{"linkButtonClass":"stories-filter__top-new-button button button_default","href":"\/en\/stories-add","title":"Add story","displayFirstSpan":true,"firstSpanClass":"stories__top-new-button-icon","firstSpanContent":"\n<svg class=\"svg-icon icon-add-button-icon\">\n <use xlink:href=\"\/build\/sprite-b7d274ecdc5bb7bee640a34835e80959.svg#add-button-icon\"><\/use>\n<\/svg>","displaySecondSpan":true,"secondSpanClass":"stories__top-new-button-text","secondSpanContent":"Add story","checkDeactivatedProfile":true}
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Claudia
Sono le 2 del pomeriggio è una giornata piuttosto calda ed afosa. Ho detto alla mia amica che sarei passata a prenderla verso le 16 per andare a fare un giro in centro. Ho ancora due ore di tempo però me la prendo con calma ed inizio a prepararmi, mi spoglio ed apro il rubinetto della doccia
Il bagno è nel lato nord della casa, la stanza è sempre piuttosto fresca tanto che mi butto furtivamente sotto il getto di acqua tiepida.
Il bagno nella vasca è sicuramente più stimolante però oggi mi sento particolarmente vivace e non riesco a non trattenermi dall’accarezzarmi pensando ad un fantomatico “lui”…
Ad un certo punto sento suonare il campanello di casa, chi cavolo sarà a quest’ora??
Faccio finta di nulla, magari si saranno sbagliati, ed invece no! Eccolo di nuovo quel rumore fastidioso.
Che fare? Mi butto addosso l’accappatoio e vado a vedere chi è.
Dal, citofono risponde il tecnico del gas, cavoli!!! Me ne ero proprio dimenticata! A volte mi chiedo dove ho la testa, e adesso che faccio? Poco male! Gli dico che il contatore è vicino al garage, il tecnico mi risponde prontamente che lo sapeva già perché era già venuto per l’installazione ma che la porta era chiusa e che ci volevano le chiavi. Allora d’istinto gli rispondo di salire …ma no cazzo sono nuda! Nemmeno il tempo di trovare una scusa che il tecnico bussa alla porta. Ed io non ho nemmeno iniziato a cercare le chiavi, allora cerco di mettermi una mando davanti al petto e con l’altra gli apro.
Non potete immaginare la faccia sorpresa del tecnico che oltretutto conosco di vista ormai da anni in quanto frequenta gli stessi stabilimenti balneari nei quali io mi reco durante le vacanze.
Perlomeno l’impatto con un totale sconosciuto è stato evitato e poi ….conosce anche mio marito, quindi sa che non sono una donna sola.
Effettivamente un certo effetto me lo fa! È un bel cinquantenne sempre spiritoso e pronto alla battuta è sempre con la stessa donna quindi credo sia sposato anche lui anche lei è una tipa brillante, chissà che tipo di rapporto hanno?
Nemmeno il tempo di pensarlo e iniziano le danze, mentre cerco le chiavi nel comodino del corridoio, partono gli apprezzamenti:
accidenti, sarà perché il tuo accappatoio e bianco e risalta con l’abbronzatura ma hai già un colorito stupendo! E non siamo nemmeno a luglio!
grazie, molto gentile siamo stati al mare qualche weekend ed abbiamo trovato bel tempo e allora ne ho approfittato
hai fatto bene, io invece quest’anno vorrei cambiare, provare qualcosa di più trasgressivo
trasgressivo? In che senso?
ma si vorremmo provare qualche luogo naturista, me ne hanno parlato molto bene
ah si? Interessante, anche se io non so se riuscirei ….in pubblico mi vergognerei un po’
ma figurati! Non scherzare hai un fisico che fai girare la testa, l’ho notato sai in spiaggia! Gli uomini dello stabilimento, sposati e non, ti lanciano certe occhiate!
E ad un tratto scatta quello che non pensavo mai più potesse accadere, invece di cambiare discorso, o meglio ancora liquidarlo subito dandogli la chiave in mano, gli rispondo istintivamente e maliziosamente affrontandolo di petto e lasciando aperto il bavero dell’accappatoio dal quale si intravede spudoratamente il seno con una sottile riga bianca di contrasto lasciata dal costume.
gli uomini dello stabilimento compreso te? O tu guardi solo tua moglie?
per un attimo lo vedo tentennare ma si riprende prontamente
e facendo ruotare l’indice della mano mi scopre il seno, ed io non riesco a impedirlo sono in uno stato di brivido e piacere, mi gira la testa a mille cerco di appoggiarmi al muro ma facendo cosi non ho piu’ via di scampo e indietreggio nel corridoio .
lui non molla, ha capito ed anche i suoi occhi non mentono, mi desidera!
Ecco lo sapevo mi sto bagnando! Sto per raggiungere il punto di non ritorno..Mi afferra per l’accappatoio , si apre e con una piroetta, nel cercare di divincolarmi rimango nuda.
non temere, non ti voglio fare del male ma ti desideravo da tempo, lasciati andare
mi abbraccia forte e cerca le mie labbra per baciarmi, io sposto la testa e inizia a baciami il collo e mi infila la lingua in un orecchio.
Mi prende una mano mentre con l’altra mi stringe ancora e me la porta verso l’inguine e mi fa cenno di slacciargli la cintura.
Io eseguo e con grande piacere e percepisco con la mia mano la forma di un cazzo in piena erezione. Con indice e medio allento l’elastico dello slip e lui fuoriesce come una molla. Accidenti non è lungo o perlomeno non oltre quelli che ho già visto, in compenso è grosso, il diametro della cappella supera la dimensione del mio polso.
Le sue mani ora sono sopra le mie spalle e mi spingono verso il basso. Ho già capito cosa vuole ed è quello che voglio anche io: sentire il suo sapore.
Lo masturbo un po’ e nel mentre lo osservo, il suo petto le sue cosce è peloso al punto giusto, virile ma curato come il suo odore, tutto questo mi invoglia e rilassa.
dai su che aspetti, succhialo su!
lo lecco, lo insalivo e poi apro la bocca….anzi la spalanco perché è davvero generoso come dimensioni.
dopo i primi secondi non riesco a tenere in mano la situazione lui è molto eccitato e mi prende la testa come se avessi solo lei e inizia a scoparmi in bocca. Con una mano faccio freno sulla sua coscia per impedire di soffocare e con l’altra gli massaggio i testicoli…
se pensa di essere solo lui quello che vuole comandare si sbaglia..ora ci penso io…
i testicoli sono fradici della mia saliva nella quale intingo il dito ed inizio a farmi breccia nel suo culo, tanto lo so che è un maiale, lo so che gli piace e me ne accorgo perché la mia testa ormai sta ricevendo colpi di cazzo da k.o. fino a quando non mi domanda:
non sarebbe meglio metterci comodi?
io rispondo semplicemente con un gesto….gli prendo il pisello in mano come se fosse un guinzaglio e lo porto in camera da letto.
Mi sdraio e lui sopra di me, mi guarda dritto negli occhi mentre con le sue dita mi penetra e scoprendo che sono fradicia, sogghigna compiaciuto e capisce che sono totalmente in sua balìa.
Sarà perché è troppo eccitato ma non va tanto per il sottile e bruscamente entra dentro di me tanto da farmi restare per qualche secondo senza fiato ma poi il tutto si trasforma in piacere, ascolto il suo respiro che si regolarizza con il mio, si sono sulla strada giusta per raggiungere l’orgasmo.
A dire il vero non so se è il suo membro o tutta la situazione che si è creata ma non ci metto molto a venire copiosamente…
adesso sdraiati perché tocca a te!
nemmeno il tempo di dirlo e suona il telefono!
Accidenti è la mia amica!
Claudia sono le sedici e trenta, a che ora arrivi? Tutto bene?
cazzoooooooooooo no il tempo è volato, dovevo essere da lei per le sedici!
Corro nel corridoio prendo i suoi vestiti , glieli getto addosso esortandolo a vestirsi!
non preoccuparti…..ti aspetto in cabina al mare tra un mese!
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1
10 years ago
gli_amichetti,
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Last visit: 10 years ago
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In negozio
Quel giorno a lezione mi stavo annoiando, così appena finita, sono andata a trovare il mio lui al lavoro in negozio, magari anche lui aveva avuto un pomeriggio noioso come il mio, chissà se l'avrei potuto aiutare...Quando sono arrivata lui non ha perso tempo, mi ha messa a sedere sul bancone con le gambe aperte ed ha incominciato a baciarmi mentre mi accarezzava l'interno delle coscie nude, esposte dalla minigonna che si era sollevata. Mentre mi toccava, anche le mie mani hanno coninciato ad accarezzarlo scendendo giù lungo il corpo fino a trovare il suo cazzo già duro. Ma in quella posizione eravamo troppo esposti agli occhi di chi poteva passare, così ci siamo spostati in un angolo del negozio più nascosto. Lui si è messo seduto su una sedia con le gambe aperte, io mi sono inginocchiata e mentre lo guardavo gliel'ho preso in bocca. Ho cominciato a leccarlo, prima dalla punta poi sempre più giù finchè nn è entrato completamente nella mia bocca. Mentre glielo succhiavo lui mi accarezzava i capelli e mi parlava come piace a me, dicendo quanto gli piaceva. Anche se di fatto lui non mi stava facendo nulla, io mi stavo ecitando sempre di più andando avanti a leccare e succhiare finchè, lui mi ha fatta alzare e mettere a sedere in braccio a lui, faccia a faccia. Mi ha infilato una mano tra le gambe e scostando quanto basta il perizoma, ha infilato un dito nella mia fighetta bagnata,; il dito poi è stato sostituito da qualcosa di più consistente e grosso, ancora bagnato dalla mia saliva. Stando seduta su di lui ho cominciato a muovermi prima lentamente, poi sempre più velocemente mentre ci guardavamo e ci baciavamo. L'orgasmo è arrivato quasi immediatamente ma , non contenta, sono andata avanti fino a che non sono venuta una seconda volta sentendo lui sotto di me che godeva! Ma stavolta era lui a non essere contento, così si è alzato, mi ha messa a 90 appoggiata sulla sedia e mi ha presa da dietro. Mi ha scopata ancora e ancora finchè non sono venuta per la terza volta. Dopodichè è uscito da me, e ha finito rimettendomelo in bocca dove è finalmente venuto! ... se ci fossero più pomeriggi così....
5212
1
11 years ago
AdamDTS,
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Last visit: 8 hours ago
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mi piace essere puttana
Sono finalmente andato all’incontro con il barista amico di Luigi, mi sono preparato come da accordi, mi sono rasato la testa completamente e sono andato all’appuntamento. Arrivato sul luogo trovo già Luigi che mi aspetta con un altro signore di una certa età, sui 70 anni e di piccola statura, appena mi vedono Luigi mi dice di salire su un furgone parcheggiato vicino a loro, l’anziano si mette alla guida e noi due saliamo dentro al cabinato, io gli chiedo chi sia quel signore, lui mi risponde che è solo il custode della villa in campagna dell’amico barista e che è quello che farà le riprese con la videocamera, poi mi dice di spogliarmi e mi fa indossare solo un reggicalze e delle calze bianche, poi mi dice di girarmi che mi deve spalmare un olio nel buco del culo, io mi giro e lui mi spalma questo unguento e poi da un borsone tira fuori un paio di mutandine con fissato al loro interno un grosso fallo di gomma, me le infila e piano piano mi infila il fallo nel culo e poi mi tira su per bene le mutandine in modo che il fallo stia ben dentro al mio culo e mi dice che questo serve per allargare e preparare il mio buco del culo a quello che sarebbe successo dopo, poi mi ricorda le condizioni che ho accettato, farmi riprendere mascherandomi con un cappuccio e ubbidire a quello che mi viene chiesto. Stiamo andando verso la bassa Modenese verso Soliera, una zona di campagna, e finalmente entriamo in questa bella villa, scendiamo, entriamo in casa e ad accoglierci trovo il barista ed un signore sui 60 d’anni, un pò grassottello ed una signora dalla faccia austera e decisa che mi ricorda vagamente Vanna Marchi, subito mi osservano e mi girano intorno, la signora mi tira le mutandine per sbirciare dentro, prime davanti e poi dietro e quando vede il fallo nel mio culo dice a Luigi: bravo così è già pronto! Poi si allontana con il custode dicendo che vanno a prepararsi per dopo, rimango solo con Luigi ed il suo amico che forse per tastare la mia obbedienza mi dice di mettermi a bocconi e di camminare a quattro gambe intorno alla stanza, così facendo però il fallo di gomma vince la resistenza delle mutandine e tende ad uscirmi dal culo, così lui da dietro con dei calci me lo respinge dentro varie volte. Poi mi dicono di seguirli, usciamo di casa ed andiamo nel retro dove c’è una costruzione di legno, entriamo e dentro c’è la signora nuda che si struscia sulle tette e sulla vagina, un enorme uccello di un cavallo, la
scena quasi mi disgusta e rimango impietrito,Luigi ed il signore mi si affiancano,uno alla destra e l’altro alla sinistra, arriva il custode che mi mette in testa un cappuccio dove ci sono solo i buchi per gli occhi e per la bocca e poi incomincia a riprendere con la videocamera la signora alle prese con l’uccello del cavallo. Intanto i due ai miei fianchi cominciano a toccarmi, Luigi mi bacia sul collo e mi succhia i capezzoli, mentre l’atro mi abbassa le mutandine quel tanto per farmi saltar fuori l’uccello e per spingere fuori e dentro il fallo che ho nel culo e la cosa comincia ad eccitarmi, davanti a me non vedo più una scena squallida ma solo una donna alle prese con un grosso uccello e non mi importa più di chi è quell’uccello, tutto mi sembra ormai una cosa “normale”. Luigi mi dice che ora devo andare dalla signora e che quel cazzo me lo metterà nel culo, mi sfilano completamente le mutandine e mi spingono verso la signora che mi offre quell’uccello da tenere con le mani mentre lei gli infila una specie di grosso preservativo e poi me lo avvicina alla bocca ed io comincio a baciarlo . L’uccello del cavallo non riesce a diventare veramente duro e quindi riesco a prenderlo in bocca, dopo un pò il barista mette sotto la pancia del cavallo un cavalletto di legno, che altro non è che un’ascia con alle sue estremità due piedi a forma di una A, la signora mi dice di piegarmi sul cavalletto, poi quando sono in posizione mi lega le mani e poi le gambe divaricate ai piedi del cavalletto, il peso del mio corpo piegato poggia tutto sul cavalletto che a sua volta poggia sul mio stomaco e questo mi fa un pò male ma è sopportabile. A questo punto Luigi mi si avvicina e mi unge un pò il buco del culo e poi sento la signora che struscia l’uccello del cavallo fra le mie chiappe e poi spinge per mettermelo dentro sempre più con decisione fino a quando la cappella non entra. Io guardo cosa fanno Luigi ed il signore e li vedo nudi che mi guardano e si toccano a vicenda, la signora pure lei si sta masturbando con la figa aperta, il cavallo intanto non si muove ed il suo uccello lo sento appena dentro, ma fermo, io vorrei che pompasse e vorrei sentirlo più dentro, allora cerco di muovere il culo un pò indietro per farlo entrare di più ma essendo legato non posso farlo più di tanto, Luigi mi vede e capisce e dice alla signora: spingiglielo più dentro che ne vuole di più! Lei con forza lo spinge e finalmente lo sento davvero dentro di me, ma il cavallo continua a tenerlo fermo allora decido di roteare il culo in modo da farlo eccitare e la cosa sembra funzionare tanto che sento che il suo uccello diventare duro e crescere di dimensione tanto da farmi male. Mi sento il buco del culo dilatato al massimo, sento il suo pene fin dentro la pancia e questo eccita me ma anche gli altri che hanno ripreso a masturbarsi mentre il custode riprende la scena, io continuo faticosamente a roteare il culo in tondo e dal basso verso l’alto, ed improvvisamente raggiungo un’orgasmo spontaneo, la signora se ne accorge ed urla al custode: riprendi che sta venendo il porco! Raggiunto l’orgasmo mi fermo ma gli altri mi incitano a continuare: muovi quel culo dai, fai venire anche lui! Allora continuo e mi sento orgoglioso di fare una cosa che a loro eccita e cerco di dare il meglio di me stesso roteando con velocità il mio culo fino a quando l’uccello del cavallo non si sfila e lo vedo penzolare con il preservativo pieno di sperma, finalmente anche lui ha raggiunto l’orgasmo ed ora posso rilassarmi. Mi tirano fuori da sotto il cavallo e mi portano al centro della stanza sempre legato sul cavalletto, invitano il custode a fare un primo piano al buco del mio culo aperto e dilatato.Luigi mi sfila il cappuccio, lo sento confabulare con la signora e dopo mi stanno rimettendo un altro cappuccio di latex molto più attillato, dove ci sono i buchi per gli occhi naso e bocca, e me lo fissano al collo ermeticamente con del nastro. Mi slegano e mi fanno alzare, a questo punto sento come un bagnato in testa, non faccio in tempo a pensare cosa possa essere che mi dicono di sedermi su un balla di paglia che si trova lì vicino, mi siedo e sento la paglia secca che mi punge tutto il culo e le coscie e questo mi provoca un piacere notevole, mi dicono di tenere aperta la bocca e di tirare fuori la lingua mentre Luigi preme con le mani sulla mia testa e dai buchi nel cappuccio per gli occhi, naso e bocca comincia ad uscire un liquido che sa di selvaggio, allora capisco che hanno versato nel mio cappuccio lo sperma del cavallo che ora gronda sul mio viso e sulla mia bocca, capisco anche il perché hanno voluto che mi rasassi la testa, il custode fa un primo piano sulla mia faccia coperta di sperma, ormai la mia bocca è piena ed allora mi dicono di stendermi completamente sulla balla di paglia, ora sento pungere anche tutta la mia schiena come se mi stessero facendo tante micro punture ed il mio piacere aumenta. A questo punto ,con la faccia coperta di sperma, a bocca aperta e con la lingua di fuori, a turno si siedono con il culo sulla mia faccia e lo strusciano avanti e indietro, il signore con il suo culone quasi mi soffoca ed il mio naso quasi entra nel suo culo, così come la mia lingua, con lo sperma che fa da lubrificante è facile per me leccargli il culo ed entrargli dentro con la lingua. Dopo Luigi mi prende per le mani ed il signore per i piedi e mi strusciano avanti ed indietro sulla balla di paglia, sento la mia schiena e le mie chiappe graffiarsi al contatto con la paglia ed il piacere mi fa diventare duro un’altra volta l’uccello e la signora me lo prende in mano e mi masturba un po’, poi mi prende le gambe e se le mette sulle sue spalle, Luigi gli unge una mano e poi comincia ad infilarmela nel culo ancora tutto dilatato, prima un solo dito poi tre e quattro e dopo la mano quasi completamente dentro di me, entra ed esce dal mio culo, mi eccito fortemente e Luigi ed il signore mi danno i loro uccelli da succhiare e me li infilano in bocca contemporaneamente ed il tutto viene ripreso in primo piano con la videocamera, ora mi stanno venendo in bocca ma mi dicono di non ingoiare, mi riempono la bocca anche con lo sperma del cavallo che fanno fuoriuscire ancora dal cappuccio e quando ho la bocca piena il custode si avvicina con la videocamere per riprendere l’ingoio che eseguo e poi, sempre in favore della videocamera, mi fanno riaprire la bocca vuota per dimostrare l’avvenuto ingoio. A questo punto la signora mi dice di leccare la sua mano che era stata dentro al mio culo, dita per dita e poi tutta interamente in bocca, poi mi dicono di girarmi a pancia sotto, sempre sulla balla di paglia, ed ora è la mia pancia, i mie capezzoli, il mio cazzo, le mie palle ad essere punzecchiate dalla paglia, la signora prende la cintura dai pantaloni del barista, si avvicina e me la fa leccare tutta, poi comincia con forza ad usarla sulle mie chiappe mentre Luigi ed il barista mi tengono fermo per le gambe e per la braccia, sembra non smettere mai, la sento ansimare e sento il mio culo bruciare ma il tutto mi piace da morire. A questo punto mi dicono di mettermi sdraiato a cavalcioni sulla balla di paglia, come quando si guida una moto da corsa, mi mettono un morso per cavalli in bocca con tanto di briglia, il barista prende in mano le briglia e va alle mie spalle, mi mette il suo uccello nel culo tirando forte le briglie facendomi stare con la testa in alto mi incula fino a venirmi dentro, poi è il turno di Luigi che fa altrettanto, mi sento preso come un animale, il mio cazzo è duro come non mai, mi rigirano e la signora si siede sul mio uccello e se lo infila nella figa e comincia a scopare fino a quando non raggiunge l’orgasmo, allora mi portano in uno sgabuzzino dove c’è una turca, mi tolgono il morso, e mi dicono di sedermi con il culo proprio dove c’è il buco della turca dove corre giù l’acqua, dal mio culo esce lo sperma di Luigi e del barista e la signora tira l’acqua che mi bagna tutto il culo, l’acqua fredda mi eccita ancora di più, ho ancora il cazzo bello duro ed ho voglia di masturbarmi, a questo punto il custode affida la videocamera a Luigi e si sbottona i pantaloni e poi mi mette il suo uccello in bocca e mi dice di fargli un pompino, dopo un pò viene e Luigi mi dice di non ingoiare ma di farla uscire dalla mia bocca piano piano mentre lui mi riprende, lo sperma mi cola dalla bocca sul collo e sul petto, a questo punto il barista comincia a pisciarmi addosso lavandomi tutto, poi anche la signora si apre la figa e mi urina addosso, il caldo dell’urina in contrasto con il freddo dell’acqua di prima mi eccita tanto che temo di venire senza toccarmi ma non è così, Luigi mi dice di stendermi completamente sulla turca e di masturbarmi, cosa che faccio subito, loro sono tutti lì intorno a me che mi guardano ed ora Luigi comincia a pisciarmi sull’uccello e sulle mie mani che lo masturbano e raggiungo l’orgasmo, poi mi dicono di raccogliere il mio sperma con le mani e di ingoiarlo, di leccarmi le labbra, di infilarmi delle dita nel culo e di leccarmele mentre riprendono tutto con la videocamera, poi di mettermi alla pecorina e di allargarmi le chiappe con le mani per una ultima inquadratura al buco del mio culo. La signora prende un collare con guinzaglio e me lo mette al collo, poi tirando il guinzaglio mi ordina di seguirla camminando a bocconi e mi fa girare avanti ed indietro per la stanza, ogni tanto si ferma e si china e mi ordina di leccargli il buco il buco del culo mentre Luigi riprende con la videocamera, il custode anziano ed l’altro signore dicono che hanno voglia ancora di incularmi e mi rimettono a bocconi sul blocco di paglia, la signora mi tiene allargate le chiappe e dice: avanti inculatelo pure! Poi sento un uccello che mi entra nel culo prepotentemente, è il signore perché il custode mi si mete davanti con l’uccello passo e mi ordina di spompinarlo per farglielo indurire, apro la bocca e lui me lo spinge dentro fino a quasi farmi vomitare, faccio del mio meglio ma non diventa duro, gli lecco le palle, il buco del culo ma niente, intanto quello chi mi stava inculando raggiunge l’orgasmo con un urlo di piacere. Sono sempre impegnato con l’uccello del custode che comincia ad innervosirsi perché non diventa duro e addossa la colpa a me che non sono una brava puttana, decidono di punirmi ancora con la cinghia, questa volta è il custode che la usa sul mio culo già dolorante, io per eccitarlo gli dico: sii ancora anche se in realtà avrei voluto che smettesse, lui si eccita e comincia a dirmi:brutta troia ti piace eh!!! Poi infila delle dita dentro al mio culo dicendomi: godi troia! Finalmente gli è diventato duro e comincia ad incularmi con veemenza, il barista mi si mette davanti e mi ordina di leccargli ancora il buco del culo, io eseguo, glielo lecco e succhio con passione mentre sento il custode che raggiunge l’orgasmo. Sono sfinito, lo sperma esce dal mio culo che brucia, Luigi dice agli altri di tenermi aperto le chiappe che lo vuole riprendere, poi con la videocamera in primo piano sul mio viso incappucciato mi dice di dire: Sono una gran troia, ho ancora voglia di cazzo, sfondatemi ancora il culo vi prego! E’ bastata quella frase per rieccitare un pò tutti, la signora mi appare davanti indossando un grosso fallo di gomma e mi dice di stendermi che adesso mi faceva passare la voglia, si mette ancora le mie gambe sulla sua schiena e mi infila in culo il fallo, così lungo che lo sento dentro lo stomaco, Intanto il barista ha preso della lenza da pesca ed ha legato i miei capezzoli ed ora li sta tirando e li vedo che si allungano, sono di nuovo eccitato e chiedo dei cazzi in bocca, Luigi si avvicina e mi offre il suo, penso di non aver mai succhiato un cazzo con tanta voglia, tanto che poco dopo mi viene in bocca ed io ingoio quello sperma come se fosse una manna. La signora intanto si è tolta il fallo e lo ha fissato a me in modo che non esca dal mio culo e prendendomi per il guinzaglio mi dice che andiamo a fare un giro fuori in giardino, a gattoni la seguo e nel camminare sento il fallo nel mio culo muoversi ad ogni passo e questo mi eccita, la seguo in cortile e giriamo più volte il giardino, mi sento proprio come un animale e non smetterei mai di camminare a bocconi, rientramo ed io chiedo di poter andare in bagno che devo fare la pipì, la signora mi dice di sì ma il barista lancia una idea: perché non lo facciamo pisciarsi in bocca? Sono tutti d’accordo, Luigi dà la videocamera al custode dicendogli di riprendere per bene tutto, mi prendono per le gambe e mi sollevano e mi piegano fino a quando non vedo il mio cazzo che quasi posso prenderlo in bocca, a questo punto mi ordinano di pisciarmi un bocca, passano alcuni minuti e poi riesco a pisciare, il barista mi tiene aperta la bocca e Luigi dirige il getto su di essa, la signora grida : brava, puttana! Il mio piscio a volontà mi arriva in bocca e quando è piena la richiudo per farlo uscire, il barista si masturba ed appena ho finito di urinare mi viene in faccia. Poi mi riportano nel bagno, mi fanno sedere per terra e con una gomma mi spruzzano addosso dell’acqua per lavarmi, Luigi mi ordina di mettermi a bocconi e di aprirmi le chiappe del culo ed ora sento il gettito dell’acqua che quasi mi entra dentro e sento la signora che dice al custode di riprendere la scena più da vicino. La signora riprende in mano il guinzaglio e, sempre a bocconi mi fa uscire dal bagno che grondo ancora di acqua, il barista mi asciuga con uno strofinaccio, mi tolgono il cappuccio e la mia faccia è ancora tutta sporca dallo sperma del cavallo che vi era dentro, mi viene ordinato di non pulirmi la faccia ma di andarmene con lo sperma ancora sulla faccia come una troia, saliamo sul furgone ed il custode ci riporta a casa, durante il tragitto Luigi mi fa i suoi complimenti e mi propone un nuovo incontro con altre persone, io accetto e gli dico che voglio essere la sua puttana e che farò tutto quello che mi chiede, allora con dolcezza mi tiene il viso fermo con una mano mentre con l’atra comincia a masturbarsi e mi viene in faccia e mi dice: fai il viaggio di ritorno a casa con il mio sperma sul tuo viso, solo quando sei arrivato ti potrai ripulire, e così ho fatto.
10008
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11 years ago
scrofa,
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La vacanza, la prima volta (cap 3)
Arrivati a casa fui la prima a fare la doccia, mentre i ragazzi improvvisarono uno spuntino in veranda; l'acqua scorreva tiepida sul mio corpo, con le mani insaponate mi passavo ogni centimetro, il mio intimo sensibile al tocco avrebbe desiderato di più, ma la mia testa fissa su quel pensiero ne castigava le voglie; passandomi tra i glutei sentii il mio buchino ancora sensibile e un leggero bruciore mi riportava a poche ore prima; ma non mi interessava, li volevo provocare entrambi fino ad essere presa da quei due maschi, si perchè in quel momento, nei miei pensieri, non erano più amici o altro, solo due maschi con cui fare sesso!
Uscita mi avvolsi in un asciugamano, e con i capelli ancora bagnati li raggiunsi in veranda; era l'ultima sera e decidemmo di fare un giretto al mercatino del paese; mangiammo velocemente qualcosa e poi, mentre loro due si docciavano e preparavano, io in camera a cercavo una mise che, senza cadere nel volgare avrebbe fatto scattare in loro la molla; questa volta proprio non volevo essere io a prendere l'iniziativa. Sapevo che l'abbigliamento aveva una forte influenza, e così ormai lo usavo a mio favore; mi sentivo disinibita come mai prima, e decisi di osare più del solito; le scarpe erano già decise e le indossai subito: un sandalo color bronzo con un plateau di un paio di centimetri davanti e il solito tacco 12, allacciato da una sottile fibia alla caviglia. Mi guardai allo specchio, nuda su quei sandali, erano perfetti; poi mi misi davanti all' armadio a cercare; eccolo un vestitino verde scurissimo, morbido sui seni che comunque lo riempivano, manichine appena accennate ma spalle scoperte, con un'apertura sulla schiena fin poco sopra le natiche dove un elastico lo faceva aderire prima di svilupparsi nella gonna cortissima, qualche centimetro sotto i glutei, ma non troppo aderente. Lo infilai e mi guardai allo specchio ancora; era veramente corto, le gambe sembravano infinite e dietro mi copriva proprio al pelo, ma il bordo leggermente elasticizzato lo teneva al suo posto. Presi la pochette bronzo in mano e midiressi in veranda dove i due, sempre vestiti sportivi già mi attendevano. " heyyy che spettacolo che sei!!!!" esordì Luca; io sorrisi e dissi " grazie, ma ora andiamo se vogliamo vedere un po' di mercatino, sono quasi le 11" e ci dirigemmo alla macchina. Camminando mi sentivo veramente nuda, in macchina poi avevo il sedere a diretto contatto con la pelle dei sedili; in fondo sarebbe stata una semplice passeggiata, senza movimenti strani, nessuno avrebbe notato nulla,tranne loro.
Arrivati in paese, passeggiando tra le bancarelle sentivo i loro sguardi addosso, perennemente vogliosi, un gonfiore si notava in entrambi i jeans ed io sorridevo; questi apprezzamenti silenziosi mi caricavano, la voglia c'era, anche se il lieve fastidio dietro persisteva. Innocente tra la moltitudine di gente, mi chinavo leggermente a guardare braccialetti sapendo però che il vestito si sarebbe spostato un poco, giusto per vedere le loro reazioni; in effetti erano disorientati da tanta spregiudicatezza, e a volte si mettevano dietro come per evitare che qualcuno vedesse.
D'un tratto arrivò la chiamata di una coppia di amici miei che, sapendo della nostra partenza per il giorno successivo, ci chiesero se volessimo andare a ballare con loro; Luca e Andrea subito dissero di si, così fissammo l'appuntamento davanti al locale per le 12.30. Io ero un poco titubante per via del mio abbigliamento, avrei preferito qualche centimetro di gonna in più, ma pensai anche al buio, al caos e ai 2 cavalieri che mi accompagnavano.
Nel locale, fortunatamente all'aperto, subito bevemmo un drink a testa, ma fu il secondo che mi tolse veramente tutte le inibizioni e i pensieri. Presto eravamo tutti a ballare, ed io, per nulla preoccupata del vestito che comunque sembrava stare abbastanza al suo posto, mi muovevo tra loro due che mi stavano sempre appiccicati; ad un certo punto ne avevo uno dietro e uno davanti che mimavano ai nostri amici un bel sandwich con me come hamburger, i quali, ignari del nostro gioco, ridevano come matti.
