Tutto ebbe inizio nel lontano 1979. Quell’anno fui chiamato a prestare servizio militare in una città del nord. La paga era misera e x noi proletari era duro andare avanti. Chi non aveva problemi morali, si accompagnava con gay disposti a pagare x le prestazioni.
Conobbi Vittorio, un uomo sulla cinquantina, capelli leggermente brizzolati, fisico tonico, una domenica pomeriggio in un bar. Una chiacchiera tira l’altra, facemmo amicizia e rimanemmo d’accordo di vederci nei giorni seguenti. Fu al secondo appuntamento, che avemmo il primo contatto sessuale. Come detto nel precedente racconto, sebbene mi piaceva andare con gli uomini, mi limitavo al mio ruolo attivo, e niente baci.
Eravamo di sera nella sua macchina in una stradina buia di periferia. Quando, dopo aver fermato l'auto, mise la sua mano sulla mia coscia, la patta si gonfiò. Quando poi l’aprì dicendo “vediamo cosa c’è sotto” il cazzo uscì fuori tutto duro.
Lo carezzò brevemente con le mani, poi vi si buttò sopra con il viso, e con le labbra iniziò un lento giù e su, interrotto ogni tanto da una slinguazzata. Non dovette attendere molto x ritrovarsi la bocca piena di bianca crema che ingoiò con piacere.
Debbo dire che il nostro diventò un vero rapporto di amicizia. A volte ci si vedeva solo x bere qualcosa, senza fare sesso, e magari mi dava anche del denaro. A volte si faceva sesso senza scambio di denaro. Mi portava a mangiare nei migliori ristoranti, dove il conto x una singola persona poteva essere paragonato ai 70, 80 € attuali. Aveva un buon impiego e poteva permetterselo.
I nostri incontri sessuali avvenivano in auto, a casa sua, raramente, quando non c’erano famigliari, oppure nel retrobottega di una boutique di un suo amico.
Ma fu nell’estate dell’80 che ci fu l’esplosione dei ns incontri sessuali.
La sua famiglia era in vacanza in riviera e noi ci si incontrava in tutta tranquillità a casa sua.
Fu una di queste sere……..
L’avevo già posseduto in piedi nel bagno, e l’avevo aiutato a venire tenendogli l’uccello in mano (avevo fatto un passo in avanti).
Poi avevamo mangiato qualcosa di frugale. Infine ci eravamo spostati in salone per sentire un po’ di musica.
Eravamo seduti sul divano e mi teneva il mio capo sul suo petto. Il suo mento mi massaggiava la testa con i cortissimi capelli. Ricordo che era molto piacevole e sensuale. Poi si staccò e sentii la sua bocca sul collo e le orecchie. Alternava piccoli baci e morsi a slinguazzate.
“Non ti piacerebbe provare a prenderlo dietro?” mi sussurrò. Non risposi, lasciai continuarlo. Il cazzo mi si era rigonfiato. “Hai paura di perdere la tua virilità?” insisteva lui “Tanto guarda che siamo tutti omosessuali, attivi e passivi. La parola OMO significa stesso, quindi sia che sei attivo, sia che sei passivo, sei sempre omosex. E poi siamo solo noi nell’intimità di queste 4 mura”. “Nonnn, non so” risposi io sibilando le parole a occhi chiusi, mentre la sua mano mi palpeggiava il cazzo.
Ma mentre davo questa risposta, nella mia testa risuonavano le sue parole. Poi d’improvviso sentii le sue labbra sulle mie, l’alito fresco di menta (in seguito realizzai che era un escamotage per incentivare l'altro al bacio), la sua lingua entrare nella mia bocca. Non mi era mai successo di baciare un altro uomo. Non feci resistenza, ma anzi, con meraviglia la mia le andò voracemente incontro. Intanto con la mia mano gli avevo fatto diventare il cazzo duro.
“Ti va di baciarmelo?” disse lui accompagnando con la sua mano il mio capo sul cazzo. Ma si, dissi tra me e me, non è sbagliato quello che ha detto. OMO è sinonimo di stesso, e quindi se scopiamo con lo stesso sesso che senso ha fare queste distinzioni tra attivo e passivo?
Presi il suo uccello in bocca, e ricordando il suo modo di fare i pompini, cominciai a succhiarlo. Era piacevole. Poi mi tirai su, ci baciammo e infine gli dissi “Mi hai convinto, voglio provare a prenderlo, ma mi raccomando, fai piano, è la prima volta”, “Non ti preoccupare, girati con la pancia verso lo schienale del divano, mentre vado a prendere l’olio”.
