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Sabato 3 marzo 2007
Sabato 3 marzo 2oo7.
Dopo diversi messaggi, ho deciso di incontrare uno che avevo conosciuto su desiderya.
Ci diamo appuntamento in una zona di Roma frequentata da trans.
Già dalle prime ore del pomeriggio, io mi sono preparata, mi sono depilata con molta cura tutte le parti del corpo, ho indossato le mie autoreggenti, la mia guepiere ed il perizoma. Alle 20, 00 sono uscita e già mi sentivo eccitata, ho fatto il raccordo e dopo 30 minuti ero giunta nel posto stabilito, mi sono parcheggiata in un luogo appartato ed ho incominciato a truccarmi, pio ho indossato il mio bel vestitino, gli stivali ed infine la parrucca, quindi gli ultimi ritocchi con il trucco, e ualà, ero pronta, mi guardo nello specchietto e vedo una bona pronta ad essere scopata, quasi mi veniva la voglia di appostarmi al bordo della strada ed aspettare qualche cliente, ma questo non è da me. Con lui avevamo appuntamento alle 21,30, mancavano pochi minuti, vedo tante sorelline trans che contrattano con i loro clienti, molte salgono sulle auto e partono, molte tornano, e di nuovo tante auto si fermano, contrattano con questi corpi stupendi, …guardo lì orologio, sono le 21,30, squilla il telefonino, mi giro, una macchia è ferma a pochi metri da me, la descrizione dell’auto è esatta, è a pochi metri da me, mi faccio coraggio, ha voglia di un cazzo, lo voglio, senza timori ne vergogna accendo le luci di emergenza, l’auto dietro di me si affianca alla mia, mi giro, osservo e vedo un uomo, mi guarda, sorride, apre il finestrino e chiede “sei flory”, si è lui, si sono flory tu sei “X” ok, gli dico di seguirmi. Mi allontano da quel posto e cerco un parcheggio in una zona ben in vista, parcheggio, chiudo gli occhi, il cuore batte, batte forte, ho tanta voglia di un cazzo, penso dai flory, è la tua serata, fottiti di tutto e vai, un uomo ti vuole, n uomo vuole il tuo corpo, un uomo vuole godere con il tuo corpo, sei bella vai, pochi istanti, scendo dall’auto, mi aggiusto il vestitino, la borsa, chiudo la portiera dell’auto, mi giro, lui da dentro mi apre la porta, vai sei donna, mi vergogno, coraggio, mi siedo sul sedile, ci guardiamo, un sorriso, “ciao bella come va? Sono X”, bene gli rispondo, partiamo, lui mi chiede dove andare, io un po’ emozionata gli dico “dritto” Ok va bene. Non facciamo in tempo a partire che subito mi appoggia le sue mani fra le mie cosce, mi piace, lo faccio fare, le accarezza, incominciamo a parlare per rompere il giaccio, mi accarezza il viso, è cotto, lo sento, è eccitato, si vede, si sente, mi do coraggio e gli appoggio la mia mano fra le sue gambe, gli accarezzo lo strumento, lui si muove, con l’orgoglio di un uomo mi dice di aspettare, di non avere fretta, “ti farò godere come non hai mai goduto” lo guardo sorrido, la sua mano fra le mie cosce si muove, accarezza i miei collant, mi sento troia, mi sento danna, desidero quell’uomo, quel bell’uomo, desidero il sua cazzo…. Conoscevo il posto, e decisi di condurlo la dove le trans della zona si prostituivano, giunti sul posto che avevo deciso, ci parcheggiammo, c’erano diverse auto ferme e questo mi faceva sentire più sicura, più a mio agio, pensavo che quelle auto si trovavano in quel posto tutte per lo stesso motivo, fare sesso, divertirsi, ……….. ci accostiamo, spegne la macchina, ci guardiamo un po’, ci tocchiamo, viene verso di me, mi bacia, mi sussurra “sei bella” il mio cazzo rivolto nel perizoma, si muove, si allunga verso il mio culetto lo sento, ho voglia di quell’uomo, con la mano gli tocco il cazzo, piano piano gli slaccio i pantaloni, lui capisce; stende il sedile, le mie mani toccano tutto, gli accarezzo il cazzo, lo sento, si fa duro, gli piaccio, giù i pantaloni, sorpresa, calze a rete e slip merlettati, lo guardo, mi guarda, lo accarezzo, la mia lingua si muove fra le mie labbra rosse, sorridiamo, mi dice, “mi eccitano molto gli indumenti femminili” ridiamo, lui mi tocca, ci abbracciamo per un po, baci sul collo, il respiro si fa più forte……abbassa il mio sedile, la sua mano è fra le mie cosce, via la sua camicia, ha un bel petto, gli abbasso i collant, gli abbasso gli slip, ed esce fuori un bel cazzo dritto, la mia bocca è li, è li che aspetta, con la lingua gli lecco la cappella, ho voglia ho voglia di divorare quell’arnese, me lo infilo i bocca, mi piace, è duro, “riesco ad eccitare gli uomini, penso” ha voglia di spampinare quel cazzo ha voglia del suo sperma, lui mi accarezza, mi dice di fare piano, di fare in modo che quell’attimo duri il più allungo possibile, capisco, mi fermo, mi sdraio sul mio sedile,lui si libera della sua biancheria, è nudo si avvicina mi tocca mi accarezza, mi alza la gonna, mi toglie gli slip, il mio cazzo esce fra le mie chiappe, finalmente, lui si avvicina cun la sua bocca, lo bacia, lo lecca, mi lacca le palle, mi allarga le gambe, mi lecca, mi lacca le cosce, mi guarda, si avvicina verso di me, mi bacia, mi lacca il collo, si sdraia sul mio corpo, uhao, sono sotto di lui, sento il suo cazzo sul mio corpo che si struscia, le mie cosce lo avvolgono, mi sento donna, ci baciamo per un po, lo fermo, dalla mia borsa prendo un preservativo, e con un abile gioco di bocca glielo infilo. Mi spalmo un po di crema sul mio culetto, il suo cazzo è fra le mie mani, voglio che resti duro, ci mettiamo comodi, lo aiuto a trovare il mio buchetto, si appunta, incomincia a spingere piano piano, è sopra di me, è fra le mie cosce, è proprio come lo volevo è duro è bollo, si muove, sono donna ho un uomo che mi sta scopando, ha il suo petto davanti a me, lo accarezzo lo bacio , lui si muove, gli piaccio, mi sussurra parole dolci, mi bacia sulle labbra, mi vuole, il suo cazzo è dentro di me, è mio, bello, mi penetra, gli tocco la palle che si schiacciano fra i nostri corpi, si muove più forte, sempre più forte, il suo corpo è rigido, mi strigge, mi prende, mi sbatte, i suoi colpi si moltiplicano, il suo cazzo fuori esce dal mio culetto, lo prendo e con la mia mano lo rintroduco dentro, quello è il suo posto, gli bacio i capezzoli, gli bacio il collo, sono una donna, voglio il suo cazzo, gli stringo le natiche, è un marmo è un uomo, è un uomo che scopa una travestita, il mio cuore batte forte sento il suo cazzo dentro di me, sento il suo calore, mi bacia, mi bacia il mio seno finto, mi sbatte, è un estasi, i suoi colpi si moltiplicano lo sento, mi viene dentro, che bello, è stremato, che bello, un uomo che ha appena goduto del mio corpo, un minuto e si sdraia sul suo sedile, gli guardo il cazzo che ormai si è afflosciato, gli sfilo il preservativo, sono eccitata, e subito lo infilo nella mia calda bocca, qualche goccia del suo caldo sperma, lui apprezza. ……… con la testa mi accosto al suo petto, lui mi accarezza la testa, la mia mano avvolge il suo membro, le mie cosce avvolgono le sue le sue gambe, restiamo cosi per circa 2 minuti, fumiamo una sigaretta, sono nuda vicino ad un uomo che nemmeno conosco, ma che mi ha regalato 10 minuti di felicità totale. No non deve finire cosi, mi abbasso e mentre finisco la sigaretta gli lecco il cazzo, lo voglio, lo voglio di nuovo duro, lui capisce e mi dice che vuole fare il 69, lo accontento, il mio cazzo nella sua bocca, pronto ad esplodere, il suo cazzo nella mia bocca, lo avverto sto per venire, veniamo insieme poco dopo, il mio sperma sul suo petto, il suo sperma nella mia bocca. Che serata. Grazie mister X, ci diamo appuntamento a presto.
P.S. Quando leggi la nostra avventura, mandami una mail.
Ciao Flory.
5
3
17 years ago
flory369,
45
Last visit: 3 years ago
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Il rappresentante 1a parte
Facendo il rappresentante, si conosce un sacco di gente, di ogni tipo: ci sono quelli ai quali, anziché sorridergli e proporgli gli articoli che vendi, ti vien voglia di dargli fuoco e altri, in tutte le sfumature, fino a quelli cordiali e, addirittura!, amichevoli.
Proprio l’aver conosciuto uno di questa categoria ha profondamente cambiato la mia (ma dovrei dire nostra!) vita matrimoniale.
Ho 32 anni e sono sposato da 5 anni con Marica, di 2 anni più giovane; è una bella ragazza: sul metro e settantadue, snella, capelli neri riccioli, profondi occhi verdi tagliati obliqui, un bel paio di tette della 4a misura ed un culo tondo, tonico come è tutto il suo fisico plasmato dalla sua passione per il nuoto. E’ progettista in una grossa azienda elettronica ed è una persona allegra, deliziosa, sensuale… forse anche troppo, pensavo, per i miei gusti.
Le volte che mi si è offerta in ogni frangente, in ogni punto della nostra casa… in cucina, appoggiati su qualunque superficie disponibile, pavimento compreso; le volte che abbiamo fatto la doccia insieme, uscendo esausti da cubicolo sono innumerevoli… e poi ovunque, scale, cantina, rimessa per l’auto, solaio compresi.
Sentivo che la sua sensualità, la sua giocosa voglia di fare sesso, di esplorarlo a fondo era più ampia della mia e, devo essere onesto, ne ero spaventato, avevo paura di perderla. Ero geloso di tutti gli uomini di cui lei attirava lo sguardo sulle proprie gambe tornite, sul seno sodo, sulle spalle attondate dalla muscolatura da nuotatrice, dal suo contagioso sorriso e dalla sua dolce aria maliziosa.
Sergio è un uomo davvero adorabile. Un marito tenero, premuroso, affettuoso… peccato solo che non pensi mai al sesso; certo, meglio così di quei mariti che son sempre in giro a cercare puttane o semplici amiche compiacenti, ma insomma… devo sempre cominciare io… è raro che a lui venga l’idea di cominciare anche se, poi, fa alla grande la sua parte. Ama la mia bocca, la mia fica, il mio culetto, le mie mani, le mie poppe, la mia pelle tutta, il mio corpo e la mia mente, però…però beh…non capisce, non immagina neanche che io possa aver voglia di ampliare la mia, la nostra conoscenza riguardo al sesso: ogni volta che cerco di affrontare il discorso, mi guarda con gli occhi sgranati, come se mi fossero spuntate le ali o se avessi cominciato a parlare in aramaico.
Una domenica eravamo andati al parco, a correre in mezzo al verde; per raggiungerlo avevamo usato lo scooter e, sudati ed un po’ ansimanti, stavamo tornando al piazzale dove lo avevo lasciato per prendere da sotto la sella i due asciugamani.
Proprio mentre ero a pochi metri, una Mercedes, facendo manovra in retromarcia, urtava lievemente il mio scooter. Il “Cosa cazzo fai?” all’indirizzo del conducente mi uscì d’impulso dalle labbra. Il tipo frenò, scese dall’auto e si accertò degli eventuali danni: nulla, solo una toccatina. Mi sorrise e si scusò per aver urtato il mio mezzo: era un uomo sulla quarantina, abbronzato, col fisico atletico e le tipiche rughe di chi strizza gli occhi ridendo spesso, sul volto simpatico. Sorrise ancora più ampiamente a Marica che mi era venuta accanto e propose, per scusarsi, di offrirci una bibita al chiosco lì accanto.
Declinammo l’invito e lui, dopo aver appena insistito, fece un garbato baciamano a mia moglie, mi salutò simpaticamente e se ne andò.
Mentre osservavo l’auto allontanarsi, mormorai, tra me e me: “che tipo…” e sorrisi pensando alla naturale simpatia dell’uomo; Marica commentò a sua volta. “Sì! Davvero un tipo affascinante!”
Non so: questa sua semplice frase fece scorrermi un piccolo brivido lungo la schiena…
Uhhmm… tipo davvero interessante! Atletico, abbronzato, appena oltre la quarantina e… con un bel pacco, sotto i jeans!! Proprio niente male…
Dopo pochi giorni, mi presentai a proporre i miei articoli ad una ditta con la quale la sede di zona mi aveva fissato un appuntamento.
Gli uffici, in una discreta palazzina accanto al capannone dove avveniva la produzione, avevano una sobria eleganza, senza lo sfoggio –spesso pacchiano- di cose dall’aria inutilmente costose: quell’arredamento dava un senso di solidità, di certezze, di serena disponibilità finanziaria: quello che ci vuole per chi, come me, ha da vendere qualcosa.
Una giovane impiegata mi accolse e in breve mi pilotò nell’ufficio del principale, il dottor Moretti.
Lo stupore reciproco fu quasi comico: era il tizio del Mercedes!
Mi sorrise a 32 denti, fece una risata mormorando qualcosa tipo “com’è piccolo il mondo!” e mi fece accomodare su una poltrona. Mi chiese se gradivo bere qualcosa e chiese (non disse, non ordinò: chiese, come un favore!) alla giovane donna di portarci le nostre bevande.
Coi bicchieri in mano, prima di cominciare le nostre trattative commerciali, brindò “…a tutte le belle donne, come la sua signora!”
Stranamente, anziché irritarmi –come mio solito- l’apprezzamento a Marica mi fece molto piacere.
Dopo circa due ore, ero pronto a lasciare gli uffici con un sontuoso contratto nella mia valigetta: il dottor Moretti si era dimostrato competente e molto interessato alle nostre attrezzature, al punto da averne ordinato una significativa quantità. Moretti mi accompagnò alla porta e, prima di salutarmi, propose: “Lei è una persona davvero capace, gradevole e comunicativa. Il tipo di persona che stiamo cercando per la nostra azienda”
Mi accennò alla posizione che sarei andato a ricoprire, allo stipendio annuale, a tutti i vantaggi e gli agi che passare alle sue dipendenze avrebbero comportato.
“…Ma non voglio una risposta adesso. Capisco che cambiare lavoro è una cosa importante e che ne vorrà sicuramente discutere con la sua deliziosa signora…
Per illustrarle meglio la mia proposta e presentarla anche ai miei soci, mi farebbe molto piacere se accettaste l’invito a trascorrere il prossimo weekend nella mia villa in Riviera. Cosa ne dice?”
Beh, quella sera a casa ne ho parlato a Marica e lei, innamorata del mare e della Riviera, mi ha supplicato di accettare quantomeno l’invito.
Per convincermi, addirittura, cominciò a strusciatisi addosso, come una gattina in calore e… beh, dopo pochi minuti mi son trovato la bocca piena della labbra della sua fichetta, mentre la sua lingua guizzante mi percorreva attentamente le palle ed il cazzo.
Il sabato, dopo un viaggio d poco meno di due ore, raggiungemmo la villa di Moretti: una bella villa su due piani, con un parco dal lato strada e aggrappata sulla scogliera sotto alla quale il mare rombava tra gli scogli.
A Marica gli occhi luccicavano dalla gioia, come una bambina davanti alla vetrina di un negozio di giocattoli.
Moretti ci accolse in abbigliamento sportivo –mocassini, jeans e polo- e fu uno squisito padrone di casa. Ci presentò Angela, sua moglie, la quale fu felice di mostrarci la camera che avremmo occupato: una grande ed elegante stanza con una magnifica balconata sulla scogliera.
Marica era entusiasta del posto, della villa, della vista, del mare, di Moretti, di sua moglie, di me, di tutto!
Passammo il pomeriggio sulla spiaggetta privata della villa. Marica era così entusiasta del posto che, nonostante in genere io non approvi, si era levata il top del bikini.
Verso le sei, il maggiordomo ci venne a ricordare che la cena sarebbe stata servita alle venti, per cui, lì a poco, tornammo nella nostra camera per rinfrescarci e per cambiarci e lì Marica trovò, sul letto, un delizioso abito lungo, nero, di quella semplicità che dà davvero il tocco dell’eleganza.
Dio che bello, tutto!! Sempre più affascinante ed intrigante il tipo, Stefano Moretti, e con delle occhiate che mi fanno ribollire la fichina…Gradevole anche Angela, con gli occhi da birbante ed un modo di guardarmi che mi fa pensare, forse, di… interessarle! E poi la villa!! Ed il maggiordomo!! E l’abito che sembrava fatto su misura per me: mi calzava perfettamente, tanto che ho deciso, all’insaputa di Sergio, di indossarlo senza nulla sotto. Mi sentivo porcella, un pochino, e sentivo che… beh, che da quel giorno la mia (nostra?) vita sarebbe cambiata parecchio.
Alle otto, scendemmo a cena: io indossavo jeans, mocassini ed una camicia bianca, Marica era deliziosa nel suo nuovo vestito –che le calzava meravigliosamente bene- ed i suoi sandaletti argentati.
Moretti ci presentò i commensali: Angela sua moglie (una bella donna alta quasi un metro e ottanta, coi capelli rossomogano, un alto solido seno e lunghe gambe appena velate da una gonna di tulle bianco), il suo socio Branco, un uomo appena oltre i sessanta, sul metro e sessantacinque e un pochino soprappeso, il classico piccoletto paffuto, calvo e allegro. L’altro socio, Franchi, era invece alto, magro, austero, con folti capelli bianchi e un profilo da senatore romano: probabilmente a ridosso dei settanta. L’ultimo socio -Gus White, uno statunitense- era un nero che dimostrava poco più di trent’anni, alto, con una muscolatura da tuffatore olimpico ed un affascinante sorriso bianchissimo.
Dopo un giro di aperitivi (molto alcolici!) ci sedemmo a cena e, mentre Angela e Marica parlavano, i quattro soci mi illustrarono la loro proposta, mentre le portate si susseguivano, annaffiate da eccellenti vini.
Un’occhiata verso le due donne mi fece cogliere un particolare che, lì per lì, non considerai significativo: Angela proponeva a Marica di bere e, mentre mia moglie vuotava il calice, lei ne bevevo meno di metà e, come i bicchieri tornavano sul tavolo, il maggiordomo subito riempiva di nuovo.
L’aria era carica di… non so. Elettricità? Ormoni? Sentivo che quella sera, quelle persone così compite, così formali, stavano ardendo dalla voglia di giocare col mio corpo… e non ero sicura di essere contraria. Marco Branco era il classico piccoletto, pancione, pelato… mi dava l’idea di amar baciare la fica; Franco Franchi era il classico tipo autoritario, di quelli che amano dare ordini alle donne…inoltre era piuttosto anziano e… beh, a me gli uomini non più giovani hanno sempre ispirata un sacco…e poi Gus… affascinante, con sorrisone abbagliante e… ed un cavallo che mi fa pensare che quello che si dica dei neri sia vero… e mi riservo di scoprirlo!!!
Notai subito il lavoro di squadra teso a metterci a nostro agio, ma anche a farci ubriacare… la mia vita, prima di conoscere Sergio, mi aveva portato d essere in una compagnia di ragazzi dove bevevamo parecchio e quindi so che non sarà facile farmi ubriacare… comunque, visto che ci tengono, farò finta di sbronzarmi.
Dopo cena, soddisfatto delle risposte avute, mi rilassai come anche i nostri ospiti: avevo necessità di tempo per riflettere sulla proposta e poter dare una risposta.
Moretti propose una partita a carte e i suoi soci acconsentirono con entusiasmo: come potevo rifiutarmi?
Musica di sottofondo, il carrello delle bibite accanto al tavolo da gioco, il personale messo in libertà, ci sedemmo e cominciammo a giocare a poker; erano anni che non giocavo, dai tempi dell’università ma, anche se arrugginito, ricordavo ancora come si giocava.
Mi venne data una dotazione di fiches e cominciammo la partita.
Mentre la partita proseguiva, Angela adducendo ad un certo malditesta ci aveva lasciati e Marica era restata accanto a noi, felice.
Quando Branco si allungò per versarsi da bere, lei si offrì come barista, offerta che venne da tutti accolta con gioia; mentre ci riforniva, veniva incitata a bere anche lei e mi resi vagamente conto, nella foschia alcolica che stava appannando le mie percezioni, che anche lei sembrava un po’… allegrotta.
Che tenero, mio marito: non ha alcun sospetto, non ha capito le manovre e si sta dolcemente inciuccando… la cosa mi incuriosisce e mi diverte ed il fatto che Angela mi abbia lasciata, dopo avermi fatto domande sulle mie preferenze sessuali, mi fa pensare che qualcosa sta preparandosi, per me e Sergio.
Mi resi conto di aver bevuto oltre il mio solito quando notai che Marica, mentre porgeva un drink a Gus, venne… “ringraziata” dalla mano di lui che le accarezzava il culo; non solo lei non rifiutò il contatto, ma neanch’io trovai nulla da eccepire al gesto.
Che mano! Sentire una mano che mi esplora le natiche è una cosa che ha sempre mandato in libidine…è per quello che amo andare a lavorare in metropolitana.
Ho sentito la fichina che mi inumidiva e quel porco ha annusato rumorosamente, per segnalarmi che aveva sentito la mia eccitazione.
Le mani di gioco ed i bicchieri si susseguivano e notavo che Moretti sciorinava tutto il suo fascino nei confronti di mia moglie: quando lei gli portò un ennesimo scotch, lui la ringraziò, la cinse alla vita con un braccio e si sporse per mormorarle qualcosa in un orecchio; ridacchiarono, poi lei si scostò e venne verso di me; si mise dietro di me e, posandomi le mani sulle spalle, mi cercò la bocca per un bacio sensualissimo.
Continuai a giocare ed ebbi mi trovai gli sguardi di tutti addosso; o meglio: non guardavano me, ma verso di me. Guardavano Marica, che percepivo armeggiare dietro di me, e tutti, come ad un comando, sorrisero contemporaneamente. Non capivo bene, ma girandomi ho visto Marica che sorrideva incantevolmente.
Stefano mi chiese un whisky e quando mi avvicinai per porgerglielo, mi cinse la vita e mi mormorò nell’orecchio: “Potresti anche sfilarti le mutandine, non trovi?” Risi: “Guarda che sotto questo abito non indosso nulla…” “Non ci credo, fammi vedere!”
Così andai dietro a Sergio, lo bacia con passione e poi, mentre lui si concentrava nuovamente sul gioco, alzai sensualmente il vestito fino a mostrare il piccolo ciuffo che avevo lasciato sul mio pube.
Tornò accanto al carrello bar e continuò a servirci i nostri drink.
Ad un certo punto Franchi, allungando la mano per prendere il pacchetto di sigarette, lo fece invece cadere ma Marica si chinò sotto il tavolo a raccoglierlo e… doveva essere ruzzolato proprio sotto: non si rialzava più!
No. Eccola! Si rialza e si liscia il vestito sui fianchi, la mia inappuntabile mogliettina.
Le sorrido e lei ricambia con gli occhi stranamente brillanti, come quando fa una delle sue monellerie.
Franchi è davvero un vecchio porco! Ha fatto cadere le sigarette e mi ha chiesto, con uno sguardo, di raccoglierle; mi sono chinata ma lui le ha deliberatamente spinte col piede sotto il tavolo ed, abbassandomi, ho visto! Il porco l’aveva tirato fuori: non durissimo ma grosso, nodoso… il gioco mi incuriosiva: leccai la sua cappella e poi la imboccai un attimo: sapeva di pulito. Mentre ero inginocchiata sotto il tavolo, sentii la mano di Stefano insinuarsi sotto il vestito e accarezzarmi il solco della fica: delizioso!!!
La natura mi fece sentire in quel momento il suo richiamo e, scusandomi, mi alzai per andare a dar sollievo alla vescica.
Mentre raggiungevo la stanza da bagno, sentii le voci degli altri che scherzano con mia moglie e lei che dice “E no, dai, mi vergogno!!”
Raggiunsi il bagno ridacchiando: cosa mai poteva far vergognare quella sensualissima mia mogliettina?
Fatto ciò che mi ero prefisso (e lavatomi la faccia con l’acqua fredda per dissipare un po’ la foschia alcolica intorno alla mia mente), tornai nel soggiorno e sentii Marica ridere: la vidi ed era in una posizione strana: inginocchiata sul tavolo e rivolta verso di mentre accanto a lei Moretti e Gus sembravano molto intenti a fare o guardare qualcosa.
Lei si drizzò, rise e saltò di nuovo giù dal tavolo, lisciandosi il vestito: era più bella che mai, con gli occhi luccicanti ed il viso rosso di eccitazione.
Sergio si era diretto con passo insicuro verso il bagno e Gus, al quale ero occasionalmente vicino, mi aveva cinto le spalle con il braccio e mi aveva baciato; non mi ero rifiutata e quindi mi riempì la bocca con la sua lingua guizzante. Intrappolata così, qualcuno da dietro mi forzò –non molto: in fondo mi lasciai pilotare- ad appoggiare un ginocchio sul tavolo; poi, cingendomi la vita, mi fece sollevare anche l’altro in modo che mi trovai avvinghiata a baciare Gus mentre gli altri mi sollevavano l’abito fino alla vita e mettevano a nudo la mia fichetta. Sentii molte mani ed una bocca esplorare i miei tesori e, inutile dirlo, la mia eccitazione andò a mille.
Sentimmo tornare mio marito e balzai giù dal tavolo, ricomponendomi.
Ricominciammo a giocare e, man mano che la serata avanzava, che le mani di poker e le bevande si susseguivano, il mucchietto delle mie fiches si assottigliava in modo impercettibile, ma costante.
Me ne accorsi ‘drammaticamente’ quando mi trovai un poker di Jack servito e cercai di rifarmi; i rilanci mi impedivano di giocare.
“Scusate tutti, ho un problemino: vorrei vedere questa mano, ma non ho abbastanza fiches per farlo… Avete un suggerimento od una proposta da farmi?”
Stefano sorrise: “Beh, io una proposta l’avrei, ma dobbiamo essere tutti d’accordo: puoi partecipare al rilancio se metti tutte le fiches nel piatto… ed anche le mutandine di Marica!” Si appoggiò allo schienale e sorrise. Gli altri ridacchiarono, ma accettarono la proposta di Moretti.
Guardai brevemente mia moglie, che stava versando da bere a Gus, ridacchiando, che mi sembrava d’accordo.
“Allora: vedo con tutti questi… e gli slippini di Marica!” Lei mi guardò, con uno sguardo tra lo stupito ed il divertito e ,mentre gli altri accettavano la mia puntata (anche se aspettavano il “saldo” intimo), le chiesi di sfilarseli.
Lei sorrise, con innocenza: “Ma io non li indosso…. Non ho nulla, sotto!”
Allora Branco parlò, con sicurezza: “Questo è solo un trucchetto per non onorare la promessa…” ai cenni di diniego di Marica, rispose “… propongo come… pagamento sostitutivo alla lingerie promessa che la signora alzi l’abito per mostrarci che la sua affermazione corrisponde a verità; se farà così, io considererò la puntata valida… ed anche voi, direi, a giudicare dai vostri assensi”.
Guardai Marica disperato, ma aveva accettato la prova sorridendo e stava già facendosi aiutare a salire in piedi sul tavolo, ponendo i piedi ai lati del piatto.
Stefano si alzò e scelse la musica, della quale mia moglie cominciò a seguire il ritmo mentre, ondeggiando lentamente e ruotando su se stessa, ma stando attenta a non calpestare le fiches al centro del tavolo, mentre lentamente faceva salire, anche se in modo discontinuo,, il vestito fino alla vita.
Gli occhi di tutti erano calamitati dalle sue caviglie delicate, i suoi polpacci torniti, le sue ginocchia rotonde, le sue cosce toniche e, alla fine, le sue favolose natiche e l’angolino di peluria tra le sue cosce, a coronamento della labbra piene e sporgenti della sua fica.
Avevo capito la manovra del gruppo: sapevano che ero senza intimo, perciò hanno mandato quasi fuori Sergio, giocando a poker, e poi hanno sfruttato l’occasione per vedere se stavo al gioco. Ok, eccomi!! Guardatemi, desideratemi, sbavate sul mio corpo, sulla vista della mia topina, del mio culetto; adesso che avete capito che ci sto, come pensate di procedere, porci?
Vedevo lo sguardo di Marica brillare di malizia, mentre gli uomini la osservavano con ben dissimulata famelicità e devo dire che qualcosa di strano stava succedendo, nella mia mente: non solo non mi disturbava esibire mia moglie, ma anzi la cosa mi gratificava, mi… eccitava, addirittura.
Un pensiero mi attraversò la mente: vederla sotto le loro carezze, sotto i loro baci, sotto i loro strusciamenti… Era un pensiero… beh, eccitante!
Ma no! Dai! Ma cosa vado a pensare!!! E poi, con che faccia potrei lavorare sotto questa gente, che ha fatto sesso con mia moglie? No, non esiste proprio!!! Adesso la faccio ricomporre, dico che ho mal di testa e ce ne andiamo a dormire…
“Hai una moglie davvero deliziosa, Sergio; è sempre utile, per un manager in carriera, avere a fianco una donna bella ed intelligente!” La voce garbata di Stefano, interruppe le mie riflessioni; lo guardai: mi sorrideva con vera simpatia e… e forse ero io a cogliere un lampo malizioso in fondo ai suoi occhi?
Ero interdetto, combattuto tra l’elevata tensione erotica della situazione e le mie remore… remore che evidentemente non sfioravano neanche Marica.
Il fondo del bicchiere di whisky che avevo bevuto, mi suggerì di ‘lasciar correre il pesce’, di vedere come le cose si fossero evolute: ero curioso, morbosamente curioso, di vedere quali limiti io e Marica fossimo in grado di raggiungere…
Ricominciammo a giocare ed, a poco a poco, cominciai a trovarmi di nuovo un mucchietto di fiches davanti.
Nel frattempo Marica continuava a servirci da bere e sembrava svolazzare, felice come un uccellino, tra di noi; aveva capito l’interesse che suscitava ed evidentemente ne gioiva.
Poi, accadde l’incidente; una piccola cosa, per carità, ma ripensandoci fu quello il punto che diede una svolta definitiva a tutta la storia: mentre Marica stava porgendo a Franco il suo drink, urtò sbadatamente Marco che le rovesciò sull’abito il suo.
Scuse, solite manfrine sul ‘sono desolato, non l’ho fatto apposta, scusami’ ‘ma figurati, nulla di grave’ ma restò il fatto che Marica aveva l’abito bagnato ed immaginavo quanto fosse sgradevole la cosa.
Annunciò che si sarebbe assentata pochi minuti per cambiarsi ed una piccola, potente, idea vagamente perversa si impadronì della mia mente: la chiamai, prima che andasse, e le diedi un bacio sulla guancia, approfittando dell’attimo per mormorarle la mia idea…
Non disse nulla, né fece alcun cenno di aver udito le mie parole, ma sorridendo lasciò il salone.
Se voleva stupirmi, Sergio c’è davvero riuscito! Mi ha detto una cosa che mai e poi mai mi sarei aspettata di sentire da lui!!!
Comunque l’idea che mi ha dato è molto stuzzicante… in effetti avevo già pensato a qualcosa del genere e… beh, perché no?
Un paio di giri di carte dopo, Marica tornò e tutti restammo senza fiato: si era raccolta i capelli in una coda alta ed indossava solo una mia camicia bianca botton-down, che le stava ovviamente molto ampia: sul davanti le arrivava circa a metà coscia, ma le sgambature laterali mostravano la sommità delle cosce; i primi tre bottoni erano slacciati, consentendo di poterci beare delle contigue rotondità dei suoi seni. Anche l’ultimo bottone in basso era slacciato, rendendo il suo incedere sulle decolletè col tacco a spillo particolarmente suggestivo; ero imbarazzato ma anche emozionato: la mia splendida mogliettina aveva fatto tesoro del mio suggerimento bisbigliato; decisi di godermi l’evolversi degli eventi, tanto più che, evidentemente, la vista di Marica così succintamente vestita aveva lasciato letteralmente senza parole i miei compagni di gioco.
Con una sottile vena di eccitata riprovazione, notai che le intense occhiate degli altri avevano fatto in modo che i seni di Marica si eccitassero, facendo risaltare i suoi scuri capezzoli eretti sotto il lieve tessuto chiaro della mia camicia estiva.
Allora, banda di maiali, vi vado bene così? Vi eccita vedermi così, meglio che nuda?Mi volete come vostra troia? Volete toccarmi, palparmi, usarmi? Dai, ho deciso: starò al vostro gioco; andiamo avanti: guidatemi sul percorso delle vostre pulsioni e mi concederò come mi volete.
E tu, Sergio, dolcissimo ed ingenuo maritino mio: sai che stanotte diventerai un vero cornuto, vero? Sai che la tua candida mogliettina donerà piacere ai tuoi nuovi datori di lavoro? Sai che, sotto questo tuo sguardo un po’ brillo ed un po’ divertito, io sarò la loro puttana? Li vedi, amore mio? Sono una squadra affiatata ed i loro meccanismi sono collaudati: sei davvero convito che quello di Franco sia solo stato un innocente incidente? Ha fatto in modo che io lo urtassi e, al momento del contatto, mi ha rovesciato deliberatamente addosso la sua bevanda, ruotando il polso; altrimenti, forse, solo poche gocce si sarebbero versate e di queste solo una minima parte sul mio abito…
E adesso… e adesso li vedo: sono come un branco di lupi che mi accerchiano, ciascuno nel proprio preciso ruolo, pronti a impadronirsi del mio corpo, a violare le mie intimità, a trasformarmi, davanti ai tuoi occhi stupiti ed eccitati, nella loro sgualdrina… e io lo voglio, amore mio!!! Voglio sentire le loro mani sul mio corpo, voglio sentire i loro cazzi che mi penetrano, voglio sentire il loro sperma che si mescola con i miei umori… voglio essere la loro bagascia!!!
Marica venne accolta con commenti entusiasti e lei, deliziosamente, sorrise; poi, sempre con gli occhi che le sorridevano, tornò ad occuparsi delle nostre bibite; gli altri bevevano un forte liquore, che mi avevano fatto assaggiare, ma che avevo deciso essere troppo alcolico per i miei gusti: preferivo un buon whisky seven-years-old, che Marica allungava con abbondante acqua ghiacciata.
Povero stupidotto amor mio! Mentre tu centellini il tuo whisky allungato, loro bevono la seconda (no, ormai la terza!) bottiglia di quella tequila che ti hanno fatto assaggiare: peccato che, finita quella bottiglia con il giro nel quale te l’hanno fatta assaggiare, loro bevono da altre bottiglie, ma riempite di tè, a giudicare dall’odore; l’occhiolino che mi ha fatto Stefano, quando ho capito l’inghippo e l’ho guardato con uno sguardo interrogativo, mi ha di fatto arruolata nel complotto ordito contro Sergio, arruolamento accettato da me con un sorriso vagamente complice…
Ormai ero un po’ annebbiato, ma continuavo a giocare: se loro mandavano giù quella specie di benzina avio, beh, sicuramente io potevo stargli dietro col mio whisky…
Però, mentre giocavo, notavo che Marica –sempre più spesso- si soffermava di fianco a loro, dopo averli riforniti e, osservandola attentamente, vidi il suo sguardo da porcella che conoscevo ed apprezzavo così tanto… Cosa le stavano facendo? Mi stupii di ritrovarmi eccitato, immaginando le loro mani sinistre impegnate a percorrerle le cosce ed il suo bellissimo culetto.
Stavo impazzendo?
Poi, mi entrarono Jack e Donna di fiori –che tenni, in virtù di una strana ispirazione- e cambiai le altre tre carte; scoprendole lentamente, vidi apparire un Dieci di fiori, un Asso di fiori e…. Re di Fiori!!! Era Scala Reale!!!
Rilanciai, rilanciai ancora e alla fine battei il Full agli Assi di Stefano, assicurandomi un piatto davvero sontuoso!
Marica, che era incuneata tra Gus e Franco, fece un salto di gioia e, quasi sdraiandosi sul tavolo davanti a Franco, si allungò verso di me per un bacio: io mi piegai in avanti, verso di lei, e lei mi cinse con stretta entusiastica il collo con le braccia, dandomi un lungo bacio decisamente molto sensuale; dopo una trentina di secondi, decisi di interrompere il bacio, ma la lingua di mia moglie continuava ad esplorare la mia bocca, sempre più eccitata. Del resto mi stavo eccitando anch’io, sotto quell’assalto di sensualità di Marica e non avevo più tanta voglia che quel bacio finisse presto, tanto più che lei era sempre più eccitata…
Con la coda dell’occhio, vidi Stefano in piedi dietro a Marica che ci guardava con una strana espressione, tra la simpatia e l’estasi e, lì per lì, fui orgoglioso dello spettacolo di amore e sensualità che noi due stavamo dando al quartetto.
Mentre servivo da bere, tutti (meno Sergio!) approfittavano della mia vicinanza per accarezzarmi le cosce ed il culetto… Ovviamente apprezzavo queste attenzioni e mi stavo decisamente bagnando; la cosa non sfuggì a Marco, che annusava rumorosamente il profumo della mia fica in ebollizione, strizzandomi l’occhio. Anche gli altri se ne accorsero e, bicchiere dopo bicchiere, le loro mani si fecero sempre più ardite, facendo scorrere i polpastrelli tra le labbrine della mia fichetta e poi sondandomi entrambi i buchini…
Ormai ero eccitatissima: sentivo la fichina ed il culetto aperti, pronti per subire penetrazioni più consistenti e, mentre il dito di Gus stava accarezzandomi il clitoride, vidi Sergio che imbroccava quella Scala e la mia eccitazione sessuale si tramutò in un irrefrenabile impulso a baciarlo, a sentire la sua lingua lottare con la mia, a sentirmi ancora sua, ad abbracciarlo.
Però, come mi piegai attraverso il tavolo per baciarlo, Franco insinuò la mano sotto di me e la introdusse nella camicia, arrivando ad un capezzolo e stringendomelo con deliziosa violenza.
I miei sensi erano in fiamme: mi avvinghiai ancora di più al collo di Giorgio e lo baciai con ancora più passione.
Nel frattempo, sentivo dietro di me le mani degli uomini che mi alzavano il lembo della camicia che indossavo sul culetto e le loro mani che mi allargavano le natiche e mi schiudevano le labbrine della fica, facendomi letteralmente incendiare. Sergio si godeva questo inaspettato, sensualissimo bacio, ma io mi sentivo i sensi in fiamme perché ‘sapevo’ che stava per succedere ’qualcosa’, qualcosa che avrebbe cambiato tutto, per sempre… E dopo un pò (Attimi? Secondi? Minuti? Ore??), sentii allargare ancora di più la mia natura esposta e sentii scivolare dentro di me un cazzo bollente, mentre diverse mani mi accarezzavano e due dita mi allagavano il buchetto posteriore: mi sentivo fremere e tremare dal piacere che quella umiliante ed eccitante situazione mi scatenava dentro; non m’interessava chi fosse, a violarmi: volevo solo che continuasse e per non rischiare interruzioni, mi strinsi con maggior passione a mio marito mentre il cazzo sconosciuto scorreva dentro di me e poco dopo lo sentii irrigidirsi, e poi pulsare dentro di me mentre, con gli occhi della mente, vedevo i densi schizzi di sperma bollente fuoriuscire da quella grossa cappella che mi allagavano la fica. Venni nel modo più discreto che riuscii, per non far accorgere Sergio degli avvenimenti…
Marica non mi aveva mai baciato in un modo così sensuale, in tanti anni insieme!!! E dire che la mia adorabile mogliettina è un vulcano, sessualmente!!!
Intuivo dei movimenti, dietro di lei, ma il suo bacio non mi permetteva di distrarmi dal ricambiarlo; ero orgogliosissimo di avere una moglie così sensuale, che mi baciava con tale passione davanti ai miei futuri datori di lavoro!
Poi, però, la sentii irrigidirsi, quel tipico irrigidimento che lei raggiungeva quando voleva celare le sue esplosioni orgasmiche (quante volte, in casa sua, con i suoi nell’altra stanza, prima di sposarci!!); riuscii a spostare di pochissimo la testa e vidi... e capii… Stefano era trasfigurato, la tipica espressione di chi è appena venuto, e si stava scostando da dietro a Marica… L’aveva FOTTUTA!!! Mentre lei baciava ME, suo marito!!!
Ero… ero… ero, si insomma… beh… offeso? Scandalizzato? Insultato? Sì, tutto questo, checcazzo… ma anche… (mi sconvolgeva questa nuova conoscenza di me!) eccitatissimo!!!
(Fine 1a parte segue)
Se volete aiutarmi esuggerire un evolversi di questa storia, scrivete a [email protected]
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17 years ago
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Il regista delle menti
Che fosse alto lo sapevo, ma non avrei mai immaginato di trovarmi di fronte un uomo tanto possente; una possanza che, ai miei occhi, trapelava inconsciamente dal “ruolo” che avrebbe dovuto (e voluto) rivestire durante questo nostro primo incontro, e che credo facesse anche parte del suo modo di essere (a me piaceva pensare che fosse così).
45 anni splendidamente portati; un uomo estremamente attraente, che avevo avuto modo di apprezzare “virtualmente” in poche occasioni, ma che mi aveva subito rapita con il suo sguardo accattivante quando, per la prima volta, mi ero soffermata a leggere il suo annuncio erotico: un annuncio dal contenuto conciso, essenziale, ma dai toni decisi ed autoritari.
Avevo da poco scoperto di essere attratta da uomini anagraficamente più grandi di me, specie da quelli che avevano subito manifestato, come caratteristica peculiare del proprio carattere, una tendenza dominatrice; ma, a differenza di molti, il suo “ruolo di master” era stato immediatamente palesato anche dal suo aspetto fisico, dal suo volto in primo luogo, che esprimeva un fascino profondo, a tratti persino inquietante.
Mio marito non mi aveva accompagnata, i “giochi di ruolo” non lo avevano mai entusiasmato fino in fondo e, sapendo che invece a me incuriosivano moltissimo, mi aveva comunque invogliata nel provare questo tipo di esperienza, complice di un gioco che lo avrebbe reso in ogni caso partecipe (avevamo deciso, sentito il parere dell’interessato, di riprendere questo incontro con la videocamera).
Ci salutammo in maniera sbrigativa e formale, poi mi invitò a varcare la soglia del suo appartamento; non avevo mai avuto esperienze del genere, e, come spesso accade in situazioni mai affrontate, il mistero che aleggiava sulla natura docile e remissiva del comportamento che avrei dovuto (e voluto) tenere nei suoi confronti mi incuteva un certo timore riverenziale, il quale però era a sua volta indissolubilmente legato, come due facce di una stessa medaglia, ad una stato di estrema eccitazione che mi aveva accompagnata per tutto il tragitto.
Diedi una rapida occhiata al suo appartamento, e rimasi subito colpita dalla calda e stimolante atmosfera che avvolgeva gli spazi interni e che proveniva dalle luci accese delle appliques in stile afro-orientale che ne adornavano le pareti.
Mi sedetti al centro del divano scuro a due posti, sistemato nel salotto.
Mi squadrò dalla testa ai piedi, intenzionalmente, lentamente; il suo sguardo istrionico cercava di penetrare il mio cappotto di pelle nera che avevo abbottonato fino al collo, per tentare di sbirciare qualche particolare del mio abbigliamento sottostante; stava in silenzio, percepiva il mio imbarazzo e, consapevole del mio stato di evidente difficoltà aveva accennato un sorriso diabolico.
“Guardami negli occhi, non distogliere lo sguardo dal mio”…, mi sussurrò fermamente.
Ubbidii, annuendo con la testa; timidamente accavallai le gambe, in risposta maliziosa al suo gioco, in modo che le stesse potessero affacciarsi al suo sguardo avido ed affamato.
“Si mio Padrone…divorami con i tuoi occhi, possiedimi con il tuo sguardo, prendimi con le tue richieste, annulla la mia volontà con la tua splendida voce”, pensai tra me e me.
Sbottonai il cappotto e, con movimenti sinuosi del corpo lo feci scivolare all’indietro, lungo la mia schiena.