Il tempo passava, continuavamo a ballare sempre vicini, e le loro mani ormai mi accarezzavano di nascosto, prima uno poi l'alto, anche insieme, sopra e sotto la gonna; sentivo le loro mani ovunque, li in mezzo a così tanta gente, ma la cosa mi piaceva, mi eccitava; era un segnale, ce la stavo facendo, sicuramente a casa mi sarebbero saltati addosso; i miei pensieri volavano, il desiderio di essere posseduta senza controllo era ormai incontenibile; mai in vita mia avevo desiderato la sottomissione, ma li, in quel momento, i loro respiri, i loro odori, mi portavano verso quella che per me era una nuova esperienza mentale. Percepivo il loro desiderio, e sentivo la loro virilità premermi sul corpo, davanti, dietro, da ogni parte. Alle 2.30 circa, ormai al culmine, decidemmo di tornare a casa, salutammo i nostri amici ed uscimmo; io ero carica, desiderosa ed eccitata; sentivo il momento avvicinarsi e la tensione salire. Stavamo camminando in direzione della macchina, il paese era ormai deserto, pochissima gente per la strada; ad un certo punto sentii la mano di Andrea che stava accanto a me, scorrere delicatamente sulla schiena nuda fino all'elastico, infilarsi dentro il vestito e palparmi le natiche; io lo guardai e lui mi sorrise. Presto un suo dito, il medio credo, scivolò tra i glutei fino a raggiungere il mio sesso, umido di umori ormai da tempo; io non capivo più nulla, lo avrei fermato ed appicicato al muro, lì in mezzo al paese, ma volevo sempre più essere io la sottomessa; quel dito, quasi subito tornò tra i glutei, fino al mio ano; mi stuzzicava lí, dove ero ancora sensibile dal pomeriggio, e poi d'un tratto vi s'infilò dentro; io ebbi un sussulto e mi fermai ma lui spingendomi mi fece subito riprendere il passo. Luca in tutto questo era poco avanti a noi senza accorgersi di nulla; sentivo quel dito infilarsi dentro di me seguendo il ritmo dei passi, era bellissimo, ed io ormai mi sentivo nelle loro mani. Fu così fino alla macchina, salii dietro sedendomi in mezzo a gambe leggermente divaricate; Andrea alla guida sguardo fisso alla strada, di tanto in tanto guardava nello specchietto incrociando il mio sguardo. Luca invece più libero, si girava parlandomi e cercando di scrutare di più nel buio. Io mi sentivo scandalosamente eccitata, gli umori mi colavano tra le natiche fino a bagnare il sedile, ormai il desiderio era insopportabile; mancavano pochi minuti all'arrivo e la tensione saliva, i pensieri correvano a come avrebbero approcciato, a come avrei voluto che accadesse; loro parlavano ma io ero come in un altro mondo, immersa nelle mie immagini scandalosamente hard!!
Arrivati a casa scesi dalla macchina e senza nemmeno risistemare la gonna che sentivo appena sollevata presi il sentiero verso la veranda seguita dai 2 che continuavano a parlare; ormai c'eravamo, appoggiai la borsa sul tavolo emi sedetti sul divanetto in attesa della loro mossa; ma i due immediatamente mi salutarono dicendo che erano stanchi e si diressero nelle loro camere. Rimasi impietrita, stupita; poi pensai che fosse uno scherzo e che presto sarebbero tornati; ma dopo alcuni minuti, sola in veranda, delusa e affranta me ne andai in camera; ancora vestita mi sdraiai sul letto. Continuavo a pensare a cosa fosse successo, mi sentivo rifiutata; ripassavo ogni istante di quella serata cercando un mio comportamento sbagliato, mi sentivo veramente male, tutta l'eccitazione di poco prima era scomparsa in un istante; dopo circa un quarto d'ora sentii un rumore: Luca era sulla porta della camera con solo i jeans; mi fece cenno di seguirlo. Mi alzai dal letto e lo seguii; appena i veranda gli chiesi cosa fosse successo, gli dissi che pensavo di aver fatto qualcosa di sbagliato senza specificare cosa mi aspettassi ma entrambi lo sapevamo; Luca m'interruppe e mi disse che non era colpa mia, anzi; mi spiegò che era stata un'idea di Andrea, vedendomi così carica e lanciata senza inibizioni pensò, con un po' di cattiveria, di lasciarmi a bocca asciutta fino al giorno successivo, quando secondo lui avrei dato il meglio di me. Ma lui, che già appoggiava poco quell'idea, nel vedermi affranta, aveva voluto chiarirsi; subito lo abbracciai e mi venne naturale dargli un bacio, che subito si trasformò, le lingue s'incontrarono e si articolarono in movimenti di passione. Gli sussurrai " andiamo in camera di Andrea, facciamogli una sorpresa"; ma lui non volle e mi rispose " no, stasera ti voglio tutta per me". Non mi sarei mai aspettata quell'affermazione, ma annuendo gli risposi " ok, ma sappi che se mi vuoi tutta per te dovrai fare per due perchè è ciò che mi sarei aspettata stasera"; lo presi per mano e attraversai il prato verso il mare che stava poco più in la, oltre il cancelletto che dava sugli scogli.
Era stupendo, la sola luce della luna, si rispecchiava in mare illuminando appena tutto lo scenario. Subito Luca mi appoggiò con la schiena ad una roccia alla mia destra, mi appoggiò le mani ai fianchi e rincominciò a baciarmi. Sentivo le sue mani carezzarmi ovunque, prima sopra e poi sotto il vestito; mi palpava i seni, e poi sotto, tra le gambe dove mi sentivo nuovamente un lago. Mi prese il vestito e con un sol movimento me lo sfilò dall'alto e lo lanciò verso il cancelletto; mi guardò per un istante e mi disse " sei stupenda, mi ecciti da matti nuda su quei tacchi"; gli sorrisi ed in silenzio gli slacciai i jeans facendoli cadere a terra; lui se li sfilò del tutto, non aveva intimo, il suo pene eretto e duro puntava voglioso verso di me. Lo vidi chinarsi davanti a me, in ginocchio, e sentii la sua lingua appoggiarsi delicatamente subito sul mio clitoride; mi succhiava e leccava stupendamente portandomi presto all' apice dell'eccitazione; poi mi fece girare leggermente chinata in avanti, divaricai le gambe e lui in piedi dietro di me, mi prese per i fianchi e in un sol affondo s'infilò nella mia vagina fino in fondo. Lanciai un rumoroso gemito di piacere, e subito cominciò a penetrarmi vigorosamente; era tutto bellissimo, lui dentro di me, la luce della luna che ci illuminava, il rumore delicato della risacca, il profumo salato di mare mischiato a quello del mirto, tutto era perfetto. Lo feci sedere su di una roccia e gli salii a cavalcioni rinfilandomelo subito in corpo; le mie braccia intorno al suo collo, le sue labbra sui miei seni, le sue mani impegnate con i miei glutei; cominciai a cavalcarlo, il clitoride strusciava sensibile su di lui, le gambe presto cominciarono a tremare, aumentai il ritmo, brividi mi percorrevano il corpo ed ecco che un orgasmo sopraggiunse veloce e deciso, accompagnato da gemiti malamente soffocati. Mi fermai qualche istante, poi mi alzai per chinarmi seduta sui talloni a cosce divaricate davanti a lui, presi il pene con una mano e vi avvicinai la bocca, la aprii e lo accolsi; cominciai a succhiarlo con forza mentre con la lingua accarezzavo il glande; scendevo il più possibile fino a sentirlo picchiare in fondo al palato per poi risalire e ridiscendere; lo fissavo, i nostri sguardi s'incrociavano, le sue mani dolcemente mi accarezzavano la testa come per tenermi li; Luca cominciò ad emettere dei lievi e sordi gemiti, le mani si allontanarono dalla testa, il pene cominciò a contrarsi, stava per venire; continuai il mio salire e scendere, lo succhiai con più forza finché un getto caldo mi colpì con forza il palato, poi un altro e ancora un altro; la mia bocca era piena del suo piacere, cominciai a deglutire, ad ingoiarlo tutto; mi staccai dal suo membro lasciandolo pulito, mi alzai in piedi, lo presi per mano, lui si alzò, lo baciai e gli dissi " è ora di andare a nanna.... E se vuoi puoi stare con me". Lui mi disse che preferiva tenere la cosa segreta; annuii, gli diedi la buonanotte, un ultimo dolce bacio, raccolsi il vestito e nuda mi diressi in camera, mi tolsi le scarpe e mi sdraiai sul letto; era tardissimo,buio, la luna filtrava dalle persiane, mi sentivo appagata e felice, sentii Luca passare davanti alla camera sussurrandomi la buonanotte e dirigersi in camera. Il sonno mi rapì e felice mi addormentai
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11 years ago
elisa85ely,
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Last visit: 4 years ago
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Come iniziare una donna di coppia al mondo della trasgressione
Come iniziare una donna al mondo trasgressivoIn molti anni di esperienza nella psicologia,nel training psico-fisico e nel mondo delle coppie trasgressive io e la mia compagna abbiamo studiato un piano di iniziazione per quelle donne di coppia allergiche alla trasgressione, abbiamo capito come "la prima esperienza" è determinante nella riuscita per l'entrata a questo nuovo mondo.L'entrata in questo mondo deve essere graduale e deve rispettare i tempi propri di ogni persona in base ai suoi stati emozionali e schemi mentali..Noi proponiamo al lui di coppia di regalare alla propria lei un massaggio professionale, un massaggio molto rilassante che va a stimolare ed attivare l'energia sessuale.La donna che riceve il massaggio terrà per mano il suo compagno che gli darà sicurezza e contatto, a circa metà massaggio la donna sentirà il bisogno di baciare il suo compagno e dopo un po sentirà anche il desiderio sempre più crescente che le nostre mani si avvicinino sempre più alle zone genitali, il suo desiderio sarà soddisfatto solo quando il suo corpo si contrarrà e ondulerà verso le mani massaggianti..Questo massaggio sbloccherà l'intimità sessuale della lei di coppia associando un nuovo piacere (leggero e graduale)che proviene al di fuori della sfera sessuale della coppia.Questo è l'inizio...
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11 years ago
CoppiaPerLaTuaLei,
44/44
Last visit: 1 year ago
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Dichiarazione di intenti
Mi fido della voce, dei particolari delle foto, della scrittura. Non mi interessa molto sapere che tipo di indole ha l'uomo che abbiamo scelto. Mi interessano i suoi desideri. Maya si fida ciecamente delle mie sensazioni, della mia caccia. Lei è la preda che concedo di puntare ad un altro cacciatore come me. "Se tu senti buone vibrazioni, le sentirò anche io" - mi dice. Scarto con il mio pilota automatico - autentico passeggero invisibile con in mano la mappa dei nostri sensi - chi fa il corteggiatore, chi ha evidenti buchi sentimentali da riempire ( solo un uomo li riconosce in un altro uomo), chi si prende sul serio come se gli altri fossero uno specchio in cui bearsi di se stesso, chi è manifestamente fuori di testa da proporre a lei via mail viaggi-fine settimana o fa riferimenti al suo status sociale - non capirò mai cosa significa presentarsi con il ruolo sociale, il termine "imprenditore" legato al sesso distrugge qualsiasi passione e mi risulta pateticamente ridicolo. C'è poco da dire: cerco persone come me. Che conoscono la geografia nell'uso delle parole e dei gesti. Non cerco romanticoni - per quello basto e avanzo io. Mi chiedo sempre se la persona che scelgo sappia usare una donna. Nessuno scandalo, per favore. Le parole sono scheletri, le riempiamo noi. Un uomo ci mette una vita a capire le istruzioni per l'uso delle donne. Loro conoscono le nostre - le hanno stampate nel DNA - noi rimaniamo semianalfabeti a vita. Per me usare Maya significa prepararle la colazione e riempirla senza tanti complimenti, aprirle lo sportello della macchina e metterla in imbarazzo improvvisamente - tutto quello che la imbarazza, la eccita. Cerco un complice, tutto qui. E quando lo trovo Maya inizia ad aver paura. "C'è troppa complicità tra te e X - dice - è un'associazione a delinquere e io ne farò le spese". Sorride, quando lo dice. Perché le piace da matti. Usare Maya è un gioco di equilibri. Non ama gli uomini autoritari, ma quelli rilassati capaci di farle fare quello che vogliono. Chi è capace di innescare lo switch: da donna timida a geisha instancabile, generosa, divertente. Maya cerca donne di coppia come lei, non fighette con l'anima di plastica griffata. E io cerco un uomo che ami una donna come Maya. Come tutti abbiamo sfiorato pazzie e ossessioni altrui, fa parte del viaggio. Le abbiamo scansate. Ma siamo stati fortunati, molto fortunati. Abbiamo incontrato persone diverse, fantasie diverse, follie diverse. Eppure tutte congeniali. Stiamo ancora affrontando le nostre, non sempre si è all'altezza dei propri desideri. A volte ci fanno paura e ci lasciano senza fiato. Ma che cazzo, mica siamo perfetti!
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9 years ago
mayalunaeleo,
27/34
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tropici
Dopo una lunga escursione lungo la battigia deserta, cavalcando nella integrale nudità , il mio solerte accompagnatore locale, sicuramente ancor più stimolato dal riscontro di quella dimostrata disinibizione, volle proporre anche una gita in barca, manifestando intenzionalità neppure troppo recondite.
Accettando tale invito non potevo che essere ben consapevole di ciò che si sarebbe anche potuto verificare una volta approdati nel punto ancor più isolato dove avrebbe desiderato condurmi.
Tuttavia la mia innata voglia di sperimentare, senza preclusioni di genere, esperienze di ogni natura, non poteva impedirmi di aderire all’allettante proposta, lasciando al mio compagno l’onere di condividere quanto avevo stabilito di voler assecondare.
Coperta solo da un velatissimo pareo, che ben poco lasciava all’immaginazione di colui che in fondo aveva già avuto modo di ammirare a lungo la mia completa nudità, presi posto all’interno dell’imbarcazione sulla quale prendemmo il largo, seguiti dagli sguardi non privi di eloquente apprensione di chi era rimasto sulla sponda in febbrile attesa del ritorno.
Durante la navigazione, liberandomi del pareo, mi distesi lascivamente sul bordo della barca desiderosa di abbronzarmi in maniera integrale, confermando di non avere alcuna remora ad esibirmi alla presenza del mio accompagnatore.
Ormai convintosi di poter cogliere l’opportunità per beneficiare di ciò che gli andavo elargendo in quella spudorata maniera, si propose di aiutarmi a cospargere l’epidermide con l’unguento solare che stavo utilizzando.
Assentendo a che potesse svolgere quanto prospettato lasciai che quelle sue mani potessero indugiare sempre più nei punti nevralgici che molti uomini avrebbero ambito poter percorrere in modo altrettanto invasivo.
In breve le sue dita si impadronirono dei capezzoli già ben turgidi di passione prima di scendere lungo il ventre per andare ad esplorare anfratti ancora più estremi, iniziando una abilissima danza attorno ad una clitoride ormai in preda a convulsive sensazioni mentali.
Avvolta nella tribale morsa che mi rendeva epidermica schiava di ciò che in un solo istante si era subito trasformato nel mio nero padrone, mi ritrovai a soggiacere sotto a quella massa di scura antracite, penetrata con foga inaudita da un maglio di ebano puro.
Cullata dal flusso ondoso la barca muoveva al ritmo delle percosse che andavo subendo, mentre il vento trasportava lontana la eco rantolante della totale sopraffazione che in breve mi stava conducendo all’orgasmo.
Caduta nell’oblio artificioso di cui ero ormai preda, seguendo in ipnosi quell’ombra sino alla riva, inginocchiandomi ai piedi del nero stregone presi a venerarne la nerboruta protuberanza, accogliendola tra le labbra ubbidiente all’ordine che mi veniva impartito.
Soffocando in fondo al palato gementi latrati, ed ingollando sino allo spasimo estremo l’intera lunghezza della turgida verga, mi apprestai a cibarmi dell’effluvio copioso e violento che lasciai potesse sgorgare scivoloso tutto giù nelle viscere.
Trattenuta saldamente per i capelli venni condotta oltre la fitta vegetazione sino ad un capanno nel quale, legata per i polsi e per le caviglie, ed appesa ad un palo, ad ulteriore suggello di quell’assunto potere, subii la profanante penetrazione anale alla quale mi adeguai docile come esplicitamente preteso.
Solo all’imbrunire, e finalmente liberata dal giogo di cui ero stata consenziente ostaggio, venni ricondotta da un compagno in morbosa attesa di poter finalmente apprendere i trasgressivi dettagli di quel mio avventuroso peregrinare.
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6 years ago
gloria1951,
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Il Piacere della prima volta
E' tutto chiuso a Milano a quest'ora? Non dovrebbe essere così tardi, pensai. Poi ad alta voce: "Ho bisogno di sedermi e berequalcosa!""Si', anche io! Qui, qui, guarda: è ancora aperto!...va benissimo, entriamo!", rispose lei.Era il frastuono dentro di noi. L'adrenalina faceva ancora tempesta dei nostri ormoni, il sudore non finiva di cessare come il pulsareincessante nei miei genitali.
"Pensi che dovremmo fare il test del sangue, Ale?"
"Non credo sia necessario, Giuly: abbiamo fatto attenzione".
"Dio, sono ancora che tremo...guarda la mia mano!"
Gliela sfioro e le accarezzo il viso.
"Che bella che sei! E che fenomeno sei stata prima!"
"Ero come in trance, andavo a pura sensazione. Sentivo il bisogno di toccarla e la prendevo, di baciarla e la leccavo.."
"Sì, ricordo: ho visto tutto!"
"...di fargliela sentiere e gliela davo, di aprirmi e gliela facevo masturbare! È stato...è stato...non so definirlo!"
"E' stato sesso?"
"No, non lo definirei sesso...era voluttoso e piu' completo che una scopata...era come se mi fosse sempre mancata unaparte e ora...uala', eccola! Ecco cos'era!"
"E dire che prima eri rigida e tesa come non mai!"
Gia', ahahahah!"
"E adesso? Cosa ne pensi? Ne è valsa la pena?"
"Si'" Rispose Giulia.
Non faceva ancora freddo, a Milano in quel tardo pomeriggio di fine Novembre, quando arrivammo all'appuntamento nell'hotel incentro che Sara e Matteo avevano prenotato per il loro weekend a Milano.
Con loro ci eravamo scambiati poche email ma cariche di odore di sesso e di emozione. La volta che ricevemmo la mail con le lorofoto eravamo curiosi ed emozionati come due adolescenti. Eppure sapevamo che sarebbero state solo duefotografie mezzobusto di due persone comuni. Ma sarebbero state reali di li a poco. Due busti da spogliare, aperti a concedere il loro corpo ricambiando il piacere con noi. Ecco. Era il piacere la chiave del nostro interesse.
Giulia voleva essere toccata da una donna, voleva sapere cosa si prova a leccare una figa. Voleva vederla davicino, masturbare un'altra donna, farla godere mentre altre mani la violavano nei suoi seni abbondanti e nellesue mutandine. Sentire tante mani sul suo corpo la avrebbe fatta eccitare come nei suoi sogni erotici? Oppure sisarebbe sentita a disagio? Era quella la chiave dell'emozione? Era quello il piacere? Lo volevano provare elo temevano. Lo volevano provare per scoprirlo.
Nella hall dell'hotel c'era molta gente, squilla un sms:
-Scendiamo. 1min e c vediamo. Kiss-
Io guardo Giulia. Ci siamo. Non ricordo le parole che possiamo esserci detti in quei pochi istanti.
L'ascensore si apre. Nulla, turisti.
Si riapre. Eccoli, li riconosco!
"Ciaooo! Finalmente ci conosciamo!"
Sara è come la immaginavo: solare, tonica, un seno piccolo, curata, poco trucco. Matteo le assomiglia nell'aspetto, ma più alto, asciutto, sulla trentina.
Ci incamminiamo verso l'aperitivo, non ci siamo mai visti prima ma sappiamo cosa abbiamo in comune. Seduti al bar parliamo di argomenti vari con allusioni allo scambismo che nessuno attorno a noi può intendere; in realtà, nessuno ha voglia di stare lì per molto. "cosa dite? Torniamo in albergo?" Ci alziamo tutti contemporaneamente, il cuore ha come un tonfo, le gambe pesanti, lo stomaco è come vuoto. Mi sto eccitando. La camera è sobria. Ci sediamo sul divanetto.
"Sono un po'in imbrazzo" dice ridacchiando Giulia.
"È tutta la sera che penso a questo momento...è eccitante ma imbarazzante...sembra la prima volta che ho fatto sesso". Dico io.
"Sentite, voi due maschietti uscite fuori, io e Sara ci vogliamo rilassare un po' tra di noi"
"Cioe', vi lasciamo sole?"
"...si', lasciateci sole", ridacchia Sara.
Usciamo. Origliamo. Sentiamo una risatina. Poi silenzio. Rumore di tacchi. Si spostano verso il letto. Voci indistinte, poi silenzio.Scendiamo nella hall, quanto siano stati lunghi quei dieci minuti, è impossibile dirlo. Io e Matteo parlavamo a mezza voce.
"Sai, mia moglie è molto attratta da Giulia...credo se la voglia scopare da sola prima o poi".
"cosa pensi staranno facendo, Matteo?"
"non so...ma sono molto arrapato!"
"saliamo?" saliamo.
Matteo bussa, apre la porta. La luce è soffusa, c'è profumo nell'aria, sospiri di donne, soffi di baci, coperte che si strusciano.
Pochi passi, giriamo l'angolo, ci appaiono sul letto due donne in vestitini di seta e pizzi, trasparenze, gambe nude chesi attorcigliano, seni che spuntano da spalline che cascano leggere su pelli lisce e odorose. Due donneche si baciano profondamente. Sara prende con l'intera mano il seno di Giulia, lei ha entrambe le mani sul culo di Sara.
Godono strusciando le mutandine fradicie, ci vedono, sorridono. Giulia mi guarda e poi si gira verso Sara, scende veloce lungo il suo corpo. Le bacia la vagina. C'è un po'di seta tra la sua lingua e le grandi labbra di lei. Poco dopo, spariscono i tessuti e sono entrambe pelle a pelle e nulla piu'. Matteo è carico: si sfila i pantaloni e la camicia,accarezza le donne, non vuole interromperle ma l'attrazione è troppa: vuole che qualcuno su quel letto lo prenda. Unamano lo raggiunge, è Giulia che glielo tira fuori dai boxer. Sara ha appena iniziato: lecca Giulia, la accarezza le toglie del tutto lemutandine e infila la sua lingua dentro di lei.
Per le successive due ore ci sono solo i nostri corpi sempre in movimento, l'uno sulle altre, l'uno nell'altra, baci,carezze, lingue, di chi non lo capisco. Guardo Giulia e trasalgo: ha il cazzo di Matteo in bocca. È lungo e affusolato. Lei che succhiaun cazzo che non è il mio. È un misto di fluidi che mi si sciolgono dentro: sento lo stomaco che si stringe. Sentouna mano di Sara che mi masturba e dice:
"hai visto quella porcellina cosa fa? Lo voglio anch'io". Un pompino nuovo, diverso da quelli di Giulia mi fa partire la testa.
È tutto una nuova giostra di emozioni, sento i pensieri fare le capriole, sciolgo idee e emozioni, trovo nella mischia dei corpi unaliberazione totale, faccio cio' che il pensiero ancora non pensa, è purezza di movimento, senza cognizione,solo emozione, puro piacere. Il Piacere.
Ricordo che alla fine ho preso Giulia a pecorina mentre Sara e Matteo ci guardavano esausti nella pace dopo l'amplesso.
Due persone conosciute poche ore prima che ci guardavano fottere. Ci guardavano con la vagina colante lo sperma diMatteo e il suo pisello ancora pregno degli umori di lei.
Giulia venne senza molti gemiti, come il suo solito, stramazzo' sul letto. Poi si alzò veloce e raggiunse il bagno, Sara la segui'. Sentivamo che ridacchiavano e si baciavano come due amanti dopo aver trovato la pace dell'orgasmo.
Sentivamo il bidet scorrere e richieste di non desistere, di lavarla ancora, di lavarla a fondo.
Sentivamo due donne libere di godere del corpo dell'altra. Nude, golose, sensuali.
Fuori c'era quel freddo pungente di fine novembre. Camminavamo elettrizzati, confusi, eccitati. Erano le due di notte. Avevamo appena fatto la nostra prima orgia. Avevamo scatenato con furia il Piacere. "Ho bisogno di sedermi e bere qualcosa!" dissi io.
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1
9 years ago
coppietta_curiosa,
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Amore infedele
Sono un cane che ti segue nell'ombraSchiavi delle nostre fantasie piu' turpi ci feriamo ogni giorno Senza sapere che siamo gia' dal primo attimo della nostra esistenza nostri
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8 years ago
Teresa guido,
29/36
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La prima volta a pelle... Racconto del mio Bull
Silvy... un corpo voluttuoso e invitante che sin dai primi incontri mi aveva fatto godere in modo particolare e anche il suo atteggiamento di sweet che voleva il massimo del maschio, voleva godere sempre di più e sempre più a fondo, mi era risultato speciale. Ma quella sera il fuoco della passione divampava particolarmente e entrambi sentivamo che il sesso sarebbe stato impetuoso, fantasioso e inebriante. Anche la presenza del Cornuto, che nudo si masturbava, faceva da corollario ma molto di più lo fece la voce di lei che gli spiegava cosa provava e quanto godeva, non erano le solite spiegazioni che avevo sentito da alcune sweet che, sebbene eccitanti, erano racchiuse nei canoni usuali dei giochi cuckold. Quella sera Silvy aveva un mood particolare.. era dolce ma perversa, esprimeva le sue sensazioni con particolare veemenza.... gli diceva come sentiva il mio membro arrivare in fondo alla sua figa, come mai lui avrebbe potuto fare, gli spiegava qual sensazione di godimento rovava nel sentire la verga aprirle le grandi labbra. Era difficile, anche per un bull come me, abituato a non venire subito per fare godere al massimo la sweet, trattenere l'impeto.. non volevo deluderla.. proprio lei, la mia sweet. Le sue parole l'affanno di Silvy si alternavano e procedevano un mix di tensione e di porcaggine che riempiva tutta la stanza, una atmosfera che iniziava prenderci e a farci godere come non avevamo fatto mai prima mentre la giravo sul fianco per penetrarla da dietro Il suo corpo disteso sul fianco, pronto a ricevere l'assalto del bull che la desiderava spasmodicamente era di una bellezza da togliere il fiato ma soprattutto esprimeva una voglia e una sensualità a cui un vero maschio nn sa resistere. MI avvicinai e le dissi quanto la desideravo, desideravo il suo corpo e desideravo sentire tutta la sua pelle. Lei capì e mi guardò, non rispose. Le chiesi se le sarebbe piaciuto farlo senza protezione, io, le dissi, la desideravo tanto come un vero amante avrei goduto molto di più del suo corpo senza la protezione e lei sarebbe stata capace di donarmi sensazioni unico con quel corpo che prometteva piacere. Un suo sguardo languido mi fece capire che era pronta per godere appieno del nostro rapporto, per suggellare l'unione tra un bull qualsiasi e quello che lei aveva deciso dovesse essere il suo bull fisso. Mi guardò e mi prese il cazzo sentendolo ricoperto del preservativo, umido dei suoi umori, ci guardammo e la protezione si sfilò velocemente grazie alle sue belle mani che tante volte mi avevano masturbato me lo prese in bocca e lo ricopri con i suoi umori orali. Quando la penetrai lei inarcò la schiena per potersi godere al massimo la penetrazione ma, inaspettatamente, quello che sentimmo assieme non fu il piacere dell'affondo ma quella bellissima sensazione che solo due corpi che si desiderano sentono: il colore del corpo che eccita il tuo sesso... quella sensazione di languida voluttà che è solo delle femmine che si offrono al loro uomo. Ed io sentivo lei che continuava a godere e a bagnare sempre di più la sua vagina tanto che i miei affondi la trovavano morbida e il mio cazzo godeva nel penetrarla a fondo e con la foga che mi piace imprimere ad una vera monta da bull i nostri corpi si muovevano frenetici e i nostri sessi erano eccitati al massimo... a quel punto non riuscii a trattenermi, volevo godere di quella bellissima ed eccitante femmina che avevo avuto la fortna di incontrare. L'orgasmo nn mi colse impreparato, ero già all'esterno e il suo seno veniva inondato di sperma.. di piacere e dimostrava come una vera donna sa fare impazzire un bull.. il suo bull. Silvy... sei veramente una bellissima femmina!
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8 years ago
silviasweet,
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Carnival in Venice (to be continued)
Con un abito che ben poco d'altro poteva lasciare all'immaginazione mi presentai al particolarissimo incontro, unica donna tra gli organizzatori del convegno mascherato nel quale alcuni amici avrebbero potuto godere di una ostentata esteriorità, ben consapevole delle estasiate attenzioni che di certo non sarebbero mancate.
Il gioco di ruolo implicava al mio compagno il veto di presenziare a ciò che nel contempo si fosse sviluppato, occultandone la visione con una mascherina posizionata sul volto, dando inizio all'evento che avrebbe convogliato tutte quelle conflittualità emotive condivise in maniera compartecipe, a consentire l'evolversi di interazioni accettate come fossero state più che lecite, anche la dove, in occasioni diverse, non sarebbe stato possibile esternarle con altrettanta facilità.
L'impalpabile velo, avvolgendo epidermiche forme esaltate dalle rarefatte trame del vestito, indossato per la particolare occasione, non poteva attenuare il migrante contatto di mani che attendevano solo che il momento di percorrerne l'intera lunghezza, all'avida ricerca di consistenti fattezze tutte da esplorare senza più alcuna remora imposta da normali convenzioni.
Impossibile impedire il connubio latente dei sensi, generatosi nell'irrazionalità dell'inusuale frangente, con il desiderio di liberare recondite fantasie subito liquefatte di fronte a qualsiasi pretesa.
Mentre il mio compagno, nella sua obbligata cecità, veniva guidato in disparte, quell'esile baluardo scivolava contemporaneamente a terra, sfilato senza ulteriori preamboli, esponendomi nuda tra i sempre più euforici astanti ormai liberissimi di poter godere di un corpo divenuto immediato territorio per ogni altra ambita conquista.
Manipolata con impunita determinazione non potei fare altro che cedere alle prevaricanti stimolazioni, assoggettandomi inerme al piacere che mi invase le viscere, ed al quale mi abbandonai totalmente arrendevole sino al sopraggiungere convulso dell'orgasmo.
To be continued
Â
1960
1
8 years ago
gloria1951,
42
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Serata in rosso....a Cap d'Agde
Dopo
tanti anni un viaggio soli io e mio marito. Destinazione Cap d'Agde!
L'impatto con quella realtà fatta di pura trasgressione è stato molto
forte e piacevole....le nostre giornate in spiaggia si consumavano tra
l'eccitazione costante e la voglia di toccarci a vicenda...magari
mostrandoci agli altri.
Ma la cosa più sensazionale sono state le serate in giro nel villaggio:
io tutte le sere vestita, o meglio svestita in maniera molto sexy...mai
con gli slip, con mini abiti e con il seno sempre ben in vista.
Ma la serata “al top” è stata quella al “Glamour”, uno dei più grandi
Privè d'Europa: bellissimo ambiente, atmosfera giusta e odore di sesso
in ogni angolo...
Tutte le donne “in rosso” quella sera, e io per l'occasione indossavo il
mio mini abito rosso, cortissimo, sandali rossi e oro con strass,
trucco impeccabile e molto provocante...e naturalmente niente slip!
Prima di entrare sapevamo già che quella sera sarebbe accaduto qualcosa,
si sentiva nell'aria. Luce soffusa, musica, video eccitanti e io già
completamente bagnata! Ci siamo seduti sul divanetto, lui vicino che mi
sfiorava le gambe e arrivava più su facendomi eccitare sempre di più.
La serata prendeva vita e la musica, la gente, la pista piena tutto mi
sembrava fantastico.....un drink ed ero pronta per scendere nei meandri
del locale: le scale e subito di fronte a noi un bivio. A sinistra il
trio, a destra solo coppie. Decidemmo di entrare nella zona per coppie.
Letti di ogni misura e forma, stanze di ogni genere con e senza porte,
buie o con le luci soffuse.....e tante coppie......qualcuno si toccava,
qualcuno faceva sesso, nudi sui lettoni, gemiti, movimenti, odori, tutto
mi arrivava e mi rendeva smaniosa. Volevo sfogare i miei istinti,
volevo aprire anch'io le gambe e accogliere mio marito che mi teneva per
mano e mi portava lungo quegli ambienti sconosciuti ma in cui mi
sentivo già a mio agio.
Finchè non abbiamo trovato una stanza libera: mi sono seduta sul letto,
lui mi ha fatto aprire le gambe e ha cominciato a leccarmi lì,
dolcemente. Ho cominciato ad ansimare, ero davvero bagnatissima e
passando le coppie si fermavano a guardare. Qualcuno chiedeva di
entrare...ma eravamo troppo presi dall'eccitazione.....non resistivo
più.....muovevo il bacino per sentire meglio la sua lingua che mi
esplorava e mi stuzzicava, sempre più forte....occhi chiusi, testa
indietro e tanti sguardi su di noi....sono venuta gemendo e godendo in
una maniera incredibile.
Lui era eccitatissimo quando si è alzato. Gli ho slacciato i jeans per
prenderglielo in bocca. Volevo farlo godere allo stesso modo, ma mentre
cominciavo a succhiare e assaporare la sua essenza, una coppia
(finalmente giovane e piacevole come noi due) si era avvicinata a mio
marito...volevano stare con noi!
Lui un bel ragazzo, moro, muscoloso, lei molto simile a me, bionda, viso
dolce....li abbiamo fatti entrare e abbiamo chiuso la porta.
