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\"sottomesso\" al piacere di una donna
Tutto comincia circa un anno fa…..
Inserisco un annuncio tipo last minut “cerco una ragazza anche di coppia che mi sottometta” è rimasto un paio di giorni li da solo senza nessuno che aveva qualcosa da scrivere chiedermi o non so poi… sono cominciate le prime mail ragazzi bsx gay ecc.. tutti gentilmente declinati
Scritto cosi non avevano tutti i torti lasciava intendere quello che si voleva quando pero un giovedì nel primo pomeriggio mi arriva un e-mail da una coppia con lui bsx…. Rispondo alla loro richiesta di una mia foto del viso sottolineando che non sono bsx e non ne cercavo quindi… mi risponde lei dicendomi che il suo lui era a lavoro e se gli piacevo anche a lui si poteva combinare la cosa ad una condizione…. Lui poteva filmarci e fare foto.
Bè se è cosi allora si, rispondo io, ci diamo appuntamento per la sera quando lui sara tornato dal lavoro.
Alle nove ricevo la loro mail e mi confermano che se ero d’accordo ci saremmo incontrati il sabato per un caffè, acconsento…
Ancora due giorni di attesa e dopo li avrei incontrati non sapevo se sarebbe successo niente ma ero eccitato da matti allora prendo e scrivo direttamente a lei su msn “sei sola?” un minuto col fiato sospeso poi il “si” scritto in rosa che bello… io: “mi piacerebbe sapere cosa mi farai se scata la scintilla giusta” lei: “tu cosa desideri” io:”mi piacerebbe che tu ti divertissi con il mio azzo mi leghi al letto me la fai leccare e non mi sleghi fino a quando non sei venuta 2 volte” lei: “ciao a sabato”.
Caspita speravo in una risp più corposa anche se quel “ciao a sabato” aveva solo contribuito ad arraparmi sempre di piu
Finalmente arriva il sabato tanto atteso mi preparo, doccia mi metto un po di gel nei capelli e sono pronto prendo la macchina bella lucida e vado dove avevamo appuntamento mi parcheggio guardo l’orologio 5 minuti di anticipo vabbe il tempo di una sigaretta per sviare la mente da tutti quei pensieri, loro arrivano puntualissimi io ancora con la mia sigaretta appoggiato al cofano della macchina la butto e aspetto che scendano saluto e lui subito propone un caffe, primo dibattito da me o da te vinco io abito più vicino.
Arriviamo da me preparo il caffe e ci sediamo al tavolo quattro chiacchere da mezzora poi mi alzo e vado a mettere le tazzine da lavare e lei si alza con me sto per mettere le tazzine nel lavandino quando si appoggia delicatamente a me e mi spinge contro il lavandino mi giro verso di lui ed ha gia la macchina fotografica in mano…. Non perde tempo mi toglie le tazzine dalle mani e mi gira mi slaccia i pantaloni e infila una mano nelle mutande la mia eccitazione si fa subito sentire e la sua mano mi accarezza delicatamente lui sempre con la fotocamera era gia al terzo scatto penso… gli piacevano i miei jeans!!!!
Mi si avvicina con la bocca all’orecchio e mi dice di accompagnarla in bagno seguito da un bacino sul lobo sfila la mano e io gli faccio strada lui era rimarto seduto intento a riguardare i primi scatti arrivati in bagno chiude a chiave la porta dietro di noi ed io rimango li come spettatore mentre lei fa la pipi mi continua a fissare e io non riesco a non guardarla ha un top giallo che lascia intravedere un reggiseno con il bordo in pizzo una minigonna nera ed un perizoma bianco “ti piaccio” mi chiede ed io gli rispondo un debole si, si riveste e al posto di uscire mi abbassa i pantaloni ancora slacciati e comincia a farmi un pompino spettacolare comincia a leccarmi la cappella e la prende in bocca due labbra morbidissime che mentre escono stringono leggermente mentre la mia eccitazione prende il sopravvento comincia a spompinarmi per bene e sto gia quasi per venire quando mi ferma e mi dice che non è ancora il momento si alza e mi sussurra nell’orecchio se voglio leccargliela, non me lo faccio ripetere due volte mi abbasso e gli sollevo la mini tanto da far uscire quasi completamente il perizoma comincio a baciarla e sento tutto il perizoma gia inondato di tutto il suo piacere lei comincia ad ansimare e mi accarezza i capelli ancora un paio di baci e sposto il perizoma lei smette di accarezzarmi i capelli e io comincio a leccarla è bagnatissima e arrapata la sto leccando quando sollevo gli occhi per guardarla ha gli occhi chiusi e si sta mordicchiando un labbro io sono più eccitato di lei continuo a leccarla quando mi prende per i capelli e mi spinge contro di lei comincia ad ansimare più forte e mi ordina di non smettere che sta quasi per venire mi schiaccia contro di lei fino che il suo respiro si fa affannoso mi lascia la testa e si appoggia con una mano alla parete quando mi dice che sta per venire continuo senza perdere il ritmo sono eccitatissimo mi sta scoppiando nelle mutande lei continua ad ansimare fino quando esplode con un HA SI da primati mi fa alzare e me lo prende in bocca comincia a pomparmi ma in un attimo gli vengo in bocca ci sistemiamo e torniamo dal marito che oramai ci avra dato per dispersi è ancora seduto al suo posto e sta leggendo una mia rivista di macchine finalmente esclama lai gli si avvicina e lo bacia in bocca i suoi occhi mi fissano sbarrati fino a che lei si siede ed esclama ora capisco rccontate com’è andata lei lo ferma e gli dice di sedersi beviamo ancora qualcosa poi lei si alza e mi invita a fargli vedere il letto io li precedo appena arrivati davanti il letto mi sbatte sopra mi comincia a flilare i pantaloni la maglietta rimango in mutande intanto lui aveva preso la videocamera lei mi lascia sul letto mentre si toglie il top ed il reggiseno poi prende un paio di manette e mi lega al letto si toglie la mini si sdraia sopra di me e comincia a baciarmi sul collo mi fa leccare i capezzoli mentre struscia la sua patatina sopra il mio pene lui intanto stava gia filmando seduto su una sedia lei si sta divertendo con me come avevo da tanto desiderato me la sbatte in faccia sposta il perizoma e me la fa leccare e gia n po bagnata e la mia eccitazione sale solo per il fatto di essere legato e non poter fare nulla oltre quello ordinato, scende e si sfila il perizoma e risale sopra di me pronta per un 69 godo come un pazzo e in piu fa dei pompini da favola lei intanto muove il bacino mentre io la lecco, scende mi da le spalle poi lo prende e se lo infila tutto dentro con un gemito di piacere nel frattempo il marito si era alzato e cercava la posizione migliore per videoriprendere il tutto lei continuava la sua dolce danza sopra di me era come un fiume in piena si muoveva su e giu con un ritmo preciso continuava ad avere il respiro veloce mentre si muoveva sopra di me il marito gli chiedeva di urlare quando sarebbe venuta ma lei lo zittiva ogni volta e gli chiedeva di sedersi, continuava a muoversi ora piu velocemente mentre la sua mano mi prendeva le palle e spingeva forte dentro lei… venne in pochissimo tempo urlando come il marito voleva.
Voleva che gli venivo nel culo allora mi prese il cazzo e cerco di infilarselo aiutandosi prima con un dito ci mise un po ma appena ero dentro di lei comincio a pomparmi forte urlava e gemeva fortissimo continuava a urlare di sfondarla che lo voleva tutto io ero eccitatissimo non riuscivo più a controllarmi cominciai a muovere il bacino lei capii e inizio a pomparmi sempre piu forte fino a quando gli venni nel culo una cosa fantastica il marito era anche lui eccitatissimo voleva anche lui metterglielo dietro ma lei gli disse di no gli fece un pompino trenta secondi e gli venne in bocca io intanto mi ero slegato ed avevo preso la sua videocamera per registrare ma…. non ci fu il tempo
Ci rivestimmo e li riaccompagnai dove ci eravamo incontrati una serata fantastica
Ora questa voglia è rimasta e come allora è difficile trovare una coppia seia come loro
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18 years ago
admin, 75
Last visit: 17 hours ago -
Una calda firenze
UN CALDA FIRENZE
Finalmente era arrivato il caldo.
Firenze fino ad allora era stata rinchiusa nel suo cappotto invernale, nascosta
dal freddo avvolta ad una calda sciarpa di pensieri e fantasie sul suo futuro
volto estivo.
La casa, nella totale penombra, rendeva impenetrabile i potenti raggi del
sole del meriggio.
Giravamo per casa con il solo intimo addosso.
Io in boxer, mentre lei, la Chicca (evito chiunque di creare sillogismi sul
nome, in quanto fittizio) con una semplice, ma affascinante coulotte di microfibra
verde.
Stavamo in cucina.
Io seduto sulla sedia, mentre lei era adagiata sul tavolo: fantastica con
i suoi splendidi occhi azzurri rinfrescanti come un tuffo nelle più profonde
incontaminate onde del mare, i suoi seni piccoli, sodi con i capezzoli "giottiani"
perfetti per le rotondità della sua rosa, le coscie accaldate, i piedi si
muovevano ritmicamente accarezzandomi dolcemente.
Presa da una grande voglia di cibo fresco, la Chicca decise di recarsi al
vicino supermercato, per acquistare delle bevande che avrebbo allietato la
nostra calura.
E' andata in camera e si è cambiata.
Tornata in cucina il mio sguardo è stato distratto solo dalla sua bellezza.
Delle ciabattine bianche risaltavano il suo piede lungo con un incantevole
smalto argentato alle unghie delle dita.
Una piccola minigonna di jeans celava per pochi centimetri un minuscolo string
rosa e grigio.
Sopra un top in cotone grigio mostrava nella sua sensualità la magia della
sua schiena completamente scoperta.
Al supermercato la Chicca è andata subito al reparto bevande, gustandosi
già dal suo ingresso l'aria fresca del locale.
Avvicinatasi allo scaffale delle birre ha notato che la nostra bevanda preferita
era nello scaffale più alto.
Preso uno sgabello per aiutarsi si è accorta prima di salire, che un commesso,
giovane e carino, stava disponendo della merce nello scaffale dietro a lei,
nei ripiani più in basso.
La Chicca, notandolo, ha richiamato la sua attenzione chiedondogli se le
era possibile l'utilizzo della scala.
Mentre saliva i gradini il commesso rivolgendole lo sguardo ha percorso le
efebiche gambe fermandosi al bordo della minigonna.
Sapendo e sentendo lo sguardo maschio su di lei, prese le birre ed adagiate
nel cestino, ha fatto finta di accarezzarsi una caviglia, con un gesto veloce,
come a togliersi di dosso un indesiderato insetto.
Quanto veloce è stato il gesto, quanto furtivo è stato l'osservare per il
giovane commesso le magnifiche forme del culetto e il triangolo di cotone
rosa nel quale era racchiusa la calda e bagnata fica.
Scendendo gli sguardi si sono incrociati.
Lui ha ritratto gli occhi, intimidito e arrossito, riportando il suo sguardo
sulla merce.
La Chicca adora eccitare, confondere, stordire i pensieri.
Nel suo speciale fascino conosce le sue armi seduttive e ama usarle, come
un perfetto chirurgo usa il suo tagliente bisturi.
Tornata a casa mi ha raccontato il tutto.
Abbiamo bevuto la Corona.
Poi molto eccitati abbiamo iniziato a toccarci.
Lei era completamente bagnata.
Così le ho scansato lo string ed ho iniziato a masturbarla con la bottiglia.
Dolcemente, lentamente.
Leccandole il clitoride e bagnandola ancora di più con la mia saliva.
Lei abbassandomi i boxer ha iniziato a toccarmi, muovendomi il cazzo velocemente.
Mentre le spingevo quasi totalmente la bottiglia dentro i suoi gemiti si
facevano più frequenti, forti; mi ha assalito il cazzo con la bocca.
Lo ha succhiato forte ed ha iniziato a muoverlo ancora più velocemente, massaggiandomi
freneticamente lo scroto.
E' venuta urlando, bagnando la bottiglia e il tavolo.
Io le sono esploso in un orgasmo fantastico sul volto e sui dolci seni.
Eccitati dalla follia passionale non ci eravamo accorti che il pomeriggio
era finito.
Ho invitato la Chicca a tornare al supermercato, a cercare di nuovo il commesso,
a farsi riconoscere e ad eccitarlo di nuovo.
Erano le otto di sera, quando la Chicca con il fascino di una donna che ha
avuto un magnifico orgasmo ha passeggiato distratta per le strade, ripensando
alle scene di sesso e imbarazzata e un po' impaurita da ciò che stava per
fare.
Entrata, ha cercato il commeso tra gli scaffali.
Lo ha salutato, lui completamente imbarazzato è diventato ancora più rosso
nel volto.
Così la Chicca ha fatto il primo passo, come una leonessa sta nella savana
a cacciare il cibo per il suo leone.
Gli ha chiesto quando avrebbe staccato il turno di lavoro e se poteva aiutarla
a portare a casa la spesa pesante per le sue esili braccia.
Il commesso ha acconsentito e le ha risposto che di lì a pochi minuti sarebbe
stato fuori ad aspettarla.
Rientrati nel palazzo la Chicca ha iniziato a salire le scale.
A metà sentendosi di nuovo lo sguardo addosso, ha fatto finta di essere stanca,
appoggiando il sacchetto della spesa sul gradino, si è piegata in avanti,
con le gambe leggermente divaricate.
Il commesso questa volta è stato rapito da un fantastico buco di culo e da
una fica completamente rasata.
Questa volta la Chicca era uscita senza mutandine, avvolta solo dall'aria
calda di Firenze.
Il commesso con le pupille dilatate dall'eccitazione è rimasto affascinato
dalla situazione.
Entrati in casa, lo stupore del ragazzo è stato nel vedermi a sedere in cucina.
Credendo di non trovare nessuno il suo imbarazzo è aumentato.
Accomodatosi le ho offerto una birra.
Lei ha iniziato a spogliarsi del top, rimanendo solo in minigonna.
Mentre lei mi raccontava della gentilezza del commesso, aiutandola a portare
le borse fino a casa si è sistemata sul tavolo fra me e lui.
Lui, sudato rosso di vergogna e accaldato dalle vampate di passione e di
sesso che lo attraversavano dalla testa al suo cazzo, ha iniziato a sfiorarla.
La Chicca ha allargato le gambe ed ha iniziato a strofinare i suoi piedi
sui pantaloni del ragazzo e sui miei boxer.
Le ho chiesto di iniziare a masturbarla con la bottiglia e a leccarle la
fica...
Adoravo guardarla maliziosa, erotica, sensuale e maledettamente porca.
Lei dopo un po' ha chiesto al ragazzo di lasciar fare a me, imbarazzandolo
ancora di più; eccitandolo e allo stesso momento denigrandolo per quello
che stava facendo.
Le ho alzato le gambe, mettendomi i suoi piedi sulle spalle, la sua fica
trasudava di voglia, l'ho penetrata, piano piano e poi spingendo il mio cazzo
fino in cima alla sua magnifica fessura.
Il ragazzo si è spogliato dei pantaloni e ha tirato fuori il suo cazzo già
molto eccitato.
A quel punto la Chicca a iniziato a muoverglielo e a succhiarglielo voracemente.
Strappando dalla bocca del commesso gemiti potenti.
Il mio cazzo ha iniziato a penetrarla sempre più velocemente, dandole forti
colpi sul pube.
Il clitoride era completamente fuori, eccitato rosa, accarezzato velocemente
dalle mie dita.
Il ragazzo rapito dalla situazione straordinaria in cui si era trovato, era
totalmente eccitato.
Quando il movimento della mano della Chicca si è fatto vorticoso sul cazzo
del ragazzo e la bocca ha iniziato a versare quantità fantastiche di saliva,
il commesso non ha resistito più ed è venuto.
La Chicca ha indirizzato lo schizzo sui suoi capezzoli.
Mentre io continuavo a farla urlare di piaciare.
La Chicca da predatrice quale è, ha fatto rivestire il ragazzo e lo ha mandato
via, dicendogli che la mancia era stata molto esaustiva...
Adora essere dominatrice sugli altri e adora essere dominata da me.
Uscito il ragazzo di casa, io e la Chicca ci siamo messi sul tavolo; si è
messa a pecorina ed io dietro di lei in ginocchio.
Le sue urla sono iniziate, forti incalzanti come i colpi che le davo.
Le ho infilato un dito nel culo.
La sua pelle sudata era magica.
Poi mi ha steso sul tavolo, mi ha preso il cazzo in bocca, mettendomi invece
la sua fica in faccia.
L'ho finita di masturbare con la Corona.
Mentre lei si guastava affamata il mio cazzo.
Urlava la sua voglia del mio sperma.
In un tumulto di passione e trasgressione, le ho schizzato in bocca, sul
viso e sul seno.
Lei mi ha brodato in bocca...
Quel pomeriggio è stato un pomeriggio straordinario, indimenticabile, assolutamente
trasgressivo.
E' stato un caldo pomeriggio fiorentino...
un bacio
Leeh e chicca
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18 years ago
leeh,
30/30
Last visit: 18 years ago
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Maria – orgia anale 7+1
A 28 anni e dopo una decina di partner, ero già diventata molto più femminile, mi sentivo già ormai dentro definitivamente DONNA, sessualmente esclusivamente passiva: insomma, era già cambiata la mia vita rispetto a prima.
Ma ancora sentivo che potevo fare di più, un voler completare un percorso, magari con la complicità di qualcuno che mi trasformasse definitivamente in femmina, oggettivamente e quotidianamente, senza più mie paure su come venisse percepita la mia sessualità dall'esterno. Certo le esperienze vissute finora erano state molto forti, tra cui 2 orge, che sono la cosa che mi appassiona di più in assoluto, e facevo quasi tutto facesse una donna per tenersi bella agli occhi di un uomo.
Tuttavia negli ultimi mesi ultimamente facevo pochi incontri, sembravano esser diventati tutti uguali, e io cercavo qualcosa di più, che mi mettesse VERAMENTE al centro dell’attenzione, come una star, una protagonista assoluta al centro di una affollata scena di partecipanti, e desideravo anche per me un salto definitivo di qualità dal punto di vista fisico nella mia trasformazione da uomo a donna.
Ecco che un giorno, controllando sul web vidi un annuncio nei “last minute” molto interessante, che dice appunto: “Cercasi Trav per renderla protagonista di una esperienza unica, e metterla al centro di una situazione molto particolare”
Come non rispondere a questo annuncio tentatore per come si erano messe le mie aspettative? Da subito fu grande eccitazione...un brivido, un desiderio, mi salii subito in gola...cominciai a toccarmi, e a fantasticare con la fantasia....
Accettai di incontrare subito questo sconosciuto, ad un bar in centro di Torino, anche perchè non volle anticiparmi nulla e morivo dalla curiosità...Lo scopo era di conoscerci e di farmi spiegare che aveva in mente.
Arrivai al Bar in questione alle 17:00 in punto. Era un 42enne robusto ma dai lineamenti delicati, che agita la mano (aveva riconosciuto il mio maglione bianco, il nostro segnale concordato), io naturalmente NON en femme. Ci sediamo.
“Allora eccoci qui” esordisce.
“Eccoci qui...allora, di che si tratta? Mi hai intrigato molto con il tuo annuncio...”
Intanto lo osservavo e cercavo di capire chi fosse, che tipo era, da come era vestito, per un attimo pensai al suo cazzo.
“Bene, innanzitutto piacere...anche se sei in incognito, mi sembra tu abbia un buon potenziale femminile...diciamo così! E complimenti per gli occhi”
“Grazie” Rispondei, onorata, vanitosa come sono...come tutte noi “donne”...
“Allora, si tratta di questo: sto facendo dei casting di trav, dei colloqui, per selezionare quella che ritengo migliore per renderla la DEA protagonista di una grande festa”
“Che tipo di festa?” chiesi, già eccitatissima.
“Un addio al celibato per un nostro amico, che ama le trav, una mega orgia. Diciamo una decina di persone. Tutti porci, maturi e granosi”
“Però!!! Interessante! Spiegami” cominciai a interessarmi seriamente, in fondo adoro le orge, e non avevvo mai partecipato ad un addio al celibato come coniglietta premio :-)
“Il fatto è che la prescelta dovrà essere veramente perfetta, praticamente una donna, anzi molto meglio, disposta a farsi schiavizzare e trattare pesantemente da troia. Tuttavia, niente violenza o mangiare merda, cose strane, e comunque si tratta di sesso protetto. Si comincia in un ristorante dove siamo liberi di fare un pò che vogliamo, poi si va in hotel a giocare...”
“Mi interessa. Vai avanti”. Dissi, decisa. Si, era veramente eccitante la cosa.
“Allora, se ti sceglierò (ho io questo onore, di selezionare la persona) dovrai seguire un allenamento, una preparazione, per 2 settimane.”
“E cioè?????” chiedo, stupita. Un allenamento?
“Ho un budget di 1000 euro da investire su di te in abiti, trucchi, estetica, oggettistica, eccettera, che spenderei per te, ho una mia amica estetista che sa già tutto, e poi ti lascerei nelle mani di una mia ex amante, mistress, che ti darebbe altre dritte, magari il weekend prima. Ho già organizzato tutto...”
“Va bene, ci penso e ti faccio sapere” gli dico. In realtà quasi non dormo tre noti prima di chiamarlo e dirgli che ci sono, timorosa che il ruolo fosse già stato “assegnato”: di fatto era ciò che da sempre avevo sognato!! Sia per essere più bella a gratis, e poi per essere veramente una star per una notte: si sarebbe stato quel tanto in più che tanto desideravo.
"Luigi? Ciao sono Maria...volevo dirti che ci sto, se ancora ti interesso"
Lui mi rispose che era andato nuovamente a vedere le foto sul sito, e mi dice anche per loro ero la preferita. Aggiunge poi che se avessi accettato definitivamente (a quel punto però non avrei più potuto tirarmi indietro) di presentarmi domani al centro estetico di cui avevamo discusso alle 16:00.
Alle 15:45 ero già li, sui divanetti del negozio di bellezza...mi ero un pò pentita, ero già lì lì per ripensarcimi quando mi accolse una certa Enza, una signora molto affascinante sulla quarantina. Io, imbarazzatissimo, non avevo coraggio di parlarci e spiegarle, per fortuna appena mi vede capì tutto e mi portò in una stanza.
“Allora...Maria, dico bene?”
“Si, esatto”.
“Luigi mi ha spiegato tutto. Allora, fatti guardare, ti dispiace spogliarti completamente?”
Imbarazzato, non sapevo che fare, ma dissi “Ok...va bene........ehm...”
Mi scandagliò meticolosamente dai piedi, al cazzo, mi perlustrò l’ano, il petto e infine il viso e la nuca.
“Qui c’è molto lavoro da fare” disse.
Io mi sentii quasi offesa, dopotutto ero depilata, cremata e avevo già una buona base femminile di mio.
“Allora io ti dico tutto quello che c’è da fare poi sentiti con Luigi se ci stai o meno”
“Va bene”
“Innanzitutto faremo una depilazione totale, non esiste che una donna di classe abbia dei peli. Poi devi prendere colore, devi fare almeno 4 lampade a settimana per 2 settimane, è importante che si veda il segno bianco del tanga, è molto sessuale. Comunque applicheremo autoabbronzante e olio in parallelo per aumentare ulteriormente il colore. Poi le ciglia, vanno rifatte completamente, devo farti una ricostruzione unghie sia piedi che mani, e laccarle come si deve.
Infine, tu con questi occhi azzurri e la carnagione chiara, avendo già i capelli non cortissimi te li schiarirei con meches e ti applicherei delle extensions biondo platino, in modo che ti arrivino fino al sedere. Ultimi tocchi di classe, un orecchino al naso, direi un diamantino, e un tatuaggio sopra il culetto in hennè, un provvisiorio, magari le ali di un acquila.”
“Mamma mia, quanta roba, ma questo comprometterebbe definitivamente la mia vita privata” chiesi, preoccupata!
“mmm...solo per qualche settimana, poi ti schiarisci, ti tagli i capelli, ti togli tutto il resto”
“Va bene, facciamolo”. Dico, senza credere alle mie orecchie: che sto facendo???!! In pratica, decisi in quel momento di non fare le vacanza per quell’anno e di dedicare le 3 settimane estive a realizzare il mio più grande sogno fino a quel momento.
Alla sera sento Luigi e gli dico che ho accettato, e che avevo già cominciato da Enza. Lui non è in sè dalla gioia e si congratula, In poche parole, nel giro di 10 giorni feci tutti i trattamenti...
Al decimo giorno, ho l’appuntamento con Luigi, mi vesto e trucco figa come non mai: autoreggenti nere, tanga nero, stivaloni di latex con tacco 13 cm, e sopra un vestitino nero estivo, reggiseno imbottito. Mi guardo allo specchio e non credo ai miei occhi, lui mi aspetta sotto in strada alle 2:00 am (un’orario dove nessuno mi possa vedere, dato che nel mio condominio ci sono solo anziani...) e salgo sulla sua Volvo S80.
Lui resta imbambolato per un pò, poi si riprende e mi dice: “Sei veramente una gran gnocca!”
Parliamo una mezz’oretta di tutti i giochini che dovrò fare, i vestiti, eccettera. Sempre lui mi sta con gli occhi addosso guidando, siamo diretti in periferie, poi ora ci fermiamo e lui spegne la macchina.
“Bene Maria...ora vediamo cosa sai fare”
“In che senso luigi?”
“Fammi un bocchino troia...”
Senza farmelo ripetere, gli sbottono la patta e lentamente comincio a ciucciarglielo” Intanto, gli tolgo i pantaloni e ci spostiamo nel retro macchina.
“AAAhhhhhh .... sssSSSiiiisiii....sei una puttana.....bravaaaaAAAaaa....”
Gli sposto leggermente la coscia e comincio a leccargli il culo mentre glielo meno.
“Sei veramente una troiaaa......mmmMMMMmmm.....Vai, vacca..aa.........”
Appena sentii delle pulsazioni da sborrata del suo bestione, smetto di succhiare e mi metto a pecorina: “Dai incula la tua troia.........vai toro....montami...”
Non si fece pregare, in unsecondo si alzò, battè anche la nuca sul tettino, mi prese per il collo e mentre sentivo quel gonfio cappellone appoggiato sul mio buco del culo, con io completamente immobilizzate mi disse:
“Sei veramente una puttana, ci divertiremo come pazzi a fotterti a turno baby!! Intanto prenditi questo bel cazzo in culo TROIAaaAaHhhh..hh.h.!!!!!"
Mi scopò come una furia per 20 minuti, sborrò nel preservativo e andammo a casa.
"Domani ti presenterò Giulia, la mia amica che ti darà un pò di dritte su come essere più donna” Vai da lei alle 10 di mattino e portati tutti i trucchi e le tue cose dietro.
Limonammo come due fidanzatini, e mi lasciò davanti a casa, guardai a destra e a sinistra nella mia via, il solito terrore, e salii in casa.
Incontrai questa autoritaria signora il giorno dopo, viveva in un bellissimo appartamento in centro, in Via Cernaia.
Era una 50enne abbastanza brutta, molto spiccia e arrogante, che si raccontò davanti a una tazza da tè le sue esperienze da Mistress, e che Luigi le aveva già spiegato tutto. Poi mi fece vedere il suo attrezzatissimo kit SadoMaso, che teneva tranquillamente in un armadio grande, nero, in camera da letto.
Impiegai la mia solita ora e mezza a vestirmi e truccarmi e poi mi chiese di sfilare.
“Devi imparare a camminare, sembri un’anatra su questi tacchi, sei proprio una cogliona” mi disse, E mi spiegò come atteggiarmi, come provocare con una espressione, come sedermi accavallando le gambe, come muovere le mani.
E naturalmente come fare i pompini, muovere i fianchi durante la sodomia, e molto altro ancora, ogni tanto mi frustava e mi infilava un vibratore in culo: anche lei evidentemente voleva la sua parte di divertimento....
"Brutta deficiente, non capisci proprio un cazzo!!! Ssiiiii ti piace Ehhe!!"
"AAahahhAAHHH!!!! Ahiiaa!!!!" Mi diede una frustatona sul culo con una cinghia"
Poi mi rivestii, mi veci una doccia e ci riprendemmo un secondo caffè.
Infine, mi disse:
“Beh...troia in calore, che dire? Qualcosa ti ho insegnato. C’è un’ultima cosa, che ti consiglio ma è una tua scelta, almeno tre giorni prima per 2 volte al giorno assumi del Gestropex, lo trovi in farmacia”
“Di che si tratta?” chiesi, timorosa, un pò sospetta.
“Ormoni femminili. Se li prendi per un tempo così breve, l’unico effetto che avrai è avere una aumentata – e non di poco – sensibilità anale, in modo da poter avere orgasmi anali mentre il cazzo a fatica ti si rizzerà”
“Ma è pericoloso???!!!Io non voglio diventare impotente!!!!” Tuonai io, agitatissima. Anche se l'idea che la mia figa anale mi facesse avere orgasmi, come una VERA donna...WOWWW era sempre stato il mio sogno.
“ Niente di tutto ciò è solo un effetto temporaneo. In pratica con questo puoi sborrare godendo della tua penetrazione anale, per via prostatica. Altra cosa, allenati a camminare carponi come le cagne, che non è semplice anzi è doloroso, se non lo sai fare ti verranno certi lividi alle ginocchia!... Infine, ti consiglio per gli stessi 3 giorni di portare almeno 7-8 ore al giorno un plug di medie dimensioni , per dilatarti bene, sicuramente vorranno fistarti.”
“Cioè??”
“Scoparti il culo con una mano”.
Ringraziai della lezione e delle frustate e tornai a casa, semplicemente sconvolta per cosa stavo diventando....
Ormai mi masturbavo 5-6 volte al giorno, sia per l'eccitazione di che troiona ero diventata, sia al pensiero del giorno della "festa" che si avvicinava.......Anche se ogni tanto mi chiedevo? Ma perchè faccio tutto questo?? Cazzo avrò dei problemi sociali, non mi farò più vedere dai miei. Poi ritornavo a guardare quel culone, con la riga del tanga , con quel tatuaggio tribale, io che mi autoeccitavo con la lingua guardandomi allo specchio, con quell'orecchino al naso da puttana, un dito in culo e di nuovo giù a farmi un'altra sega.
Continuai con le lampade e il resto della preparazione, e arrivò finalmente il grande giorno.
Passai praticamente tutta la mattina e pomeriggio in centro estetico con Enza, a forza di trucco, creme, oli, capelli, eccettera eccettera.
"Sono veramente senza parole, sei favolosa, sei il mio capolavoro. Che troia..scusa se te lo dico!!"
"Grazie Enza...in realtà mi piace quello che mi hai detto!!" Risposi.
Finalmente, passarono a prendermi: essendo le 23:00 mi preparai a casa di Luigi direttamente, ero veramente fantastica. L’orecchino al naso e il tatuaggio sul culo, la riga bianca del tanga mi davano veramente un aria da baldracca. Le cure abbronzati mi fecero diventare praticamente mulatta!!! Il contrasto poi coi miei occhi azzurri e i capelli da scandinava erano effettivamente la fine del mondo...
Indossai delle costosissime e verosimilissime protesi ai seni, acquistate da Luigi su Internet e fatte arrivare pare dall'Inghilterra, abbastanza abbondanti e un corpetto nero strettissimo. Calze Velatissime, sandalo con lacci da schiava con tacco in acciaio 14 cm e un microtanga fatto da 3 fili rossi con un cuore in mezzo. Il cazzettino e le palle avvolte in un sacchettino di pelle e legate all’estremità ben strette. Avevo fatto già un clistere di 3 ore e tenuto il plug inserito tutta la notte precedente.
Il tutto, con un abitino sopra leopardato e io truccata benissimo dall’estetista. Sono una donna, quasi impossibilie scorgere la verità.
Arriva Luigi: “Sei una figa assurda cazzo!! Andiamo che tutti ti spettano.”
In macchina un turbinio di pensieri, Luigi non dice una parola. 20 minuti e arriviamo.
E' un ristorante fuori mano, il titolare era anche proprietario di uno scambio di coppie, il posto era noto per le porcate libere, me ne avevano parlato.
Arrivai in sala sfilando lentamente, Luigi che mi teneva la mano, mi accolsero calorosissimi una quindicina di uomini sulla quarantina seduti a una lunga tavolata molto imbandita.
La temperatura era già molto alta:
“Woooowwwww è arrivata la troiaaaa” “Cazzo che robaaaaaa vieni qui puttanaaa!!!!”
"Guarda che culoooOOO!! Te lo romperemo lo saiii!!"
Io ero eccitatissima, loro già un pò brilli, sorprendentemente non provavo la minima vergogna, data ormai la sicurezza della mia straripante femminilità sono anzi aggressiva, una vera pantera, il mio essere maschile era definitivamente MORTO.
Erano arrivati al dessert, così in 5 minuti fecero sgombrare la lunga tavolata e Luigi mi disse di salire sopra e camminare carponi...io eseguii...
"Allora amori...sono la vostra Troia..." dicevo, lanciando provocanti sguardi da troia a tutti quei porci che mi palpavano tutta, dai piedini curati alle tettone finte, e cominciano a violarmi le carni infilandomi le dita nel culo, qualcuno si allungava sulla tavola e mi limonava...naturalmente mi curai particolarmente dello sposo, di nome Marco, un 44enne sui 100 chili che sembrava un pappone. Lo show durò una mezz’oretta, sentii un sacco di flash di macchine fotografiche digitali e un bel pubblico di una trentina di avventori, si erano riuniti tutti per me!! Ero io la star!!!
Poi arrivò il momento...
“Vieni in macchina con noi Amore, andiamo alla festa ora, sei contenta??” mi dice uno, un bel tipo, mettendomi una mano sul culo e tirandomi con forza. Sentii un brivido molto forte, una pulsazione arrivarmi su dal buco del culo. Salii in macchina.
"Allora troietta, sei una brava bambina? Ti piace il cazzo?"
"Siiisii...Tanto....tanto tanto..." Risposi, con uno sguardo da liceale...
Siamo in movimento, in tre dietro, comincio a succhiare il cazzo al primo mentre il secondo mi aveva spostato il filo del tanga e mi fotteva il culo con 2 dita, muovendole con forza e molto velocemente.
Godei come una pazza di quel paio di dita!! Che mi succedette?? Ancora oggi non so, Non ho mai provato così tanto piacere a essere scopata in culo, e non era neanche un cazzo vero!! L’eccitazione dell’eccezionale momento? La super lubrificazione? O il Gestropex?
Non ci pensavo, e mi godevo quel cazzone in bocca che ciuccio avidamente e l'altro che ormai aveva già 4 dita dentro il mio caldo culo umido e slabbrato.
"Bravaaaaa VAccaaaaaaa mi fai MMorireeee...ee..!!!" diceva uno...
"Si Troia si si che bucio di culo sfondato Cazzo" rispondeva l'altro, quando il guidatore disse:
“Hei fermiamoci un attimo a comprare le sigarette, tanto la troia mica si vergogna vero?”
“Beh veramente...io...”
Cazzo, uscire in strada non era nei patti, e se qualcuno mi conosceva?? Dove eravamo, sembrava in periferia. L'uscire fuori vestita è una cosa fantastica per chi comincia a essere consapevole di diventare una trans.
“Stai zitta Picia, e scendi alla svelta prima che ti prenda a Calci” Tuonò il mio “amicone” Luigi, che era seduto lato navigatore..
Scendemmo, non c’era tanta gente, anzi era abbastanza tranquillo. Eravamo a Vinovo, in provincia ed era l'1 :30 di Martedì. Intanto sul marciapiede arrivano anche gli altri, e a turno continuarono a palparmi, limonarmi, qualcuno era ubriaco. In pratica per tutto il tempo ebbi sempre 1,2,3 dita in culo, senza stop, mentre Il festeggiato prendeva le sigarette all'automatico.
Comprarono le sigarette e poi finalmente andammo in Hotel. Eravamo in un hotel nelle vicinanze.
Andammo alla reception tutti quanti e Luigi disse alla signora di servizio: "Buonasera"
"Buonasera" disse Lei. Non dimenticherò mai il disprezzo con cui mi guardò. Si in quel momento mi vergognaii come una ladra, perchè forse andare in hotel con 7 uomini era vergognoso per chiunque!
"Abbiamo prenotato 3 camere più la suite. A questo nome" disse Luigi.
Salimmo in camera, io e Luigi passando per l'ascensore, gli altri per le scale. Entriamo in Suite: era veramente uno spettacolo!
Come da accordi, andaii subito in bagno della Suite e mi aggiustai il trucco, il rossetto che avevo sbavato sul cazzo del tipo, e modificai il mio look cambiando d'abito. 2 Trecce ai lati da teenager, gonnellina svolazzante a righe colorate, reggicalze e guèpiere, sandalo trasperente con tacco 14 cm e tanga a filo rosso con perline. Sempre il busto con le tettone. Ero alta 190 cm!!
Ucii dal bagno e...sorpresa!!!! Trovai già i miei adorati 6 maschioni nudi i piedi, col cazzone in mano, e Marco, il "pappone" sposo sul lettone, appoggiato ai cuscini, tutto comodo...
“ Madonna miaaaa” dico io, chiocciando con una voce da diciannovenne. Vedo intanto uno di questi con una telecamera: non era nei patti, cazzo! Ma...tutto sommato, mi sento talmente diva che...ma si ci sto! E faccio finta di nulla, anzi ammicco alla telecamera, improvviso una sfilata, faccio vedere il mio buco caldo, la mia perfezione nei dettagli.
Loro non capiscono più un cazzo, io mi sento...Felice!! Si non mi ero mai sentita come in quel momento, una vera DEA.
Luigi dice: “Marcooo...sposoooo...Maria la puttanella voleva chiederti una cosa, vero Mary?”
“Si.......è vero..o.......Marco.....vorrei darti un bacio.....”dico io, come negli accordi...!
Luigi: “Ma un bacio dove, Maria, spiegati meglio??”
“Vorrei baciarti il tuo fantastico buco di culo...Marco....”
Tutti scoppiano in una risata fragorosa, mentre lo sposo in un men che non si dica si piazzò a 90 gradi col culo aperto dicendo: “ Vai leccaculo di merda, è tutto tuo, bacialo.....”
Comincio salendo sul letto, sculettando come una battona, sentivo gli sguardi in estasi sul mio corpo, sul mio culone, sulle mie manine laccate e sui miei piedini, e intanto mi misi a pecorina dietro di lui, che si allarga a più non posso l’ano con le mani, intanto fioccano i commenti “ Che troia...che culo...che tatuaggio, che puttana..” e il termometro dell’eccitazione generale è alle stelle! La telecamera non smetteva di riprendermi, era sempre lì, e ogni tanto mi giravo per guardare di proposito l’obbiettivo. Ero la protagonista di uno di quei film porno anali sui quali mi ero fatto centinaia di seghe!!
Baciavo quel culo commentando: "Grazie....e....mmSii,,,che buono....amo il tuo buco...mmMMmmm........."
Mentre stavo ormai scopando Marco con la lingua nel suo deretano, da dietro i tori cominciavanono ad armeggiarmi il posteriore...mi alzarono il gonnellino:
"Cazzo quanto sei larga stronza, brava!!! sentii un abbondante sputo sul culo e....ci siamo! Il primo cominciò a incularmi. Finalmente!
“AAAaaaaahhh...h.h.h......Ss..ssSSiisss.iiii...” Il mio godimento era talmente vero che eccito sempre di più i maschioni, mentre quello dietro comincia selvaggiamente a incularmi mi trovo due meravigliosi cazzoni in gola. Subito d’impegno cominciai pompare e succhiare come una disperata....nel mentre gemendo come una vera troia...
Stavamo andando avanti da più di un'ora, mi incularono e scoparono in bocca già tutti a turno in tutte le posizioni, da manuale del Kamasutra. Non mi tolsero il perizoma, mi spostarono solo il filino: il mio cazzino non vide mai la luce!!! In compenso, i miei buchi stavano impazzendo di piacere...
A un certo punto, mentre ero straiata e uno mi stava inculando, un altro, magrissimo e tutto il pube depilato, con un cazzo bello largo uscì dalla mia bocca e disse:
"Bella troia adesso lecca il mio di culo!!!" e si sedette sulla faccia.
"mmmMMMmMmmmhhH!!!! MMMmMmmMHHH!!!" Cazzo sentivo le loro risate, ma io non respiravo!! Poi finalmente si alzò: "aahhahhHHH! mmmMmmm....m..m..m.m.! ..!" e iniziai a limonare con foga quel buco, abbastanza puzzolente.
"Brava Troia!! Sii!! Puliscimelo tutto il mio culoo!! Faccia di Merda Vaiiiai Vaaaiii" Mi diceva, mentre il tipo che mi inculava, un palestrato veramente massiccio, eccitato dalla cosa, cominciò a darmi dei colpi spaventosi e a prendermi fortissimo a Schiaffi sul culo. Mi sentii il suo cazzo nello stomaco, mi stava facendo male!!!
Un terzo cominciò a sputarmi, e appena il magro si spostò col suo culo dalla mia faccia cominciò ripetutamente a sputarmi in faccia.
"Troia, Troia, Troia M;aledetta!!!" Mi diceva, mentre un altro compare mi venne sui capelli.
Il palestrato mi fece rimettere a pecorina e cominciò a leccarmi la mia figa anale. Un altro mi tolse un sandalo e cominciò a ciucciarmi un piede, dito per dito, sentivo schiaffi sul culo, tenevo un cazzo per mano e ne stavo pompando 2 in bocca, con la saliva che mi colava sul letto e i conati di vomito per lo sforzo. Isomma, un inferno, o il paradiso, o tutti e due, una cosa esagerata!!! Mi stavano devastando!!!!!!
Riecco intanto il terribile Luigi che mi disse: “ Bene Scrofa, continua a succhiare il tuo palo, guai a te se molli, intanto noi facciamo un bel gioco con la tua Fossa Slabbrata...”
Sentii quattro dita entrare con un lubrificante.....e poi capii. Cominciarono a fistarmi il culo con una mano. Tutto ripreso dal video, naturalmente.
“AAAaaaaahhh...h.h.h!!!! AhhhiiiiiI! mmmmMMMMMHhHHhhhHHHH!!!!!”
Non potevo urlare liberamente per via del cazzo che mi tappava la bocca che cominciò a scoparmi ad una velocità impressionante...ma...ehi! Davvero mi stavano scopando il culo con una mano!!! E’ doloroso, si, ma....che strano, è meno doloroso di quel vibratore minuscolo che mi infilò la finlandese a 22 anni!!! Miracoli della dilatazione anale...!
E a un certo punto.... “AAAaaaaahhh...h.h.h......Ss..ssSSiisss.iiii..SSIIII!!SIIIII!!!!!” Urlai talmente forte che per qualche secondo si fermarono.
.........Avevo sborrato copiosamente nel sacchetto di pelle, loro neanche se ne accorsero (se magari si incazzavano pure!): il mio primo vero orgasmo anale!! Posso dire che ad oggi è stato il mio più incredibile orgasmo mai provato.
Dopo qualche secondo, i porci ripresero a sfondarmi...
Era incredibile, stavo continuando a godere , muovevo il culo con un movimento da ballerina di samba.
Quel bastardo dello sposo mi tolse la mano dal culo, sentivo le risate, i gemiti, intanto mi fecero mettere a pecorina e uno pelosissimo si sdraia sotto di me e si mette a scoparmi da sotto...io ormai completamente in preda al piacere, con il culo definitivamente svangato, con 2 cazzi in bocca, manco mi accorsi che se ne piazzò nel frattempo uno alle mie spalle e mi infila un secondo cazzo nel culo...Non ci credo! Anche il double anal!! Non credevo l’avrei mai fatto!!! Incredibile...lo avevo visto in un film, stavo impazzendo di godimento.
A questo punto, la telecamera zommò...ci siamo....è il momento....Luigi mi fece sdraiare sul lettone e tutti in piedi mentre si menano l’uccellone.
Luigi: “Da brava...tira fuori la linguetta.....ora i tuoi amici ti daranno tanta buona crema che berrai tutta va bene?????”
"Si Troia, devi bere tuttoooo..ooooOo!" Disse un'altro.
Feci cenno col capo di Si, distrutta, sconvolta, non sentivo più nè il culo nè le gambe nè la testa, avrò avuto 40 gradi di temperatura in corpo. Non riuscivo più a parlare, il culo distrutto, un fortissimo senso di nausea, sentivo che stavo per vominare ma...no! Non ora, se no mi menano! Sento dei brividi di freddo...ho la pelle d'oca, dio pensavo, devo essere un disastro!