La temperatura esterna era gradevole, così avevo approfittato del tepore primaverile per indossare, sotto il cappotto di pelle, lungo fino alle caviglie, solamente della lingerie (una piccola fantasia che non avevo ancora realizzato).
Mentre lasciavo cadere il soprabito lungo il mio corpo percepivo il suo compiaciuto stupore, quel senso di desiderio profondo che riuscivo a leggere tra le righe delle sue impercettibili espressioni facciali.
Ero decisamente su di giri e provai ad osservare quella scena dall’esterno; le sfumature nere e lucenti del divano di pelle si fondevano con il colore nero della lingerie ed entrambi a loro volta contrastavano con la tonalità lunare della mia carnagione, messa dunque in evidenza dai giochi di chiaro/scuro che rendevano i contorni del mio corpo abbastanza distinguibili dal resto del divano, nonostante l’appartamento fosse stato, credo di proposito, mediamente illuminato.
Indossavo degli stivali neri di pelle ruvida, a punta e con i tacchi a spillo, molto aderenti sulle gambe, caratterizzati da ondeggianti cuciture in rilievo, tono su tono, che ne attraversavano tutta la superficie; una guepiere nera, costituita solamente da lunghe strisce trasversali di stoffa elasticizzata fasciava e costringeva il mio busto, le mie spalle, i miei seni ed i miei fianchi, dai quali si allungavano verso il basso i lacci che agganciavano le calze coordinate, sempre nere, a rete larga e spessa, terminanti con inserti lisci di stoffa opaca.
Avevo inoltre il collo evidenziato da una striscia aderente di fili di perline nere intrecciate tra di loro, di media altezza, che creavano una stimolante continuità visiva con la lingerie indossata; infine, un triangolo di peli pubici, dai contorni ben definiti e non troppo rado, vestiva la zona del mio basso ventre.
Una schiava remissiva, docile, ubbidiente…..ma maliziosamente provocante, ecco come mi sentivo in quel momento; una donna che desiderava ardentemente di essere si dominata nel corpo e nella mente, ma che avvertiva un impulso irrefrenabile nel tentare di varcare la soglia esistente tra il ruolo imposto dalla situazione e il voler in ogni caso prendere l’iniziativa, anche se ovviamente in maniera sottile, non esplicita; il mio intento era quello di lanciargli una sorta di piccole “sfide” per il fine consapevole di essere redarguita, ripresa….e perché no, anche punita.
Ero completamente trasportata dal pensiero che lo stessi eccitando, pronta a rappresentare il suo momentaneo oggetto del desiderio; volevo che il mio corpo gli appartenesse totalmente e che la mia volontà fosse diretta dalle sue voglie più inusuali, ma mi sentivo comunque parte “attiva” del gioco, consapevole che la sua eccitazione, provocata anche dai miei comportamenti maliziosi, sarebbe cresciuta di pari passo con la mia; ero pervasa dalla sensazione piacevole di voler essere pigramente privata del mio spirito d’iniziativa per lasciare spazio alle sue richieste, per le quali però, nel corso delle nostre precedenti conversazioni virtuali, avevamo stabilito un tacito limite oltre il quale non avrebbe dovuto spingersi.
Si allontanò da me, ordinandomi categoricamente di non voltarmi; l’adrenalina prese a scorrere lungo il mio corpo come un fiume in piena, ed il motivo principale risiedeva nel fatto che ignorassi completamente le sue imminenti intenzioni.
Cercai di aguzzare l’udito, ma riuscii a percepire solamente il rumore dell’acqua che scorreva e che credo provenisse dalla stanza da bagno.
I suoi passi si diressero nuovamente nella mia direzione…eccolo, stava tornando.
“Da questo momento tu mi appartieni”, mi disse fermamente.
Mi bendò gli occhi con una striscia di stoffa liscia e morbida, avendo cura di legare saldamente le estremità dietro la mia nuca, lasciando scoperte le orecchie.
Si avvicinò lateralmente ed appoggiò delicatamente le sue labbra sul lobo sinistro: “la vista non ti serve più….metti da parte questo senso, e cerca di aguzzare gli altri quattro”, mi sussurrò sottovoce.
“Un’ultima cosa….non voglio assolutamente che tu parli”, mi ordinò prontamente.
Provai un estremo piacere nell’annuire senza remore alle sue richieste iniziali.
Mi fece alzare e mi sfilò completamente il cappotto; mentre lo stesso scivolava giù, le dita delle sue mani sfioravano la pelle del mio collo, delle spalle, delle braccia e della schiena;
con la sua mano sinistra afferrò con fermezza il mio braccio destro; mi guidò per qualche metro, poi mi avvisò della scalinata che avremmo dovuto scendere per raggiungere il piano inferiore, fino a condurmi nella stanza prescelta.
“Ti sei divertita…..a provocarmi, vero….?”, sussurrò con voce intervallata da sospiri di profonda eccitazione.
Accennai un sorriso birichino con la speranza che fosse colto dal suo sguardo.
Mi fece sdraiare sopra un tavolo di legno largo e robusto; intuii subito che non fosse un tavolo “normale”, poiché avevo notato, tastandone il perimetro con le mani, dei particolari insoliti; contestualmente avevo immaginato che mi avesse lasciato sondare di proposito questa superficie, con lo scopo diabolico e perverso di gustarsi le mie reazioni.
Il tavolo era circondato da quattro paletti che si innalzavano dagli angoli in direzione del soffitto, dai quali pendevano delle corde spesse e robuste; era rettangolare e da uno dei suoi lati più lunghi si allungava perpendicolarmente un panchetto reclinabile di pelle imbottita (al tatto pareva essere una panca per uso ginnico).
Non so cosa si aspettasse lui, ma la mia reazione fu sì stupita, ma di compiacimento totale.
Iniziò a trafficare lateralmente, ma i rumori avvertiti erano frenetici e troppo mischiati affinché potessi riuscire a distinguerli esattamente.
“Vieni più in avanti”, mi ordinò e contemporaneamente afferrò le mie gambe chiuse e piegate all’altezza dei polpacci e mi guidò verso di lui, frontalmente,
Il tavolo era freddo, duro. Sapevo di non poter avanzare alcuna richiesta, ma il malessere fisico che avvertivo era fastidioso, dovuto soprattutto all’imbarazzo di trovarmi semi nuda di fronte allo sguardo indagatore.
“Vedo che stai tremando…..accendo il climatizzatore; desidero che tu sia rilassata, voglio che tu apra la tua mente verso il mio piacere, verso il tuo piacere….e per questo cercheremo di creare le condizioni ottimali per fare in modo che ciò accada”, mi disse in tono pacato e sereno.
Quale migliore frase sarebbe potuta uscire dalla sua bocca in quel momento!
Aveva intuito il mio disagio e ne aveva subito posto rimedio, sia per quanto concerne il malessere fisico che per il sopraggiunto “blocco psicologico” che stava offuscando la mia disponibilità mentale.
Decisi di fargli capire che ora la mia mente era pronta per esaudire le sue fantasie; allargai le gambe, consapevole che lui fosse di fronte a me; non potevo vedere nulla, non potevo utilizzare nemmeno il tatto, ma sapevo di essere già visibilmente eccitata, avvertivo perfettamente sulla mia pelle lo strato umido che rivestiva la zona esterna della mia vagina, e volevo che i miei umori fuoriusciti gli dessero la conferma di quanto ora fossi disposta ad accettare ogni sua possibile intenzione nei miei confronti; contestualmente alzai le braccia e sovrapposi i polsi sul mio petto per simulare lo stato di immobilità al quale sapevo mi avrebbe sottoposto di lì a poco; di seguito aprii nuovamente le braccia e le appoggiai sopra la testa lungo il tavolo, come gesto di totale abbandono.
Legò saldamente i miei polsi ai due paletti posteriori del tavolo; poi fece lo stesso con le caviglie, assicurandole ai paletti anteriori, lasciando le corde lente per darmi la possibilità di piegare le gambe ma per negarmi al tempo stesso la facoltà di poterle serrare completamente.
“Ho sete”, mi disse inaspettatamente.
Ma, anziché soddisfare quel suo bisogno fisiologico nella maniera più ovvia, divaricò le mie gambe all’inverosimile e affondò la sua faccia nella mia fica bagnata, per dissetarsi di tutto io mio succo tiepido e salato; la sua lingua scivolava dal perineo lungo tutta l’apertura della mia vagina aperta fino quasi ad arrivare al clitoride, e viceversa; sentivo le grandi labbra dentro la sua calda bocca, risucchiate dal suo respiro contrario, mordicchiate dai suoi denti che parevano voler affondare nelle mie carni vogliose di lui.
Sempre con la lingua inumidiva il mio sesso varcandone la soglia in modo blando e volutamente sbrigativo; con le dita indice e medio di una stessa mano aveva nel frattempo allargato le grandi labbra per aprirmi completamente al suo sguardo.
Mi raccontava del colore acceso che aveva assunto la pelle della mia vagina in seguito alle insistenti sollecitazioni apportate dalle sue dita e dalla sua bocca; mi descriveva minuziosamente l’odore della mio sesso che entrava soavemente nelle sue narici, mentre i sospiri di entrambi creavano un sottofondo altalenante di crescente eccitazione.
“Che fica che hai…lo sai cosa potrei farti con una fica del genere?!?!....no, tu non lo immagini nemmeno”, concluse distrattamente.
Ora un oggetto gelido e metallico aveva preso il posto delle sue parole, e, come continuazione pratica delle stesse, stava disegnando attraverso la sua mano i contorni dei miei organi sessuali; il gioco consisteva nello strusciare sul mio corpo vari oggetti con i quali avrebbe voluto penetrarmi, in modo da farmi indovinare il nome degli stessi;ma mi avvisava che, alla fine di questa “prima fase” avrebbe utilizzato solamente quelli non indovinati e, da bravo padrone, aveva naturalmente fatto in modo che potessi indovinare solamente quelli a lui meno congeniali , che sapeva fossero per me, al contrario, maggiormente graditi.
Riuscii ad indovinare tre oggetti: un collare in cuoio, un fallo di gomma e ed un paio di guanti in lattice.
Eravamo in silenzio…lui stava nuovamente “godendo” del mio stato d’animo, caratterizzato in quel momento dall’adrenalinica consapevolezza degli oggetti che avrebbe utilizzato su di me: il cuore batteva all’impazzata, la mia eccitazione era accompagnata da un piacevole senso di rassegnazione in vista delle sue intenzioni nei miei confronti.
Si avvicinò a me lateralmente e con le mani liberò i miei capezzoli dagli intrecci di stoffa creati dalla guepiere, allontanando dalle mie areole le strisce elastiche della stessa senza quindi sfilare la lingerie superiore, ma facendoli affacciare all’interno degli spazi creati con le dita.
Afferrò due mollette da bucato e cercò di costringere i miei capezzoli nella loro dolorosa presa; la sollecitazione a cui furono insistentemente sottoposti, senza l’ausilio di lubrificanti, li fece inturgidire, così strinse bene le mollette chiudendone la presa parallelamente al mio seno, con la punta delle stesse rivolte in direzione della mia testa, per renderle più stabili possibili.
Mamma mia….il sopportabile dolore contrastava con la sensazione fluida e piacevole donatami dalle sue dita, ora bagnate di saliva, che stavano rivendicando la punta estrema dei miei capezzoli; la sua voce disarmante scandiva i suoi istinti, il suo desiderio di dominazione: l’immagine del suo sguardo era di fronte a me, nitida, reale, nonostante i miei occhi fossero chiusi ed immersi nel buio più profondo; mi stava possedendo, ma non lo stava facendo attraverso il suo pene; eppure mi sentivo penetrare nella mente, stava scopando la mia volontà e la stava pilotando per poter soddisfare i suoi “particolari” appetiti sessuali.
Nel frattempo la sua attenzione si era spostata sull’interno delle mie cosce che stava sfiorando con i polpastrelli delle dita: il mio corpo si riempì si brividi, andando a sottolineare lo stato di abbandono totale nel quale versavo, reso ancora più piacevole dal calore emanato dalla sua pelle e recepito dalla mia; non potevo nemmeno immaginare che lo scopo perverso di quelle carezze fosse molto diverso dalle mie aspettative….
Il suo tocco si fece più incisivo, ora mi tastava con tutto il palmo delle mani, e, più le sue dita si avvicinavano al mio sesso, più le sue membra scivolavano sulla mia pelle esercitando una pressione sempre crescente. Sfiorò il mio clitoride….
“Finalmente”, pensai….
Lo accarezzò, lo leccò, lo succhiò, lo mordicchiò…poi lo scappucciò totalmente, e, con le dita di una stessa mano ne strinse la base , nel punto in cui aveva abbassato la pelle circostante, per assicurarsi che lo stesso rimanesse senza rivestimento esterno.
Passò qualche secondo, quando fui pervasa dall’aroma inconfondibile di candela accesa; in quello stesso istante gocce di cera bollente colpirono il mio clitoride nudo….
Bastardo…
Dalla mia bocca uscirono gemiti di infinito piacere e dolore che si fusero insieme senza che mai nessuno avesse potuto individuare i confini dell’uno e dell’altro: il piacere era leggero dolore, il dolore infinito piacere…..
Con la candela sollevata ed allontanata dal clitoride spaziò sul mio corpo disteso; la cera colava e si solidificava a contatto con lo strato di pelle sottile che riveste tutti le parti più delicate: il collo, il seno, i capezzoli, l’inguine, l’interno delle cosce…nulla era sfuggito al suo gioco perverso; le gocce aromatiche passavano repentinamente dallo stato liquido a quello solido, così come il suo desiderio di prevaricazione nei miei confronti era passato dallo stato intenzionale a quello concreto, tangibile, visibilmente soddisfacente.
Il mio corpo era ricoperto di rigagnoli biancastri che disegnavano la mia pelle come schizzi monocromatici e disordinati.
“Sembri ricoperta di sperma….sei uno spettacolo”, mi confessò in tono compiaciuto.
Non fece in tempo a terminare la frase, che subito avvertii le sue dita farsi strada all’interno della mia vagina, un movimento frenetico e ritmico scandito dal rumore acquatico dei miei abbondanti umori che allagavano la mia fica….la sua fica.
Con la mano libera aprì la cerniera del mio stivale e lo sfilò in fretta e furia; afferrò il mio piede e lo strusciò sui suoi boxer, contro i quali premeva il suo cazzo duro, il suo cazzo tanto desiderato, tanto sospirato….
“Lo vuoi vero, brutta cagna?”
Ma, anziché sfilare le dita dal mio sesso e penetrarmi con il suo pene, continuò a manovrare il suo dito indice ed il suo medio lungo le pareti della mia virtù, allargando e ruotando le dita stesse nell’intento di creare ulteriore spazio; avevo il cuore in gola, il mio respiro si fece, se possibile, ancora più rumoroso, profondo, lungo.
Avevo la sensibilità tattile aguzzata fino all’inverosimile e sentivo una ad una le dita della sua mano destra che valicavano l’entrata della mia vagina e si muovevano nel suo interno, come se avessi avuto cinque piccoli peni che stessero contemporaneamente scopando punto diversi del mio sesso.
Il mio orgasmo irruppe con un’intensità devastante e volutamente incontrollata….urlai di piacere tanto che mi dovette chiudere la bocca con il palmo della mano libera, in quanto il tono della mia voce avrebbe potuto turbare e/o…. sturbare i vicini.
“Abbassa il tono della voce, troia….godi in silenzio”, mi ordinò.
La forte pressione esercitata dalla sua mano dentro la mia fica rispecchiava la sua irrefrenabile voglia di penetrarla e di riempire tutto lo spazio disponibile al suo interno, anzi, di crearne sempre ulteriormente di nuovo; le dita ora si muovevano all’unisono scivolando fluidamente sotto il ritmo veloce e costante delle sue spinte lunghe e centrali.
“Prendimi la fica, mio Padrone….ora ti appartengo, approfitta della situazione , goditi questo momento di sopraffazione, e fammi godere delle sensazioni che stai per provare…”.
”Sei stata ubbidiente finora…”
Le sue parole mi distolsero dai miei pensieri.
Bloccò i movimenti della sua mano nel mio corpo, e vi fece scivolare del lubrificante, gelido e profumato.
Ricominciò a muovere le dita, che ora scivolavano ancora più piacevolmente lungo le pareti della mia vagina; la sua mano era proporzionale ai suoi 190 cm di altezza, e per un istante fui colta dal panico….
Mi passò immediatamente.
Le sue dita ora avanzavano e affondavano nelle mie carni , scivolavano e spingevano per espugnare la mia volontà nuda.
Godevo di un piacere immenso, intenso, indescrivibile, che si tramutò in ulteriore orgasmo nell’attimo in cui la parte più larga della sua mano valicò completamente la mia vagina.
Solamente il suo polso era visibile dall’esterno; l’estremità del suo braccio destro era stato totalmente fagocitato dalla mia fica affamata che ne stava assaporando il tocco, il tepore della pelle, la pienezza degli spazi riempiti dalla sua carne.
Chiuse il pugno.
Iniziò a scoparmi ancora più decisamente, esternando frasi oscene e prevaricatrici che incendiarono i miei sensi.
Venni ancora, ed ancora, ed ancora, orgasmi ripetuti e sovrapposti l’uno all’altro.
Sfilò la mano, lentamente.
“Non ho finito con te”, mi sussurrò.
Mi fece spostare sul fianco e, prima che avessi modo di intuire cosa stesse accadendo, affondò nel mio ano, questa volta senza l’ausilio di lubrificanti, un oggetto liscio, freddo e di forma irregolare (al tatto avevo capito si trattasse di quei dildi , generalmente in vetro, che si allargano nella loro parte centrale , in modo da risultare difficilmente estraibili - se non in seguito ad un’operazione manuale -, terminanti con una base di forma circolare dello stesso materiale).
I lamenti da me esternati a seguito di quel gesto tanto fulmineo quanto inaspettato, lo fecero eccitare ulteriormente.
“Questo lo terrai dentro per me”, mi fece notare sadicamente.
Mi slegò completamente, mi fece alzare e mi sistemò seduta sulla panca inclinata, con la faccia rivolta verso il lato più basso, di fronte a lui.
Udii il suono metallico della fibbia dei suoi pantaloni, presumendo, con mio tacito entusiasmo, che li stesse abbassando.
Afferrò la mia testa e schiacciò la mia faccia sulla lunghezza del suo cazzo di ferro coperto dai boxer attillati.
Non resistetti e gli diedi un morso.
“Non ti ho detto di poter usare la bocca, brutta cagna”, mi disse afferrandomi i capelli, tirandoli e stringendoli tra le sue dita serrate.
“Immaginalo, desideralo, sognalo, annusane l’odore autoritario, aguzza il tatto della tua faccia e avvertine la durezza…..ma tieni chiuse quelle cazzo di labbra, brutta zoccola”
Mi allontanò dal suo sesso; pochi istanti dopo sentii un liquido caldo, abbondante, leggero e continuo colpire il mio volto.
“Bevimi, troia…..”
Beh non ci volle molto a capire che non si trattasse del suo liquido seminale, bensì di una repentina e meritata punizione.
La sua pioggia dorata aveva allagato completamente il mio volto, il mio corpo, persino la mia lingerie; in parte aveva anche riempito la mia bocca, su insindacabile richiesta del mio bel padrone, che sapeva di poter contare anche sul suo innato fascino come efficace mezzo di persuasione.
Mi afferrò nuovamente per un braccio e mi fece sistemare a quattro zampe sul panchetto, assicurandosi con le mani che il mio ano fosse ancora pieno.
Mi scopò la fica con l’ausilio di vari oggetti di diversa forma e dimensione, rimediati al momento.
Ero in estasi…le spinte erano profonde e la posizione nella quale mi trovavo sottolineava divinamente la sensazione di estremo piacere che mi stava concedendo; Il turbinio dei sensi era inoltre sollecitato dal pensiero della ripresa cinematografica e dalla possibilità di poterne godere insieme al mio uomo e di assaporare le sue reazioni fisiche e mentali.
“Voglio il tuo culo, zoccola”, mi ordinò senza mezzi termini.
Estrasse il fallo di vetro e inserì nel mio ano due palline vaginali (generalmente più larghe di quelle anali), sistemandole in profondità.
Con l’ausilio delle dita spostò lateralmente l’estremità del filo che le teneva unite, e lo appoggiò lungo le pareti esterne del mio orifizio posteriore….
“Lo volevi il mio cazzo….eccoti accontentata, schiava”.
Mi penetrò completamente alla prima spinta, andando a scontrarsi con le palline precedentemente inserite; ogni spinta le faceva vibrare nel loro interno, creando in me una sensazione di benessere estesa, totale, prolungata.
Il mio orgasmo arrivò diretto al suo cervello.
Si ritrasse dal mio corpo e, inaspettatamente, con una mano allargò l’ entrata del mio ano, mentre con l’altra diresse il suo seme caldo e vischioso nel suo interno.
Dalla sua bocca non uscì alcun gemito, ma la quantità di liquido seminale fuoriuscito tradì il suo tentativo di contegno.
Lentamente sfilò le palline, che ora erano impregnate del suo godimento.
Liberò i miei occhi e, con lo sguardo fisso sul mio afferrò l’estremità del filo delle palline e le avvicinò alla mia bocca, facendomele pulire senza l’ausilio delle mani: la sua presa era ferma, fissa di fronte alla mia faccia, a differenza della mia testa che cercava di inclinarsi e ruotare per assaporare tutte le gocce del suo piacere.
Mi abbandonai alla sensazione di profondo appagamento provato.
La mia fantasia volava, e proiettava la mia mente verso un probabile successivo incontro, unitamente al desiderio profondo di vedere coinvolto in questo gioco anche mio marito, questa volta però in maniera concreta….
Due padroni per una schiava…che intrigante aspettativa…..
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17 years ago
admin, 75
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Dolce sogno….
Immagina di essere ad una festa in maschera c è tanta gente tanto rumore e guardandoti attorno incroci lo sguardo di lei, i tuoi occhi s’incantano alla visione di questa creatura meravigliosa lei ti guarda con imbarazzo e dalle sue labbra vedi sbocciare un lieve sorriso lei
è bellissima , ha un abito lungo bianco capelli biondi raccolti con dei
boccoli che le accarezzano il volto,i suoi occhi azzurri e le sue labbra
rosate come due petali di rosa ; ella si muove cerca di venirti in
contro e tu fai lo stesso, ma la gente ve lo impedisce…
Dalle sue spalle vedi sporgere due ali bianche il tuo cuore inizia a
battere forte dentro al tuo petto cerchi di spostare la gente ma….
Non riesci lei non distoglie lo sguardo dal tuo!
In quel momento sai che lei è ciò che hai sempre desiderato
sai che per lei faresti qualsiasi cosa;più cerchi di avvicinarti
a essa e più la vedi lontana.
Ad un tratto non la vedi più il tuo sguardo la cerca
imperterrito così ti appoggi ad un pilastro di marmo bianco ,
attorno a te c’è gente che si diverte , mentre il tuo sguardo è
perso nel vuoto ,nella tua mente c’è solo lei il suo volto, il suo
dolce sorriso , la sua candida pelle così voltandoti , vedi
sporgere due ali dietro al pilastro e senti il cuore ribattere
fortemente come quando hai incrociato il suo sguardo;così ti
avvicini a lei lentamente , le accarezzi la mano con i
polpastrelli, avvicini il volto verso il suo orecchio e le
sussurri : " Angelo sceso dal cielo, ti sei mischiato
agli esseri umani… Non voltarti"!
Lei inclinò leggermente il capo e sorrise
rimanendo in silenzio mentre le parlavi
sentivi il profumo della sua pelle così
rinfrescante per la tua mente e vibrante per il tuo
cuore , il suo profumo così lieve e così perfetto per lei
la sua pelle candida splendeva alla tua visione la tua mano iniziò a ad
accarezzarle il polso, salendo verso il suo gomito arrivando alla sua spalla , la sua pelle come seta la cosa ti fece impazzire , non potevi credere fosse così perfetta lei si voltò ,vedevi che il suo respiro era aumentato le sue guance rosate i suoi occhi lucidi pieni di amore e dolcezza , le sue labbra così perfette …
Eri pazzo di lei !!!
Le parole in quell’istante erano inutili , bastavano i vostri sguardi per capirvi nel profondo come per magia iniziaste a ballare un lento, sentivi il calore della sua pelle sotto le mani ,il tuo petto sentiva il suo tocco vellutato e così delicato , non smettevi mai di guardarla , avresti dedicato tutta la tua vita solo a guardarla senza sfiorarla con un dito ;lei con imbarazzo abbassò lo sguardo e la nuca ,tu insaziabile della sua essenza con un dito le alzasti il volto verso il tuo ,lei ti guardò , le tue guance diventarono rosate i vostri volti erano vicinissimi , quasi sfiorarsi ;il vostro respiro aumentò a dismisura i vostri corpi erano uniti l’uno con l’altro , potevate sentirvi il battere dei cuori …
Sentivi il suo respiro scontrarsi contro le labbra e come per magia scivolava avvolgendoti il corpo in un involucro di vetro.
I suoi occhi si chiusero, le sue labbra semi chiuse , t’invitavano ad assaggiarle ,tu lentamente t’avvicinasti e le sfiorasti le labbra facesti passare le tue labbra sulle sue… erano così morbide così succose , profumavano di fragola ,le tue mani le avvolsero il viso , avresti voluto non finisse mai ……
Le sue mani ti accarezzavano la nuca,avresti voluto che quel momento non finisse mai
ma in cuor tuo sapevi che quello sarebbe stato il primo ed ultimo Bacio e che non l’avresti più
rivista…
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17 years ago
admin, 75
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Cornificare il marito con il cavallo
un pomeriggio d'estate eravamo al casolare di mio marito che possiede tre cavalli di qui un bello stallone che tutte le volte sfoderava il cazzo mi metteva una voglia che non vi dico.
quel giono mio marito mi chiese di andare a fare un giro a cavallo ma con una scusa cercai di rimanere alla stalla lui sello una cavalla e parti dicendomi che sarebbe tornato tardi perchè voleva andare a trovare un suo amico.
come lui parti io mi sono diretta alla stalla prendendo la spazzola per spazzolare il mio stallone e mentre lo spazzolavo vedevo che lui tendeva ad annusarmi la topa visto che avevo una mini senza calze
allora mi sono fermata nel vedere cosa sarebbe successo, e come mi si è messo ad annusare vedevo il suo cazzo sfoderarsi fino a farselo idurire, io mi ero gia bagnata sotto avevo le mutandine da strizzare da i miei umori ero eccitatissima mi affianco lo prendo con la mano e comincio a menarglielo aveva un cazzo duro e massiccio che facevo fatica a tenerlo con una mano, mi inginocchio butto via la spazzola e inizio con due mani, il cavallo vedo che si eccita semre di più mi tolgo le mutandine e inizio a stusciarmelo sulla fica e sento un calore tra le gambe pazzesco,
dopo un po avevo sempre più voglia di sentirlo dentro prendo una panca dentro la stalla ci metto una coperta mi sdraio sotto di lui divarico le gambe e afferro il suo cazzo metendomelo sopro la fica e con la saliva lo lubrifico e lo infilo piano piano dentro sento la sua cappella che mi divarica la fica ma non è del tutto in tiro cerco di farlo andare su e giu fino a quando non parte qualche suo colpo sento veramente ingrossarsi come non avevo mai provato gnente di simile stando sempre attenta con una mano a non farlo entrare piu di tanto in lunghezza perchè mi avrebbe sfondata.
ho unorgasmo ditro lalro urlo dalla goduria tanto non mi puo sentire nessuno la casa piu vicina è circa ad un chilometro, tutto qesto durò per un bel pò fino a quando il cavallo non mi riempi della sua sborra nella fica inondandomi e shizzando il suo sperma caldissimo da farmi avere di nuovo unorgasmo.
finito non credevo a qullo che avevo fatto mi semrava un sogno avevo fatto mio marito cornuto con un cavallo cosa che prima non mi era mai passata nella mente.
ripresa dal godimento mi rendo conto di essere tutta sporca dalla sborra del cavallo e vestiti di ricambio non ne avevo non sapevo come fare.
decido di dire tutto al mio marito sperando che non si incazzi e mentre ero per uscire dalla stella eccolo di ritorno non aveva trovato il suo amico e aveva fatto prima del previsto
come scende mi vede tutto il vestito sporco mi chide cosa ho fatto le dico tutto qullo che era successo e rimane qualche minuto in silenzio e mi dice si lo puoi fare ma la prossime volta in poi voglio esserci presente e da quel giorno non passa settimana che non mi faccio scopare da qul cazzone con mio marito che si spara le seghe quardandimi.
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17 years ago
admin, 75
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Sotto a chi tocca...
salve a tutti, eccomi a raccontare l'ennesima esperienza di vita vissuta. protagonisti ancora il sottoscritto e una cara amica che chiamerò Antonella (ma non è il suo vero nome).
Dovete sapere che io e Antonella siamo amici (e anche amanti) da tanti anni, e che capita che non ci si veda per periodi più o meno lunghi (anche anni). Quanto vi racconterò è accaduto proprio dopo uno di questi periodi.
Capita che vivendo nella stessa città ci si incontri sempre o addirittura mai o quasi mai. Io e Antonella non ci vedevamo da almeno 3 anni e quella mattina casualmente le nostre strade si incrociano in un negozio del centro. Dopo i saluti ed i baci per l'inatteso incontro, decidiamo di prenderci un caffè nel vicino locale e lei mi racconta di aver vissuto negli ultimi tempi una storia che l'ha portata spesso fuori città. Mi racconta di aver vissuto con quest'uomo anche l'esperienza del Club Privé e che questo l'aveva molto eccitata, anche se il locale era mal frequentato. Le ho proposto di riprovare con me e che conoscevo un locale veramente molto carino, di classe, adatto ad una donna come lei che volesse trasgredire in un ambiente sano e pulito. Ha colto al volo il mio invito ed il sabato sera sono passato a prenderla a casa. Abbigliamento super sexy, con abitino nero corto, decolté generoso che lasciava intravvedere i suoi grandi seni...e perizoma ridottissimo (niente calze dato il periodo estivo), l'ideale per una serata di sesso sfrenato anche se non sapevo come avrebbe reagito essendo la mia prima volta con lei.
Prima andiamo a cena e chiacchieriamo del più e del meno...al ristorante la gente non le toglie gli occhi di dosso...io me la spasso...la faccio anche bere un pò più del dovuto, ma non troppo...quando ce ne andiamo una scia di bava cola dalle bocche degli astanti...arriviamo al locale, ci registriamo ed entriamo...atmosfera soffusa, ambiente elegante, fresco, un bel bancone bar, un angolo con tavolini per chiacchierare, una sala per ballare con divani, un separè completamente buio, due ballatoi (uno esclusivo per coppie) e un piccolo labirinto che porta a stanze e stanzette dove appartarsi lasciando vedere ed entare chi vuoi...alla fine un giardinetto recintato e fresco per una pausa ristoratrice...a lei piace l'atmosfera e la vedo elettrizzata...vuole vedere tutto e sapere tutto...e intanto il locale comincia ad animarsi...alcune coppie sono già all'opera nella zona riservata, mentre i singoli girano in attesa delle prede...restiamo nella zona riservata alle coppie a guardare un sontuoso pompino fatto da una bella donna al suo uomo in piedi davanti a lei, veramente notevole, sono impressionato anch'io, tanto che vorrei essere al posto di lui...mentre altre coppie, scaldate dalla prestazione cominciano a giocare...un lui di coppia si avvicina ad Antonella e comincia a accarezzarla sulle gambe nude ...lei lascia fare e si stringe un pò a me...io la rassicuro...lei apre leggermente le gambe per invitare l'altro a continuare e non se lo fa ripetere due volte...infila la mano in mezzo alle gambe e comincia a sfregare la sua clito....Antonella si scalda...lui ritiene di tirarlo fuori e farselo baciare...Antonella non dice di no e comincia una fellatio che però interrompe subito dopo...mi si avvicina e mi dice che manda un cattivo odore...lo prego di allontanarsi e scendiamo al piano inferiore...troviamo una stanzetta che può essere chiusa dall'interno...entriamo e ci spogliamo completamente...essendo dotata di buchi sia all'altezza dei genitali che del viso, ci rendiamo conto che questi sono tutti occupati da cazzi in tiro e da sguardi vogliosi...invito Antonella a massaggiare i vari cazzi che spuntano, ad accarezzarli e assaggiarli...dopo un breve esame mi indica quello che le sembra più adatto e lo invito ad entrare...si presenta, si spoglia e comincia la nostra prima orgia privata sotto gli sguardi degli altri...io dirigo i giochi, Antonella, prima lo spompina per bene, lo fa diventare duro e quando è pronto gli infila il profilattico e si gira per essere presa a pecorina mentre si dedica al mio cazzo con le sue labbra vellutate.....purtroppo il nostro primo stallone è di breve durata, con un grugnito viene quasi subito e si sfila da Antonella lasciandola insoddisfatta...mentre lui si riveste provvedo io a darle qualche colpo per tenerla calda...la scelta ricade su un altro che come per il precedente si rivela poco durevole anche se un pò meglio è riuscito a fare...il terzo candidato non è molto meglio...allora decido che è meglio averne due alla volta così da potersi dare il cambio...Antonella non si risparmia, lecca e pompa come non mai, quando siamo tutti in tiro ne fa sdraiare uno sotto di se e se lo infila nella figa e invita l'altro a incularla da dietro...piano piano risce a farli entrare entrambi, per non urlare tiene la sua bocca chiusa attorno al mio cazzo e nel breve volgere di qualche momento tutti e tre sborriamo copiosamente.......
Dopo la prestazione Antonella chiede una pausa...ci rivestiamo e ce ne andiamo in giardino al fresco...beviamo qualcosa e ci avvicina una coppia che ci ha visto all'opera...sei stata fantastica dice lei e lui è meravigliato per come sia riuscita a farci godere tutti e tre...li invitiamo a salire nella zona riservata con noi...ci appartiamo nel grande lettone e quale non è la mia sorrpresa quando entrambi (lei e lui) si disputano l'onore di succhiarmi il cazzo, mentre ad Antonella viene chiesto di leccare la figa di lei ed il cazzo di lui alternativamente...io non chiedevo di meglio...fintanto che la nostra amica decide di impalarsi sul mio cazzo e di cavalcarmi selvaggiamente fino a godere con un urlo che lacera l'aria del locale...Antonella nel frattempo continua a dedicarsi al cazzo di lui, ma con mia sorpresa vedo che se ne è aggiunto un altro...mentre io sono all'asciutto...una gentile signora, vedendomi ancora in tiro, pensa sia giusto dedicare qualche attenzione anche a me e mi spompina in maniera avvolgente e travolgente...senza preservativo, esco dalla sua bocca in tempo per inondarle la faccia e le tette con una sborrata fiume...Antonella ormai è completamente a suo agio e alterna i due maschietti uno in figa e uno in bocca fino a farli godere entrambi nei loro preservativi...guardo l'ora. Sono le 4 del mattino...come vola il tempo. Antonella è soddsisfatta e quando le chiedo se vuole rientrare mi dice di si...per questa sera ho preso abbastanza cazzi...andiamo!
questa serata ha avuto più di un seguito...se volete i particolari fatemelo sapere.
un bacio a tutte/i
Corrado
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17 years ago
admin, 75
Last visit: 7 hours ago -
... e vai!
è successo. Ci abbiamo messo un pò ma successo.
L'annuncio: "Coppia per coppia o singoli ... " senza voto per pudore, imbarazzo, un pò di ipocrisia.
Una valanga di riposte, quasi tutti singoli, alcuni esclusi immediatamente: troppo volgari, troppo espliciti.
Ad altri rispondiamo, quasi sempre io perché Lui vuole che
mi decida e scelga io ... Sembra che sia la volta buona ma vogliono foto e noi chiariamente non siamo disponibili.
Io sono carina, bel fisico, seno piccolo ma sodo con capezzoli ipersensibili e turgidi, bel culo e fisico slanciato.
Mio marito sovrappeso ma molto gradevole e piacevole, non ha mai avuto problemi ad approcciare e a ... concludere, a differenza di me.
Finalmente gran bel fisico, ben dotato, cortese .... appuntamento.
Sabato mattina, si avvicina alla nostra macchina, si chiama Stefano ... è OK e così noi per lui. Sale dietro, imbarazzo, ma mio marito è bravo a ravvivare la conversazione e mentre parla inizia ad accarezzarmi e francamente la sensazione è strana particolare, ho le autoreggenti, sono senza slip e bagnata... Ci fermiamo, passo dietro e ora è uno sconosciuto che mi accarezza, sono ferma, non so cosa fare ma è dolce, lento, esperto eppure è giovane. La sua mano sul collo è lieve, impalpabile, mi accarezza all'attacatura dei capelli, è piacevole. Sbottono un paio di bottoni della camicetta. Mio marito continua a guidare e mette un CD di Norah Jones e io inizio ad accarezzarmi un seno. La sua mano si posa sul mio ginocchio, le sue dita si chiudono e si aprono, salgono su per le cosce, chiudo gli occhi e socchiudo le gambe. Mi bacia sul collo, la sua lingua calda è dietro il mio orecchio, il suo respiro è caldo. Gli accarezzo i capelli e lo guido sul mio seno. Mi slaccia il reggiseno al primo colpo. Mi morde il seno con le labbra, la sua lingua intorno al capezzolo, provo un brivido indescrivibile: è lui che ci sa fare o è l'elettricità nell'aria, la situazione al limite che mi fa sentire così? E poi, gli occhi di mio marito che mi bucano dallo specchietto retrovisore rendono l'atmosfera ancora più eccitante. Lasciamo la strada principale e iniziamo a salire una serie di tornanti. L'auto si ferma, lo guardo negli occhi: sono lucidi, intensi, è eccitato ... non resisto. Allungo una mano e lo accarezzo da sopra. E' veramente notevole, la foto non mentiva. Lui abbassa la cerniera, esce per metà dagli slip. Lo guardo, mi è sempre piaciuto guardare le foto dei c... ora posso guardare con calma, inizio ad accarezzarlo, gli abbasso gli slip e accarezzo, strizzo decisa e delicata i testicoli. Ci fermiamo, attorno alberi e alberi. E' un posto che non conosco ma è bello, silenzioso e deserto. Ritorno avanti, mio marito ha la cerniera aperta. Sfilo il reggiseno e sbottono gli altri bottoni della camicetta, sono praticamente seminuda. Mi abbassa il sedile e mi fa stendere. La mia testa è vicina alle gambe muscolose di Stefano, si è tolto i pantaloni. Ha una bella pelle e un buon odore. Continuo a guardare il suo pene, è lungo, ritto e ... irresistibile. Senza aspettare che io mi allunghi verso di lui, inizia ad accarezzarmi il viso con il suo pene: io non mi ritraggo, la sensazione è piacevole, intrigante. Mi sfiora le labbra, ma io non allungo la lingua per cercarlo. Sono davvero al limite del desiderio: mio marito se ne accorge e inizia a baciarmi il ventre e poi giù....è solo allora che tiro fuori la lingua e inizio a leccare i suoi testicoli. Avverto il tremito che provoca in lui il mio prolungato "bacio" e prendo quanto posso nella mia bocca. Sono piena, pronta. Sento il mio potere su di loro. Su mio marito. Mi volto lentamente a pancia in giù e aspetto. Sento il suo odore vicino ma non sento più alcuna carezza. E' allora che mi protendo e lo prendo tutto, fino in gola, avida. Sento un lamento profondo. E' lui? E' mio marito? Siamo noi. Ora mio marito è dietro di me. Mi apre le natiche e me lo infila deciso. Il suo movimento si sintonizza con quello della mia bocca intorno a quel pene che è così lungo da lasciare spazio anche alle mie mani che diventano sempre più frenetiche. Sento una tensione innaturale ai testicoli e improvvisamente un calore liquido si diffonde nella mia bocca e poi sul mio viso. Il piacere è assoluto, perfetto quando anche dietro sento lo stesso calore...........Un'esperienza davvero esaltante. Stefano ha soddisfatto le nostre richieste. E' rispettato i patti. Anche mio marito. Ha lasciato che fossi io a decidere.....forse non esagera quando dice che raggiungerò il vero piacere provando la doppia penetrazione.
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17 years ago
gioia72,
47/47
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La mia prima volta
Ero piccolo..circa 14 anni..mio zio mi disse un giorno se mi piacesse mia zia Simona..
Io intimidito per una sua eventuale reazione gli dissi comunque essendo molto schietto che era molto bella e mi piaceva un casino..Premetto che lei è mora, occhi scuri, romana, alta 1.55 circa snella ma con un bellissimo e grandissimo seno (una sesta)!!
All'epoca aveva 35 anni...
Mio zio rimase di stucco dalla mia risposta diretta ma mi disse con disinvoltura se volevo oservarla mentre faceva sesso con lui!
La mia risposta fù istantanea e positiva e fissammo un appuntamento a casa sua per le 21 circa.
Arrivato a casa e parlando del più e del meno tirò fuori da una cassaforte a muro posta dietro un quadro una busta contenente un centinaio di foto dove simona era alle prese con più uomini mentre faceva sesso spinto...
Io mi eccitai e mio zio altrettanto..Da questo stato di eccitamento mio zio mi portò in camera da letto e facendomi vedere un film porno fatto con la moglie sul loro letto matrimoniale mi chiese se avevo mai fatto un pompino in vita mia.
Io risposi ovviamente di no e lui allora mi disse nel mentre si masturbava di prenderglielo in bocca...La cosa mi eccitava e non disdegnai a succhiarglielo...era enorme...mi riempiva la bocca..in circonferenza era una bestia!!Iniziai a succhiarglielo imitando la moglie nel film come mi diceva di fare lui....
L'operazione termino con una venuta in bocca abbondante che quasi mi aveva fatto strozzare...gli feci cenno di sputare ma lui mi intimò di ingoiare lo sperma fino all'ultima goccia..io accettai per l'eccitazione che avevo..
Il giorno seguente e i giorni che susseguirono continuai ad ingoiare sperma di mio zio fino quando una volta, davanti alla moglie gli disse che dovevo succhiarlo...e feci anche questo..
Dopo un mese intero di pompini con ingoio mi disse di provare ad infilarmelo nel culetto..
Io rifiutai ma gli confidai che già da 1 anno ogni giorno mi infilavo oggetti nel culetto come vari film porno che avvo per vedere se riuscivo anche io..
Mio zio mi chiese cosa mi mettessi dietro..io risposi deodoranti e cetrioli anche belli grandi..
Lui sorridendo allora mi disse che ero bello largo da prendere il suo cazzo dentro...sinceramente provai e mi piacque molto tanto da farmi sodomizzare per una 15ina di giorni consecutiva....
Dopo tale tempo mio zio un bel giorno mi disse che dovevamo andare a Napoli assieme a Simona per andare da un avvocato e volevano me assieme per compagnia!!
Io salii stranamente a casa loro e lui chiudendo la porta col chiavistello mi disse: Eccola...sexy solo per te!!
Io vidi mia zia Simona tutta in lingerie e provocante tento che mi bloccai per un pò..mio zio guardava, si masturbava e riprendeva il tutto con la telecamera..
Nel frattempo mia zia mi spiegava e mi ordinava come scoparla al meglio e come far quindi godere una donna..era bellissimo e così persi la verginità con la cara zia Simona....
Oggi sono un ottimo trombatore con le donne e per trasgredire ogni tanto mi faccio inculare da qualche super stallone e faccio pompini notevoli anche 2 per volta...uno nel culetto e l'altro in bocca...La mia vera storia - Antonio BSX
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17 years ago
admin, 75
Last visit: 7 hours ago -
Carla +cuck
SIA IO CHE FRANCO,MIO MARITO, CI RENDEVAMO CONTO CHE IL LATO SESSUALE CI PRENDEVA SEMPRE PIU' E CHE NON CI BASTAVANO PIU' INCONTRI EPISODICI.
AVEVAMO ENTRAMBI SMANIA DI SEMPRE NUOVE ESPERIENZE.
CAPITO' CHE FRANCO DOVESSE ANDAR FUORI PER 2 GIORNI.
PRIMA DI PARTIRE MI DISSE CHE AVREBBE AVUTO PIACERE SE, IN SUA ASSENZA, FOSSI ANDATA FUORI DA SOLA A CERCAR DI SEDURRE QUALCUNO CHE MI PIACESSE.