In quel momento un insieme di emozioni: ero nervosa ma allo stesso tempo
eccitata all'idea di fare qualcosa in “compagnia”. Ci siamo più o meno
presentati, loro francesi non ci capivamo molto...ma parlare non serviva
in quel momento. Ci siamo spogliati e abbiamo cominciato a sfiorarci:
un corpo nuovo, profumi nuovi.....io e lei abbiamo cominciato a
sfiorarci il seno, le labbra, mentre gli uomini ci esploravano con le
loro mani. Un attimo dopo ero sul pene del francese....grande,
durissimo, la sua donna mi aveva invitato a leccarglielo e lei lo faceva
insieme a me, mentre mio marito ci toccava e ci guardava....
Poi la novità.....io sola con l'altro....una sensazione stranissima,
lui mi baciava il collo, mi annusava, mi sfiorava le labbra e continuava
a toccarmi il seno, il sedere, la parte più bagnata di me.....lì,
proprio lì tra le mie gambe, infilava il dito e spingeva, facendomi
gemere......ero persa e non badavo a quello che invece mio marito faceva
a lei.
Io e lei eccitatissime, carponi sul letto, le loro dita dentro a darci
piacere, il nostro ansimare e gridare...è questa l'immagine di quei
momenti che ho stampata nella mente.
Poi le mani di lei sul pene di mio marito e la mia bocca su quello
dell'altro....pochi attimi per veder esplodere quei due membri
durissimi, schizzi di piacere, il culmine di un'esperienza sessuale mai
vissuta prima che ha lasciato in me un segno profondo: eccitazione,
godimento, emozione, misti alla gelosia di vedere il mio uomo in balia
di una donna che non ero io....
Ma ero a Cap d'Agde, in un privè e questa situazione l'avevamo cercata
entrambi e vissuta consapevolmente.....e dopo un saluto alla coppia
francese io e mio marito eravamo di nuovo “noi due”, innamorati, persi
uno nell'altra e appagati da quel ciclone di sensazioni. Pronta per un
ballo senza slip intorno ad un palo....solo per il mio amore!
9718
1
11 years ago
kagi,
30/30
Last visit: 4 months ago
-
La Amante Offerta
...A
volte non tutti i mali vengono per nuocere; era un venerdì sera, una
coppia contattata qui sul sito, dopo settimane di sms , mail e
telefonate, mi da buca all'ultimo minuto con la solita scusa a cui non
puoi replicare: "...Mi è venuto il ciclo in anticipo, scusa tanto....".
Serata irrimediabilmente persa.
Sono sul PC a cazzeggiare sul sito, mi scrive in MP un "Bull" e mi
propone un pomeriggio al motel con lui e la sua amante; per lei sarebbe
la prima esperienza di sesso a tre.
Pensando che sia, nelle migliori delle ipotesi, una fantasia
irrealizzabile da parte di un fidanzato frustrato, declino gentilmente
l'invito.
Vista però l'insistenza e la convinzione che mostra il tizio, mi lascio
guidare dall'istinto e mi accordo per l'incontro, per la settimana
seguente.
Dopo una decina di giorni arriva il messaggio e ci accordiamo per il
giorno e l'ora.
L'appuntamento è alle 15,00 di un giorno feriale in un Motel qui in
Emilia, quindi mi prendo mezza giornata di permesso dal lavoro.
Arrivo puntuale all'appuntamento, entro al motel e chiedo una camera per
un paio d'ore: la giovane e carina ragazza della reception mi chiede i
"documenti di entrambi". Le dico che sono solo, mi guarda perplessa e mi allunga le chiavi. Entro
nella stanza, mi do una rinfrescata in bagno e mando un sms all'amico,
dopo pochi secondi la risposta con il numero di stanza cui presentarmi:
esco dalla camera, mi dirigo a quella col numero indicatomi, busso.
Mi apre "Matteo", seminudo, mi invita ad entrare e ci presentiamo. Un
uomo giovanile, di bell'aspetto. mi volto e vedo una splendida ragazza,
sui 35; indossa solo le mutandine e scarpe nere tacco alto , è
bendata da una fascia nera, è girata di schiena, piegata in avanti, con
le mani alzate appoggiate allo specchio, gambe divaricate e culetto in
bella mostra.
"Matteo" comincia a parlare, a raccontare ad alta voce di come si è
arrivati a questo: "Beatrice", dominante nella vita di
tutti i giorni quando ha a che fare con marito,figli,suocera e compagnia
bella, si è trovata ad essere dominata da Lui. Amante che, per colpa di
un piccolo "sgarro" della ragazza, ha deciso di punirla "obbligandola" a
far sesso con uno sconosciuto.
Intanto che parla gli infila alcune dita dentro le mutandine, con
movimenti sicuri, precisi e già conosciuti. Sfila le dita dalla fica
della ragazza, tanto bagnati, e glieli infila in bocca dicendogli:
"...assaggia: hai tutta la fica bagnata, lo sai perchè? dicci tu il
perchè..."
E Lei: "perchè sono una Troia...."
"Esatto, sei una troia, sai di aver disobbedito, ed ora ti meriti una
punizione..."
La fa appoggiare al letto, in ginocchio, le toglie le mutandine, mi fa
un cenno di invito. Quattro mani ora la accarezzano, la toccano e la
strofinano ovunque.
Ha un bel fisico, due grossi seni, la patatina deliziosamente depilata,
una piccola cicatrice orizzontale sul ventre rivela un "Cesareo" non
troppo remoto.
I capelli sono neri, le guance arrossate dall'eccitazione e la bocca
sempre semiaperta dovuto al respiro ormai affannoso.
"Matteo" si siede sul letto davanti a lei, gli infila il cazzo in
bocca. Intanto io da dietro inizio a baciarle le cosce, le chiappe, ad
accarezzargli dolcemente le grandi e le piccole labbra.
Mi eccito rapidamente, non riesco a resistere oltre, la allargo ed
immergo avidamente la faccia tra le sue natiche; l'odore e il sapore di
quella femmina mi fanno girare la testa. Non ho un piano preciso, non so
cosa le piace di più; le lecco con movimenti rapidi il clitoride, poi
le succhio le labbra ed infilo più che posso la lingua nella vagina, la
scopo con la bocca. Poi, ancora, irrigididendo il più possibile la mia
lingua, cerco di insinuarmi nel suo buchetto stretto.
"Beatrice" mostra immediatamente di gradire, accompagna con rapidi
sospiri e rotazioni del bacino la mia bocca, per fare in modo di farsi penerare il più possibile le sue cavità sempre più dilatate.
Alterno questi gustosi passaggi per diversi minuti, capisco che la cosa
che più gradisce sono gli stimoli al clitoride, quindi insisto su
quello. Intanto Matteo, davanti a lei, è eccitato vedendo la propria
amante accogliere così vogliosa la bocca di uno sconosciuto.
Con un cenno ci diamo il cambio, io mi siedo davanti a lei e Matteo da
dietro la infila con un unico e deciso colpo alla pecorina. Lei ha un
sussulto ed emette un gemito misto di sorpresa, dolore e piacere .
Lui le afferra un braccio e, visto che è ancora bendata, la guida sul
mio cazzo. La reazione di lei, afferrando in mano la mia grossa barra
dura, è di gioioso e sorpreso stupore, come una persona cui viene fatto
un regalo atteso da tempo.
Non potendo usare il senso della vista si concentra sul tatto e
sull'olfatto. Mi tocca e mi annusa il membro, per esplorarlo con i sensi che ha disposizione in quel momento.
Lui le chiede: "ha un buon profumo? ti piace? Allora, cosa facciamo? Lo
mandiamo fuori dalla stanza o lo lasciamo qui con noi?"
Beatrice quasi intimorita che Matteo possa fare sul serio risponde
subito convinta: "Lo teniamo qui!!!"
La sua indole, la sua natura di porcella disinibita ha certamente ora
preso il sopravvento sul suo lato di "brava-mamma brava-lavoratrice
brava-moglie" che la costringe al di fuori di quella stanza.
Poi, ormai certa di poter aver per se il grosso giocattolo,
comincia a leccarlo, e a testare col palato le dimensioni. Dopo l'Olfatto e il Tatto, finalmente anche il Gusto.
Ora il triangolo si è chiuso: in mezzo, alla pecorina, Beatrice mi
spompina un pò faticosamente perchè Matteo la sbatte forte da dietro e
la fa sobbalzare ad ogni colpo.
Per essere la prima volta la ragazza dimostra una indole molto incline a questo tipo di giochi, la cosa ci eccita moltissimo.
Adesso è il mio turno di montare la porcella, mi infilo il profilattico e
sempre alla pecorina la infilo da dietro. Sento una fica bollente,
aperta e allagata.
Matteo le infila il cazzo in bocca e le dice: "sei contenta di farti
scopare da un così grosso cazzo? Sei tutta e solo Mia, e con quel cazzo
enorme che ti sfonda la fica sei ancora più MIa". Beatrice geme di
piacere con due cazzi dentro.
Ora vuole togliersi la fascia; va bene , ora lo può fare. Vedo
finalmente per intero il suo viso, i suoi occhi: mi saluta ridendo;
"Ciao ciao"; sembra un pulcino appena uscito dal guscio.
Cambio più volte posizione, la scopo in tutti i modi, il mio membro si
inabissa nel suo corpo fino a scomparire completamente. Avverto in lei
esplosioni di piacere quando scopandola riesco a stimolarle il clitoride
con le dita: è in questo modo che viene, con forti contrazioni. Mentre
gode si rivolge a Matteo e gli chiede: "Maiali, ma cosa mi avete messo
dentro? lo sento fino dentro alla pancia!!!"
Ora è ancora più eccitante, vedo il piacere nel suo sguardo da troia, i
suoi bei occhi roteare di goduria.
Mentre continuo a fotterla sento un odore familiare, per me assai
piacevole.
Mi accorgo di alcune gocce di sangue fuoriuscire dalla sua fichetta, il
profilattico si tinge di rosa: la profonda stimolazione gli ha fatto
partire l'imminente ciclo.
La vista di liquido rossastro nella donna con cui sto facendo sesso mi
fa lo stesso effetto che fa agli squali quando sentono il sangue; mi
esalta....che ci volete fare? è uno dei miei lati "Fetish".....
Mi do ancora una volta il cambio con Matteo, mi tolgo il profilattico e
mentre lui la infila sia davanti che dietro, io mi godo ancora la bocca
di Beatrice. Gli dico di guardarmi negli occhi mentre mi spompina, la
sua espressione da troia mi fa morire di voglia, avverto che tra poco la
inonderò, Matteo eccitato come non mai le ordina di farsi riempire la
faccia di sborra; ed è quello che faccio: gli spruzzo tutto il viso, ha
il mento e le guance rigate dalla mia sborra; nello stesso momento
Matteo gli viene dentro la fica tra rantoli di piacere.
Appena gli sfila il cazzo rivoli di sborra mista a sangue le colano
lungo le cosce.
Siamo tutti e tre piacevolmente spossati, ci laviamo e facciamo quattro
chiacchiere per rilassarci.
Mi rivesto e mi congedo, saluto Matteo e bacio la splendida Beatrice, li
lascio soli, la mia parte l'ho fatta.
Come prima volta per lei penso sia andata assai bene: questa femmina,
come dice Matteo che la conosce bene, ha delle enormi "potenzialità".
Complimenti, e spero alla prossima presto!!!
3479
1
11 years ago
MaxiEmiliano,
42
Last visit: 8 months ago
-
Una coppia "fresca"
Ancora una volta un incontro voluto dal fato.
Rientrando stranamente presto dal lavoro ed avendo la serata libera da impegni butto un occhio alle mail arrivate e sui “last” dei siti per incontri. Noi singoli difficilmente ci troviamo la “posta intasata”. Vedo un“last” di una coppia della zona che cerca un singolo ospitale per la sera stessa: penso di inviare loro le foto del mio abbacinante “book” , ma senza mandare quelle del viso; è una coppia “sospetta”, mai notata prima.
In realtà lei sembra davvero carina ma c'è una solo foto nella gallery e neppure troppo nitida....comunque proviamo: qualche riga di presentazione, il numero di telefono,le foto, meglio poche ma buone: click, click-click, fatto.
Guardo poi nei messaggi in entrata e vedo che c'è un invito da una coppia contattata sul sito qualche tempo fa: coppia sicuramente “reale” visti i feedback che hanno sul loro profilo.
Telegrafici, due sole parole: “Libero stasera?”
Questo significa che hanno mandato lo stesso messaggio a una mezza dozzina di singoli “papabili” e chi prima arriva meglio alloggia. Mi precipito a rispondere: “Si, libero. Mio cell:366******”.
Dieci minuti dopo arriva un sms; “chiamami”. Telefono al numero che rimane impresso e mi risponde una pimpante voce di donna dall' accento veneto; sul momento non ho in mente le foto del suo profilo ma ricordo certamente trattasi di una bella donna. La voce piuttosto roca, certamente una fumatrice; mi piace interagire al telefono con la “lei” di coppia, la breve chiacchierata si conclude con un appuntamento “conoscitivo” per una pizza in serata; la strada da fare sarà tanta ma queste “avventure” sono il sale della vita. Devo solo attendere un altro sms di conferma; mi arriva invece un messaggio dove mi ribadisce che, nonostante tutto, si tratterà solo di un incontro conoscitivo, e se sono comunque disponibile. Tranquillamente rispondo in modo positivo, sono abituato a non dar nulla per scontato e non ho mai preteso il “tutto e subito”.
Pochi minuti ed il cellulare “fischietta” per l'arrivo di un altro sms. E' la conferma per la serata, con ora, luogo ed un commento: “bravo, la fortuna aiuta gli audaci e credimi, stasera è la tua sera fortunata”.
Forse è fatta!!!
Proprio in quel momento arriva la risposta dell'altra coppia, quella “sospetta” del last, dove mi scrivono che sono interessati ma di mandare prima foto del viso per vedere se gradito alla lei.
Non ci posso credere: stasera ho quasi l'imbarazzo della scelta? Macchè: era meglio fossero capitati in due giorni differenti. Ormai sono in parola coi veneti, quindi rispondo mandando comunque loro le mie foto del viso e scusandomi dicendo la verità: “...Ho appena dato la conferma ad altri, queste sono le mie foto del viso, spero mi darete una altra possibilità di incontrarci”.
Allegramente poi mi preparo per il bagnetto ma come metto il piede dentro alla doccia arriva un altro sms, questa volta dalla coppia veneta: “scusami, i miei suoceri vengono a trovarci proprio stasera, dobbiamo annullare, ciao.....” Guardo l'ora di invio dei vari sms; sono passati esattamente 8 minuti dal messaggio precedente dove dichiarava che questa sarebbe stata la mia serata fortunata!!!
Come un pugile suonato resto a lungo immobile con gli occhi fissi a terra e cerco di rimettere ordine nei pensieri. Faccio una doccia ristoratrice e poi con la faccia come il bronzo richiamo l'altra coppia proponendomi più o meno col questa classica frase; “inaspettatamente libero, sono ancora disposto ad ospitarvi stasera”.
Tralascio la “trattativa” e arrivo al dunque: alle 23,00 la coppia arriva a casa mia.
Non mi aspettavo una ragazza così bella; di solito le foto “fumose” nascondono ben altre realtà. Invece questa coppia alle prime esperienze mi stupisce per la loro bellezza e genuinità. Sono su quel sito di incontri da poco tempo ed hanno avuto una sola esperienza con un altro singolo. Non incontrano coppie e/o singole perchè “Sabrina” è un po' gelosa e a “Giacomo”, tendenzialmente un po' “cuck” va bene così. Taglio qualche fetta di salame e apro una buona bottiglia di rosso, la conversazione scorre piacevole; è la prima volta che incontro una coppia della mia stessa città, mi fa strano parlare di “giochi” con persone col mio dialetto ed il mio accento, di solito si evita di “incontrare” persone troppo vicine. Lei di una bellezza imbarazzante, bionda, un fisico sottile e ben fatto, due gambe e due natiche avvolte nei jeans stretti, un seno sodo da ragazzina. Curata in ogni dettaglio. La cosa che più mi colpisce è la spontaneità di questi due ragazzi, non ancora “inquinati” da anni di giochi, non ancora consapevoli del “potere contrattuale” che ha una coppia nei confronti di un singolo. Non si pongono, come fanno spesso le coppie esperte, su di un piano superiore non perchè migliori ma solo per la legge della domanda e dell'offerta. No, come in un paradiso terrestre, siamo ancora tutti fratelli. Si ride e si scherza, l'imbarazzo iniziale si scioglie e si trasforma pian piano in sguardi d'intesa ed ammiccamenti. Credo di dover prendere l'iniziativa per primo; mi alzo e mi siedo di fianco a Sabrina e continuando a parlare e scherzare le accarezzo i capelli. Giacomo si avvicina e mentre io le accarezzo la nuca la bacia con passione. Tutte le nostre braccia cominciano dei lenti movimenti di ricerca dei corpi altrui. La temperatura “sale”; la baciamo sul collo, le accarezziamo le braccia. A quel punto lui si alza e chiede di andare in bagno dicendo che starà via per una decina di minuti. Da giocatore navigato capisco che vuole lasciarmi campo libero e io proseguo l'approccio fisico e mentale con lei. La bacio, la lecco sul collo e dietro alle orecchie; sento i brividi scorrerle nella schiena, vedo le sue guance arrossirsi dall'eccitazione e lo sguardo, dapprima dolce, trasformarsi in smorfie di piacere. La spoglio lentamente, finalmente riesco ad accedere ai suoi seni perfetti. Le dico: “come vuoi che ti trovi Giacomo al ritorno? Gli farai una sorpresa?” Lei mi risponde con un sussurro ad occhi chiusi: “.....ssssssi, va bene.....”. Gli sfilo le scarpe e i jeans attillati , mi spoglio a mia volta, la lascio nuda sul divano e piano mi avvicino in mezzo alle sue cosce: che pezzo di gnocca, ragazzi!! Assaporo la sua fighetta la lecco, gli infilo dentro uno due, tre dita. E' stretta, mi chiedo come farà il mio enorme attrezzo ad entrare dentro da lì a breve, perchè sono eccitato come un porco e il cazzo durissimo mi stringe ancora negli slip.
La lecco a lungo ed avverto distintamente le sue contrazioni di piacere; ogni tanto alzo lo sguardo ed i nostri occhi si incrociano. Quanto è troia in quegli istanti.
Quindi entra Giacomo, e vedendo la propria donna nuda sul divano a cosce spalancate ed io con la faccia in mezzo diventa paonazzo dall'eccitazione. La scena successiva è fulminea: io scosto la bocca dalla fica e mi avvicino a Sabrina su un fianco, lei subito allunga la mano ed estrae il mio cazzo dagli slip; mentre Giacomo la prende con forza infilandola davanti lei ruotando il viso sul fianco inghiotte avidamente la mia cappella. Che scena! Ma l'apotesosi è ancora da venire.
Mi corico sul divano, Sabrina mi monta sopra e come da un copione sognato da tempo Giacomo la incula da dietro. Stiamo sperimentando la doppia. Chiedo a Sabrina ad alta voce: “dove te lo ha messo?” e lei: “in....in culo”. “Ti stiamo riempiendo di cazzo, come ti senti?”. Lei a mezza voce: “ un po' troia....... mi piace”.
La pompiamo entrambi, quel corpo che pareva così esile e delicato ha inghiottito dentro di se entrambi i cazzi tutt' altro che piccoli. Ci diamo il cambio: per sodomizzare a mia volta Sabrina mi serve un po' di attenzione; la mia cappella pare grossa quasi come una sua natica. Un po' di pazienza e anche tutto il mio attrezzo scompare nelle viscere della bionda; i suoi gemiti sono di piacere misto a dolore. Aspetto che Giacomo al culmine dell'eccitazione si sfili e le schizzi in faccia per poi fare altrettanto. Il mio orgasmo si succede di pochi secondi al suo, Sabrina ha la faccia e le tette piene di sperma. Osservo e bacio i suoi orifizi, che all'inizio parean bianchi fiorellini, or dilatati e di purpureo color (licenza poetica :-)....CHE SPETTACOLO!!!
3390
1
10 years ago
MaxiEmiliano,
42
Last visit: 8 months ago
-
Un Regalo
Il MIO REGALO DI COMPLEANNO
Serata strana, è il mio compleanno ma Luisa si comporta molto diversa dal solito. Una cena normale, anche se deliziosa, un parlare normale come le altre sere e soprattutto non vedo pacchi, pacchetti, pacchini in giro. Stamattina mi ha fatto gli auguri sedendosi sopra di me mentre ero ancora a letto. Mi ha letteralmente scopato e poi se ne andata al lavoro.
"Il citofono! Chi sarà mai a quest'ora?" mi sono chiesto.
"Credo che sia arrivato il mio regalo per te" rispose Luisa premendo il pulsante vicino al ricevitore appeso al muro.
"Un regalo? amore, non dovevi! Averti è già un regalo per me”!!
"Non basta. Per i tuoi 50 anni voglio offrirti qualcosa di veramente speciale. E non credo che rimarrai deluso."
Dopo qualche istante il campanello della porta suonò. "Vai tu!"
Ho aperto la porta d'ingresso, aspettandomi dall'altra parte un fattorino con un pacco tra le braccia. Rimasi invece di sasso quando vidi chi c'era dietro. "Marta??"
La bella Marta gettò le braccia al mio collo e prese a baciarmi affettuosamente sulle guance. "Buon compleanno, Mas!" mi diceva tra un bacio e l'altro "Tanti, tanti, tanti auguri..."
Mi sono girato imbarazzatissimo alle mie spalle. Queste effusioni non sarebbero certo piaciute alla Luisa
"Ehm... Luisa... Guarda chi c'è... Marta... Che sorpresa!"
Marta continuava ad abbracciarmi stretto e a sbaciucchiarmi. Luisa ci stava guardando seduta in poltrona a braccia conserte con un tranquillo sorriso. Qualcosa non tornava. Mi sarei aspettato una reazione di tutt'altro genere. Le parole di Luisa mi hanno sorpreso ancora di più.
"Nessuna sorpresa, tesoro. E' proprio lei che stavo aspettando. Ciao Marta, benvenuta! Entra pure!"
"Ciao Luisa! Grazie!" rispose la bruna sorridendo ed entrando nell'appartamento, mentre chiudevo la porta alle mie spalle.
Non riuscivo a capire. Le due, seppur ufficialmente amiche, erano divise da anni da una radicata antipatia reciproca, che era spesso sfociata in dispetti, ripicche, vendette di ogni genere. C’è una profonda diversità anche fisica tra loro, a guardarle erano una l'opposto dell'altra: Luisa era bionda, chiara, morbida e dolce d'aspetto ; Marta invece era scura di carnagione e di capelli, occhi neri, maliarda e seducente. Si detestavano cordialmente da sempre. Non credevo ai miei occhi a vederle così cordiali e gentili l'una con l'altra. Cosa intendeva Luisa dicendo che "la stava aspettando"? E come mai Marta era in giro da sola, senza essere accompagnata dal compagno?
Luisa fu subito esplicita, "Mas, Marta è il mio regalo di compleanno per te! Che ne pensi?"
Ero rimasto di stucco, senza essere capace di dire una parola, Marta mi fissava, sorridendo invitante. Era una donna stupenda, e si era evidentemente "fatta bella" per l'occasione. Capelli, trucco, qualche goccia di profumo, e un vestitino estivo corto che la fasciava come un guanto. Sapeva che mi piaceva da quando l’avevo conosciuta, e l’avevo detto anche a Luisa una sera che parlavamo di chi ci piacerebbe avere a letto!
Marta mi sussurrò con voce maliziosa. "Cosa c'è Mas? Non sei convinto? Forse vuoi controllare meglio il regalo prima di decidere se accettarlo? Beh, mi sembra anche giusto..." e, dopo aver fatto scorrere velocemente una zip, scivolò fuori dal vestitino.
Di fronte a quella che era un mio desiderio da anni, vestita solo di perizoma e reggiseno neri, ero ancora più impalato.
"Allora, tesoro? Cosa te ne sembra del mio regalo?" chiese di nuovo Luisa.
"E'... molto bella..." risposi, prudente. L'istinto mi suggeriva di non esagerare con l'entusiasmo, conoscendo la gelosia di Luisa e la rivalità tra le due. Ma lei mi sorprese, "Insomma, intendi scopartela, o devo rimandarla a casa?"
Aveva detto proprio "scopartela". Avevo sentito bene. E aveva sentito bene anche Marta, che continuava a sorridermi radiosa, sfoggiando quel corpicino da infarto. Non era possibile, doveva esserci una trappola da qualche parte. "Ma io, Luisa, sono il tuo..." Mormorai…
"Sei il mio compagno, certo. E se ti azzardassi mai a fare una cosa del genere alle mie spalle, farei scorrere il tuo sangue. Ma oggi è la tua festa e voglio concederti questo dono particolare. Non è carina come idea?”
Marta strizzò l'occhio all'amica, poi passò le braccia intorno al mio collo e avvicinò le sue labbra alle mie. La lingua agile e fresca saettò nella mia bocca, che rispose al bacio, anche se piuttosto timidamente. Marta si strinse col proprio corpo praticamente nudo contro il mio, ma ero ancora fermo e titubante.
"Mas, coraggio!" mi pungolò Luisa. "Mettici un po' di passione... sembri morto!"
"Non direi" rispose Marta, staccandosi dal bacio. "Mi sembra di sentire qualche segno di vita... qui sotto!"
Si allontanò leggermente ed entrambe poterono notare l'evidente rigonfiamento sul davanti dei leggeri pantaloni estivi.
"Mmmmm... sembri aver ragione. A quanto pare al mio amore il regalino piace più di quanto voglia ammettere..."
"Non ti stai comportando bene Mas" mi riprese Luisa, con tono di ironico rimprovero. "Bisogna mostrare apprezzamento per i regali che si ricevono dalle proprie fidanzate!" e fece scorrere leggermente una mano sul bozzo dei pantaloni.
"Forse è il caso di verificare meglio fino a che punto stia apprezzando..." disse pensosa Luisa.
"Lo penso anche io" concordò Marta con un risolino, strizzando di nuovo l'occhio all'amica. Le mani agili ebbero rapidamente ragione di cintura bottoni e zip. I miei pantaloni e boxer scesero presto intorno ai polpacci e la mia erezione vistosa vibrò nell'aria.
Marta fece tanto d'occhi. "Ma wow..." esclamò, "Non mi aspettavo tutto questo... apprezzamento!" Poi si rivolse a Luisa. "Ecco perché sei cosi gelosa e non lo molli..." "Non mi lamento" ribatté tranquilla Luisa, che allungò subito una manina curiosa e impudente ad afferrare il mio arnese. "Hai davvero un cazzo stupendo, Mas, lo sai?" mi sussurrò. Poi mi afferrò la nuca con la sinistra e tornò a baciarmi in bocca, mentre con la destra continuava a impugnare l'asta, strofinandosela sensualmente contro il pancino. Fu un bacio più lento, intenso, consapevole, cui cominciai a rispondere con calore. Mi stavo eccitando sempre di più. Marta mi guardò negli occhi con malizia: "Oh, caro... Mi fai venire certe voglie..." e senza staccare gli occhi dai miei, lentamente si inginocchiò. Portò la bocca vicinissima all'oggetto del suo desiderio e si inumidì sensualmente le labbra con la lingua.
"Posso, vero Luisa?" chiese con cortesia all'amica, girando la testa di lato.
"E' tutto tuo" rispose Luisa, e aggiunse "vedi di trattarlo come merita!""Saprò cavarmela" replicò Marta.
Ottenuto il via libera dell'amica, Marta avvicinò ancora le labbra fino a sfiorare la punta del mio cazzo, che osservavo la scena eccitato e ipnotizzato. Inarcò il busto, come per meglio offrire le tette al mio sguardo. Marta Sbirciò per un attimo verso Sara, che intanto si era spogliata, e iniziò a prenderlo in bocca dolcemente, partì con l'intento di sfoggiare al meglio la propria abilità, probabilmente per gli occhi di Luisa, almeno tanto quanto per il mio piacere. La sua lingua guizzava veloce e sapiente sul glande, lungo l'asta, sotto lo scroto, e i suoi affondi di bocca erano sempre vari e imprevedibili per intensità, profondità, ritmo e suzione. Sospirava beato, ormai deciso ad abbandonarmi agli eventi, avendo rinunciato a ogni speranza di trovare una spiegazione plausibile a quello che stava succedendo. Dopo qualche minuto tuttavia lo slancio virtuosistico di Marta si affievolì. Giocare con la bocca intorno al mio cazzo aveva cominciato ad eccitarla in modo deciso, e ciò la portava a insistere sul semplice ed elementare su e giù della testa. Sentire quel cilindro di carne maschile violarle la bocca fino alla gola, per poi farlo scorrere fuori, tornare a imboccarlo facendolo scivolare sulle labbra spalancate fino a sentirsi le fauci di nuovo piene, e così via, era così piacevole da farle perdere ogni velleità artistica. Fosse dipeso da lei, non si sarebbe fermata mai.
Luisa invece stava riconoscendo in me tutti i sintomi del rapido avvicinarsi di un orgasmo che in questo caso sarebbe stato quanto mai prematuro. Così tossicchiò per attirare l'attenzione.
"Marta... ehm... stai attenta..."
Marta tornò in sé. Arrossì e sorrise all'amica.
"Hai ragione, scusami... Mi sono fatta un po' prendere la mano..."
"Non la mano, direi piuttosto la bocca..." precisò la bionda. "Ti capisco. So bene che effetto faccia... Ma vogliamo che il regalo sia completo, no?"
L’amica annuì e si alzò in piedi sorridendomi..
Marta vogliosa, non trattenendosi dal far scorrere la lingua per qualche secondo sul mio petto. Poi si inginocchiò di nuovo, aiutandomi a togliermi le scarpe , calzoni e boxer. Infine lo sospinse verso la poltrona libera, sulla quale docilmente mi accomodai, ormai completamente nudo, e sempre con il mio stato di fremente eccitazione ben riconoscibile.
In piedi, a un metro di distanza davanti a me, girò su se stessa, offrendomi una superba panoramica del suo lato B. Ancheggiò sensualmente per un attimo, quindi si chinò in avanti, a far scorrere giù lungo le cosce il perizoma nero. La microscopica striscia di stoffa non copriva granché di quell'appetitoso culetto, ma l'atto stesso di liberarsi dell'ultimo impalpabile indumento era ricco di suggestioni e di promesse, che la guardavo ipnotizzato con gli occhi spalancati. Seduta nuda sulla sua poltrona, Luisa osservava tutto, senza farsi sfuggire il minimo dettaglio. L'espressione era placida e serena, ma lo sguardo aveva una luce indecifrabile.
Marta lentamente tornò a girarsi, concedendomi lo spettacolo della sua micina dal pelo corto e ben curato. La Moretta sorrise e, muovendosi sinuosa come una pantera, si arrampicò sulla poltrona fino a portare la figa a pochi centimetri dai miei occhi , che non avevano smesso di fissarla durante tutta la manovra. Sotto il delizioso ciuffetto di peli, le labbra si mostravano morbide e umide, svelando lo stato di eccitazione della donna, che portò una mano ad accarezzarle dolcemente, quasi a pettinarle, col risultato di farle schiudere ancora un po'.
"Cosa te ne pare, Mas, del tuo regalo?" mi sussurrò, con voce maliziosa continuando a sfiorarsi. "Ti va di assaggiarla un po'? Su, tesoro, tira fuori la lingua... cerca di preparami per bene... Voglio prendermi tutto
Non me lo sono fatto ripetere ancora e appena Marta avvicinò il bacino ancora al mio volto, di fatto sbattendomi la fighetta sul viso, tenendo le mani sopra la mia testa. Poi temendo di aver esagerato con l'intraprendenza, si girò verso Luisa, che era una sfinge, ma annuì leggermente come per segnalarle di andare avanti tranquilla.
Mi ero sempre vantato che nell’arte amatoria, ero un raffinato leccatore, e cosi deciso e appassionato con lamia lingua iniziai a esplorare quella meraviglia, e da subito Marta gradi molto, "Infila la lingua nel buco, tesoro..." mi esortò” e la mia lingua scivolò più in basso con la testa e lei sentì subito la punta di quell'appendice insinuarsi in lei. Mosse il bacino per agevolare ulteriormente la penetrazione, ritrovandosi a cavalcare la mia faccia ancora più oscenamente, bagnandola tutta con i suoi succhi. La lingua guadagnò qualche altro centimetro di profondità, la roteavo con decisione in tutte le direzioni, e lei dimostrava quanto le piacesse con gemiti e sospiri. Luisa continuava a guardare, con la mano sulla sua figa.
"Ora ti voglio dentro..." sospirò. Scivolò giù lungo il mio torace e afferrò il cazzo con le mani portandosi sopra a cavalcioni. Se lo strofinò per un po' sul grilletto e lungo le labbra, poi lo puntò sull'imboccatura e vi si adagiò contro, delicatamente. Era eccitata e bagnata. Sentì le pareti interne tirare quando il turgido glande fu dentro. Cominciò allora a ruoteare il bacino in una specie di danza voluttosa, lasciandosi penetrare dalla asta millimetro dopo millimetro, lentamente, godendo in ogni momento della percezione sublime di sentrisi aprire sempre di più.
