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Dal dentista
Sveglia di prima mattina con quelle sensazioni  strane, imprevedibili e assolutamente da soddisfare.Alle undici appuntamento dal dentista, del quale ho,come tanti, il terrore.Piena di voglia decido che sarà lui la mia vittima e mi agghindo come una zoccola: vestitino sopra il ginocchio, tacchi alti e null'altro.Faccio un selfie e mando la foto al mio uomo scrivendo semplicemente" Sto andando dal dentista".Mi risponde dopo qualche minuto con la foto del suo cazzo in tiro e scrive " Io sto così, fammi sapere". La complicità che abbiamo Lorenzo ed io è assoluta e nulla è fatto di nascosto dall'altro.Arrivo da Roberto, il dentista, meno agitata del solito, ma ben consapevole di quel che farò...Mi accoglie la segretaria, lui, mi dice, arriverà a momenti.Mi fa accomodare sull'odiosa poltrona, mi mette il bavaglino e prepara il resto.Eccolo Roberto, ci diamo del lei, un saluto e i suoi occhi sono sulle mie gambe abbondantemente scoperte.Lo vedo un pochino confuso, ma chiacchieriamo del più e del meno mentre si prepara: i figli, il tempo...lampada accesa sulla mia bocca aperta e lui, seduto di fianco a me, che armeggia coi ferri del mestiere.Con la testa al limite della poltrona sento appena la sua coscia e allora, piano piano, mi allungo e premo la mia nuca contro la sua gamba, non si ritrae ed io aumento la pressione. Ora si alza , mi passa davanti e, mentre l'ho di spalle, allargo vistosamente le gambe, il vestito sale ancora di più e quando si volta non può non notare che sono senza mutandine.Tutto ciò in un silenzio estremamente carico di sensualità. Torna da me e ora rimane in piedi, mi fa inclinare la testa e vedo distintamente il suo cazzo duro sotto i pantaloni, ma ho di tutto in bocca...è però così vicino che ne sento l'odore e impercettibilmente lo sfioro col viso.Lui impassibile, allora mi tolgo il troppo che ho in bocca e mi avvicino baciandolo sopra i pantaloni.sono eccitatissima, finalmente si sbottona e me lo offre, durissimo, lo avvolgo con la mia bocca per un pompino superlativo. Mi prende la testa e me lo fa arrivare in gola finchè mi inonda di sperma caldissimo che bevo come la più buona delle bevande.
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8 years ago
0raffo,
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LA CENA 2
La cena è terminata verso mezzanotte dopo una serie di performance degne di un film porno; a quel punto le ragazze propongono di fare un giro in centro città a bere qualcosa prima di ritirarci. La ragazza ospite si riveste con la sua gonna a libretto di pelle beige con spacco laterale e camicetta bianca con colletto di tulle a scendere davanti e sempre con il suo reggiseno a mezza coppa con i capezzoli completamente scoperti piuttosto evidenti contro il tessuto della camicia invece la mia ragazza si cambia ed indossa una camicica bianca aderente, anche'ssa una gonna di pelle nera sopra il ginocchio con spacco davanti e sotto il completo di prima formato da reggiseno senza coppe, giarrettiera con calze nere e perizoma aperto davanti. Usciamo abbastanza esausti e raggiungiamo un bar ma non entriamo perchè troppo affollato e la gente era tutta in piedi optiamo quindi per un locale più alternativo della zona frequentato da giornalisti e artisti locali; il locale era molto più vivibile di quello di prima e ci riservano un tavolino in una piccola stanzetta attigua arredata con arredi etnici, quindi ci sediamo su sgabelli bassi e tavolino altrettanto basso. Viene una ragazza a prendere le ordinazioni nel frattempo raggiungo il bagno con ingresso a fianco al bancone del bar. Nel tornare aprendo la porta sento la ragazza delle ordinazioni che dice alla sua socia che preparava le bevande: “ ma hai visto che due zoccole ci sono di là? “ e la socia risponde:” no, ma poi gli porto io l'ordinazione...”. Effettivamente ritornando nella saletta ho notato che la ragazza nostra ospite mostrava un profilo dove seduta così bassa le uscivano di un bel po' le autoreggenti e invece la mia ragazza era seduta fronte ingresso con la gonna completamente aperta davanti scosciata a gambe chiuse. Premesso che ogni movimento della mia ragazza che le facesse aprire leggermente le gambe dava la possibilità di vedere le labbra glabbre della sua vulva, entrando nella saletta e vedendo ciò che ho appena spiegato mi sono messo a ridere dovendo così renderne conto. Dopo qualche minuto arriva la socia con i cocktail che deposita sul tavolino lentamente e noto che altrettanto lentamente la mia ragazza apre le gambe con la scusa di prendere il primo cocktail. La barista vedendo tutto si blocca per un attimo e la mia ragazza le fa un sorriso. Viene piuttosto tardi replichiamo la bevuta e il locale si svuota del tutto; la prima ragazza delle ordinazioni se ne va abbassando le luci e tirando la serranda a mezza altezza come dire chiudiamo. Noi uomini ci alziamo e andiamo alla cassa a pagare il conto e la barista ci dice che vuole offrire il bicchiere della staffa; noi avvisiamo le ragazze dell'offerta che però vorrebbero evitare perchè già abbastanza “cotte”. La barista porta 5 cocktail (compreso il suo) ritorna in sala a prendere uno sgabello e abbassa completamente la clair del locale.
Dopo alcune presentazioni di circostanza la barista fa un commento sull'eleganza delle nostre donne complimentandosi per la loro cura, la mia ragazza scherzosamente si alza in piedi e ruota su se stessa risiedendosi dicendo che era tutto merito nostro (dei maschi), viene copiata anche dalla nostra amica che però resta in piedi e dice alla mia ragazza se l'accompagna alla toilette. Nel frattempo che le donne raggiungevano la toilette parliamo con la barista della sua giornata e lei replica che questi attimi erano una sorta di relax, di compenso, dopo una lunga e stancante giornata. Tornano le ragazze e predono il loro posto; intavolano una discussione sulla cura estetica delle donne e sul piacere di piacere. Il tono è sempre più scherzoso e ammiccante. La barista dice che loro sono avvantaggiate perchè gia belle quindi piu facili da vestire e scoppiando in una risata dovuta dall'alcol prosegue dicendo” .... e anche da svestire”. Ridiamo tutti per il suo coraggio e si alzano le nostre ragazze e iniziano a togliersi la camicetta restando sostanzialmente entrambe con le tette fuori dicendole che non aveva ancora visto nulla. La barista replica dicendo: “ ho visto, ho già visto tutto”, alludendo all'intimo che su entrambe era molto in evidenza; la mia ragazza seduta risponde :” non proprio” e spalancando le gambe si mette una mano in mezzo e afferrando la cordicella estrae una alla volta una fila di palline (probabilmente messe quando sono andate in toilette) lasciando basita la barista e depositandole direttamente nel mio bicchiere mezzo vuoto. Dopo un attimo di gelo la barista prende il mio bicchiere e lo sorseggia con le palline dentro. Francamente non sapevamo cosa fare ma la nostra amica chiede alla barista di farci vedere cosa indossava sotto. Lei che era un tipo longilineo e molto abbronzata si toglie i sandali dal tacco alto e in materiale plastico trasparente e alza un ginocchio appoggiando un piede sullo sgabello dove era seduta permettendo di vedere sollo il vestito un perizoma che spariva tra le labbra della fica non rasata ma curata.
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8 years ago
zap67,
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la dietologa
La dietologa.
Sono alto 180 cm e cinque anni fa pesavo 105kg; ho 45 anni ero francamente massiccio ma con un po' di pancia. La cosa iniziava a darmi fastidio al punto di rivolgermi attraverso alcuni amici ad una dietologa.
Prendo appuntamento e mi reco alla visita; poiché era la mia prima volta dalla dietologa nonostante alcune domande agli amici in cosa consistesse non avevo capito. Mi metto in ordine con un completo maglia e boxer elasticizzati color vinaccia; entrando mi colpisce subito la sua scrivania piuttosto bassa che la obbligava ad una seduta arretrata e le gambe erano a filo. Indossava una gonna in pelle marrone al ginocchio ed una maglia chiara aderente a lupetto.
La dottoressa di 48 anni ,alta 175 , 60 kg circa è una donna bionda ben fatta.
Mi fa accomodare ed inizia un intervista lunga, con moltissime domande sulle mie abitudini alimentari, se faccio movimento, come e quando sulle patologie dei miei genitori e nonni e in ultimo sul sesso, dove mi trovo un po' in imbarazzo a rispondere nonostante la mia esperienza. Il mio problema consisteva nel rispondere con termini corretti e non di uso comune. Dopo i primi dieci minuti di vera difficoltà, lei continua imperterrita sull'argomento ma io inizio a rilassarmi e a rispondere più tranquillamente, nei dettagli, cercando di capire il nesso del sesso con la dieta. Dopo un po' mi rendo conto che le domande erano volte a capire se vivessi serenamente il rapporto con il genere femminile oppure se avessi dei blocchi psicologici che potevano portare a disturbi alimentari e mi tranquillizzo definitivamente. Mi fa sdraiare sul lettino e mi attacca due elettrodi che lei dice servano per vedere la massa magra e grassa attraverso la conducibilità elettrica. Poi mi fa alzare e spogliare restando in maglietta e boxer. Mi pesa e mi misura l'altezza poi le circonferenze del petto, cintura cosce e polpacci con un metro da sarto. Tutto filava liscio, io ero tranquillo, ma la situazione cambia repentinamente per casualità assoluta: siccome ho un pene grosso, commisurato alla mia stazza, ma la cappella di più ( i miei amici la chiamano pallina da tennis) , con i boxer elasticizzati è definito perfettamente il fungo ripiegato con relative nervature. Non avevo il cazzo duro, ma da molle mantiene sempre una forma che spesso si vede rigonfiare anche dai pantaloni figuriamoci in boxer elasticizzati. La dottoressa per misurare le cosce e i polpacci, si accovaccia a terra, rimanendo con il viso a un centimetro dalla mia cappella misura e si gira per scrivere su un blocco notes. La rotazione le scopre completamente le cosce, io vedo ma al suo rigirarsi per misurare io riprendo la posizione diritta che con la sua rotazione incontrollata crea una collisione tra la mia cappella e le sue labbra. Io sento il colpo e istintivamente abbasso la testa e lei allo stesso modo la alza e incrociamo gli sguardi. Le riprende a misurare ma le cose stanno cambiando perchè questo scontro mi ha attizzato. Nonostante pensassi alle disgrazie più profonde il mio cazzo prende un po' di consistenza ma riesco a controllarlo con la testa in posizione di ore 3 e non in tiro ma bazzotto. La dottoressa prosegue accovacciata facendo finta di niente ma il suo scoscio è totale; non si è ricomposta e la gonna si è aperta anteriormente permettendomi di vedere la sua figa aperta come un fiore dove il perizoma ha lasciato fuoriuscire un labbro scuro e piuttosto consistente. A quel punto il mio uccello si è imbizzarrito a mo dì meridiana. Lei se ne accorge, si alza velocemente per scansarsi ma vedo che quando sfiora con il viso il mio cazzo rallenta e lo annusa profondamente per poi rialzarsi di scatto.
Appoggia il notes e va in bagno. Sento scorrere l'acqua e capisco che si sta lavando il viso. Torna nel frattempo io mi sono rivestito e riprende con alcune domande sul mio lavoro. Mi accorgo che vuole stemperare la tensione, meglio così.... ma dopo un attimo mi gela con queste frasi:” posso farle conoscere una mia amica?” , io rispondo :”perchè?!” “so che a lei piacciono calibri come il suo”...
è il mio primo racconto (realmente accaduto nei dettagli), Â … poi prosegue.. ciao
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8 years ago
zap67,
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Dedicato a.....
So che vorresti esserci anche tu assieme a coloro che mi hanno tenuta sulle ginocchia, esponendomi nell'essenza di una segreta fantasia che ai più rimane proibita.
Come potrai immaginare non sei da solo nel sogno che l'insospettabile convegno possa farsi tangibile, quando in fondo è il mio compagno ad essere ben consapevole dell'esistenza dei numerici tentativi che mi vorrebbero parte di altrui giochi, condividendo desideri emotivi che si vanno in tal modo generando a fronte delle esplicite manifestazioni che sovente mi vengono rivolte.
Non potendo, per ovvietà comprensibili, espandere simili elargizioni, ecco allora un compromesso virtuale, ritratta da chi sa cogliere l'istante segreto nel quale assecondo il mio anonimo complice, già immaginando di situazioni ulteriori che da tutto ciò ancora potranno scaturire.
Non sarà troppo difficile individuare, entro la cerchia di intimi amici per scelta ristrettissima, chi si presterà a condividere un simile gioco, che all'occasione potrebbe arroventare i pensieri, esternando voglie recondite che dovessero manifestarsi durante il particolare frangente.
Dopo essermi lasciata palpeggiare a lungo sui glutei, ricevendo in fondo al palato una lingua golosa, non potrò allora che dimostrarmi ancor più accondiscendente, scivolando docile sino a terra, per generare contemporaneo tormento in chi dovrà subirne, nell'incolpevole assenza, le ineludibile evoluzioni che ne seguiranno.Immortalata in modo indelebile, a documentare dell'insospettabile prestazione, a conferma, ove ancora ve ne fosse bisogno, di quanto sappia trasformarmi nella più desiderabile delle puttane, sarà al culmine del piacere che andrò incitando l'anonimo estimatore a trattarmi come tale, ansiosa di essere penetrata con la veemente determinazione che merito.
Salvaguardando l'identità degli attori, il solerte artefice di un tale convegno ne ritaglia le espressioni eloquenti dei volti, attraverso le quali ancora si traduce l'autentica frenesia di una passione giunta ben oltre la banalità culminate di un singolo amplesso.
2000
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8 years ago
gloria1951,
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La dietologa 2
La dietologa 2
una serie di malintesi alzano e abbassano la tensione erotica tra me e la dietologa alla prima visita. Si tratta di una normale dottoressa che per incidenti casuali ci portano ad un filo di distanza dal fare sesso ma poi scopriamo che è tutto un abbaglio..
Mi accorgo che vuole stemperare la tensione, meglio così.... mi sembrava una candid camera quello che era successo, quindi capito che era stato tutto un caso riprendevo un certo equilibrio. Dopo un attimo mi gela con queste frasi:” posso farle conoscere una mia amica?” , io rispondo :”perchè?!” “so che a lei piacciono calibri come il suo”
Rimango impietrito e le rispondo:” come si permette????” e lei imbarazzata cerca di riprendere le funzioni di dottore e risponde:” no c'è stato un malinteso volevo solo presentarle una mia amica sola che mi sembra abbia un carattere simile al suo....” poi riattacca:” ha capito male era solo un invito dove lei può non accettare”. Io non rispondo.
Velocemente mi chiede la mail per inviarmi la dieta e mi da un appuntamento dopo un mese e mi chiede 80 euro . Mi saluta e con una scusa mi fa uscire velocemente dal suo studio.
Torno dopo un mese con una certa apprensione per il pregresso, appena entro la trovo cordiale, mi fa accomodare e inizia l'intervista. Poi si passa alla pesa e alle misurazioni. Lei indossa un camice bianco piuttosto pesante che non lascia intravedere nulla. Ma quando si china per misurarmi le gambe si apre la parte in basso centrale del suo grembiule e vedo le calze autoreggenti nere, poi si accovaccia per misurarmi i polpacci e vedo chiaramente che è senza mutande tutta depilata e le esce dalla fregna una pallina color avorio e un filo . Lei non mi guarda e va avanti a segnare le misure sul notes. Poi si rialza e mi fa i complimenti dicendomi che si sente dentro che avrò successo. Io mi rivesto e rimango con il cuore in gola, lei va in bagno sento scorrere l'acqua e percepisco il rumore di palline che cadono nel lavandino. Il solito rito e mi da appuntamento dopo due mesi.