VOLEVA SOLO CHE AL SUO RITORNO GLI RACCONTASSI TUTTO QUANTO SUCCESSO,NEI MINIMI PARTICOLARI.
PRESA DA GRANDE ECCITAZIONE DECISI DI USCIRE LA SERA STESSA.
MI VESTII IN MODO SOBRIO MA UGUALMENTE SEXY:TAILLEUR AL GINOCCHIO MOLTO FASCIANTE SUI FIANCHI E SUL CULO.CAMICETTA BIANCA CON SOLO DUE BOTTONI APERTI,QUANTO BASTAVA PERO'PER FAR IMMAGINARE DUE TETTE GRANDI E SODE.
MI FERMAI IN UN BAR DEL CENTRO PER UN APERITIVO E SUBITO FUI AVVICINATA DA UN GIOVANE MAGRO, BELLINO, DISTINTO,IL QUALE DOPO QUALCHE CHIACCHIERA MI INVITO' ALLA SUA CASA DI SINGLE PER MANGIARE QUALCOSA.
NON ASPETTAVO ALTRO, PER CUI ACCETTAI CON PIACERE.
DOPO DUE GIORNI TORNO' MIO MARITO AL QUALE AVEVO DETTO TELEFONICAMENTE DELLA COSA MA CHE FREMEVA PER CONOSCERNE I PARTICOLARI.
GLI DISSI CHE UNA VOLTA IN CASA, IL GIOVANE MI AVEVA SPOGLIATO COMPLETAMENTE FACENDO ANCHE LUI ALTRETTANTO.
AVEVA UN CORPO CHE,TRANNE CHE AL PUBE,ERA COMPLETAMENTE GLABRO,SENZA PELI.
CI BACIAMMO A LUNGO,GLI SUCCHIAI I CAPEZZOLI,LECCAI IL PETTO E L'ADDOME FINO A PRENDERGLI IN BOCCA IL CAZZO ORMAI GIA' IN EREZIONE.
MI CHIESE DI METTERMI INGINOCCHIATA E DI PIEGARMI IN MODO TALE DA MOSTRARGLI FICA ED ANO.
INTINSE UN DITO NEGLI UMORI DEL MIO SESSO E LO INFILO' NEL CULO ALLARGANDOLO IN MODO DA POTER ACCOGLIERE IL SUO CAZZO.
UNA VOLTA DENTRO MI POSSEDETTE CON CALMA,CON UN ANDIRIVIENI CHE DURO' ALMENO 20 MINUTI.
ALLA FINE GODEMMO CONTEMPORANEAMENTE CON GRANDI GEMITI DI PIACERE.
CI LAVAMMO ENTRAMBI ED IO PENSAVO CHE L'INCONTRO FINIVA LI'.
INVECE SI ASSENTO' UN ATTIMO ED AL RITORNO MI DISSE:ORA FAI A ME QUEL CHE TI HO APPENA FATTO.
MI PORSE UN FALLO DI GOMMA SCURA,ME LO FECE ALLACCIARE IN VITA E METTENDOSI ALLA PECORINA MI DIEDE UNA CREMA DICENDO:SPALMALA SUL MIO BUCO PERCHE' IL TUO CAZZO E' BEN PIU' GRANDE DEL MIO.
ERO STUPEFATTA ED ECCITATISSIMA PERCHE'SAPEVO DELL'ESISTENZA DI QUESTI AGGEGGI,MA INDOSSARLO E SODOMIZZARE UN UOMO ERA VERAMENTE SUPERIORE AD OGNI MIA IMMAGINAZIONE.
IL SUO CULO LISCIO SI MOSTRO'MOLTO ELASTICO ED ACCOLSE IL CAZZONE CON MENO PROBLEMI E DOLORE DI QUANTO IO PENSASSI.
UNA VOLTA INFILATOGLIELO,GLI POGGIAI LE MANI SUI FIANCHI E CONTINUAI AD IMPALARLO CON COLPI SEMPRE PIU' DURI.
NOTAI CHE IL CAZZO GLI SI RIZZAVA SEMPRE PIU' MAN MANO CHE ACCELERAVO LE SPINTE ED ALLA FINE, SENZA NEANCHE TOCCARSELO, SBORRO' SUL PAVIMENTO TUTTO IL SUO PIACERE.
MENTRE RACCONTAVO QUESTI PARTICOLARI,MIO MARITO CHE GIA' DA UN BEL PO' SI TOCCAVA IL CAZZO,ACCELERO' I COLPI DICENDOMI:SEI UNA TROIA FAVOLOSA,VOGLIO PROVARE ANCH'IO IL PIACERE CHE HAI FATTO PROVARE A QUEL RAGAZZO.
E COSI' DICENDO, CON GLI ULTIMI COLPI,FECE SGORGARE FUORI A FIOTTI TUTTO LO SPERMA CHE GLI SI ERA ACCUMULATO DENTRO.
IL POMERIGGIO SEGUENTE ANDAMMO INSIEME IN UNA CITTA' VICINA DOVE,CI AVEVANO DETTO, C'ERA UN SEXSHOP MOLTO BEN FORNITO.
CI GUARDAMMO UN PO'IN GIRO FINCHE' SI AVVICINO' UNA COMMESSA PER SAPERE A QUALE TIPO DI ARTICOLO FOSSIMO INTERESSATI.
VORREMMO UN PAIO DI FALLI DI DIFFERENTE GRANDEZZA,DISSI IO SORRIDENDOLE IN MODO COMPLICE.
LA BRUNETTA' TORNO' DOPO PO' E CI MOSTRO' DUE CAZZI DI GOMMA NERI DI DIMENSIONI SUPER E RIVOLGENDOSI A ME CON UN RISOLINO:SONO DUE STRAP-ON DI GRANDE QUALITA' E DI SICURA EFFICACIA,LE FACCIO VEDERE COME SI INDOSSA.
SE LO SISTEMO' BENE DAVANTI,LO ALLACCIO' IN VITA,LO CAREZZO' LUNGO TUTTA L'ASTA E RIVOLGENDOSI A FRANCO CON UN RISOLINO AGGIUNSE:QUESTI STRAP-ONE VANNO A RUBA,PERCHE'VENGONO UTILIZZATI SIA TRA DONNE CHE DALLE DONNE CON GLI UOMINI.
RIENTRAMMO IN CASA ENTRAMBI ECCITATISSIMI.
IO MI SPOGLIAI IN FRETTA,AVEVO LA FICA BAGNATISSIMA,MI STESI SUL LETTO E MI PIANTAI IL PIU' GROSSO TRA LE COSCIE.
ERA UNA MAZZA DI DIMENSIONI ENORMI,MA LA MIA FICA ERA APERTA E LUBRIFICATA A TAL PUNTO DA ACCOGLIRLO PER INTERO.
MI SENTIVO DILATATA AL MASSIMO ED EBBI UNA SERIE DI SPASMI CHE PRECEDETTERO L'ORGASMO FINALE.
FU BELLISSIMO.
FECI POI SPOGLIARE FRANCO,LO MISI A PECORA E LO UMETTAI CON LA SALIVA E INFILAI NEL CULO L'INDICE FINO A META',INIZIANDO NELLA MANOVRA DI ALLARGAMENTTO CHE CONTINUAI INSERENDO ANCHE IL DITO MEDIO.
SI LAMENTO' PER IL DOLORE MA MI PREGO' DI CONTINUARE.
INFILAVO E SFILAVO,DENTRO E FUORI FINCHE' MI ACCORSI CHE LE DUE DITA ERANO BEN ACCOLTE.
ALLORA MI LEGAI IN VITA IL FALLO MENO GROSSO.
PENSAI:QUESTO NON GLI ENTRERA' MAI E,SE PURE DOVESSE SUCCEDERE, GLI ROMPERA' IL CULO NEL SENSO PIU' LETTERALE DELLA PAROLA.
PRESI ALLORA DELLA POMATA ANALGESICA PER ATTUTIRE IL DOLORE E GLI LA SPALMAI IN ABBONDANZA.
POGGIAVO IL GLANDE,FORZAVO UN POCHINO,MA DOVEVO FERMARMI,METTERE ALTRA POMATA E RIPRENDERE CON ACCORTEZZA.
DOPO UNA DECINA DI TENTATIVI,MI ACCORSI CHE L'ANO,ORMAI APERTO AL MASSIMO,RIUSCIVA A FARNE ENTRARE LA PUNTA.
TIRA IL FIATO, GLI DISSI,E CON UN COLPO SECCO GLIE NE AFFONDAI DENTRO MEZZA ASTA.
EMISE UN URLO BESTIALE PER IL DOLORE .
MI FERMAI PENSANDO FOSSE MEGLIO RINUNCIARE,QUANDO LUI MI DISSE:NON TI MUOVERE,FAMMI CALMARE UN ATTIMO LA FITTA E POI RIPRENDI CON CALMA SENZA FERMARTI,PERCHE' LO VOGLIO TUTTO.
RIPRESI DOPO QUALCHE MINUTO,ORA MUGOLAVA DI PIACERE OLTRE CHE DI DOLORE,SPINGEVO GIU',LO RITIRAVO QUASI TUTTO FUORI LASCIANDOGLI DENTRO SOLO IL GLANDE E,VIA,DI NUOVO TUTTO DENTRO.
VEDERLO COSI' IN MIA BALIA,IL SODOMIZZARLO COME MEGLIO CREDEVO,MI DAVA UNA ECCITAZIONE INCREDIBILE.
LUI DEL RESTO AVEVA UN CAZZO IN MASSIMA EREZIONE PRONTO A SBORRARE DA UN MOMENTO ALL'ALTRO.
NON TARDO' CHE IO EBBI UN ORGASMO INASPETTATO E DOPO UN PO' ANCHE LUI VENNE SUL PAVIMENTO EMETTENDO SOSPIRI DI GODIMENTO MAI SENTITI.
A QUEL PUNTO ESTRASSI IL CAZZO DAL SUO CULO E DISSI:LO HAI VOLUTO,TE L'HO DATO,HAI GODUTO COME UN PORCO,ORA PRENDILO E PULISCILO CON LA BOCCA.
NON INDUGIO' UN ATTIMO,SI AVVICINO' ANCORA INGINOCCHIATO,LO PRESE IN MANO E LO SPOMPINO'.
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admin, 75
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Sull\'autobus
sull’autobus
Salve sono ancora qui per raccontarvi un’ altra avventura che ci è accaduta a me e mia moglie, era un giorno di febbraio domenica per l’ esattezza io e mia moglie da tempo avevamo progettato di fare una gita a FIRENZE l’idea era di andarci in treno ma facendo i dovuti conti decidemmo di andarci in autobus, così per cambiare .
L’orario di partenza era le 7,30 e noi puntuali siamo arrivati al punto di ritrovo con un po di anticipo, l’autobus era gia lì e noi salimmo andandoci a sedere in fondo, perché di solito negli ultimi posti non viene mai nessuno, anche se con una giornata così piovosa forse non ci sarebbe stato molta gente, infatti salirono solo poche persone, due signore anzianotte ed un uomo anche lui non più giovane sui 70 anni e si andarono a sedere nelle prime poltrone, mentre l’uomo si andò a sedere nelle poltrone di centro, all’orario il pulman partì il viaggio sarebbe durato un po’ e allora noi ci portammo qualcosa da leggere, passati una quindicina di minuti l’uomo si alzò e venne verso di noi e ci chiese se per favore avessimo una rivista o comunque qualcosa da leggere per ingannare il tempo,noi gli demmo un giornale lui ci ringrazio e si mise a sedere accanto a noi , ( accanto a mia moglie per la precisione ) cominciò a sfogliarlo,ma io notai che l’anziano signore buttava spesso lo sguardo verso le gambe di mia moglie e sempre con più insistenza, tutto questo mi faceva eccitare così mi venne un dea, cominciai a parlare con lei del più e del meno cercando di fargli capire la situazione, dopo poco capì e mi chiese sottovoce cosa avessi in mente di fare, prima di tutto volevo essere sicuro che lei sarebbe stata al gioco e lei mi disse di si se era quello che io volevo, allora preparai il terreno cominciando a tirare lentamente su la gonna di lei si perché era vestita con gonna lunga camicetta maglione e sotto calze autoreggienti bianche e tanga. Mentre io continuavo a far salire la gonna gli chiesi se non aveva caldo con quel maglione addosso, lei mi rispose di si e lo tolse rimanendo con la camicetta poi finse di riprendere la lettura intanto io avevo fatto salire la gonna fino a sopra il ginocchio lo sguardo del vecchio seguiva ogni movimento ma non si era accorto che ero io a far salire la gonna che continuavo a tirare su, ero ormai arrivato fino all’elastico delle autoreggenti e si intravedeva anche la coscia l’uomo ormai non guardava più la rivista e era preso solo da quello che stava succedendo, mi avvicinai ad un orecchio di lei e gli dissi senza farmi sentire di allargare le gambe lasciando la gonna così come era, lei eseguì la mossa e divarico le gambe cosi che le si vedeva ora tutte e due le gambe fin sopra le autoreggenti e spostandosi in avanti anche le mutandine, cosa che l’uomo fece con la scusa di allacciarsi una scarpa, lo spettacolo che gli si presento lo fece rimanere di stucco infatti da quella posizione oltre alle coscie vedeva sicuramente i peli della fica che fuoriuscivano dal piccolo tanga poi mia moglie che aveva seguito tutto volle far di piu e divarico ancora di piu le gambe in modo che non si perdesse nulla dello spettacolo, il vecchio era ormai fuori controllo, ma non sapeva che fare, anche se ormai aveva capito che tutto questo non era piu una cosa casuale, allora presi io l’iniziativa e dissi a mia moglie se voleva riposarsi perche dopo ci sarebbe stato da camminare lei capi e ridendo mi disse che forse sarebbe stato meglio e chiuse gli occhi lasciai passare alcuni minuti e passai allazione mi sporsi in avanti e guardai verso il vecchio che si ritiro di scatto ma lo tranquillizzai e gli chiesi se tutto questo gli era gradito alludendo allo spettacolo che lei gli stava offrendo, lui mi disse di si e che non capitava spesso alla sua eta di vedere tanto bendiddio allora io gli chiesi se fosse ancora in grado di soddisfare una donna e lui mi disse che in casi cosi poteva essere possibile e che si sarebbe sottoposto volentieri alla prova a questo punto gli dissi che se avesse voluto poteva toccare cosa voleva lui allora mi chiese se si fosse svegliata cosa avrebbe detto o fatto ma anche qui gli dissi di stare tranquillo e che non sarebbe successo nulla allora allungo una mano e la poggio su di una coscia carezzandola poi piano piano la sposto verso il linguine dove si soffermo a carezzarlo infine mise la mano sulla fica toccando i peli che uscivano dai lati del tanga mi guardo e mi chiese se poteva mettere le dita sotto gli slip io gli dissi che poteva fare tutto cio che voleva non selo fece ripetere sposto gli slip da un lato e passo le dita sulle labbra della fica che era ormai bagnata quindi le fece scivolare dentro, ormai mia moglie smise di fingere di dormire e aprendo gli occhi prese la mano del vecchio e la accompagniò nello sfregamento delle labbra della sua fica dopo qualche minuto lei si giro verso il vecchio e gli chiese di vedere il suo cazzo, l’uomo si mise seduto comodo sul suo sedile annusando le dita che sapevano di fica mia moglie allora allungo una mano e senti un discreto gonfio e comincio ad aprire la lampo dei pantaloni da dove usci un cazzo non durissimo ma di notevoli dimenzioni anche cosi e prese a menarlo sentendo che si faceva sempre piu duro allora si passo la mano alla bocca per inumidirla e la riporto sul cazzo continuando a fargli una sega ma il vecchio voleva di piu di una sega infatti prese mia moglie per la nuca e dolcemente la accompagno verso il suo cazzo facendoglielo ingoiare tutto la tenne con il cazzo in gola per qualche secondo poi la lascio e lei comincio a fargli un pompino ingoiandolo fino alla base delle palle per poi farlo uscire e ringoiandolo lentamente duro parecchi minuti a questo modo e il cazzo del vecchio si ingrosso a dismisura tantè che le ultime pompate faceva fatica a tenerlo in bocca, il vecchio disse che ora voleva scoparla smise di farsi spompinare e con il cazzo in mano gli disse di alzarsi e la fece venire davanti a lui con le cosce divaricate e rivolta verso il davanti del mezzo poi lentamente la tiro verso il basso abbocco l’uccello alla fica e la fece abbassare, lei si senti riempire lentamente dal grosso palo che entrava senpre di piu dentro di se fino ad arrivare in pancia poi lui aumento il ritmo della scopata e mia moglie comincio a godere e a bagnarsi tutta lubrificando cosi la mazza del vecchio colando anche sui pochi peli, intanto ormai prossimo a godere lui la teneva per le tette stringendole quasi a fargli male, poi sottovoce cominciando a sborrarle in corpo gli disse( magnifica troia prendi tutto il mio sperma ) la allago con flotti di sborra che lei sentiva uscire dal cazzo di lui ad ogni contrazione ma lei non era ancora sazia infatti si alzo si mise seduta sulla sua poltrona e chinandosi sul cazzo del vecchio lo prese in bocca e lo spompino ancora poi ripuli di tutto lo sperma il cazzo che ormai era diventato moscio. Rivammo a FIRENZE ma di tutto il giorno mia moglie ricorda piu volentieri il viaggio
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17 years ago
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Cioccolata calda
Una tazza di cacao bollito nel latte, spruzzato con panna montata, era quanto di meglio Jessica mi poteva far gustare insieme a suo marito. Un pomeriggio c’incontrammo per tenerci compagnia, al tavolo della caffetteria.
La separazione con Marika, mia moglie, era avvenuta di comune accordo. Me n'ero andato da casa ed ora abitavo da solo.
Jessica lavorava nella stessa azienda dove lavorava la mia ex moglie, seppure in uffici diversi, e scopavamo. Sì, scopavamo. Lo facevamo di straforo, nei posti più impensati dell'edificio in cui lavorava come funzionaria. All'inizio della nostra relazione eravamo soliti farlo nei cessi, sottraendoci alla vista degli sguardi indiscreti dei suoi colleghi, poi non più. A lei piaceva succhiarmi il cazzo e ancora di più farsi inculare. Cosa, quest'ultima, che mia moglie si era sempre rifiutava di fare. Jessica si eccitava nel fare l'amore in posti dove qualcuno avrebbe potuto scorgerci. Era una esibizionista, ecco cos'era. Scopavamo in macchina di solito. I parcheggi, specie quelli in pieno centro cittadino, erano i luoghi che prediligevamo, ma non eravamo alieni dal sostare ai bordi delle strade, sotto un lampione, bene visibili ai passanti che transitavano sui marciapiedi accanto a noi. Era dotata di una forte carica sessuale e non la teneva nascosta, al contrario di molte donne che reprimono la propria esuberanza per non essere considerate puttane o peggio ancora ninfomani.
Jessica mi aveva conquistato con la sua straordinaria carica erotica. Ero succube della sua forte personalità ed ero disposto a soddisfare ogni suo desiderio. Sapeva ottenere tutto ciò che voleva, ed io ero felice di darglielo.Nei mesi successivi un giorno, sorprendendomi non poco, Jessica mi chiese se ero disposto a fare l'amore alla presenza del marito. Prima di acconsentire alla sua richiesta, offrendole la mia disponibilità, avevo riflettuto parecchio sulle conseguenze di quell'atto, infine avevo accettato.
Mario era sempre stato al corrente della nostra relazione. In alcune occasioni avevo persino avuto l'impressione di scorgerlo fra le persone che stavano a fissarci, di là dai finestrini, mentre Jessica ed io scopavamo dentro l’automobile. La richiesta di fare l'amore alla presenza del marito non mi sorprese. Sapere che Mario avrebbe fatto da spettatore alle nostre effusioni, stando nella stessa stanza, lo consideravo eccitante più delle precedenti esperienze in automobile.- Che ne dite se ci facciamo una cioccolata calda. - disse Jessica .
La domanda servì a togliermi dall'imbarazzo. Mi trovavo nel salotto del loro appartamento da più di mezzora seduto su di una poltrona. Erano le sei del pomeriggio e nessuno aveva ancora fatto cenno al motivo per cui eravamo lì. Seguimi in cucina. - disse Jessica.
La seguii dappresso accodandomi a lei.Beh, allora? - dissi quando ci ritrovammo soli nel locale, Devi avere un po' di fiducia. Fiducia in cosa? - chiesi. Jessica schiuse uno sportello del mobile della cucina. Da un ripiano tirò fuori una confezione di Ciobar. Beh, non rispondi? Ti suggerisco di stare bene attento a quello che sto facendo. Potrà servirti in futuro. Depositò sul ripiano del tavolo una tazza bianca e versò all'interno il contenuto di due buste di Ciobar. Prese dal frigorifero una confezione di latte e lo travasò nella tazza mescolandolo con un cucchiaio al cacao contenuto nelle buste.
Mi raccomando di amalgamare bene cacao e latte. Hai capito?
Sì... ma che centra tutto questo. Centra, centra... eccome se centra.
Aprì lo sportello del forno a microonde e posò la tazza al centro del piatto girevole. Chiuse il battente e girò la manopola del timer.
un minuto deve restare acceso. Fintanto che il cacao inizia a bollire e tracima dalla tazza. Jessica stava china sullo sportello trasparente del forno a microonde col culo rivolto verso l'alto.Mi avvicinai e posai le mani attorno i suoi fianchi, poi cominciai a strofinarle il cazzo contro le natiche. Hmm... ho capito che ne hai voglia. Devi avere pazienza e non fare il cretino- Ho voglia di scoparti. Adesso! Dai facciamolo qui.
Il timer emise uno trillo. Jessica tolse dal microonde la tazza densa di cioccolata e la mise sotto le mie narici. Non ti sembra uguale alla cioccolata che consumiamo in caffetteria? L'aspetto è gradevole. Ma perché ne hai preparato una sola tazza? Siamo in tre.- Non ti preoccupare. La seguii dappresso mentre si dirigeva in salotto con la tazza stretta nella mano. Stavolta non andò a sedersi sul divano, proseguì oltre, verso la stanza da letto con me appresso. Prima di abbandonare il salotto si rivolse a Mario. Noi andiamo di là.
Conoscevo bene la disposizione delle stanze dell'appartamento. Nel periodo in cui ero stato sposato ci venivo spesso con mia moglie a cena. Entrando nella stanza da letto pensai che in fatto di sesso i miei ospiti erano una coppia davvero bene assortita: lei esibizionista e lui guardone, ed io ero depravato come loro? Beh, che te ne pare? Di cosa? - dissi.- Sei imbarazzato?- Affatto!- Eccitato allora?- Sì... molto. La presi fra le braccia e la strinsi a me.- Ehi... Cucciolone. Mi fai rovesciare la cioccolata. Aspetta che appoggio la tazza sulla cassapanca. Jessica cominciò a spogliarsi ed io la imitai. La situazione in cui mi ero cacciato era strana ed eccitante. Trovarmi nella loro stanza da letto, nudo, deciso a scoparmi Jessica, con Mario di là, in salotto, in attesa d'entrare nella stanza, avrebbe potuto mettere a disagio chiunque si fosse trovato nella mia situazione, invece non lo ero per niente. Jessica si piegò su di me e mi toccò il cazzo con la mano libera, nell'altra tratteneva ben stretta la tazza di cioccolata.
Stavo pensando che hai i peli sotto le ascelle uguali a quelli del pube. - disse. Sciocchina. Stavo considerando che la tua pelle ha un buon sapore. Dici? Ho voglia di leccare per bene la tua pelle.
Sorrisi e incrociai il suo sguardo. Nel contempo Mario si affacciò allo stipite della porta e rimase fermo lì. Jessica, per nulla intimidita dalla presenza del marito, s'inginocchiò ai miei piedi e sollevò lo sguardo su di me. Prese nella mano il cazzo e indirizzò la cappella nella tazza. La intinse più volte nella cioccolata, ancora tiepida, fintanto che il cacao si addensò sulla cappella. Jessica volse lo sguardo in direzione del marito, dopodiché carpì la cappella da cui colava la cioccolata e la infilò fra le labbra.Succhiava. Oh, se succhiava! Non lo aveva mai fatto con tanto fervore. L'atteggiamento con cui si adoperava nello spremere il cazzo era rivelatore del piacere che provava nel farlo. Intinse più volte la cappella nella tazza incontrando difficoltà nel sistemare l'estremità del cazzo verso il basso persistendo l'erezione. Lasciai che Jessica conducesse a termine la sequela di movimenti stordito dai movimenti della lingua sul mio uccello. Il contorno della bocca era imbrattato di cioccolata che le colava sul mento. Nel momento in cui rallentò la sua azione posai le mani attorno al suo capo. Tenendola ben ferma cominciai a muovere il bacino avanti e indietro scopandola nella bocca. Mi piaceva farlo, ancora di più che essere spompinato, ma in quel modo rischiavo di venire in breve tempo ed Jessica lo sapeva. Mi lasciò fare, poi si staccò e andò a coricarsi sul letto. Mise le gambe penzoloni sul pavimento e le divaricò. M'inginocchiai ai suoi piedi e rimasi ad osservarla mentre distribuiva il resto della cioccolata, contenuta nella tazza, sul pube. Distribuì la crema sulle labbra e dentro la figa impiastricciandosi i genitali. Nel momento in cui introdussi la lingua nella fessura, fra le cosce, il corpo di Jessica prese a tremare ad ogni movimento della lingua. Nutrirmi del prelibato succo della figa, mischiato a quello della cioccolata era quanto di meglio mi potesse capitare. Continuai ad alzare e abbassare la lingua ripulendo il pube e le cosce da ogni traccia di cioccolata. M'impadronii del clitoride e incominciai a succhiarlo. Aiutandomi con la forza delle braccia le mantenevo le cosce spalancate impedendole di socchiuderle, come invece avrebbe voluto di fare. Non ero intimorito dalla presenza di Mario. A dire il vero mi era persino sfuggito di mente che fosse lì, preso com'ero nel portare avanti la mia azione. Curvo, con la bocca sulla figa, non riuscivo a vedere né il viso di Jessica né quello di suo marito che presumevo stesse alle mie spalle ad assistere alla scena. Jessica raggiunse l'orgasmo dopo che avevo iniziato a spompinarle il clitoride. Restai saldo con le labbra sulla sporgenza erettile succhiandolo fintanto che Jessica esplose... Basta!... Basta!...Ti prego... mi fai male. Godo... Godoooo...Il corpo incominciò a tremarle tutto. Prese a scuotersi in preda a un rabbioso orgasmo, solo allora cessai di succhiare allontanando le bocca dalla figa. Jessica appoggiò le dita sul mio capo e lo attirò verso sé, sull'addome, poi prese a carezzarmi i capelli. Mi era venuta una dannata voglia di scopare e desideravo farlo, subito. Mi sollevai e rimasi in piedi davanti al corpo nudo di Jessica stravaccata sul letto con le cosce allargate intinsi il mio bel cazzo al cioccolato e incominciai a prenderla dietro..godeva,,godevo,,,. In quell'istante vidi il mio corpo riflesso nella specchiera del comò. Avevo il viso imbrattato di cioccolata e alle mie spalle c'era Mario che si masturbava…….
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17 years ago
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Antonellae paolo2
Antonella e Paolo, moglie e marito.
Dopo la prima esperienza avuta in montagna,con una coppia di coniugi veneti,ci siamo sentiti ancor piu' legati e consapevoli che,fermo restando i sentimenti immutabili tra noi,ci potevano essere tante opportunita' gradevoli ed intriganti che fino ad allora avevamo solo fantasticato senza mai avere il coraggio di realizzarle.
Antonella ha continuato a vestirsi molto sexy,anzi ha ancor piu' dato corpo a questa sottile vena esibizionistica sentendosi molto gratificata dagli sguardi di uomini che, secondo le situazioni e l'abbigliamento, la frugavano con gli occhi tra le parti scoperte oppure fissavano il suo culo davvero sontuoso, reso ancor piu' desiderabile da gonne a volta strettissime.
Io a mia volta la invogliavo ad esibirsi,in modo non volgare,ma anche senza falsi pudori.Ero suo complice e lei esaudiva ogni mio desiderio ed indicazione ben sapendo ormai quanta eccitazione provavo a vederla guardata e desiderata.
All'inizio della primavera trascorremmo un fine settimana in un agriturismo umbro.un posto molto tranquillo ed isolato.
Ci ritrovammo il venerdi' sera a cena con gli altri ospiti:eravamo in tutto 4 copie ciascuna ad un tavolo piccolo e due coppie all'apparenza molto amiche,ad un tavolo piu' grande vicino al nostro.
La mattina seguente i proprietari ci avvisarono che solo noi sei eravamo rimasti li' poiche'le altre coppie erano fuori per un'escursione e sarebbero rientrate per la cena.
Approfittando della bella giornata di sole le donne decisero di prendere il sole ai bordi di una piscina defilata rispetto all'albergo mentre noi maschi andammo a comprare i giornali in un paesino vicino.
Al ritorno le raggiungemmo ed avemmo la graditissima sorpresa di trovarle tutte e tre tette nude all'aria con il solo perizoma a coprirle,si fa per dire.
Una delle due amiche,quella che aveva due poppe grandi e sode,disse:ho insistito io perche' prendessimo un po' di abbronzatura naturale,mentre antonella e l'altra annuirono,poi tutte e tre si rigirarono pancia in giu' esibendo i loro culi magnifici.
La situazione inattesa e la vista di quel ben di dio,provoco' in noi maschi una evidente eccitazione.
Ci avvicinammo a loro ed avendo cura di lasciare agli altri quello della propria donna,cominciammo a palpare ben bene le natiche, indugiando sempre piu' nel punto piu' interno tra le cosce.
Calato giu' il perizoma cominciammo a carezzare la fica, dapprima esternamente, poi affondando sempre piu'tra le labbra aperte.
con l'abbondante frutto della loro eccitazione lubrificammo l'ingresso dell'ano, lo dilatammo pian piano con le dita e poi all'unisono le sodomizzammo.
Era uno spettacolo vederle una affianco all'altra ingnocchiate e piegate in avanti essere scopate tra le chiappe.
Tutte ebbero almeno due orgasmi poi ,uno dopo l'altro, anche noi godemmo tirandolo fuori dal culo e sborrando sulla schiena e sulle natiche.
Alcuni giorni dopo,mentre scopavamo fantasticavamo di far qualcosa di erotico.
Alla fine decidemmo per una situazione insolito che esaltasse la voglia di antonella di esibirsi e la mia di ammirarla mentre lo faceva.
Il sabato succesivo ci recammo in una cittadina ad una trentina di km.da casa nostra ed andammo al cinema all'ultimo spettacolo.
Mia moglie, come d'accordo, indossava una gonna nera longhette con spacco anteriore fin sopra il ginocchio senza nulla sotto ed una camicetta bianca con un paio di bottoni aperti in modo da lasciar intravedere un bel po' di seno.
All'interno c'erano una decina di coppie sparse qua' e la',optammo per una zona abbastanza avanti, illuminata solo dalle immagini del film e scegliemmo due poltrone posizionate la fila avanti e poco distanti da quelle occupate da una coppia.
Antonella fece risalire su la gonna ed allargo' lo spacco del vestito cosi'da esporre la parte alta delle cosce,l'inguine e la fica con i pochi peli che le facevano da cornice.
Mentre io le sbottonai ancora un po' la camicetta e le in filai una mano a palparle le tette e titillarle i capezzoli,lei con la sinistra teneva ben aperto il vestito e con l'altra mano comincio' ad accarezzarsi dapprima l'interno delle cosce poi il clitoride,infine la figa bagnata.
L'eccitazione ci prese entrambi quando ci accorgemmo che i due seduti nella fila dietro si sporgevano per guardare avanti e verso di noi, sperando forse che potessero vedere le nudita' di antonella e cosa stavamo facendo.
Avevamo molta voglia di far sesso ed allora uscimmo dal cinema e con la macchina raggiungemmo una zona di verde molto periferica dove c'erano parcheggiate altre auto con gente in cerca di tranquillita'.
Spento il motore A. mi apri' con furia la patta,mi tiro' fuori il cazzo gia' gonfio di desiderio e me lo lecco',se lo passo' in bocca,sul viso,sulle orecchie,infine mi sali' su e mi cavalco'con le tette verso di me ed il culo verso l'esterno.
Scopammo come furie finche' quasi insieme avemmo un orgasmo violento e prolungato.
Lei si abbandono' su di me e restammo abbracciati a lungo.
talmente incuranti da non esserci accorti che di fianco alla macchina c'era un giovanotto che si godeva la scena di noi due avvinti ma sopratutto del culo di mia moglie che piegata verso avanti lasciava intravedere anche l'inizio della fica.
Gli feci cenno di salire e mettersi di dietro.
Il giovane era rosso in volto e dal gonfiore sul davanti si capiva che aveva visto tutto ed era anche parecchio eccitato.
Bisbigliai a mia moglie se voleva scopare anche lui.
Rifiuto' energicamente.
Sei cattiva,aggiunsi,non vedi come ce l'ha duro e tutto per colpa tua,devi fare assolutamente qualcosa!
Passo' di dietro,si sedette di fianco al giovane intimandogli di tirar fuori il cazzo.
Lui esegui' tirando fuori un attrezzo di normale lunghezza ma molto grosso di diametro,reso ancor piu' turgido per l'arrapo che aveva addosso.
Antonella lo prese in mano,gli sfioro' con le dita il glande enorme, avvolse con tutta la mano la grossa asta e comincio' a menarglielo con sapiente lentezza evitando che venisse presto.
Nonostante cio' dopo un po' lei capi' che non avrebbe resistito ancora a lungo ed allora accelero' assestandogli 3-4 colpi violenti che diedero vita ad una sborrata copiosa con schizzi che arrivarono sul viso di antonella e sul torace del giovane.
Rientrando a casa pensammo,stanchi ma soddisfatti che era stata una serata davvero bella ed intrigante.
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17 years ago
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Antonella e paolo
Paolo e Antonella(P. e A.):siamo una coppia come tante.Sposati da dieci anni, senza figli.Il fatto di non aver figli ci ha finora consentito una buona liberta' di programmarci viaggi e vacanze nei periodi liberi dal lavoro.
Ci conosciamo da molto prima del matrimonio e la nostra vita intima e' andata avanti con soddisfazione senza sussulti particolari.sesso abbastanza di frequente,condito da fantasie dette nei momenti di maggior eccitazione.Poi tutto rientrava nella normale vita di tutti i giorni essendo entrambi gelosi e possessi.
Circa tre anni orsono c'e' stata una svolta,del tutto casuale.
Eravamo a mare A.era sdraiata pancia in giu' ad asciugarsi al sole dopo il bagno ed io seduto vicino a lei.Seguendo lo sguardo fisso di un nostro vicino di ombrellone,mi sono accorto che involontariamente ad A. era rientrato di molto il pezzo inferiore del bikini nel solco tra i glutei,lasciando scoperta gran parte del suo sedere, veramente bello.
La mia sorpresa e' stata che,anziche' seccarmi ed invitarla a coprirsi,ho lasciato che il vicino continuasse a guardarla con evidente interesse e desiderio.
Non solo,ma dall'erezione che stavo avendo,ho preso atto che la cosa non solo non mi dispiaceva ma anzi mi eccitava e molto.
Tornati in hotel,dopo la doccia,abbiamo fatto sesso e mentre scopavamo le ho raccontato quanto successo in spiaggia.lei da come ha goduto ha sembrato gradire molto il racconto.
Dopo mi ha detto:credo sia stata una tua fantasia perche' conoscendoti non avresti mai consentito quanto mi hai detto.
Le ho assicurato che era tutto vero e che se anche a lei faceva piacere le avrei permesso anche di piu',
a cominciare da quella stessa sera.Anzi la esortai a vestirsi in modo molto sexy,cosi' da esibire le proprie grazie senza problemi ma senza volgarita.da quel momento A.in occasione di cene,feste o viaggi ha fatto sempre in modo da mostrarsi molto sexy,esibire seno,cosce e tasparenze,indossare abiti che la fasciavano mettendo in evidenza le sue forme,senza tuttavia essere mai sfacciata.l'intesa tra noi si e'via via sempre piu' consolidata ed evoluta tanto che in novembre,trovandoci a milano, decidemmo di andare per la prima volta in un prive'.
ci trovammo in una sala molto vasta con una pista centrale dove ballavano alcune coppie,un bar,alcuni divani.in un angolo della sala c'era una lunga tenda dietro la quale c'erano diversi divanetti con coppie che facevano sesso.ci avvicinammo ma ci dissero che era possibile solo guardare in quanto quelli che sceglievano di stare li' erano esibizionisti e non accettavano l'intromissione di altri. se invece volevamo il massimo della liberta', al piano superiore c'era la zona dove chi ci andava sapeva gia' che poteva partecipare o far partecipare ai giochi erotici,ma volendo si poteva anche solo guardare o essere guardati.
salimmo su per una scala stretta ed arrivammo in una sala meno ampia che giu'.c'era un grande letto tondo sul quale in quel momento due uomini scopavano altrettante donne ed un trio formato da una ragazza e due giovani.lei era presa contemporaneamente dai cazzi dei due :uno in fica e l'altro nel culo.era magra ma evidentemente ben aperta in quanto i cazzi scomparivano e ricomparivano con grande facilita' dai suoi orifizi.restammo ad ammirarli un po'
poi molto eccitati ci spogliammo e ci sedemmo su uno dei tre divani che circondavano il lettone.A. mi si mise a cavalcioni con le spalle rivolta alla sala e comincio' a fare su e giu' senza accelerare per evitarmi di venire subito.andavamo avanti cosi' da una decina di minuti,quando si vvicino' un bell'uomo sulla quarantina,completamente nudo e con un grosso cazzo in stato di riposo.si accosto' a mia moglie e comincio' a palparle ed accarezzarle il culo,indugiando nella parte piu'interna.lei per un attimo si irrigidi',ma io le sussurrai di lasciarsi andare.il signore da dietro le prese in mano le tette,le palpo' con calma, accarezzo' i capezzoli e poi li strinse.antonella emise un gemito di piacere aumentando il ritmo della cavalcata su di me. non aspettavo altro in quanto arrapatissimo nel vedere per la prima volta le mani di uno sconosciuto toccare da padrone anche le parte piu' intime di mia moglie.
sotto i suoi colpi sempre piu' veloci e potenti venni subito inondandole la fica.antonella voleva alzarsi per andar via,ma lo sconosciuto attiro' la sua testa di lato sul suo cazzo che ora era enorme e durissimo.le labbra di A. si aprirono ad accogliere in bocca il glande mentre con la mano gli tirava su e giu' l'asta.lo succhiava con avidita'e glie lo menava con una facilita' estrema,come se non vesse mai fatto altro in vita sua.dopo un bel po'finalmente mia moglie ebbe la ricompensa del suo pregevole lavoro ricevendo in gola una quantita' di sperma
che sembrava non esaurirsi mai,nonostante lei ne ingoiasse in continuazione.
ci pulimmo alla meglio,ci rivestimmo e tornammo in albergo.
lei era molto imbarazzata pensando di essere andata molto al di la' del consentito.la rassicurai che era tutto ok ed ad ulteriore conferma,dopo esserci fatta la doccia,le umettai il buchino con della crema e la sodomizzai,dapprima piano,poi sempre piu' forte finche' un urlo mi avviso' che era venuta.
continuai a stantuffarla finche' a mia volta non raggiunsi l'orgasmo sborrandole dentro.
nelle settimane che seguirono non avvenne nulla,ma era chiaro che ormai rotto il ghiaccio si poteva procedere ad altre esperienze anche piu' hard per il suo e mio piacere.
l'occasione giusta si verifico' in gennaio in montagna.
sciando durante il giorno e poi la sera in hotel,facemmo amicizia con una bella coppia veneta.sopratutto tra le donne si creo' subito un bel clima di complicita'.
un pomeriggio di ritorno dalle piste,mentre noi uomini rimanemmo giu' al bar a prendere un caffe',loro salirono in camera di tina ritornando dopo neanche cinque minuti.ridevano e si guardavano entrambe in modo intrigante.io non capivo.ci salutammo dandoci appuntamento per la cena.giunti in camera vidi Antonella molto su di giri.che ti succede, le dissi.lei passeggio' su e giu' per la camera,poi comincio' a spogliarsi tutta eccitata.vieni qui',mi disse,avvicinati ti faccio vedere un regalo di tina.non capivo, comunque mi avvicinai.appena nuda allargo' le cosce,infilo' il pollice e l'indice nella fica ed estrasse una dopo l'altra due sfere rosse, legate tra di loro, di almeno 3-4 cm. di diametro.sono una meraviglia,esclamo'.quando cammino, ad ogni passo si muovono stimolandomi l'interno della vagina producendomi un piacere costante e sempre nuovo.
io volevo scoparla, ma lei si rifiuto'riinfilandosele dentro una appresso all'altra.ho promesso a tina che le avrei tenute fino a dopo cena,cosa che fara' anche lei e che poi le avremmo tolte davanti a voi in camera loro.
durante la cena eravamo tutti e quattro su di giri.appena finito andammo tutti insieme in camera loro.le donne si spogliarono rapidamente.si misero stese sul bordo del letto a gambe un po' divaricate,chiedendo ciascuna al proprio compagno di tirargliele fuori e poi leccare la da dove erano uscite.eccitati eseguimmo con piacere.antonella era un lago tanto era bagnata ma tina non scherzava,a detta del marito.
ci spogliammo anche noi e le signore,a loro volta ci lavorarono di bocca il cazzo con perizia ed ingordigia.dopo un po' erano entrambi durissimi.stavo per attaccare a scopare con A.quando tina mi tiro' su di se dicendo:ma dai approfittiamo per provare tutti qualcosa di diverso.mentre io la scopavo davanti vidi sul lettone di fianco a noi antonella messa alla pecorina con carlo che la tampinava da dietro.ogni colpo gemeva esortandolo a spingere di piu'.ero stravolto dallo spettacolo di vederla per la prima volta presa da un altro che la trattava da troia e lei che gemeva e mugolava come una cagna in calore.allora rigirai tina nella stessa posizione,chiavandola con tutta la forza che avevo in corpo.godettero piu' volte entrambe finche' uno dopo l'altro le inondammo del nostro caldo sperma.e' stata la nostra prima volta,ma non l'ultima...
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17 years ago
admin, 75
Last visit: 7 hours ago -
Franco cuckold 2
PASSARONO POCHI GIORNI DA QUELLA PRIMA ESPERIENZA E MIO MARITO FRANCO COMINCIO' A FARMI LE FUSA.
PENSAVO VOLESSE FAR SESSO,COSA CHE NON GLI AVREI CONSENTITO,INVECE MI DISSE:SENTI DOMANI E' SABATO PERCHE' NON
USCIAMO E MAGARI FACCIAMO QUALCOSA DI CARINO.
SAI L'ALTRA SERA CON FABIO SEI STATA GRANDE,SCEGLI TU COSA TI VA.
RIFIUTAI CON POCA CONVINZIONE.
MI PREGO' TANTO DI FARGLI QUESTO REGALO CHE ALLA FINE DISSI:
VA BENE,TI ACCONTENTO, PERO' TU FARAI TUTTO QUELLO CHE TI DICO SENZA DISCUTERE.
ACCETTO' CON ENTUSIASMO.
ALL'INDOMANI MATTINA USCII A FAR SPESE PER LA SERA.
UNA GONNA LUNGA CON SPACCO ESAGERATO CHE AD OGNI PASSO SI APRIVA FINO ALL'INGUINE, UNA MAGLIETTINA ADERENTE CHE METTEVA IN EVIDENZA LE MIE TETTONE,TACCHI A SPILLO, REGGICALZE E PERIZOMA
LA SERA INDOSSAI TUTTO E FRANCO MI MANGIAVA CON GLI OCCHI.
ERA MOLTO ECCITATO E NON FACEVA NULLA PER NASCONDERLO.
ANDAMMO IN UNA CITTA' VICINA,GLI FECI FERMARE LA MACCHINA E GLI DISSI DI ASPETTARE.
GIRONZOLAI UN PO',SENZA PASSARE INOSSERVATA,DEL RESTO COSI' VESTITA ERA IMPOSSIBILE.
MI SI AVVICINO'DAPPRIMA UN RAGAZZO(CHE IGNORAI)POI UN SIGNORE SULLA CINQUANTINA MOLTO ELEGANTE CHIEDENDOMI SE GRADIVO UN CAFFE'.ACCETTAI E POI LO FECI VENIRE CON ME ALL'AUTO DOVE ASPETTAVA FRANCO.
