{"linkButtonClass":"stories-filter__top-new-button button button_default","href":"\/en\/stories-add","title":"Add story","displayFirstSpan":true,"firstSpanClass":"stories__top-new-button-icon","firstSpanContent":"\n<svg class=\"svg-icon icon-add-button-icon\">\n <use xlink:href=\"\/build\/sprite-83eb32dceb21b468932833be844ed846.svg#add-button-icon\"><\/use>\n<\/svg>","displaySecondSpan":true,"secondSpanClass":"stories__top-new-button-text","secondSpanContent":"Add story","checkDeactivatedProfile":true}
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Lei era li.......bellissima con un fondoschiena unico....
Era il 2000, discoteca di ischia una tra le più belle.
>solito tran tran per entrare e verso la mezzanotte, in compagnia dei soliti amici rompicoglioni riesco ad avere la gioia di far parte di quella serata......si prospettava davvero speciale....era una serata riservata a poche persone.....una bella serata insomma...., come fan tutti, ci si guarda intorno.
>Un drink poi un altro e quattro chiacchiere con gli amici si cerca di far passare in armonia quella splendida serata....la pista era piena....tutta gente davvero elegante avevo gli occhi che si illuminavano tant era piacevole la vista di quelle persone.....
>Non amo ballare tutta la notte ...mi piace dedicare un po di tempo alla chiacchiera piacevole che si puo avere con una ragazza ......e proprio per questo ne notai una.....era al bar (sulla 30ina),seduta su uno sgabello con un bicchiere tra le mani e gli occhi che vagavano qua e la in cerca di qualcosa....era affascinante ed elegantissima....aveva un vestito lungo ....nero con una scollatura alle spalle che arrivava fin sopra i glutei....adoro quei vestiti e soprattutto adoro chi ha i numeri per indossarli......uno spacco davanti lasciava intravedere la lunga coscia affusolata...portava una splendida scarpa con tacco a spillo che faceva evidenziare maggiormente i suoi glutei....
>
>Con una semplice scusa riesco ad attaccat bottone....si comincia a parlare del piu e del meno .......lei è di Milano ed era qui solo per qualche giorno.
>Si chiacchiera ancora,una chiacchiera piacevole....non annoiante..... si ride, c'è feeling e mi dico.... Eccoci! Ho trovato quel che cercavo.
>ma forse stavo facendo i conti senza l oste......ecco infatti che all'improvviso, arriva un tipo sulla quarantina.con fare minaccioso si avvicina......
>Mi guarda male, si siede a fianco alla tipa e capisco che qualcosa non va.
>
>Era il marito!
>cazzo....mi stavo perdendo una favola....era logico che una donna così bella non stesse li da sola....
>Era ovvio che una così non era libera.
>Vuoi perchè ero brillo....ma non mi lascio influenzare.... comincio a parlare anche con lui cerco di carpire la sua fiducia ...oramai ero li e non potevo fare la figura dello stupido.....gli dissi....non sapevo che fosse sposata e bla bla bla.
>
>La mia sfrontataggine....è risultata fatale....in senso buono......infatti riesco a trovare la fiducia del marito....che dopo pochi minuti mi offre un drink
>si chiacchiera si scherza...ad un certo punto Il suo intervento non aveva fatt altro che aumentare il mio piacere di stare con quella donna.....la desideravo e sapevo che potevo riuscire...con o senza il marito.....
>Non so come...forse per alcol mi getto in un complimento davvero impegnativo alla moglie
>Non so perchè, ma l'ho fatto!
>
>lo guardo e gli dico:" Hai una moglie stupenda, due occhi da angelo, fisico splendido, eccitante e sexy per lei farei davvero delle pazzie...e credo che questa sia una di quelle......!".
>
>Lui, stupito, conferma che ne è a conoscenza (ovviamente)
>indovinate cosa mi chiese......: Se non fossi qui, ci proveresti?
>
>il desiderio era forte tutta al piu potevo beccarmi vaffanculo....ma a quel punto volevo andare fino in fondo e rispondo:"Se non sei geloso ci provo anche davanti a te!".
>i due si guardano, si sorridono e mi chiedono se mi va di andare con loro in centro città. ormai erano le 3! comunque accetto.
>
>Vado in macchina con loro, apro lo sportello posteriore, mi siedo e vedo con piacere che anche lei sale dietro.
>
>
>
>Ormai ci siamo.ho la pressione a mille e il cuore alle stelle-...... Dopo qualche metro, le mie mani corrono sulle sue gambe, sotto la gonna.... la palpo dappertutto e sento i suoi umori invadere quel piccolo perizoma che nasconde unciuffetto di peluria appena stentato e perfettamente disegnato......le sfioro i seni, le slaccio il reggiseno e la palpo baciandola.....scendo verso le cosce con la mia lingua......le piace sente brividi dappertutto....ma vengo invitato a fermarmi......
>
>
>
>è lei che vuoel condurre il gioco..... mi tocca, mi slaccia i pantaloni, mi prende con dolcezza il cazzo tra le mani e lo porta alla sua bocca....calda umida....mi verrebbe di venire.....ho il cazzo durissimoe rischio di far finire tutto in pochi minuti........il marito intento nella guida lanciava occhiate maliziose dallo specchietto....con una mano guidava e con l altra si teneva il cazzo palpeggiandosi......
>Dopo poco il marito ci avvisa che siamo arrivati. si, ma dove?
>
>il loro hotel!
>
>
>
>ci ricomponiamo, saliamo in camera evitando il portiere notturno, e ci liberiamo di quei fastidiosi vestiti che ci coprono.
>è duro ritrovare di nuovo l eccitazione ma la mia titubanza viene presto smentita.....
>Lei si sdraia, mi avvicino e la bacio sul corpo con passione,lungo il collo ....sui suoi seni turgidi di piacer....mia vvicino alle gambe il mio pensiero mi porta tra le sue cosce...oddio è fradicia....lecco u suoi umori....hanno un sapore divino.....quasi idilliaco....comincia a gemere, a godere con la mia lingua e le mie dita s'infilano dappertutto.
>
>
>
>Lui era li, a due metri da noi, che guardava compiaciuto.
>
>lei è piena di piacere.....mi prende dolcemente e mi spoglia degli ultimi idumentiintimi che mirimanevano...... e mi prende il cazzo con igordigia...stringendolo a se....la sua lingua passa sul frenulo oddio....sto per venire...mi trattengo ...penso ad altro.....toglie la bocca....vuole di piu....se lo infila dentro con fare morboso....vuole godere ad ogni costo...incurante del marito che la osserva masturbandosi.... comincia ad ondeggiare il corpo facendo strani versi..si snoda sidimena...comincia godere davvero ....geme gode....e con uno strillo di piacere.... lei gode come una pazza....non si arrende.....mi fa stendere supino....mi cavalca...come una dannata.... si agita su e giu..... chiede al marito di avvicinarsi. glie lo tira fuori e lo succhia alla grande.
>
>cambia posizione si mette a pecorina e la cavalco mentre continua a succhiare il marito.
>la tentazione era troppo forte. un culo perfetto,da favola liscio come l olio......stavo scopando e pensavo a quel culo....lo volevo...doveva essere mio...... depilatissimo, liscio......
>
>le infilo un dito dentro, lentamente e comincio a penetrarla.
>
>
>
>lei si gira, mi guarda e dice.... hey porco! vacci piano!
>
>sorrido, ma continuo. dolcemente.
>
>poi due dita, sempre piu dilatata.........cerco di capire fino a che punto posso spingermi....il momento è vicino...sta godendo anche da dietro con le mie dita....ha piacere.....glielo sfilo dalla figa e con dolcezza poggio la mia cappella rossa di piacere sulla sua rosa orami umida anch essa degli umori che gli scivolano sopra........qulache spinta gentile....ed entra perfetto....., lentamente stantuffo il culo piu bello del mondo.... pensa al marito lo invita a mettersi sotto.....
>
>Una doppia penetrazione fantastica!
>il marito fermo, lei si muoveva poco e io da dietro la stavo praticamente sfondando.
>
>il dolore misto al piacere era forte!
>
>
>
>gridava come una pornostar viene come una matta.....l'esplosione anche del marito.....a quel punto, restavo solo io.....le urla e gemiti di entrambi mi fanno accelerare i colpi 1.2.3.5 colpi violenti e berevi mugolii di dolore....ecco...sto per venire anche io....ahhhhhhhtiro forte il culo a me gli vengo copiosamente dentro.......sento un po di calore.....io sono orami sfinito........ mi sfila l'uccello dal culo, lo prende in bocca e mi pulisce cio che rimane del mio seme........
>
>
>
>Ci guardiamo, tutti e 3 visibilmente stanchi ma soddisfatti....Alla fine, ci fumiamo una sigaretta sul balcone, ci salutiamo dandoci un altro appuntamento ed andiamo a dormire.
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0
8 years ago
aaamaxpaul,
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Last visit: 2 years ago
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Mia moglie ........al buio.....senza freni inibitori.....
Martina camminava per la strada nervosa e in preda ad una eccitazione incommensurabile. Di li a poco sarebbe arrivata all'appuntamento,quell'appuntamento da tanto tempo atteso e per tanto tempo sognato nelle sue fantasie.
Tutto era cominciato per caso giorni prima,quando un sabato pomeriggio si era recata al cinema con suo marito,aveva scelto un bel vestito ampio che le modellava i fianchi e le scendeva giùper le cosce donandole un aspetto innocente e sensuale allo stesso tempo. Aveva indossato le autoreggenti e il perizoma per suo marito, sapeva che dopo si sarebbero lasciati andare alle loro effusioni amorose una volta tornati a casa.
Martina e il marito entrarono nella sala ,c'erano parecchi posti liberi nelle ultime file,si sedettero in mezzo alla fila un pò appartati.
Un uomo di media età dal volto sorridente si avvicinò a loro e chiese se il posto accanto a Martina era libero, il marito rispose di si con un sorriso, Martina voltò appena gli occhi verso lo sconosciuto,i loro occhi si incrociarono e Martina provò una strana sensazione,la sensazione che prova una donna quando si accorge che un uomo la spoglia con lo sguardo.
Quello sguardo le mise una grossa inquietudine e un senso di smarrimento,forse provava piacere in quello sguardo,forse provava eccitazione,forse disgusto,fatto sta che un brivido la percorse per tutto il corpo
Le luci si spensero il film cominciò.
Martina aveva gia scordato i pensieri che poco prima le attanagliavano la mente,il marito le stringeva la mano e lei era tranquilla sprofondata in poltrona a guardare il film.
Inconsapevolmente,la coda dell'occhio si girò per controllare il suo vicino.
Fu un breve attimo,quel tanto che basta per accorgersi che lui stava gustandosi il film pacificamente.
Passarono alcuni minuti,durante una scena movimentata del film,di quelle in cui il rumore viene amplificato in maniera assordante e realistica dall'impianto sonoro del cinema,il vicino lasciò che il suo ginocchio entrasse in contatto con quello di Martina.
Lei non si rese conto se lo aveva fatto apposta o meno,tuttavia scostòla gamba quel tanto che bastava per allontanarsi da quel contatto.
Un nuovo brivido le percorse la schiena.
Adesso il vicino prese in mano la situazione,senza degnare neanche di uno sguardo Angela,torno di nuovo a sfiorarle il ginocchio ma questa volta con il dorso della mano,pochi movimenti ma inequivocabili.
Martina trasalì,sul momento rimase come inebetita ed in trance in preda ad uno smarrimento totale,poi cercòcon lo sguardo il marito,ma lui se ne stava beato e tranquillo e non si era accorto di niente.
Allora girò gli occhi verso lo sconosciuto,non lo avesse mai fatto.
I suoi occhi erano puntati verso di lei,uno sguardo severo e dolce,un mezzo sorrisetto sulla bocca,e la mano che intanto continuava a carezzarle la coscia da sopra la gonna.
Martina spostò con decisione la gamba per sottrarsi a quelle furtive carezze,voleva gridare,avvisare il marito,ma era come paralizzata,stranamente si senti pervadere da un'eccitazione nuovo che la turbò non poco.
Lo sconosciuto non aspettava altro che questo momento per mettere in atto il piano.
Aveva gia ottenuto la prima vittoria e cioèil silenzio e la paralisi di Martina.
Lui allora si fece più ardito,con fermezza e decisione afferròla coscia che lei aveva spostata e la tirò verso di se,lei di rimando cercò di liberarsi da quella stretta pizzicottandogli il dorso della mano,lei lottava disperatamente,ma non poteva agitarsi troppo,il marito si sarebbe accorto di tutto.
E proprio qui stava il punto:lei non sapeva se il marito dovesse accorgersene o meno....
Lo sconosciuto allora bloccò con decisone la mano di Martina ,per farle capire che era inutile lottare, anzi le afferrò la coscia con forza e stringendola quasi fino a farle male.....le allargò le gambe a piacer suo.
Adesso Martina sedeva con le gambe allargate tenute ferme dallo sconosciuto che intanto aveva gia cominciato ad avanzare sotto la gonna con la sua mano grande,potente e dolce allo stesso tempo.
Era in preda ad una profonda angoscia ,non sapeva più cosa dire o fare,voleva urlare,voleva prendere lo sconosciuto a schiaffi, si sentiva umiliata ed offesa,ma non riuscì a fare niente.
Forse si stava rendendo conto anche lei che quella situazione le donava un'eccitazione nuova,mai provata prima,un senso di assoluto che la faceva desistere dall'intraprendere qualsiasi azione.
La mano avanzava sotto la gonna,in preda al piacere e alla rabbia di provare piacere, aveva abbassato le difese,del resto lo sconosciuto non le aveva dato alternative.
Quella mano pareva le parlasse,pareva fosse li per mettere a nudo tutte le perversioni che aveva avuto nella sua vita.
Visioni sfocate di desideri mai realizzati e dei quali a volte si vergognava.
Lo sconosciuto poi non toglieva lo sguardo dallo schermo,dimostrava una sicurezza e una tranquillità incredibili.
La mano arrivò a contatto con la pelle lasciata nuda dalle autoreggenti,la pelle si coprìdi brividi,lei inarcòla schiena per non emettere alcun gemito.
A quel punto il passo era breve,di li a poco la mano superò la curvatura delle cosce e scese in mezzo ad esse per approdare al lembo delle mutandine,aveva ancora le gambe divaricate,lui non gliele teneva più ferme e lei avrebbe potuto benissimo richiuderle e finire questa rappresentazione della perversione.
Ma non lo fece,si accorse che non aveva fatto nulla Adesso aveva ben chiara tutta la situazione:
era al cinema con suo marito,e qualcuno mai visto prima stava violando la sua intimità,la sua anima,il suo essere donna,in maniera spregiudicata e insolente e lei non stava facendo niente per fermarlo.
Si accorse a quel punto che la sua eccitazione era salita a livelli impressionanti. I suoi umori colavano lungo le mutandine,le dita sconosciute la stavano facendo godere,a quel punto lo sconosciuto si fermòritraendo la mano e ricomponendosi in poltrona.
rimase di nuovo inebetita,la testa le martellava,era impaurita e smarrita,volse lo sguardo verso il marito sempre intento alla visione del film.
Non si era accorto di niente,allora volse lo sguardo verso lo sconosciuto che impassibile,continuava a guardare il film.
Provò la stessa impressione che si prova quando ci si sveglia,da un incubo,(o da un sogno)e ritrovarsi nel proprio letto in mezzo alla sicura e serena tranquillità domestica.
Adesso stava seduta in mezzo ai due uomini: da un lato la sicurezza bonaria e perbenista rappresentata dal marito,e dall'altro,il suo lato oscuro,la trasgressione,i cattivi pensieri,rappresentati dallo sconosciuto.
Se solo Martina avesse potuto immaginare quello che le sarebbe accaduto quel pomeriggio...
D'improvviso una mano dietro di lei comincia a carezzarle i capelli, si volta di scatto verso il suo vicino e lo vede impassibile attento al film con le mani a posto. Di chi sono queste mani allora?
Che sta accadendo?
Cos'èun'altra prova da superare in questo pomeriggio inatteso?
Adesso la mano scende sul collo,e intanto anche il vicino ricomincia il lavoro da poco interrotto.
Martina capisce che i due sono d'accordo,quelle mani adesso la frugano,la esplorano,sente la carezza sui capezzoli e sui seni,li sente indurire,il respiro si affretta adesso la voglia è totale.
Tante volte aveva immaginato di essere accarezzata da due uomini,magari sconosciuti,quante volte si era masturbata con quella visione nella mente.
La sua rabbia era divisa in due:le facevano rabbia sia la sua eccitazione,sia il comportamento del marito che non si era accorto di nulla. Quel marito che imperterrito continuava a guardare il film. Lo vedi?Ma non lo vedi che qui ci sono due sconosciuti che mi stanno palpando facendo i loro porci comodi e tu non dici niente?
Niente lui non si accorgeva di niente....Le uniche parole che riuscìa dire ad un certo punto furono:cara devo andare un attimo al bagno,e si alzò,lasciandola sola,indifesa,alla mercè dei due uomini.
Sentì a quel punto afferrarsi la mano,un biglietto le fu infilato nel palmo,la mano richiusa,e anche le mani che fino a quel punto si erano prese cura di lei,si ritrassero.
La calma regnò sovrana,il film scorreva tranquillo,il marito tornò,le si sedette accanto,lei gli prese la mano e gliela strinse,accoccolandosi a lui.
Ma quel biglietto in mano le faceva ribollire il sangue e il cervello,cosa mai c'era scritto?.
Si alzò per andare in bagno a leggerlo,entròsi fermònell'atrio del bagno,apri il biglietto nervosamente...i numeri in successione non lasciarono spazio al dubbio,era il numero di telefono dell sconosciuto.
D'improvviso senti carezzarsi i capelli,il cuore le andò in gola battendo all'impazzata,in preda alla paura totale si voltò,lo vide negli occhi,sorrideva dolcemente,le disse soltanto:
Adesso sta a te decidere..."e se ne andò,lasciandola lì,con il biglietto in mano,il cuore che le batteva,e uno smarrimento totale pervase la sua anima.
Nei giorni successivi,cercò di dimenticare l'accaduto,ma era impossibile,sentiva sempre su di se quelle mani avide sul suo corpo,e rammentava ancora di piùi brividi di piacere che le procuravano.
Rigirava quel biglietto in mano,nervosamente,quel numero lo aveva imparato a memoria,fino a quando prese la decisione,prese il telefono e chiamò.
La voce dall'alto capo del filo,la accolse con un caloroso e sensuale saluto,si sentì avvolgere da quelle parole,di benvenuto,poi la voce le comunicò una data,un luogo e un ora,era l'appuntamento a quale era attesa rimase li ad ascoltare con il cuore in gola che batteva forte come un tamburo,e non riuscì a spiccicare parola,le venne solo un debole e inavvertibile "Ho capito",come se la sua voce fosse stata quella di un altra.
Il giorno prima le fu recapitato un sms,nel quale le si comunicava in che modo doveva presentarsi all'appuntamento:
un tubino nero con apertura sul dietro,un perizoma,le autoreggenti,i tacchi alti,una collana di perle,un trucco non troppo vistoso,e i capelli tirati su.
Sotto era gradita una guepiere,con i laccetti per tenere su le calze.
Arrivòall'appuntamento in preda a una serie di sensazioni contrastanti che la facevano sobbalzare ad ogni passo.
Quando arrivò alla porta del palazzo ebbe come un ripensamento,ma la parte nascosta di lei,riuscì a guidare la sua mano sul campanello e a suonare.
Le fu aperto e lei prese l'ascensore non riuscendo a capire se quello sarebbe stato l'ascensore per l'inferno o il paradiso.
Uscì dall'ascensore, vide la porta socchiusa, la spinse ed entrò. Dentro la stanza era completamente buia e una volta chiusa la porta si ritrovò nell'oscurità più assoluta.
Fu presa dal panico e il primo istinto fu quello di fuggire via adesso che ne era ancora in tempo,ma non riuscìa far niente perché proprio in quell'istante una voce risuonò nel buio della stanza.
"Ben arrivata ,ti stavo aspettando,lo so che hai paura adesso,ma ti prego di non averne, permettimi che mi avvicini a te".
Rimase come paralizzata al suono di quelle parole,era in trance,sentìi passi che si avvicinavano e quasi in contemporanea una mano si poso sui suoi capelli carezzandoli.
Lei ebbe un sussulto e gemette,lui le si avvicinò e la baciò su una guancia, cercò di rispondere a quelle effusioni,ma lo fece in maniera goffa e impacciata e la sua mano andò a cercare il corpo dello sconosciuto.
Lui capì il suo imbarazzo e la strinse a se carezzandole la schiena,dolci furono le sue parole.
"Piccola mia,non avere paura ti prego,sei così bella e desiderabile,se vuoi andartene sei libera di farlo,io non ti tratterrò,sono un gentiluomo anche se un pò perverso..."
"Vuoi andartene? Vuoi che ti lasci libera? Decidi tu...risponidimi ..vuoi andartene?"
Martina abbassò gli occhi e nel buio della stanza riuscìa sussurrare soltanto un debole ....No..."
Allora lo sconosciuto cominciò a carezzarle il volto,le sue dita seguirono il suo profilo e si soffermarono sulle labbra. le dischiuse permettendo a quelle dita di penetrare dentro la sua bocca e la sua lingua cominciò a leccarle vorticosamente inumidendole e succhiandole.
L'uomo le alzò la gonna per carezzarla sulle cosce, lei ebbe un nuovo sussulto che divenne un gemito di piacere quando le mani cominciarono ad esplorarla dentro le mutandine.
Era bagnatissima,cosi bagnata non lo era mai stata in vita sua,sentì i suoi umori allagare le dita dello sconosciuto e colarle sulle mutandine e giù lungo le cosce.
L'uomo adesso le baciava il collo e scendeva verso i capezzoli e il seno, che diventarono subito duri ed eretti.
Adesso l'uomo si scostò da lei,lei lo udì fare qualche passo nella stanza,lui afferrò qualcosa e ritornò vicino a lei.
"Adesso voglio che tu indossi questa,indosserai questa per me ?"
Lei non sapeva ancora cosa doveva indossare ma rispose subito si,ormai la sua mente e il suo corpo erano prigionieri di quell'uomo,della sua voce,delle sue mani,della sua bocca e del suo corpo.
Lui allora prese la benda che aveva tra le mani e la cinse intorno ai suoi occhi,la legò stretta dietro la nuca e si scostò di nuovo da lei,in quella oscurità che adesso era diventata inchiostro nero,
Martina senti il rumore di un fiammifero che si accende,infatti l'uomo illuminò la stanza con una piccola candela.
"Sei bellissima,sei ancora più bella della prima volta che ti vidi al cinema,adesso piccolo fiore mio ti prenderò per mano e ti porterò di la,ricordati che se vuoi puoi sempre andartene via,io non ti tratterrò"
Quelle parole la tranquillizzarono,si sentiva più sicura adesso anche se la situazione,se analizzata con mente fredda e distaccata,doveva imporle prudenza.
Ma ormai la prudenza e la circospezione erano concetti puramente astratti,adesso aveva varcato il punto di non ritorno e assalita dalla paura e dall'eccitazione decise di rimanere.
L'uomo allora la cinse alla vita per sorreggerla mentre l'accompagnava in un'altra stanza,una volta giunti,lui la fece girare su se stessa e l'aiutò a sdraiarsi sopra un tavolo di legno posto in mezzo al locale.
sentì il freddo del legno sulla schiena e fu percorsa da un brivido,allora l'uomo prese un lungo bastone che aveva all'estremità due cavigliere di cuoio,lo mise in mezzo alle caviglie e le fissò al bastone richiudendo i bracciali,in modo tale che le gambe rimanessero aperte.
Poi con una lunga corda fissò il bastone alle gambe del tavolo in modo da immobilizzare le gambe ,poi prese un'altro bastone simile al primo e si dedicò alle sue braccia di, in breve lei era come spalmata sul tavolo completamente immobile e con le gambe aperte.
Avvertì un senso di umiliazione e di smarrimento,aveva anche paura,ma dentro di se provava un eccitazione nuova mai provata prima,realizzò in quel momento che voleva essere posseduta in quel modo dallo sconosciuto,che gli avrebbe donato il suo corpo e la sua anima,perché finalmente si sentiva sottomessa come non mai.
E la sua sottomissione le piaceva,era cosciente di quello che le stava accadendo e nonostante la sua incredulità era eccitata e felice di essere succube di quell'uomo.
Sentì dei passi nella stanza e le sembrò che ci fossero altre presenze intorno a lei,nella sua mente cominciò a vacillare la piacevole sicurezza nella quale si era abbandonata, improvvisamente percepì nettamente il tocco di due lingue che si posarono sui suoi capezzoli contemporaneamente.
Cominciarono a lecCarla e a baciarla,salendo e scendendo lungo il collo per tornare di nuovo sui seni e sull'aureola ,voleva dire qualcosa,voleva come protestare,ma di nuovo fu pervasa dalla beata tranquillità di poco prima e Adesso aveva ben chiara la situazione:
due uomini,la stavano baciando sul corpo,sulla pelle,su quel corpo nudo del quale loro avevano il totale controllo che lei non poteva avere.
Le lingue la facevano letteralmente impazzire dal desiderio,adesso Martina non aveva più remore nel controllarsi,cominciò a muoversi furiosamente per ricevere meglio quelle attenzioni,ma l'immobilità alla quale era stata costretta non le lasciavano molto spazio nell'azione.
Le piaceva quella situazione deresponsabilizzante, le piaceva stare lì senza fare niente e sentire due maschi che facevano di tutto per accendere il suo corpo.
Le lingue adesso scendevano ritmandosi e alternandosi su ogni centimetro della sua pelle,dal collo alle caviglie,intorno alle ginocchia,sui seni,sulla pancia,per poi ricominciare e indugiare in mezzo alle cosce,e ogni volta gemeva e si contorceva,languida e lasciva,preda dei suoi due amanti.
Non riusciva a dire parole,ma non serviva parlare,doveva soltanto stare li buona buona continuava a gemere e a languire nel piacere,sentiva che l'orgasmo era prossimo,ma proprio mentre stava per esploderle il ventre,l'uomo si fermò e ricomincio a baciarla tut'intorno,la sua bocca ridiscese lungo l'interno delle cosce,mentre l'altro roteava la lingua nella bocca di Angela,per poi scendere di nuovo verso i capezzoli e il seno.
Martina cominciò ad urlare e a contorcersi alla ricerca dell'orgasmo,cercando con il corpo un contatto con gli amanti che gli permettesse di godere,Ma loro non le davano tregua, continuavano il loro supplizio,avvicinando e allontanando da lei le onde del piacere che stava cercando.
Uno dei due ad un certo punto si mise in piedi dietro la testa reclinata di ,avvicinò il suo sesso eretto alla bocca della donna e cominciò a strusciarglielo intorno,Lei aprì la bocca e cominciò a leccarlo,fino dove poteva arrivare.
L'uomo allora affondòla verga nella bocca di Martina che lo accolse con piacere,sperando di riceverne altrettanto in cambio.
L'altro amante intanto si era sdraiato sopra di lei e cominciò a penetrarla con colpi decisi che la aprivano tutta e quel sesso maschile a lungo cercato,entrava dentro di lei donandole ondate di piacere immenso,mentre con la bocca lavorava sul sesso dell'altro.
In un attimo le sue fantasie erano diventate realtà,non capiva bene il perché di tutto quello che le stava accadendo,ma la cosa più importante era che stava accadendo.
I due uomini si accorsero che non avrebbe resistito a lungo durante quell'amplesso multiplo e che l'orgasmo non avrebbe tardato ad arrivare,allora di comune accordo decisero di smettere.
Smiserò cosi,all'improvviso.
Martina. avverti i due membri allontanarsi dal suo corpo e lanciò un grido di rabbia:ancora una volta avevano interrotto il suo godimento,fu lasciata da sola sul tavolo a contorcersi imbevuta di voluttà e di desiderio di sentirsi sfondare e possedere,di sentirsi usata,maltrattata.
Non ne poteva più,d'improvviso ruppe il suo silenzio..."Vi prego....non fermatevi....vi prego..."quasi con le lacrime agli occhi stava implorando i due uomini di scoparla.
Sentì di nuovo del movimento intorno a lei,le sembrò che nella stanza adesso fossero presenti altre persone,ma la sua sensazione non trovò riscontro nel buio in cui la costringeva la tenda,
senti chiaramente comunque che altre mani la stavano carezzando che altre bocche la stavano baciando e leccando su tutto il corpo.
D'un tratto si rese conto che tre uomini erano indaffarati con il suo corpo,ma nessuno dei tre era intenzionato(o almeno sembrava tale la situazione)a farle raggiungere la vetta del piacere estremo.
Se solo le avessero liberato le mani per permetterle di toccarsi,lo avrebbe fatto anche li davanti a loro senza vergogna o pudore,lei che a volte aveva pudore anche a mostrarsi nuda davanti al marito.
Uno dei tre uomini estrasse qualcosa da un cassetto,era un vibratore,lo avvicino alle gambe e cominciò a carezzarla con quello,contemporaneamente senti una bocca baciarle di nuovo il seno e il sesso dell'altro uomo sprofondarle in bocca.
L'uomo che muoveva il vibratore lo mise sul clitoride muovendolo ritmicamente all'unisono con i suoi movimenti del bacino.
Adesso stava per esplodere sul serio,sentiva gia le prime ondate salire dal suo ventre lungo la schiena,e fu proprio in quel mentre che i tre smisero simultaneamente di operare sul corpo di Martina...
"....Nooo.....Basta.....Vi prego....". Adesso era in preda alla disperazione,si contorceva sul tavolo tirando furiosamente i lacci che la tenevano stretta,se possiamo descrivere con un eufemismo il suo attuale stato d'animo,allora possiamo tranquillamente affermare che,in quel momento era incazzata come una bestia....!
Uno dei tre uomini allora le si avvicinò,cominciò a carezzarla dolcemente sul volto,
poi si chinò su di lei baciandola sulle guance,sul collo,sulla fronte.
Lei ebbe un nuovo sussulto ma stavolta,a differenza delle altre,non era di eccitazione ma di stupore e di incredulità.
In quei baci e in quelle carezze le pareva di aver riconosciuto,la bocca e il tocco della mano di suo marito...
Prima che la sua bocca potesse emettere qualsiasi parola o sussurro,si ritrovò con la bocca tappata da un fazzoletto che uno dei tre le aveva conficcato fra le labbra,e fissato con un nodo dietro la nuca.
"Martina amore mio,finalmente sono riuscito ad aprire la tua stanza buia...."era il marito che le parlava,era dunque il marito quel terzo uomo che era giunto alla fine per completare l'opera cosi magistralmente architettata.
Era lui dunque che aveva organizzato tutto,fin dalla prima sera al cinema,era lui che faceva finta di niente immerso nella visione del film arrivando fino al punto di alzarsi per lasciare Angela sola con i due sconosciuti.
Ed era lui che adesso,vedeva sua moglie finalmente a nudo,non solo un nudo corporeo,ma un nudo mentale,finalmente spogliata di tutte le inibizioni,che accettava un incontro con sconosciuti,e lui che finalmente poteva vedere fino a che punto lei si sarebbe spinta,fino a che punto si sarebbe data,e fino a che punto avrebbe tirato fuori dalla sua anima tutta la donna nascosta in lei.
Martina dentro di se era percorsa dalla rabbia e dalla collera,si sentiva umiliata e offesa nel più profondo del suo animo, stava odiando suo marito con tutte le sue forze...ma di contrappunto sentiva crescere in lei il forte desiderio che i tre uomini la accarezzassero e la possedessero.
Si vergognava del piacere che provava,ma non poteva fare niente per non ammetterlo.
Il marito la guardò ancora,nuda sul tavolo,legata e desiderosa,le alzò la benda sugli occhi,i due sguardi si incrociarono.
Adesso Martina aveva il cuore in gola,ansimava come quando si fa una lunga corsa,in quell'incrocio di sguardi c'era tutta la loro vita.
Il marito cominciò a parlarle.
"Era dunque questo il tuo sogno proibito,sapessi come mi piace guardarti cosi,indifesa ed eccitata,sapessi quante volte ho desiderato di regalarti momenti come questo,sapevo che eri una puttana,ma non avrei mai immaginato fino a che punto ti saresti spinta.
Adesso amore mio lo so e ne sono felice,adesso amore mio godrai del mio amore e io godrò del tuo."
Il marito si alzò cominciò a scioglierle i bracciali e le corde che la tenevano fissata al tavolo,aiutò ad alzarsi,lei aveva le lacrime agli occhi,lui le parlò di nuovo.
"Dillo Martina che era questo che volevi,dillo che sei eccitata da morire e che non vedi l'ora di avere tutti e noi tre nel tuo corpo...dillo Puttana lo so a cosa stai pensando....dillo amore mio...dillo quanto sei puttana..."
"Si amore...si lo voglio",rispose ansimando ancora più di prima.
"Confessa quanto ti è piaciuto farti toccare al cinema,e quanto ti piace sentirti accarezzare e baciare da tante bocche e tante mani...avanti ,confessa tutto il piacere che provi nel sentirti usata ed umiliata cosi..."
"Ohhhh...si ti prego adesso prendetemi...sono vostra...non ne posso più...amore sei un bastardo ma ti amo..."
"Bene adesso abbiamo l'ultimo tabù da abbattere..."
Dicendo cosi,il marito,cinse alla vita e sorreggendola la accompagnò in un'altra stanza,dove un letto attendeva tutti i presenti.
Il primo uomo si adagiòsul letto, Lei lo seguì immediatamente,il marito spinse Martina a prendere possesso con la bocca del membro dell'uomo,mentre lui e l'altro si erano adagiati sul corpo della donna leccandole il solco in mezzo alle gambe e i seni.
Adesso tutto poteva svolgersi secondo le consuetudini,lei si sentiva libera di disporre del suo corpo per il piacere altrui e di disporre degli altri corpi per il proprio piacere.
Fu Martina infatti che si mise a cavalcare lo sconosciuto,dall'asta poderosa,
non aveva mai ricevuto nel suo ventre un pene così grosso,l'altro uomo si adagio vicino per offrirle il proprio membro alla bocca.
Il marito che si gustava la scena si sistemò dietro cominciando a carezzarle il sedere,le sussurrò frasi nell'orecchio:"Sei bellissima amore mio,adesso finalmente ti vedo come sei veramente,mi fai impazzire nel vederti possedere cosi da due uomini..."
Il marito prese allora un barattolino dal comodino e ne estrasse generose ditate di crema lubrificante,che andò a spalmare sul buco posteriore di Lei e mentre lo spalmava cominciò a dilatarle il buchetto molto stretto.
in preda ad un eccitazione furibonda assecondava tutti i movimenti e non voleva perdersi nulla di tutta quell'abbondanza di muscoli e membri che il marito le aveva regalato. .."Se è questo che vuole...se vuole vedermi fare la puttana,allora è questo che farò...pensava dentro se stessa.
Al marito spettò l'ultima mossa, nel vedere come si dibatteva,si avvicinò con il suo membro al culo della moglie e cominciò a spingere nel buco mai violato, nell'ultimo muro che non era mai riuscito ad abbattere in tanti anni della loro conoscenza.. Lei tentòuna reazione,tentò di divincolarsi ma lui la teneva stretta e il suo pene cominciòad affondare nel buco posteriore che emise un grido di dolore, ma nella perdizione del momento,non sapeva neanche lei se era davvero intenzionata a non cedere.
Quando il marito le fu tutto dentro i due uomini cominciarono a muoversi all'unisono e ben presto il dolore lasciò il posto al piacere che quella doppia penetrazione le provocava.
Fu allora che arrivò finalmente il suo orgasmo, fu un lungo urlo liberatorio, una inaudita ondata che la scuoteva tutta dalla testa ai piedi,un orgasmo lunghissimo,devastante,che si mescolava con le parole oscene che i tre le gridavano.
Sentirsi riempita in quel modo le permise di raggiungere un'intensitàmai provata prima,adesso era veramente un'altra donna,adesso realizzava tutto il suo essere piùsegreto e recondito.
L'orgasmo raggiunse anche i tre uomini che cominciarono a schizzarle addosso,ribaltandola sul letto e lei,ancora non placata,raccoglieva i loro semi con la bocca,con il seno,con le mani,impastandoli al sudore della sua pelle e godendone il sapore fino in fondo.
si dimenava nel letto con i tre uomini intorno,che appagati anche loro nelle loro voglie scaricavano su di lei tutte le emozioni e l'intensitàdel momento.
Il marito,che finalmente aveva ritrovato sua moglie,aveva catturato l'ambita preda del posteriore,e adesso guardava Martina con occhi nuovi pieni d'amore e di venerazione per la sua donna.
I loro occhi si incrociarono di nuovo,lei lo tiròa se,lo baciòe gli disse:"Ti amo amore mio...ti amo..."
"Ti amo anche io tesoro...sei stata stupenda...meravigliosa...se vuoi stasera,andiamo al cinema..."......
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8 years ago
aaamaxpaul,
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Giovane e bella
Di fronte al mio appartamento di singolo, scapolone 47enne , è venuta ad abitare, circa due anni fa, una coppia poco più che cinquantenne proveniente da altra provincia. Due persone veramente bene, simpatiche e cordiali, poco presenti in ragione delle loro attività professionali.
Alla fine dello scorso anno ho potuto notare la presenza di una terza presenza, una ragazza giovane, tra i 25 e i 28 anni di età, che ho saputo essere la figlia della signora, rientrata in Italia dopo due anni di dottorato in altro Paese.
Una giovane donna, molto bella in viso, alta non meno di m.1,70 , capelli lunghi, castano chiaro, e un corpo stupendo fasciato da pantaloni aderenti che ne evidenziano le fattezze e da maglioni che modellano un seno magnifico. Insomma una persona che non passa inosservata, seppure anche le poco presente.
Anch'io utilizzo casa poco, quasi solo per dormire, rientrando dal lavoro nel tardo pomeriggio e spesso di sera, magari dopo essermi fatta una salutare corsetta per tenermi in forma.
Una sera di queste, appena ritornato, mi ero appena tolto la maglia della tuta d ginnastica e stavo per andare sotto la doccia, allorquando sento il campanello squillare; non senza imprecare vado ad aprire e mi trovo di fronte la giovane dirimpettaia che con un bel sorriso stampato in viso mi chiede se le posso fornire dell'aglio in quanto ha intenzione di prepararsi un piatto di spaghetti con aglio, olio e peperoncino, dato che è sola essendo i suoi partiti per una breve vacanza. Aggiunge anche che se voglio può aggiungere un posto a tavola. La ringrazio e declino il cortese invito e lei senza demordere mi invita, dopo cena, ad assaggiare dei dolcetti di mandorle che le hanno regalato e a bere un caffettino. Opto per questa soluzione, le porgo l'aglio e ci salutiamo.
Dopo una cena frugale a base di frutta, indosso un paio di pantaloni e una camicia e con in mano una bottiglia di spumantino busso alla sua porta.
Apre la porta e la visione che mi si presenta è quanto di più eccitante si possa immaginare:
Un pantalone piccolo (hot pants) corto a attillato e una maglietta corta e aderente; uno spettacolo da restare senza fiato, fingo indifferenza, la saluto e mi fa accomodare in dovano. Le chiedo della cena e mi dice di avere rinunciato avendo trovato in frigo della roba già pronta.
Porta il vassoio con i dolcetti e i bicchieri per lo spumante e si siede anche lei in divano sul lato opposto al mio. Di fronte a noi c'è il televisore acceso e sta per iniziare la proiezione di un film e mi chiede se mi va di vederlo assieme a lei.
Mentre io me ne stavo seduto normalmente, lei si era tolta le ciabatte e se ne stava con le spalle appoggiate al bracciolo e con le gambe addossate al petto e così potevo ammirare non solo le sue stupende gambe ma anche l'attaccatura delle sue cosce al sedere che il pantalone riusciva a stento a coprire.
Mentre assistiamo alla visione del film, consumiamo i dolcini, sorseggiamo lo spumante e chiacchieriamo anche e il mio sguardo, volente o nolente corre sul suo magnifico corpo.
Ad un certo punto, lei si lascia scivolare un poco e i suoi piedi vengono a contatto con la mia coscia. ne sento il calore e non faccio niente per allontanarmi. Ora riesco a vedere il suo pancino scoperto e le sue tette che premono sulla maglia.
Ogni tanto muove le gambe, come per rilassarsi, e ad un certo punto i suoi bei piedini si vengono a trovare sulla patta dei miei pantaloni. Resto fermo, bloccato, non so cosa fare e quando sto per accarezzarli, lei mi dice di stare fermo e non far niente. Fa tutto con estrema naturalezza e non vuole interferenze.
Inizia a muovere i piedi piano piano ed è facile capire che mi sta accarezzando il cazzo che ormai ha iniziato a prendere consistenza. Muove i piedi da destra a sinistra e viceversa e ormai quasi masturba il mio pene. Ora lei mi sta guardando e quando i nostri sguardi si incrociano, mi fa cenno di abbassare la cerniera e di liberarlo. Eseguo alla lettera e Lui viene fuori prepotentemente: I suoi piedi lo accerchiano e lo masturbano dalla base fino alla cappella dove si soffermano per eccitarlo maggiormente.
Quandosi accorge che lo stato di eccitazione è salito notevolmente, stacca i piedi da Lui, si alza e tolta la maglia mi mostra le sue splendide tette a pera con i capezzoli diritti e tesi e inginocchiatasi tra le mie gambe incomincia a baciarlo e a leccarlo tutto fino a quando apre leggermente la bocca per farlo entrare. Al mio gesto di prendere la sua testa tra le mani per spingerla verso il cazzo mi dice di star fermo perché ci pensa lei e dopo un po lo inghiotte fino a farselo arrivare in gola. Ciò che provo è indescrivibile, un piacere immenso da esplodere subito, tuttavia riesco a trattenermi perché desidero entrare in lei.
Passano diversi minuti, la sua bocca lo ha assaporato ben bene e quindi si alza e toglie il pantaloncino e lo slip e posso finalmente prendere visione della sua meravigliosa fichetta piccola e stretta tutta rasata e co le sottile labbra già bagnate. Vien sul divano. mi tira giù i pantaloni e lo slip e si pone su di me con la fica aderente al mio cazzo e inizia a baciarmi in bocca e a congiungere la sua lingua alla mia e nel mentre strofina la fica sul cazzo ormai quasi incontrollabile.
Ora solleva un po il bacino lo prende in mano e lo avvicina alla sua calda micina e con un coplo sesso lo fa sparire dentro contorcendosi. Ho capito che vuole fare tutto lei, sto fermo, lei inizia a muoversi su e giù, se lo sente tutto dentro lo massaggia dentro la sua vulva, lo stringe circondato dai suoi caldi umori,, accelera i movimenti poi quasi si ferma per riprendere più forte, mi bacia, mi stringe, inizia a sentire che il piacere la sta assalendo e che anch'io sono sul punto di venire, fa gli ultimi movimenti veloci , stacca la sua bocca dalla mia e grida si godo....godo....godo... vienimi dentro e le spruzzo tutto il piacere accumulato con schizzi enormi. Restiamo alcuni minuti fermi, abbracciati ed esausti.
Dopo con la dolcezza della donna soddisfatta mi prende per mano e mi conduce sul lettone dei suoi, dicendomi ora sarai tu che dovrai prendermi e farmi tua, però meglio di come hai fatto finora con mia madre. sono rimasto totalmente scioccato, sapeva che ero stato a letto con sua madre perché aveva inavvertitamente ascoltato alcune sue telefonate e un giorno l'aveva visto entrare di soppiatto nel mio appartamento e ne era uscita dopo più di un'ora.
Da ora in poi sarai solamente il mio uomo e farai sesso esclusivamente con me.
Sebbene con la mente offuscata da mille pensieri, non ho saputo resistere ed ho trascorso tutta la notte con lei che si è data a me con voluttà e passione facendomi sentire alla fine un re leone.
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8 years ago
admin, 75
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La moglie del mio amico.......
Giulio il mio amico di sempre........il mio confessore..., lui era sposato e la moglie era una donna molto bella ed affascinante, mi piaceva, e anche se mi confidava intimità e si parlava tranquillamente di sesso, scherzandoci su, non avevo mai rivolto pensieri che andassero oltre l'amicizia.
Lui era il mio amico fidato al quale raccontavo le mie avventure, anche perché ne avevamo fatte tante insieme. Da parte sua lui mi raccontava delle sue avventure extraconiugali e mai di ciò che faceva con la moglie, ultimamente però comincio a raccontarmi quello che facevano lui e la consorte, entrando nei particolari e soffermandosi sui dettagli. Mi raccontava di come lo spompinava e di come gli piaceva essere presa, in particolare si soffermava sulle fantasie che aveva e di come lo faceva godere.