""...:.:oooooohooOOOOOOHHHHhhhH!!!O OO oooOO!!!!!!!"
""...:.:oooooohooOOOOOOHHHHhhhH!!!O OO oooOO!!!!!!!"
A turno, ma quasi sincronamente, mi sborravano in faccia, sui capelli.
Poi un'altro, su una gamba!
Io cerco di bere tutto quello che potevo, non riuscivo più a parlare, anzi cominciai a sentire i suoni ovattati, erano le orecchie piene di sperma forse o è la totale stanchezza? Insomma, eravamo lì da tre ore!!
""...:.:oooooohooOOOOOOHHHHhhhH!!!O OO oooOO!!!!!!!"
I flotti di sborra calma mi entravano in gola, ora uno cominciò a tenermi con le mani la bocca aperta perchè bevessi tutto...e uno mi venne in un occhio. Cazzo è una cosa bruttissima!! Brucia da morire, credetemi.
"AH AH AH AH AH!!! AH AH AH!! Abbiamo acciecato la punnanaccia!!
"AH AH! Troia!"
"..... . ... "
"....., ..../...!......"
Chiusi gli occhi. Non sentivo più rumori, solo echi.
"................................!"
"................. . . . . . . . . . .. . ....!"
Non li sentivo più, avevo freddo, la faccia e i capelli completamente pieni di sperma, come una maschera. A un certo punto sentii come una coperta, continuai a rimanere con gli occhi chiusi, ero come sorda, i sensi rallentati, tutto si era fermato.
Poi...l'oblio. Il silenzio assoluto.
A un certo punto aprii gli occhi. Non capivo dove fossi. C'era luce, tanta luce. Non capivo dove mi trovassi.
Squillo un telefono, ma...che sta succedendo!? Alzai la cornetta.
" ...mh..HH.." fu tutto quello che riuscii a dire, sembrava mi avessero raschiato la cola con la carta vetro.
" Pronto, buongiorno. Sono Elisa della reception, volevamo dirle che dovrebbe lasciare la camera entro le 13. Grazie"
".....mh..HH.. Ah....Grazie a lei.." risposi e misi giù.
Avevo dormito tutta la notte. Avevo ricordi confusi, c'era una gran puzza...cominciai a chiedermi se era stato tutto vero o...un sogno...
No.
Era successo per davvero.
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4
18 years ago
admin, 75
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Maria – subito donna bidet per culi
A 27 anni accettai, dopo mille timori e ripensamenti, la proposta di un singolo, 36 anni, alto, moro, separato, un vero porco. Mi aveva eccitato con decine e decine di mail raccontandomi di come mi avrebbe fatto sentire una vera puttana, e man mano che ci scrivevamo mi mise in chiaro tutto quello che avrei subito. Il gioco era che io ero la sua schiava, lo avrei succhiato, leccato e lui mi avrebbe rotto il culo. Inoltre, ci eravamo inviati i reciproci certificati medici per verificare che fossimo HIV negativi e sani completamente.
Sono le 22.00 di martedì. Mi dà pacco, penso, forse meglio così.
In quel momento medesimo squilla il mio cellulare: è un sms.
“Sto arrivando puttana, comincia a pregare”.
Mmmm.....eccitante, penso tra me e me. Allora è proprio vero, questa notte diventerò una vera donna!
Ero veramente strepitosa: mi guardavo allo specchio quanto ero figa, col micro tanga col pon pon di Playboy, il mio culo che fremeva di piacere, ancora memore del lunghissimo clistere di camomilla (quasi 2 ore) che avevo praticato per essere pronta. Per non parlare dell’abbondante invasellinamento...
Un trucco perfetto, da cleopatra, con la matita che mi sottolineava le labbra come se non bastassero già le mie sufficientemente carnose.
Un vestitino trasparente, e uno stivale con tacco 10 cm completavano il quadretto.
Suona il campanello: il terrore. Mi batte il cuore, non so che fare.
“Si?”
“Aprimi Troia!”
“Si Signore”
Passarono pochi minuti, il tempo di fare 2 piani di scale di casa mia, e mi sembrò una eternità.
Eccolo entrare, il mio Maschio, il mio dominatore. Non riesco a guardarlo negli occhi. Era alto, possente, un bell’uomo.
“Inginocchiati Vacca e fatti guardare.” Disse.
Obbedii.
“Sì, devo ammettere che ho scelto bene la mia puttana, ho deciso che ti userò a lungo sai?”
“Va bene Signore”
“Ora portami da bere stronza, ho sete. Un bicchiere di vino”
Gli portai un bicchiere di dolcetto.
“Bene Bene Bene...allora, mentre che io mi rilasso un pò gradirei che ballassi per me una danza sensuale, da troia succhiacazzi rotta in culo quale sei”
Per me era un invito a nozze, adoro questo genere di cose...
“Prima però fammi vedere il buco del culo: mettiti a pecorina e allargatelo con le mani”
Obbedii.
“Benissimo, sei bella spanata, allora aspetta un attimo”. Cominciò a frugare in una borsa che si era portato dietro e prese un plug abbastanza grosso.
“Allarga il buco di più e fai in modo che sia verticale al soffitto”
Fece cedere un fiotto di saliva, un altro, e poi mi infilò il plug completamente, quasi di colpo. Ebbi un sussulto.
“Cosa c’è troia? Non ti piace?” e intanto spingeva col pollice il plug, causandomi dolore.
“...a.a.a...AAHHHhhh.......h.h.”
“Si troia abituati pure, perchè da oggi tu sarai solo una lercia puttana al mio servizio e il tuo culo sarà talmente largo che cagherai 45 giri quando sei sul cesso!!!!”
Prese uno spago nero e mi legò stretti i coglioni.
“Ora balla, troia! Lo sai che mi eccita la tua vocina da puttanella?? Sei veramente fatta per essere usata come una bambola, brutta Vacca di merda!”
Feci un balletto molto sensuale, avevo messo una musichetta di sottofondo perfetta, la luce era quella giusta.
“Brava la mia schiava, voglio premiarti: ora spogliami”
Obbedii, gli sfilai lentamente i pantaloni, la maglia, le scarpe, rimase in boxer e ci spostammo in camera da letto, dove ho delle abat-jour rosse, perfette per fare sesso.
“Succhiami Il cazzo adesso. E vedi di farlo bene se no sono mazzate!!! Hai capito lurida?”
Finalmente era arrivato il momento che sognavo da ANNI!! Gli sfilai i boxer. Mio dio!! Era un cazzo già durissimo, enorme, nodoso, direi 18 cm per 3,5 di diametro. Mi ero allenata molto coi vibratori guardando i film porno e sfogliando un pdf inviatomi via mail, scherzosamente, da amici intitolato “il manuale del perfetto pompino.
E così, sempre con quel grosso buttplug in culo, cominciai ad annusarlo, a leccare on la lingua la punta, mentre lo menavo leggermente. A poco a poco invase la mia bocca, dovevo tenere la lingua sul filetto e fare attenzione ai denti, e andare su e giù asincronamente con la mano, ruotandola.
“AAAAAHHHHHHHH........SSIIIIII.......CAZZO QUANTO SEI BRAVA.................CONTINUA!!”
Gli succhiai il cazzo per quasi un’ora. Per me è la cosa più bella del mondo, lo faccio a occhi chiusi come quando si bacia una innamorata. A un certo punto sentii un piccolo stantuffo, e un potente e copioso getto caldo mi invase la gola. Tentai di bere tutto, ma quasi vomitai e una parte della sborra fuoriuscì e finì sull sua coscia.
“Ma che minchia fai deficiente? La sborra la devi bere mica sputare!!!!!!!”
“ha ragione padrone, ma mi ha preso di sorpresa e...”
“STA’ ZITTA!!! Chi cazzo di ha detto di parlare? Tu parli quando voglio io. Capito puttana? Ora puliscimi bene il cazzo, deve essere pulito pulito.”
Ripresi a succhiare. Lui ora era completamente sdraiato. A un certo punto alzò le due gambe avvicinandole alla sua testa e tenendole con le mani.
“Ora c’è un altra cosa da pulire....sai questi culi pelosi se non ti fai per benino il bidè avanzano sempre qualche briciola di merda secca”
Dissentii. Non era nei patti, e dissi che avrei volentireri evitato.
“Scusa? COSA??? BRUTTA PUTTANA ORA TI INSEGNO IO A VIVERE!!!”
Mi fece distendere e chiudere gli occhi. Lo sentii armeggiare nella borsa.
“Allora, qualcosa mi sfugge, ora ti farò delle domande. Vedi di rispondere bene........”
Sentìì un sibilo, e a seguire un dolore fortissimo sulla schiena.
Era una frustata.
“AAAAAHhhhAHHAHHhhhhHAHhhhhH!!!!!!!!.....aaaaaa.aa............aaa...................”
“Allora, prima domanda, sei tu la mia schiava o no?”
“SiiiIIIIIIiI!!!!iiiI AAAAAHhhhAHHAHHhhhhHAHhhhhH!!!!!!!!.....”
Scudisciò una seconda frustata.
“Devi capire che se non farai TUTTO quello che voglio senza fiatare vengo da te 3 volte a settimana solo per frustarti come una bestia!!”
“AAAAAHhhhAHHAHHhhhhHAHhhhhH!!!!!!!!.....aaaaaa.aa............aaa...................”
Un’altra terribile frustata.
“Mia troia, hai fatto un errore gravissimo con me.....Mi hai fatto capire dove vivi., so il tuo nome, ora tu farai TUTTO quello che voglio senza storie o sei sputtanata a vita”
“NOoooOOOOooo!!!!AAAAAHhhhAHHAHHhhhhHAHhhhhH!!!!!!!!.....”
Un’altra frustata.
“Allora, recapitoliamo” dice lui. “ Verrò da te 1-2 volte a settimana, mi leccherai per bene il culo e dovrai lavorare molto per essere sempre più femmina. Sarai a mia disposizione e di chi voglio io”
“Si va bene accetto!!! Accetto!!!”
Smise di frustarmi.
“Bene, ora rimettiti a pecorina”
Obbedii. Tirò fuori dalla borsa un enorme vibratore nero, me lo mise in bocca e io lo leccai da vera troia, lo accese al massimo poi me lo spinse in culo. Faticò ad entrare, era più grosso di tutti quelli presi finora. Cominciò a menarlo, prima lentamente poi con violenza.
““AAAAAHhhhAHHAHHhhhhHAHhhhhH!!!!!!!!.....aaaaaa.aa............aaa...................
Siii.....lo voglio..... padrone lei è un dio.....siiii mi sfondi il culo..............Aahhhhhhhh”
Intanto lui rimise sdraiato.
“Bene. Ora fammi il mio bidè, mentrè che questo cazzone fa il suo lavoro con la tua figa posteriore...”
Cominciai annusando, sentivo in effetti un misto di umori tra il sudore e l’acre sapore della merda sui peli del culo. Comiciai con dei bacetti e con dei leggeri colpi di lingua, ma lui mi spinse la testa dentro che quasi non respiravo e solo quando infilai tutta la lingua dentro e cominciai a leccare con grande foga allentò la presa. Intanto mi prese la mano, mi accarezzava le unchie lunghe laccate di bianco, lo eccitavano, e anche la pelle liscia e resa morbida dalla crema. Me la mise sul cazzo, in modo che lui si mise le mani dietro la schiena mentre io gli facevo una sega limonandogli il buco del culo.
Andai avanti a lungo, intanto quel palo in culo mi faceva impazzire, e stava cominciando a farmi godere come una pazza.
““AAAAAHhhhAHHAHHhhhhHAHhhhhH!!!!!!!!.....aaaaaa.aa............aaa...................
Siii.....lo voglio..... padrone lei è un dio.....siiii mi sfondi il culo..............Aahhhhhhhh”
A un certo punto mi spostò la testa e si alzò, mi prese per il collo e mi si piazzò dietro, con me a 90 gradi.
Mi appoggiò la cappella sul culo e iniziò a incularmi.
FINALMENTE!! Il mio sogno si era realizzato, ero finalmente Donna, un maschione mi stava fottendo, e alla grande anche. Mi diede dei colpi spaventosi, e la sensazione era diversa da qualsiasi vibratore avessi mai usato, i colpi mi davano alla testa, eranò allo stesso tempo più dolorosi e più piacevoli, un godimento incredibile che saliva dalla prostata fino allo stomaco e al cervello.
Continuò per circa 15 minuti, e mi sborrò nel culo, urlando.
A questo punto mi disse: “Ora accucciati, come se dovessi pisciare puttana!”
Obbedii.
Mi mise sotto il culo un bichiere di Whisky preso dalla solita borsa, a 2 centimentri dal mio buco ormai dilatatissimo.
“Piscia dalla tua figa anale la sborra, stronza, così cominci ad abituarti a pisciare in questa posizione!!” Disse.
Petando e fialando, uscì fuori lo sperma che il mio padrone mi aveva iniettato nel culo pochi minuti prima, misto a umori del mio ano, non completamente lavati dal clistere di qualche ora prima.
“Bene, ora Bevi il tuo drink!!!!!!!”
Bevvi tutto, con gusto, consapevole che nulla sarebbe più stato come prima nella mia vita.
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5
18 years ago
admin, 75
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Maria – genesi di una troia (storia vera)
Da sempre ho invidiato e ammirato le femmine, sin dai tempi dell’infanzia: volevo essere come loro, perchè mi sentivo come loro, ma non potevo vivere la mia vera natura.
Già a 13 anni sognavo di fare un pompino al mio vicino di casa, un biondino di quattro anni più vecchio, e avevo fantasie verso i maschi. Ricordo un episodio (chi non ne ha avuto uno simile??) quando i ragazzini si trovano per leggere un giornaletto porno insieme, e se lo tirano fuori, menandolo, quasi una iniziazione. Per gioco proposi che dovevamo cominciare a fare delle esperienze, tipo farci succhiare il cazzo, ma non avevamo ragazzine disposte a farlo in quel paesino di campagna sperduto dove vivevamo. Fu lì che feci il primo grande passo, proposi che avremmo potuto per gioco fare la donna a turno in modo che potessimo allenarci per essere poi pronti con le ragazze, e che sarei stato disposto a cominciare io.
Dopo una prima fase di sdegno e di ilarità, i ragazzi accettarono la mia proposta...forse perchè ero il più indicato: viso delicato, voce gentile e femminile, pelle chiara e liscia...ma non si fece mai nessun turn over, fui sempre io la “donna” vari mesi...! Di fatto feci solo qualche pompino, ma sicuramente avevo rotto una barriera: era il primo contatto con il sesso di un uomo, il suo odore, il mio sentirmi schiava, oggetto. Man mano che i giorni passavano (ci incontravamo per questo gioco tutti i giorni) sperimentammo nuove idee, leggendo fumetti e riviste porno (soprattutto i fumetti davano spunto!)
Poi, dai 16 ai 22, non toccai mai più un uomo. Anzi, essendo un bel ragazzo ebbi moltissime donne...e scoprii una grande passione per l’anal, per me sodomizzare una donna era il massimo, signficava possederla completamente, totalmente.
A 22 anni ebbi una relazione con una finlandese appassionata di SM: cominciò a lavorarmi ai fianchi, portandomi spesso nei sex shop, parlandomi delle sue teorie (molto scandinave) sul sesso libero, sulla dominazione, sul sesso anale passivo...
In pratica, dopo 6 mesi di relazione mi ritrovai legato al letto con una pallina per impedirmi di gridare mentre lei mi inculava con un vibratore!
Fu ESTREMAMENTE doloroso, non immaginavo potesse essere così altrimenti non avrei mai accettato! Questa esperienza, tuttavia parve riaccendere antichi fremori, l’eccitazione vissuta ragazzino...emersero come un deja-vu molti ricordi, e la voglia di andare oltre...
Per la prima volta entrai in un sexy shop da solo, e non nell’intento di comprare un video porno: volevo un vibratore. Lo comprai, rosa e morbido, e cominciai così ad avvicinarmi al mondo dell’anal passivo...
A 24 anni ero ormai molto “esperto”, avendo letto centinaia di racconti ed esperienze SM, avevo già 4 vibratori tra cui un buttplug, e un mini-guardaroba di lingerie femminile: per me lo standard era masturbarmi mentre mi autoimpalavo con il vibratore, in tanga, guardando un film tipo “buttman”.....
A 26 anni arriva il passo più importante: avevo messo un annuncio su internet del tipo “trav alle prime armi cerca sorellina per diventare una vera troia”. Misi una mia foto del culo, con un tanga a filo, rosa, con delle perline, da vera vacca.
Non ci credevo, mi avevano risposto quasi in cento, anche se quasi tutti singoli, dicendomi che avevo un culo spaziale e che mi avrebbero scopata per delle ore e sborrato in faccia quando volevo.
In effetti penso di essere molto femminile, essendo snella, senza pancia (faccio molto sport), un culo rotondo e burroso (anche un pò imbarazzante, in passato, dati i complimenti delle stesse mie ex!) pochi peli, pelle liscia, carnagione chiara, e soprattutto un senso innato di troiaggine assoluta. Credo che i miei occhi azzurro cielo e le labbra “da negra” come mi hanno sempre detto facciano il resto.......
Passarono dei mesi, chattando e scrivendomi con alcuni di essi. Nel frattempo ero entrata ormai nella parte senza freni: avevo cominciato a depilarmi, avevo già 3 abitini, tra cui uno spettacolare da coniglietta di Playboy, già ben dilatata ero passata ad arnesi di dimensioni ben maggiori rispetto ai primi “giocattolii” che usavo....cominciai coi clisteri, sia per dilatarmi che per essere sempre pulita...
Comprai un corso di Make-up on line che mi spiegò le basi di come truccarsi, comprai 2 parrucche, molta lingerie da puttana, e 4 paia di scarpe in pochi mesi: tutti sandali. Con il sandalo coi lacci da schiava, col tacco da 14 cm in acciaio, sono quasi 190 cm! Cominciai ad usare creme per la pelle, profumi dolci da donna...
Credo che una donna/o trav con un culo VERAMENTE sfondato sia molto sexy....personalmente mi piace guardarmi allo specchio (ne ho uno enorme in camera da letto) mentre sono a pecorina e ammiro la mia figa anale depilata all’aria, un foro di almeno 3 centimentri di diametro (quando sono dilatata e rilassata) e tutt’intorno all’ano un secondo cerchio, fatto dalle grinze del culo, che ne maggiora le dimensioni di almeno un centimentro per lato.
Insomma...ero dilatata, depilata, mi laccavo le unghie dei piedi (porto il 39) e usavo già le unghie fine da vamp per le mani, già parecchio troia nel corpo e nell’anima.
Mi mancava un cazzo vero.
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18 years ago
admin, 75
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Foto con sorpresa
La settimana scorsa in compagnia di un amico, decidiamo di visitare una cittadina limitrofa, muniti di fotocamera per carpire immagini di quel posto. Mi vesto come al solito,mini nera e canottiera aderente e metto pure i tacchi non alti ma che slanciano la figura .Arrivati li iniziamo a girare la cittadina e la troviamo alquanto carina e meritevole. Arriviamo in un posto antico e li mi viene voglia di farmi fotografare. Sebbene l’ora tarda i passanti guardano incuriositi ed io mi eccito all’idea. Salgo in piedi su un muretto e l’amico mi fotografa da sotto facendomi notare che mi ero dimenticata di mettere gli slip. Ma quale dimenticanza!!! Ero ancora sul muretto,davo le spalle alla strada quando di riflesso noto che una macchina continua a lampeggiare. Non curante del fatto continuo gli scatti. Una voce mi saluta, mi giro e vedo un vecchio signore accompagnato da due piu’ giovani. Il signore mi guarda e sorride. Mi saluta di nuovo. Noto il fare del tipo e l’abbigliamento strano. Subito penso ad uno scherzo ma il modo di fare e l’atteggiamento mi fanno ricredere. I due mi dicono che sarebbero lieti se li seguissi in casa del nobile a proseguire gli scatti. Vedendo la cosa innocua seguiamo i signori. Ci apre la porta di casa ed entriamo. La casa è bellissima, statue, quadri, mobili antichi la rendono molto affascinante e misteriosa .Stupefatta mi complimento e lui rivolgendosi al mio amico dice: io ho una casa bellissima, ma lei ha vicino a se una cosa ancor piu’ bella. Ci invita ad andare al piano di sopra. L’amico parte per primo io dietro e i tre signori di seguito. Salendo le scale la mini gia’ corta che copre solo il sedere ondula un po’ facendo intravedere il tutto. Continuo a salire e dietro sento i tre signori che bisbigliano. La cosa mi eccita da morire . Arrivati visitiamo una stanza dell’amore e un bagno antico. Facciamo alcune foto. Ci spostiamo in una sala dove il nobile ci offre del nocino. Va verso un vecchio grammofono e mi chiede di ballare con lui un tango. Mano nella mano viso contro viso iniziamo a ballare, le mie gambe contro le sue una lotta di movimenti …il mio bacino contro il suo..la coronazione della serata.
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18 years ago
admin, 75
Last visit: 17 hours ago -
La benda ti fa bella
Avevo appena finito i ventidue anni, ma già avevo alle spalle la mia buona dose di esperienze con ragazzi e uomini. In quel periodo mi vedevo con Franco, un trentaduenne che viveva da solo dopo la rottura con la ragazza con cui aveva convissuto qualche mese.
Fin dalla prima sera in cui andammo a letto insieme mi fu chiaro che era un vero porco, capace di un ottimo sesso sia per qualità che per quantità. Abbiamo cominciato a vederci frequentemente nel suo appartamento, dove mi ha scopata in ogni punto e posizione.
Il nostro rapporto è proseguito così per tre o quattro mesi, con tanto sesso e poche parole. Il dialogo non aveva mai ricoperto questa gran importanza, finchè un giorno, senza motivo cominciò a parlami dei suoi amici.
Inizialmente non ho dato gran perso alla cosa. Pensavo "Magari ha deciso di raccontarmi qualcosa della sua vita". Quando mi resi conto che però, in qualunque modo cominciasse il discorso ricadeva sempre sui suoi amici, in particolare quattro dei suoi amici, cominciai a essere invasa da un sospetto molto intrigante.
Una sera ci trovavamo a letto dopo una lunga scopata. Io ero sdraiata a pancia in giù, lui mi stava sopra, col cazzo che sfregava sulle mie chiappe ancora bagnate e mi parlava toccandomi lentamente una coscia. Come immaginavo il discorso tornò sui suoi amici. Io mi spostai e lo bloccai subito dicendogli "Senti amore, non è che hai intenzione di farmi scopare dai tuoi amici, vero?".
Lui rimase abbastanza allibito e poi mi rispose "Ma no? Perché? Ma cosa dici?"
"Peccato!" gli risposi io.
Ci guardammo negli occhi per qualche secondo e senza dire una parolla decidemmo che avremmo invitato gli amici, dopodichè gli sorrisi, mi abbassai e glielo presi in bocca.
Ci vedemmo per altre due o tre sere, finchè mi disse "Per lunedì sera avrei fissato coi miei amici, però sono solo tre.".
Praticamente uno degli amici un po' si vergognava, un po' non si fidava, insomma non voleva venire. Fondamentalmente non era un gran danno: tre erano comunque abbastanza e un quarto non avrebbe cambiato gran che la situazione. La cosa però mi suggerì un' idea ulteriormente perversa.
"Senti caro... se mi facessi bendare prima del loro arrivo e non mi togliessi la benda finchè non se ne sono andati, il tuo amico verrebbe?"
Fu così che il quarto decise di venire e io decisi di fare una delle cose più eccitanti della mia carriera di puttanella.
Va detto che i tre amici più audaci erano soliti partecipare ai festini privati a cui io e Franco ci eravamo conosciuti, quindi erano puliti e sani (con tanto di certificato, come dettano le rigorose regole dei suddetti festini). Il quarto era totalmente estraneo a questo genere di ambienti e garantito da Franco come pulitissimo e sanissimo.
Passarono quattro giorni, che mi vissi in costante stato di eccitazione fantasticando su quello che stavo per fare, e finalmente giunse lunedì.
Preparando la borsa ci misi autoreggenti a rete nere, perizoma e reggiseno neri con del pelo sui bordi, tutina di rete di Eros Veneziani, boa di piume, guanti lunghi, sandali con la zeppa e la bustina dei trucchi.
L' appuntamento era alle dieci. Arrivai alle nove a casa del mio uomo, gli detti un bacio e mi chiusi in camera a prepararmi mentre lui aspettava gli altri in salotto.
Poco prima delle dieci ero pronta. Mi guardai allo specchio. Ero davvero tanto bona e tanto porca. Mi sdraiai sul letto in attesa e verso le dieci e cinque suonò il campanello. In quel momento sentii fortissima quella strana sensazione che sì avverte al basso ventre quando si è particolarmente eccitati.
Franco aprì e sentii le voci nel corridoio. Ero davvero eccitatissima. Parlarono per un paio di minuti, poi Franco entrò in camera con una benda e mi disse "Vieni bella, è il momento!".
Mi bendò bene in modo che non vedessi assolutamente nulla, mentre io mi ero accesa una sigaretta e la stavo fumando da un lungo bocchino che, chissà perchè, eccita tanto gli uomini.
Dopo avermi bendata mi baciò a lungo stringendomi e palpandomi le cosce e i glutei e mi disse leccandomi un orecchio "Conservati un po' di energia troietta, perchè quando ha finito con loro tocca a me!".
Uscì e mi lasciò sola e bendata. Mi sdraiai di lato rivolta verso la porta e continuai a fumare. Credo che siano stati i minuti più lunghi della mia vita.
Finalmente sentii aprirsi la porta e rumore di passi nudi nella stanza.
"Ciao ragazzi. Quanto volevate farmi aspettare ancora?" dissi passandomi la lingua sulle labbra e una mano su una coscia.
"Dio, ma sei proprio una zoccola!" sentii dire mentre qualcuno mi allargava le gambe e si sdraiava su di me, mettendomi la lingua in bocca. Io lo accolsi su di me, gli passai le braccia intorno al collo, una gamba sul fianco e mi abbandonai al suo bacio.
Era molto muscoloso, depilato, con dei capelli molto corti e in bocca un gradevole sapore di menta. Anche il suo arnese che strusciava sul mio sembrava, sebbene non enorme, di godibili dimensioni.
Ci baciammo per un po' finchè non si voltò, trascinandomi dietro e ritrovandosì sotto di me. A quel punto mi alzai in ginocchio, glielo presi in mano e cominciai a masturbarlo lentamente.
In contemporanea sentii mani ovunque e qualcuno che mi spingeva il suo arnese sulle labbra.
Mentre io stavo tirando una sega al primo e succhiandolo al secondo, da dietro mi leccavano il culetto e mi ci infilavano dita, finchè non riconobbi tra le chiappe l' inconfondibile e paradisiaca pressione di un cazzo.
"Prendilo tutto ragazzina" mi disse mentre premeva e lentamente entrava dentro di me tirandomi per i fianchi.
Da quel momento i ricordi si fanno confusi e faccio molta difficoltà a distinguere chi era chi e l' esatta sequenza di ciò che è successo dopo.
Quello che ricordo bene è che mi hanno scopata più di una volta per uno montandomi e sbattendomi come un oggetto, mi sono venuti in bocca, nel culo e addosso, tanto che quando ebbero finito gocciolavo letteralmente di dolcissima e deliziosa sborra.
Se ne andarono lasciandomi sul letto sdraiata a pancia in giù nella loro sborra e dicendomi che ero una troia da favola ed avevo fatto benissimo il mio dovere.
Uscirono dalla camera, chiusero la porta, si rivestirono scambiando due parole con Franco e se ne andarono.
Durante quei minuti me ne restai immobile nel letto, respirando lentamente e assaporando la sborra che dalla guancia mi colava sulle labbra.
Quando i quattro se ne furono andati, Franco aprì la porta, entrò e mi strappo' via la benda.
Era nudo e con il suo bell' uccello già in tiro.
"La mia donna ha fatto la puttana eh. Ora ti insegno io come devi comportarti!" mi disse afferrandomi per i capelli.
"Succhialo fino in fondo, troia!" mi disse sbattendomi il suo cazzo in bocca e premendomi sulla nuca.
Cominciai a succhiarglielo lentamente ma, dato che sicuramente aveva assistito a tutto ciò che avevo fatto prima, aveva le palle piene e in un paio di minuti mi riempì la bocca di caldo sperma che in parte ingoiai e in parte lasciai colare dagli angoli della bocca.
Mi sdraiai sul letto imbrattato della sborra di cinque persone e lui si stese su di me. Mi fece un lungo succhiotto sul collo, mentre io da dietro gli accarezzavo le palle per accelerare la sua ripresa.
Ci mise poco a riprendersi. Poco dopo cominciai a sentire il suo cazzo duro tra le mie gambe e, posandogli le mani su glutei, gli dissi "Amore, non vorrai essere l' unico a non avermi scopata oggi.
Lui fece per allargarmi le gambe, ma io lo fermai "No amore. Non qui... facciamo la doccia insieme.".
Ci alzammo, entrambi sporchi della sborra che ripriva il letto, e baciandoci ci dirigemmo verso la doccia mentre io lo masturbavo lentamente.
Quella notte mi scopò lentamente sotto l' acqua calda, stringendomi e accarezzandomi in ogni punto del corpo. Fu una scopata lenta e lunghissima tanto che, usciti dalla doccia, ci demmo un asciugata veloce e ci sdraiammo subito sul divano per dormire.
Lui si addormentò subito mentre io, abbracciata a lui e con una mano sul suo cazzo, passai quella che mi è sembrata un' eternità a rigustarmi al replay quei folli e deliziosi momenti.
Avevo scopato con quattro uomini di cui non sapevo nulla (e non ho mai saputo nulla) e che magari vedevo (e magari vedo tutt' ora) tutti i girni senza riconoscerli.
L' incredibile sensazione di esser stata donna, troia e puttana di quello che ero sempre stata mi tenne sveglia per un' oretta buona, finchè non mi addormentai abbandonandomi estasiata sul corpo del mio uomo.
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3
18 years ago
monella3trav,
38
Last visit: 15 years ago
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Storia vera
Ho 36 anni, ho un'amico di 31 anni sposato con una ragazza di 27, lei molto bella una ragazza come si usa dire ad acqua di rosa, alta 1.76, occhi chiari, carnagione chiara 4 di seno, un fondoschiena da paura. Tutto iniziato circa un'anno fa, frequentanto l'ufficio del mio amico molto spesso mi trovavo solo con Lei, dopo un paio di volte ceh ervamo da soli, tra me e me iniziava a trastullarmi nella testa l'idea di poterla avere per me. Lei appariva come una ragazza fredda dal punto di vista di tradimento, ma non affatto così .
Un gioved sera ero andato come al solito in ufficio, Lei era li da sola, tra una chiacchiera un'altra per ammazzare il tempo, intraprendemmo un discorso che a volte toccava l'argomento sesso, d l iniziai a capire che poi non era cos fredda, il buon dio poi volle che quella sera il mio amico non venne e siccome abitano in un'altro paese mi offrii di accompagnarla, cos saliti in auto partimmo la strada, la vedevo e non la vedevo, il mio sguardo cadeva sempre su di Lei, non mi sembrava vero ceh era in macchina con me, e che potevo fermarmi in qualche posto isolato e magari provarci.
Arrivati sotto casa sua dopo esserci salutati prima di uscire dall'auto mi da un bacio sulla guancia, con una leggera soffiata nell'orecchio, in me scatt una molla e fra me e me dissi: " fatta!".
L'indomani mi ripresentai in ufficio, come sempre Lei da sola, ma c'era qualcosa di diverso in Lei, innanzitutto l'abbigliamento, infatti indossava una gonna con una maglia di lana che lasciava intravedere la rotondit dei seni, i suoi occhi lanciavano sguardi provocanti, lanciai subito una battuta: "siamo di festa stasera?" e Lei con una voce molto sensuale mi rispose: "mi sono vestita cos per te, ti piaccio?" In me prese subito una scossa come se avessi infilato le dita in una presa di corrente. Risposi subito di si, infatti fu l'unica cosa che dissi per almeno 5 minuti. Intanto notavo che accavallava ripetutamente le gambe, facendomi intravedere leggermente che indossava del slip bianchi, e nel fare tutto ci mi disse che il marito era dovuto partire urgentemente per lavoro e che doveva restare fuori due giorni. Allora mi feci coraggio e le dissi se le avrebbe fatto piacere la mia compagnia,e lei rispose di si, ma avrebbe voluto fare l'amore con me. Rimasi sbigottito alla sua pronuncia.
Chiudemmo l'ufficio e ci recammo a casa dei suoi che fra le altre cose erano fuori citt , e la sorella era in gita scolastica. Mangiammo qualcosina e poi ci diriggemmo in camera sua, e l mi disse cosa avrei voluto che lei facesse e dove avrei voluto farlo. Le chiesi di spogliarsi lentamente dopo aver messo della musica, e cos fece vederla spogliarsi per me era gi l'estasi pi totale, infatti mi eccitai quasi subito e lei se ne accorse dopo essere rimasta solo in reggiseno e slip si avvicin, ed inizi a spogliarmi, sfiorando il mio pene ormai duro, rimasto anch'io in boxer la baciai e iniziai a toccarle i seni, slacciandole il reggiseno scoprendogli solo un seno gli strinsi fra i denti il capezzolo e lei eman un grido di piacere, erano duri e sensibili, rimanendo nudi entrambi la feci sedere sulla punta del letto e dopo avergli aperto le gambe iniziai a baciarla sulla pancia mentre con una mano toccavo un seno e scendendo arrivai alla sua passera, bagn
ata, ricordo che con la testa fece uno scatto indietro che per poco non si rompeva l'osso del collo dopo avergliela leccata per bene e stimolato il clitoride, inizi lei a farmi un pompino, la sua bocca era vellutata la sua lingua era una piuma e dopo avermelo spompinato quasi 5 minuti mi spinse sul letto si alz in piedi su di me e si sedette sul mio cazzo duro e infilatoselo nella fighetta inziammo a scopare, il suo sguardo sembrava essere in estasi, il suo corpo ondulava su di me come se fosse una bandiera che sventola al vento, i suoi seni rotondi e i suoi capezzoli duri che roteavano a mala pena riuscivo a baciarli.
Il suo corpo si muoveva su di me come se stesse dondolando, il suo sguardo era perso nell'immensit dell'eccitazione, ad un tratto si ferm , e mi disse:"voglio essere presa e posseduta da dietro", a quella richiesta capii che con me stava provando cose che non aveva mai fatto, e che forse non avrebbe fatto mi con suo marito, il quale a dir di Lei si manteneva sulle solite posizioni classiche, senza preliminari o altro.
Dopo averla presa e posseduta da dietro come Lei stessa aveva chiesto, arrivammo entrambi e sfiniti rimanemmo sdraiati nel letto per una mezz'ora abbondante.
Dopo tutto ci gli chiesi se avrei potuto farmi una doccia e mi rispose di si, mi accompagno in bagno e mi disse che mi avrebbe portato un'asciugamano, nel frattempo si sedette sul WC e fece la pip , quel gesto mi fece eccitare nuovamente e ricominciammo a scopare sotto la doccia, anche questa esperienza per Lei era la prima volta.
Finito il tutto, mi rivestii ripresi la mia auto e me ne ritornai a casa, durante il tragitto circa una 20 di km il mio pensiero era fisso su ci che era accaduto, e ci che sarebbe potuto succedere in seguito, in questo caso le ipotesi potevano essere due, la prima e che la nostra storia potesse continuare e la seconda che il marito non lo venisse a sapere. Giunto a casa, neanche il tempo di infilarmi sotto le coperte che squilla il mio telefonino. Rispondo:"Si, pronto?" e dall'altro capo: "Ciao sono io, ti st pensando, ho ancora voglia di te, sei stato davvero stupendo non avevo mai goduto cos , con Te ho provato cos davvero il sesso". Rimasi sbigottito dalla telefonata, fra me e me pensai chi se lo sarebbe mai aspettato che Lei fosse cos focosa? Senza dilungarmi troppo finimmo col fare nuovamente sesso, solo che questa volta al telefono. Per me e soprattutto per Lei stata un'esperienza indimenticabile sotto tutti i punti di vista. Adesso sono il suo amico, il marito sempre il mio amico.io luca.....ciao
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18 years ago
io1bello,
36
Last visit: 17 years ago
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Quest, estate
Salve, sono un ragazzo di 36 anni.
Quest'estate io con alcuni miei amici, siamo andati al mare alloggiando in una piccola casa presa in affitto. Fra i tanti c'erano D, mio amico da lungo tempo e sua sorella M, una splendida ragazza di 35 anni, con un corpo giunonico e un viso angelico incorniciato da splendidi capelli castano chiaro. Fatto sta che un giorno, tutti gli altri erano usciti a far spesa ed eravamo rimasti in casa solo io e lei. Ad un certo punto la vedo al lavandino in cucina a lavare le stovoglie vestita solo da un bikini blu, per altro molto ridotto. Non so quale forza mi ha spinto, ma dopo un po' che eravamo li a parlare mi sono avvicinato a lei da dietro e le ho messo le braccia attorno ai fianchi continuando a parlarle. Lei si è irrigidita e per un attimo ha smesso di lavoraare, mi aspettavo che mi respingesse e invece ha spinto il suo culo all'indietro schiacciandolo contro il mio uccello ormai già in erezione. Io allora ho cominciato a baciarle il collo e lei mi ha preso una mano e l'ha port
atata sotto il suo reggiseno facendomi accarezzare le sue splendide tette. Dopo si è girata mi ha guardato e le ho chiesto "sei sicura?" e lei sorridendo mi ha risposto "Certo che sono sicura".
Allora si è avvinghiata a me con le gambe e baciandola con foga l'ho portata in camenra da letto, lì l'ho stesa sul letto, l'ho spoglata e , aprendole le gambe ho iniziato a leccare la sua splendida figa semirasata, ha cominciato a gemere rumorosente e a contrarre i muscoli del corpo, segno della sua crescente eccitazione, alchè ho cominciato ad usare anche le dita. Dopo un po' lei si è alzata e guardandomi mi ha detto "Ti prego, ora tocca a me, voglio prendertelo in bocca, ti prego", mi ha abbassato i boxer e ha iniziato un pompino come pochi me ne hanno fatti nella mia giovane vita, risalendo con la lingua dalle palle fino alla cappella e poi ingoiando l'asta per buona parte della sua lunghezza. Ho resistito per pochi minuti, poi sentendo lo sperma risalire l'ho fermata. Ho ricomincato a passare la lingua sul suo splendido corpo abbronzato soffermandomi in particolare sul seno e sul sedere, facendola gemere nuovamente di piacere. Poi l'ho fatta venire sopra di me e abbiamo
iniziato una cavalcata memorabile. Mentre lei dava il ritmo io prendevo tra le labbra i suoi turgidi capezzoli e li succhiavo, le leccavo le tette e le infilavo la lingua in bocca. Dopo un po' ha iniziato a gridare annunciando il suo orgasmo e quando è arrivato ha gettato il busto all'indietro nello stesso istante in cui le infilavo un dito nel culo. A questo punto l'ho fatta mettere a quattro zampe e ho ricominciato a scoparla da dietro afferrando le sue grandi e sode tette. Nel momento in cui le annunciavo che anche io stavo per venire mi ha detto una cosa che fino ad allora avevo pensato succeddesse solo nei film porno. "Vienimi in bocca, in bocca, voglio berla tutta". L'ho tirato fuori ho preso in una mano il suo angelico faccino e con pochi colpi le ho riversato tra le labbra un fiume in piena di sperma.
Soddisfatti ci siamo stesi sul letto e ci siamo abbracciati. Poi abbiamo anche ricominciato ma saiamo stati interrotti dall'arrivo dei nistri amici (che paura di essere scoperti!).
Cmq in questa vacanza l'abbiamo fatto altre due volte. Da quando siamo tornati a casa, non è più successo niente, ma la speranza è l'ultima a morire.
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18 years ago
io1bello,
36
Last visit: 17 years ago
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Le prime volte con altri
Un amico mi aveva invitata per un aperitivo e d’accordo con lui decisi di esibirmi un po’ per poi raccontarlo, come ci piace di solito.Avevo messo pantaloni attillati mettendo in mostra il mio culo sodo e ben fatto, una camicetta aperta per mostrare le e tette e dopo un po’ mi disse che ero sexy ed eccitante e che lo facevo venire duro solo a guardarmi. Un po’ sullo scherzo allungai la mano per sentirlo come mi aveva chiesto e mentre lo facevo mi palpava le chiappe e le tette, ma per quella prima volta finì li.
Raccontai tutto a lui e mi chiese di continuare con questo gioco che diventava eccitante per poi raccontare come andava.
La volta dopo misi una gonna attillata, davanti calze autoreggenti e tacchi, aveva capito che ci sarei stata e mi mise quasi subito la mano sulle cosce scoperte, lo tirò fuori e lo presi in mano duro mentre continuava a palparmi tra le cosce e sulle tette che aveva tirato fuori dal reggiseno dicendo che lo facevo eccitare da matti e che mi avrebbe voluto fare di tutto quando ci saremmo rivisti con più calma e in un luogo giusto.
Lui si eccitava sempre di più a quello che raccontavo sulle mie esibizioni con quell’ amico e di continuare a provocarlo, così il giorno dopo mi misi ancora più sexy, con sotto autoreggenti, perizoma e un reggiseno a balconcino, sopra gonna corta e camicetta.
Questa volta seduti in macchian mi mise subito una mano tra le cosce e l'altra sulle tette baciandomi sul collo. Tirò fuori il cazzo e me lo fece prendere in mano, all’ inizio non volevo starci subito del tutto, ma cominciò a baciarmi e palparmi dappertutto con la gonna tutta su e le tette fuori dal reggiseno.Mi abbassò la testa sul cazzo e lo presi in bocca, poi mi fece stendere levandomi le mutandine e cominciò a scoparmi dicendomi di tutto, ormai considerandomi solo una troia che da sbattere, dopo un po’ mi fece girare per scoparmi come piace a me e farmi godere prima di levarlo e venirmi sul culo.
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18 years ago
trioxx,
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Last visit: 2 years ago
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Incontro a quattro...
arriviamo all'appuntamento in perfetto orario io e sandro.... saliamo le scale col fiato in gola sia per gli innumerevoli gradini,sia per l'eccitazione. la persona che mi trovo di fronte mi sembra simpatica,sandro la conosce da tempo. ci sediamo,scambiamo qualche chiacchiera in attesa che la sua donna rientri dal lavoro. lo osservo minuziosamente e la prima sensazione che provo è quella di sentirmi naturalmente a mio agio in quella situazione così reale eppure così strana. la mia mente pensa che da lì a poco alle parole si sostituiranno i fatti....gli intrecci di corpi e per la prima volta vedrò il mio sandro tra le cosce di un altra donna. ma il tutto non mi crea fastidio,solo tanta eccitazione. io ,ovviamente ho eseguito alla lettera i suoi ordini.....
indosso una minigonna,un top abbastanza attillato e non porto gli slip. sandro ha ordinato così.... e così milena ha eseguito. finalmente arriva anche lei. quando la vedo entrare è come un fresco alito di vento. è bella,solare,intelligente e anche simpatica. dopo qualche sigaretta e un normalissimo imbarazzo.... è lei la prima a spogliarsi.... mostrando il suo seno e paragonandolo al mio. sandro accanto a me mi sfiora con dolcezza le gambe,mi mordicchia... e io sento la sua tensione.... salire salire salire....
