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Zia bizzarra!
Sono un ragazzo di 27 anni, e qualche mese fa m’è successa una cosa un po’ strana e molto eccitante.
Ero dalla zia Roberta (zia acquisita), a bere un caffè.
Roberta è una donna attraente di 45 anni, molto simpatica e brava in cucina e quel pomeriggio era a casa da sola.
Bevendo il caffè iniziammo scherzosamente a parlare di sesso e perversioni.
Il discorso m’imbarazzava un po’ ma tutto sommato era solo una chiacchierata divertente!
La zia sembrava però un po’ strana e visibilmente eccitata.
Roberta , in maniera apparentemente incidentale, rovesciò il caffè sui miei pantaloni, e subito, premurosa si avventò a toglierli per levare la macchia. A quel punto ero visibilmente eccitato e nel giro di pochi secondi mi ritrovai col cazzo tra le sue mani e poi nella sua bocca.
Aveva fatto tutto lei!
Le sbottonai la camicetta per guardare le sue tette mentre leccava vogliosamente il mio cazzo.
Ero incredulo ed eccitatissimo, ma anche consapevole che chi mi stava davanti era mia zia!!!
Mi stese a terra, appoggiò il suo sedere sulla mia faccia e continuò a spompinarmi abilmente.
Le scostai le mutandine e inizia a succhiare la sua bagnatissima fica e a leccarle il culo.
A quel punto la zia mi tolse tutti i vestiti e mi disse di non preoccuparmi, a quell’ora non sarebbe arrivato nessuno…
Poi mi disse che voleva fare una cosa un po’ strana che io dovevo solo tenere la bocca aperta.
Si tolse completamente le mutandine e si mise sopra la mia faccia.
Iniziò una pisciata calda e lunghissima sulla mia faccia e sulla mia bocca.
Appena finito si fece di nuovo leccare la fica e riprese a spompinarmi.
Mi alzai con la faccia ancora bagnata e con quel gusto amaro in bocca, la girai a pecorina e iniziai lentamente a metterglielo nel culo.
Era un’esplosione di voglia e continuava a toccarsi finche la inculavo, finchè slabbratissima non venne.
A quel punto me lo riprese in bocca, succhiando velocemente e m’infilò un dito in culo.
Le venni su tutta la faccia e in bocca.
Si pulì la bocca con la mano e si succhiò le dita.
Ora pisciami in bocca disse, e io, dopo un po’ d’attesa, le riempii la bocca completamente di urina.
La zia mi disse di farmi una doccia e andare, quasi si fosse un po’ pentita, e si mise a lavare il pavimento della cucina pieno di piscia.
Mi lavai e me ne andai.
Da quel momento in poi non mi son più trovato solo con mia zia, ma fra di noi è rimasta una sorta di complicità un po’ imbarazzante ed eccitantissima.
L’immagine di lei nuda, di lei col mio sperma in bocca, di lei che mi piscia in faccia, resterà vivida a lungo nella mia mente.
Max
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7
17 years ago
favoladimiele,
30/30
Last visit: 11 years ago
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Coppia x me
ciao
questo racconto è di questa estate appena trascorsa.
io gestisco un albergo a 50 metri dal mare sulla litoranea di taranto, mentre ero indaffarato a organizzare una delle tante giornate estive, organizzazione delle stanze, spesa x i clienti ecc.....
si presenta una giovane coppia che aveva gia prenotato una stanza natrimoniale x un periodo di 15 gg.
gia mentre facevamo i vari passaggi x la registrazione, notavo che la lei della coppia sussurrava qualcosa a lui, un sorrisino e poi tutto finiva li.
arrivata sera la lei che chiamerò cinzia con una scusa mi dice che qualcosa che nn và nel bagno della loro stanza.
arrivato nella loro stanza mi accorgo che lui, che chiamerò luca, è ancora nel letto e con una faccia compiacente mi dice di andare a vedere con cinzia il problema.
appena entrato in bagno, cinzia in maniera quasi casuale mi sfiora con il suo seno, prosperoso e molto duro, io preso un po dall'inbarazzo le chiedo scusa ma lei di tutta risposta mi sorride e mi prende la mano portandomela sui suoi grossi capezzoli chiedendomi di massaggiarli dolcemente
a quel punto imbarazzato nn so che dire e cosa avrebbe detto il marito, nn faccio nemmeno a rendermi conto di tutto questo, quando sento il marito che mi invita sul loro letto.
cinzia a qul punto si leva la vestaglia e scopre tutta la sua bellezza con intimo divera classe, autoreggenti nere, perizoma quasi inesistente e reggiseno in pizzo nero a balconcino.
loro due iniziano a toccarsi e io li almeno inizialmente imbambolato a guardare questa bella donna che con gli occhi mi diceva di avvicinarmi,
rotto gli indugi............................fantastico
bene la coppia ogni sera mi chiedeva di raggiungerli e di passare dei bellissimi momenti tutti e tre insieme.
ancora adesso ogni tanto vengono a farsi dei bei weekend da me
p.s.
vorrei ripetere questa esperienza con una o piu coppie, anche questo periodo invernale avremmo tutto un albergo x noi.
invito rivolto anche alle donne se esistono dato che quelle poche che ho proposto se la tirano ciao.
nn amo le situazioni banali e scontate, la semplice scopata la faccio a casa con la mia compagna, ma solo gente seria e decisa che questo è un gioco e tale deve rimanere ciao
5
1
17 years ago
hotelplaseur,
38
Last visit: 14 years ago
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Alicia
paro dal presupposto che ho una vita piena di affetti quindi normale....
la storia vera inizia 3 anni fa , era carnevale e come tutti sanno carnevale a viareggio è una grande festa .
era da tempo che avevo voglia di travestirmi ,e uscire in luoghi aperti per comportarmi da vera donna ,dentro di me cresceva questa voglia matta di sentirmi femmina ,di sculettare come una troia in calore per strada,sui miei tacchi a spillo .
l occasione era troppo invitante .
quindi il pomeriggio iniziai la mia trasformazione.
mi depilai completamente ,una bella doccia e pronta per raggiungere un posto tranquillo per travestirmi ....
alle 8 di sera arrivai a destinazione ,un luogo tranquillo,cominciai a spogliarmi ,ero eccitata ,stavo per diventare alicia,mi infilai un perizoma nero ,poi passai alle calze ,nere e a rete autoreggenti,,misi una gonellina corta molto attilata un reggiseno imbottito che mi faceva piu donna,e dulcis in fondo una parrucca rossa che mi dava un senso di troia... poi passai al trucco , che esaltava i miei lineamenti, e per finire secondo i miei gusti feci la cosa piu importante misi le mie bellissime unghie finte che danno quel tocco di puttana .....
era arrivato il tanto atteso momento di scendere per strada ,allora mi spostai con la macchina e raggiunsi un posto frequentato da gai coppie e trav,ero eccitata al massimo .
arrivai in questo luogo ,ero sempre piu eccitata, parcheggiai la macchina su questo viale alberato ,da li a poco cominciarono ad avvicinarsi macchine ,guardavano non dicevano nulla e si allontanavano ,a quel punto presi la decisione,mi sistemai ben bene scesi dalla macchina ,decisa ma emozionata ,cominciai a camminare lungo il viale ,sculettando come una vacca in calore ,stavo godendo come non mai , mi sentivo puttana..... nel mentre si avvicino' una macchina a bordo un 40 enne mi chiese di andargli vicino ,e io sgambettando come non mai arrivai accanto al suo finestrino .
mi disse hai delle bellissime gambe ,io lo ringraziai ,
poi con tono deciso mi disse ,vieni a fare un giro con me , la mia risposta fu rapida ... si...
presi la mia borsetta ,aprii la porta della sua macchina e salii,era un momento eccitantissimo ,mi sentivo una puttana con il suo cliente .
ci presentammo ,e mentre guidava vedevo i suoi occhi sul mio corpo ,il viaggio fu breve ,ci appartammmo quasi subito
appena fermati lui passo subito al sodo si slaccio' i pantaloni e mi disse ; DAI TROIA FAMMI UN BEL POMPINO... io non esitai ,il suo arnese era gia pronto gli misi il preservativo e cominciai a pompare ,lo succhiavo come voleva lui ,prima gli passavo la mia lingua su tutto il cazzo poi scendevo e succhiavo le sue palle ,poi implorava di prenderlo in bocca,e io eseguivo il suo volere,lui intanto con le sue mani toccava il mio corpo caldo ,,ma il momento piu bello e' quando comincio' adarmi con le sue belle mani delle pacche sulle chiappe via via sempre piu forti ,e mentre lo faceva mi urlava di tutto ... succhia troia ,puttana ,sei una puttana,piu mi insultava epiu mi colpiva con le sue mani io godevo.
non resistivo avevo voglia di essere scopata si...scopata ,e allora mi levai di bocca il suo cazzo e gli dissi, ora scendiamo dalla macchina ,mi metto a pecorina e mi scopi.....
non esito' un secondo scendemmo dalla macchina ,mi appoggiai sul cofano della macchina ,a pecorina ,mi lubrificai il mio buchetto ,e gli dissi ora fai quello che ti pare.....
mi entro' dentro in un attimo ,e comincio' ad alternare colpi forti con colpi piu dolci ,mi teneva i fianchi con le sue mani ,e con voce eccitata riprese ad insultarmi ,io mi sentivo una troia in calore ,e cominciai ad urlare si scopami scopami scopami continuammo per minuti e minuti ,fino a quando usci dal mio culo caldo e comincio' a masturbarsi e di li apoco venne.... è stata un esperienza bellissima ,vorrei ripetere di nuovo .... ciao alicia
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2
17 years ago
admin, 75
Last visit: 12 hours ago -
L\'inizio
Salve,
siamo una coppia toscana non più giovanissima, io Mario e lei Sara , ci siamo avvicinati a questo mondo da un paio di anni nonostante da diverso tempo provavo a convincere mia moglie senza successo.Le avevo provate tutte, ma proprio tutte, ogni volta che prendevo l’argomento mi dava del maniaco e del pervertito: di aggiungere un amico al nostro menage non ne voleva proprio sapere.
Eppure nell’intimità è sempre stata molto caliente cosa che non certo si può dire di me, piccolino di dimensioni e con quella fastidiosa eiaculatio precox eppure sembrava accontentarsi.Avevo provato a controllare se per caso ci fosse qualcun altro ma nulla…avevo provato a farla corteggiare ma ennesimo buco nell’acqua e dire che di gente che le sbavava dietro ce n’era in abbondanza, nonostante i suoi 47 anni (di due anni fa e portati in maniera magnifica) reggeva alla perfezione il confronto con donne molto più giovani, forse per la cura che dedicava e dedica al suo corpo o forse per l’assenza di gravidanze, stà di fatto che mi accorgevo di come gli uomini la guardassero con libidine. Quando ormai avevo desistito dall’intento ecco che tutto avvenne per caso.
Io e mia moglie lavoriamo insieme, abbiamo un’azienda, ed abbiamo diversi dipendenti. Il ns addetto alla direzione commerciale era un siciliano, un tizio piuttosto anonimo, uno come tanti, sicuramente non il super fusto che tanto piace alle donne, eppure mi ero accorto che aveva un discreto successo con le ns segretarie, sapevo perfettamente che almeno un paio le aveva trombate ma non ero interessato ai fatti suoi, per me l’importante era che non ci fossero casini in azienda e onestamente devo ammettere che lui, nel suo lavoro,era quanto di meglio potessi trovare. L’unico problema era che non andava d’accordo con la mia signora (sono due capricorno) ma obbiettivamente devo ammettere (e lo ammetteva anche lei) che dopo il suo ingresso nella ns azienda i fatturati sono schizzati in alto quindi, seppur a malincuore, lo sopportava anche lei.
Un giorno successe il fatto che avrebbe segnato la svolta nella ns vita di coppia, facendo diventare me il cornuto che da tempo volevo e lei la troia del suo toro, tutto successe per caso e per sbadataggine.Il ns siciliano (che chiamerò Roberto) era nella sua stanza, la porta socchiusa e notai che mia moglie spiava dalla fessura che si era creata, la vidi e non dissi nulla vedendo che si stava soffermando, la guardavo non visto finchè la vidi allontanarsi molto in fretta al punto che mi urtò quasi senza nemmeno accorgersi di me, rossa in viso e molto agitata…le chiesi cosa le fosse successo e mi disse che aveva visto Roberto, in atteggiamenti piuttosto poco consoni al suo ruolo, con una delle segretarie…
“Ma che hai visto di preciso?”
“Stava…stava…”diventando rossa “stava …insomma lo aveva messo in bocca alla segretaria”
“Scusa e lei?” dissi ridendo
“Ecco, sei il solito pervertito…va da lui che sicuramente qualche puttanella te la passa così dai sfogo alle tue manie”
Mi piantò lì ed andò via. Provai a sondare con Roberto ma fù molto sgusciante e quindi decisi di chiudere lì l’incidente. Ma mia moglie non la pensava così.
Passati un paio di giorni l’affrontò, con piglio deciso di chi sa cosa è giusto e cosa è sbagliato nella vita, decisa a difendere chissà quale onore da un’onta inesistente…Entrò nella sua stanza e ne uscì dopo circa un’ora…con un aspetto strano…
Da quella discussione in poi notai un sensibile cambiamento in mia moglie, incominciava a vestire in maniera diversa, aveva di botto sostituito i casti pantaloni con gonne dallo spacco arrapante e, cosa più inusuale per lei, via i vetusti collant con delle calze che non mancava di accompagnare con il reggicalze di rito…via i mutandoni della nonna a favore di sgarbatissimi perizoma che mettevano in risalto le meravigliose lunghe cosce affusolate.
Le chiesi come mai del cambiamento…mi rispose che aveva deciso di cambiar look…”e poi di che ti lamenti? Non eri tu quello che mi hai chiesto con tanta insistenza di vestire così? Adesso che lo faccio che fai ti lamenti?”
Capitava sempre più spesso vederla allontanare dall’ufficio e manco a farlo apposta anche Roberto si assentava nello stesso intervallo di tempo: incominciai a sospettare qualcosa, finchè non decisi di seguirla.
E fù così che le andai dietro non appena lei uscì, mi aveva detto che doveva passare da una sua amica per una non meglio specificata commissione e che sarebbe mancata un paio d’ore.
Roberto non era in ufficio, quel giorno non si era proprio visto, ma poteva essere anche una cosa normale viste le sue mansioni, magari era da un cliente.
Messomi a dovuta distanza la pedinai, la vidi fermarsi con la macchina e far salire un tizio che riconobbi subito: Roberto…e si diressero a… CASA NOSTRA!!!
Li vidi entrare, io entrai dal retro e nemmeno il tempo di appostarmi che vidi i due amanti baciarsi appassionatamente…si baciavo e si spogliavano, lasciando biancheria sparsa un po’ ovunque…
La vidi piegarsi e prendere in bocca un cazzo di notevoli dimensioni, il mio al confronto sembrava uno stuzzicadenti…una bella sventola che la mia Sara imboccava con non poca difficoltà…
Lì vidi impegnati in un 69…con gemiti di goduria della mia mogliettina…finchè lui non decise di prenderla facendola urlare di godimento…e come la stantuffava…questo sì che era scopare…altro che io che duravo cinque minuti al massimo…lui la sfondava da un’ora facendole cambiare posizioni più volte, l’avevo sentita godere più volte…la sventrava di brutto dandole della troia e della vacca e lei gradiva…accidenti gradiva..eccome se gradiva…al culmine del godimento la rigirò ancora una volta per spruzzarle tutta la sua sborra in faccia e nella bocca…e quanta ne faceva!!!
Manco a dirlo io un trattamento del genere non lo avevo mai avuto…mi ero segato, ero venuto tre volte, mi sentivo umiliato dal tradimento ma ero felice allo stesso tempo, felice ma impaurito da quello che poteva succedere…come avrei affrontato la nuova situazione? Lei me lo avrebbe mai confessato? Come dovevo affrontare la nuova situazione? Ero geloso, mi sentivo come se mi avessero colpito con un calcio allo stomaco ma allo stesso tempo era quello che avevo sempre sognato: avevo in mente la scena di lei che veniva posseduta con veemenza da suo amante e mi eccitavo…eccitato ma con una paura fottuta degli eventi…
Alle prossime
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4
17 years ago
sara3e3lui,
52/52
Last visit: 17 years ago
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E chi lo avrebbe detto!
Serata infra-settimanale …………………… pupo a letto presto ……………… mia moglie stranamente disponibile ……………………. un’ora di buon sesso.
La giornata era finita in maniera molto positiva.
Verso le 23 decido di portare il cane a fare la sua consueta passeggiata prima della branda.
Visto che il peloso era rimasto a casa tutto il giorno, invece di fare il giro dell’isolato prendo la macchina e lo porto ai giardini recintati poco distanti da casa per farlo giocare.
Parcheggio, scarico la bestia e con la coda dell’occhio vedo una macchina che rallenta e guarda.
Boo …………….. il posto di sera è deserto e poco illuminato, anzi buoi pesto ……………… la macchina torna in dietro e parcheggia davanti la mia.
Ma si la conosco !
Avrà 35 anni, caruccia, ha lo stesso cane ma femmina e ogni tanto ci incontriamo in un parchetto poco distante da li.
Saluti di rito, i cani giocano e cominciano le solite chiacchiere : come mai in giro a quest’ora , da dove arrivi, bla bla bla …………….
Intanto la guardo un po’ meglio nel buio della notte : indossa un piumini lunghissimo fuxia ma sotto spuntano due caviglie sottili sottili con piede nudo molto bello e scarpina aperta con tacco.
Ho una mezza mania per i piedi e le mani delle donne …………………… le guardo subito le mani: affusolate e molto curate
Azzardo un paio di commenti mentre ci sediamo sulla panchina posta proprio nell’angolo più buio del parchetto ………………. scatta la sigaretta.
Lei sta al gioco e diventa sempre più intrigante ……………….. si gira e togliendosi le scarpe mi infila i piedini gelidi sotto il piumino : “ti spiace scaldarli ho troppo freddo”
Seduto con le gambe aperte sento i suoi piedi che si muovono proprio sopra la mia patta e il bambino che fino ad ora era stato tranquillo si risveglia ………………….. sono un po’ imbarazzato ma lei continua con insistenza e pare gradire molto questa mia eccitazione.
Mi sorride e in totale silenzio ci guardiamo ……………………… con una mossa a sorpresa infila le sue manine sotto il piumino , me lo tira fuori dai pantaloni e lo sistema tra i piedi ………………… mi sta masturbando
Una sega con i piedi, sono eccitatissimo ………….. lei si tocca e io ogni tanto le sfilo un piede , glielo ciuccio amorevolmente e lo rimetto sul mio pene impazzito!
Il silenzio viene rotto dalle sue parole sussurrate : “ho voglia di assaggiarti”
Mi alzo , apro il piumino e glielo porgo : la sua bocca caldissima, le sue labbra morbide e vellutate, le sue mani che massaggiano lo scroto con amorevole rispetto ……………………….. me lo succhia avidamente ……………………. un tripudio di piacere.
Sto per venire ………………. la avverto per educazione …………. lei si toglie e mi sorride …………. scivola sulla panchina inarcandosi e sollevando le gambe ………………………. mi masturba con foga e si fa riempire i piedi della mia calda crema …………………………. sono svuotato
Mi sistemo accasciandomi sulla panchina accanto a lei …………………….. si sta pulendo con un fazzolettino , si ricompone, chiama il cane, mi da un bacio appassionato e mi dice che la prossima volta tocca a lei godere dei mie servigi
La macchina parte e scompare dietro la curva mentre accendo una meritata sigaretta.
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4
17 years ago
admin, 75
Last visit: 12 hours ago -
Voglia di cazzo - il seguito -
Alla fine ho optato per una mini cortissima di jeans presa in una bancarella cinese al mercato e una camicetta bianca, per un look un po' lolita. Mi son guardata allo specchio, prima, avevo messo un paio di pantaloni e una t-shirt, ma non potevo gettar via così quello che c'era sotto: dovevo confezionarmi al meglio.
E davanti allo specchio mi son detta "certo eli che sei proprio conciata da Troia!"... e la cosa mi stava facendo ribollire il sangue nelle vene. Contavo i minuti passare, un colpo di rossetto e un po' di profumo, ma non troppo, altrimenti va a finire che per il gusto amaro non mi bacia il collo.
Era in ritardo, ho pensato che mi avesse chiamata con una scusa per non venire, però gli avrei detto poi cosa si sarebbe perso, però dopo venti minuti, eccolo. Suona il campanello. Lo faccio salire "secondo piano": lui mi chiede se fossi sola in casa, ma decido di non rispondere e apro la porta dell'appartamento lasciandola socchiusa.
Timidamente entra, ma non mi vede. Le tapparelle erano quasi completamente abbassate, avevo studiato tutto nei minimi particolari e avrà subito pensato che evidentemente ero sola in casa. Così si toglie la giacca e la posa sul divano del salotto e mi chiama, inizia a cercarmi per la casa. Io lo sentivo camminare cercando di non rompere nulla nella penombra, io, che avevo studiato un percorso che facevo spesso da piccola per sorprendere i miei genitori, come per magia mi accomodo sul divano, dove aveva appoggiato la giacca, mi scopro le gambe, praticamente già completamente scoperte, per far notare maggiormente le caleze e mi piazzo appoggiata su un bracciolo, inclinata da un lato divertita, con la mia camicetta aperta al punto giusto per mostrare il decoltè: una scena estremamente eccitate.
Passa poco, si gira e mi vede. Rimane a bocca aperta. Aveva già capito cosa stava accadendo e lo capisco dal gonfiore tra le sue gambre... Si avvicina, ma non dice una parola, fa tutto da solo, non mi guarda nemmeno. Si sbottona i jeans, libera il suo meraviglioso pene in erezione e mi prende per la nuca portandomi ad adorare quel totem di carne. Avevo voglia di cazzo: eccolo! Era il mio momento. Facevo veramente fatica a tenerlo tra le labbra, la sua circonferenza era imponente e iniziavo a bagnarmi immaginandomi come sarebbe stato da lì a poco, sentirlo dentro di me.
Lui mi chiede di non fermarmi e mi strappa la camicia di dosso: sento saltare qualche bottone. Veder la casa conciata in quel modo gli avrà fatto pensare che non sarebbe arrivato nessuno per un bel po', quindi gli ha dato la libertà di muoversi in tutta sicurezza.
Prende un soprammobile che ho sul tavolino che con non poca immaginazione può essere paragonato ad un grande fallo in legno e me lo appoggia tra le gambe, mi sposta il perizoma e inizia a farlo scivolare: non ci avevo mai pensato prima. E' un oggetto straordinario!
Mi sta fecendo impazzire.
In poco tempo eravamo nudi sul tappeto: immersi nella nostra passione. Siamo pronti al rapporto completo: io sono prontissima. Siam guià venuti entrambi. Lui nelle mie mani, io grazie al soprammobile in ebano. Mi penetra con forza: è più grande della statuetta, incredibile! Mi ha distrutta prima davanti, poi prendendomi da dietro e infine ha deciso di venirmi in faccia, anche se la cosa non mi andava molto, ma ormai, le azioni non erano più sotto controllo. Mi ha riempita di sperma dappertutto. E' stato un pomeriggio meraviglioso.
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1
17 years ago
BUNCIA, 39/40
Last visit: 12 years ago -
Sexy taxi
Sexy Taxi ….. intrigante pensare di incontrare una dolce coppia … un caffè quattro chiacchiere per conoscersi … poi salire sulla mia auto… io alla guida lui e lei seduti dietro … continua la conoscenza affrontando discorsi di sesso avventure … fantasie … gusti …. L’atmosfera è intrigante l’adrenalina sale ….. l’imbarazzo... l’eccitazione della situazione fanno salire la temperatura …. Ed i gentili ospiti cominciano a scambiarsi effusioni ….. si percorre una strada tranquilla …. Le effusioni sono sempre più “calde” io alla guida sbircio dallo specchietto un brivido pervade il mio corpo ….. il mio fidato amico si inturgidisce… Lei capisce la cosa la eccita da morire …. Perde ogni inibizione…. Mostrandomi spavaldamente i seni ed il suo corpo mentre il compagno delicatamente accarezza la sua intimità si avventa sul suo sesso e con maestria comincia a succhiarlo e baciarlo dando il meglio di se orgogliosa della sua bravura … consapevole che io davanti sbircio e soffro con il mio sesso duro da scoppiare….. sempre mentre guido lo tiro fuori e mi accarezzo e tocco …. Finalmente giungo in un luogo tranquillo parcheggio l’auto … scendo e dal finestrino …. Mentre mi masturbo … guardo come lui la scopa ….. lei è in estasi la vista del sesso del discreto guardone la eccita e la porta all’apoteosi del piacere…. Si sente donna e femmina in calore … apre lo sportello…. afferra il mio sesso… lo masturba con maestria ed avidità e riversa sul suo corpo e sul suo seno l’abbondante e caldo sperma che esplode mentre il suo compagno altrettanto l’innaffia del suo piacere
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17 years ago
alex3roma71,
37
Last visit: 10 years ago
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L\'amico di famiglia
L’amico d’infanzia …. È particolarmente stimolante essere complice di mariti che vogliono organizzare all’insaputa delle proprie compagne situazioni piccanti …. Immagino di creare con il lui una complicità che consenta un invito a cena a casa ed essere presentato come un vecchio amico dei tempi di scuola ….. parlare del più e del meno …. Qualche complimento garbato alla signora …. Un bicchiere di buon vino ….. suscitare in lei la curiosità di una professione particolare …. Tipo massaggiatore …. Raccontare qualche esperienza piccate … stimolare un po la sua fantasia essere complici e creare una condizione di particolare curiosità ed eccitazione fatta di sguardi parole ecc….. fino ad arrivare al dopo cena o al dopo pranzo dove immagino si possa osare di chiedere alla lei se vuole provare le sensazioni di un bel massaggio rilassante …. davanti al suo lui ……che al momento opportuno tira fuori il suo sesso ed inizia a masturbarsi alla vista della moglie toccata e palpeggiata dalle mani di un altro uomo…… e da li succeda quel che succeda lascio spazio alla fantasia di chi legge …… oppure tornando al dopocena o dopo pranzo ci si accomoda sul sofà io e lui mentre lei si dedica al riassetto della tavola ….. si decide di forzare la mano …. Si mette un bel film porno ….. i membri si inturgidiscono …. Escono fuori dai pantaloni …. Si chiama la signora per mostrare la situazione e…. anche in questo caso lascio alla fantasia del lettore il proseguo della storia ….
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2
17 years ago
alex3roma71,
37
Last visit: 10 years ago
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La fidanzata si asciuga i capelli ( più consapevol
tornai nella sauna cercando di incontrare nuovamente l'uomo con cui avevo avuto un contatto molto ravvicinato...
la sauna era ormai piena visto che erano le sei e mezza e la lezione di step era appena finita.
Tre uomini erano seduti uno affianco all'altro, non erano evidentemente lì per toccarsi, ma solo degli amici ormai esausti dopo la dura giornata di lavoro e la palestra; poco distante un altro uomo e in piedi un ragazzo che continuava a muoversi da una parte all'altra della stanza con uno strofinaccio per asciugare il calore.
Io continuavo a guardare la finestrina che dava verso fuori e speravo dentro di me che il mio uomo arrivasse.. l'eccitazione era molta e sentivo l'asciugamano piano piano venire su e lasciare spazio alla mia erezione che si faceva sempre più evidente. Non erano gli uomini della sauna che mi eccitavano, ma il ricordo della volta precedente.
Faceva caldo, sempre più caldo e i minuti passavano e tra un pò sarei dovuto uscire per andare a cambiarmi.
Il via vai degli uomini era continuo, anche se piano piano la sauna si svuotò e rimanemmo io, e quello strano ragazzo che camminava per la stanza.
Non ci feci caso subito, ma notai che ogni volta che arrivava al fondo, si voltava e mi guardava con aria furtiva.
Pensavo che mi guardasse perchè ero l'unico presente nella piccola stanza... e invece il suo sguardo si fece sempre più presente sul mio corpo tanto che pensai che forse anche lui aveva voglia di qualcos'altro...
Lo fissai per due volte e lui per due volte mi guardò con uno sguardo che un pò mi incuteva terrore e un pò eccitazione, perché non sapevo che cosa volesse da me...
Alla terza sua occhiata e mia risposta aprii senza volerlo, ma di istinto le gambe, proprio come una puttana, e mostrai al mio nuovo amico che belle cose avevo in mezzo alle gambe...
Mi rivedo ancora adesso la scena al rallentatore di me che gli apro piano piano le gambe in faccia e i suoi occhi che immediatamente vanno a guardare quella sporgenza che tanto desiderava...che puttana che ero! Aprire le gambe a uno sconosciuto.... che bello che era e che eccitante.
Lui non si fece pregare e con aria da maschio vero si avvicino e con le labbra carnose che si ritrovava inizio a succhiarmi voracemente il labbro inferiore, facendo aumentare non poco la mia erezione che ormai era al massimo... poi la sua lingua iniìziò a scavare dentro la mia gola per cercare la mia lingua che ora voleva disperatamente che la sua si attorcigliasse con la mia....
ero completamente in estasi e non mi aspettavo che un uomo osasse baciarmi in una sauna senza alcun problema...
Le sue mani intanto si erano già buttate sul mio membro e mentre una andava su e giù con una ritmicità che non competeva alla mia fidanzata, l'altra cercava con forza il mio buchino di dietro cercando di scivolare sul mio sudore che ormai passava da tutta la pelle...
Era proprio bravo la lingua lavorava su e le sue mani giùù giùù .... era fighissimo essere lavorato da un uomo del genere...
Finalmente mi liberò dall'asciugamano e il mio cazzo poteva uscire e mostrarsi in tutta la sua bellezza... lo guardò un attimo e poi staccando al bocca dalla mia ci si tuffò sopra, con avidità e con quelle labbra che emanavano saliva inizio a succhiare come un forsennato... stringeva forte, ma non faceva male... perchè le labbra erano morbide come la seta e sembrava che un guanto stesse facendo le coccole alla mia testa... sembrava la dolce apertura di una donna, ma era la bocca di uomo e questo mi faceva impazzire ancora di più....
Stavo ormai per venire, senza neanche averlo sfiorato, che bello che faceva tutto lui e io dovevo solo godere, che sentimmo la prima porta delle due aprirsi e lui immediatamente si stacco da, me, si mise ritto, io mi risistemai alla meno peggio e mi disse di andare in bagno.... gli risposi che ero fidanzato e lui mi disse che lo sapeva ed era questo che lo eccitava...
Rimasi un secondo a pensare e poi gli dissi di no, chissà cosa avrebbero detto se ci avessero beccato nel bagno, ma gli diedi appuntamento per le otto e mezza davanti alla palestra che lo avrei premiato per la sua attesa.
L'uomo entrò e non si accorse di nulla.... il mio uomo mi guardo con desiderio e se ne andò..
Ci misi un pò a rimettermi a posto dopo la doccia, il cazzo era ancora in tiro e non volevo tornare tranquillo fino a che quell'uomo non mi metteva di nuovo le mani addosso...
Uscii dal reparto degli uomini... di corsa per raggiungere la mia fidanzata che sapevo ormai mi aspettava un pò scocciata... la guardai e le dissi: " devo raccontarti una storia..."
Continua....
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1
17 years ago
admin, 75
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In ufficio ...
…. Nel mio Ufficio ….. Immagino intorno alle 19.00 di accogliere per l’ultimo appuntamento della giornata una bella coppia …. Ci sediamo alla scrivania ed iniziamo a parlare di lavoro ….. lei molto provocante sostiene di avere caldo e toglie la giacca che nasconde una camicetta molto sexy o meglio ancora un toppino che mette in risalto le forme del suo seno … è per me inevitabile che l’occhio cada su tanta grazia ….. il mio sguardo non passa inosservato al marito che in maniera sfacciata mi chiede se apprezzo i seni della sua signora ……. Il rossore del mio imbarazzo mi porta ad essere spudorato ed ad ammettere la mia attrazione ….. a questo punto il lui mi stuzzica decantandomi la splendida biancheria che indossa la sua signora sotto l’abbigliamento e la invita a mostrarmi il reggiseno ….. io dall’altra parte della scrivania sobbalzo per l’emozione…. La situazione è particolarmente eccitante …. Il marito decide di giocare duro ….. e comincia a raccontarmi le doti della moglie …. Fino a essere svergognato e dirmi che la moglie fa pompini da sballo ….. chiedendomi se volessi vedere ….. ovviamente come potrei negare una tale occasione …. Si alza e tirando fuori il suo sesso mentre lei rimane seduta lo appoggia sulle sue labbra ….. lei apre la provocante bocca e …… con maestria unica comincia a succhiarlo .. baciarlo .. leccarlo …. Io dall’altra parte della scrivania guardo invidioso …. Il mio sesso chiede insistentemente di essere liberato …. Lo tiro fuori e comincio a masturbarmi…. Il marito mi invita ad avvicinarmi per guardare meglio … mi alzo giro la scrivania e mentre lei continua il sapiente lavoro orale … comincio ad accarezzarla ….osando dire che anche io sono un abile linguista ….. Mi inginocchio … scosto le mutandine ed inizio a gustare il suo dolce sapore …. Il piacere della mia lingua amplifica il gusto del pompino che sta facendo ….. uno sguardo di intesa con il marito …. Ed incalzo il ritmo per portarla al piacere massimo e mentre lei gode lui riempie la sua bocca di caldo sperma tanto abbondante da non essere trattenuto ……. La sua sete però ancora non è appagata e mi chiede di alzarmi per gustare anche il mio sesso ….. si sdraia sulla scrivania e mentre prende in bocca il mio turgido amico chiede di essere scopata …….. il marito la scopa e lei mi pompa …. Poi cambio io la scopo e lei pompa lui …. Fino ad arrivare all’apoteosi del piacere ….. vuole vedere schizzare i due cazzi su di lei ……. E come non accontentare una cosi graziosa cliente !
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17 years ago
alex3roma71,
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La signora luigina atto finale
La Signora Luigina Atto Finale
Chi non avesse ancora letto le prime tre parti nel racconto può trovarle nelle pagine seguenti dell’elenco dei racconti, colgo l’occasione per ringraziare tutti coloro che hanno apprezzato questo piccolo manoscritto erotico liberamente tratto da fatti realmente accaduti, preciso che ogni fatto o riferimento relativo a persone reali è da ritenersi puramente casuale in quanto sono stati modificati i nomi e i luoghi della storia.
………
Ero tornato a scegliere la scopa quando una cosa nell’armadietto del balcone attira la mia attenzione, è un cofanetto chiuso con degli elastici da pacco e dalla sua chiusura sbuca fuori il lembo di una foto.
Incuriosito prendo in mano il cofanetto e dopo un secondo sono seduto sul tavolo di cucina a guardare una ventina di foto in bianco e nero un po’ ingiallite forse dal caldo estivo; ah quello stipetto sul balcone non è certo il luogo più adatto per conservare le foto.
La prima foto è venuta mossa e ritrae una donna inginocchiata davanti ad un uomo, anzi no pare più un ragazzo ma non riesco a distinguere bene, poi osservando meglio intravedo sullo sfondo l’inconfondibile testata in ferro battuto del letto della signora Luigina.
Cavolo era proprio lei! Una profonda emozione mi assale mentre sento come un fremito scendere giù per tutta la schiena, passo alla seconda foto e stavolta la Signora Luigina si riconosce proprio bene è seduta a gambe aperte sulle ginocchia del giovane che adesso riconosco, è Michele un mio amico che lavora dal falegname del paese, però … quando si giocava a calcio la domenica si vedeva nella doccia che era ben messo …. ma non credevo proprio arrivasse a quelle dimensioni.
Nella foto la Signora con la mano destra si accarezzava la clitoride mentre sul volto si notava una espressione estasiata, Michele era contratto forse stava per esplodere?
Ecco che nella terza foto si ripete il rituale, ormai conoscete i gusti della mia maestra di sesso ed infatti è ripresa mentre beve avidamente dall’uccello di Michele.
Sono eccitatissimo ed i testicoli iniziano a dolermi davvero, ma quanto ci mette la signora Luigina a fare la spesa?
Andando avanti nella visione delle foto sono sempre più eccitato e mi immedesimo nei panni, o meglio nell’uccello di Michele in quanto ormai era completamente nudo, l’angolazione delle foto è sempre uguale come se fossero fatte da un fotografo appostato con un cavalletto in una zona ben precisa della stanza da cui non si muoveva mai.
Allora una intuizione; ma Michele era a conoscenza di essere ripreso? Di corsa vado in camera e vedo che nella posizione da cui sono state riprese le foto c’è un armadio con due grandi specchi sulle porte, piano piano apro l’armadio e … sorpresa ci trovo proprio un cavalletto, sul fondo dell’armadio una porta coperta che sicuramente unisce la camera della Signora Luigina a quella accanto, gli specchi sono trasparenti e dall’interno si vede perfettamente quello che succede nella camera.
Allora La Signora Luigina aveva un complice ??? e chi era mai? E perché facevano quelle foto? Mille domande mi passavano per la testa ma anche una forte eccitazione che mi faceva quasi tremare le gambe, così torno in cucina finisco di guardare le foto e dopo le rimetto esattamente come le avevo trovate, avendo cura del loro ordine e lasciando lo stesso lembo rivelatore a fare capolino dal cofanetto.
Mi sforzo di tornare lucido così preparo il colore ed inizio a dare la prima mano di vernice alla porta mentre in testa mi stava maturando una certa idea, ricordavo un servizio su un periodico porno che leggevo sempre quando aspettavo il mio turno dal barbiere del paese (i più giovani forse non lo sanno), fino ad una ventina di anni fa era quasi normale trovare dai barbieri riviste porno o scandalistiche tipo “Le Ore”, “Cronaca Vera”, etc etc.
Nel servizio si parlava appunto di una marito guardone che organizzava incontri per la moglie e si divertiva ad osservare tutto nascosto nell’armadio.
Ecco che sento aprire la porta appena in tempo, avevo giusto finito la prima mano, ripulisco bene tutto e vado in terrazza a sciacquare i pennelli, mentre la Signora Luigina mi sorride e mi dice che si sente accaldata ed ha bisogno di farsi una doccia (ci credo penso io che è accaldata ehehe dopo il servizio di Mastro Bruno…)
Io quasi ingenuamente dico “Signora ho finito la prima mano alla porta ora si deve aspettare un’oretta prima di dare la seconda, posso fare qualche altro ritocco nel frattempo?”, la donna mi fissa profondamente e mi dice “Sì caro aspettami in camera che ti faccio vedere io una cosina da ritoccare”.
Io avvampo tutte quelle cose accadute in una sequenza così rapida, stento persino a crederci io stesso, così mi spoglio e mi distendo sul letto fissando quasi con aria di sfida il finto specchio, in quel momento appare la Signora Luigina con una bella vestaglietta sotto la quale si vede bene che lei non indossa null’altro.
La donna apre le finestre ed una intensa luce penetra nella stanza, poi mi guarda e dice “voglio vederti bene Filippo sei così bello che mi voglio ricordare questa cosa in tutti i particolari”, così dicendo si avvicina e si inginocchia proprio lateralmente allo specchio allora io non resisto le guardo il culo che è tondo come un mandolino mi porto dietro a lei e la abbraccio baciandole il collo e carezzandola delicatamente sui fianchi.
La mano si abbassa e le sfiora la fica sempre più calda ed umida, mi soffermo un po’ sul buco del culo che pulsa invitante, così da dietro le bacio il suo delizioso buchetto ormai ben aperto e pronto (grazie mastro Bruno).