Avevo notato anche che lei aveva avuto un cambiamento, il suo look era cambiato, ogni volta che l'incontravo aveva qualcosa di aderente che metteva in mostra le sue curve. Cominciavo a vederla diversamente, come non l'avevo immaginata prima, durante i suoi racconti immaginavo i due nelle posizioni che lui descriveva. Lei è una ragazza 30 castana, 1,70 circa, occhi castani, un viso simpatico con grandi labbra carnose in particolare quello inferiore(il mio sguardo era attirato da quelle labbra ogni volta che mi parlava, cominciavo a immaginare come sarebbe stato bello farsi fare un pompino ) un bel seno (messo in evidenza da scollature vertiginose) ed un culo fantastico (cosa che le avevo sempre ammirato e che le avevo fatto presente). Spesso andavo a casa, come dicevo, da un po' di tempo notavo nei suoi gesti qualcosa che di strano sguardi e gesti, che fino ad allora non c'erano stati, e questo m'imbarazzava un pò .
Una sera chiamo per sentire se ci si vedeva e lui m'invita a casa sua per il solito caffè.
Arrivato mi apre lei, la guardo da sopra a sotto, era in un completo nero,camicia scollatissima , gonna un palmo sopra il ginocchio con spacco laterale calze nere e scarpe a spillo alte, le faccio i miei complimenti e gli chiedo se stessero per uscire, lei mi sorride e risponde che stava provando quel completino nuovo mi chiede come sta ed non posso che mostrargli il mio stupore, non l'avevo mai vista cosi elegante ed affascinante(ed eccitante), mi si avvicino mi appoggió le mani alle spalle e a mo di scherzo disse che stava aspettando me per uscire da soli.
Non potei che rispondere che ne sarei stato lusingato peccato che fosse sposata, sorrise, di solito ci salutavamo dandoci due baci ,quella sera mi abbracciò facendomi sentire il suo seno e mi diede un bacio quasi sulle labbra, disse "vado a prendere il caffè" rimasi un po' sconcertato e chiesi a Giulio per quale occasione si stessero preparando e se lei avesse bevuto,lui rispose che era solo per me sorridendo che voleva farmi vedere quanto era sexy, dissi " e ci è riuscita! devo dire che non l'avevo mai vista cosi attraente, sei un uomo fortunato" ringraziai pensando che stesse scherzando, ignaro di ciò che avevano in mente i due.
Arrivo lei con il vassoio del caffè si abbasso a verso di me per porgermelo, facendo il gesto si apri la camicetta e mi mettendo in mostra il seno in un fantastico reggiseno nero di pizzo, rimase ferma per un attimo, come per farmi ammirare meglio,si rialzo solo quando la guardai negli occhi in quel momento sentii un calore salirmi, avrei voluto gettarmi su quel seno. Si sedette di fronte a noi due, si accese una sigaretta e accavallo le gambe tirando su la gonna, tanto da farmi notare che indossava le autoreggenti, a quella vista cominciai ad immaginare quello che aveva sotto sicuramente indossava un perizoma, una delle cose che mi fa impazzire e una donna in autoreggenti tacchi a spillo e perizoma nero. Il suo modo di fare era provocatorio e m'imbarazzava che davanti al marito avesse certi atteggiamenti,d'altra parte lui sorrideva compiaciuto e notando il mio imbarazzo mi diede una botta sulla spalla e mi disse " digli qualcosa vuole sapere se potrebbe essere il tuo tipo..sai le ho raccontato le tue avventure ..che l'hanno eccitata ..
ti ho parlato delle sue fantasie ma non ti ho detto che quella più ricorrente e farsi scopare da un uomo mentre io la guardo…e ti devo dire che è anche la mia, abbiamo deciso che vorremmo che quell'uomo sia tu! Lei pensa che non ti piaccia, infatti non le hai dato modo di pensare altrimenti, ma io so che tu non l'hai mai guardata con occhi diversi per l'amicizia che ci lega. Cosi ti ho stuzzicato la fantasia raccontandoti quanto e maiala mia moglie !
Conoscendoti so che non mi deluderai, voglio che la fai godere " dicendo questo si alzo la prese per mano e la fece sedere vicino a me. Io guardavo incredulo non pensavo mai che mi sarebbe successa una cosa del genere nella realtà ma stava succedendo, il mio amico mi chiedeva di scopare la moglie per soddisfare una loro fantasia.Ritornato in me dissi " sono lusingato di ciò non posso certo deludere un amico..devo dirti una cosa..è anche una mia fantasia scopare una donna mentre il marito guarda ma non immaginavo mai che l'avrei soddisfatta con voi" mi sentivo imbarazzato e non riuscivo a prendere nessuna iniziativa,ci fù un attimo di silenzio fu lei a prendere l'iniziativa, mi volto verso di lei e mi disse " Adesso fa finta che lui non ci sia e pensa solo a me…mi ha raccontato quanto sei bravo a far godere le donne fammi vedere se è vero! " dicendo cosi mi accarezzò con il dorso della mano il viso, fu come se avesse toccato un tasto le presi la mano e la cominciai a baciare poi le accarezzai i capelli la guardai negli occhi e le baciai le labbra delicatamente poi più profondamente la mia lingua incontro la sua e cominciarono a volteggiare con passione con una mano le stinsi il seno sentendolo duro e grande,si stacco e disse" se scopi come baci mi farai impazzire,fammi prendere fiato"mi sorrise e mi ritiro a se perché la baciassi ancora. Dalle labbra passai al collo scostando i capelli per vedere l'orecchi, morsi il lobo delicatamente e cominciai a baciarle il collo, lei piegò la testa leggermente invitandomi a continuare,passai da una parte a l'atra seguendo il suo movimento che m'indicava il punto che le piaceva di più,intanto con le mani sbottonavo la camicia e le sfioravo la pelle li dove c'era il reggiseno,scesi a baciare il seno e stringerlo con una mano, mentre con l'altra accarezzavo dal ginocchio in su, lei appena appoggiata la mano sul ginocchio apri leggermente le gambe capita l'intenzione.
Accarezzai l'interno coscia fino a sfiorare con un dito le mutande, avevo scoperto il suo seno e le stavo mordendo i capezzoli duri e diritti come due antennine ,lei stringeva la mia testa la guardai e la baciai,lei si butto con la testa indietro per accogliere meglio la mia lingua e mentre le cercavo le tonsille le ficcai la mano nella fica scansando il perizoma,sentii che allargava di più le gambe per permettermi di sentire meglio la fica e le la lingua comincio a roteare più intensamente. Le tirai indietro per i capelli guardandola negli occhi e masturbandole la fica bagnatissima,mi disse " senti come sono bagnata.. scopami" con un dito le stuzzicavo il clitoride con gli altri scivolavo tra le labbra calde e bagnate, mi inginocchiai davanti a lei, la tirai dal bacino verso di me allargandole le gambe, le spostai il perizoma e le scivolai il dito tra le labbra della fica su e giù un paio di volte poi scoprii il clitoride e cominciai a leccare con la punta della lingua,la sentivo mugolare e contorcersi,ad un certo punto mi fermo mi tirò su e disse " adesso tocca a me,sono brava anch'io sai"si alzò mi sbottonò la camicia e comincio a baciarmi i pettorali fino all'ombellico,poi sui capezzoli accarezzandomi il cazzo durissimo e gonfio sotto i pantaloni toccandolo disse"adesso vediamo questo gonfiore cos'è" lo tirò fuori e disse dammi questo cazzo! E com'è duro" lo prese con le sue mani una sotto le mie palle per stringerle forte l'altra a modo di bastone lo masturbò un po' e prese la cappella in bocca,comincio a spompinare, fantastico leccava e succhiava tutta la lunghezza se lo strinse ammezzo alle tette e lo succhiava,leccava dal glande alle palle guardandomi negli occhi e facendo una smorfia di aggressione.Mi voltai e notai che Giulio era sulla poltrona che guardava e si faceva una sega, mi sorrise e disse "fammi vedere meglio ".C'era un tavolino basso tra i divani la fermai la feci sistemare sul tavolo,prima però le apriilla lampo della gonna che fece scivolare via, ammirai il suo corpo per un attimo accarezzandolo con le dita delicatamente,il marito stava a circa un metro seduto e si menava l'uccello piano, la voltai verso di lui le slacciai il reggiseno,se lo fece togliere con delicatezza da dietro le afferrai le tette e le stinsi baciandola sul collo,con una mano scivolai sulla fica ed una sul seno.Giulio le disse " fammi vedere da vicino come lo spompini" lei eseguì,si volto mi bacio intensamente, e scivolo strofinandomi il seno sul corpo giù fino a prendere il cazzo in bocca,stava piegata sulle ginocchia e succhiava il cazzo guardandomi negli occhi.
Sentivo le ginocchia piegarsi ,succhiava la cappella e con la lingua scivolava sotto le palle leccando anche il buco del culo, risaliva e riprendeva la cappella in bocca, succhiava cosi intensamente che dovevo tenerla per i capelli, la tirai su dai capelli la feci girare, lei si posiziono alla pecorina, appoggiandosi sul tavolo le strofinai il cazzo alla fica bagnatissima,lei sentendolo alzo leggermente il bacino lo strofinai un paio di volte per farglielo sentire e lubrificarlo con i suoi liquidi, appena mi avvicinai all'entrata con un movimento se lo fece entrare tutto di botta,calda ed umida, cominciai a sbattevo tenendola per i fianchi lei accompagnava i movimenti dopo qualche colpo comincio a urlare " vengo....veengooo" lei è una di quelle donne che ha orgasmi multipli. Lui guardava voleva fare un po' da regista cosi mi disse" la stai facendo godere come una troia falla venire sopra che voglio vedere come ti cavalca" lo accontentai lo tirai fuori e mi sedetti sul divano lei lo prese in bocca per un po' ,poi si sedette sopra di me ficcandoselo dentro,le leccavo i seni e la baciavo mentre lei si dimenava sul cazzo, venne a ripetizione due o tre volte . Si fermo e mi disse "Cavolo e da 30 minuti che mi fotti e non sei ancora venuto?
Forse non ti piaccio abbastanza?" risposi dicendogli " no cara a me piaci e anche tanto anzi non ho mai incontrato una che gode in questo modo sarà l'emozione" dicendogli questo le ficcai un dito tra le chiappe,e le accarezzai lo sfintere.......,i due si guardarono e lei disse "non l'ho dato nemmeno a lui" indicando il marito,allora io le dissi"io ho soddisfatto una tua fantasia, adesso tu soddisfa una mia"sorrise e mi bacio e mi disse "non farà male? "le risposi se ti fa male mi fermo" poi mi rivolsi a lui dicendogli " tu cosa ne pensi se faccio il culo a tua moglie?" lui rispose "Ti ho detto che la voglio vedere godere come una maiala se a lei va...anzi "disse e andò in bagno tornò con un barattolo blu, me la diede,crema per le mani,capi subito a cosa poteva servire.La feci mettere sul divano bacino in aria e testa appoggiata sui cuscini, buco del culo e fica ben in evidenza,le spalmai la crema sul buchetto stretto ma elastico facendogli scivolare dentro la punta del dito,intanto le leccavo la fica calda e bagnatissima degli orgasmi che aveva avuto, le ficcai due dita in fica e la masturbavo ,contemporaneamente con l'indice gli forzavo il culo.La feci salire nuovamente sopra,comincio a cavalcare e mentre godeva le forzavo il culo con un dito ,quando lo ebbi ficcato tutto lei si fermo per un attimo e disse " mi fa male ma mi piace"poi riprese a muoversi lentamente,la feci mettere nella posizione precedente presi un po' di crema e la spalmai sul mio cazzo, appoggia la cappella sullo sfintero e con un leggero colpo la punta entro senza resistenza anche se lei fece un urlo di dolore,con un altra spinta entrai un' altro poco, lei mi fermo con una mano,mi guardo fissa negli occhi mi strinse per il braccio e aspetto una mia mossa,cominciai un leggero movimento di spinta in avanti sentivo le pareti allargarsi lei non urlava ma aveva un'espressione di dolore spinsi fino a quando le palle non sentirono la fica,ero arrivato in fondo a quel culo che avevo sempre ammirato.Stringevo i glutei con le mani e lei stringeva le mie mani ,teneva il seno appoggiato a terra e la testa alta, come se in quel modo lo accogliesse meglio,fu lei ad iniziare il movimento la sua espressione era cambiata non diceva più "fermati" ma "continua".
Fantastico stavo rompendo il culo ad una donna con il permesso del marito e a lei cominciava a piacergli . Continuavo a sbatterla con più vigore e a lei piaceva sempre più tanto che venne un'altra volta e con più vigore delle altre ero pronto pure io e dopo qualche colpo venni tirandolo fuori ed inondandola fra le chiappe fino alla schiena. Scaricato il mio nettare ci sedemmo un attimo uno di fronte all'altro, lei mi disse "Ho sempre avuto paura di farmi scopare dal culo…mi hai fatto scoprire il piacere anale…quando ero sopra e tu sotto e mi hai infilato il dito,mi e venuta un'altra fantasia,mi piacerebbe che mi scopassi insieme a lui che ne pensi" ed indicò il marito "ottima idea" risposi io mentre il marito disse "stai lontano dl mio culo però" ci mettemmo a ridere e continuammo la serata nella camera da letto.
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9 years ago
aaamaxpaul,
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Cuck&troy bologna
Ciao a tutti mi chiamo Sophia, ho 33 anni e sono sposata con Mirko da 9 anni... Siamo sempre stati una coppia a cui piaceva giocare, così abbiamo sempre organizzato incontri con coppie. Da qualche tempo però avevamo entrambi la fantasia di farmi guardare da mio marito mentre venivo scopata da un altro. Abbiamo deciso così di soddisfare la nostra fantasia. Un giorno ci trovavamo a Bologna, stavamo pranzando in un ristorante quando ( complice qualche bicchiere di vino di troppo ) decido di fare la sfrontata e proporre a mio marito di contattare qualche singolo bolognese ed incontrarlo senza di lui. Ricordo ancora la faccia di mio marito e sopratutto ricordo che acconsentì subito dicendomi che gli si era fatto duro... Così uscimmo dal ristorante entrambi eccitati anche perché Ero riuscita a prendere accordi tramite msn con Max (il singolo ).Rientrati in albergo comincio a prepararmi per questo incontro. Ho fatto una doccia rigenerante e ho incominciato a scegliere l'intimo davanti a mio marito rendendolo partecipe e sopratutto consapevole che per la prima volta mi sarei fatta scopare da uno sconosciuto senza la sua presenza. Indossai un completino intimo nero di pizzo, una magliettina scollata, una gonnellina molto corta e delle décolleté nere. Vedevo negli occhi di mio marito l'eccitazione. Appena pronta, visto che rimaneva ancora un po' di tempo prima che Max arrivasse a prendermi mi avvicinai a mio marito con quel misto di eccitazione e paura per quello che avevo deciso di fare. Mirko era eccitatissimo, poco dopo arrivò il messaggio di Max che mi diceva di essere arrivato. Salutato velocemente Mirko,attraverso la reception con aria disinvolta ( anche se dentro d me non lo ero per niente ) e salii in macchina di Max. Ci salutammo e una volta fatte le presentazioni cominciammo a parlare. Gli dissi subito che per me era la prima volta che giocavo senza la presenza di mio marito, e che da brava troia quale mi sentivo avrei voluto essere ripresa per fare vedere a quel cornuto di mio marito come mi facevo scopare in sua assenza. Arrivati vicino casa sua,Max comincia a trattarmi da troia chiedendomi di scendere dalla macchina e aspettare 5 minuti prima di raggiungerlo in casa. Così dopo 5 minuti eccomi a casa sua. Dopo aver bevuto qualcosa insieme ci siamo guardati negli occhi e ci siamo spostati in un altra stanza dove c'era un enorme divano. Max sistema la videocamera ed poi mi raggiunge davanti al divano. Entrambi eravamo già nudi... Mi sono inginocchiata e ho incominciato a succhiarglielo... Era così grosso che decisi di farmi fare una foto ed inviarla a Mirko ... Lui mi rispose così 😱... Era bello grosso proprio come piaceva a me. Continuai a farmi fotografare mentre glielo leccavo e succhiavo, sempre più eccitata. Max dopo un po' mi fece sdraiare su quel divano e mi aprì le gambe. Cominciò a leccarmela e ad infilarmi 3 dita nella figa. Dopo un po tirò fuori un preservativo xl e comincio' a spingerlo dentro. Era un misto di dolore ed eccitazione.. Continuavo a dirgli di fare più forte ma mi veniva da gridare per il dolore... Le mie mani erano sulla sua schiena e lui continuava a voler essere guardato negli occhi.. Mi diceva che avevo uno sguardo da porca... Era vero.. Me ne rendevo conto... Dopo un po che mi scopo' mi questa posizione mi fece mettere a pecora... E mentre gli dicevo di sculacciarmi e tirarmi i capelli ( ero eccitatissima e non capivo più niente ) ho preso il cellulare e ho,cominciato a scrivere a Mirko dicendogli che mi stavo facendo scopare a pecora, che mi stavo divertendo e che dicevo a Max di scoparmi più forte perché volevo tornare in albergo da quel cuckold di mio marito con la figa tutta aperta.mirko mi rispose che si stava facendo un sacco di seghe da quando ero uscita. Poco prima di venire Max si tolse il preservativo e mi schizzo' tutta.. Vicino la figa... È stato bellissimo.. Così dopo esserci lavati e sistemati Max mi riaccompagnò in albergo. Appena rientrata in stanza Mirko mi stava aspettando, già pronto a scoparmi ... Ed io ancora eccitata prima mi sono fatta guardare ... Mi sono sdraiata sul letto per fargli vedere che ero soddisfatta perché finalmente avevo trovato un singolo molto molto molto dotato ... Mi sono fatta scopare da mio marito per altre tre volte ... È stata la più bella esperienza avuta fino ad ora ...
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9 years ago
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Amici ritrovati
Io Marisa(51 anni) e il mio compagno Sergio (62 anni) entrambi divorziati, conviviamo da più di nove anni e ormai liberi dai problemi dei figli (i nostri sono già maggiorenni) cerchiamo di goderci il tempo libero come più ci aggrada. La nostra è stata una passione a prima vista, consolidatasi nel tempo e a letto siamo incontenibili: amiamo fare all'amore in tutte le sue forme e qualche volta abbiamo incontrato anche coppie per lo scambio con grande piacere soprattutto di Sergio. Sebbene siamo proprietari di un appartamento in città preferiamo abitare nella nostra villetta in prossimità della cittadina in cui Sergio ha svolto la sua attività. Un sabato sera siamo venuti in città per incontrarci in una sala da ballo con una coppia che conosciamo e con la quale avremmo poi concluso la serata.
Mentre eravamo in attesa del loro arrivo, giunge una chiamata, sono loro che ci comunicano di avere un problema con la figlia piccola e pertanto non potevamo incontrarci.
Decidiamo di entrare ugualmente in discoteca per capire se valesse la pena di restare (è un posto dove si possono fare conoscenze) oppure andare via. Il locale data l'ora era abbastanza pieno e la musica era assordante, ci avviciniamo al bar e ordiniamo qualcosa da bere. Mentre stavamo sorbendo le nostre bibite, ci guardavamo intorno, c'era gente che chiacchierava e altre che ballavano; ad un tratto Sergio mi fa cenno che gli è sembrato di scorgere in fondo alla sala un suo amico dei tempi dell'università, Pucci che non aveva più incontrato da più di venti anni. Incomincia a fare dei cenni con la mano nella sua direzione e poi inizia a chiamarlo per nome sempre più forte fino a quando riesce ad attrarre la sua attenzione, anche Pucci sembra riconoscerlo ed entrambi si avviano per incontrarsi, si salutano abbracciandosi e vengono verso me. Fatte le presentazioni decidiamo di accomodarci e quasi isolandosi cominciano a parlare ricordando i bei tempi passati. Data il volume alto della musica, Sergio suggerisce che è meglio andare via e cercare un posto più tranquillo e così ci avviamo all'uscita. Quando Sergio propone di stare un po tranquilli ha sempre in mente qualcosa. Infatti appena fuori gli dice che noi eravamo andati in discoteca per incontrare una coppia amica e gli chiede cosa ci facesse lui scapolone imperterrito e così Pucci confessa all'amico Sergio che era in cerca di distrazioni e giù una sonora risata di entrambi. Di getto come è suo solito fare, Sergio gli chiede se il suo appartamento dista molto e di passare un po di tempo da lui. Pucci accetta volentieri e ci dice di seguirlo con la nostra auto. Appena saliti in macchina gli dico che è un pazzo se pensa di coinvolgermi con il suo amico.
Sergio cerca di rassicurarmi raccontandomi che loro due insieme avevano cavalcato la cavallina, erano partiti assieme durante le vacanze, in Italia e al'estero sempre in cerca di belle donne, soprattutto straniere, e con la conoscenza di un paio di lingue avevano trovato, anche per la loro avvenenza terreno fertile e spesso si erano scambiate le donne e con diverse avevano fatto sesso assieme ed era certo anzi sicurissimo che non era affatto cambiato viste le occhiate che aveva dato, non visto al mio culo (come dice lui).
Questo suo dire non mi rassicurava completamente, ma dovevo ammettere che Pucci era un uomo dotato di fascino e con un corpo niente male.
Arrivati a destinazione entriamo in un appartamento si da scapolo, ma arredato con tanto buon gusto (d'altronde è il suo lavoro). Mette della buona musica, ci fa accomodare e va a prendere dei calici per brindare al nostro incontro. Continuano per un po a parlare dei lor ricordi, delle loro bravate giovanili e del fatto che dopo il matrimonio di Sergio si erano completamente persi di vista. Sergio lo stuzzica sul versante donne e Pucci confessa che ad un certo punto aveva pensato di sposarsi ma poi per motivi vari ha desistito e si è accontentato di posarsi saltuariamente su qualche fiore.
Sergio, a questo punto, inizia a parlare di me, dicendo che sono un'ottima compagna in tutti i sensi e che con me ha trovato ciò che cercava e che dal punto di vista sessuale ero il top in quanto intuivo ogni suo desiderio e lo appagavo completamente, anche qunado assieme abbiamo deciso di incontrarci con qualche coppia.
Pucci stava ad ascoltare e portava alla labbra il suo bicchiere, senza profferire alcuna parola, ma annuendo solamente.
Sergio prendendomi la mano mi invita ad alzarmi e facendomi roteare gli chiede se con una donna (femmina come dice lui) non si può che perdere la testa. Sono un po imbarazzata e con un sorriso mi riaccomodo.
Pucci per sviare un po il discorso chiede dl lavoro e dei figli e l'aria ritorna più distesa.
A questo punto, considerato il desiderio espresso da Sergio in macchina, data l'ora (da poco è scoccata la mezzanotte) e dato il loro passato godereccio,e detto pure che Pucci è pure un bell'uomo e che l'occasione non va sprecata, mi alzo e chiedo di andare in bagno. Rientrando in sala avanzo muovendomi e ancheggiando al ritmo della musica che stavamo ascoltando e Sergio mi invita a fare un spogliarello, mentre Pucci provvede ad abbassare le luci.
Continuo a danzare, muovendo sinuosamente il corpo, abbassandomi un po per mostrare le gambe e uno alla volta faccio saltare i bottoni della camicia e resto in reggiseno, continuo sempre a suon di musica a fare avanti e indietro e a muovere il seno, poi scosto il gancio della gonna e tiro giù la cerniera e con entrambe le mani faccio scivolare la gonna mostrandomi in autoreggenti, slip e reggiseno; Sergio si alza e mi toglie il gancio posteriore e vengono fuori le mie belle tette da giovane signora con i capezzoli tesi e continuo a danzare. Mi avvicino al divano dove loro sono sdraiati e poggiato un piede i mezzo a loro sfilo la prima delle calze e poi la seconda ed ora Sergio, con la libidine che gli si legge negli occhi, invita Pucci a sfilarmi lo slip. Pucci avvicina le sue mani ai miei fianchi, li accarezza, ne lascia una appoggiata e con l'altra scivola verso il centro delle mie cosce, risale un po come a tastarne la consistenza e si bagna, la sposta la porta sull'orlo dello splip e con le mani lo fa scivolare via. ora sono completamente nuda e con il fuoco che pervade tutto il mio corpo. Sergio si è quasi svestito e già impugna il suo gran cazzo duro e lo masturba.Aspetto per pochi secondi che Pucci faccia qualcosa e infatti si sposta in avanti mi prende per i fianchi, porta la sua bocca a contatto della mia fica, la apre leggermente e affonda dentro la sua lingua pastosa, calda e saettante; no riesco a stare ferma e in piedi e mi getto su di lui e così ci baciamo selvaggiamente, mentre le sue mani mi frugano dentro alla ricerca del tesoro e del bottoncino completamente teso. Sergio reclama la sua parte e tira a se la mia testa e mi riempie la bocca con il suo ardente bastone; Pucci a avuto così il tempo di spogliarsi e di mostrarmi il suo possente calibro svettante e duro (lungo e grosso come quello di Sergio); ho voglia di accarezzarlo e di prenderlo in bocca e lo faccio estasiata e ingordamente lo inghiotto tutto dopo averlo leccato in lunghezza e larghezza.
E' tempo di averli dentro e così ci trasferiamo sul comodo letto.
Sergio capisce che desidero assaporare per primo il cazzo di Pucci che si stende in attesa che io mi impali su di lui e infatti gli sono subito sopra, afferro il cazzo con mano avido e lo avvicini alla mia fessura che sta spasimando per sentirlo, si apre subito la via favorito dai miei umori ed entra tutto fino in fondo; Sergio poggiato alla testata del letto immerge nella mia bocca la sua canna rovente e mi tiene la testa con le mani; Pucci trovata la posizione migliore mi trapana la fica con un su e giù poderoso e sento che entrami hanno voglia di svuotarsi in me, mentre la mia fica e la mia bocca li asseconda vertiginosamente, ancora poci secondi e il piacere sta per avere inizio sento i loro ultimi colpi e veniamo assieme con sussurri e grida e tanto godo e vengo e sento scorrere dentro la fica e in bocca il loro denso piacere.
Dopo una buona pausa abbiamo ripreso e ho voluto averli dentro tutti e due contemporaneamente e poi stanchi ci siamo addormentati.
Nella tarda mattinata quando ci siamo svegliati, ci siamo abbracciati e baciati e dopo una consistente colazione e una buna dose di caffè ci siamo concessi una ulteriore appagante rimpatriata.
Se ci vediamo ancora? Ovvio che si ed è sempre un gioco tra amici ritrovati.
Marisa, Sergio e Pucci
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1
9 years ago
admin, 75
Last visit: 16 hours ago -
Lei mi racconta
l'altro pomeriggio e' stato bellissimo passarlo insieme a te......
Quando sono andata a letto l'altra notte ho fatto fatica a prendere il
sonno poiche’ pensavo ed immaginavo un nostro possibile incontro …………
Ho immaginato che mio marito se ne va via per lavoro ed io non resisto e ti
invito una sera a venire da me.
Tu arrivi a Ravenna io ti vengo a prendere all’uscita dell’autostrada, tu
arrivi con la tua macchina scendi ed io ti vedo poiche’ sono gia’ li’ che ti
aspetto.
Scendo dalla macchina anch’io tu mi vieni incontro e ci abbracciamo per 10
minuti , rimaniamo abbracciati e ci guardiamo per un tempo indefinito…….. tu
mi sussurri all’orecchio che sono + bella di quello che immaginavi e che ti
piaccio da morire………..
Io per piacerti mi sono preparata per 2 ore , truccata alla perfezione , e
vestita con un completo nero pantaloni vita bassissima che fanno scoprire la
pancina e fanno intravedere lo slippino sotto, magliettinan aderente sopra
con giacchina nera , naturalmente intimo nero , reggiseno e slippini neri e
soprattutto un paio di stivali con il tacco che mi fanno quasi essere alta .
Tu mi guardi in un modo sensualissimo come se volessi scoparmi all’istante ,
io allora non resisto ed incomincio a baciarti, li’ per la strada mentre le
macchine passano …un bacio lunghissimo ed appassionato che ci fa scaldare un
casino.
Ad un certo punto io ti dico : dai andiamo.
Prendiamo la mia macchina e ci dirigiamo verso casa mia.
Quando arriviamo tu trovi il caminetto acceso, un grandissimo tappeto
davanti e candele profumate sparse per tutta la casa che rendono l’ambiente
accogliente ed eccitante.
Ci mettiamo a mangiare qualcosa che avevo preparato visto che tu sei partito
presto non hai mangiato e hai fame.
Incominciamo a parlare del piu’ e del meno ma ad un certo punto ci
ritroviamo uno nelle braccia dell’altro, tu hai incominciato a baciarmi , mi
tempesti di baci il viso ed il collo , mi infili la lingua nella bocca
cercando la mia , mi stringi a te , sento le tue mani dappertutto , le tue
mani che mi esplorano , esplorano ogni parte del corpo anche se siamo ancora
vestiti.
Mi fai stendere sul tappeto dove io ho messo una decina di cuscini e mi
accarezzi il viso , da li’ incominci a spogliarmi lentamente e mentre mi
spogli mi accarezzi, mi baci , mi lecchi .
Mi togli per prima cosa la maglietta, me la sfili mi riempi di baci la
pancina e mentre lo fai infili le mani sotto il reggiseno dove trovi il mio
seno eccitato ed i miei capezzoli durissimi , uno alla volta incomincia a
succhiarli, leccarli, mordicchiarli ed io vado giu’ di testa...........
Mentre fai cio’ metti la tua gamba sinistra tra le mie e ti strusci a piu’
non posso, il cazzo nel frattempo di e’ diventato talmente duro che ti fa
male contro i pantaloni.
Ad un certo punto mi infili la mano nei pantaloni senza toglierli , cerchi
la mia fichetta , la trovi , e’ un lago di perdite e umori , mi prendi il
clitoride tra le dita e lo massaggi io ti imploro di infilarmi un dito
dentro, non ce la faccio piu’ e tu me lo infili.
Io sono cosi’ eccitata e vogliosa che urlo da piacere…………….
Tu tiri su la mano che avevi messo dentro i pantaloni , ti lecchi le dita
per assaporare il mio umore , e decidi che devi assolutamente leccarmela.
Per cui finalmente ci togliamo tutti i vestiti , mi togli tutto lentamente
continuando a baciarmi e leccarmi e tu rimani nudo con questo cazzo
durissimo e bagnatissimo che ti pulsa .
Ti fiondi in mezzo alle mie gambe, ma vuoi farmi soffrire per cui incominci
a leccarmi il buchino del culetto , io fremo di piacere , allora pian piano
mi infili prima un dito e poi un altro nella fica che dire che e’ bagnata e’
dire poco, mi masturbi e nel frattempo mi lecchi il clitoride , mi infili la
lingua piu’ in fondo che puoi come se volessi entrarmi dentro.
Allarghi le mie labbra quasi a farmi male solo per poter infilare la lingua
piu’ in fondo possibile.
Io godo come una pazza, mi dimeno e urlo e ti dico che devo assolutamente
mangiartelo, tu ti alzi allora vieni verso di me mi metti un cuscino sotto
la testa e senza smettere di masturbarmi me lo infili in bocca.
A me non sembra vero di averlo nella mia bocca, te lo lecco, te lo succhio,
te lo mangio tutto ,
te lo masturbo e te lo lecco insieme, tu godi da impazzire ....
Voglio toccare e tocco ogni angolo del tuo corpo , le tue braccia, le tue
spalle , i tuoi pettorali , la tua pancia , il tuo culetto , ti palpo e ti
lecco dalla testa ai piedi come nessuna di aveva fatto prima e tu vai via di
testa.
Tu pero’ non puoi stare senza la mia fichetta per cui ti distendi e mi fai
mettere sopra di te , facciamo uno splendido 69 appassionato, infuocato ,
pazzesco , godiamo come 2 pazzi .
Pero’ tutti e due abbiamo voglia di sentirci uno dentro l’altro , per cui
visto che tu sei steso, io mi alzo e mi siedo sopra il tuo cazzo, quando me
lo infilo e’ come sentire una spada che mi perfora da parte a parte , io
incomincio strusciare sul tuo pelo il mio clitoride lo massaggio e nel
frattempo ti scopo da dio.
Tu mi tocchi le tette prima, poi i fianchi , poi i il culo mentre io vado su
e giu’ sul tuo cazzo , sento che non ce la facciamo piu’ tutti e due a
resistere , per cui ti faccio alzare e ti metto seduto , ora siamo uno di
fronte all’altro , ci baciamo con avidita’ , ci scopiamo a piu’ non posso ,
io metto le mie gambe attorno alla tua vita e appena sono in questa
posizione sento un calore arrivarmi dal basso.
Ti dico : amore sto per venire non ce la faccio’ piu’ devo venire , tu mi
dici allora che vuoi che veniamo insieme per cui acceleri le spinte finche’
senti anche tu il cazzo che ti sta esplodendo .
Cosi’ veniamo insieme urlando di piacere.
Alla fine di tutto , ci stendiamo sul tappeto esausti ....
Ma per poco ... dopo un po' ricominciamo .............
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9 years ago
COMPLICEM,
42
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Amica che vuole essere la mia nipotina
--> buongiorno Nipotina Biricchina e Porcellina,
siediti qui sulla scrivania e vediamo intanto com'è combinata la tua Patatina.
Ti siedi di fronte e alzi la gonna scozzese mentre sento una sensazione pungente all'inguine...
mi hai solo appoggiato -maliziosamente- i tacchi sul mio basso ventre che era già in leggera agitazione.
La vedo arrossata ...
Bibi ma ti sei toccata poco fa ? Sei ancora bagnata!
Si -rispondi abbassando lo sguardo con un sorriso malizioso-
Intanto con le punte dei tacchi apprezzi il risveglio di Lui.
Allora mi alzo ti faccio mettere appoggiata sulla scrivania e col culo rivolto a me.
Bibi lo sai che non devi toccarti e che devi mettere le mutandine, la punizione sono 10 sculaccioni!
No zio Stef ti chiedo perdono.
Non è sufficente Bibi !
Con delicata fermezza ti metto a 90^ alzo la gonna e comincio a sculacciarti.
Alterno sculaccioni veri a palpate e percepisco un tuo godimento.
Al 10^ vedo le tue natiche belle rosse e mi accorgo che con la mano ti stai toccando...
BIBI !!!
Si zioStef ?
Ma Bibi non puoi farmi questo, son fatto di carne!
ZioStef lo so -e sorridi- la mia patata ti piace ...vero?
Bibi ... non so come faccio a ...
Tu allunghi la mano, prendi la mia e la appoggi sulla fichetta bagnata.
Comincio ad accarezzartela e successivamente a leccartela mentre tu
mi hai tirato giù la zip e tirato su il mio Lui.
Andiamo avanti così per un po' e mi dici che lo vuoi sentire dentro.
Sei un'artista è duro, tira, pulsa da esplodere ma non mi hai fatto venire!
Scivolo dentro di te in un caldo morbido avvolgente abbraccio...
cominciamo una piacevole eccitantissima danza;-)
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9 years ago
COMPLICEM,
42
Last visit: 9 hours ago
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Triangolo imprevisto......continua
Ora la mia mano accarezza la fessura della sua fica, le dita entrano dentro, scivolano veloci , torno verso fuori , trovo il clitoride, lo stringo tra due dita, Silvia sente il contatto e ansima, geme si morde le labbra e gode; Marco è deliziato nel sentirla, si toglie i pantaloni e lo slip e tira fuori il suo cazzo lungo turgido e imperioso e sollevandosi glielo porge per farselo leccare, nel mentre dopo aver continuato a masturbarla ho voglia di guardare da vicino la calda fica che mi inonda di umori la mano, mi scosto dal divano, mi tolgo anch'io i pantaloni e mi inginocchio davanti alle cosce aperte che Silvia allarga ancor di più poggiando i piedi sul divano: lo spettacolo è stupendo, la sua fica completamente rasata, mi si mostra in tutto il suo splendore, le labbra esterne sono piene solide e lisce, la fica è appena aperta, è una piccola rosa appena sbocciata; vi avvicino la bocca, inizio a leccarla piano piano, si apre, accoglie la mia lingua che inizia a penetrarla, cerco di andare più in profondità, lecco le sue pareti, risalgo e sfioro il piccolo bottone teso e rigido, lo bacio, lo lecco e inizio a morderlo delicatamente: ora Silvia è in delirio, ha la bocca piena del cazzo di marco e la fica in balia della mia lingua ed è lei che con la mano appoggiata alla mia testa da il ritmo desiderato, cercando di spingere in avanti il bacino. Ora anch'io ho voglia di mostrarle il mio cazzo, mi alzo, mi libero dello slip e lo tiro fuori, non è lungo come quello di Marco ma i miei 20 cm non sfigurano affatto, in compenso è però abbastanza grosso in circonferenza e gli occhi di Silvia alla sua vista esprimono soddisfazione. Mi vuole vicino alla sua bocca, abbandona per un attimo il cazzo di Marco, prende il mio in mano lo accarezza, lo stringe e inizia a leccarlo, poi arriva alla cappella la bacia e piano piano la inghiotte e ne fa sparire dentro più della metà, con l'altra mano prende il cazzo di Marco e se li porta tutti e due alla bocca, mentre le nostre mani le massaggiano la fica. Il suo sguardo rivolto verso noi esprime tutto il suo piacere, lei fin ad ora non si è fermata e continua ad assaporare le sue dosi continue di piacere. In una breve pausa ci dice che ora li vuole sentire dentro e allora propongono di andare a stenderci sul comodo letto, cosa che facciamo in un attimo.
Si stende supina con le cosce aperte, ormai completamente nuda anche lei; Marco mi lascia il privilegio di darglielo per primo e le da il cazzo da succhiare, mentre io le alzo le gambe, le poggio un cuscino sotto il suo fantastico culo e avvicino il cazzo alla fica per penetrarla. E' tutta bagnata, potrei entrare d'un sol colpo tanta è la mia voglia di prenderla, ma voglio farglielo sentire mentre va entrando; spingo la cappella che si fa largo tra le labbra calde e umide, lei è ansiosa di riceverlo e spinge il bacino verso me, quando inizia ad entrare la parte più grossa ha come un brivido, spingo un po di più e le sono dentro fino a metà, un colpo ancora e tocco la parte finale di questo stupendo antro. Ora la sento mia, Silvia avvolge con le gambe la mia schiena e mi tiene bloccato dentro di lei. Ora è tra due fuochi, il cazzo del marito che la penetra fino alla gola e il mio che le riempie la fica e la percorre tutta con movimenti alternato dentro fuori. La stiamo gioiosamente martellando, lei li desidera ardentemente, li vuole, li ama, sente la sua voglia salire fino a quando è pronta a gustarsi il massimo del piacere, inizia a godere, stringe le cosce, accelera i colpi di lingua ed esplode con un GODO... Vengo...... inondatemi di sperma mentre anche noi scarichiamo nella sua bocca e dentro la fica un'onda lunga di seme caldo e denso.
Finalmente come confesserà più tardi ha avuto due maschi tutti per lei.
Ce ne stiamo in questa posizione per diversi minuti per rilassarci e quando ci spostiamo sul volto di tutti e tre si legge la piena soddisfazione di avere provato un piacere immenso, in un rapporto di piena armonia.
Silvia decide che la serata è appena iniziata e che sarebbe un vero peccato interrompere il discorso appena intrapreso.
Sempre distesi nudi sul lettone, gustiamo i dolcetti e sorbiamo un po dell'ottimo vino e ce ne stiamo abbracciati.
A questo punto Silvia vuole vedere chi sarà di noi due a riportare il proprio uccello per primo in erezione. All'unisono chiediamo la sua indispensabile collaborazione. E' sempre lei a prendere l'iniziativa e propone che ognuno inizi a masturbarsi.
Lei per prima si alza in piedi tra noi due, allarga le gambe e comincia a toccarsi, prima esternamente, poi tocca il clitoride e a poco a poco infila dentro due dita, bastano un paio di minuti e comincia a contorcersi per il piacere che si da. I nostri uccelli, all'inizio sono un po restii si nota solo un minimo di risveglio e allora dice che dovrà pensarci lei e così ci masturba lentamente entrami partendo dai toccamenti alle palle fino ad arrivare alla punta. I risultati dopo un po sono più apprezzabili ma non sufficienti. allora ritiene che il suo intervento deve essere più consistente e decide di prenderli in bocca regalandoci un bel pompino. prima li succhia uno alla volta, li lecca con consumata maestria dalla radice fino alla cappella dove si sofferma cospargendola di saliva e dandole prolungati colpi di lingua e quando tutti e due raggiungiamo una consistenza apprezzabile, se li porta entrambi alla bocca e li fa suoi assieme. A questo punto decide che dobbiamo stenderci e sarà lei a cavalcarci uno per volta.
Si posiziona prima su Marco, gli prende il cazzo e se lo infila dentro e lo monta inarcando il suo splendido corpo, mentre le sue tette si dondolano dolcemente in aria e io nel godermi questa incantevole scena continuo a masturbarmi; poi tocca a me, mi monta con il viso rivolto verso i miei piedi e mi cavalca deliziandomi con la visione del suo bel culo. Passa di nuovo a cavalcare Marco e nel farlo inizia nuovamente a sentirsi attraversata da spasmi di piacere e dice che è il momento che la prendiamo tutti e due contemporaneamente e dato che Mario ha già assaporato il piacer del suo culo ora questo privilegio di darglielo in culo toccherà me.
Marco acconsente, è già dentro di lei, la tira un po più su e cosi Silvia si stende completamente su di lui sollevando un poco il bacino.
Mi posiziono dietro di lei, con una mano tengo il cazzo bello duro e turgido con una mano mentre con l'altra attingo un po degli umori della sua fica e le massaggio con due dita il buchino che è già abbastanza elastico. Appoggio ora la cappella al buco e spingo leggermente fino a farlo aprire, quindi con uno scatto forzo l'orifizio e mi imergo in lei che accusa un lieve dolore ma resta immobile. Siamo entrambi dentro, sento tramite la sottile parte che ci separa anche il cazzo di Marco. Lei è tutta un fremito e ci incita a muoverci, ad assestarle dei bei colpi profondi per ci vuole sentire suoi, vuole che la facciamo godere fino a svenire per il piacere. E' una forza della natura, ci chiama, ci incita , ci desidera, Marco con i colpi da sotto la spinge verso me, io contraccambio con più forza e la spingo su di lui, Lei è chiusa in una morsa, non le diamo tregua, sento il mio cazzo bollente e impetuoso e pronto a darle il piacere che agogna e tutti e due con un ultimo sussulto veniamo all'unisono e facciamo scorrere in lei il nuovo piacere accumulato, mentre lei grida tutta la sua goduria accompagnata da una serie di VI AMO..... Vi AMO porcellini miei.
Quando felici e contenti lasciamo l'appartamento del nostro piacevole Triangolo imprevisto notiamo che sono trascorse più di tre ore.
Abbiamo deciso di incontrarci almeno una volta alla settimana e così facciamo solo noi tre.
Anche Marco è contento, ma vuole incontrare pure qualche coppia per stare con un'altra donna. Silvia pensa che occorre accontentarlo ma vuole che lo facciamo come TRIO e comunque, mi ha detto che io non debbo fare il cascamorto con le altre perché debbo continuare ad essere il suo uomo, visto che è lei che mi ha voluto incontrare perchè da tempo aveva deciso che avrebbe fatto all'amore con me.
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9 years ago
admin, 75
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Triangolo imprevisto
Scrive al mio annuncio una bella coppia della mia stessa città, riferendo che mi stanno cercando in quanto trovano la mia proposta di incontro interessante e vorrebbero incontrarmi. Trovano le foto del mio annuncio di singolo intriganti ma riguardanti essenzialmente solo le parti anatomiche e pertanto mi chiedono se è possibile che invii loro foto intere con volto visibile, per evitare di incontrare persone magari del loro ambiente di lavoro. Visiono il loro annuncio e leggo anche il profilo; sembrano una bella coppia, il profilo è di mio gradimento e così invio alcune mie foto non recentissime e comunque con viso e corpo ben visibile e trasmetto anche il numero del cellulare.
Ricevo due giorni dopo una chiamata da Marco, il marito che si dice soddisfatto per le foto ricevute e che, se sono d'accordo, si può organizzare un incontro nel mio appartamentino per la sera del prossimo sabato. do il mio assenso e concordiamo di vederci in un bar in prossimità del luogo d'incontro.