Ero estasiato dalle sensazioni calde e avvolgenti che mi trasmetteva quella fica morbida che avviluppava la mia erezione fremente. Le pareti cedevano gradualmente mentre il corpo snello di lei continuava a danzare in movimenti sempre leggermente più ampi, deliziandomi. In più mi gratificava tremendamente vedere una donna così bella, e nemmeno mia, andare in visibilio per me. Marta continuava a sussurrare "Dio mio, Mas...... è meraviglioso... mi stai aprendo tutta...Dio, quanto mi piace...", mi sentivo al settimo cielo. Stavo passando davvero un gran compleanno.
Quando finalmente ho sentito di essermi fatto strada fino in fondo, afferrai con le mani le sue natiche e cominciai a guidarla in una vivace cavalcata, accompagnando i suoi movimenti con le proprie spinte del bacino. Il ritmo dei movimenti si fece man mano più intenso, così come i gemiti e gli urletti di Marta, che mostrava di adorare il sentirsi presa da quel cazzo. Quando mi sono impossessato con la bocca del suo seno destro e presi a stuzzicarle il capezzolo con la lingua e coi denti, lei esplose in un rumoroso orgasmo.
Marta restò per qualche istante ferma a godersi le vibrazioni del suo corpo, sempre accovacciata su di me, con la testa poggiata sulla mia spalla e il cazzo ancora duro e pulsante piantato fino alla base dentro di lei. Lei si staccò dal mio abbraccio e scivolò in ginocchio tra le mie gambe, prendendo a leccare e sbaciucchiare il cazzo, luccicante dei suoi umori, con una passione che esprimeva adorante gratitudine. Poi si piazzò carponi sul tappeto, con la schiena inarcata e le ginocchia larghe.
"Prendimi così, ora" sussurrò invitante. Non mi feci pregare. Mi misi in ginocchio dietro di lei, e la penetrai con decisione, scivolando dentro fino in fondo con un solo colpo. Marta emise un urletto, poi gemette: "Dio mio, mi sembra di sentirti fino in gola... fottimi, dai... fottimi forte..."
La strinsi deciso per i fianchi e cominciai a scoparla con grande foga, scuotendo ritmicamente il corpo di lei con le braccia e agitando furiosamente il bacino in controtempo. Marta sembrava in estasi, e continuava a gemere, urlare, sospirare e dire porcate. Anche io ero tutto preso dell'amplesso e non me ne sono accorto che Luisa, silenziosa come una gatta, si era avvicinata al mio fianco.
"Te la stai scopando da dio, tesoro" mi disse in un orecchio, con ammirazione. "Sei uno uomo fantastico, buon compleanno". Poi mi prese dolcemente per la nuca e mi girò verso di sé, offrendo la propria bocca alla mia. La baciai, senza smettere di scopare Marta, mentre Luisa mi carezzava la schiena madida di sudore e i glutei sodi che si contraevano a tempo. Anche lei si stava visibilmente eccitando. Per me era esaltante scopare una bella figa che manifestava rumorosamente la propria goduria, mentre un'altra bella figa in calore mi si strusciava addosso facendo le fusa.
Avevo rallentato il ritmo della scopata, per prendere un pò di fiato. Fu allora che Luisa mi sussurrò maliziosa: "Perché non te la inculi?" La guardai sorpreso. Non si aspettava che il "regalo" comprendesse anche questo. Tra l'altro Luisa non era mai stata una fan particolarmente entusiasta del sesso anale, anche se probabilmente le prospettive cambiano quando il buco in gioco non è il proprio. "Guarda che delizia... come puoi non aver voglia di fartelo?" insistette, indicando il piccolo fiore scuro che occhieggiava pochi centimentri sopra rispetto a dove il mio cazzo continuava a muoversi piano nella fighetta aperta di Marta.
Senza aspettare un mio assenso esplicito , Luisa si rivolse con dolcezza all'amica. "Marta tesoro, credo che Mas voglia scoparsi il tuo culetto. Tu hai qualcosa in contrario?"
Lei si girò e disse "E' la tua festa, Mas, e io sono il tuo regalo... Sono qui per soddisfare ogni tuo desiderio... Se è il culetto che vuoi, te lo offro con gioia...
Luisa, non so da dove prese una bottiglietta di olio e me lo porse,"Ungila con questo, intanto io ungo te".
Io cominciai a spalmare l’olio nello stretto buco di Marta, penetrandola a fondo con le dita, mentre Luisa, con entrambe le mani, cospargeva di olio il mio cazzo per tutta la lunghezza.
"Direi che si può cominciare..." disse Luisa dopo qualche secondo e, senza mollare la presa sul cazzo, lo puntò decisa e impaziente verso il buchino ben unto dell'amica.
"Piano..." sospirò Marta, divaricando le natiche con le mani e cercando di rilassarsi ed aprirsi più che poteva verso la cappella che sentiva premere contro di lei. Luisa dirigeva le operazioni, continuando a stringere in mano la base del mio cazzo e impartendoci indicazioni su come mettersi e come muoversi. Quando dovetti forzare con più decisione per superare la barriera, la sensazione per Marta fu lacerante. Sentiva l'anello dell'ano tendersi sin quasi a spaccarsi. Gemette forte e Luisa le accarezzò teneramente le spalle. "Coraggio, il peggio è passato..." le sussurrò. "Ora devi rilassarti per qualche attimo per abituarti... poi, vedrai, comincerai a godertelo...". Marta gemette dubbiosa, ma obbedì..
Penetrai gradualmente tutto dentro di lei. Quel culetto era una vera prelibatezza. Impossibile resistere alla voglia di scoparlo. Cominciai subito a muovermi piano. La magia di quella scopata le rimestava le viscere con lenti e implacabili affondi cominciò presto a stregare Marta al punto da farle dimenticare ogni sensazione fastidiosa. "Oh, sì... Oh, sì..." cominciò a sospirare.
"Lo sapevo che poi ci avrebbe preso gusto..." commentò maliziosa la mia compagna, che osservava rapita il mio cazzo violare man mano sempre più agevolmente il buchino ormai spalancato dell'amica, e mi incoraggio a proseguire, Marta confermò, mugolando i suoi "Oh, sì... Oh, sì.." con voce più alta e io aumentai il ritmo e l'irruenza dei colpi. La mora urlava e gemeva, mentre la bionda continuava a incitarmi in modo sempre di più.
"Sto per venire..." annunciai col fiatone dopo qualche minuto.
"Dove vuoi venire amore?" mi chiese Luisa. Non compresi subito la domanda.
"Puoi venire dove vuoi" mi spiegò Luisa, "E' il tuo regalo. Vuoi schizzare nel culo? Oppure sulla schiena? Vuoi sborrarle in faccia, o in bocca... vuoi finire nella figa... scegli tu!"
Pensai un attimo. "Sulle tette" sussurrò poi, convinto.
"Hai sentito, Marta? Appena si stacca stai pronta..."
"Sì..." gemette l’amica, che stringeva i denti a fronte dei colpi nel suo buchino martoriato.
Dopo una sequenza serrata di affondi che mandò Marta in delirio, mi fermai e lo tirai fuori. Luisa se ne impossessò rapidamente con la destra, mentre Marta, sconvolta e ansimante, si girava e, seduta sui talloni, afferrava le tette con entrambe le mani offrendosi docile alla pioggia in arrivo. Luisa mi masturbò con sapienza per gli ultimi colpi fino a farmi scuotere tutto nell'orgasmo. Il primo copioso schizzò colpì Marta in pieno viso, tra bocca naso e guancia. lei lo accolse con un rantolo di piacere e la sua lingua roteò intorno alle labbra per recuperarne quanto fosse alla sua portata. luisa aggiustò la mira e gli schizzi successivi si depositarono sul collo e sulle tette. Poi Marta si sporse in avanti e prese il cazzo in bocca, succhiando avida gli ultimi deboli fiotti che sgorgavano dal glande.
Con il cazzo conteso tra la mano della bionda, che continuava a mungerlo piano, e la bocca della mora, che leccava e succhiava mugolando estatica, io godevo gli ultimi spasmi dell'orgasmo. Ero in paradiso.
"Che regalo stupendo..." mormorai beato qualche momento dopo, quando mi ripresi a sufficienza per parlare. "Tanti auguri, amore..." mi disse ancora Luisa, sospirando, prima di incollare le proprie labbra alle mie in un lunghissimo e appassionato bacio. Marta ci guardò sorridendo, restando accovacciata a terra a spalmarsi languidamente il mio sperma sulle tette, leccandosi le dita di tanto in tanto.
"Hai bisogno di una doccia, Marta? Il bagno è di là..." disse Luisa all'amica, dopo aver slinguato a sazietà nella mia bocca.
"No, grazie... Mi bastano un paio di salviettine di carta... Mi piace che mi rimangano addosso l'odore e le tracce dell'uomo che mi ha avuta..."
Luisa la guardò stupita. "Ma... poi a casa, stasera?"
"Appunto... così è ancora più perverso ed eccitante, no?" rispose, sorridendo maliziosa.
"Allora fattela tu una bella doccia, amore.
"Volentieri" risposi, col fiato ancora grosso. Poi guardai Marta. "Ti ritrovo?"
Marta scosse la testa. "Temo di no... E' tardi, ... Devo scappare subito..."
"Beh... Allora... Ciao, e..,,,. grazie, grazie tantissimo!" mi piegai verso di lei per baciarla dolcemente su una guancia. "Sei stata un regalo davvero fantastico" le dissi.
"E' stato tutto incredibilmente fantastico anche per me... Ancora tanti auguri, Mas..." rispose, intensa. Ci guardammo negli occhi per qualche secondo, chiedendoci entrambi silenziosamente se sarebbe mai ricapitata un'altra occasione.
Luisa tossicchiò. "Ehm, Mas... ti consiglierei di andarti a fare questa bella doccia ritemprante...,,. Perché dopo sarai MIO... ti dovrai occupare di ME... e mi aspetto PERLOMENO lo stesso arrembante entusiasmo che hai mostrato stasera sin qui..."
per un attimo un'espressione dubbiosa e spaventata mi pervase. Poi risposi "Ma certo, tesoro, ci mancherebbe..." e me ne andai un po' barcollante verso il bagno offrendo alle due ragazze una bella visuale del mio lato B. Le sentì ridacchiare e partì un scemo, non so da chi delle 2.
* * * * *
Davanti alla porta d'ingresso le due ragazze si guardarono negli occhi.
"Possiamo dire che ora siamo grandi amiche?" chiese Marta con un'ombra di dubbio nella voce.
Luisa sorrise: "Certo che lo siamo!"
Si abbracciarono. "Tu ed io, alleate, siamo invincibili.
"E' bello essere diventate amiche, dopo tante incomprensioni tra di noi. E mi sono proprio divertita a celebrare questo rito del patto di sangue... anche se forse dovremmo chiamarlo... patto del cazzo!"
Risero insieme. Poi Luisa osservò: "Quando due amiche arrivano a prestarsi il fidanzato, non c'è nulla che può separarle. Ma ti ricordo che il rito è stato celebrato solo a metà."
Marta sorrise. "Lo so benissimo. Il compleanno del mio compagno è tra due settimane..."
Luisa annuì. "Il 24 agosto. E' un giorno che ho già cerchiato in rosso sulla mia agenda."
"Credo che ti divertirai... lui stravede per te..."
"Me ne ero accorta da tempo..." si lasciò sfuggire Luisa. Era una piccola indelicatezza, ma Marta la ignorò.
"Anche lui a letto sa essere molto intraprendente e fantasioso, e si scatenerà, vedrai, quando scoprirà la sorpresa!"
"Me lo immagino. Non mi dispiace cambiare un po' stile..."
"Solo che... non credo che mi lascerà a lungo a fare l'osservatrice... sono pronta a scommettere che vorrà spassarsela con entrambe in contemporanea."
"Nessun problema per me..."
Marta esitò. "E... non escludo che... Conosco bene come è fatto... Forse vorrà vederci anche... come dire... giocare tra di noi..."
Luisa la guardò negli occhi, seria e perplessa, rimanendo in silenzio per un attimo e godendosi l'imbarazzo dell'amica. Circolava qualche pettegolezzo su saltuarie scappatelle "bi" della brunetta. Luisa non aveva mai avuto esperienze simili, ma non poi così ostile all'idea.
"Beh..." rispose, restando seria in volto, "quel giorno sarà il suo compleanno... Se lui lo vuole non possiamo tirarci indietro... E poi, tra le amiche come noi, mica possiamo farci questi problemi, non credi?" e le strizzò l'occhio, sorniona.
Marta sorrise, l'abbracciò ancora, per poi posare le labbra su quelle della bionda, senza risparmiare un affondo di lingua. Luisa accolse il bacio, e le fece uno strano effetto riconoscere un vago retrogusto del sapore del mio sperma, che conosceva bene.
"Allora, a presto bella!" le sussurrò Marta, staccandosi dal bacio.
"A presto!" rispose Luisa.
Ascoltai la loro conversazione sulla porta fingendo di fare qualcosa in cucina, e pensavo già al regalo di compleanno per Luisa…….
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11 years ago
AdamDTS,
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Last visit: 8 hours ago
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Nuda o vestita?
Negli ultimi due anni qualcosa e' cambiato in me, mi sento molto piu' disinibita e consapevole del mio corpo, in buona parte e' responsabile Luca che, col suo modo di fare, ha contribuito non poco. Forse tutto e' partito da lui, con la passione per la foto, la voglia di immortalarmi e poter godere di me in qualsiasi momento; l'erotismo unito all'arte ha senza dubbio avuto una forte influenza su di me, pian piano mi sono ritrovata dalla fantasia alla realta a realizzare sogni erotici che mai avrei pensato potessoro accadere sul serio, ma la mente ha poteri infiniti.......A forza di mostrare le mie foto ad amici su internet, facebook e a casa, aumentavano i "personaggi"che in qualche modo ci provavano, cosa che da donna mi fa immensamente piacere. Uno di questi "personaggi" aveva attirato la nostra attenzione , diceva che avrebbe voluto realizzare una scultura usando il corpo di una donna, e quando quella sera a casa di amici in Luguria, ci conoscemmo ,lui mi saluto' esclamando "finalmente Sandra, molti amici negli ultimi mesi mi hanno parlato di te, anzi per essere precisi, del tuo magnifico seno e non solo di quello. Sembra che le tue forme li streghino e li inducano a pensieri impuri.......ma nessuno ha saputo spiegarmi questa attrazione nei tuoi confronti. Tutti pero' insistono nel dire che le tue curve cambiano a seconda dell'uomre e della situazione. Incredibile".Prima che io potessi rispondere continuo' imperturbabile "come ti avranno detto io mi definisco scultore, anche se uno scultore molto particolare. particolare per due motivi molto diversi tra loro: la materia che plasmo e il senso che uso per vedere"Per un momento rimasi interdetta, mi ero appena resa conto che il mio interlocutore era cieco! ma come faceva a essere uno scultore? "Sarei felice di poterla coinvolgere nella mia prossima opera" . Prima di riflettere gli risposi certamente, sarebbe stata una splendida esperienza fare da musa ad un artista, posare per lui (anche se non mi era affatto chiaro come avrebbe fatto). c'era qualcosa che non tornava , sentivo di essere stata avventata, ma tan'e'. Gli promisi che mi sarei recata nel suo studio il giorno seguente. Come promesso, il giorno dopo mi presentai all''atellier. Non potendo utilizzare le mie armi di seduzione convenzionali pensai di poter delegare all'abbigliamento tale incombenza( chiedera' sicuramente di toccarmi rumuginai nella mia testa). scelsi quindi un abito di seta castigato ma indossato sopra unicamente ad un paio di calze velatisime, scarpe tacco a spillo 12 e tre goccie di profumo. L'ambiente in cui mi fece accomodare era luminoso e ampio, con una grande vetrata che dava sul mare. Due grandi divani contrapposti delimitavano la zona adibita a soggiorno dalla zona dedicata alla scultura. Mario mi chiese se ci avessi ripensato o se fossi ancora sicura di volergli fare da modella e comunque prima mi avrebbe illustrato il suo modo di lavorare. "da molti anni oramai la vista mi ha lasciato e mi ha privato di una delle maggiori soddisfazioni che un uomo possa avere: ammirare i corpi femminili, nudi e in tutta la loro volutta' nei momenti erotici. Ho cercaro un nuovo modo per poter soddisfare questo desiderio che con il tempo e' diventato sempre piu' acuto. Riuscire a cogliere egualmente, anche se in maniera diversa, la sensualita' di una donna nel momento del piacere, da sola o in compagnia". Questo discorso mi colse impreparata, cosa desiderava che facessi?. "per prima cosa devo conoscere la mia modella, toccare la sua pelle, seguire ogni curva, innoltrarmi in ogni orifizio, assaggiare il suo sapore in modo da poterne memorizarne non solo le fattezze ma anche la sua natura.La maggior parte degli scultori sono gelosi dei loro lavori ,mentre io non vivo l'arte come una forma di possesso. Non cè niente di meglio che toccare, un'opera deve essere toccata e letta, ascoltata con il tatto, perché solo così è possibile percepirne la vera profondità, prospettiva e consistenza"Rimasi interdetta, quasi impietrita; negli ultimi due anni avevo affrontato diverse esperienze che avevano mutato il mio rapporto l'erotismo e con il sesso, ma questa era una proposta veramente singolare. Come se avesse potuto leggere i miei pensoeri , Mario riprese: " sei mbarazzata? ti ho messo a disagio? La mia proposta ti sembra eccessiva? forse hai ragione. preferiresti prima vedere con i tuoi occhi cosa succede in una seduta con una modella?" Mi sembro'' un'ottima idea e accetai subito la proposta.Come dal nulla e con un sincronismo perfetto apparve una giovane signora, mora, con i capelli corti sulle spalle, un magnifico seno con i capezzoli piccoli e scuri, completamente nuda e che metteva in mostra un inusuale tatuaggio sull'inguine che metteva ancora piu' in risalto, se fosse stato possibile, il suo pube perfettamente rasato. Tutto il suo corpo, evidentemente trattato con olii essenziali, emanava una fragranza agrumata.Si avvicino' senza parlarmi, mi prese per mano e mi accompagno' verso un divano, facendomi segno di accomodarmi mi sussuro': sara' un'esperienza indimenticabile, per entrambe". Si diresse quindi verso un futon di dimensioni inusuali, grande a sufficienza per ospitare anche tre o quattro persone. Sul letto era appoggiata quella che ai miei occhi sembrava una pellicola trasparente, abbastanza consistente pero' da poter essere manipolata. mi accorsi quasi subito che sotto il tocco delle mani della ragazza il tessuto perdeva di rigidita' adattandosi come una seconda pelle alla parte del copro con la quale veniva in contatto. Mario, nudo anch esso, comincio' a conoscere il corpo della modella con le sue mani, esplorando ogni zona attento alle reazioni della ragazza e soffermandosi con il suo tocco ogni qual volta percepiva una reazione di piacere in lei. Ben presto la modella, Elena, si lascio' andare a sentire il suo corpo, indicando a Mario se indugiare su una zona, strtingerla o baciarla, assumendo di volta in volta la posizione che consentiva a Mario la massima liberta' di manovra. Si apriva letteralmente sotto le mani esperte dell'artista gemendo e mettendo a sua disposizione ogni centimetro della sua pelle. Dopo il tatto e l'udito Mario comincio' a utilizzare gli altri sensi a sua disposizione: il gusto e l'ofatto. Comincio' dai piedi e poi risali lungo le cosce, soffermandosi dietro alle ginocchia, baciando, mordendo e assagiando con la lingua il sapore della donna, fino ad arrivare al sesso socchiuso e desideroso di essere esplorato. La manipolo' con esperienza fin quando le sussuro' in maniera quasi impercettibile: sei pronta.Elena allora prese con cura due fogli di quella strana pellicola e ne passo' uno a Mario tenedo il secondo per se. Mario si posiziono' inginocchiato sopra la testa della ragazza e stese la la pellicola sul suo seno. Elena si trovo' cosi con il viso a pochi centimetri dal sesso di Mario. Con molta naturalezza comincio' a baciare il pene del'uomo e ad accoglerlo sempre di piu' nella sua bocca lasciando che il sesso si gonfiasse e irrigisse. La scena era diventata molto erotica ed io ero affascinata nel vedere come i due corpi quasi all'unisono cercassero di cogliere il momento topico per fermare l'attimo. ero quasi elettrizzata, molto eccitata e mi accorsi che quasi senza accorgrmene mi stavo avvicinando a loro, quasi come per partecipare di tanta sensualita'.I due fogli di pellicola avvolgevano l'uno il sesso di Mario e l'altro il seno di Elena, assumendone la forma e rubando loro ogni piu' miimo dettaglio. i visi era contratti dal desiderio e al tempo stesso concentrati sull'oggeto del loro piacere. Il seno turgido e i capezzoli eretti di lei erano stati catturati , come pure il pene di lui, bloccato un istante prima del massimo piacere. da parte mia io mi trovavo oramai completamente in balia della situazione, eccitata e bagnata come raramete mi capitava.Con destrezza entrambi sollevarono le due pellicole che nel giro di un istante riassunsero la loro rigidita' iniziale, ma con una forma ben diversa. Le faccie di entrambi si distesero e come se si fossero messi d'accordo tacitamente allungarono verso di me le loro braccia per accoglermi nel loro gioco.
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11 years ago
GabieLeo,
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Puniscimi !!!... ti prego
Marina entrò nella mia stanza visibilmente arrossata in viso. - Ho bisogno del tuo aiuto! – mi disse con il fiato corto Era visibilmente eccitata, le labbra gonfie ed i capezzoli che spingevano il tessuto della maglietta di cotone erano segni inequivocabili. - Che genere d’aiuto? – domandai a mia sorella. - Mi devi accompagnare in centro, questa sera. Devi farmi da scorta… diciamo così. - Scorta? - Sì, voglio incontrare quell’uomo conosciuto qualche giorno fa in chat… - Ma… avevamo deciso di non vedere mai gli “amici” conosciuti in questo modo… lo sai! - Sì, sì. Hai ragione, ma questo lo devo proprio incontrare… ti prego… aiutami! – mi supplicò facendo gli occhi dolci. Non avevo mai potuto negare nulla alla mia sorellina. Marina, più giovane di me di tre anni, era una ragazza dolcissima e qualcosa di più che una semplice sorella. Era un’amica preziosa, il mio specchio femminile, l’unico rifugio sicuro dove rintanarmi ogni volta che soffrivo per qualche motivo ed io ero la stessa cosa per lei, il nostro legame era davvero forte e non perdeva intensità con il passare del tempo, anzi si rafforzava sempre più. Benché fortemente contrario a questo suo incontro non potevo negarle la mia assistenza, se lei aveva deciso d’incontrare quell’uomo nulla l’avrebbe fermata. Nonostante i suoi ventuno anni era una donna in tutti i sensi. Fu così che mi ritrovai a guidare verso il centro città con Marina seduta al mio fianco. Cercando di non farmi notare l’osservavo; studiavo i dettagli dell’abbigliamento, le espressioni del viso, tentavo di cogliere nelle sue parole i pensieri inespressi che, senza dubbio, le impregnavano la mente. Senza dubbio era in uno stato di latente eccitazione sessuale, la sua voce era più morbida e calda del normale. Aveva indossato un vestito leggero che, benché scendesse sino alle ginocchia, lasciava completamente scoperte le spalle, ciò poteva essere giustificato dalla stagione calda o dalla comodità dell’abbottonatura anteriore. Sarebbe stato sufficiente slacciare una decina di bottoni per aprire completamente l’indumento e sotto, sapevo, non indossava altro che un minuscolo slip. Pensai alla stranezza della sua decisione, solitamente non rinunciava a mettere in mostra le lunghe gambe ed il sedere fasciandolo in strette gonne corte. Di certo la sua era stata una scelta dettata dalla speranza, o dalla certezza, di un epilogo erotico del prossimo incontro. Se non aveva indossato qualcosa di più sexy, di più seducente, era perché si sentiva sicura d’aver già sedotto l’uomo che avrebbe incontrato di lì a poco. Mi ritrovai ad immaginare il corpo di mia sorella a mala pena coperto da quel vestito aperto ed appeso solo per le sottili spalline, il gioco delle luci sulla pelle del seno, del ventre e del pube che lei depilava accuratamente sino a lasciare un piccolo ciuffetto in cima. Era un’immagine altamente erotica che scacciai immediatamente. Non era la prima volta che pensavo a lei in questi termini, da sempre l’avevo trovata molto attraente e sensualmente accattivante. Il nostro rapporto era privo d’inibizioni, spesso c’incrociavamo nudi o seminudi in casa, ancor più spesso parlavamo di sesso, di sogni, di speranze, d’amore, di delusioni, di rabbia, di disillusioni. Alla fine di ogni storia d’amore rimanevamo solo noi e sempre noi a farci compagnia e consolarci. I sogni erotici su di lei, con lei come protagonista, erano sempre più frequenti. Tentavo di scacciarli, di considerare unicamente i lati negativi di un rapporto incestuoso, di convincermi che non era bene sognare di fare sesso con la propria sorella, ma lei tornava sempre nei miei sogni notturni o ad occhi aperti per eccitarmi come nessun’altra ragazza non aveva mai fatto. Non n’avevo mai parlato, forse questo era l’unico segreto che le avessi mai nascosto, ma la sua divulgazione, temevo, avrebbe compromesso il nostro rapporto. Ero sicuro che lei non l’avrebbe presa bene, che si sarebbe sentita in parte responsabile e si sarebbe allontanata da me. Non potevo permetterlo, avevamo troppo bisogno l’uno dell’altra. I nostri occhi s’incrociarono per un attimo, verde contro verde. - So che non approvi… ma devo vederlo. – esordì Marina. - Sarò sempre nei paraggi… caso mai ci fosse bisogno… - la rassicurai - Lo so! È bello avere un fratellone grande e grosso che può difenderti, ma… - Ma? - Ma non credo n’avrò bisogno. – mi rassicurò lei - Perché lo vuoi vedere. Non avevi mai desiderato incontrare i “tipi” conosciuti in chat? - Questo mi ha rivoltato l’utero solo con le parole… non oso pensare cosa potrebbero farmi le sue mani! Le parole di Marina erano state espresse con una voce ed un’espressione talmente innocente da far risaltare ancora di più il loro significato per il netto contrasto. Approfittai di un semaforo sul rosso per fissarla ancora negli occhi, il suo sguardo era sconvolgente per la lucidità di pensiero che esprimeva. - Sconvolto? – domandò lei - Beh! Quando usi termini così espliciti… - Non è la prima volta che parliamo di sesso. Sai da quanto tempo è che non sto con un ragazzo? - Da circa sei mesi, ma hai solo ventuno anni… ha ancora tutto il tempo che vuoi per colmare le lacune libidinose. - Lo devo vedere. – disse lei seguendo la linea di pensiero che aveva in mente senza badare alle mie parole. – Devo scoprire se esiste veramente un uomo in grado di farmi provare quello che sogno, quello che so esistere ma non ne ho le prove. - E sarebbe? - La passione. La pura passione erotica, il desiderio, l’eccitazione senza limiti, il brivido di una carezza che vale quanto il bacio di un inetto, il piacere del sesso fatto con uno che sa cosa vuoi, quando lo vuoi e dove lo vuoi… - rispose lei tutto d’un fiato. - E pensi d’averlo trovato in quest’uomo? - Lo spero! Sto andando a scoprirlo. – ammise lei. Marina stava diventando sempre più inquieta, si rigirava sul sedile cercando una sistemazione impossibile da trovare. Io restavo in silenzio cercando di comprendere il reale significato delle sue parole, mi domandavo cosa stesse cercando veramente mia sorella quando lei disse: - In ogni caso tu stammi vicino, non ti far notare, ma non mi mollare un solo istante. Qualunque cosa vedrai accadere non intervenire... se non sarò io a chiamarti con un gesto o con il tuo nome. - Che intenzioni hai? – le domandi inutilmente. - Solo una: quella di non pormi alcun limite. – rispose lei. Arrivammo sul luogo dell’appuntamento con qualche minuto d’anticipo, la feci scendere dalla macchina davanti all’ingresso di uno dei tanti ritrovi all’aperto lungo il fiume aperti solo in estate, quindi andai a posteggiare con comodo. La nostra manovra era stata studiata per non insospettire l’uomo che doveva incontrare, nel caso ci avesse visti arrivare. Lui sapeva della mia esistenza, Marina gli aveva parlato spesso di suo fratello nelle lunghe sezioni di chat, quindi era del tutto plausibile che l’avessi accompagnata per poi andarmene per i fatti miei. Posteggiata l’auto entrai pure io nel parco dove sotto vari tendoni erano sorte pizzerie, bar, birrerie, cinema all’aperto, zone verdi trasformate in piste da ballo. Una variegata moltitudine di gente bighellonava tra un bancone e l’altro bevendo una birra o consumando un panino. Era il luogo ideale per passare inosservati e non mancavano nemmeno gli angoli appartati, sarebbe bastato seguire la sponda del fiume per ritrovarsi in breve tempo completamente isolati nella penombra dei lontani lampioni stradali. Marina era seduta ad un tavolino di un bar “verde” dove erano serviti unicamente analcolici d’origine vegetale di coltivazione biologica, in breve quei frullati tanto di moda quanto di dubbia composizione. Era ancora sola, lanciò un’occhiata nella mia direzione con il chiaro messaggio di non avvicinarmi troppo. La vedevo controllare nervosamente l’ora, ripeteva il gesto più volte ogni minuto: il suo nuovo amico era in ritardo. Riuscivo ad immaginare cosa le passasse per la testa, pur non potendo cogliere il suo sguardo ero sicuro che iniziasse a ritenersi vittima di un appuntamento a vuoto. Forse il suo amico aveva rinunciato all’incontro, forse non era rimasto coinvolto quanto lei dai discorsi letti sul freddo monitor del computer. Notai dai gesti di Marina, da come controllava il contenuto della borsetta, quanto iniziasse ad innervosirsi. Nel momento in cui la vidi terminare d’un fiato il contenuto del bicchiere ero sicuro che avrebbe abbandonato il tavolo per venire a sfogarsi con me, ma proprio in quell’istante mi passo a fianco un uomo che camminava veloce e trafelato. Lui raggiunse i tavoli poi cercò con lo sguardo un viso che ricordasse quello visto in foto, notò subito Marina essendo l’unica ragazza sola e palesemente in attesa, quindi s’avvicinò a lei. Si presentarono e lui la baciò sulla guancia, lei era ancora tesa ma dopo pochi istanti la vidi rilassarsi, evidentemente l’uomo era riuscito a giustificare il suo ritardo. Mi soffermai su di lui, all’apparenza non aveva nulla di speciale, pur trovandomi distante da loro potevo cogliere alcuni tratti somatici. Non aveva l’aria del maniaco sessuale, muoveva le mani con calma e sicurezza, non aveva strane espressioni; dal colore dei capelli e dalle poche rughe che riuscivo a cogliere giudicai avesse realmente passato i quaranta come aveva dichiarato più volte in chat. Non aveva neppure mentito sul suo aspetto fisico, in forma ma con qualche chilo di troppo, e questo deponeva a suo favore. Lentamente mi stavo rilassando, i timori dell’incontro di Marina con uno sconosciuto andavano gradualmente scemando. Oltre al resto avevano ordinato da bere e parevano intenzionati a consumare il loro incontro in quel modo innocente. Pensavo ai progetti di Marina, alla sua scelta del vestito idoneo ad un breve ed intenso incontro erotico, e mi sentivo dispiaciuto per lei, non avevo considerato i tempi di mia sorella. Lei voleva godersi sino in fondo quell’incontro, intendeva far crescere lentamente il desiderio, trasformarlo in eccitazione per poi farlo esplodere in godimento quando si sarebbe ritenuta pronta. Di lì a poco, infatti, li vidi alzarsi e passeggiare insieme senza meta apparente. Li seguii con tutta la prudenza del caso, se avessi in qualche modo rovinato i piani di Marina sarebbero occorsi mesi prima che mi perdonasse. I due raggiunsero il limite dell’area illuminata dai fari, si fermarono per scambiarsi qualche parola, quindi proseguirono. Io cercai un’altra via, non volevo correre il rischio d’essere scambiato per un “guardone”, simulai un incontenibile necessità idrica e m’avvicinai ad un cespuglio slacciandomi i jeans con l’aria di chi non riesce più a trattenere la vescica, quindi scivolai nel buio. Camminavo prestando molta attenzione a non far rumore, anni di caccia fotografica stavano dimostrando il loro frutto nel modo più inaspettato. Conoscevo i sentieri della zona e sapevo dove dirigermi, l’unico rischio era di disturbare una coppietta appartata e passare i miei guai. Fortunatamente la zona era ancora deserta, notai mia sorella ed il suo amico camminare abbracciati lungo il sentiero, ora che i miei occhi s’erano completamente adattati alla penombra riuscivo a vederli benissimo. Mi