SALIMMO DIETRO E DISSI A MIO MARITO DI PARTIRE E FARCI FARE UN GIRO CON MOLTA CALMA.
INTANTO CHE GUIDAVA OCCHIEGGIAVA NELLO SPECCHIETTO RETROVISORE PER VEDERE COSA FACEVAMO.
MI TOLSI LA MAGLIETTA ED OFFRII ALLO SCONOSCIUTO DUE SENI TURGIDI CON DUE LARGHI CAPEZZOLI CHIARI DA SUCCHIARE.
CON UNA MANO CAREZZAVA E PALPAVA UNA TETTA,MENTRE CON LA BOCCA POPPAVA L'ALTRA MARTORIANDOMI OGNI TANTO IL CAPEZZOLO CON LINGUA E DENTI.ERO BAGNATISSIMA E VOLEVO SUBITO IL CAZZO.
DISSI A MIO MARITO DI FERMARE L'AUTO IN UN VIOTTOLO E DI RIMANERE DENTRO.
NOI SCENDEMMO,MI TIRAI SU LA GONNA,SFILAI IL PERIZOMA E MI MISI COL BUSTO STESO SUL COFANO DALLA PARTE DELLA GUIDA,ALLARGAI LE GAMBE ED INCITAI IL MIO OCCASIONALE COMPAGNO A CHIAVARMI.
ERO SBATTUTA DA DIETRO E LE MIE TETTE BALLONZOLAVANO AD OGNI COLPO SOTTO GLI OCCHI DEL MIO CORNUTO CONTENTO.
VENNI ALLA GRANDE E DOPO POCO FUI RIEMPITA DAL SEME CALDO DELL'ALTRO.
LUI TIRO' FUORI IL CAZZO E FECE IL GESTO DI PULIRSI.
LO FERMAI.
FECI SCENDERE FRANCO E GLI INTIMAI DI PULIRGLI LUI IL CAZZO CON DEI FAZZOLETTINI.
APPENA FINITO,LO FECI AVVICINARE A ME E ALLARGATE AL MASSIMO LE COSCE,GLI ORDINAI DI LECCARMI PER BENE ALL'INTERNO ED ATTORNO ALLA FICA COSI' DA PULIRMI DELLO SPERMA DEL MIO AMANTE.
PENSAVO CHE POTESSE OPPORRE UNA QUALCHE RESISTENZA,INVECE SVOLSE IL COMPITO CON GRANDE PIACERE E BRAVURA GRATIFICANDOMI ANCHE DI UN SORRISO RICONOSCENTE.
DOPO UN PAIO DI SETTIMANE FUI IO A VOLER FARE QUALCOSA DI INTRIGANTE.
DISSI A FRANCO:PRENDITI IL TEMPO CHE TI SERVE MA TROVAMI UN PAIO DI UOMINI CHE MI FACCIANO GODERE ALLA GRANDE.
DOPO DUE GIORNI MI COMUNICO' CHE IL SABATO AVREMMO INCONTRATO DUE UOMINI SCELTI DA UN CATALOGO DI ACCOMPAGNATORI CHE DI CERTO MI SAREBBERO PIACIUTI.
ANDAMMO NOI DA LORO IN UN APPARTEMINTINO A 50 KM. DA CASA ED
IN EFFETTI ERANO ENTRAMBI ATLETICI,UN PO' PALESTRATI,SIMPATICI.
DOPO AVERCI OFFERTO QUALCOSA DA BERE,FRANCO SI SEDETTE SU UNA
POLTRONCINA E NOI TRE,COMPLETAMENTE NUDI, INIZIAMMO A GIOCARE SU UN GRAN TAPPETO BLU MOLTO ALTO E SOFFICE.MI INGINOCCHIAI ED INIZIAI A CUCCIARE IL CAZZONE DI UNO MENTRE L'ALTRO DA DIETRO MI LECCAVA LA FICA, DAPPRIMA INTORNO A POI INFILANDOLA DENTRO E RUOTANDOLA.MI FACEVA IMPAZZIRE.
DOPO UN PO' LORO SI SCAMBIARONO DI POSTO PER CUI IO SPOMPINAVO QUELLO CHE PRIMA MI LECCAVA,MENTRE L'ALTRO BAGNAVA L'INDICE NEL LAGHETTO DI UMORI CHE ERA DIVENTATA LA MIA FICA E POI LO INFILAVA NEL MIO CULO.
SIAMO ANDATI AVANTI PER UN BEL PO' QUANDO UNO SI STESE CON LE SPALLE SUL TAPPETO E MI FECE SEDERE SUL SUO CAZZO.
IO LO CAVALCAVO SENTENDOLO,QUANDO ANDAVO GIU',FINO IN GOLA.
AD UN CERTO PUNTO L'ALTRO,DA DIETRO,MI FECE FLETTERE IN AVANTI IL PIU' POSSIBILE IL BUSTO,IN MODO DA AVERE BENE IN VISTA IL MIO ANO E,DOPO AVERE APPOGGIATO LA SUA CAPPELLA AL BUCO,CON UN COLPO SECCO MI AFFONDO' COMPLETAMENTE IL CAZZO.
EBBI UN DOLORE VIOLENTO PER CUI TUTTI E TRE CI FERMAMMO.
IO ERO IMPALATA,PER CUI PUR STANDO FERMA SENTIVO I DUE ARNESI TAPPARMI ENTRAMBI I BUCHI.
QUANDO IL DOLORE INIZIO' AD ATTUTIRSI RIPRESI A CHIAVARE CON LA FICA QUELLO SOTTO DI ME E,DOPO QUALCHE SECONDO INIZIO' L'ANDIRIVIENI NEL MIO CULO DEL PALO CHE MI AVEVA SFONDATO PRIMA.
ERANO FANTASTICI PER FORZA E SINCRONISMO PER CUI VENNI TRE VOLTE DI SEGUITO.
A QUEL PUNTO SI STAPPARONO DAI MIEI BUCHI SI MENARONO IL CAZZO ED,UNO DOPO L'ALTRO, MI SBORRARONO SUL SENO E SULLA PANCIA.
MENTRE ENTRAMBI ANDARONO A LAVARSI,FECI CENNO DI AVVICINARSI A MIO MARITO CHE ERA RIMASTO A GUARDARCI TUTTO IL TEMPO COL CAZZO DURO,GLIE LO PRESI IN MANO E CON POCHI COLPI LO FECI VENIRE SUL MIO VISO.
E' IL PREMIO PER AVER SAPUTO SCEGLIERE I MASCHIONI PER ME,GLI DISSI,ER AGGIUNSI:ORA PAGALI BENE PERCHE' MI HANNO FATTO GODERE COME UNA CAGNA.
3
7
17 years ago
admin, 75
Last visit: 7 hours ago -
C6
Questa storia è capitata parecchi anni fa.
Non ricordo esattamente ma credo fosse il 1998.
Erano i primi tempi delle chat. Mi ricordo la mitica C6, nulla a che vedere con quelle di oggi.
Passavo le serate cercando ragazze con le quali chattare imbattendomi, inevitabilmente, in maschietti che si spacciavano per gioviali signorine.
Ho conosciuto qualche ragazza, una anche della mia città.
Ma quella che ricordo con più soddisfazione è una ragazza del centro Italia di nazionalità asiatica.
Era luglio, caldo afoso. Nel mio bivani si soffocava quindi: finestre spalancate.
Davanti a me il mio pc, le inevitabili sigarette (sembra facciano parte del kit quando compri un pc!) e un bel bicchiere di vino bianco.
Sono su C6.
Fra i tanti utenti contatto una ragazza con almeno altri 6 utenti in linea. Sono l’ultimo arrivato difficile instaurare un dialogo. Inizio scherzando, qualche battuta, so di essere quasi senza speranze. Invece dopo mezzora lei ha mollato tutti e sta chattando solo con me.
Forse perché non sono volgare, forse perché amo usare l’ironia come arma di conquista, fatto sta che continuiamo per un’oretta.
Lei è molto piacevole. Decidiamo di inviarci delle foto via e mail.
L’indomani apro la posta e trovo la sua mail. E’ una ragazza cinese. La foto la ritrae solo in volto. Io mi sono spinto un po’ più in là con le mie foto….Nulla di porno, sono foto che ho fatto come modello per un mio amico gay (non pensate male abbiamo fatto solo le foto, eh,eh…) che fa il fotografo di professione.
La sera ci ritroviamo in chat. Lei è molto contenta che le abbia inviato le mie foto e dice che le sono piaciuto. “Anche tu sei carina” le scrivo io. Si continua a parlare del più e del meno quando lei mi dice: “Ma tu vieni mai nella mia città?” ed io “Di solito no, ma se mi inviti lo faccio con piacere”. Lei mi risponde “Lo sto già facendo”. Cavolo! Non mi era mai capitato di concludere un incontro, e per di più lontano da casa, così velocemente. “Ok, vedo un po’ come sono messo in questi giorni. Chissà che non ti faccia una sorpresa”.
In realtà la mia mente ormai era proiettata verso quell’avventura e nei giorni seguenti ho fatto tutto in funzione di potermi liberare per almeno un giorno. Ci riesco. Organizzo di partire il venerdì pomeriggio e rientrare il sabato mattina. Lavoro anche il sabato ma mi faccio sostituire da un collega il quale viene messo al corrente di tutto. “Ma sei un pazzo!” mi dice lui “E se poi è un cesso?”. “E chi se ne frega, visito la città!!!” rispondo ridendo io.
La sera in chat informo la ragazza che l’indomani potevo essere da lei. “Benissimo” dice lei. Mi da tutte le indicazioni per incontrarci e ci scambiamo i numeri di cellulare.
E’ venerdì. Prendo l’aereo nel primo pomeriggio. Arrivo. Prendo un treno per raggiungere la stazione della metro da lei indicata. Scendo dal treno. L’appuntamento è accanto un’edicola. Indosso i miei soliti occhiali scuri e sono già pronto ad un’eventuale ritirata strategica se si verificasse l’ipotesi avanzata dal mio collega.
Lei arriva.
La classica asiatica.
Piccolina, magra, bel viso. Ok, mi faccio avanti. “Ciao!” le dico. “Ciao!” mi risponde. Ci scambiamo un bacetto sulla guancia come due buoni amici. “Andiamo a casa mia?” dice lei. “Ok” rispondo.
Prendiamo un taxi. Durante il tragitto parliamo delle rispettive città, del lavoro. Noto che lei tende spesso a cercare il contatto. Non è casuale. Arriviamo. Pago, da buon gentiluomo. Ci dirigiamo verso casa sua.
Anche la casa è asiatica. Piccola! Molto. Il mio bivani in confronto è una villetta.
Ho portato come gentile cadeaux due bottiglie di vino. Mi fa accomodare in cucina, saranno le 18 circa. “Vuoi un caffè?” mi chiede con estrema gentilezza. “No grazie, ma se vuoi possiamo fare un aperitivo con questo vino bianco prima di andare a cena”. “Ok, va bene”. Lei prende un cavatappi, me lo porge, prende due bicchieri.
Io intanto stappo la bottiglia. Verso il vino, accenniamo un brindisi. Beviamo.
Il vino è molto buono.
Stranamente cala un silenzio imbarazzante fra di noi. E’ solo un continuo incrociarsi di sguardi. Prima le sfioro la mano. Poi mi alzo e l’abbraccio. E’ realmente piccola! “Non la romperò mica!” penso.
Comincio ad accarezzarle i fianchi e pian piano le tiro su la gonna. Lei mi accarezza con grande intensità.
Le sfilo il perizoma. Inizio ad accarezzarle fa figa. Non è depilata. I peli sono lisci e setosi. Anche se sono un amante delle fighe depilate non mi da fastidio, anzi la cosa mi eccita.
La giro e le palpo il seno, piccolino in verità, da dietro sopra la magliettina. Mi slaccio i jeans e tiro fuori il mio sesso. Inizio a penetrarla, sempre più forte.
Lei geme. Poggia le mani sul pavimento ed asseconda i miei movimenti. Cingo i suoi fianchi e continuo a sbatterla. Sto per venire. Non ho idea se prenda contraccettivi, tiro fuori l’uccello e le vengo sul culetto pallido.
E’ un bel po’ di sperma. Le gocciola. Cade sul pavimento.
La ragazza si gira. Mi bacia. Va in bagno a sistemarsi. Quando esce vado io. Si decide di andare a cena. Usciamo a piedi. C’è un ristorante vicino casa sua. Facciamo la strada mano nella mano.
A tavola mi parla della sua vita. Del perché dalla Cina era venuta in Italia, del fatto che avesse un uomo che abitava in un’altra città, ecc. ecc.
Anch’io parlo di me.
Quando finiamo ci incamminiamo verso casa sua. Sempre come due fidanzatini.
Che strano: si è creata una complicità come se ci conoscessimo da chissà quanto ed invece ci siamo visti soltanto da poche ore.
Arrivati a casa decidiamo di finire la bottiglia aperta prima. “Portiamola a letto” dice lei.
La sua camera da letto ha uno specchio proprio di fronte a noi. C’è un laptop sul comodino. Lei si spoglia.
Adesso è nuda.
Sono eccitatissimo.
I suoi capelli lunghi e neri li raccoglie in una coda equina che la fa apparire davvero eccitante. Si sdraia accanto a me ed accende il laptop. “Vediamo delle foto che ho scaricato da internet?” “Certo!” rispondo.
Apre le varie cartelle: le sue preferenze sono donne asiatiche che fanno sesso anale o imbrattate di sperma.
“Mmmmhh….” Che presentazione!
Mi tira fuori l’uccello ed inizia a succhiare mentre con l’altra mano cambia le immagini. Godo come un matto. Apre il cassetto del comodino e tira fuori un piccolo vibratore rosa.
“Tu non lo hai regalato alla tua donna?” mi dice. “No” rispondo io. “Peccato godrebbe come una matta” e se lo infila nella figa…inizia a muoverlo, io mi masturbo guardandola.
Geme, si contorce, riprende il cazzo in mano e comincia ad fare su e giù.
Mi giro verso di lei e, mentre lei continua con il vibratore, le infilo il cazzo in bocca ed inizio a scoparla così.
Le sue cosce aperte sono un invito. Le tolgo il vibro dalle mani e inizio a sbatterla. Le immagini di quelle ragazze inculate stimolano la mia fantasia.
Le alzo le gambe quasi fin sulle spalle, mi si spalanca il suo culo. Glielo metto dentro. Scivola che è una meraviglia. La stantuffo mentre lei grida. Sono urla di dolore misto a piacere. “Continua così, daaaiii…” mi grida. Io continuo finchè non tiro fuori il cazzo e le sborro sul petto.
Sono due, tre fiotti lunghissimi che la sporcano tutta. Lei se lo spalma addosso e si lecca le dita. Sono esausto e soddisfatto.
Quella notte non abbiamo dormito. E’ andata avanti così fino alle 7 del mattino. Alle 10 mi accompagna in aeroporto. Ci salutiamo.
Rientro a casa, passo il pomeriggio sul divano pensando a come fosse focosa quella ragazza asiatica. Ci siamo rivisti solo una volta. Lei è andata a vivere con il suo uomo. Non ci siamo mai più sentiti.
Dopo tanti anni il ricordo è ancora vivo nella memoria.
Scriverlo è stato ancora più eccitante.
Ciao.
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17 years ago
gabriel68186770, 38
Last visit: 10 years ago -
Se cade una foglia...
Ieri è caduta una foglia da un ramo spezzato di un vecchio castagno.
Io l'ho raccolta...
Non sò se ne vale davvero la pena, perchè in fin dei conti tutti cadiamo prima o poi, la morte falcia e falcia...
Sono tornato davanti a quel castagno ieri, non aveva più foglie.
Ora che torna la Primavera, lui non ha foglie.
Ma ai suoi piedi un manto marrone di vita spezzata lo implora, implora affinchè torni di nuovo a generare.
E' impossibile
Basta con la morte, basta con la vita.
Basta...
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1
17 years ago
daf1de1sade,
38
Last visit: 16 years ago
-
La calda notte di jessyca....
PREMESSA:
Il racconto è una mia fantasia...non è una cosa realmente accaduta.
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Eravamo in casa,una sera qualsiasi di venerdì,si stava per preparare la cena.Jessi era in cucina,ai fornelli,io giocavo con il pc.Squillò il telefono,era claudio,un amico nostro.Passava vicino a casa nostra con il furgone e ci chiedeva se poteva restare a cena da noi,era solo e noi gli rispondemmo di sì,certo ci faceva piacere un pò di compagnia.Di lì a poco era a casa nostra con una fresca bottiglia di vino,per allietarci la serata.Si bevve,si scherzò e ci si mise in salone,sul divano per chiaccherare un pò.Jessi era su di giri,non regge il vino,rideva e ci guardava con un'aria sorniona.Aveva una camicetta leggera,senza reggipetto,ed un paio di jeans molto attillati che mostravano con chiarezza il suo splendido culetto, dolce ed invitante. Ma claudio era un amico,e non si sarebbe mai mosso per primo. Jessi mise un pò di musica e si mise a ballare in piedi. Sculettava e si rigirava come una pazza, ridendo ed invitandoci a ballare.Cadde a terra,la rialzai e mentre la tiravo su mi schioccò un bacio in bocca roteando la lingua con gran voglia.Rimasi sorpreso, ma non mi fermai neppure io. Claudio ci guardava fermo,e jessi mi chiese sussurando se lui poteva unirsi a noi, il gioco era eccitante e l'atmosfera giusta. Era un pò che mi diceva che voleva provare uno scambio, io credevo che voleva solo prendermi ingiro,invece...Tentennai,non sapevo che fare,lei mi precedette e lo abbracciò,tirandolo sul divano. Non capivo più nulla,il vino,quel bacio,il suo odore di donna in calore,finii sul divano anch'io,mentre jessi si dava un gran da fare con noi due.In breve eravamo mezzi nudi,jessi mi spompinava mentre claudio gli leccava la fica,era un gran casino.Ma mi piaceva,e faceva impazzire lei.Fu la volta di claudio,jessi gli aprì i calzoni che stavano per esplodere.Con un gridolino di piaceregli fece uscire un affare di oltre 20 cm, venoso e largo da far paura!!Lo fece mettere in piedi con il cazzo dritto e si mise in ginocchio davanti a lui...Poi per qualche secondo lo guardò dritto negli occhi...come a dire:
"guarda quanto sono puttana bel cazzone....ti và che te lo lecco...verooo??"
Quindi inizio a spompinarlo...lo spompinò a lungo...godendosi quella mazza di carne tra le labbra....scendeva finchè poteva quasi fino a strozzarcisi...poi risaliva con passione...Insomma gli stava tirando un pompino da sogno....e facendoglielo mugolava in continuazione.Si vedeva che godeva a spompinarlo...era un sommesso susseguirsi di MMMHHHH.....MMMMHHH....segno del godimento che provava a leccarsi quel cazzone...Le tette ballavano splendidamente al ritmo del suo pompino...era un saliscendi delizioso,i capezzoli erano dritti...segno che era eccitata e godeva molto....era una scena decisamente sexy vederla tirare quel pompino!!
Socchiudeva gli occhi mentre scendeva con le labbra....una mano ogni tanto gli palpava le palle...poi risaliva con le labbra fino alla cappella che leccava con la punta della lingua...era uno spettacolo di pompinara!!Mi godevo il suo pompino da vicino...ed ero eccitatissimo.Andò avanti ancora un pò,poi guardandomi con un viso a troia si mise a pancia sotto,si infilò 2 cuscini sotto la pancia e disse a claudio di leccargli ben bene il culetto,mentre a me chiese di prendere un pò di crema nivea che aveva nel mobiletto vicino al divano. Capii subito cosa voleva fare,e acconsentii.Con me lo aveva fatto spesso e sapevo che le piaceva prenderlo da dietro ma non immaginavo quello che sarebbe successo.Dopo un paio di minuti il buchetto era morbido, insalivato al punto giusto e pronto per essere spaccato.Con due dita prese un pò di crema e se la mise sul buchetto,poi dentro,aiutandosi con un dito.Ci fissò in silenzio,la faccia era trasfigurata dal desiderio,si mise a spompinare ancora un pò quel grosso cazzo gonfio di voglia,lo vide pronto,poi si rimise a pancia sotto, assestò i cuscini in modo da avere il culetto ben sporgente,invitando claudio a penetrarla,e per eccitarlo ancora di più si mise a sculettare ritmicamente.E così fu'.Entrò lentamente,un pezzo alla volta,con l'aiuto della crema arrivò fino alle palle.Jessi lo incitò a dargli dei bei colpi,forti,secchi e decisi.Lo stallone si muoveva bene,con forza,la spaccava ritmicamente e con decisione,gli dava botte di reni continue.Jessi era come immobile,il dolore-piacere di quell'inculata la mandavano in estasi. Gemeva,ansimava,mi diceva che aveva il culo in fiamme,che se lo sentiva fino in gola,ma lo pregava di continuare,di non fermarsi,di darglielo di più,più forte,ancora.La guardavo e mi facevo una mega sega,preso dal vortice di quella pazzesca trasgressione. Glielo stava dando davvero bene,la inculava come un toro fotte una vacca in calore!! Claudio gli stava sopra,lei sentiva il respiro dello stallone sempre più intenso.Si accorse che era vicino e gli strillò di non venire, non ancora.Sentiva quel pilone impazzito che gli rompeva il culo,e questo la mandava in estasi.E i colpi continuarono, lui a braccia tese la martellava senza sosta,affondando la schiena nel suo culetto,lei inarcata allungava le mani,quasi per fuggire da quella monta devastante,a momenti stringeva le lenzuola per il dolore,la stava sfondando di brutto,ma lei godeva come una pazza.Venne con un orgasmo che la scosse dalla testa ai piedi,facendola gemere ed urlare di piacere.Ripresasi dopo l'orgasmo mi guardò dritto negli occhi dicendomi che la stava fottendo divinamente e che si sentiva quel cazzo da sogno fino nel cervello...Sculettando lo incitò ancora...mi riguardò con un sorriso da perfetta zoccola per dirmi che claudio le stava rompendo il culo magnificamente....che io non avevo un cazzo come il suo e che a lei i cazzi piacciono grossi e duri...Mi eccitò ancora di +....Allora mi disse che voleva che continuassi a farmi la sega davanti a lei...mentre lei si faceva inculare tutta...Infine girò la testa ed inizio a mugolare dal piacere...mentre claudio affondava ancora di + il suo cazzo in quel magnifico culetto a mandolino.
Affondo dopo affondo infine di lì a poco venne anche lui,con colpi forsennati la squassò,lei sentendolo venire all'apice del piacere spinse il suo culo verso di lui...trafiggendosi fino alle palle....un urlo sommesso le scappò dalle labbra....lo aveva preso davvero tutto in quell'attimo...Lui sborrò dentro quel culo fantastico dandogli della troia...della zoccola...in rapida successione diede gli ultimi colpi dentro il culetto,poi si sdraiò su di lei leccandole il collo,sfinito da quell'inculata selvaggia.Finalmente uscì dal suo culetto.La lasciò nel letto a pancia sotto con il culo letteralmente dilatato,si vedeva dal buco spanato un fiotto di sborra che le colava tra le chiappe verso la fica fradicia.Mi avvicinai a jessyca che guardandomi mi disse:
"Guarda che culo mi ha fatto...con quel suo cazzone da sogno..."
Poi si mise le mani sulle chiappe e si aprì il culetto...Rimasi senza parole...Era spettacolare vedere quel buchetto così dilatato ed aperto,la sborra che colava e lei che mi mostrava quanto era stata troia!!!Rimase nel letto quasi mezz'ora....dopo quelll'inculata di fuoco.Sborrai anch'io mentre venivano loro,godetti come un pazzo e non mi vergogno a dirlo, fu' una cosa veramente eccitante ed incredibile.Tutto finì dov'era iniziato,il mattino ci trovòa abbracciati, claudio se ne era andato in un silenzio complice.Ma da quella sera qualcosa era cambiato,la nostra vita si era movimentata con quella novità,lo scoprire jessica una donna così tanto anale ha dato nuovo vigore ed impulso al nostro rapporto.
FINE
per commenti anche volgari e giudizi anche pesanti scrivete pure a:
[email protected]
7
6
17 years ago
admin, 75
Last visit: 7 hours ago -
Pomeriggio dalla padrona
Mi sono presentato a casa di Padrona Giuliana la quale mi ha portato direttamente in bagno e mi ha ordinato di spogliarmi completamente mentre la sua schiava Luisa stava preparando un clistere.
Padrona Giuliana era vestita di nero con scarpe aperte a tacco alto, calze auto reggenti, gonna corta e aderente, una camicia bianca mezza aperta che lasciava intravedere ogni tanto le forme.
La schiava Luisa era anche lei con tacchi alti ma con stivali, calze nere con gonna sempre aderente e un top elastico con le spalle scoperte.
La Padrona si sedette e ordino' a Luisa di farmi il clistere, io rimasi li' nudo e Luisa delicatamente mi fece mettere in ginocchio e la padrona appoggio un suo piede sulla mia schiena e Luisa mi infilo' il clistere e apri'.
Poi mi ordino' di sedermi sul water e di fissarla negli occhi mentre lei si era messa in piedi di fronte a me e quindi ho cominciato a pulirmi fissandola mentre il suo viso sorrideva soddisfatta; dopo di che' lei andò via e ordino' a a Luisa di prepararmi.
Mi diede calze auto reggenti, delle scarpe rosse a tacco alto e una veste bianca a fiorellini a pezzo unico che finiva a gonnella svolazzante, poi mi mise un maschera per coprire il viso e mi lego' le palle e ci attacco' un collare che dovevo tenere al polso per il momento.
Lei ando' dalla sua padrona e mi disse di aspettare che mi chiamasse.
Dopo qualche minuto sentii la Padrona che mi chiamava e allora presentai nella stanza dove trovai la mia padrona seduta sul divano con seduta a fianco Luisa.
La Padrona mi ordino di sfilare davanti a lei sculettando e cercando di provocare, e io da brava troietta ingenua camminavo davanti a loro mettendo in evidenza il mio culo e succhiandomi un dito e accarezzandomi le cosce ogni tanto.
Poi a un gesto della Padrona Luisa si alza e si avvicina a me mi accarezza e io accarezzo lei e come 2 lesbiche ci tocchiamo, poi la Padrona disse a Luisa di scoparmi e lei prese da un tavolo li' vicino un po' di unguento e mi unse la fighetta e poi lentamente come comincio a sondarmi e io dolcemente mi chinavo fino a rimanere a carponi con il culo ben alto e voglioso e intanto ansimavo dalla voglia, mi lasciarono in attesa per qualche minuto e poi Luisa si mise dietro di me e mi cavalco dolcemente e io ansimavo per la gioia della Padrona.
La Padrona si alzo' e prese il collare che avevo alle palle e da dietro Luisa comincio' mettendolo in tensione mentre Luisa mi pompava.
Io ansimavo a gemevo dal piacere e alla Padrona questo piaceva, quando Luisa era prossima a venire si fermo', cambio il preservativo e si mise davanti a me, la padrona mi tiro' ancora e mi prese i polsi e ci fece un giro con il guinzaglio per tenermeli dietro, ora ero in ginocchio con la padrona dietro e Luisa davanti.
La Padrona mi disse se mi piaceva il cazzo e io vogliosa dissi di si; mi teneva anche per il capelli e voleva vedermi con la bocca aperta e allungare la lingua per poter arrivare a leccare anche solo la punta della cappella ma non ci arrivavo. Lentamente la Padrona mollava un po' la pressa e allungandomi pian piano riuscii a leccare appena e poi sempre meglio fino a poterlo ingoiare con ingordigia. Mi fece continuare fino che' Luisa ansimando arrivo' a sborrare e sentivo il preservativo in bocca caldo e pieno.
Allora la Padrona mi allontano' da Luisa e io mi misi ginocchio li' vicino e Lei le sfilo' il preservativo, gli fece aprire la bocca e glielo vuoto tutto dentro.
Poi la Padrona si giro' verso di me e si avvino' e prese il guinzaglio mettendolo da dietro e tenendolo teso verso l' alto e mi ordino' di sedermi sul pavimento a gambe aperte; feci abbastanza fatica perché le palle mi si schiacciavano sul pavimento perché la padrona tirava facendo in modo che stessero sotto, poi mi fece leccare per bene la scarpa, il tacco e mi ordino di leccare bene sotto la suola e di ungerla bene se volevo non soffrire troppo, non capivo ma lo feci pensando che altrimenti ci sarebbe stata una punizione e quindi lavorai di saliva sotto la sua scarpa.
La Padrona quando fu soddisfatta del mio lavoro abbasso il suo magnifico piede lungo il mio inguine per incastrare il mio clitoride tra il tacco punta della sua maestosa scarpa.
Ero in una situazione bloccante e lei mi disse che di muovermi e godere in quella situazione, potevo con le mani accarezzarle la coscia che si ergeva sopra di me e muovendomi tra dolore e eccitazione ansimavo e le leccavo la coscia che avevo davanti fino ad arrivare all'orgasmo e gettare il mio sperma sul pavimento.
Lei era impassibile, non si muoveva e si limitava insultarmi e a trattarmi da cagna quale ero, quando vide fluire schizzi sul pavimento tolse la scarpa e mi fece chinare e leccare tutto fino a non lasciarne traccia.
Poi mi congedo' insieme a Luisa dove andammo in bagno per pulirci e sgattaiolare fuori dalla sua casa.
11
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17 years ago
schiavetto71, 44
Last visit: 8 years ago -
Franco
Sono carla,41 anni, bionda,capelli corti,alta,tette grandi,culo a mandolino, sposata con franco da piu' di dieci anni.
Quando ci conoscemmo avevo avuto qualche esperienza,ma lui volle sapere tutto perche' apparteneva al passato,disse.
Ebbi la sensazione che quanto gli raccontavo lo incuriosiva e che man mano che scendevo nei particolari provasse una certa eccitazione.
Sara' una mia impressione,pensai.
Facemmo un patto:qualunque cosa accadesse a ciascuno di noi l'altro avrebbe dovuto saperlo.
Niente bugie, ne' meschinita'.
Io esuberante,lui molto dolce e riservato era fatale che capitasse qualcosa.
Lui,architetto,periodicamente era fuori per lavoro.
Una sera mi invito' a cena una mia amica e lui insistette perche' andassi.
Gabriella mi disse che c'era anche qualche altro amico e che ci saremmo divertite.
Indossai una mini,top aderente,tacchi alti,mi piace essere ammirata,l'avrete capito.
Ero proprio in gran forma.
Una volta li' trovai gabriella,con due giovani neanche trentenni,bruni,alti,bellissimi.
Subito mi si indurirono i capezzoli, cosa che non passo' inosservata anche perche' non avevo il reggiseno.
Uno dei due infatti si avvicino' e sfacciatamente me li sfioro'con un dito.
Mi sentii avvampare dal desiderio piu' che dall'imbarazzo.
Gabriella lo capi',mise un po' di musica e si avvinghio' all'altro.
Fabio mi attiro' a se e ,complice la musica,mi fece aderire al suo corpo.
Fece scendere le mani dai fianchi sul mio culo attirandomi a se per farmi sentire sul ventre la durezza del suo cazzo.
Dopo poco eravamo tutti e quattro nudi su un grande tappeto e mentre gabriella ed il suo ragazzo si leccavano reciprocamente in un fantastico 69,io mi dedicavo al cazzo di fabio.
Era di lunghezza normale ma aveva un glande che sembrava la cappella di un fungo,veramente maestoso.
L'ho leccato,ciucciato con volutta' finche' mi ha rigirato,messa alla pecorina e me lo ha affondato da dietro nella fica ormai diventata un lago.
Spingeva con grande energia finche' non ho urlato per il piacere,allora ha rallentato un po' per poi riprendere con colpi violenti finche' e' venuto inondandomi di caldo sperma.
Il giorno dopo e' rientrato franco,mio marito.
Dopo la doccia mi ha chiesto come era andata la cena da gabriella.
Sono stata tentata di mentirgli,poi pero' ho voluto tener fede al nostro accordo,ci siamo seduti sul divano e gli ho raccontato tutto,nei minimi particolari.
Franco mi ha ascoltato ed alla fine aveva una espressione molto contrariata.
Scusami,gli ho detto,non so come e' potuto succedere,lo so che ti e' molto dispiaciuto,faro' in modo che non capiti mai piu'.
Certo che mi e' dispiaciuto,ha risposto,sopratutto perche' lo hai fatto approfittando che io non c'ero.
D'ora in avanti non dovra' mai piu' accadere che tu lo faccia alle mie spalle.
Capii subito che era dispiaciuto solo perche' lui non era al corrente o che non mi poteva vedere.
A conferma di cio' mi chiese di invitare per la domenica pomeriggio quel giovane a casa,con la scusa che ero sola, mentre invece lui si sarebbe trattenuto in una camera attigua in modo da poter vedere tutto.
Sorpresa ma ancor piu' eccitata da questa prospettiva aderii con piacere e sollecitudine al desiderio di mio marito.
Fabio suono' alle 18 in punto e franco,come d'accordo si posiziono' nella camera di fianco alla camera da letto.
Fabio mi abbraccio',mi carezzo' le grosse tette per nulla coperte da una canotta senza reggiseno.
Lo condussi in camera da letto,gli tolsi camicia,tirai giu' pantaloni e boxer e mi avventai con la bocca sul cazzo ingoiandolo e poi cacciandolo fuori per leccargli il grosso glande e poi circondarlo con le labbra.
In un attimo fui nuda anch'io,mi distesi sul letto,avendo cura di trovare una posizione dalla quale mio marito potesse veder bene,allargai le cosce ed attirai il suo viso per farmi leccar la fica.
Ero eccitatissima sia per il trattamento di fabio,ma molto, molto di piu' immaginando cosa poteva provare mio marito guardando tutto.
Non ne potevo piu' ed allora lo implorai di incularmi.
Lo dissi ad alta voce cosi' che franco lo potesse sentire chiaramente.
Sua moglie che pregava un altro perche' gli facesse il culo,davanti a lui.
Il massimo della troiaggine pensavo, mentre fabio,lubrificatomi l'ano con una cremina,mi penetrava e poi mi stantuffava con forza.
Non ci volle molto perche' godessi.
L'orgasmo arrivo' ad ondate fino a farmi urlare tutto il mio piacere, mentre fabio mi inondava il culo di sperma.
Salutai con un bacio il mio giovane amico perche' ero curiosa di incontrare il mio cornuto marito e verificarne le reazioni.
Andai nella camera che fungeva da osservatorio e lo trovai nudo,con il cazzo in erezione ed il viso con l'espressione estasiata.
Guardandosi il cazzo duro mi disse:vedi questo e' tutto merito tuo,non mi son masturbato perche' ci tenevo a farti vedere il risultato della tua superba prestazione.
Io ero sconvolta nel vederlo cosi' beato dopo avermi visto far sesso con un altro,ma le sue parole mi fecero pensare che da quel momento,in campo sessuale, avevo piena liberta'e assoluto potere su di lui,non solo, ma che lui era fiero di qualsiasi cosa io facessi e decidessi anche per lui.
Volli subito la conferma di questa mia intuizione per cui,un po' sadicamente gli dissi:non permetterti di toccarti perche' voglio che quello che io ti ho offerto resti almeno fino a domani mattina,quando decidero' se potrai masturbarti.
La mattina seguente lo trovai con gli occhi rossi ed il cazzo semirigido.
Va bene,sono buona stamattina,vai in bagno e fatti pure una sega ma lascia la porta aperta.
Quando lo sentii gemere mi affacciai sulla porta del bagno e lo vidi,in piedi,che se lo menava come una furia finche' alla fine sborro' tutto sul pavimento.
da quel momento ero la moglie troia di un marito cuckold.
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17 years ago
admin, 75
Last visit: 7 hours ago -
Vuoi osare?
vuoi osare?
era l'oggetto della mail che Lui le aveva inviato.
Due parole che provocavano e la sfidavano.
Due parole che riassumevano il gioco dentro il gioco.
Perchè il feeling tra loro era nato con le prime parole scritte, si era accresciuto al suono delle loro voci e si era definitivamente affermato al loro primo incontro.
Qualche bacio rubato, qualche carezza e la consapevolezza di condividere sensualità fisicamente e mentalmente.
Non una cosa da tutti i giorni... molte persone non ci arrivano in una vita.
Menti aperte, comunicazione totale, qualche sms audace ed il passaggio di livello...
Vuoi osare?
La risposta era stata "sì" ed ora, sola con Lui nella stanza d'albergo, non se ne pentiva minimamente.
Lui ora sarebbe stato il suo Padrone, forse per qualche ora, probabilmente per sempre. Mentre attendeva in trepidazione di ricevere il Suo primo ordine, gocce di piacere cominciarono a scenderle all'interno delle cosce.
In realtà aveva sempre sognato, desiderato e temuto di arrivare a quel momento; voleva appartenere anima e corpo a qualcuno; voleva scoprire il piacere che solo il dolore può provocare e finalmente aveva trovato la persona a cui concedere tutta sè stessa.
Le aveva detto di prepararsi e lei si era fatta depilare totalmente dall'estetista non con poco imbarazzo vista l'eccitazione che anche quel giorno non l'aveva abbandonata.
Le aveva detto di presentarsi nuda sotto la gonna e qualche minuto prima, mentre bevevano un caffè al tavolo del bar lo aveva anche verificato.
Dietro a lei una voce disse: "spogliati! e non girarti"
Mentre ubbidiva imbarazzata l'eccitazione continuava a salire.
Gettò tutto su una poltrona vicina... mai aveva provato una simile sensazione... fare l'amore o puro sesso con qualcuno comporta effusioni reciproche, lei invece era adesso sola e nuda a disposizione di qualcuno che non poteva vedere.
Sentì che si alzava, lo sentì dietro a sè. senti il suo odore, sentì le sue mani che le appoggiavano sugli occhi una benda e la stringevano sulla nuca. Da quel momento il buio.
"metti le mani dietro la testa e allarga le gambe!"
Ubbidì sulle ginocchia insicure e Lui iniziò ad esplorarla. Sempre stando dietro le afferrò fermamente i seni, li soppesò, le strinse i capezzoli fra pollice ed indice aumentando la pressione delle dita e fermandosi un attimo prima del suo grido di dolore che invece di uscire le fece pulsare il ventre. Scese con la mano lungo le sue curve ed insinuò le dita a toccare il suo clitoride. Un'orgasmo era alla soglia mentre le dita allargavano le grandi labbra.
Lui, per niente sorpreso di trovare tanto nettare, si fermò appena in tempo e togliendo la mano gliela fece scivolare sul viso, tra naso e bocca, lasciandole il suo odore da annusare.
"Vieni... ora stenditi sul letto, sulla schiena, e allunga le braccia sopra di te!".
Il gioco continuava. Lei sapeva che avrebbe potuto interromperlo in qualsiasi momento, questi erano gli accordi;
ci sarebbero stati comunque dei bei momenti, un altro gioco con quella persona di cui si fidava e alla quale stava donandosi. Ma volle continuare: il desiderio e l'eccitazione non erano mai stati così forti in tutta la sua vita.
Lui fu subito sopra, seduto dolcemente a cavalcioni, le legò prima una mano e poi l'altra alla testiera del letto.
Ormai non c'era possibilità di tornare indietro. Mille pensieri turbinavano nella mente di lei mentre altre corde alle caviglie e alle ginocchia la bloccavano al letto con le gambe oscenamente aperte tanto da offrire il suo succoso frutto al Suo Padrone e da renderla ispezionabile e utilizzabile anche dietro, dove il suo liquore denso passava colando.
Mentre attendeva di essere presa, ormai pronta a qualsiasi pernetrazione, mentre aspettava di poter finalmente gridare il suo orgasmo... sentì la porta della camera che si apriva e si chiudeva... un giro di chiavi. Lui se n'era andato.
Sola, al buio, a gambe aperte, tentò (con poca convinzione) di liberarsi dalle corde, ma erano legate strette, più tirava più stringevano. Pensò di gridare, ma cosa avrebbe detto a chiunque fosse arrivato? era chiaro che nessuno l'aveva costretta e poi, la vergogna di presentarsi in quelle condizioni a sconosciuti... sconosciuti! e se fosse entrato qualcuno che non era Lui? e se fosse stata presa (violentata?) da qualcuno che non avrebbe mai visto, magari più di una persona...
Le pulsazioni del suo cuore accelerarono, vampate di calore la travolsero, l'adrenalina iniziò a circolare mentre, stranamente (ma non troppo), anche l'eccitazione aumentava.
Quanto tempo era già passato? 5, 10, 20 minuti? mezz'ora?
Una chiave stava girando nella toppa... porta aperta e richiusa...
"sei tu? ti prego dimmi che sei tu!!!"... silenzio... rumore di abiti che vengono tolti... qualcuno si avvicina... si stende vicino a LEI...
Il Suo odore! LO RICONOSCE!! è lui!!!
e mentre lei si scioglie completamente la sue dita la penetrano e un'orgasmo incontrollabile le scoppia fra le gambe divaricate... grida il suo piacere, un bocca si appoggia sulla sua e soffoca il grido, lo succhia e lo fa suo...
Mentre sta ancora tremando lui le parla dolcemente: "ti ho lasciato del tempo per riflettere. Noi possiamo essere degli amanti fantastici anche senza questo gioco, ma tu ora sai cosa significa appartenere... io e te sappiamo di essere fatti per questo. Se tu lo vorrai io sarò il tuo Padrone, intraprenderemo un percorso senza ritorno, ma supereremo tutti i limiti... VUOI OSARE?"
"Sì, mio Padrone..."
"Sappi allora che hai appena avuto un orgasmo senza chiedermi il permesso e per questo ora ti punirò!"
Stepheng
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17 years ago
admin, 75
Last visit: 7 hours ago -
Lei
E’ alta circa 1,75, una massa di riccioli neri le incorniciano il volto, ha un fisico snello con qualche concessione ai fianchi.
Non è elegantissima ma ha un culetto che mi fa sognare, il seno è piccolo ma ha due capezzoli che sono due chiodi.
Di solito indossa dei mini slip o dei tanga colorati, non mette mai la gonna e sono sicuro che scopa non più di una volta al mese.
E’ diventata pian piano il mio chiodo fisso, a volte mi sono trovato con lo sguardo ad osservare la sua carne scoperta desiderando di leccarla tutta, bagnarla con la mia saliva e sentire il suo profumo.
Un paio di volte ci siamo sfiorati e sono sicuro che lei ha percepito chiaramente che la desideravo, una volta ero sdraiato sul letto e lei passando per scherzo mi si è buttata addosso, io stavo con gli occhi chiusi sognando le sue labbra sul mio cazzo che era compresso nelle mutande ma lungo e duro come una pietra. Dopo avermi dato due baci innocenti, si è accorta dell’affare duro che le premeva sulla pancia ed è scappata via. In un’altra occasione dormivamo sotto le coperte e io tentavo, girandomi più volte, di farle sentire la mia erezione ed approfittare delle sue mani e del suo culo, ma niente, si ritraeva sempre all’ultimo momento.
Come vorrei che una di queste mattine mentre faccio la doccia lei entrasse in bagno per fare la pipì, e scherzasse come fa, ogni tanto durante il giorno, appoggiando il culo vestito del solito tanga alle pareti trasparenti della doccia. Io con il mio cazzo duro e bagnato aprirei le porte e le direi che è la solita scugnizza.
Adesso non può far finta di niente !!!
E infatti, senza parlare si inginocchia e comincia a leccare con la sua lingua, impastata ancora dal sonno, la mia asta turgida, calda e bagnata poi d’improvviso apre le sue labbra e lo prende tutto, fino in gola iniziando uno dei pompini più eccitanti che abbia mai ricevuto, mentre lo succhia la sento ansimare è avida e lo prende con una passione inaspettata, ecco sto venendo ma lei non si ritrae e lascia che il mio fluido le esca dalle labbra frementi, poi con la lingua se lo passa sulla lingua assaporandolo fino in fondo. Poi mi fa segno di uscire dalla doccia vuole entrare e lavarsi, mi saluta con un bacio, io scappo a vestirmi è tardi devo andare al lavoro. Spero sia l’inizio di una bella storia di sesso con mia cognata.
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17 years ago
admin, 75
Last visit: 7 hours ago -
Irina
Non c’è niente di peggio/meglio che incontrare una ninfomane.