Provo ad infilare un dito sento la signora emettere un gemito di piacere e continuo a leccarla così finché non capisco che è perfettamente rilassata è il momento, delicatamente e lentamente le infilo la cappella nell’ano stando ben attendo a non contrarmi troppo per non far gonfiare ancora la cappella, finche non lo sento scivolare dentro liscio liscio .
Le allargo le mele con i pollici per fare entrare il cazzo completamente dentro mentre lei si sgrilletta velocemente e mugola in continuazione, ecco che mi torna in mente il nostro “spettatore” e la cosa mi eccita ancora di più, così chiedo sfrontatamente alla Signora Luigina “Ti piacerebbe adesso avere un altro uomo a tua disposizione?”
La donna mugola ancora di più, allora insisto “Dai che ti piacerebbe adesso farti penetrare anche davanti vero?”, la donna ormai preda dei sensi e della sua sfrenata eccitazione urla “Sì Sì mi piacerebbe davvero è tanto che ci penso ….. e tu saresti capace di prendermi con un altro uomo?”
Senza la minima esitazione continuando a incularla con vigore annuisco e finalmente mi decido apro la porta dell’armadio e ti vedo proprio il marito della signora Luigina nudo intento a masturbarsi … mentre aveva montata sul cavalletto la sua macchina fotografica.
Guardo l’uomo e gli faccio un cenno d’intesa lui capisce immediatamente che ero disposto a possedere insieme a lui sua moglie.
Ecco che la Signora Luigina si avvicina al marito e lo bacia in bocca con grande passione e desiderio, l’uomo si stende sul tappeto mentre sua moglie inizia a cavalcarlo, io sto un po’ in disparte, mi eccita vederli fare l’amore si capisce che hanno un’affiatamento perfetto, i gemiti aumentano di frequenza e la signora Luigina si gira e mi fa cenno di avvicinarmi.
Mi inginocchio dietro la coppia e abbocco la cappella nel culo della signora Luigina che si inarca per farlo infilare meglio ecco che siamo in due dentro, sento il cazzo del marito che la fotte davanti sento i suoi colpi sul mio glande è una sensazione nuova mai provata inizio ad ansimare anche io al ritmo dei due amanti.
Ricordo i gusti della Signora ma non riesco a trattenermi oltre e le dico “Sto per venire…” e di contro “Anche ioooooooo” allora esplodiamo tutti e tre in un orgasmo enorme , ci ritroviamo abbracciati e sudati esausti ma sazi di quell’esperienza veramente speciale.
Ci ricomponiamo e stranamente senza imbarazzo da parte di nessuno riprendiamo a fare le nostre cose, io finisco la porta, la signora Luigina prepara il pranzo ed il marito mi confessa che dopo tante fantasie aveva trovato la complicità della moglie, mi prega di non dire niente in giro e mi dice che quella sarebbe stata l’ultima volta con me (era una piccola regola che si erano dati), io rispettando la loro volontà ancora spero di sentirmi richiamare a fare qualche lavoretto per la Signora Luigina.
Un abbraccio
Sparty
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17 years ago
Sparty, 49/49
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Mia cognata
……………………….. in casa solo aspettavamo l’arrivo di mia moglie per andare fuori a cena, ma lei era come al solito in ritardo.
Nel frattempo era arrivata mia cognata.
Una 30enne molto carina, occhi e capelli castano scuri, non molto alta ma un visino biricchino, due bei seni sodi e un culotto niente male.
Come al solito cominciamo a scherzare ammazzando l’attesa.
Il gioco comincia a diventare violento e il tutto si tramuta in lotta.
La piccolina però non riesce a competere fisicamente e si ritrova perennemente schiacciata dal peso del mio corpo.
Ad un certo punto si divincola e scappa, facendo battutine e provocando………………………….
Mi alzo e la immobilizzo sul bracciolo del divano.
Il corpo sdraiato sul divano, il culo tenuto alto ben in evidenza dal bracciolo e le gambe fuori dal divano che si dimenano.
Per tenerla ferma le salgo a cavalcioni sopra con il viso verso il suo culetto bello tondo e fasciato da un yeans a vita bassa.
Comincio a schiaffeggiare il culo, in maniera ritmica e metodica, sempre in un punto diverso, in modo che tutto il culo frigga sotto le mie “pesanti carezze”
Ma con stupore ecco che lei non cerca di divincolarsi, non urla e insulta, ma si aggrappa alle mie caviglie e comincia a mugulare e dimenarsi sotto i colpi che man mano diventano sempre più ritmici ed insistenti.
Ad un tratto mi lascia le caviglie e con una mossa a sorpresa mi prende i piedi e se li porta verso la bocca.
Comincia a baciarli e leccarli con passione e trasporto.
Le abbasso i pantaloni e metto in mostra un culo tondo e molto arrossato.
Ricomincio a schiaffeggiarlo, ma questa volta a nudo e i segni delle dita cominciano a vedersi.
Le allargo le natiche e la colpisco con dei colpi secchi delle dita sull’ano messo in bella mostra e sulla vagina che ora pulsa e si bagna in un misto di dolore ed eccitamento.
Il mio eccitamento è pari al suo e la voglia di possederla in quella posizione mi fa sbottonare i pantaloni ed estrarre il mio pene turgido, duro e desideroso di mia cognata.
Un rumore sospetto mi distrae , libero la piccina dal mio peso e vado alla finestra ………………… mia moglie sta parcheggiando in cortile.
Mi giro e la cognatina è in ginocchio, con una rapida mossa prende il mio pene e lo mette in mocca succhiandolo avidamente ………………………..
La respingo e mi infilo sotto la doccia…………………………
Uscendo trovo le sorelle che scherzano in salotto aspettando che le porti a cena.
Tutto ciò è successo l’altra sera , purtroppo mia cognata non vive a Milano, ma era da noi in visita e la domenica è tornata a Padova dove vive e lavora.
Non vedo l’ora di andarla a trovare.
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17 years ago
admin, 75
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La biondina del bar
La ragazzina di 19 anni faceva da mesi la stupida con me ogni volta che ci incontravamo al bar.
Un giorno, in maniera arrogante e provocatoria, mi invita a salire a casa sua li poco distante.
Entrati pensò bene di comportarsi da puttanella, slacciandosi la camicetta e strusciandosi come una gatta in calore.
Diceva di essere amante degli uomini rudi e dei giochi un pò cruenti.
Nello sgabuzzino c’erano le corde del padre che usava in montagna nelle sue sortite da rocciatore principiante, e lei diceva di essere alla ricerca di un vero uomo capace di usarle su di lei.
La mia reazione fu improvvisa e assolutamente repentina.
Le misi un bavaglio.
Le stropicciavo i capezzoli e palpavo con vigore i seni così sodi, mentre legavo gambe e caviglie.
La feci alzare e la obbligai ad inginocchiarsi.
Lei eseguì adagiandosi per terra, la bendai .
Le tolsi il bavaglio, e lei trasse una profonda boccata d'aria.
Stava per dire qualcosa e prontamente le infilai in bocca il mio pene.
Tirandola per i capelli la portai fino al tavolo.
Lei continuò a mugolare, agitando il capo, ma mi seguì senza opporsi, e si lasciò mettere come io volevo, con il busto piegato sul piano, a pancia in giù.
Feci passare una fune sotto le ascelle e tirai finchè non fu legata anche al pianale del tavolo, infine le legai le caviglie alle gambe del tavolo, in modo che le si mantenessero divaricate le cosce.
Lei era legata in quella posizione al tavolo, con le cosce aperte e il culo sporto in fuori.
Con la testa posata di lato sul legno freddo respirava dal naso.
Mi chinai ed iniziai a leccarle l'ano, piano piano.
Lei parve gradire, e i suoi mugolii si fecero sottili e ritmati con la mia lingua.
Con la mano le solleticai prima la vagina, poi con le dita esplorai il suo ano bagnato di saliva.
Io puntai la mia cappella sul suo ano, e lei smise persino di respirare, pensando che stessi finalmente per penetrarla dove natura comanda.
Invece le sfilai le dita, aprendole il più possibile le chiappette bianche, burrose e arrossate dalle sberle che in modo ritmico aveva sin qui ricevuto.
Il suo sguardo smarrito ed implorante mi fece capire immediatamente che li era vergine, la cosa mi eccitò moltissimo.
Entrai del tutto con un unico movimento lento e continuato, che inziò ad essere accompagnato da un lunghissimo mugolio da parte di lei, senz'altro di dolore.
Iniziai delicatamente a pompare, dentro e fuori, dentro e fuori.
Dopo qualche paradisiaco minuto , uscì da lei ormai mugulante di piacere, e le slegai le caviglie e le corde
La rifeci inginocchiare
Lei succhiò avidamente, quasi con gratitudine, ed io pompai, finchè, non esplosi, inondandole il volto, i capelli, gli occhi, la bocca, ……..
Poi la sollevai e la feci sedere sul tavolo, le allargai le gambe ed infilai la testa fra le sue cosce, iniziando a leccarla.
Poco dopo sentì la sua vagina contrarsi intorno alla mia lingua affaticata, il suo corpo che veniva scosso da sussulti, e lei che mugolava irrigidendosi ed arrossendo fra le ondate di un orgasmo che pareva non dover più finire.
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17 years ago
admin, 75
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Gigi e la mamma 2°
Gigi e la mamma. 2*
Ciao a tutti, sono tornato ,sono felice di aver ricevuto tanti commenti ,voglio puntualizzare una cosa, ho detto di poter dimostrare con foto e filmati le mie prestazioni , credevo fosse inteso a persone documentate come me sull’argomento ( chi di voi farebbe girare sul web certificazioni del genere ??? ) spero di essere stato chiaro…
new episodi
Era tornata l’estate , solito scenario in casa mia, la mia bambola fu buttata via da mia madre ,le mie sorelline crescevano ed io giocavo sempre più con mamma , ( per quelli che mi hanno detto di essere fortunato…. Non è così ,le nostre madri prima di essere tali sono donne , piace anche a loro divertirsi come a noi ) imparavo nuove posizioni,inventavamo situazioni particolari. Quando uscivamo fuori Salerno ci eccitava molto farci vedere ai semafori dai lavavetri o persone negli autobus mentre lei mi succhiava il cazzo ,farsi toccare negli autobus affollati sotto gli occhi di tutti, ma la nostra ciliegina era di scopare nei bagni delle donne dei centri commerciali o nella stazione ferroviaria .Faccio di tutto con lei e non si tira mai indietro, abbiamo una forte intesa .Quando mi porta il caffè al letto, gli piace vedere la mia erezione ,lo stringe, lo strizza,lo succhia in un modo stupendo. La desidero talmente tanto e lei lo sa molte volte mi provoca, la vedo con una camicetta corta e senza mutandine sbrigare faccende di casa spolvera, aggiusta i tappeti,si chinarsi sulla mia scrivania insomma fa di tutto per mostrarmi quel culone rotondo e quella figona sempre pronta.
Per via del mio lavoro devo seguire dei turni(mattine ,pomeriggi ,notti) così ho la possibilità di restare più tempo a casa e in diverse ore della giornata.
Una mattina mi alzai in casa c’era silenzio, sentivo provenire dal bagno uno scroscio d’acqua, pensai subito a lei sotto la doccia ,senza perdere tempo mi tolsi le mutande con il cazzo tra le mani mi avvicinai alla porta,l’aprii piano piano ed entrai, terrore
Nuda , a gambe divaricate seduta sul bordo della vasca che si depilava la figa non c’era mia madre ma l’ultima delle mie sorelle ,Teresa.
Ci guardammo fissi negli occhi,io tremavo dall’imbarazzo, lei invece pian piano abbassando lo sguardo mi fissa il cazzo in erezione (anch’io lo depilo), io ammiravo il suo corpo ben fatto, capelli lunghi che scendevano lungo le schiena , il seno tondo e rosa con dei capezzoli rossi,ventre piatto ed una fighette liscia e rosastra, gambe lisce come una venere,ero ancora fermo sulla porta nessuno di noi diceva una parola,ad un tratto sentiamo un rumore di chiavi ,era la mamma che stava per aprire la porta,
Teresa a bassa voce sussurra:
- Gino,corri in camera e chiudi la porta.-
Mi sentivo confuso ed anche un po’ impacciato.
Sembrava tutto preparato, un piano perfetto ma questa volta non era stato preparato da me.
Mi infilai nel letto e feci finta di dormire fino a tardi.
Verso l’ora di pranzo mia madre mi venne a svegliare (a modo suo) ,infilando la mano sotto le lenzuola, prese il mio membro tra le dita ,lo trovò gia duro,inizio a segarmi,ma dopo pochi colpi sborrai a fiumi,leccandosi le dita mi domando:
-come mai??, stai gia morendo dal desiderio?-
Eccitato le risposi:
- si,ed ho pensato un altro giochino da fare insieme.-
-quale ?-
Rispose pulendosi le labbra ancora sporche di sperma,
-ti devo confessare che è gia da parecchio che ti fotografo con il cellulare mentre dormi o sei nel bagno….vorrei girare qualche filmino con te….vuoi?-
Lei chinandosi verso di me mi stampa un bacio sulla bocca e mi sussurra:
-vuoi fare i filmini porno con me !!! allora compra tante cassette io ci sto .-
si ricompone e torna in cucina.
Io resto ancora a letto soddisfatto della sega , ripensavo a Tiziana , dovevo capire…. era stato tutto preparato!!! da parte sua no c’era stata nessuna reazione a vedermi nudo,lei non si era scomposta, con una gamba sul bordo della vasca , l’altra divaricata ,si bagnava una mano per togliersi i residui di sapone, l’altra massaggiava ed accarezzava quella fighette appetitosa.
Preparai un piano,collegai il filo del lettore dvd all’antenna centrale delle nostre televisioni ed aspettare il momento giusto e trovare qualche video da proiettare. Pensavo ad uno amatoriale ma era troppo azzardato per il momento.
In quel periodo, tra i miei colleghi di lavoro, giravano dvd porno, i più gettonati quelli che come protagonisti avevano cani ,cavalli e scimpanzé .(Si proprio cosi …animali ).
Arrivo il mio turno di spettatore , ricordo che la prima sera pioveva molto e faceva freddo ,in casa i riscaldamenti erano accesi ed io indossavo il pantalone del pigiama e una maglietta di cotone, mancava un’ultima cosa,qualche stuzzichino e qualche birra.
In cucina c’erano le mie 4 sorelle ,i miei erano andati a cena da degli zii.
Verso le 19.00 due di loro escono con i loro fidanzati,restiamo io, Terry e Tizziana.
Una volta organizzato per la lunga maratona mi chiusi in camera.
Verso le 22.00 un po’ pere l’effetto della birra con la complicità dell’eros decisi di fare quel ponte creato da me sull’antenna,feci partire il video, abbassai l’audio mio e accostai l’orecchio al muro confinate alla camera delle mie sorelle,passavano i minuti e sentivo provenire dalla loro camera il telefilm che stavano vedendo,avevo quasi perso le speranze quando ad un certo punto….la pubblicità, appena cambiarono canale ,iniziarono mugolii e gemiti .Abbassarono la voce ma non cambiarono canale,io eccitato come un mandrillo accostavo sempre di più l’orecchio al muro stringendo il cazzo duro tra le mani,ad un tratto sento la loro porta aprirsi …Terry va in bagno…. (morivo dalla voglia di vederla masturbarsi), sento il rumore delle pantofole avvicinarsi alla mia porta , con un salto balzo nel letto, la mia porta si apre ,era Tiziana , il perizoma bianco…visibilmente macchiato in mezzo alle cosce , camicetta mezza aperta con un top nero, prima da un’occhiata al mio televisore scoprendo tutto, poi con uno sguardo malizioso dice:
- Potevi invitarmi a vederlo con te, o no? O ti vuoi divertire solo tu?" –
Strizza l’occhio, chiude la porta e torna in camera sua , indimenticabile non mi ero mai fatto tante seghe come quella sera.
Passarono i giorni,fui chiamato da una coppia (ho annunci di relazioni su riviste e internet) della mia città,mi proposero di fare un video clip per poi postarlo sul web,accettai al volo, il marito mi insegno dove inviare i filmati ed altri trucchetti tipo convertire le videocassette da analogico a digitale. Capitava tutto a pennello,il desiderio mio e di mamma si stava per avverare, preparai web-cam , videocamera e cellulare per riprendere le mie avventure con lei.
Una mattina presto , circa le 4.00 , mi alzai per andare a bere in cucina , trovai Teresa affacciata alla finestra che fumava una sigaretta ,indossava la maglia di un mio pigiama,sotto si intravedeva il culetto nudo, il mio cazzo divento duro,usci dagli slip,volevo toccare quel culetto sodo , ero letteralmente fuori di me non ero più cosciente delle mie azioni, ero estremamente arrapato e vedere Tiziana in quella posizione mi sembrava un invito irrinunciabile. ma avevo paura,con un voce tremante le domandai:
-che fai alla finestra a quest’ora di notte,vai a dormire-
- Luigi vieni qui vieni a vedere cosa succede in quel palazzo di fronte-
Mi avvicinai alla finestra , feci in modo che la punta del mio cazzo capitasse proprio al centro del culo
lei non disse nulla, alzo il braccio e mi indico una finestra che aveva la luce accesa ,una coppia stava scopando , l’uomo sotto la donna sopra che saltava sul suo cazzo, il sangue mi bolliva, decisi di provarci, abbassai gli slip,misi il cazzo in mezzo alle sue gambe,lei divaricò le gambe e con una torsione del bacino accompagnava i miei colpetti a penetrare la sua fighette,infilai le mani sotto la sua maglietta massaggiandole quei seni sodi,lei si curvo un po’ di più e con la infilo dentro il mio uccello.
- Ohh…siii Gino, ummmm…hai un cazzo bellissimo!"..-
- Aaah…è bellissimo ….mi fai morire….aahh!!!
Calda, stretta , umida, celestiale,inizia a muovermi
- ahhh!!!!.....noo… Gino fermati.-
si volta verso di me ,mi accarezza e va in camera sua.
Ero tutto eccitato , andai in bagno per farmi una sega , ma mentre stavo per chiudere la porta spunta mia madre, ci guardiamo per un attimo la prendo per mano e ci rechiamo ne bagno di sopra.
Arrivati dentro chiusi la porta, lei si abbassò il perizoma e si sedette sul bagno
-tesoro…. aspetta un attimo devo fare la pipì.-
Io la tirai a me ed entrammo nella vasca, mi sedetti sul bordo e la presi imbraccio
-falla ora, se ci riesci ,con questo paletto dentro voglio vedere come fai-
Lei accetta , inizia a muoversi lentamente su e giù,io le succhio i seni, lei inizia a gemere,
la sento stringere la figa …una goccia di pipì le scappa quando io forzo qualche colpo , l’accarezzavo il culo e con un dito la penetravo l’ano.
- Gigi è bellissimooo….siii amore di mamma …siiiiiii….non resisto… sto esplodendo-
- mmmmmmmhhhhh .. AAAHHH….mamma….mamma….mmmhhhhh……..aahhhhhhhh!!!....... sento la tua figa umida e bollente……… Ahh, sto per venire......
lei a quel punto si ferma un minuto , sento la sua figa stringere tutto il mio cazzo, un piccolo mugolio da parte sua e sento inondare suo piscio caldo,ci baciamo per non mugolare forte ma al mio sborrare dentro di lei urlammo di piacere.
Ci accorgemmo di aver fatto troppo rumore,io dovetti scappare in camera tutto sporco, lei rimase in bagno per lavarsi, si era fatto quasi ora di alzarsi per me e mio padre per andare a lavorare.
A fine giornata mi squilla il telefonino,era mia sorella ,mi chiese se volevo passare a prenderla,io subito capii che si trattava di una scusa per continuare quella faccenda in sospeso della sera prima,alle 17.30 mi trovai sul luogo dell’ appuntamento , io imbarazzato non sapevo come cominciare e cercavo di trovare strade trafficate per guadagnare tempo e cercare di allacciare il discorso, nessuno parlava eravamo in una fase di stallo ,decisi di tornare a casa.
Alla fine della cena mi ritirai in camera mia ed accesi il computer per leggere le e_mail nelle mie caselle elettroniche.
Dopo un po’ entra mia madre con un budino al cioccolato e panna.
- Gino non vuoi il dolce.-
Un bicchiere di mouse al cioccolato con della panna montata sopra.
-no mamma , ho un’idea per dopo ,conservalo.-
Preparai la web-cam,decisi che era il momento di debuttare come attori porno, la puntai verso il letto accesi qualche luce e aspettai la nostra ora.
Verso le 2.00 mi venne a svegliare.
-tesoro sono qui.-
-mamma io preparo il computer, tu vai a prendere il dolce.-
Presto fatto lei in cucina ed io che armeggiavo con la web-cam, entrò e chiuse la porta.
- eccolo porcellino mio-
mi avvicinai a lei,la carezzavo i capelli,lei mi abbassò gli slip,il mio cazzo schizzo fuori come una molla,
lo presi e lo immersi nel bicchiere si cioccolato e panna, lei si inginocchiò prese il bicchiere in mano lo faceva roteare intorno al cazzo, lo tolse, sembrava un grande cannolo,con un solo boccone lo inghiotti,la cioccolata e la panna fuoriuscivano dalla bocca ,lei per non farlo cadere dava dei colpi di lingua e delle ciucciate spettacolari,quando lo pulì per bene toccava a lei godere,la misi sul letto, la sollevai la vita con il cuscino,le divaricai le gambe e le versai il contenuto del bicchiere nella fessura della figa.
- tesoro mi fai impazzire,dove trovi queste idee…… OOOHHH SIIIII……..hai preso tutto da me-
io con il viso immerso nella sua figa assaporavo i suoi umori,mischiati al gusto del dolce un sapore davvero delizioso…..alzando i la testa lei mi invito a baciarla.
-mmmmhhhh……ti piace il sapore della tua mamma.-
-siii……sei buonissima……. Mmmmmmmhhhhh-
Eccitatissimo le presi le gambe,le portai sulle mie spalle,presi il mio cazzo e lo puntai verso la sua figa, lei agguanto il mio sedere stringendolo e con uno strattone lo tiro verso di lei facendo entrare tutto il mio pene dentro di lei .
- AAAHHH……sbatti tesoro,lo sento tutto cosi…..bellooo.!! hooooo Gino come é grosso............. hai un mostro per pisello...... che bello.......-
Ad ogni colpo si sentiva il solito rumore “cick-ciack” a noi piaceva molto, la feci mettere alla pecorina.
- mamma voglio leccarti il buco del culo-
le allargai le chiappe ed iniziai l’esplorazione di quel bellissimo orifizio che aveva un vago sapore aspro e dolciastro, con un salto mi ritrovai a galopparla.
Nel controllare se eravamo inquadrati dalla web-cam,mi voltai verso la finestra, mi accorsi che Tiziana era li che spiava,i nostri sguardi si incrociarono ma lei non si nascose… anzi …
Mi sentivo al settimo cielo ad un certo punto un forte brivido mi prende e senza rendermi conto sborrai.
-mammaaa….gooooddooooo…-
--AAAHHH….siii amore…siiiiiii….bello, AAAHHH….siiii.. siiiiii.. aaaaahh o mio dioooooo, Gigi.-
Scarico tutta lo sperma dentro la sua figa
- Luigi sta uscendo tutto fuori vuoi leccare la mamma!?!-
Leccando all’interno di lei ,mi riempio la bocca del mio sperma,lo ingoio,era buonissimo.
(mi è gia capitato di assaporare sperma quando faccio un trio con delle coppie).
La mamma con la sua espressione dolce mi fa un sorriso,io la bacio poi le dico sussurrando nell’orecchio:
- sei davvero grande , sei il mio angelo,non ti lascerò mai.-
lei con un’aria soddisfatta ed incuriosita mi dice:
-vediamo il nostro primo esordio nel cinema porno.-
Presto detto, mi alzo faccio partire il filmato e mi siedo vicino a lei
-hai preso tutto da me porcellino.-
-è vero, chissà se le mie sorelle sono anche loro così!-
Con un aria severa lei mi fissa negli occhi:
- non provarci mai con loro questo è un reato potrebbe nascere uno scandalo pauroso, non oso nemmeno pensare alle conseguenze.-
-non preoccuparti,sei tu l’unico amore mio,poi loro sono fidanzate il divertimento a loro non manca-.
Finito il discorso continuammo a vedere il clip girato al computer.
Mi sentivo un po’ sporco nei suoi riguardi per averla mentita,Il mio pensiero era rivolto a Teresa,da quanto tempo mi spiava?perchè non mi ha detto nulla?
Il pomeriggio seguente la telefonai io con la scusa di riportarla a casa. Questa volta andai sul Lungomare,ci fermammo in un bar a bere un caffè e subito fui diretto.
-da quanto tempo ci spii-
Lei con occhietti furbi ribatte:
-spiare chi? Non capisco di cosa parli.-
-vuoi farmi capire che quello che abbiamo fatto nella cucina io e te è normale!!!
Che l’altra notte non eri fuori alla finestra della camera mia a spiare me e la mamma!!!-
Si avvicina al mio viso , chiude gli occhi e mi bacia.
-ti ho sempre desiderato ,avrei voluto regalare a te la mia verginità,ho cercato molte volte di provocarti ma senza successo,poi una notte quando ho visto la mamma entrare in camera tua senza mutande mi sono incuriosita , ti ho visto possedere lei ed ho capito di poter avere una speranza -
Era come pensavo io il suo era tutto un piano, uguale a me quando ero più giovane.
Finito di prendere il caffè ci avviammo verso la macchina,mi diressi verso la pineta dove vanno a scopare prostitute ,coppiette ho fanno lo scambio, arrivati in zona i posti erano tutti occupati,noi ci fermammo in un angolo ad aspettare,era eccitante vedere quelle auto ballare a ogni colpo di cazzo,le luci accese dagli abitacoli che facevano intravedere le ragazze che succhiavano o si vestivano,stupendo,eravamo eccitatissimi.
Teresa era tutta infoiata si volta verso di me e dice:
- Gino,usciamo fuori,sul cofano della macchina.-
Si toglie il perizoma si abbassa la gonna ed esce dalla machina, io la seguo mi avvicino al lei ci baciamo,lei mi tira giù i pantaloni incomincia a succhiare il cazzo
- "Mmmhh…ggghhllll…mmhhlll…" gorgoglia beata poi alza la testa e mi dice
-scopami alla pecorina.-
Ancora qualche colpo di lingua per bagnare il cazzo e poi si gira,appoggia le mani sulla macchina mi porge il culo,le alzo la gonna le allargo le gambe r con piccoli colpetti la penetro,lei inizia a respirare fortemente, con dei movimenti di bacino accompagna la penetrazione,ad un tratto inizia ad ansimare :
-MMMHHH!!!...........SSSSSSSIIIIIIII……..SBATTI…SBATTI …. AAAHHH….….siiii.. siiiiii-
Le sue urla erano così forti che le altre auto accesero i fari per vedere cosa stesse succedendo,lei abbassa la testa dalla vergogna ma quello che accadeva era bellissimo,avevamo attirato dell’attenzione di tutti.
Il mio cazzo era durissimo mi faceva quasi male, non avevo mai scopato una patatina giovane e stretta, il mio sarà stato il secondo membro che era entrato dentro di lei , giovane e con poca esperienza, avvertivo ad ogni suo gemito un flusso uscire dalla figa , spruzzava i sui umori ad ogni fendente che le davo,nel frattempo ci accorgevamo che i fari puntati su di noi aumentavano, io pompavo sempre di più ma non riuscivo a venire ero troppo eccitato il cuore mi batteva fortissimo, la feci girare,l’appoggiai sulla schiena le alzai le gambe e le infilai nuovamente il cazzo dentro,entro senza accompagnarlo con le mani ,il mio pene e la sua patatina erano bagnati da una sostanza rosea, appiccicosa che sprigionava un profumo inebriante,vedevo il mio membro scomparire in quella fessurina liscia, senza peli,con una mano le stringevo un seno, polposo e grande.
Sentivo che stava per raggiungere un altro orgasmo , mi incitava a venire :
- dai Gino….daiiii Gino….sborra io sto per venire di nuovo.
la fissai negli occhi e in un attimo di lucidità mi resi conto che la quella donna che gemeva sotto i miei colpi era la mia piccola sorellina ,non faccio in tempo a tirarlo fuori,ho iniziato sborrare dentro di lei altri schizzi partono e la colpiscono la faccia ed i capelli imbrattandola tutta il vestito,le macchine che assistevano alla scena iniziavano a lampeggiare,a suonare,qualcuno scese e si recava verso di noi,Teresa dall’imbarazzo corse in macchina io la seguii con i pantaloni ancora abbassati,misi in moto e scappammo via.
Eravamo tutti sporchi e sudati mi recai verso una spiaggetta del lungomare di Salerno dove potevamo lavarci un po’ prima di tornare a casa.
Eravamo felici , promettemmo entrambi di non lasciarci più.
Sono passati ormai degli anni io mi sono sposato, Tiziana e fidanzata e mamma ora vive sola con papà , quando ci incontriamo per noi è sempre la prima volta.
Anche questa avventura per ora è finita, io rinnovo il mio invito a tutti voi lettori a mandarmi i vostri commenti , aspetto donne e uomini incestuosi con filmati e foto , ci possiamo contattare alla mia mail [email protected] .
P.S. un saluto allo staff del sito siete grandi.
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17 years ago
admin, 75
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Voglia di cazzo
Lunedì come tanti. Due ore di filosofia, una di storia e due di latino: pesantuccia come giornata! Sono all'ultimo anno di classico, finalmente, proiettata verso questo secondo semestre di fatiche e di preparazione alla maturità. Lotto tra la voglia di finire con la scarsa voglia di studiare e la voglia di divertirmi, come penso sia normale per le ragazze della mia età.
Piacere, sono Elisa, ho 18 anni e, senza troppi giri di parole e frasi, ho una voglia tremenda di cazzo! Questo è quello che ho detto alla mia amica Giorgia oggi in bagno, durante la ricreazione. Come sempre si parla del tipo che piace a me, di quello che piace a lei e si spettegola come ogni giorno su fatti realmente accaduti o fantasie miste a realtà. Oggi mi è uscita così la frase, parlando di Fabio, un ragazzo che ho conososciuto un mese prima in disco, le ho confessato che questo pomeriggio sarebbe arrivato il giusto momento.
Non sono vergine, ma con lui non ho ancora fatto l'amore. E' un figo e so che non è nata come una storia seria e mai lo diventerà, però mi piace e io piaccio a lui. Oggi ho voglia di divertirmi e di stupirlo, facendogli vedere che non sono la "ragazzina", come gli piace tanto chiamarmi, quando siamo al telefono. Lui ha 27 anni, gioca a calcio, fisico atletico, alto, capelli rasati, abbronzato un po' dalle lampade e un po' dalle poche giornate a sciare. Quando l'ho visto mi son detta "è mio". Abbiam ballato un po', poi mi ha offerto da bere e ci siam ritrovati sotto casa mia dopo due ore a limonare.
Oggi lo aspetto qui in casa, deve arrivare tra due ore. Sono sola, vivo con mia madre, divorziata da quello stronzo di mio padre e lei oggi mi ha già detto che sarebbe rietrata tardi per una riunione di lavoro. Secondo me, ha una storia col suo capo e se così fosse, posso capirla. Ha un gran figo come capo!Me lo sarei già fatta anch'io...
Sono eccitata all'ennesima potenza!
Ho già scelto cosa mettermi per l'occasione. Fabio rimarrà di merda! Non si aspetta di venire qui da me e trovarmi con questo completino: autoreggenti bianche, perizoma in pizzo bianco, per non nascondere il mio bel culettino sodo, che mantengo con una sana dieta e un po' di sana palestra, reggiseno con ferretto "la perla", regalato a mia mamma da non so chi... ma lei sa che mi piace un sacco e ogni tanto glielo frego, visto che abbiamo le stesse misure. Entrambe fortunate con una terza giusta, non troppo grande e ingombrante, ma estremamente sexy. E per completare l'opera mi metterò le scarpe che avevo preso per il matrimonio di mia cugina, la scorsa estate: 10 cm di tacco, color panna con laccetti alla schiava che arrivano a metà polpaccio.
L'idea è quella di accoglierlo vestita però, abbastanza casual, in modo che non si accorga di cosa c'è sotto... e poi farmi scoprire poco alla volta per veder salire la sua eccitazione.
Dal momento in cui ci siam visti quella sera, ci siamo rivisti altre 2 volte, non molte, ma abbastanza per capire che sotto sotto mi sa che ha un gran bell'uccello! Anche questo ho detto a Giorgia: non mi tengo niente :)))
La seconda volta che ci siamo visti, lui si è subito avventato sulle mie tette, palpandomi con forza e stringendomi i capezzoli, come se sapesse che a me quella cosa mi faceva impazzire, così io non ho perso tempo e mi sono fiondata con la mano sul suo pacco. E l'ho sentito veramente enorme. Stava scoppiando, ma non siamo andati oltre. Ci siamo limitati a strofinarci con i vestiti addosso.
Oggi lo voglio nudo e lo farò impazzire... (se volete vi racconterò com'è andata la prossima volta). Ciao.
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17 years ago
BUNCIA, 39/40
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Chiedo scusa, sono rimasto chiuso fuori...
Questo racconto, è una confessione di una mia amica. Con il suo permesso ela sua collaborazione, posso raccontarvi ogni fatto e dettaglio, anzi devo, perchè vorremmo poi vedere la vostra reazione e i vostri commenti.
Ma non perdiamo tempo in chiacchere inutili e iniziamo a scrivere...
Ciao a Tutti, mi chiamo Angela, ho 31 anni e fino a poco tempo fa ho sempre vissuto a Firenze, prima nella mia casa natale e poi con il mio compagno. Convivo da quasi 2 anni con il ragazzo di una vita. Ci siamo conosciuti il primo anno di università e da allora non ci siamo più separati.
Di noi dicon tutti che siamo una bella coppia e gl'anni l'hanno dimostrato. Prima di conoscerlo non avevo avuto praticamente nessuna esperienza importante. Ero un raro caso di ragazza vergine a 19 anni, poi grazie a Lui, più grande di me e con parecchie storie alle spalle, sono riuscita a sbloccare il mio imbarazzante ostacolo, scoprendo i piaceri del sesso.
Eravamo sempre insieme e non avevo praticamente mai provato attrazione per altri uomini, se non in qualche serata dove si beveva un po' troppo e si lavorava solamente di fantasia.
I ragazzi mi trovano carina. Sono una donna alta poco più di un metro e sessanta, porto i capelli corti, castani natuarale, occhi grigi e un fisico da far invidia alle ragazzine di vent'anni. Questo perchè, per far due soldi, nel periodo degli studi, insegnavo spinning e in due palestre fiorentine, facendo impazzire gli uomini che si inchiodavano sulla generosa scollatura del mio body attillato e il più delle volte rimanevano dopo la lezione per complimentarsi. Mi dava un leggera eccitazione, sapere che dentro quei corpi sudati e affannati c'era ancora la forza per lasciarsi andare a chissà quali fantasia col mio corpo. Ma quella è un altra storia.
Ora, lavoro, dopo la laurea in scienze e politiche, in una nota banca. Sono allo sportello da quasi tre anni e da tempo speravo in un salto di qualità. Tre mesi fa, un sogno: il mio direttore mi chiede se voglio andare a ricoprire un ruolo abbastanza importante nella sede centrale della mia banca, a Milano. L'opportunità era ghiotta, lo stipendio sarebbe raddoppiato, avrei avuto un ufficio tutto mio: era il mio lavoro, non potevo lasciarmi sfuggire un occasione del genere, così accettai.
Parlai con il mio compagni di un possibile trasferimento a Milano per entrambi, ma la cosa non si poteva fare, perchè lui aveva il suo lavoro a pochi km da Firenze, così, dopo un breve periodo da pendolare, trovai un bilocale poco distante dal luogo di lavoro a MI e così iniziai la mia avventura milanese.
Partivo da FI il lunedì mattina e rientravo il venerdì sera.
E' novembre, un mercoledì sera, sono in casa, sola, come sempre, nel mio alloggio al quarto piano. Un quartiere tranquillo, poco distante dallo stadio. Sono le 23 e il mio fisico, come ogni sera inizia a sentire un po' la stanchezza, ho appena concluso la mia telefonata con Marco e sono pronta per andare a dormire, quando ad un certo punto, mi suona il campanello.
Guardo dallo spioncino e vedo quello che era il mio vicino di casa, ma con il quale non mi ero mai intrattenuta, nemmeno per una breve conversazione. Era un palazzo, dove la gente viveva per lavoro, più o meno come nella mi situazione.
Aprii la porta con la catenella di sicurezza e mi spiegò, scusandosi per l'ora che si era chiuso fuori dalla porta andando a buttare i rifiuti: non aveva le chiavi e neppure il cellulare per chiamare qualcuno che possa aiutarlo, così lo feci entrare e lo invitai al telefono per chiamare qualcuno, ma non sapevamo a chi rivolgerci per il problema.
Non poteva rientrare in casa, visto che non avevamo nemmeno un terrazzo in comune e praticamente, conosceva solo me, di vista, perchè anche lui si era trasferito da poco per studio: un bel problema. Rimanemmo all'ingresso discutendo e cercando una possibile soluzione, quando, dopo più di mezz'ora gli dissi che io, la mattina seguente sarei uscita di casa verso le 8:30 e, che, potevo, solamente ospitarlo sul divano, fino al mattino per poter chiamare aiuto ad un fabbro che avevamo trovato sulle pagine gialle.
E così, eccomi, in casa con un estraneo, che, senza troppo imbarazzo, accetta. Dopo poco me lo trovo in boxer e camicia, nel salottino; gli porto una t-shirt larga e una coperta e lo saluto, stanca per la faticosa giornata.
Lascio la luce del corridoio accesa e la porta della mia camera aperta, visto che dovevo dividere il mio appartamente con un estraneo e fatico a prender sonno. Ormai è l'una e mezza: sento dei rumori, come se si continuasse a girare sul divano, non troppo comodo in effetti per dormire e devo dare anch'io l'impressione di esser sveglia, perchè dopo poco me lo ritrovo davanti alla porta: "scusami, ma non riesco a dormire. Sono un po' agitato... non sono abituato a dormire in casa d'altri..." scappa un sorriso ad entrambi e così sparisce il sonno.
Sarà la combinazione tra la luce del corridoio e il suo abbigliamento con la mia t-shirt che, anche se a me stava grande, a lui stava giusta giusta ed evidenziava un fisico niente male e poi i suoi boxer attillati che facevano notare un generoso pacco... che ecco, balzarmi alla mente strane fantasie.