Organizzo tutto al meglio, fiori sul tavolo, candele profumate, dolcetti e una buona bottiglia di vino rosso doc.
All'ora prevista posteggio vicino all'appartamento e mi dirigo a piedi verso il bar. Giunto li vicino noto all'interno diversi tavoli occupati da diverse persone e solo uno da una coppia e con mia grande sorpresa noto che lei (Silvia) è una signora che incontro vicino al mio posto di lavoro. Dopo una breve indecisione entro e vado verso di loro, che avendo intuito che sono la persona che aspettano si alzano per salutarmi e in particolare Silvia mi saluta, dandomi del tu e chiedendomi come sto, con meraviglia di Marco, al quale dice subito che sono un signore conosciuto tempo fa quando svolgeva la sua attività in altra zona della città: Chiedo loro se preferiscono non procedere, ma è subito Silvia che interviene che ormai il dado è tratto e che non c'è problema alcuno. mi seggo stiamo a chiacchierare del più e del meno e quando Marco si alza per andare a pagare le consumazioni, Silvia mi dice che lei, dalle foto inviate aveva capito chi fossi,considerato che la incontro spesso, e che le faceva piacere conoscermi e contemporaneamente mi suggerisce di non far capire niente al marito. In realtà incontrando Silvia le ho rivolto sempre sguardi abbastanza intensi e mi sono sempre soffermato ad ammirare il suo seno e le sue stupende gambe.
Al ritorno di Marco ci alziamo e ci avviamo per raggiungere l'appartamento: appena entrati mi vengono rivolti complimenti per il bell'ambiente e dopo esserci tolti cappotti e giubbotto, ci accomodiamo sul divano. A questo punto è Marco a suggerire di superare gli indugi, visto che io e Silvia ci conosciamo già, e mi chiede notizia dei miei incontri più recenti e aggiunge che sebbene non siano alle prime esperienze questa è la prima volta che incontrano un singolo e pertanto costituisce per loro una novità. Marco ha tanta voglia di parlare e mi informa che Silvia è una donna pluriorgasmica che ama essere coccolata e che ha una predisposizione particolare per i pompini e che appena parte non è facile che si fermi.
Silvia sorride e mette graziosamente a tacere Marco dicendogli che non giusto lasciarmi senza sorprese. Silvia si gira verso di me e avvicina la sua bocca alla mia schiude le labbra e subito le nostre lingue si cercano e si avviluppano in men che non si dica; le mani di Mraco vanno all'orlo della gonna e lo tirano su fino a mostrare le cosce sode e tornite e raggiunge la pelle nuda oltre la parte dell'autoreggente delle calze. E' uno spettacolo meraviglioso, anche perché Silvia divarica le gambe e Marco arriva ora a toccare lo slippino che sposta con abilità e lambisce il suo pube. A questo punto Silvia incomincia a respirare affannosamente e ad emettere piccoli gemiti di piacere. Anche io ora le apro la camicia e mi godo lo spettacolo delle sue prorompenti tette che accarezzo voluttuosamente e abbassandomi riesco a suggere i capezzoli erti. Con la mano vado anch'io perso l'interno delle cosce e punto verso il suo stupendo fiore già abbastanza umido, mentre Marco mi lascia la posizione e va ad accarezzarle il culetto rotondo e sodo.
Continua tra poco
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9 years ago
admin, 75
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Bocca di velluto
Mi chiamo Carlo, oggi ho cinquanta anni e sono un bisex convinto. Questa mia scoperta risale a tanti anni fa. All’epoca ero un militare arruolato nell’Aereonautica Militare, in un corpo speciale che si occupava della difesa degli aereoporti. Non so bene come c’ero finito, ma era dura veramente, guardie, esercitazioni, allarmi e marce erano all’ordine del giorno e la stanchezza la faceva da padrona. Ricordo una notte d’inverno faceva un freddo tremendo ero di guardia e avevo molto freddo ed ero stanchissimo. Me ne stavo rintanato in una buca circondata da sacchi di sabbia con due feritoie, ricoperta da una lamiera con sopra altri sacchi di sabbia una leggera tenda copriva l’entrata. Dalle feritoie veniva molto freddo e fu quel momento in cui commisi il primo dei due errori: mi misi seduto, e chiusi gli occhi per alcuni secondi almeno così credevo, invece mi addormentai profondamente. Improvvisamente una mano forte mi scosse dal sonno, e nei miei occhi fu grande lo stupore nel vedere davanti a me il nostro sergente con il mio fucile in mano. In un attimo tutta la mia vita futura si delineò chiaramente, processo per direttissima, il minimo due anni di carcere punitivo. Questo era già accaduto ad altri due soldati prima di me, e il nostro sergente, un uomo alto, forte e muscoloso dal carattere duro e taciturno che comandava temporaneamente il plotone in assenza del nostro ufficiale che si era ferito durante un’esercitazione, se ne stava in piedi davanti a me in silenzio.
“ La prego non mi rovini.” Riuscì a dire un filo di voce carica di terrore.
Lui rimase un attimo in silenzio, poi fece un profondo respiro, si avvicinò a me. Ora il suo corpo era a poca distanza dal mio viso, quando lui improvvisamente aprì i pantaloni e tirò fuori un membro grosso e lungo.
“Scegli!” Mi disse con tono duro e deciso, avvicinando il suo corpo a poca distanza dalla mia faccia.
Senza nessuna esitazione, afferrai quel cazzo, ancora molle, ma già di notevoli proporzioni, al punto tale, che il mio indice pollice, a malapena riuscivano a congiungersi, poi, tirai fuori la lingua e detti la prima leccata. Rimasi stupito dal fatto che era profumato, si, sapeva di acqua e sapone, come se lo avesse lavato un momento prima. A quell’epoca ero già fidanzato con quella che sarebbe poi diventata mia moglie, e le donne in quegli anni difficilmente ti facevano scopare, principalmente per paura di rimanere incinta, quindi il miglior sistema per tenere a bada il fidanzato era quello di fare dei pompini. Mi ero sempre chiesto cosa provasse nel leccare e succhiare con estremo piacere il mio cazzo, e vedevo la gioia e la soddisfazione nell’ingoiare la mia semenza, ora improvvisamente avevo l’opportunità di togliermi questa curiosità. Cominciai a succhiare, leccare, quello splendido palo che stava lievitando nelle mie mani e nella mia bocca cercando di ripetere le stesse cose e gli stessi gesti che la mia fidanzata faceva a me. Non m’importava nulla né della situazione né di qualsiasi altra conseguenza in quel momento volevo solo dare e ricevere piacere nel sentire quel membro in bocca.
mmmmmmmmmmmmmmmmmmmm……… Che bocca di velluto..mmmmmmmmmmm
Il lungo gemito e il commento espresso dal sergente mi riempirono di gioia e soddisfazione al punto tale che sollevare l’altra mano e slacciato i pantaloni li ho abbassati insieme alle mutande fino a metà coscia, mi ritrovai in mano due palle grosse come uova d’oca dure, piene, che accarezzai soppesandole, e lentamente feci scivolare le mie labbra lungo l’asta giocando con la lingua lungo il filetto e succhiandolo, fino ad arrivare a quelle due magnifiche sfere gonfie e pelose che misi in bocca succhiandole una per volta. Ero sconvolto, eccitato al punto che sentivo il mio cazzo crescere nei pantaloni, mentre oramai le mie dita non riuscivano più a congiungersi da quanto era lievitato il magnifico membro che stavo segando lentamente. Mi piaceva! Stavo facendo un pompino ad un uomo! E la cosa mi stava riempiendo di piacere. Lo sentivo gemere, assecondare i miei movimenti traendone molto piacere. Ad un tratto ho sentito la sua mano appoggiarsi sul mio capo, mentre lo splendido membro ha iniziato a gonfiarsi, la stessa cosa che succedeva a me quando stavo per sborrare in bocca la mia fidanzata. Ho serrato le labbra intorno alla punta frullando con la lingua in maniera molto veloce, succhiavo, pompavo, e lo segavo sempre più forte. Improvvisamente ha emesso un lungo gemito.
mmmmmmmmmmmmmmmmmm……..mmmmmmmmmmmmm
Un attimo dopo un potente schizzo mi ha colpito il palato, e ho sentito un sapore agrodolce che mi è subito piaciuto. Appena l’ho assaporato e ingoiato che subito un altro schizzo più denso e corposo mi ha riempito la bocca. Ho gustato e ingoiato anche questo subito seguito da un terzo quarto e un quinto sempre potenti che mi hanno inondato la bocca. Era bellissimo, ho ingoiato succhiato leccato e spremuto, fino all’ultima goccia di piacere con lo splendido membro che mi aveva riversato in bocca in gola quel nettare prelibato, poi con uno schiocco della labbra l’ho lasciato lucido e pulito leccandomi le labbra. Ho sollevato lo sguardo e ho visto il suo viso nella fioca luce della notte soddisfatto rilassato. Mi ha restituito il fucile, si è riabbottonati pantaloni.
“Da oggi ogni volta che ne avrò voglia tu sarai a mia disposizione! Sono stato chiaro?” Mi ha detto con voce calma e serena.
Ha voltato i tacchi e se n’è andato. Appena rimasto solo sono reso conto che era ben sveglio che non sentivo più freddo, ed ero ancora molto eccitato consapevole di aver vissuto un’esperienza unica e bellissima. Il mio cazzo duro mi faceva male nei pantaloni, l’ho tirato fuori, e mi sono segato furiosamente, fin quando ho sentito il mio piacere esplodere. Raccolta tutta la mia semenza nel palmo della mano l’ho portata all’altezza della mia bocca. Ho sentito lo stesso odore e allungata la lingua ne ho assaggiato il sapore: era identico! Ho leccato la mia mano, l’ho ripulita di ogni singola goccia del mio piacere rimanendo affascinato dall’emozione e dal gusto che ne avevo provato. Nelle due settimane seguenti è venuto a trovarmi altre quattro volte e sempre abbiamo ripetuto lo stesso rituale: lui in piedi, io che l’ho succhiavo, lui veniva, io ingoiavo, poi lui se ne andava, io mi segavo leccando la mia stessa sborra. Era diventato un piacere particolare, unico, incredibile per me, che continuavo a ripetermi di essere etero, anche se, osservavo quell’uomo, la cui presenza durante il giorno mi riempiva di nascoste emozioni. Poi per alcuni giorni è sparito, e quando è tornato mi ha convocato nel suo ufficio:
“Vieni con me.” Mi ha detto.
Siamo saliti sopra una Jeep, e ci siamo recati al magazzino dove siamo stati accolti da Luca, il furiere, un ragazzo della mia stessa età, ma dalla forma fisica e dall’aspetto dolce e gracile. Appena entrati nel suo ufficio Luca si è inginocchiato davanti al sergente, il cui nome era Giovanni e subito e ha aperto pantaloni e si è messo a succhiargli cazzo mentre io li guardavo affascinato. Era meraviglioso e incredibile vedere con quanta facilità a sua bocca riusciva ad infilarsi dentro quello splendido palo, che dopo poche leccate era già al massimo della sua erezione. Con un gesto del capo Luca mi ha invitato alla unirmi a lui e così insieme ci siamo messi a leccare i succhiare quella meraviglia della natura fra i gemiti e sospiri di Giovanni che ora aveva appoggiato le sue mani sopra ognuna delle nostre teste quasi a volerci tenere fermi per far scorrere le nostre bocche avanti e indietro il suo meraviglioso gioiello. Quando stavo con le labbra sulla punta, improvvisamente Luca ha unito la sua bocca alla mia in un meraviglioso bacio. Dopo un attimo di stupore, ho risposto con ardore intrecciando la mia lingua alla sua mentre con la mano continuava a segare il cazzo sempre più duro. Luca si è alzato in piedi si è abbassato i pantaloni e si è appoggiato alla scrivania, mentre io continuavo a leccare il palo, Giovanni che ha messo della saliva sulle dita e lo ha lubrificato dietro poi appoggiato la punta sul foro anale di Luca che con le mani tendeva le chiappe in fuori per aprirsi meglio. Lentamente ho visto sparire quei circa 20 cm di carne dalla grossa circonferenza dentro il foro anale di Luca il quale a bocca aperta spingeva il suo corpo indietro.
Sssiiiiisii……….. Sfondami magnifico toro!!!!!! Ssiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii……. Dai più forte fino in fondo!!!
Li ho osservati estasiato anche se dentro di me avevo una certa paura che lo stesso trattamento sarebbe stato riservato anche il mio culo, ma Luca si è girato e mi ha invitato a sedermi davanti a lui sulla scrivania.
“Dai siediti che voglio succhiarti cazzo.”
Era fantastico, Giovanni gli sfondava il culo, Luca me lo succhiava divinamente, ed io ero prossimo al piacere, quando Giovanni mi ha fatto cenno di sollevarmi, e avvicinato la sua faccia alla mia mi ha baciato intensamente mentre continuava a pompare Luca. Per me è stato troppo un piacere così grande inaspettato mi hanno portato all’orgasmo sborrando copiosamente in bocca a Luca, che ha ingoiato tutto avidamente. Poi è stata la volta di Giovanni che con un lungo gemito gli ha inondato il culo.
mmmmmmmmm…….. Vengo! Ora! Si ora! ……mmmmmmmm
Lo ha spinto fino in fondo e gli ha scaricato dentro tutta la sua semenza. Si è sfilato lentamente e Luca prontamente si è inginocchiato davanti a lui e ha leccato, ripulito, quel membro ancora bello turgido. Poi ci siamo ricomposti.
“Luca deve fare l’inventario, e tu da oggi gli darai una mano, questo fino al lavoro finito sarà il tuo nuovo incarico.” Mi ha detto Giovanni che con un sorriso se n’è andato.
Abbiamo cominciato a fare l’inventario, un lavoro che al massimo sarebbero bastati tre giorni, noi ce ne abbiamo impiegati 20. Luca si è rivelato un amico simpatico, che aveva scoperto all’età di 15 anni di essere gay, e una volta arruolato aveva visto in Giovanni il suo toro da monta il suo magnifico stallone al quale si era subito offerto volontariamente per ricevere in cambio quello splendido cazzo che lui gli infilava nel culo. Giovanni durante i 20 giorni è venuto a trovarci spesso e ogni volta il nostro gioco a tre era sempre più interessante coinvolgente e finiva sempre con copiose sborsate nella mia e nella bocca di Luca. Devo ammettere che la cosa mi riempiva di estremo piacere, era stupendo succhiare leccare il cazzo di Giovanni o quello di Luca indistintamente in quanto anche lui era decisamente messo abbastanza bene come me d’altronde. Devo ammettere che era quasi diventata una cosa alla quale era difficile rinunciare, bastavano appena due giorni di astinenza e subito ne sentivo forte il desiderio. Dopo quel lavoro, ho ricevuto una settimana di licenza premio sono tornato alla mia casa, alla mia donna, alla mia vita di tutti i giorni. Stranamente non sentivo assolutamente nessuna mancanza, mi sentivo perfettamente a mio agio fra i miei amici e le persone che mi conoscevano. Quando stavo con la mia fidanzata mi sentivo perfettamente etero. Poi la prima volta che lei mi ha succhiato di nuovo il cazzo ho compreso perfettamente quale gioia, quale piacere lei provava, e quando le sono venuto in bocca, lo attirata verso di me e l’ho baciata intensamente condividendo con lei la mia semenza ancora nella sua bocca, lasciandola decisamente stupita. Quando mi ha chiesto perché l’avevo fatto pur essendo convinta che mi dava fastidio, o che mi facesse schifo gli ha risposto che non vi era niente di schifoso, che se lei lo faceva a me potevo farlo benissimo anch’io con lei. Mi ha guardato mi ha sorriso, e detto che ero un magnifico porco e che questo la riempiva di gioia, pur sapendo dentro di me che non era proprio tutto vero ma che volevo condividere con lei ancora il sapore il piacere della sborra in bocca. Finita la licenza quando sono tornato ho trovato un’amara sorpresa, c’era stato assegnato un nuovo ufficiale che comandava il plotone. Era un giovane tenente, tutto ordine e regolamento, appena uscito dall’Accademia e convinto che si poteva comandare un plotone anche senza l’esperienza ma con il forte ausilio del regolamento. Era talmente pieno di sé, che era subito diventato antipatico anche a Giovanni, il quale nonostante avesse molta esperienza non veniva quasi preso in considerazione dall’ufficiale, anzi sembrava come se il tenente avesse paura che il sergente ne sapesse più di lui cosa che poi in fondo era vero come si comanda una squadra. Passammo due mesi veramente duri con questo scassa palle sempre tra i piedi e anche i nostri giochi a tre erano diventati molto rari per la sempre presente figura del tenente. Poi una notte, ero appena smontato dalla guardia, e prima di mettermi a dormire, volevo urinare, così mi diressi verso il bagno. Mentre mi stavo lavando le mani dopo aver espletato il mio bisogno, la mia attenzione fu richiamata dalla luce che usciva dalla finestra dell’alloggio del nostro integerrimo ufficiale, cosa insolita considerando che erano le due del mattino e che a quell’ora lui avrebbe dovuto dormire. Incuriosito sono uscito dalla porta posteriore, e nascosto dietro un arbusto di oleandro ho osservato attraverso la finestra quello che l’ufficiale stava facendo. Il nostro caro tenente si stava preparando una splendida canna, anzi, per essere più precisi un vero cannone, che poi è uscito fuori per fumare evitando di far ristagnare l’odore all’esterno del suo alloggiamento. L’indomani l’ho raccontato a Giovanni, che quando ha saputo questa cosa il suo volto si è illuminato nemmeno gli avessi detto che l’avevano promosso generale.
Adesso lo abbiamo in pugno!
In quel momento non ho capito di che cosa stava parlando a due notti dopo siamo tornati insieme dietro la finestra e lui aveva una piccola macchina fotografica con la quale ha ripreso ogni momento della preparazione della cospicua canna, e relativa fumata da parte del nostro tenente. Poi ce ne siamo andati a dormire. Tre giorni dopo e ha detto di andare con lui e insieme siamo andati dal tenente e Giovanni lo ha pregato di seguirlo al magazzino dove c’era una cosa che il nostro ufficiale avrebbe dovuto sapere. Una volta entrati nel magazzino Luca ha chiuso silenziosamente la porta dietro di noi entrati nell’ufficio Giovanni ha ordinato al tenente di sedersi, e questi si è rivoltato di verso di lui con un atteggiamento assolutamente irritato.
“Come si permette di darmi degli ordini a me che sono un suo superiore lei sta rischiando di essere degradato!”
Giovanni lo ha guardato con calma poi ha guardato noi, ha messo il braccio sinistro sulla spalla del tenente lo ha costretto a sedersi essendo lui più forte mentre l’ufficiale lo guardava sbalordito.
“Chiudi quella fogna di bocca salvo poi riaprirla per far centrare questo.” - sia detto con un tono calmo e tranquillo mentre con la mano aveva aperto i pantaloni ed aveva estratto suo splendido cazzo. L’ufficiale ha sbarrato gli occhi, era rosso di rabbia e quando stava per tuonare contro di lui Giovanni ha estratto dalla tasca della divisa un mazzo di foto dove si vedevano chiaramente le cose che aveva fatto il tenente durante la notte.
“Scegli! Ma fai bene attenzione. Come saprai il nostro comandante ha perduto un figlio di 15 anni per colpa della droga e per lui è un fastidio anche vederci fumare una semplice sigaretta, quindi cosa pensi che ti farebbe se sapesse che ti fai queste canne?”
Stefano così si chiamava il tenente era bocca aperta incapace di proferire parola e il cazzo di Giovanni a 2 cm dalle sue labbra erano l’alternativa a tanti guai quindi ho afferrato con la mano destra e se lo è infilato in bocca succhiandolo prima timidamente poi sempre più convinto fin quando dopo una lunga pompata Giovanni gli ha riversato in gola tutta la sua sborra, e lo ha costretto ad ingoiarla. Da quel momento la nostra vita è cambiata radicalmente, per noi quattro il piacere è stato intenso. Giovanni una settimana dopo ha rotto il culo a Stefano mentre io scopavo con Luca. All’inizio Stefano ha fatto un po’ di resistenza, ma dopo due o tre volte si lasciava inculare tranquillamente mentre succhiava il mio o il cazzo di uno di noi tre. Da quel giorno non ci sono stati più problemi avevamo sempre incarichi tranquilli, e licenze premio a volontà. Poi come tutte le cose belle arrivano alla fine e giunti quasi al congedo Giovanni e Stefano hanno organizzato una piccola festicciola per me e Luca alla quale ha partecipato anche il capitano medico che nel frattempo era entrato nel nostro giro e due giovani reclute che avevano fatto la mia stessa scelta e che quindi avrebbero preso il posto di Luca. Abbiamo passato una serata bellissima, ricca di piacere orgasmi, pompini, e inculate a volontà. Poi io e Giovanni ci siamo immersi nella vasca da bagno, lui sdraiato dietro di me, disteso in mezzo alle sue cosce con le mie spalle appoggiate al suo torace. Sentivo il suo pene premere contro la mia schiena, mentre lui mi accarezzava il petto con la sua bocca appoggiata al mio collo dietro la nuca.
“Mi ha fatto molto piacere conoscerti, fra tutti quelli che me lo hanno succhiato tu sei stato senz’altro il più piacevole, la tua bocca è come velluto puro, morbida calda e accogliente, nello stesso tempo le tue labbra, e la tua lingua sanno muoversi meravigliosamente portando una persona al massimo del piacere. Sono estremamente grato e felice di averti conosciuto.” Mi ha detto con un filo di voce velata da una leggera malinconia che in quel momento per un attimo ho pensato fosse solo dovuta al nostro distacco.
Mi sono girato l’ho baciato. Un bacio intenso, carico di passione e di desiderio. Le mie mani sono scese in basso e hanno afferrato il suo membro che lentamente stava tornando duro. Per un attimo nella mia mente è stato forte il desiderio di provare l’unica cosa che ancora non avevo mai fatto, sentirmelo dentro dietro. Dopo averlo limonato lungo mi sono girato, e ho appoggiato le mani all’altro bordo della vasca rimanendo immobile con il mio culo davanti alla sua faccia. Lui è rimasto un attimo immobile poi ha realizzato quello che io volevo da lui e con l’ausilio del bagnoschiuma mi ha lubrificato con estrema perizia il mio fiore anale. Lentamente con calma ha infilato prima un dito, poi due fin quando ha sentito che io non opponevo più nessuna resistenza e mi stavo lentamente dilatando. Mi ha spiegato come dovevo spingere, nello stesso modo di quando si va di intestino, perché questo avrebbe aiutato lui ad entrare dentro di me. Poi ha appoggiato la cappella sul mio buco del culo e lentamente, molto lentamente è entrato dentro di me. L’ho sentito scivolare ed aprirmi con calma senza fretta con spinte leggere e continue fin quando ho sentito battere le sue grosse palle sulle mie e solo allora mi sono reso conto che lo avevo tutto nel culo!. È rimasto per alcuni momenti immobile lasciandomi il tempo di abituarmi, poi ha iniziato a stantuffare sempre più velocemente regalandomi nei momenti di intenso piacere, e anche se il mio cazzo era rimasto moscio improvvisamente ho avuto un orgasmo.
Ssssiissiiiiiiiiiiiiii…. Godo! Godo! Sto sborrando!!!!...sssiii è bellissimo!!!! Dai vieni anche tu!!!!
Mi ha afferrato per i fianchi e tenendomi saldamente immobile ha pompato il culo con colpi sempre più forti e profondi fin quando improvvisamente si è piantato tutto dentro di me rimanendo immobile.
Sssiiiii….cazzo!!!! Che bello!!! È fantastico!!!!! Sto sborranndooooo!!!! Oraaa!!!!!......
Ho sentito un getto caldo riempirmi il retto, che mi ha regalato un piacere intenso unico mai provato prima. Poi lentamente è scivolato fuori, siamo tornati sdraiati come prima, lui mi ha abbracciato forte e mi ha girato al viso baciandomi in bocca e stringendosi a me.
“Grazie! Grazie veramente, avevo avuto sempre il desiderio di averti ma volevo che fosse una tua scelta, da te avevo già avuto la tua bocca ed era stata una mia scelta, questa invece volevo che fosse una tua decisione, e non te l’avrei mai chiesto se non fosse stato tu a decidere di farlo. Grazie non lo dimenticherò mai.”
Dopo quel momento sono tornato la mia vita di sempre e sono stato risucchiato dal vortice delle cose. Lavoro, matrimonio, figli, e tante altre cose, ma non ho mai più da quella volta, fatto nulla né con la bocca, né con altro. In questi ultimi anni dopo che la noia e la routine hanno reso la mia vita matrimoniale monotona anche per la crescita dei figli che ormai grandi hanno lasciato la mia casa aumentando ancora di più il desiderio di nuove esperienze, ho scoperto Internet e la possibilità di cercare nuove avventure attraverso siti che permettono di soddisfare i propri desideri nella maniera più semplice possibile. Ho creato una accanto ho postato delle foto che ho scritto che mi sarebbe piaciuto prendere di nuovo un picchio in bocca. Le offerte sono state generose e subito mi sono ritrovato tanti bei membri da succhiare al punto tale che nei primi due mesi ne ha fatto una vera incetta poi sono reso conto che non tutte le persone erano corrette e pulite quindi sono diventato molto selettivo ed ora mi diverta succhiarne quattro o cinque mese. L’ultimo un bell’uomo sui 50 ben messo dopo che aveva ampiamente assaporato il piacere delle mie labbra mi ha detto che avere una bocca di velluto. L’ho guardato il mio sorriso,
“Grazie ma me lo hanno già detto tanto tempo fa.”
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9 years ago
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Sport is my passion
Mi piace lo sport. Mi piace il movimento, l’allenamento fisico e mentale. Sono sempre stata attratta dai corpi atletici e dalle prestazioni sportive di grande valore, cronometrico o prestazionale che sia. Un atleta, uomo o donna che sia, esprime una sensuale carica energetica, una voglia di emergere, mentalmente e fisicamente, una voglia di esprimere la propria carica di energia che sente crescere dentro. Da parte mia ho sempre desiderato muovermi ed avere del tempo libero, per spaziare da un capo all’altro della provincia, per esprimermi senza limiti nello spazio e nella forma . Bicicletta, corsa a piedi, nuoto, quant’altro possa farmi sentire viva lo faccio, adoro sentire lo stimolo prestazionale del mio corpo, sentire quando si sfinisce e quando recupera energia non appena mi adagio in una vasca d’acqua calda o mi rivitalizzo sotto ad una doccia, mi accaloro in una sauna o mi permetto un massaggio rilassante. Se con me partecipano altre persone le energie si moltiplicano di pari passo, vado a caricare la mia prestazione attingendo energia da altri corpi e da altre menti, sentendo stimoli di incredibile valore naturale. In tal modo riesco ad avere sensazioni sempre diverse che riescono a soddisfare quello che mentalmente definisco la “varietà vitale di esperienze”. Molto spesso sconfino nell’ambito puramente fisico, ma sempre utilizzando la testa, mi lascio andare a quello che definirei come un “parossismo atletico” e non capisco più il limite tra la voglia di sport e la voglia di sesso. Un po’ come quando si bevono un paio di bicchieri di vino assieme ad un uomo che sa parlare con te al momento giusto, delle cose giuste, quando ti lasci andare consapevolmente ad una certa voglia di esperienza totalizzante, perdendo il limite del fisico e del mentale, con la sola certezza indecente di volersi mostrare totalmente disinibita e lasciva. Sensuale ma anche puttana.
Quello che mi è successo qualche giorno fa, entra a far parte di queste esperienze strane, al limite tra la prestazione sportiva e la volontà effettiva di perdere il controllo del proprio corpo nel sensuale scorrere delle emozioni. Stavo percorrendo la statale in bici alla ricerca di percorsi alternativi lontano dal traffico automobilistico, il tempo non era il massimo, minacciava pioggia ma nonostante tutto avevo deciso di affrontare ugualmente un’uscita stimolante. Avevo bisogno di muovermi, avevo bisogno di uscire, forse anche da me e dalle convenzioni, come spesso mi accade quando faccio sport, mi sento un’eletta, un donna vera e prestante, finalmente riconosciuta come forza naturale e senza inibizioni di sorta. Dopo alcuni chilometri decido di andare verso le colline incurante delle prime gocce di pioggia, anche se bagnata, il freddo quel giorno non faceva parte dei miei pensieri, come probabilmente non faceva parte dei pensieri dei tre uomini che incontro sulla mia strada. Mi accodo a loro chiedendo qualche informazione con fare misto tra lo sperduto e il bisognoso di cure. Con gli uomini funziona sempre, sono ben disposti ad aiutare una donna quando ha bisogno, in qualsiasi frangente. L’importante è far capire loro che sono indispensabili. Proprio come questa mattina dove conosco bene la strada da affrontare, ma il bisogno di stare in compagnia è più forte di ogni cosa, odio stare sola mentre faccio sport, lo stimolo della curiosità mi prende anche oggi.
Sono tre ragazzi attorno alla quarantina, giusto la mia età, che si dimostrano subito disponibili ad accompagnarmi anche al Giro d’Italia…mi piace la cosa, mi stimola avere tre uomini a disposizione, tre atleti che vogliono portarmi con loro, non me lo faccio dire due volte e mi aggrego, nonostante la strada non sia la mia. Vedremo cosa vogliono fare di me e della mia voglia di andare in bicicletta sotto la pioggia oramai sottile ed insistente. Ho qualche ora a disposizione e la voglia di muovermi e parlare è tanta, ho voglia di scambio esperienziale. Ho Voglia.
Mi portano a spasso per la provincia, mi lascio andare alle chiacchiere più normali, il lavoro, la mia vita sportiva, le esperienze nella corsa a piedi e nella bici, di tutto un po’, giusto per stordirsi e fare confidenza. La bicicletta presa per il giro è quella del mio compagno, decisamente un po’ lunga di telaio ma scorrevole ed alta quanto basta, unico problema è lo sfregamento più accentuato della sella con le mie parti intime visto che sono molto chinata in avanti, ma non mi dispiace e quella dimensione fisica tanto protesa mi restituisce una sensazione di lascivo desiderio, di disponibilità allo sguardo indiscreto dei tre uomini mentre mi strofino sulla sella con aria noncurante. Un dettaglio veramente importante nell’ottica della giornata sportiva, essere stimolata sotto gli occhi di tutti e tenermi il piacere di essere guardata mentre sto bene sulla sella del mio compagno. Sensazione descrivibile da un brivido di piacere che mi corre lungo il bacino, lungo le gambe nude e bagnate dalla pioggia calda, lucide e muscolose, sportive ma intriganti. Arriviamo ad un bivio per le colline, mi rassicurano con sguardo di protezione, sanno dove andare e sanno cosa fare, al limite ci si ferma in un locale più in alto nella casa di uno di loro se proprio dovesse aumentare la pioggia. Per me va bene, annuisco, basta non soffrire la fame dico, se il giro è troppo lungo cominciano i crampi. Allo stomaco però. Comincia la salita ed io sono veramente in forma, la mia bici è leggera e le salite posso farle alla pari con gli altri nonostante le dimensioni di più grandi del telaio, questa estate mi sono allenata bene e le gambe girano che è un piacere. Sono in testa perché dico loro che mi piace fare un po’ di ritmo, lasciando intendere che per un po’ non dovranno superarmi, da dietro il primo mi dice di rallentare altrimenti scoppio, sto andando ad un buon ritmo e mi alzo dalla sella di tanto in tanto per rilanciare l’andatura. La mia maglietta stretta ed i pantaloncini aderenti da ciclismo non lasciano dubbi sul mio fisico e mi lascio andare davanti a quei tre ragazzi che ora sono molto più silenziosi, qualche commento non sentito ufficialmente da me, mi fa capire che stano scherzando sul mio culetto proteso, una vera soddisfazione, la mia vena esibizionista mi regala un’altra scossa di piacere, comincio a bagnarmi ma l’acqua ora ha smesso di scendere. La salita mi fa sudare ma è piacevole lo sforzo che faccio, mi sento molto bene ed i commenti stimolanti invece di infastidirmi mi hanno eccitata. Arriviamo quasi al valico ma ricomincia a piovere, mancano un paio di chilometri e mi defilo accodandomi dietro di loro. Uno di loro mi fa mettere in scia per non farmi prendere aria e sento chiaramente un odore maschio e di sudore, ma invece di spostarmi lo annuso vogliosamente, è un campanello d’allarme per il mio corpo che sta ascoltando la voce del richiamo sessuale. Sto perdendo la cognizione del tempo e dei luoghi, sta piovendo forte e mi sto bagnando tanto , siamo in alto e al valico fa freddo, loro sono coperti meglio di me e ora devo scendere a valle. Ad un tratto uno di loro, il più giovane apparentemente, dice che possiamo lasciare passare il temporale a casa sua non molto lontano, occorre fare una deviazione di tre chilometri ma almeno andiamo al caldo. Annuisco come al solito e già mi vedo in casa con questi tre uomini accanto ad una tavola imbandita, magari approfittando di una doccia calda. Andiamo ed in poco tempo siamo in casa, una casa piccola ma accogliente sperduta sui monti, entriamo e mi sento subito a mio agio nel tepore dell’ingresso. Siamo bagnati ma l’allegria regna sovrana, abbiamo stabilito un bel contatto, mi prendono sottobraccio ridendo delle mie condizioni bagnatissime, i doppi sensi si sprecano e sto al gioco dicendo che non mi sono mai bagnata a quel modo. I capezzoli puntano dritti sulla maglietta da ciclista, i loro sguardi sono puntati su di me e non mi lasciano un secondo. Chiedo di un bagno per asciugarmi un po’ i capelli e uno di loro spinge subito sul fatto di asciugare solo i capelli il resto deve rimanere bagnato. Un invito che accoglierei volentieri nel caso servisse. Il padrone di casa mi accompagna alla doccia e mi allunga l’asciugamano dicendo di chiamarlo per qualsiasi cosa abbia bisogno. Lo farò sicuramente, ora però doccia calda. Il getto è bollente e mi restituisce delle emozioni calde e sensuali, lo dirigo direttamente sulla mia intimità che, stimolata dal giro in bici e dalla presenza di tre uomini nella casa, sta volendo uno sfogo sessuale. Ma sempre di più mi sto eccitando sapendo che dall’altra parte si stanno spogliando anche loro nella sala per fare asciugare le maglie bagnate. Decido di andare a vedere con la scusa di un te caldo e con l’asciugamano indosso, un po’ troppo piccolo entro in sala tra lo stupore generale. Sono nudi e non si aspettavano che entrassi così velocemente, i vetri sono appannati dal calore dei corpi umidi, stanno indossando degli slip prestati dall’amico e distinguo chiaramente il pene di ognuno di loro mentre sono chinati ad indossarli, uno di loro mi mostra la schiena chinato ma mentre alza la gamba per indossare la mutandina spunta un pene lungo e corposo con i testicoli che paiono gonfi come palline da tennis. Le maglie sono stese ed i pantaloncini da ciclista pure. Dico di fare con comodo tanto non mi scandalizzo. Infatti non sono scandalizzata, alla vista dei loro corpi mi sono scandalosamente eccitata. L’asciugamano copre a malapena il mio seno ed arriva giusto ai glutei, con le gambe completamente scoperte e i piedi scalzi. Chiedo al padrone di casa se posso fare un te e di rimando mi risponde che conciata così posso dare fuoco anche alla casa che nessuno dice niente. La risata è generale ed io sento che l’asciugamano è un po’ troppo alto, i miei glutei protesi nell’allungarmi verso la credenza vengono messi palesemente in mostra ai tre uomini oramai coperti da minuscoli slip. Mi piace che mi guardino e lascio che il mio indumento faccia il suo dovere, sono depilata e la mia speranza è che nel sollevarmi, lasci intravvedere il mio posteriore sapientemente allargato con le grandi labbra in mostra protese voluttuosamente. Ci riesco perché è calato un silenzio generale, mi giro e metto le tazze in tavola come se fossi la padrona di casa, uno di loro è seduto davanti a me con lo slip visibilmente rigonfio, è proprio eccitato. Mi siedo sul divano aspettando che il fuoco scaldi l’acqua e cerco di mettere in mostra la mia parte più suadente, parte dei glutei e le cosce lunghe ed atletiche. Con lo sguardo stanno cercando la mia intimità, so che non sporge evidentemente ora perché la salvietta fa da minigonna un po’ coprente. Rido di rimando e comiciamo un dialogo su allenamenti e ripetute ma i doppi sensi si sprecano e capisco che è giunto un momento topico, quello di alzarmi dal divano per andare a prendere il te. Il padrone di casa non mi toglie gli occhi di dosso, biondo e ricciolo ha un corpo molto atletico è evidentemente eccitato ma lascia che faccia io la padrona di casa. mi dice, Annuisco sorridendo, il mio giochetto ora si è fatto veramente eccitante e non lascio nulla al caso, divarico leggermente le gambe e mi alzo dal divano scoprendo la mia intimità depilata davanti ai tre uomini eccitati, fingo di coprirmi un po’ ma le mie piccole labbra bagnatissime sono uscite dalla loro postazione e mostrano il meglio di sé per alcuni interminabili attimi. Guardo loro negli occhi ma nessuno mi sta guardando in viso, hanno puntato tutto lo sguardo tra le mie cosce aperte leggermente. Il clitoride pulsa ed urla a me di voler essere toccato, leccato e succhiato a turno da tutti e tre quei maschi eccitati, gli dico di spettare qualche minuto … Uno di loro è seduto sulla poltrona davanti agli altri due e sto al gioco della cameriera vado a prendere il te con le tazze, li servirò uno ad uno. Faccio il giro con le tazze in mano e mi chino leggermente in avanti su ognuno di loro, l’asciugamano sapientemente messo si apre davanti e si solleva dietro. Gli uomini non capiscono più niente, dicono che dora in avanti i giri in bicicletta saranno veramente insignificanti senza di me. Dico loro che non hanno ancora visto il meglio. Allungo un biscotto direttamente nella bocca di uno ed il gesto lo faccio lentamente, vogliosamente, mi sento praticamente nuda, il clitoride è gonfio all’inverosimile. Mentre mi sporgo in avanti verso uno di loro, da dietro l’altro allunga una mano fra le mie cosce inaspettatamente e con un dito mi lambisce il gonfiore evidente del mio sesso. mi dice Cosi dicendo mi sporgo più in avanti ed il mio culo si mette direttamente sulla sua mano protesa, è fatta sento che mi prende sapientemente un gluteo e con l’altra mano infila tra le cosce le dita calde e maschili. Sono grandi dita e le stringo decisamente tra le gambe, poi le lascio e dico lui se ha provveduto ad asciugarmi bene. mi dice questo è un gocciolatoio. Sono eccitatissima ed alzandomi cade l’ultimo baluardo tra me e loro, l’asciugamano scende ai piedi, ed il mio seno proteso arriva alla portata del secondo uomo, peloso e nero come un gorilla, ma con una cappella rosa e delicata che sporge dallo slip piccolo anni 70. Mi chino e comincio a baciarlo sulla pancia, scendo verso la cappella attratta dall’odore di cazzo quasi prepotentemente. Comincio a succhiare avidamente la cappella rosa che diventa violacea tanto è la forza che impiego nel risucchio, sono tanto impegnata che non mi rendo conto di essere alla pecorina e lui oramai chinato a terra si fa fare di tutto. Da dietro sento una lingua che mi sonda il clitoride, è arrivata al punto giusto e sto godendo come una porca in calore, lascio fare e sporgo di più il culetto,sto porgendo la mia parte più intima sulla bocca di uno sconosciuto come fosse il mio compagno di una vita, vado su e giù e me la faccio leccare per bene, senza alcun ritegno il suo viso oramai è tutto dentro di me, lo sto schiacciando a terra facendo leva con i glutei, adesso sono io che strofino la figa sulla sua faccia impregnata dei miei umori. Lo sto bagnando tutto ed il mio clitoride sta sorvolando le sue labbra, il suo naso, la sua lingua esposta, ogni sporgenza va bene per soddisfare le mie libidini. Il terzo si fa forza e arriva con il cazzo durissimo, quello grosso e lungo visto di spalle poco fa, lo stringo in mano e vado avanti e indietro come una furia, è lungo ma scorre bene sull’asta tirata a lucido dalla mia saliva che uso per bagnarlo bene. Quello davanti ora si sposta dietro e mi infila un dito nel culo che mi fa inarcare vistosamente e con quel movimento mi apro completamente, preda del suo membro che entra spaventosamente in profondità, lo sento frugare le mie pareti vaginali interne, gliela stò porgendo tutta, mi stà entrando in profondità mentre quello sotto ha cominciato a leccare il clitoride. Non copisco più nulla con la mano tiro il terzo verso di me e mi prendo in bocca tutta la sua maschia durezza, lecco le palle succhio la cappella, non so più cosa fare. Uno mi penertra, l’altro mi lecca ed io sto succhiando il terzo, non mi bastano ne vorrei uno nel culo e altri due in mano, sono presa da una voglia bestiale di cazzo. Di cazzi, tanti cazzi. Perdo completamente il controllo e comincio ad ansimare forte, ma quello davanti alla vista di tanta eccitazione non si trattiene emettendo un getto di sperma denso e copioso che colpisce le mie labbra chiuse sento il suo calore e allungo la lingua per attingere al suo gusto che mi eccita tremendamente. Sento caldo anche dietro, i miei due amichetti stanno facendo di me quello che vogliono, frugano, palpano, infilano, succhiano. Per me oramai si tratta di uno stordimento generale, sei mani rovistano il corpo e tre membri entrano ed escono da ogni mio anfratto, non so più che fare sto venendo, ora sto anche succhiando un cazzo ammosciato che continua a rilasciare sperma residuo. Voglio anche quello. Ad un tratto quello con il cazzo grosso preme sul buchetto posteriore ma fa male, tanto male è grande quasi quanto il mio braccio questo membro non entrerà mai. Ma quello sotto continua a leccarmi il clitoride ed il piacere totale si impadronisce di me, mi dimeno come una forsennata su di lui e mentre vado su e giu sento un dolore lancinante nel posteriore. E’ entrato mi sta spaccando tutta ma la lingua del ragazzo sotto mi tramuta in piacere quel fortissimo dolore. Dice che è dentro completamente e continua a mettere saliva sul suo cazzone gigante. Ora scorre bene anche se lo sento in gola, non avevo mai provato una sensazione del genere, lo sport mi sta regalando una giornata di vera gioia penso mentre tremo di piacere. Difficilmente riuscirò a resistere a non riprovare. Quello dietro si muove forte e sento che è al limite dice che non ce la fa più e mentre lo dice sento un clistere di sperma inondarmi il culo, caldo e forte, mentre la lingua sul clitoride non cessa di colpirmi, gli cola lo sperma in bocca ma continua, è bravissimo, vuole farmi assolutamente venire. Casa che faccio a breve, in modo esplosivo, lungo, assoluto. Continuo a tremare, le ondate si susseguono e l’orgasmo ad ogni nuovo colpo si moltiplica, rende il mio corpo schiavo di continui sussulti. Sto venendo in modo incredibilmente intenso, gli orgasmi dei miei compagni di avventura si sono sommati al mio accumulando voglia ed energia. Mi giro verso quello che sta sotto di me e mi accorgo che si sta masturbando furiosamente, gli tolgo la mano e non appena metto la mia bocca su di lui mi inonda anch’esso di sperma, questo decido di ingoiarlo tutto e il gusto acido e dolciastro nello stesso tempo mi anestetizza la lingua che si muove rapida sulla cappella in piena eiaculazione. Una sensazione fantastica di sapore e odore mi fa venire un’altra volta, con stupore e con ardore intenso. Sono ferma e ripiena di sperma, sto grondando umore da ogni parte del corpo, qualcuno mi ha schizzato sul ventre e sul seno. Gli sono grata, spalmo il tutto lo sperma su di me mescolandolo con quello degli altri ed un odore acre sale eccitandomi di nuovo. Stasera mentre racconterò tutto al mio compagno so già che si offrirà per evitarmi un doccia, leccherà la mia intimità così com’è assaporando i miei umori mescolati dai tre uomini che hanno accompagnato la mia giornata di oggi. Da vera sportiva. Scendo sola, godendomi la discesa illuminata da un bel sole, l’energia si è concretizzata nel bel tempo, i miei orgasmi sono stati sentiti anche dalle nuvole…
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9 years ago
admin, 75
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La festa di laurea
Era la sera della festa di laurea di una nostra amica, serata iniziata tranquilla e finita alla grande.... Tutto come al solito è iniziato per casa, senza che nessuno dei due cercasse l'altro.