Certo il tuo corpo gode ma la tua psiche va lentamente a farsi fottere. Gira tutto intorno al sesso. Non hai più tempo per niente, non pensi ad altro ché: “ed oggi quante volte e come me la fotto?”
Beh io l’ho incontrata. Sono stati 3 mesi ma sono valsi per tre anni. Arrivato ad un certo punto ho dovuto dire basta: stavo polverizzando la mia vita sia sentimentale che lavorativa.
E proprio il lavoro fu galeotto.
Ho incontrato Irina durante un viaggio di lavoro. Ragazzetta: 28 anni, magra, nulla di speciale in viso ma culo da sturbo e discretamente messa sopra.
Inizialmente non pensavo potesse interessarmi ma durante quelle giornate di lavoro il suo culo cominciava ad essere sempre più presente nella mia testa.
Diciamo che la guardavo poco in faccia e molto dietro!
E’ iniziato una sorta di corteggiamento del tipo: io so che vorrei scoparti, tu lo vorresti anche ma…
Nei suoi occhi leggevo che l’apparenza così anonima non corrispondeva con quello che aveva dentro.
Una sera (eravamo alloggiati tutti nello stesso albergo), dopo cena, ci soffermiamo a bere un negroni. Si parla, si scherza e poi saliamo in camera. Ognuno nella sua.
Sarà stato l’effetto del negroni ma il mio uccello aveva soltanto voglia di una cosa: trombare quella ragazzetta dall’apparenza anonima ma con un gran bel culo.
Mi stendo sul letto e inizio a farmi una sega quando, proprio come nei più classici film porno, sento bussare alla porta. Penso “è lei!” e contemporaneamente “Ma dai, mica è la trama di un porno!”.
Chiedo chi è. Irina!
Cazzo! Apro, “ti dovevo chiedere una cosa” dice lei, io non riesco neanche a rispondere che le salto addosso: la bacio, inizio a palparle le tette. Lei partecipa, eccome: inizia ad afferrarmi il cazzo (già duro da prima ma ben riposto nei jeans), lo tira fuori ed inizia a succhiare. Ha labbra carnose e morbide. Ci sa fare. La interrompo: la troppa foga sta per farmi venire. Inizio a spogliarla. Che corpicino! A volte i vestiti non rendono giustizia! E’ molto sinuosa, belle tette soffici, gambe lunghe e tornite, e poi il culo: una favola!
Inizio a leccarle le tette e poi piano piano scendo giù verso la pancia. Arrivo alla fica. E’ ben rasata, una strisciolina di peli sopra due labbra depilate. “Scusami se non mi sono depilata oggi” si scusa con fare ingenuo. La lecco, il sapore è pregno dei suoi umori. Si sente che sta godendo. Mi fa sdraiare ed inizia a cavalcarmi alla rovescia.
Le tocco le chiappe, le apro, vedo il suo buco, lo desidero. Lei fa su e giù come una matta. Grida di piacere. La metto alla pecora e continuo. Tiro fuori il cazzo bagnatissimo e lo appoggio al suo culo. “No, non oggi” mi dice lei. Io penso “perché ci sarà un domani?”. Comunque, lei si gira e mi prende il cazzo fra le tette, poi inizia a succhiarlo. Sempre più forte. Quando sto per venire lo tira fuori e si fa sborrare in faccia. Wow!!!
Rimaniamo un po’ assieme a letto poi lei va via visto che la sua compagna di stanza sapeva che era scesa nella hall per una tisana. Si: il mio cazzo era la tisana.
Mi addormento ignaro di quello che sarebbe successo nei giorni seguenti.
Rientrati in città Irina inizia a farsi sentire. Ci vediamo. Dapprima in auto, di giorno in piena città. Lei ha solo una cosa in testa: il sesso. In auto adora toccarmi il cazzo e spompinarmi non curante di essere in pieno giorno. Si diverte a farmi venire in bocca ed a deglutire tutto lo sperma.
Sono andato a trovarla a casa. Lei sta ancora con i suoi ai quali dice che sono un amico. Rimaniamo a parlare sulle scale. Anche lì mi spompina più volte bevendo sempre tutto il mio seme.
Nei giorni successivi mi invita in ufficio da lei. Sempre quando non c'è nessuno.
Indossa spesso gonne con autoreggenti sotto. Non ha quasi mai le mutande. Durante la pausa pranzo si fa prendere da dietro poggiata sulla sua scrivania ed adora farsi sborrare sulla schiena. Non si lava mai dopo. Adora sentire la sborra che le rimane addosso.
Anche la sera siamo in contatto. Via chat stavolta ed anche li si diverte a fare i suoi spettacolini: si masturba, si palpa le tette, fa vedere il suo buco del culo.
Ovviamente mi faccio delle seghe che sono fenomenali. Ormai ci vediamo almeno due volte al giorno e non manca una volta che lei non mi faccia godere.
Tutto questo è durato 3 mesi e prima di troncare di brutto Irina mi ha fatto una sorpresa.
Un pomeriggio è venuta a trovarmi in palestra: gonna lunga e magliettina senza reggiseno sotto. Io mi allenavo da solo (faccio l’istruttore quindi ho libero accesso alle sale).
Si era spacciata con le segretarie per mia cugina. Vedendola resto un po’ così. Lavoro lì, mi conoscono tutti, un po’ di timore c’è! Lei entra in sala e mi dice: “Voglio che mi penetri qui”. “Qui?!? E se ci scopre qualcuno?” “E’ più bello così no?” dice lei.
Cazzarola, il cervello ed il pisello sono in totale disaccordo!
Ma vince il secondo.
Infatti, sotto la tuta di allenamento, il mio cazzo triplica le sue dimensioni. Irina lo sa, Irina voleva questo.
Chiudo la porta della sala. Lei si appoggia ad un attrezzo ed alla pecorina tira su la gonna lunga. Non ha mutande, Of course.
Ha la figa totalmente depilata.
Le dico “non qui, spostiamoci verso il fondo”. Almeno, fosse entrato qualcuno, avremmo avuto qualche secondo in più per tentare di ricomporci. Arrivati verso il fondo della sala la scena è come quella di prima.
“Ma chi se ne frega! E quando mi capita più” penso. Tiro fuori l’uccello ed inizio a scoparla. Lei geme pianissimo e più il ritmo è forte più i suoi sospiri si fanno intensi. L’eccitazione mista alla paura di essere scoperti è alle stelle. Penso di voler venire al più presto per godere e scampare il pericolo ma il mio cazzo non ne vuole sapere.
La stantuffo come un matto. “Mettimelo in culo” dice Irina con un filo di voce. “Azz….pure questo!E qui!” Penso io.
Lei raccoglie un po’ di saliva sull’indice ed il medio della mano sinistra e se la passa sull’ano. Si sta lubrificando.
E’ un attimo: estraggo il cazzo ormai durissimo dalla figa fradicia e lo spingo nel suo buco.
Entra fino a metà. Noto una contrazione che mi stringe e sento Irina che geme ma è un gemito sordo: si è messa in bocca la mia felpa per non urlare e soffocare le grida.
Comincio a muovermi, il suo buco si rilassa. Adesso vado che è una meraviglia. Penso che se entrasse qualcuno adesso rimarremmo così fino alla fine perché ormai è impossibile smettere. La sbatto con violenza. Le sue mani sono appoggiate alla parete e la spingono nel tentativo di contrastare il mio movimento. E’ una penetrazione furiosa che culmina con una sborrata in culo realmente lunga.
Rimaniamo così qualche secondo, poi tiro fuori l’uccello e lei se lo ripassa in bocca col rischio di farmelo diventare di nuovo duro.
In questi casi si dice: sento le campane! Beh oltre quelle io sentivo anche i passi.
Avevo il terrore che arrivasse qualcuno ma sentire la sua bocca morbida che coccolava il mio cazzo era troppo bello!
“Basta dai” le dico, recuperando un attimo di lucidità. Lei si ricompone.
A fatica anch’io: il cazzo semiduro non vuole entrare nella tuta.
“Stasera ti aspetto sotto casa” mi dice Irina. “Un altro pompino in macchina” penso io.
“Ok, ci vediamo stasera. Ma adesso vai abbiamo rischiato fin troppo”.
“Senti, devo fare la pipì. Dov’è il bagno qui?” mi dice lei “Uscendo di fronte” rispondo. “Mi accompagni?” “No dai è troppo pericoloso” “Ma ho il culo pieno di sborra aiutami a pulirmi”.
“Che cazzo vuole fare??” penso io”.
Sono le 3 del pomeriggio non c’è quasi nessuno a quell’ora. L’accompagno lei si alza la gonna e mi dice “Adesso pisciami sul buco del culo così mi togli la tua sborra”.
Ok, ho fatto anche quello: le ho inondato il culo di piscia!
Si è asciugata, ha tirato giù la gonna, mi ha dato un bacio ed è andata via.
E’ passato un altro mese tra pompini, inculate, sveltine e quanto di più. Si è fatta fotografare, riprendere, legare. Ho rischiato il lavoro e le relazioni amorose “ufficiali”.
Poi ho detto basta. Meglio ritornare sulla terra.
A volte mi mancano quelle situazioni.
Ma sono sicuro che altri le stanno vivendo in questo preciso momento: vero Irina?
Ciao.
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17 years ago
gabriel68186770, 38
Last visit: 10 years ago -
Carla
TRASCORSERO ALCUNE SETTIMANE NELLE QUALI FRANCO ERA SPESSO FUORI PER LAVORO E NON VI FU NESSUN RAPPORTO FISICO CON ALCUNO DA PARTE MIA.
DECISI DI RISPONDERE SU INTERNET AD ALCUNI ANNUNCI DI SINGOLI CHE AVREBBERO VOLUTO CONOSCERE COPPIE CON IL LUI BISEX.
DI FATTO FRANCO NON LO ERA,MA VOLEVO METTERLO ALLA PROVA.
NE INDIVIDUAI UNO CHE DALLE FOTO SEMBRAVA FARE AL CASO NOSTRO.
UN GIORNO DISSI A MIO MARITO DI NON PRENDERE IMPEGNI PER LA SERATA PERCHE' GLI AVEVO PREPARATO UNA BELLA SORPESA.
ALLE 20 ERAVAMO IN SALOTTO E DOPO POCO ARRIVO' L'OSPITE.
ERA UN BELL'UOMO DI ASPETTO VERAMENTE GRADEVOLE.
FRANCO MI INTERROGAVA CON LO SGUARDO,AL CHE DISSI:HO VOLUTO INVITARE ROBERTO PERCHE'E' SIMPATICO,MOLTO APERTO E PASSEREMO UNA SERATA SICURAMENTE INTRIGANTE.
MANGIAMMO,BEVEMMO,SI INSTAURO' UN CLIMA DI COMPLICITA', TANTO CHE INVITAI IL NOSTRO AMICO A METTERSI IN LIBERTA',DANDO IL BUON ESEMPIO TOGLIENDOMI QUANTO AVEVO ADDOSSO E RESTANDO TOTALMENTE NUDA.
ROBERTO FECE ALTRETTANTO METTENDO IN MOSTRA UN FISICO ATLETICO ED UN CAZZO DI TUTTO RISPETTO.
MI INGINOCCHIAI,CON LA LINGUA GLI LECCAI DA SOTTO I COGLIONI E ,VIA VIA PIU' SU,TUTTA L'ASTA FINO AL GLANDE CHE POI IMBOCCAI COMPLETAMENTE.
MIO MARITO CI GUARDAVA SORPRESO MA DECISAMENTE BEATO DAL RIVEDERMI DI NUOVO ALL'OPERA.
GLI FECI CENNO DI SPOGLIARSI TUTTO E DI UNIRSI A NOI.
MENTRE LUI SI ACCAREZZAVA ,ROBERTO MI APRI' LE COSCE,MI VENNE SOPRA E MI CHIAVO' CON GRANDE BRAVURA,FACENDOMI ASSAGGIARE IL SUO CAZZO CON VARIA PROFONDITA' E FORZA,TANTO DA FARMI GODERE INTENSAMENTE.
MI RIGIRO'.MI MISE A PECORA E MI RISTANTUFFO' DA DIETRO.
SBORRAMI PURE DENTRO,GLI DISSI,PRENDO LA PILLOLA.
SENTITO CIO' AFFONDO' ANCORA DI PIU'I COLPI FINO A FARMI ARRIVARE MOLTI ED ABBONDANTI SPRUZZI DI SPERMA NELLA VAGINA.
CI RILASSAMMO UN PO' PARLANDO DEL PIU' E DEL MENO,POI MI RIPRESE VOGLIA.
ROBERTO AVEVA IL CAZZONE PIUTTOSTO MOSCIO,ALLORA DISSI IN MODO AUTORITARIO A MIO MARITO:HO ANCORA VOGLIA DI ROBERTO,VOGLIO ESSERE INCULATA,FAI IN MODO DA PREPARARE ME E POI LUI.
CAPI' SUBITO, RIMANENDO STUPEFATTO,CHE GLI AVEVO APPENA ORDINATO DI PREPARARMI IL CULO PER LA SODOMIZZAZIONE E DI FAR DIVENTARE DURO IL CAZZO DEL MIO AMANTE PERCHE' POTESSE FARLO AL MEGLIO.
UNA RICHIESTA IN ALTRA EPOCA TOTALMENTE IMPENSABILE, ASSURDA,MA CHE ALLA LUCE DEI NUOVI RAPPORTI INTIMI E DI RUOLO CREATISI TRA NOI,FU ACCETTA SENZA BATTER CIGLIO DA FRANCO.
GLI PARAI DAVANTI LE NATICHE E LUI COMINCIO' A LECCARMI IL BUCHINO CON LA PUNTA DELLA LINGUA.ALLARGAVA CON LE MANI LE CHIAPPE ED INFILAVA IL PIU' POSSIBILE LA LINGUA PER LUBRIFICARMI CON LA SALIVA.
POI SI RIVOLSE VERSO ROBERTO,GLI ANDO' CON IL VISO IN MEZZO ALLE COSCE E COMINCIO' A LECCARE E PALPARE CON DELICATEZZA I COGLIONI.
DOPO UN PO' GLI PRESE IN MANO IL CAZZO E GLIE LO MENO', LENTAMENTE, ALTERNANDO LO SCAPPELLAMENTO CON IL RIENTRO DENTRO DEL GLANDE.
APPENA LA MAZZA DI ROBERTO INIZIO' A RIPRENDERE VITA,VIDI CHE CON LA MANO SE LO PORTO' ALLA BOCCA.
ERA UNO SPETTACOLO VEDERLO CIUCCIARE UN CAZZO.
MAI AVVENUTO PRIMA E NEANCHE IPOTIZZATO LONTANAMENTE!
GLIE LO LECCAVA INTORNO ALLA TESTONA CON LA LINGUA,POI SE LO AFFONDAVA IN GOLA,GIU' PER LA LUNGA ASTA,FINO A FARGLI ARRIVARE LE LABBRA SUI COGLIONI.SU E GIU' CON GOLOSITA'.
E NEANCHE A ROBERTO DOVEVA DISPIACERE QUEL TRATTAMENTO PERCHE' DOPO UN PO' AVEVA UN VERGA DRITTA E TURGIDA.
SFILO' IL CAZZONE DALLA BOCCA DI FRANCO,MI FECE INGINOCCHIARE,MI PIEGO'TUTTA IN AVANTI E SPINSE, CON UN SOL COLPO, IL PALO IN CULO FINO A META' DELL'ASTA,CONTINUANDO POI A POMPARMI AFFONDANDO E RITRAENDOSI PER POI RIAFFONDARE.
LA VIOLENZA DEI COLPI UN PO' ALLA VOLTA MI DILATARONO LO SFINTERE DELL'ANO,PER CUI AL DOLORE SUBENTRO' IL PIACERE FINO AD ARRIVARE AD AVERE UN ORGASMO MAGNIFICO,LUNGO ED INTENSO.
CONTRARIAMENTE A QUANTO SPERAVO,ROBERTO NON MI SBORRO' DENTRO.
SFILO' IL CAZZO IN EREZIONE ESAGERATA E
MI FECE SEGNO DI AVVICINARCI A FRANCO.
MI PIEGO' LA TESTA SPINGENDOLA SUL CAZZO DI MIO MARITO PERCHE' LO SPOMPINASSI,LUI GLI PIAZZO' IN MANO IL SUO CAZZO DURISSIMO PERCHE' LO FACESSE GODERE.
FRANCO NON ASPETTAVA DI MEGLIO: MENAVA IL CAZZO AL MIO AMICO,MOSTRANDO ABILITA'E SODDISFAZIONE, ED AVEVA ME CHE GLI CIUCCIAVO IL SUO.
STAVA PER VENIRE, MA RESISTETTE, FINCHE' NON VIDE CHE IL CAZZO DI ROBERTO SOTTO I SUOI COLPI DI MANO,SI TESE AL MASSIMO PER POI SPUTAR FUORI FIOTTI COPIOSI DI SPERMA.
ALLORA SI RILASSO' E VENNE A SUA VOLTA NELLA MIA BOCCA.
ERA MOLTO CHE NON AVVENIVA ED ALLORA VOLLI GRATIFICARLO FINO IN FONDO, INGOIANDO TUTTA LA SUA SBORRA.
NEL SALUTARCI ROBERTO DISSE:SE VI VA TORNO SABATO PROSSIMO E PORTO CON ME ANCHE UN AMICO.
LA PROPOSTA FU ACCOLTA CON GRANDE ENTUSIASMO DA ENTRAMBI.
LA SETTIMANA TRASCORSE RAPIDAMENTE ED IL SABATO PUNTUALISSIMI ARRIVARONO ROBERTO E MIMMO,IL SUO AMICO.
MIMMO SI PRESENTO' E CON MOLTO REALISMO CI DISSE CHE ROBERTO GLI AVEVA RACCONTATO DEL SUO INCONTRO CON NOI,AGGIUNGENDO CHE LA SUA PRESENZA AVREBBE ULTERIORMENTE ACCRESCIUTO IL PIACERE.
A CONFERMA DI CIO',MI SI AVVICINO'MI ATTIRO' A SE E MI BACIO' QUASI CON VOLGARITA',SPALANCANDOMI LA BOCCA CON LE LABBRA ED, INTRODUCENDOMI LA LINGUA, MI ESPLORO' CON FORZA TUTTA LA BOCCA.
MENTRE ERA INTENTO A CIO',INFILO' LA MANO TRA LE COSCE E MI STRINSE LA FICA DA SOPRA IL PERIZOMA FACENDOMI TRASALIRE PER IL DOLORE INASPETTATO.
TUTTO CIO' AVVENIVA APPENA ENTRATI E DOPO NEANCHE UN MINUTO DI PERMANENZA IN CASA.
FRANCO ERA SORPRESO ED INDIGNATO DA QUESTO ATTEGGIAMENTO RUVIDO E PADRONALE.
MA POI LESSE SUL MIO VOLTO IL PIACERE DALL'ESSERE TRATTATA CON TANTA AUTORITA',CHE SI RILASSO' ED ANZI INVITO' GLI OSPITI A METTERSI A PROPRIO AGIO.
NEL GIRO DI QUALCHE MINUTO ERAVAMO TUTTI E QUATTRO NUDI E MENTRE MIMMO MI TENEVA PER I CAPELLI SPINGENDOMI IL CAPO SUL SUO CAZZO A SPOMPINARLO,ROBERTO AVEVA AFFIDATO IL SUO MEMBRO NELLE MANI DI FRANCO PERCHE' LO PREPARASSE ALLA MIA MONTA.
COSI' AVVENNE CHE DI LI' A POCO IO ERO STESA SU UN FIANCO E VENITO CHIAVATA DA DIETRO DA ROBERTO CON GRANDI COLPI NELLA FICA,MENTRE FRANCO AVEVA PRESO IL MIO POSTO E CIUCCIAVA CON GRANDE PIACERE IL CAZZO DI MIMMO.
NON SO SE ARRAPATA DI PIU' PER L'ESSER SCOPATA O PER IL VEDERE MIO MARITO CON IL CAZZO DI MIMMO IN BOCCA,CERTO E' CHE EBBI UN ORGASMO VIOLENTO,AL QUALE NE SEGUI' UN ALTRO MOLTO PROLUNGATO, CHE SI ESAURI' SOLO DOPO CHE IL MIO AMANTE MI EBBE SBORRATO DENTRO.
A QUEL PUNTO FRANCO LASCIO' IL CAZZO IN EREZIONE DI MIMMO,MI UNSE CON DELLA CREMINA L'ANO E MI FECE DISPORRE A TERRA CON DUE CUSCINI SOTTO LA PANCIA COSI' DA PRESENTARMI AL MEGLIO PER L'INCULATA.
TE L'HO PREPARATO BENE IL CAZZO,ORA SFONDALA,DISSE AL NUOVO OSPITE,E LASCIALA SOLO QUANDO L'AVRAI RIEMPITA DI SPERMA.
L'ALTRO NON SE LO FECE RIPETERE,MI PIANTO' IL GLANDE NELL'ANO MA, ANZICHE' SFONDARMI CON VIOLENZA,COME MI SAREI ASPETTATA,LO INSINUO' CON CALMA, FECE SCENDERE PIAN PIANO TUTTA L'ASTA NEL MIO CULO E SOLO ALLORA COMINCIO' A POMPARMI CON COLPI NON FORTI MA MOLTO EFFICACI, TANTO CHE GODETTI CON SPASMI NUMEROSI E PROLUNGATI.
LUI CONTINUO' ANCORA PER MOLTO FIN QUANDO MI SENTII INVASA DA UNA COLATA DI LIQUIDO DENSO E CALDO.
MIMMO SI RITRASSE E RIMASE STESO A TERRA COME DEL RESTO IO E ROBERTO.
ORDINAI ALLORA A FRANCO DI PROVVEDERE AD UNA PULIZIA DI TUTTI, PRIMA DELLA DOCCIA.
INIZIALMENTE SUCCHIO' I CAZZI DI ROBERTO PRIMA E DI MIMMO POI INGOIANDO LO SPERMA RIMASTO, DOPO LA MIA MONTA,
SUL GLANDE DI ENTRAMBI .
POI VENNE TRA LE MIE COSCE LECCANDOMI PER BENE L'ESTRNO DELLA FICA E POI DA DIETRO IL BUCO DEL CULO ANCORA LARGO E BEANTE SBORRA.
MI CHIESE SE ANDAVA BENE COSI'.
GLI DISSI CHE ERO MOLTO SODDISFATTA DI LUI.MI SORRISE....
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17 years ago
admin, 75
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L'INFERMIERA
Una rapida corsa dalla Malpensa al casello autostradale di Parma mi ha condotto, dopo12 ore di viaggio, fino a casa. Il tempo di scaricare le valigie, catapultarmi sotto la doccia, dopodiché sono pronta a prendere servizio in ospedale. Tre ore sono trascorse dal momento in cui sono scesa dall'aereo di ritorno dal Mare dei Carabi e già sento nostalgia di quelle spiagge. Una vacanza programmata da qualche tempo, rimandata più volte perché non riuscivo a fare coincidere le ferie con quelle di Elsa, la mia compagna di viaggio. Il mestiere d'infermiera è un tipo di professione molto impegnativo. Si lavora in un ambiente segnato dalla sofferenza e dal dolore. Turni di lavoro stressanti, articolati in otto ore al servizio degli altri. Non conosco giorni di festa, effettuo i riposi settimanali quando capita, lavorando a Natale, Capodanno ed ogni festa comandata. C'è chi afferma che fare l'infermiera sia un mestiere logorante, ma ricco di molte soddisfazioni. Quello che so è che da poco ho compiuto venticinque anni e non so per quanto tempo proseguirò ad esercitare questa professione. . Attraverso la città alla guida della mia Opel Tigra. Le strade a quest'ora della sera non sono trafficate. Impiego una decina di minuti per raggiungere l'ingresso dell'ospedale. Parcheggio l'auto nell'area di servizio e proseguo a piedi fino alla clinica. Quando entro nello spogliatoio manca una decina di minuti alle dieci. Ripongo gli indumenti nell'armadietto e infilo le autoreggenti bianche che sono solita indossare quando presto servizio in clinica. Sotto la divisa serbo solo le mutandine di seta e null'altro. La consistenza delle mie tette è solida. Lavorare senza reggiseno genera in me un senso di libertà e mi fa sentire più a mio agio nei movimenti. Le dimensioni delle tette sono regolari, per niente paragonabili per grandezza a quelle di certe maggiorate che quotidianamente compaiono sulle pagine di molte riviste patinate. Ma sono sode e i capezzoli puntano decisamente all'insù. Finisco di vestirmi aggiustandomi il velo sopra il capo. Prima di salire in reparto do un'occhiata alla mia immagine riflessa nello specchio. Osservo la cavità che separa le tette e faccio uscire alcuni bottoni dalle asole in modo da mettere in evidenza le due rotondità che sbocciano nella scollatura. Mancano pochi minuti alle dieci quando raggiungo il reparto. Le mie colleghe se ne stanno raggruppate in guardiola nell'attesa del mio arrivo. - Ciao a tutte. Novità ? - Chiedo appena mi affaccio sulla porta della guardiola. - Cavoli come sei abbronzata! - Esclama Giulia - sembri Naomi Campbell. - Complimenti! Questa vacanza ti ha fatto proprio bene - l'interrompe Eleonora. La conversazione va avanti per alcuni minuti. Mi chiedono se ai Carabi c'era bel tempo e se ho avuto occasione di flirtare con qualche ragazzo. Glisso sull'ultima domanda e cambio argomento di conversazione. Per nessun motivo voglio farle partecipi delle mie avventure. - Parlatemi del reparto piuttosto - dico, mentre con le dita scorro le pagine del libro delle consegne. - Tutto tranquillo? Oppure ci sono novità ? - No. Nessuna novità , la notte dovrebbe essere tranquilla. Bè, ora ti saluto me ne torno a casa - sbotta Giulia, che nel frattempo si è avvicinata in prossimità della porta d'uscita ed ha tolto dal capo il velo. - Ah... dimenticavo. Nella stanza dei carcerati c'è un detenuto. Niente di grave. Ha solo due polsi rotti che già gli sono stati ingessati. Domani mattina dovrà eseguire un piccolo esame di laboratorio, troverai ogni spiegazione nel quaderno dei prelievi. Giulia si lascia sfuggire un sorriso sibillino di cui non afferro il significato. Entrambe mi salutano agitando la mano e spariscono dalla mia vista. Il periodo che precede il Natale è per tradizione tranquillo. Il numero dei degenti ricoverato è minimo rispetto alla capienza del reparto. Prima di perdermi a leggere il quaderno delle consegne effettuo una perlustrazione in corsia per verificare che i degenti affidati alle mie cure riposino tranquillamente. Due guardie carcerarie piantonano la porta della camera di degenza che ospita il detenuto. I militari se ne stanno seduti sulle sedie e conversano fra loro. Paiono annoiati, probabilmente il servizio che devono espletare non deve essere di loro gradimento. Nell'ospedale esistono solo due camere di degenza adibite ad ospitare detenuti. Una è situata presso il reparto di medicina, l'altra è sistemata qui, in chirurgia. Il locale può ospitare un solo letto, in casi eccezionali ne ospita un secondo. Le due finestre della camera, che sta al terzo piano dell'edificio, hanno solide inferriate e risulta impossibile per qualche detenuto fuggire da lì. - Che reato ha commesso il vostro detenuto? - Domando con finta noncuranza. Il più giovane dei due è il più lesto a rispondermi. - Non si preoccupi signorina. Non c'è niente da temere. E' un povero diavolo - prosegue con accento meridionale - alcune sere fa è stato aggredito da tre albanesi. Per difendersi ha afferrato una sbarra metallica ed ha colpito alla testa uno di loro. Mentre fuggiva è caduto da un muro alto poco più di tre metri e si è fratturato entrambi i polsi. . Entro nella camera. La luce posta al di sopra della spalliera del letto è accesa. Un giovane di circa trent'anni, di carnagione scura e di corporatura piuttosto alta, occupa per intero il letto. - Buonasera, tutto bene? - Dico sorridendo per metterlo a suo agio. - Si, grazie, nessun problema - mi fa lui. Ho l'impressione che non abbia voglia di conversare. Lo saluto e mentre sto per andarmene gli auguro la buonanotte. Raggiungo la guardiola e consulto il quaderno delle consegne, dopodiché inizio a preparare il necessario per i prelievi che andrò ad eseguire domani mattina. Il lavoro consiste nell'appiccicare etichette di diverso colore sulle provette, contrassegnarle con nome e cognome del paziente e suddividerle per tipo d'esame. Un tipo di lavoro noioso che sono solita eseguire all'inizio del turno di lavoro, in modo da trascorrere il resto della nottata in tranquillità . Scorro l'elenco degli esami ed inizio ad incollare le etichette. Ho un sussulto nel momento in cui leggo il tipo d'esame cui dovrò sottoporre il paziente del letto numero 15, quello del detenuto. . La richiesta del medico è chiara. ESEGUIRE AL SIG. GIANCARLO FERRARI PRELIEVO PER ESAME DI SPERMIOGRAMMA E SPERMIOCOLTURA. . L'esame di per sé è piuttosto semplice. Il paziente, dopo essersi masturbato, deve depositare lo sperma in una boccetta sterile. Nel mio caso il problema è piuttosto serio poiché il detenuto ha le entrambe le mani ingessate. Questo tipo di manovra è eseguita normalmente dai pazienti stessi o da un loro famigliare. Se fosse presente la fidanzata o un parente qualsiasi non avrei difficoltà a dire loro di aiutare il paziente a sostenere l'esame. Mica posso chiedere alle guardie carcerarie di fargli una sega! . Tolgo dal carrello la cartella clinica del detenuto. Sfoglio una ad una le pagine per verificare che il paziente non sia portatore di malattie infettive. Leggo con cura l'anamnesi compiuta dal medico, poi consulto risultati degli esami del sangue e delle urine che risultano essere nella norma. Sono le due di notte. Mancano poche ore all'alba. Assolutamente devo trovare una soluzione al mio problema o perlomeno inventare qualcosa. Come diavolo faccio! Mica posso presentarmi da lui e dirgli: - Stia comodo sul letto, calmo e disteso che adesso le faccio una bella sega. Eh no! Dando per scontato che la sottoscritta per poco più di due milioni e mezzo di stipendio al mese masturberà questo tizio, sarà bene che reperisca il materiale necessario alla mia opera. Per prima cosa ho bisogno di procurarmi del sapone liquido detergente. Mi sarà utile nell'eseguire il lavaggio del pene, soprattutto nella pulizia del glande. Inoltre mi occorre una salvietta pulita, perché dovrò pure asciugarglielo sto benedetto cazzo dopo che l'avrò masturbato o no? Mi servono anche dei guanti in lattice. L'indosserò al momento opportuno, appena prima "dell'intervento". Forse dovrei procurarmene due paia, tenendone uno di riserva, non si sa mai. Inoltre mi occorre un barattolo di plastica sterile. Lo terrò a portata di mano, in modo da farvi defluire il seme, evitando d'insozzare il copriletto. Nella cartella clinica c'è scritto che il paziente è stato avvertito dell'esecuzione dell'esame. E' un vero peccato che a parità di diritti la sottoscritta non sia stata avvertita. Ora capisco il perché di quel saluto sibillino da parte di Eleonora e Giulia al momento del loro commiato. . La notte è lunga a morire. Il pensiero della prestazione che andrò ad eseguire mi accompagna per tutta la nottata fino all'alba. Le luci del mattino fanno capolino fuori della finestra. Il carrello con l'attrezzatura è pronto. Dinanzi alla porta del detenuto le due guardie carcerarie stanno puntellate col capo al muro del corridoio nell'attesa che giunga il cambio turno. Sono emozionata, mi tremano le gambe. Il cuore mi pulsa a ritmo accelerato. Avverto le due guardie di non entrare durante l'esecuzione del prelievo che andrò ad eseguire, senza specificare in cosa consista. Il detenuto è addormentato. Mi avvicino e con una mano gli scrollo una spalla. - Signor Ferrari! Si svegli. E' mattina. Dobbiamo eseguire l'esame che il medico le ha prescritto. L'uomo si gira e si mette disteso, a pancia in alto. - Sono pronto. Mi dica come mi debbo posizionare. Questa posizione è comoda per lei? Lo guardo attentamente in viso. I caratteri sono quelli di una persona distinta e curata. All'apparenza è sereno. Gli occhi, di colore marrone scuro, sono semicoperti da una frangia di capelli che scende lungo la fronte. - Non si preoccupi e lasci fare tutto a me. Scopra le coperte. Abbassi pigiama e le mutande fino ai piedi. Un sorriso compare sulle sue labbra. - Se potessi fare questa operazione sarei anche capace di effettuare l'esame da solo - sospira - con le mani ingessate non sono in grado di poterlo fare. - Va bene, ci penso io - rispondo. Afferro l'elastico del pigiama e anche quello delle mutande. Li abbasso congiuntamente. Ciò che vedono i miei occhi è impressionante. L'oggetto di carne che pochi istanti prima stava nascosto sotto il tessuto del pigiama rasenta la perfezione. Non so nascondere l'emozione. Il pube è completamente rasato e privo di peli. Un cazzo di colore bruno fa bella mostra di sé. Le sue dimensioni sono di 15-18 centimetri nella posizione di riposo. - Ora procederò alla pulizia del pene. Lei stia rilassato. Finiremo in un attimo - dico con fare professionale. Dopo avere infilato i guanti in lattice cospargo alcune gocce di una soluzione di clorexidina sopra una garza e procedo a lavare l'epitelio del membro. Prima di procedere in quest'oneroso compito, per cui sono mal pagata, dispongo alcuni teli di stoffa verde attorno all'area da pulire. Friziono la parte prossimale del membro vicino alla radice usando molta delicatezza. Mi sposto sullo scroto e noto che ha un colorito più scuro del pene. Un piccolo neo fa mostra di sé sul testicolo di destra. Cospargo di sapone la zona attorno l'ano avvolgendo di schiuma i testicoli. Un fremito percorre le gambe dell'uomo ed è chiaro sintomo della sua irrequietezza. Afferro l'uccello con le dita di una mano, mentre con l'altra friziono il glande usando una garza. Il delicato strofinio fa aumentare a dismisura le dimensioni dell'uccello. I corpi cavernosi, riempiti di sangue, pulsano in maniera così robusta che sono in grado di percepirli nel palmo della mano. Porto a termine questa prima fase del lavoro e asporto il sapone depositato sull'uccello con una garza imbevuta d'acqua tiepida. Terminata questa fase ha inizio la parte più difficile del mio compito. - Ora signor Ferrari andrò ad eseguire la parte più delicata. Quando avrà la percezione che sta per eiaculare mi avverta per tempo, mi premurerò di avvicinare il contenitore sterile al pene e vi faremo defluire dentro lo sperma. Va bene? - Sì... Certo - annuisce. Il mio respiro, già affannoso, si fa ingombrante. Ho le tette gonfie e le punte dei capezzoli penetrano il tessuto del camice. Afferro l'uccello e inizio a masturbarlo. I movimenti della mia mano sono lenti, ma decisi. Ho preso posto di fianco al letto, con le spalle girate al paziente, in modo che lui possa vedermi in viso solo parzialmente ed io non mi senta imbarazzata dal suo sguardo. Sono eccitata. La saliva mi scorre copiosa nella bocca e inizio a deglutirla. Ho le cosce gocciolanti di liquido della fica in calore. Non riesco a dominare l'eccitazione. Il movimento della mia mano accelera inconsciamente. Vorrei disfarmi dei guanti, gettarli dalla finestra, afferrare con le mani nude questo gioiello della natura, succhiarlo, lambire con la lingua il glande ed ingurgitarlo in gola fino alla radice. Per facilitare l'eiaculazione tocco con l'altra mano i testicoli che nel frattempo sono diventati gonfi. Sono momenti d'irrefrenabile piacere. L'uccello ha raggiunto il massimo vigore, il glande è viola per l'eccitazione. Presa da questi pensieri sono riportata alla realtà dalle parole del detenuto. - Vengo... Vengo - grida l'uomo. Faccio appena in tempo ad afferrare il barattolo. L'uomo, dopo i primi fremiti di piacere, inizia ad eiaculare. La sborra scende copiosa dall'orifizio uretrale, depositandosi nel contenitore. Avrei voglia d'ingoiare con la lingua tutto quel ben di Dio. A stento riesco a dominarmi. Terminato l'esame gli asciugo il membro. Ripongo al loro posto pantaloni e mutande e lo copro col lenzuolo. Rimiro il barattolo che sta appoggiato sul carrello delle medicazioni e costato che contiene all'incirca 5-6 cm/cubi di sperma. Tolgo i guanti di lattice e mi giro verso di lui. - Ciao! - Sussurro. Esco dalla stanza e torno in guardiola. Vivo costantemente circondata dalla sofferenza e dal dolore ma non riesco a farci l'abitudine. Ecco perché ho tanto bisogno d'amore.
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17 years ago
coppiamilanopavia,
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il pronto soccorso.......
Davanti a me, sulla scrivania, ho una copia di Novella 2000. Alla mia destra c'è un blocco di carta per fotocopiatrice, due o tre matite, una gomma ed una calcolatrice. Mezzanotte è passata da poco. E' una notte afosa; mi restano ancora sei ore di lavoro prima di porre termine al turno di notte. Il telefono si mette a squillare. Richiudo le pagine della rivista che sto leggendo e sollevo la cornetta del telefono. - Pronto Urologia - dico, con voce assonnata. - Sono il dottor Gobetti del Pronto Soccorso - sostiene l'uomo che sta all'altro capo del telefono - Abbiamo un'urgenza per il vostro reparto. Avete disponibilità di letti? - Sì, due - mi faccio garante. - Bene! Fra pochi minuti i portantini saranno lì con un paziente. La comunicazione s'interrompe. Il medico ha riposto la cornetta senza concedere alcun'altra informazione. . Il reparto in cui presto servizio è di tipo specialistico. Qui confluiscono le urgenze che hanno come pertinenza l'apparato genito-urinario. Sempre più spesso, specie di notte, accogliamo soggetti affetti da perversioni. In un recente passato ho assistito al ricovero di pazienti con patologie davvero particolari come nel caso di un uomo che alla ricerca di un piacere solitario, si era infilato nell'uretra un metro di sottile filo elettrico. Per sua fortuna il chirurgo, superando non poche difficoltà , era stato in grado d'estrarlo in endoscopia dalla vescica dove si era raggomitolato su se stesso. Non più tardi di venti giorni fa si è presentato al Pronto Soccorso un paziente con il pene completamente scorticato. L'uomo ha dichiarato di essersi procurato quel tipo di lesione girando nudo per casa. A suo dire una porta dell'abitazione, sospinta dal vento, gli aveva schiacciato il pene contro lo stipite. Dopo gli accertamenti del caso è stato appurato che le cause del danno erano da attribuirsi a morsi di animale, probabilmente di un cane: il suo. Alla luce di questi precedenti ogni volta che sta per giungere un'urgenza, sono preda di una certa apprensione, specie di notte quando in reparto sono l'unica infermiera in servizio. . Mi dirigo nella camera del medico accolta da una caterva di male parole e gli comunico che sta per giungere un nuovo ricovero. Faccio ritorno in reparto e mi ritrovo dinanzi la porta dell'ascensore nell'attimo in cui due portantini spingono una barella fuori del vano mobile. Impazienti di sbrigare il loro servizio nel minore tempo possibile chiedono dove possono deporre lo sgradito ospite. Il viso dell'uomo è segnato dalla sofferenza e dal dolore. Faccio cenno ai due di seguirmi e li conduco nell'ambulatorio delle emergenze. Poco dopo sopraggiunge il medico di guardia. Legge il foglio d'accompagnamento rilasciato dai medici del Pronto Soccorso, poi si rivolge a me. - E' un caso di priapismo. Rimasti soli col nuovo ospite iniziamo a spogliarlo degli indumenti. Ogni suo movimento è accompagnato da gemiti di sofferenza. Impieghiamo un po' di tempo prima di riuscire a calargli le mutande. Quello che appare ai nostri occhi non è un gran bello spettacolo. Il pene, di dimensioni superiori ai 20 cm, si erge dritto come se fosse un'asta. Il colorito è bluastro, probabilmente per il persistere di sangue venoso all'interno dei corpi cavernosi. Il tessuto ematico non riesce a defluire correttamente nel circolo venoso causando la tumefazione dell'organo sessuale. - Mi spieghi, con calma, cosa le è successo - chiede il medico. Intimorito ed imbarazzato dall'inusuale situazione l'uomo inizia a raccontare. - Dottore anche lei è un uomo. Può bene immaginare come vanno certe cose. Stavo facendo l'amore ed avevo il pene duro come poche altre volte, ma non riuscivo ad eiaculare. M'impegnavo, ma non venivo. Ho continuato mezz'ora a cavalcare la mia donna, poi ho percepito un certo dolore. Ho estratto il pene dalla vagina e solo allora ho notato il colore bluastro dell'epidermide. Ho lasciato trascorrere un po' di tempo nella speranza che il pene si sgonfiasse, ma non c'è stato niente da fare. Più trascorreva il tempo, più il pene diventava scuro ed aumentava il dolore, così ho deciso di recarmi al Pronto Soccorso. - Ha fatto uso di sostanze eccitanti? - Bhè... un'ora prima del rapporto ho ingerito alcune compresse di Viagra. - Quante? Spero che sia a conoscenza che esistono confezioni con dosaggi differenziati da 25-50-100 mg. Una dose massiccia potrebbe provocare gravi disturbi. - Credo di averne ingerito cinque compresse da 100 mg. Ci tenevo a fare bella figura, non capita tutti i giorni di trovarsi fra le braccia una donna come quella che avevo nel mio letto. Ascolto la conversazione con una certa indifferenza, ma dopo quest'ultime rivelazioni inizio a seguire i loro discorsi con più attenzione. L'uomo è un tipo sulla quarantina d'anni, con i capelli leggermente brizzolati specie sulle tempie. Gli abiti accartocciati ai piedi del letto sono eleganti e raffinati. Il viso, spigoloso e asciutto, si coniuga alla perfezione con il corpo muscoloso e all'apparenza agile. Distratta dai miei pensieri sono riportata alla realtà dalle parole del medico. - Si rende conto che ha ingerito una dose massiccia e pericolosa? I danni avrebbero potuto essere ben più gravi, ma chi glielo ha fatto fare? Il paziente resta muto, una lacrima gli riga la guancia. Gira il capo sul cuscino per nasconderla, ma è troppo tardi. - Lo mettiamo a letto - ordina il medico rivolgendosi a me - possibilmente in una camera singola. Somministragli 10 gocce di Contramal ogni 12 ore, inoltre fagli un impacco di pomata di Voltaren attorno al pene. Fai attenzione a non depositare la pomata sul glande. La mucosa è sottile e delicata, il farmaco potrebbe provocare delle irritazioni. Ah... metti anche una borsa di ghiaccio sulla parte dolente. Domani il primario dirà cosa è meglio fare. . Provvedo a fare indossare al paziente un camicie di carta e lo trasbordo sulla barella, dopodiché lo conduco in camera. Per evitare che il pene venga a contatto con le lenzuola, inserisco un archetto metallico a livello del bacino, in modo da lasciarlo libero nei movimenti. Avvolgo attorno al pene alcune garze impregnate di Voltaren e vi deposito sopra la borsa di ghiaccio. Prima d'uscire dalla stanza mi viene spontaneo porgergli un bacio sulla guancia, per il quale mi ringrazia. . Torno in clinica dopo che ho goduto del turno di riposo settimanale. - Tutto bene? - Chiedo a Sandra, la mia collega di lavoro, quando prendo servizio - A proposito, come sta il paziente col priapismo? E' andato a casa? - Purtroppo no! Non sta bene. Ha un dolore atroce, lo potrai costatare di persona quando andrai a medicarlo. Ci scambiamo le consegne e dopo che se n'è andata eseguo un giro del reparto per verificare se i pazienti hanno problemi. - Come sta signor Cervetti - dico, appena varco la porta della stanza del malcapitato. Il viso del paziente non è dei più allegri. Se al momento del ricovero mi aveva dato l'impressione di essere solo preoccupato ora appare addirittura terrorizzato. Inizia subito a piangere. Le lacrime gli scendono copiose sul volto e disegnano rivoli gemmati sulle guance. La scena mi commuove. Mi siedo al bordo del letto e gli accarezzo le guance asportandone le lacrime. - Sono contento che lei sia tornata. Sto male, molto male. - Non stia a fare il tragico. Le cambio la medicazione e vedrà che starà meglio. Scopro le lenzuola e tolgo l'archetto metallico che serve a tenere sollevato il lenzuolo. Delicatamente asporto le garze. Il pene appare di un colorito più violaceo rispetto a quando l'avevo visto l'ultima volta. Con difficoltà cambio la medicazione provocandogli un certo dolore. - Signor Cervetti, non deve preoccuparsi. Domani mattina, come ho avuto modo di leggere in consegna, la sottoporranno ad un piccolo intervento chirurgico. Lo farà in anestesia locale, dopodiché tutto tornerà normale. - Dice così per incoraggiarmi, lo so che non sarò più come prima. - Bhè! Di certo non potrà sostenere la stessa attività che l'abuso di Viagra le consentiva, ma ritornerà ad essere una persona normale, glielo assicuro. Ho già assistito pazienti con patologie analoghe alla sua. - Lei è molto dolce, ma come posso crederle. - Deve avere fiducia, vedrà che tutto si risolverà per il meglio. La saluto, auguri per domani. Ciao! Ciao! Lo lascio imprimendogli un bacio sulla fronte, poi esco dalla camera. Sono trascorsi dieci giorni dall'intervento chirurgico con cui è stata disostruita la causa meccanica che provocava l'ostruzione dei corpi cavernosi. Il rapporto che intrattengo col signor Cernetti si è fatto confidenziale, così quando ho un attimo di tempo mi reco nella sua stanza per tenergli compagnia. Prendendo servizio per l'ennesimo turno di notte apprendo dal libro delle consegne che le sue dimissioni sono prossime. - Allora ci siamo. Domani è il gran giorno. Finalmente te ne torni a casa, sarai felice no? Roberto, questo è il suo nome, sta supino sul letto e mi guarda con occhi lucidi. Da giorni non sono più abituata a vederlo così triste. Improvvisamente inizia a piangere come un bambino. - Sono un fallito, non riuscirò mai più ad avere rapporti con una donna. Presa da sentimenti materni mi siedo al lato del letto ed inizio ad accarezzargli il dorso della mano che tiene distesa sopra il copriletto bianco. Appoggio la guancia sulla mano e inizio a sfiorarla con le labbra inondandola di baci. Afferro l'elastico del pigiama e lo abbasso facendo scivolare i pantaloni ai suoi piedi. Ha le gambe pelose, proprio come piacciono a me. Mi getto a capofitto fra le cosce e inizio a leccarle, stuzzicandolo di tanto in tanto con dei morsi alla radice dei peli. Il gonfiore sotto gli slip non mi trova impreparata. Mi alzo in piedi e con disinvoltura abbasso il tessuto delle mutande verso il fondo del letto. L'uccello che soltanto pochi giorni prima mi aveva impressionato per la deformità ora si erge pieno di grazia. Mi fermo ed osservo le forme di colorito bruno ed immacolato che lo caratterizzano dopo che l'intervento lo ha rimesso a nuovo. La mia bocca, golosa ed avida, piena di saliva, anela ad assaporare quel rotolo di carne. Inizio con lo strofinare le dita sullo scroto e ne soppeso la consistenza. D'impulso provo a leccargli le palle, poi senza fretta risalgo alla radice dell'uccello, fino alla cappella. Ad ogni leccata sento il corpo di Roberto vibrare di piacere e questo accresce il desiderio di mordergli la cappella. Stringo il cazzo fra le dita e inizio a farle scorrere, lentamente sulla superficie del cazzo. Inumidisco la cappella con la saliva per rendere più facile lo slittare della mano. Quando la punta della lingua sfiora la cappella, l'uomo emette gemiti di piacere. - Si... Si... Mi piace... mi fai godere, mi fai godere. Lecco l'uccello e massaggio le palle come una forsennata. Estasiata ho persino l'impressione di perdere i sensi e smarrire il lume della ragione, preda di un delirio d'irresistibile piacere. Le pulsazioni dell'uccello paiono accelerarsi a contatto con le mie dita. Lo infilo nella mia bocca avida e lo succhio. Un movimento sussultorio del suo bacino accompagna la penetrazione nella gola. Le mie mani e le labbra entrano in simbiosi con il movimento delle sue anche. Il cazzo entra ed esce dalle mia bocca in maniera rapida. Con la lingua sfioro l'orifizio uretrale solleticandolo di nuovi piaceri. Tengo fermo il cazzo con la mano e inizio a leccargli il frenulo. Sento l'uccello contrarsi in spasmi d'inaudito piacere. Lo ingoio fino a spingerlo contro le adenoidi nel fondo della gola. Con le labbra posso sfiorarne la radice, tanto l'ho ingurgitato. E' gradevole assaporare il profumo che emana un cazzo quando è sfregato, ha una fragranza tutta particolare che emana solo negli attimi che precedono l'eiaculazione. Lo sento contrarsi e subito dopo sborrarmi in bocca. L'uomo irrigidisce il corpo trascinandomi con lui in un vortice di piacere. Ho un orgasmo e mentre gusto il seme ne ho un altro ed un altro ancora. Dopo avermi sborrato in bocca non lo estrae fuori subito facendo in modo che possa godere fino alle ultime pulsazioni. Non lascio disperdere alcuna goccia del prezioso nettare. Lecco con cura quel poco che n'è fuoriuscito dalle labbra. Infine l'uccello perde di consistenza. Roberto è perfettamente guarito ed è tornato normale. Mi rialzo dal letto ed apro i bottoni del camice. Prendo da una tasca una forbice e abbasso un po' le mutandine. Taglio un ciuffo di peli attorno alla fica e glieli porgo. Lo saluto, sicura che non lo rivedrò mai più. . Noi infermiere viviamo costantemente circondate dalla sofferenza e dal dolore, ma non riusciamo mai a farci l'abitudine. Ecco perché abbiamo tanto bisogno d'amore.