è normale che sia così,abbiamo deciso di incontrare una coppia abbastanza esperta in questi giochi, e soprattutto con entrambi bsx.io,sono molto più rilassata,mi sdraio sul letto e accanto a me ho due uomini e di fronte una bella donna... vorrei baciarla,ma non lo faccio..lascio che lei mi accarezzi e mi lecchi...
finalmente siamo tutti nudi su quel letto....e l'imbarazzo diminuisce. chiudo gli occhi e mi abbandono a ciò che il mio corpo prova.... ho una donna che si alterna con sandro nella mi figa, ho un altro uomo che mi accarezza il seno con dolcezza ma con decisione. la donna si dedica al suo uomo,glielo prende in bocca in maniera vigorosa,io forse sono più dolce nel farlo.... ma è bello ugualmente. sandro mi bacia,mi tocca,mi lecca la figa,introduce la lingua dentro e io sussulto... poi sono io a leccare la figa della donna insieme a sandro. cambiamo posizione e mi ritrovo a meno di un centimetro dal cazzo di quell'uomo... lo prendo in bocca assieme alla sua donna, è un intreccio sublime di due lingue che succhiano lo stesso membro,mentre sandro da dietro si prende cura di me.... adesso è la donna a condurre sandro verso il cazzo dell'uomo.... è la sua prima volta e io vorrei essere nella sua mente x sapere cosa prova.. lo guardo eccitata.... credo gli piaccia in fondo!
adesso concentro l'attenzione sul mio uomo....la mia pratica preferita...mentre da dietro sento due dita che mi penetrano la figa... è lui,laltro uomo.. lo lascio fare e mi piace da morire....adesso la mente è completamente libera... su quel letto non ha nessuna importanza chi lecchi,chi succhi,chi riceva o chi dia.... è solo una nuvola di trasgressione,di piacere.... e null'altro. e quando vedo il mio sandro leccare da dietro la figa di un altra donna nessun pensiero strano o intimo mi passa per la mente..... guardo eccitata e basta.!
poi l'uomo viene,nella bocca della sua donna..... io e sandro rimaniamo soli ...ma lui ci raggiunge
- ti aiuto io- mi dice con una naturalezza che a dir poco mi sconvolge-
grazie- rispondo-
e così,mentre lui con le mani masturba il cazzo di sandro,io continuo a succhiarlo....lo sguardo fisso sul mio uomo...che chiude gli occhi e si abbandona al piacere, per lui nuovo, di sentire le mani di un uomo sul suo membro insieme alla bocca della sua milena.... viene,nella mia bocca.... in un estasi di sensi.
milena
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18 years ago
admin, 75
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Sugli scogli
Sugli scogli
Non mi sarei mai immaginato che quello che mi capitò in questi giorni di vacanza al mare fosse cosi eccitante.
Io gelosissimo di mia moglie fui il primo ad esserne sorpreso.
Eravamo in Sardegna al mare noi amanti della spiaggia quel giorno optammo per gli scogli.
Lei molto pudica e riservata in quel punto si sentì sicura visto che non c’era nessuno di poter liberarsi un po’ del costume.
Quindi si mise il costume tipo tanga esponendo tutto il culo.
Ad un certo punto vidi nella mia direzione un uomo che fissava mia moglie subito mi infastidì,poi cominciò col piacermi.
Passò dieci minuti e vidi che si spostò si posizionò in maniera di avere il suo corpo coperto alle spalle e di poter veder meglio mia moglie.
Quella strategia cominciava ad eccitarmi, chiesi a moglie di togliersi il reggiseno.
Mi rispose se fossi matto.
Allora gli spiegai cosa stava accadendo,dolcemente senza impaurirla e che la cosa a me eccitava. Lei sorpresa si arrabbiò,coprendosi mi disse che ero un porco. Ma dopo trenta anni di matrimonio quindi anche di monotonia anche lei forse nel suo intimo aveva bisogno di un pizzico di trasgressione. Gli spiegai che senza esagerare,doveva solo esibire un po’ il suo corpo. Così si tolse parte del costume lui per fortuna era ancora li che guardava. Mi accorsi che si toccava il cazzo,io compiaciuto descrivevo le mosse a mia moglie. La feci girare le aprii le gambe e con le mani gli spostai lateralmente le mutandine per mostrare a lui la fica. Era letteralmente bagnata la cosa eccitava pure lei.
Lui si alzò mostrando il suo cazzo che masturbava. Lo sussurrai a lei dolcemente temevo che si arrabbiasse,invece si sfilò le mutandine e si mise freneticamente a toccarsi il clitoride.
Prima vidi lui venire quasi contemporaneamente a lei così eccitata da non ricordarmi più dopo tanti anni. La sera a casa bastò mentre scopavamo che gli sussurrassi di quello che ci capitò che venimmo subito
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1
18 years ago
admin, 75
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L\'acquario
Ormai mia moglie era presa dal vortice della passione. Il suo amante, Angelo, non c’era più e lei si è messa l’anima in pace. Ma non era di un altro amante che mia moglie aveva bisogno. In un certo senso le bastavo io. Era di quella eccitazione che Angelo le aveva inculcato in testa, senza la quale lei non godeva come avrebbe voluto. Le piaceva molto provocare, fare le cose più perverse ed eccitanti per poi far l’amore, naturalmente con me. Ricordate quando ho detto, nell’ultimo seguito, che mia moglie si è denudata davanti il portone di casa di Angelo e che anche è andata a comprare due zucchine con la sola camicia addosso e per giunta sbottonata con tutto al vento? Bene, lei ama quel tipo di perversioni, per eccitarsi ed eccitare. Ma in tutto questo c’è un piccolo particolare, che non è per nulla trascurabile. Mia moglie fa tutto ciò solo quando è sicura di avere di fronte persone che non le possano dare fastidio in seguito. Ad esempio i due ortolani che l’hanno vista nuda, quelli dove lei è andata a comprare le due zucchine, erano persone anziane che non le avrebbero create dei problemi, così come il commesso timido del negozio, ed altri che non ho citato. In questa cronologia di racconti, io cerco di essere il più possibile chiaro e naturalmente veritiero. Senza offendere nessuno, ma a volte leggendo altri racconti mi sembra che questi siano inventati di sana pianta, specialmente quelli in cui non è specificato che in effetti si tratta di fantasia. Il fatto di farsi mettere incinta la moglie, e per giunta più di una volta, mi sembra una balla di quella con le ali; questo è il frutto di fantasia di una persona masochista che gode nell’umiliarsi. Fatta questa piccola premessa, torniamo al mio racconto. Ho intitolato il racconto “l’acquario” in quanto il tutto si è svolto a causa di esso.
In casa abbiamo un piccolo acquario accessoriato di tutto punto (luci, filtri, motorino per il riciclo dell’acqua, termometro, ecc.) con diverse specie di pesci, abbastanza costosi. L’acquario è posto su un mobile alto circa 160 centimetri dal pavimento in modo da trovarsi ad altezza d’occhio e goderci la vista dei pesci. Ebbene lo scorso anno, in agosto, siamo andati in ferie. Siamo stati tre settimane fuori. Avevamo programmato il timer per l’accensione automatica della luce e della macchinetta per la distribuzione del cibo. Dovevamo cambiare l’acqua prima della partenza (per chi è pratico di acquari, l’acqua non va cambiata tutta, ma almeno 1/3). Scendo nel negozio, che tra l’altro è proprio sotto casa nostra, e mi accorgo che è chiuso ed un cartello esposto dice che riapre alla fine del mese. Non avevo pensato a questa eventualità, comunque dal momento che noi stavamo fuori solo tre settimane, anche se non avevo cambiato l’acqua già dal mese di luglio, pensavo che non sarebbe successo nulla. Partiamo, facciamo le nostre ferie e al rientro… appena in casa sentiamo una puzza indescrivibile. L’acqua dentro l’acquario era diventata verdastra, i pesci galleggiavano morti. Tiro su il portello e mi accorgo che l’acqua è quasi bollente. Evidentemente qualcosa non aveva funzionato come avrebbe dovuto. Mi accorgo che solo un paio di pesci ancora si muovevano. Immediatamente prendo il retino e li trasferisco in una bagnarola mescolando l’acqua del rubinetto a quella demineralizzata per il ferro da stiro. Il mattino seguente vado nel negozio sotto casa, ma ancora sono in ferie. In ufficio mi viene detto che c’era un signore che aveva la passione per gli acquari, li puliva e li curava, anche se non era effettivamente il suo mestiere, infatti aveva un negozio per abbigliamento dei neonati. Lo contatto. La sua disponibilità era soltanto per l’orario serale in quanto doveva badare al suo negozio nelle ore diurne. Dico a mia moglie che verso le venti sarebbe venuto a casa il signore per l’acquario. Sarà stato per il fatto che durante le ferie mia moglie non aveva potuto esibirsi in quanto in spiaggia c’erano molti minori, fatto sta che vidi i suoi occhi brillare. Le chiesi cosa avesse in mente e lei rispose che si sarebbe regolata di conseguenza. Alle venti in punto suonano al portone. Mi affaccio e vedo un uomo sulla trentina. Mia moglie è accanto a me in finestra. La sento emettere un mugugno come di approvazione, segno che quell’uomo le andava a genio. Lo faccio accomodare, ci presentiamo e vedo che mia moglie lo guarda fisso negli occhi pregustando già una sua avventura. Guardiamo assieme l’acquario, poi mia moglie dice che deve andare in bagno, quindi ci lascia da soli in sala. L’uomo, Vincenzo, mi chiede di prendere una bacinella per mettervi dentro il materiale dell’acquario (io già avevo tolto l’acqua puzzolente ed i pesci morti) infatti erano rimasti dei sassi e del ghiaietto. Vado a prendere la bacinella che tenevo in balcone ed inevitabilmente passo davanti il bagno. Con mia grande sorpresa vedo la porta completamente aperta e mia moglie seduta sulla tazza. La guardo come per dirle che era una matta a comportarsi in qual modo, tra l’altro non conoscevamo Vincenzo, né sapevamo che tipo fosse. Notai che mia moglie aveva le sue mutandine arrotolate sotto le ginocchia, ma non aveva la gonna. Intuisco cosa volesse fare, quindi la lascio e vado a prendere la bacinella. Mentre aiuto Vincenzo a fare il lavoro, vedo che qualche goccia d’acqua cade per terra, quindi urlo a mia moglie di portare uno straccio. Dopo qualche secondo mia moglie si presenta in sala indossando una maglietta corta e solo un paio di mutandine, tra l’altro trasparentissime e del tipo tanga. Vincenzo le lascia gli occhi addosso ed io mi gusto la scena. Mi eccitavo tremendamente vedere mia moglie seminuda davanti a Vincenzo. Con fare civettuolo mia moglie si inserisce tra me e Vincenzo ed asciuga le gocce di bagnato per terra. Per causa di forza maggiore si è dovuta chinare mostrandoci il suo culo nudo, come se non indossasse nulla dal momento che aveva il tanga. Dopo un po’ si alza ma rimane a guardare. Io mi scuso per l’abbigliamento di mia moglie la quale si giustifica dicendo che c’è un caldo tremendo. Vincenzo indossava un paio di jeans e la sua eccitazione la si notava benissimo, ma non diceva né faceva nulla. E allora mia moglie aumentava la sua dove di esibizionismo. Sotto la maglietta non aveva niente e ad ogni suo movimento le tette ballonzolavano libere. Aveva i capezzoli induriti e lo si vedeva attraverso la maglietta aderente. Vincenzo sistema il nuovo ghiaietto con le pietre dicendoci che il giorno appresso avrebbe portato l’acqua e le piantine. Quando andò via, mia moglie mi saltò letteralmente addosso eccitatissima, così come lo ero io. Scopammo più di una volta tremendamente eccitati. Non ricordo quante volte ringraziai mia moglie per quella sua iniziativa, ma le dissi che mi era piaciuta molto. Lei disse che il giorno dopo mi avrebbe fatto morire ancora di più. La sera successiva, allo stesso orario, ecco ripresentarsi Vincenzo con un bidone di acqua da 25 litri ed un paio di piantine. Mi disse che per quanto riguardava i pesci, doveva trascorrere almeno un mese in quanto nell’ambiente dell’acquario si sarebbe dovuto ricreare l’habitat con la flora batterica ed altre cose. Vincenzo inizia a mettere l’acqua nell’acquario, dopo aver sistemato le piantine, lentamente con un tubo per non farla intorpidire. Ad un certo punto sento mia moglie che mi urla dall’altra camera se avessimo sistemato per bene le piantine. Io le rispondo di venire a vedere di persona. Intuivo che avrebbe fatto qualcosa che mi facesse eccitare, anzi ci speravo proprio. Quando la vidi entrare mi venne una specie di delusione. Mia moglie indossava una maglietta aderentissima, di quelle con su stampato Topolino al centro, che le arrivava sotto i glutei. Non si vedeva nulla oltre le sue cosce. Anche Vincenzo rimase deluso. Mia moglie disse che le piantine dovevano essere un po’ più spostate, al che io dissi di farlo lei direttamente. Senza batter ciglio, mia moglie salì sulla scaletta a tre pioli chinandosi in avanti per sistemare le piantine. In tal modo ci mostrò il suo culo nudo dal momento che era più in alto di noi e la sua maglietta le si era alzata. Quando ebbe terminato e prima che lei scendesse dalla scaletta, io dissi che dovevo andare un momento in bagno. Uscii di corsa per vedere la reazione di Vincenzo solo con mia moglie e soprattutto per vedere cosa lei avrebbe fatto. Mi appostai dietro la porta e vidi che mia moglie aveva le mani bagnate, in quanto le aveva immerse nell’acqua per sistemare le piantine, quindi per asciugarsele non si servì di un asciugamano, ma lo fece direttamente sulla sua maglietta. Infatti tirò su la parte davanti della sua maglietta asciugandosi le mani. In quel modo aveva messo a nudo la sua peluria nera. Prese a parlare con Vincenzo dicendogli che adesso poteva continuare il suo lavoro. Notai che aveva lasciato la sua maglietta arrotolata sotto l’ombellico in quanto le era molto aderente e avendola tirata su senza riportarla giù, questa era rimasta su. Entrai io per gustarmi la scena. Mia moglie scese dalla scaletta dando il posto a Vincenzo che se la stava mangiando con gli occhi. Appena lei mi fu accanto le sparai un bacio in bocca e con una mano le tirai ancora più su la maglietta da dietro scoprendole anche il culo completamente. Feci in modo che la maglietta le si fosse arrotolata in vita. Intanto Vincenzo aveva finito il suo lavoro, quindi mia moglie rimase accanto a noi, sempre con la figa e il culo scoperti, a contemplare l’addobbo del nuovo acquario. Mia moglie chiese a Vincenzo se gradisse qualcosa da bere e lui chiede qualcosa di fresco in quanto sentiva dei bollori addossi. Mentre Vincenzo bevevo aveva gli occhi puntati sulla figa di mia moglie che spudoratamente era andata a sedersi sulla poltrona a cosce spalancate. Accompagno Vincenzo alla porta mentre mia moglie era rimasta seduta a cosce aperte. Strano, la sera prima era venuta ad accompagnarlo alla porta ed era uscita sul pianerottolo. Entro in sala e la vedo che si stava masturbando energicamente, ed aveva cominciato non appena Vincenzo l’aveva salutata dandole le spalle mentre era ancora in sala. Non ce la faccio a trattenermi, mia moglie era proprio una grande porcina. Facciamo l’amore come forsennati nonostante l’avessimo fatto la sera prima. L’appuntamento con Vincenzo era fra un mese. Verso la seconda decade di settembre telefono a Vincenzo per fissare il giorno esatto. Conveniamo per la sera successiva. Questa volta mia moglie aveva in mente dell’altro, non me lo disse in quanto non voleva rovinarmi la sorpresa. La sera dopo Vincenzo portò dei pesci per metterli nell’acquario dopo aver fatto le sue misurazioni con delle strisce, fosfati, nitriti, nitrati ed altre balle varie. Disse che era ora di mettere i pesci. Lui versa la busta con i pesci che aveva portato ed io metto dentro i nostri due, quelli che si erano salvati. Ad un certo punto Vincenzo mi chiede come mai mia moglie non ci fosse. Gli chiedo se per caso si fosse innamorata di lei, ma per tutta risposta mi dice che lui era innamorato di sua moglie ma che la vista di mia moglie nuda non gli dispiaceva in quanto entrambe le volte che era stato a casa nostra, lui aveva sconocchiato sua moglie a forza di far l’amore con lei per l’eccitazione. Io sorrido molto forte, poi gli dico che in effetti mia moglie era in bagno a farsi una doccia. La chiamo dicendogli che Vincenzo doveva andar via e che quindi la voleva salutare. Mia moglie arriva con un asciugamano in testa a tipo turbante e un altro asciugamano davanti a proteggersi dal seno alla figa. Credevo sarebbe uscita tutta nuda ed invece non lo fece. Pensavo che non si sarebbe fatta vedere ed invece dovetti ricredermi. Non appena vide i pesci nell’acquario, si liberò dell’asciugamano buttandolo su una poltrona rimanendo completamente nuda. Si mise ad osservare i pesci e nel frattempo noi osservavamo lei. Poi si girò verso di noi e Vincenzo prese a fissarle le tette già con i capezzoli dritti. Vincenzo aveva il pene durissimo che gli stava scoppiando attraverso i jeans e mia moglie gli diede un’occhiata dandosi anche una leccata alle labbra. Mentre sorseggiavamo il solito aperitivo, dissi a mia moglie che Vincenzo aveva fretta in quanto doveva andare a casa a far l’amore con sua moglie perché lei lo aveva fatto eccitare. Mia moglie prese a ridere forte e poi disse che anche lei era eccitata a seguito del bananone che si intravedeva indicando la patta di Vincenzo. Poi inaspettatamente lei si sedette nuovamente a cosce larghe sulla poltrona prendendosi ad accarezzare la figa spudoratamente davanti Vincenzo. Prese letteralmente a masturbarsi sotto i suoi occhi, poi disse a me di accompagnare Vincenzo e di tornare subito altrimenti avrebbe goduto lei da sola. Vincenzo Non le staccò gli occhi da dosso, sembrava ipnotizzato dalla spudoratezza di mia moglie, quindi dovetti pregarla di smetterla e di accompagnare assieme a me Vincenzo alla porta. Vincenzo ci salutò mentre mia moglie era sul pianerottolo tutta nuda. Stava per inciampare in quanto non staccava gli occhi dal corpo di mia moglie. Quando sparì io presi mia moglie, che nel frattempo aveva le dita infilate nella figa, e la baciai davanti la porta. Entrammo in casa e quella notte non dormimmo. Solo la mattina ci siamo accorti che Vincenzo si era dimenticato di prendere i soldi per il suo compenso. Ma forse lo spettacolo che mia moglie gli aveva offerto aveva coperto le spese. Ciao a tutti.
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18 years ago
Pollosecco,
38/39
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Alice nel paese delle porno meraviglie
Alice Alice..quante ne combini.
Non esiste altro che un mondo pieno di avventure,di giochi,di situazioni eccitanti..intriganti..
il mistero che avvolge tutto sotto forma di pensieri audaci e trasgressivi.
Lascia che sia tutto un gioco e fa quello che il tuo volere di donna calda ,vogliosa e passionale vuole.
Era un martedì mattina,ero uscita con un amica a fare shopping,un caffè al bar e mentre gustavo il mio caffè macchiato,puntavo lo sguardo fuori,qualcosa aveva attirato la mia attenzione.
Mi ritrovai all'improvviso a fantasticare attraverso quella visione sfuggente ma tanto erotica.
Un tipo mi fissava da fuori poggiato alla sua auto sportiva,occhiali da sole,bel fisico e un sorriso che ti coglie in pieno come un temporale estivo.
Conoscevo i miei istinti,la mia audacia,la mia carica erotica che accompagnava sempre il mio abbigliamento provocante...si ,diciamola tutta la bella Alice vuole sempre gli occhi puntati addosso,e non solo;mi resi conto he quell'uomo aveva scaturito in me un desiderio folle di possesso,lo volevo e attraverso il suo segnale diretto quando entrò nel bar...mi si avvicinò e mise nella mia mano un biglietto rosso.
Lo lessi immediatamente e quello che c'era scritto mi fece pulsare il sangue nelle vene..."vorrei la tua bocca,la tua lingua che scivola sul mio corpo lasciando le parti intime alla fine..il tuo seno il tuo sesso le tue natiche,il tuo respiro che cresce piano piano fino ad esplodere nel piacere assoluto".
Mi sentivo come una bomba che stava x scoppiare quando tolse gli occhiali e mi sorrideva dal tavolo dove era seduto.
Non sono una che lascia correre o che arrossisce,ma sapevo che non sarebbe stata una semplice scopata.
La mia amica Laura era sempre stata mia complice in molte situazioni e questa volta mi sentii di lasciarla in disparte e godermi la situazione tutta da sola.
E' eccitante quel tipo cavolo che bello!!!vuole me gli dissi e questa volta scusami cara Laura ma voglio giocarci da sola.
Rimase delusa e mi lasciò lì senza neanche salutarmi, ma non me ne importò nulla.
Lo raggiunsi al suo tavolo,portando con me quel biglietto in cui avevo scritto quello che aveva scaturito il suo messaggio...glielo misi nella mano e la strinsi.
Cosa avevo scritto?quello che setivo dal profondo dell'anima e nel profondo del mio canale vaginale..alzò lo sguardo e mi lanciò un'occhiata che avrebbe fatto sciogliere un iceberg all'astante,lì mi sentii troia ma talmente troia che l'unico mio desiderio non era scoparlo in un letto,troppo facile e scontato,ma volevo fare quello che più mi piaceva e facevo spesso,solo che questa volta il tipo era veramente uno schianto.
Gli sussurrai all'orecchio ciò che desideravo fare quello che avrei fatto con lui coinvolgendo anche terze persone.
Mi portò nel primo posto che adoravo mi chiese che voleva comprarmi qualcosa di eccitante intimo sexy e un abito elegante x portarmi la sera a cena.
La cosa che ama ogni donna essere al centro dell'attenzione e godere di ogni stimolo;scelse x me la lingerie più bella costosa e sexy nero bianco e un turchese pastello...per la sera provai un solo vestito quello he aveva subito occhiato in vetrina e che voleva x me.
Bello elegante un rosso porpora scollato dietro la schiena in mostra e anche parte del sedere,davanti due spacchi vertiginosi e un gioco di trasparenze con scollatura audace...quando lo indossai con tanto di scarpe a tono altissime mi sentivo una diva e senza dubbio se fossi uscita avrei avuto lo sguardo di tutti addosso e nello stesso modo in cui lui mi guardava quando uscii dal camerino.
Sei bellissima mi disse quella situazione mi eccitò al tal punto che lo presi x una mano e lo portai con me nel camerino,;mentre mi tirava giù la cerniera del vestito il mio culo era appoggiato al suo cazzo che sentii crescere man mano che lo muovevo e pressavo il suo sesso.
Cominciò a leccarmi il collo il lobo dellìorecchio,mi sussurrava parole dolci e piccanti che mi folgoravano il cervello per quanto avevo voglia di farmi sbattere lì...mi girai di scatto infilai la mia lingua nella sua bocca e la mia mano sul suo cazzo era duro come volevo io ma non volevo scoparlo lì.
Pagò tutto con la carta di credito e mi portò nell'albergo più lussuoso della città proprio perchè gli avevo detto che volevo scoparlo nell'ascensore,non se lo fece ripetere due volte e presa la camera salimmo con il mezzo che più stimola la mia fantasia;guarda caso con noi c'era un signore molto elegante e affascinante ,mi sentivo gli occhi sulle mie coscie nude e sulla scollatura prorompente...mi venne un brivido improvviso immaginando di essere posseduta da loro due lì dentro...bloccai l'ascensore e l'uomo capì il mio desiderio;fu così spontaneo come se fosse già consapevole di quello che era successo e mi sentii le mani addosso di entrambi,quattro mani impazzite che cercavano la stessa cosa e sentire il mio desiderio come era esploso.
Un fiume in piena che travolse i loro istinti cominciarono a leccare ogni angolo di pele che ricopriva il mio corpo,le loro lingue impazzite i respiri affannosi quel momento durò pochissimo visto che arrivarono le lamentele di altri ospiti che reclamavano l'ascensore...fui costretta a riattivarlo e mi ricomposi x uscire.
Portammo il tizio on noi nella stanza che avevamo preso,un letto a forma di conchiglia una vasca idromassaggio enorme..non resistii aprii l'acqua e mentre aspettavo che si riempisse la vasca tolsi a cravatta al signore dell'ascensore e gli legai le mani,con le mie autoreggenti legai le mani di Marco avevo un foulard in borsa e bendai i suoi occhi mentre al signore cominciai a sbottonare la camicia e i pantaloni.
La mia lingua cominciò a leccare i capezzoli e il suo respiro cominciò ad aumentare i suoi commenti a volgarizzarsi,io ero un lago mi sentivo così eccitata che non volevo aspettare ma prenderlo subito dentro ma quello che volevo era anche sentirli gemere sotto la mia bocca e proprio così lo eci esplodere di piacere..
Marco si dimenava bendato e legato era in trappola ma mi pregava togliergli la benda x osservare cosa stavo facendo;lo accontentai e mi vide sopra quel corpo con la lingua impazzita..gemeva x la visione e x coe l'altro era eccitato slegai l'altro e mi avventai sul cazzo di Marco mentre l'alto mi leccava la figa mentre ero piegata alla pecorina davanti a lui.
In quel momento tutto quello che volevo era sentire il cazzo dentro sbattermi forte e senza pietà e fu così che mi penetrò in quel modo mentre io succhiavo il cazzo di Marco a terra.
Mi sbatteva da paura,veloce e piano ,alternando momenti di sfogo totale a dolci e tranquilli movimenti di bacino;la mia figa gocciava di piacere e godevo di continuo ,orgasmi multipli si alternavano ai movimenti del suo cazzo..mi scopava divinamente ma il piacere per me,il massimo del piacere lo ebbi quando Marco mi penetrò il culo mentre lui mi leccava la figa da sotto;un cazzo enorme duro un vero stallone mi sentivo gemere fin sotto la reception e forse questo mi eccitava ancora di più tutti doveveno sentire quanto godevo.
Li trascinai nella vasca idro e ci lasciammo travolgere da quel omento di puro piacere dei sensi;nell'acqua mi alternavo a saltare su entrambi i cazzi mentre l'acqua mi stimolava titte le parti del corpo..non mi sentivo così troia da diverso tempo e quello che mi piaceva e stravolgeva di più e volevo che mi dicessero porcate e mi insultassero che mi eccitava da morire.
Fu un momento che mi prese e volli entrambi i cazzi dentro nell'acqua così i corpi potevano volteggiare e muoversi senza alcun sforzo ,un piacere stupendo..godevo come una matta urlavo di piacere e loro mi accompagnavano felici;eravamo al massimo e vollero schizzarmi sulla faccia mentre la mia lingua cercava di prendere più sborra possibile.
Ripresero a scoparmi sul letto ma io non dicevo mai basta e questo li prendeva fortemente.
Quella giornata terminò dopo qualche ora quando l'altro i salutò e ringraziò per il piacere che gli avevmo dato o meglio che gli avevo dato io e il mio corpo.
Marco mi fece indossare il vestito e l'intimo che aveva comprato per me mi rifeci il trucco e mi portò nel ristorante più elegante della città,passammo una serata splendida e mi sentivo guardata da molti uomini;tutto quello scaturiva in me una voglia assoluta di sesso trasgressioni e desideri assoluti..avevo trovato il mo complice ideale l'uomo dei sogni bello, disponibile, porco e tuttoquello che vuole ogni donna.
Da quel giorno Marco fu il mio compagno e insieme avevamo incontri di sesso audaci orgie e quanto di più si possa fare sessualmente..ci innamorammo perdutamente e andammoa vivere assieme..il nostro goco continua ancora siamo una coppia stupenda affiatata innamorati e due veri maialini altro che gattini felici.
Un bacio a tutti da Alice...
14
1
18 years ago
admin, 75
Last visit: 17 hours ago -
Come ho scoperto il mio lato femminile 3
Arrivò la seconda sera a casa del prof. mi aveva promesso una sorpresa.
Mi fece entrare, mi accomapgnò in camera aprì una scatola e tirò fuori
un bel kit da vera zoccola, un paio di autoreggenti nere, reggicalze
perizoma e un completino in pizzi nero, come vidi tutte quelle belle
cosine mi eccitai, gli chiesi: sono per me? lui rispose: certo hai
detto che vuoi essere presa come una troia perciò inizia a vestirti
come tale, lo abbracciai e gli diedi un lungo bacio in bocca, ero straeccitato
mi spogliai e indossai subito tutto, ero stralunato, mi prese un po con
forza e mi mise davanti ad uno specchio, mi disse: vedi che puttana sei?
io risposi si mio signore. ero talmente eccitato che avrei fatto di tutto,
mi prese per i capelli mi fece inginocchiare di fronte allo specchio e iniziò
a scoparmi la bocca, ogni tanto mi dava qualche schiaffo, mi ricopriva di insulti,
mi piaceva, più insultava più mi eccitavo, mi venne in bocca eio bevvi tutto.
mi mise un collare come quello che si mettono ai cani e mi portò in camera.
Mi ammanettò con le mani dietro la schiena e mi stese di pancia sul letto, mi disse:
ti piace il sesso forte? Strasera ti accontento, mi sputò due volte sul buchetto spalmò
la saliva, mi mise un foulard in bocca e mi entrò di colpo deciso senza indugiare, mi sentii
rompere, un dolore lancinante, non si fermò neanche un secondo per farmi rilassare
iniziò subito a scoparmi con foga, il dolore non finiva più urlavo e piangevo
ma il foulard attutiva i miei lamenti e le mie urla non potevo ribellarmi,
ero ammanettao e in balia dei suoi impulsi animali, insultava in tutti i modi
mi diceva che ero una rotta in culo una zoccola una puttana e chi più ne ha più ne metta.
Il dolore iniziò a diminuire e a prevalere il piacere, mi tolse il foulard e io ansimavo e
gemevo più di piacere che di dolore, mi prese per i capelli mi girò la testa e mi sputò in bocca.
lo toglieva e lo reinfilava di colpo era stupendo, mi scopò per un periodo interminabile non finiva più
mi sentivo il culo aperto come una finestra. mi piaceva ad un certo punto quando fù li per venire
lo tolse e me lo infilò in gola fino a farmi venire dei conati di vomito, mi allago la gola, bevvi tutto
ma era talmente tanta che ne cadde qualche goccia sul letto, mi diede due sonore sculacciate
e mi disse che doveva essere l'ultima volta che succedeva e la prossima volta sarebbe passato
alla frusta. la sua verga era ancora di marmo era già venuto due volte, continuava a scoparmi
la bocca, non era ancora stanco, me lo ripiantò nel culo per un'altro lungo periodo, non ero più in me
ero completamente sottomesso a lui fino a che non mi riempì lo sfintere di sborra. penso di avere avuto
3 o 4 orgasmi senza toccarmi il cazzo mentre venivo inculato, avevo allagato il letto sotto di me.
mi prese di forza per i capelli e mi fece lecacre e bere tutto il mio seme.
mi prese per il collare e mi portò in bagno fece una lunga pisciata sul water e mi disse
di pulirgli il cazzo, lo feci con piacere, mi lavai e mentre mi passavo la mano sul buco vidi
che sanguinavo, mi aveva proprio rotto nel vero senso della parola, il dolore era terribile
quasi insopportabile, mi disse di tenerlo a riposo che si fosse ripreso per la settimana dopo
gli dissi si mio signore, mi vestii e tornai a casa, ero stato a casa sua più di 4 ore non
mi ero reso conto del tempo che mi sono dato a lui, ero soddisfatto, dolorante e con il culo
sfondato ma soddisfatto, raccontai tutto a marco e luca e anche loro dissero che ero una troia rotta
in culo ma gli piacevo così,ancora per diversi giorni luca e marco dovettero accontentarsi ancora
solo di pompe. la settimana dopo mi accenna ad un'altra sorpresa, ma questa è un'altra storia..
per commenti: [email protected]
16
2
18 years ago
fc4040,
43
Last visit: 1 week ago
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Come ho scoperto il mio lato femminile 2
Riprenderò dalla sera che dovevo incontare il prof di educazione fisica,
come di consueto il pomeriggio presi i cazzi di marco e luca indossando intimo
come una vera troietta mi piaceva essere donna, raccontai a luca e marco
della mattina con il prof e dissi che la sera sarei stato da lui loro
si eccitarono da morire confessando che avremmo potuto fare in 4 ma io volevo
prima godermelo da solo almeno per entrare in intimità e confidenza, volevo
portare l'intimo di mia madre ma avevo paura che si accorgesse che mancava,
quindi andai normale, trovata una scusa con i miei che andavo fuori con amici
presi la vespa e mi recai da lui. ero al settimo cielo una eccitazione
da brividi, mi aprì la porta era vestito in tuta da ginnastica aderente,
intravedevo i muscoli e la dotazione, era già abbastanza duro, penso che
anche lui fosse già eccitatissimo, mi fece accomodare nel divano e lui
a fianco a me ci versiamo una birra e iniziamo e bere, non tengo l'alcol
e dopo 2 sorsi sono già su di giri, inziamo a parlare, gli racconto dei
pomeriggi con luca e marco,dei nostri giochini, di quando mi metto l'intimo
di mia madre, a lui piace, mi sto aprendo a lui, gli confesso che mi piace
fare pompini, adoro il sapore del nettare, mi chiede se ho l'intimo con me
gli dico che avevo paura che mia madre si accorgesse che mancava, ero al
settimo cielo, avevo il cuore in gola, parte la mia mano verso il suo rigonfiamento
è già duro, sento che mi vuole, mi ritrovo la sua lingua che si intreccia
con la mia, è una emozione da mille e una notte, non mi sembra vero, tra poco
sarò suo. ci spogliamo in fretta mi inginocchio e inizio a leccarlo a baciarlo
inizio un pompino con il mio massimo impegno, voglio soddisfarlo, è molto dotato
penso che mi farà male, a fatica riesco a prenderlo in bocca,succhio a più non
posso è fradicio di saliva e dei suoi succhi, scivola nelle mie mani e nella
mia bocca geme dal piacere dopo poco intuisco che sta per venire lo voglio
fino in fondo, mi prende la testa e inizia a scoparmi con forza la bocca, esplode
non finisco più di ingoiare me ne ha data veramente tanta lui gradisce gli
piace è al settimo cielo eccitatissimo, io non sono da meno, continuo a
succhiare sento che continua ad uscire succo non ne voglio sprecare neanche una goccia
è di nuovo di marmo bello duro e lubrificato, mi fa mettere a 90 gradi sul
divano e prende un vasetto di crema inizia lubrificare e massaggiare, mi piace
continua nel suo massaggio, gioca con le dita nel mio buchetto,mi dice che
me lo hanno aperto bene i miei amici, mi chiede se voglio con dolcezza o di
colpo, viste le dimensioni preferisco con dolcezza, lo appoggia inizia a spingere
2,3,4 spinte ed entra la cappella, il dolore è tanto urlo, quasi piango, mi scende
una lacrima, si ferma e permette al mio culo di adattarsi alla nuova dimensione,
il dolore diminuisce, ora sto godendo, riprende ad entrare pochi secondi ed
è dentro tutto, mi dice :vedi che culo ti ho fatto troietta, mi piace essere
insultato, gli rispondo si sono la tua troietta ma ora fammi vedere il maiale
che c'è in te, inizia una scopata bestiale mi ha sfondato per un periodo
che pensavo non finisse più io urlavo come una cagna in calore, inizio a
sentire bruciore, è grosso mi ha sfondato nel vero senso della parola,però è
una senzazione bellissima sentirsi pieno di lui, ad un certo punto esplode la
seconda volta, lo sento gonfiarsi,urla, mi riempie di sborra, lo toglie era
fradicio dei suoi e dei miei umori, lo ripresi in bocca e lo pulii a dovere.
ci stendemmo abbracciati per lungo tempo con baci e carezze, parlammo e mi disse
che era la prima volte che faceva sesso con un maschio e gli era piaciuto tantissimo,
mi chiese se volevo rivederlo e risposi di si ma volevo lasciare qualche giorno
a riposo il culo per che me lo aveva veramente rotto, bruciava da matti, mi
diede una crema rinfrescante e ci rivestimmo, parlammo ancora, mi chiese se mi
era piaciuto, gli dissi tantissimo, e che mi serbbe piaciuto farlo in modo
più hard, luca e marco mi fottevano come assatanati e mi ricprivano di insulti
e a me piaceva, era bello sentirsi sottomesso ad un maschio dominante, mi disse
che la volta successiva avrebbe provveduto a rendermi la sua cagna, gli dissi
che mi sarebbe piaciuto farlo con tutti lui luca e marco e mi disse che avrebbe
provveduto anche a questo in futuro, e mi chiese se mi andava di farlo con
una sua amica presente che si scopava ogni tanto gli aveva sempre confessato
di volere vedere 2 uomini fare sesso, gli risposi che mi piaceva l'idea.
tornai a casa con un dolore lancinante non riuscivo a stare seduto, ma ero
felice pensando alla serata, il giorno dopo raccontai tutto a marco e luca
che si eccitarono a bestia ma dovettero accontentarsi di solo pompini
per qualche giorno, dopo 7 giorni alla fine dell'ora di educazione fisica
mi chiese se volevo andare a casa sua la sera e mi avrebbe fatto una sorpresa
ed io accettai con vero piacere. il pomeriggio vidi solo luca e mi limitai
ad una bella pompa, volevo gustarmi la serata con tutta la carica possibile.
la sera arrivai a casa sua mi fece entrare... ma questa è un'altra storia.
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18 years ago
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Come ho scoperto il mio lato femminile.
come ho scoperto il mio lato femminile.
salve a tutti al momento ho 40 anni e il racconto che vi illustrerò risale alla mia gioventù di studente.
avevo 16 anni frequentavo la scuola superiore e come in tutti i gruppi si stringono le amicizie più forti, io ero
molto amico con altri 2 ragazzi: Luca e Marco, a dimenticavo io mi chiamo Giovanni.
Quasi tutti i giorni Luca veniva a casa mia per studiare mentre marco abitando dalla parte opposta della città aveva
difficoltà ad arrivare da noi, eravamo sempre soli perchè i miei genitori erano al lavoro.
Un giorno Luca portò un giornalino porno e ci mettemmo a guardarlo, sentivo un tale eccitamento e pensavo che per
lio fosse la stessa cosa, ad un tratto iniziamo a toccarci, si siamo segati reciprocamente e quel giorno finì tutto lì.
la sera ho pensato tantissimo la fatto che avremmo potuto fare di più avendo le immagini del giornalino stampate in tesat
il giorno seguente abbiamo ripetuto la cosa senza giornalino, eravamo al settimo cielo, al punto che io come
lo prese in mano sono venuto. lui rimase male anche per il fatto che il suo non era ancora duro completamente, mi feci coraggio
mi abbassai e iniziai a leccarglielo lo vidi ingrossare fino quasi ad esplodere era bellissimo tempo 10 secondi e anche lui
eruttò una quantità abbondante di seme nella mia bocca, non ingoiai, era la prima volta che sentivo il
sapore del seme maschile, ma ne trassi la conclusione che mi piaceva, quel giorno finì tutto li, lui mi confidò che aveva
gradito tantissimo e che avrebbe voluto rifarlo. ci ritrovammo il giorno dopo, subito facemmo un 69 da favola e nel
frattempo le nostre dita giocavano con i nostri bucanini vergini, avemmo l'orgasmo quasi assieme e io questa volta ingoiai
tutto è stato favoloso, mentre lui non ingoiò ed ebbe qualche coniato di vomito subito placato.il giorno dopo fui solo io
a fare un pompino a lui mi impegani tantissimo succhiavo come avevo imparato nei giornali e nei film porno, venne a fiumi,
non ne andò sprecata nemmeno una goccia, dopo circa un ora di studi, replicai e lui gradì tantissimo. venne il fine
settimana sapevo che non lo avrei visto se non prima di lunedì a casa mia per studiare, ho viaggiato tantissimo con la mente
sognavo di essere penetrato iniziai a giocare con le dita con il mio culo bello stretto e vergine ma mi fermai subito volevo
che fosse lui ad aprirlo a sverginarmi volevo che lo sentisse stretto e che si godesse a pieno il mio diventare donna.
Il lunedì durante l'intervallo gli chiesi se voleva farlo e mi disse che non aspettava altro, appena arrivato
ci mettemmo subito a nostro agio presi il burro per lubrificare e dopo averlo spompato a dovere e diventato di sasso
mi misi a pecora lui era eccitatissimo mi appoggiò la cappella al fiorellino e iniziò a spingere con forza io urlavo dal dolore
ma spevo che appena finito il dolore sarebbe iniziato il piacere, diede un colpo deciso e mi entrò dentro io strinsi forte
il cuscino urlando e mi scese qualche lacrima sulla guancia, si fermò per permettere al mio buco di adattarsi, diede
qualche pompata e mi venne dentro, sentivo lo sperma caldo che mi riempiva era bellissimo, per tutta la settimana non lo
facemmo più mi bruciava e non poco, riprendemmo il lunedì dopo, nel frattempo nel fine settimana mi sono allenato con
qualche oggettino per aprire e fare abituare il mio culo. lunedì iniziammo a scopare sul serio, a volte in un pomeriggio
mi scopava anche 2 volte era bellissimo mi piaceva fare la donna, poi mi confessò che gli sarebbe piaciuto vedermi con
intimo femminile, andai nel cassetto di mia madre presi calze reggicalze le indossai e si eccitò da matti, scopate pazzesche.
Sabato e domanica a riposo e il lunedì disse che al suo arrivo voleva trovarmi già con intimo e pronto sul letto, la cosa mi eccitava
e così feci, appena i miei erano usciti indossai l'intimo assieme ad un bel completino in pizzo nero lasciai la porta aperta
sapevo che sarebbe arrivato dopo poco, lui entrò venne in camera da letto ed con tanta mia vergogna era con marco, provai
ina vergogna tale che quasi mi misi a piangere, lui venne e mi consolò e mi disse che ne aveva sempre parlato con marco e che
avrebbero voluto farlo in 3, io ero li sul letto con intimo da troia, loro che mi guardavano eccitati a bestia vedevo i loro
cazzi che stavano quasi per scoppiare, mi lasciai andare e iniziai a spompare luca, marco si spogliò e vidi una gran bella dotazione
anzi diciamo super e luca mi dice: vedrai come ti apre quel bel tronco brutta troia. dopo poco li stavo succhiando entrambi,
ad un certo punto luca dice a Marco: ora rompigli il culo come se fosse una zoccola da marciapiede. mi misero a pecora luca
mi scopava in bocca, marco si mise dietro sentii che mi sputò due volte nel culo, luca mi mise le mani dietro la schiena e
me le legò con uno straccio, ebbi un brivido, riprese a scoparmi in bocca, sentii la cappella di marco appoggiata e con un
colpo secco me lo fece sparire dentro, provai un dolore allucinante, maggiore di quello che mi sverginò urlavo a squarciagola
ma avevo il cazzo di luca fino in gola, dovevo solo subire, iniziò subito a pompare con foga senza neanche un attimo di pausa
il dolore era tremendo sentivo gli insulti che mi dicevano, mi piaceva, il dolore iniziò ad essere piacere, ero in balia di quei
due maschi non potevo ribellarmi, legato inerme dovevo solo subire per il loro divertimento ma mi piaceva, iniziai a godere
ebbi 2 orgasmi senza neanche toccarmi il cazzo, sentii il cazzo di luca ingrossarsi, stava per venire, mi riempì avevo ricevuto
un megaclistere di sborra, lo tolse e me lo fece pulire con la bocca, nel frattempo mi stava inculando luca, diceva che
ero aperto il culo era slabbrato ma gli piaceva, anche lui mi venne dentro, ero pieno ma felice, ero la loro donna, la loro troia
mi piaceva la situazione, da quel giorno si scopava quasi tutti i giorni, parlavamo tra di noi a scuola senza vergogna, a volte
mi dicevano cosa avrebbero voluto fare nel pomeriggio e io li assecondavo. da quel momento quando vedevo un bel maschio
lo immaginavo che mi scopasse, tanto che confessai a loro che mi piaceva il professore di educazione fisica, aveva la fama
di play boy, vero macho bel fisico palestrato 28 anni e vedendo il rigonfiamento bella dotazione, lo confessai a luca e marco
che me lo sarei fatto volentieri, tutte le volte che lo vedevo mi correvano i brividi lungo la schiena e delle vampate paurose,
tutte le volte che parlavo con lui non potevo fare a meno di guardargli la patta, e lui se ne accorse, da quel momento
i miei sguardi erano solo per il suo cazzo, da quel momento iniziò ad essere gentile con me e a non arrabbiarsi più quando sbagliavo
qualcosa, capii che poteva nascere qualcosa, nel frattempo tutti i giorni mi prendevo una bella razione di cazzo dai miei
compagni, un giorno dopo la lezione di educazione fisica mi feci coraggio e dopo esserci cambiati nello spogliatoio aspettai
che tutti fossero usciti e rimasi solo con il prof. con la scusa di qualche delucidazione sul gioco della pallacanesto, parlavamo
e nel frattempo li si spogliò nudo per andare sotto la doccia e io non tolsi più gli occhi da quella bella verga attaccata
ad un maschio veramente da favola, lui mi disse: ti piace è? io risposi : si moltissimo. lui ribattè: so di quello che fai con
Marco e luca. arrossì e provai un po di vergogna, lui mi rassicurò dicendo che non era grave e altre cose che non ricordo
perchè ero concentrato sul suo cazzo si avvicinò e lo presi in mano, lui non si tirò indietro iniziai a leccarlo e ad un
certo punto disse: no non qui non è il luogo ideale potrebbero nascere casini, vieni stasera a casa mia se ti vuoi divertire
la sera andai con una tremenda eccitazione, ma questa è un'altra storia.. nel frattempo per i restanti 2 anni di scuola io marco
e luca abbiamo sempre studiato assieme a casa mia e tutti i giorni mi prendevo la mia razione di carne, e con una frequenza di una
volta a settimana andavo la sera a casa del prof ma come ho detto questa è un'altra storia.
ora ho 40 anni e in privato con gli uomini so come farli godere e sono sempre aperto a nuove conoscenze..