Tornò subito dopo con una tazzina d’olio. Io ero con il viso poggiato sullo schienale, il sedere all’indietro, in una mezza pecorina. Sentii la sua lingua leccarmi l’ano e la zona intorno. Era proprio piacevole quel massaggio. Infine sentii le sua dita, unte di olio, che lavoravano intorno all’orifizio per aprirlo bene. Poi quando sentii il palmo della sua mano sinistra sul mio fianco sinistro, capii che quello che stava entrando nel mio culo era il suo cazzo. Non fu traumatico sicuramente x due fattori. Primo perché me lo aveva lubrificato e fatto rilassare bene; secondo perché aveva un bel cazzo, di quelli che iniziano con la cappella piccola, e si ingrossano man mano scendendo il tronco.
Era fatta. Avevo perso la mia verginità.
Vittorio cominciò a cavalcarmi con foga, aumentando e rallentando sia il ritmo che i colpi. Avevo il cazzo eccitatissimo. Fu quando cominciò ad assestare, con la forza dei reni, colpi secchi che cominciai a sentire dolore. Ma era solo dolore?!? Sicuramente mi trovavo in quel confine ben descritto dal marchese De Sade, dove dolore e piacere si confondono, e confine più non c’è.
Mi prese il petto con le mani e mi tirò su. Sentivo il suo respiro forte, affannato sul mio collo. “Allora ti piace? Ne valeva la pena?” mi sussurrò, “Siii” risposi io.
Mi girai con la testa e ci baciammo. “Fammi capire quando stai per venire, che veniamo insieme” mi disse. Non dovette attendere molto.
Esplodemmo quasi all’unisono in un grande orgasmo, e mentre lui mi veniva dentro (era l’80 e l’AIDS ancora lontano) il mio sperma schizzando fuori con la forza dei 20 anni, andò a posarsi sullo schienale del divano.
Rimanemmo alcuni minuti abbracciati, con lui dentro di me, stanchi ma felicemente appagati.
Quella sera rientrai in caserma con 30 minuti di ritardo. Mi beccai 5 giorni di CPS (se ricordo bene dovrebbe significare Camera Punizione Semplice, previsto x le infrazioni leggere, in sostanza si rimaneva consegnati in caserma, senza poter uscire) ma ne valsero la pena.
A volte i racconti hanno una morale. Anche questo ne ha, e qual è? A tutti quei giovani baldanzosi che si dichiarano “bsx ma solo attivi” dico: provatelo ora che siete giovani e avete il cazzo bello duro, il vero piacere anale, l’orgasmo senza bisogno di segarvi. Non aspettate di entrare nell’età matura (perché tanto è una tappa obbligata che in età matura avrete voglia di provare anche il piacere passivo) e dovrete aiutarvi masturbandovi x raggiungere l’orgasmo.
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Mia moglie confessa finalmente
Allora,non so da che parte cominciare, c'è tanta carne al fuoco.Siamo una coppia di 47 e 46 anni, insieme da sempre, sposati e con un figlio.Come succede a tutte le coppie prima o poi, anche noi dopo tanti anni abbiamo subito un calo di desiderio reciproco dovuto alla routine,alla monotonia e ai problemi quotidiani che ti assorbono tutte le energie.In questi ultimi anni per cercare di venirne fuori e ritrovare la nostra intesa ho cercato di capire quali erano le sue fantasie e cosa la faceva eccitare avvicinandomi anche alle tematiche cuckold per cercare di coinvolgerla.Naturalmente il pensare a lei mentre veniva presa da un'altro mi eccitava parecchio e anche lei mentre scopavamo e le raccontavo le mie fantasie godeva da matti.Purtroppo al di fuori dell'atto sessuale di questi discorsi si parlava poco e anche se poi sono riuscito a farle promettere che avremmo realizzato qualcuna di queste fantasie, in concreto successe ben poco.Sentivo che c'era qualcosa che la bloccava ma in cuor mio speravo si sbloccasse lavorondola ai fianchi con continui imput.Invece qualche giorno fà è successo quello che non mi aspettavo più anche se lo sapevo senza certezza.Partiamo dalla confessione, come spesso accade le stavo scrivendo qualche porcata su whatsapp, le solite cose, quanto sei porca, chissà se con un'altro cazzo lo saresti di piu ecc..Ad un certo punto il fulmine a ciel sereno, mi scrive: "comunque posso dirti che uno stretto lungo l'ho gia preso, scusami", potete immaginare come mi sono sentito, un conto è saperlo senza prove, un'altro è sentirselo confessare cosi candidamente.Stranamente non mi è montata la rabbia, anzi il mio cazzo si è svegliato in un attimo e lo ho risposto "cioè?".E lei: "in quel periodo ho scopato con uno, al motel,mi sono sempre sentita in colpa a tal punto che non sono piu riuscita".Io: "con chi, troia, lo sapevo, devi