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17 years ago
cpbilla,
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La prima volta di lola
Erano anni che pensavo di coinvolgere la mia ragazza Lola in qualcosa di estremamente trasgressivo. Dopo 2 anni di normali rapporti sessuali avevamo iniziato a sperimentare qualcosa di più piccante: visione di film porno, foto erotiche, autoriprese.
Però mancava qualcosa che lei non mi diceva ma sapevo che intimamente voleva.
Il giorno del nostro anniversario eravamo rimasti soli. I bambini dai nonni e tutta una giornata per noi. Dopo essere andati al mare decidiamo di andare a cena.
E’ tardo pomeriggio e ci prepariamo. Lei fa una bella doccia, inizia a prendere la sua lingerie e depone sul letto il vestito che avrebbe utilizzato quella sera.
Siamo pronti. Usciamo e già in macchina non riesco a staccare gli occhi dalle sue cosce.
“Perché non ti togli le mutandine” le dico. “Ma sei pazzo!, Ho solo la gonna senza calze!” risponde lei. “E allora?” le dico. Questa risposta credo susciti in lei una sorta di sfida. Si alza la gonna e si sfila il perizoma gettandomelo in faccia. Wow! Il mio cazzo è già durissimo. Lei, facendo finta di niente, si ricompone la gonna e rimane seduta come se nulla fosse.
Arriviamo al ristorante. Immagino già i pensieri degli uomini seduti ai tavoli se sapessero che la sua figa ben rasata è lì al vento!
Dopo aver cenato a base di pesce ci rimettiamo in auto. Lei non dice nulla ma io ho già in mente quello che vorrei fare.
Ci dirigiamo verso casa, poi improvvisamente cambio strada. Avevo sentito parlare di un posto vicino al mare dove le coppiette si appartano.
“Dove andiamo?” mi dice Lola. “Mah facciamo un giro” rispondo io. “Ti vuoi imboscare? Sai che è pericoloso” dice lei. “Non preoccuparti non c’è nessun pericolo” la rassicuro.
Arriviamo in questo grande parcheggio vicino la mare. Ci sono poche auto è buio.
Lola è totalmente indifferente, penso la cosa le abbia dato fastidio. Comunque ormai siamo li.
Allungo la mano sulla sua coscia e vedo che lei allarga subito le gambe. Insinuo tra le gambe la mia mano: è già bagnata fradicia! Inizio a masturbarla, lei geme. Intanto inizia a toccarsi i capezzoli. Ha due tette belle sode e dure, i capezzoli sono drittissimi. Le mie dita sono dentro un lago di goduria e Lola ha gli occhi socchiusi e continua a gemere.
I vetri dell’auto sono appannati…Lola mi sfibbia la patta e tira fuori il mio uccello durissimo. Inizia a succhiare, le alzo la gonna e comincio a toccarla da dietro facendo scivolare le mie dita tra le sue chiappe.
Mentre Lola succhia che è un piacere vedo un’ombra avvicinarsi al finestrino di Lola.
E’ un uomo col cazzo di fuori che si sta masturbando. Spero Lola non se ne accorga.
Intanto Lola smette di succhiare e mi dice “Dai, sbattimi qui adesso!” . Le tolgo la maglietta e straio il sedile. Lei allarga le gambe ed in quel momento noto che ha visto l’uomo fuori dall’auto. Già immagino che vorrebbe rivestirsi ed andare via invece niente “Mettimelo dentro subito!”. Detto, fatto. Inizio a scoparla prima lentamente poi sempre più forte. Lei geme, gode . Mentre sto quasi per venire Lola con la mano apre la portiera. “Che fai ?” dico io. “Vuoi che continui a masturbarsi senza neanche vedere bene?” mi dice lei. “Troia!” penso , ma se vuoi questo….
L’uomo sta quasi per andar via ma vedendo che non è nostra intenzione cacciarlo si ferma. Metto Lola alla pecorina e inizio a scoparla di nuovo. E’ la sua posizione preferita.
L’uomo si avvicina e inizia a segarsi vicino al suo culo. Ha un bel cazzo, Lola lo vede. Nei suoi occhi si legge lussuria. Esce la lingua come a volerlo leccare. “Dai più forte!”. I miei colpi sono fortissimi ed ogni volta lei grida dal piacere. Sto quasi per venire così come lo sconosciuto che ci guarda. Lo sento gemere, sospirare. Mi fermo.
Tiro fuori Lola dall’auto e la faccio mettere in ginocchio. L’uomo ha un sussulto. “Fermati gli dico”. Lei prende il suo cazzo e comincia a succhiarlo. E’ veramente infoiata. Io rimango a masturbarmi: non me lo sarei mai aspettato di vederla così!
Lola stacca la bocca dal cazzo dello sconosciuto e con la mano lo appoggia sul suo culo. Penso voglia essere scopata. No. Vedo la mano spingere quel cazzo sconosciuto dentro il suo buco del culo!
Cazzo non ha mai voluto essere inculata da me! Diceva di farsi male!
L’uomo la prende per i fianchi e spinge. Con un solo colpo il cazzo entra tutto. Lola urla e ride. Gode come una porca. L’uomo spinge come uno stantuffo, il suo cazzo sfonda il culo di Lola fino in fondo. Io sono allibito. L’uomo le prende le tette da dietro e la copre di insulti. “Puttana, troia, vacca dal culo sfondato!” “Siiii ancora, sborrami in culo!!!” dice lei.
“Eh no questo è troppo”, penso io. Fermo l’uomo che subito si tira indietro. Il culo di Lola è talmente dilatato che ci entrerebbero 2 cazzi. Le infilo tutto il mio ed inizio a scoparla con violenza. Sto per venire ma lei lo capisce. Mi toglie il cazzo dal culo si gira a pancia in su e comincia a menare il mio ed il cazzo dello sconosciuto. Ha le gambe alzate, le tette di fuori ed il culo che le sanguina un po’….grida.
“Masturbatevi!” dice. Non c’era bisogno di dirlo pechè noi due stiamo già quasi per venirle addosso. Il primo è l’uomo che le schizza proprio in faccia, poi io. E’ piena di sperma, se lo lecca e continua a gemere.
Il mio cazzo è troppo duro.
Non l’avevo mai neppure immaginata così!
Decido di continuare. Così imbrattata la metto alla pecorina e ricomincio ad aprirle il culo. Grida, gode. L’uomo, col cazzo un po’ moscio, rimane a guarda. Poi si avvicina alla bocca di Lola, lei la spalanca e lo prende in bocca. Pian piano il cazzo dell’uomo diventa ancora turgido. Lei si muove come un’ossessa. Quando stacca la bocca da quel cazzo dice di essere una troia e di volere ancora cazzi. Il suo culo prende tutto il mio cazzo fino alle palle e la sua bocca imbrattata di sperma è piena del cazzone dello sconosciuto.
Stavolta non credo che riusciremo a venire fuori, penso io. Ed infatti sento l’uomo godere e la bocca di Lola trabboccare di sperma bianco. Vengo anch’io: dal suo culo fuoriesce la mia sborra calda. L’uomo le passa il cazzo sulla faccia ci saluta e va via.
Io inizio a ricompormi e Lola rimane sul sedile con le cosce aperte a masturbarsi: ha il volto pieno di sborra e dal suo culo inizia ad uscire tutto il liquido.
Metto in moto ed andiamo via. Arrivati a casa lei esce non curante di essere così conciata. “lola vai a farti una doccia” le dico. “no, voglio fumare una sigaretta sentendo ancora il sapore della sborra di quel cazzone!”.
Ho creato un mostro!
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17 years ago
gabriel68186770, 38
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Lui di coppia racconta nostro incontro
Pochi giorni dopo il nostro incontro Bruno (lui di coppia) ha scritto questo sul suo sito personale
E' una fantasia che hanno tutti, di farlo in tre. Ci se lo dice facendo l'amore: ti piacerebbe se ci fosse qui un altro, non è vero? Poi, però, non è così facile passare dalla fantasia ai fatti. Ma Lea è speciale, lei lo ha fatto. Certo, con l'iniziale paura di una esperienza nuova, che è inevitabile, con un po' di esitazione, con la tensione dell'attesa dell'incontro. ma ha deciso di volerlo fare, l'ha fatto, e l'ha fatto con tutta la passionalità di cui è capace una donna.
L'altro era una persona simpatica, di aspetto gradevole, non volgare, non imbranato. Serviva uno così, un amico in grado di metterci a nostro agio. Io e Lea abbiamo preso una stanza in un motel, gli abbiamo comunicato per telefono il numero della stanza. Nell'attesa, l'ho carezzata, baciata, leccata sulla micia. Quando è arrivato l'altro, Lea era già eccitata. Lui ha bussato e gli ho aperto. Un sorriso, una stretta di mano, un bacio a lei, due parole. Poi lei, con baby doll addosso e completino intimo sotto, si è messa a quattro zampe sul letto. Io le ho allargato le natiche e scostato il perizoma. Ho detto a lui: guarda, non è bellissima? E lui: oh, sì. E si è inginocchiato a leccarle il solco fra i glutei e quello fra le grandi labbra. Lea ha cominciato subito a mugolare e ansimare. Lui la leccava e io la allargavo con le dita, aprendola dovunque per far entrare la sua lingua. Io le ho detto: spoglialo. Lea si è voltata, in ginocchio sul letto, per spogliarlo, anche lui in ginocchio sul letto.
Mi sono messo disteso sulla schiena sotto di lei, fra le sue cosce, e la leccavo. L'ho vista da là sotto tirare fuori il sesso di lui già duro, e cominciare a succhiarlo.
A questo punto lui ha cominciato a dire: piano, piano. ma lei non si fermata, allora lui è venuto subito, sul suo seno. Ha detto: ero troppo eccitato. Lea, dopo, mi ha detto che si è sentita molto femmina a farlo venire così, ha capito di aver lavorato bene. così mi ha detto.
Io ho commentato: adesso te lo facciamo tornare duro noi.
Ho penetrato Lea a pecorina, mentre lei succhiava e masturbava lui.
Del seguito, Lea dice di ricordare lingue, dita, mani e membri duri dappertutto, di essere partita in orbita.
Io ricordo tre cose: una, quando l'abbiamo presa in due e lui è venuto la seconda volta. Io mi ero messo sul letto sulla schiena. Lei si era distesa su di me, dandomi a sua volta la schiena (la sua schiena contro il mio petto) e accogliendo il mio membro nella porta di dietro. Così ha offerto la passerina a lui, che si è messo sopra alla missionaria e l'ha scopata davanti mentre io la scopavo di dietro.
E' stato eccitantissimo, Lea gemeva di piacere. Lui ha detto: oddio, no, così io non resisto. Allora io, da sotto, ho alzato il baby doll di Lea perché lui lo togliesse e le schizzasse sull'addome, come ha fatto. Poi, dopo, più tardi, ricordo la terza venuta di lui. La penetrava, lo ha tolto, le è venuto addosso. E' crollato su di lei, io sono andato dietro di lui e l'ho messo dove lui l'aveva tolto. in pratica lei era distesa sul letto, aveva lei semidisteso su di lei con il pisello molle appoggiato sulla pancia, e io in ginocchio dietro di lui, abbracciato a lui, che penetravo analmente Lea.
Dopo che anch'io sono venuto due volte, ci siamo ritrovati distesi sul letto tutti e tre, con lei nel mezzo che beata ci carezzava le palle a entrambi, tutti a guardare il soffitto. E abbiamo fatto il conto degli orgasmi: due io, tre lui, sette lei. Dodici in tutto, in tre ore.
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17 years ago
complice1discreto201839,
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Desiderio di una coppia felice
Mancava qualcosa nel nostro raporto,io cominciai a stuzzicare anna, anna a 42 anni uno più di me,ma e molto bella sensuale con una voglia di trasgredire che ancora non conoscevo fino ad una settimana fa. Io cominciai per scherzo,ma quando dicevo, vorresti avere un'altro cazzo adesso mentre la scopavo, mi accorgevo che lei si bagnava come una fontana e diventava più troia, si infilava un dito nel suo bel culo, lo sentivo bagnato e pronto a ricevere il mio cazzo,lei non restava ferma ad aspettare si metteva di fianco e lo infilava dentro il suo culo. Da quel momento dedussi che per lei avere un'altro uomo che la scopava assieme a me non gli dispiaceva affatto, ma era solo un sogno che voleva restare tale oppure, diventare realtà.
Parlai con lei chiaramente, e per non farla sentire in colpa dissi, che mi ero accorto che tutto questo era un mio desiderio, se per lei andava bene mi sarei messo in moto per poter conoscere inizialmente delle coppie per provare questo mio desiderio se poteva funzionare, lei rispose entusiasta, dicendo che per lei poteva essere fatto, per accontentare i miei desideri. Cominciai a contattare coppie come noi, e finalmente trovai una coppia che andava bene per noi.
Come noi erano nuovi di questo gioco ma come noi ansiosi di provare,dal momento che ci siamo messi in contatto con loro e aperto un rapporto di amicizia virtuale, le nostre scopate erano più intense, vedevo in lei una donna che non conoscevo, non si stancava mai di avere orgasmi,sentivo dentro di me una voglia che non avevo mai provato,non smettevo mai di scoparla e lei di essere scopata.
Dovevamo decidere assieme ai nuovi amici quando e dove incontrarci, se esserci qualcosa al primo incontro oppure conoscerci meglio e poi decidere. decidemmo il posto e il giorno ci incontrammo in un ristorante, non ci fu molta vergogna o inbarazzo, forse perchè avevamo parlato tanto in cam vedendoci in viso.
Ma anche se si era instaurata questa amicizia non andammo oltre la cena per quella sera, ma ci promettemmo tutti e 4 di rivederci presto. durante il viaggio di ritorno io e anna non parlammo per un po di tempo, poi con mio stupore fu lei a parlare disse: simpatici i nostri nuovi amici vero? Io risposi, non sono nostri amici sono delle persone che vogliamo scoparci, lei allora disse: ho visto come la guardavi non vedi l'ora di scopartela.
Volevo vedere se in lei c'era stato anche solo per un'attimo il mio desiderio e dissi: per tutto il tempo della cena o immaginato mentre tu io e lui scopavamo, non o immaginato neanche per un momento scoparmi lei, e devo dire che nella mia immaginazione sei stata fantastica, lei mi chiese subito cosa aveva fatto, io senza scompormi dissi: ti ho visto che prendevi il mio cazzo nel culo e a lui in bocca, ma i gemiti si sentivano forte anche se avevi la bocca piena di carne, poi senza aggiungere altro gli infilai una mano in mezzo alle cosce era bagnata le mutandine completamente zuppe di umori. Sono passate 2 settimane, da quando eravamo andati ad incontrare i nostri nuovi amici. Ci siamo dati appuntamento nello stesso ristorante, alle 20.00 ci siamo trovati seduti tutti e 4 in un tavolo, ma non si aveva voglia di mangiare,avevamo voglia di stare insieme tutti in un letto, decidemmo di andare in un hotel, che si trovava dall'altra parte della strada. Presi una stanza per me e anna e loro fecero la stessa cosa,consapevoli che dovevamo trovarci tutti e 4 in una stanza da li a poco.Non ci dicemmo niente, io e anna facemmo una doccia, poi uscimmo e trovammo loro nel corridoio, avevamo avuto la stessa idea, decidemmo di andare nella nostra stanza.Questa volta c'era molto imbarazzo da parte delle signore, per un momento incrociai lo sguardo di anna, vidi che era disorientata,avicinai la bocca al suo orecchio e chiesi a lei se voleva andare via, lei mi sorrise e disse: per poi pentirmi, no, fu allora che io e lei seduti su un divano cominciai a baciarla,vidi che anche loro cominciavano a scaldarsi. Ero eccitatissimo abbassai i pantaloni avevo il cazzo durissimo, presi anna per i capelli e gli misi il cazzo in bocca che lei cominciò freneticamente a succhiare,guardando vidi che anche i nostri nuovi amici avevano fatto la stessa cosa lei era in ginocchio di fronte a lui con la gonna alzata e si infilava un dito nel culo mentre spompinava suo marito,le signore pur con la bocca piena si facevano sentire,e questo a me mi eccitava ancora di piu' era una visione che si immagina nei sogni. Fu in quel momento che lei si grò verso di me e disse: dai mario sfondami il culo che mi piace tanto, io non mi feci pregare mi staccai da anna e andai verso di lei, con la saliva che mi colava dal cazzo grazie ad anna, lei non si scompose si mise alla pecorina sul letto e cominciò a bagnarsi la figa guardando verso di noi,era eccitante vedere la mia donna che si toccava, vedevo in lei un'altra, tutto mi sembrava un sogno.Un desiderio che era rimasto nascosto dentro di noi per molto tempo, e finalmente stava uscendo fuori e diventava realtà.Vedevo anna che si preparava la sua figa per un'altro uomo e questo mi eccitava da morire, dovevo essere geloso, invece no, volevo essere io ha dare il via e rivolgendomi a lui dissi: anna sta facendo tutta da sola, aiutala. Non si fece pregare si avvicinò a lei, lei girandosi si trovò il suo cazzo in bocca, tutto si stava svolgendo come i nostri desideri, o quasi, io conoscevo il desiderio nascosto di anna, anche se non lo aveva mai detto chiaramente,lasciai per un'attimo l'altra per unirmi ad anna mentre lei succhiava un cazzo io la penetrai da dietro, sentivo la sua figa che colava di umori, sentivo in lei un'altra donna in quei momenti una donna che non conoscevo, ma che mi piaceva, senza dirmi niente tirò fuori il mio cazzo dalla sua figa e cominciò a suchiarne 2 contemporaniamente, ero estasiato da questa visione, poi guardandomi negli occhi mi disse: sfondami il culo mario prima che lo faccia lui, io ero stravolto per questa sua richiesta che non mi aveva fatto mai prima,nel culo l'avevo scopata molte volte, ma sentire lei che lo chiedeva era un'altra cosa.Certo non mi feci pregare gli sputtai nel culo e la penetrai con un colpo secco lei ebbe un urlo di piacere e cominciò a spingere forte i suoi fianchi per prenderselo tutto dentro nel culo.Intanto c'era la signora amica che si era avicinata a me, cominciò a leccarmi le palle e mi disse chiaramente che voleva essere scopata da me.La presi alla pecorina passando dal culo di anna al suo, era sfondato alla grande e mi piaceva.Sentivo anna a l mio fianco che godeva nel vedermi scopare un'altra donna, lei si girò per prendere il cazzo di lui in figa e mentre si faceva sbattere mi guardava e cercava di baciarmi, venimmo tutti insieme con un orgasmo tanto violento che credevo che mi sarebbe scoppiato il cuore. Poi tutti nel letto esausti ci guardammo in faccia e scoppiamo a ridere, ma non era finita, si ricominciò dopo una doccia fino all'alba, ma non credo che i nostri desideri siano finiti qui, non credo proprio. Ciao Ciao Mario e Anna
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17 years ago
admin, 75
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Le avventure di iaia: caffè macchiato
Squilla il telefono sulla mia scrivania, butto un'occhio sul display e come sempre, all'apparire del nome del mio capo, un leggero tremore alle gambe accompagna il gesto di sollevare la cornetta.
"Sì?" rispondo senza tradire alcuna sensazione.
"Puoi venire un momento nel mio ufficio, che riguardiamo la relazione per domani?" è la richiesta, che mi giunge dalla sua voce calda e sensuale.
Dal momento della mia (recente) assunzione nella sua azienda, il Dott. Sergio M. ha cercato via via di assegnarmi ruoli sempre più vicini alla sua posizione, premiando la mia capacità organizzativa, il mio piglio nelle questioni di lavoro, la precisione delle mie relazioni e, soprattutto, credo, la mia disponibilità.
Di fatto potrei definirmi la sua segretaria "tuttofare", visto che tra le mansioni, Sergio non disdgegna inserire anche attività di basso profilo come, ad esempio, portargli il caffè.
E' un bell'uomo di 35 anni, che ha ereditato l'azienda del padre, mostrando comunque di avere le capacità di coprire il ruolo di Amministratore Unico, oltre alla fortuna di aver faticato poco per arrivarci. Oltre alla voce calda, di lui posso dire che generalmente ha dei modi di fare gentili, che rendono agevole il compito di chi si trova a collaborare con lui. Anche se ci sono delle situazioni che il suo carisma emana da ogni suo gesto e la sua autorevolezza, ancora prima della sua autorità, mi soggioga, provocando quelle strane ondate di calore che mi mettono in uno stato di assoluta agitazione, anche e soprattutto ormonale.
Questa è una di quelle volte.
Lui è appena rientrato da un meeting importante e, per questo, stressante. Entro nella sua stanza e snocciolo le cose successe nella giornata. Solo le cose più importanti, quelle di minore rilevanza le lascia totalmente nelle mie mani: un segno tangibile della sua fiducia.
"Iaia, mi porti un caffè, per cortesia?" chiede con la consueta gentilezza. Torno poco dopo recando un paio di tazzine fumanti.
Non mi capita sovente di bere il caffè in sua presenza, ancora meno spesso con lui. Di solito questo denota una mia certa agitazione. Lui sorride nel vedere che questa è una delle occasioni in cui le mie emozioni sono gestite a fatica.
Lui sorseggia il suo caffè, mentre io lascio che il mio si raffreddi un po'. Non sopporto di bere il caffè a temperature ustionanti, non ne gusto il sapore.
E' arrivato il momento di definire i dettagli per la riunione di domani. Si tratta di un incontro con uno dei maggiori clienti dell'azienda, che dovrebbe concludersi con la firma in calce ad uno dei contratti più rilevanti degli ultimi mesi.
"Che ne dici di rivederlo insieme?" La richiesta mi giunge attesa ma nonostante ciò mi coglie lievemente inmpreparata. Ho lavorato su quel documento nelle ultime due settimane e so bene che non c'è bisogno di toccare nemmeno una virgola. Ma so anche che di solito questa richiesta è foriera di un "controllo" molto accurato da parte sua. Un altro tipo di controllo.
Giro intorno alla scrivania e mi avvicino al monitor del suo PC. Lui mi lascia tastiera e mouse, in modo che possa avere semplice accesso al documento. Sono in piedi accanto alla sua poltrona, con lo sguardo fisso al computer, le mani che scivolano sulla tastiera.
Incespico un paio di volte sui tasti e sento il mio volto andare a fuoco. So che la mia agitazione sta diventando sempre più palese. So che ne sta sorridendo. So che presto mi darà dimostrazione del suo "ascendente" su di me.
Sono ancora alle prese con mouse e tastiera quando sento il palmo della sua mano appoggiarsi all'interno del mio ginocchio sinistro. Incespico ancora una volta sui tasti, assolutamente preda di quel tocco lieve ma deciso della sua mano.
Sta risalendo lungo la coscia e devo concentrarmi al massimo per evitare di sbagliare tasto ancora una volta.
"Ecco!" dico dopo aver effettuato il doppio click col mouse sul documento. Qualche istante perchè il monitor proietti la prima slide della presentazione e sento la sua mano rovistarmi sotto la gonna, sotto il mio perizoma.
Lui sa che SENTO il suo potere, sa che SENTO il suo comando.
Sa che la sua mano è fuoco sulla legna secca, che la sua silenziosa azione è alcol su quel fuoco.
Abbondanti umori bagnano il mio sesso, tradendo lo stato di eccitazione che mi pervade. Poi d'un tratto lui libera il mio sesso dal contatto con la sua mano ed assume quella posizione che più amo e più odio, allo stesso tempo.
Si adagia con le spalle sulla poltrona, con le mani dietro la nuca. Niente di più innocente ma niente di più perverso. Allo stesso tempo diventa "disarmato" e "disarmante", sembra inerme ma invece già mi possiede.
Un solo sguardo è sufficiente per accendermi e per raccogliere il suo silente invito. La mia mano si allunga verso il suo sesso, teso sotto il tessuto dei pantaloni. Le mie dita indugiano su quel gonfiore, quasi a saggiare la consistenza di quella eccitazione, di quella erezione.
La sua mano aveva intanto ripreso a palparmi il sesso, che allargando sensibilmente le cosce avevo reso ancora più facilmente accessibile. Le sue dita iniziano ad insinuarsi tra le labbra del mio sesso palpitante, prima un solo dito, poi un secondo iniziano a penetrarmi, mentre un terzo, bagnato dai miei stessi umori inizia a vellicare il mio sfintere, spingendo per violare anche quella mia intimità.
La mia mano abbassa la cerniera e con un rapido gesto estrae il suo membro dal vincolo dei suoi boxer. E' enorme, statuario.
Ho dimenticato di dire che forse è il suo sesso smisurato a rendermi così emozionata e vulnerabile al suo cospetto, sin dalla prima volta che ebbi l'occasione di vederlo.
Erano pochi giorni che lavoravo per lui quando, preda di un naturale ed orgoglioso esibizionismo, si fece "sorprendere" nel suo bagno privato mentre orinava. Entrai nella sua stanza dopo aver bussato, come al solito e rimasi di stucco vedendolo in piedi di fronte al water, mentre finiva il suo bisogno. Lui avvertì la mia presenza alle sue spalle, immobile ed imbarazzata davanti alla porta spalancata. Terminò di svuotare la vescica e, vedendomi ancora lì, ne approfittò per scuotere le ultime gocce spostandosi di lato rispetto al water. La posizione era perfetta per permettermi la migliore visuale del suo cazzo. La mia meraviglia fece posto all'incredulità. Quasi senza rendermene conto, qualche istante dopo mi ero ritrovata seduta su quel cesso, con la mia bocca impegnata ad accogliere quel membro mostruoso. Ricordo ancora i miei sforzi a produrre abbastanza saliva da "annacquare" il sapore salato del suo sesso, fresco di orina. Eppure quel palo non mi fece schifo, anzi ... ricavai un piacere perverso nel tenere tra le mie labbra un cazzo sporco di residui di orina. Non tardai a violentare il mio clitoride, fino ad un orgasmo quasi urlato a bocca chiusa ... letteralmente tappata da quel cazzo svettante. Mi vene copiosamente sul viso, che mi ordinò di non ripulire. Stetti nel suo ufficio per prendere nota di alcune attività con il suo sperma che mi colava sulla faccia, sentendomi sporca e felice di esserlo. Quando mi lasciò tornare al mio posto, lo feci incurante dei possibili sguardi dei colleghi. Arrivai alla scrivania e mi ripulii con le dita di una mano, mentre con l'altra mi masturbavo. Ricordo che leccai tutto e godetti nell'ingoiare il frutto di quel palo di carne.
Adesso sono alla sua mercè per l'ennesima volta.
Scosto con le mani il perizoma e mi posiziono con il culetto voluttuoso verso di lui. Mi appoggio con i gomiti alla scrivania, offrendomi a lui come so piacergli di più.
E' solo allora che la sua voce suona, perentoria, mentre un milione di farfalle mi svolazzano nello stomaco.
"Oggi non ti scopo. Vai di bocca ..."
E' emozione pura quella che provo mentre mi rigiro, mi inginocchio tra le sue gambe e mi lascio ipnotizzare dalla vista di quel cazzo. Non è ancora completamente eretto ma fa già impressione. Mi avvicino con le labbra alla cappella, mentre con le mani mi accingo ad impugnarlo. Non faccio in tempo, le sue mani ferree bloccano le mie, costringendomi a lavorarlo solo con la mia bocca.
Le mie labbra si schiudono per lasciarsi violare dalla cappella. So che adora guardarmi mentre lo faccio: questo aumenta il suo potere su di me, oltre a soddisfare il suo esibizionismo perverso.
Assumo una posizione che gli permetta di assistere alla mia performance. Non stacca lo sguardo dal mio viso, che una smorfia sfigura nell'atto di succhiare quel palo. Le labbra si allargano a dismisura per accoglierlo e vedo i suoi occhi emanare una luce di dominio. Finalmente i miei tentativi di abituare la bocca alle sue dimensioni danno il loro frutto: sento la cappella premere contro il palato, mentre con la lingua insalivo l'asta che prende a scorrere tra le mie labbra, lentamente ... su e giù ...
Ad ogni ciclo la mia bocca accoglie qualche millimetro in più, permettendo alla gola di abituarsi all'intrusione di quel membro pulsante.
Lui sa che sto producendo uno sforzo terribile. Vorrei riuscire dove ogni altra donna ha fallito: prendere tutto il suo cazzo nella mia bocca, fino all'ultimo centimetro, affondare il naso dentro i peli del suo pube, usare i muscoli della gola per stimolarlo e farmi eruttare il suo caldo seme direttamente nello stomaco. Vorrei ... ma anche questa volta devo rinunciare.
Mi sento frustrata da questo "fallimento": una troia che non riesce a soddisfare il proprio capo ...
Cerco di farmi perdonare cercando di mettere "qualità" al pompino. Inizio a lavorare la cappella a labbra strette, dandogli la percezione di massimo dominio. Lecco tutta l'asta, dai testicoli al glande e poi di nuovo giù, fino a succhiare con tenacia e delicatezza le sue palle. Risalgo e disegno ghirigori di saliva sulla cappella gonfia. Sollevo la lingua dalla sua punta, lasciando un filo di saliva come labile connessione tra il suo sesso e la mia bocca. Lo vedo iniziare ad agitarsi sulla poltrona.
Nel silenzio che, come sempre, accompagna il nostro atto cerco di fargli percepire tutto il piacere che mi dà il suo cazzo in bocca. Mugolo mentre succhio, ansimo mentre mi lecco le palle, ansiosa di svuotarle completamente ...
Sento lo sperma affluire alla cappella, il mio solo pensiero e desiderio è che lui non abbia avuto orgasmi, di recente. Ho voglia di bere ...
Il suo corpo è percorso da fremiti che preannunciano l'imminenza del suo orgasmo. Anche la mia bocca freme nell'anticipazione.
D'un tratto la mia perversione. Per lui soltanto.
So che basterà un semplice cenno. So che sarà pronto a cogliere la mia proposta indecente. E' proprio allora che volgo il mio sguardo alla scrivania. Vedo la sua mano allungarsi e prendere la tazzina del caffè. Sorride nel vedere che è piena solo per meno della metà.
"Alla mia troia il caffè piace macchiato?" dice con aria di sfida e nel pronunciare queste parole si afferra il cazzo con le mani e lo punta verso la tazzina. Un primo, violento e denso, schizzo di sborra diventa come crema sul nero del caffè ...
Il secondo fiotto è lunghissimo ed ormai lo sperma ha superato la quantità di caffè. Mi ritrovo con la lingua fuori dalla bocca, mentre guardo con crescente cupidigia la tazzina. Altri due o tre schizzi mi colpiscono il viso, lo sperma prende a colare verso le mie labbra. Apro la bocca ed altro sperma mi si riversa dentro ...
Infine il rito. Mi fa sedere a cavalcioni di una sua gamba, mentre io stessa porto la tazzina alla bocca. Assaporo mugolando ed ingoio il tutto mentre con ampi movimenti del bacino strofino oscenamente il mio sesso sulla sua gamba ... e vengo.
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17 years ago
admin, 75
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La fame
L'aereo atterrò all’aeroporto di Villafranca e lui era lì, l’aspettava con ansia, e pur non avendola mai incontrata, l'amava alla follia.
Camminava per ingannare l'attesa, gettando occhiate nervose al grande orologio della sala d’aspetto… dov'era finita?
Uscivano tutti: colletti bianchi dallo sguardo spento, femmine anonime e grigie, giovani e vecchi privi della luce della passione.
Lei non c’era.
Lei, ancora seduta nel suo posto sull’aereo, continuava a pensare, fantasticando sul momento in cui l'avrebbe finalmente incontrato.
Desiderava specchiarsi negli occhi di lui, ma l’ansia leggera dell’eccitazione rapidamente mutava in panico.
“E se non dovessi piacergli? Se non fossi come lui m'immagina, se mi rifiutasse?”
Spettri d’angoscia turbinavano nella sua mente, gelando i tremiti di un cuore affamato, a questo pensava lei, quando l’hostess si avvicinò chiedendole gentilmente di lasciare il suo posto.
Ormai erano scesi tutti.
Si alzò lentamente, gambe pesanti, deboli sostegno ad un cuore impazzito, ad un ventre affamato; prese il bagaglio a mano e si diresse verso l'uscita.
Eccola finalmente! Era carina, sembrava una ragazzina sperduta, vestita di una gonnellina in jeans corta, con stivali alle ginocchia ed un giubbotto di pelle nera che si fermava alla vita, allacciato frettolosamente.
I lungi capelli scuri legati in una coda mettevano in evidenza un collo lungo, sinuoso ed invitante. Si, era davvero bellina!
Si avvicinarono piano, abbozzando un sorriso nervoso. Si fermarono a poca distanza l’uno dall’altra, lasciando che i loro occhi si incontrassero, sciogliendo ansie e paure, ridestando il fuoco e la passione del loro primo incontro, quell’incrocio casuale nelle grigie pagine di una chat.
Le loro labbra si sfiorarono, ed il tepore delle loro bocche, l’affanno dei loro respiri, i loro odori, una miriade d'informazioni descritte, sognate ed immaginate per settimane, ora erano qualcosa di tangibile e vivo.
Come la loro carne.
Si avviarono verso la macchina, lui la teneva per la vita, stringendola ed accarezzandola, quanto aveva desiderato quel contatto!
Lei si lasciava portare, l'aveva fatto fin dal primo momento, lei che aveva un carattere dominante e spigoloso, diventava una docile bimba da coccolare.
Era pazza di lui.
Quando pensava non si sarebbe più innamorata, lui era entrato nella sua vita. Come in un sogno o in un gioco di bimbi, aveva accettato la caccia, la seduzione, l’erotismo virtuale, ignara si era lasciata catturare. Dedicandogli momenti preziosi e carichi di piacere, come una preda ambita che a lungo indugia attirata dall’esca, si era ritrovata in trappola. Una dolce ed umida gabbia di passione le serrava il cuore, le annebbiava la mente, rendeva meccanici e vani i gesti quotidiani, completamente assorbita dai loro incontri virtuali, dal loro piacere.
Salirono in macchina e lui mise in moto, usciti dal parcheggio, lei gli si avvicinò e cominciò a baciarlo sul collo, insinuando le dita tra i bottoni della camicia, assaporando il calore della sua pelle nuda.
Impazzendo dal desiderio, scese rapida con la mano e gli slacciò i pantaloni.
Lasciò le dita libere di vagare curiose sulla sua pelle, mentre i loro occhi si scambiavano voraci promesse di piacere.
Posò la mano sui suoi slip, compiaciuta nel trovarvi un’erezione, maschio pronto per lei fin dal primo scambio di occhiate.
Gli dedicò un ultimo sguardo, carico di voglia e di malizia, ed abbassò il capo sul suo ventre.
L’odore di lui l’inebriava: incapace di resistere e darsi un contegno, femmina vorace e pazza di desiderio, liberò il cazzo dalla sua prigione.
Poggiando le labbra sulla cappella umida, sfiorandola con la lingua, avvertì il sapore di lui, a lungo soltanto immaginato.
Socchiuse gli occhi, provando un piacere indescrivibile, poi lentamente
risalì cercando la sua bocca.
Nel frattempo lui aveva fermato la macchina in un posto tranquillo.
La bocca di lei, quel sogno a lungo accarezzato, cercava la sua, donandogli labbra morbide ed umide, contatti leggeri, delizioso contrappasso dei loro sguardi carichi dell’eccitazione a lungo repressa.
Giocarono con le loro lingue, cercandosi, trovandosi per poi abbandonarsi e reincontrarsi con foga infinita.
Secondi interminabili dilatavano la voglia, annebbiavano la mente, preparavano due corpi giovani e caldi al miracolo del sesso.
Lei si chinò di nuovo, facendolo spogliare.
Poggiò le labbra sull’asta del suo cazzo e cominciò a scendere, riempiendolo di piccoli baci umidi, accompagnando i suoi gemiti. La lingua strisciava con attenzione sulle sue palle, leccandole, valutandone la consistenza. Ne prese una in bocca, titillandola con la lingua, poi passò all’altra, affascinata dal quel gesto di tremendo potere sul maschio.
Cominciò a risalire piano lungo l’asta senza mai smettere di guardarlo negli occhi.
Labbra e la lingua scivolavano abili, risalendo fino alla cappella e
lì fermandosi, cominciando a girare in tondo, giocando con il frenulo. Desiderava prenderlo in bocca, saziarsi della sua eccitazione, ma si trattenne ancora qualche minuto, poggiando semplicemente le labbra sulla cappella, avvertendo le sue spinte, le pulsazioni del suo sesso.
Aprendo leggermente le labbra, gli permise di entrare, millimetri preziosi di carne turgida nella sua bocca. Lo assaporò, e desiderando sentirlo fino alla gola, iniziò ad abbassare il capo, lei verso di lui, lui dentro di lei.
Si sentì riempire la bocca, gustandolo con infinita voluttà, cazzo a lungo desiderato, finalmente suo.
Diede sfogo alla sua fame, aumentando il ritmo, aiutandosi con la mano pur di non cedere un solo centimetro alla fame che le divorava il ventre, ogni volta più veloce, ogni volta più a fondo. Si sentiva soffocare, le mancava l'aria ogni volta che lo spingeva, succhiando avida.
Lui la fermò con gesto gentile e saldo, scese dalla macchina e fece il giro. Aprì la sua portiera ed accompagnandola con le mani la fece sedere sul bordo del sedile, i polpacci di lei sulle sue spalle.
Mentre rapido scendeva col capo verso il suo ventre, lei gli afferrò le spalle e lo tirò con foga, ansimando.
Avvertì la sua lingua calda ed umida mentre le assaporava l’interno delle cosce e la sua fica, già umida, cominciò a grondare, fradicia di umori e di eccitazione.
La lingua giocava sopra al perizoma, ed avvertendo improvvisamente l'alito caldo di lui sul suo sesso, capì che si era fatto spazio tra la stoffa. Un gemito profondo accolse la bocca di lui sulle grandi labbra, mentre le apriva, alternando profondi colpi di lingua a succhiate voraci, risalendo lentamente al clitoride, stuzzicandolo con guizzi rapidi.
Lei era in estasi, desiderava il cazzo, ora e subito, voleva essere femmina, violata dalla passione di lui, riempita.
Intuendo le voglie di lei, eppur non ancora sazio, lui le sospinse le cosce verso l’alto, in una posizione oscena e carnale, leccandole avidamente l’ano. Lo leccò con cura inumidendolo per bene, spingendo la lingua dentro un poco per volta, mentre le sue dita abili, dapprima intende a giocare con il clitoride, iniziarono ad invaderla, a scoparla.
Lei urlava di piacere, gemendo senza ritegno, incapace di trovare le parole che rendessero merito a tanta violenta passione.
“Continua stronzo, non fermarti, mi piace, sìììììììììì!”