Non vedevo l'ora che passasse il tempo e al terzo appuntamento sono arrivato “carico” lei mi apre sempre con solito il grembiule mi fa togliere la camicia e i calzoni per le misure e il peso sono girato di spalle; mi tolgo anche le mutande , mi giro velocemente verso di lei per sorprenderla con il cazzo in tiro e la trovo con una mano in mezzo le gambe ( si stava spingendo dentro un dildo che non riusciva a trattenere) a quel punto ho iniziato a masturbarmi e lei di fronte a me si è appoggiata con un ginocchio sul lettino e si è sfilata il dildo sagomato con una punta a diamante; si è sgrillettata velocemente con un movimento rotatorio e con l'altra mano si è abbassata e infilato il dildo nel culo. Ha proseguito accovacciandosi a terra a modi smorza candela io mi avvicino e le spruzzo sul mento (scopro poi che non le piace l'odore della sborra) , mentre sto scaricando gli ultimi fiotti bussano alla porta. Lei mi fa segno di rivestirmi risponde :” un attimo!” si ricompone e dopo tre minuti esco rapidamente con finti convenevoli,;lei mentre saluta la sua nuova paziente (un amica) e la fa entrare io mi giro per salutarla assisto ad una scena inequivocabile: la sua paziente sorride perchè le riconosce sul bavero del grembiule una sborrata, si gira verso di me e si mette a ridere, io mi giro e vado via.
continua ciao
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8 years ago
zap67,
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brivido caldo
Dove nessun altro sguardo potrà mai giungere, oltre quello inevitabile della persona che ospitandomi sulla propria terrazza potrà beneficiarne, appagandosene in maniera totale, mi espongo nella più integrale nudità, lasciando che i raggi del sole possano a loro volta imprimere sull'epidermide tracce di quel rovente passaggio.Il mio senile estimatore, osservando in disparte l'audace lettura della trasgressiva rivista che mi ha appena donato con lo scopo evidente di provocare nuovi stimoli che possano condurre ad ulteriori rivelazioni, gode impunemente dell'esclusivo spettacolo che gli viene nel contempo elargito.
Posata a terra quell'ultimata edizione non posso che cedere all'emozionate compromesso di spalancarmi oscenamente alla brezza marina che, risalendo dalle sottostanti pendici, accarezza il monte di venere dorandolo ancor più di penetranti attenzioni.
Lo sguardo allora si posa su grinzose libidini che alle mie spalle raccolgono in maniera palese del godimento assoluto di una nuda presenza così esibita nell'impudica offerta di se.
Quelle medesime dita, più volte capaci di immortalare sembianze donate ai magistrali disegni, ora scorrono altrettanto nervosamente su un'asta la cui forma assume sempre più consistenza.
Non posso distogliermi da una visione che gratifica delle mie segrete passioni, quelle che insospettabili mi vedono pronta a giocare in maniera totale, facendo si che al mio ammiratore rimanga ancora la possibilità di ottenere quanto in fondo ogni altro uomo in una situazione non molto dissimile certamente vorrebbe.
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9 years ago
gloria1951,
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Last visit: 3 years ago
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come una puttana
...Distesa sul letto in maniera lasciva non mi sottraggo agli sguardi di ammirazione che le mie forme producono, raccogliendo silenziosi consensi in grado di offrire più di quanto sottolineerebbe un fraseggio banale...
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8 years ago
gloria1951,
42
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Photò
G. si era recata dal professionista che le era stato suggerito dall’amico artista per aggiornare la propria immagine fotografica.
L’assistente del fotografo, all’ultimo istante, aveva avuto un contrattempo, così le riprese ebbero egualmente luogo anche in sua assenza per non perdere il momento stabilito ad eseguire quanto già in programmazione.
-”C’é una luce perfetta e sarebbe un vero peccato non approfittarne !”- suggerì il fotografo rivolgendosi a G, la quale, del tutto accondiscendente, convenne con lui per il proseguimento del lavoro.
Era la prima volta che G posava per quella persona, accettando di indossare quanto prospettatole e che prevedeva l’utilizzo di alcuni vestiti anche molto sofisticati.
-”Brava,ferma così che abbiamo ormai finito!!”- le disse il fotografo immortalandola con addosso l’ultimo abito.
-”Sei davvero moto brava e bellissima vestita così!!”- proseguì riponendo la fotocamera ed avvicinandosi a lei che innegabilmente aveva generato in lui emozioni difficili da poter essere mascherate del tutto.
-”Dai non fare il cretino, non sarà la prima volta che realizzi immagini di questo genere!”-commentò G. divertita ed anche lusingata da quell’atteggiamento alquanto insolito nel professionista che le avevano descritto essere omosessuale.
-”E’vero, ma é la prima volta che una fotomodella mi fa ‘arrapare’ in questo modo!!!”- le confessò dichiarandole l’eccitazione che era riuscita a far nascere in lui.
Presa alla sprovvista non seppe ritrarsi dall’abbraccio che l’uomo le rivolse, baciandola istantaneamente sul collo, senza incontrare grandi resistenze.
G si accorse improvvisamente di non riuscire a respingere l’azione fulminea che, senza più tanto tergiversare, il fotografo stava compiendo ed alla quale si abbandonò , come impietrita, consentendogli di spogliarla del vestito che ancora indossava.
-”Fantastica!!!”- commentò liberandola dalla cintura attorno ai fianchi e sfilandole quel mini completo di cachemire.
-”Devo essere impazzita a consentirti una cosa del genere!!!”- gli disse chinando lo sguardo ed accrescendo, con quell’atteggiamento così permissivo, l’eccitazione dell’uomo.
Egli, dopo averla spogliata completamente, contemplandola a lungo in quella sua statuaria bellezza, si sbottonò i pantaloni ed abbassandoli assieme ai boxer le esibì la propria morbida intimità interamente rasata.
G, alla visione di quella minuta forma, non seppe trattenersi dall’impulso morboso di provarne immediatamente il contatto.
China, come in adorazione di quel pene ancora in perfetto riposo, accostò delicatamente la lingua al prepuzio iniziando a saggiarne la consistenza.
-”Brava,così,leccalo lentamente!!”- la esortò l’uomo condividendo la medesima emozione della sua bellissima musa ispiratrice.
Poi, osservandola compiaciuto mentre, nella completa osservanza delle esortazioni ricevute, lei stessa lo aiutava a liberarsi a propria volta degli abiti, si gratificò per l’ulteriore verifica della reale eccitazione che la donna gli dimostrava, accarezzando con estrema cautela il suo rilassatissimo membro.
-”Mi fa impazzire vederlo così, molle e depilato!!!”- confessò stupefatta per la propria maliziosa affermazione mentre, sempre più in preda ad un concitato coinvolgimento, gli addentava lo scroto mordendogli voluttuosamente i testicoli.
-”Favolosa!!!!”- commentò l’uomo godendo per la situazione assai particolare.
-”Ooohh, finalmente inizia a venirti anche un po’ duro!!”-gli disse quasi stupita per l’aumentato volume del membro che stava da un bel po stimolando.
-”Non avrai pensato che fossi impotente!”-
-”Nooo, ma all’inizio ero delusa che non si fosse già da subito irrigidito!”-
-”Ti apparirò forse perverso, però devi sapere che mi piace di più poter dominare a lungo l’ erezione!”- le confidò l’uomo osservandola, decisamente molto partecipe nel condividere quelle emozioni, mentre se lo andava ancora trastullando con estrema cautela, continuando a giocare attorno al suo pene.
-”E’ un’esperienza che non avrei mai immaginato di poter condividere con tale facilità!”- rispose G. dominando ancora le proprie sensazioni emotive, ma sempre più incapace di resistere al desiderio crescente di affogare in fondo al proprio palato la carnosa protuberanza che stava manipolando.
-”Rallentare così esasperatamente i momenti della massima eccitazione deve accresce ancor più il desiderio!!”- tentò di giustificarsi mentre, senza più ascoltare null’altro che la propria passione, si poneva in bocca del tutto il pene dell’uomo, iniziando a pomparlo con estrema voluttà.
-”Aaaaahhhhhh,cosìììììì...bravissimaaaahhhhhh.....!!!!”- ne convenne il fotografo finalmente cedendo alla coinvolgente azione della sua occasionale fotomodella.
-”Aspettaahhhh, fai pianoohhhhh voglio godermi tutta la tua prorompente bellezza il più a lungo possibile!!!”- le disse liberandosi da quella che era ormai divenuta una voracissima degustazione che rischiava di farlo godere anzitempo.
-”Sei pazzooohhhhh..!!!”- strillò lei abbandonando visibilmente delusa la presa -”Hai deciso di farmi impazzireehhhh...!!!”- ribadì lasciandosi sollevare e, rovesciata improvvisamente a testa in giù, subito obbligata ad una acrobatica prestazione orale .
-”Leccamelo ancora come piace a me!!!”- la incitò trattenendola nell’incomoda posizione e costringendola a lambirgli il prepuzio, eccitatissimo per la prestazione che la donna accuratamente stava compiendo, ed iniziando a propria volta a mordicchiarle la clitoride ormai madida di passione.
G, avvampando sino al cervello, improvvisamente comprese che quell’uomo riusciva a godere molto eccitandosi in quella maniera, e tuttavia non poteva negare che tale follia era riuscita a contagiarla a tal punto dal desiderare lei stessa che quel gioco potesse proseguire sino all’infinito.
-”Siiiiiiihhhhh, daiiiihhhh....ancoraaaahhhhhh..... sbattimi come se fossi una grandissima troiaaaahhhhh....!!!”-gridava in preda alle più sfrenate convulsioni mentre l’uomo, dopo averla sospinta sul pavimento, la sovrastava brandendosi il membro e mimando una inconsistente penetrazione che tuttavia riuscì egualmente a raggiungerla nella mente, procurandole un orgasmo assolutamente inimmaginabile.
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6 years ago
gloria1951,
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LA CENA
La cena
In quel periodo frequentavo una professionista che era piuttosto alternativa; moderna la definirei. Appassionata di cultura, di sinistra, di viaggi e molto disponibile ad aiutare gli altri, Non era bellissima ma molto attraente con forme particolari: culo molto bello, ampio e “Brasiliano” fica rasata e tettine a punta, sempre in vista ai più grazie alla sua disinvoltura.
Durante il nostro rapporto la metto al corrente del mio passato trasgressivo (scambi, ecc) e lei non da segni particolari ne di sgradevolezza al genere ne di apprezzamento. Mi confessa un lieve interesse per il genere femminile. Proseguendo frequentiamo qualche spiaggia nudista ma niente di particolarmente hot.
Una sera mi invita a cena a casa sua, con ospiti che non conoscevo (cosa che capitava di frequente) e come le altre volte non ho dato molto peso alla serata sapendo che sarebbe stata comunque interessante. Durante quel pomeriggio mi dice che ha invitato la ragazza delle pulizie ed un suo amico.... ho trovato curioso questo invito, ma faceva comunque parte della sua persona invitare gente molto diversa. Una volta arrivato a casa sua ho notato una certa preparazione rispetto al solito dove invece la preparazione della cena faceva parte della festa e ho capito che la ragazza delle pulizie aveva preparato tutto lei. Pesce crudo e insalate diverse di pesce ecc. vino di pregio. Differentemente delle altre volte la cena proseguiva non fluida ho percepito una leggera tensione e imbarazzo. La ragazza invitata non era molto alta indossava dei bei tacchi che la portavano ad una media altezza aveva una gonna con chiusura a libretto sopra il ginocchio in pelle beige e spacco laterale dal quale si intuiva una calza autoreggente. Aveva una camicetta bianca piuttosto elaborata nel colletto con una specie di tulle che scendeva davanti. Complessivamente vestita bene. L'amico di lei era longilineo vestito normalmente con una leggera espressione spaesata. La luce era molto bassa con due piccole candele da tavolo al punto che non si vedevano bene di quelli di fronte; il viso era illuminato dal bagliore delle candele e durante la cena mi pare di individuare i capezzoli scuri della ragazza che ho di fronte che risaltano di tanto in tanto a seconda delle posizioni contro il tessuto della camicetta leggermente coperti dal tulle del colletto. Non ci faccio molto caso ma successivamente capisco che si tratta di un reggiseno a balconcino senza la mezza coppa superiore che lascia i capezzoli in bella mostra.
La mia ragazza invece indossava un vestito lungo in similpelle nero con cerniera che percorreva in modo trasversale tutto il vestito. Dopo qualche bicchiere le ragazze sparecchiano i primi piatti e tornando dalla cucina si presentano nella penombra: l'amica senza camicetta con le tette al vento sorrette dal famoso reggiseno e la mia ragazza senza vestito con una lingerie nera formata da reggiseno senza coppe solo con i bordi, giarrettiera calze nere e perizoma aperto davanti con le labbra in bella mostra . Subito rimaniamo basiti e dopo qualche secondo tentiamo di assaltarle ma ci fermano con una mano a mo di stop aspettate e la mia aggancia un filo tra il perizoma e fa uscire dalla fica con grazia e voluta lentezza una fila di palline una alla volta con applauso finale per lo spettacolo, l'altra ragazza si gira alzandosi la gonna mettendosi in ginocchio sulla propria seggiola sfoggia una coda di cavallo con dildo inserito nel ano; inizia anch'essa uno spettacolo formato da movimenti alternati delle cosce che facevano muovere la coda. Successivamente ci appartiamo in cucina e nel tinello dove ognuno da sfogo alle proprie voglie. Ma!!!!!in modo inaspettato...... si verifica una competizione tra le ragazze che finisce nel seguente modo: la ragazza e il suo compagno mettono una sedia vicino alla porta per offrirci lei alla pecorina con la coda inserita e il cazzo in gola con qualche piccolo rigurgito dovuto dai movimenti di entrambi non sincronizzati e la mia ragazza che spalanca le gambe appoggiata con le mani allo stipite della porta che mi incita ad incularla. La foga era alle stelle e anchio mi sentivo parte di quella competizione. Una volta inseritoglielo in culo, cosa piuttosto difficoltosa, le è presa una bramosia al punto che si è chinata a 90° scuotendo la testa a destra e sinistra urlando ripetutamente “sono una vacca da monta” facendomi venire un cazzo d'acciaio; di colpa si blocca e con i denti riesce ad afferrare la coda inserita nel culo della ragazza di fronte fino a strappagliela . La ragazza si è girata a vedere cosa succedeva e la mia le ha reinserito tre dita a modi avviatata proseguendo la penetrazione anale. A quel punto stavo per venire e sono uscito ho spostato velocemente la mia ragazza e sono riuscito a inserirlo nel culo dell'altra e sborrarle dentro; a quel punto la ragazza disse un nooooooo prolungato e tutti noi in coro abbiamo replicato con un siiiiiiiiiiii; da li è iniziata la vera festa proseguita fino a mattina. Al proseguo .
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8 years ago
zap67,
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la dietologa 4
La dietologa 4
Alla domanda/affermazione formulata più per rincuorarsi che altro :” MA CHE CAZZO HAI?!” dopo aver tentato di prenderlo (in culo) senza riuscirci risposi: “Il mio!!!!!” approfittai della distrazione e con un colpo spinsi con decisione infilandolo fino a metà. Lanciò un urlo acuto che racchiudeva tutto: sorpresa, dolore e astio. Tentò di avanzare ma la seguii con il corpo senza permettere di sfilarlo. A quel punto ritornò in se e mi chiese di non muovermi. Dopo un silenzio e immobilismo totale, piano piano iniziò qualche piccola spinta alternata sempre più lunga, per arrivare a sbattere sulle palle.
Nel frattempo si è consumato un piccolo dialogo su come mai fosse così stretto nonostante già deflorata, e relativa lamentela che non l'avevo preparata adeguatamente, passando per l'aspetto morale (“non sono una puttana che si fa inculare da tutti quelli che passano”), abbiamo iniziato a pompare sempre più con vigore fino al suo primo piacere che si è manifestato con frasi incomprensibili e degne del capo degli ultras. Un assaggio: si!si!si! Cadenzato con precisione di un metronomo, stessa cadenza per il Vai! Vai! Vai!
Poi il piacere si è manifestato appieno con la formulazione di frasi senza senso (“dammi il tuo paracarro !!!!(peraltro termine arcaico), vangami!!!” ecc.), cominciavo a preoccuparmi sulla sua energia illimitata . Ha tentato di graffiarmi le palle per tirarle a se con una mano da sotto, ma era troppo scomoda quindi ha ripreso la posizione di prima; il suo culo rimaneva una morsa abbastanza serrata e il mio cazzo era eccezionalmente marmoreo; le sue frasi di straordinaria volgarità e fantasia mi hanno fatto eccitare fino a venirle dentro. Dopo averle spruzzato tenendomi attaccato a lei senza muovermi e lasciavo la mia pompa pulsare nel suo culo fino all'ammosciamento, lo estraevo con una certa impressione perchè il suo ano era arrossato e semiaperto, il mio cazzo arrossato e lucido come uno specchio; sembrava proprio avessero fatto la guerra.
Si è girata e mi ha sorriso.
Inizialmente era un sorriso di grande affetto poi mi sembrava cambiasse in un sorriso sarcastico quasi a dire: “hai visto che tigre sono?” Bellissimo momento.
Nei giorni successivi abbiamo alzato l'asticella della perversione con qualche piccolo esibizionismo rivolto più a noi che agli altri, supermercato, piscina, bar; le piaceva guardare le mie reazioni alle sue provocazioni dedicate in particolare ai ragazzi più giovani, sempre con la tecnica del vedo e non vedo (il suo “cavallo di battaglia” rimaneva la scosciata nel chinarsi mostrando il bordo delle autoreggenti e la sua carnagione chiara). ciao
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8 years ago
zap67,
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sapore di sale
Seduta sulla sdraio lascio che lo sguardo del lontano bagnante vada a posarsi tra le mie cosce audacemente spalancate con la trasgressiva volontà di consentirne l'intromissione visiva, immaginando che sotto all'increspatura salmastra sia intento ad una manipolazione in spasmodica ricerca di un piacere che forse vorrebbe molto più tangibile.