Era proprio un bel ragazzo. Mi alzai dal letto e decidemmo di bere qualcosa e chiaccherare un po' finchè non fosse ritornato un po' di sonno ad entrambi. Era una persona estremamente interessante, di quelle che ti mettono subito a tuo agio e ti fanno sembrare una situazione come questa normale, ma normale non era affatto. Mi stavo persino facendo vedere vestita in questo modo (cavolo!potevo mettermi qualcos'altro, vedevo i suoi occhi studiare ogni centimetro del mio corpo!). Dormivo con una canottierina molto scollata, senza reggiseno e con un paio di mutande rosa. Lui ad un certo punto, si lascio andare coi complimenti, apprezzando la mia scollatura. Era sempre più strana ed eccitante la situazione e i suoi complimenti, furono seguiti immediatamente dal mio sguardo sul suo pacco, per vedere se effettivamente lo stavo eccitando. Ed era così: si era gonfiato terribilmente. Cavolo! Iniziavo ad imbarazzarmi... Lui se ne accorse e pronto, come se fosse stato tutto studiato a tavolino, mi prese la mano senza parlare e me la porto sopra i suoi boxer con la sicurezza di uno che sapeva ciò che faceva e propio questa sua sicurezza mi rese impotente. Mi lasciavo guidare dalla sua mano che iniziava a simulare una sega. Sotto quel cotone, c'era un oggetto molto duro e grande, la mia voglia stava scavalcando l'irrealtà e senza pensarci troppo, oltrepassai il tessuto e tirai fuori l'arnese. Era propio un bel vedere! Prima d'ora avevo visto solamente due cazzi, ma mai avrei immaginato di riuscirne a vedere uno così grande un giorno. Era irresistibilmente eccitante tenerlo tra le mani: lo massaggiai e scesi con la testa per baciarlo e iniziare quello che più piaceva al mio ragazzo, sicuro adesso, pensandomi nel letto a dormire da sola.
Invece, ero con un vero mandingo meridionale, sul divano che si stava facendo fare un pompino dalla sottoscritta. Sentii ad un certo punto le sue dita sprofondarmi tra le gambe senza troppa fatica, visto che ero bagnatissima e la sua lingua farsi ora largo tra le mie natiche sode, per le ore di cyclette. Mi sfila la canottiera e mi mordicchia il seno e come tanti fotogrammi fissi nella mia memoria ora sono sopra di lui con le tette che mi ballano e il suo membro che mi esplode dentro!
Quella notte facemmo sesso fino al mattino e da allora, praticamente, ogni settimana il mio vicino rimane chiuso fuori... chissà perchè...
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17 years ago
BUNCIA, 39/40
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Vincere o perdere a carte?
Vi racconto un'esperienza bellissima vissuta in vacanza estiva.
Con mio marito in una zona balneare estiva conoscemmo una bella coppia italiana della nostra stessa età. Dopo alcune cene ed escursioni fatte insieme, dove un divertente e satirico gioco di sguardi complimenti carezze di cui alcune apparentemente involontarie, decidemmo di riunirci in camera per una partita di poker. Nel gioco non usammo danaro, ma conchiglie raccolte sulla spiaggia. Dopo alcuni giri sciolti da alcune bottiglie di buon vino rosso, decidemmo in modo satirico di abbinare le conchiglie al nostro abbigliamento gia' raro, fino a quando gli uomini complici non iniziarono a togliersi sul serio le maglie perse. Da li in breve ci ritrovammo completamente nudi in un gioco di sguardi indiscreti eccitanti divertenti, che ben presto coinvolse gli uomini sfrontati in dolci e sensuali carezze rivolte a noi donne, che verbalmente e con gesti morbidi rifiutavamo, ma con gli occhi e l'armonia del corpo cercavamo. Passammo sul letto dove iniziammo a simolarci sessualmente con le mani in modo incrociato, qulche bacio sfuggente per poi fare l'amore con i rispettivi mariti. Eravamo tanto vicini da continuare a stimolarci manualmente a vicenda, anche se non ci fu' mai un vero scambio, fantastica ricordo l'esperienza di sertire dentro il proprio uomo e fuori le carezze e le attenzioni morbide turgide dolci e violente di entrambi.....
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4
17 years ago
admin, 75
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Profumo
Ed eccomi a dover superare quest’altra prova.
L’idea le è venuta mentre, con la testa poggiata sul suo ventre, mi dedicavo all’adorazione della vagina. Uso ovviamente solo le labbra e la lingua per pulire e asciugare. Quando decide di usarmi così, non la lava anche per più di 24 ore affinché io possa riempirmi il cervello e l’anima dei suoi sapori.. La mia Padrona è così, dolce e crudele allo stesso tempo. All’inizio credevo fosse solo crudele e capricciosa, poi ho imparato a capire che Lei ha solo uno scopo: educarmi, educarmi ad adorarla….
Mi è venuto spontaneo dirle che avrei riconosciuto il suo profumo, il suo odore, anche ad occhi chiusi. Un attimo dopo, tirandomi su per i capelli e penetrandomi con il suo sguardo di ghiaccio e miele mi dice: “davvero ci riusciresti? bene, vedremo…..”
Ed eccomi a dover superare quest’altra prova. Mi sta addestrando ad adoperare solo l’olfatto per riconoscere il suo odore. Passo ore bendato, le orecchie chiuse con tappi e le mani ammanettate dietro la schiena. Tutti gli altri sensi impediti, per acuire la capacità di riconoscere la sua presenza solo dal profumo, annusando l’aria. Tutto ciò che mi circonda ha il suo odore affinché mi resti, come un marchio nella mente. Indosso solo la sua biancheria usata per giorni da Lei, il suo rossetto mi colora le labbra perché ne riconosca sempre il sapore. Sugli occhi, come benda, calze o collant che spesso scendono a coprire anche il naso. Quando il naso è libero, i suoi slip o anche i proteggi slip, fungono da bavaglio per la bocca. Ogni cosa che è su di me, parla di lei alla mia pelle o ai miei sensi. L’olfatto è penetrato e profanato dal suo odore. Null’altro deve distrarre i sensi, nulla al di fuori del suo odore e del crescente desiderio di LEI……..
Eppure ho fallito la prima prova. Qualcosa mi sfiora le labbra, sono le sue che mi sussurrano con dispetto “Sono qui da più di 3 minuti e non ti sei accorto di me, andiamo maluccio. Dovremo intensificare l’addestramento”. Usa il termine “addestramento” sempre con una strana eccitazione nella voce, è evidente che le piace e la eccita che sia io il soggetto di questa pratica.
E’ da un po’ che sono disteso, legato e bendato come al solito, ma con il viso e il naso immersi nelle scarpe che portava fino a quando era entrata nella stanza. Un ulteriore esercizio a cui ha deciso di sottopormi. La mia evidente eccitazione è alle stelle…..
Entra senza preoccuparsi di essere sentita e mi aiuta ad alzarmi. Sento che mi sposta un po’ il suo reggiseno che indosso, una fitta improvvisa ai capezzoli mi fa capire che ha applicato delle pinzette. “Seguimi” dice strattonando la catenella applicata alle pinzette. La seguo veloce per non aumentare quell’eccitante dolore. Eccoci arrivati…non so dove. Mi fa inginocchiare, mi piega la testa appoggiandola su un bordo freddo…..ecco dove siamo, in bagno ed io ho il viso poggiato sul water. Si siede, ho la testa, il cervello, fra le sue cosce, il profumo è quello dolcissimo del suo sesso. Le sue mani mi bloccano la faccia, la spingono in avanti per i capelli. “Altro esercizio, aspira bene” sibila mentre il liquido dolce e caldo della sua pipì mi scivola sul naso e sulle labbra…”lo riconoscerai sempre quest’odore?”, quasi urla mentre avvicina ancora di più il mio viso al getto ora imperioso. “Si, sempre e dovunque”, per dirlo dischiudo la bocca, un attimo ed è piena del suo liquido, devo ingoiarla per respirare. Ne gode, lo capisco da come freme. “Ora baciala leccala, puliscila bene e………….fammi godere!!!!!!!!!!!!”
È stremata, l’orgasmo le ha quasi tolto il respiro. Il corpo, sdraiato sul pavimento, è ancora scosso da lievi fremiti che urlano il piacere che le mie labbra le hanno regalato. Il piacere maggiore, però, è quello di avermi lì, immobilizzato tra le sue cosce ancora bollenti. Lo percepisco da come le stringe attorno al mio viso, quasi per accertarsi della mia presenza e confermare a se stessa più che a me, la mia totale resa alla sottomissione.
“Ti ho donato il mio piacere” mi sussurra mentre mi libera gli occhi dalla benda. Finalmente posso vederla. È bellissima, ansima sollevando il seno nudo ritmicamente. Guarda sorridendo la mia eccitazione e ogni volta che scorgo quel sorriso so che sta escogitando qualcosa che metterà a dura prova la mia resistenza. “Hai avuto un regalo immenso, lo capisci vero?”, “si Signora, la ringrazio”. “Uhmmm, pensi davvero che mi basti un grazie da una lurida servetta che ha avuto l’onore di ricevere tra le labbra, non solo la mia piscia ma, addirittura, il mio orgasmo?” “Dimmi cosa sei disposto a fare per ringraziarmi davvero!!!!”. Sono talmente sconvolto e scombussolato che la risposta più ovvia che mi viene è “qualunque cosa lei desideri Signora”. “Bene troietta, hai detto qualunque cosa?” – “si Padrona, qualunque cosa!!!!” – “allora preparati, lo sai che la cosa che mi piace di più e entrarti dentro, sapere che dentro di te c’è qualcosa di me, desidero possederti i tutti i modi”. Ecco, già sento il mio povero culetto sconquassato dal suo fallo, il mio cervello invaso dai colpi del bacino che lo spingono sempre più dentro. Mi guarda come se capisse i miei timori. È una maga nel leggermi il pensiero, “no, non pensare al tuo culo, per ora la lasciamo riposare, lo useremo più tardi”. Si alza e si dirige verso il mobiletto di fianco alla doccia. Sento che armeggia all’interno mentre cerca qualcosa. Non ho la minima idea di quello che mi attende e questa miscela di paura e curiosità rende sempre più eccitante la mia attesa. “Voglio entrarti dentro da dove nessuno mai è entrato, voglio scavarti nell’anima fino al cervello”. Quando si gira ha in mano una pompetta con il beccuccio sottile e lungo, oddio, mica vorrà farmi un clistere? Non reggerò l’imbarazzo di questa umiliazione. “No Padrona, ti scongiuro no….”. “Oh, già ti rimangi quello che hai detto solo un minuto fa?” “- qualunque cosa lei desideri Signora - ricordi?” “ si Signora ricordo, ma un clistere…..” “clistere? Chi ha parlato di clistere. Dopo ci sarà anche quello, ma per ora è un altro il buchetto che voglio violare”.
Sono disteso a terra su un grosso asciugamano e ammanettato al termosifone, una bacinella piena di acqua tiepida è poggiata tra le mie gambe aperte. Le sue labbra sono piegate in un sorriso che non lascia presagire nulla di buono, almeno per me.
Sono questi i momenti in cui mi chiedo perché cavolo mi sono cacciato in questa situazione, poi mi basta avvertire la durezza della mia eccitazione per avere immediatamente la risposta. Mi piace, mi piace da morire trovarmi inerme, indifeso, nelle sue mani. Le sue mani che ora stanno stringendo la mia asta, sento che mi lega i testicoli con un nastro stringendoli alla base, così da farli gonfiare nella pelle tesa dello scroto. Vedo che riempie la pompetta con l’acqua della bacinella, unge ben bene il beccuccio con la vasellina che poi spalma anche sopra al buchetto sulla punta del pene, duro come un pezzo di legno. “Cominceremo con l’acqua, così inizi a prenderci gusto, vedi come è generosa la tua Padrona? Ora farò un lavaggio dentro la fica di questa puttanella”. Sono terrorizzato, non ho mai pensato a niente del genere, non riesco a pronunciare parola. Poggia la cannula sul forellino e comincia a spingerla verso l’interno allargandolo con l’altra mano. Non credevo potesse entrare e invece scivola dentro con facilità, oddio, un po’ brucia, ma avverto la sensazione di essere posseduto fin dentro l’anima, nella parte più intima e nascosta di me. Sono fermo, immobile per paura del dolore, dolore che però non arriva, anzi, sento che nella sua mano il mio pene si irrigidisce sempre di più. Possibile che anche questa prova mi faccia eccitare?
Ora Lei comincia a salire e scendere dentro l’uretra, lo spinge fino in fondo e poi dolcemente lo ritira su. Mi sta scopando il cazzo. Sento un fiotto d’acqua invadermi il canale, arriva dentro, mi sembra di sentirlo in tutto il corpo. So che non è possibile ma, quando lei schiaccia la pompetta, sento l’acqua scorrermi nelle viscere.
Mi guarda con un sorriso quasi crudele, vuole verificare le sensazioni sul mio viso. E quello che legge le piace enormemente. È come se leggesse tutta la mia adorazione, la mia sottomissione nel profondo degli occhi.
Capisco che anche lei è eccitata, quando con una mano stringe il cazzo e con l’altra la pompetta riempiendomi di liquido, si morde le labbra come se mi stesse davvero scopando. È così presa da questo gioco da non accorgersi di come stringe le cosce e i glutei per contenere il suo piacere. L’idea di eccitarla in questo modo mi riempie di felicità. Nel mio cervello si moltiplicano gli orgasmi che ho imparato a riconoscere. Orgasmi diversi, senza eiaculazione ma altrettanto appaganti.
Ha terminato, ha estratto il beccuccio e posato l’aggeggio nella bacinella. Ancora una volta sembra leggere i miei pensieri. Si è infilata una mano tra le cosce estraendola bagnata dai suoi umori. Me la poggia sulla bocca mentre con l’altra mi stringe un capezzolo tra le dita. “Lecca…..Lecca, fammi sentire che ti eccita il mio sapore. Eccita la fantasia, supera i tuoi limiti, desiderami perché ora voglio….”, avvicina le labbra al mio orecchio e con un alito mi sussurra ciò che io già sapevo: “….voglio riempirlo con la mia pipì, voglio che dal tuo cazzo esca la MIA piscia” . Ho sgranato gli occhi, ma è servito solo a convincerla ancor di più. Senza staccare lo sguardo dal mio, quasi a volermi ipnotizzare con quel sorriso da strega, si è accovacciata sulla bacinella riempiendola con la sua pioggia dorata. È bastato questo gesto a farmi sentire completamente perso in lei, nel suo gioco, come catturato dalla ragnatela che ha teso per farmi suo.
Mentre la cannula scivola dentro il piccolo foro sulla cappella, il liquido caldo mi invade il corpo attraverso la vescica, si insinua dentro di me, occupa tutti gli spazi, ogni singola cellula è piena di lei, del suo prezioso dono. Sento il sapore della sua urina arrivarmi nella gola, invadermi il cervello. Si, sto eccitando la mia fantasia, sto superando i miei limiti così come la Padrona mi ha chiesto. La desidero come femmina e come Padrona, desidero i suoi piedi sulle mie labbra, i suoi sapori nel mio cervello, TUTTI!
Sento la sua voce giungermi ovattata - “desiderami, desidera essere la mia schiava, la mia puttana, ahh siiiii, voglio go-go-dere di te, su di te, ahhhhhh, dentro di te, si ohhhh” – “voglio il tuo corpo, lo voglio, voglio po- ahhh- ssederlo in ogni modo”.
Non so cosa mi succede, è come se stessi perdendo i sensi, tutto è ovattato, anche la luce, ogni muscolo del mio corpo sta vibrando mentre con mano decisa lei continua a scoparmi il cazzo con quella pompetta; anche il suo corpo vibra, lo sento, sento il sudore che le imperla la pelle, sta godendo, non l’ho mai vista godere così, trema tutta ma le mani sono sicure, su e giù, dentro e fuori al mio cazzo continuando a spruzzare dentro tutta la sua pioggia dorata. È un attimo, un fiotto di pipì si insinua dentro l’uretra ma rischizza fuori insieme al mio sperma, sto godendo anch’io, un orgasmo che mi arriva da dentro la vescica, interminabile, non so più cosa fuoriesce, sperma, acqua, pioggia dorata, tutto insieme in un orgasmo che mi squassa il corpo e l’anima.
L’ho vista accasciarsi sul pavimento mentre, spalmandosi il mio liquido sul seno, si infilava le dita nella fica per portare a termine il profondo orgasmo che l’ha travolta, poi ho chiuso gli occhi…………!
Non so quanto tempo sia passato. Secondi, minuti, ore? Quando li riapro sono sempre ammanettato al termosifone. Lei è lì in piedi. Avverto un lieve fastidio all’ano, provo a muovermi ma la situazione peggiora. Mi regala il suo sorriso beffardo, “te lo avevo detto che il clistere lo avresti avuto dopo, più ti agiti e più schiacci la peretta così la mia pipì ti riempie la pancia”.
Si accovaccia sul mio viso, poggia il culetto sulla mia bocca, “su, ora ripulisci ben bene la tua Padrona con la lingua”. Non resiste all’idea, “voglio umiliarti ancora di più….”….spinge, il buchetto si allarga e un piccolo fiotto della sua cioccolata mi riempie la bocca.- ”Ricorda, eccita la fantasia, supera i tuoi limiti”. Cerco di rifiutarla ma la mano è pronta a tapparmi la bocca con la sua mutandina bagnata…..”mangia cucciolo, ingoia tutto, è della tua Padrona”
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17 years ago
admin, 75
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Mio marito a pecorina
Una amica conosciuta in chat mi ha postato questa sua esperienza di vita. Non so se è vera ma mi eccito nel vedermi nella situazione del marito. Uomo fortunato.
Quella notte, come mi capitava tre volte al mese, ero di turno in ospedale. Montavo alle otto di sera e smontavo alle otto di mattina. Appena montato mi arriva la mia collega Cinzia che dice: “Senti Mara, ti prego, dammi il tuo turno e tu fai il mio domani. Sai, domani sera tengo i miei a cena.” Un po’ infastidita, ma non lo dò a vedere, acconsento. Ma intanto tra una chiacchiera e l’altra; un paziente da vedere comunque, rompo mezza serata e arrivo a casa alle 23. Con la speranza di trovare ancora Marco, mio marito, davanti al televisore, salgo all’appartamento ed apro con le mie chiavi. Stavo quasi per dire ad alta voce che ero io quando, mi bloccai. Sentivo la voce di mio marito dalla stanza da letto gemere. Lo sentivo dire:”Si…dai…dai…ancora…più forte … non ti fermare”. Oddio, pensai, si è portato una donna a casa. Mi venne un vuoto allo stomaco; una forma di sconforto o di rabbia, non saprei dire. Pensai che forse con una scenata avrei peggiorato le cose. A volte è bene far finta di non sapere. Magari cornuta in silenzio ma salvando il menage familiare. Mia madre mi ha insegnato a non drammatizzare sulle scappatelle del marito. Donna di principi antichi. Penso di andarmene in silenzio. Ma poi mi dico: “Ma almeno fammela vedere stà zoccola rovinafamiglie. Sarà mica una che conosco? Sarebbe un brutto colpo. Meglio una sconosciuta.” Insomma mi affaccio sull’uscio socchiuso. Oddio!!!! Quello che parla e sparla e che geme è proprio mio marito ma cosa vedo? Stà messo a pecorina sul nostro letto con indosso la mia biancheria intima e dietro di lui il nostro amico Gianni che se lo stà facendo di brutto. Oddio che colpo!!!! Resto esterrefatta ma dopo un po’ trovo la forza di allontanarmi. Apro la porta silenziosamente ed esco. Intanto, stando alle voci, il gioco continuava con invidiabile vigore. Rimasi fuori tutta la notte fino alle otto di mattina. Il morale a pezzi. Tornai a casa che ovviamente lui era già andato al lavoro. Sola in casa, rimasi ad osservare quei luoghi. Andai a controllare la mia biancheria intima. Molte cose cominciavano a trovare spiegazione. Quella lingerie che lui mi regalava ogni tanto dicendomi di indossarla quando facevamo l’amore. La taglia sempre un po’ più grande della mia con la scusa che si dimenticava la misura. Insomma era tutto per avere in casa roba da indossare lui. Ed io che non l’avrei mai pensato!!!! In verità passai una settimana di merda fino alla successiva notte in ospedale. Qellla notte, pensando a cosa stava succedendo a casa mia, sul mio letto, con la mia biancheria, mi riscoprii stranamente eccitata. La cosa mi metteva un fremito addosso. Allora decisi una strategia. La sera dopo mi attillai con un po’ di roba addosso e cominciai a stuzzicare Marco finchè me lo portai a letto cercando di portarlo in una posizione di 69. Non tanto per farmi leccare, che pure mi piace, quanto per avere il suo ano a portata di lingua e di dita. Beh .. è inutile dire che mentre lo succhiavo e, insalivandomi le dita cercavo di infilargliene qualcuno dietro, lui stringeva l’ano nel tentativo di non far scoprire la recente e continua dilatazione. Ma si sa: quando una cosa ti piace finisci per mollare gli ormeggi: una donna lo sa bene. Ed invece di uno gliene infilai anche due e poi tre. Ma non commentai. Commentai invece sul fatto che il trattamento si ripercuoteva positivamente sullo stato di erezione del suo pene. “Amò” gli dissi “ credo che se questo è l’effetto dobbiamo trovare il modo di infilarti qualcosa dietro anche quando mi scopi.” E ridemmo di gusto. Mi scopò di brutto e la cosa finì lì. Ma io non avevo finito. Nei giorni seguenti andai in un sexy shop in città, lontano dal paese, e comprai un fallo di lattice di quelli con le cinghie da indossare noi donne. Lo misi nel comodino vicino al letto e ricostruii l’atmosfera. Naturalmente nel momento culminante, quando lui aveva perso i freni inibitori, lo presi e glielo infilai dietro piano piano. Se lo prese senza commentare. Fece quasi finta di niente. Allora glielo dissi io:”Ti piace?” e lui “mmmmhhhh …. Dove l’hai preso?”. “Non è importante dov’è l’ho preso, caro, è importante dove lo prendi tu ora. Adesso te lo faccio sentire meglio. Ti va?” E senza aspettare risposta mi alzo e in un attimo indosso l’arnese fissandomelo all’inguine con le cinghie. Devo avergli fatto un effetto incredibile con quell’arnese dritto all’inguine. Infatti appena gli dico:”Se tu fossi donna ed io uomo cosa saresti capace di fare?”. Me lo ritrovai a succhiare avidamente quell’arnese di gomma attaccato al mio corpo come se fosse un pene vero. “Aspetta, gli dico, se proprio vuoi fare la puttana ti faccio indossare qualcosa di femminile.” Insomma lo riportai a vestirsi con la mia lingerie, lo truccai, lo preparai tutto e appena fummo pronti me lo scopai a pecorina per tutta la notte. E mentre lo scopavo lo chiamavo puttana. E lui gemeva. Io non avevo problemi di erezione ma solo di resistenza fisica. Posso dire che gli feci un culo a cerchio di botte. Confesso che facendolo venni anche io sbrodolandomi lungo le cosce. Da allora lo facciamo sempre ma non prendo mai l’iniziativa di tirare fuori l’arnese. E’ sempre lui che me lo chiede. E credo di aver recuperato un menage familiare tenendo fuori intrusi extra. Infatti son quasi certa che con Gianni la passione deve essersi affievolita. Mi vien quasi voglia di riaccenderla io. Ma non adesso.
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17 years ago
gioiamia,
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Ibiza
Ci sono cose che ci accadono .. e non ci senbrano vere .. ci sembrano dei sogni ... non perchè non siano possibili ma perchè ci sembra troppo bello che ci siano accadute ....io ho avuto due avventure estive favolose quest' anno - inizio dalla prima...
Estate - spiaggia libera già frequentata anno scorso in cui avevo avuto un piacevolissimo incontro -
Dopo pranzo mi incammino verso una parte di spiaggia normalmente frequentata da nudisti...e verso il fondo scorgo due figure che per mano si allontanano dalla spiaggia verso la macchia.
Allungo il passo e vedo che lui si gira compiaciuto capendo che voglio seguirli...
Non capisco le loro intenzioni ... e mi tengo a debite distanza ma lui mi fa segno di avvicinarmi ... e quando sono a ca 5 metri da loro ..mi fa segno di fermarmi....loro entrano tra alcuni pini marittimi bassi in una specie di spiazzo di sabbia... lui stende il telo e fa sdraiare Lei a pancia in su... io mi metto fra le frasche degli alberi in direzione di Lei...e vedo perfettamente tutto il suo fisico nudo offerto ai miei occhi...
Si guardano ed iniziano a toccarsi ... con le mani.. poi si lanciano in un favoloso 69 ... e lui di scatto si stacca ed inizia a sditalinarla con foga...ho esttamente di fronte a me...quella figa depilata che si spalanca e si chiude... con il dito di lui che le entra ed esce in continuazione... lei si bagna vistosamente e mugola... Lui la fa girare e prosegue il ditalino con le natiche all'insù...ora ho di fronte ai miei occhi due tonde curve sode..con in mezzo una spacca favolosa...che si muove..FAVOLOSA... sino a questo punto ho resistito..ma ora faccio uscire dal boxer il mio GULLIVER già duro ..e lo smanetto...Lui mi vede e sorride....Lei è di schiena e ascolta cosa lui le sussura all orecchio ..ma si dimena per il piacere..
Di scatto lui si alza e mi fa segno di avvicinarmi...e si allontana verso il mare .. titubante mi avvicino ..Lei gira la testa e sorride annuendo...io ho il cazzo in mano ..sfilo dalla tasca un preservativo ..lo infilo .. mi abbasso ... Lei dice OK... ed io inizio a pomparla.. con lui che mi guarda in lontananza...ma la mia attenzione è tutta per Lei ...che tutta bagnata si dimena ed urla di piacere...
Lo ammetto ho fatto di tutto per resistere... ma ho goduto in maniera scomposta dopo una serie di colpi profondi....
ERO ECCITATISSIMO e GULLIVER non resisteva più ....Lei con il presevativo me lo ha preso in bocca ancora duro .... ed è riuscita a tenermi eccitato...io volevo provare ancora a scoparLa ... ma Lei mi pompava sempre piu veloce... come ha sentito i miei scatti di piacere ha tolto il preservativo ed alcuni getti sono finiti sul suo corpo.....mi sdraio esausto e scorgo Lui ...che dalla mia postazione fra gli alberi ci guardava...si era riavvicinato..ma io preso dalla foga non avevo visto.....
Nei due giorni seguenti ..... ci siamo visti ancora ...poi io dovevo partire ... ed essendo loro portoghesi ..ho solo un loro indirizzo ....Mi hanno proposto di passare a trovarli....ma purtroppo il Portogallo non è cosi vicino e soprattutto ...la prima volta inaspettata è stata la migliore...quindi meglio aspettare nuove avventure ........SPERANDO SIANO SEMPRE COSI APPAGANTI ...meglio poche ma buone..............
Ciao Alberto e GULL69
Sperando vi accadano cose simili .. e se vi sono accadute magari ad IBIZA scrivetemele se vi va ... a [email protected] Ciao GULL69
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17 years ago
GULL69,
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Last visit: 2 years ago
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La fidanzata si asciuga i capelli
ero andato con la mia fidanzata in palestra e dopo la lezione ci eravamo separati per andare ognuno nella propria sezione per farci la doccia e per cambiarci.
In poco mi feci la doccia e notai che al fondo del corridoio molti uomini si infilavano dentro una porta di legno con ivetri appannati.
Non capii subito anche perché non c'erano indicazioni, ma preso dalla curiosità mi recai a vedere e scoprii che c'era una sauna.
Pensai che la mia fidanzata ci avrebbe messo una vita ad asciugarsi i capelli e decisi di entrare per rilassarmi un pò.
Dentro c'erano molti uomini e mi misi seduto di fronte ad un uomo piuttosto in carne che molti altri non indosava nulla. Non sono gay, almeno al tempo non lo pensavo, e quindi non subii nessun ecitazioni, anzi.
Ogni tanto però il signore davanti a me, non so se per vizio, per fastidio o per piacere, se lo toccava e se sulle primi non ci feci caso, dopo iniziai a gurdarlo proprio li e la cosa mi piaceva molto anche perchè sentivo che la in fondo, sotto l'asciugamano il mio membro non era affatto dispiaciuto di vedere quell'uomo grande e grosso che si toccava.... la sensazione era piacevole e non mi sconvolsi per niente... piano piano la mia mano iniziò a scendere sul mio corpo sudato che non opponeva nessuna resistenza e inizia anche io a toccarmelo, senza riuscire a togliere gli occhi di dosso dal signore che roa inziava a guardarmi con molta attenzione... mi paceva che mi guardasse e allo stesso tempo iniziavo ad essere intimorito da tutto quello che poteva succedere.
Intorno a noi c'era un via vai continuo e nessuno degli altri della sauna si era acorto di quello che stava succedendo.
La mia mano diventava sempre più profonda nel toccare il mio membro che continuava a salire e lui era ancora li con gli occhi fissi sul mio asciugamano, e si vedeva che era eccitatissimo dal fatto che un uomo si eccitasse a guardare il suo membro, che continuava a gonfiarsi e la mano sempre più incessante incitava.
La situazione era ormai al limite,tutti e due eravamo con il membro in tiro, io nascosto, anche se non molto nel mio asciugamano, lui invece visibile da tutti,che sembrvano ancora una volta non notare.
Non ce la facevo più, avevo bisogno di farmi una sega in santa pace, ne sentivo l'esigenza e volevo sentire il calore che viene su fino a esplodere... preso da questo pensiero sono uscito e mi sono buttato sotto la prima doccia senza curarmi del mio "amante" che lasciai li a guardarmi uscire.
la doccia fu immediatamente fredda, ma non la sentii, perché ero troppo intento ad andare su e giù, su e giù un continuo che continuava a farmi sentire il calore che dal ventre arrivava su fino alla testa... piano piano allargai le gambe per cercare gli spigoli della doccia e sentire scendere il calore fino ai piedi, appena sentii che si apriva la porta della sauna, che vedevo dall'apertura della doccia, sentii la doccia diventare calda e vidi il mio uomo che usciva....
venni copiosamente con i suoi occhi che mi guardano con desiderio e le mani che si avvicinavano sempre più...
mi sfiorò , prese un pò di crema... la succhio avidamente dalla sua mano e mi disse di seguirlo in bagno...
E la mia fidanzata..? Fuori ad aspettarmi, con i capelli asciutti, senza sospettare che il suo ragazzo fosse diventato l'uomo di un altro...
al quale non vedeva l'ora di incontrare nuovamente nella sauna...
Continua...
r
p.s. la storia è realmente accaduta.... fatemi sapere cosa ne pensate e se vi è capitato qualcosa di simile... mi piacerebbe risuccedesse con qualcuno di voi..
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17 years ago
admin, 75
Last visit: 12 hours ago -
La signora luigina scena tre
Per chi non li avesse letti ci sono due capitoli della signora Luigina li trovate nelle pagine seguenti.
......
Mentre ero nella doccia mi chiedevo come fosse possibile questa cosa, la donna più bella e desiderata della città che si concedeva ad un umile garzone di bottega.
Ero talmente stordito che niente mi pareva collocato nella giusta area e tutto mi pareva come avvolto da una leggera nebbia, le immagini sfumavano i contorni a malapena si distinguevano.
Un secco toc toc mi riporta nella realtà; la Signora Luigina doveva uscire:
“Filippo io vado a fare spesa oggi è venerdì ti piace il baccalà? (merluzzo secco fatto riavere nell’acqua tipico della Toscana) io rispondo con la voce semi strozzata “certo ce mi piace”.
Lei allora “Va bene intanto mi raccomando vai avanti con il lavoro che mio marito quando torna vuole la porta fatta.. sai altrimenti si insospettisce…”
Vado nella terrazza dove la Signora Luigina teneva le scope, mentre scelgo quella più adatta noto un certo movimento nel giardino; il Giardiniere mastro Bruno che ferma la Signora Luigina !!!
Che succede?
La Donna guarda Bruno e gli dice “Ancora non hai tagliato tutte quelle frasche dei vicini lo sai che non sopporto trovare le loro foglie nel mio giardino?”
Bruno non risponde prende la donna per un mano e la fa stendere sul tavolo di pietra al centro del giardino, Lei non si ribella anzi accondiscende volentieri alle voglie del villico, si mette supina sul tavolo mentre Bruno le alza la gonna.
Mi faccio piccolo piccolo nascondendomi sulla terrazza e continuo ad osservare mentre sento una sana eccitazione farmi rizzare l’uccello.
Bruno comincia a leccarle il buco del culo Donna Luigina sussulta con piacere e il giardiniere si sbottona i pantaloni menandosi il cazzo che è .. enormeeeee.
Ecco che si alza, slaccia la cintura e fa calare i pantaloni, io nel frattempo mi smanetto alla grande…
Infila piano piano il suo enorme cazzo nel culo della Signora Gode nel vederla fremere e sussultare ed io mi eccito al massimo sto per sbordare … mi fermo e mi dico… “ehi tornerà a casa prima o poi” le palle mi dolgono ma trattengo la mia passione con il cazzo durissimo continuo a godermi lo spettacolo della donna Luigina Fottuta alla grande da mastro Bruno.
Ad un certo punto il giardiniere si ferma sfila il suo cazzo dal culo della bella signora e lo infila con violenza nella sua fregna la possiede con violenza e vigore guardo la Donna Luigina contorcersi dalla passione e dal godimento come ormai conosco fare.
Ecco che le sfila il cazzo dalla fica, lei si gira e rapidamente gli prende in bocca l’uccello (le piace berlo….) e così è… sento l’urlo del giardiniere e con fatica mi trattengo da sbordare sulla mia mano.
Maremma maiala che storia ma ancora non è finita amici miei
Un abbraccio
Sparty
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17 years ago
Sparty, 49/49
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Iniziazione il giorno dopo
Iniziazione - il giorno dopo
Inginocchiato a gattoni sul grande tappeto della sala, nella posa che siamo soliti chiamare “alla pecorina”, avevo chiuso gli occhi e tirato un lungo respiro mentre il Gianni, completamente nudo, si era messo dietro di me e mi aveva appoggiato la “capocchia” del suo bellissimo “attrezzo da scavo”, come io stesso lo avevo definito poco prima, sul mio forellino palpitante. Ed io me ne stavo buono emozionato ed impaziente in attesa del suo.... ingresso. Da non credere dopo anni di attesa ora, a breve volgere di ore, Gianni buon secondo (o quarto?) avrebbe cominciato a “scavare”, dentro la mia pancia ancora vogliosa. Credo di non sapere ancora oggi quale fosse l'origine di tanto desiderio di ricevere il suo attrezzo dentro di me. Era un desiderio che covava dentro di me ormai da tempo immemorabile e di tutti i maschietti che vedevo o frequentavo. Solo ora che descrivo la scena mi rendo conto di quante intuizioni e sensazioni e desideri si ammucchiavano ed affastellavano nella mia mente confusa come se fossero colpi di flash che residuavano mille scene diverse, in parte vere, in parte oniriche. - solo poche ore prima, un altro maschio, assai più robusto e prestante, mi aveva preso “per la prima volta” nella mia vita. Era stata cosa bellissima. Dopo ore e ore di bacini e moine infuocate mi aveva chiesto di sdraiarmi sulla schiena, le gambe tirate su le braccia larghe e lui nel mezzo delle mie cosce con l'attrezzo in mano i ...... non oso dirlo! Al mio lato uno per parte gli altri due ragazzi a cui mi ero accompagnato e di cui mai ho conosciuto il nome, mi “assistevano” riempendomi il viso ed il collo di bacini .... ora ricordavo bene la discoteca i tre ragazzi l'invito ad andare a casa loro “per giocare in quattro”. Ero rimasto incerto sul momento e non tanto sul fatto di accettare il loro invito, che si collocava in una cosa da così tanto tempo vagheggiato e che non potevo rifiutare, ma sul fatto di confessare o meno che ero ancora vergine. Alla fine optai per dire loro la verità, che ero vergine appunto, ammesso che la verginità si riferisca ad un fatto fisico e non una categoria dello spirito e ciò fece precipitare la funzione d'onda potenzialmente aperta verso molteplici soluzioni ma che con la mia confessione precipitava verso la “deflorazione di gruppo” ad un fatto cioè a cui io non avevo mai pensato. Io immaginavo infatti che giocare in quattro sarebbe stato fare all'amore a coppie o qualche cosa di simile. Mi resi conto solo dopo che dopo avere confessato che ..... non avevo conosciuto maschio tutti e tre sarebbero stati inevitabilmente spinti a divenire miei partner nella avventura che mi accingevo a percorrere e che tutti avrebbero partecipato attivamente, a turno, alla mia deflorazione, ad indirizzarmi sulla nuova strada.
A questo punto però i miei pensieri furono interrotti dal fatto che Gianni, il “torello” che mi era salito in groppa e che da qualche tempo mi baciava il collo e mi accarezzava il petto, mi strizzava le titte e mi leccava la schiena, scese dalla sella e messosi di fianco a me insinuava con delicatezza un dito nel mio buchetto. Ciò mi fece tornare alla realtà del momento. Evidentemente Gianni aveva giudicato che la lunga preparazione fatta in precedenza con l'impiego del dito e della lingua non era stata sufficiente. Che meraviglia esclamai dentro di me e sorrisi. Tutti i timori erano scomparsi. Il dolore della deflorazione del resto era stato modesto e ciò mi rassicurava. Anche oggi, pensai, seppure il mio torello era ben fornito ebbi la certezza, anche per la cura che poneva alla mia dilatazione, che non sarei morto sotto i fendenti del suo assalto e neppure, immagino, finito all'ospedale che era stata, lo confesso, una delle paure maggiori che in passato grandemente mi avevano frenato dal mollare la briglia e lasciarmi montare. - Sta buona qui un momento – disse Gianni accarezzandomi le natiche con il palmo della mano -, torno subito. - Mi tratta come se fossi la sua amata cavallina – pensai ridendo. Anche i ragazzi che mi avevano domato due giorni prima erano stati del resto di una estrema attenzione e gentilezza. Avevo ripensato a lungo, tornata a casa, a come ero stata imprudente. Capita spesso, avevo saputo, che qualcuna di noi, specie se ha atteggiamento un po' effeminato, venga stuprato brutalmente e malmenato o quanto meno preso in malo modo e dolorosamente, specie se i “maschi” sono diversi e formano “branco” . Al contrario i tre ragazzi erano stati dolcissimi. Mi hanno messo sdraiato sulla pancia e si erano ampiamente assicurati della mia eccitazione e della mia dilatazione prima che il più aitante di loro mi si mettesse fra le gambe ed aiutato dagli altri due che non smisero per altro di accarezzarmi e baciarmi .... me lo mise dentro .... lentamente fermandosi ad ogni mio gemito o sussulto. Egli inoltre mi inchiappettò a lungo e venne in maniera palese ma senza dare l'impressione che quella era la conclusione del rito ed infatti, subito dopo, si turnò con quello che era alla mia destra, che prese velocemente il suo posto ed infine mi prese il terzo che pure era solito, ne ero certo, a prendere in pancia i compagni. E finalmente, mentre anche l'ultimo di loro veniva dentro di me, i due forzarono il ritmo della mano ed all'ultimo istante, dopo un cenno di intesa fra loro, uno me lo prese in bocca e mi fece... venire. Quando cessò la tensione immensa in cui ero stato condotta realizzai che non erano stati tre coiti ma una sola lunga scopata in cui coloro che mi possedevano si turnavano a staffetta con tanto di deflorazione in partenza ed orgasmo finale. Veramente una delizia.