avvicinai a loro restando tra gli alberi e mi bloccai quando vidi mia sorella votarsi verso di lui per buttargli le braccia al collo prima di baciarlo appassionatamente. Marina era decisa ad andare sino in fondo, evidentemente. Lui rispose al bacio accarezzandola lungo la schiena, lentamente le mani scendevano sempre di più verso i glutei di Marina sin quando afferrarono le natiche e la sollevarono da terra. Mi parve di sentire il lungo sospiro di mia sorella, ma ero ancora troppo distante. Approfittai della loro distrazione per avvicinarmi ulteriormente. Marina era stata chiara: non dovevo intervenire se non espressamente richiesto da lei. Solo se e quando si sarebbe sentita in pericolo mi avrebbe chiamato. Non restava che accucciarmi nell’ombra ed osservare le loro mosse. Dopo un lungo bacio Marina si era voltata per appoggiarsi a lui, quel gesto aveva richiamato le mani dell’uomo sul petto e sul bacino di mia sorella che, con la testa volta al cielo, si godeva quelle carezze. La vedevo premere ritmicamente le natiche contro i genitali dell’uomo, ruotarle per strofinarle su quello che immaginavo essere un membro eccitato e durissimo. Lentamente lui le stava slacciando i bottoni del vestito, uno dopo l’altro si aprivano mostrando sempre più ampie porzioni della pelle di mia sorella, il seno fu il primo ad essere liberato e le mani erano palesemente indecise se palparne la consistenza o continuare a spogliarla. Ora potevo sentire chiaramente i sospiri di Marina, i lunghi e delicati gemiti che incitavano l’uomo a toccarla in modo sempre più lascivo. Mi colpiva la sua apparente passività, era appoggiata a lui e lasciava che quelle mani frugassero ovunque sul suo corpo, non faceva nulla per fermarle o per dirigerle la dove preferiva. Marina si dava completamente all’uomo, senza chiedere ma senza porre limiti. Era sua, completamente sua, in quel momento ed era terribilmente eccitante. L’uomo spinse lentamente mia sorella verso il tronco di un albero appena fuori dal sentiero, oramai il vestito era completamente aperto e la sua pelle chiara risaltava nel buio donandole un aspetto quasi etereo, fiabesco, in forte contrasto con l’erotismo della scena cui stavo assistendo. Lei si lasciò schiacciare contro il tronco, riuscivo ad immaginare la pressione della rugosa corteccia sulla sua morbida pelle, doveva farle male ma non si lamentava, anzi pareva apprezzare la situazione. La mani del suo amico le avevano sollevato il vestito ed ora stavano violando il precario limite imposto dagli slip. Non riuscivo a cogliere nettamente i particolari ma da come Marina stava aprendo le gambe e dai suoi sempre più rumorosi sospiri potevo immaginare almeno un dito di quelle mani dentro di lei. L’uomo muoveva il braccio in modo eloquente ed Marina gemeva; la vedevo spingere con forza le mani sul tronco sino ad allontanarsi per riuscire a piegarsi in avanti. L’uomo allontanò le mani dall’intimità di mia sorella, quindi tentò di sfilarle gli slip; non fu un impresa facile, Marina non collaborava, era troppo eccitata per riuscire a comprendere che doveva richiudere le gambe per consentirgli di spogliarla completamente. Finalmente lui riuscì nell’impresa, accarezzò ancora la schiena e le natiche di mia sorella poi lo vidi armeggiare con la patta dei calzoni, allora compresi che Marina diceva sul serio quando aveva deciso di non porsi limiti. Stava per avere un rapporto completo con uno sconosciuto. Mi scoprii ad osservare sempre più eccitato quella scena, quando lui spinse con decisione il membro dentro mia sorella lei urlò di piacere e quel suono mi prese sin dentro l’anima. La guardavo sobbalzare sotto le spinte sempre più intense dell’uomo, fissavo quasi incredulo la sua testa muoversi senza logica, reclinarsi all’indietro per gemere per poi tornare giù in modo da spingere lo sguardo verso il loro punto d’unione. Ero eccitatissimo, il mio membro premeva dolorosamente contro il duro tessuto dei jeans, ero fortemente tentato di prenderlo in mano e procurarmi quel piacere che vedevo nascere davanti a me, ma non potevo distrarmi, mia sorella poteva avere ancora bisogno di me, quindi mi limitai ad osservarla. Quell’eccitazione che provavo era troppo intensa per essere generata unicamente dalla scena cui stavo assistendo, c’era qualcosa di più: una componente più intima, il perverso piacere di vedere mia sorella godere. Come presi coscienza di questo subito mi raffreddai, ancora una volta la consapevolezza di trovare eccitante mia sorella mi sconvolse, o meglio scompigliò tutto ciò che mi era stato insegnato a proposito dei rapporti tra fratelli. Abbandonati i miei sensi di colpa tornai a scrutare i due. Marina godeva e doveva essere prossima all’orgasmo, si poteva desumere da come si muoveva, dalla quanto tentasse d’aprire le gambe e dall’evidente fatica nel mantenersi in piedi. Aveva il viso premuto contro il tronco, voltato nella mia direzione quasi sapesse dove mi trovavo, vedevo le labbra dischiuse in un perenne sospiro e maledivo il suo vestito che copriva buona parte del corpo lasciando scoperto solo il sedere. Marina raggiunse l’orgasmo nel preciso istante in cui me lo aspettavo, la stavo fissando e compresi l’imminente esplosione di piacere. Lei spalancò la bocca ed inspirò a fondo, trattenne per un attimo il respiro, poi lasciò uscire tutta l’aria dai polmoni prima di pregarlo d’incitare l’uomo a muoversi sempre più veloce. Lui l’accontentò, prese a sbatterla sempre più velocemente trattenendola con forza per i fianchi. Era una scena sconvolgente vedere mia sorella presa in quel modo, non riuscivo più a trattenere la mia erezione. Mi slacciai la cintura deciso a venire con lei quando vidi l’uomo arrestarsi e spingersi completamente contro le natiche di Marina che immobile percepiva il seme invaderle il ventre. Tutto era finito, allora rinunciai al mio piacere. Attesi che i due si ricomponessero e prendessero la via del ritorno quindi anche io tornai nella calca. Ben presto individuai mia sorella ed il suo amico, camminavano affiancati scambiandosi rare parole, nulla nel loro aspetto, nell’espressione del volto, lasciava intendere cosa fosse appena accaduto. Non conoscendo i loro programmi stavo per accostarmi ad uno dei tanti luoghi di ristoro con l’intenzione di regalarmi una birra ghiacciata, ne avevo davvero bisogno, quando li vidi avvicinarsi all’uscita. Mi misi quasi a correre per superarli e raggiungere la mia auto in tempo per raccogliere la mia sorellina. Tutto andò per il meglio, avevo appena avviato il motore quando vidi Marina dirigersi verso di me, le andai incontro e la feci salire. Ora che avevo Marina tutta per me mi concessi tutto il tempo per osservarla con attenzione. Il vestito era stato abbottonato alla rinfusa e le asole non combaciavano; strano, pensai, Marina era sempre molto attenta ai particolari. Alcuni piccoli pezzi di corteccia e rari fili d’erba facevano capolino dai sui lunghi capelli, altro segno di quanto fosse sconvolta. Ciò che non avevo mai visto, però, era l’espressione del suo viso. Marina non parlava, allora mi avviai verso casa. Volgevo spesso lo sguardo nella sua direzione senza ottenere alcuna risposta da lei sin che, all’improvviso, disse: - È stata una cosa magnifica! - Ci credo… - confermai - Pensavo che mi scoppiasse il cervello tanto godevo… - confessò - Ho visto che ti piaceva. - Ero così eccitata da non pensare ad altro che godere, volevo solo sentirlo dentro e farmi scopare… Tacqui per lasciarla parlare liberamente. - Mi piacevano le sue mani su di me, mi sono data completamente… quando mi è entrato nel ventre pensavo di venire in quell’istante. L’osservai, aveva gli occhi lucidi fissi all’infinito, oltre il parabrezza verso un punto non identificabile. - Lo sentivo entrare ed uscire, entrare ed uscire… sempre più forte, sempre più a fondo e godevo… Speravo non finisse mai, poi sono venuta. Il cervello non controllava più il mio corpo, ho seguito l’istinto e… non so cosa ho fatto… godevo e basta. Poi l’ho sentito premere contro di me, entrare tutto dentro ed irrigidirsi… quindi il calore del suo seme nel ventre mi ha generato un nuovo orgasmo… credo… stavo ancora godendo del primo. - Eri molto eccitante… ho visto tutto! – dissi io non riuscendo più a mantenere il silenzio. - Davvero? – domandò lei con riconquistata razionalità – Davvero mi hai trovata eccitante? - Sì… né porto ancora gli effetti! – dissi ridendo per smorzare la situazione potenzialmente pericolosa. Marina tacque a lungo. Pensai che dopo lo sfogo verbale intendesse godersi il languore residuo, non ero per niente preparato a ciò che stava per confessarmi. - Lo sai che la consapevolezza della tua presenza, anche se non ti vedevo, mi ha eccitata più delle sue mani? - Cosa intendi? – domandi per subito pentirmene. - Pensavo a te! Ti immaginavo lì vicino, mi pareva quasi di “sentire” i tuoi occhi. Ero eccitata dall’idea che tu mi stavi guardando mentre mi facevo scopare da lui… Mi sentivo al sicuro… c’eri tu pronto a difendermi… mi sono lasciata completamente andare… non era mai successo con nessuno. E tu perché ti sei eccitato? Voglio dire… ti eccitava vedere una ragazza fare sesso… una qualsiasi ragazza… o ero io ad eccitarti? Non volevo rispondere a quest’ultima domanda, rimasi in silenzio a lungo mentre meditavo sul fatto che tra di noi non c’erano mai stati segreti d’alcun tipo, poi confessai accorgendomi d’aver taciuto troppo a lungo. - Eri tu ad eccitarmi! – dissi sinteticamente. Marina tacque soddisfatta. Riuscii a cogliere un sorriso prima che si richiudesse nei suoi pensieri. Giunti a casa, eravamo completamente soli per il fine settimana, lei andò subito in camera sua senza dire una parola. Poco dopo sentii l’acqua scorrere nella doccia. Ero troppo carico, eccessivamente eccitato dalla serata, il suono della doccia mi costringeva a pensare al corpo di Marina bagnato, alle sue mani che insaponavano la pelle lucente, lavavano il seno, il sedere tondo ed il pube indugiando a lungo tra le labbra. Tornai a dover sopportare una dolorosa erezione, ero ormai deciso a lenire quel piacevole dolore chiudendomi nell’altro bagno quando lei uscì e mi raggiunse nella mia camera. Indossava il suo accappatoio bianco tenendolo chiuso con le mani, la cintura svolazzava dietro di lei, non si era lavata i capelli che aveva raccolto con un cerchietto. Mi si fece incontro con un espressione indecifrabile. Non capivo se stesse soffrendo o se l’eccitazione sessuale fosse ancora padrona di lei. Si pose innanzi a me poi disse: - Puniscimi! La fissai a lungo convinto di non aver inteso bene le sue parole. - Puniscimi, ti prego! – disse ancora mia sorella. - Cosa ti passa per la testolina? – domandi leggermente adirato pensando che si stesse prendendo gioco di me. - Ho fatto una cosa ignobile, questa sera. Mi son data ad uno sconosciuto… non gli ho negato nulla di me, l’ho lasciato violare il mio corpo… - Era troppo calda l’acqua della doccia? – domandai - È stato bellissimo, ho goduto come mai mi è capitato, ho fatto cose e sussurrato parole che non pensavo possibili… Ma mi sono data senza pensare, senza ragione… solo per il piacere. Ho umiliato il mio corpo per una scopata che non mi ha lasciato altro che un labile languore. Puniscimi! - Marina… ciò che è fatto è fatto, non prenderla così… insomma .. ti è piaciuto no? - Non ho ascoltato i tuoi consigli. – continuò lei senza badare alle mie parole, seguiva unicamente i suoi pensieri, come sempre. – Tu mi avevi detto di non incontrarlo, ma io avevo troppo bisogno di godere… ora devi punirmi per non averti obbedito. - Marina! – urlai scotendola per le spalle – Ora basta, falla finita! Lo scossone non risvegliò mi sorella dallo stato in cui si trovava, generò piuttosto un lungo gemito simile a quelli che avevo sentito al parco. Marina lasciò cadere le mani che trattenevano l’accappatoio e questo si aprì mostrando il suo corpo nudo. Tornai a sedermi sul bordo del letto sconvolto da quella visione e lei n’approfitto per avvicinarsi e passare una mano dietro la mia nuca per avvicinarmi al suo bacino. Non potei fare a meno d’appoggiare il viso alla sua pelle, era morbida, calda e riuscivo a cogliere il suono del respiro sempre più veloce. La situazione era imbarazzante sia per la mia erezione sempre più prepotente che per la nudità di mia sorella. - D’ora in poi ascolterò sempre i tuoi consigli… ma ora devi punirmi! – disse lei sottovoce Feci l’errore di prenderla per i fianchi con l’intenzione d’allontanarla, le mani, però, finirono sotto l’accappatoio e cinsi la sua pelle con troppa forza. Marina gemette ancora, più forte questa volta. Allontanandola mi ritrovai il suo pube innanzi agli occhi, fui rapito dal profumo e persi ogni controllo. Con i sensi obnubilati dalla passione avvicinai il viso al pube e ne baciai dolcemente la poca peluria. Mia sorella spinse in avanti il bacino aprendo leggermente le gambe, mi offrì spudoratamente le sua femminilità ed io la colsi. Spinsi la lingua tra le labbra, cercai il clitoride e assaggia per la prima volta il sapore di mia sorella. Mentre la leccavo la sentivo fremere, respirare affMarinata, quando mi accorsi che stentava a mantenersi in piedi feci scivolare le mani sui glutei e la costrinsi a sedersi sulle mie ginocchia. Marina si sistemò su di me e mi abbracciò, restai accoccolato sul suo seno, tentai di mordicchiare i capezzoli poi, in un attimo di razionalità, sollevai il viso per guardarla negli occhi. - Non possiamo… è sbagliato! – le dissi. - Non è più sbagliato di quello che ho fatto questa sera. – disse lei - Sei mia sorella! – protestai - E tu sei mio fratello… ora puniscimi per ciò che ho fatto! Marina si sollevò da me, si mise in piedi e lasciò cadere l’accappatoio in terra. Mi fissò a lungo forse per studiare la mia espressione o forse per trovare il coraggio d’andare sino in fondo, poi salì carponi sul letto ed attese. Mi spogliai con gli occhi fissi sul sedere di Marina, sulla sua schiena, sulla vulva semi aperta. Sapevo d’aver perso la ragione ma non potevo più fermarmi. Mi posizionai dietro di lei ed appoggiai il membro alle natiche, quindi lo guidai verso la vulva e lo spinsi tra le labbra. Marina ebbe un singulto, stava per sollevare il sedere in modo da facilitarmi poi ci ripensò. - No! Devi punirmi! Disse ad alta voce mentre apriva di più le gambe e posizionava il sedere dinanzi al membro. Non riuscivo a credere a quanto stava accadendo. Marina mi chiedeva espressamente un rapporto anale! - Ti farò male se entro così. – riuscii a dire - Voglio essere punita, montami! Oramai la ragione era completamente sconfitta dal delirio erotico, appoggiai il membro all’ano di mia sorella e spinsi delicatamente. Con mio stupore mi accorsi che lei si stava aprendo senza opporre resistenza, mi domandai dove avesse imparato quella tecnica ma non ebbi il tempo di ragionarci su che mi ritrovai completamente dentro di lei. Marina urlò, più forte di quanto aveva urlato quella stessa sera, poi appoggiò la testa al cuscino. Iniziai a muovermi lentamente in lei, la percepivo stretta, chiusa intorno alla mia carne, ma estremamente adattabile. Ad ogni mia spinta lei gemeva, un suono misto di piacere e dolore. Temevo di farle male, allora rallentai e mi spinsi meno profondamente in lei, cercando una delicatezza impossibile in quella situazione. Mia sorella, allora, prese a muoversi in controtempo, mi veniva incontro quando spingevo. - Devi punirmi… spingi più forte… più forte, ti prego. – disse con voce rotta e quasi incomprensibile Mentre parlava aveva raccolto un po’ di umori che le stavano colando dalla vagina per spalmarli suo mio pene. Mi stupiva sempre di più, ma ora potevo scorrere in lei più agevolmente. Tornai a montarla con foga appagato dalla sua espressione sempre più goduta. Ora la sentivo completamente aperta, tanto da non credere che la stessi penetrando analmente. Lei godeva sempre più intensamente ed io riuscivo a mantenere un minimo di controllo solo grazie alla volontà di farla venire prima di me. Tra un gemito e l’altro, Marina, riuscì ad esprimere il desiderio di cambiare posizione. Pensai che desiderasse ora una penetrazione vaginale ma lei mi fece stendere poi, volgendomi, le spalle salì a cavallo del mio membro impalandosi ancora analmente. Vidi il suo sedere scendere su di me ed accogliermi nelle viscere. Notai subito come sapesse muoversi bene mia sorella, saliva e scendeva sul membro ondeggiando con le anche in modo da percepirlo al meglio. Compresi la sua volontà di cambiare posizione quando la vidi portare una mano tra le gambe e reclinare il capo in un lungo sospiro di piacere. Masturbandosi e movendosi su di me stava godendo con un intensità che non pensavo possibile. Marina pareva completamente fuori controllo, sapevo di non poterla reggere a lungo, mi dava degli stimoli troppo forti; allora presi a concentrarmi su di lei, iniziai ad accarezzarla cercando i punti dov’era più sensibile, dove rispondeva meglio. In breve mia sorella parve impazzire dal piacere, vedevo la sua mano ferocemente nella zona pubica e la sentivo spingesi sempre si più contro di me. Raggiunse l’orgasmo, rantolò di piacere prima di fermarsi con il mio membro completamente dentro e ansimare a lungo. La lasciai godere approfittandone per riprendere un minimo di controllo, nella mia fantasia stavo cercando il modo migliore per ottenere la mia parte. Sognavo d’infilarglielo in gola e costringerla a succhiarlo sino alla fine ma lei, quando si sollevò da me, si stese al mio fianco offrendomi ancora le terga. Era chiaro che mi voleva ancora dentro. Ora mia sorella era lucida, l’orgasmo aveva smorzato gli stimoli erotici. Mentre entravo nelle sue viscere lei mi fissava negli occhi. Marina spostava lo sguardo, alternativamente, dai mie occhi ai miei genitali, la vedevo fissare intensamente il mio membro che entrava in lei. Si lasciava penetrare languidamente godendo ancora, anche se non con l’intensità di prima. Quando comprese che ero a limite mi disse: - Vieni! Fammi vedere il tuo seme. Alternai ancora qualche penetrazione a lunghe soste in lei, mi piaceva il suo calore, poi estrassi velocemente il membro ed eiaculai sulla sua pelle candida. Marina fissava lo sperma uscire e depositarsi sulla natica con l’espressione soddisfatta. Attese l’ultima goccia poi mi baciò e tornò in bagno. Quella notte volle dormire con me, nonostante il letto singolo. Dopo la nuova doccia tornò nella mia camera mentre io ero ancora impegnato nell’altro bagno e si sistemò sotto le coperte. Quando giunsi la trovai semi addormentata, le feci notare che aveva sbagliato letto ma mi pregò di lasciarla riposare lì, con me. Mi sistemai al suo fianco scoprendola completamente nuda, non riuscii a resistere alla tentazione d’accarezzarla ancora. Lei accetto le mie coccole e s’addormentò felice. Così iniziò la nostra relazione incestuosa. Marina mi confidò al mattino, tra le coperte, di aver spesso pensato a me in termini erotici. La mia confessione d’essermi eccitato nel vederla fare sesso con un altro l’aveva convinta che anche io pensassi a lei in questi termini, ed aveva perfettamente ragione. Nella doccia, poi, quando ogni residuo languore l’aveva lasciata, aveva provato un forte senso di colpa nei miei confronti per avermi costretto ad assistere ad un suo amplesso. Sentiva di doversi far perdonare e per questo mi aveva chiesto di punirla, mi confessò che inizialmente non pensava ad alcun rapporto sessuale con me, poi le mie mani le avevano trasmesso quel calore che da sempre cercava. A questo punto il sesso divenne l’unico suo pensiero. Mentre parlava accarezzavo la sua pelle, lentamente scivolai verso il pube senza essere fermato e la trovai pronta, eccitata e bagnata. Lei aprì le gambe alla mia mano e si lasciò frugare, stuzzicare, sin che gemendo mi pregò di prenderla ancora. Fu un amplesso classico, molto dolce ed intenso. La riempii, Marina voleva il mio seme dentro.
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11 years ago
melange erotique,
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Roberta al centro dell'attenzione
Venerdì riceviamo una telefonata d’invito a cena da Agata e Silvio, i nostri complici erotici. Spesso, scherzando, definiamo la nostra amicizia come un’associazione per delinquere a scopo erotico. In effetti, è grazie a Agata che Roberta, la mia compagna, ha abbandonato ogni titubanza concedendosi ai piaceri delle attenzioni di più uomini. Oltre a noi era invitata anche un’altra coppia d’amici ma si era presentato solo Paolo poiché la sua fidanzata, Roberta, rientrando dall’estero, aveva perso la coincidenza con l’aereo a Roma, quindi l’ora del suo arrivo qui a Torino era ormai diventata una questione di pura statistica. La cena si è svolta senza note di rilievo tranne il cibo poiché Agata è un’ottima cuoca anche se ha il vizio di rivoluzionare le ricette che ogni tanto le passo. Seduti sul loro divano ci stiamo gustando un buon bicchiere di Calvados quando Agata chiede a Roberta se non deve andare in bagno. Alla sua risposta affermativa le due donne ci lasciano alle nostre discussioni. Restano via molto, immagino che abbiano le loro cose da dirsi, quindi rivolgo nuovamente la mia attenzione ai due amici e mi dimentico di loro. Quando ritornano, Roberta sì attrespola su di uno sgabello tipo bar che è posto quasi al centro della stanza mentre Agata prende il suo precedente posto al mio fianco. Nel farlo si strofina contro di me invadendo le mie narici con il suo profumo che personalmente trovo molto caldo e sensuale. La sua vicinanza solletica la mia fantasia, non riesco a non pensare alle sue labbra sul mio membro e alle sensazioni che mi avevano regalato. A fatica cerco di mascherare le mie sensazioni e quando riprendo un minimo di controllo, tale da poter ascoltare quello che si dice, sento la voce di Agata affermare: - Mi spiace per Roberta, questa sera era stata combinata per sei… pari… ma possiamo sempre inventarci qualcosa! Ad esempio un’idea si sta prendendo forma nel mio cervellino malato. Sai la rabbia di Roberta, quando le racconteremo di questa sera, al pensiero di cosa si è persa!- L’espressione di Roberta mi lascia intuire che lei sa qualcosa più di me, lo vedo dalla luce che ha negli occhi, uno sguardo che non lascia dubbi: sa che sta per far sesso ! Agata si alza dal divano, esce dalla stanza e subito ritorna con una sciarpa di seta blu. La arrotola fa le sue mani, gioca con essa, poi si avvicina a Roberta e dopo un’occhiata d’intesa le benda gli occhi. Le sciarpe sono due, l’altra se la passa attorno al collo. Nessuno di noi conosce le sue intenzioni, ci scambiamo fugaci occhiate interrogative che restano senza risposta. Intanto le mani di Agata iniziano a sbottonare il vestito di lino leggero che indossa Roberta. Lentamente il suo reggiseno compare tra l’apertura del vestito. Roberta lascia fare, con mio gran rammarico, non posso vedere i suoi occhi ma la bocca ha un’espressione d’estrema concentrazione. L’abito le è calato sino in vita senza nessuna reazione da parte sua. A questo punto Agata prende per mano Paolo e lo accompagna alle spalle di Roberta. Lui prima le accarezza le spalle, scende lungo le braccia sino in vita e la cinge, poi le sue mani passano sul bacino e lentamente salgono verso il seno. La bacia sul collo mentre stringe le coppe con forza, solo ora Roberta da segni di vita socchiudendo la bocca ed emettendo un sospiro. Gli slaccia il reggiseno e lo sfila via con dolcezza, afferra nuovamente le mammelle traendola a se, questo è quello che aspettava Agata che con parole d’invito le fa alzare il sedere in modo da spogliarla completamente. Non l’avevo notato a casa ma vedo che Roberta indossa uno splendido reggicalze in tinta con il reggiseno e i ridottissimi slip. Anzi sono sicuro che non è uscita così da casa. Si sia cambiata quando è andata in bagno, mi domandai da quanto tempo usciva di casa con un cambio di biancheria sexy nella borsetta, pronta ad ogni evenienza. Questo pensiero mi eccitava e, al tempo stesso, turbava. Agata, ora, prende Silvio e lo accompagna davanti a Roberta poi si pone di lato in modo da non impedirmi la visuale. Lui accarezza, con ambedue le mani, le gambe di Roberta sopra le calze, sale sino agli elastici del reggicalze e li tira leggermente per poi lasciarli facendoli schioccare sulla pelle. Lei inizia ad eccitarsi e apre leggermente le gambe. Lui cerca di slacciare gli elastici per sfilarle gli slip ma Agata lo ferma dicendogli: - guarda bene!- Sono incuriosito e osservo meglio, noto che le mutandine di Roberta hanno due fermagli ai lati, come quelli delle spogliarelliste. Mi domando: - ma dove avrà preso quella biancheria -. Sospetto che sotto ci sia lo zampino di Agata. Silvio, capita la situazione, libera prima un lato degli slip intrufolando la sua mano nell’apertura. Le sue dita giocano con la bionda peluria della mia donna mentre le mani di Paolo stuzzicano il seno alternano lievi strizzatine ai capezzoli a baci sul collo o sulla schiena. A lei piace questa situazione e lentamente si sta abbandonando al tra le braccia dell’uomo che sta dietro di lei. Con un ultimo gesto le mutandine le sono sfilate via attraverso gli elastici del reggicalze, ora è pronta, le parti del suo corpo che lei vuole concedere e da cui vuole trarre piacere sono denudate e oscenamente offerte ai due uomini. Sempre bendata non può vedere Agata che si porta alle sue spalle e dopo aver allontanato Paolo si sostituisce a lui. Osservare le mani di una donna che accarezzano Roberta mi provoca delle sensazioni sino ad ora sconosciute. Con decisione, Agata, afferra le sue mani e le porta dietro la schiena e con la seconda sciarpa le lega mentre le sussurra delle frasi tranquillizzanti. Quindi la abbandona all’attenzione dei due uomini e viene davanti a me. Il suo vestito è chiuso sulla schiena, mentre se lo slaccia il suo seno sembra volerlo strappare. Pochi bottoni, una zip e il vestito cade ai suoi piedi. Sotto porta la stessa biancheria di Roberta, escluso il reggiseno, con una voce che mi fa vibrare il basso ventre mi dice: - toglimi le mutandine! - non è una richiesta…è un ordine. Si fa spazio in mezzo alle mie gambe e spinge in avanti il ventre. Raddrizzo la schiena e appoggio le labbra alla sua pancia, proprio sotto il reggicalze mentre le slaccio le chiusure laterali degli slip. Li sfilo facendoli scorrere in avanti, avendo cura di farlo molto lentamente. Durante quest’operazione i suoi occhi sono chiusi e sospira quando …………. gli s’infilano fra le labbra della vagina. Lei lascia una striscia umida sugli slip che scorrono e il profumo della sua femminilità invade i miei sensi facendomi dimenticare tutto quello che accade intorno a me. Purtroppo l’estasi dura solo un attimo, Agata mi riporta alla realtà montandomi addosso, a cavallo delle mie gambe e armeggiando con impazienza sulla chiusura dei miei pantaloni. Un gridolino di stupore richiama il mio sguardo su Roberta. I due amici, che nel frattempo si erano spogliati, stanno appoggiando, uno per lato, i loro membri alla sua bocca. Con gli occhi bendati e le mani legate dietro la schiena, può solo sentirne la pressione sulle labbra e apprezzarne l’odore. Aprendo la bocca gli invita, loro si fanno più vicini e lei inizia a dispensare leccate e baci ai due lati mentre le loro mani fanno a gara per esplorare il suo corpo. Agata è riuscita nel suo intento e ora brandisce il mio membro. Avvicina il pube premendolo contro di me, appoggia il viso al mio e finalmente sento le sue labbra che aspirano la mia lingua. I peli della sua vagina scorrono tutta la lunghezza del mio membro, sento la labbra che si aprono e una traccia umida lasciata sul pene crea in me delle piacevoli sensazioni. Stacca la bocca dalla mia, mi guarda con occhi lucidi dicendomi: - ti voglio dentro! -, questa volta non è un ordine ma ha il tono di una implorazione. Lei si solleva leggermente. Con una mano le divarico le grandi labbra mentre lei si guida il mio pene dentro. Lo lascia entrare lentamente, sento che si apre senza difficoltà anche se lei sta inclinando il pube in modo da avere la massima percezione di quello che si sta facendo spazio nel suo ventre. Nell’ultimo tratto assume una inclinazione favorevole allargando ulteriormente le gambe e scende di colpo lasciando andare un grido di piacere, o meglio di soddisfazione, che attira l’attenzione degli altri tre. Distrae addirittura Roberta che interrompe il suo doppio pompino per chiedere: Cosa state facendo voi due?- Ho il tuo uomo dentro! – risponde la voce rotta di Agata. Oh!… Vorrei proprio vedervi – replica Roberta. Immagina, fai lavorare la tua fantasia!… se ne hai il tempo. – Detto questo amplifica il movimento delle anche, scorrendo tutta la lunghezza del mio membro. Inclinata verso di me con la schiena curva all’indietro quando sale sbatte il seno sulla mia faccia. Ha un paio di tette fantastiche, più grandi di quelle di Roberta ma altrettanto sode. Mi perdo nello studio accurato dei suoi capezzoli, e quando si avvicinano cerco di baciarli, succhiarli o mordicchiarli. Stiamo giocando. Giocando con il sesso, in realtà non siamo ancora alla ricerca del piacere estremo, sappiamo tutti e due che la serata è appena iniziata. Lei s’inventa, costantemente, dei nuovi giri con il bacino e le anche. Lo prende tutto dentro e strige ritmicamente i muscoli, poi sale tenendo in se per un soffio solo il glande e resta ferma, anticipa i miei tentativi di spingerlo dentro mentre mi sorride. Scende e si apre completamente, sento l’interno della sua vagina, che anche se ferma, mi stuzzica grazie alle sue contrazioni. Lei avvicina il viso, naso contro naso, le nostre lingue s’incontrano nell’aria, i suoi occhi mi fissano intensi. M’ipnotizzano. Con le mani appoggiate ai suoi fianchi ho la chiara percezione del suo corpo. Il suo respiro aumenta di velocità e d’intensità. Anche il suo pube si muove salendo e scendendo al ritmo delle contrazioni e del respiro. I suoi occhi continuano a fissarmi mentre mi ritrovo a pensare: -NO…i sentimenti non valgono in questo gioco…Maledetta stai giocando sporco. – Accetto le sfida e reggo il suo sguardo, la fisso negli occhi senza accorgermi che le sto stringendo con forza le natiche. Sento le sue morbide contrazioni interne farsi sempre più frequenti, i suoi occhi sono lucidi e dolci, troppo dolci; la pelle tra le mie mani diviene sempre più calda sino a quando le sue labbra si aprono in un rantolo di piacere, gli occhi si chiudono e l’orgasmo le trasfigura il volto. Le contrazioni involontarie del pube di Agata sono quasi terminate, quando, a beneficio degli altri, lascia uscire qualche gridolino di piacere. Il gioco degli sguardi di prima mi è servito a controllare egregiamente le mie reazioni, mi trovo ancora lontano dall’orgasmo. Lei, tenendomi dentro, mi chiede: Vuoi venire adesso?!