido, mentre gli altri vanno intorno per complimentarsi, gli stringono la mano e gli danno pacche sulla spalla "Bravo, sei stato uomo" "gli hai fatto provare cos'è un maschio". Mia moglie, intanto, si risdraia supina sul lettino, tiene le gambe spalancate e cerca, usando i muscoli della vagina, di cacciare fuori lo sperma. Forse per qualcuno, questo, è un invito.
Ecco che uno, improvvisamente, prende il posto del ragazzo "ora tocca a noi" Fregandosene dello sperma, gli sale sopra e gli mette il cazzo dentro, cominciando a pompare. Mia moglie è ormai troppo presa, e inizia a mugolare senza freni "Ah... si... si... così..." Uno si porta alla testa del letto, gli solleva il mento e fa "l'hai mai assaggiato lo sperma?" Lei, che in tutto ciò non ha mai perso la sua espressione di bambina un po' shockata ma molto attratta, senza parlare fa di no con la testa. Ecco che l'uomo afferra il cazzo e lo porta a pochi millimetri dalla bocca di mia moglie. Lei solleva la testa, lo guarda un po' negli occhi, poi, come ha fatto con il cazzo e la lingua del ragazzo, socchiude gli occhi e gli prende il cazzo in bocca.
Incomincia a portare la testa avanti e indietro. Ma si vede che è la prima volta. Non usa un ritmo regolare, e poi lo tiene solo in bocca, senza succhiare. Allora l'uomo gli prende il cranio con entrambe le mani e comincia a portarla avanti e indietro con forza, usando un ritmo regolare. E' lui, è l'uomo che durante la lettera gli aveva messo la mano in testa, lo riconosco! Sono certo che è d'allora che desidera fare quello che sta facendo ora. Mia moglie, intanto, pratica il nuovo gioco facendo un po' di resistenza alla forzatura dell'uomo; ma dopo un po', vuoi per il piacere di farlo, vuoi per il piacere di quello che se la sta facendo in fica, si rilassa completamente e diventa inerte come un pupazzo, godendosi il piacere del movimento oscillatorio, il piacere di sentire in bocca e con la lingua la gommosità del prepuzio, la morbidezza del glande, la durezza del membro; il piacere della vibrazione provocata dal cazzo che strofina velocemente sul palato, sulle labbra, il pube dell'uomo che si avvicina e si allontana dal suo naso.
Il rapitore ha tolto una mano dalla testa di mia moglie; ora lei sa come deve muoversi. Ma c'è ancora qualcosa che manca; ed ecco che lui gli rimette la mano sulla testa, la immobilizza e incomincia a portare il suo bacino avanti indietro. Sta scopando la bocca di mia moglie, che sbarra gli occhi e resta quasi impietrita, non capisce che fare. "Succhia, succhia, fai finta che stai tirando su uno spaghetto". La testa di mia moglie è completamente ferma, solo il cazzo del rapitore saetta velocissimo dentro e fuori. Così tenta la prima succhiata; si vedono le guancie che si ritraggono verso l'interno, accompagnate dallo scrocchio delle labbra, quindi tornano rilassate. Una seconda succhiata, una terza e pian piano comincia a muovere timidamente la testa avanti e indietro. Ha imparato a fare un pompino. L'uomo sente che finalmente può togliere le mani dalla testa di mia moglie e può godersi felicemente il lavoretto, fino all'urlo liberatorio. Lei, sentendo arrivare lo sperma, cerca di ritrarsi, ma lui subito le mette una mano dietro il collo e la blocca "no, no, ingoia, ingoia..." Il movimento della testa durante la deglutizione è evidentissimo. Vedo la laringe di mia moglie che sale e scende, e ogni volta che sale e scende una porzione di sperma di uno sconosciuto le scorre giù per l'esofago, fino a raggiungere lo stomaco.
Lui respira affanosamente "aaah, aaah, aaah... ti è piaciuto? aaah, aaah..." E lei, con un sorriso appena abbozzato ma dolcissimo, scuote la testa affermativamente.
Io sono ancora a letto, legato e incazzato; e non solo per l'eccitazione. Quanto sono gentili con mia moglie... e proprio con la mia?!?
Ognuno si prodiga di insegnarli qualcosa di nuovo. Dopo il sesso orale, qualcuno gli ha voluto far provare il sesso anale. Quindi il piacere di fare sesso a pecorina; di provare la penetrazione multipla; di avere un cazzo in figa, uno in bocca e l'altro in culo. E gliel'ho visto fare mentre con le mani masturbava altre due persone. "facciamo così: tieni la bocca aperta, io ci schizzo dentro, ma tu non ingoiare subito. Fammi vedere la tua bocca piena del mio sperma, poi ingoi di colpo" E lei lo fa! Ma ci stai pensando alla tua famiglia... a tuo marito?!?
"Ragazzi, sono distrutto. Ma da quante ore stiamo andando avanti?" "hai ragione, sono stanco anch'io. Riposiamoci..." "e lei? che facciamo, lasciamo che si raffreddi?" "ehi, ma del maritino ce ne siamo dimenticati?!?"
No. A me ora devono lasciarmi perdere. E' inutile, sarò eccitato, ma la rabbia è più forte. Questa volta non farò come dicono loro.
"dopo tutto quello che ha visto? ma ce la farà?" "ma si, non hai mai navigato su 'desiderya.it'? Ai maritini piace vedere le donne che scopano con gli altri..." "già, e poi, con una moglie così, chissà quante volte si sarà segato pensando alle corna che gli fa..."
Ma per chi ci hanno preso?!? I nostri padri sono brav'uomini, hanno lavorato tutta la vita onestamente. Va bene, non saranno rockstar, ma ci hanno cresciuti secondo sani principi, mica come depravati.
"Ragazzi, è inutile discuterne, il maritino ha un bozzo che non lascia dubbi" No, sono irremovibile. Si avvicinano e mi slegano. Che faccio? rimango sdraiato, con la testa reclinata di lato? Mi conviene rischiare? Hanno sempre il coltello dalla parte del manico...
Decido di alzarmi. Sicuramente ho una faccia da funerale; resto con la testa bassa. Tanto, non sento di avere il coraggio di guardarli direttamente. Mi spoglio senza mostrare nessuna emozione, ne lento nè veloce.
Mia moglie e sdraiata sul suo letto. E' nuda, piena di sperma. Mi fa schifo. Ma lei alza le ginocchia, porta i talloni vicino al suo sedere. E la vedo. Quanto è bella... L'origine del mondo. Quella fessura... croce e delizia del mondo. Così oscenamente esposta. E' li, è solo una figa, alla mia mente, al mio corpo non interessa di chi sia. Attira come una calamita il mio cazzo duro come il ferro. Mi avvicino, salgo sul letto e mi metto su di lei nella posizione del missionario. Non ho bisogno che lei muova il suo bacino, so come si fa. D'altronde, è così "usata" che non ho difficoltà ad entrare. Indietreggio il bacino e la penetro; inizio a scoparla. Ma senza vederla in faccia, terrò il mio volto basso, appoggiando la fronte sulla sua clavicola destra. Non gli rivolgerò la parola. Non è mia moglie, è solo una puttana.
Andiamo avanti per un po'. Finchè lei mi bisbiglia all'orecchio "come ti senti?"
"ehi voi due, meno chiacchiere e più musica!" "ma dai, lasciali fare. Non possono fare chissà che di preoccupante..."
Il ragionamento fila. Anche se i rapitori sono sdraiti chi qui e chi la a riprendere energie, noi comunque non potevamo organizzare chissà che rivoluzione.
Continuo a scopare, freddo, in quella posizione. Lei riprende a bisbigliarmi nell'orecchio "perdonami, non mi sono mai comportata così, neanche prima di conoscerti" Porta la sua mano destra sulla mia nuca.
"Non so cosa mi è preso. Quando ho incrociato lo sguardo di quel ragazzo, la prima volta... Ma non c'era sentimento, è stato più il bisogno di sentire il suo corpo su di me, in modo da poter vivere meglio il mio, di corpo..."
Senti il cazzo che ti stuzzica la vagina? Ecco, quello sono io, un cazzo. Punto. E' inutile che mi parli, per me resti una puttana.
"Mi sono comportata da puttana, lo so. Non l'ho mai fatto in vita mia" ora porta l'altra mano sulla mia schiena, iniziando ad accarezzarmi. "I nostri genitori sono stati esemplari, per noi hanno voluto sempre il meglio e ci hanno educato sempre secondo i migliori principi. Anche tu mi hai sempre dato tutto il meglio che potevi darmi. Tranne tutto questo" In un attimo rivedo l'uomo che gli scopa la bocca, le seghe, lo sperma su tutto il suo corpo. L'eccitazione, in quell'attimo, prende il sopravvento sulla rabbia, e inizio a scopare con più gusto. Lei lo sente e incrocia le braccia alla mia schiena, stringendomi forte e roteando appena il bacino. Ok, capisco che nella vita c'è bisogno anche di questo, e che a te questo è mancato e io avevo il dovere di dartelo, però... se si fosse saputo, che avrebbe detto poi la gente?!?
"no, cuore mio, non pensare che questo continuerà anche fuori di qui. Quello che è successo qui è successo perchè 'è meglio fare come dicono, perchè rischiare?', e una parte di me, che è sempre stata repressa, ha deciso di approfittarne ed esplodere. Oh, come ti muovi bene, amore mio..."
Si, è vero, mi sta piacendo da matti; sento il sudore della nostra pelle che si sta unendo, stiamo tornando una cosa sola... E' incredibile quanto il sesso possa riuscire a cancellare gli egoismi, a sciogliere certe emozioni...
"Prendiamo questa esperienza come una possibilità che il destino ci ha dato per diventare più consapevoli, per espandere la nostra coscienza... oh, si... per vedere il mondo in modo diverso, migliore... siiii..."
Ah, che bello. Riesco, con l'immaginazione, a vedere tutto il mio corpo; i testicoli che oscillano al ritmo della scopata e colpiscono il suo perineo, la mia schiena accarezzata dalle sue mani, le mie gambe al contatto con le sue. Il suo odore. Cose che non avevo mai voluto provare prima, forse perchè volgari...
"l'amore con te è stato sempre bello, ma è sempre mancato quell'eccitamento folle, quello che ho provato in queste ore... aahh.... gli orgasmi che ho provato in queste ore sono riuscita a sentirli dalla punta dei piedi alla punta dei capelli, ma senza il tuo amore non sono riuscita a ridere di felicità, di gioia, di libertà... ah si, si... da quest'esperienza in poi stai certo che ci ameremo ancora di più... si, che bello..."
Non posso negarlo, è un'esperienza che sta arricchendo anche me. Penso che da oggi non sarò molto legato a certi ruoli; madre, moglie, puttana, suora... sono solo schemi. Noi siamo soprattutto esseri umani, siamo il nostro corpo; e più viviamo il nostro corpo e più ci eleviamo... ma come cazzo parlo! Deve essere l'eccitazione, l'estasi sessuale. Quanto è bello, sento il suo pube che strofina con il mio; ora ha incrociato le sue gambe attorno al mio bacino. Siii, finalmente arriverà quel momento magnifico, anche lei geme, ci siamo, lei muove il bacino in modo sempre più frenetico, ecco sta uscendo.... siii, vengo, ah, che meraviglia...
Siamo venuti insieme. Siamo ancora uno sopra l'altro, e che fiatone...
Passano alcuni secondi... "mi perdoni?"
Non so che dirle, ancora non riesco ad alzare il volto, a guardarla. Poi ci sono questi intorno a noi che fanno commenti, ridacchiano... che stronzi. Cosa pensano, che loro scopano a crepapalle e sono eroi mentre se lo fa una donna è una povera puttana?!
Non ho mai detto una parola. Sempre con la fronte sulla clavicola. Le diedi un bacio sopra il seno. Lei ha capito e stringe le braccia attorno al mio collo ancora più forte.
Sono passati alcuni giorni, ma il destino ha deciso che dobbiamo ancora godere di questa esperienza. Mi viene il dubbio che il riscatto sia stato pagato, ma che non abbiano tanta voglia di rilasciarci... Almeno, non dobbiamo più stare legati mani e piedi. Le scopate sono continuate, anche se meno frenetiche rispetto al primo giorno. Abbiamo anche riscopato insieme, io e mia moglie, e mi ha fatto piacere vederla sorridere mentre lo faceva con me.
Oggi però hanno deciso che dobbiamo prenderci un giorno di assoluto riposo; in effetti, ce n'è bisogno, abbiamo i genitali infuocati, soprattutto quella poveretta di mia moglie. Se gli metti la mano fra le gambe, la differenza che senti fra il freddo delle cosce e la figa rovente è impressionante.
Così ci hanno lasciati un po' per i fatti nostri, a spalmarci la pasta da fissan che i nostri rapitori ci hanno, devo dire generosamente, donato.
"Certo che se al rilascio ci faranno un controllo medico, sarà imbarazzante spiegare al medico questi arrossamenti"
"Ti preoccupi solo di questo?" Ah, già. Con tutto lo sperma che ha preso, ci sarà ben altro imbarazzo da spiegare.
"Pensi che... sia successo?"
"mbè, non sei stato mica portato dalla cicogna! Avrai notato che qui non c'è nemmeno l'ombra di un preservativo. Il ciclo non l'ho ancora avuto..."
"Abortiremo?"
"non lo so, pensavo che vivere la maternità con una nuova coscienza possa essere interessante..."
Cazzo! Ora mi beccherò pure un figlio bastardello. Chissà di chi sarà figlio...