Quando, poco dopo, Gianni tornò ero sdraiato sul fianco cercando una posa che mettesse in evidenza il fianco che avevo bello, mi aveva detto qualcuno, mentre nella attesa, liberato il pensiero dalla avventura del giorno prima provavo alcuni movementi del busto con i quali, immaginavo, avrei potuto assecondare il mio cavaliere. Vedendomi ancheggiare mollemente Gianni disse - Tesoro o tu mi hai mentito circa il fatto che sei stata sverginata solo due giorni fa o sei la più grande puttana naturale che io abbia mai conosciuto ! - Non capisco se è una offesa o un complimento - Dissi fingendo di essere arrabbiato, piuttosto dove sei andato ? - Amore è indubbiamente un complimento grande, per di più. Se pensi che le più grandi gioie della vita sono legate al sesso ed all'amore quale complimento maggiore puoi fare al tuo partner che riconocsere la sua qualità in fatto d'amore? - Grazie tesoro dico io, baci, e cosa hai in mano? Sono andato a prendere questa cremina al peperoncino per il buchetto della mia gioia. Da quando mi hai raccontato cosa ti hanno fatto ieri sera sono sinceramente preoccupato. Non vorrei fare una brutta figura! - e la cremina – dissi io con voce da perfetta puttanella – ti salverà da una brutta figuraccia ? E che sarà mai? - Ti piacerà vedrai. Adesso amore rispondi alle mie domande. Voglio vedere se sei preparata.
Cosa fa adesso il mio amore ? - Si mette gattoni, alla pecorina
Brava e dimmi è poi cosa fa il tuo amore ? - Mi mette la cremina sul buchetto;
Si. Buchetto che ... ? - Gli piace tanto.
Perfetto e poi cosa ancora ? - Me la spalma e dilata il buchetto con il dito;
Brava Ok e poi ? - La mia gioia mi monta sopra;
Si amore, ma come, spiega meglio ? - Si prende il cazzo in mano e lo infila dentro.
Brava tesoro e poi ? - Il mio amore mi afferra ai fianchi
Siii e poi ? - Io stringo forte e muovo roteando il culetto
Siiiii fino a quando, tesoro ? - Fino a quando il mio amore viene urlando.
Si amore sei splendida, mettiti giù tesoro!
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17 years ago
ratitomax,
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Tradimento al cellulare
Una sera, come tante, un venerdì, esco con Amici, dopo averle detto che sarei andato bene, una rimpatriata tra vecchi compagni di scuola. Lei mi dice che intanto non era in vena di uscire e così mi dice di non preoccuparmi, ci saremmo visti il giorno dopo.
Non sono un tipo da discoteca, però mi son fatto convincere dagl'altri, presi dall'entusiasmo e così siamo andati in cerca di avventure nel posto In del momento, pieno di ragazze affamate e noi eravamo pronti a buttarci in mezzo a quel mare, in cerca di una "toccata e fuga".
Arriviamo, Giulio, conosce un PR e ci fa saltare la solita noiosa coda. Quella sera era pieno di gente, c'era un ospite famoso, uno del grande fratello o di un altro reality, uno dei tanti modi per attirare le giovani generazioni.
Entriamo per l'una e la musica era già al massimo, c'era già gente sconvolta ed era pieno di gnocca il posto. Ambiente caldo e ragazze svestite. Alcune avranno avuto anche dieci annin meno di me, però avevano la carica erotica di una trentenne in carriera. Ah, io impazzisco per quel genere di donna e lo dimostra il fatto che la mia ragazza e presto, compagna di vita, visto che c'è nell'aria l'idea di andare a convivere, abbia 6 anni in più di me. Ci siamo trovati: a Lei piacciono i ragazzi più giovani e a me le donne più mature.
Elisa era a casa e io lì a divertirmi, quando le avevo detto di non preoccuparsi, visto che sarei andato semplicemente a bere, però non mi son fatto prendere dal senso di colpa, anzì. ho cercato di divertirmi il più possibile ed ero partito all'attacco di un paio di ragazzine che avevano notato il mio bell'aspetto e forse anche la mia BMW cabrio parcheggiata all'ingresso. Ero al bancone con una certa Sara, diceva di avere 22 anni, ma gliene davo molti meno, porta una canottierina nera, di quelle tutte piene di cose luccicanti e non porta il reggiseno. Lascia vedere le sue giovani e tenere tettine essendo più bassa di me di un bel po' e sofdera il suo sguardo da porca succhiando avidamente il terzo coca e avana che le ho offerto. Presto ci ritroviamo avvinghiati nel privè, io con le mani sul suo culettino sodo e lei con tutta la sua lingua dentro la mia cavità orale. Si muove in modo agitato e insicuro e la cosa mi fa capire che dev'essere alle prime esperienze, non mi eccita, non è il mio tipo, così dopo esserci scambiati quei pochi minuti di effusioni, mi allontano in cerca dei miei amici o nella speranza di trovare qualche belle donna divorziata affamata.
Su un divanetto poco distante, incredibile! Vedo Eli, la mia ragazza ("che cazzo ci fa qui?!" penso), decido di non farmi vedere, anche se ora era lei quella più stronza, perchè mi aveva detto di rimanere a casa... E' con della sue amiche e si vede che per loro la serata non stava prendendo la giusta piega, così decido di metterla alla prova.
Cerco i miei amici e Sergio, il più belloccio, lo convinco, con altri due ad andare al tavolo dove c'era la mia Lei, in cerca di conquiste. Sapevo che lui sarebbe stato il suo tipo e sapevo bene che anche Eli sarebbe stata la tipa per qualunque mio amico. Mi invidiavano sempre quella mia relazione con Lei, anche se l'han sempre solo conosciuta dai miei racconti. Erano praticamente dei perfetti sconosciuti che cercavano di andare ad abbordare altre ragazze, come succede sempre in disco. Con l'aiuto del PR, si fanno portare una bottiglia di champagne e della frutta al tavolo, facendo spiegare alle ragazze che il tavolo era prenotato da altre persone, ma che non era necessario andarsene, visto che chi aveva prenotato, aveva chiesto gentilmente di mandare assolutamente via quelle "splendide creature". Visto il complimento e il gesto galante, non si alzano e rimangono divertite al tavolino, pensando sicuramente che si sarebbe mossa un po' la serata in quel modo. Io mi stavo godendo la scena da lontano. Eccole, tutte e tre a guardarsi intorno, per cercare di scoprire chi sarebbero state le persone del tavolo ed ecco che dopo qualche minuto, spuntano Sergio e gl'altri, perfetti, con lo stile inconfondibile di quelli che in discoteca ne trovano sempre e da sempre.
Scattano le presentazioni e inizia una conversazione di un qualche tipo, bevono e si divertono. Dopo qualche tempo, sembrano conoscersi tutti da tempo. Un amica di Elisa stava prendendo confidenza con Giulio e un altra era rapita dalla bellezza e dai modi di Sergio, ma come gli avevo chiesto, Lui non aveva che occhi per Elisa. Eh.. eh... e non gli costava nemmeno troppa fatica, secondo me, visto che quella sera aveva un vestitino che le avevo regalato molto succinto. e sicuramente stava indossando il perizoma che le ho portato da Parigi nel mio ultimo viaggio per lavoro.
Sergio sta facendo del suo meglio ed Elisa mi sa che se ne sta accorgendo. Pensavo non accadesse quello che vi sto per raccontare e invece, eccoli alzarsi e prendere le giacche. Escono dal locale e si dirigono alla macchina: io naturalmente li seguo, continuano a parlare mi sembra e ad un certo punto mi prende un dubbio (cavolo! era l'una e mezza!Io ad Eli avevo detto che andavo semplicemente a bere, sicuramente, starà rientrando per paura che io scopra la sua scappatella, visto che quella sera l'avrei chiamata sicuramente, come sempre!!!).. quindi decido di chiamarla, anzi le mando un SMS - amore,guarda,è successo un problema,il mio amico non è stato bene e lo stiamo accompagnando a casa.Rientrerò molto tardi,nn preoccupari a va pure a dormire.Buonanotte micia- Micia era il nome affettuoso che le avevo dato.
E ora vediamo come si comporta... Mi squilla il telefono, ma che faccio! Non rispondo e così faccio. Non le ho risposto. Conoscendola dev'essersi incazzata un sacco. La macchina continua la strada, ma ad un certo punto, prende una direzione inaspettata che non porta nè a casa di Eli, nè a casa di Sergio e a dire la verità. sembrava proprio una strada di campagna.
Io non potevo seguirli lì in mezzo, mi avrebbero scoperto, così decido di chiamare Sergio e fingendo un po' al telefono con lui, gli chiedo di lasciare aperta la conversazione, in modo che si possa sentire almeno quello che accade.
Lei, gli aveva chiesto un posto per far pipì, da quel che ho capito, così la stava portando in campagna (e bravo Sergio! e troia Elisa, che poteva aspettare di arrivare a casa!).
E: "grazie! ora però non guardare, ma non spegnere le luci, che ho paura..."
si sente spegnersi il motore, eli scende dall'auto ela qualità dell'audio è talmente buona, grazie anche al silenzio della campagna che si sente anche lo zampillio di Eli
S: "finito? guarda che c'è un animale strano che si sta aggirando qui intorno. Ho visto un ombra! Corri!!!"
Sergio è furbo in questi casi ed Eli schizza immediatamente in macchina, con il perizoma ancora in mano!
E: "Ma sei scemo?! Mi fai prendere un infarto Cazzo! accidenti..."
Evidentemente lo spavento le aveva fatto bagnare un po' la gamba e mentre si risistemava Sergio le ha passato un fazzoletto di stoffa.
E: "No grazie!" in modo seccato
S: "Ti prego, lasciami il tuo profumo..."
E: "Non ti sembra di esagerare? Portami a casa" ...iniziando un pianto a singhiozzo
S: "Su dai, non fare così, perchè?"
E: "Mi piaci, ma non voglio tradire il mio ragazzo. Non sono una di quelle io... E' stato uno sbaglio. Scusa ma riportami a casa!"
S: "Perchè pensi che Lui sia veramente dall'amico, il venerdi sera?!" (si stava giocando tutte le carte)
E: "Cosa vuoi dire?!"
S: "Guarda non ti voglio prendere per il culo. Lucio è un mio carissimo amico e questa sera eravamo tutti in disco, c'era anche Lui!"
Attimi di silenzio con stupore, prevedibile di Eli e Mio (ma che cazzo stava facendo!Adesso lo ammazzo)
Continua la conversazione, Sergio le spiega la mia idea e Lei sembra quasi non crederci, quando ecco, lui le mostra il tel con la conversazione aperta e in silenzio le fa cenno di non farsi scoprire. Io gli avevo promesso dei soldi per portarla via, secondo il suo racconto e io non sapevo come intervenire a quel punto, per evitare casini o forse non volevo per vedere le conseguenze.
Lei, stupita e incazzata.
E: "Ah, così voleva che tu mi tenessi buona, in modo che lui potesse farsi i suoi porci comodi, bene!...."
silenzio...
E: "senti... facciamola finita!Vuoi scoparmi?!"
Sergio, dopo quella domanda, rimase impietrito, però immediatamente, prese lei in mano la situazione o meglio gli aprì la patta dei pantaloni e inizio a succhiare quel cazzo maestoso che gli invidiavamo nelle docce dopo la partitella del mercoledì sera. Da quel momento non parlo più.
E: "Per fortuna mi è capitato quello bello e quello con un cazzo enorme... grazie stronzo!"
Parlando dentro al telefono per farsi sentire da me. Io rimanevo ad ascoltare e avevo iniziato a masturbarmi.
Sergio non diceva niente, ma si sentiva che stava facendo la sua parte...
Iniziava a gemere Eli, sembrava di sentirla sopra di me, quando si fa l'amore, gli stessi versti, poi all'improvviso i versi si fanno più insistenti e con me poche volte aveva goduto in quel modo. Non stava solo fingendo, ma ci stava prendendo gusto. Brava la mia puttanella...
Sergio la sta pompando per benino e lei gli lascia fare di tutto. Dai gemiti tra dolore e piacere, penso che le abbia preso anche quello che io non avevo ancora avuto l'onore di possedere: il suo buco vergine. Irresistibile il suo fondo schiena e il suo seno grande e sodo che ora sarà stato accolto dalle mani di sergio. Aveva una station wagon, quindi avevano la possibiltà di muoversi liberamente, malgrado la scomodità della macchina.
Lei sembra proprio che non si accontenti e gode e urla, avrà già avuto almeno tre orgasmi, quand'ecco il gemito soffocato di Eli che si sta facendo venire in bocca per ingoiare il suo liquido...
E in questo è proprio brava! Ci sa fare Elisa e sentirla con un altro mi sta facendo esplodere!
Nel momento in cui viene Sergio, vengo anch'io, mi asciugo, prendo il telefono e parlo: "Grazie amore, sei stata fantastica... ci vediamo domani. Ora vado a dormire"
Non so Lei cos'abbia pensato o fatto in quel momento, so solo che il giorno dopo ci siamo visti a metà mattinata e ci siamo dati un lungo bacio senza dire niente.
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17 years ago
BUNCIA, 39/40
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Il bar di cinzia e marco
Tutto ebbe inizio lo scorso inverno.
Piacere, mi chiamo, o meglio, facciamo cosi... in questo racconto mi farò chiamare Cinzia per conservare almeno l'anonimato.
Spinta dalla voglia di condividere questa mia esperienza con altre persone e dietro il suggerimento della mia amica D. (buncia), eccomi qui a scrivere questo racconto.
Ho 29 anni e sono una di quelle ragazze sicure e piene di sè, sia per carattere ereditato dai familiari, che per la convinzione maturata nel tempo, visti i successi nel lavoro e nella vita. Ho un locale in una grande città italiana, un disco bar: un posto carino, costruito con tanta fatica e determinazione; per ovvie ragioni, non vi farò il nome del locale, però vi assicuro che esiste e che quello che sto per raccontare è veramente accaduto.
Lo scorso inverno, vista la mia momentanea difficoltà economica e visto che gl'affari non andavano poi molto bene, ho trovato un socio, un amico di vecchia data, pieno di conoscenze. Il suo ingresso, mi ha fatto rilanciare il mio locale, ora nostro e unendo menti e idee, siamo riusciti ora a farlo diventare la meta del week end per tanti ragazzi. La cosa che ci inorgoglisce di più è veder nascere dal niente una cosa, un idea e vederla crescere. Capita, talvolta, di incontrare persone che ti parlino del tuo locale in modo positivo, senza sapere che si sta parlando del tuo locale. Sono piccole soddisfazioni che portano ottimismo e convinzione.
Ma veniamo al racconto.
Marco idealizza con me questo progetto il novembre dello scorso anno. Chiudemmo per poche settimane il locale per alcuni lavori di restauro e per cambiare un po' l'arredamento e lo riaprimmo poco prima di Natale, giusto per rifarci delle spese. Era diventato uno spettacolo. Gente ce n'era tantissima e gl'affari andavano bene.
Dopo qualche tempo, arrivano degl'amici di Marco, una sera. Amici conosciuti in una vacanza studio in argentina qualche anno prima. Due bei ragazzi, con tutto il loro fascino sud americano. Non ricordo i loro nomi per un semplice motivo. Quella sera mi sono ubriacata un sacco e non ricordo niente. Solo col tempo sono riuscita a ricomporre frammenti di quello che è accaduto con l'aiuto di certe mie amiche.
Il mio locale non è molto grande, ma è ben strutturato. C'è un grande bancone e un po' di tavolini nella sala più grande, poi, in due salette ai lati, nella penombra ci sono dei divanetti con un tavolino basso al centro, dove solitamente si piazzano le compagnie e non si alzano per tutta la sera per paura di perdere i posti a sedere. La gente beve e si diverte, ma alle due siamo costretti a chiudere, per il troppo rumore e le lamentele dei palazzi intorno.
E così anche quel venerdì, alle due siamo stati costretti a chiudere, suonare il segnale di chiusura per l'ultimo giro di chupito, ma con uno strappo alla regola per gl'affezionati e per i due amici di Marco. Si tira giù la serranda e si rimane dentro con le luci basse e la musica a bassissimo volume. In questi momenti possiamo anche rilassarci un po' dal lavoro faticoso, fumarci una sigaretta dentro, infrangere qualche regola e normalmente si stappa sempre una bottiglia di vino per festeggiare l'ennesima serata andata bene.
Quella sera non eravamo in molti. C'eravamo io, marco, i suoi due amici e un tipo che era lì tutte le sere: un ragazzo strano, senza amici. Arrivava quando aprivamo e se ne andava quando si chiudeva, poteva anche essere pazzo, ma era innocuo.
I due argentini non parlavano molto bene l'italiano, così Marco faceva da interprete. Dopo, una mezz'ora, quando la conversazione stava prendendo piede a fatica, notai che ero sola con 4 ragazzi, tra l'altro con 4 bei ragazzi e la cosa iniziava ad intrigarmi dentro di me. Senza pensare troppo, andai a prendere un altra bottiglia, uno dei due stranieri mi seguì, mi fermò senza dire niente e mi chiese, un po' a parole un po' a gesti, se poteva preparare lui un cocktail di sua invenzione... Lo lasciai fare, anche se la cosa mi infastidiva un po', visto che sono gelosa del mio locale e dello spazio dietro al bancone.
Lo vedevo maneggiare con esperienza bottiglie e bicchieri e dopo poco preparò una bomba alcolica buonissima. Non so quanti ne preparò dopo, ma so per certa, che ad un certo punto ero seduta sulle gambre di quel ragazzo e mi stavo facendo accarezzare le cosce, come se fossi stata la star nello spettacolo di un night club.
Il mio nome è Cinzia, ho 29 anni, sono alta 1,76 cm, sono mora, occhi verdi, 92-61-89 le mie misure: questo è quello che riporta il mio curriculum artistico, quando mi sono presentata più volte per vari provini come comparsa. Solo due volte mi è andata bene, ma senza grossi guadagni, da lì l'idea di aprire il locale.
Beh, sono una vera figa e quella sera ero vestita, per attirare sempre più gente nel mio locale, in modo molto provocante... come sempre, intanto sono sempre dall'altra parte del bancone e non rischio nulla.
Minigonna con cintura larga in cuio, magliettina bianca aderente e semi trasparente col nome del locale e con scollo a V, reggisreno con ferretto in pizzo nero per sorreggermi la mia quarta generosa e un perizomina in linea col reggiseno, parigine e tacchi a spillo. Leggermente lolita nell'abbigliamento.
Ora sulle gambe di uno sconosciuto mi faccio accarezzare, vedo ridere gl'altri, anche Marco che mi fa cenno di continuare con la testa, ma continuare cosa, non so...
Il ragazzo sente che può osare e mi scoscia completamente e inizia ad accarezzarmi il culetto. Non sarà perfetto, però ha il suo fascino, malgrado la mia poca attività fisica. Chiudo gl'occhi un istante per cercare di prendere un po' coscienza, li riapro poco dopo e mi vedo un altro con i pantaloni abbassati e con la punta del suo pene a pochi centimetri dalla mia bocca. Non mi scandalizzo, sono eccitata al massimo, lo prendo in mano e lo accarezzo, lo bacio e gli do dei colpetti con la lingua per sentirlo crescere e ci vuole poco. L'altro ormai si è impossessato della mia parte bassa e mi sta facendo impazzire con dita e lingua insieme. Sento che ormai siamo entrati, senza troppi preliminari in un tunnel a senso unico, tanto vale divertirsi il più possibile.
Sento il mio seno sbattere avanti e indietro e due mani che me lo accarezzano, un cazzo duro come il ferro tra le gambe bagnate che mi pompa con insistenza. Le mie urla soffocate da un secondo membro in bocca e un terzo tra le mani. Enorme quello tra le mani! Mi volto con lo sguardo e vedo che appartiene a Marco. Cavolo! Non lo facevo così dotato il mio socio: che piacevole scoperta.
Non siamo più in 4, ma in tre nel locale. Evidentemente il cliente affezionato dev'essere uscito prima che iniziasse il tutto.
Sto godendo ripetutamente, non sono nel pieno delle mie facoltà e non sono per niente lucida, però sento una cascata di orgasmi: uno dietro l'altro... A rotazione i ragazzi mi prendono e quando viene il turno di Marco, si fa sentire la differenza. Non riesco a trattenere il dolore e il piacere e ci lancio un grido, che sicuramente avranno sentito anche gl'inquilini dell'ultimo piano del palazzo.
Che sensazione fantastica. Ero la loro puttana e la cosa, malgrado non mi fossi mai ritrovata in situazioni simili e non me le fossi nemmeno mai immaginate, non mi stava turbando... Marco mi sussurra, mentre continua a pompare con quel gran pezzo di carne "tesoro, ora ti daremo qualcosa di meglio da bere...". I tre raccolto il loro liquido dentro ad un bicchiere della CocaCola, era pieno a metà. L'orgia finisce improvvisamente e mi viene servita la bevanda allungata con qualcosa di alcolico, irriconoscibile, forse ruhm... Sorseggio, come se fosse tutto nella norma e gusto con piacere il loro sapore, apprezzando e chiedendo un po' di ghiaccio per rinfrescare il composto. Mi son bevuta un cocktail di sperma e ho notato che il quarto ragazzo non era uscito, ma era rimasto per riprendere tutta la scena. Per questo sono riuscita a raccontarvi questa storia.
Naturalmente quel video è rimasto in mio possesso, nella speranza che quando mi è stato mostrato, alcune sere dopo, non ce ne fossero troppe copie in giro. Io me lo riguardo con Marco, il mio compagno ora, quando sento la voglia di trasgredire e chissà se ne avranno una copia anche le due comparse argentine... (spero vi sia piaciuto)
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17 years ago
BUNCIA, 39/40
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Di recente le mie fantasie mi turbano....
la più recente e quella di trovarmi con la mia slave, a casa mia con lei appena entrata a gattoni si avvicina, mi segue fino al divano, lei ubbidiente le dico di mettersi in posizione e lei immediatamente si mette in posizione schiava (in ginocchi le mani dietro la nuca), in quel momento le prendo le mani le porto in avanti per ammanettarla, benderei gl'occhi e con una piccola corda non molto fine la farei girare attorno al seno e legherei come 2 salmi i seni e sull'estremità del capezzolo le attacco le mie pinze con i dentini di ferro regolabile ma mi sento poco buon e le stringo parecchio....faccio passare una piccola catenella attorno alle manette per agganciarle alle cavigliere che ti ho appena messo agganciando le 2 caviglie....ti guardo sei con il viso appoggiato al pavimento bendata con i seni legati e all’estremità le pinze le mani che ti passano davanti ai seni e in mezzo alle gambe legate alle caviglie.
Mi alzo giro per la stanza, senti dei rumori, ma non sai cosa ti aspetta sei bendata e legata ti senti inerte e il tuo fiato si affanna un pò per l'eccitazione e un pò per la paura, a quel punto mi avvicino e vedo che ti sei rannicchiata ti do una pesante sculacciata sul tuo magnifico sedere e io "alza quel culo schiava indegna" tu subito ubbidiente lo fai.
Ora vado non ti muovere e non abbassare il culo torno tra 10/15 min..
Senti il rumore della doccia e non sai nulla, ad un certo punto convinta che io non ci fossi ti rannicchi perchè stanca e li di nuovo altre 2 sculacciate che sembrano 2 frustate ti alzi subito sai di quale errore sei colpevole...... .
Li ti faccio una domanda " ora sarai punita perchè pensando che io non ci fossi tu sai cosa hai fatto ora ti darò una punizione e un piacere la tua sorte dipende da te scegli" 20 o 4 min. cosa hai scelto?
se hai scelto 20 pensando a venti baci o altre cose simili ti sei sbaglia erano 20 frustate se hai scelto 4 min che invece ti sembravano più lunghi, ti spaventavano erano 4 minuti di coccole e di baci del tuo padrone fai attenzione non pensare che sia sempre cosi, sarebbe molto facile.......
Ora vado a fare la doccia in quel momento ti scosto le mutandine, ti infilo il mio piccolo cuneo nel culo, le palline cinesi su per la figa, per evitare che ti escano o tu le spinga ti rimetto le mutandine.
Sotto la doccia penso a quello che vorrei fare con te, ma sono veramente tutte oggi non posso.
All'uscita della doccia mi metto il mio accappatoio blu e vengo in sala ancora caldo dall'acqua, mi avvicino e mi siedo di fianco a te, tu di tua spontanea volontà ti avvicini e mi lecchi i piedi sapendo che mi piace..... mi eccito ma non voglio fare nulla mi godo il momento, inizio a pensare di non volerne più altre e di smettere di cercare perchè tu mi soddisfi a pieno..... mi alzo ti lascio sempre li tu non dici nulla, sei eccezionale, nel frattempo mi vesto e torno li da te, ti slego, ti sbendo e ti ordino di rivestirti, a quel punto con un tono di voce presuntuoso dici mi tolgo le palline e il cuneo in quel momento divento matto "in ginocchio è questo il tono da usare con il tuo padrone" "no mio padrone ti chiedo scusa" ti avvicini per leccarmi le scarpe appena pulite ma io mi sposto, vado in camera, apro la scatola dei giochi e ti chiedo quale punizione vuoi: 4 o 20 se hai scelto 4 mi spiace per te ma sono 4 cubetti nella figa e se hai scelto 20 sono 20 cinghiate, ora alzati e rivestiti prima pero il cuneo e le palline le rivoglio dove erano, tu ubbidendo dopo la punizione ti sei vestita facendo tutto palline e cuneo.
Siamo usciti di casa e saliti in auto, in un silenzio che è assordante per tutto il tempo, sentivo il suo fiato in affanno e la sua eccitazione nel non sapere cosa ti attende….
siamo arrivati "scendi cagna" una volta scesi ci incamminiamo verso un vecchio casolare di campagna abbandonato e in disordine mezzo diroccato...li ad un trave alto ti lego le mani e i piedi a dei travi bassi ma in modo da lasciarti con le gambe leggermente aperte… ti benderei di nuovo....... e in quel momento ti metterei in bocca il manico del frustino............. inizierei a sculacciarti un pò più piano per aumentare sempre più ti chiedo se ti piace il cuneo mi dici che non lo senti quasi più lo sfilo bagno il mio pene con del lubrificante e li ti penetrerei..... li un sussulto di dolore di piacere ma subito diventa solo piacere allora mi fermo prendo il frustino dalla tua bocca e inizio a frustarti……. Mi fermo apro la scatole dei giochi e prendo le pinze te le attacco ai capezzoli e ricomincio a sculacciarti, accarezzarti, baciarti e morderti mi sento in tilt……. ti sfilo le palline, ti slego le mani ma solo per farti piegare e legarti le mani alle rispettive caviglie...... .
Ti guardo, sei li con gambe leggermente aperte, legata mani ai piedi è bendata, penso di non toccarti, ma non riesco….. decido di venirti dentro, decido di prendere la fila delle palline, mentre ti penetro il culo con il mio pene, ti penetro davanti con la fila di palline, goccioli ancora acqua e di te sei bagnata mi sento impazzire ti sento gemere ti sento venire e mi chiedi di non fermarmi ti piace da impazzire vuoi venire con me e dici "non fermarti non fermarti non fermarti voglio venire con te" "vengo vengo" "non fermarti anch'io anch’io", tremi come una foglia e io lo stesso mi trema una gamba da tanto sono eccitato e tu "uuuummmmm" UUUuuuuMmmmmm" "si si si SIIII" "fermati sono venuta……… fermati…….. muoio ……. fermati" e io non riuscivo a staccarmi era cosi duro ad un certo punto sentivo asciugarsi il tuo buchetto mi facevo male ho deciso di fermarmi....ti slego ci appoggiamo al muro e ti abbraccio e tu dolce come un cucciolo impaurito ti lasci avvolgere dal mio abbraccio tornammo a casa in silenzio e li seduti sul divano ti abbracciai e ti lasciasti andare una lacrima....
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17 years ago
aadomy69,
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Storia di una notte di mezza estate - parte 2
(… continua) voltammo l’angolo senza nemmeno staccare le nostre lingue affannate, presi da un passione che, evidentemente, non era semplice sfogo del mio eterno desiderio, ma di quello di entrambi. Ora eravamo in questa strettoia, buia, un po’ sporca, dal terreno saliva un odore di muschio e di umidità, ma nulla avrebbe potuto interromperci ora.
Stacco la bocca e inizio a baciarle il collo, so che le piace, perché ad ogni donna piace ed è così, lei continua ad accarezzarmi e cerca di entrare facendosi largo tra cintura e pantaloni, ma l’impresa sembra complicata, così la aiuto… Improvvisamente si accovaccia e libera il suo oggetto di piacere. Si ferma, stupita, alza lo sguardo come per chiedermi se stessimo sbagliando oppure per farmi notare che non era abituata a dimensioni così grandi… la natura mi ha dotato di un bel cazzo e questo lei lo stava notando. Questo stop, durò solo pochi istanti, che per me, quel momento son sembrati un eternità, ma eccola ora con le labbra ad abbracciare l’intera circonferenza, la sua piccola bocca spalancata al massimo per accogliere il caldo e potente getto di sperma che, data l’eccitazione del momento, non si fa attendere molto.
E anche qui, pensavo, avendola sempre vista come una ragazza pudica, quasi come una suora, in certi periodi della nostra giovinezza, mi ha stupito. Non si è staccata, ha continuato la sua opera succhiando fino all’ultima goccia ed emettendo strozzati mugolii di piacere. Stava godendo facendomi una pompa! Che fantastico momento!
Ora alice si rialza, come se fosse soddisfatta e senza nemmeno guardarmi, si volta, come per uscire dal vicolo, ma pronto la blocco per un braccio e la bacio nuovamente con passione.
Il mio uccello è ancora fuori dai pantaloni e pronto per una seconda avventura; la invito a girarsi, prendendola sui fianchi e ammirando la bellezza del suo corpo, la accompagni leggermente, facendole un po’ di pressione sul suo capo a chinarsi in avanti e le alzo quel meraviglioso vestito… ora si ritrova col culo all’aria, è un fiume di piacere e voleva uscire ora sul più bello?! Eh eh…
L’accarezzo e le bacio le spalle scoperte, scopro i seni che mi fanno impazzire sentirli sbattere liberi, ha due capezzoli enormi, li sento e li perlustro con attenzione con le dita.
Mentre continuo la mia opera di seduttore, sempre con un miagolio leggero di voce, mi chiede, timidamente, di fare piano, sicuramente perché non sapeva come fosse stato avere quel “paletto” dentro e proprio mentre mi stava parlando avvicino la mia punta e l’appoggio sulla fessura umida. E’ talmente bagnata che è come se mi fosse scivolato dentro da solo, come se ad accompagnarlo ci fosse una forza esterna e così fu. Eccolo, completamente dentro, a fare il suo dovere. Inizio a stantuffarla e le inizia a godere. Gode e urla. Cavolo! Se fosse passato qualcuno in quel momento. Pronto, le tappo la bocca con la mano, me la morde, per sfogare diversamente il suo piacere e io la lascio mordere, anche se il dolore diventa sempre più acuto. Quei suoi dentini aguzzi mi stanno bucando la pelle e con l’aumentare del dolore io aumento l’energia dei miei colpi e Lei è come se lo sapesse ed è come se mi chiedesse sempre di più, fino al momento in cui raggiunge l’orgasmo ed esplode, mi chiede… “basta, basta…” ma con un tono di voce che non mi convince e io continuo… “oh, mio dio… siiiiiiiii continuaaaaaa”.
Alice non aveva mai goduto così a fondo, non sapeva nemmeno lei come comportarsi e cosa chiedermi, mi lasciava ora fare… Io ero al massimo del piacere, il mio cazzo che la stantuffava per bene e un pollice che le stava perlustrando il suo bel buchettino vergine, ma con la capacità di ragionare ancora, trovava la forza di spostarmi la mano per farmi capire che quello non sarebbe stato possibile…
Così mi limitai a completare l’opera. Senza pensare, esplosi dentro, intanto, per me Lei, non è mai stata e mai sarà una semplice avventura…
La serata finì qui. Ci ricompommo, raggiungemmo gl’altri, che nel frattempo si stavano chiedendo dove fossimo finiti. Noi cercammo di fare i disinvolti, a fatica, c’era la voglia di abbracciarsi e di baciarsi durante tutto il tragitto di ritorno. Qualcosa era cambiato, si ritornava alla realtà, ma ormai non era più quella di prima.
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17 years ago
BUNCIA, 39/40
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Storia di una notte di mezza estate - parte 1
Era una sera d’estate e più precisamente un sabato sera. Per ovviare alle solite serate passate seduti al tavolino del bar del quartiere decidemmo di andare ad una festa organizzata all’ultimo momento da un gruppo di amici. Ci ritrovammo verso le 22 e partimmo con 2 macchine. Eravamo in nove, io avevo preso la mia, perché si sapeva come andavano a finire queste serate. Inevitabilmente ci si ubriacava sempre, così, come sempre, mi sentivo più sicuro con la mia macchina.
Eravamo una compagnia di amici che si conoscono fin dall’infanzia, affiatata e di quelle dove in periodo adolescenziale ci si scambiava il partner quasi per gioco, come capita a tutti i ragazzi di quell’età, ma c’era un sogno che col tempo era diventato irraggiungibile: Alice.
Alice era la mia migliore amica. Ho cercato in tutti i modi di conquistarla, invano. Non sono un brutto ragazzo e non lo sono mai stato, ma evidentemente non son nemmeno mai stato il suo tipo.
Non era ritenuta la più bella della compagnia, ma per me lo è sempre stata: è sempre uscita con Carlo, il mio migliore amico, dopo un lungo periodo di litigi, proprio a causa di questa loro relazione, ma poi si sa… le amicizie alla fine sono sempre quelle più forti e così si è superato anche quell’ostacolo.
Quella sera Carlo non c’era, faceva il turno serale alla fabbrica e così, Alice era sola, come in tantissime altre occasioni.
Ero rassegnato da tempo, ma quella sera mi scatto una scintilla, forse per il suo abbigliamento che mi stava facendo andare il sangue in ebollizione. Era una calda serata, indossava un vestito di lino azzurro, con una fantasia di fiorellini bianchi che gli partiva da sopra al ginocchio, sandali aperti con un tacco non troppo alto e una scollatura non troppo osè, che lasciava intravedere le sue forme perfette.
Alice non è molto alta, però è perfetta: culetto sodo e a mandolino, almeno una 3 di seno abbondante, occhi verdi e capelli tinti di rosso ricci. Il viso è stupendo: ha l’espressione della brava ragazza, per questo era la bambina delle quale mi ero innamorato alle elementari.
Quella sera Alice era una bomba e io non riuscivo a staccarle gl’occhi di dosso, come in altre occasioni del resto. Era seduta dietro durante il viaggio e io avevo spostato lo specchietto per poterla guardare mentre si parlava tutti insieme.
L’unico episodio del passato legato a lei che mi ha sempre procurato eccitazione, riguardava una giornata in spiaggia di qualche anno prima. Eravamo ad Olbia, io, lei e Carlo e una compagna di università di Alice; in quel periodo cercavano di trovarmi l’anima gemella.
Ad un certo punto, le sento ridere, mentre Carlo era andato a farsi una nuotata. Io ero sotto l’ombrellone e mi stavo facendo una pennichella: apro gli occhi sentendo il rumore e chiedo cos’avessero da ridere, visto che sembravo io il motivo. Visibilmente imbarazzate fanno finta di niente, poi dopo che la compagna di Alice s’era allontanata per una granita, Alice mi si avvicina sussurrandomi in un orecchio che avevano notato la generosità del mio pacco…
Ero rimasto di stucco e da lì son sempre partite le mie fantasie erotiche su di loro, durante i miei momenti di piacere fai da te.
Ma ritornando alla serata, eccoci nel posto disperso in un paesino dell’entroterra, Gilfetteri, mi pare si chiamasse la frazione, classica festa con gente da tutte le parti, musica a tutto volume, e tanto tanto alcool… una di quelle feste private, aperte a tutti. Si beveva a volontà pagando solamente l’ingresso e quella sera sembrava che la gente si volesse proprio divertire.
Io prendo Alice per un braccio istintavemente e la porto immediatamente a prendere un cocktail “due cuba, anzi tre…”. Anche lei aveva voglia di divertirsi quella sera e si vedeva, dopo il secondo giro, mi confessa che era contenta che non ci fosse stata Carlo, altrimenti lui, non l’avrebbe fatta bere, visto che è il classico ragazzo per bene.
Beviamo e balliamo un po’, la serata sta procedendo magnificamente. Le luci del posto sottolineano ancor più la sua bellezza e non so se è l’alcool o cos’altro, ma più la guardo e più mi sembra di vedere in trasparenza il suo corpo. Mi sembra che indossi un perizomino fantastico bianco e non abbia il reggiseno, ma le ha talmente sode che le rimangono dritte ugualmente, poi mi giro e vedo che altre persone hanno gl’occhi puntati sul suo fondoschiena e capisco che allora dev’essere la luce del posto. Fantastico! Non riesco a staccarle gl’occhi da quel suo corpo, lei se ne accorge, si avvicina e mi chiede il perché…. Io senza pensare, grazie allo stato in cui ero, le risposi immediatamente “perché stasera sei incredibilmente sexy”. Mi ringrazia e mi prende per un braccio. Nel frattempo gli altri si erano dispersi, chi a bere, chi a ballare, qualcuno in cerca di conquiste.
Io e Alice ci ritroviamo ora in mezzo al casino e balliamo, ci strusciamo, la mia eccitazione si fa sentire e non so se farla notare maggiormente o imbarazzarmi; vedo che lei se ne accorge, è ubriaca quanto me, si avvicina e mi sfiora le labbra con un bacio accennato. Sto esplodendo…
E’ così vicina che riesco a vedere dentro la sua scollatura: è senza reggiseno, che visione fantastica. Non ce la faccio più. Con una scusa le chiedo di allontanarci un po’ e di andare alla macchina, per prendere il cellulare (che naturalmente non avevo dimenticato). Lei acconsente e mi segue. Ci teniamo per mano e barcolliamo nel buio allegramente in cerca di un posto dove appartarci.
Quella situazione ha dell’irreale. Me l’ero sognata un sacco di volte ma mai pensavo di raggiungerla un giorno. E invece, eccoci qui, appoggiata contro al muro di una casa è lì e mi guarda con quei due occhi. Senza pensarci mi avvicino e la sorprendo con un lungo bacio liberatorio: rischio. Lei non oppone resistenza e si lascia prendere e inizia a muovere le sue mani sul mio corpo, mi accarezza sotto la maglietta e poi va in cerca di quello che avrei sempre voluto fosse solo suo.
Io non sto con le mani in mano e le alzo il vestito, tastandole quel culetto sodo.
Subito dietro quel muro, un vicoletto strettissimo e buio tra due case… ci spostiamo ed entriamo. Qui, anche se passa qualcuno, non potrà vederci… (continuo?)
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17 years ago
BUNCIA, 39/40
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Le vacance a martinica: il tanga tatuato.