- Dopo – le rispondo – ma dentro di te! – Mi avrai … di nuovo … Grazie! – risponde lei intercalando con un bacio poco passionale e un po’ troppo sentimentale - Grazie! - ripete ancora mentre una lacrima le segna la guancia nonostante il sorriso che le illumina il volto. Il nostro rapporto, per quanto intenso, non è durato molto. Quando Agata si è sollevata da me vedo che Roberta ha la bocca piena del membro di Paolo mentre Silvio, in ginocchio davanti alle sue gambe spalancate le sta leccando avidamente la vagina. So che a lei piace essere bendata, in determinate occasioni, ma rimpiango il fatto di non poter osservare completamente l’espressione del suo volto. Agata si unisce ai due e dopo aver studiato bene la situazione inizia a disegnare con le dita dei ghirigori attorno al seno di Roberta. La presenza di un nuovo tocco la fa fremere mentre emette dei suoni strozzati a causa del pene che le riempie completamente la gola. Agata invita, silenziosamente, Silvio ad alzarsi, prende il suo membro e lo avvicina alla vagina dilatata di Roberta, lo appoggia alle labbra e lo strofina contro di esse delicatamente in modo da guidarlo. Roberta abbandona il pene di Paolo, che omai sta quasi per riempirle la faccia, e si abbandona all’indietro fra le sue braccia. Quello sgabello su cui è seduta non deve essere molto comodo, soprattutto con le mani legate, ma lei riesce ad offrire la sua femminilità all’uomo che ha davanti. Agata dilata con due dita la vagina di Roberta e, mentre guarda nella mia direzione, vi spinge dentro il pene di suo marito. Un vero urlo di piacere sottolinea l’avvenimento. Lei non può muoversi e accetta passivamente il piacere di quella situazione con Silvio che la penetra, Paolo che la regge per le spalle chinato in avanti a succhiarle i capezzoli e le mani di Agata che stimolano la sua vagina al ritmo dei colpi del marito. Silvio prende le sue gambe sotto le ginocchia e le solleva, divaricandole ancora di più. Esce completamente da lei e rientra spingendolo fino in fondo, sino a schiacciare le dita di Agata. Il tutto molto lentamente. L’azione combinata dei tre, tutte quelle mani su di lei, portano Roberta prossima all’orgasmo. Non è una posizione comoda per venire, lo sa lei, lo sa Agata e lo sanno i due uomini, me è proprio questo che li eccita. La loro attenzione è completamente rivolta al corpo di Roberta, le loro azioni sono calibrate per darle il massimo piacere. In breve lei viene, urlando come raramente si concede di fare. Spinge il pube verso Silvio e la schiena inarcata verso Paolo, si solleva quasi dallo sgabello aiutata dalle mani di Agata che le cingono la vita. Salta, si muove, cerca di prenderlo ancora più in fondo nonostante Silvio sia completamente dentro di lei. Il suo ventre trema e il seno ondeggia rimarcando i suoi movimenti e il respiro affannato. Lentamente si tranquillizza, torna ad appoggiare il sedere, quello che si vede del suo viso al di sotto della benda è reso irriconoscibile dal piacere. Silvio resta dentro di lei mentre le mani di tutti e tre massaggiano il suo corpo. Quando il respiro è tornato normale, Agata le sussurra che non ha ancora finito di godere per quella sera. La fa alzare, noto che è instabile sulle gambe, la guida con dolcezza verso di me sul divano. Mi fa un cenno e capisco che vuole che mi metta sul tappeto. Scivolo giù appoggiando la schiena al sedile del divano. Agata guida Roberta, sempre bendata e con la mani legate dietro, su di me e la fa scendere a cavallo delle mie gambe. Il sentire le gambe di un uomo fra le sue la fa nuovamente ansimare, striscia in avanti fino a sentire un pene che le preme contro la vagina. Lei non sa chi ha sotto ma non se ne preoccupa, strofina il pube sollevandolo nel tentativo di prenderlo nuovamente dentro. I suoi tentativi sono molto piacevoli e resto lì a godermeli. Agata si mette dietro di lei, in ginocchio, la afferra per le anche sollevandola un poco, la sua mano scivola sotto la vagina di Roberta e prende il mio membro guidandolo dentro Roberta. Lei come lo sente allineato e imboccato con un abile mossa del pube lo lascia affondare nel suo ventre sino ad incontrare l’indice e il pollice di Agata che ancora mi cingono il pene. La sento bagnatissima e dilatata, si sistema e attacca un movimento simile a quello che Agata aveva usato con me prima, ma con delle varianti personali tutte sue. Cerco di non toccarla, non voglio che riconosca le mie mani, così come cerco di assecondare la sua cavalcata con delle spinte diverse dal solito, voglio lasciarle il dubbio sull’identità dell'uomo che ha sotto di lei. Le mani di Agata mi stringono dolcemente i testicoli e quando, Roberta, sale lei le solletica la vagina. Paolo e Silvio si presentano nuovamente ai lati del suo viso con il pene eretto e speranzoso delle sue labbra. Lei, che mi sta cavalcando con la schiena eretta, è all’altezza giusta. La pressione dei due sulle sue guance la distrae dal suo precedente impegno, rompe il ritmo e i suoi movimenti diventano irregolari. Iniziavano a piacermi la sue mosse ma la vista della sua bocca alle prese con i falli dei due e molto più eccitante. Prima si dedica a Silvio, credo che abbia riconosciuto colui che la presa prima dall’odore della sua vagina rimasto sul pene, lo ingoia di colpo, succhiandolo a guance incavate. Lo scorre in tutta la sua lunghezza seguendone il glande con la lingua. Tre, quattro volte, poi volta il viso verso l’altro e prima lo lecca quindi apre la bocca e lo ingoia, si sforza di ingoiarlo tutto, gli occhi di Paolo ruotano verso l’alto mentre con una mano le tiene la testa ferma in quella posizione e muove il bacino per scoparle la bocca. Quando la lascia; Silvio appoggia il suo membro alle labbra vicino a quello di Paolo, allora la lingua di Roberta può stimolare tutti e due con dei rapidi scatti nelle due direzioni. Nel frattempo non interrompe la sua cavalcata ma, anzi, il mio pene che entra in lei la stimola a dispensare leccate e succhiate sempre più appassionate in quel doppio pompino. Paolo, però, non è soddisfatto. I suoi occhi cadono su Agata intenta a massaggiarmi i testicoli e a stringermi con due dita il pene dentro Roberta, si porta dietro di lei e con un lieve tocco sulla schiena richiama la sua attenzione. Roberta, quando si accorge che uno dei due si è allontanato, s’imbroncia per un attimo poi dedica tutta la sua bocca all’altro. Sento che Agata scivola di lato, mantenendo sempre la presa sul mio membro, si mette a carponi dal lato di Roberta opposto a quello di Silvio. Posso vedere il suo viso contornato dagli splendidi capelli neri e i suoi occhi tremendamente espressivi, ma quello che attira il mio sguardo è il seno, che quella posizione esalta. Paolo si china dietro di lei e le infila una mano in mezzo alle cosce. Lei non si fa pregare, apre le gambe e solleva il sedere come una gatta. Apre la bocca e geme quando lui le entra dentro, china la testa per osservare la sua penetrazione e i capelli ricadono in avanti. Quando rivolge il suo sguardo a me il viso e coperto dai capelli ma riesco a cogliere la sua espressione di piacere. I suoi occhi sono puntati su di me. Paolo la monta con foga e il suo seno balla al ritmo dei colpi, ansima, geme ma non molla la mano dal mio membro. Volgo lo sguardo alternativamente a Roberta sopra di me che succhia Silvio e a Agata di fronte a me montata da Paolo. E’ uno spettacolo troppo eccitante e sento che sto per perdere il controllo. Roberta si accorge che l’uomo che sta succhiando e pronto a venire, fra una succhiata e l’altra riesce a dire: Riempimi… anche da sotto…ti prego!- Quando i primi getti di sperma le invadono la gola, Roberta, intensifica la sua cavalcata. Afferro una mammella di Agata e spingo in alto il bacino mentre sento l’orgasmo arrivare. Le mosse di Roberta le fanno sfuggire a tratti il membro di Silvio dalla bocca e molte gocce di seme le stanno imperlando il seno. A questa vista esplodo. Sentendomi pulsare dentro di se, Roberta, si apre ad accoglierlo sino in fondo limitandosi a contrarre fortemente i muscoli pubici. Il mio orgasmo genera il suo e lei nuovamente si abbandona la piacere crollando su di me. Anche Agata sta per venire quando Paolo esce bruscamente da lei e la fa girare sulla schiena, si mette quindi a cavallo su di lei appoggiando il pene al seno. Lei è troppo avanti e viene mentre lo sta succhiando, dimenando il pube in cerca di soddisfazione. Ci pensa Silvio che affonda prontamente due o tre dita nella vagina di sua moglie. Paolo riempie il viso e parte del seno di Agata urlando, poi appoggia il suo pene nel mezzo del seno e lascia che le ultime gocce colino sulla gola di lei. Appena la situazione riprende una parvenza di normalità, sussurro a Agata: - Mi avevi promesso di farmi venire dentro di te!- E’ vero – confessa lei – manterrò la promessa… ma adesso… un attimo di respiro!- Ci sistemiamo chi sul divano chi sulle poltrone, sleghiamo e sbendiamo Roberta, in modo che vedendoci adesso sparpagliati per il salotto non possa capire chi si è dedicato a lei nelle varie fasi della serata. I suoi occhi finalmente liberi mostrano una soddisfazione profonda e una eccitazione ancora non sopita. Si avvicina a me e dopo un bacio leggero sulle labbra mi racconta quanto le è piaciuto e ringrazia Agata per quell’idea che ha avuto. Lentamente ci rivestiamo. Rimaniamo ancora un poco a parlare di quello che abbiamo vissuto, Paolo mi dice che non vede l’ora di far conoscere a me e a Roberta la sua fidanzata e la cosa, chissà perché, mi eccita. Quando viene l’ora di salutarci Agata mi chiede di accompagnarla in cucina con scusa. Rimasti soli noto una luce ormai nota nei suoi occhi, senza dire una parola s’inginocchia davanti a me e mi slaccia i calzoni. Lo prende in bocca mentre è ancora rilassato e lo fa crescere fra le sue labbra, sottolineando con grugniti di approvazione la rinnovata erezione. Quando è soddisfatta della consistenza si alza dicendomi: Avevo promesso di farmi riempire da te… e adesso sono intenzionata a mantenere la promessa- Solleva il vestito in vita, sotto indossa solo le calze e il reggicalze, si siede sul tavolo a gambe aperte e dischiude le braccia a mo’ d’invito. Mi guarda maliziosa mentre mi avvicino, i suoi occhi sono per me una calamita di una forza irresistibile. Lo infilo dentro di lei immediatamente. Si avvinghia a me con le gambe e le braccia, con voce rotta dall’emozione mi dice: Baciami -. Le lingue lottano fra loro nelle nostre bocche unite per le labbra, inizio a muovermi prima lento e lungo. La stimolo con due dita, le do dei colpi sempre più violenti che lei apprezza. Sappiamo di non avere molto tempo, gli altri aspettano. Stacca la bocca dalla mia per respirare meglio ma trattiene la mia testa. Mi fissa, respira con la bocca socchiusa, a tratti chiude gli occhi e il suo volto si trasforma. Sto godendo e anche lei. Spalanca gli occhi, li tiene fissi sui miei e m’implora: -Riempimi!…Riempimi adessooo.- Lei viene e io subito dietro di lei, dentro di lei. Per tutto il tempo di quel breve, ma intenso, orgasmo i suoi occhi non si sono staccati dai miei. Ci ricomponiamo. Ho mantenuto la premessa!- afferma Agata. Si. Ora sono io in debito con te…sai mi piace come vieni!- ribatto. Dovrò darti qualche altra occasione di osservarmi, allora.- mi consola lei. Torniamo dagli altri, che se hanno sospettato qualcosa non lo danno a vedere. Pochi convenevoli e ci salutiamo dopo che Paolo ha promesso di raccontare tutto e nei particolari a Roberta, in modo da farla pentire della sua, involontaria, assenza. Sulla strada del ritorno Roberta, non è molto loquace, capisco che sta rivivendo la serata e non voglio interrompere i suoi pensieri. So che l’indomani non farà altro che raccontarmi le sue sensazioni e tutto quello che ha provato. Stranamente non mi chiede chi l’ha penetrata, chi lei ha succhiato o chi l’ha toccata. O non le interessa saperlo, ma non credo, o sta imparando a giocare come Agata. Già! Agata ed i suoi occhi. Quello sguardo ancora rimaneva in me con il significato intrinseco che temevo di comprendere. Vedremo!
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11 years ago
melange erotique,
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Last visit: 4 years ago
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Elena (finalmente il culo!)
Ogni riferimento a luoghi,persone o fatti realmente accaduti è assolutamente reale e riportato fedelmente...;-)Quel pomeriggio,mi trovavo al Poetto (Ca) nella spiaggia di Quartu,avevo parcheggiato l'auto vicino a una fermata dell'autobus ed ero sceso in spiaggia per prendere un po' di sole.L'avevo notata subito e avevo steso l'asciugamano non molto distante...Era una bella signora sui 55 anni,capelli rossi e un bel fisico rotondo;la osservai per un po' di tempo e mi sembrò che lei ricambiasse,ma non essendo sicuro decisi di ritornare verso l'auto per studiare la sua reazione.Giunto sulla strada nei pressi dell'auto,mi voltai notando che anche lei si era vestita,aveva raccolto le sue cose e si era diretta nella mia direzione con l'intenzione di prendere l'autobus.Misi in moto l'auto e con una breve retromarcia mi avvicinai e abbassando il finestrino."Buona sera,le serve un passaggio?""Grazie,ma io devo andare verso Cagliari""Anche io vado a Cagliari,salga che l'accompagno,chissà quanto deve aspettare per l'autobus".Esitò un attimo,poi aprì la portiera e si sedette.Feci rapidamente inversione di marcia e mi diressi veso Cagliari....senza fretta..."Lei abita a Cagliari?""Si in via ***** ma mi può lasciare dove le viene meglio.""Non c'è problema,non allungo molto il tragitto se vuole la posso accompagnare fino a casa.""Non vorrei approfittare""Ma si figuri non mi costa nulla".Cominciammo così una piacevole chiacchierata.Ma non volevo mollare la presa..."Dato che è ancora presto,le andrebbe di fare una passeggiata?""Perchè no...e dove andiamo?""Potremmo andare verso Cala Mosca,le va?"Per me va bene".Si mette bene pensai;e mi diressi verso la scogliera di Cala Mosca.Fermai l'auto in uno spiazzo panoramico sulla scogliera,ma nessuno dei due scese dall'auto.Decisi allora di farmi più audace e allungai una mano sulla sua coscia.Lei non disse niente e lasciò fare.indossava un'abitino leggero e non mi fu difficile arrivare allo slip,lo spostai con le dita e iniziai a massaggiarla."Non ci obbliga nessuno a farlo adesso.""è vero,ma io sono molto eccitato e mi farebbe piacere."Senza aggiungere altro si sfilò lo slip sollevò il vestitino e tolse il reggiseno liberando un bel seno rotondo e sodo...io nel frattempo mi ero liberato del calzoncino e della maglietta:rimanemmo praticamente nudi.L' aiutai a tirare indietro il sedile,lei allargò le gambe,era già bagnata e glielo feci scivolare dentro senza nessuna difficoltà.Iniziai a muovermi lentamente,cercando di trovare il ritmo migliore che le facesse sentire il mio pene il più possibile,lei assecondava i movimenti favorendo la penetrazione, mentre con le mani le palpavo il seno e i capezzoli diventati turgidi.Andammo avanti così per un bel po',poi le chiesi se le andava di girarsi.Acconsentì un po' titubante e appena si voltò ebbi una sorta di tuffo al cuore!!Aveva un culo stupendo! Bello grosso,rotondo e liscio...una meraviglia!!Lo rinfilai nella figa e continuammo il movimento,appena interrotto,alla pecorina;poco dopo però,preso da un irrefrenabile desiderio,provai a sfilarlo e lo puntai deciso sul buco del culo.Lei si girò di scatto!"Che fai?no così no!!""Scusami,pensavo ti piacesse...""Non l'ho mai fatto!""Perchè non provi?...magari ti piace""Ho paura mi faccia male e non l'ho mai voluto provare;pensa che mio marito mi ha promesso una pelliccia se glielo lascio fare,ma gli ho sempre detto di no.Una mia amica che l'ha provato,mi ha raccontato che è superiore...con te però forse proverei;anche perchè mio marito ha un pene notevolmente più grosso del tuo e ho paura mi faccia troppo male.In ogni caso,non lo farei in macchina ma in un letto comodo e magari usando un lubrificante.""Va bene,allora vedremo di organizzarci...ti va di continuare?""si certo".Lo infilai di nuovo nella figa e riprendemmo con il ritmo appena interrotto."posso venirti dentro?""si fai pure...tranquillo"E poco dopo,ebbi un forte orgasmo che la riempì completamente,lo sperma le colava fuori e come lo tolsi sporcammo un po' il sedile dell'auto."Mi spiace"disse cercando di ripulire con un fazzoletto."non fa niente,non preoccuparti."Ci rivestimmo e ripartimmo verso la città.Arrivati dove mi aveva indicato,nei pressi di casa sua,ci salutammo non senza prendere un'appuntamento per rivederci...C'incontrammo ancora un paio di volte,sempre in auto,poi finalmente lei mi comunicò che una sua amica le poteva lasciare le chiavi di una villetta sulla litoranea e che potevamo andarci un paio di giorni dopo.Non era certo la prima la volta che facevo sesso anale con una donna,ma l'idea di farlo con una donna più grande di me e che per giunta non l'aveva mai fatto prima,mi faceva uscire di testa!...non stavo più nella pelle,o meglio...nelle mutande!!!Arrivò finalmente il giorno fatidico.Passai a prenderla e ci dirigemmo verso la destinazione lungo la litoranea.Di solito lei era una donna piuttosto compassata,non fredda,ma direi molto misurata sia nei movimenti che nel linguaggio,quella volta invece era piuttosto allegra e affabile,probabilmente l'idea di fare una nuova esperienza l'eccitava molto.Giungemmo così a destinazione e dopo aver trafficato un po' con le chiavi,riuscimmo a entrare nella villetta.Giusto il tempo di ambientarci e individuata la camera da letto ci sistemammo spogliandoci quasi subito."hai portato il lubrificante?""Si ma aspetta un'attimo,prima voglio farti una cosa.Girati e rilassati".Lei si voltò e ancora una volta potei ammirare il suo splendido culo,le divaricai delicatamente le natiche e cominciai a inumidirlo con la lingua,man mano che procedevo gliela infilavo sempre di più,lei pareva gradire e il buco sembrava abbastanza cedevole,segno che era abbastanza rilassata e tranquilla.Dopo qualche minuto di questo "massaggio" mi staccai e questa volta fu lei a prendere l'iniziativa."Lascia fare a me".Prese in mano il cazzo diventato ormai durissimo e spremette un po' il tubetto del lubrificante spalmandolo con cura prima sulla testa e poi lungo l'asta fino alla base,poi ne spremette un'altro po' sul dito e se lo passo sul buco già un po' dilatato dalla mia lingua non tralasciando di infilarlo il più possibile."Mi raccomando...fai piano...""Stai tranquilla e se ti fa male dimmelo che mi fermo..."Appoggiai la testa sul buco e iniziai a spingere molto lentamente,sentii una discreta resistenza,ma poi con un po' più di decisione entrò.Lei ebbe un piccolo sussulto.Lo affondai lentamente senza infilarlo tutto,fermandomi a metà dell'asta..."Elena tutto bene?come va?""Mmmm...benissimo""Ora te lo infilo tutto""Va bene...fai pure"E con una spinta lenta ma decisa lo infilai fino alle palle,lei emise un piccolo gemito di piacere e io cominciai a muovermi alternando la penetrazione con spinte lente a metà dell'asta ad altre complete."Elena,ti piace?""Si molto...stupendo,lo sento moltissimo!""Se vuoi spingo più forte""Si dai prova..."E iniziai così a spingere in profondità aumentando velocità e ritmo tanto che i colpi,che erano sempre più forti,facevano cigolare il letto.Lei emetteva gemiti continui sempre più forti,il cazzo era al massimo dell'erezione e mi sembrava dovesse esplodere da un momento all'altro,il suo culo era stretto al punto giusto e mi procurava un piacere in continua ascesa."Elena vengooooo!""Siiiiiiiiiii vieni!!"E mentre le venivo dentro,anche lei ebbe un'orgasmo quasi incontenibile,sentivo il suo sfintere stringere il mio cazzo con pulsazioni ripetute e forti...un piacere indescrivibile.......Restammo attaccati per un po',poi lo sfilai e ci stendemmo per rilassarci,lei accese una sigaretta e disse."Non credevo di provare un piacere così,la mia amica aveva ragione...è un piacere diverso ma intenso...e comunque ti ringrazio sei stato delicato,non ho sentito nessun dolore...""Grazie a te Elena,tu sei stupenda e il tuo culo è magnifico sotto ogni punto di vista".
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10 years ago
coppiaca60,
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Last visit: 7 years ago
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una sera....
non è un racconto di fantasia.....è passato qualche anno ormai ma quella sera ce la ricordiamo molto bene :) come se fosse ieri...ci trovavamo in vacanza a riccione con una coppia amica, una sera dopo cena io e la mia ragazza decidemmo di fare un giro per la città, anche perchè eravamo soli, lìaltra coppia era in albergo perchè avendo bimbi piccoli.....passammo un paio d'ore girovagando qua e la, poi ad un tratto vidi una locandina di un noto locale privè della zona... quasi eccitato e su di giri, proposi a sabry di andarci. Lei mi guardò e mi chiese, scusa ma come mai vuoi andare in quel locale? IO: bè magari per una serata diversa, strana, io e te... magari ci chiudiamo in qualche stanza e ci lasciamo andare soli soli :) . L'idea era buona e vedevo che sabry di no, netto, ancora non lo aveva detto. OK cis sto!!! ma solo e soltanto noi due, ma poi mi spiegò, che cosa sarebbe sto locale? Strada facendo gli spiegai meglio cos'era un privè ma in realtà tiravo ad indovinare, perchè non ci ero mai stato!!! Lei si insospettì e a dir la verità si era un po agitata. Dai metti che ci vede qualcuno che ci conosce, pensa che figura di merda :) ... ma dai chi vuoi che ci sia.... e su!!! tanto entriamo e ci buttiamo in qualche stanza scura, così non ci riconosce nessuno !!! vaè ormai.... :)arrivammo in questo locale, molto carino, ricordo. Piscine bel bar, ci accolse una bella ragazza, facemmo una tessera ed entrammo... l'atmosfera era molto tranquilla, sobria e pochissima gente, erano le 23:00. Ci si avvicinò la ragazza dicendo: è la prima volta? Si !!! allora ci fece fare un giro... carino, belle stanze, in alcune erano già all'opera!! :) Ci incuriosì una stanza molto buia con dei buchi sulle pareti. Pensavo a qualcosa del tipo, vedo/non vedo e allora chiesi a Sabry se dopo il giro, magari entravamo in quella stanza... lei mi disse OK ed entrati... iniziammo a farci un po di coccole... lei la sentivo fredda e sinceramente vedevo che era presa ad osservare quei buchi in maniera insistente. Continuava a dire: pensa se ci vede un conoscente, la figura di merda... dai andiamo via.... ed io preso un po dall'eccitazione iniziai a toccarla in figa... Era secca, e lei molto restia... dai lasciati andare Sabry, chiudi gli occhi... facciamo questa esperienza.... piano piano, addolcita dalle parole e dalle carezze, si lasciò andare... iniziai a massaggiare il suo corpo, toccarlo e rilassarlo, poi con le dita iniziai con la figa, adesso più umida :) BENE!!! continuai a toccare e fare ditalini, poi iniziai a leccare la sua splendida figa che si faceva sempre più umida... era fatta!!!! ad un tratto dissi, dai, sabry pensa se qualcuno ci osserva e si masturba... la cosa vedevo e sentivo che la eccitava molto.... inziammo una bella e seusualissima scopata, in verità da quei buchi non si vedeva nulla.... la girai a pecorina e mentre la penetravo sentivo colare la figa... ad un tratto mentre era a pecora dal buco esce un cazzo di dimensioni disumane :) mai visto, sporgeva dal buco di 20 cm penso!!! lei ancora non lo aveva visto oppure faceva finta!!! ad un tratto presa dall'estasi mi disse: hai visto che roba quello... ed io: certo, ti piacerebbe vero? porca!! lei mi disse magari? ma solo toccarlo.... ci avvicinammo a quel buco e sabry sfiorò il cazzo con le mani... ricordo che il mio cazzo stava scoppiando e la troia se ne era accorta!!! iniziò a segarlo, prima piano poi con più foga... ad un tratto con mio stupore ci appoggiò la punta della lingua ed io tolsi il cazzo dalla figa e lo misi in culo!!! gli dissi che era una troia, una gran troia e poi quasi per gioco, convinto che non lo avesse mai fatto, gli dissi: lo vorresti in figa è troia... due cazzi, si voglio due cazzi!!! rimasi di merda!!! la mia sabry che santa non era mai stata, di colpo era diventata una troia devastante!!! feci per fare entrare il tizio dentro, stupore: un ragazzo, appena vent'enne!!! carino e ben curato... Sabry si presentò ma in due secondi gli fece mettere il preservativo e iniziò a leccarglielo MAI VISTA UNA COSA SIMILE :) era tutta sudata, la figa che colava aveva sporcato tutta la carta del divano, aveva fatto un lago!!! poi gli disse, mettilo dentro ma fai piano perchè è enorme.... lui preso dalla foga lo infilò subito, un cazzo mai visto, sprofondò nella sua fica larga... lei mi pompava in bocca e urlava a denti stretti, il ragazzo purtroppo durò due minuti e riempì di sperma la sua schiena, si pulì e Sabrina quasi incazzata gli disse, bellissimo arnese, ma fai più pratica... insomma avevo in casa una troia :) da li ci vestimmo e tornammo in albergo, scopammo per ore ... da quel giorno, ogni tanto, quando possiamo ci piace divertirci :) grazie amore mio!!!
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10 years ago
coppia6873,
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lungo il fiume
Percorrendo su è giù il canale in sella ad una moto d'acqua, in compagnia di chi la stava guidando in quelle acrobatiche evoluzioni, G. pareva non preoccuparsi minimamente della propria condizione di assoluta nudità, ben consapevole di quanto tutto ciò avrebbe di sicuro inciso nei pensieri del rispettivo compagno motivandone le più contrastanti elucubrazioni mentali.
Pur trovandosi in un luogo in cui il naturismo veniva tollerato, molte erano le altre persone che non lo praticavano, in particolar modo sull'altro lato del corso d'acqua dalla cui sponda la visione di G. non poteva di certo passare del tutto inosservata.
Eccitatissima non aveva esitato ad accettare l'invito della persona assieme alla quale si stava accompagnando in quel modo, incurante di offrirsi integralmente al contatto epidermico generato ad ogni sobbalzo del natante sulla superficie.
Le fantasie più estreme iniziarono a prendere corpo nella mente del compagno di lei, facendogliela immaginare mentre, allontanandosi sempre più oltre un'ansa del fiume, andava scomparendo dalla sua vista in compagnia di quell'individuo.
Reprimendo l'istinto di volersi a propria volta dirigere in quella direzione, ben sapendo che gli sarebbe stato in ogni caso impossibile poterli raggiungere, ulteriori fantasmi iniziarono ad invaderne i pensieri già assumendo forme non dissimili da quella realtà.
All'approdo sulla riva G. non aveva opposto alcuna obiezione, come neppure all'ulteriore invito di lasciarsi guidare dall'uomo verso la fitta boscaglia, per nulla infastidita dal palese desiderio che volesse approfittare di quella sua esuberante disponibilità.
A quel punto non sarebbe stato per lui molto difficile comprendere che non avrebbe incontrato eccessive resistenze che potessero contrastarlo in ciò che voleva, anche se incredulo che una donna come lei fosse disponibile nel concedersi in maniera così inaspettata.
Il compagno di G. se la immaginava sovrastata dalla mole dell'occasionale amante intento a penetrarla come in molti avrebbero desiderato, percorrendone l'intimo canale con la medesima velocità esercitata poco prima sull'acqua, invadendola con impunita soddisfazione sino a colmarne le viscere al culminare di un orgasmo reciproco.
Solo vedendoli ricomparire dall'ansa del fiume il compagno di lei poté attenuare il proprio ineludibile tormento, cercando di mascherare il morboso desiderio di voler apprendere direttamente dalle labbra di lei quanto fosse avvenuto lontano dalla portata della sua vista, sicuro che non gli avrebbe celato il benché minimo dettaglio di quel fugace incontro.
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8 years ago
gloria1951,
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Sergio e Barbara
Una delle serate più belle che mi ricordi l’ho passata con Sergio e Barbara, una coppia di Asti che mi ha contattato su un portale di incontri… e’ stata una di quelle serate “toccata e fuga” nel senso che sono serate che si condividono solo una volta ma davvero molto piacevole.
Ci siamo incontrati in un locale vicino casa loro per vederci di persona e scambiare quattro chiacchiere. Erano una bella coppia, affiatata e solida che aveva ben in mente che si trattava di un gioco e che tale doveva rimanere…mi ha colpito molto come, avere un terzo tra di loro, facesse parte del loro modo di vivere la coppia visto che avevano avuto numerose esperienze.
Barbara è una donna piacente, niente di speciale, ma con una luce negli occhi che ti fa pensare “questa deve essere davvero una porca…” ed in effetti mi pare di poter dire “avevo ragione”!
Dopo esserci conosciuti e valutato il feeling reciproco, ci siamo trasferiti nella loro macchina, una monovolume bella spaziosa. Io sono salito dietro con lei e già fuori dal parcheggio, mentre Sergio guidava, Barbara ha cominciato la sua esplorazione… si è direttamente rivolta verso il mio cazzo che nel frattempo pregustando il divertimento si era già messo sull’attenti… mi sfilò i pantaloni e cominciò a succhiarlo dapprima lenta ed appassionata poi con un avidità ed una foga che pensavo me lo staccasse…era davvero favolosa… da par mio le sollevai il vestito (leggerissimo nonostante fosse novembre…zoccola!) le scoprii il culo e calate le mutandine cominciai ad accarezzarla ed incitarla… Sergio mi aveva preventivamente detto che a lei piaceva moltissimo essere leccata quindi mi posizionai sotto di lei per un succoso 69… il tutto “on the road”…non voglio immaginare la faccia degli altri automobilisti che ci hanno sorpassato/incrociato…
Sotto di lei, leccandole quella bella ficona rasata mi sentivo in paradiso…leccarla era un piacere: aveva le grandi labbra molto sviluppate e carnose… ed un profumo inebriante che davvero mi faceva perdere la testa… Barbara mugolava come una forsennata…aveva la fica in fiamme e la bocca piena di cazzo… si contorceva di piacere e di voglia… per “calmarla” le infilai un dito nel culo che, senza alcuna sorpresa trovai già spalancato, e di colpo venne…
in maniera densa ed abbondante… mi riempì la bocca di umori caldi e profumati…caldi e intensi… intanto continuava a succhiarmelo e ad ansimare chiamando il marito e dicendogli “guarda che porca che sono…hai sposato una troia…”
Sergio annuiva soddisfatto e intanto guidava, fino a che non ci siamo fermati in un radura sul bordo di un fiume… un paesaggio bellissimo ma un pò tetro… se ci fosse stato qualche malintenzionato sarebbero stati “volatili per diabetici” ma ormai eravamo in ballo e tanto valeva ballare…
Fermati nella radura Sergio scese, e con mia sorpresa si tirò fuori il cazzo dai pantaloni e tirandola per i capelli spinse Barbara sul suo cazzo, che devo dire era di dimensioni notevoli… Pur sorpreso io mi infilai un profilattico e dopo averle lubrificato per bene il culetto la inculai in un sol colpo…Barbara sussultò e poi girandosi, con una faccia da vera zoccola mi disse “Ah, monello…vuoi spaccarmi il culo…”…di rimando Sergio rispose “ce l’hai già sfondato…puttana”… che dire se non CHE MERAVIGLIA… sono una coppia eccezionale…
La serata proseguì allegramente, tra inculate, doppie penetrazioni e succosi pompini, arte in cui Barbara è maestra fino a che entrambi non le sborrammo sul viso e sulle tette…
Quando ci rivestimmo, Sergio e barbara si scambiarono un lungo bacio, pieno di affetto e di passione.
Mi riportarono alla mia macchina dove ci salutammo calorosamente.
Non ci siamo più rivisti, peccato, ma va bene così… è il loro modo di vivere il rapporto ed io lo rispetto. Sergio alla fine, non è un cuckold.. è solo uno che ha una moglie parecchio zoccola e che ha avuto l’intelligenza e l’apertura mentale di assecondarla piuttosto che limitarla…anche perchè una così le corna gliele faceva lo stesso, almeno così si divertono entrambi!
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11 years ago
Hector_1978,
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LA DOPPIA VITA DI UNA CASALINGA III
Ricordate il mio massaggiatore? ( se così non fosse rileggete “ la doppia vita di una casalinga II” ).