Come resistere allora al folle richiamo di immergermi a mia volta dopo essermi liberata, con studiata lentezza, del grande cappello che occulta parzialmente il mio viso, in modo tale che l'integrale nudità del corpo possa magari offrire ulteriori spunti per manuali piaceri, dirigendo verso quella anonima fonte generatrice di quelle perverse ossessioni.
Lasciandomi trasportare dalla corrente lungo il tratto di mare dove l'individuo si trova nel bagliore del controluce, impedendo di rilevarne l'espressione soltanto intuita, galleggio alla ricerca della preda da sedurre.
Superato quel riverbero ora tutto diviene improvvisamente più limpido, amplificando trasparenze che nulla negano alla visione assoluta mentre, immergendomi nella profondità del fondale, mi pongo da ammaliante sirena disposta a stordire chi osserva da lontano le trasgressive manovre.
In apnea cerebrale me lo immagino già senza il costume in protesa erezione cedere di fronte all'incantesimo sensoriale rivelatogli con l'impudica volontà di stupire.
Il desiderio dell'uomo, sino a quell'istante represso, si tramuta in libidinose intenzioni, incurante di essere visto mentre si masturba ormai privo di ogni possibile reticenza, quasi imponendomi di premiarne le ardimentose effusioni.
Troppo vicina per fingere di ignorare quanto avviene, è allora che mi protendo senza più ambiguità, impadronendomi della rigida asta, e proseguendo io stessa nell'azione sino a che la schiuma gelatinosa si espande repentina mescolandosi al flusso marino.
Scrollato sino allo spasimo lo abbandono al proprio destino ritornando altrettanto velocemente verso la riva dove in attesa è rimasto il mio complice già pronto ad accogliermi nella maniera che so di essermi meritata.
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9 years ago
gloria1951,
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LA CENA 3
La cena 3
dopo che la barista si è esibita in questo vedo - non vedo l'atmosfera è ridiventata calda e la nostra amica insiste chiedendole di osare di più; a quel punto la barista si alza e torna dopo qualche minuto con 5 vodke dicendo che non era sufficientemente sbronza per sostenere quella situazione. Dopo aver tergiversato con convenevoli vari ci congediamo perché nel frattempo erano venute circa le ore tre e mezza . La barista che nel rattempo aveva bevuto la vodka al colpo (in un sorso), ci ferma dicendo” ...adesso tocca a me!”, e inizia ad alzarsi i vestito mostrando la sua fica nuda (si era tolta probabilmente il perizoma tornando al banco), ha spalancato le gambe e iniziando a roteare il bicchiere sulle grandi labbra dicendo un oscenità preludio di ciò che stava per succedere:” chi vuol bere da questa fonte...?) ; dopo aver sparecchiato il tavolino basso dai bicchieri l'abbiamo invitata a sdraiarsi e la nostra amica che nel frattempo si è tolta la gonna si è avvicinata iniziando un 69. anche la mia ragazza ha tolto la gonna e a gattoni a contribuito alternandosi a leccare la fica alla barista. Io e l'altro ragazzo abbiamo recuperato e lavato le palline per offrile alla barista che però rifiutava dicendo che le preferiva di carne. Mi sono fatto largo tra le ragazze e ho raggiunto con la cappella la fica ampiamente bagnata e umidificata dalle lingue delle ragazze, le stesse mi hanno preso l'uccello e accompagnato nella penetrazione fino alle palle osservandolo da vicino come se fosse un operazione molto delicata. La barista ha iniziato a dimenarsi e ripeteva continuamente: “ la sento piena, piena, la sento bella piena, che bello!!! ” e io che ero abbastanza eccitato per tutto ciò che era successo annuncio che sto per venire, la ragazza mi chiede di resistere un attimo recupera un bicchiere e mi fa spruzzare nello stesso ripulendo con la lingua la mia cappella; il mio posto è stato occupato nel frattempo dall'altro ragazzo che ha iniziato ha leccarle l'orifizio anale ma capite le intenzioni la barista si è ritratta dicendo “ma chiavami !!! non ti basta!!! e allora mettimi dentro anche le palle!!! “ cosa che prontamente il ragazzo ha cercato di fare con le dita e con il risultato di un altra reprimenda dalla barista : “Cazzo!!! me la stai distruggendo!!”
Prosegue con uno smorza candela allestito per terra e la barista mi chiede di avvicinarmi (a cazzo moscio), prova a trastullarmelo senza riuscirci; sento da dietro aprirmi le natiche e mi accorgo che la mia ragazza tenta li leccarmi il buchino. La agevolo e dopo un discreto lavoro riprendo un erezione potente ; con un balzo mi salta davanti e dice con le altre “ ...questo me lo merito io! ...” e con altrettanta velocità cerca di impalarsi quasi a secco, distruggendomi l'uccello che presentava quasi delle escoriazioni. Infatti credo che la voglia di farsi inculare venisse dall'alcol che deve anche aver coperto parzialmente il suo dolore, successivamente motivo di sospensione dei lavori senza sborrare.
Nel frattempo la barista fa sborrare il ragazzo che appena si alza viene ripulito dalla sua amica. La quale pensa bene di finire il bicchier contenete la mia precedente sborrata. Sudati, distrutti fisicamente (anche dall'alcol), ci ricomponiamo in un insieme di profumi e odori che avevano invaso la saletta promettendoci una ripetizione a breve.
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8 years ago
zap67,
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incontro
Una delle foto che mi vedeva ritratta in maniera eloquente, poggiata in bella vista sul tavolino, rivelava in modo palese di un'indole ormai non più segreta per l'individuo che avevo di fronte.
Confessando ciò che era stato reso così evidente mi adeguai alle particolarissime circostanze assecondando esplicite voglie posizionata sulle sue ginocchia, permettendo che potesse rivolgermi quelle libidinose attenzioni che altre immagini appese alle pareti dovevano aver di sicuro contribuito a stimolare.
Poca importanza a quel punto avrebbe potuto rivestire l'aspetto della persona in se, imponendomi di non subire condizionamenti che impedissero di superare ogni possibile forma di pregiudizio, lasciandolo libero di approfittare impunemente della situazione che si era creata.
Sollevandomi l'orlo del vestito e scoprendomi sino alle reni, verificando nel contempo che non indossavo biancheria intima, prese a manipolarmi sulla clitoride soddisfatto nel sentirmi subito fradicia di umorali passioni.
Impossibilitata a reprimere del tutto ciò che provavo venni esplorata sempre più in profondità, pervasa da incontenibili fremiti nel subire un simile trattamento.
Consapevole di poter disporre di me come avrebbe voluto, dopo avermi fatta spogliare del tutto, godendo compiaciuto della mia completa nudità eretta statuariamente davanti a lui in equilibrio sulle elevatissime calzature dal tacco finemente appuntito, ubbidiente ad un suo perentorio cenno, mi prostrai iniziando a stimolarlo oralmente come pretese.
Solo in seguito il mio compagno avrebbe appreso quanto avvenuto durante quel singolare convegno attraverso il quale un numero inaudito di orgasmi era stato condiviso sino a condurmi verso quell'euforia sensoriale capace di farmi perdere la ragione.
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7 years ago
gloria1951,
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l'albero...
L'albero genealogico.
Frequentavo una ragazza che avevo incrociato più volte nella vita, ma senza rivolgerle particolare attenzione. Poi si è separata e non ricordo più come, me la sono ritrovata nel letto. Carina, porca, tettona, abbiamo dato fondo alle nostre voglie per un annetto, abbiamo veramente goduto; nel frattempo avevo incrociato la sorella più volte, ma senza che le rivolgessi attenzione, anche se avevo informazioni generiche che fosse una donna molto calda. Poi si è separata e mi ricordo che me la sono ritrovata nel letto di un motel. Più carina, più porca, più tettona, abbiamo dato fondo alle nostre voglie per un annetto circa; nel frattempo incontro la cugina, meno carina, zero tette, molto ma molto più porca e Avanti!!!!! poi l'altra cugina carinissima, la più porca di tutte …. e AVANTI !!!!!!!!!!!!!!!!!!!
I fatti:
Con la prima tutto bene rapporto clandestino, bastava poco per intenderci su tempi e metodi; la sua dote era l'essere materna e lasciarti fare tutto ciò che volevi. Luoghi insoliti, aperta su tutti i canali, le piaceva prender rischi durante le feste con gli amici, dove mi tirava qualche pompino in piedi di nascosto, ma neanche tanto, per far si che qualcuno potesse capire o addirittura vederci; infatti durante una festa, è capitato che un amica nel cercare la toilette fosse entrata nella stanza attigua, dove la mia lei era chinata sul mio uccello ed io in piedi; entrata per sbaglio la ragazza si è bloccata e mi ha fissato per un attimo fino a quando anche lei se ne accorge girandosi con un filo di saliva che si sviluppava dal mio cazzo alle sue labbra, le ha sorriso. Era la situazione tipo, voleva far capire che ero suo....
Ma quando ho incontrato la sorella, sono cambiate le gerarchie: quest'ultima aveva lo sguardo sempre accompagnato da sorriso che ti diceva :” adesso ci penso io a farti sborrare!!!!” e aggiungerei anche un “che voglia che ho!!!!” era irresistibile. Ne abbiamo fatte molte: dal toccarci in macchina con su sua sorella a uno smorza-candela lungo il fiume con un vecchietto che ci girava intorno, dal trombare d'estate su una rotoballa di paglia portando a casa tutto il fieno ad un massaggio in tre finito molto bene. La sua dote era scoparti venendoti sopra, prenderlo e farlo scorrere fino ad appena prima che uscisse e poi con le grandi labbra roteare per fargli un massaggio solo sulla cappella; non potevi non spruzzare come un matto. Mi ricordo che aveva un buchino blindato, o facevi tutto il lavoro giusto sulla vulva o dietro era impenetrabile; Mi piaceva infilarle dentro tutta la mano e farla uscire piena di umori e per questo rinunciavo al culetto era troppo stretto; non era volgare ma porca nel parlare è come se ti stesse segando con le parole.
Poi è toccato alle cugine ma li è stato più facile: la prima era una corda di violino, come la toccavi veniva e contestualmente ti ordinava di incularla. Credo di averglielo messo più dietro che davanti proprio perchè aveva dei capezzoli ultra sensibili e spruzzava subito. Mi ricordo in un bar dove il vestito lasciava spazio tra il tessuto e il capezzolo, ed io seduto da parte le soffiavo sul capezzolo facendole fare degli spasmi e dei balzi sulla panca. Quando le sborravo sulle aureole lei se la spalmava sulle punte fino a strizzarsi a mo dì pinza e sentire dolore. Invece ti elargiva il buchino senza particolari resistenze, credo che le venisse voglia attraverso un misto di prurito e piacere, anche perchè con le mani ti cercava per affondare violentemente tipo colpo di ariete.
L'altra cugina carina e vocina tenue voleva il cazzo punto e basta. Pompava alla grande manifestando tutto il suo piacere con cambio di timbro di voce che diventava roca. Si passava la lingua sulle labbra fissandoti come ordine lascia tutto e andiamo a scopare; era l'unico momento dove ti guardava. L'amplesso si manifestava con tutto, pompe con rigurgito perchè troppo profonde e sborrate ovunque, ma lei fissava da vicino il cazzo senza mai guardarti. Era ingorda.
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8 years ago
zap67,
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profilo segreto (da histoire G.)
Sfilata anche l'ultima guaina di velatissimo nylon il nudo profilo di G. appare a colui che certamente saprà estrarne l'essenza più segreta.
Nulla di più coinvolgente che il ritrovarsi esposta di fronte all'anziano maestro, del tutto consapevole che sarà ancora una volta di più da lui immortalata in maniera indelebile senza alcuna possibilità di eludere quanto avverrà.
Appropriandosi di quel corpo attraverso le immagini egli potrà vantarne il possesso assoluto come ad altri mai era stato concesso in eguale maniera.
Egli aveva imparato ad estorcerle confessioni attraverso le quali far emergere la celata indole che era in lei, esternata in racconti delle più estreme fantasie erotiche, intimamente condivise con l'assunzione delle pose che, esaltandone la femminilità, esprimevano aspetti dello sfrenato desiderio di materializzarsi nei contenuti.
A coadiuvarlo nell'opera in seguito si era poi aggiunto anche uno scrittore suo coetaneo ed amico, il quale avrebbe posto le basi per farla assurgere a protagonista di racconti nei quali il ruolo di G. si sarebbe evoluto facendosi di volta in volta interprete delle inusuali voglie emergenti in molteplici situazioni nelle quali si trovava catapultata senza alcun pregiudizio verso gli attori ai quali affidare ruoli ulteriori.
In tutto ciò il compagno di lei rimaneva espressione passiva di incongrue gelosie capaci di eccitarlo nella sensuale condivisione di cui morbosamente si cibava dal volontario complice isolamento impostosi, attendendo il ritorno dai particolari convegni che la vedevano sempre insospettabile protagonista.
A mitigare quelle sue cerebrali sofferenze contribuiva il fatto che gli occasionali amanti di G. difficilmente sarebbero stati anche espressione totale di fisicità irresistibilmente attraenti oltre all'atto medesimo che si sarebbe consumato nella congiunzione corporale dei compositi orgasmi epidermici che ne avrebbero generato le irragionevoli sensazioni emotive.
Ecco allora alcuni soggetti, resi banali nella semplice realtà quotidiana, assurgere improvvisamente a potenziali attori di quelle insospettabili forme di trasgressione attraverso le quali soddisfare le segrete passioni di ognuno.
Gli unguenti ancora una volta cosparsi sul corpo, ad esaltarne ancor più la luminosità delle forme, stavano a rammentarle di quelle mani indiscrete ancora intente a percorrerle l'epidermide, accarezzandone i contorni con palese compiacimento, mentre in quel preciso frattempo, qualcun altro rimaneva in attesa di vederla tornare per apprendere della maliziosa avventura.