Per le festività natalizie abbiamo deciso di andare fuori. Mia moglie aveva sempre desiderato di trascorrere un periodo al sole durante l’inverno, così siamo andati ai Carabi, precisamente a Martinica, nelle isole Antille francesi, in quanto io mi arrangio con la lingua francese. In effetti quando siamo partiti non avevamo pensato a nulla di particolare. Pensavamo di rilassarci e basta, senza pensare al sesso o ad altre cose. Ma c’è sempre qualcuno che ti mette i bastoni fra le ruote. Innanzitutto siamo partiti da Bologna in aereo per Fiumicino dove ci siamo imbarcati facendo scalo a Parigi. Giunti sul posto, al ritiro bagagli non troviamo la valigia di mia moglie. Chieste spiegazioni, ci hanno detto che doveva arrivare con un altro volo. Diamo l’indirizzo dell’albergo dove eravamo alloggiati ed andiamo via. Eravamo partiti con i vestiti invernali, mentre lì era estate, quindi dovevamo in un certo senso cambiarci d’abito. Mia moglie, non avendo la sua valigia, ha pensato di indossare una mia maglietta, che le faceva anche da minigonna, in attesa che arrivasse il suo bagaglio. Naturalmente sotto non aveva nulla. In spiaggia c’era chi stava in topless e anche lei si era messa col seno scoperto indossando un mio costume da bagno. Era ridicola con quel costume addosso, quindi se ne stava sdraiata a prendere il sole senza fare il bagno. Potevamo acquistare sul posto ciò che le occorreva, ma a parte il fatto che i prezzi erano salati, almeno per i turisti, ci avevano assicurato che il bagaglio sarebbe arrivato da un momento all’altro. Ad un certo punto vediamo una ragazza, dalle sembianze orientali, munita di attrezzatura per fare i tatuaggi. Mi viene una splendida idea: quella di far tatuare il pezzo di sotto del costume a mia moglie. Col mio francese cerco di farmi capire spiegando alla ragazza quale fosse la mia intenzione. Spiego quello che deve fare, cioè tatuare due strisce in vita che sembrino l’elastico dello slip con un filo dietro fino al coccige, tanto da farlo sembrare un vero filo che si inserisce tra i glutei. La parte davanti doveva presentare due fasce larghe partenti dai fianchi che andavano ad incontrarsi all’altezza della peluria del pube. Il colore era naturalmente nero. La ragazza lavorò su mia moglie per circa un paio d’ore ed il costo non fu poi così alto. Lì si pagava in euro visto che era un dipartimento francese e non c’è stato bisogno nemmeno del passaporto in quanto eravamo in territorio francese e quindi nella comunità europea. Il tatuaggio non era permanente però a contatto con l’acqua avrebbe resistito almeno un mese. Era un tipo di inchiostro che una volta secco non si sarebbe cancellato facilmente. Sotto il sole l’inchiostro si asciugò benissimo e nel pomeriggio mia moglie poté entrare in acqua in topless con suo nuovo tanga, ma in realtà era nuda. Il giorno successivo ricevemmo il messaggio dell’arrivo del bagaglio, tuttavia mia moglie si guardò bene dall’indossare i suoi costumi da bagno, ormai aveva preso gusto a starsene praticamente nuda sotto gli occhi di tutti. Anche se in effetti non si capiva bene che lei non stesse indossando alcuno slip. Facendoci caso si vedevano i peli del pube tranquillamente oppure quando lei stava a cosce spalancate, le si vedeva il rossore della figa aperta. Fu così che conoscemmo più a fondo Enrico, uno del posto che faceva l’animatore. Mentre mia moglie era sdraiata al sole a cosce aperte, eccolo portarci due belle spremute fresche. Enrico rimase con gli occhi sgranati nel vedere la figa di mia moglie in mostra. Enrico parlava diverse lingue e l’italiano era una di quelle, anche se io mi arrangiavo col francese. Si fermò accanto a noi ed io gli raccontai ogni cosa. Enrico ci lodò per l’iniziativa presa, ma ci disse anche che se ci fossimo rivolti a lui, poteva benissimo prestarci dei costumi da bagno femminili. Al che io gli dissi chiaramente che a mia moglie piaceva da morire stare nuda in spiaggia e lasciarsi ammirare da tutti e quello era stato un ottimo espediente. Gli dissi che i costumi ormai erano arrivati con la valigia, ma lei non li indossava proprio per lasciarsi vedere. Mentre eravamo seduti, mia moglie si alza e si avvia verso l’acqua. Sia io che Enrico sapevano che in effetti era nuda e la cosa faceva molta impressione, specialmente a me perché vedevo Enrico che stava mangiandosi con gli occhi mia moglie. L’effetto di tale sguardo lo notai immediatamente dall’ingrossamento del suo cazzo sotto il costume da bagno che, per fortuna, era del tipo a pantaloncini e quindi in un certo senso copriva. All’arrivo di mia moglie, le faccio notare l’eccitazione di Enrico. Mia moglie guarda Enrico negli occhi, dopodiché si sdraia sul lettino a cosce spudoratamente aperte mettendo la sua figa a disposizione degli occhi di questi. Enrico rimane sbigottito poi, ripresosi, dice che non aveva mai incontrato una coppia così aperta e disinvolta come noi. Egli non è solo affascinato dalla figa aperta, ma anche dalle poppe di mia moglie per via della loro grandezza e dei capezzoli che sembravano delle olive ascolane. Gli dico che dopo il pranzo noi abbiamo l’abitudine di andare a letto a riposarci per circa un’ora in camera. Enrico capisce e va via. Puntualmente una decina di minuti dopo esserci ritirati, ecco bussare alla porta della nostra camera. Era Enrico naturalmente, che si presenta con due bibite fresche. Ci dice che era un cocktail ideato da lui, preparato a base di frutta esotica ed un po’ di liquore amaro digestivo che molto contrastava col dolce della frutta. Enrico, posato il vassoio sul tavolo, come se fosse spinto da una tacita intesa, comincia a togliersi la maglietta rimanendo con i pantaloncini bianchi addosso. Mia moglie si avvicina a lui e lo bacia in bocca. Lui le prende in mano il seno e lo palpa. Vedo che i suoi pantaloncini fanno fatica a contenere il cazzo che ormai aveva raggiunto dimensioni considerevoli. Senza dire nulla io mi abbasso e sfilo i pantaloncini ad Enrico. Il suo cannone esce libero e preponderante puntando dritto. Immediatamente io glielo prendo in mano e lo dirigo tra le cosce di mia moglie che in un attimo lo accoglie. Ella comincia a dimenare le cosce provocando un movimento piacevole al cazzo di Enrico. Ormai i due erano partiti e quando si sono distesi sul letto, io chiesi ad Enrico se fosse sano, privo di ogni qualsiasi malattia. Enrico mi rassicurò dicendomi che nel suo lavoro doveva per forza mantenersi sano. Faceva il controllo con cadenza mensile. Immediatamente mia moglie afferra il cazzo di Enrico portandoselo sulle sue grandi labbra, dopodiché gli sale sopra e si infilza. Sento un grido soffocato di mia moglie, come se quel cazzone le avesse sfondato la figa. Si stanfuffa da sola e le sue poppe fanno su e giù anche quando Enrico gliele palpa energicamente. Io sono eccitatissimo e sento il bisogno di masturbarmi, ma non lo faccio, voglio scopare mia moglie e godere assieme a lei. Enrico è quasi giunto all’orgasmo, quindi gira mia moglie mettendosi lui sopra. Le dà colpi poderosi fino a quando non estrae il suo cazzo dalla figa di mia moglie sborrandole sulla pancia. Mia moglie è soddisfattissima e mentre Enrico si sdraia accanto a lei, io prendo il posto di Enrico infilandole dentro il mio uccello che, anche se non ha le dimensioni di quello di Enrico, è pur sempre un buon uccello. Purtroppo non riesco a durare molto. Do appena una decina di colpi e poi mi lascio andare dentro mia moglie. Facciamo tutti e tre una doccia prima di rimetterci a letto e questa volta è solo per riposare. Enrico torna alle sue mansioni e noi ci addormentiamo in un sonno ristoratore. Le nostre giornate trascorrono tranquillamente tra mare, spiaggia e scopate. Durante le serate Enrico fa di tutto per favorire sempre mia moglie nei giochi che lui organizza facendola risultare sempre la migliore. Una sera, poco prima di ripartire, abbiamo fatto un gioco in cui c’erano da pagare delle penitenze. Enrico doveva scegliere la penitenza di ognuno secondo il grado di errore commesso, che consisteva nel togliersi un capo di vestiario davanti a tutti. Naturalmente quando si trattava di mettere in mostra il corpo, mia moglie era sempre lì a sbagliare ogni cosa ed Enrico, che lo sapeva, faceva apposta a farle fare le penitenze più grosse. Così, dopo che mia moglie era rimasta con il solo pareo addosso che le copriva solo la parte inferiore mentre le sue poppe erano già scoperte, Enrico le ordina di togliersi tutto quanto. Mia moglie toglie il pareo. Gli altri obiettano che deve togliersi anche il tanga che indossa. A quel punto intervengo io dicendo che mia moglie non indossa nessun tanga e che quello è solo un tanga tatuato. Improvvisamente tutti prendono ad osservare da vicino il tanga tatuato di mia moglie rimanendo meravigliati per non averlo notato prima. Gli animi sono già accesi e si vedono coppie che prendono a baciarsi, forse per l’eccitazione del fatto che mia moglie era stata sempre nuda sotto i loro occhi senza che essi se ne fossero accorti. Ad un certo punto io lancio una sfida la cui penitenza doveva essere quella di fare l’amore con uno dei presenti. Indovinate chi perde la sfida? Proprio mia moglie. In effetti le altre donne non è che si fossero date da fare molto, ma si vedeva che non avevano intenzione di dare spettacolo. Eravamo circa una trentina di persone tutti attorno all’animatore che se ne stava dietro il piccolo tavolo fatto di canne. Tutti attendevano il responso di mia moglie e pensavano che fossi stato sicuramente io il prescelto, visto che ero suo marito, ma quando lei disse che voleva far l’amore con Enrico, lì davanti a tutti, molti si meravigliarono guardandomi e dandomi, senza dirmelo, del cornuto. Mia moglie prese a strusciarsi spudoratamente ad Enrico al centro della rotonda. Prende a spogliarlo inginocchiandosi davanti a lui abbassandogli i pantaloncini. Enrico è nudo e mia moglie prende a spompinarlo sotto lo sguardo degli altri. Tutti guardano lei e guardano anche me per vedere la mia reazione. Io avevo il cazzo in tiro e mi piaceva vedere mia moglie fare la troia con Enrico. C’era comunque chi si stava dando da fare. Un paio di coppiette già scopavano, eccitati dalla scena che avevano sotto i loro occhi. Ad un certo punto Enrico mise mia moglie sul suo tavolo di canne e la penetrò con un sol colpo. Prese a stantuffarla furiosamente perché incitato da lei e da chi guardava che scandiva il ritmo “op, op”. Ed io lì in piedi che mi godevo lo spettacolo, ma per fortuna c’era che si stava prendendo cura di me. Non potevo mai immaginare che la donna che mi stava accanto, anche se un po’ stagionata, aveva tirato fuori il mio cazzo menandomelo e prendendomelo in bocca. Il marito le era accanto e la guardava divertito, probabilmente anche a lui piaceva quel genere di cose. Enrico raggiunse l’orgasmo sulla pancia di mia moglie che era rimasta a cosce aperte sul tavolo. Egli si sposta, credendo che la cosa fosse finita lì, ma mia moglie cercò col suo sguardo qualcuno che venisse a prendere il posto di Enrico. Immediatamente un altro dei presenti le presentò il suo cazzo. La scopò anche lui e poi un altro e un altro ancora. Non so perché, ma mia moglie era la più gettonata della serata, rispetto alle altre donne che, seppur un po’ contrariate, avevano lasciato campo libero ai loro uomini di scopare con quella puttana sul tavolo, cioè mia moglie. Dormimmo profondamente anche fino al pranzo del giorno successivo. Partimmo con tanta tristezza. Dentro sentivamo come una specie di vuoto, specialmente mia moglie sentiva un immenso vuoto, si quello del cazzo di Enrico nella sua figa. Ciao a tutti.
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17 years ago
gabbianofelice,
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Il mio primo incontro di 3 anni fa
Vi racconto nelle righe seguenti il primo dei miei incontri con una coppia ora mia amica. Tramite l’annuncio di morenasex sono stato contattato da diverse coppie della Calabria e qualcuna della Sicilia. Dopo aver contattato le coppie che mi avevano scritto sentendole telefonicamente mi sono convinto ad incontrarne una che mi aveva ispirato particolare fiducia. E’ questa una coppia sulla quarantina d’anni con cui ancora mi sento e mi incontro. Ci siamo dati l’appuntamento un sabato sera (loro sono sposati ed hanno la possibilità di uscire da soli esclusivamente il sabato) presso l’uscita dell’autostrada Salerno-Reggio. Io ero eccitatissimo, il cuore mi arrivava in gola e non riuscivo proprio a calmare tutta la mia ansia. Mentre arrivavo sul posto ho visto da lontano un’auto di lusso grande e scura come quella che la coppia mi aveva descritto. Nell’incertezza della cosa, come capite in queste situazioni, mi sono leggermente tenuto lontano dall’autovettura ed ho telefonato ai miei amici. Loro rispondendomi mi hanno confermato che erano loro in quell’auto e mi hanno quindi invitato a parcheggiare la mia vettura e ad entrare nella loro. Senza esitazione ho sistemato la mia auto e con i palpiti del cuore a 300 sono entrato nel lussuoso automezzo. Appena entrato ho avvertito subito nell’aria, non so come, un odore di sesso e di trasgressione. I due coniugi si sono voltati e si sono presentati. Lui un uomo distinto vestito elegantemente, Lei altrettanto distinta con indosso una folta pelliccia che lasciava intravedere un balconcino da paura. Gli occhi di lei presentandosi mi avevano praticamente mangiato. Aveva uno sguardo molto bello, profondo ed eccitante. Dalle loro prime parole ebbi subito la conferma che erano davvero persone perbene e serie. Facemmo un bel tratto di strada chiacchierando e loro mi dissero che quella con me era la seconda esperienza di questo genere e che la persona che avevano incontrato prima aveva deluso molto le loro aspettative. Mi cominciarono a fare i complimenti per come mi presentavo e perché anche io avevo confermato quelle che erano le loro aspettative. La signora di tanto in tanto si girava e mi fissava un po’ con gli occhi. Il marito si girava più spesso e dopo circa 15 minuti di conversazione mi cominciò a lanciare degli sguardi particolari indicandomi la moglie con un veloce movimento di occhi e cercando quasi di sussurrarmi qualcosa. Io cominciai a fare dei complimenti alla signora la quale li accettò con molto piacere dicendo che forse ero un po’ esagerato. Dopo cinque minuti, mentre l’atmosfera si era distesa e rasserenata dopo i primi indugi e le prime indecisioni, ci siamo fermati ad un ristorante. Era un bel ristorante, elegante e sobrio. La signora scese dalla macchina avvolta nella sua pelliccia e tutti e tre ci avviammo verso l’entrata. Non vi nascondo che la cena per me fu un momento davvero imbarazzante e non vedevo l’ora che si concludesse anche se forse non vedevo l’ora di conoscere l’evolversi del dopocena. Al tavolo io presi posto accanto alla signora ed il marito si sedette di fronte a noi. La signora sembrava imbarazzata ma ogni tanto mi lanciava delle occhiate che sembravano già spogliarmi. Discutemmo un po’ di tutto durante il banchetto accompagnato da un cibo e del vino ottimi. Nel corso della cena la signora non osò neanche sfiorarmi, evidentemente voleva riservarsi tutto per dopo. Al termine della cena che aveva favorito la nostra ulteriore conoscenza e confidenza la signora si recò in bagno ed indugiò qualche attimo, credo che già fosse tutta bagnata al sol pensiero di tutto quello che sarebbe successo dopo. Il marito nel frattempo andò a pagare il conto ed io pensai che effettivamente era stata una bella cena e che anche la compagnia non era stata davvero male. Francamente sul dopo non riuscivo proprio ad immaginare nulla visto che comunque la cena aveva avuto un andamento sereno senza alcun ammiccamento o palpeggiamento particolare. Mi era sembrato di stare al tavolo con una coppia di miei amici o con dei miei zii. La signora ha elegantemente reindossato la sua voluminosa pelliccia, che andava a coprire completamente i suoi eleganti fianchi ed il suo prorompente seno, e ci siamo avviati insieme verso l’uscita; naturalmente tutti i miei tentativi di pagare la cena o quantomeno la mia parte erano stati vani.
Entrati in auto cominciai a sentirmi obbligato con la gentilissima coppia a fare qualcosa per ripagarla, sentivo di dover agire ma nel frattempo l’auto aveva ripreso dolcemente la sua marcia e le mie braccia sembravano come immobilizzate, non riuscivo a capire come potevo fare a riscaldare la signora e quanto la cosa le sarebbe stata gradita.
Mentre continuavamo il nostro dialogo il marito cominciò a toccare sua moglie facendo apprezzamenti sulla stessa. Lei sembrava fredda e schiva, ma intanto si faceva toccare. Si intravedeva decisamente un balconcino con 2 poppe sopra che sembravano dire “toccami, prendimi, stringimi, leccami”. Intanto dalla pelliccia era uscita fuori una coscia della signora che lasciva intravedere una calza autoreggente nere con tanto di pizzo da paura. Intanto il marito continuava a palpeggiarla e lei di tanto in tanto emetteva un sospiro leggere ed impercettibile. Ad un tratto, mentre la signora chiuse gli occhi sospirando, il marito si girò e mi lanciò uno sguardo che non lasciava dubbi, dovevo agire. Avevo il membro che già sussultava nel mio intimo. Lentamente ficcai la mia mano nei seni della donna accarezzandola e palpeggiandola. La signora cominciò a sospirare in modo più deciso e mi lanciò uno sguardo che mi fece pietrificare….il mio membro che non riusciva già più a sostenere l’angusto spazio dei pantaloni. Continuai con i palpeggiamenti che piano piano si spinsero giù sino alla gonna e sin sotto alla stessa. La sotto la mia mano avvertiva un calore insolito e dirigendo le mie dita verso le sue più intime aperture mi accorsi che il perizoma era completamente fradicio. L’umore caldo e scivoloso diede ulteriore vigore alla mia asta che sussultò letteralmente cercando di sfondare il rigido tessuto in cui era costretta. Le mie dita sprofondarono nelle concavità della donna e la stessa andò fortemente in escandescenza. Mugolava e mi guardava avvolta non più dalla sua stupenda pelliccia ma da una travolgente voglia ed un immenso piacere. Mi trovai a guardarmi intorno e vidi che l’auto si era fermata in un luogo appartato e sicuro. Il marito era di fianco che preso dal piacere si sbatteva il suo arnese ed infilava un dito nel vogliosissimo buchino della sua consorte. Cominciai a spogliare lentamente la signora che nel frattempo aveva provveduto a stendere giù il sedile. Ormai la donna era assalita dolcemente da 4 mani e leccata ovunque. Il marito dopo un po’, scorgendo l’eccitazione altissima della moglie invitò la stessa a raggiungermi nella parte posteriore dell’auto. Immediatamente la signora saltò dietro e quasi completamente nuda mi invitò a spogliarmi. Io tolsi maglia e camicia e già lei si accingeva ad abbassarmi la cerniera delle mie parti intime. Il mio membro era ormai quasi al culmine e quando la donna infilò la sua avida mano nel mio intimo, cercando di tirare fuori a fatica il suo agognato premio, rimase esterrefatta vedendolo così turgido, vigoroso e svettante. Se lo guardò un po’ con gli occhi e con un lieve sorriso di immenso piacere piegò la sua testa su di me ed iniziò a leccarlo dalla cima. Leccava avidamente il membro che nel frattempo avava raggiunto in suo pieno splendore. Ad un tratto si fermò dal leccare e cominciò a lentamente a pomparlo. Il ritmo si fece più incalzante e quanto più il marito le stuzzicava i suoi due buchi tanto più lei ansimante aumentava il ritmo della stantuffata. Ormai la situazione era incontrollabile.
Il marito guardandola continuava a menarselo lentamente sussurrandole qualche parola eccitante. La donna sembrava ormai al massimo del ritmo ed io godevo come un matto sentendo la mia bella asta spompinata come non mai. Era un piacere enorme avvertire la maestria della donna nel donare piacere e sentirala mugolare di piacere mentre le mie dita entravano ed uscivano dalle sue intimità bagnate ed ingorde. Ad un tratto la signora calò il ritmo aperse le gambe e mi sbattè in piena faccia due chiappe da urlo. La comincia a leccare in entrambe le profondità. Di tanto in tanto il marito con le dita si occupava del buco più stretto ed ansimava compiaciuto del piacere di noi che ci leccavamo ormai ovunque in preda allla lussuria più sfrenata. Leccavo quella figa come un dolce prelibato ed effettivamente la stessa mi lasciava tra le labbra una dolcezza ed un umore che mi avevano già fatto sussultare l’asta per 3 volte. Le cominciai a leccare il bucchetto ficcandogli prima un dito e poi lentamente e delicatamente due. Lo spasmo era al massimo. Ormai in tre ci lamentavamo per l’immenso piacere che lacerava i nostri sensi. Un urlo deciso e rigoglioso di goduria immensa ruppe il tenue piacere che ondeggiava nell’aria avvolgendoci; era lei che venendo tremante mi aveva bagnato praticamente buona parte del mio viso che ormai era completamente immerso nelle profondità della donna. Nonostante il piacere che faceva ancora tremare e mugolare la donna, la stessa continuava a menare e leccare vibratamente il mio membro. Un sussulto mi scosse mentre la mia faccia era ancora immersa tra le sue gambe pervase di piacere. Un secondo sussulto più deciso mi scosse e subito dopo la donna, ancora vogliosa ed assetata di dolce nettare del piacere, ricevette senza esitazione il caldo liquido nella sua ampia e voluttuosa bocca. Io sussultavo dal piacere e lei stringendo leggermente le sue morbide labbra avvolse la mia asta bevendo tutto quanto uscisse dalla stessa. La donna continuò ancora per un paio di minuti sentendo che il membro era ancora duro e turgido come palloncino sotto pressione. Io, imperterrito, continuavo a leccare avidamente la sua bella fessura mentre lei comincio a girarsi verso di me e sedendosi cominciò a baciarmi e a sussurrarmi qualche parola di approvazione per le mie parti più nascoste. Ci baciammo a lungo con le nostre lingue che cercavano ancora di scovare un po’ di piacere. Il marito della donna cominciò a menarsi nuovamente il suo membro e guardando
la consorte la invitò a dargli un po’ di piacere. A questo punto si capovolsero i ruoli: io leccavo in profondità la donna masturbandola e lei scuoteva la sua testa ritmicamente e sapientemente donando ancora tanto tanto tanto piacere…………
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17 years ago
admin, 75
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Il bacio segreto
"E' stata una bella serata", dice lei.
"Sì, anche per me", rispondo.
Non è necessario essere maghi per leggere nei nostri pensieri in questo momento: due adulti di sesso diverso, che per giunta si incontrano tramite un sito di annunci, lo fanno per un motivo ben preciso. Eppure, tra i desideri e le parole, tra i pensieri e le azioni spesso si insinua un velo di pudicizia e di riserbo che insieme al piacere è forse il solo in grado di salvare il sesso dalla sua funzione riproduttiva originaria e da una meccanica semplice e brutale.
"Chi farà il primo passo?" mi chiedo. Nei pochi minuti che ci separano dalle nostre macchine, parcheggiate sul limitare della spiaggia, mi si presentano decine di momenti in cui la mia lingua o il mio braccio potrebbero sciogliere questo dannato nodo di cautela. Ma niente. Si cammina in un silenzio carico di aspettativa, o facendo qualche osservazione casuale. Sollevo lo sguardo verso la strada: le macchine sono lì, a una ventina di metri. Ma porca maiala! perché qualche ladro non ha pensato di rubarne una? Il cuore comincia a pompare sangue alle tempie e mi sembra che i minuscoli grani di sabbia sotto i piedi facciano un fruscio insostenibile... quanto manca? venti secondi? dieci? forse meno? Alla fine, pressato dall'urgenza e dal terrore di essere cancellato dalla sua mente come una "serata persa", in tono del tutto incongruo con la notte di luna piena di metà maggio, satura di profumi salmastri e di bagliore argenteo, la mia lingua si ribella e si aggrappa al carro dell'ultimo pensiero.
"Dio mio! hai un culo fantastico!" dico.
Lei si volta e rimane a bocca aperta, palesemente sorpresa.
Attimi di panico... ho detto una cazzata che diventerà leggendaria!
Mi aspetto che mi lanci uno sguardo di scherno e si infili in macchina senza salutare. Invece scoppia a ridere, chinando addirittura la testa all'indietro. Io avvampo dalla vergogna, ma lei mi tocca il braccio, e senza riuscire a smettere di ridere mi dice: "Scusa, scusami... è che stavo pensando una cosa simile del tuo".
Dalla fossa delle Marianne alla vetta dell'Everest in mezzo secondo... decisamente il mio morale è la cosa più veloce su questa terra.
Poi baci, come uno si aspetta che i baci debbano essere: vibranti, impazienti, affamati. Il calore del suo corpo, finalmente, la morbidezza del suo seno contro il mio petto, quel suo profumo che mi avvolge e oblitera il resto del mondo. Prendo coraggio: "Vieni", le dico, portandola di corsa dietro il muro di uno stabilimento balneare ancora deserto. Un cono d'ombra ci protegge dalla vista di eventuali tiratardi. Da un baretto lontano, arriva il suono plasmato dal vento e dal rumore della risacca di un juke-box. La mia bella amante si appoggia contro una palizzata di canne e mi attira a se: le sue mani mi sbottonano la camicia frettolosamente e la sua bocca fa appena in tempo a sfiorare un mio capezzolo che io già sfuggo alle sue carezze e mi getto letteralmente ai suoi piedi. "Cosa vuoi fare?" mi chiede debolmente mentre le sollevo la gonna.
Comincio a tempestarle le cosce di baci e piccoli morsi, stuzzicando la pelle liscia con le unghie. La faccio voltare e le sfilo gli slip... il tessuto è bagnato. Mi sembra di sentirle le gambe tremare mentre vi faccio scorrere le mie mani fino ai fianchi. Lei inarca la schiena, istintivamente, offrendomi il succoso frutto del suo sesso. Guidato dal profumo vi appoggio la bocca e, senza leccare, mi limito a risucchiare il nettare salato e vischioso che cola tra le sue labbra crespe. Quante volte ho assaggiato una donna a quel modo, eppure ogni volta mi sembra di non conoscerne il sapore e mi abbandono con una fame che mi sorprende. Passo in rassegna tutte le carezze che la mia bocca ha imparato dall'esperienza: decise con la punta della lingua, e morbide, appiattendola intera contro la vulva; insolenti, facendo schioccare la lingua tra i denti, o pudiche, sfregando solo le lisce labbra; e ancora, blandendo la clitoride con il levigato retro della lingua o succhiandola, come fosse un minuscolo pene, e infine scopandola, irrigidendo la lingua per insinuarla dentro.
La mia bella bionda partecipa dimenando sinuosamente il suo rotondo fondoschiena, accompagnando ogni bacio con una diversa modulazione dei suoi gemiti e mugolando parole confuse. Mi intenerirei, se non fossi così eccitato. Mi si è gonfiato da farmi male, e preme ostinatamente contro i pantaloni per poter uscire. Resisto alla tentazione di aprire la lampo e masturbarmi, ho paura che verrei subito.
Quando decido di sostituire un dito alla mia lingua, sento che lo stringe con forza. Si rilassa ben presto e qualche attimo dopo infilo un secondo dito. A questo punto lei comincia a muoversi contro la mia mano, impalandosi su quell'improvvisato sostituto del fallo. Le mordo le natiche e lei sussulta, ogni morso un po' più vicino al suo punto debole. Lo sappiamo entrambi. Come sappiamo che alla fine darò sfogo al suo desiderio, dandole quel "bacio segreto" di cui mi ha confessato il desiderio più volte. Ma è un gioco che si gioca avanzando e indietreggiando, facendo a rimpiattino, fintando il colpo decisivo e alimentando il senso di attesa.
Di colpo ci pietrifichiamo e restiamo immobili per una coppia di girovaghi lunari, spuntata non si sa da dove, che cammina sulla battigia poco distante, finché non li vediamo allontanarsi. E poi, senza preavviso, mi insinuo tra le natiche tiepide e le poggio la lingua sul buchetto dell'ano. Lei reagisce come se le avessi leccato il cuore nudo e palpitante: ha un sussulto e trema, oscenamente esposta alla mia bocca, e si abbandona al duplice assalto, delle dita e della lingua, come un fiore in balia delle correnti contrastanti di un torrente.
Una sua mano impaziente mi afferra per i capelli e mi preme la testa contro di sé, facendomi affondare il viso nel solco che divide le due deliziose rotondità. E' questione di poco... lei mi incita a farla venire, e io aumento il ritmo con cui le mie dita la scopano senza smettere un attimo di saettare la mia lingua sullo sfintere, che molle di saliva già comincia a dischiudersi.
Infine mi grida il suo piacere con la bocca e con il corpo intero, scossa dalle ondate dell'orgasmo, inarcando ancor più la schiena e serrando con forza le gambe. Infine si lascia andare e scivola sulla sabbia, inginocchiandosi anche lei di fronte a me. Cerca la mia bocca, la mia lingua, mi bacia con forza, mi ringrazia, è stato bellissimo... "E poi?", penso un po' deluso nel vederla alzarsi e rassettare la gonna, "finito tutto?". Lei sembra percepire la mia perplessità e sorridendo mi tende la bella mano inanellata: "Vieni, andiamo a casa mia," dice, "qui non c'è abbastanza luce, e io voglio guardarti negli occhi mentre ti faccio godere".
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17 years ago
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L\'iniziazione
Il battesimo del fuoco l’avevamo finalmente superato, con qualche patema d’animo, certo, ma anche con grande soddisfazione e appagamento. Tutto questo grazie ad una coppia conosciuta al Wall Sreet, che ci aveva introdotti in quel mondo a noi sconosciuto fatto di scambi di coppia, di sesso di gruppo, di sguardi compiaciuti dei guardoni o sorpresi e a volte ironici di coppiette in vena di trasgressione.
In realtà noi eravamo giunti al club privè per riuscire a soddisfare una voglia particolare: trovare un’amica che facesse sesso con Rosita, mentre io mi sarei accontentato di guardare le evoluzioni delle due donne o al più avrei aiutato l’amica a soddisfare la mia compagna. La ricerca della persona giusta aveva avuto avvio sulle pagine di internet, senza ottenere i risultati sperati, per questo eravamo arrivati al privè, seguendo la pubblicità di un sito erotico, con la speranza di riuscire nell’ardua impresa.
Una prima visita fatta qualche giorno prima, complice il fatto che vi fossero poche persone, era andata buca e non avevamo ancora compreso come ci si dovesse comportare in un luogo simile, in questa occasione non volevamo perdere altro tempo inutilmente e, in accordo con Rosita, decisi di abbordare qualcuno per trarne un utile suggerimento. Scelsi una donna, all’apparenza sola, seduta su un divanetto del club.
Le sedetti accanto e Annalisa, questo era il suo nome, rispose con cordialità e senza imbarazzo alcuno alle mie domande, ma non era sola come io credevo perchè di lì a poco fu raggiunta da Gigi, suo compagno, il quale non solo si prodigò nello schiarirmi le idee ma mi offrì la loro amicizia e successivamente anche lo stimolo per iniziare me e Rosita a quelle pratiche erotiche.
Al contrario di Annalisa, più riservata, Gigi oltre che simpatico era molto espansivo, e si mise da subito a guidare il gioco, anche perché si accorse che la nostra inesperienza non ci avrebbe portati lontano, per cui, dopo le necessarie presentazioni ed un poco di conversazione ci condusse al piano superiore, in quella che era una vera e propria alcova…
In una luce molto tenue alcune camere erano arredate solo con divanetti, poltrone e sofà. Tutte avevano al centro dei grandi letti e una aveva il pavimento completamente ricoperto da cuscini. Ogni camera era priva di porta e questo perché le coppie intente a fare sesso potevano essere oggetto degli sguardi morbosi dei guardoni, senza alcuna limitazione.
Anche per questo la nostra iniziazione non fu delle più facili! Infatti, per le varie stanze giravano visitatori più o meno interessati ma sempre spettatori di quel che succedeva e noi non avevamo mai provato a denudarci in pubblico, figuriamoci a fare l’amore! Poi c’era sempre la possibilità che qualcuno di loro allungasse una mano per toccare l’oggetto del desiderio e questo suscitava in noi una certa apprensione.
In quella circostanza Gigi fu bravissimo a sdrammatizzare la situazione e creare il clima giusto per aiutarci a superare i nostri tabù, così che, dopo pochi minuti, tutti e quattro giacevamo nudi sull’ampio talamo.
Rosita era interessata ad un approccio con Annalisa ma non sapeva come prendere l’iniziativa. Io non sapevo come aiutarla….fu ancora Gigi a invitare le due donne a darsi dei baci e a toccarsi reciprocamente, dicendo a me, di volta in volta come inserirmi nel quartetto. Gigi si era rivelato un vero regista del porno!
Ad un inizio soft, le due donne, mano a mano che il tempo passava, si spingevano oltre e le carezze e i baci si fecero via via più audaci. Si crearono dei veri intrecci, con Annalisa intenta a leccare la figa di Rosita che succhiava il cazzo a me, smanettando nello stesso tempo quello di Gigi che scopava con due dita la passera di Annalisa….poi Gigi si mese a leccare la figa di Rosita che succhiava il mio uccello, mentre io ero impegnato a leccare la passera di Annalisa, intenta a spompinare il suo uomo…incroci concatenati nel migliore stile hard!
La tensione e l’eccitazione salì fino al punto che Gigi e Annalisa si misero di fianco a noi e diedero il via alla scopata finale mentre io e Rosita ci accontentammo di guardare le evoluzioni erotiche di altre coppie che nel frattempo avevano animato l’ampia camera, impegnate in pompini o altre chiavate.
Non avevamo ancora superato il complesso di essere guardati mentre facevamo l’amore e, d’altro canto, se io non riuscivo a tenerlo duro per scoparla, Rosita non se la sentiva di farsi un altro uomo, fosse anche ben dotato carino e simpatico, come era Gigi. Ci sarebbe voluta un’altra occasione per rompere definitivamente il ghiaccio e godere di quella situazione fortemente erotica e intrigante.
L’occasione venne il sabato successivo. L’idea iniziale era quella di cenare in pizzeria e cercare di conoscersi meglio, poi fare quattro salti in sala da ballo e per ultimo trasferirsi in una stanza d’albergo per fare l’amore tutti insieme appassionatamente.
Io però avevo dovuto lavorare fino a tardi e venendo a mancare il tempo per tutte quelle cose ci demmo nuovamente appuntamento al Wall Street.
Per la verità a noi la cosa non spiacque, anche perché il luogo è fortemente eccitante oltre che piacevole. Sì, il Wall Street è un bel posto anche per ascoltare della buona musica e conversare, oltre che per scopare.
Giunti al Club cominciammo a ballare scambiandoci le donne. Mentre mormoravo qualche parolina gentile ad Annalisa vedevo con la coda dell’occhio Gigi palpare il sedere a Rosita e dato che mi stavo eccitando decisi di accorciare i tempi proponendo a Gigi ed Annalisa di approfittare della momentanea tranquillità dell’alcova per dare il via alla nostra orgia.
Sapevo che anche Rosita non vedeva l’ora di sentire su di sé la lingua di Annalisa, e avendo parlato per tutta la settimana della nostra avventura del sabato prima, eravamo giunti alla conclusione che a quell’incontro avremmo potuto concedere molto di più. L’amore fra noi garantiva solidità nel rapporto e quello che accadeva dovevamo considerarlo un semplice e stuzzicante passatempo.
Stavolta la svestizione non avvenne velocemente perché avevo proposto un gioco: le due donne avrebbero agito facendo esattamente quello che noi uomini gli avremmo chiesto di fare e tutti lo dovevano accettare con spirito. La volta successiva avremmo ribaltato le parti oppure a turno anche le due donne avrebbero potuto guidare il gioco.
Ci mettemmo ai piedi del grande letto e io cominciai col dire a Rosita di togliere la camicetta ad Annalisa. Con lentezza e sensualità il primo indumento cadde a terra, al che Gigi chiese ad Annalisa di togliere la maglietta a Rosita e di accarezzarle i seni….
Io spinsi Rosita a spogliare completamente Annalisa mentre Gigi alzò presto la temperatura dicendo alla sua donna di limonare in bocca Rosita….Quel gioco si dimostrava fortemente eccitante per tutti, sia per il modo che veniva condotto che per le nostre richieste, sempre più ardite e intime…Spingemmo Annalisa e Rosita verso ogni contatto fisico e con l’eccitazione in rapida crescita sparirono gonne reggiseno e mutandine, camice magliette e pantaloni, le loro mani e le loro lingue toccarono fighe culi e tette e poiché le nostre richieste compresero anche noi, Annalisa e Rosita ebbero presto il piacere di maneggiare i nostri cazzi…con nostra soddisfazione, ma anche piacere delle stesse donne.
Con quel gioco superavamo ogni barriera, ogni tabù, favorendo il raggiungimento di un intensa, veloce e gratificante per tutti.
Mentre Annalisa e Rosita erano impegnate in un sessantanove, ponemmo i nostri cazzi davanti alle loro labbra per un pompino da sogno...
Le donne erano eccitatissime, con la fava in bocca sentivano gli spasmi di piacere contrarre le loro fighette….i cazzi al massimo dell’erezione venivano leccati, mordicchiati, succhiati, accarezzati, smanettati…Il cazzo di Gigi era grosso e lungo e Rosita si diede da fare non poco per leccarlo e succhiarlo a dovere. Annalisa, invece, aveva in bocca la mia asta, non così lunga ma certo non meno grossa. Dopo un po’ ci disponemmo a sessantanove e oltre a essere leccate, le loro vagine subirono un primo, nostro massaggio….e loro non poterono trattenersi dal mugolare di piacere .
Rosita voleva provare a succhiare due cazzi contemporaneamente,. Così, mentre Annalisa sdraiata sotto di lei le leccava la figa, io e Gigi le ponemmo tra le mani i nostri cazzi eretti. Rosita estasiata leccava l’uno, smanettando quell’altro e viceversa….contorcendosi per i sapienti colpi di lingua di Annalisa direttial suo clitoride...poi fu la volta di Annalisa sperimentare quel gioco, con Rosita a leccarle figa e culo….
Dopo un’ora di quelle evoluzioni non ne potevo più, rischiavo di sborrare nel posto sbagliato e così messa Rosita alla pecorina la penetrai cominciando a montarla, cercando di stimolare i punti più erogeni della sua vagina. Presto i suoi mugolii mi indicarono che era prossima all’estasi così accelerai il ritmo fino a lasciarmi travolgere da un intenso orgasmo, seguito da quello di Rosita, tra gli sguardi attenti e goduriosi di alcuni spettatori.
Anche Gigi era intento a cavalcare Annalisa, prima chiavandola a smorzacandela e poi scopandola frontalmente con il suo possente cazzo….
Una copiosa sborrata coronò la ricerca del piacere dei due e una occhiata di intesa, sancì la nostra unione godereccia.
Gabri
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gabri30rosita,
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Angela
ANGELA
Ci siamo, ho suonato il campanello. Mi ha detto di arrivare per le 16.00 di venerdì, così avrà a disposizione tutto il week-end per l’addestramento. Con uno strano sorriso aveva detto “vedrà che trasformazione al termine”. Già, la sola cosa che mi desta una certa preoccupazione è che quella trasformazione riguarda me, sì proprio me, ma non avevo alcun’idea di cosa intendesse dire.
Qualche giorno prima Angela mi aveva chiamato in disparte. Strano, lei assistente addetta alle pulizie mi si era rivolta con un tono velatamente arrogante, una sicurezza mai mostrata in altre circostanze. Si, avevamo parlato tante volte, mi aveva raccontato di come lei, in possesso di ben due diplomi e di due anni d’esami sostenuti alla facoltà di Medicina, aveva dovuto abbandonare gli studi e mettersi a lavorare sodo. Di come avesse dovuto lasciare i precedenti lavori per le avances e le richieste extra di colleghi, titolari e direttori vari. In fondo era proprio una gran bella donna, 41 anni portati meglio di una 30enne ed era anche piacevole chiacchierare con lei.