"Ehi, non starai mica tornando a fare il geloso?"
"io?! No, che pensi. E poi l'aborto è pericoloso, meglio non rischiare; facciamo come dici..."
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11 years ago
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"sogno erotico"
Era una di quelle sere che passi a fantasticare, ad immaginare situazioni quasi impossibili eppure pensi che un giorno potrebbero diventare realtà. Questo successe qualche anno fa, durante una delle estati più calde, almeno a parer mio, perchè proprio quell'estate la fantasia più proibita di una ragazza poteva diventare realtà. Scherzando sull'argomento insieme al mio ragazzo capii che oltre al rapporto "normale" avrei preferito qualcosa in più. Decidemmo di iscriverci su un sito d'incontri, cercando un ragazzo super dotato, particolarmente sexy e che ci sapesse fare con le donne! Questa era la mia pretesa, essendo particolarmente selettiva decisi di fare un primo incontro su skype in modo tale da capire se chi avevo di fronte poteva veramente farmi godere come una porcellona. Dopo una serie di ricerche trovammo il ragazzo perfetto: moro, capelli lunghi, occhi chiari, fisico sportivo e ben dotato. Ci mettemmo d'accordo sul luogo, data e ora dell'incontro, ero stranamente eccitata, era un misto di ansia ed eccitazione. Io vestita per bene: tacchi alti e vestitino da maiala che metteva in risalto il mio culetto a mandolino e le mie lunghe gambe. Appena arrivati a destinazione il toro ci accolse in casa, mi fece un sacco di complimenti, ci offrì da bere e mi portò in camera da letto. Avevo voglia, talmente tanta voglia che misi da parte il mio ragazzo mettendolo in gabbia per l'altro così sexy che non potevo resistergli. Cominciammo con i preliminari, mi toccava con le sue lunghe dita, mi accarezzava, mi desiderava e lo capivo per l'erezione che aveva, mi sussurrava porcherie che mi eccitavano sempre di più. Non potevo più resistergli, la voglia era tanta. Cominciammo con una 69 poi cominciò a penetrarmi a pecora, poi a cucchiaio..una serie di posizioni che mi fecero avere parecchi orgasmi..Cominciai a fargli un footjob col mio 38 di piede mentre tolsi la gabbia al mio ragazzo e cominciai a succhiare forte fino a farmi venire in bocca e dal toro mi feci venire sui piedi facendomeli leccare.. eravamo tutti e tre molto eccitati che non ci volle nulla per un secondo rapporto ma stavolta decisi di farmi prendere dal mmio ragazzo facendo rimanere il toro come spettatore.. gridavo dal piacere, non ero mai stata così eccitata e goduriosa dell'attimo che stavo vivendo.. Se voglio rifarlo? Sì e stavolta anche meglio ;)
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11 years ago
admin, 75
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Splendidamente cattiva
Premetto che si tratta sempre e solo di racconti autentici, senza aggiunte ne censure.
Dunque… se il mio primo incontro con una trans risale al tardo 1986 (userò, pur impropriamente, il termine ‘trans’ nell’accezione più comune) fu nell’estate del 1987 che ebbi la vera e propria illuminazione sulla via di Damasco…
Fino ad allora avevo conosciuto poche trans, tutte italiane o comunque ‘bianche’. Escludendo le prime due esperienze avevo perfettamente capito che il mio ruolo preferito ed agognato era quello passivo…
Quella notte ero inquieto, e già sapevo cosa volesse dire. Lavoravo da poco tempo in un paesino in provincia di Bologna, dove non avevo ancora riferimenti ne giri di alcun tipo. Alle 23 di un inizio giugno freddo, con l’estate non ancora iniziata, presi l’auto e mi diressi verso il mare. Arrivai velocemente, e mi presi una birra sul lungo mare di una Riccione ancora deserta. Mi passarono davanti due, inequivocabili, trans di colore: maestose ed ‘eccessive’ in tutto. Dentro sentivo decisamente le ‘farfalle’ nello stomaco… Più tardi mi misi a girare in macchina, per le strade ancora vuote, e girai a lungo senza meta alcuna.
Si stava facendo decisamente tardi, e quasi pensavo a rimettermi in marcia verso casa, allorquando, in una piazzetta sul lungo mare, vidi questa ‘dea’ appoggiata ad un’auto. Confesso che mi fece un po’ paura. nerissima, massiccia, muscolosa… alta quasi due metri e dai tratti piuttosto duri. No, non era poi particolarmente femminile, però… Un vistoso corpetto le strizzava il corpo, esaltando dei seni notevoli. Una guepiere malamente copriva un grosso culo debordante. Inutile dire che il mio occhio cadde sugli slip, minuscoli e, a dire il vero, non particolarmente gonfi. presi coraggio e, dopo la solita chiacchierata, la montai in auto. Mi portò in un parcheggio piuttosto defilato e li, stretti nella mia piccola macchina senza neppure i sedili reclinabili, iniziò a tirarmi via i vestiti da indosso con una certa veemenza.
Facendoci caso, stabilì che non era proprio tanto a posto… doveva aver bevuto, o chissà cosa: era abbastanza fuori di testa.
‘Cosa ti piace fare ?’ Mi disse, mentre mi metteva la mano fra le cosce… trovandomi l’uccello piuttosto mosciotto, come regolare in queste occasioni, si mise a ridere sguaiatamente dicendomi: ‘lo so cosa vuoi’.
Quel che successo poi, francamente non me lo aspettavo…
Mi prese letteralmente a forza, sui sedili di dietro, con quelli davanti rialzati al massimo, e mi bloccò con le spalle al divanetto. In un lampo mi ritrovai il suo culone nudo in bocca ! Ero impaurito e perplesso, nonchè eccitato da paura…
‘Leccami troia’, mi diceva.
Ero scivolato, ed avevo la testa forzata fra il divano ed il suo culo nero, con tutta la zona perianale di un marrone molto chiaro stampata sulla mia bocca. Una luce di un lampione cadeva precisa su di noi, illuminandoci senza pietà.
Le cose potenzialmente sporche non mi piacciono, e non mi piacevano certo ma, fortunatamente, sembrava ben pulita…
Muoveva continuamente il culo, come in un lento balletto, senza mai allontanarsi dal mio viso… ed io… leccavo. Leccai bene, con attenzione e deferenza, arrivando (a fatica) sino all’enorme sacco scrotale, rugoso e nero come il carbone. Non vedevo praticamente nulla, perso fra le sue chiappe, ma non avrei voluto essere da nessuna altra parte.
Lei lanciava continui mugolii, alternati a pesanti epiteti nei miei confronti: era la prima volta che provavo una cosa del genere.
Durò a lungo, davvero tanto, finchè non si girò di scatto e, alzandomi letteralmente di peso (all’epoca era ancora facile…) mi tirò via dall’auto, salvo rimettermi al posto di guida, bloccato nuovamente: ‘adesso fammi vedere che brava bocchinara sei’.
Senza preamboli, mi infilò l’uccello in bocca. Non era ancora duro, ma quel bastone marrone scuro era comunque già di ragguardevoli dimensioni. Lei teneva una gamba nell’auto e l’atra fuori dalla sportello, ed iniziò a darmi delle spaventose spinte d’anca; praticamente, più che farsi spompinare, mi stava scopando la bocca. Con emozione intensa sentii il suo cazzo crescere a dismisura, arrivandomi in gola ad ogni colpo e provocandomi un continuo stimolo al vomito… che stranamente nel contesto sembrava sopportabile ed eccitante. Davvero, facevo fatica a respirare, ed ogni tanto la forzavo un po’ a rallentare i colpi, tentando senza troppo successo di riprendere in mano la situazione e di spompinarla in modo più… gestibile. La pazza, anche questa volta, andò avanti incredibilmente a lungo. Avere fra le mani un quasi ragazzino doveva eccitarla non poco. ‘Sei una pompinara nata’, ‘ingoiami il cazzo, troietta’… probabilmente gli appellativi più gentili. Ogni tanto levava il bastone dalla mia bocca per infilarci, letteralmente, le palle, che succhiai avidamente.
‘Adesso scopami’, era un ordine perentorio ma, come prevedibile, messo il profilattico non riuscii a combinare quasi niente. Dopo pochi minuti mi riprese e mi buttò nel divano posteriore, a pecora, con la testa sul lunotto. Mi infilò il cazzo senza tante cerimonie dritto in culo, facendomi vedere le stelle… mancavo ancora di allenamento… Dopo pochi colpi, un po’ di amor proprio tornò in me e letteralmente mi ribellai, costringendola a mettersi il profilattico, cosa che, con qualche mugugno, alla fine accettò.
Il resto è puro delirio. Si avventò su di me quasi con ferocia, dandomi dei spaventosi colpi di bacino e, è il caso di dirlo, rompendomi definitivamente il culo…
Contemporaneamente affondava le lunghe unghie sul mio addome e sul mio torace, arrivando quasi a farmi sanguinare.
Con le mani tentavo di rallentare quello stantuffamento frenetico, senza troppo successo. Per la prima volta mi accorsi che, pur senza essermi toccato, dal mio uccello moscio e penzolante cadeva un lungo filo di sperma. Cazzo ! Ero venuto, come una troia…
La scopata non durò poco, anche se meno dei preliminari ma, in ogni caso, mi accorsi che già albeggiava… eravamo quasi alla vista di tutti !
Infine la sentii gemere soddisfatta e staccarsi da me. Girandomi, esausto, la vidi togliersi il preservativo, con la punta piena di sperma.
‘Mi hai fatto godere, puttana: sei proprio una rottoincula !’
Mentre ci rivestivamo la tipa provò a farmi un brutto scherzetto, sfilando dai pantaloni il mio portafoglio, ma me ne accorsi. Seguì una breve e spiacevole discussione, e mi beccai anche una tacchettata in testa, ma riuscii a farla ragionare ed a farmi riconsegnare il tutto. La riaccompagnai nella sua piazzola che era quasi giorno e, per calmarla, le regalai anche un paio di nastri musicali.
Tornai a casa sfinito, ‘violentato’ e definitivamente non più vergine…
Rimettendo a posto l’auto trovai subito il suo profilattico, buttato in bella vista a mò di spregio: niente di strano !!!
Col tempo avrei imparato a muovermi ed a comportarmi… per evitare brutte avventure e seri rischi: diciamo che ho avuto fortuna; erano anni molto pericolosi.
In ogni caso, ricordo quella sera come fosse ora, tranne il suo nome, che forse non ho mai saputo.
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11 years ago
admin, 75
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Perso nella nebbia
Non mi interessa la fantasia in questo campo, amo solo raccontare storie vere…
…ed una delle più eccitanti che ricordi risale a poco meno di venti anni fa.
All’epoca lavoravo a Ravenna, e frequentavo spesso le strade che vanno da Rimini a Faenza, ricco terreno di caccia allora (oggi… non so).
Faenza era un bel posto, abbastanza defilato rispetto alla costa, e pieno di buone opportunità. Ci andavo spesso.
Era una notte d’inverno, e come spesso capitava era scesa una nebbia da paura.
La visibilità era davvero a pochi metri, tanto che, dopo un paio di giri, ero oramai deciso a tornarmene a casa.
Quasi casualmente i fari incocciarono su questa tipa, in un piccolo spiazzo lungo la strada: con la massima attenzione parcheggiai fuori dalla carreggiata.
Poche parole: brasiliana, alta, bianca, ben messa senza essere assolutamente sovrappeso, e con un evidente pacco negli slip in bella vista.
Ci mettiamo d’accordo, rinunciando ad andare a casa sua: con quella nebbia ci sarebbe voluto troppo tempo !
Mi assicura che ha un posto tranquillo, pertanto la salgo in macchina.
Poche centinaia di metri e, a fatica, troviamo una stradina che entra nella campagna.
Subito dopo uno spiazzo, dove fermo l’auto.
La nebbia era arrivata a livelli pazzeschi, come ho visto di rado.
Quando le dico che sono solo passivo, noto con piacere che si infoia.
Inizio sbocchinandola, ed ha una bella asta che si indurisce nella mia bocca in pochi secondi, una cosa che adoro.
Avevo comunque una piccola utilitaria, e non era facile trovare adeguate posizioni…
Mi invita ad uscire, nonostante il freddo, non poi molto a dire il vero, prima però mi spoglia completamente.
Mi sento ‘sicuro’ per via della nebbia… fuori dall’auto mi accorgo con stupore che… siamo a pochissimi metri dalla via Emilia ! In un giorno normale saremmo alla bella vista di tutti ! Invece… i fari ci sfiorano appena, e le auto che passano sono appena delle ombre diafane.
Forse qualcuno può intravvederci, magari intuire il movimento, forse vedono qualcosa di più… trovo la cosa eccitantissima, e così lei.
Mi fa inginocchiare e continuo a spompinarla a lungo… da delle gran botte d’anca, mi arriva in fondo alla gola.
Il cofano dell’auto è in bella vista dalla strada, ed è caldo… mi ci fa stendere sopra, completamente nudo ed a culo all’aria, perfettamente a pecora.
L’inculata che segue è lunga e soddisfacente… la tipa da delle botte mostruose, ma ci voleva altro per mettere in crisi il mio culo, allora assai ben allenato…
Ogni tanto dei fari ci sfiorano, e la cosa mi eccita, sempre di più.
Non mi soffermo sui particolari, tutto sommato banali: è la situazione che rese magica quella serata.
Posseduto fino in fondo e, quasi, in bella vista…
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11 years ago
admin, 75
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Alle terme
Le terme sono un paradiso per rigenerare lo spirito e il corpo.