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18 years ago
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La prima volta di mia moglie con un altro: seguito
Non so perché, ma Angelo non veniva più a casa nostra. E dire che in ufficio entrambi si facevano gli occhi dolci, a volte con il rischio di farsi scoprire da qualcuno come con la collega trasferita. Una volta parlai con mia moglie per la mancata visita di Angelo a casa nostra. Lei disse che ad Angelo piaceva fare le cose peccaminose, quelle che facevano alzare l’adrenalina, le cose forti e non il semplice rapporto intimo. Mi raccontava che lui le diceva che gli sarebbe piaciuto vederla tutta nuda a svolgere il lavoro seduta alla scrivania per poi andare a fare qualche fotocopia e camminare per il corridoio dell’ufficio mentre gli altri colleghi le avrebbero accarezzato le tette ed il culo. Certo che Angelo si faceva bello con la moglie degli altri, mica con la sua (anche se non l’aveva). E questo fatto mi indispettiva in quanto tutte quelle fantasie le volevo sfruttare io con mia moglie. Ed invece a lei piaceva farlo con Angelo. Dal punto di vista sessuale non potevo di certo lamentarmi in quanto mia moglie mi faceva godere tantissimo. A volte non facevano nulla, ma si dicevano tante cose, perché stando nello stesso ufficio nessuno li disturbava, e anche il solo fatto che mia moglie si tirasse su la gonna lasciandosi ammirare le cosce da Angelo, saliva ad entrambi l’eccitazione, sempre per il fatto che da un momento all’altro sarebbe potuto entrare qualcuno. E così mentre io facevo l’amore con mia moglie, lei mi raccontava gli episodi accaduti nella giornata, come quella volta che lei fece finta che le fosse caduta la penna (l’aveva buttata a terra di proposito) e aveva pregato Angelo di prendergliela. Quando Angelo si abbassò per prendere la penna, ecco che lei allarga a più non posso le cosce mostrandogli la figa pelosa dal momento che non indossava le mutandine. Ormai lei faceva a meno delle mutandine, le indossava solo quando le veniva il ciclo. E così mentre io parlavo a casa del fatto che lui non si presentava più a casa nostra, mi disse che il giorno successivo gliel’avrebbe chiesto. Il giorno dopo mia moglie venne a prendere il caffè con me ed Angelo, ma non la sentii accennargli a quell’episodio. Quando fummo tornati indietro chiesi a mia moglie come mai non gliel’aveva detto e lei mi disse che gliel’avrebbe detto nel mio ufficio. Entrai nel mio ufficio seguito da mia moglie, ma non da Angelo il quale era andato nel suo. Mia moglie mi disse di andarlo a chiamare in quanto voleva invitarlo davanti a me “alla sua maniera”. Sinceramente non capii nulla di quanto stesse dicendo, comunque andai a chiamare Angelo. Appena aperta la porta del mio ufficio vidi mia moglie accovacciata sulla poltroncina a cosce spalancate mentre si accarezzava la figa. Sia io che Angelo rimanemmo estasiati da quella visione. Mia moglie prese a parlare dicendo ad Angelo di venire a casa nostra quella sera stessa. Nel frattempo che parlava si accarezzava il pelo della figa, facendo presupporre ad Angelo ciò che avrebbero fatto. Inutile dire che quella sera Angelo la possedette in tutte le posizioni. Le sue scopate con mia moglie si intervallarono con le mie, in modo che mia moglie avesse sempre un cazzo a disposizione. Dopo quella serata, tuttavia, Angelo non si vide più, facendomi capire che non accettava il fatto di venire a casa nostra in quanto non si eccitava come avrebbe voluto. A quel punto io intimai ad Angelo di non avere più nessun tipo di rapporto con mia moglie in ufficio in quanto non volevo che venissero scoperti, anzi parlai col Direttore chiedendo di spostare mia moglie in una stanza singola. Passarono dei mesi, tornò nuovamente l’estate, quando mi venne qualche sospetto. Mia moglie, come avevo già detto in precedenza, faceva la settimana corta, quindi anziché fare sei ore al giorno per sei giorni, faceva sette ore e dodici minuti per cinque giorni, recuperando così la giornata del sabato. Dal momento che avevamo solo un’automobile ed ero io a guidarla, lei era costretta a venire a casa con l’autobus. Dal momento che il nostro ufficio era in periferia, l’autobus partiva ogni ora, esattamente alle 15,30. Visto che lei svoltava alle 15,12 aveva tutto il tempo per uscire dall’ufficio e recarsi alla fermata dell’autobus, anche perché questi faceva proprio capolinea da noi. Però vedevo rientrare a casa mia moglie con notevole ritardo. Calcolando il tempo del tragitto, l’autobus poteva impiegare una mezz’oretta, quindi al massimo alle 16 lei avrebbe dovuto stare a casa, ed invece a volte rientrava alle 17,30 o alle 18 e a volte anche più tardi. Naturalmente questo non accadeva tutti i giorni, ma almeno un paio di giorni la settimana. Le sue scuse potevano essere plausibili, come: “ho perso l’autobus quindi ho dovuto attendere il successivo dopo 1 ora”; “sono andata in giro a vedere le vetrine dei negozi”; mi ha chiamata la tale amica e sono stata con lei fino ad ora”. Quest’ultima frase è stata quella che mi ha permesso di risalire alle sue bugie in quanto era l’unica controllabile. Detto fatto, senza che lei se ne accorgesse, telefonai all’amica, che conoscevo benissimo, chiedendole se avesse visto mia moglie in quanto non era ancora rientrata ed il suo cellulare risultava spento. L’amica rispose che non era con lei e che era da tanto che non la vedeva. Quindi potei appurare che mia moglie mi stava mentendo. Ma come fare per scoprire dove andasse e cosa facesse? Pensa e ripensa, la cosa più ovvia era quella di chiedere evasivamente notizie all’usciere del nostro ufficio che stava in portineria. Naturalmente presi alla larga l’argomento dicendo all’usciere che ieri mia moglie aveva perso l’autobus per un soffio e se non fosse stato per…coso… sarebbe rientrata a casa tardi. Io continuavo a dire “coso” senza dire nessun nome, e l’usciere disse che le aveva dato un passaggio Angelo, come del resto faceva tutti i giorni. Quindi mia moglie non prendeva mai l’autobus, ma era Angelo ad accompagnarla. E così il giorno appresso dissi a mia moglie che sarei andato a trovare un mio amico in ospedale il quale era stato operato di appendicite, facendole credere che non sarei rientrato a casa presto, quindi lei avrebbe avuto tutto il tempo per organizzarsi. All’uscita dall’ufficio parcheggiai l’auto distante da dove la parcheggiavo di solito, in modo che mia moglie, uscendo non avrebbe visto l’auto e quindi non poteva sospettare che la stessi seguendo. Attesi la sua uscita. La vidi andare verso l’autobus e pensai che sarebbe salita e che quindi non avrei potuto mettere in atto il mio piano. Ed invece no! Vidi che si fermò accanto all’autobus ma non vi salì sopra. Era come se fosse in attesa di qualcosa o di qualcuno. Ecco poco dopo uscire fuori dal parcheggio l’auto di Angelo. Si ferma accanto a mia moglie, lei entra e vanno via. Aspetto un pochino prima di mettere in moto, poi mi avvio anch’io. Li seguo da lontano e vedo che si dirigono verso il centro. Angelo parcheggia la sua auto nei pressi del parco cittadino proprio rasente il muro di cinta dietro gli alberi il cui folto fogliame copriva la visuale dai passanti. Accelero, li sorpasso e parcheggio oltre. Vado a piedi verso di loro e a circa una decina di metri, vedo le loro teste unite, segno che si stavano baciando. Mi avvicino cautamente, in giro non c’era nessuno, e potevo contare sul fogliame basso degli alberi per celarmi alla loro vista. Ma si vede che erano talmente presi che non si sono accorti proprio della mia presenza accanto alla portiera dell’auto. Va bene che ero messo dietro il tronco, ma un pochino mi si doveva vedere, almeno quando mi sporgevo per guardarli. E guardando dentro l’auto viche che mia moglie ed Angelo si baciavano beatamente in bocca con tanto di lingua. Lui la palpava le tette che mia moglie aveva tirato fuori dopo avere sbottonato la camicia e lei lo masturbava lentamente. Avevano entrambi gli occhi chiusi, quindi era anche per questo che non mi vedevano. Ma ad un certo punto si staccano, Angelo mette una mano dietro la nuca di mia moglie e le dirige la testa verso il suo cazzo pulsante. Mia moglie imbocca quella verga turgida e pronta per esplodere da un momento all’altro e inizia a spompinarlo. Non dà che pochi colpi che Angelo esplode in un sborrata che mia moglie non spreca affatto. Fa in modo di farsela entrare in bocca e quella che esce se la lecca con la lingua. Ad un certo punto sento una voce che mi apostrofa malamente: “brutto guardone, vattene via”. Era un passante che aveva visto i due in macchina e credendo che io fossi un guardone mi stava dicendo parolacce. Mi allontano in fretta, anche perché i due in macchina avranno sicuramente sentito le parole dell’uomo. Volevo dire qualcosa, ma non potevo dire che quella era mia moglie e quello il suo amante, altrimenti oltre alla figura del guardone avrei fatto anche quella del cornuto. Sparisco tra il fogliame degli albero, salgo in macchina e vado a casa. Al suo rientro, dopo circa una mezz’ora, mia moglie mi chiede del mio amico ed io rispondo che non era stato ancora operato e che l’avrebbero operato il giorno dopo. Poi che chiedo come mai avesse una macchia sulla camicia (era una macchia di sborra). Mi risponde che aveva preso un gelato e che si era sporcata. Il giorno appresso faccio la stessa manovra. Però questa volta non si fermano in macchina. Angelo parcheggia ed insieme si avviano verso la piazza del mercato. Mentre li seguo da lontano con lo sguardo, vedo che continuano a baciarsi in bocca fermandosi di tanto in tanto. Mia moglie cingeva Angelo col suo braccio mentre lui la cingeva per i fianchi e le palpava il culo. Ad un certo punto vedo da lontano un nostro collega. Divento giallo. Gli occhi mi si aprono paurosamente in quanto sicuramente si sarebbe accorto della loro manovra. Mia moglie ed Angelo si fermano e prendono a baciarsi in bocca appassionatamente senza accorgersi del collega che passa accanto a loro e che li guarda meravigliato. Io ero fermo, ammutolito, immobile quando il collega mi raggiunge. Mi guarda e mi dice di aver visto mia moglie ed Angelo baciarsi appassionatamente. Gli rispondo con la prima cosa che mi era venuta in mente: “abbiamo fatto una scommessa ed io ho perso, quindi Angelo poteva baciare mia moglie andando a spasso in centro con lei”. Il collega mi guarda ma non credo abbia bevuto la panzana, mi dice che ognuno è libero di fare come ne ha voglia, poi si allontana. Angelo e mia moglie si erano già allontanati, non li vedevo più. Si erano infilati in uno dei vicoli e quindi adesso mi era difficile trovarli. Mi guardo intorno e mi accorgo che Angelo abita proprio da quelle parti, quindi penso che stiano andando a casa sua. Non mi precipito, do loro il tempo di raggiungere casa. Giro l’angolo e li vedo proprio sotto il portone mentre lui sta infilando la chiave nella serratura. E’ un’abitazione fatiscente, come del resto tutte nel centro storico. Ad un certo punto vedo una cosa che mi sconvolge: mia moglie si stava sfilando la gonna, lì in mezzo la strada. A quell’ora non c’era quasi nessuno, ma qualcuno avrebbe potuto vederla. Ed infatti vedo due anziani ortolani che avevano il banco della frutta e verdura che guardavano la scena. Mi avvicino di qualche passo e loro mi dicono che quella è proprio una troia esibizionista, che quasi tutti i giorni arriva con il suo uomo, si toglie i vestivi mentre lui apre il portone e poi entra dentro con lui tutta nuda. Chiedo ai due cosa intendessero per “tutta nuda” e i due ribadiscono: “tutta nuda, tutta nuda senza nessun vestito addosso”. Rimango allibito in quanto proprio in quel momento mia moglie si stava togliendo anche la camicia consegnandola ad Angelo assieme alla gonna raccolta da terra. Spariscono dentro il portone che si richiude alle loro spalle. Rimango sbigottito, quindi uno dei due anziani dice che a volte lei, con addosso soltanto la camicia tutta sbottonata e aperta con tette e figa allo scoperto, veniva a comprare due zucchine o due cetrioli per poi tornare dal suo uomo che l’aspettava sul portone. Potevo dire loro che quella era mia moglie? Non di certo! Altra figura di cornuto, ma cornuto lo ero di certo. Non so cosa mi abbia preso, fatto sta che mi avvicinai al portone, guardai i nomi suo campanelli e suonai a quello accanto ad Angelo. Mi rispose la vocina di una nonnina. Dissi di essere Angelo e che avevo lasciato che chiavi in casa. La nonnina mi aprì gentilmente ed io salii adagio a casa di Angelo. Rimasi un po’ a pensare dietro la porta perché non sapevo come comportarmi, poi mi venne l’idea di suonare e spacciarmi per la nonnina facendo la voce tremula e camuffata. Angelo venne ad aprirmi. Immediatamente lo scostai ed entrai in casa. La mia azione lo colse di sorpresa, quindi non ebbe il tempo di reagire. Il suo era un monolocale con angolo cottura e servizio, quindi il suo letto era in vista. Mia moglie vi giaceva sopra naturalmente tutta nuda con le due zucchine infilate nella figa e nel culo. Gliene dissi di tutti i coloro e le diedi anche un paio di sonori ceffoni, poi affrontai Angelo dandoli un paio di sberle anche a lui. Entrambi non dissero nulla. Io ero arrabbiatissimo, ma alla mia arrabbiatura faceva compagnia anche l’eccitazione. Avevo il cazzo durissimo e lo si vedeva dal gonfiore dei pantaloni. Quella puttana di mia moglie mi si avvicinò tirandomelo fuori, me lo prese in bocca e prese a spompinarmi. In men che non si dica le sborrai in bocca, poi prese a spompinare Angelo che sembrava essersi ripreso dallo shoc. Toltasi le due zucchine dalle sue entrate, mia moglie fece distendere Angelo andando a sedersi sul suo cazzone facendoselo entrare le culo con facilità dal momento che se l’era allargato con la zucchina, poi mi fece cenno di scoparla. La penetrammo in due sborrandole dentro. Terminata l’orgia, presi a parlare dicendo che io non meritavo questo tradimento. Io ero consenziente a ché lei facesse l’amore con Angelo, ma avrei voluto partecipare o quanto meno assistere. Angelo prese la parola dicendo che era tutta colpa sua in quanto era stato lui a circuire mia moglie dicendole un sacco di fesserie, come il fatto di farla camminare nuda per strada ed altre cose che scoprii proprio quella volta, come quella di andare in giro per negozi con addosso solo un soprabito leggero e niente sotto in modo da aprirlo non appena c’era qualche commesso timido, mentre lui guardava la scena un po’ scostato in modo da eccitarsi e controllare. Quelle erano cose che piacevano anche a me, ed invece io mi dovevo accontentare di sentirmele raccontare da mia moglie. Da lì a qualche mese Angelo venne trasferito. A causa di quel collega che li aveva visti baciare per strada, con il quale poi mi ero messo d’accordo per andare dal nostro direttore. Per evitare brutte conseguenze in quanto non sapevo se quel collega avesse o meno la lingua lunga. Al direttore dissi che in un certo senso Angelo insidiava mia moglie ed il collega aveva confermato quanto visto per strada. Angelo venne convocato e d’accordo si è deciso il suo trasferimento presso la sua città natale. Credo che a lui sia convenuto molto il trasferimento. Adesso lui non c’è più, però a me è rimasta la voglia dentro di vedere all’opera mia moglie mentre si esibisce nei negozi o tra i banchi del mercato. La voglia era talmente tanta che l’ho voluta vedere all’opera e devo dire che questa sua nuova performance, l’esibizionismo, mi attrae molto di più di ogni altra cosa.
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18 years ago
Pollosecco,
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La mia amica speciale
vado da lei dopo averla chiamata innumerevoli volte al cellulare e senza ottenere risposta.... ma avevo voglia di lei,dovevo assolutamente vederla-
mi accoglie con la sua solita simpatia e semplicità. beviamo un caffè,chiacchieriamo e ci sediamo talmente vicine da poterci sfiorare le gambe.
ci guardiamo negli occhi, e devo dire che sembriamo piacerci moltissimo. ci conosciamo da un po di tempo ma per entrambe non c'è stata ancora occasione di giocare insieme e di dimostrarci la nostra bisessualità.adesso finalmente è arrivato il momento di farlo. sandro mi ha concesso questa distrazione femminile e milena vuole coglierla al volo....
vicine sul divano possiamo sentire l'odore della nostra pelle...le accarezzo la gamba,la guardo negli occhi e la bacio. le nostre labbra morbide si leccano a vicenda,le nostre lingue si intrecciano con una dolcezza infinita che solo un bacio saffico può regalare.ci alziamo in piedi e mi conduce fin nel suo letto. si siede al bordo, allarga dolcemente le gambe e senza dire nulla......è come se dicesse....sono qua,assaggiami se ti va.
senza farmi pregare mi inginocchio,leccandole l'interno delle cosce,mentre lei,poggiata sui gomiti inarca la schiena. cerco il suo paradiso....siciliano e lo trovo,li a mia completa disposizione. infilo la lingua con lentezza,e lei si abbandona sul letto,divarica ancora di più le gambe e la sento andare in estasi. mentre le lecco la figa con le mani seguo il suo ventre fino a raggiungere i seni che accarezzo lentamente. continuo a leccarla,con passione,fin quando la sento giungere all'orgasmo....e lei senza nemmeno sfiorarmi,riesce a far venire anche me..... in preda alla passione,prende il cellulare e chiama sandro.....
milena è mia,ora che l'ho trovata ,è solo mia....e inizia tra di loro un giocoso diverbio telefonico mentre io continuo a giocare con la sua figa..... che ha un sapore dolce e deciso... ha un culo favoloso la mia amica e prendo a mordicchiarlo.....mentre lei mi sfiora i capezzoli.
il tempo ci è tiranno....dobbiamo smettere.... ma prima di lasciarci ci ribaciamo ancora....ci rivediamo presto c. molto presto. un bacio mili
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18 years ago
admin, 75
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Quindici
E' un'estate afosa in città, l'asfalto brucia sotto il sole e vapore denso si alza dal terreno.
Le strade sono deserte, qualche cane rovista nella spazzatura alla ricerca di un osso e magari di un padrone premuroso,nel vago sogno di una casa accogliente e di una carezza al mattino.
Michela passeggia tra le vie del centro, si avvicina al bastardino ed i suoi occhi lacrimosi incontrano le sue lunghe ciglia nere.
Ha sempre sognato di avere un cane, di amare un essere indifeso e affettuoso, di correre nel parco sotto casa assieme al suo inseparabile amico, ma Matteo non vuole animali in casa dice che sono un peso, che sporcano,che limiterebbero i loro viaggi e le loro partenze che toglierebbe loro il tempo che resta dal lavoro.
E Michela piega la testa come sempre, perchè è Matteo che paga il mutuo, è lui che le compra abiti costosi e l'accarezza la notte tra le loro lenzuola di lino bianco.
Michela è così: una donna nata per essere tale, un essere dolce e sensibile, dal corpo procace e dall'immaginazione fervida che ha nascosto tutti i suoi sogni nella ventiquattrore di Matteo, una fanciulla docile ed obbidiente che vive i sogni riflessi di un marito bello ed importante.
Lui le ha sempre dato tutto, un nome, una splendida villa in una nuova ed elegante zona di Roma, una domestica indiana dal passo felpato e dall'attività frenetica, feste a bordo piscina, camicie di seta e divani di velluto.
Michela bella ed invidiata non conosce la fatica, non conosce il sudore e non conosce la passione.
Il suo uomo è sempre fuori, sempre di corsa tra una linea aerea ed una ferroviaria, sempre lontano e distante con il suo palmare in tasca e il suo cellulare a portata di mano.
Matteo è bello, affascinante, intelligente e bisognoso di una moglie affidabile che dica sempre si.
Matteo ha scelto Michela per la sua semplicità, la sua accondiscendenza, la sua bellezza naturale e la sua innata bonomia.
Michela è l'angelo del focolare, la moglie diletta e dilettamente presente, la donna intelligente e sobria che l'aiuta nella sua scalata al potere.
Michela non pretende le smancerie e le sofisticate attenzioni delle mogli e delle amanti dei suoi colleghi, che sospirano al telefono ed ululano come cagne furiose quando l'ennesima riunione di protrae per l'ennesima ora.
Michela è placida e corretta, non urla, non chiede, non pretende. Anche tra le lenzuola si fa guidare per mano, lo accontenta con la sua placidità e non lo assilla con voracità e determinatezza.
Michela è una donna scontata, mansueta, un animo innocente.
E' notte.
Phatima, la domestica indiana dorme il suo sonno pesante nella stanza a pianterreno.
Michela è sola, Matteo è fuori per un meeting con una società Giapponese: un viaggio d'affari importante che potrebbe decretare la sua ascesa perpetua nell'olimpo degli uomini di affari più giovani d' Italia.
Lei è timorosa, ma decisa, nella vita è la prima volta che disubbidisce a qualsiasi regola del vivere civile.
E' la prima volta che si butta in un'avventura così sconsiderata, che si getta così affannosamente in una situazione così volgare eppure così deliziosamente affascinante.
L'indirizzo lo ha trovato in un sito internet una settimana fa, quando alla ricerca di lingerie per la casa, tra una pagina e l'altra è inciampata per caso in una community per adulti.
Il puntatore del mouse già pronto sulla x per chiudere la pagina è rimasto così a mezz'aria quando i suoi languidi occhi scuri si sono scontrati con foto in bianco e nero dove corpi di donna si confondevano con bocche e membri di uomini.
"una donna per quindici maschi" recitava la locandina, e sotto, più in basso un numero di telefono e l'indirizzo di un locale romano.
Michela ha sentito un brivido percorrerle la schiena e scendere giù nelle profondità del suo essere donna.
I capezzoli turgidi contro la sottoveste di seta bianca e le grandi labbra tumide di piacere l'hanno sconvolta per ore, mentre si rigirava nel letto, schiava di sogni lascivi che il suo cervello teneva nascosti chissà dove e chissà da quanto.
Nei giorni trascorsi si è sfiancata a forza di nuotate, è andata a cena dalle sue perbeniste amiche, ha fatto volontariato per ore, si è sfibrata in passeggiate mattutine tra strade riarse e negozi chiusi: ma il pensiero torna sempre a quella foto in bianco e nero a quell'immagine demoniaca ed aberrante che le blocca la saliva in gola e le irrigidisce le membra.
Neanche il tiepido sesso, fatto alla svelta con Matteo prima del suo viaggio in Giappone le toglie la voglia che si è impossessata del suo corpo come una malattia frenetica.
Anzi, si fa prendere con forza ed urla al marito frasi incoerenti e volgari che spingono Matteo ad un rapido orgasmo e, ad un tiepido abbraccio post coitale.
Lui non commenta ma la guarda smarrito ed atterrito, e lei si sente nuda e spaurita come una puttana in un bordello di infima categoria.
La mattina dopo si alza incerta, un dolore martellante alle tempie, un calore incessante tra le gambe e decide mentre guarda il giardiniere curare le ortenzie del giardino di sbocciare anche lei come un fiore profumato.
E timidamente compone quel numero di telefono e timidamente lascia il suo nuovo nome alla segreteria.
Adesso, mentre phatima dorme, prende il borsone che ha preparato sotto il letto, scivola lentamente in giardino ed attenta a non far suonare gli allarmi si cambia alla svelta.
Nasconde la sua lingerie di seta in un cespuglio di Bouganvillea e si cambia velocemente.
In maniera incerta indossa una cortissima gonna di acrilico bianca ed un top cortissimo e trasparente, come biancheria solo il suo corpo latteo e prorompente e il suo monte di venere depilato.
Le scarpe sono sandali altissimi dorati con stringhe alla schiava che si attorcigliano attorno alle sue eleganti caviglie.
Una parrucca bionda nasconde i suoi lunghi capelli neri ed un trucco abbondante maschera il suo volto di brava ragazza e di moglie assennata.
Michela è pronta per scoprire i misteri di una notte tutta da scoprire e tutta da dimenticare, Michela è pronta per dare al suo corpo la vita che per anni gli è stata negata.
Ondeggia sugli altissimi tacchi e segretamente si diverte quando il tassista che la carica la guarda con esasperante voluttà, prendendola per certo per una squillo di alto bordo che batte nelle ville dei ricchi signori romani.
Si fa lasciare nella strada ad angolo, dietro il Colosseo, che racchiude in questa tipida notte estiva tutte le promesse e tutte le peccaminose gioie sussurate nel vento.
Suona ad una porta anonima, riconoscibile solo per alcuni zampironi che ne decorano l'ingresso.
Scende delle scale buie e con un vago sentore di muffa e si immerge in una Hall con Strati di tende rosso pompeiano e con discutibili Veneri nude alle pareti.
Ad accoglierla una splendida transessuale dai seni gonfi e rifatti e dalle mani lunghe ed affusolate.
Non le chiede nulla, non la guarda neppure,si limita ad indicarle la strada per il paradiso o forse per l'inferno.
All'interno c'è pochissima luce, il fumo delle sigarette le irrita la gola, il pavimento lucido ed i tavolini all'angolo la sorprendono e l'incoraggiano ad incedere fieramente.
Al bar ordina champagne ma l'allegro ragazzo la guarda con un sorriso e le offre spumante nostrano.
Michela deve imparare che non è alla festa di un manager o alla serata danzante di un imprenditore, è in un mondo nuovo e sotterraneo dove il piacere non si beve da calici di cristallo ma da bicchieri di spesso vetro da quattro soldi.
Accavalla le gambe, dimentica che sotto la gonna non indossa nulla ed in pochi minuti si sente al centro di un'attenzione nuova e palpabile e mille occhi la scrutano e mille bocche si aprono e si chiudono attorno a lei.
Dietro un pesante tendaggio sente delle grida soffocate ed un andirivieni continuo le indica che là dietro si celano tutte le sue fantasie più proibite.
Si alza decisa e lascia che cinque ragazzi di bell'aspetto, muscolosi e con magliette attillate, dal marcato accento romano, la seguino per il labirinto di corridoi interni.
Nel suo percorso, vede in ogni stanza una donna sola con diversi maschi accanto, non si sofferma però a guardare, ormai è decisa e propositiva, non è venuta fin qui per il solo piacere voyeristico di osservare nascosta.
Davanti ad una stanza libera, un uomo adulto, con giacca e cravatta, sicuramente un addetto alla sicurezza le chiede se i signori che l'accompagnano sono con lei.
Michela si gira e vede ai cinque ragazzi romani si sono aggiunti altri uomini di varie età e di varie fattezze.
Per un attimo solo l'indecisione la prende con forza e vorrebbe fare dietrofront, salire le scale, togliersi la parrucca bionda e nascondersi tra le sue lenzuola di lino bianco.
Ma è solo un istante: è ormai pronta e decisa a concludere questa notte tragica e sorprendente nell'unico modo possibile.
Domani si riappropierà della sua persona e della sua identità e tornerà ad essere la borghese e benpensante signora di ieri.
Fa un cenno affermativo al Caronte che presiede la porta e quest'ultimo senza chiedere nè parlare, avvezzo dopo anni di questo lavoro, a vedere le donne più troie e più ninfomani di Roma darsi da fare anche con trenta uomini assieme, gira la maniglia per far entrare il gruppetto.
Osa solo un 'buon divertimento' quando con la stanza al completo richiude l'uscio e le buone maniere di Michela con esso.
Adesso è dentro. Una stanza semplice,con qualche velleità di erotismo che traspare dalle lucine rosse al soffitto e dalle scene di nudo raffigurate alla parete.
Un enorme letto, anzi un materasso troneggia al centro della camera.
Per il resto un divanetto in un angolo, scatole di kleenex ovunque ed un bagno anonimo da cui si accede per un porta laterale.
Gli uomini iniziano già a spogliarsi, non parlano, tranne per i cinque ragazzotti giovani ed imbarazzati che si danno di gomito a darsi quel coraggio di cui anche Michela, ora, avrebbe disperato bisogno.
Lei non guarda nessuno dritto negli occhi, non ha la forza di dare un volto a quei membri eretti che sono già pronti a compiere il loro dovere.
Ne conta otto, mentre altre sette paia di gambe combattono con i jeans per sfilarli velocemente.
'Quindi uomini per una donna'recitava la locandina, e la verità palpabile di quest'affermazione esplode improvvisamente attorno a lei.
Alcune mani si fanno timidamente avanti e dita vogliose le titillano il seno e le toccano le gambe lisce e morbide.
Un uomo adulto si avvicina e la fa sdraiare dolcemente sul letto, il cavaliere di questo insano walzer sembra dare l'avvio alle danze.
Stesa vede il soffitto coperto anch'esso di stoffa rossa e sente una lingua, lenta e voluttuosa percorrere il suo stomaco, dall'ombelico fino al monte di venere.
un cazzo grosso e possente si fa largo tra le migliaia di mani che la stanno toccando per entrare prepotentemente nella sua bocca dischiusa.
Nessuno chiede il permesso per compiere quest'atto sacro e dovuto che fino a ieri lei ha compiuto semplicemente e freddamente per quello che pensava fosse amore.
Il membro si insinua nella sua gola e lei si ritrova avida e aperta a leccare, mangiare, desiderare questo uccello sconosciuto.
Mentre succhia voracemente, come mai avrebbe pensato di essere in grado di fare, la lingua che percorreva il suo monte di venere scende sulle grandi labbra, dà leggere toccatine al clitoride gonfio come il pistillo di un fiore e si fa strada nella sua fica bagnata.
Adesso è in balia di sensazioni nuove e possenti mentre ciuccia e si lascia ciucciare, mentre mani anonime la tastano e la riempiono in ogni suo anfratto.
La lingua viene tolta dalla sua fica per essere sostituita dal cazzo di uno dei ragazzotti, che riconosce per via della maglietta attillata e nera che incede su di lei.
Si muove al ritmo di questa danza, lasciando che il giovane uccello le sbatta contro le pareti dell'utero e la riempia con la sua virilità.
Il ragazzo ansima sopra di lei, mentre un suo compagno eccitato dalla scena, smette di masturbarsi per riempirle nuovamente la bocca.
Altri due uomini si avvicinano nudi e prendendole le mani, una per ciascuno, l'accompagnano verso i loro uccelli gonfi e nerboruti.
Michela si estranea e si guarda da fuori: stesa su un letto, scopata da un uomo, con un altro nella bocca, altri due nelle mani ed altri ancora intorno al suo corpo pieno e disadorno.
Questa scena si fa largo in lei, in profondità, e l'eccitazione la prende come mai avrebbe creduto ed osato pensare.
Diventa improvvisamente partecipe, e decide di essere lei. al centro di ogni attenzione, di essere lei, per una volta nella sua vita ad ordinare, a chiedere, a pretendere.
Ferma il ragazzo mettendogli la mano sul petto in maniera fiera e decisa,lui la guarda turbato, forse preoccupato di aver pompato con troppa forza e di aver esagerato.
Ma lei sorride, e si gira su un fianco e con lo stesso sorriso, lo fa sdraiare accanto a se per farselo mettere in questa posizione.
Lui rapido e sorpreso si stende accanto a lei e con la mano guida il suo uccello verso quella dolce apertura.
Così,scopata di lato, Michela ha la possibilità di avere tutto sotto controllo e mentre succhia un nuovo cazzo, indirizza la testa di un uomo al centro del suo piacere.
Il tizio la lecca di gusto, e la sua saliva, umetta ancor più la sua vagina bagnata consentendo al virile cazzo di scivolare con foga dentro di lei.
Quando dai colpi decisi,capisce che il ragazzo e sul punto di non ritorno lo ferma in modo deciso.
Lui si blocca e lei, per la prima volta, parla e pretende che tutti la scopino a turno per rovesciare assieme il loro seme e il loro piacere nella sua bocca.
Queste sono le regole che lei detta stasera: a queste regole tutti gli uomini della stanza debbono attenersi.
E così questa giravolta di lussuriora ha inizio: sempre di lato i cazzi si alternano nella fica di Michela e lei blocca tutti con piglio sicuro come sente che i loro membri si irrigidiscono per svuotarsi in lei.
Stufa della posizione, desiderosa di sentire questi cazzi ancor più in profondità si gira completamente, ed offre agli astanti la libidinosa fierezza del suo culo grosso e rotondo e della sua fica depilata e trasudante piacere.
Si alternano in lei afferrandola per i fianchi e per il seno, tirandole le tette ed i capezzoli, attaccandosi alla sua schiena con la voracità di un frutto di mare su uno scoglio.
Prende il partner che la sta cavalcando in quel mentre e lo fa sdraiare sotto di lei, amazzone vogliosa e in una sola notte troia da motel e baldracca da strada.
Mentre pompa quest'ennesimo maschio, un uccello da dietro si avvicina al suo vergine ano, sacro talamo mai devastato dalle tiepide voglie di Matteo, e con leggera forza cerca di aprire la strada serrata.
Un gemito di dolore e godimento avanza dalla sua gola, e con un rapido colpo dei fianchi fa capire all'uomo che può procedere all'innaturale penetrazione.
Quest'ultimo allora le lecca lo stretto pertugio e con un dito prima e due dopo, inizia a forzarne l'apertura.
Quando sente malleabile sotto le mani il buchetto, avvicina il suo cazzo e con dolcezza la penetra lentamente.
Michela sente il piacere, quello più spossante e totale prendere il sopravvento del suo corpo e scopata ed inculata assieme, cerca avida gli uccelli che ha intorno per leccarne le cappelle turgide e le aste possenti.
A turno si impossessano del suo regale culo e cinque, sei, sette, dieci cazzi, avanzano nel suo corpo da un'entrata a lei ignota fino a stanotte.
Stantuffano, fottono, si alternano, le allargano le natiche con le mani e la leccano avidi e vogliosi per poi rimpossessarsi di ogni suo buco.
La notte è infinita e membri e mani si alternano su di lei e in lei, e saliva e sudore si confondono sul suo corpo e nella sua anima.
Dopo ore di godimento, dopo essersi fatta fottere davanti e dietro, in ogni posizione, Michela reclama il suo indennizzo.
Si fa circondare dai quindici compagni di una notte e apre la bocca per bere avidamente tutto il loro piacere.
Le vengono in faccia, sente il sapore dello sperma fin nella gola, il caldo nettare che le cala negli occhi e nelle nari, e le scende giù fin sul seno.
Raccoglie con le dita ciò che si è erroneamente disperso sul suo corpo e con l'ingordigia di una troia ingoia ogni avanzo ed ogni schizzo.
Il piacere sembra infinito e diluvi di sperma trovano rifugio tra le sue labbra.
E' mattino presto.
Michela sente Phatima che lavora in cucina.
E' indolenzita, stanca, conserva ancora in bocca il sapore dei quindici sconosciuti.
Ogni paura è scomparsa, la sua apatia l'ha gettata nel cassonetto dove all'alba ha buttato la parrucca e il vestito ormai reso uno straccio.
Ha posato sul guanciale del marito la commedia di Ibsen 'Casa di Bambola'forse leggendola capirà che la sua Nora è morta assieme alla vecchia Michela.
Saluta felice phatima, si avvicina al cancello della villa e si riempie i polmoni della fresca aria del mattino.
Sente un guaito provenire da un cassonetto li accanto e le sue ciglia nere si incontrano con gli occhi infelici di un cucciolo senza padrone.
Accarezza il pelo morbido della creatura tremante, che scodinzola giosa nel primo sole del mattino.
Si riconoscono subito, due anime nuove e rinate, che si aprono al mondo con la medesima voglia di vivere la vita e sentirne i colori ed i sapori e con un sorriso gioioso apostrofa la bestiola : -'Quindici vieni qui'-
Il cane risponde al richiamo e assieme si avventurano per le vie deserte della Capitale.
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18 years ago
desiderya, 40/42
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La prima volta di mia moglie con un altro: seguito
Altre volte Angelo era venuto a casa nostra, ma si comportava in modo strano, e anche mia moglie. Io credevo che i due fossero diventati amanti e quindi tutte le volte che lui fosse venuto a casa nostra, pensavo che facessero l’amore. E invece no. Solo quella volta dopo la prima, cioè quando lo invitammo in sabato successivo a mangiare il gelato che lui aveva portato e che noi per rispetto lo avevamo lasciato nel freezer, abbiamo fatto l’amore tutti e tre assieme, prendendo mia moglie anche contemporaneamente, nella figa e in bocca, dandoci il cambio dopo aver goduto.
Le volte successive Angelo si comportava come se nulla fosse successo tra lui e mia moglie. A volte ci mettevamo a suonare, io al piano e lui alla chitarra, cantando delle canzoni dei nostri tempi.
Non è che la cosa mi desse tanto fastidio, ma ci avevo preso gusto nel vedere mia moglie godere tra le braccia di Angelo, specialmente osservare il suo viso mentre lui la faceva godere. Quando eravamo soli a casa, io cercavo di entrare nell’argomento chiedendole come mai lei non facesse l’amore con Angelo quando questi veniva a casa nostra. La risposta, molto evasiva, era motivata dal fatto che lei non aveva voglia di farlo oppure che se non era lui a prendere l’iniziativa, lei non avrebbe certamente fatto la figura di quella che va a cercare il cazzo.
Il nostro rapporto comunque andava bene, ma non quel bene che mi faceva godere fino in fondo. Anche in ufficio Angelo era rispettabilissimo con mia moglie e anche lei con lui.
Eppure qualcosa doveva pur esserci sotto, non poteva esser finito tutto così senza una spiegazione. Ebbene, un giorno una nostra collega venne trasferita nella sua città di origine. Era la collega che era nello stesso ufficio con mia moglie. Mentre ci stavamo salutando, mi disse con un filo di voce in un orecchio: “non avevo intenzione di dirtelo, ma mi è sembrato che tua moglie ed Angelo si facessero gli occhi dolci da qualche tempo a questa parte”. La collega partì, ma a me rimase quella pulce nell’orecchio. Dunque loro se la intendevano in ufficio, mentre facevano gli indifferenti a casa. Mi misi a spiarli cercando di non farmene accorgere e soprattutto di non farmi accorgere dagli altri colleghi. Dopo qualche giorno Angelo venne assegnato nell’ufficio assieme a mia moglie, manco a farlo apposta, per sostituire la collega trasferita.
Una mattina di quelle, subito dopo aver fatto la doccia, stavamo per vestirci per andare in ufficio quando mi accorsi che mia moglie, che si stava vestendo anche lei, aveva indossato un paio di autoreggenti, il reggiseno, la maglietta intima, poi una camicia di raso rosso molto ampia, la gonne, dopodiché passò alle scarpe. Notai che non aveva messo le mutandine. La seguii col lo sguardo in ogni suo movimento proprio per vedere se le avesse messe in un secondo tempo, ma niente. Facemmo colazione normalmente, poi uscimmo di casa. Il nostro ufficio si trova quasi in periferia, quindi andammo in macchina. Il mio orario di lavoro è diverso dal suo: io smontavo tutti i giorni alle 14 mentre lei, che recuperava la giornata del sabato in quanto faceva la settimana corta, usciva alle 15,12.
Tutti i giorni nel nostro ufficio vi era una consuetudine da rispettare: la pausa caffè. Immancabilmente ci si assentava per prendere il caffè giù al nostro bar interno. Quel giorno passai dall’ufficio di mia moglie invitando lei ed Angelo a prendere il caffè. Mia moglie disse che non ne aveva voglia mentre Angelo disse che aveva da fare. Richiusi la porta facendo finta di andar via. Ma anche uno scemo l’avrebbe capito che volevano approfittare dell’assenza degli altri colleghi per restare soli, quindi io feci finta di scendere con gli altri, rimanendo invece nel mio ufficio. Non passarono che alcuni minuti. Mi recai nell’ufficio di mia moglie per vedere cosa stessero facendo. Le porte dei nostri uffici hanno la parte sotto chiusa normalmente, mentre dalla maniglia in su vi è il vetro. In quella del suo ufficio mia moglie aveva attaccato un poster per coprire la visuale interna, questo già da quando lei stava con l’altra collega trasferita. Tuttavia il poster non copriva completamente il vetro, vi era uno spazio di circa cinque centimetri lungo lo stipite dal quale vi si poteva vedere dentro. Naturalmente ci si doveva mettere bene in posizione, ed io, approfittando dell’assenza degli altri, mi misi in posizione di traverso per osservare.
Vedo Angelo seduto sulla poltroncina della sua scrivania con le spalle appoggiate allo schienale, come se fosse rilassato; mia moglie era seduta sulla la scrivania di Angelo, esattamente sopra la cartella sottomano, e teneva un piede sul bracciolo della poltroncina di Angelo e l’altro piede sul tavolo dattilo alla sinistra del collega. In tal modo aveva le cosce aperte proprio davanti Angelo. La gonna di mia moglie era del tipo elasticizzato, quindi tenendo le cosce aperte in quel modo, tutto il suo panorama era sotto gli occhi di Angelo. Dal momento che non le avevo visto indossare le mutandine la mattina, si poteva dedurre che in quel momento Angelo aveva la figa di mia moglie a pochi centimetri dal suo viso, oscenamente spalancata. Vidi che lei rideva, ma non sentivo le loro voci. Ad un certo punto Angelo si abbassò verso mia moglie infilandole la testa tra le cosce. Vidi la testa di mia moglie piegarsi all’indietro, segno che stava godendo. Poi lui tira fuori il suo pisellone e glielo infila dentro. Prende a stantuffarla energicamente e in breve tempo raggiunge l’orgasmo eiaculandole sulla pancia. Io guardavo la scena, e se da un punto di vista ero eccitatissimo, dall’altro era incazzatissimo in quanto non capivo quale motivo ci fosse perché non lo venivano a fare in casa anziché in ufficio col rischio che qualcuno avrebbe potuto sorprenderli e far succedere un patatrac. Mia moglie si pulì con dei fazzolettini, scese dalla scrivania dirigendosi verso la porta. Angelo si era già sistemano e si era messo nuovamente a sedere. Io mi scostai di poco per non far vedere a mia moglie che ero lì a spiarli. Quando però questa aprì la porta ebbe un sussulto. La guardai negli occhi senza dirle nulla ma dicendole tutto. Andò in bagno ed io la seguii. Facemmo una bella chiacchierata nella quale lei mi spiegò quali fossero i motivi che la spingevano a far l’amore con Angelo in ufficio anziché a casa. Mi disse che Angelo le aveva contagiato la voglia della trasgressione e che lei non riusciva più a fare a meno di fare quelle cose che facevano salire l’adrenalina, come il pericolo di essere scoperti da qualcuno. In un certo senso piacevano anche a me, e quindi mi sarebbe piaciuto godere assieme a mia moglie di quelle cose, invece lei se le godeva con un altro e questo mi faceva incazzare.
Non sapevo cosa fare, se andare da Angelo a spaccargli il muso o prendere a schiaffi mia moglie. Avevo una confusione in testa davvero indescrivibile. Ormai ne avevamo già parlato da tempo per il fatto che io le permettevo di avere un amante, Angelo appunto, quindi il problema non era l’amante di per se, ma il fatto dei luoghi in cui essi facevano l’amore ed anche il fatto di non coinvolgermi.