Bene, dopo pochi giorni ci chiamò, per dirci che aveva voglia di vederci ancora prima di ripartire per la sua città. Mi fece però, una richiesta particolare: presentarmi all’appuntamento senza mutandine.
Lungo la strada che ci portava in città, devo ammettere che ero un po’ imbarazzata e indecisa se togliermi o meno le mutandine. Poi però mi sono fatta coraggio e, sotto una galleria, ho sfilato lentamente il mio perizoma rosso.
Lui ci stava aspettando seduto sul muretto del lungomare, rilassato e tranquillo. Indossava un paio di jeans e una camicia chiara che faceva risaltare la sua abbronzatura. Ci salutammo con un bacio sulla guancia e decidemmo di cercare un bar tranquillo per un caffè. Io avevo indossato un vestito rosso molto leggero, con una profonda scollatura e dei sandali neri col tacco che mettevano in mostra le mie gambe e le mie caviglie sottili. Mio marito sembrava a suo agio, anche se sapeva che io sotto non indossavo nulla. Il nostro amico volle sapere se avevo esaudito la sua richiesta e io ammisi che la mia fica era praticamente all’aria sotto il sottile velo del vestito. Trovammo con difficoltà un bar con un tavolino libero ma, ci rendemmo conto ben presto che lì non potevamo certo andare oltre il caffè. La mia eccitazione era alle stelle, solo noi tre sapevamo cosa stava succedendo, mentre tutto intorno a noi scorreva normalmente. Entrambi infilarono le mani sotto il tavolino e mi accarezzarono lievemente le cosce. Non riuscivo a vedere, ma potevo immaginare che, come me, anche loro si stavano eccitando da morire e, riuscivo quasi a vedere i loro cazzi gonfi. Dopo il caffè decidemmo di farci una passeggiata sul viale pieno di gente, wow, che splendida sensazione….. ero la fonte del loro desiderio. Mi volevano tantissimo ma non avevamo modo di soddisfare i nostri desideri nascosti.
Poi l’idea: la macchina!! Perché no, era l’unico posto più appartato che potevamo trovare. Luca salì alla guida e io e l’altro ci sedemmo sul sedile posteriore. Mentre la macchina lentamente ci trasportava tra le vie affollate della città, il mio massaggiatore volle avere la prova del suo ordine eseguito e mi infilò la mano sotto la gonna. Io ero già così bagnata che lui mi fece un sorriso accattivante e mi infilò un dito nella fica per dimostrarmi la sua riconoscenza. Poi si abbassò e continuò il suo splendido lavoro con la sua calda lingua. La sua saliva mista ai miei umori mi invase poi la bocca e, noncuranti dei passanti che avrebbero visto tutto, gli sbottonai i pantaloni, mentre mio marito ci guardava dallo specchietto retrovisore.
Il suo cazzo duro stava per esplodere ma non prima di averlo assaggiato e leccato per bene. Poi con una manovra alquanto scomoda mi sedetti su di lui, facendomi penetrare fino in fondo. E mentre il suo dito si infilava nel mio culo con gentilezza, io venni urlando e gemendo senza pudore. Come nulla fosse accaduto poi, la macchina si fermò sul ciglio della strada e ci salutammo come se fossimo stati ad una cena tra amici. Lui riprese la sua strada e io e Luca non vedevamo l’ora di tornare a casa. Eravamo ancora così eccitati e vogliosi che non abbiamo fatto in tempo ad arrivare in camera ma, sul tavolo della cucina abbiamo avuto uno dei più belli orgasmi della nostra vita matrimoniale.
Una casalinga soddisfatta
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9 years ago
stor,
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esibizione
Limitatamente alla ristrettissima cerchia di amici più intimi, unici depositari della segreta passione che induce ad insospettabili esibizioni, secondo metodologie molto ben collaudate, non costituisce ormai da tempo una novità in senso assoluto la loro partecipazione mentre viene dato seguito ad ogni nuovo convegno nel quale mi espongo apparentemente priva di ogni possibile forma di inibizione.
L'essere immortalata in tali frangenti, mentre divengo espressione latente dell'occulta propensione a rivelare quanto di norma è celato, sarà ulteriore motivo di stimolo per le mentali elucubrazioni del mio stesso compagno, attraverso le quali a propria volta non sa esimersi dal contenere emotività congetturali a poter sviluppare in lui vibranti passioni nell'istante medesimo in cui diverrò oggetto di altri palesi consensi.
Traslando tutto ciò per trame fantastiche, che in seguito verranno condivise ampiamente senza alcun pregiudizio, prendono forma le oniriche situazioni nelle quali potrò muovermi divenendone l'assoluta protagonista, anche con l'ausilio dei mie due amici senili e complici a loro volta di regie capaci di poter dare luogo ad ogni forma di inusuale confronto.
Il tratto di una penna su un foglio andrà a descrivere ciò che avverrà, unitamente ad immagini che ne diverranno il complemento adeguato, rendendo ancor più stimolante il coinvolgere ogni singolo attore ad interpretare il ruolo preciso di una parte ad esso assegnata.
In una tale dimensione non troveranno mai spazio gelosie di alcun genere, come neppure saranno posti ostacoli che possano instaurare pregiudizi nei confronti di alcuno che possano impedire l'avvicinarmi durante tali occasioni, come mai si potrebbe altrimenti verificare in una condizione più reale.
Liberata così da ogni altro orpello, che possa occultare una visione integrale di me, apparirò nella mia nudità più assoluta, lasciando che mi si possa guardare come non avverrebbe oltre un tale contesto.
In alcuni casi alquanto limitati, e solo a determinate condizioni, è stato ulteriormente ampliato l'accesso agli esclusivi convegni, ammettendo altri individui a prendervi parte, e lasciando che possano occasionalmente ritrarmi usufruendo a loro volta di una più che totale compartecipazione, emulando in tal senso quanto sono avvezza a concedere per il tramite di simili rituali.
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9 years ago
gloria1951,
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Graziella
Graziella..."Non dirmi che sei innamorata?!!"...Un sorriso e un certo rossore sulle sue guanciotte rotonde,mi fecero capire che forse l'avevo azzeccata!!Graziella era quel tipo di donna che spesso viene definita"di buon cuore"da chi è sempre in caccia di sesso,purtroppo però,non era una grande bellezza.Alta 180,spalle larghe,seno e cosce gossi,niente curve e pettinatura inesistente.Di viso non era brutta,ma non aveva certo l'espressione di una donna sensuale,direi piuttosto di una bambinotta un po' troppo cresciuta nonostante i suoi 37 anni.La sua "specialità",manco a dirlo,erano i rapporti orali!!Si perchè,poveretta,non trovava mai nessuno disposto a scoparla...solo pompini!!Comunque,era sempre disponibile per chi ne avesse bisogno,bastava una telefonata e lei si faceva trovare.Quel giorno mi aveva detto di essere un po' impegnata,ma dopo una piccola insistenza da parte mia aveva accettato."va bene..però dobbiamo fare in fretta..perchè alle 17 ho un'appuntamento!!".Devo confessare che la fretta,specie nel sesso,non è la cosa che preferisco,mi piacciono le cose fatte con calma.Essendo poi un irriducibile curioso.Decisi quindi di accantonare momentaneamente il sesso e di farmi raccontare cosa le stava succedendo..."Sai ho conosciuto un bel tipo,mi piace da morire...""e chi è,raccontami un po',sei sicura che sia un tipo a posto?fai attenzione,guarda che in giro è pieno di stronzi!come l'hai conosciuto?""No tranquillo,pensa che è un finanziere,non è di queste parti è di una città vicino Napoli,l'ho conosciuto in un bar vicino casa...".Interrompe il racconto per rispondere al telefono."è lui"mi dice mentre sorride e le brillano gli occhi...Sento una voce maschile al telefono con un forte accento campano.Le dice di ricordarsi l'appuntamento delle17 e che vuole farle assaggiare un gelato a tre gusti....Lei ridacchia e gli risponde di non preoccuparsi che ci sarà! e poi chiude la telefonata..."Cos'è sta storia del "gelato a tre gusti?".Lei sorride tra l'imbarazzato e il furbetto e risponde:"Vuole farmi tutto...l'altro giorno abbiamo provato nel culo e mi fa ancora male...mi brucia molto...il giorno dopo non riuscivo nemmeno a sedermi"."Eccheccavolo!!",le dico io,"ma come l'avete fatto?non ha usato un lubrificante?che cazzo ha questo qui?"."No,non ha usato niente e ha un cazzo enorme,non l'ha tolto finchè non è venuto,ma lo volevo e l'ho lasciato fare anche se mi ha fatto un male cane,oggi mi vuole scopare anche davanti e vuole venirmi in bocca"."ho capito,hai un bel programma per stasera,ma a questo punto mi è venuto duro...che ne dici?".Senza farsi pregare mi slaccia la patta e lo tira fuori,è già in tiro,in un attimo se lo ingoia come se niente fosse e inizia a succhiare mentre con la mano mi massaggia le palle."Non sarà come quello del tuo amico...ma vedo che ti piace lo stesso".Lei con la bocca impegnata annuisce e aumenta il ritmo...Non è facile farmi venire con la bocca ma i suoi racconti ricchi di particolari,mi hanno fatto eccitare parecchio e dopo qualche minuto le vengo in bocca;lei non si tira indietro e ingoia tutto.Lo tira fuori talmente pulito che non c'è bisogno nemmeno del fazzoletto..."Devo scappare è già tardi,mi stà aspettando!!""Ok ciao e grazie,sei sempre bravissima".La faccio scendere dall'auto dove mi indica Lei e mentre mi saluta le chiedo:"Un'ultima cosa Graziella,mah..vi baciate col tuo amico?"lei sorride e annuisce..."Ciao divertitevi...!"
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10 years ago
coppiaca60,
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La statua di creta
A volte capita che l'anziano amico, per il quale mi presto a fargli da modella, mi chieda di posare anche per qualche altro artista, e così mi sono offerta ad uno scultore affinché potesse trarre a propria volta ispirazioni realizzando un'opera la cui rappresentazione prevedeva neanche a dirlo la nudità integrale.
Non nego quanto divengano stimolanti tali forme di esibizione, soprattutto già sapendo quanto tutto ciò creerà nel mio compagno altrettante ipotesi di ineludibili turbamenti sapendomi esposta in simile maniera di fronte ad una persona che beneficerà di una visione così assoluta.
Innescando nel contempo moti di morbosa gelosia, immaginandomi in fantasiose situazioni nelle quali mi verranno manifestate altre libidinose proposte alle quali maliziosamente aderire, cedendo senza pregiudizio alcuno alle lusinghe di occasionali estimatori, verrò nel contempo trasformata in una accessibile preda disposta a concedersi in maniera insospettata ad ogni amante, superando qualsiasi remora o forma di pregiudizio.
Posati gli strumenti del proprio lavoro, con le mani ancora unte del materiale utilizzato per plasmare le statuarie forme che stava componendo, eccolo ora sul mio corpo, subito intriso della medesima sostanza, quasi a voler saggiare perimetrali contorni attraverso un contatto ancor più materiale.
Non posso che lasciarlo libero di fare ciò che vuole, studiando metafisiche linearità, compiaciuto nella verifica di come risponda con immediatezza mentre, percorrendomi così integralmente, non opponga alcuna resistenza protendendomi a che possa compiere tutto ciò che desidera.
Il contatto con le ruvide mani, procurandomi subitanee sensazioni di irrazionale piacere, mi conducono all'abbandono totale dei freni inibitori, esortandolo a stritolarmi ancor più i seni rendendo ben turgida la rigidità dei capezzoli.
Ormai del tutto fuori controllo una risata di nervoso compiacimento accompagna l'incitazione a prendermi senza più anteporre confini che possano impedire ogni altra forma di abusante prevaricazione.
Poco importa che abbia quasi il doppio degli anni delle statuarie forme che sta plasmando se, una volta introdottomi in corpo il suo pene grinzoso, saprà come muoverlo percorrendomi sino allo spasimo estremo.
Mi sciolgo mollemente come la creta manipolata mentre, sbattuta con foga inaudita, mi accingo a ricevere l'esplosione fragorosa alla quale rispondere con altrettante ovazioni, come solo nella silenziosa vastità dello studio possono riecheggiare, tra le altre immobili statue poste quali mute testimoni di un tale misfatto.
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9 years ago
gloria1951,
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La dietologa 3
La dietologa 3
nell'ultima visita avevamo scoperto le carte senza però arrivare alla fine della partita che si è interrotta sul più bello con un picco di emozioni: l'appuntamento successivo una paziente (amica), aveva bussato alla porta proprio mentre io le stavo spruzzando sul mento e una volta rivestiti velocemente e riassettati in modo frenetico non ci siamo accorti che la dottoressa portava uno schizzo a modi spilla sul bavero del grembiule. Cosa subito rilevata dalla paziente amica che nell'uscire si è girata e mi ha lanciato un'occhiata con sorriso per dirmi (è roba tua?) .
Dopo essermi allontanato ho pensato di scriverle un sms per avvisarla dell'inconveniente, ma la risposta fu come di consueto una sorpresa: “ ma quanta ne hai fatta, erano due gli schizzi sul grembiule, prontamente rimossi con un dito dalla mia amica, ah ah ah”.
Dentro di me mi sono chiesto quali potessero essere i loro dialoghi, e la cosa mi attizzava abbastanza.
Qualche giorno dopo ci siamo visti nella pausa pranzo e uscendo in macchina verso una stradina di campagna lei dotata di autoreggenti molto sfacciate ( da seduta in auto spuntavano dalla gonna) prendeva una posizione strana: mi proponeva il lato b. tenendo una ginocchio sul sedile e guardando verso il finestrino Io che sono sempre stato per la quantità ho preso subito il prodotto sul banco senza visionare l'altra merce. Un culo notevole, una schiena scoperta in un lampo, sganciata la sottana avevo una tigre a 4 zampe. Dopo averle passato una mano da dietro nel solco delle gambe e averle massaggiato la fregna mi accorgevo che cominciava a rilasciare qualche liquido dalle labbra grosse carnose e francamente piuttosto slabbrate.
Tuttavia avevo di fronte un bel culo che pensavo di perforare in qualche modo, viste le mie dimensioni. Dopo aver lavorato sulla sua spacca di mano e cappella ( lo strisciavo su e giù con soste sul bottone dell'ano) iniziavo la penetrazione in fica con sommo godimento di entrambi. Mi allungavo a mungerla da dietro, ha dei capezzoli pronunciati e scuri facendole arrivare in gola la mia verga. Dopo due scatti incontrollati ha aperto i boccaporti facendo fuoriuscire un rigagnolo che le scendeva all'interno coscia. A quel punto le mie palle emettevano il classico rumore di carne contro carne bagnata, l'ho sbattuta fino al mio cedimento. Infatti si era mescolata la foga del sesso con una piccola dolia dei coglioni che venivano sistematicamente schiacciati ad ogni colpo; ad un certo punto la seconda (il dolore) ha battuto la prima (la foga) e ho deciso di terminare con un abbondante sborrata sull'ano. Lei compiaciuta ,perchè le avevo rasato di sborra il culo, mi disse:” adesso tocca a me!” . E a quel punto ho capito la sua potenza femminile. dopo un piccolo scoramento, anche perchè avevo i coglioni gonfi e doloranti, non sapevo come avrei potuto chiavarla ancora; mi sdraiava sul sedile e iniziava a leccarmi a tutta lingua ( a modi cucchiaio) la verga , le palle, e poi l'ano quest'ultimo per circa 20 minuti, fino a farmi rizzare prepotentemente l'uccello. Con l'uccello duro ma consapevole della macchina da guerra che avevo davanti ho giocato tutta la mia esperienza. Abbiamo cambiato posizione e le ho leccato l'impossibile fino a ritrovarmi con una mano che divideva l'indice e il medio nel culo e l'anulare e il mignolo nella figa, con il pollice che faceva da fine corsa. Lei girata a culo in su, assomigliava a un vulcano erutante liquido dal gradevole aroma, probabilmente frutto di un ampia lavanda interna. A quel punto ho proseguito fino al segnale che aspettavo senza tradire i miei piani di contrattacco: ”INCULAMI !!!”. era la parola d'ordine che aspettavo. Li si era ribaltata la situazione di prima: lei presa dalla foga non ha pensato a cosa sarebbe andata in contro. Ho proseguito ulteriormente la mia opera di mano fino a quando cominciava a spazientirsi: “ INCULAMI BASTARDO!!” a quel punto son sceso in campo e le ho indirizzato forzando la cappella sull'orifizio (ho l'uccello conformato leggermente a banana) e sono entrato per pochi millimetri per tastare il “terreno”. Si dilatava ma arrivava fino a un certo punto permettendo di entrare per circa 1 cm. Poi ha iniziato: “ nonononono! É troppo grosso, nononono!!!! non riesco a riceverlo!!! noooooooooo non ho mai preso un cazzo così non riesco!!!!!!! io fermo ma senza indietreggiare aspettavo indicazioni e speravo che si rilassasse. Lei con la testa china verso il basso si è schiarita più volte la gola, ha deglutito più volte, con dei profondi respiri e mia ha detto a voce bassa: “ non ci riesco.”, “ non ce la faccio”, “ho paura del male”, poi per stemperare la situazione ha cambiato tono ed a voce più decisa mia ha detto: “ MA CHE CAZZO HAI ?!” prosegue
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8 years ago
zap67,
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La mia Africa (in african tours)
A suggello della permanenza a Johannesburg quale miglior regalo che il concedersi una ritemprante seduta presso il centro benessere dell'albergo dove alloggiavo. Ho già descritto del tempo impiegato nella cura del corpo per mantenere quel tono fisico capace di poter destare interesse generando ancora ammirati consensi in chi notandomi finisce sovente con il manifestare anche il proprio eloquente riscontro a dispetto della mia età. Non esiste luogo dove possa rinunciare del tutto a tali pratiche anche quando, lontana dalle quotidiane abitudini, riesco comunque a coniugare simili trattamenti adeguandoli alle circostanze del momento. In attesa che l'estetista sopraggiungesse per dare decorso ad un massaggio rilassante, adagiata sull'etnico futon in paglia di riso osservavo riflettersi da uno specchio frontale i manifesto pubblicitario del loco che, trovandomi posta in quella particolare condizione, finì con lo stimolare recondite fantasie dando origine all'evocazione di altri ben più trasgressivi pensieri. Mi ero auto convinta a quel trattamento ulteriore audacemente incentivata anche dal fatto che a percorrermi l'epidermide sarebbero state le agili mani di una persona del luogo in cui ci trovavamo, alla quale mi sarei volentieri affidata accettandone le cure integrali. Ora che, già predisposta nella nudità più assoluta, attendevo che si compisse un simile rituale, mi era difficile reprimere l'istintiva emozione generata da quel genere di particolare confronto. In totale abbandono offrii la mia candida epidermide alle cure dell'abile massaggiatore, lasciando che mi venisse cosparso il corpo di oli aromatizzati dall'olfattivo effetto anestetizzante, socchiudendo lo sguardo mentre quelle scurissime dita iniziavano a percorrere magistralmente ogni forma sempre più incline ad incontrollabili fremiti cerebrali. Percossa energicamente sulle natiche, dopo che la pressione dalla schiena era scesa sino alle reni attraversando con altrettanto vigore la spina dorsale sino all'estrema punta del coccige, senza opporre alcuna resistenza, ruotando il bacino, mi lasciai volgere ancor più vulnerabile in posizione supina esposta del tutto alle manuali intemperanze che mi stava imprimendo anche sul pube, sfiorando quel vello che in molti avrebbero voluto raggiungere. Impossessandosi delle caviglie riprese l'energica attività con progressiva efficacia, obbligandomi alla totale resa quando, manipolata all'interno delle cosce, avvertii sensazioni oniriche come fossi circondata dagli stessi guerrieri delle immagini appese alle pareti che, improvvisamente animati ne uscivano furtivi impadronendosi di una preda ormai inerme, sfinita dalla lunga caccia che l'aveva inesorabilmente condotta nella trappola dalla quale non sarebbe più potuta fuggire. Deposte le acuminate lance e gli scudi, liberandosi dei perizomi che ne occultavano l'intimità, iniziarono una danza tribale in grado di stordire, sino a che l'oblio più assoluto mi avvolse, posta a soggiacere arrendevole alla mercé dei neri aggressori più che mai determinati a completare quel sortilegio. La mia candida carne venne degustata avidamente da ognuno di essi che a turno, impadronendosi di ogni mia epidermica nudità, la percorsero con dirompente energia facendola propria negli ambiti orifizi adeguatamente lubrificati, lacerandone ogni inutile resistenza sino allo spasimo estremo. Inseminata nelle viscere, da gelatinose essenze spermatiche, rimasi a lungo sensoriale prigioniera delle tribali rivalse che in passato ne avevano proibito le analoghe trasgressioni, sino al nuovo trasferimento oltre quell'oblio inter razziale, per essere nuovamente ricondotta nella realtà di ciò che era stato un onirico orgasmo interiore. Dopo esserne stata consenziente schiava, venni obbligatoriamente destata dall'ipnosi in cui ero sprofondata e nella quale l'oscuro stregone aveva saputo, per un tempo indefinito, tenermi segregata, conducendomi poi al ritorno in quel medesimo corpo lasciato in totale balia di chi aveva saputo così abilmente plasmarlo, generando incontenibili sensazioni emotive. Con il dono floreale ancora intriso nei capelli, in ricordo delle impronte lasciate sull'epidermide, ed indelebilmente impresse ancora nella memoria, rimasi distesa immobile a smaltire le orgiastiche tracce di quelle nere passioni, attendendo che il mio compagno potesse ritrovarmi, ancora del tutto ignaro di ciò che il particolarissimo trattamento aveva originato.
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9 years ago
gloria1951,
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l'appuntamento
Sotto al soprabito il nulla oltre l'assoluta nudità richiestami per recarmi a quell'appuntamento in un luogo dove l'anziano mentore delle mie segrete passioni mi avrebbe mostrato una delle immagini realizzate presso lo studio nel quale, per la prima volta, avevo accettato di posare in maniera integrale acconsentendo a che potesse ritrarmi come desiderava.
Mi eccitava sempre più l'idea di assecondare le senili fantasie dell'interprete di quelle recondite passioni che, da immemorabile tempo, albergavano nella mente in attesa di trovare fertilità adeguate a poter essere riprodotte senza alcuna forma di inibizione apparente, ne di gelosa preoccupazione da parte di chi non si sarebbe opposto a che la materializzazione di audaci giochi potesse trovare appagamento.
Assecondarlo, dominando l'angosciosa preoccupazione di poter essere scoperta nell'esilarante gioco che stavamo condividendo, rientrava in patti enunciati solo attraverso i latenti pensieri che di volta in volta conducevano ad insospettabili situazioni alle quali attenersi senza incertezze.
Nonostante quel luogo fosse stato prescelto con la cura meticolosa che non potessero incombere altre innaturali presenze a poter recepire dell'intimo stato in cui ero posta, anche la sola idea che ciò potesse avvenire, accresceva l'istintivo disagio di trovarmi nella condizione pretesa.
Guardandomi all'intorno lasciai tuttavia che il soprabito si aprisse in maniera sregolata, a dimostrazione palese di essermi attenuta ai voleri dell'anziano estimatore, reprimendo naturali paure di poter essere vista da possibili sguardi lesti nel carpire ciò che andavo fugacemente elargendo.
Se il giovane inserviente del locale dove eravamo seduti avesse anche solo potuto intuire dell'audace trasgressione posta in atto, certamente ne sarebbe rimasto a propria volta estasiato, esprimendo di sicuro anche il proprio ammirato consenso.
Durante la consenziente esibizione, di per se già pregna di intense emozioni, provai ad immaginare cosa sarebbe avvenuto nel caso in cui mi fossi mostrata in maniera ben più totale ed incurante delle probabili conseguenze di quell'audace follia.
Accomiatandomi subito dopo, reggendo la busta contenente la copia che illustrava il modo in cui ero stata ritratta, iniziai a fantasticare di una persona che mi stava seguendo, forse incentivato dal fatto di aver notato la particolarità dell'incontro.
Non che la cosa potesse alterare più di tanto il motivo che stava portando quell'anonimo avventore a percorrere la medesima strada che conduceva nel punto dov'era posteggiata l'auto con la quale mi ero recata al singolare convegno, tuttavia, una volta assieme nell'ascensore dell'immenso parcheggio multi piano, trovandomi sola con la sconosciuta presenza e prendendo atto di un isolamento totale, mi strinsi ancor più nervosamente dentro al soprabito che ancora occultava quella che ritenevo essere ancora una insospettabile condizione.
Neppure la presenza certa delle videocamere contribuivano ad infondere la ragionevole tranquillità ad un fatto che poteva essere normale se non fosse stato che l'individuo, sfilandomi repentinamente la busta tenuta sotto al braccio, la aprì con altrettanta velocità prendendo immediata visione del contenuto che non mancò di commentare aggiungendovi un esplicito consenso.
Apostrofandolo per il gesto inconsulto con il quale mi aveva colta alla sprovvista, ne ottenni invece una ancor più avventata reazione, ritrovandomi sospinta fuori su uno dei pianerottoli della scala deserta, surrealmente senza più alcun contatto con ciò che conoscevo, divenendo preda inerme delle sue bieche intenzioni.
Realizzando di non avere molte altre possibilità di scampo stranamente mi arresi, soccombendo senza lottare all'evidenza dei fatti, lasciando che potesse compiere ciò che voleva, avvertendone l'intrusione oltre l'esile baluardo che divideva il tepore epidermico di una nudità totale dalle ruvide mani pronte a coglierne avidamente le forme.
Carezze diffuse mi attanagliarono il corpo ormai privato di resistenza, ed obbligata alla resa passiva mi concessi ad ogni sorta di abuso non senza provare una innaturale emozione mentre venivo esplorata in ogni dove senza alcuna reticenza.
Le dita parevano già sapere del punto nevralgico attraverso il quale farmi perdere la ragione, insistendo sino a farmi del tutto impazzire di una insospettata eccitazione anche quando il suo pene ne varcò in modo drastico l'intimo anfratto con irruente determinazione, affondando turgidi colpi di maglio che in breve produssero l'orgiastica compartecipazione sensoriale capace di condurre sino ad un ancor più incredibile orgasmo.
Resa all'improvviso dai fatti come fossi perversamente ninfomane, mi adeguai, con l'inconfesso desiderio di replica, alle prevaricanti attenzioni che ancora mi vedevano soccombergli, lasciandomi del tutto denudare, ormai incurante di ciò che stava accadendo, mentre venivo ulteriormente percossa con altrettanta efficacia e rigirata di spalle per essere ancor più abusata attraverso la somministrazione di una sodomia anale, impostami con inesauribile ardore.
Svanito nel nulla come era venuto, mi ricomposi alla meglio, raccogliendo da terra un soprabito sgualcito dai residui dell'improba lotta, barcollando sino al veicolo per ripulirmi come potevo dagli ubriacanti assalti che avevano lasciato tracce indicibili di sensazioni emotive dalle quali ero stata appena pervasa, e che non avrei mancato di descrivere, solo poco più tardi, ed in ogni dettaglio, al mio stesso compagno, certa che ne sarebbe a propria volta impazzito, condividendone in maniera morbosamente partecipe le follie di quegli estremi frangenti come sempre originati dal desiderio di trasgressione.
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9 years ago
gloria1951,
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il bosco incantato
Immobile, come fosse una statua di cera disposta su di un basamento, apparentemente incurante di quella sua nudità osservata a distanza da un'altra presenza che ne prendeva visione, G. si lasciava ritrarre, come le è ormai consuetudine, dall'anziano artista al quale si offriva come modella assecondandolo, con il tempo, anche nelle richieste più inusuali.
Il fatto che durante un frangente talmente particolare potesse aggiungersi anche qualche altra persona, lesta nel saper cogliere l'occasione per assistere al particolarissimo evento, rendeva sempre ogni episodio similare ancor più intrigante di quanto fosse possibile da poter essere ipotizzato a priori.
In fondo G. non era mai eccessivamente disturbata dal pensiero che la si potesse vedere anche nuda, anzi una tale ipotesi ne stimola più che mai i geni reconditi che si traducevano in fantasie poi condivise assieme al proprio compagno, raccontandogli degli accadimenti che le erano occorsi in seguito a ciò, certa che se ne sarebbe eccitato in maniera assai morbosa soprattutto se quelle sconosciute presenze si fossero dimostrate oltremodo inopportune.
Meglio ancora se le oscure entità avessero avuto quelle caratteristiche talmente inusuali dal poter rendere ancora più estremo il confronto, facendo in modo che si potessero determinare situazioni ancor più inverosimili.
In ciò, gli amici esclusivi chiamati ad essere complici dei giochi cerebrali posti in atto, e sovente capaci di trasformarsi in passionali conflitti per i sensi, in cui ogni forma di trasgressione avrebbe potuto ritenersi lecita, ne sarebbero divenuti a loro volta parte integrante, assumendo ruoli in grado di generare in G. tutte quelle emozioni non solo mentali atte a produrre il desiderato piacere.
Onirica ninfa, pronta a soddisfare qualsiasi libidinosa voglia di amanti dalle sembianze più insolite, come in preda ad ipnotica assuefazione che ne avrebbe immobilizzato ogni reattiva capacità di opporre resistenza, eccola distesa sul simulacro di pietra concedersi alle lascive carezze di un pretestuoso occupante del bosco, pronto nel saperne cogliere il delirante abbandono.
Senza poter visualizzare le fattezze di colui che si gode, percorrendola impunemente, l'intera epidermide, ed annebbiata com'è dal sortilegio che le impedisce di poterne individuare le forme che la stanno invadendo, G. , lacerando il silenzio ovattato della foresta, esplode nell'orgasmo che solo quella dimensione incantata può cogliere, accompagnandola verso l'oblio sensoriale di un dissoluto piacere.
1887
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8 years ago
gloria1951,
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in posa
Non è facile posare assieme ad un modello, avvertendone il calore epidermico senza poter celare sensazioni emotive generate dal corpo a contatto con la propria nudità.
Immaginarne la genitale protuberanza divenire all'improvviso oggetto contundente, assumendo dimensione spropositata e pronta a ledere anfratti resi ancor più vulnerabili da una simile condizione.
Nell'impossibilità di potermi del tutto ritrarre, sentendolo approfittarsi del particolare frangente, eccolo lentamente interferire su labbra rese turgide da incontinente passione, rivelando di un'indole
ormai non più tanto segreta.
Colui che immortala l'evento non fa nulla per imporre, con la propria esclusiva presenza, che non possa avere decorso ciò che la natura pretende quale tributo all'istinto.
Scivoloso come un serpente, la cui sommità si va incuneando nello scovato anfratto, scorre ambiguo oltrepassando senza alcuna omertà il dischiuso pertugio alla ricerca di ovattati piaceri.
Dentro di me è un impeto folle che devasta la mente, subito arrendevole al prevaricante dominio che sconquassa ogni possibile resistenza invadendomi sino al cervello.
Inutile trattenere gementi confessioni avvertendo le viscere colmarsi dell'irruente sfogo capace di inseminare sino all'orgasmo più estremo.
Ormai duttile oggetto di piacere, prostrata di fronte all'implacabile persecutore, lambendone ogni residuo di liquido seminale, dichiaro in maniera indelebile l'essere insospettabilmente puttana, come in fondo il mio stesso compagno desidera.
2043
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8 years ago
gloria1951,
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l'artista
Trovandosi completamente nudi davanti ad una persona è possibile che svaniscano contemporaneamente anche tabù ed inibizioni, come avvenuto spogliandomi dei vestiti e lasciandomi ritrarre dall'artista per il quale ho accettato di posare.
Avvertendone le mani senili impadronirsi del corpo, nell'unico intento di farmi assumere le plastiche forme che andrà poi a riprodurre su tela o con la creta, vengo ancora pervasa da fremiti pur sapendo che entrerà in me solo attraverso la mente, come ha già fatto altre innumerevoli volte, estorcendo intime confessioni e fantasie segrete, conducendomi poi a rivelare, in modo ben più disinibito, quello che ancora sarei stata disposta a poter condividere.
In tutto ciò il mio compagno si è dimostrato sin dall'inizio subito complice, a propria volta irresistibilmente attratto dalle morbose elucubrazioni che, eccitandolo sovente in maniera anche molto incongrua, permettono lo svolgimento di alcuni particolari convegni assieme ai pochissimi amici nel contempo aggiuntisi in modo assai discreto ad un simile gioco.
In tale dimensione tutto allora diviene possibile, senza alcun pregiudizio che possa implicare il rifiuto di ciò che avverrà, anche la dove potrebbe apparire impossibile, lasciando che le più insospettabili trame possano trovare il modo di comporsi, generando congiunzioni corporee inimmaginabili in luoghi diversi dalla cerebrale attrazione.