raccontarmi tutto".Lei: "questa sera ma giura che mi perdoni".io: "mi stai facendo eccitare come un porco e ti perdono solo se lo rifarai per me e con me".Lei:"si, forse ora si".Io:"non stò nella pelle, voglio sapere tutto, non vedo l'ora".Lei: "ok, scusami mi sento una merda perchè dovevo dirtelo prima, anche se sono certa che lo avevi già capito".Io:"lo avevo già capito ma non avevo la certezza, l'importante e che finalmente ti sei liberata da questo peso, ora cominciamo a vivere".Come potete immaginare aspettavo trepidante che tornasse dal lavoro, appena entrata mi abbraccia con le lacrime agli occhi chiedendomi scusa e sedendosi sul divano inizia a raccontarmi la storia.Ha conosciuto quest'uomo su una chat come semplice amicizia e parla oggi, parla domani, si sono scambiati il numero di cell. e sono entrati sempre più in confidenza sfogandosi a vicenda e raccontandosi ognuno le proprie storie e i propri problemi, lui separato con due figli e lei che in quel periodo non andava d'accordo con me.Questo rapporto mi ha detto che è durato 5 o 6 mesi finchè un giorno lui le disse che voleva incontrarla e lei accetto.Lui era di Torino e una sera si incontrarono, andarono a mangiare e parlarono molto, si creò una bella sintonia e decisero di rivedersi ancora.La seconda volta, vista la lontananza decise di prendere una camera in albergo per non dover fare la strada di ritorno la notte, lei si fermò in pezzeria, prese due pizze e mangiarono in camera sul letto.Dopo mangiato iniziarono a baciarsi e toccarsi, lui la leccò e la masturbò facendola godere molto e lei fece altrettanto, un bel pompino, aveva un cazzo stretto di diametro ma molto lungo e mi ha confessato che aveva un buon sapore e le è piaciuto molto.Arrivati al culmine dell'eccitazione lui le ha chiesto di poterla scopare, lei era bagnatissima e ne aveva una gran voglia ma non avevano i preservativi e non se l'è sentita(non prendeva la pillola).Allora giusto per farlo comunque godere si è dedicata al suo cazzo con la bocca facendolo impazzire fino a farlo godere, lui stava per veniree continuava dirglielo pensando di toglierlo dalla sua bocca ma lei non lo ascoltò e lo fece sborrare in bocca continuando a pomparlo finchè non uscì l'ultima goccia.Aveva la bocca piena di sborra di uno che non era suo marito ed era eccitata come la più grande delle troie, lui era in estasi e le disse che non aveva mai goduto in questo modo fantastico.Per quella sera finì così ma naturalmente non la storia.Si incontrarono ancora una volta, stessa procedura, cena e poi a letto, mi ha raccontato che era in accappatoio, lo aprì e lui era già eccitato, lei si tuffò sul cazzo e inizio a spompinarlo, lui la spogliò e la leccò per bene infilandole qualche dito nella figa fradicia.E fu così che arrivò il momento, mise il preservativo e la penetrò, mi ha detto che non capiva più nulla, era in estasi, quel cazzo sguazzava nei suoi umori, lo sentiva entrare e uscire in tutta la lunghezza e si sentiva troia ma libera, l'unico problema è che era troppo lungo e quando le sbatteva in fondo le faceva male.La prese in diverse posizioni e alla fine lei volle cavalcarlo, è la sua posizione preferita, ma mi ha detto che non riuscì a prenderlo tutto per via del dolore ma che ebbe un orgasmo da paura.Lo fecero per tre volte quella sera e godette come mai aveva goduto, purtroppo come spesso succede lui si innamorò e lei invece si riempì la testa di sensi di colpa e decise di interrompere la relazione.Questo è quanto, ora ditemi,cosa pensate ora della mia signora?Ora sembra più serena e anche se non ci siamo ancora arrivati la vedo molto decisa e più complice nel voler realizzare le mie fantasie, speriamo presto.
101129
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11 years ago
pillinca,
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per le donne di sexylombardia
petali di rosa. Passa il vento e vi solleva o petali di rosa che a terra vi adagiate come ali di farfalle stanche mentre il giallo diseccato dei pistilli resta inerme a guardare le rosse bianche spoglie che in volo verso l'alto più non san tornare. Ma l'uccellino dalla nota lieve canta ed esulta sù quel caldo candido tappeto di petali di rosa. Eh! la vita eterno effluvio di gioia nella sua breve fragilità. un bacio a tutte Valerio1000
97409
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17 years ago
valerio,
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