In giorno appresso vidi mia moglie che stava facendo delle fotocopie. La fotocopiatrice era posta nel corridoio. In un lampo mi venne l’idea. Vidi Angelo a qualche metro di distanza da mia moglie, quindi mi avvicinai a lei sollevandole la gonna da dietro scoprendole il culo. Ormai mia moglie non indossava più le mutandine. Mi girai verso Angelo dicendogli: “che ne dici di questo bel culetto, perché non te lo scopi qui adesso?”. Angelo ammutolì, forse perché mia moglie gli aveva detto che io li avevo scoperti mentre scopavano in ufficio. Lasciai la gonna di mia moglie arrotolata e lei col culo scoperto. Mi allontanai e lei con tutta calma la tirò giù. Avevo dentro una casa che non capivo, due forze di uguale intensità di si attraevano e si respingevano. Provavo un immenso piacere nell’immaginare mia moglie che veniva inculata da Angelo mentre faceva le fotocopie.
A casa glielo dissi. Lei non disse nulla. Sembrava divertita. Io ero eccitatissimo, le strappai letteralmente la gonna, la buttai sul divano e la penetrai selvaggiamente godendo come un matto. Sentivo che anche mia moglie godeva sotto i miei colpi, quindi dopo ne riparlammo. Mia moglie mi confessò che fare quelle cose proibite la eccitavano un sacco, anche il solo fatto che io le avevo tirato su la gonna scoprendole il culo nudo in ufficio con il rischio che altri potessero vederla, le aveva fatto salire il sangue alla testa e si era dovuta masturbare una volta tornata alla sua scrivania, sotto gli occhi dell’ignaro Angelo che continuava a lavorare senza accorgersene di nulla.
Qualche giorno dopo il nostro direttore ci chiese di fare dello straordinario in quanto c’erano delle pratiche urgenti da mandare avanti. In ufficio eravamo in cinque: io, mia moglie, Angelo e altri due colleghi. Ero d’accordo con mia moglie su ciò che dovevamo fare, quindi ad un preciso segnale io andai da Angelo dicendogli che c’era mia moglie che stava facendo delle fotocopie che aveva bisogno di dirgli delle cose. Angelo si avvia ed io lo seguo. Appena imbocca il corridoio si accorge che mia moglie indossava una guépiére in pizzo nera con tanto di calze autoreggenti, senza mutandine quindi con pelo e culo scoperti e tette al vento, dal momento che lei aveva girato le coppe reggiseno all’interno. Quella visione fu micidiale. Angelo diventò come un toro, e anche io nel vedere sia mia moglie in quelle condizioni che Angelo che nel frattempo aveva tirato il cazzone fuori e si dirigeva verso mia moglie con “brutte” intenzioni. Incuranti che in ufficio c’erano altri due colleghi e che quindi sarebbero potuti uscire in qualsiasi momento per delle fotocopie, Angelo si buttò verso la figa di mia moglie che nel frattempo si era messa sempre in piedi ma a cosce larghe per facilitare l’accesso alla sua figa ad Angelo. Io mi ero messo a succhiarle le tette. Mia moglie ansimava sotto i nostri colpi e ad un certo punto disse: “scopatemi, non ce la faccio più”. Fu Angelo che la penetrò nella figa, in piedi stantuffandola a tutto andare e sborrandole dentro riempiendola di sborra. Naturalmente mia moglie aveva la spirale. Poi fu il mio turno e anch’io la riempii per benino. Mia moglie godette un sacco di volte, poi andò in bagno a darsi una sciacquata. Eravamo nel suo ufficio quando lei fece ingresso. Ci chiese se secondo noi gli altri due colleghi avessero sentito il casino che avevamo fatto. Io risposi di no, dal momento che non si erano nemmeno affacciati a guardare. Ad un certo punto Angelo mi disse: “ti ricordi di quando mi hai mostrato il culo di tua moglie invitandomi a penetrarla? Ebbene, adesso me ne è venuta voglia. Senza aspettare una mia risposta, mia moglie, che nel frattempo si era rivestita, si togli gli abiti e si mette in ginocchio sulla poltrona porgendo il suo culo ad Angelo affinché questi vi entrasse dentro con il suo cazzone. Angelo sguainò il suo affare, ma prima di infilarglielo nel culo a mia moglie, le andò davanti facendoselo spompinare in modo da portarlo al 100%. Fui io stesso a tenere larghi i glutei di mia moglie mentre Angelo le infilava dentro il suo cazzone. Seppure questi fosse ben grosso, ebbe modo di entrare quasi interamente. Angelo prese a scoparla, prima lentamente e poi forte, fino a raggiungere nuovamente l’orgasmo in lei. Ma ci volle un bel po’ di tempo per raggiungere l’orgasmo. Quando sia Angelo che mia moglie si ricomposero, ecco spuntare sulla soglia della porta i due colleghi per dirci che era già l’ora di andar via. Altro che straordinario per le pratiche urgenti. Di urgente c’era solo la voglia di godere di mia moglie. Il seguito a dopo.
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18 years ago
Pollosecco,
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Last visit: 16 years ago
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La prima volta di mia moglie con un altro.
Ciao a tutti. Ho scoperto questo sito da pochissimo e subito mi è piaciuto. Ho iniziato a scorrere qualche racconto e mi sono reso conto che la maggior parte di essi sono pura inventiva. Ma al di la di questo, ve ne sono alcuni scritti proprio malissimo che fanno perdere il gusto di leggerli. Non parlo degli errori di ortografia (possono capitare premendo un tasto anziché un altro) ma parlo degli errori di forma, dell’uso dei verbi. Quando un racconto è scritto in modo corretto, secondo me, al di la che sia inventato o vero, è un piacere leggerlo. Fatto questo breve preambolo, passo a raccontare qualcosa di me. Premetto che sono sempre stato un tipo fantasioso che non si è mai fermato al semplice rapporto sessuale, fatto tanto per dare sfogo ai sensi, ma che ho ricercato quel filo sottile che lega la fantasia erotica che è in ognuno di noi alla realtà in modo da concretizzare i sogni. All’inizio, quando mi è capitata un’avventura con una vicina, pensavo di tenere all’oscuro di tutto mia moglie. Ma quando lei è venuta a conoscenza del fatto, sono stati... cavoli miei. Il tutto inizia così:
Io e mia moglie siamo colleghi d’ufficio. Abitiamo in una città che non è la nostra per nascita, ma che lo è diventata per residenza visto che sia io che lei vi siamo stati trasferiti per lavoro dal momento che siamo dipendenti della Pubblica Amministrazione.
Dopo qualche anno di convivenza, abbiamo deciso di sposarci, anche perché avevamo messo da parte i soldi per acquistare un appartamento in un piccolo condominio. Non avevamo intenzioni di far figli, almeno per i primi tempi, in modo da sistemarci per bene e poi anche per goderci un pochino la vita in maniera libera.
Un bel giorno, mentre mi siedo in balcone a suonare un pochino la chitarra, mi accorgo che nel balcone a fianco la vicina prendeva il sole. Non era nuda, ma indossava un bikini davvero ridottissimo. Il nostro condominio è riparato da una folta vegetazione, quindi oltre ai condomini nessuno può guardarci. Comincio a guardarla prendendo delle stecche con la chitarra che, anche se la stessi suonando in sordina, cioè pianissimo, fecero rabbrividire mia moglie (lei suona divinamente il pianoforte). Ad un certo punto me la vedo comparire in balcone con un ghigno ironico sul viso, come per dirmi “ma che cavolo stai facendo?”. Cercai di spiegarle che pende prendevo male gli accordi e che quindi il suono usciva in maniera distorta.
Mia moglie stava per tornare dentro quando malauguratamente si accorse della nostra vicina che, nel frattempo, aveva slacciato il reggiseno e adesso se ne stava con le tette fuori. Mia moglie mi lanciò un’occhiata piena di rabbia ed io pensai che stesse per fulminarmi.
Subito dopo lei, entrai anch’io cercando di spiegarle che non ero stato io a dire alla vicina di mettersi con le tette al vento a prendere il sole. Mia moglie si comportò come se non avesse dato peso alla cosa, così io pensai di ritornare in balcone. Ero sicuro che mia moglie avesse perso la rabbia di prima in quanto si presentò con un bel bicchiere di te freddo. Rimase assieme a me a sorseggiarlo e mentre parlavamo, i miei occhi immancabilmente andavano a cadere sul corpo della vicina che si era tolti anche gli slip. Mia moglie si gira e la vede oscenamente nuda, ma non in posa come una normale persona intenta a prendere il sole, bensì a cosce spalancate verso la nostra direzione con la figa in bella mostra. Capirete che non sono rimasto insensibile, anche perché la vicina, che indossava un grosso paio di occhiali da sole, di tanto in tanto si metteva una mano tra le cosce toccandosi la figa. Evidentemente cercava di masturbarsi davanti a me perché probabilmente la facevo eccitare. Mia moglie se ne accorse ma non mi disse nulla. Però prima di tornare dentro con i bicchieri vuoti, mi disse: “scommetto che se mi mettessi nuda anch’io in balcone, non mi guarderesti nemmeno”. In effetti la vicina era molto più appariscente di mia moglie, e non solo perché l’erba del vicino è sempre più verde, ma perché era bionda originale (anche i peli del pube erano di colore chiaro) e poi la sua posa oscena mi eccitava tanto.
Ero eccitatissimo quando mi alzo e vado in cerca di mia moglie. L’abbraccio, la bacio e cerco di farle capire che avevo voglia di far l’amore. Mia moglie mi asseconda, lascia che io la spogli e si lascia portare a letto. Ero all’apice dell’eccitazione, intento a leccare i capezzoli di mia moglie, avevo appena finito di leccarle la figa ed ero in procinto di penetrarla, quando all’improvviso sentii una fitta tremenda allo stomaco. Un mal di pancia forse dovuto al te che era troppo freddo. Forse una congestione, pensai. Ma non poteva essere, in quanto anche mia moglie aveva bevuto lo stesso te freddo e a lei non era venuto il mal di pancia. Dovetti alzarmi e correre immediatamente in bagno. Una tremenda diarrea mi stava buttando a terra facendomi perdere molti liquidi. Dopo circa mezz’ora tornai in camera, ma mia moglie si era già rivestita e poi m’era passata la voglia di scopare. Vidi che la mia gentilissima mogliettina mi preparò un bel bicchiere di succo di frutta, per mettermi nuovamente in forze e per compensare i liquidi e i Sali minerali che avevo perso nell’evacuazione. Mentre bevevo guardavo mia moglie negli occhi ringraziandola dentro di me per la premura mostrata, quando improvvisamente il mio sguardo va a cadere su un flaconcino posto sul tavolo. Finisco di bere, poso il bicchiere e prendo in mano il flaconcino vuoto: “Guttalax”. Mia moglie mi aveva scaricato un intero flaconcino di guttalax nel mio te. Apposta a lei non era venuto il mal di pancia. Guardo sbigottito mia moglie interrogandola con lo sguardo, poi le dico: “ma sei scema?”. Per tutta risposta lei dice: “così impari a guardare le puttane nude in balcone”. Dissi che la vicina non era una puttana, ma era stata presa da un momento di raptus, dovuto forse all’eccitazione per il fatto di trovarsi un uomo che la stesse guardando intensamente e che se la stesse mangiando con gli occhi e che avesse avuto una gran voglia di trombarla e che... ma sono scemo? Che cavolo stavo dicendo?
Mia moglie mi guarda senza dir nulla ed io capisco di aver pestato una merda. Per qualche giorno non succede nulla. Poi nuovamente la vicina si mette nuda in balcone, ma questa volta senza indossare il bikini, si sdraia direttamente nuda facendosi prima ammirare per benino da me. Mia moglie guarda lei e guarda me, ma non dice nulla, né ha l’aria di essere arrabbiata. La storia si ripete puntualmente ogni tre quattro giorni. Penso che mia moglie abbia digerito quella situazione ed io mi ero guardato bene dal bere qualsiasi cosa lei mi avesse portato in balcone.
Era un venerdì, noi non lavoriamo il sabato, quando mia moglie mi vede chiacchierare con un nuovo collega arrivato da poco dal sud: Angelo. Mia moglie si avvicina ed io glielo presento. Angelo è stato assegnato da poco e ancora non ha un posto fisso. Il Direttore deve ancora decidere in che reparto assegnarlo in quanto Angelo era un consollista e poteva essere destinato in due diversi posti: al C.E.D. (una oscura camera staccata dal resto degli uffici, posta quasi nei sotterranei in quanto doveva essere un posto fresco) oppure al terminale nell’ufficio stipendi. Intanto si aggirava per gli uffici facendo questa o quell’altra cosa.
A pranzo, e dopo averne parlato con mia moglie, invito Angelo a casa nostra per il pomeriggio del giorno dopo, dal momento che lui non ha nulla da fare.
Angelo abita in un piccolo monolocale, in un condominio vetusto, però dice che quella è una sistemazione provvisoria. Accetta il nostro invito ed il giorno dopo, verso le 17, si presenta alla nostra porta.
Mia moglie stava preparando la cena, qualcosa di fresco, tipo della screscenza avvolta in fette di bresaola, fette di pomodoro fresco con sopra una fetta di mozzarella fresca e del basilico, tutte cose che a solo vederle veniva l’acquolina in bocca. Mia moglie era stata veramente brava. Io avevo messo in fresco un bella bottiglia di frizzantino bianco, due bottiglie di malvasia dolce che scendeva che era una bellezza, e un lambrusco del quale mia moglie ne andava matta.
Faccio accomodare Angelo il quale si reca subito in cucina in quanto aveva una confezione di gelato da mettere in freezer. Mia moglie indossava una di quelle camicione di jeans che le arrivava appena sotto i glutei, ed aveva lasciato le cosce scoperte. D’altronde eravamo in estate e poi lei a casa stava quasi sempre vestita in quel modo. Non c’era nessun segnale che mi avrebbe fatto presagire quello che poi è accaduto. Angelo aveva fatto i complimenti a mia moglie per quello che stava preparando poi io lo invitai fuori in balcone a strimpellare con la chitarra mentre mia moglie finisse il suo lavoro. Mentre Angelo suonava una canzone di Battisti ed io lo accompagnavo cantando assieme a lui, la nostra vicina puntualmente spunta in balcone tutta nuda, rimane in piedi qualche secondo salutandomi ad alta voce. Si lascia ammirare le sue grazie ed inevitabilmente Angelo le punta gli occhi addosso. La vicina si sistema a cosce spalancate verso di noi ed Angelo riprende a suonare. Subito dopo appare mia moglie in balcone notando la vicina che, come al solito, si era messa in posa. Chiedo ad Angelo se preferisce bere qualcosa di fresco. Mia moglie propone un bel limoncino ghiacciato. Continuiamo a cantare, seppure a voce bassa per non disturbare, quando mia moglie si ripresenta in balcone col vassoio con tre bicchierini vuoti e la bottiglie del limoncino ghiacciato. Appoggia il vassoio con la bottiglia sul piccolo tavolinetto accanto al moro, poi prende uno dei bicchieri dicendo che questi presentava un puntino nero, quindi solleva un lembo della sua camicia di jeans prendendo a togliere quel puntino (inesistente secondo me). Nel fare quel movimento, scopre il suo pube mostrandoci la sua peluria nera dal momento che lei non indossa le mutandine. Angelo, e anche io, focalizziamo i nostri sguardi sul pelo nero di mia moglie, anche perché ci stava a pochi centimetri di distanza. Mia moglie, come se nulla fosse, versa il limoncino nei bicchieri poi, dopo aver preso il suo, si giva verso la sua sedia chinandosi in avanti per passare su la mano come se ci fosse della polvere. In quel modo ci mostra il suo culo nudo. Io ho un miscuglio dentro di me come se fosse gelosia mista ad eccitazione. Mai prima di allora mi era capitato una cosa del genere. Da un lato ero geloso per il fatto che lei si stessa facendo ammirare da Angelo, ma dall’altro ero fiero della bellezza di mia moglie. Mia moglie prende posto, poi dice: “come vedi anch’io ho dei buoni argomenti da proporre, non solo la nostra cara vicina”, indicando con la testa la donna nuda sdraiata oscenamente e che si stava masturbando sotto i nostri occhi. Dopo aver bevuto il limoncino, Angelo riprese a suonare. Io guardai mia moglie negli occhi carpendo una sfida nel suo sguardo. Non so perché, ma mi venne spontaneo sorriderle, ma non in segno di scherno, anzi, ma di compiacimento. Vidi che mia moglie stava sbottonandosi la camicia, prima un bottone e poi l’altro. Dentro di me mi sentivo pervaso da un timore che ella si sarebbe denudata lì in balcone davanti ad Angelo. Se da un punto di vista mi forse mi avrebbe fatto piacere, dall’altro ero frenato dalla gelosia. Per fortuna mia moglie fermò la sua manovra limitandosi a sbottonarsi solo tre bottoni, però quel tanto che bastava per far si che il seno le si intravedesse. Dopo un pochino dissi a mia moglie: “tesoro, perché non fai visitare il nostro appartamento ad Angelo?”. Mia moglie si tirò su poi, poggiato il bicchierino sul tavolinetto, si chinò verso Angelo prendendogli la mano in modo che questi la seguisse nel giro. Nel fare quel movimento, vidi che un seno le uscì fuori. Lei non fece nulla per rimetterlo dentro, quindi pensai che la manovra che aveva fatto prima nello sbottonarsi la camicia, era una cosa premeditata. La lasciai fare, pensando che me la stesse facendo pagare per il fatto che io avevo guardato la nostra vicina.
Mia moglie, con un seno di fuori, ed Angelo tenuto per mano si avviano verso il corridoio mentre io prendo il vassoio con i bicchieri e la bottiglia di limoncino per portarla in cucina. Mentre metto il limoncino nel frigo mi accorgo con la coda dell’occhio che hanno finito il giro delle camere sulla sinistra del corridoio, adesso stanno vedendo quelle di destra. Mi accorgo che mia moglie ha anche l’altro seno fuori, ma non che si sia slacciata ancora un altro bottone, solo che aveva fatto un qualche movimento da farsi uscire fuori anche l’altro. Angelo glielo fissava eccitatissimo, lo si vedeva dal gonfiore della sua patta, mentre mia moglie lo guardava negli occhi come segno di sfida e con i capezzoli dritti, segno della sua eccitazione.
Giunti in cucina io non dissi nulla per le sue tette scoperte, anzi mi limitai a pizzicarle velocemente entrambi i capezzoli facendole capire che apprezzavo quel suo gesto. Forse lei avrebbe voluto che io mi fossi incazzato per quel suo modo civettuolo di fare, quindi fu presa in contropiede. Erano quasi le 19, quindi mia moglie disse che era l’ora di apparecchiare. Pregai Angelo di darmi una mano mentre mia moglie disse che forse era il caso che andasse a togliersi la camicia e andasse ad indossare dell’altro. In un certo senso sia io che specialmente Angelo rimanemmo delusi. Mentre apparecchiavamo e quindi mia moglie era assente, chiesi ad Angelo cosa ne pensasse del fatto che mia moglie si era fatta vedere da lui. Rispose che ognuno in casa propria poteva fare ciò che ne aveva voglia. Poi spiegai che lei si era comportata così per il fatto della nostra vicina, cioè che me la voleva far pagare facendosi a sua volta vedere da qualcuno, e quel qualcuno è toccato essere lui.
Quando tutto era pronto in tavola, ecco apparire mia moglie in sala. Sia io che Angelo rimanemmo a bocca aperta per come si era abbigliata. Indossava una maglietta bianca con un disegno al centro, aderentissima al suo corpo che ne sottolineava ogni curva e con una scollatura talmente ampia da lasciar vedere mezzo seno scoperto. Addirittura le si vedevano entrambe le aureole. La maglietta le arrivava appena sopra l’ombellico lasciando scoperto il resto, cioè non indossava nient’altro. Mia moglie aveva figa e culo scoperti in bella vista. Rimanemmo abbagliati da quella visione mentre lei si comportava come se fosse vestita. La sua folta peluria spiccava al centro delle cosce e la sua abbronzatura era in forte contrasto con il colore bianco della maglietta che indossava. Il suo corpo sinuoso, coperto soltanto da quella minuscola maglietta, si notava benissimo in ogni sua forma.
Mangiammo quei cibi delicati per nulla pesanti. Bevemmo quel buon vinello fresco che ci diede molta euforia. E fu proprio per questo, credo, che quando mia moglie chiese ad Angelo di suonare ancora la chitarra, lei andò a sedersi sulla poltrona a cosce spalancate. Poi, non contenta, mise un piede su ciascuno dei due braccioli della poltrona. In tal modo la sua figa era in mostra. Le si vedevano le grandi labbra già umide mentre la folta peluria le faceva da cornice. Guardano mia moglie e ad un certo punto la vidi tirarsi fuori anche il resto delle tette dalla scollatura.
Mia moglie era impudicamente e oscenamente offerta ai nostri sguardi che a quel punto si erano fatti vogliosi di sesso. Guardai mia moglie in viso e notai un qualcosa di perverso in lei. Si passava la lingua sulle labbra per poi dirmi: “tesoro, perché non ci suoni qualcosa al pianoforte mentre io ed Angelo balliamo un po’?”
Mi sedetti al piano ed iniziai a suonare quella canzone di Aznavour... ed io tra di voi, io non parlo mai...
Guardavo mia moglie stretta ad Angelo mentre lui la teneva per i fianchi. Ad un certo punto vidi lei che prese ad armeggiare con la patta dei pantaloni di Angelo che, forse per l’eccitazione o forse per la sua timidezza, la lasciò fare. Uscì fuori una bella mazza di circa 25 centimetri e mia moglie, allargando lievemente le cosce, se la fece scivolare in mezzo, come se si fosse messa a cavallo su di essa. Da dietro di vedeva la punta del glande di Angelo spuntare sotto il culo di mia moglie che adesso stava baciando Angelo in bocca mentre lui le teneva il culo con entrambe le mani.
Io continuavo a suonare lentamente, come se gli innamorati fossero loro ed io soltanto il pianista. La bocca di mia moglie aveva imprigionato la lingua e le labbra di Angelo esercitando una pressione leggera da far venire voglia perfino ad un ricchione.
Quando l’atmosfera era ben riscaldata, mia moglie, ignorando completamente la mia presenza, si stende a cosce aperte sul divano invitando Angelo a far l’amore con lei.
Angelo, con pisellone duro, mi dà un’occhiata ed io gli faccio cenno di avvicinarsi a lei, come se gli dessi via libera.
Angelo si denuda, poi si avvicina a mia moglie ed in ginocchio le succhia prima i capezzoli e poi le lecca le figa. Poco dopo, quando lei lo implora di penetrarla, lui le appoggia il glande sulle grandi labbra e con un colpo secco la penetra.
Il pene di Angelo entra nella figa di mia moglie come una lama calda entra nel burro. Lui la stantuffa e lei raggiunge l’orgasmo una, due volte. Angelo non resiste, vorrebbe uscir fuori in quanto non ha nemmeno il profilattico, ma mia moglie lo incita a darle dei colpi più poderosi: “dai, dai vienimi dentro”. Lui si lascia andare e gode dentro di lei e così anche mia moglie raggiunge per la terza volta l’orgasmo. Per fortuna lei ha la spirale, quindi non c’é pericolo che rimanga incinta, anche perché fare figli per adesso non se ne parla.
Angelo va a farsi una doccia mentre mia moglie sul divano mi guarda estasiata, poi mi dice: “grazie”.
Grazie per averle permesso di rendermi cornuto? Ma io non ero andato a letto con la nostra vicina. Avevo un senso di nausea, di piacere, di gelosia, di eccitazione, di rabbia, di... amore verso mia moglie che nel frattempo era venuta accanto a me prendendomi a baciare sulle labbra leggermente. Sentii verso di lei un profondo amore, tanto affetto e riconoscenza, che immediatamente mi sparirono la rabbia, la nausea e la gelosia, lasciando la sola eccitazione e tanto amore verso mia moglie.
Angelo ci vide abbracciati e non volle rompere quell’armonia che c’era tra me e mia moglie. Andò via senza il minimo rumore. Il gelato che Angelo aveva portato, rimase nel freezer. Io e mia moglie passammo una notte di fuoco.
Il lunedì appresso, in ufficio, Angelo ci ringraziò per la bella serata trascorsa e noi, ricordandogli che non avevamo mangiato il gelato che aveva portato, lo invitammo per il sabato prossimo.
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18 years ago
Pollosecco,
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La carrozza-letto
Avevo deciso di partire da diversi giorni....le cose con mio marito non andavano molto bene ed un periodo di pausa e di riflessione mi avrebbero fatto bene.Per questo avevo deciso di andare a trovare la mia amica a Rm,un pò perchè era tanto che non la vedevo ed un pò per staccarte un pò dal solito tran tran della vita quotidiana e dell'abitudine.E poi anche per lasciarmi un pò alle spalle i problemi che ultimamente con mio marito erano diventati insopportabili...mi dava noia anche solo il sentirmelo addosso la notte...l'averlo accanto...figuriamoci se poi mi cercava x scoparmi!
Appena mi accorgevo che aveva voglia...era tutto un inventarmi scuse....mal di testa..le mie cose...mal di pancia...insomma non mi andava affatto di ritrovarmelo addosso e tutto era buono per lasciarlo in bianco e starmene in pace...
Eppure ero una donna calda....vogliosa...a 35 anni molte mie amiche dicevano che ero ancora piuttosto bella,provocante,appariscente.Capelli biondi con le meches,un seno ben proporzionato,una 3a piena,sotto due cosce snelle e toniche,un sederino che molte amiche mi invidiavano ed un viso che truccato e sistemato faceva di me ancora una bella donna completavano il resto del quadro di come ero io....
Eccomi qui alla stazione...avrei preso il treno della notte,che partiva da Verona alle 23 e che sarebbe arrivato a Rm alle 7 del mattino.Avevo prenotato la carrozza letto all'agenzia di viaggi,sarei stata in viaggio la notte in una comoda carrozza letto e la mattina alle 7 sarei arrivata a Rm,la mia amica mi sarebbe venuta a prendere alla stazione per tuffarci in una settimana di shopping e di divertimenti a Rm.La cosa mi piaceva e sono sicura mi sarei divertita.
E poi una settimana senza il rompipalle di mio marito!!WOW che potevo volere di +?Il non vederlo sciabattare per casa...il non sentirlo brontolare o vederlo incollato a ore e ore alla tv a vedere quelle sciocche partite di calcio sarebbe stato x me un toccasana ed un rigenerante...snervata come ero dal suo essere sempre tra i piedi!
Mi avvicino al convoglio....ho la carrozza letto 13C...inizio a camminare lungo i vagoni.....
11a....12a....13a....13C...eccola!
Salgo a bordo...e con gioia scopro che la carrozza è pulita,in ordine e ben messa...meno male...con le ferrovie non si sà mai che fine si fà.....invece questa volta è tutto perfetto.
Mi accomodo e sistemo la mia valigia Samsonite al suo posto.La carrozza è divisa in 3....ognuno ha il suo posto...io ho il letto 2.Appresso e dietro una porta chiusa c'è il letto 1 che stà alla mia sx e per finire il letto 3 che ha anche lui una porta chiusa ma questa volta alla mia dx.Sistemo le mie cose...uno sguardo allo specchio,mi sistemo l'abitino,il trucco ed esco dal mio scompartimento.Indosso una mini nera che mi fascia in vita,sopra una camicetta scollata beige,calze nere e un paio di deliziose scarpine con tacco a spillo completano il mio vestire.Con sorpresa noto che poco dopo di me...probabilmente proprietari dello scompartimento dopo il mio...e cioè al posto 1 ci sono 2 ragazzi sui 20 anni.Dopo di loro al posto 3 un ragazzo di colore alto.....
Il treno si muove...esce dalla stazione di Verona...inizia il viaggio!!Mi guardo ancora un pò intorno e poi sgattaiolo dentro il mio scompartimento.
Sono molto eccitata....la settimana di vacanze dalla mia amica...l'aver mollato il rompipalle per 7 giorni e la mia voglia di avventura mi rendono molto su di giri....e il mio lato oscuro sento che preme per uscire.....
Il mio lato oscuro....così lo chiamo io....quel mio saper tirare fuori la puttana che nascondo molto bene dentro di me...quel saper diventare in un attimo una donna calda e trasgressiva che adora il sesso...quel saper abilmente unire in un mix voglia...lussuria e troiaggine che mantengo bene a bada se voglio ma che se si scatena fà di me una vera zoccola in calore.
Il movimento del treno mi concilia quasi il sonno...leggo distratta una rivista mentre il treno corre nella notte....quando ecco che un toc toc al lato sx mi riporta alla realtà.Mi alzo...apro la porta e mi ritrovo una bottiglia di spumante ed i visi sornioni dei 2 ragazzi che sono nello scompartimento letto dopo il mio...Mi invitano a bere qualcosa con loro..festeggiano il diploma di maturità e vanno a Rm come me....
Entro nel loro scompartimento divertita ed ecco che il cin cin di festeggiamento mi permette di fare amicizia.
Piacere Gianni...piacere Franco...piacere mi chiamo Jessyca...stretta di mano e bevuta per rompere il ghiaccio.La noia del viaggio in treno era rotta...i 2 ragazzi erano simpatici e dopotutto tutte quelle ore da sola mi annoiavano....Gianni inizia a giardarmi con voglia...lo capisco subito...mi ha incollato gli occhi sulla mini ed appena può tuffa lo sguardo nello scollo della mia camicetta....ha voglia di sesso...glielo leggo negli occhi...
Mi offrono ancora da bere....lo spumante secco e fresco va giù a meraviglia...sono già su di giri....e quando vado su di giri non controllo + la zoccola che ho dentro...Appoggio il bicchere di carta al portavivande...è quasi vuoto...Uno scossone del treno ed ecco che il bicchiere cade....Mi piego in avanti per raccoglierlo e sento distintamente un coso duro appoggiarsi al mio sedere....Mi rialzo...e girandomi vedo gianni che si ritrae...Il porco mi aveva appoggiato il suo cosone al sedere vedendomi a pecorina alla ricerca del bicchiere di carta che mi era caduto....
Ora ha il viso rosso e fà finta di niente...mentre io lo guardo con un'occhiata che vorrebbe fulminarlo...
Passato l'attimo eccolo che di nuovo incurante continua a guardarmi con passione e voglia...Ormai sono partita....sentirmi appoggiare il cazzo duro al sedere...la voglia di lasciarmi andare e la simpatia dei 2 ragazzi stavano facendo uscire in modo prepotente la troia che è in me....Inizio a sorridere a gianni...invitandolo a ballare con me...Arriva in un attimo...mi cinge i fianchi e mi si incolla addosso...pochi attimi e questa volta il suo cazzo duro preme sulla mia fica...con la scusa del ballo mi stà quasi scopando con i vestiti addosso....
Pochi istanti e mi inzia a baciare....mmhh..sento la punta della sua lingua accostarsi alla mia...inizia a limonarmi con passione....lo lascio fare e scambio effusioni sempre + spinte anche io....
franco mi guarda..ora si è fatto il silenzio...mentre gianni mi inizia a slacciare la camicetta...sempre incollandosi a me...Pochi attimi e resto in reggiseno....mentre le mani di gianni mi inziano ad abbassare la lampo della mini...ancora un instante e resto in perizomino...e reggiseno...mmhh...come ha fatto in fretta a spogliarmi gianni....è da quando sono entrata da loro che non vedeva l'ora!!
ormai sono in calore...ho una voglia di cazzo da morire...il fresco spumante...la novità del viaggio...il loro saperci fare molto bene hanno liberato la troia che è in me...sono senza inibizioni e sò già che quella notte la ricorderò a lungo ed anche loro...sono pronta a far sesso in un modo pazzesco...forse loro non se ne rendono conto....
Resto in peri e reggi....gianni mi limona divinamente...mentre le sue mani mi stringono delicatamente ora le tette ora mi palpano il sedere...pochi attimi e sono sulla mia fica...inizia a frugarmi con le dita...sono eccitatissima mentre con la lingua lo limono ormai da diversi minuti....
Velocemente mi sposta il peri...è sulla mia fica...ora sentirà che sono bagnatissima...segno che sono in calore...per lui sarà il segnale che ho voglia di cazzo...e loro sono in 2 e si trovano una bella fica da sbattere....la cosa mi eccita terribilmente!!
infatti come inizia a toccarmi la fica smette di baciarmi...guardandomi mi dice:"sei fradicia...hai voglia...hai la fica che è un lago...."
Lo guardo con aria di sfida...quasi a dirgli:"e allora...non era quello che volevi...quando mi hai invitata qui da te...??" ma resto in silenzio...mentre lui mi inizia a spingere verso il letto....
Pochi attimi e sono sdraiata nel loro letto...gianni inizia a spogliarsi...franco pure...un istante dopo mi slacciano il reggi....il peri vola sul portabibite...ora sono nuda...ho solo i tacchi e le scarpine addosso....
Gianni è ormai padrone di me...inizia a leccarmi il seno...lo fà divinamente...con la punta della lingua stuzzica i miei capezzoli prima uno e poi l'altro...godo terribilmente!!Franco ora è nudo...eccitatissimo mi schiaffa davanti al nasino un gran bel cazzone...socchiudo gli occhi mentre me lo inizia ad avvicinare alle labbra....dio che voglia mi mettono questi 2 ragazzi....mi sento tremendamente troia mentre la cappella di franco si appoggia alle mie labbra....
Gianni ora è nudo...anche lui ha un bel cazzo...due grosse palle contornano il suo cazzone duro...si inzia a segare mentre mi vede tirare un magnifico pompino a franco...Il suo amico infatti si era sdraiato nel letto a cosce aperte....Io mi ero sollevata e accucciata tra le sue cosce...ed avevo inziato a tirargli un pompino delizioso....la mia bocca scorreva sull'asta mentre ero a pecorina...le mani appoggiate alle sue cosce...Mugolavo e godevo...lui in silenzio si godeva le mie labbra...ero in calore e lo facevo capire con tutta una serie di MMHH....OOOHH...mentre andavo su e giù magnificamente su quel grosso cazzo duro...godevo terribilmente a farglielo!!Sono sempre stata una magnifica pompinara...mi piace leccare il cazzo e tirare pompini è sempre stata una cosa che mi è piaicuta..fin da quqando tirai il primo a 14 anni....mi chiamavano pompinia al liceo per come li facevo...e perchè avevo semrpe un cazzo duro davanti alle labbra...
gianni si avvicina....mi vede a pecorina...mi dà della pompinara...della troia...poi eccolo mettermi le mani sui fianchi...distintamente sento la sua cappella che si appoggia alla mia fica....pochi colpettini delicati e lo sento tutto dentro di me...Sollevo la testa....un sommesso OOOHHHHH mi sfugge dalle labbra....mi giro con la testa e lo guardo...mentre inizia a fottermi stupendamente...Mi guarda con aria beffarda...quasia dire:"che gran troia sei....senti come gode nel prenderlo duro nella fica...."
inizia a scoparmi con colpi forti...che mi danno un intenso godimento...le sue mani stringono i miei fianchi...ho la fica piena mentre riabbasso la testa per ricominciare il pompino che gianni scopandomi aveva interrotto....Il susseguirsi dei suoi colpi entrano in sintonia con il mio scorrere sull'asta di franco...gianni mi scopa divinamente...colpo su colpo mi sento la fica spaccarsi...mentre ad ogni colpo delle sue reni affondo le labbra sul cazzone di franco...provo un intenso godimento nel riuscire ad andare in sintonia con loro...ormai sono partita del tutto ed un sordo orgasmo si fà strada dentro di me.
gianni và avanti...mi stà fottendo splendidamente...ho il suo cazzo piantato meravigliosamente nella mia fica...ci sà fare il porco...mi scopa da dio...dandomi splendidi colpi di reni...in certi momenti sento le sue palle quasi spingere per entrami nella fica...me lo dà tutto fino in fondo...lo sento!!
Ad ogni colpo le mie labbra arrivano fino alla radice del cazzone di franco...appoggio il nasino tra il folto dei suoi peli...ingoio la sua asta fino in fondo...e lui se ne accorge...un sommesso OOOHH gli sfugge dalle labbra socchiuse mentre risalgo leccando la cappella...quasi soffoco ad ogni affondo ma è talmente forte il piacere che provo in quell'istante nel quale ho tutto il suo cazzone in gola che nemmeno mi accorgo di soffocare affondando su quell'asta magnifica.
Ad un certo punto franco mi ferma....mi fà alzare...e dice a gianni che vuole scoparmi lui ora....Gianni esce dalla mia fica...io li guardo un attimo come per capire cosa devo fare....Franco mi prende per i fianchi e mi fà segno di sedermi su di lui.Con due dita afferro il cazzone di franco e lo appoggio alla mia fica....mentre lentamente mi calo su di lui...Un gridolino di piacere mi sfugge dalle labbra mentre mi impalo su franco....che magnifico cazzo che ha...cm dopo cm me lo godo nella fica.....mentre gianni mi guarda inebetito dal piacere di vedermi così troia.
Pochi attimi e sono impalata su franco...ho la fica piena...mmhh...inizio lentamente a muovermi mentre lui mi lecca le tette alzando poco la testa...
Facendo leva sulle cosce inizio uno stupendo su e giù...mi faccio scorrere nella fica il cazzone di franco....lo faccio arrivare fin quasi alla cappella e poi riscendo....beccandomi nella fica cm e cm di verga che mi sfondano dolcemente la fica...il su e giù mi fà godere molto....una serie di mugolii e lamenti fanno capire ai miei amanti che godo come una vacca in quella situazione!
Gianni se ne accorge...è inebetito dal piacere...Mi si avvicina e con le mani mi piega in avanti...ora limono franco che mi stà scopando magnificamente!
Protesa in avanti mostro a gianni il sederino...vede distintamente la mia fica sopra franco...Ad un certo punto inzia a leccarmi il sederino..mi lecca il buchetto...sento distintamente la sua lingua che mi lecca il buchino e prova ad allargarmelo con la punta.....
inizio a godere ancora di +...la testa mi gira vorticosamente...franco mi stà scopando la fica magnificamente....anche se in realtà sono io a scopare lui...muovendomi sulle cosce infatti ho iniziato uno smorzacandela da sogno!!
Ecco che gianni dopo avermi leccato il buchino a lungo ora ha in mente una sola cosa....Impugna la cappella....lo vedo chiaramente nello specchio del vagone letto...Pochi attimi e sento la sua grossa cappella appoggiarsi al buchine del mio culetto...mi vuole inculare...il porco!!
una mano sul fianco...l'altra che impugna la cappella...io protesa in avanti...ed eccolo che entra nel mio sedere....Pochi colpi....mi ha leccata così bene e così a fondo che ora il mio buchetto è lubrificato...e poi ho una voglia di prenderlo nel culetto che anche senza saliva lo avrei preso tutto!inizia a entrare....una serie di MMMHH...OOOHH...mi esce dalla gola...godo come una pazza...mentre il suo stupendo cazzo si fà strada nel mio sedere...
Colpetto dopo colpetto mi incula...ora le mani stringono i miei fianchi...sento il suo cazzone che mi scivola nel pancino...il buchetto si dilata...gemo e godo come una forsennata...stò facendomi inculare magnificamente e gianni è stupendo...lo sento tutto dentro di me...l'orgasmo mi raggiunge mentre lui inizia incularmi + forte....sento che stò venendo e gli dico:"si ahhh...si..inculami..inculami tutta.....forte....spaccami il culetto....ohh...siiii...siiiii!!"
Pochi istanti dopo eccolo....è come un fiume in piena....mi godo un orgasmo magnifico.....
Urlo questa volta...un insieme di:
GODOOOOO....OHHH.....SIIIIIII....e mentre dico questo tutta me stessa è scossa dall'orgasmo...la fica si contrae intorno al superbo cazzo di franco che si è fermato dallo scoparmi..estasiato dal vedermi godere così stupendamente nel prenderlo nel culetto...
Gianni continua ora + lentamente a scoparmi il culetto...colpo dopo colpo mi incula stupendamente...ormai il buchetto è rotto e lui sente che può spingere di +.....ora sento le sue palle sbattermi sulle labbra della fica...e le sente anche franco che mi impala la fica da sotto....
Sono piena di cazzo...davanti e di dietro....li sento muoversi dentro di me....
gianni ritmicamente mi incula....ora franco lentamente mi alza e inizia a muoversi sotto di me...sono magnifici!!!Insieme si muovono con sintonia...uno mi incula..l'altro mi scopa....seguendosi con lo sguardo si muovono insieme e mi fottono tutta....godo come una pazza!!!
Vanno avanti stupendamente bene....mi godo i loro cazzi in un modo delizioso...gianni mi dà colpi secchi...forti..a rompermi il culetto...franco mi impala la fica spingendomi verso di lui...ogni tanto mi limona o mi succhia il seno...ho i capezzoli irti e stò godendo come una vera zoccola...sento avvicinarsi un secondo orgasmo quando franco inizia a muoversi sempre + velocemente dentro di me....
Poco dopo sborra....densi getti di sborra mi inondano la fica...sento dentro di me i suoi getti...mentre lui mi limona ora con dolcezza....stringendomi le tette schizza nella mia fica gli ultimi attimi di piacere...resta immobile dentro di me...baciandomi con dolcezza.
Gianni và avanti...mi incula con passione....colpi decisi...sento il suo cazzone duro entrare ed uscire quasi fino alla cappella dal mio sederino...il porco mi stà sfondando il culetto magnificamente...si è accorto che godo molto quando mi dà colpi secchi e decisi e ci si è messo con impegno...ho il buchetto in fiamme e godo come una vacca ad ogni suo colpo....
Infine sento che stà x venire...aumenta il ritmo dei suoi colpi..sussulta...geme....stringe con forza i miei fianchi....tutta una serie di colpi violenti si susseguono e mi scuotono...le tette mi ballano forte sotto i suoi colpi...messa alla pecorina mi godo la monta e mi preparo a sentirmelo veinire nel pancino....
Ancora colpi decisi ed infine quasi urlando sborra.....sento distintamente il suo cazzone che pulsa e poco dopo ancora densi getti del suo piacere mi inondano il pancino...và avanti ancora un pò ma questa volta i colpi sono + dolci...stà venendomi dentro con dolcezza....l'orgasmo lo ha placato...infine si sdraia su di me...io mi distendo su franco che da sotto ha visto tutta la scena....
restiamo così qualche minuto...poi gianni si riprende dall'orgasmo...esce dal mio sederino...e apre la porta del bagno.Resto addosso a franco...che mi limona con dolcezza...infine mi sollevo...spostandomi verso dx ecco che il cazzo di franco mi esce dalla fica....mamma mia come sono piena di sperma....mi cola dalla fica e dal culetto rotto...dico a gianni di darmi un asciugamano per pulirmi e lui ridendo me lo tira.
Franco si alza...sfinito dalla scopata raggiunge anche lui il bagno....resto sul letto ebbra di piacere ed inizio a pulirmi i buchetti sfondati da quella scopata-inculata selvaggie....
Mi pulisco...mi rivesto....lasciandoli lì nel letto ancora sfiniti...l'uno vicino all'altro.....i miei 2 magnfici tori....mi hanno fatta godere splendidamente....
Esco dal loro vagone letto,entro nel mio....una doccia ristoratrice mi rimetterà in sesto...siamo sull'appennino e le gallerie filano una dietro l'altra....tra poco arriverò a BO...
Aprò l'acqua calda...mi infilo sotto la doccia...m'insapono la fica che ancora di tanto in tanto mi cola il piacere di franco...Passo le dita sul culetto...dio come slabbrato....gianni mi ha letteralmente rotto il culetto...senti che roba...il buchetto è largo e mi brucia...segno che mi ha inculata magnificamente...il sapone mi brucia un pò...lentamente scalo la temperatura dell'acqua sul tiepido e questo mi dà un pò di sollievo al buchetto sfinito da tanti colpi ricevuti mentre gianni selvaggiamente mi inculava...
ripenso a prima...a quanto sono stata troia...a come mi sono fatta sbattere...ripenso a come sappia essere tremenda la puttana che è in me...
Esco dalla doccia...resto in accappatoio ad asciugarmi quando sento un ben nitido TOC TOC alla mia porta di dx....
Non riflettendo sul lato dx o sx...e pensando che fossero i miei due magnifici amanti apro...e resto a bocca aperta nel ritrovarmi davanti il ragazzo negro.