Che bello immergersi nelle piscine termali e coccolarsi con la sauna e il bagno turco.
E che delizia i massaggi.
Uno tra i miei massaggi preferiti, piacevole e coccoloso, è l’ayurvedico: un massaggio eseguito con olio caldo e fatto iniziando dai piedi per poi terminare con la testa.
Ho prenotato il mio massaggio per le ore 17,00.
Il mio massaggiatore si chiama Franco, un bell’uomo di mezza età, cappelli brizzolati e fisico longilineo, ma con due avambracci muscolosi come si conviene ad un esperto massaggiatore.
Solo dopo avermi fatta accomodare sul lettino a pancia in su, si è ricordato di farmi indossare l’apposito slippino di carta per non ungere il mio di cotone.
Senza farmi scendere dal lettino, con disinvoltura mi ha sfilato lo slippino e mi ha aiutata ad indossare quello di carta.
Franco che posa lo sguardo sui miei genitali è stata la prima immagine a cui ho pensato quando ho chiuso gli occhi e ha iniziato a massaggiarmi.
Le sue mani erano calde e si muovevano lente, ma con un leggero e gradevole vigore; ogni tanto lasciava colare dell’olio caldo sul mio corpo e quel calore improvviso mi faceva fremere di piacere.
Inizia a massaggiarmi i piedi, poi le caviglie, i polpacci e infine le cosce, dove insiste a lungo, soffermandosi soprattutto all’interno coscia; ogni tanto sento le sue mani che arrivano a sfiorarmi il clitoride.
Tengo sempre gli occhi chiusi e in quei momenti è solo la mia femminilità a prevalere e a godere del massaggio.
Ora inizia a massaggiarmi circolarmente l’addome e il basso ventre; sento le sue mani calde scivolare ancora nello slippino.
Lo sento spostarsi dietro di me e poi protendersi in avanti per massaggiarmi il seno e ho quasi l’impressione - o il desiderio – che stia indugiando sui capezzoli strizzandoli dolcemente.
Ho la sensazione di essermi bagnata e avrei voglia di toccarmi per tastarne il nettare.
Mi chiede se sono soddisfatta, gli rispondo di si, che ci sa fare ...
Ora mi chiede di girarmi a pancia sotto.
Inizia sempre a massaggiarmi i piedi, passa poi ai polpacci e quando arriva alle cosce, abbassa completamente lo slippino e mi massaggia le natiche, comprimendole e allargandole.
Lo sento spostarsi dal mio fianco verso i piedi, li afferra e mi chiede di divaricare bene le gambe; eseguo la sua richiesta, ma non è sufficiente … sposta allora i piedi al di fuori del lettino, in modo che le gambe siano più divaricate e le natiche ben allargate.
Questo sicuramente gli consente di intravedere il mio buchino e apprezzare che sono depilata.
Riprende a massaggiarmi i glutei e lascia colare dell’olio caldo … sento scorrere l’olio all’interno dei glutei e sento con piacere la sua mano che mi accarezza il fondoschiena.
Inarco la schiena per invitarlo a violare, con l’aiuto dell’olio, il mio buchino…sono confusa ed eccitata.
Dopo aver massaggiato i glutei, mi risistema la mutandina e completa il massaggio con la testa.
Mi raccomanda di stare qualche minuto distesa prima di alzarmi e mi chiede com’è andata.
Gli dico che sono stata molto bene e che una parte di me è si è eccitata.
Franco non riesce a capire quello che volevo dire e gli rispondo che fa lo stesso, ma lui insiste ed è curioso di sapere che cosa avessi voluto dire con quell’espressione.
Gli rispondo che mi sento imbarazzata e lui controbatte che in tanti anni ormai non si sorprende più di nulla.
Allora gli chiedo carta e penna e gli scrivo l’indirizzo di un sito e il mio pseudonimo di travesta, spiegandogli che, durante il massaggio, chi ne aveva goduto e tratto piacere era stata “lei”, la donna che c’è in me.
Mi alzo dal lettino, infilo l’accappatoio e gli chiedo conferma del successivo massaggio che avrei avuto sempre con lui per dopo domani.
Lo saluto e gli auguro una buona serata.
Due giorni dopo mi presentai all’appuntamento per il massaggio con una decina di minuti d’anticipo.
Franco si affacciò alla sala d’aspetto, mi vide e con un sorriso mi chiese di seguirlo nell’ufficio attiguo e chiuse la porta.
Sembrava imbarazzato e gli chiesi se ci fosse qualche problema per il mio massaggio o per cos’altro.
Assolutamente non c’erano problemi.
Iniziò a parlare e, tutto d’un fiato, mi disse che aveva visitato il sito e visto le mie fotografie e che questo fatto l’aveva così sorpreso (era la prima volta che aveva a che fare con un cliente che gli aveva confidato di essere una travesta in privato) e così piacevolmente eccitato che alla fine si era dovuto masturbare tanto era grande il desiderio di godere, fantasticando sul fatto che aveva già massaggiato quel corpo (e penso che lo avesse fatto anche per il proprio piacere e con un pizzico di malizia o meglio di trasgressione).
Aggiunse che non era riuscito a trattenere per sé questo segreto e che l’aveva confidato anche al collega Stefano, un amico più che un collega, con il quale aveva già condiviso altre situazioni piccanti a sfondo sessuale.
Terminò il racconto spiegandomi che aveva una proposta indecente da farmi, vale a dire un piacevole massaggio a quattro mani, lui insieme all’amico Stefano.
Ero così disorientata e sorpresa per tutte le cose che mi aveva detto che acconsentii, senza aver ben compreso che cosa mi avesse proposto!
Alzò la cornetta del telefono e, visibilmente eccitato, informò Stefano che avevo accettato la loro proposta.
A quel punto, mi invitò a seguirlo in una stanza appartata in fondo al corridoio.
La stanza era calda, arredata con un lettino per massaggi e un materassino, parzialmente illuminata da due candele; l’aria profumava di una fragranza delicata, ma intensa.
In quel momento entrò Stefano ed ebbi un sussulto, ma fui subito tranquillizzata da suo sorriso e dalla dolce espressione del viso.
Stefano si presentò: trentasette anni con esperienza del genere trav; un fisico abbronzato, robusto e curato.
Franco mi tolse l’accappatoio e mi fece cenno, aiutandomi, di salire sul lettino a pancia in giù.
Stefano mi accarezzò il fondoschiena e mi tolse lo slippino.
Chiusi gli occhi.
Entrambi si bagnarono le mani d’olio e ognuno mi prese un piede iniziando il massaggio; dai piedi salirono ai polpacci e infine si soffermarono all’interno coscia.
Quando mi piegarono le gambe e se le appoggiarono al petto, mi resi conto che erano a petto nudo; mi divaricarono le gambe e lasciarono colare dell’olio caldo all’interno delle natiche … Franco si spostò al mio fianco, dalla parte del mio viso, mentre Stefano iniziò ad accarezzarmi tra i glutei soffermandosi nella zona perianale … era eccitante e piacevole sentire l’olio caldo e l’abbondanza di olio che aveva versato mi faceva capire quanto Stefano stesse indugiando e provasse per penetrami con le dita.
Adesso riuscivo a sentire un suo dito che mi penetrava … aprii gli occhi e vidi Franco togliersi i pantaloni della tuta e mostrarmi il suo pene, lo scappellò due, tre volte e lo avvicinò alla mia bocca.
Ero eccitatissima, aprii un po’ la bocca e Franco non esitò ad infilarmelo dentro … lo sentivo pulsare e iniziai a spompinarlo.
Stefano, anche lui eccitatissimo, mi stava ormai penetrando con il dito medio e cercava di farsi spazio anche con l’indice, massaggiandomi per allargare lo sfintere.
Iniziai a gemere di piacere e dissi che stavo per avere un orgasmo.
Mi sollevarono a forza e mi spostarono sul materassino nella posizione “alla pecorina” … anche Stefano si tolse i pantaloni scoprendo un membro duro e ritto.
Me lo infilò in bocca e, tenendomi una mano sulla nuca, iniziai a spompinarlo assecondando le sue spinte … poco dopo indossò un preservativo e, mentre Franco si era posizionato sotto il mio ventre e aveva iniziato a succhiarmi il clitoride, Stefano lo spinse dentro il mio buchino e iniziò a penetrarmi dolcemente … sentivo il suo membro scivolare dentro di me e una volta tutto dentro, iniziò a scoparmi.
L’eccitazione era altissima e le spinte decise di Stefano e la bocca di Franco che mi spompinava il clitoride mi facevano sentire come in una morsa che mi impediva di arrivare all’orgasmo.
Gemetti a lungo e finalmente sentii fuoriuscire il mio nettare nella bocca di Franco mentre Stefano continuava a cavalcarmi con sempre più vigore.
Ero stremata … ho avvertito che Stefano stava per venire e mentre Franco continuava a massaggiarmi con la lingua il clitoride, Stefano si tolse il preservativo … io aprii la bocca e lui masturbandosi mi sborrò abbondantemente in bocca e sul viso … con un dito raccolse lo sperma sul viso e lo infilò nella mia bocca … lo succhiai avidamente, prima il dito e poi il suo membro che iniziava a perdere vigore … ingoiai tutta la sua sborra calda.
Mi distesi da una parte e Stefano mi baciò una natica.
Dopo qualche minuto mi presi cura di Franco, avevo voglia di sentirlo godere dentro di me.
Era sdraiato sul materassino, mi misi al suo fianco e iniziai a masturbarlo, scappellandolo dolcemente … mi disse che mi desiderava e che voleva prendermi alla missionaria.
Iniziai a spompinarlo.
Franco mi distese di schiena, mi divaricò e alzò le gambe e infilò con decisione il suo pene nel mio buchino ormai ben lubrificato.
Stefano mi afferrò il clitoride in modo che potessero vedere bene il mio buchino che si dilatava ad ogni affondo di Franco.
Franco iniziò a montarmi con un ritmo cadenzato, penetrandomi per tutta la lunghezza del pene.
Stefano si godeva la scena, masturbandosi.
Franco chiese a Stefano di infilarmi in bocca il suo membro … e così fece.
Ogni tanto Stefano mi strizzava i capezzoli … questa manovra mi faceva inarcare la schiena e contrarre lo sfintere, aumentando il mio piacere e quello di Franco.
Tutti e tre ci sentivamo in uno stato d’estasi … io gemevo come una troia in calore e i miei due uomini erano eccitatissimi e ormai prossimi all’orgasmo.
Franco disse che voleva vedere Stefano mentre mi sborrava in bocca … aprii un po’ la bocca e il fiotto di sborra calda me la riempii … la ingoiai lentamente, assaporandone il sapore … in quel momento venne anche Franco e io insieme a lui.
Mi assestò ancora qualche colpo, si tolse il preservativo e mi mise in bocca il pene gocciolante … lo succhiai fino a quando non uscii più alcuna goccia di sperma.
Stefano mi baciava … mentre Franco leccava lo sperma sul mio ventre, là dove avevo eiaculato.
Ci coricammo sul materassino ed esausti ci riposammo per qualche minuto.
Ci salutammo con un abbraccio affettuoso e l’intesa di ritrovarci per rivivere le intense emozioni di quel piacevole pomeriggio alle terme.
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11 years ago
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Ci lavammo e ci stendemmo sul letto a fumare una sigaretta, Laura era quella bambina a cui avevano comprato le caramelle, felice e sorridente ma per nulla soddisfatta. Dopo un po’, infatti, ci invitò a riempirla nuovamente di attenzioni, con l’esplicito gesto di carezzarci i cazzi i quali reagirono prontamente, riacquistando il dovuto turgore. Laura era in mezzo a noi, menando in contemporanea i nostri cazzi e concedendo la sua bocca alternativamente a me e ad Alfredo. Noi la palpavamo di continuo, carezzandole la figa o strizzando e ciucciando quei favolosi seni, o anche accennando a qualche sculaccio. In seguito Laura prese l’iniziativa e mi invitò a distendermi, mi circondò con le sue gambe e si infilò il mio cazzo in figa, facendoselo affondare fino alla radice; da lì comincio a dimenare il bacino gustandoselo tutto, massaggiandosi le pareti della vagina col mio glande, io sentii nuovamente quell'intenso calore intorno al mio cazzo, segno che lei stava ricominciando a grondare copiosamente. Presi l’iniziativa spingendola dalle chiappe verso di me, le mani quasi mi sparivano in mezzo a tanta carne, l’afferrai saldamente e cominciai a stantuffarla furiosamente, lei si abbandonò gemendo, mi sussurrava anche frasi di goduria, mi incitava: “Minchia, che bello, ma cos'hai un bastone al posto del cazzo, dai non ti fermare ...”.
Alfredo fino a quel momento, dopo i servigi che gli aveva riservato Laura, si era dedicato ad immortalarci in foto e filmatini, ma era arrivato il momento di ricevere anche la sua parte. Su invito della stessa Laura le si avvicinò da dietro, le spalmò una cremina sul buchetto e posizionò il suo cazzo: spinse lentamente ma costantemente, nonostante la corporatura di lei il diaframma che divideva la sua vagina dal budello era sottile, sentii il cazzo di Alfredo penetrarla. Laura rispose con un rantolo sordo, roteò gli occhi indietro e si lasciò andare a quel doppio trattamento, la vedevo in estasi nel gustarsi i due cazzi piantati in lei, nessuna resistenza che la frenasse, gli umori che scolavano sulle sue cosce e sulle mie palle rivelavano a quale grado di eccitazione fosse. Io godevo nell'essere dentro di lei ma anche nel vedere quel volto in estasi, che rispondeva ad ogni stimolo, ogni sua parte contribuiva a mandarla in delirio.