Quel giorno comunque, appena fummo soli, esordì con un lapidario “mi spiace ma lei è nei guai” Non capivo cosa volesse comunicarmi e glielo dissi, continuò “il fatto di essere l’unico galletto scapolo di questo schifoso pollaio, single come le piace dire continuamente, non le da certo diritti speciali,” e ancora “appartarsi con le colleghe sposate può procurare un bel po’ di guai, specialmente se il marito è il dirigente, non ci aveva pensato?”
“Ma…ma…co..cosa intende dire?” riuscii a farfugliare, ben sapendo a cosa si stava riferendo. Egle, la moglie del mio capo era stata piuttosto affettuosa con me durante la pausa pranzo di sette giorni prima, tanto affettuosa che eravamo finiti nello studio del marito a rotolarci sul tappeto per quasi un’ora. Ovviamente mi ero assicurato che non ci fosse nessuno in giro, come poteva, lei, sapere di quella innocente parentesi…….la voce di Angela mi riportò alla realtà: “è inutile fingere di cadere dalle nuvole”, disse porgendomi un pacchetto con delle foto. Ovviamente riguardavano le affettuosità scambiate con la Signora Egle. “Crede che dovrei consegnarle al capo?” esclamò con un sorrisetto che non mi piacque per niente. “Cosa vuole, co…cosa mi chiede in cambio di quelle foto” e poi, azzardando un coraggio che in quel momento non avevo affatto e sfoggiando un sorriso cretino le dissi accarezzandole il viso, “forse vuoi lo stesso trattamento offerto alla signora Egle?”. Un ceffone mi colpì violentemente, “non ti azzardare a fare lo stronzo con me” urlò dandomi per la prima volta del tu, “sconterai anche questa, vedrai” poi riprendendo la calma aggiunse “se non vuole che le foto finiscano su quella scrivania, venerdì alle 16.00 venga a casa mia, lei ha bisogno di un buon addestramento, si tenga libero per tutto il week end, vedrà che trasformazione al termine”, si girò e uscì sbattendo la porta, ma nel frattempo ancora una volta quello strano sorriso le aveva illuminato gli occhi. Frastornato dallo schiaffo ricevuto, ma più che altro inviperito con me stesso per non essere stato sufficientemente attento quando mi ero appartato con Egle, uscii dalla stanza e ritornai al lavoro.
Mi apre, mi saluta come se fossi il garzone del fornaio “ah ciao, entra entra e posa lì la borsa, non credo ti servirà”. Ha qualcosa di strano, certo l’abbigliamento non è quello da lavoro, mi sembra piuttosto ricercato, ma è lo sguardo ad essere completamente diverso.
“Bene caro mio, a te la scelta o le foto sulla scrivania del dirigente e magari, dopo anche su qualche giornale, oppure….”, “oppure?”, chiedo incuriosito.
“Lavoro tutto il giorno, quando torno a casa sono piuttosto stanca per occuparmi anche delle faccende domestiche, cosa ne dici di occupartene tu?”
Spalancai gli occhi, “non sono mica una servetta, non saprei neanche da dove cominciare”, “appunto”, replica ridendo, “ne ero certa, ecco perché hai bisogno di un addestramento full immersion in questi tre giorni, vedrai che alla fine sarai talmente contenta che mi chiederai di non andare più via”. “Oh scusa, ho detto contenta invece di contento, ma in fondo è giusto che ad una servetta ci si rivolga al femminile, non credi?”.
“Ma smettila con questa farsa”, dico quasi gridando, “spara quanti soldi vuoi e facciamola finita, ho già capito dove vuoi arrivare”.
“Stupido, imbecille, arrogante, credi che se volessi soldi ti avrei fatto venire fin qui? Non fai altro che peggiorare la tua situazione. Non so che farmene di te, puoi anche andartene. Considera le foto già su quella scrivania. Sparisci ora” e vedendomi immobile in mezzo alla stanza, aprendo la porta d’ingresso ripete alzando il tono della voce “spa-ri-sci”.
“Aspetta, calmati, spiegami meglio cosa vuoi da me in cambio di quelle foto, non credo di aver ben capito”.
“Sei troppo stupido per capire, dovrò mostrartelo di volta in volta, sappi solo che da questo momento tu appartieni a me. La tua volontà vale meno di zero, dovrai fare ogni cosa che ti dirò, ti piaccia o no. Ubbidirai senza replicare e se commetti anche solo il minimo errore, sarò costretta a punirti severamente. Farai cose che non avresti mai pensato di poter fare, le farai solo per il mio piacere e questo dovrà bastarti come motivazione. Sarai costretto a farle anche attraverso il dolore se dovesse essere necessario e spero tanto che sia necessario perché adoro infliggere punizioni fisiche.
Sappi che al termine dell’addestramento sarai completamente soggiogato e sottomesso alla tua Padrona”. Man mano che detta le condizioni il suo volto assume un’espressione sempre più dura e distaccata, la sua voce sempre più ferma e severa.
Io, inebetito, ascolto come se stessi guardando un film, senza replicare. Non trovo le parole per dirle che è pazza se crede, anche solo per un momento, che io accetti il suo gioco, non trovo le parole……… Non le trovo perché…..perché…..perché mentre parla, una strana eccitazione si è impadronita del mio cervello e non solo del cervello. Strana ma non sconosciuta. A volte ho pensato di vivere una situazione del genere, io sottomesso a una donna capace di dominarmi. Saranno state le bacchettate avute dalle suore, a far nascere in me questa pulsione? Ricordo che anche Egle, la moglie del capo, me lo chiese mentre scherzando, le baciavo un piede. Mentii spudoratamente come mento a me stesso.
Angela sembra leggermi nel pensiero. Capisce subito. mi guarda negli occhi, poi abbassa lo sguardo sul mio ventre, si accorge del gonfiore all’interno dei pantaloni e con un sorriso beffardo esclama “vedo che il tuo cazzo ragiona più velocemente del tuo cervello, cosa mi potevo aspettare da un coglione come te, bene non perdiamo tempo, mettiamoci al lavoro”, sappi comunque che sei libero di andar via, ma insieme con te partiranno anche le foto per l’indirizzo che sai”.
Capitolo 2°
Sembra impossibile, eppure sono qui, nella sua “sala giochi” come la chiama Lei. Alla fine ha finito per accettare, ma in realtà mi ci ha condotto lentamente, ha giocato con me come un gatto con il topolino.
Bruna, occhi scuri, media statura sembra una donna come tante, certo carina, sensuale, ma nulla farebbe credere che in lei si nasconde quel qualcosa che la rende ciò che è. Il seno è voluminoso, libero sotto la canotta di cotone leggero, i fianchi tondi riempiono la gonna piuttosto corta dalla quale scivolano fuori gambe tornite, velate da calze scure. Ai piedi scarpe con tacco alto. Una mano poggiata sul fianco, l’altra tamburella con le dita contro la coscia.
Non una parola, mi scruta dalla testa ai piedi come se mi vedesse per la prima volta, poi pianta lo sguardo nei miei occhi, è difficile sostenerlo ma ci provo cercando di sfidarla. Un passo avanti e improvvisamente la mano parte a colpire il mio viso. La sorpresa e la rabbia mi fanno vacillare ma non ho il tempo di reagire. “Non osare mai più sfidare la tua Signora, abbassa gli occhi quando ti guardo”. Era già difficile sostenere il suo sguardo, ora non riesco neppure a guardarla in viso; “così va meglio, stupido” sibila tra le labbra, “imparerai, vedrai che imparerai a rispettare la tua Padrona”.
“Ora giù in ginocchio” ordina con tono secco che non ammette repliche. Mi inginocchio e lei con la mano mi accompagna il capo verso il basso, “leccami i piedi ora, se vuoi che ti perdoni”. Le mie labbra sfiorano il collo del suo piede, il contatto con la calza velate mi provoca un certo piacere ma avverto che anche lei ha un fremito. Preme il piede contro la mia bocca e ordina “con la lingua, voglio sentirla”, e sfila via la scarpa offrendomi la pianta. Forza le mie labbra con le dita del piede facendole entrare. Con imbarazzo comincio a succhiarle facendo scorrere la lingua sotto tutte le dita. Per più di cinque minuti sono costretto ad umiliarmi baciandoli i piedi, riempiendo le narici del loro odore acre ma per niente sgradevole, dovrebbe infastidirmi e invece quell’odore stranamente mi eccita. “Basta ora, alzati”. Sono di nuovo ritto, ma non oso alzare gli occhi su di Lei.
“Ora iniziamo l’addestramento, ti senti pronto?”, “credo di si” mormoro. “Niente affatto” urla, “non sei affatto pronto se rispondi in questo modo, sembri una femminuccia spaventata”, poi con voce più dolce chiede “vuoi che ti tratti come una femminuccia?”, “no, assolutamente” rispondo con quel poco di orgoglio che mi è rimasto. Ride dicendo “e invece è proprio così che sarai addestrato, come una puttanella, imparerai ad essere la mia servetta in tutto e per tutto, intesi?”.
Esito qualche secondo prima di rispondere, pochi secondi fatali, un ceffone mi colpisce di nuovo in pieno viso, “intesi?” urla, “rispondi immediatamente quando la tua Signora ti fa una domanda. Non hai diritto di pensare ma solo di rispondere: “Sì Signora”, “capito”?, “sì Signora”, la risposta mi esce veloce e spontanea tradendo il mio istinto di voltare le spalle e andar via. E’ incredibile, riesce a leggere i miei pensieri, “se vuoi scappare devi farlo ora, dopo non potrai più farlo finché non lo vorrò io” mi sussurra accarezzandomi la guancia colpita dallo schiaffo, è una carezza incredibilmente dolce. “Ora mi allontano qualche minuto, puoi andare via se vuoi e non ci vedremo più e sai qual è il prezzo che pagherai, ma se decidi di restare voglio trovarti deciso ad ubbidire e a sopportare qualsiasi cosa io vorrò e ricordati, non avrai più la possibilità di ribellarti né di andartene” e girate le spalle si avvia verso la porta, “ a proposito” dice mentre esce, “quando torno voglio trovarti nudo in piedi al centro della stanza”. Ho il viso rosso, per lo schiaffo ma principalmente per la vergogna che provo in quella situazione. La mente è scombussolata, mille reazioni mi passano per la testa, ma non riesco a muovermi per andar via e lentamente, come se qualcun altro lo facesse per me, inizio a spogliarmi.
Saranno passati più di dieci minuti, sento dei passi avvicinarsi, la porta si apre. Non mi degna neppure di uno sguardo, era certa di ritrovarmi li, prende tutti i miei vestiti, li infila in una grossa borsa ed esce di nuovo.
Passano altri dieci minuti prima che ritorni. Eccola, apre la porta ed entra. Sono nudo con le mani poggiate sull’inguine nel ridicolo tentativo di coprire. Apre un cassetto, tira fuori qualcosa e girandosi di scatto mi colpisce violentemente le nocche delle dita con un frustino. Il dolore è lancinante, tiro via le mani per massaggiarle e così il secondo colpo si abbatte direttamente sul pene. Mi piego quasi in due, “hai vergogna della tua padrona?”, dice con tono autoritario, “ora, se vorrai andar via dovrai farlo così come sei, nudo come un verme, oppure indossando queste,” e poggiando in terra alcune cose ordina: “mettile e se ti donano potrò anche truccarti un po’, giusto un tocco di rossetto e qualche altra cosina, vedrai che bella schiavetta diventerai, ti presenterò alle mie amiche e potrò anche prestarti a loro se lo vorranno”, ” .
Pochi minuti dopo mi ritrovo vestito con calze, reggicalze, perizoma e reggiseno tutto rigorosamente nero, mentre sopra indosso una minigonna di stoffa verde ed una canottierina nera.
Una tempesta nel mio cervello, vergogna e umiliazione la fanno da padrone – io, io vestito da donna, io con il mio orgoglio di maschio ormai sotto i piedi. Il cervello è in tumulto, ma…….porca miseria, non solo il cervello. La mia pelle reagisce stranamente al contatto delle calze, quelle mutandine poi…..oh no, è proprio un’erezione quella che sto avendo, è già la seconda volta che reagisco in questo modo da quando sono qui e la cosa non mi tranquillizza affatto…………….
“Quel reggiseno è piuttosto vuoto, non trovi?”, “sì Signora” rispondo senza perdere tempo, insiste “ora lo riempiamo un po’”. Torna dopo qualche minuto con alcuni pezzi di stoffa bagnati e li infila nelle coppe simulando un seno che non posseggo. Sono gelati, i capezzoli si induriscono al contatto, istintivamente mi ritraggo lamentandomi per l’eccessivo freddo. “Stupida, continui a commettere errori. Sarò costretta a punirti come una collegiale”. Due piccole pinzette metalliche compaiono tra le sue mani, scostandomi il reggiseno le applica velocemente ai capezzoli induriti. Il dolore è sottile, a stento mitigato dal gelo del finto seno. Mi fa poggiare con il petto su un tavolo e le braccia allungate in avanti. Le pinzette schiacciate sul tavolo aumentano il loro morso ai capezzoli. Con una corda lega i polsi e le caviglie ai piedi del tavolo. Mi solleva la gonna scoprendomi il sedere su cui scorre solo il filo del perizoma, le gambe divaricate mi costringono, con mia grande vergogna, a mantenere i glutei aperti. “Ora vedremo se questa puttanella riesce a muoversi, e non permetterti di urlare”. Credo di sapere ciò che mi aspetta, un brivido di paura mi percorre la schiena, ce la farò a resistere? Ma perché mi sono messo in questa situazione? Devo esser……AAHHHH, un colpo di frusta si è abbattuto sulle natiche, non molto forte per la verità, ma sono stato colto di sorpresa e non ho potuto fare a meno di urlare. “Ma allora sei stupida, non capisci?” , cinque colpi si abbattono con violenza crescente, ho stretto i denti, ho retto in silenzio per i primi tre, ma gli ultimi due mi hanno strappato un urlo, le natiche mi bruciano, sono in fiamme. “Va bene l’hai voluto tu” dice tra i denti, ora è davanti a me in modo che la possa vedere, si sfila le mutandine affondandole prima nella fica, si avvicina e le infila nella mia bocca. Posso vedere il suo pube coperto da una fitta peluria nera mentre toglie le calze, con una mi fissa le mutandine nella bocca legandola dietro la mia nuca, “ora vedremo se riuscirai ancora ad urlare” dice mentre si porta di nuovo alle mie spalle. L’altra calza la usa per legarmi i testicoli staccandoli dalla base del pene legando poi anche questo in modo che possa mantenere una condizione di rigidità. Una quindicina di colpi, questa volta con una corta bacchetta di legno, si abbattono sul mio sedere colpendo in un paio di occasioni anche i testicoli tesi dalla legatura. Il dolore è lancinante ma non posso muovermi ne urlare. Qualche debole lamento filtra attraverso il bavaglio ma Lei sembra non sentirlo nemmeno. “Questo dovrebbe bastare per farti capire chi comanda qui, e se non bastasse potremo sempre riprendere” disse con un tono perentorio, un “si” sibilò attraverso il bavaglio “perché tu sei la mia schiavetta, vero?, ti senti tale?” arrossisco senza volerlo ma lei incalza, “lo vedremo subito. Poi sento la sua mano frugarmi dietro. Infila prima un dito, poi due.
Mi fa un po' male. Istintivamente grido e cerco di sottrarmi.
"Fermo!" ordina lei dandomi uno sculaccione. “Ora vedremo se avrai più voglia di ribellarti”, la punta della scarpa mi colpisce i testicoli, leggermente ma tanto da farmi sobbalzare “Fermo, o non sarò più tanto delicata”. Un sibilo e qualcosa si abbatte sui miei glutei, una, due, tre, dalle mie labbra può uscire solo un timido “ummmmm”, ma cerco di trattenere anche quello per non scatenare reazioni peggiori. Le sue dita riprendono a massaggiarmi lì. E' molto imbarazzante essere sottoposto a questa ispezione intima. Di nuovo un dito, poi due, tenta con il terzo ma il varco è stretto. La sento emettere un verso di soddisfazione, qualche secondo e qualcosa di umido mi unge il forellino. Riprende il gioco, e questa volta, quasi con violenza, il terzo dito affonda dentro di me, “ummmmm” tento di gridare e subito l’altra mano mi strizza i testicoli in maniera piuttosto dolorosa, “allora dì che ti piace, fai sì con la testa o te li stacco in un colpo”, la mia testa oscilla su e giù in un timido “si”. “Vedrai che piano piano potrò infilare tutta la mano fino al polso, è solo questione di allenamento. ”Poi toglie le dita e sento una cosa molto più dura e grossa spingere per farsi strada nella mia intimità. Fa veramente male! Sento entrare questo oggetto che mi sembra enorme. Prima lentamente poi più deciso, ormai il varco è aperto. Provo fastidio, dolore, vergogna, ma anche qualche altra cosa: un nuovo e strano senso di piacere.
"Bene. Ora è entrato tutto. Guai a te se lo fai uscire...D'ora in poi indosserai sempre questo, quando sarai con me perché una puttana deve sempre avere la fica bene aperta, e questa diventerà la tua fica” e ripetendolo quasi a volermi convincere definitivamente “perché tu sei la mia troia, la mia schiavetta puttana” e fissandomi con occhi furiosi mi spinge con la mano quell’affare ancora più dentro “vero?”, non posso che rispondere: “sì Signora”, “bene dimostramelo allora”. Mi slega polsi e caviglie obbligandomi a stare giù in ginocchio e toltomi l’improvvisato bavaglio sussurra “spalanca bene gli occhi e la bocca perché questa volta devi vedere bene ciò che chiedo alla mia schiava” e afferrata la testa per i capelli me la riversa all’indietro con uno sguardo che non promette nulla di buono. Sono lì, occhi e bocca ben aperta e il suo viso sul mio poco distante con un sorriso crudele. Le sue labbra si schiudono e un fiotto di saliva scende lentamente verso la mia bocca, “ingoia, ingoia tutto ciò che la tua Padrona ti regala, per te questo è miele, è un premio per la tua sottomissione”. Un altro fiotto ed un altro ancora scivolano verso la mia gola inondandomi di rabbia e di piacere facendomi perdere totalmente la ragione. Oramai mi sento un oggetto nelle sue mani, potrei fare davvero qualsiasi cosa mi imponesse e le più umilianti mi arrecherebbero maggior piacere. “ Bene, vedo che ti comporti come si deve, d’ora in poi mangerai solo dopo che io avrò masticato il tuo cibo e lo avrò ben imbevuto della mia saliva".
Capitolo 3°
“Adesso andiamo in bagno” mi ordina, “la tua Padrona è un po’ accaldata, devi lavarla!” Si siede sul bidet ed io, con le mani tremanti, lo riempio d’acqua. Mi insapono le mani e comincio a passarle tra le sue gambe, sulle sue parti intime, accuratamente depilate, a parte quell’elegante triangolino nero alla sommità. Non so se è possibile immaginare l’emozione che provo nel far scorrere la mano su quelle parti morbide e sensuali! “Anche dietro” insiste. Così posso raggiungere con la mano il forellino posteriore, massaggiarlo dolcemente con le dita. La sciacqua accuratamente ovunque. “Ti conviene togliere bene il sapone” dice lei “perché dovrai asciugarmi con la lingua”. “Sì Padrona, sto sciacquando benissimo”.
Si alza, ed io sono in ginocchio davanti a lei, tra le sue gambe leggermente divaricate. Lei si strofina sulla mia faccia, sui capelli.
Tiro fuori la lingua e cerco di togliere tutta l'acqua, cosa non facile. Si gira e si china leggermente in avanti. "Anche dietro!" Ordina.
E' una cosa bellissima mettere il volto lì, sentire con la bocca la sua pelle, le sue parti più intime. Troppo bella!
"Non mi devi leccare, stupido! Mi devi asciugare, fai entrare quella lingua!" fa lei quando si accorge che insisto troppo su certe parti.
"Mmm. La tua Padrona ha voglia di fare pipì, ora" dice con un lieve sorriso. Ho un tuffo al cuore. Mi fa mettere seduto a terra con la schiena appoggiata al water, la testa piegata all'indietro. Lei viene su di me e la sua fichetta è a pochi centimetri dalla mia bocca. "Apri bene, la bocca" mi ordina "e guai a te se non la bevi tutta!".
Ubbidisco, chiudendo gli occhi. Sento arrivarmi in bocca un rivolo di liquido tiepido e leggermente salato. Lo ingoio senza difficoltà. Non e' cattivo, penso con grande sollievo. Ma ora diventa un getto e faccio fatica a mandarlo giù senza strozzarmi. In parte mi bagna tutta la faccia. Lei continua, con piccoli intervalli, ad emettere getti di pipì, dirigendoli con precisione nella mia bocca ed io continuo a berla. Finalmente si e' svuotata!
Tremo tutto. Lei si strofina sul mio viso per asciugarsi e finalmente posso liberarmi da quella posizione scomodissima. “Non è mica finita sai?”, “non vorrai mica solo bere, dovrai pur mangiare qualcosa”. Uno strano presentimento mi attanaglia, tremo al pensiero di ciò
che mi sta sfiorando la mente. Si gira, avvicina lo sfintere alla mia bocca e si curva leggermente in avanti. Vedo l’orifizio allargarsi sempre di più, contrarsi, richiudersi e aprirsi. E’ un attimo, schiaccia il culo sulla mia bocca e qualcosa di solidi e molle mi si spalma sulla lingua. Penso al disgusto ma non ho il tempo di riflettere, lei è gia girata e tappandomi la bocca con la mano mi grida come una belva “ingoia, ingoia la merda della tua padrona. Ora, ora sei davvero il mio schiavo. Ti ci dovrai abituare”, e sedutasi sul bidet svuota la pancia in pochi secondi mugolando come se stesse avendo il migliore degli orgasmi. “Annusa, annusa e fai che diventi profumo per te” e afferratami la testa per i capelli, mi schiaccia il viso sul bidet fino a pochi centimetri dalla sua cacca. E assurdo, tremando come un bimbo impaurito, riesco a resistere senza reagire ma il tremito del mio corpo sembra eccitarla sempre di più. “Ora lavami di nuovo il culetto”, mi rassereno un po’, forse è finita, allungo le mani verso il sapone ma una risata mi blocca “cosa hai capito” mi fa ridendo, “con la lingua e fin dentro la pancia devi arrivare”. L’ho fatto, ho pulito tutto, tra eccitazione e disgusto il mio pene sembra scoppiare, mentre il mio culo quasi non avverte più il fastidio di quel grosso fallo che lo penetra. “Sembra che ti piaccia a guardare il tuo cazzettino, riproviamo allora” e raccolta un po’ di cacca con le dita la spalma sui suoi grossi capezzoli fino a ricoprirli. “Ti piace succhiare il seno della tua padroncina vero puttanella?” e senza attendere risposta il capezzolo sinistro è gia tra le mie labbra, “non devi leccare ma succhiare, come una bimba che prende il latte”. Sembra godere immensamente dei miei mugolii di disgusto, le piace molto farsi stringere e succhiare il seno, lo capisco dai movimenti del bacini e della schiena inarcata in avanti. “Ora l’altro, su”. Quando l’operazione le sembra completata decide di sciacquare la mia bocca ancora con la sua pipì, e mi costringe a ingurgitare tre quattro lunghi fiotti di piscia risciacquando la bocca prima di ingoiarla.
“Bene sembra che l’addestramento da i suoi frutti, ora la Signora ha voglia di scoparsi la sua puttanella, ripulisci bene tutto, lavati e raggiungimi di la”. Finalmente potrò fare l’amore con lei, so che avrò un orgasmo stupendo tanta è la voglia che ho di venire.
Povero illuso, sono in perizoma e reggiseno a quattro zampe sul tappeto mentre lei, dopo essersi fissato in vita un enorme fallo a due punte mi chiede “ dovrò legarti e imbavagliarti di nuovo, o starai buona buona mentre ti spacco il culo? Sappi che il bavaglio questa volta lo immergerò prima nella mia cacca e poi te lo caccerò in gola” “No” grido, “starò buono”. “Buona, stupida, buona non buono. Ricordati che sei una femmina, non vedi come sei vestita?”. Lo dice mentre spinge con la mano il grosso vibratore che ho ancora nello sfintere. Poi, tirato fuori quello, mi unge di nuovo il buco e comincia a spingere con i fianchi il grosso dildo che ha in vita. Sento sfondarmi il culo, si fa strada lentamente e affonda sempre di più ma mi fa impazzire. Il dolore si fonde al piacere, la vergogna e l’umiliazione sì perdono in un turbinio di emozioni sconvolgenti. E’ dentro di me, tutto, enorme e si muove come se fosse vero. Mi arriva alla pancia ma è un piacere incredibile. Sento il cervello liquefarsi e la mia voce che ripete “sì Padrona, sono la tua schiava, la tua puttana, fottimi, FOTTTIIIIMIIIII…….!!!”. Lo fa, cazzo se lo fa mentre mi stringe i fianchi con le mani, mi strizza quel falso seno che ho nel reggipetto, le pinze ai capezzoli mi provocano fitte di fuoco, mi strappa i capelli affondando sempre di più dentro di me ormai spalancato per lei.
Rallenta, si ferma, è totalmente svuotata. Io tremo tutto per l’emozione che quell’atto mi ha provocato. La sento uscire con delicatezza, si sfila quell’oggetto dalla fica e si strofina sul mio viso per asciugarsi e finalmente posso sdraiarmi sul tappeto mentre l’asciugo con le labbra.
“Riportami sul divano ordina”. Ubbidisco.
Lei comodamente seduta, io sempre in ginocchio davanti a Lei.
Si accende una sigaretta. Ne avrei voglia anch’io. Non me la offre ed io non oso parlare. Prende da una borsa delle manette. Mi fa girare e mi blocca i polsi dietro la schiena. Mi mette ai capezzoli delle mollette ancora più strette unite da una lunga catenella. Poi si stende sul divano, allarga dolcemente le cosce e mi tira la testa verso di lei.
“Adesso occupati un po’ della tua Padrona!” mi dice. Ora devo proprio leccarla come si deve. sto terribilmente scomodo, con le mani legate dietro, semisoffocato tra le sue gambe, ma mi do da fare con entusiasmo. Lei ogni tanto tira la catenella provocandomi delle fitte ai capezzoli e mi incita con voce soffocata “dai cane, lecca bene! Datti da fare per la tua Padrona”. Lecco freneticamente dappertutto. Inarca le reni ed io arrivo con la lingua anche dietro. La sento sospirare e gemere e questo mi riempie di gioia e mi da più vigore. E’ faticoso in quella posizione ma è impossibile descrivere la sensazione meravigliosa che provo ogni volta che le sfioro la clitoride e la sento fremere di piacere.
“Ora andiamo sul letto” sussurra finalmente dopo un tempo che mi è parso infinito.
Mi fa stendere sul letto, sale su di me e si siede sulla mia faccia. Continuo a leccare, a succhiare, a baciarla dappertutto, freneticamente, perché sento la sua eccitazione crescere e trasmettersi anche a me. Non è un normale rapporto sessuale, io sono solo un oggetto nelle sue mani. “Avanti verme” mi incita, “fai godere la tua Padrona!” e di tanto in tanto strattona i capezzoli per rammentarmi la mia sottomissione.
Ma ora con una mano la Padrona mi sta accarezzando il sesso!!!! Sento le sue parti intime contrarsi e capisco che sta per raggiungere ancora l’orgasmo. Le sue dita mi graffiano il petto….le sue mani??? Ma allora chi mi sta accarezzando il membro? Cazzo c’è qualcun altro, non riesco a vedere chi sia ma ora distinguo chiaramente il suo respiro eccitato, è una donna, ma chi diavolo può essere…… Angela geme e sospira sempre più finchè la sento scoppiare in un orgasmo mentre quella mano continua ad eccitarmi. A quel punto non resisto più e scoppio anch’io schizzando come non mai e affondando sempre più la lingua nel ventre della mia Padrona.
Mi sento morto! Lei si alza ed ora posso finalmente dare un volto a quella mano che mi ha portato all’orgasmo. Cosa!?!?!?, Egle la moglie del capo. E’ bellissima, arrossata per il recente piacere, è chiaro che si è masturbata. Era qui fin dal mio arrivo, nascosta chissà dove, complice di Angela fin da quando mi trascinò nell’ufficio del marito. Mi fa l’occhiolino, un sorriso dolcissimo. Ed anche i suoi occhi sorridono.
“Veramente” mi dice, mentre bacia Angela sulla bocca, “non ti avevamo ancora dato il permesso di venire”…..chiarendo subito che da questo momento le mie Padrone sono due, “per punizione vai in bagno a lavare tutta la biancheria. Ah, dimenticavo, visto che da domani le cose si faranno un po’ più dure per te, le foto che ho scattato oggi le useremo se decidessi di andar via prima della fine dell’addestramento”. La testa di Angela è già tra le sue cosce, se avessero potuto vedere la reazione del mio membro a quelle parole, avrebbero capito che le foto non servivano più……
by sogno
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17 years ago
admin, 75
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La signora luigina scena due
Eccomi qua care amiche ed amici grazie per aver apprezzato il mio primo racconto ed ora per chi non lo avesse ancora letto consiglio di farlo perché è una storia in sequenza il titolo del primo è “La Signora Luigina”.
……..
Vengo trascinato in camera da letto, l’odore è fresco e gradevole , la sensazione è quella di trovarmi all’interno del palmo di una grande mano pronta a stringerci con calore, protettiva ma al contempo lussuriosa. Sul cassettone attira la mia attenzione un cestino di petali di fiori secchi, tra i quali spicca per un intenso profumo di lavanda;
le narici vengono riempite da quell’odore che mi inebria e mi stordisce. Le sensazioni olfattive mi travolgono in un rutilante succedersi e alternarsi di vario tipo. Sarà il profumo dei fiori o quella della pelle di questa donna che mi appare come una novella Venere, dea della bellezza?
Lo sguardo corre via veloce tra le armoniose forme della Luigina e l’arredo coinvolgente di quella stanza, che ormai mi appare come l’alcova più emozionante della mia vita.
Il letto, di solido ferro battuto, ha una imponente testata sulla quale sono legati cuscini di piuma dai toni pastello; la mia mente vacilla … per un momento mi vedo legato alla mercè delle voglie di quella donna più matura di me..
Il cuore mi batte veloce, la signora Luigina si sdraia sul letto con le natiche vicine al suo bordo, lentamente apre la impalpabile vestaglietta in voile, mostrando nella penombra della camera tutte le sue grazie, alza con malizia le cosce e mi guarda in modo languido ed invitante.
Per un attimo rimango esitante, vorrei che l’emozione dell’attesa non passasse mai, vorrei che tutto ciò che mi circonda rimanesse immoto … quasi una fotografia da rivedere e rammentare nel tempo.
Poi d’improvviso riprendo coscienza della realtà e mi inginocchio davanti a lei che appoggia i piedi sulle mie spalle. Intanto le sue mani levigate ma decise carezzano i miei capelli.
Mi trovo così davanti alla sua fica che in quella posizione si mostra nella sua interezza: umida, pulsante e vogliosa.
Prima di tuffarmi osservo i particolari di quel gioiello della natura; le grandi labbra sono gonfie e brillano bagnate dagli umori che la Signora Luigina copiosamente genera, la clitoride sporge intrigante e turgida, pare di osservare un fiore nell’intreccio armonioso delle sue curve e sono rapito dal suo umido pulsare.
Non resisto più lentamente alito sopra la sua passera e ne aspiro l’odore agrodolce; sento la cappella che si gonfia e con una mano inizio lentamente a toccarmi mentre con la punta della lingua inizio a sfiorare il dorso delle grandi labbra che nel frattempo si sono ancor più gonfiate e si schiudono come in un magico e irripetibile momento.
D’un tratto un colpo di vento allarga leggermente la persiana della finestra facendo filtrare un raggio di luce che va ad illuminare, come un improvviso riflettore di scena, la sua intimità.
Ne rimango affascinato, mentre la mia eccitazione è divenuta quasi incontrollabile.
Seguo delicatamente con la lingua il contorno irregolare di quella bella passera e quando inizio ad sentire i gemiti della bella signora, affondo la bocca in un bacio passionale e intenso, il mio naso sfrega il grilletto mentre con la lingua mi muovo all’interno della sua fica languida e bagnatissima.
E’ talmente calda che per un attimo ho l’impressione di scottarmi … faccio quasi per ritrarmi ma le sue mani mi impediscono di muovermi … vuole che la faccia godere così.
Ho il volto completamente molle, sento il suo odore ed inizio a titillare velocemente con la lingua il suo grilletto premendoci sopra, lei inizia contrarsi ecco che inserisco un dito nella vagina premendolo fino in fondo a sentire il collo dell’utero e carezzandolo così con un movimento circolare, contemporaneamente infilo, quasi con pudore ed incertezza, un altro dito nel culo; mi soprende la facilità con cui viene attirato dentro, quasi per un’imprevista forza centripeta.
In quel momento iniziano le contrazioni, la signora restringe e rilascia più volte il ventre ed esplode in un orgasmo feroce con un gemito mi implora di prenderla. Io ancora inebriato da quell’amplesso orale mi annuso le mani e tocco il mio viso unto dei suoi caldi umori, allora mi rialzo e chinandomi su di lei la bacio in bocca leccandole il mento e tutto il volto.
Senza avere consapevolezza mi trovo dentro di lei, il mio membro è avvolto da una calore eccitante e voluttuoso; mentre continuiamo a baciarci la prendo con violenti colpi di reni sento sbattere la mia cappella contro il suo utero intanto lei, con ingordigia e voluttà, si tiene le cosce alte con le mani per non perdere nemmeno un centimetro del mio vigoroso cazzo.
Ecco che sta per venire morde un cuscino, mi pianta le unghia affilate nella schiena, sfoga così il suo godimento singhiozzando e gemendo mi implora “dimmi quando stai per venire ti prego non devi venirmi dentro…” io continuavo invece a fotterla, la sensazione di piacere e quella di leggero dolore per i graffi che mi stava procurando mi coinvolgevano in un’incoscienza travolgente.
La volevo riempire di cazzo e mi piaceva osservare la penetrazione mantenendomi sollevato sulle braccia; la osservavo mentre i suoi seni rimbalzavano come palline di un flipper impazzito, che cercavo di fermare attaccando la mia bocca come una ventosa a quegli enormi capezzoli.
Sento che sto per venire esco dalla sua fica fradicia e lei con un rapido movimento scende dal letto e si inginocchia sul tappetino infilandosi il mio cazzo in bocca.
Lo succhia avidamente, vedo le sue guance affossarsi al ritmo del suo suggere, sono madido di sudore, sto venendo … sento salire il mio seme … sto per avere l’orgasmo tanto desiderato e mi pare di avere un febbrone da cavallo.
Quando vengo lei succhia ancor più forte e stavolta non riesco a trattenere un urlo mi sento aspirato fino nei reni ed esplodo in una copiosa sborrata nella sua gola, mentre lei è attenta a non far cadere neanche una goccia del dolce liquido con la lingua ripulisce la mia possente verga partendo dalle palle fino a soffermarsi sull’attaccatura del prepuzio.
La Signora Luigina a questo punto si ricompone e mi invita a fare una doccia insieme prima di uscire a fare la spesa … ma questa amiche ed amici cari è un’altra storia che pubblicherò fra qualche giorno.
Un caro abbraccio
Il vostro amico Sparty
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17 years ago
Sparty, 49/49
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Sunshine
SUNSHINE
Accidenti! Al solito il collegamento internet non funziona! Dannato PC….prima o poi lo cambio ‘sto rottame e me ne prendo uno della nuova generazione con un bello schermo piatto, wireless connection e tutte le diavolerie più attuali…poi non sento storie, mi faccio l’ADSL a forfait così posso stare on line 24 h su 24, tanto, connetti e sconnetti, spendo uguale.
ON LINE NO LIMIT…….WOW!!!! Sai che chattate??? Allora sì che mi diverto!!
A quel punto però mi faccio anche una paginetta web su yahoo, la home page di sammyandcris dove potrò pubblicare le mie foto, i miei raccontini…..ma con accesso limitato solo ai pochi intimi del “Club dei Porcellini”, rigorosamente anonimi, tutte new entry, uomini e donne, che recluterò dopo attenta e scrupolosa selezione: il candidato ideale deve poter rappresentare al meglio se stesso in due righe di chat, deve essere interessante secondo i miei canoni e cioè: spiritoso, divertente, arguto, originale e possibilmente sorprendente (qualità rara nei maschi …..).
Non mi interessano i volti, mi interessano le voci, non nel senso “sonoro” ma solo per quello che trasmettono attraverso le parole scritte. Infatti non voglio stabilire contatti fisici, ma solo e rigorosamente virtuali dove la parola d’ordine è FANTASIA.
Conditio sine qua non: saper scrivere. Al primo errore di grammatica li sego! La maestrina che è in me non transige.
L’unica vecchia conoscenza che entra di diritto nel club è il porcellino numero uno, senza di lui il club non sarebbe neanche nato, lui….sì sempre e solo lui: SUNSHINE, my only personal sunshine.
Per lui faccio qualsiasi eccezione. E’ la mia debolezza: mi scatta l’impianto di irrigazione in automatico non appena lo vedo sul messenger, anche quando non è divertente, né originale, e di errori di grammatica ne fa diversi ma i suoi errori sono speciali.
Scrive talmente veloce che accavalla le lettere, allora sì che le sue frasi diventano divertenti, crea nuove parole, l’altro giorno “buio” è diventato “buoi”, “quando” “qnaudo” e gli avverbi “…mente” finiscono sempre invece in “mnete” o “emnte”, sembrano messaggi cifrati, un codice che capiamo solo noi. Anche la sua trasposizione del gergo livornese è decisamente simpatica, spesso mi ci butto anch’io col “deh!” e le finali dei verbi mozzate “s’a a provà a andà?”
Ma quella che prediligo è il suo “tu” che diventa “te” come dicono quaggiù, sarà che ha sempre voglia di bere il tè ma soprattutto di inzupparci il savoiardo?!
Come gliele darei delle belle lezioni di grammatica!!! Mi vedo già a maestra cattiva con lo sguardo sado-maso, grembiule di raso nero lucido e collettino di piquet bianco inamidato come le maestre zittelle di una volta, ma molto corto e attillato che accarezza le mie morbide curve, i capelli tirati sulla nuca e per un piglio ancora più severo, gli occhialini a miope leggermente calati sulla punta del naso, in perfetto contrasto con un trucco marcato, gli occhi pesantemente contornati con l’eyeliner nero, la bocca rosso fuoco, la posa aggressiva: in piedi a gambe divaricate sulle punte di scarpe in vernice rossa dai tacchi vertiginosi, le calze in seta nera velatissime, con la riga dietro a sottolineare i muscoli tesi dei polpacci, sorrette da un classicissimo reggicalze in pizzo nero, che traspare dallo spacco del grembiule generosamente sbottonato sul davanti e che evidenzia in primo piano la peluria nera del sesso libero da ingombri di lingérie.
Chiamo Sunshine alla lavagna, c’è solo lui nell’aula, lo faccio accomodare sulla sedia della cattedra e poi gli punto un tacco sul toracino tenero spalancandogli sul musino la mia fica vogliosa. Lui mi guarda incredulo, gli occhietti azzurri spaventati ma eccitati, il giovane virgulto già teso spunta dai pantaloni.
“Sunshine! Coniugami il passato remoto del verbo ANDARE”
E Sunshine sempre più incredulo incomincia “io andai, tu andasti, egli andò…”
“Bravo il mio bambino!!! E ora fammi il condizionale di FARE…..”