Mi sorride...è con una maglietta blu e pantaloncini da calcio.....mi guarda e mi chiede se ho una sigaretta.....
Si presenta...si chiama Louis....jessyca rispondo io.....
Poi gli dico che non fumo.....e nel mentre gli rispo eccolo infilarsi nel mio scompartimento....Pochi istanti ed è dentro il mio vagone letto...non mi ha lasciato nemmeno il tempo di finire....si è autoinvitato da me e basta....
Richiudo la porta e resto davanti a lui in accapppatio...Lui sorridendo mi guarda.....si avvicina a me.....poi con uno sguardo da vero porco mi dice:"ti ho vista e sentita...prima....te li sei scopati tutti e due...sei stata stupenda....sei proprio una grandissima troia...lo sai?"
resto senza parole...poi lui si dirige verso la mia specchiera...e con un dito mi indica un piccolo foro nel muro della specchiera...probabilmente nel montare lo specchio hanno fatto male i conti ed è rimasto quel foro...1 o 2 cm...dal quale si vede benissimo che succede nel mio scompartimento.....
Io gli rispondo..ma non ero da me...ero di là!
E lui:"si lo sò...lo stesso foro c'è anche di là...se voi ti faccio vedere...chiamo gianni e franco e vedrai che lo stesso buco c'è anche da loro...uguale....
Quando hanno montato queste specchiere devono aver fatto a tutti gli scompartimenti...prima i buchi...poi una volta messi gli specchi i buchi sono restati.....
ma la sostanza è la stessa...te li sei scopati divinamente tutti e due...uno davanti..uno dietro...6 proprio una gran troia...lo sai?e come godevi!!sei venuta almeno 2 volte...vero??
Lo guardo quasi con rabbia....ma sapevo che quanto diceva era vero....
Beh...scusa ma a te cosa interessa??E anche se mi fossi scopata quei 2...scusa ma a te che ti frega?Stizzita gli rispondo che sono affari miei...che io scopo con chi voglio e che non devo chiedere o renderne conto ne a lui ne a nessuno....
Si...mi dice...questo è vero...ma ho pensato che una troia come te forse poteva piacere...."LUI".....
"Lui chi?".....rispondo decisa io.....
Il negro si alza in piedi....mi guarda dritta negli occhi....e sorridendo mi cala i pantaloncini davanti...restando con il sotto....nudo...
Lo spettacolo che mi mostra mi lascia senza parole....appena abbassato l'elastico dei suoi pantaloncini ecco che come con una molla scatta fuori un cazzone nero duro e dritto come non ne avevo mai visti....
avrà un affare di almeno 25 cm e anche di +...lungo...nero...duro...lo guardo come ipnotizzata mentre lui mi sorride....
Beh....che mi dici??sembra piacerti o sbaglio??Allora ho fatto bene a venire da te...o no?
i miei occhi fissano quell'enorme cazzo nero...mentre gli rispondo:"dio mio...si....sei veramente una cosa splendida....mamma mia che cazzo...che hai!!"
e' in piedi...davanti a me...sono in accappatoio..sotto sono nuda...questa è la scena che si sarebbe potuta mostrare a chi avesse aperto la porta del mio scompartimento in quel momento....
Poi eccomi riperdere la testa...i sensi non appagati dalle scopate di prima si riaccendono....mi avvicino continuando a fissare dell'asta d'ebano...ora sono davanti a lui....L'accappatoio scivola ai miei piedi mentre io come rapita inizio ad inginocchiarmi davanti a quel magnifico negro...pochi istanti ed ecco che mi ritrovo davanti al nasino quella sventola di cazzo....socchiudo gli occhi mentre apro le labbra per gustarmelo....Godo moltissimo a ritrovarmelo duro e pronto davanti alle labbra....la mia fica è bagnata di nuovo...e la mia voglia è alle stelle!!!
MMHHH....mugolando inizio a leccarlo...dio che cazzo...è una cosa favolosa....Alzo gli occhi...voglio che mi veda mentre gli tiro un pompino super...voglio che legga quanto sono puttana e quanto mi faccia impazzire il suo magnifico cazzo nero....mentre lo lecco divinamente la troia che è in me è fuori ancora una volta....la fine è segnata...mi scoperò quel cazzone fino a rm....lo sò già!!
Inizio a tirargli un pompino da sballo....una mano impugna l'asta...la lingua scorre lungo la cappella...provo a mettermelo in bocca....mio dio...impossibile questa volta affondare le labbra fino ai suoi peli...mi soffocherebbe....mi accontento di mandarmelo giù finchè posso...ahh...che cazzo da sognoooo!!
inizio un lento su e giù di labbra....il cazzone scivola bene tra le mie labbra e sento che il negro gode....sbuffando mi fà capire che lo stò facendo morire...la base del suo splendido arnese è nella mia mano dx...le labbra succhiano la parte restante mentre io con la mano dx lo sego lentamente...sento che gode...mentre con la lingua lecco il glande con passione....
Dio che cazzo....sono di nuovo fradicia....la fica mi pulsa mentre gli stò tirando questo splendido pompino...già pregusto quando mi scoperà...come me lo pianta in fica vengo...lo sò già!!
vado avanti ancora un pò...lo sento sbuffare...è vicino....mi fermo....ora gli lecco le palle...mmhh....dure e piene di sborra....quando verrà mi inonderà la fica...credo che riverrò proprio mentre mi schizzerà la sua sborra nella fica...mmhh...sono talmente gonfie e dure che quando verrà godrò con lui...
Infine mi sdraio nel letto....guardandolo...Si spoglia davanti a me e resta nudo...ha un fisico asciutto e muscoloso..dio che bono che è!!
Mi si sdaia accanto...inizia a baciarmi con passione..poi lentamente scorre sopra di me....apro le cosce e resto in attesa....
Non lo impugna nemmeno....con pochi colpetti di bacino e sopra di me...un attimo e sento la cappella decisamente puntare verso la mia fica...mamma mia è talmente lungo e grosso che non lo deve nemmeno guidare!!
inizia a limonarmi con dolcezza...mentre la cappella inizia a entrarmi lentamente nella fica.....ora appoggia le mani vicino alle mie spalle...si alza piano piano...sorridendomi....Sento la fica che si allarga...mentre lui ora lentamente affonda in me.....
OOOHHHHHH........SSIIIIIIIIIIIIIIII....mi lascio sfuggire dalle labbra....mentre lui continua tutta una serei di piccoli colpi....mi stà penetrando magnificamente....già godo.....
Và avanti ancora un pò...poi ferma la sua entrata...mi guarda...."amore...vado avanti o ti basta così?"...mi domanda....
Alzo poco poco la testa dal cuscino e guarda in direzione della mia fica....lo spettacolo che vedo mi lascia senza fiato....
Un lungo serpente nero è entrato in me...ma una parte è fuori...vedo chiaramente il cazzone dentro la mia fica...ma una parte di quel magnifico arnese è fuori.....
Mmhh....amore spingi ancora un pò...gli dico mentre riappoggio la testa al cuscino e lo abbraccio....voglio limonarlo mentre lo prendo tutto nella fica!!
Si ristende su di me con dolcezza....e và avanti...Sento che mi stà lentamente riempiendo completamente la fica...mmhh...dio che favola....penso....ancora colpetti....infine sento quasi la cappella in cima...la sento quasi struscirmi il pancino...dio ce l'ho fino quasi all'utero....penso...mentre lui continua a spingere!!
OOOHH......AMORE.....BASTA.....fermati qui....gli dico...mentre lo bacio con passione.....
Si ferma...sorridendo mi bacia e mi risponde che sono una magnifica troia....che ho preso quasi tutto il suo cazzone da sogno nella fica....
Inizia a limonarmi ed a muoversi dentro di me....mi scopa dolcemente...sento la fica piena fino all'orlo...mamma mia che cazzo ho preso stavolta!!
và avanti per un pò....godo magnificamente ma l'orgasmo è ancora lontano quando si alza esce da me e mi mette a pecorina....
ho davanti lo specchio...stupendo!!Mi vedo a pecorina e vedo perfettamente il mio amante nero che dopo aver appoggiato le mani sui miei fianchi inizia a scoparmi la fica!!Mi dà colpi secchi ma non violenti....vedo le mie tette ballare mentre mi scopa....ora sento che stò godendo di +....
"OOOHHH LOUIS...SIIIIII.....fottimi tutta...." gli dico...mentre lui magnificamente manovra quel suo grosso cazzone nero nella mia fica....
Ci sà fare davvero....riesce a darmelo fino al punto che non sento dolore....spingendomelo dentro bene me lo fà godere senza farmi male....
"Mmhh....si jessyca...tieni...è tutto tuo..."mi risponde....E' stupendo...dallo specchio lo vedo..è in piedi....dietro di me....mi stringe i fianchi delicatamente e mi scopa con forza.....vedo che ad ogni suo colpo le tette mi ballano...e la fica si bagna sempre di +....
Và avanti ancora un pò....sento che stò per godere....."AAHHHHH..SIIIIII.....DAIIIIII......" gli urlo.....Lui capisce...aumenta il ritmo...ancora pochi colpi e godo.....
"MMMHHHH...GODOOOOO.....SIIII.....VENGOOOOOOO..VENGOOOOO.....AHHHH"....inzio a dire io mentre vengo scossa dalla testa ai piedi da un orgasmo meraviglioso.....
Louis và avanti ancora un pò....facendo sì che io goda fino in fondo quel magnifico cazzone quasi tutto nella fica....poi quando vede che ho goduto esce da me.
Mi lascia però lì a pecorina...e inzia a leccarmi il buchetto...."Ma che vuoi fare?"...gli domando quasi impaurita...
Oh...jessyca....hai un culo da sballo...non crederai che non ti abbia vista con loro...ti hanno inculata...lo sò...e si vede bene...guarda che buchetto slabbrato hai ancora.....
"Si ma loro non sono come te!!!"...il tuo cazzone mi sfonderebbe il pancino!!" rispondo....
"No...tranquilla...te lo darò solo finchè lo vorrai tu....vedrai.....!"...sarai tu a dire basta....sappilo.......
Detto questo mi inizia a bagnare di saliva il buchetto....infila la lingua dentro...e riesce ad entrare bene...insomma ero ancora parecchio."APERTA" dall'inculata di pirma....
pochi istanti dopo sento la sua cappella appoggiarsi al mio sedere....sento distintamente il buchetto aprirsi....lentamente....
In quei momenti x me stupendi godo moltissimo...forse di + che nel farlo...quell'attimo durante il quale inizio a prendere il cazzo nel sedere mi provoca un'eccitazione unica...meravigliosa...irripetibile....non ho mai capito come mai...ma me fà così.....
Entra....lentamente....entra...in me.....cm dopo cm....Mentre mi tiene stretta per i fianchi ma con dolcezza...eccolo darmi tutta una serie di colpetti....ed ogni colpetto prendo un pò di quel suo stupendo cazzone nel culetto...
Messa magnificamente a pecorina...con il sedere ben sporgente...eccomi sussurrare tutta una serie di OOOHHH.....SSSSSIIIIIIIIIIIII.......mentre Louis mi stà inculando con dolcezza!!
va avanti ancora un pò....dio come mi sento piena di cazzo...ora.....!!!ma non lo fermo...sculettando lo incito....lentamente giro la testa e lo guardo...voglio che veda che razza di troia si stà inculando.....
Sculetto e lo guardo..una sfida x lui...che mi guarda beffardo e và avanti....
Mmmhh...jessyca....allora ne vuoi ancora???E mentre lo dice riprende a darmi colpetti....
AAHHH.....MAMMA MIAAA...LOIUS.....dio mi sfondiiiii....gli sussurro.....mentre sento ancora il suo cazzone entrarmi nel pancino....
Mi giro...vedo chiaramente quel cazzone meraviglioso...una parte ce l'ho nel culetto..una parte è fuori....ne ho preso + di metà...mmmhh....
Mi rilasso....mi rimetto a pecorina...abbasso la testa e riprovo a sculettare...oohh...che favolaaaa....gli dico.....
Capisce che quando sculetto è il segnale che ne voglio ancora....lentamente riprende a darmi colpetti dolci...sento che mi penetra ancora un pò....
GODO...AMORE...GODOOOO...gli sussurro....
Si lo sento...sei stupenda....che magnifica zoccola 6 jessyca....prendi un cazzo come il mio nel culetto stupendamente...lo sai??
OHHH....SIIIII....lo sò...rispondo.......
Mi fermo qualche secondo....anche lui si ferma...ormai ha capito che deve fare le cose in sintonia con me....e mi asseconda....
Mi rilasso di nuovo...dio che cazzo stò prendendo...penso....in quell'istante.....
Poi riabbasso la testa....mi guardo nello specchio e risculetto lentamente....
LOIUS capisce e riprende a penetrarmi....colpetti dolci....fà molto piano....è stupendo!!!!
AHHH.....AMOREEEEEEEE......SIIIIIII.....le parole mi escono come in un sibilo.....
Eccolo che si riferma...quando gli parlo si ferma..ormai il feeling è questo...io sculetto lui mi penetra...io parlo...lui si ferma.....
Dio che cazzoooooo....penso...mentre a pecorina mi godo quell'enorme serpente nero....
Volto lentamente la testa.....mmhh....ora è molto vicino al mio culetto....ne ho preso un bel pò...ahhh....sento la pancina piena...il buchetto è dilatatissimo....stò godendo da morire!!!
Provo ancora a sculettare....piano piano perchè mi sento talmente piena di cazzo.....mamma mia!!
Louis riprende....lentamente mi ridà colpetti lenti e ripetuti....ooh....dioooo.....sento che sono al limite....
Ancora un pò...poi si ferma.....resta immobile dentro di me......
Mi sussurra una frase...ma sono talmente in estasi...ho talmente tanto cazzo nel pancino che non lo sento...infine mi giro lentamente con la testa e lo guardo.....
AMORE....TUTTOOOO....LO HAI PRESOOOO.....TUTTOOOO....CHE MAGNIFICA PUTTANA SEI...JESSYCA!!!!
Infine sento le sue palle dure e gonfie appoggiarsi alla mia fica....oh dioooo......mi ha inculata tutta.....penso.....
Il pancino me lo sento quasi scoppiare....ormai mi muovo lentamente...sculetto appena appena il minimo..talmente sono piena di quel cazzo strepitoso.....
Resto così...poi gli dico con un filo di voce...."dai amore...inculami...voglio sentirmelo tutto dentro....dammelo tutto quel tuo magnifico cazzone nero....fammi sentire una splendida puttana rottainculo!!".....
Oh...amore.....si....ecco...te lo dò tutto....mi fà eco Louis....
Le mani sui fianchi inzia a pompare....lentamente inizia a fottermi il sederino con dolcezza....
Mio dio..penso in quei momenti....mi sento piena fino al cervello....oohh...che cazzooooooo....che cazzooooo ho preso in culo stavolta......
Poi abbasso la testa...vinta da quel magnifico cazzone mi godo la monta...
Mi dà colpi dolci...non è violento...forse sà che se spingesse con violenza potrebbe anche farmi male....
va avanti così....dandomi colpettini secchi ma dolci....sento il cazzone muoversi nel mio sederino....inizio a godere sempre di +.....
OOOHH.....SSIIIIIIII......AMORE VENGOOOO.....inizio a dirgli....
ed infatti una scossa dalla nuca mi arriva fin nel pancino...la fica mi si bagna violentemente....uno stupendo orgasmo mi scuote dalla testa ai piedi.....
Louis lo sente....mugolando và avanti...altri colpi mi fanno fremere....mentre l'orgasmo si allontana lasciandomi senza fiato....
Ho il culetto in fiamme...il pancino pieno di cazzo fino all'inverosimile....sono riuscita a prendere in culo un cazzone nero da sogno...sono proprio una gran troia...penso....mentre alla pecorina vengo sbattuta senza ritegno da un negro con un cazzo da primato....
Louis insiste nel montarmi magnificamente...altro piacere si assomma al piacere....infine mi dice che vuol venire e che mi devo preparare a farlo godere.....
Mmhh...pianto bene le mani e le ginocchia...mi assesto a pecorina e gli rispondo:"AAAHH...SSSSSIIIIII......AMORE....SFONDAMI IL CULETTO....."
Ok troia....mi risponde LOUIS....se è questo che vuoi....sarai sfondata nel culo come chiedi....
Ecco che il mio amante si prepara...mi stringe i fianchi con forza....ed inizia a pomparmi nel sedere con maggior veemenza.....
Colpo dopo colpo sento che stà correndo verso il piacere....Ma sento anche che mi stà sfondando il culetto senza pietà....
Mio dio....che colpi mi dà....sento la cappella quasi nello stomaco....il cazzone se continua così mi ucciderà....
Lentamente giro la testa...lo guardo...è magnifico!!Sudato...muscoloso...nero...il suo sguardo incrocia il mio...un attimo che sembrano secoli...poi mi fulmina con gli occhi dicendomi:"TROIA LO SENTI IL CAZZONE ORA??LO SENTI COME TI SFONDO IL CULO....TROIA??"
Ormai fà quello che vuole...lo guardo con passione e gli rispo "SI...AHHH....FOTTIMIIIII!!".....
mi rigiro...sentendo che resisterò ancora poco....troppo cazzo ho nel sedere...nno ce la faccio a tenerlo....mi sento svenire....
Infine aumenta i colpi....gli ultimi 2 o 3 mi fanno letteralmente urlare di dolore....quello che prima era piacere ora non lo è +....mi sento dilaniare le viscere...la cappella me la sento fino nel cervello....Gemo e urlo...ma non di godimento....questa volta....
Infine sborra....inondandomi il pancino sborra.....ancora colpi...ancora dolore per me...schizzi densi di sborra me li sento quasi in gola....lentamente mi accascio sul letto sfinita da quell'inculata selvaggia.....
Si sdraia sopra di me....restandomi dentro.....Inizia a baciarmi con dolcezza il collo....mi abbraccia con un braccio alla vita....
Ora è dolce...dolcissimo.....mi fà le coccole con la lingua sul collo...mi dice cose dolci....è stupendo.....
Poi lentamente si rialza.....sento il suo cazzone ora finalmente normale.....esce lentamente dal mio culetto....mi sento come svuotare la pancia quando si alza per andare in bagno....
Resto a pancia sotto....ora il dolore è passato.....con un dito mi tasto il buchetto......mio dio è una voragine...largo e aperto da far paura.....
Louis esce dal bagno...si è lavato...si rimette a letto....Provo ad alzarmi...sono tutta rotta...ho la schiena a pezzi....Lentamente vado verso il bagno...mentre dal sedere mi fuoriesce il suo sperma...il buco è talmente slabbrato e aperto che il suo seme mi scivola sulle cosce dietro...mamma mia che culo mi ha fatto....una cosa veramente paurosa....
Mi siedo in bagno....lentamente sforzandomi faccio uscire il suo sperma....gocce di sangue cadono sulla ceramica del gabinetto....mio dio mi ha letteralmente sfondato il sedere...talemnte tanto era quel cazzo da farmi uscire il sangue dal culetto...mamma mia che vacca sfondata sono ora....
Mi pulisco con la carta....mi metto sul bidet e mi sciaquo la fica ed il sedere con abbondante acqua fresca....piano piano l'emorragia cessa...ora non sanguino +....
Mi rialzo...torno a letto....mi rimetto a pancia sotto....LOUIS è accanto a me...mi passa una mano sul culetto....con un dito mi tocca il buchetto....poi mi dice:"mamma mia che buco di culo hai jessyca....sei sfondata come una vacca....ora si che 6 una puttana rottainculo davvero!!Hai preso un cazzo davvero super...lo sai?Delle donne che ho avuto mai nessuna si era lasciata inculare fino in fondo come te.....nessuna lo aveva preso tutto in culo come te..."
Poi si rimette sdraiato....il treno corre nella notte....provo a dormire un pò....il buchetto mi fà un gran male.....
L'alba mi sveglia da sola...LOUIS è uscito..la mia amica mi aspetta...non vedo l'ora di raccontargli quello che mi è successo...sicuramente mi invidierà...invidierà la magnifica troia che sò essere quando mi ci metto......
FINE
PS: Il racconto che avete letto è una mia fantasia erotica....non una cosa vissuta veramente.
Per commenti e giudizi a questo racconto scrivete a:
[email protected]
19
4
18 years ago
admin, 75
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Dolce triangolo
Primo incontro, un locale qualunque a milano, aperitivo.
Parliamo per capire un po' di più di noi, e di cosa ci piace.
Scatta la molla, comincia il gioco.
"Anna, vai in bagno, togliti le mutandine, portamele"
Questo è il primo banco di prova, rimango con Andrea al tavolo.
Anna torna, mi mette le mutandine in mano, spariscono nella mia giacca. Bene, abbiamo cominciato.
In macchina, guida Andrea, Anna davanti, io dietro. Sistemo lo specchietto in modo da vedere le coscie di Anna, inguainate nel nylon delle calze autoreggenti. Andrea continua a guidare per la città.
Chiedo ad Anna di aprire le cosce, vedo man mano sempre di più, sei senza mutandine, le ho io. Ti chiedo di mettere una mano sul cazzo di Andrea, se è duro si continua, sennò si smette.
Bene, si continua.
"Anna, dammi il tuo primo orgasmo".
Ti guido passo passo, istante per istante, solo con la voce, mentre mi guardo tutto nello specchietto. Andrea vede solo con la coda dell'occhio, lui deve guidare la macchina... ti masturbi per uno sconosciuto nello specchietto, vieni come una ragazzina.
Ti chiedo di che sapore sei, mi passi il dito umido dell'orgasmo, faccio assaggiare anche Andrea, concordiamo che sei dolcissima...
Box di casa vostra. Anna passa dietro, Andrea sta davanti, ha libertà di muovere lo specchietto, ma non può voltarsi. Sul sedile dietro, ti apro le cosce, intingo le dita nella fessura umida, ti metto il dito in bocca, anche tu concordi sul fatto che sei dolcissima...
ti disseto con i tuoi umori, andrea puoi prendertelo in mano, ma non venire, ok?
ti afferro la nuca, ti calo la testa sul mio cazzo, me lo tiri fuori, mi stacchi un pompino infoiato, ma non vengo ancora...
voglio che andrea ti senta, voglio senta la tua voce che mi prega, mi supplica di darti da bere, che vuoi il mio sperrma, tienilo... ti vengo in bocca, ti tengo attaccata al cazzo fino alla fine dell'ingoio...
adesso puoi limonare con andrea, che senta di che sapore sei... anch'io sono molto dolce!
ora andrea, vieni dietro anche tu, in mezzo a noi due, nudo, con il cazzo duro, le nostre mani ti toccano, anna e io, ti prendiamo, ti strizziamo i coglioni, insieme come due troiette ti spompiniamo, ci passiamo il tuo cazzo da una bocca all'altra, mentre limoniamo sul tuo glande... ecco, ci sei, scoppi in un orgasmo ricco e sonoro, urli il tuo piacere come un animale, anna e io puliamo il tutto, e ti limoniamo insieme, anche tu sei molto dolce!
PS: dedicato ad una coppia che spero di incontrare ;)
13
1
18 years ago
admin, 75
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Latrina
Latrina
Di Tom
[email protected]
Non riuscivo più a trattenerla. Avevo percorso tutta la strada da Lucca a Cortona senza concedermi una sosta ed ora la mia povera vescica era sul punto di scoppiare. E non era il caso di presentarsi in quelle condizioni di fronte alla mia datrice di lavoro Linda. Madam Linda, per chi non la conoscesse.
Raggiunta Villa Marten lasciai l’auto al portiere, un ragazzo che indossava una divisa rossa e nera con ancora le pieghe della stiratura, e mi diressi lungo i chilometrici corridoi dell’antico maniero. Villa Marten è un luogo d’incontri clandestini a tema sadomaso. Non ne esistono molti in Italia e di quei pochi nessuno è come Villa Marten. Lì le dominatrici sono delle vere dominatrici. Lì gli aspiranti schiavi non sono clienti da soddisfare, sono schiavi in tutto e per tutto: vengono introdotti dalle inservienti, giovani ragazze carine e disponibili nelle principesche stanze delle mistress e vi vengono lasciati per un tempo proporzionale al loro pagamento. Il tempo lo stabiliscono le cinque dominatrici supreme di Villa Marten. Linda è una di loro, le altre le conosco solo per nome. Si chiamano Isabella, Maddalena, Elena e Valentina e vengono alla Villa di tanto in tanto, per il resto si dice trascorrono il loro tempo in villaggi turistici e lussuosi castelli, spendendo i lauti proventi delle loro attività. La Villa è grande, circondata da un giardino immenso e curato nei minimi dettagli. E' posta in periferia tanto per non dare nell’occhio. Le stanze delle dominatrici sono ampie e ben soleggiate, arredate con letti a baldacchino e mobilio del più costoso. Ogni padrona ha a disposizione tre stanze comprensive di camera da letto, salotto e sala delle torture e può disporre di due inservienti a sua scelta. Queste ultime coccolano e soddisfano ogni desiderio ed ogni capriccio delle dominatrici in assenza di clienti. A loro il compito di pulire, spazzare e lucidare gli angoli delle stanze, rifare il letto, stirare e lavare i raffinati abiti delle mistress, lucidarne le scarpe e gli stivali.
Come avrete notato gli spazi riservati a ciascuna padrona non dispongono di un bagno. Vi è solo una doccia adiacente alla camera ma non esiste water. Le inservienti servono anche per questo. Si, sono i cessi delle mistress. Le padrone se ne possono servire come e quando vogliono, per il loro fabbisogno ed il loro divertimento. Io sono solo un contabile, a me non è permesso giocare con le inservienti (chissà perché Madam Linda si ostini a chiamarle così, visto che non sono altro che schiave) tuttavia a Villa Marten i cessi non esistono non solo per le dominatrici, ma anche per i semplici dipendenti come me, per i portieri e per camerieri.
Per noi la Padrona Isabella ha adibito gabinetti speciali in cui vengono fatte sgobbare le schiave che non hanno ben lavorato durante la settimana. Ogni inserviente che delude una mistress è presa e tenuta come water umano nei nostri bagni per sette giorni, lontana dalla sacra orina della sua dominatrice ed a contatto con gli infimi rifiuti corporali di noi dipendenti.
Raggiunsi il bagno più vicino al mio ufficio che avevo già le mani sulla patta dei pantaloni. In quel punto il corridoio compie una curva ad angolo retto verso destra. Il mio studio è situato poco prima dell’angolo, sul lato destro del corridoio. Il bagno è situato proprio di fronte, sul lato sinistro. Aprii la porta d’impeto e mi trovai nell’anticamera dei cessi. Davanti a me una fila di quattro lavandini splendenti e puliti di fresco ancora odoravano di detersivo in polvere. Sopra ai lavandini erano posti gli specchi, rotondi e brillanti.
Ai lati dell’anticamera si aprivano gli uscetti di quattro gabinetti, due per lato. Entrai in quello più vicino alla porta, sulla sinistra. Prima ancora di far scattare la serratura alle mie spalle riconobbi l’inserviente di turno posta in quel gabinetto. Era Latrina.
-“Ciao”- la salutai.
-“Buongiorno, signore”- rispose lei.
Latrina era una ragazza giovane e carina, capelli a caschetto biondi, occhi grigi come l’ardesia e pelle di porcellana. Ne vedevo solo la faccia sporgere all’altezza del mio inguine dal foro praticato in una falsa parete di cartongesso. Sapevo già come funzionava. Le ragazze erano trattenute in ginocchio al di là di quella parete falsa per mezzo di un’imbracatura di lacci di cuoio e catene. Il foro ad ogiva ad un metro e venti d’altezza dal pavimento permetteva loro di sporgere fuori con la faccia e l’unico movimento concesso era quello di aprire e chiudere la bocca. Erano cessi. Peccato, però. Se Latrina non avesse avuto un carattere così remissivo l’avrei vista bene con un completo di pelle nera, stivaloni alti al ginocchio e con frusta in mano.
Per l’età non vi sarebbero stati problemi o controindicazioni. Molte mistress erano più giovani di lei ed anzi, fin dagli esordi della sua carriera Latrina era stata affidata a padroncine con due o tre anni meno di lei, quindi appena maggiorenni. L’ultima era stata Barbara, una bellezza dalle origini siciliane che ancora mescolava corretta dizione delle parole con termini dialettali e quell’inconfondibile accento di provincia. Madam Linda aveva scelta Latrina per essere una inserviente. Per il carattere, e forse anche per la bassa statura.
-“Che cosa ci fai qui, piccola?”- chiesi.
-“Madamigella Barbara, signore. Non mi sono dimostrata all’altezza delle sue necessità”- rispose la fanciulla con sguardo mogio.
I suoi occhi andarono alla patta dei miei pantaloni, già aperta. Povera Latrina.
-“Che hai combinato?”-
-“Sono caduta”-
-“E allora?”-
-“Madamigella Barbara era seduta su di me”-
-“Ah, capisco”- dissi -“Le facevi da sgabello?”-
Molte mistress usano le inservienti come sedie.
-“No, mi stava cavalcando”-
L’immagine della procace Dea siciliana che vestita da cavallerizza spronava la ragazza a galoppare come una bestia sul pavimento della sala delle torture entrò prepotentemente nella mia mente. Conoscevo Barbara. Sapevo quale gusto provasse nel sentire le schiave e gli schiavi inermi sotto di se. Sotto ai piedi bellissimi che le aveva dato madre natura. Sotto al suo sedere perfetto. Vermi doloranti ed esausti, sul punto di collassare, che si sforzavano di resistere per far stare la padrona nella posizione più comoda possibile.
Forse una frustata di troppo, forse un colpo con gli speroni più forte del dovuto nei fianchi della bestia e Latrina s’era distesa sulle assi del pavimento.
-“Come ti tratta Barbara?”- chiesi.
Pura retorica. Conoscevo già la risposta.
-“Benissimo. Madamigella è buona con me”-
-“Già, certo”-
Aprii completamente la patta e scostai l’elastico delle mutande. Il membro era fuori. Lo trovai più duro fra le dita di quanto non avessi creduto possibile per quelle poche parole.
-“Hai sete?”- chiesi.
-“No”-
-“No?”-
-“La dottoressa Morea è stata qui pochi minuti prima di lei”-
-“Bè, mi spiace. Allora dovrai farti un’altra bevuta. La tengo da Sesto Fiorentino”-
Latrina assunse un’aria avvilita e sconfitta. Forse aveva creduto che mosso a compassione me ne andassi a pisciare nella bocca della schiava del bagno a fianco. Povera ragazza. Sono quasi cinque anni che lavoro qui a Villa Marten e mi sono abituato alle strane usanze imposte da Madam Linda dopo solo pochi giorni. Pisciare fra le labbra di una bella ragazza o in una tazza di porcellana per me è la stessa identica cosa. Peccato che le ragazze fuori dalla Villa non si facciano usare come water. Solo di questo mi rammarico. Forse sono un po’ bastardo, io però preferisco definirmi pratico, un cinico disilluso.
Così presi l’uccello fra le dita e lo avvicinai alla bocca di Latrina. Lei lo osservò a distanza ravvicinata come si osserva la punta di un pugnale che si avvicina inesorabile alla gola.
-“Su, apri bene, è l’ora dell’urinoterapia”- scherzai.
-“Si, signore”-
Infilai la cappella nella “O” di “signore” ed il resto della parola uscì masticato dalla sua bocca.
-“Meno parole e più fatti. Apri bene”- dissi.
Latrina annuì, senza poter parlare. Il mio amico non è piccolo e nelle sue piccole labbra sottili appariva ancor più grande e prepotente.
Rilassai completamente la vescica. Macché, niente da fare. La ragazzina era riuscita con nulla a portarlo quasi all’erezione. Mi ci aveva condotto con la sua aria innocente e remissiva, i suoi occhioni bassi e lucidi, la sua fedeltà commovente nei confronti di una ragazza di un paio d’anni più giovane di lei che dalla mattina alla sera la costringeva a camminare come una cagna, a leccarle gli stivali ed a baciarle i piedi.
-“Me l’hai fatto venire duro”-
-“Mmmmhhmmmpf…”-
-“Si, vabbé! Dai, muovi la lingua. Se prima non vengo non mi s’ammoscia”- dissi, iniziando a spingere in avanti ed indietro col bacino. I suoi occhi si riempirono di lacrime al terzo colpo.
Mi dispiacque solo del fatto che la sua testa fosse incastrata dentro a quella parete di cartongesso. Avrei voluto prenderla per i capelli e manovrarla a mio piacimento. Invece ero io a dovermi prendere il disturbo di entrare ed uscire dalla sua bocca.
Fra le sue labbra sentii il mio pene che acquistava sempre più forza e vigore. L’erezione era completa. All’improvviso un suono di tacchi alti risuonò nel corridoio.
-“Accidenti!”- pensai -“Madam Linda che viene nel mio studio. Avesse bisogno di me…”-
Trattenni il fiato e fermai il bacino. Dovevo sapere se la donna nel corridoio fosse la mia datrice di lavoro.
Invece Latrina continuò a slinguazzare ed a singhiozzare.
Estrassi il membro dalla ragazza e la schiaffeggiai sulla guancia un paio di volte. Con più forza di quella realmente necessaria.
-“Zitta! Non emettere un suono!”- ordinai.
Lei si zittì all’istante, ma le lacrime continuarono a scendere. La punta della cappella era proprio a pochi millimetri dalla sua bocca. Sospirando come in preda all’affanno, ignara del motivo che m'aveva spinto a fermarmi, Latrina si sporse per quanto le fosse possibile e baciò dolcemente la punta del mio membro.
Il suono dei tacchi passò e non udii il gemito della porta del mio studio che si apriva. Non era Linda, per fortuna. Poteva trattarsi solo di un’altra mistress ma di quelle non ho motivo di preoccuparmi. Gli incassi della Villa non riguardano loro.
Così mi rilassai. Latrina continuava a distribuire lacrime e bacetti sul mio cazzo.
-“Apri bocca”-
Lei obbedì.
Io vi infilai l’uccello senza alcun indugio e spinsi fino a che non sentii sparire le palle nella bocca della schiava.
La ragazza mugolò, prima contrariata, poi di dolore ed infine di spavento. Stava soffocando.
-“Me ne fotto”- pensai -“L’unica cosa che conta è sborrare e pisciare. Non mi preoccupo di certo delle condizioni psicologiche e fisiche di un sanitario”-
Venni. Un fiume. Latrina bevve tutto, guardando un po’ me e un po’ il mio arnese, non so se con espressione di supplica o di disprezzo e non m’interessa. Non mi faccio supplicare dai cessi. Li uso per lo scopo per il quale sono stati creati. E naturalmente non mi curo del disprezzo che un oggetto può nutrire nei miei confronti, sarebbe il colmo. Latrina dovrebbe solo sentirsi onorata del fatto che abbia scambiato qualche parola con lei quando sono entrato nel gabinetto. Solo pochi altri lo fanno.
Quando il membro si fu rilassato un poco iniziai a scaricarmi. La schiava nel frattempo mi aveva ben slinguazzato la punta rimuovendo da essa ogni goccia di liquido seminale. Quanto ne ha ingoiato, povera ragazza! Se si può mettere incinta qualcuna per via orale credo che Latrina avrà dei gemelli. Devo ammettere che dopo un pompino ben fatto, anche se praticato in una posizione tutt’altro che comoda, e dopo aver trattenuto una pisciata da Sesto Fiorentino a Cortona, lo scaricarmi fu proprio corroborante. Così mi gustai un piccolo divertimento offerto dalla Villa Marten. Ad intervalli regolari rallentavo il flusso d’orina, dando alla schiava l’impressione di aver terminato la pisciata e poi, senza preavviso, irrobustivo il getto, cercando di farle andare di traverso il liquido o di causare una fuoriuscita d’orina dalle sue labbra.
M’avesse sporcato i pantaloni e fossi andato a fare rapporto a Madam Linda la vita di Latrina sarebbe peggiorata ulteriormente nella Villa. Lei lo sapeva. Fece buon viso a cattivo gioco e sopportò con stoica determinazione ogni mia angheria.
-“Sei proprio una fogna, mia cara”- le dissi -“Bevi tutto come un tombino e non t’intasi mai”-
Latrina cercò d’annuire.
Nel frattempo la mia riserva s’era andata esaurendo.
-“Pulisci”-
Latrina obbedì.
Sfilai il membro di colpo e lo usai per colpire il suo viso disfatto dal pianto. Le guance erano tutte umide dalle lacrime e la sua fronte era calda e arrossata dallo sforzo appena provato.
Riposi il membro nelle mutande, strofinai il pacco sul suo viso come ultima dimostrazione di quanto le volessi bene e poi chiusi la patta.
-“Ora vado al bar e mi scolo due birre d’un fiato, così fra qualche ora mi riviene voglia di pisciare. Ti userò per tutta la settimana, solo tu e nessun altra, non sei contenta?”-
Latrina fece un cenno come per annuire ma non disse nulla.
Aprii l’uscetto alle mie spalle e sbirciai nell’altro vano. Un’altra ragazza era rinchiusa con la testa nella parete di cartongesso. La riconobbi. Era Rosaria, una puttanella alle dipendenza di Padrona Maddalena. Rosaria era una che tratteneva le lacrime e le sue labbra non avrebbero fatto attizzare neppure un cinghiale in primavera. Per me poteva crepare di sete.
-“Si, ho deciso. Userò solo te”- confermai, ritornando nel gabinetto di Latrina.
-“Ringraziami”-
Nessuna risposta.
Le assestai un ceffone, causando un nuovo scoppio di pianto.
-“Ringraziami, ho detto!”-
-“G…grazie, signore”-
-“Brava. Apri bocca e guarda in alto”-
Latrina obbedì. Le sputai in gola, attesi di vederla deglutire la mia saliva ed uscii.
Mi recai nel mio studio, dall’altro lato del corridoio. Accesi il computer e mi sistemai sulla poltrona. L’ufficio era moderno ed accogliente. Veduta panoramica del lago Trasimeno, aria condizionata, frigobar…Tutti i comfort. Era il lunedì di un’altra interessante settimana.
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18 years ago
tom,
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Moglie incinta del mio amico
Io e mia moglie 32 anni gran porcona e divoratrice di cazzo, invitiamo a casa nostra un'amico che ha la passione della fotografia e delle rirese video, io sò che lui ha un cazzone enorme e che da tempo vorrebbe metterlo in figa a mia moglie, sò anche che mia moglie ha avuto vari amanti e he non si é mai tirata indietro quando c'era da prendere un bel cazzo e godere come una porca. La serata inizia con la visione di alcune foto che lui ha scattato di cui molte sono scene di sesso sfrenato, l'aria comincia a surriscaldarsi sopratutto perché mia moglie non perde occasione per far vedere quanto più può del suo splendido corpo, un'abito con l'abbotonatura sul davanti, econ parecchi bottoni aperti fino alle cosce per far vedere che sotto indossa un paio di minimutandine che le coprono solo in parte la folta peluria della figa. VEDO nel mio amico un po' di imbarazzo ma nello stesso tempo anche il desiderio di scoparmi la moglie, quando si passa ai video compare in primo piano un cazzone enorme che penetra una figa con vigore e la inonda di copiose sborrate dentro, allorché mia moglie esclama "é stupendo quel cazzo.... ma dove esiste una cosa del genere?", e il nostro amico risponde che esiste eccome perché quello nel video é lui e per dimostrarlo tira fuori un cazzo enorme che mia moglie garda con esclamzione, allorché io intervengo e dico con lei "prendilo in mano, toccalo vedrai che é tutto vero, mia moglie non se lo fà ripetere e prende in mano quel cazzone enorme di oltre 24 centimetri, lo comincia a menare, mentre io intervengo di nuovo e dico "cara, cosa aspetti a contraccambiare e fargli vedere la figa, dai spogliati nuda fallo felice, a quel punto mia moglie che non aspettava altro si toglie tutto rimane nuda sul divano e continua a menare quel cazzone enorme, mentre io mi butto a leccarle la figa le chiedo se ha voglia di sentirlo dentro, mi risponde di si che lo vuole in figa, vuole farsi chiavare, lo vuole sentire dentro di lei, io mi tolgo e invito il mio amico a penetrarla, lo fà in 'un'attimo senza preservativo, l'enorme cazzo affonda dentro la figa di miamoglie che inizia a godre come non ha mai goduto, mia moglie non prende la pillola ma chiede ugualmente a quell'uomo di non fermarsi chiede che la riempia di sborra, vuole godere con lo sperma in pancia di quel magnifico cazzo e dice "dai sborrami dentro, fallo qui davanti a lui, dai godimi nella figa, lo sai che rimango incinta, lo voglio, fammi piena, mettimi gravida;; e l'uomo l'afferra per le chiappe e con gli ultimi colpi scarica il lei un fiume di sborra che la fà urlare di godimento e la feconda mentre io guardo eccitato, il mio sogno che spero diventi realtà voglio farmi mettere incinta mia moglie un altra volta e questa volta lo vorrei di colore
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18 years ago
admin, 75
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Mia moglie piena di un altro
Tutto é cominciato due anni dopo sposati, anche se v'é da dire che ognuno conosceva le esperienze che avevamo visssuto entrambi prima di sposarci. Mia moglie allora ventiseienne con un fisico da sballo, come oggi che ne ha trentotto, sempre molto porca e provocatrice, non perdeva occasione per far vedere il ben di Dio che portava sotto i vestiti, e lo faceva sempre in modo molto malizioso, a volte indossando minigonne vertiginose con sotto perizoma supereccitanti, non portava quasi mai il reggiseno, altre volte con vestiti lunghi però del tipo con la spacca sui lati o i bottoni davanti lasciando aperto i bottoni o la spacca in modo da far vedere che sotto non portava le mutandine, ecosì non si perdeva occasione per fare porcate un po ovunque, nei locali da ballo, al ristorante, nei cinema, dal benzinaio ecc., capitò una giorno che ci fermammo con l'auto nei pressi di un laghetto in montagna, c'era poca gente sebbene fossimo oramai in estate, il nostro intento era quello di sdraiarci e rilassarci un po, senza però lasciar perdere nessuna occasione come era accaduto in altre occasioni dove ci si era spinti anche in giochi molto piccanti, provocando altri uomini e avolte rendendoli partecipi , come ad esempio mostrando mia moglie senza mutandine e fare in modo che chi era presente si masturbasse davanti a lei, qualche volta era lei stessa a prendere in mano i cazzi di quegli uomini fino a farli sborrare. QUELLA volta sembrava non dovesse succedere nulla fino a quando, in quel posto quasi deserto, eravamo comodamnete sdraiati sul plaid, arrivò un 'uomo sui trent'anni, chiedendo se potevamo scattargli qualche foto con la sua macchina fotografica, non ci furono problemi, lui era in costume e si notava che sotto vi era un bel gonfiore, mia moglie lo aveva notato subito ed io mi accorsi ch aveva cambiato aspetto sembrava eccitata e quasi vogliosa di voler vedere cosa c'era sotto quel costume, scatatte varie foto, l'uomo chiese se volevamo anche noi qualche foto di quella giornata, e cosi ne facemmo un paio in coppia, poi alcune da soli, e mia moglie quando si alzò, non so se lo fece apposta, ma fece notare che sotto al suo scamiciato estivo portava un paio di minuscole mutandine trasparenti che non ricoprivano nemmeno per metà la folta peluria nera della sua figa, anche quell'uomo se ne accorse e si complimentò , allorché mia moglie porca come sempre, visto che aveva già preso confidenza, disse "...ma non vedo cosa c'é di speciale, ce la avrò come tutte le altre...." ci fu un momento di imbarazzo poi l'uomo ribatté " come tutte le altre un corno ... tu sei super " e avvicinandosi a lei chiese, rivolgendosi ame , se poteva fotografarla senza mutandine, per tenere la foto come ricordo, io dissi che poteva fare tutto quello che voleva (intendendo le foto) così spostandosi insieme a noi in una parte ancora più isolata del boschetto intorno al lago, fu lui a togliere le mutande a mia moglie, e lo fece in un modo che mi eccitò particolaramente, sembrava volesse dire " ....ho voglia di scoparti ..." mia moglie cominciò ad essere più porca del solito.. mentre lui scattava le foto disse .... "ma dimmi un po, poi ti meni il cazzo per me, vero ?" quando guarderai le foto ripenserai che adeso sono qui nuda davanti a te e che ti piacerebbe mettermelo dentro." l'uomo disse che era meravigliosa, e incurante della mia presenza tirò fuori un cazzo enorme, mai visto prima, duro e lungo pieno di vene con due palle gonfie dalla eccitazione che mia moglie gli aveva provocato, mia moglie che non aveva mai visto tanto ben di dio, glielo prese in mano e cominciò a menarlo, poi mi chiese se poteva farsi chiavare perché no resisteva piu, quando io risposi che anch'io la volevo vedere riempita da quel cazzo, mi ringrazio, si sdraiò per terra sul plaid, fece mettere il preservativo a quell'uomo, e lo attirò su di se facendosi penetrare, il cazzo era enorme e nonostante la figa di mai moglie fosse abbastanza bagnata dall'eccitazione il cazzo faticò ad entrare ma poi uan volat entarto cominciò a pomparla e a scomparire dentro di lei in modo meravifglioso, doveva essere oltre i ventiquattrocentimentri, mia moglie godeva a ripetizione, ed io godevo nel vederla godere, ma poi volli soddisfarli fino in fondo, chiesi a lei se aveva voglia di sentirlo dentro di sé nudo quel cazzo, e se desiderava sentirlo esplodere nella sborrata dentro di lei? ... lei mi disse "...si che lo desidero, ma poi... si che non prendo la pillola...se poi ci rimango...." io le disssi , devi godere, sarà più bello vedrai, quello che accadrà non conta , adesso devi godere, lei mi baciò e in un secondo fece sfilare il preservativo a quel suo amante occasionalele, che era sul punto di venire, così affondò di nuovo il cazzo in figa a mia moglie pompandola fino a quando no arrivò l'orgasmo, lui afferrò mai moglie per le chiappe e scaricò in lei uan quantità enorme di sborra, lei godeva e nellos tesso tempo diceva....si é meraviglioso, riempimi...fammi piena...inondami..." e quando l'uomo ebbe svuotato la sua quantità enorme di sborra in pancia a mia moglie, dalle labbra della figa colava il liquido del godimento di quel maschio mescolato a quello di mia moglie, lungo le cosce, mentre io mi sparavo un segone enorme andando a spruzzare la sborra in mezzo alle gambe di mai moglie ancora piena di quell'uomo che l'aveva fatta godere come non mai e l'aveva messa incinta, si frequentarono ancora perché mia moglie non riusciva più a fare a meno ogni tanto di quel cazzo così enorme, i loro rapporti erano sempre senza alcuna protezione, lei voleva farsi sborrare dentro da quel uomo, e di lui restò incinta ancora, poi si persero di vista, da allora mia moglie ha avuto altre storie ma iniziò anche a prendere la pillola per non sfornare un figlio dopo l'altro, adesso a 39 anni lei é ancora piacevole ed una gran scopatrice, mi fà godere come un pazzo quando si fà chiavare davanti a me, o quando ritorna a casa dopo una serata passata con un'altro uomo e mi fà sentire la sua figa inzuppata della sborra di un'altro, naturalmente prende sempre tutte le precauzioni sulla salute di chi la scopa per non avere problemi, io quando la scopo le ricordo quei momenti meravigliosi di quando é stata fecondata da un'altro ed anche lei gode all'idea di essere riempita, così le ho chiesto se desidera provarci di nuovo a restare incinta di un'altro, lei mi ha baciato a lungo dicendomi grazie amore, e mi ha confidato che il suo nuovo amante che é anche il suo datore di lavoro, vuole farle fare un figlio, adesso non vedo l'ora che me la mettano di nuovo incinta, vi racconterò la nuova storia di quando mai moglie Gloria sarà di nuovo incinta
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18 years ago
admin, 75
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Il patto con l amica
Un giorno rimasi a casa da solo a guardare la tv...
ero solo a casa, e dopo un pò rientra la mia sorella (18anni entrambi)con una sua amica..tutto normale, ma dopo un pò mi accorgo che in camera si toccavano..si si..si toccavano!