Eravamo in auto e stavamo rientrando dalla festa e io e il mio amico eravamo seduti dietro, io al lato destro, lui al centro e un altro amico alla sinistra. Il tempo di mettere in moto e il mio amico inizia a sonnecchiare e dato che per rientrare a casa dovevamo fare un percorso con molte curve, inizia a dondolare a destra e sinistra. Sarà stata la strada mista all'alcool bevuto e alla stanchezza, inizio a sonnecchiare anch'io e senza accorgermene per tenermi la mia mano finisce sotto il culo del mio amico e d'istinto inizio a carezzare le sue natiche; all'inizio lui niente, poi all'improvviso, mette il giubbotto sulle sue e sulle mie gambe, e la sua mano inizia ad accarezzarmi il cazzo. A quel punto ho capito che la serata sarebbe iniziata da li a poco e cosi cerco di infilargli la mano dentro il pantalone per poter toccare meglio. Lui si allarga un pò la cinta per permettermi di infilare la mano e così faccio e tra una toccate e l'altra infilo il medio nel buco e cerco di stuzzicarlo e stimolarlo il più possibile; sento lo sfintere che si apre e si chiude e il mio cazzo sembrava esplodere.
Arriviamo in paese e scendiamo dalla macchina, salutiamo e chiedo se vuole accompagnato a casa e lui risponde di si. Nemmeno ci siamo guardati che già sapevamo la strada da fare e ci dirigiamo in un appartamento che abbiamo affittato per trovare un pò d'intimità.
Mentre guido si fionda sull'uccello e inizia a succhiare, leccare e tastarmi le palle fino a farmi venire e lui ingoia tutto e continua a succhiare senza sosta.....
Finalmente arriviamo e appena entrati e nonostante ero venuto non meno di 10 minuti prima, il mio cazzo era in tiro. Il tempo di spogliarci e siamo già sul letto e inizia a succhiarlo ma stavolta con calma, lo inghiotte tutto e poi lo lecca e ripete questa cosa non so quante volte, e io ad ogni affondo impazzivo e lui mi guardava e sorrideva.
Ad un certo punto bussano alla porta: io salto e lui con calma mi dice di stare tranquillo, era una sorpresa e va ad aprire e dopo qualche secondo entra con il nostro amico Said, un ragazzo del marocco conosciuto all'università. Io li per li rimango ma con lui oramai avevo imparato a non esitare più quando un altro ragazzo entrava in quell'appartamento. Ci salutiamo e mi dice che la situazione in auto lo aveva eccitato e una semplice scopata non gli sarebbe bastata cosi ha mandato un messaggio a Said per fare una cosa a tre.
E che devo dire, Said si è spogliato e lui si è fiondato sul suo cazzo e dopo un minuto ho visto un palo di 22 cm grosso e lucido e mentre lo succhia mi fa segno di scoparlo e io inizio a leccargli il culo e inizio a penetrare quel buco che oramai non aspettava altro che questo. Lo scopo per un dieci minuti quando si gira e piazza il suo culo davanti la cappella gocciolante di Said mentre la sua bocca ingoia il mio cazzo: appena la cappella entra vedo i suoi occhi che si spalancano ma continua a succhiare e inizia lui a muoversi avanti e indietro e in pochissimo tempo l'intero cazzo era nel suo culo.
Si va avanti per una buona oretta, a scambiarci di posizione e mentre sbocchina il marocchino e io lo scopo veniamo insieme io nel culo e lui in bocca: io avrò sborrato non so quanta sborra nel culo ma pure Said ne avrà buttata tanta in gola......finita la scopata siamo sdraiati tutti e tre sul letto e lui ci chiede se lo vogliamo sborrare addosso e sul viso e mentre parla le sue mani sono sui nostri cazzi, ancora unti di sperma e abilmente a colpi di mano prima e di lingua poi eccoci di nuovo pronti; e cosi ce lo riscopiamo di nuovo e stavolta la doppia venuta è tutta per il suo viso e per la sua bocca.
Da quella sera, con Said abbiamo iniziato una bella esperienza che è durata per quasi dieci anni, fino a quando non è dovuto trasferirsi per lavoro.
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9 years ago
birdhot424522,
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Scopata inaspettata
una piccola introduzione, non sono piu un ragazzino , ma non posso lamentarmi. funziona ancora abbastanza bene e non posso lamentarmi nemmeno della misura ( 20 cm ), sono tornato ad essere scapolo da 7 mesi circa , ( separato ).
L'estate scorsa , ero in spiaggia a godermi il sole, avevo tanta necessita di rilassarmi e quindi ho scelto una spiaggia poco frequentata in quanto vi è la sabbia in mezzo a dei grossi massi. Ho piantato l'ombrellone e mi sono sdraiato con la testa all'ombra e il resto del corpo al sole. mi ero quasi appisolato, e di colpo , sento delle voci , mi giro poco poco è noto in acqua un uomo e due donne su un gommone che venivano verso riva. Con molta dolcezza, giunti quasi sulla spiaggia , la donna mi chiama e mi chiede se gli do una mano a farla scendere e a tirare il gommone sulla sabbia, in quanto la sorella e il cognato non si potevano bagnare . Detto in modo cosi dolce , non son riuscito a dire di no, anche se pensavo che non sarei riuscito a rilassarmi visto i nuovi arrivati. mi avvicino e lei si presenta, piacere Giovanna , ed io piacere Carlo e gli do una mano , tiriamo il gommone sulla sabbia e scendono anche i due occupanti. Lei una donna matura ma con un fisico da far alzare pure un morto , appena scesa mi ringrazia e si presenta , piacere Paola e mi invita a seguirli per bere qualche cosa di fresco nella loro villetta poco distante, logicamente senza dire nulla li ho seguiti . Giunti dentro, mi ha invitato a sedermi mentre loro si andavano a cambiare. Una piccola villetta di 100 metri quadri , ma ben rifinita e arredata con gusto . dopo circa dieci minuti , Giovanna viene nel salottino , con una tovaglia legata in vita con il seno al vento , e mi chiede se gli do una mano a lavarsi la schiena . Ho pensato che stavo sognando , non poteva essere vero , un gran pezzo di donna , alta fisico da modella , e come avrei potuto fare a dire no. la seguo e lei si mette sotto la doccia , girata di spalle , fa scivolare la tovaglia , e mi passa la spugna con il bagnoschiuma, io comincio a insaponare e vista la situazione , non mi limito alla schiena ma scendo sulle chiappe e proseguo sulle cosce , e mentre vado a insaponare il pube , sento qualche cosa di duro, e li mi sono reso conto che non era donna ma era un trans. con mio grande stupore , continuo ad insaponare tutto e resosi conto che la cosa mi aveva stupito ma l'avevo presa con naturalezza come se ne vaessi visti tanti , mentre in effetti era la prima volta che mi capitava . a quel punto con molta disinvoltura , si gira e mi comincia ad accarezzare , dandomi baci sul collo e scendendo verso il mio cazzo che era diventato duro come il marmo. Mentre accadeva cio', Paola mi compare dietro , nuda , una dea , ( lei non aveva sorprese ) si avvicina e comincia ad accarezzarmi e a sbaciucchiarmi il collo e la schiena, mi sussurra che il marito da anni non puo piu dargli piacere. Non so come , da sotto la doccia , siamo andati a finire sul tappeto del soggiorno , e mentre Paola continuava a darmi baci e carezze, Giovanna mi chiede se puo far parte del gioco , ed io gli faccio cenno di si con la testa. Mi son trovato Giovanna con il mio cazzo in bocca che se lo gustava e Paola che slinguazzava la mie palle. ad un certo punto ho preso Paola lo messa a pancia in su , un cuscino sotto le chiappe , e comincia a scoparla , e mentre la prendevo e lei mugolava di piacere incitandomi a continuare piu veloce , mi senti qualche cosa di caldo che stuzzicava il mio buchino, e la cosa mi blocco'. Era Giovanna che aveva appoggiato il suo cazzo sul mio culo , e , visto che non avevo mai fatto questa esperienza , pensai di lasciarla fare , e la cosa devo dire mi e molto piaciuta. mentre scopavo una dea, un paio di tette mi battevano sulla schiena ed un cazzo mi aveva sverginato il culetto. Senza stare a perdere tempo , abbiamo girato quasi tutte le posizioni del camasutra e dopo alcune ore ci siamo sdraiati sul tappeto sfiniti, ma tutti sazi. Sentivo un dolore al culetto , ma alla fine avevo goduto come un porco. mmmmmmmmm
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9 years ago
admin, 75
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La pompa perfetta
Un pomeriggio tranquillo nel subtropico. Un raggio di sole batte dalla finestra dritto sul mio corpo nudo, steso in relax sul divano a masturbarmi di gusto. La spiaggia ricolma di corpi languidi, curve sinuose e seni turgidi ha eccitato le consuete fantasie: strisciare come un serpente languido ai polpacci e leccare con dedizione quei piedi fantastici, diversi in forme ed odori che mi attraggono indurendo il membro, cinesi, giapponesi, americane e latine. A casa sono solo come sempre, ripassando le abitudini di tutti giorni. Ho appena sfoltito il pube e l’eccitazione sale dal basso ventre a riscaldarmi le tette. Mi frego i capezzoli con un dito e il mio membro invia segnali di piacere.
Accendo una sigaretta, sfilo uno slip sexy dal cassetto e me lo infilo. Scendo in strada e cammino eccitato verso il bagno pubblico vicino alla spiaggia. Entro deciso e mi fermo con il membro tra le dita davanti a una turca in attesa di maschi decisi ad abusarmi o farsi abusare. Mi tocco il ventre voglioso come un piccola figa e un maschio bruno, muscoloso, un adone oceanico varca la soglia. Si avvicina a stento, si gira e mi abbandona col desiderio.
Un brivido di libidine attraversa il corpo, scuotendomi dalla delusione.
Il bagno centrale è spesso affollato durante i mesi di punta, ma in primavera si trasforma in un angolo riservato dove divertirsi in tranquillità. Voglio un cazzo prima di notte. Sono una lupa in calore che vuole leccare ed essere leccata. Mi tocco davanti alla turca, mentre lui varca la soglia con gli occhi coperti da oscure lenti. Sfiora il culo con uno sguardo e s’infila in un bagno a svuotarsi di un gran carico. Quando si riaffaccia alla porta il suo sguardo è deciso, diritto al cazzo che spunta dal pantaloncino. Con lo sguardo ci capiamo a vicenda. Lui vuole succhiare, io anche. Siamo due puttanelle viziose che vogliono solo riempirsi la bocca di caldo seme.
Non me lo aspetto così deciso, ingoia a singhiozzi il membro e lo arrotola su una lingua d’oro che mi regala un sborrata fantastica in meno di un minuto. La migliore. La superba e inarrivabile sborrata della vita, quella che resta indelebile nel ricordo, incastonata tra il primo bacio e l’ultima birra. Ho voglia di mettermi in ginocchio per lui, mi accoccolo ai suoi piedi che sanno di buono mentre mi sputa in faccia il mio seme chiamandomi “bitch, my little white batch”, gli lecco l’alluce e risalgo lentamente sui polpacci leccando ogni singolo centimetro del corpo sodo, m’infilo le palle in bocca e un dito in culo e inizio a succhiare con gusto, strappandogli mugolii di gioia mentre mi sbatte il cazzo duro sulla fronte e continua a chiamarmi “bitch” spingendo piano piano la punta in bocca. lo infilo dentro con un guizzo della lingua e lo lecco succoso gorgogliando. Me lo affonda fin dentro, in gola, profondo, duro come il marmo e saettante come il fulmine, caldo, bizzoso come un vergine in calore.
E’ un’onda che mi scivola in gola bollente quella che la punta umida mi scaglia in bocca senza pietà reggendomi con forza la testa, costringendomi a ingoiarlo a fondo senza pietà. Chiudo gli occhi e assaporo la freschezza di quella sborra succulenta e mi inchino annusandogli le caviglie.
Ci salutiamo senza una parola. Ognuno uscendo da una porta diversa del bagno pubblico, come due estranei che hanno appena condiviso una calda gioia primaverile.
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9 years ago
admin, 75
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La numero sette
Mi chiamo Monica, ho ventiquattro anni, capelli rosso fuoco naturali, occhi azzurri, alta uno e settanta cinque, figura nell’insieme slanciata, ben proporzionata, un bel culo non troppo grande. Sono nell’insieme una bella ragazza anche se io non faccio molto per farlo vedere, perche mi reputo un po timida. Sono sposata con Fabio che ha due anni più di me. Lui è un bel ragazzo, che ho conosciuto l’ultimo anno di superiori, veniva a prendere la madre che insegnava nella scuola dove studiavo io. Lavora come impiegato in un’azienda e ha un bello stipendio, che ci permette, insieme al mio, che lavoro come segretaria di un notaio, di vivere una vita agiata, non avendo mutui da pagare o altri debiti, poi che abitiamo in una casa regalata dai miei suoceri. Circa tre mesi fa l’azienda di mio marito ha fatto una fusione con un gruppo molto più grande. Alla cerimonia per la firma dei documenti, ha fatto seguito una festa, dove, erano invitati tutti i dipendenti, un centinaio di persone con i relativi coniugi. Anche noi abbiamo partecipato e in quella occasione era presente tutto il CDA della nuova azienda. Fra tutte le personalità che vi erano spiccava la figura del nuovo presidente, Augusto, si chiama, un bell’uomo sui quaranta cinque anni. Alto, spalle larghe, sguardo penetrante, dalla forte personalità. Quando ci hanno presentato, mi ha fissato diritto negli occhi e mi sono sentita sciogliere tutta. Per l’occasione indossavo un leggero vestito azzurro chiaro che metteva in risalto i miei lunghi capelli rossi, e lui poi ha continuato a seguire i miei movimenti per tutta la sera, al punto che spesso ho incrociato il suo sguardo timidamente ho abbassato gli occhi non riuscendo a sostenerne uno cosi penetrante. Quando siamo stati per andarcene lui è venuto a stringermi la mano.
“ è stato un piacere fare la sua conoscenza e in particolare della sua splendida moglie.” - ha detto a mio marito fissando me.
Fabio ha balbettato timidamente un flebile ringraziamento e rosso in viso, lui è anche più timido di me, mi ha preso sotto braccio e ce ne siamo andati a casa. A letto quella sera lui mi ha voluto scopare con impeto e passione, raggiungendo, cosa rara, due volte l’orgasmo, mentre io ne ho avuto appena uno seguitando a sditalinarmi in bagno come faccio sempre dopo aver fatto l’amore con lui. Si lo ammetto, lui ha letto non è il massimo. Ha un cazzo medio, non troppo lungo, ma non riesce a controllarsi, poco dopo che me lo infila dentro viene. Ha cercato di accontentarmi facendomi eccitare prima della penetrazione, ma con scarsi risultati, quindi quando lui ha finito io vado in bagno e mi masturbo fin quando non ho goduto. Lo amo e mi va bene così, anche perche con la mia timidezza dirgli che non mi basta è impensabile. Passano un mese e dalla fusione della sua azienda incominciano tanti cambiamenti, c’è chi viene promosso, altri trasferiti, qualche pensionamento, mentre Fabio è sempre più sotto pressione e quando torna la sera e sempre teso e nervoso. Una sera torna pallido in viso distratto assente sembra un automa. Mi saluto un bacio senza nemmeno guardarmi negli occhi. Gli chiedo una spiegazione e lui si siede sul divano e mi dice che forse lo licenziano. Nel pomeriggio lo ha convocato il suo direttore, che sarà spostato in un’altra sede, e gli ha detto che avendo circa venti persone in esubero pure lui forse non ci sarà posto ma spetta al presidente una simile decisione, in ogni caso dovrà trasferirsi sicuramente in un’altra sede, o essere licenziato. Passano dieci giorni in cui non si riesce a capire come andrà a finire, poi giunge l’ordine di presentarsi l’indomani dal presidente. Passa una notte a farsi mille congetture, ha immaginare quale sarà il suo destino, poi finalmente viene giorno e lui va al lavoro. Lo rivedo la sera, pallido, e pensieroso, ho mille domande, ma lui non mi risponde, muto e in silenzio se ne sta seduto in poltrona senza parlare. Alla fine mi dice che ci sono due opzioni. La prima è che lui si trovi un altro lavoro, o accetti un trasferimento in una città molto distante. La seconda non me l’ha detta, mi ha detto che verrà a casa mia domani sera per parlarne sia con me che con te. Io lo guardo, cerco di capire cosa possa essere così particolare da dover decidere pure io del futuro di mio marito. La sera dopo si presenta alle venti, entra e mi saluta facendo il baciamano. Mi guarda poi si gira verso mio marito.
“ tua moglie è molto bella, non ne ho mai scopata una con i capelli rosso fuoco così. Vorrei che tu fossi d’accordo, in cambio avresti tanti benefici che nemmeno immagini.”
Noi lo guardiamo con l’aria stupita. Fabio sembra non aver ancora capito che tutto quello che lui vuole solo scoparmi, lo guarda senza proferire parola, mentre io sono fra l’incazzato e lo stupito per la grande sfacciataggine di quest’individuo che cerca di ricattarci in cambio di sesso. Prima che possiamo rispondere lui continua a parlare.
“ capisco il vostro disappunto, ma sarebbe una cosa semplice e rapida, che non avrebbe seguito, lo saprei solo io e voi e nessun altro. “
Fabio mi guarda smarrito, io capisco che lui ci tiene al lavoro e decido di accettare il sacrificio.
“ esci, vai al cinema, torna quando ti mando un sms, lascia che me la sbrighi io questa faccenda. Dai non esitare, ti amo, e vedrai che tutto si aggiusta.”
Restiamo soli noi due. Il silenzio è rotto dalle sue parole.
“ sei una splendida donna, bellissima, ho subito desiderato averti, mi rendo conto che sono un porco a chiederti questo, ma per averti non mi fermo davanti a nulla. Dai spogliati che ti voglio vedere nuda.”
Lo accontento, mi denudo mentre lui fa lo stesso. Mi giro e quando lo vedo resto immobile, stupita, il suo cazzo è notevole, anzi GROSSO!! Sento dentro di me uno strano languore che mi fa tremare le gambe, lui si avvicina e mi fa inginocchiare.
“ Succhiami..dai che aspetti..desidero la tua bocca sul mio cazzo..che c’è non lo sai fare?”
Resto immobile ad ammirare una simile meraviglia della natura. Lungo grosso, venoso e con un’enorme cappella in cima, per un attimo ho paura al solo pensiero di averlo dentro. Lentamente lo prendo in mano e appoggio la bocca sulla punta. Lecco piano, lui geme, mi mette una mano sul capo, mi spinge infilarlo in gola.
..daii piccola..non essere timida….. capisco che sia molto grosso, ma non morde..anzi..ti farà godere tanto…
Lo ingoio più che posso, sento la mia micetta bagnarsi e fremere dal desiderio di essere sfondata da quel palo. Mi solleva e mi porta in camera da letto. Distesa al contrario mi fa riprendere a succhiare mentre lui si dedica a me.
..accidenti sei già fradicia..credo che ti farai una bella scopata…humuhummm…ssi leccami tutto che poi ti sfondo…
Scorre velocemente la lingua lungo lo spacco, lo sento raccogliere e gustare i miei umori che ora sgorgano copiosi. Mi succhia il clito, mugolo di piacere con in bocca tutto il suo palo che ha conficcato dentro la mia gola, godo e lui mi fa impazzire. Si sposta e mi mette due dita dentro facendomi venire.
..come sei stretta!!!...credo che dovrò aprirti bene o non riuscirai a prenderlo dentro…
Mi scopa con le dita, vengo e mi ritrovo a urlare il mio piacere.
..sssiiii…..ooorrraaaaaa..vennggooooo!!!!!...orraa… sssiiiii…continuaaa….
Lui sposta l’altra mano e m’infila un dito in culo. Ho uno scatto e lui percepisce che ho il culetto inviolato.
..accidenti..ma sei vergine di culo!!!...quel coglione di marito che ti ritrovi non ha mai assaggiato il tuo meraviglioso culetto!!...bene… provvederò io a sfondarlo a dove..questo cambia molte cose…. adesso scopiamo poi ti spiego.
Mi distende sotto di se, mette un cuscino sotto le mie chiappe e poi lentamente appoggia il suo cazzo fra le fradice labbra della mia fica che lo reclama bagnandosi continuamente. Lo spennella lungo il solco, fin quando io lo imploro di scoparmi.
…..dddiii prendimmiii…mettilooo.denntrooo….daaiiiii…
Lentamente lo spinge dentro. Lo sento aprirmi e sento che la grossa cappella si fa strada dentro la mia fica che lo accoglie ben lubrificata dai tanti umori che secerne. Spinge tutto il polo fin quando non tocca il fondo. Lo sento sbattere con forza contro l’utero e grido il mio primo vero orgasmo.
….sssiiiii…aaaahhhhh…….vengo!...vengooo!!!...VENGGOOOoooo…..sssiiiiiiiii……oraaa……
..accidentii..piccolo troietta…. Sei già venuta!!... non ti facevo così piena..ma da quanto non godi??...
…scopammiii…sfondammii tutta. Fammi quello che vuoi..ma fammi godere..è una vita che non godo….
Mi pompa lentamente. Affonda deciso quasi tutto dentro per poi dare un piccolo colpo per far sentire meglio la cappella che batte sul fondo. Godo, vengo a raffica. Mi rigira, mi scopa da dietro tenendomi per i fianchi, poi sfonda e lo sento come se arrivasse in gola. Godo, mentre lui sembra instancabile. Poi mi lascia immobile inginocchiata dietro di lui. Lo sento che si abbassa mi lecca il culo. Mi rendo conto che stà per sfondarlo, ma non me ne frega nulla. Lui gioca con un dito, poi due fin quando si rende conto che non opporrò nessuna resistenza, si rialza e me lo infila dentro. Spinge piano fin quando la cappella non scivola oltre lo sfintere, poi affonda deciso. Sento un forte dolore ma resto immobile, lui mi sfonda e poi incomincia pomparmi deciso.
….che meravigliaaaa!!! Un culo vergine..belllissimooo mai capitato di recente..e poi sei così stretta cheee… meravigliaaaa!!!..
Mi pompa sempre più forte, godo mio malgrado ho un violento orgasmo.
…sssssssiiiiii….dddaiiiiii….piùùù forteeeee…vengggoooooo…oraaaa….
Tremo scossa dal piacere. Mai avrei creduto di godere mentre mi sfondano il culo. Lui è al limite, lo sento sempre più veloce e alla fine gode sfilandosi dal culo e piantandolo nella mia bocca.
..ddaiii bevviiiii….sssii sborrooo ingoiaa tuttoo troiana…..sssiiiii!!!!...
Mi riversa in bocca un fiume di calda semenza che io non sono abituata a ricevere. Faccio del mio meglio, ne ingoio tanta, ma molta mi cola sul petto e lui divertito la raccoglie con le dita e me la fa succhiare.
…. Lecca tutto e pulisci bene..sei stata meravigliosa….
Esausto si distende di lato, mi guarda e mi attira a se.
“ mi sei piaciuta tanto. È la prima volta che mi scopo una rossa, naturale, pure il tuo pelo rosso sulla figa mi è piaciuto tanto. Stai tranquilla che tuo marito avrà la sua promozione e non dovrà trasferirsi, e questo grazie a te. “ - mi dice guardandomi negli occhi.
Lo guardo incantata, per un momento non mi ricordavo nemmeno il motivo per cui lui mi ha scopato. Tutto quello che sapevo era che per la prima volta, ho goduto tantissimo e solo l’idea che lui non mi avrebbe più scopato mi fa stare male.
“ se ti sono piaciuta perche non mi scopi ancora?” – gli dico stupita io stessa di una simile richiesta.
Lui mi guarda compiaciuto, ci riflette un poco poi si alza e si riveste.
“ chiama tuo marito , io devo andare.” Mi guarda un’altra volta poi esce.
Mando un sms a Fabio, poi vado a fare una doccia. Torna dopo circa tre ore, è teso e nervoso, mi trova a letto, ho fatto una doccia e sono decisamente stanca. Si spoglia e viene nel letto. Per un momento non parla, poi mi chiede com’è andata. Gli rispondo vagamente.
“bene, credo che sia soddisfatto.”
Lui resta in silenzio, io rammento quanto è accaduto, il piacere che ho provato per la prima volta in vita mia nell’essere posseduta da un vero maschio.
“ voglio sapere tutto nei minimi particolari, se hai goduto, se ti è piaciuto , tutto. “ – insiste lui.
“ lascia perdere, dimentichiamo questa storia e non ci pensiamo più, ti amo, e per amore tuo ho fatto tutto quello che c’era da fare, tanto è tutto finito, non ci saranno altre volte, quindi ti prego dormiamo.
Lui resta in silenzio, non credo che riesce a dormire e nemmeno io. L’indomani va al lavoro senza salutarmi, e quando torna la sera è di pessimo umore. Gli chiedo cosa abbia, e lui mi dice che non ha più nessun motivo di temere licenziamenti o trasferimenti, questo grazie a te e grazie a quello che hai fatto ieri sera, sicuramente lui ha gradito. Lo dice con un tono sprezzante. Allora io scatto e vado su tutte le furie.
“ e no bello mio! Così non va. Se tu mi tratti da puttana allora sappi che io l’ho fatto per te! Se tu non volevi lo potevi dire ieri sera, mentre a me è sembrato che ti crollasse il mondo addosso, e ora mi fai pesare quello che ho fatto?. Decidi: ho ci passi sopra o io me ne vado.!”
Lui non si aspettava certo una simile reazione, mi abbraccia, bacia e poi quasi in lacrime mi chiede di avere un resoconto dettagliato di tutto quello che lui mi ha fatto. Seduti sul divano gli racconto come lui mi ha fatto godere. Il suo cazzo diventa molto duro e io lo tiro fuori dai pantaloni, frà il suo stupore, lo prendo in bocca pochi attimi e mi riempie la gola di sborra che io ingoio. Mi guarda stupito, io lo bacio in bocca egli faccio assaggiare il suo stesso sapore. Lui per un momento rimane immobile, poi risponde con passione al bacio, io suo cazzo è di nuovo duro, io ci monto sopra facendomi impalare,mi muovo velocemente arrivando ad avere un orgasmo nello momento in cui lui viene ancora dentro di me. Ci abbracciamo con passione, poi andiamo a letto e per un mese non se ne parla più. Dentro di me invece per tutto il mese ho sentito un senso di vuoto, mi mancava tantissimo quel meraviglioso palo che mi aveva sfondato, avrei voluto sentirlo ancora dentro fino in fondo, ma non potevo certo dirlo a lui che sembrava aver superato tutto. Una sera improvvisamente suonano alla nostra porta. Lui apre e ci troviamo davanti Augusto. Appena entrato mi abbraccia e bacia con passione davanti a lui che ci guarda sbalordito da tanta confidenza.
“ scusami, ma non ho potuto resistere, Monica è troppo bella, io una donna così ho deciso che devo averla per me. Allora mi sono detto che se ti offrivo una carica da direttore, forse me la lasciavi scopare ancora una volta. Poi invece ho deciso che una sola volta non mi basta più quindi la voglio ingravidare. Lei diventerà la numero sette. Io ho altre sei femmine che ho ingravidato e che ora allevano con i loro mariti i miei figli. Tre femmine e tre maschi. Ho molte risorse e posso garantirti un lauto stipendio, ma tu mi devi assicurare di crescere i miei figli nel migliore dei modi, come fanno gli altri sei. Ogni tanto ci raduniamo tutti insieme e ti assicuro che è fantastico vedere come crescono bene in buona armonia. “
Fabio barcolla e cade seduto sulla poltrona. Resta in silenzio, mentre io al solo pensiero di essere ingravidata da lui mi sento illanguidire lo stomaco e un certo umido bagna le mie mutandine.
“ mi rendo conto che ti chiedo molto, ma credimi, tu una così non sei capace di farla godere come merita, allora accetta il ruolo di cornuto sottomesso e accetta i benefici che questo comporta. Credimi starai bene, avrai molto più di quello che puoi avere adesso e in cambio avrai solo da crescere mio figlio. Tutto qui.”
Lui mi guarda, cerca di capire la mia posizione, ma io ormai sono decisa, o con il suo consenso o meno un figlio ad Augusto ho deciso di darglielo.
“ certo per ingravidarla lei dovrà dormire solo con me, e per essere certo di questo tu dovrai indossare una semplice gabbietta che renderà impossibile la penetrazione. Devo essere sicuro che il figlio sia assolutamente mio, e per questo aggiungo che passerò molte notti nel tuo letto mentre tu dormirai in un’altra stanza.”
Lui ci guarda mentre senza aspettare una sua risposta io già ho cominciato a strusciarmi sul suo cazzo che è diventato molto duro e che gia si vede attraverso i pantaloni. Fabio non ha opposto nessun rifiuto. Sapevo che sarebbe andata così, è troppo debole per opporsi a lui. Augusto gli ha fatto firmare un foglio dove si impegna ad accudire il figlio che avremo e in cambio sarà nominato direttore generale con il conseguente stipendio che gli permetterà di mantenermi in assoluta tranquillità. Da quella sera Augusto è entrato nel mio letto. Mi ha scopato ripetutamente tante volte, e alla fine sono gravida. Passano i mesi e lui non mi fa mai mancare la sua presenza, alle ecografie ci viene lui e quando scopre che sarà padre di due gemelli, quasi impazzisce dalla gioia. Dopo il parto ci fa trasferisce in una casa adiacente la sua, così potrà vedere i suoi figli, un maschi e una femmina dai capelli rossi come i miei tutte le sere quando torna dal lavoro insieme a Fabio che col tempo si è affezionato anche a lui, ora sono amici, e qualche volta mentre Augusto mi scopa lui può guardare e segarsi in silenzio mentre io godo da matti. Il giorno del battesimo, Augusto ha fatto da padrino ai suoi figli, poi siamo andati in un ristorante dove finalmente ho incontrato tutte le altre donne, tutte molto belle, ma la mia capigliatura rossa spiccava fra le altre. Non vi è nessuna gelosia fra di noi, ognuna ha la sua parte di Augusto che in sere alterne fa visite nei loro letti e continua a ingravidarle, ha deciso che vuole molti figli, quanto a me invece mi tratta diversamente, con molto rispetto, e appena potrò gli ho gia promesso che mi farò ingravidare ancora per che la numero sette è in vantaggio rispetto alle altre, io due loro ancora solo uno.
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9 years ago
admin, 75
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Mai dire mai....continua
Ora non riesco più a pensare, la mente è offuscata, vorrei a questo punto che Gigi prendesse conoscenza del mio corpo che anela il tocco delle sue mani, ma non voglio prendere io l'iniziativa e loro due continuano a coccolarmi di baci e carezze che mi tolgono il respiro. Aspetto e spero che uno dei due abbia quel ratto di libidine che li porti ad esplorare subito ogni parte di me, già pronta ad offrirmi al loro e al mio piacere.
E' Giorgio che, raggiunta con la mano la mia calda e umida passera, si sposta indietro, per tirare fuori dal pantalone la sua sontuosa verga turgida, fa si che Gigi stacchi la sua bocca dalla mia e con fare felino attrae a se la mia testa per darmi da succhiare il suo dardo infuocato. Gigi senza batter ciglio lascia la presa e con una mano finisce di sbottonare la mia camicia e inizia ad accarezzare il seno ormai libero e pronto , mentre l'altra sua mano scivola tra le cosce procurandomi un brivido nuovo e possente su tutto il corpo. la mano si sofferma sullo slip all'altezza del mio frutto proibito fin ad ora di pertinenza esclusiva di Giorgio che continuando a farmi sentire il suo gustoso glande tra le labbra e in bocca, si gode lo spettacolo di me che sto per cedere al piacere del peccato. si è un nuovo piacere che si sta impossessando di me. Con Giorgio infatti si è sempre fatto non sesso ma all'amore e il piacere che ne abbiamo sempre tratto è stato il piacere dell'amore, un piacere grande soddisfacente ma tra due persone che si amano, ora invece mi sto apprestando a prova e sentire il piacere di un atto sessuale con un altro uomo che coinvolgerà tutta e sconvolgerà il mio modo di concepire il piacere di godere.
Gigi ora solleva il mio culo e con le dita tira giù lo slip delicatamente e, senza guardare, mentre mi bacia il seno e succhia i capezzoli porta le dita della mano sulle labbra tese della mia fica, l'accarezza esternamente e con un dito, già bagnato dei miei umori, si fa strada dentro, cerca tutti i punti possibili di contatto, arriva in fondo,esce un poco e trova il clitoride, lo massaggia e mi procura tremore e godimento contemporaneamente, non sono per niente rilassata ma soltanto tesa ed eccitata. Giorgio ora mi bacia il seno e continua a concedermi la gioia di lasciarmi andare e di assaporare il nuovo piacere. Gigi si stacca da me si pone ai miei piedi in ginocchio allarga le mie gambe e si gode la visione della mia fica
aperta e in attesa; avvicina la sua bella bocca all'antro voglioso e con la lingua lo esplora lo penetra, lecca il clitoride, lo bacia, lo morde e il mio ansimare gli fa capire l'entità del piacere che mi sta dando. Ancora non ho potuto vedere il suo gioiello sicuramente rigido che desidero tanto avere dentro di me, sentirlo muovere e intuita la mia estenuante voglia si alza toglie tutto ciò che ha addosso e mostra alla mia vista il suo fisico imponente di uomo maturo e un membro teso e saettante e pronto a farmi conoscere le gioie del nuovo piacere. Sto per stendermi supina, ma lui mi ferma, mi risolleva un poco e si posiziona davanti alla mia bocca ora libera in quanto Giorgio vuole che io mi gusti questi momenti da sola liberamente. Apro la bocca per farlo entrare, ma prima lo prendo in mano, scosto la pelle,vedo un glande superbo che mi osserva, lo masturbo un poco, lo sento indurire ancor di più, quasi non riesco a tenerlo, approssimo a lui le labbra, lo bacio e lo invito ad entrare dentro, la lingua sente il suo turgore, il calore, lo lecca, lo avvolge, lo tira verso dentro per non farselo scappare; la bocca se ne impossessa e lo trattiene ad ogni movimento che Gigi gli impone.Sono ormai come un motore fuori giri, sento di non avere più freni inibitori, lo succhio, lo masturbo, lo inghiotto tutto. La mia fica è in ebollizione, ha perdite continue di umori che sento colare sulle mie gambe e mi sento totalmente presa da questo piacere che mi inonda. Giorgio è sempre li che ci guarda e mi sorride come se dicesse, vai avanti, continua il cammino intrapreso. Ora anche per Gigi sembra essere giunto il momento di coronamento del sogno e così mi stendo supina e allargo le cosce, ho una voglia irrefrenabile di sentirlo muovere dentro, di sentirlo fino in fondo, ho voglia di sentirmi cavalcata; Gigi mi alza le gambe, apro di più le cosce mi avvicina l'uccello infuocato e mentre si fa spazio, prepotente e imperioso sento dentro una fitta di intenso piacere. Gigi dopo un paio di colpi si ferma un po, poi riprende e facilitato dal fiume di umori che ho dentro si muove agevolmente e la frequenza dei suoi colpi si alza, io sono al settimo cielo, non mi controllo più gemo, emetto tanti si, prendimi rompimi, fammi tua, ti voglio; Gigi che ormai anch'io sto arrivando alla punta massima del piacere e con la mano invita Giorgio ad unirsi a noi. Giorgio si approssima alla mia bocca e me la riempe del suo meraviglioso cazzo. ora mi sento al completo, li faro godere e proverò con loro la gioa di godere con due uomini ai quali mi sto concedendo ad uno con amore e all'altro con vera passione.
Gigi mi cavalca con incontenibile furore, mi martella, mi sbatte , Giorgio scava la mia bocca con indicibile ardore, fino a quando non giungiamo al punto di non ritorno, Gigi sente la mia fica che accompagna i suoi movimenti stringe sempre più il suo cazzo, Giorgio avverte che la mia bocca e la lingua sono pronte per accogliere il suo piacere e tutti e tre insieme. all'unisono gridiamo ripetutamente STO VENENDO....... GODO e dopo un po esausti ci abbracciamo. La prima a prendere in mano la situazione sono io felice e soddisfatta, mi sollevo, porgo loro la mano per alzarsi, li riabbraccio, li bacio e tenendoli stretti a me, li conduco sul letto della stanza accanto. La serata non è finita e ci sono ancora parecchi giochi da fare insieme.
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9 years ago
admin, 75
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Mai dire mai
Prima di iniziare a riportare quanto è accaduto di recente mi pare opportuno parlare un poco di me Lisa 48enne piacente e dinamica moglie di Giorgio 50enne, bell'uomo e apprezzato professionista. Sposati da quasi due decenni, con figli già maggiorenni, siamo una coppia stabile e affiatata sia in famiglia che sul lavoro (collaboro infatti con Giorgio nella sua attività)e la nostra intesa è intensa anche nel rapporto personale e anche sessuale. I nostri rapporti, data anche la lunga convivenza, sono intensi e oltremodo soddisfacenti. Giorgio è un uomo di grande fascino e sa bene come eccitarmi e quali punti toccare (mi succhia il clitoride in maniera favolosa, mordicchiando anche per farmi godere. Io, pur non arrivando all'altezza di 1,70 ho un corpo ben modellato a partire da gambe e cosce, diritte e sode, con un seno non abbondante ma pieno e poi con un culetto sodo e alto che ancora oggi riceve commenti lusinghieri, so darmi a lui con la passione di sempre, indugiando nei preliminari che più gradisce (il pompino). I nostri rapporti, ancora oggi, durano oltre un'ora. A volte gli concedo di venirmi in bocca anche con ingoio e non molto tempo fa mi ha fatto incominciare a godere quando viene nel culo. Non ci facciamo mancare proprio nulla. Ci siamo concessi anche di visionare sul portatile anche dei video porno e ciò contribuisce ad innalzare l'eccitazione. Ho potuto comunque notare che Giorgio riesce ad avere una erezione più consistente quando ci sono due gli uomini che prendono la stessa donna e una sera, con queste immagini che scorrevano, mi chiede quali sensazioni stessi provando e se non mi sarebbe piaciuto trovarmi al posto di lei.
Non mi aspettavo la domanda e, senza pensarci più di tanto, risposi che era si piacevole ma che ne avvertivo il bisogno in quanto lui col suo bel cazzo riusciva sempre a darmi tanto piacere.
Dopo quella volta non ne abbiamo parlato per un bel po di tempo, ma in me la sua domanda aveva aperto una piccola breccia e mentre Giorgio mi penetrava la passera oppure me lo dava in bocca o mi chiavava nel culo, io pensavo che un altro uomo era assieme a noi.
Verso la fine dell'estate scorsa, mentre stavamo facendo all'amore ed eravamo su di giri, mi chiede di pensare che c'è un uomo che in quel momento impugna il suo cazzo e che lo sta avvicinando alla mia bocca per farselo succhiare; quelle parole mi procurano una scossa tra le cosce e sento la mia fica che si bagna ancor di più e gli chiedo di muoversi più forte e dopo alcuni colpi veloci vengo e godo, quasi gustando il nettare anche in bocca, e poi mi abbandono esausta sul corpo di Giorgio che mi abbraccia forte sussurrandomi che mi ama tanto.
All'inizio della settimana seguente mi dice di avere risposto all'annuncio di un uomo, di una cittadina vicina alla nostra, che vuole incontrare una coppia e aprendo il portatile mi fa leggere l'annuncio con foto e la sua risposta affermativa. Aveva fissato l'incontro per il sabato sera nella sua città dove ci saremmo incontrati in una caffetteria per conoscerci e che la decisione ultima sarebbe stata mia anche in relazione ai giochi inizialmente soft. Mi confessa inoltre che il giorno prima lo aveva incontrato e che si tratta di un uomo di bella presenza, colto, educato e gentile che può ospitare.
Sono nervosa e irritata e gli dico che questa sua azione autonoma no scorretta e che avrebbe dovuto prima confrontarsi con me, ma dentro mi sentivo elettrizzata e già predisposta all'incontro. Giorgio cerca di scusarsi e comunque aggiunge che il mio parere favorevole l'aveva avuto già la settimana prima a letto.
Seppure contenta di fare questa nuova esperienza, mai avevo pensato o desiderato di andare a letto con un altro uomo, avevo timore di non sapere come comportarmi, se lasciarmi andare o frenarmi per non ferire Giorgio, veniva meno la mia fermezza e la mia decisione, e poi pensavo che al limite avrei potuto interrompere il tutto.
Nel pomeriggio di sabato, ancora più nervosa e agitata inizio a prepararmi, non so come vestirmi e alla fine decido per un completino gonna e giacchetta corta e sotto una camicia di seta e come intimo uno slippino che copre quasi esclusivamente il pube e un reggiseno con coppe piccole che modellano le tette, aautoreggenti leggere color carne, scarpe semi aperte con tacco alto.
Intorno alle 20 partiamo e mentre io ho il cuore in gola Giorgio mantiene e mostra una calma serafica. Giungiamo dopo una buona mezzora e ad attenderci all'ingresso della caffetteria c'è lui Gigi, bell'uomo alto, corpo atletico, in jeans e camicia blu e giacca sportiva. Ci accoglie con un sorriso mi stringe la mano e io avvicinandomi lo bacio sulla guancia. Entrati dentro ci sediamo, conversiamo, ancora un po impacciati, scambiandoci fugaci occhiate e noto che il suo sguardo si posa un po sulle mie gambe, sul seno e mentre gustiamo dei dolcetti, guardandomi negli occhi mi dice che sono una donna bella e affascinante e ci chiede se vogliamo andare.
Giorgio volge lo sguardo verso me e gli faccio cenno che per me va bene.
Giunti nell'appartamento, piccolino ma elegantemente arredato, Gigi propone un prosecco per brindare all'incontro; serve per creare una atmosfera più amichevole.
Ci togliamo le giacche e ci accomodiamo tutti e tre sul divano a tre posti, io in mezzo o loro ai miei lati. La mia camicia semi aperta lascia intravedere abbastanza il seno e seduta le cosce si scoprono fino al bordo delle calze ed è Giorgio che rompe il ghiaccio e, poggiando la mano sul mio ginocchio, gli chiede se mi trova desiderabile.Gigi invece di rispondere mi prende la mano e mi bacia il palmo e risale con piccoli baci su tutto il braccio e mentre Giorgio infila la mano tra le gambe Gigi con la mano libera gira il mio viso verso di lui e mi sfiora le labbra con le sue, si sofferma su di esse e poi forza lieve la mia bocca che dischiudo appena e lo faccio passare e ora le nostre lingue si conoscono e si avviluppano.
CONTINUA
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9 years ago
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Coppia con lui vojeur
Tornato tardi a casa non mi andava neppure di cenare, mi sono versato un cognac e mi sono piazzato sul divano per vedere un film. Ho cambiato vari canali, films già visti oppure commedie melense e alla fine ho deciso di fare una doccia e poi prese le chiavi dell'auto sono uscito decidendo di fare un salto al club prive. sono arrivato che stava scoccando la mezzanotte, ho notato nel parcheggio un buon numero di macchine ma addentratomi ho visto poche coppie in pista e poche sedute sui divani abbastanza annoiate. Ho fatto un giro per le stanze e a parte diversi singoli che girovagavano non si vedevano coppie e solo da una stanza si sentiva una donna eccitata che probabilmente stava godendo. Prendo anche qui un brandy e mi accomodo su un divano,ascolto la musica un po assordante e sto in attesa di notare qualche coppia interessante. Niente proprio non sembra la serata adatta per fare conoscenze, mi guardo intorno, mi giro e sul divanetto dietro di me noto una coppia, lui un uomo maturo alto e robusto e lei un poco più giovane con belle gambe accavallate, un seno, per quanto si poteva notare, pieno e sodo. Sento che parlano e dopo un poco lui mi passa accanto e si porta verso il bar e subito dopo è di ritorno con un bicchiere in mano e viene a sedersi accanto a me sorseggiando il suo drink. Rivolgendosi a me mi dice che quella era la prima volta che venivano al prive e che pensavano di trovarlo più affollato, gli rispondo che anche io ho avuto analoga sensazione. Subito dopo mi chiede di seguirlo e si alza e io, dopo un attimo di incertezza, mi alzo e lo seguo ancora titubante. Lui mi aspetta dietro l'angolo e mi chiede se mi va di andare in camera con lui e la moglie.