“Io farei, tu faresti….”
Incomincio ad eccitarmi sul serio e ad ancheggiargli davanti in modo sinuoso “Sì???Cosa faresti tu?….e ora fammi…VEDERE….” e gli slaccio i pantaloni e libero quella verga giovane e forte e Sunshine mi lascia fare, emozionato, ansioso, sento il suo desiderio aumentare sempre di più.
“Ora Sunshine fammi…..VENIRE…e vediamo se sai fare un corretto uso della Lingua” alzo una gamba e l’appoggio alla cattedra e gli premo letteralmente la fica sul viso offredogliela da baciare.
Il piccolo incomincia a leccarla divinamente, con uno slancio così naturale e perfetto, insinua la sua linguetta fra le labbra, poi le mordicchia, le succhia, stuzzica il clitoride, poi affonda la lingua nella fica, più dentro che può, e poi ne beve il succo che sgorga già abbondante, la mia voglia è al culmine. Si dà da fare anche con le mani, mi accarezza le cosce, mi impugna il culo, lo stringe, lo palpa vigorosamente, mi lecca il buchetto posteriore, lo ammorbidisce sapientemente e poi ci infila due dita mentre continua a baciarmi senza sosta davanti. Io mugolo, sospiro, ansimo in preda ad un desiderio esagerato. Gli slaccio la camicia, lo bacio, lo stuzzico nel collo, lo lecco avidamente, gli strizzo i capezzoli, gli massaggio quel toracino delizioso, lui mi sbottona il grembiule e mi libera le tette leccandomi e strizzandomi a sua volta i capezzoli assecondando la mia ingordigia, mi siedo prepotentemente sopra di lui e faccio accomodare il virgulto nella mia passera umida ed ansimante, lo cavalco all’impazzata, mi autocolpisco con quella verga durissima affondandovi al limite del dolore, mentre lui mi stringe le tette, mi impugna poderosamente il culo e io gli ordino di sculacciarmi forte fino a farmi urlare “Oh sì così fammi male dài!!!” “Ma maestra non vorrei….forse non dovrei…..” “Condizionale? Imperativo Sunshine!! DEVI DEVI!!!….continua così sì….PERFETTO sììììììììì” urlo tutto il mio godimento!
Il mio diligente allievo: “Ma….il perfetto non esiste, voleva dire imperfetto?”
“No, no, esiste esiste…. sei stato PERFETTO cucciolo e ora la maestra ti dà un premio” E mi accuccio fra le sue gambe e gli prendo il cazzo sempre turgido e non ancora sazio nella mia bocca e gli succhio fuori tutta la voglia che era pronta ad esplodere!
Eh sì! La classica situazione della maestra e del giovane allievo è una delle mie perversioni preferite ma soprattutto viceversa…insegnante giovane, allieva un po’ più attempatella….
Dunque….mi sono distratta…’fanculo gli amarcord…
Dicevo? On line? Succede di tutto: performance live, orgasmi live, litigate in chat….
Completino intimo o costumino nuovo? Accendo la webcam e via con lo strip tease….Nuovo taglio di capelli? E poi dai capelli al pelo il passo è breve….Appena alzata col pigiamino rosa? Ma poi tiro fuori subito quello più sexy con le coulotte avvolgenti arrapanti….
Mi meraviglio di me stessa, di come riesca a trovare ogni volta sempre qualcosa di nuovo….dalle mise…agli attrezzi…carote, zucchine, banane, ogni tanto i classici Tom e Jerry, immancabili, irrinunciabili, irripetibili Tom e Jerry, i miei cartoons…probabilmente perché la mia fonte di ispirazione, essendo molto più virtuale che reale e così evanescente (leggasi=così poco presente di ciccia) assume spesso toni onirici ed irreali e mi scatena l’immaginazione più libera stimolando la mia fantasia creativa.
Ma direi che sogno maggiormente ad occhi aperti, raramente Sunshine ha visitato i miei sogni notturni….lui è solare….diurno…..infatti proprio ultimamente mi è apparso verso mattina, al risveglio, in veste di folletto saltellante…..in realtà lui non saltella bensì ti salta sopra e ti sconquassa con l’impeto di un toro!
Al momento, il mio sogno, il mio desiderio più grande sarebbe quello di vedermelo apparire all’improvviso, a casa mia, eccitato dalle nostre reciproche stimolazioni in chat e dalla mie performance davanti alla webcam, e farmi scopare violentemente sul cubo come ai bei tempi ma non sarebbe un amarcord, sarebbe una novità eclatante, ora, una vera sorpresa , un happening grandioso.
Ma mi accontenterei di vederlo in webcam pure lui e guardarlo mentre mi guarda durante le mie esibizioni hard e il giorno che è solo in ufficio, tentarlo all’autoerotismo e per una volta poterlo guardare io accarezzarsi da solo, menarsi quel delizioso cazzetto biondo incitandomi con lo sguardo a seguirlo, osservare quel bel musino contrarsi in smorfie di piacere e godere insieme a lui a distanza eccitata dal masochistico voyeurismo…..
Più che sognare, mi piace immaginare, inventare, creare fantasie, scriverle, raccontarle….. ma….. qui il racconto sta languendo….non è un vero racconto….è….una carrellata di idee, di pensieri a ruota libera, ci vuole un gran finale maiale, aggressivo, perverso.
Non è perverso Sunshine-Folletto, troppo divertente, e nemmeno Sunshine-Cubista, grande ma troppo classico, come lo trasformo Sunshine per il gran finale?
Gli potrei mettere elmo, scudo e corazza e un bel gonnellino di cuoio, coi genitali al vento stile Achille-Brad Pitt nel recente Troy…..no…troppo mitologico, hollywoodiano, finto.
Gli ho già fatto fare il Californian Dream Man col tanga leopardato …….. ho tentato di legargli una banda di raso nero intorno agli occhi stile Zorro ma si è rifiutato….
Ci vuole una situazione non un travestimento.
Una festa sulla spiaggia, Sunshine al naturale con una bottiglia di birra in mano, contornato da abbronzatissime figliole e il suo clan di surfisti sbrindelloni, che amoreggiano tutti in mucchio fra le barche? Troppo reale e io non c’entro nulla…..
Come calarlo in un contesto drasticamente inusuale senza rischiare di creare un ballo in maschera?
Non riesco a dipingerlo in veste….che so….di meccanico con la tuta ciondoloni, tutto unto e sporco di grasso oppure farlo scendere da un TIR sistemarsi le palle con un gesto triviale emettendo magari anche un bel rutto da perfetto camionista…..
Ma….ora che ci penso…perché mai devo trovare un finale dal momento che ho appena detto che questo non è un vero racconto ma un turbine di fantasie nel mio personalissimo stile irotico?
E poi non lo voglio proprio un finale! Anzi, che duri questo flusso positivo e stimolante, questa piacevole, struggente, irrinunciabile tortura psico-erotica! E allora facciamolo durare…..che le invenzioni continuino….che l’ispirazione attinga ovunque…..
Infatti, nel momento in cui tenderei a languire in una breve e temibile pausa creativa, ecco che l’input mi arriva ancora un volta dal quotidiano e precisamente da una chat mattutina in cui Sunshine mi rivela la sua passione per la cucina e mi aggiorna sui suoi recenti esperimenti culinari sollecitandomi ricette e dritte in merito. Quella mattina ero di corsa, ci eravamo dilungati molto sull’argomento, dedicandoci come primo approccio ai piatti estivi, veloci, freschi e per l’appunto dovevo andare al mercato ed era già mezzogiorno, non avevo neanche un pezzo di pane né un pomodoro (il pomodoro è vitale d’estate, il pane sempre!), e quindi tagliai corto e gli buttai lì una cosina velocissima: salmone affumicato marinato con olio, limone, scorzette di limone, cuoricini e foglioline di sedano, capperi, cipolle affettate. E via di corsa.
Lui a pranzo, io al mercato.
Nel pomeriggio ricevo un’e-mail: “non ho capito una mazza del salmone con i quoricini di sedano etc….”
“quoricini?????” Ho letto bene??? Non è possibile,…..ma sì! Sicuramente lo fa apposta perché sa quanto si eccita la maestra a beccarlo in castagna e a scudisciarlo per queste catastrofi d’ortografia!!!
Infatti, questo piccolo episodio mi rimette subito in pista dopo un attimo di tentennamento tendente alla tristezza quando, dietro alla sua richiesta di fornirgli i miei consigli culinari, peraltro sapientemente sviolinata, la prima reazione sgomenta era stata “ Oh! Povera me! Altro che Samantha, siamo già alle “ricette di zia Cris?” . Al che lui si era subito premurato di rassicurarmi che per ora sono sempre cugina, e non c’è cosa più divina…..
Allora approfitto di questa ghiotta occasione, non posso resistere, lo redarguisco scherzosamente:
“Scusa ma anche se la maestra è in vacanza questo errore è imperdonabile caro il mio Sunshine -somarello, tra l’altro, non sei neanche capace di copiare? infatti io avevo scritto cuoricini con la “c”!! Diciamo che dovrei bocciarti a giugno, altro che esami a settembre!! ma dal momento che sei il cocco della maestra, sono disposta a concederti qualche ripetizioncina abbinata a lezioni di cucina……;-))”
A dire la verità non vedo l’ora!!! Ed ecco che mi si accendono subito tutte le lampadine : goderecce lezioni grammatical-erotico-culinarie?!? Mmmmmhhhhh….. e le immagini incominciano a fluire nella mia mente , l’impianto d’irrigazione entra in funzione, e gli input arrivano direttamente al centro elaborazione dati che tira fuori un Sunshine ai fornelli da mangiarlo in un boccone….
Subito mi concentro su questa nuova versione del mio Sunshine ai fornelli e mi eccito da morire nel figurarmelo nudo col culetto che spunta fuori dal grembiulone che copre solo il davanti e mentre lui rimesta al fuoco qualche miscuglio seguendo le mie istruzioni, io "supervisiono" da dietro appiccicandomi a lui, mi strofino contro il suo corpo, lo accarezzo, lo lecco, lo palpo ovunque e non appena lui si china leggermente in avanti ad assaporare gli aromi che fuoriescono dalla pentola, io pronta mi chino a mia volta a scovare il buchetto e insinuarci la lingua e farlo mugolare di piacere e poi infilarmi anche sotto il grembiulone e farmi un classicissimo aperitivo con hot dog mentre lui continua a prepararmi una succulenta cenetta……Mmmmmmmhhhhhh!!!!! Che meraviglia!!!
Oh sì! Sento che mi sta venendo la giusta ispirazione per un nuovo racconto della serie SUNSHINE AI FORNELLI o SUNSHINE IN CUCINA anche se è difficile riuscire ad essere originali in questo sfruttatissimo filone sesso e cibo.
Sarà anche banale ma cosa c’è di più golosamente libidinoso di spalmarsi a vicenda di miele, marmellata o gelato e leccarsi l’un l’altro voracemente?
E di più banalmente malizioso che ciucciare il calippo oscenamente ammiccando ad una fellatio?
E di più voluttuoso che affondare due dita nel viscoso caviale e portarsele alla bocca e leccarsele provocando con sguardo lascivo il tuo partner o la preda di turno?
Sicuramente non è da tutti trastullarsi con una bella banana e al termine, per reintegrare un po’ di potassio e magnesio consumati nel dispendio energetico di un super orgasmo vegetale, sbucciarla e mangiarsela con gusto!
Ne ho di idee nel cassetto, giochini già sperimentati e nuovi ancora da provare……ma il superclassico hot dog lo gradisco al naturale: la maionese non è la mia passione, il ketchup è buono ma è un troiaio, la senape sarebbe l’ideale ma dal momento che mi irrita le pareti nasali e mi provoca starnuti a raffica, non vorrei staccarglielo a morsi serrando incontrollatamente i denti ad ogni starnuto!!
Einstein dalla sua cartolina appesa sopra la mia postazione pc sorride sornione: “L’immaginazione è più importante della conoscenza” ……parole sante caro Albert, parole sante……
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17 years ago
sammyandcris,
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Il mio magnifico compleanno
Ciao sono un giovane 27 anni questa cosa e' un racconto di vita vissuta,che voglio immortalare grazie al mio racconto ...alcuni giorni fa era il mio compleanno, grazie ad una Chat conobbi la fantastica Roberta ragazza che per motivi di studio si trova nella mia regione dove vive una vita quotidiana perfetta, ottimi voti all'università' tanti amici, ma con il vizio di trasgredire destino ha voluto che ci siamo conosciuti per caso...
era da tempo che ci davamo appuntamenti per vederci ma non riuscivamo mai in nessun modo a vederci tanto e' vero che pensai si trattasse di uno scherzo o qualcuno che come al solito vuole compagnia sotto false vesti... Era il 6 Gennaio, dopo aver trascorso una bella giornata alle terme in compagnia di una mia amica rintronai a casa in prima serata.Ero molto stanco ma tanto eccitato per le belle tette i culi che solo le terme d'inverno regalano quando la mia amica Roberta entro in contatto con me, ormai avevo perso le speranze di vederla anche perché dato il tempo che era passato ero incredulo ma la buttai li e la invitai a prendere un caffè assieme lei accettò e prendemmo un appuntamento a 50km da casa mia mentre guidavo ero perplesso avevo timore,e' mai possibile che venga faceva?ma come sara' mai? faceva un freddo quella sera che pensavo non sarebbe mai venuta all'incontro.
quando arrivai nel luogo dove ci eravamo dati appuntamento era gia' li che aspettava vedevo da lontano i suoi lunghi capelli neri e indossava un jeans attillatissimo che le avvolgeva il sedere quasi fossero dei collant neri! ero visibilmente compiaciuto dal suo aspetto avevo visto il suo magnifico fondo schiena... quando si volto mi sorrise e disse sei tu Paolo? e io con fare imbarazzato le dissi si sono proprio io lei aveva visto qualche mia foto, ma non ero sicuro di piacerle anzi tutt' altro. Cominciammo a passeggiare senza una meta e dato il freddo che avvolgeva entrambe ci avvicinammo e la stringevo abbracciandola e con una mano mi avvicinavo al suo bel sedere, ed io avevo una paura fottuta di ricevere un rifiuto o addirittura una sberla, ma fu questo che mi fece capire che forse un po' le piacevo...
Ci incamminammo li verso le vie che costeggiavano il mare che era calmissimo e la luna faceva da sfondo ai suoi magnifici occhi verdi,era davvero un fantastico spettacolo(freddo a parte) ..... la mia mano si avvicinava sempre più al suo culo, capii che le piaceva farsi toccare indossava un generoso, giubbino molto corto sapendo che il suo pezzo forte era il suo magnifico culo!
Dopo un po' lei,mi appoggio ad un palo cercai di baciarla ma le interessava altro, con molta rapidità infilo' la sua mano aprendo il mio cappotto e apri' la zip dei miei pantaloni... il mio immane dardo era gia li' come sempre prontissimo e le sue dita raggiungevano la mia turgida cappella,ma faceva troppo freddo e c'era tanta luce attorno a noi,ma a dire il vero io avrei continuato li senza batter ciglio....quando lei mi disse ma qui fa freddo ti va se andiamo a fare un giro,avevo capito che avremmo continuato ma non sapevo cosa mi aspettava
Ci mettemmo in macchina e finalmente un po' di calduccio avevo una verga si dura ma con uno stimolo tremendo di pisciare lei mi indicava la strada ed io speravo che mi indicasse verso posti non troppo affollati... arrivammo in un posto cosi' trovato per caso abbastanza buio dove al momento non c'erano auto io ero davvero molto eccitato,nel frattempo si erano fatte le 24 in punto e lei mi prese verso di lei e mi bacio erano gli auguri piu' Caldi della mia vita... erano arrivati a sorpresa come un fulmine a ciel sereno e le sorprese sono sempre le piu' belle. Poco dopo comincio' a toccare il mio cazzo e lo misi subito fuori le braghe e lo appoggio' in bocca tutto e lo avvolgeva meravigliosamente tra le sue labbra e la sua calda mano lo sbatteva,con un savoir faire esagerato! stavo pensando che poco poco sarei scoppiato inondandole la bocca, ma sarebbe stato un peccato non poterla penetrare,ad un cero punto mi sono fissato a guardarla le sue enormi tette con i turgidi capezzoli e mi guardavo attorno e le ho chiesto di andare in un albergo dove avrei potuto esprimermi al meglio anche perche' non conoscevo il posto ed ero preoccupato da eventuali ladri che potevano farci puliti puliti e rovinarmi il compleanno.
Ma lei rispose no forse aveva tanta voglia di consumare l'amplesso e le ecciatava farlo li in auto,e in quel momento mentre mi leccava tutta la cappella con un fare divino mi chiese ma hai qualcosa in auto?capii subito che sarebbe stato un meraviglioso compleanno:-)
lei si tolse i jeans che le stavano cosi' potevo finalmente leccare la sua bella fighetta tutta bagnata e depilata ,ero arrapato come un sedicenne in calore e mi diceva,ti piace? Ci avrei mangiato in una figa del genere il solo pensarci mi fa fare la verga dura,quando mi infilai il preservativo e la cominciai a montare la tenevo stretta a me avevo le sue fantastiche natiche in mano e sentivo i suoi gemiti e mi diceva si dai prendimi cosi' ,sbattimelo tutto dentro, ancora si vai,nel frattempo quel posto era invaso da auto ero preoccupato ma la voglia di possederla era troppa forse lei dalla sua posizione non si era accorta che quel piazzale era pieno di auto ma la scopavo, ma la cosa stava diventando eccitante quanto pericolosa e improvvisamente mi disse:Basta!
Dove vuoi venirmi? pensavo avesse capito che era troppo pericoloso, tolsi il mio cazzo dalla sua vulva e fortemente mi tolsi il condom, tenevo le mie palle calde vicino alla sua bella fighetta e le sborrai sulle sue belle tette ancora con i capezzoli turgidi.
Auguro a tutti voi di passare un compleanno emozionante come il mio con pochi regali,ma con tante "sorprese"
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17 years ago
richmond159469, 27
Last visit: 13 years ago -
Incesto con triolismo
Sicuramente non sono normale, nel senso che non ho la testa a posto. Questo me lo hanno detto in molti. Ma la colpa non è da imputare tutta a me. Ma andiamo con ordine.
I miei ricordi vanno ad un cascinale di campagna dove io vivevo con mia madre. In questi ricordi c’era la figura di un uomo che ci veniva a trovare e che sicuramente non era né mio padre, né il marito di mia madre. Lui, che chiamerò Pippo, era sposato e quella cascina dove abitavamo noi era sua. I miei ricordi si perdono nel tempo, ma si risvegliano quando prendo a pensarmi nell’età della pubertà. Avevo circa 12 o 13 anni quando appare nella mia mente nuovamente quella figura: Pippo. Tutt’intorno al cascinale c’era un grande appezzamento di terreno di proprietà di Pippo, era la sua azienda agricola. Ogni volta che Pippo entrava in casa si chiudeva in camera da letto con mia madre e ne usciva dopo un paio d’ore. Tutte le volte che chiedevo a mia madre chi fosse, mi rispondeva che era un benefattore e che noi vivevamo grazie a lui che ci permetteva di vivere nella sua casa. Così capii che mia madre era costretta ad andare a letto con lui per poter campare. Un bel giorno Pippo, che di fatto viveva con sua moglie in città, arriva tutto raggiante e dice a mia madre che sua moglie, che era molto malata, era deceduta e quindi adesso era libero di sposare mia madre. Avvenne così tutto in fretta che non feci in tempo a rendermene conto. Ma la cosa più strana era che subito dopo il matrimonio, Pippo mi diede il suo cognome rendendomi quindi erede dei suoi beni. Pippo non aveva altri figli. Con me si comportava come un vero padre. Mi portava spesso con lui e ci divertivamo molto. Poi cominciò a farmi delle domande sul sesso. Mi parlava e riparlava delle donne, di ciò che ci si faceva assieme, del godimento e tante altre cose, finché una sera non ne parlò apertamente mentre eravamo a tavola. Vidi mia madre farsi rossa per la vergogna e anch’io mi vergognavo a parlarne con lei presente. Poi tutto andò a finire a ridere e quando parlavamo di sesso ci mettevamo a ridere. Era bello proprio perché ridevamo. Pippo faceva apprezzamenti sulle tette di mia madre dicendo che quando gliele succhiava era come se si attaccasse alle mammelle di una vacca svizzera, e giù un sacco di risate. Poi quando parlava del suo culo lo paragonava al mappamondo che c’era al museo civico. Poi cominciò a dire a mia madre di stare un po’ meno vestita in casa lasciandosi vedere da me in quanto non avevo mai visto una donna nuda. E tra le risate Pippo prese a scoprire mia madre tirandole su la gonna, scoprendole il seno. Ogni sera era la stessa cosa fino a che mia madre, viste le insistenze di Pippo, prese la decisione di lasciarsi addosso pochi vestiti. Durante il giorno mia madre se ne stava con reggiseno e slip trasparentissimi che mi mettevano un appetito sessuale tremendo. Il suo seno sembrava volere traboccare dal reggiseno indubbiamente di qualche misura più piccolo, per non parlare degli slip che sembrava non li avesse, per due motivi: uno perché erano trasparenti e l’altro perché erano talmente piccoli che le si infilavano nelle sue fessure lasciando ogni cosa scoperta. Passavano i giorni ed io mi abituavo sempre di più a vedere mia madre semi nuda. Poi un bel giorno vidi Pippo uscire dal bagno completamente nudo. Aveva un pisellone lungo e grosso. Rimasi a fissarglielo quasi spaventato. Mi disse che quando sarei diventato adulto, avrei avuto anch’io un affare grosso come lui. Ad un certo punto vidi spuntare mia madre che prese a ridere vedendo Pippo nudo, forse perché lui non si era mai mostrato a me nudo. Pippo disse che la cosa non valeva ed invitò mia madre a togliersi gli ultimi due indumenti che aveva addosso, vale a dire il reggiseno e gli slip e così mia madre si presentò nuda completamente, anche se non ce n’era bisogno visto che le si vedeva già tutto. Pippo la prese sotto braccio portandola in camera da letto. Rimasi fermo perché in un certo senso mi sarebbe piaciuto guardarli mentre facevano l’amore. Era come se Pippo mi avesse letto nel pensiero. Mi chiamò chiedendomi se avessi voluto guardarli mentre lui scopava mia madre. Diceva che era per insegnarmi come si faceva l’amore con una donna. Entrai con loro in camera e mia madre di piazzò sul letto a cosce spalancate impudicamente, senza vergognarsi del fatto che ero presente. Pippo mi fece avvicinare al letto. Avevo il viso a pochi centimetri dalla figa aperta di mia madre mentre Pippo con le dita gliel’apriva dicendomi i nomi delle cose che toccava. Sentivo mia madre ansimare per l’eccitazione e poi Pippo le infilò il cazzo dentro. Presero a scopare furiosamente e mia madre diceva cose che non le avevo mai sentito dire, come che le sarebbe piaciuto avere un altro cazzo in bocca e un altro nel culo, che si sentiva una grandissima troia, ecc. Lì per lì rimasi stupito, ma poi Pippo mi disse che durante l’amplesso era normale dire quelle cose. Avevo già 16 anni e il mio pisello cominciava ad assumere proporzioni importanti. Pippo mi aveva suggerito di rimanere nudo in casa, come facevano già lui e mia madre, ma io avevo un problema e cioè che quando stavo nudo davanti a mia madre, mi veniva duro. Una sera, mentre stavamo guardando la televisione, Pippo prese a pomiciare con mia madre. Io li guardavo senza dir nulla, quindi Pippo mi osserva e, vedendo che il mio pisello si era indurito, mi chiede se in quel momento avessi avuto voglia di masturbarmi. La voglia ce l’avevo, ma non mi ero mai masturbato davanti a mia madre. Con mia grande sorpresa fu mia madre stessa a dirmi di masturbarmi davanti a lei. Forse Pippo volle fare una specie di gioco, fatto sta che fece mettere mia madre seduta sul vivano a cosce spalancate, io mi cominciai a masturbarmi a qualche centimetro dal suo viso, mentre lui prese a leccarle la figa. In men che non si dica raggiunsi l’orgasmo sborrando a fiotti sul viso di mia madre e sulle sue tette. Lei prese a leccarsi la mia sbocca facendomi eccitare nuovamente. Avevo il pisello ancora duro e Pippo invitò mia madre a spompinarmi. Raggiunsi l’orgasmo dentro la bocca di mia madre con mio immenso piacere. Mia madre prese a baciarmi in bocca e sentivo in lei il sapore della sborra, ma ero preso talmente tanto dall’eccitazione che non badavo a nulla. Proprio mentre le mie labbra e la mia lingua erano congiunti con quelli di mia madre, ecco spuntare in mezzo il cazzo di Pippo tra le nostre bocche. Per un momento mi ritrassi, ma fu proprio mia madre a infilarsi il cazzo di Pippo in bocca per poi passarlo a me. Presi a spompinare il cazzo di Pippo e sentivo che mi piaceva. In quel momento avrei voluto che mi sborrasse dentro, mi pisciasse, non so cos’altro, forse avrei voluto essere una donna per essere scopata. Ormai avevo raggiunto e superato ogni grado di depravazione. Non avevo più nessun problema con mia madre, senza sapere che i problemi mi sarebbero arrivati dopo. Da li a poco, ecco cambiare nuovamente il panorama a casa nostra. Stavamo nudi in casa quando non c’era nessuno, mentre se arrivava qualcuno, ci vestivamo regolarmente. Ebbene una sera Pippo disse che aveva invitato a casa due persone con le quale avrebbe dovuto concludere un grosso affare che avrebbe portato molto denaro nelle casse della sua azienda. Lo vidi parlottare con mia madre la quale si fece seria, poi mi disse se per quella sera sarei potuto rimanere in camera in modo che loro sarebbero stati liberi di comportarsi come meglio credevano. Quella specie di invito-obbligo, mi fece pensare e così cercando di non farmi scorgere, mi misi a spiarli. La casa era fatta in modo che al piano terra ci fossero i servizi e la sala da pranzo, mentre al piano superiore c’erano le camere da letto. Io mi ero accucciato sulle scale e potevo vederli senza esser visto. Mia madre aveva preparato una bella cenetta e i due ospiti si dimostravano molto gentili ed educati. Mia madre era vestita normalmente, ma ogni volta che andava in cucina a prendere qualcosa, la vedevo tornare sempre con meno vestiti addosso. La cena si svolse regolarmente anche se di tanto in tanto Pippo palpava spudoratamente le tette a mia madre scoprendole i capezzoli sotto gli occhi dei due uomini. Alla fine della cena Pippo invita i due ospiti ad accomodarsi sul divano mentre mia madre avrebbe servito con un digestivo. Mia madre va in cucina dopo avere sparecchiato e ritorna in sala con il vassoio ed i bicchieri con l’amaro. Strabuzzai gli occhi quando la vidi senza la gonna addosso. Indossava solo un golfino con scollatura a “V”, un paio di calze autoreggenti e null’altro. Il pelo della figa le si vedeva chiaramente ed era molto invitante. I due uomini ebbero un momento di imbarazzo, ma subito dopo vennero messi a loro agio da Pippo che li invitò entrambi a far l’amore con mia madre. Ebbi immediatamente una stizza di rabbia, ma subito mi passò in quanto vidi mia madre che era consenziente e che, anzi, incitava i due uomini a possederla contemporaneamente. Quella fu la prima volta che vidi mia madre tra le braccia di estranei e secondo me quella visione mi condizionò fin da allora. Mi piaceva di più masturbarmi mentre mia madre scopava con altre persone o mentre lei se ne stava oscenamente e impudicamente nuda davanti agli altri. Lo dissi a Pippo il quale convenne con me dicendomi che avevamo gli stessi gusti, ma erano gusti che mi aveva trasmesso lui. Da allora non mi chiese di andarmene quando dovevano venire a casa persone per scopare con mia madre. Lei era contenta che io fossi presente ed io mi eccitavo tantissimo, tanto da masturbarmi sborrando sul viso di mia madre. Ormai avevo preso quella piega e a quanto pare anche a Pippo piaceva quel genere di cose, tanto più che chiamavamo mia madre “la nostra puttana”. Ed il bello era che a lei piaceva tantissimo sentirselo dire. Durante il servizio di leva mi ammalai, forse per un virus o non so cosa, fatto sta che i miei spermatozoi non erano più produttivi, ero diventato sterile. All’età di 21 anni, cioè quando terminai il servizio di leva, mia madre mi fece scopare con lei. Sembrava che lo avessi fatto da sempre, ma non lo avevo mai fatto. Avevo abbracciato e baciato in bocca mia madre una infinità di volte, lei mi aveva fatto un’infinità di pompini, ma mai avevo fatto l’amore con lei. Fu immensamente eccitante e Pippo, che era presente, sborrò sul viso di mia madre copiosamente, sottolineando che a lui quel genere di cose eccitava tremendamente. Lo aveva fatto forse per compassione sapendo che non potevo metterla incinta e forse anche perché nessuna donna mi avrebbe sposato sapendo che non avrei potuto procreare. Poi, un bel giorno, avvenne la cosa che, forse, io avevo sospettato ma che non osavo dire: Pippo mi disse che lui era il mio vero padre. Per un certo verso fu come se lo sapessi da tempo o forse speravo che fosse così, ma da un altro punto di vista rimasi amareggiato nel constatare che proprio mio padre mi aveva portato in quella strada di depravazione. Cercai di non farmene un dramma. Tranquillamente condussi la mia vita, apparentemente con molta normalità, senza far vedere a chicchessia quale fosse la mia vera inclinazione, cioè quella del guardone e cuckold, proprio come Pippo, cioè mio padre. Pippo era molto più grande di mia madre e a causa di una infermità ci lasciò. Lui si era messo con mia madre perché sua moglie, ammalata, non poteva dargli dei figli. Presi in mano le redinio dell'azienda. Rimasi solo con mia madre diventando il suo uomo fisso. Facevo l’amore con mia madre come se fossimo marito e moglie. Ma la cosa che mi attraeva di più era vederla scopare con altri o lasciarla ammirare nuda da altri. Mia madre aveva 45 anni ed era ancora nel fiore della sua sessualità e per procurarle degli uomini disposti a scoparla mentre io li osservavo, dovevamo inventarci cose sempre più bizzarre come ordinare due pizze e lasciare che mia madre si facesse trovare semi nuda in casa, con addosso solo una maglietta che le arrivava all’ombellico per poi fare eccitare il ragazzo delle pizze e farsi scopare da lui. Avevamo una scorta di preservativi di tutti i gusti. A volte quando veniva il tecnico dell’Enel a leggere il contatore, mia madre faceva finta di essere uscita dalla doccia presentandosi tutta nuda con un piccolo asciugamano davanti che in realtà non le copriva nulla. Riusciva a farsi scopare anche da quello mentre io mi masturbavo guardandoli. Spesso siamo stati presi a male parole in quanto con mia madre andavamo in giro per negozi e lei se ne stava tutta nuda sotto il soprabito e quando si sedeva per provarsi le scarpe o qualsiasi altra cosa, si mostrava nuda a chiunque fosse presente. Poi i suoi 50 anni non le permisero più di mostrarsi nuda in pubblico, ma per me rimane sempre la mia donna, anche perché io non la vedo invecchiare standole sempre accanto. Facciamo l’amore almeno due volte la settimana, ma lei ama spompinarmi in pubblico e questo ci ha procurato qualche guaio. Non avevo pensato mai di sposarmi perché lei mi ha sempre soddisfatto in tutto. Tuttavia fu mia madre ad impormi a prender moglie almeno per avere dei figli ai quali lasciare l’azienda. E qui c’era un grosso problema da risolvere perché qualora avessi preso moglie, non avrei potuto avere figli e in più avrei dovuto sicuramente smettere di trombare con mia madre. Non so come, ma qualcuno mi portò una sera ad un club privé dove conobbi delle persone, fra le quali Eleonora, una splendida mora con due labbra rosso fuoco, tutta curve che sembrava Jessica Rizzo, la famosa porno star. Aveva un nutrito gruppo di accompagnatori, ma riuscii a parlare con lei. Le dissi chiaramente che stavo cercando una moglie che fosse una troia e che andasse a letto con chiunque pur di lasciarmi godere osservandola. Le dissi anche che ero sterile. Dopo vari incontri Eleonora disse di averci pensato su quindi acconsentì di sposarmi, nonostante non fossi in grado di metterla incinta. Eleonora disse che questo non sarebbe stato un problema. Non ci volle molto a che mia madre e mia moglie entrassero in sintonia. Infatti entrando in casa per pranzare scoprii mia madre e mia moglie sedute comodamente sul divano intende a baciarsi teneramente in bocca. Ne fui talmente felice che capii di avere sposato da donna giusta per i miei gusti. Tuttavia, anche se l’intesa sessuale era diciamo quasi perfetta con mia moglie e mia madre che aveva intrapreso la via di lesbo senza disdegnare di spompinarmi di tanto in tanto, mi mancava la presenza di un altro uomo che mi facesse sentire cornuto a tutti gli effetti scopandosi mia moglie sotto i miei occhi. Ne parlai a tavola con le mie donne e ben presto venni accontentato dalla mia dolce mogliettina. Lei stava tutto il giorno con addosso una guépiére in pizzo nero con reggicalze incorporato e un paio di ciabatte con il tacco alto, non stava quasi mai completamente nuda, diceva che il quel modo un uomo vedendola si eccitava molto di più. Così quando si affacciava al balcone lo faceva abbigliata in quel modo tenendosi addosso una vestaglia di raso aperta in modo da sottolineare ancora di più il suo corpo. Gli occhi dei miei dipendenti erano tutti per lei e tutti mormoravano quanto fossi stato fortunato ad essermi sposato una bella donna come lei. Un bel giorno decidemmo di mettere in pratica il nostro piano. La nostra azienda agricola ha diversi dipendenti. Chiamai Beppe, un giovane sui 23/24 anni che sapevo si intendesse un po' di tutto, dicendogli che avevo bisogno di un idraulico in quanto si era otturato il lavandino di casa. Lo avevo fatto apposta a dirlo a lui in modo che lui stesso si fosse offerto di risolvere il problema. Naturalmente salimmo in casa senza avvisare le mie donne, che in realtà ci stavano aspettando, e quando entrammo in casa mia moglie fece finta di essere stata sorpresa semivestita. Andammo in bagno dove mia moglie mostrò a Beppe il problema e non solo quello. Infatti dalla guépiére si vedevano benissimo le areole dei seni di mia moglie nonché la peluria del pube in quanto lei aveva indossato un paio di mutandine trasparenti tipo tanga che non le nascondevano nulla. Aveva tolto la vestaglia in modo che girandosi le si fosse visto il culo nudo. La mia eccitazione era alle stelle e così quella di Beppe che trasudava vistosamente. Beppe aveva portato con se degli attrezzi, una pinza a pappagallo e una chiave inglese, quindi prese a smontare il sifone sotto il lavandino dopo avere spostato la colonnina. Mentre era chinato sotto il lavandino, mia moglie compie una mossa geniale: si abbassa le mutandine sedendosi sul water scusandosi per il fatto che non riusciva più a trattenerla. Mi si sono drizzate le punte delle orecchie in quanto già avevo tutto dritto, altrettanto fece Beppe che mi guardava con occhi imploranti pietà per quel martirio che gli stava provocando mia moglie. Sentimmo chiaramente il getto di urina scendere lungo le pareti del water, dopodiché mia moglie sfilò le sue mutandine dalle caviglie alzandosi in piedi dopo essersi asciugata la figa con la carta igienica. Ella rimase un pochino in piedi accanto a Beppe quel tanto da farlo morire di voglia mentre questi le guardava la figa standosene in ginocchio ai suoi piedi. Poi lei si gira e va via mostrandogli il culetto tondo e morbido. Beppe mi guarda e poi, scusandosi, mi dice che avrebbe voluto essere al posto della carta igienica per asciugargli la figa con la sua lingua. Effettivamente era un’affermazione molto grossa, specialmente se si pensa che sia stata fatta nei confronti della moglie del padrone dell’azienda, ma si doveva comprendere lo stato d’animo di Beppe in quel momento. Gli dissi che era normale il suo comportamento davanti ad una figona come mia moglie. Non trascorse che qualche secondo, ed ecco mia moglie fare nuovamente ingresso in bagno. Evidentemente era stata ad origliare dietro la porta. Eccola aprire i rubinetti della vasca in quanto doveva farsi il bagno. Mentre l’acqua scorreva lei si spogliava davanti a noi, impudicamente bella. Versa i Sali da bagno nell’acqua e poi si immerge dentro la schiuma odorosa. La sua carnagione abbronzata e la sua capigliatura nera corvina contrastano con la schiuma bianca, rendendo la visione paradisiaca. Beppe termina il lavoro, anche perché c’era poco da sturare. Lo invito a lavarsi le mani mentre mia moglie lo invita a lavarsi tutto quanto entrando nella vasca con lei. Beppe mi guarda incredulo, ma fino ad un certo punto, poiché aveva capito benissimo quali fossero le intenzioni di mia moglie: provocarlo. Senza batter ciglio inizia a spogliarsi e quando tira giù i pantaloni, ecco spuntare un membro talmente grosso che non era più contenuto negli slip. Faceva paura solo a guardarlo. Gli occhi di mia moglie erano puntati sul grosso cazzone di Beppe ed erano vogliosi. Beppe entra in vasca con lei e una volta a contatto, prendono a toccarsi reciprocamente. Beppe non credeva ai suoi occhi di stare nella vasca con mia moglie ed entrambi nudi. Dopo qualche minuto, sempre con me presente eccitatissimo più che mai, i due si alzano, prendono a sciacquarsi ed escono dalla vasca. Immediatamente prendo a frizionare il corpo di mia moglie con il telo da bagno, poi faccio altrettanto con Beppe il quale si sente in imbarazzo perché io, il suo capo, gli faccia da cameriere, ma vedo che non gli dispiace quando prendo a strofinargli il cazzone con il telo da bagno, sembra gradire la manovra. Mia moglie non ce la fa più, si inginocchia davanti Beppe e gli prende in bocca il grosso cazzone. La bocca di mia moglie fa fatica a contenere quell’uccellone. All’improvviso, come se fosse tutto concertato in precedenza e diretto da un grande regista, entra in scena mia madre. Beppe la fissa quasi sbalordito, ma mia madre gli va accanto e lo bacia in bocca, poi si rivolge verso di me e bacia in bocca anche me. Sentendomi eccitatissimo, si abbassa, mi tira fuori l’uccello e mi spompina così come mia moglie sta facendo con Beppe. Entrambi sborriamo nella bocca delle nostre spompinatrici. Mi sembra di non terminare più di sborrare. Mi sento scaricare tutta la mia energia, quindi crollo in ginocchio davanti a mia madre. Prendo a baciarla in bocca roteando la mia lingua in mezzo la mia sborra che lei ancora non aveva inghiottito. Mi sento perverso e voglioso di godere ancora. Do un’occhiata a mia moglie vedendole dei rivoli di sborra cadere lungo i lati della sua bocca. Evidentemente Beppe le aveva scaricato tanta di quella sborra nella bocca che lei non era riuscita a contenere né ad inghiottire. Mi girava la testa per la forte emozione. Beppe mi guarda e mi ringrazia per quel magnifico regalo. Mia moglie si dà una sistemata ai capelli, poi prende sotto braccio Beppe portandolo in camera da letto. Anch’io entro in camera da letto con loro, seguito da mia madre. Beppe è estasiato per quel trattamento. Mia moglie lo fa distendere sul letto e prende a baciarlo in bocca, gli mette i capezzoli in bocca e lui rinvigorisce nuovamente. Ad un certo punto è mia madre che si impossessa del cazzone di Beppe succhiandoglielo avidamente. Beppe la guarda e proferisce verso di lei alcune parole di compiacimento per l’apprezzamento del suo cazzo. Mi vien voglia di succhiarglielo anch’io. Mi avvicino a mia madre, quindi leggermente faccio pressione con la mia guancia sulla guancia di lei facendole capire di cedermi il posto. Imbocco quel grosso cazzone e prendo a spompinarlo. Vorrei che mi sborrasse in bocca, ma mia moglie interviene decisa spostandomi da una parte, poi dice a Beppe di scoparla. Mia moglie allarga oscenamente le cosce tenendosi con entrambe le mani la figa aperta. Beppe avanza il suo cazzone verso di lei, sembra una spada pronta ad infilzarla. Ed ecco la punta del glande farsi strada tra le grandi labbra di mia moglie che con una smorfia di piacere inarca la schiena inghiottendo nella sua figa quell’enorme cazzone. Beppe la scopa facendo dei movimenti lenti, come se volesse gustarsi la figa di mia moglie pian pianino, assaporarla millimetro per millimetro. Vedo i suoi testicoli giungere a toccare i glutei di mia moglie quindi presumo fin dove possa essere arrivato quell’enorme manico. All’improvviso mia moglie incita Beppe ad accelerare i colpi, sento che sta per godere, lo fa una, due volte, poi mi fa cenno di darle il mio cazzo in bocca mentre Beppe accelera ulteriormente il ritmo della scopata mollando dei poderosi fendenti dentro la figa. Mia moglie gode nuovamente ed io in lei. E poi Beppe non riesce più a trattenersi sborrando dentro la figa di mia moglie. Beppe affonda i suoi colpi all’unisono dei fiotti di sborra che escono dal suo cazzo e quando lui si ritrae da mia moglie, questa rimane a cosce aperte con la figa slargata. Accompagno Beppe nuovamente in bagno e questa volta lui fa una doccia veloce. Lascio mia moglie distesa sul letto, coccolata da mia madre che, amorevolmente, la bacia sulle labbra. Mentre usciamo dalla casa Beppe mi ringrazia per il regalo. Gli dico di non dire niente a nessuno in modo da continuare quel bel rapporto. Riprendiamo a lavorare e quando incrocio lo sguardo di Beppe, leggo in esso un senso di gratitudine. Ben presto nomino Beppe caporeparto, con il plauso di tutti in quanto, benché egli sia di giovane età, è in gamba, istruito e rispettoso verso tutti. Ben presto mi accorgo di aver fatto un’ottima scelta. Ormai non ho più bisogno di chiedere a Beppe di andare a sturare il lavandino in quanto regolarmente un giorno si e uno no, egli si reca a casa mia a scopare con mia moglie sempre, però, in mia presenza e con la mia partecipazione. Dopo qualche mese di quelle manovre, ecco che mia moglie rimane incinta. Sicuramente il padre non sono io. Era quindi sicuro che Beppe avesse messo incinta mia moglie. Ormai lui abitava con noi e probabilmente qualche dipendente sospettava che lui se la intendesse con mia moglie. Nessuno comunque ne parlava apertamente, anche perché ognuno voleva tenersi stretto il proprio posto di lavoro ed io, oltre alla normale paga sindacale, distribuivo ai miei dipendenti dei premi incentivanti e premi di produzione. Essi quindi tenevano a freno la loro lingua, facendo finta di non veder nulla. Questo perché mia moglie, durante il periodo estivo, aveva preso l’abitudine di prendere il sole nuda davanti casa e quindi era esposta agli sguardi di tutti. Non era difficile vedere mia moglie passeggiare nella tenuta tutta nuda, da sola o accompagnata da mia madre, per poi congiungersi con Beppe sotto gli occhi di qualche dipendente che a sua volta veniva accontentato da mia madre con la bocca. Per l’ultimo dell’anno ho invitato i miei dipendenti più virili e liberi da impegni familiari a trascorrere con noi il capodanno. Naturalmente a base di tutto c’era un’orgia dove mia moglie doveva essere l’unica donna protagonista, ma al festino si è aggiunta anche mia madre che, seppur avendo superato già i 50 anni, ha voluto mettere a disposizione i suoi tre buchi. Per me è stato estasiante vedere le mie due donne chiavate da più uomini contemporaneamente e spompinare un bel cazzone mentre me lo menavo godendo come un matto. Ora ho due figli ai quali ho dato il mio cognome ma che di fatto sono figli di Beppe e mia moglie, ma di questo nessuno ne è a conoscenza oltre noi in famiglia. La mia vita sessuale si limita ad osservare le performances di mia moglie che alterna i suoi amanti tra i dipendenti della nostra azienda, permettendomi di godere mediante masturbazione o spompinandomi. Qualcuno penserà che io sia un uomo fortunato, ma sinceramente non è così. E’ vero che ho raggiunto il mio sogno, ma a volte quando ci penso, avrei voluto fare una vita meno dissoluta e più normale. Ma cos’è la normalità?