Entro infuriato..mia sorella fa uno scatto e scrida l amica di non aver chiuso la porta...Subito la mia sorella mi dice di non dire niente a i miei.
Ed io senza dire niente, inizio a toccare la sua amica..in un primo momento si discosta, non ci sta. Io guardo la mia sorella, come per dire, che l avrei detto a mamma e papà, e lei parla con la sua amica..
si riavvicina e si siede sopra la scrivania davanti a me, per farsi tokkare! Io ne approfitto ed inizio a palpeggiarla..infilandole una mano sotto la gonnellina...sentivo che era bagnata, ed inizio a lekkargliela..le ci sta...MI STAVO DIVERTENDO!!
la faccio abbassare e gli porgo il mio cazzo davanti la bocca, lei non vuole ma dopo qualke secondo lo infila in bocca..si mi stavo facendo l'amica della mia sorella...
devo dire che succhiava molto bene, ma volevo di più...lo girata con una gamba sopra la scrivania e glielo infilai dentro la sua bella passerina..mentre me la scopavo, guardai la mia sorella che mi guardava, e la feci avvicinare!Gli ordinai di leccarmi il cazzo mentre usciva dalla passera della sua amica..mia sorella si rifiuto e con uno sguardo la convinsi...
mamma mia che giornata...
Continua................
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18 years ago
b3diamante, 28
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3. la sottomissione
Cenammo in un ristorantino vicino a casa di Viktoria, sotto lo sguardo curioso degli altri avventori del locale, per il divertimento del propretario, amico di Viktoria.
Finita la cena Viktoria si licenziò da noi, avendo altri impegni precedentemente fissati.
Barbara chiamò alcune sue amiche e si fece venire a prendere andandocon loro per locali e lasciando soli me e Simona, la quale disse che non era dell'umore di andare per locali e che preferiva una rilassante serata in casa.
"Beh, andiamo a casa, guida tu, io non è ho voglia!".
Con queste parole, mi invitò a riaccompagnarla a casa.
Arrivati sul portone, mi fece segno di entrare e l'accompagnai fino alla porta dell'appartamento. Lei l'aprì, entrò, poi si rivolse a me: "Entra, fammi un pò di compagnia".
Non mi feci pregare, e la seguii lungo il corridoio. Lei si stese sul divano.
Stavo per avviarmi verso l'altro divano, ma Lei mi bloccò con la richiesta di portarLe una bottiglia di spumante e un bicchiere.
Presi la bottiglia dal frigorifero, poi due bicchieri da spumante dalla dispensa, porsi tutto su di un vassoietto e li appoggiai sul tavolino tra i due divani.
"Avevo detto un bicchiere, non due!"
"Uno, sarebbe per me", abbozzai timidamente.
Afferrò un bicchere e me lo porse.
"Rimettilo al Suo posto!", mi ordinò, senza aggiungere altra spiegazione.
Amareggiato per quella inspiegabile reazione, feci quanto richiesto, in silenzio.
Quando mi riaffacciai in sala, fui accolto da una nuova richiesta, il cui tono sembrava più un ordine.
"Vieni qua, toglimi gli stivali!".
Seppur irritato da quel tono, feci quanto da Lei richiesto, sfilai prima lo stivale del piede destro, sollevandone la gamba che si stendeva lungo il divano, fino ad appoggiarsi al bracciolo opposto, dove ebbi cura di riappoggiarla delicatamente; poi mi chinai per afferrare lo stivale sinistro, la cui gamba si appoggiava stanca a terra, la sollevai e l'appoggiai sopra il mio ginocchio, poi sfilai lo stivale e feci di nuovo calare lentamente la gamba fino a terra.
"Ah, ora sì, finalmente, mi stavano scoppiando i piedi là dentro. Dovreste provare che tortura sono i tacchi a spillo, vi si rizzerebbe meno", affermò con aria compiaciuta.
"Valli a mettere al loro posto, c'è una scarpiera dietro la porta di camera mia".
Ancora una disposizone imperativa.
Ancora una volta ci passai sopra e mi apprestai ad eseguire.
Riposi gli stivali nella scarpiera dietro la porta, al cui interno trovavano posto ogni tipo di calzatura, tassativamente con tacco alto.
Ridiscesi in sala; apprestandomi a sedermi finalmente sul divano, quando di nuovo Lei ordinò:
"Vieni qua, sfilami le calze. Ho bisogno di far respirare le gambe".
Come vittima di un incantesimo, seppur contrariato, eseguii anche questo Suo nuovo ordine, mi inginocchiai ai piedi del divano e delicatamente sfilai le due calze, ammirando l'eleganza e la sinuosità delle due gambe.
"Bene, adesso versami lo spumante nel bicchiere".
Eseguii, di nuovo.
Le porsi il bicchiere. Lo portò alla bocca, ne sorseggio un poco, poi ancora un ordine.
"Massaggiami le gambe e i piedi!", ordinò, con tono sempre più autoritario.
Mi inginocchiai ai piedi del divano e presi a massaggiare, dapprima i piedi, salendo lungo i polpacci, fino alle ginocchia, quando con un gesto di stizza, mi fece capire che non dovevo superare quel limite.
Mentre io operavo sulle Sue gambe, Lei guardava distrattamete la televisione, sorseggiando lo spumante. Raramente volgeva lo sguardo su di me o sulle mie mani.
Dopo qualche minuto, posò il bicchiere sul tavolo e si alzò dal divano. Mi fece cenno di seguirLa. A passo spedito, si avviò verso le scale.
Salimmo al piano superiore, fino a raggiungere la soglia della Sua camera, dove mi ingiunse di restare fermo, immobile lì davanti.
Lei entrò nella camera e cominciò a spogliarsi, lentamente si sfilò camicetta e gonna, poi anche le piccole e sode tettine furono liberate dell'abbraccio del reggiseno nero, infine anche il perizoma cadde ai piedi di Lei.
Davanti alla meraviglia della vista di quell'esile corpicino, protagonista di molte delle mie fantasie, sentivo la mia zona inguinale contrarsi, mentre il pene si induriva, in preda all'eccitazione.
Uscendo dalla stanza, notò il rigonfiamento dei miei pantaloni, poi alzò lo sguardo verso di me pronunciando: "Puoi anche metterlo a cuccia".
Entrò nella sala da bagno in fondo al corridoio, una piccola saletta, con il tetto a travi, spiovente, sopra una grande vasca idromassaggi, con un grande finestrone sopra di essa, dal quale si poteva avere una splendida vista del cielo.
Di nuovo mi ordinò di fermarmi sula soglia. Lei entrò, versò dei sali nella vasca, e aprì l'acqua, che in pochi secondi riempirono la vasca di una schiuma profumata.
Poi ci si infilò dentro, fino a scomparire sotto la schiuma, per poi riemergere e appoggiare la testa sul bordo della vasca e lanciare un altro ordine. "Vieni qua. Prendi quella spugna, massaggiami i piedi e le gambe".
Mi avvicinai alla vasca, presi la spugna che mi aveva indicato e cominciai a strofinarla lungo una delle gambe che aveva appoggiato sul bordo opposto della vasca.
Lei chiuse gli occhi, rilassata, lasciandomi accarezzare le sue splendide gambe, seppur con un spugna.
Dopo qualche minuto, riaprì gli occhi, immerse le gambe e si girò di spalle.
"Adesso la schiena, piano piano, come hai fatto finora".
Disse appoggiandosi con le spalle sul bordo.
Mentre la mia mano spingeva la spugna lungo il dorso di quell'esile corpicino, il mio sguardo fù rapito dalla visione dei suoi rotondi glutei, che come isolotti emergevano dalle profumate e schiumose acque.
Quel corpicino, le Sue sinuose curve, protagoniste di gran parte delle mie fantasie, era a pochi centimetri dalla mia vista, solamente una spugna lo separava dal contatto con la mia mano. Di nuovo sentii vibrare l'addome e contrarre il pene.
Simona si rigirò e, questa volta, mi ordino di passarLe la spugna sui seni.
Non resistetti a fare maggiore pressione con la spugna per saggiarne la compattezza, ma subito il mio polso fù bloccato da una energica presa: "Piano ragazzo, non ti scaldare troppo".
Ero confuso, mi stava facendo sfiorare ogni parte del suo sensualissimo corpo, negandomi ogni piccola ardita iniziativa. Mi stava torturando, un sottile, perverso gioco erotico, nel quale io ero il burattino e i cui fili erano comandati dalla Sua mente.
"Adesso passami l'accappatoio, là, dietro la porta!".
Le porsi l'accappatoio e l'aiutai a indossarlo, poi le passai un asciugamano che Lei si avvolse intorno ai capelli.
Lasciò cadere l'accappatorio ai Suoi piedi, per poi ordinarmi di raccattarlo e riporlo al suo posto.
Prese una bottiglietta dal mobiletto accanto allo specchio e me la porse: "Volevi mettermi le mani addosso, bene, allora spalmami questo olio su tutto il corpo.
Le mie mani potettero scivolare, unte di quell'olio aromatico, per tutto il Suo corpo, accarezzandone ogni centimetro, assecondando ogni sua curva.
Ma il piacere che mi procurava quel contatto, naufragava nel supplizio che era il tentare di strozzare l'eccitazione che ormai era arrivata al limite, con il rischio di esplodere da un momento all'altro.
Quando le mie mani si posarono sui sodi e piccoli seni, sentirono i capezzoli turgidi, sentivo di non poter resistere oltre, lasciai per un attimo la presa, portai le mani al pene e lo strizzai, come per bloccarne una possibile fuoriuscita.
Imbarazzatissimo abbassai lo sguardo. Quando lo rialzai, riflesso nello specchio, incrociai il Suo, irritato e severo.
"Quando avrai finito di comportarti come un animale, finisci di spalmarmi l'olio, grazie!".
Ritirai le mani, la guardai imbarazzatissimo, feci un lungo respiro, e ripresi il mio compito, faticando non poco a controllare gli istinti animali, per i quali ero stato redarguito.
Liberatasi delle mie mani, si avviò nella Sua camera, dove indossò una mutandina a perizoma, e una vestaglina corta, appena sotto il sedere, leggermente trasparente; ai piedi un paio di zoccoli con tacco, almeno 5cm.
Così mi riapparve quando fece rientro nel bagno, dove mi aveva lasciato e da dove non mi ero mosso, incapace di prendere alcuna iniziativa, ormai in balia del Suo umore.
Si chinò in avanti, togliendosi l'asciugamano e sfregandolo energicamente sui capelli, per poi ritornare in posizione eretta lanciando all'indietro i capelli ancora umidi.
"Svuota la vasca, poi dagli una sciacquata. Io scendo giù in sala, muoviti e raggiungimi".
La osservai allontarsi, camminando lentamente, con un movimento che sollevando la corta vestaglia, alternativamente scopriva le rotondità inferiori delle sue natiche.
Sparì dietro l'angolo, e di Lei mi rimase solamente l'eco dei Suoi zoccoli che rintoccavano sugli scalini di legno.
Mi voltai in direzione della vasca, con una smorfia mi lasciai andare in un sospiro e mi accinsi ad eseguire il nuovo ordine, ormai non più risentito, ma sorprendentemente sereno.
Senza farmi richiamare giunsi di nuovo al Suo cospetto, questa volta nemmeno accennai a sedermi sul divano, automaticamente mi posizionai davanti a Lei, in attesa di un'altro ordine.
Simona stava sorseggiando un altro bicchiere di spumante, mi guardò di traverso con il bicchiere in bocca, poi lo appoggiò sul tavolino:
"Potresti rimanere qua con noi!"
Alla Sua affermazione reagii con un'espressione stupita.
"Intendo, vivere qui, in questa casa, con me e Barbara.
Naturalmente c'è un prezzo da pagare, sarai a nostra completa disposizione."
"Cosa intendi?".
"Che saremo padrone del tuo corpo e della tua mente, non ti sarà permesso di fare o dire niente che non ti sia stato esperessamente autorizzato da una di noi; dovrai eseguire alla lettera e senza esitazione, ogni ordine che ti impartiremo.
Se saprai comportarti bene, ci comporteremo altrettanto bene con te, ma se ci deluderai o non ti comporterai in maniera adeguata al tuo ruolo, subirai severe punizioni".
"Perchè dovrei accettare?"
"Intanto mettiti in ginocchio se vuoi parlare con me!"
Leggermente perplesso, piegai le gambe e mi posi in ginocchio.
"Ecco perchè. Perchè sei un miserabile essere inferiore. Ancora non lo sei del tutto consapevole, ma agisci già come un sottomesso. Se solamente pensi a quello che ti abbiamo fatto fare nelle ultime 24 ore, senza nemmeno dover imporci più di tanto, partendo da una semplice scomessa e dalla tua convinzione di doverla onorare, fino a ridurti ad una troia ingorda di cazzo e sperma."
Chinai la testa in basso.
"Vedi, nemmeno riesci a reggere il mio sguardo. Anche adesso, hai fatto tutto quello che ti ordinato di fare, senza battere ciglio, perchè? Te lo spiego io perchè. Perchè inconsapevolemte e istintivamente hai riconosciuto la mia Superiorità nei tuoi confronti e di sei sottomesso a me.
Se mi sbaglio puoi alzarti e prendere quella porta, e se ci và ci risentiremo. Ma se ho ragione, rimenendo qua, potrai realizzarti e prendere consapevolezza del tuo ruolo".
Rimasi in silenzio, con lo sguardo a terra, come incise su di un nastro che si riproduceva e riavvolgeva, le sue parole risuonavano nella mia testa.
Piano piano logoravano ogni mio riluttanza a tale rappresentazione, e quando infine cedetti alle Sue teorie, provai vergogna per la miserevole posizione che avevo assunto.
Accennai ad alzare lo sguardo verso di Lei, alla ricerca di un gesto compassionevole, ma mi ripiegai velocemente sulle ginocchia, scoppiando un un fragoroso pianto.
"Vedo che stai realizzando che ho ragione. Stai regendo come una femminuccia, ecco perchè ti piace tanto il cazzo!"
Il suo tono si fece più ironico; nonostante l'argomento e la crudezza delle Sue parole, finora era stato sempre distaccato.
Con la punta di uno zoccolo mi sollevò il mento, fino a sollevarmi lo sguardo annebbiato dal pianto. Il mio aspetto credo fosse stato quello di un cucciolo impaurito, tremante dinnanzi a un potenziale predatore.
"Ti lascio qualche minuto per riordinare i tuoi pensieri.
Salgo in camera mia, riscendo tra qualche minuto. Se decidi di rimanere farti trovare nella stessa posizione in cui ti trovi, altrimenti prendi la porta e sparisci!"
Il rumore dei Suoi zoccoli risuonò assordante nella mia testa mentre saliva le scale, poi si fece più sordo mentre raggiungeva la camera al piano di sopra, sfumando nel silenzio.
Ero solo con me stesso, o con quello che era rimasto di me stesso.
Nonostante ritenessi la situazione del tutto assurda e del tutto inconcepibile solamente pensare di potermi sottomettere ad un altra persona, una qualsiasi altra perosna, non solo Simona e Barbara, il cui rapporto, vecchio di anni, era stato finora improntato su una leale amicizia.
Sapevo che accettare la proposta di Simona era una cosa del tutto irrazionale, ma nonostante questo non trovai la forza di muovere un solo muscolo. Avevo smesso di piangere, le mie orecchie erano rivolte al piano superiore, in attesa di udire nuovamente il rumore dei Suoi zoccoli. D'improvviso realizzai che, nonostante tutto, era proprio quello che desideravo, farmi ritrovare lì, in quella posizione. Non ero consapevole di quelle che sarebbero state le conseguenze, ma presi coscienza del mio voler assoggettarmi alle Loro persone.
Il rumore dei Suoi passi fù una liberazione per la mia tormentata testa, in un lampo si fece sgombra di ogni pensiero, travolta da una piacevole sensazione di giubilo, come di un cane che attende il ritorno del proprio padrone.
Ma non era il rumore sordo degli zoccoli ad accompagnare i Suoi passi, bensì il ticchettio secco di due tacch a spillo.
Come il peggiore dei feticisti, la sola sensazione che avesse di nuovo indossato delle scarpe con tacco a spillo mi eccitò, tanto da provocare una semi erezione.
Quando il ticchettio risuonava vicino, quasi sopra la mia testa, si fermò.
Ero tentato di alzare la testa per cercarLa con lo sguardo, ma fui anticipato dalle Sue parole.
"Hai fatto la tua scelta, da adesso non sarai più considerato una persona, ma un essere inferiore. Come il peggiore degli animali, dovrai strisciare ai nostri piedi, indegno di sollevare la tua testa e il tuo sgaurdo al di sopra della nostre caviglia."
"Adesso assumi la tua posizione da lurido verme, togliti velocemente tutti quei cazzo di vestiti di dosso e stenditi a terra, con lo sguardo sempre rivolto verso il basso."
Fui di nuovo preso dal panico, ma mi convinsi che ormai la scelta era irreversibile e dopo solo un attimo di esitazione, mi prodigai ad eseguire le Sue disposizioni.
Solamente quando fui completamente nudo e disteso a terra, riprese il rumore dei Suoi passi, echeggiando dagli scalini di legno che La accompagnavano fino alla sala.
Girò intorno al divano per raggiungermi alle mie spalle, sentivo i suoi tacchi ticchettare lungo il mio fianco sinistro.
"Tieni lo sguardo basso, lurido verme. Non osare mai volgerlo verso di me e nessuna altra persona, non ne sei ancora degno."
Mentre pronunciava queste parole, posò un piede sopra la mia testa e la spinse verso il basso, schiacciandomi il naso al suolo, affondando il tacco alla base della nuca.
"Prima di poterne avere il privilegio dovrai fare un lungo cammino, adesso non sei niente più che un verme e, come tale, non potrai altro che strisciare ai nostri piedi, l'unica parte di Noi di cui sarai omaggiato. Solamente se ti comporterai bene e ci soddisferai ti permetteremo di diventare la nostra servetta, altrimenti continuerai ad essrere impietosamente schiacciato!".
Con queste parole, disteso a terra, completamente nudo, sotto il piede di Simona, cominciò la mia nuova vita.
Una vita da sottomesso.
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18 years ago
admin, 75
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Vacanze in slovacchia
amici miei scusatemi se ancora non ho scritto nulla a riguardo della slovacchia ma ho veramente tanto da raccontarvi e percio sto aspettando il momento giusto per incominciare a scrivervi ogni minimo dettaglio della mia lunga vacanza bacio a presto
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18 years ago
admin, 75
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Un rapporto bisex involontario
Con Maurizio abbiamo organizzato una seratina con un paio di ragazze da poco conosciute. Siamo a casa loro, sono due simpatiche ragazze. oltre che notevoli fisicamente.
Preliminari. Cominciamo a bere qualcosa di forte tutti e quattro e poi decidiamo di fare un gioco: ognuno di noi si sottopone a turno agli altri tre: viene toccato in varie parti del corpo con una benda sugli occhi e deve indoivinare chi lo tocca, a chi appartengono le mani che lo toccano. Se non indovina 5 su 10 ...toccate, paga pegno. E i pegni sono..pesanti.
La sorte indica me a cominciare. Mi mettono la benda. mi invitano a riassarmi sul divano e iniziano subito a toccarmi. Un attimo dico, il gioco ha le sue regole.
Le due ragazze però mi mettono le mani addosso e non riesco a capire chi sono a farlo.
A un certo punto, una delle due ragazze mi slaccia la cintura e mi tira giù i pantaloni. Poi mi tira giù gli slip e con le sue manine comincia a toccarmi l'uccello.
L'idea di avere l'uccello alla vista degli altri due, in particolare un maschio, mi turba,ma, al tempo stesso confesso mi eccita, per cui l'uccello si ingrossa.
Le due ragazze appaiono scatenate. Una mi accarezza su e giu, l'altra mi prende l'uccello con le due mani e se lo mette in bocca. Comincia a lavorarlo.
Un piacere immenso. E' molto brava. A quel punto tutti gli schemi saltano. La ragazza lavora alla gtande. Io mi distendo sul letto e cerco di godere al massimo.
Erano anni che una ragzza non mi spompinasse così bene. Una tale passione, incredibile.
A un certo punto, sento qualche risolino delle ragazze. Mi viene un sospetto, atroce, mi tolgo la benda e che cosa vedo? La ragazza mi brandiva l'uccello con le sue mani, ma era lu, il mio amico, a tenermi l'uccello in bocca.
Che cosa dovevo fare?
Dovevo gridare allo scandalo? Ma se mi stava facendo godere come mai nessuna donna prima mi aveva fatto godere con il pompino.
Ero quasi in estasi. Quasi non ragionavo.
Aloora decido di farlo continuare. Che cavolo, stava andando così bene! Anzi, per farlo lavorare meglio, mi distendo sul letto e allargo bene le cosce, lui scosta le ragazze e brandisce l'uccello con le mani e lo comincia a lavorare con passione., Da svenire.
Stavo veramente svenendo. Un piacere infinito. Non sapevo cosa fare, mi sono soltanto abbandonato, lui era stupendo,mi faceva godere come mai nessuna donna aveva fatto.
Stato svenendo di piacere.
Qualunque cosa mi avesse chiesto, gliela avrei data.
Qualunque desiderio mi avesse chiesto di soddisfargli, lo avrei fatto. Ero cotto. 100 per cento. Ero abbandonato a me stesso.
A un cero punto mi sussurre di avvisarlo quando sto per arrivare.
Lo avviso, lui fa un cenno alla ragazza, si sfila l'uccello dalla bocca e lo passa nella bocca della ragazza ed è lì che arrivo alla grande.
Stupendo.
Questo è stato la prima esperienza..involontaria, ma piacevolissima...! con un uomo
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18 years ago
admin, 75
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Mio zio
Sono un ragazzo di 24 anni che da circa 8 anni si traveste per passione e per piacere,ora vi racconto in breve la mia storia.Avevo 19 anni quando un estate andai in vacanza da mio zio un uomo di 64 anni ma che ne dimostra 10 in meno,lui aveva una casa al mare mi invitò e io quell'estate per la prima volta ci andai da solo senza i miei genitori.Arrivato a casa di mio zio presi possesso della mia stanza e i primi giorni passarono abbastanza normalmente,io ovviamente mi ero portata tutti i miei abitini femminili che indossavo non appena rimanevo sola in casa.Un giorno lo zio uscì per andare a pesca con un suo amico quindi io avrei avuto tutta la serata per travestirmi e divertirmi con i miei oggettini,però feci un grave errore non mi resi conto che il tempo era brutto e il mare in burrasca.Ormai mi ero completamente travestita anche truccata, avevo messo una gonnellina rossa con collant neri stivali rossi e una magliettina rossa ero tutta truccata con una parrucca nera insomma ero tutta in tiro,quando sentì la porta aprirsi, non sapevo che fare e subito lo zio entrò e mi vide,io pensai sono rovinata ora lo racconterà a tutti e io sarò scoperta, invece lo zio rimase un po stranito ma poi si avvicinò e senza dirmi niente mi toccò le gambe poi anche il culetto,io lo guardai con grande sorpresa, ma poi capì le sue intenzioni e detto fra noi non me lo feci ripetere due volte.Subito cominciai a rispondere alle sue toccatine e subito la mano mi andò sul pacco che sentì bello gonfio,cominciammo allora a baciarci la sua lingua ravanava nella mia bocca e io rispondevo con gusto,poi cominciò a spogliarmi e mi lasciò in collant e perizoma, io gli slacciai i pantaloni e intravidi dalle mutande una verga lunghissima,con grande ardore gli abbassai gli slip e potei finalmente osservare quella verga di 23 cm, rimasi senza fiato ma subito cominciai da buona troia a lavorarla succhiai quell'oggetto del piacere per 30 minuti fin quando non lo vidi enorme.A quel punto il mio desiderio era enorme e lo zio lo capì e comincio dopo avermi abbassato collant e perizoma a leccarmi il buchetto,mise prima un dito poi due poi tre e io godevo come una pazza, finalmente arrivò il momento tanto atteso avvicinò la punta della sua verga al mio culetto e pian piano spinse lo sentì sempre più dentro finchè non ebbi la sensazione di essere tutta piena,cominciò a pompare prima piano poi più forte,io venni circa quattro volte ma lui niente,poi dopo 35 minuti lo vidi ansimare stava per venire allora tolse la verga e la mise dentro la mia gola, il porco voleva che ingoiassi tutto, infatti dopo qualche istante mi inondò la bocca e io riuscì a bere tutto non lasciai neanche una goccia.Finalmente vidi nella sua faccia il volto soddisfato però mi fece promettere che per non dire nulla sarei dovuta andare a trovarlo molto più spesso e mi disse anche che era davvero una gran troia e una vera femmina.
Ciao a tutti ditemi cosa ne pensate è tutto vero se volete lo facio pure a voi.Contattatemi.
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18 years ago
admin, 75
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Bus station
Faceva un caldo della malora, lo ricordo bene. Grondavo di sudore da fare schifo. L’autobus era fermo alla stazione. Mi avvicinai all’autista, che stava controllando un manuale.
“Scusi, quand’è che si riparte?”, gli chiesi.
“Dovremmo essere già partiti”, mi disse lui. “Ma ho ricevuto l’ordine d’attendere una comitiva studentesca. Finché non arrivano, dovremmo aspettare”.
Dentro l’autobus c’eravamo solo noi due. Tornai a sedermi, ma sentivo che stavo per morire asfissiato.
“Se aspetto giù, nel parcheggio, mi promette che non partirà senza di me?”, chiesi all’autista.
Si voltò e mi lanciò uno sguardo da porco.
“Ma certo. Scenda pure. Non si preoccupi. Quando ripartiamo, l’avviso”.
“Grazie. Gentilissimo”, dissi sorridendogli.
Così scesi dalla porta sul retro e mi sedetti su una panchina. Dopo due minuti scese anche lui.
“Fa caldo, eh”, mi disse strizzandomi l’occhio.
“Un caldo terrificante”, dissi io.
“Che ne direbbe se andassimo a prenderci due birre prima di partire?”.
Brutto maiale, pensavo, vuoi sbronzami eh? Ma non perderò la testa.
“Ok, andiamo”.
Entrammo nel bar della stazione.
“Due birre, Frank, per me e il mio amico, qua”.
“Ok, Gigi”.
Frank mi sorrise.
“Allora”, disse Gigi, “…dove deve recarsi precisamente?”.
“A Padova”, dissi.
“….hmmm”, fece lui. “Speriamo di partire presto, allora… Quella è l’ultima stazione”.
Lì per lì non capii quello che voleva dire, ma presto fu tutto più chiaro.
“Beh, non dobbiamo mica aspettare di partire, per…”, dissi, sorseggiando la mia birrozza.
“Già”, fece lui. “Sei P, vero?”.
“P che più P non si può”, risposi già mezzo brillo.
“Benissimo”.
“Allora, voi due?”, chiese Frank avvicinandosi con altre due birre.
“Sì beve e…”, fece Gigi.
“In due? O…”.
“Anche in tre”, aggiunsi io. Perché no”.
“Sei P?”.
“Sì”, risposi.
“Allora, cosa stiamo aspettando?”.
Si voltò verso una cameriera.
“Ahi Giusi, io mi assento per un po’. Mi raccomando, tieni sott’occhio i tavolini là fuori”.
“Ok”, disse questa. “Va pure”.
Ci spostammo tutti e tre in uno stanzino sul retro. C’erano pacchi di caffè, bustine di zucchero, casse di birra e quant’altro, per terra.
Io cominciai a spogliarmi. Così fecero anche loro. Ero rimasta in mutande e reggiseno. Frank disse:
“Abbiamo proprio una bella troietta qui”.
Io ero molto magra rispetto a loro, che erano due begli omaccioni robusti.
“Levati le mutande, troia”, disse Frank.
Mi sfilai le mutande e le lanciai in un angolo. Si impigliarono su una cassa di birra.
“Bene. Gran bel culo”, fece Gigi.
“Già”, disse Frank. “Un bel culo da troietta”.
Poi si calò le mutande. Il cazzo, non del tutto duro, ma scapellato, attendeva due labbra e una bocca.
“Che aspetti, troia. Ciucciamelo”.
Presi fra le mai quel cazzo virulento, violaceo, duro come l’acciaio inossidabile e me lo ficcai in bocca.
“Voglio che me lo ciucci tutto. Fino alle palle. Capito, troia?”.
Intanto Gigi aveva preso a menarselo di brutto.
“Leccami le palle”, disse Frank tirandomi per i capelli.
La mia lingua passava da una palla all’altra come se stessi leccando due leccalecca.
“Prendimi lo scroto in bocca, vacca”.
Lo presi in bocca e lui sussultò.
“Adesso chinati”.
Mi misi a quattro zampe e Gigi, prima si sputò sul cazzo e poi me lo sbatté nel culo.
“Ti piace, eh, puttana”, disse Frank.
Io gorgogliavo semplicemente. Il cazzo di quell’altro mi invadeva l’ano. La verga di Frank mi riempiva la bocca.
“Adesso ti sborro in bocca, puttana”, disse Frank.
“E io nel culo”, disse Gigi.
Un istante dopo sentii il sapore del suo fluido viscido e denso.
“Ahhhh”, fece. “Bevi, vacca”.
“Butta giù tutto”.
“Brava”, disse lui. “E adesso finisci di leccarlo”.
Intanto, Gigi se ne stava per venire.
“Girati”, disse, “Voglio sborrarti in faccia”.
Mi voltai, come mi chiese di fare.
“Ah, ah”, fece, inondandomi la faccia di sborra.
Poi suonò un cellulare.
“Pronto”, disse Gigi.
“Dove cazzo sei”, disse il tipo al telefono.
“Da Frank”.
“Vieni fuori subito”, strillava l’altro. “Imbecille. I ragazzi ti stanno aspettando da venti minuti”.
“Ok. Arrivo”.
Cominciò a rivestirsi.
“Vado”, fece.
Un attimo dopo si sentì una voce femminile.
“Frank, due sono andati via senza pagare, vieni fuori”.
“Chi, chi cazzo è andato via senza pagare”, disse lui furibondo.
“Due autisti degli autobus”.
“Quando li prendo”, disse rivestendosi.
Uscirono tutti e due come due missili.
“Aspettate”, dissi io. “Quell’autobus devo pigliarlo anch’io”.
Mi rivestii in fretta e furia ed uscii in strada.
Li trovai appena fuori dal bar.
“Quella puttana”, disse Frank.
“Chi?”, chiesi io, sistemandomi la gonna.
“Quella Giusi. Credeva che voi due ve ne foste andati senza pagare”.
Mi misi a ridere. Non tanto per quello che aveva detto, quanto perché nella fretta s’era infilato i pantaloni dell’autista.
“Andiamo”, mi disse Gigi.
Lo seguii fino alla corriera. Stava proprio d’incanto con quei pantaloni color senape. Anche i ragazzini risero quando lo videro salire sull’autobus. Ma lui non si rese conto di niente.
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18 years ago
admin, 75
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La mia vita sotto ai piedi di cristina
La mia vita sotto ai piedi di Cristina
di Tom
[email protected]
Fui assunto dopo un breve colloquio, lei era la manager di un noto gruppo finanziario, io un semplice impiegato. Mi fu concesso di lavorare nel piccolo ufficio di fronte al suo e di ciò fui molto felice poiché Cristina, la mia diretta superiore, era davvero una bella donna. Era alta e bionda, i capelli mossi e lunghi le ricadevano sulle spalle mentre i suoi occhi azzurri, appena velati da un'ombra di trucco, mi squadravano come fossi un insetto sotto vetro. Vestiva sempre in tailleur, scarpe col tacco alto e fine e solo d'estate si concedeva d'indossare minigonne e sandali. Credo che si accorse della mia indole sottomessa non appena mi vide. Fu questione di pochi giorni, infatti, mi fece capire ben presto chi fosse a dare gli ordini in quei corridoi ampi e luminosi.
Un giorno venne nel mio ufficio, aprendo la porta come una furia.
"Mentre compilavi questi moduli dormivi, per caso?" mi congelò.
"No, che io sap..."
"Zitto"
Mi venne incontro dominandomi con la sua alta statura e la sua figura imperiosa.
"Padrona, ho fatto del mio meglio" mi bloccai non appena mi resi conto d'averlo detto
Padrona
Mi era sfuggito. Chissà come l'avrebbe preso Cristina. Sicuramente avrei perso il posto di lavoro, con ogni probabilità mi avrebbe denunciato.
Invece lei sorrise e lanciò un'occhiata furba.
"Che hai detto?" sogghignò.
"Ecco...io.."
"Ripeti immediatamente"
"Padrona. Mi scusi, mi è scappata"
"Non fa nulla, schiavo" rispose Cristina., rimarcando l'ultima parola con un misto di sadico piacere e disprezzo. Poi mi guardò con un sorriso che era furbo e sinistro al contempo "Oops, mi è scappato" disse.
Non sapevo cosa risponderle. Lei mi aveva chiamato schiavo, io le avevo dato della padrona.
I ruoli erano fatti. Non perse tempo.
"Inginocchiati davanti a me" disse.
Eravamo soli nel mio ufficio e non mi creai problemi ad obbedire a questo primo ordine. Lei girò attorno alla scrivania e si piazzò in piedi di fronte a me che la guardavo implorante dal basso verso l'alto. Cristina sollevò una delle sue eleganti gambe e premette col tacco affilato della scarpa sul dorso della mia mano. Le sue scarpe erano pulite e brillanti, sembravano uscite allora dalla scatola. Dei suoi piedi potevo intuire la forma dalla perfetta armonia delle curve della caviglia, erano magnifici. La mia mano urlò di dolore, Cristina la stava trattando neanche fosse stata la cicca di una sigaretta da spegnere ed insistette molto su di essa. Tuttavia io non mi lamentai, certo che se l'avessi fatto sarei stato cacciato a male parole dal mio posto di lavoro.
"Baciami le scarpe" disse Cristina.
Io mi avvicinai con la bocca alla scarpa che mi stava martoriando la mano e non appena dischiusi le labbra Cristina aumentò la pressione del tacco sulle mie falangi. Ormai, potevo vedere, stava letteralmente in equilibrio solo sul tacco di quell'unica scarpa.
"Come si dice?" ruggì.
Non capivo a cosa alludesse.
"Come si dice?" ripeté.
Risposi di botto la prima e più logica cosa che mi venne in mente in quel momento di panico.
"Grazie padrona"
Cristina allentò la pressione e la vidi sorridere.
"Bene, abbastanza bravo. Impari in fretta"
"Grazie" ripetei e le sorrisi dal basso. Il suo sguardo si rabbuiò di colpo.
"Impari in fretta ma non abbastanza, schiavo leccapiedi. Come ti permetti di guardarmi?"
Mi voltai immediatamente volgendo lo sguardo ai suoi magnifici piedi.
"Sempre, miserabile. Il tuo sguardo dovrà sempre essere indirizzato verso i miei piedi. Solo quando saremo in presenza di altre persone ti sarà concessa la libertà di sollevare lo sguardo"
Annuii, ripetendo la mia devozione ad un essere tanto superiore a me. Cristina era bellissima e mi dominava dall'alto, ridendo di me come la sua natura di sovrana le permetteva di fare.
Si sedette sulla mia sedia. Mi adoperò come poggiapiedi per un quarto d'ora, cambiando posizione di appoggio ai suoi piedi, dai tacchi alti alle punte, prima sulla mia mano e poi sulla schiena. Infine si tolse le scarpe e le fece cadere sul pavimento.
"Massaggiami i piedi"
"Si padrona"
"Con la lingua, ovviamente"
Le leccai i piedi per un'altra ventina di minuti buoni e lei mi derise con cattiveria per tutto il tempo. Poteva permetterselo, dopotutto era il mio capo.
"Ora alzati in ginocchio e guarda verso l'alto"
"Ma padrona, io non posso..."
Guardare verso l'alto avrebbe voluto dire negare il primo dei comandamenti della mia Dea, oltraggiarla guardandola in volto.
"Chiuderai gli occhi, naturalmente. Per nessuna ragione dovrai permetterti di guardarmi..."
"Certo, signora"
Mi misi dunque come lei voleva, chiusi gli occhi e serrai bene le palpebre.
"Apri la bocca"
Lo feci e non appena la mia gola fu aperta al suo sadico desiderio di tormentarmi sentii un grumo tiepido e viscoso precipitarmi in bocca. Cristina m'aveva fatto assaggiare la sua saliva.
"Ingoia"
"Grazie padrona"
"Apri"
Un secondo sputo mi colpì fra palato e velopendulo provocandomi un moto di nausea. Lo controllai pensando a quanto fossi fortunato ad aver trovato una dominatrice come Cristina.
"Ora abbassati" ordinò lei. Infilò le dita fra la cintura della gonna e l'elastico degli slip, fece scendere prima l'una poi l'altra. Mi prese per i capelli e senza commiserazione mi premette la bocca sul bacino.
"Guai a te se mi fai sporcare" sibilò.
Non ebbe bisogno di spiegare altro. La sua orina calda mi colò in bocca, cercai di berla tutta come potei ma non ero preparato a quell'uso. Purtroppo qualche goccia cadde dalle mie labbra inesperte, per lo più sporcando il pavimento, ma alcune lambirono le sue calze a rete. Cristina s'imbestialì, mi somministrò due schiaffi tanto forti da spettinarmi, poi mi salì sulla testa con tutti e due i piedi e cominciò a saltellare su di essa.
Mi stava usando come un cuscino e nel frattempo sputava su di me tutto il suo disprezzo.
"Sei un maiale! Non sai neppure deglutire il piscio della tua padrona, che per te dovrebbe essere un nettare inarrivabile. E mi hai sporcato le calze ed hai bagnato il pavimento"
"Mi...dis..."
"Zitto! E pulisci le mattonelle, cane! Tira fuori la lingua e lecca quello che è caduto"
Le macchie di orina erano proprio lì davanti a me, mentre Cristina mi spappolava la testa sotto ai suoi piedi divini io estrassi la lingua e leccai per terra. Il suo disprezzo non abbandonò mai la mia patetica figura sconfitta sul pavimento così come i suoi deliziosi piedi non si sollevarono mai dalla mia faccia.
Infine scese, raccolse una scarpa e ritornò su di me. Brandendo la sua elegante calzatura per la punta prese a colpirmi sulle labbra con il tacco a punta fino a causarmi un paio di ferite sanguinolente. Si alzò in piedi e mi colpì con tutta la sua forza impiegando questa volta il tallone della gamba destra. Il colpo fu tanto forte che se mi avesse centrato in pieno volto mi avrebbe spezzato il setto nasale. Per fortuna il suo piede mi colpì solo un lato del volto. Udii tuttavia a mandibola che scricchiolava sotto l'impeto del suo tallone.
"Sei contento che mi hai fatto bagnare le calze?"
"Perdono padrona" mugugnai con un labbro rotto e le lacrime agli occhi. Mi gettai ai suoi piedi cercando di baciarli per supplicarla di smettere. Lei indietreggiò fulmineamente compiendo un balzo felino ed atletico.
"Stupido! Mi baci i piedi con quelle labbra schifose? Non vedi che sanguini come un porco? E poi dopo aver bevuto del piscio! Ma allora mi vuoi proprio far incazzare!"
"Noo...la supplico...mi perdoni"
"Ovvio. Per stavolta. Ma che non si ripeta più. Rimettimi le scarpe ai piedi"
Lo feci con quanta più delicatezza fosse possibile.
"Schiavo, datti una pulita e torna al lavoro. Guai a te se combini un pasticcio come quello che hai fatto con questi moduli. La prossima volta potrei non essere clemente come oggi"
"Grazie padrona"
Fece per andarsene. Sulla porta si fermò un istante, si voltò verso di me con un sorriso diabolico e disse "Chiaramente che tu commetta errori o meno sarai per sempre il mio schiavo e come tale tutte le volte che ne avrò voglia dovrai essere il mio leccapiedi ed il mio gabinetto. Ci siamo intesi?"
"Si, mia padrona. E grazie"
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18 years ago
tom,
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Servo delle donne 2
Servo delle donne II di Tom
Uno dei passatempi preferiti di Lara era quello di sottopormi a quelle che lei chiamava sarcasticamente le “prove di fedeltà”. Tali prove erano in realtà delle ben studiate umiliazioni e torture a cui la mia padrona mi sottoponeva tutte le volte che se ne presentava l’occasione. Ve ne sono tante che potrei riempirci dieci capitoli, ma oggi ne narrerò solo una, quella che più delle altre mi devastò fisicamente.