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9 years ago
gloria1951,
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La Saga di Filippo: check-in on air
Premetto che il racconto non é frutto di fantasia...e potrebbe aprire veramente una saga perchè ne ho tante da raccontare... tutte esperienze vere realmente capitate al mio grande amico Filippo...con il quale sono cresciuto da quando avevo 4 anni e mi fido ciecamente e ci raccontiamo tutte le nostre esperienze extra "porcelle" . Filippo ha 40 anni e per lavoro viaggia molto passando dal medio-oriente all'Africa...all'Est Europa..al Nord America e quindi trovarsi in fila ai check in negli aeroporti più importanti del mondo é ormai una routine. Questa esperienza parte dall'Aeroporto di Heathrow dove il nostro buon F. deve prendere il volo per Boston....Qui c'é una lunga fila e buttando l'occhio porcello in giro il nostro ragazzo si ferma su 2 splendide 25enni di colore...che poi si riveleranno keniote....si avvicina e scambio 2 battute con una delle 2 ironizzando sulla lentezza del check in...e bla bla bla. La ragazze sorridono...rispondono cortesemente alle battute ma poi tutto muore li....Filippo però non demorde....Un altro incontro al boarding dove una delle 2 per il grande caldo...si é tolta la giacca...ed é qui che al nostro F. scatta la brama di affondare il colpo...La ragazza più carina si chiama Sarah...alta 1,70 ...magra...gambe affusolate...una terza di seno ...e soprattuto un bel viso con 2 labbra carnose leggermente sporgenti. La parte migliore però secondo lui é il culo: un deretano alto , piccolo e marmoreo...che rimaneva ben aderente ai fuseaux che la ragazza indossava...Filippo non ci sta più dentro e decide di passare all'azione...da il meglio di se con Sarah e la ragazza sembra gradire...e risponde simpaticamente al suo attacco con frasi con doppio senso difficilmente equivocabili. Sta di fatto che ormai si deve salire sull'aereo...volo transoceanico....Sarah ha il posto riservato vicino all'amica...mentre il nostro caro Filippo é posizionato circa 4-5 file dietro....Ma essendo un volo transoceanico potete immaginare che di spazio ce n'era....e quindi qui la fantasia del nostro Filippo inizia a galoppare ed i suoi sguardi verso Sarah (ricambiati) continuano a farsi sempre più frequenti e la patta dei suoi pantaloni sempre più gonfia. Ormai ha capito che manca solo l'entry point per far scattare la scintilla del piacere direttamente on air. E l'assist gli arriva dall'amica che accortasi della situazione...si alza e va verso di lui dicendogli: Vuoi fare cambio di posto con me? Così puoi stare vicino a Sarah per il volo e potete chiacchierare....Ovviamente Pippo non se lo fa dire due volte...ringrazia e salta 5 file avanti. Si viaggia di notte....quindi buio pesto...luci quasi completamente off...e quindi spazi di manovra per far porcate sembra ci siano. C'è solo un ultimo inghippo: le file sono da tre sedili...quindi oltre a F e Sarah c'é un altro passeggero ..posizionato internamente e quindi i nostri due ragazzi sono seduti vicini accanto al finestrino...Fortunatamente questo "terzo incomodo" si addormenta profondamente e quindi non potrà assistere a quello che accadrà da li a breve fra i nostri due audaci compagni di viaggio. Filippo ormai non ci sta più dentro....e ormai le sue battute con Sarah sono esclusivamente per mettere benzina sul fuoco del piacere...ed é così che lei inizia a baciarlo...ed ad accarezzargli la patta dei pantaloni...che ormai é gonfia e pulsante...lei vuol prendere il mano subito il suo cazzo....e quindi prende una coperta per dormire e la posiziona sopra le gambe di tutti e due...Poi ci infila una mano sotto...e si dirige verso la cerniera...che Pippo ha già preventivamente tirato giù e da dove spunta già la sua cappella infuocata...Lei mette una mano nei pantaloni e tira fuori tutto il cazzo prendendolo alla base...e comincia a massaggiarlo su e giù e a giri circolari...Ormai il ragazzo é fuori controllo...lei si accorge che F é eccitato perchè c'è la punta del glande bagnata...e sta uscendo una goccia di pre seme...e quindi capisce che é arrivato il momento di andare sotto coperta...e infila la testa fra le gambe di Pippo...iniziando un lento e silenzioso bocchino....IL cazzo di Pippo ormai é in eplosione...tutte le vene si possono scorgere bene ed anche le palle hanno raggiunto un livello incontenibile...gonfie e dure...vogliose di essere svuotate...Sarah continua la sua pompa passando sotto le palle e mantenendo una mano a scappellare il pene ...mentre Pippo con la sua mano più interna infila un dito nella fica bagnata della keniana che é fradicia e lo capisce dalla piccola striscia di pelo che ormai é inzuppata di liquidi femminili. IL momento del gran finale é arrivato e la giovane 25 enne non si ferma ...sempre col pene in bocca dà le ultime spinte ...non vuole sporcare attorno e nuo vuole neanche farsi beccare dagli altri passeggeri...quindi guarda negli occhi Pippo e gli dice...vienimi pure in bocca...sporcami tutta la faccia...dove vuoi....e questa cosa fa eccitare ancora il mio amico ancora di più che dà due tre colpi forti nella bocca della ragazza e poi esplode tutto il seme caldo nella sua bocca..Lei che beve tutto....qualche fiotto di sperma esce e va sulla sua pelle nera vicino al naso formando un contrasto fantastico. Intanto lui continua sdilatilarla forte , geme in silenzio incurvandosi sul sedile... e dopo un paio di minuti anche lei si lascia andare ad una fragorosa venuta e dalla goduria non potendo urlare si morde la coperta e gira la testa indietro in segno di totale soddisfazione. I due poi si addormentano vicini..il viaggio per Boston é ancora lungo....ma per ora finisco qui....I due si riscontreranno poi una sera a Boston per una cena con gran scopata finale...ma questa é storia di tutti i giorni....La parte più eccitante é stata l'aereo e secondo me ne é valsa la pena raccontarla. Alla prossima puntata....
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9 years ago
Dharma Lovers,
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Eyes Wide Shut 2
Più che mai sofisticata, nel proprio modo di apparire desiderabile, G. lasciò che il vestito le scivolasse lungo il corpo, lentamente giù sino alle caviglie, rivelandone la sottostante condizione di assoluta nudità che la poneva al cospetto dei beneficiari ospiti in quel momento presenti alla totale elargizione visiva di una perfezione epidermica esibita con intrigante malizia.
Sebbene una maschera sul volto minimizzava in parte l'assillante pensiero che la propria identità fosse rivelata del tutto a chi le era di fronte, l'idea di essersi posta in quello stato di palese vulnerabilità ora le deva una sensazione improvvisa di perdita dall'auto controllo che intendeva imporsi sin dal momento in cui aveva stabilito di voler aderire ad un convegno i cui contenuti si sarebbero dimostrati molto particolari.
Non che l'esibizione integrale di se potesse costituire in genere motivo per lei di eccessivo imbarazzo, quanto invece il ritrovarsi a farlo nella condizione in cui si era posta iniziava a generarle un disagio che non aveva preventivato, pur consapevole del ruolo che spontaneamente aveva accettato di condividere.
Avvertendo su di se gli sguardi di evidente consenso, accompagnati dal brusio dei commenti che in maniera altrettanto eloquente ne sottolineavano l'esplicita esibizione, G. rimaneva statuariamente immobile in febbrile attesa di eventi ulteriori.
Il proprio accompagnatore osservava soddisfatto l'interesse crescente che aleggiava attorno all'audace prova a cui G. si era sottoposta, alternandosi nell'interloquire con tutti coloro che non mancavano di esprimere la personale soddisfazione alla vista dei sublimi lineamenti di un corpo elargito senza che se ne potessero individuare stati latenti di inibitoria reticenza nel mostrarsi in quella trasgressiva maniera.
Mascherato assieme ai presenti anche il compagno di lei, in compartecipe anonimato, assisteva con la rassegnata impotenza di colui che ne percepiva il provocatorio richiamo, a propria volta ben consapevole di quanto si fosse dimostrata capace nella stimolazione oggettiva di ogni più lubrico pensiero manifestato dai presenti, come del resto era in grado di fare in chiunque altro l'avesse osservata anche nelle condizioni di assoluta normalità rispetto a quella così estrema che ora andavano condividendo.
Poggiata ad una parete G. pareva estraniarsi dal contesto che la circondava, se pur vigile oltre l'unico baluardo della maschera che ancora ne proteggeva i lineamenti del volto, conferendole enigmatico distacco dalle anonime presenze che attorniandola le si avvicinavano incombenti, dimostrando sempre più esplicite intenzionalità.
Quando un individuo, senza oltre indugiare, prendendola per un braccio la sospinse con determinazione verso un soppalco posizionato al centro del locale, facendola distendere sul piano rivestito con un drappo damascato, G. non oppose alcuna resistenza, assecondandone docilmente il volere.
Trasalendo nell'assistere alla veemente imposizione, il compagno di G. non poteva fare altro che prendere atto, con rassegnata impotenza, dell'evoluzione di un rituale che in breve la pose a contatto con una moltitudine di ansiose mani solo desiderose di poterne percorrere impunemente l'intera epidermide.
Dalle evidenti reazioni della meravigliosa creatura, divenuta oggetto passivo di quel comune piacere, era possibile interpretarne lo stato emotivo mentre, subendo la prevaricante profanazione, si contorceva tra i gemiti allorquando l'esplorazione si andava facendo ulteriormente invasiva saggiandola nei punti nevralgici che avrebbero potuto condurla ad un ancor più nebuloso appannamento della ragione.
Un altro ospite, dall'opulenta fisionomia, a propria volta incentivato nel prendere parte a quell'orgia sensoriale, iniziò impunemente a stimolarne la clitoride in modo ancor più frenetico, tra l'incitazione degli gli astanti desiderosi di vederla impazzire a quelle libidinose attenzioni che, nell'entusiasmo globale, la condussero alla confessione di piaceri derivanti dall'energico trattamento al quale si abbandonò, producendo uno sfrenato orgasmo subito accompagnato da clamorose ovazioni.
Successivamente, ad approfittare di lei, venne il turno di uno smilzo figuro il quale, impalandola con estrema energia, riuscì a propria volta a farla incredibilmente sussultare sotto i possenti colpi di un maglio che, seppure minuto, sortì egualmente l'effetto di confluire in una ulteriore irrefrenabile eccitazione non priva di effetti emotivi.
Ribaltata su un fianco accolse ancora quanti a turno, desiderosi di condividere l'opportunità di possedere una preda ormai al culmine dell'inerzia, la presero nuovamente con entusiasmo crescente, inondandola senza ritegno, sino a spossarla oltre i limiti di ogni plausibile resistenza.
L'accompagnatore di G., soddisfatto per il coronamento della probante avventura in cui l'aveva coinvolta, rivolgendosi al compagno di lei con un cenno di tributo per il modo in cui aveva saputo dominare comprensibili sentimenti di ineludibile gelosia alla vista di simili elargizioni, la fece finalmente ricomporre, dando termine all'orgiastica prova, acconsentendo a che il commiato dagli appagatissimi amanti fosse definitivo.
Solo più tardi, con suadenti parole, G. avrebbe mitigato le ferite cerebrali inflitte al proprio compagno a causa del proprio irriverente comportamento, unite a movenze di un corpo che, tenne a rammentare, ancor prima di fare la di lui conoscenza era stato comunque vissuto, mentre posizionata in arcioni lo andava compensando per ciò che aveva dovuto suo malgrado subire, ribadendo quanto fosse importante la complicità nella loro unione esclusiva a far si che null'altro potesse in alcun modo alterarne le origini.
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9 years ago
gloria1951,
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adrenalina
Sempre per mantenere inalterate le attenzione del mio compagno non esito a turbarne i pensieri stimolandone le reazioni emotive soprattutto quando mi appresto ad affrontare altre persone dopo essermi predisposta in maniera voluta a far si che al di la del mio visibile aspetto si possano celare maliziose rivelazioni.
Oltre ogni possibile fantasia ciò che maggiormente lo intriga è il sapermi del tutto priva della biancheria intima, immaginando che ciò possa espormi ancor più facilmente alle lubriche attenzioni di chi possa trovarsi nella condizione ottimale per intravedere il mio stato, anteponendo alla comunicazione verbale un tacito invito alla trasgressione.
Di fatto il desiderio inesauribile di immaginare l'eventualità di confronti eccitanti non esclude mai che si vadano a generare irrazionali conoscenze come quelle avvenuti tra le persone entrate a far parte della ristrettissima cerchia di amici assieme ai quali condividere nella maniera più complice le nostre rispettive pulsioni.
Questo porta ad accettare che tra noi avvengano trasposizioni emotive capaci di eludere forme conflittuali senza che con ciò nel mio compagno non vadano in ogni caso del tutto a reprimersi sentimenti di istintiva gelosia alla sola idea che ad altri sia concessa una occasione di accessibilità alle forme più intime del mio corpo.
Come non accogliere allora l'irresistibile richiamo di poter esporre l'essere femmina nei modi che ne esaltino l'essenza in maniera totale, anche quando ciò potrebbe apparire come eccesso per i parametri che differenziano l'abitudine dal desueto.
Nel frattempo sono pronta ad indossare, sopra al trasparentissimo collant, solo l'abito con il quale mi presenterò ad un incontro con una persona del tutto ignara delle torbide fantasie che albergano nella mia mente, trovando modo per fare della normalità ricercata alternanza ad una insospettabile indole.
Al mio compagno l'onere ti torturarsi al perdurare dell'assenza per ciò che potrebbe nel frangente verificarsi se il mio interlocutore dovesse rivelare un profilo capace di incuriosirmi sino a volerne approfondire meglio l'aspetto superficiale.
Non è da molti saper stimolare i mie interessi a tal punto, e se ciò accade chi mi conosce molto bene sa farsene una ragione, condividendo piaceri dai quali non potrebbe mai essere escluso, divenendone a propria volta insostituibile artefice.
Quando mi presento di fronte a chi ormai da tempo mi ritrae, soddisfacendo le mia edonistica propensione all'esibizionismo, appaio con sembianze a cui molti ambirebbero, lasciando cadere ogni protettivo baluardo che occulta la mia intimità, esponendomi nuda a sguardi ancora capaci di procurarmi intrinseche inibizioni, con ciò senza esigenza alcuna di sentirmi sfiorare sull'intera epidermide.
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8 years ago
gloria1951,
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HISTOIRE G.
Non senza celare il piacere nell'apprestarsi a ricevere in dono, dall'amico scrittore, la prima stesura dei racconti di cui si era resa ispiratrice, condividendone le fantasie più inusuali, G. non poteva fare altro che gratificarlo nella misura più adeguata, ponendosi come avrebbe fatto la protagonista di quelle trasgressive avventure, ribadendo audacemente della propria insospettabile indole anche di fronte all'altro suo estimatore, complice nell'immortalarne ogni più maliziosa esposizione.
Rimanendo solo con addosso un trasparentissimo body a rete si predispose per lasciarsi nuovamente ritrarre, posando accanto ad una vetrata, del tutto incurante di poter essere vista da chiunque si fosse affacciato dal palazzo di fronte.
Il pensiero di una simile eventualità, anche se molto improbabile, ne stimolava in ogni caso i pensieri, fantasticando di ulteriori torbidi incontri con le persone più disparate che avessero dimostrato di saperne catalizzare l'attenzione, superando ogni possibile pregiudizio.
Abbattere le barriere, che la rendevano apparentemente irraggiungibile, non era certo cosa semplice, tuttavia anche il compagno di lei sapeva perfettamente quanto fosse capace di cimentarsi nel superare l'immaginario, valicando i limiti imposti della consuetudine, per calarsi nei ruoli che inevitabilmente lo avrebbero fatto impazzire.
Posando il libro e sfilatasi anche l'ultimo orpello, consegnandosi nuda ai propri estimatori priva di ogni altro intimo baluardo, era pronta per gratificarli come meritavano senza alcun altro possibile impedimento.
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gloria1951,
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al cancello ( per F. )
La casa molto isolata, e circondata da un vasto giardino, la cui vegetazione avrebbe permesso di giocare nella maniera spregiudicatamente più audace, non poteva che essere il luogo ideale per dare libero sfogo alle trasgressive passioni che avrebbero nel contempo elargito visuali piaceri a compendio di una non casuale ospitalità.
Non era quella la prima volta che per dare materia alle nostre recondite passioni andavamo privilegiando una persona la cui disponibilità, nel concedere gli spazi più adeguati affinché fosse possibile dare seguito a quanto ideato, veniva contraccambiata con il poter assistere a quanto posto in essere.
Ciò implicava il fatto che, lasciando presidiare a tali eventi colui che ne avrebbe goduto visivamente, avrei dovuto saper contenere ogni forma di possibile imbarazzo mentre mi offrivo nell'esposizione più assoluta della mia nudità.
Eccomi allora, nei pressi di uno storico casale, ancora una volta intenta a giocare in maniera oltremodo intrigante, aggiungendo ulteriore sapore dovuto proprio alla presenza della persona che, consentendo l'accesso a quel luogo, avrebbe avuto modo per beneficiare della insospettabile esibizione che sarei stata pronta ad elargire in maniera solo all'apparenza così disinibita.
Posare all'esterno di un qualsiasi altro ambito, che non offrisse adeguate garanzie a ridurre il disagio di essere vista anche da altri, come appunto poteva accadere proprio in spazi molto aperti, generava sempre motivo di inevitabile apprensione.
Poggiata ad una enorme cancellata di accesso alla casa, nella nudità più assoluta, e pervasa da ingenti scariche di adrenalina alla sola idea che potessero sopraggiungere all'improvviso altri sconosciuti individui da una strada adiacente, non impediva di perseguire comunque l'intento prefisso.
Ubbidiente alle indicazioni ricevute dall'anziano maestro che mi immortalava, assecondandolo nelle richieste ed accompagnata dai vigili sguardi di chi nel frattempo aveva il modo per condividere ciò che era della mia essenza più intima, non potevo evitare di sentirmi ancora più esposta di quanto già non lo fossi realmente.
A poca distanza l'ospite esprimeva un interesse palese, manifestando il proprio lusinghiero compiacimento, accompagnandolo con frasi di eloquente soddisfazione capaci di esaltare ancor più la segreta indole di cui resta sempre molto difficile poter sospettare.
Una volta ricomposta, pensando a colui che era stato testimone di quel segreto convegno, certa di avergli lasciato in dono un ricordo indelebile della mia trasgressione, iniziai a fantasticare delle sue conseguenti reazioni, immaginandolo intento ad una frenetica masturbazione, sognando di potersi materializzare dentro di me sino allo spasimo estremo.
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8 years ago
gloria1951,
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analisi
Distesa sul divano, lasciandomi analizzare come molti da sempre vorrebbero, impossessandosi in modo completo di ogni mio dettaglio epidermico nella consapevolezza che non mi sottrarrò neppure di fronte ai penetranti sguardi attraverso i quali tradurre altre più vogliose intenzioni, nuda, come in un sogno proibito, confesserò di insospettabili fantasie.
Neppure il mio compagno potrà allora completamente astenersi dall'obbligo di doverne condividere, in complice assuefazione, le morbose ossessioni che rendono schiavi dei simbiotici desideri presenti nel recondito della mente.
Difficile gli sarà poter accettare altri corpi intersecati nel mio, nell'unisono esproprio di anfratti pretesi in condivisione, defraudandone l'essenza sino ad allora idealizzata come invalicabile.
Sfilandomi con maliziosa intenzionalità gli impalpabili orpelli che amplificano il mio essere femmina, senza altri baluardi oltre ai lineamenti del corpo, ecco che le forme verranno immortalate in maniera non dissimile da come altre mani vorrebbero accarezzarle.