Ci alternammo con Alfredo, lui si distese sotto Laura ed io cominciai ad occuparmi di quel portentoso ... retrotreno. Spalmai un po’ di crema sull'asta e l’appoggiai a quel buco dei desideri. Spinsi lentamente ma costantemente, fin quando la cappella sparì dentro. Mi fermai un istante. Laura si lamentò un attimo, dicendomi che era grosso, che non ce la faceva, le chiesi se volesse che io desistessi e lei mi disse un perentorio “Nooo, continua!”. Continuai allora ad affondare, il suo sfintere era morbido, facile da penetrare, mi avvolgeva tutto il cazzo e reagiva con l’adeguata dilatazione al mio procedere dentro. Mi ritrovai piantato in lei fino in fondo, lei non si lamentava più ed immagino che avesse lo stesso volto che poc'anzi avevo visto io, a parti invertite. Cominciai a pomparla, prima lentamente, con un ritmo lento e costante, Laura alternava i sospiri a rantoli di dolore, ad un certo punto credo che il dolore sparì, non si lamentava più, si godeva l’essere posseduta da due uomini in contemporanea ora incurvandosi in avanti stringendo Alfredo e agevolando la penetrazione, ora inarcando la schiena all’indietro, quasi a fondersi col suo uomo. Sentivo che anche Alfredo la pompava, il suo cazzo si alternava al mio nella figa di lei, cercai di agevolarlo mettendomi in piedi e liberandogli ulteriore spazio, cosa che lui recepì immediatamente e cominciò ad aumentare il suo ritmo. Mi fermai, ben piantato nel culo di Laura, per lasciare libero sfogo ad Alfredo, lui agevolò il suo stantuffare prendendo le sue chiappone e tirandole alternativamente in alto ed in basso, ottenendo, come effetto secondario, che anch'io scopavo in culo Laura al ritmo imposto da Alfredo.
Lui venne per la seconda volta, mandando anche Laura in deliquio, dopodiché rimase in figa da lei fin quando non gli si ammosciò, delegandomi implicitamente l’onere di continuare con l’opera cominciata. Non aspettavo altro, Laura era prona su di lui offrendomi tutto lo spazio possibile per continuare a tornire quel buco, agevolandomi ulteriormente allargando con una mano la sua chiappa destra. Rimasi sui miei piedi, le allargai anche l’altra chiappona e la cominciai a trombare nel culo facendole sentire il mio cazzo per tutta la sua lunghezza, arrivando quasi ad uscire per poi riaffondare fino alla radice. Gianni intanto si era sfilato da sotto ed aveva ricominciato a far foto e filmini. Mi rimisi comodo sulle ginocchia e mi rituffai in quello splendido pertugio, Laura stavolta accompagnava i miei colpi spingendo all'indietro, mugolando continuamente. Continuai ancora per circa un quarto d’ora, allargandole le chiappe notavo quanto quel buchetto si fosse arrossato, ma me ne curai poco. Le venni dentro, scaricando la mia sborra dentro quel budello disastrato, come feci prima per la sua figa glielo spinsi al massimo dentro, facendole sentire ogni contrazione della cappella nell'atto dell’orgasmo. Mi sfilai ed andai a lavarmi, Laura rimase distesa, felice e un po’ provata, ma non ancora sazia.
Ci “obbligò” a farle lo stesso trattamento un’altra volta, prima che ci congedassimo. Il tempo era scaduto, Alfredo aveva una serie di appuntamenti pomeridiani in studio, io avevo altre cose da fare e così ci salutammo, ripromettendo di vederci ancora, cosa che avvenne puntualmente la settimana successiva, con medesimo trattamento. In quell'occasione Alfredo, come piccola variante, acquistò della panna fresca (figa alla panna per noi, cazzi marriage per lei) e dell’uva, che ci gustammo dopo averla insaporita con gli umori della sua figa.
Non volevo da parte mia che questo terzetto costituisse un appuntamento fisso, per mia natura ho sempre amato la libertà e rifuggito dagli obblighi ... anche morali. Con Laura ed Alfredo ho passato momenti che non dimenticherò, ma forse, anche inconsciamente, mi stavano assumendo come collante del loro rapporto e la cosa non mi poteva stare bene. Continuo a sentirli, forse qualche altra volta potremo far rivivere quegli attimi, ma senza che questo diventi una regola o altro.
Come dissi nella prima parte di questo racconto, in seguito alla maretta iniziale Alfredo chiuse l’account di quel portale, tutto quel che ho vissuto insieme a loro fa parte dei ricordi che ho voluto condividere con gli utenti che leggeranno, ma non lo potrò mai provare (eccezion fatta per le foto). Nessun feedback accompagnerà questa testimonianza, solo la speranza di venir creduto e compreso.
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11 years ago
nirby, 50
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E venne il gran giorno. Alfredo era stato informato da Laura sulle sue intenzioni, ed aveva prenotato una camera in un B&B in città, un alberghetto pulito che, con la complicità del proprietario, era possibile fruire come albergo ad ore. Appuntamento alle 8:30 del mattino, per mia abitudine arrivo sempre prima, mi sembra un segnale di stile, e contatto telefonicamente Laura. Lei è già su in camera, mi apre il portoncino dal citofono e salgo. Laura sembra eccitata come una bambina a cui stanno per comprare le caramelle, per l’occasione si presentò con un baby doll nero, mi disse che voleva tenerselo per l’intera durata dell’incontro perché si vergognava a mostrare per intero la sua straripante ... personalità. In effetti mi apparve una donna abbondante in tutto ma che conservava una eccezionale tonicità, come ebbi modo di constatare successivamente. Telefonò ad Alfredo per sincerarsi della sua puntualità e poi mi si accostò, dicendomi che voleva far felice il suo uomo e me, che non si sarebbe risparmiata in nulla. La baciai, il mio approccio fu delicato, non sapevo chi mi trovavo di fronte da quel punto di vista, e lei contraccambiò il mio bacio, ma mi apostrofò immediatamente dopo: “Quanta dolcezza! A me piace un approccio più deciso!”. “Basta aggiustare il tiro!” la apostrofai, infilandole con forza la lingua in bocca e stringendola a me prendendola da quelle sue megachiappone, per poi passare a stropicciarle una delle sue tette, grandi abbastanza da non poter essere contenute in una mano. Sentii che Laura gradì l’approccio, accompagno il mio palpeggio con una serie di sospiri che ti fanno intendere quanto possa una donna essere pronta, ma mi bloccò, dicendo che voleva aspettare Alfredo per aprire le danze. La tirai a forza sul letto sopra di me, facendole sentire attraverso i jeans la mia eccitazione, lei la notò, mi disse di sentire il mio cazzo duro e che non vedeva l’ora di fare le dovute presentazioni.
Arrivò finalmente Alfredo, lei si precipitò ad accoglierlo stringendolo a sé e tempestandolo di baci, tanto che il poveretto dovette invitarla a scostarsi per fargli almeno togliere l’impermeabile. Ridacchiando, Laura si mise a letto ed io la seguii, dicendole che era il momento di fare le presentazioni. Laura non si fece pregare e mi sbottonò la patta, uscendo il cazzo ormai pronto. Laura lo rimirò un attimo e poi cominciò a pomparmelo di brutto, con avidità ma anche con delicatezza, giostrando abilmente la lingua ed alternandola con le labbra, mi sembrava di aver strusciato il cazzo sul velluto tanto erano morbide, andava su e giù per tutta l’asta stringendola con una mano, assaporando la mia eccitazione. Nel frattempo avevo finito di spogliarmi ed anche Alfredo aveva fatto altrettanto. Lai lo accolse riservandogli il mio stesso trattamento, si vedeva che era presa da quell'uomo e notai quanto il suo coinvolgimento per lui fosse totale, lo amava per quello che era e gli si concedeva senza limiti.
Mentre Laura era intenta a prestar attenzione al cazzo di Alfredo, mi accoccolai fra le sue cosce per gustare la sua figa, che mi si presentò già fradicia, grondante di umori e naturalmente profumata, morbida, aperta al punto giusto. La leccai per bene, estendendo le attenzioni anche al buchetto del suo gran culo, scopandola con la lingua e con le dita, titillandole il clitoride: Laura rispose alle mie cure cominciando a mugolare e a dimenarsi, gradiva il trattamento, continuando a grondare copiosamente umori che leccavo avidamente. Dopo Laura si distese e Alfredo sopra di lei, iniziando a scoparla ritmicamente, mentre io tornai alle amorevoli attenzioni delle labbra di lei, la quale non sembrava affatto intimidita dall'aver a che fare per la prima volta con due uomini, continuava a pompare avidamente il mio cazzo e, al contempo, godendo dall'essere penetrata da Alfredo il quale, dopo un po’, mi cedette il posto.
La sua figa era bollente, non ebbi alcuna resistenza alla penetrazione tanto si era lubrificata, nonostante non fosse di apertura eccezionale, era stretta ma accogliente, le sue pareti vaginali erano cedevoli al passaggio del mio cazzo, più grosso rispetto a quello di Alfredo, ebbi la netta impressione di calzare un guanto, mi ritrovai in un umido paradiso di morbidezza e calore. Lei reagì alla mia penetrazione roteando indietro gli occhi con un sospiro prolungato ed abbandonandosi ai miei colpi, sempre più ritmati, sempre più violenti. Il rumore dei miei fianchi contro le sue cosce si fece assordante, davo tutto me stesso a quella donna che, ben lungi dall'essere passivamente scopata, godeva continuamente incitandomi e al contempo dedicando la sua bocca ad Alfredo. Il suo voluminoso corpo era continuamente sconvolto da sussulti che le facevano ballonzolare tette e pancia da sotto il baby doll. Dopo un po’ sentii l’impulso di venire e l’avvisai; Laura mi mugolò “Vienimi dentro, riempimi!” ed io a tale invito raggiunsi l’apice del piacere, inondandola col mio sperma, facendo seguire fiotti a fiotti, contraccambiando a modo mio tutto il calore che da quel ventre avevo tratto, continuando a spingere all'interno il mio cazzo negli ultimi spasmi dell’amplesso, quasi a voler fondermi con quel corpo pachidermico, a fare del mio e del suo pube un unicum. Laura contraccambiò tale afflato venendo a sua volta (poi mi rivelò che era già venuta altre due volte, una per ogni uomo che l’aveva scopata), accompagnando l’orgasmo con prolungati mugolii. Alfredo, compiaciutissimo finora di come si stessero svolgendo le cose, mi diede il cambio nella figa di Laura, grondante del mio seme, seguitando a stantuffare fin quando non raggiunse anche lui l’orgasmo, scaricando anche lui il suo sperma dentro quell'accoglientissimo antro, completando la farcitura. (fine seconda parte)
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11 years ago
nirby, 50
Last visit: 3 years ago -
In viaggio
Salve il mio nome è Mattia sono un libero professionista e per lavoro viaggio molto questa cosa mi è capitata circa due mesi fa in aereo destinazione Milano un viaggio di appena un 'ora tutto inizia al chec-in un incontro di sguardi tra me una simpatica signora e il suo compagno, il quale inizia a lamentarsi con me per la fila initule che stavavo facendo per porter avere le carte di imbarco perchè il personale della compagnia aerea era molto lenta in quanto si trattava di un volo di breve durata e che come bagaglio la maggior parte delle persone era tutto a mano e quindi non capiva la lentezza di tutto ciò.Finalmente ci imbarchiamo ed continuiamo a fare conversazione io e il lui mentre lei ascoltava.Saliti sull'aereo purtroppo non eravamo vicini ma non so come lui riusci ad avere due posti dietro di me. Lei olrtre ad essere una sig.ra simpatica era anche molto attraente e appena seduta accavallò le gambe e si intravedeva le autoreggenti, si accorse che il mio sguardo era impegnatio proprio in quel posto e fece un bel sorriso e con tutta scioltezza le divaricò (che pelo esagerato).Lui mi chiese xche andavo a Milano e se avevo qualcuno che mi aspettava li e alla mia risposta negativa subito mi disse che gli avrebbe fatto piacere invitarmi a cena la sera, uno sguardo a lei e subito accetai. Arrivo in albelgo doccia sistemo il tutto e mi organizzo x la serata. Mi faccio indicare dal portiere una buona enoteca prendo il taxi e mi faccio portare a casa dei cari amici.Citofono e salgo ad aprirmi la porta e lui mi fa accomodare e mi dice di segurlo in cucina mentre aspettavavo che arrivasse lei.Il tempo di aprire la bottiglia di vino di versarlo che entra in cucina una cosa spettacolare un vestito da sballo da grande serata di una prima al teatro donna meravigliosa si avvicina a me mi saluta con due baci sulle guancie dove sento il calore delle sue labbra carnose una cosa talmente eccitante che lei si accorge di cioò e che mi sorride.Iniziamo la cena il discorso all'inizio era vago si parlava del + e del meno sino a quando lui mi chiese "dimmi la verità ti piace mia moglie vero? Io senza battere ciglio risposi si molto, anche a lei tu piaci mi rispose quindi se vi volete mettere comodi sul divano mentre io sparecchio e faccio la cucina.Lei si alzò mi prese per mano e mi portò sul divano, inizio a baciare a sbottonare la camicia e con la lingua a leccarmi, il mio stato di eccitazione era forte e lei si accorse dui tutto cio e semère con la bocca si butto tra le mie gambe e con delicatezza lo prese in bocca ed inizio a spompinarmi.Stavo quasi x venire che lei tolse subito la bocca e mi disse di essere calmo tempo di bere un goccetto di vino che riniziò, mentre il marito guardava e si toccava tra l'uscio della cucina e del salone. Bhe il resto lo potete immaggina da soli come finì la serata.