Accetto rinfrancato e lui si allontana per comunicarlo alla sua donna e dopo un paio di minuti ricompaiono tenendosi per mano e da li andiamo in camera e chiudiamo la porta per non essere disturbati. Lei mi sorride e ci presentiamo e lui confessa che per loro è la prima volta e che lui si vorrebbe avere il piacere di guardare lei mentre sta con un altro.
Per vincere il disagio di lei Giulia le prendo una mano e l'attiro verso me e cingendole la vita avvicino le mie labbra alle sue e la bacio teneramente mentre lei volge lo sguardo verso lui Antonio che con il capo da il suo assenso, ora le sue labbra si schiudono e la mia lingua inizia a cercare la sua che si avvinghia alla mia; ci baciamo un bel po appassionatamente, poi passo a baciarle un orecchio e lei inizia a premere il suo corpo al mio. con la mano con cui la cingevo scendo verso il suo culetto bello tondo e superato l'orlo del vestitino che indossa inizio a toccare la sua pelle vellutata tra l'autoreggente delle calze e lo slip e infilo dentro la mano per massaggiarle i glutei. Le sussurro ora di spogliarsi e ora posso ammirare il suo sinuoso corpo di cinquantenne avvenente. Lei che ha perso l'inibizione iniziale si stende sul letto e mi porge la mano, mi stendo accanto a lei, la bacio in bocca e dirigo la mano verso la sua fica che trovo già umida e inizio piano piano a masturbarla e entrandole dentro due dita. ora Giulia incomincia a fremere a a muovete il bacino in avanti e con la mano cerca il mio cazzo che è già prepotentemente eretto e inizia anche lei a massaggiarlo partendo dalle palle.Antonio nel frattempo assiste estasiato e si masturba attento e voglioso.
Giulia ora vuole prenderlo in bocca e scivolata in basso mi cinge con le labbra il glande e aiutandosi con la mano inizia a farlo scomparire nella sua calda bocca mentre io inizio a leccarle le labbra le fica e a succhiare il clitoride e lei comincia a gemere di piacere.
Ora di dice che vuole essere presa e che le piace salire su di me. di stendo e in men che non si dica mi è sopra e con la mano inizia a fare entrare il cazzo e non appena le sono tutto dentro , si muove su e giù ritmicamente ansimando ,emettendo gridolini di piacere in serie. Ho il cazzo bollente e duro, sento la sua fica sempre più bagnata e che si avvicina il momento di godere. Ora Giulia mi vuole sopra ed è lei a stendersi e ad allargare le cosce invitandomi a montarla. Le sollevo leggermente le gambe e la penetro con un sol colpo, ora sono tutto dentro, la bacio in bocca, cerco il suo seno con le mani e mentre la sto martellando dice ad Antonio, che si gode lo spettacolo, che è fantastico e che sta gradendo il modo in cui la chiavo.
Ora abbiamo voglia entrambi di godere, accelero i movimenti, ora il cazzo tocca profondamente la fica ormai colma di umori e non appena lei affonda le unghia sulla mie spalle grida si, si godo, godo e immediatamente le scarico dentro un getto conituo di sperma. Anche Antonio ha raggiunto il suo piacere e ha goduto sulla sua mano.
restiamo abbracciati ed ansimiamo ancora quando Antonio si avvicina a Giulia e la bacia e rivolgendosi a me mi ringrazia per come mi sono comportato.
Ci siamo scambiati i numeri dei cellulari ripromettendoci di rivederci, la qualcosa è già accaduta e abbiamo sperimentato tanti altri bei giochi.
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9 years ago
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Un giorno al mare.
Realmente accaduto. Questa estate siamo stati su un spiaggia toscana, il parco dell’Uccellina, e complice una bella giornata estiva abbiamo approfittato per una lunga passeggiata addentrandoci nella parte più selvaggia dove sapevo che avremmo trovato i voyeur toscani. Dopo un paio di km e in una zona appartata Puffy si è tolta volentieri il costume cominciando a prendere il sole nuda. Dopo un primo via vai di uomini che passavano con disinvoltura a pochi metri da noi ammirando la grande figa della mia donna che prendeva il sole a gambe larghe, un paio si sono fermati a pochi metri col cazzo in bella mostra.
Puffy ha cominciato ad eccitarsi e ha voluto mettersi bene in mostra col culetto sporgente a pancia in giù e con le gambe belle larghe. La masturbazione dei due è partita in automatico e Puffy per farsi vedere completamente nuda si è alzata ed è andata in acqua a rinfrescarsi. Io ero eccitatissimo e noi due nell’acqua abbiamo cominciato a baciarci. Puffy mi ha preso in mano il cazzo durissimo cominciando a farmi una sega davanti ai due. Una volta tornati sulla sabbia ho cominciato ad accarezzare Puffy bagnatissima ... con le gambe larghe lei ha cominciato ad accarezzarsi davanti ai due. Un si è avvicinato e col cazzo duro si è masturbato davanti a lei che con gi occhi chiusi si accarezzava sempre più velocemente il clitoride mentre le tiravo i capezzoli durissimi e ad un certo punto quello più vicino ha spruzzato copiosamente. Lei super eccitata sei è toccata ancora più aperta ed è venuta davanti ai due uomini che però abbiamo tenuto a distanza….con tutti quei sussulti i due hanno fatto un'altra fase di avvicinamento e lei ancora eccitata ha cominciato a spompinarmi nel modo più provocante guardando i due. Arrivato vicinissimo l’altro membro ha schizzato sulla gamba di Puffy che mentre anch'io stavo venendo ha ingoiato lo sperma che mi è uscito a spruzzo su tutto il suo viso e in bocca. Per eccitarmi di piu si è spalmata la sborra densa del voyeur sulla coscia. Appagati e soddisfatti, dopo 5 minuti di relax , abbracciati siamo andati via lasciando appagati anche i due che hanno salutato contenti….magari pensando che nella sua bella e grande figa potevamo starci anche in tre.
Il sogno di Puffy è di farsela leccare da uno sconosciuto, anche due, fino a venire mentre io la guardo….devo ammettere che sarebbe anche il mio sogno. Adora farsi guardare la figa….specialmente da sconosciuti ....già fatto altre volte…al mare. Vedi Lido di Dante…..il passo successivo sarà quello di appartarsi e farsela leccare ben bene. Lei dice che farsi il bidè è inutile perché basta avere un uomo che sappia leccare a lungo e a fondo. Me lo confessa ogni volta che la monto….a presto!!!
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9 years ago
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Sotto il tavolo
Arrivammo all’ora per la quale avevamo prenotato nel posticino tanto desiderato perche’ appartato, riservato, nascosto quasi da occhi indiscreti che avrebbero potuto distoglierci da quelli che erano I nostri pensieri ed I nostri desideri. Erano mesi che avevamo la voglia di trascorrere insieme qualche ora e la scusa di quella cena insieme giunse proprio nel momento piu’ propizio. Avevamo parlato tanto al telefono e durante I primi incontri di cio’ che ci piaceva, di cio’ che avremmo desiderato, di cio’ che piu’ di ogni altra cosa riscaldava il nostro corpo ed eccitava le nostre menti e finalmente eccoci insieme a varcare la soglia di quel ristorante che ci avrebbe messi l’uno accanto all’altro per qualche ora, che ci avrebbe fatto rispecchiare negli occhi dell’altro, che ci avrebbe sicuramente riscaldato molto piu’ di quanto possa fare una parola al telefono o in chat.
Lei vestita con una minigonna a mezza coscia nera ed un maglioncino con il collare in pelliccia oltre ad un cappotto scuro che le copriva le gambe fino ai polpacci, io in pantalone chiaro e giacca scura con una camicia bianca che risaltava sul colore della giacca. Avevamo da tanto tempo sognato quest’incontro e finalmente eccoci un po’titubanti e timorosi di presentarsi l’uno agli occhi dell’altro nella vera essenza di noi stessi ma fondamentalmente eccitati per questo incontro voluto e desiderato con il corpo e con la mente. Il cameriere ci porta ad un tavolo all’angolo del locale semivuoto e semibuio ed io cavallerescamente la faccio sedere con le spalle al muro prima di accomodarmi nella sedia accanto come per averla vicina e sentirla non piu’ solo virtuale. Cominciamo a parlare notando immediatamente negli occhi dell’altro la ricerca di quelle parole e di quelle sensazioni provate decine di volte in chat o al telefono nei mesi precedenti. Ordiniamo da mangiare ma credo che in mente avevamo tutt’altro fuorche’ la voglia di cibarci. Ci stavamo finalmente specchiando, stavamo scrutando I lineamenti dell’altro, stavamo cercandone I segni particolari. Avevo notato immediatamente il suo abbigliamento molto sexy dal cappotto e non smettevo di cercare con gli occhi ogni parte di lei piu’nascosta quasi per cercare ogni centimetro visibile della sua pelle dal maglioncino. Appena si era messa a sedere avevo scorto come si era leggermente sollevata la minigonna salendo fino al di sopra della mezza coscia…e vedere il collant che ricopriva la sua pelle e le rotondita’ perfette delle sue cosce mi dette una tale eccitazione che potevo sentire con perfezione al di sotto del boxer che mi ricopriva. Era stupenda, era come l’avevo immaginata ed anche piu’ bella ma l’importante era che fosse calda, era questo che mi aveva attratto subito in lei fin dalle nostre prime parole, ma ci mettemmo qualche minuto e qualche bicchiere di buon vino bianco prima di arrivare a parlare di cio’ che ci piaceva di piu’. Ci guardavamo sempre piu’intensamente, notavo nei suoi occhi lampi di luce mentre I miei cercavano sempre di scorgere la punta di un capezzolo o I brividi sulla sua pelle per poter meglio concepire la serata. La conversazione si stava facendo piu’calda, I ricordi e il rievocare discorsi avuti in chat fecero il loro effetto su di noi. Mi sentivo il sangue ribollire e potevo finalmente vedere in lei dei movimenti ripetuti sulla sedia come per cercare una posizione piu’ comoda ma che poi capii essere soltanto un modo per far rilassare il corpo dovuto all’eccitamento. Piano piano con il ginocchio sentivo il suo che casualmente si poggiava sul mio ma ne’ io ne’ lei avevamo intenzione di rimuoverlo…ci piaceva questo contatto, ci faceva sentire piu’uniti di quanto gia’ lo fossimo, fin quando avvicinai la mia mano alla sua e quasi per gioco gliela sfiorai con le dita aspettando la sua reazione. Non si mosse di un centimetro lasciando che le mie dita sfiorassero le sue e che il sudore della mia mano per l’eccitazione si mischiasse al suo che cominciavo a sentire altrettanto calda. Le chiesi cosa provava e lei rispose: "indovina!". Tornarono alla mia mente le nostre parole usate in precedenza tantissime volte e trovai il coraggio di chiedere ancora: "Non dirmi che ti senti gia’ bagnata?".
Lei sorrise dolcemente non rispondendo ma lasciandomi interpretare a mio piacimento quel sorriso…Mi piacevano le sue labbra ed I suoi denti e guardare quel seno dal maglioncino (doveva avere una terza abbondante) mi piaceva da impazzire. Mi sentivo sempre piu’gonfio sotto il boxer e cercavo di accavallare le gambe sempre piu’forte per tenerlo a bada. La mia mano intanto cominciava a prendere confidenza con la sua mano e le mie dita lentamente iniziarono a scorrere I suoi polsi e le sue braccia quasi per cercare ogni piu’piccolo segno di piacere. Adesso la sentivo rabbrividire e per un attimo notai gli occhi che si socchiusero….Continuai questa carezza mentre sotto al tavolo sentivo il suo ginocchio oramai pressare continuamente il mio. Nel momento in cui la vidi mordersi le labbra trovai il coraggio di chiederle se potevo sentire quanto fosse calda ed un suo sorriso fu la sua risposta. Lasciai la sua mano e poggiai la mia sotto al tavolo sul suo ginocchio incollato al mio. Finalmente le toccavo quel collant che avevo visto e lo sentivo morbido su miei polpastrelli. Lasciai scivolare le dita sulla sua gamba cercando si assaggiare tutto il collant e notando che lentamente lei stava divaricando le gambe con mia immensa eccitazione. Le mie dita scorrevano sulle sue cosce mentre I miei occhi non perdevano un solo movimento dei suoi e sentivo il mio sesso gonfiarsi sempre di piu’ ed iniziare a pulsare sotto la spinta delle mie dita sul collant. Risalivo piano fin quando cominciai a sentire un calore umido pervadermi le dita al contatto con il collant. Spinsi un po’ piu’a fondo le dita fino a sentirle l’inguine ed in quel momento un mugolio impercettibile uscii dalle sue labbra. Era caldissima. La mia mano aperta sulla sua coscia sentiva le pulsazioni della sua eccitazione e le mie dita stavano per la prima volta sfiorando e sentendo il calore che emanava il suo corpo. La sentii divaricare ancora un po’ le gambe mentre le mie dita ormai non si fermavano piu’e continuavano la loro marcia passando sopra lo slip coperto dal collant che potevo percepire gia’ intriso dei suoi umori. I suoi occhi ancora si chiusero mentre le dicevo; "Sei stupenda, mi fai impazzire". E lei in un filo di voce:" sarai tu a farmi impazzire se continui cosi’". Avevo voglia di sentirla tutta, avevo voglia di sentirla gemere anche se sapevo che il luogo non era dei piu’indicati, ma volevo farle provare cosa significa godere con la paura di essere sentiti o visti, ma soprattutto volevo che ripensasse a quel momento ogni qualvolta avesse avuta voglia di eccitarsi o di masturbarsi da sola. Era stupendo il calore che sentivano le mie dita, sentivo il collant gia’pieno del suo nettare che aveva oltrepassato gia’la protezione dello slip e sentendo questa eccitazione salire sempre di piu’, cominciai a far scivolare le dita tra le sue cosce mentre lei si sistemava meglio sulla sedia divaricando ancora un po’ le gambe. Le sentivo le labbra gonfie adesso, le sentivo pulsare dall’eccitamento, e muovevo le dita lentamente in senso circolatorio quasi per sentirne le pulsazioni. Era una sensazione stupenda quella che provavo masturbandola dal collant…i suoi occhi erano sempre piu’semichiusi, le sue labbra continuavano e serrarsi ed I suoi mugolii aumentavano In maniera proporzionale come il suo respiro che stava diventando pesante. Le mie dita sentivano le sue labbra schiudersi e gonfiarsi sotto il collant e lo slip e piu’le sentivo gonfiarsi piu’ le premevo e stuzzicavo ruotandoci le dita aperte. Sentivo il mio membro sempre piu’duro quasi scoppiarmi dentro il boxer ma volevo sentire lei godere, volevo riempire le mie dita del suo succo, volevo sentirla gemere ed urlare. Con il mignolo della mano risalii piano sul suo ventre cercando il bordo del collant e trovatolo lo scostai appena per far scivolare al suo interno le mie dita ormai esperte di quel corpo mentre sentivo il suo bacino che iniziava a contrarsi quasi per lasciar cadere via il collant ed ogni copertura che mi impediva di darle il piacere. Ansimava ad ogni movimento delle mie dita sulla sua pelle nuda ormai, fin quando sentii l’elastico del suo slip e scesi ancora pu’in basso fino a sentire con la mano aperta il calore delle sue cosce quasi spalancate sotto al tavolo.
Ricominciai a premere con le dita sullo slip e mi accorsi che era veramente fradicio. Il suo ventre continuava a contorcersi sentendo la mia mano ed I suoi respiri erano sempre piu’profondi. Sapevo che in quel momento stava cercando di darsi il massimo piacere e di godere appieno di quelle carezze ma allo stesso tempo sentivo anche dal suo calore che le onde dell’orgasmo la stavano catturando per portarla nel mondo del piacere assoluto. Le mie dita ruotavano ancora sul suo slip e sempre piu’profondamente fin quando trovarono il bordo laterale dello slip e lo scostarono. Al primo impatto con il suo pelo umido sentii il mio sesso pulsare quasi volesse esplodere ma cercai di controllarmi muovendo ancora le dita sotto quello slip carezzandole I peli pubici sul ventre e cercandole finalmente le labbra che impazzivano ormai dalla voglia di esplodere. Mi muovevo sempre piano trovando le sue labbra completamente dilatate e sentendo il piccolo bottoncino che gia’ abbastanza gonfio e duro stava pulsando della sua eccitazione. Iniziai a giocarci, a stringerlo tra due dita, a stuzzicarlo mentre la sua faccia era diventata rossa ed ormai l’impeto del suo orgasmo che stava sopraggiungendo sembrava irrefrenabile. Continuai cosi’ per minuti fin quando non mi sembro’che stesse per esplodermi tra le dita quel clitoride che tanto avrei voluto poter succhiare in quel momento ma che dovevo accontentarmi appena di titillare e di schiacciare. Il suo ventre adesso si muoveva in alto ed in basso seguendo il ritmo delle mie dita che cercarono le sue labbra spalancate dove immergersi per mai piu’uscirne. Lasciai che un primo dito la penetrasse prima di sentirle le pareti vaginali completamente dilatate e bagnate e di provare a penetrarla con un secondo dito, ma nel momento in cui l’indice ed il medio iniziarono a masturbarla senza sosta notai il suo bacino muoversi ancora pu’rapidamente come impazzito ed in preda ad una furia ed un desiderio crescente. Con il palmo della mano continuavo a schiacciarle il clitoride e le dita che sentivo sciaguattare dentro il suo corpo tanto era bagnata continuavo a ruotarle e spingerle dentro e fuori. I suoi mugolii erano veri e propri gemiti nel momento in cui sentii un suo lieve: "Non ce la faccio piu’…sto per eslpodere!". E le mie dita allora ancora insaziabili aumentarono il ritmo e la spinta seguendo I movimenti del suo ventre che sentivo contrarsi ad ogni penetrazione. Il mio sesso stava per esplodermi e lo sentivo duro come non mai tanto mi piaceva e mi eccitava la situazione e continuavo a masturbarla cosi’ senza paura solo per la voglia di sentirla godere e di sentirmi le dita riempite di lei e del suo piacere. Era rossa in viso, con gli occhi chiusi ormai e le labbra aperte dal piacere di quelle sensazioni che stava provando. In modo repentino la vidi portarsi la mano tra le gambe per spingere piu’forte la mia sul suo corpo nell’attimo in cui la sentii ansimare piu’forte, stringere le cosce intorno alla mia mano e riempire le mie dita del suo nettare che non vedevo l’ora di assaggiare. Rimase cosi’ immobile per qualche attimo cercando di riprendere fiato per quello che come poi mi disse era stato l’orgasmo piu’potente ed esplosivo che aveva vissuto grazie solo ad una masturbazione. Era stupendo stare ancora con le dita dentro di lei cercando di afferrare piu’succo possibile del suo orgasmo muovendole ancora lentamente fino ad aspettare che le contrazioni cessassero e riprendesse la respirazione regolare. A quel punto ritirai la mano dal suo corpo e come desideravo fare da tanto tempo portai le dita piene di lei e del suo piacere alle mie labbra per succhiarle senza lasciarne neanche una goccia. Era stata una esperienza meravigliosa che ci ripromettemmo di ripetere altrove se ce ne fosse stata la possibilita’, ma cio’ che rimase a me di quella serata fu l’averla vista godere davanti a me, l’averla vista impazzire di piacere con le mie dita, l’averla sentita gemere e contorcersi fino al massimo del piacere, ed e’ una scena che non potro’ mai dimenticare.
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9 years ago
alex1404,
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Il mio primo ditalino in pubblico
Claudia si racconta:
Dopo la prima eccitantissima esperienza con la mia amica quel pomeriggio nella mia camera, qualcosa dentro di me e´ cambiato. Non avevo piu´ la paura del sesso come mi avevano inculcato fin da piccola, o meglio stavo sempre attenta a cio´ che facevo, ma l´essermi masturbata davanti alla mia amica e l´ aver visto lei fare la stessa cosa davanti a me aveva acceso in me una luce nuova, dei nuovi orizzonti di piacere che ritenevo irraggiungibili, delle immagini che mi facevano eccitare ancora di piu´ ogni qualvolta tornavano alla mia mente. Continuavo a frequentare il mio ragazzo di allora ma sentivo dentro di me che quella parentesi pomeridiana non potevo considerarla solo tale ed ogni volta che mi toccavo e mi masturbavo fino all´ orgasmo era quella l´ immagine che mi tornava più di frequente davanti agli occhi. Rivedevo le mani della mia amica che scivolavano sotto il suo slip, ripensavo ai suoi gemiti, ai suoi occhi, alle sue carezze che come le mie nello stesso istante si poggiavano dovunque. E il ricordo del suo urlo liberatorio nel momento culmine in cui le sue dita entravano ed uscivano dalla sua fica sempre piu´ bagnate era un qualcosa che ogni giorno mi faceva eccitare, bagnare e che mi costringeva a rintanarmi in camera per raggiungere il mio piacere. E da allora comunque mi eccitava vedere una donna o una ragazza come me presa in un momento di lussuria, mi bagnavo facilmente ogni qualvolta mi capitava di vedere una coppia fare sesso anche se, con il tempo, imparai a capire che mi piaceva vedere una donna eccitarsi. Non temevo di diventare lesbica anche perche´ riuscivo a riscaldarmi anche quando stavo con il mio ragazzo o quando mi capitava di vedere qualche scena dove c´ erano dei ragazzi nudi con i loro membri in mano o presi in scene di sesso, ma la cosa che iniziai a capire fu che mi attiravano anche le donne, che mi piaceva vederle eccitate e calde, che mi masturbavo molto di piu´ pensando alla loro fica bagnata come la mia. Quello che mi successe una volta pero´, fu qualcosa di tremendamente eccitante e forte che ancora oggi mi fa bagnare ogni qualvolta mi torna in mente. Ogni giorno per andare a scuola prendo l´ autobus e quella mattina nonostante mi fossi fatta l´ abituale ditalino notturno prima di dormire, mi ero svegliata con una voglia strana, mi ero svegliata con lo slip ancora umido e con il clitoride che mi pulsava. Non avevo ovviamente il tempo di masturbarmi la mattina prima di andare a scuola e cosi´ mi feci una doccia veloce lasciandomi addosso una voglia matta di godere. Scelsi per quel giorno un vestitino corto ed un paio di collant leggeri che coprivano un perizoma bianco e sottile che mi facevano stare bene in quanto leggero e non molto spesso. Mi affrettai alla fermata dell´autobus che avrebbe impiegato poi circa 45 minuti per portarmi a scuola e mentre lo aspettavo mi chiedevo ansiosa cosa avessi sognato di cosi´ eccitante da farmi svegliare con quella voglia addosso e tutta bagnata. Non trovando una risposta adeguata, lasciai scorrere la mia mente ed appena arrivò, presi posto sull´ autobus in una delle file di mezzo accanto al finestrino dove per il momento non c´era nessuno seduto. L´ autobus parti´ ed i miei occhi fuori dal finestrino come ogni giorno seguivano la strada correndo insieme al paesaggio che ci fiancheggiava. Le fermate si susseguivano, altri passeggeri salivano a bordo mentre i miei pensieri vagavano ed i miei occhi seguivano quelle immagini ormai conosciute a memoria. Ad un tratto l´ autobus si fermo´ al segnale rosso di uno di quei semafori che sembra non finiscano mai e potei osservare molto attentamente la macchina che si accosto´ all´autobus nella corsia attigua. C´era sopra una signora di circa 30 anni molto bella, con i capelli lunghi e scuri che le scivolavano sulle spalle ed una camicetta bianca molto generosa dalla quale potevo intravvedere il bel reggiseno a balconcino nero che sorreggeva un seno non grande ma ben fatto. L´ immagine subito fece fermare i miei pensieri, ed i miei occhi iniziarono a scrutare e cercare qualsiasi cosa di quella donna che inconscia si stava tranquillamente fumando una sigaretta con il finestrino aperto a meta´ aspettando che il semaforo diventasse verde. I miei occhi seguirono il bordo della sua camicetta aperta e scesero scorgendo una minigonna di cotone nera dalla quale potevo vedere chiaramente fuoriuscire il bordo di due collant autoreggenti. Mi soffermai a guardare quelle gambe che mi sembravano perfette e ricominciai a sentire il calore tra le mie cosce. Mi sentivo ancora eccitata e molto di piu´ di quanto lo fossi stata appena sveglia. Quella donna a circa due metri dai miei occhi inconsapevole di essere osservata mi stava facendo impazzire dal desiderio. Provai ad accavallare le gambe cercando di capire, se potevo, quanto fossi bagnata e fu qualcosa di incredibile. Poggiando una coscia sull´ altra sentivo che il collant in mezzo alle gambe era bollente e potevo chiaramente contare le contrazioni del clitoride che cercava di spingersi al di fuori delle piccole labbra. Mi stavo eccitando da matti, era bastato il vedere due gambe ed il bordo di due autoreggenti per farmi allagare la passerina e rendere il mio perizoma completamente intriso di umori. Mi guardai un po´ intorno e mi accorsi che l´ autobus era quasi pieno adesso anche se nessuno si era seduto nel posto accanto al mio. Riposai i miei occhi su quelle gambe strusciando le mie cosce piu´ forte l´ una all´ altra e stringendole quasi per schiacciarmi le labbra che sentivo gonfie all´ inverosimile. Vedevo quella donna che continuava tranquillamente a fumare quando, aspettando ancora il verde, improvvisamente si volto´ verso il sedile posteriore per prendere un giornale e quello che vidi mi fece impazzire dal piacere…Le gambe le si divaricarono appena quel tanto che bastava per farmi vedere le sue cosce bianche oltre gli autoreggenti ed il colore nero come il reggiseno del suo slip a coprirle la vulva che immaginavo dolce e profumata. Sentii una ondata di calore salirmi dalle cosce che ormai premevo sempre piu´ forte l’una all’altra e potevo immaginare le labbra della fica gonfie e bagnatissime e sopra di esse il clitoride che si contraeva ad ogni pressione della mia gamba sull´ altra. Gocce di sudore iniziarono a scendermi dalla fronte ed avvamparmi il viso, ma la voglia di toccarmi era cosi´ forte che senza pensarci piu´di tanto presi la giacca poggiata nel sedile accanto a quello dove stavo seduta e me la misi subito sulle gambe cercando di coprirmi almeno fino all´ altezza delle ginocchia. Rimasi cosi´ con le gambe leggermente aperte cercando di immaginare il profumo di quello slip, di sentire l´ odore di quella fica che in quel momento mi appariva bagnata quanto lo era la mia che a stento riuscivo a tenere socchiusa. Fu un attimo poi la vidi voltarsi nuovamente e l´ immagine di quello slip scomparve lasciandomi solo il bordo delle autoreggenti ma la fica ancora piu´ piena del mio nettare. Poi il semaforo divento´ verde e vidi la mia donna ingranare la marcia e scomparire davanti all´ autobus ma la mia voglia continuava a pulsare e contrarsi e non ci volle molto tempo perche´ mi guardassi in giro e lasciassi che la mia mano si infilasse sotto la giacca che copriva le mie cosce. In un attimo passai le dita aperte tra le mie cosce e la sensazione che ebbi strusciando il collant appiccicoso sul perizoma fu talmente forte che un brivido mi percorse tutto il corpo. Mi sentivo sporca in quel momento, ero in mezzo ad altre persone (che fortunatamente non sembravano interessate a me), ma mi stavo accarezzando sotto il vestito e ne provavo un immenso piacere. Lasciai che la mano si muovesse piu´ a fondo tra le mie cosce premendo con la punta delle dita nei punti che sapevo mi avrebbero fatto godere in breve tempo. Rivedevo ancora quelle gambe bianche e quello slip nero e con gli occhi semichiusi guardavo il vuoto al di fuori del finestrino lasciando che le mie dita facessero il resto. Le premevo e le spingevo avanti e indietro sul collant come quasi volessi sfondarlo ed entrarmi dentro ma non avrei potuto farlo e lo sapevo bene e cosi´ mi limitavo ad accarezzarmi con forza premendo sempre piu´ forte. Sentivo l´ odore dei miei umori impregnati nel collant giungermi alle narici e questo profumo forte mi mandava in estasi e faceva in modo che premessi le dita ancora piu´ a fondo tra le labbra che potevo sentire gonfie ed ormai quasi aperte. Piano piano cercavo di divaricare un po´ di piu´ le gambe senza dare nell´ occhio facendo attenzione a non far muovere la giacca poggiata sulle gambe ma piu´ le allargavo piu´ la voglia di penetrarmi aumentava…e non potevo farlo. Mi limitavo a muovere il bacino contro le mie dita, a schiacciare il clitoride con la punta delle dita, a lasciar scorrere la mano aperta avanti e indietro sul collant sentendo il perizoma quasi completamente immerso dentro la fica pulsante. Mi sembrava di impazzire: stavo godendo e nessuno se ne stava rendendo conto davanti e dietro di me. Le mie dita circuivano il clitoride e lo schiacciavano e scendevano sulla mia fica che ormai sentivo spalancata e mi muovevo quasi saltando su quel sedile che ormai bruciava sotto di me. Stavo per godere, la voglia di esplodere era tremendamente forte come la voglia di urlare al mondo intero che la mia fica stava per darmi un orgasmo fantastico, ma mi limitavo purtroppo a mordicchiarmi le labbra, a contenere la mia voglia di gemere e di mugolare, a guardare con indifferenza il mondo al di fuori del finestrino. Sentii una vampata di calore salirmi dal basso ventre e con forza e desiderio lasciai che le mie dita si muovessero piu´ velocemente sul collant impiastricciato dei miei umori. Sembrava che fossero passati anni dall´ ultima volta che mi ero masturbata da quanta foga ci mettevo nello spingere le dita avanti e indietro senza sosta schiacciando piu´forte il bottoncino che ormai sentivo duro sul polpastrello. Non mi fermavo, le onde del piacere erano come delle scariche elettriche che mi salivano dalle cosce e giungevano al cervello che voleva solo l’ orgasmo in quel momento. Le dita correvano piu´ veloci adesso sul collant mentre sentivo le gambe che inconsciamente si allargavano coperte dalla giacca. Stavo impazzendo dal piacere nonostante a tratti mi rendevo conto dove fossi e cercassi di trattenermi. Ma era troppo tardi e troppa era la voglia di godere li´ su quel sedile, davanti a tutti, accanto a quella donna che neanche mi aveva vista ma della quale conoscevo tutto….E spingendo ancora le dita e premendo il perizoma dentro la mia fica e stuzzicando il clitoride, mi sentii piegare le gambe e mancare le forze quando un orgasmo impetuoso come un fiume in piena mi raggiunse lasciandomi sconvolta ed ansimante con la mano che satura del mio miele continuava a scivolare rallentando la corsa. Mi sentivo accaldata ma avevo provato un qualcosa di incredibilmente eccitante e mentre le dita premevano ancora sulla fica sentivo le contrazioni del mio utero che spingevano fuori ogni goccia del mio piacere. Mi stavo rilassando molto lentamente lasciando che la mano ancora aperta scivolasse tra le cosce e nei minuti successivi iniziai a temere che qualcuno potesse avermi vista ma in fondo non mi importava poi piu´ di tanto, avevo goduto e questa era la cosa importante, mi sentivo si´ un po´ porca nell´ aver compiuto su quel mezzo pubblico un qualcosa che non avrei mai pensato di fare, ma stavo iniziando una nuova vita che mi avrebbe dato sempre maggiori piaceri e con il passare del tempo stavo iniziando a capire che qualsiasi posto e qualsiasi situazione era buona per godere e per raggiungere un orgasmo. Quel ditalino fatto su quell´ autobus mi ha tenuto compagnia per molte sere e molti giorni e non posso negare che ogni volta che ci penso sento ancora la fica inumidirsi ed il clitoride gonfiarsi dandomi la voglia di farlo ancora e di ripetere quella esperienza che mi fece godere da matti.
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9 years ago
alex1404,
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La genesi
Tutto ebbe inizio nel lontano 1979. Quell’anno fui chiamato a prestare servizio militare in una città del nord. La paga era misera e x noi proletari era duro andare avanti. Chi non aveva problemi morali, si accompagnava con gay disposti a pagare x le prestazioni.
Conobbi Vittorio, un uomo sulla cinquantina, capelli leggermente brizzolati, fisico tonico, una domenica pomeriggio in un bar. Una chiacchiera tira l’altra, facemmo amicizia e rimanemmo d’accordo di vederci nei giorni seguenti. Fu al secondo appuntamento, che avemmo il primo contatto sessuale. Come detto nel precedente racconto, sebbene mi piaceva andare con gli uomini, mi limitavo al mio ruolo attivo, e niente baci.
Eravamo di sera nella sua macchina in una stradina buia di periferia. Quando, dopo aver fermato l'auto, mise la sua mano sulla mia coscia, la patta si gonfiò. Quando poi l’aprì dicendo “vediamo cosa c’è sotto” il cazzo uscì fuori tutto duro.
Lo carezzò brevemente con le mani, poi vi si buttò sopra con il viso, e con le labbra iniziò un lento giù e su, interrotto ogni tanto da una slinguazzata. Non dovette attendere molto x ritrovarsi la bocca piena di bianca crema che ingoiò con piacere.
Debbo dire che il nostro diventò un vero rapporto di amicizia. A volte ci si vedeva solo x bere qualcosa, senza fare sesso, e magari mi dava anche del denaro. A volte si faceva sesso senza scambio di denaro. Mi portava a mangiare nei migliori ristoranti, dove il conto x una singola persona poteva essere paragonato ai 70, 80 € attuali. Aveva un buon impiego e poteva permetterselo.
I nostri incontri sessuali avvenivano in auto, a casa sua, raramente, quando non c’erano famigliari, oppure nel retrobottega di una boutique di un suo amico.
Ma fu nell’estate dell’80 che ci fu l’esplosione dei ns incontri sessuali.
La sua famiglia era in vacanza in riviera e noi ci si incontrava in tutta tranquillità a casa sua.
Fu una di queste sere……..
L’avevo già posseduto in piedi nel bagno, e l’avevo aiutato a venire tenendogli l’uccello in mano (avevo fatto un passo in avanti).
Poi avevamo mangiato qualcosa di frugale. Infine ci eravamo spostati in salone per sentire un po’ di musica.
Eravamo seduti sul divano e mi teneva il mio capo sul suo petto. Il suo mento mi massaggiava la testa con i cortissimi capelli. Ricordo che era molto piacevole e sensuale. Poi si staccò e sentii la sua bocca sul collo e le orecchie. Alternava piccoli baci e morsi a slinguazzate.
“Non ti piacerebbe provare a prenderlo dietro?” mi sussurrò. Non risposi, lasciai continuarlo. Il cazzo mi si era rigonfiato. “Hai paura di perdere la tua virilità?” insisteva lui “Tanto guarda che siamo tutti omosessuali, attivi e passivi. La parola OMO significa stesso, quindi sia che sei attivo, sia che sei passivo, sei sempre omosex. E poi siamo solo noi nell’intimità di queste 4 mura”. “Nonnn, non so” risposi io sibilando le parole a occhi chiusi, mentre la sua mano mi palpeggiava il cazzo.
Ma mentre davo questa risposta, nella mia testa risuonavano le sue parole. Poi d’improvviso sentii le sue labbra sulle mie, l’alito fresco di menta (in seguito realizzai che era un escamotage per incentivare l'altro al bacio), la sua lingua entrare nella mia bocca. Non mi era mai successo di baciare un altro uomo. Non feci resistenza, ma anzi, con meraviglia la mia le andò voracemente incontro. Intanto con la mia mano gli avevo fatto diventare il cazzo duro.
“Ti va di baciarmelo?” disse lui accompagnando con la sua mano il mio capo sul cazzo. Ma si, dissi tra me e me, non è sbagliato quello che ha detto. OMO è sinonimo di stesso, e quindi se scopiamo con lo stesso sesso che senso ha fare queste distinzioni tra attivo e passivo?
Presi il suo uccello in bocca, e ricordando il suo modo di fare i pompini, cominciai a succhiarlo. Era piacevole. Poi mi tirai su, ci baciammo e infine gli dissi “Mi hai convinto, voglio provare a prenderlo, ma mi raccomando, fai piano, è la prima volta”, “Non ti preoccupare, girati con la pancia verso lo schienale del divano, mentre vado a prendere l’olio”.
Tornò subito dopo con una tazzina d’olio. Io ero con il viso poggiato sullo schienale, il sedere all’indietro, in una mezza pecorina. Sentii la sua lingua leccarmi l’ano e la zona intorno. Era proprio piacevole quel massaggio. Infine sentii le sua dita, unte di olio, che lavoravano intorno all’orifizio per aprirlo bene. Poi quando sentii il palmo della sua mano sinistra sul mio fianco sinistro, capii che quello che stava entrando nel mio culo era il suo cazzo. Non fu traumatico sicuramente x due fattori. Primo perché me lo aveva lubrificato e fatto rilassare bene; secondo perché aveva un bel cazzo, di quelli che iniziano con la cappella piccola, e si ingrossano man mano scendendo il tronco.
Era fatta. Avevo perso la mia verginità.
Vittorio cominciò a cavalcarmi con foga, aumentando e rallentando sia il ritmo che i colpi. Avevo il cazzo eccitatissimo. Fu quando cominciò ad assestare, con la forza dei reni, colpi secchi che cominciai a sentire dolore. Ma era solo dolore?!? Sicuramente mi trovavo in quel confine ben descritto dal marchese De Sade, dove dolore e piacere si confondono, e confine più non c’è.
Mi prese il petto con le mani e mi tirò su. Sentivo il suo respiro forte, affannato sul mio collo. “Allora ti piace? Ne valeva la pena?” mi sussurrò, “Siii” risposi io.
Mi girai con la testa e ci baciammo. “Fammi capire quando stai per venire, che veniamo insieme” mi disse. Non dovette attendere molto.
Esplodemmo quasi all’unisono in un grande orgasmo, e mentre lui mi veniva dentro (era l’80 e l’AIDS ancora lontano) il mio sperma schizzando fuori con la forza dei 20 anni, andò a posarsi sullo schienale del divano.
Rimanemmo alcuni minuti abbracciati, con lui dentro di me, stanchi ma felicemente appagati.
Quella sera rientrai in caserma con 30 minuti di ritardo. Mi beccai 5 giorni di CPS (se ricordo bene dovrebbe significare Camera Punizione Semplice, previsto x le infrazioni leggere, in sostanza si rimaneva consegnati in caserma, senza poter uscire) ma ne valsero la pena.
A volte i racconti hanno una morale. Anche questo ne ha, e qual è? A tutti quei giovani baldanzosi che si dichiarano “bsx ma solo attivi” dico: provatelo ora che siete giovani e avete il cazzo bello duro, il vero piacere anale, l’orgasmo senza bisogno di segarvi. Non aspettate di entrare nell’età matura (perché tanto è una tappa obbligata che in età matura avrete voglia di provare anche il piacere passivo) e dovrete aiutarvi masturbandovi x raggiungere l’orgasmo.
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9 years ago
singlebsx1959,
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La mia prima volta con un uomo - parte 2
Antonio tornò a sedersi al mio fianco sul divano, ancora rosso in volto, e di tanto in tanto si portava la mano sulla fronte, sospirando profondamente, evidentemente pieno di imbarazzo. Sullo schermo, continuavano a scorrere le immagini di sesso sfrenato tra il mio conoscente e i due transessuali di colore. Antonio, che appariva forse più giovane di cinque sei anni nel video, passava ininterrottamente dal succhiare un uccellone nero al limonare con l'altro trans, dal leccare un buchetto dilatato e lubrificato al farsi inculare con violenza da quelle cappelle turgide e lucide... Il tutto senza mai venire! Dopo circa 10 minuti di video, Antonio al mio fianco pareva tornato tranquillo, e anzi aveva allargato le braccia sopra la testiera del divano. "Ehm...", sussurrò ad un tratto, "Ti piace davvero?"
Io lo guardai appena un istante, per tornare a godermi lo spettacolo del mio amico impalato in culo e in bocca dalle due stallone, e annuii, mentre in quel momento mi accorgevo che un po' alla volta il mio cazzo si era indurito, e ora pulsava visibilmente da sotto i pantaloni. "Ti invidio molto..." ho sussurrato, con un tono di voce improvvisamente più spezzato e incerto.
Antonio deve aver capito cosa mi passava per la testa, perché, senza dire nulla, si è tolto il maglione, restando a torso nudo. "Non ti dispiace? Inizio a sentire caldo..." mi ha mormorato. "Figurati", gli ho sorriso, arrossendo, e il mio sguardo è sceso un solo istante (ma credo che lui se ne sia accorto) a guardargli il petto e le spalle, "Anzi..." ho aggiunto, distogliendo definitivamente gli occhi dal video, mentre continuavano a giungermi alle orecchie i gemiti dell'orgia, e fissandoli in quelli di Antonio.
"Anzi?" ha sorriso lui, "E perché 'anzi'?" Mi sentivo totalmente in balia della sua voce, abbandonato sul divano, era come se non fossi in grado di fare altro che assecondare il calore crescente che sentivo nello stomaco. Antonio si avvicinò piano, senza però ancora toccarmi. Mi arrivò un'ondata del suo odore... Profumo di dopobarba e, più profondo e ipnotico, di sudore fresco, magnetico e maschile.
"perchè..." balbettai io slacciandomi lentamente la patta dei pantaloni, "... perché il tuo corpo mi eccita da morire...".
Antonio mugolò, e improvvisamente mi fu addosso, avvolgendomi con le sue braccia. Le nostre labbra si sono incontrate in silenzio, e le nostre lingue si sono incrociate a lungo, nel fiato caldo e umido che rompeva i nostri respiri eccitati. Era la prima volta che baciavo un uomo, e l'emozione, unita all'agitazione e all'eccitazione del momento, mi confondeva la mente. Dopo alcuni minuti in cui restammo in silenzio baciandoci, mi staccai dalle sue labbra, e scesi con la mia bocca fino ai suoi capezzoli, larghi e morbidi, che iniziai a succhiare e mordicchiare. Dal canto suo, Antonio mi aveva sollevato la felpa, e anche lui aveva indagato con le mani la mia pelle, fino a trovare i miei capezzolini, che iniziò a strizzare senza pietà, pizzicandoli, tirandoli, come se mi volesse mungere... "Hmmmm" gemetti, ma senza sottrarmi alle sue dita, mentre con la mano ero sceso a palpare i pantaloni di Antonio. In poche mosse abbassai la lampo e infilai le dita sotto i boxer, incontrando la consistenza rigida e bollente del suo uccello. Lo estrassi a fatica, e improvvisamente proruppe dai pantaloni un cazzone scappellato, completamente in tiro e perfettamente depilato, di dimensioni notevolmente maggiori rispetto al video... "Dio mio!" esclamai, tenendolo in mano e saggiandone la consistenza, "E' gigantesco!" Antonio sorrise, appoggiando una mano con delicatezza sulla mia nuca e invitandomi a scendere con la bocca sulla cappella: "Eh... tu mi ecciti molto di più di quelle due trans, amore!"
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Il mio ecografo
Questa seconda storia che vi racconto (verissima come le altre poche scritte e da scrivere) racconta dell’unica volta (fino ad oggi), in cui ho tradito nel vero senso etimologico della parola mio marito, nonostante lui già era un cuckold convinto e sapeva delle mie scopate con altri uomini (vedi il primo racconto). Ho tenuta nascosta questa mia relazione per circa 2 anni perché volevo avere il gusto di provare le emozioni di un vero tradimento e di un rapporto clandestino che in quel momento volevo condividere solo con il mio amante, a cui non ho mai detto di avere un marito cornuto contento. In verità, l’ho fatto, anche perché ero sicura che nessuno poteva scoprire questa mia relazione clandestina. Quando la stessa è finita, perché andammo via da quel luogo, il giorno del compleanno di mio marito ,decisi di rivelare questo tradimento, sapendo bene di fargli un grandissimo regalo di compleanno e facendolo eccitare all’ inverosimile raccontando tutto nei minimi dettagli consapevole che la sua reazione sarebbe stata di puro godimento, cioè di una mega sborrata.
Tutto inizia quando mi viene diagnosticata una malattia (nulla di serio fortunatamente) irreversibile, che dovevo però monitorare con delle ecografie (una ogni sei mesi). Chiesi ad una mia amica un medico ecografo di cui mi potevo fidare e mi fu indicato un medico molto bravo, serio e meticoloso una dei più bravi sulla piazza (confermo).
Telefonai, mi rispose lui (non ha segretaria chissà perché) mi diede un appuntamento per un giorno di mattina e mi chiese se era la prima volta che mi recavo da lui e mi raccomandò di portare tutte le analisi e diagnosi varie in mio possesso.