Il nulla mi separa ormai dal contatto interiore, persa nel vortice cerebrale dove violarmi sarà cosa divenuta improvvisamente oggettiva, senza altri pregiudizievoli veti che possano ancora impedirne l'accesso.
Avvertire l'avvicendarsi contemporaneo di orgasmi ricercati in modo reciproco, tanto dal perdersi nelle nebbie del piacere, ascoltandone la dimensione crescente scivolare all'interno sino ad alimentarsi con smisurata potenza, inseminando l'anima ormai privata da ogni potere.
Solo pochi accessoriali strumenti basteranno a rendere contemplabile ciò che la natura ha elargito benevola, diffondendola in modo che anche ad altri sia consentito poterne almeno in parte beneficiare, nel gioco delle penombre in cui è la luce ad imporre il ritmo del piacere visivo.
L'analista contempla ogni lembo concesso allo sguardo, cercando invano tracce d'imperfezione prima del congedo finale nuovamente pago di quanto ancora ottenuto mentre, del tutto spossata, ricomponendomi torno da dove sono venuta.
Allungando la mano sento chi mi è accanto prossimo alla genitale esplosione, al racconto di quell'ultima agonizzante esperienza affinché ne sia altrettanto partecipe oltre ogni forma di ineludibile gelosia.
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8 years ago
gloria1951,
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L'arte del massaggio (brano tratto da Histoire G.)
L'arte del massaggio (brano tratto da Histoire G.)
Il mio compagno sa quanta importanza dia alla cura della persona, anche attraverso quei massaggi tonificanti ai quali sovente affido il corpo per mantenere una forma che sia adeguata all'età, anche ove, non potendo in qualche caso avvalermi del solito centro al quale usualmente mi rivolgo, trovo però sempre un modo per alternative che permettano l'esecuzione di simili trattamenti.
In tali situazioni, esponendomi anche in modo integrale di fronte ad una persona di cui non posso ancora conoscere alla perfezione le modalità operative, potrebbe accadere di essere molto vulnerabile nel caso si verificassero manifestazioni non sempre allineate con le più lecite aspettative.
Da Histoire G.
“Durante uno dei consueti trattamenti estetici, ai quali G. sovente andava sottoponendosi anche quando non le era possibile avvalersi del centro di sua maggior fiducia, le mani dell'occasionale massaggiatore iniziarono a soffermarsi molto più del dovuto attorno alle aureole dei capezzoli, intensificando sempre di più il manipolante contatto, e procurandole nel contempo sensazioni inusualmente emotive alle quali tuttavia si abbandonò priva di maggior controllo, offrendo in tal modo l'opportunità per incentivare eccessi ulteriori.
Senza opporre resistenza lasciò che l'individuo potesse comunque proseguire nella insolita manipolazione, scivolandole dai fianchi sino al ventre, attivando una pressione pubica che dal monte di venere si alternava all'interno delle cosce, sfiorando anche le intime labbra ormai visivamente pulsanti al contatto di mani che, andando facendosi sempre più pericolosamente esploranti, ne anestetizzavano una più reattiva opposizione.
Quando l'aspetto di una persona non riveste eccessiva importanza, la dove anche gli impulsi cerebrali prevaricano sulla ragione, ecco come anche mani tozze di un soggetto anomalo possano trovare il terreno fecondo per eccedere, attraverso la mente, alla scoperta di sentieri che, da una clitoride ormai turgida di passione, conducono verso l'oblio inarrestabile dei sensi.
Audacemente stimolata in quel punto nevralgico, ed ormai completamente cedendo al profanante abuso, perpetrato con inimmaginabile maestria, accettandone consenzientemente la prevaricante azione, G. confessò, tra i gemiti del piacere, quello che in tal modo gli andava procurando un simile trattamento.
Ormai del tutto preda dell'abilissimo persecutore lo lasciò libero di poter così esplorare altrettanto facilmente ogni anfratto più recondito, obbligata a rispondere alle sollecitazione, dichiarando nel mentre della propria occulta predisposizione a condividere quel genere di stimolanti attenzioni.
Egli allora non doveva fare altro che portare a compimento l'ordita manipolazione, apponendo quel suggello di cui in molti avrebbero voluto poter a loro volta vantarsi mentre, liberatosi anche degli abiti con repentina velocità, ed esponendo la propria senile figura, resa ancor più grinzosa da una opulenta fisicità esibita senza remora alcuna, lasciò che G., in totale paresi, prendesse coscienza di quella sua inopportuna esibizione.
Montando goffamente sul lettino, proseguì strofinando il proprio minuscolo pene su una clitoride ormai completamente impazzita dall'imponderabile desiderio di collaudarne le profananti voglie, che inesorabilmente vennero prodotte con immediato piacere, facendola trasalire mentre, percorsa con altrettanta soddisfazione, si lasciava docilmente possedere sino al contemporaneo raggiungimento di un orgasmo che a lei stessa parve davvero inaudito, quasi che fosse come liberatorio da una condizione talmente succube nella quale lei stessa si era posta con volontarietà inconfutabile.”
to be continued
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9 years ago
gloria1951,
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l'altalena
Posizionata nel giardino, con la finalità di materializzare una fantasia che mi avrebbe vista dondolare su di una altalena, per il piacere di chi sarebbe rimasto ad osservarmi in quel moto oscillante, non poteva che accrescere stimoli all'innata voglia di esibizionistica ostentazione di cui solo pochi intimi erano a conoscenza del punto nevralgico che avrei saputo raggiungere.
L'immediato ricordo di giocosi trascorsi ebbe il sopravvento su altre remore, ponendomi nella condizione ottimale per dare seguito a quella inusuale rappresentazione, del tutto consapevole che spogliandomi degli abiti, come mi era stato espressamente richiesto, anche il piacere di una simile trasgressione sarebbe stato reso indelebile attraverso le immagini con le quali immortalare quel malizioso frangente.
Librandomi nell'aria, con la spregiudicata leggerezza dell'incoscienza infantile, priva di ogni inibizione apparente, come se non esistesse spettatore alcuno che potesse condividere tali sensazioni emotive, mi offrivo nuda alle sferzate del vento, lasciandomi possedere da ignoti amanti vogliosi di introdursi dentro alla gravità del mio corpo.
Ogni slancio era nuovo contatto epidermico, sospinta nel susseguirsi infinito di amplessi, ormai persa in un vortice sensoriale da ubriacanti emozioni in grado di far perdere totalmente l'equilibrio.
Barcollando ripresi alla fine possesso di forme esauste, raccogliendo da terra, dove erano stati abbandonati, tutti gli orpelli di cui notoriamente mi avvalgo per generare attrazione, approssimandomi ancora una volta alla consuetudine, dove ad attendermi consenziente avrei ritrovato come sempre chi mi è complice nel condividere ogni più utopistica sensazione emotiva.
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8 years ago
gloria1951,
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Il divano dello scrittore (tratto da Histoire G.)
Rigorosamente selettiva nell'accettare qualsiasi tipo di nuove frequentazioni, se non quando generate da particolarissimi stimoli cerebrali, condizione univoca ed indispensabile per accondiscendere anche al più improbabile degli approfondimenti, tale da non poter essere ipotizzato a priori, è forse solo in un caso oltremodo fortuito che il tutto potrebbe tramutarsi nell'insospettabile confronto utile ad annullare ogni altra ipotesi di pregiudizio formale.
Il divano dello scrittore (tratto da Histoire G.)
Sfilatasi lentamente anche l'ultimo baluardo di una ormai sin troppo improbabile salvaguardia di una risibile moralità, restando con le sole calze autoreggenti e le scarpe, a rendere maggiormente intrigante l'esibizione di se che stava elargendo al proprio ospite, nel contempo lo osservava intento a propria volta liberarsi degli abiti, sino a rimanere nella nudità più totale, esposta senza alcun imbarazzo apparente nonostante un fisico non certo meritevole di una così audace rivelazione di se.
Consapevole dello squilibrio ormonale che con ciò si sarebbe generato anche nella mente del proprio compagno, passivo custode di tutto ciò che incoerentemente ne eccitava in maniera morbosa le torbide fantasie, quale illogica conseguenza degli atteggiamenti trasgressivi di lei, G. proseguì comunque nell'intendimento che si era prefissa.
L'uomo era alla fine riuscito a scivolarle dentro al corpo con una facilità disarmante, proprio come aveva saputo penetrarla con altrettanta caparbietà nella psiche, obbligandola a rivelare ciò che sapeva divenire oltre le sole apparenze quando di norma era solo l'involucro esteriore ad essere concesso agli sguardi ulteriori dei molti che invano ne avrebbero desiderato un ben più intimo accesso.
Avvertendo il repentino approssimarsi dello sfogo eiaculatorio, che il proprio amante non riusciva più oltre a contenere, ne accolse la completa inseminazione, inarcandosi a riceverla con audace consenso, abbandonandosi a propria volta all'orgasmo più dissoluto mentre veniva invasa così nelle viscere, già immaginando della maniera in cui sarebbe stata accolta più tardi, ed apostrofata all'atto della confessa rivelazione di quel surreale confronto epidermico vissuto con insospettato trasporto.
L'uomo le sfilò poi anche la lunga collana di perle, che ancora le ornava il collo, utilizzandola per cingerle i polsi in una sorta di simbolica costrizione, obbligandola con le mani poste dietro alla schiena mentre, rivoltandola, la teneva piegata in avanti, pronto a possederla nuovamente dopo essersi ben posizionato alle spalle di lei.
Trattenuta per i fianchi G. subì ancora i velleitari assalti dell'uomo, cedendo con arrendevole docilità alla veemente sua azione, lasciandosi ulteriormente profanare anche un quella maniera.
In fondo la eccitavano enormemente le situazioni in cui un qualunque individuo fosse riuscito a prevaricarne la volontà, anche oltre quella prestanza fisica che avrebbe dovuto, secondo una logica più razionalmente attendibile, indurla a desistere.
Preda di quelle convulse emozioni si concesse senza alcuna reticenza apparente, pur consapevole della contrastante realtà che stava elargendo ad una persona che per molti altri sarebbe risultata al di sopra da ogni immaginabile tentazione.
To be continued
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9 years ago
gloria1951,
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antigua
Un'isola, il mare, selvatici aromi, musicali aritmie, in una miscellanea di ossessionanti emozioni capaci di stordire oltre ogni immaginabile previsione, lasciandomi nuda in attesa spasmodica che la natura possa avere decorso.
Distesa sulla ruvida corteccia di palma avverto una nativa entità presidiare quel medesimo luogo, come fossi già ben consapevole che non sfuggirò al rituale che attende di compiersi come vuole l'arcaica tradizione di un sentire comune.
Avvicinandosi ancora, senza proferire alcuna emissione vocale, si libera dell'unico baluardo che ne occulta le forme, divenendo ombra sopra di me prima di entrami nelle viscere senza trovare contrasto che non sia la sola differenza epidermica.
La schiena brucia la ruvidità del legno mentre la mia intimità si arroventa e si infradicia nei colpi di un maglio inesorabile a pungere ciò che, serpeggiando oltre i confini del lecito, riempie di inseminanti promiscuità un corpo reso ormai fragile dalla passione.
Si allontana poi soddisfatto nella bramosia del misfatto appena compiuto nell'assolato deserto dei sensi, in cui nessuna ragione avrebbe potuto impedire l'evolversi di quanto previsto nell'istante medesimo individuato sin dal mio arrivo.
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8 years ago
gloria1951,
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vintage parking
G. seduta alla guida della lussuosa auto d'epoca dell'anziano amico, predisposta nella sofisticata maniera convenuta, si apprestava a posare assecondando, come ormai per consuetudine, i desideri del proprio estimatore senile, il quale non mancava mai di esprimere il personale entusiasmo nel poterla coinvolgere in quello che da tempo si era evoluto in similari convegni sicuramente particolari oltre che molto esclusivi. Il luogo all'apparenza isolato avrebbe loro permesso di poter esprimere, anche nella maniera più audace, quanto negli intendimenti, rendendo il singolare frangente molto trasgressivo, in aggiunta alla consapevolezza che altre presenze si sarebbero materializzate all'intorno, trasformando una situazione all'apparenza banale in qualcosa di estremamente coinvolgente. Dalla fitta vegetazione alle spalle di G. apparve come per incanto un individuo che, se pure non ancora del tutto riconoscibile, avrebbe preso parte ad un gioco di cui lei stessa si era resa compartecipe con il complice assenso del proprio compagno, in tutto ciò coadiuvati, come già avveniva per tutte le altre interpretazioni, dall'anziano amico, sempre efficiente nel fornire assistenza per dare materia alle reciproche fantasie che da tempo assieme condividevano. Le velate trasparenze delle calze color fumè, esposte da sotto alla gonna sino alla balza dove erano agganciate alla guepiere, inguainavano alla perfezione le gambe di G., ed unitamente alle scarpe, in analoga sintonia con l'insieme, erano il giusto complemento che la rendeva ancor più eccitante alla vista, donandole l'aspetto che avrebbe elargito stimolanti piaceri a chiunque si fosse trovato a poter assistere ad uno spettacolo analogo. Ora la presenza della persona, chiamata ad esercitare un ruolo non del tutto fortuito, muovendosi in direzione dell'auto, si andava facendo ben più marcata e priva di indugi, avvicinandosi in prossimità del veicolo dove G. stava ancora seduta nell'esibizione più audace di se. L'uomo non attese ancora a lungo il momento per dare libero sfogo alle proprie libidinose intenzioni, iniziando a masturbarsi con frenetica intensità alla sublime visione che gli veniva elargita senza alcun apparente imbarazzo da parte di chi pareva non desiderasse altro che mostrarsi in una maniera così trasgressiva. G. non si ritrasse neppure di fronte ad uno spasmodico sfogo spermatico, eiaculato con tale energia dal raggiungerla sulle gambe così permissivamente esposte alla completa vista di un anonimo osservatore che, in preda alle manifestazioni più eloquenti del proprio dissoluto piacere, le andava esprimendo la propria totale soddisfazione. Imbrattata in quel modo attese paziente che il proprio anziano accompagnatore prendesse nuovamente posto accanto a lei per riprendere la guida ed allontanarsi dal luogo dove si era appena svolto l'evento di cui si era resa insospettabile protagonista, non prima tuttavia di essersi sfilate sia le calze che lo slip, facendone dono all'occasionale ammiratore, grato nel ricevere anche quei trofei feticisti a riprova tangibile di quanto avvenuto.
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9 years ago
gloria1951,
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look me
Non sarebbe passata di certo inosservata vestita in quel modo, con quegli stivali alti sino al ginocchio, a porre in risalto gambe sapientemente inguainate in una fittissima trama reticolare neutra nel colore, ma non nella vistosità dell'abito in raso la cui lunghezza non poteva celare la perfezione del corpo, evidenziandone le cosce ed obbligando lo sguardo a risalire sino all'ampia scollatura, in una alternanza di contrastanti piaceri visivi che l'avrebbero resa ancor più desiderabile.
Questo doveva passare per la mente del proprio compagno, già immaginandola seduta di fronte a chi avrebbe ricevuto conferma di quell'integrale bellezza anche attraverso il ritratto posizionato alle sue spalle, la cui nudità era esibita senza alcun compromesso apparente.
Morbosi presentimenti ne avrebbero attanagliato il cervello, pervadendolo con fantasie nelle quali intravedeva la non remota possibilità che venissero accelerate ben altre lùbriche voglie, sospingendola verso ipotetici beneficiari di concessioni trasferibili molto oltre la semplice soddisfazione visiva.
Liberandosi dell'abito sarebbe rimasta nell'intimo coordinato dalla tonalità identica al vestito, quasi a voler mantenere ancora integra la propria esposizione che poteva solo raggiungere il culmine estremo sfilandosi anche quegli ultimi baluardi, ritardandone con maliziosa lentezza l'esibizione integrale.
Statuaria sulle elevatissime calzature, ed ancora avvolta nella retinatura del collant, a conferire un aspetto ulteriormente intrigante, non celando più molto altro di se, avrebbe lasciato ad avide mani il compito di procedere nell'esplorazione assoluta di forme ormai alla portata di chi, saggiandone liberamente l'intera consistenza, ne avrebbe goduto senza più impedimenti di sorta.