Senza dire una parola si staccò e la fece uscire dalla macchina, tenendola per mano, femmina seminuda e fradicia, dea ebbra. La fece accomodare sul cofano della macchina e senza parlare, senza dedicarle un gesto d’affetto, la penetrò. Lei urlò, ma non riuscì a farlo desistere.
Iniziò a scoparla con foga, lasciando che i rumori dei loro sessi avvinghiati sottolineassero la carnalità del momento.
Pompava sempre più forte, sempre più veloce, strozzando sempre sul nascere i tentativi di lei di deglutire, di riprendere fiato.
Avvicinando la sua bocca al collo di lei le sussurrò dolci frasi d’amore.
“Sei la mia troia adorata, la mia fica, la mia femmina golosa di cazzo e di amore”.
Le baciò il collo, poi tornò alla bocca umida ed aperta, alle labbra carnose, alla lingua guizzante, pazza di piacere.
Sentendo l’orgasmo salirgli dentro, incontenibile, si staccò e teneramente riprese a leccarle la fica, ora sesso pulsante, slabbrato, violato dal suo ardore. La leccò e ne bevve, assaporando i suoi succhi mentre lei cercava ansiosa il cazzo con la mano, incontrandolo, godendo di quella forma turgida, impastata del piacere di entrambi.
Lui la lasciava fare, mentre rivoli di saliva e di umore femminile correvano copiosi tra il solco delle sue natiche.
Si alzò quindi, soddisfatto del pasto, ed appoggiando la cappella al culo grondante, iniziò a spingere piano.
Come inarcava il bacino, contorcendosi nel tentativo di anticipare quel piacere, amava l’uomo che la stava inculando!
Alzò una gamba in modo da facilitare la penetrazione, mentre il cazzo di lui si insinuava nella sua carne, scorrendo bollente fino alle palle premute contro le sue natiche. Si sentiva invasa, sbattuta, senza difese. Si sentiva femmina, ed era pazza di piacere.
Urlava.
"Ancora, inculami ancora, fammi godere, sono la tua troia, fammi impazzireeee" continuava ad urlare, mentre lui le ripeteva di rimando, con voce profonda e resa roca dall’amplesso "Sei la mia troia, la mia puttana, ti volgio da morire, la tua carne, il tuo sapore, il tuo corpo così bello, da scopare e riempire".
Gemendo, urlando, consegnando all’aria di campagna oscenità e frasi d’amore, chiedendo di essere sfondata, riempita di sperma, esibita, umiliata, amata, adorata, chiavata, lei se ne venne, singhiozzando forte il suo piacere.
Lui non seppe e non volle resistere oltre, lo tirò fuori e versò fiotti di sborra calda sul suo ventre, sulla sua fica, sulle cosce.
Si accasciò su di lei, lasciando che avvertisse il suo peso, baciandola teneramente mentre lei gli accarezzava il capo, madre premurosa e femmina goduta.
Rimasero cosi per qualche minuto, mentre i loro corpi ed i loro sguardi si raffreddavano.
Infine si staccarono, si pulirono e rivestirono con cura, senza scambiarsi una parola, se non sorrisi imbarazzati e complici, e mentre i loro corpi ancora trattenevano la sensazione del sesso appena consumato, l’auto ripartì, in direzione della casa di lui.
Formaesostanza.
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17 years ago
EVETTA,
37
Last visit: 15 years ago
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Sono carne tua
Ti dispiace se mi metto a sedere qui?
Qui su questo tavolo alto, e appoggio il culo proprio in punta, proprio quasi a scivolare.
Sento il legno fresco, perché ho imparato a non mettere mai la stoffa della gonna sotto il sedere, si sgualcisce la gonna, e anche il sedere.
Ti dispiace se allargo le cosce?
Che voglia che mi prendi a questo modo. Che voglia di stendermi e sentirmi presa ai fianchi, e vedere che spingi. Sentire che spingi.
Devi toglierti la camicia però, Non me ne frega un cazzo se ti pare di avere la pancia, non è vero, sei sodo da morire, sei così maschile, anche se non hai un pelo sai. Glabro.
Se non facessi un lavoro pesante non li avresti questi muscoli. Ben vengano i lavori pesanti. Sembreresti un baco rosa. E invece sei così arrapante .
Dai voltami di schiena, mettimelo dentro e chiedimi ancora dove ce l’ho.
Nel culo.
Questo ti direi. Dai allargami, sbattimi, dimmi puttana, ma toccami con delicatezza il seno.
Stuzzicami per bene.
Toccami il clitoride, così non devo fingere nessun orgasmo. Se ti venisse in mente di toccarmi lì e di farlo senza fretta, sarebbe divertente.
Oddio sì, mettimelo in bocca, dai spingilo, sì sì amore succhio.
Succhio bene e mugolo quando sento il sapore della sborra.
Mi piace prendertelo con tutte e due le mani, grosso grosso.
Mettilo qui fino in gola, mi piace l’urto del vomito, mi bagna anche gli occhi.
Sono la tua bambina.
Dammi la sborra, dai fammelo dire.
Mi piace. Baci sulla punta, baci sulla punta.
Lecco il mio gelato, il mio lecca lecca, il mio calippo, il mio cazzo.
Fammi stendere, mettiti a cavalcioni sul mio collo. Mi piace prendertelo in bocca così.
Mi piace anche mettermi sotto le coperte mentre sei steso di fianco, mi rannicchio tutta in basso e faccio finta di essere piccola e inconsapevole, e lo ciuccio, sì, ciuccio, continuamente delicatamente. Stendimi a pancia sotto.
Mettiti sopra di me, e scopami, steso sul mio corpo, e nell’orecchio parlami come se fossi un padre indecente, cattivo, che viene la notte a scopare la sua bambina. Dimmi piccina, piccola, tesoro, ora finisce tutto, papà gode adesso. Dai schizza, vieni dentro. Non sopporto che vieni fuori, goffo. Preferisco che mi sborri in bocca, in faccia. Così toccante, mentre ti prego di assumermi come segretaria, no, ti dico che sono la tua dottoressa, e voglio guarirti dal gonfio che c’è lì sotto.
Ti dico fratellino, cuginetto. Nipotino, vieni qui, sborra in bocca a me, scaricati così poi non cerchi delle altre ragazzine . No, amore non lo dico, ce lo diciamo tutto il giorno, lo sappiamo no?
Ti dico dammi la sborra da inghiottire, gnam, glu glu, poi non lo faccio mai davvero. Lo facevo ogni tanto nei rapporti occasionali, anni fa, piaceva a me e a loro, perché fa tanto fantasia. Dozzinale. Efficace.
Ti dico che siamo in due, in tre. Hai abbastanza sborra per tutte e tre? Accontentaci.
Ti dico che sono questa o quell’altra donna. Ti racconto una cosa che ha fatto la nostra comune amica, una cosa sporca. Così puoi dire che troia. Lo posso dire anch’io. Te lo dico.
Sono la tua troia. Come mi piace il cazzo.
Ti dico tutte le cose che ti piace sentire, che te lo fanno venire duro a questo modo.
Dico tutto quello che vuoi. E niente di quello che non vuoi. Quello lo lascio nella testa, e funziona lo stesso.
Nella testa ci sei te che ti togli la cintura, che è la cosa più eccitante che fai la sera. Chissà se te lo dirò mai che mentre togli la cintura e mi guardi, parlando, mi eccito, mi viene caldo là in basso. Forse poi ti chiederò di usarla.
Oddio che pensiero dolce.
E poi ancora dietro i miei occhi ci sei sempre te amore mio, che sai come toccarmi, e che mi dici cose piccole e sconce, che la chiami micina e la tocchi con le dita, insistente, che mi interrompi mentre lavo i piatti e mi metti in ginocchio sorridendo in quel modo da figlio di puttana che fai te, e me lo fai succhiare. Mi scopi quando ho la febbre.
Mentre mi lecchi sei un vecchio orribile che mi fa godere. Io l’ho indossato per te il vestito da infermiera, metti una divisa militare, aperta, fammi vedere il petto nudo, ti lecco i capezzoli mentre mi scopi. Con la mano ti prendo le palle, sei tutto mio.
Dammi uno schiaffo. Lo farai mai? Puoi farmi tutto, fammi tutto.
Tienimi a cosce aperte e guardala, imbarazzami, succhiami.
Adoro essere imbarazzata e odio il tuo imbarazzo. Non esserlo, sono carne tua amore. Ma solo se ne fai qualcosa di me. Non lasciarmi solo a guardarti, non restare ancora davanti alla tv, non dormire.
Se solo potessi di nuovo non conoscermi, moriresti, pur di raggiungermi.
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17 years ago
margot153421,
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Last visit: 16 years ago
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17 years ago
SexyCommunity, 35
Last visit: 10 hours ago -
Incontro con una persona misteriosa e.......
per ora e' solo un sogno ,ma presto con il vs. aiuto diventera' REALTA'
essere al buio di un cinema, una persona si avvicina a me e..............
mi fa' capire che vorrebbe conoscermi, io al momento desisto un attimo
anche x non concedermi subito.
LUI/LEI non si sa' mi tocca mi mette la sua mano sulla patta dei pantaloni io comincio un po' a bagnarmi, accetto la sua provocazione
e gli ricambio il favore toccandolo li'.
il cazzo di noi due diventa durissimo,ci alziamo ed andiamo in bagno
lui gentilmente mi sbottona e mi prende il mio uccello stupendo in bocca la mia sensazione e' di venire troppo presto perche' l'eccitazione era al massimo.
andammo a casa sua e finimmo in un caldo letto, io sono ancora VERGINE e quindi dovete avere molta pazienza e sopratutto il cazzo
non enorme perche'..........................minidotato sarebbe il masimo
alla fine ho scoperto che aveva un bel seno ed era il TRANS che sto'
ancora aspettando vi prego accogliete il mio annuncio e fatene buon
uso ci divertiremo alla grande
un bacio tony
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17 years ago
admin, 75
Last visit: 7 hours ago -
Doppia coppia
ciao, eccomi ancora qui...visto che avete gradito il primo racconto ho ritenuto fare cosa gradita pubblicandone un secondo...parlo sempre di storie vissute...
"un paio di anni fa ho avuto una storia con una ragazza molto più giovane di un altra regione...ci vedevamo non tanto spesso, ma quando capitava erano momenti di intenso erotismo...nei momenti di relax (ma anche durante l'amplesso, a me piace il turpiloquio e comunque parlare molto dudrante il rapporto) le parlavo sempre di coinvolgimenti di altre persone (singoli e coppie) fino a che sono riuscito a suscitare la sua curiosità e abbiamo cominciato a rispondere a qualche annuncio di coppia...ne abbiamo scelto uno di una coppia della Lombardia e ci siamo dati appuntamento nella loro città all'uscita dell autostrada...non appena riconosciuti ci siamo diretti con le rispettive auto in un bar vicino per fare la reciproca conoscenza...anche loro erano una coppia con una certa differenza di età, entrambi bisex, lei molto carina e con una notevole carica erotica...noi siamo persone estroverse, belle e solari, quindi il dialogo è stato immediato e diretto e loro hanno dimostrato di gradire sia l ironia che tutto il resto, ragion per cui non esistevano impedimenti ad andare da loro dove ci avrebbero ospitato...dopo un breve tragitto siamo arrivati in un pied-a-terre molto carino con una bella vista, in leggera collina, molto appartato e intimo...si trattava di un locale unico, molto grande con angolo cottura, tavolo da pranzo, lettone e bagno attrezzato con vasca trasparente...una vera libidine...l approccio è stato gradevole...abbiamo stappato del buon vino rosso, abbiamo assaggiato qualcosa di molto leggero e poi le due donne si sono appartate dalla parte letto/bagno per mettersi a loro agio...subito c' è stata attrazione...le due ragazze si baciavano nella vasca piena di acqua calda, con il bicchiere di vino a portata di mano...dopo esserci scambiati un occhiata di intesa le abbiamo raggiunte completamente nudi come mamma ci ha fatto...l atmosfera si riscaldava velocemente...siamo entrati nella vasca con loro ognuno alle spalle della propria compagna di giochi...era tutto uno sfiorarsi, baciarsi, toccarsi nelle parti intime e sollecitare il desiderio...le posizioni si invertivano con io davanti alla lei che mi masturbava dolcemente mentre io le mordevo dolcemente (ma non troppo) i capezzoli...ci siamo scambiati le posizioni e la mia lei si prendeva cura del membro del nostro anfitrione che sembrava non averne mai abbastanza...l eccitazione era alle stelle...i testicoli erano pieni e i membri duri e grossi...ogni cosa ci venisse richiesta la facevamo...abbiamo praticato il pissing addosso alle due donne e ricevuto dalle stesse...dopo una mezz ora di questi giochi la mia compagna è uscita e si è sdraiata sul letto dove lui l ha raggiunta...li sentivo ridere e gemere...sicuramente lui la stava leccando e lei faceva altrettanto...nella vasca eravamo rimasti solo noi due e io non vedevo l ora di penetrarla, cosa che puntualmente ho fatto...era seduta sul mio cazzo e andava su e giù, la testa riversa indietro, gli occhi sbarrati...il piacere dipinto sul suo volto fino a che ho sentito la sua figa contrarsi sul mio cazzo e lei emettere un grido strozzato e gutturale di piacere.....abbiamo raggiunto i nostri partner sul lettone e li abbiamo visti mentre lui la stava prendendo da dietro come una cagna...entrava e usciva dalla sua figa con esasperante lentezza...lei lo voleva tutto dentro, ma lui la faceva impazzire....la mia occasionale partner non ci ha visto più e seduta sul letto ha cominciato a spompinarmi con foga...il cazzo le entrava fino in gola e i denti strisciavano sulla mia grossa e gonfia cappella fino a farmi male.......me la sono staccata di dosso e sono andato a infilarlo in bocca alla mia lei che continuava a prendersi il cazzo altrui...mentre l altra le leccava le tette e le mordeva i capezzoli da sotto...era al centro dell attenzione e dopo qualche minuti un tremito violento le ha squassato tutto il corpo e ha goduto come mai le era capitato prima....l abbiamo lasciata riprendersi e quindi le attenzioni sono toccate alla padrona di casa che non volendo essere da meno ha preteso che glielo mettessi nel culo mentre spompinava il suo maschio...dopo una difficile penetrazione iniziale aiutata da unguento e saliva ho cominciato a pomparla senza sosta....più gliene davo e più ne voleva....al culmine del piacere io le sono venuto dentro il culo e lei ha ingoiato tutto lo sperma di lui....abbiamo trascorso due ore veramente speciali e non smetterò mai di ringraziare questa bella coppia per le emozioni che sono riusciti a darci. grazie.
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17 years ago
admin, 75
Last visit: 7 hours ago -
Storia vera \"a mi in motel\"
quella che vi voglio raccontare è una storia che mi è capitata davvero
ed è la volta in cui sono riuscita finalmente a realizzare il mio sogno da troia
lessi su mondotrav, un sito per noi travestiti,
di alcuni Motel a Milano abbastanza economici e con la possibilità
di arrivare alla camera in macchina o di invitare qualcuno senza essere visti
decisi allora di organizzarmi e impegnarmi a mettere in pratica quello che da sempre mi sarebbe piaciuto fare
arrivare in camera travestirmi e prepararmi come una vera troia e invitare tre o quattro cazzoni
per farmi trattare da troia per una notte
misi un annuncio con foto in svariati siti cercando cazzoni che volessero partecipare alla mia serata
e mi risposero davvero in tantissimi
ma di veri porci e veri cazzi grossi pochissimi
quando stavo per abbandonare di nuovo tutto mi arrivo una mail molto eccitante di un medico 55 enne di Milano
che avrebbe voluto assieme ai suoi tre assistenti venirmi a fare un visita profonda
mi disse che sarebbe stato disposto a prendere una camera nello stesso albergo mio con i suoi assistenti
che mi avrebbero trattata da troia per tutta la notte,
che mi avrebbero pisciato in culo a turno e che mi avrebbero sborrato
dappertutto insultandomi e facendomi sentire una vera vacca
nella mail, c'erano 4 allegati che mi precipitai ad aprire
..................erano i loro quattro cazzi in tiro...
erano davvero enormi
quello del 55enne era davvero un braccio largo venoso lungo con una cappellona larghissima....
...una vera calamita per una troiona come me...... a cui piace essere riempita di cazzo ..
gli scrissi immediatamente e gli mandai altre mie foto da porca con cazzi di gomma nel culo e pose oscene...
dicendogli che i loro cazzi mi piacevano da morire e cosa mi sarebbe piaciuto fare,
anche se non ce n'era bisogno visto che il mio annuncio era stato già abbastanza esplicito
e quello che dicevano di volermi fare, in effetti, lo avevo già chiesto io nell' annuncio
gli scrissi una mail molto lunga dove gli spiegai per bene cosa avremmo potuto e cosa non avremmo potuto fare
gli dissi che non mi piacevano i cattivi odori ne lo shitting
e che non mi piacevano assolutamente ne i segni ne la violenza
ma gli descrissi per bene anche come mi sarebbe piaciuto essere trattata
alla fine della mail ero così eccitata al pensiero di poter fare la troia per quei quattro cazzoni enormi
che mi vestii da troia e cominciai ad aprirmi il culo con i miei cazzi di gomma
pensando costantemente alla possibile serata in balia di quei quattro cazzoni.
dopo qualche giorno ricevetti una altra mail molto esplicita e volgare
che mi eccito a dismisura soprattutto perché alla fine dicevano di volermi incontrare davvero
e mi mandavano un cell.....
,,chiamai subito
ero eccitata come una troia.....
............pronto..... ciao sono M...... la travestita dell'annuncio...
ho ricevuto adesso la vostra mail.........
dall'altra parte una voce ferma calma profonda con accento del sud
............ciao troiona.........finalmente ci sentiamo...........
che c'è? .....sei pronta per i nostri cazzi?.........
mmmmm magari potessi avervi subito........ verrò a Milano tra dieci giorni
....... potete aspettare?
...certo vacca.......... hai un culo da favola lo abbiamo visto in foto
..... e i nostri cazzi non vedono l'ora di averti a disposizione
ti faremo sentire troia come hai sempre sognato
ed io con voce da troia
......ooooooooooohhhhhhhh non vedo l'ora
sarò troia come non mai....
ci lasciammo dandoci appuntamento Tel per il giorno prima
di quello dell'incontro e così fu
ci sentimmo ancora
e parlai sempre con voce da troia
ma questa volta con tutti e quattro a turno
erano veri........porci........tutti oltre i quaranta
e già mi trattavano da troia al Tel
dicevano di avere tutti il cazzo duro pensando a domani
ed io non potevo fare a meno di immaginarmeli davanti
veri ...grossi .... duri
riattaccammo
il prossimo appuntamento era ancora al Tel ma in hotel
il giorno dopo alle 18
preparai con cura la valigia con tutto l'occorrente per trasformarmi
la mattina dopo partii per Milano e alle 13 ero già in camera
iniziai a preparami con cura
mi feci alcuni clisteri, così da avere il culo pulito come una fica
mi depilai per bene, anche se ho pochi peli di natura, il culo le cosce
le palle, e con il rasoio disegnai un piccolo triangolino di peli sul cazzo,
col perizoma si sarebbe visto solo il ciuffetto di peli
ero liscia dappertutto . e mi eccitava molto sentirmi le chiappe e l' inguine così femminili
poi iniziai a vestirmi da troia col mio intimo nero
misi calze a rete, reggicalze, decolletè nere di vernice con tacco da 11 cm,
perizoma, le mie tette finte, grosse che mi facevano un fisico da vera zoccola,
a reggerle al loro posto un bustino trasparente di rete fitta che lasciava scoperte le spalle,
misi una sottana di raso corta che mi scopriva appena le chiappe,
mi truccai, allungandomi le ciglia, fondotinta, fard, rossetto e smalto rosso fuoco
avendo cura di contornare le labbra con una matita più scura
orecchini e collana di perle e un collarino di pelle nera con la possibilità di
attaccarci un guinzaglio.
dopo tre ore ero prontissima
mi guardai allo specchio e mi vidi bella, provocante. e troia.....
.... così troia che avrei fatto rizzare il cazzo a un novantenne.
mancavano un paio d'ore all'appuntamento Tel
ed io ero già eccitata come una vacca così nell'attesa
mi preparai una canna e fumandola iniziai a sculettare e a guardarmi allo specchio nelle pose in cui mi sarei
fatta guardare tra poco dai miei cazzoni
ero davvero una gran bella troia
non resistetti e mi infilai anche qualche cazzo di gomma nel culo
e mi resi conto che ero pronta a farmi sfondare
il mio culo liscio era di burro si apriva come una fica al passaggio dei cazzoni di gomma che
stavo usando
Ero ancora con un cazzo di gomma nel culo quando squillò il Tel
"ciao troiona sei pronta? noi siamo in camera
e tra dieci minuti arriviamo a sfondarti..."
erano loro già pronti, un po' in anticipo,
gli diedi il numero della mia camera e gli dissi di venire tra un quarto d'ora
avevo il cuore a mille, ero eccitata come non mai,
e soprattutto ero pronta.... decisa a fare la troia per davvero
mi precipitai a rimettermi in ordine
una controllatina allo specchio.... mille pensieri nella mia mente...
.... mille domande.... e se fossero dei delinquenti?..... se mi facessero del male?....
.... magari invece sono proprio come li voglio io.... brave persone...
bussano.....
vado ad aprire col cuore in gola ...
.....apro e uno dopo l'altro si infilano in camera
salutandomi tutti allo stesso modo
"ciao troia"
appena chiusa la porta alle mie spalle
mi girai e li vidi in fila uno affianco all'altro
vicino al letto
a braccia conserte e .....meraviglia delle meraviglie
già con i cazzi e le palle fuori dalla cerniera dei pantaloni
erano belli a meta tra il duro e il moscio
ma tutti belli grossi scuri bei cappelloni venosi
riconobbi immediatamente quello del medico
perché era davvero enorme anche moscio
il loro atteggiamento era già chiaro
sapevano come trattare una troia come me
e infatti, eccitatissima da quella visione,
mi inginocchiai e mi attaccai a quei cazzoni
con le mani, e con la bocca
loro mi si strinsero intorno così da avere i quattro cazzi tutti intorno alla faccia
cominciavano ad ingrossarsi e indurirsi davvero
mentre io a turno li sbocchinavo e li segavo
stavo già partendo anche perché avevano iniziato anche ad insultarmi
chiamandomi bocchinara troia ...ordinandomi di prenderlo in bocca
di fargli vedere quanto fossi troia e quanto mi piacevano i loro cazzi
e non era certo una fatica per me visto che mi piacevano davvero da morire
ad un tratto pero il medico si stacco dal gruppo e lo sentii armeggiare sul tavolo
e non capivo cosa stesse facendo
ma ero davvero persa nell'ingoiare gli altri tre cazzi
a un certo punto tornò con una cannuccia in mano
uno di loro mi tenne la testa ferma prendendomi dai capelli
e lui mi soffio nel naso quella che poi capii era coca
non l'avevo mai fatto fumavo delle canne ma non avevo mai usato cocaina
e mi spaventai un po'.
la sensazione era davvero strana,
ma il sapore e l'effetto erano ... come dire ... niente male
cmq mi fermai subito
e gli chiesi seriamente cosa stessero facendo,
che non mi piaceva fare cose che non erano in programma e che non conoscevo,
ma loro, devo dire con molta serietà e correttezza si fermarono, si sedettero,
e mi spiegarono con calma che gli sarebbe piaciuto che io
dividessi con loro questa cosa e mi assicuravano che
non era pericoloso ( e questo lo sapevo già) ma che se avessi tirato mi sarei sentita davvero molto troia.
Io tranquillizzata molto dal loro atteggiamento
acconsentii e così mi prepararono una riga enorme e mi "obbligarono" a tirare
in effetti dopo quel tiro in me crebbe una eccitazione enorme .... mai provata e
così ripresi a succhiarli in ginocchio ma adesso anche io parlavo e gemevo come una vera troia
e li incitavo a darmi i loro cazzi e a trattarmi da troia
così che il medico col cazzone ormai già quasi tutto in tiro
mi disse "mmmm ora va meglio, non è vero?, guarda quanto sei zoccola"
e mi prese la testa con le mani e la spinse sul suo cazzone
inizio a entrare e spingere sempre più a fondo
io pensavo "adesso si ferma" .... "non vorrà mica infilarmi tutto quel cazzo in bocca"
" non posso prendere un cazzone così tutto in bocca"
ma..... sarà stata l'eccitazione ....o il suo cazzo non ancora tutto in tiro
.o il fatto che lui ci sapeva davvero fare
ad un tratto sentii scivolarlo fino in gola e oltre senza problemi .... si modellava rispetto alla mia gola....e mi ritrovai le sue grosse palle schiacciate sul mento e tutto il suo cazzone in bocca
mi venne un conato..... lui lo tolse subito, ....... anche questo mi rassicuro molto.
al punto che decisi di fidarmi davvero e di lasciarmi andare completamente.
E così cominciai davvero a sentirmi usata da troia come io volevo
Lui riprese con metodo a farmi ingoiare tutto il suo cazzone e gli altri tre sempre insultandomi
mi stavano sculacciando a piene mani,
il culo iniziava a farsi rosso e caldo e io diventavo sempre più puttana
e sculettavo e muovevo il culo sotto i loro colpi. e
appena il medico usciva dalla mia bocca li incitavo come una troia
"mmmmm ooohhhh sssiiiii fatemi il culo bollente....... mmmmm "
le loro mani erano padrone del mio culo
mi palpavano, mi sculacciavano, mi aprivano le chiappe e sputavano sul mio buco del culo,
io ero completamente partita,
ovunque girassi il mio sguardo trovavo un cazzone in tiro,
e mi ci aggrappavo, li ingoiavo, me li strusciavo dappertutto,
uno di loro mi lecco anche il culo. facendomi sbrodolare come una vacca,
mentre un altro alternava sulle mie labbra la sua cappellona alle sue chiappe,
ed io leccavo e ansimavo,
mi sentivo davvero una troia nelle loro mani
e loro sapevano come trattarmi......
a un certo punto mi presero per i capelli e mi fecero mettere in piedi con le mani contro il muro,
il culo ormai rosso in fuori e si misero tutti e quattro dietro di me, e continuarono a
sculacciarmi in quella posizione. fino a quando, il primo decise di sfondarmi il culo........
ero appoggiata al muro a culo in fuori, si avvicino, mi scosto le chiappe e punto la cappellona
sul mio buco pulsante, e dicendomi frasi oscene
inizio ad aprirmi il culo...... ooooohhhh........
in quella posa lo sentivo entrare perfettamente, si faceva strada lentamente
....... mi apriva il culoooohhhh........e dopo poco era tutto nel mio culo fino alle palle.....
ero in estasi e gemevo come una vacca ......mmmmm ooohhh sssssiii......
inizio a fottermi tirandomi per i capelli....... gli altri mi guardavano si menavano i cazzi
e mi insultavano.........
il dottore poi mi prese la testa mentre l'altro mi inculava e riprese il trattamento
di prima ......... mmmmmgmgggggg....... entrando e uscendo a suo piacere dalla mia bocca
spesso per tutta la lunghezza del cazzone
a volte mi sentivo davvero piena di cazzo capitava di averlo tutto in culo e tutto in bocca
tutti e due fino alle palle oooohhhhh
mi stavano davvero trattando come una troia........ e io mi sentivo davvero tale
mi stavano fottendo proprio come avrei voluto
lentamente.... con metodo..... entravano e uscivano per tutta la lunghezza dei cazzi
sembrava gli piacesse vedermi a bocca aperta e a culo aperto
in quegli attimi che rimanevano fuori
per poi rientrare lentamente facendomi sentire per bene
il buco del culo che si allargava al loro passaggio
mi presero ancora per i capelli
e mi fecero tirare ancora
mentre avevo ancora un cazzo nel culo
ero veramente una troia in calore
gemevo come una puttana
ovunque mi girassi vedevo un cazzone grosso e duro
e lo raggiungevo o con la bocca o con le mani
mi stavano davvero usando come loro troia
mi presero e mi fecero sdraiare sul tavolo a pancia in su
avendo cura di far sporgere la mia testa all'indietro
così che mentre il dottore
insultandomi si apprestava a farmi sentire il suo cazzone nel culo
gli altri a turno venivano a ficcarmi il cazzo in bocca,
in quella posizione non potevo fare altro che
aprire la bocca e le gambe
ero nelle loro mani
avevo un cazzone tutto in gola... a fondo.....
le palle che mi strusciavano sulla faccia....
quando il dottore inizio ad aprirmi il culo
non potevo che mugolare con quel cazzone ficcato in bocca
e così lui,i passata la cappella ,
inizio a slabbrarmi il culo facendola entrare e uscire velocemente
ma solo la cappella
mi sentivo completamente aperta
a rimanevo in quella posizione a farmi fottere e trattare da troia
i cazzi nella mia bocca si alternavano
e io li aspettavo rimanendo a bocca aperta
gemendo e mugolando come una vacca
il dottore intanto
quasi sincronizzato con il cazzo che aveva iniziato a scoparmi in bocca
anche lui solo con la cappella
inizio ad affondare sempre di più
ad ogni affondo entrava un po' di più
e mi faceva sbrodolare di goduria
anche il cazzo nella mia bocca faceva lo stesso
e ad un tratto mi resi conto che tra poco li avrei avuti tutti e due
che mi fottevano a tutto cazzo in bocca e in culo
insultandomi e tenendomi le game aperte
e infatti sentii quasi contemporaneamente il cazzone del dottore tutto in culo fino alle palle
e l'altro entrare e uscire tutto dalla mia bocca
ero completamente partita
e mi lasciavo fare tutto
mi prendevano e mi mettevano in tutte le pose possibili
mi insultavano e sculacciavano in continuazione
ero sempre piena di cazzo
mi facevano sentire sempre più troia
ed io lo ero sempre di più
dopo una oretta che mi sfondavano
bocca e culo di continuo il dottore mi disse
"allora troia mi sembri bella sfondata .... è ora di fari sentire veramente piena di cazzo"
mi soffio un altra cannuccia nel naso
e mi fece sedere sul cazzo di uno seduto sul divano
con la faccia verso di lui
e col cazzo nel culo mi fece appoggiare la schiena sul petto di quello seduto...
.... non capivo ...ma li lasciavo fare.... ero troia.... la loro troia....
...un altro di loro sali in piedi sul divano e mi mise il suo cazzo davanti alla faccia
il dottore allora mi sollevo le gambe e me le tenne spalancate
mi girai e intravidi allo specchio la scena..... una troia in calore aperta e disponibile.... una vacca........mi sentivo una vera zoccola
aperta e pronta a prendere cazzo da tutte le parti....
...e fu allora che capii...ooooohhhh....... volevano entrarmi in culo in due....
...avevo un cazzo in culo e uno che cominciava a pomparmi in bocca
il dottore si mise dell'olio sul cazzone.... ne verso un po' sul mio buco del culo
e sul cazzo che avevo già dentro
e poi punto la sua cappellona sul mio buco di culo già pieno....
io gemevo e respiravo forte ero eccitatissima, curiosa,
Il pensiero di prendere due cazzoni in culo contemporaneamente, mi spaventava un po'.........ma mi sentivo troia e volevo farlo ....
.....volevo che potessero fottermi in tre come fanno le vere donne con la fica
e così sopportai gemendo quel po' di dolore che stavo sentendo
ma ad un tratto senti il buco del culo aprirsi e lasciare entrare la cappella del secondo cazzo
"OOOOOHHHHHH mmmmmmsssssiiiiiii " mi stava piacendo e non mi faceva neanche male
sentivo di avere il buco del culo morbido e pronto a prenderlo fino in fondo
e quindi lo incitai .....
.....oooooohhhh che troia che sono.. oohhhh mmmmmmm dddaaaiiiii
sfondami il culo ...ooohhhhh.... entra.... entrami tutto in culo oohhhh
e così il dottore mi affondo lentamente ma inesorabilmente tutto nel culo
oooohhhh ssssiiiiii sono piena di cazzo
gemevo appena il cazzone in piedi mi usciva dalla bocca
iniziarono a fottemi in quella posizione da troia
lentamente sentivo il buco del culo dilatato e ripieno
mi piaceva essere fottuta così
e piaceva anche a loro visto che mi chiamano "bella troia"
che mi dicevano che avevo un culo favoloso
che ero nata per prendere cazzi.
Ero troia, sentivo distintamente i movimenti dei due cazzi nel culo,
mi sentivo usata come volevo, a gambe aperte, culo e bocca pieni, insultata.
Ogni tanto quel porco del dottore usciva e poi rientrava
mi slabbrava il culo, ed io opponevo sempre meno resistenza al suo rientro,
avevo il culo morbido e in quella posizione, sembrava stessero fottendo
una vera maiala in calore....
Io ansimavo come una troia.... rispondendo con un gemito...ad ogni colpo di cazzo
.... nel culo..... in gola..... e poi in culo oohhhh ......
e poi le palle sulla mia faccia..... e ancora in culo tutti e due a fondo
......e ancora cazzo in gola..... a soffocarmi.....
fino a che non mi trovai ad quasi ad urlare un unico gemito...da troia...
.... sembrava.... anzi ..stavo godendo...col culo e con la gola....
...come una vera femmina...vacca.... aperta...usata...riempita
Non mi resi neanche conto...che quei gemiti da troia...
..... quel mio orgasmo anale/mentale....
...li stava facendo infoiare ancora di più...
Scossa.. vibrante.... tra i loro cazzi.....
...li sentivo ingrossarsi e muoversi .... ancora di più
e ad un tratto sia il dottore che il cazzo che avevo in bocca,
..uscirono da bocca e culo e iniziarono a sborrarmi
uno addosso e l'altro in faccia e in bocca..
.....insultandomi e rendendomi troia.... la più grande troia del mondo..
Io facevo fatica a riprendere fiato, innaffiata da un fiume di sborra calda.... in faccia..
..vibravo e gemevo ad ogni schizzo di sborra che mi colpiva...in bocca ...sulle cosce..
.... il terzo cazzo era fermo tutto dentro il mio culo...e si gustava.. le contrazioni involontarie...che l'eccitazione e l'orgasmo anale... mi procurava...
...sentivo la sborra che mi colava sul viso.....il dottore mi prese per mano...
e mi fece alzare .... facendomi sfilare il cazzo dal culo.....
.... ero completamente partita.....non mi reggevo neanche in piedi...
....."avanti troia...... non è finita ho ancora qualcosa per te"....
..mi disse il dottore in piedi davanti a me...col cazzone che ancora
...stava in piedi da solo.... lucido di sborra...
..... ero frastornata.... ma mi accorsi che ero ancora eccitata...e porca..
...quando, poco dopo, mi misero alla pecorina in ginocchio sul tappeto...
...faccia a terra.... piena di sborra...... culo aperto.... verso di loro...
e a me ..... non venne altro da fare che allargarmi le chiappe con le mani .....
....e con voce da zoccola..... invitarli ...
...." ancora... ancora cazzo.... mmmm.... sono troia ..datemi il cazzo..."
.....il dottore allora mi venne dietro .....e da sopra.... mi calo di nuovo il suo cazzone
nel culo...... non era duro come prima.... ma ancora riusciva a penetrarmi slabbrandomi il culo..." ooohhhh sssssiiiii sono la tua troia...... aprimi il culo oohhhhaaaancoooraaaahhh......"
.....era tutto dentro il mio culo......ancora.... ancora dentro fino alle palle...
...aveva un cazzo magnifico.....e mi faceva godere come una vacca....
..il terzo cazzo che non aveva ancora sborrato.....mi venne davanti....e me lo pianto in gola....... anche lui ..di nuovo dentro fino alle palle.....oooohhhh....
...inizio a fottermi in gola...così.... con l'altro cazzo immobile .... tutto dentro il mio culo...e lui che entrava e usciva a piacere dalla mia bocca.....
.... mi teneva la testa.....e mi premeva sul suo cazzo.....
.....e proprio mentre ero con tutto il suo cazzo in bocca...
.... il dottore ...grugnendo come un maiale......iniziò a pisciarmi in culoooohhhhh...
......sentivo distintamente tutto il suo cazzo nel culo...attraversato da quella pisciata copiosa......la sentivo passare dalla radice ...incollata al mio buco del culo.... fino alla punta.... vibrante ..profonda... per poi sfociare e inondarmi il culo..... ooohhhhhhh
.... il cazzone in bocca non mi mollava.... continuava a tenermi la testa ...
....e tutto il suo cazzone in gola.....la cappella si ingrossava sempre di più fino a che mi sborrò in bocca ...anzi in gola direttamente...
...ero e mi sentivo troia come mai.... il sapore di sborra in gola....oohhhh
...sentivo il culo riempirsi.....dilatarsi.....mi stava riempiendo .... mi sembrava una sborrata senza fine... sentivo il calore diffondersi dentro il mio buco del culo...
.....e così.... senza toccarmi..... gemendo... come una troia alla sua prima inculata...
con un cazzo che mi sborrava in gola e uno che mi pisciava in culo
..sborrai .....ooohhhhh.... e continuai a sborrare anche quando .....il cazzo nel mio culo smise di pisciare......mi usci dal culo ...e mi lascio li a culo aperto.... in mostra....
davanti a loro ..che continuavano a gustarsi.....i miei movimenti ...ormai involontari.... da troia...
Stettero li a guardarmi e insultarmi ancora un po'.... io non osavo muovermi da quella posizione.... mi sentivo piena.......
.....il dottore prese un cazzo di gomma dei miei e me lo pianto in culo........
.... mi fece alzare e mi porto in bagno .... seguito dagli altri.....
...mi fece entrare nella vasca.....mi fece mettere in ginocchio....
..... .....e mi diede l'ordine di togliermi il cazzo finto dal culo ..... facendo vedere bene come mi usciva la piscia ... dal culo... ero ridotta...come una vera bagascia...usata .... troia...
.... ero piena di sborra.....
.....loro andarono di la e mi lasciarono in bagno a ricompormi..
.... quando uscii dal bagno, li vidi ...già pronti ...rivestiti...
...mi indicarono il tavolo ...dove ne avevano lasciato...un po' .... in regalo..
...mi salutarono ...con il loro ormai consueto ..."ciao troia".....e così come erano arrivati..
...andarono via......
MMMMM sono stata davvero troia .....che ne dite?
Mikela Bonetto
5
1
17 years ago
MikelaTrav,
39
Last visit: 13 years ago
-
Desyderi di una travestita
credo di essere stata notata subito...all'ingresso
nella biglietteria del cinema c'erano due tipi che parlavano
non li ho guardati bene, ma ho sentito i loro occhi addosso
...lo sapevo....... la borsa che avevo a tracolla non passava inosservata
non era grande sembrava più un borsello che una borsa,
conteneva soltanto.... le mie scarpe da troia, decolletè di vernice nera,
.... preservativi... un cazzo di gomma.... un rossetto........dei fazzoletti di carta e quelli umidi.
......probabilmente anche loro si stavano chiedendo cosa ci fosse dentro...
...chissà se avevano intravisto, dal tallone scoperto delle ciabattone birkestok
che portavo, che sotto i pantaloni indossavo delle calze a rete......non so ...
fatto sta che preso il biglietto..... entrai....... li rincontrai solo più tardi...
appena entrata mi appoggiai alla parete subito a destra della tenda perché non vedevo niente........sentivo del "traffico " intorno a me ma non osavo muovermi ....
...mi sarei mossa quando avrei cominciato a vedere qualcosa intorno a me
.....pian piano i miei occhi si abituarono al buio
e capii che affianco a me sia a destra che a sinistra
c'erano due non meglio identificati, in piedi appoggiati alla mia stessa parete....... col cazzo di fuori .....non riuscivo a muovermi ma gli occhi cercavano in tutti i modi di guardarli senza farmi notare troppo,
ormai vedevo bene tutto ........non c'era molta gente, in platea,
tra quelli in piedi e quelli seduti ci saranno stati 10 12 maschi,
alcuni anziani e altri + giovani
mentre facevo le mie considerazioni su cosa fare e come fare a far capire che ero una troia in cerca di cazzo, quello alla mia destra mentre si menava il cazzo , con l'atra mano si infila dietro di me e mi palpa il culo con forza.....io anche se con qualche secondo di esitazione dato che mi piace essere palpata, mi allontanai e mi sedetti in ultima fila penultimo posto.....
speravo si capisse che volevo un cazzo a fianco e magari uno dietro in piedi
e infatti subito uno si siede al posto affianco a me...e si tira fuori il cazzo.....io lo guardo .... mi sembra ubriaco ...mi alzo e vado via esco per andare il galleria faccio le scale ed entro , nel piccolo corridoio prima dei posti a sedere c'era un bel signore sui 50 forse più.... che appoggiato con un fianco al muro aveva il cazzo fuori dai pantaloni e se lo stava menando....... un solo particolare...era davvero enorme.....
incantata da quella visione.... mi fermai li davanti a lui poggiata sull'altro muro.... sembrava tutto tranquillo , poco traffico, .....mi fermai a fissare il suo cazzone e lui ad un tratto si accorge di me e......sicuro di se....
si gira dalla mia parte punta il cazzo verso di me e se lo mena guardandomi.....quasi a dire..."ti piace il mio cazzone" .... sembrava mi chiedesse con lo sguardo... "fammi vedere cosa sai fare"......
.... io quasi ipnotizzata da quel cazzo enorme.....mi sono inginocchiata e ho cominciato a prenderglielo in bocca...... mmmmm era veramente grosso...
aveva una cappella a fungo che mi costringeva a spalancare la bocca per farlo entrare poi una volta dentro lui cercava di infilarlo il più possibile..... sembrava volesse capire le mie capacità... sembrava volesse provare se ero in grado di prenderglielo tutto in bocca...... io grazie anche al buonissimo profumo che il suo corpo emanava...e che mi faceva anche girare un po' la testa..... ad un tratto mi ritrovai con tutto il suo cazzone dentro la bocca e il mento a contatto con le sue palle gonfie e dure
Proprio quando avevo la faccia immersa nelle le sue gambe
sentii aprire la porta del corridoio....e qualcuno entrare....
feci per staccarmi dal cazzo per tirarmi su e ricompormi....... . ma lui mi tenne stretta la testa sul cazzo e non mi fece alzare......
Fu allora che capii che il 50enne cazzotto era un vero porco autoritario e deciso.
Non seppi mai di chi fossero le mani che avevano cominciato a palparmi le chiappe ...che mi stavano calando i pantaloni mentre ero alla pecora con quel cazzo enorme in gola.... perché lui , appena si accorse che sotto i pantaloni portavo calze e reggicalze....... senza mollarmi la testa.....lo allontanò dicendogli:
"vatti a fare un giro questa è la mi puttana"
Sembrava che avessi passato la prova e mi avesse scelto per chissà quale progetto.....
appena l'altro andò via mi fece finalmente tornare su e mentre io ero ancora
sbalordita e schoccata dalla situazione.....era successo tutto in tre minuti, una specie di fulmine a ciel sereno.....stavo appena realizzando quale fosse la situazione e lui mi chiede con tono deciso.... "cos'hai nella borsa troia?"
io senza parlare la aprii e gli lasciai vedere le scarpe......e il resto...
"troia.....oggi cercavo proprio una vacca come te.....vieni con me" e mi prese per un braccio e mi portò nel bagno delle donne
e li dentro mi ordino di togliermi i pantaloni , mettere le scarpe, rossetto, di sciogliermi i capelli... e di aspettarlo li nel cesso a porta chiusa.
mi disse che sarebbe tornato con un regalo.....
io ero eccitata come una troia .... si stava "occupando" di me e mi faceva stare tranquilla .... non so perché......come sei mi potesse proteggere e farmi sentire troia allo stesso tempo...
cmq mi precipitai a esaudire le sue richieste....
Tornò quasi subito..ma mi trovo già come aveva chiesto.... si chiuse in bagno con me.....e tiro fuori della coca .... mi fece fare un tiro enorme
e da li in poi fui la sua troia.... mi diede ancora il suo cazzone da ingoiare ......mmmmmmm...
...adesso andava e veniva senza problemi per tutta la lunghezza dentro la mia bocca...
. mi prendeva per i capelli sciolti da troia e mi guidava sul suo cazzone...
...mi palpava il culo in continuazione.....e a volte mi metteva anche due ...tre dita nel culo.......
...io ero bella partita...mugolavo come una vacca..... quel cazzone in bocca mi faceva sbrodolare e sentire troia....