I nonni di Lara hanno (o avevano, non so bene) una piccola fattoria nella pianura pistoiese. Questa fattoria era per metà coperta da una pioppeta. Il podere era delimitato dall’argine di un torrente da una parte e da una strada poco frequentata dall’altra. Un’albereta al riparo da sguardi indiscreti, insomma. Un luogo troppo allettante perché Lara non ne approfittasse per approntare una delle sue sottili trappole di schiavitù. Trappole in cui, non lo nascondo, cadevo volentieri e di mia spontanea volontà. Durante la settimana il taglialegna era passato dalla fattoria dei nonni ed aveva potato i palchi più bassi dei pioppi, lasciando le spoglie sul prato ai piedi degli alberi. Siccome i residui delle potature sono troppo piccoli per poter essere impiegati per farne legname, di solito i contadini li si raccolgono in un grande covone al centro della pioppeta e li bruciano. L’operazione di raccolta è lunga e laboriosa perché i mucchi formati dai rami tagliati sono molti, uno per ogni albero, e disposti da un capo all’altro del podere.
Lara non poteva farsi sfuggire quell’occasione. Mi portò una sera a casa dei nonni, presentandomi come un compagno di facoltà con il quale avrebbe studiato durante il fine settimana. Dormii in una camera accanto alla sua ma durante la prima sera niente mi fu ordinato e niente accadde. Feci solo una fugace comparsa nella sua stanza dopo cena per augurarle la buona notte e darle il rituale bacio del buon riposo sui piedi.
L’indomani mattina Lara mi svegliò alle sei, poco dopo l’alba. Ancora mezzo addormentato fui portato nella rimessa degli attrezzi e mi fu ordinato di indossare guanti e stivali di gomma. Lara mi ordinò anche di portar fuori dalla capanna il barroccio, un piano di legno grande quanto un letto ad una piazza e mezza con sponde laterali di venti centimetri, due ruote e due manici dritti uniti alla sommità tramite una cinghia di cuoio. Era un attrezzo vecchi e cigolante, riverniciato qualche anno prima con una vernice rossa ciclamino.
“Adesso raccoglieremo tutti i mucchietti di legna sparsi nella pioppeta e ne faremo un pacco in mezzo al campo” disse Lara.
“Ed i tuoi nonni?”
“Oggi non verranno qui” assicurò la mia padrona “Vanno via alle otto di mattina e tornano domani sera”
“Allora perché non aspettiamo che se ne siano andati?”
Lara era seduta sul bordo del barroccio, gambe accavallate e sguardo severo rivolto verso di me. Io, naturalmente, ero in ginocchio davanti a lei.
Mi sollevò il mento con la punta di un piede dicendomi
“Tu oggi fai il manovale per la mia fattoria, capito Tom?”
“Si, padrona”
Poco prima aveva detto “avremmo raccolto i rami potati”, ma era evidente dal suo look che l’unico aiuto che avrei avuto sarebbe stato quello delle mie braccia. Ci trovavamo a giugno inoltrato e l’estate si faceva sentire.
Lei indossava una maglietta a mezze maniche, un paio di pantaloncini nocciola e le sue infradito bianche. Di certo quella non era una tenuta da contadina.
Sempre seduta sul bordo del barroccio mi fece alzare, posizionare davanti all’attrezzo e mi comandò di muovermi fino al lato più lontano del podere. Iniziammo dall’angolo della pioppeta opposto rispetto alla casa dei suoi nonni. Dall’abitazione di certo non ci avrebbe visto nessuno.
Lei, come una regina sulla sua portantina, si lasciò trasportare comodamente seduta e senza muovere un muscolo. Giunti al primo albero fermai il barroccio in orizzontale per non far scomodare Lara: puntellai le due braccia anteriori dell’attrezzo su di un pancale che la padrona mi aveva fatto portare a bordo del trasporto. Lei se ne rimase seduta mentre io lavoravo, incitandomi con ordini e comandi. Quando ebbi terminato di caricare i rami potati mi riportai al posto di traino davanti alla Dea.
“Che fai?” chiese Lara.
“Vado al prossimo albero”
“Te l’ho forse ordinato?”
“No, ma pensavo…c’è ancora molto spazio sul carretto prima di depositare i rami nel mucchio a cui dar fuoco. Potremmo aspettare a riempirlo un po’ di più”
“Non ho detto questo…è solo che prima di ripartire dovrai prostrarti a me ogni volta, chinando la testa fino all’erba. E distendi le braccia in avanti, così sembra che preghi”
Obbedii alla padrona come potei, benché la prospettiva di spostare da solo tutti i mucchietti di legna mi apparisse molto ma molto ardua. Forse, pensai, questa volta la padrona sta pretendendo troppo. I suoi piedi non toccavano terra, per l’altezza del piano del barroccio su cui era seduta restavano sollevati a circa trenta centimetri dal suolo. Tutte le volte che mi accucciavo a toccare il prato con la fronte Lara metteva le gambe in avanti e quando mi sollevavo battevo inesorabilmente la nuca sotto la suola delle sue infradito. All’ennesimo colpetto una ciabattina si sfilò dal suo piede e cadde sull’erba.
“Raccoglila immediatamente e rimettimela” disse “Con la bocca”
Eseguii l’ordine tenendo fra le labbra la punta della calzatura.
“Adesso rimettimele sempre usando la bocca”
Non appena la ciabattina fu di nuovo al suo posto Lara mi premette la suola sulla faccia e mi spinse via
“Riparti, Tom. Altro albero, altro mucchio”
Andammo avanti così fino alle nove e mezza. Come ho detto i grandi caldi erano alle porte ed il lavoro che la padrona mi costringeva a svolgere non era affatto leggero. Con il Sole le forze iniziarono a scemare in fretta. Ciò nonostante fu dopo le dieci e mezza che emisi il primo lamento. Fino a quel momento non replicai mai agli ordini, anzi. Sbuffare ed ansimare per i capricci della mia padrona mi faceva sentire bene. O meglio, mi faceva sentire esattamente quello che volevo essere, il più sottomesso degli schiavi. Naturalmente, schiavo delle donne.
Verso le dieci Lara ne inventò un’altra delle sue. Attendeva che fermassi il barroccio a fianco di un pioppo e che iniziassi a caricare. Lei saliva in piedi sul piano del carretto e metteva un piede sulla sponda rivolta all’albero attorno al quale stavo lavorando. Ogni volta che tornavo con un carico di rami dovevo baciarle il piede che teneva sul bordo del barroccio. Qualche volta ordinava di leccarle la ciabatta: plantare, orlo e suola compresa (e quest’ultima non era certo pulita!).
L’operazione era resa ancor più difficile dal fatto che alle dieci io non avevo più un briciolo di saliva in bocca.
Riuscii non so come a tener duro fino alle dieci e mezza, come ho premesso poco fa, quando il Sole iniziò a flagellare davvero troppo forte. Grondavo di sudore come una spugna strizzata, gli abiti mi si erano appiccicati addosso come una seconda pelle. Avevo una sete terrificante.
“Padrona, possiamo fermaci?” ho supplicato controvoglia “Non ce la faccio proprio più”
Lara mi ha guardato con occhi maliziosi.
“La prego, ho una sete terribile”
Non riuscivo neppure a riprendere fiato, mi sembrava di soffocare.
“Va bene, un altro carico e poi ci riposiamo” rispose la mia padrona. Un altro carico completo voleva dire altri quattro o cinque mucchietti di rami. Strinsi i denti. Mentre l’ultimo carico veniva portato a termine Lara mi lasciò e se ne andò verso casa.
“Torno fra qualche minuto, tu continua a sgobbare, cagnolino…” ordinò.
Quando la vidi tornare aveva in mano un ombrello, una bottiglia d’acqua ed un guinzaglio.
“Non ho trovato un collare, perciò questo lo uso come frustino” disse, e mi sferzò sul sedere col guinzaglio.
Mi proibì di bere mentre lei, seduta senza problemi sul barroccio, si dissetò a volontà.
“Sai che fa proprio caldo, Tom?” mi chiese con sarcasmo.
“Si, padrona”
“Affrettati, sennò ti disidraterai” rise.
Terminai l’ennesimo carico ed accatastai il tutto sul mucchio al centro della pioppeta. Il covone stava assumendo dimensioni rispettabili.
Lara, a quel punto, mi fece cenno di smettere.
“O.K., ora basta” ordinò “Adesso ci riposiamo dieci minuti”
Ero talmente stanco che mi sembrava d’aver corso una maratona. Lara, per non farmi raffreddare i muscoli mi ordinò allora di mettermi a quattro zampe, nella posizione dello “sgabello”, e si sedette sulla mia schiena. Le braccia mi facevano così male che non percepii neppure il suo peso quando si sedette su di me. Avevo tutto il corpo indolenzito.
“Oh, ma quanto sei sudato!” esclamò dopo un attimo che le sue natiche ebbero toccato la mia schiena.
In effetti versavo in condizioni a dir poco impresentabili.
“Fai ribrezzo”
Umiliato, deriso e sfruttato. Se mai prima d’allora qualcuno aveva saputo interpretare la mia natura di sottomesso quella era stata Lara.
Si alzò in piedi lasciandomi lì come un panchetto inutilizzato.
“No, via, sei troppo molle. Così mi sporco anch’io!” E poi che schifo bagnarsi il culo col sudore dello schiavo!”
Mi appoggiò un piede sulla schiena, salì con tutto il suo peso su di me e scese dal fianco opposto, dirigendosi nuovamente verso il barroccio. Trascorsero venti minuti, per la bontà della padrona avevo potuto riposare il doppio di quanto mi era stato concesso inizialmente.
Durante la mattinata feci altri due o tre carichi completi, non ricordo bene, trasportando quintali di legna con la mia bella dominatrice che si faceva ombra grazie al suo ombrellino ed ogni tanto mi spronava ad andare più veloce con colpi di guinzaglio.
Riprendemmo la sera, poco dopo le sei, e continuammo fino a buio. Erano le nove e tre quarti quando Lara mi consentì di tornare in casa e mangiare qualcosa. Naturalmente durante la pausa pomeridiana non mi era stato concesso di mangiare, solo di bere e di farmi una doccia. Quest’ultima, più che per concedermi sollievo, mi fu consentita perché alla padrona dava fastidio l’odore di sudore.
Quella notte dormii come un sasso. Con la scusa che i nonni erano via Lara dispose che dormissi in camera con lei, però sul pavimento. L’indomani avrei dovuto svegliarmi per primo, alle prime luci dell’alba, sgattaiolare senza rumore in cucina, preparare la colazione per la padrona e tornare su a portargliela.
Infine avrei dovuto svegliare Lara leccandole i piedi. Il rito del risveglio mattutino tramite leccata di piedi era un’idea che avevo avuto io stesso e che avevo, per così dire, riciclato da un racconto trovato in rete.
Purtroppo la stanchezza era tanta e la posizione era talmente scomoda che faticai parecchio ad addormentarmi, nonostante la grande spossatezza. Dormii poche ore e la mattina fui io ad essere svegliato dalla padrona. Lara s’accorse che alle sei ero ancora lì a sonnecchiare, mi appoggiò un piede sulla gola e premette fino a togliermi il respiro. Balzai in piedi con una tele velocità da spaventare Lara ed il contraccolpo dei muscoli doloranti per le recenti fatiche mi attraversò il corpo come un colpo di frusta.
La padrona era partita col rimproverarmi della mia negligenza, ma vedendomi così malconcio e sorpreso si mise a ridere.
“Alzati, e prepara la roba. Intanto io faccio colazione”
“Si, padrona”
“Su, non fare quella faccia, per stamani finiamo, se va bene”
“Si”
Terminammo alle dieci e qualcosa, dopo aver lavorato anche quella mattina per quasi quattro ore ininterrotte. Lara mi concesse di desinare accanto a lei (sul pavimento) e di riposare durante l’intero pomeriggio. Quando me ne andai dalla fattoria, il giorno successivo, mi sorrise e mi fece i suoi complimenti
“Mai avuto uno schiavo come te. Bravo”
“Grazie, padrona. Questo è il più bel complimento che potessi ricevere da lei”
Era vero e gliene ero grato.
Ma se credete che quella sia stata la mia prova da schiavo più dura vi sbagliate. Lara, ho constatato più tardi, era una padrona tutto sommato gentile. Ne ho conosciute altre molto meno pazienti e rispettose. Questo, tuttavia, ve lo racconterò un’altra volta.
Sempre, rispettosamente, ai piedi delle donne…
Tom ([email protected])
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Servo delle donne
Servo delle donne di Tom
Non ricordo quando ebbe inizio, probabilmente è sempre stato lì in agguato. Anche quando non si faceva sentire così prepotentemente, ai tempi del liceo ed ancor prima, durante le scuole dell’obbligo. Per lo meno non urlava forte come adesso. Di chi sto parlando?
Ma del mio senso di sudditanza nei confronti di tutte le donne del mondo, naturalmente.
Detta così può sembrare un’esagerazione…forse un po’ lo è. Non di tutte le donne mi sento lo schiavo, ma sicuramente di una buona parte di loro.
Cominciò attorno ai diciotto anni (per non dire prima…). Era estate e navigando in rete incappai in un sito che pubblicava inserzioni a tema feticista e sadomasochista. Non dico che fu una folgorazione per me, poiché già avevo letto riviste del settore, ma la voglia di provare a contattare una delle padrone presenti sul sito era tanta. Lo feci e non ne rimasi deluso. La cosi detta “prima volta” non fu, come di consueto, un esperienza terrificante o imbarazzante. Al contrario, mi rivelò per quello che ero. Uno schiavo delle donne.
Perché si, immaginare di leccare gli stivali della propria padrona dei sogni è un conto…ci si può masturbare mentalmente sopra finché si vuole, la si può far divenire persino un’ossessione…ma la realtà è tutta un’altra dimensione, anche se la padrona di fronte alla quale si sta strisciando non ha il fisico da consumata modella da passerella che si è sempre aspettata.
Lei si chiamava (ed uso il passato perché da molto tempo non vive più in Toscana) Lara ed aveva circa ventisette anni. Era una studentessa universitaria. Una studentessa un po’ lenta a terminare gli studi, a ben vedere, ma per me questo contava poco. Era un palmo più bassa di me, capelli a baschetto biondo scuri, occhi azzurri e fisico curato. Non le piaceva che la guardassi dall’alto in basso e siccome eravamo a casa sua ed eravamo soli (abitava in un appartamento che condivideva con un’altra laureanda) non impiegò molto a mettermi al mio posto.
“Inginocchiati!” mi ordinò ancora sulla soglia della porta.
Io obbedii prontamente. Mi disposi a quattro zampe di fronte a lei, osservando fin nei minimi dettagli le sue ginocchia, le caviglie ed i polpacci abbronzati. Dato che era estate indossava pantaloncini corti e ciabattine infradito. Un body nero a completare il tutto.
Ero lì in silenziosa venerazione, quando Lara sfilò un piede dalla ciabattina e me lo pose sul collo. Non premeva con troppa energia ma il mio corpo vibrò. Il suo piede era bello, forte ma morbido al tempo stesso, sfrontato ed irresistibile.
“Come ti chiami?” chiese.
“Stefano” dissi.
“Non mi piace”
“Mi scusi, padrona” Avevo imparato subito come ci si comporta al cospetto di una Dea. La prima cosa da fare è evitare di contraddirla, la seconda rivolgersi a lei impiegando l’etichetta adeguata. Avrei potuto anche leccarle i piedi, o per lo meno le ciabatte che indossava, ma senza sua specifica disposizione non mi sarei mai arrogato tale onore. Perché baciare i piedi della propria padrona non rappresenta una dimostrazione d’umiltà per lo schiavo. Al contrario, è un privilegio.
“Sei più alto di me, quindi quando saremo a casa mia, da soli, per non farmelo pesare ti muoverai a quattro zampe come sei ora!”
“Si”
“Come un cane”
Premette più intensamente il suo piede sul mio collo e mi strofinò il tallone sulle vertebre. Sentivo la pianta di quella inarrivabile estremità schiacciarmi la testa. La sua pelle era leggermente sudata.
“Si, padrona Lara” dissi, quasi sfiorando il pavimento col viso.
“E dal momento che sei un cane avrai un nome da cane” mi anticipò “Ti chiamerò…Pippo? No, è stupido. Tom! Si, Tom! Ti chiamerò proprio così”
“Si, padrona Lara” risposi, e come segno della mia gratitudine mi sporsi sull’altro piede saldamente appoggiato a terra e ne baciai il dorso e l’alluce. Il dorso era ricoperto da un velo di sudore e le dita avevano un sapore salato sulle unghie. Lara…padron Lara, da qui in avanti…si lasciò omaggiare come il suo rango le permetteva di fare. Non ne vedevo il volto e non so con quale espressione mi stesse osservando. Mi piace immaginare che la mia splendida sovrana mi stesse osservando con aria annoiata, mostrando un sorriso simile ad una smorfia carica di disprezzo per quell’infame prostrato ai suoi piedi. In realtà credo stesse cercando di trattenere una risatina.
Mi fece sollevare la testa e mi ordinò di seguirla in salotto. Obbedisci felice camminando quattro zampe dietro di lei. Lara mi precedeva di qualche passo, apparentemente indifferente alla mia presenza. Era straordinaria. Se avessi voluto ribellarmi avrei potuto farlo benissimo. Lei questo lo sapeva. Allora perché non era minimamente preoccupata di quest’eventualità? Lei era più debole di me. Cos’era che le dava tanta sicurezza? Cos’era a trattenermi lì in ginocchio?
Non mi concesse il tempo di riflettere. Una volta in salotto si accomodò sul comodo divano e si sdraiò sui cuscini. Tolse le ciabatte lasciandole cadere disordinatamente sul pavimento. Io le raccolsi immediatamente e le posai per benino a fianco del sedile.
“Sai per quali mansioni ti impiegherò, cagnetto?”
“No, padrona”
“Tutti gli schiavi pensano solo ad una cosa. Da principio giocano un po’, poi vogliono andare a letto. Se è così anche per te mi spiace ma hai sbagliato indirizzo”
“Capisco” risposi “Ma non è il mio caso”
“Tu cosa cerchi, allora?”
Bella domanda. Non lo sapevo neppure io. M’ero deciso a cercare una padrona proprio per quello, per scoprire come soddisfare quell’attrazione che provavo per una donna dominanate.
“Cerco solo una padrona” dissi dopo un momento di riflessione “Servirla. Ciò che lei vuole che io faccia, io lo farò”
“A si?”
“Si, padrona”
Padrona Lara sorrise e m’appoggiò nuovamente un piede sulla spalla. Io le baciai la caviglia.
“Posso?” chiesi dopo averlo fatto.
“Sei un cane. Puoi fare di più, Tom. Lecca”
Un brivido attraverso la pelle e la testa. Questa era una delle cosa che andavo cercando. I piedi della padrona. Raccolsi quello sulla mia spalla sostenendolo fra le mani neanche si fosse trattato dell’oggetto più delicato e fragile del mondo (per me, senza dubbio, era il più importante). Lo baciai sulle dita, sul dorso e sulla pianta, poi iniziai a leccarlo. Il tallone era la parte più ruvida, su di esso la mia lingua provava un solletico appena accennato, invece il resto della pianta era liscio come seta. Succhiai le dita ad una ad una, ingoiando quanto più possibile quell’estremità abbronzata. Ne approfittai anche per leccare gli spazi fra le dita. Mentre lo tenevo ancora in bocca padrona Lara, muovendo la caviglia, mi graffiò l’interno della guancia con l’unghia dell’alluce.
Non lo aveva fatto apposta, infatti non appena avvertì l’unghia premere eccessivamente sulla bocca ritrasse la gamba.
“Ti ho fatto male?” chiese con un accenno d’allarme nella voce.
“No, padrona” dissi “assolutamente”
Sorrise.
“Va bene” disse “Continuerai più tardi, vedo che ti piace molto”
“Lei è bellissima” affermai, suscitando la sua ilarità. Non era vero che padrona Lara fosse bellissima. Era graziosa, certo, ed il suo viso sembrava molto più giovane dell’età che lei denunciava, tuttavia…posso dirlo in tutta franchezza? C’era di meglio, in giro. Ma chissà perché, in quel momento, le “altre” non rappresentavano più nulla. La più quotata fotomodella delle più blasonate sfilate di moda…l’avrei veduta volentieri qui accanto a me, inginocchiata di fronte alla Dea sdraiata sul divano. L’avrei voluta in ginocchio, intenta a leccare le suole delle ciabatte della padrona. Leccare per bene, intendo, avendo cura di rimuovere ogni granello di polvere ed ogni bruscolo di sudiciume da quelle calzature consunte e logore. E se ciò le avesse provocato disgusto pazienza. Anzi, meglio così. E’ giusto che una schiava soffra per la propria padrona. Ed ecco un altro brivido lungo la colonna vertebrale: ecco svelarsi un altro di quei sogni a cui cercavo di dare un volto. Una padrona che sottomette la sua schiava. Due donne di pari dignità, ma una svende la propria ai piedi dell’altra.
“Adesso fai il bravo schiavetto, Tom” disse la padrona.
“Si”
“Prendi la scopa e spazza i pavimenti”
“Spazzare?”
“Certo! Pensi che fare lo schiavo consista solo nel leccarmi i piedi?” chiese sollevando entrambe le gambe e strofinandomi le dita sul viso come se quello fosse per lei un atto consueto.
“Tu sei il mio schiavo e mi obbedirai in tutti i compiti che io vorrò!” esclamò “Sai quelle noiose faccende da fare per casa? Lavare, spazzare, spolverare e tutto il resto? Bene, perché dovrei farli io se ci sei tu, schiavo?”
“Certo, padrona!”
“Coraggio, vai. Dopo, se avrai fatto un buon lavoro, ti farò leccare di nuovo i miei piedi”
Dissi proprio così. Anzi, no. Disse “i miei piedini”. Insomma, trascorsi l’intero pomeriggio a casa sua. Io lavoravo come lo sguattero che sono e lei guardò per quasi tutto il tempo la televisione. Si concesse un sonnellino fra le quattro e le cinque del pomeriggio ed una lettura rilassante prima di cena.
Quando ebbi finito erano le sei. Padrona Lara mi congedò.
“Padrona, se posso farle una richiesta…” balbettai.
Lei sorrise “Sei stato bravo, perciò te la meriti. Che cosa vuoi?”
“Posso restare qui a cena? Naturalmente solo per essere il suo cameriere. Potrei stare sotto al tavolo mentre mangia e nel frattempo leccarle le ciabatte…i piedi…”
Padrona Lara sospirò e guardò il soffitto. Aveva quell’espressione in volto che dice “Piacerebbe anche a me…” e per un attimo pensai fosse andata bene. Pensai d’averla convinta.
Invece lei raffreddò i miei propositi con poche parole.
“A cena torna Fabiana” La sua coinquilina, per la cronaca “Dovrai essertene andato prima che lei torni”
“Fabiana potrebbe essere mia padrona? Obbedirei anche a lei!”
Padrona Lara rise.
“No, non credo che lei sia come me” disse “No, guarda, è meglio se te ne vai. Ma come schiavo sei bravo. Ti richiamerò presto”
Ci lasciammo lì, per quella sera e quella chiamata, quella che promise di farmi presto, dovette attendere all’incirca una settimana.
Quella che vi ho raccontata, lavorando anche un po’ di fantasia, fu la mia prima esperienza da schiavo delle donne. Da allora ho incontrato un’altra dozzina di padrone, alcune molto belle, altre meno appariscenti. Alcune disprezzavano veramente gli uomini e li trattavano peggio di zerbini con vera soddisfazione. Ed era proprio a quelle che avrei dato la mia vita perché noi uomini siamo veramente i loro zerbini. Altre padrone erano più rispettose. Padron Lara, ad esempio, non ha mai abusato del potere che aveva su di me, ma ve ne fu una…una impiegata di quasi quarant’anni di Pistoia che…
Beh, questo è materiale per un’altra volta, perché la storia è lunga ed in un solo racconto rischierebbe d’annoiare. Un saluto alle donne ed alle ragazze che leggeranno queste righe, sempre e solo dal loro devoto servo.
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Bisogna scoltare le due campane (ultima parte)
Lo vedevo un po’ agitato o era una mia impressione??’ forse ero io l’agitata….
Il sacchetto che avevo con me pesava molto e il pensare al suo contenuto mi provoco’ una fitta al bassoventre.
Vederlo agitato, (era forse una erezione quella che avevo visto??), non faceva che aumentare il desiderio; come capita spesso in queste situazioni pero’, subentra un meccanismo morboso di masochismo…. Per questo cominciai a fare tutto con molta lentezza pulendo dove non avevo mai pensato di pulire enfatizzando tutte le mie mosse quasi sapessi che lui sarebbe arrivato e mi avrebbe guardata….
E così fu! Sentii il suo sguardo mentre pulivo le gambe di una sedia. (ma c’era sempre stata questa sedia in questo ufficio???? Mah!).
Ero chinata in avanti e il grembiule, lo devo ammettere, faticava a non esplodere per la pressione dei miei seni… lo sguardo lo sentii su di me nell’esatto momento in cui, china, mi chiedevo quanto tempo ci avrebbe messo ad arrivare….
Ed eccolo li, in piedi sulla porta con questo sguardo perso nella mia scollatura…. Un bambino pescato con le mani nella marmellata!!! Mi sorpresi a sorridere e il suo essere imbarazzato, il suo arrossire per essere stato colto in fragrante, mi fece tenerezza. Avei voluto prenderlo subito tra le mie braccia e permettergli di infilare quel suo naso un po’ “importante” nel solco dei miei seni…..ma mi precedette dicendo, tutto d’un fiato, che non potevo mostrarmi in quel modo e che avrei potuto averlo sulla coscienza il suo infarto…. E poi mi disse se pensavo di aspettare la fine dell’anno con il reggiseno che indossavo!!!
Accidenti….. e li il fuoco mi invase! Avevo le cosce di nuovo bagnate…. Ma come era possibile che mi facesse questo effetto? Non era certo il primo uomo che sarebbe “entrato “ nelle mie grazie dopo la mia separazione… c’era stato Antonino che non era niente male ma non mi aveva certo fatto questo effetto!
Ma la voglia di essere posseduta da quell’uomo era così forte che mi ritrovai a rispondergli:
“Non è carino sbirciare nella scollatura delle signore, diciamo che non è fine, anche se fa sempre piacere sapere di essere ammirate ed apprezzate. Nessuno poi ti ha detto che sarà questo il reggiseno che indosserò l’ultimo dell’anno. Se mi lasci finire, come da promessa, farò la sfilata”
Ma come ero riuscita ad essere così calma?
Lasciato l’ufficio mi dovetti sedere sulla sedia e fare forza su me stessa per non accelerare i tempi e rovinare tutto con un gesto inconsulto come una masturbazione…
Finii di fare quello che dovevo e poi mi ritirai in bagno per cominciare a prepararmi…. Oddio!! L’eccitazione e l’attesa passata durante la settimana mi avevano fatto dimenticare una cosa FONDAMENTALE!!! La ceretta!! Ed ora? Cosa potevo fare? Mi sembrava di avere un barboncino in mezzo alle gambe!!! Stupida, stupida, stupida mille volte! Va bene. Niente panico! Non era il caso di perdersi per un dettaglio del genere. Bisognava vedere il tutto in senso positivo, erotico… poteva essere un bene, forse.
Mi guardai nello specchio e vidi ciò che mi aspettavo; lo sguardo era di chi ardeva dal desiderio di una buona e sana scopata… sarebbe bastato e al diavolo tutti i peli di questo mondo!
Cominciai la vestizione. Per prima cosa le calze… le avevo acquistate tempo prima e mai indossate.. autoreggenti con riga, uno schianto! Ci misi un pochino per mettere la riga ben dritta visto lo spazio limitato che avevo a disposizione… il completino che avevo preso era un vero bijoux… nero, a balconcino o meglio, come mi aveva fatto notare la commessa, un alza-seno (come se ne avessi avuto bisogno!!). l’effetto era magnifico! L’alza-seno arrivava giusto all’inizio delle areole facendo intravedere i capezzoli che nel frattempo sembrava si fossero già preparati a ciò che li aspettava.
Il perizoma sempre nero con questa losanga rossa che attraversava il triangolino di stoffa longitudinalmente creava quel vedo non vedo che desideravo ci fosse…. Si, niente male.
Ora arrivava la parte più difficile in assoluto…. Dovevo uscire da quello che sembrava il mio bozzolo ed avventurarmi in quelle stanze fino ad arrivare all’ufficio “dei desideri”; ce l’avrei fatta? Non lo so….
Fatti coraggio!! In fin dei conti non stai andando al patibolo ma a raccogliere “la mela” del peccato…
Uscii dal bagno e mi avviai verso l’ufficio di Bruno.
Una volta arrivata li bussai e ad un invito ad entrare da parte di Bruno, oltrepassai la soglia di quello che speravo sarebbe stato il luogo del godimento assoluto…. E non mi sbagliavo!
Entrai con una sicurezza che non sentivo completamente e dopo scambi di parole di circostanza iniziai la mia sfilata…. Feci in modo che vedesse tutto per benino dopodichè mi accomodai sulla sua scrivania con una coscia appoggiata al piano della stessa…
Vampate di calore attraversavano il mio corpo ero pronta!
Quello che accadde successivamente lo ricordo come un sogno… lui che cominciò a toccarmi per mettere a posto la peluria che usciva dal perizoma (accidenti!!) e le sue labbra incontrarono le mie…
A quel punto tutti i miei freni inibitori andarono a farsi benedire e persi il controllo non solo del mio corpo ma anche della mia mente! Ricordo di aver pronunciato frasi del tipo “ Siii dai continua, succhiami, fammi sentire maiala e troia come veramente sono” “Prendimi, fammi godere, fammi sentire donna”.
Nel momento in cui pronunciai la frase, come un posseduto (dal desiderio ovviamente) mi guardo’ e e senza proferire parola mi strappò il prezioso perizoma e di peso mi fece sedere sulla scrivania.
La sua bocca avida non si accontentò della mia bocca, dei miei capezzoli che, seppur doloranti, continuavano ad essere eretti come fioretti… no, andarono avide all’oggetto dei desideri….
Sentivo la sua lingua saettare dentro di me e le sue mani torturare piacevolmente i miei seni ed in particolare i miei capezzoli.. da li all’orgasmo il passo fu brevissimo! Sentivo i miei umori colare e vedevo il suo viso o meglio parte di esso bagnato e segnato da questi ricami di “pizzo color avorio”.. Furono momenti di assoluto piacere , piacere mai provato prima! Ah… se anche gli altri miei uomini avessero fatto anche solo la metà di quello che Bruno stava facendo in quel momento, sarei stata sicuramente molto ma molto meglio anche con loro….
Il culmine lo raggiunsi quando sentii che con il dito cercava di penetrare il mio corpo dalle retrovie..
O Santa Vergine! Che piacere…. Che calore…. Che voglia!!
Emerse dalle mie cosce un po’ scompigliato e accaldato e senza parlare mi prese per mano, mi accompagnò ad una poltrona e mi fece sedere; dopodichè si mise in piedi davanti a me con il membro in piena erezione….
Non ci fu bisogno di parlare! Questa è sicuramente la parte che prediligo quella che faccio meglio!
Prenderlo in mano, accarezzarlo, leccarlo, mordicchiarlo, baciarlo e… succhiarlo!!!!
Cominciai e vidi la sua espressione cambiare… che bello tenerlo in mano.
Cominciai. Lo presi in bocca saggiandone ogni millimetro, lubrificandolo per benino e nel contempo accarezzandolo e accarezzando anche quei preziosi gingilli che sono le palle!!!
Tentai anche di penetrare, come da lui fatto precedentemente, con il dito il suo buchetto…
Vedevo la sua eccitazione, o meglio la “sentivo”… il suo pene sussultava nella mia bocca ma io non volevo che arrivasse al culmine, ne volevo ancora e ancora…
Bruno parve della mia stessa idea visto che scosto’ il mio viso e senza parlare mi fece appoggiare le gambe alle sue spalle!
O cielo!! Lo sentivo, finalmente, dentro di me.. entrava e usciva, entrava e usciva…. Esplosi in un orgasmo desiderato, cercato.. i miei seni impazziti roteavano sballottati da una parte all’altra; i capezzoli mi dolevano dall’eccitazione! Finalmente me li prese tra le mani torturandomeli fino a farmi impazzire dalla voglia….
Non fermarti, non fermarti…continua fino alla mia morte! Come era bello!! O Madonna mia!! Non ce la facevo più. Volevo provare ogni cosa con lui, “prendimi da dietro, ti prego!!!” dissi.
Non ci fu bisogno di dire altro! Mi fece mettere in ginocchio sul tappeto e li mi prese…. O cielooooo…..ma esiste qualcosa di più bello??? Non credo! I seni che strusciavano sul pavimento ad ogni movimento, ad ogni affondo provocando scariche elettriche in tutto il corpo.
Sentivo le sue dita che lavoravano dietro di me… sapevo che avrebbe cercato di penetrarmi dal “retro” ma ero decisa a non permetterglielo! Non ancora…
Così fu, lo sentii uscire per poi premermi poco più su.. “no! Non voglio”. Il suo viso non nascose la delusione o era forse contrariato?? Non importa… per ora no! Voglio che gli resti il desiderio e la voglia per la prossima volta….
Pochi secondi prima di venire mi fece girare e si mise a cavallo su di me e tenendomi la testa ferma (come se ce ne fosse stato bisogno) mi innondo’ di tutto il suo prezioso seme… che buono… cercai di non perderne neppure una goccia! Sentivo i suoi spasmi. Lo tenni fermo prendendo tra le mani i glutei e stringendoli quasi a fargli male e lo pulii leccandolo tutto quanto!
Una volta terminato lo guardai e gli dissi:”allora, meglio il perizoma o la coulotte?”
Non c’è bisogno di dire che rimase alquanto sorpreso e dopo qualche secondo mi rispose che non poteva saperlo visto che mi aveva vista solo con il perizoma!
Ovvio che era così! Certe volte gli uomini sono proprio tonti!!! Sorridendo “sotto i baffi” gli dissi:
“La prossima sfilata sarà con la coulotte!” ma ci sarebbe stata?
Non so. Quando provi quello che ho provato io con questa SCOPATA hai paura che non ce ne saranno più così e….. sarebbe un peccato….. vedremo….. per ora potevo andarmene a casa e dormire tra due guanciali e al sig. Bruno avrei pensato domani!
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18 years ago
Simpatica,
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Il maggiordomo 1
Un paio di giorni fa ho incontrato in un bar a pranzo giulio, manager di circa 60 anni, brizzolato, molto elegante. per caso nella toilette molto stretta ci siamo sfiorati e poco dopo lui passando mi risfiora facendomi sentire la pressione del suo tarello....l' ho seguito e sono arrivato nel suo ufficio....non c' era nessuno e finalmente ho potuto gustare il suo umore....non avevo mai visto tanta sborra...con la lingua gli pulisco la cappella....e' di nuovo duro e mentre sono pronto a farmi prendere (stavo esplodendo) si apre la porta ed entra marco....pensavo adesso giulio sara' sputtanato...no marco inizio una scenata di gelosia piangendo e strillando...io mi scuso e lui inizia ad insultarmi poi ni dice che mi deve parlare. marco ha circa 40 anni indossa pantaloni di pelle e stivali...andiamo in un bar e inizia a dirmi che lui ha una idea per punire giulio e me.....e che dovevo presentarmi a casa loro e che per il loro week end avrei dovuto essere il loro maggiordomo....
Mi presento venerdi' sera a casa loro ben depilato e con lingerie molto sexy...marco mi accoglie svogliato e subito mi fa mettere una mise da cameriera piuttosto che da maggiordomo....arriva giulio perfetto giacca e cravatta e subito inizia a leccarmi il buco del culo.....marco lo mette da parte e mi infila un bel dildo e mi ordina di spolverare il salotto e poi di lavare i piatti...ogni tanto marco mi imbocca con il suo tarello e io lo sukia con tanta gioia......ad un certo punto mi mette un collare al collo ed un guinzaglio e mi porta in giardino ordinandomi di fare i miei bisogni perche' non ero altro che una cagna...
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18 years ago
admin, 75
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Autogrill
Tornavo l'altro ieri da Bologna e subito entrato in autostrada per ritornare a torino mi sono fermato in autogrill a mangiare qualcosa.
Mentre mangiavo ho notato che al tavolo difronte al mio una coppia che stava mangiando, subito non ho notato ma dopo un po alcuni movimenti mi hanno insospettito.
Lui aveva tolto le ciabatte e stava facendo un ditalino con il piede alla sua donna . Io non vedevo lei perche era dischiena ma potevo vedere lui che si agitava sulla sedia. Sono andato avanti almeno 15 minuti e devo dire che ero eccitato al punto che dopo che hanno finito mi sono diretto al bagno con l'intenzione di masturbarmi.
Mentre passo vicino a loro li guardo e lui sorridendomi mi guarda i pantaloni e vede il mio cazzo duro.
Arrivo ai bagni ..entro dentro e appena messo la mano sulla maniglie del gabinetto una voce dietro mi dice...Ti è piaciuto il ditalino che ho fatto a mia moglie? Io mi giro e dico Moltissimo mi sono eccitato..... e stavo entrando per finire
Allora Lui mi spinge dolcemente dentro il bagno e tirandosi fuori il cazzo mi dice..... Succhiamelo...mia moglie non lo fà perche le fà schifo.... ma tu me lo leccheresti e prendendomi la testa mi accompagna sul suo cazzo duro. Io primo lo tocco e poi preso il preservativo lo infilo e me lo scucchio tutto. E' venuto in un attimo... e mi ha chiesto di continuare perche le piaceva.... ha sborrato altre due volte poi è andato via.... dicendomi adesso lo dico a mia moglie.
Non ho resistito, sono uscito e lui arrivato vicino a sua moglie, si gira verso di me e dice " amore... mi ha fatto un pompino che mi ha fatto godere tre volte" Lei sorridendomi mi dice " bravo io non sono capace".... Sono entrato in macchina e mi sono segato immediatamente.... Bellissimo
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18 years ago
admin, 75
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Bisogna ascoltare le due campane: (parte prima)
Questo racconto è la replica del già pubblicato "La donna delle pulizie" narrato dalla protagonista femminile.
Il giovedì è sicuramente il mio giorno preferito….
Quando sono entrata per la prima volta in quella piccola aziendina per svolgere il mio lavoro di “colf”, l’impressione è stata: “che posto NOIOSO!!!” a partire dal capo supremo; un uomo come tanti altri, con qualche chilo in più, pochi capelli e con la testa sempre china sulla scrivania. Il viso sempre scuro che quasi quasi ti mette in soggezione e non ti fa venire molta voglia di scambiare quattro chiacchiere.
Io invece sono, a detta di tutti, una solare…. Canto mentre faccio le faccende e mi piace molto parlare e instaurare un minimo di rapporto con chi vedo sul posto di lavoro.
Ho 42 anni e sono divorziata da un marito che non mi ha notata per tutta la durata del matrimonio preferendo ragazzine di 20 anni più giovani con le quali “ si sentiva ancora vivo “ parole sue…. Ora invece si rende conto che a 50 anni queste di 25 lo stanno prosciugando (e non solo economicamente) e cerca di tornare all’ovile! Mica scemo il ragazzo…
Parlavo dunque del mio posto del giovedì sera!
Bruno, si chiama così il padrone dell’aziendina in questione, lo trovavo sempre con questa testa china sulla scrivania, il computer acceso e neppure il tempo di dirmi “buonasera”!!!
Un giovedì come tanti altri mi sono fatta coraggio e, appoggiandomi allo stipite del suo ufficio, ho timidamente pronunciato le poche parole che poi avrebbero cambiato la mia vita: “sig. Bruno buonasera, come è andata la settimana??”.
Cambiare la mia vita?? L’ho stravolta con solo quelle poche parole!!!!
Quello sguardo, che fino a quel momento avevo visto concetrato su pratiche o computer, si è spostato su di me….. GLI OCCHI!!! Dicono che gli occhi sono lo specchio dell’anima, ma quelli esageravano…. Occhi neri come la pece… occhi nei quali ti saresti sentita annegare…. Occhi nei quali avrei voluto annegare!!! Sembrava mi stessero spogliando, palpando e il piacere mi prese facendomi mancare il respiro.
Da quel giovedì il rito è sempre lo stesso: io arrivo, entro nel suo ufficio, scambiamo quattro chiacchiere e poi comincio il mio giro facendo sempre una fatica enorme per non saltargli addosso e concedermi a lui completamente….
Sentivo il suo sguardo sul mio corpo e il fuoco mi incendiava dentro. Iniziava dal basso e saliva fino al cervello non permettendomi di capire più nulla….
Eccoli i miei giovedì sera! Non ne potevo più!
Un giorno come tanti ero ospite da mia cognata e sfogliando una rivista cade a terra uno di quei libricini…. Allegati si chiamano. Lo sfoglio senza neppure sapere cosa sto guardando quando riesco a focalizzare le figure!!! E’ stato un fulmine a ciel sereno, un’illuminazione, una visione! Finalmente sapevo come fare ad averlo. Finalmente lui sarebbe stato mio!
Presi il coraggio a quattro mani e il giovedì successivo, come al solito, entrai nel suo ufficio ma questa volta la domanda che posi era diversa. “ buonasera sig. Bruno, avrei bisogno di un suo consiglio”. Il cuore andava a mille e sentivo il mio petto , prosperoso oltretutto, alzarsi ed abbassarsi… lo avrebbe notato?? Dovevo stare calma e andare avanti con il mio….”piano”….
I suoi occhi si posarono su di me, mi guardarono con un’aria stupita quasi mi stesse chiedendo il perché di quella interruzione non preventivata…
Continuai: “ per capodanno avevo intenzione di comprarmi qualcosa di carino… secondo lei che mi sembra uomo dai gusti raffinati, sarebbe meglio questa coulotte o questo perizoma?” e così dicendo gli mostrai le foto sul famoso allegato.
Li per li mi sembrò preso alla sprovvista e, dopo avermi squadrata per benino, mi disse ciò che mai più mi sarei aspettata di sentirgli dire:” non saprei, guardando il catalogo le potrei dire quale mi piace di più, ma non potrei dirle quello che di questi due indumenti le starebbe meglio!”…
Ecco. Questa era la risposta che desideravo con tutta me stessa sentirmi dare ma che, fino a quel momento, mai avrei sperato sentirmi dire…..
A quel punto la mia insicurezza, il mio imbarazzo svanirono lasciando posto ad una sola convinzione o per meglio dire, certezza. LUI MI VUOLE…..
Ecco perché la risposta che uscì da queste mie labbra vennero fuori con molta naturalezza e sicurezza…:” hai ragione. Vorrà dire che acquisterò tutti e due gli articoli e poi li indosserò per mostrarti il risultato. Diciamo che per il prossimo giovedì sarò in grado di fare questa sfilata…. ti può andare bene???”
Non aspettai neppure la risposta, mi girai e, con non chalance, cominciai il mio solito giro.
Arrivata nell’ufficio di fianco sentii le gambe cedere… la mia sicurezza cominciava ad abbandonarmi…. Il fuoco… il fuoco mi stava bruciando tutta! Era quasi un dolore fisico…. Che voglia di toccarmi facendo in modo di alleviare questo fuoco-dolore che sentivo… le mie cosce umide degli umori che il fuoco stesso aveva provocato… i miei seni duri e i miei capezzoli avevano quasi voglia di uscire dalla veste che indossavo per fare il mio lavoro….
Non potevo… dovevo resistere… non era certo quello il posto migliore, o no?? Certo che se lui fosse entrato in quel momento…. O Madonnina Santa! Perché non viene? Ho una voglia pazza di sentirmi le sue mani addosso e il suo membro dentro!! Mi devo accontentare, per ora, di una scappata in bagno e di una “seduta autoerotica” (l’ho letto in qualche rivista ultimamente).
Come è ovvio, la settimana non passava mai… una volta andata nel negozio di intimo dove vado di solito e ever acquistato gli indumenti per la mia sfilata, il tempo parve rallentare se non addirittura FERMARSI!
Ma perché non siamo a giovedì! Perché tutti quanti quelli che mi circondano non capiscono che io ho BISOGNO che il tempo passi in fretta! Ma tutto questo non serviva a molto se non a rendermi i giorni più pesanti e più….. lunghi…..
Finchè, finalmente, si arrivò al tanto agognato giovedì!
Arrivai alla solita ora e, come al solito, parcheggiai il furgoncino di fronte all’entrata.
Una volta dentro, passai, come al solito, dall’ufficio di Bruno e, come al solito, scambiai quattro chiacchiere con lui; questa volta però avevo con me qualcos’altro oltre alle solite cose che mi servono per lavorare…
Visto che è il primo racconto che oso scrivere, gradirei leggere commenti sia da parte di lettrici che da parte di lettori (qualora ce ne fossero).Grazie.
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5
18 years ago
Simpatica,
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