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8 years ago
gloria1951,
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senza maschera
Levatasi anche la maschera G. apparve bella più che mai di fronte a quanti era stata data finalmente l'occasione di poterne beneficiare, in quella insospettabile metamorfosi che la poneva come solo la fantasia avrebbe potuto far si che potesse essere immaginata nella sua essenza più integrale. Ad eccezione delle calzature, a conferire all'insieme ipotesi ulteriormente intriganti, vestita solo di se stessa e dove la nuda epidermide a contatto con il sofisticato broccato rendeva le linee del corpo ancora più armoniose, lasciava che fosse possibile prendere completa visione di quanto comunemente non sarebbe stato svelato con altrettanta facilità ed in una maniera così audace. Consapevole di essere ritenuta dai più come un ambitissimo quanto difficile traguardo, non poteva negare quanto fosse eccitante donarsi in una dimensione dove a chiunque, senza alcun formale pregiudizio che potesse occluderne l'accesso, sarebbe stato possibile apprendere quanto di norma veniva celato in meandri che la ragione occultava, proteggendone la vulnerabilità da potenziali aggressori esterni capaci di acclamarne la pretestuosa conquista. Eccola allora finalmente esposta per il visuale piacere di chi avesse desiderato apprezzarne integralmente i contorni, senza che nel proprio compagno si potessero destare moti di morbosa apprensione ad amplificare passioni tali da poter essere così liberamente condivise con emotiva complicità a comprimerne eventuali quanto ineludibili gelosie. Così esposta era impossibile immaginarla in una realtà dove nessuno mai avrebbe potuto collocarla, sospettando di ciò che si andava celando oltre quell'aspetto esteriore che la faceva ritenere da sempre come meta impossibile da raggiungere. Se non fosse stato per l'occasionale incontro che l'aveva posta a confronto con una persona capace di far emergere in lei quanto da sempre gelosamente custodito nei meandri segreti della mente, forse non si sarebbe mai spinta, in maniera così audace, alla scoperta di quelle oniriche dimensioni che l'avevano condotta ad esperienze così intensamente emotive come quella che ora stava condividendo. Un individuo, il cui volto restava ancora celato dietro all'apposita maschera, le si avvicinò reggendo uno strumento a forma ovoidale con cui le fece subito intendere quali pratiche intendesse porre in atto per iniziarla ad un rituale sancito da regole alle quali ormai non si sarebbe potuta sottrarre. Lubrificando accuratamente il puntale di lattice, che senza altri preamboli prese a comprimerle sullo sfintere, diede inizio a quanto le aveva preannunciato, introducendolo lentamente tra i glutei sino a farlo in parte scomparire nella cavità anale, accompagnato dalle gementi reazioni con cui G. esprimeva ciò che stava provando. Quella parte del corpo aveva da sempre generato molti consensi da parte di chi aveva sovente ritenuto di non farle mancare ogni sorta di apprezzamento che potesse sottolinearne l'esplicito interesse. Così dilatata rimase in spasmodica attesa di conoscere ciò che le riservava il destino, già immaginandone gli ulteriori sviluppi ai quali avrebbe dovuto adeguarsi con altrettanta docile compartecipazione. Considerata pronta ad accogliere colui che avrebbe beneficiato per primo di quella assoluta disponibilità si lasciò disporre in maniera tale dal riceverlo docile in se, cercando di dominare stati di inevitabile appresnione immaginando quanto d'altro sarebbe potuto ancora accaderle.....to be continued
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9 years ago
gloria1951,
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riverberi d'acqua
Lasciandomi ritrarre immersa nell'acqua, con indosso la sua enorme camicia, ed il copricapo che ne occultava la calvizia incipiente, rievocando del tempo in cui adolescenti condividevamo, al riparo tra gli anfratti della scogliera, momenti di spregiudicate pulsioni, ecco subito rinnovato il malizioso sapore di antichi ricordi.
Come negare, ad un ritrovato amico d'infanzia, il piacere dei momenti che furono, nei quali emergevano primari embrioni di un'indole in fase evolutiva, segregata poi a lungo in protezione assoluta ad evitare rischiosità derivanti da atteggiamenti altrettanto sconsiderati.
Permettere, al depositario di arcaici segreti, di tornare alla visione totale di un corpo nel frattempo divenuto maturo, non poteva che rivelarsi un tributo ulteriore alla volontà di apparire sempre più una desiderabile femmina.
Il pretesto salmastro, profumando l'epidermide di aromi iodati, altera la ragione permettendo al corpo di estraniarsi dalla mente senza altra inibizione quando, ormai nella nudità più completa, si lascia trasferire sino al contatto con mani a loro volta desiderose di saggiarne l'evolutiva trasformazione.
Attraverso un disegnato tratteggio vengono riprodotte forme come se fossero le dita medesime a ricalcarne i contorni, reprimendo a stento il desiderio di raggiungere quell'ambito traguardo che forse ora non potrei più rifiutare di concedere in modo assolutamente globale.
Quasi avevo dimenticato quanto fosse bravo anche in quella materia, sentendomi pronta a compensare un tale mestiere nella maniera più consona, e così, lasciandomi trasportare, navigo nella corrente alla volta dello scoglio dove ancora sta seduto, curiosa di verificare quanto nel frattempo sia realmente mutato.
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8 years ago
gloria1951,
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la visita inattesa
L'originale connubio tra un ritrattista ed uno scrittore ha generato la trasgressiva miscellanea che in abbinamento con altre recondite passioni si è dimostrata efficace nello stimolare tematiche capaci di rendere insospettabilmente eccitante tutto ciò che altrimenti sarebbe rimasto nel limbo delle fantasie inespresse.
Ecco come quello che di più improbabile poteva essere immaginato, ben oltre realtà che non fossero esclusivamente di genere virtuale, si è reso attuabile permettendone gli sfoghi creativi di inusuali metamorfosi entro quell'onirica dimensione sensoriale dove nessun impedimento avrebbe mai potuto pregiudicarne inibenti ostative sino ad ottenere il consenso per confronti oltre i limiti del razionale.
Da Histoire G. :
“Non potevo sapere quando sarebbe passato dall'ufficio mentre, intenta ad apportare alcune varianti ai modelli destinati alle ultime collezioni, rimanevo comunque certa che in ogni caso, se ciò si fosse verificato, non avrebbe sicuramente perso l'occasione per provocarmi con le sue audaci invenzioni.
Anche facilitato dal fatto di trovarmi a quell'ora da sola, prese così a rivolgermi subito le attenzioni che era solito esprimere, complimentandosi per il modo in cui ero vestita, e che a suo giudizio rispecchiava in modo perfetto la sofisticata femminilità che caratterizzava il mio essere donna sicuramente appetibile, mostrandomi nel contempo alcune delle nuove illustrazioni che traevano ispirazione anche da quel mio modo di porgermi, e nelle quali venivo descritta in maniera decisamente molto trasgressiva, proprio come un'altra immagine simile che già avevo audacemente esposta in bella mostra appesa ad una parete lasciando supporre, a chiunque l'avesse osservava, che avrebbe potuto trattarsi proprio di me.
Senza distogliere l'attenzione da ciò che stavo ultimando risposi al complimento in modo altrettanto compromettente, accavallando le gambe con voluta malizia, in modo tale dall'apparire ancor più similare al modello in cui ero stata descritta, provocandone le immediate reazioni quando l’orlo dell’abito scoprì provocatoriamente il punto nevralgico in cui la balza di pizzo delle autoreggenti unita, al reggicalze, crea quell'effetto squisitamente intrigante che farebbe impazzire un qualunque altro individuo,
Sussurrandomi all'orecchio quanto fosse anche per lui i fondo sempre un piacere poter verificare quanto fossi insospettabilmente porca, e recuperata dalla borsa, dove teneva sempre con se, l'inseparabile fotocamera, diede corso ad una serie di istantanee che sequenzialmente mi immortalarono in quella maniera, stimolando ancor più la mia segreta natura.
Penso ancora che qualsiasi persona al suo posto forse ne avrebbe approfittato per infilarmi una mano tra le cosce e poi, dopo avermi scostato anche l’impalpabile slip, mi avrebbe molto probabilmente esplorata a dovere facendomi di sicuro impazzire con una efficacissima manipolazione sulla clitoride, resa oltremodo sensibile dalle cerebrali condizioni in cui già mi trovavo.
Invece il mio anziano estimatore si limitò, come sua abitudine, a ritrarmi professionalmente nel mio aspetto migliore, esortandomi a viaggiare con la fantasia ed obbligandomi ad attraversare con la mente i meandri più oscuri della passione mentre, facendomi lentamente spogliare, rappresentava in modo indelebile una nudità resa ancora più assoluta da quella provocante esibizione.
Fu allora, e solo con il sopraggiungere inaspettato anche dell'altro amico scrittore, che il tutto assunse toni e sembianze ancor più marcatamente trasgressive la dove egli, a differenza del proprio senile coetaneo, si era sempre dimostrato ben più determinato a raggiungere il traguardo che si era sin dall'inizio prefisso senza mai farne eccessivo mistero.
Tra i due nacque immediatamente la complice intesa idonea a cogliere l'opportunità per approfittare del particolare frangente, entrambi già consapevoli delle passioni che animavano ogni mio recondito istinto quando stimolata nella giusta maniera.
Eccoli allora decisi a coinvolgermi in un nuovo ardimentoso progetto trasformandomi in accondiscendente preda disposta ad assecondare, nei modi più impudici, le libidinose voglie dei mie due anziani ospiti.
Come in una scenografia già scritta eccomi privata immediatamente delle mutandine a consentire voluttuose degustazioni di quelle così tanto ambite parti intime, ora oscenamente dischiuse all'abuso orale del mio ammiratore mentre l'altro ne immortala le prevaricanti attenzioni rendendo indelebile una simile azione.
Senza poter celare la mia più segreta indole, non potei fare altro che confermare ciò che stavo provando una volta stimolata in quel modo, sempre più consapevole che non avrei arrestato quelle loro ulteriori intenzioni.
Adeguatamente lubrificata mi ritrovai allora in grembo all'attivissimo persecutore il quale, a dispetto della sua età, mi prese con impeto estremo conducendomi repentinamente all'orgasmo.
Dopo essere stata inondata come meritavo, con ancora nelle viscere la gelatinosa minzione, andai a gratificare l'impegno profuso, prostrandomi a lambirne ogni residuo da quella grinzosa asta così incredibilmente efficace.
Pregando che tutto ciò rimanesse un segreto solo tra noi mi ricomposi, certa che nessuno, osservandomi poi, non avrebbe di certo potuto sospettare di quel mio comportamento da autentica troia che così tanto eccitava il mio stesso compagno nei modi più incongrui, ed a dispetto delle gelosie inevitabilmente prodotte che, in quella complice intesa, dovevano essere mantenute in obbligatorio stato di repressione da altre avulse paure.”
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gloria1951,
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apologia di un profilo
Egli già doveva sapere sin dal primissimo istante come trasformare una femminile presenza da semplice elemento, per le fantasie più banali, in musa ispiratrice di passioni trattenute da sempre nell'oblio di pensieri destinati ad essere soddisfatti unicamente nell'olimpo in cui possono accedere solo illuminati complici, la cui metamorfosi sarà tale dal poter assurgere ad irresistibile ruolo divino condivisibile senza più alcun pregiudizio.
Cedendo alle caparbie insistenze dell'anziano pittore, ansioso di poter contemplare lineamenti non solo apparenti, ecco come la nudità sia stata violata in reciproca compartecipazione, sino ad essergli consegnata nella maniera integrale.
Libera dai sofisticatissimi orpelli, che fanno assurgere alle tentazioni più estreme, ed esposta senza inibizione apparente, lasciando che il corpo possa essere plasmato nell'interezza di una essenza assoluta, consapevole di generare frangenti di esaltanti passioni in chi rimarrà nell'attesa umorale che il conflitto dei sensi abbia un termine, esterno in segreto dell'essere femmina.
Alcune volte, alimentando frazioni di ineludibili gelosie, abbandonata alle cerebrali carezze di suadenti maestri, si riproducono movenze riservate ad eletti avventori capaci di ambientare la mente la dove la fantasia non conosca i confini.
Sarà quell'onirico orgasmo alla fine a determinare il reale piacere, lasciando che morbose passioni invadano la mente di chi, condividendo arcaici rituali, ne è complice, a propria volta eccitandosene in completa simbiosi.
Rinunciando ad eccessi di espressioni volgari, è a chi non riveste in me alcun genere di interesse, che suggerisco sempre il modo per latitare, cercando altrove quanto di più confacente possa soddisfarne i piaceri molto diversi dalla mia essenza interiore.
Agli altri un modo invece diverso per recepire di complicate visioni, esibite in forma molteplice, il cui accesso sarebbe altrimenti impedito se privo della desiderata intelligenza emotiva.
“ Neppure G. resta immune, come potrebbe avvenire anche in altre donne, da edonistiche fantasie i cui contenuti sfociano nelle insospettabili ambientazione collocate in labirinti cerebrali difficili da emulare se non durante momenti di confidente intimità assieme al proprio compagno.
Quando a subentro dell'incontro carnale si configura l'ipotesi di estendere il gioco ad una nuova entità, la cui innocua apparenza non incide nel conflitto di condivisioni passive, ecco generato l'innesco per la verifica sino a prima solo inventata, aprendo, alla desiderata voglia di trasgressione, quelle soglie che conducono verso l'ignoto.
E' allora che le forme prendono consistenza dando inizio a segrete avventure che vedranno G. divenire oggetto delle più surreali attrazioni.”
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9 years ago
gloria1951,
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backstage
Non saprei descrivere con esattezza le sensazioni provate quando, completamente nuda, mi trovo di fronte a coloro che, immortalandomi, ritraggono aspetti molto intimi della mia femminilità, ben consapevole che tali immagini potrebbero essere in seguito condivise anche con diverse altre persone a me sconosciute.
Tuttavia le scariche di adrenalina, che pervadono la mia insospettabile essenza, lasciano che sia il corpo ad esprimere linee segrete, esponendomi priva di apparente inibizione.
Quello di cui invece sono sicura è ciò che prova nel frattempo il mio compagno che, seppure complice degli eventi organizzati come sempre dall'anziano artista per il quale ormai poso da tempo, fatica a trattenere le proprie incongrue manifestazioni di gelosia, sapendo della mia nudità esibita in un modo così audace.
Duranti questo genere di convegni, nei quali divengo protagonista, la mente si perde tra fantasie sovente anche molto trasgressive, nelle quali non esistono limitazioni a far si che possano compiersi onirici confronti di ogni tipo assieme alle persone più disparate, rendendo ancora più intensa e del tutto inverosimile una ipotetica variante a ciò che si sta nel contempo verificando.
L'eco di voci che mi vorrebbero più flessibile, anche nell'assumere posizioni ai limiti della decenza, inducono a dover contenere l'euforia degli astanti, offrendomi ad essi attenta a non andare troppo oltre nell'esaudire il preteso.
Eppure è nel concedermi volutamente lasciva che immagino quello che sarebbe se tutte le attrezzature adottate per immortalarmi venissero all'improvviso abbandonate permettendo alle persone che mi attorniano di dare libero sfogo a libidinose attenzioni sino a quell'istante represse.
Allora le mie forme diverrebbe oggetto di ben altre penetrazioni, che non si limiterebbero a sfiorare epidermiche superfici corporee, quanto a trapassare anfratti che in molti so per certo vorrebbero poter invadere.
Persa nell'orgia dei sensi, perdendo facoltà razionali, e profanata da dimensioni capaci di aggredire ogni possibile volontà di opporre resistenza, tra gemiti di palese consenso, mi abbandono al fremito ripetuto di orgasmi altrimenti inimmaginabili dove nulla rimane proibito.
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7 years ago
gloria1951,
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sometimes in the mind (tratto da histoire G.))
Le perversioni della mente a volte suscitano eccitanti stimoli che, ove condivisi nella maniera più complice, potrebbero trasformare anche improbabili soggetti in strumenti idonei a generare i più dissoluti piaceri emotivi.
Questo doveva aver pensato G. accettando l'invito che ora la vedeva distesa sulla tuga dell'imbarcazione del proprio ospite intenta a scrutarne il prominente addome nella verifica se, oltre il costume di lui, vi fossero evidenti segnali che potessero indurre all'idea di peccaminose voglie di trasgressione.
Dopo aver lasciato il proprio compagno alle inevitabili elucubrazioni mentali, che lo avrebbero accompagnato in quella se pur condivisa latitanza, facendolo ancor più ingelosire al solo pensiero di ciò che avrebbe potuto verificarsi durante l'assenza in cui tutto poteva accadere per espressa volontà di sperimentare ogni sorta di malizioso gioco in grado di produrre inusuali emozioni, fu liberandosi del costume che si abbandonò alla follia del momento.
Avvolta solo dal tepore del sole, mentre la brezza del vento, sferzandole l'epidermide, le procurava fremiti di passione inturgidendole in modo irriverente i capezzoli, era perfettamente consapevole di ciò che i propri disinibiti atteggiamenti avrebbero prodotto su colui che, guardandola, se ne compiaceva in maniera palese.
Non era certo quella la prima volta che egli la vedeva completamente nuda, avendo già avuto occasione di poterla osservare durante una precedente seduta di posa presso lo studio dell'artista dal quale G. sovente si recava per essere ritratta, e di cui custodiva, come fosse stata reliquia, uno di quei disegni che gli erano stati in quella occasione donati.
Quello era tuttavia il primo momento in cui aveva l'occasione per trovarsi da solo in compagnia di quell'essenza così sofisticatamente attraente che chiunque altro avrebbe agognato poter conoscere altrettanto intimamente come stava avvenendo, nel desiderio tutt'altro che recondito di sperimentarne le doti più celate che certamente avrebbero fatto impazzire qualsiasi individuo.