Visto che mi dovevo spogliare rimanendo solo in intimo, davanti ad una persona che non conoscevo affatto, non volevo andare da sola e visto che mio marito non sarebbe potuto venire, chiesi alla mia amica che mi aveva indicato il medico, se potava farmi compagnia per la visita, accettando la mia richiesta.
Ci ricevette un medico alto, pelato con un fisico muscoloso, palestrato con una età sui 55 anni circa. Non era bello, ma aveva un viso molto curato intrigante con due grandi occhi neri, labbra carnose , una voce sicura e due grandi mani. Mi fece la visita suscitando in me tanta fiducia era veramente molto meticoloso e preparato , mi spiegò tutto nei minimi dettagli, insomma un vero professionista. Dopo l’ecografia, approfittando del fatto che non aveva altre visite, si intrattenne con noi parlando di svariate cose, ci raccontò anche un po’ di lui, ci disse che era separato e adesso conviveva con un altra donna, che aveva avuto diverse donne non credendo nel matrimonio e che prendeva la vita come viene, quando poteva si divertiva, parlò di tante esperienze di vita avute. Mi diede impressione di un uomo che sapeva quel che voleva, deciso, sicuro ma anche molto professionale. Alla fine ci salutammo e quando andai via mi strinse la mano con un certo piacevole vigore sfiorandomi con le dita la mia internamente, aveva una mano molto grande.
Sulla via del ritorno, la mia amica mi dice “hai fatto colpo sul dottore hai visto come ti guardava? Che occhiate ti buttava”? Io risposi che era una sua impressione che non avevo fatto caso a quello che lei diceva. E lei” dai che è vero e poi non dirmi che non ti intriga un tipo così è un bel macho”. Io non ribattei, anche se ero d’accordo con lei in questa ultima affermazione; comunque tutto finì li.
Il passo decisivo di questa storia fu circa 4 mesi dopo, un giorno qualunque mentre per caso, parcheggiavo la mia auto nella piazzetta antistante lo studio medico, arrivò lui con la sua grossa moto e parcheggiò davanti al suo portone, io mi accorsi e gli feci cenno di saluto e lui non so se mi riconobbe, ma ricambiò il saluto e vidi che indugiò molto, rivolto verso di me buttandomi un intrigante e prolungato sguardo. Entrò nel suo portone insistendo nel suo sguardo e come se non bastasse arrivando sopra al suo studio indossando il camice si affaccia dal balcone e mi fissa passandosi flebilmente ma senza equivoci, la lingua tra le labbra. Quegli sguardi mi turbarono tanto in maniera piacevole , quell’uomo era veramente un conquistatore seriale, un vero sfacciato porco. Per circa una settimana pensai piacevolmente a quei vogliosi sguardi, poi col tempo si dissiparono.
Nell’imminenza della nuova visita, mi ricordai di nuovo di quell’incrocio di sguardi e pensavo spesso come dovevo comportarmi, il medico, dal giorno degli sguardi, mi intrigava molto devo dire e questa volta volevo andare da sola da lui per vedere come si sarebbe comportato. Così telefonai per l’appuntamento (non credo lui si ricordò del mio cognome) mi chiese se preferivo l’appuntamento di mattina o pomeriggio e se era la prima visita, io preferivo di mattina (ero sicura che sarei andata sola) e rimanemmo per il martedì successivo alle 11,15.
Andai da sola mi vesto in maniera elegante ma sobria, anche con un intimo bello molto fine ma non volgare, non volevo dare elementi di provocazione nei suoi confronti.
Quando arrivai allo studio, mi accoglie e colsi nel suo volto la piacevole sorpresa nel vedermi e mi disse che ora si ricordava di me. Mi fece accomodare e disse di aspettare che aveva un paziente in visita, dopo 5 minuti dal mio arrivo un ‘altra paziente anziana fu accolta dal dottore nello studio. Finì subito con il primo paziente e mi chiese se cortesemente potevo far passare l’anziana prima di me visto che era una visita veloce, invece con me avrebbe impiegato più tempo. Mio malgrado a malincuore consentivo, l’importante dissi era non perdere troppo tempo. Lui mi rassicurò mi disse “lo prometto”. Devo confermare, che appena 10 minuti dopo l’anziana donna era già fuori dallo studio medico, il dottore compiaciuto mi dice “sono stato di parola?” io confermai e così mi invita a passare nello studio, che lui sarebbe arrivato a breve, andò in bagno e quando tornò vidi che aveva tolto il camice (poi capì perché) aveva un pantalone in panno grigio e una bella camicia aperta di sopra che faceva intravedere una folta peluria nera e risaltava ancor di più i muscoli. Mi chiese come andava, io risposi bene, vide gli ultimi esami e mi invitò a spogliarmi ed accomodarmi sul lettino per l’ecografia, sinceramente ero tesa, ma mi piaceva stare con quell’uomo sola nella stanza semi buia; iniziò la visita e mi disse di rilassarmi il più possibile, che doveva approfondire degli aspetti che la prima volta erano stati tralasciati ed aveva bisogno di più tempo e della mia collaborazione nell’essere sciolta e rilassata e per rendere tutto ciò meglio possibile, contestualmente alla visita mi avrebbe aiutata a rilassarmi con dei leggeri massaggini in dei punti ben precisi e con della musica appropriata in sottofondo.
Iniziò l’ecografia e contestualmente alla visita cominciò a massaggiarmi lentamente in vari punti del corpo e proseguendo, capii che si soffermava insistentemente in punti ben precisi,che mi creavano dei lievi brividi di piacere che man mano si fecero sempre più intensi. Iniziai a respirare sempre con maggior affanno, e percepivo un piacere che mi pervadeva lungo il corpo e mi eccitava grazie a quell’uomo che mi stava “ VISITANDO”, lentamente ero diventata un vulcano, i capezzoli del mio abbondante seno si erano inturgiditi e sembravano voler oltrepassare il tessuto del mio reggiseno .
Lui si accorse di tutto, il suo lavoro stava dando i risultati da lui sperati e mi rassicurava, con voce suadente consapevole del fatto che mi stava portando dove lui voleva continuava a dirmi di rilassarmi e di stare tranquilla che al momento non aveva riscontrato nessuna anomalia a riguardo la mia malattia. Io ero in estasi , il mio respiro diventò affannoso, sentivo caldo, ero eccitata e lui lo sapeva e se ne accorgeva. Spesso mi faceva cambiare posizione e alcune volte mentre mi visitava, posizionava il suo pacco davanti al mio viso e qui notavo un notevole rigonfiamento che faceva intuire anche il suo stato di vogliosità e eccitazione nei miei confronti. Il suo viso si compiaceva quando capì ( e non era difficile) di avermi ormai in pugno e tutto si materializzò quando nell’ennesimo cambio di posizione, involontariamente, con il mio braccio toccai la sua patta e di riflesso il suo cazzo sentendo tutta la sua turgidità . Fu un attimo in cui incrociammo i nostri sguardi, io mi morsi il labbro pur di non ansimare e lui mi sorrise gettando via il suo aplomb. Mi disse “abbiamo finito è tutto ok” e nel medesimo istante prese la mia mano e me la portò sul suo rigonfiamento. Io non feci nessuna resistenza e accarezzai con cura il membro del dottore sentendolo duro e grosso nei pantaloni.
Mi fece alzare mi rassicurò che nella visita non aveva riscontrato nessuna criticità e da dietro appoggiandosi con il pacco al mio culo, palpandomi le tette e mettendo da parte il lei, mi disse “adesso ti faccio un’altra visita” baciandomi sul collo, “sei stata dura a resistere ma ci sono riuscito”. Mi spiegò poi che durante la specializzazione negli Stati Uniti aveva frequentato un corso di massaggio erotico e sapeva individuare i punti deboli di ognuno di noi, infatti diceva, che ogni persona ha delle parti erogene inconsapevoli e diverse uno dall’altro e, in quel corso gli avevano insegnato a individuare queste parti, e con me adesso e con qualche altra paziente prima di me che si era scopato, raccoglieva i frutti di quel corso.
Io ero ormai nelle sue mani in tutto e per tutto, e non mi ribellai a tutto questo, anzi ero accondiscendente in tutto, quell’uomo sicuro, deciso, muscoloso e quasi burbero mi intrigava tanto e soprattutto ormai, volevo ed essere scopata da quello che sentivo essere un grosso cazzo che premeva sul mio corpo. Non feci nessuna resistenza anzi, prima lo baciai in bocca e poi sbottonai e abbassai la cerniera dei pantaloni e lì, svettò un cazzone veramente dotato, (mi disse 23 cm), grosso, venoso, pulsante con una gran cappella violacea che subito impugnai (il porco non aveva mutande se li era tolti prima della visita quando andò in bagno consapevole delle sue intenzioni e sicuro di quello che sarebbe poi accaduto) e iniziai a leccare in lungo e in largo. Lo pompai bene ero veramente vogliosa di quel cazzo lo insalivai tutto persino le grosse palle pelose e nel mentre lo fissavo negli occhi. Dopo qualche minuto mi portò in un'altra stanza dove c’era un lettino ci spogliammo del tutto, aveva un petto molto villoso di peluria totalmente nera nonostante l’età non più verdissima, mi mise a pecora e iniziò a sbattermi con vigore, io godevo a sentire quel potente uccello che mi pompava senza soluzione di continuità e sentire i grossi coglioni che sbattevano sul mio culo, mi chiese signorilmente se mi andava il turpiloquio e quando io annuì, cominciò con frasi tipo” troia ti piace il mio cazzo” o “dove si trova adesso quel cornuto di tuo marito mentre ti fai sbattere da me” o ancora “tuo marito se lo sogna un cazzo come questo” “hai un viso da zoccola e vogliosa di minchia” altre frasi ancora che lodavano il suo ottimo uccello e le sue arti amatorie. Godevo tantissimo, urlavo di piacere e lui mi incitava ma purtroppo, mi accorsi che era tardi e dovevo andare via, lui molto pacatamente mi disse “ hai ragione è tardi ma non mi lasciare così, fammi sborrare, ci sarà più tempo per trombarti come si deve la prossima visita”. Così con un bel pompino solleticandogli anche i coglioni, lo feci sborrare e abbondanti fiotti di crema bianca e densa mi riempìrono la mano. Ci rivestimmo lui scrisse la relazione, ovviamente non pagai la visita e ci salutammo e mi disse che la prossima volta dovevo chiamarlo una settimana prima così avremmo trascorso una mattinata assieme a divertirci solo noi due senza nessun disturbo di altre visite e mi chiese anche di vestirmi in maniera sexy, “ ti voglio vestita da troia” mi disse.
Passarono i mesi e ogni tanto ripensavo a quella bella ma furtiva trombata arrivò il tempo della visita di controllo e telefonai una settimana prima, come mi aveva raccomandato lui, adesso non vedevo l’ora di farmi montare di nuovo da quell’energumeno. Questa volta si ricordò subito di me e mi diede appuntamento alle 09,30 del mercoledì successivo.
Mi vestii con un intimo molto sexy , reggicalze perizoma autoreggenti con il rigo dietro e con un reggiseno senza coppe, indossavo dei pantaloni attillatissimi che facevano intravedere lo spacco della mia fica eccitata e gonfia e delle scarpe con tacchi a spillo da 12 cm, truccata pesantemente ,devo ammettere ero eccitata e bagnata all’inverosimile.
Arrivai allo studio mi aprì lui e quando dopo avermi tolto galantemente il cappottino, mi vide così vestita e mi disse che ero bellissima e con rispetto “sembri una troia di alto bordo”. Ci baciammo in bocca subito e iniziammo a palpeggiarci entrambi, il suo cazzo diventò in un lampo turgidissimo, mi disse che la visita l’avremmo fatta dopo, adesso voleva dedicarsi interamente a me, io non aspettavo altro. Andammo nella stanza del lettino e sempre toccandoci a vicenda e baciandoci ci spogliammo, volle che io rimanessi in intimo con le scarpe indossate, mi disse che l’intimo sexy lo faceva arrapare da morire lui fece svettare il suo uccellone grosso e violaceo e me lo mise in bocca a pomparlo, lì iniziò un susseguirsi di porcate senza fine in cui il maiale mi fece godere come mai nessuno prima, mi penetrò in tutte le posizioni incitandomi ad essere sempre più porca era un fiume in piena di parole volgari e di sesso sublime ed io lo accompagnavo senza pudore alcuno, leccava la fica divinamente e gli venni diverse volte in bocca facendogli assaporare il mio liquido che deglutiva senza alcun tentennamento e anzi, baciandomi mi invitava ad assaporarlo anche io. Al culmine di una ora buona di porcate varie e goduria senza fine, mi sborrò in faccia con getti copiosi e violenti di nettare bianco e appiccicoso. Ci ripulimmo e sempre nudi andammo nella stanza della visita dove lui mi fece l’ecografia, era eccitante vedere il dottore visitarmi con quel bel cazzo penzolante che io ogni tanto toccavo e menavo e che faceva una gran bella figura anche a riposo. Quando la visita volgeva al termine fu lui, che per far risalire il grado di eccitazione di entrambi, con una mano me lo porgeva in bocca invitandomi a leccarlo per farlo indurire e allo stesso tempo con l’altra iniziava a solleticarmi la fica iniziandola a leccare. In un batter d’occhio eravamo di nuovo entrambi eccitati e vogliosi l’uno dell’altro. Alla fine della visita e rassicurandomi che tutto era regolare ci avviammo di nuovo nell’altra stanza a farci la seconda scopata del giorno. Anche qui il dottore mi scopò alla grande facendomi godere a voce alta mischiando il mio godimento alle sue consuete frasi di turpiloquio spinto, che mi facevano sentire una puttana nelle sue mani. Sembrava il set di un film porno dove le posizioni, le frasi sporche, la goduria vocale, i rumori tipici di due corpi in continuo contatto si susseguivano, quel 55 enne era un toro scatenato e libidinoso che faceva impazzire le sue prede la seconda volta non veniva mai.
Finalmente dopo tanto godemmo di nuovo entrambi alla grande e uscì dallo studio alle 12,30 ero a pezzi avevo le gambe tremolanti dopo i tanti colpi che avevo piacevolmente ricevuto da quell’uomo e da quell’uccello vigoroso ma ero molto soddisfatta. Con tutto il rispetto, mio marito, a letto aveva solo da imparare da un uomo così e non solo per le dimensioni del pene.
Alla terza visita dopo sei mesi, sempre unico appuntamento della mattina, quando suonai si accertò che ero da sola e infatti quando mi aprì il portone il porco si presentò solo con il camice bianco con sotto solo lo slip bianco in micro fibra (era molto attento anche ai minimi dettagli) e con il cazzo già in tiro, io sempre vestita da zoccola avevo una minigonna strecht aderentissima, tacchi a spillo, calze a rete aperte davanti e dietro, un mini perizoma truccata da porca e con le unghie lunghe laccate di smalto bianco. Ci baciammo ancora una volta in bocca ci toccammo come consuetudine le parti intime per riscaldare l’aria e andammo subito a scopare questa volta però volevo essere io a prendere l’iniziativa e farlo soffrire di piacere, infatti dopo avergli fatto il bidè, insaponandogli e lavandogli bene le parti intime stuzzicando allo stesso tempo grosso cazzo, lo feci mettere a pecora sul letto e iniziai a leccargli il culo ed a solleticargli i grossi coglioni penzolanti lui godeva e soffriva ma io non lo facevo muovere da quella posizione, anche a me eccitava vedere lui essere dominato da me, gli leccai tutto il solco peloso e il buco, lui godeva e voleva scoparmi ma io non desistevo, lo volevo portare alla massima eccitazione. Dopo 10 minuti circa di piacevolissima sofferenza lo feci girare e lo pompai ancora, per poi impalarmi sopra, lui mi sferrava forti colpi io godevo a più non posso mi palpava le tette me li succhiava era una furia di sesso i miei preliminari sul suo culo aveva sortito l’effetto sperato.. Come al solito dopo la prima sborrata in faccia, mi fece la visita per poi riprendere il secondo tempo, e dopo avermi scopata in tutte le posizioni come un forsennato, terminò con la solita copiosa sborrata tra faccia e tettone urlando tutta la sua goduria mentre spruzzava nettare.
Questa fu l’ultima scopata con il dottore in quanto mio marito fu trasferito dall’azienda per cui lavora, in altra sede e quindi ho dovuto cambiare ecografo e città, ma sicuramente il mio ecografo preferito rimarrà sempre lui.
Quando gli telefonai per comunicargli che sarei andata via mi sembrò molto rammaricato al telefono (chissà perché) e mi chiese se andavo per l’ultima volta ancora allo studio prima di partire, per farci l’ultima scopata ma anche se non a cuor leggero rifiutai l’invito e lo ringraziai per i momenti di splendido sesso passati assieme, ricambiandomi e affermando che non mi avrebbe dimenticata.
Anche da parte mia non dimenticherò quello splendido esemplare di uomo che a letto non lasciava nulla al caso e che mi ha fatto passare splendidi momenti di goduria senza fine. Devo confessare che ad oggi non ho trovato nessun uomo che mi abbia fatto godere come quel porco del mio ecografo malgrado qualche altra avventura libidinosa sia stata in seguito esitata, ma questa volta con il consenso di mio marito.
Circa un mese fa ci siamo sentiti per telefono e gli ho comunicato che questa estate sarò quasi dalle sue parti, in vacanza e lui mi ha chiesto insistentemente di vederci allo studio , io stavolta con il consenso di mio marito ho accettato l'invito e adesso con vedo l'ora di farmi rimontare ancora una volta dal dottore, spero solo che abbia il vigore la potenza e la porcaggine di anni fa, io da parte mia farò tutto il possibile per farlo eccitare al massimo come sempre da lui desiderato.
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Io e anna parte sesta
… come raccontavo eravamo in un periodo nel quale avevamo trovato una sorta di stabilità.
Erano passati circa 2 anni dall'incontro con Luca ed altrettanti da quello con xxxxx.
Con questo poi eravamo assidui, si era sistemato a Napoli, frequentava abitualmente la nostra casa (in veste di mio ex dipendente ora concorrente), era mitico amico dei ragazzi cui aveva “potenziato” il pc e caricato giochi, eravamo stati a nostra volta ospiti presso la sua famiglia in Calabria d'estate, noi frequentavamo la sua casa.... insomma era il classico amico di famiglia, forse troppo giovane per essere considerato dagli altri tale ma lo era.
Con Luca invece il rapporto era un po' piu' alla larga.
Una volta al mese passando per andare a trovare i suoi si fermava presso il cugino e Anna di certo non se lo lasciava sfuggire e, in questo tempo, almeno sei – sette volte l'avevamo raggiunto noi a Rimini.
Insomma, ognuno sembrava aver trovato la propria dimensione nel rapporto.
Xxxxx sembrava soddisfare in pieno Anna.
Era anche educato, serio, discreto e riservato, cosa si poteva avere di piu'?
Ma ecco che Anna una sera, mentre eravamo a casa di xxxxx, seduti sul divano bevendo un Martini gli chiede di inventarsi qualcosa di “frizzante” per movimentare un po' il rapporto.
Il ragazzo si imbarazza e le risponde che la settimana dopo passerà Luca e magari lui avrebbe potuto inventarsi qualcosa.
Così fu.
Questa volta dopo essersi rivestiti dopo una grande scopata fatta tutta di doppie per Anna (non l'avevano “trascurata” neanche un attimo), eravamo di nuovo sul divano con un bicchiere in mano a parlare.
Luca, piu' piccolo di età del cugino ma piu' deciso e sveglio, invito' subito Anna a chiarire quella sua richiesta della settimana prima.
Anna chiese che gli dessero qualche emozione in piu'.
Luca ancora chiese di chiarire e questa volta con tono più autoritario.
Anna farfugliava tra un non so e un balbettamento quando ancora spronata disse: “non so.... ad esempio quel Bruno.... si potrebbe......”
Bruno era un collega di lavoro di xxxxx che di tanto in tanto passava da lui a scambiare 4 chiacchiere che, tra l'altro, in una occasione si era trovato presenti anche noi.
In quel momento odiai Anna.
Cos'altro voleva? Ancora non le bastava?
Ricordo ancora la risposta di un Luca molto contrariato: “ok, vuoi scoparti Bruno... nessun problema.... xxxxx mi ha detto che ha conosciuto tua sorella a casa tua.... una gran cavalla....ok tu dai tua sorella a noi e noi ti diamo Bruno.... “.
Xxxxxx non parlava.... e Anna verso di lui: “lo pensi anche tu questo?”
Lui annui' senza parlare.....
E lei:”siete dei maiali!”
Luca si alzo' e le tiro' un ceffone in viso.
Lei pure si alzo' e fece per lottare ma Luca gli tiro' altri due ceffoni e storcendole un polso la costrinse ad inginocchiarsi sul pavimento.
Le storse il braccio dietro la schiena così che Anna al minimo movimento provava dolore e le urlo' in un orecchio “hai chiesto una cosa e ti ho fatto una proposta. Entro domani mi dirai se accetti o no. Ora chiedi scusa ai presenti per la parolaccia”.
Detto cio' le tiro' il braccio piu' dietro ed Anna dopo aver emesso un lamento per il dolore si piego' al suo volere e chiese scusa.
Lui la libero' dalla presa.
Appena libera lei si alzo', si porto' verso Luca e, incredibilmente per me che mi aspettavo chissà quale reazione, gli diede un bacio lunghissimo e profondo.
Poi andò in bagno.
E Luca, rivolto a xxxxx disse :”questa va domata!”.
Qualche sera eravamo di nuovo da xxxxx e questi, imbarazzato, disse ad Anna che Luca aveva lasciato detto che a prescindere da Bruno, la richiesta fatta valeva sempre.
Lei evidentemente pentita, disse che Bruno non le interessava e che aveva detto per scherzare ma xxxxx ripete' che Luca aspettava risposta: voleva la sorella.
Ok disse, farò il possibile.
Poi tese la mano a xxxxx e si chiusero in camera da letto.
Passò qualche tempo e Anna fece in modo di far incontrare più spesso la sorella e xxxxx.
Non le disse mai apertamente cosa le era stato chiesto (con gli anni le due sorelle non si facevano più confidenze), ma quando sapeva che xxxxx passava per casa chiamava la sorella e la faceva passare per casa con qualche scusa.
Ancora in qualche occasione si era fatta accompagnare nell'appartamento del ragazzo (Anna non guida mentre la sorella si) e l'aveva fatta salire chiedendole di farle compagnia a prendere il caffè.
Mia cognata, nonostante la sua non più giovane età è una donna molto piacente, alta, capelli neri lunghi, caratterialmente molto aperta e chiacchierona e, sicuramente questo suo lato caratteriale convinse tutti gli interessati che il gioco era fatto.
Ma xxxxx timido com'era non si spinse mai oltre.
Ci volle il passaggio di Luca per farlo.
Le due sorelle quella sera salirono su per “un brindisi” di benvenuto a Luca.
E Anna mi raccontò poi che parlarono, un po' di musica e la richiesta di ballare, così tanto per.....
Anna fu invitata da xxxxxx, Luca prese mia cognata.
Nel bel mezzo del lento Luca infilò la mano sotto la gonna della sua danzatrice.
Questa non si scompose ma gli disse chiaramente che aveva già una relazione appagante al di fuori del matrimonio e non aveva intenzione di provare altre emozioni.
Luca, ragazzo molto intelligente disse “peccato” e ritrasse la mano e la cognata lo rassicurò che quel gesto non avrebbe intaccato quella amicizia.
Bevvero qualcosa e le due sorelle lasciarono la casa.
Anna aveva tenuto fede al patto, era andata male non certo per colpa sua.
La sera stessa, piu' sul tardi, io e Anna tornammo dai cugini.
Luca ammise la sconfitta e diede atto ad Anna che aveva fatto il possibile per dargli la sorella.
Allora le chiese se davvero desiderava Bruno ma Anna disse solo che ogni tanto voleva qualcosa di nuovo.
Luca le promise che quando ci saremmo ritrovati a Rimini le avrebbe fatto una sorpresa.
Intanto i due cugini si ritirano in camera per la solita “doppietta” con Anna.
Due settimane dopo partimmo per Rimini e con noi venne anche xxxx.
Anna era eccitata e voleva conoscere cosa la attendeva giunti lì.
Xxxxx non si lascio' sfuggire parola.
Giungemmo alle 14 all'hotel vigilato da Luca che ci accolse sorridente.
Anna si attacco' alla sua bocca ma egli disse “oggi sarà un a giornata speciale. Avrai molto da fare ma ti piacerà”.
Una mezz'oretta dopo un colpo di clacson.
Luca apre la porta ed entra una donna che trovai subito fantastica e che ancora ricordo.
Sotto i quaranta anni, bionda, snella, pantaloni attillati che esaltavano il suo fisico perfetto, alta sull'1,60 ma con tacchi che la slanciavano e, un viso bellissimo.
Forse ad essere pignoli era un po scarsetta di tette (forse una II taglia) ma quel viso angelico avrebbe compensato qualsiasi difetto.
Il suo nome Francesca.
Era molto intima con Luca, si vedeva, che la presentò a tutti noi.
Anna non fu espansiva, evidentemente la bellezza e la giovinezza di quella donna che conquistò da subito anche l'attenzione di xxxx la mettevano in secondo piano e era “sulla difensiva”.
Francesca si dimostrò anche molto affabile e spigliata e prese subito a parlare con noi maschi.
Bevemmo qualcosa che Luca aveva preparato.
Anna sempre muta e distaccata.
Luca ci disse che stavamo aspettando il suo compare che era leggermente in ritardo.
Altra bussata di clacson, Luca apre, entra un ragazzo sulla trentina, molto “meridionale” di aspetto che Luca indica come suo compaesano che ha una attività in quella città.
Saliamo tutti al I piano.
Luca ci guida in una stanza molto grande (vi erano due letti matrimoniali), stanzza nella quale vi era una stufetta elettrica che tentava di riscaldare l'ambiente.
Rivolto ad Anna le dice perentorio “spogliati e mettiti a letto”.
Francesca fece senza che le si dicesse nulla rivelando un fisico mozzafiato.
Anna era già nuda a letto e ancora non aveva capito cosa sarebbe successo di lì a poco così come io.
Luca si tolse la cinghia e le diede due forti cinghiate sul ventre e le disse : “se non farai quello che devi questo è solo l'inizio”.
Fu allora che Francesca fu sopra Anna.
Si vedeva che ci sapeva fare.
Accarezzava e leccava come una forsennata.
Anna non rimase indifferente a quelle attenzioni.
Con gli occhi socchiusi cominciò ad ansimare.
Dopo un po' Luca porse a Francesca uno strap on con un pene non molto grande, credo una quindicina di cm sul quale aveva infilato un preservativo.
Francesca lo indossò e cominciò a scopare Anna con estrema dolcezza, Anna che ormai non nascondeva il suo godimento.
Ho già detto che non mi piace descrivere i particolari degli incontri quindi mi limiterò a dire che Anna venne un paio di voltee sotto i colpi della sapiente e bellissima Francesca la quale concluse dedicando le sue attenzioni anche al buchino.
Le due donne finirono.
Erano stremate.
I maschi erano attizzatissimi ma non si muovevano ancora.
Capii che Luca aveva preparato qualche altra cosa.
Ci invitò a lasciare la stanza per un po' per lasciar riposare le ragazze che erano sul letto ancora affannate.
Scendemmo giù e bevemmo ancora qualcosa.
Dopo un quarto d'ora ritornammo su e trovammo le due come le avevamo lasciate.
A questo punto Luca si rivolse ad Anna e le disse :”adesso tocca a te fare il maschio”.
Anna non si mosse.
Luca le torse il braccio facendole male costringendola a scendere dal letto e sdraiarsi a terra sul pavimento.
Le mise quindi il piede sul viso premendogli il tacco sulla guancia.
Anna dolorante diceva a mezza voce “ok, ok come vuoi tu”.
Così andò sopra Francesca e dimostrò che aveva imparato subito.
Anche Francesca cominciò ad ansimare ed anche lei venne quando Anna la penetrò con lo stesso strumento che aveva fatto godere lei.
Quando smisero il ragazzo chiamato compare tirò Anna per il braccio e la portò in un'altra camera.
Capii che era arrivato il momento per i maschi.
Francesca mi aveva stregato e feci per prenderle la mano per poter magari godere qualche momento con lei ma xxxxx mi spinse indietro prese Francesca e andarono in altra stanza.
Rimanemmo io e Luca che risistemammo la stanza.
Chiesi a Luca di poter poi stare un po' con Francesca ma lui rispose che si sarebbe fatto tardi.
Mi spiegò che lei aveva due bambini e sarebbe dovuta tornare a casa prima del rientro del marito.
Un'ora dopo Francesca in tutta corsa passando per la hall dove eravamo io e Luca ci salutò e sparì con al sua macchina.
Scese anche xxxxx che disse rivolto a Luca “che donna!”
E dopo un po' anche il compare che rivolto a me con tono umiliante mi fece i complimenti su come la mia mogliettina faceva godere con il lato b.
Anche il compare andò via.
Scese Anna che raggiunse Luca buttandosi tra le sue braccia mostrando però risentimento verso xxxxx.
Si capì subito che era gelosia!
Anna aprì la patta di Luca e cominciò a fargli un pompino “scoperto” (cosa che aveva cominciato a fare solo con xxxx) e quando Luca le venne in viso xxxx non resistette ed uscì.
La notte lasciammo che xxxx e Anna dormissero insieme e la mattina tutto sembrò passato.
A colazione, prima di partire Anna si complimentò con Luca per la sorpresa ammettendo che le era piaciuta.
Luca la incoraggiò dicendole che comunque lui non l'avrebbe mai cambiata per Francesca sebbene più giovane.
Partimmo e tornammo alla solita routine a casa.
Fino a che una sera avevamo portato delle pizze da xxxxx e ci trovavamo lì.
Bussano al citofono.
Un suo amico, Sergio, un ragazzo davvero simpatico.
Continua
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9 years ago
claudia30mario, 55/55
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L'agente di commercio
Le vicissitudini della vita spesso ti portano a fare delle scelte non volute. Mi presento sono girlsitter (sul sito! :-P) sposato felicemente ma dispiaciuto perchè non lavoro da circa un anno (ero impiegato in un’azienda di servizi, ma poi con la crisi …..). Non voglio annoiarvi con le paranoie, arriviamo a noi. Cercando un nuovo lavoro mi ritrovo a fare un corso per agenti di commercio per un’azienda di torino. Quest’azienda aveva organizzato un corso preparatorio per la nuova rete vendita. Quindi ci ritroviamo una quindicina di persone di varie età a questo corso di due giorni in azienda. Eravamo tutti uomini tranne una donna che subito ha fatto capire (come era logico aspettarsi) che era la “donna” di uno di loro. E non uno qualsiasi ma di un capo area. A dire il vero era una bella donna, sulla quarantina ben portati un bel seno ma soprattutto uno sguardo felino che ti eccitava solo ad incrociarlo. Infatti, cercavo sempre di evitare il suo sguardo onde evitare di cadere in tentazione (come anticipato sono felicemente sposato, mia moglie non mi nega di certo il sesso, anzi mi fa sentire un vero toro da monta e lei a dire il vero gradisce tantissimo … :-P). Sapete, Lei era una di quelle donne che sprizzano lussuria da tutti gli orifizi, una tipica MILF. Mi accorsi subito che Lei era interessata a me anche se non ne capivo il motivo (non sono bello, sono abbastanza robusto con un bel po’ di pancetta ma mia moglie dice che ho un bel viso …. sarà …). Io, un po’ per paura del marito, un po’ per paura di perdere il lavoro appena iniziato, un po’ per paura di poter perdere mia moglie cercavo di tenermela alla larga quanto più possibile ma sentivo nell’aria che non appena avuta l’occasione lei avrebbe cercato il modo di “avvicinarmi”. Infatti, entrambi fumatori ci trovavamo spesso fuori lo stabile a fumare ma era sempre presente qualcuno. Con noi c’era anche un ragazzino (avrà avuto una ventina d’anni) che cercava (a differenza mia) di starle il più possibile vicino sperando che potesse concedersi a lui. Lei era lusingata della cosa, ma il ragazzino peccava di esperienza a mio avviso. Era palese che lui ci stesse provando (o almeno avesse quell’intenzione) ma lei cercava me ed al massimo avrebbe scelto il ragazzino se proprio non fosse riuscita ad avere me. Di sigaretta in sigaretta, l’ultimo pomeriggio prima di partire (saremmo ripartiti tutti quella sera stessa) ci ritrovammo soli per pochi minuti e mi feci raccontare la storia della sua vita. Si era sposata a sedici anni ed aveva avuto due figlie (due bellissime figlie a dire il vero!) poi divorziata e da due anni si era risposata con il capo area di cui sopra. Appena fummo da soli, Lei spronata da me, mi raccontò la sua vita ma i nostri sensi erano già ad uno stato di eccitazione suprema si avvertiva nell’aria che volevamo entrambi l’uno l’odore dell’altro. Subito dopo aver visto la foto di una figlia il mio commento tipico fù che la figlia fosse una bellissima “donna” per poi aggiungere immediatamente dopo che le assomigliava tantissimo. Dovendo vedere le foto sul cellulare, dovemmo avvicinarci fianco a fianco e a dirvi la verità io ero sul punto di toccarla “involontariamente (?)” tanta era la mia eccitazione. Ma sul più bello uscì a fumare il solito ragazzino e lei da brava milf, subito rientrò in sala con la banalissima scusa del freddo (aveva il cappotto aperto per poter farsi ammirare!) ed io immediatamente la seguii soprattutto per poterle far capire che apprezzavo il suo fondoschiena che veniva esaltato dalle scale che accedevano alla sala riunioni. Tutto tranquillo o quasi a causa della presenza del marito (che secondo me o doveva sapere della cosa e non gli dispiaceva o era totalmente tonto da non vedere ciò che aveva sotto gli occhi). Lei naturalmente non si lasciava scappare ogni occasione per parlarmi ed io eccitato dell’accaduto fuori la sala la lasciavo fare con un’eccitazione crescente in me. Il pomeriggio trascorre quasi normale ascoltando le varie presentazioni e come spesso accade purtroppo arriva il momento di salutarci. Il problema è che avevo l’aereo in partenza ed ero in fortissimo ritardo e salutando di corsa tutti con la fredda stretta di mano vi avvicino a lei per salutarla. Non appena le porgo la mano mi sento letteralmente tirare verso di lei che voleva almeno quel poco di contatto fisico che non era riuscita ad ottenere appieno. Così mi saluta con il classico bacio sulla guancia da buon meridionali facendomi inebriare col suo profumo.ad accompagnarmi all’aeroporto niente popodimeno che il “cornutazzo” come avrò modo di scoprire che lei ama definirlo. Come volevasi dimostrare la brava ed affabile hostess del check in mi rifiuta l’imbarco perché chiuso. Dopo le inevitabili imprecazioni, mi tocca ritornare in azienda ed aspettare il primo aereo del giorno dopo. Fortuna vuole che anche lei ed il marito hanno l’aereo programmato per il giorno dopo. Quindi ulteriore notte a torino ma stavolta siamo solo in tre: io, lei e lui. Tornati in azienda, siamo rimasti ancora un po’ a parlare per aspettare l’ora di cena. Con un imbarazzo estremo, io a malapena riesco a contenermi dal fare apprezzamenti molto spinti a lei in presenza del marito, ma essendo entrambi dei fumatori incalliti, a differenza del marito, usciamo spesso a fumare assieme. Qui i discorsi iniziano ad essere più “interessanti” e capisco appieno le sue intenzioni quando con una banale ed ulteriore scusa lei si avvicina a me in modo estremamente provocante tanto da poter sentire il suo profumo. Stavolta, quando siamo fianco a fianco non mi faccio scappare l’occasione per iniziare un contatto fisico con lei e le cingo la schiena con il mio braccio. Lei non si smuove minimamente, anzi. Mi sorride con quel fare da far impazzire un uomo e che mi fa saltare il mio piccolo amico di sotto fuori dall’entusiasmo. Dopo questo approccio un po’ maldestro a mio avviso, le cose si fanno sempre più interessanti. Rientrati i discorsi variano completamente per non far insospettire il cornutazzo ma il suo sguardo, i suoi gesti, le sue movenze mi facevano sempre più eccitare. Quindi torniamo in albergo per rinfrescarci un po’ tutti ed io decido di mettermi in libertà abbandonando la cravatta e la giacca. Alle 20.00 io ed il marito ci ritroviamo nella hall dell’albergo e mi chiede di cenare dopo la partita che si terrà alle 20.30. Naturalmente, io accetto di buon grado, ma occorre il parere supremo di Alessandra. Dopo alcune chiacchiere varie gli chiedo distrattamente della moglie e lui mi risponde che le donne sono strane … amano farsi belle e farsi aspettare. Io, naturalmente, glisso. Dopo una quindicina di minuti ecco che scende lei, provocante ma non volgare: capelli nero corvino tipico di una siciliana verace, fianchi ben conformati tenuti costretti all’interno di una gonna nera appena sopra al ginocchio ma con uno spacco vertiginoso sul davanti, camicetta anch’essa nera, appena sbottonata ed appena velata sulla schiena che lasciava intravedere un reggiseno viola che a malapena riusciva a contenere quel bel seno abbondante di una quarantaduenne ben messa e felina nell’animo. Quindi, appena arriva lei, il marito le chiede se anche lei fosse d’accordo sul cenare più tardi. Alessandra acconsente ma non ha intenzione di annoiarsi due ore in camera a vedersi la partita, così propone di rimanere nella hall a chiacchierare con me. Il marito, felice di vedersi la partita in santa pace, acconsente e sale di corsa in camera felice di avere due ore quasi di pace suprema. Qui iniziano le sorprese. Subito i discorsi si fecero sempre più interessanti, iniziarono a vertire sul rapporto con i propri partner e naturalmente sul sesso. Ci sedemmo uno vicino all’altra letteralmente attaccati in modo che il minimo movimento dell’uno sfiorasse l’altro. Lei era sempre più provocante con quella camicetta sbottonata che faceva ben intendere il suo seno da 4 abbondante e le gambe da mediterranea che facevano capolino dallo spacco vertiginoso. Trascorsi appena 5 minuti da quando il marito sale in camera lei si avvicina sempre più a me. Qui, timido come sono, decido il tutto per tutto e le metto una mano sulla gamba poco più su del ginocchio. Lei mi guarda con uno sguardo di piena ammirazione e di colpo mi chiede: saliamo in camera? Io letteralmente scioccato, con le gambe che mi tremano, mi passano davanti due scene: del sesso bellissimo con Alessandra e la fine del rapporto con mia moglie. Naturalmente l’uomo è uomo, lontano dagli occhi lontano dal cuore … e così prendo la mia decisione. Mi alzo e mi avvio verso l’ascensore. Appena chiuse le porte la bacio profondamente e le tocco da sopra i vestiti tutto il corpo prediligendo il collo, la schiena ed il fondoschiena. Aperte le porte al piano, le do la chiave della stanza e le dico che arrivo tra 2 minuti. Riscendo nella hall e compro una bottiglia di spumante e risalgo subito in camera. Busso e lei mi viene ad aprire ancora vestita. Apprezzo tantissimo. Mi piace spogliare una donna, far volare i vestiti e scoprire piano piano il tutto e far salire lentamente l’eccitazione. Entrato in camera e chiuso la porta, poso la bottiglia e la bacio appassionatamente per interminabili minuti. Mi ferma e mi chiede a cosa servisse lo spumante … lei era astemia. Io con un sorrisino le rispondo < non dobbiamo berlo. L’importante è il contenitore non il contenuto> lei non capisce, ma apprezza e mi bacia di nuovo. Iniziamo a spogliarci a vicenda. Ci stendiamo sul letto e lei si mostra a me bella come non mai, come un’ammaliatrice: reggiseno e tanga in pizzo viola, autoreggenti nere e scarpe col tacco. Amo le donne che lasciano le scarpe. Appena stesa sul bordo del letto, mi abbasso ed inizio a percorrere tutto il suo corpo con la lingua, partendo dai piedi, caviglie, interno cosce fino a su quasi all’inguine dove mi fermo e passo all’altra gamba, piede, caviglia, interno cosce. Stavolta, però, mi porto un po’ più su rispetto all’altra gamba. Arrivo quasi fino al bordo dell’intimo e vedo la sua totale dedizione alle parti intime: è totalmente depilata! Ed io penso: cazzarola!! Anche io amo depilarmi, ma stavolta non ho avuto tempo!!. Dopo averle dato un breve piacere all’inguine, passo alle parti alte, la bacio sulla bocca e passo al collo, al petto, mi soffermo abbastanza sui seni. Li bacio, li sfioro, li accarezzo. Li amo, insomma. Scendo velocemente sulla pancia ed arrivo di nuovo all’inguine. Stavolta tocca a lei. Le sposto il filo dell’intimo ed inizio a leccarla, succhiarla, baciarla, stimolarle il clitoride. Lei geme, mi piace. Si agita, ansima, mi spinge la testa sempre più in fondo, sembra quasi che voglia che ci infili la testa anziché il cazzo. Troia, penso. Oltre che con la lingua, le mani, rimaste ad ammirare il seno, si spostano verso il basso a rendere omaggio a quella bellezza. Così mentre con la lingua le percorro l’esterno, con le mani le percorro l’interno della figa. Sembra apprezzare. Si agita sempre più. Ansima sempre più. Inizia a dire cose spinte, sempre più spinte. A questo punto mi alzo e le chiedo di smettere altrimenti scoppio e la penetro… non riesco a trattenermi dalla penetrazione se una donna mi incita così. Lei mi guarda, mi sorride e continua con le parolacce. Mi alzo e la penetro con violenza. La figa è bagnatissima, credo abbia avuto almeno già un orgasmo. La sua figa abbraccia il mio membro come i petali di un fiore avvolgono gli stami. Sembra quasi che voglia strozzarmelo. Bello, mi piace. Dopo alcuni colpi violenti rallento il ritmo, alternando colpi sicuri e decisi con colpi più teneri e lenti, colpi più profondi con colpi più blandi. Lei mi fa capire che apprezza. Mi gira e ancora gocciolante dei suoi umori prende il mio membro in mano, mi guarda e con gli occhi sembra dirmi < ora tocca a me>. Si avventa con la bocca e se lo fa scomparire dentro. Lecca prima i suoi umori, mi passa la lingua dappertutto. Non vuole sprecare nemmeno una goccia dei suoi umori. Lo avvolge completamente con la bocca. Con il mio cazzo in bocca, muove quella lingua in un modo di-vi-no come nemmeno mia moglie, pompinara nata, riesce a fare. Sto quasi per venire, la alzo, ma lei dispiaciuta di non aver potuto assaggiare i miei di umori, mi guarda come un cane bastonato. Allora, decido di redimermi e con lei inginocchio, mi alzo e glielo infilo tutto in bocca. Voglio scoparle la bocca stavolta. Lei è porca ed io sono porco. Stasera non ci sono limiti. Mi allontano, prendo lo spumante e con lei in ginocchio che lo lecca stappo la bottiglia ed inizio a far colare lo spumante sul mio corpo fino a raggiungere l’uccello. Lei apprezza, beve lo spumante ed il mio cazzo. Lo spumante cola dappertutto. Sulle sue guance, sul suo reggiseno, sul collo, ovunque. Persino sui lunghi capelli neri come pece. Sono al limite dell’eccitazione, la prendo e la porto in bagno. Non merita il solito sesso sul letto. Lei merita di più. Appena entrati in bagno, la faccio salire sul bordo del lavandino e qui inizio a penetrarla di nuovo (ma sono io che scopo lei o è lei che scopa me?). Finalmente, sfiniti, ci riposiamo sul letto. Continuiamo ad accarezzarci ed a coccolarci sempre, però con quel fare voglioso. Infatti, dopo non molto, il suo fare da cagna mi permette di sentirmi uomo di nuovo. Lei, naturalmente, apprezza la cosa. Iniziamo a rifarlo di nuovo, ma stavolta è lei che decide di comandare. Mi fa stendere a terra “perché così il materasso non fa da ammortizzatore”, mi dice. Inizia a cavalcarmi in maniera forsennata, guardandomi fisso negli occhi. Ad un certo punto, si alza e mi fa alzare. Apre la porta dell’armadio in modo da poterci vedere allo specchio e si inclina a 90°. Subito inizio a penetrarla di nuovo, ma lei da troia qual è, me lo sfila e mi chiede di sodomizzarla. No, nel culo no. Ho paura di arrivare subito. Ma non me lo lascio dire due volte. Inizio piano per permettere allo sfintere di adagiarsi alle mie dimensioni, ma sembra che da li ci siano passati in molti. Dopo alcuni colpi, anche il suo culo si concede a me con il massimo piacere possibile. Lei fa di tutto per stringerlo in modo da farmi provare più piacere. Ed io, naturalmente, gradisco molto. Sto per arrivare, anche grazie alle sue parole lussuriose, e glielo dico. Lei si volta di scatto, si inginocchia ed apre la bocca pronta ad accogliere il nettare di vita. Lo accoglie tutto, con la lingua raccoglie quello rimasto, mi pulisce e mi bacia. I nostri umori sono diventati una cosa sola. Come noi, d’altronde. Riprendiamo le forze sul letto. Ci rivestiamo e scendiamo nella hall. Ci tocca aspettare il cornutazzo.