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11 years ago
soit3,
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Last visit: 20 hours ago
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Una coppia sconosciuta
Ciao a tutti vi racconto questa cosa accadutami qualche anno fa.
da premettere che una volta ero fidanzato con una ragazza che condivideva questa chiamiamola passione per la trasgressione. In quel periodo abbiamo conosciuto diverse coppie con le quali abbiamo instaurato anche una bella amicizia.
Poi la nostra storia fini.
Un giorno il lui di una coppia che avevamo conosciuto mi contatta e mi dice che avrebbe bisogno di un singolo perche era stato contattato da una coppia dove il lui cercava due ragazzi prestanti per mettere al centro della loro attenzione la moglie mentre lui se ne stava a guardare.
La cosa subito mi interessò e chiesi come era la coppia, lui rispose che non l'aveva mai vista, ma aveva organizzato una cena a casa sua e se non ci fossero piaciuti avremmo solo cenato. gli dico che ci sto e organizziamo.
Facemmo in modo di incontrarci prima noi per stabilire un piano d'azione visto che la coppia non la conoscevamo e non sapevamo come comportarci.
dopo un po arrivo la coppia avevano lui sui 50 e lei sui 40, bella donna.
andammo a casa sua e iniziammo a mangiare parlando del più e del meno facendo di tanto in tanto qualche battuta spinta. finita la cena ci spostammo io lui e lei su divano e il marito si sedette su una sedia li vicino. noi cominciammo piano piano a baciare la donna e mettergli le mani un po ovunque. Alla fine dopo una decina di minuti ci ritrovammo con lei che aveva un cazzo in bocca " quello del mio amico" e io che le leccavo fica e culo. poi facemmo cambio di posizione e dopo poco decidemmo di trasferirci in camera per essere più comodi. il marito sempre sulla sedia a guardare e noi nel letto completamente nudi, a quel punto lei diede libero sfogo alla sua porcaggine, inizio prendendo entrambi i cazzi in bocca, poi a turno uno si sedeva sulla spalliera del letto permettendole di succiarlo fino in fondo e lei messa a pecora si faceva scopare come una gran troia godeva come poche e ogni volta che quello che aveva il cazzo in bocca veniva lei beveva tutto. dopo varie posizione e grandi leccate di fica e culo abbiamo provato una doppia penetrazione ma la cosa non è andata a buon fine perche le faceva male. il marito contentissimo di vedere la moglie scopata fino al dolore. dopo qualche oretta che si andava avanti, alternando scopate a pompini a leccate di fica e culo, lei stremata si è mezza addormentata sul letto.
A quel punto il marito l'ha fatta rivestire e dandoci la mano con fare soddisfatto ci ha ringraziato e sono andati via.
io e il mio amico siamo rimasti un po a chiacchierare e poi anche io sono venuto a casa.
purtroppo non ho più il numero di quel ragazzo ma se si riconosce in questo racconto mi contatti. io sono di la spezia e mi ricordo che lui è di aulla.........
che belle coppie che ci sono in giro ,.... molto divertenti
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11 years ago
amantedel693, 34
Last visit: 10 years ago -
La moglie in affitto
Mi chiamo Ambra, ho venti nove anni e sono sposata con Luca che ha un anno più di me. Ho conosciuto Luca circa dodici anni fa. Eravamo compagni di scuola, mi è subito piaciuto il suo modo delicato di porsi a me, mai un gesto o una parola fuori luogo, sempre attento e dolcissimo nei miei confronti, anche se all'epoca ero già una bella ragazza che non passava inosservata, e spesso ricevevo commenti e proposte poco edificanti. Sono alta uno e ottantacinque, occhi grandi e meravigliosamente verdi, viso tondo, corporatura snella, seno una terza abbondante, tondo, perfetto come due grosse arance, culetto a mandolino ben proporzionato che sormonta due cosce lunghe ben affusolate, ma quello che tutti notano appena mi vedono è gran massa di capelli neri che ho, lunghi, mossi che mi arrivano fin sopra le spalle. Appena sposati abbiamo comperato casa, ovvio, non avendo tutti i soldi abbiamo sottoscritto un muto, e convinti di poterlo pagare in tempi brevi abbiamo deciso per una rata mensile di circa mille euro. Luca lavorava come contabile in una fabbrica, il suo stipendi era di oltre due mila euro, mentre io lavoro in un negozio di abbigliamento molto esclusivo, ma il mio stipendi arriva appena ai mille trecento euro. Per circa otto anni le cose sono filate bene, Luca oltre a quel lavoro, avendo il sabato e la domenica liberi , avendo conseguito tutte le patenti, possibili, è figlio di un istruttore di scuola guida, collaborava con un suo amico che ha un noleggio a fare qualche giro o noleggio che ci ha sempre permesso di racimolare i soldi per le ferie senza intaccare gli stipendi. Arrivata la crisi è successo un casino. La fabbrico di Luca chiuso, lui senza lavoro e io con il mio modesto stipendio non ci faceva certo sorridere. Fortunatamente il suo amico lo ha assunto anche se con un contratto abbastanza limitato, ma in tanto ci dava una mano a sopravvivere. Nel negozio dove lavoro io eravamo cinque commesse, ma il proprietario, un ricchissimo signore inglese, con la crisi ne ha licenziate due. Siamo rimaste Elisa, la più anziana, con uno spiccato senso per gli affari, io per la mia bellezza, io maschi che entrano si rivolgono subito a me, e Nadia che ha l'aspetto molto giovane, e quando viene un ricco cliente con l'immancabile “nipotina” si rivolge a lei. Inoltre un sabato ciascuna restiamo a casa, sembra che la gente facoltosa non ami fare compere il sabato, c' è troppo gente in giro, troppa confusione, e in effetti è il giorno che lavoriamo di meno. Ovvio che io e Luca, con questi chiari di luna non ci possiamo permettere molti lussi, ma cerchiamo di sopravvivere. Quello che voglio raccontarvi è cominciato circa un anno fa. Una mattina davanti al negozio si ferma Luca con la vettura elegante che usano per i clienti più ricchi, e ne scendo un signore molto distinto. Saluto con un cenno del capo mio marito e subito mi metto a disposizione del cliente che va cercando un elegante abito da sera per una cerimonia a cui deve presenziare. Gli faccio vedere alcuni capi veramente belli, e alla fine la sua scelta è ristretta a due modelli, li prova e chiede il mio parere. In piedi davanti a tre specchi che gli mostrano l'abito da tutte le angolazioni lo osservo, è un bell'uomo, alto imponente, spalle larghe occhi scuri, mani grandi e ben curate, forte ma non grasso.
“ credo che questo modello a doppio petto le sta benissimo, ma bisognerebbe vedere il vestito della sua dama se fa un perfetto abbinamento.” - gli dico mettendomi al suo fianco e la mia immagine viene così riflessa nello specchio.
Lui mi osserva, si gira e mi prende per mano, mi mette alla sua sinistra in silenzio.
“ Adesso che ci penso io non ho una dama da portare con me, e questo è un serio problema.” - mi dice seguitando a guardare la mia immagine nello specchio.
“ senta le faccio una proposta, le do cinquemila euro più tutte le spese necessarie se mi accompagna. La prego, non le farò alcun male, non sfiorerò con un dito, dormiremo in camere separate, lei dovrà solo essere la silenziosa compagna al mio fianco.” - mi dice con un tono di supplica.
Lo guardo allibita. Ne ho ricevute di proposte, offerte e anche ingenti somme di danaro, ma non certo per fare da dama di compagnia, e poi chi lo conosce. Scuoto il capo, non mi va.
“ mi scusi ma non posso accettare, e poi io sono sposata, che gli racconto a mio marito.” - gli ribatto con voce calma e discreta.
“ signora, mi scusi, ma sono assolutamente nei guai, non mi abbandoni la prego! Parlerò con suo marito, se vuole può venire con noi, ma deve essere la mia dama la prego lo chiami che ci parlo io.” - ribatte con un tono fermo e risoluto.
“ non ho bisogno di chiamarlo, è l'autista della sua vettura che lo ha portato qui.” - gli rispondo sorridendo.
Lui esce e poco dopo torna con Luca, gli spiega garbatamente la cosa e chiede il suo consenso. Luca mi guarda, è consapevole che la cosa è molto strana, ma anche che qui soldi ci fanno assolutamente comodo.
“amore, se vuoi andare vai, io però non posso venire, sono fuori a noleggio con la squadra di basket, e poi tu questo sabato non lavori, quindi decidi tu mi fido di te. “ - e rimette la decisione in mano mia.
Il nostro siparietto ha attirato l'attenzione di Elisa che si avvicina mentre Luca esce per tornare nella macchina onde evitare qualche multa. Mi giro verso il cliente, e facendo finta di sistemare un bottone.
“lei non deve sapere nulla.” - gli parlo sottovoce.
Faccio le presentazioni, e scopro che lui si chiama Lorenzo.
“signora, giusto lei volevo. Vede ho una moglie che ha la stessa corporatura ed aspetto ma non la bellezza di questa signora, sono consapevole che vi chiedo una cosa che esula dal vostro normale lavoro, ma vorrei acquistare un vestito per fare una sorpresa a mia moglie, mi chiedevo se la signora potesse indossarlo per farmi una idea di come le starebbe.” - chiede con tono garbato.
Ovviamente Elisa mi mette a sua disposizione.
“ che cifra aveva intenzione di spendere per la sua signora?” - chiedo con un tono quanto più professionale possibile.
“ quando vedo una cosa bella non bado a spese pur di averla.” - mi risponde sorridendo.
Le sue parole mi sconvolgono fin dentro il profondo della mia anima, mentalmente mi domando dove mi porterà questa cosa che sto iniziando. Gli mostro diversi capi, lui vuole che io l'indossi e alla fine decide per un modello veramente fantastico. Nero, arriva a meta coscia, sale e avvolge i miei seno come una seconda pelle, dietro mi lascia quasi totalmente la schiena nuda, sorretto al collo da due catenelle d'oro. Ho dovuto togliere il reggiseno per provarlo. Elisa mi porge delle scarpe con dodici di tacco, quando le indosso e mi guardo nello specchi resto io stessa a bocca aperta, sembra disegnato su misura per me. Lui paga e esce non senza avermi sussurrato che prenderà accordi con Luca per il viaggio. La sera a letto ne parliamo. Luca e calmo, mi dice che succede spesso che facoltosi signori si fanno accompagnare da belle donne, fa parte della loro immagine, non nulla di male, e poi i soldi ci fanno respirare un poco. Non sono molto convinta, ma lascio cadere l'argomento, salgo su di lui per fare sesso, lo sento duro fra le mie gambe.
…...mmmhuummm siamo gia belli in tiro..come mai????..cosa ti ha eccitato oggi per ridurti così....
Lui mi abbraccia, mi fa ruotare e mi ritrovo sotto di lui che ora sta appoggiando il suo duro membro alle labbra della mia micetta che si è bagnata rapidamente.
….. forse mi ha eccitato l'idea che mia moglie andrà a fare un viaggio con uno sconosciuto....
Appena detto questo lo spinge dentro di me con forza. Lo sento entrare deciso, mi è sempre piaciuto il suo modo cosi diretto di scoparmi, deciso rapido. Entra e mi pompa con forza veloce fino a che non raggiungo rapidamente l'orgasmo e godo stringendolo forte a me. Lui mi lascia riposare un momento poi ricomincia a pomparmi sempre più in fretta e schizza il suo seme dentro il mio ventre. Restiamo un momento abbracciati, poi vado a lavarmi in bagno quando torno lui sta gia dormendo. Mi distendo e ripenso a tutta la faccenda, ho paura che potrebbe avere un diverso epilogo. Al sabato mattina presto passa Lorenzo con un taxi a prendermi. Due ore dopo siamo a destinazione. Entro con lui in un lussuosissimo hotel. Mi aspettavo due camere separate, e questo è vero, ma non mi ha detto che sarebbero state dentro una suite. Tutto il viaggio lui non mi ha dato alcun fastidio, cordiale, ma sempre intento a visionare fogli e resoconti di lavoro.
“ mia cara ora io esco, ti riceverai un trattamento completo, massaggio, pulizia del viso, poi parrucchiera e manicure, in fine sarai truccata da una professionista, indossa tutto e preparati per il pomeriggio quando una vettura verrà a prenderti e ti condurrà da me. Per qualsiasi cosa chiedi la direttore. “ - mi da un bacio e se ne va.
Tutto si svolge come copione. Sono curata e truccata nei minimi particolari, nulla è lasciato la caso compresa una accuratissima depilazione anche delle parti intime, non ne capisco lo scopo ma accetto. Alla fine il risultato è meraviglioso, specchiandomi mi trovo decisamente molto bella. Addirittura quando indosso l'abito mi devo toglie anche le mutandine, è talmente aderente che si vedono pur essendo sottilissime, mi eccita esser per la prima volta nuda in mezzo alla gente. Poi mi portano davanti ad un meraviglioso palazzo. Scopro che è la sede di una importantissima azienda che estrae e commercia diamanti. Lorenzo mi accoglie sulla soglia, mi guarda estasiato.