Ancora incomprensibile restava il fatto di come avesse potuto accettare quell'invito se le confessioni di lei non gli avessero rivelato anche delle molteplici fantasie condivise assieme al proprio compagno, il quale sapeva come esserle complice, permettendo che potesse dare libero sfogo ad ogni passione capace di eccitarlo a propria volta morbosamente, se pur tormentandosi sempre nella maniera più incongrua.
L'isolamento della baia in cui si trovavano, lontano da altri sguardi indiscreti, non poteva che dare luogo al coronamento di un sogno nel quale, anche ad un individuo come lui, fisicamente non molto attraente, poteva essere data una opportunità per beneficiare del privilegio di goderne non solo in maniera esteriore.
Liberatosi a propria volta del costume, temendo che una minuta consistenza del pene potesse risultare da deterrente nel produrre gli effetti sperati, si avvicinò cercando di venire smentito dal benevolo atteggiamento della propria ospite, la quale, del tutto incurante del flaccido aspetto che le si trovava di fronte, si produsse in una immediata quanto inimmaginabile prestazione orale che repentinamente lo condusse all'oblio.
Subito riempita dallo sfogo eiaculatorio voluttuosamente procurato che le invase il palato, G. si obbligò ad ingollarne l'intera minzione, gratificandolo ulteriormente nel vederla cibarsi del proprio liquido seminale senza alcuna repulsione apparente, quasi che la gelatinosa consistenza ingerita fosse stato un goloso tributo a ciò che era preludio di quanto ancora avrebbe potuto donare.
Lasciandogli giusto il tempo per riprendersi dal primario conflitto, gli si pose in arcioni, iniziando a cavalcarlo dopo averlo guidato lei stessa all'introduzione di una fessura già inumidita dalla frenetica auto stimolazione della clitoride.
Gemendo senza alcun ritegno, sapendo che nessuno avrebbe potuto ascoltare l'eco di quelle grida, raggiunse a propria volta l'orgasmo, incredibilmente eccitata da quella anomala condizione nella quale si era volontariamente calata.
Superata l'ansia iniziale ora l'uomo aveva recuperato facoltà di dominio, facendosi molto più intraprendente, alle verifica di quella incredibile disponibilità, ben determinato ad approfittarne al meglio che potesse ancora riuscirgli.
Sovrastandola con la propria mole prese a montarla con foga da autentico stallone, abusandone da dietro, esortato da lei stessa ad essere trattata come fosse una autentica puttana mentre, aggrappata saldamente ad uno dei parabordi in acciaio, ne subiva le prevaricanti attenzioni.
L'increspatura della superficie marina rifletteva le loro ombre, confondendo l'unione dei corpi in amplesso, amplificandone le forme quando anche l'eccitazione, raggiunto all'unisono il culmine estremo, produsse l'inimmaginabile orgasmo di cui solo stridenti gabbiani, a volo radente su quel lembo di mare, sarebbero stati unici testimoni dell'inusuale connubio dei sensi.
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9 years ago
gloria1951,
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Il richiamo della foresta
Sebbene complice di ogni gioco più trasgressivo sapevo quanta influenza potesse avere sul proprio ego il doversi confrontare con altri individui la cui morfologia ne avrebbe fatto vacillare le certezze appartenute alla psiche maschile.
Nonostante ciò in lui risultava più forte l'eccitazione derivante dal fatto di sapermi desiderata da molti uomini, inducendolo a fantasticare di situazioni particolari nella quali non avrei disdegnato per nulla assecondarne le attenzioni che mi fossero state rivolte.
Tra noi esisteva da sempre una sorta di codice etico entro il quale muoversi liberamente, impedendo di poter compiere qualsiasi atto che non fosse stato reciprocamente condiviso, ecco allora che all'insorgenza di passioni recondite sarebbe bastato anche un muto cenno d'intesa, per consentire ogni ipotesi evolutiva.
Numerosi erano già i tabù superati attraverso formule compromissorie che mano a mano ne avevano autorizzato il consenso, molti resistevano ancora nella mente in attesa di poter essere ripristinati quando se ne fosse presentata l'occasione.
A mitigare ancestrali paure era sufficiente non oltrepassare mai la soglia prefissa, pur tuttavia era inevitabile prima o poi che capitassero situazioni entro le quali trovarsi a dover verificare quale fosse più forte tra il desiderio di trasgressione e la consuetudine del quotidiano.
Egli sapeva quanto ad attrarmi fossero più gli aspetti cerebrali di una persona che non le fisiche proporzioni della medesima tuttavia, di fronte alla vista del pene che avevo di fronte, non potei rimanere del tutto indifferente alla spropositata dimensione di cui era dotato l'uomo che era riuscito a stimolare la mia curiosità.
Abbandonato alle proprie elucubrazioni mentali mi allontanai nel frattempo assieme all'individuo che non aveva, sin dal principio, mai celato il palese interesse nutrito nei mie confronti.
Seguendolo all'interno della fitta boscaglia, ben consapevole di quello che sarebbe avvenuto, lasciando che le nostre reciproche nudità dialogassero tra loro, avvertendone subito tra le cosce la pulsante voglia di ergersi verso l'umidità di un solco madido di segrete passioni, ne accettai l'impeto prorompente che mi invase senza incontrare la minima resistenza.
Non dovette impiegare più tempo del previsto per ottenere riprova di quanto fossi insospettabilmente puttana, estorcendomi quella fulminea conferma attraverso il subitaneo orgasmo che il mio stesso compagno poté avvertire dalla breve distanza che lo separava dal luogo della mia integrale sopraffazione.
Immobilizzato dall'incantesimo in atto osservava come l'occasionale amante mi andava possedendo con indomita determinazione, affogandosi in me con possenti colpi di maglio capaci di rendermi completamente succube di quella efficientissima punizione.
Castigata a dovere, rimasi avvinghiata all'individuo di colore, esortandolo a rimanermi nelle viscere sino a che ogni residuo seminale mi avesse colmata interamente, ben consapevole della sofferenza cerebrale che andavo nel contempo infliggendo al mio stesso compagno.
Ricomponendomi poi, come se l'episodio non avesse costituito altro che un fatto a se stante, tornammo all'unisono da dove eravamo partiti, lasciandoci alle spalle il silenzio della boscaglia solo interrotto dalla memoria di quello che era stato il nostro ansimare.
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8 years ago
gloria1951,
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carsharing
Saldamente ancorata al sedile di un'auto presa a nolo, ed esibita in modo integrale ai voyeuristi presenti in quell'isolato parcheggio, senza poter escludere che avrei potuto anche essere immortalata, mi fece fantasticare di venire sommersa da abbondanti effluvi di sperma, rendendomi sicuramente incapace di poter mascherare del tutto lo stato emotivo in cui mi sarei ritrovata a seguito di una tale follia.
L'esperienza di lasciarsi condurre in un luogo appartato si rivelò subito intensa e molto coinvolgente, pervasa dall'ansia che quell'episodica impresa, che mi poneva nuda ed assai vulnerabile di fronte a chi ne avrebbe visivamente goduto, non escludeva qualsiasi altra ipotesi.
Tante volte avevo sentito alcuni amici disquisirne in merito, e più d'una esortata alla sperimentazione di ciò che avrebbe potuto generarsi anche a livello emotivo attraverso un simile evento.
Stimolata da una segreta passione esibizionista, che mi aveva già altre volte contagiata portandomi ad esposizioni integrali su spiagge naturiste, dove a chiunque era data l'opportunità di potermi vedere, ben diverso pensai che sarebbe stato quello che mi si chiedeva di compiere.
Fu dopo una esilarante serata di gala, nella quale ritornò prepotentemente in auge la pretesa di farmi compiere quella trasgressiva azione, che accondiscendendo al volere del mio senile accompagnatore, coadiuvato dalla complice disponibilità del mio stesso compagno, mi liberai dell'abito da sera sotto al quale, come già sovente ero solita fare, non avevo indossato null'altro, riponendolo assieme alla pelliccia nel bagagliaio dell'auto, e prendendo posto di fianco al sedile di guida, apprestandomi a dare un seguito compiuto alla pazza idea.
Pervasa da interiori scariche di adrenalina, che percorrendomi l'intera epidermide e facendomela fremere in maniera incontrollata di convulse reazioni emotive, raggiungemmo il luogo prestabilito.
Edotta durante il percorso del fatto che in quella località la frequentazione di persone dedite alla pratica del voyeurismo era cosa assodata, mi apprestai ad immaginare ciò che sarebbe stato divenendone l'oggetto delle sicure attenzioni.
Parcheggiato il veicolo al centro di un piazzale all'apparenza semi deserto, nei pressi di un lampione la cui fioca luce era comunque sufficiente per inquadrare il mio stato, da li a breve iniziarono a fare la loro silenziosa comparsa ombre oscure che attorniando il veicolo diedero l'abbrivio ad una sorta di rituale a cui non potei fare altro che adeguarmi visibilmente contratta.
Solo la presenza dei mie accompagnatori poteva recarmi almeno una sorta di un qualche conforto mentale, quantomeno sino a che, abbandonandomi nel veicolo, mi esposero ancor più alle lascive attenzioni che mi venivano dall'esterno rivolte.
Potevo distinguere perfettamente qualcuno dei visitatori iniziare a masturbarsi ascoltandone i lusinghieri commenti che mi venivano rivolti durante quelle libidinose pratiche culminanti nella completa eiaculazione contro l'abitacolo in cui mi trovavo.
Resa ancora più psicologicamente coinvolta nella estrema avventura, ed assecondando le ulteriori richieste che venivano formulate dagli astanti, tra la mia più totale apprensione, venne aperta la portiera dell'auto in maniera tale che la mia surreale condizione fosse esibita nella maniera più completa, permettendo che potessero anche immortalarla per mezzo dei loro telefonini.
Abbagliata dai flash che registravano in maniera indelebile la mia nudità, e con la mente ormai sempre più offuscata da una simile esperienza, inizia a mia volta una indecente stimolazione della clitoride, esortata in tal senso dalla morbosa voglia dei mie accompagnatori di vedermi condividere totalmente un gioco fattosi molto perverso.
Sempre imprigionata al sedile dalla cintura di sicurezza che limitava i miei movimenti, mi abbandonai inerme alle carezze lascive delle mani di un individuo che, prescelto a caso tra i presenti, percorrendomi l'intera epidermide, tra il giubilante accompagnamento vocale degli astanti, se ne compiaceva gratificandosi per ciò che gli veniva concesso.
Con le palpebre socchiuse, mi assoggettai alla profanante manipolazione lasciandomi palpeggiare in ogni dove sino a che quelle sue dita, toccandomi le intime labbra, estesero il percorso sempre più in profondità, generando in me le convulse reazioni alle quali non seppi più trattenere gemiti rantolii di palese consenso.
Come assuefatta all'idea di venire considerata alla stregua di un mezzo a noleggio come il veicolo in cui mi trovavo,non mi rimaneva altro che sperare di non essere liberata dal giogo di quelle cinghie, non volendo neppure per un istante ipotizzare ciò che sarebbe avvenuto se fossi stata obbligata ad abbandonare quel sedile sul quale ero prigioniera.
Solo quando il mio compagno, riprendendo il posto di guida, pose termine a quella estenuante prova, e la portiera dalla mia parte venne finalmente richiusa, mi rilassai sopraffatta da un occulto quanto inconfessabile piacere per quanto si era appena concluso.
Â
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8 years ago
gloria1951,
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lo scrittore
Nessuno avrebbe mai immaginato, guardandola camminare per la strada in quel suo incedere statuario, reso oltremodo flessuoso dalle elevatissime calzature dal tacco vertiginosamente appuntito, che sotto a quella maculata pelliccia, in cui stava avvolta, G. fosse vestita solamente della propria nuda epidermide, come altrettanto impossibile sospettare di lei che si potesse recare agghindata in quel modo da un anziano scrittore che in seguito aveva fatto di lei la musa ispiratrice dei propri racconti erotici.
Incontrata presso lo studio dell'artista, per il quale G. si era prestata a fungere da modella, ne era rimasto talmente affascinato dal riuscire, con la propria solerte insistenza, a convincerla a propria volta ad accettare anche la sua amicizia, ma che, a differenza del senile pittore che li aveva fatti conoscere, e senza troppo celarlo, si rivelò un vero porco capace di saperne stimolare le recondite fantasie.
L'istintiva gelosia del compagno di G. non superava il desiderio incongruo di saperla coinvolta in episodi che avrebbero accresciuto le pulsioni morbose che lo eccitavano enormemente permettendo sviluppi inverosimili.
Eccola allora pronta a far emergere cerebrali emozioni, totalmente priva di alcun pregiudizio apparente verso colui assieme al quale avrebbe condiviso momenti di insospettabile intimità.
Liberandosi della pelliccia rimase in equilibrio sulle calzature e con le sole autoreggenti, esposta in tal modo agli sguardi compiaciuti del proprio ammiratore, incurante dell'aspetto di chi le stava di fronte, il quale, masturbandosi freneticamente, manifesto subito il proprio esplicito gradimento.
A molti quella prova sarebbe parsa come una libidinosa dimostrazione di potere da parte dell'uomo a cui G. si assoggettava con palese disponibilità, quando in fondo era lei stessa ad essersi resa complice compartecipe dei segreti convegni durante i quali era consapevole di ciò che sarebbe avvenuto.
L'uomo, iniziando a propria volta a spogliarsi, senza mai distogliere lo sguardo dalle integrali fattezze di G., mettendo in mostra la propria conformazione fisica, pareva non avere alcuna remora nell'esibizione del proprio aspetto decadente.
Neppure G. dimostrava forme di repulsione al contatto epidermico con il proprio senile ammiratore il quale, condividendo l'ultimo racconto da lui realizzato, si faceva masturbare stimolandola a propria volta sulla clitoride.
Chiunque avrebbe creduto impossibile che individuo così potesse esplorarla impunemente, infilandosi con le tozze dita tra quelle intime labbra, facendola inarcare a gambe oscenamente divaricate, mentre nel contempo ne assaporava il palato con golosità, invadendola in un voluttuoso intreccio di lingue a cui G. non poteva sottrarsi.
Tutto ciò solo a preludio delle ulteriori prestazioni orali a cui la sospinse, dirigendola verso il proprio flaccido ventre, ben determinato a vederla suggere con altrettanta compartecipazione i propri organi genitali.
China tra le adipose protuberanze G. si prodigava, con magistrale abilità, lambendo glande, prepuzio e testicoli, alternandosi sino a mungerne la completa linfa che andò ad ingollare senza alcuna apparente repulsione, intercettando le gementi ovazioni di convulso piacere con le quali il senile amico confermava la propria totale soddisfazione.
Distendendosi poi lasciva, in armonica attesa che egli tornasse nuovamente in se, provocandolo nel frattempo con una efficace auto stimolazione della propria clitoride, lo incitò a completare l'opera facendosi ancora profanare dalla irruente volontà dell'uomo di godersela in ogni maniera.
Presa in entrambe gli orifizi, a palese dimostrazione di quanto segretamente fosse puttana, gli si concesse pensando al proprio compagno che, di sicuro torturandosi, in trepidante attesa che facesse ritorno, di certo se la immaginava in quelle insospettabile evoluzioni, che tuttavia riusciva a condividere in modo passivo, eccitandosene a propria volta morbosamente.
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7 years ago
gloria1951,
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l'incontro
Sono moltissimi gli adolescenti che hanno una attrazione per le donne più mature e sarà forse a seguito della calda stagione che tali pulsioni divengono più evidenti.
Raramente utilizzo mezzi pubblici tuttavia, in quella che era stata una afosa giornata di primavera, rientrando a casa dopo una intensa giornata lavorativa, salgo su un autobus fortunatamente non molto affollato, accorgendomi subito degli sguardi insistenti di un giovane che paiono volermi spogliare con gli occhi.
Non è certo l’età a poter attrarre il mio interesse, tuttavia mi lusinga essere divenuta l'oggetto di un tale esternazione, facendomelo immaginare dedito a masturbarsi magari ripensando in seguito proprio a me.
Mi ricorda un vecchio amico d'infanzia, grassottello con già sin da allora pochi capelli a circondare un volto paffuto, la carnagione molto chiara, una bocca rosata è sottile, le mani tozze, che mi rimandano a giochi maliziosi di lontani trascorsi.
Gli occhiali da sole mi permettono di osservarlo proteggendo la mia insana curiosità mentre vengo pervasa da un fremito inusuale quando con la memoria ritorno a quei trasgressivi momenti del remoto passato.
Reggendomi ben salda agli anelli contrasto le brusche manovre del conducente con dei movimenti che allo sguardo del giovane devo essergli apparsi come una erotica danza, tanto dallo stimolarlo ancor più nel percorrermi tutta quanta giù sino a dove il tacco sottile fuoriesce dall'orlo dei pantaloni.