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gius3giov,
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Sola nel mio scompartimento
Sono nel mio scompartimento sola, la giornata è stata alquanto pesante e non vedo l’ora di potermi rilassare un po’ sperando che non entri nessuno. Ogni volta che qualcuno passa davanti allo scompartimento incrocio le dita nella speranza che tiri diritto ed infatti la fortuna mi è amica. L’ora è tarda ed il treno è appena partito, mi aspetta un viaggio lungo, un’intera notte, e se tutto va bene spero di arrivare a casa all’ora prevista. Toccheremo città importanti per cui non mi illudo affatto di poter arrivare a destinazione sola nello scompartimento. Nonostante l’ora vedo un notevole movimento di gente lungo il corridoio, e non mi sembra che tutti stiano cercando posto altrimenti non mi spiego per quale motivo passano davanti al mio scompartimento senza approfittare del fatto che sia occupato solo da una donna.
Forse mi considerano bruttina e perciò vogliono evitare di avermi di fronte per l’intera notte? Non lo credo perché tutto sommato non mi hanno mai ritenuta brutta, anzi piuttosto interessante. In ogni caso per evitare che potesse capitare a me di ritrovarmi di fronte ad un uomo non bello provvedo a socchiudere le tendine lasciando, senza rendermene conto, circa una decina di centimetri di apertura.
Mi siedo in fondo allo scompartimento vicino al finestrino pensando alla noia del lungo viaggio e sperando di riuscire a dormire, spengo perciò la luce nello scompartimento e poggiando la testa sullo schienale mi rilasso.
Non sono passati che pochissimi minuti di relativo silenzio, infatti il rumore delle ruote sulle rotaie diventa una nenia che dopo poco non senti più, quando sento dei rumori di passi in avvicinamento. Sarà il solito che cerca ancora posto, eppure siamo partiti già da oltre venti minuti, poverino, dico tra me, avrà percorso tutto il treno invano. Speriamo che passi oltre, e non si fermi qui. Però, penso, e se fosse interessante, se fosse un uomo carino, mi piacerebbe che entrasse, nella peggiore delle ipotesi mi farebbe compagnia, e poi l’immaginazione va oltre …e nella migliore delle ipotesi? Cosa potrebbe succedere? Noto con stupore che la cosa mi intriga, sotto sotto mi intriga.
Infatti di li a poco compare alla mia vista la sagoma di un uomo che cerca di sbirciare attraverso lo spazio lasciato tra le tendine, si rende conto che sono sola, apre la porta socchiusa e mi saluta con un dolce “buonasera signora”. Comprendo dal suo saluto tutto il suo compiacimento per l’occasione che ha visto premiata la sua perseveranza nel cercare un posto, con una donna sola poi, è il massimo.
Io gli rispondo educatamente e lo guardo, niente male, proprio un bel ragazzo. Biondo e ben messo.
Lui aggiunge “a quanto pare questo è l’unico scompartimento libero, posso?” “Certo” rispondo. Spero abbia gli occhi chiari, sono il mio debole, ma non riesco a vederli in penombra. Pazienza dico a me stessa, ma la sua persona sembra molto intrigante, così a pelle.
Viene a sedersi di fronte a me….che stronzo mi dico sicuramente ci proverà, con uno scompartimento libero sceglie anche lui di stare davanti al finestrino dal alto opposto al mio, abbasso la testa mentre gioco con il mio palmare e sento i suoi occhi indagatori su di me. Mi guarda e mi scruta centimetro per centimetro e devo confessare che la cosa mi piace.
Ogni tanto alzo gli occhi per godermelo mentre lui guarda altrove, o forse fa finta di farlo e confermo la mia impressione iniziale. Si tratta proprio di un bell’esemplare di maschio, il tipo per le avventure. Indossa jeans stretti, camicia aperta sui pettorali abbronzati.
Mi sento strana, sento il cuore che mi batte, scopro con stupore che sono eccitata solo a guardarlo.
Infatti con gli occhi bassi lo guardo con attenzione e vedo che i suoi jeans sono strettissimi e mettono in evidenza un gonfiore certamente interessante. Penso “ se lui avesse la più pallida idea di ciò che indosso sotto il mio abito di lana, i suoi jeans diventerebbero praticamente insopportabili”. Sorrido stuzzicata dentro di me pensando a quel gonfiore nel sua massima eccitazione cosa potrebbe produrre, mi accorgo che la situazione mi eccita e mi intriga.
Non avrei mai pensato che potesse capitarmi un evento del genere, anche perché continuo a sentire i suoi occhi che continuano a scutarmi.
La situazione mi diverte, provo a stuzzicarlo.
Con la testa abbassata per non farmi notare, mentre gioco con il mio palamre che è diventato il pretesto per evitare di guardarlo, mi ricordo di avere un vestito con uno spacco anteriore abbastanza alto, per cui penso tra me in un istante di accavallare le gambe. Lo faccio. Lo spacco si apre fino a mostrare il pizzo delle mie autoreggenti. Perfetto, è proprio quello che volevo, sembra tutto funzionare per il meglio. Mi chiedo se noterà. Alzo lo sguardo con apparente indifferenza, il cuore mi batte a mille e guardo verso il finestrino sbirciando con la coda dell’occhio e noto che lui ha lo sguardo fisso sulle mie autoreggenti. Mi sta letteralmente mangiando con gli occhi, lo sento. Mi eccita questo giochino proprio perché è nato in maniera inattesa. Un salto nel buio.
Avverto che per lui sono molto interessante, ma avverto il suo disagio perché forse vorrebbe prendere l’iniziativa ma non è ancora sicuro se il mio accavallare le gambe sia stato un movimento casuale o voluto. Si muove in maniera nervosa, forse è eccitato anche lui, chissà il suo cuore come pulsa, e chissà come pulsa il suo rigonfiamento. Sorrido nei miei pensieri.
Prendo l’iniziativa io, mi alzo con il pretesto di prendere qualcosa dalla valigia e lascio il palmare sul sedile accanto al mio, gli volto le spalle mentre allungo le braccia verso l’alto. So che il vestito aderirà meglio al mio corpo evidenziando la presenza del perizoma nero che indosso. Avrei voluto avere gli occhi sulla nuca in questo momento per vedere la sua espressione. Mi attardo qualche secondo in questa posizione perché lui possa ammirare il mio fondoschiena, sodo e rotondo, il mio vanto, nonostante non sia più tanto una ragazzina.
Non riesco a capire il perché, ma scopro che, durante tutti questi secondi che mi sono sembrati una eternità e durante i quali cerco di chiudere la mia valigia, essa non vuole chiudersi. Sarà la mia emozione del momento? Sarà la mia crescente eccitazione a rendermi improvvisamente imbranata?
Lui nota tutto questo mio imbarazzo e mi dice:” Signora le serve aiuto? Vedo che non riesce a chiudere la sua valigia”. Annuisco imbarazzata e lui si alza. Mi aspettavo che si affiancasse a me e mi aiutasse, invece si pone alle mie spalle ufficialmente per aiutarmi e mi sfiora. Sento tutto il suo corpo sfiorare il mio ma quasi senza toccarmi e vengo investita da una ondata di calore interiore incredibile. Il suo bacino è vicinissimo al mio fondoschiena, anzi sono certa che mi tocca. Allunga le sue braccia per avvicinarle alle mie che sono sulla chiusura della valigia. In quell’istante scopro di non capire più nulla. Non ho avuto nessuna forza di dirgli di allontanarsi, forse perché non l’ho desiderato. Mi piaceva. Eccome se mi piaceva!!!! La sua dolcezza ha letteralmente smontato gli ultimi freni inibitori che avevo, poteva fare di me quello che voleva. Ha avvicinato la sua bocca dietro il mio orecchio e ho sentito che era letteralmente inebriato dal mio profumo, forse aveva gli occhi chiusi, sentivo che in qualche modo tremava, forse dall’emozione? Forse era il terrore di aver preso una cantonata nei miei confronti e quindi il pericolo che potessi mollargli un sonoro ceffone o gridare aiuto? Tremante e quasi con un filo di voce mi sussurra:” Non è facile cercare di chiudere una valigia mentre il treno provoca degli inopportuni tremolii, lasci fare a me, sento di avere il polso più fermo del suo in questo momento”. Contemporaneamente sento dietro di me una pressione sul mio fondoschiena……era il suo coso che mi toccava e lo sentivo molto bene nonostante il mio vestito ed i suoi pantaloni. Non riuscivo più a connettere, né tantomeno mi rendevo conto di essere su un treno, in un luogo tutto sommato pubblico, dove da un momento all’altro poteva entrare chiunque. Comincia a baciarmi lungo tutto il collo ma con una soavità ed una leggerezza che mi hanno tramortita per l’estremo piacere che ho provato mentre le sue mani cominciavano astringere le mie ancora protese verso la chiusura della valigia e mentre il rumore ripetitivo del treno scandiva i secondi in una maniera che in quel momento sembrava una dolce nenia. Ero completamente abbandonata a lui con gli occhi chiusi, sempre volgendogli le spalle mentre con sapiente maestria continuava a baciarmi e leccarmi il collo con la sua calda lingua. Cominciavo seriamente a bagnarmi, sentivo la mia passerina inzuppata come non mai ero eccitatissima.
All’improvviso, una brusca frenata del treno ci scaraventa seduti, lui sotto ed io sopra di lui sulla poltrona. Per il contraccolpo, e per una fortuita coincidenza, gli cado proprio sopra come se avessi voluto sedermi sul serio centrando l’obiettivo. Lo sento dietro, sotto i pantaloni, durissimo, per un attimo intendo che anche lui come me sia eccitatissimo. Ora mi trovo sulle sue gambe con le mie natiche sul suo bacino. Sorridiamo un pò impacciati anche perché quella frenata interrompe un momento molto caldo, ma sorridendo lui mi dice:” Non avevo mai provato un airbag cosi comodo ed eccitante”, sorridiamo divertiti. A quel punto, sorridendo, appoggia le sue mani sulle mie cosce stringendo ancora di più i nostri corpi e cominciando a muoversi sotto di me. Mai messaggio era stato più chiaro, mi desideravo e anche io lo desideravo come non mai.
Appoggio le mia schiena su suo petto portando la mia testa sulla sua spalla per gustarmi a pieno il calore del suo corpo, lui mi prende il viso e lo gira verso lui inizia a baciarmi prima con dei baci dolci leggeri e poi sempre più profondi. La sua lingua si insinua con estrema passione nella mia bocca quasi giocando con la ma lingua. I nostri umori cominciano a mescolarsi.
Alza le sue mani e comincia ad accarezzarmi il seno, duro e turgido come non mai. Sento i capezzoli duri come pietre e nonostante il vestito fanno quasi capolino da sotto evidenziando due piccoli rigonfiamenti. Lui accarezza dolcemente i mie capezzoli. Io mi sento in paradiso. Sono fradicia. Attraverso una scollatura del vestito inserisce la sua mano dentro passando sotto il reggiseno e comincia a toccare il mio capezzolo stringendolo a volte forte a volte più lentamente, donandomi quella sensazione mista di dolore piacere inebrianti. Gli dico con un fil di voce:” Stringilo, stringilo forte”. Non se lo fa ripetere due volte. Comincia a stringere il mio capezzolo ed io raggiungo delle vette di eccitazione incredibili.
Nel frattempo la mia mano corre dietro di me e la poggio sul suo rigonfiamento sui suoi pantaloni: lo sento pulsare. Lui mi alza il vestito scoprendo il mio perizoma nero e, senza che ci spostiamo da quella posizione che il caso aveva deciso per noi, comincia ad accarezzarmi le cosce avvicinandosi e nello stesso tempo allontanandosi dalla mia zona calda con movimenti all’apparenza casuali, ma voluti. Quando era vicino alla mia passera si allontanava e questo avvicinarsi ed allontanarsi accendeva in me un fuoco senza precedenti. Ad un certo punto decide di avvicinarsi definitivamente, solleva un lembo del mio perizoma e con la mano comincia ad accarezzare il mio ciuffetto di peluria nera che sovrasta la mia passera depialata. Sento le sue dita sul mio clitoride durissimo come non mai. Ormai lo voglio, lo desidero dentro di me, ma lui lo fa apposta a mettermi nelle condizioni quasi di pregarlo per prendermi. La mia passera fradicia, continua a grondare umori caldi e le sue dita accarezzano le mie grandi labbra ormai spalancate in attesa dell’ospite tanto desiderato.
Allora penso che non posso più aspettare mi alzo un attimo, mi giro verso di lui e comincio a sbottonargli la cintura e la lampo dei pantaloni continuando a baciarci in maniera forsennata, che mentre scende facilita la prorompente uscita del suo cazzo. Gli infilo la mano sotto gli slip e tiro fuori un bel cazzo durissimo, non eccezionale ma perfetto nelle sue fattezze esteriori e promettente. Mi abbasso per rendergli pan per focaccia e comincio con la mia lingua a leccarglielo tutto e le mie braccia sono sul suo petto. Faccio uscire la sua cappella, turgida e lo faccio sparire nella mia gola, quasi per intero. Ho sempre gradito fare pompini, ma questa volta voglio dare il massimo di me stessa. Lui appoggia le sue mani sulla mia testa assecondandomi mentre io con movimenti regolari vado su e giù godendomi la grazia di quel bel cazzo duro tutto a mia disposizione. La mia bocca scende giù verso le sue palle leccandogliele tutte e scorgendo sul suo volto una smorfia di estremo gradimento mentre ad occhi praticamente chiusi si abbandona alle mie attenzioni. Lo sento pulsare nella mia bocca e penso che prima o poi possa venirmi in bocca per farmi gustare il suo caldo nettare: sospendo alzandomi. Sono pronta lo voglio dentro di me, mi alzo, accosto leggermente il mio perizoma e mi risiedo sopra di lui sul suo cazzo che entra dentro di me con una facilità senza precedenti, bagnata come ero.
Mi sono sentita riempire la pancia in quel momento, anzi me lo sentivo durissimo quasi fino in gola e con movimenti regolari comincio a cavalcarlo come una amazzone sul suo cavallo. Chiudo gli occhi per gustarmi questo momento e sento che anche lui è praticamente allo sbando non capisce più nulla. Il suo cazzo poderoso entra ed esce dalla mia fica fradicia cosi come mi muovo io sopra di lui. Meraviglioso. Ho toccato vette di piacere incredibili. Sento quel martello pulsare progressivamente dentro di me ed io sto per raggiungere il mio orgasmo. Sono letteralmente impazzita, quei movimenti lenti ma continui ed intensi mi stanno portando all’apice del godimento. In un istante mi alzo velocemente facendolo uscire da me, mi chino per continuare il lavoro con la mia bocca, lui però si sdraia sui sedili e mi fa cenno di girarmi in un sessantanove, non me lo faccio ripetere due volte. Gli sono sopra con il mio vestito ormai sui fianchi ed il mio perizoma deformato dalle mani che tentano di allargarlo. Sono sopra il suo scettro che è subito in gola e contemporaneamente sento la sua lingua nella mia passera che si insinua dentro. Comincio a lavorarmi il suo cazzo che sento esploderà da un momento all’altro, ma anche io sto per esplodere. Non ce la faccio più il godimento è troppo intenso comincio a emettere mugolii di piacere sempre più alti, ma non mi sente nessuno perché il rumore del treno assordante copre la mia voce. Lui esplode. Sento la mia bocca che si riempie del suo caldissimo ed abbondante nettare dolciastro amarognolo; continuo a lavorargli il cazzo per non perdere nessuna goccia di quel caldo e prezioso nettare che ingoio ma anche io sono bagnatissima e noto che lui tra le mie cosce sta gustando parimenti i miei caldi umori di un orgasmo incredibile mai raggiunto in vita mia.
Ci abbandoniamo per un momento appagati l’uno sopra l’altra io con il viso sul suo cazzo quasi a riposo e lui con il suo volto ancora tra le mie gambe……..sensazione unica.
Rimaniamo così per circa cinque minuti senza dirci alcuna parola, provati da questa bellissima esperienza ma appagati.
In questi momenti di silenzio mi chiedo come fosse possibile che due persone che non si conoscano affatto possano trascorrere momenti cosi travolgenti! La cosa mi stupisce, era la mia prima occasione con uno sconosciuto, ‘meno male che mi era capitata’, dicevo tra di me sorridendo.
Mi guardo il suo scettro a portata di bocca, e comincio a baciarmelo tutto, lui quasi rispondendo alle mie rinnovate attenzioni comincia a ergersi nella sua maestà a poco a poco. Lo bacio e lo riprendo, sollevandomi un po’, tra le mie labbra cominciando a lavorarmelo per prepararlo allo show finale. Orami ogni mio freno inibitorio era caduto e volevo concludere questa splendida avventura con qualcosa che avevo raramente provato non senza qualche problemino che volevo eliminare del tutto.
Lui capisce, si rieccita, mi fa alzare completamente in piedi e senza dirmi nulla, continuando il clichè che ci aveva fatti incontrare, mi toglie il vestito sfilandomelo dalla testa.
Si risiede facendomi sedere sopra di lui mentre il suo cazzo si poggia tra le mie gambe, lo tocco con le mani accarezzandolo fin sotto alle sue palle e lui sparisce in mezzo al mio seno. Infatti mi alza il reggiseno e comincia a leccarmi i capezzoli forse sempre duri dall’inizio, non saprei dirlo, ormai non capisco più nulla e mi godo i piccoli morsi che ricevo ai miei capezzoli. Mi sto eccitando in maniera più forte di prima, lo sento. Sarà l’idea di quello che sto per fare, l’adrenalina sale a mille, chiudo gli occhi e quel dolore misto a piacere mi inebria letteralmente.
Noto con piacere che la mia passera si sta bagnando, ancora fradicia come se nulla fosse mia successo, la sensazione è incredibilmente forte. Il suo scettro è durissimo.
Allora nel silenzio mi alzo a mi poggio sui sedili mostrandogli tutto il mio fondoschiena, lui da dietro afferra il suo cazzo e mi viene dentro prima lentamente poi con sempre maggiore velocità, sento le sue palle che battono contro le mie natiche e la passera che impazzisce di piacere e gronda umori in maniera copiosa.
Quando si dice feeling.
Improvvisamente tira fuori il fallo dalla mia fica fradicia, io intuisco cosa voglia fare, è quello che in fondo desideravo per il mio show finale.
Con i mie stessi umori prepara l’altro buchino che era in attesa del suo ospite, accosta la sua durissima cappella e con estrema delicatezza avvicina la punta per farla entrare. La preparazione era stata ottima, il suo cazzo lentamente si fa strada dentro le mie profondità più intime entrandovi con agio e dolcezza. Emetto un mugolio misto di dolore e di piacere, ma forse più piacere, si sono certa il dolore era minimo. Lui era stato bravissimo. Mi sento riempire tutta. Comincia a stantuffarmi con sempre maggiore energia. Mi sento morire, un piacere crescente si sta impossessando di me, non ricordavo che prenderlo dietro fosse così bello. Mi sembra di impazzire mentre le sue palle battono su di me. Incredibile, penso in un attimo in cui mi sembra di esser me stessa, quel coso li è tutto dentro di me!!!! Si era vero, e sembrava che fosse a casa sua. Non so più come trattenermi, sento il piacere che mi spacca in due, non riesco a contenere il mio godimento e grido, grido mi sembra di morire. L’ultimo freno inibitorio mi fa trattenere dall’urlare senza ritegno perché penso a coloro che sono nello scompartimento accanto al nostro. E’ meraviglioso.
Il suo cazzo imitando il treno a ritmi regolari entra ed esce da me facendomi morire di piacere. Sento che si sta ancora gonfiando e questo accende gli ultimi residui di piacere da cui potevo attingere. Lo sento ansimante, sta per venire, viene dentro di me. Mi sento inondata ancora da quel caldo nettare che avevo assaporato prima. Non pensavo di poter morire di piacere ed ora mi sembrava di essere morta pur essendo ancora viva.
Dopo avermi lasciato tutto il suo nettare dentro, tira fuori il suo scettro ormai esausto come noi due del resto, lui si siede ed io sopra di lui poggiando la mia testa alla sua mentre entrambi abbiamo il cuore che batte a mille per il momento appena trascorso.
La cosa curiosa è che no ci siamo detti nulla.
Dopo circa quindici minuti abbiamo iniziato a vestirci, anche perché avevano annunciato la sosta a Bologna, e non potevamo farci sorprendere in questa situazione.
Ci rivestiamo, e lui mi saluta dandomi un bacio questa volta molto casto rispetto a quelli ricevuti poco prima. Gli dico:” Scendi?” Mi risponde: “ Non proprio, ma penso ci rivedremo; io sono Gianni”. Gli dico:” Io Laura, ma non capisco cosa voglia dirmi con queste parole”. Lui fa cenno di tacere, apre la porta ed esce.
Io mi affretto a sistemarmi richiudendo la porta e cercando di darmi un aspetto esteriore decente.
Mi risiedo e come un film mi ripercorro tutti i momenti di quel fantastico incontro.
Vivo la cosa come un tesoro tutto mio e prezioso con uno che forse no rivedrò più nella mia vita.
Assorta nei miei pensieri, no avevo notato che eravamo arrivati a Bologna. Apro un attimo il finestrino per prendermi un a boccata d’aria. Sono affacciata quando sento aprire la porta dello scompartimento, mi giro di scatto sicura che fosse Gianni, ma non era lui.
Si trattava di un signore sulla quarantina molto distinto, entra e dice:” Sono liberi questi posti?”, di fronte all’evidenza gli ho risposto di si. Lui entra, sistema il suo bagaglio e si siede sul posto vicino all’entrata. Io chiudo il finestrino e torno al mio posto riprendendo il mio palmare, ma dentro di me ancora sconvolta per l’accaduto di poco prima. Penso tra me se questo signore fosse entrato una mezz’oretta fa avrebbe visto uno spettacolo assurdo quanto fantastico nel suo genere, e sorridevo dentro di me.
Il treno riparte ma Gianni non si era fatto più vivo.
Lascio il palmare nella borsa e poggio la mia testa sullo schienale per cercare di riposare un po. Dopo qualche minuto la porta si riapre ed un braccio si solleva per accendere la luce, entra un uomo, era il controllore, lo guardo, lui mi guarda.
Porca miseria, esclamo dentro di me! Era Gianni.
Alza lo sguardo da sotto il berretto da controllore e mi dice quasi sorridendo beffardo:” Signora per cortesia il biglietto!”. Resto un attimo sbigottita mentre il signore nello scompartimento fa la stessa cosa. Mi ravvedo un po’ e comincio a cercare il biglietto nella mia borsa. Lo trovo e lo consegno per la marcatura.
Con indifferenza Gianni marca il biglietto e sorridendo mentre esce alza il braccio per rispegnere la luce mi dice:” Buon viaggio signora!”.
Dico dentro di me:” Ma che stronzo!” E sorridendo mi abbandono al mio meritato riposo.
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15
17 years ago
Rosa30Maurizio,
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La signora luigina
Quando facevo il garzone
Eh sì cari amici una storia di fantasia ambientata nella mia adolescenza spero che vi piaccia e che sopratutto non vi annoi cercherò di essere brevissimo
Quel giorno ero particolarmente eccitato il padrone della bottega mi aveva detto che dovevo andare a ritinteggiare una porta interna a casa della signora Luigina.
Dovete sapere che la Signora Luigina era la classica donna che riempie le fantasie dei ragazzi (e non solo...), era una bella mora con grandi labbra sensuali e fianchi molto pronunciati, ma udite udite.. aveva due tette che letteralmente le scoppiavano fuori dalla vistosa scollatura che lei amava esibire.
La giornata primaverile era particolarmente bella ed un cielo azzurro incorniciava il balcone della sua casa mentre l'odore dell'erba appena tagliata dal giardiniere mi rinfrescava la gola e le narici...
Ecco che tiro il campanello (ne aveva uno a cordicella non so se i più giovani lettori ne hanno mai visto uno ... ma quando ero ragazzino io nelle ville patrizie andavano molto di moda).
Era giovedì, io lo sapevo che quel giorno la cameriera era in libertà e per questo ero particolarmente eccitato, infatti mi viene ad aprire proprio la Signora Luigina, bella come il sole mi sorride e mi dice "ciao Filippo allora il tuo padrone mi ha ascoltata, sai mi ero raccomandata che mandasse proprio te ti ho osservato a volte mentre lavorai in casa ed ho visto che sei un ragazzo per bene e preciso , ripulisci bene e non curiosi troppo".
Ah quelle parole.... incorniciate dal suo sorriso malizioso che pareva quasi strizzarmi gli occhi mi mandarono letteralmente in brodo di giuggiole, mi sentii avvampare e la Signora Luigina guardandomi fece una risatina maliziosa.
L'intrigante Signora mi accompagnò alla porta del bagno e mi disse "Ecco Filippo questa è la porta che devi verniciare, ma mi raccomando prima spazzolala bene altrimenti dopo sbolla, io intanto mi preparo che devo andare a fare la spesa, oggi devo fare tutto io in casa e mio marito è fuori per lavoro tornerà a notte fonda."
Un brivido intenso mi percorse tutta la schiena "cosa voleva farmi capire la bella signora?".
Mentre pulivo con diligenza la porta fui tentato di sbirciare dal buco della serratura e spiare la Signora luigina mentre si truccava... ma sorpresa sorpresa... la vidi a cavalcioni del bidet intenta a radersi i peli del pube, ne lasciava appena un ciuffetto malizioso sopra il clitoride.. mmmmmm avevo il cazzo che mi premeva contro i pantaloni...
Osservai con attenzione e cupidigia tutta la scena che mai avrei pensato di poter osservare, poi la Signora si spostò verso il lavandino così non potevo più vederla... continuai quindi con la pulizia della porta e ad un certo punto chiamai la signora per chiederle dove tenesse le scope.
La porta si aprì e la signora con una vestaglietta trasparente si fece vicina e guardandomi nel basso ventre mi chiese... "che succede Filippo non trovi più le scope? ma fammi sentire come hai grattato bene la porta ... sai io sono esigente.."
Così dicendo la fantastica donna mi si fece a fianco e mi prese una mano e delicatamente inizio ad accarezzare con me la porta per sentire come questa fosse liscia.
Sentivo il suo profumo, dolce e fresco e mi pareva di udire il battito del suo cuore che si confondeva al mio, le mie tempie pulsavano come quando correvo con i miei amici per scommessa.
Ero in balia dei sensi allora la Signora Luigina mi chiese "ma tu Filippo non hai mai sentito niente di più liscio di questa porta?"
Mi mise la mano sulla sua fica scansando com malizia la sua vestaglietta, dalla quale erano ormai uscite le sue belle tette, ecco che mi ritrovai immerso con il volto in quelle montagne di lussuria, mentre la mia mano carezzava la sua fica calda ed umida e liscia, liscia come mai avevo sentito.
Fu allora che chinandosi mi sbottonò i pantaloni e liberò il mio uccello di 18enne impetuoso e voglioso, era la prima volta che una donna matura mi faceva una cosa del genere, mi sentivo stordito ed eccitato, il mio cazzo sprofondò interamente nella sua bocca e sentiva la sua lingua girarmi intorno alla cappella, fu così che sentii una vera esposione venni con una potenza che mai avevo avuto... trattenni a stento un urlo mentre la Signora Luigina continuava a succhiarmi il cazzo svuotandolo di tutto ed ingoiando quasi con ingordigia tutto.
Mi trascinò in camera da letto e mi disse ed ora ragazzo tocca a te rendermi il favore……
Ma questa è un’altra storia…. Che vi racconterò soltanto se dimostrerete di avere apprezzato questa
Un abbraccio e a presto cari amici
Sparty
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10
17 years ago
Sparty, 49/49
Last visit: 11 years ago -
Preghiera
PREGHIERA
Ti prego, Signore, ascolta la mia preghiera:
fa che Lei venga a me
Lei
cigno elegante dal candore intoccabile
bellezza altera dallo sguardo imperscrutabile
che mille trovadori e sommi poeti hanno cantato
descrivendo la sublime aura che l’ avvolge
con parole nuove concepite per Lei sola
poichè tutti i libri del mondo non ne contengono di adeguate e degne
Lei
che mi provoca un doloroso disperato desiderio
che mi attrae pericolosamente
e mi respinge con altezzosa noncuranza
Lei
il mio frutto proibito
fonte di fantasie dolci e torbide insieme
ispiratrice di sogni fantomatici e irreali
Ti prego, Signore, ascolta il mio grido disperato:
la mia vita in cambio del suo abbraccio celestiale,
nulla più conta ormai per me
Voglio perdermi nel suo grembo,
voglio sfiorare quella pelle di pesca vellutata,
voglio disegnare il profilo della sua schiena inarcata dal piacere
voglio schiudere il bocciolo del fiore serrato e nascosto
e liberare e odorare il suo profumo penetrante
e sorbire il dolce nettare che contiene
come gocce di rugiada che scivolano lungo i petali carnosi
voglio penetrare quell’andito segreto,
scrigno prezioso di gustose delizie
misteriosa promessa di incontenibili piaceri,
che lei generosa spalancherà per farsi colmare dal mio usignolo smanioso
E duetteremo insieme felici cantando e urlando il nostro ardente e immenso piacere.
Grazie Signore!
La mia preghiera è stata accolta: Lei viene a me.
I suoi occhi incontrano i miei per un istante soltanto ma l’enigma è svelato:
mi vuole.
La seguo ipnotizzato, chiudo la porta dietro di me. Soli in una grande stanza,
Lei in piedi accanto alla finestra, fiera nella sua nobile bellezza, un raggio di luce penetra a offuscare i contorni dell’ovale perfetto del suo viso e ad accendere il candore della sua pelle rendendola ancor più luminosa, splendida, angelica, divina….
Mi riprendo dall’estasi e mi butto ai suoi piedi “Oh! Madonna quale onore offrite a questo vostro umile servo, è tale l’emozione che ogni parola od ogni gesto mi parrebbero un’offesa a tanta bellezza e infinita grazia”
“Messere, vi prego….”
mi guarda con occhi dolci, imploranti, languidi, un sorriso sereno, invitante che cancella ogni mio impaccio e mi rende ardito.
Le nostre bocche finalmente si incontrano, le labbra si schiudono, le nostre lingue si intrecciano e si risucchiano ingorde.
Il suo tiepido petto schiacciato contro il mio, sento il suo cuore che sobbalza, il respiro si fa affannoso.
Affondo nella generosa scollatura, bacio quelle carni morbide, vellutate e candide e con le mani armeggio dietro alla complicata veste di pregiato broccato alla ricerca di un’apertura.
Mi scansa divertita, si allontana da me nascondendosi dietro un paravento di legno mirabilmente intarsiato e ne esce dopo pochi istanti completamente nuda offrendosi generosamente in tutto il suo incantevole e voluttuoso candore.
Si avvicina al letto immenso, coperto di lenzuola di raso e pizzi preziosi, e si adagia sensuale sprofondando mollemente fra i soffici cuscini, allungando verso di me le esili braccia in gesto di attesa.
Mi tuffo in tanta morbidezza, mi immergo nel suo abbraccio a lungo desiderato, bacio ogni parte di quel corpo meraviglioso che danza sinuosamente sotto di me e sussulta alle mie carezze, ancheggia smaniosa, sente la mia voglia ingrossarsi, lo sfiora con le sue mani delicate dapprima intimorita e timida, poi aumenta vigorosamente la presa e lo accarezza con veemenza. Poi mi invita a stendermi a mia volta, intuisco la sua curiosità di assaggiare il mio frutto maturo, glielo offro da baciare rovesciandomi in modo da raggiungere contemporaneamente il suo fiore ancora socchiuso, che invito a dischiudersi stuzzicandolo con la mia lingua mentre mi sento inghiottire in una bocca vischiosa e calda, che si contrae ritmicamente, allentando e tirando, provocandomi delle sensazioni sublimi che voglio ricambiare anch’io su di lei, continuando ad aprire quel fiore, da cui fuoriesce un profumo intenso e penetrante e l’attesa rugiada che mi avverte che è l’ora.
La mia bocca abbandona il fiore ormai dischiuso e pronto a ricevere il suo usignolo, la mia dama è completamente aperta e senza freni, spalanca le cosce, mi reclama dentro di lei, incitandomi con sguardi ardenti e smaniosi e sussurrandomi frasi inaspettate “vieni, giovane virgulto, insemina questo fiore, riempilo, inondalo, penetralo, fottilo, sfondalo, colpiscilo……”
Avvicino il becco dell’usignolo alla soglia tanto sospirata, sognata, anelata e mi godo l’istante per cui ho desiderato morire, e penetro l’andito segreto, vìolo lo scrigno prezioso, svelo le misteriose promesse di incontenibili piaceri, perdendomi in quell’umida caverna carnosa, che si richiude e si stringe intorno al mio membro duro e folle di desiderio, che spinge e affonda dentro di lei risucchiato inesorabilmente, da non poterne più scappare, da non volerne più uscire.
Mi stringe a sé avvinghiandosi alla mia schiena con le gambe, mi cattura, mi spinge le natiche con le mani, mi trattiene dentro di sé in modo innaturale, mi sento risucchiare violentemente come da una bocca di mostro marino e mille mani come tentacoli di una gigantesca piovra che mi afferrano, mi avvinghiano e mi stritolano e il mio pensiero si annebbia, la mia mente è totalmente offuscata da un piacere violento, da un misto di dolore e delizia che mi spaventa e mi inebria e mi rende inerte, totalmente perso nelle sue braccia, affondato nel mostro. Non capisco, non ne ho il tempo, non ne ho la forza, mi abbandono velocemente ad un torpore irreversibile.
Sento sopraggiungere il culmine, esplodo, colmo il fiore e muoio dentro la sua corolla.
Il mio desiderio è stato esaudito.
Grazie signore.
Ma ora sono stanco, non voglio più continuare a vivere, non ci sarà mai piacere più grande che potrà uguagliare questo giorno e se c’è non lo voglio provare, questo mi basta, non ne ho più la forza.
Grazie.
Sono felice.
La mia anima ora può fuggire libera, vagare per i campi elisi e mietere messi dorate per l’eternità.
Non sarà più sogno.
Un sospiro.
Il battito cessa.
La testa reclinata all’indietro, sdraiato sul divano, il libro ancora aperto al canto preferito, un sorriso beato stampato sul volto ancor acerbo ma provato, il braccio scivola mollemente lungo il corpo inerte e si abbandona penzoloni verso il pavimento, il laccio emostatico ancora annodato, la mano si apre e allenta la presa, la siringa scivola via e cade giù.
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1
17 years ago
sammyandcris,
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