“ sapevo di aver fatto la scelta giusta. Sei bellissima. Adesso ti spiego il tuo compito. Oggi qui ci sarà la vendita di meravigliosi diamanti, io ho deciso che tu li dovrai indossare. Sarà un modo insolito per i compratori di vedere le nostre creazioni indossate da una bella donna come te. Sarai la mia modella che al posto di abiti indosserà e sfilerà con dei meravigliosi diamanti. “ - mi dice introducendomi dentro una stanza dove ci sono molte persone che si occupano subito di me.
Poco dopo entro in un salone dove Lorenzo mi presenta e soprattutto chiede ai compratori di ammirare le creazioni. Sono stordita, indosso gioielli per non so quante migliaia di euro, e sono praticamente nuda. Un successo! In meno di una ora Lorenzo ha piazzato diamanti per cifre astronomiche. Io ho ricevuto commenti e occhiate da tante persone che alla fine mi sono sentita spogliata e dentro di me tanto eccitata. Alla fine se ne vanno quasi tutti. Lorenzo mi presenta Evans il suo direttore non che proprietario, e altre due persone, Dimitri un russo, e Kokumo un sud africano. Entrambi sono di statura imponente, il nero poi sembra enorme, ma non è grasso, mentre il russo ha l'aria del porco da come mi mangia con gli occhi. Evans ci invita a cena nella sua lussuosa villa. Poco dopo siamo all'interno di una delle case più belle e eleganti che abbia mai visto. Lui mi prende per mano, e mi fa conoscere sua moglie, Greta, una donna molto bella, dalla pelle bianca e dai modi estremamente gentili. Ci sediamo a tavola, la cena è superba, mai mangiato tante prelibatezze. Si scherza, si ride e io cerco di mantenere un contegno adeguato per non far sfigurare Lorenzo che osserva compiaciuto. Dopo cena ci trasferiamo in un piccolo studio, molto intimo, raccolte di libri alle pareti quadri e mobili molto belli e dall'aria antica, poltrone e divani di cuoio marroni , mi devo sedere e so gia che le mie gambe saranno in bella mostra, ma sto al gioco. Mentre i maschi si versano del liquore che io rifiuto, Greta mi si avvicina, mi chiede se sono disponibile a variare un poco la serata. La guardo, non afferro subito il senso della domanda, ma poi comprendo quando la sua mano si poggia sulla mia coscia. Mi giro guardo Lorenzo che in silenzio mi osserva, sento il respiro diventare veloce, cerco di mantenere la calma, non mi aspettavo certo questo, ma decido che sono in ballo e voglio ballare. Lascio che lei lentamente risale e insinua la sua mano sotto il mio vestito. I maschi ci osservano immobili, in piedi davanti al caminetto acceso, le luci si abbassano lentamente e Greta avvicina la sua bocca al mio collo, lo bacia, mi procura un lungo brivido, non sono mai stata con una donna e non so come comportarmi. La lascio fare, le incontra la mia natura nuda e bagnata, geme.
….....uuuuhnhnhunuuummmmmm........ piccola..sei gia prontaaa...... mmmmuuuhummm....
Lentamente con calma mi spoglia, nuda distesa a cosce aperte sul divano sono sotto lo sguardo estasiato dei maschi che ora hanno tirato fuori le loro mazze si masturbano lentamente. Mi giro li osservo e resto a bocca aperta, Lorenzo ha un bel cazzo, Evans non è da meno, Dimitri è un vero super dotato in circonferenza, ma quello che mi spaventa è Kokumo, da paura! Lunghissimo e grosso, tanto grosso e nero. Greta intanto mi sta leccando, mi trascina su di lei sul tappeto ai piedi del divano, ci rotoliamo, cerco di contraccambiare il piacere che mi sta facendo provare, e la mia inesperienza la eccita ancora di più.
….... ssi piccolllllaa cosssìììììì ...daii mii faiiii godereeeee.....ssssiiiiii.........
Pronuncia solo poche parole in italiano poi inizia a parlare olandese e io non capisco più nulla anche perche mi sta facendo godere e lo grido con tutto il fiato che ho in gola.
….aaaaaaaaahhhhhhhh.......VENGGGOOOOOooooo....oooraaaa!!!!!!! …..sssiiiii ….mmmmuhummm..
Serro le gambe istintivamente imprigionandole il capo , lei mi lecca con furore, e raggiunge ancore un orgasmo. Sono impazzita, sto godendo e ricambio il piacere con una donna, mai fatto, mai goduto tanto!!! sfinite ci sciogliamo. Lei mi sale sopra e bacia i miei seni, li succhia, gemo di piacere, poi si gira verso i maschi che ora si sono avvicinati e messi in cerchio, li guardo tremo la solo pensiero di averli dentro, ma loro si segano velocemente ci coprono di schizzi di sborra sul viso, sul corpo dappertutto. Greta li spreme uno per volta, e mi fa leccare la mano intrisa di seme, cosa che faccio con un gesto lascivo che fa vibrare i maschi, Kokomo, mi avvicina la punta alla bocca, e mi spruzza le ultime gocce direttamente in bocca. Il sapore mi piace, è forte, speziato, diverso da quello che ho ingoiato fin ora. Lentamente si ricompongono, mentre Greta mi prende per mano e aperta una porta mi conduce in bagno. Mi abbraccia e bacia, continua a leccare il seme che mi cola lungo il corpo.
“ grazie!, non credevo accettavi. Lorenzo mi aveva detto che non eri una squillo, ma ho voluto provare, sei stata meravigliosa, credo che fosse la tua prima volta vero?” - mi dice guardandomi negli occhi.
Ci mettiamo in ordine, lei mi lava con cura, mi asciuga e poi mi prende per mano, torniamo nella saletta, ci rivestiamo, Lorenzo incomincia a salutare, Evans apre un cofanetto e ne estrae un piccolo ma bellissimo diamante dai riflessi verdi.
“ questo te lo voglio regalare per le intense emozioni che ci hai regalato soprattutto a Greta, non la vedevo godere così da tempo, e poi ha i riflessi del colore dei tuoi occhi.” - mi dice mentre lo lega al collo.
“ quando Lorenzo verrà in Sud Africa devi venire anche tu, ti aspetto, mi hai fatto godere tantissimo.” - mi dice Kokomo facendomi sparire fra le sue immense braccia.
“ naturalmente prima verrai a Mosca, devo assolutamente ripetere quello che Lorenzo ha fatto qui, e tu sei indispensabile. ” - mi propone Dimitri mentre mi bacia la mano.
Rientriamo in hotel, Lorenzo è stato tutto il tragitto in silenzio, poi dentro la suite, si gira mi bacia e mi stringe a se.
“ inutile che io ti dica quanto sono rimasto soddisfatto del tuo comportamento. Si andata ben oltre i nostri accordi, spero che ora vorrai continuare, non so se hai ben chiaro il successo che hai avuto. Nei prossimi viaggi ti voglio al mio fianco, e ora ti vorrei nel mio letto.” - mi dice mentre mi accarezza dietro la nuca, sento che lo voglio, sono ancora eccitata da tutta la faccenda e non mi è bastata una leccata per sentirmi appagata. Mi lascio condurre in camera, mi spoglio, lui mi accarezza e io lo prendo in bocca scatenandomi. Lo lecco tutto, poi lo ingoio fin dentro la gola, lo lascio scivolare fuori lentamente, questo lo fa impazzire.
….... ssssiiiiii.....mmmiiii faaiii.......... ssssiiiiiii ...ti vogliooooo!!!! ….......
Non gli do tregua, salgo su di lui e m'impalo su quel perno di carne durissima. Mi penetra fino in fondo, mi dilata e scivola dentro con forza, mi scatena un orgasmo che mi fa tremare tutta e godo a raffica. Perdo il conto del piacere che provo. Lui è fantastico, mi mette di lato e mi scopa come una furia selvaggia, in fine insieme raggiungiamo l'ennesimo orgasmo, lui si svuota dentro di me con un grido che sveglia tutto l'hotel.
….aaaahhhhhh …...orrraaaa...veggoooooo....orrrraaaaaaa.............sssssiiiiiii …......
…................sssssiiiiii …..eecoomiii sborroooooo...oraaaa...............
Restiamo abbracciati e ci addormentiamo così. Il giorno dopo mentre siamo in volo lui mi chiede se posso liberarmi alcuni giorni per andare con lui a Mosca. Dentro di me mi sento in colpa, penso che ho tradito Piero, Lorenzo osserva la mia inquietudine, poi mio solleva il, capo e sorride.
“ se hai dei sensi di colpa sappi che non serve. Ho conosciuto Piero circa due mesi fa, e quando gli ho chiesto se conosceva una bella ragazza per una sfilata , lui mi ha fatto vedere te, sono entrato nel negozio sapendo quello che c'era da sapere per convincerti, quindi lascia perdere e pensa al danaro e altro che ci hai ricavato da questa storia. Se riesci a trovare almeno dieci giorni di ferie, ti assicuro che non te ne pentirai. “ - mi dice con voce assolutamente ferma e convincente.
Mi giro, osservo fuori e penso a mio marito che in sostanza mi ha offerto a lui, bene, se è questo che vuole lo accontento. La sera a casa Piero mi si avvicina, mi chiede com'è andata. Lo guardo, decido di vendicarmi.
“ bene, mi hanno anche regalato un bel diamante e altro.” - gli rispondo con tono allusivo.
“ amore sono contento che tu ti sia trovata bene, mi racconti qualche dettaglio?” - chiede con voce rotta dall'eccitazione.
“ certo!, mi hanno fatto sfilare con tanti gioielli, mi hanno offerto una cena e poi mi hanno anche scopato in tre sei soddisfatto o vuoi altri particolari?” - gli rispondo dura.
Sento il suo cazzo durissimo. Cerca di possedermi, ma io non ci stò.
“ no bello mio! Ho gia avuto una bella razione di cazzo, al massimo ti faccio una sega mentre mentre ti racconto di come mi hanno sfondato tutta.” - gli dico mentre incomincio a segarlo egli racconto cose non vere, e quando gli dico che mi hanno ricoperto di sborra schizza anche lui.
“ amore, in fondo era prevedibile, ha pagato tanti soldi per affittarti che lo dovevi mettere in conto che poteva scappare una scopata.” - mi risponde con l'aria più ingenua di questo mondo.
Lo guardo, sono disarmata dalla sua tranquillità, non sembra abbia importanza se mi hanno spaccato in due o semplicemente scopato. Sono allibita!!. Sei giorni dopo sono in volo per Mosca.
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11 years ago
admin, 75
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Una coppia nudista
Ecco la mia storia vissuta qualche anno fa.
Premetto che a me piace molto andare al mare in posti tranquilli, non ami la confusione, ancora meglio se il posto è riservato e permette di prendere il sole e fare il bagno nudi.
Visto che sicuramente è più bello passare le giornate in compagnia piuttosto che soli, un giorno mi sono messo in cerca di "amicizie" per passare qualche ora assieme prendendo il sole.
Alla fine prendo contatto con una coppia sui 40 della zona, la quale mi dice che anche loro amano prendere il sole nudi.A quel punto organizziamo per il we successivo, ci scambiamo telefono e gli do le indicazioni per raggiungere il posto dove vado io di solito.
Arriva il giorno dell'incontro, la coppia che mi si presenta davanti è una bella coppia, lui uomo robusto lei minuta ma bellissima donna. Ci presentiamo e ci avviamo verso la scogliera. Apro una parentesi, io quella volta sono partito con l'intenzione di prendere del sole e magari fare una nuova amicizia niente di più.