P.S. Se vi è piaciuto (o anche no), mi piacerebbe ricevere i vostri commenti/pareri. Smack!
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9 years ago
Girlsitter,
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Io e anna parte quinta
E fu sabato.
Anna aveva comprato il necessario per me.
Comincio' a “vestirmi” alle 7 (l'appuntamento era per le 20 a casa di Ernesto).
Io tesissimo lei calmissima e di buon umore.
Dopo avermi aiutato a vestire l'intimo richiesto ebbe anche la battuta :”ma lo sai che quando avremo lasciato alle spalle tutto questo comprero' uno strap on e ti faro' il culetto?”
La mattina era stata dal parrucchiere, smalto alle unghie di mani e piedi, rossetto, gonna nera e camicetta bianca, calze color carne e scarpe con tacco a spillo e così uscimmo.
Mi disse vai piano e facciamo prima un giro.
Alle 19,30 cominciai a prendere la strada per la casa di Ernesto ma lei mi fece fermare ad un bar.
Telefonò e disse ad Ernesto che avremmo fatto mezz'ora più tardi.
Ancora prima che le chiedessi il perchè lei mi rispose che voleva farli “arrostire” per bene.
Alle 20,30 passate arrivammo.
Entrammo e nell'appartamento c'erano come da accordi Ernesto e Ciro.
Si vedeva che erano nervosi, forse anche per il nostro ritardo.
Sul tavolo una bottiglia di vecchia romagna quasi finita e odore di alcool nell'aria.
Ernesto chiamo' Anna in disparte.
Seppi poi che le propose di riprovare a ristabilire il loro rapporto e, se Anna fosse stata daccordo avrebbe mandato via Ciro ma Anna disse che ormai era finito e sarebbe stato inutile riprovare.
Si infurio', ritorno' nel soggiorno tirando Anna per il braccio.
Ricordo che avevo paura pensando che questi due avevano anche bevuto.
Ancor prima di cominciare Ernesto mi disse di spogliarmi.
Quando fui senza pantaloni e maglia in autoreggenti e perizoma mi appoggio' un dito fuori il buchetto e con l'altra mano alla bocca fece un fischio del tipo di quello che fanno i pastori.
Volgarissimo.
Poi rivolto all'amico disse se dopo magari mi avrebbe dato una botticina ma quello disse :”Fallo rivestire per favore”.
Tirai un sospiro di sollievo per me ma rimanevo preoccupato per Anna.
Allora Ernesto disse all'amico di che poteva cominciare con la “puttana”.
Ernesto si sedette e accese una sigaretta io mi rivestii.
Ciro si porto' verso Anna, la tiro' a se e mettendole la mano sotto la gonna con violenza comincio' a ricordarle di quando gli passava davanti e lui era sotto il portone e di come se la “tirava”, di come era fiera e poi “e ora sei qui che stai tremando dalla paura”.
A dire la verità Anna non mi sembrava per niente spaventata, la conosco bene.
Le sue mani le aprono le chiappe quasi con violenza.
Ernesto apre un'altra bottiglia e sorseggiando del gin si gode la scena.
Anna comincia ad ansimare nonostante il grassone sia tutto sudaticcio e non sia un bel vedere visto che nel frattempo si è anche denudato.
Puttana è l'intercalare che usa tra una frase volgare e l'altra che profferisce.
Anna gli lecca l'orecchio.
Il grassone ansima anche lui.
Ernesto lo avverte “attento che la puttana ti sta eccitando per farti venire”.
Ma lui che Ernesto piu' volte ci aveva detto che non aveva mai avuto una donna ma solo prostitute a pagamento, atteggiandosi a Dongiovanni lo tranquillizza e dice che la spaccherà, le romperà questo e quello.......
Anna lo bacia avidamente in bocca.
Lui si rabbonisce adesso l'intercalare è “sei dolcissima”.
Calza il “cappuccio”, Anna è alla pecorina sul divano, la prende e dopo due, massimo tre minuti viene.
Ernesto si incazza.
Lo rimprovera che avrebbe dovuto prenderla a ripetizione, così come si era vantato di poter fare, avrebbe dovuto umiliarla e quella era tutta la potenza che aveva??????
Ciro rassicura Ernesto dicendogli che “la migliore è la seconda”, fatto sta che dopo mezz'ora di “disperati” tentativi di Anna questa seconda non viene fuori.
Anna a questo punto rivolta ad Ernesto gli dice che ha mantenuto gli impegni per cui tutto finisce lì.
Ernesto fuori di se' le sputa addosso chiamandola puttana e dicendole : “adesso si che mi fai schifo” ci invita ad andarcene immediatamente da casa sua.
Lasciamo la casa e non li rivedremo piu'.
Saliamo in macchina, siamo contenti, abbiamo risolto quello che era diventato un problema.
Anna volle che la portassi ad un grande bar pasticceria poco lontano.
Giunti si ritirò nella toilette e ne uscì dopo un bel po', rinfrescata.
Prendemmo il solito spumantino, lei fece anche il bis e divertita commentò:”che grande coppia di scopatori.... hai visto come me li sono cucinati? Un po' l'attesa che li ha fatti bere un po' il grassone che grande conoscitore di donne ha perso subito la testa....”
Ridemmo.
A casa, una volta letto mi cerco' e riusci anche a venire aiutandosi un po' anche con la sua mano.
La settimana dopo si fece sentire xxxx.
Ne parlai con Anna e, visto come era riuscita a gestire il problema Ernesto, affidai a lei ogni decisione.
Lei parlo' con il ragazzo e disse che prima di tutto avrebbe voluto parlare con tutti e due i cugini.
Fu l'occasione per un altro week end a Rimini dove ci raggiunse anche xxxx e si parlò.
Anna chiarì subito ai due ragazzi che loro gli piacevano ma che avrebbero dovuto considerarla solo e soltanto una puttana senza mai idealizzarla piu' di tanto.
Gli disse anche che in quel trio che si era formato nessuno aveva obblighi verso nessuno.
I due ragazzi annuirono.
La sera, in una camera di quell'hotel vuoto, i due ragazzi tennero Anna “impegnata” per un paio d'ore sempre in doppia.
Nel riscendere demmo un passaggio a xxxxx.
Giunti a Napoli avrebbe dovuto prendere il treno per tornare al paese ma passammo prima per il mio ufficio per un'altra “botticina”.
Passarono i giorni ed Anna che curava i contatti telefonici con xxxx mi chiese di tenere xxxxx a lavorare presso la mia piccola ditta di agente di commercio.
Non avevo cosa fargli fare.
Avevo un vano negozio con una scrivania e telefono, un divano ed un bagno, niente di chissà che.
Anna disse che il ragazzo era disposto per i primi tempi anche a dormire lì.
Inutile argomentare, era deciso.
Lo andammo a prendere alla stazione il giorno dopo aveva una valigia.
Ai suoi aveva detto di aver trovato lavoro a Napoli.
Per i primi tempi il suo lavoro era di mattina, usciti i ragazzi per la scuola, andare a tenere compagnia alla mia signora che mi raccontava poi tutto anche perchè se avessi voluto assistere avrei dovuto smettere di lavorare e non me lo potevo permettere.
Tuttavia il ragazzo, bravo con il pc, pian piano cominciò anche a guadagnare qualcosa, fino a potersi permettere un mini appartamento all'estrema periferia.
Fece anche delle amicizie per cui non dipendeva più da noi ed il rapporto ne beneficiò perchè ognuno aveva trovato i suoi spazi, il giusto equilibrio.
Qualche volta veniva a cena da noi (i ragazzi lo conoscevano come mio collaboratore), qualche volta noi da lui (e lì la serata terminava con l'immancabile scopata), andava tutto ok.
Venne agosto e ci propose di passare le vacanze da loro.
Il paese era piccolissimo.
C'erano mare e montagna insieme.
La sua famiglia contadini ed allevatori allo stesso tempo avevano una grossa masseria in campagna.
Un lato del piano di sopra era vuoto per cui ci propose di sistemarci lì con delle brandine che avremmo portato.
Accettammo.
I genitori ci accolsero con semplice cordialità, semplice come lo erano loro.
Ero il datore di lavoro del figlio.
Il mare distava circa due chilometri e bisognava scendere giù.
C'era una deliziosa caletta sempre semi deserta (il luogo non toccato dal turismo).
Io la mattina me la dormivo alla grande.
Xxxxx con la sua ape mi portava la famiglia al mare (Anna in cabina i ragazzi sul cassone) e la riportava poi su ad ora di pranzo.
Riposino il pomeriggio, la sera io ed Anna e xxxx (ma non sempre per non dare nell'occhio) scendevamo in paese a prendere un gelato.
I ragazzi scendevano invece a giocare a calcetto con altri ragazzi con i quali avevano fatto amicizia, parenti di xxxx oppure si divertivano ad aiutare xxxxx a fare qualche faccenda della vita di campagna.
In questi 10 giorni Anna e xxxx trovarono anche il tempo per qualche sveltina sul terrazzo superiore della masseria.
Al termine di questo periodo trovai difficoltà a corrispondere ai genitori di xxxxx almeno il compenso per le spese se non altro del vitto sostenute ma ci riuscii.
Tornati a Napoli alla fine di agosto un mio collega con ditta più grande della mia su mia segnalazione assume xxxx che ormai poteva contare su un buon reddito che gli assicurava uno stipendio niente male più le provvigioni.
Xxxxx ci fu veramente grato... e la storia continuo' ancora fino a che Anna........
continua
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9 years ago
claudia30mario, 55/55
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Una coppia meravigliosa
Quello che sto per raccontare è una storia iniziata nella mia gioventù.
Sono sempre stato un ragazzo sveglio ma anche un po' timido. Quando avevo 16 anni una coppia coetanea amica dei miei genitori, lei professoressa di inglese, lui funzionario di un ditta americana, visto che ero stato promosso con dei bei voti, si offrirono di ospitarmi nella loro casa al mare nella riviera ligure, anche perché erano senza figli e dissero ai miei che gli avrei tenuto compagnia.
Partimmo il sabato mattina dopo 90 minuti arrivammo a destinazione, per tre giorni sole e mare, alla sera si rientrava e dopo una bella doccia, cena e televisione.
Per casa visto che era estate e faceva caldo noi maschietti giravamo in mutante, mentre Luisa con baby doll trasparente e sotto solo il tanga, i miei ormoni erano in subbuglio, chiaramente sbirciavo e vedevo che loro ogni tanto si guardavano e sogghignavano.
Il terzo giorno, Luisa dice a Mario, stasera ho voglia di una pizza, usciamo?
Torniamo alle 22.30, stanco per l'intensa giornata vado a letto.
Dopo circa 30-40 minuti, non riesco a prendere sonno, siccome tutte le porte erano aperte con la speranza di arieggiare il piccolo appartamento, sento dei lamenti, capisco che stanno scopando in modo rumoroso, e mi pare di capire che Mario che dice: ti piacerebbe scoparti Marco eh. la risposta fu un siiiii.
Pensai di aver capito male ma ero eccitato, vado in bagno col pensiero di farmi una sega, anche per rilassarmi per poter prendere sonno. Accendo la luce e chiudo la porta, mi siedo sul water e appena inizio a segarmi, entra Luisa, mi guarda : piccino non è giusto che stai solo, aspetta mi faccio il bidet, si siede e mentre di lava e si masturba il clitoride, con l'altra mano mi prende in cazzo e se lo porta alla bocca e inizia a spompinarmi, panico, non so cosa fare, ma sono eccitato.
Si alza mi da un bacio sulle labbra e mi dice:
Vieni andiamo in camera mia, mi blocco, pensando al marito..:eeeeh Mario?
Non ti preoccupare anche lui ha voglia di giocare, è un porcellino.
Si butta sul letto a gambe larghe, mi prende la mano e mi fa cenno di leccarle la figa. Ha un buon profumo, sono al settimo cielo, inizio a leccarle la figa già aperta e eccitata, intanto Mario gli mette il suo cazzo in bocca, perdiamo ogni inibizione.
Dopo dieci minuti mi fa mettere al suo posto e mi dice, adesso lo voglio nella figa, mi viene sopra, mi prende il cazzo in mano e se lo infila nella figa già piena di umori , il marito dietro la incula mentre io la chiavo, sembra impazzita dall'eccitazione, mi bacia mi stringe e grida dal piacere, la sua eccitazione è più mentale che fisica, era da tempo che evidentemente voleva scoparmi, la sua figa era tutta bagnata e io sentivo che forse era una misura troppo larga per me (non sono mai stato un superdotato....forse l'unico pene normale in Italia). Mario gode dietro e va a lavarsi, noi giochiamo ancora e mi dice paroline eccitanti, lei è pluriorgasmica, io sono circonciso e meno sensibile.
Andiamo a lavarci anche noi, mi metto sul letto insieme a loro e ci facciamo le coccole, Luisa mi bacia sugli occhi, sulle labbra e con la mano gioca con il mio pisello che inizia nuovamente a risvegliarsi, ma mi accorgo che qualcuno mi sta facendo un pompino.....e Mario. Luisa mi sorride e dice: ti piace? Rispondo: Si, in verità è meglio lui a spompinarmi.
Quando sfiniti guardo l'ora, sono le 2.25.
Furono 10 giorni stupendi, ma continuarono al rientro a Genova, inventavo per i miei la scusa che non avevo capito un compito di inglese....
Per motivi di lavoro a volte Mario andava fuori sede, allora chiedevano ai miei se potevo dormire con la Luisa, siccome aveva paura a rimanere sola di notte e ogni tanto invitava anche una sua collega che si definiva lesbica, ma non disdegnava i ragazzini, era veramente eccitante vederle baciarsi e fare l'amore, le donne lo sanno fare con molta dolcezza, sanno come entrare nell'anima.
Poi come ogni cosa che inizia ha una fine, Mario è stato trasferito all'estero come capo sede, allora Luisa ha deciso di mettersi in pensione (non conoscevamo ancora la Fornero) per seguire il marito, erano molto innamorati e non volevano perdersi.
Ci siamo rivisti qualche volta quando venivano in Italia, ma col tempo ci siamo persi.
Parafrasando Umberto Eco nel Nome della rosa: passati molti anni, non potro' mai scordare ....."quella stupenda coppia" che ha reso belli i miei primi passi verso la scoperta del sesso.
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9 years ago
solocoppiedecise,
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Tua moglie... la mia fidanzata
Tua moglie… la mia fidanzata… Una vera storia di corna. Userò nomi inventati, ma sono sicuro che i veri attori di questa storia si riconosceranno e si ecciteranno a ripercorrere la serata… un bacio il vostro Monello…
Da tempo nei desideri di Marco c’era quello di organizzare per sua moglie Martina una serata con un Bull. Finalmente in un caldo pomeriggio di agosto, parlando in chat con loro, riusciamo a fissare un appuntamento per la sera stessa… lei era entusiasta di incontrarmi… lui altrettanto! Detto subito le mie regole che Martina ma soprattutto Marco decidono di sposare in pieno.
Decido io cosa indosserà Martina, decido io dove andremo a cena e soprattutto Martina dal momento in cui ci vediamo diventerà la mia fidanzata. “Martina dovrai indossare una camicetta bianca aperta sul seno, minigonna nera, ed intimo nero! tu cornuto dovrai assecondare tutti i nostri desideri… “
Lei una donna 35 enne di statuaria bellezza, mora, occhi scuri e dalla carnagione olivastra, terza di seno, culo marmoreo.. un fisico mozzafiato da far girare la testa… scende dall’auto dando importanza a mostrarmi che sotto si era vestita proprio come io comanda!
La mia fidanzata mi dimostra subito quanto è felice di vedermi, infilandomi la lingua in bocca. Era calda e vogliosa da morire. Mano nella mano prediamo posto al ristorante lei seduta di fianco a me ed il cornuto Marco di fronte. … mentre guardiamo i menù lei è subito distratta dalla mia mano, che intanto si era insinuata tra le sue gambe! Arriva il cameriere che esclama “ordiniamo?” ci guarda con aria sospetta, non riesce a spiegarsi come mai di fianco a Martina c’ero io e non Marco.
Mentre ordiniamo osserva la mia mano muoversi sotto al tavolo rovistare tra le gambe della “mia” donna. Lo vedo turbato e la cosa eccita tutti e tre. Finito di ordinare, chiedo a Martina di togliersi il perizoma e di posarlo sul tavolo per facilitare ‘ingresso delle mie dita, ormai totalmente bagnate, nella sua figa. Martina ovviamente esegue e con fare da vera troia si sfila l’intimo inumidito dei suoi umori e timidamente , quasi impaurita lo poggia sul tavolo, ben in vista. Ecco tornare il cameriere… “Martina vai più dietro con la sedia e lascia intravedere le tue gambe semi aperte” OK risponde lei! Il cameriere capisce il gioco ed inizia a guardare come un porco quel bel vedere eccitato da quella situazione che ogni uomo ha sempre sognato ma per lui stava diventando realtà. In tutto questo il cornuto di Marco non proferiva parola… ma si capiva quanto fosse eccitato dai suoi sorrisi.
Tolsi la mano di mezzo le gambe di Martina e la feci annusare a Marco che ormai stava quasi per venire senza toccarsi. Dopo una bella cenetta a base di pesce e una buona bottiglia i vino bianco decidiamo di andar via. Lei salì in macchina con me e lui ci segui con la sua auto. Arrivammo sulla spiaggia in un luogo appartato. È inutile dire che durante il tragitto continuai a stuzzicarla… era pronta ad esplodere e a ricevere quello per il quale eravamo li. Scendiamo dall’auto e quasi senza proferir parola Martina mi spinge all’auto, lo tira fuori e inizia a spompinarmi, con foga! Il cornuto davanti a noi che ci guarda con il cazzo in mano e inizia a masturbarsi ma durò pochissimo, venne subito!!! Infilai una mano dietro la nuca di Martina afferrandole i capelli la portai a me, le lingue calde e umide si cercano, sento la sua figa bagnata pronta ad accogliermi. “Girati” le sussurrai… e lei girandosi disse a Marco: “ GUARDA CORNUTO COME LO PRENDO!” in quel momento quella frase mi fece impazzire.
Turgido come il marmo lo infilai dentro, sentivo la sua carne sulla mia… calore su calore… l’afferrai dai capelli dandole dei colpi decisi senza mai affondare, quasi a dargli solo un assaggio! Quando decisi di affondare Martina ebbe un gemito di piacere estremo. Dopo una grande cavalcata Maro mi chiede di infilarlo nel culo. Lei all’inizio esitò, ma dopo averla stuzzicata bene con il dito mentre ero ancora nella figa acconsentì… Lo tolgo dalla figa ormai gonfia per infilarlo dietro e sempre a pecorina prima con fare dolce per finire la monta con foga… sentire le sue pareti allargarsi ad ogni colpo, le sue gambe tremare, la sua bocca gemere… “ODDIO NON RESISTO SBORROOOOOOOOO”
Venni tutto nel suo culo… copioso sborra prorompente che la riempì tutta. Ero esausto… Martina chiamò Marco a se gli sussurrò qualcosa nell’orecchio, lui fece si con la testa, si mise in ginocchio sulla sabbia, avvicinò la bocca al culo di Martina… iniziò a leccarla… pulendo tutto… per bene come un bravo cornuto!
Gabriele MonelloCs
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9 years ago
MonelloCs83,
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Sogno o son desto... la coppia del tavolo 13
Per quanto possa sembrare assurdo e/o banale... questa è una storia totalmente vera! Ed è questo che la rende incredibilmente eccitante.
Risale a 7 anni fa quando io e la mia ragazza dell'epoca come quasi tutte le sere ci appartavamo in auto per un po' di intimità... userò Eva un nome inventato...
una piacevole serata primaverile, di quelle che ti fanno venir voglia di uscire e star fuori fino a tardi... ma anche quelle che ti fanno venir una gran voglia di sesso!
Premetto che non eravamo (ancora) trasgressivi...
quella sera gli dissi: “ Eva stasera vorrei che ti vestissi in maniera provocante, fallo per me!”
arrivo sotto casa sua a prenderla, ero curiosissimo di vederla... ed eccitato al pensiero che si fosse preparata in maniera provocante per me! Eccola arrivare, bellissima ed eccitante. Vestitino nero corto sopra al ginocchio, scarpe alte con allaccio alla schiava... capelli lunghi sciolti e rossetto rossissimo... ADDIO!
Andiamo a cena in un noto ed elegante della zona ed è proprio lì che iniziò tutto...
arrivati al locale notiamo subito che non fosse poi così affollato c'erano solo pochi coperti e quasi tutte coppie più o meno giovani. Ma una in particolare attirò la nostra attenzione... una coppia decisamente interessante per quanto fossero belli, tant'è che Eva era quasi gelosa dal mio continuo guardare la lei, nonostante avessi davanti una splendida creatura. Iniziamo a cenare e tutto sembra trascorrere nella più normalità. A parte i piccoli sguardi di intesa che ogni tanto partivano tra di noi e la coppia poco distante... loro parlavano di noi si capiva. Sorridevano e ammiccavano, ma il pensiero di qualcosa di trasgressivo non ci sfiorava lontanamente. Alla fine della cena chiesi il conto ma con nostro estremo stupore il cameriere ci disse che la cena era stata offerta dai signori del tavolo 13... ovviamente ringraziammo chiedendo come mai di questo gesto... la loro spiegazione fù che gli ricordavamo loro alla nostra età... pensammo subito che ci fosse qualcosa di strano... ma fummo incuriositi e intrigati... capimmo subito dall'accento che non erano persone di queste parti.
Ci sedemmo con loro per scambiare due chiacchiere, poi per sdebitarci mi venne l'idea di offrirgli qualcosa da bere in un altro locale della zona e loro accettarono subito con estrema voglia.
Ci avviammo e in auto io ed Eva non riuscivamo a dare una spiegazione più o meno plausibile al gesto di galanteria appena ricevuto... arrivati al locale ci sediamo ordiniamo e iniziamo a parlare del più e del meno.. venne fuori che erano di Firenze e rimanevano solo pochi giorni per lavoro in Calabria e che fossero attratti dalla bellezza di questa terra e poi dissero “ e siamo intrigati dai Calabresi” mmmm pensai io qui gatta ci cova...
dopo il 4° drink decidemmo di salutarci e andare via... noi avevamo un programmino decisamente interessante da portare a termine...
ci mettiamo in auto per raggiungere un luogo tranquillo dove appartarci, arriviamo e iniziamo a riscaldarci... baci, carezze, ci spogliamo in fretta e furia accesi dal desiderio, dall'alcool e dalla serata strana che stavamo vivendo. Subito dopo di fianco a noi si parcheggia un'altra auto ma noi non ci facemmo caso. Eravamo così eccitati da non capire più nulla... Eva seduta in ginocchio sul sedile con il sedere rivolto fuori con in dosso ancora il perizoma nero inizia a succhiarlo con un vigore mai avuto prima... addio mi sta facendo morire, sentiamo un rumore di sportelli di auto aprirsi, ci giriamo e ne buio della notte vediamo due sagome scendere dall'auto, non riusciamo ad intravedere i volti ma capiamo che si tratta di un uomo e di una donna... lei si abbassa e inizia a succhiare con veemenza, sentiamo lui gemere, intimiditi ma stranamente eccitati ammiriamo quanto di strano si cela davanti a noi... la coppia fa per avvicinarsi a noi... alla nostra auto... sentiamo una voce quasi familiare di uomo che ci chiede: “disturbiamo?” ERA LA COPPIA DEL TAVOLO 13!
io ed Eva ci guardiamo, non sappiamo cosa fare... si poggiano sul cofano della nostra auto e iniziano a scopare... decidiamo di scendere anche noi... in piedi appoggiati allo sportello mezzi nudi, ad ammirare quella strana coppia scopare sul cofano della nostra auto! Iniziano ad avvicinarsi a noi... inizialmente la lei si pone davanti ad Eva ed incomincia ad accarezzarla, sfiorarle il seno... quello che mi fece strano è che Eva si lasciò andare con estrema naturalezza... le sue mani quasi spinte dal “Dio Eros” assecondano il volere di quella donna, le loro labbra si sfioravano ma si capiva che si volevano, si cercavano! Io mi avvicino dietro ad Eva e dopo qualche strusciamento mi ritrovo ai miei piedi con il mio cazzo in bocca l'altra donna... e con estremo stupore vedo Eva di spalle, accasciata con gli occhi rivolti a me che lo prende in bocca da quella sconosciuto... ERO PIU' ECCITATO NEL VEDERE CON UN'ALTRO UOMO CHE DALLA DONNA CHE MI SPOMPINAVA!!!
Eva sembrava un'altra, la situazione era inusuale ma estremamente eccitante... la donna sconosciuta mi chiese se avevo i preservativi, gli risposi di no, allora andò nella sua auto li prese e con fare quasi da prostituta esperta me lo infilò al cazzo duro come una pietra... si girò appogiandosi a pecorina sul cofano e i chiese di scoparla... Eva mi vide e secondo me non vedeva l'ora di prenderlo anche lei, si sdraiò accanto a lei con la schiena sul cofano le gambe aperte e si fece possedere da quell'estraneo!!! le donne si baciavano noi in piedi a stantuffarle... grida, lamenti e mugolii di piacere facevano da contorno a quella scena vista e rivista solo nei film. Quando fu il momento di venire le facemmo mettere accovacciate davanti ai nostri cazzi ormai esausti e esplosivi mentre le loro lingue si toccavano le abbiamo riempite di copiosa sborra... senza dire nulla ognuno si diresse alla propria auto per ricomporsi. Senza dire null'altro accendemmo i motori e andammo ognuno per la propria strada... l'ultimo saluto fu un colpo di clacson!
Da quella sera ci si aprì un mondo sullo scambio di coppia... e per diversi anni siamo stai una coppia scambista, ma la cosa che ci faceva impazzire erano i singoli... amavamo incontrare singoli... io impazzivo nel vederla con un altro uomo... ora non stiamo più insime ma non finirò mai di ringraziare quella coppia di sconosciuti del tavolo 13.
Gabriele MonelloCs
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9 years ago
MonelloCs83,
31
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Io e anna parte quarta
Parlai con Anna di quanto detto la Luca circa il passaggio del cugino (almeno così disse) per Napoli.
Le dissi che credevo poco al fatto che era un passaggio per caso ma credevo che era qualcuno che, pilotato da Luca veniva a “bagnare il biscotto”.
Anna pero' era decisa a vivere anche quell'avventura.
Sempre con Luca seguirono altri contatti per l'appuntamento.
Andammo quindi alla stazione a prendere questo fantomatico cugino proveniente dalla Calabria.
Ero lì solo per far contenta Anna che ancora aveva in mente il weekend di fuoco a Rimini e chissa' cosa sperava da questo incontro.
Arrivo del treno ci riconosciamo per avere entrambi in mano un giornale.
E' un ragazzo non molto alto, scuro di pelle, occhi e capelli neri.
Si presenta (ometto il nome, lui e Luca vivono in un piccolo contesto e non vorrei renderli troppo riconoscibili a terzi), ci presentiamo.
Non me lo aspettavo ma ci da del lei.
Racconta che il cugino gli ha parlato di due amici a Napoli ma che lui gli aveva detto di non disturbare.
Da come si comporta non sembra proprio un “galletto”.
Un po' piu' grande di Luca (24 anni) da impressione di grande serieta' e timidezza.
Lo accompagnammo al Centro Direzionale dove deve sostenere un colloquio di lavoro.
Nell'attesa siamo a fare spesa presso un supermercato per poi attendere fuori un bar come concordato.
Anna è in lungo.
Gonna di velluto nera elasticizzata che le risalta il culo, con spacco laterale regolabile da bottoni, stivali camicetta bianca.
Anche questo ragazzo le piace e non fa mistero che ha voglia.
Dopo un'oretta il ragazzo è in macchina.
E' demoralizzato perchè, dice, quantunque sara' selezionato dovrà rinunciare perchè il salario prospettato non gli consentirebbe di vivere a Napoli che è la sede di lavoro.
Anna si gira (lui è seduto dietro) ed ha parole di conforto per lui e gli accarezza una gamba.
Facciamo un tour della citta' fermandoci a Posillipo per bere uno spumantino.
Passeggiamo nel parco della Rimembranza con il ragazzo che, evidentemente a suo agio con noi, ci esterna la sua delusione per il lavoro che non riesce a trovare, il desiderio di vivere in una grande citta' …..
Anna gli si è messa sotto il braccio, lo accarezza.
Risaliamo in macchina Anna si siede dietro con lui.
Accavalla e dallo spacco esce tutta la coscia, anche la parte al di sopra dell'autoreggente.
E dice: “ora ti porto in un posto dove potrai rilassarti un po'”.
Capisco cosa vuol dire Anna e prendo la strada per la domizianaa dove ci sono paarecchi hotel ad ore.
Il ragazzo pero' dice che non è pronto per andarci in tre.
Anna con voce suadente, prendendo la sua mano e portandola tra le sue cosce gli dice: “questa volta solo io e te poi la prossima volta quando sarai piu' sciolto vedremo”.
Grande delusione per me ma non dico una parola e guido mentre da dietro si sentono sospiri.
Arriviamo ad un hotel notoriamente ad ore.
Scendono ed Anna mi dice :Ti farò uno squillo sul cerca persone mezz'ora prima.
Neanche rispondo.
Si infilano in Hotel e me ne vado.
Verso le 16, finalmente il cicalino del cerca persone squilla.
Sono rimasto nei dintorni e, contrariamente a quanto concordato mi precipito verso l'hotel.
Dopo una mezz'oretta escono.
Salgono sul sedile posteriore.
Anna si abbandona tra le sue braccia.
Mi dice : Accompagnamo XXXXXX alla stazione.
Altra mezz'ora e arriviamo.
Lo accompagnamo al treno e lui prima di salire : “ci vediamo ancora spero!”.
Anna annuisce, sorride e gli da un bacio.
In macchina Anna mi racconta un po' e mi dice che il ragazzo è un amante dell'intimo.
Sicuramente non particolarmente navigato l'aveva fatta sentire desiderata come non mai.
Ogni centimetro che la gonna andava su lui leccava e baciava cio' che si scopriva.
Ha leccato a lungo gli slip e le ha adorato le calze, odorandole, baciandole millimetro per millimetro.
Mi racconta che ha voluto scoparla facendole tenere l'intimo e senza farle togliere le calze.
E' molto soddisfatta anche perchè il ragazzo le ha rivolto anche molte attenzioni al buchino, cosa che la fa impazzire.
Questo episodio le farà prendere una decisione.
“Basta con Ernesto” dice “e visto che tu non sai come fare farò io”.
Mi sento umiliato per la mia vigliaccheria e non parlo.
Il sabato successivo attendiamo Ernesto nella sala da the di un bar appena fuori città.
Ha deciso tutto Anna.
Lui arriva, si siede.
Ordiniamo da bere.
Anna prende subito la parola.
Gli dice chiaramente che il rapporto è finito. E' stato bello ma come tutte le cose era finito.
Gli dice a muso duro che lei non gode più e che lo stesso vale per lui e che, quindi, tanto vale trovare altro.
Mi aspettavo una reazione forte invece Ernesto abbassa la testa e tace.
Anna è un fiume in piena.
Quando finalmente sembra aver esaurito gli argomenti Ernesto, a mezza voce, dice che tutto è successo perchè lui si è invaghito di lei.
Dice che quando non c'è immagina di farle di tutto ma poi quando la vede i sentimenti cambiano, la rabbia per non poterla avere come vorrebbe tutta per se prende il sopravvento e.... quel desiderio cala.
Anna lo ringrazia dei suoi nobili sentimenti ma, è passato tempo e queeste parole le ricordo come fosse ieri dice: “Vedi che il rapporto è sbagliato? Tu mi dovresti vedere come una puttana, perchè io lo sono. Tu mi hai troppo idealizzata, non funzionerà mai così.”
Ernesto è KO.
“Vorrei solo vedere come godi quando ti usano da puttana, perchè io non ti ho mai considerata per tale” dice.
Propone un incontro a quattro inserendo il suo amico Ciro.
Un passo indietro.
Ciro è un ragazzo che sfiora, credo, il quintale di peso che abita nel suo palazzo.
Arrogante e maleducato le volta che lo abbiamo incontrato nell'androne del portone del palazzo ove spesso era a non far niente faceva occhiolini ad Anna, qualche volta da dietro qualche fischio di apprezzamento e una volta che era su da Ernesto toccò il culo ad Anna la quale gli si rivoltò con rabbia e solo l'intervento di sicuramente compiacente e divertito Ernesto placò Anna.
A questo punto, se fosse un gioco a scacchi la partita potrebbe considerarsi passata nelle mani di Ernesto.
Anna è bloccata.
Questa, in poche parole, è la condizione per spezzare questo filo che ci lega ad Ernesto.
Più volte avevamo perlato di questo Ciro e sapevo Anna quanto lo odiasse.
Sentendosi “vicino allo scacco” Ernesto rincara la dose.
Dice che vuole anche vedere la persona che non ha mai potuto soffrire (io) perchè comunque mi attribuiva colpe (che non ho mai avuto) di quel fallimento, servile ed umiliata e per questo propone di vestire body, perizoma femminile e calze autoreggenti.
Sono un tipo tranquillo ma la voglia di scattare è tanta.
Non fossimo in un posto pubblico credo che ci sarebbero state urla se non rissa addirittura.
Anna mi ferma.
Tentando di riprendere il gioco si dimostra favorevole all'incontro a quattro ma chiede di poter scegliere lei il quarto.
Ernesto non le concede spazi, capisce che sta vincendo, è irremovibile.
L'incontro a casa sua, Ciro il quarto.
Anna tenta di trattare ma nulla.
E mi zittisce quando tento una trattativa sull'abbigliamento che dovrei indossare.
Ad Anna non gliene frega niente di me.
Ancora un timido tentativo che però viene troncato da un irremovibile Ernesto che fa la sua solenne promessa di chiudere poi definitivamente quel rapporto.
Ci alziamo e prima di andare via Anna ed Ernesto concordano di sentirsi il venerdì successivo per la conferma dell'appuntamento per sabato.
In macchina mi incazzo con Anna rimproverandola di non aver battuto ciglio quando Ernesto le ha prospettato di “femminilizzarmi” per l'incontro mentre di aver trattato per non scopare il ciccione.
Anna mi zittisce dicendo che anche lei si sacrificherà ma che l'importante è essere riusciti a troncare quella situazione.
Mi disse ancora che non si sentiva affatto sconfitta perchè aveva previsto un ben altro scenario con un Ernesto che avrebbe continuato ad imporre il rapporto.
In poche parole disse :”ce l'abbiamo fatta, abbiamo vinto!”.
Non fui mai convinto di quella affermazione e cominciai ad essere seriamente preoccupato per quel che doveva accadere sabato.
E... venne sabato, ma sarà il racconto della prossima parte.
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9 years ago
claudia30mario, 55/55
Last visit: 7 years ago -
La visita medica
… “ incontro ed ospito coppie determinate e di bell'aspetto, interessate ad essere
sottoposte a screening medico completo, …” questo Last lo pubblicavo periodicamente,
un giorno vengo contattato da Filippo e Rosa, che mi inviano il loro numero di cellulare,
all'orario concordato chiamo e mi risponde Filippo che da subito mi appare una persona
affabile e cordiale, non litiga con i congiuntivi e si esprime in un italiano perfetto senza
alcuna inflessione dialettale, conversiamo piacevolmente e ci diamo appuntamento
telefonico nel tardo pomeriggio quando sarà insieme a Rosa, alle 19.00 in punto mi
richiamano e ho modo di fare la conoscenza con Rosa, che da subito, si presenta come
una persona ironica e gradevolissima, con una voce calda e sensuale, si rivolge a me
chiamandomi Dott. Si informa sulla mia specializzazione e mi dice che è interessata a fare
un controllo medico approfondito, e mentre dice queste cose sento una leggerezza nella
sua voce che stimola la mia curiosità e la voglia di incontrarla. Fissiamo l'appuntamento
per il giorno successivo, all' orario stabilito accolgo Filippo e Rosa in studio, naturalmente
ho dato il pomeriggio libero alla mia assistente, mi presento indossando il camice e faccio
accomodare i miei ospiti, da subito noto lo sguardo vispo di Rosa che spazia per la stanza
e mi studia guardandomi negli occhi, lei indossa una camicetta bianca con un giubbino
color cuoio ed una gonna aderente, appena sopra il ginocchio, è truccata un maniera
sobria con un rossetto che mette in evidenza le belle labbra, ci accomodiamo nelle
poltroncine e provvedo a telefonare al vicino bar per far portare degli aperitivi, dopo la
consumazione Filippo, in maniera diretta, strizzandomi l'occhio si rivolge a me dicendo : “
dottore se è possibile fare la visita a mia moglie perchè più tardi abbiamo degli impegni …
“ ; Rosa ridendo risponde : “ e si … dottore … mio marito si preoccupa tanto della mia
salute , lui ci tiene che io sia sempre in forma “ .
Mi avvio con Rosa nella sala visita lasciando Filippo nello studio, lei inizia a spogliarsi
lentamente, indossa una lingerie elegante, body nero trasparente, culotte ricamata
coordinata con il reggiseno ed autoreggenti, si stende sulla lettiga in posizione supina ed a
occhi chiusi.
Inizio la visita, le metto il bracciale dello sfigmomanometro, poggio il fonendoscopio sul
petto e sulle spalle e poi passo a palparle l'addome ed il seno, sento che inizia a vibrare,
l'eccitazione corre sulla sua pelle e sulla mia, inizio a strusciarle la mano sul mio cazzo e
lei risponde gemendo più forte, mi giro e davanti la porta vedo Filippo che osserva sua
moglie in calore, ha già l'uccello di fuori e si sta segando con vigore, mi incita a fare il
porco con sua moglie, le metto il cazzo in bocca e le afferro la testa spingendola a me,
sento la sua lingua scorrere sulla cappella e poi andare giù lungo l'asta e proseguire sino
alle palle, nel frattempo Filippo sempre più eccitato, la penetra e la sbatte con forza, ha il
volto stravolto dall'eccitazione, si rivolge a Rosa chiamandola vacca … svuotapalle … rotta
in culo … mi porge un preservativo e mi invita ad indossarlo e a scopare sua moglie, inizio
a pomparla, la sento larga e bagnatissima, la sbatto con forza e lei risponde con gemiti
sempre più forti, dopo un poco la faccio girare, la metto a pecorina ed inizio a
massaggiarle il buchetto con l'indice della mano sx mentre con quello della dx la sditalino,
le sputo nel buchetto e distribuisco bene la saliva attorno l'orifizio anale, appoggio la
cappella ed inizio a spingere, sento che piano piano la porta del piacere si apre,
lentamente spingo sempre più dentro, Rosa è immobile, mi dice di fare piano, lentamente
si rilassa e riesco a completare la penetrazione, Filippo è completamente fuori di testa per
l'eccitazione, esco un po il cazzo dal culo di sua moglie e lo invito a lubrificarmi il cazzo
con uno sputo, lui obbedisce a quello che gli dico e nel frattempo mentre si sega non
riesce più a trattenersi e si svuota sulla schiena di sua moglie, continuo a incularmi Rosa
ma quello che voglio di più e riempirle la bocca di seme, esco dal sul culo mi sfilo il
preservativo e la invito ad aprire la bocca, copioso esce lo sperma che centra la sua
bocca, le labbra ed il viso. Ci fermiamo esausti il trucco di Rosa si è disfatto, si asciuga il
volto con dei fazzolettini sorride con malizia dicendo : “ la visita mi è piaciuta ma ancor di
più la cura “ rispondo con una risata e ringrazio per la fiducia che mi è stata accordata, lei
si dirige nel bagno, sento l'acqua del rubinetto che scorre, dopo circa dieci minuti esce
sistemata e truccata come quando era arrivata, accompagno Rosa e Filippo alla porta ci
salutiamo ripromettendo di rincontrarci
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9 years ago
dr3house,
47
Last visit: 1 year ago
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La visita medica
No, non potevamo sapere che una visita medica ci avrebbe cambiata la vita, eravamo andati ad un controllo generale per Rita, il dottore un bell'uomo sulla cinquantina,
appena ci ha ricevuti ed espletate le domande di rito, disse a mia moglie di togliere i vestiti
e accomodarsi su lettino, lei era di spalle seduta , e lui comincio' ad oscultare le spalle,
poi la fece sdraiare, osculto' il cuore, per passare a toccare la pancia chiedendo se avesse
dolori, tutto ok finora, ad un certo punto le disse: signora tolga il reggiseno e si sdrai, lei lo tolse immediatamente, e per me vederla a seno nudo, fu un colpo di adrenalina,
gelosia mista a eccitazione, stranamente mi piaceva vedere che un altro uomo (anche
se dottore) le stava palpando il suo bellissimo seno, a me sembro un eternita' ma
contemporaneamente, speravo che continuasse, ero eccitatissimo a vedere le mani di
quell'uomo sul seno di mia moglie, poi le chiese di togliere le mutandine,cosa che lei fece senza apparente timidezza, si sdraio' e appoggio le gambe sulle apposite staffe, io ero
seduto, e dalla mia posizione riuscivo a vedere la fica di mia moglie, bellissima, umida,
il mio cuore sembrava di scoppiare quando,il dottore si sedette in uno sgabello, proprio
davanti la sua fica, sicuramente la stava ammirando, poi comincio la visita, indossati
dei guanti, comincio a penetrarla con le dita, prima uno, lo spingeva fino in fondo, poi
due, anche questa visita duro' un eternita', ma mi piaceva, alla fine era tutto ok le
disse di rivestirsi e tornammo a casa.Lungo la strada non parlammo di niente, c'era
uno strano silenzio in macchina. Rientrati a casa, lei ando' subito a farsi la doccia, io ero
ancora eccitatissimo al pensiero di quello che avevo visto, mi era piaciuto da morire,
che un altro uomo l'avesse toccata e guardata, mi spogliai ed entrai anche io nella doccia
lei mi guardo con una strana luce negli occhi, e subito ci siamo lanciati in un lunghissimo
bacio, cominciai a toccarle i seni e la fica, che fino a poco tempo fa erano nelle mani
del dottore, Rita si abbasso in ginocchio e mi fece uno dei piu' bei pompini che mai
mi aveva fatto, poi la rigirai a pecorina e la scopai quasi con furore, anche lei era
eccitatissima, aveva orgasmi a ripetizione, fino a quando con un lunghissimo
"rantolo" le ho scaricato tutta la mia eccitazione dentro la pancia. Siamo rimasti
alcuni minuti cosi' immobili, poi lei si giro' verso di me e mi abbraccio', io all'orecchio
le dissi se anche lei era cosi' eccitata per quello che era successo quel pomeriggio, lei
senza staccarsi da me con il movimento della sua testa lo confermo', anche io
lo sono le dissi, e mi e' piaciuto tantissimo, lei mi confermo' che essere tutta nuda,
e toccata dal dottore con me li a guardare l'aveva eccitata da morire.
Quella sera a letto le chiesi di essere sincera e rispondere alle mie domande con
tranquillita',: ti piacerebbe scopare con un altro uomo con me vicino? lei mi guardo'
strano, ma poi rispose di si , allora facciamolo le dissi, come mi chiese lei, le risposi che
tramite Desiderya che lei non conosceva avremmo potuto provare, le spiegai come
fare, e cosi ci mettemmo alla ricerca di un bel ragazzo.