Come fossi distesa sul lettino di un analista emergono desideri e voglie sino a quell'istante represse, lasciando al mio corpo la libertà di ricevere dentro di se forme e misure altrimenti respinte, inebriando chiunque, percorrendomi sino allo spasimo estremo, andrà godendone appieno colmandomi ripetutamente sino all'orgasmo più totale.
Solo raggiunta dove il cervello sa eludere ogni altra reazione epidermica nulla allora rimane impossibile da emulare.
1667
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8 years ago
gloria1951,
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Montebruno
Una volta condotta in un remoto paesino dell'entroterra, e fatta scendere dal piedistallo di un tacco estremo, quindi spogliata da quella esteriorità che sovente mi rende nell'immaginifico collettivo come inaccessibile, è rivelandomi a chi condivide l'indole segreta alla quale pochissimi hanno sino ad ora goduto del privilegio di accedervi, che avverto immediata una sensazione di crescete adrenalina percorrermi per l'intera epidermide, generando convulsi fremiti emozionali nel timore che altre presenze ignote possano assistere a quanto si sta in quell'insospettabile frangente compiendo.
Nel deserto assoluto del luogo ecco all'improvviso apparire, sul piazzale antistante al punto in cui mi trovo esposta in maniera così integrale, la figura di un uomo che di sicuro noterà la vulnerabile condizione nella quale mi ha posta chi mi sta immortalando.
Pochi istanti saranno sufficienti per ultimare quelle audaci riprese consapevole che rimarranno registrate indelebili nella mente anche di chi ha fugacemente intravisto la trasgressiva interpretazione che ho saputo offrire senza inibizione apparente.
Già la mente vagheggia, sulla strada del ritorno, fantasticando di maliziosi incontri nei quali la mia intera epidermide sarebbe stata esplorata da anonime presenze richiamate tra quei vicoli angusti proprio a fronte della insospettabile esibizione.
Questo avrebbe condiviso poi il mio compagno, rimasto in attesa di apprendere degli elementi ulteriori che erano divenuti parte attiva della nuova impresa a cui avevo aderito del tutto partecipe.
1987
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8 years ago
gloria1951,
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in equilibrio
Immagino che possa risultare alquanto difficile per chiunque da accettare a cuor leggero l'eventuale condivisione della rispettiva compagna anche con altri, pur nella voluta complicità di sperimentarne le forti sensazioni emotive che potranno derivare dall'emozionante esperienza di saperla apprezzata da chi ambirebbe possederla in modo integrale.
Ecco allora che a lenire un tal genere di confronti sarà il perfetto equilibrio instaurato con le persone divenute col tempo fidate, senza tuttavia poter reprimere del tutto la cerebrale sofferenza che non potrà mai eludere la consapevolezza che il corpo della propria compagna verrà percorso del pene che andrà a colmarne le viscere sino all'orgasmo.
Irrilevante sarà in ogni caso che ad esserne l'artefice sia un soggetto esteticamente poco attraente, la dove in ogni caso rimarrà colui che andrà beneficiando di quelle forme che si vorrebbero esclusive solo per se medesimi, pur nell'incongrua eccitazione derivante da similari frangenti.
A seguire poi l'essere edotto, in minuzioso dettaglio, di come sarà avvenuto il possesso, in quell'orgia compartecipe e sensoriale che avrà trasformato l'individuo di turno nel focoso protagonista capace di condurre allo spasimo estremo.
Ad ogni nuovo invito sarà acerrimo il sussulto di colui che dovrà rimanere in obbligata attesa del ritorno dall'ulteriore evento di cui già ben si conosce l'epilogo, nell'impotenza complice che potrà essere, in quel surreale frattempo, appagata solo con una spasmodica auto masturbazione.
Similmente è quanto accade nel mio compagno mentre si ritrova costretto ad immaginarsi del rubicondo faccione che l'amico di una mia giovanissima infanzia andrà posizionandosi tra le cosce, degustando quella medesima fessura che nell'adolescenza trascorsa già aveva esplorato con le sue tozze dita, le medesime che la dilateranno nuovamente predisponendomi a ricevere il minuto pene con il quale avevo già in quel tempo ormai lontano giocato con maliziosa curiosità.
Molto diverso accoglierlo adesso in una vagina madida di emozionanti trascorsi, osservandolo mentre si incunea trepidante ed ansioso di poterla percorrere sino alle profondità cervicali a produrre insospettabili orgasmi pur nell'assenza di giganteschi attributi.
Montando a mia volta l'adiposa figura, rivolgendo pensieri a chi aspetta che si vada compiendo un rituale a lui tragico, esortando il mio amante a sconcezze che facciano di me la più sordida delle troie, mi lascerò irrorare di seminali eruzioni, accogliendole voluttuosamente in ogni mio percorribile anfratto.
Posando nuda, a ricordo indelebile dell'avvenuto amplesso epidermico, andrò alla fine ricomponendo la mia intera essenza, certa che nessuno potrebbe mai sospettare quanto possa divenire così insospettabilmente puttana.
1895
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7 years ago
gloria1951,
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mail
Mentre si apprestava a quell'anonimo incontro pensava che fosse stata una vera follia aver accettato l'invito di una persona il cui unico contatto era avvenuto scambiandosi alcune mail.
Eppure, predisposta come le era stato indicato, si recò all'appuntamento seguendo le indicazioni ricevute e presentandosi all'indirizzo in precedenza trasmessole.
L'uomo la accolse con il volto occultato da una maschera, mostrandole subito alcune stampe che la ritraevano, e precedentemente estrapolate dalle immagini presenti sul sito attraverso il quale era avvenuta quell'insolita conoscenza.
Senza molto tergiversare le ordinò in maniera perentoria di togliersi subito il vestito, aggiungendo, con un tono che non ammetteva repliche, che desiderava vederla finalmente anche dal vero tutta nuda.
G., sebbene fosse pervasa da sensazioni di inevitabile imbarazzo, ubbidì, lasciando che l'abito le scivolasse lungo il corpo, restandosene esposta statuariamente di fronte allo sconosciuto in equilibrio sulle elevatissime calzature dal tacco finemente appuntito.
Immobile, mentre veniva accuratamente ispezionata dall'individuo, che girandole attorno ed osservandola con palese soddisfazione raccolse da terra il suo vestito, incrociandone lo sguardo già ne intuiva le ulteriori intenzioni.
Egli, indicandole il divano sul quale andò a sedere, e contemplando ancora compiaciuto l'integrale nudità che aveva di fronte, la esortò ad avvicinarsi per prendere posto sulle proprie ginocchia.
Assecondandolo, quasi fosse stata un automa se non per le movenze sinuose, si dispose in grembo all'uomo, già ben consapevole di quanto l'attendeva, trasalendo comunque al primo contatto epidermico con le sue avide mani che iniziarono a percorrerle l'intera superficie del corpo sospingendosi subito dopo anche verso gli anfratti più intimi.
Al contatto delle dita sulla clitoride, non potendo trattenere un sussulto di inconfessabile eccitazione, ed avvertendone l'efficace manipolazione che la obbligò a rivelare di uno stato emotivo giunto sin troppo repentino al culmine di un convulso piacere, gli si abbandonò docile ed ormai succube di quelle prevaricanti attenzioni.
Senza opporre alcuna resistenza, neppure vedendolo sbottonarsi i pantaloni, si lasciò penetrare, del tutto incapace di poter distogliere lo sguardo dal turgido pene che, incuneandosi nell'alveo già fradicio di passione, prese a percorrerla facilmente con estrema irruenza.
Quando anche l'effluvio spermatico la colmò nelle viscere, procurandole l'orgasmo immediato alla sola idea di come avrebbe più tardi descritto di quella nuova follia al rispettivo compagno, ribadendo la propria segreta indole di insospettabile troia, andò a lambire con golosità voluttuosa il glande dell'uomo, gratificandolo senza ritegno ormai pronta a donargli altre inenarrabili sensazioni.
1925
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7 years ago
gloria1951,
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spiaggia
Distesa su un lettino da spiaggia, avvertendo l'intensità degli sguardi dello sconosciuto individuo che da giorni mi osservava con palese insistenza, già mi immagino ciò che potrebbe anche essere se soltanto egli fosse in grado di poter conoscere la mia recondita indole, da tempo aperta alla condivisioni di giochi proibiti con i pochissimi amici già complici nel mantenere un tale segreto.
Trasportata nell'onirica dimensione dei sensi, dove anche la fantasia più surreale contribuirà a rendere tutto plausibile, ben consapevole della mia esposizione integrale, permettendo il godimento visivo di forme rese di sicuro molto ambite, osservo a mia volta, senza alcuna protervia, lo sconosciuto ammiratore altrettanto scoperto dal baluardo che, amplificando estetici pregiudizi, non indurrebbe ad ipotesi di confronto.
Dirigendosi verso di me, con la pendente protuberanza già eretta nell'esplicita conformazione di volersi fare spazio tra le mie cosce, quasi conoscesse della mia indebolita capacità di oppormi al libidinoso disegno, mi ritrovo prostrata di fronte a lui rivelandogli la mia vulnerabilità cerebrale, subito pronta ad assecondarne le trame, dapprima oralmente, e poi conducendolo io stessa all'ambitissima meta.
Esortandolo a percuotermi intensamente con il suo nodoso bastone, punendo l'arroganza con la quale a molti altri come lui avevo impedito di poter fare altrettanto, supplicando di essere sbattuta come si merita una troia quale dimostravo di essere, lo incitavo a svuotarmi nelle viscere gli umorali sfoghi della sua completa passione.
Godendo come la più insaziabile delle ninfomani, attendo di essere da lui nuovamente invasa sino all'orgasmo più estremo, impedita a connettermi con l'episodica realtà che mi circonda.
È in quell'istante preciso che lo sguardo dell'uomo va facendosi all'improvviso molto più intenso, come se, potendomi leggere nel pensiero, avesse intuito di poter divenire quell'impenitente predone capace di debellare ogni mia reticenza, mentre, muovendo nella mia direzione, ben edotto sulle mie fantasie, già ne conosce le modalità per assurgere al ruolo di arrogante protagonista.
Quando molto più tardi, completamente erosa dai raggi del sole mi rivesto, il ricordo di quell'amplesso torna prepotente nella memoria, condiviso anche dal passivo uditore che ne diviene suo malgrado compartecipe, subendo l'impotenza di non averne potuto impedire l'evoluzione, solo lasciando ad un mio ritratto il compito di illustrarne in maniera indelebile l'accaduto.
3356
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7 years ago
gloria1951,
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dedicato ad una donna speciale...
--dedico questo racconto a una donna che non conosco ma che so essere meravigliosa ,e che per un giorno mi ha fatto sognare...--ti avevo vista spesso al lavoro,avevi un ufficio sul mio stesso piano...ti ammiravo quando passavi,un bel portamento,sempre elegante,un seno abbondante che catturava i miei occhi...presto mi ritrovai a fantasticare su di te senza nemmeno accorgermene,qualche volta mi toccavo al tuo passaggio,timorosa che qualcunopotesse vedermi...i giorni passavano, mi chiedevo che fare e il desiderio non faceva che crescere...poi un giorno ti incontro in corridoio,stai prendendo un caffè allamacchinetta e decido di farmi avanti:-ciao, scusa sono roby,lavoro in un ufficio qui accanto, ti ho vista spesso passare emi chiedevo chi fossi... .scusa l'invadenza ma ti confessoche ti trovo molto bella,sembri un attrice!-...mi pento subito delle mie parole,di un banalita' tremenda!ma tu non sembri farci caso ,anzi mi sorridi guardandominegli occhi...-grazie-ÂÂ mi dici -lavoro qua anch'io,quello è il mio ufficiomi chiamo maria e non sono un attrice...non sono poi cosi bella...-io la trovo meravigliosa,non riesco a staccare i miei occhi dai suoi...-non è vero- gli dico di getto -sei bellissima e hai anche un corpostupendo...- ti vedo arrossire un po',abbassi lo sguardo ma poimi guardi negli occhi e mi sorridi ancora...- anche tu sei molto bella- mi dice con una voce un po' roca-ti avevo notato anche io in effetti...ma non sapevo come rivolgerti la parola...-all'improvviso mi è tutto chiaro:nel tuo sguardo leggolo stesso mio desiderio...la rivelazione mi provoca un improvvisa ondata di caldotra le gambe...mi accorgo che mi osservi intensamente, la bocca leggermente socchiusa...poi ti scuoti,mi sfiori il braccio dicendomi:-ora devo tornare in ufficio,vieni a trovarmi quando vuoi ,mi farebbe piacere parlare ancoracon te...- poi ti voltiÂÂ e ti allontani, ma ti vedo girare la testa e guardarmi un ultima volta prima di entrare nella tua stanza...rimango li ferma per qualche secondo,un po' intontitae un po incredula per quanto appena successo...mi sento il viso infuocato,e le gambe molli...poi decido: devo averti subito!...non posso piu' aspettare...vengo in ufficio da te e chiudo la porta...mi avvicino e mi inginocchio sotto la tua scrivania...tu sei esitante... hai paura che entri qualcuno...ti accarezzo le gambe e te le allargodolcemente... ti sento ansimare...hai delle mutandine nere di pizzo e non resisto ...appoggio le mie labbra e ti sento tremare...sei calda...ora la mia lingua scorre su di te...sento la tua fessura...ti sento inumidire...-hai un buon sapore-gli dico...qualcuno bussa alla portama tu non rispondi ...non puoi...mi appoggi le mani sulla testa e me la spingi tra le tue cosce...anche io mi sto bagnando...con due dita ti scosto le mutandine e ti vedo...ora la mia lingua è su di te...ti sento gemereti lecco e succhio ora piano,ora forte...sei bollente e bagnata...all'improvviso una segretaria entra per portarti dei documenti...cerchi di ricomporti,sei rossa in viso e hai ilrespiro affannoso...io continuo non vista a leccartie ti penetro con un dito...ti sento sussultare ...cerchi di parlare normalmente ma non ci riesci del tutto....non puoi...la segretaria ti guarda unpo'stranita...non sa cosa sta succedendo sotto la scrivania...alla fine pero' se ne va ...finalmente...ora allarghi di piu' le gambe e cominci a muovertial ritmo della mia lingua ...decido di infilarti due dita dentro...le muovo sempre piu' velocemente...sei ben lubrificata ora...credo che stai per venire ...ti sento gemere ...continuo a penetrarti finche non sento i tuoi spasmi....appoggio la bocca appena in tempo...mi innondi...ti bevo tutta..sei deliziosa...indugio ancora un po' tra le tue gambe,mi e' difficile staccarmi...sento un sensazionedi caldo anche io tra le mie gambe..caldo e umido...mi rialzo,tu sei abbandonata sulla tua poltroncina...hai il viso arrossato,stai sorridendo e ansimileggermente...sei bellissima...non resisto e ti bacio...infilo la lingua ancora bagnata dai tuoi umori nella tua bocca calda...sento la tua lingua sulla mia,ora me la stai succhiando...sento che potrei ricominciare ora con te,avrei voglia di sentire le tue labbra su di mee stare su un letto ad accarezzarci dolcemente...sentire le tue dita che mi sfiorano......mi stacco da te a fatica..sei irresistibile come sei,arrossata e a occhi socchiusi....- la prossima volta tocca a me -mi dici guardandomi maliziosamente-sarai tutta mia...-io ti guardo un ultima volta,pregustando la tua promessa...so che la manterrai... e mi avvio piano verso la porta...mi sento le gambe un po' molli...ma so che ti rivedro' presto...
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8 years ago
robmar571,
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Mia moglie chiavata sulla spiaggia
Questa è una storia che risale a qualche anno fa. Conosciamo Filippo tramite annuncio su sito e dopo il classico scambio foto per email decidiamo di passare al incontro conoscitivo. Questo incontro però, come spesso succede viene ripetutamente rimandato e pensavamo che fosse la classica storia delle infinite email che non portano mai a niente. Era la fine di Luglio ed a breve saremo andati in ferie. Una sera inaspettatamente riceviamo un messaggio di Filippo: sono libero ragazzi organizziamo l’ incontro questo weekend? Quel fine settimana avevamo organizzato di passare il fine settimana al mare a Livorno Filippo ci avrebbe raggiunto là. Fissiamo per il sabato come punto di ritrovo scegliamo, un bar. Quando arriva la tanto attesa giornata di sabato arriviamo a Livorno parcheggiamo l’ auto e cerchiamo un ristorante dove pranzare, saremo andati al punto di ritrovo dopo pranzo. Così passiamo un oretta al ristorante dove tra una portata e l’ altra di piatti a base di pesce il vino scorre in abbondanza ed alla fine del pranzo siamo tutti e due entrambi abbastanza allegri. Mentre eravamo al bar ad aspettare che arrivi Filippo, notiamo un bel ragazzo vestito bene, sportivo, sui venticinque anni, e capiamo subito di chi si trattava mentre ci presentiamo, notai subito che mia moglie era rimasta attratta da lui. Però che troia che sei pensai.. dopo una breve conoscenza decidiamo di scegliere il posto dove fare sesso. Scegliamo di andare tutti in un tratto libero di spiaggia, Filippo ci segue con l’ auto, arriviamo e parcheggiamo. Mentre ci dirigiamo a piedi verso la vicina spiaggia Filippo infila la mano sotto il vestitino cortissimo di mia moglie toccandola sul culo e cominciando a tastarla infilandole il dito proprio in mezzo alle cosce e premendoglielo da sopra le mutandine, lei ci stà, normalmente essere toccata così in strada avrebbe messo in imbarazzo mia moglie ma, evidentemente il vino bevuto a tavola aveva cancellato i suoi freni inibitori e così con quel dito che le premeva contro la cicala lei si muoveva assecondando i movimenti di Filippo la cosa purtroppo durò poco perche venimmo subito notati da una coppia di ragazzi intenti a recarsi alla spiaggia, ho l’ impressione che capisero subito data la differenza di età che genere di trio eravamo (guardone e moglie col ragazzo giovane). Una volta arrivati in spiaggia ci appartiamo scegliendo un sentiero dietro a delle piante evidente posto scelto per i bisogni dai bagnanti data la assenza di bagni pubblici in quel tratto di spiaggia libera. Il posto scelto era a rischio dal momento che, in ogni momento sarebbe potuto venire qualcuno, sarà stato sempre il vino bevuto a pranzo oltre ad essere tutti abbastanza eccitati non ci preoccupava minimamente il fatto di potere essere visti. Filippo ricominciò il lavoro interrotto con la mano sul culo di mia moglie e, dopo averla toccata e tastata pesantemente infilandole il dito dentro le mutandine e tastandole poppe e fica se la posizionò alla pecorina scostandole il costume Quella passera pelosa all’ aria avrebbe fatto rizzare l’ uccello anche ad un morto, lui nel frattempo si slaccia la zip dei pantaloni e, una volta abbassato mutande e pantaloni fino alle ginocchia appare una verga che ha dell’incredibile,fuori dal comune direi,veramente lungo ma quello che è veramente impressionante è la circonferenza del pene in questione, veramente grosso, avrebbe sfondato mia moglie, Filippo comincia a strofinarle la cappella bella gonfia sulla passera,io, ad un certo punto tocco mia moglie proprio lì è bagnatissima, tanto da lasciarmi i suoi umori sul dito, Filippo è impaziente e la vuole penetrare e le affonda subito quel cazzo tutto dentro , senza nemmeno avere l’ accortezza di mettersi il preservativo cominciando a scoparla a pecora la possiede, mentre io assisto eccitato alla scena, comincia dapprima a muoversi dentro di lei molto lentamente mentre il suo respiro si fa sempre più affannoso poi, ad un tratto con gran impeto, le dà un poderoso colpo che le procura un gran gemito,la sento mugolare, ho… ho…ho …prosegue allora a sbatterla senza ritegno la monta come un toro e continua a darle colpi sempre più forti lui è il toro da monta mentre io porto le corna, e non posso fare a meno di segarmi guardando quel cazzo grossissimo sparire dentro la fica di mia moglie per poi ricomparire di nuovo in un su e giù meraviglioso, ad ogni colpo mia moglie gode come non l’ avevo mai sentita godere,lui la stantuffa mentre dalla passera di mia moglie vedo fuoriuscire un liquido biancastro la cosa anche se molto eccitante purtroppo non dura molto e Filippo tira fuori il cazzo sborrandole proprio sulle mele inondando di sperma il culo di mia moglie,il tutto cola sulle sulle coscie e sulle mutandine, tra tutti non abbiamo neanche un fazzolettino di carta e lei, tutta bagnata si infila mutandine e vestitino e, da sopra il vestitino noto formarsi una gran chiazza umida. Torniamo sulla spiaggia e salutiamo il nostro amico, una volta che è andato via faccio capire a mia moglie che adesso sarebbe stato il mio turno, lei mi risponde dicendomi “ mi fa male scusami ma non ho voglia”, a me non la dà e mi lascia con il cazzo durissimo camminando di ritorno verso il parcheggio quando incrocio dei passanti mi nascondo dietro mia moglie ho paura che si accorgano che ho l’ uccello ritto, cerco di non pensarci ma è più forte di me, era stato troppo eccitante sempre camminando a piedi lungo quella strada, ho delle continue erezioni,cerco di pensare ad altro, bollette da pagare, lavoro, ma le immagini di quello che avevo appena visto mi ritornano subito agli occhi vedo ancora mia moglie mentre viene scopata. Non ci siamo più ritrovati con Filippo dal momento che mia moglie non vuole fare questo tipo di gioco troppo spesso, vuole che questo gioco rimanga solo come un piacevole diversivo, lui giovane e prestante come era avrà sicuramente trovato altre donne da soddisfare.
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8 years ago
Beccotoscano,
45/43
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Una Fredda Giornata Nevosa
Era il 27 dicembre ed eravamo stati invitati da mio cugino e la sua compagna a passare qualche giorno in una casa di montagna su a Santo Stefano D’ Aveto di giorno siamo andati a passeggio nei boschi anche se la giornata non prometteva molto bene faceva un gran freddo dopo un paio di ore trascorse fuori decidemmo di rientrare ci sedemmo tutti e 4 infreddoliti davanti al camino ormai si stava facendo sera erano circa le 17 quando il cellullare di mio cugino squilla, è il suo datore di lavoro che gli chiede se può rientrare solo per un giorno per stampare dei calendari urgenti per un cliente del ultimo minuto mio cugino accetta perché di questi tempi un po’ di straordinario male non fa e poi si sa ormai chi ha un lavoro deve tenerselo stretto, al che decide di partire la sera subito dopo cena lasciando la sua compagnia con noi dicendo ci vediamo domani sera tanto sono solo pochi km di distanza una trentina circa faccio presto a scendere e risalire anche dovessi fare tardi domani sera torno. La sera inizia a nevicare anche nel appartamentino fa abbastanza freddo il camino non riesce a scaldarlo completamente mia cugina è una donna di 40 anni di bella presenza una bella quarta di seno un bel culo insomma un bel bocconcino sulla quale qualche pensiero io e mia moglie ce lo eravamo fatti nel tempo ci sarebbe piaciuto chiederle se voleva fare una cosa a tre con noi ma un po’ per rispetto di mio cugino un po’ per non fare brutte figure e un po’ perché è sempre mancata l’occasione non gli abbiamo mai chiesto nulla nel mentre si fa ora di cena ci si mette a tavola mangiamo e alla fine della sera ecco mia moglie che decide di fare una proposta un po’ ose dice che ne dite di giocare al gioco indovina la capitale e chi si sbaglia si leva un abito mia cugina senza esitare dice siii mi piace l’idea iniziamo facciamo la prima domanda e lei sbaglia cosi deve levare il golfino la seconda indovina e tocca a me levare la maglia andiamo avanti cosi per più di un ora quando ci rendemmo conto che io ero in mutande e loro due reggiseno e mutande reggiseni dai quali un po’ per il freddo un po’ per l’eccitazione di vederci nudi fanno capolino 4 capezzoli turgidi duri come un legno, non potevo distogliere lo sguardo dalla sua stupenda quarta nonostante mia moglie avesse una sesta la sua quarta mi faceva gola lei che se ne era accorta ci fa cugino ma se vuoi vedere meglio e che fa si sfila il reggiseno e mia moglie dietro a lei se lo leva pure si fanno i complimenti a vicenda per il stupendo seno a un certo punto le vedo che si avvicinano e iniziano a toccarsi il seno a vicenda io mio arnese già dopo aver visto 4 tette cosi fuori era diventato duro ma dopo quella scena non stava piu nelle mutande, le guardo e vedo che si stanno leccando e succhiando i capezzoli le lascio fare mentre mi godo uno spettacolo lesbo che non mi sarei mai aspettato di vedere a un certo punto vedo che si stanno tirando via le mutandine a vicenda e iniziano un 69 tra di loro che mi ha fatto sobbalzare sulla sedia cosa che non è passata in osservata alla mia cuginetta e nemmeno a mia moglie la cugina mi chiama e mi dice tu non partecipi ci sono qui per te 4 tette 2 culi due passere tutte da riempire e stai li sulla sedia bhe ovviamente non me lo sono fatto dire 2 volte mi sono alzato ho spostato mia moglie e ho iniziato a leccargliela come un forsennato poi mi sposto e ricominciano a leccarsela tra loro mentre io infilo il mio palo nella umida plurivenuta vagina di mia cugina dopo alcuni colpi non ce la facevo più dovevo venire pure io lei se ne accorge si gira di scatto facendomi uscire da lei e inizia un pompino dopo 3 o 4 succhiate ecco che vengo 1 2 3 4 fiordi di caldo seme gli inondano la gola me lo lecca tutto sino a pulirlo completamente, mi vado a sedere su una sedia ormai stremato vedo lei la cugina che non credevo cosi maiala avvicinarsi a mia moglie e iniziare a baciarla con ancora il mio sempre in bocca se lo passavano lingua con lingua come fosse un dolcissimo cioccolatino dopo ciò vedo mia moglie dirigersi verso la camera e la vedo tornare con uno dei nostri giocattoli che portiamo sempre con noi un dildo di 24 cm per 6 di diametro la vedo che si avvicina a mia cugina e iniziano a infilarselo a vicenda da li a poco mia cugina va nella sua camere e prende un dildo doppio e iniziano a scoparsi tra loro nel mentre il mio arnese si era rifatto duro vedendo codeste scene non poteva di certo rimanere indifferente, decisi si avvicinarmi a loro e dopo che me lo ebbero ben succhiato lo puntai nel sedere della cugina nel frattempo mia moglie gli si era messa accanto culo al aria aspettando anche essa una dose di cazzo nel suo bel culo, cosi decisi di uscire dal meraviglioso culo della cugina per entrare in un sol colpo nel culo di mia moglie un grido di dolore emette per la grande botta ma subito dopo mia cugina si era messa davanti a lei con la sua calda figa e mentre che mi inculavo mia moglie loro se la leccavano a vicenda e venivano in continuo urli di piacere si spandevano per tutta la stanza a quel punto dopo più di mezzora a fare avanti e indietro nei loro culi decisi di venire le avvisai che ero quasi pronto loro si misero in ginocchio l’una accanto al altra e mi leccavano una lo scroto e l’altra la cappella sino che non resistetti più e inondai e loro visi e i loro seni con 3 schizzi di caldo seme loro per ringraziamento mi leccarono sino a lasciarmi completamente pulito, andarono in bagno assieme e si fecero la doccia assieme le vedevo attraverso i vetri come si toccavano come se ancora non fossero sazie dalla nottata di sesso estremo passato, il pomeriggio successivo prima che mio cugino tornasse dal lavoro le ragazze hanno voluto fare una specie di sveltina per ricordare la sera precedente le accontentai, Non mi sarei mai aspettato una vacanza cosi da allora ogni occasione e buona per vederci a 3 e rendere sempre più cornuto quel fessacchiotto mezzo impotente di mio cugino
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7 years ago
desideria80,
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Con il marito e il Vicino l’ orgasmo è Più Vicino
Inizio dicendovi che questa è una storia realmente accaduta, io e mia moglie siamo sposati da quasi 20 anni In tutto questo tempo o sempre notato che quando vedeva il nostro vicino la sua mente andava chissà dove, dopo molti anni qualche sera fa mi dice che ne penseresti se ti dicessi che voglio scoparmi il nostro vicino, io subito rimasi di stucco a sentire una richiesta simile ma dopo pochi secondi realizzai cosa sarebbe potuto accadere se le avessi detto di si, cosi decisi di dirle di si ma ponendo la possibilità che pure io partecipassi al incontro cioè che ce la saremmo fatta in 2 io e lui, lei disinibita più che mai disse che era il suo sogno più recondito essere messa in mezzo alle attenzioni di 2 uomini, le dissi prova a vedere se lui ci sta alludi un po’ e se vedi che è propenso fai la proposta, e cosi fece lui dopo aver titubato un pò accettò si misero d’accordo per farlo una mattina dei giorni seguenti, mia moglie sentendosi desiderata nel frattempo si era tutta eccitata e bagnata al idea di essere posseduta da 2 uomini le misi una mano dentro alla gonna sino ad arrivare alla sua splendida e bagnatissima passerina lei come sempre in casa tranne nei giorni del ciclo non portava ne mutande ne reggiseno, nel giro di pochi secondi eravamo entrambi nudi la buttai sul tavolo della sala e affondai la mia faccia nella sua lussuriosa passera piena ormai di tutti i suoi umori leccai e succhiai tanto la sua passera e le sua splendide tette sino a quando con una serie di gridolini non iniziò a venire ebbe un orgasmo esagerato sembrava non finire mai, a quel punto finito il suo orgasmo scese dal tavolo lego i suoi capelli con un elastico e iniziò un pompino fatto bene ma tanto bene da farmi inondare tutta la sua bocca faccia e seno del mio caldo seme continuo a succhiare sino che il mio membro non diventò piccolo. Passarono i giorni che ci separavano da quel appuntamento a casa del vicino arrivo la mattina e l’ora di andare entrammo in casa sua e dopo pochi minuti di convenevoli ci ritrovammo tutti e 3 nudi nel lettone matrimoniale del vicino lui è un uomo sui 60 ma con un fisico da quarantenne muscoloso ben tenuto e con un cazzo tanto grosso e lungo che mai avrei pensato potesse avere, prese mia moglie le allargo bene le gambe e gli si butto dentro con tutta la faccia mentre io mi davo da fare con la sua splendida sesta la sentivo ansimare come non aveva mai fatto prima si vedeva sulla sua faccia un espressione di estremo godimento i suoi mugolii divennero presto grida del primo di molti orgasmi, a quel punto la sua passera era be inondata dal orgasmo dalla saliva e dai suoi umori, era pronta a prendere quei almeno 22 cm di splendido cazzo tutti dentro di se cosi si mise a missionaria e il mio vicino le dava di quei colpi che sembrava la aprisse in due nel mentre io le ero salito sul seno e le scopavo la bocca con il mio splendido arnese anche il mio non scherzava 18 cm di nerchia bella gonfia lei venne per una seconda volta e pure noi per una prima lui le venne tutto dentro e o in gola ingoio tutto, passarono 10 minuti dove lei si dilettava in ginocchio a leccare i nostri membri per far si che tornassero duri non ci volle poi cosi tanto che eravamo entrambi in tiro a quel punto era giunta l’ora di farla godere da due canali in contemporanea, le ficcai 2 dita nella figa fradicia per prendere un po di liquidi e subito dopo senza nemmeno tanta delicatezza glie le ficcai dritte nel suo culo emise un grido misto di dolore e piacere allo stesso tempo, capimmo che era pronta io mi sdraiai sul detto e lei se lo ficco dritto nella sua figa il mio vicino Sali sul letto e la prese da dietro prima con un po poi con tutti i suoi centimetri eravamo in due a martellarla cosi e lei ebbe 2 orgasmi potentissimi, non ancora soddisfatta ci chiese de potevamo farle provare una doppia penetrazione vaginale io e lui ci guardammo e alla fine acconsentimmo da subito entrarono con un po di fatica ma basto un minuto per far si che la sua figa ci facesse posto la martellammo per più di 5 minuti cosi e lei rivenne nuovamente e intensamente a quel punto pure noi avevamo voglia di venire rientrammo nella sua figa ormai slabbrata e ci sincronizzammo sino a venire entrambi quasi in contemporanea dentro, estraemmo i nostri cazzi gocciolanti di sborra e dalla sua fica vedemmo colare giù il nostro sperma mescolato ai suo orgasmi il letto era ormai inondato dalla varie venute lei si alzo colante di sborra ci fece mettere uno affianco al altro e inizio a leccare via dai nostri cazzi ormai quasi a riposo ma ancora scappellati le ultime lacrime di seme che avidamente ingoiava come se ancora non ne fosse sazia.
Sono passate quasi 2 settimane dal quel incontro e oggi chissà perché il nostro vicino ci a chiesto se possiamo andare a casa sua per un problema al pc, sarà un problema al pc o sarà che vorrebbe replicare quella splendida mattinata ce lo sapremmo dire in seguito……..
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7 years ago
desideria80,
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