Arriviamo sul " mio scoglio" ci spogliamo e ci mettiamo a prendere il solo. Chiacchieriamo del più e del meno, con molta tranquillità. Dopo un po vedo la lei che si avvicina a lui e comincia a toccarlo e lo pende un po in bocca. A quel punto mi eccito e mi diventa duro, ma faccio finta di niente, dopo un po lei smette e si mette a parlare con me. Passano 5 minuti e ricominciano. A quel punto gli dico , loro contemporaneamente mi rispondono < se vuoi ti puoi avvicinare> non me lo faccio ripetere due volte. Mi avvicino. Mentre lei continua a succhiarlo a lui io comincio a toccarla, nonostante non sia più giovanissima ha delle gambe bellissime e un culo stupendo. dopo un po si gira verso di me e me lo prende in bocca. Io continuo a toccarla e le infilo un dito in fica e uno nel culo. Il marito intanto ci guarda e nel frattempo si masturba. dopo un po che la cosa va avanti gli vengo in bocca. a quel punto gli dico < ora tocca a me, ti va? > lei non se lo fa ripetere, mi si mette davanti e apre le gambe dandomi modo da potergli leccare fica e culo, inizio a leccarla e lei inizia a godere. dopo un po sento che il marito gli dice < ti piace?> e lei gli risponde < da morire mi sta facendo venire con la lingua> a quel punto ho dato tutto me stesso e alla fine è venuta, era molto soddisfatta e dalla faccia del marito anche lui. Non avendo preservativi non abbiamo fatto altro. Siamo rimasti a prendere ancora un oretta il sole e poi ci siamo salutati e andati via. Io dopo qualche giorno sono dovuto partire per lavoro e nel periodo che sono stato via mi è stato rubato il telefono ed ho perso il telefono e il loro numero,
davvero una bella coppia, magari ritrovarla e trovarne altre
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11 years ago
amantedel693, 34
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Il clistere
il nuovo Padrone mi convoca per le 22. Mi ha richiesto una depilazione totale, e visto il poco preavviso è un'impresa quasi impossibile. mci do di rasoio e di crema e mi depilo il pube, le gambe il culo meglio che posso cercando di non ferirmi. Mi presento puntuale all'appuntamento e essendo il primo incontro ci fermiamo a parlare un pò. Il Padrone è una persona molto alta e robusta, e già immagino come potrebbe facilmente sottomettermi. Una volta che ci siamo conosciuti quanto basta mi viene chiesto di spogliarmi completamente. Si procede poi con l'ispezione del mio corpo. Vengo palpato, soppesato e ispezionato. mi trova in difetto dei peli sotto le ascelle. non mi sono proprio ricordato. sarò punito. Vengo sculacciato con le sue grandi mani, ma non ho molto resistenza ai suoi colpi. mi stritola i capezzoli e mi contorco come una puttanella e lui mi umilia verbalmente. si diverte a stirarmi e torcermi le palle. Alla fine decide che non ho molta resistenza e vuole vedere come uso la lingua. mi fa lavorare a lungo i suoi piedi nudi, succhiando ad una ad una le sue dita. si diverte a vedere le mie erezioni e a deridermi di esse. sono salito fino all'inguine, e li mi fa leccare le mutande che nascondono il suo pene. de o scoprirlo e omaggiarlo. per circa 20 minuti devo succhiargli cazzo e palle. poi decide di controllarmi il buco del culo. mi infila un dito che mi provoca dolore. lo annusa e poi me lo fa pulire con la bocca. ho il culo sporco, mi punirà con un clistere. mi fa distendere sul tavolo della sala, e mi fa posizionare disteso su un lato con una gamba tirata su. inizia l'introduzione. il liquido si insinua sulle mie budella e lo sento. le perette si susseguono e io devo solo controllare di non perdere liquidi dal mio orifizio. quando ho circa 1.5 litri in pancia il Padrone si ritiene soddisfatto. mi intima di non evacuare nulla ma di restare immobile sul tavolo fino a quando non ho lo stimolo di liberarmi. riesco a stare circa 10 minuti con la pancia piena, poi chiedo di andare in bagno. liberarsi è stato molto umiliante in quanto era un continuo susseguirsi di rumori molesti. dopo circa 20 minuti non ho più perdite. il Padrone mi rinfila un dito nel culo, questa volta è pulito. quindi mi ricostringe a leccargli i piedi e il cazzo. poi inizio a masturbarmi. mi minaccia di farmi un milking. dopo molto tempo eiaculo e devo pulire. è tardi,c i giochi finiscono. faremo altro la prossima volta, che però ancora non c'è stata....
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11 years ago
bxslavebx,
33
Last visit: 4 months ago
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Mia moglie al privè
Come potete leggere nel mio profilo mi propongo come singol ma sono sposato con prole.
Il desiderio di coinvolgere mia moglie è stato sempre forte ma per il suo carattere riservato e per paura di essere svergognata l'ha sempre portata a negarmi la gioia di coinvolgerla in questi giochi.
Quello che vi racconto è storia vera e spero di avere un riscontro di quella persona che è stata coinvolta in quella serata.
Il percorso è stato lungo, fatto di fantasie a letto, prima, e poi con esibizionismo poi, con un continuo e delicato insistere sul suo abbigliamento.
Veniamo ai fatti, riusci a convincerla ad andare al privè per pura e solo curiosità, ci simo stati circa tre volte, la prima abbiamo rotto il ghiaccio, girando osservando e in qualche occasione, portandola nella parte buia l'ho fatta palpare un pò. Lei nn sopporta essere toccata da altre persone che nn conosce e quindi è stata dura convincerla ad andare per la seconda volta al Club.
Ma noi uomini quando vogliamo ottenere una cosa sappiamo come fare, quindi vedendo che a letto reagiva bene, ricordando le palpate sul suo sedere, che aveva subito, ho proposto( dopo un paio di mesi) un secondo giro.
questa volta ho agito con furbizia, dopo aver ballato in pista strusciandomi e alzandole la gonna come facevano gli altri uomini alle loro donne , l'ho portata in una camera, ci siamo chiusi dentro e senza spogliarla le ho leccato la figa fino a farla quasi venire. Ho smesso dicendole che era troppo presto per finire subito la serata e siamo tornati a fare un giro per il privè, promettendole che saremmo tornati nella stanzetta a finire quello che avevamo cominciato.
La tenevo stretta a me e ogni tanto le passavo una mano sotto la gonna per mantere la sua eccitazione, siamo entrati nella stanza per sole coppie e ci siamo posizionati in un angolino per vedere gli altri intenti nei loro giochi, debbo dire che di scambio neanche l'ombra, ma tutti erano intenti o a scopare o a farsi fare grandi pompini.
Io avevo posizionato mia moglie davanti a me e il mio uccello posizionato in mezzo le sua chiappe, e con una mano le carezzavo la figa eccitandola.
Quando ho visto che era molto distesa e rilassata, l'ho convinta a fare un giro nella parte dark del privè, subito uno stuolo di singoli ci ha seguito, ed appena entrati hanno iniziato a palparla in modo fugace, lei me lo ha fatto notare, ma l'ho rassicurata e le ho anche detto, che mi eccitava moltissimo sapere che qualcuno usava il suo culo come se fosse una puttana. Chiaramente mi ha dato del porco e sottolineava che a lei queste cose nn piacciono.
Ci siamo fermati vicino la gabbia ad osservare un paio di coppie che goffamente facevano una piccola orgia, lo spettacolo nn era il massimo ma a me serviva per fermarmi ed avere il pretesto per guardare. Sapevo benissimo che tempo due secondi e si sarebbero avvicinati i singol, e cosi fu, lei era molto vicina alla gabbia e con le mani posizionate in alto si teneva, io da dietro la poggiavo il mio cazzo tra le sue chiappe e con la mano le tintillavo la figa. Appena ho sentito il primo singol che le toccava il culo, (toccando anche me) ho iniziato a spostarmi indietro per permettere alle mani di approfittare del momento. Chiaramente vedendo che mia moglie nn reagiva hanno insistito in modo ancora più deciso, fino ad alzarle la gonna e palparla sulla pelle nuda. Il tutto sarà durato un minuto, quando lei ha detto andiamo in modo deciso. L'ho assecondata per nn rovinare la mia piccola conquista. Quando ci siamo chiusi nella cameretta, l'unica rimasta libera, mi ha detto che ero matto, e se mi ero accorto di quelo che era successo. Fingendomi meravigliato le ho detto di no,e lei mi disse che le avevano messo le mani dappertutto, anche li, e io, dove li, hai capito bene, anche nella figa, caspita... anche li? si si pensa che in pochi secondi uno è riuscito a scostare il tanga e ad infilare un dito, mentre un'altro dito stava cercando di entrare dietro. a quel punto nn c'è l'ho fatta più. Be si effettivamente hanno esagerato, ma ti assicuro che nn mi sono accorto di nulla, si si ci credo disse lei ridendo.
Cmq devo dire che quello che mi toccava davanti era bravo...il resto lo immaginate... grande scopata.
Tutto sembra essere risolto, neanche per idea, nei giorni successivi, grandi litigate e grandi negazioni che la cosa le era piaciuta. Dopo qualche mese, durante le scopate ricordavamo la bella esperienza, per me, e la convinzi a ritornare al privè, ma date le sue imposizioni dovetti aspettare una festa in maschera.
Vi lascio i particolari, solo a ricordarvi che lei era molto sensuale, avevo chiesto di indossare il reggicalze e gonna nn troppo lunga ma sottile e svolazzante, dopo qualche giro per tutto il privè le chiesi se voleva appartarsi in una camera, accetto subito, memore del trattamento della volta precedente, la camera però era diversa, quella con i buchi dove dall'altra parte della parete si può infilare il cazzo.
Non essendoci letto, ma solo due divanetti, rimase sorpresa e disse, ma che stanza è questa, io risposi meravigliato e nn persi tempo a baciarla e a toccarla, spostai i divanetti, mettendoli quasi con la spalliera vicino ai buchi, la feci posizionare con le ginocchia sul bordo e con il busto sulla spalliera, lo spettacolo che mi si poneva era spettacolare, inizia a leccarla e a mangiarle il culo, ero a tremila, il cuore mi batteva forte, lei ansimava come se nn ci fosse nessuno.
ed ecco che come per incanto notai un'occhio che guardava dal buco, pensai tra un pò succede un casino, ma quando dal foro sbuco un bel pisello e devo dire che per mia fortuna era bello lungo tanto che sembrava finto, lei mi guarda e dice, guarda guarda....e io continuando a infilare le dita nella sua figa le dissi , toccalo, dopo titubanze inizio a toccarlo con le punta delle dita, quasi a saggiarne la consistenza, e piano piano si lascio andare e lo impugno con forza. D'un tratto il cazzo si ritrasse, e pensai cazzo ha gia sborrato, invece no riapparve, la cosa si ripetè, in seguito capii il perchè. Sicuramente si voleva fare sbocchinare ed aveva paura di sborrare, mi posizionai dietro e iniziai a scoparla a quel punto dissi, dai prova a prenderlo in bocca, dopo qualche esitazione inizio ad annusarlo e poi piano piano lo prese in bocca sempre di più.
Il povero ragazzo penso che per un paio di volte era sul punto di sborrare e si ritrasse per poi riaffacciarsi.
Le donne sanno stupire....
mi disse, che faccio?. in che senso dissi io, e lei, lo infilo, certo..
le passai un profilattico lo infilò sul bel pisello, e devo essere sincero l'aiutai, e giratasi lo infilò lentamente.
Mi guardava con gli occhi sgranati e mi diceva lo sento lo sento, io le tintillavo il clitoride e dopo un po venne.
La cosa che mi lascio sorpreso e che il ragazzo nn volle venire, dopo un paio di cambi di preservativi, nn si riaffacciò.
Uscimmo in fretta dalla camera per nn essere individuati, ma penso che ciò nn avvenne percè dopo un pò quando tornammo nella zona buia si avvicinò un ragazzo con molta decisione, lei riconobbe la camicia che aveva visto sbirciando dal buco. Ne approfittai, ci fermammo per osservare una coppia e subito si avvicino, inizio a toccarla, ma questa volta lui si pose difronte, la palpò perbene sulle tette e figa, mentre un'altro singol ne approfitto toccandole il culo. Io ero di lato e le tenevo la mano e la baciavo in bocca. Anche questa volta la cosa durò poco ma fu molto eccitante.
La serata la concludemmo da soli...
Questo è realmente accaduto, e se il protagonista della serata si è riconosciuto mi scriva.
Mi deve dire i particolari per farsi riconoscere,
Ciao
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11 years ago
antonio35,
48
Last visit: 3 years ago
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Schiava del sesso
Era da tanto tempo che volevo scoparmela quella troia. Bionda, labbra carnose quasi a canotto e con due tette enormi che si portava sotto i vestiti più scollati possibili..ogni volta che la vedevo sculettare con quel suo fare da troietta, sempre senza mutandine ovviamente, il mio fratellone lì sotto non poteva fare a meno di indurirsi, e non potevo più sopportare questa situazione, dovevo risolverla.
Sono un professore universitario, 40 anni, bella presenza almeno a quanto dicono, e posso affermare senza modestia che le donne non mi siano mai mancate….peccato che ho, diciamo, una piccola particolarità, un vizio che purtroppo non posso soddisfare con chiunque: a me le donne non piace semplicemente scoparle, piace dominarle, sottometterle, completamente….e la troietta di cui parlo faceva proprio al caso mio; lo sapevo già, era la preda perfetta: il mio esame era fondamentale per il suo piano di studi, se non l’avesse passato adesso non avrebbe potuto fare nessun altro esame, e avrebbe perso almeno un anno; ovviamente l’avevo già bocciata due volte, per impreparazione(non sono mica il tipo che mette i 30 alla prima ragazza che si presenta con una scollatura generosa, che credete!); questa volta però, sarebbe andata diversamente.
Ed ecco che la troietta si presenta all’esame…immaginatela: minivestito, praticamente una sottoveste, nera che faceva vedere tutto: tette, capezzoli, culo… tacchi a spillo neri, e come al solito niente mutandine: la sgualdrina pensava di fare colpo stavolta, ma niente da fare: non aveva capito che quando voglio fare lo stronzo non c’è scollatura o culo in bella mostra che tenga: bocciata un’altra volta, e si ripresenti al prossimo appello: la mignottella, decisamente delusa e infuriata, se ne uscì fuori dall’aula senza nemmeno salutarmi, ma io sapevo che sarebbe tornata.
E infatti eccola là, il giorno dopo, al ricevimento, sempre con lo stesso abbigliamento da mignotta e il trucco pesante, che piangeva e mi implorava di darle un’altra possibilità…io dopo essermi fatto pregare fingo di accettare e dico “bene, signorina, le voglio venire incontro: si ripresenti domani, dopo l’orario di chiusura, nella mia aula, purtroppo non ho altri orari, ad ogni modo ci sarò; faremo un integrazione orale, se passerà quella avrà passato l’esame; e mi raccomando venga sola, perché questo che le sto proponendo è illegale; meno testimoni ci sono, meglio è sia per lei che per me” La ragazza dapprima perplessa e un po’ spaventata per l’orario insolito e per la richiesta di presentarsi sola, accettò tuttavia di buon grado: aveva maledettamente bisogno di passare l’esame, e io lo sapevo. Le avevo proposto un integrazione orale, ma la vacca non aveva ancora capito di quale integrazione parlavo: ah, ah ah, non vedevo l’ora di pregustarmi la serata di domani.