Lo trovo'quasi subito, 44 anni, bel fisico ma soprattutto all'apparenza un gran bel cazzo
lo contattammo e lui accetto' di incontrarci, era di Siracusa, ma ci incotrammo ad
Augusta in una panineria, Rita era emozionatissima, indosso' una minigonna ,
camicetta quasi trasparente ed un cappotto per coprire il tutto, lo incontrai prima
io per capire il tipo, visto che era una persona seria, lo accompagnai alla macchina
dove aspettava Rita, poi insieme siamo entrati nella panineria.Occupato un tavolo
abbiamo cominciato a parlare, Rita e Salvo chiaccheravano tranquillamente come
se si conoscessero da tempo, vedevo chiaramente che si piacevano,e quando Salvo
si allontano' per andare a lavare le mani, le chiesi se Salvo le piaceva, lei con un
gran sorriso mi disse: per me possiamo andare anche subito. Salvo torno, e fu Rita
ad andare in bagno, Salvo con una certa apprensione mi chiese se a Rita fosse
piaciuto, e io risposi sicuro che le sei piaciuto,si puo' fare anche subito. Tornata Rita,
le chiesi se volesse andare da qualche parte, e lei subito rispose di si. Andammo
con la macchina di Salvo , e ci fermammo in un posto tranquillo in periferia, sotto un
lampione, c'era un po di freddo infatti quasi subito si appannarono i vetri della
macchina, adesso i discorsi diventarono serii, Salvo chiese a Rita se era sicura di
voler provare a farlo, mi chiese se poteva sentirsi libero di giocare con Rita o c'erano
dei limiti da non superare, io risposi che per me non c'erano ma che comunque
sarebbe stata Rita a fermarlo qualora non le fosse piaciuto qualcosa.
Salvo allora passo' dietro dove era seduta Rita, lei si vedeva che era emozionatissima
Lui prese l'iniziativa, la comincio a baciare, Rita rispose a quei baci, si vedeva che lui
le piaceva,si tolse il cappotto, la minigonna le era salita completamente, mettendo
in bellavista le sue bellissime cosce,le mani di Salvo cominciarono a scrutarle tutto il
corpo, le sbottono' la camicetta mettendo in mostra le sue bellissime tette, le toccava,
i seni, scendeva nella fica e tolse le mutandine, io sentivo il mio cuore andare a 1000
e cosi' anche quello di Rita, le accarezzava la fica con delicatezza, Rita allora comincio'
a trafficare con la cintura, poi con la patta dei pantaloni di Salvo, e tiro'fuori
l'uccello di Salvo, non si era sbagliata a scegliere, era proprio come lo avevamo
visto al PC. aveva proprio un bellissimo cazzo, gia' in tiro, mia moglie mi guardo'
negli occhi come per chiedermi il mio ok io le sorrisi, e lei si "tuffo"su quel cazzo
inizio' un pompino prima lento, io vedevo i movimenti della testa, e conoscendola
stava dolcemente con la lingua accarezzando il glande, lo fa in un modo divino,
poi sempre dal movimento della testa capii ce aveva affondato il cazzo di Salvo
tutto dentro la bocca ed aveva iniziato un pompino da favola Salvo era in estasi,
la testa era appoggiata alla spalliera del sedile e si godeva la bravura di mia moglie.
Rita le salto sopra e si impalo' a smorza candela, inizio' a cavalcare quel cazzo come
una matta, io nel frattempo pensai che non aveva fatto indossare il preservativo
a Salvo, e ci rimasi un po male, non passarono molti minuti che Salvo con lamento
di grande piacere le venne dentro, Rita sentendo il calore dello sperma di Salvo
dentro la fica ebbe anche lei un orgasmo che la fece quasi svenire dal piacere.
Restarono immobili per qualche minuto, Salvo che si riprese prima le disse : sei
favolosa, voglio diventare il tuo amante, lei allora si giro' verso di me e ridacchiando
mi chiese: che facciamo lo accontentiamo? io le risposi : per me e' ok l'importante
e' che dalla prossima volta in poi partecipo anche io, mi piacerebbe molto vederti
sbranare i nostri cazzi.
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9 years ago
Ritagiuseppe,
29/30
Last visit: 5 years ago
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Io e anna prte terza
Ho già accennato al periodo “difficile” che avemmo con Ernesto che non è mai riuscito a mandar giu' il rifiuto di Anna di andare a vivere con lui.
In questo scenario, anche per poter saltare l'incontro settimanale ci inventammo una ricorrenza e, portati i ragazzi dalla nonna, ci concedemmo un week-end a Rimini sebbene fuori stagione (era febbraio o marzo).
Arrivammo il venerdi' dopo pranzo e prendemmo alloggio in uno dei pochi hotel aperti.
L'hotel era semivuoto anche a causa del tempo pessimo.
In stanza cercammo un po' di darci un programma.
Ci ripromettemmo di cercare qualche luogo over40 dove poter fare 4 salti e chissa'.... e l'indomani prendere il pullman per S. Marino e fare un giro per negozi e la sera magari ritornare ai 4 salti....
All'epoca non c'era internet sul telefonino e usciti potevamo solo chiedere in giro, in maniera generica se c'era un qualche locale di svago per la nostra età.
Non ricevemmo risposte precise ma solo tanti “credo, forse, non so”, per cui cenammo e poi a nanna.
L'indomani mattina il tempo era peggiorato.
Facemmo colazione e comunque ci portammo alla fermata per prendere l'autobus nr. 11 che cii avrebbe portato alla stazione da dove partiva il mezzo per S. Marino.
Arrivati alla Stazione la pioggia era ormai battente.
Decidemmo di rinunciare alla gita e riparammo alla Stazione in preda alla noia più totale.
Andando avanti e dietro passammo vicino ad un ragazzo che tra se e se si lamentava del tempo.
L'accento sembrava familiare e, non avendo di meglio da fare, chiesi: Napoli?
Lui si gira, si toglie il cappuccio e con un sorriso dice: Quasi...provincia di Cosenza.
Non sembra avere anche lui nulla di meglio da fare,si ferma e cominciamo a conversare.
Si presenta.
Luca, 21 anni, ormai trapiantato a Rimini dalla sua Calabria.
D'estate bagnino, d'inverno tuttofare e di sera guardiano di un hotel aperto solo in estate, incarico grazie al quale gode di un alloggio.
Noi semplicemente Anna e Marco.
Mi viene anche l'idea di raccontargli che siamo lì per festeggiare un nostro particolare anniversario che cade proprio quella sera ma degli amici hanno dato forfait e non abbiamo con chi brindare.
Anna coglie subito il senso e sebbene vestita in maniera casta (non ricordo.... forse aveva addirittura i pantaloni) comincia a fissare e sorridere al ragazzo che non è niente male davvero!
Lui anche perchè stuzzicato dagli sguardi di Anna disse che se ci faceva piacere potevamo brindare con lui quella sera e ci diede l'indirizzo.
Non mi feci ripetere l'invito due volte.
Ci salutammo e appuntamento alle 21.
Anna era raggiante.
Disse che il ragazzo davvero le piaceva e ci furono anche complimenti per la mia inventiva.
Alle 21 siamo presso l'hotel vigilato da Luca.
Piove di nuovo.
Un colpo di clacson e Luca esce ad aprirci la porta.
L'hotel è vuoto e freddo ma Luca ci invita in una saletta sul retro della reception dove c'è un divanetto, un tavolo ed una stufetta.
Anna si toglie il cappotto e sfoggia una minigonna davvero notevole, stivali con tacco alto, equipaggiamento portato se fossimo riusciti ad organizzarci la serata da ballo.
Il ragazzo ammira e, dimostrandosi piu' sveglio di qualsiasi previsione chiede: “Ma voi cosa cercate?”
Non so cosa rispondere ma Anna è pronta e, avvicinandosi gli sussurra in un orecchio :”hai capito bene!”
Lui la guarda, le guarda le cosce la tira a se ma non ha bisogno di fare forza.... Anna è nelle sue braccia.
La gonna tirata su ed una mano che le accarezza il culo, le autoreggenti in bella vista e bocca che cerca e trova il seno di Anna che spunta dalla maglietta alzata.
Ansimano... e con mia grande sorpresa Anna accoglie la sua lingua in bocca (ricordo che con Ernesto aveva sempre cercato di evitare).
Il ragazzo è arrapatissimo e Anna non scherza.
Sono uno spettacolo.
Prendo un preservativo e lo porgo a Luca.
Solo dopo qualche minuto riesce a staccarsi.
Si spoglia e mostra un'asta davvero notevole.
Calza il profilattico.
Non mi piace e lo trovo estremamente volgare e da autoerotismo di bassa lega raccontare le fasi di una scopata nel dettaglio.
Ma, come ho detto in questi racconti sarò estremamente sincero senza aggiunte e varianti rispetto a ciò che è stato il vissuto.
E, come non ricordare Anna sul divano con le sue cosce aperte con le mani che hanno portato la bocca di Luca sulla figa, Luca che lecca avidamente, lei che ansima e poi dice: “Non così dentro la lingua se no svengo”, Luca che va sempre piu' dentro, lei che con il tacco dello stivale spinge sulla spalla di Luca, lui che resiste alla forza e forse anche al dolore (notai un livido sulla sua spalla poi).
Dopo po quasi un'ora i due di intensa scopata nel corso della quale Anna ha offerto anche il buchetto (godendo come mai l'avevo vista fare) i due sono sfiniti e sono sfinito anche io che mi sono segato un pisello moscio anche perchè deluso dal fatto che mia moglie era stata tutta per il nostro amico.
Ci invita a rimanere lì per la notte e per l'occasione apre una camera vista mare.
Dorme con noi in un lettone matrimoniale, Anna al centro.
Sino al mattino scopano altre due volte.
E' domenica e saremmo dovuti partire ma Anna non ne aveva intenzione.
Una telefonata alla nonna simulo' un guasto alla macchina e rinvio della partenza a lunedì.
Se non fossi uscito io a comprare un po' di piadina questi due si sarebbero lasciati andare di stenti.
Il loro pensiero era uno solo e Luca, con i suoi 21 anni era sempre pronto.
Venne il lunedì mattina.
Ultima scopata e Anna potè vestirsi.
Mise lo stesso abbigliamento succinto del sabato sera.
Io feci per dirle:”ma.... non si puo'” ma lei mi fece segno di stare zitto.
Salì in macchina, le cosce di fuori.... Luca si avvicino', la bacio' profondamente in bocca e con una mano le sfilo' le mini – mutandine nere dicendo “queste le tengo io, le riavrai quando ci rivredemo”.
Poi rivolto a me un sorriso ed un “grazie”.
Partimmo.
Anna si giro', apri' la borsa sul sedile posteriore e nel prendere i vestiti con i quali si sarebbe cambiata disse : mi sono messa la mini perchè deve ricordarmi sexi... solo così potro' riaverlo presto”.
Imboccata l'autostrada vesti' i panni di madre e moglie irreprensibile e si addormento'.
Guidai fino a casa sentendomi per la prima ed ultima volta veramente cornuto.
Mia moglie che aveva rifiutato di baciarmi offrendo la sua bocca ad un altro... aveva rifiutato la mia mano cercando quella di chi la possedeva, i baci profondi, l'intenso godimento.
Avevo lasciato il numero di telefono del mio cellulare e del negozio al ragazzo (all'epoca c'erano i cellulari “a mattone” erano per pochi e costava un casino chiamare ed essere chiamati) ma speravo di non sentirlo mai piu'.
In caso contrario avrei perso Anna.
Il ritorno alla vita di sempre non fu semplice per lei.
Distratta, pensierosa, nervosa ma, non potemmo rifiutare di incontrare Ernesto il sabato.
Lui fu sempre meno performante e si aiuto' con un membro in lattice vibrante.
Anna da parte sua finse per poter finire quanto prima quel gioco che non le piaceva piu'.
Ma aspettavamo sempre di poter decidere in merito nel modo giusto.
Ci spaventava la frase che piu' volte Ernesto ci aveva rivolto “Io dopo quasi tre anni non me ne vado con una mano avanti e una indietro”.
Cosa voleva dire?
Voleva fare qualche casino?
E continuavamo aspettando che accadesse qualcosa.
Intanto trovai una chiamata in segreteria da Luca.
Erano passati una quindicina di giorni da Rimini.
Lo richiamai al nr. che aveva lasciato.
Chiese di Anna ma dissi che non c'era.
Mi riferì che un suo cugino sarebbe dovuto passare per Napoli per sbrigare alcune faccende pregandoci di fargli vedere un po' la città.
Ma questo sarà l'argomento della prossima parte.......
Continua.....
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9 years ago
claudia30mario, 55/55
Last visit: 7 years ago -
Io e anna - parte seconda
L'appuntamento è alle 18 in una fredda serata di novembre presso un grande centro commerciale.
Lui è Ernesto, 26 anni, rappresentante, single e nei contatti telefonici avuti si definisce serio e piacente.
Arriviamo in anticipo di un quarto d'ora.
Lei aspetta in macchina.
Io vado in “avanscoperta”.
All'entrata, il punto prestabilito, tanta gente che entra, esce, “tira” l'ultima boccata dalla sigaretta prima di entrare.
Tra questi un giovane, alto, ben vestito, si guarda intorno e guarda di continuo l'orologio.
Non male penso, bel ragazzo!
Non indugio oltre.
Mi passa per la mente anche di rinunciare a quella pazzia.
Ma vado verso di lui e pronuncio: Ernesto??????
Sorride e dice : si, ciao, piacere.
Si guarda intorno alla ricerca della signora.
Lo rassicuro, “è in macchina che aspetta” gli dico.
Ci portiamo verso la macchina.
Busso al finestrino destro, ma lei nonostante sembrasse distrattamente assorta in altro non si scompone piu' di tanto.... di sicuro ci aveva visti arrivare.... che attrice!!!!!!!
Scende.... gonna a tubino nera che le modella un culo che sembra voler esplodere da dentro quella stoffa, appena sopra il ginocchio, calze nere, stivali neri, camicetta bianca
Lui sorride, si presenta, scambiano i due bacetti rituali della presentazione.
Lei mostrando di avere freddo si gira verso la macchina, apre la porta posteriore per prendere il cappotto.
Prima scarica di adrenalina per me.
Lui in quella manovra le fissa il culo e questo mi fa impazzire..... un uomo guarda con desiderio mia moglie, davanti a me e senza nessun ritegno!!!!!!!!!!
Mette il cappotto, due volte la mano tra i capelli come per aggiustarli.... sa di essere ammirata.
Entriamo all'interno. Camminando io cerco di intavolare un discorso con Ernesto, ma lui mi presta scarsa attenzione.... è con lei che vorrebbe parlare ma lei non da piu' di tanto corda... cammina avanti a noi soffermandosi a guardare le vetrine dei negozi della galleria, sculettando moderatamente ma quel tanto che basta a mostrarsi all'amico del momento.
Ci sediamo sui davanti del bar e consumiamo uno spumantino. Lei è molto “abbottonata”, nega anche le concordate scosciate. I suoi movimenti, il suo modo di parlare le fanno assumere una classe che non è la sua.
Passa così un'oretta tra discorsi che non dicono e non portano a niente, solo circostanza.
Ci salutiamo e nel farlo Ernesto mi fa un cenno come per dire ti telefono.
In macchina, al ritorno lei fa scena muta.
Le rimprovero che non ci ha fatto vedere nulla se non il suo sculettare tra l'altro dal cappotto.
Lei non risponde e quando tento di metterle la mano tra le cosce me la leva.
L'indomani Ernesto mi telefona e mi dice che lei gli piace e chiede il perchè di quell'atteggiamento gelido da parte di Anna.
Gli dico (mentendo) che Anna è timida ma ben disposta.
In vista del sabato successivo chiedo ad Anna se le faceva piacere bere qualcosa magari incontrando di nuovo Ernesto.
Mi risponde con un “se ti fa piacere...”.
Appuntamento su via Caracciolo, da un lato il mare dall'altro gli chalet.
E' scuro e pioviggina.
Anche questa volta siamo in leggero anticipo.
Lui è già lì in macchina.
Scende sorridente e ci viene incontro.
Lei, gonna in tessuto scozzese, aperta sul davanti e chiusa con la spilla, questa volte, forse messa troppo in alto al punto che allungando il passo le si intravedeva il bordo dell'autoreggente, camicetta in pile rossa e giubbino alla vita, stivali pelle lucida e autoreggenti nere scende sorridente e saluta con i soliti bacetti di circostanza.
Lui è raggiante vedendola piu' disponibile.
Lei anche con frasi di circostanza parla del piu' e meno (forse il tempo o non so... è trascorso un po' di tempo) e lui è rapito.
Andiamo al bar.
Spumantino per tutti e tre.
Io è come se non ci fossi soprattutto per Ernesto che sembra aver trovato un buon feeling di conversazione con Anna.
Brindano piu' di una volta ad ogni sorso.
Lei scoscia moderatamente piu' di una volta ed a lui non sfugge.
Io anche se ignorato e risentito soprattutto verso di lui (amico dopotutto io sono il marito... se voglio ti salutiamo e.... addio), sono in preda ad una eccitazione incontenibile.
Usciamo, la pioggerellina è cessata, fa solo un po' fresco.
Andiamo a passeggiare sul molo che si protende a mare.
Anna ci cammina davanti.
Questa volta il suo culo che si muove è coperto solo dalla stretta gonna... ed è uno spettacolo.
Io ed Ernesto non camminiamo affiancati, siamo un po' ognuno per suo conto ma gli occhi sono li'.
Siamo quasi a metà della passeggiata.
Lei si gira e mi tende la mano.
Un piccolo raggio di luce le illumina un orecchino che le spunta da quel caschetto biondo fresco di parrucchiere.
Mi eccita. La stringo al muretto e le dico “Sei bellissima”.
Un bacio profondo in bocca. Allarga un po' le gambe e si apre la gonna. Mi struscio la patta ormai sulle sue mutandine emerse dal quella apertura sempre piu' generosa.
Mi slingua e sospira.
Mi giro e dico.... “Ernesto sostituiscimi un po'... prendo un po' d'aria”....
Ernesto non se lo fa ripetere.
Io mi allontano di qualche metro e gli do le spalle.... quella eccitazione mi aveva fatto davvero male.
Sto qualche minuto affacciato a guardare il mare e quando mi giro e vedo lui avvinghiato a lei.
Cerca di baciarla in bocca ma lei gira il viso come a rifiutare.
Le sue mani attraverso l'apertura della gonna. Una le accarezza il culo, l'altra la figa.
Lei ha lo sguardo perso nel vuoto. Ogni tanto socchiude gli occhi, respira profondamente.
Poi dice :”Ora mi portate in un posto”...
Ernesto le si stacca non dopo aver ritentato di piantarle la lingua in bocca.
Rifacciamo a passo svelto la strada che porta verso le macchine.
Saliamo su quella di Ernesto.
Lei prende posto davanti io dietro.
Ernesto guida nervosamente sino al parcheggio di fronte l'ex Italsider.
Ci affianchiamo ad altre macchine con coppie.
Il sedile destro va giu', Ernesto calza il preservativo (condizione imprescindibile già concordata) e va su di lei che intanto a tolto la spilla che, per quel che ormai serviva limitava l'apertura della gonna.
Quando Ernesto entra in lei Anna chiude gli occhi. Lui le sferra forti colpi ed ancoraa tenta di baciarla ma lei evita.
Lui si accontenta allora di mordicchiarle e leccarle il collo.
Ora la scopa violentemente, lei mi guarda mi tende la mano. Gliela do lei la stringe e viene rifiutando ancora una volta la lingua di Ernesto che ansimando finalmente finisce anche lui.
Lei quasi a cancellare quel che era successo lo sposta.
Lui ritorna alla guida.
Si ricompongono.
Lui le vuole dire qualcosa lei fa cenno di no e dice “non serve”.
Chiede che ci riaccompagni.
10 minuti e siamo alla macchina.
I saluti e l'impegno a rivederci.
Continuerà per due anni saltando pochi venerdì o sabati ma non piu' in macchina ma nell' appartamento di Ernesto.
Due anni nel corso dei quali lei ha sempre dato alle sue prestazioni mai piu' di un 5 e mezzo.
Due anni nel corso dei quali lui ha sempre cercato di allontanarmi mostrando fastidio per la mia presenza anche in veste di semplice guardone, anni in cui ha sempre cercato di evitare la penetrazione del lato B di Anna preferendo sempre la figa.
Comunque diceva Anna: “almeno quando scopiamo un orgasmo riesco ad averlo”....
Dopo i due anni di cui dicevo succede un qualcosa che potrebbe essere di insegnamento: nel corsso dell'ennesimo incontro Ernesto chiude la porta e chiede ad Anna di lasciare tutto e tutti e di andare a vivere da lui.
Si dichiara pazzamente innamorato e la vuole sempre e solo per se.
Anna, mi racconterà durante il rientro a casa, capisce subito che non è uno scherzo, sdrammatizza, gli dice che lei per lui è vecchia, che ha due figli poco piu' che adolescenti, che quello era solo un bel gioco.
Lui a questo discorso diventa cupo.
Non sarà piu' lo stesso.
Non perderà occasione di fare scenate per qualsivoglia cosa.
Il suo desiderio sessuale avrà un forte calo.
Sospetterà che ci sia un altro (e nel corso dei mesi in cui la storia si trascinerà effettivamente si verificherà).
A questo punto concordiamo che va mollato.
Ma come?
Potrebbe fare qualche cazzata.
Ci pensiamo e intanto subiamo la sua presenza.
L'occasione si presenterà e sarà il racconto della terza parte dove confesserò anche due avventure vissute in quel brutto periodo.
Continua.....
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9 years ago
claudia30mario, 55/55
Last visit: 7 years ago -
Il cornuto dell'....armadio accanto!
Li avevo rapidamente incontrati in un parcheggio nei pressi di un centro commerciale: io lì per l’occasione, loro di rientro dal Salento dopo un periodo di ferie di fine estate. Conosciuti su un sito qualche settimana prima, ero leggermente restìo vista l’età di lei (52, credo), nonostante le ‘rassicuranti’ foto mostrate ed inviatemi, oltre che le ‘rassicurazioni’ di lui: in definitiva si trattava di spostarsi di qualche km. ed al massimo di perdere qualche minuto.
Era il loro primo incontro del genere: lui energico nel volermi ‘vendere’ a tutti i costi sua moglie; lei, di indubbia bellezza e raffinatezza, ma al contempo timida, impacciata e forzatamente soggiacente ai suoi voleri. Essendo piuttosto ‘navigato’ e data la mia professione, il sesto senso mi stava suggerendo che mi trovavo di fronte ad una coppia con lui ormai impotente e/o minidotato, incapace di soddisfari i bollori di una lei oramai timorosa di una rapida ‘decadenza’ e soprattutto vogliosa di giocarsi al meglio le sue ultime cartucce.
Durante il breve rientro a casa, via sms lui mi espose l’eccitazione indotta su sua moglie ed il desiderio manifestamente espresso di volermi incontrare di lì a qualche giorno.
Così fu e durante un piovoso e fresco pomeriggio di metà settembre mi recai a casa loro: una villetta a schiera finemente arredata con mobili d’epoca , a breve distanza dalla mia residenza, con lei a farla degnamente da padrona di casa. Lui mi condusse al garage al piano inferiore e mi invitò a salire su, nel frattempo che avesse provveduto a parcheggiare la sua auto. Mi accolse una lei elegante, avvolta da un tubino nero non aderentissimo e su tacchi non esageratamente alti: era quello il suo discreto modo di dimostrare il suo leggero ‘scioglimento’ nei miei confronti e la sua prima volta (indossava normalissima lingerie di pizzo nero). Prendemmo un caffè seduti al divano e mi limitai semplicemente a qualche apprezzamento con classe e a qualche timida avance, giusto per non mettere in difficoltà lei. Dopo breve tempo, lui ci lascio’ soli con la (falsa) scusa di volersi fare una doccia al piano di sopra ed io, dopo averle accarezzato i folti capelli rossi, le dissi “credo sia giunto il tempo che ti delizi con la mia lingua…almeno per cominciare…”.
Salimmo su ed in effetti (passando davanti la porta del bagno) il rumore dell’acqua che scorreva nella doccia si sentiva, nonostante fosse frammisto a quello della pioggia proveniente dall’esterno (che comunque andava scemando).
Non entro nei dettagli dello splendido incontro con una lei lentamente svezzata e portata a far esplodere tutta la sua mastodontica carica erotica fino a quel giorno inespressa, mentre…. l’acqua della doccia continuava a scorrere (eravamo a letto da oltre un’ora)…
L’aria ormai si era fatta infuocata, i gemiti di lei ormai incontenibili ed era giunta l’ora di farle anche quel buchetto che il cornuto non era stato in grado di sfruttare nel corso della loro lunghissima relazione…
Dal bagno continuava a provenire il rumore dell’acqua che, la pioggia all’esterno era nel frattempo cessata e dall’antico ed enorme armadio a specchi presente in stanza si sentiva sordamente ansimare il cornuto che provava a menarselo…(in realtà sin dall’inizio avevo avuto il sentore che qualcuno ci stesse ‘spiando’, ma quello è il bello del gioco…)
Fu così che con voce ferma e decisa e tono autorevole (cosa che fino a quel momento non avevo fatto) esclamai:”preparati, tra poco ti sentirai per la prima volta una vera vacca da monta e ti sfondero’ quel bel culo che ti ritrovi”. Non fu di certo una frase romantica (come invece la sweet meritava) ma sortì l’effetto voluto visto che dall’armadio provenne il rumore di un tonfo: il cornuto era evidentemente contrariato ma avrebbe fatto una figura barbina se fosse uscito allo scoperto per impedirmelo.
In realtà non fu il massimo della libidine farle quello splendido culo; la misi a pecora contro l’armadio, costringendola così a chiudere del tutto quel sottile spiraglio che il cornuto aveva lasciato aperto per udire, per concludere con una copiosa sborrata che divisi a due riprese tra i due canali.
L’armadio era talmente grosso che lui non sarebbe perito per asfissia: durante gli ultimi poderosi affondi, lo sentivo aggrovigliarsi lì dentro mentre all’ultimo schizzo decisi di chiuderlo a chiave…
Con lei tornammo di sotto, la invitai ad andare ad aprire l’armadio e ad ordinargli di restare in camera da letto, di riassettarla e di non muoversi fintanto chè non fossi andato via….
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9 years ago
bull23bari,
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Un pomeriggio al mare in sardegna
Era un pomeriggio di questa estate 2015, ero in Sardegna, mi trovavo li in vacanza, in un posto straordinario.
Mare spettacolare, natura esuberante, nonostante l’edilizia piuttosto indiscriminata, ma comunque florida e attenta a celare le nefandezze dell’uomo poco incline a considerare la natura come un bene prezioso.
Era una giornata di sole ma ventilata, un po' di nuvole qui e là che a volte coprivano il sole che picchiava duro sul granito, sulle persone.
Stavo crogiolandomi al sole in una piccolissima spiaggia trovando talvolta riparo dietro un piccolo alberello, tra una dormita e la lettura di un libro, dopo aver mangiucchiato un po' d’uva tenuta al fresco nella mia borsa refrigerata ho sentito il bisogno di fare una passeggiata alla scoperta di ciò che celava la punta che vedevo a un centinaio di metri da me. ho infilato le mie scarpe da trekking e mi sono mosso verso la punta portandomi un piccolo zainetto con all’interno il mio telo.
Lungo il tragitto, nonostante il vento ho deciso di togliermi la maglietta, rimanendo in costume.
La punta nascondeva un tratto di costa rappresentato da roccia piuttosto aspra che scendeva a picco sul mare. Decisi di continuare,nonostante la difficoltà, perché sentivo il tono muscolare tornare, la stanchezza svanire e la sensazione di riuscire a eliminare tutte quelle calorie e tossine acquisite la sera prima con aperitivo e sfizi rigorosamente sardi, formaggi e salumi accompagnata dal pane carasau e poi la cena con abbondante vino.
Metri dopo metri, dopo passaggi sempre più complessi che inevitabilmente avevano scoraggiato la maggior parte delle persone che si erano prima di me cimentate nell’ardua passeggiata, ho trovato un’altra punta e subito dopo una splendida spiaggia completamente deserta, con sabbia molto chiara, perfettamente esposta al sole. ho deciso quindi di fermarmi per riposarmi e godermi questa natura, questo mare. A circa un centinaio di metri in mare le rocce rosa riaffioravano ed erano diventate la base di alcuni gabbiani che di tanto in tanto si alzavano per procacciarsi il cibo.
Mentre stavo li a prendere il sole vedo in lontananza avvicinarsi un motoscafo che piano piano, avvicinandosi a riva, getta dapprima l’ancora e si ormeggia a debita distanza dagli scogli.
Senza dubbio pensai che loro avevano avuto un ottima idea a cercare il posto via mare e da quella posizione privilegiata l’aver scelto quel tratto di costa mi ha confermato che di meglio li vicino non c’era nulla.
Avevo fatto bene a fermarmi e riposare per godermi la bellezza del posto.
La presenza della barca a motore un po' però aveva urtato la mia sensibilità “naturista” e oscurato una piccolissima parte della spettacolare vista che godevo.
Dalla barca sono usciti tre persone che si a tuffano per fare il bagno. vedo che lentamente nuotando arrivano a terra e si sdraiano non molto distanti da me. sono tre ragazzi uno di questi è di colore. Si riposano un po' e poi si alzano per raggiungere la macchia che è vicina alla spiaggia, vedo che scherzano e ogni tanto sorridendo mi guardano.
Non do peso alla cosa e mi giro a pancia sotto riuscendo a guardare il loro percorso verso la macchia bassa e intensamente verde.
Con celata disinvoltura i ragazzi si tolgono i loro costumi e arrivati nella macchia cominciando a cercare di attirare i miei sguardi che in realtà avevano già da tempo catalizzato.
Vedo che cominciano a toccarsi e a eccitarsi
Sono tutti e tre piuttosto atletici, due piuttosto alti l’altro quello di colore era di statura media. con fisico ben strutturato e muscoli ben definiti. in particolare il ragazzo di colore che è particolarmente attraente non solo per il suo fisico molto tonico ma anche per un viso molto bello con lineamenti fini e degli occhi scuri, capelli ricci corti. a questo punto il ragazzo di colore si inginocchia, gli altri due si avvicinano a lui e con una disinvoltura sconcertante comincia ad avvicinarsi al loro inguine cominciando a leccarli con intensità graduale.
Entrambi i ragazzi hanno una importante erezione. La definisco importante in quanto non solo repentina ma anche in considerazione delle dimensioni dei membri che il ragazzo di colore si è trovato a dover gestire.
Anche il ragazzo di colore comunque lentamente ha mostrato di gradire l’eccitazione dei due ragazzi incominciando a montare un cazzo di proporzioni veramente importanti non solo come lunghezza ma anche come diametro.
Per conto mio ho perso la timidezza iniziale e sono passato dal guardare di nascosto fino a mettere, rimanendo sempre a pancia sotto, dapprima il mento appoggiato ai due polsi, e poi tirandomi più su appoggiando le a testa con le braccia appoggiate sui gomiti.
La scena continuava ad evolversi con lo scambio dei protagonisti. Ora il ragazzo di colore si era alzato mostrando il suo grosso cazzo mentre un altro si era chinato per leccare entrambi.
Dopo alcuni minuti di questi preliminari, il sottoscritto aveva una imperiosa erezione celata dalla sabbia sotto di me, ho cercato di muovermi per creare maggiore spazio per permettere al mio membro di non dolermi.
Questo movimento è stato notato di ragazzi i quali facendomi cenni sempre più evidenti per unirmi a loro.
Dopo un po' di insistenza gestuale e la mia resistenza a rimanere al mio posto, hanno deciso di avvicinarsi.
Sono venuti vicino a me con i costumi in mano ed i cazzi che sembravano sempre più grandi più si avvicinavano a me.
Si sono seduti e dopo qualche brevissimo secondo di mio, solo mio, imbarazzo ci siamo presentati.
Paolo, Enrico e Carlo (quello di colore).
dopo una brevissima sosta Paolo ed Enrico hanno cominciato a baciarsi mentre Carlo si dedicava a tutti e due i cazzi. Carlo durante il suo impegnativo ma eccitante “lavoro” mi ha guardato, ho capito ad un invito esplicitato nel momento in cui ha indirizzato verso di me il cazzo più vicino.
Con naturalezza, a quel punto, mi sono sentito di avvicinare la mano e prendere il cazzo e cominciare a muoverlo lentamente soppesando ogni centimetro cercando di tenerlo tutto nel palmo della mia mano.
Lui ha continuato a leccare quello di Paolo mentre io lentamente mi sono avvicinato sempre di più a quello di Enrico.
Finalmente sono riuscito ad allungare dapprima la lingua e poi assaporarlo completamente introducendolo il più possibile nella mia bocca.
Ci siamo piano piano avvicinati tutti e ci siamo scambiati i partner, non mi ricordo chi dei tre mi abbia sfilato il costume ma anche io sono entrato nel giro dei pompini ricevuti.
Dopo un po' di questi giochi i tre si sono guardati e mi hanno detto di proseguire il gioco in barca.
tutti e quattro siamo entrati in acqua e ci siamo diretti alla barca ormeggiata non distante dalla spiaggia. sostenere lo zaino fuori dall’acqua mi ha comportato un ritardo di arrivo.
Gettato lo zainetto a bordo della barca sono salito, utilizzando la scaletta, in barca.sono entrato nella dimette e li mi sono trovato i tre che avevano già ricominciato a giocare, erano già molto eccitati e particolarmente in tiro. In barca era rimasta e non si era tuffata una bella signora che stava partecipando, ricevendo il cazzo di Paolo alla pecorina e leccando insieme a lui il cazzo di Enrico. Carlo appena mi ha visto salire mi è venuto incontro e ridendo ha fatto le presentazioni. la signora che mi ha salutato prendendo il mio cazzo in mano si chiamava Francesca. era una donna sui 40 anni magra ma con le curve al posto giusto, un bel seno naturale. Carlo si è messo alle mie spalle e ha cominciato a leccarmi dietro la radice dello scroto e l’ano ha cominciato ad introdurre un dito per poi passare a due utilizzando anche un gel lubrificante ha divaricato il mio sfintere fino a far entrare tre dita. a quel punto con dolcezza ma con fermezza mi ha dapprima appoggiato il suo cazzo sull’ano e poi piano piano con difficoltà, solo mia, lentamente è entrato con il suo cazzo.Il piacere che mi ha stimolato è stato immenso e con difficoltà sono riuscito a trattenermi visto che la signora mi leccava e segava e lui mi stantuffava da dietro.
Durante il pomeriggio siamo riusciti a scambiarci in tutti i ruoli, la grande ricevente era Francesca che riusciva a tenere impegnati tutti e quattro con una doppia e due in bocca. In realtà la competizione anale era piuttosto vivace tutti erano portati sia a ricevere che a dare sia nel ruolo passivo che attivo.
In particolare Paolo è riuscito a prendere il mio e quello di Enrico insieme nel culo, non da meno Francesca è riuscita a prendere quello di Carlo davanti mentre Paolo ed Enrico la prendevano da dietro io mi sono limitato a soffocare le sue grida, non ho mai saputo se di dolore o di goduria, con il mio cazzo nella sua gola.
Il pomeriggio si è concluso con una venuta generale nella fica di Francesca da Parte di Enrico e Paolo mentre il liquido caldo filante bianco profumato e cremoso stava per fuoriuscire dalla fica mi sono avvicinato alla sua fica e ho cominciato a leccare tutto quel liquido che usciva, Carlo a quel punto che stava dentro di me ha sfilato il suo cazzo è ha schizzato sulla fica di lei e sulla mia faccia. una volta ripulita Francesca, sono entrato nella sua fica e ho cominciato a scoparla mentre i nostri amici ci porgevano i loro cazzi per ripulirli. Mentre Francesca ha voluto la sua parte di sperma leccandomi gli schizzi di Carlo dalla faccia e una parte dello sperma che avevo ancora in bocca, le sono venuto dentro. Ci siamo baciati con lo sperma dei tre che passava da una bocca all’altra fino ad ingoiare ognuno la nostra parte. Francesca aha voluto assaggiare e bere anche il mio sperma ed Enrico si è “sacrificato” a leccarla e a darle la sua parte di sperma. Anche io ho reclamato la mia parte baciandoci tutti e tre.
A quel punto siamo sprofondati in una dolce agonia.
Dopo un po' di relax ancora estasiati un bel tuffo in quell’acqua cristallina, ci ha svegliato, siamo risaliti in barca. e siamo andati in porto.
Sono ritornato a casa con l’appuntamento per vederci a cena e con l’impegno che il dopo cena sarebbe stato nella loro villa. Mi hanno chiesto di portarmi qualcosa per dormire. Saranno stati indumenti utli? che sarà successo?
Eh la Sardegna..!!
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9 years ago
medicoromano,
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Io e anna
Questa è una storia vera, la storia della sessualità vissuta da una coppia, nuda e cruda, senza aggiunta di elementi fantasiosi.
Anche i nomi dei protagonisti sono veri. Tra questi se qualcuno leggerà e vi si riconoscerà, potrà piacere o non piacere quello che si scrive ma, lo ripeto è la verità.
E' una mia confessione, cose che non si racconterebbero mai nemmeno alla persona piu' cara, per cui bando alle fantasie.
Siamo Marco e Anna una coppia della provincia di Napoli, oggi 55enni.
Ci conoscemmo all'età di 16 anni.
Lei bionda ossigenata con un gran bel culo.
Tra alti e bassi la storia andò avanti e nel 1987 ci sposammo.
Già dal principio tentavo di soddisfarla sessualmente ma raramente ci riuscivo in pieno perchè ho sempre sofferto di eiaculazione precoce.
Ma la storia andò avanti e non cambio' da sposati.
Avemmo dei figli e la routine ando' avanti sino a che, a quarant'anni le cose cominciarono a cambiare.
Durante le nostre rare e purtroppo brevi scopate lei mi confesso' che quando io ero partito per militare aveva conosciuto un ragazzo pugliese che faceva il servizio militare in marina con il quale era stata qualche mese con il quale aveva piu' volte avuto rapporti.
Mi disse di averlo soprannominato “spillo” per il suo cazzo lungo duro e molto affilato che le aveva aperto il culo.
Ci rimasi male ma, ripensandoci bene poi la cosa mi eccitava.
E nel corso delle nostre “scopatine” scendeva sempre piu' nei particolari.
Ancora mi raccontò che quando ci appartavamo in macchina (andavamo in un posto dove le macchine si affiancavano) quando lei andava sdi sopra cercava di tenere alto il culo in modo da mostrarlo ad un ragazzo che ormai, conoscendo il gioco, si posizionava sempre al nostro fianco con la sua macchina che invece cavalcava la sua ragazza da sopra.
Con lui si scambiavano occhiate ed erano arrivati ai sorrisi.
Ancora, racconto' con il marinaio ed un suo amico era uscita insieme alla sorella (oggi sposata con un professionista) e che nella piccola 126, complice il poco spazio, Spillo aveva scopato lei mentre l'amico si faceva la sorella il tutto intrecciando i corpi al punto da creare una vera e propria ammucchiata.
Spillo si spingeva sempre oltre. Le due sorelline messe a pecorina, una sul sedile destro e una sul sinistro venivano montate dai due amici che piu' di una volta avevano tentato di far leccare tra loro le due sorelline, tentativo riuscito solo quando invecee della sorellina Anna porto' una sua amica (evito a questo punto il nome per non renderci riconoscibili), una bella cavallona bruna.
La mia eccitazione a quei racconti era al massimo.
Pensai che potevamo rompere un po' la routine spingendoci un po' piu' avanti.
L'idea fu Netmeeting, allora molto in voga, una specie di skipe.
Mi accorsi che lei preferiva i ragazzi.
Senza tanti preamboli si spogliava davanti alla cam e godeva a vederli segare per lei.
Decisi di fare ancora un passo piu' avanti.
Tramite un giornale di annunci del posto selezionai tra i tanti l'annuncio di un 26enne che cercava una coppia.
Il mio intento iniziale era quello di incontrarlo, portare lei all'incontro con minigonna, farla scosciare un po' distrattamente e poi finire lì. “Agganciare” un altro e faare la stessa e godere così del pensiero di ragazzi che desiderano mia moglie.
Gliene parlai.
Da grande artista oppose un netto rifiuto che era palesemente un “OK”.
Continua........
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9 years ago
claudia30mario, 55/55
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Folies
Un ufficio normale, scrivania , fogli, disordine e un computer.. una sedia con le ruote, un po’ di fascicoli e.. tu. E’ evidente che tu sia più importante di tutto il resto, ma in quel contesto sei parte di quell’arredamento, quasi ti si confonde. Sei rimasta sola, succede spesso sull’ora di pranzo, tutti vanno a mangiare e tu rimani a sbrigare le pratiche “noiose” .. o forse è solo un modo per respirare un po’, per diluire il lavoro giornaliero rendendolo meno stressante. Oggi ci sono anche io, si, proprio io.. non mi aspettavi ma sono lì e mi fa molto piacere leggere sul tuo volto lo stupore di quella sorpresa, perché si capisce che è una “piacevole” sorpresa che a stento si distingue dall’imbarazzo.
I miei occhi sorridono, i tuoi rispondono e le labbra si toccano è un bacio. Poche parole, sarebbero state inutili, volevamo quel bacio e il bacio adesso c’è. Ti sento mia come altre volte ti avevo sentito, ti scopro in quel bacio e ti leggo.. per come sei, finalmente.
Squilla il telefono sulla tua scrivania, dapprima lo ignori, poi vista l’insistenza getti lo sguardo sul display
“Cavolo, è il notaio, devo rispondere. Perdonami.”
Rimani in piedi, prendi la cornetta e rispondi, la tua voce è formale come non avevo mai sentito, è una telefonata di lavoro e quindi il tono cambia. Io continuo a carezzarti, mi piace vederti così formale con quell’aria da segretaria che tanto piace all’immaginario maschile, ti accarezzo e tu fai un passo indietro e ti appoggi alla scrivania sedendotici sopra, mi sorridi e mi fai cenno di smettere..
Ovviamente non smetterò. Mi avvicino lento e ti bacio sul collo, socchiudi gli occhi e la tua telefonata prosegue con molta formalità anche se disturbata da un po’ di imbarazzo. Ti sfioro le cosce ed alzo la tua gonna fino a scoprire le mutandine e tu con uno schiaffo mi colpisci una mano e coprendo la cornetta “fermo… smettila..” .. io sorrido e ti sfilo le mutandine pian piano.. non puoi dirmi niente, cerchi di impedirmelo ma sorridi e pensi che sono pazzo, allontano un po’ la cornetta dal tuo viso e ti passo la lingua sulle tue labbra .. e ti riconsegno la cornetta.
“Scusi, può ripetere per favore ? è andata via la linea.”
Sei rossa, un po’ per l’eccitazione un po’ per la vergogna, io in questi giochi non smetterei mai.. spero vivamente che sia una telefonata lunga. Intanto con calma mi slaccio la cintura, mi sbottono i pantaloni e mi abbasso un po’ i boxer, sono eccitato, tu mi guardi come a chiedermi cosa diavolo stia facendo.. un po’ ti scappa da ridere e un po’ non ti rendi conto della situazione, sei incredula.. nonché visibilmente imbarazzata; con la mano cerchi di allontanarmi.
Io mi avvicino ancora e con la mano ti tocco la fichetta tutta bagnata, tu chiudi gli occhi per un attimo..
“Scusi, mi sono persa un passaggio, come ha detto si chiama il cliente?”
Mi avvicino, ti avvicino, e appoggio il mio sesso al tuo, .. tu allontani un attimo la cornetta e mi mordi le labbra in un bacio violento.
“Si si, la ascolto”
Io entro. Piano, lentamente.. tutto. E in quell’irreale silenzio mi muovo piano dentro te che a questo punto non capisci più cosa devi fare, non lo credevi possibile ma ora è così.. Sesso, mente che vola senza controllo e tu che devi mantenere lucidità per parlare al telefono. Mi muovo lento e passo la lingua dietro il tuo orecchio .. e lo mordo leggermente, la tua mano libera, la sinistra, mi cinge il collo e appoggi la testa sulla mia spalla mentre cerchi di ascoltare la telefonata ma è sempre più difficile. Continuo a muovermi.. sempre piano e .. poi d’un tratto un colpo forte..
“No!” Recuperi un po’ di lucidità . .
“No scusi, mi è caduto un orecchino.. Comunque ho capito perfettamente, ci sentiamo più tardi, arrivederci..”
Chiudi il telefono .. “Ma sei pazzo!? Scopami..”
Io esco, .. mi ricompongo e ti guardo sorridendo.. “Si, sono pazzo..”
“Ma che fai smetti?!”
“Vuoi continuare.. ? Prendi il telefono e chiama qualcun altro.. e io continuo.”
“Ma tu sei pazzo veramente..”
“Si, sempre stato. .. Chiama chi vuoi..” ..
Sono pazzo, insolito, strano.. se non lo fossi non mi ameresti così, se non lo fossi non mi amerei così e desidererei cambiarmi.. Ma io sono così, e adoro questa pazzia.
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9 years ago
admin, 75
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