Arrivata a destino mi appresto a scendere affiancandomi al giovane che lestamente si muove a propria volta restando leggermente indietro rispetto a me, ma non abbastanza dal non poter notare che si incammina con passo deciso per la medesima strada.
Affrettando un po il passo, girovagando volutamente rispetto alla meta, tanto per verificare se non sia una mia idea che mi stia davvero seguendo, ne ho la conferma quando ne osservo la sagoma riflessa nella vetrina, ferma alle mie spalle.
Superando ogni titubanza mi giro sorprendendo me stessa mentre mi avvicino domandandogli cosa lo induca a seguirmi in quel modo.
Il viso gli si infiamma di un palese imbarazzo balbettando una improbabile scusa e rendendo quella sua goffaggine talmente stimolante dal permettere un gesto che solo la follia dell'inusuale frangente poteva essere in grado di potermi far compiere.
Porgendogli un biglietto da visita lo incito a richiamarmi quando lo avesse desiderato, lasciandolo come una statua di cera mentre mi allontano sorridendo al pensiero se mai lo farà.
Vado a casa lentamente, ripensando a ciò che ho appena condiviso, domandando a me stessa se non sia stata un'altra delle mie torbide fantasie.
La medesima sera nel letto, prima di addormentarmi, mi masturbo nel ricordo di quando, molto tempo addietro, un ragazzotto cicciottello, esplorando audacemente le mie forme ancora acerbe, non poteva certo supporre di aver innescato quei segreti desideri di trasgressione.
Quando ormai dimentica dell’accaduto il telefono squilla, riconducendomi immediatamente a quell’episodio, accetto di incontralo attratta dalla manifestazione eloquente di volermi ritrarre, dichiarando di una innata passione per la fotografia che, vedendomi, lo aveva fatto sognare, immaginandomi come modella.
Sempre più incuriosita, e nel confermargli la mia disponibilità, lo seguo in uno scantinato, dove, dopo i primi convenevoli, ed alcuni ordinari scatti , realizzati tanto per dare un po di sintonia al particolarissimo evento, e mano a mano che la mia partecipazione andava facendosi sempre più evidente, osservandomi guardare le immagni di nudi femminili appese alle pareti tratte dalle riviste, non senza arrossire ecco il formularmi la domanda se a mia volta mi fossi mai fatta ritrarre in tal modo.
All’affermativa risposta, che si, avevo posato per alcunia artisti, ed anticipando ciò che non avrebbe forse avuto il coraggio di aggiungere, disponendomi in modo provocatorio iniziai a slacciarmi i pantaloni, lasciandoli scivolare lungo le gambe e con mossa ancora più ardita liberandoli dalle caviglie lanciandoli nella sua direzione.
Trepidante, guardando il ridottissimo perizoma che ormai ben poco celava della mia intimità, e subito pronto a cogliere quella insperata occasione, trovando subito maggiore coraggio iniziò a rivolgermi eloquenti richieste di espormi come mai avrebbe osato immaginare sarebbe stato possibile.
Praticamente seminuda, coperta solo dal reggiseno e dall’impalpabile slip, quando azzardò l’ulteriore richiesta che mi abbassassi l’esiguo baluardo che molti uomini avrebbero desiderato levare, lo assecondai senza alcuna reticenza offrendomi a quegli scatti fotografici divenuti sempre più trasgressivi.
Quando ormai completamente nuda gli chiesi quali pensieri gli passassero per la mente, a seguito di quanto stava avvenendo, non esitò ad aggiungere che, oltre al fatto di non aver mai visto una donna così nella realtà, poteva solo fantasticare immaginandosi cosa avrebbe mai potuto essere un rapporto intimo con me.
Consapevole che sarebbe stata una follia, però sicura che averi fatto impazzire il mio compagno raccontandogli in seguito dell’accaduto, certa di farlo morbosamente eccitare, non dovei fare altro che esortare il giovane ammiratore a sperimentare ciò che tanto desiderava.
Senza farselo ripetere, in un battibaleno fu a propria volta nudo avventandosi con foga su di me, lasciandomi stupita per l’irruente capacità di introdursi nel mio corpo iniziando a percuotermi con veemenza inaudita, riuscendo a condurmi all’orgasmo nonostante la repentina eiaculazione che non riuscì a trattenere.
Soddisfatte le bramose voglie lo incitai a ripetersi con più calma conducendolo nuovamente all’erezione con una sapiente stimolazione orale che, lasciandolo senza fiato, gli fece sicuramente comprendere quanto fossi anche insospettabilmente molto puttana.
2026
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7 years ago
gloria1951,
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Magic Wand
Mai G. avrebbe immaginato che in quello scrigno potesse trovarsi lo strumento che l’avrebbe avviata a percorrere nuove strade di intensi quanto reconditi piaceri, in seguito condivi assieme all’artefice di quel dono, spudoratamente offertole, travestito da babbo natale, con il solo intendimento di ottenere, attraverso quell’esplicito regalo, quanto da sempre agognato.
L’unica condizione che pretese, in maniera inequivocabile, fu quella di utilizzare il particolare giocattolo in presenza e con la consenziente adesione dello stesso compagno di lei, oltre al fatto che fosse lui solo a manovrare quell’oggetto elettronico a forma di scettro in grado di conferirgli un potere di assoluto dominio sugli eventi che ne sarebbero conseguiti.
Sebbene risultasse molto goffo, e non solo per quell’originale travestimento, quando prese ad illustrare le intrinsiche peculiarità, che solo alla prova diretta dei fatti G. avrebbe potuto sperimentare, come fosse stato già ben consapevole di una sua disinibizione di fronte a ciò che di molto inusuale riusciva a generane l’assoluto interesse, non impiegò molto nel persuaderla ad una ben più tangibile verifica.
Sfilandosi senza alcuna remora le mutandine, e disponendosi maliziosamente invitante a gambe divaricate, incurante degli sguardi attoniti del compagno, lo esortò spavalda a fornirle una concreta dimostrazione di quanto asserito.
Visibilmente eccitato dal fatto che si fossi resa così disponibile, senza oltre tergiversare, mettendo in funzione l’infernale strumento e poggiandoglielo con decisione sulla clitoride, prese a stimolarla con ulteriore soddisfazione, ottenendo quell’effetto tanto desiderato che lei stessa non avrebbe mai immaginato fosse raggiungibile altrettanto repentinamente.
Iniziando a contorcersi ed a gemere, come posseduta da chissà quale entità occulta, sensibile a quella tortura, che inarcandosi oscenamente protesa andava a ricevere sempre più consenziente, obbligata a confessare quanto le fossero davvero gradite quelle vibranti attenzioni, lo incitò a proseguire nelle impavide manovre.
Ormai fradicia di intrattenuto piacere, raggiungendo l’orgasmo mentre l’inarrestabile meccanismo la percuoteva efficacemente incessante, supplicandolo di sospendere quella azione così perentoria, per non oltre impazzire, fu costretta nel contempo ad ammettere quanto avesse davvero avuto ragione.
Quell’energico trattamento, unito alla condizione nella quale si era volontariamente posta, ed all’evidente stato di passiva catarsi nella quale si era calato il suo stesso compagno, associato all’insensato desiderio di essere subito penetrata anche da una carnosa protuberanza, trovò istintivo esortare il proprio aguzzino a possederla senza alcuna remora quale ulteriore gratificazione a quanto appena elargito.
Non facendosi ripetere l’allettante proposta, sbottonandosi subitaneamente i pantaloni, le fu immediatamente tra le cosce incuneandolesi dentro al corpo con estrema velocità, iniziando a sbatterla con quella foga troppo a lungo obbligatoriamente dovuta reprimere.
Inseminandola nelle viscere, già madide di intensi piaceri, venne eruttando di intrattenuta passione, pur tuttavia riuscendo a condurla egualmente all’orgasmo con inaudita rapidità.
Pervasa da irragionevoli voglie, quasi trasfigurata in autentica ninfomane, sollecitando il compagno a proseguire dove l’azione era stata interrotta, lo volle a propria volta dentro di se ancora empia di quelle umorali secrezioni che lo avrebbero fatto a sua volta impazzire, ancora una volta più certo di quanto fosse capace di poter divenire così tanto puttana.
Lei stessa ancora incredula di essersi concessa tanto facilmente, seminuda ed andando ad accovacciarsi sulle ginocchia del loro ospite, lasciandosi ancora masturbare da questi come fosse un fatto più che normale, incrociando lo sguardo del compagno poteva decifrare, dalla sua eloquente espressione, ciò che di certo stava pensando.
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7 years ago
gloria1951,
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sottile rivalsa
Immaginando di incontrare uno degli amici, assieme ai quali da tempo condivideva in maniera molto discreta alcuni segreti convegni, G. si trovò invece a dover fronteggiare un evento imponderbile, sfociante nell’iraconda macchinazione della compagna di uno di essi che, con un sotterfugio, l’aveva attirata nel luogo dove avrebbe posto in atto una perversa vendetta.
Sotto la minaccia di una pistola automatica non potè fare altro che assecondarne terrorizzata le esplicite volontà, seguendola docilmente dove l’aguerrita donna aveva stabilito di condurla per attuare il proprio spregiudicato disegno.
D -“ e così saresti tu dunque quella stronza per la quale quel porco di mio marito ha perso la testa ,rincoglionendosi a tal punto!!!”-
G -“ signora, la prego metta via quell’arma le assicuro che non abbiamo fatto proprio nulla di irreparabile!”
D -“ non vorrai farmi credere che non te lo scopi, già mi immagino ciò che faccia una come te per attrarre gli uomini pari alla stregua di insetti sulla frutta!!”
G -“ la supplico non è assolutamente quello che pensa, e cosa mi vorrebbe poi fare!” proseguì G. non senza celare la propria apprensione.
D -“ tra poco lo scoprirai da te grandissima troia che non sei altro!!!” aggiunse la donna sempre più irritata nei confronti di quella che vedeva sempre più quale rivale pericolosamente inarrivabile.
Cercando di assecondarla, senza opporre alcuna ulteriore resistenza, G. si lasciò condurre dove la donna aveva stabilito.
G -“ non potremmo parlarne da persone civili e lasciare che mi possa spiegare….!”
D -“ taci e non farmi perdere la pazienza se non vuoi che ti spari subito in quella tua bella testolina!!”
G -“ spero non voglia fare sul serio, in fondo se mi ascoltasse almeno un po….”
D -“ allora non mi sono spiegata!!! Fai una bella cosa inizia a spogliarti che voglio proprio vedere di che pasta sei fatta e guardarti mentre implorandomi chiederai perdono per le tue colpe!!”
G -“ ma di quali colpe mi accusa non ho certo violato la sua onorabilità….
D -“ cosa credi carina che non abbia visto alcune delle tue foto!?! E d’ora in poi rivolgiti a me chiamandomi padrona!!!
G -“ se è ciò che vuole farò tutto quello che mi chiederà ma la supplico ancora di mettere via quell’arma che potremmo farci davvero del male!!
D -“ ecco vedrai adesso quanto ti farò male stronza….!!! aggiunse osservadola mentre G. iniziava ubbidiente a liberarsi degli abiti.
Rimasta coperta con la sola biancheria intima la osservò estrarre dalla borsa alcune corde ed uno di quegli strumenti costrittivi con il quale le venne intimato di tapparsi da lei stessa la bocca.
Quindi, dimostrando una insospettata maestria, prese a legarla saldamente in maniera da immobilizzarla del tutto.
Ormai completamente succube della donna G. poteva solo augurarsi che non volesse infierire oltre a quella umiliazione che già le stava infliggendo.
Sbarrando lo sguardo la vide terrorizzata estrarre anche un coltello che fortunatamente per lei venne utilizzato soltanto per strapparle il reggiseno e le mutandine, esponendola nell’intimità più assoluta.
D - “ avrei una gran voglia di abbandonarti così, lasciandoti alla mercé del primo sconosciuto che dovesse passare da queste parti!!!”
Non potendo fare altro che supplicarla con gli occhi, ne accettò quasi di buon grado la sonora fustigazione eseguita con lo scudiscio che la donna aveva portato con se.
Sentendosi arroventare le natiche da quelle sferzate, che senza tregua le venivano inflitte incurantemente ai mugolii che andava emettendo, ritenne tuttavia quello un fattore liberario, sperando che potesse soddisfare la propria severa aguzzina.
D – “ bene, bene, e adesso passeremo ad occuparci dei tuoi meravigliosi orifizi!!” aggiunse palesemente non ancora paga di quella tortura.
Dalla borsa G. la vide estrarre un ulteriore strumento a forma conica che, senza proferire altre parole, si ritrovò conficcato nell’ano mentre con un enorme fallo di lattice veniva contemporaneamente percossa con altrettanta efficacia sulle intime labbra.
Con quei due oggetti infilati in corpo venne immortalata attraverso il telefonino, le cui immagini sarebbero state conservate, a dire della donna, quale monito, e nel caso divulgate, ove avesse ancora provato ad incontrare il di lei marito.
Assentendo immediatamente alla perentoria domanda, se avesse ben compreso quello che con ciò si intendeva, G. venne finalmente liberata ed autorizzata a congedarsi.
Dolorante, e ricompostasi alla bene e meglio, si accomiatò con altrettanta rapidità, non prima di essere stata obbligata a fornire precisa garanzia che si sarebbe attenuta alle promesse fatte, dileguandosi poi velocemente temendo che la propria implacabile aguzzina potesse avere qualche ripensamento.
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gloria1951,
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master
L’uomo la fece spogliare completamente, verificandone compiaciuto la totale rasatura del pube, eseguita in modo integrale così come le era stato richiesto, quindi le fece indossare un corpetto formato da un insieme di strisce in cuoio che, cingendole il busto, strizzandole i seni e comprimendole la vagina, le ponevano in ulteriore risalto le intime labbra, solcandogliele profondamente.
Soddisfatto da ciò la fece rivestire, ordinandole di indossare obbligatoriamente sotto gli abiti quella singolare struttura, sino a quando si fossero nuovamente incontrati, osservandola allontanarsi con passo incerto a causa della cinghia che le strofinava la clitoride ad ogni movenza.
Mostrandosi al compagno, nella costrizione in cui era stata posta, recependone l’inevitabile turbamento al pensiero di quanto avveniva, si predispose ad uscire non senza provare un sottile senso di eccitazione al pensiero delle persone che avrebbe incontrato, del tutto ignare della condizione in cui si trovava.
Trascorso il periodo convenuto, ed ormai assuefattasi al bustino che le fasciava il corpo in maniera così succinta, si ripresentò all’uomo che l’aveva obbligata ad attenersi scrupolosamente a quell’insolito rituale.
Egli, consegnandole un paio di lunghi guanti in lattice, le fece poi indossare, direttamente sulla nuda epidermide, un abito da sera, quindi uscirono assieme verso una destinazione a lei del tutto ignota.
Giunti nella località prestabilita si trovò a contatto con numerose altre persone a lei sconosciute con le quali si intrattenne restando inconsapevole se queste ultime potessero mai essere al corrente di quanto il proprio accompagnatore avesse preteso da lei.
La serata trascorse con apparente normalità senza che nulla di particolare potesse modificarne lo svolgimento se non fosse stato per l’insospettabile condizione in cui sapeva di trovarsi.
Ancora una volta venne congedata dall’uomo, il quale pareva attratto più dal fatto di vederla con indosso quella struttura, nella quale l’aveva obbligata sotto ai vestiti, che dal volerla possedere realmente come in molti avrebbero di sicuro desiderato alla sola visione della sua nudità integrale.
Lo stesso compagno di lei pareva molto stupito che in seguito ad eventi così particolari non avesse dovuto anche concedersi alla persona che l’aveva coinvolta in un gioco nel quale lui stesso si era lasciato trasportare emotivamente, se pure relegato al ruolo passivo di complice.
Altre serate ebbero eguale decorso prima che l’uomo si decidesse a confermarle quanto trovasse estremamente eccitante avere imposto ad una donna come lei il giogo che la faceva apparire quale propria schiava disposta ad accettare di sottomettersi a qualsiasi altra prova avesse stabilito di imporle.
Solo allora la attrasse a se, sollevandole l’orlo dell’abito e scoprendola sino alle reni, allentandole il corpetto in modo da poterla possedere dopo averla posta piegata in avanti, penetrandola con veemente determinazione senza più alcun altro indugio, profanandola con perentoria determinazione in entrambe gli orifizi.
Con le braccia protese contro ad una parete G. si lasciò invadere senza opporre alcuna resistenza, incurante che i propri gemiti potessero raggiungere coloro che, nelle stanze adiacenti a quella dove si trovavano, avrebbero potuto coglierne l’ansimare mentre, in preda ad un piacere così dissoluto, si abbandonava all’orgasmo.
Solo allora ebbe la certezza che stava iniziando per lei un nuovo percorso, al quale avrebbe dovuto scrupolosamente attenersi se non voleva essere severamente punita come l'uomo le aveva preannunciato nel caso si fosse opposta alle ulteriori richieste che le avrebbe fatto di volta in volta pervenire.
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gloria1951,
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