E infatti quel giorno Pamela venne, da sola come le avevo detto, ma non si sarebbe di trovare dentro la sorpresa che le avevo preparato: infatti in aula non ero solo, ma insieme a me c’erano altri due uomini: uno era il custode dell’università, un cinquantenne grasso e sempre sudato; era soprannominato “l’animale” dalla sua conosciutissima propensione a non essere esattamente un gentiluomo con le studentesse, tanto che già una volta si era preso una denuncia per molestie; l’altro era un nero enorme di due metri, che avevo portato apposta per sfondare la troia in questione.
Neanche il tempo di rendersi conto ed ecco l’animale che chiude la porta e fa “Ahahah eccola qua, professore, allora avevi ragione: è proprio una troia…non sai quante volte mi sono fatto le seghe sognando di spaccare questa vacca, ma adesso è venuto il momento: vieni qua puttanella che ti faccio la festa…” e così dicendo le infila la mano sotto il vestitino fino a stringerle forte le tette. La ragazza ovviamente si divincola “ma vaffanculo stronzo, per chi mi hai presa, ora ti denuncio, bastardo, e lei professore diamine faccia qualcosa!” disse la studentessa isterica. Era il momento di intervenire, e infatti intervenni: “ahahah mi fai ridere troietta, quanto sei comica nella tua impertinenza” dissi con un sorriso divertito “che ti credevi di venire qui a fare l’integrazione orale? Ora te lo spiego io in cosa consiste questa integrazione: dovrai soddisfarci tutti, dovrai fare qualsiasi cosa ti chiediamo, anche la più schifosa, senza fiatare: questa sera sarai la nostra schiava, la nostra cagna, il nostro cesso…ti apriremo senza riguardo in tutti i buchi, e se ci va ti useremo anche come cesso, e tu dovrai stare zitta e obbedire ad ogni nostra perversione; ovviamente puoi andartene quando vuoi; ma ricorda che, se lo fai, non solo non passerai mai il mio esame, ma puoi scordarti di laurearti qui, per sempre: userò il mio potere per metterti contro chiunque e la tua carriera in questa università sarà finita; non solo, lo vedi questi uomini in foto?” dissi indicando una foto sul tavolino “sono tutti imprenditori cittadini e sono miei amici…credi proprio di trovare un lavoro in questa città? Tu sei solo una succhia cazzi e adesso ti trattiamo come tale, adesso sta a te la scelta: collaborare e passarla liscia, o andartene e avere la vita rovinata, decidi tu…”. Avevo parlato, ora stava a me vedere se il mio piano avrebbe avuto successo” La risposta arrivò subito quando sentii la ragazza iniziare a piangnucolare e abbassare la testa…”va bene, p-professore, accetto….” Disse con un filo di voce…ma io non ero ancora contento…uno schiaffo le arrivò in piena faccia e lei si ritrasse lamentandosi dal dolore “si dice si va bene, padrone, troia, avanti, ripeti!” “Scusi padrone, intendevo dire s-si, padrone, accetto…”
“Avete visto ragazzi? La troia è pronta a farsi sfondare..su, fatele la festa!”
Cominciò l’animale, e subito la povera troietta si incominciò a rendere conto di cosa la aspettava quella notte; la ragazza potè subito sentire bene le mani sporche e pelose dell’animale che la afferrava per i capelli, che la costringeva a prendere in gola tutto il suo cazzo grosso e nodoso(23 centimetri), fino in fondo, a rischio di soffocarsi. La troietta potè assaporare subito il sapore nauseabondo di urina del cazzo del custode che la sfondava la gola senza alcun ritegno fin dall’inizio, mentre con l’altra mano le dava schiaffi sulle tette e le tirava i capezzoli; a un certo punto mentre continuava a pomparla in gola il sadico lavoratore dell’università le chiudette il naso; la troietta si sentì quasi soffocare dal trattamento della bestia, aveva le guance rigate di lacrime mentre era diventata tutta rossa in volto; non ancora sapeva che questo era solo l’inizio.
La celestiale visione di questa biondina tettona con la faccia d’angelo e il corpo da bambola gonfiabile utile solo a prendere metri di cazzo scopata in bocca senza ritegno da un grassone sadico eccitò molto il nero, che se lo tirò fuori e iniziò a segarselo;ora, le dimensioni del suo cazzo , sono sincero, spaventarono anche me; superava, non esagero affatto, nettamente i 30 centimetri…ma ciò che mi colpì ancora di più era la larghezza: aveva una cappella dalla larghezza che superava il pugno della mia mano(e non ho mani piccole, affatto), e il diametro del cazzo era superiore a quello di una lattina…già mi eccitavo a pensare a cosa avrebbe provato la povera puttanella quando quell’enorme cazzo l’avrebbe sfondata; cosa di cui era consapevole anche il nero, che, proprio per saggiare le reazioni di quella troia bianca, si mise davanti la faccia della troietta e le fece vedere il suo enorme cazzo, preannunciandole cosa le sarebbe successo; pamela, spaventatissima, lo implorò di lasciarla stare, gli disse che non aveva preso mai un cazzo di quelle dimensioni, che l’avrebbe segato e anche cercato di prenderlo in bocca ma “ti prego, in fica no, con quel cazzo mi rompi, ti prego non farlo…” lo implorò singhiozzando la mignotta bianca, ma il nero non se ne curò e, mentre l’animale la costringeva a forza a prenderlo in bocca, con un colpo secco le sfondò la fica.
La vacca ora quindi aveva due cazzi, uno, quello del custode, che le sfondava la bocca, e l’altro, quello del nero, che le sfondava la fica; il cazzo del nero, com’era prevedibile, le fece molto male, ma non poteva urlare dato che aveva la bocca occupata dal cazzo del custode; tuttavia, dopo una decina di minuti di quel trattamento, la ragazza iniziò ad abituarsi al cazzo del nero, e i lamenti, poco a poco si trasformarono in gemiti. “Lo sapevo che ti piaceva il cazzo nero, lurida troietta bianca” non potè fare a meno di commentare il nero, e la mignottella ovviamente non poteva rispondere, dato che aveva la bocca ancora occupata dal cazzo dell’”animale”, ma la sua fica che colava testimoniava il suo godimento.
Il tutto continuò per un'altra decina di minuti, fino a quando l’animale, che oramai la stava scopando in bocca da quasi mezzora, finalmente venne e le scaricò tutto il suo liquido denso in gola; il nero, che la stava scopando in fica, invece, non era ancora venuto, ma ad ogni modo si staccò anch’egli dalla sua fica….cosa aveva in mente? Neanche io lo sapevo, ma il tutto divenne incredibilmente chiaro subito dopo, quando il nero le si parò di nuovo davanti con il suo cazzo enorme e le disse: “ vedo che hai goduto con il mio cazzo nero. Adesso però, tocca a me. Visto che sei così puttana, voglio provare a fare una cosa che non ho fatto mai. Mi manca perché ce l’ho troppo grosso quindi non me l’hanno mai fatto fare, ma adesso puttanella bianca con te voglio togliermi questo sfizio. Adesso ti sfondo il culo” Non appena ebbe sentito le ultime parole, la ragazza, colta da autentico terrore, si liberò e fece per correre fuori dalla stanza, ma il nero, che si aspettava questa reazione, fu più pronto di lei; la afferrò prontamente da dietro, e, mentre lui la teneva ferma, chiese aiuto all’animale per lubrificarle il culo; la ragazza, nel panico più totale, continuava a urlare e a dimenarsi per la paura di quello che la aspettava; “sì, brava urla di più, mi piace così, adesso lo vedi come ti spacco!” Il nero entrò piano piano e con grossa fatica nelle sue viscere; immaginate cosa ha provato la cagna: la troietta urlava e si dimenava come una pazza; immaginate il volto completamente deformato dal dolore la bocca spalancata in una smorfia di sofferenza; per fortuna la tortura del nero non durò a lungo, dato che dopo 5 minuti venne dentro il suo intestino, altrimenti la cosa avrebbe avuto conseguenze serie per le sue viscere…nondimeno quando il negro si staccò dal culo il buco era oscenamente aperto, completamente rosso….
Colto da improvvisa pietà per le condizioni della povera vacca, la feci riposare per una decina di minuti, in cui lei stette a riprendere fiato e a lamentarsi, stesa a terra e completamente nuda…; ma, come accade sempre con queste puttanelle indisciplinate, la vacca non mi fu affatto riconoscente; dopo un po’, mi accorsi che la ragazza si stava rivestendo, e, di nascosto e senza dirmi niente, stava cercando di dirigersi all’uscita; la cosa ovviamente mi fece andare in bestia: e a soddisfare me, non ci pensava??? La afferrai per il collo, e, sbattendola al muro e guardandola colmo di rabbia le urlai: “lurida vacca, cosa pensavi di andartene così? Non ricordi i patti? Dovevi soddisfare anche me, mignotta!!!” La ragazza, visibilmente pentita per il grosso errore, cerco subito di giustificarsi dicendo “ha ragione, padrone, mi scusi, ho commesso un imperdonabile errore, ma veramente io…” Con una sberla in faccia la feci stare zitta: “stai zitta troia, non ti ho dato il permesso di parlare, le cagne come te non parlano….mi hai disobbedito e profondamente deluso, e per questo sarai duramente punita….voi due, portatela nella stanzetta!”
Ora, la “stanzetta” non era altro che una piccola e stretta camera, quasi un ripostiglio, dove io nascondevo i miei “attrezzi speciali”, che usavo solo nelle situazioni particolari…era una stanza segreta e non la conosceva nessuno a parte quei due; dato che era la prima volta, avevo pensato di non portare la ragazza nella stanzetta, ma, dato che la vacca mi aveva disobbedito, non si meritava questa attenzione: me la sarei fatta nella stanzetta, con il corredo di attrezzi che piacevano a me, senza alcun riguardo.
I due la portarono nella stanzetta e le strapparono i vestiti di dosso; nella stanzetta c’erano tutti gli attrezzi che io usavo per i miei giochi; c’erano fruste di tutti i tipi e consistenze, manette, mollette, dildo, manganelli e altri oggetti per penetrare la schiava, maschere per la bocca e chi più ne ha più ne metta.
Non appena vide gli attrezzi, la ragazza si spaventò a morte: “ti prego padrone questo no, ti prego non farlo….ti spompinerò per ore, mi farò sfondare in ogni buco, mi farò anche pisciare o cacare addosso se vuoi, ma ti prego, non farmi questo”. “Sta zitta troia, non hai capito che non ti voglio sentire? Se non volevi essere punita dovevi pensarci prima, ora è troppo tardi!”
Cosa dovevo scegliere per la punizione di oggi? Dopo una breve riflessione, presi la mia decisione.
Feci mettere la ragazza a pecora e nuda, con i buchi oscenamente in vista; all’altezza del ventre una sbarra le faceva mantenere la posizione; le misi un paio di manette ai polsi: queste manette erano legate a un elastico a molla, che era a sua volta collegato a un gancio che stava sul soffitto: la ragazza dunque, era a pecora con le braccia unite e legate ai polsi; le braccia erano a sua volta sospese verso l’alto per effetto della molla; ma non era finita, anzi: mancava la parte riservata alle tette: le attaccai due pinzette molto resistenti ai capezzoli; anche queste pinzette erano collegate a due elastici a molla, solo che questi elastici, a differenza dei primi, erano collegati a un gancio che stava a terra; già ferma in questa posizione provava dolore; i capezzoli le facevano male a causa delle pinzette e ancor di più perché erano tirati, assieme a tutte le tettone che si ritrovava, verso terra dagli elastici; non poteva abbassarsi, perché all’altezza del ventre aveva una sbarra che la costringeva a mantenere quella posizione; inoltre tutto il ventre era legato a quella sbarra da fili sempre elastici. Se già provava dolore conciata così, pensate a cosa provò la povera troietta quando iniziai a incularla con foga da dietro. Spingevo e pompavo come un’ossesso, con violenza, e la prendevo per i capelli per farle tirare ancora di più le tette; in quella posizione, ogni mio colpo per la povera troietta era un dolore enorme, le tettone si deformavano a ogni colpo a causa degli elastici mentre la inculavo erano diventate addirittura coniche e le pinzette tiravano così forte i capezzoli che sembravano lacerarsi da un momento all’altro; la troia urlava come una matta ma io me ne fregavo, aveva disobbedito e meritava questa punizione, la meritava senza dubbio.
Il supplizio durò per ben mezzora(sono resistente io, mica sono un novellino!) terminata la quale la slegammo.
Successivamente, la punizione continuò portandola in bagno e , mentre i due la mantenevano, la costrinsi a mettere la faccia dentro al cesso sporco e a pulire tutto con la lingua; ovviamente, mentre faceva questo, non mancai di abusare di nuovo del suo culetto e della sua fica, e così fecero anche gli altri due.
Infine, la punizione terminò con una salutare pisciata collettiva in faccia, che lei fu costretta anche a bere.
Era abbastanza; la feci portare dal custode all’aperto; sporca com’era di piscio e di sborra, e dolorante in tutti i buchi, chiese almeno di essere lavata; mosso, ancora una volta, a pietà dalle condizioni della cagna, la feci lavare dal custode con la pompa dell’acqua fredda.
“Brava troietta, congratulazioni…hai superato davvero brillantemente l’esame….questo esame, ahahah…” le dissi mentre le gettavo il libretto con il voto sul corpo nudo e bagnato.
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sexylaw,
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