. mi prese per i capelli e mi fece appoggiare alla porta col culo vero di lui..... mi mise ancora tre quattro dita ,non so, nel culo
ooohhhhh.... profondamente....... uscì e comincio anche a sculacciarmi....... mi insultava chiamandomi Troia ...zoccola....
e mi ordinava ......di allargare le chiappe .... di aprire il culo......... facevamo rumore e fuori ....... appena dall'altra parte della porta .....nell' antibagno.... c'era un certo movimento ......ma quel cazzo enorme....i suoi modi....e anche la coca.... mi avevano completamente ipnotizzato ......e andavo avanti senza pudore...... con voce da troia gli mi girai e gli dissi...
"ooohhhh dai .....aprimi il culo...ooohhhhh"
punto la cappellona sul mio buco del culo e......oooohhhhh mi stava aprendo in due....ooooaaahhhh
.... sentivo quel cazzone enorme farsi strada inesorabilmente nel mi culo.....io gemevo come un troia.....e lui.....
..ooohhhh continuava ad entrare.... ad aprirmi il culo ...oooohhhhh......alla fine si fermò con tutto il cazzo dentro ........
oohhhh sentivo le sue palle bollenti schiacciate intorno al mio buco del culo......aaahhhhhh...
un mio gemito più forte.... fece esplodere i commenti di quelli fuori dalla porta......
....... "lo hai preso troia?".....dicevano .... "avanti troia fatti sentire" ...
... "qui fuori c'è cazzo per te se lo vuoi"..
.."apri la porta zoccola"...tirando la maniglia ...bloccata dal catenaccio interno..
... ero un po' preoccupata.... ma non so perché mi sentivo protetta......
... quel cazzone che iniziava a pomparmi in culo lentamente.....ma per tutta la sua lunghezza....
.... dentro e fuori......fuori e dentro fino alla radice...... mi stava inculando da maestro.......
...la sua calma ...la sua regolarità nel pomparmi ..mi faceva percepire che lui era padrone della situazione.....e mi lasciavo usare come una vera zoccola.... trattenendo a stento i gemiti da troia che mi venivano fuori ad ogni affondo del cazzo
...sentivo che intanto stava armeggiando ancora sullo scarico del cesso alle mie spalle........si fermò....
...mi prese per i capelli .... mi costrinse a fare un altro tiro enorme........con ancora il suo cazzone nel culo .........ohhhhhhh..... ero eccitatissima, troia, volevo solo cazzo.... essere trattata da zoccola...
e lui lo stava facendo....
.....completamente persa con quel cazzone in culo che andava e veniva a suo piacere..
..non mi resi neanche conto che ....... il porco.... aveva allungato una mano e aveva sbloccato il catenaccio della porta.....
me ne accorsi solo quando .....uno da fuori provo per l'ennesima volta ad aprire.....ma questa volta.....
...la porta si spalancò davanti a me e mi lasciò scoperta di fronte a quei 5 6 maschi che erano la fuori.....con le mani appoggiate agli stipiti della porta..capelli sciolti......in maglietta calze reggicalze ...tacchi alti....
.... mm alla pecorina ..con un cazzo nel culo....e la mia faccia......la mia bocca.....rossa da puttana. esattamente ad altezza di cazzo....
......vidi che quasi contemporaneamente .....si tirarono tutti il cazzo fuori...e si avvicinarono......
...oooohhhh mi sentivo così zoccola....... circondata da cazzi .... che mi volevano ...usare da troia....oooohhhhh
io non dissi una parola.....ne feci alcuna mossa.... continuavo ad oscillare in avanti per via degli affondi del cazzone
che mi fotteva nel culo..... misi solo la bocca a forma di buco di culo aperta......e il primo...
...il più vicino.... non fece altro che mettermelo davanti e naturalmente.... con facilità ......sprofondò tutto subito dentro la mia gola....mmmggggg ormai scoperta.... senza pudore...mugolavo come una troia in calore......iniziarono così a turno...a mettermi il loro cazzo in bocca....... ce ne erano altri due belli grossi......
e quando fu il loro turno....... tra gli insulti le palpate e i due cazzi che mi fottevano in bocca e in culo profondamente
.....gemevo e godevo come una troia alla sua prima inculata.....
...il 50enne ...non accennava a diminuire...continuava costantemente a pomparmi lentamente con regolarità.... cambiando solo l'angolazione....
...mi costringeva con le sue spinte a ingoiare per intero il cazzo di turno.......
.... mi insultavano tutti .....e c'era un gran via vai nel bagno......io non stavo capendo più nulla.....
era l'ultimo spettacolo e avevo completamente perso la cognizione del tempo........
ma credo che siano stati ben più dei 5 o 6 che aprirono la porta....a mettermi il cazzo in bocca..
il porco ...non perdeva l'occasione di sculacciarmi ...e di ordinarmi.....insultandomi di far vedere quanto fossi troia.....
...incitando gli altri a sborrarmi in faccia.....e mentre lui padrone del mi buco del culo.... mi slabbrava come una vacca..
il primo......grugnendo ...inizio a sborrarmi in faccia da un lato.... sulla guancia.....e poi un altro direttamente in faccia.....
e senza neanche pulirmi il viso ...con la sborra che mi colava ...dalla faccia .....uno dei due grossi
mi vene davanti e con decisione inizio a fare avanti e indietro anche lui per tutta la lunghezza del suo cazzone
nella mia gola......mi sentivo una vacca.....e lo facevo andare a suo piacere....... anche se a volte avevo dei conati...
il cazzone nel culo lo incitava perché gli piaceva come il mio culo si contraeva quando .....l'altro me lo ficcava tutto in gola....
......fatto sta che ...ero completamente nelle loro mani .... il mio 50 li teneva bene a bada....e faceva si che io fossi tranquillamente
abbandonata ai loro voleri....... lui disse al cazzone che avevo in bocca .."sborrale in gola .... dai.... riempila direttamente in gola"
....ooohhhhhh sembrava che non chiedesse altro....... inizio a dare degli affondi decisi.... nella mia bocca aperta.....
..non ci volle molto......6 ....7 affondi completi .... lenti .... decisi... alla fine ......tenendomi la testa premuta sul suo cazzo ....
........avevo tutto il suo cazzone dentro.....le palle sul mento......e cominciò a vibrare.... dentro la mia gola.....fino ad esplodere
una colata bollente di sperma direttamente in gola oooooooooohhhhh........intanto quel terremoto nella mia gola...
..faceva si che il mio buco del culo si contraesse ripetutamente facendogli....... così disse lui...... un pompino col culo.....
...ero davvero fatta......avrebbero potuto farmi quello che volevano.....io ero ormai completamente aperta a qualsiasi cosa...
...mi sentivo piena di sborra sulla faccia e in gola.......e c'erano ancora dei cazzi davanti a me.........
...mi usci dal culo ...facendomi gemere ancora come una troietta.... e si precipito a richiudere la porta...
eravamo di nuovo in due dentro....... quelli fuori......a cazzo duro.....protestavano
non capivo più niente....... tiro fuori un fazzoletto e mi ordino di pulirmi la faccia e il collo.....
. intanto lo vidi preparare ancora un tiro per me..... fuori si stavano scaldando e iniziavo anche a preoccuparmi....
ma lui sembrava ...padrone della situazione......mi fece tirare ancora.....poi prese la mia borsa con tutti i miei abiti dentro ......
riapri la porta...e con decisione, proteggendomi, mi guidò tenendomi per un braccio,in mezzo a quei 3 , 4 cazzi che erano nel bagno... e mi porto fuori ....
ovviamente seguito dagli altri cazzi che però teneva a distanza.....io sculettavo e facevo rumore con i tacchi....
...ma mi sentivo troia e protetta......così trovai anche la sfacciataggine di aprirmi le chiappe con una mano mentre camminavo.... lui se ne accorse e chiamandomi troia ... fece cadere un fazzoletto..si fermo e mi ordino di piegarmi e raccoglierlo......voleva mostrare la "merce"......ai cazzi che ci seguivano...
così io allargai un po' le gambe, e con fare da troia mi piegai a mostrare il mio culo depilato...incorniciato da calze e reggicalze...in equilibrio sui tacchi.....mi sentivo una gran troia.....mi disse "resta così zoccola" e si allontano per andare a dire non saprò mai cosa a quelli che ci seguivano.....torno subito...ed io io ero a ancora a culo all'aria come mi aveva ordinato.....lui come se niente fosse mi infila due dita nel culo e mi dice ..."avanti troia.....cammina" e tenendomi le dita nel culo come se fosse una palla da bowling
mi guidò.... fino all'ultima fila in alto dove c'era una passerella e nell' angolo in alto una specie di pianerottolo con una balaustra che dava verso la sala ......ci si appoggiò si tiro di nuovo fuori il cazzo e mi disse sempre con tono autoritario:
"avanti troia.....io ti ho preparato per bene.... ora prenderai tutti i cazzi in sala....e mi fece piegare di nuovo a 90 gradi a prendere stavolta il suo cazzone in bocca.....e rimanendo col culo aperto ...all'aria.... in direzione di tutti gli altri cazzi che aspettavano solo un segnale. ...che lui si vede a un certo punto deve avergli fatto ...perché..arrivarono tutti insieme a cazzo di fuori tutti intorno a me....
.....lui non mi mollava la testa e continuava a pomparmi in bocca.....mi piaceva perché non mi fotteva mai di fretta
si muoveva sempre lentamente.... con metodo..... dentro e fuori....... stesso ritmo sia che stesse nel mio culo sia nella mia bocca...
.....allungai le mani e trovai immediatamente due cazzi da menare ...e lo feci....e quasi mi ci aggrappai quando il primo
...questo a differenza del mio porco...con molta veemenza .....mi sbatte il suo cazzo nel culo.....e comincio a fottermi velocemente....... sbattendomi sulle chiappe.....e facendomi sobbalzare e ingoiare ancora più cazzo....
anche ..per lui non ci volle molto...un paio di minuti di e usci dal mi culo si tolse il preservativo..e sborrò per terra di fianco a me...
...un altro immediatamente prese il suo posto.... ficcandomelo tutto in culo fino alla radice e restandoci fermo
per un bel po'......poi comincio anche lui a fottermi e palparmi le chiappe.....
oooooohhhhhh.... avevo un cazzone in bocca uno in culo e due in mano .... ma ce ne erano altri poco distante che si menavano il cazzo ...guardando la scena.....la penombra e i gemiti che arrivavano dallo schermo.....mi rendevano ancora più troia......così gemevo e mugolavo ...eccitando ed eccitandomi ancora di più....... il porco cmq continuava a coordinare le cose
...continuando con noncuranza a fare avanti e indietro nella mia gola.....e gustandosi la festa di cazzi che si stava consumando nel mio culo davanti a lui.....entravano e uscivano a loro piacere ...non sapevo più neanche quanti fossero
sentivo solo ...le differenti grandezze dei vari cazzi che mi entravano in culo......ma non capivo chi come e in quanti mi stessero fottendo.....mi facevano male ..le gambe ..e così mi piegai inginocchiandomi...... cedendo ancora una volta alla
penetrazione di un bel cazzone nel culo....... credo che il porco ...capi subito la mia difficoltà e gli venne in mente di
sfruttarla a suo piacere.....mi sfilo il suo cazzo dalla bocca.....e ci mise due dita...a gancio...
e mi trascino.... facendomi camminare a 4 zampe davanti a tutti i cazzi duri e tesi.... fino alla prima fila della galleria....
li si sedette...e mi rimise a quattro zampe a succhiargli il cazzo....... dietro di me una coda di ancora 4 5 cazzi
tutti in fila per fottermi in culo ...in quella posa ero davvero una troia in ginocchio a culo aperto .... per tutti i cazzi che fossero passati di la....... pronta .... aperta....e puttana....... lancia un grido da troia quando .... di nuovo un cazzone si calò nel mio culo
e comincio a fottermi da sopra....a tutto cazzo......stavo godendo come una vacca.....cazzo in bocca cazzo in culo ooooohhhhh
.... mi usci dal culo ...e anche lui ..tolto i preservativo.....mi sborrò sulle chiappe......come fecero poi anche gli altri cazzi.... riempiendomi le chiappe di sborra....... che colava dappertutto......man mano che sborravano andavano via....
ma io rimanevo a culo aperto ...... a disposizione...di chiunque....... ma dopo un po' mi accorsi che i cazzi erano finiti
e ed ero rimasta sola col porco che ancora mi pompava in bocca......
io ero completamente fatta e partita......non capivo davvero più nulla.....avevo solo odore e sapore di cazzo intorno a me
.....mmmooohhhhh.....capii che era venuto il suo turno di sborrare.... quando mi prese per i capelli.....e mi mise a 90 gradi affacciata alla balaustra della galleria......e comincio a fottermi così......avevo il suo cazzo nel culo e davanti lo schermo con ...
una troia che si faceva fottere e sborrare addosso proprio come me .....in calze e reggicalze......capii che voleva sborrare...
perché piano piano inizio ad accelerare......sempre di più.....ooohhhhhh sentivo quel cazzone.... riempirmi completamente
quando era tutto dentro e quando usciva per un attimo il mio buco del culo restava aperto...per il prossimo affondo.....
mi stava sfondando il culo....oohhhhh.... era grosso.....lo sentivo..oooohhhhh.... sempre più veloce......
iniziai a gemere e gridare come una zoccola in calore......le mie chiappe facevano rumore sbattendo contro le sue cosce....
e il suo cazzo .... le sue palle ...mi mandarono in orbita.......e ooooooohhh....... mi sborrai addosso.....come una vera troia....
oooooaaaahhhhhh senza neanche toccarmi........ quel cazzo mi apriva il culo e mi faceva sentire piena e fottuta nel profondo...
ormai andava e veniva a velocità pazzesca ......mi sentivo il culo devastato.....ma continuavo a sborrare.... contraendo...
il culo.......e facendo sborrare finalmente anche lui......che mmmmmooooohhhhh.....mi usci dal culo.... mi venne davanti
mettendomi in ginocchio.... ordinandomi di aprire la bocca e cominciando a sborrare un litro di sborra bollente sulla mia faccia ..sul collo......io ero in estasi.....sentivo la sborra colarmi dal viso alle cosce......e mi ripresi quando lui ancora col cazzo
svettante e vibrante.....mi fece incamminare di nuovo verso il bagno......questa volta tenendomi davanti a se e gustandosi
lo sculettare del mio culo lucido di sborra....... ormai soli nel cinema.... mi sculacciò anche mentre camminavo.....
una volta in bagno.....mi mise di nuovo a 90 gradi appoggiata al cesso...non capivo cosa volesse fare ancora.
...ma mi prese e mi rimise tutto il suo cazzone nel culo.....anche se non duro come prima ......
mi faceva ancora sbrodolare...sentirlo scivolare dentro il mio buco del culo........si fermo così ...con tutto il cazzo
dentro il mio culo...e ad un tratto.... iniziò a pisciarmi in culo.... dandomi della troia .....bocchinara.....rottainculo....
ti sei fatta sbattere da tutti i cazzi che c'erano...e ora fai anche la latrina......prendi.... mmmmmm
e con un grugnito mi scarico un litro di piscio nel culo .... facendomi sbrodolare ancora come una vera zoccola...
mmmm sembrava una sborrata senza fine .....un cavallo ..oohhh nel culooooohhh.....
...... appena finito.... gli ultimi spasmi della pisciata ......nel mio culo.....mi fecero sussultare ancora...
....e strafatta.....slabbrata e piena di sborra..... lo sentii uscire..dal culo.....mi girai per sedermi sul cesso per far uscire la sua piscia
..e lui .... proprio mentre io non potevo muovermi......si tiro su i pantaloni e in pochi secondi spari...salutandomi con
"ciao puttana " fatti rivedere....
...io non fui in grado di replicare con nulla......visto che stavo ancora tremando di eccitazione....
mi resi conto solo allora che il film era finito e le luci in sala si erano accese......
iniziai a rivestirmi di fretta.....per paura che non mi chiudessero dentro.... ma proprio mentre...stavo prendendo i pantaloni dalla borsa... entro ...il bigliettaio.... che controllava si vede che non ci fosse nessuno..prima di chiudere.... e riconoscendomi
come quello con la borsa...e trovandomi in quelle condizioni....... mi disse ...che troia che sei....... si tiro fuori il cazzo anche lui..
e si avvicino.....io ...quasi per paura di non avere casini per la situazione .....mi abbassai e mi feci fottere in bocca anche da lui....
..che alla fine ...vedendomi...ridotta come una vera baldracca.... si permise anche di sborrarmi in bocca senza dirmi niente
..lo sentii solo ingrossarsi e vibrare.....e poi scaricarmi in bocca tutto la sua sborra.........e mi disse
"ingoiala zoccola.... ingoiala" e tenendomi la testa...mi costrinse a mandare giù anche quella dose di sperma bollente...
...... ero in trance...... in ginocchio.... non avevo la forza di muovermi........ma lui mi disse
hai 5 minuti per vestirti e andare via...poi chiamo i carabinieri....
io mi rivestii alla meno peggio...e probabilmente ancora con della sborra da qualche parte
raggiunsi la macchina e tornai a casa....... troia e contenta
Mikela Bonetto
4
1
17 years ago
MikelaTrav,
39
Last visit: 13 years ago
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Fantasia \"dal medico \"
Mi piacerebbe venire in un ambulatorio medico, fuori orario magari di notte, e andare nel bagno della sala di attesa, finire di travestirmi e uscirne completamente troia di aspetto e nel profondo.....
mi siederei in sala d' aspetto... ad aspettare che voi decidiate come usarmi......
mi piacerebbe che nell'attesa..... mentre saro seduta e scosciata....o appoggiata alla finestra ......o chinata a raccogliere qualcosa...... o mentre sfoglio imbarazzata ma con l'acquolina in bocca un giornale porno che gentilmente mi avrete lasciato a disposizione tra i giornali della sala d'aspetto.......... gli infermieri mi facessero delle proposte oscene...... che si comportasseero come dei veri porci quando capiscono che una paziente è cosi troia da godere ad essere trattata come tale..... chei si avvicinassero a toccarmi il culo........o che mi facessero "arrossire" mostrandomi il cazzo fuori dal camice mentre mi vengono a comunicare che tra poco il dottore mi visiterà.... che mi passassero davanti con vassoi pieni di cazzi di gomma enormi o con frustini o creme lubrificanti che mi facciano gia immaginare coma sara la visita.
Io cerchero di essere piu troia possibile vergognandomi e imbarazzandomi per i modi con cui mi tratterete ma facendovi capire perfettamente che ho voglia di fare la troia... che ho voglia di cazzo....
Poi quando sarete pronti mi inviterete ad entrare in ambulatorio.....
io al cospetto del dottore saro ancora piu imbarazzata perchè gli infermieri continueranno a palpalmi il culo anche entrando e di nascosto del dottore..... io per l'imbarazzo non diro nulla e lascero fare per non creare casini e imbarazzi peggiori.....svicolero e mi siedero sulla sedia davanti al dottore che mi chiedera guardandomi anche lui con occhio da porco..... quali sono i miei sintomi.....
io iniziero dicendo che ho delle strane sensazioni ..... che ultimamente mi succedono cose strane ma che sono imbarazzata a parlarne di fronte ai due infermieri...... ma il dottore mi dra di non preoccuparmi sono personale fidato e serio...... ma mentre io iniziero a parlare loro non smetterannno di mostrarmi la lingua e il pacco di nascosto senza farsi vedere dal dottore
Io comincero a dire che sempre piu spesso mi succede di avere degli attacchi di eccitazione irrefrenabile che mi spingono a comportarmi come una puttana in qualsiasi luogo mi trovi......e che questo mi stava causando dei seri problemi ....dato che l'ultima volta mi sono fatta sbattere da quattro magazzinier in un supermercato col rischio di essere vista da tutta la gente e denunciata per atti osceni
Gli infermieri a queste parole si faranno ancora piu audaci......e il dotttore mi ordinera di spogliarmi e di mostrargli i sintomi per bene .....di fargli vedere quali sono le cose che faccio ......... come mi muovo quando mi prendono questi attacchi.......e quindi a che stadio si trova la malattia
io mi spogliero dei gia succinti abiti via la minigonna con fare da troia mostrando bene il culo sia al dottore che agli infermieri...... via anche la camicetta ....... restero davanti a voi in calze reggicalze tacchi alti reggiseno e perizonma.....
e continuero a spiegare che a volte mi succede di avere voglia di mostrarmi in pose oscene al primo maschio che capita e cosi mi abbassero a raccoglire qualcosa per mostrare cosa mi capita
poi diro che sempre di piu la voglia mi assale e che a volte ad esempio quando vado al mare mi metto alla pecorina senza mutande davanti a dei maschi sperando che mi dicano o mi facciano qualcosa
e mi mettero alla pecorina sul lettino del dottore ansimando e muovendomi come una vera troia eccitata
e diro al dottore che anche adesso sono vittima di un attacco e che se mi vuole esaminare da vicino sono a sua disposizione.....
il dottore con uno sgiardo agli infermieri dira .......verificate lo stato di eccitazione della signorina
loro si avvicineranno e prenderanno il vassoio cono i cazzi di gomma e me lo porgeranno
e mentre io mi affrettero a prenderne uno in bocca facendomi vedere vogliosa come una vera vacca....loro inizieranno a sculacciarmi e a palparmi il culo .... in bella mostra data la posizione
constatando che qualsiasi cosa loro faciano io continuerò a gemere e a dire "ssssiiiii vede..... è cosi che sono troia dottore".....prenderanno del lubrificante e mi ungeranno bene il culo infilandoci ogni tanto senza riguardo ...come dei veri porci anche due tre dita
io gemerò e mi muoverò come una baldracca in calore e inizierò a chiedere "cazzo cazzo voglio il cazzo"
e cosi il dottore che fino ad allora era rimasto serio ad osservare cambierà completamente tono dicendo
"Va bene signorina o forse dovrei dire brutta zoccola troia rottainculo la sua malattia è molto avanzata e per il suo bene dovremo farle un trattamento intensivo....... ora " -e da qui iniziò a darmi anche del tu-" io e i miei
infermieri ti chiameremo e ti tratteremo come una puttana del tuo calibro merita ......ti faremo sentire la piu troia delle puttane ...... dovrai dire basta perchè avrai tanto cazzo da nausearti......ti rimarrà l'odore di cazzo addosso per una settimana... e non ne vorrai piu per un mese....... solo allora, prima di altri attacchi, tornerai da noi per un altro trattamento"
e cosi dicendo tirera fuori il suo cazzone smisurato e mentre un infermiere mi infilerà un cazzone di gomma nel culo lui mi prenderà la testa e mi ficchera tutto il cazzone in gola fino alle palle soffocandomi per qualche istante e dicendomi " ecco zoccola......è cosi che devi essere troia.... piena di cazzo in tutti i buchi........" e ancora giu in gola...... togliendomi il fiato .......mentre anche gli infermieri si tireranno fuori il cazzo e continueranno a farmi il culo rosso e bollente con le sculacciate e ad allargarmelo col cazzo di gomma....
Saro troia ed eccitata come mai e appena il cazzone del dottore, padrone della mia bocca, me lo permetterà chiedero di trattarmi come una troia .......che sono una zoccola rottainculo....che vofglio cazzo cazzo e ancora cazzo
e cosi farete di me quello che vorrete .....mi faro inculare in tutte le pose e a turno da tutti e mi potrete vedere anche con i cazzi di gomma piu grossi ben piantati nel culo......faro bocchini ingoiando i vostri cazzi fino alle palle ..... mi sborrerete in faccia e addosso ... mi insulterete...mi sculaccerete....mi tratterete come la vostra schiava di sesso.... mi piscerete addosso in faccia e magari anche in culo a cazzo dentro
saro cosi troia e aperta per voi ...che mi metterete anche due cazzi in culo contemporaneamente mentre un altro mi scopera in bocca a tutto cazzo..... e godrete come dei porci facendomi sentire una vera bagascia nata per essere fottuta da tutti i cazzi del mondo
insomma eccomi
se la cosa vi eccita fatevi sentire
non vedo l'ora di poter essere la vostra troia
Mikela Bonetto
5
5
17 years ago
MikelaTrav,
39
Last visit: 13 years ago
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La cuoca, sigarette, freddo e delizie....
Quei giorni, me li ricordo freddi, pieni di neve. Era proprio quello che si dice un tempo da lupi. Dove eravamo andati noi, tra l’altro i lupi c’erano veramente. Eravamo partiti tutti insieme con dei miei amici, per un convento dalle nostre parti. Dovevamo rimanere lì, qualche giorno, in ritiro. Era dicembre se non ricordo male. Ci avventurammo con una macchina l’unica che avevo allora, dove, dal riscaldamento entrava una puzza di benzina incredibile, il tubetto del carburatore schizzava a più non posso e che faceva i suoi trenta, quaranta dignitosi chilometri all’ora in salita, ma tutti stavamo con una voglia matta di passare un po’ di tempo insieme.
Ci avventurammo per la stradina di montagna, tra le curve, e i ghiacci. Fortunatamente era passato lo scanzaneve. Dopo qualche traversia, soste di raffreddamento motore e svariate pause goliardiche, arrivammo nel paesino. Praticamente era disabitato, non un’anima viva a cercarla casa per casa. Eravamo fermi davanti al convento che si estendeva tra corridoi e giardini e bosco, quasi da un lato all’altro del paese.
Gli altri arrivarono in serata, qualcuno già ci aveva preceduto. Non eravamo molti comunque e ci conoscevamo tutti.
Quando entrammo ognuno si sistemò in una celletta di frate singola. C’era un materasso e basta. Lenzuola, copri-cuscino, tutto da casa. Un lavandino per stanza, con l'acqua calda, una piccola scrivania, una lampadina per il comodino e quelle coperti marroni militari, ruvide e pesanti, in quantità smisurata.
Col freddo che faceva, poi, capimmo perché.
Ero tutto eccitato, me ne gironzolavo tra i corridoi. Mi affacciavo di cella in cella, facevo gli scherzi. Il padre superiore che ci accompagnava, mi dava qualche sberla, bonariamente!
Andai ai piani di sotto, dove c’erano le cucine, la sala per la ricreazione, lo sgabuzzino. Insomma, mi misi ad ispezionare tutto. Mi perdevo tra corridoi e cunicoli. Il freddo intorno, la neve ovunque.
Sentii da lontano il “campanello” che suonava, praticamente una fune legata ad un campanaccio. Mi precipitai verso la grande porta d’ingresso. Vennero pure gli altri per aprire e per accogliere gli ultimi arrivati. Per aiutarli a portare i bagagli, per accompagnarli.
Lì, quasi ci si perdeva.
Al solito si disse: “Ciao”, “come va?” e tutte queste belle cose.
- Non chiudete! – disse uno – c’è ancora qualcuno fuori, forse la cuoca.
La conoscevo già la cuoca! Scontrosa, bruttarella, nel senso di: priva di ogni gusto, annoiata.
Non esistono donne brutte, esistono donne che non sanno capire la loro bellezza.
Che palla, tutte le volte. Era peggio lei che il padre superiore.
- E’ nuova – mi dissero.
Mi fermai, e tornai sui miei passi. “Nuova?” pensavo. E sinceramente la cosa mi incuriosiva.
Uscii per aiutare quella sconosciuta che già mi incuriosiva. Non so perché. Mi immaginavo una novità, e speravo sinceramente che lo stile di quella cuoca nuova non fosse lo stesso della vecchia. Mentre uscivo, sulla porta incontrai una ragazza, meravigliosa. Ci salutammo tra le righe perché non ci conoscevamo.
Mi tirai di lato per farla passare col suo borsone.
“Cazzo!” pensai, e ripeto, “cazzo”, ma andai avanti lo stesso. Probabilmente era qualche amica di una nostra amica.
Lì per lì, però, era un’altra la persona che mi interessava. Arrivato fuori, non vidi nessuno. Dove stava la cuoca nuova?
Mi voltai indietro, e vidi di nuovo quell’angelo con la borsa in mano che mi guardava e mi diceva: - scusa, ma si deve chiudere? –
Io ovviamente stavo come un ebete che la guardavo.
“Scusa si deve chiudere?” pensavo tra me, “cioè” mi dicevo “tu sei un angelo e mi stai parlando?”. Cazzo che botta!
Qualc’un altro rispose per me!
Avevo collezionato la mia prima figura di merda, ma sapevo che gli occhi che mi avevano fulminato sul portone e la cuoca nuova erano la stessa persona.
Da brivido…
Poi, mi misi a pensare. “Tu”, mi dicevo “con una così! Non ti montare la testa!”
La guardavo da dietro, lei, così spensierata, a tratti seriosa, che rideva alle battute degli altri, ma senza scomporsi anche per fingere un po' di distacco, che si faceva guidare tra i corridoi. Poi, lì per lì ci perdemmo di vista nel generale trambusto.
Ognuno per i fatti suoi. Riunione generale, direttive, spiegazione delle regole e via dicendo.
Nei giorni successivi, ci conoscemmo meglio, ma sempre in generale e sempre in mezzo agli altri. Credo che avessi già qualche rivale, ma non mi davo per vinto.
Una sera, forse la seconda, avevo finito le sigarette. Io, si fumava di nascosto. Avevo dei riti che rendevano tutto meraviglioso. Le regole ferree del convento il controllo del padre superiore, rendevano tutto molto intrigante. Ogni piccolo gesto di trasgressione, diventava una grande avventura.
Cominciammo a trasgredire io e la mia bella, quando a tavola ci guardavamo negli occhi o facevamo gli stupidi col sale o le oliere, a carezzarci la mano, a mandarci segnali.
Ero stracerto, che lei avesse delle sigarette. Avevo notato qualche sua sparizione, un appartarsi nascosto.
Quella sera insomma gliele chiesi.
- Mi sono portata una stecca – mi disse.
“Una stecca?” pensai tra me e me “tu così spavalda, così birichina, tu sei la donna che volevo”.
Seppi rispondere soltanto: - grande, sei stata proprio intelligente!
Classica risposta da cretino.
Credo che avevo collezionato la mia seconda figura di merda.
Il termometro delle possibilità andava su è giù ormai, impazzito.
Non so come, ma mi coinvolse in una confidenza molto più grande di quella che mi aspettavo. Avevamo il nostro segreto adesso, il nostro segreto, capite?. Non farci scoprire, tenerci per noi le nostre cose.
Alla sera, dunque appena possibile, correvamo fuori, attraversavamo il chiostro e andavamo su per certe scale, al buio, in una stanzetta con la porta aperta. Avevamo scoperto tra l’altro che un muro era caldo, perché corrispondeva dall’altro lato, secondo noi, a due termosifoni che stavano in un bagno e quindi nel corridoio.
Lì, non so come, ci tenevamo a volte abbracciati, ci tenevamo le mani, per stare caldi, ridevamo di stupidaggini senza senso. Si stava così, viso a viso, a sentirsi il respiro l’uno dell’altra.
Non so perché s'era creata fra noi questa cosa di starcene così vicini.
A volte, me la stringevo a dosso un po’ di più, a lei si vedeva che le piaceva, la sentivo sinuosa, nervosa. Aveva qualche anno più di me, ma eravamo come cretinetti, tutti e due.
Non so, ma forse questa era la parte più bella della giornata. Sentirsi quel corpo, sinuoso e nervoso addosso, quel tirare il naso insieme per il freddo.
Ci eccitavamo a vicenda in modo più o meno velato, ci stuzzicavamo praticamente fino all’accesso. Strofinarsi sul collo, baciarsi sulla punta del naso, sul collo, leggermente…
Durante il giorno eravamo irreprensibili. A volte anzi ero perfino triste, quando non mi considerava, ma lei era molto più furba di me, che già davo su di giri.
Una sera, non mi ricordo quale, di sicuro l'ultima per lei, comunque quella in cui, in casi come questi ti giochi il tutto per tutto, eravamo andati al nostro momento di giochi. Praticamente farci una fumatina era diventata una semplice scusa. Ci strusciavamo. La regola era: vietate le mani.
Non l’avevamo mai detto, ma in pratica era sott’inteso.
Non so se riesco a rendere, la sensualità, la perversione, ma anche l’eccitazione che si nascondeva in quel gioco. La vostra esperienza, potrà aiutarvi a capire meglio.
Quella sera però, feci il bastardo. Mentre lei era vicino a me, guancia a guancia, quindi figuratevi l’eccitazione che colava da tutte le parti, mi misi con la mano in giù davanti a me. Nel frattempo, sentii che lei si spingeva sul mio cazzo, perché lentissimamente, se lo appoggiava addosso, come per sbaglio.
Io cercavo di indurirlo ancora di più quando si appoggiava.
Il gioco era: fare certe cose, ma come se non le avessimo fatte per niente.
A farla breve, la mano la misi dove lei si aspettava di trovare il mio coso.
Si spostò un pochino in avanti. Non trovò il cazzo che l’aspettava, ma la mia mano. Dentro di me facevo calcoli di misure e distanze, fanno ridere queste cose, forse!
Credo che ci presi abbastanza bene, perché colsi abbastanza vicino al clitoride. Me ne accorsi perché lei sussultò un pochino. Non si ritrasse però, perché era così eccitata.
Cominciai ad insistere sul collo. Lei mi abbracciò intorno con le braccia. Mi sentivo le tette addosso. Pareva una botta di allucinogeni. Prendemmo a baciarci.
Con l’unghia del pollice scorrevo sui suoi jeans, sulla fica, da sopra a sotto, e viceversa, cercando di creare una leggera vibrazione che la faceva eccitare ancora di più.
Era quel raschiare sui pantaloni che la eccitava, e io lo sapevo.
Capii che eravamo al limite quando sentii la sua mano che spingeva la mia sul suo buchetto.
A fatica ci dovemmo separare perché qualcuno poteva sorprenderci o comunque cercarci.
Ci vergognavamo tutti e due di guardarci, ma eravamo pazzi, come ubriachi delle gioie che ci eravamo date e di quelle che ci volevamo ancora regalare. Era come un calore, che ci travolgeva, una passione che ci aveva preso. Volevamo tirarci indietro, ma ci guardavamo e ci dicevamo che saremmo andati fino in fondo. Quel nostro guardarci, quel nostro desiderarci, non ci bastava più ormai. Eravamo l’uno dell’altro senza freni. Mi sentivo le labbra calda di lei su di me, il suo sapore sulle mie labbra. Avevo addosso una specie di tremore, come quando ti capita un'esperienza da pazzi.
Ci dicemmo che quella notte ci dovevamo vedere. C’eravamo detti, “per parlare”, entrambi sapevamo che avevamo addosso una voglia matta di fare l’amore. Ci nascondevamo le cose, ma ce le dicevamo chiaramente.
La sera, tirammo il più possibile, ma in genere si andava al letto molto presto perché gli orari erano abbastanza ferrei.
Eravamo tutti nelle nostre cellette. Lei chiese, come c’eravamo detti già, al padre superiore, visto che comunque lei non stava con noi il giorno di poter rimanere ancora per aggiustare la cucina. Non ci furono problemi.
Da parte mia, corsi subito in camera, accostai la porta, ma non serrai il chiavistello. Spensi la luce, ed attesi che finisse il via vai nei bagni, che tutte le luci si spegnessero nelle stanze, e che ogni abitante del convento fosse nel suo letto.
Le porte erano alte un paio di centimetri da terra ed erano tavoloni, non porte, quindi ti potevano sentire benissimo.
Dovetti aspettare ancora un po’.
Uscii fuori, nel buio del corridoio, e accostai la porta dietro di me.
Era il buio totale, ovunque. Le celle erano sistemate sui due lati del corridoio che da una parte era chiuso. Dall’altra in fondo c’era l’uscita. Lì c’era la stanza del superiore, che stava con le orecchie alzate sveglio fino a tarda notte nei suoi studi, sensibile ad ogni tremore.
Ci misi un eternità per attraversare tutto il corridoio. Scarpe in mano, scivolavo solo con i calzini, a tentoni, nel buio totale. Solo uno starnuto poteva tradirmi. Quando fui davanti alla stanza del superiore, avevo il cuore a mille.
“Se mi becca ora sono fottuto” dicevo tra me e me.
Non si sentiva un solo fruscio, solo qualcuno che dormiva. A tentoni, scesi la scala di pietra che sbucava su un lato della cucina. Mia unica guida la lucetta rossa dell’interruttore della luce scale, in fondo.
Praticamente in preda a mille sentimenti, agitazioni, eccitazioni, mi feci quella discesa.
Quando arrivai al piano di sotto, lei era lì che stava veramente mettendo in ordine la cucina. Me la guardai prima sulla porta, non mi aveva sentito. La abbracciai da dietro, mentre si accorgeva che andavo da lei. Subito fu un baciarci a fior di pelle.
Parlavamo a voce bassa. Quel solo bisbigliare, bastava ad eccitarci, quella situazione, così pericolosa era l’estrema punta di una passione che ci stava travolgendo.
Andammo poi, oltre il salone dove si mangiava, ci chiudemmo alle spalle una porta. Poi ci trovammo in una stanza attigua, dove stava un ripostiglio. Un grosso tavolo appoggiato al muro, armadi strapieni di coperte e naftalina, pentole, libri, sedie ammucchiate, le lampade dei comodini mezze arruginite, reti del letto, stoviglie, di tutto di più. Accendemmo la luce.
Avevamo paura di essere scoperti, la porta era a vetri e da fuori si vedeva. Attaccai una lampada del comodino alla presa e ci gettammo sul pavimento sotto il tavolo, ma la luce era comunque forte.
Lei disse che era freddo.
“Cazzo” pensai nuovamente “qui va a finire che non si fa nulla”.
Presi le coperte, e le misi sotto di noi. Quel freddo pavimento ora diventava caldo, morbido addirittura.
Qui mi riconosco una trovata geniale. Misi tutt’intorno al tavolino le altre coperte. Fino a toccare per terra. E' una mia tecnica sviluppata negli anni, davvero consigliata. E si creò come una piccola stanzetta con la lampadina dentro. Cominciò addirittura a fare un po’ caldo.
Una cosa è sicura, giusto per fare una battuta: eravamo ricoperti tutti da queste cacchio di coperte marroni che erano divenute una ossessione, tipo in certi racconti di Ionesco, per chi li conosce, o qualche suggestione alla Hitchcok.
Parlammo tutto il tempo, come matti, un po’ ci tenevamo stretti, un po’ parlavamo. Era un continuo toccarsi. Spogliarsi lentamente, sempre con maggior foga.
Il mio dolce amore, si abbandonava fantasticamente.
Era difficile stare seduti per via che ti sbatteva la testa sul fondo del tavolo. E si stava l’uno di fianco all’altro. La luce della lampadina la misi dietro un risvolto della coperta. Legammo la lingua, l’uno con l’altra. Le mani si muovevano su le strade che tracciava la nostra fantasia. La lingua tracciava sui nostri corpi le vie più brevi per darsi il piacere.
La strinsi con la schiena appoggiata su di me, circondai i suoi capezzoli di carezze e mi feci aiutare dalle sue mani. Poi tenendola ferma sul collo giunsi tra le sue gambe e finalmente cominciò a mugolare di brutto
Si ruppe un po’ la timidezza. Si scatenò un senso di perversione quasi inaspettato. Mentre ci baciavamo le dita scorrevano tra la sue coscie, sul suo succo profumato e oleoso.
Anch’io volevo la mia parte.
Le dovetti spingere un po’ la testa per darle coraggio. Poi continuò da sola. Forse senza tanta bravura, ma certo con un fascino senza limiti. Le tenevo la testa. Poi gliela alzavo, glielo toglievo dalle labbra e le dicevo che era bellissima. Lei mi guardava soltanto. Poi , tenendolo in mano glielo respingevo dentro, di lato.
Me la guardavo tutta, appoggiata su di me e accovacciata sulla sua gamba. I capelli di lato, per nascondermi quello spettacolo.
Divino cazzo.
Era eccitatissima. Spensi la luce.
Ci possedemmo a vicenda, lentamente, a colpi ritmati, gustando tutto, a fondo. Ci parlavamo bisbigliando, commentando quasi ogni movimento.
Non avevamo il coraggio di allontanare il nostro viso, l’uno dall’altro, anche se era buio.
Lei si girò da sola, si mise in ginocchio con le gambe molto aperte, le braccia un po' allungate in avanti. Rimanemmo a lungo in quella posizione.
Mi chiedeva di venire, ma era bello tirare il più possibile. Quando fu sopra di me, (tra varie testate) era irrefrenabile, e dovetti stringerle la bocca col palmo della mano, per non far sentire il mugolio dell’orgasmo che la stava circondando. Bella tesa, sudata, scatenata a tratti.
Io non volli che continuasse.
Riaccendemmo la luce. Come si diceva in un opera che ora non mi ricordo, era una rosa sbocciata, e il suo viso era adesso d’un candore celestiale. Le strinsi la testa col braccio e mi toccai davanti a lei. Lei diceva che non l'aveva mai visto fare così, e che così da vicino. Questo credo eccitasse entrambi. Le avvicinai un po’ il viso quando venni. Non riuscivo a chiederle di prenderlo sul viso. Quando le arrivò qualche goccia che non si aspettava tremò un po’, ma poi rimase come estasiata. Era un ghiaccio da rompere quello.
Quando la guardai era ancora eccitata. Tornammo a baciarci a toccarci. Quando riuscii ad andarle sopra, cominciai a baciarla con più furia, fin sul ventre. Lei capì che volevo leccarla. Mi strinse la testa con le mani, per impedirmi di scendere. E mi tirava verso l'alto., ma senza troppa convinzione. Figurarsi se mi fermavo.
Dovetti accorciare i tempi di discesa, e prenderle subito il clitoride tra le labbra. Si sciolse subito, com’è naturale. E cominciò essa stessa ad aprire le gambe. Con l’aiuto delle mie dita dentro di se, venne come non mai, dico, come non mai cazzo!
Se poteste immaginare quanto fosse graziosa, un po’ inesperta, ma calda, pronta…Bisognava cacciarglielo quello che voleva.
Chiuse le gambe subito, quando venne, come si vergognasse, per tenermi abbracciato.
E dico, quell’abbraccio cosa mai poteva sostituirlo? Cosa?
Le sue labbra diedero pace ai miei sensi. Operava con più disinvoltura adesso, con più spigliatezza, ma era una cosa fantastica. Ragazzi, cazzo e dico cazzo!
Quanto tempo rimanemmo così a guardarci? Non lo so. In quel tempo che non era più tempo, in quell’atmosfera che era mondo in un mondo dove vivevano tutti gli altri esseri umani. Noi che per quel tempo, c’eravamo fatto il nostro mondo e ce l’eravamo goduto fino alla fine.
Per un momento se ne era andata ogni più piccola sbavatura di QUESTO mondo. Quello stare l'uno con l'altro, liberamente, senza vincoli, in un intesa che non voleva finire mai, avevano aperto davvero le porte a quell'angolo d'universo ove tutte le creature possono davvero toccare la felicità.
Il giorno dopo, solo io e lei avevamo il naso chiuso! OOppppSSSS!!!
Un saluto a tutta la comunità. A presto ragazzi, ciao!
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17 years ago
rico819,
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5905
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Chat SC e VideoChat
La Chat e la VideoChat di SC sono disponibili GRATUITAMENTE a tutti gli utenti registrati al portaleper accedere devi fare il login su SC vedrai in basso a destra la Chat e VideoChat con tutti i tuoi amici onlinecliccando sul link DISPONIBILE ti si aprirà una finestra nella quale potrai scegliere il tuo stato fra:Disponibile : i tuoi amici ti vedranno online e potranno chattare videochattare con teImpegnato : i messaggi verranno archiviati e li riceverai appena diventerai disponibileInvisibile : vedrai gli amici online ma sarai invisibile a loro (non potranno contattarti)Offline : cliccando questo link la chat verrà disabilitata (non potrai ricevere ne inviare messaggi)Potrai inoltre settare una frase per il tuo Status che sarà visibile a tutti i tuoi amici!per usare la Videochat basta cliccare l'icona a forma di videocamera presente nel box messaggi (quindi clicca su un utente per aprire il box messaggi e li vedrai i link: Smile, Cancella chat, Videochat)cliccando la videochat il tuo interlocutore riceverà una richiesta di videochat da parte tua, nel caso accetti si aprirà ad entrambi la sessione di videochat dove potrete sia chattare in modo testuale (con il box sulla colonna destra) sia vedervi dal vivo tramite la videocamera del Vs pc direttamente nella finestra centrale
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17 years ago
SexyCommunity, 35
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